ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO -...

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338. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Risoluzione in Commissione: III Commissione: Quartapelle Procopio ............ 7-00536 19095 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): Russo ...................................... 2-00760 19098 Interrogazioni a risposta in Commissione: Mucci ...................................... 5-04120 19101 Scuvera ................................... 5-04125 19101 Toninelli ................................. 5-04132 19102 Interrogazioni a risposta scritta: Carocci .................................... 4-07003 19103 Sorial ...................................... 4-07020 19104 Nesci ....................................... 4-07023 19106 PAG. Affari esteri e cooperazione internazionale. Interrogazioni a risposta immediata: Palazzotto ............................... 3-01179 19108 Pini Gianluca ......................... 3-01180 19109 Caruso ..................................... 3-01181 19109 Interrogazione a risposta scritta: Grande .................................... 4-07008 19110 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): Amoddio ................................. 2-00759 19114 Interrogazioni a risposta in Commissione: Latronico ................................ 5-04122 19117 De Rosa .................................. 5-04131 19118 Interrogazione a risposta scritta: Latronico ................................ 4-07018 19121 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazione a risposta in Commissione: Valente Simone ..................... 5-04123 19121 Atti Parlamentari 19093 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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338. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Risoluzione in Commissione:

III Commissione:

Quartapelle Procopio ............ 7-00536 19095

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Russo ...................................... 2-00760 19098

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Mucci ...................................... 5-04120 19101

Scuvera ................................... 5-04125 19101

Toninelli ................................. 5-04132 19102

Interrogazioni a risposta scritta:

Carocci .................................... 4-07003 19103

Sorial ...................................... 4-07020 19104

Nesci ....................................... 4-07023 19106

PAG.

Affari esteri e cooperazione internazionale.

Interrogazioni a risposta immediata:

Palazzotto ............................... 3-01179 19108

Pini Gianluca ......................... 3-01180 19109

Caruso ..................................... 3-01181 19109

Interrogazione a risposta scritta:

Grande .................................... 4-07008 19110

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Amoddio ................................. 2-00759 19114

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Latronico ................................ 5-04122 19117

De Rosa .................................. 5-04131 19118

Interrogazione a risposta scritta:

Latronico ................................ 4-07018 19121

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Valente Simone ..................... 5-04123 19121

Atti Parlamentari — 19093 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

PAG.

Interrogazione a risposta scritta:D’Ambrosio ............................. 4-07016 19124

Difesa.

Interpellanza:

Duranti ................................... 2-00758 19125

Interrogazioni a risposta scritta:

Corda ...................................... 4-07010 19128

Di Stefano Fabrizio .............. 4-07022 19129

Economia e finanze.

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

VI Commissione:

Causi ....................................... 5-04127 19129

Paglia ...................................... 5-04128 19130

Pesco ....................................... 5-04129 19131

Interrogazione a risposta scritta:

Rostellato ................................ 4-07004 19135

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Capone .................................... 5-04130 19137

Interrogazione a risposta scritta:

Grimoldi ................................. 4-07013 19138

Interno.

Interrogazioni a risposta immediata:

Causin ..................................... 3-01183 19139

Bruno ...................................... 3-01184 19140

Morassut ................................. 3-01185 19141

Rampelli ................................. 3-01186 19142

Interrogazioni a risposta scritta:

Fedriga .................................... 4-07005 19142

Molteni .................................... 4-07007 19143

Bragantini Matteo ................. 4-07009 19144

Cozzolino ................................ 4-07019 19145

PAG.

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Valiante ................................... 5-04126 19146

Interrogazione a risposta scritta:

Piazzoni .................................. 4-07025 19146

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazione a risposta immediata:

Vignali ..................................... 3-01182 19148

Interrogazioni a risposta scritta:

Melilla ..................................... 4-07006 19149

Melilla ..................................... 4-07012 19149

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazioni a risposta immediata:

Gallinella ................................ 3-01187 19150

Russo ...................................... 3-01188 19151

Interrogazione a risposta scritta:

Parentela ................................ 4-07015 19152

Salute.

Interrogazioni a risposta scritta:

Marroni ................................... 4-07011 19154

Scotto ...................................... 4-07014 19155

Grillo ....................................... 4-07024 19156

Semplificazione e pubblica amministrazione.

Interrogazione a risposta scritta:

Baroni ..................................... 4-07021 19158

Sviluppo economico.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Martella .................................. 5-04121 19160

Braga ....................................... 5-04124 19160

Interrogazione a risposta scritta:

Realacci .................................. 4-07017 19161

Apposizione di firme ad interrogazioni ... 19162

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo 19163

Atti Parlamentari — 19094 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzione in Commissione:

La III Commissione,

premesso che:

i diritti delle donne costituisconoparte integrante ed inalienabile del patri-monio di diritti universali in cui si rico-noscono le società democratiche;

la violenza sulle donne è probabil-mente la forma più pervasiva di violazionedei diritti umani conosciuta oggi, che de-vasta vite, disgrega comunità e ostacola losviluppo, e rappresenta un problema diproporzioni pandemiche, come osservano irapporti dell’UNIFEM, il Fondo di svi-luppo per le donne delle Nazioni Unite;

nell’attuale quadro estremo di crisi,guerre e persecuzioni il tema dei dirittiumani, e in particolare quello delle donneappare fondamentale e urgente nella suacomplessità;

lo stupro, eseguito in modo siste-matico e di massa su donne, ragazze,bambine e bambini, così come la schiavitùsessuale e la tratta di esseri umani, in-sieme ad altre forme di violenza, sonoancora usati come armi, forme di con-trollo e di sopraffazione in zone di con-flitto in tutto il mondo;

negli ultimi anni, la stampa inter-nazionale ha ripetutamente denunciato ilcrimine sistematico delle violenze di cuisono vittime migliaia di donne negli attualiteatri di guerra e, in particolare, nel qua-dro del conflitto siriano messe in atto dalleforze governative e dai gruppi armati non-statali, in particolare dai miliziani jihadistidell’autoproclamato Stato islamico del-l’Iraq e della Siria (ISIS);

un rapporto particolarmente riccod’informazioni, pubblicato nel novembredel 2013 dalla Rete euromediterranea deidiritti dell’uomo, conferma l’ampiezza delfenomeno in Siria; tuttavia, al pari di altrirapporti di importanti organizzazioni non

governative quali International rescuecommittee e Human rights watch, il rap-porto mette in evidenza le difficoltà diottenere testimonianze dirette, anche do-vuti al timore delle vittime di diventaresuccessivamente oggetto di discredito so-ciale, di essere allontanate dal contestofamiliare e del rischio stesso di divenirevittime di delitti d’onore;

l’organizzazione Women’s MediaCenter ha lanciato un’iniziativa, denomi-nata Women Under Siege, al fine di rac-cogliere un ampio numero di testimo-nianze riportate dalla stampa;

tale progetto sembra confermarequanto stabilito nelle conclusioni dellaCommissione d’inchiesta internazionaleindipendente sulla Siria, che già nel primorapporto pubblicato il 15 agosto 2012,denunciava che « la violenza sessuale haavuto un ruolo di primo piano nel con-flitto, così come la paura e la minacciadello stupro e delle violenze; ci sono casidi violenza sessuale durante le incursioni,ai posti di blocco e nei centri di detenzionee nelle prigioni di tutto il paese; la mi-naccia di stupro è uno strumento perterrorizzare e punire le donne, i bambinie gli uomini, ritenuti sostenere l’opposi-zione »;

le violazioni dei diritti dell’uomo ei crimini di guerra da parte delle forzegovernative che includono le violenze e lesevizie sessuali sono confermate negli ul-timi rapporti pubblicati dalla Commis-sione nel 2014; tali rapporti, rilevano,tuttavia, che anche gli appartenenti algruppo terroristico dell’ISIS, il quale si èdotato di una struttura gerarchica e poli-tica, si sono adoperati in gravissimi cri-mini di guerra e contro l’umanità, delibe-rati e calcolati in particolare contro ledonne e i minori;

il presidente della Lega siriana deidiritti umani, Abdel Karim Rihaoui, at-tualmente in esilio al Cairo, ha dichiaratoche in Siria gli « stupri sono molto fre-quenti durante le incursioni nei villaggi ediventano sistematici nelle carceri dei ser-vizi segreti »; egli ritiene che le donne

Atti Parlamentari — 19095 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

stuprate o seviziate nelle carceri sirianedall’inizio della rivoluzione sarebbero piùdi cinquantamila;

dal teatro di guerra siriano, giun-gono parallelamente sempre più allar-manti notizie relative alle condizioni in cuisono costrette le donne che vivono neiterritori controllati dall’ISIS; l’ultimo rap-porto (Rule of Terror: Living under ISIS inSyria – 14 novembre 2014) della Commis-sione d’inchiesta internazionale indipen-dente sulla Siria rileva come le miliziejihadiste dell’ISIS abbiano messo in attocrimini di guerra consistenti in sevizie,stupri, riduzione in schiavitù sessuale ematernità coercitiva ai danni delle ragazzee delle donne, in particolare delle donneappartenenti alla minoranza etnica e re-ligiosa yazida;

Amnesty International ha incon-trato migliaia di profughi, provenienti datutti governatorati della Siria, fuggiti neipaesi vicini; l’ONG internazionale riferiscein diversi documenti, tra cui l’appellolanciato il 22 novembre 2013, che per lerifugiate siriane il principale motivo percui hanno lasciato la Siria era la pauradello stupro e della violenza sessuale;

le donne rifugiate rappresentanoquasi sempre l’unica speranza di soprav-vivenza per i figli; tuttavia, il drammaticodestino delle vittime della guerra vuole chele fuggiasche non trovino sicurezza nean-che una volta varcati i confini della Siria;nel documento Za’atari Governance Plan(giugno 2013) dell’Unhcr si legge, infatti,che nel campo profughi di Za’atari, situatoin Giordania è diventato con i suoi 120.000profughi il secondo campo più grande almondo, che « persone potenti e bandeorganizzate hanno imposto la loro volontàsu quartieri del campo, deviando l’assi-stenza e realizzando attività criminali »; ildocumento parla anche di ambiente insi-curo, con gruppi vulnerabili che corronogravi rischi tra cui sfruttamento e abusosessuale, senza potere ricorrere al sistemagiudiziario giordano;

l’articolo 3 delle Convenzioni diGinevra, che riguarda i conflitti armati a

carattere non internazionale, che si veri-ficano nel territorio di uno degli Staticontraenti contiene un insieme di divietiinderogabili, in qualsiasi luogo e in qual-siasi circostanza, tra cui la violenza controla vita e le persone, la cattura di ostaggi,l’oltraggio alla dignità personale, e in par-ticolare i trattamenti umilianti e degra-danti, l’emissione di sentenze di condannae le esecuzioni effettuate senza regolareprocesso;

le gravi violazioni delle convenzionidi Ginevra rientrano nei crimini di com-petenza della Corte penale internazionale,unitamente ai crimini di genocidio, aicrimini contro l’umanità e a tutti i criminidi guerra, siano essi trattati o meno dalleconvenzioni di Ginevra; tale esigenza èstata più volte sottolineata all’interno dellacomunità internazionale, sia dai movi-menti delle donne che da altri soggetti, sianon governativi che istituzionali, ed hatrovato risposta sia nello Statuto dellaCorte penale internazionale che in altrerecenti interpretazioni del diritto umani-tario;

la risoluzione 1325 su « Donne,Pace e Sicurezza », approvata all’unani-mità dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU il31 ottobre del 2000, è la prima in assolutoche menziona esplicitamente l’impattodella guerra sulle donne ed il contributodelle stesse nella risoluzione dei conflittiper una pace durevole; il provvedimentorafforza, estendendoli a tutte le Parti inconflitto e alle Parti « terze », importantiimpegni derivanti dalla più ampia « Con-vention on the elimination of all forms ofdiscrimination against women » (CEDAW),elaborata dalle Nazioni Unite e ratificatadall’Italia il 10 giugno 1985, quali la pienapartecipazione delle donne nei processidecisionali, il ripudio della violenza controle donne, l’esigenza della loro protezione ela valorizzazione delle loro esperienze;nell’ambito dell’attuazione del Piano na-zionale donne, pace e sicurezza 2014-2016,il Ministero della difesa ha avviato nelloscorso giugno 2014 il primo corso pergender advisor con l’obbiettivo di formareuna nuova figura professionale, istituita in

Atti Parlamentari — 19096 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

ambito Nato, di supporto ai comandantinel rendere le forze armate sempre piùaderenti ai principi delle pari opportunitàe dell’uguaglianza di genere e di contri-buire a una pace sempre più stabile eduratura nei territori di missione;

l’uso dello stupro come arma diguerra è stato ufficialmente condannatodal Consiglio di sicurezza delle NazioniUnite, con la risoluzione 1820, appoggiatada trenta Paesi, tra cui l’Italia, e approvatadai 15 Stati membri del Consiglio di si-curezza; il quarto paragrafo di tale riso-luzione osserva che « lo stupro e altreforme di violenza sessuale possono rap-presentare un crimine di guerra, un cri-mine contro l’umanità o comunque unatto che afferisce al genocidio » e sottoli-nea inoltre « l’importanza di porre fineall’impunità nei confronti di tali atti, comeparte di un approccio globale per la ri-cerca della pace della giustizia, della veritàe della riconciliazione nazionale »;

l’opportunità di avviare indaginisulle violenze contro le donne in Siria siconferma urgente e prioritaria in ragionedel fatto che se potesse essere provato cheessi sono stati pianificati, i responsabilipotrebbero essere imputati davanti ai tri-bunali internazionali di crimini control’umanità e di crimini di guerra, anche inrelazione a tale fattispecie criminosa; inlinea con la dottrina che vuole attribuirealla Corte penale internazionale un ruolosempre più concreto nella valutazioni dellequestioni internazionali, il Governo ita-liano ha assicurato un costante impegnoper autorizzare e promuovere un’indaginedella Corte penale internazionale sulleatrocità commesse in Siria; tuttavia, l’ini-ziativa per una risoluzione del Consiglio diSicurezza delle Nazioni Unite volta a de-ferire, come avvenuto per la situazione inLibia, le due parti in conflitto in Siriadavanti alla Corte penale internazionaleha incontrato per quattro volte il veto didue rappresentanti permanenti, ossia laCina e la Federazione Russa;

l’Italia ha altresì svolto un ruoloimportante nel percorso internazionale

volto all’adozione della Convenzione delConsiglio d’Europa sulla prevenzione e lalotta contro la violenza nei confronti delledonne e la violenza domestica, fatta adIstanbul l’11 maggio 2011, che rappresentail primo strumento internazionale giuridi-camente vincolante volto a creare un qua-dro normativa completo a tutela delledonne contro qualsiasi forma di violenza;

il Capo VIII (articoli 62-65) dellaConvenzione prevede obblighi di coopera-zione internazionale tra Stati al fine dirafforzare l’azione di contrasto alla vio-lenza nei confronti delle donne; l’articolo62, paragrafo 4, in particolare, dispone che« Le Parti si sforzano di integrare, se delcaso, la prevenzione e la lotta contro laviolenza nei confronti delle donne e laviolenza domestica nei programmi di as-sistenza allo sviluppo condotti a favore dipaesi terzi, compresa la conclusione diaccordi bilaterali e multilaterali con paesiterzi, al fine di facilitare la protezionedelle vittime »;

la violenza sulle donne, gli stupri diguerra, le mutilazioni e più in generalel’uso del corpo delle donne come stru-mento di repressione e di sottomissione cirichiamano, come Paese e come membridella comunità internazionale, ad un’im-mediata assunzione di responsabilità,

impegna il Governo:

a utilizzare tutti gli strumentid’azione diplomatica per sostenere glisforzi internazionali e regionali volti a unasoluzione della crisi siriana fondata suiprincipi contenuti nel comunicato di Gi-nevra del 30 giugno 2012 e per richiedereil rispetto del diritto internazionale uma-nitario e del diritto bellico da parte tantodell’esercito regolare quanto dei gruppiarmati di opposizione, monitorandone lacondotta e condannandone le violazioni;

a favorire con ogni mezzo e in ognisede la raccolta delle testimonianze e delleprove, nonché ogni indagine volte a sta-bilire la verità sulle violenze di cui sonovittime le donne e i minori nel conflitto

Atti Parlamentari — 19097 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

siriano e ad individuarne i responsabili,continuando a promuovere un deferi-mento della situazione in Siria al procu-ratore della Corte penale internazionale;

a riconoscere la protezione e l’assi-stenza delle donne e dei minori rifugiaticome una priorità nell’ambito delle attivitàdella cooperazione internazionale e del-l’accoglienza, offrendo supporto per ilmantenimento e l’avvio di nuovi progetti diassistenza medica, psicosociale e legale perle donne e i minori che hanno subitoviolenza;

a promuovere nel contesto interna-zionale la conclusione di accordi bilateralie multilaterali volti alla prevenzione delleviolenze, alla protezione delle vittime eallo sviluppo e il rafforzamento delle isti-tuzioni nazionali, in modo particolare isistemi giudiziari e sanitari e le reti localidella società civile, allo scopo di fornireuna adeguata assistenza alle donne e aiminori vittime di violenze nei conflittiarmati e nelle situazioni post-belliche.

(7-00536) « Quartapelle Procopio, Giuliani,Sereni, Carrozza, Garavini,Locatelli, Fitzgerald Nissoli,Zampa, Fedi, Nicoletti,Porta ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro delle politiche agricole alimentarie forestali, per sapere – premesso che:

nel corso di un intervento organiz-zato recentemente da Agrinsieme, il coor-

dinamento che rappresenta le aziende e lecooperative di Cia, Confagricoltura e Al-leanza delle cooperative italiane, il Mini-stro interpellato ha evidenziato che, nel-l’ambito della riorganizzazione del sistemae della macchina amministrativa dei rim-borsi, per i produttori che non sono dotatidi fondi assicurativi, sia in corso di ela-borazione un anticipo dei previsti fondiindicati all’interno della politica agricolacomune, da corrispondere nel prossimomese di giugno del 2015 anziché, comeinizialmente previsto, a dicembre del me-desimo anno;

il responsabile del dicastero agricolo,a tal proposito, ha inoltre aggiunto l’in-tenzione di intervenire con una deroga peril 2014, al fine di destinare risorse finan-ziarie proprio per quelle imprese che nonhanno la cosiddetta copertura assicurativa,precisando fra l’altro, di essere già incontatto con tutti gli assessori dell’agricol-tura del Piemonte, Liguria ed Emilia, perstabilire una serie di misure finanziarie dadestinare attraverso il recupero di fondiperenti a sostegno delle imprese agricole;

le dichiarazioni del Ministro interpel-lato, ricomprese, all’interno di un piùampio dibattito, riguardante la complessae grave situazione di dissesto idrogeologiconel Paese, i cui recenti fenomeni alluvio-nali verificatisi in diverse regioni hannoulteriormente accentuato i livelli di peri-colosità e di difficoltà del territorio ita-liano ad elevata criticità idrogeologica, nonsembrano tuttavia aver incluso anche altrearee del Paese, interessate anch’esse dagravissimi eventi calamitosi, le cui intenseed estese precipitazioni alluvionali hannoprovocato ingenti danni alle imprese agri-cole, agro-pastorali e alle colture;

territori di regioni quali la Campania,la Puglia e la Toscana, sono stati infatticoinvolti da gravissime emergenze alluvio-nali; lo sviluppo di forti ed estesi fenomenitemporaleschi ha continuato ad insisterecon una configurazione di eccezionale sta-zionarietà, causando rilevanti danni alleattività produttive agricole, oltre che aisistemi della viabilità, e soprattutto il de-cesso di alcuni individui;

Atti Parlamentari — 19098 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

nelle province di Napoli, Avellino,Caserta e Salerno, a partire dal 21 gennaio2014 e nelle giornate successive, com’ènoto, un’intensa attività alluvionale hacausato una serie di danneggiamenti allestrutture locali agricole e alle attività con-nesse alle coltivazioni e produzioni agroa-limentari, con diverse implicazioni nega-tive per il settore e in generale per lagestione aziendale delle pratiche;

nelle giornate del 16 e del 19 giugno2014, i comuni dell’area nolana e delvesuviano, in provincia di Napoli, sonostati nuovamente funestati da un’eccezio-nale ondata di maltempo che si è abbat-tuta anche sul contiguo territorio dellabassa Irpinia, devastando intere aree adalta produzione agricola, le cui eccellenzealimentari, come il « pomodorino del pien-nolo », le albicocche, le nocciole e le ci-liegie hanno subito gravi danni;

l’area pugliese del Gargano il 5 set-tembre 2014, com’è altrettanto notorio, èstata interessata, da un nubifragio, la cuiintensità, particolarmente violenta, ha di-strutto numerosi capannoni ed impiantiproduttivi agricoli, interessando i territoridi 14 comuni, fra i quali Peschici, RodiGarganico e San Menaio, che hanno subìtoi maggiori danni alle colture;

la maremma Toscana in particolare,e i comuni di Orbetello, Albinia, Capalbio,Manciano, Magliano in Toscana e Scan-sano, nella provincia di Grosseto, sonostati colpiti il 14 ottobre 2014, a distanzadi due anni, da una nuova alluvione cheha provocato l’esondazione di numerosicorsi d’acqua, dissesti di versante, ingentidanni alle infrastrutture viarie ed in par-ticolare danni economici per numeroseaziende e colture agricole d’eccellenza,causate da fenomeni pluviometrici di raraintensità, addirittura plurisecolari, chehanno provocato addirittura il decesso didue donne;

gli interventi decisionali del Governo,successivi ai suesposti eventi calamitosi, lecui conseguenze devastanti hanno ulterior-mente aggravato una situazione comples-siva già critica, per la maggior parte delle

imprese agricole, causata dalla persistentecrisi recessiva nel nostro Paese, a giudiziodegli interpellanti, sono stati tardivi edinsufficienti per alcuni aspetti, spessosenza un’adeguata azione di coordina-mento e addirittura inesistenti in alcunicasi;

le deliberazioni dello stato di emer-genza e dello stato di calamità da parte delConsiglio dei ministri e del Ministro in-terpellato, intervenute in alcuni casi connotevole ritardo, nonostante le sollecita-zioni delle istituzioni e delle comunitàlocali a procedere in tempi più rapidi, nonhanno infatti adeguatamente tutelato iltessuto economico agricolo e agro-pasto-rale dalle conseguenze derivanti dai dannisubiti dall’alluvione; l’assenza di misureagevolative fiscali e finanziarie, in grado difronteggiare la situazione emergenziale ve-nutasi a determinare, e di misure di ri-pristino delle attività ordinarie agricole siriflette sugli scenari futuri di moltissimeimprese;

gli interpellanti a tal proposito evi-denziano che soltanto le imprese agricoledell’area del Gargano sono state benefi-ciate dello stato di calamità decretato dalMinistro interpellato a differenza dellaCampania, per la quale le imprese agricolesono state beneficiate dall’alluvione delgiugno 2014 soltanto dagli interventi pre-visti dal fondo di solidarietà nazionale, edella Toscana, i cui territori agricoli sonostati anch’essi interessati dagli effetti de-vastanti delle piogge torrenziali;

alle dichiarazioni in precedenzaesposte del Ministro interpellato, a pareredegli interpellanti, evidentemente limita-tive e circoscritte a determinate aree re-gionali del Nord, che hanno subito danniderivanti dai dissesti idrogeologici provo-cati dai fenomeni alluvionali, si sono ag-giunte la scorsa settimana le affermazionidel sottosegretario di Stato alla Presidenzadel Consiglio, il quale, in una visita aMilano, ha sostenuto che, per i comunidella Liguria, del Piemonte e della Lom-bardia, che hanno subito danneggiamenticausati da eventi catastrofici avversi, sa-

Atti Parlamentari — 19099 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

ranno previsti (nel breve termine), inter-venti di deroga al patto di stabilità interno,oltre alla possibilità di rinegoziare i mutuiesistenti;

le predette considerazioni, affiancatealle richiamate osservazioni del Ministrointerpellato, a giudizio degli interpellanti,denotano una palese mancanza di unaorganica visione su scala nazionale, delnumero complessivo delle regioni coinvoltedagli eventi alluvionali avvenuti nel corsodell’anno, ed in particolare, la mancataindividuazione di quali tipologie di com-parti produttivi hanno subito maggioridanni economici; gli interventi del Go-verno (come in precedenza esposto), di-mostratisi intempestivi e carenti, nonhanno a tal proposito fatto sufficientechiarezza in merito ai provvedimentid’emergenza già adottati, oltre che allemisure di allentamento degli obiettivi pro-grammatici per gli enti territoriali coin-volti;

gli interpellanti a tal fine eviden-ziano, anche in considerazione delle nu-merose sollecitazioni provenienti daglioperatori agricoli locali delle regioni qualila Campania e la Toscana, come sianoindispensabili precisazioni da parte delMinistro interpellato e del Governo, inmerito all’individuazione delle aree inte-ressate dal disastro ambientale e delledecisioni da adottare, a seguito dei gra-vissimi eventi alluvionali, che hanno pe-sato sul fronte produttivo in particolareper il settore agricolo; nello specifico oc-corre chiarire se le misure straordinarieannunciate nel corso del convegno Agrin-sieme siano rivolte anche alle predetteregioni, non espressamente menzionate nédal Ministro interpellato né dal Sottose-gretario di Stato Delrio durante la visita aMilano –:

quali orientamenti, nell’ambito dellerispettive competenze, intendano espri-mere, con riferimento a quanto esposto inpremessa;

se, in considerazione delle articolateosservazioni in precedenza richiamate, ilGoverno intenda estendere gli interventi

straordinari previsti e annunciati nel corsodella manifestazione Agrinsieme, anchealle regioni Campania, Puglia e Toscana, alfine di fronteggiare i danni derivanti dallealluvioni rispettivamente verificatesi neimesi di gennaio, giugno, settembre e ot-tobre 2014, a causa delle quali le impreseagricole hanno subito ingenti danni alleattività produttive;

in caso negativo, quali iniziative ur-genti e necessarie intendano prevedere,per quanto di competenza, in favore delleimprese agricole delle medesime regioni e,in particolare, per di deliberare lo stato dicalamità per le regioni Campania e To-scana e sostenere le attività agricole e lecolture, alcune delle quali, di elevata qua-lità e di eccellenza tradizionalmente legataal made in Italy, sono state pesante entedanneggiate dagli eventi alluvionali, evi-tando inutili ed immotivate discrimina-zioni, in considerazione del fatto che altrerealtà regionali, come la Liguria, il Pie-monte, la Lombardia e l’Emilia Romagna,che hanno subito altrettanti danni deri-vanti dalle piogge alluvionali intense edimprovvise, sono state incluse nell’ambitodegli interventi di sostegno che il Governosi appresta a rendere operativi;

se non intendano assumere iniziativeper il rifinanziamento degli interventicompensativi del fondo di solidarietà na-zionale che interviene in soccorso delleimprese agricole colpite dai fenomeni al-luvionali e che, a causa della continuariduzione delle risorse messe a disposizionenegli ultimi anni, rischia di non riuscire piùa far fronte in maniera adeguata ai fabbiso-gni, così come evidenziato dal Governo inuna risposta a una interrogazione a rispo-sta immediata in Commissione Agricolturanel mese di giugno 2014.

(2-00760) « Russo, Faenzi, Palese, Cata-noso, Fabrizio Di Stefano,Riccardo Gallo, Castiello,Marotta, Parisi, Altieri, Ci-racì, Chiarelli, Distaso, Fucci,Marti, Sisto, Elvira Savino ».

Atti Parlamentari — 19100 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

Interrogazioni a risposta in Commissione:

MUCCI, LUPO, ROSTELLATO, LOM-BARDI, SPADONI e DI VITA. — Al Pre-sidente del Consiglio dei ministri. — Persapere – premesso che:

con il decreto-legge 14 agosto 2013,n. 93, convertito con modificazioni dallalegge 15 ottobre 2013, n. 119 recante « di-sposizioni urgenti in materia di sicurezzae per il contrasto della violenza di genere,nonché in tema di protezione civile e dicommissariamento delle province », al finedi dare attuazione al « Piano d’azionestraordinario contro la violenza sessuale edi genere », sono stati stanziati 10 milionidi euro per il 2013, 7 milioni di euro perl’anno 2014 e 10 milioni di euro annui adecorrere dall’anno 2015;

Giovanna Martelli, responsabile deldipartimento delle pari opportunità hadichiarato che « la priorità su cui il di-partimento delle pari opportunità sta la-vorando è il piano nazionale antiviolenzasulle donne. Un piano che si compone dirisorse pari a 10 milioni all’anno per treannualità (2014, 2015, 2016) a cui si ag-giungono 17 milioni per il 2013-2014 giàerogati alle Regioni per il consolidamentoe l’implementazione ai centri antiviolenzache già ci sono sul territorio » e che « ilpiano è stato costruito in modo parteci-pato, attraverso tavoli tematici e si com-pone di azioni significative che partonodalla prevenzione della violenza sulledonne, attraverso educazione e informa-zione, passando dalla valutazione di rischi,dal monitoraggio del fenomeno attraversoun Osservatorio su cui chiederemo la col-laborazione dell’Istat, fino ad arrivare allapresa in carico e al reinserimento socialedella vittima di violenza » –:

se risponda al vero che il diparti-mento delle pari opportunità stia lavo-rando al piano nazionale antiviolenza sulledonne;

se il dipartimento delle pari oppor-tunità abbia rispettato le linee guida delConsiglio d’Europa nella redazione delPiano Nazionale antiviolenza;

se ed in quale tempistica il diparti-mento delle pari opportunità intenda sot-toporre al Parlamento e alla società civilela prima stesura del piano nazionale an-tiviolenza sulle donne, secondo i precisiobblighi derivanti dalla ratifica della CE-DAW e della Convenzione di Istanbul;

se intenda chiarire quante siano ef-fettivamente le risorse stanziate e quali lepolitiche integrate, le misure e i pro-grammi (inclusi quelli svolti da organiz-zazioni non governative e dalla societàcivile) individuati per prevenire e combat-tere tutte le forme di violenza contro ledonne. (5-04120)

SCUVERA. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri, al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

nella provincia di Pavia, a causa deglieventi alluvionali degli scorsi 15 e 16novembre, sono stati riscontrati gravidanni alla viabilità e agli edifici scolasticie istituzionali del territorio;

i danni e il conseguente grave disagiocausato dall’alluvione vanno a sommarsialla pregressa condizione di compromis-sione della viabilità e della sicurezza delterritorio della provincia pavese dovutaalle condizioni in cui versano da anni iviadotti e i ponti che collegano l’Oltrepò,Pavia e Milano, per i quali è necessario unintervento di manutenzione straordinariae, con riferimento al ponte della Becca, daanni chiuso al traffico pesante per ragionidi sicurezza e per il quale le condizionistrutturali ne impediscono una ristruttu-razione efficace e definitiva, la costruzionedi un nuovo ponte sul fiume Po;

per il territorio pavese e, di conse-guenza, per tutta la regione Lombardia, ilripristino di una corretta viabilità e ilrisanamento degli edifici scolastici ed isti-

Atti Parlamentari — 19101 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

tuzionali devono marciare di pari passoper poter garantire sia la sicurezza delterritorio, sia il contenimento del dannoeconomico dovuto alla annosa e disastrosacondizione della viabilità –:

se il Governo sia a conoscenza dellagrave situazione infrastrutturale pubblicapregressa del territorio pavese, aggravatadalle ultime esondazioni;

quale sia il piano di emergenza che ilGoverno intenda applicare per risanare laviabilità e la sicurezza nella, provinciapavese e se i Ministri non ritengano ne-cessario includervi l’intervento di riquali-ficazione dei viadotti e dei ponti checollegano l’Oltrepò con Pavia e Milano

(5-04125)

TONINELLI. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro per la sem-plificazione e la pubblica amministrazione,al Ministro per gli affari regionali e leautonomie. — Per sapere – premesso che:

intervenendo a Milano all’assembleanazionale dell’Associazione nazionale deicomuni italiani in data 8 novembre 2014,il sottosegretario alla Presidenza del Con-siglio con delega alle Politiche di CoesioneTerritoriale ha affermato che « serve unpiano nazionale di redistribuzione del per-sonale, che stiamo studiando con i Ministridegli Affari regionali Lanzetta e dellaPubblica amministrazione Madia », in ot-temperanza ai tagli previsti dalla legge distabilità in discussione, quantificati, all’ar-ticolo 35, comma 13, in un miliardo dieuro per il 2015, due miliardi per il 2016e tre miliardi per il 2017;

a fronte di questa imponente ridu-zione nei trasferimenti all’ente provincialee di dichiarazioni del Governo come quellaappena richiamata, che fin dall’approva-zione della legge 7 aprile 2014, n. 56(cosiddetta legge Delrio) si attribuisce ilmerito dell’abolizione delle province, siassiste, nelle nuove realtà amministrativesorte a seguito della presunta abolizione inquestione, all’effettiva proliferazione del

personale e degli incarichi professionaliaffidati a professionisti da parte dei nuovienti;

nelle province che si sono appenaformate attraverso le cosiddette elezioni disecondo livello, nelle quali l’organo rap-presentativo è stato eletto dagli stessi am-ministratori locali già in carica, svilendosecondo l’interrogante la rappresentanzademocratica, è infatti possibile ravvisarepratiche che vanno nella direzione oppostarispetto a quanto dichiarato dal Governo;in particolare ci si riferisce al caso dellaprovincia di Cremona, che, lungi dall’es-sere abolita, ha visto recentemente la pro-clamazione del nuovo presidente, che, condeliberazione del 30 ottobre, recante « co-stituzione ufficio di staff ex articolo 90TUEL — integrazione programmazione delfabbisogno del personale a tempo deter-minato e piano delle assunzioni per l’anno2014 », ha proceduto all’assunzione dinuovi collaboratori;

è rilevante in questa sede evidenziarecome nella delibera in questione si speci-fichi quale motivazione del provvedimentoche: « Le esigenze manifestatesi in coinci-denza con l’avvio del nuovo mandato pre-sidenziale hanno condotto ad individuarealcune posizioni di lavoro che costitui-ranno l’ufficio di staff del Presidente [...].All’ufficio competeranno le attività di pro-mozione, comunicazione e monitoraggionecessarie per l’individuazione e la verificadel raggiungimento degli obiettivi politicidell’Amministrazione »: l’amministrazioneprovinciale quindi afferma di avere dichia-ratamente « obiettivi politici », che esulanodall’attività amministrativa in sensostretto, che addirittura abbisognano diessere pubblicizzati e promossi all’esterno,esigenze per perseguire le quali l’ammini-strazione provinciale necessita di perso-nale in ambito di comunicazione;

il ricorso a professionalità esterne,secondo tale provvedimento, è impostoproprio dalla legge Delrio, ovvero « inconsiderazione dell’utilità delle figure pro-fessionali individuate nel presente contestoa) di avvio del mandato con la conseguente

Atti Parlamentari — 19102 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

necessità di potenziare le attività di co-municazione in un’ottica di trasparenzadell’azione amministrativa, con riferi-mento alla prima figura professionale in-dicata e b) di mantenimento in capo alleprovince di una fondamentale competenzain materia di tutela e valorizzazione del-l’ambiente e di pianificazione territoriale,in base alla legge n. 56 del 2014, conriferimento alla seconda figura professio-nale indicata »;

l’eliminazione delle province, e deirelativi costi di personale, è quindi unmiraggio, perché di fatto accade che leattribuzioni della stessa legge imponganonuovi costi per essere attuati, nonché unevidente natura politica dell’ente che nonsi concilia con gli intenti dichiarati dalGoverno, ma, soprattutto, configura unostridente contrasto tra la vigente Costitu-zione, nella misura in cui essa prevede cheesse « sono enti autonomi con propri sta-tuti, poteri e funzioni secondo i princìpifissati dalla Costituzione », la previsionedella non elettività diretta dei rappresen-tanti degli enti. Da una parte, quindi, sihanno province non elettive perché si èdeciso, che esse vadano superate, quindiabolite, nonostante la Costituzione vigenteancora le preveda; al tempo stesso, anchele nuove province, che secondo la prospet-tazione dei promotori della legge Delriosaranno adeguate alla riforma costituzio-nale attualmente in discussione, che neprevede la soppressione, continuano a per-seguire obiettivi politici che devono esserepromossi e pubblicizzati in vista dellacreazione di consenso attorno alle stesseamministrazioni –:

in cosa consista l’annunciata « redi-stribuzione nazionale del personale » delleprovince;

quali siano le modalità di attuazionedella « legge Delrio » nella misura in cuiessa impone agli enti provinciali, di fattotutt’altro che aboliti, l’assunzione di nuovopersonale;

in che modo si intenda procedere allariduzione e alla redistribuzione del per-sonale delle province, alla luce della cir-

costanza per la quale in base alla leggen. 56 del 2014 alle nuove amministrazioniprovinciali è imposta l’assunzione dinuovo personale;

in che modo si concili l’esigenza diattuazione di indirizzo politico impostodalla legge n. 56 del 2014 e la promozionepubblicitaria degli obiettivi politici allenuove amministrazioni provinciali nonelettive con il superamento dell’elezionediretta dei nuovi organi delle stesse.

