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444. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni: Gigli ......................................... 1-00909 26149 Pini Gianluca ......................... 1-00910 26150 Brunetta .................................. 1-00911 26151 Scotto ...................................... 1-00912 26153 Risoluzione in Commissione: IX Commissione: Garofalo .................................. 7-00707 26155 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interpellanza: Zaccagnini .............................. 2-01012 26156 Interrogazione a risposta in Commissione: Palazzotto ............................... 5-05829 26157 Interrogazioni a risposta scritta: Corda ...................................... 4-09489 26158 Nuti ......................................... 4-09501 26159 PAG. Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazione a risposta in Commissione: Martella .................................. 5-05821 26161 Interrogazioni a risposta scritta: Di Maio Luigi ........................ 4-09498 26161 Scotto ...................................... 4-09500 26162 Lorefice ................................... 4-09502 26162 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazione a risposta in Commissione: Carra ....................................... 5-05814 26163 Interrogazione a risposta scritta: Mannino ................................. 4-09506 26164 Difesa. Interrogazioni a risposta immediata in Commissione: IV Commissione: Frusone ................................... 5-05817 26165 Duranti ................................... 5-05818 26166 Artini ....................................... 5-05819 26167 Scanu ...................................... 5-05820 26168 Atti Parlamentari 26147 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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  • 444. Allegato B

    ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

    I N D I C E

    PAG.

    ATTI DI INDIRIZZO:

    Mozioni:

    Gigli ......................................... 1-00909 26149

    Pini Gianluca ......................... 1-00910 26150

    Brunetta .................................. 1-00911 26151

    Scotto ...................................... 1-00912 26153

    Risoluzione in Commissione:

    IX Commissione:

    Garofalo .................................. 7-00707 26155

    ATTI DI CONTROLLO:

    Presidenza del Consiglio dei ministri.

    Interpellanza:

    Zaccagnini .............................. 2-01012 26156

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    Palazzotto ............................... 5-05829 26157

    Interrogazioni a risposta scritta:

    Corda ...................................... 4-09489 26158

    Nuti ......................................... 4-09501 26159

    PAG.

    Ambiente e tutela del territorio e del mare.

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    Martella .................................. 5-05821 26161

    Interrogazioni a risposta scritta:

    Di Maio Luigi ........................ 4-09498 26161

    Scotto ...................................... 4-09500 26162

    Lorefice ................................... 4-09502 26162

    Beni e attività culturali e turismo.

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    Carra ....................................... 5-05814 26163

    Interrogazione a risposta scritta:

    Mannino ................................. 4-09506 26164

    Difesa.

    Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

    IV Commissione:

    Frusone ................................... 5-05817 26165

    Duranti ................................... 5-05818 26166

    Artini ....................................... 5-05819 26167

    Scanu ...................................... 5-05820 26168

    Atti Parlamentari — 26147 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

    N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

  • PAG.

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    Piras ........................................ 5-05822 26169

    Interrogazione a risposta scritta:

    Basilio ..................................... 4-09504 26170

    Economia e finanze.

    Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

    VI Commissione:

    Paglia ...................................... 5-05823 26171

    Causi ....................................... 5-05824 26172

    Busin ....................................... 5-05825 26173

    Ruocco .................................... 5-05826 26174

    Sottanelli ................................ 5-05827 26175

    Interrogazioni a risposta scritta:

    Ricciatti .................................. 4-09490 26177

    Vacca ....................................... 4-09492 26177

    Carrescia ................................. 4-09499 26179

    Giustizia.

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    Pili ........................................... 5-05834 26180

    Infrastrutture e trasporti.

    Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

    VIII Commissione:

    Zaratti ..................................... 5-05831 26181

    De Rosa .................................. 5-05832 26182

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    De Maria ................................ 5-05815 26183

    Interrogazioni a risposta scritta:

    Vecchio ................................... 4-09491 26183

    Vacca ....................................... 4-09493 26184

    Vacca ....................................... 4-09495 26185

    Interno.

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    Martella .................................. 5-05816 26188

    Interrogazioni a risposta scritta:

    Bueno ...................................... 4-09505 26188

    Polverini ................................. 4-09508 26189

    PAG.

    Istruzione, università e ricerca.

    Interpellanza:

    Marzana .................................. 2-01013 26190

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    Pili ........................................... 5-05833 26192

    Interrogazioni a risposta scritta:

    Vacca ....................................... 4-09496 26193

    Gallo Luigi ............................. 4-09503 26195

    Lavoro e politiche sociali.

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    Maestri .................................... 5-05828 26197

    Interrogazioni a risposta scritta:

    Vezzali .................................... 4-09488 26198

    Sbrollini .................................. 4-09494 26198

    Lombardi ................................ 4-09507 26199

    Salute.

    Interrogazione a risposta orale:

    Bianchi Dorina ...................... 3-01555 26201

    Semplificazione e pubblica amministrazione.

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    Lenzi ....................................... 5-05830 26202

    Sviluppo economico.

    Interrogazione a risposta scritta:

    Scagliusi .................................. 4-09497 26203

    Apposizione di firme a mozioni ................ 26204

    Apposizione di una firma ad una risolu-zione .......................................................... 26204

    Apposizione di firme ad una interroga-zione .......................................................... 26204

    Ritiro di documenti del sindacato ispettivo .. 26204

    Interrogazioni per le quali è pervenutarisposta scritta alla Presidenza:

    Mannino .................................. 4-02067 I

    Rizzo ....................................... 4-08035 V

    Sorial ....................................... 4-08296 VI

    Vargiu ...................................... 4-08217 VIII

    Atti Parlamentari — 26148 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • ATTI DI INDIRIZZO

    Mozioni:

    La Camera,

    premesso che:

    secondo il rapporto statistico 2014dell’OCSE, in Italia la spesa sanitaria con-tinua a diminuire, e tale riduzione si devesoprattutto agli interventi del Governo percontenere i disavanzi di bilancio chehanno comportato un calo pari al 3 percento in termini reali nel 2013;

    con 3,9 medici ogni mille abitantil’Italia si colloca sopra la media OCSE di3,2 medici, al contrario risulta sotto lamedia sia per il numero di infermieri, 6,4ogni mille abitanti, contro gli 8,8 dellamedia OCSE, che per il numero di postiletto in ospedale per acuti dove ci siattesta su una media di 3,4 per milleabitanti contro i 4,8 della media OCSE.Quest’ultimo dato mostra in particolareuna netta diminuzione dei posti letto ita-liani che solo 12 anni fa erano 4,7 ognimille abitanti;

    con riferimento all’anno 2014, se-condo il Documento di economia e finanza2015, la spesa sanitaria in termini diPubblica amministrazione è risultata, nellestime della Contabilità nazionale, pari a111.028 milioni, con un tasso di variazionedello 0,9 per cento rispetto all’anno 2013.In particolare, la spesa per il personale èpari a 35.487 milioni, in riduzione dello0,7 per cento rispetto all’anno 2013.

    la riduzione osservata è influenzatadai seguenti fattori:

    il blocco del turnover in vigorenelle regioni sotto piano di rientro, nel-l’ambito delle manovre di contenimentodella dinamica della spesa e a seguito dellaprocedura sanzionatoria di cui all’articolo1, comma 174, della legge n. 311 del 2004e successive modificazioni e integrazioni;

    le politiche di contenimento delleassunzioni messe in atto autonomamentedalle regioni non sottoposte ai piani dirientro;

    gli automatismi introdotti dallavigente legislazione in materia di rideter-minazione dei fondi per i contratti inte-grativi del personale in relazione al per-sonale cessato e l’applicazione delle ulte-riori misure di contenimento della dina-mica della spesa del personale previstedalla normativa vigente;

    la dinamica osservata dall’aggre-gato evidenzia un andamento della spesaper il personale dipendente che confermagli effetti derivanti dagli strumenti di go-vernance del settore sanitario introdottidai diversi accordi tra Stato e regioniintervenuti in materia;

    in particolare, il blocco delle as-sunzioni e di ogni altra forma di recluta-mento, a fronte delle progressive uscite dipersonale per quiescenza, ha delle rica-dute sia sulla offerta sanitaria e il man-tenimento dei Lea, sia sull’effettivo conse-guimento degli obiettivi di risparmio pre-ventivati;

    l’esigenza di assicurare i livelli es-senziali di assistenza induce i soggettigestori del servizio a porre in essere taluneprocedure « alternative » per sopperire allamancanza di personale dedicato (quali ilricorso a prestazioni di lavoro straordina-rio o in regime di prestazioni aggiuntive, oaltre fattispecie quali l’acquisto di presta-zioni professionali da privati) che, tutteinsieme, vanificano le conseguenze dellamisura rigorosa del blocco in termini dimancato risparmio, se non addiritturacomportando maggiori costi;

    si registra positivamente che nelmese di aprile 2015 è stato pubblicato inGazzetta Ufficiale il decreto del Presidentedel Consiglio dei ministri che permette lastabilizzazione dei lavoratori precari delServizio sanitario nazionale, aprendoquindi una nuova fase per infermieri,medici e altro personale con contratto dilavoro a tempo determinato che per anni

    Atti Parlamentari — 26149 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • ha garantito la continuità nella erogazionedelle prestazioni di cura e assistenza sa-nitaria dei cittadini. Il decreto disciplina leprocedure concorsuali riservate per l’as-sunzione presso gli enti del Servizio sani-tario nazionale, e prevede specifiche di-sposizioni per il personale dedicato allaricerca. Le procedure concorsuali sonoriservate al personale del comparto sanitàe a quello appartenente all’area della di-rigenza medica e del ruolo sanitario;

    anche se non determinerà il recu-pero di quanto perso in termini economicidal personale del Servizio sanitario nazio-nale in questi ultimi sei anni di bloccodella contrattazione, la legge di stabilità2015 ha introdotto diverse novità tese asbloccare il trattamento accessorio delpersonale dipendente come anche le pro-gressioni di carriera orizzontale;

    la stessa Conferenza delle regioni,per quanto attiene a tutto il personale delServizio sanitario nazionale, ha ritenutoopportuno emanare delle linee guida perl’applicazione della legge di stabilità 2015e specificatamente con riferimento allemodifiche apportate all’articolo 9 dellalegge n. 122 del 2010;

    piuttosto che ricorrere a la com-pressione delle spese per il personale,l’attuale gestione del sistema sanitarioconsentirebbe di recuperare importanti ri-sorse attraverso l’adozione generalizzatadei costi standard e la riduzione del con-trollo politico sulla selezione dei managerdella aziende sanitarie e della dirigenzasanitaria;

    sta maturando invece in Confe-renza Stato-regioni il progetto di coprire levacanze determinatisi nell’organico delladirigenza sanitaria ricorrendo al finanzia-mento da parte delle regioni di postiaggiuntivi a più basso costo per medici informazione,

    impegna il Governo:

    ad assumere iniziative volte a limi-tare il blocco del turn over soprattutto inquelle regioni che hanno da tempo avviato

    procedure di rientro, al fine di non pe-nalizzare la qualità dei servizi e di con-tenere il ricorso all’outsourcing ai soli casidi effettiva emergenza, evitando il ricorsoalla copertura delle carenze accumulatesinell’organico del personale sanitario con ilpersonale in formazione (specializzandi);

    a sostenere in sede di ConferenzaStato-regioni l’opportunità di prevederecriteri di riferimento validi su tutto ilterritorio nazionale in materia di attribu-zione delle risorse umane alle diverseattività sanitarie;

    ad adottare iniziative per reperire,compatibilmente con l’equilibrio generaledella finanza pubblica, le risorse necessa-rie al rinnovo dei contratti del personalesanitario;

    ad assumere iniziative per accelerare,per quanto di competenza, l’adozione delmeccanismo di finanziamento delle regioniattraverso il sistema dei costi standard;

    a considerare la necessità di assu-mere iniziative di competenza volte adaccelerare l’effettiva applicazione dellenuove modalità di selezione dei dirigentidi secondo livello secondo quanto previstodalla normativa vigente in materia.

