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77. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni: Molteni ...................................... 1-00183 4809 Zampa ....................................... 1-00184 4812 Risoluzioni in Commissione: VI Commissione: Pesco ......................................... 7-00097 4814 XI Commissione: Baldassarre ............................... 7-00098 4817 XIII Commissione: Oliverio ..................................... 7-00096 4818 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazioni a risposta in Commissione: Prodani ..................................... 5-01007 4820 Da Villa .................................... 5-01008 4822 Interrogazioni a risposta scritta: Gallinella .................................. 4-01826 4825 Zan ............................................ 4-01831 4825 PAG. Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazione a risposta in Commissione: Pes ............................................. 5-01005 4826 Beni e attività culturali e turismo. Interpellanza: Brunetta ................................... 2-00209 4827 Difesa. Interrogazione a risposta scritta: Capelli ....................................... 4-01829 4827 Economia e finanze. Interrogazioni a risposta scritta: Capelli ....................................... 4-01821 4828 Rughetti .................................... 4-01827 4831 Giustizia. Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): Brunetta ................................... 2-00210 4832 Interrogazioni a risposta scritta: Molteni ...................................... 4-01820 4832 Velo ........................................... 4-01825 4833 Costantino ................................ 4-01828 4834 Atti Parlamentari 4807 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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77. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozioni:

Molteni ...................................... 1-00183 4809

Zampa ....................................... 1-00184 4812

Risoluzioni in Commissione:

VI Commissione:

Pesco ......................................... 7-00097 4814

XI Commissione:

Baldassarre ............................... 7-00098 4817

XIII Commissione:

Oliverio ..................................... 7-00096 4818

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Prodani ..................................... 5-01007 4820

Da Villa .................................... 5-01008 4822

Interrogazioni a risposta scritta:

Gallinella .................................. 4-01826 4825

Zan ............................................ 4-01831 4825

PAG.

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Pes ............................................. 5-01005 4826

Beni e attività culturali e turismo.

Interpellanza:

Brunetta ................................... 2-00209 4827

Difesa.

Interrogazione a risposta scritta:

Capelli ....................................... 4-01829 4827

Economia e finanze.

Interrogazioni a risposta scritta:

Capelli ....................................... 4-01821 4828

Rughetti .................................... 4-01827 4831

Giustizia.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Brunetta ................................... 2-00210 4832

Interrogazioni a risposta scritta:

Molteni ...................................... 4-01820 4832

Velo ........................................... 4-01825 4833

Costantino ................................ 4-01828 4834

Atti Parlamentari — 4807 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta scritta:

Spessotto ................................... 4-01818 4834

Nicchi ........................................ 4-01832 4836

Interno.

Interpellanza:

Brunetta ................................... 2-00208 4837

Interrogazioni a risposta scritta:

Parisi ......................................... 4-01819 4838

Rondini ..................................... 4-01822 4838

Polverini ................................... 4-01824 4839

Scotto ........................................ 4-01830 4840

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Causi ......................................... 5-01006 4842

Interrogazione a risposta scritta:

Bianchi Dorina ........................ 4-01817 4844

Salute.

Interpellanza:

D’Ambrosio ............................... 2-00207 4845

Interrogazioni a risposta scritta:

Brambilla .................................. 4-01816 4845

Lorefice ..................................... 4-01823 4846

Nicchi ........................................ 4-01833 4847

Pubblicazione di un testo riformulato ..... 4848

Interrogazione a risposta scritta:

Pes ............................................. 4-00725 4848

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo .. 4850

Trasformazione di documenti del sindacatoispettivo .................................................... 4850

ERRATA CORRIGE ........................................ 4850

PAG.

Interrogazioni per le quali e pervenutarisposta scritta alla Presidenza:

Agostini Luciano ......................... 4-01642 I

Baldelli ......................................... 4-00774 II

Benamati ...................................... 4-00133 III

Borghi ........................................... 4-00742 VIII

Carrescia ...................................... 4-00889 IX

Catanoso ....................................... 4-01127 XI

Currò ............................................ 4-00754 XIII

D’Agostino .................................... 4-00748 XIV

Di Battista ................................... 4-01105 XVIII

Fratoianni .................................... 4-00555 XXI

Lavagno ........................................ 4-01166 XXIII

Lenzi ............................................. 4-00179 XXIV

Lodolini ........................................ 4-00257 XXVI

Lodolini ........................................ 4-00264 XXVIII

Marcolin ....................................... 4-00944 XXX

Melilla .......................................... 4-01372 XXXI

Misiani .......................................... 4-00097 XXXII

Moscatt ......................................... 4-00154 XXXIII

Nastri ............................................ 4-01513 XXXV

Nesci ............................................. 4-00184 XXXVIII

Oliverio ......................................... 4-00598 XLIII

Pili ................................................ 4-00006 XLIV

Rampelli ....................................... 4-01273 XLVI

Rizzo ............................................ 4-01223 XLVII

Rosato .......................................... 4-00345 XLVIII

Sbrollini ....................................... 4-00651 LII

Velo ............................................... 4-01533 LIV

Venittelli ....................................... 4-00142 LV

Vezzali .......................................... 4-00236 LVI

Zan ............................................... 4-00173 LVIII

Atti Parlamentari — 4808 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,

premesso che:

sono quasi 60.000 i lavoratori dellearee di confine del nostro Paese, cosiddetti« frontalieri », che quotidianamente si re-cano per lavoro in Svizzera, principal-mente nei Cantoni Ticino e Grigioni;

negli ultimi anni il numero dei fron-talieri che lavorano nella ConfederazioneSvizzera è cresciuto in misura notevole,(6-7 per cento nel 2012) anche a causadella grave crisi economica-occupazionaleche ha investito il nostro Paese e che ogginon mostra segni concreti di superamento;

il fenomeno del frontalierato nel no-stro Paese è ancora più ampio se siconsiderano gli 85.000 lavoratori di tutti inostri territori di confine (Piemonte, Lom-bardia, Veneto, Trento, Bolzano, Friuli, eRomagna) che quotidianamente attraver-sano i confini nazionali per andare alavorare oltre che in Svizzera, in Francia,in Austria, in Slovenia o a San Marino;questi lavoratori svolgono oltretutto unaimportante funzione di compensazione inun mercato del lavoro interno caratteriz-zato da un elevato tasso di disoccupazioneed un crescente ricorso agli ammortizza-tori sociali;

i settori coinvolti riguardano princi-palmente l’attività manifatturiera e le co-struzioni, oltre che sempre più il terziario:in Ticino, in particolare, l’andamento re-cente dei permessi ai frontalieri mostral’incremento più alto in settori quali ri-cerca e sviluppo, attività di engineering,attività finanziarie, offrendo una opportu-nità ai giovani laureati, i quali a loro voltadiventano una risorsa ben impiegata daivicini elvetici;

divenuto ormai un fenomeno strut-turale del mercato del lavoro ed unaspetto rilevante nei rapporti con la Sviz-zera, il lavoro frontaliero costituisce un

importante contributo allo sviluppo diquesti Paesi e rappresenta una elevatarisorsa per l’economia delle province diconfine;

la presenza di un consistente numerodi frontalieri ha indotto in passato lo Statoitaliano e la Confederazione svizzera astipulare numerosi accordi bilaterali perregolare varie questioni riguardanti, tral’altro, la previdenza sociale, l’imposizionefiscale, l’indennità di disoccupazione;

in Svizzera il mercato del lavoro èdeterminato da una flessibilità estrema,poiché ogni contratto di lavoro può essererisolto da ciascuna delle parti contraentisenza la presenza di una giusta causa o diun giustificato motivo, con il solo preav-viso di tre mensilità al massimo;

ciò significa che, ovviamente, au-menta la richiesta di lavoratori frontalieriitaliani nel periodo in cui l’economia sviz-zera è florida aumenta, ma nelle fasi dicrisi i primi a perdere il posto di lavorosono proprio i frontalieri, che peraltro nonpossono usufruire degli ammortizzatorisociali vigenti in Svizzera;

la legge 5 giugno 1997, n. 147 (Normein materia di trattamenti speciali di di-soccupazione in favore dei lavoratori fron-talieri italiani in Svizzera rimasti disoccu-pati a seguito della cessazione del rap-porto di lavoro) all’articolo 1 prevede che:« Ai fini dell’attuazione di quanto previstodall’accordo fra Italia e Svizzera sullaretrocessione finanziaria in materia diindennità di disoccupazione per i lavora-tori frontalieri, con protocollo, scambio dinote e accordo amministrativo, firmati aBerna il 12 dicembre 1978, reso esecutivocon decreto del Presidente della Repub-blica 8 febbraio 1980, n. 90, l’istituto na-zionale della previdenza sociale (INPS) èincaricato di provvedere alla correspon-sione dei trattamenti speciali di disoccu-pazione di cui alla presente legge in favoredei lavoratori frontalieri italiani divenutidisoccupati in Svizzera a seguito di ces-sazione non a loro imputabile del rapportodi lavoro ». Ed inoltre, al comma 2 delpredetto articolo viene disposto che:

Atti Parlamentari — 4809 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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« Presso l’INPS è istituita, per l’interoperiodo di validità dell’accordo di cui alcomma 1, la gestione con contabilità se-parata per l’erogazione dei trattamentispeciali di disoccupazione a favore deilavoratori frontalieri italiani in Svizzera,finanziata dalla retrocessione da parteelvetica delle quote di contribuzione ver-sate dai lavoratori ». Inoltre, al comma 4del predetto articolo viene disposto che« La corresponsione dei trattamenti spe-ciali di disoccupazione, a norma dellapresente legge, è limitata all’esaurimentodelle disponibilità della gestione di cui alcomma 2 »;

la legge n. 147 del 1997 disciplina lecategorie di lavoratori che possono fruiredei trattamenti di disoccupazione speciali,la durata degli stessi e le modalità perrichiederli; nello specifico, i lavoratorifrontalieri erano assoggettati ad una trat-tenuta mensile sul salario ricevuto in Sviz-zera che veniva poi, in parte, trasferitaall’Istituto nazionale della previdenza so-ciale (INPS), su una contabilità separata,destinata al pagamento dell’indennità didisoccupazione speciale;

il protocollo addizionale all’allegatoII dell’Accordo sulla libera circolazionedelle persone, entrato in vigore il 1o giugno2002, tra la Confederazione svizzera da unlato e l’Unione europea e i suoi Statimembri dall’altro, in materia di disoccu-pazione, ha previsto una proroga, per unperiodo di sette anni a decorrere dal 1o

giugno 2002, dell’accordo bilaterale sullaretrocessione finanziaria (circolare n. 78del 2003). Terminata la proroga di setteanni dell’accordo italo-svizzero, sulla re-trocessione finanziaria in materia di in-dennità di disoccupazione per i lavoratorifrontalieri, dal giugno 2009, la Confedera-zione svizzera è tenuta ad applicare iRegolamenti comunitari di sicurezza so-ciale, che contengono anche norme speci-fiche in materia di disoccupazione deilavoratori frontalieri. Pertanto, la Confe-derazione svizzera non potrà più trasferirei contributi, ancorché questi continue-ranno ad essere oggetto di detrazione sullabusta paga dei lavoratori frontalieri;

nei rapporti tra Stato italiano e Con-federazione svizzera, Paese membro dellospazio economico europeo, attualmente siapplicano i regolamenti comunitari in ma-teria di coordinamento dei sistemi di si-curezza sociale. La disciplina delle inden-nità di disoccupazione per i lavoratorifrontalieri è contenuta nell’articolo 65 eseguenti del regolamento (CE) n. 883/2004. In tale articolo viene previsto che ildisoccupato, già frontaliero, ha diritto alleprestazioni di disoccupazione a caricodello Stato di residenza e che le stessedevono essere corrisposte dall’istituzionecompetente di tale Stato come se, nelcorso della sua ultima attività lavorativa, illavoratore fosse stato soggetto alla legisla-zione dello Stato di residenza;

il lavoratore deve, quindi, soddisfarele condizioni richieste dalla legislazionedel Paese di residenza per conseguire ildiritto alle prestazioni di disoccupazione;

per accertare se tali condizioni sianosoddisfatte, l’istituzione del Paese di resi-denza tiene conto dei periodi di assicura-zione compiuti sotto la legislazione del-l’altro Paese, considerandoli come periodidi assicurazione compiuti sotto la legisla-zione da essa applicata a prescindere dallacircostanza che l’interessato risulti già as-sicurato nel quadro di tale legislazione. Ilsuddetto regolamento 883/2004 prevedepoi, all’articolo 65, paragrafi 6 e 7, che laConfederazione svizzera rimborsi all’Italial’intero importo delle prestazioni erogateda quest’ultima durante i primi tre mesi didisoccupazione per ogni soggetto interes-sato, altresì i primi cinque mesi se ilsoggetto, durante i 24 mesi precedenti, hamaturato contributi in Confederazionesvizzera per almeno 12 mesi;

con circolare INPS n. 50 del 4 aprile2013 l’Istituto precisava che « il disoccu-pato residente in Italia che sia frontalieroin Svizzera – in quanto persona che, nelcorso della sua ultima attività lavorativarisiedeva in uno Stato membro (Italia)diverso da quello competente (Svizzera) econtinua a risiedere in tale Stato membro– riceve le prestazioni in base alla legi-

Atti Parlamentari — 4810 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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slazione dello Stato membro di residenzacome se fosse stato soggetto a tale legisla-zione durante la sua ultima attività lavo-rativa » e che pertanto « il diritto, la mi-sura e la durata della prestazione sarannodeterminati, come per i lavoratori rimastidisoccupati in Italia, per i diritti maturaticon decorrenza fino al 31 dicembre 2012,secondo le norme che disciplinano l’in-dennità di disoccupazione ordinaria. Adecorrere dal 1o gennaio 2013 le presta-zioni saranno concesse secondo le dispo-sizioni, previste dalla legge 28 giugno 2012,n. 92, per l’indennità di disoccupazioneASpI e mini ASpI »;

gli uffici territoriali dell’INPS ope-ranti nelle province di confine con laSvizzera a partire dal mese di settembre2012 hanno sospeso ai lavoratori fronta-lieri disoccupati l’erogazione dell’indennitàspeciale di disoccupazione, che è statasostituita con la disoccupazione ordinariae, a decorrere dal 1o gennaio 2013, con ilnuovo sussidio di disoccupazione (ASpI)istituito con la cosiddetta legge di riformaFornero;

tali nuove misure penalizzano forte-mente i lavoratori frontalieri, la cui in-dennità di disoccupazione subisce una de-curtazione del 20-25 per cento e unariduzione del periodo di applicazione da12 a 8 mesi;

in sede di risposta all’interrogazioneparlamentare n. 5-00124 nella seduta del4 giugno 2013 in Commissione lavoro eprevidenza sociale, è emerso che le sommeresidue sulla gestione istituita pressol’INPS ex legge n. 147 del 1997 ammon-tano a 270 milioni di euro;

il Ministero dell’economia e delle fi-nanze ha precisato che tali somme, seppuraccantonate, non potranno essere desti-nate a nuove e ulteriori ragioni di spesa;

la destinazione d’uso di tali somme ègià di fatto mutata, in quanto le sommeaccantonate a titolo di fondo speciale sonoandate a confluire nella disoccupazioneordinaria sino al dicembre 2012 e nei

fondi ASpI e mini ASpI dal 1o gennaio2013, in virtù della legge n. 92 del 2012;

la legge 92 n. del 2012 non abroga ilsistema di gestione separata e pertanto lesomme rimesse dalla Svizzera all’Italiadevono essere tenute completamente se-parate da ogni altro tipo di gestione con-tabile;

nel tentativo di equiparazione dellavoratore italiano e di quello frontalierosi è creata una disparità ancor più grande,in quanto le trattenute in busta subite daifrontalieri sono diverse da quelle subitedal lavoratore italiano;

le somme versate dai lavoratori fron-talieri e destinate al fondo disoccupazionespeciale devono essere utilizzate sino adesaurimento con gestione separata e contrattamento indennitario pari a quello ero-gato in virtù degli accordi bilaterali, inquanto, sebbene gli accordi bilaterali nonsiano più in vigore, i fondi versati sonopresenti nelle casse INPS nella somma di270 milioni di euro, con previsione dierogazione, come previsto dalla leggen. 147 del 1997;

la mancata erogazione dell’indennitàcausa, ovviamente, grave disagio a moltis-simi cittadini lombardi già colpiti dura-mente dalla perdita del posto di lavoro, inuna fase economica dove e ancora piùdifficile il reinserimento lavorativo, sia inItalia, sia nella vicina Svizzera;

il lavoro frontaliero rimane spessouna realtà lontana dalle istituzioni centralie periferiche dello Stato, che non sempreintroducono una specifica disciplina legi-slativa in grado di riconoscerne piena-mente il valore né il ruolo che svolge nelcontesto economico e sociale delle areeterritoriali ove è presente;

sarebbe necessario definire un qua-dro di diritti e doveri chiari legati a questapeculiare condizione di lavoro e dare dellesoluzioni ai problemi in essere, generatiprincipalmente dalla mancanza di unaregolamentazione specifica;

Atti Parlamentari — 4811 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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i territori di confine da cui ognigiorno partono i frontalieri diretti a lavo-rare in Svizzera sono peraltro territorivirtuosi, con un residuo fiscale attivomolto elevato e con percentuali bassissimedi evasione fiscale, paragonabili, appunto,a quelle della Svizzera;

il 6 settembre 2013 il quotidiano diinformazione on line MattinOnline edi-zione svizzera riportava la notizia che laSvizzera continuerebbe a pagare all’INPSle indennità di disoccupazione per i fron-talieri italiani, ma che l’Ente previdenzialenon utilizzerebbe tali soldi a beneficio deifrontale italiani, insinuando il dubbio checon queste risorse sia effettuato il paga-mento delle pensioni di invalidità agliimmigrati;

nel 2012 la Camera dei deputatiaveva approvato un testo di legge (il cuiiter si è prestato all’esame del Senato perla fine della legislatura) finalizzato a mi-gliorare i trattamenti di disoccupazionedei lavatori frontalieri in Svizzera rimastidisoccupati a seguito della cessazione delrapporto di lavoro, utilizzando le disponi-bilità esistenti nella gestione con contabi-lità separata istituita presso l’INPS ai sensidella citata legge n. 147 del 1997,

impegna il Governo:

a chiarire se le somme residue sullagestione separata Inps dedicate alla disoc-cupazione speciale per i frontalieri italianisiano confluiti ingiustificatamente in altrifondi o utilizzati, anche parzialmente odindirettamente, per altri scopi, e, in casoaffermativo, quali e a quale titolo;

a provvedere affinché il fondo desti-nato all’erogazione del trattamento spe-ciale di disoccupazione a favore dei lavo-ratori frontalieri sia e resti separato edutilizzato come previsto dalla legge n. 147del 1997 ancora vigente;

ad applicare il principio in base alquale i soldi trattenuti ai frontalieri deb-bano essere utilizzati solo ed esclusiva-mente a favore dei frontalieri stessi, prin-cipalmente per integrare gli ammortizza-

tori sociali ad essi destinati ristabilendouna diretta e più equa corrispondenza trale alte trattenute subite in Svizzera equanto loro versato a titolo di ammortiz-zatore;

ad impegnarsi affinché, per quanto dicompetenza, in ogni futuro provvedimentoa carattere fiscale e previdenziale adottatonel nostro Paese le migliaia di lavoratorifrontalieri di tutti i territori del nostroPaese che lavorano in Svizzera, in Francia,in Austria, in Slovenia o a San Marino,non siano trascurati, penalizzati o privatidello stesso grado di diritti e di tutele ditutti gli altri cittadini, come purtroppo èspesso accaduto fino ad oggi.

(1-00183) « Molteni, Giancarlo Giorgetti,Gianluca Pini, Fedriga, Alla-sia, Attaguile, Borghesi, Bossi,Matteo Bragantini, Buo-nanno, Busin, Caon, Capa-rini, Grimoldi, Guidesi, In-vernizzi, Marcolin, Prata-viera, Rondini ».

La Camera,

premesso che:

il Parlamento italiano, nel Senatodella Repubblica e nella Camera dei de-putati, ha, negli anni precedenti, seguitocon costante attenzione la situazione delMyanmar;

l’Italia è vicina da tempo al popolobirmano e ha manifestato il suo sostegnosia attraverso le iniziative di associazioni,istituzioni locali e società civile, sia attra-verso la costituzione dell’Associazione par-lamentare « Amici della Birmania » dallaXIV legislatura, e i contatti diretti chel’Associazione ha avuto con Aung San SuuKyi e la realtà sociale e politica del Paese;

numerosi e significativi sono stati ipronunciamenti del Parlamento italianoper la difesa dei diritti umani in Myanmar,la liberazione dei prigionieri politici acominciare da Aung San Suu Kyi, Premio

Atti Parlamentari — 4812 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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Nobel per la Pace, per lunghi anni agliarresti domiciliari, e l’avvio di un processodi transizione verso la democrazia;

dopo la liberazione di Aung SanSuu Kyi il 13 novembre del 2010 e la suaelezione al Parlamento del Myanmar il 1o

aprile 2012 si è concretamente avviato ilprocesso di transizione democratica e diriconciliazione nazionale che vede prota-gonisti il Capo del Governo, Thein Sein, ela leader della Lega nazionale per la de-mocrazia Aung San Suu Kyi, oggi capodell’opposizione in Parlamento;

il Capo del Governo del Myanmarha effettuato una visita in Italia nel marzo2013, incontrando, tra gli altri, il Presi-dente della Repubblica e il Presidente delConsiglio dei ministri, avviando rapporti dicollaborazione economica e politica tral’Italia e la Birmania;

è fortemente auspicata una visita inItalia di Aung San Suu Kyi, essendo giàstata invitata da diverse istituzioni, inparticolare dal Presidente del Senato dellaRepubblica, dal Ministro della cultura, daisindaci di diverse città di cui è cittadinaonoraria, dalle università di Bologna e diModena-Reggio Emilia e da altri enti cul-turali;

l’avvenuta apertura del Myanmaralla comunità internazionale e al mercatomondiale, anche attraverso il superamentodelle sanzioni economiche in rapporto aiprogressi in atto sul tema dei diritti umanie delle libertà democratiche, è stata ed èattentamente seguita dall’Unione europea,di cui l’Italia è componente fondamentale;

la collaborazione politica, econo-mica e sociale tra l’Italia e il Myanmarcorrisponde all’interesse di entrambi i po-poli e si inserisce nell’ambito dei rapportitra l’Europa e l’Asia che aprono prospet-tive nuove per il futuro del mondo;

il consolidamento della riforma de-mocratica in Myanmar è fattore decisivoper lo sviluppo delle relazioni tra l’Unioneeuropea e il Myanmar, e, dunque, tral’Italia e il Myanmar, nell’ambito dellerelazioni internazionali per l’armonico svi-

luppo dei Paesi nel mondo globale, ilprogresso civile delle nazioni e il conse-guimento dei comuni obiettivi di salva-guardia dei diritti umani e della pace;

l’evoluzione democratica del Myan-mar, il rispetto dei diritti umani, la libe-razione di tutti i prigionieri politici, ilsuperamento dei conflitti etnici devonoessere considerati parte integrante dellosviluppo economico e sociale della Birma-nia;

nel 2014 è prevista da parte delMyanmar l’assunzione della presidenzadell’Associazione delle nazioni dell’Asiadel sud orientale (ASEAN), e ciò non puòche accrescere l’esposizione e la respon-sabilità internazionale del Paese asiatico,che sta vivendo una vera e propria fasecostituente;

la Costituzione in vigore nel Myan-mar, la cui revisione e oggetto di discus-sione politica e parlamentare, presentaelementi di forte criticità democratica, trai quali la discriminazione sulle candida-ture alla Presidenza e alla Vicepresidenzadell’Unione, l’assegnazione del 25 percento dei posti ai militari nell’Assembleadell’Unione e nella Camera delle naziona-lità, norme restrittive per l’approvazionedegli emendamenti alla Costituzione;

in particolare, la Costituzione alcapitolo 3 punto f, prevede per il Presi-dente dell’Unione e il vicepresidente « nonlui, i suoi genitori, il coniuge, uno dei figlilegittimi o i loro coniugi devono averelegami con una potenza straniere, nondeve essere soggetto al potere o cittadi-nanza di un Paese straniero », determi-nando con ciò una evidente discrimina-zione nei confronti di Aung San Suu Kyi,che ha peraltro manifestato l’intenzione dicandidarsi alla Presidenza dell’Unionenelle prossime elezioni politiche previstenel 2015;

nel marzo 2013 il parlamento delMyanmar ha approvato una procedura diriesame della Costituzione istituendo unaCommissione di esperti giuridici e intel-lettuali per la revisione della Costituzione,

Atti Parlamentari — 4813 — Camera dei Deputati

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scritta e approvata nel 2008 dall’alloragiunta militare e sottoposta a referendumuna settimana dopo il passaggio del ci-clone Nargis, che ha causato 138 mila tramorti e dispersi;

nel processo di transizione verso lademocrazia in atto nel Myanmar è neces-sario che siano sostenute tutte le forze checredono nella democrazia, avendo anchepresenti i rischi di inversione del camminodemocratico che sempre si accompagnanoalle grandi scelte di cambiamento;

nella celebrazione del Giubileod’Argento dell’8 agosto 1988; avvenuta aYangon il 6-7-8 2013, è stata approvatauna dichiarazione delle forze etniche edemocratiche nella quale si dichiara: « 1)Crediamo fortemente che ci sia bisogno distabilire uno Stato federale democraticocon autodeterminazione e uguaglianza »« 2) La Costituzione del 2008 non garan-tisce uno Stato democratico federale.Quindi crediamo fortemente che la Costi-tuzione del 2008 vada emendata o chevenga stilata una nuova Costituzione »;

dal 15 al 17 settembre è convocatoa Praga il XVII Forum 2000, promossodalla Fondazione Vaclav Havel, sul tema« Società in transizione », al quale pren-derà parte, tra gli altri, Aung San Suu Kyi;

interpretando la volontà del popoloitaliano per l’intensificazione degli scambie della collaborazione economica, sociale,culturale e politica con il popolo delMyanmar, su una base di comune condi-visione dei valori della democrazia,

auspicando che una delegazionedell’Associazione parlamentare « Amicidella Birmania » possa direttamente espri-mere ai colleghi del Parlamento del Myan-mar la volontà del Parlamento italiano,

impegna il Governo

ad intervenire in ogni sede, europea einternazionale, e in rapporto diretto con ilGoverno del Myanmar, perché sia modi-

ficata in senso democratico la Costituzionedel Paese asiatico.

(1-00184) « Zampa, Amendola, QuartapelleProcopio, Carlo Galli, Gozi,Tidei, Nicoletti, Iori, Monaco,Pes, Civati, Cassano ».

Risoluzioni in Commissione:

La VI Commissione,

premesso che:

il decreto legislativo 7 settembre2005, n. 209, e successive modificazioni,recante il codice delle assicurazioni pri-vate, stabilisce, all’articolo 138, la predi-sposizione di una specifica tabella, unicasu tutto il territorio della Repubblica, dellemenomazioni all’integrità psicofisica com-prese tra dieci e cento punti e del valorepecuniario da attribuire ad ogni singolopunto di invalidità comprensiva dei coef-ficienti di variazione corrispondenti all’etàdel soggetto leso, nonché, all’articolo 139,la predisposizione, con la medesima pro-cedura, di una specifica tabella delle me-nomazioni all’integrità psicofisica com-prese tra uno e nove punti di invalidità;

la finalità degli articoli 138 e 139del citato decreto legislativo, e dei succes-sivi provvedimenti attuativi, è pertanto lafissazione in maniera univoca, ai fini delrisarcimento del danno in sede assicura-tiva della responsabilità civile automobili-stica, dei valori economici e medico-legaliper la valutazione del danno alla personaderivante da lesioni che abbiano determi-nato macrolesioni e lesioni di lieve entità;

il Ministro della salute ha istituito,il 26 maggio 2004, una commissione distudio, composta dai rappresentanti delmedesimo Ministero, dei Ministeri del la-voro e delle politiche sociali, dello sviluppoeconomico, della giustizia, dell’Inail, del-l’Ania e da esperti in medicina legale, esuccessivamente integrata con rappresen-tanti delle associazioni familiari e vittimedella strada e dell’osservatorio della Legaitaliana dei diritti dell’uomo;

i lavori della commissione di studiosi sono conclusi con la redazione di uno

Atti Parlamentari — 4814 — Camera dei Deputati

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schema di tabella, oggetto di una valuta-zione preliminare del Consiglio dei mini-stri, il 3 agosto 2011, e successivamente delparere della sezione consultiva per gli attinormativi del Consiglio di Stato, l’8 no-vembre 2011; il 7 giugno 2011, tuttavia,era intervenuta in materia la sentenzadella Corte di cassazione n. 12408, laquale aveva stabilito che, nella liquida-zione del danno alla persona, quandomanchino criteri stabiliti dalla legge, l’ado-zione della regola equitativa di cui all’ar-ticolo 1226 del codice civile deve garantirenon solo l’adeguata considerazione dellecircostanze del caso concreto, ma anchel’uniformità di giudizio a fronte di casianaloghi, essendo intollerabile ed iniquoche danni identici possano essere liquidatiin misura diversa solo perché le relativecontroversie sono decise da differenti uf-fici giudiziari; dall’affermazione del gene-rale principio di uguaglianza, la Corte dicassazione aveva tratto la conclusione che,sempre in assenza dei criteri stabiliti dallalegge e in virtù dei suoi compiti di indi-cazione ai giudici di merito di criteriuniformi, i criteri per la liquidazione deldanno alla persona fossero individuatinelle cosiddette « tabelle » di riferimentoper la stima del danno alla persona ela-borate dal tribunale di Milano, trattandosidel criterio più diffuso sul territorio na-zionale;

gli effetti distorsivi derivanti dalladifferenziazione territoriale dei risarci-menti dei danni non patrimoniali sonostati rilevati anche nel citato parere delConsiglio di Stato, il quale ha ritenuto chel’esigenza di porre rimedio a tali distor-sioni « appare sicuramente condivisibile ecoerente con le esigenze ordinamentali diparità di trattamento tra situazioni ana-loghe, nonché in linea con i più recentiarresti giurisprudenziali della Corte di cas-sazione », tra i quali viene ricordata pro-prio la sentenza della Corte di cassazione,sezione III, 7 giugno 2011, n. 12408; se loschema di decreto del Presidente dellaRepubblica, datato marzo 2013 ed aventead oggetto il regolamento recante le tabelledelle menomazioni all’integrità psicofisicaai sensi degli articoli 138 e 139 del decreto

legislativo n. 209 del 2005 sembrerebbe,pertanto, risolvere in via definitiva il pro-blema relativo all’adozione di criteri uni-formi su tutto il territorio nazionale deirisarcimenti, dal confronto con le tabelledel tribunale di Milano emerge una ridu-zione dei valori risarcitori che ha suscitatomolte proteste da parte delle associazionidelle vittime di sinistri stradali, che lohanno considerato « fortemente lesivodella dignità umana e non rispondente alleesigenze di solidarietà consolatorie, ripa-ratorie e satisfattive del danno da r.c.auto »;

va considerato che il danno allapersona è composto da due componenti: ildanno patrimoniale, calcolabile oggettiva-mente, e il danno non patrimoniale, noncalcolabile oggettivamente, ma attribuito« equamente » dai tribunali o dalle tabelle,a sua volta distinto tradizionalmente indanno biologico, ossia il valore della per-dita della funzionalità biologica dovutaalla lesione, il danno morale, variabile dacaso a caso, tra il 25 ed il 50 per cento deldanno biologico, e il danno esistenziale,molto soggettivo e variabile;

la tabella unica è difficilmentecomparabile con le tabelle del tribunale diMilano, poiché queste regolamentano tuttoil danno non patrimoniale, inglobandoaccanto al danno biologico anche il dannomorale con riferimento ad una liquida-zione congiunta complessiva dei danniriconosciuti, mentre la tabella unica pre-vista nello schema di decreto del Presi-dente della Repubblica regolamenta il solodanno biologico « standard », ferma re-stando la necessità di determinazione ag-giuntiva dell’eventuale danno morale, poi-ché, ai sensi degli articoli 138 e 139 delcodice delle assicurazioni private, gli im-porti possono essere aumentati nella mi-sura massima del 30 per cento per lemacrolesioni e del 20 per cento per lelesioni lievi, quando la menomazione in-cida su aspetti dinamico relazionali dellapersona; indubbiamente, ragionare sullacongruità dell’ammontare dei risarcimentiè un esercizio difficile, perché attiene a unvalore non monetizzabile;

Atti Parlamentari — 4815 — Camera dei Deputati

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sul citato schema di decreto hannoespresso un parere fortemente contrariosia il Consiglio di Stato (parere n. 4209 del17 novembre 2011, adunanza generaledell’8 novembre 2011), sia il Parlamentoattraverso un’apposita mozione approvataa larga maggioranza (atto n. 1-00740 –seduta 24 ottobre 2011, n. 540);

per il massimo organo di giustiziaamministrativa, la sequenza dei coeffi-cienti moltiplicatori della tabella formu-lata dal Governo « non sembra rispettare ilcriterio della crescita più che proporzio-nale rispetto all’aumento dei punti di in-validità » e « un eventuale scostamento deltesto regolamentare dal criterio previstoespressamente dalla legge autorizzativaprovocherebbe con molta probabilità ladisapplicazione della norma regolamen-tare da parte del giudice civile investitodalla domanda risarcitoria, con, conse-guente inutilità dell’esercizio della potestànormativa in esame ». Il Consiglio di Statosuggerisce poi di adottare, a livello nor-mativo, l’estensione per analogia dei pa-rametri economici anche ad altre disci-pline risarcitorie quando vengano lesi di-ritti alla persona sostanzialmente sovrap-ponibili, ma determinati da fatti diversidalla circolazione stradale. Se si limitassel’applicazione ai soli incidenti stradali,« infatti, analoghe conseguenze sul pianolesivo verrebbero ad ottenere differentitrattamenti risarcitori, a seconda del solofatto che la lesione sia avvenuta nell’am-bito della circolazione stradale o meno »;

in tale articolato contesto la Ca-mera dei deputati, nella seduta del 25giugno 2013, ha approvato alcune mozionied una risoluzione su tale tematica, con lequali si è impegnato il Governo, sostan-zialmente, a valutare con attenzione laproblematica nel suo complesso prima diemanare lo schema di decreto del Presi-dente della Repubblica contenente le ta-belle per la quantificazione del risarci-mento di tali danni, evitando lesioni deidiritti dei danneggiati, prendendo a rife-rimento le tabelle elaborate in materia daltribunale di Milano, favorendo una ridu-zione dei premi assicurativi, nonché pre-

vedendo che il predetto decreto del Pre-sidente della Repubblica sia adottato solosuccessivamente ad un esame della mate-ria da parte delle competenti Commissioniparlamentari;

in data 28 maggio 2013 ilMovimento5Stelle ha presentato una pro-posta di legge, a prima firma del deputatoBonafede (A.C. 1063), tendente a intro-durre nuovi elementi legislativi in materiadi danno non patrimoniale, con il dupliceobiettivo di porre una base normativa piùavanzata e rispondente al moderno con-cetto giurisprudenziale di tale specificodanno alla persona e, al contempo, difornire in maniera omogenea ed esaustivai necessari parametri per la quantifica-zione, in sede giudiziaria, del risarcimentodello stesso. Il presente atto di indirizzocostituisce appunto lo strumento attra-verso il quale il Parlamento, nella sedepropria per competenza materiale, costi-tuita dalla Commissione finanze, intendeformulare alcuni indirizzi con cui orien-tare meglio l’attività regolamentare delGoverno su queste complesse tematiche,definendo un punto di equilibrio soddi-sfacente tra le esigenze sussistenti in ma-teria,

impegna il Governo:

a elaborare delle tabelle sulle lesionimacropermanenti e più possibili aderentia quelle elaborate dall’Osservatorio sullagiustizia civile in seno al tribunale diMilano, già dichiarate congruenti ad unpieno riconoscimento costituzionalmentelegittimo del danno alla persona dallaCorte di cassazione, modificando altresì legià emanate tabelle delle lesioni microper-manenti;

a coniugare l’obiettivo di ridurrecomplessivamente i costi gravanti sullacollettività e sul sistema assicurativo, conl’esigenza imprescindibile di garantire ildiritto delle vittime dei sinistri a vedersipienamente riconosciuto il risarcimentoper il danno biologico subìto, prestando lamassima attenzione affinché ci sia unindirizzo chiaro volto a favorire in prima

Atti Parlamentari — 4816 — Camera dei Deputati

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istanza l’assicurato e non le assicurazioni,in quanto, come da statistiche dell’Ania,presentate nell’ultima relazione annuale,non risulta direttamente correlato il ri-sparmio delle compagnie assicurative perquanto riguarda i risarcimenti con la ri-duzione dei relativi premi assicurativi te-nendo inoltre conto che sarebbe utileconsiderare, in un tal processo di con-fronto, anche gli utili delle compagnieassicurative che, nell’ultimo anno, ven-dendo anche un servizio obbligatorio pergli automobilisti, quali le polizze RC auto,hanno generato un utile pari a quasi 6miliardi di euro con un costo pro-capitepari a 262 euro a famiglia;

a valutare attentamente i rilieviespressi sullo schema di decreto del Pre-sidente della Repubblica al Consiglio diStato, richiamati in premessa, apportandole necessarie correzioni ed integrazioni altesto;

per quanto riguarda gli altri aspettiche contribuiscono alla determinazionedei prezzi elevati delle assicurazioni re-sponsabilità civile auto in Italia, a inter-venire mediante apposite iniziative, te-nendo conto dei seguenti indirizzi:

a) prevedere l’utilizzo delle tabelledel tribunale di Milano, riconosciute con-cordemente a livello giurisprudenziale, siaper il risarcimento delle lesioni cosiddettemicropermanenti, sia per quelle cosiddettemacropermanenti, al fine di garantire ungiusto risarcimento non solo alle vittimeche subiscono gravi handicap psicofisici,ma anche ai familiari delle vittime dellastrada;

b) prevedere efficaci misure peraumentare la trasparenza sui prezzi pra-ticati dalle imprese di assicurazione, cer-cando, da un lato, di allineare le rileva-zioni in materia dell’ANIA, dell’ISTAT edell’IVASS (che spesso forniscono ai con-sumatori dati disomogenei, non permet-tendo un reale confronto sull’andamentodelle tariffe) e, dall’altro, di potenziare glistrumenti di confronto tariffario e gliobblighi di trasparenza da parte delleimprese;

c) procedere con la massima ur-genza all’organizzazione della strutturaantifrode presso l’IVASS, prevista dall’ar-ticolo 21 del decreto-legge n. 179 del 2012,basata sull’utilizzo di un archivio infor-matico integrato connesso con numerosis-sime banche dati ed in stretto contatto conle imprese e con gli organi inquirenti;

d) valutare l’inserimento di nuovistrumenti di controllo per ridurre i feno-meni di frode assicurativa;

e) adottare altre misure utili afavorire la riduzione delle tariffe delleassicurazioni responsabilità civile auto.

(7-00097) « Pesco, Pisano, Barbanti, Col-letti, Ruocco, Villarosa ».

La XI Commissione,

premesso che:

il 12 dicembre 2011 a Trieste per-deva la vita il 20enne Francesco Pinna,studente impegnato nell’allestimento delpalcoscenico per lo show dell’artista Jova-notti;

il 5 marzo 2012 Matteo Armellini,perdeva la vita a Reggio Calabria durantel’allestimento del palcoscenico per il con-certo dell’artista Laura Pausini a seguito diun cedimento strutturale della strutturareticolare;

a un anno e mezzo dalla morte diMatteo Armellini si consumava l’ennesimatragedia durante lo smontaggio della strut-tura di palco allestita per il concerto dei« Kiss », vittima un altro lavoratore: Kha-led Farouk Abdel Hamid;

tali tragici eventi, semmai ce nefosse bisogno, confermano come i lavora-tori del settore operino in condizioni dielevato rischio, amplificato, sovente, dallamancanza di revisione dei materiali as-semblati e da un’organizzazione dei can-tieri basata più sulla consuetudine chesulle regole e il rispetto delle leggi;

gli innumerevoli incidenti avvenutinel settore degli spettacoli live pongono

Atti Parlamentari — 4817 — Camera dei Deputati

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inderogabilmente l’esigenza di addiveniread una celere quanto puntuale analisi delproblema della sicurezza sul lavoro conspecifico riferimento ai lavoratori occupatiper l’allestimento di grosse strutture pergli spettacoli dal vivo;

quello dei concerti è un businessmilionario. Il mercato della musica im-pone ritmi frenetici e palchi sempre piùgrandi e tecnologici. Oltre al guadagno,questo gigantismo porta al risparmio sullasicurezza dei lavoratori;

occorre pertanto integrare lenorme sulla sicurezza del lavoro e lenorme sulle costruzioni attualmente invigore (decreto legislativo n. 81 del 2008 edecreto ministeriale Infrastrutture 14 gen-naio 2008) prevedendo specifiche misureche contribuiscano a porre fine all’avve-rarsi di tali tragedie,

impegna il Governo:

ad assumere ogni iniziativa di com-petenza affinché si pervenga a una nor-mativa specifica per i lavoratori dellospettacolo Live, che tenga conto delle di-verse mansioni e riconosca il lavoro adalto rischio;

a prevedere l’istituzione di un ufficiotecnico nazionale che esamini preventiva-mente i progetti strutturali e i progettidella sicurezza dei cantieri per gli spetta-coli live;

ad assumere iniziative normative perprevedere la sospensione immediata e ilsequestro delle attrezzature per gli spet-tacoli organizzati in mancanza dell’auto-rizzazione dell’ufficio tecnico di cui alpunto precedente;

ad assumere iniziative normative perprevedere la copertura assicurativa obbli-gatoria a carico del committente o datoredi lavoro;

ad assumere iniziative per prevederela programmazione degli eventi stabilita inbase a turni e giornata lavorativa adeguati;

ad assumere iniziative per prevederel’obbligo di registrazione dei nominatividei lavoratori presenti.

(7-00098) « Baldassarre, Rostellato, Riz-zetto, Cominardi, Bechis, Ci-prini, Tripiedi ».

La XIII Commissione,

premesso che:

dallo scorso mese di agosto è statarilevata la presenza del virus dell’influenzaaviaria in vari siti della regione EmiliaRomagna con diversi focolai, il cui conta-gio probabilmente è avvenuto a seguito delpassaggio di animali migratori;

le analisi effettuate presso il Centronazionale di referenza di Padova (Istitutozooprofilattico sperimentale delle Venezie)hanno individuando un ceppo del tipoH7N7 ad alta patogenità per le galline manon per l’uomo a differenza di altri deltipo H7N9 o H5N1;

la tempestiva adozione di tutte lemisure di sicurezza sanitaria, approvatedalle competenti istituzioni europee, e l’as-senza di pericoli per l’uomo derivanti dalconsumo di carne di pollo o uova hannotutelato il settore evitando l’instaurarsi dipaure non giustificate che avrebbero avutoripercussioni sulle vendite; è importantericordare che il settore avicolo italiano è ilsecondo produttore europeo dopo la Fran-cia con quasi 13 miliardi di uova e 1,2milioni di tonnellate di carni avicole perun fatturato totale di 5,7 miliardi di euro;

tuttavia, dai primi calcoli si stimache le perdite provocate dall’avaria supe-rino già i dieci milioni di euro sia a causadei danni diretti relativi agli abbattimentisia a causa dei danni indiretti provocatidalle necessarie misure adottate dal Mini-stero della salute per contenere l’eventualediffusione del virus;

in particolare le misure di conte-nimento sanitario incidono sulle fasi cen-trali della produzione avicola bloccando, amonte, il trasferimento dei capi – con

Atti Parlamentari — 4818 — Camera dei Deputati

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conseguenti problemi relativi al sovraffol-lamento e al deterioramento delle condi-zioni di benessere animale – e, a valle,dentro i confini regionali il prodotto « innatura » cioè agricolo; tale situazione pro-durrà rilevanti danni economici ai produt-tori e renderà necessario l’aumento delleimportazioni sul mercato italiano al finedi soddisfarne la domanda;

le limitazioni alla libera circola-zione delle uova da cova e degli animaliderivante dall’applicazione delle misureveterinarie rischiano di perturbare grave-mente il mercato italiano delle uova dacova, dei pulcini e delle pollastrelle;

con il Reg. (UE) n. 660/2012 laCommissione europea, ai sensi dell’articolo44 del Reg. CE n. 1234/2007, ha adottatouna misura eccezionale di sostegno delmercato avicolo italiano per remunerare ladistruzione del pollame, al fine di com-pensare le perdite di reddito subite daiproduttori italiani di pollame a seguito delvaro di specifiche restrizioni sanitarie at-tuate a norma della direttiva 92/40/CEEdel Consiglio del 19 maggio 1992 perdebellare l’influenza aviaria negli anni1999-2003; ai sensi dell’articolo 46 delregolamento (CE) n. 1234/2007, per le mi-sure eccezionali previste all’articolo 44 delmedesimo regolamento, l’Unione ha con-tribuito al finanziamento per il 50 percento delle spese sostenute dallo Statomembro;

tali misure sono state accordate aiproduttori italiani a seguito della sentenzadella Corte di giustizia emessa in data 17gennaio 2012 che ha accolto il ricorsopresentato dal Governo italiano contro laCommissione dell’Unione europea perl’omessa adozione di misure eccezionali asostegno del mercato italiano nel settoredel pollame, per i danni da influenzaaviaria subiti dagli allevatori negli anni1999-2003;

il contenzioso era sorto dopo ilvaro del Regolamento (CE) n. 2102/2004del 9 dicembre 2004 col quale la Com-missione, non aveva accolto la richiestaitaliana per la concessione del sostegno

anche per i produttori di pulcini da carneoltre che per le uova; la Commissione,infatti, aveva escluso dalle misure eccezio-nali i pulcini di un giorno, operando,secondo la Corte di giustizia, una distin-zione a torto fra le perdite economichecausate dalla soppressione dei pulcini diun giorno e quelle dovute alla distruzionedelle uova da cova;

in occasione della precedente crisiaviaria del 2006 il Governo ha predispostouna serie di misure economiche utili persostenere l’intera filiera avicola quali l’in-dennizzo per capi abbattuti, il rimborsodelle spese sanitarie, il finanziamento degliinterventi per la ripresa produttiva delleimprese agricole e delle imprese di lavo-razione, trasformazione e commercializza-zione dei prodotti agricoli ricadenti nellezone sottoposte a restrizioni sanitarie cau-sate dall’aviaria,

impegna il Governo:

a verificare in sede comunitaria lapossibilità di avviare misure compensativea favore degli allevatori avicoli, delle im-prese di macellazione e trasformazione dicarne avicola, nonché mangimistiche ope-ranti nella filiera e degli esercenti attivitàdi commercio all’ingrosso di carni avicole,ricadenti nelle zone delimitate a causadell’insorgenza dell’influenza aviaria, me-diante la sospensione dei termini relativiagli adempimenti ed ai versamenti tribu-tari, contributivi e previdenziali nonchémediante la sospensione dei pagamentidelle rate delle operazioni creditizie difinanziamento;

a predisporre con urgenza le neces-sarie misure economiche per sostenerel’intera filiera avicola chiedendo, per laparte riguardante il finanziamento comu-nitario, alla Commissione europea l’ado-zione di misure eccezionali di sostegno almercato nel settore della carne e delleuova di pollame ai sensi dell’articolo 44del regolamento CE n. 1234/2007, al finedi ammettere al finanziamento a titolo dimisure eccezionali di sostegno al mercatogli indennizzi per i capi abbattuti, il rim-

Atti Parlamentari — 4819 — Camera dei Deputati

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borso delle spese sanitarie, il finanzia-mento degli interventi per la ripresa pro-duttiva delle imprese agricole e delle im-prese di lavorazione, di trasformazione edi commercializzazione dei prodotti agri-coli ricadenti nelle zone sottoposte a re-strizioni sanitarie causate dall’aviaria.

