ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO -...

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490. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione: De Lorenzis ............................ 1-01000 28945 Risoluzioni in Commissione: VII Commissione: Vacca ....................................... 7-00785 28951 VIII Commissione: Carrescia ................................. 7-00786 28956 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazione a risposta orale: Latronico ................................ 3-01726 28959 Interrogazioni a risposta scritta: Benedetti ................................ 4-10494 28960 Sorial ...................................... 4-10507 28961 Affari esteri e cooperazione internazionale. Interrogazione a risposta scritta: Sibilia ...................................... 4-10505 28962 PAG. Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazione a risposta scritta: Segoni ..................................... 4-10504 28963 Economia e finanze. Interrogazione a risposta scritta: Sorial ...................................... 4-10495 28965 Giustizia. Interrogazione a risposta in Commissione: Turco ...................................... 5-06498 28965 Interrogazione a risposta scritta: Pastorelli ................................. 4-10498 28967 Infrastrutture e trasporti. Interrogazioni a risposta in Commissione: De Lorenzis ............................ 5-06487 28968 De Lorenzis ............................ 5-06493 28969 Coppola ................................... 5-06495 28972 Interrogazioni a risposta scritta: D’Uva ...................................... 4-10499 28974 Vargiu ..................................... 4-10500 28975 Atti Parlamentari 28943 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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490. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozione:

De Lorenzis ............................ 1-01000 28945

Risoluzioni in Commissione:

VII Commissione:

Vacca ....................................... 7-00785 28951

VIII Commissione:

Carrescia ................................. 7-00786 28956

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interrogazione a risposta orale:

Latronico ................................ 3-01726 28959

Interrogazioni a risposta scritta:

Benedetti ................................ 4-10494 28960

Sorial ...................................... 4-10507 28961

Affari esteri e cooperazione internazionale.

Interrogazione a risposta scritta:

Sibilia ...................................... 4-10505 28962

PAG.

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazione a risposta scritta:

Segoni ..................................... 4-10504 28963

Economia e finanze.

Interrogazione a risposta scritta:

Sorial ...................................... 4-10495 28965

Giustizia.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Turco ...................................... 5-06498 28965

Interrogazione a risposta scritta:

Pastorelli ................................. 4-10498 28967

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

De Lorenzis ............................ 5-06487 28968

De Lorenzis ............................ 5-06493 28969

Coppola ................................... 5-06495 28972

Interrogazioni a risposta scritta:

D’Uva ...................................... 4-10499 28974

Vargiu ..................................... 4-10500 28975

Atti Parlamentari — 28943 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

PAG.

Interno.

Interrogazioni a risposta orale:

Covello .................................... 3-01727 28976

Causin ..................................... 3-01728 28977

Interrogazione a risposta in Commissione:

Terrosi .................................... 5-06497 28978

Interrogazioni a risposta scritta:

Romanini ................................ 4-10496 28979

D’Uva ...................................... 4-10497 28980

Sorial ...................................... 4-10501 28982

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazione a risposta orale:

Vacca ....................................... 3-01725 28984

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Rubinato ................................. 5-06488 28986

D’Uva ...................................... 5-06492 28987

Marzana .................................. 5-06494 28989

Porta ....................................... 5-06499 28990

Interrogazione a risposta scritta:

Lavagno .................................. 4-10503 28994

PAG.

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Rizzetto ................................... 5-06491 28994

Interrogazione a risposta scritta:

Lorefice ................................... 4-10506 28995

Semplificazione e pubblica amministrazione.

Interrogazione a risposta scritta:

Scotto ...................................... 4-10502 28996

Sviluppo economico.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Vico ......................................... 5-06489 28997

Ferro ....................................... 5-06490 28998

Bordo Franco ........................ 5-06496 28998

Apposizione di una firma ad una interpel-lanza ......................................................... 28999

Pubblicazione di un testo riformulato ..... 29000

Mozione:

Parentela ................................ 1-00990 29000

Trasformazione di documenti del sindacatoispettivo .................................................... 29005

Atti Parlamentari — 28944 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:

La Camera,

premesso che:

la comunicazione della Commis-sione europea del 17 giugno 2009 -COM(2009) 279 - « Un futuro sostenibileper i trasporti: verso un sistema integrato,basato sulla tecnologia e di agevole uso »nell’introduzione, al punto 2, afferma, tral’altro, che « ... Vista la complessità dellasituazione, gli interventi nel settore deitrasporti devono essere basati su una vi-sione a lungo termine per la mobilitàsostenibile delle persone e delle merci, nonda ultimo perché le politiche a caratterestrutturale richiedono tempi lunghi di at-tuazione e devono essere programmatecon ampio anticipo »; al punto 43 afferma,tra l’altro, che « Le persone a mobilitàridotta dovrebbero disporre di soluzioni ditrasporto confortevoli. La costruzione, lamanutenzione e la ristrutturazione delleinfrastrutture devono basarsi sul principiodell’accessibilità per tutti. Un ambienteurbano più sicuro può incentivare la sceltadi utilizzare i trasporti pubblici, prenderela bicicletta o andare a piedi, una ten-denza che non solo ridurrebbe la conge-stione e le emissioni inquinanti ma cheavrebbe anche risvolti positivi sulla salutee sul benessere dei cittadini ». Al punto 76si afferma che: « La scienza e l’industriastanno già ricercando attivamente solu-zioni in settori quali la sicurezza deitrasporti, la dipendenza dai carburanti, leemissioni dei veicoli e la congestione dellarete. Viste le tendenze delineate perquanto riguarda la crescita della popola-zione e del parco automobili su scalamondiale, è assolutamente necessario fa-vorire una migrazione tecnologica versoveicoli a basse emissioni e a emissioni zeroe sviluppare soluzioni alternative per itrasporti sostenibili. L’Europa deve spia-nare la strada alla mobilità sostenibilefornendo, ove possibile, soluzioni che

siano applicabili su scala globale e possanoessere esportate in altre regioni delmondo »;

gli obbiettivi politici della suddettacomunicazione per il trasporto sostenibilemettono in evidenza che la politica euro-pea dei trasporti mira a creare un sistemasostenibile di trasporto che soddisfi leesigenze economiche, sociali e ambientalidella società, e contribuisca ad un’Europapienamente integrata e competitiva. Que-sto traguardo può essere suddiviso neiseguenti obiettivi politici:

trasporto sicuro e di qualità;

una rete pienamente integrata esottoposta ad adeguata manutenzione;

un sistema di trasporto più so-stenibile dal punto di vista ambientale;

il mantenimento dell’Europa inprima linea in fatto di servizi e tecnologiedi trasporto;

la protezione dei lavoratori deitrasporti e dei loro diritti, sviluppandocontemporaneamente il capitale umanoper migliorare l’efficienza e la competiti-vità dell’economia europea;

segnali di prezzo migliori perincrementare l’efficienza economica me-diante incentivi economici, ad esempio,per l’uso di una strada a nelle ore non dipunta o per l’uso di mezzi di trasporto piùrispettosi dell’ambiente;

una migliore accessibilità;

tra le politiche per un sistemasostenibile la Commissione suggeriscecome utilizzare al meglio i seguenti stru-menti politici per rispondere alla sfidadella sostenibilità:

infrastrutture;

finanziamenti;

tecnologia;

il quadro normativo;

educare, informare e coinvolgere;

Atti Parlamentari — 28945 — Camera dei Deputati

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governance: azione efficace ecoordinata;

la dimensione esterna;

nella comunicazione « Europa 2020– Una strategia per una crescita intelli-gente, sostenibile e inclusiva », la Commis-sione ha posto l’attenzione sul valore dellacoesione sociale, di un’economia più verde,dell’istruzione e dell’innovazione, sottoli-neandone l’importanza per l’Europa. Que-sti obiettivi devono essere integrati nei varielementi della politica europea dei tra-sporti, che deve essere diretta a garantireuna mobilità sostenibile per tutti i citta-dini, « decarbonizzare » i trasporti e sfrut-tare tutte le potenzialità offerte dai pro-gressi tecnologici. La sicurezza stradaleavrà grande risalto nell’imminente librobianco sulla politica dei trasporti per ilperiodo 2010-2020, giacché per migliorarel’efficienza complessiva del sistema deitrasporti e rispondere alle necessità e alleaspettative dei cittadini e delle aziende èessenziale ridurre il numero di morti eferiti tra gli utenti della strada;

il libro bianco rivisitato il 28 marzo2011 – COM(2011) 144 – Tabella di mar-cia verso uno spazio unico europeo deitrasporti – Per una politica dei trasporticompetitiva e sostenibile » si mette in evi-denza che « Nelle città il passaggio amodalità di trasporto meno inquinanti èfacilitato dalla minore varietà di veicolinecessari e dall’elevata densità della po-polazione. Vi è una più ampia disponibilitàdi alternative di trasporto pubblico comepure la possibilità di spostarsi a piedi o inbicicletta. Le città patiscono maggiormentei problemi di congestione, scarsa qualitàdell’aria ed esposizione all’inquinamentoacustico. Il trasporto urbano è responsa-bile di circa un quarto delle emissioni diCO2 del settore dei trasporti e il 69 percento degli incidenti stradali avviene nellecittà. La graduale eliminazione dall’am-biente urbano dei veicoli « alimentati concarburanti convenzionali » è uno dei fat-tori che possono maggiormente contri-buire alla riduzione della dipendenza dalpetrolio, delle emissioni di gas serra e

dell’inquinamento atmosferico e acustico.Ciò dovrà essere integrato dallo sviluppodi adeguate infrastrutture per la ricarica/rifornimento dei nuovi veicoli »; al para-grafo 31 si afferma che « Un aumento deglispostamenti con i mezzi di trasporto col-lettivi, combinato con un minimo di ob-blighi di servizio, permetterà di aumentarela densità e la frequenza del servizio,generando così un circolo virtuoso per imodi di trasporto pubblici. I volumi ditraffico potranno essere ridotti anche gra-zie alla gestione della domanda e allapianificazione territoriale. Le misure perfacilitare gli spostamenti a piedi e inbicicletta devono diventare parte inte-grante della progettazione infrastrutturalee della mobilità urbana ». Nell’Allegato I –elenco di iniziative – il primo punto siriferisce ad « un sistema di mobilità effi-ciente ed integrato che promuove unainnovazione per il futuro su tecnologia ecomportamenti tra cui « Promuovere com-portamenti più ecologici. Informazioni diviaggio » e quindi si fa riferimento all’esi-genza di « sensibilizzare l’opinione pub-blica sulla disponibilità di alternative alletipologie di trasporto individuali conven-zionali (utilizzare meno l’automobile, an-dare a piedi e in bicicletta, usare i servizidi auto condivisa e di park & drive, ibiglietti intelligenti, eccetera) »;

nella comunicazione della Commis-sione al Parlamento europeo, al Consiglio,al Comitato economico e sociale europeo eal Comitato delle regioni del 20 luglio 2010- COM(2010) 389 - « Verso uno spazioeuropeo della sicurezza stradale: orienta-menti 2011-2020 per la sicurezza stra-dale », al paragrafo 3, tra i principi, siindica di « Favorire l’adozione dei piùseveri standard di sicurezza stradale intutta Europa. La politica per la sicurezzastradale deve porre i cittadini al centrodella sua azione, inducendoli a farsi caricodella sicurezza propria e altrui. La politicaper la sicurezza stradale dell’UE si pre-figge di aumentare il livello della sicurezzastradale e garantire una mobilità sicura erispettosa dell’ambiente per i cittadini ditutta Europa; essa dovrà favorire l’equitàtra gli utenti della strada attraverso azioni

Atti Parlamentari — 28946 — Camera dei Deputati

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mirate finalizzate al miglioramento dellasicurezza degli utenti più vulnerabili;

la risoluzione del Parlamento eu-ropeo del 27 settembre 2011 sulla sicu-rezza stradale in Europa 2011-2020, alpunto 3, « invita la Commissione a miglio-rare le condizioni quadro per trasporti piùsicuri e rispettosi dell’ambiente, come glispostamenti a piedi, in bicicletta, in auto-bus o in treno, in modo tale da promuo-verne l’utilizzo »; nei « Campi d’intervento- Migliorare la preparazione e il compor-tamento degli utenti della strada », alpunto 28 si « ritiene che l’educazione stra-dale e i programmi di formazione degliutenti della strada dovrebbero iniziare giàdalla più tenera età in famiglia e a scuolae dovrebbero comprendere il trasporto inbicicletta, a piedi e con i mezzi pubblici.Inoltre al fine di « Proteggere gli utenti piùdeboli della strada », al punto 100, si« invita la Commissione e gli Stati membria promuovere gli spostamenti in biciclettae a piedi come modalità di trasporto apieno titolo e come parte integrante ditutti i sistemi di trasporto »;

la delibera del CIPE del febbraio2001, n. 1, sul « Piano generale dei tra-sporti e della logistica » impegnava il Mi-nistero dei trasporti:

« A. a sviluppare e a sottoporre aquesto Comitato un apposito studio sullafattibilità di una rete di percorribilitàciclistica nazionale, finalizzata principal-mente all’incentivazione di forme di turi-smo sostenibile, con particolare riguardoalle zone ad elevata naturalità, definen-done le relazioni con le altre reti e servizidi trasporto, le modalità di integrazione, icosti e le modalità di gestione;

B. costituire un Gruppo di La-voro nazionale sulla Mobilità Ciclistica »;

il Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare a seguitodella sopracitata delibera del CIPE conconvenzione ad AICC ha prodotto il primostudio di fattibilità a cura di FIAB nelsettembre 2002. Tuttavia non vi è ancorastato un lavoro per implementare la reteciclabile nazionale;

il documento pubblicato dall’ECF(European Cyclists’ Federation) a fine 2014riporta una stima dei fondi che sarannodestinati dall’Unione europea alla ciclabi-lità per gli anni 2014-2020. Nel quinquen-nio 2007-2013 i Paesi che hanno recepitola stragrande maggioranza dei 600 milionidi euro messi a disposizione dai fondidell’Unione europea sono gli stessi chehanno investito di più in questo settore tracui si trovano l’Ungheria, la Polonia, laRepubblica Ceca e la Germania, chehanno finanziato con oltre 100 milioni dieuro ciascuno in progetti per la ciclabilità;

le stime ufficializzate dall’ECF peril 2014-2020 si attestano intorno a 1,3miliardi di euro di fondi « espliciti » –destinati alla realizzazione di piste edinfrastrutture ciclabili e al settore bici eaccessori – da sbloccare, a cui si aggiun-gerebbero circa 700 milioni tra « impliciti »– che comprendono interventi più generaliin favore di forme di mobilità sostenibilee alternativa a quella motorizzata – e« indiretti » – che includono quelli derivatidalla costruzione di strade e da progettituristici – per un totale di 2 miliardi dieuro. Il 90 per cento di questi finanzia-menti dovrebbe confluire nelle casse deisingoli Stati per finanziare progetti regio-nali e nazionali, mentre il restante 10 percento sarà destinato a programmi « Euro-pean-level » (come Eurovelo), a programmitransnazionali e ai cosiddetti piani di coo-perazione transfrontaliera;

secondo l’European Cyclists’ Fede-ration (ECF), un contributo utile alla lottaai cambiamenti climatici si avrebbe se, aseguito di adeguate politiche locali a fa-vore della mobilità ciclistica, entro il 2020la media europea di spostamenti in bicipassasse dall’attuale 4 per cento al 15 percento e se gli incidenti mortali ai danni deiciclisti si riducessero del 50 per cento. Perquesto motivo l’ECF ha sollecitato i sindacidelle città europee a sottoscrivere un do-cumento di impegni in tal senso denomi-nato « Carta di Bruxelles »;

è di importanza fondamentale at-tuare una seria pianificazione della mobi-

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lità sostenibile in Italia anche al fine dipoter usufruire pienamente dei finanzia-menti dell’Unione europea;

nell’ottobre 2012 si sono tenuti aReggio Emilia gli « Stati Generali dellabicicletta e della mobilità nuova », pro-mossi da Anci, #salvaiciclisti, Fiab e Le-gambiente, con la partecipazione del Mi-nistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare attraverso suoi fun-zionari, in cui, prendendo spunto dai datiin possesso e dall’analisi e dal confronto di« gruppi di lavoro », si è prodotto un« Manifesto », sottoscritto da cittadini eamministratori. Tra i dati presi in consi-derazione vale la pena ricordare che l’Ita-lia è il Paese europeo con la più altadensità di automobili circa 36 milioni diauto, il 17 per cento dell’intero parcocircolante in Europa, a fronte di unapopolazione pari al 7 per cento di quelladell’intero continente. Ciò significa che perogni 100 abitanti in media in Italia cisono 65 automobili. La differenza traItalia ed Europa si nota anche nelle grandicittà: ad Amsterdam e Parigi il rapporto èdi 25 auto su 100 abitanti, mentre a Romaè 70 e a Torino 62 su 100. Il trafficoveicolare assorbe l’1 per cento del pro-dotto interno lordo in inefficienza e il 2per cento se ne va per i costi dell’inci-dentalità. Gli scontri stradali mietono, ognigiorno, vittime e feriti. Il rapporto tratrasporto pubblico e trasporto privato aRoma è 28 a 72, a Londra è 50,1 contro49,9, a Parigi 63,6 contro 36,4, a Berlino66 contro 34, a Barcellona 67 contro 32.Le spese legate al possesso di un’automo-bile sono circa un terzo del reddito mediofamigliare, dato in crescita in presenza diun abbassamento costante e progressivodel potere d’acquisto. Parallelamente siregistra un costante aumento dei cittadiniche si spostano in bicicletta e che chie-dono maggior sicurezza. La bicicletta èuna delle chiavi di volta di una mobilitàurbana diversa, innovativa e smart ed è inrelazione e alleata con le altre modalità dispostamento « non motorizzate ». Per rag-giungere gli obiettivi prefissati occorre ilconcorso di tutti gli attori interessati. Èpossibile identificare a tal proposito:

una cabina di regia nazionale,incardinata dove si formano le politiche,ma anche di coordinamento traversale trai Ministeri competenti in materia;

regioni, con fondi e leggi dedicati,in particolare per progettazione urbani-stica;

comuni – ufficio mobilità cicli-stica, bike plan, partecipazione, obiettivi emonitoraggio;

comunità (imprese, associazioni,movimenti, cittadini e altri), come prota-gonisti del cambiamento;

gli Stati generali sopra menzionatihanno prodotto un libro di impegni per leamministrazioni di ogni livello, nazionale,regionale e locale promuovendo misure abreve periodo/costo zero, a medio periodo/costo lieve e a lungo periodo/costo piùalto, approntando delle proposte per unarevisione della normativa. L’insieme orga-nico dei contributi e delle proposte emersidai lavori degli Stati generali viene quindiraccolto in tre documenti che intendonoessere la richiesta di un preciso impegnoper interventi suddivisibili in:

misure per amministratori localia breve periodo/costo zero;

misure per amministratori localia medio periodo/costo lieve;

misure per iniziative legislative edi governo a medio periodo/costo più alto,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative per istituire il« Servizio nazionale per la mobilità cicli-stica » avente tra gli altri i seguenti com-piti:

a) la competenza istruttoria di tuttii provvedimenti in materia di sostegno allamobilità ciclistica;

b) la predisposizione del piano ge-nerale della mobilità ciclistica a valenzaalmeno quinquennale, nel quale venganodefiniti gli obiettivi di sviluppo dell’usodella bicicletta, per la mobilità quotidiana,per il turismo e per lo sport;

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c) la rilevazione e il monitoraggio,attraverso l’apporto delle regioni e delleprovince, dell’estensione delle reti urbaneed extraurbane di itinerari e piste ciclabili(censimento della ciclabilità);

d) la predisposizione della « retenazionale di percorribilità ciclistica » –prevista dalla delibera del CIPE del feb-braio 2001 – a partire dalla proposta direte di Bicitalia istituendo reti di rangonazionale e territoriale e facendo sì cheper ogni Rete istituita vi sia un tavolo/ufficio/cabina di regia a partecipazioneparitetica tra forze economiche del turi-smo, organi dello Stato e rappresentantidegli enti locali e delle associazioni am-bientali che abbia come obbiettivo prima-rio di fissare standard tecnici, la defini-zione di ciclovie e la definizione di gerar-chie delle reti di segnaletica e cartografia;

e) la promozione di politiche cheincrementino l’uso modale della biciclettacon l’obiettivo di target 20-20-20 dellamobilità (intesi come percentuali di ripar-tizione modale, tra bici, pedoni, trasportopubblico urbano) come obiettivo medionazionale e come obiettivo minimo locale,ma per il quale le singole città vadanoanche oltre;

f) la definizione di standard e dilinee guida in materia di ciclabilità e dimoderazione del traffico;

g) lo studio analitico degli incidentiche coinvolgono i ciclisti per individuaregli interventi necessari ad accrescere lasicurezza stradale;

h) l’individuazione delle forme diincentivazione e defiscalizzazione per svi-luppare l’uso della bicicletta;

i) il raccordo fra i Ministeri com-petenti per coordinare tutte le diverseattività connesse alla mobilità ciclistica;

l) l’individuazione di standard perla realizzazione e la gestione dei servizi dibike sharing, per agevolarne la diffusionein tutte le aree metropolitane;

m) l’organizzazione di eventi na-zionali, azioni pubblicitarie e di « marke-ting territoriale » per la promozione dellabicicletta;

ad assumere iniziative per effettuareuna revisione organica del codice dellastrada e delle norme tecniche per tenereconto delle specifiche esigenze della mo-bilità ciclistica e per dare effettiva attua-zione al principio programmatico conte-nuto nell’articolo 1 del codice della stradastesso, nel rispetto dei seguenti obiettivi:

a) ispirare le norme e i provvedi-menti attuativi al principio della sicurezzastradale, perseguendo gli obiettivi di unarazionale gestione della mobilità, dellaprotezione dell’ambiente e del risparmioenergetico;

b) finalizzare la rivisitazione delcodice della strada allo snellimento buro-cratico e all’armonizzazione per quantoconcerne la mobilità ciclistica e pedonalee la moderazione del traffico;

c) prevedere il coinvolgimento delleassociazioni dell’utenza debole nella suaridefinizione;

d) sancire esplicitamente i principidi mobilità sostenibile ribadendo il prin-cipio di rispetto delle regole al fine disalvaguardare salute e sicurezza di tutti gliutenti della strada e di tutelare dagliincidenti stradali anche l’utenza deboleattribuendo l’onere della prova al soggettomeno vulnerabile;

e) intervenire, tra l’altro, sul « dop-pio senso di circolazione » per le biciclette,sull’obbligatorietà d’uso delle piste ciclabilie sull’uso delle corsie stradali da parte delciclista;

ad assumere iniziative per aggiornarela legge n. 366 del 1998 sulla mobilitàciclistica rendendo efficace e incisival’azione benefica anche mediante lo stan-ziamento continuativo, a partire dallalegge di stabilità, delle risorse economichenecessarie, prevedendo fra l’altro:

a) un vincolo di destinazione per labicicletta di percentuali significative sugli

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stanziamenti previsti per la realizzazionedi opere pubbliche stradali e di trasporto;gettiti di lotterie; trasferimento di quotedegli introiti derivanti a vario titolo dallamotorizzazione;

b) normative a tutela dei sedimi diviabilità e ferrovie minori nonché di arginie alzaie della rete idrica quali demanio perla mobilità ciclo-pedonale nazionale e lo-cale;

c) normative d’indirizzo per le re-gole tecniche più attente alla sicurezza;

d) normative per la tutela assicu-rativa nazionale contro gli infortuni deicittadini che utilizzano la bicicletta qualeveicolo di spostamento quotidiano;

e) regimi fiscali agevolati per leopere e i servizi alla mobilità sostenibile,tra cui: parcheggi bici-trasporto pubblicolocale, parcheggi bici nei luoghi pubblici eprivati di aggregazione (ospedali, centricommerciali, cinema), stalli frequenti ediffusi, parcheggio negli spazi condomi-niali, ciclofficine e luoghi (bike squares) diaggregazione, ciclabilità diffusa (corsie,preferenziazioni, reti ciclabili come valo-rizzazione del paesaggio), bikesharing, ser-vizi bici cargo per le merci, intermodalità,infomobilità (orientate alle bici);

ad assumere iniziative per equipararela bicicletta al trasporto pubblico nell’in-fortunio in itinere, facendo sì che lo spo-stamento in bici casa-lavoro sia ricono-sciuto dall’INAIL alla pari del trasportopubblico nell’infortunio in itinere;

a promuovere le seguenti iniziativesulla sicurezza stradale:

a) redigere, attuare e verificare ipiani della sicurezza stradale urbani se-condo la normativa europea sulla gestionedella sicurezza delle infrastrutture stradaliestendendone l’applicazione alla rete na-zionale ed agli ambiti urbani e analiz-zando anche le infrastrutture esistenti contecniche di analisi di rischio;

b) modificare ed integrare l’attualesistema di raccolta ed elaborazione deidati sull’incidentalità al fine di renderli

pienamente utilizzabili, significativi ed im-mediatamente disponibili alle amministra-zioni per le analisi relative agli eventi chein particolare coinvolgono gli utenti deboli;

c) introdurre un organismo cheverifichi il rispetto degli obiettivi pianifi-cati in tema di sicurezza stradale, svolgaattività di vigilanza e controllo, ed eroghisanzioni per violazione delle norme na-zionali in materia;

ad assumere iniziative per aggiornareil piano nazionale trasporti, rivedendo lepolitiche dei trasporti merci e passeggeriintroducendo tra i criteri di pianificazionela sicurezza dei cittadini e la composizionemodale prefissata e rendendo sistematicoil rilevamento della composizione modaledel traffico al fine di avere i dati per poteraggiornare le politiche stesse;

ad adottare iniziative per redigere unpiano per la sostenibilità del trasportopubblico locale al fine di:

a) introdurre tra le reti strategichenazionali le reti di trasporto pubblicolocale;

b) analizzare i fabbisogni e verifi-care l’adeguatezza dell’offerta;

c) individuare gli strumenti di so-stenibilità economica, analizzando i costidiretti e indiretti dell’attuale sistema ditrasporto privato;

d) orientare gli investimenti pub-blici statali e regionali dando assolutapriorità alle infrastrutture su scala urbanae metropolitana, al trasporto collettivo ependolare, alla ciclabilità e alla pedonalità;

e) verificare e potenziare l’intermo-dalità dei trasporti, con particolare riferi-mento al trasporto biciclette (bici-treno,bici-bus, bici-metro);

a varare politiche mirate alla ridu-zione del parco auto circolante a vantaggiodi pedoni, ciclisti e trasporto pubblico alfine di:

a) allineare nel breve periodo lamedia italiana della densità automobili-

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stica almeno alla media europea utiliz-zando anche la leva degli incentivi e deidisincentivi;

b) diffondere all’interno delle areeurbane il meccanismo del road pricing edel ticket pricing, e quindi il pagamentoper l’accesso alle aree più congestionatedelle città e la modulazione delle tariffa-zioni della sosta finalizzata a disincenti-vare il traffico privato, fissando un costotale da scoraggiare gli spostamenti siste-matici, e facendo sì che le tariffe dellasosta, crescano in maniera progressiva allacrescita del livello di congestione e allatipologia di veicolo utilizzato (più spazio sioccupa, più si paga);

a promuovere e valorizzare il turismosostenibile al fine di:

a) evitare che il turista danneggil’ambiente con l’utilizzo del mezzo ditrasporto;

b) pianificare ed attuare una poli-tica per lo sviluppo del turismo in bici-cletta;

c) censire, sostenere e promuoverele strutture per il turismo ciclistico (reti,alloggi, ristori, servizi assistenza, tour ope-rator, segnaletica, pubblicazioni, e altro);

a promuovere azioni di contrasto alfurto di biciclette, anche prevedendo leseguenti misure:

a) istituire un registro pubblicodove registrare gratuitamente e volonta-riamente la propria bici;

b) istituire un sito web dove potersegnalare la scomparsa e il ritrovamentodelle biciclette;

c) inasprire le pene per coloro checommettono il furto di biciclette;

d) modificare il modello di denun-cia di furto prevedendo che venga eviden-ziato qualora si tratti di una bicicletta;

e) promuovere il monitoraggio delfenomeno attraverso il coinvolgimento

delle istituzioni locali coinvolte nel presi-dio del territorio, come questure e prefet-ture;

a promuovere la mobilità pedonale,in collegamento e in parallelo alla mobilitàciclistica, con le seguenti iniziative:

a) introdurre e sistematizzare unasegnaletica di spostamento in ambienteextraurbano ed una segnaletica turisticache valorizzi i centri storici;

b) sviluppare una campagna nazio-nale per il rispetto degli attraversamentipedonali;

c) censire e verificare la messa insicurezza degli spostamenti pedonali;

d) redigere un efficiente piano dellamobilità pedonale.