    (1-00909) « Gigli, Capelli, Dellai ».

    La Camera,

    premesso che:

    una ricerca recentemente redattadal CENASS – il Center for Near AbroadStrategic Studies, think tank diretto dall’exambasciatore Mario Maiolini – e presen-tata il 27 marzo 2015 nella sede dell’au-torevole Centro alti studi della difesa hadimostrato come, statistiche alla mano, igiovani musulmani europei corrono unrischio maggiore di sviluppare tendenzeradicali e jihadiste dei loro coetanei resi-denti in Medio Oriente o Nord Africa;

    in particolare, la ricerca del CE-NASS, in corso di pubblicazione da partedel Centro militare di studi strategici delMinistero della difesa, attesterebbe come

    Atti Parlamentari — 26150 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • siano proporzionalmente assai più nume-rosi i foreign fighters partiti per il frontesiro-iracheno da Danimarca, Svezia o Bel-gio, di quelli invece provenienti dalla Li-bia;

    si sottolinea conseguentemente lacircostanza che il dato europeo sembrainsensibile anche alla pratica delle politi-che di depolarizzazione più costose e so-fisticate, come parrebbe comprovare pro-prio il forte rischio di radicalizzazione cuirisultano in effetti esposti i giovani mu-sulmani danesi, svedesi e belgi;

    la causa di questo fenomeno è daricercarsi principalmente nel disagio iden-titario dei giovani musulmani immersinelle pluralistiche e secolari società euro-pee, i cui valori paiono loro evidentementeinconciliabili con i propri;

    per quanto di per sé interessanti, lepolitiche di depolarizzazione attuate neiconfronti dei giovani musulmani a rischionon garantiscono conseguentemente alcunrisultato certo;

    vanno evidenziate le preoccupa-zioni crescenti di una popolazione cheormai diffida di tutti i musulmani presentinella società italiana, vedendo in ciascunoun potenziale terrorista jihadista;

    si giudicano sempre possibili infil-trazioni jihadiste nel tessuto della societàitaliana da parte di « dormienti » che nonmanifestano le loro effettive inclinazioni,ma le nascondono invece in vista di unatestimonianza definitiva da rendere nelsangue,

    impegna il Governo:

    a monitorare con grande attenzionequanto accade nelle moschee e nelle ma-drasse sorte in Italia, con riferimento alleproblematiche poste in premessa;

    a rafforzare i controlli della poliziapostale e dell’intelligence nel web da moltefonti ritenuto la sorgente principale deiprocessi di radicalizzazione attraverso iquali passano i giovani musulmani resi-denti in Europa;

    a scoraggiare l’afflusso di clandestiniprovenienti dai Paesi più a rischio, definiticome quelli in cui sono in atto scontri dimaggiori proporzioni che coinvolgono cel-lule terroristiche di natura jihadista;

    a rafforzare i controlli sui clandestiniche giungono in Italia illegalmente, suibarconi o per via di terra, potendosi traloro celare anche foreign fighters di ritornodalla Siria o dall’Iraq;

    ad intensificare la cooperazione conle forze di polizia ed i servizi di informa-zione e sicurezza dei Paesi europei partnerdell’Italia nei quali più elevato risulti ilnumero di foreign fighters censiti o pre-sunti;

    a sperimentare dei programmi di de-radicalizzazione con le persone in stato didetenzione.

    (1-00910) « Gianluca Pini, Fedriga, Allasia,Attaguile, Borghesi, Bossi,Busin, Caparini, GiancarloGiorgetti, Grimoldi, Guidesi,Invernizzi, Marcolin, Molteni,Rondini, Saltamartini, Simo-netti ».

    La Camera,

    premesso che:

    i ricorrenti e sanguinosi attentatiterroristici di matrice jihadista che hannocolpito vari Paesi europei hanno posto inevidenza quanto gravi siano i pericoli peril nostro Paese, anche alla luce delleesplicite minacce contro l’Italia formulatedall’Isis e dalle odiose forme di giubilo perl’assassinio ed il ferimento di nostri con-nazionali nell’attentato terroristico controil museo Bardo di Tunisi indicati in sensodispregiativo come crociati;

    il terrorismo è un atto criminaleingiustificabile in qualsiasi circostanza:rappresenta una minaccia alla pace, allasicurezza e alla stabilità interna di ciascunPaese, nonché ai diritti e alle libertà deisuoi abitanti, a causa della volontà degliattentatori di arrecare distruzione e morte

    Atti Parlamentari — 26151 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • in maniere indiscriminata, coinvolgendo ibambini, e persino addestrandoli ad ucci-dere;

    malgrado tutti gli sforzi coordinatie la crescente cooperazione tra i Paesieuropei ed extra europei, la minaccia ter-roristica rimane altissima; a questo pro-posito ciascun Paese dell’Unione ha l’ob-bligo di garantire non solo la sicurezza deipropri cittadini e delle persone che vitransitano o soggiornano, ma anche quelladei Paesi che costituiscono l’Unione, po-nendo in essere iniziative di polizia e dilegge che rafforzino lo Stato di diritto eche prevengano infiltrazioni terroristicheentro i propri confini, attraverso fenomenimigratori, ingressi regolari ai varchi aero-portuali o marittimi, per motivi sia dilavoro, sia di studio o affari;

    con particolare riferimento a que-st’ultimo aspetto, assume particolare rile-vanza la nostra vicinanza geografica con laLibia, che, in particolare a seguito delladefenestrazione del regime di Gheddafi daparte dell’iniziativa militare fortementevoluta soprattutto da Francia e Inghilterra,costituisce il terreno ideale per il prolife-rare di bande di predatori e terroristi cheinnalzano le bandiere nere del sedicentecaliffato per accrescere il proprio prestigioe la propria capacità di attrarre proseliti,aumentando in misura esponenziale i ri-schi per l’Italia. A tale proposito va ricor-data la lungimirante critica formulata dal-l’allora Presidente del Consiglio Berlusconinei confronti dell’iniziativa militare fran-co-britannica in quanto prevedeva che sisarebbe determinata una situazione cao-tica, dannosa per gli interessi economicidel nostro Paese, e che sarebbe venutomeno il forte contenimento del flusso diimmigrati clandestini verso le coste euro-pee e italiane, in particolare, assicuratodal pur discutibile regime libico;

    la risposta del Governo di fronte aquesti evidenti pericoli per la sicurezza delPaese e dei cittadini è stata fino ad oraassolutamente insufficiente denotando unasuperficialità ed un dilettantismo a dirpoco sconcertanti; non si può pensare di

    risolvere problemi di questa grandezzaattraverso una sistematica minimizza-zione, o peggio negando l’esistenza di pe-ricoli effettivi, in quanto è assai probabileche nelle centinaia o a volte nelle migliaiadi immigrati clandestini che giornalmentesbarcano nel nostro Paese possano na-scondersi militanti dell’Isis o jihadisti for-temente intrisi di fondamentalismo isla-mico e quindi ostili e pericolosi per l’Italiae per l’Europa tutta;

    le bande di criminali scafisti,spesso infiltrati da jihadisti, che organiz-zano il trasferimento soprattutto dalla Tri-politania alla Sicilia di decine di migliaiadi immigrati clandestini hanno l’obiettivonon solo di realizzare ingentissimi guada-gni sulle spalle di questi disperati, maanche quello di destabilizzare l’Italia e glialtri Paesi dell’Unione europea, e la rispo-sta dell’Unione europea di fronte a questamigrazione di proporzioni bibliche inso-stenibile economicamente e pericolosa perla sicurezza è stata fino ad ora assoluta-mente insufficiente e del tutto egoistica;

    il nostro Governo non ha ottenutoin sede europea nessuna significativa con-divisione dei rischi e degli oneri per fron-teggiare questa emergenza peraltro larga-mente annunciata e soprattutto nessunappoggio reale per contrastare in concretol’invasione degli immigrati clandestini e iconnessi pericoli per la sicurezza e lapotenziata operazione Frontex, tanto re-clamizzata come un successo del Governostesso, si è tradotta nei fatti nel piùagevole traghettamento di immigrati clan-destini e dei profughi da parte di navimilitari europee ai porti italiani, senzanessuna politica di ricollocamento;

    ma i pericoli non giungono solodall’ondata migratoria in atto, ma vengonoanche dallo stesso mondo « occidentale »;tra le diverse formazioni jihadiste, bisognaaltresì considerare la presenza di moltiattivisti stranieri, i cosiddetti foreign ter-rorism fighters, ovvero di una galassiasempre più vasta di combattenti che ar-rivano dall’estero e lottano sui diversifronti la guerra che da mesi sta insangui-