(5-04132)

Interrogazioni a risposta scritta:

CAROCCI, ROCCHI, GHIZZONI, MAL-PEZZI e CENNI. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro dell’interno,al Ministro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

solo in Italia, nel 2010, le presuntevittime di tratta e quelle che si è riuscitia identificare ammontano a circa 2.400,ovvero il dato più alto dell’area euro;

secondo i dati dell’Organizzazioneper la cooperazione e lo sviluppo econo-mico (OCSE) e dell’ufficio delle nazioniunite per il controllo della droga e laprevenzione del crimine (UNODC), oltre il70 per cento delle vittime di tratta sarebbecomposto da donne, adulte e minori;

secondo il sito del dipartimento pariopportunità della Presidenza del Consigliodei ministri, che, sino ad oggi, è stato ilsoggetto responsabile delle azioni a tuteladelle vittime di tratta di esseri umanirealizzate dai vari enti del pubblico e delprivato sociale: « la tratta di esseri umanicostituisce un gravissimo reato: la merci-ficazione della persona umana e la sopraf-fazione della sua dignità e dei suoi dirittifondamentali. Opporsi al fenomeno dellatratta, per tale ragione, non può cheorientarsi alla tutela dei diritti umani dellevittime, qualunque sia l’intenzione deitrafficanti. »;

Atti Parlamentari — 19103 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

tuttavia, il sistema italiano anti tratta,operativo dal 2000, coordinato e co-finan-ziato dal dipartimento per le pari oppor-tunità, non è più in grado di operare;infatti, è stata avviata da tempo una po-litica di disinvestimento, in termini dirisorse finanziarie e umane, sui serviziattivati nel corso degli anni per proteggeree sostenere le vittime di tratta;

in tal senso, solo per citare un dato,tra il 2013 e il 2014, i finanziamenti alleassociazioni sono scesi da 8.800.000 a3.800.000 euro;

eppure, è proprio grazie a questiservizi, realizzati dagli enti del pubblico edel privato sociale attivi sul territorionazionale che, in questi anni, quasi 30.000donne e uomini, condotti in Italia conl’inganno e la violenza e coinvolti loromalgrado in situazioni di sfruttamento inambito sessuale, lavorativo, nell’accatto-naggio, sono riusciti a sottrarsi a talisituazioni, ricevendo protezione, assistenzae tutela;

i risultati ottenuti fino ad oggi hannoun significato importante tanto sotto ilprofilo dei diritti delle vittime quanto sottoquello delle ricadute sul piano del contra-sto alla tratta di esseri umani: come evi-denziato, infatti, dalla direzione nazionaleantimafia ogni persona uscita dal trafficocorrisponde alla sottrazione alle organiz-zazione criminali di una cifra pari a circa40/50 mila euro l’anno;

un altro duro colpo alle politiche antitratta è stato inferto dalla mancata ap-provazione del Piano nazionale anti tratta,che doveva avvenire per disposizione dilegge entro la fine di giugno scorso ed ilmancato rispetto degli altri termini stabi-liti dal decreto legislativo 24 del 2014 perl’approvazione di provvedimenti che do-vrebbero consentire lo sviluppo dei pro-getti di tutela delle vittime;

così come rilevato nel report realiz-zato dalla Rappresentante speciale e coor-dinatrice per la lotta alla tratta di esseriumani OSCE e da quello del Gruppo diesperti del Consiglio d’Europa (GRETA)

che monitora l’attuazione da parte degliStati della Convenzione di Varsavia sullalotta contro la tratta di esseri umani, ilGoverno oltre ad aver inadempiuto a ob-blighi di carattere internazionale, mostraun preoccupante disinteresse per un temacruciale proprio in un momento storico incui, per i contesti che caratterizzano ipaesi di provenienza, aumenta il rischioper decine di donne e uomini di caderevittime del traffico a scopo di sfrutta-mento –:

quali iniziative urgenti intendanomettere in campo per adottare i provve-dimenti vincolanti previsti dal decreto 4marzo 2014 n. 24. (4-07003)

SORIAL. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

secondo fonti di stampa le societàpartecipate sarebbero spesso una sorta di« paracadute per gli esodati della politica »,sembra infatti che molte di esse sianoguidate da ex-politici, parenti di politici, ealtro;

l’ex commissario per la spending re-view Carlo Cottarelli, nella sua puntualeanalisi sui tagli da effettuare per il risa-namento dell’economia del Paese, avevaapprofondito anche l’annosa questionedelle società partecipate dal pubblico, evoleva ridurle da 8 mila a 1.000, avendoscoperto, tra l’altro, che 2.671 di questeavevano più consiglieri che personale;

molti sono gli esempi a conferma diquesta teoria che vede le partecipate es-sere spesso una sorta di refugium pecca-torum degli ex della politica e dei loroaffini, e nonostante questo il Governo nonavrebbe messo in pratica le raccomanda-zioni del commissario Cottarelli:

la rete autostrade mediterranee,partecipata del tesoro, creata dieci anni fa

Atti Parlamentari — 19104 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

dal Governo di Silvio Berlusconi e aventeun dipendente fisso e dieci fra consiglierie sindaci, era una delle partecipate cheCottarelli voleva liquidare: a fine settem-bre il Governo ha nominato i nuovi vertici:il Presidente è Antonio Cancian, dettoToni, proveniente dalla « vecchia Dc percui venne eletto alla Camera nel 2002, poideputato europeo del Pdl, quindi passatoarmi e bagagli nelle schiere di AngelinoAlfano, aveva tentato a maggio la ricon-ferma a Strasburgo. Senza successo », epare che guiderà la società con un solodipendente in organico insieme al vicepre-sidente Christian Emmola, presidente del-l’assemblea del Pd trapanese, e alla con-sigliera Valeria Vaccaro, dirigente del Te-soro e moglie dell’ex braccio destro diGiulio Tremonti;

Arcus, società che distribuisce soldidei Beni culturali e che il Governo Montivoleva eliminare, è stata « salvata », sempreandando contro la volontà di Cottarelli, el’amministratore unico Ludovico Ortona,72 anni, ex ambasciatore e già capo ufficiostampa di Francesco Cossiga al Quirinalene è stato riconfermato alla guida;

Sogesid, società distributrice nel2013 di 380 consulenze, che sempre ilGoverno Monti voleva sopprimere, avrebbeora al suo vertice il casiniano MarcoStaderini, già consigliere delle Ferrovie edella Rai;

Studiare Sviluppo, società di con-sulenza del Tesoro per cui Cottarelli ipo-tizzava analogo destino delle altre parte-cipate già menzionate, sopravvive an-ch’essa con un consiglio di amministra-zione rinnovato, anche se, per lo meno,qui la scelta è caduta su tre dirigentiministeriali;

inoltre l’ex direttore generale dellaRai nominato da Berlusconi, Mauro Masi,è stato confermato amministratore dele-gato della Consap; con lui è entrato inconsiglio il segretario della dalemianafondazione Italiani europei Andrea Pe-

ruzy, per di più amministratore dellaBanca del Mezzogiorno di Poste italiane,gruppo di cui nella scorsa primavera l’exportavoce di Pier Ferdinando Casini non-ché ex deputato Udc Roberto Rao èdiventato consigliere; tre mesi dopo allapresidenza della la Mistral Air, compa-gnia aerea delle stesse Poste, è sbarcatol’ex onorevole Pd Massimo Zunino; in-tanto al vertice di Poste Assicura è ar-rivato Danilo Broggi, e fra i consiglieri diPoste Vita è comparsa invece BiancaMaria Martinelli, dirigente delle Postemedesime e candidata senza fortuna allepolitiche 2013 per Scelta civica; l’ex de-putato Pd Pier Fausto Recchia ha con-quistato la poltrona di amministratoredelegato di Difesa servizi, mentre quelladi capo dell’istituto sviluppo agroalimen-tare è toccata a Enrico Corali, nominatoa suo tempo consigliere dell’Expo 2015dal dalemiano Filippo Penati; all’ex com-missario della Consob di nomina berlu-sconiana Paolo Di Benedetto, incidental-mente marito dell’ex Ministro della giu-stizia Paola Severino, è stato assegnatoun posto nel cda del Poligrafico; invece,fra i nomi dei nuovi consiglieri diFinlombarda è spuntato quello dell’espo-nente di Forza Italia Marco Flavio Cirillo,dopo il cattivo risultato alle politiche del2013, nominato Sottosegretario all’Am-biente nel Governo Letta e lasciato a casada quello di Renzi, e alla presidenzadella finanziaria Fincalabra, si troverebbeLuca Mannarino, coordinatore regionaledei Club Forza Silvio –:

se il Governo sia a conoscenza diquanto esposto in premessa e se nonintenda chiarire quali siano i motivi dellamancata applicazione delle raccomanda-zioni del Commissario Cottarelli in me-rito e del perdurare di questa lunga seriedi situazioni ambigue, che per altro conti-nuano nella maggior parte dei casi a costi-tuire una grave fonte di spreco di risorseper un Paese già costretto a lottare controla crisi economica anche tagliando serviziessenziali per i cittadini. (4-07020)

Atti Parlamentari — 19105 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

NESCI, SIBILIA, RUOCCO, LUIGIGALLO, PARENTELA, AGOSTINELLI,COZZOLINO, NUTI, CECCONI, DI BENE-DETTO, BRESCIA, BUSINAROLO, FER-RARESI, LOMBARDI, TONINELLI, SCA-GLIUSI, COLONNESE, DI BATTISTA, CA-RINELLI, DIENI, DE LORENZIS, D’INCÀ,LOREFICE, MANLIO DI STEFANO, MAN-NINO, COLLETTI, SILVIA GIORDANO eMANTERO. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

Antonino De Masi è un imprenditorecalabrese che ha denunciato la praticadell’usura sopra i suoi conti nel 2003, dellaquale ha informato le istituzioni dellaRepubblica con una lettera di denunciadel 29 aprile 2003;

le relative sentenze di primo, secondogrado e di Cassazione hanno tutte confer-mato la presenza dell’elemento oggettivodell’usura;

la sentenza della Cassazione n. 46669del 23 novembre 2011 ha attribuito alleparti civili il diritto al risarcimento degliingenti danni subiti, affermando alle pa-gine 26 e 27 che « una volta accertata lasussistenza del fatto reato sotto il profilooggettivo da parte degli istituti di credito,trattandosi comunque di illecito aventerilevanza civilistica, non rileva, ai finirisarcitori, che non sia stato accertato ilresponsabile penale della condotta illecita,in quanto l’azione, risarcitoria civile benpotrà essere espletata nei confronti degliistituti interessati che rispondono, comun-que, ex articolo 1218 e 1228 c.c., del fattodei propri dipendenti. Il rilievo della per-sonalità della attività bancaria sbiadiscementre emerge il ruolo preponderantesvolto dalla corretta proceduralizzazionedi un’attività collettiva, comunque impu-tabile all’istituto. Su questa base la re-sponsabilità della banca sussiste per il solofatto che il danno ingiusto si è verificatoper una condotta comunque alla stessaimputabile, dovendosi limitare l’apprezza-mento della condotta dolosa o colposa(poco importa tale distinzione ai fini ci-

vilistici), alla comparazione tra standardsnormativi – come nella fattispecie in cuiviene in rilievo la violazione dell’articolo644 c.p., comma 4, – situazione concreta,idonea a far ricadere sulla banca anche ilrischio dei c.d. « danni anonimi », cioè dicui non sia stato individuato il responsa-bile »;

dopo tale fatto si sono avviati ulte-riori procedimenti penali, ad oggi in corsoe di seguito elencati;

il procedimento penale n. 2540/08R.G.N.R. – n. 1135/11 RGT è, presso iltribunale penale di Palmi (per i periodisuccessivi al 31/12/2002), a carico deidirettori generali di Banca Antonveneta,ora MPS;

il procedimento penale n. 841/09R.G.N.R. è, presso il tribunale penale diPalmi (riunito con il procedimenton. 2540/08), a carico dei direttori generalie funzionari di Banca Antonveneta (oraMPS) e BNL;

il procedimento penale Processo pe-nale n. 8006/12 RGNR – 2233/13 RGT è,presso il tribunale penale di Reggio Cala-bria, a carico dei direttori generali efunzionari di Unicredit Banca di Roma;

inoltre, vi sono, di seguito elencati,ulteriori procedimenti in corso di istrut-toria presso alcune procure della Repub-blica, sia per il reiterarsi del reato diusura che per ulteriori e gravi reati;

in particolare, trattasi del procedi-mento n. 891/12 RGNR presso la Procuradi Palmi, avviato per ipotizzata violazionedegli articoli 644 e 110 c.p. e trasmessoper competenza alla Procura della Repub-blica di Roma;

il procedimento n. 1755/13 R.G.N.R.risulta essere presso la Procura di Palmi,in corso per ipotizzata violazione degliartt. 416 (associazione a delinquere), 644 e110 c.p;

il procedimento n. 873/12 R.G.N.R. èpresso la Procura di Reggio Calabria etrasmesso per competenza alla Procuradella Repubblica di Roma;

Atti Parlamentari — 19106 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

il procedimento n. 5112/13 R.G.R.N.è presso la Procura di Reggio Calabria;

i procedimenti n. 2524/12 RNR en. 737/13 RNR sono presso la Procura diTrani, per assunta violazione degli artt.640 e 644 c.p.;

i reati accertati o contestati si rife-riscono a soggetti che esplicano l’attivitàbancaria a danno di imprenditori in statodi bisogno, con le circostanze aggravantipreviste dall’articolo 644, comma 5, codicedi procedura penale, che statuisce:

« le pene per i fatti di cui al primoe secondo comma sono aumentate da unterzo alla metà: se il colpevole ha agitonell’esercizio di una attività professionale,bancaria o di intermediazione finanziariamobiliare; se il colpevole ha richiesto ingaranzia partecipazioni o quote societarieo aziendali o proprietà immobiliari; se ilreato è commesso in danno di chi si trovain stato di bisogno; se il reato è commessoin danno di chi svolge attività imprendi-toriale, professionale o artigianale; a deisoggetti che afferma la legge (articolo 644)vittime in stato di bisogno e imprendi-tori »;

la Banca d’Italia, informata delle vi-cende in argomento, ha sanzionato i ver-tici delle Banche, il che non ha fermato ilperpetuarsi dei suddetti fatti criminosi;

sia la Banca d’Italia che il Ministerodell’economia e delle finanze devono con-sentire il corretto funzionamento del si-stema creditizio, come emerge dai rinvii agiudizio di funzionari delle due istituzionidi recente richiesto e ottenuto dalla pro-cura di Trani, poiché nelle rispettive ca-riche e qualità e nell’esercizio delle cor-rispondenti prerogative e funzioni istitu-zionali con condotte reiterate ed in tempidiversi in esecuzione di un medesimodisegno criminoso (consistente nella pre-visione e volontà di far conseguire allebanche la maggior quantità di moneta),adottavano consapevolmente e deliberata-mente (in ragione delle qualifiche apicali edelle corrispondenti competenze tecnico-giuridiche del più elevato profilo) deter-

minazioni amministrative (istruzioni, cir-colari e note la Banca d’Italia; decretiministeriali il Ministero del Tesoro) incontrasto/violazione della legge in materiadi usura n. 108 del 7 marzo 1996, cosìconsapevolmente fornendo un contributomorale necessario ai fatti-reato di usuramaterialmente commessi dalle Banche »;

presso il Ministero dello sviluppoeconomico è attivo un tavolo di trattativanel quale da oltre un anno e mezzo si stacercando di trovare una soluzione ma,visto le posizioni assunte dalle banche,questa situazione di continui rinvii sta difatto facendo morire lentamente leaziende interessate, al punto che sono statipersi già 150 posti di lavoro e a giornirischiano il licenziamento altri 40 dipen-denti;

le aziende del Gruppo De Masi rap-presentano sul territorio un baluardo dellalegalità, essendo state anche vittime digravissimi attacchi da parte della crimi-nalità che ha fatto sì che le stesse sianosotto protezione permanente dell’esercito,che attua la vigilanza armata continuadavanti agli stabilimenti, oltre alla scortapersonale ai membri della famiglia pro-prietaria –:

come ritengano di intervenire perquanto di competenze visti gli interessipubblici in rilievo, per tutelarli rispettoall’accertata violazione dell’articolo 47della Costituzione (tutela del risparmio);

se non ritengano di dover promuo-vere una urgente modifica della normativaper la revoca della concessione all’eserci-zio dell’attività alle banche responsabilid’indebito arricchimento a danno deiclienti;

se ritengano di acquisire elementipresso la Consob su quali azioni sianostate poste in essere a tutela degli azionistie dei risparmiatori per rappresentare lacorrettezza dei bilanci societari, sia inrelazione ai giusti valori dei ricavi cheriguardo all’effettiva patrimonializzazione,pure per gli eventuali danni da risarcire aiclienti. (4-07023)

* * *

Atti Parlamentari — 19107 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

AFFARI ESTERIE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazioni a risposta immediata:

PALAZZOTTO, SCOTTO, AIRAUDO,FRANCO BORDO, COSTANTINO, DU-RANTI, FERRARA, FRATOIANNI, GIAN-CARLO GIORDANO, KRONBICHLER,MARCON, MATARRELLI, MELILLA, NIC-CHI, DANIELE FARINA, PAGLIA, PAN-NARALE, PELLEGRINO, PIRAS, PLA-CIDO, QUARANTA, RICCIATTI, SANNI-CANDRO, ZARATTI e ZACCAGNINI. — AlMinistro degli affari esteri e della coopera-zione internazionale. — Per sapere – pre-messo che:

i popoli israeliano e palestinesehanno diritto alla pace e alla sicurezza eciò può essere garantito solo attraversouna forte azione da parte della comunitàinternazionale che porti ad una pace giu-sta e duratura basata sul rispetto deldiritto internazionale e la piena applica-zione delle risoluzioni del Consiglio disicurezza delle Nazioni Unite;

il 29 novembre 2012, con la risolu-zione numero 67/19, l’Assemblea generaledelle Nazioni Unite, con una larghissimamaggioranza, ha concesso lo status diosservatore permanente allo Stato di Pa-lestina;

attualmente sono 135 i Paesi chehanno deciso di riconoscere unilateral-mente lo Stato di Palestina nei confini del1967, tra questi diversi membri del-l’Unione europea: Svezia, Repubblica Ceca,Bulgaria, Cipro, Slovacchia, Ungheria,Malta, Polonia e Romania;

in particolare, il 30 ottobre 2014,Margot Wallstrom, Ministro degli esteri, haannunciato che la Svezia ha riconosciutolo Stato di Palestina attraverso il seguenteannuncio: « Il Governo svedese considerache i criteri del diritto internazionale perun riconoscimento dello Stato di Palestinasono rispettati: un territorio, “sebbenesenza frontiere fisse”, una popolazione eun Governo (...). Il riconoscimento è un

contributo ad un futuro migliore per unaregione che per troppo a lungo è statacaratterizzata da negoziati congelati, di-struzione e frustrazione »;

il 3 ottobre 2014 il Primo ministrosvedese Stefan Löfven, durante il suo di-scorso di insediamento in Parlamento,aveva detto che: « Il conflitto tra Israele ePalestina può essere risolto solo con lasoluzione a due Stati, negoziata secondo idettami del diritto internazionale. Unasoluzione a due Stati richiede il ricono-scimento reciproco e la volontà di unaconvivenza pacifica. Per questo la Sveziariconosce lo Stato di Palestina »;

il 13 ottobre 2014 la Camera deiComuni inglese ha approvato a larghissimamaggioranza la seguente mozione per ri-conoscere lo Stato di Palestina: « QuestaCamera crede che il Governo dovrebbericonoscere lo Stato di Palestina oltre alloStato di Israele, come contributo ad assi-curare una soluzione negoziata dei dueStati »;

analoghe iniziative a quelle della Ca-mera dei Comuni britannica sono stateprese dai Parlamenti di Irlanda, Spagna eBelgio, mentre il Parlamento francese vo-terà il 28 novembre 2014 una mozione peril riconoscimento dello Stato di Palestina;

il 14 ottobre 2014 il Ministro degliaffari esteri e della cooperazione interna-zionale italiano pro tempore, Federica Mo-gherini, oggi Alto rappresentante per lapolitica estera e di sicurezza dell’Unioneeuropea, ha incontrato il suo omologoisraeliano, Avigor Lieberman, ed ha sot-tolineato che « La comunità internazionalesi è impegnata domenica al Cairo per laricostruzione di Gaza, ma solo il successodei negoziati potrà far sì che la stabiliz-zazione sia definitiva e si possa scongiu-rare il rischio di nuove crisi. È indispen-sabile far ripartire il processo di pace earrivare in tempi brevi alla nascita di unoStato palestinese, con garanzie di sicu-rezza per Israele. Su questo l’Italia èpronta a dare il proprio contributo »;

il 20 novembre 2014, a margine del-l’incontro con il Ministro degli esteri pa-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

lestinese Riad Al Malki, il Ministro inter-rogato dichiarava che: « La questione delriconoscimento della Palestina verrà valu-tata con la massima attenzione dall’Italiaal momento opportuno e più utile perrilanciare il negoziato, per l’Italia la prio-rità resta la ripresa del negoziato tra leparti »;

l’Italia ha votato a favore della riso-luzione dell’Assemblea generale delle Na-zioni che riconosce la Palestina comeStato osservatore delle Nazioni Unite e siè espressa da sempre sulla posizione « duePopoli due Stati », che appare esserel’unica soluzione possibile alla cessazionedel conflitto arabo-israeliano –:

se il Ministro interrogato, anche allaluce delle iniziative degli Stati di cui inpremessa, non ritenga opportuno rilan-ciare il negoziato e, quindi, non intendaattivarsi, con iniziative di competenza, alfine di riconoscere lo Stato di Palestina,oltre allo Stato di Israele, come contributoper assicurare una soluzione negoziatarelativa ai due Stati. (3-01179)

GIANLUCA PINI, FEDRIGA, ALLASIA,ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, MAT-TEO BRAGANTINI, BUSIN, CAON, CAPA-RINI, GIANCARLO GIORGETTI, GRI-MOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, MARCO-LIN, MOLTENI, PRATAVIERA, RONDINIe SIMONETTI. — Al Ministro degli affariesteri e della cooperazione internazionale.— Per sapere – premesso che:

il 21 novembre 2014, alle ore 15,17locali, è stata posta in votazione nell’As-semblea generale delle Nazioni Unite unaproposta di risoluzione avente ad oggetto« la lotta alla glorificazione del nazismo,del neonazismo e delle altre tendenzesuscettibili di alimentare le forme contem-poranee del razzismo, della discrimina-zione razziale, della xenofobia e dellaconnessa intolleranza »;

la proposta di risoluzione è stataapprovata a larghissima maggioranza, con

115 voti a favore, incluso quello delloStato d’Israele, a fronte di 55 astensioni etre no;

i « no » sono giunti dal Canada, dagliStati Uniti e dall’Ucraina;

il nostro Paese ha optato invece perl’astensione, come gli altri Stati membridell’Unione europea;

non esistono disposizioni nei trattatidell’Unione europea che impongano agliStati membri dell’Unione europea di as-sumere la medesima posizione nell’ambitodelle Nazioni Unite, come provano le di-vergenze esistenti, ad esempio, sul ricono-scimento del Kosovo –:

quali siano le ragioni per le quali ilGoverno ha deciso nella circostanza diastenersi invece di votare a favore.

(3-01180)

CARUSO. — Al Ministro degli affariesteri e della cooperazione internazionale.— Per sapere – premesso che:

il decreto-legge 1o agosto 2014,n. 109, convertito, con modificazioni, dallalegge 1o ottobre 2014, n. 141, pubblicatanella Gazzetta Ufficiale n. 230 del 3 otto-bre 2014, contiene disposizioni per il rin-novo dei Comitati degli italiani all’estero;

erano ben cinque anni che la comu-nità residente all’estero aspettava che sidestinassero i fondi necessari per il rin-novo dei Comitati degli italiani all’estero(Comites), ma l’articolo 10 del citato de-creto-legge ha introdotto nuove regole inmerito alle modalità di voto: i connazio-nali per esercitare il diritto di voto devono,infatti, mandare la propria richiestad’iscrizione all’elenco elettorale per l’am-missione al voto per corrispondenza opresentarsi di persona presso l’ufficio con-solare di riferimento, entro 30 giorni dalgiorno delle elezioni, fissato per il 19dicembre 2014 e quindi, entro il 19 no-vembre 2014;

Atti Parlamentari — 19109 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

è stato fatto presente che, stanti que-ste condizioni, si sarebbero sprecati i circasette milioni di euro previsti per questeelezioni;

sarebbe stato opportuno e necessario,in particolare, eliminare l’obbligo del-l’iscrizione ai nuovi elenchi elettorali, am-mettendo al voto quindi gli elettori cherisultassero regolarmente iscritti all’Ana-grafe degli italiani residenti all’estero, pro-prio per evitare quelle difficoltà che sisarebbero create con le modalità intro-dotte e per dare il tempo necessario atutta la rete estera di aggiornarsi, oppurerinviando all’anno prossimo le consulta-zioni stesse;

all’epoca fu espresso parere contrarioad un ordine del giorno che mirava aquella soluzione perché, a detta del Sot-tosegretario Mario Giro, « il finanziamentoper le spese elettorali verrebbe perso se leconsultazioni non si svolgessero entro lafine dell’anno e che, comunque, non sipotrebbero tenere a legislazione vigente,sempre per i vincoli di bilancio »;

nonostante queste difficoltà e cor-rendo letteralmente contro il tempo, sonostate organizzate e presentate liste di can-didati, raccogliendo le firme necessarie einformando la comunità di connazionalidell’introduzione dell’obbligatorietà diiscrizione all’elenco elettorale per l’ammis-sione al voto per corrispondenza;

il recente decreto-legge 18 novembre2014, n. 168, ha rinviato il rinnovo deiComitati degli italiani all’estero, inizial-mente previsto per il 19 dicembre 2014, al17 aprile 2015, forse proprio a causa dellabassissima percentuale di italiani residentiall’estero iscritti a questi elenchi eletto-rali –:

sulla base di quali presupposti si siaritenuto che il finanziamento non è più arischio, posto che la riapertura dei terminidi presentazione non appare rispettosadell’impegno di coloro che con sacrificihanno presentato le liste nei tempi previstidal predetto decreto-legge n. 109 del 2014.

