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362. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione: Lorefice ................................... 1-00698 20425 Risoluzioni in Commissione: II Commissione: Ferraresi ................................. 7-00566 20427 VI Commissione: Cancelleri ................................ 7-00567 20429 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazione a risposta scritta: Nesci ....................................... 4-07518 20430 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazioni a risposta immediata in Commissione: VIII Commissione: Castiello .................................. 5-04460 20434 Realacci .................................. 5-04461 20435 Pellegrino ................................ 5-04462 20435 Grimoldi ................................. 5-04463 20437 Micillo ..................................... 5-04464 20438 PAG. Interrogazioni a risposta scritta: Lavagno .................................. 4-07516 20440 Parentela ................................ 4-07519 20440 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazione a risposta in Commissione: Caparini .................................. 5-04450 20442 Difesa. Interrogazione a risposta in Commissione: Piras ........................................ 5-04448 20443 Economia e finanze. Interrogazioni a risposta immediata in Commissione: VI Commissione: Ribaudo .................................. 5-04465 20444 Paglia ...................................... 5-04466 20445 Barbanti .................................. 5-04467 20446 Giustizia. Interrogazione a risposta in Commissione: Rostellato ................................ 5-04451 20447 Infrastrutture e trasporti. Interrogazioni a risposta in Commissione: Crivellari ................................. 5-04449 20448 Oliverio ................................... 5-04454 20450 Atti Parlamentari 20423 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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362. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozione:

Lorefice ................................... 1-00698 20425

Risoluzioni in Commissione:

II Commissione:

Ferraresi ................................. 7-00566 20427

VI Commissione:

Cancelleri ................................ 7-00567 20429

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interrogazione a risposta scritta:

Nesci ....................................... 4-07518 20430

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

VIII Commissione:

Castiello .................................. 5-04460 20434

Realacci .................................. 5-04461 20435

Pellegrino ................................ 5-04462 20435

Grimoldi ................................. 5-04463 20437

Micillo ..................................... 5-04464 20438

PAG.

Interrogazioni a risposta scritta:

Lavagno .................................. 4-07516 20440

Parentela ................................ 4-07519 20440

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Caparini .................................. 5-04450 20442

Difesa.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Piras ........................................ 5-04448 20443

Economia e finanze.

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

VI Commissione:

Ribaudo .................................. 5-04465 20444

Paglia ...................................... 5-04466 20445

Barbanti .................................. 5-04467 20446

Giustizia.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Rostellato ................................ 5-04451 20447

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Crivellari ................................. 5-04449 20448

Oliverio ................................... 5-04454 20450

Atti Parlamentari — 20423 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Interrogazioni a risposta scritta:

Spessotto ................................. 4-07509 20450

Pilozzi ..................................... 4-07512 20451

Realacci .................................. 4-07513 20452

Interno.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Della Valle ............................. 5-04446 20454

Interrogazione a risposta scritta:

Molteni .................................... 4-07521 20454

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazioni a risposta scritta:

Ventricelli ............................... 4-07511 20455

Busin ....................................... 4-07515 20456

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Oliverio ................................... 5-04445 20457

Crivellari ................................. 5-04452 20457

Interrogazione a risposta scritta:

Gribaudo ................................ 4-07514 20458

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

XIII Commissione:

Gallinella ................................ 5-04455 20460

Caon ........................................ 5-04456 20461

PAG.

Faenzi ..................................... 5-04457 20463

Zaccagnini .............................. 5-04458 20464

Cova ........................................ 5-04459 20465

Interrogazione a risposta scritta:

Catanoso ................................. 4-07510 20466

Salute.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Anzaldi .................................... 5-04447 20467

Interrogazioni a risposta scritta:

Zan .......................................... 4-07517 20467

Vargiu ..................................... 4-07520 20469

Sviluppo economico.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Ricciatti .................................. 5-04453 20470

Apposizione di una firma ad una risolu-zione .......................................................... 20471

Apposizione di firme ad interrogazioni ... 20471

Apposizione di firme ad un’interroga-zione a risposta scritta e indicazionedell’ordine dei firmatari .......................... 20471

Pubblicazione di un testo riformulato ........... 20472

Interrogazione a risposta in Commissione:

Parentela ................................ 5-04327 20472

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo.. 20473

Atti Parlamentari — 20424 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:

La Camera,

premesso che:

l’endometriosi è una malattia dellaquale sono affette circa 3 milioni di donnein Italia, 14 milioni in Europa e 150milioni nel mondo. È una malattia cronicae invalidante, che consiste nella presenzadi tessuto endometriale, che normalmenteriveste la cavità uterina, in siti ectopici,cioè al di fuori dell’utero dove formanoduli, lesioni, impianti o escrescenze.Esse si localizzano più frequentementenell’addome interessando ovaie, tube, pe-ritoneo, intestino, ma anche altri organi.Viene classificata in quattro gradi diversi(I stadio minima, II stadio lieve, III stadiomoderata e IV stadio severa o grave), dalpiù lieve al più serio, in base all’estensionee alla localizzazione della lesione;

tale malattia è molto difficile dadiagnosticare. Molte donne ricevono unacorretta diagnosi mediamente dopo circadieci anni di visite mediche, pubbliche eprivate, queste ultime molto costose. Acausa dei pochissimi fondi stanziati per laricerca esistono pochissime équipe specia-lizzate nella diagnosi e cura della patologiae spesso operanti nel privato. Esiste infattiancora molta disinformazione in materia,tanto che nella maggior parte dei casi iforti dolori avvertiti dalle donne, soprat-tutto nei primi giorni del ciclo mestruale,sono ricondotti ad una causa di tipopsicologico;

l’endometriosi è sicuramente unamalattia invalidante, in quanto costringe ledonne che ne sono affette a modificare ilproprio stile di vita, rimodulando le pro-prie abitudini sia nei rapporti sociali chenella vita lavorativa e privata;

il 22 luglio 2009 il Ministro per lepari opportunità, il presidente dell’Istitutonazionale della previdenza sociale, il pre-sidente dell’Istituto nazionale per l’assicu-

razione infortuni sul lavoro, il presidentedell’Istituto affari sociali e il presidentedella Fondazione italiana endometriosihanno stipulato un protocollo d’intesa sultema dell’endometriosi;

con tale convenzione le parti sisono impegnate nella promozione di cam-pagne di sensibilizzazione, informazione ecomunicazione pubblica sulla tematicadell’endometriosi; si sono impegnate a co-stituire un tavolo tecnico presso il Mini-stero per le pari opportunità per la veri-fica e la valutazione di strumenti norma-tivo-istituzionali tesi a « promuovere pra-tiche di sostegno alle donne affette daendometriosi o esposte a rischio di ma-lattia » (articolo 1);

con l’articolo 4 della suddetta con-venzione le parti hanno concordato didare priorità alle seguenti tematiche e areedi intervento:

aumentare la consapevolezza chela corretta informazione e la prevenzionesull’endometriosi rappresentano lo stru-mento per combattere la patologia;

favorire una sinergia con tutte lerealtà locali interessate al fine di diffon-dere una presa di coscienza dei problemiche la patologia può avere nella vita delledonne;

porre particolare attenzione ailuoghi di lavoro e ai fattori che possonoavere un ruolo nella progressione dellamalattia;

stimolare un maggiore interesseper la ricerca scientifica al fine di stimareil reale impatto della malattia sulla vitadelle donne;

tale protocollo d’intesa aveva vali-dità 5 anni a decorrere dalla data distipula, termine scaduto il 22 luglio 2014;

sono già state approvate in Italiadue leggi regionali, la n. 18 del 2012 delFriuli Venezia Giulia, e la n. 40 del 2014della Puglia che, oltre a promuovere laprevenzione e la diagnosi precoce dell’en-dometriosi al fine di migliorare la qualitàdelle cure, istituiscono un osservatorio e

Atti Parlamentari — 20425 — Camera dei Deputati

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un registro regionale e promuovono cam-pagne di sensibilizzazione e formazione. Evarie proposte di legge sono state deposi-tate in altre regioni;

da diversi ambiti della società sisente da tempo l’esigenza di dare unaspinta alle istituzioni, a tutti i livelli, perottenere il riconoscimento della patologiaai fini dell’invalidità civile e il relativoinserimento nelle tabelle di cui al decretoministeriale 28 maggio 1999, n. 329 « Re-golamento recante norme di individua-zione delle malattie croniche e invalidantiai sensi dell’articolo 5, comma 1, lettera a)del decreto legislativo 29 aprile 1998,n. 124 », come modificato dal decreto mi-nisteriale 21 maggio 2001, n. 296 « Rego-lamento di aggiornamento del decreto mi-nisteriale 28 maggio 1999, n. 329 », cheindividua le condizioni di malattia croni-che e invalidanti che danno diritto al-l’esenzione dalla partecipazione al costoper le prestazioni di assistenza sanitariacorrelate,

impegna il Governo:

ad adottare iniziative, anche norma-tive, affinché siano aggiornate le tabelle dicui al decreto ministeriale n. 329 del 1999,ai fini dell’inserimento dell’endometriositra le malattie invalidanti, riconoscendoalle donne affette dalla patologia il dirittoall’esenzione dalla partecipazione al costoper le prestazioni di assistenza sanitariacorrelate;

ad avviare iniziative di sostegno so-ciale ed economico per le donne affette daendometriosi, finalizzate alla riduzione,degli enormi costi che le pazienti si tro-vano ad affrontare prima e dopo la dia-gnosi certa della malattia, prevedendol’esenzione dal ticket sanitario per esamispecialistici, quali ecografie pelviche etransvaginali, risonanze magnetiche concontrasto e altro, e prevedendo altresìl’esenzione per l’acquisto di farmaci de-stinati a lenire il dolore e a bloccare isintomi della patologia, intervenendo an-che con azioni volte alla riduzione deitempi d’attesa per le prestazioni offertedal servizio sanitario nazionale;

ad adottare iniziative a tutela delledonne affette da endometriosi, a partiredalla promozione della conoscenza dellamalattia per arrivare al sostegno dellaricerca scientifica affinché si arrivi, per lamaggior parte dei casi, ad una diagnosiprecoce certa;

ad assumersi iniziative per istituire ilfondo nazionale per l’endometriosi e unregistro nazionale dell’endometriosi per laraccolta e l’analisi dei dati clinici e socialidella malattia, ponendo l’onere a caricodelle regioni di trasmettere al registronazionale periodicamente i dati relativialla diffusione della malattia nel rispettivoterritorio, ad attuare campagne di sensi-bilizzazione e di informazione sulla ma-lattia, e infine a sostenere iniziative diformazione e aggiornamento del personalemedico, di assistenza e dei consultori fa-miliari;

ad attuare una politica di tutela dellalavoratrice affetta da endometriosi, al finedella salvaguardia del posto di lavoro;

ad istituire presso il Ministero dellasalute una commissione nazionale perl’endometriosi, composta da un rappresen-tante del Ministero della salute, da unrappresentante dell’Istituto superiore disanità, da tre rappresentanti delle regionie da sette rappresentanti degli enti diricerca pubblici o privati esperti dellamateria, che abbia il compito di emanarele linee guida sulla malattia e di redigerele graduatorie per l’assegnazione di risorsedel fondo nazionale.