(1-01000) « De Lorenzis, Nicola Bianchi,Dell’Orco, Liuzzi, Spessotto,Daga, Terzoni, Zolezzi, DeRosa, Mannino, Villarosa,Brescia, Scagliusi, Manlio DiStefano, Sibilia, Lombardi,Nesci, Dadone, Toninelli,D’Ambrosio, Cozzolino, Pa-rentela, Benedetti, Pisano, Ci-prini, Fraccaro, Colletti, Ago-stinelli, Bonafede, Brugne-rotto, Paolo Bernini, LuigiGallo, Sarti, Dall’Osso,Ruocco, Micillo, Tofalo, Ga-gnarli, Castelli, Gallinella, DaVilla, Fantinati, Vallascas,Cancelleri, Lorefice, Busina-rolo, Nuti, Del Grosso, Corda,Basilio, Cecconi, D’Uva, Si-mone Valente, Caso, Colon-nese, Sorial, Grillo, SilviaGiordano, Chimienti, Pesco,Lupo, Baroni, Alberti, Petra-roli, Ferraresi, L’Abbate ».

Risoluzioni in Commissione:

La VII Commissione,

premesso che:

l’articolo 2, comma 138, del decretolegge 6 ottobre 2006, n. 262 istituisce l’AN-

Atti Parlamentari — 28951 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

VUR con il fine di razionalizzare il siste-mati di valutazione qualitativa delle atti-vità universitarie e degli enti di ricercapubblici e privati destinatari di finanzia-menti pubblici, nonché dell’efficienza edefficacia dei programmi statali di finan-ziamento e di incentivazione delle attivitàdi ricerca e di innovazione;

l’ANVUR ha personalità giuridicadi diritto pubblico ed ha le seguenti at-tribuzioni:

a) valutazione esterna della qua-lità delle attività universitarie e degli entidi ricerca pubblici e privati destinatari difinanziamenti pubblici, sulla base di unprogramma annuale approvato dal Mini-stro dell’istruzione, dell’università e dellaricerca;

b) indirizzo, coordinamento e vi-gilanza delle attività di valutazione deman-date ai nuclei di valutazione interna degliatenei e degli enti di ricerca;

c) valutazione dell’efficienza edell’efficacia dei programmi statali di fi-nanziamento e di incentivazione delle at-tività di ricerca e di innovazione;

in particolare, l’ANVUR:

ha il compito di calcolare e pub-blicare le mediane ai fini dell’attribuzionedell’abilitazione scientifica nazionale perl’accesso alla prima e alla seconda fasciadei professori universitari;

ha il compito di valutare i pro-fessori ordinari che si candidano comecommissari, e di individuare un numerosufficiente di commissari stranieri, tra iquali estrarre il quinto membro dellecommissioni dei commissari;

ha il compito di fissare metodo-logie, criteri, parametri e indicatori perl’accreditamento e per la valutazione pe-riodica;

esegue la verifica e il monitorag-gio dei parametri e degli indicatori diaccreditamento e valutazione periodica,

anche ai fini della ripartizione della quotapremiale delle risorse annualmente asse-gnate alle università;

ha un ruolo fondamentale nellavalutazione della qualità della ricerca inquanto individua i gruppi di esperti valu-tatori delle 14 aree disciplinari e, di fatto,contribuisce alla definizione dei criteri dibase della valutazione della ricerca;

svolge le funzioni di indirizzo ecoordinamento delle attività di valutazionedemandate ai nuclei di valutazione degliatenei;

la struttura ed il funzionamentodell’ANVUR sono disciplinati dal decretodel Presidente della Repubblica 1o feb-braio 2010, n. 76;

il consiglio direttivo, organo del-l’ANVUR, è composto da 7 membri: de-termina le attività e gli indirizzi dellagestione dell’Agenzia, nonché criteri e me-todi di valutazione; predispone il pro-gramma delle attività, approva il bilanciopreventivo, il conto consuntivo e i rapportidi valutazione; nomina il direttore su pro-posta del presidente e provvede in ordineal conferimento degli incarichi;

ai sensi dell’articolo 8, comma 3,del decreto del Presidente della Repub-blica 1o febbraio 2010, n. 76, sono nomi-nati, con decreto del Presidente della Re-pubblica, i componenti del consiglio diret-tivo, su proposta del Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca,sentite le competenti Commissioni parla-mentari. Nel Consiglio direttivo devonocomunque essere presenti almeno due uo-mini e due donne. Ai fini della proposta,il Ministro sceglie i componenti da unelenco, composto da non meno di dieci enon più di quindici persone, definito da uncomitato di selezione appositamente costi-tuito con decreto del Ministro;

il comitato di selezione è compostoda cinque membri di alta qualificazione,designati, uno ciascuno, dal Ministro, dalsegretario generale dell’OCSE e dai presi-denti dell’Accademia dei lincei, dell’Euro-pean research council e del Consiglio na-

Atti Parlamentari — 28952 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

zionale degli studenti. Il comitato di sele-zione valuta anche le indicazioni di no-minativi, con relativi curricula, forniti,sulla base di bandi ad evidenza pubblicain Italia e all’estero, dagli interessati, daistituzioni, accademie, società scientifiche,da esperti, nonché da istituzioni ed orga-nizzazioni degli studenti e delle parti so-ciali;

con decreto del Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca del 3aprile 2015 n. 205 sono stati nominatimembri del Comitato di selezione incari-cato di predisporre l’elenco dei candidatiper la nomina dei 4 componenti del con-siglio direttivo dell’Anvur decaduti, il prof.Roberto Antonelli, il prof. Claudio Bordi-gnon, il prof. Giuseppe Caputo, il dott.Pietro Cipollone (designato dal MIUR), ildott. Dirk Van Damme;

a partire dal 30 giugno 2015 il dott.Van Damme è stato sostituito dalla dot-t.ssa Romina Boarini;

il 25 aprile 2015 il comitato diselezione ha emanato il bando di selezionedando attuazione a quanto previsto daldecreto del Presidente della Repubblica 1o

febbraio 2010, n. 76, in merito alla rac-colta delle candidature a membro delconsiglio direttivo dell’ANVUR;

secondo il bando di selezione ognicandidato doveva presentare la candida-tura mediante scheda in formato elettro-nico sul portale del MIUR corredata da:

a) curriculum vitae dettagliato incui si evidenziasse il possesso dei requisitiriportati nelle disposizioni richiamate inpremessa (non oltre trentacinquemila ca-ratteri spazi inclusi);

b) un elaborato scritto che illu-strasse sinteticamente le principali lineed’intervento, indirizzi di gestione, strategiedi sviluppo, criteri e metodi di valutazionedell’Agenzia in base ai quali il candidatointendesse orientare la propria funzione,nel caso in cui avesse assunto il ruolo dicomponente del consiglio direttivo del-l’ANVUR (non oltre diciottomila caratterispazi inclusi);

c) eventuali pubblicazioni che ilcandidato ritenesse significative in rela-zione alla domanda e, comunque, in nu-mero non superiore a tre, trasmesse informato elettronico;

ai sensi dell’articolo 8, comma 1,del decreto del Presidente della Repub-blica 1o febbraio 2010, n. 76, il consigliodirettivo è costituito da sette componentitra personalità provenienti da una plura-lità di ambiti professionali e disciplinari,anche straniere, di alta e riconosciutaqualificazione ed esperienza nel campodell’istruzione superiore, della ricerca edella valutazione di tali attività;

ai sensi dell’articolo 2, comma 140,del decreto legge 3 ottobre 2006, n. 262, ladurata del mandato dei componenti del-l’organo direttivo dell’Agenzia nazionale divalutazione del sistema universitario edella ricerca (ANVUR), compresi quellieventualmente nominati in sostituzione dicomponenti cessati dalla carica, è di quat-tro anni;

l’articolo 2, comma 140, del decretolegge 3 ottobre 2006, n. 262, prevede chela carica di presidente o di componentedell’organo direttivo dell’ANVUR può es-sere ricoperta fino al compimento delsettantesimo anno di età;

ai sensi del bando per la selezionedi nominativi per il consiglio direttivodell’ANVUR, il comitato di selezioneavrebbe dovuto scegliere la rosa di nomisulla base di alta e riconosciuta qualifica-zione ed esperienza nel campo dell’istru-zione superiore, della ricerca e della va-lutazione, provenienti da una pluralità diambiti professionali e disciplinari;

la tabella A del decreto ministeriale4 ottobre del 2000 raggruppa i settoridisciplinari in 14 aree;

sono state presentate 121 domandedi candidatura per ricoprire la carica dimembro del consiglio direttivo dell’Anvure sul portale dell’ANVUR sono pubblicatisia i curricula che gli elaborati presentatidai candidati;

Atti Parlamentari — 28953 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

i 15 selezionati per la nomina sono:Fabio Beltram, Daniele Checchi, RaffaeleDi Raimo, Mario Diani, Maria CristinaMarcuzzo, Guido Martinelli, Maria LuisaMeneghetti, Paolo Miccoli, Luigina Mor-tari, Paolo Rossi, Raffaella Rumiati, GuidoSaracco, Giorgio Sesti, Susanna Terracini,Maurizio Vichi;

il Ministro, tra i 15 nominativi, haselezionato Daniele Checchi, Paolo Miccoli,Raffaella Rumiati e Susanna Terracini;

non sono stati resi pubblici i ver-bali dei lavori del comitato di selezionedelle candidature a membri dell’ANVUR;

sia il professor Stefano Fantoni(l’attuale presidente dell’ANVUR), che ilprofessor Sergio Benedetto (membro delconsiglio direttivo dell’ANVUR), secondoquanto riportato nella scheda dei datibiografici presenti sul portale internet del-l’ANVUR, risultano aver compiuto i set-tanta anni di età;

l’esasperata ricerca del merito, adiscapito della crescita unitaria di tutto ilsistema universitario, basata su una valu-tazione non del tutto oggettiva attraversosistemi adottati a tali fini dall’Agenzia divalutazione dei sistema universitario edella ricerca (Anvur) e strettamente con-nessa ai finanziamenti da erogare per ilregolare funzionamento delle strutture, hagenerato, di fatto, una lotta tra centri delsapere che, anziché crescere come in-sieme, continuano il loro progressivo al-lontanamento;

dal « Rapporto sullo stato dell’uni-versità e della ricerca in Italia » è possibileverificare come le immatricolazioni risul-tino in calo del 10 per cento nelle regionidel Nord Italia, del 25 per cento nelleregioni del Sud e, infine, del 30 per centonel Mezzogiorno;

risulta evidente come una valuta-zione del merito effettuata tra atenei cheprogressivamente vedono ridurre lesomme erogate per il loro funzionamentoessenziale, e atenei che, già consideratieccellenti, possono godere di somme ulte-riori sottratte proprio ai propri « compe-

titor », continuerà a creare situazioni digrandi differenze tra le università delNord e quelle Sud;

in data 27 luglio 2015, il quotidianoconsultabile online « ilSole24ore », ripor-tava alcuni dati allarmanti che ben evi-denziavano tali differenze territoriali, sot-tolineando come « accanto a università chesi sono viste ridurre l’assegno di quasi unterzo ci sono (pochi) atenei che addiritturapoggiano su fondi più robusti del passato.Ai due capi della classifica si incontranoda un lato Messina e Palermo, che nel2015 hanno ricevuto il 30 per cento ab-bondante in meno rispetto ai fondi statalisu cui avevano potuto contare sette anniprima, e dall’altro Bergamo e il Politecnicodi Torino, che possono contare rispettiva-mente su un +11,4 per cento e su un +7,3per cento »;

si rileva, inoltre, come dei tre con-siglieri dell’Anvur già eletti, solo uno ri-sulterebbe essere un possibile riferimentodi atenei del meridione, cosa che com-porta, per tali motivi, un evidente squili-brio territoriale nella rappresentanza del-l’Agenzia, essendo ben 6 i consiglieri cer-tamente legati, per propria estrazione, aduniversità situate nel settentrione d’Italia;

ad avviso dei firmatari del presenteatto, è inopportuno non rispettare i prin-cipi indicati nell’articolo 8, comma 1, deldecreto del Presidente della Repubblica 1o

febbraio 2010, n. 76, nominando nel con-siglio direttivo dell’ANVUR due membridella stessa area disciplinare; in questomodo vengono rappresentate 6 aree afronte delle 14 esistenti:

ad avviso dei firmatari del pre-sente atto è importante che nel consigliodirettivo dell’ANVUR si mantenga equili-brata la presenza di membri provenientida settori concorsuali bibliometrici e set-tori concorsuali non bibliometrici;

è noto che sia le problematichelegate alla valutazione scientifica che leproposte volte al miglioramento della di-dattica, siano molto diverse e specifiche aseconda della disciplina presa in conside-razione;

Atti Parlamentari — 28954 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

a giudizio dei firmatari del pre-sente atto, quindi, è opportuno prevedereuna sorta di rotazione nella nomina deimembri del consiglio direttivo dell’ANVURcon il fine di garantire l’avvicendamento dimembri appartenenti ad aree diverse;

i nominativi proposti dal Mini-stro dell’istruzione, dell’università e dellaricerca sono sottoposti al parere delleCommissioni parlamentari competenti;

nonostante le Commissioni par-lamentari competenti siano chiamati aformulare un parere sulla proposta dinomina da parte del Ministro competente,non sono noti né i criteri con cui ilcomitato di selezione ha formato la listadei 15 nominativi indicati al Ministro, néi verbali e i documenti ufficiali analizzatie prodotti dal comitato stesso, né i critericon cui il Ministro ha scelto i 4 nominativida sottoporre al parere delle commissioniparlamentari;

l’ANVUR ha un ruolo estrema-mente importante nel mondo dell’univer-sità e della ricerca in quanto:

a) determina, di fatto, una im-portante porzione dei finanziamenti statalia favore degli atenei influenzando, quindi,anche la didattica;

b) ha un ruolo fondamentale nel-l’abilitazione scientifica nazionale e quindisulla classe docente universitaria;

c) i criteri e gli indicatori delsistema di valutazione periodica vengonostabiliti dall’ANVUR;

molti degli elaborati presentati daicandidati scelti nella rosa dei 15 nomina-tivi sono oggetto di critica; in particolarel’associazione ROARS, specializzata in po-litiche della ricerca, dei sistemi di valuta-zione, della formazione terziaria, attra-verso il sito web roars.it, ha messo inevidenza numerosi errori di sintassi pre-senti negli elaborati, evidenti copia e in-colla di altri testi (senza nemmeno citarnela fonte), l’estraneità palese di alcuni can-didati a metodi di valutazione;

in particolare il prof. Paolo Miccoli,indicato dal Ministro Giannini come unodei quattro nuovi membri del consigliodirettivo dell’Anvur, risulta essere al cen-tro di alcune polemiche, dal momento chealcune linee programmatiche esposte nel-l’elaborato propedeutico alla sua selezione,sembrerebbero identiche a passaggi di altritesti, così come riportato in un articoloapparso sul sito di informazione univer-sitaria « Roars.it », fatto che, se confer-mato, porrebbe con urgenza la necessità diuna idonea verifica sulla correttezza delleselezioni; cosa che alimenterebbe fortidubbi sui metodi e sui criteri di valuta-zione dell’Agenzia. Il professor Paolo Mic-coli, oltre a risultare oggetto di polemicheriguardo all’elaborato presentato in occa-sione della propria candidatura a membrodel consiglio direttivo dell’ANVUR, com-pierebbe i 70 anni di età durante ilmandato;

la professoressa Raffaella Rumiatirisulta appartenente all’area 11, la stessadel professor Andrea Graziosi, attualemembro del consiglio direttivo dell’AN-VUR,

impegna il Governo:

a rendere pubblici i criteri di sceltaadottati dal comitato di selezione e leragioni delle scelte dei nominativi, i verbalidei lavori del comitato stesso e la docu-mentazione analizzata;

a rendere pubblici i criteri di sceltaadottati dal Ministro e le ragioni dellascelta dei 4 nominativi dalla rosa dei 15indicati dal comitato di selezione;

ad assumere iniziative per regolare laposizione del professor Stefano Fantoni edel professor Sergio Benedetto in seno alConsiglio direttivo dell’ANVUR alla luce diquanto disposto dall’articolo 2, comma140, del decreto-legge 3 ottobre 2006,n. 262, in quanto prevede che « la caricadi presidente o di componente dell’organodirettivo dell’ANVUR può essere ricopertafino al compimento del settantesimo annodi età »;

Atti Parlamentari — 28955 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

ad assumere iniziative per verificarela correttezza e la bontà degli elaboratiprodotti dagli aspiranti consiglieri, assicu-rando che l’Anvur non perda credibilitàattraverso l’erronea valutazione dei suoirappresentanti;

ad assumere iniziative affinché nelproporre i membri del consiglio direttivodell’Anvur siano assicurati:

a) la massima pluralità di ambitiprofessionali e disciplinari, attraverso lacontestuale presenza di membri prove-nienti da aree disciplinari diverse;

b) un equilibrio di membri prove-nienti da settori concorsuali bibliometricie settori concorsuali non bibliometrici;

c) una rotazione dei consiglieri del-l’ANVUR con il fine di garantire l’avvicen-damento di membri appartenenti ad areedisciplinari diverse;

d) una maggiore rappresentativitàanche territoriale di tutte le universitàitaliane.

(7-00785) « Vacca, Sibilia, Luigi Gallo,D’Uva, Brescia, Simone Va-lente, Marzana ».

L’VIII Commissione,

premesso che:

l’Agenzia delle Nazioni Unite per lasicurezza della navigazione e della preven-zione dell’inquinamento marino causatodalle navi, l’organizzazione marittima in-ternazionale (IMO), nel 2008, ha adottatouna risoluzione di modifica dell’allegato VIdel Protocollo del 1997, che modifica laconvenzione internazionale per la preven-zione dell’inquinamento causato da navidel 1973 (convenzione MARPOL) che con-tiene una regolamentazione per la preven-zione dell’inquinamento atmosferico cau-sato dalle navi. Il succitato allegato rive-duto della convenzione MARPOL è entratoin vigore il 1o luglio 2010;

l’allegato VI, riveduto della conven-zione MARPOL, introduce, tra l’altro, li-

miti al contenuto di zolfo più severi per ilcombustibile per uso marittimo nelle zonedi controllo delle emissioni di zolfo (se-curity emission controlled areas – SECA),pari all’1,00 per cento, dal 1o luglio 2010e allo 0,10 per cento, dal 1o gennaio 2015,nonché nelle aree marittime al di fuoridelle SECA, pari allo 3,50 per cento, dal 1o

gennaio 2012 e, in linea di principio, allo0,50 per cento dal 1o gennaio 2020;

dopo l’adozione dell’allegato VI allaconvenzione internazionale per la preven-zione dell’inquinamento causato da navi,l’Unione europea ha emanato la direttiva2005/33/CE, che ha modificato quantostabilito dalla direttiva 1999/32/CE delConsiglio del 26 aprile 1999, in relazioneal tenore di zolfo contenuto nei combu-stibili per uso marittimo. La direttiva2005/33/CE è stata recepita nel nostroordinamento con decreto legislativo n. 205del 2007;

la raccomandazione della Commis-sione europea n. 2006/339/CE dell’8 mag-gio 2006, finalizzata a promuovere l’uti-lizzo di elettricità erogata da reti elettricheterrestri per le navi ormeggiate nei porticomunitari, formula una serie di racco-mandazioni agli Stati membri dell’Unione,riguardanti:

a) la possibilità di installare si-stemi di erogazione dell’elettricità dallereti terrestri per le navi ormeggiate neiporti, in particolare in quelli in cui ven-gono superati i valori limite per la qualitàdell’aria oppure nei casi in cui siano statimanifestati timori da parte del pubblicoriguardo ad elevati livelli di inquinamentoacustico, in particolare negli ormeggi si-tuati nelle vicinanze di zone residenziali;

b) l’opportunità di valutare l’of-ferta di incentivi economici agli operatoriaffinché utilizzino l’elettricità erogata daterra per le navi, sfruttando le opportunitàintrodotte dalla legislazione comunitaria;

c) la promozione di azioni disensibilizzazione delle autorità locali com-petenti delle zone portuali, delle autoritàmarittime, delle autorità portuali, delle

Atti Parlamentari — 28956 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

società di classificazione e delle associa-zioni industriali in merito all’erogazione dielettricità dalle reti terrestri;

la direttiva 2012/33 del Parlamentoeuropeo e del Consiglio del 21 novembre2012 che modifica la direttiva 1999/32/CEdel Consiglio relativa al tenore di zolfo deicombustibili per uso marittimo, recepitanel nostro ordinamento con il decretolegislativo n. 112 del 16 luglio 2014, sullabase della delega contenuta nella legge 6agosto 2013, n. 96 (legge di delegazioneeuropea 2013), precisa che l’inquinamentoatmosferico provocato dalle navi all’or-meggio rappresenta uno dei maggiori pro-blemi di molte città portuali relativamenteai loro sforzi per rispettare i valori limitedell’Unione europea sulla qualità dell’ariae ritiene opportuno che gli Stati membrisostengano l’utilizzo di un sistema elettricolungo la costa, poiché attualmente l’ali-mentazione elettrica delle navi è di solitoassicurata da motori ausiliari;

la suddetta direttiva, modificandola direttiva n. 32 del 1999, già preceden-temente modificata dalla direttiva 2005/33/CE, in materia di livelli massimi dizolfo dei combustibili per uso marittimoutilizzati dalle navi all’ormeggio nei portidell’Unione, stabilisce che gli Stati membrisono tenuti ad adottare tutte le misurenecessarie per garantire che le navi all’or-meggio nei porti dell’Unione non utilizzinocombustibili per uso marittimo con tenoredi zolfo superiore allo 0,10 per cento inmassa, accordando all’equipaggio untempo sufficiente per completare le neces-sarie operazioni per il cambio del com-bustibile, il più presto possibile, dopol’arrivo all’ormeggio e, il più tardi possi-bile, prima della partenza. Inoltre, gli Statimembri sono tenuti a formulare le debiteprescrizioni affinché siano iscritti nei gior-nali di bordo i tempi delle operazioni dicambio del combustibile; al tenore dizolfo, indicato nella misura dello 0,10 percento in massa, è possibile derogare, am-mettendosi la deroga per le navi all’or-meggio nei porti con i motori spenti e

collegate ad un sistema elettrico lungo lacosta, oltre che per quelle navi che restanoormeggiate per meno di due ore;

l’elettrificazione delle banchineportuali rappresenta una significativa so-luzione alternativa alla riduzione delleemissioni inquinanti, specie di diossido dizolfo, considerato una delle principali so-stanze chimiche responsabili della forma-zione delle piogge acide e dell’inquina-mento atmosferico da polveri sottili, cherappresentano, il principale fattore di ri-schio, delle malattie cardiovascolari e re-spiratorie. A livello europeo, secondoquanto si apprende dal rapporto« Mal’Aria 2015 » di Legambiente, nel2010, il settore navale ha contribuito al-l’emissione in atmosfera di 2,3 milioni ditonnellate di ossido di Zolfo (SO2) e 3,3milioni di tonnellate di ossido di azoto(N0x) e 250 mila tonnellate di particolato(PM10), numeri che, secondo uno studiodell’Organizzazione mondiale della sanità(OMS), si traducono in 50 mila decessiannui e in 58 miliardi di euro di costisanitari, che vanno ad incidere principal-mente nelle aree costiere e portuali, dovele navi transitano ed ormeggiano;

allo stato attuale, in molte realtà èstata adottata la tecnologia dell’elettrifica-zione delle banchine portuali al fine diabbattere le emissioni inquinanti e climal-teranti, con risultati positivi in terminiriduzione dell’inquinamento, dei costi delcarburante e di immagine, costituendo unfattore di stimolo per le autorità portualie le compagnie impegnate in sforzi sempremaggiori in tale direzione. Città come LosAngeles, Seattle, Vancouver, Goteborg, Lu-becca e moltissime altre rappresentanostraordinari esempi di come l’utilizzo ditale tecnologia contribuisca in modo no-tevole alla riduzione delle emissioni inqui-nanti e quindi alla tutela dell’ambiente edella salute dei cittadini;

in Italia ci sono state concretemanifestazioni di interesse verso questatecnologia. Molte regioni hanno sotto-scritto con il Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare degli

Atti Parlamentari — 28957 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

accordi di programma finalizzati alla rea-lizzazione di interventi di elettrificazionedelle banchine portuali. Ciò è avvenuto trala regione Toscana e il Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, relativamente al porto di Livorno,così come tra la regione Liguria e ilsuddetto Ministero, relativamente al portodi Genova. Molte altre regioni e cittàportuali hanno inoltrato al Ministero del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare informazioni su progetti per l’elet-trificazione delle banchine e l’efficienta-mento energetico;

il Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare dispone diun apposito fondo previsto dall’articolo 1del decreto-legge 21 febbraio 2005, n. 16,« Interventi urgenti per la tutela dell’am-biente e per la viabilità e per la sicurezzapubblica », convertito dalla legge 22 aprile2005, n. 58, modificato dall’articolo 1,comma 432, della legge 23 dicembre 2005,n. 266, utilizzato per il finanziamento deicitati interventi nelle regioni Liguria eToscana e che potrebbe essere utilizzatoper l’esecuzione di ulteriori interventi inmateria, che nel corso degli anni è statoprogressivamente svuotato e da oramai 3anni non dispone di alcuna risorsa;

la politica ambientale dell’Unioneeuropea, definita nei programmi di azionein materia ambientale e in particolare nelsettimo programma di azione per l’am-biente « Vivere bene entro i limiti delnostro Pianeta », adottato con decisionen. 1386/2013/UE del Parlamento europeoe del Consiglio del 20 novembre 2013, e incoerenza con gli obiettivi definiti nellastrategia Europa 2020, ha tra i suoi obiet-tivi, l’attuazione di interventi finalizzati alcontrasto delle minacce alla salute e albenessere dei cittadini europei, come l’in-quinamento dell’acqua e dell’aria, i livellieccessivi di rumore e le sostanze chimichetossiche, oltre che interventi volti a tra-sformare il sistema dell’Unione europea inun’economia a basse emissioni di carbonioed efficiente nell’impiego delle risorse;

conformemente all’articolo 193 delTrattato sul funzionamento dell’Unione

europea (TFUE), le direttive in materiaambientale non impediscono agli Statimembri di mantenere o introdurre, insede di recepimento, norme più rigide diquelle dell’Unione europea per una pro-tezione dell’ambiente e della salute ancoramaggiore. Invero, il Governo, accogliendola condizione prevista nel parere espressodalla VIII Commissione ambiente dellaCamera in sede di esame parlamentaredello schema di decreto legislativo, haprevisto limiti più stringenti sia sotto ilprofilo temporale, che sotto il profilo deltenore di zolfo dei combustibili marittimiusati in determinate aree. La direttiva2012/33 prevede un limite generale altenore di zolfo contenuto nei combustibilimarittimi usati nelle acque territoriali,nelle zone economiche esclusive e nellezone di protezione ecologica. Tale limitefissato nella misura del 3,50 per cento siriduce a partire dal 1o gennaio 2020 allo0,50 per cento. La norma di recepimentodi tale direttiva ha invece previsto che peri mari Adriatico e Ionio si applichi il limitedello 0,10 per cento al tenore di zolfo apartire dal 2018, mentre invece per glialtri mari, pur confermando il limite tem-porale al 2020, si prevede una riduzionedel tenore di zolfo allo 0,10 per cento, acondizione che gli Stati membri del-l’Unione europea, prospicienti le stessezone di mare abbiano previsto l’applica-zione di tenori di zolfo uguali o inferiori,

impegna il Governo:

al fine di ridurre le emissioni atmo-sferiche delle navi ormeggiate attraversol’erogazione di elettricità da terra, e divalorizzare la produzione di energia dafonti rinnovabili, ad assumere iniziativeper adottare un piano nazionale di elet-trificazione delle banchine portuali desti-nate al traffico commerciale e di passeg-geri, su proposta del Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare;

a promuovere la stipulazione di ap-positi accordi di programma tra il Mini-stero dell’ambiente e della tutela del ter-

Atti Parlamentari — 28958 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

ritorio e del mare, le autorità portuali e leregioni per la realizzazione degli interventicontenuti nel piano nazionale;

a valutare l’opportunità di assumereiniziative normative per provvedere al pro-gressivo ripristino delle risorse del fondoprevisto dall’articolo 1 del decreto-legge 21febbraio 2005, n. 16, « Interventi urgentiper la tutela dell’ambiente e per la viabi-lità e per la sicurezza pubblica » convertitodalla legge 22 aprile 2005, n. 58, modifi-cato dall’articolo 1, comma 432, della legge23 dicembre 2005, n. 266;

a valutare l’opportunità di utilizzareper il finanziamento degli interventi dielettrificazione delle banchine portuali lerisorse del fondo di sviluppo e coesioneper il ciclo di programmazione 2014-2020;

a promuovere in sede europea formedi collaborazione, in seno all’Organizza-zione marittima internazionale (IMO), alfine di incoraggiare la formulazione dinorme internazionali armonizzate volte afavorire tali interventi.

(7-00786) « Carrescia, Tidei, Amato,Basso, Bergonzi, Bonac-corsi, Brandolin, Capone,Carella, D’Attorre, D’In-cecco, Epifani, Ferro, Gal-perti, Iori, Meta, Mura,Piazzoni, Francesco Sanna,Giovanna Sanna, Vico,Zan, Zoggia ».