(3-01181)

Interrogazione a risposta scritta:

GRANDE. — Al Ministro degli affariesteri e della cooperazione internazionale.— Per sapere – premesso che:

il conflitto armato che ha avuto luogonei territori dell’est dell’Ucraina ha finoraregistrato circa 2.000 vittime, la maggiorparte delle quali sono stati civili bombar-dati nelle proprie case o uccisi da truppedi terra appartenenti a differenti fazioniantagoniste fra loro;

secondo un recente report di AmnestyInternational, dall’inizio del conflitto, di-verse sono state le esecuzioni di massa acui fa seguito la presenza di molteplicifosse comuni ad esse riconducibili, mentrein più occasioni sono stati riscontrati segnidi tortura sui corpi rinvenuti, eviden-ziando pertanto nettamente la brutalitàdei trattamenti inferti alle vittime ancheprima dell’esecuzione;

secondo lo statuto di Roma, all’arti-colo 7 per crimine contro l’umanità siintende, se commesso nell’ambito di unesteso o sistematico attacco contro popo-lazioni civili, e con la consapevolezza del-l’attacco:

a) omicidio;

b) sterminio;

c) riduzione in schiavitù;

d) deportazione o trasferimentoforzato della popolazione;

e) imprigionamento o altre graviforme di privazione della libertà personalein violazione di norme fondamentali didiritto internazionale;

f) tortura;

g) stupro, schiavitù sessuale, pro-stituzione forzata, gravidanza forzata, ste-rilizzazione forzata e altre forme di vio-lenza sessuale di analoga gravità;

h) persecuzione contro un gruppo ouna collettività dotati di propria identità,inspirata da ragioni di ordine politico,razziale, nazionale, etnico, culturale, reli-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

gioso o di genere sessuale ai sensi delparagrafo 3, o da altre ragioni universal-mente riconosciute come non permissibiliai sensi del diritto internazionale, collegatead atti preveduti dalle disposizioni delpresente paragrafo o a crimini di compe-tenza della Corte;

i) sparizione forzata delle persone;

j) apartheid;

k) altri atti inumani di analogocarattere diretti a provocare intenzional-mente grandi sofferenze o gravi danniall’integrità fisica o alla salute fisica omentale;

relativamente alle vittime civili, ca-dute principalmente nelle regioni del Do-nesk e Lugansk, potrebbe sussistere unprincipio territoriale se non addiritturaetnico, eventualmente valutabile come ge-nocidio stando almeno all’articolo 6 delloStatuto di Roma secondo cui:

« s’intende uno dei seguenti atticommessi nell’intento di distruggere, intutto o in parte, un gruppo nazionale,etnico, razziale o religioso, e precisamente:

a) uccidere membri del gruppo;

b) cagionare gravi lesioni all’integritàfisica o psichica di persone appartenenti algruppo;

c) sottoporre deliberatamente per-sone appartenenti al gruppo a condizionidi vita tali da comportare la distruzionefisica, totale o parziale, del gruppo stesso;

d) imporre misure volte ad impedirele nascite in seno al gruppo;

e) trasferire con la forza bambiniappartenenti al gruppo ad un gruppo di-verso »;

la Corte ha competenza sui crimini diguerra, intesi come:

a) gravi violazioni della Conven-zione di Ginevra del 12 agosto 1949, valea dire uno dei seguenti atti posti in esserecontro persone o beni protetti dalle normedelle Convenzioni di Ginevra:

I) omicidio volontario;

II) tortura o trattamenti inumani,compresi gli esperimenti biologici;

III) cagionare volontariamente grandisofferenze o gravi lesioni all’integrità fisicao alla salute;

IV) distruzione ed appropriazione dibeni, non giustificate da necessita militarie compiute su larga scala illegalmente edarbitrariamente;

V) costringere un prigioniero diguerra o altra persona protetta a prestareservizio nelle forze armate di una potenzanemica;

VI) privare volontariamente un pri-gioniero di guerra o altra persona protettadel suo diritto ad un equo e regolareprocesso;

VII) deportazione, trasferimento odetenzione illegale;

VIII) cattura di ostaggi;

b) Altre gravi violazioni delle leggie degli usi applicabili, all’interno del qua-dro consolidato del diritto internazionale,nei conflitti armati internazionali, vale adire uno dei seguenti atti:

I) dirigere deliberatamente attacchicontro popolazione civili in quanto tali ocontro civili che non prendano diretta-mente parte alle ostilità;

II) dirigere deliberatamente attacchicontro proprietà civili e cioè proprietà chenon siano obiettivi militari;

III) dirigere deliberatamente attacchicontro personale, installazioni materiale,unità o veicoli utilizzati nell’ambito di unamissione di soccorso umanitario o di man-tenimento della pace in conformità dellaCarta delle Nazioni Unite, nella misura incui gli stessi abbiano diritto alla prote-zione accordata ai civili ed alle proprietàcivili prevedute dal diritto internazionaledei conflitti armati;

IV) lanciare deliberatamente attacchinella consapevolezza che gli stessi avrannocome conseguenza la perdita di vite

Atti Parlamentari — 19111 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

umane tra la popolazione civile, e lesionia civili o danni a proprietà civili ovverodanni diffusi, duraturi e gravi all’ambientenaturale che siano manifestamente ecces-sivi rispetto all’insieme dei concreti e di-retti vantaggi militari previsti;

V) attaccare o bombardare con qual-siasi mezzo, città, villaggi, abitazioni ocostruzioni che non siano difesi e che noncostituiscano obiettivi militari;

VI) uccidere o ferire combattenti che,avendo deposto le armi o non avendoulteriori mezzi di difesa, si siano arresisenza condizioni;

VII) fare uso improprio della ban-diera bianca, della bandiera o delle inse-gne militari e dell’uniforme del nemico odelle Nazioni Unite nonché degli emblemidistintivi della Convenzione di Ginevra,cagionando in tal modo la perdita di viteumane o gravi lesioni personali;

VIII) il trasferimento, diretto o indi-retto, ad opera della potenza occupante, diparte della propria popolazione civile neiterritori occupati o la deportazione o iltrasferimento di tutta o di parte dellapopolazione del territorio occupato all’in-terno o all’esterno di tale territorio;

IX) dirigere intenzionalmente attac-chi contro edifici dedicati al culto, all’edu-cazione, all’arte, alla scienza o a scopiumanitari, a monumenti storici, a ospedalie luoghi dove sono riuniti i malati ed iferiti, purché tali edifici non siano utiliz-zati per fini militari;

X) assoggettare coloro che si trovanoin potere del nemico a mutilazioni fisicheo ad esperimenti medici o scientifici diqualsiasi tipo, non giustificati da tratta-menti medici delle persone coinvolte nécompiuti nel loro interesse, che cagionanola morte di tali persone o ne danneggianogravemente la salute;

XI) uccidere o ferire a tradimentoindividui appartenenti alla nazione o al-l’esercito nemico;

XII) dichiarare che nessuno avràsalva la vita;

XIII) distruggere o confiscare benidel nemico, a meno che la confisca o ladistruzione non siano imperativamente ri-chieste dalle necessità della guerra;

XIV) dichiarare aboliti, sospesi odimprocedibili in giudizio diritti ed azionidei cittadini della nazione nemica;

XV) costringere i cittadini della na-zione nemica, anche se al servizio delbelligerante prima dell’inizio della guerra,a prendere parte ad operazioni di guerradirette contro il proprio paese;

XVI) saccheggiare città o località,ancorché prese d’assalto;

XVII) utilizzare veleno o armi vele-nose;

XVIII) utilizzare gas asfissianti, tos-sici o altri gas simili e tutti i liquidi,materiali e strumenti analoghi;

XIX) utilizzare proiettili che si espan-dono o si appiattiscono facilmente all’in-terno del corpo umano, quali i proiettilicon l’involucro duro che non ricopre in-teramente la parte centrale o quelli per-forati ad intaglio;

XX) utilizzare armi, proiettili, mate-riali e metodi di combattimento con ca-ratteristiche tali da cagionare lesioni su-perflue o sofferenze non necessarie, o checolpiscano per loro natura in modo indi-scriminato in violazione del diritto inter-nazionale dei conflitti armati a condizioneche tali mezzi siano oggetto di un divietod’uso generalizzato e rientrino tra quellielencati in un allegato al annesso al pre-sente Statuto, a mezzo di un emenda-mento adottato in conformità delle dispo-sizioni in materia contenute negli articoli121 e 123;

XXI) violare la dignità della persone,in particolare utilizzando trattamenti umi-lianti e degradanti;

XXII) stuprare, ridurre in schiavitùsessuale, costringere alla prostituzione oalla gravidanza, imporre la sterilizzazione

Atti Parlamentari — 19112 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

e commettere qualsiasi altra forma diviolenza sessuale costituente violazionegrave delle Convenzioni di Ginevra;

XXIII) utilizzare la presenza di uncivile o di altra persona protetta perevitare che taluni siti, zone o forze militaridivengano il bersaglio di operazioni mili-tari;

XXIV) dirigere intenzionalmente at-tacchi contro edifici, materiali personaleed unità mezzi di trasporto sanitari cheusino, in conformità con il diritto inter-nazionale, gli emblemi distintivi prevedutidalle Convenzioni di Ginevra;

XXV) affamare intenzionalmente,come metodo di guerra, i civili privandolidei beni indispensabili alla loro sopravvi-venza, ed in particolare impedire volon-tariamente l’arrivo dei soccorsi prevedutidalle Convenzioni di Ginevra;

XXVI) reclutare o arruolare fanciullidi età inferiore ai quindici anni nelle forzearmate nazionali o farli partecipare atti-vamente alle ostilità;

c) In ipotesi il conflitto armato nondi carattere internazionale, gravi violazionidell’articolo 3 comune alle quattro Con-venzioni di Ginevra del 12 agosto 1949,vale a dire uno degli atti di seguito enu-merati, commessi contro coloro che nonpartecipano direttamente alle ostilità, ivicompresi i membri delle Forze Armate chehanno deposto le armi e coloro personeche non sono in grado di combattere permalattia, ferite, stato di detenzione o perqualsiasi altra causa:

I) Atti di violenza contro la vita el’integrità della persona, in particolaretutte le forme di omicidio, le mutilazioni,i trattamenti crudeli e la tortura;

II) violare la dignità personale, inparticolare trattamenti umilianti e degra-danti;

III) prendere ostaggi;

IV) emettere sentenze ed eseguirlesenza un preventivo giudizio, svolto avantiun tribunale regolarmente costituito che

offre tutte le garanzie giudiziarie general-mente riconosciute come indispensabili;

d) il capoverso c) del paragrafo 2 siapplica ai conflitti armati non di carattereinternazionale e non si applica quindi asituazioni interne di disordine e tensionequali sommosse o atti di violenza sporadicio isolati di natura analoga;

e) altre gravi violazioni gravi delleleggi e degli usi applicabili, all’interno delquadro consolidato del diritto internazio-nale, nei conflitti armati non di carattereinternazionale, vale a dire uno dei seguentiatti:

I) dirigere deliberatamente attacchicontro popolazioni civili in quanto tali ocontro civili che non prendano diretta-mente parte alle ostilità;

II) dirigere intenzionalmente attacchicontro edifici materiali, personale ed unitàe mezzi di trasporto sanitari, che usino inconformità con il diritto internazionale gliemblemi distintivi preveduti dalle Conven-zioni di Ginevra;

III) dirigere deliberatamente attacchicontro personale, installazioni, materiale,unità o veicoli utilizzati nell’ambito di unamissione di soccorso umanitario o di man-tenimento della pace in conformità dellaCorte delle Nazioni Unite, nella misura incui gli stessi abbiano diritto alla prote-zione accordata ai civili ed alle proprietàcivili prevedute dal diritto internazionaledei conflitti armati;

IV) dirigere intenzionalmente attac-chi contro edifici dedicati al culto, all’edu-cazione, all’arte, alla scienza o a scopiumanitari, monumenti storici, ospedali eluoghi dove sono riuniti i malati ed i feritipurché tali edifici non siano utilizzati perfini militari;

V) saccheggiare città o località, an-corché prese d’assalto;

VI) stuprare, ridurre in schiavitù ses-suale, costringere alla prostituzione o allagravidanza, imporre la sterilizzazione e

Atti Parlamentari — 19113 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

commettere qualsiasi altra forma di vio-lenza sessuale costituente violazione gravedelle Convenzioni di Ginevra;

VII) reclutare o arruolare fanciulli dietà inferiore ai quindici anni nelle forzearmate nazionali o farli partecipare atti-vamente alle ostilità;

VIII) disporre un diverso disloca-mento della popolazione civile per ragionicorrelate al conflitto, se non lo richiedanola sicurezza dei civili coinvolti o indero-gabili ragioni militari;

IX) uccidere o ferire a tradimento uncombattente avversario;

X) dichiarare che nessuno avrà salvala vita;

XI) essoggettare coloro che si trovanoin potere dell’avversario a mutilazioni fi-siche o ad esperimenti medici o scientificidi qualsiasi tipo, non giustificati da trat-tamenti medici delle persone interessatené compiuti nel loro interesse, che cagio-nano la morte di tali persone o ne dan-neggiano gravemente la salute;

XII) distruggere o confiscare benidell’avversario, a meno che la confisca o ladistruzione non siano imperativamente ri-chieste dalle necessità del conflitto;

la questione dell’annessione dellaCrimea da parte della Federazione Russaancora non è stata definita giuridicamentema potrebbe essere valutata come compe-tenza dalla stessa Corte penale interna-zionale quale crimine di aggressione. Allostesso tempo questa divisione amministra-tiva, insieme a quelle delle regioni auto-proclamatesi russe, lascia presupporre cheesista uno degli elementi base per laprocedibilità della Corte, ovvero che « (...)(lo Stato) non abbia la capacità di svol-gerle (le indagini) correttamente o di in-tentare un procedimento » così comeenunciato nell’articolo 17 lettera a delloStatuto, poiché le zone teatro di scontriregistrano, di fatto, una scissione politicaed amministrativa;

episodi come la strage di Odessacreano ancora un ampio e complesso di-battito internazionale circa la piena attri-buzione delle responsabilità dei decessi, neè prova lo stesso report di giugno 2014delle Nazioni unite nel quale si accerta perla prima volta l’intento pacifico delle ma-nifestazioni che ebbero luogo proprio difronte al palazzo dei sindacati, rimettendoinevitabilmente in discussione la dinamicadell’accaduto;

la diplomazia internazionale non hasaputo proteggere la popolazione civile e lastessa Unione europea si è limitata adimporre sanzioni risultate, allo stato del-l’arte, non in grado di contrastare leviolazioni del « cessate il fuoco » che atutt’oggi vengono sistematicamente perpe-trate;

la Camera dei deputati ha più volteaudito varie delegazioni per comprenderee monitorare gli scontri e la situazione inUcraina, oltre ad aver inviato una delega-zione ufficiale a Kiev per incontrare gliesponenti politici del paese, con ciò ma-nifestando l’intenzione di un costante mo-nitoraggio delle fasi del conflitto –:

se l’Italia intenda adire la Corte pe-nale internazionale affinché si faccia pienaluce su quanto accaduto, tanto sui criminiquanto sui responsabili diretti, così dapoter schierare il nostro Paese in primalinea contro siffatte, intollerabili effera-tezze, che non possono essere perpetratené tantomeno lasciate impunite ancor dipiù sul suolo europeo. (4-07008)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, per sapere – pre-messo che:

da mesi, quotidianamente i cittadinidei comuni di Augusta, Melilli, Priolo e

Atti Parlamentari — 19114 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

Siracusa sono sottoposti ai miasmi prove-nienti dalla zona industriale che determi-nano immissioni olfattive intollerabili;

nell’ottobre del 2013 centinaia di cit-tadini siracusani hanno presentato unesposto alla procura della Repubblica diSiracusa per ottenere chiarezza sul feno-meno dei cattivi odori e sull’attendibilitàdei controlli;

i dati forniti da Arpa Sicilia sede diSiracusa evidenziano degli sforamenti deivalori di alcune sostanze come l’anidridesolforosa, l’idrogeno solforato ed alcuniidrocarburi non metanici;

gli sforamenti purtroppo superanoanche di quattro volte il limite impostodalla legge; il 13 e 14 ottobre 2014 nu-merose telefonate sono arrivate alla sededell’Arpa e del comando di polizia muni-cipale del comune di Siracusa perchél’aria a Siracusa era irrespirabile;

nelle prime ore del mattino del 14ottobre 2014 le centraline di monitoraggioallocate nella città di Siracusa, hannoregistrato valori impietosi: un incrementospropositato di idrocarburi non metanici;NMHC superiori di quasi quattro volte ailimiti di legge ed infatti il valore haraggiunto infatti oltre 800 microgrammiper metro cubo sui 200 tollerati;

le concentrazioni di H2S (idrogenosolforato) riscontrate nella centralina di S.Cusumano (ubicata ad Augusta vicino laEsso) in una media di un’ora hanno toc-cato i 60 microgrammi;

la soglia dell’idrogeno solforato se-condo l’allegato alla parte quinta pagina265 del decreto legislativo n. 152 del 2006per gli impianti Claus ovvero gli impiantidi desulfurizzazione delle raffinerie è di 30microgrammi;

è in corso il riesame dell’autorizza-zioni integrata ambientale degli esercizidegli stabilimenti industriali presenti neicitati territori;

il riesame dell’autorizzazioni inte-grata ambientale è stato richiesto dal co-mune di Melilli con delibera del consiglio

comunale di Melilli, risalente a luglio 2013,inserendo 5 proposte propedeutiche ad unmaggior controllo sull’ambiente; le cinqueproposte che il comune di Melilli hasottoposto al Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, connota di protocollo DVA-2013-0021493,consistono in: 1) per tutte le torce pre-senti: a) installazione di sistema di video-sorveglianza con possibilità di registra-zione delle immagini e archiviazione dellestesse, per periodi non inferiori a 3 mesi,al fine di verificare la combustione dei gasdi torcia; b) installazione di sistemi ter-mografici per il rilevamento del correttofunzionamento della fiamma pilota e dovenon presenti, di sensori con attivazione diallarme acustico in sala di controllo incaso di spegnimento della stessa; 2) dotaredi idonee coperture le vasche degli im-pianti di trattamento degli effluenti liquidi,installare contestualmente sistemi di cap-tazione e successivo convogliamento adimpianto di abbattimento dei vapori libe-rati; 3) dotare di analizzatore in continuoper H2S le condotte dei fumi in uscitadagli impianti di recupero zolfo; 4) archi-viare i dati meteo climatici delle stazionipresenti all’interno stabilimenti; 5) tra-smettere in tempo reale ad ARPA Sicilia idati rilevati dai sistemi di monitoraggio incontinuo (SME);

il comune di Siracusa ha chiesto dipartecipare al procedimento di riesamedell’autorizzazioni integrata ambientale;

il Ministero dell’ambiente e della tu-tela del territorio e del mare ha negato lapartecipazione diretta del comune di Si-racusa adducendo motivazioni formali,senza tenere conto di alcuni dati oggettivi,ovvero che il territorio del comune diSiracusa è limitrofo agli esercizi indu-striali e che alcuni impianti ricadono nelterritorio del comune di Siracusa;

la tutela dei beni ambiente e salute ècostituzionalmente garantita e competeallo Stato esercitare ogni attività ammini-strativa e di controllo, perché il diritto adun ambiente salubre sia effettivamentegarantito;

Atti Parlamentari — 19115 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

sul piano normativo ed amministra-tivo il contrasto all’inquinamento atmosfe-rico avviene attraverso il controllo dellefonti inquinanti e fissazione di standard diemissione – decreto legislativo n. 152 del2006 – ed il controllo sulla qualità del-l’aria e fissazione di standard sulla qualitàdell’aria – decreto legislativo n. 155 del2010 –;

i valori limite d’emissione del decretolegislativo n. 152 del 2006 indicano perogni sostanza inquinante la massimaquantità che può essere immessa nell’at-mosfera da parte di un singolo impianto esono stabiliti per il territorio nazionaledagli allegati al decreto legislativo n. 152del 2006; le imprese hanno l’obbligo dirilevare (periodicamente o in continuo) leemissioni dei loro impianti e di comuni-care i risultati delle misure all’ammini-strazione;

il controllo sulle singole fonti d’in-quinamento non è però sufficiente, se inun’area, come nel caso del territorio in-dicato, esistono numerose attività indu-striali;

il decreto legislativo n. 155 del 2010individua i livelli di qualità dell’aria, de-finiti su scala nazionale in base alla con-centrazione di inquinanti in atmosfera,classificati in base al confronto con i valorilimite ed i valori guida;

i valori fissati dal decreto legislativon. 155 del 2010 sono di carattere nazio-nale e le regioni possono fissare valori piùseveri;

nel settembre del 2013 l’Organizza-zione mondiale della sanità rilevava l’in-verosimiglianza e l’attendibilità dei moni-toraggi effettuati sul territorio della pro-vincia di Siracusa;

è oramai improcrastinabile la realiz-zazione del sistema di monitoraggio SI-MAGE (sistema integrato di monitoraggioambientale e gestione delle emergenze),simile a quello presente nell’area indu-striale di Porto Marghera. SIMAGE cheprevede la creazione di una sala operativafunzionante 24 ore su 24, gestita da op-

portuno personale tecnico, che – tramiteuna rete di monitoraggio composta dastrumentazioni (analizzatori gascromato-grafici, sistemi spettroscopici, sensori fo-toelettrici) e da « panel di valutatori », cioègruppi di persone addestrate al riconosci-mento degli odori – rilevi tempestivamentela presenza di eventuali sostanze tossichee odorigene emesse in atmosfera, con unsegnale di allarme, per gestire immedia-tamente l’evento e comunicare in temporeale i dati alle autorità atte a garantire lasalvaguardia della popolazione in terminidi sicurezza e di salute;

la regione siciliana è in atto sostan-zialmente priva del piano di risanamentodella qualità dell’aria, atteso che quellovigente è del 2007;

la regione siciliana non ha attivato ilpiano di monitoraggio regionale;

l’assenza di una pianificazione regio-nale e di una rete di monitoraggio ade-guata a quanto previsto nel decreto legi-slativo n. 155 del 2010 ha impedito lacreazione di un inventario delle sostanzeinquinanti ed insalubri presenti nell’aria;

la prefettura di Siracusa unitamenteai rappresentanti dei comuni di Augusta,Priolo, Melilli e Siracusa ha avviato deitavoli tecnici diretti ad individuare glistrumenti regolamentari e tecnici per eli-minare le immissioni riscontrate nell’arianegli ultimi 4 anni e che costantementerisultano allarmanti per la salute dei re-sidenti;

l’articolo 22 del decreto legislativon. 155 del 2010 prevede che i provvedi-menti di zonizzazione e di classificazione,la rete di misura, i piani e le misure diqualità dell’aria esistenti ai sensi dellanormativa previgente dovevano essere ade-guati alle disposizioni del decreto nel ri-spetto delle procedure e di termini oramaiampiamente decorsi, e che in caso dimancato adeguamento si applicano i po-teri sostitutivi previsti all’articolo 5 deldecreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112,e all’articolo 8 della legge 5 giugno 2003,n. 131;

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

il polo petrolchimico porta con séuna serie di problematiche ambientali esanitarie evidenti;

il sito di interesse nazionale di Priolo,Augusta e Melilli, nonostante i 106 milionidi euro assegnati nell’ultimo accordo diprogramma del 2008 è ancora in attesadegli interventi di bonifica delle aree aterra ed a mare;

la prima firmataria del presente attoha già presentato diverse interrogazioniaventi ad oggetto altri casi di immissioninocive senza che allo stato vi sia stato unriscontro concreto da parte del Go-verno –:

se il Ministro sia conoscenza diquanto sopra esposto;

se il Ministro intenda invitare l’avvo-catura distrettuale dello Stato di Cataniaad esercitare le facoltà ed i diritti connessialla persona offesa nel procedimento pe-nale eventualmente avviato dalla procuradella Repubblica di Siracusa a seguitodell’esposto presentato dai cittadini di Si-racusa;

se in sede di riesame dell’autorizza-zioni integrata ambientale il Ministro at-traverso i suoi organi istruttori abbiapreso in esame tutti gli eventi segnalatidalle amministrazioni comunali e dai cit-tadini;

se il Ministro non intenda riesami-nare il provvedimento di rigetto dellarichiesta di partecipazione del comune diSiracusa al procedimento di riesame del-l’autorizzazioni integrata ambientale;

se il Ministro non ritenga oramaiimprocrastinabile la realizzazione del si-stema di monitoraggio SIMAGE (Sistemaintegrato di monitoraggio ambientale egestione delle emergenze), simile a quellopresente nell’area industriale di PortoMarghera;

se il Ministro non ritenga che sussi-stano i presupposti per applicare i poterisostitutivi previsti all’articolo 5 del decretolegislativo 31 marzo 1998, n. 112, e all’ar-ticolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131,

per adottare il piano di risanamento dellaqualità dell’aria, il piano di monitoraggioregionale e un inventario delle sostanzeinquinanti ed insalubri presenti nell’aria.

(2-00759) « Amoddio, De Maria ».

Interrogazioni a risposta in Commissione:

LATRONICO. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro della salute. — Per sa-pere – premesso che:

da alcuni giorni presso il comune diPisticci (MT) è presente un presidio diassociazioni, cittadini e sindacati per ma-nifestare il loro dissenso e la loro preoc-cupazione dovuta allo smaltimento deireflui petroliferi provenienti dal centro Olidi Viggiano (PZ);

presso lo stabilimento di PisticciScalo vengono depurate le acque di lavo-razione delle estrazioni petrolifere dellaVal d’Agri e proprio nei prelievi, effettuatilo scorso 8 ottobre 2014, l’Agenzia regio-nale per la protezione dell’ambiente hariscontrato la presenza di concentrazionidi radionuclidi;

nella relazione dell’ARPAB si affermache da rilievi effettuati su campioni pre-levati da autobotti provenienti dal CentroOli Val d’Agri di Viggiano (COVA) è statariscontrata la presenza di radionuclidi 9volte superiore alla quantità presente nel-l’acqua potabile in base alla direttiva del-l’Unione Europea e in misura minore talisostanze sono state rilevate anche neifanghi depositati negli impianti;

il 17 novembre 2014, presso la sededella regione Basilicata, l’Eni ha diffusouna nota nella quale si sostiene « che gliaspetti riguardanti la presenza di radio-nuclidi di origine naturale nel processo diestrazione d’idrocarburi sono gestiti ri-spettando completamente la normativa co-munitaria e nazionale in materia (decretolegislativo n. 230 del 1995, la direttivaeuropea 96/29/EURATOM, il decreto legi-

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slativo n. 241 del 2000 per il controllodelle sorgenti naturali delle radiazioni) »;

lo smaltimento dei reflui con pre-senza di sostanze radioattive avviene in unimpianto, quale quello del Tecnoparco, lacui autorizzazione integrata ambientalenon è certo che contempli il trattamentodi quelle sostanze. Tale circostanza haspinto le istituzioni locali a sollevare ilproblema di quali codici CER escano dalCOVA di Viggiano;

le quantità di acqua di vegetazionenon sono assolutamente trascurabili, in-fatti le quantità giornaliere risultanti dal-l’attività del COVA sono da 10 a 18chilogrammi per ogni barile di petroliolavorato e quindi dell’ordine di circa 1.500tonnellate/giorno; in tale acqua, vi sarebberadioattività dovuta sia ai minerali pre-senti nella roccia fratturata provenientedalla crosta terrestre, estratta insieme alpetrolio, sia a materiali addizionati nelprocesso di trivellazione ed estrazione;

sulla concentrazione di radioattivitàrilevata a Pisticci scalo le istituzioni localie la regione Basilicata hanno chiesto ilparere dell’Ispra e dell’Istituto superiore disanità per verificare se le alte concentra-zioni di radionuclidi alfa e beta riscontratenelle acque e immesse nella catena ali-mentare e ingeriti dagli animali, potreb-bero determinare alterazioni del DNA cel-lulare provocando svariate patologie com-prese le neoplasie;

nei giorni scorsi si è verificato unaltro incidente ed in merito l’Eni ha dif-fuso una nota dove sosteneva che « du-rante lo svolgimento di controlli periodiciprogrammati lungo il tracciato dell’oleo-dotto Viggiano-Taranto, in località SanBasilio di Marconia » era « stata riscon-trata sul terreno la presenza di una mac-chia oleosa, di dimensione inferiore a tremetri quadrati », e che era stata riscon-trata sull’oleodotto « la manomissionedella protezione esterna e la presenza diun foro dal diametro perfettamente rego-lare di 8 millimetri, di evidente originedolosa »;

l’Eni ha anche precisato, che « l’oleo-dotto è stato immediatamente messo fuoriservizio e sono state rapidamente avviatele attività di scavo e bonifica dell’areainteressata, di dimensioni molto ridotte »,e che « il tubo non presenta cedimentistrutturali e corrosioni, ma risulta dan-neggiato dall’esterno », precisando chesono in corso approfondimenti finalizzatiad accertare le cause dell’accaduto e che leautorità competenti ne sono state infor-mate;

nella cittadinanza di Pisticci e nellearee del Metapontino si è generato unforte allarme causato dalle notizie cheriguardano sia l’attività di smaltimento deireflui delle lavorazioni petrolifere svoltedalla società Tecnoparco, che opera inun’area dove è presente un centro abitatoe numerose colture agricole e sia la rot-tura dell’oleodotto –:

di quali elementi disponga il Governoin merito a quanto esposto in premessa;

quali iniziative, per quanto di com-petenza, intenda adottare per verificare sela concentrazione di radioattività riscon-trata nell’area di Pisticci scalo e Ferran-dina ecceda i parametri previsti dalle leggie dalle direttive europee;

quali misure di competenza intendaintraprendere per tutelare la salute pub-blica e l’integrità dell’ambiente. (5-04122)

DE ROSA. — Al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare. —Per sapere – premesso che:

la società SOGESID spa, è stata isti-tuita, ai sensi dell’articolo 10 del decretolegislativo 3 aprile 1993, n. 96, successi-vamente modificato dall’articolo 20 deldecreto-legge 8 febbraio 1995, n. 32, con-vertito, dalla legge del 7 aprile 1995,n. 104, allo scopo di affidare alla stessa, inregime di concessione, gli impianti idricigià detenuti dalla Cassa del Mezzogiorno;ha una sede centrale a Roma ed è dotata

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di piccole unità territoriali a Napoli, Bari,Palermo, Catanzaro Lido, Siracusa e Ma-tera;

le attività della SOGESID spa si sonoprogressivamente intensificate, interes-sando numerosi settori quali l’assistenzatecnica alle varie direzioni generali delMinistero, inclusa la direzione VIA; ladefinizione di interventi di messa in sicu-rezza e bonifica di siti contaminati diinteresse nazionale, il supporto alla reda-zione dei piani di tutela delle acque etalvolta a quelli di monitoraggio, senzaperaltro il coinvolgimento delle ARPA, chedi tali attività sono titolari, la partecipa-zione a tavoli tecnici, forum e progettiinternazionali in materia di risorse idri-che, anche con funzioni di rappresen-tanza, lo svolgimento di campagne infor-mative in materia ambientale, il monito-raggio e la vigilanza in materia di rifiuti;

la SOGESID spa grazie alla legge 27dicembre 2006, n. 296 (legge finanziariaper il 2007), articolo 1, comma 503, è statatrasformata in una società in-house, cioèun ente strumentale alle finalità ed alleesigenze del Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare,consentendo, in forza di tale trasforma-zione, che ad essa fossero trasferite moltecompetenze istituzionali del Ministero;

le attività affidate dal Ministero del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare a SOGESID spa, nella maggioranzadei casi sono subappaltate da quest’ultimaa soggetti terzi;

secondo quanto riportato dal perio-dico L’Espresso del 28 giugno, la SOGESIDspa, dal 2008 al 2011 ha assorbito dalMinistero 426 milioni di euro, attivando1.600 consulenze per un totale di 35milioni di euro, oltre ai propri 126 dipen-denti e 315 collaboratori a progetto, men-tre al Ministero dell’ambiente e della tu-tela del territorio e del mare sono statedecurtate risorse fino al 72 per cento edeseguiti tagli molto consistenti del perso-nale;

la SOGESID spa rientra nel novero diquei soggetti che, secondo l’articolo 3 del

decreto legislativo n. 163 del 2006, nonsono tenuti ad espletare le procedure dievidenza pubblica per lo svolgimento delleattività ad essa affidate; tale deroga leconsente progetti costosi e irrealizzabili ele citate consulenze milionarie, che hannodestato più di una volta l’attenzione deimagistrati, visti i criteri d’azione, ad avvisodegli interroganti, lontanissimi dall’obiet-tivo di bonificare i veleni d’Italia. Uno sututti, la depurazione dei laghi di Mantova,minacciati dall’onda di petrolio ereditatada vecchi impianti di idrocarburi, il cuiprogetto è costato allo Stato un milione e413 mila euro e, se realizzato, avrebbecosti di manutenzione di 110 milioni an-nui;

la SOGESID spa riceverebbe, inoltre,un compenso forfettario pari al 26,50 percento dell’intero importo finanziato, oltreai corrispettivi ad essa riconosciuti conriferimento ai quadri economici dei singoliprogetti ed interventi;

alla luce delle incongruenze sopra rilevate,nel corso dell’audizione in VIII Commis-sione della Camera dei deputati del 18luglio 2012 sulla spending review, e comeriportato dalle agenzie di stampa, il Mi-nistro pro tempore Corrado Clini avevaaffermato che si preparava alla chiusuradella SOGESID spa, attraverso una fasetransitoria con una gestione commissa-riale;

tuttavia il decreto-legge 6 luglio 2012,n. 95, come convertito dalla legge 7 agosto,n. 135, l’articolo 4, comma 3 (Riduzione dispese, messa in liquidazione e privatizza-zione di società pubbliche), ha previsto chele norme sullo scioglimento delle società inhouse di cui al comma 1 non si applicanoa società come la SOGESID spa, in quantoproduttrice di servizi di interesse generale,strumentali al perseguimento delle finalitàistituzionali del Ministero;

la SOGESID spa ha operato, ad av-viso degli interroganti, non nell’interessegenerale, anche per la presenza di diri-genti quale Luigi Pelaggi, indagato percorruzione nell’ambito dell’inchiesta sullo

