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180. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Risoluzioni in Commissione: V Commissione: Rughetti .................................. 7-00273 10129 VI Commissione: Maietta .................................... 7-00274 10129 VII Commissione: Vacca ....................................... 7-00276 10130 XI Commissione: Baldassarre ............................. 7-00275 10134 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interpellanza: Brunetta .................................. 2-00422 10134 Interrogazioni a risposta scritta: Ciprini ..................................... 4-03733 10136 Migliore ................................... 4-03738 10137 Affari esteri. Interrogazione a risposta scritta: Cirielli ..................................... 4-03739 10140 PAG. Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazioni a risposta scritta: Zolezzi .................................... 4-03734 10141 Piazzoni .................................. 4-03743 10143 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazione a risposta scritta: Ciprini ..................................... 4-03737 10143 Economia e finanze. Interrogazione a risposta in Commissione: Agostinelli ............................... 5-02235 10144 Interrogazione a risposta scritta: Melilla ..................................... 4-03746 10145 Giustizia. Interrogazione a risposta in Commissione: Fiano ....................................... 5-02234 10146 Infrastrutture e trasporti. Interrogazioni a risposta scritta: Cirielli ..................................... 4-03728 10147 Melilla ..................................... 4-03732 10148 Atti Parlamentari 10127 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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180. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Risoluzioni in Commissione:

V Commissione:

Rughetti .................................. 7-00273 10129

VI Commissione:

Maietta .................................... 7-00274 10129

VII Commissione:

Vacca ....................................... 7-00276 10130

XI Commissione:

Baldassarre ............................. 7-00275 10134

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interpellanza:

Brunetta .................................. 2-00422 10134

Interrogazioni a risposta scritta:

Ciprini ..................................... 4-03733 10136

Migliore ................................... 4-03738 10137

Affari esteri.

Interrogazione a risposta scritta:

Cirielli ..................................... 4-03739 10140

PAG.

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazioni a risposta scritta:

Zolezzi .................................... 4-03734 10141

Piazzoni .................................. 4-03743 10143

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazione a risposta scritta:

Ciprini ..................................... 4-03737 10143

Economia e finanze.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Agostinelli ............................... 5-02235 10144

Interrogazione a risposta scritta:

Melilla ..................................... 4-03746 10145

Giustizia.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Fiano ....................................... 5-02234 10146

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta scritta:

Cirielli ..................................... 4-03728 10147

Melilla ..................................... 4-03732 10148

Atti Parlamentari — 10127 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Interno.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Di Gioia .................................. 2-00420 10149

Interrogazioni a risposta orale:

Vargiu ..................................... 3-00649 10151

Distaso .................................... 3-00651 10151

Interrogazione a risposta in Commissione:

Terzoni ................................... 5-02231 10152

Interrogazioni a risposta scritta:

Totaro ..................................... 4-03729 10153

Arlotti ..................................... 4-03730 10154

Lodolini .................................. 4-03731 10155

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazione a risposta orale:

Binetti ..................................... 3-00650 10155

Interrogazione a risposta in Commissione:

Gallo Luigi ............................. 5-02230 10157

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Argentin .................................. 5-02233 10158

PAG.

Interrogazioni a risposta scritta:Baldassarre ............................. 4-03741 10159

Airaudo ................................... 4-03742 10160

Artini ....................................... 4-03745 10162

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazione a risposta scritta:

Nuti ......................................... 4-03744 10162

Semplificazione e pubblica amministrazione.

Interrogazione a risposta scritta:

Lodolini .................................. 4-03740 10164

Sviluppo economico.

Interpellanza:

Mongiello ................................ 2-00421 10165

Interrogazione a risposta in Commissione:

Mariano .................................. 5-02232 10168

Interrogazioni a risposta scritta:

Pastorelli ................................. 4-03735 10169

Petraroli .................................. 4-03736 10170

Ritiro di un documento del sindacato ispet-tivo ............................................................ 10170

Trasformazione di documenti del sinda-cato ispettivo ............................................ 10170

ERRATA CORRIGE ...................................... 10170

Atti Parlamentari — 10128 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzioni in Commissione:

La V Commissione,

premesso che:

l’articolo 1, commi 1-17, e l’articolo1-bis del decreto-legge 8 aprile 2013,n. 35, convertito, con modificazioni, dallalegge 6 giugno 2013, n. 64, ha disposto ilpagamento alle imprese dei debiti com-merciali delle pubbliche amministrazioni,prevedendo le relative risorse per le an-nualità 2013 e 2014, nonché le modalitàattuative per il 2013;

il citato provvedimento ha, seppurin parte, contribuito all’inversione di ten-denza del PIL nel quarto trimestre 2013,stimato dall’Istat nello 0,2 per cento-/0,3per cento;

autorevoli organi di stampa hanno,recentemente, pubblicato i dati consuntivi2013 relativi al pagamento alle imprese deidebiti commerciali delle pubbliche ammi-nistrazioni rispetto al 2012, evidenziandoche rispetto ai 27,219 miliardi di eurostanziati, il 90 per cento, pari a 24,494miliardi di euro, sono stati impegnati ecirca l’80 per cento (21,623 miliardi dieuro) sono stati liquidati;

il 3 febbraio 2014, la Commissioneeuropea ha aperto nei confronti dell’Italiauna procedura di infrazione per il man-cato rispetto degli articoli 4 e 7 delladirettiva europea 211/7/Ue sui ritardi dipagamento;

emerge la assoluta necessità di rin-novare interventi di immediata eseguibilitàrivolti a graduare il flusso dei pagamenti –accordando priorità ai crediti che le im-prese non hanno ceduto al sistema credi-tizio – promuovendo la registrazione dei

debiti commerciali al 31 dicembre 2013presso la piattaforma del Ministero del-l’economia e delle finanze,

impegna il Governo

ad attivare con urgenza le procedure ne-cessarie alla certificazione dei debiti com-merciali delle pubbliche amministrazionial 31 dicembre 2013, agevolando – nelrispetto delle risorse finanziarie accordatead ogni singola tipologia di ente debitore(Stato, regioni enti locali) – l’effettuazionedei pagamenti da parte degli enti chehanno le disponibilità finanziare e dicassa.

(7-00273) « Rughetti, Fragomeli, Causi ».

La VI Commissione,

premesso che:

l’articolo 12 del Testo unico delleimposte sui redditi, di cui al decreto delPresidente della Repubblica 22 dicembre1986, n. 917, che regolamenta le detra-zioni per carichi di famiglia, al comma 1,lettera c), recita: « In caso di separazionelegale ed effettiva o di annullamento, scio-glimento o cessazione degli effetti civili delmatrimonio, la detrazione spetta, in man-canza di accordo, al genitore affidatario.Ove il genitore affidatario ovvero, in casodi affidamento congiunto, uno dei genitoriaffidatari non possa usufruire in tutto o inparte della detrazione, per limiti di red-dito, la detrazione è assegnata per interoal secondo genitore »;

tra le fattispecie contemplate dallanormativa non compare espressamentequella relativa al caso in cui il genitoreaffidatario in via esclusiva risulti essererisposato e fiscalmente a carico del nuovoconiuge, al quale, in questo caso, dovreb-bero poter essere riconosciute le detra-zioni relative ai figli dell’altro coniuge;

nel caso in cui l’affidamento nonsia congiunto, infatti, se il genitore affi-datario non ha alcun reddito e l’altrogenitore non ha a carico i propri figli

Atti Parlamentari — 10129 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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naturali, affidati per l’appunto all’ex co-niuge, le detrazioni per i figli, in base allanormativa attualmente in vigore, vannoperse, non potendo il nuovo padre di fatto,che sostiene tutte le spese, usufruire delledetrazioni previste;

questo nonostante il fatto che neicasi citati si realizza la costituzione di unnuovo nucleo familiare a tutti gli effetti,che come tale è pienamente riconosciutodalla legge;

nel caso di specie, infatti, sia alnuovo coniuge spettano gli assegni fami-liari per i primi figli della moglie, siaquesti ultimi figurano a pieno titolo nelmodello ISEE per la determinazione delreddito familiare;

è evidente, quindi, come si realizzi,nei casi in esame, una palese ingiustizia,posto che, a fronte di spese da sopportare,quali ad esempio la determinazione delletasse universitarie dovute, i figli nati dalprecedente matrimonio della madre risul-tano a pieno titolo inseriti nel redditofamiliare e, quindi, si prende a riferimentolo stipendio del nuovo marito della madre,mentre quando si tratta di riconosceredelle detrazioni per spese effettuate infavore degli stessi soggetti questo non èpossibile;

inoltre, analogamente a quanto giàesposto in merito alle detrazioni per spese,anche rispetto alle detrazioni per carichidi famiglia i figli acquisiti, seppur facentiparte a pieno titolo del nucleo familiarenon vengono ammessi nel computo deifigli per i quali spettano le detrazioni;

in conclusione, non appare chiaroper quali motivi al soggetto che sopporta,in via esclusiva e nella loro totalità, tuttele spese relative al coniuge ed ai suoi figlinati nel precedente matrimonio, non pos-sano essere riconosciute anche le relativedetrazioni fiscali, come già previsto per igenitori, gli adottanti, i generi e le nuore,il suocero e la suocera, e i fratelli e lesorelle germani o unilaterali, che convi-vano con il contribuente;

è generalmente riconosciuto, in-fatti, che i soggetti aventi diritto alledetrazioni per familiari a carico sianoquelli che abbiano effettivamente soste-nuto il carico familiare risultante dallaconvivenza;

in assenza di una esplicita previ-sione normativa rispetto alla descritta fat-tispecie, migliaia di persone si stannotrovando nella condizione di vedersi ri-chiedere dagli uffici fiscali il rimborsodelle detrazioni applicate, per importi paria diverse migliaia di euro,

impegna il Governo

ad intervenire con le opportune iniziativenormative e regolamentari al fine di sa-nare, anche per il periodo previgente, laevidente disparità di trattamento che sirealizza in base alla vigente interpreta-zione della normativa sulle detrazioni con-tenuta nel Testo unico delle imposte suiredditi, intervenendo nel senso di esplici-tare il diritto alle detrazioni per chi sop-porti le relative spese in quanto il coniugeaffidatario sia posto fiscalmente a suocarico.

(7-00274) « Maietta ».

La VII Commissione,

premesso che:

a norma dell’articolo 16 della legge30 dicembre 2010 n. 240, in data 14settembre 2011, con decreto del Presidentedella Repubblica n. 222, è emanato ilregolamento concernente il conferimentodell’abilitazione scientifica nazionale perl’accesso al ruolo dei professori universi-tari;

il Ministro dell’istruzione, dell’uni-versità e della ricerca in data 7 giugno2012 ha emanato il decreto n. 76, concer-nente « Regolamento recante criteri e pa-rametri per la valutazione dei candidati aifini dell’attribuzione dell’abilitazionescientifica nazionale per l’accesso allaprima e alla seconda fascia dei professori

Atti Parlamentari — 10130 — Camera dei Deputati

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universitari, nonché le modalità di accer-tamento della qualificazione dei commis-sari ai sensi dell’articolo 16, comma 3,lettere a), b) e c) della legge 30 dicembre2010, n. 240, e degli articoli 4 e 6, commi4 e 5, del decreto del Presidente dellaRepubblica 14 settembre 2011, n. 222 »;

con l’emanazione del decreto diret-toriale n. 181 del 27 giugno 2012, è stataavviata la procedura per la formazionedelle commissioni nazionali per il confe-rimento dell’abilitazione alle funzioni diprofessore universitario di prima e se-conda fascia;

con l’emanazione del decreto diret-toriale n. 222 del 20 luglio 2012, è stataavviata la procedura per il conseguimentodell’abilitazione scientifica nazionale allefunzioni di professore universitario diprima e seconda fascia;

il 27 luglio 2012 è stato pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale il bando per ilconseguimento dell’abilitazione scientificanazionale per la I e II fascia dei professoriuniversitari tornata 2012;

l’articolo 8, comma 6, del decreto delPresidente della Repubblica 14 settembre2011, n. 222 stabilisce che le commissionisono tenute a concludere i propri lavorientro cinque mesi dalla pubblicazione delbando nella Gazzetta Ufficiale; inoltre san-cisce che, se i lavori non sono conclusi neltermine prestabilito, il competente diret-tore generale del Ministero assegna untermine non superiore a sessanta giorniper la conclusione degli stessi e che, de-corso anche tale termine, il direttore ge-nerale avvia la procedura di sostituzionedella commissione;

alla luce dei ritardi nella procedureconcorsuali che non hanno permesso dirispettare i termini stabiliti dall’articolo 8,comma 6, del decreto del Presidente dellaRepubblica 14 settembre 2011, n. 222, èintervenuto il legislatore prorogando – aisensi del comma 389 dell’articolo 1 dellalegge 24 dicembre 2012 n. 228, – il ter-mine per la conclusione dei lavori delle

commissioni per l’abilitazione scientificanazionale, stabilendo come ultima sca-denza la data del 30 giugno 2013;

il termine per la conclusione deilavori di ciascuna commissione è stabilitocon decreto direttoriale tenendo contodelle domande presentate dai candidatiall’abilitazione nel corrispondente settoreconcorsuale;

i termini di conclusione dei lavoridelle commissioni sono rideterminati se-condo il seguente criterio:

a) per i settori concorsuali conun numero di domande fino a 500 can-didati il termine conclusivo dei lavori èstabilito alla data del 31 maggio 2013;

b) per i settori concorsuali conoltre 500 candidati il termine ultimo è il30 giugno 2013;

con decreto direttoriale n. 47 del 9gennaio 2013 viene stabilita la proroga deltermine per la conclusione dei lavori dellecommissioni per l’abilitazione scientificanazionale costituite, ai sensi del decretodirettoriale n. 181 del 27 giugno 2012 delMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca, ad eccezione di quelle dellecommissioni dei settori concorsuali appar-tenenti all’area disciplinare 12-Scienzegiuridiche;

con decreto direttoriale n. 343 del25 febbraio 2013, viene stabilita la prorogadel termine per la conclusione dei lavoridelle commissioni dei settori concorsualiappartenenti all’area disciplinare 12-scienze giuridiche, nonché una ulterioreproroga delle commissioni per l’abilita-zione scientifica nazionale già prorogatecon decreto direttoriale n. 47 del 9 gen-naio 2013;

nonostante le sopraggiunte proro-ghe stabilite ai sensi del comma 389 del-l’articolo 1 della legge 24 dicembre 2012n. 228, con decreto direttoriale n. 1263del 28 giugno 2013, vengono decisi nuovi

Atti Parlamentari — 10131 — Camera dei Deputati

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termini per la conclusione dei lavori dellecommissioni, rideterminati secondo il se-guente criterio:

a) per i settori concorsuali conun numero di domande fino a 250 can-didati il termine conclusivo dei lavori èstabilito alla data del 23 settembre 2013;

b) per i settori concorsuali conoltre 250 candidati il termine ultimo è il30 settembre 2013;

questa ulteriore proroga appare incontrasto con l’articolo 8, comma 6, deldecreto del Presidente della Repubblica 14settembre 2011 n. 222 in quanto superioreai 60 giorni rispetto al termine ultimo del30 giugno 2013;

nonostante le sopraggiunte proro-ghe, la scadenza dei termini previsti, per laconclusione dei lavori delle commissioni,non viene rispetta: in conseguenza a ciò ildirettore generale avrebbe dovuto avviarela procedura di sostituzione della commis-sione secondo quanto stabilito dall’articolo8, comma 6, del decreto del Presidentedella Repubblica 14 settembre 2011,n. 222, invece di emanare un ulterioredecreto che proroga i lavori delle com-missioni al 30 novembre 2013;

con decreto direttoriale n. 2746 del13 dicembre 2013, a termini già scaduti,viene prevista una ulteriore proroga alladata del 30 dicembre 2013 per la fine deilavori della commissione del settore con-corsuale 12/C1 – diritto costituzionale;

dal 15 gennaio 2014 vengono ema-nati decreti direttoriali di proroga deilavori delle commissioni che hanno richie-sto l’esercizio del potere di autotutela perprocedere alla correzione di alcuni giudizirelativi ai seguenti settori concorsuali:

Decreto Direttoriale 89 – Prorogalavori per interventi in Autotutela – 11/A3;

Decreto Direttoriale 90 – Prorogalavori per interventi in Autotutela – 02/B1;

Decreto Direttoriale 160 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela06/C1;

Decreto Direttoriale 161 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –06/E1;

Decreto Direttoriale 162 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –10/N3

Decreto Direttoriale 163 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –04/A2;

Decreto Direttoriale 164 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –06/D1;

Decreto Direttoriale 165 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –06/D3;

Decreto Direttoriale 166 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –11/A5;

Decreto Direttoriale 167 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –11/C4;

Decreto Direttoriale 205 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –13/A2;

Decreto Direttoriale 206 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –08/B2;

Decreto Direttoriale 208 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –01/A2

Decreto Direttoriale 209 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –06/F4;

Decreto Direttoriale 210 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –12/B1;

Decreto Direttoriale 211 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –06/M1;

Decreto Direttoriale 213 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –11/E3;

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Decreto Direttoriale 221 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –06/L1;

Decreto Direttoriale 240 – Pro-roga lavori per interventi in Autotutela –05/F1;

il decreto ministeriale 7 giugno2012 n. 76 stabilisce che l’abilitazione puòessere attribuita esclusivamente ai candi-dati:

a) che sono stati giudicati posi-tivamente secondo i criteri e i parametri dicui all’articolo 5, commi 1, 2, 3 e 4, lettereb), c), d), e), f), g) e h) del decreto mini-steriale 7 giugno 2012 n. 76;

b) i cui indicatori dell’impattodella produzione scientifica complessivapresentino i valori richiesti per la primafascia, sulla base delle regole di utilizzodegli stessi di cui all’allegato B, numero 4,lettera b);

qualora la commissione intenda di-scostarsi dai principi di cui sopra può,previa motivazione preventivamente espli-citata nel giudizio finale – ai sensi del-l’articolo 6, comma 5 del decreto ministe-riale 7 giugno 2012 n. 76 –, a propriadiscrezione decidere di attribuire l’abilita-zione scientifica nazionale anche a candi-dati che non superano i parametri stabilitiper gli altri concorrenti;

la deroga sopra esposta spoglia diogni credibilità il lavoro di qualsiasi com-missione;

si è a conoscenza, attraverso se-gnalazioni pervenute direttamente ad al-cuni deputati, di numerosissime irregola-rità riguardo i lavori e i giudizi dellecommissioni; le perplessità più rilevantiriguardavano i tempi, ritenuti insufficienti,per analizzare le pubblicazioni dei candi-dati;

tra le segnalazioni vi sono da ri-cordare anche:

a) la conosciuta vicenda riguar-dante i lavori della commissione del set-tore concorsuale 12/C1 — diritto costitu-

zionale che culminò con le dimissioni delcommissario OCSE il professore FranciscoBalaguer Callejon e che portò all’interro-gazione a risposta immediata in commis-sione alla Camera n. 3-00379;

b) la vicenda legata all’allora Mi-nistro Carlo Trigilia sulla procedura per ilconseguimento dell’abilitazione scientificanazionale alle funzioni di professore uni-versitario di prima e seconda fascia per ilsettore concorsuale 14/D1 oggetto dell’in-terrogazione a risposta immediata in com-missione alla Camera n. 3-00635;

c) la dubbia regolarità legata agliesiti del settore concorsuale 12/C1 – di-ritto costituzionale in quanto, già da ventigiorni prima la pubblicazione degli esitidel concorso, si conoscevano molti nomidegli abilitati,

impegna il Governo:

ad attivarsi per verificare la legitti-mità delle numerose proroghe del termineper la conclusione dei lavori delle com-missioni per l’abilitazione scientifica na-zionale, decretate dal direttore generalecompetente con propri atti;

ad assumere iniziative per la correttaapplicazione dell’articolo 8, comma 6, deldecreto del Presidente della Repubblica 14settembre 2011, n. 222 avviando la pro-cedura di sostituzione delle commissioniche non sono state in grado di concluderei lavori secondo i termini stabiliti nellanorma;

a verificare qualora ne sussistono ipresupposti i lavori delle commissioni perl’abilitazione scientifica nazionale laddovesi ravvisino incongruenze sui tempi diesame e verifiche singoli dei curricula deicandidati;

a promuovere una iniziativa norma-tiva volta a correggere tutte le criticità

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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normative derivanti dalla applicazionedelle norme che regolano l’abilitazionescientifica nazionale.

(7-00276) « Vacca, D’Uva, Chimienti, Si-mone Valente, Battelli, Di Be-nedetto, Marzana, Brescia,Luigi Gallo ».