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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta orale:

LATRONICO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro degli affariesteri e della cooperazione internazionale.— Per sapere – premesso che:

la Repubblica democratica del Congo,che non ha mai ratificato la convenzione

dell’Aia del 1993 sulle adozioni interna-zionali, da oltre 2 anni ha sospeso leautorizzazioni della Direction Général deMigration per l’uscita dei minori adottati acausa delle irregolarità compiute nelleprocedure di adozione da parte di altriPaesi stranieri;

la Repubblica democratica del Congo,pur riconoscendo in più occasioni la cor-rettezza delle procedure adottate dall’Ita-lia, ha deciso di bloccare le adozioniinternazionali per un anno senza garantirein alcun modo la ripresa delle praticheadottive al termine di tale periodo, co-stringendo molti bambini a non poteruscire dalla Repubblica democratica delCongo pur essendo stati essi adottati se-condo la stessa legge congolese (con sen-tenza definitiva del tribunale del Congo)da coppie di genitori italiani;

a parte il viaggio con cui il Ministroper le riforme costituzionali e i rapporticon il Parlamento Maria Elena Boschiriuscì a condurre in Italia nel maggio2014, il risultato per le famiglie italiane èil silenzio;

ad oggi sono circa 150 famiglie ita-liane che hanno adottato un bimbo con-golese e attendono una risposta dallaCommissione per le adozioni internazio-nali sullo stato delle trattative per sbloc-care la situazione;

si segnala che la situazione umani-taria che si è venuta a creare per ibambini della Repubblica democratica delCongo con il blocco delle adozioni è dram-matica, poiché gli istituti sono a corto didisponibilità economiche e alcuni bambinisono deceduti per la malaria, morbillo edaltre malattie banalissime non curate;

il 26 settembre 2014 il Ministerodell’interno e della sicurezza della Repub-blica democratica del Congo ha dichiaratoche la misura di sospensione dei vistid’uscita dei minori congolesi adottati dagenitori stranieri è estesa fino a nuovoordine e il presidente Kabila e il Governo

Atti Parlamentari — 28959 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

congolese hanno affermato che il motivodella sospensione risiede nell’esigenza dioperare una revisione delle procedure diadozione, al fine di aumentare il livello ditutela e di salvaguardia dei bambini con-golesi destinati all’adozione;

il protrarsi del blocco dei permessid’uscita da parte delle autorità congolesidetermina per decine di famiglie un’inso-stenibile situazione di incertezza che sirivela progressivamente sempre più insop-portabile per la vita privata e familiaredegli interessati e, in primo luogo, deibambini che risultano essere le principalivittime di questa situazione;

le famiglie italiane coinvolte lamen-tano da tempo la difficoltà di ricevere, daparte della Commissione per le adozioniinternazionali (CAI), aggiornamenti pun-tuali circa gli eventuali sviluppi della si-tuazione od ogni altra comunicazione senon nella forma di diffida dal prendereiniziative personali;

in altri Paesi coinvolti nelle adozionii genitori vengono informati con puntua-lità e periodicamente delle trattative incorso, anche con conferenze pubbliche,mentre in Italia non esiste alcuna volontàdi dialogo e informazioni sulle richiestefatte;

in questi giorni la Commissione perle adozioni internazionali ha annullatocon preavviso di poche ore e senza alcunaspiegazione gli incontri che aveva fissatocon famiglie ed enti autorizzati con evi-denti disagi per le famiglie, mentre ildipartimento di stato americano ha in-detto una conference call per il 24 settem-bre 2015 per informare i cittadini sullasituazione –:

quali iniziative il Governo intendaavviare al fine di individuare un’adeguatasoluzione all’impasse che condiziona lagestione delle adozioni internazionali inCongo;

quali ulteriori iniziative e passi di-plomatici il Governo intenda adottare per

porre fine a questa vicenda che rischia dicompromettere la salute e la serenità deibambini e dei loro genitori adottivi;

che cosa il Governo intenda fare pergarantire un migliore e regolare svolgi-mento dei lavori della Commissione per leadozioni internazionali. (3-01726)

Interrogazioni a risposta scritta:

BENEDETTI, MASSIMILIANO BER-NINI, GAGNARLI, GALLINELLA e L’AB-BATE. — Al Presidente del Consiglio deiministri, al Ministro dello sviluppo econo-mico. — Per sapere – premesso che:

a seguito della sentenza della Corte digiustizia dell’Unione europea del 17 set-tembre 2015, relativa alla causa C —367/14 avente ad oggetto un ricorso perinadempimento ai sensi dell’articolo 260,paragrafo 2, del Trattato sul funziona-mento dell’Unione europea, l’Italia è con-dannata a pagare una somma forfettariadi 30 milioni di euro e una penalità di 12milioni di euro per ogni semestre di ri-tardo nell’esecuzione di una precedentesentenza del 2011 riguardante la mancataadozione delle misure necessarie al recu-pero di alcuni aiuti di Stato, giudicatiincompatibili con il mercato comune, con-cessi tra il 1995 e il 1997 ad una serie diimprese, molte delle quali del compartopesca, del territorio insulare di Venezia edi Chioggia;

ad oggi una parte rilevante di aiutinon risulta recuperata e, secondo quantoconstatato dalla Corte, le difficoltà inter-venute nel corso della procedura di recu-pero degli aiuti non consentirebbero digiustificare la mancata esecuzione dellasentenza del 2011;

dalle motivazioni risulta tra l’altroche le autorità italiane non avrebberofornito alla Commissione sufficienti ele-menti per poter escludere l’obbligo direcupero degli aiuti presso alcune delleimprese; con riferimento al criterio « deminimis » l’Italia si sarebbe limitata aduna mera petizione di principio, senza

Atti Parlamentari — 28960 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

fornire il benché minimo elemento tale dadimostrare che i presupposti a tale ri-guardo fossero soddisfatti e in particolaresulla questione se la soglia, nel caso dicooperative di cui siano membri diversiproprietari di imbarcazioni da pesca, siapplichi alla cooperativa nel suo com-plesso oppure a ciascun proprietario presoindividualmente, questione per la qualel’Italia ha chiesto chiarimenti alla Com-missione solo nel giugno 2013, ovvero dopola scadenza del termine impartito;

gli interventi messi in atto dal Go-verno quali il conferimento all’INPS delcompito di chiedere alle imprese benefi-ciarie gli elementi necessari all’individua-zione di qualsiasi aiuto illegittimo e lariforma del procedimento di contenziosoin materia di recupero degli aiuti di Statoprevisto dalla legge n. 34 del 2012 nonsono risultati sufficienti ad ottemperarealla sentenza in parola;

occorre fugare ogni possibile dubbiocirca l’eventualità che si concedano similibenefici per pura propaganda politicasenza approfondire le conseguenze di unapossibile violazione del diritto comunita-rio, i cui effetti, posticipati nel tempo,ricadrebbero comunque su compagini go-vernative future –:

come il Governo intenda procedereper risolvere il contenzioso di cui in pre-messa, tenuto conto sia dell’entità dellasanzione che delle difficoltà di condurreun eventuale riesame caso per caso neiconfronti di un numero considerevole dibeneficiari al fine di determinare lesomme da recuperare; se non ritenga chel’eventuale recupero, ad oltre quindicianni dalla concessione dell’aiuto, possaimpattare negativamente sulle aziende chene hanno usufruito e se non intenda peril futuro, attivare ogni possibile azionepreventiva intesa a chiarire in ogni mi-nimo dettaglio la normativa europea e,quindi, assicurare la sua corretta applica-zione, con l’obiettivo di evitare di incor-rere in simili addebiti. (4-10494)

SORIAL. — Al Presidente del Consigliodei ministri. — Per sapere – premesso che:

nonostante le tante dichiarazioni daparte del Presidente del Consiglio dei mi-nistri di voler effettuare la spending reviewprima di tutto « in casa sua », le spese diPalazzo Chigi non sono diminuite, anzistanno aumentando;

nel 2014, primo anno di Renzi allaPresidenza del Consiglio, i costi dellastruttura sono stati superiori rispetto al-l’anno precedente (Governi Monti-Letta)per 139,5 milioni di euro: le uscite totali,di 5,2 miliardi nel 2009, calavano daquattro anni ed erano arrivate a 3 miliardie mezzo nel 2013 ma, secondo il consun-tivo dello scorso anno, nel 2014 sono statedi 3,683 miliardi, come riportato da fontidi stampa; dal bilancio di previsione 2015si nota che il segretariato generale diPalazzo Chigi, struttura alle dirette dipen-denze del Presidente del Consiglio, que-st’anno spenderà per il suo solo funzio-namento 42,7 milioni in più rispetto allimite 2014, già superato; in generale, ilbudget della segreteria generale è stimatoin crescita di 63,2 milioni;

pochi giorni fa, nel corso di unatrasmissione tv, il Presidente Renzi hadichiarato: « Si guardi ai costi di PalazzoChigi prima e dopo la cura: noi stiamofacendo i tagli sulla spesa pubblica », ep-pure nel 2014 il Presidente Renzi spese140 milioni di euro più del 2013 e sforò lestime di mezzo miliardo: il bilancio pre-ventivo 2014 fissava la spesa massima a3,1 miliardi, ovvero 570 milioni di euro inmeno rispetto a quelli effettivamente spesi;

anche per quanto riguarda il 2015, ilrisparmio non c’è: secondo il bilancio diprevisione 2015 di Palazzo Chigi, intanto iparagoni col 2014 vengono fatti sul corri-spondente bilancio di previsione (cioèquello « sbagliato » di mezzo miliardo), epoi, alla prima pagina, quasi tutto il ri-sparmio stimato di 1,75 miliardi di spesain meno (le spese totali passano da 3,11 a1,33 miliardi) è da attribuirsi in realtà alpassaggio a livello contabile della prote-zione civile e dei suoi mutui al Ministero

Atti Parlamentari — 28961 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

dell’economia e delle finanze, come spie-gato dalle tabelle e dalla « nota prelimi-nare »;

il budget (al netto della protezionecivile) è in linea con quello dell’annoprecedente: 1 miliardo e 330 milioni dieuro, oltre un miliardo dei quali di spesacorrente;

un nuovo airbus, probabilmente unA340, grande il doppio dell’attuale A319,sarebbe stato preso in leasing da PalazzoChigi senza rivelare l’entità della spesa,che comunque in media, secondo i prezzidi mercato, dovrebbe essere intorno agli800 mila euro a settimana, per una qua-rantina di milioni l’anno; secondo il ge-nerale Leonardo Tricarico questa sarebbe« un’operazione finanziaria poco vantag-giosa come dimostrano i precedenti...quanto verrebbe usato il super-Airbus ?L’attuale A319 può già portare fino a 50persone fino a 8.500 km senza scalo,quante volte sono necessarie prestazionimaggiori ? L’esperienza suggerisce pochis-sime »;

secondo il Fatto quotidiano, nel di-cembre 2014, sarebbe stato ordinato unmega appalto Consip per il noleggio dicirca 6 mila automobili di servizio per lapubblica amministrazione, con una based’asta di 106 milioni di euro, questo no-nostante la lotta alle auto blu fosse statauno dei cavalli di battaglia del PremierRenzi, che si vantava di aver fatto abolire3 mila auto blu in pochi mesi; in questomodo, in rispetto al 2013, sotto i GoverniMonti e Letta, Consip pagherebbe ben 26milioni in più, per quasi 2 mila vetture inpiù; Mario Monti aveva addirittura can-cellato la gara;

tra le voci di spesa vi sarebbero 118mila euro per « il servizio di piante in-terno » e 256 mila per l’« anagrafica dipostazioni arredi », i quasi 600 mila eurostanziati per i sondaggi, dunque cinquevolte più di quanto spese il Presidente protempore Letta per la stessa voce; inoltre, cisono i costi per le assunzioni di esternicome i due vicesegretari generali di Pa-lazzo Chigi, Raffaele Tiscar e Salvo Na-stasi;

i tagli si sono concentrati su qualchedipartimento interno come quello dell’in-tegrazione che è stato soppresso, e suprogrammi di intervento della Presidenzadel Consiglio come « le provvidenze all’edi-toria », le « politiche per la famiglia » e ilservizio civile;

in nome della spending review, ilGoverno Renzi quest’anno ha eseguito ta-gli lineari alle regioni per 4 miliardi dieuro, 2,3 dei quali si sono abbattuti sullasanità, ai comuni per 1,2 miliardi e alleprovince per 1 miliardo e si prepara adeffettuare altri 10 miliardi di tagli linearinel 2016 –:

se il Presidente del Consiglio nonconsideri necessario chiarire al più prestole motivazioni di tale mancato taglio dellespese, auspicato e necessario vista la si-tuazione economica del Paese, e in chemodo intenda effettuare una decisa inver-sione di tendenza rispetto a tali spese,anche per coerenza e nel rispetto deisacrifici che il Governo chiede ogni giornoai cittadini italiani. (4-10507)

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AFFARI ESTERIE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta scritta:

SIBILIA, MANLIO DI STEFANO, DIBATTISTA, SPADONI, SCAGLIUSI,GRANDE e DEL GROSSO. — Al Ministrodegli affari esteri e della cooperazione in-ternazionale, al Ministro della difesa. — Persapere – premesso che:

in data 21 settembre 2015 si è diffusala notizia secondo cui Francesco Estatico,22enne originario di Avella, in provincia diAvellino, il 19 settembre è stato fermato inUcraina dalle guardie di frontiera al postodi controllo di Zaitseve, nella regione diDonetsk, mentre cercava di unirsi comeforeign fighter al gruppo di estrema destra« Nuova Russia » tra le milizie dei sepa-ratisti filorussi;

Atti Parlamentari — 28962 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

al momento del fermo, il signor Esta-tico, che era già stato bloccato il 16settembre, avrebbe dichiarato: « Sono ve-nuto in Ucraina per unirmi all’esercitodella repubblica indipendente del Donbassperché le truppe ucraine hanno distruttola vita della gente del Donbass. Sonovenuto qui per aiutarli a combatterle.Sono venuto da solo »;

il signor Estatico, che è stato poirilasciato, aveva con sé un passaportorilasciato il precedente 18 agosto e unamappa – ricavata da Google Maps risa-lente al 14 settembre, con un itinerariotracciato a penna – in cui come destina-zione è segnata la località di Alchevsk, chesi trova nella regione di Lugansk;

da quanto riportato dal quotidianoLa Repubblica in un articolo pubblicato il21 settembre 2015 l’ambasciata italiana aKiev lo sta cercando « perché temiamo sicacci nei guai. Dalle fonti italiane cheabbiamo, sembra sia un bullo di quartiereconosciuto nella sua zona e a parte l’ine-sistente reato di “delirio”, non ha com-messo nulla se non tentare di attraversareil confine, prima a Lugansk poi a Donetsk,in cerca prima della madre e poi dellafidanzata. Aveva un passaporto rilasciatoda due settimane, quindi fatto apposta perquesto viaggio »;

il connazionale Estatico, come ripor-tato sul blog Lugansk News Today, appar-tiene al 186o Reggimento paracadutisti« Folgore » Siena come mostrano anchemolte fotografie pubblicate sul suo profiloFacebook dove è ritratto con la divisamilitare addosso;

lo Stato Maggiore della difesa hanegato che il giovane stia prestando ser-vizio nell’esercito: ha tentato per due voltel’accesso al mondo militare come volon-tario a ferma prefissata per un anno(Vfp1), ma in entrambi i casi la domandaè stata respinta per vizi formali;

in un articolo pubblicato il 23 set-tembre 2015 sul sito ottopagine.it dal titolo« L’irpino sequestrato in Ucraina, la ma-dre: “Ora silenzio” », si legge: « Sarebbe in

atto una trattativa tra il Consolato italianoe la “Security Service” ucraina. Una trat-tativa non ufficiale per liberare Francesco,che sarebbe stato fatto prigioniero da ungruppo di attivisti ucraini » e ancora: « Cisarebbe inoltre un’indagine in corso daparte della Farnesina. La sensazione, dun-que, è che l’Ambasciata sappia con cer-tezza dove si trovi il 22enne e chi lodetiene » –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza dei fatti esposti in premessa equali iniziative, nell’ambito delle rispettivecompetenze, intendano porre in essere perfare piena luce sull’accaduto. (4-10505)

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AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta scritta:

SEGONI, ARTINI, BALDASSARRE,BARBANTI, BECHIS, MUCCI, PRODANI,RIZZETTO e TURCO. — Al Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

in data 3 luglio 2015 presso gli ufficidella città metropolitana in via Puccini aFirenze si è svolta la conferenza di serviziin merito al progetto per la realizzazionee gestione di un impianto « ibrido » diincenerimento rifiuti non pericolosi conrecupero energetico mediante produzionedi energia elettrica (ai sensi del decretoministeriale 6 luglio 2012) con carico ter-mico totale 65,2 mwt comune di SestoFiorentino (Fi), loc. case Passerini;

le valutazioni tecniche e ambientaliin merito al progetto, fino ad oggi effet-tuate non comprendono e considerano ipesanti impatti ambientali relativi ad unaserie di infrastrutture previste nello stessocomprensorio ad esso interconnesse. Se-condo il principio di precauzione e innome della salvaguardia e della tutela deicittadini è indispensabile avviare una va-lutazione complessiva sulle ricadute am-

Atti Parlamentari — 28963 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

bientali delle diverse opere infrastrutturaliche sono previste nella medesima area,gran parte della quali ricadenti nel co-mune commissariato di Sesto Fiorentino(Fi). Infatti in questa area oltre alla rea-lizzazione dell’inceneritore nella località diCase Passerini (e a quanto urbanistica-mente già presente sul territorio con ilrelativo carico antropico), sono previsteuna serie di infrastrutture di « rilevanteimpatto ambientale »:

il nuovo insediamento urbanisticoresidenziale PUE Castello di Unipol-SAI;

il nuovo aeroporto con la previ-sione di aumento del 100 per cento degliattuali voli commerciali e impiego di ae-romobili intercontinentali;

il nuovo stadio ACF Fiorentina conannessa cittadella viola con previsioni dialberghi, centri commerciali;

l’impianto di incenerimento di fan-ghi a Baciacavallo in Prato della GIDAGestoreri impianti depurazione acques.p.a. (10 chilometri di distanza da CasePasserini);

l’impianto di incenerimento diMontale del Consorzio Intercomunale Ser-vizi SRL, in provincia di Pistoia che asettembre di quest’anno a causa delleelevatissime emissioni di diossine e furaniha dovuto chiudere una sua linea (22chilometri da Case Passerini);

il riposizionamento del mercato or-tofrutticolo con conseguente grossi pro-blemi legati alla viabilità dei mezzi ditrasporto dei prodotti ortofrutticoli;

il nuovo mega centro di « depositologistica ESSELUNGA » (con conseguentepesante inquinamento emissivo a causa diarrivo merci su camion TIR e redistribu-zione capillare presso gli esercizi perife-rici);

l’entrata in esercizio della scuolaMarescialli e Nuova Stazione dei carabi-nieri di Castello con circa 2000 presenzegiornaliere;

l’impianto « ibrido » di incenerimentorifiuti verrà realizzato ad una distanza dicirca 700 metri dall’ubicazione anche dellanuova pista aerea, nonostante l’allegato 14della convenzione, relativa all’aviazione ci-vile internazionale, contenga gli standard ele raccomandazioni fondamentali (Stan-dards and Recommended Practices, SARPs)per gli aerodromi e rimandi a diversimanuali redatti dall’International CivilAviation Organization, (da cui deriva ilRegolamento costruzioni ed esercizio ae-roporti ENAC), secondo cui nei pressi degliaeroporti non si debbono trovare incene-ritori e discariche. Le stesse linee guida« Enac - Fonti di inquinanti e quelle sullediscariche ed impianti di incenerimentoforniscono un quadro abbastanza chiarosu cosa significa sotto l’aspetto delle emis-sioni avere un aeroporto in prossimità diun inceneritore;

il procedimento di valutazione di im-patto ambientale sull’aeroporto di Firenze,di competenza del Ministero dell’ambientee della tutela del territorio e del mare, èstato avviato il 24 marzo 2015; in meritoa tale opera infrastrutturale, l’interroganteha già espresso i suoi dubbi e le sueperplessità, chiedendo al riguardo, chiari-menti attraverso altri atti di sindacatoispettivo –:

se il ministro interrogato sia a cono-scenza delle evidenti criticità ambientali esanitarie riguardanti tale zona, e qualisaranno le iniziative concrete che adotteràaffinché si possa vagliare in maniera glo-bale e completa la pesante ricadute am-bientali di tutti gli impianti e le infrastrut-ture afferenti alla medesima area nellaquale sorgerà il nuovo aeroporto;

se durante il procedimento di valu-tazione di impatto ambientale dell’aero-porto di Firenze si terrà conto delle rac-comandazioni elaborate dall’InternationalCivil Aviation Organization, nonché dellestesse linee guida Enac - fonti di inqui-nanti. (4-10504)

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Atti Parlamentari — 28964 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta scritta:

SORIAL. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

dal referto al Parlamento sul rendi-conto 2014 della Corte dei Conti, perquanto riguarda il conto del patrimonio,emerge che gli interventi legislativi, previ-sti anche dall’articolo 2, comma 222, dellalegge n. 191 del 2009 finalizzato alla re-dazione del rendiconto patrimoniale delloStato a prezzi di mercato, finalizzati aporre in essere un’attività di ricognizioneaffidata al Dipartimento del tesoro delMinistero dell’economia e delle finanze,non avrebbero ancora raggiunto l’obiettivoprevisto;

per quanto riguarda il conto delpatrimonio, la legge n.94 del 1997 nelriformare la struttura del bilancio delloStato ha introdotto un livello di classifi-cazione che deve fornire l’individuazionedei beni dello Stato suscettibili di utiliz-zazione economica, anche ai fini diun’analisi economica della gestione patri-moniale;

il rendiconto patrimoniale dello Statoa prezzi di mercato si affianca ad altridocumenti, quali il Conto generale delpatrimonio dello Stato e la pubblicazionedegli elenchi degli immobili di proprietàstatale predisposta dall’Agenzia del dema-nio e a differenza di altri documenti èfinalizzato alla gestione e alla valorizza-zione dei beni che sono rappresentati aprezzo di mercato; inoltre, ha una portatapiù vasta riferendosi agli immobili di tuttele pubbliche amministrazioni di cui all’ar-ticolo 1, comma 2, del decreto legislativon. 165 del 2001;

la Corte dei Conti ha affermato cheritiene non più rinviabile il completamentodi tale rilevazione in quanto la redazionedel Rendiconto patrimoniale dello Statosulla base dei prezzi di mercato rappre-

senta uno strumento imprescindibile perla gestione e la valorizzazione dei benipubblici –:

se il Ministro interrogato sia al cor-rente di quanto esposto in premessa e senon consideri necessario chiarire i motividi tale ritardo, se intenda assumere ini-ziative per intervenire per portare a com-pimento quegli interventi normativi neces-sari per raggiungere l’obiettivo della reda-zione del rendiconto patrimoniale delloStato sulla base dei prezzi di mercato inmodo da poter gestire e valorizzare ade-guatamente i beni pubblici. (4-10495)

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GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:

TURCO, ARTINI, BALDASSARRE,BARBANTI, BECHIS, MUCCI, PRODANI,RIZZETTO e SEGONI. — Al Ministro dellagiustizia. — Per sapere – premesso che:

la recente cronaca della provincia diTrento segnala che il Tribunale di Rove-reto ha emesso una sentenza basandosisulla relazione di uno psichiatra trentino,che ha fatto molto parlare di sé, e delquale si era già occupata in precedenza lastampa;

il tribunale si è servito dello stesso,già segnalato dalla stampa per aver leso ladignità del tribunale:

1) essendosi presentato presso unperiziando, in sede di CTU, in pantaloncinie ciabatte;

2) essendo stato incalzato da al-cune domande di un avvocato non riuscivaa rispondere perché completamente al-l’oscuro dei fatti (sembrava non avessenemmeno letto i rapporti della denuncia);

3) essendo stato segnalato dai me-dia per aver partecipato a una perizia incui, in soli 45 minuti e con un bambino di9 mesi in braccio, a una mamma era statoravvisato un « vero e proprio disturbo

Atti Parlamentari — 28965 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

psichiatrico (disturbo di personalità) contratti personologici di tipo narcisistico »;

4) omette di riferire l’avvio di unpercorso di visite libere di una delle particon il figlio finalizzato alla liberalizzazionedegli incontri (come chiesto dai servizistessi al tribunale dei minori in base aindicazioni della psicoterapeuta incari-cata). Percorso interrotto per la negazionedegli accordi da parte della parte avversa,cosa inaspettatamente recepita dal serviziosociale;

5) espleta perizie soggettive e di-scriminanti nei confronti di una delleparti;

il tribunale sembra all’interroganteappiattirsi sulle valutazioni di questo pe-rito:

1) accettando e sentenziando sullabase di queste perizie (in gran partevirgolettate in sentenza);

2) ordinando ad una delle parti diseguire un percorso di sostegno psichia-trico a giudizio dell’interrogante non po-tendolo nemmeno fare (da ultimo la Cortedi Cassazione sent. 13506/2015);

3) disponendo di prolungare incon-tri protetti in spazio neutro di una delleparti con il figlio, sapendo:

a) che duravano già da ben 5 anni;

b) come risulterebbe da documenta-zione depositata agli atti, che studi inter-nazionali abbiano accertato che bambinideprivati dei/del genitore troppo a lungoavranno da grandi importanti problemipsicofisici (« Ruolo del pediatra nell’assi-stenza a minori in affido etero o intrafamiliare », Pediatrics in review, vol. 22,n. 11 novembre 2012, Moira Szilagyi eancora l’articolo del dottor Vittorio Vez-zetti, Scientific Responsible European pla-tform for joint custody and childhood Co-librì, and Founder International Council onshared parenting in « I danni da depriva-zione genitoriale e da stress nell’infanzia »cfr. http://affidamentiminorili.blogspot.it/p/i-quaderni.html – Terzo Quaderno, « Con-seguenze nella qualità di vita del minore

allontanato dai genitori » di Massimo Ros-selli del Turco, direttore dell’ISPA, Istitutodi studi parlamentari dell’Associazione na-zionale avvocati familiaristi);

c) che gli stessi servizi sociali avevanoinoltrato pochi mesi prima al tribunalestesso una relazione della cooperativa so-ciale presso la quale si svolgevano questiincontri secondo la quale il bambino avevaespresso il desiderio di continuare a ve-dere il genitore oltre gli incontri protetti eche questi (testuale) « è parso un genitoreche tiene molto affinché il figlio cresca inmaniera educata rispettando gli altri e gliambienti in cui si trova. (.....) che tra-smette (al figlio) gratificazione e incorag-giamento quando mette in atto comporta-menti positivi »;

il tribunale sentenzia senza motiva-zioni ad avviso dell’interrogante accettabilil’affidamento esclusivo alla parte avversadi fatto non rispettando le disposizionidella legge n. 54 del 2006 che prevede taledisposizione solamente in casi di realepericolo per il minore;

il tribunale ha incaricato in sentenzai servizi sociali nonostante questi abbianoun contenzioso penale con la parte inoggetto;

tale situazione ad avviso degli inter-roganti, preclude a tale parte la possibilitàdi avere giustizia senza essere condizio-nata;

il tribunale non ha usato la normaleprudenza nello scegliere tale perito; adetta del quotidiano La Voce del Trenti-no.it « sono decine le e-mail che arrivanonella nostra redazione che testimonianocasi incredibili di cui questo professionistasi è reso protagonista, e purtroppo alcunitragici »;

il tribunale ha nominato questo pe-rito che, a quanto consta all’interrogante,non risulterebbe iscritto nell’albo dei peritidel tribunale stesso senza dare motivatoparere sul punto;

Atti Parlamentari — 28966 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

si ritiene che alcuni di questi com-portamenti non siano stati assunti nellapiena consapevolezza della tutela dei di-ritti e della salute dei minori –:

se ritenga opportuno valutare la sus-sistenza dei presupposti per avviare ini-ziative ispettive presso il tribunale di Ro-vereto ai fini dell’esercizio dei poteri dicompetenza in merito ai fatti di cui sopra.