Atti Parlamentari — 19119 — Camera dei Deputati

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smaltimento illegale dei rifiuti dall’area exSisas di Pioltello-Rodano, alla periferia diMilano, discariche di cui si occupa lastessa Sogesid e di consulenti quali l’exdirettore generale Gianfranco Mascazzini,indagato in Campania per l’avvelenamentodi Bagnoli, il quale, dopo essere andato inpensione, ha preso lo stipendio da Sogesid;

secondo quanto riportato da una ri-chiesta di accesso agli atti formulata dal-l’Unione Sindacale di Base del 19 novem-bre 2014, il ministro dell’ambiente,Gianluca Galletti sta per sottoscrivere unaconvenzione quadro con la SOGESID, at-traverso la quale affida alla stessa societàtutte le attività del Ministero dell’ambientee della tutela del territorio e del mare;

in tale contesto, il ministro Gallettiavrebbe inviato al Presidente del Consigliodei ministri Matteo Renzi, una proposta dimodifica regolamentare dell’organico delpersonale di ruolo al Ministero che sem-brerebbe prevedere l’ampliamento di 250unità di personale suddiviso sulle diversearee e di 15 ulteriori unità dirigenziali unnon meglio definito ampliamento dell’or-ganico al Ministero;

tale personale è già individuabile,secondo la nuova riforma della pubblicaamministrazione, varata dal GovernoRenzi, nelle unità rese disponibili dallasoppressione delle province e dall’esuberodi personale in altri Ministeri;

già oggi, le consulenze fornite dallaSogesid contano un numero di personaleapplicato all’interno del Ministero, supe-riore a quello del personale di ruolo, il cuioperato non corrisponde ad un reale,piano di fabbisogno per lo svolgimentodelle competenze del Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare che viene, inoltre, portato avanti inmancanza di una mappatura delle profes-sionalità interne nonché in assenza di unatrasparente programmazione e successivavalutazione degli obiettivi che le singoledirezioni generali dovrebbero perseguire;

secondo il decreto del Presidente delConsiglio dei ministri di riorganizzazione

del Ministero dell’ambiente e della tuteladel territorio e del mare, paiono ingiusti-ficate ed eccessive sette nuove direzionigenerali, sei vice capo di gabinetto, no-vanta unità di personale addetto agli ufficidi diretta collaborazione, di cui nove,estranei, percepiscono indennità cospicue,a fronte, peraltro di una riduzione delladotazione organica del personale di 556unità –:

se il Ministro interrogato sia in gradodi confermare l’imminente sottoscrizioneda parte del Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare diuna convenzione quadro con la SOGESIDspa;

se ritenga davvero opportuno, allaluce di quanto sopraesposto, moltiplicarecariche dirigenziali, privando di fatto ilMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare delle sue funzioni edella sua struttura per affidarne le attività,delicatissime per l’equilibrio sociale edeconomico del nostro Paese, quali le bo-nifiche, il dissesto idrogeologico, il contra-sto ai cambiamenti climatici e la gestionedel ciclo dei rifiuti, ad una società cherisulta essere, secondo inchieste documen-tate, poco trasparente ed efficiente;

se il Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare non in-tenda comunicare, assicurandone la neces-saria pubblicità e divulgazione, una stimadel rapporto costi/benefici dei compiti af-fidati dal Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare a SOGESIDspa negli anni 2013 e 2014, con particolareriferimento agli interventi di bonifica omessa in sicurezza di aree rientranti in sitidi interesse nazionale (SIN) di cui al Titoloquinto, parte quarta del decreto legislativo3 aprile 2006, n. 152;

se il Ministro interrogato non ritenganecessario, a maggior ragione, agire inlinea con gli intendimenti espressi dalGoverno Monti in ordine alla chiusuradell’attività di SOGESID spa. (5-04131)

Atti Parlamentari — 19120 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

Interrogazione a risposta scritta:

LATRONICO. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

da anni Legambiente conduce lacampagna « Goletta Verde » dedicata almonitoraggio ed all’informazione sullostato di salute delle coste e delle acqueitaliane, analizzando quasi 7 mila e 500chilometri di costa;

dagli esami effettuati emerge che sui24 punti monitorati ben 19 casi – inpratica 1’80 per cento del totale risultano« fortemente inquinati », giudizio che in-dica una carica batterica almeno due voltepiù alta di quella consentita dalla legge(decreto legislativo n. 116 del 2008 e de-creto attuativo del 30 marzo 2010);

l’Unione europea ha aperto una pro-cedura di infrazione nei confronti dell’Ita-lia (procedura n. 2014/2059 del 31 marzo2014) all’inizio della stagione balneare peril mancato rispetto della direttiva comu-nitaria sul trattamento delle acque reflueurbane (direttiva 91/271 CE);

per la Basilicata i dati negativi sonostati registrati alle foci dei fiumi Basentoa Metaponto; del canale della Bufaloria aScanzano Jonico e del fiume Sinni, aPolicoro;

considerando che la rete di depura-zione regionale arriva a coprire solo il 74per cento del territorio, la Basilicata è alquartultimo posto nella classifica delleregioni italiane per capacità di servizi didepurazione e fognatura (Mare Monstrum2009);

nel metapontino il rischio di inqui-namento è ancora troppo alto, soprattuttoa causa delle acque di fogna (scaricooppure di un’inefficiente depurazione) chevengono scaricate in mare e nei fiumisenza essere opportunamente depurateper malfunzionamenti dei depuratoristessi o scarichi abusivi –:

se sia a conoscenza dei fatti suespostie quali iniziative di competenza intenda

assumere perché siano risolte le proble-matiche della raccolta e del trattamentodegli scarichi civili, e per assicurare lareale tutela dell’ambiente anche al fine dievitare possibili procedure di infrazionedell’Unione europea. (4-07018)

* * *

BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazione a risposta in Commissione:

SIMONE VALENTE, LUIGI GALLO,MARZANA, BATTELLI, DI BENEDETTO,BRESCIA, VACCA, MANLIO DI STE-FANO, DI BATTISTA e DADONE. — AlMinistro dei beni e delle attività culturali edel turismo. — Per sapere – premesso che:

i servizi aggiuntivi negli istituti eluoghi di cultura sono stati intesi inizial-mente come una valorizzazione dei benied un miglioramento della fruizione daparte del pubblico dove sperimentare esviluppare forme virtuose di partenariatopubblico e privato ed innovativi sistemi digestione del patrimonio culturale. Inrealtà, la mancanza di precise regole el’assenza di una netta linea di demarca-zione tra gli ambiti di competenze trasfera pubblica e privata ha determinatouna sorta di conflittualità, talvolta sfo-ciando in disservizio;

con la legge 14 gennaio 1993, n. 4(nota come « legge Ronchey ») si è prov-veduto ad attuare un primo e decisivopasso verso una tendenziale apertura delpatrimonio artistico e culturale italianoall’intervento dei privati attraverso l’ero-gazione di nuovi servizi e l’affidamentodegli stessi a società private esterne allapubblica amministrazione;

un ulteriore passo in questa dire-zione si è avuto con l’introduzione dell’ar-ticolo 3, comma 15-ter, del decreto legi-slativo n. 163 del 2006 che, recependo irequisiti indicati dal libro verde relativo aipartenariati pubblico e privati ed al diritto

Atti Parlamentari — 19121 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

comunitario degli appalti pubblici e delleconcessioni 30 aprile 2004, ha fornito unadefinizione di partenariato individuandoalcuni modelli tra i quali la concessione dilavori, la concessione di servizi, e altro; intale ambito rientra anche il modello dellaconcessione di lavori o di servizi nel qualeil soggetto privato viene ad assumere unlegame diretto con l’utente finale del bene;

in occasione del question time in Auladel 9 luglio 2014, è stata annunciata lasottoscrizione di un accordo tra Ministerodei beni e delle attività culturale e delturismo e Consip (società per azioni diproprietà del Ministero dell’economia edelle finanze) che prevede l’affidamentodei servizi aggiuntivi all’esterno attraversouna gara volta a consentire più risparmioe più trasparenza; la notizia è stata con-fermata da numerosi quotidiani a tiraturanazionale e dalla pubblicazione in GazzettaUfficiale dell’avviso di preinformazione indata 16 luglio 2014. L’intento sarebbequello di predisporre gare più chiare perinnalzare i ricavi dagli attuali 380 milionidi euro ai 2 miliardi di euro, aumentandoi visitatori e migliorando la qualità dellafruizione e gestione dei luoghi culturali;

contestualmente la società ha avviatouna consultazione del mercato fra glioperatori del settore volta a carpire lereali condizioni di mercato nonché lecombinazioni di servizi che le impresesarebbero in grado di offrire ed intra-preso, altresì, un’opera di censimento suisiti anche alla luce delle modifiche inter-venute al decreto-legge n. 83 del 2014 (artbonus);

il suddetto accordo interviene perporre fine ad un consolidato sistema diconcessioni in deroga presente oramai dadiversi anni e che vede una gestione deiservizi aggiuntivi museali in regime dioligopolio, nelle mani di pochissimi ope-ratori privati addetti al settore;

in molti contesti, infatti, il contrattooriginale di appalto risulta scaduto dal2010; solo per citare il caso emblematicodel Polo museale fiorentino addirittura fupubblicato un nuovo bando di gara e

numerose lettere di manifestazione di in-teresse erano pervenute da parte di auto-revoli società specializzate ed in possessodei requisiti di partecipazione richiesti madi fatto l’unico affidatario dei servizi ri-mase ed è tuttora il vecchio gestore: laFirenze Musei;

la riorganizzazione della gestione delpatrimonio culturale annunciata rimette-rebbe quindi in moto le gare per l’asse-gnazione dei servizi aggiuntivi nei museicontrassegnati dal suindicato regime dideroghe e da numerosi contenziosi ammi-nistrativi; tra i musei in questione sisegnalano in particolare, gli Uffizi, la Gal-leria dell’Accademia di Firenze, PalazzoBarberini, Galleria Borghese, Pompei edErcolano e tanti altri siti minori;

dalle notizie riportate su numerosiquotidiani nelle ultime settimane, Consipdovrebbe operare in regime di centrale dicommittenza ed entro la fine dell’annoverrà pubblicato un bando per arrivare inprimavera ad un accordo quadro relativoalle gare da effettuarsi su tutto il territo-rio. Tale accordo dovrebbe stabilire lecondizioni di base per i prezzi, qualità equantità a cui si ispireranno le gare suc-cessive delle singole stazioni appaltanti everranno probabilmente previsti dei lottidi macroregioni in cui sarà divisa l’Italia.In sostanza, verrà attuata una sorta digestione integrata non solo dei serviziaggiuntivi ma anche di quelli che riguar-dano le pulizie, la sicurezza e la manu-tenzione degli immobili;

è presumibile, inoltre, che i soggettiche parteciperanno alle gare per l’accordoquadro saranno delle grandi ATI (Asso-ciazioni temporanee di imprese) costituiteda società di manutenzione e pulizie edagli specialisti di librerie, biglietterie eristorazione;

l’accordo quadro, dal valore dell’ap-palto stimato in circa 500 milioni di euro,avrebbe dunque per oggetto la fornitura informa integrata di servizi gestionali, diservizi agli immobili nonché di serviziaffidati in concessione, di assistenza cul-turale e di ospitalità per il pubblico da

Atti Parlamentari — 19122 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

eseguirsi nei luoghi di cultura e andrebbestipulato con diversi operatori economici;esso dovrebbe stabilire le condizioni base(prezzi, qualità e quantità) degli appaltiche saranno aggiudicati dalle singole am-ministrazioni. L’accordo quadro non saràlimitato ai musei statali ma comprenderàanche i musei comunali e regionali nonchéi siti archeologici;

attualmente l’amministrazione ricavaciò che rimane dalla gestione frammentatadei diversi servizi per i siti culturali; macon il nuovo accordo al gestore vieneassegnata una percentuale fissa del ricavoe il residuo andrebbe all’amministrazione.In tal modo, i ricavi provenienti dal pro-getto di valorizzazione resterebbero quasiinteramente all’amministrazione;

appare del tutto evidente la tendenzadel dicastero di attuare una politica in-cline ad una apertura al privato, incre-mentando il rapporto di partenariato pub-blico-privato e lo si evince dalle lineepolitiche attuate, come ad esempio daldecreto-legge n. 83 del 2014 (decreto cul-tura e turismo) convertito con modifica-zioni dalla legge 29 luglio 2014, n. 106;

è sempre più percepita l’esigenza dioperare nel rispetto dei principi costitu-zionali e degli orientamenti della giuri-sprudenza rivolti al rispetto del principiodi concorsualità (sentenza n. 7590/2005Tar Lazio) previo esperimento di proce-dure di gara ad evidenza pubblica con cuiconsentire un confronto competitivo tra imolteplici operatori sul libero mercato;

sulla anomala situazione dei serviziin deroga è intervenuta pure l’Autorità divigilanza sui contratti pubblici, con deli-berazione 10/2013, evidenziando il rischioche al persistere di questo regime dideroghe si possono delineare profili didanno erariale;

il principio di libertà di iniziativa eco-nomica dev’essere inteso come diritto aconcorrere e a competere con altri opera-tori privati in condizioni di pari opportu-nità e di pari trattamento procedimentale;

la giurisdizione amministrativa, a piùriprese, ha chiarito la differenza sostan-ziale che intercorre tra l’appalto di servizie la concessione; si richiama, a tal pro-posito, la pronuncia del Consiglio di Stato,sez VI, che con sentenza n. 4682 del 4settembre 2012 ha testualmente spiegatoche « Si ha concessione quando l’operatoresi assume in concreto i rischi economicidella gestione del servizio, rifacendosi es-senzialmente sull’utenza per mezzo dellariscossione di un qualsiasi tipo di canoneo tariffa, mentre si ha appalto quandol’onere del servizio stesso viene a gravaresostanzialmente sull’Amministrazione »;orientamento peraltro consolidato e sup-portato dal recentissimo provvedimentodel Consiglio di Stato, Sez. VI, del 21maggio 2014 n. 2624 che individua iltratto distintivo della concessione dall’ap-palto di servizi essenzialmente nella mo-dalità della remunerazione;

è evidente, altresì, che la distorsioneconcorrenziale venuta ad esistenza è statapalesemente rovinosa e resta tuttora unnodo irrisolto; tuttavia, il suindicato avvisodi preinformazione è stato finanche inse-rito nel supplemento alla Gazzetta Ufficialedell’Unione europea e potrebbe generareun interesse a partecipare anche da partedi società straniere –:

se con la pubblicazione dell’avviso dipreinformazione nel supplemento dellaGazzetta Ufficiale dell’Unione europea siinstaurerà una sana concorrenza in un’ot-tica di massima trasparenza ed efficaciadelle iniziative, contrastando in tal modol’oligopolio delle poche aziende operantinel settore;

quali siano, allo stato attuale, gliistituti e i luoghi di cultura contrassegnatidal regime di proroga nella concessionedei servizi aggiuntivi museali e da quantianni si registra una simile anomalia;

in che modo intenda rendere reddi-tizi i centri museali minori, alla luce delcostituendo accordo quadro e se esista lapossibilità che alcune gare vadano deserte;

in che modo il richiamato accordoquadro si intenda conciliare con la ri-

Atti Parlamentari — 19123 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

forma del Ministero dei beni e delle atti-vità culturali e del turismo che prevede lapresenza di venti musei con autonomiagestionale e manager a capo degli stessi ese sia effettivamente Consip l’unica strut-tura in Italia deputata a gestire le suin-dicate operazioni atteso che fino ad ora siè occupata prevalentemente di conteni-mento dei prezzi. (5-04123)

Interrogazione a risposta scritta:

D’AMBROSIO. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo, alMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, al Ministro delladifesa. — Per sapere – premesso che:

con determinazione del dirigente delservizio energia, reti e infrastrutture, ma-teriali per lo sviluppo della regione Puglia,n. 31 del 24 maggio 2013, è stato auto-rizzato un impianto di produzione dienergia elettrica di tipo biomassa dellapotenza elettrica di 25,200 MW elettrici,sito nel comune di Sant’Agata di Puglia(Foggia), località « Viticone »;

con determinazione del dirigente delservizio energia, reti e infrastrutture, ma-teriali per lo sviluppo della regione Puglia,n. 31 del 24 maggio 2013, è stato auto-rizzata la costruzione e l’esercizio di unastazione autoproduttore di trasformazionee consegna elettrica da 30/150 kV sita nelcomune di Deliceto (Foggia), collegata concavo a 150 kV con la sezione a 150 kVdella stazione a 380 kV di Deliceto (Fog-gia), condivisa con la società Vibinum Srl(A.U. n. 195/2009);

con determinazione del dirigente delservizio energia, reti e infrastrutture, mate-riali per lo sviluppo della regione Puglia,n. 31 del 24 maggio 2013, è stato autoriz-zata la costruzione delle opere connesse edelle infrastrutture indispensabili alla co-struzione ed esercizio dell’impianto stesso,da realizzarsi nel comune di Sant’Agata diPuglia (Foggia), località « Viticone »;

la società proponente i suddetti im-pianti è la AGRITRE S.R.L., sede legalesita a Ravenna (Ravenna), in via Zucche-rificio 10 – frazione Mezzano;

dal punto di vista geomorfologicol’area d’intervento risulta inserita nellearee a pericolosità geomorfologica 1 (P.G.l)ovvero a pericolosità media. Seppur daglielaborati di carattere geologico si ap-prenda la mancanza di dissesti o di ri-schio, il Comitato prescrive che siano postiin essere tutti gli accorgimenti perchél’intervento garantisca la sicurezza e nonmodifichi negativamente le attuali condi-zioni morfologiche sia dell’area diretta-mente coinvolta nel progetto sia delle areelimitrofe;

dalla lettura dei sondaggi geognosticieseguiti (relazione geotecnica – Elab. AG3-AMB-REL.07) si evidenzia la presenza diuna falda acquifera superficiale, rinveni-bile tra – 1,50 m (sondaggio SI del18.01.2011) e – 1,10 m (sondaggio S2 del18.01.2011); inoltre nella relazione idro-geologica (elab. AG3 - AMB-REL-08) silegge che « dalla campagna di monitorag-gio eseguita sulla falda superficiale èemerso che essa è fortemente condizionatadagli eventi meteorici registrando delleoscillazioni di circa 1.0 ad una profonditàdi –1.50 m dal p.c. ». Sulla scorta di talestato di fatto il Comitato prescrive che laDitta garantisca, sia in fase di cantiere chein fase di esercizio dell’impianto, la tutelae la salvaguardia di tale falda superficiale,eseguendo un monitoraggio semestrale siadelle acque di falda che del suolo;

la Soprintendenza per i beni archeo-logici della Puglia richiede documenta-zione relativa ai terreni delle infrastrut-ture e si riserva di fornire parere tecnicosuccessivamente all’acquisizione di talerapporto. Dal resoconto dell’AU nonemerge parere della Soprintendenza suquesto punto, mentre l’ufficio energia,dopo un anno e mezzo, comunica laconclusione positiva del procedimento allostesso ente;

il comando militare Esercito « Pu-glia », pur concedendo il nullaosta alla

Atti Parlamentari — 19124 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

società, che rileva l’esistenza del rischio dipresenza ordigni residuati bellici interrati,e che detto rischio è totalmente elimina-bile con la bonifica, per la cui esecuzionedovrà essere presentata apposita istanzaall’Ufficio BCM del 10o reparto infrastrut-ture di Napoli, di cui manca allo statoattuale la verifica –:

di quali elementi disponga il Governoin relazione a quanto esposto in premessae quali iniziative intenda assumere, perquanto di competenza, al fine di evitareche vi siano rischi per la salute e l’inco-lumità dei cittadini e garantire la tuteladei beni culturali e paesaggistici dell’area.

(4-07016)

* * *

DIFESA

Interpellanza:

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro della difesa, per sapere – pre-messo che:

in data 21 novembre 2014, il sitointernet del Dipartimento della Difesa de-gli Stati Uniti ha pubblicato il contrattocon l’americana « Lockheed Martin » perl’acquisizione di 43 velivoli F 35;

dal contratto si apprende che il Go-verno italiano acquisterà, precisamente ilsettimo e l’ottavo dell’VIII lotto;

il costo unitario, in dollari 94,8 mi-lioni ad aereo nella sua versione « A »convenzionale, senza motore, è stato an-nunciato da Joe Dellavedova il portavocedel programma F35 per il Dipartimentodella difesa americano, spiegando che laversione « B » dell’F35, quella a decollocorto e atterraggio verticale di cui l’Italiadovrebbe comprarne 30 esemplari, avràun costo unitario di 102 milioni di dollari,vale a dire circa 82 milioni di euro,sempre senza il motore;

il valore del contratto appena sotto-scritto, comprensivo esclusivamente dei

motori « Pratt & Whitney », si aggira in-torno ai 200 milioni di euro. Considerandoinvece anche i costi per l’armamento e lamanutenzione nel corso dell’intero ciclo,ogni cacciabombardiere verrebbe a costarenon meno di mezzo miliardo di euro;

in base a quanto previsto dal « Do-cumento Programmatico Pluriennale perla Difesa per il triennio 2014-2016 », nellospecifico nel paragrafo dedicato allo Svi-luppo e sostegno del velivolo Joint StrikeFighter e predisposizioni nazionali, ven-gono stanziati per il 2014, per il pro-gramma in parola, 359,1 milioni di euro enella nota si legge che: « (...)le poste fi-nanziarie previsionali allocate sul pro-gramma in parole negli EF 2015 e 2016sono rispettivamente pari a 644,3 M Euroe 735,7 M Euro. Il correlato profilo finan-ziario è quello approvato nella pianifica-zione in vigore. Le disponibilità assegnaterimangono al momento sospese, nellemore delle discendenti decisioni in meritoalla modalità di prosecuzione del pro-gramma che saranno esplicitate con laredazione del Libro Bianco della Difesa »;

la stessa Ministra della difesa, condiverse dichiarazioni nel marzo scorso eriportate dalla stampa nazionale, ha an-nunciato il congelamento del programmaF-35 ufficializzando il blocco della tranchedei pagamenti relativi ai contratti per ivelivoli di prossima acquisizione;

il 24 settembre 2014 sono state di-scusse le mozioni sul programma F 35 e laCamera, tra le altre approvava le mozioni:1-00586 Scanu; 1-00593 Brunetta; 1-00590Cicchitto; 1-00578 Causin;

in particolare, con la mozione1-00586 Scanu la Camera impegnava ilGoverno « a riesaminare l’intero pro-gramma F-35 per chiarirne criticità e costicon l’obiettivo finale di dimezzare il budgetfinanziario originariamente previsto, cosìcome indicato dal documento approvatodalla Commissione parlamentare difesadella Camera dei deputati a conclusionedell’indagine conoscitiva sui sistemid’arma, in vista del Consiglio europeo del

Atti Parlamentari — 19125 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

dicembre 2013, tenendo conto dei ritornieconomici e di carattere industriale daesso derivanti »;

in particolare, nel dibattito che pre-cedeva tale votazione, il Viceministro al-l’economia e alle finanze, Morando hadichiarato di non poter procedere a taledimezzamento in ragione di « impegnicontrattuali già assunti dall’Italia »;

a seguito della diffusione del con-tratto pubblicato dal dipartimento delladifesa degli Stati Uniti, in data 23 novem-bre il Ministero della difesa diramava laseguente nota: « Delle 4 mozioni presen-tate alla Camera le 3 approvate lo scorso24 settembre, con il parere favorevole delGoverno, richiedono tutte che si procedacon il programma, adottando una parti-colare attenzione per massimizzare i ri-torni economici. Il Governo sta operandoesattamente in tale direzione, procedendocon i più bassi livelli di oneri economicinecessari a mantenere pienamente opera-tiva la Faco di Cameri, anche in vista difuture commesse internazionali »;

a questo riguardo si rileva che lemozioni presentate in quel dibattito erano7 e non 4 come indicato dal comunicatodel Dicastero, di conseguenza si rileva chele Mozioni approvate risultano essere 4 enon 3;

sorge il dubbio agli interpellanti cheil Ministero, alla luce della nota sopracitata, abbia considerato nella completezzaquanto votato il 24 ottobre 2014 in occa-sione della discussione sulle mozioni sulprogramma F 35;

nel febbraio 2014 la campagna « Ta-glia le ali alle armi », che dal 2009 sioccupa di sottolineare le problematichedel programma degli F-35 in vista dellacancellazione della partecipazione italianaallo stesso, ha portato a pubblicare ildossier « Caccia F-35 la verità oltre l’opa-cità » come nuovo contributo di approfon-dimento. Nel rapporto si evidenzia come ilcosto medio attualmente desumibile dalladocumentazione di bilancio Usa (e dai datidei recenti contratti di acquisto italiani) si

attesti sui 135 milioni di euro, oltre le altrespese, tra cui quelle di manutenzione;

secondo il rapporto, il costo comples-sivo del programma per l’Italia (se con-fermati a questo punto 90 caccia) è inminima ascesa ad oltre 14 miliardi di euroe la proiezione di costo totale « a pienavita » del progetto rimane stimata in oltre52 miliardi di euro;

dal dettaglio di tutti i contratti sot-toscritti dall’Italia con gli Stati Uniti, finoad inizio 2014, si dimostra come siano giàstati spesi 721 milioni di euro nelle fasi diacquisto (oltre ai 2,7 miliardi di euro perlo sviluppo e la linea di assemblaggioFaco);

di media, sono 126 i milioni di eurogià spesi per i primi tre caccia confermatidal nostro Paese (lotto VI), sforando qual-siasi precedente stima del Ministero delladifesa al riguardo;

il rapporto di « Taglia le ali allearmi » mostra come i dati relativi al ri-torno industriale, estrapolati da diversefonti e confermati anche da LockheedMartin, confermano ad oggi un rientro perle aziende del nostro Paese di circa il 19per cento in confronto all’investimentopubblico (meno di 700 milioni di euro sui3,4 miliardi di euro già spesi dal Governoitaliano), una situazione che difficilmenterenderà possibile il ritorno di oltre 13miliardi di euro, che sfiora il 100 percento di rientro, più volte sbandierato daiGoverni di questi anni;

fonti governative e militari negli annihanno ipotizzato l’arrivo di 10.000 posti dilavoro, mentre secondo stime sindacali sitratterebbe al massimo di circa 2.000 postie per di più sarebbero ricollocazioni dilavoratori precedentemente impegnati conl’Eurofighter nella Faco di Cameri, dovesono impiegati meno di 1.000 addetti;

lo stanziamento complessivo desti-nato all’acquisto di caccia dei prossimilotti, previsto per il triennio 2014-2016,sarà di 1950 milioni di euro (circa 650

Atti Parlamentari — 19126 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

milioni di euro annuali in media), se noninterverranno modifiche alle tabelle diprocurement;

a fine marzo 2013 è stato reso pub-blico un nuovo rapporto del Governmentaccountability office sul programma JointStrike Fighter che ha confermato un ri-tardo di sette anni ed uno sforamento delbudget di più di 160 miliardi di dollaririspetto alle previsioni iniziali;

per completare il programma neitermini stabiliti il dipartimento della di-fesa americano dovrebbe procedere ad unincremento costante nel finanziamento peri prossimi 5 anni, con una media di costoannuale di 12,6 miliardi di dollari fino al2037. Il picco di costo supererà, per moltianni, i 15 miliardi di dollari, ma « unfinanziamento annuale di questa gran-dezza pone chiaramente dei problemi disostenibilità a lungo termine, consideratal’attuale situazione fiscale » secondo il Go-vernment accountability office;

nell’ultima richiesta di bilancio, l’AirForce Usa ha allocato circa 1,4 miliardi didollari in cinque anni (ma altri fondisaranno poi richiesti successivamente) perrisolvere problematiche sui vecchi lotti. Sitratta di una procedura che andrà poi adinteressare anche i lotti VI, VII ed VIII, iquali comprendono pure gli aerei acquisitidall’Italia. Nella lista di priorità dettagliatadell’aviazione Usa sono incluse, tra le altrecose: le componenti per migliorare la pro-tezione contro i fulmini, le prestazioni delseggiolino eiettabile, l’illuminazione sullepunte delle ali del jet, la zona preposta adaccogliere missili ed armi, il sistema digestione termica e di potenza del velivolo,i condotti d’aria per il motore prodotto daPratt & Whitney, la resistenza delle paratieed, infine, il complicato sistema di displaydigitale montato dall’avveniristico casco;

a fronte dei calcoli effettuati dalGovernment accountability office resta ir-realistica la proiezione in decrescita entroil 2019 sui costi unitari degli aerei pre-sentata dal produttore Lockheed Martin.Secondo le stime del Government accoun-tability office, affinché ciò accada per la

versione A, si dovrà ottenere una ridu-zione di oltre 40 milioni di dollari adaereo rispetto al costo a consuntivo defi-nitivo degli aerei prodotti nel 2013. Un« recupero » di oltre il 33 per cento in 5-6anni;

a riguardo dei costi, nel documento,si nota quindi come « il finanziamentoattuale e le quantità previste nel pro-gramma indicano che i costi unitari nel2019 potrebbero effettivamente essere su-periore agli obiettivi »;

in questi giorni il Pentagono ha de-ciso di bloccare il pagamento di 231 mi-lioni di dollari a Lockheed Martin fino allacompleta implementazione di modifichenecessarie per gli F-35 già consegnati,incluse le ormai famose protezioni controi fulmini;

l’Italia partecipa al progetto sin dalsuo inizio, nel 1998, con una richiestainiziale di 131 aerei, ridotta poi nel 2012a 90 velivoli, considerati dalle Forze ar-mate « indispensabili », perché andrebberoa sostituire tre linee di velivoli: i Tornado,gli AM-X e gli AV-8 B, ma senza tuttaviafornire alcuna spiegazione circa il ruolo diun aereo tanto sofisticato, anche alla lucedegli impegni internazionali del nostroPaese;

nel 2009 le Commissioni difesa dellaCamera dei deputati e del Senato dellaRepubblica, esprimendo parere favorevoleal programma, avevano già posto alcunecondizioni, che ora sono riprese dalla giàcitata nota del Ministero del 29 novembre2014, in particolare il primo punto: laconclusione di accordi industriali e gover-nativi che consentano un ritorno indu-striale per l’Italia proporzionale alla suapartecipazione finanziaria, anche al fine ditutelare i livelli occupazionali; la fruizioneda parte dell’Italia dei risultati delle atti-vità di ricerca relative al programma; lapreventiva individuazione di adeguate ri-sorse finanziarie che non incidano suglistanziamenti destinati ad assicurare l’effi-cienza della componente terrestre e, più ingenerale, dell’intero strumento militare;

Atti Parlamentari — 19127 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

il programma dell’F-35 è diventatoun progetto dal costo elevato a fronte diprestazioni peraltro incerte e non corri-spondente alle esigenze difensive del no-stro Paese, con ricadute industriali edoccupazionali molto lontane dalle aspet-tative, che rischia anche di comprometterele politiche di disarmo utili invece a gestirein maniera corretta le crisi internazio-nali –:

se non si intenda chiarire gli impegnidel Governo sul programma F 35, anchealla luce delle votazioni alla Camera sullemozioni concernenti il programma in pa-rola e come intenda procedere in parti-colare sull’impegno del dimezzamentodelle risorse programmate;

se non si ritenga di chiarire qualisiano i costi complessivi del programmaanche tenendo conto delle considerazioniesposte in premessa, chiarendo definitiva-mente gli impegni assunti dal nostroPaese;

se non consideri opportuno fornire icontratti d’acquisto sinora sottoscritti;

se non intenda sospendere immedia-tamente qualsiasi attività contrattuale, diaccordo tra le parti o di ulteriore acqui-sizione, nei confronti del Joint Strike Fi-ghter program office, del progetto fino alladefinizione di tutte le procedure e deci-sioni che possano rendere effettiva lascelta di cancellazione o ridefinizione dellapartecipazione italiana al programma.

(2-00758) « Duranti, Marcon, Scotto, Piras,Fratoianni, Palazzotto ».