L’XI Commissione,

premesso che:

l’articolo 2, comma 26, della legge8 agosto 1995, n. 335, ha istituito pressol’INPS, a decorrere dal 1o gennaio 1996,una Cassa pensionistica (gestione separata)per i cosiddetti lavoratori atipici (parasu-bordinati);

la suddetta legge colpisce milioni dipersone, in particolare, professionisti, la-voratori precari parasubordinati, dottoridi ricerca, collaboratori a progetto, addettivendita porta a porta, per i quali il pe-riodo o i periodi lavorativi nei quali ri-sultano assunte secondo queste tipologie dicontratto, i contributi previdenziali sonostati versati presso l’INPS nella gestioneseparata;

il conseguimento del diritto all’ac-cesso al trattamento pensionistico è su-bordinato alla maturazione da parte dellavoratore di un’anzianità contributiva mi-nima, stabilita dalla legge 24 dicembre2007, n. 247;

il lavoratore che per tipologia dicontratto lavorativo risulti contribuentenella gestione separata presso l’INPS e chetermini la propria attività prima di avermaturato l’anzianità contributiva pre-scritta, non potrà accedere al trattamentopensionistico corrispondente ai contributiprevidenziali versati, che, definiti in questocaso « silenti », risulteranno dal lavoratoreversati a fondo perduto;

appare evidente l’iniquità di talemisura attuata, in merito soprattutto alfatto che coloro che non riescono a con-seguire l’anzianità contributiva minima,prescritta dalla legge, oltre a non poteraccedere alla pensione di anzianità, per-

dono i contributi versati, sulla base peral-tro di un’aliquota applicata altissima;

il direttore generale dell’INPS, inuna dichiarazione del 28 gennaio 2013,pubblicata dal quotidiano economico ItaliaOggi, specifica che sono « diversi milioni »i lavoratori interessati da questa criticità;

il suddetto articolo specifica che lastima di tali contributi silenti potrebbeessere di circa 10 miliardi di euro,

impegna il Governo:

ad assumere ogni iniziativa di com-petenza, relativamente alla questione sud-detta riguardante i cosiddetti « contributisilenti », che sia finalizzata a garantire ilriconoscimento ai fini previdenziali di ogniperiodo di attività ed ogni tipologia diimpiego per i quali il lavoratore abbiaversato i contributi;

a quantificare quale sia l’ammontaretotale, allo stato attuale e nella previsionefutura dei prossimi anni, dei cosiddetti« contributi silenti », ovvero quei contributiprevidenziali versati senza che gli stessiabbiano dato luogo alla maturazione di uncorrispondente trattamento pensionistico.

(7-00275) « Baldassarre, Rostellato, Bechis,Cominardi, Tripiedi, Ciprini,Chimienti, Rizzetto ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro della giustizia, il Ministro dellosviluppo economico, per sapere – pre-messo che:

venerdì 22 febbraio 2014, il sindacodi Verona, Flavio Tosi, ha indetto una

Atti Parlamentari — 10134 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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conferenza stampa, nel corso della qualeha annunciato di aver presentato unadenuncia per diffamazione a mezzostampa nei confronti del giornalista Sig-frido Ranucci, inviato di Report, trasmis-sione condotta dalla giornalista MilenaGabanelli in onda su RaiTre;

la denuncia del sindaco di Verona èaccompagnata da una registrazione audio-video e dalle relative trascrizioni, dallequali si evincerebbe il tentativo perseguitodal giornalista di Report di costruire unapuntata della trasmissione ad hoc, con lafinalità di dimostrare ipotetiche connes-sioni tra il sindaco di Verona e ambientidella criminalità organizzata, tutto ciò conchiari intenti diffamatori;

il filmato audio-video è stato realiz-zato da Sergio Borsato, ex militante leghi-sta, contattato dal giornalista Ranucci,presumendo che fosse in possesso di do-cumenti compromettenti riguardanti Fla-vio Tosi; il giornalista, citando fantomati-che indagini della magistratura in corso,ha fatto altresì riferimento alla possibilitàche venisse corrisposto un compenso all’exmilitante leghista, anche attraverso risorseprovenienti, in qualche misura, dalla Rai;

l’inviato di Report, che si ricordaessere trasmissione del servizio, pubblicoradiotelevisivo ha, in tal modo, posto inessere una condotta gravissima, ad avvisodell’interpellante in totale spregio di qual-siasi norma deontologica propria dellaprofessione del giornalista, finalizzatapiuttosto a costruire artatamente una tesicompletamente falsa e denigratoria, tesa adanneggiare il sindaco di Verona FlavioTosi a livello personale, oltre che politico,anche attraverso l’offerta di denaro pub-blico;

si ricorda che la Rai, in quantoconcessionaria del servizio pubblico radio-televisivo, deve realizzare una program-mazione che sia in linea con i principi delpluralismo dei mezzi di comunicazione, atutela della libertà di espressione di ogniindividuo, dei principi di obiettività, com-pletezza, lealtà, imparzialità dell’informa-zione, anche riguardo alle diverse opinioni

e tendenze politiche e sociali, come stabi-lito all’articolo 3 del decreto legislativo 31luglio 2005, n. 177, recante il Testo Unicodella radiotelevisione;

la legge 3 febbraio 1963, n. 69, re-cante l’ordinamento della professione digiornalista, all’articolo 2, stabilisce che « èdiritto insopprimibile dei giornalisti la li-bertà di informazione e di critica, limitatadall’osservanza delle norme di legge det-tate a tutela della personalità altrui ed èloro obbligo inderogabile il rispetto dellaverità sostanziale dei fatti, osservati sem-pre i doveri imposti dalla lealtà e dallabuona fede. Devono essere rettificate lenotizie che risultino inesatte, e riparati glieventuali errori »;

la Carta dei doveri del giornalistafirmata a Roma l’8 luglio 1993 dalla FNSIe dall’Ordine dei giornalisti, prevede alcuniprincipi ispiratori alla base della profes-sione: « il giornalista deve rispettare, col-tivare e difendere il diritto all’informa-zione di tutti i cittadini; per questo ricercae diffonde ogni notizia o informazione cheritenga di pubblico interesse, nel rispettodella verità e con la maggiore accuratezzapossibile. Il giornalista ricerca e diffondele notizie di pubblico interesse nonostantegli ostacoli che possono essere frapposti alsuo lavoro e compie ogni sforzo per ga-rantire al cittadino la conoscenza ed ilcontrollo degli atti pubblici. La responsa-bilità del giornalista verso i cittadini pre-vale sempre nei confronti di qualsiasialtra. Il giornalista non può mai subordi-narla ad interessi di altri e particolar-mente a quelli dell’editore, del governo odi altri organismi dello Stato »;

la Corte di Cassazione con sentenzan. 16236/2010, ha precisato che, quando sitratta del cosiddetto « giornalismo di in-chiesta » – il quale provvede ad attingeredirettamente l’informazione – gli obblighidel giornalista, connessi al generale limitedella verità oggettiva della notizia pubbli-cata, si sostanziano nel rispetto dei prin-cìpi etici e deontologici dell’attività pro-fessionale, quali risultano dalla relativalegge (articolo 2 della citata legge n. 69 del

Atti Parlamentari — 10135 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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1963) e dalla Carta dei doveri del giorna-lista, ai quali si aggiunge il rispetto dellariservatezza, secondo quanto stabilito dalleregole deontologiche in tema di tratta-mento dei dati personali; restano, comun-que, validi i limiti generali costituiti dal-l’interesse pubblico alla conoscenza delfatto e la correttezza formale dell’esposi-zione –:

se il Governo intenda assumere spe-cifiche iniziative normative per discipli-nare in maniera più puntuale e rigorosal’attività giornalistica, in particolare quellarelativa al giornalismo d’inchiesta, ancheattraverso la previsione di opportune san-zioni disciplinari, per evitare il ripetersi diepisodi gravi come quello esposto in pre-messa;

se il Ministro della giustizia sia aconoscenza dell’avvio di indagini ufficialirelative ai fatti esposti in premessa daparte della magistratura, e se abbia avutonotizia dell’apertura di un procedimentodisciplinare a carico del giornalista inviatodi Report Sigfrido Ranucci, da parte del-l’Ordine dei giornalisti.

(2-00422) « Brunetta ».

Interrogazioni a risposta scritta:

CIPRINI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’interno, alMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

nel novembre del 2012 è stata pre-sentata a Roma una « Indagine conoscitivasulla violenza verso il maschile » condottada un gruppo di esperti in diverse disci-pline (professor Pasquale Giuseppe Macrì,Yasmin Abo Loha, Giorgio Gallino, San-tiago Gascò, Claudio Manzari, VincenzoMastriani, Fabio Nestola, Sara Pezzuolo,Giacomo Rotoli) e pubblicata nella Rivistadi criminologia, vittimologia e sicurezza –vol. VI – n. 3 del settembre-dicembre2012;

l’indagine, condotta utilizzando ilmodello di questionario proposto dal-l’ISTAT nel 2006 – salvo alcuni correttivi– per una analoga rilevazione statisticasulla violenza contro le donne commissio-nata dall’allora Ministro per le pari op-portunità, rappresenta il primo studio fi-nalizzato « a raccogliere elementi di valu-tazione ancora inesistenti nel nostro Paese,utili a verificare se esista, ed eventual-mente in che misura, una realtà diversa daquella fondata esclusivamente su condi-zionamenti, luoghi comuni e pregiudizi »in materia di violenza di genere: vale adire la violenza a ruoli invertiti e cioèperpetuata da soggetti di genere femminileai danni dei propri mariti o ex mariti,partner ed ex partner;

la ricerca, che in Italia non ha pre-cedenti in assenza di indagini ufficiali, haportato a risultati sorprendenti: il 77 percento degli intervistati ha dichiarato diaver subito almeno una volta violenzapsicologica da parte di una donna e il 63per cento, rispondendo alle domande deglistudiosi, ha ammesso di aver subito vio-lenza fisica proprio per mano di unadonna;

l’analisi dei dati raccolti fa emergerecome la violenza è un costrutto ampio ecomplesso che non prevede distinzioni inordine al sesso e che la conoscenza delfenomeno è essenziale per lo sviluppodelle politiche e dei servizi utili a preve-nire e/o contenere la violenza contro ognigenere;

sul fenomeno della violenza nellacoppia la cui analisi comprenda ogniaspetto riconducibile alla violenza di ge-nere – compresa quella perpetuata ancheda soggetti di genere femminile ai dannidel partner – esiste una approfonditaletteratura scientifica prodotta in diversiPaesi del mondo – dagli Stati Uniti all’In-dia, dal Canada al Regno Unito – ma nullariferibile all’Italia, nella quale si registrasolo la costituzione di qualche associa-

Atti Parlamentari — 10136 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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zione privata (associazione degli uominibeta: www.uominibeta.org) che ha inco-minciato ad interessarsi del fenomeno –:

se il Governo sia a conoscenza delleconclusioni della « Indagine conoscitivasulla violenza verso il maschile » descrittain premessa;

se intenda promuovere studi sul fe-nomeno della violenza nelle relazioni frauomo e donna nel loro complesso e qualiazioni intendano intraprendere, ciascunoper le proprie competenze, per favorireiniziative di sensibilizzazione a tutela dellevittime della violenza indipendentementedal genere di appartenenza. (4-03733)

MIGLIORE. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri, al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca, al Ministroper la semplificazione e la pubblica ammi-nistrazione. — Per sapere – premesso che:

il decreto del Presidente della Repub-blica del 20 gennaio 2009, n. 17, reca ledisposizioni concernenti la riorganizza-zione del Ministero dell’istruzione, del-l’università e della ricerca, e definisceall’articolo 7, comma 6, i compiti della« direzione generale per gli studi, la stati-stica e i sistemi informativi », DGSSSI, chesi articola in 10 uffici dirigenziali nongenerali, facente parte del « dipartimentoper la programmazione »;

l’articolo 19 del decreto-legge n. 83del 2012, convertito con modificazionidalla legge del 7 agosto del 2012, n. 134,ha istituito l’Agenzia per l’Italia Digitale,« preposta alla realizzazione degli obiettividell’Agenda digitale italiana in coerenzacon gli indirizzi elaborati dall’Agenda di-gitale europea e dalla cabina di regia;

il decreto-legge n. 179 del 2012, con-vertito, con modificazioni dalla legge del17 dicembre 2012, n. 221, ha istituito conla sezione III (articoli 10 e 11), l’Agendadigitale per l’istruzione e la cultura digi-tale, definendo ulteriori e rilevanti obiet-tivi e compiti per il Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca;

il recente atto di indirizzo concer-nente l’individuazione delle priorità poli-tiche del Ministro dell’istruzione, dell’uni-versità e della ricerca, in coerenza con lastrategia dell’Unione europea: « Europa2020 una strategia per la crescita intelli-gente, sostenibile e inclusiva », stabiliscenel dettato della « Priorità politica 1 » lariduzione delle dotazioni organiche dellepubbliche amministrazioni e, quindi, an-che la messa a punto di un processo dirazionalizzazione e semplificazione dellastruttura organizzativa attraverso una piùefficace riallocazione delle funzioni e unasemplificazione delle procedure;

il decreto del Presidente del Consigliodei ministri recante « Regolamento con-cernente la riorganizzazione del Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge del 6 luglio 2012, n. 95, convertito,con modificazioni dalla legge del 7 agosto2012, n. 135, suddivide le competenzedella DGSSSI tra due direzioni generali;

la prima è la « direzione generale peri contratti, gli acquisti e per i sistemiinformativi e la statistica » (articolo 7,comma 5), che si articola in numero di 6uffici dirigenziali non generali, la qualesvolge le funzioni e i compiti di spettanzadel Ministero nei seguenti ambiti:

a) cura della gestione amministra-tiva e contabile delle attività strumentali,contrattuali e convenzionali di caratteregenerale, comuni agli uffici dell’Ammini-strazione centrale;

b) consulenza all’Amministrazioneperiferica in materia contrattuale;

c) gestione contrattuale dei servizi,strutture e compiti strumentali dell’Am-ministrazione centrale;

d) consulenza alle strutture dipar-timentali e alle direzioni generali su con-trattualistica ed elaborazione di capitolati;

e) elaborazione del piano acquistiannuale;

Atti Parlamentari — 10137 — Camera dei Deputati

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f) pianificazione, gestione e svi-luppo del sistema informativo dell’istru-zione;

g) gestione dei contratti che afferi-scono al sistema informativo e alle infra-strutture di rete;

h) monitoraggio del sistema infor-mativo dell’istruzione, ai sensi del decretolegislativo del 12 febbraio 1993, n. 39;

i) svolgimento dei compiti di cuiall’articolo 17 del decreto legislativo del 7marzo 2005, n. 82, concernente il codicedell’amministrazione digitale;

l) progetti e iniziative comuni nel-l’area dell’ICT e della società dell’informa-zione con altri Ministeri e istituzioni;

m) cura dei rapporti con l’Agenziaper l’Italia Digitale per quanto attiene isistemi informativi automatizzati;

n) gestione della rete di comunica-zione del Ministero, definizione di stan-dard tecnologici per favorire la coopera-zione informatica ed i servizi di intercon-nessione con altre amministrazioni;

o) attuazione delle linee strategicheper la riorganizzazione e digitalizzazionedell’Amministrazione, con particolare rife-rimento ai processi connessi all’utilizzo delprotocollo informatico, alla gestione deiflussi documentali e alla firma digitale;

p) indirizzo, pianificazione e moni-toraggio della sicurezza del sistema infor-mativo;

q) progettazione e sviluppo di nuoviservizi e applicazioni nell’ambito dei pro-cedimenti amministrativi a supporto delsistema scolastico;

r) gestione dell’anagrafe deglialunni, dell’anagrafe degli studenti e deilaureati e dell’anagrafe della ricerca, inraccordo con le direzioni generali compe-tenti. Cura delle intese per l’accesso ai datidelle anagrafi da parte dei soggetti esterni,nel rispetto della tutela della privacy;

s) raccordo con altri enti e orga-nismi per la raccolta e diffusione di datiriguardanti il settore dell’istruzione, uni-versità e ricerca;

t) concorso, in collaborazione conl’Istituto nazionale per la valutazione delsistema educativo di istruzione e di for-mazione, all’implementazione di banchedati finalizzate alla valutazione del sistemadell’istruzione e al processo di autovalu-tazione delle istituzioni scolastiche ed edu-cative;

u) elaborazione di studi ed analisifunzionali all’attività dei dipartimenti edelle direzioni generali, relativamente adaspetti inerenti le tematiche di rispettivacompetenza;

v) pianificazione e realizzazionedegli interventi del sistema informativoper il settore della formazione superiore,in raccordo con il dipartimento per laformazione superiore e per la ricerca;

w) supporto nella gestione di ini-ziative istituzionali, attività e convenzionieditoriali, in raccordo con gli uffici didiretta collaborazione del Ministro e con iDipartimenti e le direzioni generali delMinistero coinvolte per materia;

aa) gestione dell’ufficio relazionicon il pubblico a livello centrale e indi-rizzo dell’attività degli uffici relazioni conil pubblico a livello periferico;

la seconda è la « direzione generaleper interventi in materia di edilizia sco-lastica, per la gestione dei fondi strutturaliper l’istruzione e per l’innovazione digi-tale » (articolo 7 comma 7), che si articolain numero 6 di uffici dirigenziali nongenerali, svolge le funzioni e i compiti dispettanza del Ministero nei seguenti am-biti:

a) programmazione degli interventistrutturali e non strutturali nell’ambitodelle attività connesse alla sicurezza nellescuole e all’edilizia scolastica;

b) individuazione delle priorità inmateria di valutazione e promozione diappositi progetti;

Atti Parlamentari — 10138 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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c) attuazione delle normative dicompetenza del Ministero in materia diedilizia scolastica;

d) studio di soluzioni innovative perla messa in sicurezza e la rigenerazionedel patrimonio immobiliare scolastico;

e) individuazione di un nuovo mo-dello architettonico di scuola, con parti-colare attenzione al risparmio energetico,alle innovazioni digitali e alle correlateattività didattiche ed organizzative deiplessi scolastici;

f) rapporti con l’Agenzia per i beniconfiscati alla criminalità organizzata;

g) gestione del Fondo unico perl’edilizia scolastica;

h) predisposizione della program-mazione e cura della gestione dei fondistrutturali europei finalizzati allo sviluppoe all’attuazione delle politiche di coesionesociale relative al settore dell’istruzione;

i) partecipazione a iniziative euro-pee finanziate con fondi finalizzati allosviluppo economico e all’attuazione dellepolitiche di coesione sociale relative alsettore istruzione;

l) opportunità di finanziamento avalere sui fondi internazionali e comuni-tari, pubblici e privati;

m) programmazione, monitoraggioe attuazione di programmi e iniziativefinanziate con i Fondi strutturali europeie con i fondi per le politiche di coesionein materia di istruzione;

n) raccordi con le altre istituzionieuropee, nazionali e territoriali per ilcoordinamento dei programmi;

o) autorità di gestione del pro-gramma operativo nazionale del Fondo,sociale europeo « competenze per lo svi-luppo » e del programma operativo nazio-nale del fondo europeo di sviluppo regio-nale « ambienti per l’apprendimento »nelle regioni dell’obiettivo « convergenza »– programmazione e gestione delle risorsenazionali del fondo aree sottoutilizzate;

p) autorità di certificazione delprogramma operativo nazionale del fondosociale europeo « competenze per lo svi-luppo » e del programma operativo nazio-nale del fondo europeo di sviluppo regio-nale « ambienti per l’apprendimento »nelle regioni dell’obiettivo « convergenza »;

q) attuazione delle linee strategicheper la digitalizzazione delle istituzioni sco-lastiche;

r) la progettazione e lo sviluppo dinuovi servizi e applicazioni nell’ambito deiprocedimenti amministrativi a supportodel sistema scolastico;

s) cura dei rapporti con l’Agenziaper l’Italia Digitale, per quanto attiene iprocessi d’innovazione nella didattica;

t) progettazione, sviluppo e sup-porto di processi, anche formativi, di in-novazione digitale nelle scuole e delleazioni del piano nazionale scuola digitale;

u) editoria digitale, in raccordo conla direzione generale per gli ordinamentiscolastici e la valutazione del sistema na-zionale d’istruzione;

v) sperimentazione di soluzioni tec-nologiche volte a favorire e supportare iprocessi di insegnamento/apprendimento,anche attraverso la collaborazione conaziende, organizzazioni e associazioni disettore;

analizzando il dettaglio delle compe-tenze attribuite alle due direzioni generali,emerge chiaramente:

a) la duplicazione dei compiti disviluppo del sistema informativo dell’istru-zione (lettera « q » del comma 5 e lettera« r » del comma 7 – progettazione e svi-luppo di nuovi servizi e applicazioni nel-l’ambito dei procedimenti amministrativi asupporto del sistema scolastico);

b) la presenza nelle due direzionigenerali di compiti di interazione conl’Agenzia per l’Italia Digitale (lettera « m »del comma 5 – cura dei rapporti conl’Agenzia per l’Italia Digitale per quantoattiene i sistemi informativi automatizzati