(5-06498)

Interrogazione a risposta scritta:

PASTORELLI. — Al Ministro della giu-stizia. — Per sapere – premesso che:

in questi giorni negli ambienti giudi-ziari lucani e sui quotidiani locali è tor-nata con insistenza la voce che il Governostarebbe maturando l’idea di un nuovoriordino degli uffici giudiziari che ve-drebbe la scomparsa di alcuni distretti dicorte d’appello: tra questi figurerebbe lasoppressione del distretto di corte d’ap-pello di Potenza;

la chiusura della corte d’appello diPotenza comporterebbe per la Basilicata losmembramento di altri uffici giudiziaricome procura generale, tribunale di sor-veglianza, tribunale e procura per i mi-norenni, procura distrettuale antimafia,tribunale del riesame. Tutto questo com-porterebbe conseguenze disastrose perl’assenza di organi giudiziari nella regioneBasilicata e conseguente dispendio econo-mico per i cittadini lucani che sarannocostretti ad affrontare trasferte per vederetutelati i propri diritti;

la riduzione dell’efficienza del si-stema giudiziario nel distretto di Potenzaimplicherebbe anche la riduzione delleforze dell’ordine e una minore difesa delterritorio e pericolose ingerenze della cri-minalità presente nei territori circostanti;

si ricorda che la Basilicata per ra-gioni orografiche di distribuzione dellapopolazione sul territorio, di carenze in-frastrutturali e precarietà delle medesime,

non può permettersi di perdere un indi-spensabile presidio di legalità qual è quellodella corte di appello;

la presunta soppressione della cortedi appello non comporterebbe alcun ri-sparmio di spesa, atteso che il personalerimarrebbe in servizio presso la sede difutura destinazione e che non potrebberocomunque dismettersi i locali attualmentedestinati a sede della corte, nell’ambito delpalazzo di giustizia;

un intervento sulla geografia giudi-ziaria di questa portata non può prescin-dere da un’attenta e ponderata valutazionedi diversi indicatori, da effettuarsi con ilcoinvolgimento delle componenti profes-sionali, istituzionali, politiche e sindacalidel territorio interessato;

sembrerebbe che il Governo sia in-tenzionato ad investire dell’incarico di va-gliare l’opportunità di una rivisitazionedella geografia giudiziaria la stessa Com-missione che, ai sensi del decreto legisla-tivo n. 155 del 7 settembre 2012, avevaritenuto necessaria la soppressione, tra glialtri, del tribunale di Melfi e il suo con-seguente accorpamento al tribunale di Po-tenza;

entro il 31 dicembre la Commissionedovrà presentare uno « schema di pro-getto », con la nuova geografia di cortid’appello, tribunali e procure della Repub-blica. Poi spetterà al Governo decidere ilda farsi: se tradurre la riforma in undisegno di legge dell’Esecutivo, oppure as-sumer iniziative per una delega legislativaad hoc. Ma, nel decreto istitutivo a firmadel Ministro della giustizia non si fa rife-rimento ai criteri da adottare per riscri-vere l’organizzazione dei 26 distretti giu-diziari italiani, a parte la « promozione delvalore della specializzazione nella riparti-zione delle competenze ». Non c’è nessunaccenno a parametri demografici o carichidi lavoro, né a regioni, capoluoghi o vec-chie province –:

quali iniziative il Ministro interrogatointenda porre in atto al riguardo, in con-siderazione di quanto sopra esposto e

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della necessità, a fronte di un’ipotesi diriduzione dei distretti di corte d’appello, ditener conto delle condizioni e delle esi-genze di interi territori e popolazioni che,come nel caso della Basilicata, verrebberofortemente penalizzati da una similescelta. (4-10498)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

DE LORENZIS. — Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti, al Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare. — Per sapere – premesso che:

in data 10 giugno 2005 la T.C.T spaconcessionaria del molo polisettoriale delporto di Taranto ha concluso a propriacura i lavori, urgenti ed indifferibili, diripristino dei fondali del canale di accesso,del bacino di evoluzione e della banchinafino a quota –15 metri, progetto approvatoin Conferenza di servizi decisoria del Mi-nistero dell’ambiente e della tutela delterritorio del 29 dicembre 2004 prot.n. 378/Qdv/D1);

i fanghi rinvenienti dalle attività diescavo sono stati depositati in tre vasche distoccaggio a terra in area ex Belleli, tra ilprimo Canale Ilva e Punta Rondinella, ilcui esercizio era stato autorizzato dallaprovincia di Taranto con delibera n. 222del 29 giugno 2001 e delibera della giuntan. 134 del 29 aprile 2015;

le vasche di stoccaggio sono poi stateposte a sequestro da parte della Guardiadi finanza per esercizio di discarica abu-siva in quanto erano scaduti i termini deldeposito temporaneo. Solo dopo il rilascioda parte della provincia di Taranto —prot. n. PTA/20120064867/P del 18 luglio2012 — del nulla-osta al conferimento delrifiuto in siti di recupero autorizzati;

le attività di trasferimento dei fanghi,avviate in data 11 settembre 2012, si sonointerrotte nel mese di marzo del 2013

perché tutti gli impianti di recupero indi-viduati hanno comunicato la loro indispo-nibilità ad accettare ulteriori quantitatividi materiale per cui allo stato attuale sonoancora depositati in tre vasche 66.400metri cubi di fanghi di dragaggio classifi-cato come « Fanghi di dragaggio non pe-ricolosi » con codice CER 17.05.06;

la disponibilità dell’impianto di stoc-caggio, possibile solo dopo aver allonta-nato i fanghi tuttora depositati, condizional’avvio di alcuni lavori di « riqualificazionedel molo polisettoriale di Taranto — am-modernamento della banchina di ormeg-gio », di competenza del commissariostraordinario del porto di Taranto, giàaffidati con decreto n. 94 del 28 agosto2014 all’ATI Consorzio stabile Grandi La-vori Scrl;

il 18 dicembre 2014 l’Arpa Puglia siè espressa favorevolmente sul conferi-mento dei fanghi di dragaggio nell’im-pianto di stoccaggio nella cava SARIM aGinosa (TA) e il 24 marzo 2015 è partitasu proposta della T.C.T spa presso laprovincia di Taranto la procedura di va-lutazione di impatto ambientale ai sensidell’articolo 4 e 10 della L. R. n. 11 del2001 e successive modificazioni e integra-zioni, relativa al progetto di « Recupero deifanghi di dragaggio depositati nelle vascheex yard Belleli — (articolo 184-quater deldecreto legislativo n. 152 del 2006 e suc-cessive modificazioni e integrazioni, darealizzarsi nel comune di Taranto;

da recenti fonti stampa della Gazzettadi Taranto del 7 settembre 2015 si ap-prende che il costo dello smaltimento deifanghi sarebbe pari a 16 milioni di euro eche la T.C.T. spa, (formata dalle societàEvergreen, Hutchinson) alla quale recen-temente è stata ritirata la concessione delmolo polisettoriale, si rifiuterebbe di so-stenere tale cifra rendendosi disponibilesolo a sostenere una spesa di due o tremilioni di euro;

appare evidente a detta dell’interro-gante che, non volendo sostenere tutti icosti di smaltimento, la TCT spa abbiatenuto un comportamento non corretto e

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che il ritardo nello smaltimento dei sud-detti fanghi di dragaggio non permettel’avvio dei lavori di « riqualificazione delmolo polisettoriale di Taranto — ammo-dernamento della banchina di ormeg-gio » –:

se i Ministri siano a conoscenza deifatti riportati in premessa e quali iniziativedi competenza intendano adottare al finedi risolvere al più presto la problematicadello smaltimento dei fanghi di cui sopra;

se possano garantire l’esclusione difondi statali per le attività di smaltimentodei suddetti fanghi e, in caso contrario,quali siano i fondi e le risorse che ver-ranno stanziati e impiegati e la relativacompetenza;

se possano riferire quando e dovesaranno smaltiti i fanghi di dragaggiodescritti in premessa e se sugli stessi sianoprevisti ulteriori caratterizzazioni primadello stoccaggio in discarica. (5-06487)

DE LORENZIS. — Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti. — Per sapere– premesso che:

il tratto ferroviario Termoli – Lesinadella linea Pescara – Bari, che interessa leregioni Molise e Puglia, è l’unico tratto asemplice binario della direttrice ferrovia-ria adriatica Bologna-Lecce, e si estendeper circa 33 chilometri;

la legge 21 dicembre 2001, n. 443« Delega al Governo in materia di infra-strutture ed insediamenti produttivi stra-tegici ed altri interventi per il rilanciodelle attività produttive » pubblicata inGazzetta Ufficiale n. 299 del 27 dicembre2001 – suppl. Ordinario n. 279, e succes-sive modificazioni e integrazioni sancisceche il Governo, nel rispetto delle attribu-zioni costituzionali delle regioni, individuale infrastrutture pubbliche e private e gliinsediamenti produttivi strategici e di pre-minente interesse nazionale da realizzareper la modernizzazione e lo sviluppo delPaese;

il CIPE con la delibera del 21 dicem-bre 2001, n. 121, pubblicata in GazzettaUfficiale n. 51 del 2002 S.O., ai sensi delrichiamato articolo 1 della legge n. 443 del2001, ha approvato il 1o « Programmadelle opere strategiche », nonché il relativoallegato 1, che include nell’ambito deisistemi ferroviari del « Corridoio plurimo-dale adriatico » la voce « Asse ferroviarioBologna-Bari-Lecce-Taranto »;

sempre il CIPE con la delibera del 1o

agosto 2014, n. 26 (supplemento GazzettaUfficiale n. 1 del 2015), ha espresso parerefavorevole, ai sensi dell’articolo 1 dellalegge n. 443 del 2001 e successive modi-ficazioni e integrazioni, in ordine al pro-gramma delle infrastrutture strategiche dicui al 12o Allegato infrastrutture al docu-mento di economia e finanza (DEF) 2013,che include, nella « tabella O Programmainfrastrutture strategiche », l’infrastruttura« Asse ferroviario Bologna-Bari-Lecce-Ta-ranto », che comprende l’intervento « Rad-doppio Pescara-Bari (tratta Termoli-Le-sina) »;

l’opera in questione è inclusa nell’in-tesa generale quadro tra Governo e re-gione Molise del 3 giugno 2004, nell’ambitodella « Tratta Molisana del CorridoioAdriatico Bologna-Lecce », nonché nel re-lativo 1o atto integrativo del 23 gennaio2009 ed inoltre è inclusa nell’intesa gene-rale quadro tra Governo e regione Pugliadel 10 ottobre 2003 nell’ambito della« Tratta pugliese del Corridoio ferroviarioBologna - Lecce »;

il suddetto progetto è stato suddivisoin tre lotti:

a) lotto 1 « Ripalta-Lesina », che sisviluppa per circa 6.844 metri dalla pro-gressiva 24+200 alla progressiva 31+044,interessando il solo territorio pugliese delcosto di 106 milioni di euro;

b) Lotto 2 « Termoli-Campomarino »,che si sviluppa per 5.940 metri alla pro-gressiva 0+000 alla progressiva 5+940 in-teressando il solo territorio molisano e iComuni di Termoli e Campomarino, hainizio a sud della stazione di Termoli

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

(progressiva FS 440+400) e termina a suddella stazione di Campomarino dal costodi 135 milioni di euro;

Lotto 3 « Campomarino-Ripalta », chesi sviluppa per 18.260 metri dalla progres-siva 5+940 alla progressiva 24+200, inte-ressando sia il territorio molisano che ilterritorio pugliese, dal costo di 308 milionidi euro;

il soggetto aggiudicatore è Rete fer-roviaria italiana (RFI) S.p.A. e il crono-programma di progetto prevede la reda-zione e approvazione del progetto defini-tivo, l’esecuzione dei lavori e il collaudodel lotto 1 in 2707 giorni, mentre del lotto2 e del lotto 3 ciascuno in 2739 giorni;

il costo del progetto preliminare al-l’esame è stato quantificato in 549 milionidi euro (al netto di IVA), di cui 409 milionidi euro per lavori, 9 milioni di euro peroneri per la sicurezza, 131 milioni di europer somme a disposizione comprensivi di7,7 milioni di euro per acquisizione aree;

l’opera è inclusa nel contratto diprogramma RFI 2012-2016 - parte inve-stimenti sottoscritto l’8 agosto 2014, incorso di approvazione ai sensi del decretolegge 12 settembre 2014, n. 133, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 11 no-vembre 2014, n. 164, all’articolo 1 comma10, prevede che il contratto di programma2012-2016 – parte investimenti, sotto-scritto in data 8 agosto 2014 tra la societàRete ferroviaria italiana (RFI) spa e ilMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti, è approvato, acquisito il pareredelle Commissioni parlamentari compe-tenti per materia) con decreto del Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti, di con-certo con il Ministro dell’economia e dellefinanze;

dalle risultanze dell’istruttoria svoltadal Ministero delle infrastrutture e deitrasporti per l’opera si evince che la trattaa singolo binario Termoli - Lesina rap-presenta il vero « collo di bottiglia » del-l’intera « direttrice adriatica » della reteferroviaria, che impedisce incrementi ditraffico e comporta limitazioni alla circo-

lazione ferroviaria, incidendo sugli effettivitempi di percorrenza. Inoltre, il progettodel raddoppio della linea Pescara-Barinella tratta Termoli-Lesina è necessarioper il potenziamento della « DirettriceAdriatica », che ha un ruolo strategico siaper il trasporto passeggeri sia per il tra-sporto merci. Tra gli obbiettivi del sud-detto progetto ci sono l’aumento dellavelocità massima del tracciato e dellacapacità della linea, l’elevazione degli in-dici di qualità del servizio, in termini diregolarità del traffico e di migliore adat-tabilità della domanda di trasporto, lariduzione dei costi d’uso dell’infrastrutturae migliore coordinamento delle attività dicircolazione dei treni, nonché di manu-tenzione delle infrastrutture stesse e infine il miglioramento dell’offerta conse-guente alla riduzione dei tempi di percor-renza;

ai sensi dell’articolo 165 del citatodecreto legislativo n. 163 del 2006 e suc-cessive modificazioni e integrazioni è statopubblicato in data 1o marzo 2013 su unquotidiano a tiratura nazionale (« Sole 24Ore ») e due a diffusione locale (« Tempo– edizione regione Molise » e « Il NuovoQuotidiano di Puglia ») l’avviso di avvenutodeposito del progetto presso le rispettivesedi della regione Puglia, della regioneMolise, del Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare e delMinistero dei beni e le attività culturali edel turismo, al fine della consultazione daparte del pubblico e della presentazione dieventuali osservazioni;

con parere 12 luglio 2013, n. 1294, lacommissione tecnica di verifica dell’im-patto ambientale – VIA e VAS del Mini-stero dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare, ha espresso parerepositivo, con prescrizioni, di compatibilitàambientale sul progetto all’esame;

con nota 17 giugno 2013, n. 16693, ilMinistero per i beni e le attività culturaliha espresso parere tecnico favorevole, conprescrizioni, sul progetto all’esame;

il Consiglio superiore dei lavori pub-blici-quinta sezione, nell’adunanza del 20

Atti Parlamentari — 28970 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

febbraio 2014, ha espresso parere favore-vole n. 46/13, con osservazioni e prescri-zioni, sul progetto all’esame;

la regione Puglia, con deliberazionedella giunta regionale 19 novembre 2013,n. 2160, ha espresso parere favorevolesulla localizzazione dell’opera, ai sensidell’articolo 165, comma 5, del citato de-creto legislativo n. 163 del 2006; con leintegrazioni contenute nella nota 2 dicem-bre 2014, n. 2398;

la regione Molise, con deliberazionedella giunta regionale 17 novembre 2014,n. 591, ha espresso parere favorevole, conprescrizioni, sulla localizzazione dell’operaai sensi dell’articolo 165, comma 5, delcitato decreto legislativo n. 463 del 2006;

come riferito dal Ministero propo-nente, l’ammontare complessivo delle va-lorizzazioni formulate dal soggetto aggiu-dicatore su ciascuna prescrizione emersain sede di conferenza di servizi non hadeterminato un incremento del limite dispesa previsto per l’intero intervento, at-teso che gli importi relativi alle prescri-zioni accolte trovano capienza nel quadroeconomico;

attualmente per il solo lotto 1 Ripalta– Lesina risulta individuata una coperturafinanziaria per 106 milioni di euro avalere sulle risorse di cui alla Tabella A04del contratto di programma R.F.I. 2012-2016 – Parte investimenti, di cui 98 mi-lioni di euro disponibili sul capitolo 7122e 8 milioni di euro da fondi comunitari;

con la delibera del 28 gennaio 2015pubblicata in Gazzetta Ufficiale serie ge-nerale n. 152 del 3 luglio 2015, il CIPE, aisensi e per gli effetti dell’articolo 165 deldecreto legislativo n. 163 del 2006 e suc-cessive modificazioni e integrazioni e del-l’articolo 10 del decreto del Presidentedella Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 esuccessive modificazioni e integrazioni, haapprovato, con prescrizioni e raccoman-dazioni, anche ai fini della attestazionedella compatibilità ambientale, della loca-lizzazione urbanistica e della apposizionedel vincolo preordinato all’esproprio, il

progetto preliminare dell’opera « Linea Pe-scara – Bari: raddoppio della tratta Ter-moli - Lesina ». Con riferimento al Lotto 2« Termoli – Campomarino » e al Lotto 3« Campomarino - Ripalta ») l’approvazionedel CIPE è da intendersi in linea tecnica;

al comma 1.3. della succitata deli-bera, il CIPE sancisce che « entro 30 giornidalla pubblicazione della presente deli-bera, il Ministero delle infrastrutture e deitrasporti dovrà concordare con Rete Fer-roviaria Italiana S.p.A. un termine, nonsuperiore a 2 anni, per la presentazionedel progetto definitivo della ”Linea Pescara- Bari: raddoppio della tratta Termoli -Lesina” nel suo complesso »;

inoltre, sempre nella succitata deli-bera all’articolo 2, il CIPE sancisce che suindicazione del Ministero delle infrastrut-ture e dei trasporti, Rete ferroviaria ita-liana, spa dovrà rimodulare il crono pro-gramma del progetto, riducendo il piùpossibile i tempi per la messa in eserciziodel Lotto 1;

la prescrizione numero 50 della suc-citata delibera CIPE prevede che si deb-bano valutare gli impatti economici sulprogetto, derivanti dalla soluzione propo-sta dalla regione Molise per l’ottimizza-zione urbanistica e territoriale del trac-ciato tra la prog. 1+940 (lotto 2) e8+298(lotto 3) (prescrizione n. 1 regioneMolise);

a detta dell’interrogante ci vorrà an-cora molto tempo per completare l’operache ha visto tempi lunghissimi fino ad oraper la sua realizzazione: dodici anni pergiungere alla approvazione del progettopreliminare da parte del Cipe, sei mesi perla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale,la mancanza di copertura economica peri lotti 2 e 3. Ci vorranno ancora altri dueanni per la presentazione da parte di Reteferroviaria italiana del progetto che dovràessere concordato con gli enti locali equindi anche con la regione Molise chefinora ha rallentato i tempi prevedendoalternative –:

quali siano i motivi per cui la deli-bera CIPE del 28 gennaio 2015 è stata

Atti Parlamentari — 28971 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 3 luglio2015 e quindi oltre 5 mesi dopo la suaapprovazione;

se il Ministero delle infrastrutture edei trasporti abbia già concordato conRete ferroviaria italiana s.p.a. un termine,non superiore a 2 anni, per la presenta-zione del progetto definitivo della « LineaPescara - Bari: raddoppio della trattaTermoli - Lesina » nel suo complesso e incaso affermativo quale sia tale termine;

se il Ministro interrogato intendachiarire quali risorse verranno impiegateper le coperture economiche dei lotti 2 e 3;

se il Ministero delle infrastrutture edei trasporti e Rete ferroviaria italianas.p.a. abbiano ottemperato a quanto san-cito dall’articolo 2 della delibera del 28gennaio 2015 del CIPE pubblicata in Gaz-zetta Ufficiale serie generale n. 152 del 3luglio 2015, e quindi se abbiano già rimo-dulato il cronoprogramma del progetto,riducendo il più possibile i tempi per lamessa in esercizio del lotto 1 e, in casoaffermativo, quale sia il nuovo cronopro-gramma di ciascun lotto. (5-06493)

COPPOLA, ROSATO, BRANDOLIN eMALISANI. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

l’attuale offerta di servizi di trasportoferroviario commerciale passeggeri da eper le principali stazioni del Friuli VeneziaGiulia si compone di alcuni collegamentioperati dalla flotta alta velocità Freccia-bianca e Frecciargento e di alcuni colle-gamenti Intercity;

in particolare, per quanto riguarda lastazione ferroviaria di Udine sulla diret-trice Venezia Mestre — Milano centrale, ilservizio è garantito da due coppie diFrecciabianca (senza prolungamento finoa Torino), mentre lungo la direttrice Ve-nezia Mestre — Roma Termini il servizioè offerto da una coppia di Frecciargento eda una coppia di Intercity notturno;

per quanto riguarda la stazione fer-roviaria di Trieste centrale i collegamentisono garantiti sulla direttrice Venezia Me-stre — Milano centrale da quattro coppiedi Frecciabianca (di cui due prevedono unprolungamento fino alla stazione di TorinoPorta Nuova), mentre lungo la direttriceVenezia Mestre — Roma Termini il servi-zio è offerto da una coppia di Frecciar-gento e tre coppie di Intercity di cui unanotturna;

questi collegamenti sono di significa-tivo interesse per la regione Friuli VeneziaGiulia perché consentono di garantire so-lide connessioni con il resto del Paese: ilcollegamento Frecciargento con la capi-tale, attivato con l’orario 2013/2014, harestituito un collegamento diretto e diqualità, dopo la soppressione avvenuta nel2009 del collegamento Eurostar; mentre itreni Intercity garantiscono la continuitàterritoriale e il diritto alla mobilità inter-regionale, nonché connessioni dirette du-rante la giornata con città importanti(Padova, Bologna, Firenze) e con stazionidi minore interesse, non servite dal cir-cuito dell’alta velocità (Arezzo, Prato, Fer-rara, Rovigo);

gli Intercity, infatti, servendo stazioniminori del basso Friuli (Cervignano-Aqui-leia-Grado, Latisana-Lignano-Bibione) edel Veneto orientale (Portogruaro-Caorle,San Donà di Piave), sono utilizzati anchedall’utenza cosiddetta « pendolare », svol-gendo un servizio simile a quello deltrasporto ferroviario locale gestito dalleregioni, con un importante flusso d’utenzasulla media percorrenza che si aggiunge aquello sulla lunga;

l’assenza di un programma di inten-sificazione dei collegamenti diretti ad altavelocità combinata con l’offerta di prezzidel circuito Le Frecce, affida al serviziooperato dagli Intercity il compito di tute-lare le fasce di utenza più deboli: chi hadifficoltà economiche, chi abita nei centriminori, chi necessita di spostarsi di nottespecialmente lungo la direttrice Nord-Sud;

il cosiddetto « contratto di serviziouniversale » sovvenzionato dallo Stato è

Atti Parlamentari — 28972 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

scaduto il 31 dicembre 2014, ma sta con-tinuando a produrre effetti, nelle more delsuo rinnovo, in regime di proroga fino al13 dicembre 2015, data di cambio orario;

la prosecuzione nell’erogazione delservizio da parte dell’impresa ferroviaria èavvenuta, peraltro, in attesa della conclu-sione dei tavoli di confronto con le singoleregioni interessate dalla paventata sop-pressione degli 84 collegamenti Intercity sututto il territorio nazionale;

la programmazione dei servizi in re-gime di proroga, come riportato dallarelazione sullo stato di attuazione delcontratto per l’anno 2014, ha quindi te-nuto conto di diverse esigenze tra le qualiquelle indicate dal tavolo tecnico avviato afebbraio 2014 con Trenitalia e le regioni;

in particolare, sono state affrontate lecriticità riguardanti la soppressione — poiscongiurata — decisa dall’impresa ferro-viaria delle cinque coppie di Intercitysvolte a mercato, in autonomia commer-ciale, cioè i tre collegamenti sulla diret-trice Milano Napoli e le due coppie sulladirettrice Roma-Trieste, e il mantenimentodell’offerta ICN;

a tal proposito, c’è stato il manteni-mento di quattro di questi cinque colle-gamenti, con la sola soppressione di unacoppia di Intercity Milano-Napoli;

da notizie di stampa è emersa lapreoccupazione che in assenza della sti-pula del nuovo contratto, si possa arrivaread una interruzione della circolazione dimolti dei collegamenti Intercity; inoltre leintenzioni manifestate da Trenitalia por-tano l’utenza a presagire che con il rior-dino degli orari a partire dal 14 dicembre2015, l’offerta di queste tipologie di trenipossa comunque essere compromessa, apartire dai citati quattro collegamenti ope-rati in autonomia commerciale;

inoltre, in previsione del riordinodegli orari a partire dal 14 dicembre 2015e della stipula del nuovo « contratto diservizio » si rammenta che:

ad oggi gli ultimi collegamenti se-rali tra la stazione di Venezia Mestre,snodo ferroviario del Nord-Est, e quelle diUdine e Trieste centrale risultano essererispettivamente il regionale 2474 delle ore23,16 e il regionale 2219 delle ore 22,53.Un’offerta, questa, che lascia scoperta unafascia oraria serale nella quale giungonoalla stazione di Venezia Mestre alcunicollegamenti del circuito Le Frecce dacentri importanti quali Milano, Roma eNapoli, e che comunque non consente laprosecuzione del viaggio agli utenti delleFrecce in caso di ritardi su treni chealtrimenti avrebbero consentito il raggiun-gimento della meta finale del viaggio;

le attuali coppie di treni ad altavelocità sulla direttrice Trieste/Udine —Roma sono concentrate in alcune partico-lari fasce orarie, con partenze alle 6,45 e6,55 in direzione Roma e alle 16,35 e 16,50in partenza da Roma, mentre nel restodella giornata le uniche opzioni sono icollegamenti Intercity (in servizio diurnosolo su Trieste) o i treni alta velocità intransito allo snodo ferroviario di Venezia-Mestre –:

come il Ministro intenda garantire,nel nuovo contratto di servizio e nell’am-bito del riordino degli orari a partire dal14 dicembre 2015, la continuità territo-riale, il diritto alla mobilità interregionalee la tutela delle fasce d’utenza più deboli,in particolare quella cosiddetta « pendo-lare », i cittadini con difficoltà economi-che, gli abitanti nei centri minori el’utenza notturna;

quali urgenti iniziative, per quanto dicompetenza, il Ministro intenda assumereper assicurare un’adeguata offerta tra-sportistica nel Friuli Venezia Giulia, man-tenendo o altresì rafforzando i collega-menti ad oggi esistenti;

quali iniziative di competenza il Mi-nistro intenda adottare, considerato che itreni Frecciabianca da e per Udine lungola direttrice est-ovest si attestano oggi allastazione di Milano centrale e non è pre-visto il loro prolungamento fino alla cittàdi Torino;

Atti Parlamentari — 28973 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

quali iniziative, per quanto di com-petenza, intenda promuovere al fine diassicurare un collegamento tra lo snodo diVenezia Mestre e le stazioni di Udine eTrieste centrale dopo la mezzanotte.