    Atti Parlamentari — 26152 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • nando la Siria e l’Iraq. Secondo un rap-porto delle Nazioni Unite, negli ultimimesi, il numero dei foreign fighters, chehanno scelto di giurare fedeltà ai terroristidel Califfato islamico, sarebbero più di25.000 e provengono da circa 81 Paese.Una buona parte di questi verrebbero daPaesi occidentali, in particolar modo daPaesi dell’Unione europea (in testa Franciae Russia) in quanto figli di immigratistorici integrati in Europa da decenni;

    vi è poi il fenomeno della figura delterrorista molecolare, home made (fatto incasa, ndr) capace di trasformarsi in un’im-presa individuale terroristica nel senso chesi autoradicalizza e si autoaddestra anchericorrendo al web, si procura le armi e leistruzioni per l’uso, progetta da solo ocomunque senza appartenenza a retistrutturate azioni terroristiche;

    secondo i servizi di intelligence ita-liani, il nostro Paese è un potenzialeobiettivo di attacchi da parte del foreignfighters e come dimostrano le incursioni dimatrice jihadista compiute in Occidentetra il 2014 e il 2015, il cui apice èrappresentato da quelli di Parigi, il peri-colo più grande, nonché l’obiettivo dellaloro formazione, è che questi una voltaaddestrati alla guerriglia conducano atten-tati nei Paesi d’origine. Considerata l’altapercentuale di provenienza europea dei« volontari stranieri », il pericolo che iforeign fighters possano concretizzare laloro formazione jihadista attraverso im-portanti attacchi terroristici, in Italia o inPaesi molto vicini al nostro, si fa semprepiù vicina;

    intelligence e vigilanza; sono questele due chiavi fondamentali per proteggereil nostro Paese del rischio terrorismo, mafino ad ora la situazione critica e l’evi-dente assenza di una qualunque strategiacredibile del Governo per fronteggiarla hagenerato una diffusa e fondata sensazionedi insicurezza tra i cittadini,

    impegna il Governo:

    a rafforzare in modo sostanziale lemisure di sicurezza e di prevenzione per

    scongiurare atti terroristici specie di ma-trice jihadista, innalzando il livello diguardia e potenziando tutte le risorse dipolizia e di intelligence nel nostro territo-rio, impiegando anche militari per il pre-sidio fisso degli obiettivi sensibili qualistazioni ferroviarie, metropolitane, portied aeroporti, luoghi di culto e grandi sitiarcheologici, stanziando a tal fine risorsefinanziarie adeguate;

    ad assumere le opportune iniziativevolte all’esclusione dal computo dellespese, ai fini del rispetto dei parametri delpatto di stabilità e crescita, delle ulterioririsorse stanziate dallo Stato per le Forzedell’ordine, e volte a finanziare gli inter-venti, le operazioni di sicurezza e di con-trollo del territorio nazionale finalizzatialla prevenzione e al contrasto del terro-rismo internazionale;

    a monitorare lo spostamento dei fo-reign fighters e ad adottare ogni possibilemisura di contrasto nei confronti di coloroche organizzano, finanziano o propagan-dano viaggi finalizzati al compimento dicondotte terroristiche;

    a sollecitare con forza un fattivoimpegno degli stati dell’Unione europeaper prevenire l’infiltrazione di cellule ter-roristiche nei confini dei singoli Stati po-tenziando nelle misura necessaria le ope-razioni di intelligence per sorvegliare conla massima attenzione e continuità tutti ipossibili luoghi di aggregazione degli estre-misti islamici.

    (1-00911) « Brunetta, Occhiuto, Santelli ».

    La Camera,

    premesso che:

    il nostro Paese è caratterizzato dauna presenza significativa ed economica-mente rilevante di società partecipate, to-talmente o in parte, da capitale pubblicoche rappresentano un mondo articolato epoco trasparente che necessita di un pro-fondo disegno di ristrutturazione organicoe complessivo;

    Atti Parlamentari — 26153 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • il procuratore generale presso laCorte dei conti, Salvatore Nottola, nel suogiudizio di parificazione sul rendicontogenerale dello Stato per il 2014, ha evi-denziato come le società partecipate risul-tino essere in tutto circa 7.500 e, inparticolare, 50 dallo Stato e 5.258 daglienti locali, cui si sommano altri 2.214organismi di varia natura (consorzi, fon-dazioni e altri);

    il numero complessivo è però sem-pre variabile, in quanto le società sonosoggette a frequenti modifiche dell’assettosocietario e in ogni caso provocano unforte impatto sui conti pubblici;

    in particolare, il movimento finan-ziario indotto dalle società partecipatedallo Stato, costituito dai pagamenti aqualsiasi titolo erogati dai Ministeri neiloro confronti, ad avviso della magistra-tura contabile, ammonterebbe a 30,55 mi-liardi di euro nel 2011, 26,11 miliardi nel2012 e 25,93 miliardi nel 2013; il « peso »delle società strumentali sul bilancio deiMinisteri sarebbe stato di 785,9 milioni nel2011, 844,61 milioni nel 2012 e 574,91milioni nel 2013; quanto agli enti parte-cipati dagli enti locali, un terzo delle 5.258partecipate è in perdita;

    in questi ultimi anni, il ruolo e lefunzioni delle società partecipate dalleamministrazioni pubbliche, particolar-mente diffuse nel comparto delle ammi-nistrazioni locali, è stato oggetto di recentiiniziative finalizzate alla razionalizzazionedel settore, sia per ridurne il numero,anche allo scopo di un contenimento dellarelativa spesa, sia per aumentarne la tra-sparenza;

    l’esigenza di un intervento volto aridisegnare l’universo delle partecipate lo-cali aveva trovato espressione con le di-sposizioni contenute nell’articolo 23 deldecreto-legge n. 66 del 2014, con il qualesi è conferito al commissario per la ra-zionalizzazione della spesa pubblica lapredisposizione entro il 31 luglio 2014 diun programma di razionalizzazione, ancheai fini di una loro valorizzazione indu-striale, delle aziende speciali, delle istitu-

    zioni e delle società direttamente o indi-rettamente controllate dalle amministra-zioni locali;

    la strategia proposta da tale pro-gramma è incentrata su quattro cardiniquali: limitare il perimetro delle parteci-pate entro il perimetro dei compiti istitu-zionali dell’ente partecipante; introdurrevincoli diretti per limitare e/o vietare al-cuni tipi di partecipazioni; promuoverel’efficienza delle partecipate che rimar-ranno operative, attraverso l’uso dei costistandard e l’aggregazione tra società cheoffrono servizi simili, per sfruttare al me-glio le economie di scala e, infine, fareampio ricorso alla trasparenza ed allapressione dell’opinione pubblica comestrumento di controllo;

    con riferimento alla trasparenzadelle procedure e dei criteri con i qualisono nominati i vertici delle società apartecipazione pubblica, numerose asso-ciazioni e movimenti (Associazione pub-blici cittadini, il Movimento consumatori,Officine democratiche e altri) hanno pro-posto l’introduzione di un meccanismo diaudizioni pubbliche (Public Hearings) pertutti i candidati con l’obiettivo di aumen-tare la trasparenza nella prassi delle no-mine pubbliche, favorendo così lo svolgi-mento di selezioni basate effettivamentesul merito e sulla competenza e la diffu-sione di una cultura della partecipazione edella progettualità politica imperniata suproposte riformatrici di lungo termineelaborate anche alla luce della best prac-tices internazionali,

    impegna il Governo:

    ad adottare ogni opportuna iniziativa,anche di carattere normativo, ove non giàassunta, volta a prevedere la pubblicazionedei curricula dei singoli candidati anchesul sito internet delle società partecipatecoinvolte dalle procedure di nomina, cosìda consentire a tutti i soggetti interessati,quali dipendenti, clienti e fornitori dellestesse società, di essere a conoscenza deirequisiti posseduti dai candidati;

    Atti Parlamentari — 26154 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • ad adottare ogni opportuna iniziativadi carattere normativo tesa all’introdu-zione di un meccanismo di audizioni pub-bliche per la nomina dei candidati deiconsigli di amministrazione delle societàpartecipate dallo Stato e da altri soggettipubblici tale da assicurare la massimachiarezza, trasparenza e partecipazione daparte dei cittadini durante lo svolgimentodell’iter di selezione.

    (1-00912) « Scotto, Ricciatti, Ferrara, Za-ratti, Pellegrino, Quaranta,Airaudo, Placido, Marcon,Duranti, Piras, Fratoianni,Melilla, Franco Bordo, Co-stantino, Daniele Farina,Giancarlo Giordano, Kronbi-chler, Nicchi, Paglia, Palaz-zotto, Pannarale, Zaccagnini,Sannicandro ».

    Risoluzione in Commissione:

    La IX Commissione,

    premesso che:

    uno degli obiettivi prioritari del-l’Unione europea è costituito dalla « sicu-rezza stradale »;

    l’Unione europea da anni si impe-gna per la creazione di uno spazio comunedella « sicurezza stradale » attraverso lapartecipazione e la cooperazione attivadegli Stati membri;

    a tal fine sono stati identificaticome obiettivi primari da perseguire ilmiglioramento dell’educazione e della for-mazione, il rafforzamento del controllo,l’armonizzazione e l’applicazione delle tec-nologie per la sicurezza stradale, l’elabo-razione di una strategia organica in ma-teria di incidenti stradali e servizi diemergenza, l’adeguamento delle nuove tec-nologie dei veicoli ai fini della sicurezzastradale e maggiore sicurezza sul pianodelle infrastrutture;

    in particolare sull’ultimo punto ilnostro Paese registra una carenza signifi-cativa. L’inadeguata od assente manuten-

    zione della rete stradale, infatti, costituisceuna delle principali cause che determi-nano i vari incidenti;

    uno degli elementi più significativiper comprendere questo fenomeno (che intale settore fa tornare il nostro Paeseindietro di quasi quarant’anni, quando larete stradale ed il numero dei veicolicircolanti erano di assai più modeste di-mensioni) è testimoniato dai dati fornitidall’Associazione dei costruttori e manu-tentori delle strade che denunciano l’at-tuale dimezzamento dell’uso dell’asfaltorispetto ai primi anni del 2000;

    tale situazione non consente certa-mente di ridurre il triste primato delnostro Paese rispetto agli incidenti stra-dali;

    solo nel 2013 in Italia si sonoverificati oltre 180.000 incidenti stradalicon 3.385 morti e costi complessivi per ilPaese che ammontano a circa ventiseimilioni di euro;

    nel panorama della rete stradaleitaliana, le strade comunali urbane edextraurbane risultano particolarmentedanneggiate ed in cattive condizioni;

    tale situazione è stata determinatadalle minori risorse a disposizione deglienti locali e dalla incertezza – sul pianodelle competenze – determinata dalla ri-forma delle province non completamenteattuata;

    intervenire con efficacia sul pianodella sicurezza stradale, operando attra-verso una manutenzione ordinaria estraordinaria, comporterebbe il persegui-mento di più alti standard di sicurezza edarebbe nuovo slancio ad un compartoessenziale della nostra economia favo-rendo anche il rilancio occupazionale,

    impegna il Governo:

    ad assumere iniziative per reperire e stan-ziare le risorse necessarie per la non piùdilazionabile messa in sicurezza della retestradale italiana attraverso l’individua-zione degli interventi che saranno ritenuti

    Atti Parlamentari — 26155 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • necessari, rispettando, in tal modo, leindicazioni dell’Unione europea, favorendola sicurezza dei cittadini e fornendo so-stegno e slancio ad un settore essenzialeper l’economia italiana anche superandol’attuale incertezza sulle competenze inmateria, determinatasi a seguito della ri-forma delle province.

    (7-00707) « Garofalo, Dorina Bianchi, Piso,Bosco, D’Alia, Minardo, Sam-marco, Scopelliti, Tancredi,Vignali ».