Atti Parlamentari — 10139 — Camera dei Deputati

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e lettera « s » comma 7 – cura dei rapporticon l’Agenzia per l’Italia digitale, perquanto attiene i processi d’innovazionenella didattica);

appare all’interrogante evidente ilcontrasto con quanto esplicitato nell’attodi indirizzo del 2014 emanato dal Ministropro tempore con il quale è stata predispo-sta una nuova organizzazione che, dupli-cando i compiti in merito allo sviluppo delsistema informativo dell’istruzione in duediverse direzioni generali, pone le pre-messe per una gestione dell’innovazionepiù complessa e di difficile attuazione,specialmente in riferimento alle istituzioniscolastiche. Si osserva, infatti, che nellasituazione che si verrebbe a configuraresarebbe necessario, oltre al naturale coor-dinamento tra il Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca e gli altriMinisteri partecipanti alla cabina di regiasull’Agenda digitale, un ulteriore coordi-namento all’interno del Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca stesso.A questo si aggiunge la scarsità dellerisorse umane e finanziarie a disposizionedelle istituzioni scolastiche che imponeuna pianificazione integrata per l’introdu-zione della digitalizzazione all’internodelle stesse: sarebbe, a tal riguardo auspi-cabile un miglioramento del coordina-mento tra l’evoluzione digitale riguardantela didattica e quella riguardante la ge-stione amministrativa in mancanza dellaquale si potrebbe avere un aumento dellacomplessità degli adempimenti e non laloro semplificazione –:

quali siano le misure previste dalMinistro interrogato per affrontare, nellasituazione sopra delineata, l’indebito in-cremento di complessità organizzativa,evitando rallentamenti nella predisposi-zione ed attuazione delle iniziative del-l’agenda digitale per l’istruzione e la cul-tura digitale, e favorendo l’impiego otti-male delle risorse umane e finanziarie;

quali iniziative il Ministro interrogatointenda porre in essere per fronteggiarel’attuale scarsità di risorse e competenzetecniche necessarie per la gestione dei

compiti relativi allo sviluppo e gestione delsistema informativo e alla attuazione dellelinee strategiche per la riorganizzazione ela digitalizzazione dell’amministrazione, afronte del fatto che attualmente a quantoconsta all’interrogante solamente 3 dei 10uffici della direzione generale per gli studi,la statistica e i sistemi informativi sonocoperti con titolari – uffici I, III e IV –evidenziando il limitato numero di risorsecompetenti tecnicamente rispetto alle esi-genze della direzione;

quali azioni concrete il Governo in-tenda assumere a fronte della nuovaorganizzazione degli uffici del Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca che, di fatto, così come sudde-scritto, delinea a giudizio dell’interroganteuna scarsità di risorse e competenzetecniche specifiche e una distribuzionenon ottimale dei compiti e funzionicreando una sovrapposizione dei compitinelle due diverse direzioni generali, cau-sando evidenti problemi di efficienza e diefficacia, in sostanza, compromettendoseriamente il conseguimento degli obiet-tivi dichiarati nell’atto di indirizzo con-cernente l’individuazione delle prioritàpolitiche per l’anno 2014. (4-03738)

* * *

AFFARI ESTERI

Interrogazione a risposta scritta:

CIRIELLI. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

a distanza di un anno dalla morte diHugo Chavez, il presidente Nicolàs Ma-duro fatica a contenere un malcontentosempre più diffuso e le proteste sonoriprese pesantemente, dopo l’arresto delleader d’opposizione Leopoldo Lopez;

da quando gli studenti hanno decisodi scendere in piazza per protestare con-tro il Governo del presidente, che apparesempre più incapace di garantire il mi-

Atti Parlamentari — 10140 — Camera dei Deputati

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nimo necessario per dare un significatoalla parola « governare », il Venezuela stavivendo giorni drammatici;

nel Paese imperversano violenti scon-tri con morti, arresti di massa e personescomparse e il bilancio degli scontri con-tinua a salire di giorno in giorno;

alla luce dell’ondata di proteste che sistanno registrando, in Venezuela, destina-zione di una forte emigrazione italiana, lademocrazia e lo Stato di diritto sembranoall’interrogante essere inesistenti;

la guerriglia si sta svolgendo in se-miclandestinità ed è emersa solo graziealla presenza dei media stranieri e deisocial network;

su Twitter e Facebook, unico veicoloinformativo, rimbalzano foto e raccontiraccapriccianti di studenti e oppositoripicchiati, torturati e seviziati;

tra i tanti protestanti, il 3 febbraio2014 è stato arrestato anche un concitta-dino italiano, Giuseppe Di Fabio, cheavrebbe semplicemente partecipato ad unamanifestazione in opposizione al partitochavista del presidente Nicolas Maduro;

le accuse contro Di Fabio, figlio diemigranti abruzzesi, consigliere comunaledi opposizione a Maneiro, sulla cui situa-zione di detenzione non si hanno piùnotizie da giorni, sono di associazione adelinquere, istigazione alla violenza e re-sistenza al pubblico ufficiale;

il giovane italiano, che si professainnocente, sembrerebbe essere una vittimadel regime, capro espiatorio di tutta questavicenda;

la situazione nel Venezuela diventasempre più grave e tutto ciò sta accadendoin un quadro di completa indifferenzadelle istituzioni e della società in gene-rale –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti esposti in premessa e qualiiniziative ritenga opportuno adottare infavore del nostro connazionale, vittima diabuso e di violenza, e se intenda chiedere

chiarimenti e spiegazioni plausibili alleautorità venezuelane, onde evitare il rei-terarsi di casi così spiacevoli e tutelare lalibertà del cittadino italiano Di Fabio,residente in Venezuela. (4-03739)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta scritta:

ZOLEZZI, BUSTO, DAGA, DE ROSA,MANNINO, SEGONI e TERZONI. — AlMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

in località Fontane di San Bernardo,nel comune di Sestri Levante, è attiva unafrana che ha seriamente lesionato alcuniedifici rendendoli inabitabili;

dall’anno 2007 sono noti importantifenomeni di dissesto nel comune di SestriLevante, in particolare nella suddetta fra-zione, in un’area collinare scoscesa, nellaporzione di versante che da quota 100metri sul livello del mare in corrispon-denza del livello di base rappresentatodall’incisione del Rio Staffora, raggiungi300 metri in prossimità del crinale. All’in-terno di tale zona è presente un vastoaccumulo detritico con superficie di circa60.000 metri quadri ed un dislivello dicirca 160 metri. In tale contesto sonopresenti anche diversi fabbricati;

dal punto di vista geologico, l’area distudio ha un substrato appartenente allaformazione nota in letteratura come « Sci-sti della Val Lavagna », le cui caratteristi-che litofacies sono costituite da arginitialternate a siltiti; nella zona in esameaffiorano argilloscisti con intercalazioni dicalcareniti. Immediatamente a nord del-l’intervento si passa, attraverso un con-tatto di origine tettonica, alle arenarie delM.te Gottero;

Atti Parlamentari — 10141 — Camera dei Deputati

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il substrato roccioso è coperto da uncorpo detritico di origine gravitativo il cuispessore varia dai 10 metri circa in cor-rispondenza della viabilità comunale amonte, ai 12-13 metri in corrispondenzadei fabbricati lesionati, fino a raggiungerei 27 metri circa in corrispondenza delpiede dell’accumulo. La coltre detritica ècostituita perlopiù da ghiaie e sabbie im-merse in una matrice limoso-argillosa.L’area in esame ed un suo considerevoleintorno si presenta quindi come una bru-sca interruzione dell’acclività del versante.Il « terrazzo » inserito all’interno di unanfiteatro compreso fra due contraffortirocciosi, corrisponde alla zona di accu-mulo di una paleofrana. Allo stato attualedelle conoscenze è possibile constatare lostato di attività della frana mediante leripercussioni sui manufatti;

l’area interessata dall’attuale franaattiva risulta coperta dal monitoraggio delpiano straordinario di telerilevamento(PST-A), ai sensi dell’articolo 27 della leggen. 179 del 31 luglio 2002, (interferometriaradar satellitare), ma non risulta agli in-terroganti l’evoluzione del fenomeno didissesto negli ultimi 7 anni, e in partico-lare se l’evoluzione sia stata monitoratacon tale piano;

dal mese di febbraio 2014 tale feno-meno è caratterizzato da intensità ingra-vescente e danni importanti ad alcunedecine di abitazioni site in quella frazione,in particolare per quelle che non hannoricevuto opere di consolidamento nono-stante l’ingravescenza dei fenomeni, congrave rischio di estensione del fenomenofranoso e di danneggiamento di elementiambientali e antropici sottostanti; si se-gnala che al di sotto del fronte franoso èsituata l’autostrada A12 Genova-Livorno el’abitato del comune di Sestri Levante;

come noto, purtroppo non solo ilterritorio di Sestri Levante ma tanti altripaesi della Liguria sono stati interessati dafenomeni di dissesto idrogeologico, dallaormai famosa frana di Andora sul trattoferroviario dove si è rischiato il disastro, atante altre frane che interessano il terri-

torio, specialmente nei paesi dell’entro-terra che rischiano il totale isolamentoviario (vedi i recenti esempi della Stataledi Ne’ e del Ferriere);

inoltre, vanno considerati i semprepiù frequenti episodi alluvionali, vedi itragici episodi della Val di Magra e delleCinque Terre, della Val di Vara nell’anno2012 e la recente esondazione dell’Entella,fra i comuni di Chiavari e Lavagna, allacui foce è prevista la costruzione di unmegadepuratore comprensoriale, che po-trebbe peggiorare la situazione –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti esposti e se, nell’ambitodelle proprie competenze in materia didifesa del suolo e tutela dell’incolumitàpubblica, non ritenga di assumere ogniiniziativa utile affinché si pervenga allamessa in sicurezza dell’area in dissesto inlocalità Fontane del comune di SestriLevante, focalizzando le possibili azionipreventive da attuare per affrontare cor-rettamente le recenti problematiche darischio idrogeologico emerse nel comunedi Sestri levante ed evitare l’aggravarsidella situazione in futuro;

quali misure intenda assumere perl’ottimizzazione della copertura dell’areada parte del piano straordinario di tele-rilevamento (interferometria radar satelli-tare) e l’integrazione con altri sistemi dimonitoraggio strumentale per acquisireuna piena conoscenza dell’evoluzione delfenomeno franoso, se del caso, interfac-ciandosi con il servizio di protezione civilenazionale per le opportune valutazioni;

se intenda verificare la copertura ditutto il territorio nazionale da parte delpiano straordinario di telerilevamento (in-terferometria radar satellitare) ai sensidell’articolo 27 della legge n. 179 del 31luglio 2002, in particolare per le aree dovesiano già noti e in corso fenomeni didissesto idrogeologico, rendendo pubblici efruibili i dati di tale rilevamento per tuttoil territorio nazionale;

se e come intenda affrontare, perquanto di competenza, il tema del dissesto

Atti Parlamentari — 10142 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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idrogeologico nella regione Liguria, in areedi elevato pregio ambientale e turistico masegnate dalla crisi che sono a rischio di unulteriore tracollo economico dovuto ai ri-correnti episodi di dissesto che impedi-scono perfino di giungere nei paesi delterritorio ligure. (4-03734)

PIAZZONI. — Al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare. —Per sapere – premesso che:

Roma è stata colpita da un violentoe prolungato nubifragio nei primi giorni difebbrai che 2014 ha provocato moltissimidanni nella Valle Galeria. Non solo can-tine, ma anche negozi e appartamentiallagati, intere famiglie evacuate, altre iso-late in casa;

i danni sono ingenti proprio perchéin una zona come questa, piena di im-pianti industriali inquinanti, attraversatadal Rio Galeria, che è stato certificatocome uno dei corsi d’acqua più inquinatid’Italia e che ora è esondato spargendo isuoi veleni nelle campagne, si è aggiuntol’inquietante allagamento dell’inceneritoredei rifiuti ospedalieri dell’AMA;

in questo impianto confluiscono, peressere inceneriti i rifiuti di tutti gli ospe-dali del Lazio: l’allagamento del piazzaledove erano stoccati questi rifiuti ne hacausato la dispersione e anche la rottura;

i contenitori vengono consegnati er-meticamente sigillati dalle strutture ospe-daliere ed è tassativamente vietato aprirlida parte degli operatori dell’impianto, per-ché possono essere altamente pericolosi einfettivi. Molte immagini apparse suimezzi di informazione mostrano la rotturadi tali contenitori con evidenti striaturerosse nell’acqua che fanno pensare a delsangue che sia uscito e si sia sparso,trasportato dall’acqua chissà dove;

i rifiuti vengono classificati in baseall’origine in rifiuti urbani e rifiuti specialie in base alle loro caratteristiche di peri-colosità in rifiuti pericolosi e rifiuti nonpericolosi;

le autorità locali del corpo di poliziamunicipale di Roma (Comando XII diMonteverde) hanno posto sotto sequestropenale il 2 febbraio 2014 l’area adibitaabusivamente a discarica di rifiuti perviolazione dell’ex decreto-legge n. 152 del2006 per inquinamento di terreno agricoloper fuoriuscita di petrolio in località via diPonte Malnone;

questo si aggiunge al già gravissimostato di inquinamento delle falde acquiferee dell’aria che la zona di Malagrotta daanni affronta in continua emergenza evi-denziando un vero e proprio disastro am-bientale –:

quali iniziative di competenza in-tenda adottare per valutare il danno al-l’ambiente e le possibili ricadute sullapopolazione della zona intrecciando tutti iparametri di breve, medio e lungo termine;

se non intenda reperire mezzi e fondisufficienti per garantire all’Italia, in tempibrevi, un trattamento efficace ed efficientedel ciclo dei rifiuti, in linea con la nor-mativa europea, specie in questo Paese incui il territorio rappresenta l’elementofondamentale per la sua economia, datoche dalla sua tutela dipendono settoristrategici quali l’agro-alimentare, il gastro-nomico, il turistico legato sia alla bellezzapaesaggistica che al patrimonio artisticoche lo vedono al primo posto nel mondo.

(4-03743)

* * *

BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazione a risposta scritta:

CIPRINI e GALLINELLA. — Al Ministrodei beni e delle attività culturali e delturismo, al Ministro delle infrastrutture edei trasporti. — Per sapere – premessoche:

l’ex chiesa di San Bevignate è situatanel quartiere di Monteluce a Perugia;

Atti Parlamentari — 10143 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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è una delle più importanti ed affa-scinanti chiese templari d’Europa costruitaintorno al 1256 e terminata nel 1262 la cuibellezza è esaltata dal fatto che si trovaimmersa nella campagna umbra, non toc-cata ancora dal cemento e comunque nonlontano dalla città. La campagna, la chiesae gli affreschi rappresentano un « uni-cum » che esalta la bellezza del paesaggiounitamente alla bellezza architettonica emonumentale della chiesa;

Perugia è una delle città candidate aCapitale europea della cultura per il 2019e sicuramente il sito ove sorge la chiesa diSan Bevignate rappresenta uno dei luoghipiù prestigiosi che contribuiscono a valo-rizzare la città e la sua attrattività ancheper la bellezza del paesaggio;

il Ministro per i beni e le attivitàculturali all’indomani della sua nomina hadichiarato che « questo Ministero ha incarico le cose più importanti che l’Italiapossiede, è come un Ministero del petrolioin un paese arabo. In Italia c’è un tesorosu cui investire, la bellezza ». Una bellezza,però, spesso nascosta: « in Italia – haaggiunto – c’è tanta bellezza nascostadalla bruttezza (Adnkronos del 23 feb-braio 2014);

dalla stampa locale (La Nazione e ilMessaggero) si apprende che l’Adisu (Agen-zia umbra per il diritto allo studio), inbase ad un progetto approvato nel 2007,ha deciso di attuare l’edificazione di unaresidenza per gli studenti, praticamentedall’altra parte della strada rispetto allachiesa di San Bevignate e dunque proprioa due passi dalla chiesa: l’edificio di quat-tro piani con un’altezza superiore a diecimetri è già in fase di attuazione e le ruspesi sono già messe all’opera per sgombrareil terreno dagli oliveti per far posto allanuova « casa dello studente »;

forte è la preoccupazione tra i citta-dini ed in particolare dell’associazione Ita-lia Nostra che temono la compromissioneirreversibile dell’ambiente e del paesaggionel quale è immerso e costituisce parteintegrante anche della storia della città di

Perugia, la chiesa di San Bevignate, mo-numento di eccezionale importanza e ric-chezza di opere d’arte –:

se siano a conoscenza della situa-zione descritta e quali iniziative intendanointraprendere, nell’ambito delle propriecompetenze, per ovviare al rischio con-creto che la realizzazione della residenzauniversitaria possa arrecare irreversibilidanni al sito ambientale e paesaggisticonel quale sorge la secolare chiesa di SanBevignate;

quali misure si intendano attuare,per quanto di competenza, per salvaguar-dare, conservare e proteggere la bellezzadella chiesa di San Bevignate e il sitoambientale ove sorge;

se risulti agli atti che nella decisione– a suo tempo adottata – di costruire lanuova residenza universitaria sia statapresa in adeguata considerazione e valu-tato positivamente dai competenti organil’impatto dell’opera sull’ambiente e sulpaesaggio nel suo complesso. (4-03737)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta in Commissione:

AGOSTINELLI, CECCONI e TERZONI.— Al Ministro dell’economia e delle finanze.— Per sapere – premesso che:

il 19 febbraio 2014, il quotidiano ilCorriere Adriatico, da conto di una visita alcomune di Ancona del direttore dei serviziispettivi del Ministero dell’economia edelle finanze Vito Tatò. Il capo degliispettori è stato inviato dalla ragioneriagenerale dello Stato in Ancona e in tantecittà d’Italia per effettuare le verifiche sui

Atti Parlamentari — 10144 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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conteggi dei fondi dei premi di produttivitàerogati ai dipendenti comunali negli ultimidieci anni;

in molti comuni, tra i quali Ancona,sono nate vere e proprie vertenze perscongiurare che ai lavoratori e alle lavo-ratrici vendano chieste le restituzioni dellesomme che sarebbero state erogate inviolazione delle normative introdotte conreiterate manovre governative tese a ri-durre la spesa pubblica tanto che il 17febbraio 2014 i dipendenti del comune diAncona hanno invaso la sala consiliare,ove era in corso la seduta del consigliocomunale, per effettuare una protesta sin-dacale a causa del mancato pagamento, daparte dell’amministrazione comunale, disomme spettanti per il cosiddetto salarioaccessorio di produttività riferito agli anni2012 e 2013. Una simile forma di protestanon ha precedenti nella storia del capo-luogo marchigiano e a tale esito si è giunti,stando alle dichiarazioni dei rappresen-tanti sindacali, anche a causa dei compor-tamenti dell’amministrazione che appareall’interrogante latitante nelle risposte eche è ricorsa a continue richieste di pareridi legali esterni. La vertenza che si tra-scina da tempo è analoga a quella presentein tanti comuni italiani ed è stata oggettodi pronuncia dell’ARAN e di discordantipareri da parte dei legali incaricati dalleamministrazioni locali e dai segretari ge-nerali e dirigenti dei comuni italiani. Unavertenza che, stando alle dichiarazioni delsindaco e della giunta comunale di An-cona, potrebbe riguardare anche gli anniprecedenti e con il rischio di dover pro-cedere al recupero delle somme erogate aidipendenti comunali fino a dieci anniindietro, a fronte di prestazioni effettiva-mente rese in esecuzione di accordi diproduttività e di corrispondente salarioaccessorio. Considerato che il problemanon è circoscritto ad alcuni comuni mariguarda la generalità degli enti localiitaliani –:

se sia a conoscenza dei fatti suespo-sti;

quali esiti abbiano avuto le ispezionidei dirigenti del Ministero dell’economia e

delle finanze e se e quali norme sianostate eventualmente violate nella defini-zione dei predetti accordi;

se e quali misure intenda adottareper risolvere, magari con l’auspicabilecoinvolgimento dell’ANCI, una vertenzache si sta trascinando da troppo tempo,con una crescente preoccupazione tra la-voratori e le lavoratrici dipendenti deicomuni, che possono ricadere sulla cor-retta erogazione dei servizi ai cittadini.

