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697. Allegato A DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA INDICE PAG. Comunicazioni ................................................. 3 Missioni valevoli nella seduta del 4 ottobre 2012 ............................................................... 3 Progetti di legge (Annunzio; Adesione di un deputato a una proposta di legge) ........... 3, 4 Documenti ministeriali (Trasmissioni) ......... 4 Progetti di atti dell’Unione europea (An- nunzio) .......................................................... 4 Richiesta di una parere parlamentare su atti del Governo .................................................. 5 Atti di controllo e di indirizzo .................... 5 Risposte scritte ad interrogazioni (Annun- zio) ................................................................ 5 Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2012 (Doc. LVII, n. 5-bis) ............................................................. 6 Risoluzioni ....................................................... 6 PAG. Interpellanze urgenti ...................................... 20 Iniziative per favorire una proficua gestione degli enti previdenziali privati e privatiz- zati – 2-01666 ............................................. 20 Iniziative per salvaguardare la specificità dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado 2-01684 .......................................................... 21 Elementi in relazione alla convocazione nel settembre 1981, da parte dell’ufficio istru- zione del tribunale di Bologna, di Saleh Abu Anzeh, esponente in Italia del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, nell’ambito del procedimento relativo al- l’attentato alla stazione ferroviaria di Bo- logna del 2 agosto 1980 – 2-01674 ......... 23 Stato dei negoziati in corso tra gli Stati membri dell’Unione europea che inten- dono aderire alla cooperazione rafforzata per l’introduzione di una tassa sulle tran- sazioni finanziarie – 2-01680 ................... 25 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVI LEGISLATURA ALLEGATO A AI RESOCONTI SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula.

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697. Allegato A

DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA

COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA

I N D I C E

PAG.

Comunicazioni ................................................. 3

Missioni valevoli nella seduta del 4 ottobre2012 ............................................................... 3

Progetti di legge (Annunzio; Adesione di undeputato a una proposta di legge) ........... 3, 4

Documenti ministeriali (Trasmissioni) ......... 4

Progetti di atti dell’Unione europea (An-nunzio) .......................................................... 4

Richiesta di una parere parlamentare su attidel Governo .................................................. 5

Atti di controllo e di indirizzo .................... 5

Risposte scritte ad interrogazioni (Annun-zio) ................................................................ 5

Nota di aggiornamento del Documento dieconomia e finanza 2012 (Doc. LVII, n.5-bis) ............................................................. 6

Risoluzioni ....................................................... 6

PAG.

Interpellanze urgenti ...................................... 20

Iniziative per favorire una proficua gestionedegli enti previdenziali privati e privatiz-zati – 2-01666 ............................................. 20

Iniziative per salvaguardare la specificitàdell’insegnamento della religione cattolicanelle scuole di ogni ordine e grado –2-01684 .......................................................... 21

Elementi in relazione alla convocazione nelsettembre 1981, da parte dell’ufficio istru-zione del tribunale di Bologna, di SalehAbu Anzeh, esponente in Italia del Frontepopolare per la liberazione della Palestina,nell’ambito del procedimento relativo al-l’attentato alla stazione ferroviaria di Bo-logna del 2 agosto 1980 – 2-01674 ......... 23

Stato dei negoziati in corso tra gli Statimembri dell’Unione europea che inten-dono aderire alla cooperazione rafforzataper l’introduzione di una tassa sulle tran-sazioni finanziarie – 2-01680 ................... 25

Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012

N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assembleanon lette in aula.

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PAG.

Orientamenti del Governo in merito allapermanenza in carica dell’attuale ammini-stratore delegato della società Eur Spa –2-01683 .......................................................... 27

Iniziative per escludere le spese veterinarieper gli animali domestici dall’elenco diquelle comprese nel cosiddetto redditome-tro – 2-01682 .............................................. 28

Iniziative volte a salvaguardare l’industriaautomobilistica italiana alla luce del nuovopiano di investimenti della FIAT –2-01670 .......................................................... 29

PAG.

Elementi e iniziative in ordine alla proce-dura di gara relativa alla cessione dei ramid’azienda della società Asa group di Ca-stellamonte (Torino) – 2-01673 ................ 31

Iniziative per garantire la correttezza dellefasi di esecuzione contrattuale relative agliaffidamenti diretti in essere tra i generalcontractor e le società locali nei territoridella Calabria e della Sicilia – 2-01661 . 32

Iniziative per scongiurare il rischio di unprolungato arresto dei lavori relativi allastazione dell’alta velocità di Afragola(Napoli) – 2-01676 ...................................... 34

Atti Parlamentari — 2 — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 — N. 697

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COMUNICAZIONI

Missioni valevolinella seduta del 4 ottobre 2012.

Albonetti, Alessandri, Antonione, Ber-gamini, Bindi, Bocchino, Bongiorno, Boni-ver, Brugger, Buonfiglio, Buttiglione, Ca-parini, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Com-mercio, Gianfranco Conte, Corsini,D’Alema, D’Amico, Dal Lago, De Girolamo,Della Vedova, Donadi, Dozzo, Fallica,Gianni Farina, Renato Farina, Fava, Gre-gorio Fontana, Franceschini, Ghizzoni,Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guzzanti,Iannaccone, Jannone, La Loggia, Leo,Leone, Lombardo, Lucà, Lupi, Mazzocchi,Melchiorre, Migliavacca, Migliori, Mila-nato, Misiti, Moffa, Mogherini Rebesani,Mosca, Mura, Mussolini, Nucara, Palumbo,Pecorella, Pisacane, Pisicchio, Rigoni,Paolo Russo, Stefani, Stucchi, Valducci,Vernetti, Vitali, Volontè, Zeller.

Annunzio di proposte di legge.

In data 3 ottobre 2012 sono statepresentate alla Presidenza le seguenti pro-poste di legge d’iniziativa dei deputati:

PAGANO: « Modifiche al testo unicodelle leggi in materia bancaria e creditizia,di cui al decreto legislativo 1o settembre1993, n. 385, e altre disposizioni per ilrafforzamento e la patrimonializzazionedei consorzi di garanzia collettiva dei fidi »(5502);

CAZZOLA ed altri: « Delega al Go-verno per la riforma dell’ordinamento edella struttura organizzativa dell’Istituto

nazionale della previdenza sociale e del-l’Istituto nazionale per l’assicurazione con-tro gli infortuni sul lavoro » (5503);

LA MALFA: « Istituzione di una Com-missione parlamentare di inchiesta sullecompetenze e sul funzionamento delle re-gioni » (5504);

PROPOSTA DI LEGGE COSTITU-ZIONALE LANZILLOTTA: « Modifiche agliarticoli 114 e 131 della Costituzione, con-cernenti la soppressione della Regione La-zio e l’istituzione della Città metropolitanadi Roma » (5505).

Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di disegni di legge.

In data 3 ottobre 2012 sono stati pre-sentati alla Presidenza i seguenti disegni dilegge:

dai ministri degli affari esteri e dellagiustizia:

« Ratifica ed esecuzione del Trattatotra il Governo della Repubblica italiana edil Governo della Repubblica popolare ci-nese in materia di reciproca assistenzagiudiziaria penale, fatto a Roma il 7 ot-tobre 2010 » (5506);

dal ministro degli affari esteri:

« Ratifica ed esecuzione del Trattatodi estradizione tra il Governo della Re-pubblica italiana ed il Governo della Re-pubblica popolare cinese, fatto a Roma il7 ottobre 2010 » (5507);

Atti Parlamentari — 3 — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 — N. 697

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« Ratifica ed esecuzione dell’Accordodi cooperazione fra il Governo della Re-pubblica italiana ed il Governo della Re-pubblica di Estonia sulla lotta contro lacriminalità organizzata, il terrorismo ed iltraffico illecito di droga, fatto a Tallinn l’8settembre 2009 » (5508);

« Ratifica ed esecuzione dell’Accordotra il Governo della Repubblica italiana eil Governo di Jersey sullo scambio diinformazioni in materia fiscale, fatto aLondra il 13 marzo 2012 » (5509);

« Ratifica ed esecuzione dell’Accordotra il Governo della Repubblica italiana eil Governo della Repubblica di Armeniasulla cooperazione e sulla mutua assi-stenza in materia doganale, fatto a Yere-van il 6 marzo 2009 » (5510);

« Ratifica ed esecuzione del Proto-collo di modifica alla Convenzione tra ilGoverno della Repubblica italiana ed ilGoverno degli Stati uniti messicani perevitare le doppie imposizioni in materia diimposte sul reddito e per prevenire leevasioni fiscali, con Protocollo, dell’8 luglio1991, fatto a Città del Messico il 23 giugno2011 » (5511).

Saranno stampati e distribuiti.

Adesione di un deputatoa una proposta di legge.

La proposta di legge MATTESINI edaltri: « Disposizioni concernenti la traccia-bilità delle compravendite di oro e dioggetti preziosi usati e l’estensione delledisposizioni antiriciclaggio, nonché istitu-zione del borsino dell’oro usato e misureper la promozione del settore orafo na-zionale » (4281) è stata successivamentesottoscritta dal deputato Anna Teresa For-misano.

Trasmissioni dal ministrodell’economia e delle finanze.

In ministro dell’economia e delle fi-nanze, con lettera in data 1o ottobre 2012,

ha trasmesso le relazioni, relative ai mesidi febbraio, marzo e aprile 2012, sulmonitoraggio degli incassi e dei pagamentidel bilancio dello Stato e delle spese aventiimpatto diretto sul conto delle pubblicheamministrazioni per l’anno 2012.

Questa documentazione è trasmessaalla V Commissione (Bilancio).

Il ministro dell’economia e delle fi-nanze, con lettera in data 1o ottobre 2012,ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 5,comma 1, del decreto legislativo 21 no-vembre 2007, n. 231, e successive modifi-cazioni, la relazione sull’attività di preven-zione del riciclaggio e del finanziamentodel terrorismo, relativa all’anno 2011 (doc.CCIX, n. 5).

Questo documento è trasmesso alla IICommissione (Giustizia) e alla VI Com-missione (Finanze).

Annunzio di progettidi atti dell’Unione europea.

La Commissione europea, in data 3ottobre 2012, ha trasmesso, in attuazionedel Protocollo sul ruolo dei Parlamentiallegato al Trattato sull’Unione europea, iseguenti progetti di atti dell’Unione stessa,nonché atti preordinati alla formulazionedegli stessi, che sono assegnati, ai sensidell’articolo 127 del regolamento, alle sot-toindicate Commissioni, con il parere, senon già assegnati alla stessa in sede pri-maria, della XIV Commissione (Politichedell’Unione europea):

Documento di lavoro della Commis-sione in preparazione della proposta dimodifica del regolamento finanziario cheintroduce un nuovo titolo relativo al fi-nanziamento dei partiti politici europei(COM(2012)500 final), che è assegnata insede primaria alle Commissioni riunite I(Affari costituzionali) e XIV (Politiche del-l’Unione europea);

Comunicazione della Commissione alParlamento europeo, al Consiglio e al

Atti Parlamentari — 4 — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 — N. 697

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Comitato economico e sociale europeo –Secondo esame regolamentare relativo ainanomateriali (COM(2012)572 final), che èassegnata in sede primaria alle Commis-sioni riunite X (Attività produttive) e XII(Affari sociali);

Proposta di regolamento del Consi-glio relativo all’impiego di acido lattico perridurre la contaminazione microbiologicasuperficiale delle carcasse di bovini(COM(2012)578 final), che è assegnata insede primaria alla XII Commissione (Af-fari sociali);

Relazione della Commissione al Par-lamento europeo e al Consiglio sul seguitoda dare al discarico per l’esercizio 2010(Sintesi) (COM(2012)585 final), che è as-segnata in sede primaria alla V Commis-sione (Bilancio).

Il dipartimento per le politiche europeedella Presidenza del Consiglio dei ministri,in data 3 ottobre 2012, ha trasmesso, aisensi degli articoli 3 e 19 della legge 4febbraio 2005, n. 11, progetti di atti del-l’Unione europea, nonché atti preordinatialla formulazione degli stessi.

Tali atti sono assegnati, ai sensi del-l’articolo 127 del regolamento, alle Com-missioni competenti per materia, con ilparere, se non già assegnati alla stessa insede primaria, della XIV Commissione(Politiche dell’Unione europea).

Con la medesima comunicazione, ilGoverno ha altresì richiamato l’attenzionesui seguenti documenti, già trasmessi dallaCommissione europea e assegnati, ai sensidell’articolo 127 del regolamento, alle sot-toindicate Commissioni, con il parere, senon già assegnati alla stessa in sede pri-maria, della XIV Commissione (Politichedell’Unione europea):

Comunicazione della Commissione alParlamento europeo, al Consiglio, al Co-mitato economico e sociale europeo e alComitato delle regioni – Primo quadro divalutazione della semplificazione per ilQFP 2014-2020 (COM(2012)531 final), as-

segnata, in data 24 settembre 2012, in sedeprimaria alle Commissioni riunite V (Bi-lancio) e XIV (Politiche dell’Unione euro-pea);

Comunicazione della Commissione alParlamento europeo, al Consiglio, al Co-mitato economico e sociale europeo e alComitato delle regioni – la politica esteradell’Unione europea in materia di avia-zione – Affrontare le sfide future(COM(2012)556 final), assegnata, in data1o ottobre 2012, in sede primaria alla IIICommissione (Affari esteri).

Richiesta di un parereparlamentare su atti del Governo.

Il ministro dell’economia e delle finanze,con lettera in data 1o ottobre 2012, ha tra-smesso, ai sensi dell’articolo 1, comma 02,del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138,convertito, con modificazioni, dalla legge 14settembre 2011, n. 148, la richiesta di pa-rere parlamentare sullo schema di decretoministeriale concernente una variazionecompensativa relativa ai capitoli nn. 1174,1081, 1613 e 2471 dello stato di previsionedel Ministero degli affari esteri (506).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi delcomma 4 dell’articolo 143 del regola-mento, alla III Commissione (Affari esteri),nonché per le conseguenze di caratterefinanziario, alla V Commissione (Bilancio)che dovranno esprimere i prescritti parerientro il 19 ottobre 2012.

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzopresentati sono pubblicati nell’Allegato Bal resoconto della seduta odierna.

Annunzio di risposte scrittead interrogazioni.

Sono pervenute alla Presidenza daicompetenti Ministeri risposte scritte adinterrogazioni. Sono pubblicate nell’Alle-gato B al resoconto della seduta odierna.

Atti Parlamentari — 5 — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 — N. 697

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NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO DIECONOMIA E FINANZA 2012 (DOC. LVII, N. 5-BIS)

Risoluzioni

La Camera,

esaminata la Nota di aggiornamento delDocumento di economia e finanza 2012,relativa alla manovra pubblica 2013-2015;

ai fini del raggiungimento degli am-biziosi obiettivi prefissati,

impegna il Governo:

ad avviare, per quanto di compe-tenza, il percorso costituzionale per l’isti-tuzione dell’Euroregione Nord, costituzio-nalmente autodeterminata, che definisca leproprie politiche e operi con regole certeper rilanciare efficienza e sviluppo, e aprevedere il trattenimento a livello regio-nale del 75 per cento delle tasse pagate daicittadini e dalle imprese dell’Euroregioneper investire nello sviluppo;

ad eliminare i sussidi alle impresesenza futuro per incentivare l’innovazione,le esportazioni e la ricerca;

ad introdurre una fiscalità di vantag-gio per i territori del Nord, per contrastarela delocalizzazione delle imprese;

a ridurre la burocrazia partendo dalrispetto rigoroso dei termini di pagamentoda parte della pubblica amministrazione;

a superare il Patto di stabilità me-diante l’introduzione a livello locale dellaregola del pareggio di bilancio e ad eli-minare la quota statale di Imu compen-sando con l’eliminazione dei trasferimenti;

ad introdurre a livello regionale gliappalti a km zero per le gare sotto sogliaper sostenere le piccole e medie imprese;

ad incentivare fiscalmente l’assun-zione di giovani sotto i 35 anni di età;

a ridurre la pressione fiscale sullavoro e sulle imprese finanziando l’ope-razione con un deciso taglio della spesapubblica da operarsi riducendo il perso-nale impiegato nella pubblica amministra-zione a partire dalle regioni e dagli enticon parametri superiori alla media nazio-nale;

ad adottare le iniziative di compe-tenza, al fine di un drastico taglio ai costidella politica attraverso:

al dimezzamento del numero deiparlamentari;

la riduzione dei consiglieri regio-nali anche mediante l’istituzione delle ma-croregioni;

il Senato federale a costo zero;

l’abolizione di ogni forma di finan-ziamento pubblico ai partiti.

