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218. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni: La Russa ................................ 1-00441 12465 Meloni Giorgia ....................... 1-00442 12466 Risoluzioni in Commissione: XIII Commissione: Gallinella ................................ 7-00350 12468 Gallinella ................................ 7-00351 12470 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazione a risposta orale: Marcon ................................... 3-00785 12470 Interrogazioni a risposta scritta: D’Ambrosio ............................. 4-04615 12471 Segoni ..................................... 4-04649 12472 Affari esteri. Interrogazione a risposta in Commissione: Ghizzoni ................................. 5-02695 12474 Interrogazione a risposta scritta: Locatelli .................................. 4-04632 12475 PAG. Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazioni a risposta scritta: Oliverio ................................... 4-04638 12476 Vignaroli ................................. 4-04647 12477 Difesa. Interrogazioni a risposta scritta: Basilio ..................................... 4-04619 12479 Chiarelli .................................. 4-04629 12480 Economia e finanze. Interrogazioni a risposta scritta: D’Ambrosio ............................. 4-04623 12481 D’Ambrosio ............................. 4-04624 12481 Grimoldi ................................. 4-04630 12482 Baruffi .................................... 4-04637 12483 Villarosa .................................. 4-04640 12484 Giustizia. Interrogazione a risposta in Commissione: Iannuzzi Tino ........................ 5-02693 12484 Interrogazioni a risposta scritta: Gullo ....................................... 4-04618 12486 Atti Parlamentari 12463 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 24 APRILE 2014 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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218. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozioni:

La Russa ................................ 1-00441 12465

Meloni Giorgia ....................... 1-00442 12466

Risoluzioni in Commissione:

XIII Commissione:

Gallinella ................................ 7-00350 12468

Gallinella ................................ 7-00351 12470

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interrogazione a risposta orale:

Marcon ................................... 3-00785 12470

Interrogazioni a risposta scritta:

D’Ambrosio ............................. 4-04615 12471

Segoni ..................................... 4-04649 12472

Affari esteri.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Ghizzoni ................................. 5-02695 12474

Interrogazione a risposta scritta:

Locatelli .................................. 4-04632 12475

PAG.

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazioni a risposta scritta:

Oliverio ................................... 4-04638 12476

Vignaroli ................................. 4-04647 12477

Difesa.

Interrogazioni a risposta scritta:

Basilio ..................................... 4-04619 12479

Chiarelli .................................. 4-04629 12480

Economia e finanze.

Interrogazioni a risposta scritta:

D’Ambrosio ............................. 4-04623 12481

D’Ambrosio ............................. 4-04624 12481

Grimoldi ................................. 4-04630 12482

Baruffi .................................... 4-04637 12483

Villarosa .................................. 4-04640 12484

Giustizia.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Iannuzzi Tino ........................ 5-02693 12484

Interrogazioni a risposta scritta:

Gullo ....................................... 4-04618 12486

Atti Parlamentari — 12463 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Nardi ....................................... 4-04622 12487

Farina Daniele ....................... 4-04643 12488

Rampelli ................................. 4-04650 12489

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

D’Ottavio ................................. 5-02694 12490

Narduolo ................................. 5-02697 12490

Mura ....................................... 5-02699 12491

Tentori .................................... 5-02701 12492

Interrogazioni a risposta scritta:

Gallo Riccardo ....................... 4-04620 12493

Nastri ...................................... 4-04627 12494

D’Ambrosio ............................. 4-04631 12495

Interno.

Interrogazione a risposta orale:

Laforgia .................................. 3-00784 12495

Interrogazione a risposta in Commissione:

Zampa ..................................... 5-02700 12496

Interrogazioni a risposta scritta:

Rampelli ................................. 4-04616 12498

Lorefice ................................... 4-04625 12499

Naccarato ............................... 4-04644 12500

Di Gioia .................................. 4-04648 12500

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazioni a risposta scritta:

Meloni Giorgia ....................... 4-04617 12501

D’Uva ...................................... 4-04645 12502

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Gebhard .................................. 5-02696 12503

PAG.

Interrogazioni a risposta scritta:

Moscatt ................................... 4-04621 12504

Giulietti ................................... 4-04633 12505

Marantelli ............................... 4-04636 12506

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Bernini Massimiliano ............ 5-02702 12506

Interrogazioni a risposta scritta:

Gagnarli .................................. 4-04641 12507

Oliverio ................................... 4-04642 12508

Salute.

Interrogazioni a risposta scritta:

Cova ........................................ 4-04626 12508

Ciprini ..................................... 4-04628 12510

Sibilia ...................................... 4-04634 12511

Melilla ..................................... 4-04635 12512

Palazzotto ............................... 4-04646 12512

Sviluppo economico.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Nicchi ...................................... 5-02698 12513

Interrogazione a risposta scritta:

D’Ambrosio ............................. 4-04639 12514

Apposizione di una firma ad una mozione . 12514

Apposizione di firme ad una interroga-zione ............................................................ 12514

Pubblicazione di un testo riformulato ..... 12515

Mozione:

Boccadutri .............................. 1-00216 12515

Trasformazione di un documento del sin-dacato ispettivo ....................................... 12515

ERRATA CORRIGE ...................................... 12515

Atti Parlamentari — 12464 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,

premesso che:

nel corso degli ultimi anni, in con-siderazione del persistere e dell’intensifi-carsi di forti tensioni sui mercati finan-ziari, sono state adottate numerose misuredi contenimento della spesa pubblica;

particolarmente incisive sono statele misure di revisione della spesa adottatenel settore della difesa, che ha cominciatoa subire un trend fortemente decrescentegià dal 2005, peraltro in concomitanza conil processo di professionalizzazione delleForze armate (e quindi correlati a mag-giori costi per il personale) e con l’accre-sciuto impiego operativo;

in tale contesto si pone il decreto-legge n. 78 del 2010, che, proprio in con-siderazione della « straordinaria necessitàed urgenza di emanare disposizioni per ilcontenimento della spesa pubblica e per ilcontrasto all’evasione fiscale ai fini dellastabilizzazione finanziaria, nonché per ilrilancio della competitività economica » haprevisto l’esclusione, per l’intero triennio2011-2013, delle retribuzioni del personaledella pubblica amministrazione, tra cuirientra il personale delle Forze armate,delle Forze di polizia e del Corpo nazio-nale dei vigili del fuoco, tanto dai mecca-nismi di adeguamento previsti per legge,quanto dall’applicazione degli aumenti re-tributivi (scatti e classi di stipendio) col-legati all’anzianità di ruolo, nonché, addi-rittura, dal riconoscimento dei beneficieconomici correlati alle progressioni dicarriera, senza possibilità successiva direcupero e senza possibilità di attivarecomunque una procedura di concerta-zione;

in particolare, il richiamato bloccodella contrattazione e degli automatismistipendiali ha pregiudicato la maturazionedi alcuni istituti tipici specifici del com-

parto sicurezza, difesa e soccorso stretta-mente connessi alla valorizzazione dell’an-zianità di servizio e alla correlata acqui-sizione di crescenti competenze professio-nali, nonché più impegnativeresponsabilità di servizio, quali l’omoge-neizzazione, l’assegno funzionale e gli in-crementi stipendiali parametrali non con-nessi a promozioni;

tale norma ha altresì frenato gliadeguamenti annuali indicizzati (classi,scatti stipendiali ed effetti economici) delleprogressioni di carriera, tra l’altro ingrande parte legate a rigide procedure diselezione e avanzamento, assolutamentedefinite dalla normativa vigente per levarie categorie di personale;

già nel corso della XVI legislaturaera stata approvata in Commissione difesadella Camera la risoluzione n. 8-00151, aprima firma dell’Onorevole Cirielli, cheimpegnava il Governo pro tempore a esclu-dere il Comparto sicurezza e difesa, perl’anno 2014, dalla possibilità di prorogareulteriormente i tagli in questione, almenocon riferimento alla fattispecie del bloccodegli effetti economici delle progressioni dicarriera;

in data 8 novembre 2011 la Com-missione bilancio del Senato della Repub-blica aveva poi approvato l’ordine delgiorno G/2969/2/5 che impegnava il Go-verno, pur nell’ambito della difficile con-giuntura economica e della finanza pub-blica, a valutare l’opportunità di adottarecon urgenza le opportune iniziative atte a« impegnare i relativi fondi iscritti nellatabella 8 per assicurare un’interpretazionedell’articolo 9, comma 21, del decreto-legge n. 78 del 2010, nel senso che alpersonale delle Forze armate, delle Forzedi polizia e del Corpo nazionale dei vigilidel fuoco, nel triennio 2012-2014, sia as-sicurata la corresponsione integrale deitrattamenti economici connessi con l’im-piego (indennità operative, indennità pen-sionabile, indennità di trasferimento, as-segno funzionale, assegno non pensiona-bile dirigenziale e indennità di missione),con l’effettiva presenza in servizio e con la

Atti Parlamentari — 12465 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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maturazione dei requisiti di anzianitàemerito »;

nonostante ciò e nonostante le mol-teplici dichiarazioni pubbliche e gli impe-gni presi dai vari Governi in carica circala necessità di garantire maggiore sicu-rezza del territorio e nel territorio, iprovvedimenti adottati nel tempo si sonomostrati indifferenti rispetto alla dramma-tica e insostenibile situazione degli opera-tori della sicurezza: dal decreto-leggen. 95 del 2012 (cosiddetta spending review)che ha previsto una serie di ulteriorimisure di contenimento della spesa nelsettore della Difesa (dalla riduzione delpersonale militare in misura non inferioreal 10 per cento alla riduzione di spesa perl’acquisto di beni e servizi del Ministerodella difesa pari a 148 milioni di euro,dalla riduzione dei contributi in favoredell’Agenzia industrie difesa alla riduzionedelle spese per la professionalizzazionedelle Forze armate) al decreto del Presi-dente della Repubblica 4 settembre 2013,n. 122, che, disattendendo ad avviso deifirmatari del presente atto gli impegniassunti dal Governo nella precedente le-gislatura, ha prorogato fino al 31 dicembre2014 le disposizioni in materia di bloccodella contrattazione e degli automatismistipendiali per i pubblici dipendenti;

un settore, come quello della sicu-rezza, non può essere considerato in ma-niera meramente ragionieristica, ma deveessere visto come un investimento per ilfuturo;

occorre infatti pensare alla sicu-rezza in termini di opportunità e quindiprevedere più risorse in questo settoredelicato e strategico per consentire a tuttol’apparato della sicurezza di agire e ope-rare nel migliore dei modi;

in particolare, è necessario lavorareper la difesa della dignità professionale edella specificità funzionale degli operatoridel settore e per la difesa del diritto deicittadini ad un soccorso pubblico efficientee qualificato, all’altezza di un Paese civile;

da ultimo, preoccupa l’ultimo pianodi riforma annunciato dal Governo Renzi

che avrebbe chiesto al commissario CarloCottarelli tagli per miliardi di euro;

anche in questa occasione, in unperiodo di già forte tensione sociale, ilcomparto sicurezza farà la sua parte conun risparmio di almeno 700 milioni dieuro grazie alla chiusura di centinaia disedi, soppressione di interi reparti, trasfe-rimento degli uffici in immobili demaniali,

impegna il Governo

ad assumere iniziative per sospendere, apartire dal secondo semestre 2014, ilblocco degli effetti economici delle pro-gressioni di carriera e degli automatismiretributivi per il personale del compartodifesa e sicurezza e soccorso pubblico, adifesa della dignità professionale e dellaspecificità funzionale degli operatori delsettore.

(1-00441) « La Russa, Giorgia Meloni, Ci-rielli ».

La Camera,

premesso che:

dopo oltre due anni dal giorno delloro arresto, e nonostante le rassicurazionidei vari Governi italiani nel frattemposuccedutisi, non trova soluzione la vicendadei due fucilieri del Reggimento « SanMarco » della Marina Militare italiana ar-restati in India perché accusati di averucciso, il 15 febbraio 2012, mentre eranoin servizio antipirateria sulla nave com-merciale Enrica Lexie, due pescatori locali;

i due militari si sono sempre pro-clamati innocenti, ma la loro posizione, atutt’oggi, rimane piuttosto delicata;

come confermato più volte dallestesse autorità civili e militari italiane,l’incidente è avvenuto in acque interna-zionali e precisamente a 32 miglia dallacosta indiana, una localizzazione cheavrebbe dovuto sin dal principio fare venirmeno la giurisdizione indiana a favore diquella italiana;

Atti Parlamentari — 12466 — Camera dei Deputati

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ciononostante la Corte suprema in-diana ha negato la giurisdizione delloStato italiano e, senza adeguata motiva-zione, ha rivendicato l’esercizio dei dirittisovrani di giurisdizione dell’India, a giu-dizio dei firmatari del presente atto diindirizzo in palese violazione di unanorma della Convenzione delle NazioniUnite sul diritto del mare del 1982, di-sponendo, inoltre, che il processo fosseaffidato a un tribunale speciale da costi-tuire a New Delhi;

l’Italia, al contrario, ha rivendicatoa più riprese la competenza giuridica sulcaso, considerato che esso coinvolge organidello Stato operanti nel contrasto allapirateria sotto bandiera italiana e in acqueinternazionali;

in tale vicenda ad avviso dei fir-matari del presente atto di indirizzo leautorità italiane hanno mostrato sin dal-l’inizio di non avere adeguata consapevo-lezza del caso diplomatico aperto con ilGoverno di Nuova Delhi;

la mancanza di sostegno e solida-rietà da parte degli alleati americani, eu-ropei e della Nato ha reso drammatica-mente evidente lo scarso peso del nostroPaese nello scacchiere internazionale;

nonostante ciò, l’Italia continua amandare militari sulle navi private perdifendere il traffico marittimo nell’Oceanoindiano dalla pirateria, come le operazioni« Ocean Shield » o « Atalanta » e a parte-cipare a missioni internazionali, a tuttobeneficio anche dell’India;

notizie rassicuranti sembravano es-sere giunte dall’India quando il 24 feb-braio 2014 la Corte suprema indiana, dopoaver escluso l’applicazione della legge an-titerrorismo al caso, ha ammesso il ricorsoitaliano volto a impedire che la poliziadell’antiterrorismo (Nia, National Investi-gation Agency) prosegua le indagini e for-muli i capi di accusa;

la Corte suprema, però, ha rinviatoper l’ennesima volta l’udienza, con il ri-

schio concreto che il periodo feriale pro-lunghi di nuovo una decisione sulla vi-cenda;

non favorevole a una soluzione ve-loce della vicenda processuale dei duemarò è anche il clima pre-elettorale che sirespira in India in questi mesi;

le sorti dei due fucilieri potrebbero,infatti, aggravarsi in forza delle elezionipolitiche, definite le più grandi della sto-ria, che si concluderanno il 16 maggio2014;

sono di qualche giorno fa le preoc-cupanti dichiarazioni di Narendra Modi,leader dell’emergente partito dell’opposi-zione indù del Bjp, secondo il quale ilCongresso avrebbe riservato un tratta-mento privilegiato ai due italiani che dal18 gennaio 2013 si trovano in libertàprovvisoria dietro cauzione nell’amba-sciata d’Italia a New Delhi su ordine dellastessa Corte Suprema;

anche l’attivista degli « anti cor-rotti » Arvind Kejriwal ha strumentaliz-zato la vicenda dei due marò rivendicandoil diritto dell’India a giudicare, in quanto,a suo dire, l’incidente è avvenuto in acqueindiane: affermazioni totalmente infon-date, ma che dimostrano come sia delicatala posizione di Latorre e Girone;

i risultati delle elezioni in India siavranno il 16 maggio, un tempo sufficienteperché l’Italia avvii ogni possibile iniziativaper imporre, a chiunque vinca le elezioniindiane, il rispetto delle regole del dirittointernazionale e la riconsegna ai due mi-litari dell’immunità funzionale;

dopo che ci si è a lungo impegnatiper una soluzione amichevole della que-stione, le uniche strade da percorrere adoggi rimangono l’arbitrato internazionaleche continua invece a languire, nonostanteprecisi pronunciamenti di rappresentantipolitici ed istituzionali e il ricorso alConsiglio di Sicurezza, anche in base al-l’articolo 33 del Trattato ONU, atteso chesolo per merito della civiltà e della paci-

Atti Parlamentari — 12467 — Camera dei Deputati

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ficità dell’Italia la vicenda non ha pregiu-dicato la sicurezza internazionale,

impegna il Governo:

ad azionare il ricorso all’arbitratointernazionale previsto dall’annesso VIIalla Convenzione del diritto del mare (UN-CLOS), chiedendo nel frattempo al Tribu-nale internazionale del diritto del mare(Amburgo) una misura provvisoria volta alritorno in patria di Massimiliano Latorree Salvatore Girone in attesa della deci-sione finale;

a portare il caso all’attenzione delConsiglio di Sicurezza delle Nazioni Uniteaffinché provveda a rinforzare il principiodi immunità funzionale che riguarda imilitari impegnati in azioni di antipirate-ria.

(1-00442) « Giorgia Meloni, Cirielli ».

Risoluzioni in Commissione:

La XIII Commissione,

premesso che:

le risorse comunitarie a sostegnodel comparto primario rappresentano unprezioso contributo per tutti i cittadinieuropei nella misura in cui l’agricolturanon riguarda soltanto la produzioneagroalimentare ma anche le comunità ru-rali, nonché lo spazio naturale e le suericchezze;

i regimi di aiuto agli agricoltoriprevisti dalla politica agricola comune peril prossimo settennio, conformemente agliobiettivi principali della riforma, si arti-colano in diverse componenti attraverso lequali la Commissione europea intendeerogare un sostegno adeguato a supportarela redditività delle aziende agricole, salva-guardando, al contempo, il lavoro dei tantipiccoli agricoltori che contribuiscono allaconservazione e alla vitalità delle zonerurali;

i regolamenti approvati nel dicem-bre 2013 deferiscono gli elementi chiave

della PAC 2014-2020 e demandano agliStati membri, al fine di tenere conto dellastruttura delle diverse economie agricole,una serie di scelte riguardanti l’applica-zione della riforma;

nell’intento di superare le criticitàche hanno caratterizzato le precedentiprogrammazioni, prima tra tutte la con-cessione di sostegni a soggetti che solooccasionalmente o marginalmente svol-gono attività agricola, prioritaria atten-zione è data alla definizione della figura diagricoltore attivo al fine di individuarenell’agricoltore che svolge attività agricolacon obiettivi commerciali e il cui impattoin termini di occupazione e creazione divalore aggiunto è realmente significativo, ilbeneficiario effettivo dell’aiuto;

l’articolo 9 del regolamento (UE)n. 1307/2013 del Parlamento europeo edel Consiglio recante norme sui pagamentidiretti agli agricoltori, stabilisce una seriedi requisiti comuni, consentendo agli Statimembri di determinare, anche in base allecaratteristiche regionali e nazionali, ulte-riori elementi atti a ritenere in « attività »un agricoltore;

la previsione di un sostegno accop-piato è estremamente importante postoche un sistema esclusivamente commisu-rato alla superficie agricola, quale è quellodisaccoppiato, configura una impalcaturadegli aiuti funzionale alla rendita e, cometale, del tutto estranea alle esigenze delleimprese agricole;

l’articolo 52 del succitato regola-mento prevede la facoltà per gli Statimembri di concedere, solo nella misuranecessaria ad incentivare il mantenimentodegli attuali livelli di produzione, un pa-gamento accoppiato a quei settori agricoliche rivestono particolare importanza perragioni economiche, ambientali e sociali;

al fine di migliorare la distribu-zione degli aiuti diretti ed evitare che unaristretta percentuale di aziende riceva unammontare di pagamenti estremamenteconsistente, si prevede un meccanismo diriduzione degli importi eccedenti i 150.000euro;

Atti Parlamentari — 12468 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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la creazione e lo sviluppo di nuoveattività economiche nel settore agricolo adopera di giovani agricoltori rappresentauna straordinaria opportunità per pro-muovere il ricambio generazionale e favo-rire l’insediamento di nuove aziende e illoro adeguamento strutturale;

in considerazione della necessità dievitare oneri eccessivi dovuti alla gestionedi pagamenti di piccole entità, il cui im-porto è spesso superiore all’aiuto e quinditale da vanificare il beneficio ricevuto, nonsi concedono pagamenti diretti di importoinferiore a 100 euro o nel caso di super-ficie ammissibile inferiore ad un ettaro,fatta salva, in ragione della diversità dellestrutture agricole dei diversi Stati membri,la possibilità di applicare ulteriori soglieminime,

impegna il Governo:

in attuazione degli articoli 4, 9, 10,11, 52 e 61 del regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Con-siglio, recante norme sui pagamenti direttiagli agricoltori, ad assumere iniziativevolte a:

a) considerare « minima » l’attivitàdi lavoro agricolo diretto svolta per al-meno 900 ore l’anno;

b) non concedere pagamenti direttinel caso in cui l’importo totale degli stessiin un dato anno civile, prima dell’even-tuale applicazione dell’articolo 63 del Re-golamento n. 1307/2013, sia inferiore a400 euro;

c) non concedere pagamenti direttinel caso in cui la superficie ammissibiledell’azienda per la quale sono richiesti,prima dell’eventuale applicazione dell’ar-ticolo 63 del regolamento n. 1307/2013,sia inferiore ad 1 ettaro;

d) stabilire in 1000,00 euro l’im-porto massimo del pagamento diretto dicui al paragrafo 4 dell’articolo 9 del re-golamento n. 1307/2013 e considerarequindi attivi, a prescindere da altre con-dizioni che non siano lo svolgimento del-

l’attività minima e il mantenimento dellasuperficie in uno stato idoneo al pascolo ealla conservazione, le persone fisiche ogiuridiche e loro associazioni, che nel-l’anno precedente abbiano ricevuto paga-menti diretti per un importo compreso tra400 e 1000 euro;

e) disporre che nell’applicazionedella degressività di cui all’articolo 11, lariduzione sia calcolata sottraendo dal to-tale dei pagamenti diretti da concedere, gliimporti di salari e stipendi effettivamentepagati e dichiarati dall’agricoltore nel-l’anno precedente, inclusi i contributi so-ciali e le tasse sul lavoro;

f) attivare il pagamento accoppiatonella misura del 13 per cento del massi-male nazionale annuo, fermo restando ilsoddisfacimento delle condizioni di cuiall’articolo 53 del citato regolamenton. 1307/2013 e, al fine di evitare la con-cessione di contributi in settori nei qualil’impatto degli importi risulterebbe deltutto irrilevante, ad accordare il paga-mento in parola ai seguenti comparti ecolture, in considerazione della loro rile-vanza in termini di occupazione, recuperodelle aree abbandonate e ripristino dellesostanze organiche del terreno:

1) al settore lattiero-caseario dimontagna e al latte crudo proveniente dafiliera corta;

2) al settore degli ovicaprini alfine di incentivare la pastorizia e la zoo-tecnia di montagna ed evitare l’ulteriorespopolamento delle aree rurali e la ridu-zione del presidio territoriale;

3) al settore della carne bovinaIGP;

4) al settore degli oli di oliva DOPe IGP e biologici, per contribuire a soste-nere i volumi produttivi di alcune delleeccellenze che rappresentano una signifi-cativa quota del prodotto interno lordonazionale;

5) a colture proteoleaginose e aculture miglioratrici;

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6) a colture arboree storiche e dipregio paesaggistico;

g) attivare, nella misura massimadel 2 per cento del massimale nazionale, ilpagamento per i giovani agricoltori al finedi contrastare le dinamiche di abbandonodel comparto primario e delle zone ruralie favorire il ricambio generazionale mi-gliorando la qualità del capitale umano ela competitività delle imprese.

(7-00350) « Gallinella, Benedetti, Massimi-liano Bernini, Gagnarli, L’Ab-bate, Lupo, Parentela ».

