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80. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione: Vitelli ......................................... 1-00187 4973 Risoluzioni in Commissione: VI-VIII Commissione: De Rosa .................................... 7-00105 4974 I Commissione: Dadone ...................................... 7-00104 4977 VIII Commissione: Mannino .................................... 7-00103 4979 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazioni a risposta in Commissione: Prodani ..................................... 5-01036 4982 Latronico .................................. 5-01040 4983 Interrogazioni a risposta scritta: Crivellari ..................................... 4-01879 4983 Mannino ..................................... 4-01883 4984 Mannino ..................................... 4-01884 4985 Realacci ...................................... 4-01886 4988 Tidei ............................................ 4-01887 4988 PAG. Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazione a risposta in Commissione: Segoni ......................................... 5-01043 4989 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazione a risposta in Commissione: Rocchi ......................................... 5-01042 4990 Coesione territoriale. Interrogazione a risposta scritta: Crippa ....................................... 4-01896 4991 Economia e finanze. Interrogazione a risposta orale: Zanetti ...................................... 3-00323 4992 Interrogazione a risposta in Commissione: Melilla ....................................... 5-01037 4995 Giustizia. Interrogazioni a risposta in Commissione: Magorno ................................... 5-01041 4995 Tartaglione ............................... 5-01044 4996 Interrogazioni a risposta scritta: Petitti .......................................... 4-01877 4999 Misiani ........................................ 4-01881 5000 Gagnarli ...................................... 4-01885 5000 Fucci ........................................... 4-01892 5002 Atti Parlamentari 4971 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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80. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozione:

Vitelli ......................................... 1-00187 4973

Risoluzioni in Commissione:

VI-VIII Commissione:

De Rosa .................................... 7-00105 4974

I Commissione:

Dadone ...................................... 7-00104 4977

VIII Commissione:

Mannino .................................... 7-00103 4979

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Prodani ..................................... 5-01036 4982

Latronico .................................. 5-01040 4983

Interrogazioni a risposta scritta:

Crivellari..................................... 4-01879 4983

Mannino ..................................... 4-01883 4984

Mannino ..................................... 4-01884 4985

Realacci ...................................... 4-01886 4988

Tidei ............................................ 4-01887 4988

PAG.

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Segoni ......................................... 5-01043 4989

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Rocchi......................................... 5-01042 4990

Coesione territoriale.

Interrogazione a risposta scritta:

Crippa ....................................... 4-01896 4991

Economia e finanze.

Interrogazione a risposta orale:

Zanetti ...................................... 3-00323 4992

Interrogazione a risposta in Commissione:

Melilla ....................................... 5-01037 4995

Giustizia.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Magorno ................................... 5-01041 4995

Tartaglione ............................... 5-01044 4996

Interrogazioni a risposta scritta:

Petitti .......................................... 4-01877 4999

Misiani ........................................ 4-01881 5000

Gagnarli...................................... 4-01885 5000

Fucci ........................................... 4-01892 5002

Atti Parlamentari — 4971 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazione a risposta scritta:

Baldassarre ............................... 4-01888 5002

Interno.

Interrogazioni a risposta scritta:

Madia.......................................... 4-01880 5003

Fratoianni ................................. 4-01890 5004

Benedetti .................................... 4-01898 5004

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazioni a risposta orale:

Binetti ....................................... 3-00324 5005

Binetti ....................................... 3-00325 5006

Interrogazione a risposta scritta:

Valente Simone ....................... 4-01891 5006

Lavoro e politiche sociali.

Interpellanza:

Melilla ....................................... 2-00216 5008

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazioni a risposta scritta:

Melilla......................................... 4-01882 5008

Miccoli ...................................... 4-01897 5009

PAG.

Salute.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Savino Elvira ........................... 5-01039 5010

Interrogazioni a risposta scritta:

Fucci ......................................... 4-01893 5012

Fucci ......................................... 4-01894 5012

Sviluppo economico.

Interrogazione a risposta orale:

Pinna ......................................... 3-00326 5012

Interrogazione a risposta in Commissione:

Benamati .................................. 5-01038 5013

Interrogazioni a risposta scritta:

Nicchi ........................................ 4-01878 5015

Coppola ..................................... 4-01889 5016

Busto ......................................... 4-01895 5017

Apposizione di una firma ad una mozione . 5023

Apposizione di firme a risoluzioni ........... 5023

Apposizione di una firma ad una interro-gazione ...................................................... 5023

Ritiro di un documento del sindacato ispet-tivo ............................................................ 5023

Trasformazione di un documento del sin-dacato ispettivo ....................................... 5023

Atti Parlamentari — 4972 — Camera dei Deputati

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:

La Camera,

premesso che:

fra i compiti fondamentali dellascuola di ogni ordine e grado deve rien-trare l’obiettivo di formare e educare icittadini al senso civico, alla responsabilitàindividuale e collettiva, al rispetto dellapersona umana senza discriminazioni, aivalori di libertà, di giustizia, di benecomune che affondano le radici nella Co-stituzione e, in una situazione definita dapiù parti emergenziale per una chiaraderiva diseducativa, è urgente che lascuola possa svolgere appieno questo tipodi formazione;

nel « Quadro di riferimento euro-peo » allegato alla Raccomandazione delParlamento europeo e del Consiglio del 18dicembre 2006, relativa alle competenzechiave per l’apprendimento permanente, siafferma tra l’altro che la « competenzacivica dota le persone degli strumenti perpartecipare appieno alla vita civile, graziealla conoscenza dei concetti e delle strut-ture sociopolitici a all’impegno a un par-tecipazione attiva e democratica »;

nel nostro Paese la storia cinquan-tennale dei tentativi di istituire un inse-gnamento di educazione civica nella scuolaha mostrato successi, propositi nobili esoluzioni ragionevoli, ma anche parzialirisultati. Introdotta nel 1958, la disciplinadenominata « Educazione civica » (2 ore almese obbligatorie, affidate al docente distoria, senza valutazione), è stata sop-pressa durante l’anno scolastico 1990/91,con motivazioni vaghe o comunque incoe-renti, affermando che nella società ormai« evoluta » l’insegnamento di ciò che è odovrebbe essere il comportamento di ognisingolo cittadino nei confronti della na-zione che abita, a cominciare dallo studioapprofondito di cosa sia la nazione, le sueistituzioni e la Costituzione, non fossero

prioritari. Tentativi successivi di intro-durre un’educazione alla convivenza civile,alla democrazia, alla legalità e alla citta-dinanza attiva (direttiva 8 febbraio 1996,n. 58, legge delega 28 marzo 2003, n. 53 edecreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59,decreto ministeriale 31 luglio 2007) nonhanno avuto applicazioni significative;

una svolta da questo punto di vistaè stata rappresentata dal decreto-legge 1°settembre 2008, n. 137, convertito dallalegge 30 ottobre 2008, n. 169. Questoprovvedimento, ha, infatti, previsto, all’ar-ticolo 1, l’istituzione per legge della disci-plina denominata « Cittadinanza e Costi-tuzione », nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale, con una pro-pria dotazione oraria di 33 ore annue econ voto distinto per tutti gli ordini e gradidi scuola;

la sperimentazione di questo inse-gnamento è stata avviata nella scuola giàa partire dall’anno 2008-2009 e ha com-portato nell’immediato la scelta di con-centrare l’attenzione da un lato sulla for-mazione dei docenti e dall’altro su conte-nuti che avessero per oggetto « le cono-scenze e le competenze relative a“Cittadinanza e Costituzione” nell’ambitodelle aree storico-geografica e storico-so-ciale e del monte ore complessivo previstoper le stesse »;

l’insegnamento di « Cittadinanza eCostituzione » è stato ribadito in unaserie di regolamenti attuativi della ri-forma del sistema scolastico (decreto delPresidente della Repubblica 20 marzo2009, n. 89 « Revisione dell’assetto ordi-namentale organizzativo e didattico... », inparticolare articoli 4, comma 9, e 5,commi 6 e 9; decreto del Presidente dellaRepubblica 15 marzo 2010, n. 87 « Rior-dino degli istituti professionali » articolo5, comma 1, lettera e); decreto del Pre-sidente della Repubblica 15 marzo 2010,n. 88 « Riordino degli istituti tecnici »articolo 5, comma 1, lettera e); decretodel Presidente della Repubblica 15 marzo2010, n. 89 « Riordino dei licei », articolo10, comma 7) e il Ministero dell’istru-

Atti Parlamentari — 4973 — Camera dei Deputati

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zione, dell’università e della ricerca, nellesue articolazioni centrali e periferiche, hacercato di sostenere l’attuazione del ci-tato articolo 1 attraverso note esplicative,documenti e iniziative;

nonostante gli sforzi fatti e le mol-teplici iniziative messe in campo, la situa-zione appare ancora un lavoro in progresspiuttosto che una realtà pienamente at-tuata;

oggi come non mai è fondamentalevalorizzare, all’interno dell’orario scola-stico, la disciplina Cittadinanza e Costitu-zione potenziando la formazione degli stu-denti al rispetto delle persone, delle leggi,dell’ambiente e dei beni comuni, alla cul-tura della legalità, del senso dello Stato,della responsabilità individuale e dei dirittie doveri nei confronti della collettività,

impegna il Governo:

a proseguire con maggior forza neldare piena attuazione dell’articolo 1 deldecreto-legge sopracitato affinché l’inse-gnamento della materia « Cittadinanza eCostituzione » trovi attuazione nel per-corso scolastico sia in una dimensionespecifica integrata alle discipline dell’areastorico-geografica e storico-sociale sia inuna dimensione educativa che attraversi einterconnetta l’intero processo di insegna-mento/apprendimento;

a implementare iniziative e azioniche contribuiscano alla sensibilizzazione ealla formazione degli insegnanti, affinchéquesti da un lato rafforzino la loro pre-parazione culturale sui temi della cittadi-nanza e della Costituzione e, dall’altro,siano stimolati e incentivati a potenziare illoro impegno nell’insegnamento di questadisciplina;

ad avviare iniziative di monitoraggiocostante sull’insegnamento di Cittadi-nanza e Costituzione, in modo da veri-ficare in che misura esso viene impartitonelle scuole dei vari ordini e grado, al

fine di poter individuare le eventualicriticità e predisporre le opportune mi-sure correttive.

(1-00187) « Vitelli, Caruso, Capua, Matar-rese, D’Agostino, Monchiero,Antimo Cesaro, Galgano,Vargiu, Vecchio, Causin, Fi-tzgerald Nissoli, Bombassei,Rabino, Molea, Dellai ».

Risoluzioni in Commissione:

Le Commissioni VI e VIII,

premesso che:

la legge 3 agosto 2013, n. 90, diconversione, con modificazioni, del decre-to-legge 4 giugno 2013, n. 63 conosciutoanche come Ecobonus, prevede all’articolo15 di estendere il meccanismo delle de-trazioni fiscali al 65 per cento anche agliinterventi di adeguamento antisismico suedifici (adibiti ad abitazione principale oad attività produttive) ricadenti nelle zonesismiche 1 e 2 della classificazione sismica(alta e media sismicità);

i comuni che ricadono nel crateresismico del maggio 2012 rientrano sullabase dell’attuale classificazione sismica inzona 3, ovvero come aree a sismicitàmedio-bassa;

la vigente classificazione sismicadei comuni dell’Emilia-Romagna derivadall’applicazione dell’ordinanza del Presi-dente del Consiglio dei ministri n. 3274del 20 marzo 2003;

nel 2006 viene pubblicata (OPCM3519/2006) la nuova mappa di pericolositàsismica di riferimento per il territorionazionale (MPS04), elaborata dall’INGVsecondo i criteri dell’Allegato 1 dell’ordi-nanza del Presidente del Consiglio deiministri n. 3274/2003;

nel 2008 vengono approvate dalGoverno (decreto ministeriale 14 settem-bre 2008) le nuove norme tecniche per lecostruzioni (NTC 2008);

dopo l’entrata in vigore di questenorme, la mappa di classificazione sismicadiventa uno strumento solo di naturaamministrativa e non tecnico, ovvero tutti

Atti Parlamentari — 4974 — Camera dei Deputati

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gli strumenti tecnici per la sicurezza si-smica del territorio e dei cittadini (pro-gettazione e recupero degli edifici esi-stenti) fanno riferimento alla carta dellapericolosità sismica (MPS04) del 2006;

la regione Emilia-Romagna è im-pegnata da alcuni anni in studi sull’assettosismo-tettonico dell’Appennino emiliano-romagnolo e della pianura padana percomprendere i fenomeni sismici e a con-tribuire alla realizzazione di una nuovamappa di pericolosità sismica;

attualmente la riclassificazione delterritorio regionale può essere fatta solo inapplicazione dei criteri proposti dall’ordi-nanza del Presidente del Consiglio deiministri n. 3274/2003;

la riclassificazione sismica del ter-ritorio regionale non risolverebbe l’ogget-tiva iniquità che esclude i cittadini del« cratere sismico » che non potrebberocomunque beneficiare del 15 per cento inpiù di detrazione fiscale come previstodall’Ecobonus;

fermo restando le leggi attuali, lasoluzione per eliminare tale iniquità èquella di estendere, a livello nazionale, lamaggiorazione per le ristrutturazioni an-che a quelle aree che, seppur non rica-denti nelle zone 1 e 2 della classificazionesismica, sono attualmente interessate dallostato di emergenza;

diversi interventi, sotto forma diatti di indirizzo, sia alla Camera che alSenato, hanno, da più parti politiche, ri-chiesto in tal senso l’intervento del Go-verno;

sia la Camera dei deputati che ilSenato della Repubblica hanno adottatoun ordine del giorno, durante la discus-sione sul decreto-legge cosiddetto Ecobo-nus, che impegna il Governo, tra l’altro,ad: « adottare tempestivamente ulterioriiniziative normative volte ad estendere lamisura agevolativa del 65 per cento ancheai Comuni colpiti da eventi sismici » e, inparticolare: « ad estendere tali interventi

di adeguamento sismico per le costruzionisite nei comuni colpiti dal sisma del 20 e29 maggio 2012 »;

l’assemblea legislativa della regioneEmilia-Romagna ha deliberato con votounanime una risoluzione (protocollon. 36196 dell’11 settembre 2013) in cui sichiede al Governo di estendere a livellonazionale, la maggiorazione dell’Ecobonusper le ristrutturazioni anche a quelle areeche, seppur non ricadenti nelle zone 1 e 2della classificazione sismica, sono attual-mente interessate dallo stato di emer-genza;

inoltre va considerato che in se-guito del sisma del maggio 2012, per chiha avuto l’abitazione distrutta o dichiaratainagibile con danni di tipo « E » o « F », sisono predisposte apposite unità prefabbri-cate abitative;

sono complessivamente 760 i mo-duli prefabbricati realizzati in aree alle-stite in ambito urbano, che ospitano circa2.300 persone: 72 a Cavezze, 44 a Cento,95 a Concordia sulla Secchia, 264 a Mi-randola, 125 a Novi di Modena, 84 a SanFelice sul Panaro e 73 a San Possidonio;a questi si aggiungono circa 200 moduliabitativi collocati in area rurale, presso leabitazioni dei coltivatori, per un totale dicirca 3.000 persone provvisoriamente al-loggiate;

terminata la moratoria concessa su-bito dopo il terremoto, anche per chi vivein queste unità abitative sono arrivate lefatturazioni per i consumi energetici, inparticolare, per quanto riguarda l’energiaelettrica, gli importi si sono rilevati par-ticolarmente alti, fino a 2.000 euro persuperfici di 30 metri quadrati;

l’esosità degli importi fatturati èdovuta alla struttura stessa dei prefabbri-cati, troppo caldi d’estate e troppo freddid’inverno, e dove ogni cosa climatizza-zione, riscaldamento e cucina, funzionacon l’alimentazione elettrica;

tali bollette, benché riferite ai con-sumi da ottobre/novembre 2012 a giugno2013, risultano decisamente troppo alte e

Atti Parlamentari — 4975 — Camera dei Deputati

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difficilmente sostenibili da famiglie che giàstanno pagando il prezzo della perditadella propria abitazione e, a volte, anchela precarietà del reddito del lavoro;

con la delibera 6/2013/R/com del16 gennaio 2013 « Disposizioni in materiadi agevolazioni tariffarie e rateizzazionedei pagamenti per le popolazioni colpitedagli eventi sismici verificatisi nei giornidel 20 maggio 2012 e successivi », l’Auto-rità per l’energia elettrica e il gas haintrodotto agevolazioni per le utenze dienergia elettrica, gas naturale e del servi-zio idrico integrato. Tali agevolazioni ri-guardano in particolare le tariffe, le mo-dalità di pagamento delle fatture e i costiper eventuali nuove connessioni, subentrio volture richieste da titolari di utenze ilcui immobile è inagibile. La delibera citataè stata successivamente modificata ed in-tegrata dalla delibera 105/2013/R/com del15 marzo 2013;

per le utenze site nei comuni in-teressati dal sisma, Enel Energia ha so-speso l’emissione delle fatture a seguitodella delibera dell’Autorità n. 235/2012/R/com che ha previsto la sospensione deitermini di pagamento a partire da 20maggio 2012, con la ripresa della fattura-zione da maggio 2013;

per quanto riguarda le agevolazionipreviste per l’energia elettrica, a tutti iclienti nel periodo dal 20 maggio 2012 al19 maggio 2013 sono ridotti del 50 percento i corrispettivi per l’utilizzo delle retie gli oneri generali di sistema; nel secondoanno, cioè dal 20 maggio 2013 al 19maggio 2014, la riduzione per i corrispet-tivi di rete sarà sempre del 50 per cento,mentre per gli oneri sarà del 40 per cento,sono quindi scontati i servizi di rete, noni servizi di vendita e le imposte;

non è facilmente determinabilecome questo si traduca in termini disconto complessivo perché dipende dalconsumo, in linea di massima, si supponeche le bollette di gas ed energia elettricaabbiano uno sconto del loro ammontarecomplessivo compreso tra il 9 e il 15 percento, sconti che, per chi vive nei prefab-

bricati, non hanno garantito un costo perutenza paragonabile e proporzionato alconsumo di una comune abitazione;

la permanenza forzata nei moduliprovvisori sarà prevedibilmente protrattanel tempo, forse per anni, e che di con-seguenza l’attuale costo dell’energia non èequo né sostenibile per chi vi abita;

si prospetta prevedibilmente unasituazione di morosità forzata o di accollodei costi da parte dei servizi sociali deicomuni,

impegnano il Governo:

ad adottare le necessarie iniziativenormative per il pieno riconoscimento delladetrazione fiscale del 65 per cento ancheper gli adeguamenti antisismici a tutte lefamiglie e le imprese dei territori per i qualie stato dichiarato ed è ancora in atto lostato di emergenza – e preferibilmente atutti i comuni ricadenti in zona sismica 3 –nonché a farsi promotore di iniziative di-rette a far sì che il costo dell’energia elet-trica e il gas riduca il costo dell’energiaelettrica fornita nei moduli provvisori abi-tativi siti nei territori interessati dal sismadel maggio 2012 sia ridotto e che tale ridu-zione sia permanente per tutta la duratadella forzosa permanenza in tali strutture;

a promuovere a livello nazionale unconfronto tecnico-scientifico tra le regioni,il Dipartimento nazionale di protezionecivile e l’Istituto nazionale di geofisica perla verifica della revisione della carta dellapericolosità, non solo in base a criterisismologici, ma anche in base alle condi-zioni geologiche strutturali e con criteri dimassima salvaguardia della sicurezza deicittadini.

(7-00105) « De Rosa, Pesco, Ferraresi, Del-l’Orco, Nuti, Dieni, Fraccaro,Lombardi, Toninelli, Cozzo-lino, Dadone, D’Ambrosio,Castelli, Caso, Cariello,D’Incà, Currò, Brugnerotto,Sorial, Villarosa, Dall’Osso,Spadoni, Paolo Bernini,Mucci, Sarti ».

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La I Commissione,

premesso che:

la provincia di Modena è semprestata, a livello nazionale, non solo unpunto di riferimento in vari settori eco-nomici come quello automobilistico, cera-mico, tessile, biomedicale, alimentare maanche un esempio di buona amministra-zione. Negli ultimi tempi, purtroppo, iltrend sembra essere cambiato e la provin-cia è passata alla ribalta nazionale perfatti che dimostrano invece un affannoamministrativo a tutti i livelli, nonché pervere e proprie carenze governative. Soloper citare i fatti più eclatanti degli ultimimesi vanno ricordati il taglio del 30 percento di alcune tratte ferroviarie, il bilan-cio in rosso dell’azienda di trasporto pub-blico SETA (Società emiliana trasportiautofiloviari), l’allarme ambientale causatodall’incendio dell’impianto rifiuti di Fos-soli, la crisi delle numerose aziende chehanno fatto la storia d’Italia e, soprattutto,i lavoratori lasciati senza tutele nei con-fronti dei casi di mala politica industrialeda un Governo che sembra sempre piùassente, tra questi il caso Firem, che èstato recentemente alla ribalta su parec-chie testate online e di carta stampata;

l’aspetto che al momento destaperò maggiore preoccupazione è quelloriguardante la ricostruzione seguita al si-sma del 20 e 29 maggio 2012, rallentata daproblemi amministrativi di vario ordine enatura, a partire da quello della classifi-cazione sismica dei territori, ferma al 2003e non aggiornata neppure dopo il terre-moto del maggio scorso, a quello inerentela difficoltà nelle prestazioni d’opera delcorpo dei vigili del fuoco o ancora a quellodella redazione delle white list presso laprefettura di Modena;

il problema delle white list è statopericolosamente sottovalutato, non consi-derando forse adeguatamente l’attrazioneche i fondi per la ricostruzione possonocostituire per le ditte legate alla crimina-lità organizzata. La prefettura di Modena,con l’istituzione delle white list, previstedall’articolo 5-bis del decreto-legge 6 giu-

gno 2012 n. 74 introdotto dalla legge diconversione 10 agosto 2012 n. 122, si ètrovata assolutamente impreparata al ca-rico di lavoro che ne è conseguito. Lasituazione fuori controllo è stata denun-ciata dall’Associazione nazionale costrut-tori edili (ANCE) e nell’interrogazionen. 3-00249 a prima firma Dell’Orco,quando, a fine luglio 2013, vi erano circa3300 domande in attesa di una valutazionedefinitiva e numerose ditte nelle liste prov-visorie da oltre nove mesi;

i primi di settembre, il prefetto diModena ha comunicato di aver assegnato,con provvedimento urgente, nuovo perso-nale sottratto da altri uffici alla sezioneaddetta alle certificazioni antimafia, inattesa dell’arrivo di nuovi impiegati che,come assicurato dalla regione, potrannoessere assunti con contratti a tempo de-terminato. Non è però ancora chiaro qualisaranno i tempi di normalizzazione dellasituazione che dovrebbe quanto meno es-sere monitorata da parte del Governo. Lapericolosità di una tale situazione è statatra l’altro ampiamente evidenziata anchedal presidente della provincia in un ap-pello lanciato a tutte le istituzioni, il 1o

luglio 2013, per far fronte alla presenzanella provincia di una ramificata rete disoggetti legati alla criminalità organizzata.Il presidente del Consiglio provinciale hatestualmente chiesto di: « aumentare i con-trolli sugli appalti pubblici e privati, suipassaggi di proprietà delle aziende, suimprese fittizie e su cooperative spurie, subanche e finanziarie. Controlli e verificheche non sono un appesantimento burocra-tico ma la condizione per contrastare lapresenza delle mafie e per valorizzare eproteggere il tessuto delle nostre impresesane e oneste. Per questo serve un poten-ziamento degli organici e dei mezzi dellamagistratura, della prefettura, delle forzedell’ordine modenesi »;

ai lavoratori costretti ad interrom-pere l’attività lavorativa a seguito deglieventi sismici sono inoltre venute a man-care quelle forme di sostegno al redditogià previste dal decreto-legge n. 74 del2012 convertito, con modificazioni, dalla