(7-00096) « Oliverio, Lattuca, Anzaldi, Lu-ciano Agostini, Antezza,Carra, Cenni, Cova, Covello,Dal Moro, Ferrari, Fiorio,Marrocu, Mongiello, Palma,Sani, Taricco, Tentori, Ter-rosi, Valiante, Venittelli, Za-nin ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

PRODANI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro degli affari esteri.— Per sapere – premesso che:

il Movimento Trieste Libera-GibanjeSvobododni Trst-Free Trieste Movement,fondato nel 2011 rivendica per Trieste edi comuni vicini lo status giuridico delTerritorio libero di Trieste – Free Territoryof Trieste – Svobodno Trzasko ozemlje(TLT-FTT-STO);

si tratta dell’ente di diritto interna-zionale istituito, riconosciuto e regolamen-tato quale Stato indipendente a sovranitàpopolare, membro di diritto dell’ONU esotto sua garanzia, dal Trattato di pace diParigi del 1947 tra le Potenze Alleate edAssociate e l’Italia, entrato in vigore il 15settembre 1947;

il Trattato regolamenta anche, con ledisposizioni dell’Allegato VIII, lo specialeregime del Porto Franco di Trieste;

l’ordinamento del TLT ha istituito unregime di Governo provvisorio (Alleg. VII)sino a compimento del regime di Governopermanente (Alleg. VI);

la funzione di Governo provvisoriodel TLT è stata affidata, quale specialemandato fiduciario internazionale, sino al1954 ad un apposito Governo militarealleato, e convertita dal 1954 in ammini-strazione civile del Governo (non alloStato) italiano con il memorandum d’in-tesa di Londra tra i Governi cedenti esubentranti nell’amministrazione;

a seguito del trattato bilaterale diOsimo del 1975 tra l’Italia e la Jugoslavia,la questione del Territorio libero di Triesterisulta tolta per il momento dall’ordine delgiorno del consiglio di sicurezza delleNazioni Unite, le quali hanno tuttaviaconfermato con lettere ufficiale nel 1983che può esservi riammessa;

il Movimento Trieste libera contestainfedeltà gravemente dannosa ai diritti edall’economia della popolazione locale nellaconduzione del mandato amministrativofiduciario internazionale da parte del Go-verno italiano, invocandone sanatorie in-terne ed internazionali. Le tesi del Movi-mento sono state formalizzate in un ap-posito « Atto urgente di reclamo e messain mora » dd. 18 giugno 2013, notificatoalle autorità italiane ed internazionalicompetenti;

negli ultimi mesi il MTL ha intensi-ficato le proprie iniziative a favore dellatesi della mancanza di sovranità delloStato italiano sul TLT, incoraggiando gliabitanti alla disobbedienza civile;

il Movimento, infatti, ha invitato glielettori triestini a non votare durante leelezioni politiche del febbraio scorso –suggerendo la sottoscrizione e il depositopresso i seggi di dichiarazioni di « non-voto » – come riportato da numerose te-state giornalistiche nazionali (tra cuil’Huffington Post Italia, articolo del 23febbraio 2013). La stessa sollecitazione èstata puntualmente suggerita a ridossodelle elezioni regionali dell’aprile 2013;

Atti Parlamentari — 4820 — Camera dei Deputati

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numerosi aderenti al MTL, inoltre,hanno intrapreso una campagna di disob-bedienza fiscale, l’autorità del fisco ita-liano e della società di riscossione Equi-talia;

l’Ufficio legale dell’Agenzia delle en-trate non ha accolto i vari ricorsi suldifetto di giurisdizione, condannando iricorrenti al pagamento delle spese e alrisarcimento dei danni legati al ritardo deldovuto;

quest’orientamento è stato condivisodal tribunale civile di Trieste che il 3settembre 2013 ha respinto con un’ordi-nanza il reclamo di un esponente delMovimento, riconoscendo la piena giuri-sdizione di Equitalia nel pignoramento diun immobile. L’atto contiene un appro-fondimento sulla validità degli accordi in-ternazionali contestati dal MTL, senza fu-gare però dubbi interpretativi;

nell’agosto del 2012 alcuni organicomunitari si sono interessati alle riven-dicazioni sul territorio di Trieste avanzatedall’europarlamentare Mara Bizzotto(Lega Nord) e dal MTL. In particolare, larappresentante leghista aveva presentatoun’interrogazione sul porto libero di Trie-ste a cui ha risposto il commissario eu-ropeo per la fiscalità, il lituano AlgirdasSemeta, dichiarando la validità dell’Alle-gato VIII del trattato di pace del 1947 chedefinisce il regime del porto libero diTrieste;

la direzione dell’Unione europea Giu-stizia, sollecitata dal Movimento a inter-venire di fronte alle presunte violazioni deidiritti dei cittadini del TLT commessedall’autorità giudiziaria italiana, che agi-rebbe fuori dalla propria giurisdizione, haprecisato che la Commissione europea nonha titolo per intervenire essendo lo statusgiuridico di Trieste al di fuori del campodi applicazione del diritto dell’unione;

l’11 settembre 2013, durantel’udienza del tribunale di Trieste dedicataall’obiezione fiscale di Roberto Giura-stante leader del MTL, l’avvocato delloStato Marco Meloni ha depositato una

comparsa di risposta in nome e per contodel Ministero della giustizia. Il documento,dopo aver affermato che il TLT non solonon esiste « e non è mai esistito », hatoccato l’aspetto del logo dell’Onu cheappare vicino alla dicitura del Movimento.In particolare, si legge: « L’utilizzo, daparte di un realtà associativa locale, dellabandiera e dei simboli dell’Organizzazionedelle Nazioni Unite, certamente non au-torizzato e abusivo, non trova conforto esostegno alcuno nelle sole sedi competenti,che hanno peraltro preso sin da pressochésubito atto da un lato dell’impraticabilitàdella previsione del Territorio libero »;

Meloni ha osservato che « il popolo diTrieste pur essendo stato privato dellapossibilità di esprimersi nell’Assemblea co-stituente eletta nel 1946 si è pronunciatoda molto prima della nascita »;

ad oggi le istituzioni nazionali nonsono intervenute in modo organico e uni-voco sulla questione, mentre una ricostru-zione della normativa internazionale èstata fatta solo dal Tribunale amministra-tivo regionale (TAR) del Friuli VeneziaGiulia con la sentenza n. 76/2013, nell’am-bito di un ricorso sulla concessione dialcune aree demaniali che fanno partedell’area di porto vecchio di Trieste, as-soggettato al regime giuridico di portofranco;

un tentativo di « istituzionalizzare »questa vicenda è stato condotto dal con-sigliere comunale di Trieste Paolo Rovis(Pdl) che, tramite un ordine del giorno,intendeva impegnare l’aula a convocareuna seduta dedicata al TLT invitando « gliesperti giuridici e i rappresentanti istitu-zionali che si riterranno utili per unamigliore analisi della questione ». L’ordinedel giorno, però, è stato dichiarato irrice-vibile dopo una votazione in cui, dei 27consiglieri presenti, solo tre hanno soste-nuto l’atto d’indirizzo politico – Rovisstesso e i due consiglieri del Movimento 5Stelle Paolo Menis e Stefano Patuanelli –giudicato estraneo alla delibera sul bilan-cio cui si riferiva –:

se il Governo intenda chiarire gliaspetti del diritto internazionale che ri-

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guardano il territorio libero di Trieste –rivolgendosi al consiglio di sicurezza del-l’ONU – in modo da fugare i dubbi disovranità esistenti, colmando il vuoto conuna auspicabile risposta delle istituzionied evitando l’aggravarsi delle tensioni so-ciali e politiche legate alla vicenda.

(5-01007)

DA VILLA. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro della salute, al Ministro dellepolitiche agricole alimentari e forestali, alMinistro delle infrastrutture e dei trasporti.— Per sapere – premesso che:

il territorio del comune di Casale sulSile in provincia di Treviso, nella frazionedi Lughignano in via delle Grazie, è at-tualmente interessato dal procedimento diapprovazione del « Progetto per impiantodi discarica per rifiuti non pericolosi e nonputrescibili per lo smaltimento dei rifiutiprodotti dalle imprese consorziate nei ri-spettivi impianti produttivi e di recupero »(categoria ex 2B) in area agricola di tipoE2A – ambiti di rilevante integrità terri-toriale – per una superficie totale di52.210 metri quadri, come richiesto dal-l’impresa CO.VE.RI. s.c.a.r.l.;

l’area in questione è già stata utiliz-zata come cava per l’estrazione di argillae dal 1990 sono in corso vari procedimentiamministrativi, prima di autorizzazione diattività di ripristino ambientale e poi dicoltivazione a discarica;

il progetto della discarica preve-drebbe 315 mila tonnellate di materiali incinque anni, portati da una media diquindici camion al giorno. La viabilità diaccesso alla discarica per il conferimentodei rifiuti si sovrapporrebbe parzialmentead alcuni tratti degli itinerari del « Gira-Sile, la greenway del Parco del Sile », cherappresenta la principale rete di mobilitàciclopedonale del parco, in corso di com-pletamento con fondi europei POR-FESR(Programma operativo regionale – Fondo

europeo di sviluppo regionale) asse 4,azione 4.3.1. « piste ciclabili in aree dipregio ambientale »;

la stampa locale e le numerose as-semblee pubbliche, organizzate dalla cit-tadinanza, hanno posto in rilievo che « unamontagna di rifiuti » da più di una decinadi metri si staglierebbe su un territoriodestinato invece a produzioni ortofrutti-cole di pregio, quali il radicchio rosso diTreviso IGP, e vitivinicole di qualità;

la discarica prevista verrebbe inoltrea trovarsi a brevissima distanza, pochecentinaia di metri, dal corso del fiume Sileil quale è interessato da siti ecologici dellarete Natura 2000, siti di interesse comu-nitario (SIC) e zone di protezione speciale(ZPS). Una parte di quel territorio è tu-telata poi dall’ente parco regionale delfiume Sile, istituito con legge regionale 28gennaio 1991, n. 8, al fine di tutelare icaratteri naturalistici, storici ed ambientalidel territorio del fiume Sile. Tra le finalitàdel parco si annoverano: a) la protezionedel suolo e del sottosuolo, della flora, dellafauna e dell’acqua; b) la protezione e lavalorizzazione del bacino idrografico nellasua funzione di risorsa idropotabile; c) latutela delle specifiche particolarità antro-pologiche, idrogeologiche, geomorfologi-che, vegetazionali e zoologiche;

il piano ambientale del parco nontutela solamente le aree incluse nel peri-metro amministrativo dell’area protetta,ma, « ai fini della tutela paesaggistico-ambientale (...) enuncia gli indirizzi inordine alla pianificazione territoriale conriferimento alle parti limitrofe all’area delParco » (articolo 3, comma 4, della citatalegge regionale n. 8 del 1991). Infatti,all’articolo 19 delle norme di attuazionedel piano ambientale sono definite le areelimitrofe al parco, quali porzioni di ter-ritorio non comprese nello stesso, come adesempio i corpi idrici di prima classe;

l’ente di protezione, con una nota del19 febbraio 2013, ha sottolineato come « ilprogetto della discarica CO.VE.RI., ipotiz-zata a poche centinaia di metri dal confineovest e perimetro amministrativo del

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parco, non ha mai considerato e valutatole pesanti interferenze ecosistemiche con ilparco naturale regionale del fiume Sile,causate sia da carenze progettuali generaliche da immissioni dirette della rete idrau-lica interna alla discarica nella rete idro-logica di campagna afferente il fiumeSile ». L’iter amministrativo della VIA poi,sempre secondo l’ente, « non ha mai con-siderato la presenza di un’area fragile esignificativa come quella del parco delSile, disciplinata da un apposito pianoambientale che governa un ampio territo-rio composto da 11 comuni e 3 province.Le carenze progettuali e le interferenzeosservate vengono puntualmente descrittee restituiscono un quadro generale dipotenziale e grave alterazione delle prin-cipali componenti naturali del parco, isti-tuito con legge regionale 28 gennaio 1991,n. 8, per tutelare il suolo, il sottosuolo,la flora, la fauna e l’acqua oltre a pro-teggere e valorizzare il bacino idrograficodel Sile nella sua funzione di risorsaidropotabile »;

con delibera di indirizzo n. 6, appro-vata dalla giunta esecutiva del parco il 6marzo 2013 a titolo di protezione e valo-rizzazione del bacino idrografico del Sile,successivamente ratificata in data 27marzo 2013 dal consiglio direttivo, l’Enteparco, in attuazione del piano ambientale,ha: avviato un apposito programma bien-nale in materia idrologica e idrogeologicaesteso a tutto il bacino idrografico, avviatoun coordinamento istituzionale per la tu-tela dell’ecosistema e dei corsi d’acqua trale autorità competenti in materia di acquee di ambiente a livello statale, regionale,provinciale e locale e deliberato di verifi-care, mediante i propri uffici, la compa-tibilità – rispetto al piano ambientale –dei progetti di elevato impatto e incidenzaambientale previsti all’interno del bacinoidrografico;

anche l’unità di progetto foreste e par-chi della regione Veneto ha presentato allacommissione VIA e alla direzione tutelaambiente delle osservazioni (prot.n. 164265 del 17 aprile 2013) in merito alprogetto di discarica osservando che esso,

« mediante le complesse ed articolate inter-ferenze sull’ambiente analizzate finora, al-tera in maniera irreversibile l’ecosistemafluviale del Parco – inteso come bene dispeciale interesse naturalistico-ambientaleove attuare una rigorosa protezione disuolo, sottosuolo, flora, fauna ed acqua –incidendo significativamente sull’acqua, ri-sorsa idropotabile di primario valore e fon-damento dell’ampio bacino idrografico delSile nonché bene prioritario del parco na-turale regionale del fiume Sile. Ravvisainoltre la totale incompatibilità con l’im-missione nei fossati di campagna delle ac-que provenienti dalla prevista discarica »;

i terreni circostanti al fiume Sile,compreso quello da adibire a discarica,sono soggetti poi ad elevato rischio idro-geologico: infatti, anche di recente, con leabbondanti precipitazioni di fine maggio,il territorio di Casale sul Sile è statointeressato dalla piena del relativo fiume ilquale ha allagato campi e aree golenali;

è proprio in ragione di quegli eventimeteorologici, il presidente della regione,Luca Zaia, ha dichiarato, con decreton. 68 del 29 maggio 2013, « lo “stato dicrisi” per le eccezionali avversità atmosfe-riche verificatesi dal 16 al 24 maggio 2013per l’intero territorio regionale ». Nel de-creto si legge, ad esempio, che « Nel Tre-vigiano l’innalzamento dei livelli dei fiumie torrenti sopra il livello di guardia, qualiil Sile, Piave, Livenza, Monticano, Muson eBrenton, hanno portato, in alcune zone, atracimazioni ed esondazioni, allagandocampagne, coinvolgendo i piani terra diedifici abitativi, comportando la chiusuradi strade e sottopassi. Anche a Casale sulSile l’esondazione del fiume Bigonzo e delCanal Serva hanno provocato allagamentidiffusi investendo strade e abitazioni. Nelcomune di Silea l’esondazione del fiumeNerbon e del fiume Sile hanno causatoallagamenti nella zona artigianale congravi danni alle attività produttive, allecolture, investendo altresì le abitazionidella zona »;

la discarica della CO.VE.RI., essendouna discarica di rifiuti non pericolosi (ex

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2B), ossia che tratta rifiuti costituiti daresidui del trattamento di rifiuti, materialiprovenienti dalla bonifica di siti contami-nati e fanghi di depurazione, producebiogas, ovvero una miscela di gas, per lamaggior parte metano (CH4, dal 50 all’80per cento), prodotta dalla fermentazioneanaerobica batterica dei residui organici divaria provenienza (da rifiuti, vegetali indecomposizione, carcasse in putrescenza,liquami zootecnici o fanghi di depura-zione, scarti agro-industriali). Non èchiaro se, tra le specie e i ceppi batterici,necessariamente presenti in situ poichédirettamente responsabili del processo diproduzione del biogas, vi siano anche omeno agenti patogeni per l’uomo e/o altrecomponenti ambientali. Ne consegue dun-que, per il principio di precauzione e datala connessione dimostrata tra il sito delladiscarica e il fiume Sile, un serio pericoloin ordine alla possibile diffusione di ma-lattie a flora e fauna, nonché alla conta-minazione delle falde acquifere e di tuttala catena alimentare connessa al fiume;

gli abitanti della zona evidenzianoinfine che, a valle del punto di immissionedelle acque provenienti dalla discarica, èubicato un punto di prelievo idrico per usopotabile (impianto di VERITAS S.p.A. –Servizio idrico integrato a Quarto d’Al-tino), collegato in rete diretta a Cà Solaro(comune di Venezia, località Favaro Ve-neto) e successivamente connesso alla reteacquedottistica della terraferma vene-ziana, la cui sicurezza idrica potrebbeessere messa dunque in pericolo dal pro-getto in esame;

nel medesimo territorio comunale diCasale sul Sile esiste già una discarica,riferibile all’ex Dinamica Costruzioni, conun deposito temporaneo di rifiuti protrat-tosi per ben oltre l’anno previsto dall’ar-ticolo 2, comma 1, lettera g), del decretolegislativo n. 36 del 2003. Essa è giuridi-camente ancora in attività ai sensi dell’ar-ticolo 32, comma 4, lettera b), della leggeregionale Veneto n. 3 del 2000 perché nonè stato mai ultimato l’intervento di coper-tura finale, ex pronuncia TAR Veneto, IIIsezione, 17 marzo 2006, n. 608 e Consiglio

di Stato, V sezione, 15 febbraio 2007,n. 572;

l’articolo 32 comma 3, della leggeregionale Veneto 21 gennaio 2000, n. 3« Nuove norme in materia di gestione deirifiuti » stabilisce che « Non possono essereapprovati progetti di nuove discariche perrifiuti speciali, con esclusione delle disca-riche di seconda categoria tipo A, di cuialla deliberazione del Comitato Intermini-steriale del 27 luglio 1984, nel territoriodei comuni in cui sono in attività altrediscariche per rifiuti speciali o rifiuti ur-bani, salvo espresso parere favorevole delcomune. Detto parere, in assenza di di-versa previsione statutaria, è di compe-tenza del consiglio comunale ». Ebbenetale parere, ad oggi, non è mai statoconcesso;

nel corso del 2012 il comune diCasale sul Sile e la provincia di Treviso sisono espressi negativamente rispetto alprogetto qui trattato;

tutto ciò nonostante la commissioneVIA regionale ha espresso parere favore-vole al progetto di discarica in data 24aprile 2013 e contro tale parere il comuneinteressato ha subito opposto ricorso din-nanzi al giudice amministrativo;

nel consorzio CO.VE.RI. figura purela Mestrinaro spa, attualmente al centro diun’inchiesta della magistratura su un traf-fico illecito di rifiuti « secondo le accuseche gli muovono i due pubblici ministeriveneziani, sulla base di due anni di inda-gini dei carabinieri del Noe – hannoimpiegato un vecchio, reiterato, lucrosis-simo maneggio: invece di trattare (a caroprezzo, 45 euro a tonnellata) i rifiutiinquinati che le aziende edili gli conferi-vano per renderli inerti, li miscelavano talie quali a calce e cemento, per poi venderlia 39 euro a tonnellata a questo o quelcantiere edile (...) 4.145 tonnellate di Ri-lcem contaminato sono state utilizzate perrealizzare il parcheggio dell’aeroportoMarco Polo di Venezia; 34.157 tonnellatesono finite nel tratto della nuova terzacorsia dell’A4, all’altezza del casello diRoncade di Treviso » – La Tribuna di

Atti Parlamentari — 4824 — Camera dei Deputati

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Treviso, 2 giugno 2013. Sussistendo dun-que un procedimento penale in corso ognidecisione dell’autorità regionale avrebbeforse dovuto, per precauzione, essere as-sunta solo dopo la fine delle indagini.Quest’atteggiamento cautelativo pare an-cor più necessario se si considera che, nelmese di giugno 2007, uno dei titolari dellaMestrinaro ha patteggiato una pena perreati simili a quelli dell’attuale indagine –:

quali strumenti di controllo intendaporre in essere il Governo per verificare lacompatibilità o meno della discarica con latutela preminente degli habitat protettidella rete Natura 2000 (siti SICnn. IT3240028, IT3240031 e ZPSnn. IT3240011, IT3240019) presenti inquel territorio, specie alla luce delle mol-teplici procedure di infrazione in materiaambientale aperte nei confronti del nostroPaese;

se si intendano acquisire elementicirca la più totale assenza di pericoli e/ointerferenze da parte della progettata di-scarica rispetto al patrimonio idrico esi-stente (utilizzato, come descritto, anche peruso potabile) nonché, in generale, alla sa-lute di flora, fauna e persone. (5-01008)

Interrogazioni a risposta scritta:

GALLINELLA, BENEDETTI, MASSIMI-LIANO BERNINI, GAGNARLI, L’ABBATE,LUPO, PARENTELA e CIPRINI. — Al Pre-sidente del Consiglio dei ministri. — Persapere – premesso che:

un articolo pubblicato da La Repub-blica l’11 settembre 2013, a firma delgiornalista Goffredo De Marchis, riporta idettagli del cosiddetto « Conclave deisaggi » che avrà il compito di ultimare laproposta di modifica della Costituzione;

nell’articolo si legge che le circa 60persone che parteciperanno alla riunionealloggeranno, dal 15 al 17 settembre, nel-l’albergo « Villa Maria », a Francavilla, unhotel a 4 stelle superior situato in unparco di 6 ettari su una collina cheaffaccia sul mare Adriatico;

i partecipanti – i 33 saggi originari,due funzionari parlamentari distaccatipresso il Governo, i sette relatori, gliaddetti alla segreteria – saranno circa 60e il costo previsto, sempre secondo quantosi legge nell’articolo, si aggira intorno ai 20mila euro;

questa cifra non sarà però a caricodei partecipanti, come fu per il primoincontro dei saggi a Sarteano, bensì acarico di Palazzo Chigi;

a parere degli interroganti, se tuttociò fosse vero, si tratterebbe di un inutilequanto disonorevole spreco di risorse pub-bliche, che potrebbero essere utilizzate perben altri scopi, e che appare un contro-senso nella filosofia della spending reviewmessa in atto dagli ultimi Governi;

sia la Camera che il Senato, nonchélo stesso Palazzo Chigi, hanno a disposi-zione dei locali adatti ad ospitare una taleimportante riunione, il cui utilizzo noninciderebbe in alcun modo sulle risorse diStato –:

se quanto riportato nell’articolo deLa Repubblica corrisponda al vero e se, incaso sia effettivamente così, non ritengaopportuno ed urgente ripensare le moda-lità di organizzazione della riunione dei« saggi », utilizzando, più opportunamente,i locali già a disposizione delle istituzioni,senza intaccare ulteriormente le risorsepubbliche. (4-01826)

ZAN. — Al Presidente del Consiglio deiministri, al Ministro dell’interno. — Persapere – premesso che:

il 21 settembre 2013 a Verona èconvocato un convegno dal titolo « Lateoria del gender: per l’uomo o control’uomo? » organizzato dal Movimento di-fesa della vita e dall’associazione Famigliadomani;

l’iniziativa ha ricevuto il patrociniodel comune di Verona e della provincia diVerona che fornisce anche la sala convegnial palazzo della Gran Guardia;

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il sindaco e il presidente della pro-vincia di Verona parteciperanno all’aper-tura dei lavori;

scorrendo i nomi dei professori cheparteciperanno ci sono fautori di teoriecome quella « riparatrice », ovvero la con-cezione secondo cui l’omosessualità è unapatologia da cui si può guarire;

secondo un articolo dell’Espresso afirma di Antonio Sciotto, pubblicato l’11settembre 2013 e dal titolo « Tosi sponsordell’omofobia »: « Siamo al lancio di unavera e propria piattaforma culturale epolitica, che si oppone agli ormai semprepiù diffusi ”queer studies” e ”gender theo-ries”, ovvero gli studi sulla differenza ecomplessità dei generi, di cui tra l’altrol’Università di Verona rappresenta uno deipoli di eccellenza »;

tema del convegno sarà la lotta con-tro la parificazione dei diritti. I relatorisono medici e studiosi secondo i qualil’omosessualità è una piaga e una patolo-gia da curare;

molte associazioni Igbt e antirazzistedi Verona chiedono il ritiro del patrociniodi comune e provincia –:

se il Governo sia a conoscenza diquanto esposto in premessa;

quali iniziative di competenza, anchenormative, intenda assumere il Governoper evitare che in futuro si tengano conpatrocini istituzionali manifestazioni econvegni che incitano alla discriminazionee all’omofobia senza prevedere tra l’altroalcun contradditorio. (4-01831)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta in Commissione:

PES. — Al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare, al Ministrodell’interno. — Per sapere – premesso che:

la Sardegna, puntualmente, durantela stagione estiva, è vittima di numerosi

incendi che devastano miglia di ettari dimacchia mediterranea, deturpano il bel-lissimo patrimonio naturale, fiore all’oc-chiello a livello internazionale sottopon-gono a serio rischio, non solo gli abitantidelle zone rurali, ma, anche i numerosituristi che trascorrono le vacanze;

anche quest’anno, a causa degli in-cendi, migliaia di persone sono state co-strette a lasciare le loro case, alcuneriportando ferite e ustioni anche gravi;alcuni roghi hanno continuato a bruciareanche nel giorno successivo, nonostantel’immane lavoro dei vigili del fuoco, degliuomini del Corpo forestale, dei volontaridella Protezione civile e dell’ente foreste;

per affrontare l’emergenza, sono statiutilizzati i Canadair che, provenendo daaltre regioni, non sono riusciti ad affron-tare tempestivamente l’emergenza;

in Sardegna, il ridotto stanziamentodi risorse adeguate per la prevenzioneantincendio, effettuato negli ultimi anni,creerà maggiori oneri allo Stato che dovràrisarcire i numerosi danni ambientali, so-ciali ed economici;

è assurdo risparmiare sulla preven-zione antincendio in un territorio sotto-posto a continuo pericolo, che, invece,dovrebbe essere contrastato e affrontatocon maggiori risorse, sia umane, sia eco-nomiche;

non sono accettabili la riduzione dimezzi antincendio e il blocco delle assun-zioni del personale del Corpo del vigili deifuoco che, dovrebbero essere potenziati sulterritorio, al fine di intervenire, in temporeale e bloccare gli incendi sul nascere;

è incomprensibile, inoltre, che du-rante le operazioni di mobilità nazionaledel personale del corpo dei vigili del fuocosiano destinate poche unità alla regioneSardegna, ignorando l’emergenza a cui ilterritorio isolano è sottoposto –:

se i Ministri non ritengano di assu-mere le necessarie misure di competenzaper la prevenzione e la lotta attiva controgli incendi dolosi;

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quali iniziative i Ministri intendanomettere in campo per assicurare adeguaterisorse economiche e umane a tutela delpatrimonio della Sardegna;

se i Ministri non ritengano di assu-mere ogni iniziativa di competenza permettere a disposizione adeguati mezzi an-tincendio, al fine di prevenire e combat-tere i frequenti episodi dolosi che da annidevastano l’isola. (5-01005)

* * *

BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilMinistro dei beni e delle attività culturalie del turismo, per sapere – premesso che:

a Roma è stato individuato, in loca-lità Falcognana, il possibile sito in cuirealizzare la discarica per lo stoccaggio deirifiuti della capitale, dopo la decisione dichiudere il 30 settembre 2013 la discaricadi Malagrotta per raggiunti limiti di ca-pienza;

secondo quanto riferito da organi distampa – La Repubblica e il Messaggerodel 9 agosto 2013 – tale decisione è statapresa nella tarda serata di giovedì 8 agosto2013, durante un incontro avvenuto tra ilMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare Andrea Orlando, ilpresidente della regione Lazio Nicola Zin-garetti e il sindaco di Roma Ignazio Ma-rino, che hanno dato incarico al commis-sario per l’emergenza rifiuti nel Lazio,Goffredo Sottile, di verificare ulterioriaspetti tecnici e logistici del sito stesso;

gran parte del quadrante è statosottoposto nel gennaio 2010 a vincolopaesaggistico con la « dichiarazione di no-tevole interesse pubblico », emessa dal Mi-nistero per i beni e le attività culturali eil turismo, ai sensi dell’articolo 136 del

decreto legislativo n. 42 del 2004 succes-sive modifiche, con decreto ministerialedel 25 gennaio 2010;

nell’area sono presenti siti di altis-simo pregio come l’area monumentale delSantuario del Divino Amore, nonché areearcheologiche e dimore storiche di va-lore –:

se il Ministro interrogato sia statointerpellato dal Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare circai rischi di degrado in cui incorrerebbero ibeni culturali e l’area archeologica inte-ressata nell’ipotesi di una eventuale deci-sione di aprire la discarica di Falcognana.

(2-00209) « Brunetta ».

* * *

DIFESA

Interrogazione a risposta scritta:

CAPELLI. — Al Ministro della difesa. —Per sapere – premesso che:

nel 1984 i vertici dell’Arma dei ca-rabinieri, a seguito di una attenta valuta-zione del territorio e delle esigenze socioeconomiche che ne sarebbero derivate,hanno deciso di trasferire il comando dellatenenza di Nulvi a Valledoria in provinciadi Sassari;

per le esigenze di cui sopra, nelsuccessivo 1985 il comando venne elevatoa rango di compagnia e, da allora, ha allesue dipendenze sette stazioni operandocome unico presidio di polizia in un’areageografica che comprende ben 12 comuni,27 frazioni ed una superficie complessivadi 80 chilometri;

la locazione del comando vennescelta in modo strategico, al fine di unmiglior coordinamento delle attività diprevenzione e di sicurezza, in quanto lacittà di Villadoria è equidistante dai paesidell’entroterra (Chiaramonti, Martis e

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Nulvi) e facilmente raggiungibile dalle lo-calità costiere che vanno da Punta Tra-montana fino a Vignola;

la notizia, che risale al mese di luglio2013 del declassamento a tenenza dellacompagnia dei carabinieri di Valledoria,per motivi di razionalizzazione delle spesee ripartizione delle competenze territorialiè stata ufficializzata dal comandante pro-vinciale dei carabinieri;

l’annunciato declassamento da com-pagnia a tenenza comporterebbe la ridu-zione del numero effettivo dei militari inservizio che passerebbe da 45 a 22 unità;

questa drastica riduzione del contin-gente esporrebbe questo territorio, a forteimpatto turistico, al rischio concreto dipeggioramento delle condizioni di sicu-rezza, dal momento che non esiste alcunpresidio di polizia, né della Guardia difinanza né della polizia di Stato;

il territorio su cui insiste il comandodi Villadoria comprende tutta l’estensionedi costa del Golfo dell’Asinara la quale,essendo sottoposta a vincoli paesaggisticinecessita di una continua sorveglianza inquanto mira di interessi urbanistici e ten-tativi di abusiva espansione edilizia; sem-pre nella stessa area insistono due portituristici quello di Castelsardo e IsolaRossa; inoltre la zona è costellata di case,ville di lusso e stabilimenti che necessitanodi continua sorveglianza. Di conseguenza,i presidi costanti effettuati dal comandodei carabinieri verrebbero inevitabilmentea contrarsi con grave pregiudizio dellasicurezza per l’intera area;

a fronte poi della nuova aperturadelle due nuove strutture carcerarie diBancali e Nulcis, cui sono destinati car-cerati in regime di 41-bis, il pericolo diinfiltrazioni mafiose, in un territorio chesino ad ora è ne è rimasto immune, crescenotevolmente; di conseguenza un presidiocostante ed un monitoraggio da parte delleforze dell’ordine diventa di primaria im-portanza –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza delle notizie riportate in premessa

e se non ritenga opportuno assumere tuttele iniziative necessarie per evitare il de-classamento della compagnia dei carabi-nieri di Valledoria a tenenza, alla lucedelle esigenze di sicurezza di questo vastoterritorio e della necessità di valutare taliesigenze non guardando solo alla popola-zione stabilmente residente ma anche allarilevanza locale dei fenomeni turistici, chepongono delicati e specifici problemi ditutela della legalità e di prevenzione erepressione dei reati. (4-01829)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta scritta:

CAPELLI. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

le fondazioni bancarie sono state in-trodotte per la prima volta nell’ordina-mento italiano con la legge n. 218 del1990, la cosiddetta « legge-delega Amato-Carli », con lo scopo di perseguire valoricollettivi e finalità di utilità generale;

a partire dagli anni Ottanta, la Co-munità europea ha innescato un processodi forte liberalizzazione e privatizzazionedell’economia, contraria ad ogni forma di« aiuti di Stato » e volta a privilegiare ilregime di piena concorrenza tra le im-prese;

l’impianto legislativo che ne è deri-vato è composto da:

legge-delega Amato-Carli n. 218del 1990;

decreto legislativo di attuazionen. 356 del 1990;

legge-delega Ciampi n. 461 del1998;

decreto legislativo di attuazionen. 153 del 1999;

legge n. 448 del 2001 (cosiddettalegge Tremonti);

Atti Parlamentari — 4828 — Camera dei Deputati

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legge n. 112 del 2002 (norma diinterpretazione autentica);

tale impianto legislativo va letto allaluce del novellato articolo 118 della Co-stituzione, che ha introdotto il principio disussidiarietà orizzontale come criterio in-formatore dei rapporti tra pubblico eprivato anche nella realizzazione dellefinalità di carattere collettivo;

di conseguenza, all’inizio degli anninovanta è emersa dunque la necessità ditrasformare l’intero sistema bancario ita-liano per aggiornarlo rispetto alla cosid-detta « unità economica europea » che siandava delineando. L’Italia doveva affron-tare l’apertura dei propri mercati ai part-ner europei. All’epoca, più della metà deglienti creditizi era di diritto pubblico;

il Governatore della Banca d’Italiapro tempore trovò la soluzione per renderele banche più appetibili per gli investitoristranieri: separare in due diverse entità lefunzioni di diritto pubblico dalle funzioniimprenditoriali, cioè scorporare le fonda-zioni dalle banche ex pubbliche (s.p.a.): lalegge-delega Amato-Carli n. 218 del 1990dispose che gli enti bancari diventasserosocietà per azioni, sotto il controllo difondazioni, le quali successivamenteavrebbero dovuto collocare le proprieazioni sul mercato;

legge-delega del 1990 configura lefondazioni bancarie come holding pubbli-che che gestiscono il pacchetto di controllodella banca partecipata ma non possonoesercitare attività bancaria; i dividendisono intesi come reddito strumentale adun’attività istituzionale (quella indicatanello Statuto), che deve perseguire « fini diinteresse pubblico e di utilità sociale »;

nella prima fase (1990-1997), prevaleuna ambiguità di fondo: attività bancariae finalità istituzionali sono ancora piutto-sto confuse, anche perché le fondazionibancarie da un lato devono controllare labanca e dall’altro devono perseguire scopinon di lucro;

l’unico elemento chiaro di attività« sociale » delle fondazioni bancarie si ri-trova nel dettato della legge n. 266 del1991 istitutiva delle organizzazioni di vo-lontariato: l’articolo 15 che dispone che unquindicesimo dei proventi di questi entivenga devoluto ai fondi regionali per ilvolontariato. L’evoluzione normativa deglianni seguenti mira proprio ad eliminarequesta confusione: un sistema misto diincentivi e vincoli mette in moto il mer-cato, nonostante la regolamentazione delleattività istituzionali sia ancora carente;

la legge delega n. 461 del 1998 e ilsuccessivo decreto legislativo n. 153 del1999 afferma l’idea per cui le fondazionidevono operare nel mondo non-profit, purpotendo conservare una certa vocazioneeconomica (ma sempre nell’ambito degliscopi non lucrativi). Il decreto, nel testovigente, individua i settori ammessi (fami-glia e valori connessi; crescita e forma-zione giovanile; educazione, istruzione eformazione, incluso l’acquisto di prodottieditoriali per la scuola; volontariato, filan-tropia e beneficenza; religione e sviluppospirituale; assistenza agli anziani; diritticivili; prevenzione della criminalità e si-curezza pubblica; sicurezza alimentare eagricoltura di qualità; sviluppo locale ededilizia popolare locale; protezione deiconsumatori; protezione civile; salute pub-blica, medicina preventiva e riabilitativa;attività sportiva; prevenzione e recuperodelle tossicodipendenze; patologie e di-sturbi psichici e mentali; ricerca scientificae tecnologica; protezione e qualità am-bientale; arte, attività e beni culturali)nell’ambito dei quali le fondazioni scel-gono, ogni tre anni, non più di cinquesettori rilevanti. Le fondazioni bancariepossono così assumere la struttura di« fondazioni grant-making » (erogare de-naro ad organizzazioni non profit cheoperano nei sei settori individuati) oppurepossono scegliere quella di « fondazionioperative », svolgendo direttamente attivitàd’impresa nei suddetti settori, attività stru-mentale al raggiungimento dello scopo diutilità sociale;

Atti Parlamentari — 4829 — Camera dei Deputati

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tale assetto legislativo necessitava dialcuni aggiustamenti, poiché vi era unadispersione di impiego dei proventi patri-moniali da parte delle fondazioni (cheerogavano « a pioggia » importi modesti esolo in alcune aree del Paese);

la legge del 1998 introduce perciò la« programmazione triennale » dell’attivitàdelle fondazioni e indebolisce il legamefondazioni-banche, affidando la partecipa-zione a delle « società di gestione delrisparmio » (scelte con gare pubbliche) masoprattutto ribadisce l’appartenenza dellamateria al diritto privato e non al dirittopubblico;

il ruolo delle fondazioni bancarie e lanatura giuridica di soggetti privati nonprofit sono stati definitivamente chiaritidalla sentenza n. 300 del 2003 della CorteCostituzionale che le ha confermate come« persone giuridiche private dotate dipiena autonomia statutaria e gestionale » ilcui scopo è quello di contribuire allarealizzazione di interessi di carattere ge-nerale in determinati settori;

conseguentemente si sono attribuitelo status di enti non commerciali e cometali non soggetti a tassazione per ritenutasui dividendi ed interessi;

la Corte di cassazione aveva investitola Corte di giustizia europea, al fine diverificare se il regime fiscale degli enti inquestione fosse un aiuto di Stato e cometale non applicabile ove non preventiva-mente dichiarato incompatibile con il mer-cato comune della Commissione europea;

la risposta della Corte di Lussem-burgo (sentenza 10 gennaio 2005 C. 222/04) era nel senso che, pur difettando laqualità d’impresa (soggetta al regime degliaiuti) nel soggetto che si limiti alla gestionedi partecipazioni, il contrario era da rite-nersi nel caso in cui l’ente detentoresvolgesse una concreta influenza nella ge-stione dell’impresa bancaria. In altre pa-role, era necessario verificare caso percaso se la fondazione si fosse concreta-mente ingerita nella gestione della banca,

e non bastava, per escludere l’applicabilitàdella disciplina comunitaria degli aiuti,che le finalità indicate nello statuto nonfossero di natura commerciale;

sulla base di tale pronuncia la Cortedi cassazione, con sentenza delle sezioniunite n. 27619 del 2006, dichiarò che, perbeneficiare del regime fiscale degli entinon profit, la fondazione avrebbe dovutodimostrare una totale assenza di ingerenzanella gestione dell’impresa bancaria. Lasuccessiva giurisprudenza della Corte siadeguò pienamente a tale indirizzo eun’ulteriore conferma giunse con la sen-tenza delle sezioni unite civili n. 1576 del2009;

senonché, l’articolo 23, comma 16, deldecreto-legge n. 98 del 2011 ha previsto ladisapplicazione delle sanzioni irrogate allefondazioni bancarie per le indebite detra-zioni agevolative (aliquota irpeg ridotta ametà, esonero dalla ritenuta sui dividendi)indicate nelle proprie dichiarazioni dei red-diti. In questo modo, le fondazioni bancariepossono chiudere i loro contenziosi conl’Agenzia delle entrate, subentrata al Mini-stero dell’economia e delle finanze nellagestione dei contenziosi riferiti al periodoantecedente alla disciplina fiscale delle fon-dazioni bancarie;

le 89 fondazioni bancarie hanno unpatrimonio di 58 miliardi di euro, e unacapitalizzazione finanziaria di circa 150miliardi e continuano ad essere esentatedal pagamento di una serie di imposte –:

quali iniziative il Ministro interrogatoabbia intenzione di porre in essere, allaluce della crisi economica e sociale che ilPaese sta attraversando, per una rivisita-zione della legislazione in materia di fon-dazioni bancarie al fine prevedere, cosìcome l’amministrazione finanziaria avevain un primo tempo inteso, che il tratta-mento fiscale ad esse applicato sia equi-parato a quello ordinario in essere per leimprese. (4-01821)

Atti Parlamentari — 4830 — Camera dei Deputati

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RUGHETTI, DE MARIA, MARTELLA,LORENZO GUERINI, VERINI, GIA-CHETTI, BOSCHI, BONACCORSI, AN-ZALDI, BINI, DE MENECH, PASTORINOe GUERRA. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

l’anno 2013, come peraltro già il2012, prosegue nel segno dell’incertezzaper i comuni, che a tutt’oggi non cono-scono ancora le grandezze finanziarie ne-cessarie per predisporre i bilanci, la cuiscadenza, fissata al 30 settembre, è ormaiimminente;

il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95,convertito con modificazioni dalla legge 7agosto 2012, n. 135, ha disposto la ridu-zione delle risorse destinate ai comuni diun importo pari al 2 miliardi e 250 milionidi euro per l’anno 2013; entro il 15febbraio 2013 un decreto del Ministerodell’economia e delle finanze avrebbe do-vuto disporre il riparto su base territo-riale; tuttavia, tale decreto ministerialenon è stato adottato nei tempi previsti;

il Governo, in sede di conversione deldecreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, ha ul-teriormente modificato la base di calcoloma, ad oggi, non è stato ancora emanatoil decreto di ripartizione del taglio delleassegnazioni statali: la conoscenza esattadi questo importo è propedeutica allacostruzione del bilancio di previsione, siarelativamente agli equilibri, sia al fine delrispetto del patto di stabilità interno;

entro la data del 30 aprile 2013, suproposta del Ministro dell’economia edelle finanze, di concerto con il Ministrodell’interno e previo accordo da sancirepresso la Conferenza Stato-città ed auto-nomie locali, si sarebbe dovuto emanareun decreto del Presidente del Consiglio deiministri nel quale stabilire la quota del-l’imposta municipale propria, di spettanzadei comuni, per l’alimentazione del fondodi solidarietà comunale che integra lerisorse a disposizione dei comuni: atto

che, allo stato attuale non risulta ancoraemanato;

permangono inoltre, i problemi legatiall’introduzione nel 2012 dell’IMU speri-mentale che ha prodotto un’ulteriore ri-duzione delle risorse comunali per circa400 milioni e della nuova TARES chepotrebbe aumentare anche del 60 percento il prelievo per diverse categorie dicontribuenti;

infine, è ancora irrisolto il tema delsistema di riscossione coattiva che i co-muni dovrebbero prepararsi ad applicaree questo fatto genera grandi incertezzesull’equilibrio di parte corrente delle spesee sul mantenimento dei saldi programmatiche dipendono, sempre di più, dal livellodi entrate;

il quadro esposto è fonte di grandepreoccupazione sia per gli amministratoridegli enti locali (sindaci) sia per i cittadinipoiché l’impossibilità materiale di predi-sporre il bilancio di previsione non con-sente una adeguata programmazione dellaspesa e degli investimenti e rende incertolo svolgimento di funzioni e servizi fon-damentali –:

se il Governo non ritenga necessarial’adozione di un provvedimento urgenteper fornire ai comuni, nel più breve tempopossibile, i dati necessari per approvare ilbilancio di previsione ed evitare, in questomodo, di far ricadere tali enti nella con-dizione di cui all’articolo 163, comma 1,della legge 18 agosto del 2000, n. 267, chedeterminerebbe la conseguenza di potereffettuare, per ciascun intervento, spese inmisura non superiore mensilmente ad undodicesimo delle somme previste nel bi-lancio deliberato, con esclusione dellespese tassativamente regolate dalla legge onon suscettibili di pagamento frazionato indodicesimi. (4-01827)

* * *

Atti Parlamentari — 4831 — Camera dei Deputati

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GIUSTIZIA

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

Il sottoscritto chiede di interpellare ilMinistro della giustizia, il Ministro dell’in-terno, il Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare, per sapere– premesso che:

in una audizione svoltasi l’11 settem-bre 2013 nella Commissione ambientedella Camera sia il Ministro per le poli-tiche europee, Enzo Moavero Milanesi, siail Ministro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare Andrea Orlandohanno ribadito che a fine settembre 2013Malagrotta va chiusa per raggiunti limiti dicapienza ed hanno escluso ulteriori pro-roghe;

a Roma sarebbe stato individuato, inlocalità Falcognana, il possibile sito in cuirealizzare la discarica per lo stoccaggio deirifiuti della capitale;

la Commissione europea ha già av-viato nei confronti dell’Italia numeroseprocedure di infrazione riguardo la situa-zione di molte discariche presenti sulterritorio nazionale;

secondo quanto riportato da organidi stampa sussistono anche gravi preoc-cupazioni circa la possibile infiltrazionedella criminalità organizzata nella gestionee nello smaltimento dei rifiuti a Roma enel Lazio;

il commissario, Goffredo Sottile ètenuto, come previsto dal decreto di no-mina, a produrre un Piano degli interventicon relativo quadro economico-finanziarioe che tali interventi non devono compor-tare nuovi o maggiori oneri per la finanzapubblica;

si è conclusa in questi giorni l’inda-gine della Guardia di finanza sulla societàEcofer ambiente srl, richiesta dal Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare Orlando al fine di fugare isospetti di infiltrazioni della malavita or-

ganizzata sulla società che gestirà la pre-vista discarica di rifiuti solidi urbani diRoma, sita in località Falcognana;

l’indagine, avviata dalla direzione di-strettuale antimafia e della Guardia difinanza era tesa ad accertare l’assettosocietario della Ecofer e la proprietà del-l’area individuata;

da notizie diffuse sulla stampa siapprende che nella relazione che tra-smessa al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare, AndreaOrlando, si parla di pendenze che inte-ressano i soci della Ecofer ambiente srl,per reati fiscali e ambientali;

in tale ipotesi, appare sconcertanteche la pubblica amministrazione possaintrattenere rapporti contrattuali con sog-getti che potrebbero incorrere in con-danne di rilevanza tale da impedire laprosecuzione dei compiti ad essi asse-gnati –:

se vi siano procedimenti per reatifiscali ed ambientali che si stanno svol-gendo nei confronti della società Ecofer, ese ne siano noti gli esiti;

se la società medesima sia attual-mente nelle condizioni giuridiche per po-ter trattare o sottoscrivere contratti con lapubblica amministrazione e se lo sarà infuturo in caso di eventuale condanna;

quali iniziative intenda prendere ilGoverno per prevenire, in ogni caso, l’in-filtrazione di interessi criminali nel ciclodei rifiuti a Roma.

(2-00210) « Brunetta ».

Interrogazioni a risposta scritta:

MOLTENI. — Al Ministro della giustizia.— Per sapere – premesso che:

dal 13 settembre, i tribunali di Cantù,Erba e Menaggio sono stati definitiva-mente soppressi per effetto della riforma

Atti Parlamentari — 4832 — Camera dei Deputati

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della geografia giudiziaria di cui al decretolegislativo 7 settembre 2012 n. 155;

per il tribunale di Como si prospettal’effettivo rischio di una vera e propriaparalisi in quanto, alle già circa cinque-mila cause civili che tratta ogni anno, dasettimana prossima si aggiungeranno an-che gli oltre mille fascicoli provenienti daisopra indicati tribunali soppressi;

lo stesso presidente del tribunale diComo, benché in principio favorevole allarevisione della geografia giudiziaria volutadall’attuale Ministro della giustizia, ha oraammesso che il Tribunale di Como « è inaffanno e, dal 13 settembre, tutto si com-plicherà »;

con un organico di 10 magistrati cheemettono, ogni anno, non più di 100sentenze ognuno il tribunale di Como sitroverà a dover dedicarsi per il prossimoanno giudiziario solo ad espletare il lavoroche arriverà dalle sedi di Cantù, Erba eMenaggio, paralizzando completamente lapropria attività ordinaria;

tale blocco dei lavori vedrà penaliz-zati principalmente i cittadini che si ri-volgono al servizio giustizia per la tutela eil riconoscimento dei propri diritti, i quali,oltre a dover già attendere in media 3 anniper una sentenza civile, vedranno talitempi dilatarsi ancora di più per effettodella riforma e della soppressione dellesedi giudiziarie;

preoccupazione per gli effetti dellariforma è stata espressa, oltre che dalpresidente del tribunale di Como, anchedall’avvocato Claudio Bocchietti, ex presi-dente della camera civile;

tali disagi erano comunque prevedi-bili, tanto che in più occasioni e da mesiè stata chiesta dal gruppo Lega Nord eAutonomie una proroga della riforma pro-prio –:

se il Ministro sia a conoscenza dellasituazione del tribunale di Como, qualiprovvedimenti intenda porre in essere perprevenire ed evitare la situazione di crisiin cui versa il tribunale di Como, se non

ritenga opportuno prevedere una prorogao deroga della riforma in essere, anchealla luce degli effettivi negativi della stessa.