(5-02235)

Interrogazione a risposta scritta:

MELILLA. — Al Ministro dell’economiae delle finanze. — Per sapere – premessoche:

nel dicembre 2012 la corte d’appello– sezione lavoro dell’Aquila ha reinte-grato, con sentenza immediatamente ese-cutiva, otto lavoratori alle dipendenze delfederazione delle banche di credito coo-perativo Abruzzo e Molise;

questi lavoratori non solo non sonostati reintegrati sul posto di lavoro, masono stati successivamente licenziati inmodo secondo l’interrogante illegittimo neldicembre del 2013 con una procedura chesecondo i sindacati CGIL CISL UIL UGLFABI, non poteva essere attivata, inquanto non era stato ricostituito il rap-porto di lavoro e in ogni caso sarebberostati violati i criteri di scelta previstidall’articolo 5 della legge n. 223 del 1991;

l’odissea di questi otto lavoratori con-tinua da anni con la perdita dello stipen-dio, della contribuzione previdenziale, e diogni certezza per il proprio futuro –:

se non ritengano di attivare ogni utileiniziativa per favorire una composizionepositiva di questa vertenza sindacale dairisvolti drammatici per otto lavoratori e leloro famiglie. (4-03746)

* * *

Atti Parlamentari — 10145 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:

FIANO. — Al Ministro della giustizia, alMinistro delle infrastrutture e dei trasporti.— Per sapere – premesso che:

nel 1989 l’autotrasportatore CarloMassone residente in frazione Crebini 37– Castelletto d’Orba (Alessandria) acquistòun camion usato tipo Fiat 170/35 B tar-gato AL 359341, ribaltabile su tre lati congru e piattaforma aerea a due posti, pa-gandolo oltre 100 milioni;

come da attestazione rilasciata dalconcessionario Iveco Plura spa di Ovada(Alessandria), il mezzo in questione risul-tava regolarmente collaudato in tutte lesue parti, completo di attestazioni rila-sciate dalla motorizzazione e dall’Ispesl(Istituto superiore per la prevenzione e lasicurezza del lavoro) e pertanto pronto peressere utilizzato su strada;

il signor Carlo Massone, prima diutilizzare il mezzo in questione, richieseed ottenne dalla motorizzazione e dallaUSL di Alessandria una verifica preventivastraordinaria che, in seguito, diede esitonegativo, e cioè si rivelò che il mezzopresentava una serie di anomalie tecnichee strumentali tali da renderlo inutilizza-bile, in totale contrasto con le norme diprevenzione e di sicurezza sul lavoro;

a seguito di ciò, il signor Carlo Mas-sone non solo fu costretto a rinunciare alcamion appena acquistato, ma venne al-tresì indagato – gli fu attribuita la re-sponsabilità di averlo manomesso e mo-dificato – e successivamente assolto,avendo dimostrato di non aver mai im-piegato il mezzo per alcun lavoro e di nonaverlo mai ritirato dalla concessionaria senon il giorno prefissato per la revisionestraordinaria;

dai documenti in possesso del signorMassone risulterebbe che la data di emis-sione della fattura quietanzata rilasciatadalla ditta Iveco Plura spa – 7 settembre1989 – è in netta e curiosa contraddizionecon quella citata nella notifica rilasciata (arichiesta del signor Massone, proprietariodel mezzo) dal compartimento della poli-zia stradale, sezione di Alessandria, se-condo cui « Visti gli atti d’ufficio si di-chiara che la carta di circolazione relativaall’autocarro targato AL 359341 è gravatadal decreto di sequestro n. 616/88/Aemesso dalla Procura della Repubblicapresso il tribunale di Bergamo il 14 marzo1988 e che in ordine alla stessa sono incorso ricerche da parte di questo ufficio alfine di rintracciarla e sequestrarla » (Ales-sandria, 3 maggio 1990, n. 326, rep. 240PG);

successivamente, il medesimo com-partimento della polizia stradale, sezionedi Alessandria, rispondeva alla procuradella Repubblica presso la pretura circon-dariale di Alessandria – in ordine alladenuncia sporta dal signor Massone – « Faseguito alla denuncia sporta da MassoneCarlo, in atti generalizzato, trasmessa connota prot. n. del 4 maggio 1990 in ordinealla quale si sciolgono parte delle riserveespresse. Si comunica che negli elenchiforniti dalla motorizzazione civile e deitrasporti in concessione di Cuneo, relativiai collaudi effettuati negli anni 1989-1990presso la ditta Delia, non c’è traccia diquello afferente al certificato di approva-zione rilasciato per l’autocarro targato AL359341 » (Alessandria, 16 giugno 1990,n. 600, rep. 240 PG);

lo stesso Massone Carlo chiedeva eotteneva, successivamente, una relazionetecnica circa la causa Massone-Plura spain merito all’udienza del 23 marzo 1995con lo scopo di chiarire i punti elencatinelle « deduzioni istruttorie »; nella con-clusioni della relazione si ravvisavano daun lato uno « stato di degrado tecnico » delmezzo e la sussistenza di « una serie diinadempienze contrattuali » definite « ele-menti sconcertanti »; e dall’altro, si rile-vava l’assoluta estraneità del signor Mas-

Atti Parlamentari — 10146 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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sone all’utilizzo dell’automezzo in oggetto,come sentenziato anche dalla procura diTortona il 16 settembre 1993;

quanto sopra esposto ha prodottoripercussioni gravissime alle economiedella ditta del signor Carlo Massone, alpunto da indurlo – pur di non rimaneresenza lavoro e con un mezzo sequestratoed improduttivo – ad acquistarne altri,con il medesimo triste e scandaloso risul-tato;

ad oggi il signor Carlo Massone, puravendo interpellato parlamentari e Mini-stri ed aver interessato anche la procuradella Repubblica di Genova poiché nes-suna risposta o indennizzo sono pervenutidalle autorità di Alessandria e comunqueda tutte quelle interessate nella vicenda, èancora in attesa che si faccia chiarezza eche la sua pratica approdi a giusta con-clusione;

da più di dieci anni lo stesso CarloMassone sta combattendo una battaglia disensibilizzazione volta a far emergere laverità sul suo personale caso e su fatti dianaloga gravità che metterebbero in di-scussione l’intero apparato preposto allacertificazione di idoneità ad operare deimezzi industriali coinvolgendo ingegneri epubblici ufficiali funzionari dello Stato;

il 9 marzo 1999, nella XIII legisla-tura, il senatore Bornacin presentò inmerito una specifica interpellanza parla-mentare, la 2-00767, cui però non fu datarisposta, e in data 7 marzo 2007 il sena-tore Martinat ha ripresentato l’interroga-zione n. 4-01468 –:

se non si reputi opportuno e dove-roso attivarsi con estrema urgenza perfare chiarezza su di una vicenda cosìdelicata e di sconcertante gravità, solleci-tando il riesame della pratica e verifi-cando, secondo quanto denunciato, la re-golarità delle attestazioni rilasciate dalleautorità competenti in ordine ai collaudidi omologazione dei veicoli industriali alfine di verificare responsabilità ed even-tuali comportamenti omissivi da parte dipubblici funzionari;

che cosa intenda fare il Governo pergarantire che, in materia di collaudi edomologazioni di veicoli industriali, vengarispettato scrupolosamente il dettato legi-slativo e si eviti pertanto che pubblicifunzionari rilascino certificati di omologa-zione e di collaudo su veicoli industrialisulla base di documenti di conformitàrilasciati dagli allestitori senza effettuareverifiche tecniche rigorose sui mezzi, comeprevede la normativa vigente;

come si spieghi che veicoli industrialicertificati e collaudati al momento dell’ac-quisto risultino poi, ancor prima di essereutilizzati (come in questo caso e graziesoprattutto alla scrupolosità dell’acqui-rente), non in regola e che vengano avan-zati sospetti solo sull’autotrasportatore,anziché considerare anche le responsabi-lità delle motorizzazioni civili, dell’Ispesl edei concessionari;

se non si reputi doveroso promuovereuna verifica per accertare che i funzionaripubblici deputati alla certificazione di col-laudo e di omologazione dei veicoli indu-striali della motorizzazione civile ed Ispeslprocedano attenendosi scrupolosamente aquanto previsto dalla legge in materia enon vengano adottati metodi del tuttoestranei alla corretta condotta delle ispe-zioni. (5-02234)

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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta scritta:

CIRIELLI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

esattamente a distanza di un anno èdi nuovo emergenza nella zona della co-stiera amalfitana: a seguito di una grossafrana che si è staccata dal costone roc-

Atti Parlamentari — 10147 — Camera dei Deputati

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cioso, invadendo la carreggiata, il 18 feb-braio 2014 è stata chiusa al traffico l’exstatale 18;

tale ennesimo cedimento ha fattoripiombare nell’incubo viabilità tutta lazona a nord di Salerno e, in particolare,Vietri sul Mare, rimasta completamentetagliata fuori dai collegamenti con il ca-poluogo, anche a causa della chiusuradella linea ferroviaria;

proprio come accaduto nello scorsoinverno, in attesa di conoscere quali in-terventi saranno necessari per la messa insicurezza del costone, la strada potrebberimanere chiusa per diverse settimane,causando notevoli disagi a residenti ependolari;

se un anno fa la strada è stata chiusaper ben un mese, non è immaginabilequanto tempo ci potrebbe volere per met-tere in sicurezza la più ampia parte dicostone interessata dalla frana degli scorsigiorni;

chi deve muoversi, per andare a Sa-lerno o, in direzione opposta, verso Cavade’ Tirreni non ha molte possibilità: senzatreni e con le condizioni della viabilità chenon consentono spostamenti veloci con ibus, l’unica alternativa è la macchina;

per raggiungere Vietri sul Mare daSalerno, e viceversa, gli automobilisti ven-gono dirottati verso l’autostrada dove, na-turalmente, sono tenuti a pagare il nor-male pedaggio;

tale situazione, oltre a creare rabbiae rassegnazione tra i pendolari, mette arischio la sicurezza e l’incolumità degliautomobilisti, a causa delle lunghe codeche si stanno formando al casello auto-stradale per il pagamento del pedaggio;

già poco dopo l’ingresso nord di Vie-tri sul Mare i camion, con un pannelloluminoso, avvisano code chilometriche perlo svincolo di Cava e, ovviamente, la si-tuazione è ancora peggiore all’uscita eall’ingresso dei caselli;

code e lunghi tempi d’attesa, conrelativo smog, tutto a danno dei residenti

e delle nostre città, stanno gettando nellosconforto non sono solo gli automobilisti,ma anche i conducenti dei bus di linea chedevono raddoppiare i propri percorsi perbypassare la zona interdetta;

appare indispensabile una immediatariduzione delle code ai caselli per abbas-sare il consumo di carburante con effettipositivi sulla qualità dell’ambiente e sullafluidità del traffico;

a parere dell’interrogante, sarebbeauspicabile che la società Autostrade perl’Italia spa, renda disponibile il transitopresso il casello autostradale di Cavasenza il pagamento del pedaggio –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti esposti in premessa e cosa intendafare per sollecitare la convocazione di untavolo tecnico con il prefetto e le autoritàinteressate, al fine di agevolare la libera-lizzazione in tempi rapidi del pedaggioautostradale tra Salerno e Cava. (4-03728)

MELILLA. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

si apprende a mezzo stampa che lerappresentanze sindacali aziendali dell’ae-roporto d’Abruzzo a Pescara hanno pro-clamato lo stato di agitazione preannun-ciando azioni, da portare avanti a breve,che potrebbero arrivare al blocco delleattività aeroportuali;

lo stato di agitazione nasce per l’im-pugnativa, da parte del Governo, dellanorma con cui la regione avrebbe dovutofinanziare per 5 milioni e 573 mila euro ilPiano marketing 2013 della Saga, la societàche gestisce lo scalo;

le Rsa parlano di negligente disatten-zione e noncuranza della classe politicaabruzzese, confermata dalla convocazionedell’assemblea straordinaria dei soci Sagaper il 10 marzo, che potrebbe determinarela chiusura dell’aeroporto;

Atti Parlamentari — 10148 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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l’intero comparto aeroportualeabruzzese, che genera un impatto occupa-zionale complessivo di oltre 1.500 unità,volano dell’economia regionale da decenni,mettendo a forte rischio tutto il sistemaproduttivo e turistico della regione –:

se non intenda intervenire per salva-guardare l’operatività dello scalo evitandodi mettere a rischio il futuro dell’aero-porto D’Abruzzo e garantire un servizioefficiente ai cittadini e alle imprese abruz-zesi, e l’occupazione ai lavoratori aeropor-tuali. (4-03732)

* * *

INTERNO

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’interno, per sapere – pre-messo che:

l’Istituto di vigilanza « METROPOL »ha svolto la propria attività sul territoriopugliese per oltre venti anni, garantendolavoro a 240 dipendenti, arrivando a col-locarsi al secondo posto tra le aziendeleader del settore della vigilanza in Puglianonché al settimo posto in Italia;

in data 15 febbraio 2013, la prefet-tura di Foggia, comunicava tramite racco-mandata (protocollo n. 419272013/AREA1a Bis), al signor Rizzi, legale rappresen-tante dell’istituto di vigilanza « METRO-POL Srl » di Foggia, l’avvio di un proce-dimento per la revoca dell’autorizzazioneex articolo 134 TULPS;

tale data corrispondeva a quella del-l’aggiudicazione provvisoria, da parte del-l’istituto di vigilanza in questione, dellagara d’appalto presso il Poligrafico delloStato per un valore complessivo di circa 4milioni di euro;

tale procedimento era avviato sulpresupposto che, a seguito di accertamenticondotti dagli organi di polizia, sarebbeemerso che 6 dipendenti dell’istituto divigilanza, dei quali due avevano già cessatola loro attività, avevano legami di paren-tela o frequentazioni con esponenti dellacriminalità organizzata;

i restanti quattro dipendenti, ancorain servizio, venivano licenziati in data 20marzo 2013;

due delle dipendenti licenziate impu-gnavano tale provvedimento presso il tri-bunale del lavoro di Foggia che ne ordi-nava il reintegro nel posto di lavoro, concondanna per la « METROPOL Srl » alpagamento delle spese legali e delle men-silità arretrate;

i giudici del lavoro evidenziarono, tral’altro, che la parentela con eventuali sog-getti collegati alla criminalità sia priva diriferimenti alla condotta del lavoratore esia circostanza del tutto generica e noncomprovata da circostanze probatorieconcrete;

la « METROPOL Srl » aveva, d’al-tronde, già fatto presente che, in ogni caso,la società era assolutamente all’oscuro diqualsivoglia legame di parentela o fre-quentazione degli stessi con soggetti legatialla criminalità organizzata;

l’istituto aveva fatto presente cheaveva 206 guardie particolari giurate, diqueste 115 erano state assunte diretta-mente, conformemente alla disposizionidella legge vigente e alla prassi in usopresso la prefettura di Foggia, e 91 cheerano state acquisite dopo l’acquisto delramo d’azienda della cessata ex coopera-tiva « La Centotre », operazione questaautorizzata dal Ministero dello Sviluppoeconomico con nota protocollo n. 0126634del 30 maggio 2012;

METROPOL si era impegnato a taliassunzioni, a condizione che le guardiegiurate fossero in regola con i titoli dipolizia, a garanzia che gli stessi avesserogià superato le verifiche della prefettura edella polizia;

Atti Parlamentari — 10149 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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era stata cura della società verificareche tutti gli assunti non avessero carichipendenti attraverso l’estrazione del rela-tivo certificato;

va ricordato, inoltre, che per le guar-die giurate la licenza di porto d’armi vienerilasciata dal prefetto soltanto dopo l’ef-fettuazione della verifica dei presuppostidi buona condotta e illibata moralità daparte del Questore o degli organi di Poliziacompetenti;

analogamente, ai sensi dell’articolo134 TULPS, spetta alla prefettura il rila-scio del decreto di nomina a guardiaparticolare giurata e l’avvio del procedi-mento che verifichi i presupposti per talelicenza;

non a caso l’articolo 138 TULPSprevede che ogni due anni i titolari diporto d’armi debbano rinnovare il propriotitolo abilitativo;

a tal proposito va rilevato che laMETROPOL, nei rari casi in cui la pre-fettura, nel corso degli anni, ha negato ilrilascio del decreto di nomina di guardiagiurata, non ha mai assunto tale perso-nale;

al contrario nessun soggetto privatoha alcun potere o modo di verificare lacondotta del proprio dipendente fuori dalposto di lavoro, né le sue frequentazioni oparentele;

sarebbe singolare se corrispondesseal vero, come viene pubblicamente denun-ciato, che a nessuno delle persone ritenutepericolose dalla prefettura, non sia statoancora revocato il porto d’armi;

nello stesso periodo, sia al Poligraficodello Stato che al direttore generale degliospedali riuniti di Foggia venivano reca-pitati, a mezzo di plico postali anonimi,copie della comunicazione prefettizia, di-retta al signor Rizzi, con la quale laprefettura avviava il procedimento di re-voca della licenza;

da ciò gli enti interessati comunica-vano che avrebbero valutato l’interruzionedi servizio con un provvedimento di au-totutela;

tale fuga di notizie ha rappresentato,sicuramente, una circostanza grave che hacreato notevoli danni economici e di im-magine all’istituto « METROPOL Srl »;

in data 18 giugno 2013, la prefetturadi Foggia, attraverso il dirigente dell’area1a, rispondeva ad una richiesta di infor-mazioni antimafia ai sensi dell’articolo 91,del decreto legislativo 159/2011 avanzatadalla direzione qualità sicurezza, ambientee servizi generali, sulla ditta « METROPOLSrl » e sul suo amministratore unico, RizziLeonardo, affermando che « non risultanotentativi di infiltrazione mafiosa nonchécause di divieto, di decadenza e di sospen-sione previste dall’articolo 67 del sopracitato decreto legislativo »;

in data 23 luglio 2013, il signor Rizzicome amministratore unico di « METRO-POL » ha presentato una denuncia pressoil tribunale di Foggia denunciando impe-dimenti e ritardi, ad opera di alcuni fun-zionari della prefettura, nei confronti dellapropria azienda nonché procedure nonesattamente in linea con la legge vigente inoccasione di bandi pubblici;

in data 29 gennaio 2014, il prefettodella provincia di Foggia, dopo aver riget-tato le numerose memorie difensive del-l’interessato, decretava il ritiro dell’auto-rizzazione, rilasciata al signor Rizzi, inmerito alla gestione dell’istituto di vigi-lanza privata « METROPOL Srl » –:

se non si ritenga opportuno ed ur-gente verificare tutte le circostanze sopradescritte al fine di accertare la realedinamica dei fatti e gli elementi in base aiquali è stato deciso, dal prefetto di Foggia,il ritiro dell’autorizzazione alla società« METROPOL Srl » con il relativo preve-dibile licenziamento di ben 240 dipen-denti;

per quale motivo il dirigente dell’area1a, in data 18 giugno 2013, rispondendo aduna richiesta dell’Istituto Poligrafico eZecca dello Stato, abbia dichiarato chenon risultavano tentativi di infiltrazionemafiosa nonché cause di divieto, di de-

Atti Parlamentari — 10150 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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cadenza e di sospensione previste dal-l’articolo 67 del decreto legislativo n. 159del 2011.

(2-00420) « Di Gioia, Pisicchio ».