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legge del 10 agosto 2012 n. 122. Il decretoinfatti con l’articolo 15 disponeva infatti lacostituzione di un fondo di 70 milioni peril 2013, di cui 50 milioni di euro destinatiai lavoratori subordinati del settore pri-vato e 20 milioni di euro destinati aicollaboratori coordinati e continuativi, aititolari di rapporti di agenzia e di rappre-sentanza commerciale, ai lavoratori auto-nomi, compresi i titolari di attività diimpresa e professionali, iscritti a qualsiasiforma obbligatoria di previdenza e assi-stenza. La disposizione doveva essere at-tuata entro trenta giorni con decreto delMinistro del lavoro e delle politiche socialidi concerto con il Ministro dell’economia edelle finanze ma il decreto non risultaessere mai stato emanato. Tra l’altro sullaquestione il 9 aprile 2013 era già statapresentata l’interrogazione n. 4-00170 cheattende ancora risposta. La questione as-sume un carattere di urgenza se conside-riamo che secondo quanto denunciatodalle numerosi associazioni locali e se-condo i dati forniti dall’assessore alle po-litiche sociali di Carpi, solo nell’unionedelle Terre d’Argine, che comprende icomuni di Campogalliano, Carpi, Novi diModena e Soliera, tutti terremotati, sono767 le famiglie che nel 2012 hanno supe-rato la soglia della povertà;

altra questione è quella riguar-dante il comando dei vigili del fuoco diModena che è stato in prima in primalinea nelle prime fase post sisma ed ètuttora impegnato nei lavori per la rico-struzione ed in particolare nel recuperobeni alla popolazione ed Enti locali, co-perture dei tetti dei vari fabbricati epuntellamenti degli edifici pericolanti. Ilcomando, che con i suoi 260 operativi e 30amministrativi, è il secondo per dimen-sioni in Emilia Romagna, lamenta datempo, per mezzo dei sindacati, una dif-ficoltà operativa dovuta a personale emezzi ridotti che si è fatta insostenibilecon il carico di lavoro dovuto al sisma congrave rischio per la sicurezza dei lavora-tori e della cittadinanza;

i vigili del fuoco sono notoriamentesotto organico in tutta Italia e costretti a

sopperire con circa 4000 richiami giorna-lieri di vigili volontari che comportano unaspesa ormai istituzionalizzata di oltre 100milioni di euro all’anno per personaleprecario fondi che potrebbero essere in-vece meglio spesi per assunzioni. La si-tuazione è stata aggravata dalla cosiddettaspending review (decreto-legge n. 92 del2012 e sua successiva conversioni in legge)che prevedeva un importante taglio eco-nomico per il comparto sicurezza e unabbassamento della percentuale del mec-canismo di turn over;

la situazione del Corpo nazionaledei vigili del fuoco è dunque critica intutto il Paese ma è chiaramente fuorimisura per il comando di Modena che, daoltre un anno, lavora alla ricostruzionegarantendo sempre e comunque il serviziominimo di soccorso urgente. Tutto ciò èpossibile solo con frequenti turni distraordinario di cui, tra l’altro, quelli re-lativi al 2013 attendono ancora di esserepagati. Ad aggravare la situazione opera-tiva dovuta alle carenze di organico vaaggiunto che, da oltre un anno, non è statonominato un comandante, venendo così amancare una programmazione delle atti-vità a cui ogni comando provinciale echiamato a rispondere e rischiando dilasciare spazio a soluzioni estemporanee ead iniziative non appropriate. Secondoquanto denunciato dai sindacati, il diri-gente incaricato pro tempore non ha l’au-torità di prendere decisioni e impartiredirettive senza consultarsi prima con ildirettore regionale, ciò comporterebbeperò quella mancanza di tempestività delledecisioni e dei provvedimenti necessaria allavoro di soccorso quali ad esempio l’au-torizzazione del richiamo di personale instraordinario;

senza un comandante, manche-rebbe inoltre un interlocutore che possafungere da tramite con il corpo dirigentedella Capitale per la segnalazione di tuttii problemi e le difficoltà gestionali quoti-diane: l’emergenza legata al sisma ha com-portato infatti un logoramento di moltimezzi di soccorso che andrebbero sosti-tuiti perché non sono più in grado di

Atti Parlamentari — 4978 — Camera dei Deputati

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garantire la sicurezza tempestiva di inter-vento e quella degli operatori. Inoltredurante l’emergenza sono stati utilizzatinumerosi e vari mezzi di soccorso e ditrasporto che hanno comportato un supe-ramento del consumo ordinario di carbu-rante è stato accumulato così un creditoeccessivo verso i rifornitori di carburanteall’ingrosso che, a marzo 2013, secondofonti di stampa, aveva raggiunto i 130 milaeuro. Il distributore ha interrotto dunquela fornitura di carburante a credito gene-rando ulteriori problemi operativi al co-mando di Modena;

l’articolo 8 del decreto-legge recen-temente approvato dal Governo e ancorain fase di conversione, decreto-legge 31agosto 2013, n. 101 recante disposizioniurgenti per il perseguimento di obiettivi dirazionalizzazione nelle pubbliche ammini-strazioni, prevede un incremento delladotazione organica dei vigili del fuoco di1000 unità. Tale provvedimento potrebbeessere l’occasione per garantire un ade-guamento degli organici a tutti i comandiche attualmente lavorano sulle grandiemergenze ed in particolare a quello diModena,

impegna il Governo:

a verificare che arrivi tempestiva-mente il nuovo personale garantito dallaregione Emilia Romagna da destinare agliuffici per le certificazioni antimafia pressola prefettura di Modena e, soprattutto, chel’assegnazione del personale sia adeguataal fine di portare a regime il sistema dellewhite list nella provincia entro due mesidall’approvazione della presente risolu-zione;

a prevedere che un congruo numerodi personale assunto ai sensi del decreto-legge 31 agosto 2013, n 101, già in sede diconversione, o comunque con altro prov-vedimento ad hoc, sia destinato al co-mando di Modena e agli altri comandi chelavorano sulle grandi emergenze;

in attesa dell’operatività del fondoprevisto dall’articolo 11 del decreto-legge14 agosto 2013, n. 93, a verificare e a

garantire con ulteriori stanziamenti difondi al Comando dei vigili del fuoco diModena per coprire la carenza di risorsee mezzi dovuta agli interventi resi nell’am-bito dell’emergenza terremoto e necessariall’operatività quotidiana;

a dare immediata attuazione all’arti-colo 15 del decreto-legge n. 74 del 2012convertito con modificazioni dalla leggedel 10 agosto 2012 n. 122 emanando ildecreto previsto;

a valutare la possibilità di reperire lacopertura finanziaria necessaria ad adem-piere agli impegni derivanti dal presenteatto tramite un ulteriore taglio delle autoblu, rispetto a quanto già previsto ai sensidel decreto-legge 31 agosto 2013, n 101 etramite eventuali ulteriori tagli mirati aglisprechi della pubblica amministrazione eai costi della politica.

(7-00104) « Dadone, Dell’Orco, Ferraresi,Paolo Bernini, Brugnerotto,Cariello, Caso, Castelli, Coz-zolino, Currò, Dall’Osso,D’Ambrosio, Dieni, D’Incà,Fraccaro, Lombardi, Mucci,Nuti, Sarti, Sorial, Spadoni,Toninelli, Villarosa ».

L’VIII Commissione,

premesso che:

in Italia si contano 871 aree natu-rali protette, composte da 23 parchi na-zionali, che da soli salvaguardano diretta-mente oltre 1,5 milioni di ettari (il 5 percento del territorio nazionale), 27 areemarine protette, 147 riserve naturali sta-tali, 3 altre aree protette di caratterenazionale, 134 parchi naturali regionali,365 riserve naturali regionali e altre 171aree protette regionali, per un totale di3.163.000 ettari di superficie protetta, os-sia più del 10 per cento del territorioitaliano; questo risultato si deve principal-mente alla « Legge quadro sulle aree na-turali protette », n. 394 del 6 dicembre1991, considerata una delle migliori leggidi carattere ambientale del nostro Paese,

Atti Parlamentari — 4979 — Camera dei Deputati

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ma che alcune proposte presentate alSenato – per le quali è stata avviata unaprocedura d’urgenza – vorrebbero inde-bolire strutturalmente;

all’inizio del 2013 il Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare Clini, presentando il rapporto suiparchi « parchi nazionali: dal capitale na-turale alla contabilità ambientale », haaffermato quanto segue:

« L’Assemblea Generale delle Na-zioni Unite, nella sua risoluzione del di-cembre 2010 (anno internazionale per laBiodiversità), ha dichiarato il periodo2011-2020 decade ONU per la Biodiversità,al fine di contribuire al raggiungimentodegli obiettivi contenuti nel Piano Strate-gico 2020 e negli AichiTargets della Con-venzione di Rio de Janeiro per la DiversitàBiologica, adottati al X incontro dellaConferenza delle Parti di Nagoya (Giap-pone) nell’ottobre 2010. Nello stesso anno,l’Italia ha definito la propria StrategiaNazionale per la Biodiversità 2011-2020,che fa riferimento agli impegni assunti econdivisi a livello globale e comunitario.Nel contesto della Strategia, è stato defi-nito un sistema di “contabilità ambientale”nelle aree protette a partire da una rico-gnizione integrata e coordinata del patri-monio naturalistico noto e presente neinostri Parchi Nazionali. Il risultato è dirilievo: i Parchi Nazionali sono rappresen-tativi delle peculiari ricchezze naturalisti-che del nostro Paese; il livello di conser-vazione e salvaguardia naturale nei nostriParchi è concreto ed effettivo, maggiorerispetto alle aree non tutelate. Ed è unrisultato importante, perché l’emergenzadei cambiamenti climatici richiede di raf-forzare ed estendere la “resilienza” deisistemi naturali. E perché la crisi econo-mica ci impone di adottare nuovi modellibasati sulla conservazione e valorizzazioneefficiente delle risorse naturali, che sono ilnostro “petrolio” »;

la posizione di sensibilità e atten-zione alle politiche di tutela delle areeprotette è stata confermata dall’attualeMinistro dell’ambiente e della tutela del

territorio e del mare Andrea Orlando, cheha recentemente sostenuto che la tutela ela difesa dell’ambiente rappresentaun’« asset che può consentire al Paese digiocare le proprie carte per il futuro, peruscire da una situazione di difficoltà eco-nomica » e ha affermato che « le areeprotette, in questi anni, hanno rappresen-tato un elemento di trasformazione del-l’economia » e anche una possibile via diuscita dalla crisi » e che « le aree protette– ha detto ancora Orlando – hanno sti-molato un cambio nel turismo e nell’am-bito dell’artigianato, valorizzando produ-zioni tradizionali e agricole »;

a queste dichiarazioni purtropponon segue un’adeguata azione di effettivavalorizzazione delle aree protette e lostesso rapporto dianzi citato fornisce datipoco rassicuranti sullo stato di salute deiparchi in Italia; i parchi naturali generanoormai un fatturato diretto e indirettosuperiore ai 9 miliardi di euro annui, conuna ricaduta economico-sociale diffusa;

i parchi nazionali e le altre areenaturali protette d’Italia generano un girod’affari di 2 miliardi di euro all’anno e unfatturato pari a 9 miliardi di euro, conun’occupazione di 86 mila posti di lavoro(4 mila diretti, 17 mila per servizi, 65 milaper turismo, agricoltura, artigianato, com-mercio), con 2.450 centri visita, struttureculturali e circa 34 milioni in media divisitatori ogni anno;

nei parchi nazionali si trova lamaggior parte degli habitat importanti perla vita delle 56 mila specie di animalipresenti in Italia, il Paese europeo con lamaggiore varietà di specie viventi. Il 98 percento sono insetti e altri invertebrati; imammiferi sono rappresentati da ben 118specie diverse. Tra le piante, le foreste piùsignificative dei parchi nazionali sono fag-gete e querceti, che danno un validocontributo alla lotta contro l’effetto serra.I parchi nazionali frenano il consumo disuolo: se in Italia il 17 per cento dei boschiha ceduto il passo a superfici artificiali,l’attenzione degli enti parco ha permessodi ridurre al 4,5 per cento l’urbanizza-zione in queste aree protette;

Atti Parlamentari — 4980 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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il « sistema parchi nazionali », seb-bene ricopra soltanto il 4,8 per cento delterritorio, rappresenta significativamentela peculiare eterogeneità ambientale ita-liana; nei 23 parchi nazionali ci sono 124varietà di ambienti sulle 149 presenti inItalia. L’analisi della biodiversità condottain termini di specie animali e vegetali,comunità, habitat ed ecosistemi dà contodell’eccezionale capitale naturale presente;

alcuni dati relativi all’enorme pa-trimonio naturale custodito all’internodelle aree protette permettono di rendersiconto del valore che rivestono per il Paese:

i parchi nazionali (4,8 per centodel territorio) hanno il 12,8 per cento didiversi habitat: foreste (36 per cento),rocce e grotte (18 per cento) torbiere epaludi (28 per cento);

il 7,1 per cento del territorio deiparchi è rappresentato da fiumi e da laghi;

in Italia c’è la maggiore varietàeuropea di animali: 56 mila specie, chepotrebbero raddoppiare con la scoperta dinuove specie oggi sconosciute soprattuttofra insetti e altri invertebrati che oggirappresentano il 98 per cento del patri-monio faunistico; si contano inoltre 118specie di mammiferi;

il 21 per cento delle specie diflora e il 67 per cento delle specie di faunatutelate vivono in un territorio che rap-presenta il 4,8 per cento del territorionazionale;

un approfondimento è dedicatoalla valenza e alla pluralità di serviziecosistemici che svolgono le « foreste », conparticolare riferimento all’immagazzina-mento di carbonio, funzionale alla miti-gazione dei cambiamenti climatici;

nei territori dei soli parchi vengonoaccumulate 5,1 tonnellate di carbonio inpiù per ogni ettaro di superficie rispetto alterritorio nazionale (6 tonnellate nel2020): alcuni boschi hanno una capacità diaccumulo doppia rispetto alla maggiorparte degli altri habitat, le faggete contri-

buiscono per il 21 per cento del carboniototale stoccato contro la superficie dell’11per cento;

i parchi frenano il consumo disuolo; a livello nazionale, circa il 17 percento dei boschi si è trasformato in su-perfici artificiali, mentre nei parchi lapercentuale è ridotta (4,5 per cento), gra-zie alla gestione degli enti parco;

l’osservazione del cambiamento neltempo (dal 1990 al 2006) del territorio deiparchi e delle aree ad essi circostantimostra una tendenziale corretta perime-trazione dei parchi nazionali e la loroefficace azione di conservazione che siriflette positivamente anche sulle aree li-mitrofe, a differenza del trend nazionale;

non bisogna dimenticare che unindebolimento dei parchi spalanca di fattole porte alla speculazione edilizia; inoltre,gli enti parco hanno importanti preroga-tive in materia idrogeologica ed urbani-stica;

appare necessario iniziare a riflet-tere seriamente e avviare una politica digestione delle aree protette che sappiadiscernere tra spese correnti e investi-menti; mettere a disposizione fondi ade-guati per i parchi nazionali significa in-vestire su risorse umane, ambiente, biodi-versità, legalità, difesa del suolo, cultura,lotta all’abusivismo, riduzione della CO2;

la scorsa legislatura ha visto un’ini-ziale, consistente, riduzione del capitolo dispesa relativo alle « spese di natura obbli-gatoria per enti, istituti, associazioni, fon-dazioni ed altri organismi » e solo con leultime sessioni di bilancio è stato riportatoai livelli precedenti;

sussiste l’esigenza, già sottolineatadalla Commissione ambiente della Cameradei deputati, di garantire ulteriori risorsea favore delle aree protette,

impegna il Governo:

a rafforzare il « sistema nazionaledelle aree protette », inteso come un in-sieme organico e coerente di progetti e di

Atti Parlamentari — 4981 — Camera dei Deputati

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programmi nazionali volti a sviluppare eda rendere più efficaci le iniziative svoltedalle singole aree protette, e a consolidarele politiche di conservazione e di valoriz-zazione del patrimonio naturale del nostroPaese in funzione della rete ecologicanazionale ed in una prospettiva di tipoeuropeo;

ad assumere iniziative volte ad ac-crescere adeguatamente, a partire dalprossimo disegno di legge di stabilità, lerisorse economiche destinate alle spese difunzionamento degli enti di gestione dellearee protette.

(7-00103) « Mannino, Terzoni, Busto, DeRosa, Daga, Segoni, Tofalo,Zolezzi ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

PRODANI. – Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’economia edelle finanze, al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

il 4 giugno 2013 con l’interrogazionea risposta scritta n. 4-00704 l’interroganteha portato all’attenzione dell’Esecutivo al-cune problematiche inerenti alla realizza-zione dell’Hub Portuale di Trieste – piat-taforma logistica;

la realizzazione di questa opera ri-veste per lo scalo giuliano e per la stessaeconomia nazionale un’importanza strate-gica, riconosciuta anche a livello legislativodal suo inserimento nell’elenco allegatoalla legge Obiettivo (n. 443 del 2001) sul« Programma delle infrastrutture strategi-che »;

il progetto definitivo per la costru-zione della piattaforma logistica nel portodi Trieste è stato approvato con deliberadel Comitato interministeriale di program-mazione economica (CIPE) del 30 aprile2012, pubblicata sulla Gazzetta Ufficialen. 174 del 27 luglio 2012;

l’autorità portuale di Trieste, a se-guito del via libera del CIPE, ha avviato laprocedura di gara articolata in due fasi: laprima in cui soggetti che posseggono irequisiti richiesti dal bando presentanodomanda di partecipazione; la seconda incui ai partecipanti è indirizzata una letterad’invito a presentare l’offerta;

per la realizzazione del primo lottodella piattaforma, la spesa prevista è di132,4 milioni di euro, di cui 30 milioniprovengono da fondi privati, 70,4 milionidall’autorità portuale e 32 milioni sonostati attivati dall’assegnazione CIPE;

il 5 ottobre 2012 è spirato il termineper la presentazione delle domande per lapartecipazione alla gara e il 30 ottobre2013 scadrà anche la presentazione delleofferte amministrative da parte delle im-prese selezionate;

ad oggi non è stato ancora conclusol’iter interministeriale necessario al fine digiungere all’emanazione del decreto neces-sario allo sblocco dei fondi stanziati dallasopra citata delibera del CIPE;

questo ritardo è legato alla decisionedel Governo di verificare l’impatto dellaspesa dei 32 milioni di euro sul bilanciodello Stato;

a seguito della conclusione della pro-cedura di verifica sui saldi di finanzapubblica, il Ministro delle infrastrutture edei trasporti ha già sottoscritto l’atto perl’assegnazione dei fondi, mentre mancaancora il via libera del Ministro dell’eco-nomia e delle finanze –:

se il Governo intenda accelerare laprocedura di approvazione del decretointerministeriale summenzionato, perve-nendo alla sottoscrizione del Ministro del-l’economia e delle finanze in tempi ragio-

Atti Parlamentari — 4982 — Camera dei Deputati

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nevolmente brevi, in modo da evitare ul-teriori ritardi. (5-01036)

LATRONICO. – Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

la strada provinciale ex SS 176, inprovincia di Matera, arteria di collega-mento della fondovalle « Valle dell’Agri »con la strada statale 407 « Basentana », èstata chiusa al traffico veicolare a seguitodel crollo avvenuto in data 22 febbraio2013 del ponte che collega Craco Peschieraa Pizzitello di Pisticci;

la bretella stradale è un arteria fon-damentale per la provincia di Matera e perl’intera regione;

l’impraticabilità dell’arteria, oltre adisolare la comunità di Craco, compromettela sicurezza stradale tanto che nell’agostoscorso è stata causa di un tragico incidentemortale;

gli abitanti di Craco vivono gravis-sime difficoltà per l’accesso alle scuole, perla garanzia dei soccorsi in caso di neces-sità sanitarie e per i traffici ordinari coni vicini centri di Matera e di Pisticci (lacomunità di Craco per raggiungere il co-mune di Pisticci, che dista appena diecichilometri, deve percorrerne settanta, im-piegando oltre quaranta minuti);

il tratto stradale di che trattasi ri-cade, tra l’altro, nell’itinerario Murgia-Pollino ed è inserito nell’elenco delle in-frastrutture strategiche individuate nelPiano nazionale per il Sud e oggetto difinanziamento in base alla delibera CIPEdel 3 agosto 2011;

è necessario attivarsi per ripristinaree mettere in sicurezza l’arteria stradale equalificare un asse stradale di rilevanzastrategica –:

se ritenga opportuno dichiarare, afronte di una eventuale richiesta in talsenso, lo stato di emergenza nel territoriodescritto in premessa affinché la prote-

zione civile intervenga per ripristinare iltraffico, almeno dei veicolo leggeri, al finedi assicurare la mobilità essenziale ed ilraggiungimento delle scuole e dei servizidei vicini centri di Pisticci e Matera;

quali iniziative intenda intraprendereper superare le condizioni di isolamentodella comunità di Craco e ripristinare lasicurezza dell’arteria stradale ex SS 176, inparticolare, considerato che tale arteria èinserita nel Piano nazionale per il Sud, seritenga opportuno adottare le procedure,per quanto di competenza, per dare ur-gente attuazione all’intervento infrastrut-turale relativo all’asse viario Murgia-Pol-lino reso ancora più necessario in seguitoal crollo che ha interessato l’arteria ex SS176 che ha compromesso la transitabilitàe la sicurezza all’arteria. (5-01040)

Interrogazioni a risposta scritta:

CRIVELLARI. – Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

il dipartimento delle comunicazionicui fa capo il servizio postale nazionale èstato assorbito dal Ministero dello sviluppoeconomico;

il servizio di recapito delle raccoman-date da parte di Poste Italiane avviene diprassi con l’invio a domicilio della rice-vuta;

qualora il destinatario non riceva ilplico, l’azienda provvede a un secondoinvio (cosiddetto « avviso di mancata diconsegna »);

quando nemmeno questo ulteriorepassaggio va a buon fine, il cittadino èinvitato a contattare un numero verde concui prenotare un appuntamento a domi-cilio per ritirare la raccomandata;

il numero (verde) di cui sopra non ègratuito per chi chiama da utenze mobili,cioè ormai la maggior parte dell’utenza;

Atti Parlamentari — 4983 — Camera dei Deputati

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a quanto segnalato da più parti negliultimi giorni, tuttavia, nemmeno quest’ul-timo passaggio appare definitivo, attesoche Poste Italiane tende a imporre giornie orari all’utente in modo unilaterale,anziché concordare con il destinatario ilmomento più opportuno per il ritiro –:

se il Governo sia a conoscenza diquesto disguido e quali iniziative si inten-dano assumere per rendere più agevole uniter che appare a tutt’oggi insufficiente asoddisfare gli utenti del servizio racco-mandate. (4-01879)

MANNINO, BUSTO, DAGA, DE ROSA,SEGONI, TERZONI, TOFALO e ZOLEZZI.— Al Presidente del Consiglio dei ministri,al Ministro delle infrastrutture e dei tra-sporti. — Per sapere – premesso che:

l’articolo 28 della legge n. 1150 del1942, al comma 5, stabilisce che l’autoriz-zazione comunale alla lottizzazione delterreno a scopo edilizio è subordinata allastipula di una convenzione tra il proprie-tario delle aree e l’amministrazione comu-nale;

lo stesso articolo 28 stabilisce che laconvenzione deve disciplinare le obbliga-zioni a carico del proprietario concernentila cessione delle aree necessarie per leopere di urbanizzazione primaria e secon-daria, ovvero l’esecuzione delle opere diurbanizzazione primaria e di una quotaparte delle opere di urbanizzazione secon-daria relative alla lottizzazione o di quelleopere che siano necessarie per allacciarela zona ai pubblici servizi;

in base allo stesso articolo 28, laconvenzione deve indicare i termini nonsuperiori a dieci anni entro i quali deveessere ultimata l’esecuzione delle opere diurbanizzazione e di una quota parte delleopere di urbanizzazione secondaria rela-tive alla lottizzazione o di quelle opere chesiano necessarie per allacciare la zona aipubblici servizi;

in attuazione di quanto previsto dal-l’articolo 28 della legge n. 1150 del 1942,

i comuni adottano schemi di convenzionein base ai quali le modalità e la tempisticaper il rilascio delle autorizzazioni neces-sarie alla realizzazione degli interventiedificatori privati sono strettamente cor-relate all’adempimento, da parte dei pro-prietari delle aree, degli obblighi conven-zionali concernenti la cessione delle aree ela realizzazione delle opere di urbanizza-zione;

nelle convenzioni che i proprietaridelle aree sottoscrivono con i comuniviene, altresì, quantificato, in funzione del-l’edificabilità determinata dal piano urba-nistico, l’importo dei contributi dovuti peril rilascio dei permessi di costruire, ascomputo totale o parziale del quale iproprietari si assumono l’onere di eseguirele opere di urbanizzazione primaria e diquota parte di quelle secondarie ovvero diquelle che siano necessarie per allacciarela zona ai pubblici servizi;

detta quantificazione avviene sullabase delle tabelle parametriche definite alivello regionale ovvero sulla base dei pa-rametri per il calcolo degli oneri di urba-nizzazione primaria e secondaria vigenti,che i comuni, in base all’articolo 16 deldecreto del Presidente della Repubblican. 380 del 2001, sono tenuti ad aggiornare,con una apposita deliberazione consiliare,ogni cinque anno;

le opere di urbanizzazione primaria esecondaria e quelle necessarie per allac-ciare le aree da trasformare ai pubbliciservizi — oggetto di obblighi convenzionalie finanziate integralmente o in parte daiproprietari delle stesse aree — risultanocomunque inserite nella programmazionedelle opere pubbliche dei comuni;

il decreto-legge 21 giugno 2013,n. 69, convertito, con modificazioni, dallalegge 9 agosto 2013, n. 98, all’articolo 30,comma 3-bis, stabilisce che il termine divalidità nonché i termini di inizio e finelavori nell’ambito delle convenzioni dilottizzazione di cui all’articolo 28 dellalegge 17 agosto 1942, n. 1150, ovverodegli accordi similari comunque nominati