(4-01820)

VELO, MANCIULLI, GELLI, GIACO-MELLI, FREGOLENT, MARIANI, BINDI,LOCATELLI, VALERIA VALENTE, FOS-SATI, MARANTELLI, CENNI, BOSCHI,BONIFAZI, BONACCORSI, SANI, ROC-CHI, RACITI, MARCHI, BINI, PARRINI,NARDELLA, LUCIANO AGOSTINI, TIDEI,FANUCCI, BELLANOVA, ERMINI, CAR-NEVALI, BONAFÈ, BIFFONI e NARDI. —Al Ministro della giustizia. — Per sapere –premesso che:

come previsto dal decreto legislativodel 7 settembre 2012, n. 155, recante lanuova organizzazione dei tribunali ordi-nari e degli uffici del pubblico ministero,il 13 settembre 2013 saranno soppressi itribunali ordinari, le sezioni distaccate e leprocure della Repubblica di cui alla ta-bella A allegata al decreto medesimo;

tra le sezioni distaccate per le qualiè prevista la soppressione vi è anche quelladi Portoferraio, sull’isola d’Elba, la cuisoppressione rischia di produrre notevoliripercussioni negative per quanto riguardal’amministrazione della giustizia, anchesolo in considerazione del fatto che perraggiungere Livorno ci vogliono almeno 4ore di viaggio in condizioni normali;

il decreto legislativo di riordino dellageografia giudiziaria prevede, tuttavia, an-che un periodo di tempo, pari a 5 anni, adisposizione dei presidenti dei tribunaliper la gestione delle chiusure, in conside-razione delle diverse situazioni presentisul territorio;

il 6 settembre 2013 si terrà un in-contro con i sindaci dell’isola ed i rappre-sentanti degli operatori della giustizia, an-che al fine di far presente al prefetto diLivorno la delicata situazione che si ver-rebbe a creare a seguito dell’imminentechiusura della sezione distaccata di Por-toferraio;

Atti Parlamentari — 4833 — Camera dei Deputati

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il 28 agosto 2013 sono state comu-nicate da parte del Ministero interpellatoalcune deroghe alle previste soppressionidi sedi di tribunali –:

quali iniziative urgenti il Ministrointerpellato intenda adottare al fine diconsentire, nei termini previsti dal decretolegislativo di riordino della geografia giu-diziaria italiana, il mantenimento dellapiena operatività della sezione distaccatadi Portoferraio, anche valutando la possi-bilità di concedere la deroga per la sede inquestione. (4-01825)

COSTANTINO e AIELLO. — Al Ministrodella giustizia. — Per sapere – premessoche:

in data 10 settembre 2013 ha avutoinizio lo sgombero dei locali del tribunaledi Cinquefrondi, sito nella provincia diReggio Calabria;

la sede giudiziaria è operativa daglianni ’90 e comprende circa 100.000 abi-tanti della provincia di Reggio Calabria,fungendo, altresì, da sede degli uffici delgiudice di pace, per un bacino di utenzacomplessiva di circa 40.000 abitanti;

la chiusura della sede distaccata diCinquefrondi del tribunale di Palmi, oltrea non rispondere alle esigenze di riduzionedella spesa volute dal Governo Monti, inquanto la proprietà dell’immobile è delMinistero della giustizia e i dipendentiverranno trasferiti in toto presso il tribu-nale di Palmi, produrrebbe un negativoimpatto socio-economico su un territoriogià piegato e privo di molti servizi essen-ziali, nonché un rallentamento pericolosodella macchina giudiziaria nella piana diGioia Tauro;

considerato l’alto tasso di criminalitàorganizzata presente nel territorio della.Piana di Gioia Tauro, il rilevante numerodi pendenze presso il citato tribunale(2.500 procedimenti civili e 1.500 penali),nonché il notevole indice di produttivitàdella sezione pianigiana – che, nel solo2012, ha definito circa 1.100 processi pe-

nali ed emesso circa 500 sentenze civili –appare evidente che la sede di Cinque-frondi non può essere privata di talepresidio di giustizia;

la suddetta sede, negli ultimi anni, èstata ristrutturata e dotata di un ampioparcheggio per gli utenti del tribunale eintorno ad essa si è sviluppato un forteindotto commerciale che presto sarà ab-bandonato, privando il territorio, giàmolto povero, di risorse economiche signi-ficative –:

quali siano i motivi per i quali sianostati finanziati lavori per ammodernare lasede distaccata di Cinquefrondi, che saràprobabilmente destinata a fungere solo daarchivio, mentre la sede centrale è ancoracaratterizzata da una struttura fatiscente eappare inadatta ad accogliere l’ingentemole di lavoro in arrivo dalla sede distac-cata citata;

quali iniziative, anche a fronte delleproteste avviate in questi giorni in loco edello sciopero della fame messo in atto daicittadini del territorio, il Ministro in in-dirizzo intenda adottare per garantire aCinquefrondi un efficiente presidio di giu-stizia penale e civile, mettendo in parti-colare in condizione i lavoratori ivi im-piegati di continuare a garantire l’effi-cienza del servizio che hanno sempreofferto agli utenti della giustizia. (4-01828)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta scritta:

SPESSOTTO e COZZOLINO. — Al Mi-nistro delle infrastrutture e dei trasporti, alMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

l’aeroporto Marco Polo di Tessera,Venezia, rappresenta, insieme al polo diTreviso, il terzo scalo intercontinentaleitaliano con oltre 10 milioni di passeggeriregistrati nell’anno 2012 e più di 1.000collegamenti settimanali;

Atti Parlamentari — 4834 — Camera dei Deputati

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la società SAVE esercita, per conces-sione dell’allora Ministero dei trasporti edella navigazione, in applicazione dellalegge 24 dicembre 1986 n. 938, la gestionetotale dell’Aeroporto Marco Polo, per unadurata complessiva di 40 anni;

la direttiva 96/67/CE del 15 ottobre1996, attuata in Italia con decreto legisla-tivo 13 gennaio 1999, n. 18, ha sancito laliberalizzazione all’accesso al mercato deiservizi di assistenza a terra negli aeroportidella Comunità, con conseguente abbassa-mento della qualità dei servizi offerti aipasseggeri;

a norma della convenzione di con-cessione, stipulata tra SAVE ed ENAC nel2001, al gestore aeroportuale è consentitol’affidamento in subconcessione di aree elocali destinati alle attività aeroportuali,intendendosi come tali sia le attività ae-ronautiche sia altre attività quali, ad esem-pio, le attività commerciali, la logistica equelle finalizzate alla somministrazione diutenze e servizi ad enti pubblici e privati;

Ata srl è una delle tre società privatedi handler, insieme a GH e AVIA PART-NER, che dovrebbe garantire i servizi aterra per passeggeri e compagnie aeree,all’interno dell’aerostazione dell’aeroportoMarco Polo;

a norma dell’articolo 13 del decretolegislativo n. 18 del 1999, l’ENAC verifical’idoneità dei prestatori di servizi di assi-stenza a terra, subordinata al possesso deirequisiti di idoneità atti a garantire « ido-nei standard di qualità e sicurezza » erilascia, a fronte di detta verifica, uncertificato di prestatore di servizi di assi-stenza a terra;

tra i requisiti di idoneità, di cuiall’articolo 13, sono ricompresi, in parti-colare, il possesso delle « risorse strumen-tali e delle capacità organizzative idonee inrelazione alle categorie di servizio » che ilprestatore intende svolgere, nonché del-l’« attestato comprovante il rispetto degliobblighi derivanti dalla legislazione socialee sulla sicurezza del lavoro »;

è di questi giorni la notizia dei gravie ripetuti disservizi che hanno colpitol’aeroporto Marco Polo, tra cui i continuiritardi sui voli in partenza e in arrivo, irallentamenti nelle operazioni di carico escarico, il blocco delle sale adibite a smi-stamento a causa della presenza di mi-gliaia di valigie, gli aerei decollati con levaligie dei passeggeri rimaste a terra, dopoore di attesa per essere caricate;

già a partire dal mese di febbraio2013, i sindacati veneti hanno sollevato lenumerose criticità legate alle condizioni dilavoro dei dipendenti delle società di han-dler, tra cui la sicurezza dei bus, spessorotti che trasportano i passeggeri dall’ae-rostazione alla scaletta dell’aeroplano, gliorganici troppo ridotti, la mensa e leindennità economiche;

nonostante vengano quotidianamenteviolati i target relativi alla puntualità deivoli e alla riconsegna bagagli, ad oggiSAVE ed ENAC, anche a fronte delleripetute sollecitazioni, a quanto consta agliinterroganti non sono in alcun modo in-tervenute né hanno fornito adeguate ri-sposte in merito alla vicenda –:

quali siano gli orientamenti del Go-verno in merito alla gravità delle carenzeorganizzative e degli inadempimenti deilivelli di qualità dei servizi resi all’utenzaaeroportuale presso l’aeroporto MarcoPolo di Venezia;

se siano state intraprese tutte leazioni necessarie volte ad assicurare che leattività svolte dai prestatori di servizisiano effettivamente condotte nel rispettodei requisiti previsti dall’articolo 13 deldecreto legislativo n. 18 del 1999;

se il gestore aeroportuale SAVE, inconformità con la normativa vigente, abbiacorrettamente assicurato la presenza inaeroporto dei necessari servizi di assi-stenza a terra;

se siano state rispettate, da parte deiprestatori di servizi certificati, le proce-dure e gli standard di qualità dei servizi

Atti Parlamentari — 4835 — Camera dei Deputati

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aeroportuali previsti dal regolamento discalo e dalla carta dei servizi dei gestoriapprovati dall’ENAC;

se siano altresì rispettati gli obblighiderivanti dalla legislazione sociale e sullasicurezza del lavoro;

se, con riferimento ai requisiti tecnicie organizzativi delle imprese, di cui all’ar-ticolo 8 del regolamento ENAC, siano statealtresì rispettate le previsioni relative allaformazione, addestramento, qualificazionedel personale e relativo aggiornamento,nonché se sia stato previsto il personalesufficiente e tutti i mezzi idonei per losvolgimento dei servizi di assistenza aterra;

se, a norma dell’articolo 16 del pro-prio regolamento, l’ENAC abbia instauratoun’adeguata attività di sorveglianza sul-l’operato dei prestatori di servizi, attra-verso un programma di verifiche periodi-che, per riscontrare il mantenimento deirequisiti di certificazione per detta operadi sorveglianza;

se non siano sopravvenute modifichenel possesso degli standard di sicurezza,qualità e tutela dell’ambiente accertati aifini dell’autorizzazione alla sub conces-sione dei prestatori;

se non si ritenga altresì opportunodare avvio ad un’attività di sorveglianzasul mantenimento dei requisiti di certifi-cazione, acquisendo tutti gli elementi perverificare che la gestione venga svoltasecondo parametri di efficienza, efficaciaed economicità;

se non si ritenga che siano parimentisopravvenute delle modifiche nel possesso,da parte del prestatore, del requisito diuna « situazione finanziaria sana » di cuiall’articolo 7 del regolamento ENAC, « ingrado di garantire la sostenibilità dei costifissi e operativi ed il mantenimento deglistandard di regolarità, qualità e sicurezzarelativamente ai servizi da espletare »;

se il Governo non ritenga che i gravidisservizi dell’aeroporto di Venezia sianoimputabili ad inadempienze dei prestatori

di servizi, che compromettono la regola-rità, la sicurezza e la qualità del servizioreso all’utenza aeroportuale;

se non ritenga opportuno, a frontedello scenario qui delineato, predisporreun’indagine approfondita sui gravi disser-vizi che continuano a caratterizzare l’ae-roporto di Venezia, valutando, se del caso,ogni iniziativa idonea a far avviare adENAC un procedimento di verifica diquanto esposto in premessa, che possa, incaso di esito positivo, comportare l’annul-lamento del certificato di idoneità rila-sciato ai prestatori di servizi di assistenzaa terra. (4-01818)

NICCHI e DURANTI. — Al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti, al Mi-nistro del lavoro e delle politiche sociali, alMinistro per l’integrazione. — Per sapere –premesso che:

il 9 settembre 2013, come riportatoda praticamente tutti quotidiani, PapaFrancesco ha visitato a Roma il centroAstalli per i rifugiati, gestito dai Gesuitiper ospitare i migranti;

durante il suo discorso al centroAstalli per i rifugiati, nel centro di Roma,gestito dai Gesuiti per ospitare i migranti,ha sostenuto l’idea di riutilizzare i mona-steri non più in uso per ospitare i profughiin cerca di un riparo. Queste strutture, hasottolineato il Pontefice, non servono allaChiesa per essere trasformate in alberghie per guadagnare i soldi;

durante la visita il Papa ha incon-trato una rappresentanza degli ospiti delcentro, ribadendo come occorra accompa-gnare con gesti concreti il percorso diintegrazione di immigrati, profughi e ri-fugiati;

la proposta del Papa, che suona comeuna vera e propria rivoluzione all’internodella Chiesa, non deve rimanere letteramorta, ma può e deve essere raccoltaanche dal nostro Governo e dagli entiterritoriali del nostro Paese;

Atti Parlamentari — 4836 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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soprattutto in una fase di profondacrisi e di sofferenza sociale come quellache sta attraversando, è quanto mai ne-cessario pensare di rimettere alla comu-nità i beni immobili che non vengonoutilizzati – a cominciare dagli immobilidella difesa non più in uso – per finalitàsociali –:

se non si ritenga necessario avviareuna collaborazione tra Governo centrale,regioni ed enti locali, con il coinvolgimentodelle medesime diocesi, nonché dell’asso-ciazionismo e del volontariato, al fine diavviare in tempi rapidi una programmaper l’individuazione degli immobili inuti-lizzati nelle disponibilità dei suddetti sog-getti, da recuperare e utilizzare per fina-lità sociali. (4-01832)

* * *

INTERNO

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilMinistro dell’interno, per sapere – pre-messo che:

a Roma è stato individuato, in loca-lità Falcognana, il possibile sito in cuirealizzare la discarica per lo stoccaggio deirifiuti della capitale, dopo la decisione dichiudere il 30 settembre 2013 la discaricadi Malagrotta per raggiunti limiti di ca-pienza;

secondo quanto riferito da organi distampa – La Repubblica e il Messaggerodel 9 agosto 2013 – tale decisione è statapresa nella tarda serata di giovedì 8 agosto2013, durante un incontro avvenuto tra ilMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare Andrea Orlando, ilpresidente della regione Lazio Nicola Zin-garetti e il sindaco di Roma Ignazio Ma-rino, che hanno dato incarico al commis-sario per l’emergenza rifiuti nel Lazio,

Goffredo Sottile, di verificare ulterioriaspetti tecnici e logistici del sito stesso;

la presenza di numerosi insediamentiabitativi di decine di migliaia di cittadininelle immediate adiacenze ai siti interes-sati – Castel di Leva, Divino Amore, Fal-cognana, Spregamore, Selvotta, Monte Mi-gliore, Colle dei Pini, Santa Palomba,Santa Fumia, Palazzo Morgana, PaglianCasale;

lo stato di grande agitazione socialetra la popolazione dei quartieri Selvotta,Schizzanello, Trigoria, Monte Migliore,Spregamore, Falcognana, Santa Fumia,Castel Di Leva, Santa Palomba rischia diinnescare situazioni di pericolo per l’or-dine pubblico;

i cittadini della zona, dopo i blocchidi via Ardeatina e dell’uscita 24 del granderaccordo anulare di Roma, hanno avviato,nella serata dell’8 agosto 2013, lo scioperodella fame e della sete contro la realizza-zione di tale discarica al Santuario delDivino Amore –:

se il Ministro interrogato sia statoinformato dalle autorità preposte dellagrave situazione creatasi che destabilizzal’ordine pubblico;

come intenda provvedere affinché lapacifica protesta degli abitanti sia tutelatasenza trascendere in casi di cronaca;

se sia stato interpellato dal Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare per la gestione della condizionedi crisi che è destinata a protrarsi nelmese di agosto, mese già di per sé com-plicato per la gestione della pubblica si-curezza;

se siano state effettuate, o siano incorso, in base alla vigente normativaantimafia, verifiche utili a prevenire ri-schi di infiltrazione della criminalità or-ganizzata.

(2-00208) « Brunetta ».

Atti Parlamentari — 4837 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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Interrogazioni a risposta scritta:

PARISI e FAENZI. — Al Ministro del-l’interno. — Per sapere – premesso che:

il 29 giugno 2013, il questore di Sienaha emanato un’ordinanza avente per og-getto l’impiego di personale presso i corpidi guardia. Il suddetto provvedimento pre-vede che, per sopperire alle esigenze disostituzione dei corpi di guardia, l’ufficioservizi possa attingere personale anche dalnucleo poliziotto di quartiere; tale deci-sione determina che gli agenti in serviziopresso il nucleo poliziotto di quartiere,recentemente ridotti da 6 a 4 unità, seb-bene una circolare ministeriale del 2002 lovieti tassativamente, possano essere impie-gati anche nei servizi di ordine pubblico,volante 113 e piantonamenti presso i varicorpi di guardia;

a giudizio degli interroganti quantoesposto in precedenza rischia di provocareun ridimensionamento dell’importante fi-gura del poliziotto di quartiere e generagravi problemi di tutela dei cittadini, ren-dendo, quasi impraticabile, tale servizio,che ha raggiunto, fin dalla sua istituzione,importanti risultati garantendo la sicu-rezza per i cittadini;

gli interroganti rilevano come la que-stura suddetta risulti essere carente dipersonale, impiegato tra l’altro in mododisomogeneo e non considera i profiliprofessionali, dei ruoli e delle capacità; gliinterroganti evidenziano altresì che se sifossero considerate le reali esigenze ditutela della cittadinanza e di effettivocontrollo del territorio non si sarebbedovuto ricorrere all’impiego di personaledi altri uffici, quali quelli operativi per iturni ai corpi di guardia, così come risultaaltresì impensabile che si demandi al nu-cleo poliziotto di quartiere di svolgere unapluralità di servizi che non rientrano nellasua competenza;

appaiono discutibili ed illogiche agiudizio degli interroganti le decisioniadottate dal questore di Siena, il qualeoltre a non aver ascoltato adeguatamentele sollecitazioni provenienti dalle rappre-

sentanza sindacali della Polizia di Stato, inun’ottica di normale confronto, ha accre-sciuto le problematiche che coinvolgono lacittà senese, nell’ambito della sicurezza edella tutela dei cittadini da parte delleforze di polizia;

il poliziotto di quartiere rappresenta,infatti per la città di Siena, un importantepunto di riferimento per la sua compe-tenza e professionalità, tale da essere ri-conosciuto indispensabile sia per il suoparticolare addestramento, sia per l’ope-rato giornaliero, nonché per il servizio cheogni giorno rende ai cittadini;

il bilancio di dieci anni di attivitàdella suddetta figura è stato tra l’altro,riconosciuto, da tutte le istituzioni locali edallo stesso Questore, positivo e indispen-sabile per tutelare i cittadini;

risulta indispensabile in definitiva in-tervenire attraverso un potenziamento del-l’organico del personale della polizia diStato nei confronti della città di Siena, icui profili di criticità in precedenza espostirichiedono misure di sostegno da parte delMinistro interrogato –:

se sia a conoscenza della situazioneriportata in premessa e quali iniziativeurgenti intenda adottare al fine di evitareil ridimensionamento della figura del po-liziotto di quartiere che rappresenta unimportante e fondamentale punto di rife-rimento per la cittadinanza senese e per leistituzioni locali. (4-01819)

RONDINI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

le cronache ci raccontano come esi-stano siti internet, forum e moschee perchi, non essendo nato in un Paese o unafamiglia musulmana, ha deciso di abbrac-ciarne la cultura e la religione fino alpunto di trasformarsi in uno shahid, unmartire;

articoli di stampa ricordano comeStati di religione musulmana abbianoaperto inchieste sulle moschee: il puntonodale dell’inchiesta è chiaro: appurare se,

Atti Parlamentari — 4838 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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come tutto lascia pensare, le moschee oggiguidate da imam vicini all’integralismo(come quelli salafiti) facciano delle elemo-sine un uso, per così dire, spregiudicato;

le moschee grazie anche alle lorograndi disponibilità economiche, si sareb-bero lentamente trasformate in « uffici dirappresentanza » della jihad, agendo comecentri di reclutamento, formazione ed ad-destramento degli aspiranti miliziani;

la moschea, non è semplicemente unluogo di culto. Come ha scritto il gesuitapadre Khalil Samir, che da anni studia laquestione, in un articolo su La CiviltàCattolica « la moschea, in quanto centrosocio-politico-culturale musulmano, nonpuò entrare nella categoria dei “luoghi diculto”, non essendo esclusivamente unluogo di preghiera ». La moschea è uncentro dove la comunità si raduna peraffrontare questioni culturali, sociali epolitiche, oltre che religiose. Nella mo-schea si trova normalmente, oltre a unascuola islamica, un tribunale coranico che– come è noto – non si occupa solo diquestioni strettamente religiose;

si sta assistendo alla crescente pro-liferazione di nuovi centri culturali e/oluoghi di culto islamici nel milanese;

a tal proposito le cronache localidella provincia di Milano riportano del-l’imminente apertura di un luogo di cultoovvero di centro di aggregazione per per-sone di fede islamica nel comune di SanGiuliano Milanese;

parimenti stando alle notizie pubbli-cate sulla stampa, sembra che a Mele-gnano i cittadini potrebbero assistere abreve all’apertura di un centro culturale,che come la storia insegna diventerà ancheluogo di culto –:

se il ministro sia a conoscenza dellasituazione e non intenda rafforzare lestrutture di controllo concentrate sulleattività dei luoghi di culto islamici, se-guendo le indicazioni che pervengono an-che dai Paesi islamici, soprattutto per icentri di nuova apertura, al fine di dare

sicurezza ai cittadini in un momento digrande fermento del mondo arabo.

(4-01822)

POLVERINI. — Al Ministro dell’interno,al Ministro per le pari opportunità, lo sporte le politiche giovanili. — Per sapere –premesso che:

l’articolo 1, comma 1, della legge 23novembre 2012, n. 215, recante « dispo-sizioni per promuovere il riequilibriodelle rappresentanze di genere nei con-sigli e nelle giunte degli enti locali e neiconsigli regionali. Disposizioni in materiadi pari opportunità nella composizionedelle commissioni di concorso nelle pub-bliche amministrazioni » modifica l’arti-colo 6 del testo unico delle leggi sull’or-dinamento degli enti locali, garantendo lapresenza di entrambi i sessi nelle giuntee negli organi collegiali non elettivi delcomune e della provincia e stabilendol’obbligo di adeguare entro sei mesi dal-l’entrata in vigore della predetta legge ipropri statuti e regolamenti alle disposi-zioni di cui al comma 3 dell’articolo 6del decreto legislativo 18 agosto 2000n. 267, come modificato dal comma 1 delpredetto articolo 1;

in data 5 e 6 maggio 2012 si sonosvolte le elezioni per il rinnovo del con-siglio comunale di Altavilla Irpina (AV);

in data 16 maggio 2012 il sindacocomunicava al consiglio comunale la com-posizione della giunta comunale formatada soli uomini;

in data 18 dicembre 2012, i consi-glieri comunali Mario Vanni e SilvestroIuliano del movimento civico « liberi perAltavilla », depositavano agli atti dell’enteuna richiesta di convocazione del ConsiglioComunale, con all’ordine del giorno lamodifica dell’articolo 54 del vigente statutocomunale per l’introduzione della obbli-gatorietà del principio di parità di generein Giunta Comunale;

contravvenendo a quanto espressa-mente previsto dalla legge, ed alla propo-sta della minoranza, la maggioranza non

Atti Parlamentari — 4839 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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solo non ottemperava all’obbligo, ma de-liberava in consiglio comunale (leggasi de-libera c.c. n. 3 del 7 gennaio 2013), unavariazione dello statuto, abrogando alcomma 2 del citato articolo 54 le parole« o all’esterno », modificandolo nell’attualeversione « il Sindaco nomina gli Assessoriscegliendoli all’interno del Consiglio Co-munale », al fine di eliminare l’eventualefigura dell’assessore esterno e di impedirel’applicazione della prescrizione norma-tiva, essendo il consiglio comunale com-posto di soli uomini;

ciò nonostante che il segretario co-munale nella medesima seduta giudicassela proposta della minoranza « .... in sin-tonia con i recenti interventi normativi, equindi legittima in ordine al merito, inarmonia con i dettami legislativi di cui allaLegge n. 215/2012 » – (parere trasmesso alsindaco ed al Presidente del Consiglio indata 3 gennaio 2013);

in data 1o luglio 2013 con nota prot.12455/13-12/area II il prefetto di Avellinorichiamava l’attenzione dei sindaci dellaprovincia all’obbligo degli enti locali diadeguare gli statuti e i regolamenti alledisposizioni di cui al comma 3 dell’articolo6 del decreto legislativo 267/2000, comemodificato dal comma 1 dell’articolo 1della legge 23 novembre 2012 n. 215, en-tro il 26 giugno 2013;

l’interrogante ravvisa una palese, rei-terata e voluta condotta che ha portatoalla violazione di legge, considerati i ripe-tuti solleciti da parte del gruppo consiliare« liberi per Altavilla », della consigliera allepari opportunità dottoressa Lomazzo e disua eccellenza il prefetto di Avellino –:

di quali elementi disponga il Go-verno, anche per il tramite del prefetto,sulla vicenda di cui in premessa e qualiiniziative intenda adottare, anche promuo-vendo intese con le autonomie locali, alfine di assicurare una piena ed efficaceapplicazione della vigente normativa e difavorire il riequilibrio delle rappresen-tanze di genere all’interno delle giuntecomunali e provinciali. (4-01824)

SCOTTO. — Al Ministro dell’interno, alMinistro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

l’evasione fiscale sottrae allo Statooltre 120 miliardi di euro ogni anno,corrispondenti a circa l’8 per cento delprodotto interno lordo italiano;

secondo un rapporto della Guardia difinanza esistono 19 tipi di evasione fiscale;

nei primi mesi del 2013 sono statiindividuati circa 5000 evasori fiscali, de-bitori di circa 17 miliardi di euro;

nel 2012 lo Stato italiano ha recupe-rato 12,5 miliardi di euro, ovvero poco piùdel 10 per cento del totale evaso;

un rapporto della Corte dei Conti haanalizzato il periodo intercorrente tra il2000 ed il 2012, rilevando come su 807miliardi di euro evasi ne siano stati recu-perati solo 70;

un’inchiesta trasmessa il 9 settembre2013 su Rai 3 dal programma « PresaDiretta », intitolata « Soldi sporchi », hamostrato con chiarezza le pratiche d’in-filtrazione della camorra di Casal di Prin-cipe nell’economia veneta, in particolarenel settore edilizio;

i casalesi, guidati dal boss MarioCrisci, hanno per anni utilizzato una so-cietà finanziaria di nome « Aspide », cheufficialmente si occupava di prestiti e direcupero crediti, per avvicinare piccoliimprenditori locali in difficoltà a causadella crisi economica ed impossibilitatidall’ottenere prestiti e fidi dalle banche,erogar loro crediti a tassi fortemente usu-rari (dal 15 per cento al 180 per centomensili) ed infine costringerli a cedere leproprie attività economiche (imprese, so-cietà e beni valutati nell’ordine di svariatimilioni di euro), spesso senza alcun cor-rispettivo economico, dovendo anzi gli im-prenditori occuparsi del pagamento dellespese connesse alle vendite, come riportatoanche dall’articolo « “Gomorra” in Veneto:25 arresti – Estorcevano denaro alleaziende” pubblicato il 14 aprile 2011 nel-l’edizione online del Corriere del Veneto »;

Atti Parlamentari — 4840 — Camera dei Deputati

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gli imprenditori che non riuscivano apagare secondo le tempistiche dettate daicamorristi erano vittime di minacce e dibrutali pestaggi, testimoniati da intercet-tazioni telefoniche eseguite dalla direzioneinvestigativa antimafia di Padova;

l’operazione denominata « Serpe »della Dia padovana è riuscita, tramitel’infiltrazione di un imprenditore, RoccoRuotolo, che aveva denunciato l’esserestato avvicinato dalla società « Aspide » edera stato quindi utilizzato per incunearsinell’organizzazione criminale, a portareall’arresto di numerosi affiliati alla ca-morra del casertano;

le indagini della direzione investiga-tiva antimafia hanno portato alla lucecome i casalesi fossero in possesso di oltreun milione di euro da investire nell’acqui-sto di società del Nord est (più di 100), dautilizzare principalmente per riciclare ildenaro proveniente da altre attività ille-cite;

l’organizzazione in questione utiliz-zava anche persone venete, tra cui Chri-stian Tavino, ex poliziotto condannato a 16anni di carcere per associazione a delin-quere di stampo mafioso addetto allariscossione dei crediti, alle estorsioni edalle intimidazioni, per instaurare negliimprenditori avvicinati una falsa sensa-zione di tranquillità e di fiducia;

il suddetto Tavino, intervistato da« Presa Diretta » nel corso della già citatapuntata del 9 settembre ha affermato chei casalesi capeggiati dal boss Crisci avreb-bero anche finanziato traffici di cocaina ehashish (quest’ultimo spedito in Sardegnatramite un carico di pesce spada farcito didroga);

sempre nella stessa intervista, Chri-stian Tavino ha raccontato che i casalesierano diventati una sorta con di società diconsulenza per gli imprenditori che nonvolevano o non potevano più pagare idebiti del fisco;

Tavino ha confermato alcune passateaffermazioni di Crisci spiegando che leaziende col consenso degli imprenditori,

venivano chiuse una volta accumulati gra-vosi debiti nei confronti del fisco e ria-perte immediatamente dopo con lo stessonome senza più debiti, distribuendosi cosìsoldi risparmiati tra l’imprenditore, i ca-salesi ed il prestanome;

dal racconto di Tavino risulta che,oltre a favorire l’evasione fiscale, Crisci el’organizzazione criminale si occupavanoanche di riciclare il denaro dei fondi neridegli imprenditori, attraverso rapporti conbanche compiacenti, alcune delle qualiconsapevoli delle attività di usura legate alCrisci ed alla società « Aspide » e spessopronte a suggerire le modalità più sicureper i camorristi (ad esempio, l’apertura dicassette di sicurezza, le modalità più si-cure per versare soldi senza incappare incontrolli approfonditi), ricevendone incambio i direttori regali di vario tipo;

per le operazioni di compravendita disocietà venivano utilizzati notai che nonhanno mai segnalato la « stranezza » di taliatti;

le spese legate all’attività del notaioed una cifra « per il disturbo » erano acarica degli imprenditori che non prende-vano alcun corrispettivo per la venditadelle loro attività economiche;

nello stesso programma televisivo èstato intervistato Roberto Saviano, che haraccontato come le modalità descritte nel-l’inchiesta proposta da « Presa Diretta »siano replicate anche nel resto del NordItalia, in particolare in Piemonte ed inLombardia;

Saviano ha sottolineato ulteriormenteil legame intercorrente tra criminalità or-ganizzata e banche citando come esempiol’inchiesta della direzione investigativa an-timafia di Napoli che ha dimostrato comeper un periodo al rifornimento liquido deibancomat di una delle più importantibanche della zona provvedeva il clanGallo, che gestisce il narcotraffico in Spa-gna;

sempre nel corso dell’intervista rila-sciata a « Presa Diretta » Saviano ha spie-gato che, in fase di crisi economica, mafie

Atti Parlamentari — 4841 — Camera dei Deputati

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e banche si alleano, perché alle bancheserve liquidità e alla criminalità organiz-zata riciclare il denaro proveniente dagliaffari illeciti;

un servizio di Giulia Bosetti, sempredurante « Presa Diretta », ha narrato dialtri casi (nel mantovano, ad esempio) dicessioni forzate a titolo gratuito di attivitàsane da parte di membri della criminalitàorganizzata, con minacce e percosse neiconfronti degli imprenditori;

solo il caso legato ai fratelli Cata-pano, che « salvavano » attività imprendi-toriali in difficoltà passandole a presta-nome di Castelvolturno e poi chiudendolein modo da non permettere più azionicreditorie da parte del fisco, tra il 2009 edil 2011 avrebbe coinvolto 9 milioni emezzo di euro di distrazioni patrimoniali,5 milioni e mezzo di tasse evase, 24milioni di guadagno e decine di aziendecoinvolte;

questa situazione si innesta in unacongiuntura economica internazionale chefin troppo spesso mette in ginocchio chidecide di proseguire le proprie attivitàimprenditoriali in materia onesta, comedimostra l’enorme quantità di suicidi degliultimi due anni (120 imprenditori, 9 almese, principalmente nel Nord est);

le banche hanno negli ultimi anniridotto i finanziamenti alle imprese delNord per 40 miliardi di euro e costretto arapide coperture dei prestiti e fidi giàerogati, mettendo in estrema difficoltà ipiccoli imprenditori e creando vuoti che lacriminalità organizzate sono state incredi-bilmente pronte a riempire;

la cronaca racconta con sempre mag-gior frequenza di come le mafie si sianoinfiltrate nell’imprenditoria dell’Italia set-tentrionale e di come le banche sianospesso compiacenti e complici;

è auspicabile che siano intrapreseiniziative contro gli istituti bancari com-piacenti rispetto alle criminalità organiz-zate;

sarebbe altresì opportuno ad avvisodell’interrogante, pubblicare l’elenco degliistituti bancari che risultano coinvolti nellevicende narrate e in quelle analoghe –:

se i Ministri siano, per quanto dicompetenza, a conoscenza dei fatti espostiin premessa;

quali iniziative di competenza sianostate eventualmente adottate in merito;

se non sia opportuno studiare misureurgenti per permettere ai piccoli impren-ditori di accedere con maggior facilità alcredito bancario, così che nessuno siacostretto a chiudere la propria attivitàaumentando i già drammatici livelli didisoccupazione, o a rivolgersi alle mafieper mancanza di alternative;

se non si possano studiare e metterein pratica modalità maggiormente incisive,rapide ed efficaci per l’ottenimento degliaiuti previsti per gli imprenditori vittimedi usura e di vessazioni da parte dellacriminalità organizzata e che, invece dipiegarsi ad essa, decidono coraggiosa-mente di denunciare il tutto alle autorità.

(4-01830)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta in Commissione:

CAUSI, COSCIA e CULOTTA. — AlMinistro dell’istruzione, dell’università edella ricerca. — Per sapere – premessoche:

la provincia regionale di Palermo èente gestore dell’istituto provinciale di cul-ture e lingue « Ninni Cassarà » che èriconosciuto, ai sensi della legge n. 62 del2000 « scuola paritaria »;

l’IPCL consta di 2 sedi principali aPalermo e sedi distaccate a Terrasini,Cefalù ed Alimena;

tale istituto rappresenta un’istitu-zione fortemente radicata nel territorio

Atti Parlamentari — 4842 — Camera dei Deputati

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provinciale del capoluogo, con una storiaultratrentennale e un riconoscimento dellaqualità dell’offerta formativa ampiamentecondiviso dall’utenza, non a caso, in co-stante crescita per effetto della specificitàdel corso di studi che favorisce concreteopportunità occupazionali;

in tal senso, il trend delle iscrizioninegli ultimi anni ha evidenziato un tassodi iscrizione e di frequenza elevato ecostante, indice – appunto – dell’altogradimento dell’istituto che oggi conta1800 alunni iscritti e frequentanti;

l’organico risulterebbe essere compo-sto da circa 110 docenti a tempo indeter-minato, 100 a tempo determinato, 32 unitàdi personale tecnico amministrativo;

l’IPCL, non essendo presente nel ter-ritorio un omologo liceo linguistico statale,è attualmente l’unica scuola pubblica dellaprovincia di Palermo ad assicurare forma-zione specifica del settore;

trattandosi di scuola paritaria, ordi-namenti, corsi ed orari sono praticamenteconformi a quelli corrispondenti ad istitutistatali ed i titoli di studio rilasciati godonodi analogo valore legale, mentre il relativopersonale di ruolo e supplente, inseritosinelle graduatorie di istituto tramite bandidi concorso pubblico e con un regola-mento relativo ai criteri di valutazionepunteggio identico a quello statale, è as-sunto dall’amministrazione provinciale ri-spettivamente con contratti a tempo inde-terminato e determinato per la coperturadelle supplenze annuali e/o temporanee;

con delibera n. 7 del 25 luglio 2013,il commissario straordinario della provin-cia regionale di Palermo ha approvato loschema di convenzione tra il Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca e la provincia regionale di Palermoper la statalizzazione del liceo linguistico« Ninni Cassarà » di Palermo;

in base alla convenzione, il personaledocente con contratto a tempo determi-nato, viene « dismesso » dalla cessazione« di validità delle graduatorie redatte dallaprovincia regionale di Palermo e dall’isti-

tuto paritario di cultura e lingue N. Cas-sarà » cosicché « le cattedre disponibili egli eventuali spezzoni orari saranno co-perti mediante il sistema reclutamentoprevisto per il personale docente dellescuole statali »;

dunque, la convenzione parrebbe ar-recare gravi danni ai docenti precari del-l’IPCL, che pure costituiscono una risorsaessenziale per il funzionamento dell’isti-tuto, poiché si tratta di personale alta-mente qualificato che da anni contribuiscea garantire la qualità dell’offerta formativaoltre che una certa continuità didattica;

in tal senso, i docenti precari – nonsolo restano esclusi dalle graduatorie sta-tali il cui aggiornamento è previsto nel2014 – ma non potranno neanche matu-rare il regolare punteggio annuale;

eppure essi sono entrati nelle gra-duatorie dell’istituto tramite bandi di con-corso pubblico e con un regolamento iden-tico alla normativa statale per il recluta-mento del personale docente;

dalla lettura della convenzione sievince che la provincia regionale di Pa-lermo è disposta a sostenere le spese delpersonale docente e non docente a tempoindeterminato, le spese di manutenzionescolastica ma non le spese del personaledocente a tempo determinato;

in tal senso, la provincia di Palermoafferma che mancherebbero le risorse pergarantire il personale docente a tempodeterminato (circa un milione di euro);

in realtà nel bilancio regionale sonostate stanziate risorse finanziarie proprioper sostenere le scuole e, in particolare, ilicei linguistici e musicale come l’IPCL:

il 5 agosto 2013 con il D.D.G.n. 205 vengono stanziati 34.000.000,00 dieuro in favore delle province regionali, chepotranno essere utilizzati anche per lescuole;

il 7 agosto 2013 con il D.D.G.n. 210 viene autorizzato il pagamento e lacorrelativa emissione dei titoli di spesa, dieuro 7.747.000,00 in favore delle province

Atti Parlamentari — 4843 — Camera dei Deputati

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regionali, per la gestione dei licei lingui-stici e musicali. Alla provincia regionale diPalermo spettano euro 3.398.554,73;

inoltre, il 12 agosto 2013 l’assem-blea regionale siciliana decide di trasferiredalla regione altri 5 milioni di euro per leprovince, impegnando il Governo a farutilizzare tali somme per le esigenze dellescuole provinciali;

il 21 agosto 2013 quindi la regionesiciliana promulga la legge 21 agosto 2013n. 6 « Modifiche all’articolo 128 della leggeregionale 12 maggio, n. 11 e successivemodifiche e integrazioni ed iniziative infavore degli enti teatrali e delle provinceregionali » il cui articolo 3 cita: « 1. Al-l’articolo 15 della legge regionale 15 mag-gio 2013, n. 9, sono apportate le seguentimodifiche: a) al comma 1 le parole “44.000migliaia di euro” sono sostituite dalle pa-role “49.000 migliaia di euro” »;

il 23 agosto 2013 l’assessorato delleautonomie locali e della funzione pubblicadella regione siciliana invia una nota aicommissari straordinari delle province diPalermo in cui si raccomanda il rispettodell’ordine del giorno n. 66 approvato indata 9 agosto dall’assemblea regionale cheimpegnava il governo della regione « adare priorità – in fase di ripartizione dellerisorse destinate alle province regionali –affinché si garantiscano in particolare leesigenze relative alle scuole (licei lingui-stici, musicali, etc.) (...) al fine di garantireil corretto inizio delle attività scolasti-che » –:

quali iniziati vedi competenza in-tenda intraprendere per continuare pertutelare il personale precario garantendole opportunità di occupazione come neglianni scorsi. (5-01006)

Interrogazione a risposta scritta:

DORINA BIANCHI. — Al Ministro del-l’istruzione, dell’università e della ricerca. —Per sapere – premesso che:

il 9 settembre 2013 si sono tenuti icosiddetti test d’ingresso alla facoltà di

medicina, le cui modalità di svolgimentoerano state ben espresse sia all’interno delbando di concorso di ogni singolo ateneoitaliano, sia nel decreto ministeriale del 12giugno 2013 rubricato come « Modalità econtenuti delle prove di ammissione aicorsi di laurea ad accesso programmato alivello nazionale a.a. 2013/2014 »;

in relazione a quanto previsto daldecreto e dal bando di cui al paragrafoprecedente, ciascun candidato alla provadi ammissione, per la quale è stato oltre-tutto costretto a sostenere una spesa dai35 ai 100 euro, ha affrontato il test con laconsapevolezza di avere in dotazione da 1a 10 punti, derivanti dal proprio votoottenuto nel corso degli esami di maturità;

in difformità rispetto a quanto sta-tuito dal decreto 12 giugno 2013 e, cosaancora più grave, nel corso della stessaprova di ammissione per la quale i can-didati si erano preparati attenendosi alledisposizioni in vigore, il Consiglio dei mi-nistri emanava un decreto legge atto al-l’abrogazione del bonus di maturità, so-stenendo nel comunicato ufficiale che essorisultava di difficile applicazione e chequindi avrebbe creato iniquità;

oltre che lasciare i candidati, presentie futuri, nella più assoluta incertezza suicriteri che verranno utilizzati per la lorovalutazione, il nuovo decreto legge adavviso dell’interrogante finisce per consi-derare l’esame di maturità come iniquo,non attendibile, risultato di una valuta-zione di professori di tutta Italia incapacidi giudicare meritoriamente le capacità ela preparazione dei maturandi;

l’emanazione del nuovo decreto halasciato nella più assoluta incertezza icandidati alla prova di ammissione allafacoltà di medicina anno accademico2013/2014 in merito ai criteri che orasaranno seguiti per ottenere la loro valu-tazione, finendo inevitabilmente per infi-ciare il lavoro di preparazione da essisvolto attenendosi alla lettera del decreto

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12 giugno 2013 e dei bandi dei singoliatenei italiani e per il quale hanno soste-nuto una cospicua spesa;

il nuovo decreto non ha ancora for-nito i nuovi criteri di valutazione deicandidati dei prossimi anni accademiciche oltretutto, alla luce di quanto accadutoquest’anno, molto probabilmente non sipresenteranno come definitivi ed immuta-bili –:

quali siano i motivi che hanno in-dotto a rivedere quanto previsto dal de-creto 12 giugno 2013 in materia di valu-tazione delle prove di ammissione allafacoltà di medicina anno accademico2013/2014, in special modo con riferi-mento all’abrogazione del cosiddetto bo-nus di maturità;

quali siano i motivi che hanno in-dotto il Governo ad attuare tale modificaa prova di ammissione già iniziata, la-sciando nella totale oscurità i candidatisulle modalità della loro valutazione;

se intenda, e come, provvedere ariparare gli inevitabili danni che i candi-dati hanno subito vedendosi cambiare incorso d’opera le regole della prova diammissione, alla quale si erano preparatisulla base di quanto previamente stabilito;

se sia possibile conoscere pronta-mente i tempi necessari per approntare lenuove regole di valutazione delle prove diammissione alla facoltà di medicina, comeed in che modo esse modificheranno i testd’ingresso e se, una volta per tutte, essepotranno considerarsi come definitive enon soggette a modifiche dell’ultim’ora.

(4-01817)

* * *

SALUTE

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilMinistro della salute, per sapere – pre-messo che:

alcune sentenze emesse dai giudici dipace hanno condannato la Regione Puglia

al risarcimento delle spese per gli esamiPET TAC non effettuati agli ammalationcologici della provincia di Lecce. Sitratta di quattordici pazienti che, affetti dapatologie tumorali, sono stati costretti adeffettuare l’esame PET TAC a propriespese in una struttura privata pugliese, acausa delle interminabili liste d’attesa esi-stenti nelle strutture pubbliche di Bari eBrindisi;

testimonianze di noti professionisti,in prima linea nella lotta ai tumori, hannoconfermato che il predetto esame è indif-feribile e urgente, ma le liste d’attesta nellestrutture pubbliche costringono ancoraoggi ad attendere molti mesi dalla data diprenotazione;

è stata inoltre acclarata dai giudici latotale inerzia della Regione Puglia nell’at-trezzare un centro che potesse eseguire laPET TAC, nonostante la presenza di fondidisponibili, così come dichiarato dal di-rettore generale della ASL di Lecce, al finedi garantire tale necessaria prestazione;

la regione Puglia, in poco più di unanno, è stata così condannata a rimbor-sare le PET TAC sostenute da circa trentaammalati oncologici –:

se non si ritenga di intervenire, perquanto di competenza, per scongiurarequesto tipo di situazioni che, per un verso,limitano il diritto alla salute dei cittadini,per l’altro causano lungaggini e danni, siamateriali che economici, sia ai cittadiniche alle istituzioni.

(2-00207) « D’Ambrosio ».

Interrogazioni a risposta scritta:

BRAMBILLA. — Al Ministro della sa-lute. — Per sapere – premesso che:

in alcune realtà locali, come Orvieto(Terni), sono sorte interpretazioni noncorrette riguardo alla possibilità di utiliz-zare i pasti non consumati in mense

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pubbliche e private, per esempio quellescolastiche, in favore di canili, gattili ecolonie feline;

tale possibilità è espressamenteprevista dagli articoli 16, comma 11, let-tera g), e 18, comma 1, lettera e), delregolamento (CE) n. 1069/2009 « Impieghispeciali nei mangimi », che consentono laraccolta e l’utilizzo di sottoprodotti diorigine animale derivanti dalla fabbrica-zione di prodotti destinati al consumoumano, classificati « materiali di categoria3 » in base all’articolo 10 del citato rego-lamento. Nel rispetto di condizioni idoneea garantire il controllo dei rischi per lasalute pubblica e degli animali, l’autoritàcompetente può consentirne la raccolta el’uso per l’alimentazione di cani e gatti in« asili », da intendersi nel senso di strut-ture di ricovero e custodia;

previa autorizzazione di cui all’arti-colo 16, comma 1, lettera g), del regola-mento (CE) n. 1069/2009 da parte delcomune, è consentito quindi il riutilizzodegli avanzi delle mense pubbliche e pri-vate per l’alimentazione di cani e gatti;

dato che tali avanzi sono classificatisottoprodotti di origine animale di catego-ria 3, il loro trasporto deve avvenire conmezzi autorizzati e in condizioni idonee agarantire l’igiene. Se utilizzati entro le 24ore, gli avanzi possono non essere imma-gazzinati in celle frigorifere e, prima del-l’utilizzo, possono non essere sottoposti acottura ad una temperatura minima di 90o;

non è dunque necessario che le strut-ture di ricovero degli animali, pubbliche oprivate gestite non a scopo di lucro, siano,alle condizioni sopra riportate, dotate ditali specifiche attrezzature;

si sottolinea che il favorire questoriutilizzo presenta vantaggi sotto il profiloambientale, oltre che etico e, non ultimo,anche di risparmio economico;

in alcune realtà locali funzionanoinvece da anni accordi affinché i pasti nonconsumati in mense pubbliche e private,come quelle scolastiche, siano destinati infavore di canili, gattili e colonie feline. Tra

queste Padova, per le colonie feline, inaccordo con la locale sezione Enpa; ReggioEmilia con autorizzazione del 29 settem-bre 2003 a firma del dirigente del serviziocompatibilità ambientale del comune, perl’alimentazione degli animali presenti nelcanile Enpa riconosciuto e autorizzazioneal trasporto dei sottoprodotti di origineanimale fornita in data 17 settembre 2003dal veterinario dirigente dell’area sanitàanimale dell’Asl; Savona, con delibera-zione della giunta comunale n. 38 del 27febbraio 2007 per il progetto « Buon fine »tra comune, Coop Liguria e sezioni localidi Enpa e Lega nazionale per la difesa delcane; Pistoia, con nulla osta prot. 482 del4 giugno 2009 dell’unità operativa igieneambientale del comune e parere favore-vole della U.F. sanità pubblica veterinariadell’Asl rilasciato l’8 maggio 2009; Trani(Bari), con lettera del 5 ottobre 2011 deldirigente medico dell’Asl BAT-SIAN per ilritiro di cibo avanzato dal servizio mensascolastica da parte della locale sezionedella Lega nazionale per la difesa del canein favore del locale rifugio di cani –:

se intenda verificare la possibilità diinviare una nota a servizi veterinari pub-blici e comuni affinché vi sia una correttae univoca attuazione degli articoli 16,comma 1, lettera g), e 18, comma 1, letterae), del regolamento (CE) n. 1069/2009« Impieghi speciali nei mangimi ».