(6-00115) « Dozzo, Maroni, Bossi, Gian-carlo Giorgetti, Bitonci,D’Amico, Polledri, Simonetti,Lussana, Fogliato, Monta-gnoli, Fedriga, Fugatti, Ales-sandri, Allasia, Bonino, Bra-gantini, Buonanno, Callegari,Caparini, Cavallotto, Chiap-pori, Comaroli, Consiglio,Crosio, Dal Lago, Desiderati,Di Vizia, Dussin, Fabi, Fava,

Atti Parlamentari — 6 — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 — N. 697

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Follegot, Forcolin, Gidoni,Goisis, Grimoldi, Isidori,Lanzarin, Maggioni, Martini,Meroni, Molgora, Laura Mol-teni, Nicola Molteni, Mune-rato, Negro, Paolini, Pastore,Pini, Rainieri, Reguzzoni, Ri-volta, Rondini, Stefani, Stuc-chi, Togni, Torazzi, Vanalli,Volpi ».

La Camera,

esaminata la Nota di aggiornamentodel Documento di economia e finanza(DEF) 2012;

premesso che:

l’articolo 10, comma 3, della legge31 dicembre 2009, n. 196, prevede che:

« 3. Il Governo presenta alle Camereuna Nota di aggiornamento della decisionedi cui al comma 1, come risultante dalleconseguenti deliberazioni parlamentari,ogniqualvolta intenda modificare gli obiet-tivi di cui al comma 2, lettera e), ovvero incaso di scostamenti rilevanti degli anda-menti di finanza pubblica rispetto ai me-desimi obiettivi che rendano necessari in-terventi correttivi. »;

tale norma indica espressamentedue fattispecie – revisione degli obiettiviprogrammatici ovvero andamenti di fi-nanza pubblica divergenti tali da determi-nare scostamenti rilevanti rispetto ai me-desimi obiettivi – che nell’esperienza ap-plicativa hanno determinato l’esigenzadella presentazione di un aggiornamentodel quadro di programmazione;

ai sensi dell’articolo 10 della leggen. 196 del 2009, il DEF indica gli obiettividi politica economica ed il quadro delleprevisioni economiche e di finanza pub-blica almeno per il triennio successivo;

la legge n. 39 del 2011 ha innovatosensibilmente le procedure di programma-zione in materia di economia e di finanzapubblica, prevedendo un sistema program-matorio articolata in due fasi temporali, la

prima collocata nel mese di aprile, fina-lizzata essenzialmente alla predisposizionedel Programma nazionale di riforma, laseconda, l’attuale, che prende avvio il 20settembre, finalizzata, in particolare, aaggiornare gli obiettivi programmatici in-dividuati nel documento approvato, in vi-sta dell’elaborazione della manovra di fi-nanza pubblica;

la Nota reca un’importante novitàrispetto al precedente DPEF, la definizionedegli obiettivi programmatici articolati peri tre sottosettori del conto delle ammini-strazioni pubbliche relative all’ammini-strazione centrale, alle amministrazionilocali e agli enti di previdenza;

la Nota di aggiornamento, reca l’ag-giornamento degli obiettivi programmaticicontenuti nel DEF, nonché l’eventuale re-visione delle previsioni macroeconomicheed ha un contenuto strettamente legatoalla definizione dei contenuti della mano-vra finanziaria, in quanto ad essa è ri-messo il compito di individuare l’obiettivoper il saldo netto da finanziare del bilan-cio dello Stato e per il saldo di cassa delsettore statale, nonché di fissare il conte-nuto del Patto di stabilità interno e delPatto di convergenza;

il Consiglio Europeo, nel giugno2012, ha approvato le raccomandazioni sulProgramma nazionale di riforma 2012,con il relativo parere sul Programma distabilità per gli anni 2012-2015; ha valu-tato positivamente le azioni di Governovolte al risanamento delle finanze pubbli-che e all’apertura al mercato di diversisettori, fissando alcuni punti fondamentaliper il prosieguo di tale percorso;

il Consiglio ha fissato alcuni puntiprioritari, quali l’adozione di misure ido-nee a ridurre la disoccupazione giovanilee femminile, a liberalizzare settori strate-gici come quello dei servizi, a favorire lasemplificazione burocratica e a proseguirenella lotta contro l’evasione fiscale, l’eco-nomia sommersa e il lavoro non dichia-rato mediante l’intensificazione delle veri-fiche e dei controlli;

Atti Parlamentari — 7 — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 — N. 697

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con riferimento al quadro ma-croeconomico, la Nota presenta una revi-sione al ribasso delle stime formulate adaprile con la presentazione del DEF sul-l’andamento dell’economia italiana perl’anno in corso e per gli anni successivi inconsiderazione del deterioramento delloscenario macroeconomico internazionale,sia a seguito dell’acuirsi delle tensioni suimercati del debito sovrano che per effettodell’incertezza del contesto dell’area del-l’euro. Nel secondo trimestre dell’anno,infatti, il commercio e la produzione mon-diale hanno registrato un rallentamentorispetto al primo trimestre. Secondo leultime proiezioni del Fondo MonetarioInternazionale, diffuse nel World Econo-mic Outlook Update del 16 luglio scorso, ilPIL mondiale è previsto crescere del 3,5per cento nel 2012 e del 3,9 per cento nel2013, circa mezzo punto in meno rispettoa quanto previsto in primavera;

a tale riguardo la Nota evidenziacome, secondo le principali organizzazioniinternazionali, il rallentamento diffusodella dinamica economica sia dovuto, daun lato, alle criticità legate alla gestionedella crisi dei debiti sovrani dei paesidell’area euro, dall’altro, ai timori legatialle imminenti decisioni di politica fiscalenegli Stati Uniti;

in particolare il riemergere, daaprile, delle tensioni sui mercati finanziari– con un nuovo allargamento dei diffe-renziali tra i rendimenti delle obbligazioniemesse da alcuni Stati europei rispetto aiBund tedeschi – ha determinato, nel com-plesso, un deterioramento delle prospettivedi crescita dell’economia europea;

la Nota di aggiornamento rivedel’andamento dell’economia italiana inmodo decisamente meno favorevole ri-spetto alle previsioni formulate nel DEF.In particolare, per il 2012, la contrazionedel PIL italiano è stimata pari al 2,4 percento, doppia rispetto all’1,2 per cento diaprile;

una contrazione è attesa anche peril 2013, anno in cui il PIL è previsto

ridursi dello 0,2 per cento, principalmenteper l’effetto di trascinamento del caloregistrato nel corrente anno;

negli anni successivi l’attività eco-nomica tornerebbe a crescere, dell’1,1 percento nel 2014 e dell’1,3 per cento nel2015, beneficiando soprattutto del miglio-ramento della domanda mondiale. Se-condo la Nota, a partire dal 2014 comin-cerebbero, inoltre, ad emergere gli effettipositivi determinati dai recenti provvedi-menti varati dal Governo;

la congiuntura economica italiana,già penalizzata nel breve periodo dallenecessarie misure di consolidamento fi-scale, è stata ulteriormente colpita dalletensioni sui mercati finanziari sul credito,che hanno comportato, oltre all’amplia-mento dei divari tra i rendimenti dei titolidi stato italiani e di quelli tedeschi, un’ele-vata volatilità degli spread che ha scorag-giato gli investitori internazionali a dete-nere titoli italiani. Di tale situazione hannosofferto gli istituti di credito operanti sulmercato interno;

rispetto alle previsioni contenutenel DEF 2012, tutte le principali variabilidel quadro macroeconomico manifestanoun rallentamento:

i consumi nazionali si ridurrebberodel 2,6 per cento nel 2012 e continuereb-bero a contrarsi anche nell’anno succes-sivo, attestandosi a –0,7 per cento. In taleambito, la spesa delle famiglie residentiscenderebbe a –3,3 per cento nel 2012, acausa del negativo andamento del mercatodel lavoro e del reddito disponibile, in uncontesto di fiducia attualmente ai minimistorici;

riguardo agli investimenti fissilordi, per il 2012 è prevista una riduzionedell’8,3 per cento rispetto al –3,5 stimatoad aprile. Anche il settore delle costruzionicontinua a manifestare una forte debo-lezza;

per ciò che riguarda gli scambi conl’estero, le esportazioni sono previste cre-scere dell’1,2 per cento, in linea con leprevisioni di aprile;

Atti Parlamentari — 8 — Camera dei Deputati

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la nota più dolente riguarda ilmercato del lavoro: sulla base degli anda-menti congiunturali si rivedono in sensopeggiorativo le stime del tasso di disoccu-pazione, il quale si attesterebbe nel 2012al 10,8 per cento (un valore più alto dicirca 1,5 punti percentuali) e registrerebbeuna ulteriore crescita nel 2013, raggiun-gendo l’11,4 per cento. Nel biennio suc-cessivo il tasso tornerebbe a ridursi fino al10,9 per cento nel 2015;

per quanto riguarda l’inflazione, laNota registra una minore pressione infla-tiva nell’anno in corso, in parte determi-nata dallo slittamento dell’incrementodelle aliquote IVA da ottobre 2012 a luglio2013. L’inflazione programmata è pertantostimata stabile all’1,5 per cento nel 2012;

sulla base dell’articolo 10-bis dellalegge di contabilità, la Nota, presenta, oltrealle nuove previsioni macroeconomiche,un aggiornamento degli obiettivi program-matici di finanza pubblica:

nel 2012 l’indebitamento nettodelle amministrazioni pubbliche a legisla-zione vigente è stimato al 2,6 per cento delPIL, superando di circa un punto percen-tuale il valore indicato nel DEF. In terministrutturali, ossia al netto della componenteciclica e delle misure una tantum, il per-corso di risanamento delle finanze pub-bliche rimane sostanzialmente invariatorispetto a quanto programmato nell’aprilescorso per gli anni 2012-2013;

il nuovo quadro di finanza pub-blica tiene altresì conto degli interventicontenuti nel decreto-legge n. 95 del 2012,relativo alla spending review, e nel decreto-legge n. 158 del 2012 in materia sanitaria,attualmente in corso di conversione;

il quadro di finanza pubblica ri-portato le DEF, che prevedeva il raggiun-gimento del pareggio di bilancio entro il2013 (con un indebitamento netto strut-turale pari allo 0,6 per cento del PIL, valea dire « close to balance ») viene sostan-zialmente confermato nella Nota e quindiin pareggio: concorre al miglioramento deldeficit l’incremento dell’avanzo primario,

in progressivo aumento dal 2,9 per centoprevisto per quest’anno al 4,8 per centodel 2015 e questo perché le entrate finalisi mantengano su valori alti e le spesefinali al netto degli interessi (che passanodal 5,5 per cento del PIL nel 2012 al 6,3per cento nel 2015) sono previste decre-scere di circa 2 punti percentuali in virtùsia delle misure di contenimento intro-dotte nel corso del 2011, sia degli effetti dirazionalizzazione avviati con la spendingreview;

il rapporto debito pubblico/PIL, ilnuovo quadro di finanza pubblica lo in-dica in incremento nel 2012 a causa dellarevisione da parte della Banca d’Italia delconsuntivo 2010 e 2011 e del peggiora-mento delle previsioni di crescita. Esso siattesta al 126,4 per cento per l’anno incorso, con un lieve ulteriore rialzo nel2013, dove verrebbe raggiunto il massimostorico del 127,1 per cento. Soltanto apartire dal 2014 è previsto seguire unandamento decrescente;

la Nota registra una pressione fi-scale in consistente aumento (oltre 2 puntipercentuali in più) per il 2012 e un’ulte-riore incremento per il 2013, anno in cuitoccherebbe la vetta più alta, quella del45,3 per cento;

la variazione annuale degli aggre-gati creditizi degli istituti finanziari alsettore privato viaggia oramai da tempo interritorio negativo, con tendenza ancorapiù pesante per le imprese;

considerato che:

la difficile situazione ciclica, aggra-vata dalla correzione fiscale, a sua voltaavrà conseguenze anche sull’evoluzione dimedio termine dell’economia. In partico-lare perché negli ultimi anni il divario dicrescita di produttività della nostra indu-stria ha continuato ad ampliarsi, e questoha eroso ulteriormente la nostra posizionecompetitiva. Data l’attuale emergenza ci-clica, anche il ciclo degli investimenti nelnostro Paese ripartirà con ritardo rispettoalle economie dove la ripresa è in una fasepiù avanzata, come la Germania;

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nella quasi totale assenza di misureincisive di sostegno allo sviluppo, appareindispensabile individuare percorsi vir-tuosi che facilitino gli investimenti, quali lavalorizzazione del patrimonio pubblico. LaNota di aggiornamento dedica un’interasezione a tali iniziative, in linea conquanto previsto dall’articolo 33 del decre-to-legge n. 98 del 2011, il quale prevedeche tale valorizzazione e collocazione sulmercato avvenga anche mediante la Cassadepositi e prestiti, titolata a creare fondiimmobiliari ad hoc all’interno del Fondoimmobiliare « CDP Investimenti SGR »;

la dinamica della spesa per inte-ressi è in continua crescita (14 miliardi inpiù tra il 2010 e il 2012) che raggiungerài 20 miliardi tra il 2012 e il 2015, e questoci induce a proseguire con la politica delrigore e del risanamento;

i dati contenuti nella Nota di ag-giornamento del DEF, parlano chiaro;siamo in recessione e anche pesante. Ab-biamo acquisito credibilità internazionale,necessaria per frenare la speculazione suinostri titoli sovrani, ma che dobbiamocontestualmente adottare politiche attiveche consentano di uscire rapidamentedalla crisi;

senza una compiuta strategia diriforme che consolidi le nostre istituzioni,che renda competitiva la nostra economia,sostenibile la nostra società, il Paese nonsarà nelle condizioni di ripartire;

in sostanza, è indispensabile attrez-zare un buon reparto di riabilitazione, e ilGoverno lo sta facendo, è altrettanto ur-gente attrezzare un efficiente pronto soc-corso che tamponi l’emorragia,

impegna il Governo:

a definire i termini di una manovrapluriennale per il rilancio dell’economia eil rientro del volume globale del debitopubblico, nel rispetto del percorso definitoin sede comunitaria;

ad adottare misure atte a conseguirecontemporaneamente equità e sviluppo,quali:

un piano di riduzione dei costidella politica, sia a livello nazionale cheterritoriale;

il rilancio delle liberalizzazioni neiservizi pubblici locali, nelle reti energeti-che, nella filiera petrolifera, nei serviziprofessionali;

contro l’evasione fiscale, non an-cora presenti nel disegno di legge delega,all’esame di questa Camera, destinando lemaggiori risorse rivenienti dalla lotta al-l’evasione alla riduzione del cuneo fiscalee a favore del lavoro e delle imprese;

a rinegoziare i trattati bilaterali coni « paradisi fiscali » transitati dalla« black » alla « white list » dell’OCSE, inparticolare con la Svizzera;

a ripristinare la piena operativitàdegli strumenti automatici di incentiva-zione, quale il credito di imposta sugliinvestimenti e la fiscalità di vantaggio peril Mezzogiorno, ma anche per le aree adeclino industriale del centro-nord;

ad introdurre una tassa sulle transa-zioni finanziarie, in linea con quanto so-stenuto da Francia e Germania;

a promuovere la costituzione di unaAgenzia europea di rating;

a sostenere con maggior determina-zione, in sede europea, l’emissione di« project bond » e di « Eurobonds » (questiultimi anche con la garanzia delle riserveauree delle diverse banche centrali) perfinanziare progetti europei di grandi in-frastrutture, della ricerca, di progetti diconversione ecologica del sistema produt-tivo ad iniziare dal settore energetico e daquello della mobilità.

(6-00116) « Cambursano ».