Atti Parlamentari — 4984 — Camera dei Deputati

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dalla legislazione regionale, stipulati sinoal 31 dicembre 2012, sono prorogati ditre anni;

la dilazione dei termini di efficaciadelle convenzioni urbanistiche si concre-tizza in una rimodulazione delle obbliga-zioni a carico dei proprietari delle areeche hanno sottoscritto una convenzioneurbanistica prima del 31 dicembre 2012, edunque in un rinvio, fino a tre anni, deitermini entro i quali i proprietari dellearee si sono obbligati ad avviare ovvero acompletare i lavori per la realizzazione diopere di urbanizzazione;

il rinvio dei termini previsti dalleconvenzioni urbanistiche comporta unainevitabile lievitazione dei costi, rispetto aiquadri tecnico-economici già approvati, diquelle opere di urbanizzazione che, con lasottoscrizione delle stesse convenzioni, iproprietari delle aree si sono impegnati arealizzare e successivamente a cedere alleamministrazioni comunali, a scomputo to-tale o parziale dei contributi dovuti, cosìcome quantificati sulla base delle tabelledi calcolo vigenti al momento della stipuladella convenzione;

il rinvio dei termini previsti dalleconvenzioni urbanistiche per l’ultimazionedelle opere può comportare la sospensioneovvero il rallentamento dei lavori in corsoper l’esecuzione di opere di urbanizza-zione primaria, di quelle secondarie ov-vero di altre opere pubbliche –:

se siano a conoscenza degli impattiprevedibili di questa disposizione, e inparticolare del numero delle convenzioniurbanistiche rispetto alle quali quest’ul-tima troverà applicazione, e del numero edel valore economico complessivo delleopere di urbanizzazione — già program-mate dai comuni e affidate in esecuzioneai proprietari delle aree che hanno sotto-scritto le relative convenzioni — delle qualisi rinvia l’avvio ovvero l’ultimazione deilavori;

se dispongano di una stima attendi-bile della lievitazione dei costi, rispetto aquelli stabiliti nei quadri tecnico-econo-

mici già approvati, delle opere di urba-nizzazione oggetto delle convenzioni urba-nistiche stipulate prima del 31 dicembre2012, che la dilazione, fino a tre anni, deitermini per l’avvio e l’ultimazione deilavori può determinare;

se non ritengano necessario promuo-vere iniziative urgenti volte a rivedere lanorma in questione, al fine di preveniree/o ridurre i contenziosi che si potrannoverificare tra le amministrazioni locali e isoggetti convenzionati a causa dell’auto-matico rinvio dei termini previsti perl’adempimento degli obblighi convenzio-nali e per la realizzazione di opere pub-bliche già inserite nella programmazionedei comuni, a causa del disallineamentotra i quadri tecnico-economici delle opereconvenzionate già approvate e i costi dellestesse opere al momento nel quale ver-ranno eseguite, nonché a causa del possi-bile rallentamento e/o sospensione dei la-vori in corso per la realizzazione di operedi urbanizzazione primaria, di quelleopere secondarie e delle altre opere pub-bliche oggetto delle convenzioni. (4-01883)

MANNINO, BUSTO, DAGA, DE ROSA,SEGONI, TERZONI, TOFALO e ZOLEZZI.— Al Presidente del Consiglio dei ministri,al Ministro delle infrastrutture e dei tra-sporti. — Per sapere – premesso che:

in base all’articolo 19, comma 6-ter,della legge n. 241 del 1990, la segnalazionecertificata di inizio attività non costituisceun provvedimento tacito direttamente im-pugnabile;

l’interessato può, dunque, sollecitarel’amministrazione a compiere le verifichedi competenza e – solo in caso di inerzia– può chiedere al giudice amministrativol’accertamento dell’obbligo dell’ammini-strazione di provvedere in base all’articolo31, commi 1, 2 e 3 del decreto legislativo2 luglio 2010, n. 104;

in base al citato articolo 31 deldecreto legislativo n. 104 del 2012, ilgiudice può pronunciarsi sulla fondatezzadella richiesta solo quando si tratta di

Atti Parlamentari — 4985 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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attività vincolata o quando risulta chenon residuano ulteriori margini di eser-cizio della discrezionalità e non sononecessari adempimenti istruttori che deb-bano essere compiuti dall’amministra-zione;

con il decreto-legge 21 giugno 2013,n. 69, convertito con modificazioni, dallalegge 9 agosto 2013, n. 98, all’articolo 30,sono state apportate delle modifiche altesto unico delle disposizioni legislative eregolamentari in materia edilizia, e inparticolare alla definizione delle categoriadi intervento edilizio « ristrutturazioneedilizia », di cui all’articolo 3 del testounico, includendo in detta categoria anchegli interventi di demolizione e ricostru-zione che comportano la realizzazione diun edificio con la stessa volumetria, macon una sagoma diversa da quella dell’edi-ficio preesistente;

con la modifica apportata dal decre-to-legge 21 giugno 2013 n. 69, convertito,con modificazioni dalla legge 9 agosto2013, n. 98, all’articolo 10 del testo unicodelle disposizioni legislative e regolamen-tari in materia edilizia, viene stabilito chesono soggetti al rilascio del permesso dicostruire gli interventi di ristrutturazioneedilizia comportanti la demolizione e laricostruzione di un edificio con una sa-goma diversa rispetto a quello preesi-stente, soltanto nel caso in cui abbianocome oggetto un edificio vincolato in baseal codice dei beni culturali e del paesaggioovvero limitatamente agli edifici all’internodelle zone territoriali omogenee « A », ri-spetto ai quali i comuni – con la deliberadi cui all’articolo 23-bis dello stesso TestoUnico – escluderanno la possibilità direalizzare detti interventi mediante segna-lazione certificata di inizio attività;

con la modifica apportata dal decre-to-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito,con modificazioni, dalla legge 9 agosto2013, n. 98, all’articolo 22 del testo unicodelle disposizioni legislative e regolamen-tari in materia edilizia, viene stabilito chesono realizzabili mediante denuncia diinizio attività le varianti a permessi di

costruire che non incidono sui parametriurbanistici e sulle volumetrie, che nonmodificano la destinazione d’uso e la ca-tegoria edilizia, e non alterano la sagomadell’edificio soltanto nel caso in cui ab-biano come oggetto un edificio vincolato inbase al codice dei beni culturali e delpaesaggio ovvero limitatamente agli edificiall’interno delle zone territoriali omogenee« A », rispetto ai quali i comuni – con ladelibera di cui all’articolo 23-bis dellostesso testo Unico – escluderanno la pos-sibilità di presentare dette varianti me-diante segnalazione certificata di inizioattività;

con il decreto-legge 21 giugno 2013n. 69, convertito con modificazioni dallalegge 9 agosto 2013 n. 98, è stato inseritol’articolo 23-bis del testo unico delle di-sposizioni legislative e regolamentari inmateria edilizia, con il quale è stato,altresì, stabilito che all’interno delle zoneomogenee « A » per gli interventi o levarianti a permessi di costruire ai quali èapplicabile la segnalazione certificata diinizio attività comportanti modifiche dellasagoma rispetto all’edificio preesistente ogià assentito, i lavori non possono in ognicaso avere inizio prima che siano decorsitrenta giorni dalla data di presentazionedella segnalazione;

in seguito alle modifiche elencate inpremessa, rientrano nel campo di appli-cazione della segnalazione certificata diinizio attività interventi di demolizione ericostruzione che non comportano una« fedele ricostruzione » dell’edificio preesi-stente, ma che portano alla realizzazionedi un edificio nuovo sia per caratteristichetipologiche, sia per la sua collocazioneall’interno del lotto;

rientrano, allo stesso modo, nelcampo di applicazione della segnalazionecertificata di inizio attività anche le va-rianti ai permessi di costruire di cui al-l’articolo 22 del testo unico delle disposi-zioni legislative e regolamentari in materiaedilizia;

Atti Parlamentari — 4986 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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dette modifiche comportano l’inclu-sione all’interno del campo di applicazionedella cosiddetta segnalazione certificata diinizio attività di interventi, la procedibilitàdei quali comporta, per l’amministrazione,un’attività di verifica dei requisiti e deipresupposti del tutto analoga a quella dasvolgere con riferimento agli interventi di« nuova costruzione » ovvero soggetti alrilascio del permesso di costruire;

rispetto agli interventi di demolizionee ricostruzione finalizzati alla realizza-zione di un edificio nuovo sia per carat-teristiche tipologiche, sia per la sua col-locazione all’interno del lotto – eseguibiliin base alle modifiche al testo unico me-diante la presentazione di una segnala-zione certificata di inizio attività – deveessere assicurato un trattamento dei di-ritti, che spettano ai soggetti a diversotitolo interessati all’intervento, analogo aquello previsto per gli interventi di nuovacostruzione che lo stesso testo unico as-soggetta al rilascio del permesso di co-struire;

alla luce di questa esigenza, con ri-ferimento agli interventi di demolizione ericostruzione da eseguire all’interno dellezone « A » l’articolo 23-bis del decreto delPresidente della Repubblica n. 380 del2001 prevede espressamente che i lavorinon possono essere avviati – come ordi-nariamente stabilito – il giorno successivo,ma trenta giorni dopo la presentazionedella segnalazione;

la fissazione del termine sospensivodi trenta giorni, di cui all’articolo 23-bisdel decreto del Presidente della Repub-blica n. 380 del 2001, non associata al-l’obbligo di dare pubblicità dell’avvenutapresentazione della segnalazione, non con-tribuisce in modo apprezzabile alla pienaponderazione degli interessi eventual-mente presenti e al tempestivo coinvolgi-mento dei diversi soggetti coinvolti –:

se e quali iniziative intendano as-sumere – nelle more dell’approvazione,da parte dei comuni, della delibera di cuiall’articolo 23-bis del decreto del Presi-

dente della Repubblica n. 380 del 2001 –affinché venga data notizia al pubblico,mediante affissione all’albo pretorio, dellapresentazione di una segnalazione certi-ficata di inizio attività che ha comeoggetto la realizzazione di interventi didemolizione e ricostruzione comportantila modifica della sagoma ovvero la pre-sentazione di varianti ai permessi di co-struire, e dell’avvenuto decorso del ter-mine di 30 giorni, di cui all’articolo23-bis del decreto del Presidente dellaRepubblica 6 giugno 2001, n. 380, per gliinterventi da eseguire su immobili rica-denti all’interno delle zone A;

se e quali iniziative intendano assu-mere affinché sia stabilito l’obbligo dipubblicare l’avvenuta presentazione di unasegnalazione certificata di inizio attività,che ha come oggetto la realizzazione diinterventi di demolizione e ricostruzionecomportanti la modifica della sagoma ov-vero la presentazione di varianti ai per-messi di costruire, anche nei casi rispettoai quali non è stato stabilito il citatotermine sospensivo di trenta giorni periniziare i lavori e dunque quest’ultimipossono essere avviati il giorno dopo lapresentazione della segnalazione;

se non ritengano necessario assumereiniziative normative urgenti al fine dicorreggere e integrare la disciplina dellasegnalazione certificata di inizio attività, dicui all’articolo 19 della legge 7 agosto1990, n. 241, stabilendo che le segnala-zioni certificate di inizio attività – sehanno ad oggetto la realizzazione di in-terventi di demolizione e ricostruzione,con modifica della sagoma, nonché lapresentazione di varianti ai permessi dicostruire – costituiscono provvedimentidirettamente impugnabili, e che i comunihanno l’obbligo di dare notizia, medianteaffissione all’albo pretorio, della presenta-zione delle stesse segnalazioni certificate,al pari di quanto disposto dall’articolo 20,comma 6, del decreto del Presidente dellaRepubblica n. 380 del 2001 relativamenteal rilascio dei permessi di costruire.

(4-01884)

Atti Parlamentari — 4987 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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REALACCI. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri, al Ministro dell’interno, alMinistro della salute, al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro delle politiche agricolealimentari e forestali. — Per sapere –premesso che:

i dati del dossier « Terra dei Fuochi »elaborato da Legambiente e presentato il18 settembre 2013, in occasione del lanciodella annuale campagna « Puliamo ilmondo », dimostrano quanto sia perento-rio contrastare da subito e con misure acarattere prioritario lo smaltimento ille-cito di rifiuti per tutelare l’ambiente e lasalute dei cittadini. Questione che inte-ressa a vario titolo tutta l’Italia, anche secon maggiore drammaticità la Campaniaed, in particolare, le province di Napoli eCaserta;

si evince dal sopraccitato dossier chenegli ultimi cinque anni tra le province diNapoli e Caserta sono stati compiuti ben205 arresti per traffici e smaltimenti ille-gali di rifiuti, pari al 29,2 per cento deltotale nazionale, e nei 20 mesi compresitra gennaio 2012 al 31 agosto 2013 sonostati registrati migliaia di rifiuti, materialiplastici, scarti di lavorazione del pellame,stracci: ben 6.034, di cui 3.049 in provinciadi Napoli e 2.085 in quella di Caserta;

l’Istituto Pascale di Napoli ha recen-temente pubblicato un rapporto sui casi dimorte verificatisi dal 1998 a causa delleneoplasie e dalla ricerca emerge un au-mento dei tumori stimato fino al 47 percento e, soprattutto, la stretta correlazionetra inquinamento ambientale e patologieneoplastiche –:

se i Ministri interrogati non inten-dano provvedere, con gli adeguati stru-menti normativi e per quanto di lorocompetenza, affinché sia data maggioreforza all’attività di controllo, prevenzionee contrasto delle attività illegali di smal-timento dei rifiuti e dei roghi « tossici »nella « Terra dei fuochi », destinando adessa risorse specifiche e adeguate;

se non ritengano poi utile istituire untavolo tecnico per l’emergenza roghi nella

Terra dei Fuochi, anche ai Ministeri del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, della salute e delle politiche agricolealimentari e forestali e con la regioneCampania, per controllare l’impatto susalute e produzione agroalimentare del-l’inquinamento; da ultimo se non si in-tenda dichiarare l’area della Terra deiFuochi sito da bonificare di interesse na-zionale al fine di arrivare rapidamente allabonifica assumendo le iniziative di com-petenza per pervenire al risarcimento deldanno ambientale da parte dei responsa-bili dei fenomeni di smaltimento illegale dirifiuti e per uscire dal regime di gestioneemergenziale di gestione di rifiuti dellaregione. (4-01886)

TIDEI. – Al Presidente del Consiglio deiministri, al Ministro dello sviluppo econo-mico, al Ministro delle infrastrutture e deitrasporti, al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

in data 17 settembre 2013 il relittodella nave Costa Concordia è stato disin-cagliato dal largo dell’Isola del Giglio e siprospetta il suo spostamento nella pros-sima primavera per effettuarne lo sman-tellamento;

su proposta del Ministro pro temporeClini, il Consiglio dei ministri dell’8 marzo2013 ha autorizzato il dipartimento dellaprotezione civile – in stretto raccordo conil Ministero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare e il Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti – ad adottarei provvedimenti necessari a consentire iltrasporto della nave Costa Concordiapresso il porto di Piombino per lo sman-tellamento, utilizzando le risorse già stan-ziate ed effettivamente disponibili, in rac-cordo con il Ministero dell’economia edelle finanze;

nonostante i vari solleciti dei rappre-sentanti istituzionali locali, dell’autoritàportuale e del presidente della regioneLazio, l’iter che ha portato a tale decisionenon ha visto coinvolta la città laziale ed il

Atti Parlamentari — 4988 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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suo porto, che si sono per tempo candidatiad ospitare la nave per la realizzazione deilavori;

le distanze dei due porti dal luogodell’incidente sono equivalenti (circa 39miglia) ma, contrariamente a quello diPiombino, il porto di Civitavecchia è giàpronto per ricevere la nave, disponendo difondali adeguati (18 metri), banchine, unadeguato bacino interno ed ampie aree perle lavorazioni;

la demolizione della Costa Concordiaa Civitavecchia potrebbe essere quindi rea-lizzata con un limitato impegno di spesa,cosa non di poco conto in un momento dicosì grave crisi finanziaria;

la scelta del porto di Piombino com-porterebbe, al contrario, una spesa in-gente, di svariati milioni di euro, da re-perire nelle pieghe del bilancio dello Stato,risorse che appaiono destinate più a sod-disfare l’aspirazione di quel porto ad am-pliare la propria infrastruttura che a ri-solvere il problema « Costa Concordia »;

in data 13 settembre 2013 il capodipartimento della protezione civileFranco Gabrielli in audizione presso l’VIIICommissione parlamentare Ambiente hadichiarato che « appare chiarissimo comeil porto non sia attrezzato, sia per laprofondità inadeguata, pari a 7-8 metri didragaggio, sia per le infrastrutture, ina-datte ai successivi lavori di demolizione. »;

la città di Civitavecchia aspira a ve-der sviluppato il proprio porto anchecome polo industriale, segnatamente can-tieristico, mirato alla promozione occupa-zionale ed alla diversificazione delle atti-vità portuali –:

se il Governo, alla luce delle ragionidescritte in premessa e di una decisione –quella del porto di Piombino – che appareinadeguata anche a detta del capo dellaprotezione civile, non ritengano opportunoprendere nuovamente in considerazione lacandidatura del porto di Civitavecchia perlo smaltimento del relitto della nave CostaConcordia. (4-01887)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta in Commissione:

SEGONI, ARTINI, BONAFEDE, BU-STO, DE ROSA, DAGA, MANNINO, TER-ZONI, TOFALO e ZOLEZZI. — Al Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare. — Per sapere – premesso che:

in seguito all’inchiesta sui lavori Tava Firenze il giudice per le indagini preli-minari Angelo Antonio Pezzuti ha decisogli arresti domiciliari per Gualtiero (dettoWalter) Bellomo, membro della commis-sione Via del Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare MariaRita Lorenzetti presidente di Italferr, expresidente della regione Umbria (Pd); Fu-rio Saraceno presidente di Nodavia; Vale-rio Lombardi, tecnico di Italferr; Alessan-dro Coletta, consulente, ex membro del-l’autorità di vigilanza sugli appalti pub-blici; Aristodemo Busillo, della società Selidi Roma, che gestisce la grande fresasotterranea « Monna Lisa » per realizzareil tunnel alta velocità sotto Firenze;

infiltrazioni della criminalità orga-nizzata e precisi interessi affaristici diparte politica vengono in evidenza in que-sta delicata inchiesta giudiziaria che haportato al blocco giudiziario dei cantieri;

il sottoattraversamento Tav dellacittà di Firenze è, a parere degli interro-ganti, anacronistico, per la mole di denaropubblico che è stato e sarà ancora di piùbruciato in questa grande opera che hagravissime implicazioni ambientali e por-terà alla rete ferroviaria italiana solo ilrisparmio di qualche minuto per i treni diAlta Velocità nella tratta Firenze-Roma;

in particolare l’inchiesta evidenzia iltentativo degli indagati di condizionarel’esito dei pareri dei funzionari pubblicinazionali e della regione Toscana compe-tenti in concessione di Via. In particolareuna loro pressione avrebbe avuto successo

Atti Parlamentari — 4989 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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per l’avvicendamento ad altro incaricodell’architetto Fabio Zita direttore dell’uf-ficio Via della regione Toscana che si erasempre opposto a far declassare i fanghi dirisulta degli scavi da pericolosi ad inerti omateriale non nocivo. Tale materiale èdestinato al riempimento delle ex minieredella città di Cavriglia. Appare evidenteche i margini di guadagno da parte delleditte interessate sarebbero stati enormi se,come è avvenuto, il declassamento di talifanghi fosse stato autorizzato dagli orga-nismi competenti per legge –:

quali provvedimenti il Ministro inter-rogato intenda assumere per ripristinarel’imparzialità degli uffici competenti allaconcessione della valutazione d’impattoambientale del Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare ed inparticolare se non reputi necessario revo-care tutte le autorizzazioni che hannodeclassato i fanghi di risulta del tunnelTav di Firenze da rifiuti pericolosi a inertio sottoprodotto riutilizzabile in seguito adautorizzazione ministeriale. (5-01043)

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BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazione a risposta in Commissione:

ROCCHI. — Al Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

la nuova sede dell’archivio di Stato diLivorno fu, a suo tempo, individuata nel-l’ex convento, poi carcere, dei Domenicani,un grande edificio sorto ai primi del ‘700accanto alla chiesa di Santa Caterina, nelcuore dello storico quartiere livornesedella Venezia;

la tormentata vicenda dell’edificio co-mincia nel 1984 con la chiusura del car-cere dei Domenicani: il vasto edificio,esteso su ben 3.800 metri quadrati com-plessivi, venne individuato come nuovasede per l’archivio di Stato;

adibito inizialmente a convento, futrasformato in carcere durante l’epocanapoleonica passando in capo al comunedi Livorno. Una parte dell’edificio tornòquindi ai padri Domenicani venendo inseguito assorbita nel demanio statale: adoggi l’immobile appartiene per il 70 percento al comune di Livorno e per il restoal Ministero per i beni e le attività cultu-rali;

l’immobile fu consegnato all’ammini-strazione archivistica già nel 1987 (unquarto di secolo fa) con atti formali l’ul-timo dei quali risale al 2002;

tralasciando il fatto che l’immobile,pur prestigioso, non fosse la soluzione piùidonea ad ospitare un archivio per lapresenza di celle sulle quali pesano vincolistorici posti dalla soprintendenza di Pisa,ipotesi alternative non furono trovate ed,in forza di necessità, fu deciso ed appro-vato il progetto di restauro e di recuperoche, nel 2005/2006 vide l’appalto del primolotto di lavori destinati al consolidamentostrutturale dell’edificio;

da allora la ristrutturazione è andataavanti fra lungaggini burocratiche e diffi-coltà nei finanziamenti ministeriali: sitrattava di rinforzare la struttura internacon pilastri e solai in calcestruzzo armatotali da sostenere l’enorme peso degli sva-riati chilometri di scaffalature ricolme difaldoni contenenti i documenti storici diLivorno dalla fine del ’500 fino alla se-conda metà del ’900: un patrimonio cul-turale di indubbio valore da salvaguardaree nel contempo da rendere consultabile;

ad oggi, nonostante ripetuti annuncidi prossima apertura, l’ultimo risale al2007, la situazione del progetto del nuovoarchivio di Stato di Livorno presenta unbilancio desolante:

a) risultano spesi direttamente dal-l’amministrazione circa 6 milioni di euro,a cui si devono aggiungere quanto a suotempo speso dalla soprintendenza di Pisa,che negli anni novanta curò il rifacimentodel tetto, la gabbia di Faraday e la siste-mazione degli appartamento all’ultimopiano;