(5-06495)

Interrogazioni a risposta scritta:

D’UVA. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

in data 9 settembre 2015, lungo l’ar-teria della strada statale 114, la correttaviabilità è stata interrotta, in entrambi isensi di marcia, in località Capo Alì, acausa di alcuni cedimenti del costone dimontagna adiacente, provocando l’inva-sione di numerosi frammenti di massi e diterriccio lungo la carreggiata, rendendoneinevitabilmente necessaria la chiusura;

tale tratto stradale, compreso nella« Strada Statale 114 — Orientale Sicula »,risulta compreso tra quelli di diretta com-petenza Anas, gestore della rete stradaleed autostradale italiana di interesse na-zionale, la quale risulta essere una societàper azioni il cui socio unico è il Ministerodell’economia e delle finanze, e sottopostaal controllo ed alla vigilanza tecnica edoperativa del Ministero delle infrastrutturee dei trasporti;

per tali motivi sono accorsi sul luogogli stessi uomini della società Anas, perverificare e quantificare tempestivamente idanni occorsi al tratto di strada soggettoall’evento franoso, i quali, di concerto conle autorità di polizia competenti, hannodisposto la chiusura dell’arteria fino allasua completa messa in sicurezza;

già in data 9 settembre 2015 il quo-tidiano consultabile online « Tempo-stretto » riportava alcune dichiarazioni diesponenti del consiglio Comunale, i qualiriconducevano l’evento « all’ennesimo pro-blema a causa dei ritardi di interventirisolutori e definitivi », e affermavano che« si rende necessario il cambio delle rete diprotezione con reti più moderne ed effi-

cienti che in altri luoghi hanno dato ottimirisultati », evidenziando una frequenzapreoccupante nei disagi di simile naturaavvenuti nello stesso tratto stradale;

allo stesso tempo il quotidiano an-nunciava che, ancora una volta, per icittadini residenti, o comunque fruitori deltratto di strada in oggetto, si sarebberoverificati, nei giorni a seguire, gravi disagiper l’interruzione totale di tutti i servizi dicollegamento lungo l’arteria statale jonica;

in data 11 settembre 2015, lo stessoquotidiano pubblicava un altro articolo, incui si riportavano alcune importanti di-chiarazioni rilasciate da esponenti del Co-mitato « No Frane » della riviera jonicamessinese, che, evidenziando la ripetitivitàdegli eventi franosi nella località conside-rata, sottolineavano come « la mancataadozione di provvedimenti definitivi inmerito prospetta un autunno-inverno dif-ficile e pieno di pericoli fisici per i lavo-ratori e cittadini che si devono spostareverso Taormina o verso Messina, senza chele autorità competenti abbiano risolto inmaniera strutturale e definitiva un pro-blema vitale per la circolazione, che sitrascina da decenni, mettendo a rischio lavita delle persone »;

gli stessi esponenti hanno dichiaratocome sia ormai da diverso tempo « che simettono e rimettono reti più o menoefficienti con gli stessi risultati, nuove econtinue frane ad ogni temporale », con-siderando come piuttosto « non sia maistata realizzata una galleria para massi »,così come invece creata in altre zone deltratto di strada stradale, denunciando pos-sibili speculazioni « sulla manutenzione diquel tratto stradale fragile che durantel’autunno e l’inverno fa da cassa per molteditte che curano per così dire la zona »;

in data 21 settembre 2015 il sito diinformazione locale « blogTaormina », con-sultabile online, riportava circa l’impor-tante manifestazione di protesta che havisto protagonisti i cittadini delle localitàcoinvolte dai disagi, affermando comequello di Alì sia « un problema che siripresenta alle prime piogge. Una vicenda

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che si trascina negli anni »; sottolineandoinoltre « chi non ricorda, da piccolo, quellereti piazzate lungo la strada statale diCapo Alì ? Qualche masso, purtroppo, ro-tola giù con troppa facilità e allora, comesuccesso dopo il nubifragio del 9 settem-bre, anche in questa occasione il percorsoè stato chiuso provocando disagi agli abi-tanti della riviera jonica del messinese e inparticolar modo ai cittadini di Alì Terme,Itala e Scaletta Zanclea »;

dalla stessa fonte si apprende comesia nato « un comitato spontaneo di citta-dini dopo la frana che si è verificata inseguito al nubifragio del 9 settembre. Almomento l’Anas ha chiuso la strada sta-tale, ma venerdì sono iniziati i lavori e, aquanto pare apriranno una corsia già damercoledì. Noi, però, chiediamo altro. Vo-gliamo una soluzione definiva al problema,perché subiamo tutto ciò da anni »;

soltanto in data 21 settembre 2015 iblocchi per impedire il passaggio anche aipedoni, oltre che alle auto, sono statirimossi, così come riportato in data 22settembre 2015 dal quotidiano « Tempo-stretto », secondo cui sarebbero stati sì« eliminati gli ostacoli la Statale 114, al-l’altezza di Capo Alì, chiusa per frana inseguito al maltempo dello scorso 9 set-tembre », ma soltanto a senso unico alter-nato;

la « Strada Statale 114 — OrientaleSicula », unico collegamento della rivierajonica siciliana, è risultata essere l’ottavastrada più pericolosa d’Italia secondo unostudio condotto dall’Automobile Clubd’Italia (ACI), evidenziando così, ancorauna volta, la necessità di provvedere ur-gentemente alla messa in sicurezza deltratto stradale considerato per garantiresia la regolarità del traffico locale, sial’incolumità degli automobilisti che sonocostretti a percorrerlo in assenza di alter-native autostradali –:

se sia a conoscenza dei fatti esposti inpremessa;

se intenda, per quanto di competenzae nel rispetto delle prerogative dell’ammi-

nistrazione regionale, adoperarsi affinché,di concerto con l’Anas, società competentenel tratto di strada considerato, venganoassunte tutte le misure necessarie pergarantire la messa in sicurezza dellastrada statale 114, in località Capo Alì, nellungo periodo, anche attraverso l’installa-zione di sistemi di protezione che garan-tiscano la sicurezza degli automobilisti e,contestualmente, scongiurino la possibilitàdi periodiche speculazioni nelle operazionidi messa in sicurezza dei costoni adiacentiil tratto stradale. (4-10499)

VARGIU. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

l’industria nautica rappresenta nel-l’intero nostro Paese un’eccellenza del si-stema produttivo, importante per soste-nere i percorsi di definitivo abbandonodella spirale recessiva, puntando sui set-tori della tecnologia, del design e deiservizi che costituiscono una nostra pre-cisa scelta di sviluppo;

il settore rappresenta la quinta vocedell’export italiano con un fatturato di 3,5miliardi di euro nell’ambito dei quali, solonel 2013, quasi un terzo della domandamondiale di imbarcazioni da diporto èstato commissionato ai cantieri italiani;

l’industria nautica mobilita circa 18mila addetti diretti che diventano 80 milase si considera anche l’indotto del turismonautico;

la nautica è un settore economicoattorno al quale ruota la costruzione, ilcommercio, la manutenzione, la locazioneed il noleggio di imbarcazioni, la costru-zione e l’ammodernamento di porti e ap-prodi turistici, l’intera attività recettiva neiporti e sulle imbarcazioni, nonché tutte leattività legate agli sport nautici;

lo stato di crisi, che negli ultimi anniha colpito anche il comparto nautico ita-liano, ha imposto un’accelerazione della

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stessa attività legislativa del Parlamento,che il 23 settembre 2015 ha portato al-l’approvazione alla Camera dei deputatidel disegno di legge 2722, che intervienecon norme di semplificazione e di libera-lizzazione, indubbiamente utili al rilanciodel settore;

tale situazione di sofferenza del com-parto della nautica da diporto è peraltropagata pesantemente da regioni come laSardegna che stanno da tempo investendonella infrastrutturazione portuale e neiservizi correlati, in grado di intercettareuna quota crescente di tale traffico dipor-tistico, indispensabile per il rafforzamentodelle reti della nautica e per la creazionedi nuove opportunità di sviluppo coerenticon la vocazione naturale dei territori;

il rafforzamento infrastrutturaledelle portualità non è certo favorito inSardegna dalla attuale situazione di go-verno commissariale dei principali porticommerciali, che dura ormai da quasi dueanni, con rinnovi trimestrali che vannocontro ogni logica di programmazione;

in particolare, le stesse procedure diindividuazione delle nuove autorità por-tuali di Cagliari e Olbia appaiono forte-mente rallentate al punto che non risul-terebbero neppure individuate le terne dacui attingere la professionalità, a cui affi-dare la gestione della portualità olbiese;

le ventilate azioni di riordino dellacomplessiva governance portuale, checoinvolgerebbero anche la Sardegna,hanno comportato la diffusione di ipotesirelative al possibile accorpamento dellefunzioni portuali di Cagliari e Olbia inun’unica Authority;

l’attuale situazione di indetermina-tezza, che in Sardegna si prolunga ormaida due anni, impedisce di fatto qualsiasiprogrammazione della progettualità, con-dannando le autorità portuali alla meragestione dell’ordinaria amministrazione;

tale gestione commissariale è eviden-temente inadeguata rispetto a qualsiasiutilizzo strategico delle attività portuali,sia per quanto attiene allo sviluppo indu-

striale e commerciale, che per quantoriguarda il completamento dell’infrastrut-turazione e il rafforzamento dell’offertarivolta alla nautica da diporto;

appaiono fortemente depotenziateanche tutte le attività rivolte al reperi-mento delle risorse economiche indispen-sabili per la realizzazione di qualsiasinuova attività progettuale –:

quali siano i motivi che hanno sinoraimpedito di nominare le nuove autoritàportuali di Cagliari e Olbia;

se corrisponda al vero l’ipotesi del-l’accorpamento delle due autorità portualisarde e quali siano eventualmente i van-taggi attesi che orienterebbero verso talescelta;

se sia consapevole del grave dannoche le proroghe dell’attuale regime dicommissariamento stanno causando altavalorizzazione e alla implementazionedelle attività e del ruolo delle portualità diCagliari e Olbia e, conseguentemente, allosviluppo economico dell’intera Sardegna;

quali iniziative intenda adottare edentro quali tempi per risolvere una situa-zione ormai diventata insostenibile.

(4-10500)

* * *

INTERNO

Interrogazioni a risposta orale:

COVELLO. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

la bozza di riorganizzazione degliuffici della polizia di Stato sul territorionazionale predisposta dal Ministero del-l’interno prevede la soppressione del postodi polizia di Cetraro in provincia di Co-senza;

la ragione della soppressione oltreche nell’ambito di un processo di riorga-

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nizzazione starebbe anche nella ubica-zione dell’immobile ospitante in una zonaa rischio dissesto;

il comune in considerazione del ri-schio ha immediatamente manifestato lapropria disponibilità a concedere gratui-tamente un immobile comunale disponi-bile qual è quello dell’ex palazzo di cittàsito in piazza Gino Iannelli;

il territorio di Cetraro nel suo pas-sato neppure troppo lontano è stato teatrodi violenze criminali e con la presenza diun vivace tessuto economico e di un portoin espansione è un territorio sempre arischio di possibili pericolose infiltrazionicriminali;

è stata più volte rappresentata l’esi-genza di poter aprire un confronto istitu-zionale finalizzato a salvaguardare la pre-senza del posto di polizia e a potenziarneanche gli organici in relazione alla evi-dente peculiarità del comprensorio –:

se e quali iniziative il Ministro in-tenda assumere al fine di evitare la sop-pressione del posto fisso di polizia diCetraro raccogliendo la volontà costruttivamostrata dall’amministrazione locale e as-sicurandone permanenza e piena operati-vità al servizio della sicurezza dei cittadinie del territorio. (3-01727)

CAUSIN. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

in data 14 febbraio 2015, in localitàMaerne, presso il comune di Martellago(VE) una donna quarantenne è stata feritaalla schiena con un coltello da un uomoche l’ha aggredita all’imbocco del tunnelciclopedonale che porta in via FratelliBandiera, con lo scopo di un’aggressionesessuale;

la vittima, nonostante la paura e lapericolosità della situazione, ha trovato laforza per reagire, e pur riuscendo a di-vincolarsi e fuggire ha subito una feritasulla schiena provocata dal coltello chel’aggressore brandiva;

dalle prime immagini acquisite daicircuiti di sorveglianza e dalle testimo-nianze, sembra confermata l’ipotesi che sitratti di un giovane, nordafricano e chesulla base di questo possibile identikit leforze dell’ordine hanno avviato una fase diricerca, al fine di assicurare alla giustizial’assessore;

l’episodio in questione, pur eccezio-nale per la gravità, è l’ultimo in sequenzatemporale di una serie di furti e rapineche hanno di fatto deteriorato la situa-zione dei sicurezza nel territorio di Mar-tellago, situazione sulla quale, l’interro-gante ha peraltro già presentato atti disindacato ispettivo al Ministero dell’in-terno –:

se, di fronte al sensibile incrementodegli episodi di criminalità nel Miranese ein particolare quelli accaduti in comune diMartellago, sia stato predisposto un pianodi incremento della presenza delle forzedell’ordine, o degli interventi nel territorioda parte delle medesime;

quale livello di coordinamento sia inatto tra le diverse forze dell’ordine cherispondono al Ministero dell’interno equello della difesa, e le polizie locali chehanno responsabilità sul territorio in que-stione;

quale sia il numero di unità delleforze dell’ordine dedicate all’attività dipattugliamento e vigilanza nel territorio inquestione e quale sia la modalità di pia-nificazione degli interventi di prevenzionee controllo;

quale sia il livello di copertura deisistemi pubblici di sorveglianza relativa-mente ai luoghi sensibili (telecamere);

se, alla luce della situazione che si staconfigurando, sia necessario e utile avviareun tavolo di coordinamento tra la prefet-tura e i comuni coinvolti, al fine di otti-mizzare la presenza delle forze dell’ordinee l’efficacia degli interventi. (3-01728)

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Interrogazione a risposta in Commissione:

TERROSI, ALBANELLA, ALBINI, AR-LOTTI, BONOMO, CAPOZZOLO, LAVA-GNO, CARRA, NARDUOLO, OLIVERIO,PALMA, PRINA, ROMANINI, VENIT-TELLI e INCERTI. — Al Ministro dell’in-terno, al Ministro delle politiche agricolealimentari e forestali. — Per sapere –premesso che:

la coltivazione della canapa da fibrasta riscuotendo, nel nostro Paese, grandeinteresse dovuto alla elevata versatilitàpropria di questa coltura;

dalla canapa infatti, come noto, siricava la fibra impiegata nella filiera deltessile oltre a materiale che trova impiegocome coibentante in edilizia. Dalla canapa,inserita nelle rotazioni colturali come col-tura da rinnovo, in grado di rinettare ilterreno migliorando le sue caratteristichegenerali di fertilità, si ritraggono alimenti(dai semi, all’olio, alle farine) e prodottiimpiegati in cosmetica;

in particolare, il settore alimentareappare particolarmente interessante pergli sviluppi che potrebbe avere tenendoconto della composizione nutrizionaledella canapa: ad elevati contenuti in pro-teine e glucidi infatti è associata assenza diglutine, elevato contenuto in omega 3,omega 6 e vitamina E. La canapa inoltrepuò utilmente essere impiegata per labonifica di terreni inquinati, data la ca-pacità delle sue radici di adsorbire metallipesanti e inquinanti;

negli ultimi anni gli ettari coltivati acanapa industriale sono progressivamenteaumentati a testimonianza di un accre-sciuto interesse da parte delle aziendeagricole e di sempre nuovi territori che nesperimentano la reintroduzione, seppuresussistano ancora problematiche relativealla esecuzione degli itinerari tecnici, inparticolare in ordine alla meccanizzazionedi varie fasi della coltivazione e alla ri-cerca per la ricostituzione del patrimoniogenetico;

da notizie apparse sulla stampa siapprende che, durante la campagna agri-cola dell’anno 2015, sarebbero stati ese-guiti diversi sequestri delle coltivazioni dicanapa, in diverse regioni italiane. Alcunidei suddetti contenziosi si sono risoltipositivamente una volta eseguito il cam-pionamento ed ottenuto l’esito dello stessoin relazione al contenuto di tetraidrocan-nabinolo (THC) presente nella coltiva-zione. In altre occasioni, invece, la colti-vazione è stata compromessa e per altreancora l’esito non risulta ancora defini-tivo;

in tutti i casi noti, gli agricoltori socidi associazioni specifiche del settoreavrebbero regolarmente acquistato se-mente certificata, iscritta al catalogo eu-ropeo delle varietà ammesse alla coltiva-zione e quindi contenente una percentualedi tetraidrocannabinolo inferiore allo 0,2.Gli agricoltori avrebbero, inoltre, comeprevisto dalla legislazione vigente, presen-tato regolare comunicazione di semina allelocali stazioni dei carabinieri;

si sottolinea che, come noto, anche sea seguito del campionamento regolar-mente eseguito, risultasse un tenore diTHC della coltivazione superiore allo 0,2per cento, non vengono comminate san-zioni all’agricoltore bensì è chiamato arisponderne amministrativamente il pro-duttore di seme;

sembrerebbe che non in tutti i casi disequestro e successivo campionamento ilprocedimento di prelievo adottato sia statoconforme al metodo che deve essere im-piegato per accertare il tenore di THCpresente in una coltivazione di canapa.Infatti, il metodo di prelievo, conserva-zione del campione e analisi dello stessoadottato per il rilevamento del tenore diTHC, è quello previsto dall’Allegato I delRegolamento (CE) n. 1122/2009 dellaCommissione;

questo stesso metodo è lo stesso adot-tato anche dal CRA CIN di Bologna, in-caricato dal Ministero delle politiche agri-cole alimentari e forestali del controlloamministrativo del tenore di THC delle

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coltivazioni ai sensi dei regolamenti euro-pei, dai carabinieri e dalla guardia difinanza nel caso in cui questi intervenganosu coltivazioni che ritengono sospette, seb-bene non esistano in Italia laboratori spe-cificatamente accreditati per la esecuzionedi detta analisi, tali da poter essere im-piegati in controversie di natura giudizia-ria;

sembrerebbe inoltre che non in tuttii casi si sia provveduto a rilasciare unaparte del campione prelevato, opportuna-mente catalogato e sigillato, all’agricoltoreper le eventuali controanalisi;

allo stato attuale non sono in pos-sesso dell’interrogante notizie circa la av-venuta o prossima distruzione delle colti-vazioni, procedura che, se messa in atto,impedirebbe l’esecuzione di ulteriori cam-pionamenti e che, nel caso venga stabilitala estraneità ai fatti contestati all’agricol-tore, costituirebbe un danno economicoirrimediabile –:

se le notizie riportate corrispondanoal vero;

se i campionamenti eseguiti nel 2015abbiano rispettato quanto previsto dall’al-legato I del Regolamento (CE) 1122/2009della Commissione;

se non ritengano, nel caso in cui taleprocedimento previsto dall’allegato I delRegolamento (CE) 1122/2009 della Com-missione non sia stato rispettato in uno opiù casi, di dover ripetere, laddove lecontroversie non siano appianate, ulterioricampionamenti seguendo tale metodo,normalmente impiegato dai laboratori delCRA CIN di Bologna, dai carabinieri edalla guardia di finanza;

se non ritengano di assumere ogniiniziativa di competenza affinché, laddovee se sia prevista, venga evitata la distru-zione della coltivazione, considerando chealtrimenti non sarebbe più possibile ese-guire eventuali ulteriori controanalisi oltreal grave nocumento che deriverebbe dallaperdita di reddito;

se non ritenga opportuno, per quantodi competenza, promuovere la istituzionedi laboratori accreditati e autorizzati allaesecuzione delle analisi per il rilevamentodel tenore di THC, opportunamente dislo-cati in tutto il territorio italiano;

se non ritenga necessario, nei casi incui sia stato definitivamente accertato chele coltivazioni sequestrate siano di canapaindustriale e non di canapa indica, assu-mere iniziative per darne la più ampiadiffusione sugli organi di stampa e suisocial network al fine di ristabilire lacredibilità degli agricoltori coinvolti e dellacoltura della canapa industriale.(5-06497)

Interrogazioni a risposta scritta:

ROMANINI e PATRIZIA MAESTRI. —Al Ministro dell’interno, al Ministro dellasalute. — Per sapere – premesso che:

nella seduta del 16 settembre 2015 ilconsiglio comunale di Fontevivo (PR) haapprovato un ordine del giorno sull’acco-glienza dei migranti proposto dal SindacoTommaso Fiazza;

nella premessa al documento si so-stiene che l’accoglienza dei migranti nelterritorio comunale pone problemi di na-tura sanitaria oltre che sociali, dal mo-mento che frequentemente prima del tra-sferimento nei comuni di destinazione nonvengono identificati né sottoposti a uncontrollo sanitario che possa attestarne lostato di salute;

l’ordine del giorno approvato impe-gna il sindaco e la giunta a rispondere inmodo fermamente negativo alla richiestadi ospitare immigrati in strutture e luoghipubblici;

impegna altresì l’amministrazione co-munale « a rispondere in modo ferma-mente negativo anche all’accoglienza neiluoghi privati posti sul territorio comu-nale, stante i problemi sanitari e socialiche ne conseguirebbero, e comunque pre-via verifica dell’idoneità igienico-sanitariadella struttura ospitante e successivamente

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

alla certificazione medica sullo stato disalute degli accolti », in modo da noncreare problemi sanitari alla popolazioneresidente;

l’ordine del giorno approvato ha su-scitato la ferma opposizione dei consiglieridi minoranza ma anche dell’opinione pub-blica come riportato nei giorni successividalla stampa locale –:

quali siano le profilassi cui sonosottoposti i migranti al loro arrivo sulterritorio nazionale e se, come sostenutonell’ordine del giorno approvato dal con-siglio comunale di Fontevivo (PR), sussi-stano condizioni tali da ritenere che lapresenza di migranti sul territorio nazio-nale possa rappresentare un problema perla salute dei cittadini;

quali iniziative i ministri interrogati,ciascuno per la propria competenza, in-tendano mettere in atto per evitare che siverifichino situazioni analoghe a quelladescritta in premessa ed evitare così ildiffondersi di un ingiustificato ed inutileallarmismo tra la popolazione. (4-10496)

D’UVA, VILLAROSA, LOREFICE,MANNINO, DADONE, LUPO, SARTI,RIZZO e CANCELLERI. — Al Ministrodell’interno. — Per sapere – premesso che:

in data 11 dicembre 2008, nella zonacompresa tra Milazzo e Falcone, si sonoverificati, a causa di piogge molto abbon-danti, eventi alluvionali di particolare in-tensità che hanno gravemente colpito talilocalità, causando ingenti danni e provo-cando gravissimi disagi alle popolazionilocali;

il comune di Falcone, in particolare,risultava essere uno dei comuni maggior-mente colpiti da tali fenomeni e l’entitàdei danni subiti richiedeva l’intervento diditte esterne che liberassero il centro abi-tato dai fanghi e detriti causati dall’eson-dazione del limitrofo torrente Feliciotto;

è necessario rilevare come nel terri-torio falconese sia emerso, nel corso deglianni, un preoccupante quadro di legami

tra politica e criminalità organizzata, aseguito di numerose indagini e alcunedichiarazioni di collaboratori di giustizia, iquali, deponendo in sede di alcuni proce-dimenti giudiziari denominati « Gotha » eriguardanti il sistema mafioso di gestionedegli appalti nel territorio barcellonese,avrebbero denunciato un sistema illecitoattraverso il quale garantire l’affidamentodei lavori ad aziende legate alla crimina-lità organizzata;

in seguito alle numerose indaginiportate avanti in questi anni dalle varieprocure siciliane dal 2008 a oggi, talidichiarazioni hanno potuto trovare effet-tivo riscontro nei numerosi arresti perassociazione mafiosa a danno di impren-ditori titolari di alcune delle ditte risultatevincitrici degli appalti;

tra questi avvenimenti particolare ri-lievo assume proprio l’affidamento diparte dei lavori per la rimozione dalterritorio dei fanghi causati dall’alluvionedel 2008 a un imprenditore ritenuto legatoad ambienti di tipo malavitoso, che hacondotto la magistratura all’emissione di 8avvisi di garanzia nei confronti di alcuniesponenti politici del comune di Falcone(Messina), per i quali si ipotizza il reato diabuso d’ufficio in concorso;

tra i destinatari di tali provvedimenti,così come firmati dal pubblico ministeroFrancesca Bonanzinga, risultano l’attualesindaco del Comune di Falcone (Messina),Avv. Santi Cirella, nonché gli assessoricomunali, in carica tra dicembre del 2008e maggio del 2009, Pasquale Bucolo, Se-bastiano Calabrese, Francesco GiuseppeCannistraci e Mariano Antonino Gitto;

così come riportato da fonti distampa, in occasione dell’alluvione dell’11dicembre 2008 con l’ordinanza n.30, del14 dicembre 2008, firmata dal Sindaco delComune di Falcone (Messina), Avv. SantiCirella, e con successive delibere di ap-provazione adottate dalla Giunta munici-pale, si precettava, quale esecutrice deilavori di intervento di trasporto di pietrecon pala gommata, la ditta individuale di

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

cui risulta titolare il presunto boss delComune di Terme Vigliatore (Messina),Carmelo Salvatore Trifirò;

secondo quanto emerso dalle inda-gini, per eseguire i lavori di somma ur-genza post-alluvione, consentendo lamessa in sicurezza del territorio e dei suoiabitanti, il comune di Falcone (Messina)ha ricevuto dalla regione siciliana fondiper un ammontare superiore ad un mi-lione e quattrocentomila euro;

secondo l’accusa mossa dal pubblicoministero, tale ordinanza sarebbe stataadottata nonostante Carmelo SalvatoreTrifirò già nel 2008 risultasse gravato daprecedenti penali, nonché sottoposto aregime di custodia cautelare in carcere aseguito di ordinanza del Gip del Tribunaledi Messina per l’operazione antimafia de-nominata « Vivaio »;

secondo gli inquirenti, « oltre a quellanella titolarità di Carmelo Salvatore Tri-firò, compare pure la Ve.Ni.Al. di Salva-tore Campanino, azienda con sede in Con-trada Granciotta, Terme Vigliatore, (Mes-sina), a cui sono stati liquidati con deter-mina del 2011 lavori per complessivi59.780 euro »;

Salvatore Campanino, condannato aotto anni di reclusione al processo « Vi-vaio », per gli inquirenti sarebbe impren-ditore « vicino » alla mafia barcellonese, edin particolare a persone quali « TindaroCalabrese, Agostino Campisi e CarmeloSalvatore Trifirò »;

agli amministratori comunali, cosìcome al presunto boss Carmelo SalvatoreTrifirò, si contesta la violazione dell’arti-colo 10 del decreto del Presidente dellaRepubblica n. 252 del 1998, il quale pre-vede espressamente che, « quando, a se-guito delle verifiche disposte dal prefetto,emergono elementi relativi a tentativi diinfiltrazione mafiosa nelle società o im-prese interessate, le amministrazioni cuisono fornite le relative informazioni, nonpossono stipulare, approvare o autorizzarei contratti o subcontratti, né autorizzare,rilasciare o comunque consentire le con-cessioni e le erogazioni »;

al solo Sindaco Avv. Santi Cirella,infine, si contesta l’ulteriore reato di omis-sione di atti d’ufficio per avere omesso dirilasciare gli atti richiesti, « nonostante talerichiesta proveniva da un componentedella Commissione speciale per l’alluvionenominata con delibera del Consiglio del 30dicembre 2008, n.34 »;

in data 30 giugno 2015, il quotidianoLa Gazzetta del Sud pubblicava, sulla suaedizione cartacea, la notizia della richiestadi rinvio a giudizio da parte della Procuradi Patti, ipotizzando il reato di abusod’ufficio in concorso, « per il Sindaco diFalcore, Santi Cirella, e per gli assessoricomunali in carica tra dicembre del 2008e maggio del 2009 »;

sullo stesso quotidiano è affermatoche « per lo stesso reato la richiesta dirinvio a giudizio è stata estesa ancheall’imprenditore che ha beneficiato dell’af-fidamento dei lavori di ripristino a seguitodei danni alluvionali dell’autunno 2008, ilpresunto boss di Terme Vigliatore, Car-melo Salvatore Trifirò, indagato in unaserie di operazioni antimafia scattate nellaprimavera del 2008 con l’inchiesta ‘Vi-vaio’ »;

secondo quanto appreso dal quoti-diano inoltre « Tutti devono rispondere diabuso per l’affidamento di parte dei lavoriper la rimozione dei fanghi dell’alluvionedel 2008 », mentre « agli amministratoricomunali di Falcone, così come all’im-prenditore Trifirò, si contesta nel capo diimputazione la violazione dell’articolo 10del decreto del Presidente della Repub-blica n. 252 del 1998 che prescrive ildivieto per la pubblica amministrazione dicontrarre allorquando emergono elementidi infiltrazione mafiosa all’interno di im-prese e società » –:

se sia a conoscenza dei fatti sin quiesposti;

se intenda valutare la sussistenza deipresupposti per avviare iniziative ai sensidegli articoli 141, 142 e 143 del testo unicodelle leggi sull’ordinamento degli enti lo-cali in relazione ai fatti di cui in premessa.