Interrogazioni a risposta scritta:

CORDA. — Al Ministro della difesa, alMinistro della salute, al Ministro dell’eco-nomia e delle finanze. — Per sapere –premesso che:

l’articolo 210 del decreto legislativo15 marzo 2010, n. 66 (cosiddetto « Codicedell’Ordinamento militare) attribuisce alpersonale medico militare il libero eserci-zio della professione medica, fermo re-

stando il divieto di visitare privatamentegli iscritti di leva e di rilasciare lorocertificati di infermità e di imperfezionifisiche;

il decreto legislativo 28 gennaio 2014,n. 7, ha recentemente introdotto, all’in-terno del predetto articolo, un comma1-bis, che riconosce al personale medico eparamedico la medesima facoltà, ma sol-tanto nell’ambito della struttura sanitariastessa (cosiddetta « intramoenia »);

è di tutta evidenza che il riconosci-mento della facoltà di esercitare la pro-fessione medica all’esterno costituisce unnotevole vantaggio, anche sotto il profiloeconomico, rispetto all’esercizio della me-desima professione all’interno della strut-tura medica militare;

le due disposizioni richiamate si ri-solvono, quindi, in una disparità di trat-tamento tra la categoria degli ufficialimedici e la categoria dei paramedici, comei sottufficiali infermieri, limitati nelle loroprerogative di esercizio professionale;

consta, inoltre, all’interrogante che lasperequazione tra le due prefate categoriedi personale militare si ripercuota anchesul piano fiscale, a causa di una probabiledecurtazione, da parte dell’amministra-zione di appartenenza PERSOMIL, deicompensi percepiti dagli infermieri delleForze Armate per l’esercizio di attivitàextralavorativa non autorizzata, addirit-tura al lordo di contributi fiscali già ver-sati –:

se il Governo sia a conoscenza deifatti esposti in premessa e se gli stessicorrispondano al vero;

se non ritenga opportuno intervenire,anche attraverso idonee disposizioni at-tuative, al fine di indurre le amministra-zioni interessate ad interpretare le dispo-sizioni richiamate in senso conforme aiprincipi di uguaglianza e di non discrimi-nazione del personale militare. (4-07010)

Atti Parlamentari — 19128 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

FABRIZIO DI STEFANO. — Al Ministrodella difesa. — Per sapere – premesso che:

dal 12 al 14 novembre la portaereiCavour, ammiraglia della Marina militareè stata in sosta nella rada di Ortonaall’insegna di un impegno di ampio respiroistituzionale dove è stato firmato l’accordodi collaborazione e sviluppo tra la Marinamilitare e la regione Abruzzo su tematichemarittime afferenti la formazione, la cul-tura e lo sport, la ricerca, l’innovazione, laprogettazione, l’industria, la salvaguardiaambientale, la tutela del territorio e delmare, incentivando al tempo stesso i rap-porti con altre realtà nazionali ed inter-nazionali incluse quelle d’oltremare tra cuila Croazia, la Serbia, la Bosnia e l’Albania;

come dichiarato dal Capo di statomaggiore della Marina, ammiraglio disquadra Giuseppe De Giorgi, l’iniziativa èl’inizio di una collaborazione strategicache parte dal contesto regionale del-l’Abruzzo, ma si estende ai Paesi dellasponda di fronte, raccogliendo tutto ilpotenziale che il mare può offrire per laprosperità nazionale;

il 14 novembre alle ore 17:30 sullaPortaerei Cavour, per la prima volta insosta nella rada di Ortona, è stato orga-nizzato un convegno su « La strategia dellaMacroregione Adriatico-Ionica: l’Europadelle opportunità », dove erano presenti uncentinaio di persone tra autorità politichee diplomatiche, provenienti dai principaliPaesi partner del bacino Adriatico, nonchémolti amministratori locali, sindaci e rap-presentati di diverse istituzioni;

sempre il giorno 14 novembre scorsoè stato rilevato maltempo ed il motoondoso forza 3, non permettendo il rientroin porto con le pilotine che avevano tra-sportato gli ospiti e le autorità sulla mae-stosa nave ammiraglia della Marina Mili-tare Italiana così da far entrare in azione2 elicotteri, rispettivamente uno da 7 postie l’altro da 4 posti, effettuando comples-sivamente 24 viaggi, per un’operazione dicirca sei ore, con una spesa media cheammonterebbe, a quanto consta all’inter-

rogante, a 2/4 mila euro a viaggio, per uncosto pari tra i 70 e i 100 mila euro –:

per quali ragioni la Marina militare,considerate le avverse situazioni meteo,non abbia valutato lo spostamento dellasottoscrizione del protocollo in altro luogoin terra ferma;

se il costo aggiuntivo dei voli ditrasbordo dalla portaerei (70/100 milaeuro) fino a Pescara sia a carico di con-tribuenti e cittadini della regione Abruzzoo se ricada su tutti i contribuenti italiani;

se i fruitori, gli ospiti e le autorità,del soccorso aereo fossero coperti da ade-guata polizza assicurativa risarcitoria pereventuali incidenti e danni che avrebberopotuto subire durante le operazioni stessee in tal caso di quali tipo di assicurazionisi tratti e quali fossero i costi aggiuntivi adesse collegati. (4-07022)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta immediata inCommissione:

VI Commissione:

CAUSI, GHIZZONI e BARUFFI. — AlMinistro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

l’articolo 3, comma 2, del decreto-legge 28 gennaio 2014, n. 4, convertito,con modificazioni, dalla legge 28 marzo2014, n. 50, dispone, nei confronti deisoggetti colpiti dagli eventi alluvionali del17 e 19 gennaio 2014, nonché dagli eventiatmosferici avvenuti tra il 30 gennaio e il18 febbraio 2014, la sospensione, sino al31 ottobre 2014, dei termini dei versa-menti e degli adempimenti tributari, in-clusi quelli derivanti da cartelle di paga-mento;

il medesimo comma 2 dispone: « Neiconfronti dei medesimi soggetti di cui alpresente comma, sono altresì sospesi fino

Atti Parlamentari — 19129 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

al 31 ottobre 2014: ... b) i termini per lanotifica delle cartelle di pagamento e perla riscossione delle somme risultanti dagliatti di cui all’articolo 29 del decreto-legge31 maggio 2010, n. 78, convertito, conmodificazioni, dalla legge 30 luglio 2010,n. 122, nonché i termini di prescrizione edecadenza relativi all’attività degli ufficifinanziari, ivi compresi quelli degli entilocali e della Regione »;

la disposizione, pertanto, stabilisce,nei confronti dei soggetti colpiti daglieventi alluvionali, la sospensione, sino al31 ottobre 2014, dei termini di prescri-zione e decadenza relativi all’attività degliuffici finanziari;

la disposizione, essendo stata ema-nata per alleviare i cittadini e le impresecolpiti dall’alluvione del 2014 e già colpite,nel 2012, dagli eventi sismici, ad avvisodegli interroganti, dovrebbe potersi inter-pretare nel senso che la sospensione deitermini opera a favore degli stessi e non afavore degli uffici finanziari;

il decreto-legge n. 4 del 2014, par-rebbe invece sospendere i termini di pre-scrizione e decadenza relativamente all’at-tività degli uffici finanziari, ma non itermini di prescrizione e decadenza perl’opposizione ad atti impositivi emessi daimedesimi uffici, nonché i termini proces-suali del contenzioso tributario per i sog-getti colpiti dagli eventi alluvionali richia-mati; tale interpretazione letterale, peral-tro, legittimerebbe una potenziale lesionedel diritto di difesa costituzionalmentegarantito, infrangendo i principi di egua-glianza e proporzionalità;

così interpretata, la norma terrebbeconto esclusivamente dei possibili disagi(causati dall’alluvione) nello svolgimentodelle ordinarie funzioni di accertamento eriscossione degli uffici finanziari, senzatenere conto dei disagi dei soggetti resi-denti in zone peraltro già in stato disofferenza, dovuto al grave sisma del mag-gio 2012;

un’interpretazione che estenda aisoggetti colpiti dagli eventi alluvionali e,

precedentemente, dagli eventi sismici, laproroga dei termini di prescrizione e de-cadenza sarebbe quanto mai opportuna,per l’evidente necessità di garantire l’im-parzialità della pubblica amministrazionee di riequilibrare la posizione degli ufficifinanziari rispetto a quella dei contri-buenti;

tenendo conto del tenore complessivodella disposizione, e delle ragioni per lequali essa è stata adottata, a parere degliinterroganti appare che questa sia la let-tura più coerente che deve essere data allanorma –:

se il citato dettato normativo, cosìcome formulato, possa includere, anche invia interpretativa, l’estensione, ai soggettiresidenti o con sedi operative nei territorialluvionati, e già prima sconvolti dal sismadel maggio 2012, della sospensione deitermini di prescrizione e decadenza con-nessi ad atti impositivi oggetto dell’attivitàdegli uffici finanziari, nonché dei terminiprocessuali del contenzioso tributario.

(5-04127)

PAGLIA. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

il neo direttore dell’Agenzia delle en-trate Rossella Orlandi nel corso dell’audi-zione tenutasi lo scorso 20 novembre alSenato, presso le Commissioni GiustiziaFinanze e Tesoro, ha dichiarato che lanuova procedura per il rimpatrio dei ca-pitali esportati illegalmente all’estero, co-siddetta « voluntary disclosure » è frutto diun nuovo modello di cooperazione tral’Amministrazione finanziaria, l’Agenziadelle entrate e gli stessi contribuenti ed èstata studiata per incentivare la « com-pliance » dei contribuenti verso gli adem-pimenti fiscali, la stessa sarà effettiva-mente efficace soltanto se riuscirà a rea-lizzare l’effettivo ravvedimento volontariodei soggetti che hanno intenzionalmentesottratto redditi alle imposte italiane, me-diante la fittizia allocazione estera dellapropria residenza fiscale;

Atti Parlamentari — 19130 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

la stessa dottoressa Orlandi ha inol-tre lanciato il messaggio che il Fisco hadavvero molti dati a cui attingere percontrollare la situazione fiscale di ognicontribuente, e per questo chi non è inregola tenderà automaticamente a ravve-dersi, prima che gli venga notificato l’ac-certamento, che porta con se sanzionisicuramente più onerose;

la stessa Agenzia delle entrate, inattesa dell’approvazione parte del Senatodella relativa proposta di legge, ha ini-ziato a redigere, con largo anticipoquindi, una nuova bozza di modello dirichiesta di accesso alla procedura dicollaborazione volontaria, archiviando loschema di modello predisposto dopo ilvaro del decreto-legge emanato dall’alloraGoverno Letta (decreto-legge n. 4 del2014), e proponendo una versione « leg-gera » dello stesso: il nuovo modello –che si compone di 2 sole pagine rispettoalle 5 pagine e ai 6 allegati dello schemanella versione precedente – è più snelloe di agevole compilazione, al fine, so-stiene l’Agenzia delle entrate, di favorireil decollo della complessa procedura;

infatti, la bozza di modello a cui stalavorando al momento l’Agenzia delleentrate consta di un paio di pagine e silimita a chiedere il tipo di regolarizza-zione: quella per i capitali all’estero o peri redditi non dichiarati (e le imposte nonpagate) in Italia, ma non prevede larichiesta delle informazioni sui prelievisui conti; inoltre, rispetto allo schema dimodello predisposto dopo il varo delsuddetto decreto-legge n. 4 del 2014, labozza attuale non prevede le schede A,relativa alle attività estere rilevanti ed Rrelativa al richiedente;

le cinque pagine della scheda A dicui constava la versione precedente delmodulo chiedevano, in particolare, i datisui prelievi dall’attività estera per ognisingolo periodo d’imposta, oltre alle in-dicazioni sulla provenienza dell’attivitàestera o dei fondi che servirono ad ac-

quistarla o costituirla; la precedentebozza prevedeva anche sei allegati, di cuial momento, nella nuova versione, nonv’è traccia –:

per quali ragioni non siano statiricompresi i modelli di dichiarazione re-lativi alla richiesta delle informazioni sulrichiedente, sulle attività estere rilevanti equelle relative ai prelievi sui conti.

(5-04128)

PESCO e DADONE. — Al Ministro del-l’economia e delle finanze. — Per sapere –premesso che:

la Fondazione Cassa di risparmio diCuneo (CRC), costituita nel 1992, presentaun esercizio per l’anno 2012 di1.480.616.607 euro e un patrimonio nettopari a oltre 1,33 miliardi euro, posizio-nandosi tra le prime dieci fondazioni diorigine bancaria per totale attivo in Italia;la Fondazione Cassa di risparmio di Cuneodetiene partecipazioni bancarie in Bancaregionale europea (BRE) pari al 25 percento e in Gruppo UBI Banca pari al 2,23per cento; la Fondazione Cassa di rispar-mio di Cuneo, è stata nel corso degli ultimianni al centro di numerose polemiche, attidi sindacato ispettivo e inchieste e rico-struzioni giornalistiche, su testate locali enazionali, in particolar modo per questioniriguardanti le designazioni delle caricheinterne, nonché l’assegnazione di lavori diristrutturazione di immobili e i legamid’affari che interesserebbero diversi espo-nenti della Fondazione e di società locali;

per quanto riguarda gli atti di sin-dacato ispettivo di cui sopra, tutti presen-tati al Senato al Ministro dell’economia edelle finanze del tempo, si vedano il n. 3-00013 del 13 maggio 2006 (già n. 4-00032del 31 maggio 2006), il n. 3-01259 del 13aprile 2010, il n. 3-01297 del 4 maggio2010, il n. 4-06570 del 12 gennaio 2012con relativa risposta (fascicolo n. 169) e iln. 4-07912 del 10 luglio 2012;

per quanto concerne la polemica e glistrascichi giornalistici, le presunte rela-zioni politiche che caratterizzerebbero laformazione degli organi dirigenziali dellaFondazione e le appartenenze partitiche

Atti Parlamentari — 19131 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

dei diversi membri, si vedano ad esempio:Franco Adriano su ItaliaOggi pagina 7 eMichele Masneri su Il Riformista pagina 9del 16 aprile 2010, l’intervista di GianniMartini a Giuseppe Guzzetti, presidentedell’Acri (Associazione di Fondazioni e diCasse di Risparmio) su La Stampa del 19maggio 2010, l’intervista di Ezio Belardiallo stesso Guzzetti, su La Guida pagina 1del 19 novembre 2010, Marco Alfieri su LaStampa pagina 30 del 19 aprile 2011, PierPaolo Luciano su La Repubblica – Pie-monte (inserto Economia) pagina XI del 3maggio 2011, Luca Piana su L’Espressopagina 122 dell’8 marzo 2012, GianniMartini su La Stampa (Cuneo e provincia)pagina 57 del 20 marzo 2012, Pier PaoloLuciano su La Repubblica – Torino del 19febbraio 2013, Carlotta Scozzari su IlFatto Quotidiano pagina 12 del 26 giugno2013;

il tema della trasparenza e dellaregolarità dei dirigenti della FondazioneCassa di risparmio di Cuneo, oltre adessere stato oggetto di una sentenza delgiudice Alberto Boetti del Tribunale diSaluzzo, è stato anche oggetto dell’ordinedel giorno n. 3 « Segnalazione da parte del“Gruppo 19 marzo” di gravi irregolaritànella gestione della Fondazione Cassa dirisparmio di Cuneo » presentato in consi-glio comunale a Cuneo lo scorso gennaio2014, nonché al centro di un dettagliatodossier che lo stesso « Gruppo 19 marzo »ha sottoposto, tra gli altri, ai parlamentaridella provincia di Cuneo al fine di riper-correre quanto accaduto dal 2010 ad oggi;

stando a quanto riportata da singoliesponenti del tessuto socioeconomico lo-cale, nonché dalla politica e dall’informa-zione, le questioni relative alla scarsatrasparenza e alle presunte irregolaritàmostrate da alcuni dirigenti della Fonda-zione, sono le seguenti:

1) i rapporti d’affari esistenti traEzio Falco, presidente della Fondazione,Gianluigi Gola, presidente del collegio sin-dacale, Pierfranco Risoli, membro del con-siglio di amministrazione, Laura Dompè eRoberta Carrara, rispettivamente dipen-

dente fiduciaria e moglie di Gianluigi Gola,attraverso le società Lineacomputer srl,Piemonte advisor building srl, Polo Graficospa, Sigecom srl, Media sas, NewspaperMilano srl, Riserva di pesca Valle Pesioscarl, di cui risultano nel corso degli ultimianni essere stati o tuttora ricoprire posi-zioni societarie, di partecipazione o dicontrollo o di gestione amministrativa;

2) l’assegnazione nel 2009 da partedella Fondazione Cassa di risparmio diCuneo dei lavori di ristrutturazione dellaex sala contrattazioni all’imprenditore lo-cale Giuseppe Ferrero, anch’egli collegatoattraverso alcune società, agli stessi Falcoe Risoli, quando già erano membri dellaFondazione Cassa di risparmio di Cuneo,nonché a Gola, alla Dompè e alla Mediasas di cui sopra;

la società Lineacomputer srl a sociounico, la cui attività risulta « commercioall’ingrosso di computer, apparecchiatureinformatiche periferiche e di software », èfondata da Ezio Falco negli anni ’90: lostesso Falco, che detiene il 33 per centodelle quote, ricopre negli anni vari inca-richi all’interno della società a partire daquello di consigliere fino ad arrivare nel2005 a quella di amministratore delegato;lo seguirà nel medesimo incarico il socioMauro Chiari dal 2004 al 2013; nel 2007e nel 2008 Lineacomputer srl chiude gliesercizi dei due anni con perdite progres-sive rispettivamente pari a 122.826 e131.819 euro;

nel marzo 2009, la società di Falcoversa in condizioni critiche, così comeaccertato dall’ufficio crediti di BRE UBIBanca, tanto da necessitare di una rica-pitalizzazione che inizia con l’interventodella società Piemonte Advisor Building srl(PAB) la cui attività è la « locazione di benipropri o in leasing (affitto) »; i soci sono:Laura Dompè con il 36,96 per cento,Media sas di Carrara Roberta & C. con il17,39 per cento, Giuseppe Ferrero con il13,04 per cento e altri;

la Media sas, a sua volta, vede Ro-berta Carrara come socio accomandatarioe Gian Luigi Gola in veste di socio acco-mandante (fino al 2010);

Atti Parlamentari — 19132 — Camera dei Deputati

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la stessa Media sas partecipa con il16,57 per cento alla Polo Grafico spa dellaquale Dompè risulta essere Consigliere diamministrazione dal 2004; la stessa Car-rara siederà dalla metà del 2010 nelconsiglio di amministrazione della PoloGrafico spa;

tra il marzo e il maggio 2009, quindi,Lineacomputer srl riceve circa 80.000 euroda parte della PAB srl, non sufficienti aripianare il disavanzo patrimoniale di ol-tre 140 mila euro; di lì a poco, infatti, sideciderà di ricapitalizzare fino al minimolegale la società, con un versamento com-plessivo da parte di PAB srl di 200 milaeuro;

in seguito alla ricapitalizzazione nel2013 l’allora Linearcomputer srl a sociounico viene incorporata dalla omonimaLinearcomputer srl (istituita già nel luglio2010 che ha per attività: « attività delleholding impegnate nelle attività gestio-nali »), con la seguente compagine socie-taria: Ezio Falco e la Co.Re.Fi. Compagniafiduciaria e di revisione con il 33 per centoe Mauro Chiari il 34 per cento e la caricadi Amministratore Unico;

nel frattempo, Fondazione Cassa dirisparmio di Cuneo comunica la decisionedi voler affidare con gara i lavori diristrutturazione della ex sala contratta-zioni;

tra il febbraio e il marzo del 2009 dareversali di bonifici allegati al dossierrealizzato dal « Gruppo 19 marzo », risultache due società di Giuseppe Ferrero (lostesso che risulta avere partecipazioni inPAB srl) la immobiliare Cristallo srl e laFratelli Ferrero srl effettuano un bonificociascuno, di importo rispettivamente paria 48.000 e 18.000 euro, a favore di Pie-monte Advisor Building (PAB) srl impe-gnata nello stesso periodo a rifinanziare ildebito della Lineacomputer srl di pro-prietà del Presidente di Fondazione Cassadi risparmio di Cuneo, Ezio Falco;

lo stesso giorno del primo bonifico,26 febbraio 2009, la Fondazione deliberal’assegnazione dei lavori di ristruttura-

zione alla Fratelli Ferrero srl, dell’omo-nimo imprenditore edile, socio di GianLuigi Gola e sua moglie in Media sas,nonché presidente del collegio sindacale almomento dello svolgimento dei fatti; lasottoscrizione del contratto di affidamentodei lavori cade nel giorno del secondobonifico effettuato dalla Fratelli Ferrerosrl, 13 marzo 2009;

nel marzo 2010, dopo una primaindicazione favorevole, la FondazioneCassa di risparmio di Cuneo decide di nonrinnovare la fiducia a Piero Bertolotto,Presidente di BRE UBI Banca e rappre-sentante della fondazione nel Consiglio digestione di UBI Banca; al suo posto, suindicazione del presidente Ezio Falco, lafondazione nomina l’allora Presidente delCollegio sindacale Gian Luigi Gola;

Gola cede le sue quote di Media sasa Laura Dompè, che riveste dal 2010 ilmolo di socio accomandante;

il Gola nel 2013 sarà nominato nelconsiglio di sorveglianza all’interno di UBIBanca;

a seguito delle interrogazioni parla-mentari presentate al senatore Menardi,Gian Luigi Gola sporge querela per diffa-mazione contro lo stesso senatore; il giu-dice per le indagini preliminari del Tri-bunale di Saluzzo, dottor Alberto Boetti,emana in data 14 marzo 2011 l’ordinanzadi archiviazione, specificando che « I rap-porti d’affari tra membri del Consiglio diamministrazione e del Consiglio sindacale,cui prima s’è fatto riferimento, suscitanoperplessità sul corretto rapporto organo dicontrollo-organo gestorio che dovrebbe es-sere garantito dal Codice Etico della Fon-dazione »;

ad oggi, dalle visure risulta una pa-noramica di relazioni d’affari che rende leparole del giudice Boetti più che attuali:

a) Gian Luigi Gola: Proprietario al50 per cento e consigliere di amministra-zione di Consult Rev srl; proprietario al34,5 per cento di Paper-One srl; consigliodi Sorveglianza di UBI Banca, già consi-gliere di gestione di UBI Banca, già pre-

Atti Parlamentari — 19133 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

sidente del collegio sindacale della Fonda-zione Cassa di risparmio di Cuneo; con-sigliere di amministrazione di Polo Graficospa. Consigliere di amministrazione diNewspaper Milano srl; presidente del col-legio sindacale di Riserva di Pesca VallePesio scarl; già Socio Accomandante diMedia sas;

b) Ezio Falco: presidente della Fon-dazione Cassa di risparmio di Cuneo;proprietario del 33 per cento di Linea-computer srl, già amministratore delegato;proprietario del 31 per cento di Sigecomsrl e Consigliere di amministrazione; con-sigliere di amministrazione di Sinloc spa;

c) Giuseppe Ferrero: proprietarioal 90 per cento e amministratore unico diFratelli Ferrero srl; proprietario al 90 percento e amministratore unico di Immobi-liare Cristallo srl; proprietario al 13,04 percento di Piemonte Advisor Building srl;proprietario al 9,09 per cento di Riserva diPesca Valle Pesio scarl; proprietario al 26per cento di Edicinquemila srl; appalta-tore dei lavori di ristrutturazione della exSala contrattazioni per Fondazione Cassadi risparmio di Cuneo;

d) Pierfranco Risoli: proprietario al9,09 per cento e sindaco di Riserva diPesca Valle Pesio scarl, presidente delconsiglio di amministrazione di Newspa-per Milano srl, già Vicepresidente e Con-sigliere di amministrazione; consigliere diamministrazione di Sigecom srl. Consi-gliere di amministrazione di FondazioneCassa di risparmio di Cuneo;

e) Roberta Carrara: proprietaria al32 per cento di Edicinquemila srl; socioAccomdatario di Media sas già socio ac-comandante; consigliere di amministra-zione di Polo Grafico spa;

f) Laura Dompè: proprietaria al36,96 per cento di Piemonte Advisor Bui-lding srl già amministratore unico, consi-gliere e presidente del consiglio di ammi-nistrazione; socio accomandante di Mediasas, membro del comitato di controllosulla gestione di Polo Grafico spa; sindacosupplente di riserva di Pesca Valle Pesio

scarl. Revisore Unico di Newspaper Milanosrl già sindaco; già amministratore unico epresidente del consiglio di amministra-zione di Piemonte Advisor Building srl;

g) Luca Delfino: proprietario al16,30 per cento e amministratore unico diPiemonte Advisor Building srl; consiglieredi amministrazione di Polo Grafico spa giàpresidente del comitato di controllo sullagestione; amministratore Unico di Riservadi Pesca valle Pesio scarl; amministratoreUnico di Edicinquemila srl; amministra-tore Delegato di Newspaper Milano srl; sulpiano delle diverse società si nota dallevisure la seguente situazione:

Lineacomputer srl: soci MauroChiari al 34 per cento e amministratoreunico, Ezio Falco al 33 per cento giàamministratore delegato, CO.Re.Fi. al 33per cento;

Media sas di Carrara Roberta & C.:socio accomandatario Roberta Carrara,socio accomandante, Laura Dompè;

Polo Grafico spa: soci Media sas al16,57 per cento e altri; consigliere diamministrazione Roberta Carrara, Consi-gliere di amministrazione e Membro delComitato per il controllo sulla gestione,Laura Dompè;

Piemonte Advisor Building srl: sociLaura Dompè al 36,96 per cento, Mediasas al 17,39 per cento, Giuseppe Ferrero al13,04 per cento, Luca Delfino al 16,30 percento e altri Amministratore Unico LucaDelfino;

Edicinquemila srl: soci GiuseppeFerrero al 26 per cento;

Newspaper Milano srl: presidentedel consiglio di amministrazione Pier-franco Risoli, Revisore Unico LauraDompè;

riserva di Pesca Valle Pesio scarl:soci Giuseppe Ferrero al 9,09 per cento,Pierfranco Risoli al 9,09 per cento. Am-ministratore unico Luca Delfino, Presi-dente del collegio sindacale Gian LuigiGola, sindaco supplente Laura Dompè;

Atti Parlamentari — 19134 — Camera dei Deputati

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a norma del decreto legislativo n. 153del 17 maggio 1999, « la vigilanza sulleFondazioni è attribuita al Ministero deltesoro, del bilancio e della programma-zione economica », pertanto il Ministeroha ritenuto già nel 2012 svolgere unaprima verifica a seguito dell’atto di sinda-cato ispettivo n. 4-06570, limitatamente adun aspetto dell’interrogazione, senza pren-dere in considerazione gli atti ispettiviprecedentemente presentati, collegati e ri-masti senza risposta, limitandosi a chie-dere chiarimenti allo stesso soggetto dellaverifica, ovvero la Fondazione Cassa dirisparmio di Cuneo;

le supposte condizioni di vincoli po-litici che emergono dalle polemiche e dallericostruzioni emerse sulla stampa locale enazionale, in particolar modo relativa-mente alla successione tra Bertolotto eGola alla rappresentanza della FondazioneCassa di risparmio di Cuneo, lascianointravedere dinamiche ed equilibri squisi-tamente politici e trasversali, in merito aiquali il presente atto ispettivo non haalcun interesse;

obiettivo del presente atto di sinda-cato ispettivo, infatti, è quello di richiedereun’attenta verifica delle condizioni esi-stenti dentro e intorno alla FondazioneCassa di risparmio di Cuneo sulla basedella dettagliata e documentata ricostru-zione realizzata dal « Gruppo 19 marzo »;partendo da tale vicenda per individuareun percorso di controllo costante, ed evi-dentemente necessario, perché si evitinosituazioni di conflitto di interessi, distra-zioni economico-finanziarie, ai danni delleComunità del territorio –:

se sia a conoscenza dei fatti e ri-tenga opportuno intervenire nei confrontidella Fondazione Cassa di risparmio diCuneo, e delle figure eventualmente coin-volte, avviando altresì una good practicedi puntuale controllo e monitoraggio am-pliato a tutte le 88 fondazioni di originebancaria, coinvolgendo in questa attivitàanche l’Associazione delle fondazioni ecasse di risparmio (Acri). (5-04129)

Interrogazione a risposta scritta:

ROSTELLATO. — Al Ministro dell’eco-nomia e delle finanze. — Per sapere –premesso che:

l’articolo 6 dello schema di decretolegislativo recante disposizioni in materiadi semplificazioni fiscali (atto di Governon. 99) prevede che dal 2015 i CAF ed iprofessionisti che invieranno un modello730 con visto di conformità infedele sa-ranno tenuti al pagamento di una sommapari all’importo dell’imposta, della san-zione e degli interessi che in base allanormativa attuale sarebbero stati richiestial contribuente;

e ciò è previsto anche nel caso in cuigli intermediari si limitino a confermare ladichiarazione dei redditi precompilata dal-l’Agenzia delle entrate;

la normativa attuale, di contro, di-spone che in caso di rilascio di un vistoinfedele gli intermediari sono soggetti aduna sanzione tra 258 e 2.582 euro e chela maggiore imposta, gli interessi e lasanzione sono richiesti al contribuente;

con l’introduzione della nuova nor-mativa, per la prima volta il contribuentedebitore viene sostituito dal CAF e/o pro-fessionista abilitato, il quale come si leggenella relazione illustrativa, è « chiamato asvolgere un ruolo essenziale di mediazionetra amministrazione e contribuenti. »;

dopo aver sottolineato che per questo« ruolo essenziale » non solo non è previstaalcuna remunerazione ma si legifera il suocontrario, le previsioni normative destanonon poche perplessità;

per il primo anno di sperimentazione(periodo d’imposta 2014) nella maggiorparte dei casi le dichiarazioni precompi-late dovranno essere modificate in quantocarenti delle spese mediche che sarannoinserite dall’Agenzia delle entrate solo apartire dal periodo d’imposta 2015. Talidichiarazioni necessiteranno del visto diconformità;

Atti Parlamentari — 19135 — Camera dei Deputati

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dovranno essere codificate sia l’ipo-tesi in cui l’errore dell’Amministrazionefinanziaria non richiede l’apposizione delvisto di conformità, sia quella in cui l’er-rore è dovuto a responsabilità soggettivedel contribuente come per esempio i falsiscontrini o i certificati di redditi nonveritieri;

è necessaria una netta distinzione traerrore tecnico/apposizione del visto diconformità e concorso col contribuenteevasore/apposizione del visto di confor-mità, interpretando correttamente i datierrati forniti. Non analizzare compiuta-mente le varie casistiche, significa esporreindebitamente il CAF e/o il professionistaabilitato, a rischi ingiustificati poiché incaso di falsa attestazione ripetuta (anchesenza colpa) saranno inibiti della possibi-lità di apporre ulteriori visti;

l’IRPEF come si sa, è un’impostadiretta, personale e progressiva. Presuppo-sto dell’imposta è il possesso di redditirientranti in una delle seguenti categorie:fondiari, di capitale, di lavoro dipendente,di lavoro autonomo, di impresa, diversi. Èun’imposta progressiva, in quanto colpisceil reddito con aliquote a scaglioni, ed è dicarattere personale, essendo dovuta, per isoggetti residenti sul territorio dello Stato,per tutti i redditi posseduti, anche seprodotti all’estero; L’imposta si applica sulreddito complessivo dei soggetti passivi,formato dai redditi posseduti al netto deglioneri deducibili (articolo 10, decreto delPresidente della Repubblica n. 917 del1986, nonché delle deduzioni spettanti(articoli 11 e 12, decreto del Presidentedella Repubblica n. 917 del 1986);

a parere degli interroganti, si ritienedavvero incoerente pensare di sostituire ilCAF e/o il professionista abilitato al con-tribuente, relativamente al regolamentodell’imposta, nel caso in cui sia statorilasciato un visto di conformità infedele.Come si diceva in precedenza l’Irpef èun’imposta personale non solo perché col-pisce il reddito di una determinata per-sona ma anche perché tiene conto disituazioni, appunto, personali e familiari

di ogni contribuente. L’articolo 53 dellaCostituzione inoltre stabilisce che « tuttisono tenuti a concorrere alle spese pub-bliche in ragione della loro capacità con-tributiva. »;

anche da questo punto di vista ap-pare davvero incoerente l’ipotesi di richie-dere il pagamento dell’imposta di un con-tribuente ad un soggetto terzo;

l’Isvap con la comunicazione del 24luglio 2000, protocollo n. 67335, ha rispo-sto negativamente al quesito di un profes-sionista che domandava se fosse statopossibile aggiungere ad una polizza assi-curativa contro i rischi professionali giàesistente, un’appendice del seguente te-nore: « qualora in forza di provvedimentilegislativi, venissero intestate ed inflitte alprofessionista anziché al cliente, sanzioni,ammende o multe di natura fiscale perl’attività professionale svolta dall’assicu-rato, per prestazioni professionali svoltedall’assicurato stesso nei confronti delcliente, la garanzia s’intende estesa anchenei confronti del professionista con lestesse modalità e gli stessi limiti in cuisarebbe stata applicabile verso il cliente ».In altri termini, il professionista artistachiedeva se per una determinata viola-zione commessa dal contribuente-clienteper la quei era prevista una sanzione, chein vigenza del decreto legislativo n. 472del 1997 veniva inflitta al professionista,l’assicurazione professionale avrebbe po-tuto rilevarlo indenne fino alla concor-renza della predetta e sanzione. Risultadunque praticamente impossibile assicu-rare i rischi con le polizze R.C. profes-sionali ed ogni professionista, pur essendoregolarmente assicurato, rischia di nonessere coperto i danni derivanti da erroriinvolontari, a causa della non assicurabi-lità delle sanzioni dirette;

l’attuale legislazione prevede, per ilrilascio del visto, l’esistenza di una ap-posita polizza assicurativa adeguata permassimale al numero di visti e si intenderilasciare e comunque con un minimo dieuro 1.032.914,00. Tale importo in base aquanto previsto dall’articolo 6 viene ora

Atti Parlamentari — 19136 — Camera dei Deputati

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aumentato a euro 3.000.000,00. Il checomporterà un sensibile aumento deicosti assicurativi. In conclusione, l’aggraviodelle responsabilità connesse alla compi-lazione/modificazione del 730 precompi-lato, e l’apposizione del visto di confor-mità causeranno inevitabilmente un au-mento dei compensi richiesti ai contri-buenti per la predisposizione dei 730;

per la presentazione di un modello730 è riconosciuto agli intermediari uncompenso di 14 euro per dichiarazione edi 26 euro se congiunta. La legge n. 147del 2013 ha bloccato l’indicizzazione deicompensi fino al 2016. L’articolo 6 prevedeuna rimodulazione dei compensi spettantial sostituto d’imposta, al CAF e ai profes-sionisti. Tuttavia non si ritiene che larivisitazione dei compensi possa frenarequanto detto relativamente agli aumentidelle assicurazioni e ai compensi per lapredisposizione dei 730 precompilati –:

se il ministro interrogato, per tuttoquanto esposto e considerato, non in-tenda urgentemente intervenire, essendo ilperiodo d’imposta 2014 una fase speri-mentale, assumendo iniziative per elimi-nare il visto di conformità per tale anno ecomunque finché chiarite e risolte le pro-blematiche enunciate;

se il ministro interrogato non ritengaintervenire mediante un’apposita iniziativanormativa affinché ci sia l’assoluta cer-tezza che le assicurazioni, come esposto inpremessa paghino i sinistri nel caso disanzioni direttamente imputabili a coloroche appongono il visto di conformità.