Interrogazioni a risposta orale:

VARGIU. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

in vista dell’Esposizione universaleche si terrà a Milano dal 1o maggio al 31ottobre 2015 e della conseguente necessitàdi incrementare la presenza delle forzedell’ordine nella città, senza pregiudicareil livello di sicurezza nel resto del Paese,il Governo ha previsto una deroga del 55per cento al blocco del turnover delle forzedell’ordine;

non sussistono i sufficienti tempi tec-nici per portare a termine una nuovaprocedura concorsuale finalizzata al re-clutamento di diverse centinaia di allieviagenti di pubblica sicurezza, in quanto imedesimi debbono prima essere avviati acorsi di addestramento e non sarebbero difatto operativi prima del dicembre 2015;

una soluzione alternativa e rappre-sentata da una rettifica della graduatoriafinale; ed ampliamento, in prima aliquota,di 672 posti dei candidati risultati idoneialle prove di efficienza fisica e agli accer-tamenti dell’idoneità fisica, psichica edattitudinale, con la relativa posizione ingraduatoria ed il voto finale risultantedalla somma dei voti della prova scritta edella valutazione dei titoli del concorsoper 964 allievi agenti della polizia di Stato;

l’ampliamento e lo scorrimento dellegraduatorie vigenti garantirebbe la coper-tura delle unità necessarie di agenti dipubblica sicurezza per il prossimo giugno2014, quindi in tempo utile per l’Esposi-zione universale di Milano;

tale soluzione è stata, peraltro, adot-tata mediante decreto dirigenziale dal-l’Arma dei carabinieri, la quale ha avviatouna nuova procedura di arruolamento

mediante scorrimento degli idonei dellagraduatoria 2012 per 1886 allievi carabi-nieri. Nella fattispecie, non solo sono statiassunti i vincitori, ma anche 48 idonei nonvincitori, ovvero tutti i restanti idoneipresenti in graduatoria, che è stata cosìesaurita;

va tenuto conto dei principi di eco-nomicità e speditezza dell’azione ammini-strativa e della necessità di contenere icosti gravanti sull’amministrazione pub-blica per la gestione delle procedure direclutamento e addestramento di nuoviagenti di pubblica sicurezza –:

se non ritenga opportuno assumereimmediatamente le restanti 672 unità (160vincitori in seconda aliquota nonché 512idonei non vincitori) dichiarate idonee al-l’ultima procedura concorsuale per il con-corso di allievi agenti della polizia diStato. (3-00649)

DISTASO, SISTO e ELVIRA SAVINO.— Al Ministro dell’interno. — Per sapere –premesso che:

la questione sicurezza continua arappresentare una vera emergenza per lacittà di Bari, come confermato da alcunirecenti episodi di cronaca, quali l’uccisionenel quartiere San Paolo di un pregiudicatocon un agguato mortale e un gravissimoepisodio di rapina verificatosi di giorno aidanni del Bar Savoy, in pieno centro,davanti a un bambino di pochi anni;

quelli a cui si è assistito negli ultimidue anni sono stati molto più che segnalievidenti di escalation criminale da unaparte – con omicidi, avvertimenti, atten-tati, ferimenti e rapine – ma anche didisagio sociale dall’altra;

criminalità e disagio sociale rappre-sentano infatti due fenomeni che non sonodistanti tra loro perché innegabilmente è

Atti Parlamentari — 10151 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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proprio nei momenti di maggiore crisieconomica che la criminalità tenta diapprofittare delle difficoltà e di un humuspiù favorevole;

Bari ha bisogno di attenzione – oltreche da parte dell’amministrazione localeche al netto di annunci spot non ha saputoo voluto esercitare quelle prerogative chesono alla base di una migliore qualitàdella convivenza sociale e della sicurezza– da parte del Governo, perché, mentre leforze dell’ordine che pure operano in unasituazione di assoluta difficoltà devonofare i conti con carenze di organico e dirisorse economiche, oggi vi è assolutaassenza di politiche di sicurezza e diprevenzione sociale;

agli interroganti risulta che vi sianosignificative risorse del fondo unico giu-stizia (istituito dall’articolo 61, comma 23,del decreto-legge n. 112 del 2008 e poirafforzato sul piano della dotazione eco-nomica dall’articolo 2 del decreto-leggen. 143 del 2008) non assegnate e cheinvece potrebbero essere opportunamenteutilizzate per rafforzare le politiche dellasicurezza a sostegno di chi – prefetto,magistratura e forze dell’ordine – sta intrincea tutti i giorni per la sicurezza dellacomunità –:

quali iniziative urgenti, tanto più allaluce dei gravissimi fatti di cronaca avve-nuti negli ultimi tempi, intenda assumereper rafforzare le politiche di prevenzionee contrasto alla criminalità nella città diBari e nel suo territorio;

se il Governo ritenga necessario con-vocare con urgenza una riunione a Baridel Comitato nazionale per l’ordine e lasicurezza pubblica, alla presenza dei Mi-nistri competenti, così da offrire ai citta-dini del capoluogo pugliese un segnaleconcreto di attenzione e di volontà di agirecontro il crimine;

quali utili iniziative ritenga di varareper dare conto dell’ammontare delle ri-sorse del fondo unico giustizia non asse-gnate, indirizzandole poi sia a politicheper la sicurezza sul territorio che al raf-

forzamento dei necessari strumenti di vi-gilanza e di contrasto delle infiltrazionicriminali. (3-00651)

Interrogazione a risposta in Commissione:

TERZONI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

da fonti stampa si apprende che èstato avviato l’iter, da parte del Ministero,per la chiusura di centinaia di uffici dipolizia in tutt’Italia. Chiusura che inte-ressa pesantemente anche la provincia diAncona. Non c’è ancora l’ufficialità, masembra quasi certa la chiusura del com-missariato di Osimo, dei posti Polfer diFabriano e Falconara e della squadranautica;

entro il 10 marzo il questore e ilprefetto dovranno produrre le loro osser-vazioni;

si legge anche che il questore diAncona incontrando i sindacati, si è sbi-lanciato pubblicamente davanti ad unaplatea di quindici persone, su quella chesarà la sua posizione. « No alla Chiusuradel Commissariato sì alla chiusura dei duePosti Polfer e della Squadra Nautica »;

le stazioni di Fabriano e Falconararappresentano snodi importanti per il traf-fico ferroviario regionale e nazionale ri-sultando altamente frequentate;

la squadra nautica svolge un ruolofondamentale nel garantire di concertocon le altre autorità la sicurezza all’in-terno del porto di Ancona –:

se il Ministro sia a conoscenza diquanto esposto e se possa confermare osmentire l’avvio della procedura ipotiz-zata;

se il Ministro non ritenga necessarioapprofondire lo stato di necessità dellearee eventualmente interessate dai tagliprima di procedere con la soppressionedei servizi sopra indicati;

Atti Parlamentari — 10152 — Camera dei Deputati

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quali misure alternative verrannoeventualmente adottate per garantire la si-curezza delle aree che rimarrebbero privedei servizi di vigilanza suddetti. (5-02231)

Interrogazioni a risposta scritta:

TOTARO. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

presso il dipartimento della polizia diStato si è tenuta una riunione periodicatra una delegazione dell’amministrazione,guidata dal vice capo della polizia confunzioni vicarie, prefetto Alessandro Ma-rangoni, e i segretari generali di tutti isindacati della categoria, relativa alle at-tività che il dipartimento sta ponendo inessere in materia di personale e assettoorganizzativo dell’amministrazione;

il prefetto Marangoni ha comunicatoche l’amministrazione sta ultimando unostudio per la revisione dei presidi e degliuffici della polizia di Stato su tutto ilterritorio nazionale, asseritamente finaliz-zata ad una razionalizzazione delle ri-sorse;

dall’esposizione fatta dal prefetto èsembrata emergere una volontà definitivadell’amministrazione di riorganizzare al-cuni settori della polizia di Stato, nonchédi procedere alla chiusura di numerosipresidi oggi esistenti sul territorio e all’ac-corpamento di altri;

in particolare, per la polizia postale edelle comunicazioni, la sola struttura de-putata a svolgere le attività di controllo/repressione degli illeciti penali ed ammi-nistrativi rientranti nella vasta e complessamateria delle comunicazioni, incluse (ed inprimis ovviamente) le attività illecite per-petrate per mezzo della rete internet (at-tacchi a sistemi informatici, e-commerce,pedofilia, stalking e altro) è prevista lasoppressione di tutte le sezioni provincialiesistenti, mantenendo in vita solo i pochi

uffici ubicati nelle sedi ove si trovanoanche le corti d’appello, vale a dire nei solicapoluoghi di regione;

la polizia postale e delle comunica-zioni svolge un’attività sulla quale ha com-petenza esclusiva, ad essa attribuita inforza di una espressa riserva di legge, e ilsuo depotenziamento appare gravissimo,soprattutto a fronte del costante aumentodella criminalità informatica;

peraltro, tutte le sezioni provincialidella polizia postale e delle comunicazionisono ad oggi uffici a « costo zero » per loStato, in quanto il costo delle strutture edei mezzi è completamente sostenuto daposte italiane;

il personale della polizia postale at-tualmente in servizio riesce a garantiresolo con grande sforzo la sicurezza deicittadini presenti nei propri territori dicompetenza, e non appare chiaro comepotrà, in futuro, l’esiguo personale super-stite alla soppressione degli uffici sul ter-ritorio garantire la sicurezza anche intutte le altre province;

la chiusura delle sedi, infatti, deter-minerà la perdita di gran parte del per-sonale specializzato nel settore dei reatiinformatici, posto che tali agenti si trove-ranno nell’impossibilità di continuare alavorare nelle sedi superstiti a causa delleeccessive distanze rispetto ai propri luoghidi residenza, e si troverebbero riassegnatia svolgere compiti d’istituto generici;

al contrario, gli uffici periferici pro-vinciali della polizia postale andrebberonon solo mantenuti ma addirittura poten-ziati, recuperando personale dalla razio-nalizzazione di settori non operativi, af-finché sia possibile combattere con il giu-sto rigore e nei tempi corretti la vastagamma dei reati commessi a mezzo dellarete virtuale –:

se quanto esposto in premessa cor-risponda al vero e, se del caso, in chemodo si intenda intervenire per garantirela sicurezza dei cittadini in quei luoghi neiquali verranno soppressi i presidi, con

Atti Parlamentari — 10153 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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particolare riguardo alla salvaguardia delleattività svolte dalla polizia postale e dellecomunicazioni;

se non si ritenga doveroso garantirealmeno un presidio di polizia specializzatanella criminalità informatica in ogni pro-vincia e non solo nei capoluoghi di re-gione, considerato che questo è l’unicostrumento del quale lo Stato dispone peril contrasto dei reati a mezzo informatico;

in che modo si intenda tutelare ilpersonale interessato, che a breve, in as-senza di un intervento correttivo, sarà difatto estromesso dalla propria specialità diappartenenza, visto che è utopistico pen-sare che possa accettare di accollarsi ungravoso (sia solo il profilo economico chefisico) pendolarismo quotidiano per rag-giungere e continuare ad operare nellesole distanti sedi di specialità rimanenti;

come e a favore di chi verrannoutilizzati i presunti risparmi che dovreb-bero derivare dalle attività di razionaliz-zazione di cui in premessa. (4-03729)

ARLOTTI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

già in data 3 aprile 2013 l’interro-gante aveva presentato un atto di sinda-cato ispettivo col quale si chiedeva alMinistro di potenziare gli organici delleforze di polizia operanti in provincia diRimini, in ragione della sua peculiarevocazione turistica che si collega diretta-mente anche alla dinamica delittuale subase provinciale;

lo studio per la revisione dei presidie degli uffici della polizia di Stato su tuttoil territorio nazionale recentemente illu-strato dal vice capo della polizia confunzioni vicarie prefetto, Alessandro Ma-rangoni, ai sindacati prevede un’articolatarazionalizzazione delle risorse e dei pre-sidi in considerazione della conclamatacarenza degli organici, oggi assestata acirca 95.000 unità e che in previsione siprospetta con profili di criticità sempre

più accentuati per il mancato ingresso dinuove unità rispetto al turnover program-mato;

il progetto è stato sviluppato attra-verso due direttrici fondamentali; una, acarattere interno alla polizia di Stato,diretta, sostanzialmente, ad una raziona-lizzazione dei presidi delle quattro specia-lità stradale, ferroviaria, postale e fron-tiera, un’altra, concertata con il comandogenerale dei carabinieri, finalizzata ad unarivisitazione sul territorio della disloca-zione dei commissariati di P.S., delle com-pagnie dei Carabinieri e dei reparti spe-ciali, a carattere sussidiario concentrate inalcune sedi e non razionalmente distri-buite;

in conseguenza si avrebbe la chiusuradi dozzine di commissariati, la cancella-zione delle squadre nautiche, di una ven-tina di presidi della polizia stradale e diuna trentina della Polfer, mentre le sezionidella polizia postale rimarrebbero solonelle sedi presenti presso le corti d’ap-pello;

per rispondere ad un’esigenza di ra-zionalizzazione delle risorse umane sipiano prevederebbe in particolare per laprovincia di Rimini l’eliminazione sia dellasquadra nautica della polizia, sia dellapolizia postale, al pari di altre 43 sezioniin tutta Italia;

la squadra nautica di Rimini è com-posta da otto uomini che hanno a dispo-sizione quattro moto d’acqua, un gom-mone e una vedetta, e oltre a intervenireper la salvaguardia di vite umane in marein questi ultimi anni ha svolto un impor-tante attività di contrasto all’abusivismocommerciale;

a questo si aggiunga che lo scorsoanno, dopo 44 anni di onorato servizio, èstato chiuso il reparto navale dei carabi-nieri di Rimini;

altrettanto importante l’attività di in-dagine e prevenzione svolta dalla poliziapostale di Rimini, la cui chiusura avrebbericadute negative sulla sicurezza conside-

Atti Parlamentari — 10154 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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rato che un numero sempre crescente direati, negli ultimi anni, vengono commessionline –:

se il Ministro non ritenga necessariorivedere lo studio per la revisione deipresidi e degli uffici della polizia di Statononché delle altre forze di polizia su tuttoil territorio nazionale nell’ambito di unprogetto complessivo sulla sicurezza nonlimitato alle sole articolazioni territoriali;

se non ritenga indispensabile un con-fronto preliminare con le organizzazionisindacali sui dettagli, le forze a disposi-zione e la fattibilità del piano;

se intenda adoperarsi affinché il pro-getto chiarisca come poter garantire ilterritorio e la sicurezza dei cittadini inquei luoghi nei quali verranno soppressi ipresidi, tenendo conto delle esigenze edelle aspettative del personale interessatoe dei cittadini. (4-03730)

LODOLINI. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

sembrerebbe prospettata la chiusura,nell’ambito delle operazioni di spendingreview del Ministero dell’interno, di alcuniposti di polizia nella provincia di Ancona,ovvero il commissariato di Osimo, i postiPolfer di Fabriano e Falconara e dellasquadra nautica;

l’attività della polizia ferroviaria sisvolge in importanti settori quali la pre-venzione e repressione dei reati e la sicu-rezza a bordo dei treni e nelle stazioni;

la Polfer di Falconara e Fabriano,snodi fondamentali da e verso Roma, rap-presentano un elemento di rilievo nelleattività di controllo per la sicurezza, chenon deve essere soppressa;

la notizia sta creando notevole ma-lumore e preoccupazione fra i cittadini eamministratori –:

se corrisponda al vero la notizia diuna possibile chiusura. (4-03731)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta orale:

BINETTI. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

la legge n. 240 del 2010, all’articolo16, comma 1, recita: « L’abilitazione atte-sta la qualificazione scientifica che costi-tuisce requisito necessario per l’accessoalla prima e alla seconda fascia dei pro-fessori » e sottolinea, al comma 3, lanecessità di una valutazione oggettiva deititoli e delle pubblicazioni, l’istituzione diuna unica commissione per entrambe leabilitazioni di professore ordinario e as-sociato, la trasparenza dei giudizi dei com-missari allegati agli atti della procedura;

una circolare del Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca, lan. 754 dell’11 gennaio 2012, aveva intesoaccogliere le domande anche di coloro chenon superavano le mediane, senza peraltroannullare il valore degli indicatori biblio-metrici quale criterio oggettivo di sele-zione;

la legge prevede tra l’altro anche lapossibilità che la commissione possa ac-quisire pareri scritti pro veritate sull’atti-vità scientifica dei candidati da parte diesperti, soprattutto quando in un deter-minato settore vengono valutati candidatiche fanno parte di specifici « sottosettori »;

in tal senso è già stata presentata unainterpellanza urgente il 13 febbraio 2014con specifico riferimento al SSD Med/02;in quella occasione il sottosegretarioMarco Rossi Doria rispondendo alla inter-pellanza relativa alla Abilitazione scienti-fica nazionale nel settore specifico dellastoria della medicina, affermava che il:« Ministro dell’istruzione, dell’università edella ricerca è ben disposto a valutarel’opportunità di interventi correttivi alladisciplina. Esula però dalle attribuzionidel Ministero il compito di valutare l’ope-rato delle singole commissioni né è pre-visto che il Ministro possa disporre la

Atti Parlamentari — 10155 — Camera dei Deputati

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revisione delle valutazioni ipotizzata daglionorevoli interpellanti... » e aggiungeva« Le commissioni esaminatrici hanno lafacoltà di conferire l’abilitazione scienti-fica ai candidati che, pur non superandole mediane, conseguono un giudizio dimerito positivo... »;

il 24 febbraio sul sito del ministero:https:/abilitazione.cineca.it/documenti/com-missario/note/MIUR si legge concreta-mente che: « il ministero considerato inparticolare che tali errori materiali in uncaso specifico, relativo al candidato..., de-terminano un’incongruenza tra giudizi in-dividuali e giudizio collegiale... » decide lariapertura dei lavori della commissione;

con un rammarico evidente e conuno spirito di trasparenza analogo aquello manifestato dai docenti del SSDMED 02, si segnala anche quanto è acca-duto nella valutazione dei partecipanti alleprocedure di valutazione nella facoltà diarchitettura, dove la commissione ha boc-ciato ricercatori universitari e docenti acontratto di grande esperienza non solosul piano professionale, come confermanogli importanti lavori di progettazione fir-mati dai candidati e apprezzati a livellointernazionale, ma anche sul piano didat-tico come emerge dai giudizi ampiamentepositivi degli studenti che frequentano iloro corsi;

il direttivo ProArch in una lettera alMinistro ha scritto: « Le affermazionisprezzanti e personalistiche contenute indiversi giudizi creano sconcerto e perples-sità e danneggiamo pubblicamente i can-didati. Si tratta di espressioni inaccettabiliin una comunità scientifica, incompatibilicol prestigio e il ruolo dei docenti univer-sitari;

analogamente l’Associazione italianadi Architettura e critica chiede al Ministrouna verifica del lavoro della commissionee molti illustri docenti universitari si sonodichiarati d’accordo con la protesta per-

sonale dei candidati esclusi e con le pro-teste di una intera categoria che si senteingiustamente umiliata;

accanto alle iniziative dei singoli can-didati si sta formando un vero e propriomovimento di opinione che guarda allevalutazioni dei candidati mettendo in dub-bio l’oggettività dei giudizi dei commissari;si citano ad esempio espressioni franca-mente discutibili nella sostanza e nellaforma; si cita ad esempio: « sparisca, perfavore... » oppure: « La candidata non èscema... »;

accanto agli storici della medicina,agli architetti si schierano anche econo-misti, climatologi, geofisici, tutti con unadocumentata competenza scientifica che lerispettive commissioni non hanno ricono-sciuto, con le più svariate argomentazioni;tra i tanti casi si può citare « quello di uncandidato, dirigente, a cui pur essendostata riconosciuta una produzione scienti-fica pertinente non si riconosce una ma-turità compatibile con l’abilitazione allefunzioni di prima fascia, con un giudiziopesante sul piano personale e in evidentecontraddizione con il suo profilo profes-sionale;

col passare delle settimane i lavoridelle 184 commissioni si rivelano in molticasi parziali, soggettivi, e poco aderentiagli effettivi profili di maturità umana,professionale e scientifica dei candidati:Antonio Navarra, climatologo, AugustoNeri, vulcanologo, Giorgio Spada, geofi-sico: tutti scienziati di fama mondiale, manon abilitati; le commissioni hanno inmolti casi valutato solo ed esclusivamentela produzione scientifica ignorando lecompetenze effettive dei candidati rileva-bili dagli incarichi ottenuti e tanto menohanno tenuto conto della competenza di-dattica nei propri settori, frutto indubbiodi una maturità scientifica che si rendechiara e comprensibile nella trasmissionealle nuove generazioni;

altro elemento fondamentale per va-lutare il lavoro delle commissioni non èsolo l’esclusione degli eccellenti, quanto

Atti Parlamentari — 10156 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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l’inclusione di persone con molti minorititoli sia sul piano della produzione scien-tifica che su quello della competenza pro-fessionale e didattica; le contraddizioni dicerti giudizi è stridente e non può essereignorata da parte del Ministero:

in una precedente risposta ad unainterpellanza urgente il sottosegretarioRossi Doria aveva affermato: « Esula peròdalle attribuzioni del Ministero il compitodi valutare l’operato delle singole commis-sioni né è previsto che il Ministro possadisporre la revisione delle valutazioni ipo-tizzata dagli onorevoli interpellanti », ma ilnuovo Ministro dell’istruzione, dell’univer-sità e della ricerca non può avallare questarinunzia all’esercizio della propria respon-sabilità nella più importante operazione dirilancio dell’università italiana;

il nuovo Governo ha fatto una op-zione forte, indicando nella scuola e nel-l’università una delle sue priorità; ma nonsi può neppure immaginare una « nuovastagione » dell’università e della vita uni-versitaria ignorando giudizi così diffusi etanto critici da parte dei candidati esclusi,dal momento che non si tratta di uno opiù commissari in difetto, ma di unacapacità di giudizio complessiva di docentinei confronti di colleghi o futuri colleghi;la maturità scientifica del docente univer-sitario come recitano i criteri previsti dallalegge includono accanto ai parametri bi-bliometrici anche criteri di professionalitàda cui è possibile ricavare lo spessore dellecompetenze dei candidati misurato sulcampo e affidato non solo alla rivista sucui appaiono gli articoli –:

come il Ministro intenda affrontarela valutazione del lavoro delle diversecommissioni, a partire proprio dalle di-screpanze e dalle contraddizioni cheemergono nei giudizi delle singole Com-missioni, denunciate sia a livello personaleda parte dei candidati sia a livello dellediverse associazioni scientifiche.