(1-00698) « Lorefice, De Lorenzis, NicolaBianchi, Gagnarli, Rizzo,Corda, Frusone, Spadoni, DiBattista, Manlio Di Stefano,Del Grosso, Lombardi, Coz-zolino, Silvia Giordano, Man-tero, Grillo, Colonnese, DiVita, Baroni, Cecconi,Ruocco, Cancelleri, Tofalo,Basilio, Alberti, Cominardi,Tripiedi, Terzoni ».

Atti Parlamentari — 20426 — Camera dei Deputati

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Risoluzioni in Commissione:

La II Commissione,

premesso che:

Eurojust è un’agenzia dell’Unioneeuropea con sede a L’Aja, in Olanda;

l’idea di istituirla nasce a Tampere, inFinlandia, ove nell’ottobre 1999 si riunì ilConsiglio europeo, composto dai capi diStato e di Governo dei 15 Stati alloramembri dell’Unione, per tenere una riu-nione straordinaria esclusivamente dedi-cata alle problematiche degli affari internie della giustizia;

in quella sede venne deciso di crearel’unità di cooperazione giudiziaria perma-nente, denominata appunto Eurojust, conl’obiettivo di rafforzare la lotta contro leforme gravi di criminalità, in particolaredi criminalità organizzata, che trascen-dono la dimensione nazionale e investonopiù di uno Stato membro;

il Consiglio dell’Unione europea, condecisione 2002/187/GAI del 28 febbraio2002, ha dato seguito a quella risoluzione,istituendo tale unità, quale organo del-l’Unione, dotato di personalità giuridica efinanziato a carico del bilancio dell’Unioneeuropea, composta all’inizio da 15 membrinazionali, e ora, dopo l’allargamento, da27, ciascuno distaccato dal proprio Stato,in conformità del proprio ordinamentogiuridico, aventi titolo di magistrato delpubblico ministero, giudice o funzionariodi polizia con pari prerogative;

l’Italia ha dato piena attuazione alladecisione del Consiglio dell’Unione euro-pea del 28 febbraio 2002 con la legge 14marzo 2005, n. 41;

l’ambito di competenza generale del-l’Eurojust comprende le forme di crimi-nalità e i reati per i quali l’Europol ècompetente ad agire, in qualsiasi mo-mento, e, in particolare: la prevenzione ela lotta contro il terrorismo; il trafficoillecito di stupefacenti; la tratta di esseriumani; le reti d’immigrazione clandestina;il traffico illecito di materie radioattive e

nucleari; il traffico illecito di autoveicoli;la lotta contro la falsificazione dell’euro; ilriciclaggio dei proventi di attività criminaliinternazionali; la criminalità informatica;la frode, la corruzione e qualsiasi altroreato che colpisca gli interessi finanziaridell’Unione europea; il riciclaggio dei pro-venti di reato; la criminalità ambientale; lapartecipazione ad un’organizzazione cri-minale;

è stato pubblicato nel novembre 2014il primo, allarmante rapporto (StrategicProject on Environmental Crime) di Eu-rojust sui crimini contro l’ambiente con-centrato su tre argomenti: traffico di spe-cie in via d’estinzione, traffico illegale dirifiuti esportati abusivamente dall’Italia el’Irlanda verso Paesi terzi, tipi diversid’inquinamento delle acque in Grecia, inUngheria e in Svezia, l’esportazione ille-gale di lupi, scimmie e di uova di volatili;peraltro, alcuni rapporti di Europol se-gnalano che proventi del traffico dellecorna di rinoceronte, in Africa, sono en-trati a far parte del budget delle organiz-zazioni terroristiche internazionali;

il citato rapporto, inoltre, prende an-che in esame le strutture nazionali dicontrollo, l’accesso alle competenze, cosìcome le possibili soluzioni per affrontarequeste sfide;

secondo il rapporto « certe organiz-zazioni criminali sono dietro le attività dicriminalità ambientale transfrontaliera....questo tipo di criminalità genera profittisostanziali (la stima dell’Ocse è di 30 a 70miliardi di dollari all’anno), ma la crimi-nalità ambientale viene raramente con-dannata dalle autorità nazionali. Il nu-mero di casi che sono trasmessi a Eurojustrimane basso, anche se c’è la necessità dioperare in un modo transfrontaliero perarrivare a condannare »;

la nuova commissaria europea allagiustizia, la socialista ceca Vera Jourova,ha affermato: « Una delle mie priorità è dirafforzare la fiducia dei cittadini nei si-stemi giudiziari dell’Ue. E una delle cosenecessarie per rafforzare questa fiducia èquella di attuare i procedimenti e assicu-

Atti Parlamentari — 20427 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

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rarsi che i criminali pericolosi siano ef-fettivamente inviati in prigione. Allo stessotempo, quando vengono emessi ordini diperquisizione e di sequestro/è necessarioproteggere i diritti dei cittadini e lo Statodi diritto. Per questo è imperativo che iProcuratori vengano coinvolti fin dall’ini-zio nella lotta contro la criminalità tran-sfrontaliera. La criminalità ambientale èuna minaccia per la vita umana, la salute,e per le risorse naturali. Questi reatihanno un effetto su tutta la società. Bi-sogna combatterli duramente come gli al-tri reati »;

secondo la presidente di Eurojust,Michele Coninsx, l’attività delle ecomafiein Europa è un fenomeno sottostimato« che crea grande profitto, con un bassorischio di arrivare a processo, e pene nonsufficientemente dissuasive »;

come si accennava sopra, l’Italia,dove il fenomeno è sotto i riflettori vienecitata in particolare assieme all’Irlandaper i casi di export di rifiuti pericolosiverso Paesi terzi, soprattutto in Africaoccidentale, e anche perché non si èancora dotata di un’unità specializzata, alivello giudiziario. Tra i Paesi che, invece,meglio si sono attrezzati in questo senso cisono Gran Bretagna e Olanda i quali,unitamente al Belgio, hanno sottolineato lanecessità di un approccio più ampio per lalotta ai crimini ambientali e un maggiorcoordinamento a livello internazionale;

dai principali porti italiani, gli organia cui sono affidati compiti di vigilanza erepressione segnalano la partenza di ton-nellate di rifiuti non trattati, anche peri-colosi, verso destinazioni estere senza al-cuna prova che tali residui siano avviati adoperazioni di recupero e riciclo nei paesidi destinazione; tali rifiuti non adeguata-mente sottoposti a procedimenti di recu-pero tornano indietro dai Paesi esteri a cuisono stati destinati nei Paesi dell’Unioneeuropea sotto forma di prodotti finiti dan-nosi per la salute (ad esempio biberon egiocattoli realizzati in materiale plasticotossico provenienti da rifiuti) con graverischio di pregiudizio per la salute;

inoltre, l’Italia non è ancora entrataa fare parte del network europeo deiprocuratori per l’ambiente,

impegna il Governo:

ad avviare, in ordine a quanto pre-visto da Eurojust, ogni iniziativa necessa-ria atta a rafforzare il coordinamento alivello internazionale per la lotta ai cri-mini ambientali e consentire un approcciotransnazionale armonizzato a tale materia,coinvolgendo anche la direzione nazionaleantimafia nel contrasto di attività illeciteche riguardano non solo l’esportazione dirifiuti non soggetti ad alcun pretratta-mento verso destinazioni comunitarie edextracomunitarie ma anche l’importazionenel mercato nazionale di beni e prodottiche sono realizzati attraverso inadeguati,quando non anche frodatori, processi diriciclo di materie prime secondarie otte-nute dai rifiuti;

ad assumere iniziative per migliorarela cooperazione e lo scambio di informa-zioni, per affrontare organizzazioni crimi-nali di natura sempre più transnazionaleanche attraverso la creazione di un’unitàspecializzata, a livello giudiziario, o co-munque a rafforzare la collaborazione e loscambio di dati e informazioni sui criminiambientali e sui loro responsabili a livellonazionale tra soggetti inquirenti, conte-stualmente prevedendo l’introduzione dicondotte penalmente rilevanti in dannoall’ambiente integranti « delitti » anzichémere « contravvenzioni » in considerazionedella maggiore pervasività ed efficacia de-gli strumenti di indagine, nonché dei ter-mini di prescrizione connessi ai reati pre-visti come delitti;

ad avviare tutte le necessarie inizia-tive per consentire al nostro Paese l’en-trata a fare parte del network europeo deiprocuratori per l’ambiente.

(7-00566) « Ferraresi, Spadoni, Vignaroli ».

Atti Parlamentari — 20428 — Camera dei Deputati

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La VI Commissione,

premesso che:

in attuazione di quanto dispostodal decreto legge 24 aprile 2014, n. 66,convertito, con modificazioni, dalla legge23 giugno 2014, n. 89, il decreto ministe-riale 28 novembre 2014 individua i comuninei quali, a decorrere dall’anno di imposta2014 , si applica l’esenzione dall’impostamunicipale propria – Imu dei terreniagricoli ricadenti in aree montane o dicollina, sulla base dell’altitudine riportatanell’elenco dei comuni italiani predispostodall’istituto nazionale di statica ISTAT,diversificando tra terreni posseduti da col-tivatori diretti ed imprenditori agricoliprofessionali iscritti nella previdenza agri-cola e gli altri terreni;

il suddetto decreto ministeriale, neidefinire l’ambito applicativo dell’imposta,dispone l’esenzione per i terreni agricolidei comuni ubicati ad una altitudine di601 metri ed oltre, individuati sulla basedell’« Elenco dei comuni italiani » predi-sposto dall’ISTAT, per i terreni agricoli deicomuni ubicati ad una altitudine compresatra 281 metri e 600 metri, come indivi-duati dal citato elenco, che siano peròposseduti da coltivatori diretti ed impren-ditori agricoli professionali iscritti nellaprevidenza agricola o a questi concessi inaffitto o in comodato e per i terreni adimputabile destinazione agrosilvo pasto-rale a proprietà collettiva indivisibile edinusucapibile;

la norma ha previsto inoltre che isoggetti passivi tenuti al pagamento del-l’imposta avrebbero dovuto effettuare ilversamento entro lo scorso 16 dicembre,termine poi prorogato al 26 gennaio 2015dalla legge di stabilità 2015 che ha rece-pito le disposizioni del decreto legge 16dicembre 2014, n. 185;

a seguito del ricorso presentatodall’Unione nazionale comuni comunitàenti montani, il TAR del Lazio ha dispostola sospensiva del decreto ministeriale inparola contestando il criterio del parame-tro altimetrico della sede municipale comeriferimento per l’individuazione dei terreni

in esenzione Imu, rimandando al prossimo21 gennaio la decisione definitiva;

la reintroduzione dell’Imu per i ter-reni agricoli ricadenti in aree montane siconfigura come una ulteriore vessazionedella montagna la cui produzione agricolagià sconta condizioni di disagio e difficoltàoperative e di esercizio legate alle partico-larità morfologiche dei territori, alle imper-vie condizioni climatiche nonché alle diffi-coltà di spostamento e contrasta con lanecessità, più volte rimarcata dalle istitu-zioni locali, dal Governo e dalla stessaUnione europea, di risolvere i problemidella frammentazione fondiaria, della ge-stione dei terreni disagiati e dei boschi alfine di difendere e valorizzare la produtti-vità delle aree montane, marginali e rurali;

il criterio dell’altitudine, così comestabilito dal decreto ministeriale, appareinoltre del tutto inadeguato ad individuarei terreni soggetti al pagamento dell’impo-sta, posto che tra Alpi ed Appennino ilterritorio montano non è tutto uguale maha precise conformazioni che vanno con-siderate e rispettate, essendosi verificatinumerosi casi in cui la sede del Municipioè posta a 590 metri di altitudine mentremolte sue frazioni, che ospitano terreniagricoli, si trovano ad oltre 1000 metri,ovvero ampi terreni che si estendono peruna parte a 590 metri e per l’altra a 602metri di altezza,

impegna il Governo

ad intervenire urgentemente, anche allaluce della sospensiva pronunciata dal Tri-bunale amministrativo regionale del Lazio,al fine di esentare per l’anno di imposta2014 i terreni agricoli ricadenti in areemontane dal pagamento dell’Imu e divalutare ogni possibile iniziativa volta astabilizzare tale agevolazione.