La XIII Commissione,

premesso che:

il fenomeno del pascolamento daparte di terzi ha registrato un notevoleincremento nel corso degli ultimi anni,specie in alcune regioni quali l’Abruzzo,costituendo di fatto una elusione delledisposizioni stabilite dalla normativa co-munitaria in materia di pagamenti diretti(Fondi PAC);

la possibilità di considerare il pa-scolamento da parte di terzi ai fini del-l’ammissibilità delle superfici dichiarate apascolo magro, ha consentito infatti asoggetti che non svolgevano alcuna attivitàagricola l’assegnazione di premi a titoloPAC;

il regolamento n. 1307/2013 delParlamento europeo e del Consiglio re-cante norme sui pagamenti diretti agliagricoltori nell’ambito dei regimi di soste-gno previsti dalla politica agricola comune,dispone, all’articolo 9, che non sono con-cessi pagamenti diretti a soggetti che nonsvolgono sulle superfici eleggibili l’attivitàminima come stabilita dagli Stati membri;

la proposta di regolamento dele-gato che integra il suddetto regolamento1307/2013, attualmente all’esame dellepreposte istituzioni comunitarie, precisa,con riferimento ad eventuali cambiamentinella forma giuridica, che, ai fini dell’as-segnazione dei diritti all’aiuto l’agricoltore

deve mantenere il controllo dell’azienda intermini di gestione, utili e rischi finanziari;

posto che sulle superfici a pascolomagro l’attività minima che può svolgersiè unicamente il pascolamento, il combi-nato disposto delle precedenti disposizioniesclude la possibilità di pascolamento daparte di terzi, anche in considerazione delfatto che, in tale caso, è il pastore, e nonl’azienda a mantenere il controllo in ter-mini gestione ed utili;

sarebbe tuttavia opportuno stabi-lire una distanza territoriale massima trala sede aziendale ed eventuali terreni lo-cati al fine di impedire il caso di unagricoltore che, per poter beneficiare delpremio a prescindere da qualsiasi inte-resse reale al pascolamento, collochi sullesuperfici ammissibili greggi costituiti dapochissimi capi,

impegna il Governo

ad assumere iniziative per prevedere chel’erogazione di contributi PAC in caso dilocazione delle superfici da destinare apascolo magro di proprietà dei comuni, siacondizionata al rispetto di una distanzaterritoriale congrua tra la sede del-l’azienda interessata all’affitto e il territo-rio di appartenenza dei suddetti comuni.

(7-00351) « Gallinella, Gagnarli, Massimi-liano Bernini, Parentela,L’Abbate, Lupo ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta orale:

MARCON, AIRAUDO, DURANTI, FER-RARA e PIRAS. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri. — Per sapere – pre-messo che:

in data 14 aprile 2014 la professo-ressa Marta Dassù è stata nominata dalConsiglio dei ministri nel consiglio di am-ministrazione della società Finmeccanica,società per azioni;

Atti Parlamentari — 12470 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

Page 9: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

fino al 22 febbraio 2014 la professo-ressa Marta Dassù è stata Vice Ministro pergli affari esteri, con la delega, tra le altre,« alla politica estera e di sicurezza comune ealla politica europea di sicurezza e difesa »;

la cosiddetta « legge Frattini » n. 215del 2004, sul conflitto di interessi, all’ar-ticolo 2 recita testualmente, a propositodelle incompatibilità tra incarichi di Go-verno e in enti di diritto pubblico o ancheeconomici: l’incompatibilità « perdura perdodici mesi dal termine della carica digoverno nei confronti di enti di dirittopubblico, anche economici, nonché di so-cietà aventi fini di lucro che operinoprevalentemente in settori connessi con lacarica ricoperta »;

è evidente come le deleghe assuntedalla professoressa Marta Dassù nel pre-cedente Governo si intreccino con la mis-sion e le attività del gruppo Finmeccanica;

tra l’altro, come ricordato dal giorna-lista Giuseppe Falci sul sito on line pagina99 il 18 aprile 2014: « pochi mesi fa si è peraltro verificato un caso simile. Un caso cheha visto protagonista l’ex ammiraglio Giam-paolo Di Paola, bloccato dall’Antitrust peruna consulenza ricevuta da Finmeccanica.La nomina dell’ex Ministro della difesa èstata definita « incompatibile » con il prece-dente incarico di governo in base alla leggesul conflitto di interessi » –:

se non ritenga che la nomina dellaprofessoressa Marta Dassù nel consiglio diamministrazione di Finmeccanica sia av-venuta in violazione dell’articolo 2 dellalegge n. 215 del 2004 e se non ritengaopportuno revocare immediatamente lasua nomina. (3-00785)

Interrogazioni a risposta scritta:

D’AMBROSIO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri. — Per sapere – pre-messo che:

gli enti strumentali, cioè le societàcosiddetta « in house providing » (tradu-zione letterale « gestione in proprio ») rap-

presentano quel modello di organizzazionee gestione di pubblici servizi (erogazione diservizi, forniture, lavori) che le pubblicheamministrazioni adottano attraverso pro-pri organismi, cioè senza ricorrere al li-bero mercato;

i predetti enti, nati con l’obiettivo direndere più spedita ed efficace l’azionepubblica nell’attuazione delle proprie at-tività, oggi rappresentano un fenomenosempre più noto alle cronache più per ipropri « vizi » che per le proprie « virtù »;

comune denominatore di tali entisono alcune criticità ricorrenti: costi esor-bitanti degli organi direttivi, gestioni nondi rado clientelari del danaro pubblico,risultati di dubbia rilevanza ed utilitàtroppo spesso poco misurabili e percepibilidalla collettività, limitata trasparenza deirisultati prodotti;

il combinato disposto di tali distor-sioni fa sì che l’azione pubblica supportatada questi enti, contrariamente a quantoauspicato, troppo spesso diventa lenta,meno efficace e soprattutto più dispen-diosa di quanto non costerebbe se affidataal libero mercato o, peggio, se realizzataall’interno delle strutture commissionarie;

appare di tutta evidenza che talifrequenti distorsioni sono, troppo spesso,il risultato di responsabilità condivise conle stesse amministrazioni pubbliche re-sponsabili del loro indirizzo e supervi-sione, con il risultato, ripetutamente evi-denziato dalle cronache, di creare quelliche all’interrogante appaiono veri e propricash-dispenser a servizio delle amministra-zioni committenti;

in un momento di ristrettezze, comequello che ormai da alcuni anni i cittadiniitaliani stanno attraversando, dove si im-pone l’assoluto rigore nell’uso del denaropubblico, si ritiene sia doveroso accendereun riflettore su questo fenomeno attivandouna azione ispettiva mirata ad accertare iseguenti aspetti:

a) entità, qualificazione e finalitàdegli emolumenti percepiti a qualsiasi ti-tolo dagli amministratori di tali organismi;

Atti Parlamentari — 12471 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

Page 10: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

b) consulenze e contratti di col-laborazione, o altre forme di lavoro pa-rasubordinate magari « invisibili » neglielenchi resi disponibili tramite la cosid-detta « trasparenza », con evidenza deirelativi importi, durata, output prodotti,nonché delle relative modalità di affida-mento attivate;

c) personale acquisito su « chia-mata diretta », spesso riconducibile a re-lazioni di carattere parentale con i re-ferenti delle amministrazioni pubblichecommittenti;

d) monitoraggio delle performancedei dirigenti pubblici di tali organismirapportati agli effettivi risultati conse-guiti –:

se, ed in caso affermativo quando, siintenda avviare una siffatta attività diricognizione e verifica. (4-04615)

SEGONI, MUCCI, DA VILLA, VALLA-SCAS e CRIPPA. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

con il decreto interministeriale 6marzo 2008 è stato adottato il progetto diinnovazione industriale « Nuove tecnologieper il Made in Italy »;

nel 2010 viene istituita la societàINVITALIA, ex SVILUPPO ITALIA, ovverol’Agenzia nazionale per l’attrazione degliinvestimenti e lo sviluppo d’impresa, cheagisce su mandato del Governo per accre-scere la competitività del Paese, in parti-colare del Mezzogiorno, e per sostenere isettori strategici per lo sviluppo, i cuiobiettivi prioritari sono:

favorire l’attrazione di investimentiesteri;

sostenere l’innovazione e la crescitadel sistema produttivo;

valorizzare le potenzialità dei ter-ritori;

SVILUPPO ITALIA era stata già giu-dicata dall’opinione pubblica « ente inu-tile », tanto da passare all’onore delle cro-nache nelle puntate della trasmissione« Report » intitolate « cattivi consigli » (22ottobre 2006) e più in particolare « buonevacanze » (29 aprile 2007) e tanto dapaventarne prima la chiusura, poi l’accor-pamento, poi la « razionalizzazione »;

le inchieste giornalistiche citatehanno evidenziato un vasto sistema clien-telare, gestito principalmente da alcuniesponenti politici provenienti da ForzaItalia, ma senza escludere partecipazionidegli altri partiti. La stessa trasmissione haevidenziato come SVILUPPO ITALIA fossedi fatto un sistema teso non tanto allosvolgimento della sua missione istituzio-nale, quanto piuttosto a favorire il sistemabancario attraverso la promessa di creditipoi mai concessi;

l’attuale presidente di INVITALIA èGiancarlo Innocenzi Botti, ex deputato diForza Italia nella XII legislatura. L’ammi-nistratore delegato è Domenico Arcuri, exmanager di Deloitte, società di consulenzae revisione contabile e finanziaria che fragli altri ha lavorato anche per SVILUPPOITALIA. Il dottor Arcuri da organi distampa appare aver firmato, in qualità diamministratore delegato di INVITALIA,alcuni contratti con la DELOITTE CON-SULTING, società di consulenza di cui èstato partner fino al 2007;

l’ufficio stampa di INVITALIA af-ferma, in risposta ad un articolo de IlFatto Quotidiano, che l’attrazione degliinvestimenti esteri rappresenta, da sempre,soltanto una parte delle attività dell’Agen-zia, che oggi gestisce la quasi totalità delleagevolazioni dello Stato alle imprese e hanotevolmente incrementato il supportotecnico e operativo alla pubblica ammini-strazione. Tanto che solo l’attività di at-trazione degli investimenti esteri ha unvolume di ricavi pari al 3 per cento deltotale del fatturato e solo il 2 per centodell’attuale organico del gruppo Invitalia èimpegnato in questo ambito. Si evidenziapertanto come INVITALIA sia responsabile

Atti Parlamentari — 12472 — Camera dei Deputati

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Page 11: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

della verifica contabile e sostanziale deiprogetti previsti dal progetto di innova-zione industriale « made in Italy », conconseguente sblocco dei fondi necessari alrimborso delle spese sostenute dai vinci-tori della gara;

a settembre del 2013, il Presidentedel Consiglio pro tempore Enrico Letta,con il piano « Destinazione Italia » pro-mette di iniziare il più volte annunciatopercorso di privatizzazioni di cui si parlaanche nella nota di aggiornamento delDEF 2013. L’ex Premier ha giustificatol’approvazione del piano con la penuria diinvestimenti in Italia: « Il nostro Paese haun drammatico bisogno di investimentidiretti esteri. Abbiamo cifre troppo basse »in questo campo. Una « bocciatura » difatto, benché indiretta, dei risultati otte-nuti sul campo da Invitalia, l’Agenzia perl’attrazione degli investimenti controllataal 100 per cento, dallo Stato che a livellodi gruppo tra il 2008 e il 2011 ha rad-doppiato il rosso di bilancio portandolo da2,89 a 5,9 milioni di euro; tuttavia, comela stessa INVITALIA ammette, il suo « corebusiness » non è la promozione degli in-vestimenti esteri quanto la gestione degliincentivi statali alle imprese;

con il decreto del Ministro dello svi-luppo economico 15 maggio 2012, relativoalla semplificazione delle procedure digestione dei progetti già agevolati deibandi « efficienza energetica », « modalitàsostenibile » e « nuove tecnologie per ilmade in Italy », si intende agevolare gliadempimenti amministrativi dei parteci-panti e si stabiliscono delle possibilità diproroga dei termini di scadenza inizial-mente concessi;

con il decreto ministeriale 29 marzo2013 si concede un’ulteriore proroga didodici mesi del termine di chiusura deiprogetti « Industria 2015 » agevolati a va-lere sui bandi « mobilità sostenibile », « ef-ficienza energetica » e « nuove tecnologieper il Made in Italy »: lo scopo di taleprovvedimento è quello di favorire la po-sitiva conclusione del maggior numeropossibile di progetti e di consentire ai

proponenti di portare a termine le attivitàdi sperimentazione e sviluppo. Detto prov-vedimento tuttavia non viene utilizzato datutte le aziende partecipanti al bando dicui sopra, ma solo da quelle che non sonoriuscite a completare i progetti nei tempiprecedentemente indicati;

il Ministero dello sviluppo economicoha ammesso ai finanziamenti 104 progettidi innovazione tecnologica, al terminedella valutazione del bando del progetto diinnovazione industriale « nuove tecnologieper il made in Italy »: il programma nonprevedeva aiuti anticipati, ma solo il par-ziale finanziamento delle spese effettiva-mente e comprovatamente sostenute daipartecipanti al progetto. I 104 progettivincitori hanno coinvolto 162 grandi im-prese, 128 medie e 455 piccole e microimprese, per un investimento complessivodi 638 milioni di euro;

vi sono imprese che sono risultatevincitrici di tale bando, che non hannousufruito delle proroghe di cui in prece-denza, ma che a distanza di oltre un annodall’aver consegnato i risultati e avendodimostrato le spese delle varie fasi deiprogetti da loro eseguiti sono in attesa delcontributo ministeriale relativo alle spesesostenute da oltre 15 mesi. Tali impresenon riescono ad ottenere nemmeno notiziecerte sul se e sul quando tale contributoverrà erogato;

a causa della sfavorevole congiunturaeconomica, i potenziali acquirenti dei pro-getti risultati vincitori sono estremamenterestii ad investire in innovazione;

gli interessi passivi relativi ai finan-ziamenti ottenuti dai partecipanti albando, sulla base dell’importanza del pro-getto, del suo relativo promettente svi-luppo di mercato e della « garanzia » delcontributo ministeriale (arrivando in certicasi a porre a garanzia i beni personali deisoci) stanno facendo rischiare il fallimentoalle aziende vincitrici;

la dinamica appena descritta si rav-visa in maniera eclatante nelle micro im-prese, che avendo l’unica ricchezza nelle

Atti Parlamentari — 12473 — Camera dei Deputati

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Page 12: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

menti dei ricercatori risultano costretteper non perdere completamente i benipersonali posti a garanzia, a cedere allebanche i diritti di utilizzazione dei risultatidelle loro fruttuose ricerche, augurandosiche ciò sia sufficiente ad evitare la rovina;

gli incentivi inizialmente stabiliti, daaiuto alla ricerca ed alle eccellenze ita-liane, rischiano di trasformarsi nell’enne-sima forma di strozzinaggio legalizzato adanno delle piccole e piccolissime imprese,aggravando ulteriormente la già devastatacondizione dell’imprenditoria italiana;

quanto in premessa appare confer-mare il fatto che INVITALIA non sia tantodedita all’attrazione di investimenti dal-l’estero, quanto a consolidare quello cheappare agli interroganti un sistema clien-telare di accesso agli incentivi statali, inuna logica già propria della vecchia Cassadel Mezzogiorno e proseguita poi da SVI-LUPPO ITALIA, attraverso finanziamentipiù o meno a pioggia e più o meno a fondoperduto;

infine, ammesso e tutt’altro che con-cesso che le aziende vincitrici riescano asopravvivere imprenditorialmente, ognivantaggio aziendale che poteva derivarerisulterà annullato dal costo dei ritardinella corresponsione di quanto promesso,e chi ci avrà sicuramente guadagnato sa-ranno, al solito, solo le banche –:

se siano a conoscenza della situa-zione citata, con particolare riguardo airitardi con i quali vengono erogati i pa-gamenti;

quali siano i costi per lo Stato del-l’ente INVITALIA spa, e quali siano l’entitàe la qualità dei benefici economici che taleente ha apportato finora al bilancio delloStato;

se in un’ottica di risparmio e diefficientamento della pubblica ammini-strazione intendano o meno assumere ini-ziative per abolire INVITALIA ovvero ac-corparla ad altri enti;

quali azioni intendano intraprendereper risolvere il problema riguardante i

ritardi nei pagamenti alle aziende vinci-trici dei bandi in premessa e quali tempidi attesa si prospettino alle imprese perricevere quanto è in loro diritto. (4-04649)

* * *

AFFARI ESTERI

Interrogazione a risposta in Commissione:

GHIZZONI, COSCIA e GARAVINI. — AlMinistro degli affari esteri, al Ministrodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca. — Per sapere – premesso che:

il 17 aprile 2014, il Ministro degliaffari esteri ha convocato al tavolo leorganizzazioni sindacali per affrontare di-verse questioni concernenti la situazionedel personale scolastico all’estero (restitu-zioni a domanda e per fine mandato;criteri per la definizione del contingente inrelazione all’anno scolastico 2014/2015;aggiornamento sulle nomine ex leggen. 125 del 2013);

il Ministro dell’istruzione, dell’univer-sità e della ricerca non era presente altavolo;

fonti sindacali riferiscono dell’esitodell’incontro in termini deludenti, poichél’amministrazione si sarebbe limitata afornire mere informazioni preventive,quali il numero previsto di rientri in Italia(61, di cui 3 dirigenti scolastici) e lacorrispondenza tra i rientri con il numerodi posti decurtati dal contingente di do-centi in servizio all’estero;

in particolare, se tale ultima previ-sione trovasse conferma, detto contingenteper il prossimo anno scolastico raggiun-gerebbe le 772 unità, di cui ben 117 postivacanti. In tale contesto si supererebberoabbondantemente gli obiettivi di decurta-zione dei posti fissati dalla cosiddettaspending review del Governo Monti: l’ar-ticolo 14, commi 11 e 12, del decreto-legge6 luglio 2012, n. 95, modificando l’articolo639 del decreto legislativo n. 297 del 1994,ha infatti disposto una riduzione di 400unità del personale scolastico impegnato

Atti Parlamentari — 12474 — Camera dei Deputati

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Page 13: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

nelle scuole italiane all’estero, nelle scuoleeuropee e nelle istituzioni scolastiche euniversitarie estere, da operare in 5 anni,nella misura di 80 unità. Ma il personaledi ruolo in servizio al 1o settembre 2014,sarà di 655 unità a fronte delle 624 daraggiungere nel 2016/2017 a norma delcitato articolo 14 del decreto-legge n. 95;

nel corso del medesimo incontro ilMinistro degli affari esteri ha comunicato,seppur con approssimazione, che comples-sivamente le nomine da espletarsi per ilprossimo anno scolastico, a norma dellarecente disposizione prevista dall’articolo9 della legge n. 125 del 2013, sono solo 18;

nella definizione del contingente dellenuove nomine occorre tener conto priori-tariamente della tenuta del sistema e dellaqualità del servizio erogato, soprattuttoalla luce delle dinamiche di rientro dipersonale in Italia nei prossimi anni;

in particolare, per l’anno scolastico2015/2016 saranno circa 200 le unità dipersonale a rientrare, determinando cosìun deciso superamento delle richiestedella cosiddetta spending review, preceden-temente richiamate, e un contraccolpo allastabilità e solidità del sistema dell’insegna-mento della lingua e della cultura italianaall’estero, che va progressivamente preca-rizzandosi –:

quali siano le analisi effettuate daiMinistri interrogati e quali criteri sianostati definiti per individuare il numero dinomine da espletare per il prossimo annoscolastico;

conseguentemente, come intendanoprocedere per dare piena attuazione alladisposizione della citata legge n. 125 del2013, al fine di dare risposte chiare alleattese del personale scolastico rispetto alfuturo delle scuole e delle istituzioni sco-lastiche all’estero. (5-02695)

Interrogazione a risposta scritta:

LOCATELLI, DI LELLO, DI GIOIA ePASTORELLI. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

la piattaforma d’azione adottata dalleNazioni Unite nel 1995 in occasione della

quarta conferenza mondiale sulle donne diPechino (Cina), costituisce un programmaper l’empowerment delle donne e offre unquadro politico definito e un piano dilavoro per raggiungere l’uguaglianza digenere e l’attuazione dei diritti delledonne;

gli Stati membri delle Nazioni Unitehanno ripetutamente ribadito la sua forzanormativa;

nel settembre del 2015 l’Assembleagenerale delle Nazioni Unite celebrerà il20o anniversario dell’adozione della piat-taforma d’azione del 1995, ma il lavoro dafare per la sua attuazione è ancora moltoe vanno coinvolti e mobilitati tutti i diversiattori affinché l’attuazione sia rapida edefficace;

UN Women ha un ruolo guida inquesto processo per il raggiungimento del-l’eguaglianza di genere e l’attuazione deidiritti delle donne;

Pechino +20 avviene in un momentostorico in cui convergono grandi sforziinternazionali volti a far progredire losviluppo umano e i diritti umani;

la comunità internazionale sta inten-sificando i propri sforzi per realizzare gliobiettivi di sviluppo del millennio entro laloro scadenza (2015) e delineare l’agendaper lo sviluppo post-2015 come quadro diriferimento globale e valido per il futuro;

nel 2015 la Commissione delle Na-zioni Unite sullo status delle donne effet-tuerà una analisi e una valutazione del-l’attuazione della dichiarazione e dellapiattaforma d’azione di Pechino e deirisultati della XXIII sessione speciale del-l’Assemblea generale (2000);

con la risoluzione E/RES/2013/18, ilConsiglio economico e sociale delle Na-zioni Unite ha invitato tutti gli Stati acondurre, a livello nazionale, un’analisicompleta dei progressi compiuti e dellesfide incontrate nell’attuazione della piat-

Atti Parlamentari — 12475 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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taforma d’azione di Pechino e degli esitidella XXIII sessione speciale dell’Assem-blea generale;

la stessa risoluzione invita le Com-missioni regionali ad effettuare le proprierevisioni in modo da inserire i risultati deiprocessi inter-governativi regionali nelprocesso di elaborazione del post-2015;

invita, inoltre, i Governi a continuarea sostenere il ruolo e il contributo dellasocietà civile, in particolare le organizza-zioni non governative e le organizzazionidi donne, per l’attuazione della dichiara-zione e della piattaforma d’azione di Pe-chino e i risultati della XXIII sessionespeciale dell’Assemblea generale. In questosenso, invita quindi i Governi a collabo-rare con i vari attori del processo prepa-ratorio per il 2015 per beneficiare, così,della loro esperienza e competenza;

nella preparazione delle indagini na-zionali che dovrebbero costituire opportu-nità di consultazione e sensibilizzazione,gli Stati membri sono incoraggiati a por-tare avanti un processo consultivo contutte le parti in causa sia governative chenon governative;

gli Stati membri sono stati invitati ainviare i rapporti nazionali alle commis-sioni regionali rilevanti e a UN-Womenentro il 1o maggio 2014 –:

quali iniziative abbia assunto il Go-verno per assicurare l’adempimento a talerichiesta delle Nazioni Unite e per coin-volgere le organizzazioni della società ci-vile, soprattutto quelle delle donne, nelprocesso preparatorio di Pechino + 20.

(4-04632)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta scritta:

OLIVERIO. — Al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare. —Per sapere – premesso che:

la regione Calabria e, in particolare leprovincie di Crotone e Catanzaro, rappre-

senta una delle zone del territorio italianoa più elevato rischio idrogeologico;

lo stesso progetto IFFI (inventario deifenomeni franosi in Italia), il cui obiettivoera quella di ottenere una conoscenzaglobale del territorio nazionale, cercandodi uniformare il più possibile i criteri diinterpretazione e di definizione dei feno-meni franosi, ha evidenziato la diffusafragilità del territorio calabrese;

l’ultimo evento, purtroppo solo inordine cronologico, riportato dalla Gaz-zetta del Sud del 6 aprile 2014 evidenziagravi movimenti franosi nella provincia diCatanzaro;

in particolare, sono state registrategravissime forme di dissesto idrogeologicoche interessano l’area che va dalla fra-zione di Migliuso a Serrastretta;

il sindaco di Serrastretta Molinaro hachiesto e sollecitato l’intervento delle au-torità competenti affinché possano essereadottati provvedimenti risolutivi e defini-tivi;

è assolutamente prioritario definireuna programmazione di lavori di consoli-damento di quel territorio che ormai sem-brano improcrastinabili;

negli ultimi mesi il movimento fra-noso ha messo in evidenza preoccupantipeggioramenti con effetti derivanti da unaevoluzione del movimento della terra chesembra non avere fine;

la località interessata è popolata danumerosi nuclei familiari, molti dei qualidirettamente interessati al dissesto; nel-l’area sono presenti fognature e un trattodella provinciale 84;

copiosa e interessante documenta-zione è stata presentata presso la prefet-tura di Catanzaro al fine di illustrare lagrave situazione e per cercare di prevenireuna tragedia che risulta già annunciata;

nel mese di novembre 2010 venivasottoscritto dalla regione Calabria e dal

Atti Parlamentari — 12476 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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Ministero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare un accordo di pro-gramma quadro finalizzato a fronteggiareil rischio idrogeologico, anche se pochis-simi sono stati gli interventi eseguiti di-versamente;

la situazione risulta, pertanto, ancoramolto critica. Nelle località suddette, tral’altro, la precarietà del sistema stradale,continua a provocare forti disagi tra lapopolazione;

a tutt’oggi non è stata messa incampo nessuna delle iniziative richieste,lasciando presagire ipotesi di ulteriorigravi dissesti –:

se il Governo intenda assumere ini-ziative, per quanto di competenza, peradottare un piano organico di prevenzionee messa in sicurezza dei territori colpitidagli eccezionali eventi franosi che so-stenga e favorisca gli enti locali, che go-dono di scarse risorse e mezzi limitati enon sono in grado di far fronte ai dannisubiti dal territorio e dalla popolazione.