(3-00650)

Interrogazione a risposta in Commissione:

LUIGI GALLO, TOFALO e MANNINO.— Al Ministro dell’istruzione, dell’universitàe della ricerca. — Per sapere – premessoche:

l’entrata in vigore del decreto-legge25 giugno 2008, n. 112, convertito conmodificazioni in legge 6 agosto 2008,n. 133, e del piano programmatico diattuazione dei tagli della scuola, hannoapportato le seguenti modifiche al sistemascuola: riduzione del numero di sedi sco-lastiche, aumento dei numeri massimi dialunni per costituire una classe, chiusuradi classi nei piccoli centri, aumento delleclassi che raggruppano alunni di corsidiversi, riduzione oraria del funziona-mento delle scuole, eliminazione del mo-dello didattico « tempo pieno », satura-zione delle cattedre a 18 ore settimanali;

tali provvedimenti hanno oggettiva-mente provocato: lo spezzettamento delleunità scolastiche, l’impossibilità di servirsidi docenti le cui cattedre erano compostedai residui dei colleghi, la creazione del-l’organico soprannumerario;

da una elaborazione eseguita da FLCCGIL, risulta che, al 23 luglio 2013, i postiin esubero sono 7901, per quanto riguardai posti comuni, e 98 per ciò che concernei docenti di sostegno;

con decreto direttoriale del Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca n. 7 del 16 aprile 2012 viene con-cessa ad una quota di docenti soprannu-merari la riconversione in insegnanti disostegno;

le modalità di riconversione sonopreviste dagli articoli 4, 5, 6, 8 e 9 deldecreto del Ministro dell’istruzione, del-l’università e della ricerca del 30 settem-bre 2011;

il decreto citato prevede che la pre-selezione avvenga tramite la formazione diuna graduatoria di merito e che, in caso diparità di punteggio, l’ammissione al corso

Atti Parlamentari — 10157 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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di specializzazione sia concessa al candi-dato con maggiore anzianità di servizio diinsegnamento sul sostegno nelle scuole, e,nel caso di ulteriore parità o nel caso incui i docenti non abbiano svolto il serviziodi sostegno, l’ammissione al corso sia con-cessa al candidato anagraficamente piùgiovane;

la nota del Ministero dell’istruzione,dell’università e della ricerca protocollon. 7591 del 10 ottobre 2012 ribadiscequanto espresso dal decreto ministeriale30 settembre 2011 circa la necessità diutilizzare il criterio di merito per selezio-nare i candidati specializzandi, ma vi ècontraddizione con il decreto direttorialein merito alla parità di punteggio in gra-duatoria, per la quale la nota prevede laprecedenza per i docenti con almeno unanno con servizio sul sostegno, fattispecienon prevista nel decreto direttoriale, ilquale prevede meramente la maggiore an-zianità di servizio di insegnamento sulsostegno, senza specificarne la durata;

le segnalazioni di cui sopra parlanodi graduatorie stilate secondo il criterioanagrafico, assumendo come prioritaria, incaso di parità, l’età anagrafica più gio-vane –:

se si intenda prendere in considera-zione l’ipotesi di ripristinare quei postinecessari curriculari e di disciplina utili ariassorbire il personale suddetto;

se le procedure di preselezione deidocenti candidati alla iscrizione ai corsi dispecializzazione per le attività di sostegnosiano state effettivamente svolte secondoquanto prescritto dalla nota direttorialedel Ministero dell’istruzione, dell’univer-sità e della ricerca n. 7 del 16 aprile 2012;

nel caso di procedure svolte in contra-sto con la normativa vigente, quali siano lemisure risolutive individuate. (5-02230)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

ARGENTIN, BIONDELLI e AMATO. —Al Ministro del lavoro e delle politichesociali. — Per sapere – premesso che:

una delle priorità del piano d’azionebiennale per la promozione dei diritti el’integrazione delle persone con disabilitàdi cui al decreto del Presidente dellaRepubblica 4 ottobre 2013 è la linead’intervento volta alle politiche, servizi emodelli organizzativi per la vita indipen-dente e l’inclusione nella società;

l’obiettivo principale di tale linead’azione è la definizione di linee comuniper l’applicazione dell’articolo 19 dellaconvenzione ONU (Vita indipendente edinclusione nella società) che fissa criteriguida per la concessione di contributi, perla programmazione degli interventi e ser-vizi e la redazione dei progetti individua-lizzati;

per la realizzazione di questi progettiindividualizzati che permettono alle per-sone disabili di compiere autonomamentele scelte, sulla propria esistenza, secondoun articolo pubblicati sulla rivista delRedattore Sociale il Ministero del lavoro edelle politiche sociali avrebbe messo adisposizione 3 milioni e 200 mila euro peri primi progetti e sarebbero coinvoltequasi tutte le regioni, con la sola esclu-sione della Calabria e della provincia au-tonoma di Bolzano a cui si aggiunge inogni regione una quota di co-finanzia-mento non inferiore al 20 per cento del-l’importo messo a disposizione del Mini-stero;

con questa prima iniziativa di speri-mentazione di interventi omogenei sui ter-ritori nazionali si mira a dare concretaattuazione non solo alle disposizioni dellaConvenzione Onu sui diritti delle personecon disabilità, ma anche alla legge nazio-nale in materia di vita indipendente;

Atti Parlamentari — 10158 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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l’iniziativa quindi ha l’obiettivo gene-rale di avviare un percorso condiviso dipromozione della vita indipendente mi-rando ad una opportuna omogeneità diintervento sul territorio nazionale, nel ri-spetto della autonomia programmatoriadelle regioni;

i lavori di definizione dei progettisono stati conclusi nel dicembre 2013 daun’apposita commissione che ha indivi-duato 41 ambiti territoriali su quasi tuttoil territorio nazionale e nell’ultima partedel 2013 sono stati stipulati i protocolli diintesa con le regioni aderenti –:

con quali criteri siano stati indivi-duati i 41 ambiti territoriali nonché qualisiano nello specifico i progetti che do-vranno essere avviati;

dove siano stati reperiti i 3 milioni e200 mila euro e con quali criteri sarannodivise tali risorse tra i 41 ambiti territo-riali individuati. (5-02233)

Interrogazioni a risposta scritta:

BALDASSARRE, ROSTELLATO, BE-CHIS, COMINARDI, TRIPIEDI, CIPRINI,CHIMIENTI e RIZZETTO. — Al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

l’articolo 2, comma 26, della legge 8agosto 1995, n. 335, ha istituito pressol’INPS, a decorrere dal 1o gennaio 1996,una Cassa pensionistica (gestione separata)per i cosiddetti lavoratori atipici (parasu-bordinati);

la suddetta legge colpisce milioni dipersone, in particolare, professionisti, la-voratori precari parasubordinati, dottoridi ricerca, collaboratori a progetto, addettivendita porta a porta, per i quali il pe-riodo o i periodi lavorativi nei quali ri-sultano assunte secondo queste tipologie dicontratto, i contributi previdenziali sonostati versati presso l’INPS nella gestioneseparata;

il conseguimento del diritto all’ac-cesso al trattamento pensionistico è su-bordinato alla maturazione da parte dellavoratore di un’anzianità contributiva mi-nima, stabilita dalla legge 24 dicembre2007, n. 247;

il lavoratore che per tipologia dicontratto lavorativo risulti contribuentenella gestione separata presso l’INPS e chetermini la propria attività prima di avermaturato l’anzianità contributiva pre-scritta, non potrà accedere al trattamentopensionistico corrispondente ai contributiprevidenziali versati, che, definiti in questocaso « silenti », risulteranno dal lavoratoreversati a fondo perduto;

il direttore generale dell’INPS, in unadichiarazione del 28 gennaio 2013, pub-blicata dal quotidiano economico ItaliaOggi, specifica che sono « diversi milioni »i lavoratori interessati da questa criticità;

il suddetto articolo specifica che lastima di tali contributi silenti potrebbeessere di circa 10 miliardi di euro;

appare evidente l’iniquità di tale mi-sura attuata, in merito soprattutto al fattoche coloro che non riescono a conseguirel’anzianità contributiva minima, prescrittadalla legge, oltre a non poter accedere allapensione di anzianità, perdono i contributiversati, sulla base peraltro di un’aliquotaapplicata altissima –:

se il Ministro interrogato non ritenganecessario adottare le opportune iniziativenormative e quali, relativamente alle cri-ticità suddette in merito ai cosiddetti con-tributi silenti, al fine di indirizzare icontributi versati al riconoscimento ai finiprevidenziali di ogni periodo di attività edi ogni tipologia di impiego per i quali illavoratore abbia versato contributi;

quale risulti essere l’ammontare to-tale, allo stato attuale e nella previsionefutura dei prossimi anni, dei cosiddetticontributi silenti, ovvero quei contributiprevidenziali versati senza che gli stessiabbiano dato luogo alla maturazione di uncorrispondente trattamento pensionistico;

Atti Parlamentari — 10159 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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se il Ministro interrogato intenda co-municare l’ammontare complessivo e l’uti-lizzo, da parte di INPS, dei contributiversati dai lavoratori iscritti alla gestioneseparata istituita dall’articolo 2, comma26, della legge 8 agosto 1995, n. 335.

(4-03741)

AIRAUDO. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali, al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

attualmente presso lo stabilimentoAskoll P&C di Castell’Alfero (AT) sono inforza circa 225 addetti; il sito fa parte delgruppo ASKOLL ed è specializzato nellaproduzione di motori elettrici sin dalla suanascita (1977), ora in particolare per la-vatrici;

nell’ottobre 2008 la società ASKOLLcon sede a Dueville (VI) acquista dallamultinazionale americana Emerson ilgruppo EAME, del quale fanno parte glistabilimenti italiani di Moncalieri (TO) exPlaset con circa 330 dipendenti, di Ca-stell’Alfero (AT) ex Ceset con 296 dipen-denti; vengono contestualmente acquisitianche gli altri stabilimenti esteri Eameubicati in Slovacchia, Romania e Cina,tutti dediti alla produzione di motori elet-trici;

il gruppo ex Eame prende il nome diAskoll P&C e con questo acquisto l’Askollha una quota di mercato del 40 per centodei motori per lavatrici europei;

il percorso di ristrutturazione indu-striale dello stabilimento astigiano iniziasubito;

per Castell’Alfero, nei piani Askolldestinato a divenire il polo di sviluppo edindustrializzazione del motore per lava-trice del gruppo, viene presentato un pianodi ristrutturazione articolato che prevedeil ricorso a 24 mesi di cassa integrazioneguadagni straordinaria per ristruttura-zione, dal giugno 2009 al giugno 2011

(decreto ministeriale n. 50955 del 25marzo 2010), con una parallela aperturadi mobilità volontaria;

il 7 giugno 2011 allo scadere delbiennio, vista la complessità dei processiproduttivi avviati, si procede ad un ulte-riore istanza di 12 mesi di cassa integra-zione guadagni straordinaria per ristrut-turazione conclusa nel giugno 2012;

analogo destino ha la Askoll P&C diMoncalieri, la ex Plaset fondata nel 1975dall’ingegner Cottino e specializzata nellaproduzione di motori elettrici, in partico-lare pompe di scarico per lavatrici e iventilatori per forni, cappe e tangenziali.Iniziato un percorso di ristrutturazioneindustriale con l’utilizzo di 24 mesi dicassa integrazione guadagni straordinariaper ristrutturazione (giugno 2009-giugno2011) e un investimento di circa 9 milionidi euro, purtroppo l’Askoll chiude dellostabilimento per crisi (in forza 208 lavo-ratori) con avvio della cassa integrazioneguadagni straordinaria per cessazione at-tività da giugno 2011, concessa con decretoministeriale per 2 anni sino a inizio giugno2013 e ulteriori 6 mesi di CIGD (cassaintegrazione guadagni straordinaria in de-roga) concessa dalla regione Piemonte(termine 5 dicembre 2013);

dal 2012 la sede legale della AskollP&C viene trasferita a Castell’Alfero, men-tre in precedenza era presso lo stabili-mento di Moncalieri, chiuso di fatto a finenovembre 2011;

per lo stabilimento di Castell’Alfero il5 giugno 2012 presso il Ministero dellavoro e delle politiche sociali a Roma,viene sottoscritto un verbale di accordocon relativo piano industriale per la ces-sazione della produzione del « vecchio »motore universale MCA per lavatrice, condelocalizzazione presso lo stabilimento inSlovakia e con conseguente chiusura delreparto produttivo dedicato, con un pianodi 101 esuberi gestiti con la concessione di24 mesi di cassa integrazione guadagnistraordinaria per cessazione dal 7 giugno2012 all’8 giugno 2014 (decreto ministe-riale n. 70713 del 14 gennaio 2013);

Atti Parlamentari — 10160 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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in parallelo per i reparti ed enti-servizi non destinati alla chiusura, princi-palmente impiegati nella produzione delnuovo motore Askollmotor, sviluppato aDueville e industrializzato a Castell’Alferocon un investimento di circa 9 milioni dieuro, veniva presentata istanza per otte-nere i contratti di solidarietà (decretoministeriale n. 70281 del 20 dicembre2012) dall’8 giugno 2012 al 7 giugno 2013;

nell’agosto del 2013 le produzioni delmotore universale MCA, sono definitiva-mente cessate con conseguente messa incassa integrazione guadagni straordinariaa zero ore di circa 70 lavoratori e delo-calizzazione della linea di produzione delmotore in Slovakia;

purtroppo la produzione del motoreAskollmotor, oramai l’unico prodotto in-dustrializzato nel sito astigiano, trova atutt’oggi difficoltà a raggiungere i volumiattesi dal piano industriale prospettato;

attualmente l’azienda Askoll P&C è inattesa della pubblicazione del decreto mi-nisteriale di concessione del 2o anno dicassa integrazione guadagni straordinariaper chiusura reparto MCA e del secondoanno di contratti di solidarietà; entrambequeste istanze sono state presentate agiugno 2013;

il 31 ottobre 2013 presso l’UnioneIndustriale di Asti, si sono incontrate lerappresentanze sindacali unitarie azien-dali assistite dalle segreterie territoriali diFIM FIOM UILM e la direzione dellaAskoll P&C;

in tale incontro, richiesto dalle rap-presentanze sindacali unitarie sulla basedi preoccupanti voci sul futuro aziendale,è emerso che la direzione aziendale, vistala situazione di crisi del settore dell’elet-trodomestico, non esclude la possibilitàche si proceda alla cessazione dello sta-bilimento di Castell’Alfero già a giugno2014;

dopo tale affermazione è stata richie-sta dalle organizzazioni sindacali unita-mente alle rappresentanze sindacali uni-tarie aziendali la convocazione di un ta-

volo presso il Ministero dello sviluppoeconomico al fine di verificare un pianoalternativo alla cessazione;

successivamente sono emerse voci suuna possibile vendita del settore motori epompe per elettrodomestici da parte diAskoll Holding;

in data 6 dicembre 2013 presso ilMinistero dello sviluppo economico, rap-presentato dal dottor Giampiero Castano,con presenti rappresentanze sindacali uni-tarie e organizzazioni sindacali, l’aziendaha confermato che a riguardo del futurodello stabilimento della Askoll P&C diCastell’Alfero fra le ipotesi vi è la chiusuradello stabilimento;

nella stessa riunione ha detto che ilrelativo piano industriale, per difficoltà dimercato, ha visibilità solo a tre mesi; haescluso la ventilata vendita del settoremotori per elettrodomestici da parte diAskoll Holding;

il dottor Castani, preso atto di talidichiarazioni, che saranno messe a ver-bale, ha ritenuto opportuno rivedere leparti a febbraio 2014;

l’azienda ha richiesto espressamenteal Mise di fissare l’incontro non prima del10 marzo 2014;

il Ministero ha concordato venendoincontro alle richieste dell’Azienda di fis-sare l’incontro per il 10 marzo presso ilMinistero;

il 17 febbraio l’azienda si è rifiutatadi incontrare in un tavolo istituzionale laregione Piemonte;

si è in attesa che l’azienda vengaincontro alle richieste sindacali per unincontro davanti a un tavolo istituzionaleper capire la vera volontà di proseguire sulsito di Castell’Alfero o se i presuppostisiano quelli di chiudere definitivamente lostabilimento –:

se non si ritenga urgente convocareun tavolo con le parti al fine di verificarelo stato delle cose e concorrere a mante-nere i livelli occupazionali. (4-03742)

Atti Parlamentari — 10161 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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ARTINI, FRUSONE, BASILIO eCORDA. — Al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali, al Ministro della difesa. —Per sapere – premesso che:

il decreto interministeriale del 27ottobre 2004 Gazzetta Ufficiale n. 295 del17 dicembre 2004 stabilisce che i lavora-tori che ritengono di essere stati espostiall’amianto, per periodi lavorativi non in-feriori a 10 anni possono richiedere al-l’INAIL il rilascio del certificato di espo-sizione all’amianto utile al riconoscimentodei benefìci previdenziali, previsti dal de-creto;

l’INAIL stabilisce che la trattazionedella domanda è subordinata alla presen-tazione del curriculum lavorativo, rila-sciato dal datore di lavoro, dal qualerisulti l’adibizione, in modo diretto edattuale ad una delle attività lavorative,indicate all’articolo 2, comma 2, dellostesso decreto;

i signori M. L. e F. A. dipendenti delMinistero della difesa, sono attualmente inservizio presso un reparto dell’Aeronauticamilitare in particolare nel servizio effi-cienza velivoli, mentre i signori F. R. e A. F.hanno prestato servizio nello stesso repartoe sono attualmente in pensione;

i dipendenti citati, dal 2009 hannoconsegnato i curriculum lavorativi al-l’INAIL nelle rispettive sedi di competenza(Tuscolano e Velletri) rilasciati dalla com-missione specificatamente istituita dal Mi-nistero della difesa, dove risulta l’adibi-zione in modo diretto ed abituale alleattività lavorative che comportano la ma-nipolazione di manufatti contenentiamianto, per oltre 10 anni; tuttavia ilavoratori citati hanno singolarmentepreso contatti con i rispettivi responsabilidel procedimento presso l’INAIL, a quantoconsta agli interroganti, senza esito posi-tivo per la pratica;

la manifesta inadempienza da partedell’Istituto ha causato gravi conseguenzeeconomiche ai suddetti lavoratori, che po-trebbero essere costretti ad intraprendereazioni legali nei confronti dell’INAIL –:

quali siano i motivi per i quali adoggi l’INAIL non abbia fornito risposteadeguate ai diretti interessati sullo stato diattuazione della procedura. (4-03745)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazione a risposta scritta:

NUTI. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali, al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

la società European Air Crane s.r.l., èuna società con sede legale a Firenze,facente parte del gruppo della multinazio-nale americana Erickson Air-Crane lncche ne possiede il 49 per cento assieme alcertificato S-64 rilevato a suo tempo dal-l’azienda Sarkozy, mentre un ulteriore 49per cento è detenuto dalla società EliarioItalia S.p.A., di proprietà della multina-zionale spagnola INAER, e il restante 2per cento appartiene alla famiglia di Gian-franco Blower, già presidente del consigliodi amministrazione e Amministratore De-legato della società;

il gruppo Erickson Air-Crane si oc-cupa, tra le altre cose, di produzione dielicotteri e formazione del personale pilotadi tali mezzi;

lo Stato italiano iniziò ad utilizzareelicotteri prodotti dalla Erickson AirCrane Inc. nel 1999: in particolare, laProtezione civile firmò un contratto dileasing, a seguito di trattativa privata,relativa alla fornitura di mezzi EricksonS64, inclusi la fornitura di equipaggioproprio adeguatamente formato ed unaserie di servizi, quali la manutenzione, leriparazioni, il carburante, e altro;

nel 2003, la Erickson Air-Crane siglò,a seguito di trattativa privata, con il Corpoforestale dello Stato un contratto di ven-dita relativo a 4 elicotteri Erickson S-64,