    * * *

    ATTI DI CONTROLLO

    PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

    Interpellanza:

    Il sottoscritto chiede di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro del lavoro e delle politiche sociali,il Ministro delle infrastrutture e dei tra-sporti, per sapere – premesso che:

    il Gruppo Arcese spa, guidato daEleuterio Arcese, con sede ad Arco(Trento) è una delle più grandi ditte del-l’autotrasporto che opera in tutta Europa,con bacini di partnership economiche esuccursali con paesi come: Russia, paesiBaltici, l’Ucraina ed anche la Cina, con lesedi di Guanzhou e Zhonhan;

    di recente ha riconfermato l’accordocon la Ford fino al 2017 per i servizilogistici. Il Gruppo Arcese svolge questaenorme mole di lavoro con 4.000 dipen-denti a livello globale, di cui 1.351 inItalia, 679 autisti e 332 impiegati. Eleute-rio Arcese è anche Presidente di Anita,una delle associazioni di categoria ade-rente a Confindustria. Secondo i dati pub-blicati sul sito internet istituzionale ilgruppo Arcese è: tra i primi 10 operatorilogistici in Italia; nonostante questa gran-diosa esposizione mercantile, a partire dal

    gennaio 2009, così come riportato da piùorgani di stampa, Arcese ha avviato econtinua a perseguire, un cammino didismissione del personale, nelle sedi ita-liane, che attraverso l’utilizzo degli am-mortizzatori, cassa integrazione e mobilitànell’arco di 5 anni ha comportato la dra-stica riduzione del personale addetto allaguida degli automezzi, a quel che risultaall’interrogante. In data 29 settembre2014, il quotidiano on line Torino Todayriportava la seguente notizia, dal titolo« Proteste autisti gruppo Arcese interportoSito di Orbassano. A rischio decine diposti di lavoro: in protesta gli autistidell’Arcese » nella quale si descrivevacome: « Nel 2009 il gruppo contava 750autisti, oggi molti meno. A rischio altriposti di lavoro nei piazzali di Rivalta,Corbetta e Rovereto. Mattinata movimen-tata all’interporto Sito di Orbassano. Unaquarantina di autisti del gruppo Arcese haprotestato contro la decisione dei verticiaziendali di chiudere tre piazzali, in par-ticolare quelli siti a Rivalta, Corbetta eRovereto. Chiusura che comporterebbe laperdita di decine di posti di lavoro e 150persone messe in mobilità. A rischiaremaggiormente sono 75 lavoratori facenteparte soprattutto del piazzale torinese, oalcuni che sono stati trasferiti nel mila-nese. Il gruppo Arcese nel 2009 contavaquasi 730 autisti. Il numero si è decisa-mente ridotto da allora e i lavoratori nonhanno mancato di sottolinearlo questamattina durante l’assemblea sindacale. Trale mancate promesse ci sarebbe anchel’immobilità dell’azienda negli ultimi quat-tro anni di cassa integrazione »;

    a ciò che risulta all’interrogante ilGruppo Arcese è ricorso a strumenti qualila cassa integrazione e la mobilità, dalgennaio 2009 a tutto il 1o semestre 2015,che hanno prodotto la drastica riduzionedel personale autisti, con l’intenzione diArcese di licenziarne altri 73 entro luglio2015. Già in data 24 febbraio 2012, ilquotidiano on line Linkiesta con un arti-colo a firma di Andrea Moizzo dal titolo:« Arcese licenzia in Italia, assume in Ro-mania e prende soldi pubblici » nel qualesi specificava come: « A lanciare l’allarme

    Atti Parlamentari — 26156 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • sono i sindacati: Arcese, azienda trentinadell’autotrasporto, una delle più grandi inItalia, licenzia circa un quarto dei dipen-denti italiani mentre usufruisce di aiutipubblici e, soprattutto, mentre assume inRomania [...] » l’azienda ha specificato chein assenza di un accordo procederà co-munque al licenziamento collettivo ai sensidella legge 223 del 1991 nei termini co-municati il 19 dicembre 2014 ». I sindacati,anche in relazione al recente potenzia-mento di Arcese verso altre nazioni, hannoaccusato, anche a mezzo stampa, l’aziendadi aver fornito « rassicurazioni vaghe » e divoler affidare il lavoro ad « autisti cheprovengono dall’Est Europa », dove il costodel lavoro è minore. Sotto accusa sarebbe« anche l’impiego in Italia di manodoperastraniera attraverso agenzie interinali consede nei paesi dell’Est, a cominciare dallaRomania dove tra l’altro è presente unaimportante sede del gruppo Arcese »;

    la stessa azienda ha, inoltre, usu-fruito nel 2009 di sovvenzioni pubblichepari a circa 18,6 milioni di euro erogati daTrentina Sviluppo attraverso « l’operazionelease back » a fronte del mantenimento deilivelli occupazionali. Inoltre l’azienda hausufruito di contributi e benefìci pubblicie statali: per acquisto di mezzi pesanti diultima generazione, decreto del Presidentedella Repubblica 273/2007 – articolo 5,comma 7 del decreto-legge Milleproroghe– per rimborsi gasolio autotrazione, Agen-zia entrate nota n. 31373/RU del 20marzo 2015 – per iniziative di formazio-ne-aggiornamento professionale del decre-to-legge n. 281 del 1977 –:

    se i Ministri interrogati siano a co-noscenza dei fatti narrati e quali azioniintendano intraprendere, considerandoche l’azienda lamentando costi di gestionee costi del lavoro troppo alti si è detta indifficoltà ed è ricorsa alla cassa integra-zione prima ordinaria e poi straordinariaed infine in deroga, e che alla cassaintegrazione sono seguiti i licenziamentidei camionisti;

    quali controlli siano stati effettuatinei confronti degli autisti provenienti dai

    Paesi dell’Est, considerato non solo il costodel lavoro nettamente inferiore rispettoagli standard italiani;

    se possano emergere fatti riconduci-bili alla fattispecie di « cabotaggio stra-dale », vietato dal regolamento CEEn. 311/25 ottobre 1993 « che vieta l’uti-lizzo di autisti esteri per il trasporto merciinterne allo Stato »;

    se un’impresa con sede nel nostroPaese, beneficiaria di fondi pubblici e diammortizzatori statali, possa di fatto de-localizzare, in breve tempo, quasi tutta lamanodopera relativa all’autotrasporto, uti-lizzando strumenti contrattuali atipici, purin presenza di una pubblicizzata soliditàaziendale, e che possa procedere con itagli di altrettante unità di posti lavorocosì come annunciata con altri 73 licen-ziamenti dal prossimo 22 luglio 2015,riducendo il personale dei camionisti da111 a 73;

    se i Ministri interrogati non reputinodi dover svolgere tutte le opportune ope-razioni al fine di tutelare i posti di lavorodell’organico Autisti-Gruppo Arcese.

    (2-01012) « Zaccagnini ».

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    PALAZZOTTO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro degli affariesteri e della cooperazione internazionale.— Per sapere – premesso che:

    il 30 maggio 2015 sul sito lasicilia.it èstata pubblicata un’intervista al consolegenerale degli Stati Uniti a Napoli, Colom-bia Barrosse, sul Muos di Niscemi, nellaquale non risparmia quelli che all’inter-rogante appaiono giudizi negativi al nostroPaese e ai siciliani e alle siciliane che inquesti anni si sono opposti alla costru-zione del sistema satellitare americano;

    il console Usa pensa infatti che lo« stop » alla costruzione sia il frutto delladisinformazione di un « piccolo gruppo dipersone » che « pensa di sfasciare tutto » esostiene di essere di fronte ad una spe-

    Atti Parlamentari — 26157 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • culazione « che non ha fondamento logico,né scientifico », ad avviso dell’interrogantetrascurando il grande movimento di massache si è opposto alla costruzione del Muose il parere di tanti esperti e scienziati chehanno sollevato più di una perplessità suidanni alla salute che la struttura puòcreare ai cittadini e alle cittadine siciliani;

    l’assunto da cui parte il console sa-rebbe quello che siccome ci saranno sem-pre persone contrarie a qualsiasi cosafacciano gli americani, allora bisogna an-dare avanti, ignorandoli, poiché si tratta dipoche persone che dicono sempre di nosoltanto per farsi « un’immagine pub-blica »;

    proseguendo con l’intervista, lo stessoconsole, operando, a parere dell’interro-gante, una inopportuna ingerenza in rela-zione a leggi e procedure italiane, contestache la vicenda Muos sia stata trattata in« corti giuridiche di livello regionale » per-ché si tratta di una materia di interessenazionale, oggetto di un trattato interna-zionale;

    con tutta evidenza il console si rife-risce alla sentenza del 13 febbraio 2015con la quale il TAR (tribunale ammini-strativo regionale) della Sicilia ha annul-lato la delibera della revoca operata dallaregione siciliana il 25 luglio 2013, con laconseguenza di fermo ai lavori;

    nella sentenza, il TAR ha accolto iricorsi presentati dai Comitati No MUOS edal comune di Niscemi, perché, alla lucedella relazione del verificatore, ritenendoche i possibili effetti negativi su salute etraffico aereo non siano stati trattati inmaniera esaustiva dall’Istituto superiore disanità, dall’Ispra e dall’Enav, sono suscet-tibili di ulteriori e necessari approfondi-menti;

    il 1o aprile 2015, la procura di Cal-tagirone ha disposto il sequestro della basemilitare americana. Il provvedimento èstato emesso a seguito della citata sen-tenza del Tar di Palermo del 13 febbraio;

    il sequestro è stato disposto per « vio-lazione del vincolo paesaggistico di inedi-

    ficabilità assoluta ». La stessa procuraaveva, il 5 ottobre 2012, già messo i sigillial cantiere della stazione MUOS di Ni-scemi, ipotizzando reati ambientali. Il de-creto di sequestro era stato poi annullatoil 28 ottobre dalla quinta sezione deltribunale della libertà di Catania, cheaveva accolto la richiesta dell’Avvocaturadello Stato e ordinato di togliere i sigilli alcantiere e di restituire l’impianto al Mi-nistero della difesa;

    la medesima intervista già più volterichiamata in premessa si conclude con lapossibilità che il Governo Usa possa anchechiedere un risarcimento danni allo StatoItaliano e con un inutile allarmismo ri-spetto ad una maggiore insicurezza edesposizioni al pericolo del terrorismo qua-lora il Muos non fosse ultimato e resofunzionante –:

    se il Ministro sia a conoscenza diquanto esposto in premessa;

    se il Governo non intenda ufficial-mente stigmatizzare le affermazioni delconsole e se non intenda quindi coinvol-gere, attraverso i canali diplomatici uffi-ciali, l’ambasciatore americano in Italia.