(4-04638)

VIGNAROLI. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

nel territorio di Roma Capitale, l’im-piantistica a supporto del trattamento deirifiuti solidi urbani indifferenziati, si esau-risce in soli 4 impianti di trattamentomeccanico biologico, di cui due, denomi-nati Malagrotta 1 e Malagrotta 2 ricondu-cibili al consorzio Co.La.Ri dell’avvocatoCerroni e due appartenenti ad Ama S.p.A.Oltre questi macchinari, a supporto delciclo, seppure non rientrante in un metododi trattamento dei rifiuti avallato dallaUnione europea, opera anche un impiantodi trito vagliatura anch’esso riconducibileal gruppo Co.La.Ri;

in data 9 gennaio 2014, l’avvocatoManlio Cerroni, veniva sottoposto alla mi-sura cautelare degli arresti domiciliari perreati quali truffa, traffico illecito dei ri-fiuti, associazione per delinquere e frode;

a quanto consta all’interrogante laprefettura di Roma, a riscontro della spe-cifica richiesta inoltrata da Ama spa nel-l’ambito di apposite verifiche correlate aduna distinta procedura ad evidenza pub-blica, con nota prot. 17327/area/bis O.S.P.del 27 gennaio 2014, trasmetteva alla so-cietà Ama il provvedimento n. 16519/areaI bis del 24 gennaio 2014 con il qualeinformava la società, che nei confronti delconsorzio Co.La.Ri nonché di alcune altresocietà ad esso riconducibili sussistevaapposita interdittiva ai sensi dell’articolo91 del decreto legislativo n. 159 del 2011;

con nota 40107/8/2014 del 19 feb-braio 2014, il prefetto di Roma, dottorGiuseppe Pecoraro ribadiva ad Amaquanto previsto dal vigente codice antima-fia (decreto legislativo n. 159 del 2011 esuccessive modificazioni e integrazioni) inordine agli effetti della citata informativa;

a sua volta Ama spa, rappresentavaal sindaco Ignazio Marino lo scenario disevera criticità che si sarebbe determinatonella città di Roma, qualora non fossestato possibile conferire parte dei rifiutiurbani negli impianti Co.La.Ri, arrivandoa paventare incombenti emergenze di or-dine sanitario e di igiene pubblica;

in data 21 febbraio 2014 con ordi-nanza n. 37, ex articolo 50, comma 5, deldecreto legislativo 267 del 2000, il sindacodi Roma, dottor Ignazio Marino, ordinavache la società Ama spa continuasse ilconferimento dei rifiuti urbani indifferen-ziati, raccolti nella Capitale, anche pressoi due impianti di trattamento meccanicobiologico, nonché presso l’impianto di tri-tovagliatura di Rocca Cencia, riconducibilial gruppo Co.La.Ri ed inoltre che codestoConsorzio assicurasse la piena operativitàdi detti impianti;

da organi di stampa, si apprendevache il sindaco Marino, considerata la sca-denza dell’ordinanza da lui emessa (21maggio 2014), nel mese di aprile chiedevaal procuratore capo del tribunale di Roma,dottor Pignatone, una liberatoria che gliconsentisse di continuare a conferire ilpattume negli impianti di proprietà Co.

Atti Parlamentari — 12477 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

Page 16: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

La.Ri, nonostante l’interdittiva. Oltre a ciòil sindaco chiedeva espressamente aiutoanche al presidente della regione, NicolaZingaretti, nonché al Ministro interrogato,per uscire dall’impasse;

in quella che all’interrogante apparel’infinita ed oramai assurda querelle inmateria rifiuti, il presidente della regioneLazio, rispondeva a mezzo stampa al sin-daco Marino, sottolineando che « a Romanon c’è alcuna emergenza rifiuti, masiamo in un vuoto giuridico »; in definitivadalle parole degli amministratori localisembrerebbe evincersi, ad avviso dell’in-terrogante, che regione e comune, vorreb-bero che il Ministro nominasse un nuovoun commissario speciale ai rifiuti;

dalle pagine del quotidiano onlineCorriere.it del 22 aprile 2014 si viene oraa conoscenza che: « il Ministro Galletti nonintende nominare un nuovo commissariospeciale ma apportare modifiche all’arti-colo 191 del decreto legislativo 152 del2006 che già permette ai governatori, aipresidenti della Province ed ai sindaci“qualora si verifichino situazioni di ecce-zionale e urgente necessità di tutela dellasalute pubblica e dell’ambiente, e non sipossa altrimenti provvedere, di emettereordinanze contingibili ed urgenti per con-sentire il ricorso temporaneo a specialiforme di gestione dei rifiuti, anche inderoga alle disposizioni vigenti, garan-tendo un elevato livello di tutela dellasalute e dell’ambiente”. Questi provvedi-menti “hanno efficacia per un periodo nonsuperiore a sei mesi” e non possono esserereiterati per più di due volte. Con lavariazione predisposta dal ministro ai po-teri degli enti locali verrà aggiunto ancheil potere di requisizione. Nel caso in cui lanorma passasse, in caso di necessità Zin-garetti o Marino potrebbero requisire i treimpianti in questione e affidarli a unsoggetto (Ama ad esempio) che a quelpunto dovrebbe provvedere alla gestione(pagare stipendi ai dipendenti e manuten-zione) e liquidare un indennizzo ai titolariper l’uso, magari accantonando questesomme su un conto “blindato” in attesache la giustizia – nella vicenda dell’inchie-

sta su Cerroni – faccia il suo corso. Sullasoluzione pende tuttavia la pronuncia delTar, martedì 29 aprile: se il tribunaleaccettasse di concedere la sospensiva ri-chiesta da Colari sia sull’interdittiva delprefetto Pecoraro che sull’ordinanza diMarino, tutto verrebbe rimesso in discus-sione »;

dal bilancio AMA per l’eserciziochiuso al 31 dicembre 2012, si legge dell’esi-stenza a tutt’oggi di 2 arbitrati tra il consor-zio COLARI e la stessa AMA; in particolareil documento evidenzia che per quanto at-tiene al primo arbitrato, AMA ha stipulatoin data 26 gennaio 1996 con il COLARI uncontratto concernente l’affidamento e losmaltimento dei rifiuti solidi urbani pressola discarica di Malagrotta. Con atto di no-mina di arbitro notificato in data 11 maggio2001, e successive integrazioni, il COLARIha predisposto un arbitrato contro AMA,formulando, tra gli altri, il seguente quesito:domanda di condanna di AMA al paga-mento dei maggiori oneri sostenuti per lagestione post mortem della discarica, a se-guito del prolungamento da 10 a 30 anni delperiodo post gestione in base alla norma-tiva comunitaria, implementata in Italia. Ilcollegio arbitrale ha accolto codesto que-sito, condannando AMA al pagamento infavore del COLARI della somma di euro76.391.533,29, oltre interessi come in moti-vazione;

per quel che riguarda invece il se-condo arbitrato, con domanda di arbitratoe contestuale nomina di arbitro, notificataad AMA in data 19 novembre 2012, CO-LARI ha promosso un giudizio arbitrale, aisensi dell’articolo 6 del contratto stipulatotra AMA e la medesima COLARI in data30 giugno 2009, sottoponendo al vaglio delcostituendo collegio la questione relativaalla stipula ed ai contenuti di un nuovocontratto avente ad oggetto il conferi-mento ed il trattamento dei rifiuti urbaniindifferenziati prodotti nel territorio diRoma Capitale presso gli impianti di trat-tamento meccanico biologico denominatiMalagrotta 1 e Malagrotta 2 –:

se quanto riportato dal quotidianoonline Corriere della sera.it, corrisponda

Atti Parlamentari — 12478 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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alle reali intenzioni del Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare;

se il Ministro – considerando i duearbitrati tra Ama e Colari, di cui unoriguardante il funzionamento ed il relativopagamento dei due impianti di tratta-mento meccanico biologico di proprietàdell’Avvocato Cerroni – non ritenga pos-sibile che la paventata modifica all’articolo191 del decreto legislativo n. 152 del 2006possa dar luogo a possibili nuovi conten-ziosi che laddove venissero vinti dallaparte privata provocherebbero un ingentedanno economico ai cittadini contribuenti.

(4-04647)

* * *

DIFESA

Interrogazioni a risposta scritta:

BASILIO, ARTINI, RIZZO, CORDA,FRUSONE, PAOLO BERNINI e TOFALO.— Al Ministro della difesa. — Per sapere –premesso che:

in base a quanto è emerso dallebozze sui decreti discendenti della leggen. 244 del 2012 dove è presente la listadegli enti in chiusura/dislocazione/ristrut-turazione) risulta che diversi enti dell’Ae-ronautica militare, tra i quali il 1o labo-ratorio tecnico di controllo, insistente nelsedime aeroportuale di Padova, in futuropotrebbero essere soggetti ad interventi daparte del Governo e dello Stato Maggioredell’Aeronautica;

ad oggi i controlli ambientali finaliz-zati alla salvaguardia della salute e dellasicurezza dei lavoratori negli ambienti dilavoro previsti dal testo unico sulla sicu-rezza sono svolti dal 1o laboratorio tecnicodi controllo di Padova e dal 2o laboratoriotecnico di controllo di Fiumicino, per glienti Aeronautici sull’intero territorio na-zionale;

la missione nel campo dei controlliantinfortunistico/ambientale è stataespressamente conferita in via esclusiva

dallo Stato Maggiore Aeronautica al 1o e2o laboratorio tecnico di controllo, con laprevisione di specifiche esigenze organichein termini di: ufficiali laureati e diplomatiin chimica e sottufficiali diplomati in chi-mica e elettronica;

l’organizzazione dei laboratori che sioccupano di controlli ambientali e stataideata in principio su base territoriale (exregioni aeree):

a) 1o laboratorio tecnico di con-trollo di Padova – Nord Italia;

b) 2o laboratorio tecnico di con-trollo di Fiumicino (Roma) – Centro Italia;

c) 3o laboratorio tecnico di con-trollo di Mungivacca (Bari) – Sud Italia;

i rimanenti 3 laboratori hanno dasempre mantenuto esclusivamente compitilegati al controllo dei carbolubrificanti, il3o laboratorio non ha sviluppato le com-petenze previste in area antinfortunistica/ambientale per motivi organizzativi. Suc-cessivamente alla riorganizzazione dellaForza armata di fine anni ’90, ognuno deisei laboratori è stato indirizzato verso unambito specifico, diversificando in talmodo l’attività l’uno dall’altro;

ancorché il criterio territoriale siastato da tempo superato, per quanto con-cerne i controlli ambientali/antinfortuni-stici si è osservata una ripartizione terri-toriale dei carichi di lavoro tra il 1o e il 2o

laboratorio: il 1o laboratorio tecnico diPadova ha operato e opera in prevalenzanel centro-nord Italia mentre il 2o labo-ratorio tecnico di Fiumicino opera prin-cipalmente nel centro-sud;

la necessità di mantenere due labo-ratori con competenze antinfortunistico/ambientali risulterebbe fondata a fronte diun incremento dell’attività dei medesimi,in grado anche di garantire sopralluoghipresso enti/reparti di piccole dimensioni,al fine di razionalizzare i tempi d’inter-vento e le spese sostenute;

Atti Parlamentari — 12479 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

Page 18: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

si precisa, altresì, che tutti i labora-tori tecnici sopra indicati hanno sempreinteragito con altre Forze armate e Corpiarmati dello Stato limitatamente al settoredel carbolubrificanti, e solo negli ultimidue anni si è assistito ad una minimacooperazione in ambito ambientale/antin-fortunistico con soggetti diversi da entiaeronautici;

la soppressione ovvero l’accentra-mento del 1o laboratorio tecnico di con-trollo di Padova appare paradossale con-siderando che la missione di tale ente nonè per niente esaurita ed anzi si propone diessere il più grande ente dell’aeronauticamilitare in grado di svolgere controlliantinfortunistico/ambientali presso entimilitari, ma anche garantire supporto adaltri enti pubblici a livello locale forte-mente colpiti dalle restrizioni di bilancio(ad esempio l’Agenzia regionale per laprotezione dell’ambiente);

un potenziamento dei due laboratoripianificando l’inserimento in contesti in-terforze da sviluppare sui rispettivi terri-tori, coerentemente con quanto indicatoall’articolo 2 della legge n. 244 del 2012,genererebbe invece consistenti risparmi dispesa, prevenendo esternalizzazioni cheimplicherebbero costi più elevati, scarsaflessibilità e tempi di risposta più lunghi.Si tratta di assumere una prospettiva lo-gistica non più legata ad una singola Forzaarmata bensì volta a realizzare quellasinergia interforze delineata dal legislatorenel 2012;

va considerato, infatti, che i mede-simi servizi svolti a condizioni di liberomercato avrebbero costi senz’altro supe-riori, tanto più se si considera la specifi-cità dei controlli da effettuare su sistemid’arma e contesti lavorativi militari, chequindi esigono professionalità e cono-scenze non facilmente reperibili di cuiinvece i due laboratori già dispongono –:

se il Ministro non ritenga necessarioassumere le opportune iniziative al fine dievitare che il 1o laboratorio tecnico diPadova venga accorpato al 2o laboratoriotecnico di Fiumicino (Roma), mantenendo

in tal modo due presidi territoriali, uno alnord e uno al centro, con un adeguatopotenziamento di risorse umane e finan-ziarie da reperire tra tutti i soggetti inte-ressati;

se il Ministro intenda valutare lapossibilità di estendere il servizio erogatodal 1o laboratorio tecnico di controllo diPadova, composto da personale altamentequalificato e formato sui controlli antin-fortunistico/ambientale, a tutte le Forzearmate e Corpi armati dello Stato, assu-mendo in tal modo una prospettiva dinatura interforze. (4-04619)

CHIARELLI. — Al Ministro della difesa.— Per sapere – premesso che:

la città di Taranto da oltre cento anniè sede di diversi importanti insediamentidella Marina militare italiana, quali unarsenale militare, una base navale di re-cente realizzazione, una scuola sottuffi-ciali, un centro addestramento, nonchésede del comando in capo del diparti-mento marittimo dello Jonio e del Canaled’Otranto;

il territorio, come è noto per esserestato assunto alla attenzione del Governo,vive un momento di particolare crisi eco-nomica che vede attive una serie di ver-tenze, dalla nota vicenda Ilva, all’abban-dono del territorio da parte di importantirealtà produttive come la multinazionaleVestas, il gruppo Marcegaglia, il gruppoNatuzzi, Miroglio, e tante altre realtà pro-duttive di piccole e medie dimensioni;

in questo quadro di grave emergenzaoccupazionale si inserisce un’ulteriorenuova pesantissima novità che vede laMarina militare abbandonare di fatto ilterritorio. Da notizie ufficiose, ma insi-stenti, infatti, si apprende del possibileesubero di ben 500 unità tra il personalecivile della Difesa, del declassamento delcomando in capo, del trasferimento delleattività di addestramento, e, ultimosmacco, la chiusura di interi servizi con iltrasferimento di maestranze civili a Triestee in altre realtà molto distanti da Taranto;

Atti Parlamentari — 12480 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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l’ufficio stampa locale della MarinaMilitare ha diffuso una nota con cuiridimensiona le voci di stampa;

cionondimeno sul piano fattuale siassiste ad una serie di provvedimenti chestanno producendo esiti nefasti sul pianoeconomico ed occupazionale;

tra questi, di particolare rilievo lachiusura di alcuni servizi che determinal’esubero di un numero significativo diaddetti per le pulizie e mense della Marinamilitare;

in questi giorni sono state inviatelettere ai dipendenti delle aziende impe-gnate in tali servizi che annunciano il lorotrasferimento, immediato, in località di-stanti centinaia di chilometri da Taranto,come ad esempio Trieste;

sulla questione, in verità, l’interro-gante ha già presentato una interroga-zione, senza ottenere riscontro alcuno –:

se sia a conoscenza di quanto sopraesposto e se come intenda intervenire alfine di bloccare il trasferimento dei lavo-ratori e avviare una urgente verifica perindividuare soluzioni alternative che, purrispondendo alla necessità di riorganizza-zione, salvaguardino i livelli occupazionaliin un territorio già gravemente interessatoda una crisi senza precedenti. (4-04629)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta scritta:

D’AMBROSIO. — Al Ministro dell’eco-nomia e delle finanze. — Per sapere –premesso che:

Studiare Sviluppo s.r.l. è una societàa capitale interamente pubblico costituitanel 2003, la cui missione è offrire supportoad amministrazioni centrali nella proget-tazione ed implementazione di attività eprogetti che, per la loro complessità erilevanza strategica, richiedano un quali-ficato contributo specialistico sul pianooperativo e/o consulenziale;

in quanto soggetto strumentale diamministrazioni centrali, la società nonopera sul mercato e le sue attività sonorivolte esclusivamente alle amministra-zioni di riferimento;

tali contributi consulenziali nonpaiono all’interrogante indispensabili edanzi, talvolta risultano essere l’ennesimoesempio di eccesso di soggetti pubblici conle stesse competenze, dato che le funzionia Studiare Sviluppo s.r.l. assegnate pos-sono essere esplicate da enti anche costi-tuzionalmente riconosciuti –:

se si ritenga indispensabile l’esistenzadi tale società (4-04623)

D’AMBROSIO. — Al Ministro dell’eco-nomia e delle finanze, al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

nel fondo unico giustizia confluisconole somme di denaro e i proventi seque-strati e/o confiscati, anche alla criminalitàorganizzata. Con l’articolo 2 del decreto-legge n. 143 del 2008, la gestione del fondounico giustizia è stata attribuita a Equi-talia Giustizia;

su un articolo del 16 aprile 2014apparso su « Il fatto quotidiano », il neoSindacato di polizia « Sicurezza e diritti »stima che nel fondo unico di giustizia, visiano due miliardi di euro di beni confi-scati, un miliardo di euro in contanti e diun altro miliardo in titoli, non ancoraesigiti dal Ministero dell’economia e dellefinanze;

a tali risorse, il Ministero disporrebbedi circa undicimila strutture. Si tratta diimmobili confiscati che, a norma di Legge,il Ministero dell’economia e delle finanzedovrebbe vendere dopo 180 giorni dalprovvedimento giudiziario e dopo aververificato la possibilità che vengano utiliz-zati dalle regioni e dallo Stato;

gli edifici confiscati, figurano comenon destinati all’uso pubblico, motivo percui non vengono utilizzati come sedi perapparati istituzionali, quando basterebbedecidere di destinarli a tale uso;

Atti Parlamentari — 12481 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

Page 20: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

un considerevole numero di ufficipubblici, compresi i commissariati italiani,è collocato in edifici privati per i quali siesborsano milioni di euro per il paga-mento dell’affitto –:

quali iniziative si intendano porre inessere per rendere più rapido il procedi-mento per il riutilizzo a finalità sociale o,più in generale, pubblica dei beni confi-scati. (4-04624)

GRIMOLDI. — Al Ministro dell’econo-mia e delle finanze, al Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

il decreto del 21 marzo 2013 delMinistro dell’economia e delle finanze re-cante « Adeguamento del sistema tariffarioda corrispondere all’Automobile Clubd’Italia – ACI per le attività relative allatenuta del Pubblico Registro Automobili-stico (PRA) » ha previsto un aumento delletariffe e degli emolumenti da corrispon-dere all’ACI per il rilascio dei certificati,per le visure e le ispezioni presso ilpubblico registro automobilistico;

le nuove tariffe prevedono aumenti dicirca il 30 per cento che colpiscono chicompra un veicolo o un rimorchio, chideve radiarlo e chi effettua altre pratiche:il costo per la prima iscrizione, il rinnovodell’iscrizione e il passaggio di proprietàpassa da 20,92 a 27 euro;

il forte incremento delle tariffe èstato motivato con l’esigenza di garantirerisorse sufficienti a coprire i costi delpubblico registro automobilistico, unastruttura rimasta sostanzialmente inva-riata a fronte di minori adempimenti eincassi per immatricolazioni conseguential crollo del mercato automobilistico;

i rincari, in un periodo di così mar-cata crisi del mercato auto e dei relativiservizi, pesano su tutti i cittadini ma sonoparticolarmente gravosi per le imprese cheeffettuano migliaia di pratiche l’anno;

in particolare, la tassa automobili-stica, dovuta per il solo possesso dell’au-

tomobile grava in modo pesante sui citta-dini automobilisti, che già, in quanto pro-prietari di un’auto, contribuiscono all’eco-nomia nazionale pagando il carburante,l’assicurazione, i costi di manutenzione erevisione, i passaggi di proprietà nonché lademolizione dell’auto;

la tassa automobilistica sembra par-ticolarmente iniqua in quanto basata prin-cipalmente sulla potenza del motore, il checomporta nei fatti, che il proprietario diun’automobile da 300cv del 1995 che vienepagata 10.000 euro paga il triplo del bolloche paga il proprietario di un’auto da40.000 euro ma con 150cv;

negli altri Paesi europei non esiste unpubblico registro automobilistico per laregistrazione dei veicoli, ma esistono ar-chivi in cui sono registrati i dati tecnici edi proprietà, così come esiste in Italial’archivio nazionale veicoli, istituito aisensi degli articoli 225 e 226 del decretolegislativo 30 aprile 1992, n. 285, che tienenota di tutte le variazioni di proprietà, lerevisioni, le informazioni sui proprietari,gli incidenti. In Italia però, i proprietaridei veicoli già registrati all’archivio nazio-nale, devono nuovamente fare una regi-strazione del mezzo presso il pubblicoregistro automobilistico;

nella maggior parte dei Paesi europeinon esiste il bollo auto o comunque hauna modalità di riscossione basata sullavetustà dell’auto e non sui cavalli e questofa sì che molti preferiscano immatricolarela propria vettura all’estero;

il 13 febbraio 2012 è stata presentataun’interrogazione al Parlamento europeoin materia « tassazione delle autovetturenell’UE e il bollo auto italiano ». Tra lealtre cose, è stato chiesto alla Commis-sione europea di avviare uno studio perfotografare l’attuale situazione della tas-sazione delle autovetture e del mercatoautomobilistico europeo negli Stati mem-bri, quindi di verificare la compatibilitàdel bollo auto italiano con il mercatoautomobilistico europeo;

la risposta, pervenuta il 20 marzo2012, ha specificato che, fatto salvo il

Atti Parlamentari — 12482 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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rispetto dei principi generali del dirittodell’Unione, i regimi fiscali nazionali inmateria di tassazione delle autovetturesono a discrezione degli Stati membri.Nello specifico, perciò, il bollo auto ita-liano è di competenza delle autorità na-zionali –:

se, in ragione della perdurante crisieconomica che attanaglia il nostro Paese eche ha colpito gravemente anche il settoreautomobilistico, il Governo non ritengaopportuno mettere in atto iniziative tese asostenere tale comparto e ad incentivarel’acquisto e il mantenimento delle vettureda parte dei cittadini, anche eliminando latassa automobilistica che risulta oggi par-ticolarmente anacronistica. (4-04630)