(4-07004)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta in Commissione:

CAPONE. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti, al Ministro del-l’interno. — Per sapere – premesso che:

numerose volte negli ultimi anni, concircolari esplicative, questi Ministeri

hanno chiarito la corretta interpretazionein ordine alla normativa prevista dal co-dice della strada relativamente alle san-zioni per titolo di pagamento scaduto nellearee di sosta e nei parcheggi a pagamentoa mezzo strisce blu. Da ultimo il pareren. 370 del 15 gennaio 2013 dove si leggecon chiarezza, in relazione al caso di ticketorario scaduto in zone dove la sosta av-viene in aree di parcheggio ed è consentitaa tempo indeterminato ancorché assog-getta al pagamento di una somma, che« tale circostanza esclude a priori l’appli-cazione della sanzione di cui all’articolo 7,comma 15, in quanto questa ricorre soloqualora si tratti di sosta limitata neltempo, ovvero vietata a determinate cate-gorie di veicoli. La sosta che si protraeoltre l’orario corrispondente all’importopagato, quale risulta dalla ricevuta rego-larmente esposta, configura invece solouna inadempienza contrattuale, ed even-tuale penale a carico dell’inadempiente, dafissare con apposito regolamento comu-nale »;

successivamente tale materia è statanuovamente affrontata in sede di interro-gazione parlamentare, e tali ragioni sonostate richiamate in occasione della rispostaall’interrogazione in data 13 marzo 2014;

in data 27 marzo, presso il Ministerodell’interno si è svolta una riunione sultema « Regolamentazione della sosta nelle“strisce blu”: con il ministro AngelinoAlfano, il ministro Maurizio Lupi e ilpresidente dell’Anci Piero Fassino. Come sievince dalla nota diffusa successivamente,« sono stati confermati il parere dei mi-nisteri: per chi sosta nelle strisce blu oltreil termine per cui ha pagato non vieneelevata contravvenzione per divieto di so-sta perché ciò non è previsto dal Codicedella strada; la regolamentazione dellasosta è materia di competenza comunale,per irrogare penali o sanzioni pecuniarienei confronti di chi sosta oltre il termineper cui ha pagato il comune deve emanareuna specifica delibera. In assenza di taledelibera e quindi finché non verrà ap-

Atti Parlamentari — 19137 — Camera dei Deputati

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prontata non è possibile elevare multe peril caso in questione; le penalità per ilmancato pagamento che i comuni possonoprevedere devono essere improntate a cri-teri di commisurazione e ragionevolezzarispetto alla tariffa richiesta per la sosta.La penalità per il non rispetto di uncontratto (tale è il pagamento di unatariffa a fronte dell’erogazione di un ser-vizio) non può essere vessatoria; è auspi-cabile che nella legge delega per il nuovocodice della strada in esame al Parlamentovengano indicati i principi generali a cui icomuni devono attenersi e in ogni casostabilito il criterio che le multe non pos-sono essere una ulteriore forma di tassa-zione indiretta del cittadino »;

ancora successivamente, sul sito per-sonale del Ministro alle infrastrutture e aitrasporti, con aggiornamento in data 8aprile 2014, si può leggere: « Chi prolungala sosta nelle strisce blu oltre l’orario peril quale ha regolarmente pagato viola ilcodice della strada e merita una sanzioneo deve solo saldare la parte mancantedella tariffa ? Il ministro Maurizio Lupi, inaudizione alla Camera, ha dichiarato cheanche dopo l’incontro con l’Anci sonoemerse ancora « posizioni equivoche » sultema delle multe sulle strisce blu. Lupi haquindi ribadito che « la posizione del Mi-nistero dei trasporti e infrastrutture sullestrisce blu e ben chiara e non si indie-treggerà di un passo. Non si può invocareil Codice della strada per dare una pena-lità sulle strisce blu »;

purtuttavia, a fronte di tali esplicativee incontrovertibili, oltre che difficilmentefraintendibili, delucidazioni e indicazioni,il comune di Lecce ha assunto un orien-tamento di segno nettamente opposto. Lagiunta comunale con atto n. 617 del 31luglio scorso avente ad oggetto « Sosta apagamento su suolo pubblico. Applicazionidelle sanzioni previste dal codice dellastrada. Nuova regolamentazione della ta-riffa attraverso l’estensione della validitàtemporale dei documenti attestanti il pa-gamento », ha previsto la possibilità disanzionare nel caso di scadenza del titolodi pagamento;

nell’ottobre scorso il giudice di pacedi Lecce Giuseppe Paparella ha annullatouna multa elevata a un cittadino lecceseperché in possesso di ticket scaduto riba-dendo quanto stabilito dai Ministeri;

successivamente il prefetto di Lecceha dunque ritenuto di inviare una nota alsindaco di Lecce avente ad oggetto: « Pro-lungamento sosta regolamentata — co-mune di Lecce. Atto di diffida e messa inmora ex articolo 140 decreto legislativo206/05 » dove « si chiede di conoscerequali siano le direttive diramate ai com-petenti Uffici in ottemperanza alle recentidisposizioni espresse dal competente Mi-nistero delle infrastrutture e dei trasportinonché del Ministero dell’interno, in or-dine alla interpretazione della normativaprevista dal codice della strada, peraltrorichiamata in occasione della risposta al-l’interrogazione parlamentare del 13marzo 2014 ». Nella stessa nota il prefettoaggiunge: « Si rappresenta al riguardo chequesto Ufficio in sede di decisione deirelativi ricorsi intende attestarsi alla di-rettive Ministeriali » –:

quali iniziative intendano adottare iMinistri al fine di dar seguito alle direttiveimpartite in materia dagli stessi e pun-tualmente richiamate dalla nota del pre-fetto di Lecce e al fine di impedire che lesanzioni si configurino come un vero eproprio introito illegittimo, a tutto dannodei cittadini, e una ulteriore forma ditassazione indiretta degli stessi. (5-04130)

Interrogazione a risposta scritta:

GRIMOLDI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

la ferrovia Fano-Urbino ha collegatola città di Fano a quella di Urbino, tra il1915 e il 1987 attraverso la valle del fiumeMetauro, per una lunghezza di circa 50chilometri;

dopo la seconda guerra mondiale, letratte sopravvissute agli eventi bellici eunificate nel « nuovo » collegamento Fano-

Atti Parlamentari — 19138 — Camera dei Deputati

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Fermignano-Urbino sono rimaste senzasignificativi ammodernamenti del binarioe dei sistemi di esercizio. Gli orari nonfurono adattati alle richieste dell’utenza ela concorrenza dei mezzi su gomma neridussero i volumi di traffico passeggeri emerci;

la linea fu sospesa dall’esercizio il 31gennaio 1987 e con il decreto ministeriale15 dicembre 2011, n. 430, è stata dichia-rata ufficialmente dismessa;

la tratta finale Urbino Fermignanorisulta armata, e nonostante lo stato diabbandono, già funzionale grazie a inter-venti di pulizia da parte di volontari;

dal primo decennio del XXI secolo,l’Associazione Ferrovia Valle Metauro sibatte per la riapertura della linea, occu-pandosi con i suoi soci della manutenzioneordinaria dell’infrastruttura;

attualmente, infatti, manca un colle-gamento tra l’entroterra e la zona costiera,e la tratta Urbino-Fano si presenta essen-ziale per l’implementazione della rete fer-roviaria locale e il collegamento con leprincipali stazioni nazionali;

la provincia e alcuni sindaci hannopromosso l’idea della trasformazione dellalinea in pista ciclabile, ma, oltre allependenze proibitive della pista del circa 14per cento, si apprende dalla stampa che icittadini locali sono contrari a tale tra-sformazione ritenendo indispensabile lariapertura del collegamento ferroviario;

recentemente il Ministro ha pro-mosso provvedimenti di necessità e ur-genza per sbloccare una serie di infra-strutture indispensabili per il territorio eper lo sviluppo economico del Paese e latratta ferroviaria Fano-Fermignano-Ur-bino presenta tutte le caratteristiche peressere ricompresa nei programmi infra-strutturali del Governo, anche in conside-razione dell’esistenza di una gran partedel vecchio tracciato –:

quali iniziative urgenti di competenzail Ministro intenda intraprendere per lariapertura del collegamento ferroviario

Fano-Fermignano-Urbino, ritenendo indi-spensabile tale collegamento ferroviariotra l’entroterra e la zona costiera.

(4-07013)

* * *

INTERNO

Interrogazioni a risposta immediata:

CAUSIN e MOLEA. — Al Ministro del-l’interno. — Per sapere – premesso che:

il distaccamento dei vigili del fuoco diMarghera-Porto Marghera, chiuso tempo-raneamente tre anni fa per ristruttura-zione, è tuttora non operativo, nonostantele numerose sollecitazioni da parte dicomune e municipalità;

prima della chiusura per ristruttura-zione dello stabile il distaccamento deivigili del fuoco di Marghera, sito in via delCommercio, effettuava circa 1400 inter-venti all’anno; tale distaccamento garan-tiva la sicurezza di una zona ad altorischio quale il polo industriale di Venezia,fornendo rapidità di intervento sia al tes-suto urbano di Marghera e Mestre Sud, siaal vicino porto;

al distaccamento di via del Commer-cio erano assegnati, prima del trasferi-mento per la ristrutturazione dell’edificio,28 unità (7 unità per turno);

il territorio di Marghera presentacaratteristiche uniche sotto il profilo dellasicurezza, essendo in esso insediati il polochimico, il polo industriale, uno dei portimerci più grandi del Mediterraneo, un’im-portante stazione ferroviaria e un quar-tiere urbano di circa 30.000 abitanti;

dagli articoli pubblicati sulla stampalocale si apprende che la riapertura deldistaccamento con le stesse funzioni e congli stessi uomini precedentemente asse-gnati non è per nulla scontata;

Atti Parlamentari — 19139 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

non pare scontata nemmeno la de-stinazione dell’immobile appena ristruttu-rato di via del Commercio a distaccamentooperativo;

sono emerse ipotesi di destinazionedell’immobile differenti da quella prece-dente, tra queste si fa riferimento a uncentro di formazione o una base per ilnucleo sommozzatori;

a detta del comandante provincialedei vigili del fuoco, la decisione finale sulladestinazione dell’immobile spetta all’am-ministrazione del Ministero dell’interno eal dipartimento dei vigili del fuoco;

il Ministero dovrà prendere perlo-meno in considerazione gli indirizzi pro-venienti dalle strutture periferiche dei vi-gili del fuoco; tali indirizzi ad oggi nonrisultano chiari –:

se non ritenga opportuno fare unaverifica puntuale su quali siano gli indi-rizzi e le richieste del comando provincialedi vigili del fuoco in merito alla destina-zione dell’immobile di via del Commercio,al fine di definire la riapertura dell’im-mobile con destinazione operativa al ser-vizio tecnico urgente della zona indu-striale, nonché al soccorso di persone ealla salvaguardia di beni del tessuto ur-bano della città di Marghera e non, comepotrebbe accadere, con destinazioni di-verse quali, a titolo esemplificativo, quelledi centro di formazione o di base som-mozzatori. (3-01183)

BRUNO. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

fino al 2007 la carenza dell’enzimaG6PDH, il cosiddetto « favismo », era causadi esclusione dai concorsi per le ammini-strazioni delle Forze armate e di polizia;

la carenza di G6PDH è il più comunedeficit enzimatico umano presente in oltre400 milioni di persone nel mondo, nellamaggior parte dei casi è asintomatico;

l’incidenza della patologia in Italiacolpisce il 6 per cento di persone al Sud

Italia, l’1 per cento nell’Italia settentrio-nale, con un picco del 18 per cento inSardegna;

tale carenza, pur alterando la strut-tura dei globuli rossi e causando l’ossida-zione dell’emoglobina, non è di per sésufficiente a determinare una vera e pro-pria crisi emolitica. I casi acuti sono moltorari e, comunque, i primi sintomi si ma-nifestano dopo almeno 12 ore dal contattocon elementi che agiscono da fattori sca-tenanti: alimenti o farmaci comunquenoti;

a seguito di accertamento da parte diapposita commissione tecnico-scientificadel Ministero della difesa, veniva accertatoche la suddetta carenza di G6PDH nonpoteva essere causa di inidoneità fisica,poiché, di fatto, non implica nessuna li-mitazione nell’attività lavorativa;

il Ministero della difesa recepiva condecreto del 30 agosto 2007 tale parere;

successivamente, la legge n. 109 del2010 ha disposto in maniera chiara edefinitiva la non esclusione, ai fini dell’ar-ruolamento, dei soggetti fabici, nelle Forzearmate e nelle forze di polizia;

a seguito delle nuove disposizioninormative i vari corpi dell’amministra-zione dello Stato, nell’espletamento deiconcorsi pubblici, hanno adeguato i requi-siti fisici richiesti per l’arruolamento;

la volontà del legislatore alla basedell’emanazione della nuova legge erachiaramente improntata alla necessità disanare un’inaccettabile forma di discrimi-nazione a danno di molti giovani rimastiesclusi dalle selezioni nei vari corpi del-l’amministrazione dello Stato;

il Corpo nazionale dei vigili del fuoco,che basa i requisiti di ammissione suldecreto del Ministro dell’interno n. 78 del2008, ancora non ha ottemperato alledisposizioni della legge n. 109 del 2010;

lo stesso Corpo, anche in occasionedegli ultimi concorsi banditi, sembrerebbeabbia escluso per inidoneità fisica deigiovani, altrimenti in possesso di tutti i

Atti Parlamentari — 19140 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

requisiti richiesti, perché affetti da favismoin contrasto con quanto stabilito dallalegge n. 109 del 2010;

ciò, ovviamente, ha causato diversicontenziosi in cui l’amministrazione pub-blica coinvolta difficilmente potrà far va-lere le proprie ragioni;

infatti, ad esempio, il tribunale am-ministrativo regionale del Lazio, il 26maggio 2014, parrebbe abbia disposto, suistanza di un interessato e in manieracautelare, che i soggetti con carenza del-l’enzima G6PDH non possano essereesclusi dal reclutamento nel Corpo deivigili del fuoco;

a seguito di tale pronunciamento èstato necessario reinserire il ricorrente,ancorché con riserva, al corso allievi deivigili del fuoco, pur limitandone, curiosa-mente, la partecipazione al solo corsoteorico, probabilmente in attesa di unadefinizione della vicenda da parte deicompetenti organismi ministeriali –:

se il Ministro interrogato, anche allaluce di quanto esposto in premessa, nonritenga opportuno assumere iniziative ido-nee per equiparare i requisiti fisici perl’arruolamento al Corpo dei vigili del fuocoa quelli degli altri Corpi di polizia e Forzearmate e, pertanto, sanare al più prestoquesta disparità normativa, fonte di ingiu-stificate discriminazioni, anche a partiredalle procedure concorsuali non ancoracompletate. (3-01184)

MORASSUT, ARGENTIN, CARELLA,BOCCADUTRI, BONACCORSI, CAMPANA,COSCIA, CUPERLO, FASSINA, FERRO,GAROFANI, GIACHETTI, GREGORI,MARRONI, PIERDOMENICO MARTINO,MELILLI, MICCOLI, MINNUCCI, PIAZ-ZONI, PILOZZI, TERROSI, TIDEI, MAR-TELLA, ROSATO e DE MARIA. — AlMinistro dell’interno. — Per sapere – pre-messo che:

il giorno 11 novembre 2014 si sonoverificati a Roma nel quartier Tor Sa-pienza violenti scontri tra forze di polizia

e manifestanti contro la presenza di cit-tadini extracomunitari del centro di acco-glienza di Via Giorgio Morandi;

il quartiere di Tor Sapienza – inparticolare il complesso abitativo unitarioAter di Via Giorgio Morandi – vive unasituazione di profondo disagio sociale ca-ratterizzata da una caduta del tenore divita degli abitanti, in buona parte anziani,pensionati e famiglie con situazioni didisoccupazione;

alto è il numero di pregiudicati e dielementi che vivono di attività illegali,compreso il traffico di stupefacenti daparte di cittadini italiani e di nazionalitàbulgara e rumena;

il suddetto centro di accoglienza esi-ste da quattro anni e non risultano esservimai stati problemi di ordine pubblico acarico dei cittadini ospitati all’interno;

il giorno 11 novembre 2014, a seguitodi un episodio di aggressione di tre ele-menti non identificati a danno di unaragazza del quartiere, si è sviluppata unaviolenta protesta che ha assunto il centrodi accoglienza come obbiettivo ed i citta-dini extracomunitari come responsabilidell’accaduto e come causa dei più com-plessivi problemi di disagio sociale delquartiere;

i suddetti scontri hanno visto il de-leterio protagonismo di alcuni soggetti che,in assetto da guerriglia urbana, hannoassalito le volanti ed i mezzi della Poliziadi Stato con petardi, spranghe e fiaccoleda stadio, provocando danneggiamenti aimezzi stessi e rischi di incolumità per gliagenti;

in particolare, a fomentare gli animie a guidare le azioni più violente cisarebbero stati elementi riconducibili aformazioni di estrema destra come ForzaNuova e Casapound e a gruppi di ultras ditifosi di opposte fazioni – romaniste elaziali – ma unite in quel momento daquello che agli interroganti appare lostesso intento criminoso;

Atti Parlamentari — 19141 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

tali azioni hanno contribuito a sur-riscaldare il clima di esasperazione dellapopolazione locale, indirizzando il disagiolatente contro le forze dell’ordine e controcittadini inermi, colpevoli solo di esserealloggiati nel quartiere, per buona parteminori non accompagnati –:

quale sia stato il reale e accertatoandamento dei fatti sulla base dei rapportidelle forze dell’ordine di cui dispone ilMinistro interrogato, a tal riguardo speci-ficando il ruolo avuto da elementi nonappartenenti al quartiere di Tor Sapienzae, in particolare, al complesso abitativopopolare di Via Giorgio Morandi.

(3-01185)

RAMPELLI. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

nelle ultime settimane nella città diRoma si sono ripetutamente verificati di-sordini in conseguenza delle decisioni re-lative all’apertura di nuove strutture diaccoglienza per immigrati sul territorio;

dopo le tensioni registrate nella zonadi Corcolle, dove immediatamente dopo ledue aggressioni subite dalle due condu-centi di autobus nel mese di settembre2014, era stato aperto tra le proteste degliabitanti l’ennesimo centro di accoglienzaper immigrati, gli scontri che hanno avutoluogo a Tor Sapienza tra manifestanti eforze dell’ordine per motivi analoghi, solopochi giorni fa si è verificata una rissa nelcentro immigrati dell’Infernetto dove sonostati trasferiti i giovani immigrati dal cen-tro di Tor Sapienza, cosa che ha dato il viaad una nuova ondata di tensioni;

nella zona di Corcolle insistono ben24 dei 48 centri di accoglienza per immi-grati attivi nella città di Roma e anche aTor Sapienza sono già presenti tre strut-ture di questo tipo, alle quali si aggiun-gono due campi nomadi, mentre all’Infer-netto il repentino cambio di destinazioned’uso della struttura adibita a centro diaccoglienza per immigrati ha penalizzatole persone ospitate nei padiglioni perchéaffette dal morbo di Alzheimer;

l’apertura e la gestione dei centri diaccoglienza, come si è visto, non solopongono dei seri problemi di ordine so-ciale, ma determinano un problema dilungo periodo relativo alla sicurezza neiterritori, posto che nella maggior partedelle zone interessate sono aumentati ifatti di piccola criminalità e le occupazioniabusive di immobili;

tutto ciò denota un’evidente difficoltàda parte delle amministrazioni competentinel controllo del territorio e nel contrastodella criminalità e delle occupazioni abu-sive –:

di quali informazioni sia in possessorispetto ai fatti di cui in premessa, qualiiniziative di competenza intenda assumereal fine di garantire un maggiore controllodel territorio e un più incisivo contrastoall’illegalità e al degrado nelle aree interes-sate e se non ritenga di favorire un’equili-brata distribuzione nei territori delle strut-ture destinate all’accoglienza ed alla ge-stione dei flussi migratori. (3-01186)

Interrogazioni a risposta scritta:

FEDRIGA. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

in data 23 novembre ha avuto luogoa Trieste, in piazza Ponterosso, una ma-nifestazione, preannunciata e debitamenteautorizzata, delle « Sentinelle in Piedi »,che protestavano in modo non violentocontro l’idea di equiparare per legge lafamiglia tradizionale a quella composta dapersone dello stesso sesso;

le manifestazioni non violente delle« Sentinelle in Piedi » implicano soltanto ilraduno dei partecipanti, che leggono col-lettivamente dei libri, in segno della pro-pria disponibilità ad aggiornarsi edistruirsi continuamente;

antagonisti hanno provveduto ad in-filtrare la protesta pacifica delle « Senti-nelle » in vario modo, in particolare sten-dendo drappi arcobaleno e passeggiando,anche con cani al guinzaglio, fra i silen-

Atti Parlamentari — 19142 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

ziosi dimostranti, e controllando i libri chequesti ultimi leggevano, al sospetto scopodi dileggiare i manifestanti dediti alla lorolettura, ai quali in molti casi venivanosottratti anche i propri lumini senza che siverificasse alcuna reazione;

« Sentinelle » e loro contestatorihanno rapidamente finito con il mesco-larsi completamente;

i contestatori antagonisti hannoquindi iniziato a delimitare con delle pel-licole trasparenti le « Sentinelle », determi-nando una risposta della polizia, che hainiziato solo allora ad identificare i per-turbatori;

ne sono derivati disordini e scontritra la Polizia ed i contestatori antagonisti,che una « Sentinella » ha cercato di do-cumentare con la propria macchina fo-tografica, prima che gli agenti delle forzedell’ordine definissero provocatorio il suoatteggiamento e la invitassero a smetterla;

alla veglia delle « Sentinelle » parte-cipavano anche molti anziani e bambiniche a causa di quanto accaduto difficil-mente prenderanno parte a future inizia-tive del gruppo, di fatto così limitando laloro libertà e possibilità di manifestare leproprie opinioni –:

se ed in che modo il Governo intendagarantire alle « Sentinelle in Piedi » adaltre associazioni non violente della me-desima tipologia il diritto ad esprimereliberamente il proprio pensiero a Trieste.

(4-07005)

MOLTENI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

da notizie apparse sui quotidiani, siapprende che gli agenti della polizia ita-liana di Como che pattugliano l’area difrontiera con la Svizzera sono attualmentesprovvisti dei giubbotti antiproiettile chedovrebbero invece avere in dotazione;

i giubbotti antiproiettile sono unacomponente essenziale per consentire ilcorretto e puntuale svolgimento del lavoro

degli agenti e soprattutto per chi ha l’in-carico di controllare un territorio delicatocome quello di confine che pone più arischio l’incolumità dei poliziotti;

tale situazione è stata denunciata dalSindacato autonomo di polizia (Sap), cheper il tramite segretario del Sap per laprovincia di Como, Ernesto Molteni, hafatto sapere: « I giubbotti antiproiettilisono dotazioni personali fondamentali, edevono dunque fornirci chiarimenti perquanto accaduto, alla luce soprattuttodelle normative sulla sicurezza »;

a fronte dei 25 giubbotti antiproiettilirestituiti, perché ormai completamenteinutilizzabili, pare ne siano stati riconse-gnati solo 6 e che perciò, ad oggi, ben 19gli agenti ne risultano sprovvisti;

gli uomini impegnati nelle pattugliedella polizia di frontiera operano in turnidi 10 uomini alla volta e pertanto anchesolo i 6 giubbotti antiproiettili resi sonoinsufficienti a garantire l’incolumità ditutti gli agenti in servizio;

pertanto, ci sono attualmente in ser-vizio agenti che potrebbero trovarsi adaffrontare dei rapinatori armati senzaquesta indispensabile protezione;

anche nei mesi precedenti erano statisegnalati al Ministro dell’interno diverseproblematiche in merito alla dotazionedelle divise per cui i poliziotti che devonoobbligatoriamente indossare la divisa, sonodunque altresì obbligati a comprare aspese loro quegli indumenti indispensabiliper poter lavorare, di cui avrebbero di-ritto, ma che non vengono forniti dall’am-ministrazione competente;

la mancata dotazione di giubbottiantiproiettili assumere rilievo ancora piùgrave, mettendo a rischio la vita degliagenti e va ad aggiungersi a tutte le altrequestioni che già investono il settore delleforze dell’ordine, tra cui i tagli e i blocchistipendiali –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza di quanto sopra e se ciò corri-sponda al vero, quali misure intenda adot-

Atti Parlamentari — 19143 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

tare nell’immediato per dotare il personaledella polizia di Stato di Como del neces-sario e adeguato abbigliamento e metterloin condizione di poter svolgere il propriolavoro in tutta sicurezza. (4-07007)

MATTEO BRAGANTINI. — Al Ministrodell’interno. — Per sapere – premesso che:

il giudice sportivo ha sentenziato lachiusura al pubblico della Curva Sud dellostadio Bentegodi del Verona perché inoccasione della partita Verona Milan sa-rebbero stati intonati dai supporter del-l’Hellas Verona cori discriminatori e raz-zisti contro un giocatore del Milan;

da quanto si apprende dalle notizieriportate dagli organi di stampa la societàsportiva dell’Hellas Verona ha fortementecriticato la posizione assunta dal giudicesportivo smentendo categoricamente, an-che dopo aver rivisto le immagini televisiveregistrate, che si siano verificati i fattiascritti alla tifoseria del Verona;

le decisioni che vengono assunte daigiudici sportivi hanno ovviamente delleimportanti conseguente economiche per leSocietà Sportive ma anche ripercussionisotto il profilo dell’impatto sociale e dellagaranzia dell’ordine pubblico e della sicu-rezza in occasione dello svolgimento diimportanti gare sportive;

è vero infatti che se queste decisioni,se non supportate da prove certe ed in-confutabili potrebbero suscitare nelle tifo-serie spontanee rimostranze motivate dallapresunta ingiustizia del provvedimento;

sull’argomento è intervenuto anche ilQuestore di Verona Dottor Danilo Ga-gliardi, il quale, intervistato da una testatalocale, ha dichiarato: « Sono rimasto sor-preso anch’io, perché nessuna informa-zione in questo senso mi era pervenuta dalmio dirigente del servizio di ordine pub-blico, che [...], è il responsabile dell’ordinepubblico, e quindi se ci fossero stati coriin questo senso, aveva l’obbligo di essereinformato e l’obbligo anche di valutare conil quarto uomo ed eventualmente con

l’arbitro se sospendere o dare disposizioniin merito all’incontro di calcio, cosa chenon è avvenuta »;

risulta dunque che al questore diVerona non siano giunte segnalazioni ditali asseriti comportamenti sanzionatidalla FIGC, e ciò appare, quanto mai,insolito dal momento che il suo delegato,il dirigente del servizio di ordine pubblico,presente all’incontro sportivo, avrebbeavuto il dovere di intervenire nel casoavesse rilevato le condotte lamentate daitre funzionari della procura federale,tanto più che lo stesso funzionario in casodi episodi come quello denunciato dallagiustizia sportiva ha l’obbligo anche divalutare, con il quarto uomo ed eventual-mente con l’arbitro, persino se sospendereo dare disposizioni in merito all’incontrodi calcio, già durante lo svolgimento dellostesso;

allo stato, quindi, appare che la si-tuazione sia poco chiara e la decisione delgiudice sportivo sia stata assunta senza unapprofondito ed inequivoco accertamentodei fatti che vengono contestati, i qualisono si sanzionabili dall’ordinamentosportivo e dalle norme contenute nel co-dice della giustizia sportiva (decreto delcommissario « ad acta » del 30 luglio 2014approvato con deliberazione del presi-dente del CONI n. 112 del 1952 del 31luglio 2014), ma che potrebbero altresìconfigurare reati penalmente perseguibili,che, invece, non sono stati affatto segnalatiné rilevati nel corso della partita di cam-pionato, da parte dei funzionari addetti almantenimento dell’ordine pubblico dele-gati dalla questura di Verona –:

se il Ministro sia a conoscenza del-l’episodio descritto;

se e quali tipi d’approfondimenti in-tenda effettuare tramite la locale questuraal fine di consentire un effettivo accerta-mento del verificarsi o meno dei fattinarrati;

se ritenga opportuno acquisire tra-mite il questore di Verona elementi com-provanti, in modo inequivocabile, l’effet-

Atti Parlamentari — 19144 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

tivo verificarsi delle asserite circostanzeche si sarebbero verificate in occasionedella settima giornata del campionato diSerie « A » tenutasi domenica 19 ottobre2014 tra la società Hellas Verona e lasocietà Milan. (4-07009)

COZZOLINO. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

I commi 3-octies e 3-novies dell’arti-colo 3 del decreto-legge 24 giugno 2014,n. 90, come convertito dalla legge 11 ago-sto 2014 n. 14, dispongono un incrementodi 1030 unità della dotazione organica delruolo dei vigili del fuoco prevedendo che1000 unità siano assunte attingendo allegraduatorie aperte e 30 siano assunti comeorchestrali della banda musicale dei vigilidel fuoco;

in data 20 giugno 2014 il Ministerodell’interno inviava alle organizzazioni sin-dacali rappresentative del personale delcorpo nazionale dei vigili del fuoco, unabozza di regolamento per concorso adorchestrale della banda musicale dei vigilidel fuoco, il cui testo è stato pubblicato sulsito internet dell’organizzazione sindacaleunità sindacale di base;

nella bozza di regolamento l’articolo2 individua i titoli musicali e culturaliammessi a valutazione e il relativo pun-teggio attribuito da ciascuno di essi. Iltitolo della militanza pregressa nellabanda musicale è indicato dalla lettera c)dell’articolo 2 che attribuisce un punteggiocalcolato in base ai giorni di servizioprestati nell’ultimo quinquennio calcolatodalla data di scadenza del bando di con-corso;

appare singolare il fatto che il Mini-stero dell’interno in data 20 giugno 2014avesse già predisposto un regolamento perl’assunzione di 30 orchestrali in assenzadella sopracitata norma di legge che èstata definita nel corso dell’esame parla-mentare svolto presso la Camera dei de-putati a seguito di un emendamento delGoverno (emendamento n. 385) al decre-to-legge n. 90 del 2014 in data 4 luglio

2014, la bozza di regolamento, a giudiziodegli interroganti, non valorizza adegua-tamente l’esperienza dei vigili del fuocovolontari che da molti anni hanno prestatoservizio all’interno della banda musicale,che ad oggi è composta di soli vigili delfuoco volontari. È ben noto, infatti, ilproblema rappresentato dai vigili delfuoco volontari, così detti discontinui, chepur avendo prestato per molti anni servi-zio nel corpo dei vigili del Fuoco rischianoseriamente di disperdere questo patrimo-nio di esperienza accumulato in assenza diuna stabilizzazione;

la scelta di assumere in pianta stabile30 orchestrali nella banda musicale deivigili del fuoco rappresenta sicuramenteun’occasione per consentire questa stabi-lizzazione, anche se in numero moltolimitato, a chi tra i vigili del fuoco volon-tari di più lunga militanza sia in possessodei titoli professionali per svolgere taleattività;

nell’elaborazione della bozza di re-golamento di un concorso sulla base delquale si dovrà procedere a 30 assunzionia tempo indeterminato nel Corpo nazio-nale dei vigili del fuoco sono state esclusecompletamente le organizzazioni sindacali;

il regolamento ad oggi non risultapubblicato in Gazzetta Ufficiale e di con-seguenza non è stato ancora posto iltermine dal quel decorre il quinquennioper l’attribuzione del punteggio di cuiall’articolo 2 lettera c) della bozza diregolamento –:

quali siano i motivi che hanno in-dotto a limitare solo all’ultimo quinquen-nio il servizio temporaneo nella bandamusicale dei vigili del fuoco il titolo perl’attribuzione del punteggio sull’esperienzapregressa;

quali siano i motivi che hanno por-tato alla totale esclusione delle rappresen-tanze sindacali dall’elaborazione dellabozza del regolamento di concorso fina-lizzato all’assunzione di 30 unità di per-sonale a tempo indeterminato. (4-07019)

