ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO -...

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297. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione: Cariello ................................... 1-00599 16713 Risoluzioni in Commissione: I Commissione: Cozzolino ................................ 7-00468 16714 XI Commissione: Damiano ................................. 7-00469 16716 XIII Commissione: Oliverio ................................... 7-00467 16719 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interpellanze: Melilla ..................................... 2-00690 16723 Di Salvo .................................. 2-00693 16724 Interrogazioni a risposta in Commissione: Romanini ................................ 5-03634 16725 Gallo Luigi ............................. 5-03641 16726 PAG. Interrogazioni a risposta scritta: Ferraresi ................................. 4-06125 16731 Pagano .................................... 4-06138 16733 Prodani ................................... 4-06140 16733 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazioni a risposta scritta: Melilla ..................................... 4-06122 16735 Romano Paolo Nicolò .......... 4-06131 16736 Busto ....................................... 4-06136 16736 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazioni a risposta in Commissione: Pes ........................................... 5-03635 16738 Ghizzoni ................................. 5-03643 16738 Difesa. Interrogazione a risposta immediata in Commissione: IV Commissione: Corda ...................................... 5-03639 16739 Interrogazione a risposta scritta: Rizzo ....................................... 4-06137 16740 Atti Parlamentari 16711 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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297. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozione:

Cariello ................................... 1-00599 16713

Risoluzioni in Commissione:

I Commissione:

Cozzolino ................................ 7-00468 16714

XI Commissione:

Damiano ................................. 7-00469 16716

XIII Commissione:

Oliverio ................................... 7-00467 16719

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interpellanze:

Melilla ..................................... 2-00690 16723

Di Salvo .................................. 2-00693 16724

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Romanini ................................ 5-03634 16725

Gallo Luigi ............................. 5-03641 16726

PAG.

Interrogazioni a risposta scritta:

Ferraresi ................................. 4-06125 16731

Pagano .................................... 4-06138 16733

Prodani ................................... 4-06140 16733

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazioni a risposta scritta:

Melilla ..................................... 4-06122 16735

Romano Paolo Nicolò .......... 4-06131 16736

Busto ....................................... 4-06136 16736

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Pes ........................................... 5-03635 16738

Ghizzoni ................................. 5-03643 16738

Difesa.

Interrogazione a risposta immediata in Commissione:

IV Commissione:

Corda ...................................... 5-03639 16739

Interrogazione a risposta scritta:

Rizzo ....................................... 4-06137 16740

Atti Parlamentari — 16711 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

PAG.

Economia e finanze.

Interpellanza:

Matarrese ............................... 2-00691 16740

Interrogazioni a risposta scritta:

Melilla ..................................... 4-06123 16742

Capelli ..................................... 4-06135 16742

Infrastrutture e trasporti.

Interpellanza:

Piras ........................................ 2-00692 16744

Interrogazione a risposta in Commissione:

Pili ........................................... 5-03638 16745

Interrogazione a risposta scritta:

Cardinale ................................ 4-06127 16746

Interno.

Interrogazioni a risposta scritta:

Fedriga .................................... 4-06117 16747

Vacca ....................................... 4-06118 16748

Moscatt ................................... 4-06120 16749

Cirielli ..................................... 4-06121 16749

Labriola .................................. 4-06133 16751

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Beni ......................................... 5-03636 16752

Piso .......................................... 5-03640 16753

Interrogazioni a risposta scritta:

Valente Simone ..................... 4-06119 16753

Grimoldi ................................. 4-06124 16754

Valente Simone ..................... 4-06129 16756

PAG.

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazioni a risposta scritta:

Molteni .................................... 4-06130 16758

Romano Paolo Nicolò .......... 4-06132 16758

Nesci ....................................... 4-06139 16759

Salute.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Scuvera ................................... 5-03642 16761

Interrogazione a risposta scritta:

D’Ambrosio ............................. 4-06128 16761

Semplificazione e pubblica amministrazione.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Lauricella ................................ 5-03637 16762

Sviluppo economico.

Interrogazioni a risposta scritta:

Camani .................................... 4-06126 16763

Grimoldi ................................. 4-06134 16764

Apposizione di firme a mozioni ................ 16765

Apposizione di firme ad una mozione emodifica dell’ordine dei firmatari ............ 16765

Apposizione di firme ad interrogazioni ... 16765

Pubblicazione di un testo ulteriormenteriformulato ............................................... 16765

Risoluzione in Commissione:

XIII Commissione:

Benedetti ................................ 7-00454 16765

Atti Parlamentari — 16712 — Camera dei Deputati

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:

La Camera,

premesso che:

con un emendamento approvato aldisegno di legge di stabilità 2014 è statoinserito all’articolo 1 il comma 206 che,modificando l’articolo 48, primo comma,della legge 20 maggio 1985, n. 222, ag-giunge una nuova finalità a cui destinarela quota dell’otto per mille dell’IRPEFdevoluta alla diretta gestione statale, ossia« ristrutturazione, miglioramento, messa insicurezza, adeguamento antisismico ed ef-ficientamento energetico degli immobili diproprietà pubblica adibiti all’istruzionescolastica »;

per l’introduzione del suddetto in-tervento nella categoria degli interventiammessi, si è proceduto alla modificadell’articolato del decreto del Presidentedella Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, esuccessive modifiche, mediante l’adozionedi uno schema di decreto del Presidentedella Repubblica, sul quale le Commissioniparlamentari competenti hanno recente-mente espresso il parere;

come ben noto, negli ultimi anni, iGoverni succedutisi hanno spesso attintoalle risorse destinate alla gestione stataledell’8 per mille per finanziare provvedi-menti estranei agli interventi previsti dallanormativa citata;

gli impegni assunti a carico dellerisorse riservate alla quota di pertinenzastatale dell’8 per mille sono rilevanti espesso con effetti finanziari pluriennali edhanno causato una costante riduzionedella quota destinata ad interventi statali,violando la manifestata volontà dei con-tribuenti;

in proposito, si ricorda che, neglianni 2011 e 2012, non si è proceduto adalcuna ripartizione, in quanto tutte lerisorse per il 2011 sono state impegnate alfine di risanare i conti di finanza pubblica

e nel 2012 sono state utilizzate le mede-sime risorse per finalità di protezionecivile;

per l’anno 2013 sono state oggettodi ripartizione risorse per la modesta cifradi 404.771 euro, nonostante le scelte deicontribuenti ammontassero a 169.899.025euro, somma decurtata da una serie diprovvedimenti di riduzione;

anche nella relazione illustrativadello schema di riparto per l’anno 2013 inesame, si evidenzia la criticità della pro-gressiva riduzione delle risorse dell’ottoper mille a gestione statale e si sottolineala necessità di intervenire al fine di rein-tegrare le risorse medesime;

la recente inclusione fra gli inter-venti previsti di quelli correlati alla messain sicurezza e ristrutturazione degli edificiscolastici pubblici è di grande interesseper i cittadini, che reclamano scuole sicureper i propri figli;

garantire la sicurezza degli edificiscolastici è un dovere per lo Stato, nonchéun obbligo etico e morale;

il ripristino delle risorse effettiva-mente destinate dai contribuenti per 1’8per mille a gestione statale consentirebbedi realizzare la messa in sicurezza dellescuole a regime ogni anno, attivando lafacoltà degli enti locali interessati a par-tecipare alle graduatorie per l’assegna-zione delle risorse;

i suddetti interventi si aggiungereb-bero ai progetti di ristrutturazione di edi-fici scolastici, per i quali sono state stan-ziate dal Governo Letta risorse, comeprevisto dalle disposizioni contenute nel-l’articolo 18 del decreto-legge 69 del 2013e da successivi provvedimenti;

le ristrutturazioni attivate con l’uti-lizzo della quota dell’8 per mille avrebberola caratteristica positiva di stimolare l’ini-ziativa delle amministrazioni coinvolte,con diretta percezione da parte dei citta-dini che il proprio contributo all’8 permille abbia una ricaduta positiva nei ri-spettivi territori di appartenenza;

Atti Parlamentari — 16713 — Camera dei Deputati

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peraltro, i suddetti interventi loca-lizzati sono idonei a contribuire al soste-gno delle economie e alla creazione i postidi lavoro nei territori interessati dalleassegnazioni di risorse,

impegna il Governo:

in occasione della prossima sessionedi bilancio per l’esame della legge distabilità 2015, a reperire risorse finanzia-rie destinate al ripristino integrale dellesomme dell’8 per mille a gestione statalegià per l’anno 2014 e per i successivi,mediante la creazione di un fondo appo-sito, a cui attingere per compensare leriduzioni delle suddette risorse, dispostenei provvedimenti di riduzione con effettipluriennali, già adottati;

a non utilizzare in futuro le suddetterisorse per esigenze di coperture finanzia-rie, al fine di consentire un processocontinuo, strutturale e a lungo termine distanziamento di fondi per tutte le finalitàpreviste dalla normativa e secondo i criteridi riparto indicati nell’apposito: decretodel Presidente della Repubblica.

(1-00599) « Cariello, Pisano, Castelli, Bru-gnerotto, D’Incà, Luigi Gallo,Di Benedetto, Brescia, Bat-telli, Marzana, Currò, L’Ab-bate, Bechis, Baldassarre,Rostellato, Vallascas, Del-l’Orco, Benedetti, Parentela,Micillo, De Lorenzis, Sibilia,Vacca, Rizzetto, Petraroli,Turco, Agostinelli, Frusone,Dall’Osso, Lorefice, NicolaBianchi, Paolo Nicolò Ro-mano, Rizzo, Caso, Sorial,Liuzzi, Gallinella ».

Risoluzioni in Commissione:

La I Commissione,

premesso che:

attualmente il voto elettorale a li-vello nazionale si svolge con schede car-

tacee e tale modalità di voto è soggetta afacili brogli elettorali;

il voto elettronico offline (cosid-detto eVoting) permette, invece, di dimi-nuire fortemente la possibilità di broglielettorali grazie ad un doppio controllo:telematico e cartaceo. Attraverso tale mo-dalità di voto vengono installati dentrociascun seggio elettorale uno o più totemelettronici con un monitor touch screendove l’elettore – dopo essere stato iden-tificato dagli scrutatori con la proceduraabituale – può indicare la propria inten-zione di voto in maniera del tutto ano-nima;

al termine dell’indicazione di votosul monitor appare un riepilogo dellescelte effettuate e la macchina stampa unaprova cartacea che l’elettore controllaprima di confermare definitivamente ilproprio voto e inserire la ricevuta cartaceanella classica urna elettorale. La validitàdel voto rimane quindi legata anzituttoalla prova cartacea;

il voto è anonimo perché la mac-china non ha alcuna informazione ri-guardo l’elettore. Il voto è segreto edinalterabile grazie all’applicazione di fun-zioni di cifratura nella conservazione delvoto nella memoria della macchina (discorigido) e di funzioni di firma digitale peril trasferimento dei dati di spoglio verso ilsistema centrale di calcolo e di pubblica-zione dei risultati;

attraverso l’eVoting: i dati di ogniseggio ed il risultato finale della votazionesono disponibili immediatamente, attra-verso il collegamento diretto con il data-base del Viminale; i costi vengono ridottidato che sono necessari meno scrutatori eper minor tempo, riducendo ampiamenteil lavoro necessario per adibire il seggio ilgiorno prima delle elezioni; vi sono mag-giori garanzie sulla trasparenza delle ope-razioni elettorali e sul loro controllo, conun monitoraggio continuo durante tutto ilperiodo di voto; si velocizzano le fasi dicomputo dei voti; si annullano i margini di

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interpretazione delle schede, dovuti adesempio alla difficoltà di decifrare alcunecalligrafie; non vi sono più errori di tra-scrizione nei registri, né problemi di du-plicazione di schede elettorali o di perditadelle stesse; si impediscono alcuni specificierrori nella compilazione delle schede daparte degli elettori, quali il voto disgiuntoo il voto per più liste; possono votareanche gli elettori ciechi mettendo, adesempio, insieme al touch screen, un ri-conoscimento vocale e delle cuffie;

in Italia i primi e più rilevantitentativi di utilizzare il voto elettronicosono stati fatti dalla provincia autonomadi Trento attraverso il progetto ProVotE,in attuazione dell’articolo 84 della leggen. 2 del 2003 della provincia autonoma diTrento che ha disposto l’automatizzazionedelle procedure connesse con le elezionied i referendum disciplinati dalla leggeprovinciale, in particolare per quanto ri-guarda i sistemi di votazione e scrutinio.Le sperimentazioni, senza valore legale, sisono svolte in occasione delle elezionicomunali a maggio e novembre 2005 e amaggio 2006 ed hanno coinvolto 8 comuni,20 seggi elettorali e circa 13.500 elettoritrentini che hanno provato il sistema divoto elettronico ProVotE. I risultati emersidalle sperimentazioni hanno dimostratoche: già allora larga parte della popola-zione trentina possedeva competenze tec-niche sufficienti per utilizzare il voto elet-tronico, vi è stata corrispondenza tra gliesiti del voto elettronico e quelli del votocartaceo e vi è stata una notevole ridu-zione dei tempi relativi alla fase delloscrutinio e del computo dei voti, nonchél’assenza di voti contestati e quindi dipossibili divergenti interpretazioni dei votiespressi. La piattaforma è stata ancheutilizzata – stavolta con valore legale –nel 2006 da un liceo scientifico cittadinoper le elezioni studentesche e nel 2007 daicomuni di Campolongo al Torre e Tapo-gliano del Friuli Venezia Giulia in contestireferendari;

il 9 novembre 2008 – sempre al-l’interno del progetto ProVotE – in occa-sioni delle elezioni provinciali della pro-

vincia autonoma di Trento, è stata nuo-vamente messa a disposizione degli elettoridi 55 sezioni elettorali un’urna elettronicaper effettuare il voto, senza attribuirglivalore legale, ma con l’obiettivo di com-pletare e consolidare l’automazione dellaprocedura di votazione e scrutinio. Anchequesta seconda sperimentazione, a cuihanno partecipato 9.000 elettori, ha con-fermato i risultati della prima: una buonaaccettazione dello strumento, riduzionedegli errori e coerenza nell’espressione delvoto fra cartaceo e digitale. Si è cosìconcluso il progetto sperimentale teso avalutare l’impatto del nuovo strumento peresprimere il voto;

in un’indagine telefonica condottadai responsabili del progetto ProVotE –una settimana dopo la sperimentazionedel 9 novembre 2008 – su 866 sperimen-tatori: il 62,8 per cento lo ha descrittocome « molto facile », il 30,6 per centocome « abbastanza facile », il 5,9 per centocome « abbastanza difficoltoso » e lo 0,3per cento come « molto difficoltoso ». Alladomanda: « Se dal 2009 si votasse solo conil modo elettronico Lei sarebbe... ? » primadella sperimentazione il 56,7 per centodegli sperimentatori era favorevole, dopola sperimentazione ben il 75,9 per centoera favorevole;

come emerge dalla ricerca del pro-getto ProVotE, a giocare un ruolo deter-minante nel voto elettronico è il modo incui i cittadini si pongono attraverso unatteggiamento di fiducia o, al contrario, didiffidenza. In particolare, chi si senterassicurato dall’affidabilità del voto elet-tronico e ne vede i benefici soprattuttonella fase dello scrutinio – che vienenotevolmente agevolato e reso meno sen-sibile agli errori umani – è di conseguenzaanche più disponibile ad utilizzarlo peresprimere la propria scelta elettorale.Quanti invece temono che non vi sianosufficienti garanzie ma, al contrario, au-mentino le possibilità di brogli, guardanocon molto sospetto all’introduzione di que-sto strumento. È dunque necessariaun’adeguata campagna di informazionesulla sicurezza e sui vantaggi pratici del-

Atti Parlamentari — 16715 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

l’eVoting per consentire ai cittadini diaccettare il voto elettronico come mezzoper esprimere le proprie preferenze poli-tiche;

a valle di una collaborazione con-giunta tra la provincia autonoma di Trentoe il Ministero federale dell’interno delBelgio avviata nel 2008, la Commissioneeuropea sul voto elettronico ha giudicato ilSistema ProVotE come valido sistema ap-plicabile nel rispetto della sicurezza edella validità probatoria, principalmentegrazie alla produzione della prova carta-cea del voto espresso dall’elettore;

il 5 maggio 2013 i comuni di Mar-tignano e Melpignano (provincia di Lecce),all’interno del progetto Salento eVoting,per un referendum consultivo hanno uti-lizzato l’urna elettronica sviluppata pressolo Stato di Jalisco (Messico) – già testatanel Paese centro-americano alle elezioni diluglio 2012 – con specifico nulla osta daparte del Ministero dell’interno (diparti-mento affari interni e territoriali, dire-zione centrale dei servizi elettorali) connota n. prot. 4829 del 29 novembre 2012.Tale referendum consultivo nei due co-muni ha coinvolto complessivamente 542elettori e si è svolto senza alcuna proble-matica di gestione delle attività nei seggi edi scrutinio, in totale assenza di schedeelettorali cartacee. I dati elettorali finalisono stati comunicati ai cittadini tramiteuna piattaforma dedicata online, consul-tabile anche tramite dispositivi mobili,pochi istanti dopo la chiusura dei seggi(circa un minuto dopo). Per garantire lasicurezza dell’operazione, gli organizzatoridi Salento eVoting si sono rivolti alla Cliospa, società concessionaria del sistemapubblico di connettività. Dal 2005 a oggi larete non è mai stata hackerata ed èutilizzata da tutti i Ministeri, compresoquello dell’interno, per gestire i dati,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative per introdurreuna compiuta legislazione in tema di votoelettronico in ossequio ai principi di buonandamento della pubblica amministra-

zione ex articolo 97 della Costituzione e diquelli di efficacia, efficienza ed economi-cità amministrativa di cui alla legge n. 241del 1990;

ad informare l’opinione pubblica equindi gli elettori – la cui fiducia nelsistema elettronico risulta imprescindibile– sui benefici e la sicurezza dell’eVoting;

ad assumere iniziative volte a favo-rire la sperimentazione del voto elettro-nico, così come previsto in premessa, inuna delle prossime elezioni comunali oprovinciali, al fine di introdurre in ma-niera progressiva il voto elettronico cosìcome specificato nelle premesse, con pienovalore legale anche per le elezioni regio-nali, politiche ed europee.

(7-00468) « Cozzolino, Colletti ».

La XI Commissione,

premesso che:

il protocollo su previdenza, lavoroe competitività, per l’equità e la crescitasostenibili del 23 luglio 2007, il cosiddettoprotocollo sul welfare, ha previsto la de-stinazione a benefici pensionistici per ilavoratori addetti a attività usuranti di unammontare di risorse pari mediamente a252 milioni di euro su base annua, coninterventi riguardanti circa 5.000 lavora-tori all’anno per una cifra complessiva neldecennio 2008-2017 di 2,52 miliardi dieuro;

l’articolo 1, comma 3, della legge 24dicembre 2007, n. 247, recante norme diattuazione del Protocollo del 23 luglio2007 su previdenza, lavoro e competitivitàper favorire l’equità e la crescita sosteni-bili, nonché ulteriori norme in materia dilavoro e previdenza sociale, ha conferito alGoverno una delega per l’adozione di unoo più decreti legislativi finalizzati a con-cedere ai lavoratori dipendenti impegnatiin lavori o attività usuranti la possibilità diconseguire il diritto al pensionamento an-ticipato con requisiti inferiori a quelliprevisti per la generalità dei lavoratoridipendenti, costituendo un apposito Fondo

Atti Parlamentari — 16716 — Camera dei Deputati

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con una dotazione finanziaria di 83 mi-lioni di euro per il 2009, 200 milioni dieuro per il 2010, 312 milioni di euro peril 2011, 350 milioni di euro per il 2012 e383 milioni di euro a decorrere dal 2013;

a seguito della scadenza dei terminiper l’esercizio di tale delega, l’articolo 1della legge 4 novembre 2010, n. 183, con-ferì al Governo una nuova delega sullabase dei medesimi principi e criteri diret-tivi, successivamente attuata dal decretolegislativo 21 aprile 2011, n. 67, che recadisposizioni volte a prevedere requisiti perl’accesso al pensionamento inferiori aquelli stabiliti in via generale per i lavo-ratori impegnati in mansioni particolar-mente usuranti nonché per gli addetti adaltre lavorazioni particolarmente faticosee pesanti;

l’articolo 7 del richiamato decretolegislativo n. 67 del 2011 stabilisce che aglioneri derivanti dall’attuazione del provve-dimento, valutati in 312 milioni di europer l’anno 2011, in 350 milioni di euro perl’anno 2012 e in 383 milioni di euro adecorrere dall’anno 2013 si provveda avalere sulle risorse dell’apposito Fondo,istituito nello stato di previsione del Mi-nistero del lavoro e delle politiche socialiai sensi dell’articolo 1, comma 3, lettera f),della legge 24 dicembre 2007, n. 247;

l’articolo 3 del medesimo decretolegislativo n. 67 del 2011 prevede, altresì,una specifica clausola di salvaguardia, se-condo la quale, qualora nell’ambito dellafunzione di accertamento del dirittoemerga, dal monitoraggio delle domandepresentate ed accolte, il verificarsi di sco-stamenti del numero di domande rispettoalle risorse finanziarie di cui all’articolo 7,la decorrenza dei trattamenti è differita,con criteri di priorità in ragione dellamaturazione dei requisiti agevolati e, aparità degli stessi, in ragione della data dipresentazione della domanda, al fine digarantire un numero di accessi al pensio-namento, sulla base dei predetti requisitiagevolati, non superiore al numero dipensionamenti programmato in relazionealle predette risorse finanziarie;

l’articolo 24, commi 17 e 17-bis, deldecreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201,convertito, con modificazioni, dalla legge24 dicembre 2011, n. 214, nell’ambito diuna complessiva revisione della normativaprevidenziale, ha novellato le disposizionidel citato decreto legislativo n. 67 del2011, attenuando la portata dei beneficiprevidenziali previsti in quella sede per ilavoratori addetti a lavorazioni particolar-mente faticose e pesanti, precisando che aimedesimi lavoratori continuano ad appli-carsi le disposizioni di legge che prevede-vano il regime dell’accesso al pensiona-mento secondo il sistema delle « finestre »;

la relazione tecnica riferita all’ar-ticolo 24 del decreto-legge n. 201 del 2011,nell’evidenziare che la valutazione deglieffetti delle diverse disposizioni di cui aicommi da 1 a 20 del medesimo articolo èstata effettuata in modo complessivo at-tesa la interazione tra i diversi istitutiafferenti ai requisiti di accesso e al sistemadi calcolo, ha precisato che in tale valu-tazione si è tenuto conto, tra l’altro, « del-l’applicazione della nuova disciplina inmateria di addetti ai c.d. lavori usuranti(decreto legislativo n. 67 del 2011) la cuirivisitazione ha consentito di manteneredimensionato il relativo fondo per il fi-nanziamento dei benefici spettanti ai livelliprevisti a legislazione vigente (tale fondo èstato infatti originariamente dimensionatoper un beneficio massimo di anticipo di 3anni rispetto alla generalità dei lavora-tori »;

l’esame delle tabelle relative allostato di previsione del Ministero del lavoroe delle politiche sociali del rendicontogenerale dell’amministrazione dello Statoevidenzia la presenza di un significativoammontare di somme non pagate, neglianni 2011, 2012 e 2013, nell’ambito delpiano di gestione n. 2 – Pensionamentianticipati attività usuranti, del capitolo4354, relativo agli oneri derivanti da pen-sionamenti anticipati, e del capitolo 4377,relativo al protocollo su previdenza, lavoroe competitività per l’equità e la crescitasostenibili;

Atti Parlamentari — 16717 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

in particolare, dall’interrogazionedelle risultanze contabili presenti nel si-stema informativo del Ministero dell’eco-nomia e delle finanze – dipartimento dellaRagioneria generale dello Stato, risulta chenon sono stati effettuati pagamenti neglianni 2011, 2012 e 2013 riferiti alle risorsestanziate per i medesimi anni nei predetticapitoli;

con riferimento all’esercizio finan-ziario 2014, in ragione della confluenzadelle risorse destinate alle medesime fina-lità, in precedenza iscritte nel capitolo4377, le somme stanziate in conto com-petenza nell’ambito del medesimo piano digestione ammontano a 512.114.225 euro e,alla data del 9 settembre 2014, non risultaassunto alcun impegno con riferimento atali risorse;

nell’ambito del richiamato piano digestione allo stato risultano, pertanto,iscritti oltre 1,4 miliardi di euro, dei qualioltre 512 milioni riferibili a stanziamentiin conto competenza e oltre 961 milioni dieuro ascrivibili a residui propri relativi asomme impegnate, ma non pagate, relativeagli stanziamenti effettuati negli eserciziprecedenti;

nella XVI legislatura, il rappresen-tante del Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali, in risposta all’interroga-zione Damiano 5-07112, riguardante ilpensionamento dei lavoratori impegnatinello svolgimento di attività lavorative par-ticolarmente faticose e pesanti, rappre-sentò che nell’anno 2011 risultavano pre-sentate 11.124 domande di pensiona-mento, di cui solo 3.089 accolte e 8.035respinte per carenza dei requisiti di legge;

è opportuno acquisire dati aggior-nati sull’accesso al pensionamento dei la-voratori addetti ad attività particolarmentefaticose e pesanti, anche alla luce dellemodifiche normative introdotte dal decre-to-legge n. 201 del 2011, convertito, conmodificazioni, dalla legge n. 214 del 2011,nonché sui relativi oneri, anche al fine divalutare la congruità degli stanziamentiprevisti a legislazione vigente;

nella propria relazione, approvatail 24 luglio 2014, sul disegno di leggen. 2541, recante il rendiconto generaledell’amministrazione dello Stato perl’esercizio finanziario 2013, la XI Commis-sione segnalava l’opportunità di approfon-dire le ragioni alla base di mancati paga-menti anche nell’ambito di capitoli dispesa riferiti ad interventi in materia pre-videnziale, come quelli attinenti al pensio-namento dei lavoratori impiegati in attivitàusuranti, anche al fine di verificare se siapossibile individuare una migliore alloca-zione delle relative risorse, eventualmenteattraverso una loro diversa destinazionenell’ambito del medesimo comparto;

in quella sede, si era evidenziatoche tali approfondimenti avrebbero potutoessere oggetto di specifiche procedure in-formative e di controllo da svolgere nel-l’ambito dei lavori della Commissione,

impegna il Governo:

a effettuare una ricognizione del nu-mero dei lavoratori che in ciascun annohanno avuto accesso al pensionamentosulla base dei requisiti previsti dal decretolegislativo 21 aprile 2011, n. 67, e succes-sive modificazioni, verificando la spesasostenuta annualmente per tali pensiona-menti;

a verificare, anche alla luce di talericognizione, la congruità dell’autorizza-zione di spesa di cui all’articolo 7 delcitato decreto legislativo n. 67 del 2011,fornendo altresì indicazioni circa il possi-bile andamento della spesa per l’attua-zione del medesimo provvedimento neiprossimi anni;

ad adottare ogni utile iniziativa dicarattere amministrativo o normativo perassicurare l’effettiva destinazione alle fi-nalità di cui al decreto legislativo n. 67 del2011 delle somme stanziate e non ancoraimpiegate, nonché a valutare ogni oppor-tuna iniziativa di modifica alla normativavigente per garantire l’integrale utilizzo

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

delle somme dell’autorizzazione di spesadi cui all’articolo 7 del medesimo decretolegislativo;

(7-00469) « Damiano, Boccuzzi, Albanella,Baruffi, Casellato, Del-l’Aringa, Faraone, Cinzia Ma-ria Fontana, Giacobbe, Gnec-chi, Gregori, Gribaudo, In-certi, Maestri, Martelli, Mic-coli, Paris, Giorgio Piccolo,Rotta, Simoni, Zappulla ».