BARUFFI, PAGANI, PETITTI, MON-TRONI e DE MARIA. — Al Ministro del-l’economia e delle finanze, al Ministro dellavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

il decreto del Presidente della Repub-blica 22 dicembre 1986, n. 917, all’articolo51, disciplina al comma 5 l’istituto dellatrasferta e al comma 6 quello del trasfer-tismo;

a tal proposito, si distingue la figuradella trasferta, che implica un mutamentodel luogo in cui il lavoratore è tenuto aprestare l’attività dedotta nel contratto dilavoro, da quella del trasfertista, che ècolui che contrattualmente si obbliga versoil datore di lavoro ad eseguire la propriaattività in luoghi sempre diversi;

dalla qualificazione delle due posi-zioni discendono regimi fiscali distinti: ilcomma 5 dell’articolo 51 del TUIR prevedeuna totale esenzione entro determinatilimiti giornalieri, nelle ipotesi di trasferteal di fuori dell’ambito comunale ed unatotale imponibilità per le trasferte effet-tuate entro il territorio comunale; ilcomma 6 dell’articolo 51 del TUIR prevedel’imponibilità al 50 per cento per le in-dennità liquidate ai trasfertisti, ovvero per

coloro i quali sono tenuti per contrattoall’espletamento delle attività lavorative inluoghi sempre variabili;

nella norma regolatrice del trasferti-sta si rimanda ad un decreto del Ministrodell’economia e delle finanze, di concertocon il Ministro del lavoro e delle politichesociali, per l’individuazione delle categoriedei lavoratori interessati e alle condizionidi applicabilità;

nelle more dell’emanazione di taledecreto, le uniche distinzioni tra i dueistituti si rilevano dalle circolari dallaAgenzia delle entrate (326/E del 23 dicem-bre 1997), del Ministero del lavoro e dellaprevidenza sociale (nota n. 8287 del 20giugno 2008) e dell’INPS (messaggio 27271del 5 dicembre 2008);

la problematica in questione si èpresentata negli ultimi anni in particolarmodo per i lavoratori delle aziende delsettore metalmeccanico (aziende di im-piantistica ed edilizia) i quali, sebbenesvolgano per contratto l’attività di lavoroin luoghi sempre diversi (ossia presso ivari cantieri indicati dall’azienda), sonoassoggettati dalle rispettive aziende al re-gime contributivo previsto per i lavoratoriin trasferta (comma 5 dell’articolo 51 delTUIR);

in assenza di uno specifico provve-dimento che dirima ogni dubbio circa lacategoria di lavoratori da considerare tra-sfertisti, ai fini dell’applicabilità del regimecontributivo di cui al comma 6 dell’arti-colo 51 del T.U.I.R., è necessaria la sus-sistenza di tutte le condizioni previstedall’amministrazione finanziaria con lacircolare n. 326/E del 23 dicembre1997 –:

se i Ministri interrogati, non riten-gano di dover promuovere iniziative nor-mative urgenti al fine di definire la que-stione adottando il decreto, previsto dal-l’articolo 51, comma 6, del decreto delPresidente della Repubblica 22 dicembre1986, n. 917, volto ad individuare le ca-tegorie dei lavoratori interessati e le rela-tive condizioni di applicabilità della disci-

Atti Parlamentari — 12483 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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plina, nonché un regime transitorio, inmodo da mettere al riparo le imprese daindebite richieste contributive. (4-04637)

VILLAROSA, PESCO e D’UVA. — AlMinistro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

il giornale messinese Gazzetta del Sudgiorno 16 aprile 2014 pubblica un articolo,a firma di Leonardo Orlando, dal quale sipuò apprendere la notizia che l’Agenziadelle entrate di Barcellona Pozzo di Gotto,in provincia di Messina, occuperebbe lostabile adibito a sede territoriale dellastessa Agenzia delle entrate, senza alcuncontratto da ben 13 anni;

si legge sempre nello stesso articolo,che l’edificio situato in una zona perifericadella cittadina sarebbe anche sprovvistodella necessaria agibilità dei locali e siintuisce che la relativa certificazione moltodifficilmente potrà essere ottenuta inquanto la scala esterna di emergenza pog-gerebbe sul solaio del piano seminterratocon conseguente elevato rischio di crollo incaso di evento sismico;

nel momento storico in cui si viveapprendere questo tipo di notizia lasciadecisamente sconcertati; un’agenzia pub-blica, controllata dal Ministero dell’econo-mia e finanze per ben 13 anni esercita lasua fondamentale funzione in un edificiosenza regolare contratto d’affitto, sottova-lutando tutte le gravi conseguenze che nepossono derivare, con l’ulteriore aggra-vante che, almeno attualmente, l’edificiorisulta privo del fondamentale certificatodi agibilità –:

se sia a conoscenza dei fatti elencatinella presente interrogazione e se, even-tualmente, non ritenga sia il caso di av-viare immediatamente una approfonditaverifica per accertare l’effettivo mancatorispetto, per quanto riguarda la sede del-l’Agenzia delle entrate di Barcellona Pozzodi Gotto, della normativa vigente in ambitodi contratti di locazione con privati ecertificati di agibilità;

se intenda assumere, in tempi moltobrevi, tutte le misure necessarie per ga-rantire la sicurezza degli utenti e delpersonale impiegato negli edifici di Bar-cellona Pozzo di Gotto senza penalizzarechi utilizza giornalmente questa strutturapubblica;

se intenda valutare l’eventualità diestendere una verifica di questo tipo ancheper tutte le altre sedi territoriali dell’Agen-zia delle entrate dislocate su tutto il ter-ritorio nazionale. (4-04640)

* * *

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:

TINO IANNUZZI, BONAVITACOLA,CAPOZZOLO e VALIANTE. — Al Ministrodella giustizia. — Per sapere – premessoche:

con precedenti atti di sindacato ispet-tivo n. 5-00952 del 6 settembre 2013 en.5-01029 del 18 settembre 2013, gli in-terroganti – in relazione all’accorpamentodel tribunale di Sala Consilina con quellodi Lagonegro in attuazione della riformadella geografia giudiziaria – hanno evi-denziato che: « per consentire tale accor-pamento sono stati previsti, con fondidella regione Basilicata, lavori di ristrut-turazione e di adeguamento dell’immobile,già sede del municipio di Lagonegro; taleedificio è stato realizzato in epoca ante-cedente al novembre 1980 e sarebbe, cometale, assoggettato alla normativa antisi-smica;

detta normativa, introdotta dall’ordi-nanza del Presidente del Consiglio deiministri 3274/2003 e successivo decretodella Presidenza del Consiglio dei ministridipartimento della protezione civile 21ottobre 2003, obbliga ad effettuare le ve-rifiche sismiche sui seguenti edifici:

a) edifici di interesse strategico eopere infrastrutturali, la cui funzionalità

Atti Parlamentari — 12484 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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durante gli eventi sismici assume rilievofondamentale per le finalità di protezionecivile;

b) edifici e opere infrastrutturaliche possono assumere rilevanza in caso dieventuale « collasso »;

concretamente, tali edifici sono indi-viduati a livello statale, nell’allegato 1(elenchi A e B) al citato decreto delPresidente del Consiglio dei ministri 21ottobre 2003; ai sensi dell’articolo 2,comma 3, della citata ordinanza del Pre-sidente del Consiglio dei ministri 3274 del2003 è fatto obbligo di procedere a veri-fica, da effettuarsi a cura dei rispettiviproprietari, sia degli edifici di interessestrategico e delle opere infrastrutturali lacui funzionalità durante gli eventi sismiciassume rilievo fondamentale per le finalitàdi protezione civile, sia degli edifici e delleopere infrastrutturali che possono assu-mere rilevanza in relazione alle conse-guenze di un eventuale « collasso »;

nell’allegato 1 al citato decreto delPresidente del Consiglio dei ministri 21ottobre 2003 sono indicati nell’elenco B lecategorie di edifici ed opere infrastruttu-rali di competenza statale che possonoassumere rilevanza in relazione alle con-seguenze di un eventuale « collasso »; alpunto 1 dell’elenco B sono indicati gliedifici pubblici o comunque destinati allosvolgimento di funzioni pubbliche nell’am-bito dei quali siano normalmente presenticomunità di dimensioni significative, non-ché edifici e strutture aperti al pubblicosuscettibili di grande affollamento, il cuicollasso può comportare gravi conse-guenze in termini di perdite di vite umane;non vi è dubbio che all’interno di talecategoria debbano farsi rientrare gli edificiadibiti ad uffici giudiziari »;

con le stesse interrogazioni, alla lucedi questi dati normativi, si sollecitavano « icontrolli e le ispezioni indispensabili peraccertare l’osservanza della normativasulla sicurezza nelle zone sismiche », nellequali ricade il territorio di Lagonegro; allostato tali richieste degli interroganti risul-tano ancora inevase;

fra l’altro, la commissione di manu-tenzione del tribunale di Lagonegro, nellaseduta convocata in via straordinaria ed’urgenza su richiesta avanzata dal sin-daco di Sala Consilina e condivisa dalpresidente del tribunale di Lagonegro nonha dissipato i gravi interrogativi, innanzicitati, in ordine al rispetto della normativaantisismica per i locali adibiti alla nuovasede del tribunale di Lagonegro, come sievince verbale della stessa commissione indata 16 settembre 2013;

la descritta situazione è ancora piùgrave perché il tribunale di Lagonegro nonha richiesto al Ministero della giustizial’utilizzazione per alcuni anni, ai sensidell’articolo 8 del decreto legislativo n. 188del 2011, degli immobili attualmente sededel tribunale di Sala Consilina per losvolgimento delle attività processuali;

decisione questa che gli interrogantinon condividono e che considerano asso-lutamente sbagliata e destinata a determi-nare conseguenze fortemente negative nelfunzionamento della giustizia in quel ter-ritorio, come già sta accadendo dal mesedi settembre 2013;

allo stato la nuova sede del tribunaledi Lagonegro non garantisce l’adeguatofunzionamento del servizio giustizia, com-plessivamente considerato;

il sottosegretario di Stato alla giusti-zia, Cosimo Ferri, nella risposta alle pre-dette interrogazioni nel corso della sedutadella Commissione II in data 10 ottobre2013, ha evidenziato che « la verifica »,relativa al rischio sismico con riferimentoall’edificio adibito a nuova sede del tribu-nale di Lagonegro « compete all’ente pro-prietario dell’immobile, vale a dire il Co-mune di Lagonegro. Infatti gli adegua-menti alle normative di sicurezza degliedifici di proprietà comunale utilizzatidagli uffici giudiziari sono di competenzadelle Amministrazioni comunali... »;

nella stessa risposta, il Ministro haprecisato che « il Dipartimento dell’Orga-nizzazione giudiziaria di questo Ministero,pur essendo privo di poteri ispettivi nei

Atti Parlamentari — 12485 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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riguardi dei comuni, si è comunque atti-vato per verificare il rispetto della nor-mativa riservandosi, all’esito degli accer-tamenti ancora in corso, di sollecitare ilComune per gli adempimenti di compe-tenza »;

alla luce di informazioni assunte, frale molteplici e pesanti disfunzioni, chequotidianamente si registrano nella nuovasede del tribunale di Lagonegro, rientraanche l’ubicazione dell’archivio giudiziarioin un’area, priva di servizi di sicurezza edi adeguata vigilanza, sita al primo pianodi un edificio adibito a parcheggio pub-blico;

è questa la ulteriore conferma delfunzionamento – insoddisfacente e contanti limiti e carenze registrati nella nuovasede di Lagonegro – delle attività giudi-ziarie, così notevolmente accresciute pro-prio a seguito dell’accorpamento con iltribunale di sala Consilina;

gli interroganti ribadiscono anche inquesta sede la motivata contrarietà allasoppressione del Tribunale di sala Consi-lina ed al conseguente accorpamento conil tribunale di Lagonegro, peraltro di piùridotte dimensioni, benché trattasi di ufficigiudiziari ricadenti in due province, in dueregioni ed in due corti di appello diffe-renti;

la conservazione del tribunale di SalaConsilina è ancora più utile per il funzio-namento del servizio giustizia, avendo ilMinistero della giustizia autorizzato pro-prio in quel tribunale l’attivazione delprocesso civile telematico, una innovazionemolto positiva e significativa –:

se il Ministro intenda assumere leiniziative di competenza affinché sianoeffettuati, come motivatamente ritengonogli interroganti, gli urgenti accertamenti ei necessari interventi in relazione al ri-spetto della normativa di tutela antisi-smica in tema di sicurezza degli edificipubblici, suscettibili di grande affolla-mento (punto 1 dell’Elenco B dell’allegato1 al decreto del Presidente del Consigliodei ministri 21 ottobre 2003), dando così

corso alla volontà già manifestata dalSottosegretario alla giustizia Cosimo Ferri,nella seduta della Commissione II del 10ottobre 2013, di attivarsi per sollecitare ilcomune a provvedere agli adempimenti disua competenza, nonché per verificare lecondizioni di funzionamento del serviziogiustizia nella nuova sede del tribunale diLagonegro. (5-02693)

Interrogazioni a risposta scritta:

GULLO. — Al Ministro della giustizia. —Per sapere – premesso che:

l’attività dei tribunali è essenziale siaquale presidio di legalità che come ufficioall’esercizio della collettività per lo svolgi-mento delle attività connesse previste dallalegge;

la recente soppressione di alcune sedigiudiziarie non è ancora metabolizzatadagli uffici e permangono difficoltà e di-sagi in diverse sedi giudiziarie;

dalla suddetta riforma è derivatol’accorpamento al tribunale ordinario diPatti della sede staccata di Sant’Agata diMilitello e del tribunale ordinario di Mi-stretta;

precedentemente alla suddetta ri-forma era già evidente la carenza di per-sonale presso le suddette sedi;

i pensionamenti avvenuti negli ultimianni non sono stati integrati con nuovopersonale;

organi giudiziari, sindacati, ammini-stratori locali e cittadini hanno più voltesollecitato interventi volti alla coperturadei posti vacanti relativi al personale am-ministrativo non dirigenziale;

specificamente, la carenza di orga-nico riguarda 20 unità su 62 e in parti-colare: risultano scoperti 7 posti di fun-zionari giudiziario su 13, un posto dicancelliere su 14, 5 posti di assistentegiudiziario su 12, 2 posti di operatoregiudiziario su 6, 2 posti di conducente diautomezzi su 3, 3 posti di ausiliario su 9;

Atti Parlamentari — 12486 — Camera dei Deputati

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bisogna altresì considerare i pro-grammati pensionamenti, nonché i possi-bili trasferimenti;

ciò determina un notevole aggravio dioneri lavorativi per il personale presente;

una possibile soluzione, suggerita daalcuni sindacati, potrebbe tener conto del-l’applicazione del personale amministra-tivo in servizio presso gli uffici del giudicedi pace del circondario che attualmente sitrovano in posizione soprannumerarianonché dell’utilizzo del personale degliuffici dei giudici di pace del circondarioche a breve dovrebbero essere sop-pressi –:

quali iniziative urgenti di competenzasi intendano intraprendere per:

a) intervenire rapidamente al finedi consentire una più efficace attività deltribunale ordinario di Patti;

b) evitare disagi per i cittadini, glioperatori del settore ed i dipendenti;

c) coprire le carenze d’organico.(4-04618)

NARDI e DANIELE FARINA. — AlMinistro della giustizia. — Per sapere –premesso che:

all’articolo 80 della legge 26 luglio del1975, n. 354 (riforma dell’ordinamentopenitenziario) si prevede la figura del-l’esperto carcerario per adempiere a com-piti peculiari e istituzionali dell’osserva-zione e trattamento dei detenuti;

con successive modifiche e integra-zioni alla suddetta legge, la figura profes-sionale degli esperti carcerari psicologi ecriminologi ha assunto il compito fonda-mentale della valutazione dei « nuovigiunti » che comprende l’osservazionescientifica della personalità, la preven-zione del rischio autolesivo e suicidano deldetenuto;

tale figura professionale fa parte del-l’équipe multidisciplinare che redige parte

integrante della relazione richiesta dallamagistratura ai fini della concessione omeno della misura alternativa;

è evidente che la figura dell’espertocarcerario concorre alla realizzazione de-gli obiettivi delineati dall’articolo 27 dellaCostituzione italiana in tema di rieduca-zione del condannato, ha un ruolo cardinenella concessione di misure alternative eliberazione anticipata speciale ai detenutiche abbiano dato prova di partecipazioneattiva all’opera di rieducazione;

gli esperti carcerari sono legati al-l’amministrazione penitenziaria da unrapporto di lavoro libero professionalerinnovabile di anno in anno; conseguen-temente, le competenze fondamentali lororiconnesse, quali l’osservazione e il trat-tamento dei detenuti « nuovi giunti », ivicompresa la loro rieducazione, sono in-quadrate in una posizione di precarietàprofessionale e lavorativa;

con circolare n. 3645/6095 dell’11giugno 2013 il dipartimento dell’ammini-strazione penitenziaria ha stabilito le re-gole del « nuovo » contratto di convenzionetra gli istituti dell’amministrazione peni-tenziaria e gli esperti di psicologia e crimi-nologia clinica, con la previsione di unincarico non rinnovabile per più di quat-tro anni dalla data della sua sottoscri-zione, con ciò facendo venir meno lapreziosa attività offerta da tempo da nu-merosissimi esperti qualificati, con l’effettodi rendere frammentario e depotenziatol’intervento di rieducazione;

tra le conseguenze vi è anche quelladel consistente aumento del carico di la-voro per tutti quei professionisti coinvoltinei procedimenti nei quali viene richiestol’affidamento in prova al servizio sociale;

è dunque necessario valorizzare ericonoscere la professionalità maturatadagli esperti psicologi e criminologi nelleprocedure di valutazione dell’imputato e/odetenuto in funzione del perseguimentodegli obiettivi di rieducazione –:

se il Ministro ritenga di intervenire, ein quali tempi, con idonee iniziative nor-

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mative al fine di assicurare la continuitàlavorativa degli esperti psicologi e crimi-nologi ex articolo 80 della legge 26 lugliodel 1975, n. 354, sull’ordinamento peni-tenziario, riconoscendone la professiona-lità e l’esperienza maturata e valutando lapossibilità di prorogare le convenzioni sti-pulate nel 2013, anche in funzione dellarealizzazione degli obiettivi delineati dalprovvedimento in questione e dall’articolo27 della Costituzione in tema di rieduca-zione e inserimento sociale dell’imputatoe/o detenuto;

se si intendano assumere iniziativeper sospendere l’efficacia o ritirare lacircolare del DAP n. 3645/6095 dell’11giugno 2013 in quanto a giudizio degliinterroganti lesiva del principio costituzio-nale di rieducazione del condannato edegli standard di salute e benessere deidetenuti;

quali iniziative concrete e urgentiintenda adottare – anche in termini didisciplina del rapporto di lavoro e/o diinvestimento di maggiori risorse finanzia-rie – per valorizzare il ruolo e l’apportodegli esperti psicologi anche in funzionedella realizzazione degli obiettivi previstidall’articolo 27 della Carta costituzionalein tema di rieducazione e salute del de-tenuto, così come previsto dalla legisla-zione vigente, dalla Convenzione europeadei diritti dell’uomo e dalla normativaeuropea. (4-04622)

DANIELE FARINA. — Al Ministro dellagiustizia. — Per sapere – premesso che:

le organizzazioni sindacali della casacircondariale di Lodi ufficialmente, in data20 gennaio 2014, hanno comunicato l’avviodi una vertenza sindacale al provveditoreregionale dell’amministrazione penitenzia-ria per la Lombardia, al prefetto di Lodi,al questore di Lodi, nonché al comune diLodi;

in data 22 gennaio 2014, il segretariogenerale del sindacato S.A.P.Pe., dottorDonato Capece, ha inviato una relazione alvice capo vicario del dipartimento dell’am-

ministrazione penitenziaria, nella quale hachiesto un avvicendamento della direttricedella casa circondariale di Lodi, dottoressaStefania Mussio, annunciando lo stato diagitazione permanente, a causa della man-canza di riscontri alle note, nonché man-cato rispetto delle prerogative sindacalicontrattualmente previste; mancanza diinformazione ed esame sulle tematicherelative all’organizzazione del lavoro;mancata sottoscrizione del protocollo diintesa locale (PIL); nonostante l’intima-zione della commissione arbitrale regio-nale (CAR) a definirlo entro il 31 dicembre2012; mancanza di qualsiasi forma dicontrattazione prevista dal protocollo diintesa regionale (PIR) e dall’accordo qua-dro nazionale (AQN), circa orari di lavoro,mobilità interna, riposi compensativi, pro-grammazione lavoro straordinario, orga-nizzazione del lavoro e altro; mancatorispetto della delibera della commissionearbitrale regionale n. 19 del 9 luglio 2013che, nell’accertare la violazione dell’istitu-zione dei turni di servizio della sezione« Olmo », senza esame congiunto con leorganizzazioni sindacali, ha disposto laprosecuzione delle trattative in materia diorganizzazione del lavoro;

a tali rilievi e problemi – quali,inoltre, la mancanza di un regolamentointerno, nonché la disorganizzazione nellagestione del personale e dell’Istituto – siaggiungono quelli relativi ai carichi dilavoro e responsabilità che superano qual-siasi soglia di tollerabilità per la poliziapenitenziaria, con risvolti anche preoccu-panti per la gestione della sicurezza;

peraltro, la drammatica situazione èaggravata anche da carenze igieniche nellasezione « Olmo » dell’istituto per la pre-senza nelle ore diurne – e spesso anche inquelle notturne – di alcuni cani donatialla struttura che, non avendo assistenza,non vengono portati fuori dalla strutturaper i propri bisogni, con tutte le intuibiliconseguenze;

il personale di polizia penitenziariaimpiegato nel servizio a turno ha quindichiesto un incontro con il comandante per

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le difficoltà operative riscontrate e percercare di individuare insieme delle solu-zioni per riorganizzare le attività dell’isti-tuto nel migliore dei modi. Tuttavia, oltrea non esservi stato alcun incontro, sonostati emanati ulteriori ordini di servizioche aggravano le già critiche condizionilavorative del personale, cui peraltro nonsarebbe stato pagato nemmeno il lavorostraordinario effettuato in occasione del-l’evasione avvenuta nel luglio del 2012;

anche sul piano della formazione eaggiornamento della polizia penitenziariavi sono forti inadempienze: al direttore èstato proposto un corso di aggiornamentosugli « atti di polizia giudiziaria », nonchéun corso di formazione sulla « vigilanzadinamica » che non è stato effettuato inquanto, come avrebbe affermato il diret-tore « non è la Direzione di Lodi cheorganizza la formazione, ma i SuperioriUffici »;

le difficoltà e i problemi dell’istitutoattengono anche il sovraffollamento, non-ché la « gestione » dello stesso, con riper-cussioni negative sull’efficacia dei serviziistituzionali a cui sono demandati gliagenti;

l’istituto di Lodi, alla data del 31dicembre 2013, è risultato l’ottavo in Italiaper affollamento con un indice del 98,2per cento;

in particolare, nelle celle da 1 e 2posti regolamentari vivono rispettivamente3 e 6 detenuti, con uno spazio ridottissimoa disposizione, con tutte le intuibili diffi-coltà nella vigilanza e nei movimenti ope-rativi della polizia penitenziaria;

da qualche tempo, peraltro, il diret-tore del carcere ha allontanato l’Associa-zione « LOSCARCERE » che da sempre eraattiva in istituto organizzando attività,nonché curando e offrendo attenzione allapopolazione detenuta, con effetti negativisul percorso di reinserimento della stessa,come anche sulla efficace gestione delletensioni da parte della polizia penitenzia-ria, chiaramente oberata;

sono evidenti, dunque, i problemi e legravi difficoltà che caratterizzano l’istitutodi pena ove, in particolare, e in primis,non si interviene in relazione alle terribilicondizioni lavorative del personale e, comeda notizia giunta all’interrogante, « abu-sando dell’uso del mezzo disciplinare »;

va inoltre segnalato che da alcunianni è attiva una produzione di dolciumipreparati nella cucina detenuti, e venduti,a nome della casa circondariale di Lodi,dai ristretti in articolo 21 O.P. in occasionedel mercato settimanale cittadino, presso ilpalazzo della provincia, negli incontri del-l’Ordine degli avvocati, nonché in tutti glieventi interni o esterni all’istituto, o festecittadine, con incassi di svariate migliaia dieuro l’anno. Ad oggi non è chiara latitolarità dell’associazione di volontariatoche gestisce tali introiti e per quali finalitàvengano impiegati, come anche se sia au-torizzata l’automobile di servizio (regolar-mente impiegata) per il trasporto dei dol-ciumi e della bancarella per il raggiungi-mento dei siti di vendita;

nel mese di febbraio 2014 ha avutoluogo un’ispezione del provveditore regio-nale, tradottasi in una relazione e unaproposta destinate al capo del diparti-mento amministrazione penitenziaria –:

quali misure urgenti intenda adottareil Ministro interrogato affinché il perso-nale di polizia penitenziaria sospenda lostato di agitazione;

quale sia l’esito della relazione se-guita all’ispezione del provveditore regio-nale del dipartimento di polizia peniten-ziaria. (4-04643)