(4-01816)

LOREFICE, CIPRINI, DI VITA, BENE-DETTI, GRILLO, BALDASSARRE, MAR-ZANA, DI BENEDETTO, CHIMIENTI, SIL-VIA GIORDANO, BRESCIA, ZOLEZZI,CECCONI e MANTERO. — Al Ministrodella salute. — Per sapere – premesso che:

in Italia sono circa 5000 le personeammalate di mcs (sindrome sensibilitàchimica multipla), una malattia che col-pisce prevalentemente tra i 30 e i 40 annigenerando nei soggetti affetti una forteintolleranza e allergia a quasi tutti gliagenti chimici;

nonostante molti scienziati abbianoindividuato le cause di questa malattia,

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superando la vecchia tesi dell’origine psi-cologica della patologia, la stessa in Italianon viene considerata dal servizio sanita-rio nazionale;

secondo quanto riportato da un ar-ticolo su laspia.it del 9 settembre 2013, acausa di tale circostanza la signora Ma-riella Russo residente a Marina di Ragusa,affetta da questa malattia, deve recarsi aLondra periodicamente per curarsi, conun jet privato (non potendo prendere aereidi linea) e solo con un piccolo sussidiofornito dalla regione –:

se il Ministro interrogato non ritenganecessario assumere immediatamente ini-ziative per fornire sussidi economici allenumerose persone malate presenti sul ter-ritorio nazionale che sono costrette arecarsi all’estero a proprie spese per usu-fruire di cure che l’Italia nega loro oppureper riconoscere la mcs come malattiaposta a carico del servizio sanitario na-zionale, in attesa che vengano calendariz-zate e discusse in Parlamento le propostedi legge presentate in materia. (4-01823)

NICCHI, PIAZZONI, AIELLO e DISALVO. — Al Ministro della salute. — Persapere – premesso che:

come riportato dal quotidiano LaRepubblica dell’11 settembre scorso, duegiorni prima la pubblicazione dell’articolo,presso l’ambulatorio della Camera dei de-putati, una parlamentare si è presentata alpresidio sanitario di Montecitorio perchiedere al medico di turno « la prescri-zione della “capsula abortiva”, ma rice-vendo un diniego per un fatto di co-scienza: “anche il medico del turno suc-cessivo è obiettore, così come tutti gli altricolleghi qua dentro”, le viene detto »;

il medesimo articolo di stampa rac-conta come a seguito di questo avveni-mento, alcune parlamentari decidono difare « un piccolo esperimento sul campo eprovano a chiedere la pillola nelle farma-cie del centro di Roma. Per tre volte di filasi sentono rispondere che non cel’hanno »;

la richiesta da parte di una donna divedersi prescritto un contraccettivod’emergenza, come la cosiddetta « pilloladel giorno dopo », non comporta alcunapratica abortiva e conseguentemente nonpuò esservi un rifiuto motivato dal fatto diessere obiettore per le interruzioni digravidanza. Di conseguenza, è totalmenteillegittimo il ricorso all’articolo 9 dellalegge n. 194 del 1978 sul diritto all’obie-zione di coscienza;

risulta così confermata la difficoltàda parte delle donne di vedersi prescriverela « pillola del giorno dopo », e quindi unfarmaco contraccettivo, dal medico di baseo al pronto soccorso/ambulatorio, nonchédi ottenere da molte farmacie la medesimapillola, pur se in possesso della necessariaprescrizione medica. E questo anche se lalegge prevede che i farmacisti non possonorifiutarsi di vendere le specialità medici-nali di cui siano provvisti;

quanto accaduto presso il presidiosanitario della Camera è sintomatico delladifficoltà nel nostro Paese, a vedere sem-pre riconosciuta l’autodeterminazionefemminile e tutelati e garantiti i dirittidelle donne sanciti dalla legge in tema diprocreazione responsabile;

proprio in tema di procreazione re-sponsabile della donna, seppur in ambitodecisamente diverso da quanto suesposto,va altresì ricordato che l’11 giugno 2013 laCamera ha esaminato e votato le mozionipresentate dai diversi Gruppi parlamentariin materia di obiezione di coscienza allalegge n. 194 sull’interruzione volontaria digravidanza;

pur se con accenti diversi, le suddettemozioni, accolte dal Governo, hanno im-pegnato l’Esecutivo a garantire la pienaapplicazione alla legge n. 194 del 1978 daparte di ogni struttura pubblica o delprivato accreditato su tutto il territorionazionale;

si ricorda che il ricorso al dirittoall’obiezione di coscienza del personalesanitario in materia di interruzione volon-taria di gravidanza comporta attualmente

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la difficoltà di applicare quanto previstodalla legge n. 194. Quasi sette medici gi-necologi su dieci è obiettore. I dati mediaggregati per Nord, Centro, Sud e Isoleindicano percentuali di ginecologi obiettoridi coscienza pari rispettivamente al 65,4per cento; 68,7 per cento; 76,9 per cento;71,3 per cento. Il maggior numero diobiettori si trova al Sud, con la punta piùalta in Molise, dove si raggiunge l’85 percento –:

se non ritenga indispensabile confer-mare e diffondere la conoscenza dei dirittiin tema di contraccezione di emergenza,anche tramite adeguate azioni informativesull’obbligo di dispensazione dei farmacida parte dei farmacisti, e sull’esclusionedel diritto all’obiezione di coscienza per imedesimi farmacisti nonché per i medici,anche di base, relativamente al rilasciodella prescrizione medica necessaria perottenere un contraccettivo d’emergenza;

quali iniziative concrete il Governointenda assumere, sempre in tema di pro-creazione responsabile e di autodetermi-nazione della donna, al fine di garantire lapiena applicazione della legge n. 194 del1978 su tutto il territorio nazionale, anchealla luce degli impegni assunti in tal sensoa seguito delle mozioni approvate dallaCamera l’11 giugno 2013. (4-01833)

Pubblicazione di un testo riformulato.

Si pubblica il testo riformulato della in-terrogazione a risposta scritta Pesn. 4-00725, già pubblicata nell’allegato B airesoconti della seduta n. 29 del 5 giugno2013.

PES e BORGHI. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro dei beni e delle attivitàculturali e del turismo. — Per sapere –premesso che:

la società Saras spa ha presentato nelgiugno 2011, e regolarizzato ad agosto

2011, l’istanza di verifica di assoggettabi-lità a valutazione di impatto ambientalerelativa alla « realizzazione di un pozzoesplorativo per la ricerca di idrocarburinel permesso di ricerca denominato Eleo-nora »;

il progetto prevede la realizzazione diun pozzo denominato Eleonora 1 Dir,della profondità di 2.850 metri, entrol’area del permesso di ricerca « Eleonora »che si estende su una superficie di circa44.300 ettari nell’entroterra del Golfo diOristano;

il pozzo sarà realizzato con tecnica arotazione e circolazione inversa di fanghibentonitici e dopo i primi 450 metri verràdirezionato, con un angolo di deviazione dicirca 300 dalla verticale, in modo daconsentire il raggiungimento di cinqueobiettivi minerari a profondità variabile,non allineati sulla stessa verticale matraslati progressivamente verso NNE;

il punto di intesto del pozzo è situatoa circa 4,5 chilometri dall’abitato di Ar-borea e a circa 180 metri dal SIC ITB030016 « Stagno di S’Ena Arrubia e terri-tori limitrofi » e dalla ZPS ITB 034001« Stagno di S’Ena Arrubia », la cui peri-metrazione coincide con quella della zonaumida di importanza internazionale IT016 « Stagno di S’Ena Arrubia »;

per l’allestimento del cantiere, cheoccupa una superficie di 570 metri quadrisono previsti la rimozione preliminaredello strato superficiale di circa 40 centi-metri di terreno vegetale, la realizzazionedi una pavimentazione superficiale costi-tuita da uno strato di pietrisco costipato erullato, la messa in opera delle opere civili(cantina, basamenti degli impianti, cana-lette di raccolta acque, e altro) oltre chel’installazione di impianti (torre di perfo-razione di altezza 45 metri, top drive,generatori elettrici, circuito fanghi, bacinidi stoccaggio fanghi esausti, e altro);

le operazioni di perforazione preve-dono l’infissione nel suolo mediante bat-tipalo di un tubo guida del diametro di 20fino alla profondità di 50 metri o fino a

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rifiuto totale, la perforazione, all’internodel tubo guida, del primo tratto del pozzofino a una profondità di 450 metri, suc-cessivo rivestimento con colonna da 13 3/8(colonna di ancoraggio) e cementazionedell’intercapedine tra pareti del foro esuperficie esterna della colonna, la perfo-razione del tratto intermedio del pozzo(da 450 metri a 1.550 metri), rivestimentocon colonna da 9 5/8 e cementazionedell’intercapedine; la perforazione dell’ul-timo tratto, da 1.550 metri a 2.850 metri,rivestimento con liner da 7 e cementa-zione;

il paese di Arborea è il principaledistretto agricolo e di allevamento bovinodi tutta la Sardegna;

vi sono circa 200 aziende e oltre30.000 capi bovini che producono il 98 percento del latte vaccino sardo per un girod’affari di diverse centinaia di milioni dieuro;

la realizzazione del pozzo avrebbe ungrosso impatto sull’economia locale;

è nato un comitato civico per opporsial « progetto Eleonora » che ha evidenziatoda subito le carenze del progetto e latotale incompatibilità con la storia el’identità di Arborea e di tutta la provinciadi Oristano;

una delibera dell’assessorato regio-nale all’industria del 2009 autorizzava laSaras spa ad ispezionare il territorio inesame;

inizialmente la regione Sardegna nonaveva ritenuto necessaria la valutazione diimpatto ambientale;

in seguito alle richieste e alle osser-vazioni pervenute al servizio SAVI daparte del comitato civico « no al ProgettoEleonora », di diverse associazioni ambien-taliste, di centinaia di cittadini e di Pro-gReS Progetu Repùblica si è ritenuto didover richiedere la valutazione di impattoambientale;

con delibera del 18 aprile 2012, in-fatti, la giunta regionale ha deciso disottoporre alla procedura di valutazione di

impatto ambientale l’intervento in que-stione, proprio « in considerazione dellecriticità legate, principalmente, all’ubica-zione dell’intervento in aree ad elevatasensibilità ambientale, con particolare ri-ferimento al fatto che l’area di cantierericade all’interno della fascia costiera; èinterna all’Oasi di protezione faunistica“S’Ena Arrubia” (istituita con decreto del-l’ass. dif. ambiente n. 111 del 20 luglio1978), si trova a meno di 150 metri da SIC,ZPS e aree umide Ramsar, è interna allaperimetrazione dell’IBA 218 “Sinis e stagnidi Oristano”. Nondimeno è risultata criticala vicinanza dell’area di intervento a re-cettori sensibili (aziende, abitazioni, e al-tro), da cui il cantiere dista poche centi-naia di metri »;

il 7 maggio 2012 il comune di Arbo-rea ha deliberato la propria opposizione al« progetto Eleonora » così come aveva fattoin precedenza l’amministrazione comunaledi Marrubiu, consapevole del fatto che ilterritorio non è organizzato per compar-timenti stagni e che eventuali danni alterritorio di Arborea si sarebbero inevita-bilmente riversati anche sui comuni limi-trofi;

con comunicazione del 27 marzo2012 il Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare richiamaval’assessorato regionale e il comune di Ar-borea a fornire informazioni in merito allepossibili incidenze negative sullo stagnoS’Ena Arrubia SIC-ZPS e zone limitrofe;

il Ministro era già intervenuto inproposito con nota del 23 dicembre 2011nella quale aveva chiesto rassicurazionialla regione Sardegna e all’amministra-zione comunale;

come già evidenziato nella primanota di dicembre, il Ministero scriveva che« in relazione ad eventuali alterazioni dellostato di conservazione del sito Stagno diS’Ena Arrubia, ipotizzabili come derivatedalla compromissione della falda freaticadurante le attività di trivellazione, si sot-tolinea l’importanza di condurre un ap-profondito studio da parte della Società

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proponente di tutte le possibili interfe-renze indirette nei confronti dei siti Na-tura 2000 presenti »;

inoltre, il Ministro ha ricordato chela zona riceve dei finanziamenti (progettoLIFE) per scopi ambientali –:

se il Governo sia a conoscenza deifatti esposti in premessa e se non ritengache la realizzazione di un pozzo esplora-tivo per la ricerca di idrocarburi nelpermesso di ricerca denominato Eleonorapossa recare grave pregiudizio all’am-biente e alla popolazione di quei luoghi;

se sia sua intenzione porre in operatutte le iniziative di competenza necessarieper tutelare le aree ad elevata sensibilitàambientale interessate dal progetto « Eleo-nora » e la popolazione ivi residente.

(4-00725)

Ritiro di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interpellanza urgente Rughettin. 2-00165 del 30 luglio 2013;

interpellanza urgente Velo n. 2-00198del 9 settembre 2013;

interpellanza urgente D’Ambrosion. 2-00206 del 12 settembre 2013.

Trasformazione di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati cosìtrasformati su richiesta dai presentatori:

interrogazione a risposta orale Bru-netta n. 3-00276 del 9 agosto 2013 ininterpellanza n. 2-00208;

interrogazione a risposta orale Bru-netta n. 3-00277 del 9 agosto 2013 ininterpellanza n. 2-00209.

ERRATA CORRIGE

Interpellanza urgente Di Vita e altrin. 2-00150 pubblicata nell’Allegato B airesoconti della seduta n. 54 del 16 luglio2013. Alla pagina 3370, seconda colonna,dalla riga diciottesima alla riga dicianno-vesima, deve leggersi: « Marzana, Nuti, Lo-refice, Rostellato, Tripiedi, Cominardi, » enon « Marzano, Nuti, Rostellato, Tripiedi,Cominardi, » come stampato.

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INTERROGAZIONI PER LE QUALI E PERVENUTA

RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA

LUCIANO AGOSTINI. — Al Ministrodelle politiche agricole alimentari e fore-stali. — Per sapere – premesso che:

da diversi anni nel mese di agosto siapplica il fermo biologico della pesca astrascico;

dal 2012 il fermo è stato prolungatodai 30 giorni iniziali, a 45 giorni con unadisciplina post fermo molto penalizzanteper alcune marinerie;

il fermo 2013 divide in due la fasciacostiera adriatica: alto Adriatico e bassoAdriatico individuando due diverse date diinizio fermo;

il periodo estivo risente della man-canza di pesce fresco soprattutto per laristorazione nei luoghi a più forte impattoturistico;

il settore ittico è attraversato da unaforte crisi economica particolarmente ac-centuata dall’aumento del prezzo del car-burante;

da anni le marinerie e la comunitàscientifica auspicano un fermo biologicofatto in maniera diversa, scegliendo unperiodo diverso dall’attuale;

il fermo pesca 2012 è stato pagato intutta Italia tranne che per alcune mari-nerie delle Marche in particolare quella diSan Benedetto del Tronto;

il pagamento del fermo 2013 dovràessere liquidato a tutte le marinerie nellostesso periodo evitando la discrezionalitàcome avvenuto in passato –:

se il Ministro intenda aprire unadiscussione tra le marinerie e la comunitàscientifica per modificare il fermo biolo-gico 2014, anche in considerazione del-l’entrata in vigore della nuova politicacomune della pesca;

se si intendano assumere iniziativeper diminuire le difficoltà derivanti dallasituazione post fermo nella zona del bassoAdriatico;

perché non sia stato ancora pagato ilfermo pesca del 2012 di alcune marineriedelle Marche;

se per il 2013 saranno eliminate tuttele lungaggini relative alla liquidazione del-l’indennità del fermo biologico, assicu-rando che questo venga fatto con criteri emodalità oggettivi e non discrezionalicome avvenuto fino ad ora. (4-01642)

RISPOSTA. — In relazione all’interroga-zione in esame sul pagamento delle misurecollegate al fermo biologico della pesca perl’anno 2012 e sulla regolamentazione delfermo pesca per l’anno in corso e per ilfuturo, si ritiene opportuno, innanzitutto,rammentare che la sospensione temporaneadella pesca è uno strumento di tutela dellerisorse ittiche che è stata attivata, anche perl’annualità in corso, nell’ambito del Pro-gramma operativo FEP 2007/2013 con par-ticolare riferimento alla linea d’intervento

Atti Parlamentari — I — Camera dei Deputati

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definita « Aiuti pubblici per l’arresto tem-poraneo delle attività di pesca ».

Il periodo di arresto temporaneo, arti-colato per aree geografiche (GSA), è desti-nato alle imbarcazioni autorizzate con isistemi strascico e/o volante ed è discipli-nato in conformità a quanto previsto daiPiani di gestione adottati a livello nazionalecon decreto direttoriale del 20 maggio 2011,sulla base dei dati scientifici riguardanti lostato delle specie ittiche.

Nell’ambito delle indicazioni di cui aipiani di gestioni, il provvedimento di disci-plina delle modalità di fermo pesca, perl’anno corrente, è stato definito sentite leregioni e le associazioni nazionali profes-sionali e sindacali di settore, coniugando leesigenze di tutela delle risorse marine coni necessari parametri di sostenibilità socio-economica sia del comparto pesca in sensostretto che delle attività produttive correlate(esempio trasformazione alimentare, risto-razione, turismo eccetera).

Si rappresenta, inoltre, che la sospen-sione dei pagamenti, anche relativi ai premidel fermo pesca dell’anno 2012, è statadeterminata dall’interruzione dei termini dipagamento delle domande inoltrate dalleautorità italiane, operata dalla Commis-sione europea, a decorrere dal dicembre2011, per carenze riscontrate nel sistema digestione e controllo della misura.

A seguito della azione correttiva operatadal Ministero e delle verifiche effettuatedalla Commissione europea, è stato possi-bile rimuovere l’interruzione e riattivare leprocedure dei rimborsi per le domande dipagamento presentate dal nostro Paese.

Si segnala che attualmente sono statecompletate, da parte dei competenti ufficiministeriali, tutti i procedimenti di liqui-dazione del fermo temporaneo della pescaper l’anno 2012.

Per quanto riguarda il fermo biologicoper l’anno prossimo, sicuramente si pro-seguirà con il sistema di aggiornamentodei dati scientifici necessari e con laconcertazione delle modalità regolamentaricon i rappresentanti delle regioni e delleparti sociali, sempre contemperando la

disciplina nazionale con la programma-zione nazionale e con le norme comuni-tarie vigenti.

Il Ministro delle politiche agri-cole alimentari e forestali:Nunzia De Girolamo.

BALDELLI e ABRIGNANI. — Al Mini-stro delle infrastrutture e dei trasporti. —Per sapere – premesso che:

l’eliminazione del treno Roma-An-cona delle 19,30, l’ipotesi di cancellazionedel Frecciabianca 9852 Roma-Falconara-Ravenna delle 17.35, nonché della corsadelle 7,44 del mattino da Falconara Ma-rittima a Roma (Frecciabianca 9851), ri-schia nel versante dei collegamenti diimpoverire ulteriormente una regionecome le Marche che già storicamente sof-fre di gravi carenze infrastrutturali, diledere i diritti dei tanti pendolari marchi-giani che per vari motivi hanno bisogno diraggiungere quotidianamente le regioni li-mitrofe, di bloccare le potenzialità di svi-luppo economico delle località diretta-mente colpite da queste decisioni –:

se il Governo non intenda interve-nire, per quanto di sua competenza, per ilripristino da parte di Trenitalia del trenosoppresso Roma-Ancona delle 19,30 e persalvaguardare il mantenimento dell’attualetratta (e relativi orari e stazioni di fer-mata) del Frecciabianca 9851 Ravenna-Falconara-Roma e del Frecciabianca 9852Roma-Falconara-Ravenna. (4-00774)

RISPOSTA. — Con riferimento all’interro-gazione in esame, si forniscono i seguentielementi di risposta.

Il gruppo Ferrovie dello Stato ha pre-liminarmente sottolineato che sulla rela-zione Roma – Ancona e viceversa i colle-gamenti (3 coppie giornaliere) Eurostar,effettuati sino a dicembre 2011, presenta-vano da tempo un rapporto costi/ricavinegativo, a causa di una forte diminuzionedella frequentazione, con perdite rilevantiper il gestore ferroviario.

Atti Parlamentari — II — Camera dei Deputati

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Pertanto, al fine di mantenere attivo ilservizio sulla suddetta relazione, a seguitod’intesa del ministero delle infrastrutture edei trasporti con Trenitalia, con l’orario deldicembre 2011 si è provveduto, mantenendosostanzialmente invariati i tempi di percor-renza, a trasformare due coppie di Eurostarin Intercity, inserendole nel contratto diservizio 2009-2014 con lo Stato.

Per i treni oggetto del contratto, econo-micamente non sostenibili da parte di Tre-nitalia, i ministeri contraenti (ministerodelle infrastrutture e dei trasporti – mini-stero dell’economia e delle finanze), nel-l’ambito delle risorse di cui dispongono,erogano corrispettivi in coerenza conquanto stabilito nel Piano economico-fi-nanziario inserito anch’esso nel contrattostesso.

In merito alla soppressione della terzacoppia, gli Eurostar 9334 (con partenza daRoma alle 19.32 e arrivo ad Ancona alle22.50) e 9327 (con partenza da Ancona alle11.13 e arrivo a Roma alle 14.28), dispostada Ferrovie dello Stato – con l’orario didicembre 2011 – a causa, come sopraevidenziato, delle maggiori perdite dovute aminori frequentazioni e per la mancanza diulteriori risorse necessarie al loro funzio-namento, il ministero delle infrastrutture edei trasporti, sollecitato anche dalle innu-merevoli richieste giunte dall’utenza, hacercato di individuare possibili soluzioni afavore dei viaggiatori.

Peraltro, nonostante i tentativi esperitida questo ministero, l’unica ipotesi percor-ribile è risultata quella di prevedere unaconnessione a Foligno con l’IC 546, inservizio sulla relazione Roma – Perugia, inpartenza alle ore 19.55.

Tuttavia, tale soluzione avrebbe comun-que comportato un incremento di costi perla cui copertura le risorse previste per ilfinanziamento del contratto di servizio dellamedia e lunga percorrenza risultavano in-sufficienti; si ricorda in merito che il prin-cipio che sottende all’offerta contribuitarimane quello di sostenere la mobilità amedia e lunga percorrenza a livello nazio-nale, mentre il trasporto pendolare, anchequando si avvantaggia dei collegamenti dimedia e lunga percorrenza, rimanda alle

competenze delle regioni, nel cui ambitorientrano la programmazione e la gestionedei servizi che assicurano principalmente lamobilità dei viaggiatori pendolari.

I rapporti con Trenitalia e le regionisono disciplinati da un contratto di servizio,nell’ambito del quale vengono definiti, tral’altro, il volume e le caratteristiche deiservizi da effettuare, sulla base delle risorseeconomiche rese disponibili dalle regionistesse.

È opportuno segnalare, peraltro, chenella fascia oraria di prima serata, il col-legamento tra Roma e Ancona è tutt’oggiassicurato dal treno regionale veloce 12176(in partenza alle ore 18,28).

L’interrogante inoltre, ha posto l’atten-zione sull’ipotesi di cancellazione del col-legamento « Frecciabianca » Roma-Falco-nara-Ravenna e viceversa (treni 9852 e9851).

Al riguardo, si precisa che i treni « Frec-ciabianca » vengono effettuati da Trenitaliain regime di mercato (non ricevendo alcuncorrispettivo pubblico) e, pertanto, soste-nendosi esclusivamente con i ricavi datraffico, la relativa programmazione sifonda su valutazioni di carattere commer-ciale.

Ad ogni modo, preme assicurare l’inter-rogante che, con l’orario in vigore dalloscorso 9 giugno, la citata coppia di « Frec-ciabianca » (Roma-Falconara-Ravenna eviceversa) è stata confermata fino a dicem-bre prossimo.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Maurizio Lupi.

BENAMATI, BARGERO, CASATI,BOCCUZZI, PORTAS, COVELLO e GRI-BAUDO. — Al Ministro dello sviluppo eco-nomico. — Per sapere – premesso che:

i prezzi dei carburanti per autotra-zione in Italia sono fra i più elevati inEuropa;

il 2012 è stato caratterizzato da unaforte contrazione nei consumi di carbu-ranti con una perdita complessiva di circail -10 per cento, con la benzina che

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dimezza i valori rispetto al 2000, sotto i 9milioni/tonnellata ed il gasolio auto con un-10 per cento (-2,5 milioni/tonnellata) sul2011;

la struttura dei costi di vendita deicarburanti è essenzialmente basata sullevoci di acquisizione della materia prima,sulle lavorazione, sui margini lordi e sullacomponente fiscale (accise ed Iva);

secondo quanto evidenzia la bancadati del centro studi Promotor GL Events,la maggiore spesa per carburanti sostenutadagli automobilisti e dai motociclisti ita-liani è legata soprattutto alla crescita delcarico fiscale;

nel contempo, però, le dinamichedifferenti dei prezzi di mercato della ma-teria prima e l’andamento dei costi allapompa hanno più volte sollecitato l’ipotesidi manovre speculative sui prezzi finali ditali prodotti;

si apprende di recente dalla stampache un’indagine dell’autorità giudiziaria(procura di Varese) indicherebbe comefondata l’ipotesi che alcune compagniepetrolifere abbiano messo in atto manovrespeculative sul prezzo della benzina quasia prefigurare la messa in atto di un veroe proprio « cartello » speculativo;

sempre da fonti stampa si apprendeche dalle indagini sembrano esistere « in-dizi di commissione dei delitti di cui agliarticoli 501 o 640 del Codice penale daparte di legali rappresentanti e compo-nenti dei cda e dirigenti delle compagniepetrolifere... »;

i reati di cui agli articoli in questionesarebbero quindi identificabili in turbativadel mercato e truffa;

sempre da queste informazionistampa emergerebbe uno scambio di in-formazioni tra le varie compagnie e ancheuna reciproca cessione di quantitativi dicarburanti l’una con l’altra, cosa che se-condo la procura dimostrerebbe una sortadi correlazione stretta tra soggetti in teoriaconcorrenti;

i dati risulterebbero da rilevazioni everifiche di lunga durata eseguite dallaGuardia di finanza;

l’indagine investirebbe le principalisigle in commercio: Shell, Tamoil, Eni,Total, Erg, Esso, Kuwait Petroleum, Apiche avrebbero, sempre secondo notizieriportate dalla stampa, fatto scattare ilclassico meccanismo del « cartello » deiprezzi a danno dei consumatori;

per una questione di competenzaterritoriale il giudice ha deciso che aprocedere siano le procure territoriali,principalmente Roma e Milano;

non risultano precedenti in Italia perun’indagine giudiziaria che cerca di farluce appieno sul meccanismo di forma-zione dei prezzi della benzina;

a partire da febbraio 2011 il Mini-stero dello sviluppo economico, attraversola direzione generale per il mercato, laconcorrenza, il consumatore, la vigilanza ela normativa tecnica, dovrebbe espletareazioni di sorveglianza e controllo, anche inattuazione dell’articolo 51 della legge 23luglio 2009 e del decreto ministeriale 15ottobre 2010, sui prezzi dei carburanti perautotrazione per uso civile realmente pra-ticati –:

pur nel doveroso rispetto delle pre-rogative autonome dei diversi poteri eautorità dello Stato, quali siano in detta-glio i meccanismi di sorveglianza da partedel Ministero nel settore e, ove quanto inpremessa risponda al vero, cosa risulti alMinistro e cosa abbia in programma perverificare ulteriormente lo stato della si-tuazione a tutela di tutti i cittadini utenti.

(4-00133)

RISPOSTA. — Circa la richiesta degli in-terroganti in merito alle manovre specula-tive da parte di alcune compagnie petroli-fere sul prezzo della benzina, tali da pre-figurare un « cartello dei prezzi » a dannodei consumatori, ed agli esistenti meccani-smi di sorveglianza e controllo sui prezzi dicarburante per autotrazione per uso civile,si evidenzia quanto segue.

Atti Parlamentari — IV — Camera dei Deputati

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La dinamica dei prezzi dei carburantiper autotrazione è da tempo una questionemolto seguita dall’opinione pubblica ed èstata oggetto negli anni di numerose inda-gini conoscitive, sia da parte dell’Autoritàgarante della concorrenza e del mercato(AGCM) che del Parlamento.

Anche da parte di organismi internazio-nali, da ultimo lo OIOSCO (Organizzazioneinternazionale delle Autorità di vigilanzasulle borse), su richiesta del G20, si sonosviluppate indagini sugli andamenti deiprezzi internazionali e sul ruolo delle Agen-zie che trattano la materia (Platts, Argus,eccetera), senza che siano state riscontrateanomalie. Tali accurate analisi sono giunte,unicamente, al suggerimento di adottare uncodice etico.

Quanto agli esiti delle indagini a livelloparlamentare e dell’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato, soprattutto re-lativamente a quelle più recenti, si osservache esse non hanno acquisito evidenza dicomportamenti anomali o scorretti. Sonostati invece rilevati profondi cambiamentidel settore, con un mutamento dei soggettipresenti sul mercato e una crescente pre-senza di operatori non legati alle compagniepetrolifere tradizionali, che hanno intro-dotto sempre più elementi positivi di con-correnzialità nel mercato.

Nell’indagine conoscitiva (IC 44) conclu-sasi nel dicembre 2012, l’Autorità garantedella concorrenza e del mercato ha riscon-trato, anche da parte delle compagnie in-tegrate, politiche di forte scontistica che« hanno innescato una serie di reazioni diprezzo da parte degli attori del mercato, chesembrano denotare un cambiamento insenso maggiormente concorrenziale dell’in-terazione di settore ».

In tale quadro gli interventi del Mini-stero dello sviluppo economico sono statiorientati innanzitutto ad attività di moni-toraggio dei prezzi, effettuando attività gior-naliere e settimanali di rilevazione deglistessi, attraverso le quali, il comportamentodegli operatori viene sottoposto a costantevigilanza. Trattasi di due rilevazioni:

una giornaliera: relativa ai prezzi con-sigliati dalle singole aziende petrolifere aigestori che, in quanto proprietari dei car-

buranti, fissano direttamente il prezzo alpubblico;

una settimanale: del cosiddetto prezzomedio Italia, in attuazione di disposizionicomunitarie, oggetto nel novembre scorso diuna revisione della metodologia di deter-minazione, per meglio cogliere le trasfor-mazioni in atto della rete italiana verso la« selfizzazione » ed il sempre maggiore ruolodella grande distribuzione organizzata edelle pompe bianche.

Da tali rilevazioni emerge una differen-ziazione dei prezzi, non solo da compagniaa compagnia, ma anche da impianto aimpianto, uno « stacco » con i prezzi deglialtri Paesi europei compatibile con le dif-ferenze strutturali tra la nostra rete e quelladegli altri Paesi, che è caratterizzata davolumi di vendita per impianto quasi doppi,nonché una graduale riduzione di tale« stacco » derivante dall’aumento della dif-fusione del self-service.

Inoltre si è intervenuto in via normativacon disposizioni che stanno incidendo, intermini progressivamente significativi, peruna sempre maggiore trasparenza ed effi-cienza del mercato, nonché per aumentareil grado di competitività degli operatori.

Al riguardo si pongono una serie didisposizioni contenute nell’articolo 28 deldecreto legislativo n. 98 del 2011, conver-tito con legge n. 111 del 2011, nell’articolo17 del decreto legislativo n. 1 del 2012convertito con legge n. 27 del 2012 e neldecreto legislativo n. 249 del 2012, tra cuisi citano:

l’obbligo dal 1o gennaio 2013 di dotaretutti gli impianti di apparecchiature selfservice pre pagamento;

il divieto per le amministrazioni localidi porre limitazioni all’utilizzo di tali ap-parecchiature, caratterizzate da prezzi piùbassi, durante l’orario di apertura purchésia assicurato anche il rifornimento assi-stito;

la liberalizzazione degli impianti com-pletamente automatizzati con significativirisparmi per l’utenza, fuori dai centri abi-tati;

Atti Parlamentari — V — Camera dei Deputati

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l’apertura verso nuove forme contrat-tuali tra compagnie petrolifere e gestori, ingrado di cogliere l’evoluzione del mercato;

la liberalizzazione delle attività com-merciali presso gli impianti, integrative al-l’attività di distribuzione carburanti, ingrado di generare maggiore produttività, siaper i gestori che per i titolari;

una maggiore apertura al mercatodella logistica anche per operatori comple-tamente indipendenti dalle Compagnie pe-trolifere integrate, attraverso la costituzionepresso il GME di una piattaforma infor-matica che agevoli la conoscenza e quindil’accesso alla logistica esistente da parte ditali soggetti indipendenti;

la costituzione di una piattaforma in-formatica per il mercato all’ingrosso deicarburanti per autotrazione per aumentarela trasparenza del mercato e le opportunitàper gli operatori indipendenti minori.

Ritornando alla situazione dei prezzidei carburanti, si vuole aggiungere chel’Italia, rispetto agli altri paesi europei,sulla base degli ultimi dati disponibili all’8aprile 2013, risulta il Paese con il prezzoal consumo della benzina più elevatonell’area europea ed è superato solo daSvezia e Regno Unito per quel che ri-guarda il gasolio.

Analizzando le singole componenti delprezzo, la componente fiscale (accise edIVA) pesa per il 58,5 per cento del prezzofinale per la benzina ed il 54,50 per centoper il gasolio ponendosi tra le più elevate inEuropa. Il prezzo industriale, alla stessadata, era pari a 0,735 euro per la benzinae 0,761 euro per il gasolio rispettivamentea fronte di medie dell’area monetaria pari aeuro 0,722 per la benzina e 0,747 euro peril gasolio, che portano l’Italia in una po-sizione intermedia rispetto a graduatorieeuropee.

Per quanto riguarda gli strumenti messiin campo anche in attuazione della leggen. 99 del 2009, si rileva che la normaprevede l’obbligo di comunicazione al Mi-nistero dello sviluppo economico dei prezzidei carburanti per autotrazione civile a fini

di pubblicazione. L’articolo 51 della citatalegge, ha fornito i criteri di gradualità esostenibilità per individuare le decorrenzedell’obbligo, delegando il Ministero dellosviluppo economico ad adottare un decretoattuativo, fermo rimanendo che, dall’appli-cazione delle disposizioni in questione, nonpossono derivare nuovi o maggiori oneriper la finanza pubblica, dovendo le attivitàpreviste svolgersi con le risorse umane,strumentali e finanziarie disponibili a le-gislazione vigente.

Inoltre, la legge n. 99 del 2009 prevedeche la violazione dell’obbligo di comunica-zione è accompagnata da sanzione ammi-nistrativa pecuniaria in caso di omessacomunicazione o nell’eventualità che ilprezzo effettivamente praticato sia superiorea quello comunicato dal singolo impianto,secondo quanto previsto dall’articolo 22comma 3 del decreto legislativo n. 114 del1998.

Il decreto ministeriale 15 ottobre 2010aveva fissato gli elementi attuativi ed unprogramma di estensione dell’operativitàdell’obbligo che, a partire dalla rete auto-stradale, si sarebbe gradualmente esteso allestrade statali e, infine, a tutto il reticolatostradale del territorio nazionale. Oltre adefinire alcuni dettagli operativi, il decretoministeriale aveva stabilito che l’obbligo dicomunicazione dei prezzi riguardasse al-meno una forma di vendita per ogni tipo-logia di carburante e, se presente nel corsodell’orario di apertura dell’impianto, questatipologia dovesse essere quella del riforni-mento self service. Inoltre, le comunica-zioni successive alla prima sarebbero do-vute avvenire in ogni caso di variazione inaumento e comunque, in assenza di varia-zioni in aumento, entro l’ottavo giorno. Taliprevisioni sono state confermate dal decretoministeriale 17 gennaio 2013 (cfr dopo) alfine di consentire un ragionevole grado diaggiornamento dei prezzi nell’interesse deiconsumatori, limitando l’onere di comuni-cazione in capo ai gestori.

A partire da febbraio 2011 è stato av-viato il sistema di raccolta e pubblicazionedei prezzi per le autostrade. Dopo il pri-mo periodo di sperimentazione ad ottobre2012 è stata resa operativa l’evoluzione

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del sistema che consentirà l’estensione dellaraccolta dei prezzi ai circa 24.000 puntivendita di carburanti.La nuova piattaforma, accessibile all’indi-rizzo http://carburanti.mise.gov.it, consentedi gestire tutte le procedure interamenteon-line, avvalendosi del collegamento tele-matico con il registro delle imprese perl’anagrafica delle imprese coinvolte. Il sitoprevede un accesso ad un’area riservata peri gestori che devono comunicare i prezzi eun accesso libero per i consumatori che,avvalendosi di diversi criteri di ricerca,(geografici, tipologia di carburante e diversemodalità di vendita, percorso stradale) pos-sono consultare i prezzi individuando quellipiù convenienti con i dettagli dell’area dirifornimento che li pratica, compresa lageolocalizzazione dell’area su una mappageografica.

Dal punto di vista normativo, inoltre, ilMinistro dello sviluppo economico ha fir-mato il 17 gennaio 2013 un nuovo decretodi attuazione della legge n. 99 del 2009 cheè stato pubblicato nella Gazzetta ufficialedel 15 marzo 2013 e nel sito internet delMinistero il 20 marzo, data a partire dallaquale sono state fissate le decorrenze degliobblighi per l’estensione graduale dell’ob-bligo in questi termini.

In dettaglio, il calendario dell’estensionedell’obbligo prevede le seguenti decorrenzeche coinvolgono in primo luogo gli impiantisituati lungo le strade statali (come giàprevisto a suo tempo dal decreto ministe-riale 15 ottobre 2010):

a partire dal 19 aprile 2013, conriferimento agli impianti che distribuisconogpl o metano;

dal 18 giugno 2013, per gli impiantiche vendono benzina o gasolio, solo conmodalità self service o anche con modalitàself service, ma durante l’intero orario diapertura;

dal 18 luglio 2013, per i restantiimpianti della rete stradale statale;

dal 16 settembre 2013, infine, am-pliamento a tutti i restanti distributori,per tutta la rete stradale, anche urbana,

senza distinzioni di tipologie di carburantie di forme di vendita.

Su base volontaria è poi possibile co-municare i prezzi anche prima della decor-renza dell’obbligo per la propria tipologia diimpianto, nonché per tipologie di vendita ocarburanti ulteriori, rispettando comunquele stesse periodicità di aggiornamento.

Una volta comunicati dai gestori, iprezzi sono visibili in tempo reale daiconsumatori sul sito secondo le modalità diricerca sopra riportate.

Per quel che riguarda l’attività di mo-nitoraggio dei prezzi ricevuti, bisogna tenerpresente che fino ad oggi il data base adisposizione del Ministero era limitato aisoli impianti autostradali e non rappresen-tativo pertanto di tutta la rete distributiva.Peraltro l’attività di monitoraggio sulla re-golarità di comunicazione è stata costante,provvedendo a segnalare i casi di omessoaggiornamento dei prezzi per lunghi periodiai comuni territorialmente competenti chein alcuni casi hanno irrogato anche san-zioni.

Nelle more del completamento dell’ope-ratività dell’obbligo, il Ministero sta for-nendo tutte le informazioni utili e offrendoassistenza affinché il processo di registra-zione al sistema da parte dei gestori avvengacorrettamente, quale necessaria premessaper il futuro buon funzionamento del mo-dello di comunicazione dei prezzi. A partiredal mese di settembre, poi, potranno effet-tuarsi analisi più dettagliate sui prezzi co-municati oltre che desumere ulteriori in-formazioni, anche a livello locale, sulla retedistributiva dei carburanti per autotrazione.Ovviamente tali analisi potranno focaliz-zare la fase finale della filiera di formazionedel prezzo, ovvero, il mercato al dettaglio.

Infine, si deve ricordare che recente-mente è stato firmato dal Ministro dellosviluppo economico anche un altro de-creto, in attuazione dell’articolo 19 deldecreto-legge n. 1 del 2012, che riguardala trasparenza e la conoscibilità dei prezzieffettivamente praticati presso le singolestazioni di rifornimento, al fine di con-sentire scelte più consapevoli da parte deiconsumatori.

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La norma in questione (articolo 19commi 2 e 3) individua una serie di ele-menti che dovranno caratterizzare la visi-bilità dei prezzi dalla carreggiata stradale –dando così attuazione anche ad una spe-cifica previsione del Codice del consumo(articolo 15 comma 5 secondo periodo) –volti a fornire maggiore chiarezza di infor-mazione. Tali elementi in sintesi sono:esposizione del prezzo finale effettivamentepraticato (senza indicazione sotto forma disconti); omogeneità di indicazione dei prezziper una più immediata ed agevole parago-nabilità degli stessi (preciso ed uniformeordine di esposizione; indicazione del prezzoper l’erogazione self-service come sorta diprezzo di riferimento ed indicazione deldifferenziale in aumento per il prezzo pra-ticato per l’erogazione in modalità servito);enfasi da porre sulle modalità di esposi-zione dei prezzi (maggiore evidenza delleprime due cifre decimali rispetto alla terza).

Il decreto ministeriale 17 gennaio 2013pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 25marzo 2013, n. 71 ha individuato, sullabase di gradualità e sostenibilità le decor-renze dei vari obblighi ed è già operativodal 9 aprile 2012 l’obbligo di pubblicizzarei prezzi visibili dalla carreggiata senza in-dicazioni sotto forma di sconto.

Dal 24 maggio vige l’obbligo di esporrei prezzi dando minore evidenza alla terzacifra decimale, dal 23 giugno l’obbligo dirispettare l’esposizione dei prezzi secondol’ordine dall’alto verso il basso gasolio,benzina, GPL e metano, nonché gli altriobblighi (esempio pubblicizzazione delprezzo per il self-service ed il prezzo del-l’erogazione servita come differenziale inaumento eccetera). Qualora gli interventi diadeguamento richiedano sostituzione, ancheparziale, della cartellonistica fissa il ter-mine per il rispetto degli obblighi è fissatoal 25 marzo 2014 (salvo i casi degli im-pianti che avevano già sostituito la cartel-lonistica nei 24 mesi precedenti per i qualiil termine slitta di un ulteriore anno).

È stata diramata, in ultimo, il 12aprile 2012 una circolare di chiarimentisul Decreto in questione indirizzata alleassociazioni di categoria interessate e alleamministrazioni preposte al rilascio delle

autorizzazioni per l’installazione della car-tellonistica, nonché quelle competenti allavigilanza sulle misure ivi contenute, alfine di garantire un fluida attuazione dellestesse.

Il Ministro dello sviluppo econo-mico: Flavio Zanonato.

BORGHI. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

si fa riferimento allo stato di inatti-vità che perdura da quasi un anno delcantiere allestito dalla ditta CO.GE.S srl diSan Felice sul Panaro (Monza) aggiudica-taria dell’appalto dei lavori di realizza-zione del nuovo Ponte Silogno di Baceno,nel tratto compreso tra il chilometro12+800 e il chilometro 13+600 della su-perstrada 659;

la prima approvazione di uno studiodi fattibilità condiviso con l’amministra-zione comunale risale addirittura all’anno2000; l’approvazione del progetto defini-tivo risale al 2006 e che l’avvio dei lavoriè avvenuto nell’ottobre 2011;

nell’ultima comunicazione scritta, ri-salente al dicembre 2012, la committenteANAS ha imputato il rallentamento deilavori ad alcune necessità tecniche di mo-difica del progetto esecutivo emerse incorso d’opera, nonché ad una situazione dicriticità dell’impresa sopraggiunta a se-guito degli eventi sismici in Emilia Roma-gna del maggio 2012 che hanno compor-tato la concessione di una proroga di 6mesi dei lavori, inizialmente previsti per820 giorni, pari a 27 mesi;

il termine ultimo, comprensivo dellemodifiche previste dalla perizia di varianteper le modifiche nonché della proroga dicui sopra, è firmato nella primavera 2014;

va constatato il perdurare dello statodi abbandono del cantiere da parte del-l’impresa aggiudicataria e le rare appari-zioni del personale ANAS presso il mede-simo –:

se gli uffici del Ministero siano inpossesso di comunicazioni o informazioni

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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utili a comprendere le motivazioni delperdurare di questa sospensione dei lavori;

se non ritenga il Ministro di intra-prendere le iniziative in suo potere al finedi sollecitare la committente ANAS allaripresa dei lavori, tenuto conto che lecondizioni di degrado in cui versa l’area dicantiere, in assenza di un’attività dellostesso che ne giustifichi il disagio tempo-raneo, si traducono altresì in un pessimobiglietto da visita per l’intera collettivitànell’imminente avvio della stagione turi-stica estiva. (4-00742)

RISPOSTA. — Con riferimento all’interro-gazione in esame, concernente l’interventorelativo al ponte Silogno nel comune diBaceno, si forniscono i seguenti elementi dirisposta.

Tale intervento si inserisce nel quadro diadeguamento della rete viaria sulla stradastatale 659 « di Valle Antigorio e Val For-mazza ».

L’Anas, a seguito della gara d’appalton. 2009PA061 del 24 marzo 2010, ha affi-dato i lavori all’impresa Co.ge.s. srl di SanFelice sul Panaro, con contratto stipulatoin data 24 febbraio 2011 per un importo dieuro 3.467.985,10 al netto del ribasso.

Il 19 aprile 2011 è avvenuta la consegnadei lavori, con l’ultimazione degli stessiprevista per il 16 luglio 2013 (giorni 820).

Tuttavia, si segnala che a seguito delterremoto del maggio 2012 la sede operativadella Co.ge.s. srl ubicata nel comune di SanFelice sul Panaro, ha riportato notevolidanni ed è stata dichiarata inagibile.

L’impresa pertanto, con nota del 21giugno 2012, ha presentato istanza di pro-roga dei tempi di ultimazione dei lavori(pari al periodo intercorrente tra il 20maggio 2012 e il 31 dicembre 2012), cosìcome previsto dal decreto-legge n. 74 del 6giugno 2012 e relativa legge di conversione.

L’Anas, pur riconoscendo l’imprevedibi-lità dei danni derivati dal sisma in Emilia,ha, comunque, richiesto all’impresa Co.ge.s.attraverso numerosi ordini di servizio, didare concreto avvio alla produzione incantiere.

La stessa Anas ha evidenziato che nelperiodo compreso tra luglio 2011 e gennaio

2013 ha emesso 9 ordini di servizio con-cernenti l’avvio delle lavorazioni che tutta-via non hanno prodotto alcun risultato.

Il 27 febbraio 2013 è pervenuta all’Anasla comunicazione relativa all’affitto delramo d’azienda della Co.ge.s. srl all’impresaCls srl; in tale contratto rientra anchel’esecuzione del ponte « Silogno ».

L’Anas ha provveduto, pertanto, ad av-viare le verifiche previste dalla normativavigente.

In data 21 giugno 2013, con atton. 4664, l’impresa Cls srl è subentrataall’impresa Co.ge.s. srl nell’esecuzione deilavori di cui trattasi.

Le lavorazioni in cantiere sono riprese ead oggi le stesse procedono secondo ilcronoprogramma presentato dall’impresaCls srl.

Secondo le attuali previsioni, il comple-tamento dei lavori non ha subito variazionirispetto alla data del 26 febbraio 2014,stabilita a seguito della proroga concessa aisensi del citato decreto-legge n. 74 del 7giugno 2012 e relativa legge di conversione.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Maurizio Lupi.