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La Camera,

esaminata la Nota di aggiornamentodel Documento di economia e finanza2012;

rilevato che:

con la Nota di aggiornamento delDocumento di economia e finanza 2012, ilGoverno ha aggiornato le stime sulla cre-scita e i conti pubblici per il periodo2012-2015 rispetto ai dati comunicati nellostesso DEF 2012 dello scorso 18 aprile,rivedendo al ribasso le previsioni di cre-scita a causa del peggioramento delloscenario internazionale, in particolaredella zona euro;

il Governo ha giustamente rivisto alribasso le stime di crescita per il 2012 e2013 e al rialzo quelle sul deficit pubblicoe sul debito. La recessione quest’anno saràdue volte più dura del previsto (il calo delPIL sarà del 2,4 per cento anziché dell’1,2per cento) e ciò farà aumentare il deficitpubblico nel 2012 di quasi un punto di PIL(da 1,7 a 2,6 per cento);

dalla presentazione del Documentodi economia e finanza nel mese di aprilelo scenario macroeconomico si è ulterior-mente deteriorato a seguito dell’acuirsidelle tensioni sui mercati del debito so-vrano e per effetto dell’incertezza che hacaratterizzato il contesto dell’area del-l’euro, nonché per le contemporanee ma-novre di tagli dei bilanci pubblici in Eu-ropa che hanno provocato nel nostroPaese un’ulteriore recessione stimabile incirca l’1 per cento del PIL secondo unastima della Banca d’Italia;

secondo l’esecutivo il nostro pro-dotto interno lordo scenderà del 2,4 percento nel 2012, contro una previsione del-1,2 per cento, mentre nel 2013 non èprevista nessuna ripresa. Anche nel pros-simo anno i conti si dovrebbero chiuderecon un ulteriore -0,2 per cento contro il+0,5 per cento previsto;

le previsioni sbagliate del Governosono state enucleate nel mese di aprilescorso malgrado già all’epoca, secondo il

giudizio del Fondo monetario internazio-nale (FMI) racchiuso nei documenti delWord outlook e del Fiscal monitor illustratia Washington, le misure di risanamentoadottate dall’Italia non sarebbero bastate apareggiare il bilancio entro il 2013 perchédeficit e debito pubblico sarebbero cre-sciuti mentre ciò che mancava era lacrescita;

infatti, a causa dell’aumento deldebito e nonostante le misure di austeritàadottate, il pareggio di bilancio, sempresecondo il FMI, verrà rinviato al 2017.Ancora oggi, invece, il Governo confermal’obiettivo del bilancio in pareggio in ter-mini strutturali nel 2013;

il debito pubblico arriverà a toc-care il 126,4 per cento del PIL, rispetto al120,1 del 2011, confermandosi il più altodell’eurozona dopo quello della Grecia; ilrapporto debito/PIL sarà del 126,1 percento nel 2013;

secondo le stime del Governo lacrescita è prevista soltanto nel 2014 (+1,1per cento e poi +1,3 per cento nel 2015),beneficiando sia del miglioramento delladomanda mondiale sia dell’impatto deirecenti provvedimenti varati dal Governo;

questa ripresa dovrebbe arrivaregrazie alle « riforme », di cui ancora nonsono però chiari i contorni;

per il 2013, gli analisti prevedonoin realtà una contrazione che andrà dallo1,2 per cento al 2 per cento a seconda deitagli e delle nuove tasse che sarannocontenute nella legge di stabilità per il2013;

come indicato dalla Nota di aggior-namento al DEF 2012, il tasso di disoc-cupazione raggiungerebbe in Italia il 10,8per cento nel 2012 per poi aumentareall’11,4 per cento nel 2013;

nei fatti, la recessione in atto hafatto sì che – secondo quanto emerge daidati della Confindustria – tra il secondotrimestre 2012 e lo stesso periodo del2011, in Italia i disoccupati siano 758 milain più. A fine 2013, la forza lavoro non

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utilizzata (valutando sia i disoccupati chei fruitori di cassa integrazione) salirà al13,9 per cento, dal 12,8 per cento di fine2012. Cifre a cui bisogna aggiungere il datosui lavoratori ormai scoraggiati che noncercano neanche più lavoro uscendo difatto dalle statistiche, stimati dall’Istat inmisura pari a circa 2,897 milioni nel 2011,in aumento su base annua di circa il 5 percento;

una grossa fetta della popolazionefemminile è tagliata fuori dal mercato dellavoro, e la disoccupazione riguarda unterzo dei giovani italiani. Dal 2007 al 2011il tasso di disoccupazione giovanile inItalia è infatti passato dal 24 al 32 percento, con un ulteriore balzo al 39,3 percento nel primo trimestre 2012. La crisiincide in misura maggiore su i più giovani,perché sono loro i principali utilizzatoridei contratti di lavoro temporaneo ed iprimi ad essere licenziati;

il nostro Paese sta tragicamentevivendo una vera e propria emergenzaoccupazionale, che si aggraverà nei pros-simi mesi;

i consumi delle famiglie si stannonotevolmente riducendo, infatti secondo laNota di aggiornamento del DEF, nel 2012la spesa delle famiglie diminuirà del 3,3per cento e l’anno prossimo dello 0,5 percento. I consumi risaliranno solo nel 2014,con un +0,6 per cento, mentre nel 2015 cisarà ancora un debole +0,8 per cento.Quest’anno, afferma il Governo, la do-manda interna sarà « particolarmente de-bole. Sulle decisioni di spesa delle famiglieinciderebbero l’andamento del mercato dellavoro e quello del reddito disponibile, inun contesto di fiducia attualmente ai mi-nimi storici. Nel medio termine – aggiungeil DEF – la spesa delle famiglie ritorne-rebbe e crescere a ritmi moderati »;

il premier Mario Monti ha preci-sato che: « non lavoriamo per l’aumentodelle tasse e delle imposte ma per ottenereriduzioni della spesa pubblica, con laspending review, per evitare in particolarel’aumento di due punti dell’Iva già previstoper ottobre e che avrebbe avuto un effetto

depressivo per l’economia, con effetti per-versi in quanto misura fiscale regressiva »;

ma, il decreto-legge n. 95 del 2012,cosiddetto « decreto sulla spending re-view », consisteva in una vera e propriamanovra correttiva di finanza pubblica,perpetuando la prassi dei tagli lineari enon inaugurando la stagione della revi-sione strutturale dei meccanismi che ali-mentano la spesa pubblica corrente. Siprevedono altri tagli in autunno, con lalegge di stabilità, per assicurare ulterioririduzioni di spesa per scongiurare l’au-mento dell’Iva al 23 per cento;

il Governo ha escluso di voler ri-correre ad una manovra bis, ma è certoche in questo modo l’obiettivo del pareggiodi bilancio al 2013 si allontana ulterior-mente e si allontanano sempre più lapossibilità di reperire i fondi necessariall’adozione di misure espansive. Sarannoinfatti necessari nuovi tagli alla spesapubblica se si vuole di fatto impedirel’aumento dell’Iva o detassare il lavoro perstimolare la crescita;

si prevede, infatti, un’altra « spen-ding review » per un ammontare di circa 6miliardi, e l’adozione di ulteriori misurefiscali per aumentare le entrate. Sappiamobene che il nome di « spending review » èun nome usurpato dietro al quale si na-sconde la solita manovra correttiva comeè stato con il decreto-legge n. 95 del luglio2012;

il vero problema verrà dopo conl’applicazione del cosiddetto « fiscal com-pact », il quale prevede una riduzione deldebito pubblico superiore al 60 per centodel PIL di un ventesimo l’anno, pervent’anni. Una mannaia pesantissima, cheper l’Italia potrebbe significare un obbligoa tagli netti del debito per 40-50 miliardil’anno;

non si risolverà certo la crisi con lepolitiche di « austerità espansiva » chel’hanno provocata. Pensare che il taglio neideficit pubblici possa essere compensatodall’aumento di altre componenti delladomanda aggregata è una pia illusione.

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Come mostrato in studi e dall’esperienzapratica (vedi Grecia), il moltiplicatore fi-scale in una fase di recessione è positivo,e l’austerità porterà quindi ad un calo delPIL maggiore del calo del debito rendendoimpossibile raggiungere l’obiettivo della ri-duzione del rapporto debito/PIL;

come afferma persino il Centrostudi di Confindustria (Nota dei C.S.C. del25 Giugno 2012): « Le condizioni econo-miche dell’Area euro si stanno rivelandomolto peggiori di quel che era stato pre-visto pochi mesi fa. Le misure finoraadottate dalla BCE e dai governi, alla lucedell’andamento delle variabili reali e dellareazione dei mercati finanziari (con unastretta interrelazione in entrambe le dire-zioni tra le prime e i secondi), si sonodimostrate del tutto inadeguate ». In par-ticolare, le politiche di bilancio improntateal solo rigore, invece di stabilizzare il ciclo,stanno facendo avvitare su se stessa l’in-tera economia europea;

una politica diversa era possibile.Si sarebbe potuto avviare riforme struttu-rali come un maggior ruolo del pubbliconella gestione delle banche ed una tassa-zione stabile sulle transazioni finanziarie;si sarebbe potuto fissare una quota ade-guata del PIL da destinare alla formazionee alla ricerca; adottare una tassazione suigrandi patrimoni; varare una legge urba-nistica per proteggere il nostro territoriodall’indiscriminata e pericolosa cementifi-cazione; si potevano separare le banchecommerciali da quelle d’affari; limitarel’utilizzo dei prodotti finanziari rischiosi,regolamentare i movimenti di capitali;creare un agenzia pubblica di rating; in-tervenire con più efficacia nel contrastoall’evasione fiscale; impostare una politicaindustriale volta alla conversione ecologicadel nostro sistema produttivo e dei servizied infine adottare una reale politica con-tro la corruzione e gli sprechi di denaropubblico;

niente di tutto ciò è stato fatto conle conseguenze economiche e sociali chesono sotto gli occhi di tutti;

i sacrifici cui sono stati e sarannoancora chiamati gli italiani non sono tol-

lerabili quando sì assiste ancora allo spet-tacolo indecoroso di politici corrotti cheimpunemente utilizzano denaro pubblicoper fini privati;

nell’ultimo decennio la spesa pub-blica è aumentata in valori assoluti diquasi 200 miliardi (dati Istat) e per laCorte dei conti la spesa pubblica primariaè aumentata di circa il 5 per cento inmedia all’anno, accrescendo l’incidenza sulPIL di quasi 8 punti;

tenendo ferma la spesa reale, ba-stava impiegare quel dividendo per azze-rare il deficit pubblico, e sarebbero rima-ste ulteriori risorse sia per investire siaper ridurre le imposte. Invece, si è fatto ilcontrario: si è alzata la spesa, alzato letasse a livelli record e ulteriormente alzatoil debito pubblico. Il Paese è rimasto cosìschiacciato da una gravissima recessione,ben più grave di quelle registrate da altripaesi dell’Unione europea;

i tagli alla spesa pubblica andreb-bero fatti per un « dividendo comune »:abbassare le tasse sul lavoro ed impresaper crescere tutti di più;

non basta agire, per ottenere do-manda aggregata, con il taglio delle im-poste attuato in parallelo al taglio dellespese, teorizzando che il moltiplicatoredelle imposte sia più grande di quello dellaspesa. Infatti, quest’aspetto non è scontato;esso dipende in larga misura dalle con-crete misure adottate. Per questo propo-niamo di abbassare le imposte che gravanosui redditi medio-bassi e l’eliminazione delcosto del lavoro dall’imponibile Irap (unavera e propria tassa sull’occupazione) apartire dalle PMI;

nella Nota di aggiornamento alDEF si legge che la pressione fiscale, dopoi provvedimenti dei Governi Berlusconi eMonti e dopo il netto aumento atteso perl’anno in corso al 44,7 per cento, pari aoltre due punti percentuali, è prevista inlieve aumento nel 2013 al 45,3 per cento,una delle più alte al mondo. La pressionepoi dovrebbe scendere nel 2014 (al 44,8per cento) e nel 2015 (al 44,6 per cento);

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a proposito di entrate, non si ca-pisce come un decremento del PIL doppiorispetto a quello previsto non si riverberisulle previsioni delle entrate le quali,stando ai dati del Governo, dovrebberodiminuire di circa 6-7 miliardi di euro.Almeno che si pensi di utilizzare il gettitoderivante dal contrasto all’evasione inveceche per diminuire la pressione fiscale, perriequilibrare il gettito tributario che verràa mancare;

il presidente della Corte dei contigià nell’ambito dell’audizione sul DEF2012, svolta presso le Commissioni Bilan-cio riunite di Camera e Senato, avevarilevato che: « Il pericolo di un cortocircuito rigore/crescita non è dissiparenell’impianto del DEF 2012-2015, impe-gnato a definire il profilo di avvicinamentoal pareggio di bilancio in un arco di tempomolto breve. L’urgenza del riequilibrio deiconti si è tradotta, pertanto, inevitabil-mente nel ricorso al prelievo fiscale, for-zando una pressione già fuori linea nelconfronto europeo e generando le condi-zioni per ulteriori effetti recessivi indottidalle stesse restrizioni di bilancio. Con unconsistente depauperamento dei beneficiattesi e con li rischio di ricorrenti ma nonrisolutivi adeguamenti dell’intensità dellemanovre correttive. »;

di nuovo, nel corso dell’audizionedella Corte dei conti, il 2 ottobre 2012, difronte alle Commissioni Bilancio riunite diCamera e Senato sulla Nota di aggiorna-mento del Documento di economia e fi-nanza 2012, il presidente Luigi Giampao-lino, ha evidenziato il « pericolo di uncorto circuito rigore-crescita, favorito dallemanovre correttive delineate nel DEF: perquasi il 70 per cento affidate, nel 2013, adaumenti di imposte e tasse ». Questo conuna pressione fiscale oltre il 45 per cento« già fuori linea nel confronto europeo » etale da generare un ulteriore effetto re-cessivo;

il presidente Giampaolino ha inol-tre sottolineato la preoccupazione che ilpareggio nel 2013 poggi su un « equilibrioprecario ». Ha avvertito che « dosi cre-

scenti di austerità e rigore », si rivelino« una terapia molto costosa e in parteinefficace » e ricorda la contrazione del 4per cento delle spese delle famiglie e ilcalo del PIL. Per questo è necessarioaprire « una prospettiva di riduzione dellapressione fiscale »;

valutato altresì che:

il bilancio complessivo del GovernoMonti è sostanzialmente fallimentare. Innove mesi lo stock del debito pubblicoitaliano è cresciuto da 1,897 miliardi dieuro a 1.996 miliardi, dal 120 per cento al123 per cento del PIL, ed aumenteràancora. La recessione prosegue malgrado– sarebbe meglio dire « a causa di ... » –tutti i sacrifici che hanno gravato sulavoratori e lavoratrici, famiglie e pensio-nati. Lo spread (provvisoriamente) si èabbassato solo grazie all’intervento dellaBCE;

dopo il taglio delle pensioni, l’au-mento delle accise e dell’Iva (tutte tasseindirette che colpiscono proporzional-mente in misura maggiore i ceti popolati),l’Imu sulla casa, la liberalizzazione delmercato del lavoro che toglie diritti ailavoratori senza ottenere un solo posto dilavoro in più, siamo arrivati a questirisultati a dire poco preoccupanti;

né il drastico prolungamento del-l’età pensionabile, né le cosiddette libera-lizzazioni, né il tentativo di abolire l’arti-colo 18 dello statuto dei lavoratori, hannonulla a che vedere con la riduzione deldebito pubblico italiano. Anzi, il rapportodebito/prodotto interno lordo è ancoracresciuto per via della recessione incal-zante;

dunque, sacrifici – a senso unico acarico dei ceti popolari – mentre il debitorimane immutato, anzi cresce, la disoccu-pazione aumenta, le tasse aumentano ecalano i consumi. In definitiva, i problemisono stati solo rinviati, e il peggio potrebbeancora arrivare;

si è, infatti, instaurata nel nostroPaese ed a livello europeo una spiraleperversa di politiche di austerità che in-