RAMPELLI. — Al Ministro della giusti-zia, al Ministro dell’interno. — Per sapere– premesso che:

il tribunale di Grosseto ha recente-mente emesso una sentenza con la qualeimpone al comune del capoluogo marem-mano di accogliere la richiesta di due

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uomini che avevano contratto matrimonioa New York di trascrivere la loro unionesui registri di stato civile;

i due uomini, sposatisi nel 2012, allarichiesta della registrazione del propriomatrimonio all’ufficiale di stato civile sierano sentiti rispondere che non era pos-sibile perché « la normativa italiana nonconsente che persone dello stesso sessopossano contrarre matrimonio »;

la sentenza del tribunale grossetanocostituisce il primo caso in Italia essendoandati finora a vuoto molti altri tentatividel genere che, anzi, sono stati rigettati dadiversi tribunali in varie istanze di primoe secondo grado –:

se il Governo intenda acquisire ele-menti sulla vicenda, al fine di esercitareogni iniziativa, anche normativa, di com-petenza. (4-04650)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

D’OTTAVIO, PAOLA BRAGANTINI eBOCCUZZI. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

Torino, si sa, è una città che nelcorso degli anni ha accolto, per motivi dilavoro, tantissimi italiani provenienti dalleregioni meridionali del Paese;

per molti di loro il treno è semprestato il mezzo migliore per tornare neiluoghi di origine durante le vacanze estive;

oggi quei treni a lunga percorrenzanon ci sono più. Per raggiungere, peresempio la Sicilia, è necessario cambiareuno o più treni rendendo complicato ilviaggio. Anche per questo molti rinun-ciano, soprattutto i più anziani –:

se sia a conoscenza della questione ese ritenga per quanto di competenza diassumere iniziative per il ripristino, al-meno per il periodo estivo, delle linee

dirette che da Torino permettano di rag-giungere la Sicilia senza obbligare a fati-cosi cambi di treno. (5-02694)

NARDUOLO e ZARDINI. — Al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti. — Persapere – premesso che:

la linea ferroviaria interregionaleMantova-Legnago-Monselice attraversa treprovince (Mantova, Verona e Padova) ed èun collegamento vitale per delle zone di-stanti da realtà urbane (Verona e Padova)dove sono collocate aziende, scuole eduniversità e dove lavorano e studianomigliaia di dipendenti e studenti che ar-rivano alle loro destinazioni con il treno;

su tale linea si ripetono molto spessopesanti ritardi e anche cancellazioni im-provvise delle corse, che creano non pochidisagi ai pendolari, costretti ad attendereper ore sulle banchine delle stazioni senzanemmeno poter usufruire di una salad’aspetto;

la situazione si è complicata ulterior-mente a partire dal 15 dicembre 2013,giorno in cui è entrato in vigore il nuovoorario regionale cadenzato, concordato fraTrenitalia e Regione Veneto, che ha vistola cancellazione di tredici treni regionalidiretti che collegavano Padova con Le-gnago e Mantova, via Monselice, e vice-versa. I nuovi regionali effettuano serviziosoltanto sull’asse Mantova-Legnago-Mon-selice e, quindi, anche i pendolari chedevono recarsi a Padova devono per forzatrasbordare a Monselice e utilizzare i treniregionali veloci, provenienti da Bologna oquelli, già classificati lenti, in arrivo daFerrara e da Rovigo, che molto spessoarrivano a Monselice già sovraffollati;

a partire rispettivamente dai giorni 7giugno 2014 e 9 giugno 2014, le corseR20490 (in partenza da Monselice alle19.38 in direzione Legnago) e VE708 (bussostitutivo in partenza da Monselice alle20.38 sempre in direzione Legnago) ver-ranno sospese fino al 7 settembre 2014,rendendo impossibile raggiungere le sta-zioni coperte dalla linea Monselice-Le-

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gnago per tutto il periodo estivo. Si trattanello specifico delle corse previste dalnuovo orario cadenzato in coincidenza coni treni in partenza da Padova rispettiva-mente alle 19,10 (RV2247) e alle 20,10(RV2249);

ad oggi, non sono stati previsti servizisostitutivi, perciò l’ultimo treno utile per lestazioni della linea Monselice-Mantova di-venterà il treno R20487 che parte daPadova in direzione Mantova alle 18.16: daquel momento in poi nessun altro viaggioè messo in programma fino al giornosuccessivo (treno R20460 in partenza daMonselice per Mantova alle 6,38). Chiviaggia da Venezia, invece, per poter pren-dere l’ultimo treno disponibile dovrà par-tire non oltre le 17,35;

le informazioni relative alle sospen-sioni delle corse dei treni possono esserericavate dalle tabelle orarie affisse in sta-zione e dal sito di Trenitalia, mentre nonsono state date indicazioni a voce, tramitealtoparlanti, o in altri modi (se non chie-dendo espressamente agli addetti degliuffici biglietteria delle stazioni);

i tabelloni indicano che l’orario èvalido da dicembre 2013 a dicembre 2014,quindi gli orari sembrerebbero definitivi,considerato che vi è indicata anche laripresa delle corse in questione da settem-bre fino a dicembre 2014;

inoltre, la sospensione di tali corse ègià avvenuta anche nel periodo delle fe-stività natalizie, oltre che nei giorni 17 e18 aprile 2014. L’assenza di informazionidi alcun tipo ha comportato che il giorno17 aprile circa una quarantina di personesia arrivata in stazione e non abbia trovatoalcun treno per tornare a casa;

alcuni gruppi e comitati di pendolaridella linea Monselice-Legnago-Mantovahanno iniziato a mobilitarsi, attivando unaraccolta firme da inviare alla regione Ve-neto e a Trenitalia, per rappresentare ledifficoltà di chi lavora e studia a Padovae si troverà senza un servizio essenziale, inmolti casi avendo già pagato un abbona-mento semestrale o annuale –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti sopra esposti e quali strumenti abbiaa disposizione per quanto di competenza,per cercare di mitigare il grande disagio incui si troveranno migliaia di pendolari chesi trovano a viaggiare anche attraverso piùregioni. (5-02697)

MURA. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

il 18 luglio 2012 il Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti ha stipulatocon la Compagnia italiana di navigazione– CIN – soggetto aggiudicatario del ramod’azienda Tirrenia navigazione spa, appo-sita convenzione con termine il 1o luglio2020, che disciplina obblighi e diritti de-rivanti dall’esercizio di servizi di collega-mento marittimo (passeggeri e merci) inregime di servizio pubblico da e per laSardegna, nonché nelle tratte Napoli/Pa-lermo, Ravenna/Catania, Termoli/IsoleTremiti;

è riconosciuto a CIN un corrispettivodi euro 72.685.642,00 per ciascuno degli 8anni di durata della convenzione affinchésia garantito il rispetto degli obblighi diservizio pubblico, imposti in condizione dicomplessivo equilibrio economico-finan-ziario della gestione, senza cioè che da ciòpossano determinarsi sovra-compensa-zioni, in linea con quanto previsto dallanormativa comunitaria in materia di com-pensazione di oneri di servizio pubblico;

la convenzione stabilisce gli assetticui deve uniformarsi la gestione del ser-vizio stesso da parte della società relati-vamente alle tratte, alla frequenza deicollegamenti, alla qualità, al limite mas-simo delle tariffe da applicare agli utenti,alle modalità stesse della gestione conta-bile e finanziaria che devono salvaguar-dare l’equilibrio economico-finanziario dicui alla delibera CIPE n. 111 del 2007;

rispetto alla gestione contabile e fi-nanziaria, è previsto che CIN adotti unsistema di contabilità analitica da cuiemergano con chiarezza i centri di costo e

Atti Parlamentari — 12491 — Camera dei Deputati

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di ricavo relativamente a ciascuno deicollegamenti in regime di servizio pub-blico. Le risultanze della contabilità ana-litica così definite, vengono trasmesse, en-tro 60 giorni dall’approvazione del bilan-cio di esercizio, ai Ministeri delle infra-strutture e dei trasporti e dell’economia edelle finanze ai fini del controllo circa lacorrettezza dell’imputazioni relative aiservizi di collegamento in regime di con-tinuità territoriale;

l’articolo 9 della convenzione prevedeuna clausola di salvaguardia che stabilisceche in caso di scostamenti, in eccesso odifetto, dei ricavi e dei costi (al netto diquelli per carburante) da attività superiorial 3 per cento rispetto a quelli previstinell’Allegato B alla convenzione, le partipossono proporre istanza per la verificadelle condizioni di equilibrio economico-finanziario e addivenire a nuovi accordiche le ripristinino ai sensi della deliberaCIPE 111/2007;

con risoluzione (atto Camera n. 8/00007) approvata dalla Commissione tra-sporti il 1o agosto 2013, il Governo protempore si è impegnato, fra le altre cose,ad avviare, non appena disponibili i ne-cessari dati contabili, la verifica delle con-dizioni di equilibrio economico-finanziariodi cui all’articolo 9 della convenzionerispetto a ciascuna delle tratte in regime dicontinuità, al fine di verificare l’interventodi eventuali scostamenti e addivenire, nelcaso, alla stipulazione di nuovi accordi chele ripristinino ai sensi della delibera CIPE111/2007;

da fonti giornalistiche (Unione sardadel 22 e 23 aprile 2014) si apprende lanotizia (confermata dalla regione Sarde-gna), che Cin Tirrenia sarebbe in procintodi richiedere, avvalendosi delle citate pre-rogative previste dalla convenzione, l’in-cremento della sovvenzione pubblica pre-vista in convenzione, adducendo perditetali (30 milioni di euro l’anno sulle tratteconvenzionate) da vedersi costretta a pro-porre, senza l’incremento medesimo, iltaglio/ridimensionamento dei servizi at-tualmente erogati ovvero ad aumentare letariffe –:

quali siano i centri di costo e quali icentri di ricavo relativamente a ciascunadelle tratte in regime di servizio pubblico(di seguito elencate) e per l’esatto periododi tempo in cui vige il medesimo: relati-vamente al trasporto passeggeri, Genova-Olbia-Arbatax, Napoli-Cagliari, Cagliari-Palermo, Cagliari-Trapani, Civitavecchia-Cagliari-Arbatax, Termoli-Isole Tremiti,Genova-Porto Torres, Civitavecchia-Olbiae Napoli-Palermo; relativamente al tra-sporto merci, Ravenna-Catania, Napoli-Cagliari e Livorno-Cagliari;

quali siano gli eventuali scostamenti,in eccesso o difetto dei ricavi e dei costi (alnetto di quelli per il carburante), rispettoa ciascuna delle tratte in regime di serviziopubblico (elencate in precedenza) e perl’esatto periodo in cui vige il medesimo.

(5-02699)

TENTORI e FRAGOMELI. — Al Mini-stro delle infrastrutture e dei trasporti. —Per sapere – premesso che:

la strada statale 36 del lago di Comoe dello Spluga è la principale arteria dicollegamento tra Lecco e la Valtellina ed èattraversata ogni giorno da migliaia diveicoli (lavoratori, pendolari, autotraspor-tatori, turisti, e altro);

nella mattinata del 23 aprile 2014 èstata chiusa in entrambe le direzioni dimarcia la strada statale 36 nel tratto traLecco e Abbadia Lariana in seguito ad unafrana che si è staccata dal monte SanMartino;

si apprende dagli organi di stampache la chiusura della strada statale 36 èavvenuta in via precauzionale dopo i so-pralluoghi di ANAS, polizia, polizia localee vigili del fuoco;

si apprende altresì che la situazionedella viabilità è risultata critica, con traf-fico bloccato e code di mezzi nell’interoterritorio lariano, oltre al rischio per intericomuni rivieraschi, per la Valtellina el’intera provincia di Sondrio di restarepressoché isolati;

Atti Parlamentari — 12492 — Camera dei Deputati

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periodicamente e sempre più fre-quentemente si presentano emergenze checonducono al blocco parziale o totale deltraffico sulla, strada statale 36 con con-seguenti ingenti disagi ai comuni attraver-sati, ai cittadini che li abitano e alleimprese, con fortissimi ritardi al trafficocommerciale, rallentamento dei trasportimerce e logistica in tilt;

con l’atto n. 5-00137 del 16 maggio2013 l’interrogante aveva già denunciato lachiusura della strada statale 36 del lago diComo e dello Spluga conseguente al bloccodella galleria Monte Piazzo avvenuto nelmese di maggio 2013 per problemi strut-turali legati al dissesto del versante mon-tuoso;

sebbene siano ancora in corso gliaccertamenti dei geologi sul tratto di ver-sante interessato dalla frana, è noto ilproblema legato al rischio idrogeologicodel versante montuoso adiacente la stradastatale 36 e del Monte San Martino;

il fatto in questione riporta all’atten-zione l’esigenza di un adeguamento dellarete viaria e l’intero sistema della mobilitàdel territorio lariano, con particolare ri-ferimento alla strada statale 36, che di-venta di pregnante necessità se si pensaalle ricadute economiche sulle imprese delterritorio, sul turismo, sui lavoratori e suipendolari, soprattutto in vista dell’immi-nente appuntamento di Expo2015;

la durata semestrale di tale esposi-zione universale impone che sia messa incampo una strategia atta a garantire inmaniera stabile, per tutto il periodo inte-ressato, l’efficienza dell’intera rete di tra-sporto regionale, in particolare della zonalacuale (considerando anche la possibilitàdi prevedere specifiche corse per il servi-zio Autotraghetto verso le città capoluogodi Lecco e Como) e della Valtellina, cheper i notevoli punti di interesse turistico,culturale ed enogastronomico potrà essereraggiunta e visitata da un sempre maggiornumero di visitatori –:

se non ritenga di intervenire perquanto di competenza, anche di concerto

con ANAS s.p.a., al fine di affrontare inmaniera definitiva la messa in sicurezzadel territorio nel tratto di interesse dellastrada statale 36 e con particolare atten-zione al Monte San Martino, per garantirela viabilità ed evitare situazioni emergen-ziali che si ripetono ormai da troppi anniin maniera ciclica. (5-02701)

Interrogazioni a risposta scritta:

RICCARDO GALLO. — Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti. — Per sapere– premesso che:

il 2 febbraio 2013, lungo la stradalestatale 115, che collega i comuni di Riberae Sciacca, in provincia di Agrigento, ilcrollo di un viadotto sul fiume « Verdura »ha provocato l’interruzione al transito del-l’arteria stradale, crocevia fondamentaledell’assetto viario della Sicilia centro-me-ridionale;

da pochi mesi un transito alternativoe precario, frutto di installazioni provvi-sorie, ha tamponato alla meno peggiol’emergenza derivante dal blocco stradale,nonostante l’Anas avesse già predispostoun progetto finanziato per 11 milioni dieuro per costruire il nuovo tratto delviadotto crollato;

l’interrogante evidenzia che attual-mente, nonostante sia trascorso un annodal cedimento del viadotto in precedenzaindicato, l’avvio dei lavori per la realizza-zione dell’opera infrastrutturale fonda-mentale per la viabilità stradale dei suin-dicati comuni, risulti gravemente in ri-tardo, con inevitabili ripercussioni sullecomunità interessate, che affrontano unaserie di disagi, sia nel raggiungimento deicomuni in precedenza indicati, sia nellospostamento di mezzi di trasporto utiliz-zati per l’attività lavorativa –:

se sia a conoscenza dei ritardi dellarealizzazione del viadotto esposto in pre-messa e, in caso affermativo quali inizia-tive il Ministro intenda attivare nei con-fronti dell’Anas per verificare quanto staaccadendo in relazione ai ritardi delle

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opere infrastrutturali e fornire garanziesulla tempistica al fine di risolvere lacondizione di stallo che danneggia, tral’altro, l’ampio indotto economico, tra ilcommerciale e il ricettivo-turistico, legatoalla percorribilità agevole della strada sta-tale 115 Sciacca-Gela. (4-04620)

NASTRI. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti, al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

secondo quanto risulta da un articolopubblicato dal quotidiano Il Sole 24 Ore il19 aprile 2014, le prossime scadenze sta-bilite a livello europeo, per la distribu-zione dei cofinanziamenti per le reti ditrasporto, evidenziano un possibile ina-dempimento da parte della Francia, rela-tivi ai fondi pari a 2,2 miliardi di europattuiti con l’Italia, che sarebbero dovutiessere accantonati per il completamentodella linea ferroviaria alta velocità altacapacità Torino-Lione;

la suesposta segnalazione risulta pro-venire dal Comitato francese Transalpineche al pari del Comitato italiano Transpa-dana, riunisce tutti i soggetti coinvolti einteressati alla realizzazione della Tav To-rino-Lione per sostenere l’alta velocità;

a seguito dell’approvazione dell’ac-cordo intergovernativo del 30 gennaio2012, la prossima scadenza fondamentale,risulterà il bando che a settembre l’Unioneeuropea indirizzerà ai 28 Paesi membriper stabilire quali opere di trasporto fer-roviario, abbiano i requisiti per ottenereun co-finanziamento pari al 40 per centodei costi complessivi;

entro febbraio 2015, prosegue il suin-dicato articolo, sarà necessario replicarealle indicazioni della Commissione euro-pea e, nel caso in cui la Francia non avessele coperture necessarie, il rischio che siconfigurerebbe è di una prevedibile con-fusione, dagli esiti incerti con riferimentoal compimento definitivo dell’opera ferro-viaria;

l’Italia dopo la necessaria revisionedei progetti, imposta dalla popolazionelocale, sta finalmente accelerando la faserealizzatrice dell’opera infrastrutturaleferroviaria, continua l’articolo de Il Sole24 Ore, in considerazione che nel dicem-bre del 2012 il Governo Monti, con la leggedi stabilità per il 2013, ha stanziato circa2,9 miliardi di euro per la Tav Torino-Lione, di cui 840 milioni di euro a valeresul triennio 2013-2015 e il resto resodisponibile in tranche di 150 milioni dieuro l’anno per il periodo 2016-2019;

la Francia al contrario, nell’ambitodelle coperture finanziarie necessarie perla realizzazione dell’opera, pari a 2,2 mi-liardi di euro, avrebbe dovuto garantiretale impegno finanziario, attraverso i pro-venti eco-tasse sui messi pesanti, il cuitributo è stato tuttavia sospeso senza chesia stata indicata una data precisa per lareintroduzione del pagamento della tassa,oppure la sostituzione con un altro tri-buto;

il Governo francese non sembra averchiarito i dubbi a tal proposito, nel repe-rire i fondi suindicati almeno fino al 2017,secondo quanto rileva il vicepresidente diTransalpine, sostenendo che il prossimo 15maggio a Parigi ci sarà un incontro pressol’ambasciata italiana, al fine di coordinareuna serie di iniziative volte a definire ilquadro generale sia dal punto di vista delproseguimento dei lavori, che sottol’aspetto finanziario, coinvolgendo even-tualmente anche il partenariato pubblico-privato;

ulteriore ostacolo da definire sarà lastipula di un ulteriore trattato tra i duePaesi, che servirà a prendere atto in viadefinitiva del promotore pubblico e con-terrà la certificazione dell’impegno finan-ziario a carico dei singoli Paesi, a valle delcofinanziamento europeo;

la suesposta vicenda, a giudizio del-l’interrogante, ove fosse confermata, ne-cessita una serie di chiarimenti da partedei Ministri interrogati, sia con riferi-mento all’eventualità che la mancanza deifondi inizialmente previsti da parte della

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Francia, possa determinare un rallenta-mento dei lavori per la realizzazione del-l’opera ferroviaria, Torino – Lione, chenell’ambito delle altre forme di finanzia-mento anche private, previste all’internodell’impianto giuridico – finanziario ita-liano che risulta essere differente rispettoa quello francese –:

se trovi conferma quanto pubblicatodal quotidiano Il Sole 24 Ore secondo cuinell’ambito della realizzazione dell’operaferroviaria, Tav Torino-Lione, risulta nonessere in regola da parte francese la di-stribuzione dei cofinanziamenti alle reti ditrasporto pari a 2,2 miliardi di euro comeriportato in premessa;

in caso affermativo, se tale inadem-pimento rischi di determinare rallenta-menti nella fase degli scavi nella realizza-zione dei tunnel previsti, con inevitabiliripercussioni sulle scadenze del cronopro-gramma pattuito nel recente passato tral’Italia e la Francia;

se siano infine a conoscenza di ulte-riori informazioni, oltre a quelle pubbli-cate dal suindicato quotidiano, e, in casoaffermativo, se non intendano fornire ogniutile chiarimento al riguardo. (4-04627)

D’AMBROSIO. — Al Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti, al Ministro perla semplificazione e la pubblica ammini-strazione. — Per sapere – premesso che:

la legge n. 350 del 2003 (legge Finan-ziaria 2004) ha istituito l’autorità portualedi Manfredonia, aggiungendo detto portoall’elenco di cui all’articolo 6, comma 1,della legge 84 del 1994;

il porto di Manfredonia (FG) com-prende il porto vecchio, con funzioneprevalente di porto peschereccio, ed ilporto industriale, ubicato a circa 2 chilo-metri di distanza dal primo;

l’autorità portuale non avendo unapropria dotazione organica, si avvale dellacollaborazione della locale capitaneria diporto e di due esperti con contratti dicollaborazione;

sul portale web www.autoritaportua-lemanfredonia.com, la sezione « traspa-renza », risulta in fase di elaborazione.Questo non rende possibile la visualizza-zione di informazioni concernenti l’orga-nizzazione e l’attività dell’autorità portualedi Manfredonia e quindi non favorisce ilcontrollo sul perseguimento delle funzioniistituzionali e sull’utilizzo delle risorsepubbliche, così come stabilisce il decretolegislativo 14 marzo 2013, n. 33;

in data 14 aprile 2014, il direttoreresponsabile della testata giornalisticaManfredoniaNews.it, ha inoltrato a mezzoPEC, agli organi competenti, la denunciadi mancata trasparenza dell’autorità por-tuale di Manfredonia, non solo per l’as-senza di dati nella relativa sezione del sito,ma anche per il mancato riscontro allarichiesta di accesso agli atti;

alla denuncia diffusa sui mezzi dicomunicazione, seguiva, attraverso glistessi mezzi, risposta, che non si puòritenere soddisfacente, dell’autorità por-tuale di Manfredonia –:

se si intenda per quanto di compe-tenza, intervenire nella vicenda, al fine diverificare le motivazioni che sottendono aquesta lacuna amministrativa. (4-04631)

* * *

INTERNO

Interrogazione a risposta orale:

LAFORGIA e GIUSEPPE GUERINI. —Al Ministro dell’interno. — Per sapere –premesso che:

nel 2013 il centro di identificazioneed espulsione di via Corelli a Milano èstato teatro di alcune rivolte violente chehanno causato danneggiamenti alle strut-ture, in particolare i settori C ed E,riducendo la disponibilità di posti dispo-nibili;

la Croce rossa italiana nel dicembre2013 ha deciso di non gestire più il centrodi identificazione ed espulsione, termi-

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nando il suo lavoro ad ottobre 2013, allascadenza naturale della convenzione sti-pulata con la prefettura di Milano;

l’assessore alle politiche sociali e cul-tura della salute del comune di Milano,Pierfrancesco Majorino, il 31 gennaio 2014ha richiesto pubblicamente che il centro diidentificazione ed espulsione non venisseriaperto e si trasformasse in un centro diaccoglienza a disposizione del terzo set-tore, dove poter ospitare persone in dif-ficoltà e realizzare progetti di integra-zione;

è notizia di questi giorni che il centrodi identificazione ed espulsione, dopo es-sere stato ristrutturato, verrà riaperto,dopo la realizzazione di un nuovo bandodi gara, al termine del quale il prefetto diMilano Paolo Tronca ha firmato l’incaricoal raggruppamento temporaneo d’impresacostituito dalla Gepsa, società francese diGdf Suez, e dall’associazione culturale diAgrigento Acuarinto, dopo che le altre dueconcorrenti (la Ghirlandina di Modena ela 120 Servizi di Siracusa) erano stateescluse per inadempienze, nonostanteavessero un miglior punteggio;

la struttura venne costruita nel 1998,quando il periodo massimo di permanenzaera ancora di 30 giorni e non gli attuali 18mesi;

è necessario oggi discutere del supe-ramento dei centri di identificazione edespulsione, per ricondurre l’istituto deltrattenimento al limitato e temporaneoscopo dell’identificazione dello straniero, ediverse proposte di legge in materia sonoattualmente all’esame del Parlamento –:

se il Ministro si sia confrontato conil comune di Milano prima di prendere ladecisione di riaprire il centro di identifi-cazione ed espulsione;

se iI Ministro abbia intenzione divalutare la possibilità di sospendere lariapertura del centro di identificazione edespulsione, aprendo un tavolo di confrontocon il comune di Milano per individuare ladestinazione migliore per quegli spazi.