(7-00567) « Cancelleri, Gallinella, Bene-detti, Massimiliano Bernini,Gagnarli, L’Abbate, Lupo, Pa-rentela, Rostellato, Alberti,Barbanti, Pesco, Pisano,Ruocco, Villarosa ».

* * *

Atti Parlamentari — 20429 — Camera dei Deputati

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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta scritta:

NESCI e PARENTELA. — Al Presidentedel Consiglio dei ministri, al Ministro dellasalute, al Ministro dell’economia e dellefinanze. — Per sapere – premesso che:

il 14 aprile 2008 la commissioneministeriale cosiddetta « Serra-Riccio »presentò alle Camere una relazione « sullaqualità dell’assistenza prestata dal serviziosanitario della regione Calabria e sullaeffettiva erogazione, secondo criteri di ef-ficienza ed appropriatezza, dei livelli es-senziali di assistenza »;

in tale documento si riscontrava che« la “metodologia” del disservizio risultaessere l’aspetto prevalente del sistema sa-nitario in Calabria, mostrando sempre lestesse caratteristiche di un sistema carat-terizzato da debolezza strutturale in unamicidiale combinazione tra governo regio-nale che non riesce a imporre scelte dirinnovamento, governo aziendale troppospesso senza capacità di gestione, degradoe inadeguatezza strutturale dei presidi sa-nitari, disorganizzazione amministrativa egestionale, comportamenti professionalinon adeguati, che a volte può risultarefatale, e che pregiudica le esigenze assi-stenziali, impedisce un efficace governodella spesa e conduce a rilevanti disavanzifinanziari di cui spesso non si conoscel’effettivo ammontare »;

dalla succitata relazione emergevache su 39 ospedali 36 erano risultatiirregolari, nelle 63 strutture sanitarie(guardie mediche, laboratori di analisi,case di cura convenzionate, S.E.R.T., po-liambulatori) erano irregolari 38, mentrele sei case di cura accreditate erano tutteirregolari;

in seguito a tale relazione, il Presi-dente del Consiglio dei ministri pro tem-

pore nominò con delibera propria del 30luglio 2010, ai sensi dell’articolo 4, comma2, del decreto-legge n. 159 del 2007, con-vertito, con modificazioni, dalla leggen. 222 del 2007 e successive modificazionie integrazioni, il presidente pro-temporedella regione Calabria Giuseppe Scopellitiquale commissario ad acta per l’attuazionedel piano di rientro del debito sanitariodella regione Calabria, affiancato da duesub-commissari nominati dal Governo;

come ricordato dall’interrogante nel-l’interrogazione a risposta scritta numero4-03800 presentata nella seduta 182 dimartedì 4 marzo 2014, il piano di rientrodal debito sanitario si è fin da subitodimostrato molto problematico ed ha por-tato nel corso degli anni numerosi insuc-cessi, così come mostrato dalle periodicheverifiche relative all’attuazione di talepiano, oltre a enormi difficoltà in ambitosanitario per gli utenti della regione Ca-labria;

nel settembre 2013, si ricordava nel-l’atto summenzionato a cui il Governo nonha ancora risposto, il Ministero dell’eco-nomia e delle finanze rendeva noto tra-mite un comunicato stampa che il tavoloper la verifica degli adempimenti e ilComitato permanente per la verifica del-l’erogazione dei livelli di assistenza, nelleriunioni dell’otto aprile e del 17 aprile2013, avevano constatato che nel 2012 laCalabria, assieme al Molise, non avevaraggiunto gli obiettivi fissati nei rispettivipiani;

per il predetto motivo, i cittadinicalabresi hanno subìto per l’anno di im-posta 2013 la maggiorazione automaticadell’addizionale Irpef e dell’aliquota Irap,rispettivamente dello 0,30 per cento e dello0,15 per cento;

dopo le dimissioni di Giuseppe Sco-pelliti da governatore regionale, la cuipresa d’atto del consiglio regionale av-venne il 3 giugno 2014, si sono dovutiattendere oltre tre mesi prima della no-mina, da parte del governo centrale, delnuovo commissario, nella persona del ge-

Atti Parlamentari — 20430 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

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nerale Luciano Pezzi, già sub-commissarioper il rientro dal debito sanitario con lostesso Scopelliti commissario;

nel periodo di vacatio, come denun-ciato con diversi atti parlamentari dal-l’odierna interrogante, si è assistito a unaindebita ingerenza della giunta regionalein prorogatio, presieduta dalla facente fun-zioni Antonella Stasi, la quale giunta hanominato i vertici delle Aziende sanitarieprovinciali, nonostante non potesse andareoltre la gestione ordinaria;

in questa sede basti ricordare le in-terrogazioni a risposta scritta numero4-06040 (seduta parlamentare 291 di mar-tedì 16 settembre 2014) e numero 4-05709(seduta parlamentare 273 di lunedì 28luglio 2014) in cui si denunciava l’inten-zione della giunta regionale calabrese diprocedere in prorogatio alla nomina dicommissari di aziende ospedaliere e/o sa-nitarie, sulla scorta di un parere proveritate commissionato ad un accademico,pagato di fatto dai contribuenti, mentrenella giunta e nel consiglio regionale dellaCalabria in prorogatio vi erano obiettiveposizioni di conflitto d’interessi, per esem-pio del consigliere regionale Ennio Mor-rone, di Forza Italia, e della presidentedella regione Antonella Stasi;

il 29 agosto 2014 l’Avvocatura gene-rale dello Stato recapitò alla strutturacommissariale per il rientro dal debitonella sanità calabrese un parere in cuiescluse tassativamente che in prorogatiol’esecutivo regionale potesse legittima-mente procedere a nomina di dirigentiapicali nella sanità, il principio valendoper tutte le nomine dirigenziali di com-petenza di giunta e consiglio regionale;

in un successivo comunicato stampacongiunto, sempre con riferimento allenomine in argomento, i Ministeri dellasalute e dell’economia e delle finanzepuntualizzarono che « l’Avvocatura delloStato, alla quale si sono rivolti i sub-commissari per l’attuazione del Piano dirientro dai disavanzi del settore sanitariodella regione Calabria, ha recisamenteescluso che una giunta regionale in regime

di prorogatio possa procedere a tali no-mine, escludendo altresì che in luogo didirettori generali possano essere nominaticommissari straordinari »;

nel predetto comunicato dei due Mi-nisteri venne, esplicitato che « tale posi-zione è pienamente condivisa dal Mini-stero della salute che, assieme al Ministerodell’economia e delle finanze e per iltramite dell’organo commissariale, vigileràper garantirne il rispetto »;

il 14 settembre 2014, il Ministerodella salute pubblicò sul proprio sito isti-tuzionale un nuovo comunicato stampa incui esplicitamente ammonì — con dichia-rata propensione, nel caso, a investire lamagistratura — la giunta regionale dellaCalabria rispetto alle nomine nella sanità,difendendo il buon operato dei sub-com-missari, di uno dei quali — il generaledella Guardia di finanza Luciano Pezzil’esecutivo della Calabria aveva con meripretesti richiesto al Governo la revocadell’incarico;

il 19 settembre 2014 il Consiglio deiministri infine conferì al generale dellaGuardia di finanza Luciano Pezzi, giàsub-commissario, l’incarico di commissa-rio ad acta per l’attuazione Piano di rien-tro dal debito sanitario, con validità finoall’insediamento del nuovo presidentedella giunta regionale;

il 10 dicembre 2014, dopo le elezioniregionali del 23 novembre, Mario Oliveriosi è insediato quale presidente della re-gione Calabria e, dunque, Luciano Pezzi èdecaduto da commissario ad acta, incaricoancora ad oggi vacante;

conformemente alla previsione con-tenuta nel Patto per la salute 2013-2015(articolo 12), la legge di stabilità 2015(legge n.190 del 2014) prevede (articolo 1,comma 569) che « la nomina a commis-sario ad acta per la predisposizione, l’ado-zione o l’attuazione del piano di rientrodal disavanzo del settore sanitario, effet-tuata ai sensi dell’articolo 2, commi 79, 83e 84, della legge 23 dicembre 2009, n. 191,e successive modificazioni, è incompatibile