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cidono negativamente sulla crescita depri-mendo il PIL, che a sua volta diminuiscele entrate dello Stato e ne aumenta lespese per fare fronte alla disoccupazionecrescente;

basti pensare che a dicembre del2011 il Governo prevedeva per il 2012 unadiminuzione del PIL dello 0,4 per cento.Ma secondo l’Istat il PIL italiano nelsecondo trimestre del 2012 è diminuito del2,6 per cento (il Governo dei « tecnici » hadunque commesso un errore madornalenelle previsioni), i consumi durevoli e gliinvestimenti del 10 per cento. La reces-sione affonda l’economia ma anche i contipubblici;

il Governo non solo non ha previ-sto la dimensione della recessione, ma ingran parte l’ha causata. Le manovre ditasse e tagli, infatti, hanno prodotto unariduzione del PIL di un punto percentuale.Lo certifica nel suo ultimo bollettino (lu-glio 2012) la Banca d’Italia (e lo haammesso persino Monti). La cura ha dun-que fatto molto più male della malattia;

dopo i 145 miliardi recuperati conle due manovre estive « anti-crisi » di Tre-monti, datate 2011, il Governo dei « tec-nici » hanno tagliato la spesa e tassato gliitaliani per 63,2 miliardi (tra manovra« Salva Italia » e « spending review »). Lemanovre hanno complessivamente causatouna riduzione del reddito del Paese dicirca 16 miliardi. Rendendo così più dif-ficili da raggiungere gli obiettivi per rag-giungere i quali erano stati escogitati taglie tasse;

rimane la preoccupazione per illivello raggiunto dal debito pubblico, chedeve necessariamente scendere per rispet-tare gli impegni con l’Europa. La soluzionegià individuata dal Governo è quella diricorrere alle dismissioni del patrimoniopubblico: partecipazioni pubbliche ed im-mobili i cui proventi dovrebbero, secondole stime, equivalere ad un punto percen-tuale di PIL (oltre 16 miliardi all’anno);

le proposte per ridurre lo stock deldebito si accavallano e mettono insieme

vendite di beni pubblici, patrimoniali,emissione di obbligazioni, valorizzazionidelle concessioni demaniali. In alcuni casiquesti progetti sono supportati da unadocumentazione, in altri casi da intervistea giornali e conferenze stampa, senza startroppo a badare alla quadratura dei conti;

per tutti questi motivi non si puòcondividere l’ottimismo del ministro Vit-torio Grilli che afferma che: « grazie allagestione oculata delle finanze pubbliche,alle riforme strutturali introdotte e grazieai segnali di svolta per la stabilirà finan-ziaria nell’Eurozona, è possibile una ra-pida inversione della congiuntura econo-mica. Le condizioni congiunturali dell’eco-nomia mondiale e l’impatto della crisifinanziaria dell’euro hanno rallentato an-che l’economia italiana, »;

nell’ambito del descritto quadrocongiunturale non è pensabile una nuovamanovra economica pesantemente reces-siva, al contrario servono scelte coraggioseche permettano al nostro Paese, in tempibrevi, di ridare slancio alla crescita e dialleggerire la pressione fiscale sul lavoro.In una fase economica di crescita prati-camente nulla (se non negativa) comequella attuale, l’unico modo per diminuirela pressione fiscale è riuscire a ridurre laspesa pubblica corrente improduttiva inmodo da annientare gli sprechi e indivi-duare i possibili risparmi senza dovernecessariamente ridurre la qualità dei ser-vizi offerti ai cittadini;

ricordato che:

l’Italia dei Valori aveva presentatain occasione della discussione del DEF2012, la Risoluzione 6-00108 che indicavaall’esecutivo impegni ancora oggi attuali evalidi,

impegna il Governo

ad adottare politiche al fine di:

a) ridurre in maniera strutturale laspesa pubblica improduttiva in modo damantenere, se non addirittura aumentaremarginalmente, la quota di spesa destinata

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agli investimenti e al riequilibrio infra-strutturale del Paese e ad un adeguatosistema di Welfare;

b) attuare una decisa riduzionedella spesa pubblica isolando gli sprechied individuando i settori dove risparmiaresenza tuttavia ridurre la qualità dei serviziofferti ai cittadini;

c) adottare un’efficace riduzionedei costi della politica, riducendo i livellidi Governo, a partire dall’abolizione co-stituzionale delle province, decurtando lesocietà partecipate dallo Stato e dagli entidecentrati e contenendo la proliferazionedei servizi « esternalizzati », riducendo al-tresì drasticamente le consulenze, provve-dendo altresì alla ulteriore contrazione ealla revisione dei compensi per i rappre-sentanti politici, nonché l’abolizione deirimborsi elettorali ai partiti, oltre che laprogressiva eliminazione del ricorso agliarbitrati per quanto concerne le pubblicheamministrazioni;

d) stabilire in via definitiva, anchecon procedura d’urgenza, nuovi parametriper le regioni relativi a tutti i costi dellapolitica, che prendano le mosse dall’ado-zione di criteri standard al fine di pro-muovere l’omogeneizzazione delle diversesituazioni regionali, rispetto alla riduzioneparametrata di tutti gli emolumenti per-cepiti dai consiglieri, dai presidenti e daicomponenti della Giunta, alla riduzionedel numero dei consiglieri e degli asses-sori, ed al fine di ridurre, limitare euniformare, sulla base di criteri omogenei,la spesa dei gruppi consiliari, prevedendoil controllo della Corte dei conti;

e) con riguardo ad una maggioreefficienza della spesa per infrastrutture: 1)contrastare i diffusi fenomeni di illegalitàche hanno inciso negativamente sull’effi-cienza della regolamentazione delle pro-cedure di affidamento dei lavori pubblici econseguentemente, sui costi di realizza-zione; 2) operare scelte in materia direalizzazione di opere pubbliche basate suanalisi trasparenti dei costi e dei benefici,contribuendo così anche a ridurre l’oppo-sizione delle collettività locali alla realiz-

zazione di un’opera sul proprio territorio;3) monitorare costantemente lo stato diavanzamento degli interventi;

f) adottare misure efficaci per sti-molare la crescita e l’innovazione conrisorse certe, recuperando il divario diproduttività innanzitutto rispetto agli altripaesi europei, anche attraverso la coope-razione strategica tra le università e lePMI; altresì promuovendo, tramite ade-guate politiche industriali, lo sviluppo deisettori produttivi a più alta intensità tec-nologica e la riconversione ecologica delnostro sistema produttivo a partire dalsostegno alle fonti energetiche rinnovabili,alla mobilità sostenibile, all’agricolturabiologica ed alla filiera corta dei prodottiagricoli;

g) rafforzare le misure di contrastoall’evasione fiscale mediante il reinseri-mento del reato di falso in bilancio, didisposizioni relative all’abuso del dirittotributario;

h) adottare provvedimenti volti al-l’inasprimento delle pene per i reati con-cernenti l’evasione e l’elusione fiscale, con-nessi alla esclusione dell’applicazione del-l’istituto della sospensione della pena;

i) adottare un meccanismo voltoalla riduzione della pressione fiscale concontestuale utilizzo dei maggiori incassirinvenuti a seguito dell’adozione di unaseria politica di lotta all’evasione fiscaleprovvedendo altresì ad alleggerire il caricofiscale che attualmente grava sul lavoro esulle PMI;

j) accrescere la capacità competi-tiva delle imprese italiane, industriali enon, favorendone la crescita dimensionale,senza la quale le aziende avranno diffi-coltà ad affrontare con successo i processidi innovazione e internazionalizzazioneimposti dal nuovo quadro competitivomondiale;

k) adottare ogni iniziativa utile af-finché venga assicurato che gli istituti dicredito che beneficiano della garanzia dicui all’articolo 8 decreto-legge 6 dicembre2011, n. 201, convertito, con modifica-

Atti Parlamentari — 16 — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 — N. 697

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zioni, dalla legge 22 dicembre 2011,n. 214, provvedano alla concessione delcredito alle PMI ed alle famiglie, monito-randone l’attività, inclusi: limiti alla distri-buzione dei dividendi e dei bonus a ma-nager ed amministratori; riacquisto distrumenti di capitale di qualità inferiore aristrutturazione di strumenti ibridi esi-stenti;

l) adottare ogni iniziativa utile allanetta separazione tra le banche d’affari ele banche commerciali, come primo passofondamentale verso il superamento dellacrisi economica e finanziaria globale;

m) sostenere la proposta franco-tedesca di cooperazione rafforzata conl’obiettivo di creare un sistema europeocomune di tassazione delle transazionifinanziarie;

n) prendere le opportune iniziativeper consentire alla Cassa depositi e pre-stiti, in considerazione del suo ruolo disoggetto finanziatore delle amministra-zioni pubbliche, e in particolare di quellelocali, l’effettuazione di operazioni di ces-sione dei crediti scaduti ed esigibili, deglienti locali anche mediante cartolarizza-zione degli stessi, con costi ed oneri fi-nanziari a carico delle amministrazionidebitrici;

o) intervenire sul sistema socialeitaliano al fine di ridurre le disuguaglianzee le disparità di trattamento;

p) mettere in atto misure concreteper il contrasto alla disoccupazione, conparticolare riferimento a quella giovanile,rafforzare ed estendere gli ammortizzatorisociali, anche in modo da garantire uncarattere universale della protezione inparticolare includendo nell’ambito di ap-plicazione della nuova Assicurazione so-ciale per impiego (ASPI), nella quale (inbase alle disposizioni di cui all’articolo 2della legge 28 giugno 2012, n. 92), sonodestinate a confluire attraverso un periodotransitorio che si completerà nel 2017,tutte le forme di tutela per la disoccupa-zione involontaria con il graduale supera-mento della vigente indennità di mobilità,

tutti i lavoratori con contratti cosiddetti« atipici » di cui al capo I del titolo III, aicapi I, II e III del titolo V e capi I e II deltitolo VII del decreto legislativo 10 settem-bre 2003, n. 276;

q) previo confronto con le partisociali, risolvere definitivamente il pro-blema del lavoratori cosiddetti « esodati »,includendo tra i soggetti interessati dalladeroga all’applicazione della nuova nor-mativa in materia pensionistica di cui alcomma 14 dell’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito,con modificazioni, dalla legge 22 dicembre2011, n. 214, e successive modificazioni,oltre ai lavoratori di cui allo stesso comma14, anche i lavoratori il cui rapporto dilavoro si sia risolto o debba risolversi inragione di accordi individuali sottoscrittianche ai sensi degli articoli 410, 411 e412-ter del codice di procedura civile, o inapplicazione di accordi collettivi stipulatidalle organizzazioni comparativamentepiù rappresentative a livello nazionale finoal 31 dicembre 2011;

r) bloccare, in via definitiva, ilprogramma per la produzione e l’acquistodei 131 cacciabombardieri Joint StrikeFighter;

s) procedere senza indugi all’archi-viazione del progetto definitivo del pontesullo Stretto di Messina, non ritenutoprioritario neppure dalla Commissione eu-ropea;

t) avviare, in raccordo con le re-gioni, un piano pluriennale per la difesadel suolo nel nostro Paese, quale vera eprioritaria opera infrastrutturale in gradonon solamente di mettere in sicurezza ilnostro fragile territorio, ma di attivaremigliaia di cantieri con evidenti ricaduteimportanti dal punto di vista economico eoccupazionale. Infatti, al posto di molteinutili grandi opere una manutenzionecostante e diffusa del territorio mette insicurezza il Paese e crea sviluppo nellearee interne soggette all’abbandono: atti-vità forestali, pescicoltura, allevamento diselvaggina, agricoltura non solo per pro-durre ma per lo svago e l’assistenza so-ciale;

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u) abbattere lo stock del debitomediante:

1) l’attuazione di un programmadi dismissioni di beni immobili di pro-prietà pubblica da attuarsi vincolandotutti i soggetti pubblici a cedere sul mer-cato gli immobili non strumentali e nonsottoposti a vincoli ambientali e culturali;

2) il conferimento degli introiti ditali dismissioni, per quanto concerne lesomme derivanti dall’alienazione di immo-bili di proprietà delle amministrazionicentrali, al Fondo di ammortamento deititoli di Stato, e finalizzare al ripiana-mento dei debiti delle autonomie locali,ove accertati, o alla spesa per investimentidelle medesime, per quanto concerne lesomme derivanti dalle alienazioni di im-mobili di proprietà delle regioni e deglienti locali. Qualora non si realizzassero ledismissioni, i trasferimenti statali a qua-lunque titolo spettanti alle regioni e aglienti locali vanno ridotti di una sommacorrispondente;

3) la cessione delle partecipazionipubbliche nazionali e locali non ritenutestrategiche.

(6-00117) « Borghesi, Mura, Donadi, DiPietro, Evangelisti, Barbato,Cimadoro, Di Giuseppe, DiStanislao, Favia, Formisano,Messina, Monai, Paladini, Pa-lagiano, Palomba, Piffari,Porcino, Rota, Zazzera ».

La Camera,

esaminata la Nota di aggiornamentodel Documento di economia e finanza2012, relativa alla manovra pubblica 2013-2015;

considerate le previsioni sull’anda-mento del PIL, che registra una riduzionedel 2,4 per cento nel 2012 e dello 0,2 percento nel 2013, mentre vi sarebbe unacrescita delle attività economiche dell’1,1per cento nel 2014 e dell’1,3 per cento nel2015;

considerato che il peggioramento delciclo congiunturale è dovuto al rallenta-mento della domanda internazionale, fre-nata dai problemi di gestione dei debitisovrani, e agli effetti restrittivi esercitatisulla domanda interna dalle misure diconsolidamento fiscale;

valutato che, in termini strutturali,ossia al netto della componente ciclica edelle misure temporanee e una tantum, ilpercorso di risanamento delle finanzepubbliche rimane sostanzialmente inalte-rato rispetto a quanto programmato nelDocumento di economia e finanza per il2012;

ritenuto che il conseguimento delpareggio di bilancio in termini strutturalinel 2013 è oramai dato per acquisito daimercati internazionali e che, cionono-stante, le modeste prospettive di crescita,determinate, oltre che da fattori congiun-turali, dalla bassa produttività che carat-terizza da lungo tempo l’economia nazio-nale, siano la causa fondamentale delperdurare di un elevato differenziale direndimento tra i titoli di Stato italiani etedeschi;

ritenuto, pertanto, che, anche in pre-senza di un’ulteriore caduta del PIL, laconferma dell’obiettivo del pareggio di bi-lancio sia necessaria al fine di assicurarela sostenibilità del debito pubblico che, inogni caso, è previsto attestarsi, nel 2012, al123,3 per cento del PIL, al netto deisostegni per i paesi dell’area dell’euro,anziché al 120,3, come stimato dal DEF,ed a un livello più elevato rispetto al DEFanche negli anni successivi del periodo diprogrammazione;

considerato che, nel mese di luglio2012, nell’ambito della procedura del se-mestre europeo, il consiglio Ecofin, nelrivolgere all’Italia specifiche raccomanda-zioni ha, in particolare, richiesto di dareattuazione al piano di risanamento dellefinanze pubbliche al fine di garantire lacorrezione del disavanzo eccessivo entro il2012 e di perseguire avanzi primari strut-turali per riportare il rapporto debito/PILsu una traiettoria in discesa entro il 2013;

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considerato, altresì, che il consegui-mento dell’obiettivo del pareggio di bilan-cio nel 2013 si rivelerà possibile soloqualora producano gli effetti attesi le mi-sure in materia di correzione strutturaledegli andamenti tendenziali della spesanonché in materia di valorizzazione e divendita del patrimonio delle amministra-zioni pubbliche, da attuare in piena tra-sparenza e sviluppando il coordinamentotra le amministrazioni interessate, adot-tate con il decreto-legge 6 luglio 2012, n,95, convertito, con modificazioni, dallalegge 7 agosto 2012, n. 135;

considerata, inoltre, il livello al qualeè giunta la pressione fiscale, che si attestaintorno al 45 per cento, nonché il livellodella spesa pubblica superiore, qualora siconsideri la riduzione del PIL in terminireali, a quello precedente alla crisi, checomportano, come rilevato dalla Corte deiconti, un drenaggio di risorse incompati-bile con una efficace politica di rilanciodell’economia;

rilevato che l’articolo 1, commi 1-bise 1-ter, del decreto-legge 7 maggio 2012,n. 52, convertito, con modificazioni, dallalegge 6 luglio 2012, n. 94, prevedono, ri-spettivamente, la presentazione, entro il 30settembre 2012, al Parlamento da partedel Governo di un programma di riorga-nizzazione della spesa e l’indicazione,nella risoluzione parlamentare approva-tiva della Nota di aggiornamento al Do-cumento di economia e finanza 2012, deidisegni di legge collegati alla manovrafinanziaria per il triennio 2013-2015, me-diante i quali attuare tale riorganizza-zione;

considerato, tuttavia, che il ministrodell’economia e delle finanze, nell’audi-zione svolta presso le Commissioni Bilan-cio delle due Camere il 3 ottobre scorso,ha dichiarato che il Governo intende di-sciplinate ulteriormente la spending reviewnella prossima legge di stabilità;

considerato, altresì, come, nella me-desima audizione, il ministro abbia osser-

vato che la complessità del piano di va-lorizzazione di dismissione degli immobilipubblici richiede di approfondirne le mo-dalità di realizzazione e si è dichiaratodisponibile a coinvolgere le Camere in taleattività,

impegna il Governo:

a proseguire nell’attuazione degli in-dirizzi contenuti nelle risoluzioni parla-mentari approvate dalle Camere con rife-rimento al Documento di economia e fi-nanza 2012;

a tenere conto dei pareri espressidalle Commissioni parlamentari;

a raggiungere nel 2013 il pareggio dibilancio in termini strutturali e a perse-guire gli obiettivi programmatici come ri-definiti dalla Nota di aggiornamento;

a presentare quanto prima il pro-gramma di riorganizzazione della spesaprevisto dall’articolo 1, comma 1-bis, deldecreto-legge 7 maggio 2012, n. 52, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 6luglio 2012, n. 94;

ad assicurare piena e puntuale attua-zione al piano pluriennale di valorizza-zione e vendita del patrimonio pubblico dicui in premessa, verificando ogni possibileazione per un suo rafforzamento;

ad avviare al più presto, utilizzandole risorse rivenienti dalle politiche di ri-duzione strutturale della spesa, dall’azionedi contrasto all’evasione ed all’elusionefiscale, nonché dai minori oneri per ilservizio del debito pubblico, un piano diriduzione strutturale della pressione fi-scale per le famiglie e per le imprese, conspecifico riferimento al cuneo fiscale, non-ché volto a conseguire obiettivi di mag-giore inclusione sociale e di riduzionedella povertà.