(4-10497)

Atti Parlamentari — 28981 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

SORIAL, MASSIMILIANO BERNINI eCHIMIENTI. — Al Ministro dell’interno, alMinistro delle politiche agricole alimentarie forestali, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

secondo quanto denunciato dagli av-vocati dell’Asgi, Associazione per gli studigiuridici sull’immigrazione, e riportatodall’inchiesta de L’Espresso « Migranti delCara di Mineo, così negli aranceti lo Statoha creato i caporali », gli ospiti del Centrodi accoglienza per i richiedenti asilo (Cara)di Mineo, centro di accoglienza per irichiedenti asilo, non ricevono i documentiprevisti dalla legge italiana ed europea eper questo sono costretti a lavorare in« nero » e in condizioni di vera e propriaschiavitù, alimentando uno sfruttamentomai visto prima negli agrumeti della zona;

la direttiva europea prevede che,dopo sei mesi, un richiedente asilo abbiaun permesso temporaneo, in modo dapoter lavorare regolarmente, ma il per-messo non viene consegnato e per otte-nerlo bisogna fare ricorso;

l’omessa comunicazione dei provve-dimenti con il quale il questore disponel’accoglienza è pressoché prassi, poichétutti i migranti del Cara per avere unarisposta alla loro richiesta d’asilo aspet-tano da uno a due anni, e altrettanti peril ricorso in caso di diniego; inoltre, nonviene consegnato l’attestato nominativo enon è disposta neppure la cessazione del-l’accoglienza; l’unico documento fornito èil badge, rilasciato dall’ente gestore, manon ha valore legale;

come segnalato anche da numeroseassociazioni tra le quali il Centro Astalli diCatania, gli ospiti del Cara, che sono circa3000 nonostante la capienza nominale sa-rebbe di 1800 posti, in mancanza di do-cumenti, non hanno accesso all’assistenzasanitaria e al gratuito patrocinio di unlegale e si ritrovano costretti a lavorare in« nero », sfruttati in modo disumano, con-siderando che la loro manodopera costameno ancora di quella degli altri immi-grati, già fatti oggetto di sfruttamento;

gli avvocati dell’Asgi hanno presen-tato numerosi ricorsi contro queste viola-zioni e hanno inviato una lettera al Mi-nistero dell’interno, ma non hanno rice-vuto alcuna risposta;

anche la Cgil ha segnalato che gliimmigrati del centro di accoglienza sonofacili vittime dei caporali;

secondo lo studio di Antonella ElisaCastronovo, dottoranda di ricerca dell’Uni-versità di Pisa, pubblicato da una rivistascientifica internazionale, l’Open Journalof Social Sciences, « Il caporalato nonesisteva nella zona, è stato letteralmenteintrodotto col Cara »; infatti « I risultatihanno mostrato implicazioni molto signi-ficative nel mercato del lavoro locale »;

il caporalato è un fenomeno crimi-nale avente ad oggetto lo sfruttamentodella manodopera lavorativa, con metodiillegali. Si definisce « caporale » il soggettoche, solitamente nelle primissime ore delgiorno, adesca manodopera giornaliera, disolito non specializzata, per farla lavorareabusivamente ed illegalmente in diversisettori; i più diffusi riguardano il lavoronell’agricoltura (lavoro nei campi) e incantieri edili abusivi;

in generale, il termine tende comun-que ad indicare una complessa gamma difenomeni all’interno dei quali si può in-dividuare il lavoro nero, l’evasione contri-butiva e fiscale, il trasporto abusivo, illavoro minorile, il mercato delle bracciastraniere, tutti fenomeni ascrivibili alla piùampia categoria dello sfruttamento dellavoro, purtroppo, sempre più spesso at-tigue a forme di vero e proprio neoschia-vismo;

il fenomeno non è nuovo, ma è parteintegrante del sistema economico nazio-nale da diversi decenni, soprattutto perquanto attiene al settore agroalimentare;

l’estate appena trascorsa ha fatto re-gistrare una serie di eventi tragici e lut-tuosi collegati allo sfruttamento del lavoronei campi di raccolta dell’ortofrutta. Tra lecause di certi eventi c’è sicuramente ilmancato controllo da parte delle autorità

Atti Parlamentari — 28982 — Camera dei Deputati

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costituite dell’effettiva conformità dellemodalità di lavoro alle normative attual-mente vigenti, cosa che gli interroganticredono avrebbe sicuramente evitato certesciagure;

il caporalato è stato inserito tra ireati perseguibili penalmente nel 2011,essendo considerato un « reato spia » diinfiltrazioni criminali nel settore agricolo:si stima che il giro d’affari connesso alleagromafie sia compreso tra i 12 e i 17miliardi di euro, il 5-10 per cento di tuttal’economia mafiosa, per la maggior parte« giocato » tra la contraffazione dei pro-dotti alimentari e il caporalato;

secondo il rapporto « Agromafie ecaporalato » pubblicato dal Flai CGIL sitratta di 400 mila lavoratori sfruttati daicaporali. Di questi 100 mila sono in con-dizioni di grave assoggettamento, definite« paraschiavistiche » dal rapporto: 80 sonogli epicentri dello sfruttamento in Italia ein 55 di questi le condizioni di lavororisultano « indecenti »; più del 60 per centodei lavoratori sotto caporale non ha ac-cesso a servizi igienici né all’acqua cor-rente, mentre il 70 per cento presentamalattie (non segnalate prima dell’iniziodella vita nei campi);

25/30 euro è la paga media per unagiornata anche di 12 ore, esattamente il 50per cento in meno rispetto alla pagaprevista dai contratti nazionali, inoltre ilcaporale chiede ad ogni lavoratore 5 europer il trasporto sul posto di lavoro, 1,5euro per una bottiglia d’acqua, 3,5 europer un panino;

il ghetto più grande d’Italia, a Ri-gnano Garganico, ospita circa 1000 per-sone: i braccianti pagano un affitto aicaporali per viverci e sono costretti a farloperché gli stessi assumono solo gente cheabita nel ghetto;

l’Italia perde 600 milioni di euroall’anno di gettito contributivo in conse-guenza del fenomeno del caporalato;

in vista di un intervento normativo ilGoverno ha diramato una serie di puntiprogrammatici in base ai quali intervenire

per combattere il caporalato, come confi-sca, intermediazione illecita, responsabilitàin solido ed indennizzo alle vittime;

è opinione degli interroganti che an-che la migliore legislazione in materia nonabbia valore se non viene seguita da unaaccurata fase di controllo per l’effettivaattuazione della stessa;

il decreto legislativo 3 aprile 2004,n. 124 « Razionalizzazione delle funzioniispettive in materia di previdenza sociale edi lavoro, a norma dell’articolo 8 dellalegge 14 febbraio 2003, n. 30 », al Capo II« competenze delle direzioni del lavoro »,articolo 7 « Vigilanza », comma 1, lettera« e », riporta che « il personale ispettivo hacompiti di effettuare inchieste, indagini erilevazioni, su richiesta del Ministero dellavoro e delle politiche sociali » –:

in che modo il Governo intenda com-battere la piaga del caporalato e se nonconsideri urgente intervenire per assicu-rare una più efficace vigilanza specie nellezone dove i fenomeni esposti in premessaassumono dimensioni particolarmentepreoccupanti, anche attraverso il poten-ziamento degli organismi preposti ai con-trolli e degli ispettorati del lavoro, al finedi assicurare il rispetto delle normativevigenti ed evitare il ripetersi di similitragedie;

se il Governo sia al corrente dei fattiriportati in premessa e se non considerinecessario e urgente intervenire affinché ilgrave disservizio legato alla mancata con-segna dei documenti agli ospiti del Cara diMineo sia risolto, in modo da estirpare ilfenomeno di caporalato che si è innestatosu questa situazione di disagio;

se il Governo non intenda attivare alpiù presto la funzione indicata dal decretolegislativo 23 aprile 2004, n.124, citata inpremessa in modo da permettere un piùcompleto monitoraggio del territorio ri-spetto al problema del caporalato.

(4-10501)

* * *

Atti Parlamentari — 28983 — Camera dei Deputati

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ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta orale:

VACCA, D’UVA, LUIGI GALLO, MAR-ZANA, BRESCIA, SIMONE VALENTE eSIBILIA. — Al Ministro dell’istruzione, del-l’università e della ricerca. — Per sapere –premesso che:

l’articolo 2, comma 138, del decreto-legge 6 ottobre 2006, n. 262 istituisce l’AN-VUR con il fine di razionalizzare il sistemadi valutazione della qualità delle attivitàdelle università e degli enti di ricercapubblici e privati destinatari di finanzia-menti pubblici, nonché dell’efficienza edefficacia dei programmi statali di finan-ziamento e di incentivazione delle attivitàdi ricerca e di innovazione;

l’ANVUR ha personalità giuridica didiritto pubblico ed ha le seguenti attribu-zioni:

a) valutazione esterna della qualitàdelle attività delle università e degli enti diricerca pubblici e privati destinatari difinanziamenti pubblici, sulla base di unprogramma annuale approvato dal Mini-stro dell’università e della ricerca;

b) indirizzo, coordinamento e vigi-lanza delle attività di valutazione deman-date ai nuclei di valutazione interna degliatenei e degli enti di ricerca;

c) valutazione dell’efficienza e del-l’efficacia dei programmi statali di finan-ziamento e di incentivazione delle attivitàdi ricerca e di innovazione;

la struttura ed il funzionamento del-l’ANVUR sono disciplinati dal decreto delPresidente della Repubblica 1o febbraio2010, n. 76;

il consiglio direttivo è un organodell’ANVUR ed è composto da 7 membri;

il consiglio direttivo determina le at-tività e gli indirizzi della gestione del-l’Agenzia, nonché i criteri e i metodi divalutazione, predispone il programmadelle attività, approva il bilancio preven-tivo, il conto consuntivo e i rapporti di

valutazione, nomina il direttore, su pro-posta del presidente, e provvede in ordineal conferimento degli incarichi sono de-terminate dal consiglio direttivo;

ai sensi dell’articolo 8, comma 3, deldecreto del Presidente della Repubblica 1o

febbraio 2010, n. 76, sono nominati, condecreto del Presidente della Repubblica, icomponenti del consiglio direttivo, su pro-posta del Ministro, sentite le competentiCommissioni parlamentari. Nel Consigliodirettivo devono comunque essere presentialmeno due uomini e almeno due donne.Ai fini della proposta, il Ministro sceglie icomponenti in un elenco composto da nonmeno di dieci e non più di quindicipersone definito da un comitato di sele-zione appositamente costituito con decretodel Ministro. Il comitato di selezione ècomposto da cinque membri di alta qua-lificazione, designati, uno ciascuno, dalMinistro, dal segretario generale dell’OCSEe dai presidenti dell’Accademia dei Lincei,dell’European research council e del Con-siglio nazionale degli studenti. Il comitatodi selezione valuta anche le indicazioni dinominativi, con relativi curricula, fornite,sulla base di bandi ad evidenza pubblicain Italia e all’estero, dagli interessati, daistituzioni, accademie, società scientifiche,da esperti, nonché da istituzioni ed orga-nizzazioni degli studenti e delle parti so-ciali;

con decreto del Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca del 3aprile 2015, n. 205, sono stati nominatimembri del comitato di selezione incari-cato di predisporre l’elenco dei candidatiper la nomina dei 4 componenti del con-siglio direttivo dell’Anvur decaduti, il pro-fessor Roberto Antonelli, il professor Clau-dio Bordignon, il professor Giuseppe Ca-puto, il dottor Pietro Cipollone (designatodal Ministro dell’istruzione, dell’universitàe della ricerca), il dottor Dirk Van Damme;

dal 30 giugno 2015 il dottor VanDamme è stato sostituito dalla dottoressaRomina Boarini;

il 25 aprile 2015 il comitato di sele-zione ha emanato il bando di selezione

Atti Parlamentari — 28984 — Camera dei Deputati

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dando attuazione a quanto previsto daldecreto del Presidente della Repubblica 1o

febbraio 2010, n. 76, in merito alla rac-colta delle candidature a membro delconsiglio direttivo dell’ANVUR;

secondo il bando di selezione ognicandidato presenta la candidatura me-diante scheda in formato elettronico sulportale del Ministero dell’istruzione, del-l’università e della ricerca corredata da:

a) curriculum vitae dettagliato incui si evidenzi il possesso dei requisitiriportati nelle disposizioni richiamate inpremessa (non oltre trentacinquemila ca-ratteri spazi inclusi);

b) un elaborato scritto che illustrisinteticamente le principali linee d’inter-vento, indirizzi di gestione, strategie disviluppo, criteri e metodi di valutazionedell’Agenzia in base ai quali il candidatointenda orientare la propria funzione, nelcaso in cui assuma il ruolo di componentedel consiglio direttivo dell’ANVUR (nonoltre diciottomila caratteri spazi inclusi);

c) eventuali pubblicazioni che ilcandidato ritenga significative in relazionealla domanda e, comunque, in numeronon superiore a tre, trasmesse in formatoelettronico;

ai sensi dell’articolo 8, comma 1, deldecreto del Presidente della Repubblica 1o

febbraio 2010, n. 76, il consiglio direttivoè costituito da sette componenti tra per-sonalità, anche straniere, di alta e ricono-sciuta qualificazione ed esperienza nelcampo dell’istruzione superiore e dellaricerca, nonché della valutazione di taliattività, provenienti da una pluralità diambiti professionali e disciplinari;

ai sensi dell’articolo 2, comma 140,del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, ladurata del mandato dei componenti del-l’organo direttivo dell’Agenzia nazionale divalutazione del sistema universitario edella ricerca (ANVUR) compresi quellieventualmente nominati in sostituzione dicomponenti cessati dalla carica, è di quat-tro anni;

l’articolo 2, comma 140, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, prevede chela carica di presidente o di componentedell’organo direttivo dell’ANVUR possa es-sere ricoperta fino al compimento delsettantesimo anno di età;

sia il professor Stefano Fantoni (l’at-tuale presidente dell’ANVUR), che il pro-fessor Sergio Benedetto (membro del con-siglio direttivo dell’ANVUR), secondoquanto riportato sui dati biografici pre-senti sul portale internet dell’ANVUR, ri-sultano aver compiuto i settanta anni dietà;

ai sensi del bando per la selezione dinominativi per il consiglio direttivo del-l’ANVUR, il Comitato di selezione hascelto la rosa di nomi sulla base di alta ericonosciuta qualificazione ed esperienzanel campo dell’istruzione superiore e dellaricerca, nonché della valutazione, prove-nienti da una pluralità di ambiti profes-sionali e disciplinari;

sono state presentate 121 domande dicandidatura per ricoprire la carica dimembro del consiglio direttivo Anvur e sulportale dell’Agenzia sono pubblicati sia icurriculum che gli elaborati presentati daicandidati;

i 15 selezionati per la nomina sono:Fabio Beltram, Daniele Checchi, RaffaeleDi Raimo, Mario Diani, Maria CristinaMarcuzzo, Guido Martinelli, Maria LuisaMeneghetti, Paolo Miccoli, Luigina Mor-tari, Paolo Rossi, Raffaella Rumiati, GuidoSaracco, Giorgio Sesti, Susanna Terracini,Maurizio Vichi;

il Ministro ha selezionato tra i 15nominativi Daniele CHECCHI, Paolo MIC-COLI, Raffaella RUMIATI e Susanna TER-RACINI;

non sono stati resi pubblici i verbalidei lavori del comitato di selezione dellecandidature a membri dell’ANVUR;

la professoressa Raffaella Rumiati ri-sulta appartenente all’area 11, la stessa delprofessor Andrea Graziosi, attuale mem-bro del consiglio direttivo dell’ANVUR;

Atti Parlamentari — 28985 — Camera dei Deputati

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il professor Paolo Miccoli, oltre arisultare oggetto di polemiche riguardoall’elaborato presentato in occasione dellapropria candidatura, compierebbe i 70anni di età durante il mandato;

ad avviso degli interroganti, è inop-portuno non rispettare i principi indicatinell’articolo 8, comma 1, del decreto delPresidente della Repubblica 1o febbraio2010, n. 76, componendo il consiglio di-rettivo dell’ANVUR con due membri dellastessa area e non garantendo, quindi, lamassima rappresentatività disciplinare;

è noto che sia le problematiche legatealla valutazione scientifica che quelle le-gate al miglioramento della didattica, sonomolto diverse a seconda della disciplinache viene presa in considerazione. A giu-dizio degli interroganti, quindi, è oppor-tuno prevedere una sorta di rotazionenella nomina dei membri del consigliodirettivo dell’ANVUR in modo tale dagarantire l’avvicendamento di membri ap-partenenti ad aree diverse;

i nominativi proposti dal Ministrodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca sono sottoposti al parere delle com-missioni parlamentari competenti;

nonostante le commissioni parlamen-tari competenti siano chiamate a formu-lare un parere sulla proposta di nominada parte del Ministro competente, nonsono noti né i criteri con cui il comitatodi selezione ha formato la lista dei 15nominativi indicati al Ministro, né i verbalie i documenti ufficiali analizzati e prodottidal comitato stesso, né i criteri con cui ilMinistro ha scelto i 4 nominativi da sot-toporre al parere delle commissioni par-lamentari;

l’ANVUR ha un ruolo estremamenteimportante nel mondo dell’università edella ricerca in quanto:

a) determina, di fatto, una impor-tante somma dei finanziamenti statali afavore degli atenei influenzando, quindi,anche la didattica;

b) ha un ruolo fondamentale nel-l’abilitazione scientifica nazionale e quindisulla classe docente universitaria;

molti degli elaborati presentati daicandidati scelti nella rosa dei 15 nomina-tivi sono oggetto di critiche in particolaredall’associazione ROARS, specializzata inpolitiche della ricerca, dei sistemi di va-lutazione, della formazione terziaria, at-traverso il sito web roars.it –:

come il Ministro abbia interpretato lanorma che indica quali componenti delconsiglio direttivo dell’ANVUR, personalitàprovenienti da una pluralità di ambitiprofessionali e disciplinari considerandoche uno dei nominativi proposti appar-tiene alla stessa area del professor AndreaGraziosi;

quale valutazione abbia condotto allascelta di un nominativo che può durare incarica solo 2 anni, per limiti di età,considerando l’alta qualità dei curriculume delle proposte di alcuni dei 121 candi-dati;

se il Ministro intenda rendere pub-blici i criteri di scelta adottati dal comitatodi selezione, i verbali dei lavori del comi-tato stesso e la documentazione analiz-zata;

se il professor Stefano Fantoni e ilprofessor Sergio Benedetto possano essereconsiderati, di fatto, decaduti dal consigliodirettivo dell’ANVUR in quanto hannoraggiunto il settantesimo anno di età.

(3-01725)

Interrogazioni a risposta in Commissione:

RUBINATO. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

la scuola enologica « G.B. Cerletti » diConegliano è un affermato istituto tecnicoagrario ricco di storia che ha la suaorigine legata allo sviluppo dell’agricolturae della viticoltura del Veneto e alle primevicende storico-politiche dalla nascitad’Italia;

Atti Parlamentari — 28986 — Camera dei Deputati

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tale istituto risulta essere accreditatonella regione Veneto come ente di forma-zione e dal 2010 organizza corsi di istru-zione tecnica superiore (I.T.S. post di-ploma) nel settore agroalimentare e viti-colo enologico frequentato da giovani stu-denti che ambiscono ad accedere almondo del lavoro con qualificate compe-tenze di cui le aziende del settore agro-alimentare e agro-industriale necessitano;

tali corsi risultano essere altamenteprofessionali per il settore agroalimentare,divisi tra lezioni in aula e stage aziendali;gli studenti hanno la possibilità di certi-ficare le nozioni apprese che spazianodalla conoscenza approfondita delle prin-cipali filiere di prodotti made in Italy, allacommercializzazione a livello nazionale edeuropeo dei prodotti, conoscendo la legi-slazione, la logistica, il controllo qualità edi principali aspetti economici;

negli ultimi anni l’istituto — a tuteladella formazione professionale e della pre-parazione dei propri docenti — ha rilevatoi contenuti della prova INVALSI incon-gruenti — sia nella sostanza (argomentodei quesiti estraneo ai programmi dei corsiimpartiti nel biennio) che nella forma (laguida per lo svolgimento della prova noncoincide con il fine formativo del corsoITS) — rispetto alla finalità dichiarata delraggiungimento delle competenze acquisitedagli studenti;

resta ferma la condivisione della fi-nalità delle prove INVALSI, che hanno loscopo di valutare i livelli di apprendimentodello studente –:

se il Ministro interrogato non ritengaopportuno assumere iniziative, per quantodi competenza, per assicurare — a tuteladella formazione professionale orientatasulla conoscenza approfondita di determi-nate materie — che i contenuti delle proveINVALSI siano coerenti con le competenzeacquisite dagli studenti, affinché gli stessivengano valutati per il livello di appren-dimento effettivamente raggiunto o —quantomeno — valutare l’opportunità diescludere il voto della suddetta prova dal

calcolo della media del giudizio comples-sivo dello studente. (5-06488)

D’UVA. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

con il decreto ministeriale 8 agosto2014 n. 612, pubblicato nella Gazzetta Uf-ficiale del 29 agosto 2014, n. 67, il Mini-stro dell’istruzione, dell’università e dellaricerca, emanava il bando per l’ammis-sione alle scuole di specializzazione inmedicina anno accademico 2013/2014;

il successivo articolo 7 stabilisce chela prova di ammissione alle scuole dispecializzazione in medicina per l’annoaccademico 2013/2014 dovrà essere svoltatelematicamente, identica a livello nazio-nale con riferimento a ciascuna scuola, eda sostenersi tra il 28 e il 31 ottobre 2014,e, al comma successivo, che il softwarenecessario all’espletamento della provaverrà fornito dal CINECA;

il CINECA, al quale è affidata ladiretta organizzazione della prova, è unConsorzio interuniversitario senza scopodi lucro operante sotto il diretto controllodel Ministero dell’istruzione, dell’univer-sità e della ricerca, il quale ha il compitodi fornire sistemi gestionali per le ammi-nistrazioni universitarie e il Ministero del-l’istruzione, dell’università e della ricerca;

in data 1o novembre 2014, i princi-pali quotidiani nazionali riportavano no-tizia circa gravissime irregolarità nel corsodei test di accesso alle scuole di specia-lizzazione, i quali accusavano il CINECAdi aver confuso le prove da fornire aicandidati d’area medica e area dei serviziclinici, invertendo le domande da inviareai responsabili d’aula nelle varie sedid’esame;

« la svista », conclude l’articolo, « rap-presenta un’enorme figuraccia per il Miur,e lede la credibilità del CINECA. E avràanche una ricaduta economica, se è veroche per assicurare la trasparenza delleprocedure di concorso, il Ministero aveva

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impiegato circa 1.800 persone nel serviziodi vigilanza », dimostrando come il gravis-simo errore abbia irrimediabilmente com-promesso la considerazione del ConsorzioCINECA controllato dal Ministero;

in data 1o novembre 2014 il Mini-stero, con propria nota, interveniva inmerito al rilevato errore del CINECA,confermando l’avvenuta inversione delleprove concorsuali del 29 e 31 ottobre,affermando come « a seguito dei controllidi ricognizione finali sullo svolgimento deitest, il Miur ha rilevato una grave ano-malia nella somministrazione delle provescritte del 29 e 31 ottobre, e riguardanti lescuole dell’Area Medica e quelle dell’Areadei Servizi Clinici »;

al termine del documento il Mini-stero, ammettendo pubblicamente l’irrego-larità, dispone la previsione di annulla-mento e conseguente ripetizione delleprove oggetto dell’errore determinato dalCINECA;

è bene ricordare che l’errore di in-versione delle prove risultava essere sola-mente l’ultimo di una serie di irregolaritàavvenute nel corso della settimana ante-cedente le prove d’esame, quali ritardinell’attribuzione delle sedi ai candidati,nonché della relativa suddivisione pernome e numero degli stessi nelle sedi delleprove concorsuali;

nei giorni antecedenti le prove con-corsuali sono pervenute al Ministero al-cune richieste, circa una maggiore atten-zione a garanzia del regolare svolgimentodelle prove d’esame, in modo da scongiu-rare l’ipotesi di nuove irregolarità cuiavrebbero fatto seguito ricorsi ai tribunaliamministrativi regionali, con costi certa-mente gravosi in termini economici, e,soprattutto, a tutela del buon nome delMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca;

in data 4 novembre 2014 un nuovocomunicato del Ministero dell’istruzione,dell’università e della ricerca riporta come« la Commissione ha vagliato i quesitiproposti ai candidati per l’Area Medica (29

ottobre) e quella dei Servizi Clinici (31ottobre) stabilendo che, sia per l’una cheper l’altra Area, 28 domande su 30 sonocomunque valide ai fini della selezione », e,allo stesso tempo si riporta che a seguitodi un confronto avuto con l’Avvocaturadello Stato e del verbale della Commis-sione si è deciso di procedere, dunque, conil ricalcolo del punteggio dei candidatineutralizzando le due domande per areache sono state considerate non pertinentidal gruppo di esperti e, di conseguenza,alla convalida del concorso;

a seguito di tale decisione numerosiricorsi hanno interessato, come ampia-mente prevedibile, i tribunali amministra-tivi, i quali avevano in un primo tempodisposto che il Ministero dell’istruzione,dell’università e della ricerca procedesseall’immediata iscrizione ai corsi di specia-lizzazione di tutti i candidati, salvo poi,disporre la trasposizione dal Consiglio diStato al Tar;

dopo una lunga serie di rigetti adopera del Tar, il Consiglio di Stato, in viagiurisdizionale, ha deciso di ammettere, aseguito dell’udienza del 4 giugno 2015,attraverso le ordinanze 2462, 2441, 2464,2463, 2461 del 5 giugno, sez. VI giurisdi-zionale, con riserva almeno una decina distudenti, che potrebbero rappresentare illasciapassare per i molti altri aventi di-ritto;

in data 23 settembre il quotidianoconsultabile online « Il Corriere dellaSera », pubblicava un articolo in cui venivariportata la fondamentale decisione as-sunta dal Consiglio di Stato il quale, contre sentenze relative ai ricorsi promossi dacirca 2000 giovani medici, parlava di « gra-vissime irregolarità inerenti i membri dellacommissione, la fase di approvazione dellagraduatoria e diversi quesiti errati, tali dadeterminarne il prossimo annullamento »;

tale decisioni assunte dal tribunaleamministrativo sottolineano, ancora unavolta, come quantomeno discutibili sianostate le scelte ministeriali di provvedere,nonostante le rilevanti evidenze già oggettodell’interrogazione a risposta immediata in

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Assemblea n. 3-01138 svoltasi in data 5novembre 2014, alla convalida del con-corso per le scuole di specializzazione perl’anno accademico 2013/2014 –:

quali siano gli orientamenti del Mi-nistro a seguito delle recenti sentenzerelative al concorso nazionale per l’accessoalle scuole di specializzazione per l’annoaccademico 2013/2014, così come emessedal Consiglio di Stato, le quali, anticipandoun probabile annullamento in sede ammi-nistrativa dello stesso, ad avviso dell’inter-rogante comprometteranno ormai in viairreparabile i diritti degli aspiranti specia-lizzandi, nonché il corretto funzionamentodel sistema universitario e sanitario ita-liano. (5-06492)

MARZANA, DI BENEDETTO, SIMONEVALENTE, BRESCIA, VACCA, LUIGIGALLO e D’UVA. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca, alMinistro dei beni e delle attività culturali edel turismo. — Per sapere – premesso che:

i flussi turistici internazionali conti-nuano a crescere a ritmo sostenuto anchenel 2014: secondo i dati dell’Organizza-zione mondiale del turismo (UNWTOWorld Tourism Barometer – aprile 2015),l’Europa si conferma l’area più visitata delmondo raggiungendo quota 583,6 milionidi arrivi, con circa 17 milioni di turisti inpiù rispetto al 2013; l’aumento è apprez-zabile soprattutto nell’Europa meridiona-le/mediterranea (6,9 per cento);

sul versante dei flussi turistici stra-nieri in Italia, i dati Istat indicano nelprimo trimestre 2015 una maggiore cre-scita sia per gli arrivi (5,3 per cento) cheper le presenze (3,7 per cento); rispettoallo stesso periodo dello scorso anno; nelprimo trimestre 2015 la spesa dei viaggia-tori stranieri in Italia, pari a 5.647 milionidi euro, è cresciuta del 5,2 per centorispetto allo stesso periodo dell’annoscorso (si tratta di 280 milioni di euro inpiù);

con la riforma universitaria, avviatadal decreto ministeriale n. 509 del 3 no-

vembre 1999, si sono realizzati una seriedi cambiamenti che adeguano il sistemauniversitario italiano ad un modello con-cordato con gli altri Paesi dell’Unioneeuropea e più spendibile nel mondo dellavoro;

una delle innovazioni principali in-trodotte con la riforma consiste senz’altronell’adozione di nuovi corsi di laurea ar-ticolati in due livelli e proprio per daremaggiore impulso al settore turistico vieneinserito il corso di laurea triennale inscienze del turismo per i beni culturali(ora denominato L15) e il conseguentecorso di laurea di secondo livello (oradenominata magistrale) in progettazione egestione dei sistemi turistici (ora denomi-nato LM 49);

in particolare la laurea triennale inscienze del turismo per i beni culturali(L15) permette di « Formare ricercatori,tecnici, manager e funzionari con compe-tenze integrate nella prospettiva di unapromozione turistica sostenibile; appro-fondisce e sviluppa i temi della progetta-zione e gestione dei sistemi turistici e dellavalorizzazione del territorio necessario perle attività turistiche e le loro relazioni conil territorio ospitante e con tutti glistakeholders »;

mentre la laurea di secondo livello inprogettazione e gestione dei sistemi turi-stici (LM 49) consente di acquisire « avan-zate competenze nel saper operare all’in-terno dei sistemi turistici, in contesti omo-genei o integrati, comprendenti ambiti ter-ritoriali appartenenti anche a regionidiverse, caratterizzati dall’offerta integratadi beni culturali, ambientali e di attrazionituristiche o dalla presenza diffusa di im-prese turistiche », e ancora, « avanzatecompetenze nella gestione delle impreseturistiche al fine di integrare le aziendericettive con i servizi culturali e ambien-tali, avanzate competenze nella promo-zione, commercializzazione e gestione diprodotti turistici, anche con l’ausilio dellenuove tecnologie multimediali »;

purtroppo, tutto ciò paradossalmentenon trova applicazione nella realtà con-

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creta, difatti i laureati dei corsi Universi-tari suddetti non possono partecipare aconcorsi pubblici poiché le classi di laureaL15 ed LM49 non sono compresi neirequisiti dei bandi di selezione e di con-seguenza si viene esclusi per mancanza deirequisiti minimi di ammissione;

per citare un caso, nel Concorsopubblico n. 20 del 13 marzo 2015 perl’assunzione di 120 funzionari a tempoindeterminato, pubblicato sulla GazzettaUfficiale della Repubblica Italiana 4a seriespeciale – concorsi ed esami, rivolto alreperimento di funzionari da impiegarepresso le amministrazioni centrali, di cui 3posti presso il Ministero dei beni e delleattività culturali e del turismo scorrendol’elenco delle lauree ammesse al concorso,all’articolo 3 (Requisiti) mancano propriole classi L15 ed LM49;

nonostante nei bandi di selezionevengano esplicitamente richieste compe-tenze corrispondenti a quelle acquisite dailaureati nelle classi di laurea L15 e LM49– questi percorsi di studi non sono equi-parati ad altre classi di laurea normal-mente citate nei bandi di selezione conautomatica esclusione per mancanza deirequisiti minimi di ammissione;

anche i candidati in possesso di untitolo di studio conseguito all’estero sonoammessi alle prove concorsuali, purché iltitolo sia stato riconosciuto equivalente aduno dei titoli indicati nei modi previstidalla legge o sia stato riconosciuto equi-valente con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri, ai sensi dell’articolo38, comma 3, del decreto legislativo 30marzo 2001, n. 165;

un problema di requisiti viene riscon-trato anche per l’accesso all’insegnamentonelle scuole in quanto nel decreto mini-steriale n. 22 del 9 febbraio 2005 – cheriporta l’elenco delle lauree che conferi-scono l’abilitazione all’insegnamento –non figurano le classi di laurea L15 eLM49, rendendo quindi impossibile l’ac-cesso all’insegnamento;

tale trattamento mortifica i sacrificidegli anni di studi e tradisce la spendibi-

lità delle competenze acquisite che, in unsettore così prolifico come quello turistico,troverebbero facile collocazione e sareb-bero portatori di ulteriore valore profes-sionale –:

come i Ministri interrogati intendanoprocedere per equiparare le classi di lau-rea citate in premessa ad altre lauree inmodo da consentire la partecipazione aiconcorsi delle istituzioni pubbliche;

se, e come, si intenda provvedere almancato inserimento delle suddette classidi laurea nell’allegato A del decreto mi-nisteriale n. 22 del 9 febbraio 2005 ri-guardo all’accesso all’insegnamento.