Atti Parlamentari — 20431 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

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con l’affidamento o la prosecuzione diqualsiasi incarico istituzionale presso laregione soggetta a commissariamento. Ilcommissario deve possedere un curri-culum che evidenzi qualificate e compro-vate professionalità ed esperienza di ge-stione sanitaria anche in base ai risultatiin precedenza conseguiti la nomina acommissario ad acta sia incompatibile conl’affidamento o la prosecuzione di qual-siasi incarico istituzionale presso la re-gione soggetta a commissariamento; che ilCommissario ad acta ove nominato, debbapossedere un curriculum che evidenziqualificate e comprovate professionalità edesperienze di gestione sanitaria; che isub-commissari svolgano attività a sup-porto dell’azione del Commissario, es-sendo il loro mandato vincolato alla rea-lizzazione di tutti o taluni degli obiettiviaffidati al commissario con il mandatocommissariale; che il Commissario, qua-lora in sede di verifica annuale riscontri ilmancato raggiungimento degli obiettivi delPiano di rientro, come specificati nei sin-goli contratti dei direttori generali, pro-ponga, con provvedimento motivato, ladecadenza degli stessi, dei direttori ammi-nistrativi e sanitari degli enti del serviziosanitario regionale »;

secondo quanto riportato sul sito de« L’Huffington Post » il 24 novembre 2014,« le larghe intese non arrivano in Calabria.Soprattutto dopo che Mario Oliverio, conle sue otto liste, ha superato il 60 percento e governerà con 19 consiglieri. Il neopresidente, che alle primarie non era ap-poggiato dal premier ma che adesso si dicerenzianissimo (« ci siamo già dati appun-tamento per il 28 novembre »), di ripro-porre l’alleanza con Ncd in salsa cala-brese, qualcuno al Sud la chiama « in salsa‘nduja », non ne vuole sapere. A domandaprecisa, durante la lunga notte elettorale,forte del risultato ottenuto, Oliverio ri-sponde: « Governeremo con le forze chemi hanno sostenuto, che hanno sostenutoil mio programma e il nostro progetto. Glielettori, che si chiamano per esprimere unvoto, non si possono ingannare »;

contrariamente a quanto affermatodallo stesso Governatore, però, il 7 gennaio2015 sono stati eletti alla carica di vice-presidenti del Consiglio regionale cala-brese, i consiglieri Francesco D’Agostino(Oliverio Presidente) e Giuseppe Gentile(Ncd);

all’indomani di tali nomine, secondaquanto affermato su « Il Quotidiano dellaCalabria » il 9 gennaio 2015 dal giornalistaAdriano Mollo, « a Roma il percorso didialogo con un profilo istituzionale avviatoda Pd e Ncd è salutato con reciprocasoddisfazione. Quando le agenzie distampa battono la notizia con le primadichiarazioni di Pino Gentile, i primi agioire sono stati Angelino Alfano, GrazianoDelrio, Gaetano Quagliariello, Elena Bo-schi che in quel momento erano insiemeper calendarizzare l’Italicum. Tutti con-vinti che anche in Calabria si è avviato unpercorso e superato le diffidenze iniziali ».D’altronde, continua l’articolista, « è notoche da Roma è stato chiesto al Pd cala-brese un gesto distensivo verso l’alleato eOliverio si è detto disponibile senza ac-cordi politici sottobanco e così è stato »;

a riprova di quanto detto, parrebbeessere stata messa in piedi sull’asse Roma-Calabria una evidente strategia del do utdes, dato che, secondo quanto si leggeancora nell’articolo, « Renzi ha dato mas-sima disponibilità del Governo che gli haricordato, è di coalizione. E il primosegnale che darà è quello di superare ilvincolo normativo del commissariamentocon un provvedimento ad hoc, infatti neldecreto mille proroghe ci sarà una normaper correggere la contraddizione giuridicache si è determinata con la scadenzadell’incarico al generale Pezzi nelle moredell’elezione del nuovo presidente e, con-temporaneamente, con l’entrata in vigoredal primo gennaio del nuovo patto per lasalute che esclude quell’incarico per ilpresidente »;

a parere dell’interrogante, se quantoscritto dal giornalista Mollo dovesse rive-larsi vero, l’atteggiamento del Governosarebbe irrispettoso nei confronti dei ca-

Atti Parlamentari — 20432 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

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labresi, dato che il Governo utilizzerebbeil potere legislativo a seconda dell’accordopolitico da raggiungere per il manteni-mento di posizioni di potere cui subordi-nare l’interesse pubblico;

con più interventi, sia uscite stampache discorsi alla Camera, l’odierna inter-rogante ha chiesto al governo nazionale diassegnare a Oliverio la responsabilità po-litica per la riorganizzazione della sanitàcalabrese, nominando un proprio tecnicoper la gestione burocratica e contabile delpiano di rientro dal debito sanitario dellaCalabria;

sul finire del 2014, la signora MarisaSiciliano, trentatreenne e madre di unabimba di 9 anni, è deceduta a seguito delleconseguenze di un incidente stradale av-venuto ad Acquappesa (Cosenza) e dopoessere stata trasferita per accertamenti ecure negli ospedali di Cetraro (Cosenza),Paola (Cosenza) e Cosenza, dove da ul-timo, dopo complessive molte ore di at-tesa, la paziente è stata operata, succes-sivamente entrando in coma e spirando;

con interrogazione n. 4-05801, l’in-terrogante ha chiesto, ancora senza rispo-sta, lumi al Ministro della salute circa lasegnalazione che il sub-commissario An-drea Urbani avrebbe fatto per la nominadi Alessandro Moretti, sprovvisto dei re-quisiti necessari e poi dimessosi, qualedirettore generale dell’Azienda sanitariaprovinciale di Cosenza;

con proprio esposto, il collega depu-tato Paolo Parentela, del Movimento cin-que stelle, ha segnalato alla procura dellaRepubblica di Catanzaro il fatto che ilsub-commissario Urbani, politicamente vi-cino al Ministro della salute Beatrice Lo-renzin, per quanto riferito da articolistampa si recherebbe soltanto una volta asettimana presso il dipartimento della sa-lute della regione Calabria, per svolgere ilproprio incarico;

il dottor Urbani, sub-commissariocon il compito precipuo di riorganizzare larete dell’assistenza ospedaliera, secondo gliinterroganti non ha adeguate competenze

nella materia indicata, per come risultadal suo curriculum vitae, il che è, peranalogia, contraddittorio con quanto pre-vede il Patto per la salute 2014-2016, chevuole che la figura del commissario per ilrientro dal debito sanitario regionale sia dicomprovata esperienza in materia di ge-stione sanitaria;

il dottor Urbani è revisore dei contidi Agenas, uffici che lo pongono in unacondizione di oggettiva incompatibilità conl’incarico di sub-commissario per il rien-tro dal debito sanitario della regione Ca-labria –:

perché il nuovo governatore dellaCalabria, Mario Oliverio, non sia statonominato commissario per il rientro daldebito sanitario della regione subito dopoil suo insediamento, e si è invece perdutotempo al punto da doversi procedere,secondo le notizie date dalla succitatastampa, con un’apposita modificazionenormativa;

come intendano, per le proprie com-petenze, provvedere per la rapida prose-cuzione del piano di rientro dal debitosanitario della regione Calabria, posto chela riorganizzazione dei servizi nell’ambitodelle risorse disponibili non può prescin-dere dalla legittimazione elettorale e che,nel dilatarsi dei tempi della politica, i gravidisservizi sanitari e le incertezze sullepossibilità di cura proseguono in Calabria;

se il Ministro della salute non ritenga,nell’ambito delle proprie competenze, diassumere iniziative al fine di far luce sullamorte della signora Siciliano;

se non ritengano, alla luce di quantoin premessa, di revocare immediatamentel’incarico di sub-commissario per l’attua-zione del piano di rientro sanitario aldottor Andrea Urbani. (4-07518)

* * *

Atti Parlamentari — 20433 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

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AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta immediata inCommissione:

VIII Commissione:

CASTIELLO e LATRONICO. — Al Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare. — Per sapere – pre-messo che:

il 2 gennaio la Sogin ha consegna-to all’ISPRA la Carta delle aree poten-zialmente idonee (CNAPI) per la prosecu-zione della procedura di individuazionedella lista dei siti candidati a ospitare ilsito unico nazionale di stoccaggio dellescorie nucleari;

l’Istituto superiore per la protezionee la ricerca ambientale (ISPRA) ha pub-blicato nel giugno 2014 la Guida tecnican. 29 « Criteri per la localizzazione di unimpianto di smaltimento superficiale dirifiuti radioattivi a bassa e media attività »dove sono enunciati un insieme di requisitifondamentali, e di elementi di valutazioneche devono essere tenuti in conto da partedella SOGIN spa, quale soggetto attuatore,nel processo di localizzazione del Depositonazionale, dalla definizione della propostadi Carta nazionale delle aree potenzial-mente idonee sino alla individuazione delsito idoneo;

nella mappa realizzata dalla Sogindalle aree considerate sono escluse le areevulcaniche attive o quiescenti, le località a700 metri sul livello del mare o ad unadistanza inferiore a 5 chilometri dallacosta, le aree a sismicità elevata, a rischiofrane o inondazioni e le « fasce fluviali »,dove c’è una pendenza maggiore del 10per cento, le aree naturali protette, chenon siano ad adeguata distanza dai centriabitati, quelle a distanza inferiore di unchilometro da autostrade e strade extraur-bane principali e ferrovie;

si aggiungono altri 13 criteri, per unoscreening più puntuale, in base alle rigide

raccomandazioni emanate dagli organismiinternazionali, ci saranno successive inda-gini a livello regionale e valutazioni socioeconomiche e dati tecnici che contribui-scono a definire la documentazione daallegare all’istanza per il rilascio dell’au-torizzazione alla realizzazione del depo-sito (previsto dalla direttiva european. 2011/70/Euratom, recepita dall’Italia);

per rifiuti radioattivi si comprendonodiverse categorie di rifiuti, fra loro moltodiverse, tra cui quelli provenienti dai reat-tori di ritrattamento del combustibile nu-cleare, quelli prodotti dallo smantella-menti di vecchi impianti, e gli elementi dicombustibile esauriti;

le scorie nucleari possono essere pro-dotte nelle centrali nucleari (per la mag-gior parte), in medicina, e nei siti indu-striali per le analisi produttive di partimetalliche;

il deposito nazionale, infrastrutturadi superficie dove mettere i rifiuti radioat-tivi, consentirà la sistemazione definitivadi circa 75 mila metri cubi di rifiuti dibassa e media attività e lo stoccaggiotemporaneo di circa 15 mila metri cubi dirifiuti ad alta attività;

dei circa 90 mila metri cubi di rifiutiradioattivi, ricorda Sogin, il 60 per centoderiverà dalle operazioni di smantella-mento degli impianti nucleari, mentre ilrestante 40 per cento dalle attività dimedicina nucleare, industriali e di ricerca,che continueranno a generare rifiuti anchein futuro;

la mappa consegnata dalla Sogin al-l’Ispra è inspiegabilmente secretata, a tuttii livelli istituzionali, negando così la pos-sibilità ai governi regionali e ai livelliparlamentari di poter sapere quali terri-tori sono stati individuati in via prelimi-nare per la costruzione del deposito na-zionale;

indiscrezioni giornalistiche affer-mano che Basilicata è stata individuatanella Carta preliminare delle aree poten-zialmente idonee per il deposito uniconazionale delle scorie, insieme alla Puglia,Lazio, Toscana, Veneto e Marche –:

Atti Parlamentari — 20434 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

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se il Governo non ritenga quantoprima rendere pubblici e consentire l’ac-cesso agli atti consegnati da Sogin a Isprail 2 gennaio 2015, e quali iniziative intendaassumere per evitare che si riproponga laBasilicata quale sito per il deposito uniconazionale delle scorie. (5-04460)