Atti Parlamentari — 4990 — Camera dei Deputati

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b) un prestigioso edificio storico sulquale sono stati apportati « discutibili »interventi di restauro ed attualmente,come l’interrogante ha personalmente con-statato, in totale stato di abbandono;

c) condizioni logistiche, gestionali,economiche e di fruibilità dell’immensopatrimonio dell’archivio di Stato di Li-vorno gravemente compromesse;

dunque oggi, l’archivio di Stato diLivorno non ha una propria sede istitu-zionale ma risiede nel palazzo del Go-verno, con notevoli limiti di accesso, in-sufficienza di spazi ed impossibilità diricevere nuovi materiali;

la vecchia sede aggiuntiva è statachiusa nel 2004 così circa metà dei fondiarchivistici fu stoccato in magazzini aPerugia (circa 2.250 ml), presso la dittaPlurima (che vinse a suo tempo la gara ditrasferimento e custodia); doveva essereuna sistemazione provvisoria, in vista deilavori per l’apertura della nuova che an-cora si attende;

questa grave interruzione del pro-getto sta producendo ingenti oneri aggiun-tivi, disagi per l’utenza, e, di fatto, impos-sibile fruibilità e gestione di un materialedi enorme valore storico e culturale. Vainoltre messo in evidenza che l’impossibi-lità di accogliere nuovo materiale, stoccatopresso gli uffici competenti, rischia diprovocare il suo deterioramento;

si ipotizza inoltre una situazione dinuovo stress dell’archivio già con la pros-sima chiusura delle tre sezioni distaccatedi tribunale (Cecina, Piombino, Portofer-raio);

altri fondi archivistici dell’archivio diStato di Livorno risultano sparsi fuorisede: una parte dell’ampio fondo CantiereNavale Orlando è « provvisoriamente »presso l’archivio di Stato di Latina (dal2008, 1.000 ml e con suo giustificatomalumore); altro materiale è ospitatopresso l’archivio diocesano di Livorno;altro ancora presso l’archivio dell’autoritàportuale; con convenzione si è lasciato l’ex

archivio delle società commerciali dellacancelleria del tribunale alla camere dicommercio industria e artigianato –:

se il progetto di completamento deilavori strutturali del nuovo archivio diStato di Livorno, già destinatario di ingentirisorse, e della sua piena agibilità funzio-nale sia ancora concretamente attuabile equali siano i tempi di attuazione;

in caso contrario, se siano state esplo-rate e valutate ipotesi alternative che con-sentano alla città di Livorno di riappro-priarsi e rendere fruibile l’enorme mate-riale che racconta la sua storia e connota lacultura di una città i cui caratteri di mul-tietnicità e multiculturalità per eccellenza,dei quali, caso pressoché unico in Italia,sopravvivono documentazioni e importantivestigia e ricchezza di chiese, cimiteri na-zionali, palazzi, ville, opere di pubblica uti-lità indissolubilmente legate alle importanticomunità straniere che frequentarono ilporto franco di Livorno fino alla secondametà dell’Ottocento. (5-01042)

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COESIONE TERRITORIALE

Interrogazione a risposta scritta:

CRIPPA. — Al Ministro per la coesioneterritoriale, al Ministro per gli affari regio-nali e le autonomie, al Ministro per gliaffari europei, al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

il sito individuato per la realizzazionedel Centro eventi multifunzionale (C.E.M.)è individuato in riva al lago Maggiore, inun comparto di grande pregio ambientalee sul quale insiste la biblioteca civica conun parco di notevole rilevanza turistica;

l’opera del Centro eventi multifun-zionale di Verbania prevede una spesa dioltre 16 milioni di euro;

i finanziamenti stanziati per il CEMsono inseriti nel Piano integrato di svi-

Atti Parlamentari — 4991 — Camera dei Deputati

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luppo urbano relativo alla riqualificazionedi aree degradate di iniziativa della re-gione Piemonte;

la città di Verbania, con i suoi ap-pena 31.517 abitanti, non potrà sopportarei costi di gestione previsti in ben 900 milaeuro annui;

l’opera progettata prevede un’impor-tante ed evitabile cementificazione oltreche un notevole impatto ambientale;

l’area di riferimento, già risanata nel1999 con un contributo di 1,327.811 mi-lioni di euro dell’Unione europea nel qua-dro dei Fondi strutturali 1998-1999 obiet-tivo 2, quindi fortemente inquinata, che haprevisto la creazione di un parco urbanocon la creazione di una spiaggia, pisteciclabili, parcheggi, bar ristorante e lacostruzione di una Arena all’aperto con1.200 posti a sedere, dopo poco più didieci anni è oggi soggetta a demolizionetotale;

appare quantomeno inopportuno chein poco più di 10 anni il comune diVerbania possa essere finanziato per bendue volte tramite fondi europei per lariqualificazione della medesima area, de-molendo completamente l’opera realizzatagrazie al primo finanziamento e stravol-gendo di fatto lo spirito dell’allora pro-getto di ristrutturazione del sito in que-stione;

in questi anni ben 4.000 cittadine ecittadini hanno firmato una petizione pernon effettuare l’opera e proponendo ilriutilizzo di un vecchio teatro in disusonella frazione di Pallanza Verbania;

a seguito delle dimissioni dell’ormaiex-sindaco Marco Zacchera, diventate ef-fettive in data 1o maggio 2013, a ricoprirele funzioni caratterizzanti di primo citta-dino è il commissario prefettizio MicheleMazza –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza dell’operato del commissarioprefettizio Mazza, il quale prevede, comedetto, di proseguire con la realizzazionedel progetto in questione avviato dall’am-

ministrazione cessata, che altra conse-guenza non avrebbe se non quella diindebitare il comune. (4-01896)

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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta orale:

ZANETTI. — Al Ministro dell’economiae delle finanze, al Ministro della giustizia. —Per sapere – premesso che:

in attuazione del decreto legislativon. 39 del 2010, recante la disciplina dellarevisione legale, sono stati emanati dalMinistero dell’economia e delle finanze iseguenti regolamenti: decreto ministeriale20 giugno 2012, n. 144, regolamento con-cernente le modalità di iscrizione e can-cellazione dal registro dei revisori legali, inapplicazione dell’articolo 6 del decretolegislativo 27 gennaio 2010, n. 39, recanteattuazione della direttiva 2006/43/CE re-lativa alle revisioni legali dei conti annualie dei conti consolidati (Gazzetta Ufficialen. 201 del 29 agosto 2012); decreto mini-steriale 20 giugno 2012, n. 145 regola-mento in applicazione degli articoli 2,commi 2, 3, 4 e 7, comma 7, del decretolegislativo 27 gennaio 2010, n. 39 recanteattuazione della direttiva 2006/43/CE inmateria di revisione legale dei conti an-nuali e dei conti consolidati (GazzettaUfficiale n. 201 del 29 agosto 2012); de-creto ministeriale 25 giugno 2012, n. 146,regolamento riguardante il tirocinio perl’esercizio dell’attività di revisione legale,in applicazione dell’articolo 3 del decretolegislativo 27 gennaio 2010, n. 39, recanteattuazione della direttiva 2006/43/CE re-lativa alle revisioni legali dei conti annualie dei conti consolidati (Gazzetta Ufficialen. 201 del 29 agosto 2012); decreto mini-steriale 24 settembre 2012 istituzionepresso il Ministero dell’economia e dellefinanze della Commissione centrale per irevisori contabili (Gazzetta Ufficiale n. 253del 29 ottobre 2012); decreto ministeriale24 settembre 2012, determinazione del-

Atti Parlamentari — 4992 — Camera dei Deputati

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l’entità e delle modalità di versamento delcontributo annuale degli iscritti al Registrodei revisori legali (Gazzetta Ufficiale n. 253del 29 ottobre 2012); decreto ministeriale1o ottobre 2012, determinazione dell’entitàe delle modalità di versamento degli oneriin misura fissa previsti dal decreto legi-slativo 27 gennaio 2010, n. 39 in materiadi revisione legale dei conti e dei relativiregolamenti attuativi (Gazzetta Ufficialen. 251 del 26 ottobre 2012); decreto mi-nisteriale 28 dicembre 2012 n. 261, rego-lamento concernente i casi e le modalità direvoca, dimissioni e risoluzione consen-suale dell’incarico di revisione legale, inattuazione dell’articolo 13, comma 4, deldecreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39(Gazzetta Ufficiale n. 43 del 20 febbraio2013); decreto ministeriale 8 gennaio 2013n. 16 Regolamento concernente la gestionedella « Sezione dei revisori inattivi », inattuazione dell’articolo 8, comma 2, deldecreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39(Gazzetta Ufficiale n. 43 del 20 febbraio2013);

risultano invece ancora da emanare iregolamenti concernenti i seguenti aspettidella disciplina: esame di idoneità profes-sionale, ex articolo 4 del decreto legislativon. 39 del 2010; formazione continua, exarticolo 5 del decreto legislativo n. 39 del2010; deontologia professionale, riserva-tezza e segreto professionale, ex articolo 9del decreto legislativo n. 39 del 2010, in-dipendenza e obiettività, ex articolo 10 deldecreto legislativo n. 39 del 2010; princìpidi revisione, ex articolo 11 del decretolegislativo n. 39 del 2010; elaborazione deiprincìpi, ex articolo 12 del decreto legisla-tivo n. 39 del 2010; indipendenza, ex ar-ticolo 17 del decreto legislativo n. 39 del2010; controllo della qualità, ex articolo 20del decreto legislativo n. 39 del 2010;

in particolare, la mancata emana-zione in particolare del regolamento diattuazione dell’articolo 4 del decreto legi-slativo n. 39 del 2010, recante « Esame diidoneità professionale » determina, difatto, l’impossibilità di accedere al registrodei revisori legali; infatti, al di là dellasalvaguardia dei diritti acquisiti alla data

del 13 settembre 2012, data di entrata invigore del decreto ministeriale n. 145 del2012 che, all’articolo 17, disciplina laprima formazione del registro, fino al-l’emanazione del predetto regolamentonon sarà più possibile accedere al Regi-stro;

a tale proposito giova ricordare che,ai sensi dell’articolo 17, comma 1, deldecreto ministeriale n. 145 del 2012,« hanno diritto all’iscrizione nel Registrodei revisori legali le persone fisiche e lesocietà che, al momento dell’entrata invigore del presente regolamento, sono giàiscritti al registro dei revisori contabili dicui all’articolo 1 del decreto legislativo 27gennaio 1992, n. 88 e all’Albo specialedelle società di revisione di cui all’articolo161 del decreto legislativo 24 febbraio1998, n. 58. Sono altresì iscritti, su richie-sta: 1) coloro che, anteriormente alla datadi entrata in vigore del presente regola-mento, hanno acquisito il diritto di essereiscritti nel Registro dei revisori contabili dicui al decreto legislativo 27 gennaio 1992,n. 88, a condizione che la relativa istanzasia prodotta entro un anno dall’entrata invigore del presente regolamento; [il ter-mine ultimo è previsto per il 12 settembre2013]; 2) coloro che, alla data di entrata invigore del presente regolamento, hannopresentato istanza di partecipazione aduna sessione d’esame non ancora conclusaper l’iscrizione al registro dei revisoricontabili di cui al decreto legislativo 27gennaio 1992, n. 88, ed hanno, alla data dipresentazione dell’istanza di iscrizione alRegistro, superato l’esame medesimo [lanorma in questo caso non sembra porretermini decadenziali] »;

il vuoto normativo creatosi per lamancata emanazione del regolamento at-tuativo dell’articolo 4 del decreto legisla-tivo n. 39 del 2010 è, ad avviso dell’inter-rogante, il frutto della errata interpreta-zione della disciplina dettata dal decretolegislativo n. 39 del 2010 nel quale sonoincorsi il Ministero della giustizia e quellodell’economia e delle finanze; si osservainfatti che l’articolo 43 del citato decretolegislativo prevede, in base al combinato

Atti Parlamentari — 4993 — Camera dei Deputati

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disposto dei commi 1 e 4, che è abrogata,ma resta in vigore fino all’emanazione deiregolamenti previsti dal predetto decretolegislativo, la previgente normativa e che,fino all’emanazione di tutti i regolamentiper revisore legale, per revisore legale siintende il soggetto iscritto nel registro deirevisori contabili ai sensi del decreto le-gislativo 27 gennaio 1992, n. 88, e persocietà di revisione legale la società direvisione iscritta nell’albo speciale dellesocietà di revisione previsto dall’articolo161 del decreto legislativo 24 febbraio1998, n. 58, o nel registro di cui al decretolegislativo 27 gennaio 1992, n. 88 »;

appare dunque lecito domandarsi sedall’emanazione solo di alcuni decreti at-tuativi possa derivare l’abrogazione ditutta la previgente normativa. Se cioè unadisciplina parziale ed inorganica possasostituirsi alla complessa regolamenta-zione in materia di revisione legale for-matasi e consolidatasi in numerosi anni diproduzione legislativa e applicazione pra-tica della stessa; appare evidente, comedimostrano i fatti, che ciò non sia possibilee che assumere, contrariamente a quantoprevisto dalla legge, la sostituzione dinorme che non posso essere applicate allacompiuta disciplina previgente, determina(come ha determinato) un grave vuotonormativo, con incertezze e confusione inuna materia tanto delicata quanto sicura-mente è quella del controllo legale deiconti;

per comprendere gli effetti dell’indi-rizzo interpretativo assunto dalla ragione-ria dello Stato che nell’ambito del Mini-stero dell’economia e delle finanze cura lamateria della revisione legale giova pre-sentare il caso di un giovane commercia-lista al quale, in data 7 agosto 2013, laConsip s.p.a. comunicava il diniego al-l’iscrizione nel registro dei revisori legalidisposto con decreto del 23 luglio 2013dell’ispettore generale di finanza. La mo-tivazione indicata nel decreto a supportodel diniego di iscrizione al Registro è lamancanza dei requisiti di cui all’articolo 2,comma 2, del decreto legislativo n. 39 del2010, che dispone che « Possono chiedere

l’iscrizione al Registro le persone fisicheche: a) sono in possesso dei requisiti dionorabilità definiti con regolamento adot-tato dal Ministro dell’economia e dellefinanze, sentita la Consob; b) sono inpossesso di una laurea almeno triennale,tra quelle individuate con regolamento dalMinistro dell’economia e delle finanze,sentita la Consob; c) hanno svolto il tiro-cinio, ai sensi dell’articolo 3; d) hannosuperato l’esame di idoneità professionaledi cui all’articolo 4 ». Nelle premesse delprovvedimento di diniego viene rilevatodal direttore generale di finanza sia ilmancato svolgimento da parte della gio-vane commercialista di un esame di ido-neità professionale di cui all’articolo 4 deldecreto legislativo n. 39 del 2010 sia lamancata acquisizione, alla data del 13settembre 2012, del diritto di essereiscritto nel registro ai sensi dell’articolo17, comma 1, del decreto ministerialen. 145 del 2012 in quanto la giovanecommercialista in questione ha concluso ilperiodo del tirocinio triennale successiva-mente al 13 settembre 2012, data di en-trata in vigore del suddetto decreto mini-steriale n. 145 del 2012. Non si comprendecome si fa a sostenere che la dottoressa inquestione non ha superato l’esame di cuiall’articolo 4 del decreto legislativo n. 39del 2010 se manca il regolamento che devedisciplinare l’esame;

intanto, mentre la ragioneria gene-rale dispone il rigetto delle domanded’iscrizione nel registro dei revisori legaliper il mancato superamento dell’esame dicui all’articolo 4 del decreto legislativon. 39 del 2010, esame non ancora disci-plinato dal Ministero della giustizia diconcerto con il Ministro dell’economia edelle finanze, la Consip introita i versa-menti, ammontanti ad euro 50,00, effet-tuati dai richiedenti l’iscrizione a titolo dicopertura delle spese di segreteria e loStato i circa 16 euro della marca da bolloche necessariamente deve essere appostasulla domanda di iscrizione;

è di tutta evidenza come il vuotonormativo determinatosi sta producendoeffetti paradossali, la cui gravità evidenzia

Atti Parlamentari — 4994 — Camera dei Deputati

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l’insensatezza di una interpretazione, cheoggi appare chiaramente priva di fonda-mento normativo, fortemente voluta daiMinisteri della giustizia e dell’economia edelle finanze che in maniera a giudiziodell’interrogante gravemente miope hannodeterminato la paralisi di un pubblicoregistro al quale non è più consentitoaccedere, tranne per chi ne aveva giàacquisito il diritto –:

se non si ritenga opportuno rivederesenza indugio l’errata interpretazione cheha prodotto questo vuoto normativo, ri-pristinando l’applicazione della « vecchia »disciplina fino all’emanazione di tutti iregolamenti attuativi del decreto legislativon. 39 del 2010, come per altro risultachiaramente rinvenibile dal disposto del-l’articolo 43 del decreto medesimo; insubordine, se non si ritenga opportunoquanto meno procedere senza indugio al-l’adozione del regolamento attuativo del-l’articolo 4 del decreto legislativo n. 39 del2010, disciplinando l’esame richiesto perl’accesso al registro e disponendo adeguatee ragionevoli equipollenze con l’esame diStato per l’accesso alla professione didottore commercialista e di esperto con-tabile, eliminando in tal modo l’incresciosasituazione generatasi, tale per cui un pub-blico registro risulta oggi di fatto trasfor-mato in quella che all’interrogante appareuna casta chiusa a scandaloso svantaggio,una volta di più in Italia, dei giovaniprofessionisti. (3-00323)

Interrogazione a risposta in Commissione:

MELILLA. — Al Ministro dell’economiae delle finanze. — Per sapere – premessoche:

il decreto legislativo 14 marza 2011,n. 23 recante « Disposizioni in materia difederalismo fiscale », all’articolo 10, trattadell’applicazione dei tributi nell’ipotesi ditrasferimento immobiliare, prevedendoche, « in relazione agli atti di cui ai commi1 e 2 dell’articolo 1 del decreto legislativomedesimo, sono soppresse tutte le esen-zioni ed agevolazioni tributarie » a decor-rere dal 1o gennaio 2014;

la legge regionale n. 25 del 1988dispone che i comuni della regioneAbruzzo debbano procedere alla verificademaniale;

i comuni hanno avviato le procedureper la sistemazione del demanio in ottem-peranza alle disposizioni della richiamatalegge regionale n. 25 del 1988;

le suddette procedure non sono an-cora giunte a conclusione né è presumibileche possano esser concluse entro la finedel 2013;

un notevole numero di cittadini, pos-sessori di immobili ubicati nei suddetticomuni, è interessato alla sistemazione deldemanio attraverso il trasferimento coat-tivo della proprietà delle aree di sedimesulle quali insistono le loro abitazioni(secondo le risultanze della verifica dema-niale effettuata);

la complessità e l’onerosità dell’ope-razione, in una fase notoriamente criticaper l’economia e per il settore edilizio inparticolare, sta creando non poche diffi-coltà ai cittadini interessati –:

se intenda effettuare un monitoraggiosullo stato di attuazione dell’articolo 10del decreto legislativo n. 23 del 2011 equalora rilevasse problematiche simili aquelle descritte in premessa se non ritengautile un rinvio del termine previsto per ladecorrenza della soppressione delle age-volazioni sopra richiamate. (5-01037)

* * *

GIUSTIZIA

Interrogazioni a risposta in Commissione:

MAGORNO, COVELLO e BRUNO BOS-SIO. — Al Ministro della giustizia. — Persapere – premesso che:

il tribunale di Rossano (CS) rientranell’elenco dei circa mille uffici giudiziariche vengono soppressi a seguito della ri-forma giudiziaria;

Atti Parlamentari — 4995 — Camera dei Deputati

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un decreto ministeriale ha stabilitouna proroga di due anni in cui rimarrannoaperti in via straordinaria, per definire iprocedimenti pendenti, otto tribunali sop-pressi fra i quali quello di Rossano;

il comune di Rossano e alcuni avvo-cati hanno presentato ricorso, al tribunaleamministrativo regionale della Calabria,contro l’accorpamento del tribunale diRossano a quello di Castrovillari (CS)richiedendo la sospensione del provvedi-mento del tribunale di Castrovillari con ilquale era stato dato l’avvio alle proceduredi trasferimento del personale ammini-strativo e dei fascicoli del tribunale diRossano;

il ricorso si fonda principalmentesulla « inadeguatezza » del tribunale diCastrovillari nell’ospitare il carico di la-voro del tribunale di Rossano;

in data 18 settembre 2013 il TARdella Calabria ha accolto il suddetto ri-corso e ha concesso la sospensiva, fissandola trattazione collegiale in camera di con-siglio per il prossimo 17 ottobre 2013;

nonostante la sospensiva del TAR, leoperazioni di trasferimento continuano,fomentando così la protesta, già in atto dagiorni, dei cittadini di Rossano e rendendosempre più forte e esasperato il clima ditensione tanto che nel pomeriggio del 18settembre 2013 si è registrato il ferimentodi un manifestante, investito mentre cer-cava di impedire il passaggio a un’auto chetrasportava i fascicoli da un tribunaleall’altro –:

se il Ministro non ritenga di doverintervenire e assumere le iniziative dicompetenza affinché si rispetti la decisionedel tribunale amministrativo regionaledella Calabria e il presidente del tribunaledi Castrovillari sospenda le operazioni ditrasferimento in corso fino al successivopronunciamento del TAR fissato per il 17ottobre 2013. (5-01041)

TARTAGLIONE. — Al Ministro dellagiustizia, al Ministro dell’interno, al Mini-stro per la pubblica amministrazione e lasemplificazione. — Per sapere – premessoche:

con l’approvazione della legge n. 85del 2009, l’Italia ha aderito al Trattato diPrum, firmato da Belgio, Germania, Spa-gna, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi eAustria il 27 maggio 2005. Tale trattato èvolto a rafforzare la cooperazione di po-lizia in materia di lotta al terrorismo, allacriminalità transfrontaliera ed all’immi-grazione clandestina. La citata legge isti-tuisce la banca dati del DNA presso ilMinistero dell’interno e il laboratorio cen-trale per la banca dati del DNA presso ilMinistero della giustizia. Vengono in par-ticolare tenuti distinti il luogo di raccoltae confronto dei profili del DNA (bancadati nazionale del DNA) dal luogo diestrazione dei predetti profili e di conser-vazione dei relativi campioni biologici (la-boratorio centrale presso l’amministra-zione penitenziaria), nonché dal luogo diestrazione dei profili provenienti da re-perti (laboratori delle forze di polizia oaltrimenti specializzati, come i RIS diParma);

l’articolo 19 della suddetta legge poneinoltre a carico del Governo l’obbligo diinviare periodicamente al Parlamento unarelazione sull’attività della banca dati na-zionale del DNA e del laboratorio centraleper la medesima banca dati. Fino al 2011a tale obbligo ha adempiuto il Ministrodella giustizia; nel 2012 ha invece provve-duto il Ministro dell’interno;

l’articolo 16 della legge demanda aun regolamento di delegificazione, ancoranon emanato, la disciplina attuativa dellalegge. Attraverso tale atto – che dovevaessere emanato entro quattro mesi dal-l’entrata in vigore della legge – dovevanoessere regolamentati: il funzionamento el’organizzazione della banca dati e dellaboratorio centrale; le modalità di trat-tamento, di accesso e di comunicazionedei dati; le tecniche e le modalità di analisie conservazione dei campioni biologici; i

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tempi di conservazione dei profili del DNAe dei campioni biologici; le attribuzioni deiresponsabili della banca dati e del labo-ratorio centrale; le competenze tecnico-professionali del personale addetto allabanca dati e al laboratorio centrale; lemodalità ed i termini di esercizio deipoteri conferiti al Comitato nazionale perla biosicurezza e le biotecnologie; le mo-dalità di cancellazione dei profili del DNAe di distruzione dei relativi campioni bio-logici;

in data 20 settembre 2012, il sotto-segretario alla giustizia Antonino Gullo aseguito di interrogazione a risposta imme-diata in Commissione Giustizia della Ca-mera dei Deputati affermava che « è stata,infatti, predisposta la bozza di regola-mento attuativo di cui all’articolo 16 dellalegge n. 85 del 2009, che è stata condivisada tutte le Autorità partecipanti, eccezionefatta dell’Autorità garante per la prote-zione dei dati personali. Peraltro, il Mini-stero della giustizia, sin dal 3 febbraio2011, ha formalmente provveduto a tra-smettere il parere favorevole sul testoapprontato e, più di recente nel maggio2012, ha confermato la propria immediatadisponibilità a porre in essere tutte leattività necessarie per l’approvazione de-finitiva dello schema di regolamento dasottoporre al Consiglio dei Ministri. A suavolta, il Ministero dell’interno, con notadel 27 luglio 2012, si è riservato di con-vocare tra le Amministrazioni interessateuna nuova riunione, allo stato non in-detta »;

l’articolo 18 della legge delegava ilGoverno ad emanare, entro un anno, unoo più decreti legislativi per provvedere allaintegrazione dell’ordinamento del perso-nale del Corpo di polizia penitenziariamediante l’istituzione di ruoli tecnici neiquali inquadrare il personale da impiegarenelle attività del laboratorio centrale. IlGoverno ha esercitato la delega con ildecreto legislativo 162 del 2010. Le pro-cedure concorsuali per l’assunzione deiruoli tecnici della Polizia Penitenziaria

non potranno però essere avviate primadella definizione dei regolamenti attuativida parte dei rispettivi ministeri;

il sottosegretario alla giustizia Anto-nino Gullo, nella risposta all’interroga-zione di cui prima, a proposito dell’arti-colo 18 della legge, affermava che « perquanto concerne le attività di stretta com-petenza del Ministero della Giustizia, si ègià provveduto – a norma dell’articolo 18della legge citata – a predisporre il decretoattuativo per l’istituzione dei ruoli tecniciin cui verrà inquadrato il personale diPolizia penitenziaria, impiegato nel labo-ratorio centrale della Banca dati del DNA.Il provvedimento è già entrato in vigorenel settembre 2010 (decreto legislativo 9settembre 2010, n. 162) e sono stati pre-disposti anche i tre regolamenti attuativiprevisti per la determinazione dei profiliprofessionali dei ruoli tecnici del Corpo diPolizia penitenziaria, per le modalità diaccesso alla qualifica iniziale dei ruolitecnici del Corpo di Polizia penitenziaria e,infine, per la disciplina delle modalità disvolgimento dei corsi di formazione rela-tivi alle suddette qualifiche. Per il primoregolamento si è in attesa, soltanto, delconcerto del Ministero dell’Economia, peril secondo del parere delle associazionisindacali, mentre per il terzo devono es-sere acquisiti i concerti prescritti perlegge. Sottolineo, peraltro, che il Diparti-mento dell’Amministrazione Penitenziaria,per la parte di competenza, ha ancheposto in essere numerosissime iniziative.Tra le altre, segnalo che sul capitolo 1752del bilancio della Giustizia sono statefinanziate risorse pari a euro18.074.462,00, per la realizzazione del La-boratorio Centrale del DNA. È stato sti-pulato il contratto per la realizzazione deilavori di ristrutturazione dell’immobile de-stinato a sede del Laboratorio Centrale,che sarà pronto a breve. È stata, inoltre,indetta una gara pubblica in ambito co-munitario per l’approvvigionamento di« strumenti elettronici ed arredi tecnici dautilizzare presso il Laboratorio Centraledel DNA ». La fornitura è stata aggiudicataper un importo pari a euro 4.198.000,00ed è stata consegnata a dicembre 2011 »;