(5-06494)

PORTA. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

con la legge 21 dicembre 1999,n. 508, pubblicata nella Gazzetta Ufficialen. 2 del 4 gennaio 2000, sono state rifor-mate con riferimento all’articolo 33 dellaCostituzione, le accademie di belle arti,l’accademia nazionale di danza, l’accade-mia nazionale di arte drammatica, gliistituti superiori per le industrie artistiche,i conservatori di musica e gli istituti mu-sicali pareggiati;

in particolare, con l’articolo 2,comma 2, della stessa legge i conservatoridi musica, l’accademia nazionale di danzae gli istituti musicali pareggiati sono tra-sformati in Istituti superiori di studi mu-sicali e coreutici, conferendo agli stessi:« ... personalità giuridica (..) autonomiastatutaria, didattica, scientifica, ammini-strativa, finanziaria e contabile ai sensi delpresente articolo, anche in deroga allenorme dell’ordinamento contabile delloStato e degli enti pubblici, ma comunquenel rispetto dei relativi principi »;

con il comma 6 del citato articolo 2si stabilisce che: « Il rapporto di lavoro delpersonale delle istituzioni di cui all’arti-colo 1 è regolato contrattualmente ai sensidel decreto legislativo 3 febbraio 1993,

Atti Parlamentari — 28990 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

n. 29, e successive modificazioni e inte-grazioni, nell’ambito di apposito compartoarticolato in due distinte aree di contrat-tazione, rispettivamente per il personaledocente e non docente. Limitatamente allacopertura dei posti in organico che sirendono disponibili si fa ricorso alle gra-duatorie nazionali previste dall’articolo270, comma 1, del testo unico delle di-sposizioni legislative vigenti in materia diistruzione, relative alle scuole di ogni or-dine e grado, approvato con decreto legi-slativo 16 aprile 1994, n. 297, come mo-dificato dall’articolo 3, comma 1, dellalegge 3 maggio 1999, n. 124, le quali,integrate in prima applicazione a normadel citato articolo 3, comma 2, sono tra-sformate in graduatorie ad esaurimento »;

la dottrina e la giurisprudenza hannoelaborato degli indici di riconoscimentodella natura pubblica di un ente; la naturapubblica viene desunta da:

a) esistenza di un sistema di con-trolli pubblici;

b) partecipazione dello Stato o al-tro Ente pubblico alle spese di gestione;

c) costituzione su iniziativa pub-blica;

d) esistenza di un potere di dire-zione in capo ad un ente pubblico;

e) ingerenza di un ente pubbliconella nomina degli organi di vertice;

i conservatori di musica, evidente-mente, pur dotati dell’autonomia di cuiall’articolo 2, comma 2, della legge 21dicembre 1999, n. 508, hanno natura pub-blica e pertanto sono obbligati ad attenersiai diversi principi fondanti: legalità, buonandamento ed imparzialità, autonomia edecentramento, sussidiarietà, adeguatezza,differenziazione, pubblicità e trasparenza,responsabilità, azionabilità delle situazionigiuridiche, sindacabilità degli atti ammi-nistrativi, finalizzazione dell’amministra-zione pubblica agli interessi pubblici;

da tempo presso i conservatori dimusica si assiste, in tema di organico, aduna reiterata attività dei diversi consigli

accademici che dichiarando « indisponi-bili » molte cattedre di insegnamento sipongono, ad avviso all’interrogante, incontrasto con i citati principi oltre che condirettive emanate, nell’ambito dei propripoteri, dal Miur;

in particolare, è utile richiamare lanota del Capo dipartimento professorMarco Mancini avente ad oggetto « Orga-nico anno accademico 2014/2015 – Per-sonale Docente, Amministrativo e Tec-nico »: « Come è noto la scrivente Dire-zione Generale è in attesa di riceverel’autorizzazione alle assunzioni del perso-nale docente richiesta con riferimento al-l’anno accademico 2013/14;

al fine di consentire l’ordinato esple-tamento della predetta procedura chesembra oramai giunta ad una fase diimminente definizione, si reputa oppor-tuno limitare considerevolmente le varia-zioni di organico che usualmente codesteIstituzioni deliberano in questo periododell’anno accademico in considerazioneanche del fatto che risulta ormai comple-tato il riordino dei settori scientifico-di-sciplinari e la definizione dei nuovi ordi-namenti didattici;

saranno pertanto valutate esclusiva-mente le deliberazioni di conversione dicattedre per oggettiva carenza di allievidocumentata dall’andamento nell’ultimotriennio delle iscrizioni;

sarà inoltre consentita la determina-zione di indisponibilità esclusivamentedelle cattedre liberate dai titolari trasferitialtrove qualora sia già stata deliberata laconversione in altra disciplina »;

nonostante tali indicazioni il capodipartimento il 5 settembre 2014 con notan. 5619 era costretto a intervenire nuova-mente: « Oggetto: Organico anno accade-mico 2014-2015 personale docente;

con nota 3321 del 29 maggio scorsocodeste istituzioni sono state invitate acomunicare, previa delibera degli organiinterni, le eventuali variazioni di organicoritenute necessarie e indispensabili peruna diversa programmazione dell’offerta

Atti Parlamentari — 28991 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

formativa nei limiti dell’autonomia attri-buita della legge 508/99 e Regolamentiattuativi. (...);

si è constatato dall’esame delle deli-bero inviate da codeste Istituzioni che nonsono state tenute in debita considerazionele indicazioni fornite, ma anzi sono stateassunte decisioni, in particolare per leindisponibilità, che in molti casi non sonosuffragate da alcuna motivazione o man-tengono indisponibili cattedre che giàerano state dichiarate tali negli anni ac-cademici precedenti;

inoltre, in molti casi le indisponibilitàrisultano riferite al mantenimento del per-sonale docente attualmente già in servizioa tempo indeterminato;

al riguardo si segnala che i ricorsipromossi contro le delibere caratterizzateda tali motivazioni sono stati accolti nellatotalità dei casi e pertanto è necessarioprevenire il contenzioso che vedrebbe soc-combente l’Amministrazione;

per quanto fin qui premesso si con-ferma che non sarà dato seguito alleconversioni e in particolare alle indispo-nibilità che non rispecchiano i criteri posticon la nota di cui in premessa. (...) »;

da tempo, per altro, anche le orga-nizzazioni sindacali avevano con forzaevidenziato il problema, tra le tante adesempio: « Nell’incontro svoltosi lunedì 25giugno 2012 con il Ministro Profumo (...)l’Unams ha più volte ribadito (ed è ormaistanca di farlo) che nessuno, sindacato,amministrazione o quant’altro, senza unprovvedimento normativo specifico, puòstravolgere il sistema della mobilità (...).Ancora più grave appare l’illegale conge-lamento di cattedre che viene attuato daalcune Accademie e Conservatori. Sul me-rito esistono precise sentenze; purtroppouna certa impunità creatasi in determinateistituzioni, fa procedere le medesime contale punitivo e barbaro sistema. La volontàè quella di volutamente creare un illecito,sperando che gli alti costi dei ricorsi, e lalentezza dei pronunciamenti, rispetto aidanni immediati scoraggino i soggetti col-

piti. Gli autori di simile abuso sannoinoltre di non dover pagare nulla di tascapropria e sanno anche che, nel frattempo,avranno potuto disporre di una cattedrada affidare a qualcuno maggiormente gra-dito dell’avente diritto. Costui poi, ancheperdendo successivamente la cattedra perintervento del tribunale potrà sempre go-dere dei titoli così accumulati, e rimarràcomunque grato al direttore compiacentedi turno. »;

particolarmente rilevante appare ilrichiamo espresso nella nota su citata daldirettore del Dipartimento, professor Man-cini, ove segnala la soccombenza dellaamministrazione nella « totalità dei casi »relativamente ai contenziosi, con ciòavendo segnalato per tempo ai direttiinteressati la prospettiva di arrecare con-sapevolmente un danno erariale nel casodi decisioni in contrasto con le indicazioniricevute;

numerosissime sono infatti le deci-sioni concordi espresse dai diversi tribu-nali amministrativi regionali e dal Consi-glio di Stato, tra le altre si vedano: TarLazio: (registro generale 10043 del 2013)del 22 maggio 2014 – (registro generale7832 del 2013) del 22 maggio 2014 –(registro generale 7967 del 2012) del 20dicembre 2013 – (registro generale 6835del 2012) del 26 settembre 2012 – (registrogenerale 8959 del 2012) del 2 gennaio 2014– (registro generale 7967 del 2012) del 10gennaio 2013 – Consiglio di Stato in sedegiurisdizionale – Sezione Sesta) registrogenerale 1350 del 2015) del 3 aprile 2015,ove è addirittura il Miur a ricorrere controil conservatorio di Musica « GiuseppeVerdi » di Milano;

in tutte le richiamate decisioni, siripete concordi, emerge in maniera uni-voca l’anomalia e l’arbitrarietà delle deci-sioni dei consigli accademici dei conser-vatori musicali relative a provvedimenti diindisponibilità di cattedre e/o a mancatoutilizzo delle ordinarie procedure di mo-bilità. Di seguito, e per tutte, le puntualiargomentazioni espresse in una delle de-cisioni suindicate del Tar Lazio: « In par-

Atti Parlamentari — 28992 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

ticolare, le esigenze didattiche poste asostegno delle determinazioni impugnatedovevano essere adeguatamente motivatese il Conservatorio di Santa Cecilia volevaprocedere a congelamento della cattedrain questione o alla sua conversione indiverso settore disciplinare;

né costituiva idonea motivazione – inassenza di elementi oggettivi e circostan-ziabili – l’esigenza di ricorrere a specificheprofessionalità laddove non è indicata laragione per la quale il ricorso alle proce-dure di mobilità, in presenza anche didomande di trasferimento, escludeva co-munque la presenza di tali professionalitàche potessero meglio soddisfare l’utenzadel Conservatorio né era indicato qualifossero (e sotto quale profilo erano stateindividuate) tali specifiche professionalità,utilizzando il Conservatorio una motiva-zione “standard” e ripetuta per tutte lealtre cattedre;

(...) Così pure, in relazione alla deli-bera n. 2/12, deve riscontrarsi l’analogacarenza e illogicità di motivazione laddoveè affermato che risulta accertata la neces-sità, stante l’esperienza maturata nei pre-cedenti anni accademici, di poter disporredi docenti che oltre alla comprovata pro-fessionalità e competenza, requisiti questisempre indispensabili e comuni anche alpersona di ruolo, possano meglio coadiu-vare l’azione di monitoraggio e verificadell’Amministrazione come sopra deli-neata. (...) In ordine alla richiamata mo-dalità di affidamento delle cattedra resaindisponibile a docente selezionato da ap-posita commissione e dotato di adeguatititoli artistici e professionalità, il Collegionon può porre in dubbio la validità delsoggetto considerato sotto il profilo dellasua professionalità ma nuovamente deverilevare che manca ogni considerazionesulla circostanza per la quale adeguatititoli artistici e professionali non potevanoessere riconosciuti anche ai soggetti inte-ressati da procedure di mobilità per cat-tedre da rendere disponibili »;

in altri termini va ribadito, anche allaluce delle su richiamate note ministeriali

che i conservatori musicali devono soggia-cere a criteri di selezione, reclutamento eimpiego del personale docente, qualiscuole di formazione statale e non entiprivati, previsti dalle legge dal contrattocollettivo nazionale decentrato vigenti, nonrilevando sul punto l’autonomia statutarialoro attribuita;

diffuse sono le, sedi in cui da anni siopera – in ragione di una strumentaleapplicazione dell’autonomia – una co-stante e ad avviso dell’interrogante arbi-traria applicazione, e a volte violazione, dileggi, regolamenti, e disposizioni contrat-tuali; per tutte va richiamato il caso em-blematico del conservatorio di musica« Alfredo Casella » a L’Aquila: qui da moltianni vi è la reiterazione di una genericamotivazione con cui si dichiara « l’indispo-nibilità al trasferimento in entrata dellacattedra di Clavicembalo, al fine di evitarecontenzioso, essendo ancora valide le mo-tivazioni sottoposte lo scorso anno acca-demico » (verbale del consiglio accademicodel 3 giugno 2015) ottenendo il risultato diconsentire l’insegnamento ad un docentedi ruolo presso altro conservatorio, con-temporaneamente negando il sacrosantodiritto a chi ha i requisiti per ottenere iltrasferimento in mobilità –:

quale attività di monitoraggio siastata posta in essere dal Miur per verifi-care l’esatta entità numerica del feno-meno;

quante siano le segnalazioni perdanno erariale formulate dal Miur neiconfronti dei responsabili di decisioni as-sunte in violazione di norme, ordinanze econtratti di lavoro relativamente ai fatti dicui in premessa, che hanno portato alpagamento di somme a carico del bilanciodello Stato;

quante eventuali denunce siano stateinoltrate all’autorità giudiziaria proposidal Miur per i fatti di cui in premessa;

quali iniziative cogenti si intendanoadottare per evitare il ripetersi delle ano-male situazioni di cui in premessa.

(5-06499)

Atti Parlamentari — 28993 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

Interrogazione a risposta scritta:

LAVAGNO. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

nella seduta della Camera dei depu-tati dell’8 luglio 2015, è stato presentatodall’interrogante l’ordine del giorno n. 9/02994-B/003, ove si rimarca la pari dignitàprofessionale dei docenti nonché l’attribu-zione agli stessi di mansioni strettamentecollegate alla funzione di docente, in con-siderazione anche dei titoli professionaliposseduti;

l’ordine del giorno, accolto come rac-comandazione dal Governo, rimarcaval’importanza e l’urgenza, con riferimento atutte le istituzioni scolastiche di secondogrado nell’adempimento di quanto dispo-sto nei commi 33-44 del disegno di leggeA.C. 2994-B, che venisse assicurata ad ogniscuola la presenza di un docente di Di-scipline giuridiche ed economiche (classeconcorso A019);

nell’ordine del giorno si sottolinea lapeculiarità del ruolo che, i docenti appar-tenenti alla classe di concorso A019 –professionisti nelle discipline giuridico edeconomiche, dovrebbero assumere nel-l’ambito del potenziamento dell’organicodell’autonomia;

i docenti sono chiamati sia a coope-rare per la creazione negli alunni di unaconsapevolezza piena e matura del lorostatus di cittadini, che si connota di dirittiacquisiti e di regole da osservare, maanche ad impartire nozioni di legalità,diritti umani, diritti civili e sociali;

« La Buona scuola » prevede inoltre,dall’anno scolastico 2015/2016 che ven-gano attivati percorsi alternanza scuola-lavoro sia negli istituti tecnici e professio-nali (almeno 400 ore) sia nei licei (almeno200 ore), a partire dal terzo anno; ilGoverno ha accolto l’ordine del giornoriconoscendo in tal senso le competenzespecialistiche dei docenti di discipline giu-ridiche ed economiche;

il docente, in base alla specificitàdella propria formazione e specializza-zione, è in grado di assicurare il poten-ziamento degli insegnamenti previsti dallalegge n. 107 del 2015 non solo per ciò cheattiene alla convivenza civile e alla citta-dinanza attiva, ma anche per un efficaceintervento didattico in economia politica efinanziaria, sicurezza sul lavoro ed edu-cazione stradale –:

se il Ministro intenda assumere al piùpresto iniziative volte a definire disposi-zioni di indirizzo dell’attività amministra-tiva al fine di garantire omogeneità eorganicità all’azione espressa a livello pe-riferico e dare attuazione a quanto espres-samente riconosciuto in sede parlamentareriguardo alla peculiarità della figura deldocente di discipline giuridiche ed econo-miche nell’ambito di potenziamento del-l’autonomia delle scuole. (4-10503)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali, al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

la società Alcatel Lucent spa, consede legale a Milano e unità dislocate sututto il territorio nazionale, progetta esviluppa tecnologie;

in data 10 giugno 2015 è stata ap-provata la risoluzione n. 8-00115 nellaCommissione XI della Camera, presentatail 14 maggio 2015, che impegna il Governoad adottare iniziative urgenti al fine disalvaguardare i livelli occupazionali – fradipendenti e lavoratori interinali – nonchéi redditi dei lavoratori della Alcatel-Lucentdi Trieste. Si temeva, infatti, che la societàpotesse compromettere la strategicità delsito e mettere a rischio i posti di lavoro,

Atti Parlamentari — 28994 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

con l’avvio della procedura di vendita allamultinazionale Flextronics, annunciata loscorso 13 maggio 2015;

si è appreso che, in data 1o settembre2015, tramite Assolombarda, è stato co-municato al Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali che la Società Alcatel-Lucent intende procedere al licenziamentodi 23 lavoratori appartenenti, a quanto èdato sapere, quasi interamente alla sedelombarda, mentre altri licenziamenti inte-resserebbero le sedi della Puglia e delLazio. L’attivazione della procedura dilicenziamento collettivo è avvenuta in as-senza di un accordo in sede sindacale;

il 23 settembre 2015, si è tenutapresso il Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali una riunione per l’esple-tamento della fase amministrativa dellaprocedura di licenziamento collettivo, acui erano presenti i rappresentanti di Fim,Fiom e Uilm nazionali e territoriali, ilcoordinamento nazionale delle Rsu, il rap-presentante del Ministero del lavoro edelle politiche sociali e due funzionaridella regione Lombardia. A riguardo,stante l’esigenza di effettuare ulteriori ac-certamenti, la predetta riunione è statarinviata alla data del 1o ottobre 2015,quale ultimo giorno utile per la definizionedella fase amministrativa della proceduradi licenziamento collettivo;

la società ha comunque dichiarato dinon essere disponibile ad adottare solu-zioni alternative, quali i contratti di soli-darietà o la cassa integrazione, che pos-sano escludere i licenziamenti. Sicché, laAlcatel Lucent, pur avendo dichiarato diessere una società in ripresa, intende sa-crificare ben 23 posti di lavoro, dimostran-dosi non concretamente disponibile a ge-stire in maniera condivisa il processo diristrutturazione che sta attraversando,anzi, in sede d’incontro presso il Ministerodel lavoro, ha addirittura proposto diconcludere immediatamente la proceduradi licenziamento collettivo con un mancatoaccordo, prima della scadenza dei terminiprevisti dalla legge;

Fim, Fiom e Uilm hanno dichiaratola loro netta contrarietà ai licenziamenti,

ritenendoli irragionevoli, soprattutto, afronte del dichiarato miglioramento del-l’andamento complessivo dell’azienda;

si ritiene necessario adottare inizia-tive e provvedimenti volti ad escludere ilicenziamenti in questione, nonché la pos-sibilità di ulteriori licenziamenti in altresedi del territorio nazionale, considerandoche lo stato attuale della società permettesoluzioni alternative che consentono diescludere la perdita di posti di lavoro –:

quali siano gli orientamenti del Mi-nistro interrogato rispetto ai fatti espostiin premessa;

se e quali iniziative intenda intra-prendere affinché l’Alcatel Lucent spaadotti soluzioni alternative che escludanoi 23 licenziamenti annunciati e che con-sentano la salvaguardia dei livelli occupa-zionali della società su tutto il territorionazionale. (5-06491)

Interrogazione a risposta scritta:

LOREFICE, COLONNESE, DI VITA,MANTERO, GRILLO, SILVIA GIORDANOe BARONI. — Al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali, al Ministro dello sviluppoeconomico, al Ministro della salute, alMinistro delle infrastrutture e dei trasporti.— Per sapere – premesso che:

il 21 settembre 2015 un operaio di 52anni dipendente della ditta « Somak », ori-ginario di Taormina, è morto in un inci-dente mentre lavorava in una nave d’ap-poggio della piattaforma petrolifera« Vega » al largo di Pozzallo;

la procura ha aperto una inchiesta epare risultino cinque nomi iscritti nelregistro degli indagati per l’ipotesi di reatodi omicidio colposo;

la salma è stata trasferita all’obitoriodell’ospedale di Ragusa dove verrà eseguital’autopsia disposta dal sostituto procura-tore Alessia La Placa per far luce sullecause del decesso;

Atti Parlamentari — 28995 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

la nave di stoccaggio « Fso Leonis »,dove si è verificato l’incidente mortale sullavoro, è stata posta sotto sequestro nel-l’ambito delle indagini in corso condotteda capitaneria di porto e carabinieri conla collaborazione dei funzionari delloSpresal, che dovranno accertare, tra lealtre cose, l’esistenza o meno dei requisitiminimi di sicurezza sul lavoro;

stando alla dinamica approssimativaancora tutta da accertare, l’operaio sa-rebbe precipitato in una cisterna dellastiva, morendo annegato. La società Edi-son, in una nota, ha confermato l’infor-tunio letale a bordo della nave di stoc-caggio in gestione all’armatore « Tea Ship-ping »;

il corpo senza vita dell’uomo è statoritrovato nel gavone di prua della nave,che normalmente nella « Fso Leonis » èvuoto, e nel quale erano state program-mate regolari attività di manutenzione;

« Vega » è la più grande piattaformapetrolifera fissa mai realizzata nell’off-shore italiano. Il campo « Vega », 60 percento di Edison in qualità di operatore eil restante 40 per cento di Eni, è collocatoa circa 12 miglia a sud della costa meri-dionale della Sicilia, al largo di Pozzallo.Comprende una piattaforma denominata« Vega A » per lo sfruttamento del giaci-mento petrolifero, e un deposito galleg-giante, ovvero la nave di stoccaggio di 110mila tonnellate ricavato dalla trasforma-zione della ex-petroliera « Leonis » in« Fso » (Floating – Storage – Offloading). Ilgalleggiante è ormeggiato ad una monoboa situata a circa 1,5 miglia dalla piat-taforma e ad essa collegata tramite con-dotte sottomarine –:

se intendano promuovere verifiche,per quanto di competenza, e nel rispettodell’attività svolta dalla magistratura inordine alle cause dell’incidente verificatosia Pozzallo;

se intendano effettuare gli opportunicontrolli relativamente alla tutela dellasalute e della sicurezza sul lavoro sullapiattaforma petrolifera al largo di Poz-zallo;

se intendano predisporre, con lamassima urgenza, iniziative capaci di ar-ginare, sia a terra che in mare, il gravis-simo fenomeno delle morti sul lavoro,anche attraverso sanzioni incisive nei con-fronti di coloro che risultano responsabilidi simili tragedie. (4-10506)

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SEMPLIFICAZIONEE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Interrogazione a risposta scritta:

SCOTTO. — Al Ministro per la sempli-ficazione e la pubblica amministrazione, alMinistro della difesa, al Ministro dell’in-terno, al Ministro dell’economia e dellefinanze. — Per sapere – premesso che:

il decreto-legge n. 78 del 2015, anchenoto come « decreto enti locali », prevedeuna serie di assunzioni straordinarie;

tra le assunzioni previste vi sonoquelle di 1050 carabinieri;

le 1050 unità in questione sarebberoi vincitori del concorso indetto nel 2011che stanno completando la ferma qua-driennale, gli idonei non vincitori del me-desimo concorso e, per i posti residui,l’ampliamento dei posti dei concorsi ban-diti nel 2015 e nel 2016, ai sensi dell’ar-ticolo 2199, comma 4, lettera a), e 2201 deldecreto legislativo n. 66 del 2010;

è stata, invece, esclusa dalle assun-zioni straordinaria la categoria degli ido-nei non vincitori del concorso del 2010;

il motivo addotto in relazione a talescelta starebbe nel fatto che la validitàdell’idoneità dura cinque anni, e nel casodegli idonei non vincitori del concorso del2010 (la cui idoneità è stata rilasciata nelnovembre del 2010) essa scadrà primadella data assegnata dal decreto per leassunzioni (ovvero il 1o gennaio 2016);

quindi, per un assurdo paradosso, gliidonei non vincitori dei concorsi del 2010per entrare in polizia e nella guardia di

Atti Parlamentari — 28996 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

finanza, che per una serie di intoppiburocratici si sono visti riconoscere taleidoneità solo all’inizio del 2011, vedono laloro graduatoria come valida e pertantoinserita nel piano assunzioni, mentre gliidonei non vincitori del concorso per en-trare nell’Arma dei carabinieri dello stessoanno non avranno la possibilità –:

se non ritengano, per quanto di com-petenza, di dover assumere iniziative perriconsiderare la posizione degli idonei nonvincitori del concorso del 2010 per entrarenell’Arma dei carabinieri, che dopo annidi attesa si vedono esclusi dal piano diassunzioni straordinarie, perché la loroidoneità scadrebbe meno di due mesiprima della data di partenza per le as-sunzioni, evitando che vi sia una nettadisparità di trattamento tra questi e gliidonei non vincitori dei concorsi dellostesso anno per entrare in polizia nellaguardia di finanza. (4-10502)

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SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazioni a risposta in Commissione:

VICO. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

il 15 ottobre 2015 scadrà la cassaintegrazione per 524 lavoratori del GruppoNatuzzi tutti collocati nello stabilimento –non operativo – di Ginosa (Taranto), men-tre 1818 lavoratori, in contratto di solida-rietà, continueranno ad essere impegnatinegli stabilimenti di Santeramo in Colle(BA), di Laterza (TA) e di Jesce 1 e 2 (MT);

il Gruppo Natuzzi ha riannunciato ecomunicato al Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali (dopo il protocollo del 23settembre 2015 siglato presso il Ministrodello sviluppo economico) la chiusuradello stabilimento di Ginosa, prevedendoper 356 lavoratori la cassa integrazioneper cessazione di attività o la proceduradella cosiddetta mobilità;

nell’Accordo di Programma « Di-stretto del Salotto Natuzzi » del 10 ottobre2013, sottoscritto dal Governo, dai presi-denti delle regioni di Puglia e Basilicata efinanziato con 100 milioni di euro, eranopreviste una serie di azioni per l’innova-zione dei loro prodotti, del processo diproduzione e per la reingegnerizzazione,nonché finanziamenti per una nuova in-dustrializzazione, attraverso New company(Newco) degli stabilimenti destinati allachiusura, al fine di assicurare la continuitàoccupazionale per i lavoratori salvaguar-dando l’economia dei territori interessati;

nell’Accordo del 2013 era, inoltre,sancito e previsto: che il Gruppo Natuzziimpegnasse una società di fiducia per laricerca di investitori, al fine di costituirenuove attività produttive o Newco per glistabilimenti in chiusura; che presso ilMinistro dello sviluppo economico si co-stituisse una « cabina di regia » per moni-torare e facilitare il processo di reindu-strializzazione del sito: che le regioni in-teressate sovraintendessero ai percorsi de-finiti in quanto finanziatori per 80 percento dei 100 milioni di euro resi dispo-nibili nello stesso Accordo;

nell’Accordo del 2013, infine, si de-clarava la dismissione dello stabilimento diGinosa alla condizione del subentro di unaNewco o di attività produttiva che garan-tisse la continuità industriale del sito;

il 23 settembre 2015, presso il Mini-stro dello sviluppo economico è stato si-glato – a valle dell’Accordo del 2013summenzionato – con le regioni Puglia eBasilicata, il Protocollo conclusivo per ilrilancio del « Distretto del Salotto Na-tuzzi » che dà il via libera ai fondi, checonsistono in 49 milioni di euro, per larealizzazione dei progetti del gruppo Na-tuzzi –:

quali iniziative il Ministro interrogatointenda intraprendere per garantire il ri-spetto dell’Accordo del 2013 e del succes-sivo protocollo del settembre 2015, inrelazione alla annunciata chiusura dellostabilimento di Ginosa e per scongiuraregli automatici effetti dei licenziamenti per

Atti Parlamentari — 28997 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

i lavoratori che concludono la cassa inte-grazione il 14 ottobre 2015. (5-06489)

FERRO. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

già da alcuni anni si è concluso ilpassaggio del sistema radiotelevisivo dallatecnica analogica alla tecnica digitale, av-viato dal 2009, che ha comportato il pro-gressivo spegnimento dei tradizionali se-gnali analogici a favore di segnali in tec-nica digitale, in modo da consentire unampliamento del numero dei canali rice-vibili e un miglioramento della loro rice-zione;

ancora oggi in diverse aree del Paesesi registrano problematiche nella correttaricezione del segnale radiotelevisivo, e inparticolare dei canali della società conces-sionaria del servizio pubblico radiotelevi-sivo;

tra queste si segnalano gravi pro-blemi di ricezione dei canali Rai culturalie di quelli ricreativi per bambini nellalocalità cosiddetta ″altipiani di Arcinazzo″ricompresa nel comune di Trevi, in pro-vincia di Frosinone;

la società Rai è concessionaria delservizio pubblico radiotelevisivo, che deveessere prestato nei confronti di tutti icittadini senza disparità territoriali, men-tre ancora oggi alcuni cittadini sono pri-vati della possibilità di fruire del serviziopubblico a causa della cattiva o assentericezione di segnale;

a seguito del passaggio dal sistemaanalogico a quello digitale i cittadinihanno dovuto adeguare a proprie spese idispositivi di ricezione, ma a tale sforzoeconomico non è corrisposto un parisforzo da parte della società concessiona-ria per garantire una corretta visione atutti;

a rendere ancora più insostenibile losquilibrio è la configurazione del canonecome mera tassa di possesso, svincolataquindi alla prestazione del servizio, che

costringe chi possiede un apparecchio te-levisivo a pagare il canone pur non rice-vendo correttamente il segnale –:

se il Ministro sia a conoscenza delledifficoltà nella ricezione del segnale digi-tale terrestre in alcune aree del Paese, conparticolare riferimento all’area citata inpremessa e quali iniziative di competenzaintenda attivare al fine di permettere atutti i cittadini la ricezione di tutti i canalidella società concessionaria del serviziopubblico radiotelevisivo. (5-06490)