(6-00118) « Gioacchino Alfano, Baretta,Ciccanti, Lo Presti, Cambur-sano ».

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INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative per favorire una proficua ge-stione degli enti previdenziali privati e

privatizzati – 2-01666

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare iMinistri del lavoro e delle politiche socialie dell’economia e delle finanze, per sapere– premesso che:

gli enti previdenziali privati e privatiz-zati, di cui ai decreti legislativi n. 509 del1994 e n. 103 del 1996, sono stati negli ultimianni oggetto di diversi interventi legislativi edi indirizzi di coordinamento, volti ad assi-curare la migliore gestione al fine di garan-tire la sostenibilità dei sistemi previdenzialie l’adeguatezza delle prestazioni;

gli indirizzi in materia di bilancitecnici hanno imposto, inizialmente, che lastabilità delle gestioni previdenziali deipredetti enti e casse privatizzate sia daricondurre ad un arco temporale noninferiore a trenta anni (articolo 1, comma763, della legge n. 296 del 2006 – leggefinanziaria per il 2007), in luogo dei quin-dici anni precedentemente previsti;

ai sensi del comma 24, dell’articolo24, del decreto-legge n. 201 del 2011, glienti di cui ai predetti decreti legislativiadottano, nell’esercizio della loro autono-mia gestionale, entro e non oltre il 30settembre 2012, misure volte ad assicurarel’equilibrio tra entrate contributive e spesaper prestazioni pensionistiche secondo bi-lanci tecnici riferiti ad un arco temporaledi cinquanta anni;

al contempo, gli enti previdenzialiprivati e privatizzati di cui ai decretilegislativi n. 509 del 1994 e n. 103 del1996 sono stati sottoposti ad una serie divincoli ed obblighi gestionali, ivi compresi

quelli recentemente introdotti dal decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge n. 135 del 2012, inquanto inclusi nell’elenco Istat di cui al-l’articolo 1, comma 3, della legge n. 196del 2009, che, di fatto, limitano fortementel’operatività di detti enti;

si rileva come appaia, quindi, con-traddittorio, da un lato, sottoporre le casseprevidenziali ad uno « stress test », preve-dendo il rispetto dell’equilibrio previden-ziale a cinquanta anni e l’utilizzo dellaredditività del patrimonio all’1 per centonetto, e, dall’altro lato, imporre il rispettodi una serie di vincoli gestionali che nelimitano l’operatività;

appare evidente dall’analisi dei bi-lanci tecnici come la priorità delle cassesia quella di gestire in maniera ottimale eprudenziale il patrimonio, dotandosi ditutti gli strumenti che sono previsti per ifondi pensione di previdenza integrativa erafforzando la governance interna a talifini e, altresì, come in presenza di unprodotto interno lordo con crescita deboleo in recessione, diventi importante la va-lorizzazione dei montanti contributivi at-traverso una valorizzazione dei patrimoni;

tale scelta però, ad avviso degli in-terpellanti, non chiaramente perseguitadal Governo, viene inficiata da una serie divincoli, come quelli sui consumi intermediintrodotti dall’articolo 8, comma 3, deldecreto-legge n. 95 del 2012, convertito,con modificazioni, dalla legge n. 135 del2012, a cui sono sottoposti oggi gli entiprevidenziali privati e privatizzati di cui aidecreti legislativi n. 509 del 1994 e n. 103del 1996, che ignorano come, nel modelloorganizzativo di questi enti, i costi nonsiano di carattere autoreferenziale, maqualificabili come costi di « produzione » orelativi alla « gestione del rischio »;

Atti Parlamentari — 20 — Camera dei Deputati

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non appare corretto comprimere i co-sti necessari, tra cui quelli per l’effettua-zione degli investimenti dei contributi ri-scossi, per il monitoraggio dei fabbisognisociali ed assistenziali degli iscritti, per laverifica dell’andamento del mercato del la-voro di riferimento, per la definizione egestione dell’asset allocation strategica e di-namica, per l’individuazione del benchmarke della banca depositaria, per l’utilizzo diadvisor e del risk management e per losvolgimento delle funzioni volte a tutelarele prestazioni previdenziali degli iscritti;

gli enti previdenziali di cui ai decretilegislativi n. 509 del 1994 e n. 103 del1996 sopportano i relativi costi di funzio-namento nell’ambito delle proprie entrate,non gravando a tale fine sul bilancio delloStato, e tali costi non superano media-mente l’1 per cento dei rispettivi bilanci –:

se sia intenzione del Governo dare unindirizzo chiaro ed univoco in materia diinvestimenti, nel rispetto dell’autonomiaprevista all’articolo 2, comma 1, del de-creto legislativo n. 509 del 1994, comeconfermato da ben due sentenze dellaCorte costituzionale (5 febbraio 1999,n. 15, e 18 luglio 1997, n. 248), oppure siintenda limitare l’attività di investimentodegli enti in oggetto con grave pregiudizioai bilanci degli stessi;

se siano state stimate le minori entratederivanti dalle norme sulle locazioni allepubbliche amministrazioni di cui all’arti-colo 3 del decreto-legge n. 95 del 2012;

se siano state, altresì, stimate le mi-nori entrate derivanti dai vincoli sullagestione degli investimenti, dell’asset allo-cation e del rischio;

se non intendano assumere iniziativeper eliminare i vincoli richiamati per ri-durre il pregiudizio e il danno nei con-fronti delle gestioni previdenziali dei liberiprofessionisti.

(2-01666) « Sardelli, Antonione, Gava, Mi-strello Destro, Santori, Brug-ger ».

(18 settembre 2012)

Iniziative per salvaguardare la specificitàdell’insegnamento della religione catto-lica nelle scuole di ogni ordine e grado

– 2-01684

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri e ilMinistro dell’istruzione, dell’università edella ricerca, per sapere – premesso che:

in considerazione degli studenti pro-venienti da culture, religioni e Paesi di-versi, il Ministro interpellato ha manife-stato l’intenzione di modificare i pro-grammi d’insegnamento della religionecattolica nelle scuole di ogni ordine egrado, trasformando « l’ora di religione »in un « corso di storia delle religioni o dietica »;

l’epoca moderna ha dato luogo alprocesso di scristianizzazione attraverso ilquale si tentò di eliminare la Chiesa comesoggetto del processo formativo e culturaledelle nuove generazioni;

la dimensione religiosa ha, pur nel-l’esperienza della personalità, un profiloculturale, in quanto essa è mediata attra-verso un rapporto di carattere comunita-rio, sociale o intersoggettivo;

il tema dell’insegnamento della reli-gione cattolica importa il chiarimento suquale dei tre livelli conoscitivi sopra ri-chiamati si ponga l’accento, dal momentoche alle tre diverse accezioni corrispon-dono una funzione e una dinamica sociale,nonché interistituzionale, diverse;

in tale approccio chiarificatore, nonsi può non tener conto della distinzioneche la modernità ha introdotto tra lareligione intesa come istituzione culturaledi accomunamento e la religione intesaquale forma di potere e di organizzazionedella società, secondo una riflessione cheha percorso, come ricordato, ampia partedei secoli scorsi e l’epoca attuale, da partedi pensatori diversi, anche cattolici comeManzoni, Rosmini e Blondel;

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Giovanni Gentile ha voluto porre lareligione cattolica nella riforma dellascuola poiché, nella sua storia ideale dellospirito e dialettica dell’atto, ravvisava nellareligione un passaggio tra infanzia e vitaadulta, secondo una concezione laica ecritica, attenta altresì alla psicologia del-l’età evolutiva;

in uno Stato liberale e democratico,quale quello fondato dalla nostra Costitu-zione, occorre, peraltro, chiarire se l’inse-gnamento di religione cattolica debba es-sere inteso come insegnamento o comeindottrinamento;

per questo riguardo, la disposizionenormativa recata dall’articolo 9 della leggen. 121 del 1985, di ratifica del nuovoConcordato, non pare fornire equivocarisposta;

le suddette disposizioni, che appor-tano modificazioni al Concordato latera-nense dell’11 febbraio 1929 tra la Repub-blica italiana e la Santa Sede, sancisconoil riconoscimento da parte della Repub-blica del « valore della cultura religiosa » eche « i principi del cattolicesimo fannoparte del patrimonio storico del popoloitaliano », insieme all’impegno a conti-nuare ad assicurare, « nel quadro dellefinalità della scuola », l’insegnamento direligione cattolica nelle scuole pubblichenon universitarie di ogni ordine e grado;

la medesima legge n. 121 reca unprotocollo addizionale, del quale il punto5, riferito all’articolo 9 prevede, tra l’altro,che l’insegnamento della religione cattolicanelle scuole sia impartito – in conformitàalla dottrina della Chiesa e nel rispettodella libertà di coscienza degli alunni – dainsegnanti riconosciuti idonei dall’autoritàecclesiastica, nominati, d’intesa con essa,dall’autorità scolastica;

il suddetto protocollo addizionalerinvia a una successiva intesa tra le com-petenti autorità scolastiche e la Confe-renza episcopale italiana (poi eseguita condecreto del Presidente della Repubblica 16dicembre 1985, n. 751, ove compare, fral’altro, menzionato l’intento dello Stato di

dare una nuova disciplina dello stato giu-ridico degli insegnanti di religione) la de-terminazione dei programmi d’insegna-mento della religione cattolica per i diversiordini e gradi delle scuole pubbliche, lemodalità della sua organizzazione, anche inrelazione alla collocazione nel quadro degliorari delle lezioni, i criteri per la scelta deilibri di testo, i profili della qualificazioneprofessionale degli insegnanti;

da tale disciplina emerge una conce-zione diversa rispetto al passato dellacultura religiosa da parte dello Stato, ilquale rende, altresì, disponibili spazi perlo studio delle altre religioni e più ampia-mente del fatto religioso, garantendo, a untempo, il diritto di scegliere se avvalersi onon avvalersi dell’insegnamento di reli-gione cattolica e il carattere confessionaledi quell’insegnamento, il cui contenutospecifico consiste nel fornire agli studentila conoscenza del cattolicesimo, della cuidottrina è depositaria la Chiesa cattolica;

detto insegnamento è, peraltro, ac-cessibile a tutti indipendentemente dall’ap-partenenza religiosa, laddove precedenteformulazione fondamento e coronamentodell’istruzione pubblica pareva sottinten-dere, invece, una necessaria adesione allareligione cattolica;

l’intesa tra l’autorità scolastica ita-liana e la Conferenza episcopale italiana,resa esecutiva dal ricordato decreto delPresidente della Repubblica n. 751 del1985, ha determinato gli specifici conte-nuti per le materie previste dal punto 5,lettera b), del protocollo addizionale;

i programmi devono collocarsi nelquadro delle finalità della scuola e sonoadottati per ciascun ordine e grado discuola con decreto del Presidente dellaRepubblica, su proposta del Ministro in-terrogato, previa intesa con la Conferenzaepiscopale italiana, ferma restando lacompetenza esclusiva di quest’ultima adefinirne la conformità con la dottrinadella Chiesa;

eventuali modifiche dei programmipotranno essere determinate, su richiestadi ciascuna delle parti, con le medesimemodalità;

Atti Parlamentari — 22 — Camera dei Deputati

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detti programmi mirano a stimolarela ricerca della verità sul senso della vitae contribuiscono alla formazione dellacoscienza morale. Gli allievi dovranno ma-turare capacità di confronto tra il catto-licesimo e le altre religioni, rispettando lediverse posizioni che le persone assumonoin materia etica e religiosa, passando gra-dualmente dal piano delle conoscenze aquello della consapevolezza e acquisendocapacità di meglio riconoscere il ruolo delcristianesimo nella crescita civile della so-cietà italiana ed europea. L’insegnamentodella religione cattolica deve, quindi, of-frire contenuti e strumenti specifici peruna lettura della realtà storico-culturale incui vivono gli alunni;

ai sensi del punto 3 della citataintesa, i testi per l’insegnamento dellareligione cattolica sono equiparati a tuttigli altri testi scolastici, anche per le mo-dalità di adozione, che avviene su propostadell’insegnante di religione e su deliberadell’organo scolastico competente. Devono,però, « essere provvisti del nulla osta dellaConferenza episcopale italiana e dell’ap-provazione dell’ordinario diocesano »;

gli obiettivi dell’insegnamento dellareligione cattolica rivestono un’alta va-lenza formativa ed educativa in una pro-spettiva interdisciplinare;

l’insegnamento della religione catto-lica presenta una dimensione culturalenon identificabile con la pratica religiosae, avvalendosi di contenuti innovativi stret-tamente connessi alla realtà sociale, risultaparte integrante della complessiva forma-zione scolastica, recando un significativoarricchimento per tutti gli allievi che se neavvalgono, indipendentemente dalla lorofede religiosa –:

se il Ministro interrogato non ritengaopportuno garantire la specificità dell’in-segnamento della religione cattolica nelpieno rispetto della normativa vigente, cheha recepito le indicazioni della Conferenzaepiscopale italiana, in materia di program-mazione dell’insegnamento della religionecattolica, salvo assumere iniziative per larevisione delle disposizioni recate dalla

legge n. 121 del 1985 di ratifica del nuovoConcordato, nonché dell’intesa con la Con-ferenza episcopale italiana, in materia diprogrammazione dell’insegnamento dellareligione.

(2-01684) « Polledri, Mazzocchi, Goisis, Ri-volta, Negro, Cavallotto, Gri-moldi, Maggioni, Bitonci,Laura Molteni, Chiappori,Fabi, Di Vizia, Desiderati,Montagnoli, Bragantini, To-razzi, Forcolin, Isidori, Fu-gatti, Fogliato, Lussana, Cro-sio, Rainieri, Vanalli, Cente-mero, Barbieri, Palmieri, Mi-serotti, Toccafondi, Bertolini,Paglia, Binetti, Pagano ».