REALACCI, BORGHI, BRAGA, AR-LOTTI, MARIASTELLA BIANCHI,BRATTI, CARRESCIA, COMINELLI, CO-VELLO, DALLAI, DE MENECH, GADDA,GINOBLE, TINO IANNUZZI, MANFREDI,MARIANI, MARRONI, MAZZOLI, MO-RASSUT, NARDI, GIOVANNA SANNA eZARDINI. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

il mar Mediterraneo, il più estesomare chiuso del pianeta, ha una superficiedi circa 2,5 milioni di chilometri quadrati(0,7 per cento delle acque del globo);

sul suo specchio si affacciano oltre 20Stati, con circa 400 milioni di abitanti dicui più di 130 milioni vivono nelle zonecostiere;

questa intensa antropizzazione deter-mina un forte impatto ambientale sulleacque e sull’ecosistema;

in particolare, affluisce nel Mediter-raneo una quantità ingentissima di li-quami civili, idrocarburi e reflui indu-striali. Tra i fattori di pressione, uno deipiù rilevanti attiene al trasporto marittimodi petrolio greggio e dei prodotti dellaraffinazione, sia per l’elevato numero diincidenti verificatisi, con conseguente ver-samento in mare di grandi carichi diprodotti petroliferi, sia per attività ordi-narie connesse alla navigazione soprat-tutto industriale (scarico in mare delleacque di sentina, lavaggio delle cisternedelle petroliere);

è del tutto evidente che il Mediter-raneo rappresenta, quindi, un’area chenecessita di particolare tutela per arginarei fenomeni di inquinamento e di dannoambientale;

proprio per tutelare il nostro mare, ilMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare ha attivato un ser-vizio antinquinamento finalizzato alla pre-venzione e al contrasto degli inquinamentimarini lungo tutti i circa 7.500 chilometridi costa italiana, mediante l’impiego diunità navali specializzate. Questo sistemadi tutela e prevenzione nazionale è statoistituito in attuazione della normativa na-zionale e in ottemperanza a quanto pre-visto dalle convenzioni internazionali, cuil’Italia ha aderito, in materia di lotta agliinquinamenti marini da idrocarburi e dasostanze tossico-nocive in genere;

l’affidamento del suddetto servizio,previsto dalla legge n. 979 del 1982, è inscadenza nei prossimi mesi, ed è perquesto quanto mai urgente l’emanazionedel bando di gara comunitario atto arinnovarlo;

ad oggi, risulterebbe agli interroganti,che, per procedere all’indizione del bandocomunitario, manca solo l’autorizzazioneper l’impegno di spesa pluriennale, giàrichiesta dal Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, daparte della ragioneria dello Stato;

è importante sottolineare che i fondi,in attesa del nulla osta della ragioneria,sono già allocati sul capitolo 1644 « PG 01U.d.V. 1.10 - interventi anni 2015/2016/2017 » di pertinenza del Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare –:

quali iniziative il Ministro interrogatointenda intraprendere con la massima ur-genza per impedire che, alla scadenzadell’affidamento in corso del servizio an-tinquinamento in mare finalizzato allaprevenzione e al contrasto degli inquina-menti marini, detto servizio venga sospesocon rischi evidenti e pesanti per lo stato disalute del mare. (5-04461)

PELLEGRINO, ZARATTI, FRANCOBORDO e ZACCAGNINI. — Al Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare. — Per sapere – premesso che:

la Direttiva 2009/147/CE detta uccellitutela l’avifauna sul territorio dell’Unione

Atti Parlamentari — 20435 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

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europea e prevede che gli Stati membridell’Unione adottino tutte le misure ne-cessarie per mantenere o adeguare le po-polazioni delle specie di uccelli selvatici adun livello di conservazione soddisfacente;

in base alla direttiva comunitaria, lacaccia in Europa può svolgersi solo se nonarreca danno alla conservazione degli uc-celli e se è effettuata entro determinati especifici limiti;

tra i principali di questi limiti vi è ildivieto assoluto di cacciare durante ilperiodo della riproduzione e della migra-zione prenuziale degli uccelli;

il documento Key Concept elaboratodal comitato Ornis e recepito della Com-missione europea stabilisce le date di ini-zio della migrazione prenuziale per lesingole specie in relazione ai singoli Statimembri;

con la legge comunitaria 2009, inrecepimento della direttiva europea, l’Ita-lia ha inserito nella legge n. 157 del 1992il divieto di caccia nei periodi di migra-zione prenuziale e riproduzione degli uc-celli e l’obbligo per Stato e regioni dimantenere in buono stato di conserva-zione gli uccelli selvatici, rispondendo inparte alla procedura di infrazione;

per favorire la piena e corretta ap-plicazione delle norme recepite, l’ISPRA(Istituto per la protezione e la ricercaambientale), che è l’autorità scientificanazionale in materia, nel luglio 2010 hatrasmesso a tutte le regioni le indicazionisu come adeguare le normative regionali,tra l’altro riducendo il periodo di caccia esospendendo la cacciabilità di alcune spe-cie particolarmente sofferenti;

moltissime regioni hanno disatteso leindicazioni dell’autorità scientifica nazio-nale e gli obblighi di legge e hanno con-tinuato, anche nella stagione venatoria incorso, a consentire la caccia sia nei con-fronti di specie in cattivo stato di conser-vazione sia durante la migrazione prenu-ziale;

a fronte della ripetuta violazione deilimiti imposti dalla direttiva, la Commis-sione europea recentemente ha intrapresouna procedura Pilot 6955/14/ENVI a ca-rico dello Stato italiano;

nonostante l’iniziativa della Commis-sione europea, i pareri dell’autorità scien-tifica e l’invito del Ministero dell’ambientee della tutela del territorio e del mare arivedere le date di chiusura della caccia inrelazione alle date di inizio della migra-zione prenuziale, la regione Friuli VeneziaGiulia, come anche altre regioni, nonhanno inteso apportare modifiche al pro-prio calendario venatorio per evitare chesi eserciti la caccia nei confronti di quellespecie che si trovano in questo momentoin migrazione prenuziale;

è obbligo dello Stato e in particolaredei Ministeri competenti intervenire affin-ché le norme siano pienamente applicatee, nel caso di specie, siano applicati ildivieto di cacciare durante la riproduzionee la migrazione degli uccelli e il divieto dicacciare a specie in cattivo stato di con-servazione secondo le indicazioni del-l’ISPRA;

è doveroso per lo Stato italiano evi-tare che la procedura Pilot 6955/14/ENVIsfoci in una nuova procedura di infrazionecontro la Repubblica italiana con tutte leconseguenze amministrative, economiche edi immagine che ciò comporterebbe –:

quali iniziative urgenti il Ministerointerrogato intenda porre in essere affin-ché l’inosservanza da parte delle regionirispetto alle prescrizioni della Direttiva2009/147/CE, non faccia sì che la proce-dura Pilot 6955/14/ENVI, si trasformi inuna procedura di infrazione a carico delloStato italiano, e in particolare quale attointenda porre in essere per far sì che, apartire dai prossimi calendari venatori„ leregioni applichino pienamente le misure ditutela dettagliatamente indicate dall’ISPRAnella sua « Guida alla stesura dei calendarivenatori », elaborata in conseguenza del-l’approvazione della legge Comunitaria2009, tra le quali il divieto di cacciadurante le fasi di riproduzione e migra-

Atti Parlamentari — 20436 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

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zione degli uccelli e la sospensione daicalendari venatori di specie in cattivo statodi conservazione. (5-04462)

GRIMOLDI, BORGHESI e MATTEOBRAGANTINI. — Al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare. —Per sapere – premesso che:

la Commissione europea ha avviato,nell’ambito del sistema di comunicazioneEU Pilot, il caso 6955/14/ENVI in merito adubbi di violazione della direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degliuccelli selvatici;

in ragione di ciò, la Commissioneeuropea, chiede che le Autorità italianechiariscano, in particolare che i calendarivenatori di alcune regioni italiane sianocoerenti con la direttiva 2009/147/CE;

varie sentenze ai Tar regionali ed alConsiglio di Stato hanno ritenuto congruele motivazioni regionali sostenute a sup-porto dei calendari venatori con chiusureal 31 gennaio, in merito alla caccia delTordo Bottaccio, Cesena e Beccaccia, indiscostamento dal parere ISPRA;

tali pronunciamenti prendono inesame necessariamente anche il dirittocomunitario, in quanto prevalente sul di-ritto nazionale;

ciò nonostante il Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare con nota dei primi di dicembre 2014ha formalmente diffidato le regioni a mo-dificare tempestivamente il calendario ve-natorio per la stagione in corso (2014/2015) chiedendo di anticipare almeno al20 gennaio 2015 il termine di chiusura perla caccia a Tordo Bottaccio, Cesena eBeccaccia;

nella stessa nota, vengono ammonitele amministrazioni regionali scrivendo che,qualora non venisse urgentemente ade-guata la data di chiusura dell’attività ve-natoria alle specie sopra citate, verrà av-viata la procedura per l’esercizio sostitu-tivo di cui all’articolo 8, commi 1 e 2, dellalegge 5 giugno 2003, n. 131;

la Costituzione italiana riserva alloStato la legislazione esclusiva in materia ditutela dell’ambiente e dell’ecosistema (ar-ticolo 117 comma 2 lettera s)) e la Cortecostituzionale ritiene che le disposizionidella legge 157 del 1992 concernenti latutela delle specie oggetto di disciplinasiano pertanto riservate alla competenzadello Stato. Il rispetto della normativastatale da parte delle regioni in fase dipredisposizione e approvazione dei calen-dari venatori fa presumere la coerenzacon le normative comunitarie, di cui lalegge 157 del 1992 che costituisce formalerecepimento per lo Stato italiano;

gli articoli 2.7.3 e 2.7.10 della GuidaEuropea alla Disciplina della Caccia nel-l’ambito della Direttiva 79/409/CE (oggi147/2009/CE), esplicitamente prevedonoche le Regioni degli Stati Membri possanodiscostarsi dal dato Key Concepts nazio-nale, quando in possesso di dati scientificiche dimostrino una differenza nei tempi dimigrazione delle specie cacciabili;

non si ritengono pertanto esistenti ipresupposti previsti dalla legge 5 giugno2003, n. 131 per procedere all’esercizio delpotere sostitutivo nei confronti delle re-gioni –:

quali siano state le ragioni impellentiper le quali il Ministro interrogato abbiainviato ben due diffide alle regioni italiane,chiedendo la chiusura anticipata almenoal 20 gennaio 2015 per la caccia al tordobottaccio, cesena e beccaccia, quando lacomunicazione UE PILOT 6955/2014 ENVIdella Commissione europea è una semplicerichiesta di informazioni sui calendari ve-natori italiani e su cui la Commissionedovrà esprimersi successivamente sce-gliendo così secondo gli interroganti diinvadere le competenze delle regioni ita-liane, che sono per legge gli enti deputatialla gestione della caccia, arrivando addi-rittura a ventilare la possibilità di utiliz-zare il potere sostitutivo di cui all’articolo8, commi 1 e 2, della legge 5 giugno 2003,n. 131 che contrasta con lo spirito colla-borativo fra enti pubblici. (5-04463)