La XIII Commissione,

premesso che:

la presidenza italiana dell’Unioneeuropea rappresenta una grande opportu-nità per affrontare da una posizione dileadership in Europa alcuni dossier fonda-mentali per l’agricoltura italiana incidendoinoltre su alcune riflessioni strategicheinerenti alla evoluzione dell’agricoltura eu-ropea da qui ai prossimi anni;

per quel che riguarda lo sviluppo diuna visione strategica si evidenzia chel’agricoltura e l’agroalimentare si attestanosettori trainanti delle politiche di sviluppoe i dati macroeconomici del primo trime-stre 2014 lo confermano; infatti, in taleperiodo di riferimento, il prodotto internolordo (Pil) aumenta solo in agricoltura perun valore aggiunto del 2,2 per cento ri-spetto al trimestre precedente e dello 0,2per cento nel confronto con lo stessoperiodo dell’anno precedente. La suddettaanalisi elaborata sulla base dei dati Istat,evidenzia che il valore aggiunto dell’agri-coltura continua a salire nel 2014 dopol’aumento dello 0,3 per cento registrato nel2013, in controtendenza alla crisi; tuttavia,il valore rimane molto basso sia per effettodegli andamenti climatici avversi sia per lariduzione dei consumi interni alimentariche nel primo bimestre dell’anno in corso,registrano un calo di oltre il 2 per centorispetto allo stesso periodo dello scorsoanno;

il semestre europeo a guida italianaoffre quindi la concreta possibilità di di-

scutere del carattere strategico del com-parto agricolo e agroalimentare all’internodei più ampi processi economici dellagreen economy, della blue economy, delrilancio dell’occupazione, soprattuttoquella giovanile e dei meccanismi di in-novazione, in una visione unitaria e dirafforzamento della crescita dell’Europa;in tale prospettiva il nostro Paese devesviluppare una riflessione sulla creazionedi un modello di consumo e produzionesostenibile teso alla protezione e alla con-servazione delle risorse del pianeta, ad unuso efficiente delle risorse, alla lotta con-tro la fame e ad affermare il diritto allasicurezza alimentare per tutti gli abitantidel pianeta; per tali motivi l’Italia hadedicato Expo, Nutrire il Pianeta. Energiaper la vita – al tema della sicurezzaalimentare;

tra i dossier legislativi « ordinari »che hanno concrete possibilità di appro-vazione nell’ambito del semestre europeoriveste una grande importanza per il set-tore agricolo nazionale la proposta diregolamento del Parlamento e del Consi-glio del 24 marzo 2014 COM(2014)180relativo alla produzione biologica e all’eti-chettatura dei prodotti biologici, su cui ilParlamento europeo dopo il primo scam-bio di opinioni sta per avviare la primalettura; su tale regolamento ci sono alcunequestioni da risolvere sul testo della Com-missione se si vuole arrivare alla fine del2014 con una posizione comune nel Con-siglio; in particolare si tratta di chiarireaspetti relativi alle regole per la produ-zione biologica, alla questione delle dero-ghe ed ai sistemi di controllo;

rientrano nell’ambito dei dossierlegislativi da seguire anche tutti i regola-menti non ancora avviati per quanto ri-guarda la fase di implementazione nazio-nale delle regole di riforma della politicaagricola comune. In particolare, per ilnostro Paese è strategico il progetto di attodelegato relativo alle autorizzazioni per gliimpianti viticoli in relazione alla possibi-lità di trasferire i diritti d’impianto ancora

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validi al 2015 fino al 2020 così comestabilito dal regolamento di base (Ocmunica) all’interno della Pac2020;

un ulteriore capitolo che l’Italiapotrebbe risolvere nell’ambito del semestreeuropeo è quello relativo alla proposta diregolamento sul finanziamento del regimedi aiuti per la distribuzione di ortofrutti-coli, banane e latte negli istituti scolastici(programma frutta e latte nelle scuole). Laproposta, secondo la logica del percorsoavviato con la riforma della politica agri-cola comune mira ad uniformare i dueprogrammi (frutta e latte nelle scuole)negli obiettivi e, al tempo stesso, il nuovoregolamento vuole rafforzare l’efficaciadelle misure;

una specifica attenzione dovrà es-sere dedicata al settore lattiero-caseario.Nei mesi scorsi è stata presentata la re-lazione della commissione europea sul-l’evoluzione del settore lattiero-caseario esull’applicazione negli Stati membri del« pacchetto latte » e anche tenendo contodei contenuti della citata Relazione del-l’UE, sarebbe auspicabile introdurre nuovemisure per rendere meno pesante il pas-saggio dal sistema delle quote produttivein scadenza nel marzo 2015 al nuovosistema;

la Commissione, nel mese di marzo2014 ha presentato al Parlamento europeoe al Consiglio la relazione sull’applicazionedelle disposizioni relative alle organizza-zioni di produttori, ai fondi di esercizio eai programmi operativi nel settore orto-frutticolo successivamente alla riforma del2007;

un tema che va portato a conclu-sione, a livello europeo, è, sicuramente,quello degli organismi geneticamente mo-dificati. Si rende necessario sostenere,quindi, in sede comunitaria il principiodella sovranità alimentare e della libertàdei singoli Stati membri di scegliere lapropria strategia agro-alimentare potendoprevedere l’esclusione dell’utilizzo degliOGM. D’altra parte, desta alcune perples-sità la posizione comune del Consiglio,emersa nell’ambito dei lavori di modifica

della direttiva 2001/18/CE di prevederedue fasi (opt-out), ai fini della limitazionedella coltivazione di OGM sul proprioterritorio. In merito, tale procedura asse-gna un ruolo troppo rilevante all’impresabiotech nella prima fase e impone, inmaniera anomala, che lo Stato negozi conl’impresa stessa la portata del divieto, nonconsentendo, di fatto – in caso di oppo-sizione del notificante – una completalibertà dello Stato di vietare la coltivazionedegli OGM sul proprio territorio. La ne-cessaria indicazione di specifiche motiva-zioni a sostegno del divieto, costituisce,infatti, già ora, uno degli aspetti più limi-tanti e controversi per gli Stati nel con-traddittorio con la Commissione europea;

altro tema importante su cui inter-venire è rappresentato dal controllo dellespecie nocive e dello scambio di materialevegetale, assegnando priorità all’approva-zione del regolamento relativo alle misuredi protezione contro gli organismi nociviper le piante, attualmente in fase di pro-posta;

in merito alla produzione e messaa disposizione sul mercato di materialeriproduttivo vegetale, è necessario appro-vare il relativo regolamento, definendo, inparticolare, la disciplina sulle specie daconservazione, già oggetto di contenziosocon l’Italia;

le sementi sono il primo anellodella catena alimentare, la cui varietà ediversità rappresenta un fattore fonda-mentale per la tutela della biodiversitàagricola e della qualità della produzione dialimenti e mangimi. Al riguardo, l’Unioneeuropea è impegnata a definire una nuovalegislazione con l’obiettivo di uniformarla,semplificarla e renderla maggiormenteomogenea negli Stati membri. Tuttavia, iltesto unico sul materiale riproduttivo ve-getale COM(2013)262 presentato il 6 mag-gio 2013 dalla Commissione è stato riget-tato l’11 marzo 2014 dalla commissioneagricoltura del Parlamento europeo per ilprofondo disaccordo sul testo ritenuto nonadeguato. Anche la Commissione agricol-tura della Camera con la risoluzione con-

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clusiva n. 8/00036 aveva espresso la suacontrarietà alla proposta di regolamentoin commento impegnando il Governo adadottare in sede europea tutte le iniziativenecessarie affinché venisse ritirata;

l’Italia nel semestre avrà anchel’opportunità di gestire alcune emergenzee « dossier straordinari », in primo luogo ildivieto di importazioni della Russia (Rus-sian import ban) per l’importanza strate-gica per l’export agro alimentare nazio-nale; dal mese di marzo 2014, dopo l’an-nessione alla Russia della Crimea, si sonosusseguite diverse mosse e contromossepolitico-commerciali culminate il 6 agostocon il blocco da parte della Russia delleimportazioni di carne, pesce, frutta, ver-dura e latticini da Stati Uniti, Unioneeuropea, Canada, Australia e Norvegia.Una sanzione particolarmente, penaliz-zante per il « vecchio continente » le cuiesportazioni agro alimentari verso la Fe-derazione russa hanno sfiorato, nell’ultimoanno, la cifra di 12 miliardi di euro. Allaluce di tale situazione, la Commissioneeuropea con il regolamento (UE) n. 932/2014 ha adottato misure eccezionali eurgenti per il settore ortofrutticolo (tral’altro sospese) e il settore lattiero-casea-rio. Nel primo caso si tratta di aiuticoncessi per operazioni di ritiri dal mer-cato, di raccolta prima della maturazionee di mancata raccolta effettuate nel pe-riodo dal 18 agosto al 30 novembre 2014.La spesa totale sostenuta dall’Unione perle misure in questione ammonta a 125milioni. Per sostenere il lattiero-caseario,invece, la Commissione ha presentato dueregolamenti di esecuzione per l’aperturadell’ammasso privato per il burro e il lattein polvere, e due regolamenti delegati; ilprimo per l’apertura dell’ammasso privatoper i formaggi e il secondo per l’estensionedel periodo d’intervento pubblico (dal 30/09/2014 al 31/12/2014) per il burro e lattein polvere; la nuova bozza di regolamentorelativa agli aiuti della Unione europea peril settore ortofrutticolo predispone unpiano di aiuti più equilibrato con contri-buti per Stato membro e per gruppi diprodotti in base ai dati 2013 dell’exportverso la Russia;

tutte le misure eccezionali appro-vate dalla Commissione saranno oggetto didiscussione con le altre istituzioni comu-nitarie nel mese di settembre (in partico-lare i regolamenti delegati così come sta-bilito dal Trattato di Lisbona);

nel semestre di presidenza italianaproseguiranno i negoziati tra l’Unione eu-ropea e gli Stati Uniti d’America per ladefinizione del Transatlantic trade and in-vestiment partnership che detterà le regoledell’accordo commerciale internazionaletra i due Paesi. Tale accorcio riveste unaimportanza strategica per il settore agroa-limentare in considerazione del suo inter-vento sulla rimozione delle barriere nontariffarie, la tutela dei diritti di proprietàdei marchi DOP, Igp e altre tematiche diprioritario interesse per il comparto agri-colo. La strategia negoziale risulta esserequindi decisiva per garantire, in un’otticadi mutuo vantaggio, che non si verifichinosquilibri di mercato e che non sia messoin pregiudizio il sistema nazionale di tu-tela del made in Italy agroalimentare),

impegna il Governo:

ad attivarsi in sede di Consiglio deiministri dell’Unione europea coordinan-dosi con il Parlamento europeo e la Com-missione, affinché si definisca entro la finedel semestre europeo una posizione co-mune che, rispetto alla proposta di rego-lamento relativo alla produzione biologicae all’etichettatura dei prodotti biologici:

a) non rinunci al perseguimento dialcuni obiettivi generali (già caratterizzantil’attuale quadro normativo) tra cui l’otte-nimento di prodotti di alta qualità e laproduzione di alimenti e prodotti agricolirispondenti alla crescita di domanda versocibi ottenuti con procedimenti rispettosidella salute umana, dell’ambiente e delbenessere degli animali;

b) riduca l’eccessivo ricorso al-l’esercizio della delega e dell’implementa-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

zione (atti delegati e di esecuzione) che, difatto, rischia di svuotare di contenuti ecertezze il nuovo quadro normativo de-mandando all’esecutivo dell’Unione euro-pea il potere decisionale su una materiacomplessa e articolata all’interno del qua-dro europeo;

c) introduca il necessario livello disemplificazione al fine di rendere menorigida tecnicamente la proposta legislativae scongiurare possibili fenomeni di abban-dono del metodo produttivo biologico conricadute negative in termini socio-econo-mici soprattutto in alcune aree del Paesea forte vocazione produttiva;

d) contribuisca al rafforzamentodel quadro dei controlli sia interno al-l’Unione sia in ambito di commercioestero relativamente alle importazioni pro-venienti dai Paesi terzi secondo una logicaispirata dal rispetto del principio dellareciprocità delle regole commerciali;

ad assumere iniziative per ultimarela fase d’implementazione della politicaagricola comune riformata nel 2013 e, intale ambito, a prestare particolare atten-zione all’attuazione del nuovo sistema diautorizzazioni del settore vitivinicolo sal-vaguardando, così come stabilito nel re-golamento di base recante la nuova orga-nizzazione comune dei mercati, la possi-bilità di trasferire i diritti d’impianto an-cora validi al 2015 fino al 2020;

traendo spunto dall’ultima relazionedella Commissione europea, ad avviareconcretamente in sede di Consiglio unastrategia programmatica per il settore lat-tiero-caseario che da un lato possa tra-ghettare il settore nei prossimi mesi dopola cessazione del regime delle quote pro-duttive, dall’altro definire misure non piùrinviabili necessarie a gestire la volatilitàdel mercato e i rischi ad essa connessi;

ad avviare concretamente in sede diConsiglio una fase di riflessione sulla ri-forma del settore ortofrutticolo europeoche, partendo dalle positive esperienze delmodello attuale e dal rapporto della Com-missione del mese di marzo, sappia co-

gliere tutte le opportunità mancate du-rante la recente riforma della politicaagricola comune tra cui: il miglioramentodegli strumenti di prevenzione e gestionedelle crisi e il rafforzamento degli stru-menti che hanno un impatto incisivo intermini di competitività e stabilità delreddito;

ad assumere iniziative per portare aconclusione la questione degli organismigeneticamente modificati, sostenendo, insede comunitaria, il principio della sovra-nità alimentare e della libertà dei singoliStati membri di scegliere la propria stra-tegia agro-alimentare potendo prevederel’esclusione dell’utilizzo degli OGM;

ad assumere iniziative per assegnarepriorità all’approvazione del regolamentorelativo alle misure di protezione controgli organismi nocivi per le piante, attual-mente in fase di proposta;

a mettere in atto tutte le iniziativeutili al fine di tutelare il libero scambiodelle sementi tra gli agricoltori e la loronon brevettabilità a tutela della biodiver-sità e a farsi promotore, in ambito euro-peo, di una normativa sementiera cherivolga una particolare attenzione alle se-menti tradizionali, consentendone loscambio tra gli agricoltori, individui leopportune azioni di sostegno per gli agri-coltori custodi, anche in considerazionedel ruolo da essi svolto nella conserva-zione e produzione di biodiversità agri-cola, e promuova le varietà da conserva-zione, fatta salva l’esigenza di assicurare inecessari controlli a garanzia degli utiliz-zatori;

ad assumere iniziative volte alla ap-provazione del relativo regolamento, defi-nendo, in particolare, la disciplina sullespecie da conservazione, già oggetto dicontenzioso con l’Italia;

ad essere protagonista durante il se-mestre dell’Unione europea nell’ambitodelle attività negoziali del Transatlantictrade and investiment partnership tra USAe Unione europea, posto che in tale am-bito, al fine di coglierne le opportunità e

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

valorizzare le distintività del sistemaagroalimentare nazionale, è opportuno unimpegno per la definizione di un accordofinale che soddisfi gli standard agricoli ealimentari europei, protegga i consumatorie garantisca parità di condizioni per gliagricoltori, eliminando al tempo stessomolte delle barriere esistenti per offrirenuove opportunità ai produttori perl’esportazione dei loro prodotti e garan-tendo gli elevati standard comunitari chegli agricoltori rispettano e dei quali iconsumatori godono, a partire dalla tuteladel sistema delle denominazioni di originee indicazioni geografiche protette;

gestire con protagonismo europeo e amonitorare nei prossimi mesi gli sviluppidella fase di crisi derivante dal bloccodelle importazioni agroalimentari intro-dotto dalla Federazione russa, assicurandoun impegno per garantire un funziona-mento efficace delle misure proposte siaper l’ortofrutta sia per il lattiero-caseario,favorendo l’adesione del sistema produt-tivo agli incentivi, scongiurando la nascitadi fenomeni di distorsione della concor-renza; sullo stesso fronte ad attivarsi ur-gentemente per una valutazione di impattochi consideri tutte le produzioni del si-stema agro alimentare nazionale penaliz-zate dall’embargo russo valutando, in talsenso, la possibilità di reperire in sedeeuropea risorse finanziarie che vadanooltre la rubrica agricola del bilancio del-l’Unione europea;

ad utilizzare il ruolo di leadershipinternazionale durante il semestre europeoper individuare le linee strategiche chesaranno approfondite in occasione di Expo2015 e che dovranno diventare l’ossaturadi un protocollo internazionale di intesasull’agricoltura per i prossimi anni che daun lato possa proporre idee e contenutiall’Expo e dall’altro possa avviare un per-corso di ricerca e sviluppo che vada oltrel’Expo definendo soluzioni di lungo pe-riodo sui temi del cibo e della food secu-rity;

a fornire ogni utile elemento neiprossimi mesi circa il lavoro svolto e i

risultati conseguiti dalla presidenza ita-liana sui punti sopra citati.

(7-00467) « Oliverio, Sani, Cova, Venittelli,Antezza, Cenni, Anzaldi, Ter-rosi, Luciano Agostini, Carra,Covello, Dal Moro, Fiorio,Marrocu, Mongiello, Palma,Prina, Romanini, Taricco,Tentori, Zanin ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanze:

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, persapere – premesso che:

secondo il dossier di « Save the Chi-ldren » sulla tratta di esseri umani nelmondo vi sono 30 milioni di personeridotte alla schiavitù lavorativa o sessuale;

di essi milioni e mezzo sono minori;

in Italia su 340 mila bambini e ra-gazzi tra i 7 e i 15 anni che lavorano, ben28 mila sono a rischio di sfruttamento,sono i piccoli schiavi invisibili, i volti dellatratta e dello sfruttamento;

per lo sfruttamento a fini sessuali inItalia sono stati accertati nell’ultimo anno2.400 casi con 88 minori coinvolti;

le cifre aumentano in relazione al-l’ingresso di immigrati clandestini;

a luglio 2014 erano segnalati in Italia10.736 minori stranieri non accompagnatie senza famiglia e 2.148 sono scappati daicentri di accoglienza e sono così esposti apossibili manovre criminali per il lorosfruttamento soprattutto nell’accattonag-gio, nei furti e a fini sessuali;

Atti Parlamentari — 16723 — Camera dei Deputati

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adolescenti provenienti soprattuttodall’Eritrea, dall’Egitto, dalla Somalia,dalla Siria, dalla Nigeria, dalla Romaniasono preda della criminalità per trafficiilleciti (furti, prostituzione, matrimoniprecoci, e altro) –:

se non intenda rafforzare l’impegnodello Stato contro il fenomeno particolar-mente odioso dello sfruttamento dei mi-nori nel nostro Paese.

(2-00690) « Melilla, Ricciatti ».

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, persapere – premesso che:

è universalmente riconosciuto che laviolenza non si combatte solo in modorepressivo, la violenza contro le donne èun fenomeno culturale che riguarda lasocietà intera;

il contrasto alla violenza maschilecontro le donne deve essere una prioritàper il nostro Paese che va affrontatapartendo dalle radici su cui si fonda laviolenza stessa e cioè l’incapacità a rico-noscere ed accettare la libertà delle donne.È necessario dunque partire dalla scuola edall’educazione, dalla destrutturazione de-gli stereotipi, dal rafforzamento dell’auto-nomia e della libertà delle donne e dalsostegno ai centri anti-violenza;

la convenzione di Istanbul contro laviolenza sulle donne, precisa, all’articolo 3,che la violenza contro le donne è unaviolazione dei diritti umani ed una formadi discriminazione contro le donne inoccasione della conferenza internazionaledel 19 settembre 2014 « al sicuro dallapaura, al sicuro dalla violenza », è statosottolineato, ai più alti livelli istituzionali,come la Convenzione di Istanbul sia unpassaggio storico, eccezionale, che bisognavalorizzare utilizzando tutti i mezzi adisposizione per mettere fine a questofenomeno, agendo in maniera strategica,coordinata e sinergica, come indicato pro-prio dalla convenzione;

il Governo italiano, in data 14 agosto2013, ha emanato il decreto-legge n. 93,convertito, con modificazioni, dalla legge15 ottobre 2013, n. 119, recante « Dispo-sizioni urgenti in materia di sicurezza eper il contrasto della violenza di genere,nonché in tema di protezione civile e dicommissariamento delle province »;

l’articolo 5 del citato decreto prevedel’adozione, da parte del Ministro delegatoalle pari opportunità, previa intesa in sededi Conferenza unificata, di un pianod’azione straordinario contro la violenzasessuale e di genere, che deve essereelaborato con il contributo delle ammini-strazioni interessate, delle associazioni didonne impegnate nella lotta contro laviolenza e dei centri antiviolenza, in si-nergia con la nuova programmazione del-l’Unione europea per il periodo 2014-2020.Con il provvedimento, il Ministro dell’in-terno Angelino Alfano, commentò: « le vit-time di violenze non sono più sole ». Tregli obiettivi centrati: « Prevenire i reati,punire i colpevoli, proteggere le vittime »;

il suddetto decreto-legge ha stanziatoun incremento del fondo per le politicherelative ai diritti e alle pari opportunitàdedicato ad azioni per i centri antiviolenzae alle case-rifugio: in particolare, 10 mi-lioni di euro per l’anno 2013, 7 milioni dieuro per l’anno 2014 e 10 milioni di euroannui a decorrere dall’anno 2015 (articolo5-bis);

lo stesso ministro, nel corso di unaconferenza stampa indetta il 7 agosto2014, ha ricordato di aver promosso dueprovvedimenti per il contrasto alla vio-lenza di genere, il primo quando eraMinistro della giustizia e il secondo daMinistro dell’interno e che il tema dellaviolenza di genere è stato messo comepriorità nel semestre europeo;

ad oggi non vi è alcuna certezza sullapredisposizione e l’avvio del pianod’azione straordinario contro la violenzasessuale e di genere e non sussiste alcunarelazione al Parlamento, volta a chiarire icriteri di ripartizione delle risorse stan-

Atti Parlamentari — 16724 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

ziate per la prevenzione del fenomeno, peril sostegno e per l’accoglienza delle vit-time –:

a che punto sia allo stato attualel’elaborazione del piano d’azione straordi-nario contro la violenza sessuale e digenere e se non si ritenga necessariointervenire per monitorare i lavori e ren-dere più celere la presentazione del me-desimo piano prima dello scadere delsemestre europeo.

(2-00693) « Di Salvo, Labriola, Nardi, Piaz-zoni, Migliore, Fava, Lacqua-niti, Lavagno, Pilozzi, Zan ».