(3-00784)

Interrogazione a risposta in Commissione:

ZAMPA. – Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

il 6 novembre 2013 il centro di iden-tificazione ed espulsione di Gradisca diIsonzo (Gorizia) – considerato uno tra ipeggiori d’Italia – per disposizione deldipartimento per le libertà civili e l’immi-grazione del Ministero dell’interno è statosvuotato, con il trasferimento delle per-sone trattenute, e temporaneamentechiuso, come ripetutamente chiesto negliultimi mesi anche da parte di parlamen-tari e amministratori del territorio e dopomesi di rivolte e proteste da parte deimigranti che ne denunciavano le condi-zioni inumane di trattenimento, benché ilnumero dei trattenuti fosse ormai stato datempo ridotto a un terzo della capienzamassima, stimata in 200 posti;

a riprova delle scandalose condizioniall’interno del centro di identificazione edespulsione, in data 31 marzo 2014 iltribunale di Gorizia revocava la misura dicustodia cautelare in carcere applicata aduno degli artefici dei danni operati allastruttura nei mesi di ottobre e novembre2013, ordinandone la scarcerazione, inquanto venivano riconosciute le condizionidi vita disumane a cui erano sottoposti itrattenuti presso il centro di identifica-zione ed espulsione e che nell’ordinanzaapplicativa della misura andava tenutoconto « del contesto sociale nel quale ilreato è stato commesso »;

sulle modalità di gestione del centrodi identificazione ed espulsione nel terri-torio isontino si era già espresso il Con-siglio regionale con una mozione che im-pegnava la regione ad agire nei confrontidi prefettura, questura ed ente gestoreaffinché garantissero i diritti minimi dicomunicazione e quelli di accesso da partedei consiglieri, evocando la chiusura qua-lora le condizioni di vita all’interno delcentro continuassero ad essere deplorevoli.Anche la provincia di Gorizia, con uncomunicato di giunta si era espressa chie-

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dendo la chiusura immediata del centro,così come lo stesso comune di Gradisca;

« già nel settembre 2013 una delega-zione della Commissione straordinaria perla tutela e la promozione dei diritti umanidel Senato si era recata in visita al centrodi identificazione e di espulsione (CIE) diGradisca d’Isonzo (Gorizia), riscontrandonumerose criticità, condizioni di vita di-sumane, tensione altissima;

ancora il 13 agosto 2013 l’Associa-zione per gli studi giuridici sull’immigra-zione evidenziava in un comunicato che:« l’articolo 21 del decreto del Presidentedella Repubblica n. 394/199 e la Direttivagenerale in materia di centri di perma-nenza temporanea ed assistenza del Mi-nistero dell’interno sull’organizzazione deiCIE prevedono che gli stessi vadano con-cepiti e concretamente gestiti « in modotale che gli stessi pur garantendo il nonallontanamento degli stranieri, non com-portino alcun ulteriore affievolimento deidiritti della persona trattenuta »;

diversamente, i trattenuti nel centrodi identificazione ed espulsione di Gradi-sca si trovavano da lunghissimo tempo inuna condizione di totale privazione nel-l’accesso ad alcuni diritti fondamentali.Solo tra gli aspetti più evidenti si ricordache all’interno del centro: era vietato l’usodi cellulari; nel centro non era possibilesvolgere nessuna attività ricreativa o disocializzazione, neanche all’aperto; nonrisultava possibile usare il piccolo campoda calcio da oltre un anno; la mensa, pureagibile, era chiusa; non era consentitoneppure tenere libri e giornali; mancavanole lenzuola;

in queste condizioni di degradazionedella dignità umana i trattenuti passavanoil loro tempo, spesso molti mesi, in unacondizione di totale vuoto e spaesamento,con evidenti ripercussioni sulla loro salutepsico-fisica. Ampio, infatti, è risultato l’usodi psicofarmaci come già evidenziato nelrapporto di Medici per i diritti umani e inaltri rapporti;

sulla base dalle reiterate denunce, èstata avviata un’inchiesta giudiziaria sugli

appalti e sulla gestione del centro diidentificazione ed espulsione di Gradiscaconclusasi alla fine del mese di marzo2013 con 13 richieste di rinvio a giudiziotra cui il viceprefetto Gloria Sandra Alle-gretto e il ragioniere capo della prefetturaTelesio Colafati accusati di falso materialee ideologico in atti pubblici. Al vice pre-fetto Allegretto e al funzionario della pre-fettura viene contestato il fatto di non aververificato la congruità delle fatture pre-sentate e di averle vistate autorizzandoneil pagamento. I vertici di Connecting peo-ple, il consorzio siciliano che gestisce dal2008 il centro di Gradisca, unitamente aquello di Trapani, sono imputati per as-sociazione a delinquere finalizzata allatruffa ai danni dello Stato e ad i inadem-pienze di pubbliche forniture: da quantoviene reso noto, il Consorzio avrebbe in-tascato i persino i soldi, che in base alcapitolato d’appalto, erano destinati perl’acquisto di carte telefoniche e acquadestinate ai trattenuti nel Centro;

dalle indagini è emerso che i verticidel consorzio avrebbero ottenuto sommeben più alte di quelle dovute sulla gestionedegli immigrati. Avrebbero presentato fat-ture dove era stato gonfiato il numero diimmigrati presenti al Centro di acco-glienza per richiedenti asilo e al centro diidentificazione ed espulsione. Il Giudicedell’udienza preliminare ha fissato per 2luglio 2013 l’udienza preliminare per itredici imputati;

l’indagine riguarda gli anni di ge-stione dal 2008 al 2011, i tre anni in cuiConnecting people ha gestito il centro divia Udine dopo aver vinto l’appalto. Lagestione è poi proseguita ed è tuttoraaffidata al consorzio siciliano perché lagara d’appalto lo scorso anno non è stataaggiudicata per un vizio formale che avevaescluso l’altro ente concorrente;

a quanto reso noto da una dichiara-zione del viceministro dell’interno, Bub-bico, il ministero ha attivato una verificadi natura amministrativa e lo stesso vice-ministro ha dichiarato « Mi sento di direche dall’attività di verifica effettuata non

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emergerebbero rilievi di natura ammini-strativa. Poi l’attività della magistratura cidirà il resto...Dalle indagini interne nonrisulterebbero maggiori pagamenti effet-tuati nei confronti dell’ente gestore. Que-sto risulta in maniera abbastanza chiara,peraltro noi, come avviene in queste cir-costanze, abbiamo attivato la proceduraper chiedere all’avvocatura dello Statocirca l’opportunità di costituirci in giudizioe in questo specifico caso l’avvocatura ciha segnalato che non ravvisandosi, nelleipotesi accusatorie, elementi di colpevo-lezza dei funzionari coinvolti non sussi-stessero gli estremi »;

l’interrogante, nel mese di dicembre2013 ha presentato la mozione n. 1-00156in cui venivano richiamate le conclusionidella Commissione De Mistura, istituita nelluglio 2006 con decreto del Ministro del-l’interno pro tempore, Giuliano Amato edil cui rapporto sulla situazione dei centridi identificazione ed espulsione fu depo-sitato il 31 gennaio 2007. Tale rapporto,dopo avere analizzato tutte le criticitàpresenti nei luoghi di detenzione ammini-strativa, concludeva per la necessità diprevedere il « superamento » degli alloracentri di permanenza temporanea ed as-sistenza attraverso il loro « svuotamento ».E tuttavia, le conclusioni della commis-sione De Mistura non trovarono attua-zione –:

una volta fatta piena luce sulla vi-cenda, quali iniziative intenda adottare ilMinistro interrogato affinché in futuronon si ripetano situazioni di scarsa tra-sparenza nella gestione dei centri di iden-tificazione ed espulsione;

quali iniziative intenda adottare pergarantire il periodico monitoraggio daparte delle prefetture delle reali condizionidi vita nei centri, verificando la con-gruenza dei servizi offerti con le conven-zioni in essere, e uniformare ed armoniz-zare i regolamenti e le convenzioni sututto il territorio nazionale, così da assi-curare unità di trattamento nei centri diidentificazione ed espulsione;

se il Ministro interrogato non ritengadi dover assumere iniziative per riformare

l’intera disciplina dell’ingresso, del sog-giorno e dell’allontanamento dei cittadinistranieri, riducendo a misura eccezionale,o comunque del tutto residuale, il tratte-nimento dello straniero ai fini del suorimpatrio, nonché per rivedere la disci-plina di permanenza, al fine di evitare iltrattenimento nei centri di identificazioneed espulsione di coloro che hanno bisognodi protezione, come le vittime di tratta, iminori, i richiedenti asilo;

se la vicenda giudiziaria in atto nonconfermi la necessità di adottare i sugge-rimenti proposti dal rapporto della Com-missione De Mistura del 2006 che preve-devano il superamento dei centri di iden-tificazione ed espulsione ripensando gliattuali strumenti di gestione dell’immigra-zione irregolare che risultano inefficaci eun abbattimento dei tempi di permanenzanei centri di identificazione ed espulsione,oggi inaccettabili per durata ed inutili,oltre il periodo iniziale, all’effettiva iden-tificazione delle persone trattenute.

(5-02700)

Interrogazioni a risposta scritta:

RAMPELLI. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

nella giornata della domenica di Pa-squa, il 20 aprile 2014, nel reparto C2della IV sezione del carcere circondarialedi Lecce nell’ambito dell’incontro convi-viale è scoppiata una rissa, come riportatodalla stampa, tra detenuti ed agenti dipolizia penitenziaria;

nove agenti si sono dovuti recare ininfermeria a causa delle ferite subite;

il carcere di Lecce è notoriamenteuno dei più sovraffollati, tanto che datempo i sindacati denunciano una popo-lazione carceraria di circa milleduecentodetenuti a fronte di una capienza ordina-ria di 650 persone;

nonostante i dirigenti assicurino chela sicurezza è sotto controllo, il personaleè comunque sottodimensionato di circacento unità;

Atti Parlamentari — 12498 — Camera dei Deputati

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la situazione è stata più volte postaall’attenzione del Ministro, anche da partedei numerosi parlamentari che hannoavuto modo di constatare la condizione diinvivibilità di numerose celle di tre lettiprive di alcuno spazio vitale;

alle carenze strutturali hanno fin quisupplito con lodevole buona volontà sia ilpersonale dirigente che gli agenti di cu-stodia;

l’ultimo episodio, tuttavia, non puòlasciare indifferenti, anche in ragione delleprescrizioni europee sinora regolarmentedisattese –:

quali iniziative intenda assumere conriferimento alla situazione del carcere diLecce, come esposta in premessa, sia alfine di garantire ai detenuti di poter viverein condizioni dignitose, sia al fine digarantire la sicurezza degli stessi detenutie di tutto il personale in servizio presso lastruttura. (4-04616)

LOREFICE, GRILLO, DI VITA, CEC-CONI, BARONI, DALL’OSSO, SILVIAGIORDANO e MANTERO. — Al Ministrodell’interno. — Per sapere – premesso che:

in data 16 aprile 2014, in contradaRocciola a Modica, due ignoti a voltocoperto sorprendevano alle spalle il signorPaolo Borrometi all’interno di una pro-prietà di famiglia, mentre era intento adaccudire il suo cane, e lo malmenavanobrutalmente lasciandolo a terra dolorante;Borrometi non ha perso conoscenza ed èriuscito a chiamare i soccorsi; trasportatoin ospedale sono stati esclusi danni gravi,così che dopo qualche ora, e le dovutecure, è stato dimesso; sul caso indaga lapolizia;

i motivi dell’aggressione sono al mo-mento sconosciuti, ma appare lecito ilcollegamento con l’attività lavorativa diBorrometi, 31 anni, laureato in giurispru-denza, giornalista pubblicista, corrispon-dente dell’agenzia AGI e direttore di unatestata online locale; spesso si è occupatodi temi scottanti riguardanti il territorio

ragusano e ai quali la stampa non ha maidato risalto, dalle amministrazioni localipoco trasparenti all’omicidio irrisolto delgiovane Ivano Inglese, impiegato incensu-rato di Vittoria assassinato con diversicolpi di pistola la sera del 20 settembre2012; recentemente Paolo Borrometi èstato ospite della trasmissione televisiva « Ifatti vostri » assieme alla madre di IvanoInglese per lanciare un appello affinchévenisse abbattuto quel muro di omertà edi indifferenza che sembra circondarel’omicidio del giovane vittoriese; in quel-l’occasione il giornalista rivolse paroledure e di sfida verso gli autori del delitto;

già in passato Borrometi ha subitoatti vandalici sulla propria autovettura econtinua ancora oggi a ricevere minaccetramite telefonate anonime;

la Costituzione italiana, all’articolo 4,tutela il diritto al lavoro e definisce comedovere di ogni cittadino lo svolgimento diun’attività o una funzione che concorra alprogresso materiale o spirituale della so-cietà; sempre la Costituzione, all’articolo21, tutela la libertà di stampa e la proteggeda qualsiasi censura, da intendersi inclusaanche quella di tipo mafioso;

in data 8 agosto 2013 con l’interro-gazione a risposta scritta n. 4-01653 ve-niva segnalata la situazione deficitaria alivello di personale e risorse nella poliziadella provincia di Ragusa, chiedendo diovviare a questa carenza che ha portato adun minore presidio sul territorio, e quindial moltiplicarsi di delitti contro la personao il patrimonio;

in data 26 settembre 2013 con l’in-terrogazione a risposta scritta n. 4-01972si segnalava l’esplosione della criminalitànella provincia di Ragusa chiedendo diintensificare l’attività di prevenzione e re-pressione dei fenomeni criminali –:

se sia a conoscenza di quanto espostoin premessa;

quali azioni intenda porre in atto percontrastare la criminalità in provincia diRagusa e se intenda destinare maggiori

Atti Parlamentari — 12499 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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risorse e personale alla polizia al fine diassicurare un continuo ed efficace presidiodel territorio ragusano;

quali misure di sicurezza generali especifiche intenda porre in atto per ga-rantire l’incolumità del signor Paolo Bor-rometi e la continuità del suo lavoro,prezioso per la società siciliana ma ancheper quella nazionale. (4-04625)

NACCARATO. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

il 23 aprile 2014, i carabinieri diCittadella, in collaborazione con i colleghidi Camposampiero, hanno arrestato NerioCorò, 45 anni, di Noventa di Piave (Vene-zia), libero professionista, e Stefano Costa,36 anni, di Bassano (Vicenza), disoccupatoed esponente del Movimento Cinque Stelle;

il provvedimento è stato eseguito,dopo mesi di indagini, su ordinanza dicustodia cautelare emessa dal tribunale diVicenza per i reati di rapina aggravata,porto abusivo di armi, tentata estorsione,sequestro di persona a scopo di estorsione;

i fatti risalgono al mese di novembre2013, quando Corò aveva contattato unimprenditore cinquantaseienne di Campo-sampiero, titolare di una serigrafia, fa-cendo credere di essere intenzionato aconcludere un affare e aveva fissato unappuntamento nel comune di Bassano;

al momento dell’incontro l’imprendi-tore è stato accolto da Costa che, a voltocoperto, si era presentato come apparte-nente alla Guardia di finanza e avevainscenato un arresto;

immobilizzato l’imprenditore, Costalo aveva sequestrato e tratto in auto in unluogo non meglio precisato, dove avrebberivelato di essere affiliato alla ’ndranghetachiedendo 200 mila euro in cambio dellasua liberazione;

dopo il sequestro lampo, la vittimaaveva denunciato l’episodio ai carabinieri,spiegando che conosceva Corò poichéaveva gestito fino a qualche anno fa una

piccola ditta di serigrafia, ora fallita e perquesta ragione aveva accettato di incon-trarlo a Bassano;

i militari dell’Arma hanno subito ini-ziato le indagini, raccogliendo con grandeprofessionalità elementi utili a identificarei responsabili e, al contempo, assicurandouna stretta sorveglianza a favore dell’im-prenditore per garantire la sua sicurezzapersonale sia a casa che in azienda;

nel frattempo, Costa e Corò avevanocontinuato a intimidire l’imprenditore, an-che nei mesi seguenti al sequestro, sino almomento dell’arresto;

la vicenda ha sollevato allarme nellecomunità locali e ha destato forti preoc-cupazioni nelle istituzioni per la partico-lare modalità del sequestro e per il timoreche simili gesti possano ripetersi, mettendoa repentaglio l’incolumità dei cittadini –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti sopra esposti;

quali iniziative di competenza in-tenda adottare, anche attraverso gli ufficiterritoriali del Governo, per prevenire econtrastare simili episodi e garantire lasicurezza dei cittadini. (4-04644)

DI GIOIA. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

in base alla legge 12 luglio 1991,n. 203, sono stati emessi, nel corso degliultimi anni, atti di escomio nei confrontidei signori Antenozio Luigi, Fontanas An-tonio e Melino Pierangelo, affinché rila-sciassero gli alloggi di edilizia sovvenzio-nata, siti in Foggia, le cui assegnazionierano state revocate con decreti prefettizi;

tutte le persone coinvolte hanno pre-sentato circostanziate e documentate re-lazioni sia alla prefettura che all’ammini-strazione comunale, con le quali si ren-deva noto che per ragioni di salute (inalcuni casi con riconosciuta invalidità al100 per cento a causa di malattie percausa di servizio) e per altrettante moti-vate ragioni di difficoltà economiche gli

Atti Parlamentari — 12500 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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stessi erano impossibilitati a lasciare glialloggi non avendo altra alternativa che lastrada;

la prefettura di Foggia ha fatto pre-sente che, stante la normativa attualmentevigente, le richieste di sospensione nonpotevano essere accolte;

la prefettura ha fatto esplicito rife-rimento alla delibera CIPE del 20 dicem-bre 2001, precisando che la decadenzadell’assegnazione avviene automaticamentealla data di cessazione dell’incarico diservizio che ha determinato l’assegnazionedell’alloggio;

in una nota ad uno degli interessatila prefettura ha comunicato che, ai primidel mese di maggio 2014, qualora l’alloggiofosse ancora occupato procederà, con l’as-sistenza della forza pubblica, al rientro inpossesso;

tale comunicazione è avvenuta nono-stante che, con nota prot. 17499 in data 24febbraio 2014, lo stesso sindaco di Foggia,Gianni Mongelli, avesse richiesto la so-spensione del provvedimento di revocaalloggio per i VV. Ff. Antenozio Luigi,Fontanas Antonio e Melino Pierangelo, inbase alle certificate e serie motivazioni disalute nonché circostanziate ragioni dinatura economica;

nella stessa comunicazione, il sindacofaceva presente che, al momento, da partedell’ente locale, non vi era possibilità ditrovare un’altra idonea sistemazione –:

se non si ritenga necessario e urgentesospendere i procedimenti di cui alle pre-messe al fine di trovare soluzioni alterna-tive e decorose per i signori Antenozio,Fontanas e Melino che hanno svolto concoscienza la loro professione al serviziodei cittadini;

se non si ritenga, in ogni caso, incivileper il nostro Paese pensare di sfrattaredelle persone, da un alloggio oltretuttopubblico, riconosciute invalide al 100 percento ignorando che le stesse hanno con-

tratto una malattia per cause di servizio oche si trovino in documentate difficoltàeconomiche;

se s’intenda, di conseguenza, pro-muovere una revisione delle norme inquestione al fine di riconoscere, in deter-minati e documentati casi, come quelliall’esame, che alle persone interessate siadata la possibilità di continuare a usu-fruire dell’alloggio assegnato, restituendoloro la dignità e i diritti che si sonoconquistati con un lavoro al servizio del-l’intera comunità. (4-04648)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta scritta:

GIORGIA MELONI. — Al Ministro del-l’istruzione, dell’università e della ricerca. —Per sapere – premesso che:

non accenna a trovare soluzione laannosa questione dei ricercatori in attesadi presa di servizio (RAP) più noti come« ricercatori fantasma », vale a dire vinci-tori di concorsi per la specializzazionemedica che si sono visti poi rifiutarel’assunzione;

questi ricercatori hanno vinto deiregolari concorsi, banditi da università« virtuose », vale a dire quelle universitàche non hanno superato la soglia del 90per cento nel rapporto tra la spesa per gliassegni fissi e il fondo di finanziamentoordinario, alle quali è stata riconosciuta lafacoltà di effettuare assunzioni;

tuttavia, in alcuni casi, tra l’emana-zione del bando e l’espletamento del con-corso è trascorso troppo tempo, in molticasi addirittura due anni, e nel frattempol’università è diventata « non virtuosa » enon può procedere all’assunzione del vin-citore del concorso, salvo che torni arispettare i parametri di virtuosità;

nel frattempo, nella realtà spesso ac-cade che il ricercatore non assunto, afronte di un compenso trascurabile, svolga

Atti Parlamentari — 12501 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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regolarmente le lezioni e gli appellid’esame, segua le tesi di laurea e facciaricerca nel tempo che rimane disponibile,di fatto contribuendo al funzionamentodell’università;

gli atenei più colpiti, dal punto divista numerico, da questo triste fenomenosono Bari e Trieste, nei quali risultanorispettivamente 32 e 28, e a Bari esisteaddirittura il caso di un ricercatore il cuiconcorso è stato bandito nel 2005, il quale,dopo una lunga serie di problematiche chene hanno ritardato l’assunzione, si è ri-trovato sotto la « tagliola » della legge checonsente le assunzioni solo agli ateneivirtuosi;

è opportuno precisare che non tutti iricercatori in attesa di presa di serviziosono uguali: esistono quelli di I tipo, che« possono » essere assunti (nel senso che lalegge non lo vieta: sono i vincitori di posticofinanziati o interamente finanziati dalMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca, e quelli di II tipo, che « nonpossono » essere assunti (per via dellafamosa legge n. 1 del 2009);

l’assunzione dei ricercatori in attesadi presa di servizio di I tipo è a discre-zione dei rettori, e nella maggior parte deicasi, essi sono stati assunti, spesso « sca-valcando » i ricercatori in attesa di presadi servizio di II tipo, i quali avevano vintoil concorso ben prima di loro –:

quali iniziative di competenza in-tenda assumere al fine di consentire l’as-sunzione di questi ricercatori, ingiusta-mente penalizzati da lungaggini burocra-tiche, riconoscendo il loro diritto al lavoroin forza della regolarità della proceduracon la quale essi hanno vinto il proprioconcorso. (4-04617)

D’UVA, VACCA e SILVIA GIORDANO.— Al Ministro dell’istruzione, dell’universitàe della ricerca. — Per sapere – premessoche:

in conformità con le disposizioni le-gislative in materia di accesso ai corsi di

laurea a numero programmato, per l’annoaccademico 2014-2015, l’ammissione deicandidati ai corsi di cui all’articolo 1,comma 1, lettera a) della legge 2 agosto1999, n. 264, avviene a seguito di supera-mento di apposita prova sulla base delledisposizioni assunte con apposito decretoministeriale;

il decreto ministeriale del 5 febbraio2014, n. 85, ha disciplinato, così comeprevisto dalla legge 2 agosto 1999, n. 264,le modalità e i contenuti delle prove diammissione ai corsi di laurea e laureamagistrale a ciclo unico ad accesso pro-grammato a livello nazionale per l’annoaccademico 2014-2015;

così come disposto dall’articolo 2 delcitato decreto ministeriale « la prova diammissione ai corsi di laurea magistrale inmedicina e chirurgia e in odontoiatria eprotesi dentaria, alla quale partecipano icandidati comunitari, i candidati non co-munitari di cui all’articolo 26 della leggen. 189 del 2002 citata in premessa e icandidati non comunitari residenti al-l’estero, è unica per entrambi i corsi ed èdi contenuto identico sul territorio nazio-nale »;

l’articolo 12 del decreto ministerialedel 5 febbraio 2014, n. 85 prevede espres-samente che i bandi di concorso delleuniversità, emanati con decreto rettoraleentro il giorno 7 febbraio 2014, devonoprevedere disposizioni atte a garantire latrasparenza di tutte le fasi del procedi-mento, ai sensi della legge n. 241 del 1990e successive modificazioni;

per l’anno accademico 2014-2015 laprova di ammissione ai corsi di medicinae chirurgia, odontoiatria e protesi denta-ria, è stata fissata, a norma dell’articolo 9del decreto ministeriale del 5 febbraio2014, n. 85, in data 8 aprile 2014, sca-denza unica per tutto il territorio nazio-nale;

il test di medicina e odontoiatria chesi è svolto l’8 aprile 2014 su tutto ilterritorio nazionale è stato oggetto di di-verse segnalazioni circa presunte irregola-