Atti Parlamentari — 20437 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

Page 16: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

MICILLO, BUSTO, DE ROSA, DAGA,MANNINO, TERZONI, SEGONI, VIGNA-ROLI e ZOLEZZI. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

in data 26 novembre 2014 si è tenutala conferenza di servizi, ai sensi dell’arti-colo 14 e seguenti della legge 7 agosto 1990n. 241 e presso gli uffici della regioneCampania, riguardante l’istanza di rinnovodi Aia dell’impianto di termovalorizza-zione di Acerra (Napoli), presentata dallasocietà A2A Ambiente Spa in data 22novembre 2012 prot. n. 862722 e succes-sive integrazioni documentali, la qualeconferenza ha approvato il progetto diriesame e rinnovo dell’impianto in que-stione;

l’impianto in oggetto brucia circa 2milioni di chilogrammi al giorno di im-mondizia indifferenziata tritovagliata pro-veniente dai sette STIR operanti in Cam-pania da cui scaturisce una produzione digas combusti contenenti micro e nanoparticelle altamente cancerogene – pari acirca 15 milioni di metri cubi al giorno e,per i cinque anni già trascorsi, 24 miliardidi metri cubi; inoltre, su indicazione dellaregione Campania, dal gennaio 2014, taleimpianto brucia anche i rifiuti denominatiecoballe stoccati negli anni 2000-2008 esenza che alcuna indagine sul contenuto ditali ecoballe sia mai stata effettuata;

nessun ente infatti, ad oggi, è ingrado di garantire la composizione delleecoballe in quanto gli impianti di CDR(combustibile derivato da rifiuto) campani,mai realizzati a norma di legge e secondoprogetto, non sono mai stati in grado dilavorare e produrre materiale a norma;

come risultante dallo studio commis-sionato dai comitati, fatto proprio dalcomune di Acerra, e depositato sin dal 10luglio 2014 nell’ambito della conferenzadei servizi per il rinnovo dell’Autorizza-zione integrata ambientale dell’inceneri-tore, il camino dell’impianto viola l’arti-colo 6, comma 5, della direttiva 2000/76/CE, l’articolo 8, comma 10, del decretolegislativo n. 133 del 2005 di recepimento

della direttiva, e inoltre l’intero inceneri-tore viola importanti norme comunitarieposte a tutela della qualità dell’aria qualila direttiva 2008/50/CE. In particolare l’ar-ticolo 8, comma 10, del decreto legislativon. 133 del 2005 stabilisce che gli effluentigassosi degli impianti di incenerimentodevono essere emessi attraverso un ca-mino di altezza tale da favorire una buonadispersione degli emissioni gassose al finedi salvaguardare la salute umana e l’am-biente, con particolare riferimento allanormativa relativa alla qualità dell’aria.L’impianto di Acerra presenta tre caminidi altezza di 110 metri ma secondo ilcitato studio e sulla base della citatanormativa, tale altezza non garantisce unabuona dispersione delle emissioni gassose,ma sicuramente causa la ricaduta di circail 30 per cento di ciò che fuoriesce.L’evoluzione tecnica relativa alla proget-tazione dei camini di impianti simili permassa di gas emissivi prodotti ha portatoa realizzare nel mondo un’altezza deicamini utile per la buona dispersione deglieffluenti pari a 360-420 metri, l’Italia si èfermata a 256 metri. In ogni caso lacomposizione delle emissioni gassose è taleda determinare un grave pericolo per lasalute della popolazione residente, inquanto alla tossicità chimica delle parti-celle contenute si sovrappone l’effetto de-leterio di natura fisica, dovuto alle lorodimensioni, tali da poter interferire con itessuti a livello cellulare e subcellulare,costituendo il disastro sanitario attuale;

è necessario rispettare un principiodi precauzione in forza del quale occorreurgentemente la realizzazione del caminoalto almeno 400 metri che comporta untempo di esecuzione di circa sette mesi eduna spesa di circa 50 milioni di euro. Talealtezza infatti impedirebbe la ricadutadelle micro e nano particelle, nel raggio di20 km, contenute nei 24 miliardi di metricubi di gas combusti per i prossimi cinqueanni;

la stessa situazione, in merito allacriticità dell’altezza delle ciminiere, si ve-rifica per il vicino impianto a biomassedella società Fri-el (zona Montefibre

Atti Parlamentari — 20438 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

Page 17: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

Acerra) con 336.000 mc/h di gas combustiuscenti dalla vecchia ciminiera ex Monte-dison di altezza di 80 metri che brucia oliogrezzo di palma per produrre energiaelettrica a poche centinaia di metri daicamini dell’inceneritore;

nelle tre sedute della conferenza deiservizi di autorizzazione Aia dell’inceneri-tore le popolazioni non sono mai stateconsultate come invece riportato nell’Aiaesistente, né sono stati forniti tutti i do-cumenti tanto che dal rapporto tecnicoistruttorio emerge che la documentazioneconsegnata dall’A2A Ambiente Spa allaRegione è « pressoché riservata », non con-sentendo così alla popolazione di produrreosservazioni complete;

in sede di conferenza di servizi te-nutasi il 20 ottobre 2014 presso la regioneCampania il consulente tecnico della re-gione professor ingegner Pepe dell’univer-sità del Sannio ha dichiarato, come ripor-tato nel verbale, che non e compito dellaconferenza Aia valutare l’altezza dei ca-mini in quanto già valutata nella Via del1999. In tale anno fu fatto solo un pareredi compatibilità ambientale e non unavera Via. Solo nel 2005 fu fatta unapseudo-Via senza uno studio approfonditosull’adeguatezza della bassa altezza deicamini. Questi fatti, precedenti confer-mano che l’inceneritore di Acerra non èmai stato sottoposto ad una regolare pro-cedura per il rilascio della Via;

in data 26 novembre 2014 si è tenutala terza seduta della Conferenza dei serviziconvocata dalla regione Campania che haapprovato il progetto di riesame e dirinnovo di Aia dell’impianto di termova-lorizzazione ad Acerra, presentata dallasocietà A2A Ambiente Spa, con la preci-sazione che il sistema di smaltimento dellepolveri è quello dello smaltimento pressoterzi e che il sistema di inertizzazione inloco rappresenta una opzione alternativa.Secondo le nuove prescrizioni assuntedalla Conferenza dei Servizi non verrannobruciati nell’impianto rifiuti con codiceCER 20.03.99 (rifiuti urbani non specifi-cati altrimenti), i controlli sugli scarichi

idrici saranno effettuati non solo nella faseterminale ma anche in quella intermedia esemestralmente, anziché annualmente.Tale conferenza ha inoltre ampliato ilpiano di monitoraggio dell’impianto esten-dendo i controlli anche ai parametri re-lativi all’ammoniaca, al pcb simil diossina,le cui verifiche sono richieste per le au-torizzazioni invocate successivamente al16 aprile 2014, ma che saranno effettuateanche per l’inceneritore di Acerra. Previ-sto ancora l’impiego di una telecamera adinfrarossi per il monitoraggio ed il con-trollo della combustione come elemento diverifica in parallelo di elementi caratteri-stici della combustione. Tutti i dati relativia quanto rilevato da questa telecamerasaranno inviati alle autorità competenti. Inmerito ai rilievi fatti dal comune di Acerrasull’altezza dei camini, l’azienda A2A siimpegna a sviluppare, entro 18 mesi dalrilascio dell’autorizzazione, uno studiomodellistico sull’impatto ambientale neiterritori attorno all’impianto. Lo studiosarà condotto da un ente terzo individuatoin accordo tra la regione Campania ed ilcomune di Acerra; i risultati di questeanalisi saranno resi pubblici;

l’amministrazione di Acerra ha riba-dito il proprio parere negativo ed haaffermato che impugnerà l’atto davantiagli organi giudiziari competenti;

per alcuni giorni i cittadini di Acerrae in particolare le « mamme coraggio »,che hanno vissuto sulla loro pelle e quelladei loro figli i danni provocati da questasituazione, hanno posto in essere un pre-sidio permanente presso l’inceneritore perimpedire ai camion di entrare per prose-guire l’avvelenamento in corso –:

« alla luce delle considerazioni ri-portate nelle premesse e ai rischi dinuove procedure di infrazione che po-trebbero essere aperte nei confronti del-l’Italia se e come il Governo intendaintervenire anche a tutela delle popola-zioni residenti ». (5-04464)

Atti Parlamentari — 20439 — Camera dei Deputati

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Interrogazioni a risposta scritta:

LAVAGNO. — Al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare, alMinistro dello sviluppo economico. — Persapere – premesso che:

con la legge n. 257 del 27 marzo1992, l’Italia ha messo al bando l’amiantovietando l’estrazione, l’importazione,l’esportazione, la commercializzazione e laproduzione di amianto, di prodotti diamianto o di prodotti contenenti amianto.Previa autorizzazione espressa d’intesa frai Ministri dell’ambiente, del lavoro e dellasanità, è ammessa la deroga ai divieti peruna quantità massima di 800 chilogrammiper amianto sotto forma di treccia o dimateriale per guarnizioni non sostituibilecon prodotti equivalenti disponibili;

l’amianto è una sostanza particolar-mente cancerogena perché può provocaredue diverse malattie: l’asbestosi, fruttodell’accumulo nell’organismo di fibre delmateriale, altamente invalidante, ed il me-sotelioma pleurico, tumore maligno per lacui insorgenza, anche a distanza di de-cenni dall’esposizione, è sufficientel’azione addirittura di pochissime fibre;

in Italia sono oltre quattromila levittime dell’esposizione alla pericolosa fi-bra e nei prossimi decenni, stante il lungoperiodo di latenza del mesotelioma, èprevisto un forte incremento dei decessiprovocati dall’amianto, che raggiungeràl’apice tra il 2015 e il 2025;

secondo quanto si apprende da or-gani di stampa, l’Italia ha importato nel2012 ingenti quantità di amianto dall’In-dia, addirittura come maggiore importa-tore con 1.040 tonnellate. Il dato è statoanche confermato dall’Agenzia delle do-gane;

il materiale, 1.040 tonnellate nelbiennio 2011-2012, sarebbe finito in unadecina di imprese sparse in tutto il terri-torio nazionale, e trasformato o impiegatonella produzione di vari manufatti: lastredi fibracemento, pannelli, guarnizioni perfreni e frizioni di autoveicoli. L’Agenzia

delle dogane, interpellata dalla procura,non solo ha confermato l’ingresso del-l’asbesto nel territorio nazionale ma haanche aggiunto che le importazioni sonocontinuate anche nel 2014;

il caso è stato segnalato alla procuradi Torino grazie ad un bollettino ufficialepubblicato dal Governo indiano, in parti-colare dall’ufficio centrale del Ministerodelle risorse minerarie dal titolo: « IndianMinerals Yearbooks 2012 – Asbestos –Final Release ». In questo report ufficialesono elencati le quantità estratte di asbe-sto con le relative destinazioni finali, dovel’Italia è indicata come principale partnercommerciale;

delle 1.296 tonnellate di amiantoesportate tra il 2011 e il 2012, la maggiorparte è finita proprio nel nostro Paese. Alsecondo posto c’è il Nepal, con 124 ton-nellate e al terzo la Nigeria con 38 poi ilKenya, con 28 e il Ghana, con 15. L’India,stando alla relazione, è uno dei paradisimondiali dell’asbesto, che fa largo uso delmateriale. Solo fra il 2011 e il 2012 ne haimportato per un totale di 365 mila ton-nellate in prevalenza dalla Russia (51 percento) ma anche dal Kazakhstan (18 percento) dal Brasile (13 per cento) e dalCanada (7 per cento) –:

se il Ministro sia a conoscenza delleproblematiche sopra esposte e quali azioniintenda intraprendere al fine di fare chia-rezza sulla vicenda e accertare eventualiautorizzazioni da parte del Governo inpassato in quanto le ditte in questionedevono disporre di qualche deroga.