Interrogazioni a risposta in Commissione:

ROMANINI e MAESTRI. — Al Presi-dente del Consiglio dei ministri, al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti, al Mi-nistro dell’economia e delle finanze, al Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare. — Per sapere – pre-messo che:

nella provincia di Parma il dissesto inAppennino con frane e smottamenti rap-presenta ormai una emergenza. Questoterritorio è la seconda provincia italianaper numero di frane che puntualmente siacutizzano col maltempo. Solo nel 2013,nel comune di Tizzano Val Parma (Capri-glio) e nel comune di Corniglio (Sauna), sisono registrate due frane attive conside-rate fra le più grandi d’Europa. Oltre a ciòquesto territorio presenta una ulterioreproblematica relativa la messa in sicu-rezza idraulica nella zona della collina ein pianura dove a causa del maltempo e dinubifragi si sono verificati allagamenti(vedi nel 2011 a Sala Baganza con unmorto e nel giugno 2010 a Fontanellatocon rischio di evacuazione dell’ospedale« Cardinal Ferrari »);

l’amministrazione provinciale diParma nel 2010 ha realizzato, sulla base ditutte le segnalazioni dei comuni e deglienti di riferimento, una mappa puntualein cui sono state censite un migliaio dicriticità a partire dalla quale è stato

predisposto e presentato al Ministero del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare e agli organi competenti un pro-gramma di interventi di difesa del suolo,condiviso con tutti i soggetti e enti terri-toriali coinvolti, per un ammontare dioltre 300 milioni di euro, di cui 60 milioninecessari per eseguire i sei interventi prio-ritari urgenti;

negli ultimi quattro anni la situazioneè ulteriormente peggiorata: eventi meteo-rologici rilevanti e continui hanno pesan-temente colpito il territorio provinciale.Solo nel periodo dicembre 2013-marzo2014 le persistenti piogge hanno provocatodanni per complessivi circa 100 milioni dieuro (come riportato in una lettera del-l’amministrazione provinciale prot. 55488e inviata ai Ministeri delle infrastrutture,riforme costituzionali, e ambiente) e nel-l’Appennino Parmense esistono ancora nu-clei familiari senza casa;

i territori del parmense interessatidalle situazioni sopradescritte sono statioggetto di dichiarazione di stato di emer-genza per gli eventi verificatesi nei periodimarzo-aprile-maggio 2013 e ultima decadedicembre 2013-marzo 2014, per cui sonostate emanate le ordinanze di protezionecivile n. 83/2013 e n. 174/2014 in base allequali si è fatto fronte parzialmente agliinterventi di prima urgenza. La regioneEmilia Romagna, in attuazione dell’ordi-nanza del Capo dipartimento di protezionecivile, ha disposto una analitica ricogni-zione dei danni per gli eventi del periodomarzo-maggio 2013, evidenziando undanno complessivo alle infrastrutture pub-bliche, al patrimonio privato e alle attivitàproduttive nei territori della regione inte-ressati di circa 800 milioni di euro;

in questo quadro di grave dissestorisulta fortemente danneggiata la viabilitàdella provincia di Parma. Come comuni-cato dallo stesso ente in una conferenzastampa ad oggi sono 6 le strade di com-petenza provinciale chiuse al traffico, 35 lestrade con tratti con senso unico alternatoo restringimento di carreggiata. 131 gliinterventi urgenti necessari per un am-montare di 18.595.700;

Atti Parlamentari — 16725 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

il presidente della provincia di Parmaha denunciato sulla stampa il fatto chel’ente, che ha sempre avuto bilanci inequilibrio e rispettato puntualmente ilpatto di stabilità, non è più in condizionedi provvedere a tali interventi: in 4 anni loStato ha ridotto le risorse a disposizionedell’ente per oltre 18 milioni di euro e nel2015 ci sarà un ulteriore taglio di 1milione di euro. A questo si aggiunge chela provincia di Parma deve ancora riscuo-tere crediti dallo Stato per 12 milioni dieuro, per i quali ha citato in giudizio ilMinistero dell’interno;

il peso del patto di stabilità è cre-sciuto e rispettarne i limiti significa per laprovincia di Parma l’impossibilità di con-trarre nuovi mutui, l’impossibilità di de-stinare l’avanzo di amministrazione agliinvestimenti, l’impossibilità di attivarenuovi investimenti, se non quelli finanziaticompletamente da terzi;

il settore messo a rischio da questacondizione è in particolare la viabilità,funzione confermata alle province dallelegge n. 56 del 2014 Delrio;

la gravità della situazione viene ulte-riormente segnalata in una lettera ai sin-daci in cui l’assessore alla viabilità dellaprovincia di Parma dichiara l’impossibilitàdi attivare, il servizio di sgombero neve espargimento sali disgelanti. Scrive: « Ladrammatica carenza di risorse finanziaredella provincia, che si è vista sottrarrefondi e finanziamenti già erogati (leggen. 89 del 2014 e decreto legislativo n. 66del 2014), comporta inevitabilmente lanecessità di sospendere i contratti in es-sere con le ditte che effettuano il servizioper conto della stessa provincia, in quanto,come previsto dal capitolato d’oneri, sus-siste un costo fisso per la disponibilità deimezzi e delle attrezzature nel periodoinvernale, dal mese di novembre al mesedi aprile dell’anno successivo, che costi-tuisce un costo fisso indipendente dal-l’uscita su strada dei mezzi medesimi »;

la situazione della provincia diParma non è affatto isolata ma, stante iripetuti appelli delle istituzioni, singole o

delle loro associazioni, è la maggioranzadelle province che versa in difficili condi-zioni economiche in una fase resa ancorpiù problematica dalla trasformazione inenti di secondo grado, fase non del tuttodefinita dai decreti attuativi –:

quali iniziative di competenza si in-tendano assumere per garantire che laprovincia di Parma sia posta nelle condi-zioni di poter svolgere gli obblighi istitu-zionali e le funzioni demandate;

se non si ritenga opportuno destinarecon urgenza alla difesa del suolo delle areecitate quota a parte delle risorse delFondo per le politiche di coesione perinterventi di messa in sicurezza del terri-torio e prevenzione del rischio idrogeolo-gico (articolo 1, comma 7, legge n. 147 del2013);

se inoltre non si ritenga necessarioassumere iniziative per escludere dal pattodi stabilità interno relativo agli anni 2014e 2015 le risorse provenienti dallo Stato edalla regione e le relative spese di partecorrente e in conto capitale sostenute daicomuni e dalla provincia di Parma per farfronte alle conseguenti opere di ripristino,prevenzione e mitigazione del rischio idro-geologico;

se sulla base della analitica ricogni-zione dei danni presentata dalla regioneEmilia Romagna il Governo non ritengaopportuno emanare specifiche direttive, inapplicazione dell’articolo 5 della leggen. 215 del 1992, e successiva legge n. 119del 2013, in cui si prevede che il Governo,a seguito di ricognizione analitica deidanni, emani specifiche direttive per at-tuare le prime misure per la ricostruzione.

(5-03634)

LUIGI GALLO, SIBILIA, LUIGI DIMAIO, MICILLO, TOFALO, DAGA, DEROSA e ZOLEZZI. — Al Presidente delConsiglio dei ministri, al Ministro per gliaffari regionali e le autonomie, al Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare. — Per sapere – premesso che:

l’articolo 2, comma, 186-bis, dellalegge 23 dicembre 2009 n. 191 (introdotto

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

dall’articolo 1, comma, 1-quinquies dellalegge 26 marzo del 2010 n. 42) ha sop-presso le Autorità d’ambito territoriale dicui agli articoli 148 e 201 del decretolegislativo 152/2006 con decorrenza dal 31marzo 2011 (termine poi prorogato fino al31 dicembre 2012 con decreto-legge 29dicembre 2011, n. 216, convertito dallalegge n. 24 febbraio 2012, n. 14), deman-dando alle regioni la ridefinizione delleattribuzioni in materia (articolo 1, comma,1-quinques, legge n. 42 del 2010: « le re-gioni attribuiscono con legge le funzionigià esercitate dalle Autorità, nel rispettodei principi di sussidiarietà, differenzia-zione e adeguatezza »);

allo spirare del termine previsto dallanormativa nazionale per la soppressionedelle autorità d’ambito (31 dicembre2012), la regione Campania non si eraancora dotata della disciplina legislativa inmateria di servizi idrici e che tale vuotolegislativo incredibilmente permane a di-stanza di 21 mesi;

nelle more dell’approvazione dellanuova disciplina regionale, la giunta re-gionale della Campania ha, emanato ladelibera n. 813 del 2012, con cui è statodisposto il commissariamento per 6 mesidelle autorità d’ambito esistenti;

a tale delibera hanno fatto seguito idecreti presidenziali di nomina dei com-missari straordinari liquidatori, nelle per-sone dei presidenti uscenti delle autoritàd’ambito emanati il 21 gennaio 2013;

la DGR n. 813 del 27 dicembre 2012ha previsto che:

« 1. nelle more dell’emanazione diapposita normativa regionale, per ciascunaautorità di ambito le funzioni sono affi-date a commissari straordinari incaricatidi avviare le procedure di liquidazione eassicurare lo svolgimento delle attività ne-cessarie a garantire l’ordinaria ammini-strazione;

2. Di demandare al Presidentedella Giunta Regionale la nomina dei

Commissari Straordinari da individuarsinegli attuali Presidenti delle autorità d’am-bito;

3. Di stabilire che gli incarichi diCommissario regionale decorrono dal 1o

gennaio 2013 e terminano all’atto di in-sediamento degli organi dei nuovi soggettiistituzionali individuati dalla legge regio-nale di riordino dei rispettivi settori, incorso di definizione, e comunque, entro seimesi dall’adozione dei provvedimenti dicui al punto 2 »;

negli stessi decreti di nomina deicommissari (n. 12/2013, 13/2013, 14/2013,15/2013), emanati il 21 gennaio 2013 dalpresidente della giunta regionale, è espres-samente chiarito che « la durata dell’inca-rico di cui al punto 1, decorre dal 1o

gennaio 2013, fino all’effettiva operativitàdei nuovi soggetti istituzionali individuatidalle leggi regionali di riordino dei rispet-tivi settori, in corso di definizione e, co-munque, non oltre sei mesi dalla adozionedel presente decreto »;

in seguito, la regione Campania con ilcomma 137 dell’articolo 1 della legge re-gionale della Campania n. 5/2013 (finan-ziaria regionale) ha confermato quantodisposto con le delibere ed i decreti pre-vedendo che « I commissari nominati perla liquidazione delle autorità di ambito,soppresse ai sensi dell’articolo 2, comma186-bis, della legge 191/2009, esercitanosino al definitivo conferimento dispostodalla normativa regionale, per un periodonon superiore a sei mesi, le funzioni di cuiall’articolo 148 del decreto legislativo 152del 2006 »;

riguardo tale normativa che commis-sariava provvisoriamente le autorità d’am-bito è stata presentata un’interrogazioneparlamentare con cui il deputato LuigiGallo ed altri chiedevano al Ministerodell’ambiente – tra l’altro – le motivazionidella mancata impugnazione (in via di-retta) alla Corte Costituzionale del suriportato comma 137 della, legge finanzia-ria regionale campana per violazione delle« funzioni fondamentali dei comuni » pre-

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viste dall’articolo 117, lettera p) della Co-stituzione, tra le quali rientra anche quellarelativa al servizio idrico integrato;

il Ministero dell’ambiente ha rispostoaffermando che « per quanto riguarda lamancata impugnativa dell’articolo 1,comma 137 della legge regionale che di-spone i commissari nominati per la liqui-dazione delle autorità di ambito, soppresseai sensi dell’articolo 2, comma 186-bis,della legge 191 del 2009, esercitano sino aldefinitivo conferimento disposto dalla nor-mativa regionale, per un periodo non su-periore a sei mesi, le funzioni di cuiall’articolo 148 del decreto legislativo 152del 2006 », si fa presente che, per quantoattiene al profili ambientale, non si èritenuto di sollevare la censura per ille-gittimità costituzionale in coerenza conquanto deciso per norme analoghe di altreregioni, considerata la transitorietà delladisposizione (la sottolineatura fa partedella risposta del ministero, interrogazionen. 5-00595 dell’onorevole Luigi Gallo edaltri – servizio idrico integrato – leggeregione Campania n. 5/2013);

alla scadenza dei 6 mesi previsti dallanormativa regionale su richiamata (ossia il21 luglio 2013), il consiglio regionale dellaCampania non aveva (come ancora nonha) provveduto ad approvare la legge diriordino del servizio idrico integrato;

incredibilmente il commissariamentodelle autorità d’ambito è stato prorogatosine die in virtù di una semplice nota(n. 483990 del 4 luglio 2013) inviata aicommissari straordinari dal dirigente del-l’Ufficio Acquedotto regionale. MichelePalmieri nella quale si afferma del tuttoarbitrariamente che « in riferimento allalegge regionale n. 5 del 6 maggio 2013, sirappresenta che, nelle more dell’approva-zione della normativa regionale di riordinodel servizio idrico integrato, l’articolo 1,comma 137, stabilisce che « i commissarinominati per la liquidazione delle autoritàdi ambito, soppresse ai sensi dell’articolo2, comma 186-bis, della legge 191 del 2009,esercitano sino al definitivo conferimentodisposto dalla normativa regionale, per un

periodo non superiore a sei mesi, le fun-zioni di cui all’articolo 148 del decretolegislativo 152 del 2006 ». Codesti commis-sari, pertanto, vorranno continuare adespletare le funzioni ed i compiti assegnatidalla suddetta legge regionale, per unperiodo non superiore a sei mesi dall’ap-provazione della normativa regionale diriassetto del SII »;

inoltre, la legge regionale n. 16 pub-blicata sul BURC il 7 agosto 2014 prevedeche « nelle more dell’approvazione dellalegge per il riordino del Servizio IdricoIntegrato al fine di agevolare l’attuazionedegli atti di pianificazione ed i relativiprocedimenti amministrativi riguardanti ilciclo integrato delle acque è costituita,presso la Giunta regionale, una strutturadi missione con il compito istituzionale dicoordinamento dei piani strategici regio-nali finalizzati all’utilizzazione dei fondiregionali, nazionali ed europei, orientandogli investimenti ad una efficace ed effi-ciente gestione della risorsa idrica regio-nale, nonché assicurando il migliore rac-cordo con le autorità di bacino » (articolo1, comma 92);

la stessa normativa, al comma 93,prevede che a tale struttura di missionesiano attribuiti centrali funzioni ammini-strative quali:

a) la pianificazione dei lavori e larealizzazione delle opere infrastrutturaliper l’adeguamento e/o il rifacimento dellereti e degli impianti, comprese le attività dimanutenzione, con priorità per quelle de-stinate ad aumentare gli standard di sicu-rezza la tutela della salute pubblica, lasostenibilità ambientale e l’uso efficientedelle risorse;

b) allo svolgimento delle attività dicompetenza della regione finalizzate alladeterminazione delle tariffe;

c) alla revisione delle concessioniin corso all’entrata in vigore della presentelegge, al fine di perseguire meccanismi diriequilibrio economico e salvaguardia del-l’interesse pubblico;

Atti Parlamentari — 16728 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

d) alla vigilanza sulla gestionedelle reti e degli impianti nonché al coor-dinamento ed al controllo tecnico-conta-bile dell’esecuzione dei contratti, ancheattraverso il ricorso a idonee forme digaranzia a carico dei concessionari;

e) al monitoraggio sullo stato diattuazione degli accordi con gli enti pub-blici e i soggetti coinvolti nella gestione delciclo integrato delle acque, anche ai finidell’eventuale rivisitazione dei rapporti ne-goziali;

i) alla ricognizione ed eliminazionedei contenziosi in essere, anche medianteil ricorso a tecniche di risoluzione alter-nativa delle dispute;

g) all’accelerazione delle attività edelle procedure finalizzate alla riscossionedei canoni di spettanza della regione con-nessi alla gestione della risorsa idrica e delciclo integrato delle acque;

in particolare, la lettera a del comma93 della legge regionale della Campania 16del 2014 citata, trasferisce alla struttura dimissione incardinata presso la giunta dellaregione Campania le funzioni di « pianifi-cazione dei lavori e la realizzazione delleopere infrastrutturali per l’adeguamentoe/o il rifacimento delle reti e degli im-pianti, comprese le attività di manuten-zione », funzioni chiaramente riservate aglienti locali in virtù del combinato dispostodegli articoli 147 (come modificato daldecreto sblocca Italia, n. 133 del 2014) e149 del decreto legislativo n. 152 del 2006che stabiliscono che:

« Gli enti locali partecipano obbli-gatoriamente all’ente d’ambito individuato,per ciascun ambito territoriale ottimale,dalla competente regione. All’ente è tra-sferito l’esercizio delle competenze spet-tanti in materia di gestione delle risorseidriche, ivi compresa, la programmazionedelle infrastrutture idriche di cui all’arti-colo 143, comma 1 articolo 147);

fa sorgere molte perplessità anche lalettera c), del comma 93 prevede la pos-sibilità per tale struttura di missione diprovvedere alla « revisione delle conces-

sioni in corso all’entrata in vigore dellapresente legge, al fine di perseguire mec-canismi di riequilibrio economico e salva-guardia dell’interesse pubblico » in quantonon specifica di quali concessioni si do-vrebbe trattare e lasciando lo spazio giu-ridico per procedere alla revisione delleconcessioni stipulate dagli enti d’ambitocon i gestori concessionari del SII rispettoalle quali la regione non dovrebbe poterintervenite se non nella misura di indivi-duare linee guida e convenzioni — tipo perdisciplinare le convenzioni con i conces-sionari;

anche le altre attribuzioni:

determinazioni tariffarie (lettera b);

controllo tecnico contabile sull’ese-cuzione dei contratti (lettera d);

monitoraggio sullo stato di attua-zione degli accordi tra enti pubblici e sog-getti coinvolti nella gestione del ciclo inte-grato delle acque, anche ai fini della rivisi-tazione dei rapporti negoziali (lettera e);

fanno sorgere più di un dubbio sullavolontà di sconfinamento della regione edella struttura di missione dalla stessaistituita in competenze che sono ad esclu-sivo appannaggio degli enti locali;

pertanto, le attribuzioni affidate allastruttura di missione appaiono estese adaspetti che nulla hanno a che fare con icompiti di legislazione concorrente e pro-grammazione istituzionalmente attribuitialle regioni dall’ordinamento;

la regione Campania, a distanza di 1anno e 9 mesi dalla abolizione delle au-torità d’ambito (articolo 148 del decretolegislativo 152 del 2006) non ha ancoraprovveduto a riattribuire agli enti locali(comuni, province e città metropolitana) lefunzioni relative al servizio idrico inte-grato secondo quanto disposto dall’articolo1, comma 1-quinques, legge 42 del 2010(« le regioni attribuiscono con legge lefunzioni già esercitate dalle Autorità, nelrispetto dei principi di sussidiarietà, dif-ferenziazione e adeguatezza »);

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la legislazione statale in merito alServizio idrico integrato è chiara nel de-lineare le sfere di competenza degli enticoinvolti stabilendo che « nel quadro dellecompetenze definite dalle norme costitu-zionali e fatte salve le competenze del-l’Autorità di vigilanza sulle risorse idrichee sui rifiuti (oggi trasferite all’AEEG), ilMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare esercita le funzioni ei compiti spettanti allo Stato nelle materiedisciplinate dalla presente sezione.

2. Le regioni esercitano le funzioni ei compiti ad esse spettanti nel quadro dellecompetente costituzionalmente determi-nate e nel rispetto delle attribuzioni statalidi cui al comma 1, ed in particolareprovvedono a disciplinare il governo delrispettivo territorio.

3. Gli enti locali, attraverso l’Autoritàd’ambito di cui all’articolo 148, comma 1,svolgono le funzioni di organizzazione delservizio idrico integrato, di scelta dellaforma di gestione, di determinazione emodulazione delle tariffe all’utenza, diaffidamento della gestione e relativo con-trollo, secondo le disposizioni della parteterza del presente decreto » (articolo 142del decreto legislativo 152/2006);

è evidente che la mancata legifera-zione in merito al SII in Campania siafinalizzata a costituire una formula digestione amministrativa accentrata e ver-ticistica in contrasto con il dettato costi-tuzionale e legislativo che riserva ai co-muni le competenze amministrative inmateria di Servizio idrico integrato;

detto stravolgimento nella gestionedel settore sta trovando attuazione in unaradicale opera di ristrutturazione dellagestione del Servizio idrico integrato inATO 3 Campania laddove, a fronte di unasituazione che dovrebbe essere di « con-gelamento » e di dismissione della predettaautorità, negli ultimi mesi si sono susse-guiti una serie di deliberazioni emanatedal Commissario straordinario dell’ATO 3Campania che, ha provveduto sin’ancheall’approvazione di un nuovo piano tarif-fario, conclusisi e proceduto alla ridefini-

zione della tariffa del SII con aumento del13,4 per cento rispetto all’articolazionetariffaria precedente e per la determina-zione della quale il Commissario stesso hademandato all’ANEA l’incarico di « Vali-dazione dati AEEG calcolo della tariffa inapplicazione del Metodo Tariffario Prov-visorio e aggiornamento del Piano Tarif-fario »;

detto spropositato aumento tariffariosi basa su un piano d’ambito che nel 2009era stato bocciato dall’assemblea dei sin-daci proprio perché troppo gravoso per gliutenti e troppo favorevole per il gestoreGORI s.p.a., e da allora non era mai statopiù preso in considerazione, tanto chetutta la procedura appare agli interrogantiun vero e proprio « colpo di mano » delcommissario liquidatore;

il predetto Piano d’Ambito di cui alladelibera di C.di A. dell’ente d’ambito n. 6/2007, ritenuto ingiustamente vigente nellasuddetta delibera commissariale n. 17/2009, è stato posto nel nulla dall’assem-blea dei sindaci con delibera n. 9 del 10luglio 2009 e da quella data non è statamai più posta in discussione la sua inap-plicabilità e inefficacia;

perplessità in ordine alla legittimitàdelle predette determinazione dell’ATO 3Campania sono state espresse dall’AEEGche, con propria nota del 9 agosto 2013,ha espressamente richiesto all’ente d’am-bito chiarimenti enti in ordine alle moda-lità « con le quali si è inteso garantirel’equilibrio economico finanziario e il ri-spetto degli obiettivi fissati nella program-mazione di Ambito e se siano stati effet-tivamente indicati puntualmente di qualicosti individuati abbiano trovato coperturatariffa »;

infine, va rilevato che con la delibe-razione del 31 luglio 2014 n. 380/2014/S/IDR l’autorità per l’energia elettrica, il gase il sistema idrico, anche a seguito diverifiche ispettive effettuate dalla guardiadi finanza avvenute nello scorso mese diaprile, ha avviato un procedimento neiconfronti di GORI s.p.a. per accertare laviolazione delle disposizioni in materia di

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

servizio idrico integrato per l’adozione diprovvedimenti sanzionatori e prescrittivi aisensi dell’articolo 2, comma 20, lettere c)e d) legge 481 del 1995 in quanto dal-l’analisi della documentazione acquisita èemerso che Gori potrebbe aver commessoalcune violazioni, consistenti nel difetto diveridicità dei dati e di raccordo tra i valoridesumibili dalla documentazione contabilee i valori riportati nella modulistica tra-smessa;

le condotte relative alle contestazionicitate rivelerebbero una generalizzata ne-gligenza nella compilazione dei dati richie-sti ed una loro incongruenza con i libricontabili dall’analisi della documentazioneacquisita è emerso che Gori, in violazionedell’articolo 9, comma 1, della delibera-zione 585/2012/R/idr potrebbe aver appli-cato parte dei corrispettivi inerenti alservizio di depurazione ad utenti nonasserviti al relativo impianto applicando atutti gli utenti, compresi i soggetti nonserviti da impianti di depurazione attivi,l’intero ammontare della voce « quotafissa » comprensiva pertanto, oltre chedella componente relativa al servizio ac-quedotto e fognatura, anche della compo-nente di costo, non variabile con il con-sumo, del servizio di depurazione e conriferimento alla « quota variabile », partedelle aliquote riconducibili al servizio didepurazione –:

quando, vista l’inottemperanza dellaregione Campania riguardo l’approvazionedella legislazione di sua competenza, prov-vederà ad attivare la procedura ed eser-citare i poteri sostitutivi previsti dall’arti-colo 8 della legge 131 del 2003, così comeindicato anche dall’articolo 3-bis del de-creto legge 138/2011;

se il Governo non ritenga che, inrelazione alle previsioni del collegato allafinanziaria della regione Campania (leggeregionale Campania 16 del 2014) illustratein premessa, ricorrano i presupposti perpromuovere la questione di legittimità co-stituzionale dinanzi alla Corte, ai sensidell’articolo 127 della Costituzione.