(2 ottobre 2012)

Elementi in relazione alla convocazionenel settembre 1981, da parte dell’ufficioistruzione del tribunale di Bologna, diSaleh Abu Anzeh, esponente in Italia delFronte popolare per la liberazione dellaPalestina, nell’ambito del procedimentorelativo all’attentato alla stazione ferro-viaria di Bologna del 2 agosto 1980

– 2-01674

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri e iMinistri dell’interno e della giustizia, persapere – premesso che:

il 14 novembre 1979 a Bologna SalehAbu Anzeh, esponente in Italia del Frontepopolare per la liberazione della Palestina,veniva tratto in arresto su mandato dellaprocura della Repubblica di Chieti spic-cato nell’ambito della nota inchiesta suilanciamissili sovietici sequestrati a Ortona.Nel gennaio 1980, il predetto Saleh venivacondannato a sette anni di reclusione perdetenzione e trasporto illegittimo di armida guerra. Il 14 agosto 1981, pendente ilgiudizio di secondo grado presso la cortedi appello de L’Aquila, Saleh venne scar-cerato e sottoposto alla misura cautelare

Atti Parlamentari — 23 — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 — N. 697

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dell’obbligo di dimora con presentazioneperiodica presso la questura di Bologna,città ove l’imputato risiedeva;

come riportato nell’articolo scritto daGian Paolo Pelizzaro sul giornale on lineliberoreporter.eu, il 10 settembre 1981, alleore 12.45, dall’ufficio istruzione del tribu-nale di Bologna parte un telex indirizzatoalla corte d’appello (sezione penale) deL’Aquila, firmato dal consigliere istruttoreaggiunto Aldo Gentile: « Ai fini procedi-mento relativo attentato stazione ferrovia-ria Bologna 2 agosto 1980 rendesi neces-sario convocazione in Roma Saleh AbuAnzeh periodo 15-21 settembre. Pregopertanto autorizzare detto periodo assenzaBologna predetto imputato sottoposto co-desta corte obbligo dimora comune Bolo-gna et presentazione periodica questuraBologna »;

questo è il primo di quattro laconicidocumenti agli atti dell’istruttoria sullastrage del 2 agosto 1980, nel pieno delladelicatissima fase istruttoria relativa agliaccertamenti sulla cosiddetta pista liba-nese e, cioè, quella costruita a Beirut daAbu Ayad (alias Salah Khalaf) e lanciataattraverso Rita Porena sulle pagine delgiornale ticinese Corriere del Ticino il 19settembre 1980;

agli atti dell’istruttoria sulla stragenon c’è alcun documento a monte diquesta richiesta, nulla. Neanche un riscon-tro a valle della richiesta di Gentile. Ol-tretutto, questa misteriosa istanza vieneformalizzata neanche un mese dopo lascarcerazione di Saleh, unico fra gli im-putati (Daniele Pifano, Giorgio Baumgart-ner e Giuseppe Luciano Nieri), condannatia sette anni di reclusione per detenzione etrasporto illegittimo di armi da guerra (idue lanciamissili terra-aria Sam 7 Strela difabbricazione sovietica sequestrati a Or-tona il 7 novembre 1979), a lasciare ilcarcere. Abu Anzeh Saleh, giordano diorigini palestinesi nato ad Amman il 18maggio 1949, che operava sotto la coper-tura del nostro servizio segreto militarealmeno dal 1974, era stato, infatti, scar-cerato il 14 agosto 1981 con ordinanza

della corte d’appello de L’Aquila a seguitodi pronuncia della Corte di cassazione(sezione feriale penale) dell’8 agosto 1981in accoglimento del ricorso presentato daldifensore del giordano, avvocato EdmondoZappacosta del foro di Roma. Secondo ilSismi, Zappacosta era l’avvocato di fiduciadell’ambasciata libica a Roma;

i magistrati de L’Aquila chiesero unaconferma scritta all’istanza del dottorGentile e, alle ore 9,20, dell’11 settembre1981 dalla cancelleria della corte d’appellodel capoluogo abruzzese partì un fono-gramma firmato dal cancelliere AndreaCentanni, indirizzato all’ufficio istruzionetribunale Bologna (dottor Gentile): « Pre-gasi confermare contenuto telex 10/9/81codesto ufficio inteso a ottenere autoriz-zazione a convocazione in Roma periodo15-21 settembre Saleh Abu Anzeh ». E astretto giro, dalla cancelleria dell’ufficioistruzione di Bologna partì la conferma altelex del 10 settembre 1981, manoscritta incalce allo stesso fonogramma ricevuto deL’Aquila;

alle 12,45 dello stesso giorno, 11settembre 1981, la corte d’appello deL’Aquila replicava tramite nuovo fono-gramma, all’indirizzo della segreteria deldottor Gentile, autorizzando la richiesta:« Riferimento telex 10.9.81 relativo ad AbuSaleh Anzeh n. ad Amman il 18.5.49 co-munico: il Presidente ritenuto che il SalehAbu Anzeh deve recarsi a Roma per finidi giustizia dal 15 al 24 sett. 81 autorizzail predetto ad assentarsi da Bologna per ilperiodo suindicato ed al conseguente ob-bligo di presentarsi periodicamente allaquestura di questa città »;

alle ore 9,55 del 12 settembre 1981, ilgiudice istruttore Claudio Gentile trasmettealla divisione polizia giudiziaria della que-stura di Bologna (dove l’imputato Saleh dal14 agosto 1981 aveva l’obbligo della firma)il seguente telex nell’ambito del procedi-mento penale 344/80 AGI: « Per opportunaconoscenza comunicasi corte appello

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XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 — N. 697

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Aquila a richiesta questo ufficio abet auto-rizzato Saleh Abu Anzeh ad assentarsi daBologna periodo 15-24 settembre »;

occorre tener conto del ruolo di Sa-leh anche come responsabile in Italia delFronte popolare di Habbash per i contatticol gruppo Carlos (nella sua agenda per-sonale dell’anno 1979, corrispondente allapagina relativa al 22 luglio, gli investigatorial momento del suo arresto trovarono ilnumero di una casella postale apertapresso le poste di Bologna, la numero 904,la stessa che sarà ritrovata dalla poliziasegreta ungherese negli appunti di Carlosdurante una perquisizione segreta nellasua base operativa di Budapest, effettuatail 25 agosto 1979) –:

di quali elementi disponga il Go-verno, nell’ambito delle sue competenze,anche in relazione alla qualità di personache agiva con la copertura dei nostriservizi di Saleh Abu Anzeh e, in partico-lare, se risulti con chi si incontrò ilgiordano una volta a Roma, cosa vennediscusso ed esaminato in quei dieci giorni,nonché se disponga di elementi dai qualisi possa desumere per quali ragioni agliatti dell’istruttoria sulla strage di Bolognanon vi sia alcuna traccia degli esiti diquella misteriosa missione.

(2-01674) « Raisi, Biava, Giro, Ciccioli,Mussolini, Rampelli, ProiettiCosimi, Divella, Lamorte,Contento, Malgieri, Nola,Piso, Saltamartini, Frassi-netti, Cannella, Cossiga, Al-berto Giorgetti, Bellotti, Leo,Tommaso Foti, Castellani,Dima, Mancuso, Laffranco,Murgia, Ascierto, Barani, DiBiagio, Muro, Barbaro, An-gela Napoli, Lo Presti, Pata-rino, Consolo, Giorgio Conte,Menia, Toto, Sani, De Luca,Mantovano, Galli, Moroni,Paglia, Perina, Ruben, Scan-derebech, Minasso, Buon-figlio, Scalia, Ronchi ».

(25 settembre 2012)

Stato dei negoziati in corso tra gli Statimembri dell’Unione europea che inten-dono aderire alla cooperazione rafforzataper l’introduzione di una tassa sulle tran-

sazioni finanziarie – 2-01680

D)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri e ilMinistro dell’economia e delle finanze, persapere – premesso che:

il Parlamento italiano si è più volte,nel corso degli ultimi anni, occupato deltema della tassazione sulle transazionifinanziarie, riconoscendo i numerosi van-taggi derivanti dall’introduzione di questatassa così sintetizzabili:

a) pur applicata con un coefficienteminimo, rappresenterebbe un concretostrumento a sostegno dei conti pubblicidegli Stati, che, a causa della crisi, hannosubito un forte aumento del loro debito;

b) assicurerebbe il giusto contri-buto del settore finanziario alla coperturadei costi dei piani di salvataggio e deiprogrammi di stimolo e di rilancio delleeconomie, nonché una più giusta parità ditrattamento con gli altri settori produttivisempre soggetti a prelievi fiscali;

c) garantirebbe la riscossione di ungettito prevedibile, permettendo di stabi-lire politiche di medio-lungo periodo, siaper far fronte alle conseguenze socialidella crisi, sia per sostenere programmi diaiuto allo sviluppo dei Paesi poveri e dicontrasto dei cambiamenti climatici;

d) frenando la speculazione, dimi-nuirebbe l’instabilità dei mercati, con ri-cadute positive anche per le imprese, intermini di minor rischio valutario, minoriincertezze sui prezzi delle materie prime eminor rischi degli investimenti esteri;

si annoverano a questo proposito,senza pretesa di esaustività, le risoluzionin. 7-00333, a prima firma dell’onorevoleBarbi, n. 7-00328, a prima firma dell’ono-revole Zacchera, n. 7-00346, a primafirma dell’onorevole Evangelisti, approvatenella seduta del 16 giugno 2010 della III

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Commissione della Camera dei deputati; lemozioni n. 1-00817, a prima firma del-l’onorevole Volontè, e n. 1-00850, a primafirma dell’onorevole Tempestini, approvatein Aula il 7 febbraio 2012; l’interrogazionen. 5-04529, presentata dall’onorevoleBarbi, a cui si è dato risposta nella sedutadel 4 maggio 2011 della III Commissionedella Camera dei deputati; i disegni dilegge atto Camera 3740, a prima firmadell’onorevole Sarubbi, presentato il 30settembre 2010, e atto Camera 4389, aprima firma dell’onorevole Bersani, pre-sentato il 27 maggio 2011;

il Consiglio dei Ministri delle finanze(Ecofin) del 22 giugno 2012, constatatal’impossibilità di procedere unanimi al-l’adozione della proposta di direttiva dellaCommissione europea [COM(2011)594]concernente un sistema comune d’impostasulle transazioni finanziarie da applicarein tutti gli Stati membri dell’Unione eu-ropea a partire dal 1o gennaio 2014, allaluce del dibattito pubblico orientativo svol-tosi in tale seduta, ha, altresì, accertatonelle sue conclusioni che vi fosse un« significativo numero » di delegazioni fa-vorevoli a considerare l’introduzione dellasuddetta imposta attraverso la proceduradella cooperazione rafforzata, in ottempe-ranza a quanto stabilito dall’articolo 20del Trattato dell’Unione europea e dagliarticoli 326-334 del Trattato sul funziona-mento dell’Unione europea;

il Consiglio europeo del 28 e 29giugno 2012 ha recepito l’orientamentoespresso dall’Ecofin e nelle sue conclusioniha confermato la volontà da parte dialcuni Stati membri di avviare la proce-dura della cooperazione rafforzata, affin-ché la proposta relativa a una tassa sulletransazioni finanziarie sia adottata entrodicembre 2012;

il Governo ha più volte confermatol’apertura dell’Italia a considerare l’intro-duzione di una tassa sulle transazionifinanziarie, e su sollecitazione di un gior-nalista nella conferenza stampa a lateredel Consiglio europeo di giugno 2012, ilPresidente del Consiglio dei ministri, Ma-

rio Monti, ha fatto intendere come l’Italiasia tra i Paesi aderenti alla cooperazionerafforzata, a condizione che altre misuredi stabilità finanziaria proposte dall’Italiavenissero accolte a livello europeo, condi-zione che si ritiene si possa considerarepositivamente raggiunta alla luce del per-corso intrapreso in Europa in questi mesi;

i Paesi membri che si sono dichiaratifavorevoli all’avvio della cooperazione raf-forzata dovranno sottoscrivere una letteracongiunta alla Commissione europea in cuila richiesta di avvio della procedura vengaformalizzata e si possa, quindi, procederecon le fasi successive previste dai trattatidi autorizzazione, definizione normativa eadozione della tassa;

in un articolo del 14 luglio 2012 de IlSole 24 ore si rivelava che fosse già incircolazione una bozza di lettera redattadal Governo tedesco ed inviata ai poten-ziali partner europei sottoscrittori dellastessa. Inoltre, recenti contatti ufficiosidella campagna « Zero Zero Cinque » e dialtre campagne europee per l’introduzionedi una tassa sulle transazioni finanziariecon esponenti dei Governi europei confer-mano che i negoziati sono in corso e,secondo quanto riportato da agenzie distampa, il Presidente Barroso, in occasionedel discorso sullo stato dell’Unione, haribadito di voler procedere rapidamenteper l’istituzione della suddetta imposta neiPaesi che aderiranno alla cooperazionerafforzata –:

quale sia lo stato dell’arte dei negoziatiin corso tra gli Stati membri dell’Unione eu-ropea che intendono aderire alla coopera-zione rafforzata per l’introduzione di unatassa sulle transazioni finanziarie;

quale sia la posizione politica che staassumendo l’Italia sulla proposta di let-tera, attualmente in circolazione, che unsignificativo numero di Stati membri del-l’Unione europea intende inoltrare allaCommissione europea, comunicando lapropria disponibilità ad introdurre la tassasulle transazioni finanziarie attraverso lacooperazione rafforzata e richiedendo,pertanto, l’avvio dell’iter previsto da taleprocedura;

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tenuto conto che la proposta di di-rettiva che la Commissione europea ela-bora su indicazione dei Paesi coinvoltinella procedura di cooperazione rafforzatapuò essere presentata per l’autorizzazionea procedere da parte del Consiglio europeosolo se corredata di un parere positivo delCouncil legal service (che si pronunciasull’assenza o meno di effetti distorsivi e disquilibrio del mercato unico per effettodella tassa sulle transazioni finanziarie),quali siano ad oggi le eventuali riserve dicarattere tecnico nutrite dal Governo ita-liano sulla sottoscrizione della suddettalettera per avviare tale procedura;

quale tempistica si preveda di seguiretenuto conto dell’impegno assunto dalConsiglio europeo di adottare la propostaentro dicembre 2012.

(2-01680) « Sarubbi, Mogherini Rebesani,Fiano, Lucà, Grassi, Pedoto,D’Incecco, D’Antona, Ghiz-zoni, Siragusa, Rossomando,Fedi, Realacci, De Torre, Fa-rinone, Brandolini, Murer,Miglioli, Bucchino, Ciriello,Bossa, Fogliardi, Gozi,Bobba, Recchia, Martella,Melis, Duilio, Pes, Sbrollini,Rubinato, Pistelli, Lenzi,Marchi ».

(2 ottobre 2012)

Orientamenti del Governo in merito allapermanenza in carica dell’attuale ammi-nistratore delegato della società Eur Spa

– 2-01683

E)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’economia e delle finanze, persapere – premesso che:

in data 14 giugno 2012, è stata svoltain Aula un’interpellanza urgente (la n. 2-01544) presentata da deputati del PartitoDemocratico rivolta al Ministro interro-gato in merito al rinnovo della nominadell’ingegnere Riccardo Mancini ad ammi-nistratore delegato della società Eur spa,

società per azioni detenuta per il 90 percento dal Ministero dell’economia e dellefinanze e per il 10 per cento dal comunedi Roma capitale, che si occupa dellagestione e della valorizzazione di alcunibeni patrimoniali dislocati nel quartiereEur di Roma;

nell’interpellanza si denunciava conallarme, secondo quanto si apprendeva dafonti di stampa, il presunto coinvolgimentodi Riccardo Mancini negli atti dell’inchie-sta sulla corruzione nella Selex. Notiziestampa di questi giorni confermano l’aper-tura di un’indagine da parte della procuradi Roma e l’acquisizione di un’ingentemole di documentazione da parte dellaGuardia di finanza;

in merito ai profili gestionali, si sot-tolineava che, nonostante l’ingente esposi-zione debitoria, Eur spa aveva costituitotre nuove società controllate, la Eur con-gressi Roma srl, la Eur tel srl e la Eurpower srl, per l’erogazione di servizi alcomune di Roma capitale, le cui finalità,ad avviso degli interpellanti, non erano deltutto chiare e le cui strutture avevanoportato ad un aumento esponenziale delnumero di incarichi e personale, con ciòcontravvenendo palesemente ai reiteratiindirizzi del Governo, del Parlamento edella normativa volti a ridurre il numerodi società ed enti nel perimetro dellapubblica amministrazione;

per questo motivo si chiedeva quali cri-teri e quali valutazioni fossero stati alla basedelle scelte che avevano determinato le no-mine nel consiglio di amministrazione diEur spa, con particolare riferimento a quelladi Riccardo Mancini, di cui si ricordava an-che una condanna ad un anno e nove mesiper violazione della legge sulle armi;

il Governo si limitò solo a precisareche l’ingegner Mancini era stato riabilitatoe, pertanto, era eleggibile a consigliere,senza fare alcun riferimento a quali critericurriculari e quali valutazioni in merito aiprogetti di governo della società fosserostate alla base delle scelte che avevanodeterminato la sua nomina;

insoddisfatto da una risposta che ri-teneva imbarazzata e imbarazzante, il rap-

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presentante del Partito Democratico nellareplica sottolineò nuovamente l’inopportu-nità di quella nomina;

da ulteriori notizie di stampa, apparseil 2 ottobre 2012 su tutte le principali te-state nazionali, si apprende che l’inchiestanon solo non si è fermata, ma che la pro-cura ha disposto perquisizioni presso l’enteEur spa, mentre sarebbe confermata l’aper-tura di un’indagine per corruzione e frodefiscale a carico dell’amministratore dele-gato Riccardo Mancini –:

se il Governo non intenda cambiareorientamento rispetto alla risposta fornitail 14 giugno 2012 e, conseguentemente, senon ritenga necessario togliere la fiducia echiedere le immediate dimissioni all’am-ministratore delegato dell’Eur spa.