(4-07516)

PARENTELA, DIENI e NESCI. — AlMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

il Massiccio del Monte Reventino (m.1416), cosiddetto dal toponimo della suavetta maggiore, è una lunga dorsale mon-tuosa che si estende dai comuni di NoceraTerniese e San Mango d’Aquino ad ovest

Atti Parlamentari — 20440 — Camera dei Deputati

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sino ai comuni di Gimigliano e Carlopoliad est. Comprende una serie di rilieviboscosi inframezzati da grandi concheprative cosparse di abitati e coltivi e dagole fluviali di diversa grandezza, checostituiscono la porzione meridionale dellaSila Piccola e sovrastano l’Istmo di Mar-cellinara dal lato nord. Oltre ad avereimportanti emergenze ambientali (boschi ealberi monumentali, gole fluviali, canyon,rupi, cascate, panorami, flora e fauna dipregio), il Massiccio conserva tradizioni,beni culturali ed artistici di primaria im-portanza;

il massiccio contiene due siti di in-teresse comunitario (SIC: boschi di Decol-latura codice IT93330113 e Monte Contròcodice IT9330124) e da una ventina d’anni,le associazioni ambientaliste propongonol’istituzione di un’area protetta di rangoregionale;

nell’area sono stati già autorizzatisette parchi eolici di cui ai n.ri 18, 20, 28,29, 43, 45, 54 dell’elenco rinvenibile sulsito istituzionale della Regione Calabria eche riguardano i comuni Pianopoli, Mer-cellinara, Settingiano, Tiriolo, Amato, Ser-rastretta;

la regione Calabria – dipartimentoattività produttive – Settore 2 – « PoliticheEnergetiche, Attività Estrattive e RisorseGeotermiche », con Protocollo n. 355786/SIAR del 12 novembre 2014, ha dispostol’indizione della conferenza di servizi perl’esame dell’istanza per il rilascio dell’au-torizzazione unica per la costruzione di unnuovo parco eolico sul Reventino dellapotenza di 20,7 MW, sito nei Comuni diConflenti, Lamezia Terme, Motta SantaLucia, Decollatura, Platania (CZ) denomi-nato « Trifoglio »;

la giunta comunale di LameziaTerme, su proposta del sindaco, ha deli-berato in data 9 dicembre 2014 la propriaopposizione alla realizzazione di un im-pianto eolico sul monte Reventino. Leragioni della opposizione sono di caratterepaesaggistico e ambientale (sarebbe detur-pato uno dei luoghi più belli e inconta-

minati della Calabria) e di tipo politico esociale (il paesaggio è bene primario);

i comuni di Lamezia Terme, Con-flenti e Platania sono stati destinatari dianalogo avviso di indizione di conferenzadi servizi – datata 18 febbraio 2014 – perun altro parco eolico « Monte Faggio » diben 37,5 MW che verrebbe allocato pro-prio su tale cima – da cui prende il nome– situato a ridosso del Monte Reventino eseparato da quest’ultimo dal Monticellodel Pubblico;

allo stato attuale sono 56 i parchieolici già autorizzati in Calabria ai qualidevono aggiungersi le richieste di autoriz-zazioni pendenti – come nei casi riportatinel presente atto di sindacato ispettivo –su cui è difficilissimo raccogliere informa-zioni;

dall’ultimo bilancio di Terna al 31dicembre 2013 risulterebbero attivi per laregione Calabria 49 impianti termoelet-trici, 50 idroelettrici e 82 eolici con unaproduzione netta 10407,8 GWh di granlunga superiore a quella richiesta di6259,8 Gwh;

l’installazione di serie di pale eolichesui crinali e sulle pendici del Massiccio èincompatibile con l’alto gradiente esteticodel paesaggio della zona;

la creazione di parchi eolici sul Mas-siccio del Reventino si presenta in stri-dente contrasto con le attuali politichelocali tendenti a propugnare un tipo disviluppo che faccia perno sulle sue preci-pue vocazioni quali il paesaggio, l’am-biente, le tradizioni, la cultura, l’enoga-stronomia, il turismo di qualità;

a parere degli interroganti il prolife-rare di parchi eolici in Calabria altro nonfa se non deturpare luoghi incontaminatisvendendo il territorio ed ipotecandone losviluppo futuro all’insegna della mera spe-culazione mascherata da progresso tecno-logico ad emissioni zero;

l’interrogante precisa che la sua po-sizione non vuole osteggiare le energierinnovabili anzi vuole promuoverne la dif-

Atti Parlamentari — 20441 — Camera dei Deputati

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fusione così da liberare il Paese dalladipendenza dagli inquinanti combustibilifossili, tuttavia, occorre ripensarne le stra-tegie in direzione di uno sviluppo soste-nibile che metta al primo posto l’am-biente –:

se il Ministro dell’ambiente e tuteladel territorio e del mare abbia acquisitoelementi in merito alla tutela delle areeSic e Zps nonché sul pieno rispetto diquanto previsto nella cosiddetta « direttivauccelli »;

se e quali iniziative intenda assumereil Ministro dei beni e delle attività culturalie del turismo al fine di salvaguardare learee di elevato valore paesaggistico delMassiccio del Monte Reventino interessatedall’installazione delle pale eoliche.

(4-07519)

* * *

BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazione a risposta in Commissione:

CAPARINI e SIMONETTI. — Al Mini-stro dei beni e delle attività culturali e delturismo. — Per sapere – premesso che:

il 23 dicembre 2014 e stato inviatoagli organi di controllo il decreto ministe-riale recante « Organizzazione e funziona-mento dei Musei statali » che all’articolo 1,comma 4 prevede che i musei nazionalinon dotati di autonomia gestionale (comegli uffizi di Firenze, Brera a Milano ealtro) afferiscano ai poli museali regionali,creati ex novo, mentre aree e parchiarcheologici restano per ora in capo alleSoprintendenze di competenza;

contrariamente a quanto previstonella bozza iniziale del decreto il MUPRE-Museo nazionale della preistoria dellaValle Camonica (inaugurato il 10 maggio2014) e il Museo nazionale di CividateCamuno (aperto al pubblico dal 1981)vengono tolti alla Soprintendenza per ibeni archeologici della Lombardia e asse-

gnati al Polo museale regionale (dipen-dente dal MiBACT-Ministero dei beni edelle attività culturali e del turismo ediretto da un dirigente di nuova nomina)come disposto dall’allegato 3 al decretoministeriale;

il Governo non ha considerato che idue musei sono parte integrante di unaarticolata rete di aree, parchi e siti ar-cheologici, nazionali e di enti locali, di unsito UNESCO, costruita con accordo diprogramma quadro sottoscritto nel 2003da Ministero dei beni e delle attivitàculturali e del turismo-regione-enti locali econ un piano di gestione condiviso nel2005 dal Ministero dei beni e delle attivitàculturali e del turismo ed enti locali eterritoriali, secondo il dettato del decretolegislativo del 22 gennaio 2004, n. 42,Codice dei beni culturali e del paesaggio,articoli 111-115 (sono articoli, a suo tempoinnovativi, sulla valorizzazione);

di fatto lo smembramento dei duemusei viene a ledere e scardina un pianodi rete laboriosamente messo a punto neglianni:

1) quello del polo di età romanadella Civitas Camunnorum con il Museonazionale di Cividate Camuno (1981), ilParco del teatro e anfiteatro di Cividate C.(2003) e il Parco del santuario di Minerva(2007), polo definito tramite l’Accordo diprogramma quadro « Valorizzazione delpatrimonio archeologico e dei siti archeo-logici di età romana della media ValleCamonica » sottoscritto nel 2003 da Mini-stero dei beni e delle attività culturali e delturismo-regione-comuni;

2) quello della preistoria, realizzatocon il piano di gestione del sito UNESCOn. 94 « Arte rupestre della Valle Camo-nica » coordinato dalla Soprintendenza esottoscritto nel 2005 da Ministero dei benie delle attività culturali e del turismo,provincia di Brescia, comunità montana diValle Camonica, comuni e consorzi dicomuni e comprendente, oltre al sito UNE-SCO (formato da 180 siti d’arte rupestreestesi in 33 Comuni della Valle), il MU-PRE-Museo nazionale della preistoria

Atti Parlamentari — 20442 — Camera dei Deputati

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della Valle Camonica (realizzato comeobiettivo prioritario del piano di gestione,come centro di raccordo e illustrazione delsito UNESCO) e 8 parchi d’arte rupestre (2nazionali, 1 regionale e 5 comunali oconsortili) e siti e percorsi archeologici;

si tratta di una rete integrata (parconazionale delle incisioni rupestri a Capo diPonte, istituito nel 1955; parco archeolo-gico nazionale dei Massi di Cemmo a Capodi Ponte, istituito nel 2005 con amplia-mento di area archeologica esistente dal1964; riserva naturale delle incisioni ru-pestri di Ceto Cimbergo e Paspardo, isti-tuita nel 1983; parco comunale di Luine aDarfo Boario Terme, istituito nel 1973;parco archeologico comunale di Seradina-Bedolina a Capo di Ponte, istituito nel2005; parco comunale di Sellero, istituitonel 2009; percorso pluritematico del« Còren de le Fate » a Sonico, istituito nel1990 e riallestito nel 2007; parco archeo-logico di Ossimo-Anvòia (con calchi), isti-tuito nel 2005; sito archeologico dei CorniFreschi-Darfo Boario Terme, istituito nel2009; sito archeologico di Borno-Valzel deUndine, in corso di allestimento) che ri-sponde alle indicazioni del codice dei beniculturali e del paesaggio, è frutto di unarticolato lavoro di concertazione con glienti locali tramite la condivisione delpiano di gestione del sito UNESCO n. 94 eviene citata ad esempio di buona e agilegestione (grazie al GIC-Gruppo istituzio-nale di coordinamento del sito UNESCOcon ente capofila la comunità montana) ebuone pratiche sia a livello nazionale siaa livello europeo;

smembrare e assegnare ad altro or-ganismo i due musei nazionali già strut-turati in una rete connessa sia per tipo-logia (il sito UNESCO « Arte rupestre dellaValle Camonica » nelle sue articolazioni dimuseo della preistoria, parchi e siti ar-cheologici; il polo della civiltà romana) siaper territorio (la medesima vallata preal-pina e alpina) è un’operazione che vacontro qualsiasi buona pratica di gestioneintegrata e unitaria del patrimonio, con ilrisultato che i due musei, estrapolati da unpiano di rete attuato negli anni, verreb-

bero ora assegnati a un sistema musealeregionale (articolo 7, comma 3) tipologi-camente variegato, comprendente 10realtà tra musei storico-artistici, museiarcheologici, castelli, palazzi, chiese e cer-tose, ubicati in ambiti geografici distanti evari (vd. Decreto ministeriale 23 dicembre2014 All. 3-polo regionale della Lombar-dia);

il decreto va in direzione diametral-mente opposta alla politica di concerta-zione culturale e gestionale attuata neglianni in Lombardia e, in particolare interritorio camuno, dallo Stato in accordocon la regione e con gli enti locali eterritoriali (provincia, comunità montana,comuni, GIC-Gruppo istituzionale di coor-dinamento del sito UNESCO);

in tal senso si sottolinea la fortepreoccupazione degli enti locali camuniper la soluzione adottata che inficia ilsistema di rete e rende difficile la realiz-zazione dei progetti avviati –:

quali, iniziative il Ministro intendaintraprendere per evitare la duplicazionedegli apparati di gestione (polo museale,soprintendenza, enti locali), a fronte dipersonale tecnico scientifico e di vigilanzaministeriale già fortemente carente e dipersonale degli enti locali inesistente;

cosa intenda fare per scongiurare ilrischio di un aumento dei costi di condu-zione e gestione causato dalla dislocazioneterritoriale poco agevole delle realtà espo-sitive. (5-04450)