CARRESCIA. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti, al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

Trenitalia effettua i servizi di tra-sporto passeggeri sulla lunga percorrenzasecondo due tipologie:

a) servizi di trasporto passeggerinazionale sulla lunga e media distanza. Ilcontratto di servizio è tra i Ministeri delleinfrastrutture e dei trasporti e Trenitalia.I servizi inseriti in tale contratto sonodenominati servizi universali e sono acarico finanziario dello Stato: ne fannoparte gli Intercity notte (ICN) gli Intercity(IC), e collegamenti con bus;

b) servizi di trasporto passeggerinazionale sulla lunga e media distanza.Sono i cosiddetti treni a mercato e sonofinanziati da risorse proprie di Trenitalia,per cui se un servizio economicamente è

Atti Parlamentari — IX — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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vantaggioso e produce ricavi, continua adessere effettuato, altrimenti viene sop-presso. Servizi a mercato sono, ad esempiole frecce (frecciarossa, frecciabianca, frec-ciargento);

sulla tratta Ancona-Roma (linea 70)dal dicembre 2011 è stata eliminata lacoppia di treni con partenza da Anconaper Roma a metà mattina e con rientro daRoma alle 19,30;

questa soppressione impedisce difatto il rientro in giornata a chi si reca aRoma per lavoro e penalizza in modoparticolare i pendolari;

l’amministratore delegato di Trenita-lia Vincenzo Soprano, nel corso di unincontro presso la regione Marche conl’assessore ai trasporti, dottor Luigi Vi-venti, ha motivato tale scelta dichiarandoche i collegamenti tra Roma e Anconasono poco redditizi e che i costi nonconsentono più il mantenimento del ser-vizio e che l’unica possibilità è che sianoinseriti nel contratto di servizio con ilMinistero;

l’amministratore delegato di Trenita-lia ha inoltre comunicato che anche ilmantenimento della corsa della coppia difrecciabianca Ancona-Roma (FB9852:Roma 17,35 - Falconara M. 20,28; FB9851Falconara-Roma 10.25) è oggetto di valu-tazione da parte dell’azienda, perché nonproduce già utili necessari a mantenere ilservizio;

tale prospettiva aggraverebbe il giàdifficile collegamento con Roma e deter-minerebbe di fatto un fortissimo ridimen-sionamento del servizio sulla direttriceRoma - Ancona con gravi ripercussioni suitanti utenti, operatori economici, lavora-tori pendolari e semplici cittadini;

la regione Marche ha ripetutamentechiesto di mantenere tutti i servizi attual-mente esistenti e anche di ripristinare il

treno che parte da Roma alle 19,30 inse-rendo quest’ultimo nel contratto nazio-nale –:

se intenda attivarsi con urgenza, perquanto di competenza, per: a) evitareun’ulteriore soppressione dei treni nellatratta Ancona-Roma; b) ripristinare i col-legamenti che sono stati disattivati ed inparticolare quelli in partenza alle 19,30 daRoma Termini e da Ancona nella fasciaoraria fra le 9,00 e le 13,30. (4-00889)

RISPOSTA. — Con riferimento all’interro-gazione in esame, si forniscono i seguentielementi di risposta.

Il gruppo Ferrovie dello Stato ha pre-liminarmente sottolineato che sulla rela-zione Ancona-Roma e viceversa i collega-menti Eurostar (3 coppie giornaliere), ef-fettuati sino a dicembre 2011, presentavanoda tempo un rapporto costi/ricavi negativo,a causa di una forte diminuzione dellafrequentazione, con perdite rilevanti per ilgestore ferroviario.

Pertanto, al fine di mantenere attivo ilservizio sulla suddetta relazione, a seguitod’intesa del Ministero delle infrastrutture edei trasporti con Trenitalia, con l’orario deldicembre 2011 si è provveduto, mantenendosostanzialmente invariati i tempi di percor-renza, a trasformare due coppie di Eurostarin Intercity, inserendole nel Contratto diservizio 2009-2014 con lo Stato.

Per i treni oggetto del contratto, econo-micamente non sostenibili da parte di Tre-nitalia, i ministeri contraenti (Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti – Mini-stero dell’economia e delle finanze), nel-l’ambito delle risorse di cui dispongono,erogano corrispettivi in coerenza conquanto stabilito nel Piano economico-fi-nanziario inserito anch’esso nel contrattostesso.

In merito alla soppressione della terzacoppia, gli Eurostar 9334 (con partenza daRoma alle 19.32 e arrivo ad Ancona alle22.50) e 9327 (con partenza da Ancona alle11.13 e arrivo a Roma alle 14.28), dispostada Ferrovie dello Stato – con l’orario invigore da dicembre 2011 – a causa, comesopra evidenziato, delle maggiori perdite

Atti Parlamentari — X — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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dovute a minori frequentazioni e per lamancanza di ulteriori risorse necessarie alloro funzionamento, il Ministero delle in-frastrutture e dei trasporti, sollecitato anchedalle innumerevoli richieste giunte dal-l’utenza, ha cercato di individuare possibilisoluzioni a favore dei viaggiatori.

Peraltro, nonostante i tentativi esperitida questo ministero, l’unica ipotesi percor-ribile è risultata quella di prevedere unaconnessione a Foligno con l’IC 546, inservizio sulla relazione Roma-Perugia, inpartenza alle ore 19.55.

Tuttavia, tale soluzione avrebbe comun-que comportato un incremento di costi perla cui copertura le risorse previste per ilfinanziamento del contratto di servizio dellamedia e lunga percorrenza risultavano in-sufficienti; si ricorda in merito che il prin-cipio che sottende all’offerta contribuitarimane quello di sostenere la mobilità amedia e lunga percorrenza a livello nazio-nale, mentre il trasporto pendolare, anchequando si avvantaggia dei collegamenti dimedia e lunga percorrenza, rimanda allecompetenze delle regioni, nel cui ambitorientrano la programmazione e la gestionedei servizi che assicurano principalmente lamobilità dei viaggiatori pendolari.

I rapporti con Trenitalia e le regionisono disciplinati da un contratto di servizio,nell’ambito del quale vengono definiti, tral’altro, il volume e le caratteristiche deiservizi da effettuare, sulla base delle risorseeconomiche rese disponibili dalle regionistesse.

È opportuno considerare, peraltro, chenella fascia oraria di prima serata, il col-legamento tra Roma e Ancona è tutt’oggiassicurato dal treno regionale veloce 12176(in partenza alle ore 18,28) mentre daAncona a Roma, in prossimità della fasciaoraria indicata dall’interrogante (tra le 9.00e le 13.30), il collegamento è assicurato daitreni regionali veloci 2325 e 2327 (in par-tenza, rispettivamente, alle 8.45 e alle13.43).

L’interrogante, inoltre, ha posto l’atten-zione sull’ipotesi di cancellazione della cop-pia di « Frecciabianca » Roma-Falconara-Ravenna e viceversa (treni 9852 e 9851).

Al riguardo, si precisa che i treni « Frec-ciabianca » vengono effettuati da Trenitaliain regime di mercato (non ricevendo alcuncorrispettivo pubblico) e, pertanto, soste-nendosi esclusivamente con i ricavi datraffico, la relativa programmazione sifonda su valutazioni di carattere commer-ciale.

Ad ogni modo, preme assicurare l’inter-rogante che, con l’orario in vigore dalloscorso 9 giugno, la citata coppia di « Frec-ciabianca » (Roma-Falconara-Ravenna eviceversa) è stata confermata fino a dicem-bre prossimo.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Maurizio Lupi.

CATANOSO. — Al Ministro della difesa,al Ministro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

con bando pubblicato sulla G.U. IVserie speciale n. 59 del 27 luglio 2007, ilMinistero della difesa ha bandito un con-corso pubblico, per esami, a 111 posti peril profilo professionale n. 0106 di « colla-boratore di amministrazione », area fun-zionale C, posizione economica C1 (oraArea III – FI);

esaurita la fase concorsuale, la gra-duatoria dei vincitori è stata approvatacon decreto dirigenziale in data 30 dicem-bre 2009, pubblicato sulla Gazzetta Uffi-ciale del 25 marzo 2010;

nell’ottobre 2011, il Ministero delladifesa ha inoltrato alla Presidenza delConsiglio dei ministri – dipartimento perla funzione pubblica ed al Ministero del-l’economia e delle finanze la richiesta diautorizzazione all’assunzione, prevista dal-l’articolo 3 della legge 27 dicembre 1997n. 449, relazionando sulla spesa occor-rente all’assunzione;

nel gennaio 2012, esaurita la propriafase di competenza, la funzione pubblicaha trasmesso lo schema di decreto diautorizzazione al Ministro dell’economia edelle finanze;

Atti Parlamentari — XI — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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da tale data l’interrogante non ha piùnotizia di ulteriori sviluppi;

ben diverso « trattamento » è statoriservato ad altri concorsi: vedasi, adesempio, quello bandito dalla Presidenzadel Consiglio dei ministri a n. 26 funzio-nari amministrativi appartenenti alla me-desima area III - FI;

il concorso viene bandito dalla Pre-sidenza del Consiglio nel novembre 2010,viene espletato nell’arco di un anno econcluso con l’approvazione della gradua-toria il 28 febbraio 2012. La vera discri-minazione, tuttavia, è avvenuta relativa-mente alla autorizzazione all’assunzione;mentre nel marzo/aprile 2012 comincianoa trapelare dall’allora Governo le primevoci di una manovra economica restrittiva,nell’arco di meno di 30 giorni, funzionepubblica e Ministero economia e finanzeconcedono, in tempi assai rapidi, l’auto-rizzazione all’assunzione dei 26 funzionariin questione, che il 16 aprile 2012 pren-dono servizio presso la Presidenza delConsiglio. Per essi, in meno di 18 mesi,viene conclusa la vicenda concorsuale che,per i 111 collaboratori amministrativi delMinistero della difesa, dura da sei anni;

viene da chiedersi come mai, in unmomento di revisione della spesa dellapubblica amministrazione in nome di essasi giustificava il blocco delle autorizzazionialle assunzioni di vincitori di concorsi benpiù datati, veniva poi garantita una corsiaultra-preferenziale all’assunzione dei 26funzionari alla Presidenza del Consiglio;

il 6 luglio 2012 viene emanato ildecreto-legge n. 95 (cosiddetto spendingreview) convertito con modificazioni dallalegge 7 agosto 2012 n. 135, che disponevala riduzione del 10 per cento degli organicidelle pubbliche amministrazioni entro il31 ottobre 2012 ed, in mancanza, il bloccodelle assunzioni fino al 2016 (articolo 2);

il 24 settembre 2012 la Presidenzadel Consiglio dei ministri – DipartimentoFunzione pubblica dirama la direttivan. 10/2012, con la quale fornisce chiari-menti circa le modalità operative con le

quali si procederà alla riduzione del per-sonale: i Ministeri dovranno presentareentro il 4 ottobre 2012 una proposta diriduzione, partendo dai dati risultanti dal-l’organico provvisorio;

il Ministero della difesa aveva giàquantificato l’organico provvisorio del per-sonale civile con decreto ministeriale 16gennaio 2012 ed in esso aveva inclusoanche i posti del concorso in questione. Datale pianta organica risultava pertanto unacarenza di n. 175 unità in area III (ragionper cui era stato bandito il concorso a 111collaboratori amministrativi), mentre nellerestanti aree I e II venivano quantificatiesuberi di personale, che si proponeva diassorbire con il piano dei pensionamenti;

tale proposta è stata pienamente re-cepita nel decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri 22 gennaio 2013, pub-blicato sulla Gazzetta ufficiale n. 87 del 13aprile 2013, che, in attuazione dell’articolo2 del decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95,convertito con modificazioni dalla leggen. 135 del 2012 ha definitivamente proce-duto alla « rideterminazione delle dota-zioni organiche del personale di Mini-steri »;

in tale decreto, l’organico del perso-nale civile di III area del Ministero delladifesa è quantificato in 2.681 unità, afronte delle 2.506 effettivamente in servi-zio, quindi esso risulta carente di 175unità e, tra esse, i 111 collaboratori am-ministrativi del concorso in questione –:

quali provvedimenti intendano adot-tare i Ministri interrogati rispetto all’as-sunzione dei vincitori e degli idonei delconcorso descritto in premessa. (4-01127)

RISPOSTA. — In merito all’interrogazionein esame, concernente l’assunzione dei vin-citori e degli idonei del concorso a 111 postidi « collaboratore di amministrazione »,area funzionale C, posizione economica C1(ora « funzionario amministrativo » – A3F1), si conferma che il contingente deivincitori del concorso in parola è contenutonella richiesta di autorizzazione alle assun-zioni per l’anno 2011 inviata, a suo tempo,

Atti Parlamentari — XII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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dalla competente Direzione generale delDicastero, alla Presidenza del Consiglio deiministri.

La relativa autorizzazione non è stataancora rilasciata ed il termine per talerilascio risulta attualmente differito al 31dicembre 2013, come da decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri del 19giugno 2013.

Si conferma, altresì, che all’esito dellarideterminazione delle dotazioni organichedel personale di alcuni Ministeri, enti pub-blici non economici ed enti di ricerca,avvenuta con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri del 22 gennaio 2013,in attuazione dell’articolo 2 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito conmodificazioni dalla legge 7 agosto 2012,n. 135, sono sussistenti le carenze nellaterza area funzionale occorrenti per le as-sunzioni richieste.

Si assicura, comunque, da parte delMinistero della difesa la massima atten-zione per la problematica.

Il Ministro della difesa: MarioMauro.

CURRÒ, CANCELLERI, TURCO,D’UVA, GRILLO, NESCI, RIZZETTO, TAC-CONI, PRODANI, BARONI e MARZANA.— Al Ministro della difesa, al Ministro dellagiustizia, al Ministro dell’economia e dellefinanze, al Ministro dell’interno. — Persapere – premesso che:

il 14 maggio 2013, nel corso di unaconferenza stampa, i legali dei sottufficialidell’Arma Salvatore Fiducia e SaverioMasi denunciavano agli organi d’informa-zione gli ostacoli e le omissioni frappostefra il 2001 ed il 2004 prima alla caccia alcapomafia Bernardo Provenzano e poi,circa due anni fa, in relazione ad « un’in-dicazione affidabile » che faceva ritenereche si trovasse in Sicilia quello che vieneconsiderato l’attuale reggente di Cosa no-stra Matteo Messina Denaro;

queste circostanze sono state oggettodi denuncia alla Guardia di finanza diPalermo da parte del luogotenente Salva-

tore Fiducia, tale denuncia ha fatto seguitoad un esposto del maresciallo SaverioMasi;

i due militari dell’Arma hanno di-chiarato che nell’eseguire le loro rispettiveindagini, in servizio al comando provin-ciale di Palermo, le relazioni di serviziocon le quali riferivano ai loro superiorisiano state « ignorate e talvolta corrette,con sottrazioni di alcune parti »;

inoltre sia Masi che Fiducia riferi-scono, per tramite dei loro legali, « di averindividuato casolari dove avrebbero potutorifugiarsi i latitanti e anziché essere inco-raggiati, sono stati stroncati »;

se quanto denunciato in premessafosse vero si sarebbero verificati, nell’am-bito dell’Arma, comportamenti che avreb-bero contribuito alla compromissione diimportanti indagini contro la criminalitàorganizzata, ivi compresa la cattura dipericolosissimi latitanti –:

se siano state avviate indagini inrelazione ai fatti in premessa alla lucedell’esposto e della denuncia presentati;

quali iniziative intenda intrapren-dere, nel rispetto ed indipendentemente daeventuali indagini della magistratura, peraccertare se nella catena di comando sisiano verificate anomalie e per chiarirequanto descritto in premessa. (4-00754)

RISPOSTA. — In relazione alla vicendaesposta dall’interrogante, faccio presenteche nel corso della conferenza stampa te-nutasi il 14 maggio 2013, i legali deiSottufficiali menzionati nell’atto in titolohanno riproposto il contenuto di alcunedenunce presentate – lo scorso mese dimaggio – dai loro assistiti presso gli Ufficidella Polizia di Stato e della Guardia diFinanza, in merito ad asserite omissioni ea presunti comportamenti illeciti tenuti dailoro superiori, dal 2001 al 2010 (quandoerano effettivi al reparto operativo di Pa-lermo), finalizzati ad ostacolare la catturadi Bernardo Provenzano e di Matteo Mes-sina Denaro.

Atti Parlamentari — XIII — Camera dei Deputati

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Il 4 giugno 2013, alcune agenzie distampa hanno pubblicato le dichiarazionidell’ufficiale superiore che comandava inquel periodo il reparto operativo di Pa-lermo, con le quali ha smentito le versionidei Sottufficiali, preannunciando iniziativelegali a tutela.

Nel periodo tra l’11 giugno e il 22 luglio2013, l’allora Comandante del reparto ope-rativo di Palermo e un altro Ufficiale,all’epoca dei fatti anch’egli in forza allostesso reparto operativo, hanno depositato– direttamente presso le procure della Re-pubblica competenti – delle querele perdiffamazione a mezzo stampa e calunnianei confronti dei due sottufficiali, nonchédegli autori degli articoli di stampa e deidirettori delle testate giornalistiche, respon-sabili, a vario titolo, di aver divulgato e/ocommentato le informazioni diffuse nellaconferenza stampa in questione.

Rendo noto, in ultimo, che l’Ammini-strazione non è in grado di fornire utilielementi sullo stato delle relative indagini,in quanto non sono state delegate attivitàinvestigative a reparti dell’Arma dei Cara-binieri, tantomeno è stato possibile, attesal’attualità dei procedimenti penali, avviareautonomi accertamenti sul piano ammini-strativo.

Il Ministro della difesa: MarioMauro.

D’AGOSTINO. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

con decreto n. 82 del 24 settembre2012 il direttore generale per il personalescolastico del Ministero dell’istruzione,dell’università e della ricerca ha banditosu base regionale, concorsi per titoli edesami finalizzati alla copertura di 11.542posti e cattedre di personale docente nellescuole dell’infanzia, primaria, secondariadi I e II grado, nonché di posti di sostegno,risultanti vacanti e disponibili in ciascunaregione negli anni scolastici 2013/2014 e2014/2015;

l’articolo 2 di detto bando rubricato« Requisiti di ammissione » stabilisce che

« ai concorsi sono ammessi a partecipare icandidati in possesso del titolo di abilita-zione all’insegnamento nella scuola dell’in-fanzia o primaria o secondaria di I e IIgrado, conseguito entro la data di sca-denza del termine per la presentazionedella domanda, ivi compresi i titoli diabilitazione conseguiti all’estero purché ri-conosciuti con apposito decreto del Mini-stero »;

il comma 2 del succitato articolostabilisce, che sono altresì ammessi a par-tecipare, ai sensi dell’articolo 2, comma 1del decreto interministeriale 10 marzo1997: « a) per i posti della scuola primaria,i candidati in possesso del titolo di studiocomunque conseguito entro l’anno scola-stico 2001-2002, ovvero al termine deicorsi quadriennali e quinquennali speri-mentali dell’istituto magistrale, iniziati en-tro l’anno scolastico 1997-1998 »;

con sentenza numero 2172, nel 2002il Consiglio di Stato, sezione VI giurisdi-zionale, si espresse contro l’amministra-zione scolastica per aver escluso una per-sona dalla partecipazione al concorso pertitoli ed esami, relativo ad abilitazioneall’insegnamento e conseguente accesso airuoli provinciali degli insegnanti elemen-tari, disposta sulla considerazione ostativadella mancanza del possesso del titolo distudio, in quanto il diploma presentatocon la domanda di partecipazione sarebbestato rilasciato dall’istituto magistrale« Guazzi » di Benevento al termine di uncorso sperimentale ad indirizzo linguistico.Il Consiglio di Stato ritenne valido il titolo« maturità linguistica » per la partecipa-zione ai concorsi di scuola primaria pre-cisando che « il diploma di maturità lin-guistica, non priva il titolo di studio con-ferito dall’Istituto maestrale della sua na-tura di diploma di maturità magistrale apieno titolo, ma aggiunge qualcosa di più,senza modificarne la tipologia originaria »;

il Consiglio di Stato, con numerosipronunciamenti successivi, ha confermatoquanto disposto con la sentenza numero2172 del 2002;

il 3 dicembre 2009, infatti, l’organo digiustizia amministrativa, attraverso un

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nuovo dispositivo (sentenza 7550/2009), haconfermato che: « l’elemento fondamentaledella controversia riposa nella controversainterpretazione dell’articolo 279 del de-creto legislativo n. 297 del 16 aprile 1994con il quale si riconosce “piena validitàagli studi compiuti dagli alunni delle classio scuole interessate alla sperimentazionedi cui all’articolo 278, secondo criteri dicorrispondenza fissati nel decreto del Mi-nistero della pubblica istruzione che au-torizza la sperimentazione« ». Il Consigliodi stato ha stabilito, inoltre, che, come giàstatuito con altra sentenza del 4 aprile2004, numero 1769 della VI sezione, dallecui conclusioni il Collegio non ha intesodiscostarsi, « la sperimentazione scolastica,intesa come ricerca e realizzazione diinnovazioni degli ordinamenti e dellestrutture e stata autorizzata ed attuatadall’Istituto Magistrale in vista del nuovoassetto dell’istruzione elementare, nel cuiordinamento didattico è ora compresol’insegnamento della lingua straniera, edella formazione (anche a livello univer-sitario) degli insegnanti elementari, tantoche entrambi i corsi di sperimentazione(quello ad indirizzo linguistico e quello adindirizzo pedagogico) tenuti in contempo-ranea dal medesimo istituto, sono statiarticolati in cinque anni di studio, conpossibilità di accesso, a conclusione delciclo, a tutte le facoltà universitarie. Intale quadro, la piena validità riconosciutasecondo i criteri di corrispondenza fissatinel decreto del Ministro della Pubblicaistruzione che autorizza la sperimenta-zione al diploma di maturità linguistica,non priva il titolo conferito dall’IstitutoMaestrale sopra indicato della sua naturadi diploma di maturità magistrale a pienotitolo [...] In conclusione, – a prescinderedall’interpretazione letterale del bando edalla consideratone che le materie di in-segnamento dei due indirizzi di studiodell’Istituto Magistrale suddetto (lingui-stico e pedagogico), volti entrambi al con-seguimento del diploma di maturità mae-strale, non erano, in parte, coincidenti –ritiene il Collegio che il diploma di ma-turità linguistica come sopra rilasciati altermine di corso quinquennale, appare

conforme pure al nuovo assetto ordina-mentale della scuola elementare, ove siconsideri che l’insegnamento della linguastraniera è ricompreso negli ordinari pro-grammi didattici »;

con nota protocollo 2870 del 26 ot-tobre 2012, il Ministero dell’istruzione,dell’università e della ricerca, sollecitatoda numerose richieste di chiarimento, si èespresso favorevolmente sulla validità deldiploma sperimentale linguistico, conse-guito presso gli istituti magistrali, qualetitolo di accesso al concorso di scuolaprimaria di cui al suindicato DDG n. 82del 24 settembre 2012. Nella suindicatanota, il Capo dipartimento per l’Istruzione,a sostegno della sua tesi, ha riportato lasentenza numero 2172/2002 del Consigliodi Stato, e le disposizioni del bando di cuial DDG n. 82 del 24 settembre 2012: « Taleassunto – si legge – trova altresì confermadalla formulazione del Bando che prevedesolamente di dichiarare il possesso deltitolo di studio conseguito entro l’annoscolastico 2001/2002, ovvero al termine deicorsi quadriennali e quinquennali speri-mentali dell’Istituto Magistrale, senza ul-teriore specificazione »;

in data 14 novembre 2012, successi-vamente alla data di scadenza per lapartecipazione al concorso di cui al DDGn. 82 del 24 settembre 2012, il Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca, con nota numero protocollo 3123, siè espresso nuovamente sulla validità deldiploma sperimentale linguistico conse-guito presso gli istituti magistrali qualetitolo di accesso al concorso di scuolaprimaria, ma questa volta in senso netta-mente opposto alla sua precedente nota(2870 del 26 ottobre 2012). Il Ministero,infatti, ha precisato che « per essere validotale diploma deve riportare la dicitura“maturità magistrale ad indirizzo lingui-stico”. Ciò in quanto solo i diplomi cheriportano l’indicazione “maturità magi-strale” assicurano un idoneo percorso distudio e di preparandone all’insegnamentonelle scuole elementari, ora primarie »;

in applicazione della suindicata notadel Ministero dell’istruzione, dell’univer-

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sità e della ricerca trasmessa ai direttorigenerali degli uffici scolastici regionali, icompetenti uffici hanno escluso dal con-corso, di cui al DDG n. 82 del 24 settem-bre 2012, i candidati in possesso di ma-turità linguistica conseguita presso i corsisperimentali avviati negli istituti magistralientro l’anno scolastico 2001/2002; provve-dimenti, questi, a giudizio dell’interrogantein netto contrasto con quanto stabilitodall’articolo 2 del bando di concorso, dallasentenza numero 2172/2002 del Consigliodi Stato, e da quanto indicato dallo stessoMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca nella nota prot. 2870 del 26ottobre 2012;

in virtù del pacifico riconoscimentodella validità del titolo « maturità lingui-stica » rilasciato dagli istituti magistrali, aifini del conseguimento dell’abilitazione al-l’insegnamento nella scuola primaria edell’infanzia, centinaia di insegnanti sonostati inquadrati nelle graduatorie in 3°fascia, o, a seguito del concorso del 1999,sono passati di ruolo; insegnanti che, aseguito della nota numero 3123 del 14novembre 2012, e dalla conseguente esclu-sione dal concorso di cui al DDG n. 82 del24 settembre 2012, vedono ora messa indiscussione la validità del titolo in virtùdel quale attualmente insegnano nellascuola primaria. Numerosi, inoltre, sonocoloro che, avendo conseguito il diplomadi maturità linguistica, hanno visto leso ildiritto a partecipare al concorso banditodal Ministero dell’istruzione, dell’univer-sità e della ricerca il 24 settembre del2012;

la posizione assunta dal Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca sulla validità del titolo magistralelinguistico mette a rischio, dunque, lostatus dei tantissimi insegnanti dellascuola primaria e dell’infanzia, di ruolo enon, che sono inquadrati nell’organicodel Ministero in virtù del possesso deltitolo « magistrale linguistico »; centinaiadi persone che da anni sono inseritinell’organico della scuola, percepisconoregolarmente lo stipendio e che, alla lucedella nota diramata dal Ministero del-

l’istruzione, dell’università e della ricercanon sarebbero titolati all’insegnamento;

a giudizio dell’interrogante il Mini-stero dell’istruzione, dell’università e dellaricerca avrebbe dovuto fate riferimento,invece, al suindicato pronunciamento delConsiglio di Stato del 2002, senza incor-rere nella evidente contraddizione di duenote, la 2870 del 26 ottobre 2012 e la3123 del 14 novembre 2012, che ripor-tano posizioni in netto contrasto tra loro.È chiaro, infatti, così come indicato nellasentenza 2172/2002 che « la sperimenta-zione scolastica, intesa come “ricerca erealizzazione di innovazioni degli ordina-menti e delle strutture” è stata autoriz-zata ed attuata in vista del nuovo assettodell’istruzione elementare, nel cui ordi-namento didattico è ora compreso l’in-segnamento della lingua straniera, e dellaformazione 4 N.R.G. 2172/2002 (anche alivello universitario) degli insegnanti ele-mentari, tanto è che entrambi i corsi disperimentazione (quello ad indirizzo lin-guistico e quello ad indirizzo psicopeda-gogico) tenuti in contemporanea dal me-desimo Istituto, sono stati articolati incinque anni di studio, con possibilità diaccesso, a conclusione del ciclo, a tutte lefacoltà universitarie. In tale quadro, la“piena validità” riconosciuta secondo i“criteri di corrispondenza fissati nel de-creto del Ministro della pubblica istru-zione che autorizza la sperimentazione”,al diploma di maturità linguistica, nonpriva il titolo di studio conferito dall’Isti-tuto magistrale della sua natura di di-ploma di maturità magistrale a pienotitolo, ma aggiunge qualche cosa di più,senza modificarne la tipologia originaria.È pertanto irrilevante la postuma preci-sazione dell’Autorità scolastica centrale(nota 28 settembre 2000), e ciò anchesulla consideratone che la clausola delbando di cui all’articolo 2 punto 5) trovaulteriore precisazione all’articolo 4 letteraf) nella quale espressamente si richiede aifini della partecipazione al concorso, ladichiarazione, nella domanda di parteci-

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pazione, del possesso di diploma rila-sciato “di Istituto magistrale”, senza ul-teriore precisazione » –:

alla luce di quanto suesposto, qualesia la posizione ufficiale del Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca, sulla validità del titolo di studio« magistrale linguistico » ai fini della par-tecipazione ai concorsi nella scuola pri-maria; qualora confermasse la posizioneespressa dal Ministero con la nota 3123del 14 novembre 2012, quali provvedi-menti il Ministro interrogato intenda adot-tare per affrontare il conseguente caso dicentinaia di insegnanti di ruolo e inseritinelle graduatorie provinciali in virtù delpossesso del titolo di studio « magistralelinguistico ». (4-00748)

RISPOSTA. — Si risponde all’interroga-zione in oggetto con la quale l’interrogantechiede che siano forniti chiarimenti sullavalidità del diploma sperimentale lingui-stico conseguito presso gli istituti magistraliai fini della partecipazione ai concorsi perl’insegnamento nella scuola primaria.

La questione verte sull’applicazione delprincipio fissato dall’articolo 11, comma 4,del decreto del Presidente della Repubblica8 marzo 1999, n. 275 (che ha sostituto laprecedente disposizione di analogo tenore dicui all’articolo 279 del decreto legislativo 16aprile 1994 n. 297) secondo il quale èriconosciuta piena validità agli studi com-piuti dagli alunni delle classi o scuoleinteressate dalla sperimentazione (oggi nonpiù definita sperimentazione ma « studicompiuti dagli alunni nell’ambito di pro-getti volti a esplorare possibili innovazioniriguardanti gli ordinamenti degli studi, laloro applicazione e durata, l’integrazione trai sistemi formativi, i processi di continuitàe orientamento ») secondo criteri di corri-spondenza fissati con il decreto del Ministrodella pubblica istruzione che autorizza lasperimentazione.

Occorre dunque far riferimento, ai finidell’ammissione al concorso, ai decreti re-lativi ai singoli corsi sperimentali. Sullabase di questi criteri, che distinguono icorsi corrispondenti alla maturità magi-

strale e quelli corrispondenti alla licenzalinguistica, deve ritenersi che il diplomarilasciato da un istituto magistrale al ter-mine di un corso sperimentale ad indirizzolinguistico può essere considerato titoloidoneo per la partecipazione al concorso perpersonale docente nella scuola primariasolo se dal decreto di autorizzazione allasperimentazione emerga l’equiparazione tratale diploma e la maturità magistrale.

Diversamente, il diploma sperimentalelinguistico, corrispondente al diploma lin-guistico, pur conseguito presso l’istitutomagistrale, non può avere lo stesso valoredel diploma di maturità magistrale.

La differenza tra le due ipotesi è de-cisiva ai fini dell’ammissione al concorso.Infatti i diversi percorsi « linguistici » con-sentono allo studente di approfondire esviluppare la conoscenza e la padronanzacomunicativa di tre lingue straniere manon assicurano quelle conoscenze e com-petenze indispensabili per insegnare nellascuola primaria quali le scienze dell’edu-cazione, la didattica e il tirocinio, l’edu-cazione musicale, la conoscenza della le-gislazione sociale, la metodologia della ri-cerca socio-psicopedagogica, la pedagogia,la sociologia e la psicologia che caratte-rizzano invece il percorso per conseguire ildiploma di maturità magistrale.

Le sentenze del Consiglio di Staton. 2172 del 1992 e n. 7550 del 2009 ri-chiamate dall’interrogante, pur affermandoper i casi considerati l’equipollenza tra ildiploma conseguito dai ricorrenti e la ma-turità magistrale, affermano in effetti ilprincipio suddetto: il valore del titolo con-seguito al termine di un percorso speri-mentale è determinata dai criteri di corri-spondenza fissati nel decreto ministeriale diautorizzazione alla sperimentazione.

Quanto all’inserimento nelle graduatorieprovinciali, il diploma sperimentale lingui-stico non ha mai costituito titolo idoneo,essendo a tal fine necessario il diploma dimaturità magistrale o titolo sperimentaledichiarato corrispondente.

Il Ministro dell’istruzione, del-l’università e della ricerca:Maria Chiara Carrozza.

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DI BATTISTA, FRUSONE, RIZZO,CORDA, ALBERTI, MANLIO DI STE-FANO, ARTINI e SPADONI. — Al Ministrodella difesa, al Ministro degli affari esteri. —Per sapere – premesso che:

l’Italia con il decreto-legge n. 227 del2012 del 28 dicembre 2012 (convertito, conmodificazioni, dalla legge 1° febbraio2013, n. 12) ha provveduto alla « prorogadelle missioni internazionali delle Forzearmate e di polizia »;

con riferimento all’intervento italianoin Afghanistan il predetto provvedimento,al comma 19 dell’articolo 1, autorizza laspesa di euro 5.635.000,00 « al fine disopperire a esigenze di prima necessitàdella popolazione locale, compreso il ri-pristino dei servizi essenziali » relativa-mente al periodo 1° gennaio 2013 – 30settembre 2013;

la somma di cui sopra è stanziata perinterventi urgenti, acquisti e lavori, anchein deroga alla contabilità generale, dispostidal comandante del contingente militareimpegnato nella Repubblica Islamica del-l’Afghanistan;

nella relazione tecnica sottoposta alParlamento al momento della conversionein legge del decreto-legge n. 227 del 2012viene chiarito che gli interventi urgenti inAfghanistan sono da riferirsi alla cosid-detta attività CIMIC (civil-military coope-ration);

la medesima relazione, nel provve-dere alla quantificazione degli effetti fi-nanziari circa le missioni di cui al citatoarticolo 1, comma 19, del decreto de quo,lungi dall’indicare le singole voci di spesa,identifica l’intera somma stanziata comeonere una tantum;

le modalità di gestione delle somme,in deroga alla contabilità di Stato, cosìcome autorizzate dal decreto legge, ap-paiono dunque, assolutamente al di fuoridi qualsivoglia controllo essendo rimessa,la discrezionalità degli interventi, ai co-mandanti delle missioni;

di conseguenza, a giudizio degli in-terroganti, non è garantita la benché mi-nima trasparenza: in particolare, non èdato sapere quante somme sono state adoggi investite, a quali aziende sono stateerogate e con quali finalità, nonché qualiimporti dovranno essere utilizzati sino al30 settembre 2013;

gli stanziamenti finalizzati a soddi-sfare esigenze umanitarie della popola-zione afghana sono di certo auspicabilinonché necessari al superamento dellafase post bellica, ma ciò non significa chel’Italia debba venir meno alla possibilità dicontrollare come vengono spesi soldi dellacollettività –:

se si intendano fornire, relativamenteall’Afghanistan, tutti i dati e le formazionirelative alla gestione delle somme di cui alcomma 19 dell’articolo 1 del decreto-leggen. 227 del 2012 (convertito dalla leggen. 12 del 2013. (4-01105)

RISPOSTA. — La cooperazione civile mi-litare (Cimic) oltre ad assolvere funzioni dinatura « operativa » a supporto delle ope-razioni militari, presuppone, nel contempo,lo svolgimento di variegate attività a favoredelle popolazioni locali per il sostegno deiprocessi di pacificazione e stabilizzazionenelle aree di crisi.

Quest’ultime si esplicano sulla base dimolteplici modalità, tra le quali assumonoparticolare rilevanza quelle che si attuanoprevalentemente nella realizzazione di in-frastrutture o nell’acquisizione di beni eservizi a favore delle istituzioni locali.

Si va quindi dalla costruzione di edificiper servizi pubblici (scuole, infermerie, ca-serme per vigili del fuoco e polizia, governolocale, eccetera) a quella di tratte di reti(elettriche, idriche, fognarie), al sostegnoalle attività produttive (pozzi e impianti diirrigazione, laboratori e officine, eccetera),cui si aggiungono gli interventi in specificie rilevanti settori quali sicurezza, educa-zione, agricoltura, protezione sociale, edaltri ancora.

Ogni intervento Cimic in Afghanistan,finanziato con i fondi rinvenienti dal de-creto-legge n. 227 del 2012, è riconducibile

Atti Parlamentari — XVIII — Camera dei Deputati

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a specifiche aree/macroaree/settori di inter-vento ed è realizzato dopo aver ricevutodalle varie autorità istituzionali e localispecifica richiesta e approvazione, ad ecce-zione delle eventuali ulteriori attività dicooperazione a cui lo stesso Comandanteitaliano decide sul territorio di ricorrereavendone rilevate preventivamente sia lanecessità che l’utilità, in relazione alla con-creta situazione del momento.

A tal riguardo, appare opportuno aprireuna parentesi per descrivere il particolare ecomplesso contesto nel quale i Comandantisi trovano ad operare.

Non si può sottacere che esiste unastretta interdipendenza tra la sostenibilitàdelle operazioni militari e dei programmi disviluppo e l’assistenza umanitaria ed iltessuto etnico e tribale del Paese.

La forte instabilità politica dell’Afghani-stan impone, infatti, la necessità per iComandanti nazionali di individuare inter-locutori locali affidabili in un ambientecaratterizzato da una governance partico-lare, organizzata in province, distretti esoprattutto comunità locali.

I Comandanti italiani, a tutti i livelli,attraverso i propri assetti Cimic, sono chia-mati a gestire direttamente i rapporti con igovernatori provinciali, con tutti i districtmanagers e, non in ultimo, con tutte levarie autorità municipali, tribali, religiose,insistenti della propria area di operazioni,anche in concorso e con il supporto deirappresentanti nazionali del Ministero degliaffari esteri.

Ciò evidentemente impone grande atten-zione e sensibilità, pieno rispetto degli usi edei costumi locali, senza alterarne gli equi-libri etnici tradizionali, in modo da ottenerela fiducia delle varie autorità e popolazionilocali.

Va da sé che la costruzione ed il man-tenimento di « buoni rapporti » con le au-torità e le popolazioni locali costituisconoalcune delle precondizioni indispensabiliper garantirsi quella necessaria cornice disicurezza nell’ambito delle operazioni cui èchiamato il contingente.

In tale contesto, la deroga alle disposi-zioni di contabilità generale dello Stato dicui all’articolo 1, comma 19 del citato

decreto-legge n. 227 del 2012, risulta mo-tivata dal carattere eccezionale delle situa-zioni (scenari di crisi) in cui gli interventiCimic vengono realizzati e, conseguente-mente, dall’impossibilità di ottemperare in-tegralmente alle procedure previste dallanormativa nazionale ed europea in tema diappalti pubblici (esempio certificazione an-timafia, conformità ISO, eccetera).

È di tutta evidenza, infatti, che nonsarebbe possibile perseguire l’obiettivo disostenere adeguatamente e tempestivamentela popolazione locale se si dovessero attuarele stesse procedure previste per i lavoripubblici da effettuare in Patria.

Tuttavia, ciò non esime il contingentedal porre in essere tutte le azioni necessarieper garantire la massima trasparenza edimparzialità, come per esempio l’effettua-zione di indagini di mercato tra più ditteconcorrenti.

In effetti, il comma 19 dell’articolo 1 deldecreto-legge in argomento (come del restotutte le corrispondenti norme dei precedentidecreti di autorizzazione e proroga di mis-sioni internazionali), contempla sì una de-roga alle disposizioni di contabilità generaledello Stato, ma tale deroga non è daintendere in senso assoluto, ossia comepossibilità di spendere sic et simpliciter lesomme stanziate senza l’osservanza delleordinarie procedure prescritte dalla leggeper l’acquisizione di beni e servizi, bensìcome riferita alla possibilità di far ricorsoalle procedure in economia anche al di làdei limiti di importo posti dal legislatoreper il loro utilizzo. Infatti la lettura deltesto integrale della norma evidenzia che lesomme stanziate possono essere spese daicomandanti dei contingenti impegnati nellemissioni per interventi urgenti o acquisti elavori da eseguire in economia, anche inderoga alle disposizioni di contabilità ge-nerale dello Stato, e purché sussistano irequisiti della necessità e dell’urgenza.

Dunque, è da ritenere che il legislatorenon abbia affatto inteso sottrarre a qual-sivoglia controllo la gestione di quellesomme, consentendo ai comandanti deicontingenti di agire secondo la propriapersonale discrezionalità al di fuori di ogniregola, ma semplicemente che esso, nella

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consapevolezza della cennata impossibilitàdi ottemperare integralmente alle disposi-zioni del codice degli appalti, abbia con-sentito di soddisfare tutte le esigenze diapprovvigionamento nei teatri operativi,quale che ne sia l’ammontare e sempre chericorrano i presupposti della necessità edell’urgenza, servendosi di procedure snellee semplificate, come appunto quelle ineconomia.

Le regole per lo svolgimento di taliprocedure esistono, e vengono osservate.Esse sono fissate in generale dall’articolo125 del codice degli appalti, che impone diaffidare lavori, servizi e forniture nel ri-spetto dei princìpi di trasparenza, rotazionee parità di trattamento, previa consulta-zione di almeno cinque operatori econo-mici, e la loro applicabilità alle acquisizionidel Ministero della difesa da eseguire fuoridal territorio nazionale, come quelle finan-ziate dal decreto-legge in esame e oggettodell’interrogazione in esame, viene sancitadal combinato disposto del decreto delPresidente della Repubblica 15 novembre2012, n. 236, e del decreto del Presidentedella Repubblica 13 marzo 2013, n. 49.Entrambi tali regolamenti confermano so-stanzialmente le disposizioni del codice,imponendo lo svolgimento di vere e proprieprocedure competitive, seppur semplificate,da espletare con il concorso di almenocinque operatori economici, e addiritturaimponendo, in relazione a servizi e forni-ture, un secondo esperimento di gara qua-lora nel primo non siano stati acquisitialmeno tre preventivi.

Ne discende che il ricorso, in deroga alledisposizioni di contabilità generale delloStato, alle procedure in economia per in-terventi urgenti, acquisti e lavori nei teatrioperativi in genere, e in Afghanistan inparticolare, si risolve non in una gestionearbitraria del pubblico denaro da parte deicomandanti dei contingenti, tenuti comun-que al rispetto di principi e regole norma-tivamente imposti, ma nella disponibilità diuno strumento flessibile ed idoneo a sod-disfare, in modo efficace e tempestivo, leesigenze di approvvigionamento nella diffi-cile e del tutto peculiare realtà dei teatrioperativi.

Per quanto riguarda, più in particolare,le « modalità di gestione delle somme »,occorre fare due precisazioni.

In primo luogo, esse sono sottoposte adun duplice controllo sulla linea:

operativa, al fine di valutare, sia ex-ante che ex-post, l’impatto sulla missionemilitare degli interventi pianificati/realiz-zati, la fattibilità, la coerenza degli stessirispetto agli scenari operativi e agli ordinidella catena di comando e controllo, non-ché la sostenibilità nel tempo da parte dellevarie autorità locali;

amministrativa per verificare, tra l’al-tro, la congruità di spesa e l’aderenza aiprincìpi contabili.

In secondo luogo, le stesse sono corre-late anche alle valutazioni tecnico-operativedei vari Comandanti in teatro, in quantodetti interventi, essendo finalizzati al suc-cesso della missione militare, devono, ine-vitabilmente, essere aderenti alle scelte/va-lutazioni dei contingenti militari.

Con riferimento, infine, allo specificoquesito riguardante i dati concernenti lesomme in argomento, si indicano di seguitoi progetti avviati/da avviare riconducibiliall’articolo 1 comma 19 del decreto-leggen. 227 del 2012:

costruzione di infrastrutture nel set-tore della sicurezza, tra cui la realizzazionedi un distretto e di un comando per laPolizia;

realizzazione di infrastrutture nel set-tore dell’istruzione, tra cui la costruzione didue scuole e la ristrutturazione di altre duescuole;

realizzazione di infrastrutture a favoredell’Autorità centrale locale, tra cui la co-struzione di un edificio da adibire a dipar-timento dell’economia;

realizzazione di infrastrutture nel set-tore della sanità, tra cui la costruzione diun comprehensive health center, unastruttura di degenza ospedaliera, due po-liambulatori, due ambulatori e l’ingrandi-mento di una public clinic and trainingcenter;

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acquisto di beni e servizi per il sup-porto umanitario;

approvvigionamento di uno stabilizza-tore di tensione e 6 pompe idrovore;

asfaltatura di un 1 chilometro distrada;

servizi essenziali nel settore della tu-tela ambientale e della protezione civile.

Il Ministro della difesa: MarioMauro.

FRATOIANNI. — Al Ministro per i benie le attività culturali. — Per sapere –premesso che:

l’Istituto centrale per il catalogounico delle biblioteche italiane e per leinformazioni bibliografiche, ICCU, non di-spone più dei finanziamenti necessari perla gestione del servizio bibliotecario na-zionale, SBN;

in un comunicato stampa del 7 mag-gio 2013 i dipendenti dell’ICCU denun-ciano al Governo la situazione di indispo-nibilità economica in cui versa l’Ente;

per effetto della legge n. 183 del 2011e della legge n. 228 del 2012, varate ri-spettivamente dal Governo Berlusconiprima e, dal Governo Monti poi, l’ICCU havisto ridurre progressivamente i suoi fi-nanziamenti. Si pensi, che nel breve vol-gere di tre anni la dotazione economica adisposizione dell’ICCU si è ridotta di 1milione di euro, da 2.3 milioni a 1.3milioni;

il direttore dell’ICCU, dottoressa RosaCaffo, ha denunciato la situazione difficileanche sul versante del personale che èstato ridotto da 90 unità a 43 unità, pereffetto della mancata sostituzione dei la-voratori che hanno raggiunto l’età pensio-nabile, a cui si aggiunge la retribuzionedecurtata a seguito della sottoscrizione delpersonale del contratto di solidarietà na-zionale;

l’ICCU svolge un ruolo centrale per lacultura in Italia, considerando che rende

immediatamente accessibili e disponibili« on line », ossia in modalità di opensource, a tutti i cittadini un patrimonio di14 milioni di titoli, con 64 milioni dilocalizzazioni bibliotecarie, attraverso ilservizio bibliotecario nazionale e il cata-logo collettivo nazionale;

il servizio bibliotecario nazionale col-lega, inoltre, circa 5.000 biblioteche intutta Italia, incluse 20 università, e, attra-verso l’infrastruttura del catalogo collet-tivo nazionale, fornisce da anni un servizioche è sempre stato uno dei fiori all’oc-chiello del panorama culturale italiano,emulato anche da altre realtà bibliotecarieeuropee;

la quantità di utenti che accedono efruiscono del catalogo collettivo nazionale,racconta della strategicità e dell’impor-tanza del servizio offerto dall’ICCU: adesso accedono, ad oggi, più di 2 milioni emezzo di visitatori l’anno, con circa 50milioni di ricerche bibliografiche e più di35 milioni di pagine visitate;

a parere dell’interrogante, proseguiresulla strada dei tagli lineari senza consi-derarne gli effetti catastrofici non è piùaccettabile. Non si può continuare a pen-sare che la cultura e le istituzioni culturalidi questo Paese siano elementi accessori,non determinanti per lo sviluppo, la ri-presa economica e la crescita del « SistemaPaese »;

i tagli operati nei confronti dell’ICCUsono l’ennesimo schiaffo al mondo del-l’istruzione e della ricerca, perché con lascomparsa del servizio di catalogazione delpatrimonio delle Biblioteche Italiane, silede il diritto dei cittadini di ricercare,localizzare e ottenere informazioni su librie documenti a cui, altrimenti, non potreb-bero accedere;

la sospensione o il sottodimensiona-mento del servizio prefigurerebbe unenorme danno socio-economico, conside-rando gli investimenti fin qui sostenuti perl’elaborazione e lo sviluppo del software dicatalogazione in open source la cui pro-prietà è dello Stato italiano;

Atti Parlamentari — XXI — Camera dei Deputati

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la situazione suddescritta compro-metterebbe, inequivocabilmente, anni dilavoro e di investimenti che andrebberoperduti, senza considerare che anche lealtre 5.000 biblioteche, che collaborano alservizio, dovrebbero ricorrere all’acquistodi un differente software per la cataloga-zione dei volumi bibliotecari, compor-tando, di fatto, un ulteriore impegno eco-nomico per le casse dello Stato;

se il Ministro interrogato sia a co-noscenza della situazione in cui versal’Istituto centrale per il catalogo unicodelle biblioteche italiane e dei suoi di-pendenti –:

quali atti urgenti il Governo intendaporre in essere affinché ci sia una discon-tinuità con le politiche del rigore econo-mico operate dai due precedenti Governi;

se il Ministro non ritenga strategico,in campo socio-economico, finanziare lacultura e la ricerca, quali volani di unapolitica di rilancio dell’economia delPaese, cominciando, per esempio, col rifi-nanziare l’ICCU e le strutture e le risorseumane ad esso connesse. (4-00555)

RISPOSTA. — Con riferimento all’interro-gazione in esame, con la quale l’interro-gante chiede quali atti il Governo intendaporre in essere affinché ci sia una discon-tinuità con le precedenti politiche di rigoreeconomico e se si ritenga strategico finan-ziare la cultura e la ricerca quali volani diuna politica di rilancio dell’economia delPaese, cominciando col rifinanziare l’isti-tuto centrale per il catalogo unico dellebiblioteche italiane e per le informazionibibliografiche (ICCU), si rappresentaquanto segue.

Premessa indispensabile è che l’ICCUcontinuerà a svolgere il proprio fondamen-tale servizio al pubblico e che non è arischio chiusura per ragioni finanziarie.

Un primo aspetto critico della situazioneattuale dell’istituto è costituito dalla ridottadisponibilità di risorse umane, che hannosubito una forte contrazione negli ultimianni nell’ambito della generale riduzionedegli organici pubblici. La questione degli

organici rispecchia la situazione di carenzadiffusa per l’amministrazione statale in ge-nere e per l’intero settore bibliotecario, conparticolare riguardo per le regioni del cen-tro-nord.