(5-03641)

Interrogazioni a risposta scritta:

FERRARESI, TRIPIEDI, CIPRINI e CO-MINARDI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

il 17 settembre 2014, con lettera diAssolombarda, la società Fratelli Avernaspa, con sede legale a Caltanissetta, viaXiboli, 345, comunica al Ministero dellavoro e delle politiche sociali, alle orga-nizzazioni sindacali ed agli enti regionalicompetenti di Emilia Romagna e Sicilia, lanecessità di riduzione del proprio perso-nale di 52 lavoratori, di cui 7 con qualificadi dirigente, prevalentemente impiegatonel settore commerciale ed amministra-tivo;

Fratelli Averna spa è leader nel mer-cato spirit in Italia, è proprietaria diAverna, il secondo amaro più venduto inItalia e uno dei liquori italiani più cono-sciuti e apprezzati nel mondo;

il 3 giugno 2014, a seguito del signingdel 15 aprile 2014, il gruppo Campari haperfezionato l’acquisizione del 100 percento di Fratelli Averna spa, il controva-lore totale dell’operazione è stato pari aeuro 103,7 milioni di euro;

Davide Campari-Milano spa, con lesue controllate (« gruppo Campari »), è unodei maggiori player a livello globale nelsettore del beverage; è presente in oltre190 Paesi del mondo con posizioni diprimo piano sia in Europa che nelle Ame-riche;

con sede principale in Italia, a SestoSan Giovanni, Campari conta 16 impiantiproduttivi e 3 aziende vinicole in tutto ilmondo e una rete distributiva propria in19 paesi; il gruppo impiega oltre 4000persone; le azioni della capogruppo DavideCampari-Milano s.p.a. sono quotate almercato telematico di borsa italiana dal2001;

il bilancio 2013 del gruppo Campariha registrato un valore delle vendite paria euro 1.524,1 milioni (+13,7 per cento;

Atti Parlamentari — 16731 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

variazione organica +1,7 per cento) con unutile netto di euro 149,8 milioni; l’utilenetto del gruppo del primo semestre 2014è stato di euro 57,3 milioni di euro;

nella relazione intermedia sulla ge-stione, al 30 giugno 2014, del gruppo, inmerito all’acquisizione di Averna, si legge:« il gruppo Averna è proprietario di unportafoglio di prodotti caratterizzati daposizionamento premium, elevata margi-nalità e leadership nelle categorie di rife-rimento... L’acquisizione di gruppo Avernarappresenta un’opportunità per fare levasulla struttura distributiva diretta nei mer-cati chiave dei brand acquisiti al fine diaccelerarne la crescita in modo profitte-vole e in linea con la strategia di crescitaper acquisizioni »;

la missiva Assolombarda che comu-nica la messa in mobilità dei lavoratori delgruppo Averna, è la scelta fatta dalladirigenza del gruppo Campari che, purcontinuando ad avere bilanci estrema-mente positivi, sia in termini di venditeche di margini operativi, decide di licen-ziare i dipendenti dei gruppi che acquisi-sce;

ciò viene fatto negando contestual-mente l’opportunità del riassorbimento dei52 dipendenti all’interno di un gruppo chene conta 4.000, ed escludendo l’ipotesi dicassa integrazione guadagni sia ordinariache straordinaria, rendendosi esclusiva-mente disponibile eventualmente a valu-tare trattamenti economici di cosiddettabuona uscita;

si è con tutta evidenza, di fronte adun esempio di impresa italiana, la Cam-pari, che ha scelto di crescere a scapitodell’occupazione: « ... un’opportunità perfare leva sulla struttura distributiva direttanei mercati chiave dei brand acquisiti alfine di accelerarne la crescita in modoprofittevole e in linea con la strategia dicrescita per acquisizioni »;

indifferente nei confronti dei proprilavoratori, nonostante il codice etico e ibuoni principi enunciati nell’adesione allacosiddetta responsabilità sociale di im-

presa in cui è possibile leggere: « anchedurante il 2013, sono state adottate azioniper valorizzare le risorse che lavoranonell’azienda (i « Camparisti »). Queste ul-time costituiscono infatti gli ambasciatoripiù autentici del gruppo Campari nelmondo »;

la drammatica situazione occupazio-nale del Paese non è solo numeri: il tassodi disoccupazione in Italia, dal 2007 al2013, è praticamente raddoppiato pas-sando dal 6,09 per cento al 12,19 percento; in Sicilia, sede del gruppo Averna,ha raggiunto il 21,03 per cento, è neldramma di migliaia di famiglie che stannoperdendo, insieme al reddito, la propriapersonale dignità di cittadini;

a Finale Emilia, dove è previsto illicenziamento di 13 dipendenti, si ricordache si è ancora in piena emergenza ter-remoto, a seguito dei sismi del maggio2012;

secondo la Cisl, dai primi mesi del2013, i disoccupati della Bassa modenesesono aumentati del 17,5 per cento, controuna percentuale provinciale ferma al 3,9per cento; ancora più grigio il quadrodipinto dalla Cgil: « I fenomeni sismicihanno inciso in maniera devastante in unterritorio già fortemente colpito dalla crisieconomica »; secondo Tania Scacchetti, se-gretario della Cgil di Modena: « se si èriuscito a evitare che molte aziende delo-calizzassero, è anche vero che tanti hannochiuso, riversando in un mercato già sa-turo migliaia di disoccupati che ora èquasi impossibile ricollocare » –:

se il Governo sia a conoscenza deifatti sopra esposti;

se il Governo non ritenga di doversiadoperare per quanto di competenza, per:

a) evitare la procedura di mobi-lità promosso dalla società Fratelli Avernaspa;

Atti Parlamentari — 16732 — Camera dei Deputati

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b) favorire un piano industrialein cui risulti possibile il riassorbimento delpersonale considerato in esubero all’in-terno del gruppo e/o contestualmente unaprospettiva di riorganizzazione aziendaledel gruppo Averna. (4-06125)

PAGANO. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’interno, alMinistro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

sul quotidiano online « La nuova bus-sola quotidiana » del 22 settembre 2014, inun articolo a firma Valentina Colombo, daltitolo « Così la Sicilia sta diventando unemirato », al quale necessariamente si ri-manda stante la ricchezza di citazionedelle fonti, è data notizia di inquietantiquanto ingenti operazioni economico-fi-nanziarie realizzate dal Quatar, attraversoanche « associazioni caritative » quale laQuatar Charity Foundation, al fine difinanziare la rete del Movimento dei Fra-telli Musulmani;

l’articolo, pur nei limiti del tagliogiornalistico, offre dettagli e riferimentiprecisi sulle operazioni in questione cheriguardano in modo particolare la Sicilia efa riferimento anche ad una richiesta delnovembre 2013 del Presidente della re-gione siciliana, Rosario Crocetta –:

se non sia necessario fare chiarezzasull’intera vicenda a partire dalla verifica,da parte di chi ne ha la competenza, circail rapporto Quatar – « centri culturaliislamici » – « libertà religiosa » – « movi-mento dei Fratelli musulmani »;

se non sia opportuno verificare lacorrettezza e la congruità di tali opera-zioni e di tali rapporti nell’ambito dell’at-tuale drammatico contesto geo-politico,con i rischi di terrorismo più volte de-nunciati dal Ministro dell’interno;

se non sia necessario adottare misureadeguate e risolutive sull’intera questione.

(4-06138)

PRODANI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro degli affari esteri, al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

il 2 settembre 2014, Livio Sirovich eFranco Pettenati, membri dell’Istituto na-zionale di oceanografia e di geofisica spe-rimentale, insieme al professor PeterSuhadolc e al ricercatore Giovanni Costadell’università di Trieste (dipartimento discienze della terra), hanno pubblicato sulsito informativo Konrad l’articolo « Cen-trale nucleare di Krsko, rischio sismicotroppo alto? »;

gli esperti hanno esposto le numerosecriticità relative alla centrale nucleare Kr-sko – di cui la Repubblica di Slovenia e laRepubblica di Croazia sono comproprie-tarie –, struttura che dista solo 125 chi-lometri da Trieste e della quale l’interro-gante si è più volte interessato con nume-rosi atti di sindacato ispettivo (4-04652,4/02329, 4/01177, 4/00417) che non hannoancora ricevuto risposta;

la centrale Krsko-1, si legge nell’ar-ticolo, sarebbe esposta a gravi rischi si-smici per la presenza accertata di alcunefaglie in grado di generare terremoti digrande intensità, mentre gli attuali « stresstest » sismici si basano sul solo parametrodi accelerazione massima orizzontale delsuolo (PGA), in questo caso pari a 0,3g, tredecimi dell’accelerazione di gravità;

l’impianto costruito alla fine deglianni ’70 avrebbe quindi adottato une PGAtroppo bassa, a detta degli esperti, essendopiù appropriato un valore di 0,6g;

secondo i tecnici sloveni incaricatidella verifica dell’impianto, il valore diPGA raggiungerebbe 0,6g grazie a unaserie di accorgimenti, alcuni dei quali nonsarebbero verificabili;

la Repubblica di Slovenia intende,come previsto dal piano energetico dei2011, costruire nella stessa zona unanuova centrale da 1.600 megawatt (Krsko-2);

Atti Parlamentari — 16733 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

la società Gen Energija, incaricata deilavori e della gestione dei nuovo impianto,ha commissionato uno studio all’istitutofrancese sulla sicurezza nucleare (IRSN)sul rischio sismico e sull’eventuale fattibi-lità dell’impianto;

IRSN era entrato a far parte di unconsorzio composto dal servizio geologicofrancese, dal servizio sloveno e da unasocietà privata slovena;

le conclusioni dell’IRSN, che avevagiudicato il sito di Krsko inadatto allacostruzione di una nuova centrale a causadei movimenti tellurici prodotti da faglie,sono state in un primo momento secretate;

il 22 maggio 2013 il Ministero slovenodelle infrastrutture, dopo numerose solle-citazioni delle associazioni ambientalisteWWF e Legambiente, oltre alla pressioneinternazionale determinata dalla presen-tazione alla Camera dell’interrogazionen. 4-00417 dell’interrogante, ha pubblicatoonline i risultati dello studio;

a seguito delle gravi divergenze diopinione, le autorità slovene hanno chiusoil Consorzio, sostituendolo con il famosoconsulente americano Rizzo AssociatesInc.;

i contrasti con i francesi avrebberoriguardato l’attività pregressa della cosid-detta faglia di Libna che avrebbe interes-sato il terreno e poche centinaia di metridal sito di Krsko-2. Sembrerebbe, inoltre,che il problema della eventuale presenzadi faglie più lontane, ma capaci di provo-care forti terremoti, non sia stato appro-fondito;

secondo quanto riportato nell’arti-colo, il direttore dell’IRSN avrebbe scrittoa GEN: « questa nuova e grave scoperta [diuna faglia attiva vicina all’Impianto; ndr]non permette di concludere in modo fa-vorevole sull’adeguatezza dei due siti perla costruzione di una nuova centrale nu-cleare »; « andrebbe ricordato che la valu-tazione dei fenomeni di spostamento per-manente dei terreno di fondazione è untema altamente impegnativo, dato l’insuf-ficiente esperienza internazionale attual-

mente disponibile nonché la mancanza dimetodi e strumenti consolidati [di ana-lisi] » « Questo Istituto francese di radio-protezione e sicurezza nucleare considerache è di estrema [utmost] importanza chele possibili implicazioni di questa capacitàdi faglia [rotture della faglia Libna] sullasicurezza dell’impianto esistente, cosìcome la suo potenziale relazione struttu-rale con altre faglie vicine, sia affrontatasenza ritardo. Io [scrive il direttore fran-cese Repussard] ho capito che GEN si èsentita preoccupata su questo argomentoed era sicuramente intenzionata ad infor-mare su questa scoperta l’esercente del-l’impianto Krsko-1 (Nuklearna ElektrarnaKrsko – NEK) così come l’Agenzia Slovenaper la Sicurezza Nucleare (NSA). Io sareimolto grato se voi poteste confermare checiò è stato effettivamente fatto, dal mo-mento che io ravviso importante richia-mare l’attenzione della NSA su questoargomento, in considerazione delle poten-ziali implicazioni di sicurezza che essopuò avere a livello nazionale ed interna-zionale »;

la pericolosità sismica della zona incui insiste la centrale di Krsko è eviden-ziata anche da alcune pubblicazioni atitolo personale degli autori dell’articolo,come la relazione su Krsko del Politec-nico di Milano (2012) e il Volume 55, n. 1,marzo 2014 del Bollettino di geofisicateorica e applicata dell’istituto nazionaledi oceanografia e di geofisica sperimentaledi Trieste;

a riprova delle criticità summenzio-nate si ricorda che il 22 aprile 2014 alleore 10:58 a Trieste è stata avvertita unaforte scossa di terremoto (magnitudo 4,6Richter) il cui epicentro è stato localizzatoin Slovenia, nell’area del Monte Nevoso atre chilometri a Nord di Knezak a unaprofondità di circa 16 chilometri, a unadistanza di 150 chilometri dalla centralenucleare di Krsko. Le autorità slovene nonhanno reso disponibili informazioni suglieventuali danni che l’impianto avrebbepotuto subire a seguito dei sisma;

lo stato dell’impianto desta preoccu-pazione anche per l’incidente riportato il

Atti Parlamentari — 16734 — Camera dei Deputati

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25 ottobre 2013 da un articolo del quoti-diano Il Piccolo di Trieste intitolato« Barra nucleare trovata spezzata a Kr-sko », che ha rilevato come, durante gliordinari lavori di manutenzione nella cen-trale, siano stati rilevati danni di naturameccanica alla struttura;

in particolare, alcune barre di car-burante nucleare contenute nei tre ele-menti di combustibile del reattore si sa-rebbero incrinate e addirittura spezzate;

l’Italia con due referendum abroga-tivi, svolti nel 1987 e nel 2011, ha decisodi non costruire reattori nucleari sul pro-prio territorio;

le centrali di altri Paesi presenti aridosso o lungo il territorio di confinepossono costituire un serio pericolo per lacittadinanza, soprattutto come nel casodella centrale di Krsko, costruita inun’area sismica riconosciuta –:

se il Governo intenda adoperarsi perottenere risposte certe ed immediate daparte dei Governi sloveno e croato inmerito allo status della centrale esistenteed allo stato dell’opera di eventuali pro-gettualità;

se il Governo intenda promuovereuna fattiva collaborazione con i Governiinteressati – ricorrendo al necessariocoinvolgimento degli enti locali, di espertie delle istituzioni scientifiche presenti sulterritorio triestino – per le opportuneverifiche del caso. (4-06140)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta scritta:

MELILLA e RICCIATTI. — Al Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, al Ministro dello sviluppo eco-nomico. — Per sapere – premesso che:

a Sulmona la SNAM prevede la co-struzione di una centrale di compressione

e spinta su una superficie di circa 12ettari, con 3 turbo compressori alimentatia gas di 11 megawatt termici, un caminoalto 14 metri e tre caldaie con camini alti6,5 metri;

il metanodotto e la centrale si collo-cano in un’area ad alto rischio sismico neipressi della faglia attiva del Monte Mor-rone, il sito è incompatibile con il pianoregolatore generale di Sulmona che pre-vede una zona a verde agricolo escludendoogni impianto industriale;

inoltre, la centrale sarebbe in uncontesto ambientale di grande pregio na-turalistico, praticamente la porta d’accessoal parco nazionale della Majella-Morrone,su cui poggiano tanti progetti di sviluppoturistico in una zona tra le più depressedal punto di vista occupazionaled’Abruzzo;

proprio in questi giorni in unagrande assemblea pubblica a Sulmona, glienti locali e la regione Abruzzo hannomanifestato netta contrarietà a questoprogetto, in piena sintonia con un grandemovimento sociale e dei cittadini, chie-dendo il rinvio della conferenza dei serviziconvocata dal Ministero dello sviluppoeconomico per il 30 settembre 2014;

per questo sarebbe necessario;

a) revocare i decreti ministerialirelativi al metanodotto rete adriatica e allacostruzione della centrale di compressionee spinta della Snam a Sulmona stante adavviso dell’interrogante il palese contrastocon le disposizioni comunitarie e nazionaliche impongono la valutazione complessivadegli interventi proposti;

b) rinunciare all’impugnativa dellalegge della regione Abruzzo n. 14 del 7giugno 2013 per l’assoluta irragionevolezzadi questa scelta avendo la regione Abruzzorecepito una prescrizione della commis-sione nazionale VIA in merito alla neces-sità di studi sismici di dettaglio, in unazona ad alto rischio sismico come è

Atti Parlamentari — 16735 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

Sulmona nel quadro della catena mon-tuosa degli Appennini Abruzzesi –:

se non ritengano necessario e dove-roso fermare ogni procedura autorizzativain atto e disporre, come peraltro indicatodalla Commissione ambiente della Cameradei deputati con una risoluzione approvatanel 2011, la modifica del tracciato esclu-dendo la dorsale appenninica, sconvo-cando la riunione del 30 settembre 2014,stante la richiesta in questo senso dellaregione Abruzzo. (4-06122)

PAOLO NICOLÒ ROMANO. — Al Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare, al Ministro delle poli-tiche agricole alimentari e forestali, al Mi-nistro dell’interno. — Per sapere – pre-messo che:

l’Oasi urbana WWF « LA BULA », sitonel comune di Asti in località la Boana,compresa tra la riva destra del fiumeTanaro, il corso Savona e la ferrovia Asti-Castagnole Lanze, è una ex cava recupe-rata grazie ad un innovativo progetto diingegneria naturalistica che ha trasfor-mato l’intera area, un tempo in stato ditotale degrado, in un paradiso per gliuccelli acquatici. Oggi l’area che consta dicirca 20 ettari di territorio, caratterizzatoda stagni, laghetti, isolotti, lanche e can-neti, è culla di biodiversità per la nidifi-cazione di uccelli migratori e stanziali;

la Bula fa parte del sito di impor-tanza comunitaria (SIC) « Stagni di Belan-gero » il quale, a sua volta, estendendosiper 591 ettari lungo la valle del Tanaro,rappresenta una preziosa stazione di sostae svernamento per le specie migratrici. Inloco sono state censite 128 specie di uccellidi cui 23 inserite nell’allegato I delladirettiva 79/409 « Uccelli »;

il grande successo naturalistico diBula è oggetto di studi naturalistici, tesi dilaurea e progetti finalizzati al migliora-mento ambientale di siti compromessi dal-l’invasiva attività dell’uomo. Inoltre, datala vicinanza con il centro abitato di Asti,l’Oasi è diventata punto di riferimento del

territorio astigiano per le attività didatti-che, i « laboratori » di educazione ambien-tale e le visite naturalistiche, richiamando,per le numerose specie di uccelli presenti,molti appassionati di birdwatching e foto-grafi;

purtroppo, come è anche emerso daarticoli di stampa, l’Oasi è quotidiana-mente minacciata da attività illecite qualibracconaggio, pesca di frodo e sversa-mento illegale di rifiuti, anche tossico-nocivi come l’ondulina in fibra di amianto.I volontari e i simpatizzanti dell’associa-zione ambientalista WWF, che in conven-zione con l’Ente Parchi Astigiani gestiscel’Oasi, trascorrono più tempo nella rimo-zione dei rifiuti, nell’installazione di bar-riere e nel controllare bracconieri e pe-scatori di frodo che per le loro attivitàistituzionali quali il censimento degli uc-celli, il monitoraggio della flora e dellafauna, la documentazione fotografica del-l’habitat, la manutenzione dei cammina-menti e dei percorsi, le visite guidate digruppi e scuole e i laboratori educativi;

i numerosi esposti, denunce e segna-lazioni, presentate dai gestori del sito alleautorità competenti, per richiedere un lorointervento per tentare di arginare questifenomeni illeciti, non hanno conseguitograndi risultati –:

se il Governo sia a conoscenza diquanto in premessa e quali iniziative in-tenda intraprendere, per quanto di com-petenza, per garantire la sicurezza del-l’Oasi la Bula, patrimonio naturalisticonon solo del territorio astigiano ma del-l’intero Paese. (4-06131)

BUSTO, DAGA, DE ROSA, MANNINO,SEGONI, TERZONI, ZOLEZZI e MICILLO.— Al Ministro dell’ambiente e della tuteladel territorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

con l’articolo 28, comma 1, del de-creto-legge 25 giugno 2008, n. 112, con-vertito con modificazioni, dalla legge del 6agosto 2008, n. 133, si istituisce l’istitutoper la protezione e la ricerca ambientale(ISPRA);

Atti Parlamentari — 16736 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

l’ISPRA è sottoposto alla vigilanza delMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. Il Ministro si avvaledell’istituto nell’esercizio delle proprie at-tribuzioni, impartendo le direttive generaliper il perseguimento dei compiti istituzio-nali;

il decreto ministeriale 123 del 21maggio 2010 del Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare recanorme concernenti la fusione dell’Agenziaper la protezione dell’ambiente e per iservizi tecnici (APAT), dell’istituto nazio-nale per la fauna selvatica (INFS) e del-l’istituto centrale per la ricerca scientificae tecnologica applicata al mare (ICRAM)nell’ISPRA;

la direttiva n. 2008/56/CE recepitadallo Stato italiano con il decreto legisla-tivo n. 190 del 2010 è stata emanata sullabase dell’affermazione: « L’ambiente ma-rino costituisce un patrimonio preziosoche deve essere protetto, salvaguardato e,ove possibile, ripristinato al fine ultimo dimantenere la biodiversità e preservare ladiversità e la vitalità di mari ed oceani chesiano puliti, sani e produttivi »;

il Ministro dell’ambiente e della tu-tela del territorio e del mare in data 1o

dicembre 2011 ha stipulato con l’ISPRAuna convenzione in base alla quale l’isti-tuto al 31 dicembre 2014 svolgerà tutte leattività necessarie della prima « fase dipreparazione » prevista dal decreto legisla-tivo n. 190 del 2010 relativamente all’at-tuazione della direttiva n. 2008/56/CE al-l’interno dell’ordinamento italiano;

la Commissione europea, nell’ambitodella direttiva 2008/56/CE, per la secondafase di « programma di misure » mette adisposizione oltre 16 milioni di euro;

la Commissione europea ha appro-vato, sia pur con osservazioni, i « traguardiambientali » e gli « indicatori » individuatidall’ISPRA, con la collaborazione dellacomunità scientifica nazionale, per rag-giungere entro il 2020 il buono statoambientale (GES, « Good EnvironmentalStatus ») per le acque marine europee;

da fonti sindacali, si apprende ancorache molti ricercatori tecnologi avrebberoespresso perplessità sulle nuove formula-zioni di buono stato ambientale e deitraguardi ambientali predisposti dalla di-rezione generale per la protezione dellanatura e del mare del Ministero;

da articoli di settore, si legge chesarebbe intenzione del Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare non rinnovare la convenzione al-l’ISPRA per la seconda fase della direttiva,denominata « programma di misure » –:

se corrisponda al vero che il Mini-stero non intenderebbe affidare all’ISPRAil coordinamento e la realizzazione del« programma di misure » previste dalladirettiva 2008/56/CE recepita in Italia conil decreto legislativo n. 190 del 13 ottobre2010;

quali siano le valutazioni espressedall’ISPRA sulle nuove formulazioni dibuono stato ambientale e dei traguardiambientali predisposti dallo stesso Mini-stero;

quale sia il ruolo che il Ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare intende dare ad ISPRA attesoche l’istituto ha fin qui svolto con successoil ruolo affidatogli dal Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare di primus inter pares tra le istitu-zioni scientifiche nazionali, successo de-cretato dalla stessa Unione europea a valledella valutazione delle documentazioni in-viate a Bruxelles relativamente alla con-clusione della prima fase;

quali siano le azioni poste in esseredal Ministro al fine di evitare che i pro-dotti elaborati dalla direzione generale perla protezione della natura e del marepossano esporre l’Italia al rischio di pro-cedura di infrazione da parte dell’Unioneeuropea. (4-06136)

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Atti Parlamentari — 16737 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazioni a risposta in Commissione:

PES. — Al Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

nella notte fra il 21 e il 22 settembre2014, il sito archeologico di Mont’e Prama,a Cabras, situato nella Sardegna centro-occidentale, luogo nel quale sono statirinvenuti nel 1974 i famosi « Giganti »,sarebbe stato oggetto di violazione daparte di ignoti. In particolare, oggettodell’attenzione dei vandali sarebbe statauna tomba risalente all’ottavo secolo a.C.;

il sito archeologico di Mont’e Pramarappresenta una testimonianza statuarianuragica importantissima che non puòessere lasciata incustodita;

nell’area è tuttora in corso un’impor-tantissima campagna di scavi, coordinatadall’università di Sassari, che ha riportatoalla luce reperti archeologici di straordi-nario valore, destinati ad accrescere inmodo significativo il patrimonio culturalesardo e italiano;

nelle scorse settimane alcuni turistihanno superato indisturbati le modesterecinzioni, approfittando anche del man-cato presidio di addetti alla vigilanza;

la Soprintendenza per i beni archeo-logici ha fatto sapere che non è in gradodi sostenere la spesa per la vigilanza nelsito di Mont’e Prama;

l’università di Sassari avrebbe fornitola propria disponibilità a farsi carico dellespese di sorveglianza del sito archeologico;

anche altri importanti siti archeolo-gici risultano nelle stesse preoccupanticondizioni di sicurezza mettendo in peri-colo il patrimonio storico-artistico ita-liano;

nel codice dei beni culturali e delpaesaggio, decreto legislativo n. 42 del2004, l’articolo 3 stabilisce « la tutela con-

siste nell’esercizio delle funzioni e nelladisciplina delle attività dirette, sulla basedi un adeguata attività conoscitiva, adindividuare i beni costituenti il patrimonioculturale ed a garantirne la protezione e laconservazione per fini di pubblica frui-zione »; il codice richiama non solo inmodo specifico le norme di salvaguardia,ma anche quelle di garanzia della frui-zione del patrimonio artistico, affinchéesso possa essere a disposizione non solodi tutti oggi, ma anche domani per legenerazioni future;

un posto di primaria importanza nelpatrimonio storico-artistico hanno le areearcheologiche caratterizzate, però, daun’intrinseca fragilità, trovandosi in terri-tori vasti e aperti, esposti sia agli agentiatmosferici e sia all’opera distruttrice del-l’uomo –:

quali misure intenda adottare perevitare che simili episodi si ripetano met-tendo a serio rischio la conservazione e latutela dei siti archeologici in questione e ingenerale di tutti i siti archeologici dellaSardegna;

se possano essere assunte iniziativenormative di inasprimento delle sanzioniper coloro che distruggono ciò che testi-monia l’identità italiana. (5-03635)

GHIZZONI. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

l’articolo 1, comma 26-ter, del decre-to-legge 95 del 2012 (legge 135 del 2012)aveva stabilito la sospensione dei contri-buti statali per interventi conservativi vo-lontari sui beni culturali (di cui agli arti-coli 35 e 37 del decreto legislativo 22gennaio 2004, n. 42) dalla data dell’entratain vigore della legge di conversione e finoal 31 dicembre 2015;

l’articolo 1, comma 77, della legge228 del 2012 (legge di stabilità 2013),novellando la disposizione sopra citata, hapoi previsto che la stessa sospensione è

Atti Parlamentari — 16738 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

disposta fino « al pagamento dei contributigià concessi alla medesima data e nonancora erogati ai beneficiari »;

il 28 novembre 2013 il Governo, ri-spondendo all’interrogazione a rispostaimmediata in Commissione n. 5-01587, hafatto presente che, con riferimento a lavoricollaudati fino al 31 dicembre 2011, ildebito del Ministero nei confronti deiproprietari, possessori o detentori del beneculturale, ammontava ad euro97.263.468,66. Ha anche fatto presente chetale importo era soggetto a notevole in-cremento, tenuto conto di tutti i lavoricollaudati dopo il 31 dicembre 2011, com-presi quelli autorizzati fino alla data del14 agosto 2012 (ultimo giorno utile per laconcessione del contributo in parola primadell’entrata in vigore del decreto-legge 95del 2012) ed ancora non collaudati;

il 14 giugno 2014 il Governo, rispon-dendo all’ interrogazione in Commissionen. 5-02084, ha fatto presente che, neglianni 2012 e 2013 « sono state approvate,con il decreto ministeriale del 25 gennaio2012, programmazioni degli interventi fi-nanziari a favore dei proprietari, posses-sori o detentori di beni culturali, per unimporto pari ad euro 50.663.485,00, e conil decreto ministeriale 22 marzo 2013 perun importo pari ad euro 15.047.923,00.Con le risorse di quest’anno, con il decretoministeriale del 9 maggio scorso, per laprogrammazione degli interventi finanziaridel Ministero a favore dei proprietari,possessori o detentori di beni culturali, èstato disposto un intervento finanziarioper un importo complessivo pari ad euro17.830.222,00 » –:

a quanto ammontino i contributi giàconcessi alla data del 14 agosto 2012, cheancora non sono stati erogati ai benefi-ciari;

a quali capitoli dello stato di previ-sione del Ministero dei beni e delle attivitàculturali e del turismo si sia finora attintoper l’erogazione dei contributi;

quando si ritenga che possa giungerea termine l’erogazione dei contributi giàconcessi alla data del 14 agosto 2012.