FRANCO BORDO. — Al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

nel dicembre 2014 Poste Italiane, so-cietà di proprietà al 100 per cento delMinistero dell’economia e delle finanze, hapresentato il proprio piano industriale conla chiusura di 450 uffici postali e lariduzione degli orari di apertura di altri600 uffici sull’intero territorio nazionale;in regione Lombardia il piano prevedeva lachiusura di 61 uffici e la riduzione di oraridi apertura per 121 uffici;

tale piano, comunicato ai sindaci in-teressati all’inizio di febbraio 2015 hacreato notevoli conflitti con il tessuto so-ciale, politico ed economico della regioneLombardia per la sua assoluta mancanzadi confronto e condivisione preventiva congli enti locali, tanto da portare a diffuseazioni di protesta anche sociale. Le pro-teste si sono concretizzate a livello istitu-zionale attraverso l’approvazione di unamozione votata all’unanimità dal consiglioregionale della Lombardia il 3 marzo2015, con la quale l’assemblea legislativalombarda chiedeva alla giunta regionale diintervenire presso il Governo per addive-nire ad una sospensione del piano e aduna sua revisione, in accordo con gli entilocali coinvolti;

a seguito delle proteste e della posi-zione assunta dal consiglio regionale lom-bardo, il piano di Poste Italiane in regione

Atti Parlamentari — 28998 — Camera dei Deputati

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Lombardia è stato sospeso ed è statoavviato un confronto tra l’azienda e glienti locali, tramite l’Anci Lombardia;

nella provincia di Cremona, la chiu-sura più pesante ed incomprensibile eraquella dell’ufficio di Ombriano, ufficio lo-calizzato in un quartiere periferico dellacittà di Crema, che annovera una popo-lazione residente di oltre 6000 persone eoltre cento attività commerciali e produt-tive che rientra nella categoria C di PosteItaliane, sopra le 40 operazioni al giorno,cioè la categoria con il maggior numero dioperazioni;

Poste Italiane in sede di trattativacongiunta con regione e Anci Lombardiaaveva accettato di mantenere in funzione15 uffici dei 61 per i quali prevedeva lachiusura. Tra questi uffici stralciati dalpiano, a seguito della trattativa con ANCI,era incluso quello di Ombriano, successi-vamente però con assoluta insistenza diPoste in un successivo incontro del 19giugno, l’ufficio postale di Ombriano èstato escluso dal salvataggio;

con comunicazione al comune diCrema del 13 agosto 2015 Poste Italiane hacomunicato che l’ufficio postale di Om-briano che serve 6300 abitanti cesserà ilproprio funzionamento il 26 ottobre 2015;

tra la popolazione residente del quar-tiere di Ombriano servito dall’ufficio sonostate raccolte oltre 2000 firme a sostegnodi una petizione popolare che chiede ilmantenimento dell’ufficio postale;

Poste Italiane ha rifiutato tutte leproposte giunte dal sindaco del comune diCrema finalizzate a mantenere in esserel’ufficio di Ombriano tra cui quella dicompartecipazione da parte del comunedegli oneri di affitto dell’immobile nelquale è dislocato l’ufficio postale in que-stione o la proposta di istituire la chiusuradi un giorno alla settimana di tutti gli altri3 uffici postali periferici della città diCrema, al fine di non lasciare migliaia diabitanti senza un servizio postale di pros-simità;

la decisione di Poste di chiudere unufficio che serve un quartiere di oltre 6000abitanti con una percentuale di over 65anni del 30 per cento e che ha una media dioperazioni/giorno superiore alle 150, senzaalcun confronto con l’ente locale e di con-seguenza senza neppure prendere in consi-derazione le numerose proposte avanzatedal comune di Crema per evitarne la chiu-sura e al contempo garantirne la piena effi-cienza economica, risulta incomprensibileed inaccettabile e frutto di scelte adoperatesenza tener conto dell’impatto sociale edeconomico di questo provvedimento;

la decisione di procedere a chiusuredi uffici postali, come nel caso di Om-briano, senza confronto e condivisione disoluzioni è ad avviso dell’interrogante incontrasto con il contratto di servizio sot-toscritto con il Ministero e con le dispo-sizioni dell’Agcom;

l’assenza di confronto con gli entilocali è grave ed è una decisione sbagliatada parte di una azienda pubblica cheeroga un servizio pubblico, cosa eviden-ziata il 29 giugno 2015 da un ordine delgiorno approvato all’unanimità dal consi-glio direttivo dell’Anci Lombardia in me-rito alla necessità che Poste non procedasenza ulteriori confronti con i comuni allachiusura degli uffici –:

nell’ottica di garantire l’accesso alservizio postale quale servizio universale,quali azioni di competenza il Ministrointenda mettere in atto nei confronti diPoste Italiane affinché vengano prese inconsiderazione le numerose proposte delcomune di Crema a supporto della soste-nibilità economica del presidio postale esia evitata la chiusura dell’ufficio di Om-briano che serve una popolazione di circa6000 cittadini, diverse imprese e unitàcommerciali. (5-06496)

Apposizione di una firmaad una interpellanza.

L’interpellanza Quaranta e altri n. 2-01091, pubblicata nell’allegato B ai reso-conti della seduta del 24 settembre 2015,

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deve intendersi sottoscritta anche dal de-putato Zaratti.

Pubblicazione di un testo riformulato.

Si pubblica il testo riformulato dellamozione Parentela n. 1-00990, già pubbli-cata nell’allegato B ai resoconti della se-duta n. 486 del 21 settembre 2015.

La Camera,

premesso che:

le scelte operate negli ultimi anniin materia di portualità, logistica, serviziuniversali ferroviari, nonché collegamentiaerei e stradali hanno fortemente pena-lizzato la regione Calabria, costringendolaad una situazione di isolamento e degrado;

diritto alla mobilità dei cittadinicalabresi è stato fortemente ridimensio-nato dal degrado delle infrastrutture esi-stenti e dalla mancanza di una politicastrutturale in grado di razionalizzare lerisorse esistenti e programmare un pianodi investimenti al passo con le sopravve-nute esigenze di mobilità;

i collegamenti all’interno della re-gione Calabria e quelli da e per la regionesono stati caratterizzati negli ultimi annidall’interruzione di strategiche arteriestradali, dalla soppressione di numerositreni nazionali, dall’isolamento della Ca-labria ionica, dal ridimensionamento diimportanti aeroporti quali Reggio Calabriae Crotone, nonché della poca importanzariconosciuta al porto di Gioia Tauro;

relativamente alla mobilità stra-dale, la principale arteria è rappresentatadall’autostrada A3 Salerno-Reggio Cala-bria che ha una estensione complessiva di443 chilometri, dei quali 118 situati nellaregione Campania, 30 in Basilicata e 295nella regione Calabria;

il tracciato è tutt’oggi oggetto dicontinui lavori di manutenzione, ammo-dernamento e messa in sicurezza, conpesanti ricadute sulla viabilità stradale.

Dal sito dell’Anas si apprende come, afronte di 355 chilometri di rete stradalerealizzata, sono ancora in corso i seguentilavori: 20 chilometri con lavori in corso diesecuzione, relativi al macrolotto 3 parte 2tra gli svincoli di Laino Borgo (chilometro153+400) e Campotenese (chilometro173+900); 10 chilometri, relativi al trattofinale dell’autostrada tra lo svincolo diCampo Calabro (chilometro 433+750 circa)e lo svincolo di Reggio Calabria/SantaCaterina (chilometro 442+920), da sotto-porre a intervento di messa in sicurezza(cosiddetto restyling), con bando di garapubblicato a luglio 2015; per i restantichilometri di autostrada si prevede unpiano di interventi di adeguamento emessa in sicurezza dei relativi tratti au-tostradali (corpo stradale e opere d’artepresenti), comprensivo anche di alcuninuovi svincoli richiesti da regioni e entilocali, in parte già finanziato per quantoriguarda i seguenti tratti: 6 chilometri,relativi al tratto tra il viadotto Stupino(chilometro 280+350) e lo svincolo di Al-tilia (chilometro 286+000), per il qualesono in corso le procedure finalizzateall’appalto dei lavori; 10 chilometri, rela-tivi al tratto tra lo svincolo di Rogliano(chilometro 270+700) e il viadotto Stupino(chilometro 280+350), da appaltare. Sem-pre da appaltare è l’intervento relativo alnuovo svincolo di Laureana di Borrello, inprovincia di Reggio Calabria, situato alchilometro 377+750;

come si evince dai dati di cui inparola, la tratta più interessata dai lavoridi messa in sicurezza ed ammoderna-mento, e dunque più critica, è quella cheinteressa la regione Calabria;

vista l’importanza dell’opera, l’en-tità delle risorse interessate e le caratte-ristiche del territorio, l’attività di ammo-dernamento è stata oggetto di diverseindagini sulle infiltrazioni della ’ndran-gheta nei relativi appalti;

nel 2002 con l’operazione denomi-nata « tamburo » furono eseguite 40 ordi-nanze di custodia cautelare tra imprendi-tori, esponenti delle ’ndrine e lavoratori

Atti Parlamentari — 29000 — Camera dei Deputati

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dell’Anas con il sequestro di varie imprese.Nel 2007, con l’operazione « arca », furonoarrestate 15 persone appartenenti a im-prese aggiudicatarie di subappalti dell’au-tostrada;

secondo quanto riferito dal colla-boratore di giustizia, Antonio Di Dieco, le’ndrine si sarebbero ripartite gli appaltiper l’ammodernamento dell’autostrada A3secondo logiche territoriali, e precisa-mente: alla famiglia di Castrovillari sa-rebbe stata affidata la tratta dal confinecon la Basilicata fino a Mormanno; allefamiglie della Sibaride e di Cirò la trattaMormanno-Tarsia; alle famiglie di Co-senza la tratta Tarsia-Falerna; alle fami-glie di Lamezia la tratta Falerna-Pizzo;

del tutto evidente come le infiltra-zioni malavitose hanno avuto, ed hannotuttora, un forte impatto all’interno dellasituazione in cui si trova attualmente l’au-tostrada in questione;

le perenni cantierizzazioni hannoricadute non solo in termini di viabilità,ma anche sugli operai. Dal 2010 ad oggihanno perso la vita dodici operai;

l’ultimo episodio, costato la vita adun giovane operaio di venticinque anniprecipitato da una altezza di 80 metri, haportato alla chiusura per svariati mesi delviadotto « Italia », costringendo gli auto-mobilisti diretti a Reggio Calabria a pro-seguire lungo la strada costiera tirrenica equelli diretti a Salerno a deviare lungo untortuoso percorso sulle strette strade dimontagna del massiccio del Pollino, evi-dentemente inadeguate ad accogliere unafflusso di traffico così importante e aconsentire un passaggio regolare dei mezzipesanti;

nei periodi di chiusura del viadottola Calabria ha di fatto vissuto una situa-zione di reale isolamento e sono statetante le ricadute in termini di mobilitàdelle persone e delle merci, tanto daindurre il 3 giugno 2015 la giunta regio-nale calabrese a chiedere alla Presidenzadel Consiglio dei ministri di indire lo statodi emergenza e di istituire una commis-

sione ministeriale ispettiva per verificare« le cause dell’evento e quantificarne glienormi danni alle attività economiche ca-labresi »;

secondo una stima resa nota dal-l’Anas, per il completamento dei lavori dimessa in sicurezza e per la chiusura ditutti i cantieri, occorrerebbe stanziare ul-teriori 2,3 miliardi di euro, a fronte deglioltre 8 miliardi di euro già stanziati;

tale situazione caratterizzata dacantierizzazioni costanti, pettorine aran-cioni presenti in quasi ogni chilometro distrada, deviazioni e tutta una serie di altridisservizi per l’utenza, secondo le previ-sioni del Presidente del Consiglio dei mi-nistri dovrebbe risolversi « al massimo ilprossimo anno » con la chiusura di tutti ilavori;

suddetta previsione risulta pococonfortante e veritiera, soprattutto se con-siderate tutte le affermazioni rese prece-dentemente dai responsabili e dagli addettiai lavori, tra i quali Pietro Ciucci, CorradoPassera e Silvio Berlusconi che avevanoindicato il 2013 come data di fine lavori;

nemmeno la tratta dell’autostradaA3 che interessa la regione Basilicata èesente da criticità. Sebbene dal sito del-l’Anas non risulti aperto nessun cantiere,i 30 chilometri di autostrada che attra-versano la regione sono caratterizzati danumerose deviazioni, chiusure al trafficoper lavori incompleti e gravi problemiinfrastrutturali. Il tratto lucano, all’altezzadella galleria « Renazza » Lagonegro-Lau-ria, può certamente essere definita ad altapericolosità rispetto a tutto il percorsodell’autostrada A3. Infatti, si sono susse-guiti negli anni una serie di incidentistradali, anche mortali, causati dalla pre-senza di ghiaccio e nebbia sul tracciatopoiché inadeguato alle condizioni climati-che del posto. Gli interventi sull’infrastrut-tura hanno mitigato i disagi, ma nonhanno risolto il problema dell’insicurezzadella stessa. Negli ultimi mesi, inoltre, sulpercorso appena citato, si sono verificatianche gravi incidenti nei cantieri in con-

Atti Parlamentari — 29001 — Camera dei Deputati

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seguenza ad alcune frane che hanno cau-sato gravi danni alla salute degli addetti ailavori;

la seconda arteria stradale regio-nale, per importanza, è la strada statalen. 106 « Jonica », anche ribattezzata« strada della morte », che ha un’esten-sione complessiva, da Taranto a ReggioCalabria, di 491 chilometri, di cui 39chilometri nella regione Puglia, 37 chilo-metri nella regione Basilicata e 415 chi-lometri nella regione Calabria;

non mancano criticità nemmenorelativamente a questa strada, che risultaessere, lungo il tratto regionale, del tuttoinadeguata ad accogliere i volumi di traf-fico a causa di un’errata progettazione, diuna pessima manutenzione, della presenzadi guard rail del tutto non conforme e diuna cartellonistica pubblicitaria « selvag-gia », oltre che di una scarsa illumina-zione;

nella regione Calabria l’Anas haprevisto sia interventi di adeguamento emessa in sicurezza della strada statalen. 106 esistente nei punti di maggiorepericolosità, sia la realizzazione di nuovitratti in variante a quattro corsie per larealizzazione di un itinerario di lungapercorrenza;

tratti della nuova strada statalen. 106 a quattro corsie sono stati giàrealizzati tra Rocca Imperiale e RosetoCapo Spulico (Cosenza), al confine con laBasilicata per circa 15 chilometri, mentreulteriori tratti già ammodernati interes-sano le zone a ridosso dei centri abitati diGabella Grande (frazione di Crotone), 17chilometri tra lo svincolo di Squillace(Catanzaro) e lo svincolo di Simeri Crichi(Catanzaro) nell’ambito del megalotto 2(dove attualmente sono in corso i lavorirelativi al prolungamento della strada sta-tale n. 280) ed infine, sul megalotto n. 1,tra Locri e Marina di Gioiosa Jonica, sonostati ultimati circa 12 chilometri ed apertial transito 10,5 chilometri;

la nuova strada statale n. 106 « Jo-nica » dovrebbe essere completamente in-

tegrata con l’autostrada Salerno-ReggioCalabria mediante la realizzazione di ar-terie trasversali di collegamento come lanuova strada statale n. 182 « Trasversaledelle Serre », già in parte in esecuzione, lastrada statale n. 280 « dei due mari » e lastrada statale n. 534 tra lo svincolo diFirmo (autostrada A3) e Sibari (megalotto4);

sui tratti inaugurati appena treanni fa si sono già verificati crolli einterruzioni, con conseguente aumento deicosti sostenuti dall’Anas;

sui tratti interessati dai crolli lacommissione atta a valutare il progetto,nel verbale n. 8 del 9 dicembre 2004 avevaespresso le proprie perplessità, giudicandonon valutabili le varianti proposte, e poirealizzate contenute nel progetto Astaldi;

anche la vicenda relativa allastrada del Medio Savuto, potenziale infra-struttura viaria di fondamentale impor-tanza per la Calabria centrale perchéprogettata per collegare il raccordo auto-stradale del Medio Savuto (strada statalen. 616) e la strada dei « dei due mari »(strada statale n. 280), lede fortemente ildiritto alla mobilità nella regione Calabria;

suddetta infrastruttura, progettataper essere una alternativa veloce e piùbreve rispetto all’autostrada A3 per rag-giungere i principali centri urbani cala-bresi situati nelle province di Catanzaro eCosenza, i cui lavori sono iniziati neglianni 1980, ancora non ha visto la luce edè oggetto di continui finanziamenti daparte del Cipe, senza però che vi siano deireali sviluppi in termini di realizzazionedell’opera, né tanto meno una coperturatotale;

particolarmente importante per lamobilità locale sarebbero una rapida rea-lizzazione dei lavori del secondo lotto, giàfinanziato dal Cipe, e l’individuazione dellerisorse necessarie a completare l’interotracciato;

analoga situazione di criticità siregistra per quanto attiene ai collegamentiferroviari;

Atti Parlamentari — 29002 — Camera dei Deputati

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secondo quanto emerso dal rap-porto « Pendolaria 2014 », in Calabria si èassistito in quattro anni a tagli per il 16,3per cento, un aumento delle tariffe del 20per cento, assenza distanziamenti per ilservizio e per il materiale rotabile ed unadrastica riduzione sulla quantità di treniper chilometro che passano da 7,4 a 5,8;

nel corso del 2014 la regione Ca-labria ha tagliato circa 10 milioni di euroal contratto di servizio con Trenitalia, giàimpoverito di molto negli ultimi anni. Inseguito a questa decisione a partire dalmese di giugno 2015 è stata decretata lasoppressione di ben 26 treni regionali solosulla linea jonica tra Reggio e Metapontoe tra Catanzaro Lido e Lamezia. In seguitoalle trattative tra regione e Trenitalia itagli sono poi diventati 16, con 10 corseripristinate. Ma allarmano le notevoli ri-duzioni su alcune linee, come la jonica ela linea Rosarno-Lamezia Terme centralevia Tropea;

drammatica è proprio la situazionedella linea Catanzaro Lido-Lamezia Termeparzialmente rinnovata nel 2008 con lacostruzione della variante Catanzaro Lido-Settingiano e della nuova stazione di Ca-tanzaro-Germaneto. Infatti, dopo un tagliodi circa 10 milioni di euro da parte dellaregione sul contratto di servizio avvenutola scorsa estate la linea Catanzaro Lido-Lamezia Terme centrale è stata classificatacome tratta a scarso traffico e vede 10collegamenti al giorno (per senso di mar-cia) di cui solo 3 con treni regionali. Ilresto è stato sostituito con autobus. Inpratica, si è tornati alla sostituzione deitreni con i mezzi su gomma, proprio comenel periodo di interruzione della ferroviatra il novembre 2011 e l’aprile 2013, aseguito del crollo di un ponte tra Marcel-linara e Feroleto Antico. Nonostante siauna linea di 42 chilometri, a binario unicorisulta strategica, perché unisce i versantitirrenico e jonico della Calabria tanto daaver fatto proporre la sua elettrificazionepiù volte negli ultimi anni. I tagli, quindi,aggiungono disagi per un’area, quella jo-nica, già martoriata sul fronte del tra-sporto ferroviario e che già da anni non

può raggiungere in modo diretto in trenoLamezia Terme centrale, avendo spezzatoi collegamenti regionali provenienti dallaJonica sud (Reggio Calabria/Roccella Jo-nica) e da Crotone/Sibari, a CatanzaroLido;

anche i treni a più lunga percor-renza hanno subito dei cambiamenti im-portanti nel corso degli ultimi anni, men-tre addirittura finiranno nel dimenticatoiola maggior parte dei treni notturni, chealmeno allo stato attuale sono destinati ascomparire. In Calabria tra il 2010 e il2011 sono stati soppressi 4 intercity not-turni e addirittura 12 treni « espressi », chepermettevano, con un costo contenuto, dicollegare questa regione sia con la Siciliasia con Roma. Solo nel 2013 sono statitagliati gli « espressi » diretti a Torino,Milano, Venezia e Bolzano, mentre nel2012 i tagli più gravi hanno riguardato lalinea jonica. In quest’ultimo caso, oltrealla mancanza ormai di passaggio deitreni, con un solo treno al giorno traMetaponto e Reggio Calabria (ed un cam-bio a Catanzaro Lido), si assiste anche allachiusura di biglietterie di stazioni impor-tanti come Sibari e Crotone;

la presenza di servizi su gomma insovrapposizione al treno, alle porte del2015, non è più accettabile: sono costi cheingiustamente vengono sostenuti dai citta-dini calabresi, peraltro beffati due volte,visto che il servizio è assolutamente pocoappetibile a causa degli alti tempi dipercorrenza (compresi tra 45 e 50 minutiper percorrere 42 chilometri);

la chiusura al traffico, avvenuta nellontano 2006, del ponte a 2 corsie sulla SP163/1 ex SS18, sito in località Savuto inagro di Nocera Terinese (CZ), che costi-tuiva l’unica alternativa alla strada statale,tra la provincia di Catanzaro e di Cosenza,e poi il crollo totale nel 2008, stannoprovocando enormi disagi a tutta la fasciatirrenica catanzarese-cosentina, sia perquanto riguarda le zone costiere che mon-tane; il 20 marzo scorso con delibera n. 68la giunta regionale calabrese ha riasse-gnato le somme destinate, all’intervento

Atti Parlamentari — 29003 — Camera dei Deputati

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sul ponte e sulle strade di accesso (comela strada Galasso) riducendo in modoincomprensibile la dotazione sul FSC daeuro 6.500.000 a euro 2.462.400,00;

la situazione è resa ancor più gravedalle minacce alla viabilità sulla SS18,danneggiata negli anni dalle forti mareg-giate in località Principessa, in prossimitàdel porto di Amantea (CS), dove si attendeda troppo tempo l’inizio di un lavoro giàappaltato della regione Calabria ritardatoda inaccettabili lungaggini burocratiche;l’ipotesi verosimile di una interruzionedella viabilità in quel tratto porterebbedanni enormi all’economia locale, già pe-nalizzata dal crollo del ponte; per non diredegli enormi disagi nella vita quotidianache ne deriverebbero a centinaia di mi-gliaia di cittadini calabresi, poiché, in queltratto, la Calabria rimarrebbe divisa ametà;

la questione ormai si prolunga daoltre 9 anni e sta generando presso lecomunità interessate un notevole stato didisagio e di delusione verso le autoritàpubbliche locali e nazionali;

suscitano particolare perplessità lerecenti dichiarazioni rilasciate alla stampanazionale da parte del Ministro dell’in-terno Angelino Alfano, che ha dichiarato:« Non vediamo la ragione per la quale nonsi debba più parlare di ponte sullo Stretto.Abbiamo pronto un disegno di legge perrimettere al centro la questione », tra l’al-tro in contraddizione con le dichiarazioniufficiali del Governo che il 23 settembre2015, tramite il sottosegretario UmbertoDel Basso De Caro, ha dichiarato, inrisposta ad un’interrogazione parlamen-tare, che, nel DEF 2015 non vi è alcunriferimento al progetto di realizzazione delponte sullo stretto di Messina e tale pro-getto non risulta, ad oggi, all’interno dellelinee programmatiche del Ministero delleinfrastrutture;

il progetto del Ponte sullo Stretto èstato da troppi anni al centro del dibattitopolitico e numerosi sono stati i comitati ele associazioni che si sono battute controla realizzazione di questa grande opera

anche alla luce del fatto che l’Unioneeuropea ha fatto intendere in passato dinon voler finanziare il progetto che pre-vederebbe un investimento complessivo di8,5 miliardi di euro;

la società concessionaria Stretto diMessina spa è stata costituita solamentenel 1981, l’esborso di fondi pubblici vaavanti ininterrottamente dal 1971, anno incui una legge definì l’opera di interessenazionale e venne lanciato un concorsointernazionale di idee. Dal 1971 al 1981sono stati spesi 373 milioni lire. Dallacostituzione della concessionaria Stretto diMessina ad oggi l’esborso è stato di 420milioni di euro, anche se la cifra, nontenendo conto dell’inflazione, non rende inmaniera corretta l’enorme ammontare didenaro pubblico stanziato per l’opera. LaStretto di Messina spa aveva dapprimasede a Roma in via Pò, dove pagava unaffitto di 75mila euro al mese per unedificio di 3600 metri quadri e di 4 piani.Con l’arrivo di Prodi al governo (2006) lasede è stata trasferita in via Marsala: 1200metri quadri per 50 mila euro di affittomensile. Dal 1981 al 31 dicembre 2009 laSocietà Stretto di Messina è costata 173milioni di euro in investimenti per laricerca, studi di fattibilità, progettazione;

non appare chiaro a quanto am-montino complessivamente ad oggi le pe-nali che lo Stato dovrebbe pagare per lamancata realizzazione del Ponte sullostretto di Messina,

impegna il Governo:

ad attuare, per le parti di compe-tenza, le opportune iniziative affinché, intempi rapidi, siano ammodernati o rico-struiti i 20,5 chilometri che necessitanoancora di intervento ed ultimati i 98,65chilometri che devono ancora essere can-tierizzati e, quindi, ad assumere iniziativeconcrete finalizzate a definire, in tempibrevi e certi, l’iter conclusivo dei lavoridell’intero tracciato dell’autostrada A3 Sa-lerno Reggio-Calabria;

ad attuare le opportune iniziative,anche in collaborazione con l’Autorità na-

Atti Parlamentari — 29004 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

zionale anticorruzione, affinché venga eli-minato il rischio di infiltrazioni malavitosenell’affidamento di appalti e concessioniper la costruzione, ricostruzione e manu-tenzione della tratta autostradale Salerno-Reggio Calabria;

ad assicurarsi che all’interno dei can-tieri vengano rispettate le norme in ma-teria di sicurezza del lavoro;

ad assumere ogni utile iniziativa voltaa garantire il reale godimento da parte deicittadini calabresi del diritto alla mobilitàanche attraverso lo stanziamento di ulte-riori risorse da destinare al ripristino,rivalorizzazione e implementazione dellelinee ferroviarie, anche quelle consideratea scarso traffico, attraverso lo studio dinuovi programmi di mobilità, favorendo,ove possibile, il trasporto su ferro rispettoa quello su gomma;

ad adoperarsi affinché vengano po-tenziati i collegamenti lungo le principalidirettrici nazionali e regionali, assicurandouna integrazione modale con porti, aero-porti e stazioni ferroviarie;

a vigilare affinché venga garantitauna rete di collegamenti ferroviari in lineacon gli standard nazionali per quantoattiene la velocità e la modernità deimezzi;

ad adoperarsi affinché, relativamentealla strada statale n. 106, si provveda nelminor tempo possibile alla messa in sicu-rezza dei tratti esistenti e alla realizza-zione dei nuovi tratti in tempi certi, se-condo logiche di correttezza, economicitàed efficienza, rivalutando in alcuni trattil’analisi costi-benefici e riducendo al mi-nimo l’impatto ambientale dell’opera;

ad individuare le risorse necessarie alcompletamento di tutto il tracciato dellastrada del Medio Savuto e ad intervenireaffinché vengano realizzati nel più brevetempo possibile gli interventi già finanziatiricompresi nel secondo lotto;

ad attuare, per le parti di compe-tenza, le opportune iniziative affinché, intempi rapidi, sia ricostruito il Ponte sulSavuto e si procede alla messa in sicurezzadella ss18, in particolare il tratto interes-sato dalle mareggiate in prossimità delporto di Amantea (CS);

a confermare che la realizzazionedell’opera relativa al Ponte sullo Stretto diMessina rappresenta realmente un capi-tolo chiuso per l’attuale Esecutivo, nonchéa destinare le risorse necessarie per in-terventi più urgenti a favore della mobilitàsostenibile nel Meridione.

(1-00990) (nuova formulazione) « Paren-tela, Liuzzi, Micillo, Nesci,Dieni, Mannino, Busto, Daga,De Rosa, Terzoni, Zolezzi,Dell’Orco, Nicola Bianchi,Carinelli, De Lorenzis, PaoloNicolò Romano, Spessotto ».

Trasformazione di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati cosìtrasformati su richiesta dei presentatori:

interrogazione a risposta in commis-sione Covello n. 5-04508 del 20 gennaio2015 in interrogazione a risposta oralen. 3-01727;

interrogazione a risposta scritta Causinn. 4-08023 del 18 febbraio 2015 in inter-rogazione a risposta orale n. 3-01728.

Atti Parlamentari — 29005 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 25 SETTEMBRE 2015

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