Dal punto di vista strettamente finan-ziario, va poi sottolineata la situazione dipartenza per l’anno corrente, alla luce deltaglio dello specifico capitolo di bilanciodestinato al funzionamento dell’Istituto e diServizio bibliotecario nazionale, in attua-zione del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95e per successivi accantonamenti, da1.555.000,00 a 1.069.879,00 di euro, conuna riduzione del 31 per cento rispetto al2012.

Nonostante tali drastiche misure di ra-zionalizzazione e contenimento della spesapubblica che investono tutta la pubblicaamministrazione, la competente direzionegenerale ha limitato per l’anno corrente lacarenza complessiva di risorse finanziarie,attraverso un ingente sforzo per il reperi-mento di risorse integrative.

Per il 2013, infatti, il finanziamentocomplessivo dell’ICCU, destinato prevalen-temente al Servizio bibliotecario nazionale,ammonterà a 1.875.567,75 euro rispetto aicomplessivi 2.185.000,00 del 2012, limi-tando al 14 per cento l’originario taglio del31 per cento rispetto al 2012.

Tale risultato è stato conseguito grazie almantenimento dello stanziamento di euro130.000,00 sul capitolo finalizzato allo svi-luppo di SBN, dall’altro, al supporto che ladirezione generale per le biblioteche ha datoalla programmazione di risorse integrativea favore dell’ICCU (affidate in gestioneunificata alla direzione generale per l’orga-nizzazione e gli affari generali) e a unarimodulazione di fondi residui disponibili.Complessivamente si prevede di passare dai500.000,00 euro di risorse aggiuntive asse-gnate all’istituto nel 2012 ai 675.688,75euro dell’anno corrente.

Si ricorda, inoltre, che l’istituto puòintegrare i finanziamenti statali con alcunicofinanziamenti europei per progetti di stu-dio, ricerca e valorizzazione, e può disporredi proventi, anche se di importo non con-siderevole, derivanti dalle proprie attività dipromozione, pubblicazione, consulenza e

Atti Parlamentari — XXII — Camera dei Deputati

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collaborazione con soggetti pubblici e pri-vati, italiani, comunitari e internazionali.

Non va, comunque, sottaciuta la sempremaggiore difficoltà per questa amministra-zione di sopperire in modi alternativi allacarenza di risorse sui capitoli propri difinanziamento dell’istituto o di SBN, nono-stante la costante azione di riduzione deicosti portata avanti negli ultimi anni.

Al fine di proseguire e implementare lapositiva esperienza del Servizio bibliotecarionazionale, nel contesto della crisi econo-mica che da anni ha investito il nostroPaese, la competente direzione generale haavviato da tempo un attento monitoraggiodei costi del servizio e stimolato, sin dal2011, iniziative volte alla riduzione strut-turale dei costi di mantenimento dell’infra-struttura informatica. Infine, è stato direcente costituito un gruppo di lavoro perelaborare un piano di razionalizzazione deipoli bibliotecari costituenti il sistema, alfine di ridurre ulteriormente i costi digestione legati al mantenimento del serviziobibliotecario in tutte le strutture centrali eperiferiche afferenti. Il risultato conseguitonegli ultimi tre anni è quantificabile in unariduzione di circa il 20 per cento dei costidirettamente attribuibili a SBN.

Tale comportamento virtuoso, combi-nato con la disponibilità di risorse finan-ziarie integrative come sopra accennato, haconsentito finora di neutralizzare gli effettinegativi dei tagli lineari di bilancio sul-l’ICCU e su SBN in generale. Occorre,tuttavia, rilevare che la legge di bilancio peril triennio 2013-2015 prevede, a partire dal2014, ulteriori tagli generalizzati ai capitolidella tabella ministeriale, sia di funziona-mento che di investimento, che per quantoriguarda i capitoli di pertinenza dell’ICCU edi SBN saranno compresi tra il 15 e il 20per cento, portando la percentuale di fi-nanziamento erogato sui capitoli « propri »dell’ICCU e di SBN al 50 per cento delfabbisogno reale.

Il Ministro dei beni e delle at-tività culturali e del turismo:Massimo Bray.

LAVAGNO. — Al Ministro della difesa.— Per sapere – premesso che:

la caserma « Luigi Giorni », già sededel 157° Battaglione Liguria, sita in viaMazzini nel comune di Novi Ligure (Ales-sandria), è in disuso e fatiscente da anni;

le coperture della struttura, sonocompletamente composte da lastred’amianto. Tali coperture stanno cedendogradualmente, aumentando il rischio diuna dispersione di polveri contenenti fibred’amianto nell’aria che, se respirate, pos-sono causare gravi patologie altamentecancerogene come tumori della pleura (ov-vero il mesotelioma pleurico) e il carci-noma polmonare;

come si apprende da organi distampa i cittadini residenti nelle areelimitrofe, hanno più volte segnalato lostato di degrado della struttura al demanioe richiesto interventi per la messa insicurezza della struttura oltre alla richie-sta di verifica agli organi competenti dellecondizioni e della qualità dell’aria;

l’area, oggetto della presente interro-gazione, risulta assegnata al demanio mi-litare –:

se intenda procedere celermente allapiena messa in sicurezza della struttura edin particolare se intenda intervenire allarimozione di manufatti contenentiamianto presenti nelle coperture o in altreparti della caserma. (4-01166)

RISPOSTA. — La caserma « Luigi Giorgi »di Novi Ligure – richiamata nell’interro-gazione in esame – è stata definitivamenteretrocessa all’Agenzia del demanio in data 7gennaio 1997, in quanto valutata non ul-teriormente utile ai fini istituzionali del-l’Esercito italiano.

Conseguentemente, non essendo, il ce-spite in questione, compreso nell’elenco deibeni in uso alla Forza armata, non èpossibile porre in essere le attività richiestedall’interrogante.

Il Ministro della difesa: MarioMauro.

Atti Parlamentari — XXIII — Camera dei Deputati

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LENZI. — Al Ministro per la pubblicaamministrazione e la semplificazione. —Per sapere – premesso che:

in data 5 dicembre 2012, con deliberan. 197 del 2012 l’Ordine dei medici diBologna ha licenziato per nullità del prov-vedimento di assunzione, in quanto as-sunte senza procedura concorsuale, cinquedipendenti;

il rapporto di lavoro aveva avutoinizio 28 anni fa per quattro delle dipen-denti quando l’Ordine dei medici avevanatura privatistica, mentre la quinta erastata assunta nel 1993 con contratto atempo determinato prolungato poi fino al1993 quando, a seguito dell’entrata invigore della articolo 4-bis comma 6, dellalegge n. 147 del 1993, e dopo aver acqui-sito il parere del dipartimento della fun-zione pubblica, il rapporto di lavoro ve-niva trasformato a tempo indeterminato inforza dell’applicazione della legge indicata;

nella stessa delibera, dando atto cheil rapporto in essere continuava ex articolo2126 codice civile, si decideva poi di so-spendere l’efficacia di tale accertata nullitàper un periodo di n. 3 mesi, chiedendocontestuale parere al Dipartimento dellafunzione pubblica ed al Ministero dellasalute;

ad oggi nessun parere ministerialerisulta pervenuto;

al momento dell’instaurazione delrapporto di lavoro gli ordini professionaliavevano natura privatistica e, solo nel1986 con il decreto del Presidente dellaRepubblica n. 68 si inserivano gli Ordininel comparto di contrattazione degli entipubblici non economici; con il successivodecreto del Presidente della Repubblican. 267 del 1987 si normava la materiaregolando anche la situazione del perso-nale già dipendente;

analoghe situazioni possono esserepresenti in tutti gli Ordini professionaliitaliani e questo precedente suscita vivapreoccupazione;

il diritto del lavoro sia in sede na-zionale che europeo ha sempre riguardatola tutela del lavoratore e la stabilità dellavoro;

la questione riveste carattere di ur-genza stante la volontà dell’ente di proce-dere comunque al licenziamento delle cin-que dipendenti –:

se il Ministro interrogato non ri-tenga opportuno predisporre urgente-mente il parere richiesto dall’ordine deimedici di Bologna con deliberazionen. 197/2012 del 5 dicembre 2012 al finedi porre maggiore chiarezza sull’interavicenda. (4-00179)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame con cui l’interrogante sol-lecita il parere richiesto – con nota del 30aprile 2013 – dall’Ordine dei medici diBologna al Ministero della salute, qualeamministrazione vigilante, e al Diparti-mento della funzione pubblica in meritoalla regolarizzazione di alcune unità dipersonale dipendenti dal medesimo Ente.

Al riguardo il citato ente ha motivato larichiesta di parere facendo riferimento allecriticità riguardanti la legittimità delle as-sunzioni di cinque unità di personale, ri-salenti agli anni 1985, 1987 e 1991, emersein occasione della valutazione delle pro-gressioni di carriera dei dipendenti in ser-vizio presso il medesimo ente. Si tratta inparticolare delle seguenti dipendenti:

Patrizia Melle, assunta a tempo inde-terminato e inquadrata come assistente Vlivello dal 1/4/1985;

Paola Capelli, assunta a tempo inde-terminato e inquadrata come assistente Vlivello dal 1/9/1985;

Anna Lisa Paccagnella, assunta atempo indeterminato e inquadrata comeassistente V livello dal 2/1/1987;

Cosima Boschi, assunta a tempo in-determinato e inquadrata come assistente Vlivello dal 1/4/1987;

Atti Parlamentari — XXIV — Camera dei Deputati

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Alessandra Paccagnella e Benita Do-natella Rossi, assunte a tempo determinatoe inquadrate come dattilografe IV livello dal2/12/1991.

Il Dipartimento della funzione pubblicacon nota del 3 luglio 2013 (prot. 31501)inviata all’Ordine dei medici di Bologna, alMinistero della salute e alla Federazionenazionale dei medici chirurghi e degli odon-toiatri nel rendere il parere richiesto harappresentato che, dall’esame della docu-mentazione trasmessa dall’ente medesimo,le assunzioni in questione sembrano esserestate effettuate tramite chiamata diretta,senza l’espletamento di alcuna proceduraconcorsuale; tale modalità sembra quindiconfigurare il rapporto di lavoro delle sud-dette dipendenti quale rapporto di fatto, aisensi dell’articolo 2126 c.c.

Al riguardo il Ministero della salute, connota del 17 aprile 2013 (prot. 19644), haevidenziato come, secondo l’orientamentogiurisprudenziale più diffuso, sono da rite-nere nulli i contratti di lavoro relativi afattispecie analoghe a quelle sopraconside-rate, in quanto sottoscritti in violazione dilegge: in questi casi, inoltre, ferma restandola salvaguardia del trattamento economicopercepito in relazione alla prestazione la-vorativa resa, non si rinvengono soluzionigiuridiche volte a sanare i rapporti dilavoro in questione.

In tal senso, qualora le assunzioni ri-chiamate fossero effettivamente avvenuteper chiamata diretta, ovvero in assenza diprocedure concorsuali pubbliche, non puòche concordarsi con quanto sostenuto dalMinistero della salute e il richiedente Or-dine dei medici dovrà adottare in sede diautotutela i provvedimenti del caso.

Tuttavia, in chiave puramente collabo-rativa, pare opportuno segnalare che dal-l’esame della cospicua e complessa docu-mentazione inviata dall’Ente risultano ele-menti di differenziazione tra le procedure diassunzione in questione.

Con riferimento alle signore AlessandraPaccagnella e Benita Donatella Rossi, dallanota inviata all’Ufficio provinciale del la-voro di Bologna del 28 novembre 1991, sievince che le stesse siano state assunte

inizialmente, dal 2 dicembre 1991, concontratto a tempo determinato di durataannuale – rinnovato lino al 22 dicembre1993 – tramite chiamata dell’ufficio dicollocamento, ai sensi dell’articolo 16 dellalegge n. 56 del 1987. Successivamente, dal22 dicembre 1993, acquisito anche il pareredel Dipartimento della funzione pubblica illoro rapporto di lavoro è stato trasformatoin rapporto a tempo indeterminato ai sensidell’articolo 4-bis, comma 6, del decretolegge 20 maggio 1993, n. 148, convertitocon modificazioni nella legge n. 236 del1993.

Tale disposizione prevedeva che le pub-bliche amministrazioni potessero procederealla trasformazione a tempo indeterminatodei rapporti di lavoro del personale assuntoa tempo determinato, nelle qualifiche per lequali fosse richiesto il titolo di studio nonsuperiore a quello della scuola secondariadi primo grado, « in relazione al verificarsidi vacanze di organico ».

Qualora la suddetta ricostruzione fosseeffettivamente coincidente con gli atti adot-tati dal citato Ordine, sia con riferimentoalla fase dell’instaurazione del rapporto dilavoro (assunzione tramite ufficio di collo-camento), sia per quella della trasforma-zione del rapporto da tempo determinato atempo indeterminato (ex decreto-leggen. 148 del 1993), non sembrerebbe riscon-trabile in tal caso alcun elemento di criti-cità in merito alla regolarità di tali assun-zioni.

Diversamente appaiono fondate lepreoccupazioni paventate dall’Ordine circala legittimità delle assunzioni delle signorePatrizia Melle, Paola Capelli, Cristina Bo-schi e Anna Lisa Paccagnella; per questidipendenti, infatti, in base alle rispettivelettere di assunzione (tutte risalenti al pe-riodo aprile 1985-aprile 1987) trasmessedall’Ente, non è dato desumere quale siastata la procedura seguita per il loro re-clutamento; non sono infatti rinvenibili gliatti relativi ad una eventuale proceduraconcorsuale o per chiamata diretta tramiteufficio di collocamento (deliberazione delConsiglio direttivo dell’Ordine, bando diconcorso, graduatorie, eccetera) come nei

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casi precedentemente citati, né risulta al-cuna documentazione attestante la dota-zione organica vigente al tempo di detteassunzioni.

Il Ministro per la pubblica am-ministrazione e la semplifi-cazione: Gianpiero D’Alia.

LODOLINI e MANZI. — Al Ministrodell’interno. — Per sapere – premesso che:

il comune di Matelica con gli atticonsiliari n. 64 del 31 ottobre 2012 e n. 76del 29 novembre 2012, ha adottato va-riante parziale al PRG riguardante lapossibilità di insediamento, nel proprioterritorio, di industrie insalubri di primaclasse e seconda classe di cui al decretoministeriale 5 settembre 1994;

la giunta Provinciale con atto n. 443del 28 dicembre 2012 ha espresso:

parere di conformità, relativamenteai commi 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-12-15-16-17-18-19 del proponendo articolo 23-ter delle NTA del PRG, condizionatamenteall’adeguamento, ai sensi dell’articolo 26,comma 6, della legge regionale n. 34 del1992 e s.m.i. di specifici rilievi;

parere di non Conformità relativa-mente al comma 13, riferito agli impiantitecnologici, e al comma 14, riferito alleindustrie a rischio di incidente rilevante,del proponendo articolo 23-ter dellenorme tecniche di attuazione del P.R.G.;

nel suddetto atto la provincia di Ma-cerata ha evidenziato come, stante la po-testà del comune di Matelica di disporre lapianificazione urbanistica del proprio ter-ritorio, nel caso di insediamento diaziende a rischio di incidente rilevante lestesse « presentano problematiche, nonsolo legate alla salute umana ma anche alrischio ed alla sicurezza pubblica... » lapresenza di queste tipologie di aziendedeve essere coordinata con i piani diemergenza di protezione civile comunale eregionale;

il consiglio comunale di Matelica condelibera n. 15 del 30 gennaio 2013 ha, inparte, controdedotto e, in parte, recepito lemodifiche derivanti dalle prescrizioni dicui alla sopra citata delibera di giuntaprovinciale mediante riformulazione delproponendo articolo 23-ter;

con atto deliberativo n. 75 del 25marzo 2013 la provincia di Macerata haespresso parere definitivo in ordine allevarianti al PRG del comune di Matelicaper l’insediamento delle industrie insalu-bri;

nell’atto deliberativo n. 75 del 25marzo 2013 la provincia di Macerata haevidenziato come, nel prendere atto delleprescrizioni, il comune di Matelica nonabbia esaurientemente recepito la prescri-zione relativa al rispetto delle prescrizioniimpartite da vari enti;

la provincia di Macerata ha delibe-rato il seguente parere definitivo:

« 1) l’articolo 23-ter della nota delPRG di cui alla delibera di C.C. n. 15 del30 gennaio 2013, per le motivazioni soprariportate, deve essere così modificato: 1. alcomma 1 dell’articolo 23-ter riformulato leparole « a condizione che siano rispettatetutte le prescrizioni impartite dai vari entinei rispettivi pareri di competenza », sianosostituite dalle parole « a condizione chesiano rispettate tutte le prescrizioni im-partite dall’ASUR area vasta 3 nel parereprot. 86664 del 18 ottobre 2012 ». Inalternativa, nell’articolo 23-ter riformulatopossono essere riportate letteralmentedette prescrizioni dell’ASUR;

2) il comma 14 deve essere stral-ciato, »;

pertanto, ai sensi della predetta de-libera:

a) sarebbe possibile l’insediamentodi industrie insalubri di prima classe maesso dovrà rispettare la normativa vigente,dimostrando la compatibilità e la man-canza di danno alla salute, previa predi-sposizione e dimostrazione del piano diemergenza comunale, seguendo il percorsoprevisto dalla normativa:

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b) sarebbe possibile l’insediamentodi industrie insalubri a rischio di incidenterilevante (R.I.R.), ma esso non potrà essereeffettuato a priori, all’interno dello stru-mento programmatorio urbanistico gene-rale, ma dovrà aver luogo caso per caso,previa adozione di una specifica variantecoerente con altri strumenti di settoresovraordinati che investono ambiti terri-toriali più estesi;

l’elaborato tecnico della R.I.R. aisensi dell’articolo 21 del decreto legislativon. 334 del 1999 e normative collegate deveseguire la procedura per la valutazione delrapporto di sicurezza, che ai sensi dell’ar-ticolo 23 della citata norma deve esseresottoposto a consultazione della popola-zione interessata che deve esprimere ilproprio parere;

sono oggettivi i rischi connessi all’in-serimento di R.I.R. anche in comuni limi-trofi a quello di Matelica, come Fabriano(Ancona) e Cerreto d’Esi (Ancona), i cuiSindaci si sono prontamente pronunciatiprendendo posizione a difesa del territo-rio, della salute dei cittadini;

la prefettura è competente a predi-sporre piani di sicurezza delle R.I.R. e delloro controllo, di concerto con la regioneMarche;

l’esigenza che il potere di controllosia esercitato in modo puntuale anchenella fattispecie suddetta, al fine di evitareun esercizio improprio e generico, daparte del comune, del potere di individua-zione sul proprio territorio delle areedestinate all’insediamento di industrie in-salubri;

con delibera di consiglio comunaledel 10 aprile 2013, il comune di Matelicaha approvato in via definita la varianteparziale al piano regolatore generale, re-cependo completamente i rilievi posti dallaprovincia di Macerata con atto di G.P.n. 75 del 25 marzo 2013 sopracitato –:

se il Ministro intenda verificare, perquanto di competenza e tramite le prefet-ture di Macerata e Ancona, che ogniazione legata all’insediamento di industrie

R.I.R. venga sottoposta alla verifica di unpreventivo piano di sicurezza, concertatocon le amministrazioni confinanti, postoche non è sufficiente la generica indivi-duazione di aree per industrie insalubri arischio di incidente rilevante (R.I.R.), cosìcome da parere espresso da parte dellaprovincia di Macerata con atto delibera-tivo n. 75 del 25 marzo 2013 e recepitodal comune di Matelica con atto delibe-rativo del 10 aprile 2013. (4-00257)

RISPOSTA. — La pianificazione urbani-stica e le scelte in ordine alla destinazionedelle aree all’insediamento di stabilimenti arischio di incidente rilevante, soggetti allacosiddetta normativa Seveso, sono di com-petenza esclusiva degli enti territoriali nel-l’ambito dei rispettivi strumenti di pianifi-cazione (piano regolatore generale, pianoterritoriale di coordinamento, Piani di areavasta).

Per l’insediamento di un nuovo stabili-mento soggetto alle prescrizioni del decretolegislativo 17 agosto 1999, n. 334, gli stru-menti urbanistici devono comprendere an-che un elaborato tecnico, per la cui reda-zione il comune, quale autorità competentein materia di pianificazione territoriale eurbanistica, utilizza le conclusioni istrutto-rie del Comitato tecnico regionale di pre-venzione incendi, organo tecnico consultivosulle questioni riguardanti la prevenzioneincendio, incardinato nelle Direzioni regio-nali dei Vigili del fuoco.

Il Comitato tecnico regionale (Ctr) finoall’emanazione da parte delle regioni delladisciplina per l’esercizio delle competenzeamministrative in materia di incidenti ri-levanti, provvede a svolgere l’istruttoria e aformulare le relative conclusioni.

Per gli stabilimenti soggetti all’articolo 6dello stesso decreto legislativo n. 334 del1999, il Ctr riceve solo la notifica da partedel gestore dello stabilimento, senza svol-gere alcuna istruttoria. Tuttavia, nel caso incui il sindaco lo richieda, può rilasciare unparere consultivo.

Tali attività sono soggette ai controllisugli aspetti antincendi che sono di com-petenza del Comando provinciale dei vigilidel fuoco.

Atti Parlamentari — XXVII — Camera dei Deputati

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Il Ctr si esprime sulla compatibilitàterritoriale degli stabilimenti, formulandoun mero parere tecnico, relativo esclusiva-mente al rischio di incidenti rilevanti.

Sulla scorta delle informazioni fornitedal gestore dello stabilimento e delle con-clusioni dell’istruttoria del Ctr il prefettopredispone il piano di emergenza esternoallo stabilimento e ne coordina l’attuazione.

Nel caso specifico, il comune di Matelica(MC) con la variante approvata il 10 aprile2013 ha previsto soltanto la possibilità diinsediamento delle industrie insalubri diprima classe nei quattro lotti a destinazioneindustriale, vietando l’insediamento neglistessi siti delle industrie a rischio di inci-dente rilevante.

Tale variante non prevede e non ha maiprevisto l’approvazione di un progetto diindustria a rischio di incidente rilevante.

Il comune ha fatto presente che nonesistendo alcuna richiesta d’insediamento diindustrie a rischio d’incidente rilevante nonè possibile procedere alla valutazione delPiano di sicurezza che nulla ha a che farecon le industrie rir.

Il rapporto di sicurezza, infatti, vieneredatto sulla base dell’elenco e sulla qualitàdelle sostanze che vengono utilizzate nelprocesso di lavorazione.

Si assicura, comunque, che la Prefet-tura, in ipotesi di insediamento di rir, avràcura di attivare tutte le procedure previsteper la tutela del territorio provinciale e diinformare i confinanti uffici territoriali diGoverno, nell’ipotesi di coinvolgimento dicomuni appartenenti ad altre province.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Gianpiero Bocci.

LODOLINI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

ha carattere strategico e prioritario ilraddoppio della strada statale n. 16 traFalconara Marittima e la località Barac-cola di Ancona, opera che rappresenta unasse indispensabile per i collegamenti conla viabilità nazionale, anche in considera-zione della cosiddetta piattaforma logistica

delle Marche costituita dal porto interna-zionale di Ancona, dall’interporto di Jesi edall’aeroporto di Falconara Marittima;

detti lavori non sono più rinviabili,rappresentando, non solo un freno allosviluppo dei territori e alla ripresa del-l’economia, ma una reale necessità per lasicurezza del traffico da e per il capoluogodi regione;

i lavori di raddoppio della stradastatale n. 16 nel tratto fra Falconara Ma-rittima ed Ancona compaiono tra le esi-genze di adeguamento delle infrastrutturedel territorio marchigiano da decenni,tanto che un finanziamento dello Stato aciò dedicato risale alla legge Marche Friulidel 1987;

la provincia di Ancona, pur non di-rettamente competente per la viabilità na-zionale, si è fatta carico di curare laprogettazione dell’opera, stipulando appo-sita convenzione con Anas e consegnandoall’Anas stessa il progetto definitivo che haanche superato il procedimento di valuta-zione di impatto ambientale;

l’inizio del primo intervento stralciosulla strada statale n. 16 tra FalconaraMarittima e Torrette di Ancona, consi-stente in una primissima tranche (inte-ressa due viadotti nella zona Barcaglione)del ben più consistente intervento di am-pliamento a quattro corsie della varianteda Falconara fino alla Baraccola di An-cona;

il progetto complessivo ha visto im-pegnata per lungo tempo la provincia diAncona nella conduzione dell’iter, che,dalla positiva conclusione della valuta-zione di impatto ambientale presso il Mi-nistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, ai diversi pronun-ciamenti di Anas e Ministero delle infra-strutture e dei trasporti, si è concluso conla consegna del progetto alla direzioneAnas per le successive fasi di finanzia-mento ed appalto;

le opere sono oggetto di un finanzia-mento di 5,6 milioni di euro messo a

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disposizione dalla regione Marche, che haattribuito all’opera carattere prioritario;

l’atto n. 160 adottato dal consiglioprovinciale di Ancona in data 26 ottobre2009 ha ribadito il carattere prioritariodell’opera –:

se il Governo intenda farsi garante,insieme all’Anas, della prosecuzione del-l’opera fino al completamento;

se l’Anas abbia provveduto all’aggior-namento del progetto già redatto a curadella provincia, se su tale progetto intendaprocedere a breve all’acquisizione dei pa-reri di tutti gli enti e soggetti comunqueinteressati e se sussistano certezze circa ladisponibilità delle risorse necessarie perl’avvio della cantierabilità. (4-00264)

RISPOSTA. — Con riferimento all’interro-gazione in esame, si forniscono i seguentielementi di risposta.

L’intervento di ammodernamento dellastrada statale 16, tra Falconara e Baraccola,prevede la realizzazione di una strada ex-traurbana principale di cat. B, con duecorsie per senso di marcia, con spartitraf-fico centrale e svincoli a livelli sfalsati.

L’intervento, compreso nel piano degliinvestimenti Anas 2007-2011, è suddiviso indue lotti funzionali: Falconara-Torrette eTorrette-Baraccola, con appaltabilità su-bordinata alla disponibilità dei finanzia-menti necessari.

Il progetto definitivo e lo studio diimpatto ambientale, relativi al raddoppiodella strada statale 16, da Falconara aBaraccola, sono stati sviluppati da profes-sionisti esterni incaricati dalla provinciacosì come previsto nella convenzione sti-pulata tra l’Anas e provincia di Ancona nel2001.

La procedura di valutazione di impattoambientale si è conclusa nel 2003 con ilparere favorevole con prescrizioni del Mi-nistero dell’ambiente: provvedimento DEC/DSA/2004/0234 del 24 marzo 2004.

Nell’ottobre del 2006 è intervenuta larisoluzione consensuale della citata conven-zione tra l’Anas e la provincia di Ancona,tuttavia l’Anas ha, comunque, proseguito le

attività di completamento della progetta-zione per l’acquisizione di ulteriori pareried autorizzazioni.

Per quanto riguarda il finanziamento di5,6 milioni di euro, stanziato nel IV attointegrativo all’Accordo di programma qua-dro della regione Marche, si informa cheesso è stato interamente utilizzato per lacostruzione, conclusa nel 2010, di duenuovi cavalcavia che attraversano la stradastatale 16 tra Falconara e Torrette (stralciodel primo lotto relativo al progetto defini-tivo del 2001).

Per completezza di informazione si for-niscono, di seguito, specifiche indicazionisui due lotti funzionali.

Lotto 1 – tratto Falconara-Torrette.Il costo complessivo dell’infrastruttura è

di circa 212 milioni di euro e, ad oggi, nonè stato stanziato alcun finanziamento per larealizzazione del lotto.

L’intervento è inserito nel Piano degliInvestimenti 2007-2011 – fondi ordinari enel Contratto di programma 2009 – Tabella2 ulteriori interventi.

L’Anas ha provveduto a revisionare ilprogetto definitivo del 2001, adeguandoloalle sopravvenute normative tecniche estradali, e, in seguito, ha avviato le proce-dure approvative, ai sensi delle norme vi-genti, per il progetto definitivo aggiornato.

In particolare il 6 dicembre 2012 è stataavviata presso la Soprintendenza dei beniarcheologici delle Marche la procedura diverifica preventiva dell’interesse archeolo-gico, che è, tuttora, in corso; il 10 dicembre2012 è stata presentata istanza al ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, al ministero per i beni e le attivitàculturali e alla regione Marche per laverifica di ottemperanza alle prescrizionidel decreto via; il ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare l’8aprile 2013 ha espresso parere favorevole.

Il 14 gennaio 2013 il progetto è statotrasmesso da Anas al Provveditorato operepubbliche per l’Emilia Romagna e le Mar-che di questo ministero, alla regione Mar-che, alla provincia di Ancona, ai comuniinteressati ed agli altri enti competenti aifini della conformità urbanistica, ai sensi

Atti Parlamentari — XXIX — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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dell’articolo 81 del decreto del Presidentedella Repubblica n. 616 del 1977 e deldecreto del Presidente della Repubblican. 393 del 1994, e delle altre autorizzazionidi legge. La procedura è in corso.

Lotto 2 – da Torrette a Baraccola.L’intervento è inserito nel piano degli

investimenti Anas 2007-2011 – Area d’in-seribilità.

Il costo complessivo dell’opera è pari acirca 214 milioni di euro e, ad oggi, nonrisulta stanziato alcun finanziamento.

L’Anas, analogamente a quanto effet-tuato per il lotto 1, dovrà revisionare ilprogetto definitivo del 2001 e avviare leprocedure approvative.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Maurizio Lupi.

MARCOLIN. — Al Ministro della difesa.— Per sapere – premesso che:

il Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Deborah Serracchiani,avrebbe indirizzato al Ministro della difesauna lettera in cui si proporrebbe di di-sporre il trasferimento a Gorizia del Mul-tinational Cimic Group della Nato, basatoattualmente a Motta di Livenza in provin-cia di Treviso;

nella missiva, che appare di per séirrituale, il presidente della regione Friuli-Venezia Giulia asserirebbe che la necessitàdel trasloco sorgerebbe dai danni riportatinel 2010 dalla caserma che ospita a Mottadi Livenza il Multinational Cimic Groupdella Nato;

il Multinational Cimic Group èun’unità alleata assimilabile ad un reggi-mento, specializzata nella cooperazionetra civili e militari nei teatri di crisi comel’Afghanistan, che viene alimentata conpersonale volontario proveniente da tuttele Armi e corpi dell’Esercito italiano non-ché dalle Forze armate di Grecia, Unghe-ria, Portogallo e Romania;

l’iniziativa del presidente della re-gione Friuli-Venezia Giulia ha destato sor-presa e meraviglia nel territorio trevigiano,

inducendo il presidente della regione Ve-neto, Luca Zaia, ed il sindaco di Motta diLivenza, Paolo Speranzon, a sottolinearecon propri comunicati come la casermache ospita il Multinational Cimic Groupnon abbia riportato alcun danno nel 2010e non sussistano quindi le circostanze difatto invocate dal presidente della RegioneFriuli-Venezia Giulia come presuppostodella richiesta di trasloco dell’unità;

il Veneto ed il comune di Motta diLivenza risultano invece orgogliosi di averel’unità Nato nel proprio territorio e sot-tolineano come la scelta di posizionarlodove si trova attualmente sia dipesa datutta una serie di vantaggi logistici tuttoraevidenti –:

se effettivamente sia giunta al Go-verno una richiesta di trasferimento aGorizia del Multinational Cimic GroupNato da parte del presidente della regioneFriuli-Venezia Giulia e come, eventual-mente, si intenda rispondervi. (4-00944)

RISPOSTA. — In primo luogo, mi premeprecisare che, allo stato, l’Esercito non haintrapreso alcuna iniziativa per trasferire ilMultinational Cimic Group da Motta diLivenza a Gorizia.

D’altro canto, occorre tenere presenteche essendo tale unità permanentementeinserita nella catena di comando della Natoe quindi regolata da accordi internazionaliche ne stabiliscono, tra l’altro, anche lasede, eventuali modifiche di aspetti contem-plati dai citati accordi compresa la sede,possono essere intraprese soltanto in esitoad un consenso unanime dei Paesi membri.

Peraltro, la caserma « Fiore », sede del-l’unità in parola, dal 2001 è stata oggetto diingenti interventi infrastrutturali per lavoridi ammodernamento e rinnovamento chel’hanno resa all’avanguardia nel parco im-mobiliare della Forza armata per funzio-nalità e standard alloggiativi.

Infine, secondo quanto indicato daicompetenti organi tecnico operativi militarila caserma in questione non ha riportato

Atti Parlamentari — XXX — Camera dei Deputati

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alcun danno dovuto ad eventi naturali, néè stata oggetto di interventi infrastrutturalidi ripristino da fenomeni calamitosi.

Il Ministro della difesa: MarioMauro.

MELILLA. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

dal 22 Giugno scorso Claudia D’In-tino (Ortona CH), volontaria della onlus« Music for Peace » è bloccata ad Alessan-dria d’Egitto con un convoglio carico dibeni di prima necessità da distribuire nellastriscia di Gaza, in Palestina, insieme alresto della delegazione Italiana;

sono dunque 30 giorni che, purdisponendo di tutte le autorizzazioni ne-cessarie, le autorità egiziane non inten-dono far uscire l’auto medica, una Mer-cedes, parte integrante del carico uma-nitario destinato alla popolazione diGaza;

il carico inoltre prevede un’ambu-lanza e 120 tonnellate fra medicinali ecibo donati da cittadini italiani;

l’autorità egiziana, bloccando il tran-sito della delegazione umanitaria, ha difatto messo in dubbio quanto dichiaratodalla nostra ambasciata, che più volte haspecificato che l’autovettura è da consi-derare a tutti gli effetti facente parte delcarico umanitario. Quell’autovettura è de-stinata ad un ospedale che opera in unadelle zone più povere di Gaza City, everrà equipaggiata in loco per il trasportodi disabili –:

quali misure intenda adottare al finedi sbloccare questa situazione e permet-tere a Claudia D’Intino e agli altri vo-lontari di portare a termine la missioneumanitaria in aiuto della popolazione diGaza City, in Palestina. (4-01372)

RISPOSTA. — Dopo aver ricevuto dall’Am-basciata d’Italia a Il Cairo informazionecirca l’iniziativa promossa dall’onlus « mu-sic for peace » per il trasporto di materialeumanitario nei Territori Palestinesi attra-

verso il Valico di Rafah, la Farnesina haprovveduto ad inviare lo scorso 10 giugnouna lettera al Presidente dell’associazione alfine di informarlo delle precarie condizionidi sicurezza della zona. In particolare, sisconsigliava qualsiasi viaggio lì diretto acausa della situazione di rischio perma-nente nell’area, che non consentiva di poterassicurare assistenza consolare in caso diemergenza e necessità. A tutela dell’incolu-mità dei nostri connazionali si invitava ilPresidente a riconsiderare la decisione dientrare nella Striscia di Gaza dal Valico diRafah. A fronte del rifiuto dell’onlus sullapossibilità di modificare il percorso, sonostati richiesti all’associazione informazioniutili (numeri di telefono, luogo e duratadella permanenza, numeri di contatto delleorganizzazioni che eventualmente avrebberoassistito l’onlus nella Striscia di Gaza) perpoter assicurare un monitoraggio e unapossibile assistenza alla missione.

A questo proposito, anche alla luce delprogressivo deterioramento delle condizionidi sicurezza nella maggior parte del terri-torio egiziano (grandi città e Nord Sinai)seguita alla destituzione del PresidenteMorsi, l’Ambasciata a Il Cairo e il Conso-lato generale in Alessandria sono rimasti incontatti costanti con i cinque membri del-l’ong, già giunti in Egitto, ad El Arish nellaserata del 22 ultimo scorso fornendo ilmassimo supporto per il disbrigo dellepratiche burocratiche necessarie al rilasciodei 6 container umanitari e dell’autoam-bulanza. Molte difficoltà sono scaturite dalcontenuto dei containers (in particolare ungeneratore di energia elettrica ed alcunemacchine fotocopiatrici), nonostante la pre-cedente autorizzazione rilasciata dalle Au-torità egiziane.

Nel ritardo del rilascio dei necessaripermessi per lo sdoganamento del materialeda parte delle Autorità egiziane, le autoritàdiplomatiche e consolari italiane hannoinvitato il Presidente ed i membri dell’ong,che hanno declinato, a prendere in consi-derazione la possibilità di un momentaneorientro in Italia, in attesa di un migliora-mento del clima politico, assicurando che lenostre Rappresentanze in loco avrebberoseguito direttamente il caso.

Atti Parlamentari — XXXI — Camera dei Deputati

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Il Consolato generale ad Alessandria,coordinato dall’Ambasciata a Il Cairo, hacompiuto numerosi interventi presso lecompetenti autorità egiziane per ottenere ilpermesso da parte delle dogane del Porto diAlessandria necessario allo sdoganamentodel materiale. L’Ambasciata tra l’altro èintervenuta chiedendo un incontro urgentecon il Direttore del Dipartimento Palestinadel ministero degli affari esteri egiziano.Dopo una prima reazione rigida delle Au-torità stesse, è seguita infine una comuni-cazione alla nostra Ambasciata con la qualeè stato invece assicurato che sarebbe statoconsentito il passaggio, realizzato poi il 27luglio scorso, per tutto il carico senzaeccezioni. Il passaggio del convoglio uma-nitario da Alessandria a Rafah è stato poimonitorato, ora per ora, dalle nostre au-torità diplomatico-consolari che hanno ef-fettuato a più riprese passi ai più alti livellipresso i locali ministeri della difesa e degliaffari esteri per rimuovere gli ostacoli dinatura logistica incontrati dall’ong nelcorso del tragitto. Tale intensa azione di-plomatica ha permesso alla comitiva dipassare nella tarda mattinata dello scorso27 luglio il confine egiziano a Rafah perpoter quindi consegnare a Gaza gli aiutiumanitari da distribuire attraverso la redcrescent. L’Ambasciata è sempre rimasta instretto contatto con le controparti egizianeper gestire eventuali nuovi ostacoli e con irappresentanti di music for peace per ve-rificare che il loro passaggio a Gaza avve-nisse nei termini previsti.

Il Viceministro degli affariesteri: Lapo Pistelli.

MISIANI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

dal 1986 ogni anno simpatizzanti enostalgici neofascisti provenienti da tuttaItalia si riuniscono nel piccolo cimitero diRovetta (Bergamo) per commemorare i 43miliziani della Repubblica sociale italianadella legione Tagliamento fucilati dai par-tigiani il 28 aprile 1945;

nel corso degli anni l’incontro diRovetta, tacitamente di fatto tollerato dalle

istituzioni come il « minore dei mali », èdiventato uno dei maggiori raduni nazifa-scisti in Italia. All’incontro del 27 maggio2012 hanno preso parte circa trecentopersone;

gli organizzatori del raduno hannoformalizzato la propria struttura fon-dando un comitato ufficiale, dal cui attocostitutivo emerge che lo scopo dichiaratodel comitato è l’apologia del fascismo e delcollaborazionismo con i nazisti e la per-petuazione di tali « valori » tramite l’in-dottrinamento delle giovani generazioni;

il raduno di Rovetta è diventato unelemento di una più complessiva campa-gna di disinformazione e di revisionismostorico, tesa ad attaccare la Resistenzadistorcendo la verità storica –:

quali iniziative, per quanto di com-petenza, intenda assumere per porre finead una adunata che si configura ad avvisodell’interrogante come una palese e inac-cettabile apologia di fascismo, in apertaviolazione della XII disposizione transito-ria e finale della Costituzione e della legge20 giugno 1952, n. 645, anche in conside-razione degli evidenti rischi per l’ordinepubblico e se risultino avviate indagini inrelazione ai fatti descritti in premessa.

(4-00097)

RISPOSTA. — Il 28 aprile 1945 il cimiterodi Rovetta in provincia di Bergamo futeatro di un tragico episodio: trovarono lamorte, mediante fucilazione, quarantatregiovani soldati della Repubblica socialeitaliana appartenenti alla « Legione Taglia-mento ».

Da circa venti anni ogni primavera vienecelebrato l’evento con una cerimonia pub-blica.

Quella del 27 maggio 2012 ha visto lapartecipazione di 350 persone tutti simpa-tizzanti o appartenenti a formazioni diestrema destra, provenienti da varie localitàtra cui Brescia, Torino, Verona e Bologna.

La cerimonia ha suscitato l’ostilità degliambienti dell’area antagonista di sinistrache hanno organizzato una contromanife-

Atti Parlamentari — XXXII — Camera dei Deputati

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stazione con un corteo al quale hannopartecipato circa duecento persone.

Entrambe le iniziative si sono svoltesenza alcuna turbativa per l’ordine e lasicurezza pubblica grazie agli accurati ser-vizi di vigilanza predisposti dalle Forzedell’ordine, né si sono registrati episodi ditensione o contatti tra le opposte fazioni.

Nell’occasione lo stesso Sindaco haespresso ringraziamenti ed elogi per le mi-sure di sicurezza adottate.

Anche all’annuale cerimonia commemo-rativa, che si è svolta il 26 maggio scorso,è stata riservata la consueta attenzione,assicurando le necessarie condizioni perl’ordinato svolgimento della stessa.

È la stessa Costituzione, all’articolo 17,a prevedere l’obbligo, per i promotori diuna manifestazione in luogo pubblico, didarne preavviso alle autorità competenti, lequali possono vietarla solo per comprovatimotivi di sicurezza o di incolumità pub-blica.

La norma garantisce un bilanciamentotra il diritto di riunirsi e manifestare inmaniera pacifica e la necessità di assicurarealla collettività la sicurezza pubblica.

In circostanze di questo tipo, le autoritàdi pubblica sicurezza predispongono ade-guati servizi di ordine pubblico la cuigestione è sempre ispirata a criteri di equi-librio e prudenza.

Sulla base di questi principi tutte lemanifestazioni sono attentamente monito-rate da personale di polizia specializzato eogni eventuale violazione di legge vienetempestivamente denunciata all’autoritàgiudiziaria.

In tale contesto le Forze di poliziadedicano massima attenzione all’attività deigruppi politici estremisti e delle frange piùradicali, cercando di prevenire e perseguireeventuali condotte illecite.

Sotto tale profilo l’eventuale provvedi-mento di scioglimento di gruppi che siispirano al nazismo e al fascismo puòessere adottato soltanto dopo che una sen-tenza penale irrevocabile abbia accertato ilverificarsi in concreto della fattispecie dellariorganizzazione di tali movimenti.

Il Viceministro dell’interno: Fi-lippo Bubbico.

MOSCATT. — Al Ministro dell’interno,al Ministro della salute, al Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro delle infrastrutture e deitrasporti. — Per sapere – premesso che:

a seguito del crollo del viadotto sulfiume Verdura lungo la strada statale 115,nel comune di Ribeira (Agrigento), avve-nuto in data 2 febbraio 2013, il collega-mento tra Ribera e Sciacca risulta asso-lutamente proibitivo;

la viabilità in un primo momento èstata dirottata su percorsi alternativi at-traverso paesi dell’entroterra con grossedifficoltà per il raggiungimento e con unaggravio di percorrenza di molti chilome-tri, dal versante agrigentino, degli aero-porti di Birgi e Punta Raisi;

l’asse viario interrotto è la principalevia di comunicazione per centinaia diautoveicoli che ogni giorno si spostano trale province di Agrigento e di Trapani;

il traffico commerciale di camion eTIR impiegati per il trasporto dei prodottiagricoli ed edili è costretto a percorrere unpercorso alternativo più lungo, con evi-denti conseguenze sull’economia di tuttal’area;

l’evento è stato portato alla ribaltanazionale anche attraverso servizi giorna-listici da parte delle maggiori reti televi-sive;

il viadotto dopo il sequestro inizialeda parte della magistratura era stato re-stituito nel pieno possesso al gestore dellastrada (13 febbraio);

l’ANAS aveva avviato indagini geo-gnostiche e geofisiche necessarie alla pro-gettazione dell’intervento di ripristino delviadotto in parola (15 febbraio);

la regione Sicilia per favorire i lavoridi ripristino aveva proclamato lo stato dicalamità (16 febbraio);

gli interventi di ripristino degli argini,realizzati dall’Anas, propedeutici alla ri-costruzione del ponte, per ben tre voltesono stati resi vani dalla piena del fiume;

Atti Parlamentari — XXXIII — Camera dei Deputati

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malgrado la riapertura al transitodella corsia rimasta indenne al crollo, iltransito risulta difficile per le autovettureed impossibile per i mezzi pesanti;

in data 27 marzo 2013, cittadini,rappresentanti delle istituzioni, dei sinda-cati delle associazioni del territorio hannoindetto una pubblica assemblea dallaquale è emerso la vitale esigenza di inter-venti urgenti e straordinari al fine discongiurare il definitivo collasso dell’eco-nomia locale già mortificata dalla pesantecrisi;

in tale assemblea unanimemente si èribadita la volontà, qualora non dovesseroarrivare segnali concreti, di mettere in attoforme di protesta anche estreme compresele dimissioni dei sindaci –:

quali misure siano state adottate, equali lo saranno nel futuro, per poterintervenire immediatamente per il ripri-stino della originaria viabilità nelle condi-zioni di sicurezza e fruibilità da parte ditutti i cittadini nonché quali iniziativesiano in programma per il supporto al-l’economia locale rimasta danneggiata dalcrollo del viadotto;

quali misure siano in programma perla verifica degli altri ponti al fine discongiurare il ripetersi di eventi simili.

(4-00154)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame cui si risponde per delegadella Presidenza del Consiglio dei ministridel 31 maggio 2013, si forniscono i seguentielementi di risposta.Preliminarmente, appare opportuno, fornireun quadro completo della vicenda in esame.

Il 2 febbraio 2013 si è verificato il crollodi due campate del ponte in muratura sulfiume Verdura, sito sulla strada statale 115« Sud Occidentale Sicula ».

L’Anas, in collaborazione con i soggettiistituzionalmente interessati (provincia diAgrigento, comuni interessati, Protezione ci-vile regionale e altre istituzioni intervenute

alle convocazioni prefettizie), ha tempesti-vamente individuato un itinerario di emer-genza, che dalla Strada Statale 115 latoSciacca, si sviluppa utilizzando tre stradeprovinciali, una statale e una comunale.

La stessa Anas, con la partecipazione deicomuni interessati, ha ripristinato le con-dizioni di sicurezza del suddetto tracciato,provvedendo ai necessari risanamenti dellepavimentazioni, al ripristino della regimen-tazione idraulica delle acque in piattaformae di quelle provenienti dalle scarpate, me-diante risagomatura di queste ultime, allosfalcio dell’erba e al taglio delle ramaglieper il recupero della piena visibilità.

La predetta società, inoltre, ha predi-sposto la segnaletica necessaria, sia lungoil percorso alternativo (indicazione dellelimitazioni imposte) sia lungo la StradaStatale 115 (segnalazione dell’interruzioneal traffico dal chilometri 135+900) e hafornito, altresì, supporto di uomini e mezziai comuni del comprensorio, al fine diconsentire la transitabilità ai mezzi agri-coli lungo l’ex strada consortile denomi-nata « Scirinda », riducendo così il caricodi traffico sul percorso di emergenza.

Detti interventi hanno determinato lariqualificazione del percorso alternativoche, seppur con tempi di percorrenza piùelevati, ha consentito, senza sinistri e insicurezza, il ripristino del collegamento trail comune di Sciacca e di Agrigento, scon-giurando la paralisi della viabilità.

Anas ha avviato, nel frattempo, la pro-gettazione delle opere necessarie al ripri-stino del collegamento viario in corrispon-denza del ponte sul fiume Verdura, acco-gliendo le sollecitazioni avanzate dal con-sulente della Procura, in sede didissequestro dell’opera.

Il 14 febbraio 2013 si è giunti all’ap-provazione in linea tecnica del progetto.

Il 21 febbraio 2013 il progetto è stato,quindi, aggiornato a seguito delle risultanzeemerse in sede di conferenza dei servizi.

Il 27 febbraio 2013, sono stati affidati ilavori, dopo l’espletamento delle proceduredi gara, alla ditta Gangemi Carmelo diCastel di Tusa.

Atti Parlamentari — XXXIV — Camera dei Deputati

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La consegna parziale dei lavori ha avutoluogo in data 8 marzo e quella definitiva ilsuccessivo 12 marzo.

Per quanto attiene, invece, agli interventidi ripristino degli argini, propedeutici allaricostruzione del ponte, si evidenzia chel’ANAS, sin dal giorno successivo al disse-questro dell’infrastruttura, ha attivato leoperazioni di movimentazione del materialepresente in alveo per la costituzione diargini provvisori con la funzione di sbar-ramento temporaneo.