(5-03643)

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DIFESA

Interrogazione a risposta immediata inCommissione:

IV Commissione:

CORDA. — Al Ministro della difesa. —Per sapere – premesso che:

la Israeli Air Force, l’aviazione dellaaeronautica militare dello Stato di Israele,secondo la programmazione delle eserci-tazioni a fuoco per il secondo semestre2014, sarà presente, nell’area appartenenteal poligono di Capo Frasca in Sardegna,con diversi esemplari di cacciabombardieriF-15 e F-16;

gli aerei in questione saranno glistessi impiegati nei bombardamenti sullaStriscia di Gaza che hanno fatto oltre2.000 morti e almeno 10 mila feriti, mol-tissimi tra i civili, non risparmiando nean-che le scuole e i rifugi sotto il controllodell’Onu;

appare del tutto inopportuno e incontrasto con le missioni di pace mante-nere un’esercitazione con le forze armateisraeliane fino a quando perdurerà l’asse-dio militare ai territori palestinesi el’espansione delle colonie israeliane suiterritori;

il 4 settembre 2014 l’area che ospitail poligono militare è stata scenario di unincendio provocato dalle esercitazioni mi-litari dei Tornado dell’aviazione tedesca;

in conseguenza di tale episodio l’ae-ronautica militare, su indicazione del di-castero di appartenenza, ha annunciato lasospensione delle esercitazioni fino all’at-tivazione di un presidio anti-incendio ido-neo –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza della sospensione della esercita-

Atti Parlamentari — 16739 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

zione dell’Israeli Air Force prevista a CapoFrasca nel prossimo autunno, per man-canza di fondi. (5-03639)

Interrogazione a risposta scritta:

RIZZO. — Al Ministro della difesa. —Per sapere – premesso che:

si apprende che, da due articoli pub-blicati sul quotidiano Il Secolo XIX in data19 giugno 2014 e in data 20 giugno 2014,cinque militari della Marina di stanza aVerignano presso il raggruppamento su-bacquei e incursori « Teseo Tesei » si sa-rebbero macchiati di atteggiamenti goliar-dici dopo aver effettuato le prove dellaparata nazionale che ogni anno si tiene aRoma in occasione della Festa della Re-pubblica del 2 giugno 2014;

nello specifico si fa riferimento agiochi d’acqua con secchi tra commilitoni,atteggiamento a quanto pare tollerato tragli stessi in questa occasione, ma che siafinito in maniera inattesa quando a farnele spese è stato il Capo di Stato Maggioredella Marina Militare Ammiraglio Giu-seppe De Giorgi;

sempre dagli stessi articoli giornali-stici si apprende che l’ammiraglio DeGiorgi abbia immediatamente chiesto iresponsabili di questo gesto e l’apertura diun procedimento disciplinare nei confrontidegli autori di questa bravata;

pur interpretando il ruolo del mas-simo esponente militare in seno alla Ma-rina, a garanzia della disciplina, dell’onoree del buon decoro dei Comsubin, l’inter-rogante ritiene, senza entrare nel meritodelle decisioni, che la pena vada commi-surata alla gravità oggettiva dei fatti e nonalla soggettività dell’incidente che ha coin-volto l’alto ufficiale;

sembra, infatti che, un ordine ditrasferimento dei cinque incursori sia da lìa poco giunto prevedendo l’assegnazionepresso la sede della Marina militare di

Brindisi, con incarico compatibile alla loroprofessionalità ma ad oltre 1.000 chilome-tri di distanza da Verignano;

è dato conoscere all’interrogante chela programmazione di trasferimento delpersonale militare avvenga seguendo unacadenza annuale e per una percentualeche coinvolge circa il 10 per cento delpersonale di ogni distaccamento, rilevandoin questo caso una decisione che potrebbesoverchiare una consuetudine ben cono-sciuta nell’ambiente della Marina militare;

l’interrogante vuole altresì eviden-ziare l’alto livello professionale conseguitopresso il comando subacquei ed incursori,unico reparto della Marina facente partedelle forze speciali Italiane e non ultimo ilfatto che tali qualifiche siano permesse dainvestimenti economici effettuati a caricodei contribuenti italiani;

la decisione sembrerebbe all’interro-gante configurarsi tra quelle di tipo « pu-nitivo » escluse dalle regole militari –:

se sia stata verificata la regolaritàdella procedura utilizzata dagli uffici diMARIUGP competenti per il trasferimentodei cinque marinai;

se la pianificazione dei trasferimentidel raggruppamento subacquei e incursoridi Verignano sia stata modificata succes-sivamente all’evento accaduto in occasionedella festa della Repubblica a Roma;

se non si ritenga di dover rivedere ilprovvedimento disciplinare comminato ai5 militari. (4-06137)

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ECONOMIA E FINANZE

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilMinistro dell’economia e delle finanze, persapere – premesso che:

nell’anno 2012 è stato indetto ilbando di concorso pubblico, per titoli ed

Atti Parlamentari — 16740 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

esami, per il reclutamento di 750 allievifinanzieri della Guardia di finanza riser-vato, ai sensi dell’articolo 2199 del decretolegislativo 15 marzo 2010, n. 66, ai volon-tari delle Forze armate in ferma prefissatadi un anno (cosiddetto VFP1) o quadrien-nale (cosiddetto VFP4) ovvero in raffermaannuale (cosiddetto VFP1T), in servizio oin congedo (Gazzetta Ufficiale 4a SerieSpeciale – Concorsi ed Esami n. 28 del10-4-2012);

le graduatorie finali di merito sonostate pubblicate in data 21 febbraio 2013.I vincitori sono 750 mentre gli idonei insoprannumero sono 789;

il 21 ottobre 2013 è stata avviata alcorso di formazione per allievi finanzieriuna prima aliquota di 327 vincitori perl’arruolamento diretto del concorso, defi-nita in maniera proporzionale tra i con-tingenti e le specializzazioni a concorsonell’ordine delle graduatorie finali di me-rito così composta: a) per il contingenteordinario, da 282 candidati; b) per ilcontingente ordinario, specializzazione« tecnico di soccorso alpino (S.A.G.F.) », da15 candidati; c) per il contingente mare,specializzazione « nocchiere », da 18 can-didati; d) specializzazione « operatore disistema », da 12 candidati;

restano ancora da avviare al corso diformazione la restante parte di 310 allievivincitori, la seconda aliquota di 113 unitàda rendere disponibili per la ferma qua-driennale nelle forze armate ed eventual-mente, in base alle necessità, il totale degliidonei ovvero 769 unità la cui graduatoriaè stata prorogata da successivi provvedi-menti governativi;

il comma 4 dell’articolo 4 del testodel decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101,(in Gazzetta Ufficiale – serie generale –n. 204 del 31 agosto 2013), coordinato conla legge di conversione 30 ottobre 2013,n. 125, (in questa stessa Gazzetta Ufficialealla pag. 1), recante: « Disposizioni urgentiper il perseguimento di obiettivi di razio-nalizzazione nelle pubbliche amministra-zioni. ». (13A08778) (GU Serie generalen. 255 del 30 ottobre 2013), infatti, ha

disposto la proroga delle graduatorie deiconcorsi pubblici, e quindi anche del pre-detto concorso per la guardia di finanza,così come segue: « 4. L’efficacia delle gra-duatorie dei concorsi pubblici per assun-zioni a tempo indeterminato, vigenti alladata di “entrata in vigore” del presentedecreto, relative alle amministrazioni pub-bliche soggette a limitazioni delle assun-zioni, è prorogata fino al “31 dicembre2016”;

tenuto conto del rilevante numero diidonei al concorso oggetto del presenteatto, l’indizione di un ulteriore concorsoper il reclutamento di nuovi allievi finan-zieri rischierebbe di aggravare di ulterioricosti le casse dello Stato;

il comma 3 dell’articolo 4 del decreto– legge 31 agosto 2013, n. 101, dispone,infatti, quanto segue: « 3. Per le ammini-strazioni dello Stato, anche ad ordina-mento autonomo, le agenzie, gli enti pub-blici non economici e gli enti di ricerca,l’autorizzazione all’avvio di nuove proce-dure concorsuali, ai sensi dell’articolo 35,comma 4, del decreto legislativo 30 marzo2001, n. 165, e successive modificazioni, èsubordinata alla verifica:

a) dell’avvenuta immissione in ser-vizio, nella stessa, amministrazione, ditutti i vincitori collocati nelle proprie gra-duatorie vigenti di concorsi pubblici perassunzioni a tempo indeterminato perqualsiasi qualifica, salve comprovate nontemporanee necessità organizzative ade-guatamente motivate;

b) dell’assenza, nella stessa ammi-nistrazione, di idonei collocati nelle pro-prie graduatorie vigenti e approvate apartire dal 1o gennaio 2007, relative alleprofessionalità necessarie anche secondoun criterio di equivalenza;

a conferma di quanto citato nel pre-cedente punto di premessa, l’adunanzaplenaria del Consiglio di Stato, con sen-tenza 28 luglio 2011 n° 14, ai sensidell’articolo 99, comma 5, del codice delprocesso amministrativo, disponevaquanto segue: « In presenza di graduatorie

Atti Parlamentari — 16741 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

concorsuali valide ed efficaci, l’ammini-strazione, se stabilisce di provvedere allacopertura dei posti vacanti, deve motivarela determinazione riguardante le modalitàdi reclutamento del personale, anche qua-lora scelga l’indizione di un nuovo con-corso, in luogo dello scorrimento dellegraduatorie vigenti ». In questo modo, igiudici sono intervenuti sulla vexata quae-stio concernente la necessità o meno dimotivare la scelta di indire un nuovoconcorso piuttosto che utilizzare una gra-duatoria ancora valida ed efficace;

le disposizioni del decreto legislativo24 giugno 2014, n. 90, coordinato con lemodifiche della legge 11 agosto 2014,n. 11, hanno già consentito l’immissione inruolo di idonei appartenenti al Corpo dipolizia tramite lo scorrimento delle rela-tive graduatorie di concorso evitando, inquesto modo, l’indizione di un nuovobando con conseguenti spese per loStato –:

se rientri nelle linee politiche delGoverno la volontà di autorizzare le as-sunzioni di personale della Guardia difinanza attingendo alla graduatoria deivincitori e degli idonei relative al concorsocitato in premessa ed in particolare im-mettendo in ruolo le aliquote composterispettivamente da 310 e 113 unità eprevedendo la graduale immissione inruolo dei restanti 789 idonei.

(2-00691) « Matarrese ».

Interrogazioni a risposta scritta:

MELILLA e RICCIATTI. — Al Ministrodell’economia e delle finanze. — Per sapere– premesso che:

l’ultima cassa di risparmio « auto-noma » del sistema bancario abruzzese, laCARICHIETI, è stata recentemente com-missariata per « gravi irregolarità ammi-nistrative » come disposto dall’articolo 70del testo unico bancario;

i sindacati di categoria hanno denun-ciato una gestione singolare del personale

della Carichieti di Chieti, in di « avanza-menti di carriera, politiche retributive,concessione di benefit, trasferimenti im-propri, che non sembrano appartenere alogiche imprenditoriali »;

le ispezioni della Banca d’Italia nel2014 hanno avuto come esito il commis-sariamento della Carichieti –:

fermo restando l’autonomia dellaBanca d’Italia nella attività istituzionale divigilanza, in considerazione della situa-zione altrettanto grave che contraddistin-gue la vita di TERCAS di Teramo e diCARIPE di Pescara e dei riflessi sulleattività economiche locali e sul risparmiodelle famiglie abruzzesi se non ritenganecessario chiarire la situazione del si-stema bancario abruzzese al fine di for-nire elementi alle imprese e alle famiglieabruzzesi, e ai dipendenti delle bancheinteressate. (4-06123)

CAPELLI. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

la Cassa di risparmio di Ferrara spafondata nel 1838, punto di riferimento pertanti risparmiatori del Nord – Est, è stataposta in regime di amministrazione straor-dinaria con un decreto del Ministero dellefinanze n. 151 del 27 maggio 2013 nelquale si legge testualmente: « ... ha dispo-sto su proposta di Banca d’Italia lo scio-glimento degli organi con funzioni di am-ministrazione e controllo della Cassa e laconseguente sottoposizione di Carife al-l’amministrazione straordinaria »;

Carife nulla dice in merito a qualisiano stati i motivi che hanno portatoBankitalia e Ministero a prendere taledecisione, ma nella stessa nota diramata silimita a spiegare che la « proposta (dicommissariamento, ndr) è stata formulataa seguito delle sfavorevoli risultanze degliaccertamenti ispettivi di vigilanza;

sempre nella stessa nota l’istituto alfine di tutelare i risparmiatori sottolineache: « La banca prosegue regolarmente la

Atti Parlamentari — 16742 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

propria attività e pertanto la clientela puòcontinuare a rivolgersi agli sportelli con laconsueta fiducia;

tale regime è stato di recente con-fermato dal Ministro dell’economia e dellefinanze, con decreto del 26 maggio 2014,su proposta della Banca d’Italia, che hadisposto la proroga della procedura diamministrazione straordinaria della Cassadi Risparmio di Ferrara spa, Capogruppodell’omonimo gruppo bancario, ai sensidell’articolo 98, comma 3, del decretolegislativo 385 del 1993 (Testo Unico delleleggi in materia bancaria e creditizia), perun periodo non superiore a un anno;

avverso il decreto di commissaria-mento, l’associazione Liberi azionisti haproposto ricorso al Tar, per un erroretecnico da parte dell’organo di vigilanza,con l’obiettivo – nel caso il Tar dovesseaccogliere le sue istanze – ai riportare coneffetto immediato l’istituto di credito fer-rarese alla gestione ordinaria il commis-sariamento di Carife, secondo l’associa-zione, non era un provvedimento neces-sario in quanto si basa su « un grossoerrore metodologico rispetto agli effettifiscali dovuto alla svalutazione dei cre-diti ». E quindi anche dalla conseguenteproroga del commissariamento ufficializ-zata a fine maggio, « altrettanto contesta-bile »;

a seguito del commissariamento di-verse vicende hanno coinvolto i dipendentitra esuberi, giornate di solidarietà e con-danne. Infatti i commissari sono staticondannati dal giudice del lavoro di Fer-rara, in primo grado, per condotta anti-sindacale (articolo 28 legge 300 del 1970)nei confronti del Sindacato nazionale Dir-Credito, in palese violazione del codicedeontologico di Banca d’Italia da essi sot-toscritto. La vicenda è relativa alla man-cata pubblicazione da parte della banca diuna informativa sindacale di DirCredito,con conseguente apertura di un conten-zioso legale d’urgenza che ha portato allacondanna della banca; il 27 maggio 2014,al di là delle vicende giudiziarie i sindacatiCarife (dircredito, fabi, fiba/cisl, fisac/cgil,

ugl/credito) hanno reso noto l’accordo rag-giunto per la cessione da parte di Carife aBanca popolare di Vicenza di 16 filiali traRoma, Forlì e Cesena. L’accordo entrato invigore 1o giugno 2014 prevede il passaggiodi tutte le 68 persone coinvolte nell’ope-razione al contratto collettivo aziendale diBanca popolare di Vicenza, con il mante-nimento degli attuali livelli retributivi eprevidenziali. A questi dipendenti sarannosospese le giornate di solidarietà che eranoil frutto dell’accordo del novembre 2013che venne raggiunto per la gestione degliesuberi in Carife. « Ricordiamo che taleaccordo – spiegano i sindacati – prevedeper ciascun dipendente Carife, un impor-tante numero annuo di giornate non re-tribuite, fino al 2018. La loro sospensione,valevole fino ad ottobre 2014, servirà pervalutare le problematiche di fruizionenella nuova banca »;

« L’equilibrio dell’accordo appenaconcluso – chiudono i sindacati – , in cuivengono mantenuti gli attuali livelli retri-butivi e previdenziali a fronte delle gior-nate di solidarietà, è coerente con la lineastrategica definita dai sindacati Carife pro-prio nell’ambito dell’accordo sugli esuberi,ove si è difeso l’istituto complessivo delcontratto integrativo aziendale attraversola sospensione dell’attività lavorativa, e cheè stato approvato all’unanimità dall’assem-blea dei lavoratori »;

infine è notizia di qualche giorno fa,precisamente il 19 settembre 2014 che ilcontratto integrativo di Carife non saràprorogato oltre la scadenza naturale del31 dicembre. È questo l’effetto della let-tera formale inviata dai commissari aisindacati, dopo l’incontro sulla questionedegli inquadramenti. Si legge nella notache i commissari ritengono imminente ilpassaggio di proprietà della banca, proba-bilmente entro l’anno o non tanto oltre, eche quindi saranno i nuovi proprietari adaffrontare la trattativa sul rinnovo dell’in-tegrativo –:

di quali elementi disponga il Governoin merito alla gestione commissariale dellaCassa di risparmi di Ferrara, che vanta

Atti Parlamentari — 16743 — Camera dei Deputati

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una storia di ben 176 anni e che svolge unruolo fondamentale per l’economia delterritorio e in particolare quali siano lerisultanze della medesima. (4-06135)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interpellanza:

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro delle infrastrutture e dei tra-sporti, per sapere – premesso che:

il trasporto aereo, per merci e per-sone, ha assunto da tempo in Italia unarilevanza assoluta nell’ambito dell’interosistema dei trasporti interni e di collega-mento internazionale; rilevanza destinataa crescere ulteriormente in relazione allerotte e al numero dei vettori impiegati,soprattutto con riferimento a regioni in-sulari come la Sardegna;

la Sardegna vive ormai da tempo unainiqua condizione aggravata dall’isola-mento, dovuta alla sostanziale inadegua-tezza del sistema di collegamento da e perl’isola, con il rischio di veder ulterior-mente compromessa la propria situazioneeconomica e sociale con conseguenze par-ticolarmente negative anche sui diritti allacontinuità territoriale per cittadini e im-prese sarde;

è stato chiesto più volte al Ministrointerrogato di promuovere un incontrocon le rappresentanze parlamentari e isti-tuzionali regionali e locali più diretta-mente interessate all’argomento;

la richiesta è motivata dall’evolu-zione, per certi versi preoccupanti, dellecrisi aziendali di Alitalia-CAI e Meridiana,attualmente oggetto di procedure di rior-ganizzazione e ristrutturazione, che perAlitalia in particolare comportano ancheun mutamento dell’assetto societario e chepotrebbero determinare incertezza supuntualità, qualità e numero dei collega-menti aerei;

preoccupano inoltre le conseguenzeoccupazionali negative sugli organici dientrambe le compagnie aeree:

in particolare per Meridiana oltre1.600 dipendenti in esubero strutturalesono stati messi in mobilità dopo il pe-riodo di 4 anni di cassa integrazioneguadagni straordinaria in sede ministerialenel febbraio 2011 tra la compagnia del-l’Aga Khan;

e per Alitalia la valutazione sull’en-tità degli esuberi e la messa in cassaintegrazione di circa 2000 unità, come daaccordo stipulato con le organizzazionisindacali di categoria;

le organizzazioni sindacali nazionalie regionali sarde, confederali e autonome,lamentano la crescente difficoltà nelletrattative per l’individuazione dei percorsidi soluzione delle crisi gestionali ed occu-pazionali delle compagnie aeree nazionalio che operano prevalentemente nel terri-torio italiano, in grado di assicurare altilivelli di sicurezza, e ridurre al minimo glieffetti negativi dei processi di ristruttura-zione;

gli stessi sindacati insistono sull’as-senza nel trasporto aereo di regole certe,e per la Sardegna sulla difficile condizionedel sistema aeroportuale regionale e dicontinuità territoriale purtroppo ancorainadeguato alle esigenze dell’isola;

permane un quadro di agevolazionifinanziarie e di attribuzione di diverserotte in regime quasi monopolistico checomunque non è riuscito a dare veregaranzie sul servizio di collegamento aereoche, per la condizione insulare della Sar-degna, deve considerarsi essenziale –:

quali iniziative il Governo intendaassumere, anche in accordo con la giuntaregionale Sarda, in materia di collega-menti da e per la Sardegna;

se non intenda promuovere la defi-nizione di protocolli di priorità per icollegamenti con l’isola, atti ad assicurare

Atti Parlamentari — 16744 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

un idoneo sistema di trasporto aereo cheeviti i numerosi ritardi e la improvvisasoppressione di voli;

se non intenda assumere iniziativenormative perché l’assenza di collega-mento per responsabilità funzionali edorganizzative delle compagnie sia sanzio-nata come « interruzione di pubblico ser-vizio ».

(2-00692) « Piras, Capelli ».