* * *

Atti Parlamentari — 19145 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta in Commissione:

VALIANTE. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

mercoledì 29 e venerdì 31 ottobre12.168 candidati hanno sostenuto il primoconcorso nazionale di ammissione allescuole di specializzazione in medicina che,nelle intenzioni del governo, avrebbe do-vuto incoraggiare maggiori meritocrazia etrasparenza rispetto alle precedenti sele-zioni locali. Purtroppo però, a causa diuna « grave anomalia nella somministra-zione delle prove scritte » ben 11.242 can-didati hanno dovuto ripetere le selezionid’ingresso. Il Cineca, consorzio interuni-versitario che si occupa della redazionedei test, nella persona del suo presidenteEmilio Ferrari (che ha rassegnato le suedimissioni) ha riconosciuto « un errorenella fase di codifica delle domande »assumendone la piena responsabilità edichiarando di poter provvedere alle spesee al risarcimento di eventuali danni pro-curati agli studenti. L’Unione degli univer-sitari ha parlato di « ennesimo e incredi-bile errore che ha falsato l’intera veridicitàed attendibilità della prova » ed il suocoordinatore, Gianluca Scuccimarra, haribadito l’inaffidabilità del sistema di se-lezione dei test, come per l’accesso ai corsidi laurea in medicina e chirurgia, e l’ur-genza di un serio e completo ripensamentodello stesso. Nei prossimi tre anni più di58.000 tra medici dipendenti del serviziosanitario nazionale, universitari e specia-listi ambulatoriali andranno in pensione e,attualmente, il numero dei contratti diformazione specialistica previsti dall’at-tuale programmazione sarà di 42 milaunità, ben al di sotto della soglia neces-saria per una sostituzione completa –:

quali iniziative di competenza intendaassumere, in vista anche di una molto pro-babile ingente quantità di ricorsi (oltre6000 annunciati), per una rapida soluzionedel problema, scongiurando l’eventualità

che la formazione specialistica di moltigiovani medici sia compromessa, paraliz-zandosi nei meandri delle lungaggini giu-diziarie così come l’attività di molti ospe-dali, dove gli specializzandi svolgono unruolo fondamentale. (5-04126)

Interrogazione a risposta scritta:

PIAZZONI. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca, alMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

l’articolo 8, rubricato « Trasferimentodi personale ATA degli enti locali alledipendenze dello Stato » della legge n. 124del 1999, recante « Disposizioni urgenti inmateria di personale scolastico », ha di-sposto il trasferimento dai comuni alloStato del personale impiegato per i serviziamministrativi, tecnici e ausiliari nellescuole;

tra gli effetti della normativa in que-stione si è dovuta constatare la drasticariduzione delle assunzioni di tale perso-nale. In particolare, il numero dei colla-boratori scolastici assunti si è ridotto di11.800 unità, ciò causando, di fatto, l’ester-nalizzazione dei servizi di pulizia dellescuole;

lo Stato si è dunque fatto carico dicontratti di servizio per un’onerosità sti-mata in 620 milioni di euro, con aziendeche impiegano l’equivalente di oltre 24.000unità di personale a tempo pieno, a frontedella carenza organica sopracitata, stimatain 11.800 unità lavorative;

con la convenzione quadro n. 65/2001 il Ministero dell’istruzione, dell’uni-versità e della ricerca aveva regolato ilcontratto per i servizi di pulizia per tuttele scuole d’Italia, affidando i servizi inquestione a 4 consorzi, con l’impegno adassumere – ai sensi del decreto legislativon. 468 del 1997, recante « Revisione delladisciplina sui lavori socialmente utili, anorma dell’articolo 22 della legge n. 196del 1997 » – in qualità di dipendenti atempo indeterminato, gli ex lavoratori so-

Atti Parlamentari — 19146 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

cialmente utili (LSU) per l’esecuzione deiservizi e delle attività di pulizia nei plessiscolastici;

nel 2013, su iniziativa del Ministropro tempore Francesco Profumo, e sullabase di un accordo con i sindacati confe-derati, CGIL, CISL e UIL, si è stabilito cheil servizio di pulizia nelle scuole dovesseessere assegnato con gara Consip;

il comma 5 dell’articolo 58 del de-creto-legge n. 69 del 2013, recante « Di-sposizioni urgenti per il rilancio dell’eco-nomia », convertito, con modificazioni,dalla legge n. 98 del 2013, ha infatti di-sposto che: « A decorrere dall’anno scola-stico 2013/2014 le istituzioni scolastiche ededucative statali acquistano, ai sensi del-l’articolo 1, comma 449, della legge 27dicembre 2006, n. 296, i servizi esterna-lizzati per le funzioni corrispondenti aquelle assicurate dai collaboratori scola-stici loro occorrenti nel limite della spesache si sosterrebbe per coprire i posti dicollaboratore scolastico accantonati aisensi dell’articolo 4 del decreto del Presi-dente della Repubblica 22 giugno 2009,n. 119. A decorrere dal medesimo annoscolastico il numero di posti accantonatinon è inferiore a quello dell’anno scola-stico 2012/2013. In relazione a quantoprevisto dal presente comma, le risorsedestinate alle convenzioni per i serviziesternalizzati sono ridotte di euro 25 mi-lioni per l’anno 2014 e di euro 49,8 milionia decorrere dall’anno 2015 »;

la disposizione normativa da ultimocitata ha dunque ridotto di circa 300milioni di euro il costo del servizio, pre-cedentemente quantificato in 620 milionidi euro;

a seguito di questo cospicuo tagliodegli stanziamenti e con l’incidenza dellacrisi economica, l’esito della gara Consip ela contestuale gestione cooperativisticaesternalizzata ha determinato per i lavo-ratori una netta riduzione del monte orelavorativo, abbassando in maniera corri-spondente il loro salario, già esiguo;

l’articolo 1, comma 748, della leggen. 147 del 2013 (legge di stabilità per il

2014) con uno stanziamento di 34,6 mi-lioni di euro ha previsto, fino a febbraio2014, il mantenimento della situazionelavorativa pregressa in riferimento almonte ore dei lavoratori, con un’eccezioneper la città di Palermo che è stata auto-rizzata a prorogare il vecchio sistema, conun ulteriore impegno di spesa di 20 mi-lioni di euro;

in prossimità della scadenza del 28febbraio 2014 la situazione descritta ri-schiava di far emergere diverse criticità.Incerta, innanzitutto, era la sorte dei ser-vizi di pulizia in oltre 4.000 plessi scola-stici, così come i diritti retribuitivi di24.000 lavoratori;

per far fronte a questo rischio in data28 marzo 2014 è stato sottoscritto dalleparti sociali, presso il Ministero del lavoroe delle politiche sociali, un accordo fina-lizzato alla soluzione delle problematicheoccupazionali relative agli appalti di puli-zia delle scuole;

il punto centrale dell’accordo ri-guarda il ripristino, per i lavoratori, dellecondizioni economiche e contrattuali vi-genti alla data del 31 dicembre 2013(compreso dunque il monte ore). A tal finevenivano individuate, in capo ai lavoratori,mansioni ulteriori inerenti il ripristino deldecoro e della funzionalità degli immobiliadibiti ad edifici scolastici, da svolgerenell’ambito del programma per l’ediliziascolastica in capo alla Presidenza del Con-siglio dei ministri, per un importo com-plessivo di 450 milioni di euro (sommaquesta da corrispondere per l’affidamentoal personale adibito alla pulizia dellescuole a decorrere dal 1o luglio 2014 finoal 31 marzo 2016) e 150 milioni di eurocon cui finanziare la cassa integrazioneguadagni per il periodo estivo;

al fine di consentire l’effettiva imple-mentazione di tali attività, nell’accordo del28 marzo il Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali si impegnava a garantireadeguati corsi di formazione destinati allariqualificazione professionale del perso-nale;

Atti Parlamentari — 19147 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

in data 1o luglio 2014, presso ilMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca si è tenuto un incontro conle parti sociali per dar seguito a quantoprevisto nell’accordo del 28 febbraio. Ve-niva comunicato alle organizzazioni sin-dacali l’effettivo stanziamento di 150 europer il piano di ripristino del decoro e dellafunzionalità degli uffici scolastici (cosid-detto progetto « scuole belle »), ma, altresìil contestuale ritardo nell’assegnazionedelle risorse alle scuole e quindi l’impos-sibilità per le stesse di procedere al per-fezionamento degli ordinativi dei servizientro il 1o luglio 2014;

i ritardi descritti hanno causato di-verse problematiche sul territorio nazio-nale, registrandosi una forte difformitànell’attuazione degli accordi sindacali ci-tati;

per quanto riguarda la regione Lazio,come denunciato dai sindacati, molti la-voratori hanno subito una decurtazionedegli orari di lavoro a fronte della man-cata richiesta da parte delle scuole diattività aggiuntive e di manutenzione ine-renti il progetto « belle scuole ». Inoltre, ladistribuzione dei fondi di fatto ha vistouna concentrazione di questi ultimi pressoalcune direzioni didattiche rispetto ad al-tre, anche nello stesso territorio regionale.Per di più occorre registrare anche unaevidente incapacità gestionale da parte dialcune imprese affidatarie del servizio.Alcune aziende si limitano a emettereordini di servizio in merito a spostamentidei lavoratori (anche di centinaia di chi-lometri) da un plesso ad un altro senzatenere conto delle spese sostenute per dettispostamenti e del tempo di percorrenzanecessario, minacciando anzi riduzioni de-gli orari contrattuali qualora non si do-vessero attenere a tali disposizioni. Il pa-gamento delle retribuzioni dei lavoratoriviene, inoltre, in molti casi posticipato finoa 60 giorni, con evidente e grave pregiu-dizio per i lavoratori. Il Ministero del-l’istruzione, dell’università e della ricercastesso, in un incontro con le organizza-zioni sindacali svolto in data 7 novembre,avrebbe ammesso che alcune imprese non

stanno rispettando gli accordi sottoscritti,dando atto dei gravi problemi riscontrati aseguito del comportamento irregolare delleaziende medesime;

sulla base di quanto citato in pre-messa l’effettiva realizzazione del progetto« belle scuole » rischia seriamente di nau-fragare, disapplicando di fatto gli accordisindacali più volte citati e a scapito prin-cipalmente dei lavoratori –:

se i Ministri siano a conoscenza diquanto illustrato in premessa;

quali iniziative urgenti intendanoporre in essere affinché le clausole con-trattuali previste nel capitolato d’appaltoConsip e i successivi accordi sottoscrittidalle organizzazioni sindacali, per i qualisono state elargite ulteriori somme percassa, vengano fatti rispettare, senza pre-giudizio per i diritti dei lavoratori.

(4-07025)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta immediata:

VIGNALI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

l’articolo 4, comma 24, lettera b),della legge n. 92 del 2012 ha previsto, peril triennio 2013-2015, la possibilità per lemadri lavoratrici dipendenti di richiedere,al termine del congedo di maternità e inalternativa al congedo parentale, un con-tributo di 300 euro mensili per l’acquistodi voucher e per i servizi di baby-sitting easili nido pubblici o privati;

la misura risulta ad oggi scarsamenteutilizzata, come testimoniano le poche ri-chieste pervenute: a fronte di potenziali11.111 beneficiari, solo 3.762 lavoratrici,secondo dati Inps, sono state ammesse albeneficio;

il 29 ottobre 2014 il Ministro inter-rogato, rispondendo in Aula alla Camera

Atti Parlamentari — 19148 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

dei deputati ad un’interrogazione a rispo-sta immediata, ha annunciato che suivoucher babysitting è stato predisposto undecreto ministeriale con i nuovi criteri,che prevede, tra l’altro, sia l’aumento del-l’importo dei voucher da 300 a 600 euromensili, sia l’estensione del voucher anchealle lavoratrici del pubblico impiego;

dalla misura risultano, quindi,escluse le lavoratrici autonome a fronte diesigenze di tutela e sostegno in materia diconciliazione dei tempi di vita, di cura e dilavoro, analoghe a quelle delle lavoratricidipendenti;

tale situazione crea una situazione didiscriminazione censurabile anche sulpiano della legittimità costituzionale, allaquale è necessario porre rimedio esten-dendo il voucher baby-sitting anche allelavoratrici autonome, in modo da offrirepari dignità ed opportunità a tutte lelavoratrici, comprese le donne imprendi-trici nella loro duplice veste di imprendi-trici e di madri –:

quali iniziative, anche di caratterenormativo, intenda adottare per porre ri-medio a tale ingiustificata discriminazione,consentendo che anche le lavoratrici au-tonome possano usufruire del voucher ba-by-sitting. (3-01182)

Interrogazioni a risposta scritta:

MELILLA. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

sono i 124 dipendenti della Presider,la storica fabbrica marsicana dell’acciaioche ha avviato il concordato liquidatorioper far fronte alla crisi, che dal 16 di-cembre 2014 non percepiranno più lostipendio;

alcuni hanno scelto la strada dellamobilità volontaria, il 90 per cento, invece,è ancorato alla speranza di vedere arrivarenuovi investitori;

il curatore ha concesso 20 giorni aicreditori, dopo di che si sceglierà la stradada intraprendere;

i lavoratori e i sindacati auspicanoche arrivi un acquirente per salvare il sitoproduttivo ma i dubbi sono fortissimiperché ad oggi sul tavolo non esistonoproposte concrete su cui lavorare –:

se non ritenga doveroso promuovereun’iniziativa urgente con le parti sociali egli enti locali per cercare soluzioni pro-duttive e occupazionali e scongiurare que-sto dramma occupazionale. (4-07006)

MELILLA. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

torna l’allarme cassa integrazione trai 300 dipendenti dello stabilimento aqui-lano della Thales Alenia Space. Lo scena-rio è lo stesso di sei mesi fa: con il pianoCosmo-SkyMed che rischia di rimanerenuovamente senza fondi con la possibilitàche l’azienda debba ricorrere all’ammor-tizzatore sociale per 400 tra ingegneri etecnici nei siti di Roma, L’Aquila e Milano;

il problema, sollevato dall’ammini-stratore delegato, riguarda il finanzia-mento del programma spaziale per appli-cazioni duali, (civili-istituzionali, commer-ciali e militari) dei satelliti radar di os-servazione terrestre, promosso dall’Asi edal Ministero della difesa;

i fondi a disposizioni coprono leesigenze fino a gennaio 2015. Se per quelladata non si troverà una soluzione, sidovranno mettere in cassa integrazione400 addetti;

Thales ha firmato un contratto per lacostruzione di due satelliti, ha acquistatomateriali e impegnato i fornitori: l’Asiaveva chiesto 80 milioni all’anno per por-tare avanti il progetto;

è importante ricordare che ThalesAlenia Space ha avuto un ruolo nellamissione della sonda Rosetta. E lo speciale

Atti Parlamentari — 19149 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

tasponditore di bordo del satellite è statorealizzato proprio nel sito aquilano –:

se non ritenga necessario promuovereuna iniziativa urgente con le parti sociali e ivertici aziendali e scongiurare la cassa inte-grazione per 400 dipendenti. (4-07012)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazioni a risposta immediata:

GALLINELLA, LUPO, BENEDETTI,MASSIMILIANO BERNINI, GAGNARLI,L’ABBATE e PARENTELA. — Al Ministrodelle politiche agricole alimentari e fore-stali. — Per sapere – premesso che:

gli agricoltori sono chiamati a fron-teggiare un’esposizione ai rischi istituzio-nali, naturali e di mercato che si vaprogressivamente ampliando e le cui con-seguenze, nel passato attenuate da politi-che di sostegno dei mercati e dei prezzi,arrecano enormi difficoltà alle aziende delcomparto;

come noto, non solo le dinamiche diun mercato globalizzato, ma sempre piùspesso anche fattori ambientali avversicausano crisi e situazioni impreviste chemettono in pericolo la redditività econo-mica delle aziende, sia a livello locale cheper interi settori di produzione;

le problematiche che attualmente in-vestono il settore dell’olio di oliva, a causadella cosiddetta « mosca olearia », costitui-scono solo il più recente esempio di comeintere produzioni possano venir compro-messe con irrimediabili danni per le col-tivazioni ed insostenibili contrazioni direddito per gli agricoltori;

i ridotti indennizzi concessi a poste-riori dagli enti pubblici non sono piùsufficienti a risarcire le aziende delle per-dite subite e ancor meno a ristrutturare illoro potenziale produttivo;

è indispensabile che gli agricoltori,specialmente quelli che operano nelle areemeridionali del Paese, posto che al Nord èin aumento la produzione lorda vendibileprotetta ma non i soggetti assicurati, ri-corrano quanto più possibile a strumentidi gestione del rischio, in particolare almercato assicurativo agevolato, al fine diassicurare il raccolto, gli animali e lepiante, ovvero aderiscano a fondi di mu-tualizzazione e di stabilizzazione del red-dito per ottenere risarcimenti per perditecausate da avversità atmosferiche, epizoo-zie e fitopatie, infestazioni parassitarie eemergenze ambientali;

in attuazione del regolamento (UE)1305/2013 sul sostegno allo sviluppo ruraleda parte del Fondo europeo agricolo per losviluppo rurale-Feasr, il Ministero dellepolitiche agricole, alimentari e forestali, alfine di fronteggiare una serie di proble-matiche di portata nazionale, ha predispo-sto un programma operativo nazionale disviluppo rurale per il periodo 2014-2020,che contiene, tra le altre cose, specifichemisure di gestione del rischio;

per quanto concerne lo strumento distabilizzazione del reddito di cui all’arti-colo 39 del citato regolamento, la previ-sione di un calo di reddito superiore al 30per cento del reddito medio annuo otriennale, come condizione base per poteraccedere al risarcimento, così come stabi-lito in ambito organizzazione comune dimercato, configura una soglia di perditacomplessiva troppo elevata e tale da sco-raggiare gli imprenditori agricoli a costi-tuire tali fondi;

alla luce di quanto sopra esposto e inconsiderazione dello scarso utilizzo deglistrumenti di gestione delle crisi da partedegli agricoltori, si rende necessaria ognipossibile azione volta a favorire la lorodiffusione, anche intervenendo su alcunecriticità, quali, in particolare, il conteni-mento dell’entità dei premi, tramite lostrumento della riassicurazione perquanto concerne le assicurazioni agevolate

Atti Parlamentari — 19150 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

e l’abbassamento della soglia di perdita del30 per cento del reddito per poter acce-dere al risarcimento –:

quali iniziative, e in che tempi, intendaadottare al fine di favorire, sia a livello terri-toriale che settoriale, la diversificazione delmercato assicurativo agevolato e di pro-muovere l’attivazione, da parte dei soggettiinteressati, dei fondi di mutualità e distabilizzazione del reddito. (3-01187)

RUSSO, FAENZI, CATANOSO, FABRI-ZIO DI STEFANO, RICCARDO GALLO ePALESE. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali. — Per sapere– premesso che:

nel corso di una tavola rotonda delWine world economic forum, organizzataall’interno del programma del MeranoWine festival svoltosi la prima settimana dinovembre 2014, è emerso che la rispostaalle richieste del mercato e ai propositi delGoverno di realizzare un marchio uniconazionale che rappresenti l’Italia nel mer-cato mondiale in realtà è già esistente;

le sollecitazioni di Oscar Farinetti,patron di Eataly, imprenditore che hadichiarato apertamente la sua vicinanzapolitica al Presidente del Consiglio deiministri Renzi, unitamente alle riflessionidi docenti universitari italiani e stranieri,presenti all’incontro pubblico, si sono in-fatti concentrate univocamente propriosulla rappresentazione del marchio uniconazionale che Conflavoro ha ormai resooperativo e che, a loro dire, costituisce il« terminale » inteso come « certificato digaranzia » della tipicità italiana per ilconsumatore in grado di rappresentare unveicolo per l’aumento delle esportazioni eun incremento dei posti di lavoro in Italia;

le predette osservazioni non possononon richiamare l’attenzione degli interro-ganti sulle dichiarazioni che il Ministrointerrogato ha espresso proprio nel corsodi un’interrogazione a risposta immediatail 17 settembre 2014, quando, a giudiziodegli interroganti in netta controtendenzarispetto alle univoche opinioni emerse nel

corso del convegno in precedenza richia-mato, ha dichiarato che sarà di prossimaattuazione un segno distintivo unico per leoperazioni di promozione dei prodottiagroalimentari del made in Italy, che sa-ranno realizzate all’estero; un segno di-stintivo che sarà utilizzato anche in occa-sione dell’Esposizione universale di Mi-lano, che partirà nel maggio 2015;

a tal proposito, è inoltre opportunorilevare che, poco più di una settimana fa,il presidente dell’Agenzia per la promo-zione all’estero e l’internazionalizzazionedelle imprese italiane, Riccardo MariaMonti, ha dichiarato che non si tratta diun marchio ma di cospicui investimentisui prodotti;

gli interroganti a tal fine evidenzianocome le sopra esposte valutazioni, cheappaiono evidentemente incompatibili fraloro, oltre a far emergere uno stato diconfusione nell’ambito dell’azione del Go-verno nel sostenere il sistema agroalimen-tare italiano e il suo consolidamento neimercati internazionali, alimentano unsenso di smarrimento fra gli operatori delsettore per i quali è da ritenere non utileintrodurre un ennesimo marchio, peraltrofacilmente falsificabile, quanto piuttostoinvestimenti pubblici destinati ad una stra-tegia più efficace di contrasto all’italiansounding –:

se il Ministro interrogato intendaconfermare quanto sostenuto nel corso deldibattito organizzato all’interno del pro-gramma del Merano Wine festival, in me-rito ai propositi del Governo di promuo-vere la realizzazione di un marchio uniconazionale, che peraltro ha già fatto iprimi passi nel 2009, in grado di valo-rizzare le capacità tipiche italiane agroa-limentari, e come questo sia compatibilecon le dichiarazioni dello stesso Ministroin merito alla prossima attivazione diuno strumento che possa valorizzare ladistintività dei prodotti agroalimentariitaliani all’estero. (3-01188)

Atti Parlamentari — 19151 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

Interrogazione a risposta scritta:

PARENTELA, MASSIMILIANO BER-NINI, BENEDETTI, LUPO, L’ABBATE,GAGNARLI e GALLINELLA. — Al Mini-stro delle politiche agricole alimentari eforestali, al Ministro della salute. — Persapere – premesso che:

l’interrogante ha presentato in data26 settembre 2014 un atto di sindacatoispettivo n. 4-06168, ad oggi senza rispo-sta, in merito all’« Aethina tumida », uncoleottero parassita degli alveari, origina-rio del Sudafrica ma da pochi mesi co-nosciuto anche alle nostre latitudini, ingrado di determinare notevoli danni, dalconsumo delle scorte di polline e mielefino ad arrivare alla distruzione dell’interacovata;

il Centro di referenza nazionale perl’apicoltura dell’Istituto zooprofilattico spe-rimentale delle Venezie ha confermato loscorso 11 settembre il primo accertamentoin Italia di Aethina tumida, presente in unnucleo esca nel comune di Gioia Tauro inlocalità Sovereto (Reggio Calabria) nelle vi-cinanze del porto – ritenuto un possibilesito di introduzione del parassita nel nostroPaese – ivi posizionato dal personale del-l’università di agraria di Reggio Calabriache ha provveduto al rinvenimento del pa-rassita in data 5 settembre 2014;

con nota n. 18842 del 12 settembre2014 il Ministero della salute ha dispostole seguenti misure di controllo e preven-zione:

1) rintraccio e controllo a destinodegli apiari che hanno effettuato attività dinomadismo durante il periodo primaveri-le-estivo in regione Calabria;

2) sequestro di miele, favi e qual-siasi altro materiale veicolo di contagio incaso di rilevamento di adulti o stadi larvalinegli alveari;

3) distruzione degli apiari infestatie contestuale trattamento del terreno cir-costante con sostanze anti larvali dopoaratura a 20 centimetri;

con decreto n. 94 del 19 settembre2014, pubblicato sul BURC n. 50 del 14ottobre 2014, il presidente della giuntaregionale ha emesso « Ordinanza contin-gibile ed urgente a tutela del patrimonioapistico Regionale e Comunitario per rin-venimento di “Aethina Tumida” in alvearidel territorio di Gioia Tauro ». Tale ordi-nanza, dopo aver previsto una « zona diprotezione » per un raggio di 20 chilometrie una « zona di sorveglianza » per unraggio di 100 chilometri – con coinvolgi-mento di quasi la totalità del territoriocalabrese – ha indicato una serie di mi-sure per controllare gli allevamenti apisticie ha disposto che « in caso di rilevamentodi adulti o stadi larvali di A. Tumida sidovrà disporre la chiusura delle apertured’accesso di tutte le arnie, l’immediatosequestro dell’intero apiario e, successiva-mente previa tempestiva emanazione diapposita ordinanza da parte dell’autoritàcompetente locale (D.G. delle ASP), prov-vedere alla distruzione dell’intero apiario »(...) « L’abbattimento delle api dovrà avve-nire con fumigazione a base di zolfo. Tuttele arnie, compresi i melari, dovranno es-sere prima distrutti col fuoco e poi, irelativi resti, interrati in loco ». In basealla succitata ordinanza della regione Ca-labria, pertanto, anche la presenza di ununico coleottero all’interno di un soloalveare, determina la necessaria distru-zione dell’intero apiario, a prescinderedall’effettiva presenza di parassiti neglialtri alveari;

il decreto n. 94 del 19 settembre2014 risulta palesemente in contrasto conquanto previsto all’articolo 155 del decretodel Presidente della Repubblica n. 320 del1954. Infatti secondo la normativa vigente,non è prevista né la distruzione dell’interoapiario (insieme unitario di alveari), né ladistruzione dell’alveare (vale a dire del-l’arnia contenente una famiglia di api),bensì la sola « distruzione delle famigliedelle arnie infette. Le api così uccisenonché i favi ed i bugni villici che hannocontenuto covate o resti di larve devonoessere bruciati, i favi privi di covata fusi,

Atti Parlamentari — 19152 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

le arnie e gli attrezzi disinfettati. Il terrenocircostante deve essere vangato o disinfet-tato »;

gli apicoltori che hanno la sventuradi avere anche un solo coleottero in unasola arnia, sono costretti a subire la di-struzione di tutto il loro intero apiario,con danni incalcolabili non solo per laloro attività attuale e futura, ma anche perla salvaguardia dell’eco-sistema, tenendopresente l’ineliminabile funzione di salva-guardia ambientale svolta dalle api;

l’ANAI (Associazione nazionale api-coltori italiani) si è espressa contro questosistema di lotta, mentre l’UNA-API(Unione nazionale associazioni apicoltoriitaliani), con nota del 12 novembre 2014,ha sottolineato che « misure draconiane eimprovvide quali la distruzione massiva dialveari e la limitazione della movimenta-zione di apiari, hanno grande e dramma-tica rilevanza economica e occupazionaleper la sopravvivenza di apicoltori e apicol-tura, ma soprattutto per l’impollinazione equindi per gran parte delle importantis-sime produzioni agrarie di quei territori »;

ad oggi gli apiari « bruciati » a seguitodel rinvenimento del coleottero sono circa3.000 con un danno economico che superail milione e mezzo di euro e la situazionepuò solo peggiorare considerando che l’or-dinanza non prevede un termine agli in-terventi di distruzione ma opererà « sinoalle indicazioni di revoca che sarannodisposte dal Ministero della salute »;

la distruzione degli interi apiari, oltrea determinare un danno incommensura-bile ad apicoltori e ambiente, è illogica einefficace, in quanto stermina gli apiarima non eradica il coleottero che è uninsetto con capacità di volo di oltre 10chilometri e che vive anche al di fuoridell’alveare passando da larva a pupa e poiad insetto adulto proprio nel terreno. Ilfuoco, tra l’altro, fa scappare i coleotterivivi presenti nelle arnie; la conferma di ciòè data dal fatto che, a distanza di quasidue mesi, vengano rinvenuti coleotterigiornalmente, nonostante i roghi non sianodi certo cessati;

gli esperti dicono che, l’Aethina èarrivata in Europa e oramai ci rimarràstabilmente. Ne è convinto, ad esempio, ilpresidente della rete internazionale di ri-cercatori sulle api, professor Peter Neu-mann dell’associazione Coloss, tra i mas-simi esperti di studi sul coleottero il quale,in un recente comunicato, afferma che lascoperta di Aethina in Italia « significal’inizio della presenza stabile di questoinsetto nocivo in Europa. È inevitabile chesi diffonda ad altri Paesi, ma non pos-siamo ancora prevedere quali saranno isuoi effetti sull’apicoltura »;

da quanto finora asserito ne conse-gue che la soluzione non può di certoessere la distruzione degli apiari bensìl’intervento diretto sul coleottero, la limi-tazione del proliferare delle popolazionitramite le trappole per il controllo degliadulti, i trattamenti larvicidi nonché l’uti-lizzo della lotta integrata. L’insetto – chenon è dannoso per l’uomo – è tenuto,infatti, sotto controllo dagli apicoltori neipaesi quali USA, Sud Africa, Australia,Costarica, Canada, dove vive ormai daanni;

lo scorso 7 novembre 2014 è statoconfermato dall’Istituto zooprofilatticosperimentale delle Venezie il secondo casodi Aethina tumida, questa volta in Sici-lia –:

se non ritenga opportuno, sulla basedi quanto esposto nelle premesse al piùpresto, riformulare le misure di contrattoe prevenzione in merito alle procedure daattivare per circoscrivere il fenomeno cosìche possano essere, disposte d’urgenza conopportune nuove ordinanze da parte deipresidenti di giunta delle regioni Calabriae Sicilia contribuendo, a differenza diquanto avvenuto, a salvaguardare l’ecosi-stema e la sopravvivenza di apicoltori eapicoltura nel nostro Paese con ricadute intermini di reddito e posti di lavoro.