Atti Parlamentari — 12502 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

Page 41: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

rità circa le procedure da adottare in temadi trasparenza, ma è presso l’universitàdegli studi di Bari che si riscontra il fattopiù grave in termini di violazione delleessenziali e inderogabili norme a garanziadella regolarità delle prove di ammissione;

secondo quanto denunciato dalle piùrilevanti testate giornalistiche nazionali e,in particolare, dalle associazioni studente-sche « UDU » e « RETE », presso l’univer-sità di degli studi di Bari, è stata riscon-trata una grave violazione del materialeministeriale oggetto della prova di ammis-sione, con l’apertura di un plico primadell’ingresso dei candidati all’interno del-l’aula selezionata quale sede del test diaccesso, e all’interno del quale sarebberostate rinvenute solamente 49 delle 50 bu-ste contenute al suo interno;

data l’assoluta gravità di tali fatti, esu espressa richiesta della commissioneesaminatrice dell’università del capoluogopugliese, la Digos ha celermente avviatoun’inchiesta, con l’ipotesi di reato di furtofinalizzato alla truffa, dal momento che,così come accertato nel corso delle primeindagini, il plico in oggetto mostravaun’evidente alterazione nelle modalità dichiusura;

con propria nota, in data 11 aprile2014, il Ministero dell’istruzione dell’uni-versità e della ricerca ha confermato chea seguito dei fatti avvenuti presso l’uni-versità degli studi di Bari, si è procedutoall’immediato approfondimento del caso, atutela dell’interesse degli oltre 63.000 can-didati che hanno effettuato la prova;

dalle prime verifiche, nonché dallarelazione fornita dall’ateneo, è emersocome dall’analisi dei pacchi di materialerelativi alla prova di medicina, in custodiapresso la stazione dei carabinieri localefino al trasferimento nella facoltà conmezzo dell’Ateneo di Bari, la commissioneha potuto riscontrare che « uno dei pacchipresentava il sigillo integro ma il nastro daimballaggio scollato e ha chiesto l’inter-vento della Polizia di Stato per i dovuticontrolli. Alla presenza degli studenti èstato verificato che il pacco conteneva 49buste anziché 50 come previsto »;

così come riportato dal quotidiano LaRepubblica, in data 17 aprile 2014, sarebbegià pronta una « class action » al fine diottenere l’annullamento del test di ammis-sione, e sottoscritta da oltre 500 candidatiche avrebbero così già aderito al maxiricorso –:

quali iniziative, per quanto di com-petenza, intenda assumere qualora le graviirregolarità esposte in premessa venisseroconfermate al termine degli accertamentidella magistratura attualmente in essere;

quali iniziative di competenza in-tenda assumere al fine di impedire che taliviolazioni possano verificarsi nel corsodelle prove di ammissione ai corsi dilaurea e laurea magistrale a ciclo unico adaccesso programmato a livello nazionaleper gli anni successivi. (4-04645)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

GEBHARD, ALFREIDER, PLANGGER,SCHULLIAN e OTTOBRE. — Al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

la Corte di giustizia europea, con lasentenza del 10 giugno 2010, riguardante lecause riunite C395/08 e C396/08, ha stabi-lito che la normativa italiana sul part-timedi tipo verticale viola il divieto di discrimi-nazione stabilito dalla direttiva 98/81/CE,in vigore dal 1997, in quanto esclude i pe-riodi non lavorati dei lavoratori a tempoparziale di tipo verticale ciclico dal calcolodell’anzianità contributiva necessaria peracquisire il diritto alla pensione;

la Corte di giustizia europea, purriconoscendo l’applicabilità del principiopro rata temporis, ha affermato che taleprincipio non è applicabile alla determi-nazione della data di acquisizione deldiritto alla pensione, in quanto questadipende esclusivamente dall’anzianità con-tributiva maturata dal lavoratore e questaanzianità deve corrispondere alla durata

Atti Parlamentari — 12503 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

Page 42: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

effettiva del rapporto di lavoro e non allaquantità di lavoro fornita nel corso delrapporto stesso;

l’Italia ha recepito la direttiva comu-nitaria con il decreto legislativo 25 feb-braio 2000, n. 61, prevedendo all’articolo4 il divieto di discriminazione sopra citato;conseguentemente l’esclusione dei periodinon lavorati ai fini del calcolo pensioni-stico si risolve, in una disparità di tratta-mento tra i lavoratori a tempo parziale ditipo verticale ciclico e i lavoratori chehanno optato per quello di tipo orizzon-tale, i quali sarebbero posti in una situa-zione più vantaggiosa per una durata dilavoro che è però equivalente;

il principio di non discriminazionetra lavoratori a tempo parziale e lavoratoria tempo pieno, sancito dall’articolo 4 deldecreto legislativo 61 del 2000 implica,quindi, che l’anzianità contributiva utile aifini della determinazione della data diacquisizione del diritto alla pensione siacalcolata per il lavoratore a tempo par-ziale come se egli avesse occupato unposto a tempo pieno, prendendo integral-mente in considerazione anche i periodinon lavorati;

questo già avviene per i lavoratori delpubblico impiego, passati all’INPS dall’exINPDAP, ai quali viene riconosciuto perintero, ai fini pensionistici, anche il part-time di tipo verticale ciclico, ai sensidell’articolo 8, comma 2, della legge 29dicembre 1988, n. 554, ma non per ilavoratori del settore privato –:

si ritenga opportuno assumere ogniiniziativa di competenza per dare attua-zione alla sentenza della Corte di giustiziaeuropea del 10 giugno 2010, chiarendo chel’articolo 8, comma 2, della legge 29 di-cembre 1988, n. 554, debba applicarsi atutti i lavoratori e facendo si che l’INPSadotti i provvedimenti conseguenti.

(5-02696)

Interrogazioni a risposta scritta:

MOSCATT. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali, al Ministro dell’istru-

zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

con la legge di stabilità 2014, al finedi consentire di risolvere i problemi oc-cupazionali connessi alla gestione dei ser-vizi di pulizia e ausiliari delle istituzioniscolastiche ed educative statali e degli entilocali, è stata garantita la prima prorogadei contratti per l’acquisto di servizi dipulizia e di altri servizi ausiliari in queiterritori in cui non è stata attivata laconvenzione CONSIP;

il decreto legge 6 marzo 2014, n. 16,recante « disposizioni urgenti in materia difinanza locale, nonché misure volte a ga-rantire la funzionalità dei servizi svoltinelle istituzioni scolastiche, con l’articolo 9proroga nuovamente detti contratti al 31marzo al fine di individuare le giustesoluzioni per la continuazione del servizioe la salvaguardia dei tanti posti di lavoro;

in data 28 marzo 2014 è stato sot-toscritto un accordo tra il Governo, rap-presentanti delle aziende e sindacati fina-lizzato a salvaguardare il servizio di pu-lizia nelle scuole e quindi il personaleimpegnato;

l’interpretazione di tale accordo, inalcuni territori della Sicilia, sta creandodisfunzioni nei servizi e serie problemati-che ed incertezza per i lavoratori. Leaziende aggiudicatrici dell’appalto infattigarantiscono un numero di ore nettamenteinferiore a quelle necessarie per la puliziae i dirigenti scolastici manifestano seriedifficoltà nell’organizzazione del servizio.Inoltre, poco chiare sono le informazionirispetto al prosieguo del servizio e allemodalità in cui questo si sostanzierà e sucome verranno realmente impegnati i la-voratori;

la situazione rischia di compromet-tere il regolare svolgimento dell’attivitàdidattica a causa delle precarie situazioniigieniche che si stanno creando in nume-

Atti Parlamentari — 12504 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

Page 43: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

rosi plessi scolastici e crea di certo preoc-cupazione ed allarmismi tra i lavoratoriinteressati –:

quali interventi intenda intrapren-dere il Governo per garantire il perfettorispetto dell’accordo nei territori interes-sati;

se non si ritenga necessario avviareuna verifica attraverso il tavolo di moni-toraggio istituito nell’accordo del 28 marzo2014;

quali interventi si intendano porre inessere per esplicitare in maniera chiara edunivoca il programma di sviluppo previstonell’accordo citato. (4-04621)

GIULIETTI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

l’articolo 1, commi 1 e 2, della legge4 novembre 2010, n. 183, tratta il temadell’accesso anticipato al pensionamentoper gli addetti alle lavorazioni particolar-mente faticose e pesanti;

possono fruire di deroga rispetto allenormative vigenti in materia di previ-denza, ed accedere alla pensione antici-pata con requisiti agevolati i lavoratori cheabbiano le seguenti condizioni:

a) lavoratori a turni, di cui all’ar-ticolo 1, comma 2, lettera g), del decretolegislativo 8 aprile 2003, n. 66, che pre-stano la loro attività nel periodo notturnocome definito alla lettera d) del predettocomma 2, per almeno 6 ore per un nu-mero minimo di giorni lavorativi all’annonon inferiore a 78, per coloro che matu-rano i requisiti per l’accesso anticipato nelperiodo compreso tra il 1o luglio 2008 e il30 giugno 2009 e non inferiore a 64, percoloro che maturano i requisiti per l’ac-cesso anticipato dal 1o luglio 2009;

b) lavoratori che prestano la loroattività per almeno tre ore nell’intervallotra la mezzanotte e le cinque del mattinodi cui all’articolo 1, comma 2, lettera d),

del predetto decreto legislativo n. 66 del2003, per periodi di lavoro di durata pariall’intero anno lavorativo;

sia nell’applicazione della norma, chenella gestione pratica e concreta, i lavo-ratori impegnati in lavorazioni che richie-dono la turnazione in 3 turni (mattino,pomeriggio, notte) a ciclo continuo com-presi sabati e domeniche con riposi com-pensativi a scorrimento, sono fortementepenalizzati in quanto vi sono dei parame-tri assolutamente incompatibili con l’effet-tiva possibilità dei lavoratori di poter be-neficiare delle agevolazioni di cui sopra edinfatti i lavoratori che effettuano tali la-vorazioni hanno contrattualmente e legal-mente il diritto a beneficiare di 4 setti-mane di ferie, 4 giorni di festività sop-presse e 76 ore di riduzione di orario daCCNL e dei fermi relativi ai riposi com-pensativi, che riducono il numero di gior-nate effettivamente da lavorare; questocomporta che il lavoratore che lavoracontinuamente con i soli fermi dovuti haun numero di giorni lavorativi che mate-rialmente non consentono di raggiungere ilIII scaglione che prevede 78 notti, né il IIscaglione che prevede 71 notti, mentre il Iscaglione è raggiungibile solo a condizioneche il lavoratore abbia la massima co-stanza al lavoro (assenza di malattie, in-fortuni, maternità, e altro);

appare quindi evidente da quantosopra illustrato che se la legge deve daredegli effettivi benefici a questi lavoratori, iparametri indicati, a meno che non sivoglia che i lavoratori facciano turnazionied orari di lavoro non conformi allenorme vigenti e non previsti dal CCNL,devono essere rivisti al ribasso, calcolan-doli cioè tenendo conto di quanto pre-scritto dalle leggi (pause di 11 ore tra unturno e l’altro e riposi settimanali) e suquesti occorre determinare il beneficioanche graduale in relazione alle nottieffettivamente fatte;

un’altra incongruenza sta nella pos-sibilità di accedere al beneficio quando unlavoratore ha effettuato negli ultimi diecianni almeno 7 anni con uno dei requisiti

Atti Parlamentari — 12505 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

Page 44: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

e l’ultimo anno deve essere fatto intera-mente con i requisiti di cui sopra; allostesso modo il diritto viene negato allavoratore che magari per 40 anni hasempre effettuato l’orario a ciclo continuo,raggiungendo sempre i requisiti previsti, epoi a causa di eventi esterni (infortunio,malattia, invalidità e altro) nell’ultimoanno non è riuscito a raggiungere i me-desimi requisiti con ciò perdendo la pos-sibilità del beneficio –:

se e quali iniziative il Governo in-tenda assumere per chiarire e modificarela norma, tenendo conto del reale svolgersidi questo particolare regime di orario(turnazione in tre turni) molto gravoso peri lavoratori, e dare una adeguata rispostaalle loro aspettative. (4-04633)

MARANTELLI. — Al Ministro del lavoroe delle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

in data 27 febbraio 2014 il commis-sario straordinario di Livingston SPA in a.s. ha richiesto la cassa integrazione gua-dagni straordinaria/mobilità – Vettori Ae-rei, nel quadro dell’accordo governativoprevisto dal 1o ottobre 2012 al 31 settem-bre 2014, per il periodo della domanda 1aprile 2014 – 30 settembre 2014, che adoggi non risulta concessa –:

quali ragioni stiano ritardando lafirma del cassa integrazione guadagnistraordinaria medesima. (4-04636)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

MASSIMILIANO BERNINI, DELLAVALLE, VIGNAROLI, PETRAROLI, BE-NEDETTI, L’ABBATE, GAGNARLI e TO-

FALO. — Al Ministro delle politiche agri-cole alimentari e forestali. — Per sapere –premesso che:

l’ape è un insetto pronùbo che svolgeun importantissimo ruolo riguardo il man-tenimento della bio-diversità vegetale, siatra le piante coltivate che quelle sponta-nee;

il continuo contatto con l’ambienteche caratterizza l’operato delle api chesvolgono attività bottinatrice, favoriscel’accumulo all’interno dell’alveare delle so-stanze con le quali le api stesse entrano incontatto, rendendo l’alveare una preziosafonte di informazioni circa la presenza disostanze inquinanti;

secondo un recente allarmante rap-porto di Greenpeace, in tutta Europa ilpolline con il quale entrano in contatto leapi è altamente inquinato da un « pesantecocktail di pesticidi tossici » tra i qualimolti neonicotinoidi;

alla luce di quanto riscontrato dalnuovo rapporto sulla contaminazione delpolline, Greenpeace invita la Commissioneeuropea e i Governi nazionali a vietarecompletamente l’utilizzo dei pesticidiclothianidin, imidacloprid, thiamethoxame fipronil, attualmente sottoposti a undivieto temporaneo e a vietare gli altripesticidi dannosi per api e altri impolli-natori (compresi clorpirifos, cipermetrinae deltametrina);

l’11 febbraio 2014, con primo firma-tario deputato Bernini Massimiliano, èstata depositata una proposta di legge A.C.2069 « concernente la disciplina dell’usodei fitofarmaci nell’apicoltura » dove sivietano, in qualunque periodo dell’anno, itrattamenti antiparassitari condotti conl’utilizzo di prodotti fitosanitari ed erbicidia base di neonicotinoidi –:

se sia al corrente del rapporto pub-blicato da Greenpeace e quali misure ur-genti siano in programma per ovviare alpericolo ambientale provocato dall’utilizzodei pesticidi. (5-02702)

Atti Parlamentari — 12506 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

Page 45: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

Interrogazioni a risposta scritta:

GAGNARLI, BENEDETTI, MASSIMI-LIANO BERNINI, GALLINELLA, L’AB-BATE, LUPO e PARENTELA. — Al Mini-stro delle politiche agricole alimentari eforestali, al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare, al Ministrodello sviluppo economico, al Ministro dellasalute, al Ministro delle infrastrutture e deitrasporti. — Per sapere – premesso che:

in data 30 ottobre 2013 il Sottose-gretario alle politiche agricole alimentari eforestali pro tempore, Giuseppe Casti-glione, rispondendo all’interrogazionen. 5-00585 (Gagnarli e altri) confermavala necessità di emanazione del decretointerministeriale previsto dall’articolo 52,comma 2-bis, del decreto-legge n. 83 del2012, convertito dalla legge n. 134 del2012, atto a stabilire le caratteristiche e lemodalità di impiego del « digestato » (sot-toprodotto derivante dalle centrali a bio-gas) come fertilizzante, nonché le relativemodalità di classificazione delle operazionidi disidratazione, sedimentazione, chiari-ficazione, centrifugazione ed essiccatura;

nella risposta si evidenzia che gliuffici competenti del Ministero delle poli-tiche agricole alimentari e forestali avreb-bero già elaborato una proposta condivisa,dal punto di vista tecnico, con le regioni econ le amministrazioni centrali coinvoltesui vari aspetti della problematica, sullaquale si è in attesa delle determinazionidel Ministero dell’ambiente e della tuteladel territorio e del mare, necessarie al finedella formalizzazione del concerto previstoper l’emanazione;

vengono altresì citati studi scientificidai quali emergerebbe l’assenza di ele-menti pericolosi PTEs ed inquinanti POPsnel digestato ottenuto da sottoprodottid’origine vegetale, derivanti dai processi ditrasformazione dell’industria agroalimen-tare, a fronte di altri studi scientificialtrettanto autorevoli, citati nell’atto disindacato ispettivo, in base ai quali, invece,vengono segnalati potenziali rischi igieni-co-sanitari legati all’uso di digestati come

fertilizzanti, ad esempio alimentando ifermentatori a biogas con mais colpito daaflatossine;

a fronte di tale discordanza tra di-versi studi scientifici al riguardo, appareancor più opportuna l’emanazione del de-creto interministeriale che ne regoli lecorrette modalità di impiego come ferti-lizzante/ammendante;

il sottosegretario pro tempore, inoltre,esprimeva la volontà del Governo Letta diintegrare le linee guida nazionali sullefonti rinnovabili, introducendo ulterioriallegati tecnici riguardanti gli impiantialimentati da altre fonti rinnovabili, ivicompresi gli impianti a biogas; tali lineeguida prevedono il monitoraggio sulla con-creta applicazione in ambito regionale an-che allo scopo di valutare le eventualiproposte degli enti territoriali rivolte al-l’implementazione della normativa stessa,sia per quanto riguarda gli aspetti ammi-nistrativi-procedimentali, sia per quantoriguarda la parte più tecnica;

a parere degli interroganti il moni-toraggio sulla normativa regionale èquanto mai necessario, posto che recen-temente la Lombardia ha emanato dellelinee guida (delibera di giunta del 18aprile 2012, n. 9/3298) volte a favorire gliimpianti che utilizzano biomasse agricole/reflui zootecnici, consentendo loro di im-piegare per il funzionamento dei biodige-stori anche altre biomasse, costituite darifiuti, senza contestualmente imporrel’utilizzo di tutti i presidi impiantisticinecessari ad evitare impatti negativi sul-l’ambiente come, viceversa, imposto dallanormativa vigente agli impianti che trat-tano esclusivamente biomasse costituite darifiuti;

nella fattispecie, con l’emanazionedelle suddette linee guida, la regione Lom-bardia ha ammesso lo spandimento comefertilizzante del digestato ottenuto utiliz-zando anche parzialmente rifiuti quali laFORSU (frazione organica del rifiuto so-lido urbano) come operazione di recupero,richiamando impropriamente per lo span-dimento le norme imposte dal decreto

Atti Parlamentari — 12507 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

Page 46: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

legislativo n. 99 del 1992, che non sonoapplicabili, in quanto riferite esclusiva-mente allo spandimento in agricoltura deifanghi di depurazione –:

se i Ministri interrogati, alla luce diquanto riportato in premessa, possanorendere noti i motivi del ritardo nellapredisposizione ed emanazione del decretointerministeriale previsto dall’articolo 52,comma 2-bis, del decreto-legge n. 83 del2012, convertito dalla legge n. 134 del2012, atto a stabilire le caratteristiche e lemodalità di impiego del « digestato » comefertilizzante;

quale sia lo stato di attuazione delleintegrazioni alle linee guida nazionali sullefonti rinnovabili, con particolare riferi-mento agli allegati integrativi riguardantigli impianti a biogas, nonché il risultato adoggi del monitoraggio che le linee guidanazionali prevedono sulle normative regio-nali, sia per quanto riguarda gli aspettiamministrativi-procedimentali, sia perquanto riguarda la parte più tecnica.

(4-04641)

OLIVERIO. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali. — Per sapere– premesso che:

la Gazzetta del Sud del 31 marzo 2014riporta che in località Trentacapilli, nelcomune di Pizzo, territorio ad alta valenzaagricola, i residenti da qualche settimanasono particolarmente preoccupati dallapresenza di branchi di cinghiali che siavvicinano fino alle zone periferiche del-l’abitato che stanno causando ingentidanni alle colture agricole e agli alleva-menti di animali da pascolo;

terreni coltivati con grande cura sonofatti oggetto di una continua devastazionecon grande sconforto dei proprietari, lecui lamentele e denunce sono cadute nelvuoto;

molte sono state le segnalazioni in-viate al dipartimento caccia e forestazionedella provincia, anche se a tutt’oggi nonrisultano avere avuto effetti positivi;

i danni arrecati all’agricoltura dallafauna selvatica negli anni hanno raggiuntonotevoli dimensioni impattando negativa-mente sulle attività economiche delle im-prese agricole e zootecniche;

la fauna selvatica, e in particolare icinghiali, in queste comunità risulta note-volmente diffusa determinando un peri-colo non solo per gli equilibri dell’ecosi-stema, ma anche per la popolazione chevede pregiudicata la propria tranquillità;

l’adozione dei necessari ed adeguatiprovvedimenti eviterebbe anche la possi-bilità che si manifestino tra i proprietariepisodi anche violenti guidati solo dallarabbia –:

se il Ministro interrogato, per quantodi competenza, intenda adottare al piùpresto adeguate iniziative anche normativevolte a prevedere indennizzi per il dannosubito dagli agricoltori e dagli allevatori incasi come quelli di cui in premessa, inte-ressati da tale problematica, in considera-zione anche del fatto che molte famiglietraggono la loro unica fonte di sostenta-mento dalla coltivazione dei terreni edall’allevamento del bestiame;

se i fatti esposti in premessa nonconsiglino l’opportunità di promuovereiniziative per quanto di competenza tesead offrire garanzie di sicurezza ai cittadinie di salvaguardia delle attività economichedel settore agricolo e zootecnico, garan-tendo un giusto equilibrio tra la presenzadella fauna selvatica protetta e quella degliallevatori che attraverso la loro operasostengono le proprie famiglie e conser-vano e valorizzano il territorio. (4-04642)

* * *

SALUTE

Interrogazioni a risposta scritta:

COVA. — Al Ministro della salute, alMinistro delle politiche agricole alimentarie forestali, al Ministro dell’interno. — Persapere – premesso che:

a partire dall’anno 2002 l’Italia si èdotata di una banca dati nazionale certi-

Atti Parlamentari — 12508 — Camera dei Deputati

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ficata con tutti i dati dell’anagrafe nazio-nale bovina; tutti i bovini vengono identi-ficati e tracciati;

andando a vedere i dati riportatinella banca dati nazionale sui capi bovinie bufalini che sono stati oggetto di furti/smarrimenti in alcune regioni italiane eripetute negli anni, l’interrogante ha rile-vato che:

in regione Calabria nell’anno 2002sono stati oggetto di furti/smarrimenti2.095 capi, nel 2004 3.739 capi, nel 20064.649 capi, nel 2008 11.624 capi, nel2010 4.196 capi, nel 2012 4.691 capi enel 2013 4.805 capi. Nella banca datinazionale viene indicata una consistenzadi circa 103.000 capi presenti all’anno inregione Calabria;

in regione Campania nell’anno2002 sono stati oggetto di furti/smarri-menti 845 capi bovini o bufalini, nel 20043.120 capi, nel 2006 2.531, nel 2008 3.590capi, nel 2010 2.478 capi, nel 2012 2.660capi e nel 2013 2.204 capi. Nella bancadati nazionale viene indicata una consi-stenza di circa 450.000 capi presenti al-l’anno in regione Campania;

in regione Sicilia nell’anno 2002sono stati oggetto di furti/smarrimento6.291 capi bovini o bufalini, nel 200411.467 capi, nel 2006 13.284 capi, nel 200812.877 capi, nel 2010 9.826 capi, nel 20129.671 capi, nel 2013 10.451 capi. Nellabanca dati nazionale viene indicata unaconsistenza di circa 340.000 capi presentiall’anno in regione Sicilia;

in regione Lombardia nell’anno2002 sono stati oggetto di furti/smarri-menti 47 capi bovini o bufalini, nel 2004316 capi, nel 2006 563 capi, nel 2008 399capi, nel 2010 392 capi, nel 2012 683 capi,nel 2013 521 capi. Nella banca dati na-zionale viene indicata una consistenza dicirca 1.480.000 capi presenti all’anno inregione Lombardia;

in regione Puglia nell’anno 2002sono stati oggetto di furti/smarrimenti1.528 capi bovini o bufalini, nel2004 2.890 capi, nel 2006 1.655 capi, nel