    (5-05829)

    Interrogazioni a risposta scritta:

    CORDA, FRUSONE e BASILIO. — AlPresidente del Consiglio dei ministri, alMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

    il 23 luglio 2013, a Milano, è statosiglato un accordo tra Cgil-Cisl-Uil, il co-mune di Milano ed Expo 2015 spa perfavorire l’assunzione a termine di 800lavoratori e l’utilizzo di 18.500 volontariper garantire la forza-lavoro necessaria aExpo 2015;

    nello specifico sono 18.500 i volontariimpegnati e circa 800 i lavoratori concontratti che spaziano dall’apprendistatoallo stage, fino ai rapporti di lavoro atempo determinato. A questi, si dovrannoaggiungere i 325 impiegati che verranno

    Atti Parlamentari — 26158 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • inquadrati con un contratto di apprendi-stato. Gli 800 lavoratori saranno assunticon contratti in deroga rispetto alla nor-mativa in vigore, mentre il focus del pro-tocollo di intesa è l’individuazione di unaccordo sulle forme di flessibilità destinatiai giovani. In particolare, 300 verrannoassunti con contratti a tempo determinato,da pescare nelle liste di mobilità o disoc-cupazione; 195 saranno stagisti, retribuiticon 516 euro al mese. Infine, 18.500giovani saranno inquadrati con contrattodi volontariato, impiegati per un minimodi cinque ore durante l’arco di una gior-nata, per una permanenza media di duesettimane;

    il volontariato è una prestazione afavore di categorie che hanno gravi neces-sità e bisogno di assistenza e non è il casodi Expo. L’istituto del volontariato è di-sciplinato dalla legge n. 266 del 1991:Essa, all’articolo 2, comma 1, fornisce unapuntuale definizione di attività di volon-tariato; « Per attività di volontariato deveintendersi quella prestata in modo perso-nale, spontaneo e gratuito, tramite l’orga-nizzazione di cui il volontario fa parte,senza fini di lucro anche indiretto edesclusivamente per fini di solidarietà ».Inoltre, al secondo comma dell’articolo 2,la medesima legge del 1991 dispone che« L’attività del volontario non può essereretribuita in alcun modo nemmeno dalbeneficiario »;

    ai volontari, ad avviso degli interro-ganti, si chiede di svolgere, nei fatti, un’at-tività lavorativa subordinata, part time e atermine, al di fuori di qualsivoglia disci-plina contrattuale e legale. La selezionedei volontari è partita da alcune settimane:si cercano persone disposte a lavorare perdue settimane, per cinque ore e mezzo algiorno, occupandosi di accoglienza, sup-porto e informazione per i visitatori;

    Expo 2015 è stato presentato comeuna grande opportunità occupazionalenella crisi, un volano per favorire la cre-scita economica e l’occupazione. Oggi ven-gono forniti i dati: 800 contratti precari,una goccia nel mare della disoccupazione

    giovanile, a costo ridotto e con deroga alladeroga della giungla precaria già esistente,a fronte di 18.500 prestazioni lavorative difatto gratuite. Ci si trova di fronte ad unasituazione paradossale, più che di un vo-lano per l’economia e l’occupazione: dauna parte il giovane, senza elevati titoli distudio, che va a fare l’apprendista consalario ridotto e basso costo per le im-prese; e dall’altra il precario adulto, chevive di contratti a termine. I volontaricome tali riceveranno solamente dei buonipasto quotidiani, per non smentire il si-gnificato alimentare dell’evento. Difficileche tutto ciò possa creare occupazione oessere uno slancio positivo per i lavoratori;

    inoltre, lavorare all’EXPO non solonon paga, ma costa. Basta immaginare unpendolare che debba accollarsi i costiquotidiani del sistema ferroviario lom-bardo. O addirittura un giovane di un’altraregione che volesse fare questa esperienzaa Milano. Per lavorare gratis bisogna go-dere di un buon reddito e non tutti cel’hanno –:

    se il Governo sia a conoscenza diquanto esposto in premessa e quali ini-ziative intenda assumere affinché tutti co-loro che presteranno attività lavorativa perl’EXPO 2015, possano essere corretta-mente identificati come lavoratori, conuna retribuzione proporzionata alla quan-tità e alla qualità del loro lavoro. (4-09489)

    NUTI. — Al Presidente del Consiglio deiministri. — Per sapere – premesso che:

    il decreto-legge 10 ottobre 2012,n. 174, prevede una serie di norme volte aridurre i costi della politica a carico delleregioni, ai fini del coordinamento dellafinanza pubblica e per il contenimentodella spesa pubblica;

    tra queste, vi è all’articolo 2 comma1, lettera h), del sopra citato decreto-leggeche prevede, pena la decurtazione dell’80per cento dei trasferimenti erariali a fa-vore delle regioni, diversi da quelli desti-nati al finanziamento del servizio sanitarionazionale, delle politiche sociali e per le

    Atti Parlamentari — 26159 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • non autosufficienze e al trasporto pubblicolocale, l’obbligo di definire « l’ammontaredelle spese per il personale dei gruppiconsiliari, secondo un parametro omoge-neo, tenendo conto del numero dei con-siglieri, delle dimensioni del territorio edei modelli organizzativi di ciascuna re-gione »;

    la legge regionale siciliana 4 gennaio2014, n. 1, recepisce parte delle indica-zione volte a ridurre i costi della politicaindicate nel sopra citato decreto-legge; inparticolare, l’articolo 7, recante normerelative al « contributo in favore dei gruppiparlamentari per le spese del personale »,stabilisce che « fatti salvi per la legislaturain corso i contratti in essere alla data dientrata in vigore della presente legge, adecorrere dalla legislatura successiva, l’As-semblea regionale siciliana, secondo lemodalità stabilite dalle disposizioni delproprio Regolamento interno, assegna an-nualmente a ciascun gruppo un contributoper le spese del personale utilizzato, inmisura comunque non superiore all’im-porto determinato moltiplicando il nu-mero dei deputati componenti del gruppoper il costo di un’unità di personale dicategoria D, posizione economica D6,senza posizione organizzativa, compresi glioneri a carico dell’ente »;

    tuttavia, l’articolo 74 della legge re-gionale siciliana 7 maggio 2015, n. 89,legge finanziaria regionale siciliana per il2015, interpreta il citato articolo 7 dellalegge regionale siciliana 4 gennaio 2014,n. 1, secondo l’interrogante, in manieradel tutto anomala: tale articolo 7 nontrova infatti « applicazione per i soggettigià regolamentati, alla data di entrata invigore della citata legge regionale, da pre-vigenti disposizioni emanate ai sensi delRegolamento interno dell’Assemblea regio-nale siciliana » ed amplia tale trattamentoescludente anche ai soggetti con contrattoin essere, già contrattualizzati presso igruppi parlamentari alla data di entrata invigore del decreto-legge 10 ottobre 2012,n. 174, a condizione che abbiano intrat-tenuto rapporti di lavoro con i gruppiparlamentari nella precedente legislatura;

    la norma interpretativa contenutanell’articolo 74 della legge finanziaria re-gionale siciliana per il 2015 annulla difatto gli effetti dell’articolo 7 della leggeregionale siciliana 4 gennaio 2014, n. 1,vanificando ogni tentativo in atto nellaregione siciliana di riduzione dei costilegati al contributo in favore dei gruppiparlamentari per le spese del personale;

    secondo l’interrogante, in questomodo, oltre a creare un danno economicoin primo luogo all’Assemblea regionalesiciliana che si deve fare carico del costodi questo personale e in senso più ampioalle finanze pubbliche regionali siciliane,viene completamente disatteso il principiodella riduzione dei costi della politica acarico delle regioni contenuto nell’articolo2 del decreto-legge 10 ottobre 2012,n. 174, e, più in particolare quanto iviprevisto al comma 1, lettera h), in meritoal contenimento della spesa per il perso-nale dei gruppi consiliari;

    non da ultimo, la mancata riduzionedei costi della politica regionale sicilianacosì come descritta sarebbe in palese con-trasto con i principi contenuti nella stessalegislazione regionale, specificatamentenella legge regionale siciliana 4 gennaio2014, n. 1;

    secondo l’interrogante, nel periodo digrave e perdurante crisi economica e so-ciale che il nostro Paese sta vivendo, lariduzione dei costi della politica dovrebbecostituire uno dei principali punti da per-seguire per ridurre gli sprechi a caricodelle finanze pubbliche –:

    se il commissario dello Stato per laregione siciliana abbia valutato la sussi-stenza dei presupposti per l’impugnazionedinanzi alla Corte costituzionale dell’arti-colo 74 della legge regionale siciliana 7maggio 2015, n. 89. (4-09501)

    * * *

    Atti Parlamentari — 26160 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    MARTELLA. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

    nei gironi scorsi è stata avvistata inprossimità del lido di Jesolo una chiazzaoleosa presumibilmente di idrocarburi peruna superficie di circa 300 metri;

    il sindaco ha emesso una ordinanzaper divieto di balneazione lungo il tratto diarenile che va dalla torretta 23 a quella 25dell’arenile presso piazza Torino;

    sul posto si sono recati capitaneria diporto, Arpav e vigili del fuoco, che hannoproceduto a porre in essere azioni perl’aspirazione della sostanza inquinante e leconseguenti analisi;

    si ipotizza uno sversamento provo-cato da qualche peschereccio o imbarca-zione che sicuramente ha determinatodanni ambientali e anche all’avvio dellastagione turistica –:

    se il Ministro sia a conoscenza del-l’episodio riportato in premessa e se equali iniziative, per quanto di competenza,intenda adottare al fine di rafforzare ilcontrollo del litorale in questione preve-nendo simili episodi e salvaguardandol’ambiente e il turismo. (5-05821)

    Interrogazioni a risposta scritta:

    LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro della difesa, al Ministrodell’economia e delle finanze, al Ministrodello sviluppo economico. — Per sapere –premesso che:

    nella puntata del 7 giugno 2015, latrasmissione televisiva Report, in un’in-chiesta del giornalista Giorgio Mottola, hadenunciato che lo Stato italiano importe-rebbe amianto dall’estero;

    secondo quanto riportato da un do-cumento dell’ente minerario del Governoindiano, infatti, il nostro Paese nel 2012sarebbe stato il maggiore importatore almondo di questo materiale con oltre 2.000tonnellate. L’amianto sarebbe tuttora uti-lizzato nell’edilizia sebbene sia stato am-piamente riconosciuto come nocivo e pe-ricoloso per la salute;

    nel 2011, inoltre, l’Italia avrebbe im-portato dall’India 1.040 tonnellate diamianto;

    secondo quanto dichiarato dal presi-dente dell’Osservatorio nazionale del-l’amianto (ONA), l’avvocato Ezio Bonanni,l’asbesto sarebbe ancora utilizzato in al-cuni contesti del settore militare, edile e inalcune aziende chimiche;

    l’amianto sarebbe presente anche inalcuni elicotteri in uso dalla Guardia difinanza (ma secondo quanto riportato nelservizio anche agli altri corpi di sicurezza),gli AB412, A109, NH500 prodotti dallaAugusta Westland, l’azienda guidata daDaniele Romiti, partecipata di Finmecca-nica, che fornisce elicotteri a tutti i Corpiarmati dello Stato;

    nella sua inchiesta giornalistica Mot-tola ha intervistato anche il Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, Gian Luca Galletti, che si è dettoignaro del fatto che l’Italia ancora importiamianto, ma si è detto pronto e disponibilead approfondire la questione;

    la società Finmeccanica, in una notaletta dalla conduttrice Milena Gabanelli instudio, ha dichiarato di avere, dal 1992« adeguato la produzione alle prescrizionidi legge e aver consegnato elicotteri ericambi privi di amianto » –:

    quale sia l’esito dell’approfondimentoche il Ministro dell’ambiente e della tuteladel territorio e del mare si è impegnato asvolgere;

    se i Ministri interrogati siano a co-noscenza del fatto che l’Italia continua adimportare ogni anno centinaia di tonnel-late di amianto, nonostante nel nostro

    Atti Parlamentari — 26161 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • Paese sin dal 1992 viga una normativasecondo la quale è vietato utilizzarel’amianto sia per scopi civili che militari;

    se i Ministri interrogati non ritenganodoveroso attivarsi per quanto di rispettivacompetenza, al fine di far cessare questaignobile attività commerciale e il perdu-rante utilizzo di un materiale che nuocegravemente alla salute di chi vi entra incontatto;

    se il Ministro dell’economia e dellefinanze non ritenga, per quanto di com-petenza e in qualità di azionista principaledi Finmeccanica, di intervenire affinchéAugusta Westland cessi l’eventuale utilizzodell’amianto nella produzione dei velivoli.