Atti Parlamentari — 4997 — Camera dei Deputati

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in data 7 dicembre 2012 in meritoall’attuazione della legge, la Commissioneeuropea, con la presentazione della rela-zione sull’attuazione della decisione 2008/615/GAI sul potenziamento della coopera-zione, soprattutto nella lotta al terrorismoe alla criminalità transfrontaliera (« deci-sione di Prüm ») (COM(2012)732), ha la-mentato il ritardo di alcuni Stati membri,tra cui l’Italia, nella realizzazione degliadeguamenti tecnici necessari allo scambioautomatizzato di dati relativi al DNA e alleimpronte digitali;

in data il 31 gennaio 2013, il giornale« Il Fatto quotidiano » riportava che sonostati spesi sedici milioni di euro per larealizzazione del laboratorio centrale DNAe che « il 2 ottobre 2010, viene pubblicatoin Gazzetta Ufficiale il decreto legislativoche prevede l’istituzione dei “ruoli tecnicidel personale del Corpo di polizia peni-tenziaria”: operatori, revisori, periti e di-rettori. Il numero delle persone necessariea mandare avanti il Laboratorio è 37. Noncentinaia appena 37. Eppure il Dap nonriesce a bandire i concorsi, che devonoessere aperti all’esterno »;

in risposta al suddetto articolo il vicecapo dap, dott. Luigi Pagano, comunicavaal quotidiano che « al momento dell’attri-buzione dell’incarico conferito dalla legge85/2009 l’Amministrazione Penitenziariaha iniziato tempestivamente il complessoiter che doveva portare alla creazione delLaboratorio centrale d’analisi del Dna eall’indizione dei concorsi riguardante iruoli tecnici della Polizia Penitenziariadelegata a condurre il laboratorio; se-condo, la gestione dei fondi accreditatiall’Amministrazione è stata estremamenteoculata;

sono stati realizzati, in tutti i 207istituti della nazione, i gabinetti per ilprelievo dei reperti biologici sia dei dete-nuti già presenti che degli ingressi futuri,formato il personale, creato, presso la C.R.di Rebibbia, il laboratorio centrale com-pletandolo di attrezzature tecnologica-mente all’avanguardia; terzo, il laboratorioallo stato non è fermo, bensì, sono in corso

le procedure per l’accreditamento dellostesso che saranno avviate dai biologi dellaUniversità di Tor Vergata; quarto, le pro-cedure concorsuali per l’assunzione deiruoli tecnici della Polizia Penitenziaria,infine, avranno inizio non appena sarannovarati, dai competenti organi, i regola-menti attuativi; quinto, non mi sembra divedere nelle altre forze di Polizia undesiderio di accaparramento del Labora-torio né, invero, il Dap sarebbe disponibilea « passare la mano »;

da quanto è dato sapere, ad oggicirca cinquanta nazioni nel mondo si sonodotate di banca dati nazionale del DNA. IlRegno Unito ha avviato la banca datinazionale del DNA nel 1995. Ad oggi illoro database include più di 5 milioni diprofili. La Francia, invece, ha avviato labanca dati nazionale del DNA nel 1999.Ad oggi il loro database include 1.5 milionidi profili. Il tasso di crescita dell’adozionedi un programma nazionale per la realiz-zazione di una banca dati del DNA au-menta esponenzialmente, si stima che nel2015 il 60 per cento della popolazionemondiale vivrà in nazioni dotate di DNAdatabase;

i benefici derivanti dalla messa infunzione della banca dati nazionale delDNA aumenteranno all’aumentare deiprofili genetici memorizzati nella stessa.Uno dei benefici più evidenti derivantidall’adozione della banca dati nazionaledel DNA è l’aumento fino al 60 per centodella probabilità di identificazione del col-pevole a partire dal campione di DNAraccolto sulla scena del crimine;

la ratifica del Trattato di Istanbulimpegna il nostro Paese ad intensificaretutti gli sforzi per prevenire la violenzasulle donne ed in particolare il femmini-cidio. L’utilizzo della Banca dati nazionaledel DNA ha dimostrato, nei Paesi in cui èstata attivata, di poter contribuire allariduzione delle violenze sessuali grazie allarapida identificazione del colpevole. Conconseguente effetto psicologico positivo intermini di propensione alla denuncia deicrimini di tipo sessuale da parte dellevittime. Per quanto riguarda le violenze

Atti Parlamentari — 4998 — Camera dei Deputati

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sessuali, infatti, l’uso dell’analisi del DNAcombinato con l’adozione di una bancadati nazionale del DNA aumenta enorme-mente la probabilità di identificare il col-pevole. Non è raro, infatti, che chi simacchia di tale tipo di violenza sia reci-divo, per cui l’uso della banca dati DNArende le indagini decisamente più efficaci.Nel Regno Unito, ad esempio, nel biennio2006-2007, oltre un terzo dei crimini diviolenza sessuale sono stati risolti grazie alricorso alla banda dati nazionale delDNA –:

quale sia lo stato dei tre regolamentiattuativi previsti per la determinazione deiprofili professionali dei ruoli tecnici delcorpo di polizia penitenziaria, per le mo-dalità di accesso alla qualifica iniziale deiruoli tecnici del corpo di polizia peniten-ziaria e, infine, per la disciplina dellemodalità di svolgimento dei corsi di for-mazione relativi alle suddette qualifiche;

se il Governo sia intenzionato, e inquali tempi e modi, a dare piena attua-zione alla legge n. 85 del 2009 e rendere,così, immediatamente operativa la BancaDati Nazionale de DNA. (5-01044)

Interrogazioni a risposta scritta:

PETITTI, ARLOTTI e PIZZOLANTE. —Al Ministro della giustizia. – per sapere –premesso che:

la società Meta System Scrl è unasocietà cooperativa, avente sede legale aRimini, che svolge servizi prevalentementeper il tribunale di Rimini, Forlì e Ravenna;

i servizi che la società fornisce al-l’autorità giudiziaria consistono prevalen-temente nella trascrizione integrale di in-tercettazioni telefoniche ed ambientali,nonché audizioni e interrogatori resi daindagati, servizi pertanto da considerarsi,ai fini della liquidazione dei compensi,commisurati al tempo (legge n. 319 del1980, articolo 4);

i compensi commisurati al tempovengono determinati a vacazioni: una va-

cazione corrisponde a due ore, il cuionorario è di euro 14,68 per la prima e dieuro 8,15 per le successive (importi cosìvariati con decreto ministeriale del 30maggio 2002);

l’articolo 10 della succitata leggen. 319 del 1980 prevede che ogni tre anni,con decreto del Presidente della Repub-blica, su proposta del Ministro della giu-stizia, di concerto con il Ministro deltesoro, possa essere adeguata la misura ditali onorari in relazione alla variazioneaccertata dall’ISTAT, dell’indice dei prezzial consumo per le famiglie di operai edimpiegati verificatisi nel triennio prece-dente;

il contratto di lavoro applicato dallaMeta System è il CCNL del commercio inbase al quale, il costo medio lordo diun’ora di lavoro (esclusi i costi di mante-nimento della struttura ) supera euro22,00;

i compensi spettanti ai periti, consu-lenti tecnici, interpreti e traduttori per leoperazioni eseguite a richiesta dell’autoritàgiudiziaria non sono stati aggiornati negliultimi undici anni; inoltre i tempi dipagamento si sono notevolmente allungati,in alcuni casi fino a 14 mesi dalla conse-gna del lavoro –:

quali iniziative di competenza in-tenda adottare perché sia adeguata lamisura degli onorari in relazione allavariazione accertata dall’ISTAT dell’indicedei prezzi al consumo per le famiglie dioperai ed impiegati verificatisi negli ultimi11 anni, commisurando la tariffa orariasulla base dei costi orari complessivi chescaturiscono dall’applicazione di un con-tratto CCNL;

se non ritenga opportuno assumereiniziative per definire l’unità di misura atempo come corrispondente a un’ora, enon « vacazione »;

come intenda favorire una puntualetempistica dei pagamenti che tenga contodelle regole del mercato – e non dei

Atti Parlamentari — 4999 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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tempi dilatati degli iter processuali attuali–, anche nella prospettiva di un rispar-mio effettivo sui costi e l’ottimizzazionedell’organizzazione delle cancellerie.

(4-01877)

MISIANI. — Al Ministro della giustizia.— Per sapere – premesso che:

la sezione fallimentare e la sezionelavoro del tribunale di Bergamo versano inuna situazione di grave difficoltà;

a fronte di un notevole aumento delcontenzioso, la sezione lavoro ha visto ilproprio organico ridursi di un’unità.Presso la sezione fallimentare sono inservizio solo tre giudici e uno dei tre saràtrasferito alla procura generale di Milano.Il presidente delle due sezioni è statonominato presidente del tribunale di Man-tova ed ivi trasferito;

la crisi ha notevolmente incremen-tato il carico di lavoro della direzionefallimentare e di quella lavoro. La mole diattività ha visto un ulteriore, rilevanteaumento anche a causa di recenti modi-fiche normative: la cosiddetta « riformaFornero » ha previsto una nuova fase som-maria per i procedimenti attinenti all’im-pugnazione dei licenziamenti; è stato poirecentemente introdotto il concordato pre-ventivo con riserva (cosiddetto « concor-dato in bianco ») che ha provocato unforte aumento delle procedure concorsualipresso tutte le sezioni fallimentari deitribunali italiani compreso quello di Ber-gamo. Nel 2013 si è registrato un sensibileaumento dei fallimenti (+43 per cento nelprimo semestre rispetto allo stesso periododel 2012) e dei concordati preventivi (+100per cento);

questo notevolissimo aumento del ca-rico di lavoro, a cui si contrappone, pur-troppo, una riduzione degli organici, de-termina gravi conseguenze e, inevitabil-mente, frustra le legittime aspettative digiustizia di cittadini ed imprese, che ve-dono sempre più dilatarsi i tempi neces-sari ad ottenere la tutela a cui aspirano;

di tali istanze si sono rese interpretianche le organizzazioni sindacali dellaprovincia di Bergamo presso il presidentedel tribunale di Bergamo e presso il Con-siglio superiore della magistratura –:

quali iniziative, per quanto di com-petenza, il Ministro intenda assumere inrelazione alla copertura degli organicipresso la sezione fallimentare e la sezionelavoro del tribunale di Bergamo, e se siintendano tenere in debito conto le effet-tive esigenze del circondario del tribunaledi Bergamo in occasione della rivaluta-zione delle piante organiche prevista perfine 2013. (4-01881)

GAGNARLI e BALDASSARRE. — AlMinistro della giustizia. — Per sapere –premesso che:

il decreto legislativo n. 155 del 2012(articolo 11) recante disposizioni attuativesulla soppressione dei tribunali e riorga-nizzazione della distribuzione sul territo-rio degli uffici giudiziari a causa di misureurgenti per la stabilizzazione finanziaria,ha previsto la soppressione di 31 sedi diFori e delle relative procure della Repub-blica, la soppressione di 220 sezioni di-staccate, ed è entrato in vigore il 13settembre 2013;

tra le misure contenute nel decretolegislativo n. 155 del 2012, l’articolo 1, allatabella A allegata, prevede la soppressionedel tribunale di Montepulciano, che è giàavvenuta;

gli avvocati dell’ordine di Montepul-ciano si sono fatti promotori di una pro-posta di legge di iniziativa popolare tesa abloccare l’iter del provvedimento, inquanto persuasi che « non si raggiunge-rebbe né l’obiettivo della riduzione deitempi di giustizia né quello del risparmio.Anzi, su entrambi i fronti, si registrerebbeun peggioramento rispetto alla situazioneattuale »; l’ordine sta anche lavorando adun esposto alla Corte dei Conti e ad unricorso a Strasburgo;

Atti Parlamentari — 5000 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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il sindaco di Montepulciano ha re-centemente dichiarato: « sappiamo che iltrasferimento a Siena del Tribunale diMontepulciano avrà un costo, a regime, dicirca 800.000 euro all’anno contro i circa200.000 che aveva nel nostro Comune:dunque un incremento iperbolico dellaspesa che graverà sul bilancio pubblico equindi sui cittadini. Quanto al funziona-mento della macchina giudiziaria, bastiricordare che a Montepulciano mai nessunprocedimento penale è finito in prescri-zione per scadenza dei termini »;

da ricerche effettuate dall’interro-gante sono emersi una serie di dati, inaccordo con le dichiarazioni dell’ordinedegli avvocati e del sindaco di Montepul-ciano, che dimostrerebbero la consistenteriduzione del servizio reso ai cittadini el’aggravio dei costi che comporterebbe lachiusura del tribunale e della procura diMontepulciano, ed il loro conseguente ac-corpamento presso il foro di Siena in vialeFranci;

in particolare, il tribunale e la pro-cura di Montepulciano, asservivano uncircondario di 14 comuni (Chianciano,Pienza, Torrita di Siena, Sinalunga, Sar-teano, San Casciano, Piancastagnaio, Ab-badia San Salvatore, San Quirico, Radico-fani, Castiglion d’Orcia, Chiusi, Cetona e lostesso Montepulciano), su un territorio dicirca 1.200 chilometri quadrati; pertanto icittadini residenti in questi comuni ed ipubblici dipendenti, saranno costretti apercorrere distanze da 2 a 7 volte maggioridi quelle che percorrevano per raggiungeregli uffici giudiziari di Montepulciano;

analogamente ai cittadini, anche i te-stimoni indotti dal pubblico ministero oammessi direttamente dai giudici, do-vranno percorrere maggiori distanze perraggiungere gli uffici giudiziari di Siena,comportando un aumento dei costi di in-dennità;

il palazzo di giustizia di Montepul-ciano, posto in un fabbricato ristrutturatodi recente, si è sempre mostrato perfetta-mente idoneo a fronteggiare le esigenzedel bacino di utenza ed, inoltre, è unastruttura i cui costi sono già stati ammor-

tizzati, mentre il tribunale accorpante, chegià a fatica smaltisce l’attuale carico, avràun aumento del bacino di utenza di oltreil doppio, con ovvia ed intuibile paralisidelle attività, situazione ancor più grave sesi considera che il tribunale di Sienadovrebbe ricevere anche la sezione distac-cata di Poggibonsi;

l’aumento dell’utenza nel tribunale diSiena, che diventa la circoscrizione piùestesa della Toscana, a giudizio dell’inter-rogante, implicherebbe la necessità di ap-portare modifiche delle strutture lavora-tive, anche nell’ottica dell’adeguamentoagli obblighi previsti dal decreto legislativon. 81 del 2008 (sicurezza sui luoghi dilavoro); ciò comporterebbe un ulterioreaggravio di spese o, addirittura, la neces-sità di locare dei nuovi immobili, opzioneche appare in contrasto con il divieto diconcludere nuove locazioni passive daparte delle amministrazioni pubbliche,sancita dall’articolo 3 del decreto-leggen. 95 del 6 luglio 2012, convertito dallalegge n. 135 del 7 agosto 2012;

il presidente ordinario del tribunaledi Siena, come risulta da recenti lettere(del 27 agosto 2013 e del 2 settembre2013) indirizzate al Ministero della giusti-zia, in cui si fa riferimento al decretoministeriale 9 agosto 2013, in applicazionedell’articolo 8 del decreto legislativo n. 155del 2012, chiede ed ottiene la prorogadell’utilizzo dei soppressi locali del tribu-nale di Montepulciano, non avendo il co-mune di Siena provveduto alla messa adisposizione dei locali necessari al recepi-mento di personale e materiali provenientidalle sedi di Montepulciano e Poggibonsi;

la commissione istituita dalla leggevaluterà gli effetti della riforma della geo-grafia giudiziaria sui singoli casi in unanno di tempo e potrà anche decidere, inpresenza di condizioni particolari, di ri-vedere la decisione di chiusura –:

come intenda il Ministro interrogatofar fronte all’attuale inidoneità strutturalee funzionale del tribunale centrale diSiena ad ospitare l’enorme contenzioso,civile e penale, rinveniente dalle soppressesedi di Montepulciano e Poggibonsi;

Atti Parlamentari — 5001 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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dove il Ministro interrogato ritenga dipoter reperire le risorse economiche perfronteggiare le maggiori spese per l’affittodei nuovi locali necessari e/o per l’ade-guamento/ampliamento dell’attuale stabiledel tribunale centrale di Siena;

se gli uffici giudiziari di Montepul-ciano possano essere utilizzati in regime diprorogatio nel limite massimo dei cinqueanni così come previsto dal decreto e comeconcesso per alcuni fori in Italia interes-sati dalla riforma della geografia giudizia-ria. (4-01885)

FUCCI. — Al Ministro della giustizia. —Per sapere – premesso che:

il 13 settembre 2013, in virtù dei notiprovvedimenti del Governo per la razio-nalizzazione della rete degli uffici giudi-ziari, hanno cessato le loro attività le sedidistaccate di Barletta, Canosa e Ruvo diPuglia, nella provincia di Barletta-Andria-Trani;

tale chiusura, in relazione alle spe-cifiche esigenze della provincia di Barlet-ta-Andria-Trani, rischia di creare seri pro-blemi di funzionamento del sistema giu-stizia dato l’alto carico pendente di causee la necessità, sentita forte dall’interoterritorio, di avere una rete di uffici giu-diziari in grado di servire un territoriocaratterizzato da un’alta densità abitativae dalla presenza di un gran numero diattività economico-imrpenditoriali;

lo stesso 13 settembre, a testimo-nianza di quanto la tematica sia sentita econsiderata importante, l’ordine degli av-vocati di Trani ha annunciato il depositodi un ricorso, presso il competente TAR, diun ricorso avverso la chiusura dei citatiuffici giudiziari;

la razionalizzazione e l’uso efficientedelle risorse umane e strumentali a dispo-sizione del sistema giustizia sono questionimolto importanti su cui, doverosamente, sidiscute da molti anni in Italia, tuttavia, aparere dell’interrogante, nel caso specifico

è necessario analizzare con attenzione leesigenze dei singoli territori, i quali hannoognuno priorità diverse –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza di quanto riportato in premessa inmerito alle preoccupazioni emerse già datempo nel territorio della provincia diBarletta-Andria-Trani;

quali siano state le motivazioni chehanno portato all’inclusione delle sedi di-staccate di Barletta, Canosa e Ruvo diPuglia tra quelle da sopprimere;

quali eventuali iniziative ritenga diassumere per approfondire ulteriormente,aprendo una ulteriore istruttoria sulleconseguenze applicative della riforma degliuffici giudiziari, le vicende esposte in pre-messa. (4-01892)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta scritta:

BALDASSARRE, GAGNARLI, ARTINIe SEGONI. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

nel Quadro strategico nazionale2007-2013 approvato dalla Commissionedell’Unione europea il 13 luglio 2007 epromosso dal Ministero per lo sviluppoeconomico una delle priorità indicate ri-guardava « Reti e collegamenti per la mo-bilità » proponendo di accelerare la rea-lizzazione di un sistema di trasporto ef-ficiente, integrato, flessibile, sicuro e so-stenibile per assicurare servizi logistici e ditrasporto funzionali allo sviluppo contri-buendo alla realizzazione di un sistemalogistico nazionale, supportando la costru-zione di una rete nazionale di terminali ditrasporto e di logistica, integrata, sicura,interconnessa ed omogenea;

con delibera della giunta regionaleToscana del 14 dicembre 1998 e successivedeliberazioni si inseriva lo scalo merci

Atti Parlamentari — 5002 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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intermodale ferro-gomma di Indicatore,sito nel comune di Arezzo, nel pianoregionale trasporti della Toscana e la pro-vincia di Arezzo individuava tale infra-struttura nel proprio piano di sviluppotriennale;

le delibere del consiglio comunale diArezzo n. 174 del 19 luglio 2000 aventeper oggetto l’adozione del Piano Partico-lareggiato per la realizzazione dello scalomerci e la n. 12 del 19 gennaio 2001 –Approvazione piano particolareggiato perla realizzazione dello scalo merci sanci-vano la volontà di realizzazione dell’operada parte dell’ente locale;

il 5 agosto 2002 veniva indetta la garapubblica per l’assegnazione delle opere e il17 dicembre 2003 veniva stipulato unprotocollo d’intesa tra comune di Arezzo eR.F.I. con la quale quest’ultima si impe-gnava a raccordare il nuovo scalo merci diIndicatore con la linea ferroviaria Firenze-Roma con modalità da perfezionare neimodi d’uso;

il 13 marzo 2003 viene stipulata laconvenzione tra la società ALI (Arezzologistica integrata Srl) assegnataria delpiano particolareggiato, e comune diArezzo per la realizzazione dello scalomerci in località Indicatore. Nella conven-zione si stabiliva la costruzione dello scalomerci su un’area complessiva, suddivisa in4 macrolotti, di metri quadrati 290.000 dicui 26.990 metri quadrati di superficiecoperta. Si stabilisce che la durata deilavori fosse di 79 mesi al costo comples-sivo di 65 milioni di euro. Nel pianoparticolareggiato sono previste opere prin-cipali, opere accessorie ed opere di urba-nizzazione;

il progetto è già stato parzialmentefinanziato dalla regione Toscana in base alpatto per lo sviluppo locale stipulato il 18febbraio 2004 tra provincia di Arezzo edappunto regione Toscana con euro1.507.090, di cui l’80 per cento erogato esaldo del 20 per cento da erogare alcompletamento delle opere;

in data 25 gennaio 2007 la societàALI ha presentato a RFI il progetto delle

opere ferroviarie ed in data 4 maggio 2007RFI ha espresso parere di massima favo-revole richiedendo alcune integrazioni edaffinazioni al progetto, dovendo questoessere sottoposto alla verifica di compati-bilità di rete e di impianto –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza della situazione su descritta;

se il Ministro interrogato, per quantodi propria competenza e in virtù degliingenti investimenti posti in essere daglienti locali e dalla regione Toscana, possafornire indicazioni precise circa la realiz-zazione finale dell’opera e le relative tem-pistiche previste. (4-01888)

* * *

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

MADIA. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

secondo il comitato dei pendolari diMaccarese e Palidoro (frazioni del comunedi Fiumicino) il territorio attorno allestazioni ferroviarie dei due centri sarebbestato colpito da una serie di furti e vio-lenze aventi come obiettivo le abitazionidei residenti;

secondo quanto denunciano i comi-tati, che hanno già indirizzato una letteraal viceministro dell’interno vi sarebberodelle bande di criminali che, dopo avereffettuato sopralluoghi, assalgono le abita-zioni anche in pieno giorno producendoanche danneggiamenti consistenti e atti divandalismo;

i locali commissariato di pubblicasicurezza e comando dei carabinieri sisarebbero detti non in grado di fronteg-giare la situazione a causa della scarsezzadi uomini e mezzi e dell’estensione delterritorio;

decine di abitazioni sarebbero stateprese di mira a Maccarese (Il Tempo, 10settembre 2013) –:

quali siano gli intendimenti del Go-verno al fine di rafforzare il controllo del

Atti Parlamentari — 5003 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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territorio da parte delle forze dell’ordineper garantire la sicurezza e la tranquillitàdei cittadini di Maccarese e di tutta l’areadel comune di Fiumicino. (4-01880)