Le cause che hanno provocato il cedi-mento degli argini « provvisori » sono dacollegarsi al combinato di circostanze re-lative sia alla natura provvisoria degli ar-gini (materiali reperiti in loco, ridotti tempidi realizzazione) sia all’eccezionale entitàdegli eventi meteorici.

Per completezza d’informazione si se-gnala, infine, che la società Anas ha prov-veduto ad effettuare le verifiche sulla pas-serella in calcestruzzo, rimasta in esercizioanche dopo il crollo della parte in mura-tura.

Tali accertamenti, effettuati in data 16marzo 2013, hanno avuto esito positivoevidenziando la mancata compromissionedelle strutture del ponte.

È stato, quindi, ripristinato il transitoveicolare, a senso unico alternato semafo-rizzato, sia pure con limitazione di carico a20 tonnellate.

La riapertura del viadotto nei due sensidi marcia è avvenuta il 13 maggio 2013.

Infine, si comunica che la società Anasnell’ambito delle attività istituzionali di sor-veglianza e di ispezione della rete stradale edelle infrastrutture presenti sulla stessa, inottemperanza alla circolare del Ministerodei lavori pubblici n. 3433 del 25 febbraio1991, provvede ad effettuare con regolaritàverifiche sui manufatti stradali (stato delpiano viabile, ispezione delle strutture degliimpalcati e dei sostegni, eccetera) al fine diaccertare eventuali anomalie o movimentidel terreno.

Nel caso in cui vengano riscontrate graviirregolarità il personale Anas incaricatoadotta le necessarie limitazioni all’eserciziodell’opera ed esegue tutti gli interventi volti

alla messa in sicurezza e al ripristino delleparti ammalorate dell’infrastruttura.

Anas, inoltre, ha comunicato che staprovvedendo ad intensificare le ispezionisulle infrastrutture stradali che ricadono inprossimità di dighe e di opere di ritenutaidraulica.

Infine, per completezza di informazione,si informa che l’articolo 18 del decreto leggen. 69 del 2013, ha previsto, tra l’altro, checon l’emanazione di apposito decreto vengaapprovato il programma degli interventirelativi alla manutenzione straordinaria diponti, viadotti e gallerie, insistenti sulla retestradale nazionale in gestione di Anas spa.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Maurizio Lupi.

NASTRI. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro delle infrastrutture e dei trasporti.— Per sapere – premesso che:

l’episodio verificatosi lo scorso 27luglio a Venezia, in cui si è rischiata lacollisione tra una nave da crociera e unabanchina del canale di San Marco, con-ferma come i rischi e i pericoli provenientidal passaggio dei traghetti superiori a 500tonnellate adiacenti le coste o addiritturail transito nelle aree più pregiate delPaese, nonostante la tragica esperienza delnaufragio della nave da crociera Costa-Concordia, siano tuttora presenti ed evi-denti stante i livelli di pericolosità chederivano;

il decreto interministeriale 2 marzo2012 recante: « Disposizioni generali perlimitare o vietare il transito delle navimercantili per la protezione di aree sen-sibili nel mare territoriale » cosiddetto« decreto-rotte », pubblicato nella GazzettaUfficiale il 7 marzo 2012, n. 56, che ob-bliga le grandi navi da crociera a tenersia due miglia dalle aree protette, stabilendoaltresì che l’autorità marittima potrà va-riare il nuovo limite per assicurare l’ac-cesso e l’uscita dai porti e per garantire la

Atti Parlamentari — XXXV — Camera dei Deputati

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sicurezza della navigazione, nella realtànon ha avuto pieno compimento in con-siderazione di quanto precedentementeesposto;

il passaggio tuttora consentito daparte delle navi da crociera che prose-guono il transito nel canale San Marco aVenezia, per offrire ai turisti l’emozione diavvicinarsi il più possibile al campanile frai più famosi al mondo, conferma infatticome il provvedimento entrato in vigorenel marzo del 2012, in realtà sia scarsa-mente efficiente in considerazione che ildispositivo entra nella pienezza dei suoipoteri soltanto quando sia individuataun’alternativa;

a giudizio dell’interrogante appareurgente e necessario intervenire al fine digarantire sia la salvaguardia dell’ecosi-stema lagunare, che la sicurezza dellelocalità abitative, presso le quali transitanoin entrata e in uscita le navi da crocierala cui grandezza rischia di determinaregravi danni all’incolumità del territorio edegli individui –:

quali orientamenti intendano espri-mere, nell’ambito delle rispettive compe-tenze, con riferimento a quanto esposto inpremessa;

se non ritengano urgente e necessa-rio, avviare ogni iniziativa al fine di ren-dere pienamente operative le disposizionipreviste dal decreto ministeriale citato inpremessa, posto che i ritardi e le deroghepreviste rischiano di provocare danni an-che irreparabili, come la tragedia del nau-fragio della Costa-Concordia ha purtroppodimostrato. (4-01513)

RISPOSTA. — La questione delle « GrandiNavi » entranti nel porto di Venezia è stataprontamente affrontata dal Governo nonappena la questione è stata posta in tutti isuoi aspetti all’attenzione dell’Esecutivo.

Al riguardo, in linea con quanto giàriferito nel corso di recenti sedute di sin-dacato ispettivo presso la Camera dei de-putati, si informa che al fine di consentireun ampio ed esauriente dibattito con tuttele componenti interessate, è stato attivato,

in data 14 giugno 2013, un tavolo tecnicopresso la sede del Ministero delle infra-strutture e dei trasporti con la partecipa-zione dello stesso Ministro, del Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare nonché del Presidente della re-gione Veneto, del Sindaco della città diVenezia, del Presidente dell’Autorità por-tuale e del rappresentante del Magistratoalle acque di Venezia.

Già nel corso del predetto incontro si èprovveduto a delineare con decisione unpercorso che tenesse debitamente contodella delicatezza e dell’urgenza di valutarela problematica nel rispetto dei vari inte-ressi coinvolti, ad iniziare, naturalmente, daquelli della sicurezza della navigazione edella tutela dell’ambiente marino. Nel corsodella predetta riunione è stata fissata unaserie di punti tra i quali, in particolare:

eliminare il transito delle grandi navilungo la rotta che percorre il Canale dellaGiudecca (al riguardo è già stata program-mata una graduale eliminazione dei transitidi talune tipologie di navi);

garantire le condizioni di sicurezzalungo la sopracitata rotta che, nel frat-tempo, sono assicurate dall’autorità marit-tima grazie anche all’opera dei servizi tec-nico-nautici;

calendarizzare una nuova riunioneper il 25 luglio 2013 per esaminare leproposte avanzate, al fine di pervenire,entro un termine ragionevolmente breve,alla piena applicazione del decreto intermi-nisteriale Passera-Clini del 2 marzo 2012,che vieta il transito delle navi superiori alle40.000 tonnellate di stazza nel bacino diSan Marco e nel canale della Giudecca.

Nel corso dell’incontro del 25 luglio2013 sono state illustrate e passate inrassegna le varie proposte pervenute alMinistero delle infrastrutture e dei trasportiper l’individuazione di percorsi alternativial passaggio nel Canale della Giudecca –Bacino San Marco.

In tale sede si è preso atto che, almomento, solo la proposta dell’Autoritàportuale di Venezia, descritta in dettaglio

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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più avanti, costituisce uno studio proget-tuale completo ed esaustivo, che affrontain maniera compiuta i vari aspetti rile-vanti della questione. Le altre proposte,poste solo di recente all’attenzione delleAmministrazioni centrali, seppure sostan-zialmente valide, richiedono necessaria-mente un’analisi più approfondita dei variprofili: sicurezza, gestione del traffico erelative interferenze con altre tipologie ditraffico. Le proposte al momento sul ta-volo sono così riassumibili:

1) proposta dell’Autorità portuale (allaquale anche la regione guarda con inte-resse): offrire un percorso alternativo otti-male alle navi da crociera facendole entrarein laguna da Malamocco con un brevetragitto sul canale dei Petroli (per nonintasarlo e per non pregiudicare il trafficocommerciale già presente in quell’area) econ una deviazione sul canale Contorta, cheandrà dragato per accrescere i fondali, perraggiungere infine la stazione marittima. Alriguardo andrebbero naturalmente analiz-zati alcuni aspetti legati ai materiali discavo, con particolare riferimento alla com-posizione dei fanghi, per realizzare corret-tamente gli interventi di ricostruzione mor-fologica della laguna nell’area interessata;

2) proposta del comune: attestare legrandi navi a Porto Marghera, abbando-nando la rotta che attualmente le porta allastazione marittima. Detta ipotesi, data comeimmediatamente realizzabile, potrebbe pre-sentare alcune criticità connesse alla sostain banchina di grandi navi passeggeri inun’area interessata dal transito e dalla sostadi unità navali che trasportano merci pe-ricolose, oltre a dover essere valutata intermini di rispetto della normativa inter-nazionale ed europea in materia di securityportuale;

3) proposta cosiddetta « De Piccoli »:realizzazione di un nuovo terminal crocie-ristico a Punta Sabbioni. Questo studiopresenterebbe criticità in relazione a safetye security portuale (restringimento della

bocca di porto, trasferimento dei passeggeri,con impatto sulla navigazione lagunare esul moto ondoso);

4) due ulteriori proposte, la prima,cosiddetta « ipotesi Vianello », conosciutasolo tramite articoli di stampa e la seconda,denominata « ipotesi Ingegnere Salmini »,presentata di recente ed in buona sostanzasimile alla precedente, sembrano presentarecaratteristiche nautiche non idonee, oltre-ché interferenze con l’area industriale edifficile compatibilità con la sicurezza e congli impatti sul traffico commerciale;

5) proposta Zanetti (presentata solo indata 19 luglio 2013) si riproporrebbe dimantenere l’accesso attuale delle grandinavi dalla bocca di Lido, ma deviandole conlo scavo di un canale retrostante rispetto aquello della Giudecca, che permetta, quindi,alle stesse di passare attraverso un canaleparallelo, anziché compiere l’attuale per-corso. L’ipotesi può presentare aspetti diinteresse, ma necessita di opportuni appro-fondimenti dal punto di vista idrodinamicoed ambientale.

In esito alle valutazioni emerse nel corsodella riunione è stato deciso un percorsoancora più puntuale e certo per addivenireall’applicazione del decreto Passera-Clini intempi ragionevolmente brevi. In tal senso iltavolo ha deciso di demandare al Magi-strato alle acque e all’Autorità portuale diVenezia il compito di effettuare una disa-mina tecnica più approfondita delle varieproposte relative a percorsi alternativi altransito in laguna di dette unità, disaminada completare improrogabilmente entro lametà del mese di settembre 2013.

Ad ottobre 2013 sarà poi convocato ilcosiddetto « Comitatone », in modo da coin-volgere tutta la realtà territoriale di Veneziae poter pervenire entro la fine di tale mesealle determinazioni definitive del Governosulla soluzione che consentirà di estromet-tere le grandi navi da crociera dal bacino diSan Marco alla luce degli anzidetti appro-fondimenti tecnici.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Maurizio Lupi.

Atti Parlamentari — XXXVII — Camera dei Deputati

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NESCI, BARBANTI, DIENI, PAREN-TELA, NUTI, CURRÒ, RUOCCO, BARONI,GRILLO, D’UVA, CASO, DA VILLA, AGO-STINELLI, MANTERO, LUPO, TOFALO,BUSTO, ZOLEZZI, LOREFICE, COLON-NESE, BASILIO, MANNINO, COLLETTI,DE ROSA, SARTI, MANLIO DI STEFANO,LUIGI DI MAIO, DI BENEDETTO, LUIGIGALLO, BECHIS, BALDASSARRE, BUSI-NAROLO, FICO, LOMBARDI, CARINELLI,BRUGNEROTTO e ZACCAGNINI. — AlMinistro dello sviluppo economico, al Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare. — Per sapere – pre-messo che:

con delibera dell’8 marzo 2005 laregione Calabria ha espresso parere favo-revole riguardo alla realizzazione di unprogetto congiunto – avanzato separata-mente nel 2003 da due distinte società –riguardante un rigassificatore nell’areaportuale di Gioia Tauro (Gioia Tauro-Rosarno-San Ferdinando);

con istanza del 16 marzo 2005 lasocietà LNG Medgas Terminal s.r.l., giàreferente del suindicato progetto con-giunto, ha chiesto al Ministero dello svi-luppo economico, ai sensi dell’articolo 8della legge n. 340 del 2000, l’autorizza-zione alla costruzione e all’esercizio di unterminale di rigassificazione e di gas na-turale liquefatto, nella fattispecie dellacapacità di 12 miliardi di metri cubiannui, espandibili a 16, e delle relativeopere connesse da ubicare nell’area por-tuale/industriale sopra detta;

la programmazione del CIPE del 13novembre 2003, relativa all’hub interpor-tuale di Gioia Tauro, ha collegato la co-siddetta « piastra del freddo » alla realiz-zazione del suddetto rigassificatore e laregione Calabria ha recepito nel PEAR del14 febbraio 2005 le indicazioni governativedi cui al citato documento;

il 20 settembre 2005 nella primaConferenza di servizi sono stati espressi ipareri favorevoli preliminari di diversi entie amministrazioni;

con delibera del 31 luglio 2006, laregione Calabria ha rilasciato l’intesa Sta-

to-regione, subordinata, per il progetto inparola, all’ottenimento della VIA regionalee nazionale, intesa in seguito perfezionatacon protocollo del 13 maggio 2009 tra entee società proponente;

il 7 agosto 2007 il CTR Calabria harilasciato il nulla osta di fattibilità (NOF);

il 17 settembre 2008 il Ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, di concerto con il Ministero peri beni e le attività culturali, ha provvedutoper l’atto di VIA, che ha recepito unremoto studio di impatto ambientale (SIA),peraltro riferito a parametri relativi adiversa zona, nello specifico LameziaTerme;

nel dicembre 2009 la seconda confe-renza di servizi si è conchiusa con l’ac-quisizione delle autorizzazioni, pareri enulla osta degli enti e amministrazioniinteressati;

in ordine alla procedura di consul-tazione delle popolazioni, con richiesta del21 dicembre 2009, depositando 671 firme,il comitato « Rigassificatore: Voce ai Cit-tadini » di San Ferdinando ha chiesto unreferendum popolare, respinto dalla com-missione straordinaria del municipio connota del 2 febbraio 2010, prot. n. 1342, sulpresupposto che, secondo quanto previstonell’articolo 8 del decreto legislativon. 267 del 2000 e nell’articolo 20 dellostatuto comunale, l’istituto del referendumè riservato alle sole materie di competenzalocale;

nell’aprile 2010 il Ministero dello svi-luppo economico ha prodotto la determinapositiva di fine procedimento, tenendo unariserva sulla possibilità di autorizzazionedell’impianto, pur senza il parere del Con-siglio superiore dei lavori pubblici, darendere nell’ambito della procedura diconcessione demaniale;

nel luglio 2010, il Consiglio superioredei lavori pubblici ha emesso un parereinterlocutorio negativo (voto n. 33 del 23luglio 2010) sul progetto, richiedendo do-cumentazione integrativa, in specie in or-

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dine alle opere a mare (indagini geologi-che, geotecniche e sismiche);

il territorio interessato ha vocazioneturistica e, allo stato non risultano ele-menti che possano escludere con certezzauna eventuale, irreversibile modificazionedell’ecosistema interessato dal rigassifica-tore, che peraltro disincentiverebbe anchel’attività di pesca a contrasto di fenomenimafiosi;

nel gennaio 2011 il responsabile delprocedimento unico del terminale gas na-turale liquefatto (GNL) di cui si tratta hanotificato agli enti ed amministrazioni in-teressati la determina del Ministero dellosviluppo economico di cui più sopra ed hapoi redatto, nel giugno del medesimoanno, il decreto interministeriale di auto-rizzazione dell’impianto e delle opere con-nesse;

il 22 giugno 2012, in ordine all’ade-guamento progettuale relativo al voton. 33 del 23 luglio 2010, il Consiglio su-periore dei lavori pubblici ha espressoulteriore parere negativo sull’opera in que-stione, preliminarmente considerando laparticolare sismicità del territorio interes-sato e di seguito articolando una serie diquestioni non chiare a proposito dellerichieste indagini;

il cosiddetto decreto sviluppo 2012,precisamente dello stesso 22 giugno, al-l’articolo 38 comma 1-bis ha reso even-tuale il parere del Consiglio superiore deilavori pubblici, prevedendo sic una speci-fica tempistica di silenzio-assenso e dispo-nendo che il conseguimento dell’autoriz-zazione alla costruzione e gestione di ter-minali di rigassificazione di GNL in areademaniale, portuale o limitrofa costituiscetitolo per il rilascio della concessione de-maniale;

nella procedura qui riassunta mancala valutazione ambientale strategica, nellospecifico prevista dalla normativa vigenteper impianti come quello in questione,anche in considerazione della presenza,nella zona considerata, di altri impianti aforte impatto ambientale (un inceneritore

in fase di raddoppio, una centrale di tipoturbogas, una centrale a biomasse, undepuratore di grandi dimensioni, due di-scariche già sature e una terza in fase diapertura, un elettrodotto ad alta tensioneche attraversa il territorio);

secondo una nota del 20 marzo 2013del sindaco di Gioia Tauro, depositatanello stesso giorno in sede di autorità ecomitato portuale, taluni atti presentatidal proponente LNG all’autorità portualeper ottenere la concessione demaniale di-fetterebbero dei requisiti previsti dall’ar-ticolo 18, punto 6, della legge n. 84 del1994, relativamente a un programma diattività assistito da idonee garanzie, anchedi tipo fideiussorio, volte all’incrementodei traffici e alla produttività del portononché a garantire i cittadini e i territorida eventuali pericoli da incidenti;

per la nota di cui sopra del sindacodi Gioia Tauro, il piano di fattibilità tec-nico-economico del proponente LNG ri-sulterebbe carente in ordine alle informa-zioni sul know how dell’azienda, con rin-vio, nel merito, alla Oil&Gas company, chedoveva entrare in società ma allo stato nonrisulta esserci detta partecipazione;

a rigore, nella documentazione pre-sentata dal proponente LNG non si riscon-trano riferimenti immediati a un propriomercato del gas, una volta realizzato l’im-pianto;

il 20 marzo 2013 il Comitato portualeha deliberato la concessione demanialequarantennale in capo al proponente, nel-l’attesa che la prefettura di Roma rila-sciasse la certificazione antimafia;

ad oggi non è stato ancora appron-tato il piano energetico nazionale, dopo ilreferendum del 2011 con cui la maggio-ranza degli italiani si è espressa contro laproduzione di energia tramite centrali nu-cleari;

il documento riguardante la strategiaenergetica nazionale, approvato di recentedal Ministro dello sviluppo economico edal Ministro dell’ambiente e della tuteladel territorio e del mare, prevede, secondo

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notizie dell’agenzia di stampa Adnkronos(14 marzo 2013), un miliardo di euro diincentivi per rigassificatori, prelevati dallabolletta dei cittadini e spalmati in 10 anni;

ulteriori incentivi per i rigassificatorisi desumono dalla delibera 178/05 del-l’Aeeg (Autorità per l’energia elettrica e ilgas), che assicura, anche in caso di man-cato utilizzo dell’impianto, la copertura diuna quota, oggi pari all’80 per cento, perun periodo di 20 anni –:

di quali elementi informativi di-sponga il Governo con riferimento allarichiamata vicenda e quale sia la propriavalutazione con riguardo agli aspetti dicompetenza;

se non ritenga opportuno che vengasospesa la procedura, in attesa che ilConsiglio superiore dei lavori pubbliciesprima il suo parere;

se non ritenga necessaria una con-sultazione delle popolazioni interessate,finora esclusa per il comune di San Fer-dinando;

se non ritenga essenziale che il pro-ponente fornisca le garanzie fideiussoriepreviste dall’articolo 18 punto 6 della leggen. 84 del 1994;

se non ritenga inopportuna la con-cessione demaniale in assenza di certifi-cazione antimafia, in un territorio a fortecondizionamento come la Calabria;

se non ritenga doveroso rivedere laprocedura nel complesso, anche alla lucedelle criticità sollevate in premessa, inparticolare circa la mancanza della valu-tazione ambientale strategica e in ordinealla sicurezza della popolazione e delterritorio;

se non ritenga che il rapporto costi-benefici dell’opera debba essere effettiva-mente vantaggioso e non comportare unaumento delle tariffe di servizio a caricodei cittadini utenti. (4-00184)

RISPOSTA. — Con riferimento all’interro-gazione in esame, si vuole rilevare quantosegue:

1. Circa la richiesta di sospensione dellaprocedura amministrativa in attesa del pa-rere del Consiglio superiore dei lavori pub-blici (da ora CSLLPP), si conferma quantocontenuto nel decreto interministeriale diautorizzazione del 14 febbraio 2012, ed inparticolare si richiama il combinato dispo-sto degli articoli 7, punto 1 e 4 e articolo8 punto 3, del decreto di autorizzazione, daiquali si evince l’obbligo della società diottemperare alle prescrizioni di tutti gli entied amministrazioni intervenuti nel proce-dimento, nonché a quelle del CSLLPP. Sievidenzia, inoltre, che la verifica di ottem-peranza delle prescrizioni è di pertinenza diciascuna amministrazione o ente interes-sato (articolo 7, punto 2) sulla base delprogetto definitivo che la società dovràredigere (articolo 7, punto 4), e che « l’iniziodei lavori è comunque subordinato allaverifica di ottemperanza delle specificheprescrizioni » (articolo 8, punto 3), com-prese quelle, eventuali, di pertinenza delCSLLPP, che saranno confermate anchenell’atto di concessione demaniale di im-minente rilascio da parte dell’autorità por-tuale, dopo il parere favorevole espresso dalcomitato portuale riunitosi in data 20marzo 2013;

2. Per quanto riguarda la richiesta diuna nuova « consultazione della popola-zione » per permettere alla stessa di esseresentita, si conferma che il diritto allainformazione è stato soddisfatto in appli-cazione alla normativa vigente sia riguardoalla comunicazione nelle fasi di VIA e diNOF (legge n. 349 del 1986 e successivemodificazioni e integrazioni di cui ai decretilegislativi n. 152 del 2006 e n. 4 del 2008),sia alla consultazione della popolazione aisensi del decreto legislativo n. 334 del 1999.

In particolare:

a) la procedura di comunicazione/pubblicità è stata esperita, ai sensi dellanormativa vigente, mediante « Avviso » pub-blicato su un quotidiano a diffusione na-zionale e sul quotidiano più diffuso nella

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regione Calabria, una prima volta in data 5novembre 2005, in occasione dell’avviodella procedura di VIA, con il deposito delladocumentazione (Progetto preliminare, SIAe relativa sintesi non tecnica) presso gliappositi uffici della Regione, ai fini dellaconsultazione da parte degli interessati edalla produzione di eventuali osservazioninei termini previsti. Successivamente, inoccasione della presentazione della docu-mentazione integrativa al progetto prelimi-nare e al SIA richiesta dalla commissionedesignata del Ministero dell’ambiente, oltreche della presentazione al CTR Calabria delRapporto preliminare di sicurezza per l’av-vio della procedura di pertinenza, è statafatta una seconda pubblicazione con lestesse modalità sopra citate in data 4 no-vembre 2006.

b) la procedura di consultazione dellapopolazione, richiesta sia dal Ministero del-l’Ambiente in sede di prima riunione diconferenza dei servizi (20 settembre 2005),sia dal CTR Calabria nell’ambito del nullaosta di fattibilità (NOF) del 7 agosto 2007,è stata esperita dalla società d’intesa con ilcoordinatore delle commissioni prefettiziedei tre comuni, che – in mancanza, al-l’epoca, di una norma strutturata che di-sciplinasse le modalità della consultazione(carenza attuativa delle modalità di cui alcomma 2 dell’articolo 23 del decreto legi-slativo n. 334 del 1999 da parte del Mini-stero dell’ambiente e delle regioni) – haelaborato una procedura (mutuata dal-l’« Inchiesta pubblica » di cui all’Allegato IVal decreto del Presidente del Consiglio deiministri 27 dicembre 1988, opportunamenteintegrata), che è stata svolta nei modi sottoriportati. La procedura in questione, svol-tasi nell’arco di due mesi, è stata avviata indata 14 maggio 2009 con l’« Avviso alpubblico » pubblicato su un quotidianonazionale e tre quotidiani a diffusione re-gionale, ed il contestuale deposito delladocumentazione progettuale presso le segre-terie dei tre comuni. L’avviso informava icittadini che nelle date del 16-17-18 giugno2009 nelle sedi dei tre comuni di Rosarno,Gioia Tauro e San Ferdinando, la societàavrebbe illustrato il progetto e risposto alledomande dei cittadini. Lo stesso avviso

indicava lo svolgimento di una assembleaintercomunale in data 14 luglio 2009presso il comune di Gioia Tauro, apertaalla popolazione interessata, nel corso dellaquale sarebbero state acquisite anche leeventuali osservazioni di merito presentatedagli interessati. Per un maggiore coinvol-gimento della cittadinanza i tre incontri el’Assemblea intercomunale sono stati pre-ceduti, anche, da « manifesti murali » affissinegli appositi spazi dedicati dai tre muni-cipi. Nel corso dell’assemblea intercomu-nale citata, il notaio dottor Stefano Poeta,designato dal prefetto Bagnato alla verba-lizzazione dell’incontro ed alla raccolta delleosservazioni presentate dai soggetti interes-sati, ha poi inoltrato l’intera documenta-zione al Ministero procedente dello sviluppoeconomico unitamente alla registrazionedell’evento su supporto informatico;

Con riguardo, invece, al tema del refe-rendum richiesto dal Comitato « Rigassifi-catore: Voce ai Cittadini » di San Ferdi-nando in data 21 dicembre 2009 e respintodalla commissione straordinaria dellostesso municipio con nota del 2 febbraio2010 sul presupposto che l’istituto del re-ferendum, secondo quanto previsto nell’ar-ticolo 8 del decreto legislativo n. 267 del2000 e nell’articolo 20 dello Statuto comu-nale, è riservato alle sole materie di com-petenza locale, si aggiungono le considera-zioni che seguono:

L’istituto referendario è previsto dallanormativa vigente (legge n. 142 del 1990 edecreto legislativo n. 267 del 2000), la qualese da una parte demanda espressamenteagli Statuti dei comuni e delle provincie lacompetenza a prevedere e disciplinare tra-mite regolamenti attuativi (il comune diSan Ferdinando all’epoca ne era sprovvisto)forme di consultazione della popolazione ereferendum consultivi su richiesta di unadeguato numero di cittadini, dall’altraperò lo limita alle materie « di esclusivacompetenza locale ».

Inoltre poiché le infrastrutture ener-getiche strategiche attengono a materie diinteresse dello Stato, queste non sonoesclusivamente di « competenza locale »,

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come riconosciuto anche dai giudici am-ministrativi. Si riporta allo scopo la sen-tenza del tribunale amministrativo regio-nale Toscana del 21 febbraio 2008 n. 181,che ha sancito che « devono ritenersiinammissibili i quesiti referendari localiconsultivi relativi alle procedure autoriz-zative per la realizzazione di un impiantodi rigassificazione di GNL, atteso che taleforma di consultazione è consentita dalledisposizioni vigenti per le sole materie diesclusiva competenza locale ». Appare evi-dente che, in ragione delle diverse ammi-nistrazioni coinvolte nella pronuncia dicompatibilità ambientale e in virtù deidiversi interessi incisi, la realizzazione diun impianto di gassificazione non puòconsiderarsi di esclusiva competenza delcomune.

3. Per quanto attiene alla lamentatamancanza di garanzie fideiussorie, si pre-cisa che il contenuto dell’intero articolo 18della legge n. 84 del 1994 e quindi anchedel relativo articolo 18, punto 6, lettera a,è riferito alle imprese portuali già autoriz-zate ai sensi dell’articolo 16 alle operazionie servizi portuali con occupazione di ban-chine, mentre le specifiche attività dellaLNG Medgas Terminal, con previsione dioccupazione di specchi acquei esterni alporto e servitù di passaggio per una fasciainterna al porto, sono regolate dal Codicedella navigazione (Regio decreto n. 327 del1942 articoli 36 e 52) e dal regolamento perl’esecuzione del Codice della navigazionedecreto del Presidente della Repubblican. 327 del 1952), che all’articolo 17, pre-vede il pagamento di una cauzione la cuientità è determinata dall’autorità portuale, ecostituirà uno degli adempimenti che lasocietà sarà chiamata a breve ad ottempe-rare, dalla stessa autorità portuale, unita-mente all’accettazione della proposta dellostesso atto concessorio.

4. Con riferimento all’assenza della cer-tificazione antimafia, si precisa che lanuova normativa in materia di cui aldecreto legislativo n. 159 del 2011 prevedeche per importi di canone superiore a150.000,00 euro, quale è il caso dell’im-pianto di rigassificazione di GNL di Gioia

Tauro, la richiesta alla prefettura della sedelegale della società (attualmente Roma), delcertificato antimafia è di competenza del-l’autorità portuale; pertanto, la stessa au-torità dovrà provvedere a presentare dettarichiesta in concomitanza all’inoltro, peraccettazione, alla società dell’atto concesso-rio, ai fini del completamento della proce-dura di rilascio della concessione dema-niale.

5. Con riferimento alla mancanza dellavalutazione ambientale strategica (VAS), siprecisa che la normativa ambientale vigentedecreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2004e successive modificazioni e integrazioni dicui al decreto legislativo n. 4 del 16 gen-naio 2008) prevede:

la VAS quando la valutazione ambien-tale riguarda piani e programmi di inter-vento sul territorio, e quindi è attinente aiprovvedimenti di pianificazione e program-mazione di livello comunitario, nazionale eregionale;

la VIA quando la valutazione ambien-tale riguarda singoli progetti, come è il casodell’impianto di rigassificazione di GioaTauro.

In particolare con l’avvio del procedi-mento unico di cui all’articolo 8 della leggen. 340 del 2000 la società, d’intesa con ilMinistero dell’ambiente, ha accettato di pre-sentare la documentazione per una VIAattinente all’intero impianto ed alle opereconnesse, come verbalizzato nel corso dellaprima conferenza dei servizi del 20 settem-bre 2005 presso il Ministero dello sviluppoeconomico. La procedura di VIA è stata poiesperita dalla commissione designata nelcorso di tre anni (novembre 2005-settembre2008), sulla base del progetto preliminare esuccessive integrazioni ed approfondimentiprodotti dalla società, che hanno portatoalla emissione del Decreto di compatibilitàambientale con prescrizioni del 17 settem-bre 2008.

Il Ministro dello sviluppo econo-mico: Flavio Zanonato.

Atti Parlamentari — XLII — Camera dei Deputati

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OLIVERIO e CENSORE. — Al Ministrodella salute, al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro delle infrastrutture e dei trasporti.— Per sapere – premesso che:

la notte del 16 maggio 2013, in se-guito all’ondata di maltempo che ha col-pito la provincia di Vibo Valentia, il fortevento ha causato il crollo del tetto diamianto di un manufatto di 700 metriquadrati ubicato sulla banchina Tripoli delPorto;

da un sopralluogo dei tecnici del-l’azienda sanitaria provinciale « è emersoche il tetto presenta alcune lastre diamianto in grave stato di fatiscenza, es-sendo le stesse rovinate al suolo, frantu-mandosi, mentre altre lastre di amianto,ancora presenti sul bordo del tetto, an-ch’esse rotte e in procinto di cadere aterra »;

la gestione del fabbricato rientra trale competenze del Demanio marittimo, diproprietà, quindi, dello Stato. Nel casospecifico la competenza alla messa insicurezza dell’edificio, alla bonifica del-l’area e allo smaltimento dell’amianto èdel Genio civile;

le associazioni ambientaliste dellaprovincia da molto tempo portano avantiuna battaglia per la tutela ambientale diquesta bellissima costa e segnalano: « ilnostro territorio è in una situazione emer-genziale dall’alluvione del 2006. Da allorai problemi non fanno che sommarsi aldegrado e all’abbandono. Se non si co-mincia ad aggredirli e a risolverli, unavolte per tutte, vivremo sempre nella pre-carietà. Ovunque c’è amianto in decom-posizione, anche vicino alla stazione fer-roviaria, nei pressi del Centro anziani,dove ormai da diverso tempo sostanovecchi vagoni ferroviari in avanzato statodi degrado »;

il sindaco di Vibo Valentia NicolaD’Agostino ha disposto, con un’ordinanzadel 25 maggio 2013 in via provvisoria ed ascopo meramente precauzionale, la so-spensione a partire dal 27 maggio dell’at-

tività scolastica con la chiusura di tutte lescuole a Vibo Marina. Per evitare rischiper la salute della popolazione è statosospeso anche il mercato settimanale dellunedì;

nella stessa giornata di sabato 25maggio si è tenuto presso la capitaneria unvertice, alla presenza del prefetto di ViboValentia, per valutare lo stato di inquina-mento ambientale, per pianificare i neces-sari interventi per affrontare l’emergenza« amianto » e per « stabilire le azioni daporre in essere a protezione della salutepubblica dei cittadini »;

nei giorni precedenti, subito dopo ilcrollo del tetto del capannone, il sindacoaveva emesso una prima ordinanza in cuiobbligava la popolazione residente nellafrazione marina della città « ad utilizzare,in aree esterne alle proprie abitazioni,mascherine di protezione per bocca enaso, ad evitare di tenere aperti gli infissiesterni delle abitazioni o attività lavora-tive, ad usare elettrodomestici aspira pol-veri e simili e non scope o altri attrezziche sollevino polvere, fino a rientratoallarme ». La decisione era stata presa perla « possibile aero-dispersione in atmo-sfera di fibra di amianto » dovuta al crolloparziale del tetto di un capannone sullabanchina –:

se siano a conoscenza dei fatti espostiin premessa e quali urgenti iniziative dicompetenza intendano intraprendere, con-siderata la gravità della situazione am-bientale e il degrado della zona portuale diVibo Valentia e di parte della costa, al finedi smaltire con la massima sicurezzal’amianto ancora presente, avviare la bo-nifica dell’area ed effettuare un monito-raggio dell’intero territorio e dei relativifabbricati per prevenire il verificarsi disituazioni simili. (4-00598)

RISPOSTA. — Con riferimento all’interro-gazione in esame, si forniscono i seguentielementi di risposta.

Il 16 maggio 2013, come è noto all’in-terrogante a causa delle avverse condizionimetereologiche registratesi nel comune di

Atti Parlamentari — XLIII — Camera dei Deputati

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Vibo Valentia, si è verificato il cedimentostrutturale di una parte del tetto di coper-tura, costituito da lastre di cemento edamianto, di un manufatto di 690 metriquadri insistente su area demaniale marit-tima.

La Capitaneria di porto del luogo haprovveduto a richiedere al locale comandoprovinciale dei Vigili del Fuoco di esperireun sopralluogo, volto a verificare l’integritàdella copertura del tetto del manufatto inquestione.

Da tale sopralluogo è emerso il parzialesollevamento dei pannelli di cemento edamianto costituenti il tetto, per una super-ficie complessiva stimata in circa 4 metriquadri.

Pertanto, la suddetta Autorità marittimaha richiesto alle amministrazioni interes-sate alla gestione del demanio marittimo diadottare ogni misura idonea a ripristinaretempestivamente la sicurezza del manufatto,dandone contestualmente avviso al Comunedi Vibo Valentia.

Inoltre, con ordinanza n. 15 del 24maggio 2013, ha interdetto, per ragioni disicurezza, l’area demaniale marittima inte-ressata e ha indetto presso i propri uffici, indata 25 maggio 2013, apposita conferenzadi servizi cui ha preso parte, oltre airappresentanti dell’ente locale, dell’Aziendasanitaria provinciale e del Provveditoratointerregionale per le opere pubbliche Siciliae Calabria, il prefetto di Vibo Valentia.

Ad esito della predetta conferenza diservizi il citato Provveditorato interregio-nale ha affidato i lavori di rimozione,bonifica e smaltimento delle lastre di ce-mento ed amianto alla ditta servizi ecologiciin regime di somma urgenza, ai sensidell’articolo 176 del decreto del Presidentedella Repubblica n. 207 del 2012.

Detti lavori hanno avuto inizio il 28maggio 2013 e già in pari data tutta lacopertura in lastre di cemento ed amiantoè stata incapsulata, al fine di eliminare ognipericolo per la salute pubblica.

Al riguardo si informa che nonostante losvellimento della copertura in parola abbiainteressato esclusivamente una superficiestimata in 4 metri quadri, il tetto delmanufatto è stato interamente rimosso.

Le operazioni per la messa in sicurezzadell’area demaniale marittima interessatadall’evento in parola sono state completatein data 28 maggio 2013 e la società serviziecologici, incaricata della relativa bonifica,sta curando il previsto smaltimento delmateriale asportato ai sensi della normativavigente.

Si evidenzia altresì che, sebbene nonsiano state segnalate ulteriori situazioni dipericolo, della medesima natura, nell’am-bito portuale, la Capitaneria di porto diVibo Valentia ha ritenuto comunque diavviare un monitoraggio dettagliato del-l’area portuale, onde scongiurare che epi-sodi analoghi possano verificarsi in futuro.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Maurizio Lupi.

PILI. — Al Ministro dell’interno. — Persapere – premesso che:

il sindaco del comune di Barrali,Fausto Spiga, ha rappresentato all’inter-rogante le preoccupazioni per le sortifuture del piccolo comune che amministra;

Barrali, un bellissimo paese situatonella provincia di Cagliari abitato da pocopiù di 1000 abitanti, è ubicato nell’incrociodi quattro importanti zone del sud Sar-degna, confina con Donori che appartieneal Parteolla, con Sant’Andrea Frius per ilversante Gerrei, Ortacesus e Pimentel chesono all’interno della Trexenta, e con Sa-matzai che si trova nel Campidano;

il sindaco segnala ripetute voci sul-l’eventuale chiusura della stazione dei ca-rabinieri di Barrali;

nel comune di Barrali la presenza diun presidio fisso dell’Arma rappresenta unottimo deterrente, tuttavia negli ultimianni i reati registrati sono in aumento edaspetto preoccupante è la gravità di taliepisodi, dinamica che sottolinea una si-tuazione in continuo peggioramento;

due attentati dinamitardi (settembredel 2000 e maggio del 2004, quest’ultimo aidanni di un amministratore comunale),una rapina all’ufficio postale (ottobre

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2000), un’intimidazione ai danni di uncandidato sindaco (febbraio 2011), un ar-resto per traffico di droga (agosto 2010),un’intimidazione ai danni di un vigileurbano (luglio 2012), tentato furto conintimidazione vandalica ai danni di unedificio comunale (novembre 2012), infinerecente chiusura di un locale pubblico alfine di tutelare la pubblica sicurezza comesu indicazione del prefetto della provinciadi Cagliari, senza poi dimenticare i gravidanni economici amministrativi subiti ne-gli ultimi mesi a seguito di furti di lineeelettriche, pluviali in rame, griglie in ghisae simili;

a Barrali è presente una piccola co-munità anarchica ancora operante chetiene sempre vivo il ricordo di TommasoSerra, uno dei maggiori rappresentantidell’anarchismo sardo;

detta comunità non ha mai creatoproblemi, ma di questi tempi il potenzialepericolo legato a logiche anarchiche sa-rebbe meglio non sottovalutarlo;

l’amministrazione comunale di Bar-rali nell’ambito della riduzione della spesapubblica ha accettato di buon grado unariduzione del canone di locazione dellostabile comunale adibito a caserma, adimostrazione della sensibilità al temasicurezza;

sono forti le preoccupazioni in me-rito alle paventate voci di chiusura delpresidio dell’Arma dei carabinieri di Bar-rali;

la caserma di Barrali non può chiu-dere, sarebbe un grave errore di valuta-zione proprio perché esiste ha un pro-blema sicurezza in crescita, che non puòessere trascurato;

Barrali geograficamente, con lastrada statale 128 e la strada provinciale11 è crocevia della Trexenta, del Parteolla,del Campidano e del Gerrei, e la presenzadell’attuale stazione dei carabinieri giovanon poco all’espletamento celere e otti-male di indagini che riguardano un vastoterritorio e non solo quello di Barrali;

inoltre, nei prossimi mesi numeroseattività produttive (sono stati assegnati già17 lotti su 20) si insedieranno nella nuovazona industriale. Ciò rappresenta un mo-tivo in più per supporre una sempre piùnecessaria tutela immediata dell’ordinepubblico –:

se non ritenga di dover fornire ras-sicurazioni al sindaco del comune di Bar-rali relativamente al mantenimento inpieno esercizio della caserma dei carabi-nieri di Barrali al fine di proseguire erafforzare quell’azione indispensabile dipresidio del territorio;

se non ritenga di dover dare indica-zioni utili non solo al mantenimento maanche al rafforzamento di tale presenzaconsiderata anche la delicatezza del qua-dro sociale di quell’area geografica;

se non ritenga di promuovere azionidi sinergia e collaborazione tra le forzedell’ordine presenti nel territorio e lestesse amministrazioni comunali interes-sate a tale problema di sicurezza.

(4-00006)

RISPOSTA. — In relazione all’interroga-zione in esame, si assicura che non èprevista la soppressione della stazione deiCarabinieri di Barali in provincia di Ca-gliari.

Tale reparto appare, invece, adeguato afronteggiare – con le risorse di cui dispone– i problemi operativi del territorio, tenutoconto dell’indice di delittuosità dell’area.

Sotto il profilo dell’ordine e della sicu-rezza pubblica, invero, il Comune di Baralinon presenta particolari criticità: nell’annoin corso, 12 reati su 13 hanno riguardatolitigi tra privati cittadini.

Quanto alla presenza nel paese di unapiccola comunità anarchica, nell’ultimoquadriennio, l’attività della stessa – che èoggetto di regolari e costanti controlli daparte delle Forze dell’ordine – è statacaratterizzata esclusivamente dall’organiz-zazione di due eventi di commemorazionein onore del suo fondatore.

Il Viceministro dell’interno: Fi-lippo Bubbico.

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RAMPELLI. — Al Ministro della difesa.— Per sapere – premesso che:

da informazioni di stampa risulta cheentro il 2018 sarà chiusa la caserma« Cantore » di Tolmezzo, in provincia diUdine, che attualmente ospita il terzoreggimento di artiglieria da montagna;

la chiusura della caserma sarebbeprevista nell’ambito di un piano di ristrut-turazione dell’esercito che interessa 160caserme dislocate su tutto il territorionazionale;

gli amministratori locali hannoespresso forte preoccupazione in merito atale decisione e stanno vagliando diverseipotesi per garantire la permanenza delreggimento nel capoluogo carnico, tra lequali il mantenimento in sede di unaparte, destinando i militari rimanenti nellacaserma di Venzone, oppure il trasferi-mento in toto dei militari nelle strutture diCividale o Remanzacco;

nella caserma « Cantore » oggi ci sonocirca 400 militari, molti dei quali hannofamiglia, hanno acquistato o preso in lo-cazione un’abitazione, e formano parteintegrante della vita della città;

la presenza del reggimento, inoltre,contribuisce all’economia della zona, e ildanno arrecato dallo spostamento dei mi-litari si andrebbe ad aggiungere alla giàpesante penalizzazione subita dalla città acausa della chiusura del locale tribu-nale –:

se quanto esposto in premessa cor-risponda al vero e se non intenda rivederela decisione relativa alla caserma in og-getto, al fine di salvaguardare la cittadinadi Tolmezzo. (4-01273)

RISPOSTA. — Il provvedimento relativoalla riconfigurazione e al trasferimento del3oReggimento artiglieria da montagna dallasede di Tolmezzo (caserme « Cantore » e« del Din ») a quella di Orzano di Reman-zacco (caserma « Lesa »), è inserito nel« Piano per la revisione dello strumentomlitare terrestre 2013-2024 » e nello« Schema di decreto legislativo da adottarsi

in attuazione della legge delega al Governoper la revisione dello Strumento militarenazionale ».

Nell’ambito di tale riorganizzazione, ilprovvedimento in argomento si fonda sulleseguenti ragioni:

attualmente il 3° Reggimento è dislo-cato quasi unicamente nella caserma« Cantore » in quanto la caserma « DelDin » risulta non idonea. Al riguardo, nes-suna delle due infrastrutture dispone dellacapacità strutturale sufficiente per acco-gliere l’intero Reggimento (i due sedimioccupano un’area di circa 7 ettari mentrel’ampiezza minima di un sedime per acco-gliere un reggimento dovrebbe essere pari acirca 12-15 ettari);

l’accentramento dell’intero Reggimentoin un’unica caserma conferirà unitarietà dicomando e di supporto logistico, miglioreràgli aspetti organizzativi e funzionali delreparto e consentirà di risparmiare sui costigestionali;

il trasferimento presso la caserma« Lesa » di Orzano di Remanzacco (cheaccoglierà anche il Reggimento logisticodella brigata « Ariete » per riconfigurazionedell’attuale 8° Reggimento trasporti), con-sentirà di assorbire il personale provenienteda altri enti viciniori di prevista riconfigu-razione (quali ad esempio l’8° Reggimentoalpini che dovrà lasciare la caserma « Fran-cescatto » di Cividale del Friuli);

la situazione infrastrutturale della ca-serma « Lesa » di Orzano di Remanzacconon necessita di interventi importanti peraccogliere un Reggimento di artiglieria damontagna, oltre a quello già esistente;

nel complesso, la liberazione delle ri-sorse derivanti dal provvedimento in og-getto e da altri similari, consentirà diinvestire in strutture più moderne e/o chepresentano minori costi di esercizio, valo-rizzando il patrimonio infrastrutturale di-sponibile.

Tale riorganizzazione, peraltro, non mo-difica il saldo delle posizioni organiche

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nell’ambito della regione Friuli VeneziaGiulia e, in particolare, della provincia diUdine.

Il Ministro della difesa: MarioMauro.

RIZZO, ALBERTI, BASILIO, CORDA,FRUSONE, ARTINI e PAOLO BERNINI. —Al Ministro della difesa. — Per sapere –premesso che:

il decreto 25 gennaio 2008 aventecome oggetto « Atto d’indirizzo relativoagli aeroporti militari a doppio uso mili-tare – civile identifica l’aeroporto dell’isoladi Pantelleria » come aeroporto militaredestinato al ruolo di deployement operatingbase – DOB. L’aeroporto mantiene unapresenza militare minima per sostenererischiaramenti operativi temporanei (peresempio sulla crisi libica);

l’aeroporto di Pantelleria ha altresìfornito, fin dalla sua fondazione nel 1939,un vitale supporto alle attività aeree disoccorso e ricerca, effettuate da velivolimilitari e civili;

in particolare l’aeronautica Militare aPantelleria supporta le operazioni di pro-tezione civile e servizio antincendio, effet-tuato a mezzo di velivoli Canadair, met-tendo a disposizione mezzi ed uomini edassistenza a terra. All’interno del sedimeaeroportuale, molteplici servizi e funzionisono assicurati unicamente dagli uomini,dai mezzi e dalle risorse economichemesse a disposizione dalla stessa aeronau-tica militare. Tra i vari compiti svolti daimilitari a Pantelleria si segnalano il ser-vizio meteorologico, le attività di supportoal volo civile e militare che si concretiz-zano principalmente nelle radio comuni-cazioni, nel mantenimento in efficienzadelle piste e dei sistemi di illuminazionedelle stesse, nonché nel controllo delle luciostacolo a garanzia della sicurezza aero-portuale e di quant’altro necessario alcollaterale al funzionamento dell’intero si-stema;

la presenza di una base dell’Aero-nautica Militare a Pantelleria, ha consen-tito nel corso degli anni, soprattutto neimomenti di maggiore criticità, di sostenerein vario modo, le esigenze della popola-zione isolana. In particolare si ricordacome, in alcuni periodi dell’anno a causadelle pessime condizioni climatiche e delmare, la vicinanza del Corpo e degli uo-mini in servizio presso la base, è stata divitale importanza per sostenere l’attività diapprovvigionamento di generi alimentaridi prima necessità;

il 16 maggio 2012 il consiglio comu-nale di Pantelleria votava all’unanimità unordine del giorno contro la chiusura deldistaccamento dell’aeronautica Militarenell’isola –:

se il Governo non reputi necessario ilmantenimento di un distaccamento del-l’Aeronautica Militare a Pantelleria revo-cando le ipotesi di chiusura, anche al finedi garantire alla popolazione locale queiservizi citati in premessa e una presenzadello Stato in un luogo che, per suanatura, rischia di sentirsi lontano ed iso-lato dal resto della nazione. (4-01223)

RISPOSTA. — Il processo di riordino del-l’Aeronautica militare, in completa coerenzacon le stringenti esigenze di sostenibilitàfinanziaria dettate dalla legge sulla revi-sione della spesa (cosiddetta spending re-view), ha imposto la riduzione delle strut-ture meno sostenibili e ritenute di minoreritorno operativo in termini costo-efficacia.