Atti Parlamentari — 10162 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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assieme ad una serie di servizi accessori,quali manutenzione e formazione di per-sonale appartenente allo Stato italiano perla conduzione di tali velivoli, per un valorecomplessivo di 95 milioni di dollari;

il Corpo forestale dello Stato e laProtezione civile erano sprovvisti di per-sonale adeguatamente formato per con-durre tali mezzi, e, dunque, per tutta ladurata dei contratti sino ad ora siglati conil gruppo Erickson Air-Crane, l’equipaggioè stato fornito direttamente dalle mede-sima società del gruppo;

nell’aprile 2008, venne siglato unnuovo contratto, sempre tramite trattativaprivata, tra la European Air-Crane e laProtezione civile, per la durata comples-siva di 8 anni, cioè fino al 2017, assiemead un ulteriore contratto ponte fino adottobre 2008, per il noleggio di 4 elicotteriErickson S-64. Il contratto prevedeva,inoltre, la fornitura dell’equipaggio, di cuii piloti forniti dalla società Erickson Air-Crane e i copiloti dalla società EuropeanAir-Crane, per un valore complessivo diquasi 200 milioni di euro;

tale contratto venne invalidato e so-stituito da altro contratto tra gli stessicontraenti, sempre tramite trattativa pri-vata, per un valore di quasi 67 milioni dieuro per il quadriennio dal giugno 2009 algiugno 2013;

nel marzo del 2013 il Corpo forestaledello Stato pubblicò un bando di gara perl’impiego in esercenza degli elicotteri Eri-ckson S-64 di sua proprietà, per opera-zioni di protezione civile, con particolareriferimento alla lotta agli incendi boschivi,per la durata di 3 anni e mezzo ed unvalore stimato di 45 milioni di euro;

il bando era stato annunciato nelmarzo dell’anno 2013 in maniera che sipotesse concludere prima dell’inizio dellastagione antincendio boschivo 2013;

il 23 luglio la società European Air-Crane si aggiudicò la gara, con una offertadal valore complessivo di circa 4 milioni dieuro; tuttavia, la gara fu invalidata per

eccesso di ribasso, nonostante la societàaggiudicatrice fosse stata l’unica ad averpresentato una offerta;

successivamente, nel luglio 2013,venne siglato un accordo con le società delgruppo Erickson Air-Crane Inc., sempre aseguito di trattativa privata, per l’impiegodei velivoli Erickson S-64 in possesso delCorpo forestale dello Stato, al fine diconsentire l’utilizzo di tali velivoli nelcorso della stagione antincendio boschivo2013 e sino alla fine del medesimo anno;

nel dicembre 2013 il contratto fir-mato nel luglio precedente giunse a natu-rale scadenza e le prime ripercussioni siebbero sui dipendenti del settore ammi-nistrativo della società European Air-Crane, i quali, dopo brevi trattative sin-dacali, furono tutti licenziati, nonostantela società sia attualmente in una situa-zione economica ottima, come certificatodal sistema cerved che, attualmente, valutain maniera positiva l’affidabilità commer-ciale della società e ne evidenzia il bassogrado di indebitamento, la disponibilità dimezzi a breve termine, il fatturato increscita e la redditività dell’attività svolta;

i velivoli americani Erickson S-64derivano da elicotteri modello Sarkozyprogettati nel corso degli anni cinquantaed impiegati durante la guerra del Viet-nam, per poi essere, successivamente, ac-quistati dalla società Erickson Air-Crane eriprogettati per un loro impiego nel settoreantincendio; questo tipo di elicotteri com-porta un elevato consumo di carburante edunque un elevato costo economico, cosìcome molto costose risultano essere lamanutenzione e la riparazione dei mezzi;inoltre, vi è il rischio che, in assenza di unloro adeguato e regolare utilizzo, questimezzi subiscano alterazioni tali da ren-derli inutilizzabili;

nonostante tra le clausole di questicontratti siglati nel corso degli anni, vifosse l’obbligo da parte delle imprese ri-conducibili al gruppo Erickson Air-Cranedi formare personale pilota dei velivoliErickson S-64, ad oggi, l’amministrazionestatale, in particolare il Corpo forestale

Atti Parlamentari — 10163 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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dello Stato e la Protezione civile, nonannovera, a quanto consta all’interrogante,tra i propri dipendenti, un numero suffi-ciente di personale adeguatamente for-mato per pilotare tali mezzi;

nel giugno 2014 inizierà una nuovastagione antincendio boschivo e, ad avviso,dell’interrogante, risulta preoccupante l’at-tuale situazione di carenza di mezzi epersonale necessario per fronteggiare taleemergenza, come, ad esempio, la passatastagione antincendio boschivo ha fintroppo bene dimostrato –:

per quali motivi le società del gruppoErickson Air-Crane non abbiamo provve-duto a formare adeguatamente personaledella pubblica amministrazione per laconduzione dei velivoli Erickson S-64;

per quali ragioni il contratto siglatonel 2008 per una durata complessiva dioltre 8 anni sia stato invalidato;

per quali motivi il bando di garapubblicato nel marzo del 2013, e aggiudi-cato nel luglio dello stesso anno dallasocietà European Air-Crane, sia stato in-validato;

per quali ragioni si è proceduto nelcorso di tutti questi anni a firmare con-tratti per la gestione, la locazione e l’ac-quisto di velivoli Erickson S-64, tramitetrattativa privata e se il Ministro nonintenda verificare che tali procedure sianostate effettuate conformemente a quantodisposto dalla legge in materia;

a quanto ammonti la somma com-plessiva pagata dalle pubbliche ammini-strazioni per la gestione, la locazione el’acquisto di velivoli Erickson S-64;

quando la società European Air-Crane abbia richiesto l’attivazione delleprocedure per accedere agli ammortizza-tori sociali previsti dalla legislazione vi-gente, relativamente ai propri lavoratoridipendenti, in seguito licenziati. (4-03744)

* * *

SEMPLIFICAZIONEE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Interrogazione a risposta scritta:

LODOLINI. — Al Ministro per la sem-plificazione e la pubblica amministrazione,al Ministro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

l’articolo 36 del decreto legislativo 30marzo 2001, n. 165, prevede che « Per leesigenze connesse con il proprio fabbiso-gno ordinario le pubbliche amministra-zioni assumono esclusivamente con con-tratti di lavoro subordinato a tempo in-determinato »;

il decreto-legge 31 agosto 2013,n. 101, convertito, con modificazioni dallalegge 30 ottobre 2013, n. 125, che modifical’articolo 36 del decreto legislativo 30marzo 2001, n. 165, prevede che « perrispondere ad esigenze di carattere esclu-sivamente temporaneo o eccezionale leamministrazioni pubbliche possono avva-lersi delle forme contrattuali flessibili diassunzione e di impiego del personalepreviste dal codice civile e dalle leggi suirapporti di lavoro subordinato nell’im-presa, nel rispetto delle procedure di re-clutamento vigenti »;

lo stesso provvedimento ha aggiuntoil comma 5-quater dell’articolo 36 deldecreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,specificando che « I contratti di lavoro atempo determinato posti in essere in vio-lazione del presente articolo sono nulli edeterminano responsabilità erariale »;

risulta all’interrogante che il Consor-zio Frasassi del comune di Genga haindetto una prova selettiva pubblica, pertitoli ed esami, per la formazione di unagraduatoria per eventuali assunzioni dipersonale a tempo pieno e determinato,per un massimo di 90 giornate lavorative,anche non continuative, nel corso del-l’anno, comprensive del congedo ordinario,festività soppresse e riposi per l’attività diistruttore guida e dovrà espletare anche lemansioni di addetto ai musei;

Atti Parlamentari — 10164 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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il rapporto di lavoro è riconducibilead un contratto a tempo determinatoannuale parziale di 90 giornate nell’anno,considerata anche la disponibilità ricono-sciuta dalla dicitura « anche non continua-tive » –:

se le procedure previste dall’articolo4 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101convertito, con modificazioni, dalla legge30 ottobre 2013, n. 125, siano applicabilialla fattispecie prevedendo il superamentodel fenomeno del precariato con l’indi-zione di una procedura concorsuale atempo indeterminato parziale verticale per4 mensilità su 12, termine minimo previstodal CCNL regioni e autonomie locali ap-plicato (30 per cento). (4-03740)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interpellanza:

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dello sviluppo economico, persapere – premesso che:

gli uffici di diretta collaborazione deiMinistri, ai sensi dell’articolo 14, comma 2del decreto legislativo 30 marzo 2001,n. 165 e successive modificazioni, sonostrutture di supporto di cui i relativiministri si avvalgono per l’esercizio delleproprie funzioni ed hanno esclusive com-petenze di supporto e di raccordo conl’amministrazione dei relativi ministeri;

ne deriverebbe che il personale checostituisce tali Uffici non avrebbe alcunapotestà amministrativa autonoma e nep-pure potrebbe avocare a se stesso il potereamministrativo che rimane esclusivo del-l’amministrazione ministeriale in cui glistessi uffici sono collocati;

è noto che l’Italia, ed in particolare ilproprio Parlamento, al fine di difendere erafforzare il pregio ed il valore indiscuti-

bile del suo patrimonio produttivo agroa-limentare, in particolare dei prodottiagroalimentari ed enogastronomici di ori-gine, nel corso degli ultimi decenni haattivato un persistente percorso normativovolto a tutelare il vero Made in Italyagroalimentare ed a far sì che sulle eti-chette dei prodotti agricoli ed alimentarifosse sempre riportato in maniera chiaraed evidente l’origine di tali prodotti e,quando si fosse trattato di prodotti tra-sformati, l’origine delle materie prime;

di fronte a tale approccio diretto acontrastare le frodi, a proteggere i consu-matori ed a difendere i legittimi interessidei relativi produttori agricoli, e con ciò illoro reddito e l’economia nazionale, spessosi sono alzate le barriere della Commis-sione europea che senza interruzione al-cuna ha continuato a censurare le normeche hanno disposto tali tutele, ancheaprendo procedure specifiche di infra-zione contro il nostro Paese;

al di fuori di tali contenziosi giuridici,peraltro quasi mai sfociati in effettivepronunce di illegittimità delle norme inoggetto, nella vigenza delle disposizioniritenute dalla UE non in linea con lenorme comunitarie, le nostre autorità dicontrollo, segnatamente quelle di poliziacome i Carabinieri, il Corpo forestale delloStato e la Guardia di finanza, hannoconseguito importanti risultati di contrastoalle frodi ed agli illeciti nel settore delcommercio dei prodotti agroalimentaristroncando ingenti traffici di prodottiagroalimentari falsamente italiani o adogni modo slealmente indicati come Madein Italy;

tra le attività parlamentari tese adapprovare atti aventi il fine di tutelare ilMade in Italy agroalimentare, va citata larecente mozione approvata il 14 gennaio2014 dalla Camera dei Deputati in materiadi Etichettatura dei prodotti agroalimen-tari. Trattasi, nel merito della mozione1-00311, che ha impegnato il Governo, tral’altro, a:

a) adottare, compatibilmente con lanormativa europea, i decreti ministeriali di

Atti Parlamentari — 10165 — Camera dei Deputati

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attuazione dell’articolo 4 della legge 3febbraio 2011, n. 4, al fine di rendereimmediatamente applicabile la normativasull’etichettatura di origine dei prodottiagroalimentari a tutela dei consumatori edegli operatori della filiera e a prevedere,per talune tipologie di prodotti, modalitàdi inserimento volontario in etichetta dispecifici sistemi di sicurezza realizzati me-diante elementi di identificazione elettro-nica e telematica;

b) sollecitare la Commissione eu-ropea affinché, nel quadro di quanto sta-bilito nel regolamento (UE) n. 1169/2011,l’Unione europea si doti di norme efficaci,rigorose, chiare e trasparenti in materia diorigine dei prodotti, prevedendo l’obbliga-torietà dell’indicazione dell’origine deiprodotti anche per quei settori attual-mente non contemplati dalla regolamen-tazione vigente;

c) i farsi promotore presso le sedieuropee competenti di una decisa inizia-tiva in merito alla necessità che, nell’am-bito dell’etichettatura dei prodotti agroa-limentari, venga garantita la massima tra-sparenza, chiarezza e comprensibilitàdelle informazioni, ivi compresa, in primoluogo, quella di origine;

d) intraprendere, anche nelle com-petenti sedi europee, tutte le occorrentiiniziative volte a rafforzare la tutela delladenominazione made in Italy nel campodelle produzioni agroalimentari, dandoparticolare priorità all’attivazione di mi-sure dirette a contrastare l’utilizzo dellastessa denominazione in maniera falsa oingannevole relativamente alla prove-nienza, all’origine, alla natura o alle qua-lità essenziali dei prodotti agroalimentaridi origine italiana;

e) fornire alle competenti autoritàdi controllo indicazioni operative finaliz-zate a fare applicare la definizione precisadell’effettiva origine degli alimenti, se-condo quanto stabilito dall’articolo 4,commi 49 e 49-bis, della legge 24 dicembre2003, n. 350, sulla tutela del made in Italy;

risulta agli interroganti che negliscorsi giorni della seconda decade del

mese di febbraio 2014, l’ufficio legislativodel Ministero dello sviluppo economico,ossia un organismo come sopra richiamatofacente parte degli uffici di diretta colla-borazione del relativo Ministro pro tem-pore, avesse predisposto alcune note di-rette ai corrispondenti uffici legislatividella Presidenza del Consiglio dei ministrie dei Ministri delle politiche agricole, ali-mentari e forestali, della salute e degliaffari esteri, in riscontro a determinaterichieste di chiarimenti avanzate dallaCommissione europea in merito a que-stioni riguardanti la presunta non coe-renza di alcune norme nazionali rispettoal diritto comunitario;

tra gli atti su cui si puntano leattenzioni della Commissione europea, ol-tre alla legge n. 4/2011, articolo 4, comma2 ed alla legge n. 350 del 2003, articolo 4comma 49-bis, vi sarebbe anche la soprarichiamata mozione n. 1-00311;

nello specifico, la CommissioneUnione europea con nota del 7 febbraio2014, avrebbe richiesto informazioni sup-plementari in conseguenza dell’avere avutonotizia dell’approvazione da parte dellaCamera dei deputati della suddetta mo-zione, dichiarando la propria preoccupa-zione per il parere favorevole espresso inAula dal rappresentante del Governo, checostituirebbe la manifestazione dell’inten-zione del Governo italiano di voler appli-care le norme sull’origine dei prodottialimentari ritenute non conformi al dirittodell’Unione, rendendo cogente il concettodi origine quale stabilito dall’articolo 4,commi 49 e 49-bis, della predetta leggen. 350 del 2003;

nella nota predisposta dall’ufficio le-gislativo del ministero dello sviluppo eco-nomico sopra citata, si sarebbero rilevatigiudizi e considerazioni che gli interro-ganti ritengono assolutamente inopportunie soprattutto estranei alle competenze diun ufficio di diretta collaborazione. Infatti,in tale nota si sarebbe attestato che « perquanto di competenza, si osserva innan-zitutto che, con riferimento all’accogli-mento degli impegni di cui alla mozione

Atti Parlamentari — 10166 — Camera dei Deputati

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n. 1-00311, non possono che condividersile perplessità e le preoccupazioni espressedalla Commissione »;

inoltre, sempre nella nota, si sareb-bero richiamati ulteriori precedenti e altrenote che andavano nella stessa direzionedi quella in oggetto, ossia di biasimarel’operato del Legislatore nazionale peraver approvato atti presuntivamente nonconformi al diritto dell’UE, e ad ognimodo aventi lo scopo di far riferire allaCommissione UE che l’amministrazionecompetente del Governo italiano non con-dividesse il contenuto delle disposizioninormative e degli atti di indirizzo appro-vati dal Parlamento italiano in materia diindicazione dell’origine dei prodotti ali-mentari;

ma non solo, sempre l’Ufficio legisla-tivo in oggetto, prendendo come punto diriferimento la Decisione del 28 agosto2013 (2013/444/UE) della CommissioneUE, in materia al progetto di decretodell’Italia recante modalità di indicazionedell’origine del latte a lunga conservazione,del latte UHT, del latte pastorizzato mi-crofiltrato e del latte pastorizzato ad ele-vata temperatura, si sarebbe spinto, conaltra nota, a dichiarare che « ... si aderiscealla prospettiva rappresentata dalla Com-missione », « ritenendosi necessaria unamodifica normativa della disciplina nazio-nale mirante a conformarsi al diritto co-munitario, mediante l’abrogazione dellalegge 3 febbraio 2011, n. 4, unitamente aqualsiasi altra norma in conflitto con lanormativa dell’UE che disciplina l’indica-zione dell’origine sulle etichette alimen-tari », mentre nella nota di cui all’oggetto,dichiara che « appare evidente, pertanto,che qualora il Governo intendesse effetti-vamente dare seguito agli impegni assunticon la mozione n. 1-00311, nessun buonesito potrà fondatamente prevedersi dallaprocedura di notifica alla quale detti attisaranno sottoposti »;

gli interpellanti non hanno potutoche rimanere interdetti di fronte allequelle citazioni, in quanto sembrava diessere al cospetto non già di uffici di

diretta collaborazione dei Ministri protempore, e quindi con il Governo stesso,ma con organi terzi esterni alle istituzioniitaliane ed anzi oppositive sia al Governostesso e sia al Parlamento italiano;

ad ogni modo, va sottolineato cheproprio la decisione 2013/444/UE, ossial’unico atto esplicito con cui la Commis-sione confuta una nostra normativa sul-l’obbligo di indicare l’origine sulle etichettedelle derrate alimentari, e che l’Ufficiolegislativo del Ministero dello sviluppo eco-nomico prendeva a riferimento per soste-nere il cattivo esito dell’attuazione dellamozione n. 1-00311, non dichiara illegit-timo l’atto normativo che avrebbe dovutodisciplinare le modalità di indicazione del-l’origine del latte sulle etichette di vendita,ma si limita a non permetterne l’adozionein quanto « le autorità italiane non hannodimostrato che l’indicazione dell’origineprevista dal decreto notificato sia neces-saria per il conseguimento di uno degliobiettivi di cui all’articolo 18, paragrafo 2,della direttiva 2000/13/CE »;

la Commissione, quindi, si lamentavae forse continua a lamentarsi con l’am-ministrazione italiana per non aver ade-guatamente, o forse per nulla, dimostratoche i prodotti alimentari in oggetto sonosempre presentati in modo da trarre ininganno i consumatori italiani riguardo alluogo di origine o di provenienza effettivoed in tal senso di non avere fornitogiustificazioni sufficienti per concludereche l’indicazione obbligatoria dell’originerappresenti un’informazione necessaria inaggiunta a quanto disposto dalla direttiva2000/13/CE;

stando a quanto rilevabile dalle pre-dette note prodotte dal Ministero dellosviluppo economico, apparirebbe parados-sale quindi l’amministrazione ministerialedi merito, piuttosto che accertare e giu-stificare ciò che in tutta l’opinione pub-blica italiana è notorio, ossia che l’attualemancanza di chiarezza sull’effettiva ori-gine dei prodotti alimentari induce inerrore i consumatori e danneggia il veroMade in Italy agroalimentare, abbia preso

Atti Parlamentari — 10167 — Camera dei Deputati

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la via più semplice (forse anche quellaeffettivamente e malcelatamente voluta), disostenere l’abrogazione indiscriminata diintere leggi italiane che trattano dell’ori-gine dei prodotti agroalimentari, nonché diritenere prive di buon esito gli atti diindirizzo che vanno nella stessa direzionee che il Parlamento italiano impone alproprio Governo –:

quale sia l’effettiva volontà del nuovoGoverno in merito all’attuazione degli in-dirizzi disposti ai sensi della mozionen. 1-00311 approvata dal Camera dei de-putati il 14 gennaio 2014 in materia dietichettatura dei prodotti agroalimentari;

se risultino agli atti le note richia-mate in premessa e che avevano lo scopodi fornire informazioni alla CommissioneUnione europea volte a rallentare o adostacolare la piena applicazione (se non asostenerne l’abrogazione), della legge n. 4del 2011, della legge n. 3350/2003 articolo4, commi 9 e 9-bis, nonché il positivoesplicarsi della mozione n. 1-00311, equale sia la posizione del Governo rispettoa quanto in esse riportato.

(2-00421) « Mongiello, Oliverio, Realacci,Venittelli ».