FRATOIANNI. — Al Ministro dell’in-terno, al Ministro degli affari esteri. — Persapere – premesso che:

secondo quanto appreso da fontigiornalistiche, in data 11 e 19 agosto 2013due imbarcazioni con a bordo dei profughigiungevano rispettivamente a Monasterace(Reggio Calabria) e Aci Castello (Catania);

dalle due imbarcazioni sbarcavanodecine di persone di varie nazionalità, tracui siriani, palestinesi ed egiziani (questiultimi in totale 55) i quali venivano sepa-rati dagli altri profughi;

il riconoscimento della nazionalitàdei profughi egiziani avveniva tramiteun’identificazione sommaria basata sul-l’accento, secondo quanto ricostruito daifunzionari della prefettura di Catania;

l’organizzazione umanitaria CIR(Consiglio italiano per i rifugiati) denun-ciava di non essere stata autorizzata dallaprefettura di Catania a fornire assistenzalegale ai profughi e che nessuna organiz-zazione umanitaria ha potuto esporre aiprofughi le modalità amministrative concui procedere alla richiesta d’asilo;

a distanza di ventiquattrore dai duesbarchi, dagli aeroporti di Catania e diLamezia Terme (CZ) i profughi egizianivenivano rimpatriati;

è fondamentale sottolineare che tra il12 e il 20 agosto si sono verificati gliscontri più cruenti in Egitto con centinaiadi morti nelle strade e con il pesanteintervento dell’esercito che ha proclamatolo stato d’emergenza;

il 19 agosto 2013 il Bollettino infor-mativo « viaggiare sicuri » del Ministerodegli affari esteri recitava: « ...in ragionedel progressivo deterioramento del quadrogenerale di sicurezza, si sconsigliano iviaggi in tutto l’Egitto... »;

il rimpatrio forzato, in danno deiprofughi egiziani, si prefigura, ad avvisodell’interrogante, come una vera e propriaespulsione che viola alcune norme deldiritto internazionale e, precisamente, l’ar-ticolo 3 della Convenzione europea deidiritti dell’uomo e l’articolo 4 del Proto-collo n. 4 della citata Convenzione cheproibisce la pratica delle espulsioni collet-tive;

il rimpatrio forzato in un Paese inpiena guerra civile contribuirà a esporre iprofughi, in maniera significativa, a tor-ture e a trattamenti inumani e degra-danti –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza della vicenda suesposta;

quali siano state le motivazioni e dachi sia partito l’ordine di impedire l’ac-cesso alle organizzazioni umanitarie cheavevano il compito di fornire assistenzalegale ai profughi per l’espletamento dellepratiche amministrative per richiedereasilo all’Italia;

chi abbia autorizzato il rimpatrioforzato dei profughi egiziani e per qualiragioni. (4-01890)

BENEDETTI. — Al Ministro dell’interno,al Ministro dell’economia e delle finanze, alMinistro per la pubblica amministrazione ela semplificazione. — Per sapere – pre-messo che:

il dottor Paolo Venuti, commerciali-sta e revisore dei conti molto attivo inVeneto, è stato presente con cariche varienelle seguenti società:

socio della Trust Company DeltaErre, Maap di Padova (sindaco), Aps SPA(sindaco), in Fiera di Padova ImmobiliareSpa (presidente dei revisori di conti e delcollegio sindacale), in Telerete Nordest srl(sindaco supplente), in Ater Padova (revi-sore dei conti, ruolo assunto per decretoregionale), in Acegas-Aps service (sindacosupplente), in Aps Holding spa (sindaco),in Veneto Logistica (presidente del collegiosindacale), nella SPA partecipata dalla Re-

Atti Parlamentari — 5004 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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gione Veneto e da otto istituti di creditoVeneto Sviluppo (sindaco), in Metropoli-tana del Veneto srl (sindaco), in VeneziaTerminal Passeggeri spa (consigliere) e inVeneto Strade spa (sindaco e revisore deiconti);

attualmente è presente nelle seguentisocietà:

Banca Padovana Credito Coopera-tivo - Società Cooperativa, con carica disindaco supplente, Ugo Benettolo SPA(presidente del collegio sindacale), MercatoAgroalimentare Padova (sindaco effettivo),Pipinato Calzature SPA (presidente delcollegio sindacale), Frescura SPA (sindacosupplente), Zilmet SPA (presidente del col-legio sindacale), Padovafiere SPA (presi-dente del collegio sindacale), Palfin diPaolo Benettolo & C. Società in Accoman-dita per Azioni (sindaco effettivo), BH5SPA (sindaco effettivo), BH4 SPA (sindacoeffettivo), PVP SRL (amministratore), S.I-.N.EST Società Consortile per Azioni (pre-sidente del collegio sindacale), AriannaSPA (consigliere), Società Veneziana Edi-lizia Canalgrande SPA - in sigla S.V.E.C.SPA - (sindaco supplente), SAVE SPA(sindaco effettivo), Triveneto SicurezzaSRL (sindaco supplente), Nethun SPA (sin-daco effettivo), Adria Infrastrutture SPA(presidente del collegio sindacale), Conces-sioni Autostradali Venete - CAV SPA (sin-daco effettivo), AIREST SPA (presidentedel collegio sindacale), Aristoncavi SPA(sindaco supplente);

la funzione di revisore dei conti e disindaco, tanto più in società pubbliche apartecipazione pubblica, richiede assolutirequisiti di indipendenza e di assenza diconflitti di interesse;

dette cariche potrebbero rappresen-tare un problema di incompatibilità inragione dei molteplici ruoli di revisore,sindaco e amministratore –:

se si intendano assumere iniziativenormative per evitare il determinarsi disituazioni caratterizzate dal cumulo dicariche come nel caso di cui in premessa.

(4-01898)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta orale:

BINETTI. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

in questi giorni si sono appena svoltii test di ammissione alle facoltà di medi-cina, che quest’anno prevedono una gra-duatoria nazionale unificata;

sono stati coinvolti più di 80 milastudenti, che ora attendono di sapere nonsolo se saranno tra i pochi fortunati (soloil 10 per cento) che potranno iscriversieffettivamente, ma anche in quale sedepotranno o dovranno iscriversi;

infatti, chi ha superato il test con unavotazione piuttosto bassa saprà solo in-torno al 30 settembre in quale ateneoitaliano potrà frequentare i corsi;

tuttavia, nel frattempo scadono i ter-mini per le iscrizioni alle altre facoltà,obbligando così le famiglie all’esborsodella prima rata per garantire al figlioalmeno una opportunità di iscrizione con-creta a costi non appesantiti da ulterioritasse per ritardo; in tempi di crisi comequelli che il Paese sta vivendo, le famiglievivono con grave disagio una situazioneche appare loro ingiusta o per lo menofrancamente mal organizzata;

la questione esposta dipende dallagraduatoria nazionale e non dalle singoleuniversità e richiede una revisione dellanormativa legata al pagamento delle tassedi iscrizione e alle loro scadenze –:

se non ritenga opportuno promuo-vere un adeguamento delle norme cheriguardano le scadenze delle tasse di iscri-zione e le successive tasse di morosità allasituazione che si è creata quest’anno perla novità stessa della graduatoria nazio-nale e se non ritenga utile assumere ini-

Atti Parlamentari — 5005 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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ziative per posticipare la data di scadenzaper iscriversi alle facoltà in modo da nonobbligare gli studenti e le famiglie ad unesborso cospicuo e in alcuni casi a vuoto.

(3-00324)

BINETTI. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

la ricerca è il fiore all’occhiello diogni Paese: ma in Italia non lo è ancoraabbastanza, per cui le risorse disponibili siassottigliano e parimenti si riducono lepossibilità di partecipare ai concorsi perdottorato di ricerca per i giovani laureatiparticolarmente capaci e motivati;

le borse di studio negli ultimi cinqueanni (dal 2008 a oggi) hanno subito unadecurtazione pari a oltre 200 mila euro;sono dati ottenuti analizzando 21 tra lemaggiori università italiane;

sorprende che in tempi di crisi invecedi investire, si tagli proprio in un settoreche è considerato strategico per ogni Paeseche scelga di guardare al futuro; si ignorain tal modo l’apporto delle scoperte scien-tifiche sullo sviluppo tecnico-scientifico delPaese e sulla vita dei cittadini; è unasituazione dovuta ai carenti e inadeguatifinanziamenti alla ricerca, che aggravaulteriormente la condizione di precarietàdi migliaia di ricercatori italiani;

un quarto delle borse di dottorato diricerca bandite per il 2013 sono senzaborsa, concretamente: 3.030 posti di dot-torato, su un totale di 12 mila attivati inmedia ogni anno: uno su quattro in pra-tica è gratis. Questo significa che potrannodedicarsi alla ricerca scientifica solo queigiovani che hanno alle spalle famigliedisposte a mantenerli ancora per parecchianni, mentre i meritevoli non abbienti nonpotranno dedicarsi alla ricerca, in pienacontraddizione con diversi articoli dellaCostituzione. Addirittura alcune universitàhanno aperto un numero di posti privi dicopertura finanziaria superiori a quelliaccompagnati da borsa; i giovani dotto-randi senza borsa devono per di più

pagare le tasse universitarie sulla base delmodello ISEE e di quanto dichiarato sulmodello di iscrizione; non c’è dubbio chequesto appaia loro come una pesanteingiustizia, oltre che un freno enorme alladecisione di dedicarsi alla ricerca;

il Ministro è certamente a cono-scenza della situazione esposta –:

come intenda intervenire, per quantodi competenza, almeno per esentare iricercatori privi di borsa di studio dalpagamento della tassa. (3-00325)

Interrogazione a risposta scritta:

SIMONE VALENTE, BATTELLI, BRE-SCIA, LUIGI GALLO, D’UVA, MARZANA,DI BENEDETTO e VACCA. — Al Ministrodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca. — Per sapere – premesso che:

la fonte normativa primaria che haautorizzato la ridefinizione dei curriculumvigenti nei diversi ordini di scuola, attra-verso regolamenti di delegificazione, è l’ar-ticolo 64, comma 4, lettera b), del decreto-legge n. 112 del 2008, in quanto costituiscela disposizione legislativa che disponel’esercizio della potestà regolamentare;

in attuazione di tale previsione, con ildecreto del Presidente della Repubblican. 89 del 2010 si è proceduto alla revisionedell’assetto ordinamentale, organizzativo edidattico dei licei, rinviando a successivodecreto del Presidente della Repubblica lariorganizzazione anche delle sezioni sco-lastiche ad indirizzo sportivo;

in data 8 settembre 2011, il Consigliodei ministri ha deliberato in via prelimi-nare uno schema di regolamento recantel’istituzione dei licei sportivi. Lo schemaattua parte della previsione recata dall’ar-ticolo 3, comma 2, del già citato decretodel Presidente della Repubblica n. 89 del2010, con il quale si è proceduto allarevisione dell’assetto ordinamentale, orga-nizzativo e didattico dei licei;

dopo aver ricevuto i pareri dellaConferenza unificata, del Consiglio nazio-

Atti Parlamentari — 5006 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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nale della pubblica istruzione (CNPI), delConsiglio di Stato, delle competenti Com-missioni parlamentari della Camera e delSenato, il regolamento è stato definitiva-mente deliberato nella seduta del Consigliodei ministri dell’11 marzo 2013. Tale prov-vedimento, il decreto del Presidente dellaRepubblica 5 marzo 2013 n. 52, avente adoggetto il « Regolamento di organizzazionedei percorsi della sezione ad indirizzosportivo del sistema dei licei a normadell’articolo 3, comma 2, del decreto delPresidente della Repubblica 15 marzo2010, n. 89 » è stato poi pubblicato inGazzetta Ufficiale n. 113 del 16 maggio2013;

puntando al ruolo educativo e for-mativo dello sport e sulla base dei dettamiprevisti dalla Strategia Europa 2020, fina-lità dei licei sportivi consiste essenzial-mente nello studio delle scienze motorie esportive, l’applicazione dei metodi dellapratica sportiva, l’elaborazione dell’analisicritica dei fenomeni sportivi, la riflessionemetodologica sullo sport; tale indirizzoscolastico è volto all’approfondimentodelle scienze motorie e sportive e di unao più discipline sportive, all’interno di unquadro culturale che favorisce, in parti-colare, l’acquisizione delle conoscenze edei metodi propri delle scienze matema-tiche, fisiche e naturali, nonché dell’eco-nomia e del diritto. Il percorso guida lostudente a sviluppare le conoscenze e leabilità e a maturare le competenze neces-sarie per individuare le interazioni fra lediverse forme del sapere, l’attività motoriae sportiva e la cultura propria dello sport,assicurando la padronanza di linguaggi,tecniche e metodologie relative;

come da regolamento, le sezioni delliceo sportivo saranno 100 in tutta Italia;inoltre, sono previste discipline nuovecome « Diritto ed economica dello sport »;l’iscrizione è aperta a tutti, anche ai di-sabili, e non sono previste prove selettived’ingresso perché l’indirizzo si rivolge nonsolo a chi pratica attività sportive a livelloagonistico ma anche giovani semplice-mente interessati ai valori propri dellacultura sportiva; il nuovo indirizzo non va

a sommarsi alle tipologie liceali già note,ma sarà una sezione del liceo scientifico;non sarà obbligatorio il latino e l’orariosettimanale sarà di 27 ore nel biennio e 30nel triennio. La scelta degli sport dastudiare e praticare è demandata all’isti-tuto seguendo le richieste degli studenti ele esigenze del territorio;

con la nota ministeriale n. 170/13veniva annunciato il rinvio all’anno scola-stico 2014/15 dell’attivazione del liceosportivo nell’ambito del liceo scientifico.Successivamente, con la nota prot. 270 del1° febbraio 2013, veniva comunicato ilrinvio anche per le scuole paritarie. Tut-tavia, solo per tale tipologia di istituzioneveniva consentita l’attivazione in formasperimentale di sezioni del liceo sportivogià a partire dall’anno scolastico 2013/14,sulla base di quanto previsto dall’articolo10, comma 1, lettera c) del decreto delPresidente della Repubblica 15 marzo2010, n. 89 (regolamento dei nuovi licei)che consente alle istituzioni scolastiche diutilizzare la quota del 20 per cento delmonte ore annuale, tenuto conto dellerichieste degli studenti e delle famiglie.Restano ferme le previsioni di mantenerein subordine l’attivazione di tale indirizzoscolastico nelle scuole pubbliche solo apartire dall’anno scolastico 2014/2015 –:

quali criteri siano stati utilizzati nelladecisione di attuare preliminarmente lasperimentazione sugli istituti paritari asvantaggio delle scuole pubbliche e in chemisura si intendano rispettati i dettamicostituzionalmente previsti (articolo 33Costituzione, comma terzo);

sulla base delle previsioni regolamen-tari, quanti istituti paritari abbiano ade-rito alla sperimentazione;

se e in che misura esista una coper-tura finanziaria destinata ad agevolarel’avvio della suddetta sperimentazione opiù in generale per l’istituzione dell’indi-rizzo nei licei pubblici e privati. (4-01891)

* * *

Atti Parlamentari — 5007 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilMinistro del lavoro e delle politiche sociali,per sapere – premesso che:

si apprende dal primo rapporto diTerre des Hommes e Cisnai (coordina-mento dei servizi contro il maltratta-mento) che un bambino su 100 in Italiafinisce sotto la tutela dei servizi socialiperché è vittima di maltrattamenti oabusi;

la ricerca condotta ha coinvolto iservizi sociali di 31 comuni Italiani e idati emersi sono a dir poco drammatici:le giovani vittime sarebbero almeno 100mila;

il campione della ricerca è partico-larmente significativo perché basato suuna popolazione di quasi 5 milioni dipersone, di cui minori sono 758.932. Diquesti, 7.464 (pari allo 0,98 per cento)sono bambini presi in carico dai servizisociali. Principali vittime sono le bambine,52,51 per cento, contro il 47,48 dei bam-bini;

nella maggior parte dei casi i maltrat-tamenti riguardano la trascuratezza mate-riale e/o affettiva (52,7 per cento), seguiti daviolenza (16,6), maltrattamenti psicologici(12,8), abusi sessuali (6,7), patologia dellecure (6,1) e maltrattamenti fisici (4,8);

le cifre raccolte sono evidentementeuna stima al ribasso considerando tutto ilsommerso che non si riesce intercettareper mancanza di strumenti –:

se non intenda intervenire, a partireda un sistema di raccolta di dati, perprevenire e contrastare i maltrattamentisui minori.

(2-00216) « Melilla ».

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazioni a risposta scritta:

MELILLA. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali, al Ministrodell’economia e delle finanze. — Per sapere– premesso che:

le disposizioni in materia di aiuti deminimis nel settore agricolo, scadono il 31dicembre 2013;

pertanto, a tale data verrebbe menola base giuridica per la concessione dellaagevolazioni per l’anno 2014;

è in discussione una bozza di regola-mento di proroga delle disposizioni, al finedi poter dare certezza al più presto alleimprese agricole italiane, in un momento digrave crisi economica e finanziaria;

sembrerebbe però, che il regolamentonon si applichi agli aiuti concessi alleimprese operanti nel settore della trasfor-mazione e commercializzazione dei pro-dotti agricoli con la conseguenza che perqueste imprese (cantine sociali, coopera-tive e organizzazioni di produttori orto-frutticoli e altro), si debba attenderel’emanazione di altro nuovo regolamento,con il rischio che non si riesca ad appro-varlo in tempi certi e immediati;

varie regioni hanno chiesto al Go-verno una rapida azione a favore delleimprese agricole in materia di aiuti deminimis –:

se non ritengano che la cifra concedi-bile in regime de minimis alle aziende dellaproduzione primaria, debba essere elevatadagli attuali 7.500 euro ad almeno 50.000euro, per ridurre il dislivello rispetto alleimprese degli altri settori. (4-01882)

Atti Parlamentari — 5008 — Camera dei Deputati

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MICCOLI. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali. — Per sapere– premesso che:

l’Istituto nazionale di economia agra-ria (Inea) è un ente pubblico di ricerca nelcampo strutturale e socio-economico delsettore agro-industriale, forestale e dellapesca, e sottoposto, per competenza, allavigilanza del Ministero delle politiche agri-cole alimentari e forestali;

la domanda di ricerca e supporto al-l’INEA sui temi di competenza origina dauna molteplicità di soggetti istituzionalipubblici (comunitari, nazionali e regionali)e, nel tempo, è andata intensificandosi peril crescente ruolo svolto dalle politiche co-munitarie, sulle quali l’INEA ha sviluppatoe consolidato una competenza specifica;

le attività di ricerca e supporto deiricercatori e del personale tecnico ed am-ministrativo dell’INEA hanno negli annigarantito efficienza ed efficacia nell’attua-zione delle politiche comunitarie e nazio-nale e contribuito efficacemente alla de-finizione di piani e programmi necessariper il sostegno al settore;

buona parte delle risorse finanziariea disposizione dell’Inea deriva da progettii cui risultati e tempi di attuazione sonodeterminati dalla quantità e qualità delpersonale che è impegnato in essi, e circala metà di tale personale è precario etitolare di contratto a tempo determinato,anche da oltre 13 anni, sia in campoamministrativo che della ricerca e conrilevanti competenze e capacità acquisitenel tempo;

sono ormai numerose le notizie distampa che parlano di un utilizzo deifondi dell’ente che sarebbero stati gestiti inmodo privatistico e clientelare da parte delprofessore Alberto Manelli, direttore ge-nerale dell’INEA dal 2006 (La Repubblica,inserto Il Venerdì di Repubblica, 21 gen-naio 2011; Lanotiziagiornale.it, 25 marzo2013; Corriere della Sera, Cronaca diRoma, 29 e 30 marzo 2013; l’Espresso del22 maggio 2013), motivo per cui, secondole notizie di stampa, la procura della

Repubblica di Roma ha iscritto nel regi-stro degli indagati il direttore, professoreAlberto Manelli, per il reato di abusod’ufficio;

in risposta ad interrogazione parla-mentare del 2009 (n. 4-01277 ad iniziativadel senatore Elio Lannutti), il Ministro protempore Zaia precisava « Da ultimo, sievidenzia che, proprio nel rispetto deiprincipi di efficienza ed efficacia nell’usodelle risorse pubbliche, l’INEA ha, comun-que ridotto il numero degli incarichi dicollaborazione coordinata e continuativadalle 228 unità registrate il 31 dicembre2007 alle 80 unità del 31 dicembre 2008 »(Atto Senato – risposta scritta pubblicatanel fascicolo n. 044 a all’interrogazione4-01277);

a distanza di quattro anni dalla ri-sposta del Ministro pro tempore Zaia, isindacati denunciano che l’attuale ammi-nistrazione INEA sta procedendo al tagliodei lavoratori a tempo determinato afronte di un continuo aumento della spesaper le consulenze esterne, il cui ammon-tare è cresciuto significativamente tra il2008 e il 2012;

le organizzazioni sindacali denun-ciano, inoltre, la ricorrente e contempo-ranea assenza del direttore generale e deldirigente dei servizi amministrativi perpartecipare congiuntamente a missioni na-zionali ed internazionali (CGIL, 2 febbraio2012 e 17 maggio 2012; UIL, 25 maggio2012) nonché la gestione « personalistica »(USB, 21 settembre 2012) della spesa, degliincarichi e delle responsabilità;

sono in corso interrogazioni parla-mentari presentate dalla deputata MariaAnna Madia (atto 4/00467) e del senatoreDario Stefano (atto 4/00259) aventi adoggetto chiarimenti in merito alla gestionedel professore Alberto Manelli;

in un istituto di ricerca per ricerca-tori e tecnologi la formazione avvieneprevalentemente attraverso la partecipa-zione a convegni e congressi, mentre, comedenunciano i sindacati, la direzione gene-rale ha in più occasioni negato al perso-

Atti Parlamentari — 5009 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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nale la possibilità di recarsi ad importanticonvegni scientifici con la giustificazionedel risparmio di spesa e della miglioreorganizzazione delle strutture coinvolte;

in senso contrario e come denunciatodalle organizzazioni sindacali, si verificada anni la contemporanea assenza deldirettore generale e della dirigente deiservizi amministrativi che si impegnano inmissioni nazionali ed internazionali, la-sciando l’ente privo del vertice di gestione,anche per significativi periodi di tempo;

in caso di missioni o partecipazionead eventi di natura tecnico-scientifica, ri-sulta inspiegabile la partecipazione delladirigente dei servizi amministrativi, chenon ha competenza sulle attività di ricerca(articolo 15, comma 2, decreto legislativon. 165 del 2001) tanto più che in Istituto,da settembre 2011 è presente un dirigentespecificamente incaricato dei servizi tec-nici della ricerca che, tuttavia, non ha maipartecipato alle missioni;

i comportamenti descritti, ad avvisodell’interrogante, non sono coerenti con leesigenze di contenimento delle spese emigliore organizzazione della struttura cheil direttore generale e la dirigente deiservizi amministrativi oppongono al per-sonale quando richiede l’autorizzazionealle missioni –:

quali siano gli orientamenti del Mi-nistro sulle vicende descritte;

se il ministro intenda acquisire ele-menti, anche ai fini delle valutazioni dicompetenza:

a) sulle motivazioni addotte per lacontemporanea assenza del direttore ge-nerale e della dirigente dei servizi ammi-nistrativi per recarsi in missioni nazionalie internazionali (Tel Aviv), lasciando l’enteprivo del vertice di gestione, in assenza dideleghe anche temporanee delle funzioni econ un aggravio di spesa per la pubblicaamministrazione;

b) sulle motivazioni per cui il di-rettore generale, professore Alberto Ma-nelli, non ha mai inteso impegnarsi nelle

missioni nazionali e internazionali (tra cuiParigi, Tel Aviv, Palma di Maiorca, Pe-chino, Beirut, Bruxelles, Berlino, Tunisi)con il secondo dirigente amministrativo,specificamente incaricato dei servizi tec-nici della ricerca, che pure possiede unamaggiore anzianità professionale e curri-culum di alto valore;

c) sulle motivazioni per cui il di-rettore generale, professore Alberto Ma-nelli, qualora reputi necessaria la presenzadi un dirigente di sostegno, non ritenga dialternare tra i due dirigenti amministrativil’impegno nelle missioni nazionali e inter-nazionali;

d) sulle motivazioni per cui il di-rettore generale, professore Alberto Ma-nelli, non abbia mai inteso ricorrere adeleghe, anche temporanee delle funzioni,durante la sua assenza per missioni in-sieme alla dirigente dei servizi ammini-strativi, in favore del dirigente dei servizitecnici e della ricerca;

se il Ministro non ritenga opportunoinviare una segnalazione alla magistraturacontabile per i profili di competenza.