(2-01683) « Causi, Ventura, Argentin, Ba-chelet, Coscia, Gasbarra,Gentiloni Silveri, Giachetti,Madia, Meta, Morassut, Pom-pili, Recchia, Tocci ».

(2 ottobre 2012)

Iniziative per escludere le spese veteri-narie per gli animali domestici dal-l’elenco di quelle comprese nel cosiddetto

redditometro – 2-01682

F)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’economia e delle finanze, persapere – premesso che:

gli animali, come riconosciuto dalTrattato di Lisbona dell’Unione europea edal codice deontologico dei medici veteri-nari, « sono esseri senzienti, non beni dilusso e come tali hanno il diritto allatutela del loro benessere e della lorosalute, garanzie queste che devono essereassicurate tanto più in una fase così de-licata per l’economia di molte famiglie »;

molto spesso, chi vive con un cane oun gatto deve già sostenere dei sacrificiper provvedere alle sue cure e per poteraffrontare le spese veterinarie;

come denunciato dalle associazionianimaliste e ambientaliste, nel nostroPaese chi vive con un animale domesticosi fa già carico di misure estremamentepenalizzanti: l’aliquota iva più alta sullasalute degli animali (dal 20 al 21 percento) e sui loro alimenti (dal 20 al 21 percento);

ad ottobre 2012 sarà operativo ilnuovo redditometro, che – come dichia-rato dal direttore dell’Agenzia delle en-trate, nel corso dell’audizione presso laCommissione finanze della Camera deideputati – rappresenta un passaggio fon-damentale nella « guerra contro l’evasionefiscale »;

il redditometro ha come obiettivoquello di dare la caccia agli evasori, indi-viduando gli scostamenti tra reddito di-chiarato e spese effettivamente sostenutedai cittadini attraverso 100 voci di spesa;

tra queste 100 voci di spesa sonostate inserite le spese veterinarie;

il risultato raggiunto in questo modoè quello di considerare « bene di lusso » ilpossesso di un animale domestico per ilfisco; infatti, il cagnolino o il gatto chesonnecchia sul nostro divano è consideratoun indice di ricchezza, al pari dello yachto della Ferrari;

gli animali da compagnia hanno unruolo sociale all’interno dei nuclei fami-liari, sempre più scossi da una crisi eco-nomica che non sta dando tregua, soprat-tutto, a chi i sacrifici è abituato da semprea farli;

ogni proprietario di un cane o di ungatto ha già scelto di rinunciare a qualcosaper sé per poter affrontare spese veteri-narie in favore del proprio animale;

il possesso di un animale domesticonon è sintomo di ricchezza, semmai dispirito di sacrificio a beneficio di chi, solocon la sua presenza, fa compagnia ad unanziano o ad un bambino o semplicementeci accompagna nella fatica di un viveresempre più complicato;

una sicura conseguenza di tutto ciòsarà quella di contrarre le spese per le

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cure dell’animale e di incentivarne l’ab-bandono, scoraggiando – altresì – la giàdifficile opera pro-adozione degli animaliabbandonati;

quanto detto si pone in palese con-traddizione con la legislazione attualmentevigente in materia di tutela degli animali,che pone l’Italia all’avanguardia in questocampo, e con l’attenzione che il Parlamentosta dedicando all’elaborazione di un nuovotesto finalizzato alla promozione della tu-tela degli animali d’affezione e alla preven-zione del randagismo, attualmente in di-scussione presso la XII Commissione affarisociali della Camera dei deputati e nei con-fronti del quale anche l’attuale Governo haespresso il proprio apprezzamento –:

se non ritenga opportuno, alla lucedelle considerazioni esposte in premessa, as-sumere iniziative per escludere le spese vete-rinarie per gli animali domestici dall’elencodi quelle comprese nel redditometro.

(2-01682) « Giammanco, Frattini, Cazzola,Romani, Biancofiore, Loren-zin, Ravetto, Giro, Crosetto,Ceccacci Rubino, GioacchinoAlfano, Bocciardo, Barani,De Luca, Biasotti, Calabria,Vincenzo Antonio Fontana,Repetti, Gibiino, Garagnani,Formichella, Catanoso, Ber-nardo, Torrisi, Mannucci,Mottola, De Girolamo, Man-cuso, Frassinetti, Pelino, An-tonino Foti, Gregorio Fon-tana, Savino ».

(2 ottobre 2012)

Iniziative volte a salvaguardare l’indu-stria automobilistica italiana alla luce delnuovo piano di investimenti della FIAT

– 2-01670

G)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dello sviluppo economico, persapere – premesso che:

il progetto « Fabbrica Italia » avviatoda Fiat nel 2010 prevedeva 20 miliardi di

euro di investimenti e un milione e quat-trocento mila auto prodotte in Italia;

secondo tale piano, a Mirafiori laproduzione doveva essere aumentata dicirca 100 mila vetture, a Melfi di 400 milae a Pomigliano di 250 mila, mentre aCassino i volumi dovevano essere quadru-plicati, alla Sevel dovevano essere prodotti240 mila veicoli commerciali all’anno,mentre era confermata la chiusura diTermini Imerese;

a Mirafiori nel 2011 la produzione diauto si è fermata a quota 63 mila, dal 2007al 2011 la produzione di Melfi è scesa da300 mila a 230 mila automobili, e quelladi Cassino da 150 mila a 131 mila, mentrelo stabilimento di Pomigliano nel 2011 nonha sfornato più di 12 mila macchine;

del progetto « Fabbrica Italia » ri-mane solo la chiusura dello stabilimentodi Termini Imerese;

la cassa integrazione è ormai arrivatain tutti e quattro i grandi stabilimenti delgruppo: a Mirafiori, a Melfi, a Cassino e aPomigliano, dove pochi mesi fa è uscita laprima nuova Panda, che non vende comesperato, e dove la cassa integrazione hariguardato 2.150 dipendenti tra il 20 e il31 agosto 2012;

è stato, invece, posticipato nello sta-bilimento di Melfi il lancio di una nuovaversione della Punto, nell’attesa di unaripresa del mercato che per ora sembramolto lontana, stabilimento dove lavorano5.300 dipendenti e la cassa integrazione hagià colpito a « macchia di leopardo », aseconda dell’andamento degli ordini, cosìcome a Cassino, la fabbrica che produceLancia Delta, Fiat Bravo e Alfa Giulietta;

l’unico stabilimento dove il lavoroviaggia a ritmi regolari è Sevel che pro-duce veicoli commerciali vicino a Chieti;

dei 190 mila dipendenti del grupposparsi nel mondo, 25 mila sono gli operaioccupati nei quattro stabilimenti italiani(Mirafiori, Cassino, Pomigliano e Melfi);

Atti Parlamentari — 29 — Camera dei Deputati

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a livello mondiale il mercato delleauto non è in crisi, nel primo semestre 2012sono stati venduti sul pianeta 40 milioni e466 mila auto, il 6,7 per cento in più dellostesso periodo del 2011, che pure era statoun anno record; i costruttori europei che sisono attrezzati prima per essere presenti suquei mercati hanno retto meglio la crisi, laFiat, da parte sua, si è limitata al soloinsediamento in Brasile;

il crollo delle vendite nell’area euro èconseguenza delle politiche recessive deiGoverni per far fronte alla crisi del debito;i mercati dei Paesi del sud Europa vannopeggio degli altri; i cali più vistosi nell’areaeuro sono quelli di Fiat (-16,5 per cento)e Renault (-16,1 per cento);

il calo di Fiat è dovuto al fatto che ilmercato di riferimento, quello italiano, èquello che ha perso di più (-19,9 percento) tra i cinque grandi del continente;

con le attuali condizioni di mercato eall’attuale livello di vendite non c’è lavoroper tutti i dipendenti Fiat e si affaccianole ipotesi dell’affitto degli impianti, delprolungamento della cassa integrazione odel dirottamento di pezzi di produzionidagli Stati Uniti;

a Mirafiori è prevista la produzionedi due piccoli suv, uno della Jeep e unodella Fiat (la 500X) che entreranno inproduzione solo nel 2013 e nel 2014, peressere venduti in Europa e nel resto delmondo;

oltre a questi modelli non c’è nulla,considerato che i progetti delle vetture chedovranno sostituire la Punto e la Bravonon sono stati ancora deliberati e chedalla fase di avvio alla produzione civogliono non meno di diciotto mesi;

dei 20 miliardi di euro promessi, laFiat, fino ad oggi, ha investito in Italia 800milioni di euro per Pomigliano e un mi-liardo di euro per la produzione di unaMaserati nell’ex Bertone di Grugliasco;

si conferma con ciò che la Fiat staperdendo quote di mercato perché non hafatto investimenti e non ha nuovi prodotti;

in tale contesto, l’annuncio dell’ammini-stratore delegato Fiat suscita allarme tra ilavoratori, soprattutto nel Mezzogiorno, ecrea un clima di incertezza e di paura;

prima dell’estate, tramite la bancaLazard, la Volkswagen aveva fatto saperedi essere pronta a trattare il marchio AlfaRomeo, che da vent’anni la Fiat non riescea valorizzare, e uno dei grandi stabilimentiitaliani del gruppo;

nel Governo tale notizia non sembraavere suscitato interesse, mentre sarebbeutile accertare la consistenza di tale pro-posta; se la Fiat non dovesse rivelarsi ingrado di mandare avanti gli stabilimenti, ènecessario trovare alternative per scongiu-rare l’ipotesi che l’Italia rimanga senzaindustria automobilistica;

gli stabilimenti sono in gran partefermi, i lavoratori provano la paura di nonavere un futuro, la prospettiva industrialedel Paese è messa fortemente in discus-sione, il piano « Fabbrica Italia » non c’èevidentemente mai stato;

è necessario che il Governo capisca lareale strategia del gruppo, i dossier suiquali poteva e può far pesare un propriointervento: Termini Imerese, Irisbus, Sevelnon sono da considerarsi chiusi;

è forse il caso di affrontare il casoFiat come una grande questione indu-striale del Paese, nel rispetto dei ruoli diciascuno –:

quali iniziative urgenti intenda intra-prendere il Ministro interpellato;

se ritenga una priorità la salvaguar-dia e lo sviluppo della base industriale delPaese e se, all’interno di questa priorità,l’industria automobilistica abbia ancoraun ruolo o se l’abbia perduto;

se intenda verificare le reali inten-zioni della Fiat a investire ancora in Italia,assicurando le migliori condizioni di con-testo anche in termini di ammortizzatorisociali straordinari;

se, nel caso in cui Fiat non intendessemantenere alcuni degli stabilimenti, in-

Atti Parlamentari — 30 — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 — N. 697

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tenda favorire soluzioni che prendano se-riamente in considerazione altri soggettied iniziative industriali.

(2-01670) « Vico, Lulli, Ventura, AntoninoRusso, Capodicasa, Vaccaro,Colaninno, Boffa, Adinolfi,Berretta, Iannuzzi, Misiani,Amici, Boccia, Margiotta,Ferranti, Argentin, Pompili,Corsini, Cuperlo, Zaccaria,Graziano, Mario Pepe (PD),Santagata, Miglioli ».

(20 settembre 2012)

Elementi e iniziative in ordine alla pro-cedura di gara relativa alla cessione deirami d’azienda della società Asa group di

Castellamonte (Torino) – 2-01673

H)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei Ministri e ilMinistro dello sviluppo economico, persapere – premesso che:

la protesta dei lavoratori per l’aggra-varsi della situazione di crisi della societàAsa group di Castellamonte (Torino), or-mai in via di fallimento, ha riacceso l’in-teresse pubblico sulla necessità di indivi-duare soluzioni chiare e definitive sulfuturo della gestione dei rifiuti nei 51comuni dell’Alto canavese e sul futuro deidipendenti della stessa società;

la società pubblica Asa group di Ca-stellamonte (Torino), a seguito di unasituazione economico-finanziaria disa-strosa, è gestita oggi da un commissariostraordinario nominato dal Ministero dellosviluppo economico e gestisce i rifiuti diun bacino di 80.000 abitanti nell’Alto ca-navese;

la situazione di crisi va avanti dal2010, come denunciato dall’atto di sinda-cato ispettivo dell’interpellante Togni n. 5-03569, al quale il Ministero dello sviluppoeconomico ha risposto in data 2 dicembre2010;

la gestione del ciclo dei rifiuti versain gravi difficoltà anche a seguito dellachiusura della discarica nel comune diCastellamonte (Torino) in località Vespia,per gravi inadempienze;

nel mese di aprile 2012, il consorzioCanavesano Ambiente ha indetto un pro-cedimento di gara per l’affidamento, con ilsistema dell’offerta economicamente piùvantaggiosa, dei servizi di gestione inte-grata del ciclo dei rifiuti, per un periododi quindici anni, con l’esclusione delleoperazioni di trattamento e/o smalti-mento; si è trattata di una gara a doppiooggetto, in quanto il procedimento com-prendeva, con base di gara di 7 milioni dieuro al rialzo, anche la cessione completadel ramo di impresa della Asa servizi srle la cessione parziale di asset di Asaconsorzio, per le parti afferenti la gestionedel ciclo dei rifiuti;

la gara è andata deserta;

è stata, quindi, prevista una riaper-tura della gara, con modifica dei terminidell’offerta economicamente più vantag-giosa, ivi compresa l’offerta a ribasso perla cessione dei rami d’azienda;

a tale seconda gara hanno parteci-pato solo due società, senza tuttaviaaverne i requisiti richiesti, mentre altresocietà hanno manifestato interesse manon hanno partecipato al bando, presu-mibilmente per la mancanza di chiarezzanei contenuti del bando stesso, soprattuttoper la parte riguardante i beni strumentalidell’azienda e la situazione finanziariadegli stessi;

il 19 settembre 2012, il tribunale diIvrea ha accolto la richiesta del commis-sario straordinario di rinviare a novembrel’avvio della procedura di fallimento diAsa, permettendo la possibilità di prose-guire con una procedura negoziata al-l’espletamento della gara, anche per lasalvaguardia dei livelli occupazionali deidipendenti dell’azienda; si continua erro-neamente a percorrere la strada della garaa doppio oggetto, nonostante le difficoltàemerse;

Atti Parlamentari — 31 — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 — N. 697

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si protrae la pesante situazione dicrisi del servizio della gestione dei rifiutinell’Alto canavese che, come conseguenza,si ripercuote sulla salute dei cittadini cheabitano in prossimità all’azienda, a causadel prolungarsi del deposito temporaneodei rifiuti; di quest’ultima situazione sem-bra informata la procura di Ivrea;

il commissario straordinario del con-sorzio Asa e di Asa servizi in amministra-zione straordinaria ha sottoscritto unaconvenzione ai sensi dell’articolo 15 dellalegge n. 241 del 1990 con il consorzioCanavesano Ambiente per lo svolgimentoin collaborazione di « attività di interessecomune per lo svolgimento congiunto delleprocedure di gara per la cessione delcomplesso aziendale Asa e di Asa servizisrl e per l’affidamento del servizio diraccolta e trasporto di rifiuti urbani eassimilati nel sub ambito b, del bacino17 » –:

se il Governo sia al corrente dellasituazione di crisi della società Asa groupdi Castellamonte (Torino) e delle modalitàutilizzate per lo svolgimento delle garesopra esposte, e se non ritenga opportunoassumere iniziative ai fini della modificadella strategia del doppio oggetto di gara,che fino ad ora non ha portato alcunbeneficio, anche valutando i migliori ri-sultati economici conseguibili.

(2-01673) « Togni, Dozzo ».