Interrogazione a risposta in Commissione:

MARIANO. — Al Ministro dello sviluppoeconomico, al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

il 13 aprile 2012, il tribunale diBrindisi ha emesso una sentenza che, nelconfermare la grave illegittimità del pro-cedimento autorizzativo, ha confiscatol’area di Capobianco nel porto di Brindisi,individuata per l’insediamento del rigassi-ficatore da 8 miliardi di metri cubi l’annoprogettato dalla società Brindisi Lng, con-trollata di British Gas;

nella sentenza, pubblicata nel luglio2012, si legge che Tatto concessorio deve« considerarsi inesistente in quanto frutto

di illecita collusione fra il pubblico uffi-ciale concedente ed il privato concessio-nario »;

vi si afferma, inoltre, che « i titoliabilitativi consegnati da Bg Italia – auto-rizzazione alla realizzazione dell’impiantoe concessione demaniale per l’occupazionedell’area di mare località Capobianco –devono considerarsi viziati, poiché l’iteramministrativo prodromico all’adozionedei due provvedimenti è stato illecitamentecondizionato dall’intervento di pubblici uf-ficiali le cui funzioni, per le ragioni in-nanzi evidenziate, erano interamente as-servite all’interesse privato della Bg Ita-lia »;

pertanto gli atti conclusivi e i proce-dimenti innanzi menzionati devono essereconsiderati tamquam non essent, poichécontaminati, in via diretta ovvero in viamediata tramite atti intraprocedimentali,da accordi corruttivi;

l’autorità portuale di Brindisi, nellariunione del comitato portuale del 19novembre 2013 ha deliberato, inoltre, ilrecesso dalla concessione demaniale rela-tiva all’area di Capobianco;

i rappresentanti di British Gas, purnon avendo ufficializzato la propria posi-zione con i Ministeri competenti, hannopiù volte dichiarato ai media l’intenzionedi abbandonare il progetto;

attualmente risulta che le autorizza-zioni a suo tempo concesse dai Ministericompetenti non siano state annullate –:

a fronte dell’atto giudiziario che di-spone la confisca dell’area, dell’atto am-ministrativo che delibera il recesso dallaconcessione della stessa area e della po-sizione rinunciataria di British Gas, perquale ragione i Ministeri competenti nonabbiano ancora disposto l’annullamento ola revoca delle autorizzazioni a suo tempoconcesse. (5-02232)

Atti Parlamentari — 10168 — Camera dei Deputati

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Interrogazioni a risposta scritta:

PASTORELLI. — Al Ministro dello svi-luppo economico, al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare, alMinistro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

all’inizio degli anni ‘80 l’Enel hainstallato nei pressi del delta del Po (co-mune di Porto Tolle) uno dei più grandiimpianti di produzione elettrica d’Europa,alimentata a olio combustibile che, inalcuni anni, ha prodotto circa il 10 percento della produzione nazionale;

a metà degli anni ‘90, in adempi-mento alle norme della legge – quadrosulle aree protette n. 394 del 1993, nelterritorio nel quale l’impianto è stato rea-lizzato, veniva istituito un parco naturaleregionale, imponendo agli impianti di pro-duzione elettrica ubicati nei comuni inesso esistenti, l’adozione di sistemi di ali-mentazione a gas metano;

nello stesso anno di istituzione delparco in Italia prendeva corpo la libera-lizzazione del mercato elettrico e la pri-vatizzazione di Enel;

nel 2001, Enel adottava un progettodi adeguamento ambientale dell’impiantodi Porto Tolle con la previsione di unsistema di alimentazione con un combu-stibile particolare (Orimulsion) prodotto ereperibile esclusivamente alle foci dell’Ori-noco in Venezuela, sostenendo l’impossi-bilità tecnico-economica di una riconver-sione a gas metano;

l’iter autorizzativo di tale progetto siprotraeva sino al 2006, ma, immediata-mente dopo il rilascio delle autorizzazionidelle autorità competenti, Enel annunciavache non vi avrebbe dato esecuzione, stantel’intervenuta impossibilità di garantirsil’approvvigionamento del combustibile;

nel frattempo l’impianto, almeno sinoal 2003, ha continuato a funzionare apieno regime, utilizzando combustibili diminor pregio (ATZ), dunque di peggiorqualità e con una manutenzione ridotta aiminimi. Diversi sono stati gli episodi in cui

l’impianto produceva solo in virtù di de-roghe governative ai limiti di emissione oalle temperature delle acque di scarico;

abbandonata l’ipotesi « Orimulsion »,Enel presentava un nuovo piano indu-striale nel quale, per Porto Tolle, si pro-spettava una nuova ipotesi progettuale conla riduzione della potenza installata (3gruppi da 660 megawatt in luogo dei 4esistenti) ed alimentazione a carbone(come avvenuto per la centrale di TorreValdaliga Nord – Civitavecchia);

a tal fine Enel avviava una nuovaprocedura autorizzativa VIA – VAS, re-gionale e nazionale, intendendo dare corsoa considerevoli investimenti;

tale atteggiamento, peraltro, non hafatto altro che generare ed alimentareaspettative occupazionali del mondo dellavoro, sempre schieratosi a favore dellariconversione, stante la completa assenzadi qualsiasi altra prospettiva di sviluppoper quel territorio;

recentemente, però, la Commissionenazionale VIA del Ministero dell’ambientee della tutela del territorio e del maresembra aver arrestato l’intera proceduraautorizzati va, ritenendo il progetto diriconversione a Carbone non meritevole diapprovazione;

a fronte di tale determinazione, Enel,invece di rimodulare un altro piano indu-striale di sviluppo per il polo di PortoTolle, sembra aver rinunciato definitiva-mente a qualsiasi prospettiva di investi-mento sul medesimo, lasciando – al con-trario – sul territorio un intero impianto,ormai improduttivo, comprensivo di parcoserbatoi ed una ciminiera alta 260 metried un oleodotto di 95 chilometri –:

di quali informazioni dispongano iMinistri interrogati, per quanto di lorocompetenza, in merito ai fatti riferiti inpremessa;

se e quali iniziative, i Ministri inter-rogati intendano assumere, per quanto diloro competenza, perché Enel s.p.a. chia-

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risca quali siano i propri piani strategicirelativamente all’impianto in questione;

se e come i Ministri interrogati inten-dano intervenire, per quanto di loro com-petenza, al fine di limitare le conseguenzeeconomiche ed ambientali derivanti da uneventuale progetto di smantellamento, oforte ridimensionamento, delle proprie in-stallazioni produttive da parte dell’Enelsul territorio di Porto Tolle. (4-03735)

PETRAROLI. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

la Franco Tosi, ditta metalmeccanicalombarda ha rivestito una importanzastrategica nel campo della componentisticae delle macchine per la produzione dienergia elettrica;

il 25 luglio 2013 il tribunale fallimen-tare di Milano ha dichiarato lo stato diinsolvenza per l’azienda (Libero, 25 luglio2013; Reuters, 25 luglio 2013) e 360 di-pendenti si sono trovati senza lavoro esenza stipendio. Dopo sette mesi in am-ministrazione straordinaria l’INPS ha fi-nalmente iniziato a pagare i dipendenti;

il Ministero dello sviluppo economicoha scartato l’ipotesi di affittare l’aziendaritenendo invece strategica la soluzionedella vendita;

il 10 gennaio 2014 il sindaco diLegnano, Alberto Centinaio, ha dichiaratoche non vi sono informazioni di nessungenere;

il destino della Franco Tosi è nellemani del commissario straordinario An-drea Lolli che dovrebbe presentare unabozza di programma di vendita;

Claudio De Vincenti, già Sottosegre-tario nel Governo Letta, ha dichiarato che,alla data attuale, non vi è evidenza di unaperdita di attenzione da parte di soggettiche avevano palesato interesse per la Tosi(La Prealpina, 19 febbraio 2014);

tale dichiarazione è in contrasto conquanto accaduto nel mese di gennaio dove

le due società, precisamente Patel e Ter-momeccanica interessate alla Tosi, hannoritirato le loro offerte –:

se risulti agli atti perché il Ministeroabbia smesso di dare informazioni e per-ché abbia scartato l’ipotesi di affittare laditta Tosi;

quali siano realmente le società in-teressate all’acquisto della Tosi ed entroquanto tempo il Ministro interrogato pensidi risolvere il problema. (4-03736)

Ritiro di un documentodel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato ritiratodal presentatore: interrogazione a rispostascritta Fiano n. 4-03158 del 16 gennaio2014.

Trasformazione di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati cosìtrasformati su richiesta dei presentatori:

interrogazione a risposta scritta Var-giu n. 4-03533 dell’11 febbraio 2014 ininterrogazione a risposta orale n. 3-00649.

interrogazione a risposta scritta Di-staso e altri n. 4-03720 del 25 febbraio2014 in interrogazione a risposta oralen. 3-00651.

ERRATA CORRIGE

Interrogazione a risposta scritta Melillan. 4-03081 pubblicata nell’Allegato B airesoconti della seduta n. 178 del 24 feb-braio 2014. Alla pagina XXIX, secondacolonna, alla riga terza, dopo la parola:« conto », sono inserite le seguenti: « del-l’esigenza di garantire le massime condi-zioni di sicurezza e di tutela ambientale. Il

Atti Parlamentari — 10170 — Camera dei Deputati

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porto di Gioia Tauro effettua già normal-mente operazioni di trasbordo di materialichimici analoghi a quelli di provenienzadalla Siria. Dette operazioni sono piena-mente alla portata degli impianti portualiconsiderati, ivi compresa la gestione deirischi connessi ad operazioni di questo tipo.

Il piano per la distruzione delle armichimiche siriane – come ampiamente illu-strato il 16 gennaio 2014 dal direttoregenerale dell’Opac nel corso di un’audizionetenuta innanzi alle Commissioni esteri edifesa di Camera e Senato – prevede infattiil trasferimento all’estero degli agenti dimaggiore pericolosità (cosiddetta di priorità1) e la loro distruzione per idrolisi medianteapparecchiature mobili installate a bordodella nave americana Cape Ray.

Le sostanze, inizialmente trasportateverso il porto siriano di Latakia, verrannoinfatti trasportate a bordo di una navedanese al porto di Gioia Tauro, dove, comenoto, saranno condotte le operazioni ditrasbordo sulla Cape Ray. Una volta cari-cata, la Cape Ray – nel pieno rispetto dellenormative ambientali e dei requisiti disicurezza – uscirà dalle acque territorialiitaliane per collocarsi in acque internazio-nali, dove svolgerà le attività di distruzione.Il trattamento con idrolisi a bordo dellaCape Ray avverrà in ogni caso al di fuoridella zona di protezione ecologica marinaitaliana. La data dell’operazione verrà de-terminata in funzione dell’andamento delleattività di carico in Siria. Quanto alletempistiche, nei contatti con i siriani incorso in ambito Opac è emersa una pro-fonda distanza fra quanto ipotizzato daparte della Siria – per cui per ragioni disicurezza sarebbero necessari almeno altritre mesi per completare il carico – e quantoindicato dall’Opac, per la quale si potrebberiuscire a completare l’operazione in que-stione già entro la fine di marzo e nonall’inizio di giugno. L’Opac – anche tramitedel suo consiglio esecutivo, di cui l’Italia faparte – continuerà naturalmente a seguirecon la massima attenzione l’andamentodelle attività di carico. I residui della di-struzione, che rimarranno a bordo dellaCape Ray, verranno quindi trasferiti al-l’estero perché possano essere convertiti in

sostanze utilizzabili dalle due industrie ne-gli Stati Uniti e in Finlandia che hannovinto la gara internazionale bandita dal-l’Opac.

L’intera operazione – condotta sottol’egida delle Nazioni Unite e dell’Opac –vede impegnati in uno sforzo internazio-nale, oltre all’Italia, gli Stati Uniti, Russia,Cina, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Ger-mania e Regno Unito. L’operazione costi-tuisce la più importante iniziativa di di-sarmo degli ultimi anni e le modalità ditrasbordo presso il porto italiano sono stateconcordate con gli altri Stati partecipanti,in modo da garantire il rispetto sia delleconvenzioni internazionali sia della legisla-zione nazionale in materia di protezioneambientale.

Si segnala che il 21 gennaio 2014 ilPresidente del Consiglio ha ricevuto – in-sieme al Sottosegretario alla Presidenza delConsiglio, Filippo Patroni Griffi, e ai Mi-nistri delle infrastrutture e dei trasporti,Maurizio Lupi, e dell’ambiente e del mare,Andrea Orlando – i sindaci di Gioia Tauroe di San Ferdinando, il presidente dellaregione Calabria, il presidente dell’autoritàportuale di Gioia Tauro, i membri delcomando generale delle Capitaneria diporto, l’amministratore delegato di Medcen-ter ».

Interrogazione a risposta scritta Muran. 4-03157 pubblicata nell’Allegato B airesoconti della seduta n. 178 del 24 feb-braio 2014. Alla pagina XXXVIII, primacolonna, alla riga trentaquattresima, dopola parola: « tutela », sono inserite le se-guenti: « ambientale. Il porto di GioiaTauro effettua già normalmente operazionidi trasbordo di materiali chimici analoghi aquelli di provenienza dalla Siria. Detteoperazioni sono pienamente alla portatadegli impianti portuali considerati, ivi com-presa la gestione dei rischi connessi adoperazioni di questo tipo.

Il piano per la distruzione delle armichimiche siriane – come ampiamente illu-strato il 16 gennaio 2014 dal direttoregenerale dell’Opac nel corso di un’audizionetenuta innanzi alle Commissioni esteri edifesa di Camera e Senato – prevede infatti

Atti Parlamentari — 10171 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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il trasferimento all’estero degli agenti dimaggiore pericolosità (cosiddetta di priorità1) e la loro distruzione per idrolisi medianteapparecchiature mobili installate a bordodella nave americana Cape Ray.

Le sostanze, inizialmente trasportateverso il porto siriano di Latakia, verrannoinfatti trasportate a bordo di una navedanese al porto di Gioia Tauro, dove, comenoto, saranno condotte le operazioni ditrasbordo sulla Cape Ray. Una volta cari-cata, la Cape Ray – nel pieno rispetto dellenormative ambientali e dei requisiti disicurezza – uscirà dalle acque territorialiitaliane per collocarsi in acque internazio-nali, dove svolgerà le attività di distruzione.Il trattamento con idrolisi a bordo dellaCape Ray avverrà in ogni caso al di fuoridella zona di protezione ecologica marinaitaliana. La data dell’operazione verrà de-terminata in funzione dell’andamento delleattività di carico in Siria. Quanto alletempistiche, nei contatti con i siriani incorso in ambito Opac è emersa una pro-fonda distanza fra quanto ipotizzato daparte della Siria – per cui per ragioni disicurezza sarebbero necessari almeno altritre mesi per completare il carico – e quantoindicato dall’Opac, per la quale si potrebberiuscire a completare l’operazione in que-stione già entro la fine di marzo e nonall’inizio di giugno. L’Opac – anche tramitedel suo consiglio esecutivo, di cui l’Italia faparte – continuerà naturalmente a seguirecon la massima attenzione l’andamentodelle attività di carico. I residui della di-struzione, che rimarranno a bordo dellaCape Ray, verranno quindi trasferiti al-l’estero perché possano essere convertiti insostanze utilizzabili dalle due industrie ne-gli Stati Uniti e in Finlandia che hannovinto la gara internazionale bandita dal-l’Opac.

L’intera operazione – condotta sottol’egida delle Nazioni unite e dell’Opac –vede impegnati in uno sforzo internazio-nale, oltre all’Italia, gli Stati Uniti, Russia,Cina, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Ger-mania e Regno Unito. L’operazione costi-tuisce la più importante iniziativa di di-sarmo degli ultimi anni e le modalità ditrasbordo presso il porto italiano sono state

concordate con gli altri Stati partecipanti,in modo da garantire il rispetto sia delleconvenzioni internazionali sia della legisla-zione nazionale in materia di protezioneambientale.

Si segnala che il 21 gennaio 2014 ilPresidente del Consiglio ha ricevuto – in-sieme al Sottosegretario alla Presidenza delConsiglio, Filippo Patroni Griffi, e ai Mi-nistri delle infrastrutture e dei trasporti,Maurizio Lupi, e dell’ambiente e del mare,Andrea Orlando – i sindaci di Gioia Tauroe di San Ferdinando, il presidente dellaregione Calabria, il presidente dell’autoritàportuale di Gioia Tauro, i membri delComando generale delle Capitanerie diporto, l’amministratore delegato di Medcen-ter Container Terminal e il vicepresidenteTerminal Marittimi del gruppo ».

Interrogazione a risposta scritta Rea-lacci n. 4-02962 pubblicata nell’Allegato Bai resoconti della seduta n. 178 del 24febbraio 2014. Alla pagina XLIII, primacolonna, alla riga trentunesima, dopo laparola: « conto », sono inserite le seguenti:« dell’esigenza di garantire le massime con-dizioni di sicurezza e di tutela ambientale.Il porto di Gioia Tauro effettua già nor-malmente operazioni di trasbordo di ma-teriali chimici analoghi a quelli di prove-nienza dalla Siria. Dette operazioni sonopienamente alla portata degli impianti por-tuali considerati, ivi compresa la gestionedei rischi connessi ad operazioni di questotipo.

Il piano per la distruzione delle armichimiche siriane – come ampiamente illu-strato il 16 gennaio 2014 dal direttoregenerale dell’Opac nel corso di un’audizionetenuta innanzi alle Commissioni esteri edifesa di Camera e Senato – prevede infattiil trasferimento all’estero degli agenti dimaggiore pericolosità (cosiddetta di priorità1) e la loro distruzione per idrolisi medianteapparecchiature mobili installate a bordodella nave americana Cape Ray.

Le sostanze, inizialmente trasportateverso il porto siriano di Latakia, verrannoinfatti trasportate a bordo di una navedanese al porto di Gioia Tauro, dove, comenoto, saranno condotte le operazioni di

Atti Parlamentari — 10172 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 2014

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trasbordo sulla Cape Ray. Una volta cari-cata, la Cape Ray – nel pieno rispetto dellenormative ambientali e dei requisiti disicurezza – uscirà dalle acque territorialiitaliane per collocarsi in acque internazio-nali, dove svolgerà le attività di distruzione.Il trattamento con idrolisi a bordo dellaCape Ray avverrà in ogni caso al di fuoridella zona di protezione ecologica marinaitaliana. La data dell’operazione verrà de-terminata in funzione dell’andamento delleattività di carico in Siria. Quanto alletempistiche, nei contatti con i siriani incorso in ambito Opac è emersa una pro-fonda distanza fra quanto ipotizzato daparte della Siria – per cui per ragioni disicurezza sarebbero necessari almeno altritre mesi per completare il carico – e quantoindicato dall’Opac, per la quale si potrebberiuscire a completare l’operazione in que-stione già entro la fine di marzo e nonall’inizio di giugno. L’Opac – anche tramitedel suo consiglio esecutivo, di cui l’Italia faparte – continuerà naturalmente a seguirecon la massima attenzione l’andamentodelle attività di carico. I residui della di-struzione, che rimarranno a bordo dellaCape Ray, verranno quindi trasferiti al-l’estero perché possano essere convertiti insostanze utilizzabili dalle due industrie ne-

gli Stati Uniti e in Finlandia che hannovinto la gara internazionale bandita dal-l’Opac.

L’intera operazione – condotta sottol’egida delle Nazioni unite e dell’Opac –vede impegnati in uno sforzo internazio-nale, oltre all’Italia, gli Stati Uniti, Russia,Cina, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Ger-mania e Regno Unito. L’operazione costi-tuisce la più importante iniziativa di di-sarmo degli ultimi anni e le modalità ditrasbordo presso il porto italiano sono stateconcordate con gli altri Stati partecipanti,in modo da garantire il rispetto sia delleConvenzioni internazionali sia della legisla-zione nazionale in materia di protezioneambientale.

Si segnala che il 21 gennaio 2014 ilPresidente del Consiglio ha ricevuto – in-sieme al Sottosegretario alla Presidenza delConsiglio, Filippo Patroni Griffi, e ai Mi-nistri delle infrastrutture e dei trasporti,Maurizio Lupi, e dell’ambiente e del mare,Andrea Orlando – i sindaci di Gioia Tauroe di San Ferdinando, il presidente dellaregione Calabria, il presidente dell’autoritàportuale di Gioia Tauro, i membri delComando generale delle Capitanerie diporto, l’amministratore delegato di Medcen-ter ».

Atti Parlamentari — 10173 — Camera dei Deputati

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