    (4-09498)

    SCOTTO. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro dell’interno. — Per sapere – pre-messo che:

    da venerdì nell’area ex Pozzi Ginoridi Calvi Risorta, in provincia di Caserta,sono in corso degli scavi effettuati daimezzi del Genio militare e coordinati dallaprocura della Repubblica di Santa MariaCapua Vetere;

    tali operazioni sono legate al ritro-vamento di quella che lo stesso coman-dante regionale del Corpo Forestale SergioCosta ha definito « la discarica sotterraneapiù grande d’Europa »;

    si tratta di una discarica abusiva conun’estensione di circa 25 ettari e un vo-lume di 2 milioni di metri cubi di rifiuti;

    in particolare sono già state indivi-duate quattro buche nelle quali eranointerrati fusti di solventi, ma secondo laforestale il cimitero di veleni è ben piùvasto e infatti si continuerà a scavare;

    dieci persone, tra cui i proprietari delterreno, sono già state iscritte nel registrodegli indagati;

    si tratta di una bomba ecologicapericolosissima, situata in un’area (l’alto

    casertano) che finora era stata consideratafuori dal pericolo collegato alla cosiddetta« Terra dei Fuochi »;

    gli interramenti, iniziati circa 30 annifa, sono andati avanti fino a circa dodicianni fa;

    i vari strati di rifiuti sono stati neglianni ricoperti con strati di terra, così daevitare emissioni gassose che sarebberostate visibili;

    si tratta di rifiuti industriali (e quindispeciali), sulla cui pericolosità ci si potràesprimere solo dopo le analisi del caso;

    secondo il direttore operativo delConsorzio Polieco in questo caso il disa-stro ambientale sarebbe opera non dellacriminalità organizzata, bensì di impren-ditori esperti nell’interrare rifiuti e senzascrupoli;

    i fatti sono narrati, tra l’altro, anchedall’articolo pubblicato in data 15 giugno2015 dall’edizione online del quotidiano« Il Mattino » con il titolo « Nell’area exPozzi Ginori a Calvi Risorta “la discaricasotterranea più grande d’Europa” »;

    ci si chiede come sia possibile che perquasi trent’anni sia stato compiuto unoscempio di proporzioni così ampie senzache nulla fosse scoperto –:

    quali iniziative abbiano intrapreso,per quanto di competenza, al fine dimettere immediatamente in sicurezzal’area coinvolta;

    se non ritengano doveroso, anche peril tramite del comando carabinieri per latutela dell’ambiente, compiere un monito-raggio dell’area per verificare l’esistenza dialtre discariche del genere. (4-09500)

    LOREFICE, SILVIA GIORDANO,GRILLO, MANTERO, DI VITA e BARONI.— Al Ministro dell’ambiente e della tuteladel territorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

    è in corso un’inchiesta, disposta dalprocuratore di Ragusa e affidata alla po-

    Atti Parlamentari — 26162 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • lizia provinciale di Ragusa, per far luce sulfunzionamento dell’impianto di depura-zione di contrada Fiumara a Modica, inprovincia di Ragusa, a seguito di denuncesul presunto sversamento di liquami nontrattati nelle campagne circostanti, densa-mente urbanizzate, e nel torrente che daModica sfoci in mare in territorio di Scicli;

    secondo le denunce e la documenta-zione fotografica diffusa a mezzo stampada oltre 4 mesi il depuratore opera allimite della propria capacità e non riescea depurare tutta l’acqua fognaria in arrivo,riversando quindi le eccedenze sul tor-rente Fiumara. I liquami pare venganoimmessi nell’ambiente passando solo peruna griglia di trattenimento, utile ad im-brigliare soltanto i corpi e gli oggetti piùgrossolani;

    tale circostanza, confermata dallostesso sindaco di Modica in sede di con-siglio comunale, si aggrava ulteriormentestando alle notizie secondo cui le acquenon depurate sversate sul torrente ven-gono trattate con sostanze presumibil-mente a base di cloro, con possibili ulte-riori danni per l’ambiente;

    il problema sembrava essere statorisolto dall’amministrazione comunale at-traverso il collocamento di due vasche a300 metri dal depuratore, ma tale solu-zione ha in realtà generato lo spostamentodello sversamento dei reflui da monte avalle della struttura, in mezzo al torrentetra la fitta vegetazione;

    sono stati stanziati in passato circaun milione e mezzo di euro per l’ammo-dernamento del depuratore in que-stione –:

    di quali elementi disponga il Governoin relazione a quanto esposto in premessae se non intenda promuovere, per quantodi competenza, un processo di riammo-dernamento dei depuratori siti nelle variearee geografiche italiane ed in particolaresiciliane, considerato che molti depuratori,tra quelli che non rientrano nelle proce-dure di infrazione dell’Unione europea,presentano le stesse condizioni di quellomodicano;

    se non intenda assumere iniziativeper stanziare ulteriori fondi da destinareall’ammodernamento dei depuratori de-sueti. (4-09502)

    * * *

    BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    CARRA. — Al Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

    nell’ambito della bozza presentataalle organizzazioni sindacali concernentela ridefinizione degli organici di PalazzoDucale di Mantova il Ministero dei beni edelle attività culturali e del turismo valu-terebbe la previsione di tagliare tredicicustodi passando da 78 a 65;

    tale ridimensionamento inoltre ri-guarderebbe anche il personale ammini-strativo in quanto si alimentano voci diuna ulteriore diminuzione di 10 unità da32 a 22 anche se attualmente nella defi-nizione di tale pianta organica è ricom-presa la competenza sul resto del territo-rio;

    si tratta di una notizia che sorprendeproprio nel momento in cui la Reggia staattirando sempre più visitatori, anche aseguito dei lavori di consolidamento postterremoto e alla riapertura della Cameradegli sposi;

    la struttura museale mantovana vienevisitata annualmente da 220 mila personee la presenza di eventi come Expo nono-stante le criticità legate all’isolamento in-frastrutturale sta facendo registrare unincremento di visitatori;

    l’inserimento di Palazzo Ducale tra i20 complessi museali di rilevanza nazio-nale ha rappresentato un importante ri-conoscimento verso il polo museale man-tovano che necessiterebbe di atti conse-guenti;

    Atti Parlamentari — 26163 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • già ora su tre turni per carenza dipersonale di sorveglianza nei week end siregistrano percorsi di visita ridotti;

    se tale intenzione dovesse essere con-fermata si rischierebbe un dannosissimostop al rilancio culturale e turistico dellacittà che ne verrebbe fortemente penaliz-zata –:

    se il Ministro interrogato non intendarivedere tale proposta evitando la previ-sione di tagli al personale di sorveglianzae amministrativo e conseguentementeprovvedere dopo la nomina del nuovodirettore ad un potenziamento dellapianta organica come richiederebbe ilnuovo status di museo di rilevanza nazio-nale. (5-05814)

    Interrogazione a risposta scritta:

    MANNINO, BUSTO, DAGA, DE ROSA,MICILLO, TERZONI, ZOLEZZI e VIGNA-ROLI. — Al Ministro dei beni e delle attivitàculturali e del turismo. — Per sapere –premesso che:

    lo statuto della regione siciliana, al-l’articolo 14, stabilisce che l’Assemblearegionale ha la legislazione esclusiva, tra lealtre materie, su turismo, la vigilanzaalberghiera e la tutela del paesaggio econservazione delle antichità e delle opereartistiche;

    con decreto del Presidente della Re-pubblica 30 agosto 1975 n. 637 (di seguitodecreto del Presidente della Repubblica637 del 1975) sono state dettate le normedi attuazione dello statuto della RegioneSiciliana in materia di tutela del paesaggioe di antichità e belle arti, stabilendo che« l’amministrazione regionale esercita nelterritorio della regione tutte le attribuzionidelle amministrazioni centrali e periferi-che dello Stato in materia di antichità,opere artistiche e musei, nonché di tuteladel paesaggio »;

    con lo stesso decreto del Presidentedella Repubblica 637 del 1975, è statostabilito che tutti gli atti previsti dalle leggi

    1o giugno 1939, n. 1089 e 29 giugno 1939,n. 1497 – successivamente confluite nelcodice dei beni culturali e del paesaggio –e da ogni altra disposizione comunqueconcernente le materie indicate al puntoprecedente sono adottati dall’amministra-zione regionale, e che la stessa ammini-strazione ha l’obbligo di darne comunica-zione bimestrale per conoscenza al Mini-stero dei beni e delle attività culturali e delturismo;

    rispondendo all’interrogazione pre-sentata il 3 ottobre 2013 per avere notiziein merito all’effettiva trasmissione, daparte della regione siciliana, delle comu-nicazioni bimestrali previste dal citato de-creto del Presidente della Repubblica 637del 1975, con specifico riferimento alletorri costiere presenti nell’isola, il Mini-stero ha precisato che « Nella comunepratica operativa la Direzione generale″Belle arti e paesaggio″ non riceve lecomunicazioni bimestrali ma, di volta involta i singoli provvedimenti di tutela aisensi degli articoli 12, 13 e 45 del Codice,emanati con decreto del dirigente generaledel Dipartimento dei beni culturali e del-l’identità siciliana, afferente all’Assessoratodei beni e dell’identità siciliana »;

    nella risposta soprarichiamata si dàconto della trasmissione, di volta in volta,di provvedimenti di tutela adottati in baseagli articoli 12, 13 e 45 del codice, edunque in base alle disposizioni contenutenella parte seconda del codice che, comeè noto, si riferiscono ai beni culturali,senza fornire alcun chiarimento in meritoagli atti adottati dalle strutture regionalicompetenti in base alle norme contenutenella parte terza del codice riferita aicosiddetti « beni paesaggistici »;

    a giudizio degli interroganti, l’invio divolta in volta – e per forza di cose casualedegli atti adottati dalla regione sicilianarende, necessariamente, impossibile per ilMinistero dei beni e delle attività culturalie del turismo avere quella visione com-piuta e d’insieme rispetto all’azione am-ministrativa condotta dalla medesima re-gione, che l’invio periodico e regolare delle