(25 settembre 2012)

Iniziative per garantire la correttezzadelle fasi di esecuzione contrattuale re-lative agli affidamenti diretti in esseretra i general contractor e le società localinei territori della Calabria e della Sicilia

– 2-01661

I)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro delle infrastrutture e dei tra-sporti, per sapere – premesso che:

nei territori delle regioni Calabria eSicilia sono attualmente in corso di ese-

cuzione appalti pubblici diretti alla rea-lizzazione di opere di ammodernamentostradale di interesse preminente per losviluppo socioeconomico delle aree inte-ressate;

tali appalti pubblici, aventi ad oggettoinfrastrutture strategiche, sono stati aggiu-dicati mediante il sistema del general con-tractor, regolamentato dal codice degli ap-palti pubblici;

nelle regioni interessate, il ruolo digeneral contractor è svolto da diversegrandi imprese, operanti in Italia e nelmondo nel settore dell’edilizia e delleinfrastrutture;

i general contractor, in applicazionedel codice degli appalti pubblici, hannointeso affidare direttamente, mediantespecifici contratti, l’esecuzione dei lavoridi che trattasi a società radicate ed ope-ranti nelle diverse realtà locali, le quali,pertanto, hanno proceduto e stanno pro-cedendo con mezzi e risorse proprie allaconcreta realizzazione degli interventi in-frastrutturali strategici in questione;

per come già evidenziato nell’aprile2012 dall’Ance Sicilia tramite comunicatostampa ampiamente ripreso dai medialocali, e per come recentissimamente se-gnalato da altre società locali affidatariedegli appalti pubblici ed operanti nei ter-ritori calabresi, il rapporto giuridico-eco-nomico tra società locali e general con-tractor è contrassegnato da macroscopichealterazioni del corretto sinallagma con-trattuale, così sintetizzabili:

a) mancate e/o ritardate emissioni,da parte dei general contractor, delle cer-tificazioni prodromiche alla liquidazionedei singoli stati di avanzamento;

b) assoluta mancanza di tempi certirispetto ai pagamenti correnti dovuti daigeneral contractor alle società locali, inadempimento dei singoli stati di avanza-mento già certificati;

Atti Parlamentari — 32 — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 — N. 697

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c) mancato periodico « ripiana-mento », da parte dei general contractor,delle anticipazioni concesse in factoringalle società locali dagli istituti bancari,relativamente alle fatture emesse a caricodei medesimi general contractor all’esitodelle previste certificazioni;

d) approfittamento della grave si-tuazione di stress finanziario delle impreseaffidatarie, con conseguente « acquisto » daparte dei contraenti generali delle riservea prezzi nettamente inferiori al dovuto edal reclamato;

la situazione appena descritta, carat-terizzata da mancati e/o ingiustificata-mente ritardati pagamenti che inesorabil-mente producono pesantissimi riflessi sul-l’indebitamento delle società locali, oltreche sulla tempestiva esecuzione dei lavoriappaltati, configura con estrema evidenzal’oramai insostenibile sofferenza finanzia-ria delle società locali medesime, tale daaver oramai provocato delicatissime riper-cussioni sul piano societario squisitamenteeconomico;

il modus operandi dei general con-tractor appare agli interpellanti con tuttaprobabilità ispirato ad un inaccettabileabuso della propria posizione dominante,i cui effetti pratici si risolvono in quelloche appare un illegittimo e sperequatoribaltamento sulle società locali di costicorrenti (in termini di continue anticipa-zioni) e costi aggiuntivi (specie in terminidi interessi bancari), cui fa da contraltareun utilizzo parcellizzato delle liquiditàfinanziarie, colpevolmente mantenute oltrei normali termini contrattuali nella dispo-nibilità dei general contractor mediante ilperverso sistema delle ritardate certifica-zioni sal (stato avanzamento lavori) e deiritardati (se non mancati) pagamenti deicrediti contrattuali e dei crediti iva;

come segnalato dall’Ance Sicilia, leconseguenze di siffatta « strategia » con-trattuale sono ad oggi devastanti, soprat-tutto per quanto concerne lo stato digravissima crisi finanziaria ed economica,artificiosamente indotta, in cui versano latotalità delle società locali che hanno sti-

pulato negozi giuridici di affidamento e/odi cooperazione con i general contractor,società locali le quali, sia bene puntualiz-zarlo, precedentemente all’avvio di siffattirapporti giuridici rivestivano nel proprioambito territoriale ruoli di assoluta affi-dabilità professionale e di garantita soli-dità economico-finanziaria e il cui stato dicrisi provocherebbe ulteriori, e gravissimi,danni in termini di perdita di occupa-zione;

gli ultimi due punti evidenziati assu-mono importanza centrale, in quantoespressivi di un inaccettabile drenaggio dirisorse finanziarie che i general contractorstanno, di fatto, determinando in danno diaziende operanti nei territori meridionalidel Paese, circostanza, questa, foriera diinaccettabile nocumento alla già depressarealtà economica di quelle contrade, ri-spetto alla quale urgono immediati cor-rettivi tecnici ed altrettanto immediate,oltre che efficaci, azioni politiche di con-trasto;

la predetta « strategia » contrattualecomporta, sul piano della tempistica direalizzazione delle infrastrutture interes-sate, inevitabili rallentamenti, cui si asso-cia un’altrettanto inevitabile proliferazionedei contenziosi legali, che le società localiandranno ad instaurare per vedersi rico-noscere il giusto riconoscimento di tutti idanni sin qui subiti per effetto delle inac-cettabili modalità con cui i general con-tractor hanno inteso dare esecuzione agliaccordi contrattuali sottoscritti con le so-cietà medesime –:

quali urgenti iniziative di compe-tenza, compresa una formale verifica acura dei competenti uffici del Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti, il Mi-nistro interpellato intenda assumere alfine di riportare in un ambito di corret-tezza giuridica le fasi di esecuzione con-trattuale relative agli affidamenti diretti inessere tra i general contractor e le societàlocali nei territori della Calabria e dellaSicilia ed al fine di garantire la non

Atti Parlamentari — 33 — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 — N. 697

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assistita sopravvivenza economico-finan-ziaria delle predette società locali, anchein riferimento ai livelli di occupazione daesse garantiti.

(2-01661) « Terranova, Soglia, Pugliese,Lainati, Bernardini, MarioPepe (Misto-R-A), Roccella,Stracquadanio, Angela Na-poli, Granata, Lo Presti, Bar-baro, Consolo, Patarino, Ia-picca, Contento, Malgieri,Cannella, Scelli, Laboccetta,D’Alessandro, Ventucci, Co-sta, Sisto, Torrisi, Misiti,Rosso, Dima, Biava, Fucci,Cassinelli, Speciale, Minniti,Margiotta, Pisicchio, Versace,Mistrello Destro, Gava, LoMoro, Fallica, Grimaldi, Mic-cichè, Pittelli, Stagno d’Al-contres ».

(12 settembre 2012)

Iniziative per scongiurare il rischio di unprolungato arresto dei lavori relativi allastazione dell’alta velocità di Afragola

(Napoli) – 2-01676

L)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro delle infrastrutture e dei tra-sporti, per sapere – premesso che:

il cantiere aperto per la realizzazionedella stazione dell’alta velocità di Afragola(Napoli) è stato sottoposto a sequestrogiudiziario da parte del tribunale di Mi-lano in data 15 settembre 2012 su ricorsodella Peri spa, l’impresa multinazionalepiù grande al mondo per la produzione efornitura di sistemi di casseforme ed im-palcature;

in particolare, sono state assoggettatea sequestro imponenti casseformi e arma-ture in ferro che sostengono le fondazionidi cantiere e, quindi, il provvedimentocautelare del tribunale di Milano impedi-sce, di fatto, la prosecuzione dei lavori;

la Peri spa, ha richiesto ed ottenuto ilsequestro nei confronti di due impresesubappaltatrici dei lavori, la Nuova Tirre-nia costruzioni s.r.l. e la Ema costruzionis.r.l., alle quali aveva concesso in noleggiole strutture assoggettate a sequestro; diconseguenza, Rete ferroviaria italiana spanon ha più la disponibilità del cantiere, nédelle opere ivi presenti;

la gravità della situazione è diretta-mente proporzionale all’importanza stra-tegica dell’appalto e allo spreco di risorsepubbliche che deriva dall’interruzione deilavori che hanno ad oggetto la progetta-zione e la realizzazione della stazionedell’alta velocità di Afragola, per un cor-rispettivo di circa 75 milioni di euro;

l’attuale contenzioso è stato certa-mente provocato dalla crisi economica efinanziaria della Dec spa, appaltatricedelle opere, che tra ottobre 2011 e dicem-bre 2011 ha iniziato a non pagare i proprifornitori e i sopraddetti subappaltatori,che attualmente vantano un credito supe-riore ai 2.000.000 di euro;

ai sensi dell’articolo 118, comma 3,del decreto legislativo 12 aprile 2006,n. 163, le imprese esecutrici devono tra-smettere alla stazione appaltante, entroventi giorni dal pagamento di ciascun statodi avanzamento lavori, copia delle fatturequietanzate dai propri subappaltatori: inmancanza di ciò la stazione appaltante hal’obbligo di sospendere i successivi paga-menti;

il fatto stesso di non aver ricevuto daDec spa fatture quietanzate dai proprisubappaltatori avrebbe dovuto consentirea Rete ferroviaria italiana spa di rendersiconto della grave crisi economico-finan-ziaria in cui versava l’impresa esecutricedei lavori;

dal mese di gennaio 2012, la crisifinanziaria della Dec spa ha determinatoaddirittura la sospensione di ogni attivitàlavorativa di cantiere, senza che né Reteferroviaria italiana spa, né la direzione

Atti Parlamentari — 34 — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2012 — N. 697

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lavori, affidata alla Italferr spa, società delgruppo Ferrovie dello Stato, sollevasseroobiezioni di sorta;

dal verbale di sospensione che Decspa ha sottoposto ai propri subappaltatorisi legge che sarebbe stato necessario re-digere una variante al progetto, su richie-sta della stessa Rete ferroviaria italianaspa; ma questa dichiarazione è stata smen-tita per iscritto dalla Italferr spa, sia purtardivamente e solo a causa di un inter-pello in tal senso rivoltole dal legale deisubappaltatori; il che dimostra il totaledisinteresse della direzioni lavori sul-l’avanzamento dei lavori e sulla condu-zione del cantiere;

come è noto, il direttore dei lavori diun’opera pubblica riveste la qualifica dipubblico ufficiale per l’attività di vigilanzasulla corretta esecuzione dei manufatti daparte delle imprese esecutrici, nonché, piùin generale, per l’attività di controllo sul-l’effettiva esecuzione dei lavori, anche conriguardo ai tempi di realizzazione;

a giudizio degli interpellanti, l’inerziadella stazione appaltante e dell’organo didirezione lavori appare assolutamente in-giustificata, trattandosi di un’impresa cheper mesi ha omesso di far fronte ai propriimpegni, in un contesto che si è aggravatosempre di più, se solo si considera che Decspa non ha più erogato gli stipendi aipropri dipendenti, ha continuato a nonpagare subappaltatori e fornitori e hasubito il protesto per alcuni titoli di cre-dito portati all’incasso e non onorati;

con nota datata 2 maggio 2012, leimprese subappaltatrici hanno denunciatoa Rete ferroviaria italiana spa e a Italferrspa gli inadempimenti di Dec spa e i danniche quest’ultima stava provocando alleopere e ai terzi;

da ultimo, la Dec spa ha disposto lasospensione dei lavori dopo il montaggioin opera delle casseformi della Peri spa,provocando un duplice danno; da un lato,costringendo le società subappaltatrici asopportare inutilmente gli ingenti costi dinoleggio e, dall’altro, impedendo di smon-

tare e di rimuovere le casseformi poste inopera e le gru, per il rischio di crolli edanneggiamenti alle opere;

la richiesta formulata dalle imprese aRete ferroviaria italiana spa di far eseguiredi ufficio i lavori, almeno limitatamentealle opere più urgenti, non è stata riscon-trata da questa ultima; mentre la Italferrspa lo ha fatto in maniera totalmenteevasiva;

se fosse stata accolta, sarebbe stato,invece, possibile restituire a Peri spa lecasseformi, mettere in sicurezza le opererealizzate e, contestualmente, contenere idanni a carico delle imprese subappalta-trici;

a giudizio degli interpellanti, il favorverso la Dec spa è tale che, malgrado lasua condotta fosse tale da comprometterela buona riuscita dei lavori, sarebbe stataaddirittura concessa una proroga di ter-mini contrattuali ormai scaduti, compresoquello fissato per l’ultimazione dei lavori;

peraltro, a quanto risulta agli inter-pellanti, la proroga sarebbe stata concessaquando lo stato di decozione della Dec spaera del tutto manifesto, al punto che lasocietà stava per depositare la domanda diammissione al concordato preventivo e,contestualmente, comunicava per iscrittoai propri dipendenti di non avere soldi incassa per pagare gli stipendi;

contro ogni evidenza, la Italferr spaha continuato a garantire ai subappalta-tori di aver adottato tutti i provvedimentiaffinché i lavori arbitrariamente sospesidall’esecutore Dec spa riprendessero a re-gola d’arte; allo stesso tempo, diffidava leimprese subappaltatrici Nuova Tirreniacostruzioni srl ed Ema costruzioni srl dalrimuovere i casseri e le relative armatureed a mantenere i casseri nell’attuale con-dizione, fintanto che le attività di cantierenon fossero regolarmente riprese, come daultimo intimato con ordine di servizion. 530 del 30 maggio 2012;

Atti Parlamentari — 35 — Camera dei Deputati

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oggi la posizione di Rete ferroviariaitaliana spa è radicalmente mutata, poiché,stando alle ultime dichiarazioni rese daquesta ultima alla stampa, « è stato richie-sto all’impresa appaltatrice che venganorimossi i materiali presenti, restituendoli,se dovuto, ai rispettivi fornitori »; sembra,quindi, che Rete ferroviaria italiana spanon voglia riprendere più i lavori, poichédiversamente non avrebbe senso sostenerecosti di ripiegamento del cantiere;

in ogni caso, per rimuovere le attrez-zature presenti in cantiere occorrerebbepredisporre un piano di sicurezza e so-stenere ingenti costi per manodopera etrasporti ed è, quindi, contraddittorio cheRete ferroviaria italiana spa abbia confe-rito tale incarico alla Dec spa, benchéquest’ultima, dopo la risoluzione del con-tratto di appalto e la domanda di ammis-sione al concordato preventivo, non abbiané l’interesse, né le risorse per provve-dervi;

da ultimo, si segnala che, da infor-mazioni assunte, risulta che, in data 13giugno 2012, la società Giustino costru-zioni spa, seconda classificata nella gara diappalto poi aggiudicata a Dec spa, abbiacomunicato a Rete ferroviaria italiana spadi essere interessata alla prosecuzione deilavori: circostanza questa che sino ad oggiRete ferroviaria italiana spa omette diriferire, cosicché sembra trovare confermal’ipotesi che quest’ultima abbia già deciso

di sospendere sine die l’esecuzione deilavori di costruzione della stazione altavelocità di Afragola –:

se e quali iniziative intenda adottareal fine di scongiurare il rischio di unprolungato arresto dei lavori della stazionedell’alta velocità di Afragola, che compro-metterebbe lo sviluppo ulteriore del tra-sporto ferroviario nel Mezzogiorno d’Ita-lia, vanificando gli investimenti sin quieffettuati;

se e quali iniziative intenda adottareper tutelare i livelli occupazionali garantitidalle imprese coinvolte nel dissesto dellaDec spa.

(2-01676) « Laboccetta, Contento, Laf-franco, D’Alessandro, Cos-siga, Cassinelli, Savino, Ca-stiello, Di Caterina, Rosso,Bianconi, Dima, Formichella,Papa, Cicchitto, Dell’Elce, Co-sentino, Brunetta, Bellotti,Lisi, Mantovano, Cannella,Nola, Porcu, Ventucci, Costa,Picchi, Scelli, De Angelis,Bernardo, Scalera, Razzi,Crosetto, Pecorella, Ciccioli,Taddei, Milo, Ronchi, Armo-sino, Traversa, Pittelli, Belca-stro, Sammarco, D’Anna,Calderisi, Marinello, Torrisi,Paolo Russo, Moffa, De Luca,Lehner, Cesario, Stasi, Ca-tone, Guzzanti, Pionati ».

(27 settembre 2012)

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