Interrogazione a risposta in Commissione:

PILI. — Al Ministro delle infrastrutturee dei trasporti. — Per sapere – premessoche:

la Tirrenia ha proposto al Governo ealla regione Sardegna la modifica dellaconvenzione regolatrice del servizio dicontinuità territoriale da e per la Sarde-gna;

da notizia di stampa il Governo e laregione Sardegna con grave irresponsabi-lità e ad avviso dell’interrogante in sostan-ziale accordo con la stessa società dinavigazione avrebbero accolto le modifi-che alla convenzione proposte dalla Tir-renia;

il contenuto e le modalità di modificadella convinzione costituiscono, secondol’interrogante, un comportamento assaipregiudiziale ai danni dello Stato e dellaregione Sardegna che si somma ad unaconvenzione originaria e vigente già di persè con gravi profili di illegittimità;

è auspicabile che il provvedimentovenga preventivamente sottoposto allaCommissione europea perché venga bloc-cata prima della sua adozione bloccandolasenza indugi per la ragione stessa che sitratta di un danno gravissimo ai dannidella Sardegna e dei sardi;

è auspicabile che la Corte dei contisia preventivamente investita del provve-dimento per bloccare questo continuo di-lapidare di risorse pubbliche;

dai documenti in mano emerge conchiarezza che non ci sarà nessun vantaggioper la Sardegna ma solo ed esclusivamenteun guadagno per la Tirrenia a fronte diuna cancellazione netta di servizi ai dannidella regione per un valore di 13 milionie 546 mila euro;

a questo si aggiunge che i bilancidella Tirrenia devono essere sottoposti adattento esame visto che lo squilibrio eco-nomico dichiarato coincide proprio conuno dei parametri della cosiddetta clau-sola di salvaguardia;

la stessa convenzione prevede, infatti,che se viene dichiarato un costo superioredei servizi del 3 per cento rispetto a quelliprevisti dalla convenzione si devono ripri-stinare le condizioni di equilibrio;

è fin troppo scontato che la Tirrenianon ha perso un giorno per dichiararequesto squilibrio;

risulta agli atti che i Ministeri hannoesaminato tale proposta di « riequilibrio »senza avere elementi fondamentali a di-sposizione e soprattutto con largo anticiporispetto ai tempi previsti;

tutto questo si configura secondo l’in-terrogante come una vera e propria regaliaa favore della Tirrenia in difformità dallenorme previste;

quel che è più grave e che i Ministeridell’economia fanno una concessione cosìrilevante dichiarando di non avere i do-cumenti ma solo per una anomalia neiconti della Tirrenia;

quel che è più grave è che con questomeccanismo perverso la Tirrenia ha tuttol’interesse a far risultare la propria societàin debito perenne per continuare a ta-gliare servizi e guadagnare sempre lostesso stanziamento di quasi 73 milioni dieuro;

tutto questo senza alcun tipo di con-trollo reale sui bilanci, considerato chequesta operazione si svolge senza che siastato nemmeno comunicato il bilancio2013;

Atti Parlamentari — 16745 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

questa proposta di modifica avanzatada Tirrenia è stata accolta dalla Regione incambio di niente se è vero, come è vero,che nel documento ufficiale presentatoalla Camera dei deputati non esiste nes-suna compensazione per i tagli proposti;

in alcun passaggio delle comunica-zioni del Governo si evince che ci possanoessere dei vantaggi a favore della Sarde-gna;

in ogni passaggio della modifica dellaconvenzione si evince che il danno per laSardegna sarà concreto in termini di can-cellazione di servizi;

Tirrenia continuerà ad incassare i 73milioni di euro annui ma ridurrà i serviziper la Sardegna di almeno 14 milioni dieuro;

tutto questo al buio, considerato chela convenzione è caratterizzata da zonegrigie tipiche d’altri tempi che rendonoquel finanziamento milionario una vera epropria regalia di Stato senza controllo;

è di una gravità inaudita che, con-travvenendo a tutte le disposizioni, il Go-verno accolga le richieste di Tirrenia no-nostante la stessa non abbia prodotto ibilanci del 2013, non avendolo ancoraapprovato nel momento della richiesta;

i benefici per Tirrenia non si fer-mano qui;

l’aggiornamento ordinario era previ-sto per il 2015;

il Governo, se ritiene che la regioneintervenga, accetta di modificare tale con-venzione a totale vantaggio della Tirreniacancellando servizi che nemmeno un annoprima erano stati ritenuti essenziali;

risultano davvero vergognose le deci-sioni assunte per quanto riguarda il sudSardegna, con oltre il 50 per cento deitagli che riguardano Cagliari;

la tratta Cagliari Civitavecchia passada quotidiana a trisettimanale, da 7 fre-quenze a 3. Sulla solo rotta cagliaritana laTirrenia taglia servizi per 7 milioni dieuro;

un milione e 700 mila euro di taglisulle rotte con la Sicilia;

la vendita della nave di riserva, l’Au-relia per un guadagno per Tirrenia diquasi 2 milioni di euro –:

se non ritenga indispensabile bloc-care qualsiasi modifica della convenzionetesa a favorire il mero interesse dellaTirrenia a scapito della Sardegna;

se non ritenga di dover verificare icosti reali del servizio di continuità terri-toriale sia in termini parametrici che diqualità di servizio;

se non ritenga di dover incrementarei servizi di continuità territoriale preve-dendo un costo di trasporto unitario etariffa unica residenti e non residenti,applicando la tariffa minima per le variecategorie di passeggeri;

se non ritenga di dover intervenire inmodo netto sulla rideterminazione dei co-sti di trasporto merci, proibitivi per itrasportatori;

se non ritenga di dover revocare laconvenzione stessa e ipotizzare nuove so-luzioni addivenendo ad accordi con altrisoggetti, a partire da autostrade e Anas.

(5-03638)

Interrogazione a risposta scritta:

CARDINALE e CULOTTA. — Al Mini-stro delle infrastrutture e dei trasporti. —Per sapere – premesso che:

in Sicilia, la più grande isola delMediterraneo, la tipologia di trasporto fer-rato o su gomma risulta strutturalmenteinadeguato e lento e, quindi, il trasportoaereo è di fatto l’unico mezzo per unagevole collegamento con le principali de-stinazioni nazionali e internazionali;

la compagnia aerea Etihad ha an-nunciato la sospensione di diversi collega-menti diretti nazionali e internazionali(per Monaco, Mosca, Berlino, Amsterdam,Parigi, San Pietroburgo, Dusseldorf, Praga,Bologna, Torino, Venezia, Verona);

Atti Parlamentari — 16746 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

la riduzione delle tratte aeree puòdeterminare effetti negativi per la Sicilia,di carattere economico, soprattutto nelsettore turistico con conseguenze sociali,per l’ulteriore perdita di posti di lavoro;

la decisione di Alitalia appare agliinterroganti illogica in quanto non hatenuto conto degli ottimi risultati aziendaliraggiunti dagli scali di Catania, Palermo eTrapani –:

quali iniziative intenda adottare, insinergia con il Governo della regione si-ciliana, affinché Alitalia riveda il pianoindustriale; se la scelta di sopprimereimportanti tratte nazionali e internazio-nali che collegano la Sicilia con centri delsettentrione e dell’Europa sia emersa nel-l’ambito della trattativa con Etihad e qualisoluzioni siano state prospettate in quellasede per evitare la penalizzazione di cit-tadini e aziende. (4-06127)

* * *

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

FEDRIGA. — Al Ministro dell’interno, alMinistro dello sviluppo economico. — Persapere – premesso che:

si apprende da fonti di stampa chesarebbe in arrivo nel comune di Tarvisio,in provincia di Udine, un numero impre-cisato di immigrati che potrebbero essereanche diverse centinaia, destinati ad essereospitati nella ex caserma ormai chiusa;

anche se fossero resi noti i Paesi diorigine di questi immigrati, occorre ricor-dare ancora una volta che essi, giunti inItalia nel quadro dell’operazione Mare No-strum, non sono rifugiati secondo la clas-sificazione europea ed internazionale deltermine, motivo per cui, tra l’altro, ven-gono respinti indietro alla frontiera del-l’Austria, della Svizzera o della Francia,che stanno pensando di richiudere le fron-tiere Schenghen;

si tratta invece di gruppi numerosi distranieri dei quali non viene accertatol’effettivo status di profugo, cioè di per-sona che fugge da paesi a rischio, ma aiquali viene data una frettolosa e generica« protezione umanitaria », uno status nonverificabile e perciò non riconosciuto al difuori dell’Italia: status destinato a nonessere più superato, che impedisce il rim-patrio e crea una situazione di emergenzapermanente;

se sarà confermato l’arrivo di cosìtanti stranieri, tra i quali potrebbero es-serci malati di tubercolosi come già suc-cesso altrove, da alloggiarsi in condizioniprecarie, senza garanzie igienico sanitarie,in un Paese di appena 4.500 abitanti, chevive prettamente di un’economia basata suun turismo di alta qualità, un’economiagià messa a dura prova dalle condizioniclimatiche e dalla crisi economica, ciòpotrebbe comportare danni ingenti in ter-mini di immagine della località montana,luogo di riposo, di paesaggi curati e man-tenuti con meticoloso lavoro, con conse-guenze di mancate prenotazioni e perditeper l’economia locale;

la montagna friulana combatte già damolto tempo con crisi industriali, perditedi posti di lavoro, spopolamento, man-canza di infrastrutture e rischio ambien-tale e geologico, e necessita di interventi diprotezione e di sostegno, non certo diessere trattata dal Governo centrale e dalleprefetture come rifugio di migranti attiratida politiche inaccettabili del Governo edestinati ad essere mantenuti a tempoindeterminato;

non risulta all’interrogante che lapopolazione locale sia stata informata de-gli arrivi né che siano state prese altreprecauzioni per evitare tensioni con lamedesima popolazione a seguito di com-portamenti non rispettosi da parte degliimmigrati, come già successo in altre lo-calità del Paese –:

se corrisponda al vero la notiziadell’arrivo di immigrati e in quale numeronella ex caserma di Tarvisio, e se tra essivi siano malati infettivi;

Atti Parlamentari — 16747 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

se le persone in arrivo siano statetutte identificate e tra loro non vi sianosoggetti pericolosi o con precedenti penali;

se le istituzioni locali e la cittadi-nanza siano state consultate per deciderela destinazione e debitamente informatedell’arrivo;

se la struttura che li ospiterà garan-tisca condizioni igienico sanitarie e lapossibilità di evitare eventuali fughe;

se le spese del mantenimento deimigranti saranno garantite anticipata-mente dallo Stato o ricadranno sul bilan-cio del comune e di conseguenza sullacomunità locale;

se il Governo intenda mettere a di-sposizione immediatamente compensa-zioni economiche a favore del bacino tu-ristico del tarvisiano se dovessero verifi-carsi danni all’economia turistica localeanche a seguito dell’arrivo degli immigrati.

(4-06117)

VACCA, VIGNAROLI e SIMONE VA-LENTE. — Al Ministro dell’interno. — Persapere – premesso che:

il 17 settembre 2014, nello stadioOlimpico di Roma, si è giocata la partitadi calcio Roma-Cska Mosca di ChampionsLeague;

come ampiamente riportato daimezzi di informazione, si sono verificatiincidenti prima e durante la sfida traRoma e Cska;

in particolare, fuori dallo StadioOlimpico prima dell’inizio della partita diChampions ci sono registrati i primi inci-denti in quanto le fazioni delle due tifo-serie sono venute a contatto;

secondo le cronache riportate daimezzi di informazione, la tensione è salitaintorno alle 20, quando le due tifoseriesono venute a contatto nella zona dell’obe-lisco, luogo frequentato dal tifo organiz-zato della Curva Sud romanista. Un nu-trito gruppo di russi (100 o addirittura200, riportano le cronache) sarebbe riu-

scito a raggiungere piazza Duca d’Aostadove ha incrociato gli ultras giallorossi chestavano recandosi allo stadio;

negli scontri due tifosi del Cska diMosca sono rimasti feriti, uno di loro èstato colpito all’addome e a un braccio daalcune coltellate. È stato, successivamente,trasportato dal 118 in codice rosso alpoliclinico Gemelli;

sul luogo degli scontri i danni per leautovetture parcheggiate sono stati ingenti,con moltissimi vetri infranti e ammacca-ture alle carrozzerie delle autovetture par-cheggiate;

per garantire l’ordine pubblico le ti-foserie avversarie non dovrebbero mai en-trare in contatto tra di loro, tant’è che,solitamente, tifosi della squadra ospitevengono scortati dalla polizia fino all’in-gresso dello stadio, nei distinti nord, dallaparte opposta al luogo dove si sono veri-ficati gli scontri, proprio con l’obiettivo dievitare qualsiasi tipo di contatto tra gruppidi tifosi opposti;

è evidente che qualcosa nella gestionedell’ordine pubblico del pre-partita nonabbia funzionato;

non è accettabile che continuino averificarsi episodi di violenza e di scontritra le tifoserie, nonostante i gravissimiincidenti che tutti conoscono, e che iresponsabili dell’ordine pubblico non rie-scano nemmeno a garantire che le tifose-rie avversarie non entrino in contatto fraloro;

sugli stessi incidenti avvenuti il 17settembre 2014 ha già rilasciato alcunedichiarazioni il segretario generale del-l’Uefa Gianni Infantino affermando che laUefa non può tollerare le scene viste inoccasione della gara fra la Roma ed ilCska Mosca sottolineando l’intenzione diaprire una procedura disciplinare sugliincidenti verificatisi in occasione dell’in-contro; ha dichiarato inoltre che l’Uefanon accetta mai questi episodi conclu-dendo che dall’inchiesta si dovrà capire dichi sono le principali responsabilità diquelle scene intollerabili;

Atti Parlamentari — 16748 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

mentre la Uefa, per voce del propriosegretario generale, afferma l’intenzione diaprire una inchiesta sugli scontri sopradescritti, si assiste al silenzio assordantedel Ministro interrogato e dei responsabilidell’ordine pubblico della città di Roma –:

come sia possibile che le tifoserie delCSKA di Mosca e della Roma siano en-trate in contatto fuori dallo stadio, nellazona più calda del tifo organizzato roma-nista, durante il pre-partita, mettendo arepentaglio l’ordine pubblico e la stessasicurezza dei tifosi che si recavano adassistere alla partita. (4-06118)

MOSCATT, ALBANELLA, PORTA,CHAOUKI, PARIS, D’ARIENZO, MIN-NUCCI, GIUDITTA PINI, CULOTTA, D’OT-TAVIO, COMINELLI, BOCCUZZI, NACCA-RATO, FIORIO, GRIBAUDO, MASSA,BERRETTA, RACITI, MISIANI, ROSSO-MANDO, MARCHI, GIULIETTI, GIU-LIANI, VENTRICELLI, CAPODICASA,SCHIRÒ e IACONO. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

il comune di Palma di Montechiaro,in provincia di Agrigento, da sempre èstato caratterizzato dalla presenza di fe-nomeni mafiosi e della criminalità orga-nizzata che hanno finito per aggravareanche la condizione politico ed ammini-strativa;

il sindaco Pasquale Amato cogliendolo spirito e la volontà di quella parte sanadella città sta mettendo in essere iniziativeconcrete di crescita con percorsi virtuosivolti alla cultura e all’esempio della lega-lità;

già mesi addietro il primo cittadinocon una lettera aperta si è rivolto all’interoparlamento ed alle istituzioni per chiedereaiuto e più presenza dello Stato nel suoterritorio;

tale azione sta ottenendo i risultatisperati con il risveglio della comunità e laconsapevolezza delle giovani generazioniche mafia e malaffare sono da condannareapertamente;

tale azione potrebbe ripristinare intempi brevi la normalità in città, ridandolustro alla comunità palmese;

negli ultimi mesi il primo cittadino èstato raggiunto da ben quattro lettereminatorie rivolte a lui ed alla sua famiglia;

tali minacce sono state rivolte ancheal comandante della locale stazione deicarabinieri Luigi Marletta –:

quali iniziative di competenza in-tenda attivare immediatamente il Ministrointerrogato per proteggere il sindacoAmato e assicurare il sereno prosieguodell’attività amministrativa;

quali iniziative intenda attivare peraumentare i controlli del territorio e lasicurezza dei cittadini di Palma di Mon-techiaro. (4-06120)

CIRIELLI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

in data 3 marzo 2014 la direzionecentrale degli affari generali della poliziadi Stato del dipartimento della pubblicasicurezza trasmetteva ai questori la notan. 599/A/1/131.4.1/2701, avente ad oggettoil progetto di « razionalizzazione delle ri-sorse e dei presidi della Polizia di Stato sulterritorio »;

in tale nota veniva evidenziata l’esi-genza di una condivisa razionalizzazionedella dislocazione dei presidi di polizia sulterritorio, che tenga in debito conto laconclamata carenza di organico in cuiversano le forze dell’ordine e l’attualecongiuntura economica;

nell’ambito di questo quadro di re-visione della spesa, diversi sono gli ele-menti di preoccupazione e perplessità cheemergono, con particolare riferimento aquegli ambiti maggiormente vulnerabilialle infiltrazioni della criminalità, ancheorganizzata e alla microcriminalità;

in tali territori, infatti, si segnala lagrave carenza di organico in cui versanoalcuni presidi di polizia, come la preoc-

Atti Parlamentari — 16749 — Camera dei Deputati

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cupante situazione che sta vivendo il com-missariato di pubblica Sicurezza di Cavade’ Tirreni;

è quanto emerge dalla denunciaavanzata dal segretario provinciale delSilp-Cgil (Sindacato italiano lavoratoridella polizia), che accusa le autorità inte-ressate di aver concentrato « il grosso deipoliziotti nel capoluogo, mostrando disin-teresse per il resto della provincia »;

il commissariato cavese di Poliziaversa in condizioni di gravissima carenzadi organico e sempre più spesso non riescea garantire neanche il servizio di volante,per cui un territorio vastissimo resta com-pletamente sguarnito dei servizi di ordinee sicurezza pubblica;

soltanto nel 2011 il commissariatopoteva mettere in campo una volante h24,una volantina mattina e pomeriggio, ilpoliziotto di quartiere e una pattuglia inabito civile, mentre oggi si registra un’in-giustificata e drammatica carenza di per-sonale, che comporta addirittura l’annul-lamento continuo della sola volante rima-sta;

il commissariato metelliano, infatti,sconterebbe una carenza di organico chesupera il 30 per cento, senza considerarel’incremento del 15 per cento che dovevaessere garantito in virtù della convenzionetra comune e Ministero dell’interno perl’assegnazione in comodato gratuito dellanuova sede;

non solo non è stato rispettato quelpatto che prevedeva il rafforzamento dellapolizia ma, attualmente, il commissariatoha un organico ridotto;

tali sconcertanti decisioni toccano lavita di numerosi cittadini specie in unmomento in cui, proprio nel salernitano, siassiste a un aumento dei furti nelle abi-tazioni e di rapine e, pertanto, più forteappare la necessità di un capillare con-trollo del territorio;

solo il 10 settembre 2014 veniva con-vocato in prefettura il vertice sulla sicu-

rezza, alla luce dell’escalation di furti,scippi e truffe ad anziani, avvenuti, nel-l’ultimo mese e mezzo;

in particolare, nelle ore notturne ilcontrollo del territorio è diventato prati-camente inesistente ed è proprio in questafascia oraria che si sarebbe registrato unincremento di furti: solo presso questoufficio di polizia nell’ultimo quadrimestre(maggio-agosto) vi sarebbero state 4 ra-pine, 12 furti in appartamento, 53 furti ingenere (auto, borseggi ecc.) e 16 truffe;

l’aumento maggiore della microcrimi-nalità si è registrato nel mese di settembredove le denunce di furto in abitazionesono già salite a 15;

da sempre il commissariato di poliziadi Cava de’ Tirreni è un punto di riferi-mento per i cittadini, presidio che quoti-dianamente garantisce sicurezza, tutela epresenza in un territorio che interessa unbacino di notevoli dimensioni;

tali drastiche misure stanno sguar-nendo i territori di presidi importantidello Stato e potrebbero portare a conse-guenze devastanti, soprattutto in un pe-riodo di crisi economica e sociale qualequella attuale che aumenta il tasso dicriminalità aggiungendo il motivo delladisperazione;

il personale interessato dagli scelle-rati provvedimenti adottati dai Governisuccedutisi negli ultimi anni, dal bloccodel turn over al blocco degli scatti stipen-diali, solo per citarne alcuni, sono ormaifortemente demotivati dall’attuale gestionedel comparto per le continue scelte chemortificano la loro professionalità e di-gnità –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti esposti in premessa e se intendarivedere suddetto progetto di drastica ri-duzione degli organici sia dei ruoli ope-rativi che tecnici delle forze dell’ordine,che va nella direzione opposta a quella digarantire la sicurezza dei cittadini, nonchéquali provvedimenti ritenga opportunoadottare per garantire la massima effi-cienza del commissariato di Cava de’ Tir-

Atti Parlamentari — 16750 — Camera dei Deputati

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reni, mantenendo fede quantomeno agliimpegni assunti con il comune e cheprevedevano un rafforzamento dell’orga-nico. (4-06121)

LABRIOLA. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

il decreto del Presidente della Repub-blica 7 settembre 2001, n. 398, « Regola-mento recante l’organizzazione degli ufficicentrali di livello dirigenziale generale delMinistero dell’Interno », all’articolo 2 pre-vede che il Ministero dell’interno sia ar-ticolato, a livello centrale, in dipartimentitra cui il dipartimento dei vigili del fuoco,del soccorso pubblico e della difesa civile;

l’articolo 6, comma 3, di tale decretodel Presidente della Repubblica ha stabi-lito che il dipartimento vigili del fuoco siadiretto da un capo dipartimento, al qualeviene assegnato un vice capo dipartimento,dirigente generale proveniente dai ruolitecnici (ingegnere) dei vigili del fuoco, cheespleta le funzioni vicarie. Tale vice siidentifica nella figura del capo del Corponazionale dei vigili del fuoco;

l’articolo 6, comma 3, ha altresì pre-visto la nomina di un altro vice capodipartimento cui è affidata la responsabi-lità della direzione centrale per la difesacivile e le politiche di protezione civile;

la riforma posta in essere con ildecreto del Presidente della Repubblica 7settembre 2001, n. 398, ha determinatouna moltiplicazione delle figure di verticedipartimentale, con 5 figure di prefetto euna cinquantina tra vice-prefetto e vice-prefetto aggiunto, che appesantiscono lagestione e l’organizzazione del diparti-mento dei vigili del fuoco, culminando conla creazione di una dicotomia nella re-sponsabilità di Governo del dipartimento(capo dipartimento e capo del Corpo);

la Commissione I della Camera nelcorso della seduta del 16 febbraio 2012chiamata ad esprimere il parere sullo« Schema di decreto del Presidente dellaRepubblica... concernente l’individuazione

degli uffici dirigenziali periferici del Corponazionale dei vigili del fuoco » Atto n. 435ha espresso l’auspicio che « il Governoadotti quanto prima iniziative legislativeintese a risolvere il problema del “doppiovertice” del Corpo nazionale dei vigili delfuoco, attribuendo piena autonomia alCorpo stesso »;

il Governo pro tempore sede di con-versione del decreto legge 6 luglio 2012,n. 95 ha accolto l’ordine del giornon. 3396/45/5 del 30 luglio 2012 che loimpegna a:

« ad adottare in tempi brevi e nonoltre il 31 dicembre 2012, iniziative legi-slative intese a risolvere il problema deldoppio vertice del Corpo nazionale deivigili del fuoco, attribuendo piena autono-mia al corpo stesso, nel senso di seguitoindicato:

al vertice del Corpo nazionale èposto un dirigente generale del Corponazionale che assume la qualifica di diri-gente generale – Capo del Corpo nazionaledei vigili del fuoco. Il Capo del Corponazionale dei vigili del fuoco, è preposto aCapo del Dipartimento dei vigili del fuoco,del soccorso pubblico e della difesa civilee svolge le seguenti funzioni, di cui ri-sponde direttamente al Ministro:

a) coordina le direzioni centrali,ivi compresa quella delle risorse umane,secondo quanto indicato nel decreto delPresidente della Repubblica 7 settembre2001, n. 398, con le strutture periferichedel Corpo nazionale ed è responsabile deirisultati raggiunti in attuazione degli in-dirizzi dati dal Ministro dell’interno;

b) presiede il Comitato centraletecnico scientifico per la prevenzione in-cendi;

c) è componente di diritto dellaCommissione consultiva centrale controlloarmi;

d) è Presidente del consiglio diamministrazione dell’Opera nazionale diassistenza per il personale del Corpo na-zionale, nonché componente di diritto del

Atti Parlamentari — 16751 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

consiglio di amministrazione del Ministerodell’interno per la trattazione degli affariconcernenti il personale del Corpo nazio-nale;

e) esprime parere sulle modalitàdi svolgimento dei servizi ispettivi sull’at-tività tecnica »;

tutte le forze di polizia (capitaneriedi porto, forestale, carabinieri, guardia difinanza, e altri) ad esclusione del soloCorpo nazionale dei vigili del fuoco, ve-dono nel vertice istituzionale un soggettoproveniente dalla carriera del Corpostesso, a garanzia della conoscenza del-l’organizzazione, a difesa della sua stessaautonomia e a vantaggio della celeritàdella risposta decisionale, collegata alledelicate funzioni svolte;

in un momento delicato per il si-stema Paese, un segno evidente di riorga-nizzazione e di snellimento, di recuperodell’efficienza e della dinamicità, garantitodall’accorpamento funzionale delle com-petenze, consentirebbe anche il recuperodi importanti risorse economiche –:

quali iniziative, anche di natura nor-mativa, il Ministro cui competono le re-sponsabilità politiche relative al Corponazionale dei vigili del fuoco, abbia inten-zione di assumere al fine di dare attua-zione a quanto espresso in premessa alfine anche di migliorare efficienza delCorpo nazionale dei vigili del fuoco gene-rando nel contempo un importante rispar-mio di risorse economiche per la finanzapubblica. (4-06133)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta in Commissione:

BENI, RAMPI e ROCCHI. — Al Ministrodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca. — Per sapere – premesso che:

con il decreto ministeriale n. 717 del5 settembre 2014 è stato pubblicato il

bando per il reclutamento del personaleamministrativo tecnico e ausiliario (ATA),relativamente al triennio 2014-2017;

nei requisiti generali di ammissione,previsti dall’articolo 3 del predetto de-creto, viene esplicitamente richiesta la« cittadinanza italiana (...), ovvero cittadi-nanza di uno degli Stati membri del-l’Unione Europea », escludendo di fattotutti gli stranieri regolarmente soggior-nanti nel nostro Paese;

tale requisito risulta essere in con-trasto con quanto previsto dall’articolo 7della legge n. 97 del 6 agosto 2013 (leggeeuropea) concernente « modifiche alla di-sciplina in materia di accesso ai posti dilavoro presso le pubbliche amministra-zioni », laddove le disposizioni vengonoesplicitamente applicate anche « ai citta-dini di Paesi terzi che siano titolari delpermesso di soggiorno CE per soggiornantidi lungo periodo o che siano titolari dellostatus di rifugiato ovvero dello status diprotezione sussidiaria », nonché ai fami-liari di cittadini europei non aventi lacittadinanza di uno Stato membro purchétitolari del diritto di soggiorno o di sog-giorno permanente;

l’Associazione studi giuridici sull’im-migrazione (ASGI) ha già inviato una let-tera al Ministero per avere dei chiarimentiin merito e per evidenziare che, se taledisposizione non coincidesse semplice-mente con un mero errore materiale siconfigurerebbe come un requisito restrit-tivo contra legem e quindi un grave attodiscriminatorio;

data l’imminente scadenza delle do-mande di inserimento, prevista per l’8ottobre 2014, risulta indispensabile farluce sulla vicenda quanto prima –:

se non intenda modificare i requisitirichiesti ai fini dell’ammissione alle gradua-torie conformemente a quanto stabilito dal-l’articolo 38 del decreto legislativo n. 165del 2001, come modificato dalla legge n. 97del 2013 richiamata in premessa, nonchéposticipare la data ultima di presentazionedelle domande per garantire ai cittadini

Atti Parlamentari — 16752 — Camera dei Deputati

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stranieri la possibilità di partecipazione aparità di trattamento con i cittadini italianie comunitari. (5-03636)

PISO e PICCONE. — Al Ministro del-l’istruzione, dell’università e della ricerca. —Per sapere – premesso che:

l’Accademia nazionale di danza(AND) è stata commissariata con decretodel Ministro dell’istruzione, dell’universitàe della ricerca nel novembre 2013, a causadella grave situazione economica, finan-ziaria e gestionale dell’istituzione, ondeconsentire il ritorno al « regolare svolgi-mento dell’attività didattica ed al rinnovodegli organi dirigenti secondo le regolepreviste per legge »; il commissariamentoscade il 31 ottobre 2014;

in data 25 giugno 2014, nel rispon-dere alla Camera all’interrogazione3-00904 sulla complessiva situazione del-l’Accademia, il Ministro dell’istruzione haassicurato che « le procedure elettorali »per la ricostituzione del sistema di governodell’Accademia sarebbero state « svolte intempo utile, nel rispetto dello Statutodell’Accademia »;

per « tempo utile » deve intendersi:prima dell’avvio, il 3 novembre, dell’annoaccademico 2014/2015; di conseguenza leprocedure elettorali dovrebbero avviarsigià in questi giorni, ben prima della sca-denza del commissario;

risulta agli interroganti che il com-missario Carioti, le cui competenze sonocomprovate e specifiche nel settore musi-cale, essendo stato per 15 anni (fino aottobre 2013) direttore del conservatoriodell’Aquila, non solo non intende avviarele procedure elettorali, ma avrebbe inviatouna lettera al Ministero, chiedendo laproroga del proprio mandato;

la decisione sarebbe motivata anchedal fatto che nel decreto di nomina delcommissario, non vi sarebbe l’espressaprevisione di ricostituire gli organi di go-verno dell’accademia, obbligo che in realtà

è implicito, dovendo il commissario svol-gere le funzioni del presidente, del diret-tore e del consiglio accademico –:

se non ritenga opportuno assumere lenecessarie iniziative di competenza volte aconsentire l’immediato avvio del procedi-mento elettorale per la ricostituzione, atermini di Statuto, degli organi dirigenzialidell’Accademia nazionale di danza.