(4-07015)

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Atti Parlamentari — 19153 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

SALUTE

Interrogazioni a risposta scritta:

MARRONI. — Al Ministro della salute,al Ministro per la semplificazione e lapubblica amministrazione, al Ministro delladifesa, al Ministro del lavoro e delle poli-tiche sociali. — Per sapere – premesso che:

con il decreto legislativo 28 settembre2012, n. 178, è stata disposta la riorganiz-zazione dell’associazione italiana dellaCroce rossa (CRI) con lo stravolgimentodella sua natura giuridica che da entepubblico in breve tempo diventerà soggettodi natura privata;

con l’articolo 4, comma 10-ter, deldecreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 30ottobre 2013, n. 125, la « riorganizza-zione » della CRI è stata posticipata di unanno, fatta eccezione per la « trasforma-zione dei comitati locali e provinciali »esistenti alla data del 31 dicembre 2013,tranne i comitati delle province autonomedi Trento e di Bolzano;

in data 16 aprile 2014, ai sensi del-l’articolo 1-bis, comma 3, del decreto le-gislativo n. 178 del 2012, così come modi-ficato dall’articolo 4, commi 10-ter e 10-quater, del decreto-legge n. 101, è statoemanato il decreto del Ministro della sa-lute, di concerto con i Ministri dell’eco-nomia e delle finanze, per la pubblicaamministrazione e la semplificazione edella difesa, per la disciplina delle moda-lità organizzative e funzionali dell’Associa-zione della Croce rossa in riferimento allasua base associativa privatizzata;

per effetto della citata proroga, dalprossimo 1o gennaio 2015 le funzioni eser-citate dalla Croce rossa, ente dotato dipersonalità giuridica di diritto pubblico aisensi dell’articolo 7 del decreto-legge 20settembre 1995, n. 390, convertito, conmodificazioni, dalla legge 20 novembre1995, n. 490, saranno trasferite alla costi-tuenda associazione della Croce rossa ita-liana;

per concorrere temporaneamenteallo sviluppo dell’associazione privata, dal1° gennaio 2015, l’ente pubblico C.R.I.assumerà la denominazione di « Ente stru-mentale alla Croce rossa italiana » finoalla data della sua liquidazione (1o gen-naio 2017);

sul decreto legislativo n. 178 del 2012sono stati sollevati, già nelle fasi antece-denti alla sua approvazione, numerosidubbi ed osservazioni nelle Commissioniparlamentari competenti in ordine ad uneccesso di delega (perché invece di operareper la riorganizzazione dell’ente pubblicosi è proceduto alla trasformazione dellasua natura giuridica pubblica). Motivoquesto, dell’avvio di contenzioso per levalutazioni dei connessi profili di costitu-zionalità, da parte delle organizzazionisindacali;

le stesse organizzazioni sindacalicontinuano in ogni occasione a richiederemaggiori approfondimenti sul processo diriorganizzazione che comporta nebuloseconseguenze sul futuro occupazionale delpersonale, civile e militare, dell’ente CroceRossa. In sintesi, tutti i dipendenti, civili emilitari, chiedono con forza che tramiteuna incisiva azione politica si giunga, at-traverso una ponderata azione di coordi-namento della funzione pubblica, ad unarivisitazione delle norme contenute neldecreto legislativo n. 178 del 2012 per ciòche attiene la salvaguardia delle posizionilavorative e delle relative retribuzioni,onde avvalersi di una « mobilità assistita »presso le altre amministrazioni pubblichee di sistemi di garanzia per la gradualemessa a riposo del personale vicino all’etàpensionabile;

ad oggi, invece, l’articolo 6 del de-creto legislativo n. 178 del 2012, riguar-dante la materia del personale, prevedeche al termine di complesse procedure diequiparazione tra personale civile e mili-tare della Croce rossa italiana e altricomparti, l’associazione privata, entro il 30giugno 2016, determinato l’organico a re-gime, attribuisca al personale a tempoindeterminato non prossimo alla pensione

Atti Parlamentari — 19154 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

ex Croce rossa italiana che non ha trovatoaltri sbocchi professionali, contratti di so-lidarietà per giungere alla risoluzione delrapporto di lavoro pubblico;

gli organi di stampa preannuncianoper il prossimo 26 novembre 2014 unanuova iniziativa, stavolta dei familiari deimilitari della Croce rossa italiana i quali,attraverso le associazioni di settore, siriuniranno in sit-in in Piazza di Monteci-torio a Roma per richiamare l’attenzionedel Parlamento su questa paradossale si-tuazione, ovvero che con il riordino pre-visto, oltre al personale civile, anche ilcontingente degli 803 elementi del Corpomilitare della Croce rossa italiana perma-nentemente in servizio attivo – a tempoindeterminato – verrebbe nel giro di pocopiù di 2 anni completamente eliminato. Edi riservisti del Corpo militare della Crocerossa italiana (19.000 militari in congedo)verrebbero privati della struttura di sup-porto preposta a garantire l’efficienza e laprontezza operativa dei reparti militarinonché degli automezzi ed attrezzaturesanitarie acquistate con i fondi erogati dalMinistero della difesa –:

se i Ministri interrogati non ritenganodi assumere celeri iniziative affinché sigiunga ad una rivisitazione delle normecontenute nel decreto legislativo n. 178 del2012 per la salvaguardia delle posizionilavorative del personale dell’ente pubblicodella Croce rossa italiana, ovvero per con-sentire al personale di avvalersi, attraversouna ponderata azione di coordinamentodella Funzione Pubblica, di una « mobilitàassistita » presso le altre amministrazionipubbliche e di usufruire della garanzia perla graduale messa a riposo del personalevicino all’età pensionabile, onde normaliz-zare una situazione che sta progressiva-mente portando 2.156 lavoratori a tempoindeterminato e le loro famiglie sul bara-tro dell’emergenza sociale. (4-07011)

SCOTTO. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

l’AORN, azienda ospedaliera di ri-lievo nazionale, Santobono Pausilipon è

l’unico polo pediatrico di secondo livellodella Campania e del Mezzogiorno d’Italia;

si articola in tre presidi ospedalieri:l’ospedale « Santobono », polo delle emer-genze complesse e dell’alta specialità pedia-trica, l’ospedale « Pausilipon », polo unicoper le patologie oncologiche dell’età pedia-trica, e l’ospedale « Ss. Annunziata », polodell’assistenza riabilitativa e neuropsichia-trica;

tale assetto, appena consolidato, èstato in questi giorni rimesso in discus-sione;

con la stesura del nuovo piano ospe-daliero regionale, infatti, si è paventata lapossibilità di una riattribuzione dell’edifi-cio del « Ss. Annunziata » all’ASL NA 1 percollocarvi attività ambulatoriali;

l’ospedale « Ss. Annunziata » è statoannesso all’azienda ospedaliera di rilievonazionale Santobono Pausilipon nel luglio2011, perché la regione Campania ha ri-tenuto di ridimensionare i presidi ospeda-lieri dell’ASL NA 17, anche al fine diridurre i propri debiti, creando al con-tempo un polo unico pediatrico con am-pliamento dell’offerta assistenziale riabili-tativa e delle cure palliative, come dadecreto commissariale n. 49 del 2010;

l’ospedale « Ss. Annunziata » era unodei presidi più improduttivi dell’ASL NA 1,con una produttività pari al 35 per cento;

si sta compiendo un lavoro di ricon-versione e di ampliamento dell’offerta as-sistenziale, secondo i più innovativi mo-delli organizzativi degli ospedali pediatrici;

nonostante tale processo sia ancorain atto, si è già riusciti ad aumentare laproduttività dal 35 per cento al 57 percento;

l’ipotesi di riattribuzione dell’edificiodel « Ss. Annunziata » all’ASL NA 1 ren-derebbe impossibile per l’azienda ospeda-liera di rilievo nazionale Santobono Pau-silipon continuare nell’attivazione di al-cune importantissime funzioni;

Atti Parlamentari — 19155 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

in particolare si tratta della riabili-tazione pediatrica ospedaliera con rico-vero, che fino a pochi mesi fa non esistevain Campania, costringendo così ogni annocentinaia di bambini a rivolgersi a strut-ture di altre regioni, con un costo per laregione Campania di oltre tre milioni dieuro l’anno;

grazie all’attuale configurazione del-l’azienda ospedaliera di rilievo nazionaleSantobono Pausilipon questi stessi bam-bini possono ora essere curati presso il« Ss. Annunziata » con apparecchiature dirobotica di ultima generazione in un re-parto appositamente dedicato;

per l’azienda ospedaliera di rilievonazionale Santobono Pausilipon sarebbepraticamente impossibile continuare an-che nell’attivazione di servizi di neuropsi-chiatria infantile: bambini ed adolescenticon problemi neuropsichiatrici acuti nonsi vedono fornita assistenza dalla regioneperché mancano i posti letto pediatrici peracuti che possono essere attivati solopresso l’azienda ospedaliera di rilievo na-zionale Santobono Pausilipon e che tro-verebbero idonea collocazione propriopresso il presidio ospedaliero « Ss. Annun-ziata »;

l’eventuale passaggio del « Ss. Annun-ziata » all’ASL NA 1 provocherebbe, conogni probabilità, notevolissime difficoltàamministrative ed un contenzioso estre-mamente oneroso, dato che in questi treanni sono state indette ed assegnate nu-merose gare per servizi dei tre presidi(pulizia, manutenzione, guardiania, pasti,trasporti, e altro);

è evidente come sarebbe maggior-mente opportuno lasciare assegnato il « Ss.Annunziata » all’azienda ospedaliera di ri-lievo nazionale Santobono Pausilipon, edanzi, prevedere presso tale presidio ospe-daliero l’ampliamento di 20 posti di ria-bilitazione pediatrica COD. 56 da aggiun-gersi ai 4 già attivi in ottemperanza deldecreto n. 49 del 2010, palesemente insuf-ficienti;

sarebbe altrettanto opportuno asse-gnare all’azienda ospedaliera di rilievo

nazionale Santobono Pausilipon 4 posti didegenza per neuropsichiatria infantile perricoveri degli acuti e l’affidamento di al-cuni trapianti pediatrici di rene, attual-mente non effettuati in Campania;

all’ASL NA 1 potrebbe essere messaimmediatamente a disposizione una seriedi locali (circa dieci stanze) situati tra ilprimo ed il secondo piano della partemonumentale della struttura, con accessi epercorsi completamente distinti da quellidell’azienda ospedaliera di rilievo nazio-nale Santobono Pausilipon, già in usocome ambulatori, che non necessitano diristrutturazione;

tale ipotesi permetterebbe di conci-liare le esigenze di entrambe le aziende, inconsiderazione dell’ampiezza degli spaziesistenti e della possibilità di collocare leattività dell’ASL NA 1 e dell’azienda ospe-daliera di rilievo nazionale SantobonoPausilipon in due aree completamente di-stinte, evitando di modificare assetti azien-dali;

tali modifiche, infatti, comportereb-bero ricadute sull’assistenza e sul correttofunzionamento amministrativo –:

se non ritenga di dover assumereiniziative, per il tramite del commissarioad acta per l’attuazione del piano di rien-tro dal disavanzo sanitario nella direzioneindicata in premessa, al fine di garantireil corretto funzionamento di entrambe leaziende ed un giusto equilibrio tra lediverse esigenze manifestate. (4-07014)

GRILLO, SILVIA GIORDANO e LORE-FICE. — Al Ministro della salute, al Mini-stro dell’economia e delle finanze. — Persapere – premesso che:

nella regione Campania è in corso diattuazione un piano di rientro dal deficitsanitario ed è stato nominato nella per-sona dell’attuale presidente della regione,un commissario ad acta responsabile del-l’attuazione delle misure previste nel pianodi rientro;

Atti Parlamentari — 19156 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

notoriamente con le indagini sulletangenti pagate da numerose case farma-ceutiche iniziò uno dei rami principali piùdi venti anni fa delle inchieste « manipulite » che coinvolsero Ministri e dirigentidi ministeri e di enti;

dopo quell’evento, che ha sconvoltogli italiani per la sua pervasività arrogantee devastante, sono avvenuti episodi dicorruttela farmaceutica delimitata;

si è avuta notizia nel napoletano, inCampania, di due indagini recenti in ma-teria di distorsioni importanti del mercatofarmaceutico o di favori a esponenti delmondo farmaceutico assai gravi, che coin-volgono funzionari ASL e forze dell’ordinedi assoluto rilievo;

in effetti l’ANSA il 14 ottobre 2014riportava « Il colonnello Fabrizio Giac-cone, ex comandante della GdF a Fiumi-cino, e l’imprenditore farmaceutico Naza-rio Matacchione sono stati arrestati conl’accusa di corruzione. L’arresto è statoeseguito dalla Gdf nell’ambito dell’inchie-sta del procuratore aggiunto di NapoliPiscitelli e dei pm Woodcock e Carranoche nel luglio scorso portò all’arresto delcolonnello Fabio Massimo Mendella perpresunte irregolarità nelle verifiche fiscali.Mendella risulta coinvolto anche in que-st’indagine. Giaccone è accusato di corru-zione per avere ricevuto dall’imprenditoreNazario Matacchione Rolex, altri oggetti divalore e viaggi gratis per Parigi e NewYork in cambio di verifiche fiscali com-piacenti. Fatti accaduti quando era co-mandante del gruppo della Guardia diFinanza di Torre Annunziata (Napoli).Accuse analoghe anche per il colonnelloFabio Massimo Mendella, già detenuto.Sono complessivamente tre le persone de-stinatarie delle misure cautelari. Oltre alcolonnello Fabrizio Giaccone, ex coman-dante della Guardia di finanza di Fiumi-cino, e a Nazario Matacchione, titolare dinumerose farmacie in Campania e in altreregioni, il provvedimento è stato notificatoanche al colonnello Fabio Massimo Men-della, ex comandante provinciale di Li-vorno già arrestato lo scorso giugno e

tuttora detenuto. Da imprenditore rap-porto riservato – Nazario Matacchione,l’imprenditore farmaceutico arrestato ogginell’ambito dell’inchiesta sulle presunte ir-regolarità nelle verifiche fiscali della Guar-dia di Finanza, non solo era a conoscenzadi un esposto anonimo del 2009 sui rap-porti tra lui e il colonnello Mendella, maaveva ricevuto addirittura atti di indaginesegreti compiuti dalle Fiamme gialle etrovati nel corso di una perquisizione incasa dell’ex moglie, a Torre del Greco (Na).In un documento intitolato “appunto per ilcomandante” sono ricostruiti in partico-lare i rapporti tra Mendella e Giaccone,con la ricostruzione del battesimo dellafiglia dell’ufficiale cui Giaccone e l’ex mo-glie avevano fatto da padrino e madrina.L’esposto anonimo, poi archiviato, facevariferimento a rapporti illegali tra il colon-nello e il farmacista, che gli avrebbe fattoricchi regali in cambio di protezione; sifaceva inoltre menzione dei cospicui inve-stimenti fatti da Matacchione, che in pochianni ha aperto numerose farmacie inCampania e in Abruzzo, e alle coperturericevute dall’ufficiale. Secondo l’ipotesi ac-cusatoria, quando bisognò avviare delleindagini per verificare il contenuto del-l’esposto, Mendella rassicurò Matacchionepresentandogli Giaccone, comandante delgruppo di Torre Annunziata, e assicuran-dogli che gli approfondimenti sarebberostati fatti in maniera superficiale e per luiindolore. Racconta l’ex moglie dell’impren-ditore farmaceutico »;

Metropolis Web del 18 ottobre 2014aggiunge sullo scandalo Matacchione.« Trema la Regione Campania, tremano –in particolar modo – alcuni centri delVesuviano. L’inchiesta che ha portato al-l’arresto di Nazario Matacchione e degliufficiali della Guardia di Finanza sta perallargarsi a macchia d’olio, coinvolgendoun settore che già in passato è finito nellabufera: quelli dei finanziamenti dell’Asl.Uno dei filoni dell’inchiesta dei pm Woo-dcock e Carrano porta a quello che sirischia di diventare un grande scandaloregionale: prestazioni pagate dalla RegioneCampania in maniera eccessiva rispetto aquelle effettivamente prestate »;

Atti Parlamentari — 19157 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

Popoff quotidiano del 27 ottobre ri-portava, « scriveva il Mattino in effetti il 21ottobre “L’imprenditore farmaceutico Na-zario Matacchione arrestato nei giorniscorsi nell’ambito dell’inchiesta su pre-sunte irregolarità nei controlli fiscali dellaguardia di finanza e destinatario oggi diun altro ordine di custodia cautelare conl’accusa di avere corrotto il funzionarioregionale Umberto Celentano, aveva rap-porti molto stretti con poliziotti, carabi-nieri e finanzieri. Da questi rapporti, se-condo il gip Dario Gallo che firma l’ordi-nanza, Matacchione avrebbe ricevuto in-formazioni utili e favori”. Sicuramenteandrebbero chiariti e scavati i rapporti trafarmacisti, ASL/Regione Campania e in-quirenti. Qualche maligno partenopeoparla di anomalie nella dispensa di far-maci assai costosi direttamente dalle far-macie ordinarie e non da quelle ospeda-liere »;

La Repubblica del 15 novembre 2014così scrive « RAGAZZI, non ci dovete rom-pere il c... perché qui comandiamo noi »,diceva il dirigente di Biotest Italia EnricoD’Aiuto mentre discuteva della necessità diottenere la « benedizione » di un medicofamoso per garantire l’efficacia di un far-maco commercializzato dall’azienda. C’èanche questa conversazione, intercettata il4 maggio 2010, fra quelle citate dal giudiceAlberto Cairo nell’ordinanza emessa nel-l’ambito dell’inchiesta sulle gare per lafornitura di medicinali. Un’indagine che,rimarca il gip, ha delineato « rapportianomali a più livelli » facendo emergere« uno scenario torbido e poco confor-tante ». Su richiesta del pm Francesco DeFalco, che con il procuratore aggiuntoAlfonso D’Avino ha coordinato l’indaginedel Nas, sono ora agli arresti domiciliarisette fra manager e imprenditori. Le quat-tro gare sotto inchiesta risalgono al 2009-2010, ma secondo la Procura l’associa-zione per delinquere contestata a quattrodei sette arrestati, l’imprenditore farma-ceutico Massimo Petrone e i dirigenti dellasocietà Biotest Giuliano Tagliabue, RenatoCarelli e Enrico D’Aiuto, va considerata« tuttora perdurante » e mira « al controlloillegale delle forniture e dei prodotti far-

maceutici in diverse realtà territoriali »,non solo in Campania. Trapela dalle in-tercettazioni anche il presunto tentativo diPetrone e della Biotest Italia di far spe-rimentare ai pazienti dell’ospedale Carda-relli alcuni farmaci a prescindere dallaloro validità terapeutica –:

di quali elementi disponga il Governoin relazione ai fatti esposti in premessa, senon intenda utilizzare ogni strumento dicompetenza con riferimento alla verificadella regolarità della distribuzione di co-stosi farmaci ospedalieri e della correttaoperatività delle norme di trasparenza e dimercato delle forniture dei prodotti far-maceutici da parte delle aziende sanitarielocali e quali iniziative di competenzaintenda in ogni caso assumere per evitareil ripetersi di casi analoghi. (4-07024)

* * *

SEMPLIFICAZIONEE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Interrogazione a risposta scritta:

BARONI, CECCONI, MANTERO, DAL-L’OSSO, LOREFICE, DI VITA, GRILLO,SILVIA GIORDANO, D’INCÀ, CASO, SO-RIAL, BRUGNEROTTO, DA VILLA, MAS-SIMILIANO BERNINI, PESCO, ROSTEL-LATO, VILLAROSA e CURRÒ. — Al Mi-nistro per la semplificazione e la pubblicaamministrazione, al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

nelle giornate di sabato 27, domenica28 e lunedì 29 settembre 2014 si è svoltala consultazione elettorale in vista delrinnovo del consiglio direttivo dell’ordinedei farmacisti di Milano, Lodi, Monza eBrianza per il periodo 2015-2017;

riconfermato per la quinta volta con-secutiva come presidente è risultato ildottor Andrea Mandelli, il quale risulta incarica anche come presidente della Fede-razione ordini dei farmacisti italiani, non-ché senatore della Repubblica, proclamatoil 5 marzo 2013;

Atti Parlamentari — 19158 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

la recente delibera n. 145 del 21ottobre 2014 da parte dell’ANAC, ha ri-confermato che gli ordini e i collegi pro-fessionali rientrano nella categoria di entipubblici non economici ricompresi nel-l’ambito di applicazione della pubblicaamministrazione di cui all’articolo 1,comma 2 del decreto legislativo n. 165del 2001;

la stessa delibera dispone che i « sud-detti enti, pertanto, dovranno predisporreil Piano triennale di prevenzione dellacorruzione, il Piano triennale della traspa-renza e il Codice di comportamento deldipendente pubblico, nominare il Respon-sabile della prevenzione della corruzione,adempiere agli obblighi in materia di tra-sparenza di cui al decreto legislativo n. 33del 2013 e, infine, attenersi ai divieti intema di inconferibilità e incompatibilitàdegli incarichi di cui al decreto legislativon. 39 del 2013 »;

il decreto legislativo n. 39 del 2013,in attuazione dell’articolo 97 della Costi-tuzione, all’articolo 1, comma 2, lettera l)definisce come « incarichi di amministra-tore di enti pubblici e di enti privati incontrollo pubblico », fra gli altri, del « Pre-sidente con deleghe gestionali dirette » eall’articolo 11 comma 1 prevede che « ... gliincarichi di amministratore di ente pub-blico di livello nazionale, regionale e localesono incompatibili con la carica di Presi-dente del Consiglio dei ministri, Ministro,Vice Ministro, sottosegretario di Stato ... odi parlamentare »;

non c’è dubbio che, secondo la letteradella legge, il decreto legislativo n. 39 siapplichi anche agli ordini e collegi pro-fessionali, anche nella interpretazione delMinistero della salute. Detto Ministero,con nota numero 0002232 del 17 gennaio2014 diretta a diversi ordini professionali,tra cui quelli dei medici, chirurghi edodontoiatri, veterinari, farmacisti, collegiIpasvi, collegi ostetriche, ordini degli psi-cologi, nel trasmettere i criteri elaboratidal Dipartimento della funzione pubblicaper individuare incarichi vietati in gene-rale a tutti i dipendenti delle amministra-

zioni pubbliche, ha raccomandato « il pun-tuale adempimento delle disposizioni dicui alla legge 190/2012 e ai successividecreti legislativi n. 33 del 2013 e n. 39del 2013 ». Da notare che tale raccoman-dazione, formulata sulla base della ana-loga richiesta del 20 dicembre 2013 delMinistro per la pubblica amministrazionee la semplificazione, era associata a unanota con cui venivano definite le caratte-ristiche in base alle quali occorreva « con-siderare vietati ai dipendenti della Ammi-nistrazioni Pubbliche abitualità e profes-sionalità e conflitti di interessi ivi com-presi quelli potenziali »;

ai sensi dell’articolo 1, della leggen. 60 del 1953 « I membri del Parlamentonon possono ricoprire cariche o uffici diqualsiasi specie in enti pubblici o privati,per nomina o designazione del Governo odi organi dell’Amministrazione dello Stato.Sono escluse dal divieto le cariche in enticulturali, assistenziali, di culto e in enti-fiera, nonché quelle conferite nelle Uni-versità degli studi o negli Istituti di istru-zione superiore a seguito di designazioneelettiva dei Corpi accademici, salve ledisposizioni dell’articolo 2 della legge 9agosto 1948, n. 1102. Sono parimentiescluse le nomine compiute dal Governo,in base a norma di legge, su designazionedelle organizzazioni di categoria »;

subito dopo l’entrata in vigore deldecreto legislativo n. 39 del 2013, il 4 dimaggio, il senatore Andrea Mandelli (inquel momento presidente della Federa-zione nazionale dei farmacisti FOFI epresidente dell’Ordine provinciale dei far-macisti di Milano, Lodi, Monza e Brianza)ha continuato a rivestire tutte le carichenonostante il conflitto d’interesse tra am-ministratore di ente pubblico e parlamen-tare che avrebbe dovuto provocare la de-cadenza immediata da una carica in baseallo stesso decreto legislativo; tale incom-patibilità discende già dalla legge 13 feb-braio 1953, n. 60 (« Incompatibilità parla-mentari »), tuttora vigente;

qualora lo stesso Senatore incompa-tibile abbia peraltro percepito doppie in-

Atti Parlamentari — 19159 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

dennità o compensi si richiama anche lavigenza della legge 31 ottobre 1965,n. 1261 « Determinazione della indennitàspettante ai membri del Parlamento » cheall’articolo 3 prevede: « Con l’indennitàparlamentare non possono cumularsi as-segni o indennità, medaglie o gettoni dipresenza comunque derivanti da incarichidi carattere amministrativo, conferiti dalloStato, da Enti pubblici, da banche didiritto pubblico, da enti privati concessio-nari di pubblici servizi, da enti privati conazionariato statale e da enti privati aventirapporti di affari con lo Stato, le Regioni,le Province ed i Comuni » –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti in premessa;

se intenda segnalare, ai sensi dell’ar-ticolo 16, comma 2, del decreto legislativon. 39 del 2013 all’Autorità nazionale an-ticorruzione la nomina del presidente del-l’ordine dei farmacisti di Milano, Lodi,Monza e Brianza, in considerazione degliobblighi in materia di trasparenza, incon-feribilità e incompatibilità di incarichi an-che al fine di un eventuale sottoposizionedella questione alla Corte dei conti, per iprofili di competenza;

se sussistono i presupposti di fatto edi diritto per lo scioglimento del consigliodirettivo dell’ordine dei farmacisti di Mi-lano, Lodi, Monza e Brianza, alla luce diquanto segnalato in premessa. (4-07021)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazioni a risposta in Commissione:

MARTELLA. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

nella mattinata del 24 novembre 2014è scattata a Porto Marghera la protesta dicirca 300 autotrasportatori veneti che daaprile attendono il pagamento di circa 5milioni di euro dalle acciaierie Ilva;

gli autotrasportatori che fanno capoalle organizzazioni di categoria Cgia, Fai,Fita, Confartgianato, Cna hanno bloccatol’ingresso dello stabilimento logistico diMarghera, che occupa circa 90 unità la-vorative, usato per acciai provenienti daTaranto;

gli ultimi pagamenti risalgono almese di aprile 2014 e da allora le impresedi autotrasporto hanno continuato a lavo-rare senza più ricevere le spettanze;

molti autotrasportatori hanno prov-veduto ad ammodernare il proprio parcomezzi anche in riferimento alle nuovenormative per carichi speciali come ap-punto quelli provenienti da Taranto ed orasi ritrovano in enorme difficoltà;

pur comprendendo le difficoltà legateal commissariamento e alla delicata que-stione sul futuro dell’impianto industrialedi Taranto le organizzazioni di categoriahanno chiesto un incontro con il prefettodi Venezia per fronteggiare tale emer-genza –:

se e quali iniziative il Governo in-tenda adottare affinché possa essere indi-viduato un percorso di risposta alle istanzedegli autotrasportatori veneti e consentireun progressivo pagamento dei crediti daloro vantati. (5-04121)

BRAGA e PELUFFO. — Al Ministrodello sviluppo economico. — Per sapere –premesso che:

nell’ambito della negoziazione traCommissione europea e Stati membri perla stipula dell’Accordo di partenariato perla nuova programmazione dei fondi co-munitari (FESR, FEASR) la Commissionechiede che siano soddisfatte una serie dipre-condizioni, sia a livello nazionale sia alivello di singole 2 regioni;

nel caso dell’efficienza energetica inedilizia, le condizionalità ex ante sono dicarattere nazionale e sono legate all’attua-

Atti Parlamentari — 19160 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

zione della direttiva 2010/31/CE (direttivaEPBD), recepita con decreto-legge 4 giugno2013, n. 63 e convertita, con modifica-zioni, in legge 3 agosto 2013, n. 90;

tali condizionalità ex ante risultanoattualmente solo parzialmente soddisfattee, in particolare, non risultano ancoraattuate le misure che garantiscono chesiano posti in essere:

a) i requisiti minimi relativi allaprestazione energetica nell’edilizia confor-memente agli articoli 3, 4 e 5 della diret-tiva 2010/31/UE del Parlamento europeo edel Consiglio;

b) un sistema di certificazione dellaprestazione energetica degli edifici con-forme all’articolo 11 della direttiva 2010/31/UE;

il soddisfacimento delle suddette con-dizionalità ex ante:

costituisce condizione necessariaalla emanazione di misure di sostegnoall’efficientamento energetico del patrimo-nio edilizio da parte delle regioni, nell’am-bito dei Programmi operativi regionali2014-2020 per l’utilizzo dei fondi struttu-rali FESR e dei programmi di svilupporurale per l’utilizzo dei fondi strutturaliFEASR;

non sono ancora stati emanati dalMinistero dello sviluppo economico i de-creti attuativi relativi ai nuovi requisitiprestazionali e al nuovo sistema di certi-ficazione energetica, come previsto dallalegge n. 90 del 2013 di attuazione delladirettiva 2010/31/CE;

la legge n. 90 del 2013 prevede chei suddetti decreti siano approvati di con-certo con il Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare e con ilMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti nonché di intesa con la Conferenzaunificata –:

entro quali termini il Ministro con ilconcerto dei Ministeri coinvolti e dellaConferenza unificata, intenda approvarei decreti attuativi della legge 3 agosto 2013,n. 90, relativi ai nuovi requisiti minimi

prestazionali e al nuovo sistema di certi-ficazione energetica in edilizia entro il 31dicembre 2014. (5-04124)

Interrogazione a risposta scritta:

REALACCI. — Al Ministro dello svi-luppo economico, al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare, alMinistro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

la centrale del Mercure nasce nel1962 come centrale termoelettrica per laproduzione elettrica. Fu costruita in que-sta zona per risollevare le sorti econo-miche della valle omonima, tra le pro-vince di Potenza e Cosenza, con il ten-tativo d’arrestare l’emorragia emigratoriadella zona. Inizialmente sfruttò la ligniteprelevata dalle miniere di CastelluccioInferiore (PZ) e Laino Borgo (CS), suc-cessivamente convertita per bruciare oliocombustibile;

l’impianto era costituito da 2 gruppida 75 megawatt il primo è stato chiuso edismesso nel 1993, il secondo è statochiuso nel 1997. Quest’ultimo gruppo èstato riconvertito a biomasse nel 2000,depotenziando l’unità produttiva a 35 me-gawatt;

il progetto d’inizio secolo prevedeancora un moderno impianto a biomassecapace di produrre energia valorizzando illegname vergine prodotto dalla manuten-zione del parco del Pollino e, in subordine,altri sottoprodotti agricoli;

come si apprende da molte agenziestampa, tra cui l’Ansa, il 14 ottobre 2014,è stato firmato, a Roma, l’accordo dicompensazione ambientale per la centraledel Mercure tra l’Enel, le regioni Calabriae Basilicata, l’ente parco del Pollino, Cgil,Cisl e Uil di Basilicata e Calabria ed icomuni di Laino Borgo, Mormanno, LainoCastello, Papasidero (Cosenza), Castelluc-cio Inferiore, Castelluccio Superiore eLauria (Potenza);

Atti Parlamentari — 19161 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

come lamenta anche LegambienteCalabria, le ipotesi di prelievo di biomassavergine dai boschi calabresi per alimentarela centrale del Mercure, sono in contrad-dizione con le prescrizioni di massima dipolizia forestale (PMPF) approvate nel2013, in mancanza di un piano forestaleregionale di cui la regione non si è ancoradotata. Le vigenti PMPF prevedono chetutti i boschi pubblici che non hanno unpiano di assestamento possono essere sot-toposti al taglio una sola volta in un annosolare e pertanto la previsione di quantitàdi biomassa è stata stimata in manieraerrata, ed anche la previsione di nuovearee accessibili al taglio deve considerareuna viabilità di accesso al bosco conconseguenti e devastanti opere di sbanca-mento;

le citate previsioni di ipotetiche areedi approvvigionamento di biomassa per lacentrale del Mercure contenute entro i 120chilometri si sovrappongono senza giusti-ficazione con quelle di approvvigiona-mento delle altre centrali a biomasse pre-senti in Calabria (Cutro e Strongoli) cheprevedono di utilizzare biomassa prelevataentro la distanza di 70 chilometri perpoter ricevere gli incentivi di legge;

già il parco del Pollino, la più grandearea protetta d’Europa, ha inoltre vistol’acuirsi di episodi di taglio illegale dialberi secolari che costituiscono una mi-naccia per foreste di alto valore paesag-gistico ed ambientale;

da ultimo numerosi articoli stampa ealcuni sindaci locali paventano altresì ilpericolo concreto di infiltrazioni mafioseche potrebbero inserirsi proprio sulla fi-liera del legno, come riportato da unrecente articolo apparso sul settimanale« l’Espresso » del 23 ottobre –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza del progetto di riconversionedella centrale a biomassa del Mercure equali iniziative intendano assumere perpreservare l’area del parco nazionale delPollino. (4-07017)

Apposizione di firme ad interrogazioni.

L’interrogazione a risposta in Commis-sione Zolezzi ed altri n. 5-03119, pubbli-cata nell’allegato B ai resoconti della se-duta del 1o luglio 2014, deve intendersisottoscritta anche dal deputato Sorial.

L’interrogazione a risposta scritta Spa-doni n. 4-06449, pubblicata nell’allegatoB ai resoconti della seduta del 16 ottobre2014, deve intendersi sottoscritta anchedai deputati: Dell’Orco, Parentela, Tofalo,Sibilia, De Lorenzis, Brugnerotto.

L’interrogazione a risposta scritta Spa-doni n. 4-06616, pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta del 28 ottobre2014, deve intendersi sottoscritta anchedai deputati: Dell’Orco, Petraroli, Tofalo,Sibilia.

L’interrogazione a risposta scritta Spa-doni n. 4-06620, pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta del 28 ottobre2014, deve intendersi sottoscritta anchedai deputati: Dell’Orco, Petraroli, Cozzo-lino, Tofalo, Sibilia.

L’interrogazione a risposta scritta Pa-gano n. 4-06685, pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta del 31 ottobre2014, deve intendersi sottoscritta anchedal deputato Scopelliti.

L’interrogazione a risposta scritta Ci-rielli n. 4-06887, pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta del 14 novembre2014, deve intendersi sottoscritta anchedal deputato Rampelli.

L’interrogazione a risposta in Commis-sione Ghizzoni ed altri n. 5-04059, pub-blicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 19 novembre 2014, deve inten-dersi sottoscritta anche dal deputato Ber-gonzi.

L’interrogazione a risposta scritta Ci-rielli n. 4-06989, pubblicata nell’allegato B

Atti Parlamentari — 19162 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

ai resoconti della seduta del 21 novembre2014, deve intendersi sottoscritta anchedal deputato Rampelli.

Ritiro di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interrogazione a risposta orale Cau-sin n. 3-01039 del 23 settembre 2014;

interrogazione a risposta scrit-ta Amoddio n. 4-06472 del 17 ottobre2014;

interrogazione a risposta in Commis-sione Duranti n. 5-03964 del 5 novembre2014.

Atti Parlamentari — 19163 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 NOVEMBRE 2014

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