In tale ambito il distaccamento aero-portuale di Pantelleria è stato inserito nelprogramma di razionalizzazione delle strut-ture organizzative della difesa, comunicatodallo Stato maggiore difesa al Ministro protempore in data 5 novembre 2012 edapprovato dall’autorità politica stessa indata 14 novembre 2012.

Con l’approvazione in parola, è statoattivato il processo per il graduale rilasciodel distaccamento, prevedendone la sop-pressione nel breve termine e salvaguar-dando l’iter di cambio di status dello scaloaeroportuale da militare a civile, attività giàin avanzato stato di attuazione.

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Tuttavia, alla luce del sempre più emer-gente contesto d’instabilità dei paesi nordafricani, che hanno profondamente mutatoil quadro geostrategico del Mediterraneocentrale, la Forza armata ha preso atto delrinnovato interesse strategico che il piccolodistaccamento aeroportuale riveste da unpunto di vista operativo.

Tali aspetti hanno comportato la riva-lutazione del provvedimento di soppressionecon la conseguente scelta di attuare unasemplice riorganizzazione ordinativa mirataa mantenere in essere le funzioni stretta-mente necessarie all’impiego strategico deldistaccamento.

Il Ministro della difesa: MarioMauro.

ROSATO. — Al Ministro dell’interno, alMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

il decreto del Presidente della Repub-blica 30 giugno 1965, n. 1124, disponel’obbligo di assicurazione per il personaleaddetto al lavoro nelle condizioni specifi-cate, includendo all’articolo 1, terzocomma, punto 22), il personale addettoall’estinzione di incendi, ma escludendo« il personale del Corpo nazionale dei vigilidel fuoco ». Tale esclusione è confermatadalla recente riforma degli enti previden-ziali ed assicurativi (decreto-legge 6 di-cembre 2011, n. 201, convertito dalla legge22 dicembre 2011, n. 214);

con decreto del Presidente della Re-pubblica 30 giugno 1959, n. 630, è statafondata l’Opera nazionale di assistenzaper il personale del Corpo nazionale deivigili del fuoco che, al fine di « di prov-vedere all’assistenza morale, culturale emateriale degli appartenenti al Corpo na-zionale dei vigili del fuoco, ...(omissis),nonché dei loro familiari ed orfani », attuaalcune provvidenze e servizi tra i quali « g)altre forme di assistenza e previdenza »;

l’Opera provvede alle sue finalitàprincipalmente tramite sovvenzione an-nuale del Ministero dell’interno, con laquota di proventi dei servizi a pagamento

del Corpo nazionale dei vigili del fuoco econ contribuzioni volontarie del personaledel Corpo;

al fine di garantire l’assistenza sani-taria per il personale del Corpo nazionaledei vigili del fuoco, quindi, l’Opera stipulauna polizza assicurativa sanitaria, spet-tante a tutto il personale in servizio nelCorpo e, volontariamente, anche ai dipen-denti dell’amministrazione civile, ai pen-sionati del Corpo e ai nuclei familiari;

i premi assicurativi, peraltro, sono inparte a carico dell’appartenente al Corpoe l’assicurazione stessa ha effetto dalle ore24 del giorno del pagamento del premio odella prima rata dello stesso;

in particolare, a decorrere dal 31 gen-naio 2006 sono entrate in vigore le nuovepolizze sanitarie, poi rinnovate il 31 gen-naio 2010: polizza n. 263669669, polizzan. 263669400 e polizza n. 263669401;

si precisa che le polizze sanitarieprevedono il rimborso delle spese a cureultimate, « previa presentazione degli ori-ginali delle relative notule, distinte, fatturee ricevute debitamente quietanziate »;

il 31 gennaio 2013, il consiglio d’am-ministrazione è venuto alla determina-zione di non poter ulteriormente rinno-vare le polizze assicurative in quanto dal2007 ad oggi l’Opera ha subito una gra-duale e progressiva riduzione delle entrateassegnate dal bilancio e lo stanziamentoprevisto per l’anno in corso non offrealcuna garanzia per la copertura del pre-mio assicurativo di competenza dell’Opera;

a quanto risulta all’interrogante, in-fatti, nel 2008 c’è stata una prima ridu-zione del 50 per cento della dotazioneministeriale destinata all’Opera che si èridotta, così, da 12 a 6 milioni di euro edè stata ulteriormente ridotta del 50 percento nel 2011;

al fine di salvaguardare le singoleposizioni ed evitare un’immediata interru-zione dei rapporti assicurativi, comunque,

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l’Ente ha deliberato una proroga dellepolizze sanitarie, ma fino al 31 marzo diquest’anno;

infatti, come risulta dal sito web deldipartimento dei vigili del fuoco – se-zione Opera nazionale assistenza, dal 1°aprile 2013 sono state disdette le polizzen. 263669669, n. 263669400 en. 263669401;

ad oggi, quindi, non esiste più per ilpersonale del Corpo nazionale dei vigili delfuoco un’assicurazione sanitaria organiz-zata e la stipula, in forma privata, di unapolizza assicurativa sanitaria risulta moltodifficile e gravosa in quanto i vigili delfuoco sono una categoria fortemente arischio;

il personale del Corpo nazionale deivigili del fuoco è da anni in prima lineanella lotta agli incendi ed è impegnato inmolti altri tipi di intervento di soccorso,spesso delicati e rischiosi;

nel 2012 sono state 814.357 le ope-razioni del Corpo sul territorio nazionalecon un incremento del 10,6 per cento; einoltre, i vigili del fuoco sono stati impor-tanti protagonisti nei soccorsi per l’emer-genza terremoto in Emilia;

in attesa dei dati più precisi del 2012,le statistiche del 2011 segnalano come inun anno ben 164 vigili del fuoco si sonoinfortunati durante le operazioni di soc-corso e sono state due le morti in servizio;questo significa che su un Corpo che conta27.000 unità che intervengono effettiva-mente nelle operazioni, sono a rischioinfortunio 18 vigili su mille;

l’interrogante ritiene non sia oppor-tuno che una categoria che rischia ognigiorno la vita e la propria salute per ilPaese non sia tutelata da una qualcheforma di assicurazione sanitaria pubblicao comunque organizzata. Peraltro, la si-tuazione venutasi a determinare si pone aldi fuori del dettato costituzionale, inquanto non è più prevista una forma ditutela e assistenza, quando, invece, l’arti-colo 38, secondo comma, della Costitu-zione recita « I lavoratori hanno diritto

che siano preveduti ed assicurati mezziadeguati alle loro esigenze di vita in casodi infortunio, malattia, invalidità e vec-chiaia, disoccupazione involontaria » e ilquarto comma, del medesimo articolo,precisa che « Ai compiti previsti in questoarticolo provvedono organi ed istituti pre-disposti o integrati dallo Stato » palesandouna incompatibilità con l’attuale situa-zione in cui ogni vigile del fuoco è co-stretto in autonomia a stipulare polizzeprivate, talvolta, senza riuscirci;

si sottolinea che anche la previsione(disciplinata dai contratti di polizza) delrimborso spese al termine delle cure, mi-nava la dignità e la tutela della salute dellavoratore che non poteva fare affida-mento a risorse aggiuntive indispensabilial momento dell’infortunio per ricoveri,visite specialistiche, farmaci ed altre cure;

si porta a tal proposito il caso, se-gnalato anche dalla stampa locale, diFrancesco Sicilia, vigile del fuoco rimastoustionato a marzo durante le operazioni dispegnimento di un incendio in un pub aReggio nell’Emilia, che sta pagando per-sonalmente la fisioterapia e i due tutoriper le mani e potrà presentare solo altermine delle cure le fatture per il rim-borso spese all’assicurazione;

in futuro, attesa la disdetta dellepolizze, per contare una qualche forma dirimborso delle spese sostenute, il vigile delfuoco dovrà presentare domanda per ilriconoscimento della causa di servizio conconseguenza attesa anche di quattro ocinque anni prima del responso –:

se il Governo sia a conoscenza dellasituazione venutasi a creare con la deli-berazione del consiglio d’amministrazionedel 31 gennaio 2013 che ha disdetto lepolizze assicurative di cui in premessa;

a quanto ammonti lo stanziamentoper l’anno in corso per l’Opera nazionaledi assistenza per il personale del Corponazionale dei vigili del fuoco e se lostanziamento sia sufficiente per il raggiun-gimento delle finalità dell’Ente, ed in par-

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ticolare consenta la stipula di una polizzaassicurativa sanitaria per il personale;

quali misure il Governo abbia intra-preso per marginare le conseguenze che ladeliberazione del consiglio d’amministra-zione comporta, ed in particolare, qualiazioni intenda mettere a punto per garan-tire al personale del Corpo nazionale deivigili del fuoco l’assistenza sanitaria che sideve ad una categoria di lavoratori arischio;

se il Governo ritenga che la previ-sione di un rimborso spese al terminedelle cure sia compatibile con l’articolo 38,commi secondo e quarto, della Costitu-zione;

se il Governo stia valutando l’ipotesidi ricondurre le misure per il personaledel Corpo nazionale dei vigili del fuoconelle competenze dell’Istituto nazionaleper l’assicurazione contro gli infortuni sullavoro (Inail), in assenza di un’alternativaassistenza sanitaria per detto personale.

(4-00345)

RISPOSTA. — L’Opera nazionale di assi-stenza per il personale del Corpo nazionaledei Vigili del Fuoco (Ona), provvede, inconformità alle previsioni statutarie, all’as-sistenza morale, culturale e materiale degliappartenenti al Corpo, nonché dei lorofamiliari e orfani.

Per il perseguimento delle proprie fina-lità istituzionali l’Ente si avvale dei mezzifinanziari indicati nell’articolo 5 dello Sta-tuto, ma, di fatto, l’unica significativa formadi contribuzione è quella relativa ai pro-venti dei servizi resi a pagamento dal per-sonale del Corpo nazionale dei Vigili delfuoco.

In particolare, fino all’anno 2007, l’Onaha ricevuto il 20 per cento dei suddettiproventi, i quali mediante procedura diriassegnazione in bilancio, sono confluitinello stato di previsione della spesa diquesta Amministrazione, per poi essere tra-sferiti al bilancio dell’Opera.

Successivamente, la legge 24 dicembre2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008)ha introdotto il divieto di iscrivere stanzia-

menti negli stati di previsione dei Ministeriin correlazione a versamenti di sommeall’entrata del bilancio dello Stato, preve-dendo, altresì, l’istituzione, in singoli stati diprevisione, di appositi fondi da ripartire condecreto ministeriale, secondo le finalità sta-bilite dalla legge.

A partire dal 2008, pertanto, l’Operaviene finanziata mediante un trasferimentodi risorse proveniente da un fondo istituitoad hoc nel bilancio di questo Ministero(capitolo 3005).

Per l’anno in corso è stata attribuita alMinistero dell’Interno, a seguito di unaprima ripartizione, una quota pari ad euro3.285.812,89, che confluirà effettivamentenel bilancio dell’Ona non appena risulteràperfezionato l’apposito decreto di riparto.

Una parte del predetto stanziamento –per un importo pari ad euro 2.250.000,00 –sarà impegnato, dall’Opera per l’erogazionedei contributi periodici relativi agli anni2011 e 2012. A tutt’oggi, infatti, a causadelle limitate risorse economiche a dispo-sizione – in ragione dei consistenti tagli aitrasferimenti dello Stato, – sono stati li-quidati esclusivamente i contributi a carat-tere straordinario (per decesso) relativi al2011 ed in parte quelli afferenti al 2012,con esclusione delle altre tipologie di in-tervento, in particolare, per infermità cro-niche e spese mediche.

Ciò consentirà di far fronte, almeno inparte e per quanto possibile, alla mancanzadella polizza sanitaria che, com’è noto, èstata disdettata a fine gennaio 2013, proprioper la necessità di garantire gli equilibrifinanziari ed economici di bilancio.

Attualmente, l’Opera non è in grado diprovvedere al rinnovo della polizza sanita-ria, in considerazione dei costi della stessaassicurazione.

A ciò è da aggiungere che l’ammontaredegli stanziamenti, disposti a favore del-l’Ente, a seguito dei trasferimenti di risorsedal bilancio di questo Ministero non èpredeterminato, ma viene stabilito, ognianno, con decreto ministeriale, secondo lefinalità stabilite dalla legge. La predettaprocedura, pertanto, in assenza, a monte, diuna preventiva, certa ed idonea coperturafinanziaria, non consente all’ONA di assu-

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mere impegni di spesa pluriennali in confor-mità con la normativa vigente in materia.

Al riguardo, sono state proposte appositemodifiche normative dell’attuale disciplinadel finanziamento delle attività socio-assi-stenziali in favore del personale dei Vigilidel Fuoco, espletate per il tramite dell’Operanazionale che, fino ad oggi, non hannotrovato accoglienza in sede legislativa, inconsiderazione delle note esigenze di fi-nanza pubblica.

Sono a carico del Ministero dell’internole spese di cura, di degenza e per eventualiprotesi, escluse quelle sostenute per curebalneo-termali, idroponiche e inalatorie,solo per la parte eccedente a quella checompete al Servizio sanitario nazionale, acondizione che sia riconosciuta all’interes-sato l’infermità o la lesione dipendente dacausa di servizio.

In caso di prestazioni effettuate pressostrutture sanitarie private, non convenzio-nate con il Servizio sanitario nazionale,ovvero presso sanitari operanti a titoloprivato in strutture sanitarie pubbliche, conconseguente pagamento per intero dellaprestazione sanitaria erogata, è possibileconcedere il rimborso, soltanto previa au-torizzazione della competente Azienda sani-taria locale.

Per quanto attiene alla specifica ipotesidi ricondurre il personale del Corpo Na-zionale dei Vigili del fuoco nell’ambito delsistema delle misure di tutela e di assistenzaInail, va rilevato, preliminarmente, che l’at-tività di estinzione degli incendi svolta dalpersonale permanente e volontario delCorpo Nazionale dei Vigili del Fuoco èespressamente esclusa dall’assicurazioneobbligatoria contro gli infortuni sul lavoroe le malattie professionali.

D’altro canto, la recente norma di in-terpretazione autentica in materia di assi-curazione obbligatoria contro gli infortuni ele malattie professionali, di cui all’articolo12-bis del decreto legge 23 febbraio 2009,n. 11, convertito, con modificazioni, dallalegge 23 aprile 2009, n. 38 ha chiarito cheneppure al personale delle Forze di poliziae delle Forze armate si applicano le dispo-sizioni di cui agli articoli 1 e 4 del testo

unico n. 1124 del 1965, che restano disci-plinate dai rispettivi ordinamenti, fino alcomplessivo riordino della materia.

Inoltre, l’articolo 6 del decreto legge 6dicembre 2011, n. 201, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011,n. 214 ha abrogato, per la generalità deidipendenti pubblici, gli istituti dell’accerta-mento della dipendenza dell’infermità dacausa di servizio, dell’equo indennizzo, delrimborso delle spese di degenza per causa diservizio e della pensione privilegiata, de-mandando, ove previsto, la competenza inmateria di tutela delle infermità dipendentida causa di servizio all’assicurazione ob-bligatoria contro gli infortuni e le malattieprofessionali (gestita dall’Inail).

La stessa norma ha espressamente pre-visto che l’equo indennizzo, la pensione diprivilegio e gli altri istituti sopra menzio-nati continuano ad applicarsi al personaleappartenente ai comparti sicurezza difesa eVigili del fuoco e soccorso pubblico.

Pertanto, in favore del personale delCorpo nazionale dei Vigili del fuoco, diquello delle Forze armate e delle Forze dipolizia ad ordinamento civile e militarepermane in vigore un variegato sistema dimisure di sostegno e di tutela, di particolarerilevanza, atto a garantire interventi dinatura previdenziale-privilegiata e assisten-ziali, nonché di natura indennitario-risar-citoria (limitatamente ai feriti o ai cadutidipendenti pubblici riconosciuti vittime deldovere, del servizio, della criminalità e delterrorismo) assai favorevoli. A dette misure,si aggiungono, inoltre, ricorrendone i re-quisiti di legge, benefici assunzionali.

Tale complesso di misure di sostegno edi tutela, in particolare, rispetto agli istitutiriconosciuti agli assicurati Inail è da rite-nersi complessivamente più favorevole pergli stessi destinatari (operatori del soccorsoe della tutela dell’ordine e della sicurezzadello Stato), pur non mancando talunelacune quali, ad esempio, il riconoscimentodel danno biologico previsto dalla disciplinadell’Inail ancora presente per la generalitàdegli invalidi per servizio e per i familiarisuperstiti degli stessi.

Sul fronte della finanza pubblica, l’iscri-zione per tutti i dipendenti del comparto

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sicurezza-difesa e Vigili del fuoco e soccorsopubblico, al momento dunque non am-messa dall’ordinamento, sarebbe peraltroestremamente onerosa in quanto ad esclu-sivo carico del datore di lavoro ai sensidell’articolo 27 del testo unico n. 1124 del1965 e non sarebbe, come sopra premesso,neppure in grado di assicurare un sistemadi misure e di interventi nel complesso piùfavorevole per gli stessi assicurati.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Gianpiero Bocci.

SBROLLINI. — Al Ministro della difesa,al Ministro degli affari esteri. — Per sapere– premesso che:

sono 2.283 i caduti italiani, di cui 868della prima guerra mondiale e 1.415 dellaseconda, inumati nel sacrario alla periferiadi Varsavia. 493 sono morti nei campi diconcentramento polacchi, e di questi 24 aStargard, e sono ad oggi seppelliti in unossario al quale si accede attraverso untombino nel cimitero di Bielany, alla pe-riferia ovest di Varsavia;

su due lastre di marmo, sulla destrae sinistra dell’ingresso principale, sonoincisi i nomi dei 493 caduti. Per vedere iloculi, però, bisogna sollevare un coper-chio di cemento e scendere tre metri sottoterra servendosi di una scala metallica nonprima di aver indossato un sacchetto dinylon per non lordare gli indumenti. Ilcunicolo è profondo e lungo tre metri elargo 80 centimetri;

il fatto che i caduti italiani sianoseppelliti sotto un tombino dimostra in-sensibilità e trascuratezza;

il cimitero risulta essere gestito dalloStato italiano tramite il Ministero degliaffari esteri –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza di quanto sopra riportato; se ecome intendano intervenire per chiarire ilmotivo per cui 493 caduti italiani sianosepolti in maniera inadeguata e diversarispetto agli altri commilitoni che trovanoposto in due ossari dello stesso cimitero di

Bielany; quale sia il motivo per il quale lesalme siano state traslate a Bielany fin dal1958 senza mai avere informato le fami-glie dei caduti. (4-00651)

RISPOSTA. — Il territorio polacco custo-disce le spoglie mortali di oltre 5.800 ita-liani, militari e civili, deceduti durante la 1a

e la 2a guerra mondiale, di cui, più di 2.400appartengono a connazionali civili e mili-tari dispersi durante i bombardamenti aereio cremati nei campi di concentramentonazisti (2a guerra mondiale).

Le operazioni di ricerca e recupero deiresti mortali dei caduti del primo conflittomondiale, svoltesi nell’immediato primo do-poguerra, non presentarono difficoltà, di-versamente, invece, da quanto si verificò nelcorso delle operazioni, condotte negli annidal 1958 al 1969, per il recupero dellesalme dei caduti del secondo conflitto, resedifficili a causa della notevole dispersionedelle sepolture sul territorio polacco e dellairreperibilità di parte dei registri delle se-polture iniziali.

In particolare, le indagini furono effet-tuate in 239 luoghi di sepoltura dislocati in17 province (Voivodati) polacche da unadelegazione del Commissariato generale perle onoranze ai caduti in guerra (onorca-duti), coadiuvata dalla Rappresentanza di-plomatica italiana in Polonia, dalla Crocerossa polacca, dalle autorità civili e reli-giose locali, centrali e periferiche, in uncontesto, tra l’altro, di non certo facileapertura alle relazioni internazionali con iPaesi occidentali.

A conclusione di tale iniziativa, furonorinvenute le spoglie di oltre 1.670 cadutiitaliani della 2a guerra mondiale, di cui:

135, su richiesta dei familiari, furonorimpatriate nel luogo di origine;

1.413 furono definitivamente siste-mate, a cura di onorcaduti, nel cimiteromilitare italiano di Varsavia-Bielany;

20 furono sistemate nel cimitero mi-litare italiano di Breslavia;

oltre 108 vennero lasciate nei luoghidi prima sepoltura, in quanto irrecuperabilio inumate in fosse comuni.

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In particolare, il cimitero militare ita-liano di Bielany, costruito nel 1927 appo-sitamente per i caduti italiani della 1a

guerra mondiale – vi furono inumati 868militari, di cui 841 noti e 27 ignoti –custodisce, in maniera costantemente ap-prezzata dai numerosi visitatori, anche isti-tuzionali, i resti mortali di oltre 2.000caduti italiani (militari e non) delle dueguerre mondiali.

Le sepolture dei caduti della grandeguerra sono individuali e a terra; ciascunatomba è segnalata da una lapide che riportagrado, cognome e nome, reparto e data dimorte del caduto.

Negli anni dal 1958 al 1959, per attri-buire degna e perenne sistemazione monu-mentale alle spoglie dei militari e dei civiliitaliani caduti durante l’internamento neicampi di concentramento allestiti dai na-zisti in territorio polacco, sono stati realiz-zati, all’interno del perimetro del Sacrario,altri quattro manufatti sepolcrali (ossari)che accolgono, in cellette, 1.413 resti mor-tali, di cui 1.239 noti – di cui, 1 nonidentificato – e 174 ignoti. Tra quelli noti,106 sono civili morti nei campi di prigionia,tra cui sei donne lavoratrici.

Due di questi manufatti si trovano ailati dell’altare posto sul fondo dell’area delsacrario, mentre gli altri due – realizzatisotto il livello del suolo, in ciascuno deiquali vennero sistemate 19 cassette ossario– sono collocati ai lati dell’ingresso.

Il fatto che i loculi dei due ossari – gliultimi realizzati in ordine di tempo posti inprossimità dell’ingresso non siano accessi-bili, ma raggiungibili solo attraverso unvano tecnico, riservato esclusivamente alpersonale addetto all’ispezione e alla ma-nutenzione, è una circostanza imposta daineludibili condizionamenti infrastrutturali,ma che, ovviamente, nulla toglie alla curae al rispetto dovuto ai caduti che sono,infatti, onorati con pari dignità.

Viene loro assicurata adeguata visibilitàe possibilità di essere individuati attraversole pietre tombali che ne riportano il grado,il nominativo e, per gli ignoti, purtroppo,solo il numero.

In aderenza alle originarie valutazioniche, a suo tempo, portarono a realizzare le

strutture degli ossari, il cimitero militare diBielany era, ed è tuttora, idoneo a comme-morare con pari onore e decoro i cadutiitaliani, militari e civili, delle due guerre.

Il complesso architettonico valorizza erispetta in maniera assolutamente adeguatatutti coloro che, ivi inumati, offrono oggiperpetua testimonianza del sacrificio com-piuto e dei valori per i quali hanno offertola propria vita.

La manutenzione del sito di Bielany,recintato e di proprietà italiana, è semprestata curata con la massima attenzione daparte italiana, grazie anche al contributomesso a disposizione da onorcaduti attra-verso l’Ambasciata d’Italia a Varsavia; lacura quotidiana è assicurata dal custodeche abita in un alloggio contiguo al sito.

Ai sensi dell’Accordo sulle sepolture diguerra italo-polacco del 30 marzo 2012, dal1° gennaio 2013 la manutenzione del Ci-mitero è passata in carico a Varsavia e, allostesso modo, l’Italia si fa carico di quelladei cimiteri militari polacchi nel nostroPaese.

Il custode continua, comunque, ad oc-cuparsi della vigilanza, dell’apertura quoti-diana del sito e dell’assistenza per visite etraslazioni.

Negli anni, fra l’altro, si è provveduto acompletare lavori di messa in sicurezza emiglioramento dell’accesso all’ossario inquestione, con la sostituzione della preesi-stente apertura in cemento, in pessimecondizioni, con una nuova in metallo, conmaniglie per consentirne l’apertura, al finedi meglio proteggere dall’acqua il sotto-stante cunicolo (che è, effettivamente, interra battuta).

Anche in ragione delle varie vicissitudinistoriche, le sepolture di tali spoglie possonopresentarsi tra loro molto diverse, trattan-dosi spesso di pochi reperti, peraltro, tutticatalogati e registrati dal Commissariatogenerale in apposita pubblicazione.

Per quanto riguarda, poi, la presuntamancanza d’informazioni alle famiglie inoccasione della campagna di ricerca con-dotta nell’anno 1958, premesso che negliarchivi dell’Ambasciata d’Italia a Varsavianon risultano tracce documentali relativealla traslazione nel 1958 dei resti dei 493

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corpi indicati nell’interrogazione in esame,la documentazione, custodita agli atti dionorcaduti, attesta:

la restituzione ai familiari di oltre 130caduti, contestualmente alle esumazioni ef-fettuate presso i vari campi di prigionia;

la necessità d’individuare un terminedi accoglimento delle istanze delle famiglieper procedere alla definitiva sistemazionedelle spoglie dei loro cari;

i contatti, anche in epoche successive,con l’Associazione nazionale ex internati, laquale teneva e tiene i contatti con le famiglie.

Da tale documentazione si evince, dun-que, che le famiglie furono informate –ovviamente, con i mezzi di divulgazioneall’epoca disponibili – consentendo loro discegliere la definitiva collocazione del pro-prio congiunto.

L’attuale assetto infrastrutturale del ci-mitero militare di Bielany mette in risalto,di fatto, come l’architettura del manufattoabbia, nel tempo, subito condizionamentiper rispondere all’esigenza di accogliere tuttii caduti italiani in terra polacca, dandoloro, indistintamente, adeguata e dignitosasepoltura, mantenendo inalterati, nel con-tempo, sia la sacralità del luogo che ilcarattere commemorativo dell’opera.

Aggiungo, ancora, che numerose perso-nalità italiane si sono recate, in varieoccasioni, in visita al cimitero, dove sisvolge l’annuale commemorazione in occa-sione della festa delle nostre Forze armate(4 novembre), alla quale partecipano ancherappresentanti delle Forze armate polacchee della comunità italiana in Polonia.

Non sono mai risultate, peraltro, rimo-stranze sulla conservazione dello stesso, ivicompresi i loculi cui fa riferimento l’inter-rogante.

Vorrei precisare, in ultimo, che l’espres-sione « campi di concentramento polacchi »,quale figura nel testo dell’interrogazione, èimpropria, trattandosi, invero, di campi diconcentramento tedeschi in territorio po-lacco, come non mancano costantemente dirilevare le autorità di Varsavia.

Il Ministro della difesa: MarioMauro.

VELO. — Al Ministro delle infrastrutturee dei trasporti. — Per sapere – premessoche:

il decreto del Presidente della Repub-blica n. 31 del 2013 entrato in vigore il 3giugno 2013, dispone delle modifiche aldecreto del Presidente della Repubblica 16dicembre 1992, n. 495, in materia di vei-coli eccezionali e trasporti in condizioni dieccezionalità;

nel corso degli anni il comparto del-l’autotrasporto aveva sollecitato più voltela necessità di rendere le procedure piùarmoniche con le esigenze operative dellacategoria individuando le possibili solu-zioni per una migliore utilizzazione delparco veicolare esistente;

al contrario, con l’entrata in vigoredel sopracitato decreto del Presidentedella Repubblica n. 31 del 2013 non saràpiù possibile conseguire l’autorizzazioneperiodica per il parco veicolare esistenteche, a causa delle particolari caratteristi-che tecniche di gran parte dei veicoli indisponibilità alle imprese, si troverà nellasituazione di non idoneità al trasporto;

infatti, le imprese di trasporti ecce-zionali da oltre venti anni, sono andateavanti in una paradossale situazione difatto, poiché ante decreto del Presidentedella Repubblica n. 31 del 2013 l’autoriz-zazione periodica per i suddetti veicoli, eragià preclusa; tuttavia veniva di fatto con-cessa per i suddetti veicoli secondo unaprassi consolidata in contrasto con ladisciplina vigente;

con la modifica del decreto del Pre-sidente della Repubblica n. 31 del 2013 inparticolare ai trattori-motrici eccezionaliper massa verrebbe preclusa non solo lapossibilità di conseguire l’autorizzazioneperiodica ma anche la « singola » e la« multipla » escludendoli dal consegui-mento di qualsiasi tipo di autorizzazione erendendoli completamente inutilizzabili,con un danno economico ingentissimo perle aziende che operano nel settore deltrasporto eccezionale;

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le aziende che operano nel settore deitrasporti eccezionali utilizzano circa sei-mila mezzi, la mancanza del rinnovo delleautorizzazioni mette a repentaglio la so-pravvivenza delle centinaia di aziende conla conseguente perdita del lavoro per isettemila addetti;

gli operatori sono spesso gravati dainvestimenti programmati e sostenuti conmutui onerosi, leasing o finanziamenti chein questo specifico momento di recessione,non consentono di cambiare tutto il pro-prio parco veicolare e, nel contempo, ilcompleto deprezzamento dell’usato deglistessi mezzi rischia di dissipare totalmenteil capitale aziendale di molte realtà –:

se il Ministro ritenga di assumereiniziative per l’introduzione di una normatransitoria che preveda la possibilità dicontinuare a rilasciare le autorizzazioniperiodiche per i veicoli che le avevanoconseguite in precedenza, pur superando ilimiti di massa di cui all’articolo 62 delCodice della strada (eccezionali permassa), al fine di consentire alle impresedel settore una graduale e sostenibile so-stituzione del parco veicolare, salvaguar-dando la possibilità che i veicoli eccezio-nali per massa possano continuare a con-seguire autorizzazioni « singole » e « mul-tiple ». (4-01533)

RISPOSTA. — L’interrogante, consideratele recenti modifiche introdotte dall’articolo1, comma 1, lettera b) del decreto delPresidente della Repubblica n. 31 del 12febbraio 2013, in materia di veicoli ecce-zionali e trasporti in condizioni di eccezio-nalità, chiede se possa essere prevista unanorma transitoria che consenta il rilasciodi autorizzazioni periodiche, per sole ecce-denze rispetto ai limiti dimensionali stabi-liti dall’articolo 61 del decreto legislativon. 285 del 1992 (Codice della strada), aveicoli omologati con masse eccedenti ilimiti stabiliti dall’articolo 62 del medesimoCodice.

Si fa presente che tale vincolo esistevaanche prima delle modifiche operate dalcitato decreto del Presidente della Repub-blica n. 31 del 2013.

Ad ogni modo, si informa che il dipar-timento per i trasporti, la navigazione e isistemi informativi e statistici del Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti ha prov-veduto ad emanare apposita direttiva,n. 3911/RU del 1° luglio 2013, concernenteprime istruzioni operative e linee guida perl’uniforme applicazione dell’indicato decretodel Presidente della Repubblica n. 31 del2013.

Tale direttiva ha chiarito che la nuovadisciplina si applica per tutte le autorizza-zioni rilasciate a partire dal 3 giugno 2013.

La medesima ha altresì precisato che leautorizzazioni rilasciate prima di tale datarestano valide fino alla naturale scadenza,ovvero fino alla prima richiesta di modifica,integrazione, proroga o rinnovo (« pre-messa », pagina 3, ultimo periodo).

Infine, detta direttiva ha precisato che iveicoli omologati con masse eccedenti ilimiti stabiliti dall’articolo 62 del Codicedella strada possono tuttavia conseguireautorizzazioni multiple o singole in caso dieccedenze rispetto ai soli limiti dimensio-nali stabiliti dall’articolo 61 del Codicedella strada (pagina 10, primo periodo eparagrafo 3.1).

In estrema sintesi, resta impregiudicatala facoltà di conseguire autorizzazioni mul-tiple e singole per trasporti eccezionali persole dimensioni da effettuarsi con veicolieccezionali per massa, come peraltro giàprevisto dall’articolo 13, commi 3 e 4, deldecreto del Presidente della Repubblican. 495 del 1992 (Regolamento di esecuzionee di attuazione del Codice della strada).

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Maurizio Lupi.

VENITTELLI e LEVA. — Al Ministrodello sviluppo economico, al Ministro per lacoesione territoriale, al Ministro dell’econo-mia e delle finanze. — Per sapere – pre-messo che:

il Comitato per la programmazioneeconomica – CIPE con deliberazione n. 62del 3 agosto 2011, relativa all’individua-zione ed assegnazione di risorse ad inter-venti di rilievo nazionale ed interregionale

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e di rilevanza strategica regionale perl’attuazione del piano nazionale per il Sud,alla tavola 9 – piano nazionale per il Sud,assegna, in particolare alla regione Molise,40,3 milioni di euro per i danni alluvionalie da eventi atmosferici, nonché 346 milionidi euro per il sisma del 2002;

con successivo decreto del Ministrodell’economia e delle finanze n. 79788 del2012, in sede di ripartizione del fondo perlo sviluppo e la coesione, una parte dellesuddette risorse sono state trasferite sulcapitolo 8396 dello stato di previsione delMinistero dello sviluppo economico nellamisura di euro 30.920.000 in conto com-petenza e nella misura di euro 20.000.000quali autorizzazioni di cassa;

allo stato attuale nessuna di tali ri-sorse risulta ancora trasferita alla regioneMolise –:

quali siano i tempi previsti per iltrasferimento alla Regione Molise dellerisorse considerate in premessa per taliinterventi, e tanto alla luce della necessitàdel rilancio del sistema economico dellaregione, nonché per l’urgenza di porre fineallo stato di disagio abitativo delle popo-lazioni dell’area del cratere del sisma del2002. (4-00142)

RISPOSTA. — Si fa riferimento all’inter-rogazione in esame rappresentando quantosegue.

Gli interroganti chiedono di conoscerequali siano i tempi previsti per il trasferi-mento alla regione Molise delle risorseassegnate dalla delibera CIPE n. 62 del 3agosto 2011, specificatamente: 40,3 milionidi euro per i danni alluvionali e da eventiatmosferici, nonché 346 milioni di euro peril sisma del 2002.

Sul punto, si fa presente che è interve-nuto un apposito decreto del Ministro del-l’economia e delle finanze n. 79788 del2012, di trasferimento di una parte dellesuddette risorse nello stato di previsione delMinistero dello sviluppo economico – nellamisura di euro 30.920.000, in conto com-petenza, e di euro 20.000.000, quale auto-

rizzazione di cassa – , che, secondo quantoriferiscono gli interroganti, sarebbe rimastosenza esito.

Al riguardo si segnala quanto segue.A seguito del citato decreto di variazione,

adottato dal Ministero dell’economia e dellefinanze in data 12 novembre 2012 (succes-sivamente registrato dalla Corte dei Conti),in data 30 novembre 2012 la direzionegenerale per la politica regionale unitariadel Ministero dello sviluppo economico, haemesso un ordinativo di pagamento a fa-vore della regione Molise per l’intero sud-detto importo di euro 30.920.000,00, sia intermini di competenza che in termini dicassa, avendo, per la differenza di cassa,utilizzato una variazione compensativa diintegrazione della suddetta assegnazione.

Tale ordinativo è stato validato dal’uf-ficio centrale di bilancio in data 19 dicem-bre 2012 e, quindi, pagato dalla Bancad’Italia alla regione Molise in data 20dicembre 2012; di ciò, è stata data, altresì,comunicazione alla Regione Molise connota della citata direzione n. 749 del 18gennaio 2013.

Per completezza, si precisa che l’importotrasferito corrisponde alla prima anticipa-zione dell’8 per cento delle complessiverisorse del fondo per lo sviluppo e lacoesione in questione.

Il Ministro dello sviluppo econo-mico: Flavio Zanonato.

VEZZALI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

l’articolo 7 comma 31-ter del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 del 2010,convertito, con modificazioni, dalla legge30 luglio 2010, n. 122, ha disposto lasoppressione dell’Agenzia autonoma per lagestione dell’albo dei segretari comunali eprovinciali, istituita dall’articolo 102 deltesto unico di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267 ed ha previsto che ilMinistero dell’interno succedesse a titolouniversale alla predetta Agenzia con con-seguente trasferimento al medesimo Mini-stero delle relative risorse strumentali e di

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personale ivi in servizio, comprensive delfondo di cassa;

nell’ottica di continuità amministra-tiva del servizio, con decreto ministerialedel 31 luglio 2010, è stata istituita unaunità di missione incaricata, tra l’altro, disvolgere le attività dei soppressi organidell’agenzia fino al perfezionamento delprocesso di riorganizzazione previsto dalcitato decreto-legge;

precedentemente, la soppressa agen-zia aveva bandito, con avvisi pubblicatisulle Gazzette Ufficiali n. 19 del 6 marzo2007, n. 23 del 21 marzo 2008 e n. 86 del6 novembre 2009, tre diversi concorsidenominati, rispettivamente, Coa III, CoaIV e Coa V;

secondo quanto previsto dall’articolo1, comma 524 della legge finanziaria 2007,il corso-concorso per l’accesso in carrieradi segretari comunali e provinciali ha unadurata di nove mesi ed è seguito da untirocinio pratico di tre mesi presso uno opiù comuni;

per quanto riguarda il concorso CoaIII, si è definitivamente concluso con l’ap-provazione, in data 16 dicembre 2010,della relativa graduatoria da parte dellascuola superiore per la formazione e laspecializzazione di dirigenti della pubblicaamministrazione locale (Sspal);

con decreto del presidente dell’unitàdi missione del 12 novembre 2010, è statarichiesta l’autorizzazione all’assunzione, inossequio alle disposizioni di cui alla cir-colare del dipartimento della funzionepubblica del 18 ottobre 2010;

con riferimento al Coa IV, tutti icandidati hanno sostenuto le prove oralidel concorso ed è stata formata la gra-duatoria per l’accesso al corso;

in relazione al concorso Coa V, ilconsiglio nazionale di amministrazione loha bandito con propria deliberazionen. 139 del 10 ottobre 2009 (260 borse distudio al fine di iscrivere 200 segretaricomunali). Con successiva deliberazionen. 185 del 23 dicembre 2009, è stata

nominata la commissione di concorso esono pervenute 18.136 domande di parte-cipazione;

nei giorni 1, 2 e 3 dicembre 2010, sisono tenute le prove preselettive e nellaGazzetta Ufficiale del 17 dicembre 2010 èstata pubblicata la graduatoria degli am-messi alle prove scritte che si sono tenuteil 22, 23 e 24 marzo 2011;

a distanza di due anni dallo svolgi-mento delle predette prove scritte, ad oggi,nessuna ulteriore informazione è data sa-pere circa l’esito delle stesse, né quando sisvolgeranno le prove orali;

la procedura concorsuale in que-stione riguarda ben 750 candidati e risul-terebbe all’interrogante che, nonostantealcuni di essi stiano tentando da tempo dimettersi in contatto con le strutture com-petenti, nessuna risposta venga data loro enessuna comunicazione ufficiale risultapubblicata o diffusa dopo lo svolgimentodelle prove scritte –:

quali informazioni possa riferire inordine agli esiti delle prove scritte del CoaV che si sono tenute il 22, 23 e 24 marzo2011 e quando preveda che le procedureconcorsuali del medesimo Coa V sianoportate interamente a conclusione.

(4-00236)

RISPOSTA. — In merito alla procedura disvolgimento del corso concorso di accessoper segretari comunali e provinciali, deno-minato COA 5, si precisa quanto segue.

Il corso concorso è stato bandito dalConsiglio nazionale di amministrazione condeliberazione n. 139, del 1° ottobre 2009.Successivamente, la legge del 30 luglio2010, n. 122, di conversione del decreto-legge n. 78, del 31 maggio 2010 ha previstola soppressione dell’Agenzia autonoma perla gestione dei segretari comunali e pro-vinciali e la successione a titolo universaledel Ministero dell’interno.

Con decreto del Ministro dell’interno del31 luglio 2010, registrato alla Corte deiConti in data 3 agosto 2010, è stata istituita,nell’ambito del Gabinetto del Ministro,un’unità di missione, al fine di garantire la

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continuità dell’attività dell’Agenzia fino alperfezionamento del processo di riorganiz-zazione.

Stante le procedure concorsuali in iti-nere, su parere reso in data 15 settembre2010 dal dipartimento della Funzione Pub-blica in merito alla suddetta proceduraconcorsuale, si è ritenuto di dar seguito alconcorso nel rispetto del principio di con-servazione degli atti amministrativi e deicriteri di economicità dell’azione ammini-strativa.

In data 1, 2 e 3 dicembre 2010 si sonosvolte, pertanto, le prove preselettive e, indata 10 dicembre 2010, è stato pubblicatol’elenco dei candidati ammessi a sostenerele prove scritte, che hanno avuto luogo neigiorni 22, 23 e 24 marzo 2011. Nel mese diaprile, la Commissione esaminatrice haavviato la correzione degli elaborati.

Con decreti del Presidente dell’unità dimissione n. 14611, del 16 marzo 2011,n. 14570, del 16 marzo 2011, e n. 25403,del 17 maggio 2011, sono stati sostituitialcuni componenti della Commissione, di-messisi dall’incarico.

Nominati, in data 30 maggio 2013, quat-tro componenti supplenti, la Commissionedi concorso è ora in grado di proseguirenella correzione degli scritti in modo daterminare, entro l’anno, la procedura con-corsuale.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Gianpiero Bocci.

ZAN. — Al Presidente del Consiglio deiministri, Al Ministro per i beni e le attivitàculturali, Al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

nelle ultime settimane il colle su cuisi erge la Rocca di Monselice, in provinciadi Padova, è stato soggetto a ripetutifenomeni di dissesto idrogeologico, condiversi episodi franosi. In particolare tra il24 e il 25 marzo 2013, diverse frane hannoinfatti interessato il territorio del comunedi Monselice, ed in particolare la zona delColle della Rocca, costringendo intere fa-miglie ad abbandonare le proprie abita-zioni;

la zona ha urgente bisogno di lavoridi consolidamento, per tutelare i cittadinie un patrimonio artistico di valore inesti-mabile;

nel Colle della Rocca sono concen-trate numerose bellezze architettonichetra le quali Il castello, il Duomo vecchio,le sette chiesette, Villa Duodo, il mastio,Villa Emo, Villa paradisi, Villa nani, ealtro;

peraltro, la via delle Sette Chiesettedi Monselice costituisce un particolaris-simo percorso votivo, scandito da sei cap-pelle e una chiesetta, intitolate come lecorrispondenti basiliche romane, alle qualiPapa Paolo V nel 1605 concesse il privi-legio dell’indulgenza plenaria per i pelle-grini che avessero visitato il Santuario;

il suddetto percorso, è peraltro con-siderato, dopo il Canal Grande di Venezia,la seconda più bella passeggiata del Ve-neto;

il Colle è proprietà della regioneVeneto (a seguito della donazione delConte Cini). La società di gestione beni LaRocca è composta da regione provincia ecomune di Monselice che detengono cia-scuno 1/3 delle quote;

l’area si trova all’interno del perime-tro del parco regionale dei Colli Euganeied è sottoposta a numerosi vincoli di tipopaesaggistico, ambientali, architettonici,anche da parte della soprintendenza re-gionale;

i ripetuti gravi fenomeni di dissestoidrogeologico che interessano da troppotempo questa preziosa area sono soprat-tutto conseguenza dell’incuria e dellascarsa attenzione che da anni caratterizzasecondo l’interrogante l’atteggiamentodella regione, malgrado allarmi e segna-lazioni dei vari movimenti franosi in atto;

qualche anno fa si sfiorò la tragediaquando un grosso masso si staccò dallaparete di cava rotolando vicino al contai-ner del custode del parcheggio. Nellostesso periodo a seguito del crollo di unpezzo di parete sul lato nord, le famiglie

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 SETTEMBRE 2013

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residenti si sono viste raggiungere i cortilida massi imponenti. Nel frattempo sonocrollati altri pezzi di parete, mura di cinta,pezzi di mura storiche con grave dannoper il patrimonio del Colle e gravi rischiper i residenti;

in questi anni nessun serio interventodi prevenzione e di messa in sicurezza delterritorio è stato fatto;

peraltro, nel recente passato, si èproceduto all’approvazione di opere e pro-getti che hanno provocato un vero e pro-prio sommovimento che oltre alla cittadi-nanza ha visto per protagoniste le asso-ciazioni di tutela ambientale e architetto-nica;

a fronte di questa emergenza,l’azione della regione Veneto appare al-l’interrogante tardiva e superficiale e ilpatrimonio ambientale, architettonico eartistico è messo in serio pericolo –:

quali iniziative urgenti si intendanoadottare, nell’ambito delle proprie preroga-tive, al fine di garantire i necessari urgentiinterventi di messa in sicurezza del territo-rio indicato in premessa, e la sua salvaguar-dia, stante l’enorme valore storico, architet-tonico e artistico unico nel suo genere,quale quello del Colle della Rocca, e che,proprio per la sua valenza nazionale, nonpuò non vedere un impegno diretto daparte del Governo. (4-00173)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame, con il quale l’interrogantechiede quali iniziative il Governo intendaassumere, nell’ambito delle proprie prero-gative, al fine di garantire i necessari ur-genti interventi di messa in sicurezza delterritorio in Provincia di Padova su cui sierge la Rocca di Monselice e la sua salva-guardia, stante l’enorme valore storico, ar-chitettonico e artistico unico nel suo genereche proprio per la sua valenza nazionalenon può non vedere un impegno diretto daparte del Governo, si comunica quantosegue.

Il Colle della Rocca di Monselice sorgelungo il versante meridionale del gruppocollinare euganeo, a ridosso della cittadina

di Monselice. Alla luce della posizione pocoaccessibile il colle ha rappresentato inepoca medievale un luogo strategico dicontrollo del territorio e ancora oggi l’areasommitale conserva i resti di antiche for-tificazioni tra cui l’imponente roccaforte delMastio federiciano. A sud del Colle insiste ilcomplesso architettonico seicentesco diVilla Duodo, con il percorso processionaledetto delle « Sette Chiesette ».

Il Colle, di proprietà regionale, risultasottoposto a tutela paesaggistica ai sensi delcodice per i beni culturali e paesaggistici, inparticolare dell’articolo 142, lettera f), inquanto territorio del parco regionale deiColli euganei, e dell’articolo 136, quale areadi notevole interesse pubblico. La partesud-est del Colle è sottoposta, inoltre, atutela ai sensi dell’articolo 12 del medesimocodice, per effetto del Decreto ministerialedel 16 marzo 1964 che indica quali benisiano di interesse culturale (la salita pro-cessionale delle Sette chiesette, il Complessodi Villa Duodo, la scalinata del Belvedere,il Mastio federiciano con i resti delle cintamuraria medievale).

Nel corso degli anni la naturale confor-mazione del monte è stata in parte modi-ficata da un’attività estrattiva di materialetrachitico, oggi abbandonata. Tale attivitàha comportato la demolizione, nel passato,di una parte della cinta muraria medievalee la formazione di fronti rocciosi pocostabili, oggetto negli anni di alcuni inter-venti di consolidamento da parte de geniocivile della regione Veneto.

Con le forti e perduranti precipitazionipiovose avvenute in Veneto tra il marzo el’aprile di quest’anno, in particolare nelterritorio della Bassa Padovana, sul Colle diMonselice si sono verificati alcuni eventifranosi a seguito dei quali sono stati regi-strati il crollo di alcuni manufatti recenti,il distacco di alcuni massi trachitici e franedi terreno dilavato dalla pioggia.

Un primo crollo, avvenuto nella zona anord del Colle in prossimità della cavaabbandonata, ha interessato un tratto dimuro recente fatto in mattoni di cemento,posto in continuità alla recinzione storicadi un convento che non risulta, però,danneggiata.

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I sopralluoghi congiunti effettuati dallaProtezione civile, dai tecnici comunali e daiVigili del fuoco, non hanno riscontratodanni evidenti ai beni culturali che insi-stono sul colle, in particolare a VillaDuodo, alle Chiesette processionali, al Ma-stio e ai resti della Cinta Muraria medie-vale.

Cessata l’emergenza, tuttavia, la compe-tente soprintendenza effettuerà gli ulteriorinecessari accertamenti sullo stato di fattodei beni architettonici e delle aree contigue,al fine di individuare i rischi connessi aglieventi franosi e per valutare la necessità diun monitoraggio strumentale e di misure

cautelari di messa in sicurezza degli im-mobili, nonché degli interventi di ingegnerianaturalistica, con terre armate e opere dicontenimento dei pendii, per la protezionedei beni architettonici presenti sul Colledella Rocca.

In riferimento agli smottamenti citatinell’interrogazione riguardanti i comuni diTorreglia, Teolo e Cinto Euganeo, agli ufficidi questa amministrazione non sono statisegnalati danni ai beni culturali.

Il Ministro dei beni e delle at-tività culturali e del turismo:Massimo Bray.

Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

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