(5-03640)

Interrogazioni a risposta scritta:

SIMONE VALENTE, VACCA, CA-STELLI, LUIGI GALLO, MARZANA, BAT-TELLI, DADONE e CRIPPA. — Al Ministrodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca. — Per sapere – premesso che:

il decreto-legge 95 del 2012, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 135 del2012, ha previsto gli accorpamenti di di-versi uffici ministeriali centrali e perife-rici. L’articolo 2 comma 10-ter, dellostesso decreto, sanciva l’iter proceduraleper provvedere alle riorganizzazioni;

il decreto-legge 101 del 2013 ha pre-visto ulteriori riduzioni e accorpamentinella pubblica amministrazione, proro-gando i termini del già citato articolo 2,comma 10-ter del decreto-legge 95 del2012, successivamente prorogati ancoracon la legge 228 del 2012 prima e con ildecreto-legge 150 del 2013 poi, prevedendocomunque come termine ultimo il 28 feb-braio 2014;

in data 11 febbraio 2014 è statoemanato il decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri n. 98, recante il rego-lamento di organizzazione del Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca. Il decreto è stato registrato dallaCorte dei conti in data 16 giugno 2014 epubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 luglio2014, per poi entrare in vigore il 29 dellostesso mese;

per dare attuazione al riordino, masoprattutto per ottenere risparmi di spesa,il direttore generale dell’ufficio scolastico

Atti Parlamentari — 16753 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

regionale del Piemonte ha deciso, conproprio decreto (nota prot. 5146/U), indata 30 giugno 2014, di sopprimere dal 31agosto 2014 il servizio di educazione fisicae sportiva presso l’ufficio scolastico pro-vinciale del VCO (Verbano Cusio Ossola);

tale decisione ha suscitato indigna-zione e scalpore tra i docenti di educa-zione fisica di tutta la provincia, espressicon lettera indirizzata agli interroganti e adiversi altri riferimenti politici sul terri-torio;

la soppressione di tale ufficio è unicasul territorio piemontese –:

se il Ministro sia a conoscenza dellasoppressione del servizio di educazionefisica e sportiva presso l’ufficio scolasticoprovinciale del Verbano Cusio Ossola equali iniziative intenda e possa porre inessere per salvaguardare la realtà delVerbano Cusio Ossola ed eventualmenteprocedere ad una riorganizzazione degliuffici più funzionale al territorio, al fine digarantire ai docenti adeguata formazione eservizi volti a generare benefiche iniziativea favori degli alunni;

con quali criteri si sia decisa lasoppressione di un ufficio tanto impor-tante per migliaia di studenti che negliultimi anni si sono distinti per gli ottimirisultati sportivi, a livello regionale e na-zionale. (4-06119)

GRIMOLDI. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

i docenti d’istituto di II fascia hannoconseguito il titolo abilitante attraverso unpercorso speciale (PAS) selettivo « in iti-nere », ottenuto attraverso il superamentodi esami scritti e orali attinenti alla classed’insegnamento e alle materie pedagogi-che, superando infine l’esame di Stato;

i docenti, riconosciuti dal Ministrodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca in quanto tali, ancor prima di con-seguire il titolo abilitante, hanno ricopertoincarichi di insegnamento per diversi anni

(in media 10 anni) garantendo la conti-nuità didattica ed educativa scolastica,svolgendo le stesse mansioni dei colleghi diruolo, con le stesse responsabilità giuridi-che e hanno prestato servizio con contrattiprorogabili fino al 30 giugno, al 31 agostoo fino al termine delle attività didattiche;

il Ministro dell’istruzione, dell’univer-sità e della ricerca dispone, per il reclu-tamento dei docenti, di un sistema che sibasa sulla costituzione di una pluralità digraduatorie, a loro volta suddivise inter-namente in più fasce. Per l’immissione inruolo, ovvero, per la stipula di contratto atempo indeterminato, i docenti vengonoattinti dalle graduatorie di merito (per il50 per cento) e dalle graduatorie a scor-rimento (per il restante 50 per cento). Lascelta è operata ogni anno in base ai postiche si rendono disponibili sulle cattedredelle scuole statali;

il reclutamento dei docenti avvienetramite l’utilizzo di tre diversi tipi digraduatoria:

a) graduatorie ad esaurimento(GAE) – vi sono inseriti i docenti provvistidi abilitazione all’insegnamento. Dal 2006non è più possibile iscriversi in questegraduatorie, perché chiuse a seguito del-l’emanazione della legge 27 dicembre 2006n. 296, comma 605;

b) graduatorie di merito – vi sonoinseriti i docenti vincitori di concorsopubblico a cattedre;

c) graduatorie di istituto a lorovolta articolate in 3 fasce:

I fascia comprende i docentiiscritti a pieno titolo o con riserva nellagraduatorie ad esaurimento;

II fascia comprende i docentiabilitati, ma non inseriti nelle graduatoriead esaurimento;

III fascia comprende i docentinon abilitati, in possesso del titolo distudio valido per l’accesso all’insegna-mento;

Atti Parlamentari — 16754 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

il dirigente scolastico attinge alle gra-duatorie di istituto per:

a) supplenze annuali o fino al ter-mine delle attività didattiche, per postid’insegnamento vacanti e disponibili entrola data del 31 dicembre, non copertedall’ufficio scolastico territoriale a causadell’esaurimento della corrispondente gra-duatoria;

b) supplenze temporanee (che pos-sono trasformarsi in annuali);

c) supplenze per la copertura diposti divenuti disponibili dopo il 31 di-cembre;

è in atto una grave discriminazionedei docenti abilitati PAS, rispetto a quelliinseriti nella graduatoria ad esaurimento erispetto al piano di assunzioni straordina-rie previsto dal Governo:

1) a parità di titoli, la legge 27dicembre 2006, n. 296, comma 605, hadecretato la chiusura delle graduatorie adesaurimento e sancito ad avviso dell’inter-rogante una disparità di trattamento la-vorativo, garantendo agli abilitati ante2006 (con eccezione dei ricorsisti) l’immis-sione in ruolo attraverso lo scorrimentodelle stesse; oggi il Governo impone adalcune categorie di abilitati che hannoconseguito il titolo abilitante dopo il 2006il superamento di un concorso obbligato-rio;

2) chi è nelle graduatorie ad esau-rimento ha la possibilità di essere nomi-nato in tutta la provincia e su postovacante fino al 30 giugno o 31 agosto, edha la possibilità, inoltre, di essere nomi-nato anche dalla prima fascia delle gra-duatorie d’istituto. Al contrario, i docentidi seconda fascia (abilitati) hanno la pos-sibilità di essere nominati solo su 20scuole ed esclusivamente dal dirigente sco-lastico;

3) altro aspetto non meno rilevanteriguarda quei docenti che sono stati inse-riti nelle graduatorie ad esaurimento, prividi servizio pregresso e cioè di alcuna

esperienza lavorativa nella scuola, a di-spetto di quelli inseriti in seconda fasciache vantano anni di servizio;

4) il Governo intende integrare nelpiano di assunzioni straordinarie anche ilaureati in scienze della formazione pri-maria (vecchio ordinamento) e i cosiddetti« congelati SISS » che non sono stati in-seriti nelle graduatorie ad esaurimento;quindi il Governo intende mettere in atto,a graduatorie ad esaurimento chiuse, unacorsia preferenziale per determinate cate-gorie, lasciando « fuori » altre categorieche possiedono gli stessi requisiti dei « for-tunati » che entreranno nel piano di as-sunzione;

esistono precedenti che hanno per-messo l’inclusione nelle graduatorie adesaurimento nonostante la decretata chiu-sura:

a) ricorso al T.A.R. degli abilitatiSISS dopo il 2006 (T.A.R. Lazio, Sez. IIIbis, ord. 4 ottobre 2013, n. 3862);

b) IV fascia aggiuntiva alle gradua-torie ad esaurimento (istituita con decretoministeriale n. 53 del 2012) alla qualehanno avuto accesso i precari che neglianni 2008/09, 2009/10 e 2010/11; essihanno conseguito l’abilitazione dopo averfrequentato corsi biennali abilitanti di se-condo livello ad indirizzo didattico (CO-BASLID);

c) il secondo e il terzo corso bien-nale di secondo livello finalizzato allaformazione dei docenti di educazione mu-sicale delle classi di concorso 3 I/A e 32/Ae di strumento musicale nella scuola me-dia della classe di concorso 77/A;

d) i corsi di laurea in scienze dellaformazione primaria;

il Governo ha proposto di risolvere ilproblema del precariato, prospettando perle graduatorie di istituto una riforma direclutamento attraverso il canale concor-suale –:

perché il Governo intenda bandire unnuovo concorso quando è già esistente un

Atti Parlamentari — 16755 — Camera dei Deputati

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bacino di docenti formato e abilitato e conesperienza sul campo a cui attingere;

perché intenda sostenere un concorsoquando lo Stato italiano ha consideratoinizialmente idonei all’esercizio della pro-fessione (reiterata per anni) persone con ilsolo titolo di laurea e in seguito ha per-messo loro di conseguire il titolo abilitantecon selezione in itinere ed esame di Statofinale;

perché il metodo (che vanta numerosiprecedenti) dell’immissione in ruolo dialcune categorie di docenti senza l’obbligodi alcun concorso, non sia valido per idocenti di II fascia d’istituto, posto cheavrebbe dovuto essere tenuto in debitoconto il fatto che bandire un concorso alquale, come giustamente la legge prevede,possono partecipare tutti, implica il rischiodi immettere nella scuola chi non hanessun anno di servizio e nessuna espe-rienza, e che si darebbe luogo a unaulteriore discriminazione per gli abilitatidi seconda fascia con esperienza pre-gressa, che si troverebbero scavalcati inuna professione ormai consolidata da annicon l’avallo dello Stato;

se non si intenda considerare la pos-sibilità, al pari dei colleghi inseriti nellegraduatorie ad esaurimento, di utilizzarela seconda fascia d’istituto a scorrimento,come bacino ulteriore per l’immissione inruolo dei docenti ivi presenti, conside-rando il criterio dei 36 mesi di serviziocome da normativa europea o l’anzianitàdi servizio maggiore ai 36 mesi, con lapossibilità di un assorbimento diluito nel-l’arco di tempo di 3 anni per legittimare leaspettative degli stessi. (4-06124)

SIMONE VALENTE, DI BENEDETTO,VACCA, D’UVA, LUIGI GALLO, BRESCIA,MARZANA e BATTELLI. — Al Ministrodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca. — Per sapere – premesso che:

l’alfabetizzazione motoria, progettoindirizzato ad alunni e docenti dellascuola primaria, è stata ideata al fine di

sostenere e diffondere il valore dello sportnella società, garantendo il benessere in-dividuale e stili di vita attivi;

il piano consiste essenzialmente nel-l’affiancare un esperto laureato in scienzemotorie o diplomato isef all’insegnantedella scuola primaria per due ore a set-timana con lo scopo di far acquisire aibambini capacità, abilità, competenze mo-torie sin dalla tenera età attuando e por-tando a regime un corretto ed uniformeprogramma di educazione motoria;

le attività sono finalizzate all’acqui-sizione delle competenze motorie e preve-dono uno spiccato coinvolgimento deglialunni con disabilità;

l’alfabetizzazione motoria fu avviataper la prima volta in via sperimentale suun campione ristretto nel 2010 sulla basedi un protocollo d’intesa siglato tra ilMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca, la Presidenza del Consigliodei ministri — struttura di missione per losport e il Coni, con la partecipazione delComitato italiano paralimpico (CIP);

il coordinamento del programma fuaffidato già agli albori al comitato direttivonazionale (composto dai rappresentantidella Presidenza del Consiglio dei ministri,del Ministero dell’istruzione, dell’univer-sità e della ricerca, del Coni e del Cip) chegarantisce l’uniformità delle linee pro-grammatiche e dei correlati adempimentiattuativi;

una volta ottenuti i primi soddisfa-centi risultati, il programma fu via viaesteso a tutte le province italiane deter-minando il progressivo coinvolgimentodelle scuole primarie nell’ottica di unastabile messa a regime;

i dati, infatti, si rivelarono così allet-tanti che anche nel 2011 il Coni confermòl’impegno a proseguire per un periodo disperimentazione triennale sempre affian-cato dal Ministero dell’istruzione, dell’uni-versità e della ricerca, dalle istituzionilocali. Tanto è vero che in quell’anno si

Atti Parlamentari — 16756 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

registrò una forte impennata del progettoche passò da una provincia per regione atutte le province italiane;

in data 8 maggio 2012 è stato sotto-scritto il nuovo accordo di programmaMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca-dipartimento affari regionaligrazie anche al reperimento di risorseeconomiche a livello territoriale sulla basedi partnership e di collaborazioni con entilocali a supporto del progetto;

in data 4 dicembre 2013 è statosottoscritto il nuovo protocollo d’intesa trail Ministero dell’istruzione, dell’universitàe della ricerca e il Coni per l’avvio di unanuova fase di realizzazione di iniziativeper la promozione dell’attività motoria esportiva a scuola sulla base di quantorealizzato negli anni precedenti;

in data 17 gennaio 2014 è stataemanata dal Ministero dell’istruzione, del-l’università e della ricerca la circolareprotocollo n. 304 con le indicazioni ope-rative relative alle modalità di adesione alprogetto nazionale per l’educazione fisicanella scuola primaria per l’anno scolastico2013-2014 con il coinvolgimento di 3.061plessi scolastici;

in data 6 maggio 2014 il Ministrointerrogato ha formalizzato la coperturafinanziaria del Governo a sostegno deiprogetti del Coni legati alla pratica spor-tiva nella scuola, siglando apposita con-venzione;

il progetto di « alfabetizzazione mo-toria » è stato confermato anche per l’annoscolastico appena iniziato ed è stato ride-nominato « Sport di classe », rinsaldandol’impegno congiunto del Ministero del-l’istruzione, dell’università e della ricerca,del Coni e della Presidenza del Consigliodei ministri. Da quanto si apprende dalleagenzie di stampa le linee portanti delprogetto prevedono una nuova governancedell’educazione fisica e sportiva, tutor daaffiancare ai docenti della primaria, sele-zionati con criteri pensati insieme al Conied infine una revisione dei giochi sportiviche approdano alla primaria;

un’iniziativa che rientra nei dodicipunti del programma « La buona scuola »presentato dal Governo all’inizio del mesedi settembre. Come l’alfabetizzazione mo-toria anche « Sport di classe » si rivolgealle scuole primarie, le cui classi terza,quarta e quinta da novembre potrannosvolgere due ore di educazione fisica asettimana. Dal 2015 l’offerta sarà ulterior-mente arricchita con la possibilità diestensione alle classi prima e secondaanche con l’utilizzo di fondi europei;

tuttavia, da questo trend in crescita siregistra una preoccupante anomalia: moltiesperti impegnati nei progetti lamentanola mancata corresponsione di una partedell’importo dovuto per il servizio pre-stato; sono, infatti, pervenute numerosesegnalazioni da parte del Coni a livelloregionale che denunciano i mancati paga-menti del Ministero dell’istruzione, del-l’università e della ricerca, il quale deveancora metà delle risorse stanziate per iprogetti di alfabetizzazione relativi aglianni scolastici 2012-2013 e 2013-2014;

relativamente alle modalità nonchéall’organizzazione del progetto di alfabe-tizzazione motoria, il primo firmatario delpresente atto ha già presentato precedentiatti di sindacato ispettivo, tra cui l’inter-pellanza n. 2-00338 del 12 dicembre 2013,finalizzata ad avere notizie concernenti lesorti future del progetto, cui non è statadata risposta, pur decorsi inutilmente itermini previsti dal regolamento della Ca-mera dei deputati, e l’interrogazione arisposta scritta n. 4-03648 presentata indata 19 febbraio 2014 con la quale sidomandava, tra le altre cose, quanti fondifossero stati stanziati complessivamenteper il progetto, chiedendo un dettagliodell’importo da corrispondersi da partedelle singole istituzioni (CONI-Ministerodell’istruzione, dell’università e della ricer-ca-Presidenza del Consiglio dei ministri),anche questa rimasta inevasa –:

quali siano le ragioni che hanno datovita ai ritardi nei pagamenti per i progettidi alfabetizzazione relativi ai due anniscolastici precedenti a quello appena ini-ziato;

Atti Parlamentari — 16757 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

in che modo e con quali garanzie siintenda avviare l’ennesimo progetto (chenon possiede una visione a lungo terminedi educazione motoria nella scuola prima-ria), se non si è ancora provveduto aipagamenti relativi alla precedente pro-grammazione;

se il Ministro si stia attivando perelaborare una riforma più organica e alungo termine che conduca all’inserimentograduale del docente di educazione fisicacosì da allinearsi agli altri Paesi europei ead ovviare a questa autentica lacuna.

(4-06129)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta scritta:

MOLTENI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali, al Ministro dellasalute. — Per sapere – premesso che:

è notizia pubblicata sul quotidianoLa Provincia del 22 settembre scorsoquella dell’incredibile storia di un malatodi Parkinson cui è stato revocato l’assegnodi invalidità;

la vicenda riguarda il signor FabrizioLambrughi, quarantenne, da cinque annimalato di Parkinson e da tre percettoredella pensione integrativa di invalidità acausa della malattia per un importo paria 500 euro;

lo scorso agosto l’interessato si èsottoposto alla visita di controllo presso lasede Inps di Como effettuata – ed è questoil paradosso – dallo stesso medico che treanni prima gli aveva riconosciuto il 67 percento di invalidità;

secondo lo sfogo riportato sull’arti-colo di stampa, il medico sembrerebbeaver fatto notare al signor Lambrughi cherispetto a tre anni prima non aveva più leconvulsioni, senza tener conto delle pasti-glie e dei medicinali che ogni tre ore

prende per contenere i sintomi della ma-lattia e che la mano, se pur tremante, nonera comunque amputata;

è sorprendente ad avviso dell’inter-rogante una revisione al ribasso di taleinvalidità, dato che il Parkinson è unamalattia degenerativa i cui sintomi sonodestinati a peggiorare col tempo ed infattiil signor Lambrughi tre anni orsono po-teva scrivere mentre oggi non è più ingrado –:

se e quali provvedimenti di propriacompetenza i Ministri interrogati inten-dano urgentemente adottare affinchél’ente previdenziale vigilato riveda e cor-regga un palese errore. (4-06130)

PAOLO NICOLÒ ROMANO. — Al Mi-nistro del lavoro e delle politiche sociali, alMinistro dell’interno, al Ministro delle po-litiche agricole alimentari e forestali. — Persapere – premesso che:

il comune di Canelli, in provincia diAsti, è considerato una delle capitali delvino mondiale. Famosa in tutto il mondoper lo spumante e il moscato e per lecelebri cantine sotterranee, veri e propricapolavori d’ingegneria e di architetturaenologica dove milioni di bottiglie sonolasciate fermentare, Canelli è la terra distoriche aziende vinicole come il Gancia,Bosca, TostiGiovanni Bosca, Bocchino,Contratto, Coppo e di molte altre ancora.In virtù di queste sue eccellenze è stataproclamata, il 22 giugno 2014, patrimoniomondiale dell’umanità UNESCO, parte in-tegrante del territorio del Paesaggio viti-vinicolo del Piemonte di LangheRoero eMonferrato;

questo primato rischia però di essereoffuscato dal duplice fenomeno del capo-ralato e dei campi della vergogna, veri epropri luoghi della disperazione, dovebraccianti impiegati nella raccolta dell’uva,prevalentemente provenienti dai Balcani edall’est Europa, vivono in condizioni inu-mane in tendopoli improvvisate. Feno-meno che sta assumendo proporzionipreoccupanti tali da destare l’attenzione

Atti Parlamentari — 16758 — Camera dei Deputati

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dei media nazionali. Si citano in propositol’inchiesta « La vendemmia della vergo-gna » del settimanale l’Espresso (dicembre2013) e l’articolo de il Fatto Quotidianoonline del 16 settembre 2014;

dalle denunce di alcune associazionidi volontariato locali è emerso un quadrodesolante di sfruttamento di questi lavo-ratori, non dissimile a quanto già accadutoin altre località del Paese come Rosarno ele campagne della provincia di Foggia,Caserta e Latina. La cosa più grave, inquesto specifico contesto, è l’esistenza diuna sorta di « caporalato legalizzato » dovel’impiego di manodopera da parte delleaziende vinicole avviene sotto forma dipseudo cooperative che si occupano digestire contratti, orari e paghe dei brac-cianti per conto dei proprietari terrieri.Nell’indifferenza generale e nella totaleassenza delle istituzioni locali questi lavo-ratori sono facili prede di un sistema disfruttamento che li costringe ad accettaresalari bassissimi e orari di lavoro massa-cranti;

quanto segnalato si ripresenta cicli-camente ad ogni avvio della stagione dellaraccolta delle uve, della durata all’incircadi un mese, poiché, essendo alta la do-manda di manodopera a basso costo daparte delle aziende vinicole, migliaia dilavoratori stranieri arrivano nel territoriocanellese per mettere a disposizione leloro abilità, ormai indispensabili per l’ec-cellenza e la competitività del nostro vino.Pur essendo note le problematiche di que-sta migrazione stagionale di massa l’unicarisposta che l’amministrazione comunaledi Canelli è riuscita a dare, in questi anni,è stata una doccia e due wc chimici;

l’articolo 12 del decreto-legge 13 ago-sto 2011, n. 138, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 14 settembre 2011,n. 148 ha introdotto nel codice penaleitaliano il nuovo reato di intermediazioneillecita e sfruttamento del lavoro;

l’assenza di politiche di accoglienzaper gestire l’arrivo e l’assunzione dei brac-cianti stranieri e di contrasto e repressionedi qualsiasi forma di caporalato da parte

delle autorità preposte, hanno permessoche si generasse ed espandesse a Canelliun fenomeno che rischia, se non si adot-tano immediate misure, non solo di ag-gravarsi con gli anni, ma anche di dan-neggiare l’immagine di una città votata adiventare un polo internazionale del turi-smo enogastronomico, sfruttando anchel’onda dello straordinario riconoscimentoUnesco. Danno di immagine che rica-drebbe anche sulle nostre aziende vinicoleinvidiate in tutto il mondo per la qualitàdei loro prodotti;

il problema di Canelli, a detta del-l’interrogante, sarebbe facilmente risolvi-bile coinvolgendo le aziende vinicole nel-l’allestimento di strutture provvisorie ingrado di rendere più dignitosa la perma-nenza degli stagionali nelle 3/4 settimanein cui sono impegnati nella, raccolta delleuve. Per tale ragione occorre uno sforzoistituzionale concertato tra Ministeri com-petenti, prefettura, amministrazione co-munale, forze dell’ordine, aziende vitivini-cole e società civile –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza di quanto in premessa e qualiiniziative intendano promuovere, anchecongiuntamente, per migliorare le politi-che di accoglimento dei lavoratori stagio-nali di Canelli e per contrastare e repri-mere forme più o meno subdole di capo-ralato ormai ampiamente accertate.