2008 2.399 capi, nel 2010 1.758 capi, nel2012 2.254 capi, nel 2013 2.120 capi. Nellabanca dati nazionale viene indicata unaconsistenza di circa 175.000 capi presentiall’anno in regione Puglia;

in regione Emilia Romagna nel-l’anno 2002 sono stati oggetto di furti/smarrimenti 180 capi bovini o bufalini.Nel 2004 sono stati oggetto di furti/smar-rimenti 527 capi, nel 2006 605 capi, nel2008 503 capi, nel 2010 664 capi, nel 2012314 capi, nel 2013 552 capi. Nel banca datinazionale viene indicata una consistenzadi circa 560.000 capi presenti all’anno inregione Emilia Romagna;

in regione Veneto nell’anno 2002sono stati oggetto di furti/smarrimento 203capi bovini o bufalini, nel 2004 348 capi,nel 2006 672 capi, nel 2008 334 capi, nel2010 126 capi, nel 2012 177 capi, nel 2013209 capi. Nella banca dati nazionale vieneindicata una consistenza di circa 750.000capi presenti all’anno in regione Veneto;

nel solo anno 2008 nelle regioni Ca-labria, Campania, Sicilia, Puglia sono statirubati o smarriti circa 30.490 capi su unpatrimonio di 1.068.000 capi. Mentre nellostesso anno nelle regioni Lombardia, Ve-neto, Emilia Romagna sono stati rubati osmarriti circa 1.236 capi su 2.790.000 capi.Appare evidente che esistano dei seri pro-blemi in queste regioni di tracciabilità eidentificazione degli animali;

il furto/smarrimento di un consi-stente numero di capi bovini/bufalini inalcune regioni mette a rischio la sicurezzae anche la tracciabilità dei prodotti ali-mentari di origine animale non solo diquelle regioni ma di tutto il sistema ali-mentare italiano –:

quali iniziative il Governo abbiamesso in atto o intenda mettere in atto inrelazione al furto/smarrimento di capibovini/bufalini così consistente in alcuneregioni (Calabria circa 5 per cento, Cam-pania circa 1 per cento, Sicilia circa 3 percento, Puglia circa 1,5 per cento) a frontedi altre regioni con un patrimonio bovino/bufalino più consistente ma con furti/

Atti Parlamentari — 12509 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

Page 48: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

smarrimenti nettamente più bassi (Lom-bardia circa 0,04 per cento, Veneto circa0,03 per cento, Emilia Romagna circa 0,1per cento);

quali interventi si intendano metterein atto per evitare che la filiera dalla carneperda una parte consistente della propriatracciabilità a garanzia della salubrità esanità degli alimenti di origine bovina ebufalina;

quali interventi siano stati messi inatto o verranno messi in atto per garantire« le buone pratiche » di gestione degli ani-mali e dare attuazione alle norme sulbenessere animale;

se risulti quali interventi siano statimessi in atto negli allevamenti che ripe-tutamente hanno denunciato smarrimenti/furti;

quali interventi siano stati messi inatto per prevenire le macellazioni abusive;

quali azioni di verifica e controllosiano state messe in atto da parte deicompetenti organi di fronte a casi cosìconsistenti di danni al patrimonio zootec-nico italiano e alla sanità e salubrità deglialimenti;

se siano state fatte verifiche su pa-gamenti PAC e di contributi sulla produ-zione latte negli allevamenti che hannodichiarato continui e costanti furti o smar-rimenti;

se le aziende interessate da questifurti o smarrimenti abbia la consistenza dicapi per produrre la propria quota lattenonostante tali furti e smarrimenti;

se le aziende interessate abbiano af-fittato o venduto parte della propria« quota latte » dal 2002 al 2013. (4-04626)

CIPRINI e GALLINELLA. — Al Ministrodella salute. — Per sapere – premesso che:

l’articolo 32 della Costituzione tutelail diritto alla salute come bene assoluto ediritto inviolabile;

il legislatore con la legge istitutiva delsistema sanitario nazionale (legge n. 833del 1978) ha previsto le modalità di at-tuazione da parte delle strutture pubblichedei servizi sanitari diretti al soddisfaci-mento della richiesta da parte del citta-dino;

per garantire il fondamentale dirittoalla salute, essenziale importanza rivestenon soltanto la cura dei pazienti ma anchela prevenzione delle malattie e dei fattoridi rischio di eventuali « ricadute » o co-siddette « recidive » attraverso gli stru-menti dello screening preventivo e di con-trollo che devono avvenire in tempi ragio-nevoli con le liste di attesa presenti nellestrutture sanitarie;

recentemente in Umbria sempre piùspesso vengono denunciati sulla stampalocale criticità in merito ai tempi di ero-gazione delle prestazioni sanitarie (ancheper visite di controllo di routine o peralcune visite specialistiche collegate a co-muni patologie cardio-vascolari) e di ac-cesso alle cure richieste dal cittadino-paziente (liste di attesa);

il Giornale dell’Umbria del 16 aprile2014 ha raccolto la denuncia di una donnaperugina che, dopo aver ricevuto la co-municazione di una diagnosi di noduli alseno, si è rivolta al centro unico di pre-notazione dell’Ausl di Perugia per richie-dere una mammografia di controllo; allastessa è stato detto che il primo postodisponibile è per l’agosto del 2015 a Ca-stiglione del Lago (PG); per fare il mede-simo esame a Perugia avrebbe dovutoattendere addirittura a dicembre 2015,circa un anno dopo il tempo massimo;

anche il Corriere dell’Umbria del 16aprile 2014 ha raccolto la denuncia di unalettrice perugina che chiesto la prenota-zione di una visita sanitaria per un « eco-cuore » (tecnicamente un ecocardio-gramma) di controllo e ha ottenuto lavisita per dicembre 2014 (tra ben ottomesi);

la lettrice del Corriere conclude spie-gando che « È naturale così che chi ha lapossibilità economica si rivolge ai privati »;

Atti Parlamentari — 12510 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

Page 49: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0218/leg.… · 218. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni:

a tal proposito il recente atto diindirizzo approvato dalla giunta regionaleumbra prevede che la Attività libero pro-fessionale intramuraria « non deve essereconcorrenziale nei confronti del sistemasanitario nazionale » e « non può essereutilizzata come strumento per la riduzionedelle liste d’attesa » (Corriere dell’Umbriadel 16 aprile 2014);

altre fonti giornalistiche (Il Messag-gero Umbria del 13 febbraio 2014 e del 6aprile 2014) riferiscono di liste di attesa,sia in ospedale che all’Usl Umbria 2, chevanno da sei mesi a un anno: si parla diliste bloccate e attese per una visita spe-cialistica « che farebbero perdere la pa-zienza anche al biblico Giobbe con riper-cussioni sempre più pesanti sui pazienti »(Il Messaggero Umbria del 6 aprile 2014);

alcuni cittadini umbri si trovanonelle condizioni di doversi spostare perottenere la prestazione sanitaria richiestacon aggravio di costi ovvero c’è il rischioconcreto che alcuni cittadini addiritturarinuncino alla prestazione;

il problema delle liste di attesa e diaccesso alle cure in tempi ragionevoli è diparticolare importanza non solo per ga-rantire il diritto di cura del cittadino maanche perché, con l’entrata in vigore deldecreto legislativo di attuazione della di-rettiva europea n. 2011/24/UE, è possibileche si verifichino fenomeni di « mobilitàsanitaria » verso Paesi dell’Unione europeada parte di cittadini italiani che nonriescono ad ottenere i servizi sanitari ri-chiesti, anche a causa delle lunghe liste diattesa con conseguente perdita di qualitàdel sistema sanitario italiano –:

se il Ministro sia a conoscenza deidati aggiornati, sui tempi di attesa delleprestazioni sanitarie erogate dal sistemasanitario, in particolare con riferimentoalla regione Umbria, prestazioni per lequali sono previsti tempi massimi opera-tivi in relazione alle classi di prioritàassegnate ed, in particolare, dei dati ag-giornati sui tempi di attesa per gli esamidi controllo e preventivi non classificati traquelli d’urgenza e si intenda assumereiniziative per renderli pubblici;

se il Ministro intenda effettuare unapposito monitoraggio delle liste di attesa,incluse quelle della regione Umbria, al finedel loro contenimento e quali iniziativeabbia adottato o quali misure urgenti dicompetenza intenda adottare per ridurrele criticità delle liste di attesa a garanziadel sistema sanitario e del diritto di ac-cesso alle cure in tempi ragionevoli.

(4-04628)

SIBILIA, DE LORENZIS, DELGROSSO, SCAGLIUSI, TERZONI e SE-GONI. — Al Ministro della salute, al Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare. — Per sapere – pre-messo che:

dal 1982 al 1989 presso lo stabili-mento dell’Isochimica di Avellino si scoi-bentavano carrozze ferroviarie quasi inpieno centro città senza gli opportunisistemi di prevenzione e sicurezza, com-portando forti rischi per la salute non solodei lavoratori quasi tutti, ad oggi, affetti dapatologie asbesto correlate ma anche deiresidenti di una vasta zona, definita BorgoFerrovia, mai sottoposta a bonifica;

il 3 giugno 2013 un’inchiesta dellaprocura della Repubblica presso il tribu-nale di Avellino ha portato al sequestrodello stabilimento, in cui sono custoditequasi 3000 tonnellate di amianto, e al-l’iscrizione nel registro degli indagati di 24persone, fra cui molti amministratori del-l’epoca, cui è contestato, tra gli altri, ilreato di concorso in disastro ambientaledoloso;

la procura, diretta da Rosario Can-telmo, ha rilevato che 500 cubi di cemen-to-amianto contenuti nello stabilimentosono in pessimo stato di conservazione einadatti a trattenere le fibre, esposte afacile dispersione nell’aria, provocando ef-fetti nocivi per l’ambiente e la salute di unnumero indeterminato di persone;

il 12 novembre 2013, nel corso di unincontro presso l’ufficio territoriale delGoverno ad Avellino alla presenza dell’al-lora prefetto Umberto Guidato, del presi-

Atti Parlamentari — 12511 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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dente della commissione speciale per lebonifiche della regione Campania AntonioAmato, del sindaco di Avellino Paolo Foti,del direttore generale della azienda sani-taria locale Sergio Florio, di funzionari delConsorzio per l’area di sviluppo indu-striale della provincia di Avellino e del-l’assessorato all’ambiente della regioneCampania, fu deciso l’avvio di un testingmedico-sanitario sulla popolazione resi-dente e scolastica di Borgo Ferrovia;

lo screening avrebbe dovuto coin-volgere non meno di tremila persone,potenzialmente a rischio a causa dellefibre di amianto disperse nell’aria e nel-l’ambiente, e prevedere anche indaginiradiologiche e di patologia clinica;

il 18 marzo 2014 il procuratore Can-telmo è stato ascoltato dalla XII Commis-sione ambiente del Senato che sta svol-gendo un’indagine conoscitiva per accer-tare le relazioni tra inquinamento ambien-tale e patologie, tumorali in Campania egli atti dell’audizione sono stati secretati;

il 14 aprile 2014, a seguito dell’in-contro presso la prefettura di Avellino trai dirigenti dell’ufficio territoriale di Go-verno e il Comitato cittadino per la boni-fica, si è diffusa la notizia secondo cui nonsarà avviato alcun monitoraggio sulla po-polazione residente perché tale interventonon sarebbe mai stato previsto dal Mini-stero della salute e, anzi, l’area ex Isochi-mica addirittura non risulterebbe nel-l’elenco dei siti di interesse nazionale dabonificare;

la suddetta informazione sarebbecontenuta in una nota che l’azienda sani-taria locale di Avellino avrebbe inviato il18 marzo 2014 alla prefettura in palesecontrasto con quanto emerso dal tavolodel 12 novembre 2013 e con le dichiara-zioni rilasciate pubblicamente dai dirigentidell’Asl, che più volte hanno annunciatol’avvio di una sorveglianza sanitaria pas-siva sugli abitanti adulti del quartiere,dopo aver effettuato il testing sulla popo-lazione infantile;

l’annuncio del mancato monitoraggioha suscitato una forte protesta da parte

degli abitanti di Borgo Ferrovia che sidicono disorientati dall’aver ricevuto in-formazioni contraddittorie –:

se il Governo sia a conoscenza deltesting medico-sanitario da effettuare sullapopolazione adulta residente a Borgo Fer-rovia e dell’inclusione o meno dell’area exIsochimica tra i siti di interesse nazionaleda bonificare e, in caso negativo, qualiiniziative intendano assumere, per quantodi competenza, per assicurare controllimedici su quei cittadini avellinesi espostiall’aerodispersione di fibre di amianto le-tali per la salute dell’uomo, anche in vistadella Giornata Mondiale delle vittime daasbesto del 28 aprile. (4-04634)

MELILLA. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

ogni giorno in Italia vengono buttati13 mila quintali di pane in quanto clas-sificati come rifiuti dal Ministero dellasalute;

in un Paese in cui ogni giorno siallarga l’area della povertà e si moltipli-cano gli utenti delle mense della Caritasche non possono permettersi il costo di unpasto, questa notizia è sicuramente as-surda e inaccettabile;

il quotidiano La Repubblica, in unainchiesta, attribuisce la responsabilità diquesta « offesa » alla povertà, a ostacolinormativi oltre che alle scelte della grandedistribuzione e alle carenze organizzativedelle reti di solidarietà –:

quali iniziative intenda assumere persuperare le suddette difficoltà normative eregolamentari da parte del Ministero dellasalute per consentire che l’ingente quantitàdi pane invenduto possa comunque esseredonato alle strutture pubbliche e allemense del volontariato sociale. (4-04635)

PALAZZOTTO. — Al Ministro della sa-lute. — Per sapere – premesso che:

da un articolo di stampa pubblicatosul quotidiano La Repubblica si apprende

Atti Parlamentari — 12512 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 APRILE 2014

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come a Palermo, il presidente dell’Ordinedei medici, Salvatore Amato, abbia lan-ciato un corso in dieci lezioni sul bridgecome « sport per tenere allenata lamente »;

si apprende inoltre che tale corsovarrebbe 35,8 punti, ovvero il 70 per centodel punteggio che devono accumulare inun anno i medici per tenersi aggiornati eaddirittura sembrerebbe che l’Ordine dia aciascun medico un contributo di 30 europer favorire la partecipazione;

a parere degli interroganti è inaccet-tabile che i medici si aggiornino giocandoa bridge e che la partecipazione a talecorso sia remunerato e valga in termini dicrediti di educazione continua in medicinapari alla partecipazione ad un congressodi alto valore formativo;

nessuno mette in discussione che ilbridge possa essere utile per tenere inesercizio la mente ma che di ben altranatura debbano essere i corsi di aggior-namento che un medico debba seguire –:

di quali elementi disponga in rela-zione a quanto denunciato dalla stampa equali iniziative, per quanto di competenza,intenda assumere al riguardo;

se non intenda adottare iniziativenormative volte a evitare che attività diquesto genere possano risultare valide aifini dell’aggiornamento obbligatorio deimedici, e impedire così che in futuropossono essere riproposte in altre realtà.

(4-04646)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta in Commissione:

NICCHI, AIRAUDO, NARDI e FER-RARA. — Al Ministro dello sviluppo eco-nomico. — Per sapere – premesso che:

nel momento in cui si scrive questoatto di sindacato ispettivo mancano pocheore allo spegnimento dell’altoforno delle

acciaierie Lucchini di Piombino. Il gigantesiderurgico della Toscana andrà in « riposoforzato »;

per un mese al massimo, sarà cari-cato solo con il coke e non con il minerale,passando a quello che è chiamato in gergostato di « stand by », una procedura neutrache porterà l’« Afo », l’altoforno, verso lachiusura. Trascorsi 30 giorni, non sarà piùpossibile riattivarlo;

la regione Toscana e gli enti localinell’incontro avuto il 22 aprile 2014 alMinistero dello sviluppo economico con ilviceministro De Vincenti per discutere ri-cordo di programma sulla riqualificazionee la riconversione del polo industriale diPiombino, chiedono fondi per la bonificadel polo siderurgico e le infrastrutture, diimpiegare i lavoratori nell’attività di bo-nifica, di utilizzare il porto di Piombinoper la rottamazione delle navi militari;

la vertenza avviata al Ministero ri-guarda all’incirca 1.400 lavoratori: quellidell’Afo e quelli dell’indotto, ma la chiu-sura dell’impianto riguarda circa 4.000lavoratori. Per i primi il Ministero ha giàautorizzato l’attivazione dei contratti disolidarietà per un anno, mentre per isecondi è prevista la cassa integrazione inderoga: ammortizzatori questi che sarannocompresi nell’accordo di programma perla riconversione del polo da firmare nelgiro di due settimane;

la speranza di sindacati e lavoratori,infatti, è quella di arrivare al 30 maggio,scadenza della procedura per l’acquisi-zione del gruppo Lucchini, avendo trovatoun acquirente;

tramontata l’ipotesi dell’offerta arabadella Smc, è stata prospettata l’ipotesi diacquisizione da parte della Jsw, societàindiana che vorrebbe realizzare un fornoelettrico;

a parere degli interroganti, il Go-verno fino ad oggi ha preso tempo, senzaoffrire alcun suo effettivo contributo allarisoluzione della crisi. Infatti, la possibilitàdi attrarre un investitore straniero, è con-dizionata dal fatto che il Governo assicuri

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la copertura dei costi per realizzare lebonifiche. In caso contrario, è facile pre-sumere che nessun acquirente formuleràun’offerta impegnativa;

il Governo ha la responsabilità ine-ludibile di mantenere in vita la siderurgiaitaliana, punta di eccellenza dell’industriaitaliana e base di molti altri cicli produt-tivi, investendo sul tema più generale dellasiderurgia innovativa, rispettosa dell’am-biente, degli ecosistemi e della saluteumana –:

quali iniziative intenda mettere incampo il Governo affinché, nell’ambitodell’accordo di programma, si possanorealizzare le condizioni minime necessariead attrarre un investitore che formuli unaconcreta e impegnativa offerta di acquisto.

(5-02698)

Interrogazione a risposta scritta:

D’AMBROSIO. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

l’Agenzia nazionale per l’attrazionedegli investimenti e lo sviluppo d’impresaspa, meglio nota come Invitalia, ha chiusoil 2012 con una perdita consolidata di4,527 milioni, di cui 1,98 di pertinenzadella sola capogruppo;

nonostante il lieve miglioramento ri-spetto al dato negativo per quasi 6 milionidel 2011, si tratta del quinto anno conse-cutivo in rosso per il gruppo pubblico, cheha portato le riserve in negativo per quasi31 milioni di euro;

l’Agenzia si è fondamentalmente con-centrata sulla consulenza alla pubblicaamministrazione per digitalizzazione eprogetti comunitari, oltre che per l’assi-stenza a privati sulle pratiche per le con-cessioni di finanziamenti pubblici, confinanziamenti più o meno a pioggia e piùo meno a fondo perduto;

sul tema invece della promozionedell’Italia all’estero, ci sono poche tracce

probabilmente poiché lo Stato, in tempi diausterity, non ha stanziato fondi a suffi-cienza;

i bilanci di Invitalia sono stati atten-zionati dalla Corte dei conti, la quale nellasua attività di controllo eseguito sullagestione finanziaria del 2011 rileva che« l’appesantimento dell’organico è figliodell’assorbimento di parte delle risorseumane della soppressa Ipi, attuato perlegge »;

il personale di Invitalia – 1.118 per-sone di cui 831 a tempo indeterminato,inclusi 226 quadri e 67 dirigenti – ècostato complessivamente 73,533 milionidi euro nel 2012, quasi 10 in più del 2011,mentre il consiglio di amministrazione haincassato 1,086 milioni;

in particolare, si evidenzia che, afronte di perdite di bilancio, i compensi dipresidente e direttore generale sono au-mentati –:

quali iniziative si intendano adottarein relazione ad Invitalia. (4-04639)

Apposizione di una firma ad una mozione.

La mozione Ottobre e altri n. 1-00291,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 20 dicembre 2013, deve inten-dersi sottoscritta anche dal deputato: Ro-stan.

Apposizione di firmead una interrogazione.

L’interrogazione a risposta in commis-sione Cinzia Maria Fontana e Peluffo n. 5-02643, pubblicata nell’allegato B ai reso-conti della seduta del 16 aprile 2014, deveintendersi sottoscritta anche dai deputati:Braga, Carra, Gadda, Cova, Carnevali, Ten-tori, Fragomeli, Guerra, Gasparini, Sanga,Rampi, Cominelli, Galperti, Berlinghieri,

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Scuvera, Fiano, Mauri, Pollastrini, Giu-seppe Guerini, Martelli, Laforgia, LorenzoGuerini.

Pubblicazione di un testo riformulato.

Si pubblica il testo riformulato dellamozione Boccadutri n. 1-00216, già pub-blicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta n. 104 del 24 ottobre 2013.

La Camera,

premesso che:

la quantità di monete che ciascunoStato può coniare è approvata dalla Bancacentrale europea; spetta poi a ciascunoStato provvedere al conio delle stesse;

gli organi di stampa hanno di re-cente riportato notizie circa il costo delconio degli euro per l’Italia. In particolare,parrebbe che i costi di fabbricazione diciascuna moneta da un centesimo ammon-terebbero a 4,5 centesimi; quelli di cia-scuna moneta da due centesimi a 5,2 cent;quelli di ciascuna moneta da 5 centesimia 5,7; dall’introduzione dell’euro la Zeccaavrebbe fuso oltre 2,8 miliardi di moneteda un centesimo, 2,3 miliardi di monete da2 cent e circa 2 miliardi di monete da 5cent, per un costo complessivo di 362milioni di euro, a fronte di un valore realedi 174 milioni;

per tali ragioni alcuni Paesi euro-pei, tra cui la Finlandia e i Paesi Bassi,hanno bloccato il conio delle suddettemonete;

negli ultimi anni, il Governo e ilParlamento hanno tentato di limitare lospreco di risorse pubbliche, tagliando, at-traverso la cosiddetta spending review,quei costi cui nel complesso è possibile

rinunciare; l’utilità delle monete da 1 e 2centesimi è molto limitata e assolutamenterinunciabile, se paragonata ai risparmi chene deriverebbero allo Stato,

impegna il Governo

ad assumere iniziative perché venganoattuate delle politiche di contenimentodella spesa, sospendendo il conio dellemonete da 1 e 2 centesimi e monitoran-done gli effetti.

(1-00216) « Boccadutri, Rosato, Currò,Balduzzi, Di Lello, Causi,Coppola, Coscia, D’Attorre,Di Salvo, Daniele Farina,Ferrara, Fiano, Fratoianni,Giorgis, Grande, Marcon, Me-lilla, Migliore, Misiani, Paglia,Pannarale, Piras, FrancescoSanna, Sannicandro, Scotto,Scuvera, Stumpo, Pinna, Ca-talano, Rizzetto, Prodani ».

Trasformazione di un documentodel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato cosìtrasformato su richiesta del presentatore:interrogazione a risposta scritta Massimi-liano Bernini e altri n. 4-04579 del 18aprile 2014 in interrogazione a risposta inCommissione n. 5-02702.

ERRATA CORRIGE

Interrogazione a risposta scritta NicolaBianchi e Paolo Nicolò Romano n. 4-04186 pubblicata nell’Allegato B ai reso-conti della seduta n. 198 del 26 marzo2014. Alla pagina 11434, prima colonna,alla riga ventisettesima deve leggersi:« gravi condizioni di disagio dovute alla » enon « gravi condizioni di disagio dovutialla », come stampato.

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Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

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