(4-01897)

* * *

SALUTE

Interrogazione a risposta in Commissione:

ELVIRA SAVINO. — Al Ministro dellasalute. — Per sapere – premesso che:

secondo uno studio del New EnglandJournal of Medicine è risultato che, alivello mondiale, la celiachia colpisce l’1per cento della popolazione, ma solo il 21per cento dei casi è diagnosticato e ri-guarda per lo più le donne, con unaprevalenza di 1,5-2 volte rispetto agli uo-mini e con il 10-15 per cento dei familiaridi primo grado affetti dalla stessa patolo-gia;

la celiachia è una malattia modernadalle radici antiche, il cui nome deriva dal

Atti Parlamentari — 5010 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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termine greco koiliakos, ovvero « addomi-nale », che colpisce l’intestino tenue ed ècausata da una reazione alla gliadina, unaprolammina (proteina del glutine) pre-sente nel grano ed in altri cereali comuni,quali orzo e segale;

nello specifico l’esposizione alla glia-dina causa una reazione infiammatoriache conduce ad un troncamento dei villiche rivestono l’intestino tenue (atrofia deivilli). Ciò interferisce con l’assorbimentodelle sostanze nutritive, di cui i villi inte-stinali sono responsabili;

la celiachia dunque è un’intolleranzapermanente al glutine, sostanza proteicapresente in avena, frumento, farro, granokhorasan (kamut), orzo, segale, spelta etriticale e l’unico trattamento efficace co-nosciuto, secondo l’AIC (Associazione Ita-liana Celiachia), è una permanente dietapriva di glutine, in grado di garantire alceliaco un perfetto stato di salute;

per curare la celiachia occorre esclu-dere dal proprio regime alimentare alcunidegli alimenti più comuni, quali pane,pasta, biscotti e pizza, ma anche eliminarele più piccole tracce di glutine dal piatto.Ciò implica un forte impegno di educa-zione alimentare poiché l’assunzione diglutine, anche in piccole quantità, puòprovocare diverse conseguenze più o menogravi;

nella maggior parte dei bambini l’in-tolleranza si evidenzia a distanza di qual-che mese dall’introduzione del glutinenella dieta, con un quadro clinico carat-terizzato da diarrea, vomito, anoressia,irritabilità, arresto della crescita o caloponderale;

nelle forme che invece esordisconotardivamente, dopo il secondo o il terzoanno di vita, la sintomatologia gastroen-terica è per lo più sfumata e in genereprevalgono altri sintomi: deficit dell’accre-scimento della statura o del peso, ritardodello sviluppo puberale, dolori addominaliricorrenti, anemia sideropenica, che nonrisponde alla somministrazione di ferroper via orale;

il problema riguarda dunque il mododi alimentarsi e quindi è necessario ac-quistare prodotti specifici che spesso co-stituiscono un aggravio di spesa per moltefamiglie;

una volta diagnosticata la malattia siha la possibilità di ottenere un buonomensile del valore di circa 100 euro peracquistare i prodotti senza glutine che puòessere però utilizzato soltanto in farmaciaa prezzi piuttosto elevati nonostante sitratti di prodotti realizzati semplicementecon materie prime senza glutine naturale;

tali prodotti, acquistabili in farmacia,sono presenti anche nei supermercati ed aprezzi più bassi ma dove i buoni non sonospendibili;

secondo un’indagine dell’AIC, realiz-zata su oltre tremila pazienti, è risultatoche i 135mila celiaci italiani spendonoquasi 200 milioni l’anno per la propriadieta: in farmacia i celiaci spendono più di140 milioni di euro, poco meno di 15milioni nei negozi specializzati e 45 mi-lioni nella grande distribuzione;

circa 50 milioni di euro « sforano » irimborsi coperti dal Servizio SanitarioNazionale e devono essere pagati dai pa-zienti di tasca propria;

a titolo di esempio l’AIC cita unpaniere di dodici dei prodotti più spessoutilizzati in cucina (pane, pasta, farina epreparati per pizze, biscotti e merendine,prodotti pronti surgelati), che costa da 40a 60 euro, a fronte di prezzi che siaggirano sui 25 euro nel caso di alimenticon glutine;

la spesa elevata è ovviamente undeterrente all’acquisto, per cui, sarebbesenza dubbio opportuno calmierare iprezzi;

in alcune regioni, tra cui la Lombar-dia, attualmente i buoni sono già spendi-bili nei supermercati –:

quali iniziative il Ministro intendaporre in essere, per quanto di competenza,per promuovere campagne di sensibilizza-zione sull’argomento descritto in pre-

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messa, affinché si consenta l’uso del ticketerogato dallo Stato non solo nelle farma-cie, ma anche nei grandi supermercatidove i prodotti gluten free risultano eco-nomici. (5-01039)

Interrogazioni a risposta scritta:

FUCCI. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

i dati più recenti delle organizzazioniinternazionali affermano che l’obesità e ildiabete stanno aumentando rapidamentein tutto il mondo anche nei bambini;

in questo contesto generale emergeanche il dato sull’Italia dove – comeemerso da recenti ricerche rese note dallastampa di settore – a 10 anni un bimbosu tre è in sovrappeso ed uno su dieci èobeso;

si tratta in modo evidente di unproblema grave relativo sia alla salutepubblica che alla necessità di prevenire,razionalizzare ed ottimizzare la cura deipazienti –:

quali iniziative il Governo intendaassumere in merito a quanto esposto inpremessa. (4-01893)

FUCCI. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

le cure palliative, secondo la defini-zione dell’Organizzazione mondiale dellasanità, si occupano in maniera attiva etotale dei pazienti colpiti da una malattiache non risponde più a trattamenti spe-cifici e la cui diretta evoluzione è la morte;

nei giorni scorsi si è svolto a Bolognail congresso della Fondazione ANT du-rante il quale si è svolto un significativodibattito sulla necessità di ampliare lecure palliative e in particolare l’assistenzadomiciliare;

le cure palliative, è emerso nei lavoriin sintonia anche con i trend per il futurodisegnati dall’Organizzazione mondiale

della sanità, sono indispensabili e lo sa-ranno sempre di più per la tenuta deisistemi sanitari, vista la tendenza all’al-lungamento medio della vita e al contem-poraneo aumento della popolazione an-ziana con patologie tumorali che necessi-tano di assistenza domiciliare –:

quali eventuali iniziative il Governointenda programmare (o stia eventual-mente già attuando) in merito a quantoesposto in premessa in relazione alle curepalliative e alle cure domiciliari. (4-01894)

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SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta orale:

PINNA, CORDA, VIGNAROLI, SPES-SOTTO, CARINELLI, COLONNESE, VAL-LASCAS e NICOLA BIANCHI. — Al Mini-stro dello sviluppo economico. — Per sa-pere – premesso che:

quello del Sulcis Iglesiente è uno frai territori più devastati dalla grave crisieconomica ed occupazionale che ha col-pito l’Italia negli ultimi anni e che, nono-stante i proclami volti all’ottimismo, nonsembra essere ancora superata;

in base ai dati relativi al 2012 e alprimo periodo del 2013 l’economia dellaSardegna ha registrato un ulteriore inde-bolimento dei principali indicatori con-giunturali. Sono state rilevate una contra-zione nella produzione e nel fatturatodell’attività della imprese industriali, non-ché una sensibile riduzione degli investi-menti, che hanno risentito del calo degliordinativi provenienti dal mercato nazio-nale. Urge una programmazione di inter-venti di tipo strutturale che produca effettiduraturi, nell’ottica di uno sviluppo soste-nibile e integrato;

il 13 novembre 2012, il Ministerodello sviluppo economico, il Ministero dellavoro e delle politiche sociali, il Ministroper la coesione territoriale, la regioneautonoma della Sardegna, la provincia

Atti Parlamentari — 5012 — Camera dei Deputati

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Carbonia Iglesias e i comuni del SulcisIglesiente hanno siglato il protocollo d’in-tesa (ai sensi dell’articolo 15 della legge 7agosto 1990, n. 241) sul cosiddetto « pianoSulcis », uno strumento che individua gliobiettivi e i relativi programmi per losviluppo del territorio;

il « piano Sulcis », prevedendo l’avviodi importanti programmi di politica attivadel lavoro, collegati sia con le principalicrisi aziendali e settoriali, sia con le nuoveprospettive di sviluppo, ha l’obiettivo didare soluzioni concrete di crescita al Sul-cis. Tuttavia, è da ormai quasi un annoche il Sulcis e i suoi abitanti attendono talisoluzioni. L’apertura dei cantieri, la rea-lizzazione di progetti, opere infrastruttu-rali e bonifiche sono presenti unicamentesulle carte e nei discorsi di propagandapolitica;

fra le linee guida del progetto « pianoSulcis » è presente la realizzazione di uncentro di eccellenza « carbone pulito » nelquadro di un polo tecnologico di ricerca eproduzione di energia ecocompatibile. Il 2agosto 2013 è stato siglato il protocollod’intesa per lo sviluppo di tale polo tec-nologico per il carbone pulito nell’area delSulcis Iglesiente, sottoscritto dal Sottose-gretario per lo sviluppo economico protempore Claudio De Vincenti e l’assessoreall’industria della regione Sardegna Anto-nio Angelo Liori. L’accordo prevede duefasi: la prima lo sviluppo di un centro diricerca con un impianto a tecnologia evo-luta di ossicombustione di potenza di circa50 MWt, da realizzarsi entro 2/3 anni, e dialtre tecniche di cattura e confinamentodell’anidride carbonica; la seconda faseprevede la realizzazione di una centraleelettrica con tecnologia CCS (Carbon Cap-ture and Storage);

tali iniziative dovrebbero essere fi-nanziate con le somme provenienti dalpagamento delle « multe » inflitte ad al-cune aziende del Sulcis in seguito allaviolazione della normativa europea sugliaiuti di Stato. Specificatamente, l’articolo34, comma 2, del decreto-legge n. 179 del2012 (cosiddetto « decreto crescita bis »)

prevede che le somme ancora da restituirealla Cassa conguaglio per il settore elet-trico — in attuazione delle decisioni dellaCommissione europea in merito ad aiuti diStato erogati con regimi tariffari specialiper l’energia elettrica: decisione del 19novembre 2009 relativa agli aiuti di Staton. C 38/A/2004 (ex NN 58/2004) e n. C36/B/2006 (ex NN 38/2006) a favore diAlcoa Trasformazioni e decisione 2011/746/UE del 23 febbraio 2011 relativa agliaiuti di Stato C/38/B/2004 e C13/2006, afavore di Portovesme Srl, ILA SpA, Eural-lumina SpA e Syndial SpA — siano desti-nate ad interventi del Governo a favoredello sviluppo e dell’occupazione nelle re-gioni ove hanno sede le attività produttiveoggetto della restituzione –:

con riferimento alle somme previsteall’articolo 34, comma 2, del decreto-leggen. 179 del 2012, a quanto ammonti lasomma che ciascuna delle società dovràrestituire e quale sia la parte di tali risorseda destinare al « piano Sulcis » e, neldettaglio, al polo tecnologico per il car-bone pulito;

se tali somme siano effettivamentepervenute presso la Cassa conguaglio per ilsettore elettrico, in caso contrario quandoperverranno e quando saranno impiegateper la realizzazione degli interventi di tipostrutturale previsti dal piano per il rilancioeconomico del Sulcis Iglesiente. (3-00326)

Interrogazione a risposta in Commissione:

BENAMATI, BONOMO, BIONDELLI,D’OTTAVIO, BONIFAZI e BARGERO. —Al Ministro dello sviluppo economico. —Per sapere – premesso che:

Fabbricazioni Nucleari spa (FN) consede a Bosco Marengo (AL) è stata fondatanel 1967 per operare nel campo dellafabbricazione del combustibile per centralinucleari;

nel 1985 l’AGIP Nucleare entra a farparte dell’azionariato e ne acquisisce lamaggioranza delle azioni;

Atti Parlamentari — 5013 — Camera dei Deputati

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nel corso del 1989, a seguito dellamoratoria deliberata dal Governo circal’utilizzo del nucleare da fissione qualefonte energetica, l’ENEA subentra comeazionista di maggioranza in FN, indiriz-zando le attività nell’ambito delle tecno-logie innovative, della progettazione e dellosviluppo di nuovi materiali (soprattuttoceramici avanzati);

nel 1989 la gestione dell’impianto perla produzione di combustibile nucleare diBosco Marengo è passata all’ENEA;

nel maggio del 1996 la società diventa« FN - Nuove Tecnologie e Servizi AvanzatiSpA » con l’attuale assetto azionario:

98,85 per cento ENEA;

1,28 per cento Deposito Avogadro srl;

0,07 per cento Ansaldo NucleareSpA;

nel giugno 2003, in ottemperanza alleordinanze del commissario delegato per lasicurezza dei materiali nucleari, le licenzee le autorizzazioni relative alla gestionedell’impianto sono trasferite alla SoGIN;

nel 2005, SoGIN diventa proprietariadell’impianto, assorbendo la parte nu-cleare del personale FN con l’obiettivo direalizzare la bonifica ambientale del sito;

dal marzo 2010 FN possiede la sedeoperativa principale presso il Centro Ri-cerche ENEA di Saluggia e quella secon-daria a Bosco Marengo;

ad oggi ENEA è il principale com-mittente di FN soprattutto nell’ambitodelle attività di ricerca sull’energia e suimateriali avanzati (biomasse, fusione ter-monucleare);

per quanto concerne la sede di BoscoMarengo, FN, dopo il parziale assorbi-mento da parte di SoGIN, è stata costrettaad abbandonare l’area produttiva nellaquale si era insediata in origine ed haproseguito la propria attività in un’areanelle immediate vicinanze, mantenendo infunzione il sistema termico per materiali

ceramici, non trasportabili per motivi vari,fra cui la carenza di spazi e mancanza distrutture a Saluggia;

la situazione economica negli ultimiperiodi è andata via via peggiorando inquanto le entrate non sono sufficientineppure a coprire le spese correnti e glistipendi dei 14 dipendenti che da moltimesi vengono erogati con forte ritardo senon addirittura dilazionati in acconti.Sembra, inoltre, che siano intervenuti pro-blemi anche nel pagamento dei contributiprevidenziali;

FN non ha ritenuto sino ad oraricorrere ad ammortizzatori sociali spe-ciali, cosa che comporterebbe l’impossibi-lità di portare a termine i programmiscientifici già contrattualizzati con gli entifinanziatori mettendo ulteriormente a ri-schio la già precaria situazione aziendale;

l’assenza di liquidità comporta anchenotevoli disagi nello svolgimento delle at-tività che sono rallentate dalla difficoltà diacquisire materie prime e dispositivi varinonché di provvedere alla manutenzionedegli strumenti;

si deve tener presente che nel sito diBosco Marengo, come più sopra riportato,è ancora locato uno dei forni (CVI) piùusati da FN per il trattamento del mate-riale composito (ad esempio fibre di car-buro di silicio) che è un punto di forza diFN in tutto il lavoro che viene svolto perconto di ENEA nel settore della fusionetermonucleare; tale forno, d’altronde, nonpotrebbe essere spostato in quanto trattasidi materiale molto delicato ed il sito ENEAdi Saluggia non ha spazi a disposizioneper il suo posizionamento;

da molte parti, aziendali e sindacali,è condiviso il fatto che una delle pocheopportunità per scongiurare il collassodella società sia quello che essa vengaassorbita dall’ENEA ritenendo che questapossa essere l’unica soluzione per conti-nuare ad operare –:

se quanto in premessa corrisponda alvero e se il Ministro sia a conoscenza indettaglio della situazione di FN e quali

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misure di competenza intenda adottareper evitare il fallimento dell’azienda conperdita di posti di lavoro e di competenzetecnologiche. (5-01038)

Interrogazioni a risposta scritta:

NICCHI e NARDI. — Al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

la crisi del settore siderurgico colpi-sce Piombino e la Val di Cornia a cui siaggiunge oggi la minaccia di licenziamentodi 1.500 lavoratori appartenenti al gruppoimprenditoriale Riva Acciaio;

il 10 settembre 2013 si è tenuto aPiombino un seminario organizzato dasindacati nazionali e regionali e dal co-mune di Piombino e incentrato sulle tec-nologie Corex per la produzione di ghisa;

erano presenti esperti del settore si-derurgico e rappresentanti istituzionali:regione, provincia di Livorno, enti localidei territori interessati, il commissariostraordinario della Lucchini Piero Nardi,ricercatori della scuola superiore San-t’Anna;

il grande assente è stato il Ministerodello sviluppo economico, seppur invitato;

nel corso del seminario la Siemensha presentato il progetto del Corex, tec-nologia già sperimentata per la produzionedi ghisa che risponde alla necessità diaffrontare tre esigenze fondamentali: lariduzione della disponibilità di materieprime; la sempre maggiore richiesta dienergia nei processi produttivi; il miglio-ramento delle condizioni ambientali;

dal punto di vista economico, questatecnologia presenta un crescente vantaggioambientale ed economico dovuto alla ri-duzione dei costi per 1’utilizzo di carbonedi grado inferiore;

la scelta dell’impianto integrato conaltri mette a disposizione le soluzioni peruna siderurgia flessibile, ecocompatibile epiù economica;

tale tecnologia innovativa potrebberappresentare un’alternativa all’altofornooffrendo così nuove prospettive produttiveed occupazionali al territorio con un mi-nore impatto ambientale;

ciò può rappresentare un’occasionestorica per Piombino che diventerebbe laprima in Europa a sperimentare la tec-nologia del Corex;

tutto ciò va in parallelo all’utilizzo diun forno elettrico per ridurre l’eventualestand-by produttivo con le connesse sof-ferenze occupazionali;

la siderurgia è settore fondamentaledel Paese perché è il primo anello dellacatena industriale che ha bisogno di ac-ciaio per tutta la filiera produttiva, ed inquesto ambito ruolo strategico in Italiaviene svolto da Piombino;

la siderurgia italiana ed europea sisalva solo con il ricorso importante all’in-novazione tecnologica attraverso investi-menti innovativi nelle tecnologie primarie;

decisiva è la scelta di definire unpiano industriale che metta al primo postola salvaguardia occupazionale diretta edindiretta con l’individuazione di un sog-getto industriale pronto ad investire su diesso. Per raggiungere tale obbiettivo c’èbisogno di tempo ed è determinante anchepoter costruire una relazione tra Tarantoe Piombino che possa permettere l’allun-gamento dei tempi di attività dell’alto-forno;

1’azienda Siemens è pronta a colla-borare come partner tecnologico per rea-lizzare un impianto a Piombino che uti-lizzi la tecnologia Corex, in presenza di unpartner finanziario o industriale che siadisponibile a investire i necessari capitali.Però dall’arrivo dei finanziamenti per lostudio di fattibilità alla costruzione sareb-bero necessari oltre due anni;

i rappresentanti istituzionali, gliesperti del settore siderurgico e i rappre-sentanti sindacali della Fiom, Firn, Uilm eCgil, Cisl e Uil, hanno espresso grande

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apprezzamento per la tecnologia Corex eper il suo utilizzo negli impianti dellaindustria Lucchini;

per sostenere una positiva soluzionedella vertenza Piombino, Fim, Fiom, Uilm,insieme a Cgil, Cisl e Uil organizzerannoper i primi giorni di ottobre 2013 unagrande manifestazione nazionale con ileader sindacali nazionali;

si preannuncia la fermata dell’alto-forno a novembre e l’azzeramento dellerisorse economiche della Lucchini;

se passa la realizzazione del soloforno elettrico la riduzione del personaledello stabilimento sarà del 55 per centocon una perdita stimata di 1.200 posti dilavoro –:

cosa intenda fare per fermare lachiusura dell’altoforno nell’immediato equali iniziative progettuali e finanziarie siintendano mettere in campo per salvarel’azienda Lucchini, anche in relazione si-nergica con la produzione siderurgica diTaranto e degli altri stabilimenti siderur-gici;

come intenda operare per il rilancio dipolitiche industriali indispensabili perl’uscita dalla crisi del nostro Paese.

(4-01878)

COPPOLA. — Al Ministro dello sviluppoeconomico, al Ministro delle infrastrutturee dei trasporti. — Per sapere – premessoche:

lo sviluppo della banda larga e ul-tralarga e l’infrastrutturazione dell’interoterritorio nazionale sono e devono essere,una priorità per l’attuale Governo, nonmeno di quello precedente, senza dimen-ticare che la realizzazione di una adeguatainfrastruttura digitale è alla base di unosviluppo economico e sociale, soprattuttoper i territori maggiormente colpiti dallacrisi in atto;

il Friuli Venezia Giulia, tra questi,soffre ancora oggi di un digital dividestrutturale pari al 9,1 per cento (dati

Ministero dello sviluppo economico, ag-giornati al 30 giugno 2013), cioè convelocità di connessione inferiore a 2 Mbps,mentre l’8,5 per cento della popolazione èraggiunta solamente da una coperturawireless, quindi in definitiva viene calco-lato un divario digitale da rete fissa parial 17,6 per cento dei residenti, su 114comuni in area bianca; va tenuto contoche una parte dei comuni digitalmenteesclusi della regione non si trova in areeremote del territorio ma in aree residen-ziali e/o di sviluppo turistico, come Col-loredo di Monte Albano e Moruzzo, men-tre altri come Pozzuolo del Friuli e RiveD’Arcano sono posti al centro dei distrettiindustriali e commerciali della provinciadi Udine;

ad ottobre 2011 è stato presentatodal Ministero dello sviluppo economico ilpiano nazionale banda larga, con un bu-dget complessivo pari a 1,471 miliardi dieuro per la realizzazione dell’opera dicopertura nazionale, da suddividere in tretipologie di azione (A, B e C), in base allatipologia di area interessata (definite zonebianche e grigie);

al piano nazionale banda larga, esenza che esso sia ancora portato a ter-mine, viene ora affiancato il progetto stra-tegico banda ultralarga che, a quanto silegge dal sito ufficiale, vuol essere « undecisivo segnale per il raggiungimento de-gli obiettivi dell’Agenda digitale europea,concernenti l’accesso a internet per tutti icittadini ad una velocità di connessionesuperiore a 30 Mb/s” e, per almeno il 50per cento della popolazione « al di sopra di100 Mb/s”;

al momento, per quanto concerne ilpiano nazionale banda larga, sono attiviancora due bandi di gara (V e VI) perportare a termine il progetto iniziale edazzerare così definitivamente il divariodigitale. Nello specifico, il bando V, cheriguarda le regioni Abruzzo, Emilia-Ro-magna, Lazio, Lombardia, Marche, Pie-monte, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto,è stato chiuso il 31 maggio, con prorogarispetto alla data di chiusura che inizial-

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mente era fissata per il 6 maggio 2013, perun importo complessivo di 95,424 milionidi euro IVA esclusa. Con il bando VI, che– si legge – « permetterà di azzeraredefinitivamente il digital divide anche nellearee più remote del Paese », si è indivi-duato un elenco di oltre 30 mila areerurali, tra cui più di mille nel solo FriuliVenezia Giulia, con la possibilità data aportatori di interesse pubblici e privati diformulare osservazioni entro il termine del21 aprile 2013;

con il suddetto piano si è stabilito, alparagrafo 4, pagina 27 del testo, che« L’intervento sarà realizzato nel corso delperiodo del triennio 2011-2013 »; ad oggi,mancando meno di quattro mesi al ter-mine del 2013, non si hanno ancora in-formazioni aggiornate sul prosieguo deibandi V e VI;

ogni euro investito sulla banda largaproduce un ritorno economico di 4 voltesuperiore –:

quale sia la tempistica per la conclu-sione dei bandi ancora sospesi e dunqueper la conclusione dell’intero piano nazio-nale;

quali iniziative il Governo intendaassumere, in particolare, per garantire:

a) la permanenza in bilancio dellerisorse necessarie per la realizzazione delpiano, per l’intero importo inizialmentestanziato, operando, in particolare, affin-ché tali risorse non vengano utilizzate acopertura di altri interventi, come adesempio l’eliminazione dell’IMU sullaprima casa;

b) il pieno rispetto degli impegniassunti nei confronti delle amministra-zioni territoriali e locali, in merito al-l’obiettivo di superare definitivamente ildigital divide che ancora colpisce il Paese,soprattutto nelle aree rurali più remote,nella consapevolezza che la copertura a« banda larga » così come intesa, e cioèpari o superiore a 2 Mbps, nell’arco dipoco tempo risulterà nuovamente essere

insufficiente ai fini della competizioneeconomica, perché già superata dalle retidi nuova generazione;

c) tra le priorità dell’agenda digitaleitaliana, l’adeguamento dell’infrastrutturadigitale in aree di particolare valenzastrategica come il Friuli Venezia Giulia,che attualmente soffre, tra l’altro, il con-fronto competitivo con regioni e Stati piùdinamici ed attenti quali Carinzia e Slo-venia, anche in considerazione del fattoche tale adeguamento offre, alla regione eall’intero Paese, opportunità di sviluppo,investimento, e di attrazione di capitalidall’est dell’Europa. (4-01889)