(4-06132)

NESCI. — Al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali, al Ministro per gli affariregionali e le autonomie, al Ministro dellosviluppo economico, al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

la legge regionale della Calabria n. 24del 2013 prevede all’articolo 2 il riordinodella Fondazione Mediterranea Terina,ente istituito dalla regione Calabria, che neè proprietaria, ai sensi della legge del2007;

l’articolo 13 della legge n. 24 del2013 stabilisce i contorni del riferito rior-

Atti Parlamentari — 16759 — Camera dei Deputati

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dino, per cui la citata Fondazione « dovràperseguire unicamente compiti di ricercaindustriale e sviluppo sperimentale, trasfe-rimento tecnologico e divulgazione scien-tifica nel settore della qualità agroalimen-tare, della sicurezza alimentare e dellasalute, nonché compiti di certificazionedelle produzioni tipiche e di qualità, dasviluppare coerentemente con la vigentenormativa in materia »;

il comma secondo dell’articolo 13della succitata legge regionale del 2013dispone che « dopo le modifiche statutarie,per garantire il corretto funzionamentodella Fondazione, nonché i livelli occupa-zionali esistenti, l’organo preposto provve-derà alla ripartizione del personale chedovrà garantire le attività di cui al comma1 e di quello necessario che si occuperàdella gestione del patrimonio da trasferirein altri enti, aziende e società regionali »;

la medesima legge assegna al presi-dente della giunta regionale il potere dinominare un « commissario con poteri diamministrazione ordinaria e straordinariaper ciascun ente conseguente agli accor-pamenti »;

la stessa legge affida poi alla giuntaregionale l’attuazione del previsto riordinodegli « enti, aziende regionali, fondazioni,agenzie regionali, società e consorzi co-munque denominati, con esclusione delsettore sanità »;

l’articolo 13 della legge in parola nonha finora trovato attuazione, così come lanorma di cui all’articolo 11 sul trasferi-mento alla società Fincalabra spa deidipendenti della società regionale « Cala-bria impresa e territori srl », vicenda percui l’interrogante ha presentato l’interro-gazione a risposta scritta n. 4-04964, nellaseduta n. 235 del 28 maggio 2014;

nel tempo si è prodotta, in conse-guenza del mancato, prescritto riordino,una situazione finanziaria dalla Fonda-zione Mediterranea Terina per cui i suoi41 lavoratori non ricevono da mesi lostipendio; in un recente incontro con ilpresidente del consiglio regionale della

Calabria, Francesco Talarico, il presidenteScaramuzzino, secondo notizie di stampa,avrebbe garantito la pronta correspon-sione di due mensilità;

il 23 novembre 2014 si terranno inCalabria le elezioni per il rinnovo degliorgani elettivi regionali, in un clima ca-ratterizzato da problemi di bilancio dellaregione già rilevati dalla ragioneria delloStato, mancati pagamenti mensili ai di-pendenti di aziende ed enti della regione,inadempienze dell’esecutivo regionale ri-spetto alla legge regionale n. 24 del 2013e – stando a un recente parere dell’Av-vocatura dello Stato in tema di nominedirigenziali nella sanità – anche adozione,da parte del medesimo esecutivo, di attiillegittimi per i quali l’interrogante hapresentato esposti alla procura di compe-tenza e alla Corte dei conti;

nell’agosto 2014 la regione Calabria,anziché aggredire la situazione della Fon-dazione Mediterranea Terina attuando lasummenzionata legge n. 24 del 2013, si èpremurata solo di nominarne il vertice, aparere dell’interrogante in modo illegit-timo, perché la giunta regionale è inregime di prorogatio;

la Fondazione Mediterranea Terina èin pesante crisi finanziaria, come si ap-prende dalla stampa;

la Fondazione Mediterranea Terinagestisce con fondi Pon – per un importocomplessivo di 13.321.704,00 euro – unprogetto di alta formazione del Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca denominato Food@Life;

ciononostante, non può utilizzare lapredetta somma per pagare i propri di-pendenti, a motivo del vincolo di destina-zione della medesima;

nel mese di luglio 2014, su sollecita-zione dei lavoratori e delle forze sindacali,il consiglio regionale, nell’ambito dell’ul-tima manovra di bilancio approvò unostanziamento di oltre 400 mila euro e fu

Atti Parlamentari — 16760 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

assicurato che la somma sarebbe servita apagare le mensilità arretrate dei lavoratoridella Fondazione Mediterranea Terina –:

se siano a conoscenza dei fatti esposti;

quali iniziative anche urgenti, nel-l’ambito delle rispettive competenze, in-tendano assumere per garantire i dirittidei 41 lavoratori interessati. (4-06139)

* * *

SALUTE

Interrogazione a risposta in Commissione:

SCUVERA e FERRARI. — Al Ministrodella salute. — Per sapere – premesso che:

la Fondazione Maugeri, Istituto diricovero e cura a carattere scientifico(IRCCS), è un istituto di diritto privatoriconosciuto come eccellenza ed equipa-rato ai policlinici universitari e alleaziende ospedaliere che consta di 21 isti-tuti distribuiti sul territorio nazionale, dicui la maggior parte in Lombardia;

la suddetta Fondazione, che erogaattività assistenziale e fa ricerca scienti-fica, anche grazie ai finanziamenti delleregioni e del Ministero dell’istruzione, del-l’università e della ricerca, occupa più di3.500 dipendenti, oltre ad avvalersi di ditteesterne, con il conseguente indotto intermini occupazionali;

i bilanci della Fondazione Maugerimostrano da qualche anno forti criticità,nei mesi scorsi il Consiglio d’amministra-zione ha annunciato che le azioni perriportare il conto economico in equilibrionon prevedono esuberi, ma, fra le altremisure, la disdetta a partire dal 1o ottobre2014 del contratto di lavoro pubblico at-tualmente in vigore, per sostituirlo conquello privato (Aiop), con conseguenti que-stioni aperte per il personale;

l’istituto ha un ruolo importante nonsolo nella ospedalità lombarda, ma anche

nella ricerca nazionale, trattandosi di unIstituto di ricovero e cura a caratterescientifico –:

quali iniziative, per quanto di com-petenza, il Ministro intenda assumere pernon pregiudicare il lavoro di ricerca del-l’IRCSS, Fondazione Maugeri, e se, inparticolare, intenda aprire un confrontocon la regione Lombardia. (5-03642)

Interrogazione a risposta scritta:

D’AMBROSIO. — Al Ministro della sa-lute. — Per sapere – premesso che:

la legge quadro nazionale n. 40 del2004 doveva riordinare e favorire l’accessoper le coppie infertili alle metodiche diprocreazione medicalmente assistita(PMA);

dopo dieci anni l’unica certezza è chele prestazioni di procreazione medical-mente assistita non sono inserite nei livelliessenziali di assistenza (LEA) nazionali enon essendo garantite dallo Stato, cia-scuna regione si regola indipendentementedalle altre creando forti divari sul terri-torio nazionale con la conseguenza cheuna famiglia su quattro, se ha problemi disterilità, emigra (soprattutto dal sud versoil nord della penisola) per effettuare lafecondazione assistita in una regione di-versa da quella di appartenenza;

secondo il registro nazionale dellaprocreazione medicalmente assistita,11.642 pazienti nel 2011 si sono rivolti astrutture sanitarie al di fuori della regionedi appartenenza per effettuare la fecon-dazione in vitro: circa 2500 verso la To-scana dove le famiglie spendono 500 euro,quasi altrettanti in Lombardia, dove lafecondazione è gratuita. Intanto in Molisenon ci sono centri che praticano la PMA,nel Lazio non c’è una tariffa unica per ilpubblico, in Puglia la tariffa è a caricodelle coppie, fatto salvo un contributo di1000 euro solo per quei nuclei familiaricon reddito ISEE sotto i 15 mila euro e icentri pubblici sono solo due;

Atti Parlamentari — 16761 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

se in Sicilia nelle strutture sanitariepubbliche si effettuano solo 300 cicli difecondazione in vitro, in Lombardia se nefanno circa 12 mila, in Toscana più di 6mila;

questa situazione di disparità tra leregioni Italiane, oltre ad essere un disagioper il cittadino, rappresenta una spesaonerosa a carico del contribuente inquanto le regioni di appartenenza devonocoprire le spese sanitarie di un servizioofferto in loco ma usufruito fuori regionecon ulteriore sovraccarico dovuto alla mo-bilità sanitaria: è il federalismo che sitraduce in esodo sanitario e così solo laSicilia spende per le sue 2 mila famiglie intransito intorno agli 8 milioni di eurol’anno –:

se non sia opportuno rendere piùtrasparente il sistema della procreazionemedicalmente assistita adottando tariffeuniche nazionali per le tecniche di I, Il eIII livello, che siano da riferimento per irimborsi tra le regioni e se si intendacreare le condizioni per l’inserimento dellaprocreazione medicalmente assistita neilivelli essenziali di assistenza garantiti dalSistema sanitario nazionale. (4-06128)

* * *

SEMPLIFICAZIONEE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Interrogazione a risposta in Commissione:

LAURICELLA. — Al Ministro per lasemplificazione e la pubblica amministra-zione, al Ministro dell’istruzione, dell’uni-versità e della ricerca. — Per sapere –premesso che:

nell’ambito del processo di conteni-mento della spesa pubblica, relativamenteal trattamento economico dei dipendentidelle pubbliche amministrazioni, il comma458, dell’articolo 1, della legge n. 147 del27 dicembre 2013, prevede l’abrogazione

delle norme riguardanti il cosiddetto di-vieto di « reformatio in peius »;

il citato comma della legge di stabilità2014 abroga l’articolo 202 (Assegno per-sonale nei passaggi di carriera) del testounico delle disposizioni concernenti gliimpiegati civili dello Stato di cui al decretodel Presidente della Repubblica n. 3 del1957, ed i commi 57 e 58 dell’articolo 3della legge n. 537 del 1993 (Interventicorrettivi di finanza pubblica), concernentiil trattamento economico in caso di pas-saggio di carriera;

lo stesso comma stabilisce, inoltre,che: « Ai pubblici dipendenti che abbianoricoperto ruoli o incarichi, dopo che sianocessati dal ruolo o dall’incarico, è semprecorrisposto un trattamento pari a quelloattribuito al collega di pari anzianità »;

in attuazione di quanto previsto dalcomma 458 e dall’articolo 8, comma 5,della legge n. 370 del 1999 (Disposizioni inmateria di università e di ricerca scienti-fica e tecnologica), che detta disposizionicirca il trattamento economico di profes-sori o ricercatori rientrati nei ruoli, ilsuccessivo comma 459, stabilisce che leamministrazioni interessate devono ade-guare i suddetti trattamenti giuridici edeconomici a partire dalla prima mensilitàsuccessiva alla data di entrata in vigoredella presente legge;

con i commi 458 e 459 della leggen. 147 del 2013 si pongono, quindi, incapo alle amministrazioni pubbliche unaserie di questioni relativamente alla appli-cazione delle suddette norme;

una questione riguarda la precisaindicazione delle fattispecie a cui si ap-plicano le citate disposizioni, in conside-razione, ad esempio, dell’ordinamentospeciale dei professori universitari, per-sonale in regime di diritto pubblico edelle specifiche disposizioni del vigenteCCNL del comparto università, nonché

Atti Parlamentari — 16762 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

per il personale « contrattualizzato », evi-denziando anche la riserva di regolamen-tazione collettiva, in materia di tratta-mento dei pubblici dipendenti, previstadall’articolo 45 comma 1, del decretolegislativo n. 165 del 2001;

in particolare il comma 459, dell’ar-ticolo 1, della legge n. 147 del 2013, sem-brerebbe imporre un adeguamento deitrattamenti economici e giuridici già ingodimento attribuiti a personale rientratoo assunto nei ruoli precedentemente al-l’entrata in vigore delle modifiche legisla-tive;

questo determinerebbe il recuperodelle somme corrisposte quale titolo diassegno ad personam ai sensi delle normeabrogate e del comma 5 dell’articolo 8della legge n. 370 del 1999;

si evidenzia, quindi, la necessità diaddivenire in tempi rapidi ad un chiari-mento in merito alla interpretazione econseguente applicazione delle norme ci-tate;

le amministrazioni devono, infatti,procedere all’eventuale adeguamento deitrattamenti giuridici ed economici che harilevanza anche sotto il profilo della re-sponsabilità amministrativa derivante dal-l’attribuzione di assegni ad personam ineventuale violazione delle suddette dispo-sizioni di legge –:

in considerazione di quanto riportatoin premessa, se e quali iniziative intendaassumere con la massima urgenza perchiarire definitivamente l’ambito di appli-cazione dei citati commi 458 e 459 del-l’articolo 1 della legge n. 147 del 2013 alfine di evitare l’attribuzione, da parte diamministrazioni pubbliche, di trattamentigiuridici ed economici in violazione delledisposizioni di legge. (5-03637)

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SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazioni a risposta scritta:

CAMANI, MIOTTO, NACCARATO eNARDUOLO. — Al Ministro dello sviluppoeconomico, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

la Luvata s.r.l. che ha sede a Torre-glia in provincia di Padova è specializzatanella produzione di tubi di qualità inalluminio;

l’azienda è parte dell’omonimo co-losso internazionale, con sede centrale aSoderkoping, in Svezia e filiali in tutto ilmondo, tra cui in Cina, Brasile, Messico,Malesia, Austria-Carinzia e siti italiani aPocenia, Amaro e San Vito al Tagliamento;

la sede di Torreglia risponde ad unaprecisa nicchia di mercato, ha un impor-tante portafoglio clienti costituito da in-dustrie che utilizzano i prodotti fabbricatisu misura, ha un alto livello di professio-nalità e di tecnologia e, nonostante ledifficoltà economiche dovute alla crisi diquesti anni, è riuscita a produrre utili e arimanere sul mercato proprio per questacaratteristica di rispondere alla domandadi soggetti interessati a prodotti di preci-sione;

durante l’estate la sede ha ricevuto lavisita dell’amministratore delegato delgruppo che ha parlato ai lavoratori del-l’andamento dell’azienda e ha specificatoche la produzione di Torreglia rappresentauna delle eccellenze del gruppo;

questa settimana la proprietà ha co-municato la volontà di chiudere lo stabi-limento in provincia di Padova e di tra-sferire la produzione nella sede di Poceniain Friuli Venezia Giulia, dove sono occu-pati ottocento dipendenti;

contestualmente la direzione ha ma-nifestato la disponibilità a trasferire icinquanta lavoratori di Torreglia in que-

Atti Parlamentari — 16763 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

st’ultimo stabilimento che, tuttavia, sitrova a 150 chilometri dall’attuale sedepadovana;

queste notizie hanno gettato allarmetra le rappresentanze sindacali e i lavo-ratori che hanno convocato lo stato diagitazione e hanno incontrato il sindacodel comune di Torreglia per chiedere untavolo di concertazione con il gruppo neltentativo di bloccare questo tentativo didelocalizzazione;

il progetto sembrerebbe incompren-sibile dati i valori di mercato dell’azienda,il portafoglio ordini e gli utili prodotti inquesti anni;

lo spostamento a Pocenia dei lavora-tori è stato giudicato incompatibile con ilmantenimento dei livelli occupazionalipoiché troppo gravoso per la maggioranzadei lavoratori;

il territorio del comune di Torregliae il tessuto produttivo della zona collinareè già stato colpito in modo significativo,negli scorsi anni, dalla chiusura di grossesedi industriali e rischia di subire unulteriore impoverimento;

anche per queste ragioni le istituzionilocali hanno chiesto alla provincia di Pa-dova di convocare un tavolo di concerta-zione per comprendere i termini delladecisione e per favorire soluzioni alterna-tive –:

se i Ministri siano al corrente deifatti esposti;

quali misure concrete intendanoadottare per favorire una tempestiva riso-luzione della vicenda che riguarda lo sta-bilimento di Torreglia, mediante l’attiva-zione degli strumenti e dei percorsi isti-tuzionali previsti in simili casi utili asalvaguardare il tessuto produttivo e ilivelli occupazionali della zona. (4-06126)

GRIMOLDI. — Al Ministro dello svi-luppo economico, al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

già con atto di sindacato ispettivon. 4-04038 del 14 marzo 2014 e tuttora

privo di risposta, l’interrogante poneval’attenzione del Governo sull’impatto ne-gativo sui livelli occupazionali in Italia aseguito della delocalizzazione dei call cen-ter fuori dal territorio nazionale;

in particolare, si evidenziava chel’Autorità per la vigilanza sui contrattipubblici di lavoro, servizi e forniture, inriferimento ad un ricorso sulla gara diappalto indetta da Acea spa nel giugno2013 per l’affidamento dei servizi di callcenter e back office « da aggiudicarsi alprezzo più basso », aveva ritenuto possibile— e quindi legittimo — il caso « cheun’impresa concorrente o aggiudicatariadecida di stabilire in altro Paese del-l’Unione europea la sede operativa delservizio allo scopo di ridurre i costi per laretribuzione del personale », sottolineandocome tali dichiarazioni mettessero a ri-schio la possibilità di creare nuova occu-pazione nel nostro Paese con il pericolo diinficiare la qualità del servizio pubblicoofferto ai contribuenti;

il 30 settembre 2014 scadono i ter-mini per partecipare ad un nuovo bandopubblico indetto da Acea per l’affidamentodei servizi di call center e back office e siprofila l’incubo di rimanere senza lavoroper 400 persone dipendenti dell’aziendaeCare, fino ad oggi titolata alla gestione deiservizi;

secondo i dipendenti di eCare, infatti,il bando indetto dalla municipalizzata nonprevede alcuna clausola sociale di tutelaper i 420 dipendenti dell’azienda, né al-cuna clausola territoriale, per cui il ser-vizio potrebbe essere delocalizzato; il solocriterio preso in considerazione dal bandoè appunto quello del prezzo più basso;

è evidente quanto già denunciato nelprecedente atto di sindacato ispettivo, ecioè che la delocalizzazione comporte-rebbe un peggioramento della qualità delservizio, senza contare le ricadute socialiche ciò avrebbe sulle famiglie dei dipen-denti a rischio della perdita del posto dilavoro, dal momento che senza la com-

Atti Parlamentari — 16764 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

messa Acea l’azienda eCare potrebbe nonriuscire più a coprire i costi fissi e, quindi,potrebbe chiudere i battenti –:

quali urgenti iniziative di competenzail Governo intenda adottare per scongiu-rare che il fenomeno della delocalizza-zione dei call center, per quanto ragione-vole se dettato da esigenze di risparmio,possa accrescere la disoccupazione nelnostro Paese, che già registra livelli recordper gli effetti della crisi economica cheoramai da tempo colpisce pesantemente iltessuto socio-economico e produttivo ita-liano. (4-06134)

Apposizione di firme a mozioni.

La mozione Vezzali e altri n. 1-00571,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 7 agosto 2014, deve intendersisottoscritta anche dal deputato Galgano.

La mozione Cova e altri n. 1-00581,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 4 settembre 2014, deve inten-dersi sottoscritta anche dai deputati:Amoddio, Malisani.

La mozione Berlinghieri e altri n. 1-00587, pubblicata nell’allegato B ai reso-conti della seduta del 9 settembre 2014,deve intendersi sottoscritta anche dal de-putato Amoddio.

Apposizione di firme ad una mozione emodifica dell’ordine dei firmatari.

La mozione Scanu ed altri n. 1-00586,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 9 settembre 2014, deve inten-dersi sottoscritta anche dai deputati Cau-sin, Scuvera e Beni e, contestualmente conil consenso degli altri sottoscrittori, l’or-dine delle firme deve intendersi così mo-dificato: « Scanu, Marazziti, Causin, Aiello,Bolognesi, D’Arienzo, Ferro, Fioroni, Fon-tanelli, Carlo Galli, Garofani, Gregori, Ma-

rantelli, Massa, Moscatt, Salvatore Piccolo,Giuditta Pini, Stumpo, Valeria Valente,Villecco Calipari, Zanin, Carra, Iacono,Amoddio, Scuvera, Beni ».

Apposizione di firme ad interrogazioni.

L’interrogazione a risposta in Commis-sione Martella n. 5-03604, pubblicata nel-l’allegato B ai resoconti della seduta del 22settembre 2014, deve intendersi sotto-scritta anche dal deputato Narduolo.

L’interrogazione a risposta immediatain Assemblea Dorina Bianchi e altri n. 3-01047, pubblicata nell’allegato B ai reso-conti della seduta del 23 settembre 2014,deve intendersi sottoscritta anche dal de-putato Saltamartini.

Pubblicazione di un testoulteriormente riformulato.

Si pubblica il testo riformulato dellarisoluzione in Commissione Benedettin. 7-00454, già pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta n. 281 del 7agosto 2014.

La XIII Commissione,

premesso che:

in base all’articolo 2 del regola-mento dell’Unione europea n. 1380/2013,viene posto come obiettivo cardine dellapolitica comune della pesca per il periodo2014-2020 il rispetto del tasso di rendi-mento massimo sostenibile (MSY), obiet-tivo che deve essere ottenuto entro il 2015ove possibile, e progressivamente al piùtardi entro il 2020 per tutti gli stock ittici;

a norma dell’articolo 15 del rego-lamento dell’Unione europea n. 1380/2013vige l’obbligo di sbarco per « tutte le cat-ture di specie soggette a limiti di catturae, nel Mediterraneo, anche le catture dispecie soggette a taglie minime quali de-finite nell’allegato III del Regolamento UE1967/2006, effettuate nel corso di attività

Atti Parlamentari — 16765 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 2014

di pesca nelle acque unionali, o da pe-scherecci unionali al di fuori delle acqueunionali in acque non soggette alla sovra-nità o alla giurisdizione di Paesi terzi, neiluoghi di pesca e nelle zone geograficheelencati di seguito sono portate e mante-nute a bordo dei pescherecci, registrate,sbarcate e imputate ai contingenti, se delcaso ». Per rendere possibile l’obbligo disbarco a partire dal 1o gennaio 2015 ènecessario che gli Stati membri, anchesulla base di un approccio decisionalemaggiormente regionalizzato, cooperino ene elaborino le effettive misure di attua-zione;

per quanto riguarda la pesca altonno rosso, vige un totale ammissibile dicattura (TAC) stabilito annualmente dal-l’ICCAT. Gli Stati membri dell’Unione eu-ropea coinvolti attivamente nella pesca diquesta risorsa sono: Spagna, Francia, Ita-lia, Grecia, Portogallo, Cipro, Malta eCroazia. Gli 8 Paesi condividono il con-tingente dell’Unione europea, di cui Spa-gna e Francia detengono le quote mag-giori. Nel 2014 il contingente dell’Unioneeuropea è stato aumentato del 5 per cento,pari a 7.939 tonnellate, ed è probabile unaumento di quote anche per il 2015. LaSpagna ha già chiesto formalmente l’au-mento delle quote di tonno rosso a partiredalla prossima campagna di pesca, dopoche negli ultimi anni il comparto ha fattosacrifici importanti per consentire altonno rosso di recuperare gli stock.L’Unione europea presenterà la sua pro-posta in merito alle quote pesca del tonno

rosso dopo il Consiglio dei ministri europeidella pesca di ottobre, che si terrà sotto lapresidenza italiana dell’Ue,

impegna al Governo:

ad attivare urgentemente le iniziativevolte alla definizione del rendimento mas-simo sostenibile entro i termini stabiliti,posto che il mare Mediterraneo è il bacinoche presenta il 91 per cento degli stockittici sovra sfruttati;

a promuovere immediatamente insede di Consiglio dell’Unione europea laconclusione degli accordi di cooperazionetra Stati membri in modo da raggiungerel’implementazione dei piani gestione deglisbarchi nelle aree di pesca condivise entroil termine stabilito del 1o gennaio 2015;

a intervenire nelle opportune sedicomunitarie affinché, qualora l’ICCAT, lacui prossima riunione è in calendario peril mese di novembre 2014, stabilisca unaumento delle quote di cattura del tonnorosso per la campagna 2015, si privilegi laredistribuzione a favore dei sistemi dipesca più sostenibili, in particolare quelliinclusi nella piccola e media pesca.

(7-00454) « Benedetti, Massimiliano Ber-nini, Gagnarli, Gallinella,L’Abbate, Parentela, Brugne-rotto, Businarolo, Busto, Coz-zolino, Da Villa, D’Incà, Fan-tinati, Grillo, Rizzetto, Ro-stellato, Spessotto, Turco ».

Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

€ 4,00 *17ALB0002970**17ALB0002970*

Atti Parlamentari — 16766 — Camera dei Deputati

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