    Atti Parlamentari — 26164 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • comunicazioni bimestrali, previsto dal ci-tato decreto del Presidente della Repub-blica n. 637 del 1975, garantirebbe;

    a giudizio degli stessi interrogantil’invio – di volta in volta – degli attiadottati in materia – di beni culturali, nonpuò essere considerata né una prassi con-forme alla lettera del decreto del Presi-dente della Repubblica n. 637 del 1975, néuna modalità operativa idonea a perse-guire la finalità sottesa all’articolo 1 delmedesimo decreto del Presidente dellaRepubblica n. 637 del 1975, che è quelladi consentire al Ministero dei beni e delleattività culturali e del turismo di monito-rare e vigilare ex post – senza incideresull’autonomia costituzionalmente protetta– sullo svolgimento, da parte della regionesiciliana, dell’attuazione delle norme pre-poste alla tutela dei beni culturali e delpaesaggio con riferimento all’arco tempo-rale stabilito –:

    se, in che modo e con quale cadenza,la regione siciliana – in conformità aquanto stabilito dall’articolo 1, del decretodel Presidente della Repubblica n. 637del 1975 – dia comunicazione degli attiadottati in base alle norme riferite allatutela del paesaggio contenute nella parteterza del codice dei beni culturali e delpaesaggio;

    se, e in che modo, ritenga necessarioattivarsi affinché venga assicurata la pienaapplicazione dell’articolo 1 del decreto delPresidente della Repubblica n. 637 del1975 attraverso la comunicazione, con lacadenza temporale stabilita, degli attiadottati dalla regione siciliana sulla basedelle disposizioni vigenti in materia ditutela dei beni culturali e del paesaggio;

    se, e con quale tempistica – e coe-rentemente con l’ordine del giorno n. 149accolto dal Governo in sede di conversionein legge del decreto 12 settembre 2014,n. 133, che impegnava lo stesso Governoad assicurare la regolare pubblicazione inuna sezione del sito web del Ministero deibeni e delle attività culturali e del turismodelle comunicazioni bimestrali della – re-gione siciliana – ritenga possibile pubbli-

    care, in un’apposita sezione del sito web delMinistero e in formato aperto, le comunica-zioni trasmesse dalla regione siciliana inbase all’articolo 1 del decreto del Presidentedella Repubblica n. 637 del 1975 richia-mato nelle premesse. (4-09506)

    * * *

    DIFESA

    Interrogazioni a risposta immediata inCommissione:

    IV Commissione:

    FRUSONE, BASILIO, RIZZO, TOFALO,PAOLO BERNINI e CORDA. — Al Ministrodella difesa. — Per sapere – premesso che:

    il Generale di Divisione dell’EsercitoPaolo Gerometta, attuale direttore Gene-rale di PERSOMIL (direzione generale peril personale militare), ricopre contempo-raneamente anche l’incarico di Presidentedella sezione esercito del COCER (Consi-glio Centrale della Rappresentanza mili-tare);

    il predetto doppio incarico ha indottoalcuni media a definire l’ufficiale in parola« Generale-Sindacalista », mettendo in di-scussione la molteplicità delle cariche ri-coperte e la loro incompatibilità nell’or-dinamento militare, a causa dell’evidentecontrapposizione di ruoli e di funzioni;

    nell’ambito dell’amministrazionedella difesa spetta a PERSOMIL il poteredisciplinare e di determinazione del trat-tamento giuridico, economico e di avan-zamento del personale militare, mentrespetta al COCER la funzione di rappre-sentanza e di tutela degli interessi delmedesimo personale;

    appare alquanto inopportuno che ilmedesimo ufficiale possa ricoprire con-temporaneamente due funzioni contrap-poste tra loro, assumendo su di sé sia ladifesa degli interessi dell’Amministrazionedella Difesa che quelli, presumibilmentediversi, della Rappresentanza militare;

    Atti Parlamentari — 26165 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • già in passato, peraltro, il generaleGerometta aveva ricoperto contempora-neamente l’incarico di Capo del I repartoaffari giuridici ed economici del personalepresso SME e l’incarico di presidente dellasezione Esercito del COCER;

    consta agli interroganti, inoltre, chela posizione del generale Gerometta nonsia l’unico caso di potenziale conflitto diinteressi nelle Forze armate;

    attualmente anche nell’ambito dellaMarina militare, infatti, risulta anomala lacondizione del Contrammiraglio Pietro Lu-ciano Ricca, contemporaneamente a capodel COCER Marina e del 1o reparto diSMM;

    è innegabile che l’attribuzione di dueincarichi contrapposti tra loro in capo allostesso ufficiale pregiudica la serenità, latrasparenza e la corretta amministrazionedella difesa, oltre a ridimensionare lafunzione di tutela del personale militare acui è istituzionalmente preposto il CO-CER –:

    se il Ministro non ritenga opportuno,perdurando la presidenza del generaleGerometta al Cocer Esercito, di provve-dere alla sostituzione dello stesso dalladirezione di PERSOMIL con altra personanon componente del Cocer. (5-05817)

    DURANTI e PIRAS. — Al Ministrodella difesa. — Per sapere – premesso che:

    in data 15 gennaio 2014, con sca-denza il 13 febbraio 2014, è stato banditoun « Concorso per esami e per titoli per ilreclutamento di 342 allievi carabinieri ef-fettivi in ferma quadriennale, riservato, aisensi dell’articolo 2201, comma 1, deldecreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, aivolontari delle Forze Armate in fermaprefissata di un anno raffermati ovvero incongedo e, ai sensi del decreto legislativo21 gennaio 2011, n. 11 ai concorrenti inpossesso dell’attestato di bilinguismo »;

    a seguito del normale iter concor-suale, in data 9 settembre 2014, il coman-dante generale dell’Arma dei carabinieri,

    con avviso su sito « www.carabinieri.it » hacomunicato l’approvazione della graduato-ria finale di merito aumentando i postidisponibili da 342 a 532;

    complessivamente, in seguito alla va-lutazione concorsuale, il totale degli idoneiè stato di 606. Di conseguenza sono stati74 gli idonei non prescelti;

    in base a quanto previsto dalla « leggedel 30 ottobre, n. 125 (Gazzetta Ufficialen. 255 del 30 ottobre 2013) Conversione inlegge del decreto 31 agosto 2013, n. 101,recante disposizioni urgenti per il perse-guimento di obiettivi di razionalizzazionenelle Pubbliche Amministrazioni », gli ido-nei non prescelti dovrebbero essere incor-porati in caso di nuovo bando di concorso,così come già avvenuto per gli idonei nonvincitori del concorso per 1886 allievicarabinieri del 2012;

    in data 25 aprile 2015, con scadenza25 maggio 2015, è stato bandito il « Con-corso, per esami e titoli, per il recluta-mento di 602 allievi Carabinieri effettivi,riservato, ai sensi dell’articolo 2199 deldecreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, aivolontari delle Forze Armate in fermaprefissata di un anno o quadriennale ov-vero in rafferma annuale in servizio o incongedo e, ai sensi del decreto legislativo21 gennaio 2011, n. 11, ai concorrenti inpossesso dell’attestato di bilinguismo »;

    il limite di età per l’accesso al con-corso del 2014 era fissato a 30 anni,mentre per il concorso bandito il 25 aprile2015, suddetto limite è stato portato a 28anni –:

    se il Ministro interrogato sia a cono-scenza di quanto esposto in premessa, ecome intenda rispettare il diritto degli al-lievi idonei non prescelti nel concorso del15 gennaio 2014 ad essere incorporati fra ivincitori del concorso in atto, anche dero-gando per loro il limite di età di 28 anniinserito con il nuovo concorso. (5-05818)

    Atti Parlamentari — 26166 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • ARTINI. — Al Ministro della difesa. —Per sapere – premesso che:

    durante la riunione dei ministri dellaDifesa della NATO tenutasi a Bruxelles il5 febbraio è stato deciso, nell’ambito dellacrisi in corso in Ucraina, un forte raffor-zamento del dispositivo militare schieratoai confini orientali dell’Alleanza;

    tale rafforzamento comprende diportare da 13.000 a ben 30.000 gli effettividella NATO Response Force (NRF) che saràguidata a rotazione da Germania, Italia,Francia, Gran Bretagna, Polonia e Spagna,definite « nazioni framework »;

    i dettagli tecnici per l’ampliamentodella NRF saranno definiti dal ComandoNATO di Bruxelles entro il prossimo mesedi giugno, mentre la piena operatività dellaNRF rafforzata sarà raggiunta dopo ilvertice NATO di Varsavia previsto per ilgiugno 2016;

    tra le misure di rafforzamento dellaNRF è stata decisa la creazione di unaforza d’intervento rapido capace di essereschierata in sole 48 ore e denominata VeryHigh Readiness Joint Task Force (VJTF);

    la VJTF sarà composta da circa 5.000militari, incentrata su una brigata compo-sta da 5 battaglioni di manovra e suppor-tata da forze aeree e navali;

    in caso di crisi maggiori la VJTFpotrà essere rafforzata da ulteriori duebrigate con capacità di dispiegamento ra-pido;

    la VJTF sarà una forza multinazio-nale, ma il suo corpo principale saràfornito dalla « nazione framework » che inquel momento, in base alla rotazione an-nuale, avrà il comando della NRF;

    durante l’anno precedente l’attiva-zione come VJTF ciascuna brigata saràimpegnata nella necessaria attività adde-strativa e di certificazione, pur rimanendodispiegabile in caso di necessità; nell’annosuccessivo alla sua attivazione la brigataresterà in riserva per un eventuale rin-

    forzo della brigata VJTF attiva in quelmomento, pur restando impiegabile peraltri scopi in caso di necessità;

    la VJTF potrà contare su sei comandidenominati NATO Force Integration Unit(NFIU) che saranno costituiti rispettiva-mente in Bulgaria, Estonia, Lettonia, Li-tuania, Polonia e Romania e destinati ad« accogliere » la VJTF in caso di attivazionee gestirne il dispiegamento;

    come spiegato dal Segretario Gene-rale della NATO, Jens Stoltenberg, i NFIU« assicureranno che le forze nazionali eNATO, ovunque si trovino, possano agiresubito », « essi renderanno ancora più ra-pidi i dispiegamenti, supporteranno la di-fesa collettiva e aiuteranno a coordinarel’addestramento e le esercitazioni »;

    i NFIU saranno costituiti per metà dapersonale del paese ospite e per l’altrametà da personale NATO;

    il primo paese a guidare la VJTF saràla Spagna nel 2016 e la prima VJTF saràcomposta da una brigata spagnola raffor-zata da battaglioni di altri Paesi dellaNATO;

    il comando della prima VJTF saràassegnato al NATO Rapid Deployable Corpsspagnolo di Bétera (Valencia);

    il NATO Rapid Deployable Corps ita-liano (NRDC-IT) di Solbiate Olona haottenuto la certificazione NATO con l’eser-citazione Trident Jaguar 2015 che si ètenuta il 27 aprile 2015 presso il NATOJoint Warfare Centre di Stavanger, in Nor-vegia;

    tra luglio 2015 e giugno 2016 ilNRDC-IT sarà in stand-by quale LandComponent Command per le eventuali esi-genze di intervento rapido della NATO;

    per il 2018 è previsto l’ampliamentoe la riorganizzazione del NRDC-IT in JointTask Force Headquarters, cioè in un Co-mando Operativo Interforze in grado digestire operazioni complesse, sincroniz-zando le attività della componente terre-stre, con quelle navale e aerea;