BUSTO, DAGA, DE ROSA, MANNINO,SEGONI, TERZONI, TOFALO e ZOLEZZI.— Al Ministro dello sviluppo economico, alMinistro dell’economia e delle finanze, alMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

l’Italia, a seguito del referendum del1987, ha abbandonato l’uso di energianucleare, ma ad oggi non è ancora unPaese denuclearizzato, posto che il pro-blema dello smantellamento delle centralie dello smaltimento dei prodotti o rifiutiradioattivi è ancora presente;

ai fini dello smaltimento delle scorie,i maggiori compiti spettano attualmentealla Società gestione impianti nucleari (So-gin) SpA, ai sensi del decreto ministeriale7 maggio 2001. La Sogin è stata istituitanel quadro del riassetto del mercato elet-trico disposto dal decreto legislativo n. 79del 1999; con la trasformazione dell’Enelin una holding formata da diverse societàindipendenti, le attività nucleari sono statetrasferite alla Sogin, che ha pertanto in-corporato le strutture e le competenzeprecedentemente applicate alla progetta-zione, alla costruzione e all’esercizio dellecentrali elettronucleari italiane, ed ha con-seguentemente acquisito le quattro cen-trali nucleari italiane di Trino, Caorso,Latina e Garigliano di Sessa Aurunca;

Atti Parlamentari — 5017 — Camera dei Deputati

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nel 2000, in forza dello stesso decreton. 79 del 1999, Enel ha trasferito l’interopacchetto azionario al Ministero dell’eco-nomia e delle finanze, per cui Sogin spa èuna società pubblica interamente parteci-pata dal dicastero citato;

poiché con il referendum del 1987 èstata bloccata la possibilità di costruirenuove centrali nucleari, la Sogin, oltre adessere impegnata in attività di ricerca,consulenza, assistenza e servizio in camponucleare, energetico e ambientale, haavuto come missione lo smantellamento(decommissioning) degli impianti nuclearie la gestione dei rifiuti radioattivi. Nel2003 le sono stati affidati in gestione gliimpianti di ricerca sul ciclo del combu-stibile di Enea, l’impianto EUREX di Sa-luggia (Vercelli), gli impianti OPEC e IPUdella Casaccia (Roma), l’impianto ITRECdi Trisaia di Rotondella (Matera), mentrenel 2005 è stato acquisito l’impianto diBosco Marengo (Alessandria);

nel corso del 2009, con l’entrata invigore della legge 23 luglio 2009, n. 99, ècambiato il contesto normativo di riferi-mento di Sogin, avendo il provvedimentolegislativo in questione previsto, tra l’altro:a) l’istituzione dell’Agenzia per la sicu-rezza nucleare (successivamente soppressacon il decreto-legge n. 201 del 2011); b) ladefinizione dei criteri per l’individuazionee la localizzazione dei siti per nuovi im-pianti nucleari connessi con la produzionedi energia elettrica; c) la ridefinizione diruoli e funzioni dei soggetti pubblici ope-ranti nel settore nucleare, fra cui Sogin, dicui è stato previsto il commissariamento(articolo 27, commi 8 e 9, della legge n. 99del 2009);

con decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri 16 agosto 2009 sono statiquindi nominati, per la durata di 9 mesi,un commissario e due vice commissari e,con decreto del Presidente del Consigliodei ministri 13 maggio 2010, gli incarichisono stati prorogati per ulteriori 2 mesidalla data del decreto stesso;

con l’entrata in vigore del decretolegislativo 15 febbraio 2010, n. 31, Sogin è

stata poi individuata come il soggetto re-sponsabile della disattivazione degli im-pianti a fine vita, del mantenimento insicurezza degli stessi, nonché della realiz-zazione e dell’esercizio del parco tecnolo-gico e del deposito nazionale nucleare,comprendente anche il trattamento e losmaltimento dei rifiuti radioattivi;

il contesto normativo di riferimento èstato ulteriormente modificato con il de-creto-legge 31 maggio 2010, n. 78, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 30 lu-glio 2010, n. 122. L’articolo 7, comma 23,di tale ultimo provvedimento ha, infatti,disposto la cessazione del periodo com-missariale e la ricostituzione degli organiordinari: un consiglio di amministrazionecomposto di 5 membri nominati dal Mi-nistero dell’economia e delle finanze d’in-tesa con il Ministero dello sviluppo eco-nomico;

in attuazione di tale ultima novella,in data 13 ottobre 2010, l’assemblea or-dinaria della società ha quindi nominato inuovi componenti del consiglio di ammi-nistrazione;

successivamente, il decreto legislativo23 marzo 2011, n. 41, ha apportato cor-rezioni al decreto legislativo n. 31 del 2010relativamente ad alcune disposizioni inmateria di parco tecnologico e depositonazionale, prevedendo in particolare che iprogrammi di ricerca e le azioni di svi-luppo condotti da Sogin e funzionali alleattività di decommissioning e alla gestionedei rifiuti radioattivi nell’ambito del parcotecnologico venissero finanziati dalla com-ponente tariffaria relativa agli oneri con-nessi allo smantellamento (componente A2della tariffa elettrica), prevista dall’articolo1, comma 1, lettera a), del decreto-leggen. 25 del 2003;

per effetto del referendum popolaretenutosi il 12 e 13 giugno 2011 sono stateabrogate parti del decreto legislativo. n. 31del 2010, come modificato dal decretolegislativo. n. 41 del 2011 e dalla leggen. 75 del 2011, di conversione del decreto-legge 31 marzo 2011, n. 34;

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le modifiche normative indicatehanno determinato, oltre alla totale abro-gazione delle norme che avrebbero con-sentito la realizzazione di nuovi impiantinucleari, la conferma del ruolo di Soginquale soggetto responsabile degli ulterioricompiti istituzionali concernenti la realiz-zazione e l’esercizio del deposito nazionalee del parco tecnologico, comprendenteanche il trattamento e lo smaltimento deirifiuti radioattivi;

con l’articolo 24 del decreto-leggen. 1 del 2012, convertito, con modifica-zioni, dalla legge n. 27 del 2012, sono statirafforzati gli strumenti a disposizione diSogin volti all’accelerazione delle attivitàdi disattivazione e smantellamento dei sitinucleari e dell’iter per le autorizzazioni;

su tutto il territorio italiano insi-stono, quindi, siti in cui sono presenticentrali ed impianti nucleari soggetti adattività di disattivazione e messa in sicu-rezza (decommissioning), nei quali sonoconservati temporaneamente rifiuti ra-dioattivi di diversa categoria per un vo-lume complessivo pari a di 14.925,79 metricubi, ai quali occorre aggiungere, sia purein quantità minore, quelli che continue-ranno ad essere prodotti sino a quando leoperazioni di decommissioning non sa-ranno portate a termine, poiché anche leattività necessarie per il mantenimento insicurezza degli impianti, ancorché spenti,generano rifiuti;

dalla relazione sulla gestione dei ri-fiuti radioattivi in Italia e sulle attivitàconnesse, approvata dalla Commissioneparlamentare di inchiesta sulle attivitàillecite connesse al ciclo dei rifiuti nellaseduta del 18 dicembre 2012, si apprendeche: « Secondo i dati forniti dal Ministrodello sviluppo economico nel corso del-l’audizione del 2 marzo 2012 il lavoro sinoad allora svolto poteva essere quantificatointorno al 12 per cento del piano com-plessivo. In particolare, la centrale diCaorso era a uno stato di avanzamento del16 per cento, quella di Trino del 14, quelladi Garigliano dell’11, quella di Latina del6. Eurex era all’8 per cento, Itrec al 13,

Opec, in Casaccia, al 15 e infine BoscoMarengo al 57 per cento, ma si tratta inquesto caso dell’impianto più semplice,scelto dalla SOGIN a stregua di progettopilota che avrebbe dovuto essere portato atermine prima nel 2009, poi nel 2012. Sesi estrapolassero questi dati si giungerebbea ritenere i programmi della SOGIN lar-gamente ottimistici »;

nelle conclusioni della medesima re-lazione si evidenzia che: « La SOGINavrebbe dovuto procedere al condiziona-mento dei rifiuti pregressi – circa venti-mila metri cubi – presenti negli impiantinucleari dei quali è responsabile nell’arcodi un decennio. Oggi il lavoro è giunto apoco più di un quarto di strada e anchei casi più urgenti, come i rifiuti liquidi adalta attività che nell’impianto EUREX diSaluggia attendono da decenni di esseresolidificati, dovranno attendere ancora di-versi anni. Criticità in attesa di soluzionida individuare o da attuare sono presentianche in altri siti, ad esempio nella cen-trale del Garigliano, dove vi sono rifiuti asuo tempo sepolti in trincee che debbonoora essere recuperati e messi in sicurezza,o nella centrale di Caorso, dove vi èqualche migliaio di fusti di rifiuti giàcondizionati con un metodo che si è poirivelato inidoneo, in quanto causa di cor-rosione dei fusti stessi »;

numerose criticità sono presenti ov-viamente anche in altri siti, come adesempio nell’impianto locato nel centroricerche Enea della Trisaia, a Trisaia diRotondella, che ospita, stoccati in piscina,i 64 elementi Elk River rimasti degli 84originariamente ricevuti dagli Stati Uniti,per un quantitativo di 1,7 tonnellate circadi combustibile. Tale combustibile, per lasua natura di combustibile del ciclo ura-niotorio, non può essere riprocessato in unnormale impianto di riprocessamento, percui i 64 elementi sono destinati ad essereconservati a secco in due contenitori, checomunque non sono ancora in fase direalizzazione;

una situazione anomala e di altorischio si riscontra anche negli impianti di

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trattamento e deposito del centro dellaCasaccia, di proprietà Enea. Tale depositovenne originariamente realizzato per ospi-tare i rifiuti radioattivi prodotti negli im-pianti dello stesso centro della Casaccia.Dal 1985 la Nucleco (società mista di cuila Sogin è azionista di maggioranza), uti-lizza le strutture dell’Enea per l’attività diraccolta, trattamento e deposito dei rifiutiradioattivi prodotti dall’industria, dalla ri-cerca e dalla sanità. Sono custodite neldeposito anche sorgenti radioattive di-smesse. Il deposito è inoltre destinazionedi riferimento per le « sorgenti orfane »,quelle sorgenti radioattive, cioè, che sianorinvenute al di fuori di impianti attrezzatiper la loro manipolazione e delle qualinon si conosca la provenienza. In essosono oggi stoccati circa 6.600 metri cubi dirifiuti radioattivi, un quantitativo netta-mente elevato in termini di volumi. Così,come si legge anche nella relazione dellaCommissione d’inchiesta, « un deposito lo-calizzato all’interno del Comune di Roma,in una zona ormai raggiunta dall’espan-sione urbana e con strutture del tuttodiverse da quelle di un vero e propriodeposito finale, ha finito col diventare difatto, nell’ambito del servizio integrato e inassenza della soluzione appositamente stu-diata e decisa, il deposito nazionale deirifiuti radioattivi e delle sorgenti di originesanitaria e industriale e comunque di granlunga il centro di raccolta più importantein Italia »;

per garantire la tutela della salute deicittadini e la loro incolumità, è evidentel’assoluta necessità di un radicale cambia-mento dei ritmi con i quali le attività sonostate sin qui condotte. I rifiuti radioattivinecessitano con urgenza di appositi inter-venti di messa in sicurezza attraverso ladefinizione di nuovi ed efficaci « crono-programmi delle attività » al fine di indi-viduare le azioni da porre in essere perconsentire lo smaltimento definitivo, incondizione di massima sicurezza, dei ma-teriali radioattivi a tutt’oggi dislocati nellecentrali nucleari e nei siti di stoccaggio;

i cronoprogrammi delle attività dismantellamento delle centrali nucleari e

degli impianti avviati nel 2001 prevede-vano il rilascio « a prato verde » dei siti nel2020, a fronte di un costo previsto di 4,5miliardi di euro;

nella citata relazione si evidenzia chei cronoprogrammi delle attività sono statirinviati di molti anni rispetto agli obbiet-tivi del 2020. Questo slittamento ha com-portato un incremento dei costi previstifino a 6,7 miliardi di euro;

l’Autorità per l’energia elettrica e ilgas, nel corso dell’audizione del 31 gen-naio 2012 tenutasi dinanzi alla stessaCommissione parlamentare, nell’elencarele cause della lentezza delle operazioni didecommissioning, ha affermato che: « visono ritardi dovuti alla SO.G.I.N. e moltoè dovuto al fatto che in questo periodonon vi è stata una governance stabile e cheogni volta che è cambiata governance sonocambiate anche la strategia e le idee dilavoro »;

nella determinazione n. 21/2013, re-cante la « Relazione sul risultato del con-trollo eseguito sulla gestione finanziariadella Società gestione impianti nucleari(SO.G.I.N. S.p.A.), per l’esercizio 2011 », laCorte dei conti, in Sezione di controllosugli enti, ha precisato che: « Nel com-plesso, la SO.G.I.N. è passata dal 4 percento di avanzamento delle attività dismantellamento a fine 2007 (0,6 per centoannuo), al 12 per cento a fine 2011, conuna media di circa il 2 per cento annuo »;

tale avanzamento appare, a giudiziodegli interroganti, decisamente irrisoriorispetto ai programmi iniziali di smantel-lamento e agli indirizzi governativi in talsenso emanati dal Ministero delle attivitàproduttive nel 2004 e integrati con suc-cessive direttive;

sempre in riferimento allo stato diavanzamento delle attività affidate allaSogin (attività che per il solo motivo diessere connesse ad insopprimibili interessipubblici generali, legati alla tutela dellasalute e della sicurezza della popolazioneed alla salvaguardia dell’ambiente, dovreb-bero essere condotte con la massima ur-

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genza), occorre segnalare che, ai fini diuna valutazione in termini di riduzione delrischio radiologico, nella percentuale diavanzamento precedentemente indicata èricompreso lo smantellamento di edifici ostrutture convenzionali, ossia non radioat-tivi, che diminuisce quindi il rilievo deiprogressi effettivamente fatti sotto il pro-filo della sicurezza per la popolazione;

a conferma di ciò, va ricordato chenel corso dell’audizione del 4 ottobre 2011,tenutasi dinanzi alla Commissione parla-mentare di inchiesta sulle attività illeciteconnesse al ciclo dei rifiuti, il presidentedella Sogin ha dichiarato che, per dare un« segnale » della propria attività, la Sogin ègiunta alla « scelta politica » di intensifi-care gli smantellamenti di parti conven-zionali (cioè non « radioattive ») degli im-pianti;

accanto alle considerazioni relativealla tutela della salute e della sicurezzadella popolazione ed alla salvaguardia del-l’ambiente, occorre considerare anchel’aspetto economico connesso al mancatodecommissioning delle vecchie centrali edimpianti di stoccaggio. I costi connessi allosmantellamento delle centrali elettronu-cleari, alla chiusura del ciclo del combu-stibile nucleare e alle attività connesse econseguenti sono inclusi tra gli oneri ge-nerali del sistema elettrico. Tali oneri sonoposti a carico dei clienti finali del sistematramite una specifica componente tariffa-ria (A2), che alimenta un apposito contoistituito presso la Cassa conguaglio per ilsettore elettrico. L’entità di tale compo-nente è determinata e periodicamente mo-dificata dall’Autorità per l’energia elet-trica;

a riguardo, una stima dei costi vienefornita dalla citata Relazione sulla ge-stione dei rifiuti radioattivi in Italia e sulleattività connesse, secondo la quale: « Es-sendo i consumi finali di energia elettricamediamente dell’ordine di 300 miliardi dikWh, attraverso questo meccanismo difinanziamento si ottiene una raccolta an-nua media, oscillante intorno ai 300 mi-lioni di euro. Di questi, come riferito dai

rappresentanti dell’Autorità per l’energiaelettrica e il gas (...), circa 90 milionisono mediamente spesi ogni anno dallaSO.G.I.N. per costi di gestione e per ilmantenimento in sicurezza degli impianti,indipendentemente cioè dal procederedelle attività di messa in sicurezza deirifiuti radioattivi e delle operazioni didecommissioning »;

come ricordato in precedenza, la So-gin è una società per azioni il cui capitaleazionario è nella sua totalità di spettanzadel Ministero dell’economia e delle finanzee svolge la propria attività nel rispettodegli indirizzi formulati dal Ministerodello sviluppo economico;

le nomine dei componenti degli or-gani sociali delle società direttamente oindirettamente controllate dal Ministerodell’economia e delle finanze sono definiteda un recente pacchetto di norme orga-niche, con l’intento di stabilire processitrasparenti orientati a una selezione ba-sata su merito e competenza nonché ono-rabilità e professionalità. Il Ministro desi-gna i componenti sulla base di una pro-cedura curata dal Dipartimento del tesorocon il supporto di società specializzate eprevio parere del Comitato di garanzia;

la nomina del consiglio di ammini-strazione della SO.G.I.N, inizialmente pre-vista per il 3 luglio 2013 è stata rinviata al22 luglio 2013 e successivamente al 6agosto 2013. Da notizie stampa l’assembleaprevista per la nomina del consiglio diamministrazione della società si svolgerà il20 settembre 2013;

nella direttiva ministeriale del 24 giu-gno 2013 si prevede che il Dipartimentodel tesoro per la carica di amministratoredelegato, dovrà tenere conto, tra gli altriparametri, anche della « autorevolezzaadeguata all’incarico, verificabile sullabase della reputazione, dei risultati con-seguiti nei ruoli apicali in precedenzaricoperti nel settore pubblico o privato edella riconoscibilità nei mercati di riferi-mento »;

secondo la Corte dei conti (determi-nazione n. 21/2013 precedentemente ci-

Atti Parlamentari — 5021 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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tata): « la costituzione della Società stessa(ossia SO.G.I.N.) è da riconnettersi al-l’esercizio di un’attività di interesse gene-rale, non avente carattere industriale ocommerciale, né tantomeno finalità di lu-cro ». In ragione della natura delle attivitàche la Sogin è chiamata a svolgere, dun-que, la necessità di garantire la corret-tezza, la trasparenza e la migliore funzio-nalità degli organi sociali è imprescindi-bile, per cui il mancato rispetto dei « cro-noprogrammi delle attività » da parte dellamedesima società, e la conseguente dila-tazione dei tempi per il decommissioning ela messa in sicurezza dei rifiuti nucleari,non possono essere ulteriormente tollerati,in quanto suscettibili di mettere seria-mente a rischio la sicurezza e la tutela allasalute di numerosi cittadini ed in parti-colare di quelli che vivono a ridosso deisiti nucleari;

secondo quanto risulta agli interro-ganti sono altresì emerse nel tempo notiziedi coinvolgimenti di parte del managementdi Sogin in episodi che, a prescindere dalrilievo giudiziario, appaiono senz’altrocensurabili sotto il profilo dell’opportunitàed in grado di mettere a rischio nonsoltanto la credibilità e la serietà dell’in-tera struttura manageriale, ma soprattuttola correttezza delle delicatissime opera-zioni che la stessa società svolge;

la situazione descritta e i ritardi e leinefficienze che hanno condotto agli scarsirisultati che le cifre indicate in premessamostrano, pongono forti dubbi, a giudiziodegli interroganti, sulle attività svolte dallaSogin, nonché sul modus operandi seguitodalla medesima società, finanziata intera-mente con risorse pubbliche;

è evidente che il necessario e urgentecambio di rotta nelle operazioni di decom-missioning richiede lo sforzo di tutti isoggetti che, oltre alla Sogin, con differentiruoli, partecipano o intervengono: dalleamministrazioni centrali e locali agli entidi controllo;

da ultimo, proprio in riferimento allefunzioni di controllo, la Commissione par-lamentare di inchiesta sulle attività illecite

connesse al ciclo dei rifiuti ha messo inevidenza un altro problema: « le risorsededicate nell’ISPRA alle funzioni di con-trollo, già notevolmente ridimensionate nelcorso degli anni precedenti, sono giunte ailivelli di guardia e sono oggi necessariprovvedimenti urgenti, anche interni al-l’istituto, affinché questo non divenga unvero e proprio impedimento per le attivitàdi sistemazione dei rifiuti radioattivi e didecommissioning che debbono esseresvolte, o non venga addirittura resa inef-ficace l’indispensabile azione di con-trollo » –:

quali siano gli orientamenti dei Mi-nistri in indirizzo in merito a quantoriferito in premessa, sia relativamente allagestione dei rifiuti radioattivi presenti sulterritorio nazionale che sulle inefficienze esui ritardi del programma di decommis-sioning imputabili alla Sogin;

se intendano definire un quadro dimisure volte ad accelerare i tempi per lamessa in sicurezza dei rifiuti e il decom-missioning degli impianti, tenuto contoche, come evidenziato nella Relazionesulla gestione dei rifiuti radioattivi in Italiae sulle attività connesse, il lavoro di de-commissioning « è giunto a poco più di unquarto di strada » e anche i casi piùurgenti, come i rifiuti liquidi ad altaattività dell’impianto EUREX di Saluggia, irifiuti a suo tempo sepolti in trincee nellacentrale del Garigliano, i fusti di rifiuticondizionati con metodo inidoneo diCaorso, dovranno attendere, rebus sicstantibus, ancora diversi anni;

se intendano adottare specifiche mi-sure di competenza al fine di rimediare alfatto che la maggior parte dei rifiuti ra-dioattivi si trovi ancora allo stato in cuisono stati prodotti, senza aver subito leoperazioni di condizionamento con lequali i rifiuti vengono inglobati o solidifi-cati in matrici solide inerti, che costitui-scono la prima e fondamentale barrieracontro la dispersione della radioattivitànell’ambiente, tenuto altresì conto che nonè ancora stato avviato un serio programmadi caratterizzazione dei rifiuti;

Atti Parlamentari — 5022 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 SETTEMBRE 2013

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se intendano intervenire, per quantodi competenza, per garantire che le fun-zioni di controllo in capo all’ISPRA o alleagenzie di protezione ambientale possanoessere svolte in condizioni di massimaefficacia, anche attraverso lo stanziamentodi apposite risorse destinate alle funzionidi controllo in materia;

se, alla luce dei fallimenti e deiritardi nelle operazioni e dei conseguentisprechi di risorse pubbliche di cui si èdetto, nonché in ragione della natura delleattività che la Sogin è chiamata a svolgere,intendano garantire, in occasione del rin-novo del consiglio di amministrazionedella medesima società, la massima tra-sparenza e qualità delle procedure didesignazione dei componenti degli organisociali, rafforzando i requisiti di onorabi-lità e di professionalità degli amministra-tori, al fine di assicurare, in discontinuitàcon il passato, una governance efficiente;

se intendano valutare l’ipotesi di unprofondo ripensamento delle attività affi-date alla Sogin, nonché della stessa strut-tura della società, anche attraverso larimodulazione delle competenze, limitan-dole alla mera gestione degli impianti, e ladefinizione di un nuovo metodo di finan-ziamento i cui oneri non siano posti acarico dei clienti finali del sistema elet-trico tramite la componente tariffariaA2. (4-01895)

Apposizione di una firma ad una mozione.

La mozione Zampa e altri n. 1-00184,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 13 settembre 2013, deve inten-dersi sottoscritta anche dal deputato Lo-catelli.

Apposizione di firme a risoluzioni.

La risoluzione in Commissione Realaccie altri n. 7-00090, pubblicata nell’allegatoB ai resoconti della seduta dell’11 settem-bre 2013, deve intendersi sottoscritta an-che dai deputati: Borghi, Arlotti.

La risoluzione in Commissione Pizzo-lante e altri n. 7-00099, pubblicata nell’al-legato B ai resoconti della seduta del 18settembre 2013, deve intendersi sotto-scritta anche dal deputato Airaudo.

Apposizione di una firmaad una interrogazione.

L’interrogazione a risposta orale Mic-coli e altri n. 3-00317, pubblicata nell’al-legato B ai resoconti della seduta del 18settembre 2013, deve intendersi sotto-scritta anche dal deputato Piazzoni.

Ritiro di un documentodel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato ritiratodal presentatore: interrogazione a rispostain Commissione Fiano n. 5-00958 del 9settembre 2013.

Trasformazione di un documentodel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato cosìtrasformato su richiesta del presentatore:interrogazione a risposta scritta Tarta-glione n. 4-01498 del 30 luglio 2013 ininterrogazione a risposta in Commissionen. 5-01044.

Atti Parlamentari — 5023 — Camera dei Deputati

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