    Atti Parlamentari — 26167 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • l’Italia assumerà il comando dellaVJTF nel 2018 e, dunque, dovrebbe im-piegare il comando NRDC-IT di SolbiateOlona;

    tra il 4 e il 5 marzo 2015 si è tenutain Germania la prima esercitazione dellaVJTF che ha coinvolto il 1o corpo tedesco-olandese, l’unità terrestre della NRF instandby nel 2015 e che agisce anche qualeVJTF ad interim, convalidando le proce-dure di allerta e i preparativi per ildispiegamento rapido;

    tra il 7 e il 10 aprile si è tenuta neiPaesi Bassi e nella Repubblica Ceca laprima parte dell’esercitazione Noble Jump2015, incentrata sulla preparazione del-l’attivazione rapida della VJTF con parti-colare riguardo agli aeroporti e ai puntid’imbarco, attività che ha coinvolto oltre1500 militari di 11 nazioni (Germania,Polonia, Norvegia, Danimarca, Ungheria,Lituania, Croazia, Portogallo e Slovenia);

    attualmente è in corso (dal 9 al 19giugno) la seconda parte dell’esercitazioneNoble Jump 2015 che ha visto il dispie-gamento a Zagan, in Polonia, di oltre 2.100militari provenienti da nove Paesi (Belgio,Repubblica Ceca, Germania, Lituania,Olanda, Polonia, Ungheria e Stati Uniti eNorvegia) per la simulazione della rispostarapida all’escalation militare di una crisi;

    tra il 1o ottobre e il 6 novembre 2015si terrà la grande esercitazione TridentJuncture 2015 che avrà luogo in diverselocalità di Italia, Portogallo e Spagna ecoinvolgerà oltre 25.000 militari;

    la Trident Juncture 2015 consentiràdi convalidare il concetto operativo dellaVJTF nell’ambito della NRF e permetteràdi testare in particolare gli aspetti dicomando e controllo, interoperabilità, co-municazione strategica, intelligence e so-stenibilità logistica della VJTF;

    l’esercitazione Trident Juncture 2015consentirà di certificare IOC (Initial ope-rational capability) della VJTF a partiredal 2016;

    nel 2016 sarà effettuata una ulterioregrande esercitazione che porterà alla cer-tificazione della Full operational capabilitydella VJTF a partire dal 2017;

    nel 2018, dunque, l’Italia si troverà aguidare una forza di reazione rapida pie-namente operativa e impiegabile in scenaridi crisi reali –:

    come si concretizzerà il contributoitaliano alla NRF rinforzata e, in partico-lare, alla VJTF, quali componenti delleForze Armate saranno coinvolte e comesarà finanziato questo nuovo sforzo mili-tare. (5-05819)

    SCANU, BOLOGNESI, CARLO GALLI,GIUDITTA PINI, DE MARIA, LENZI, FAB-BRI, ZAMPA e MONTRONI. — Al Ministrodella difesa. — Per sapere – premesso che:

    i comuni di Anzola dell’Emilia, Cre-spellano e Zola Predosa, in provincia diBologna, nel cui territorio si trova la expolveriera Madonna dei Prati di PonteRonca non più utilizzata dal Ministerodella difesa, hanno da tempo destinato talearea nei loro Piani urbanistici a valoriz-zazione e tutela ambientale;

    fin dal 1999 i comuni interessatihanno cercato di individuare una serie diazioni per renderla fruibile alla cittadi-nanza auspicando anche adeguate recin-zioni dell’intera zona;

    come condizione preliminare per losviluppo del progetto, le amministrazionicomunali coinvolte avevano espressamenterichiesto al Ministero della difesa di stral-ciare l’area dal piano dei beni pubblicialienabili e di trasferirne la proprietà daldemanio militare a quello forestale delloStato, come già avvenuto per circa 3 ettari,per completare la messa in disponibilitàall’uso pubblico dell’intera area;

    nel giugno 2006 si tenne un incontroconvocato dal comandante della Brigataaeromobile Friuli, con i rappresentanti deicomuni e dei Ministeri interessati, perriprendere il percorso che si era nel frat-tempo interrotto;

    Atti Parlamentari — 26168 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • l’area è stata successivamente inse-rita, con la denominazione « Deposito mu-nizioni – Anzola dell’Emilia », nel secondoelenco di beni che, in base alla leggefinanziaria per il 2007, sono passati dalMinistero della difesa all’Agenzia del de-manio con il decreto ministeriale 25 luglio2007 –:

    se il Ministro intenda rendere notoun cronoprogramma in cui risultino indi-cati i tempi necessari a concludere tutte leoperazioni necessarie per rendere possi-bile la consegna ai comuni delle aree resedi volta in volta disponibili. (5-05820)

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    PIRAS, DURANTI, RICCIATTI e QUA-RANTA. — Al Ministro della difesa. — Persapere – premesso che:

    la legge n. 104 del 1990 prevede cheai comuni nel cui territorio sono presentiaree appartenenti allo Stato, in uso al-l’amministrazione militare e destinate apoligoni addestrativi di tiro, è corrispostoun contributo annuo rapportato al redditodominicale e agrario medio delle areeconfinanti con quelle su cui insistono ipoligoni di tiro, rivalutato secondo i coef-ficienti stabiliti ai fini dell’imposizione sulreddito;

    lo stesso articolo 4 del decreto-leggen. 104 del 1990 prevede al comma 2 che« Alle regioni maggiormente oberate daivincoli e dalle attività militari, comprese ladimostrazione e la sperimentazione di si-stemi d’arma, individuate ogni quinquen-nio con decreto del Presidente del Consi-glio dei ministri, sentito il Ministro delladifesa, lo Stato corrisponde un contributoannuo da destinarsi alla realizzazione diopere pubbliche e servizi sociali nei co-muni nei quali le esigenze militari, com-presi particolari tipi di insediamenti, in-cidono maggiormente sull’uso del territo-rio e sui programmi di sviluppo economicoe sociale »;

    alla regione Sardegna, è stata desti-nata la cifra di 15.135.769,00 relativa al

    quinquennio 2005/2009, come certificatadalla delibera n. 12/33 del 20 marzo 2012della giunta regionale;

    nel caso del Comune di Arbus, è statariconosciuta la cifra di 1.424.303,84 deli-berata della giunta municipale il 19 aprile2012 con delibera n. 177 relativa al quin-quennio 2005/2009;

    nel giugno 2015, risultano quindi pa-gati gli indennizzi relativi al quinquennio2005/2009, con un ritardo nel pagamentoai comuni della Sardegna di circa 6 an-nualità, relativamente al periodo che vadal 2009 al 2015;

    il contributo degli indennizzi è cor-risposto alle singole regioni sulla basedella incidenza dei vincoli e delle attivitàdi cui al comma 2 dell’articolo 4 dellalegge n. 104 del 1990, determinata se-condo parametri da stabilirsi con decretodel Ministro della difesa di concerto con ilMinistro dell’economia e delle finanze,sentite le regioni interessate;

    dalla delibera della giunta regionaledella Sardegna n. 12/33 del 20 marzo2012, a distanza di più di 3 anni, nonrisultano presenti altri atti ministeriali oregionali in merito al pagamento dellaannualità di indennizzi alle comunità sot-toposte a servitù militari;

    tali misure sono destinate alla rea-lizzazione di opere pubbliche e servizisociali nei comuni nei quali le esigenzemilitari, compresi particolari tipi di inse-diamenti, incidono maggiormente nell’usodel territorio e sui programmi di sviluppoeconomico e sociale –:

    per quali motivazioni, al giugno 2015gli ultimi contributi di indennizzo sulleservitù militari versati alla regione Sarde-gna e di conseguenza ai comuni sardirisultino relativi al quinquennio 2005/2009;

    se non ritenga di dover procedere neltempo più immediato a decretare il paga-mento degli indennizzi relativi alle servitùmilitari per la regione Sardegna e i co-muni interessati riguardanti il quinquen-

    Atti Parlamentari — 26169 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 GIUGNO 2015

  • nio 2010/2015, riconoscendo alla regioneSardegna e alle comunità interessate ciòche spetta per legge, come disposto dallalegge n. 104 del 1990. (5-05822)

    Interrogazione a risposta scritta:

    BASILIO, FRUSONE, PAOLO BER-NINI, BARONI, DALL’OSSO, RIZZO,CORDA, ALBERTI, TOFALO, SILVIAGIORDANO, LOREFICE, COMINARDI, DEROSA, BUSTO e SORIAL. — Al Ministrodella difesa, al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro della salute. — Per sapere –premesso che:

    il 16 aprile del 1999, durante laguerra dei Balcani, un velivolo militareamericano F-15 Eagle diretto a Ghedi, alfine di alleggerire il carico di esplosivipresenti a bordo, sganciò taluni di essiall’interno del lago di Garda e, precisa-mente, nello specchio d’acqua antistante iterritori tra Bardolino e Torri del Benaco;

    secondo quanto riportò la stampa, seiordigni, quattro di tipo BLU a grappolo, edue di tipo GBU Paveway a guida laservennero sganciati nel lago; stando ai co-municati diffusi dal comando delle opera-zioni le bombe, prima di essere sganciate,sarebbero state disattivate dal pilota, perpoi inabissarsi all’interno delle acque dellago, a poche centinaia di metri dallafamosa spiaggia della « Cartiera », rino-mata meta turistica del Garda;

    come dichiarato già all’epoca dell’ac-caduto dall’allora sindaco di ToscolanoMaderno, Paolo Elena, il lago di Garda èpieno di ordigni bellici, taluni risalenti allaseconda guerra mondiale, altri più recenti,che nessuno si è mai preoccupato dirimuovere;

    le iniziative dirette alla rimozionedelle sei bombe presenti sui fondali delGarda vennero preannunciate dall’alloraportavoce della NATO, Generale GiuseppeMarani, ma a tali proclami non ha fattoseguito alcuna operazione concreta;

    ad oggi, a distanza di circa 16 annidall’accaduto, non risulta che gli ordigni inparola siano stati rimossi dai fondali dellago, con grave rischio sia per l’incolumitàdei pescatori sia per l’inquinamento del-l’ambiente e dei territ