* * *

DIFESA

Interrogazione a risposta in Commissione:

PIRAS. — Al Ministro della difesa. —Per sapere – premesso che:

con decreto dirigenziale n. 187 del 9settembre 2014 emanato dalla direzionegenerale per il personale militare è statoindetto per il 2015 un bando di recluta-

Atti Parlamentari — 20443 — Camera dei Deputati

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mento per 7000 volontari in ferma pre-fissata di un anno (VFP1) nell’esercito;

il bando, è stato successivamente mo-dificato con decreto n. 231 del 18 novem-bre 2014 in alcuni suoi aspetti;

all’interno del bando, ed in partico-lare nell’articolo 10 sono elencati i rico-noscimenti e titoli di merito cumulabili alfine di ottenere un punteggio nelle gra-duatorie di ammissione all’esercito italianoin VFP1;

oltre i doverosi punteggi assegnati pertitoli di studio (laurea magistrale, trien-nale, diploma) sono presenti altri titoli piùspecifici a cui vengono assegnati numerosipunti;

in particolare, nell’articolo 10 comma1, alle lettere g), h), i), j), k), vengonoassegnati punti per: g) maestro di sci:punti 4 – h) guida alpina, non cumulabilecon il punteggio di cui alla precedentelettera g): punti 4 – i) aspirante guidaalpina, non cumulabile con il punteggio dicui alle precedenti lettere g) e h): punti 2,5– j) istruttore del Club alpino italiano(qualsiasi livello e specialità): punti 2 k)attestato di bilinguismo italiano – tedesco(riferito a livello non inferiore al diplomadi istruzione secondaria di primo grado, dicui all’articolo 4 del decreto del Presidentedella Repubblica 26 luglio 1976; n. 752 esuccessive modifiche): punti 2:

appare evidente come le lettere soprariportare, di cui all’articolo 10, comma 1,che assegnano numerosi punti a titolimolto specifici, tendano a favorire i con-correnti provenienti da territori alpini econfinanti con regioni in cui si parlano piùlingue, vista l’attribuzione di 2 punti grazieall’attestato di bilinguismo tedesco;

in Sardegna ed in altre regioni delSud Italia appare molto più difficile ri-spetto al nord Italia poter acquisire confacilità i titoli di guida alpina, istruttore disci o di club alpino, e l’attestato di bilin-guismo italo-tedesco –:

se non ritenga di dover dare avvio aduna modifica del bando in corso e dei

bandi successivi per il reclutamento divolontari in ferma prefissata ed in parti-colare delle normative relative all’acquisi-zione di punteggio con i titoli di guidaalpina e di istruttore di sci o di club alpinoe con l’attestato di bilinguismo italo-tede-sco, tali da discriminare i concorrentiprovenienti da regioni del Sud ed in par-ticolare dalle isole, che dovrebbero averepari dignità di trattamento e possibilità diingresso nell’Esercito italiano in fermavolontaria rispetto ai concorrenti di tuttele altre regioni. (5-04448)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta immediata inCommissione:

VI Commissione:

RIBAUDO e CAUSI. — Al Ministrodell’economia e delle finanze. — Per sapere– premesso che:

l’articolo 1, comma 586, della legge27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità2014), prevede che l’Agenzia delle entrateeffettui controlli preventivi, anche docu-mentali, sulla spettanza delle detrazioniper carichi di famiglia in caso di rimborsocomplessivamente superiore a 4.000 euro,anche determinato da eccedenze d’impostaderivanti da precedenti dichiarazioni, alfine di contrastare l’erogazione di indebitirimborsi dell’imposta sul reddito delle per-sone fisiche da parte dei sostituti d’impo-sta;

i controlli sono effettuati entro ilmese di dicembre, oppure entro sei mesidalla data della trasmissione del modello,se questa è successiva alla scadenza del 30giugno;

i rimborsi che, a seguito del controllopreventivo, risultano comunque dovutisono erogati direttamente dall’Agenziadelle entrate, senza che sia previsto untermine certo di erogazione del rimborso;

al fine di contenere i ritardi nell’ero-gazione dei citati rimborsi, l’articolo 1,

Atti Parlamentari — 20444 — Camera dei Deputati

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Page 23: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

comma 726, della legge 23 dicembre 2014,n. 190 (legge di stabilità 2015), ha previstoche il rimborso spettante al termine delleoperazioni di controllo preventivo di cui alcitato comma 586 sia erogato dall’Agenziadelle entrate non oltre il settimo mesesuccessivo alla scadenza dei termini pre-visti per la trasmissione della dichiara-zione, ovvero alla data della trasmissionedella dichiarazione, ove questa sia succes-siva alla scadenza di detti termini –:

quanti rimborsi siano stati richiestifino ad oggi e quanti abbiano ricevutol’assenso e l’effettiva erogazione, qualisiano i tempi medi per l’erogazione deirimborsi e quante richieste di rimborsosiano al momento sottoposte a controllopreventivo. (5-04465)

PAGLIA. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

secondo quanto si apprende da or-gani di stampa, nel marzo 2009 la societàChil srl ottiene dal Credito cooperativo diPontassieve un mutuo chirografario senzagaranzie accessorie dell’importo di euro496.717,65; tale finanziamento senza ga-ranzie si deve supporre condizionato al-l’assistenza di Fidi Toscana, che arriva nelgiugno 2009, con copertura dell’80 percento del rischio; in assenza di tale con-dizione, non sarebbe, infatti, possibilecomprendere per quale ragione un confididovrebbe intervenire su un mutuo giàassegnato e perfezionato;

si ricorda peraltro che Fidi Toscanaè una società partecipata da provincia ecomune di Firenze e che l’unico dirigente,seppur in aspettativa, della società Chil srlricopriva nel periodo considerato la caricadi presidente della provincia di Firenze e,senza soluzione di continuità, era in pro-cinto di ricoprire quella di sindaco diFirenze;

anche nel caso dei dirigenti, l’aspet-tativa non è ritenuta nella prassi condi-zione sufficiente a determinare l’interru-zione di un rapporto di interesse, che nel

caso in oggetto sarebbe rafforzato dallapresenza negli organi amministrativi api-cali della società di parenti di primo gradodello stesso;

la società pubblica Fidi Toscana adavviso dell’interrogante è intervenuta, dun-que, a supporto di un’operazione da chiaried elevati profili di rischio, visti i bilancidi Chil srl, garantendo il massimo dellacopertura, cioè un inusuale 80 per cento,su un’operazione di importo elevato epriva di garanzie reali e accessorie, incondizione potenziale di conflitto di inte-ressi, senza nemmeno verificare l’esistenzadi clausole che prevedano il rimborsoanticipato del mutuo in caso di mutamentisignificativi degli assetti societari;

questi ultimi si sono peraltro giàverificati allorquando la società, preventi-vamente svuotata e gli attivi a favore dellaconsociata « di fatto ». Eventi 6, viene ce-duta a fine 2010, per poi essere dichiaratafallita nel febbraio 2013, e le rate delsuddetto finanziamento cessano di esserepagate a partire da giugno 2011; inoltre, aseguito di tale cessione a società Chil Srlha cambiato residenza, perdendo in talmodo i requisiti necessari per avere rap-porti con Fidi Toscana, che da statuto deveoperare solo con aziende localizzate nellapropria regione, senza che tale cambia-mento sia fatto valere da Fidi Toscana inopposizione alla richiesta di risponderedell’avvenuta perdita;

sull’operazione in questione ed a fa-vore di Fidi Toscana opera il Fondo cen-trale di garanzia, necessariamente in con-dizione di contro garanzia, data l’ubica-zione di Chil Srl che rende impossibilialtre forme di intervento, presumibilmentea prima richiesta, smista la tempistica delrimborso, per un importo pari all’80 percento della garanzia erogata dal Confidi;già solo questo fatto richiederebbe unchiarimento circa le effettive cifre, vistoche la stampa riporta in oggetto unagaranzia escussa a Fidi Toscana per

Atti Parlamentari — 20445 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

Page 24: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

263.114,70, coperta dal Fondo centrale digaranzia per 236.803,23, pari all’80 percento;

le suddette contro garanzie offertedal Fondo centrale di garanzia hanno unaclausola di inefficacia stabilita ai punti G1delle disposizioni, laddove essa venga con-cessa sulla base di dati, notizie o dichia-razioni mendaci, inesatte o reticenti rile-vanti ai fini dell’ammissibilità al Fondo,che il soggetto richiedente avrebbe potutovanificare con la dovuta diligenza profes-sionale, ovvero laddove il soggetto richie-dente non avesse comunicato al gestorevariazioni della titolarità dell’operazionenonché ogni altro fatto di cui sia venuto aconoscenza e che sia ritenuto rilevante aifini della permanenza dei requisiti sogget-tivi ed oggettivi per l’ammissione dellagaranzia;

a parere dell’interrogante la suddettacarenza di diligenza è certamente venuta averificarsi nel momento in cui non si èprovveduto ad alcuna revoca in presenzadi eventi potenzialmente compromissorisul piano della solidità patrimoniale, e diun trasferimento di residenza che in sestesso avrebbe dovuto essere causa auto-matica di revoca; occorrerebbe chiarire seFidi Toscana abbia provveduto ad infor-mare diffusamente e tempestivamente ditutto ciò il gestore –:

alla luce di quanto esposto sullabase di quali procedure il Fondo centraledi garanzia, dato il delicato ruolo cheesso ricopre a tutela dell’accesso al cre-dito delle piccole e medie imprese, prov-veda a versare le controgaranzie richieste,in particolare, se non esista l’obbligo diistruttoria finalizzato a ricostruire la va-lidità di tali richieste sul piano formalee sostanziale e se non ritenga, alla lucedelle novità emerse e per quanto dicompetenza di riconsiderare le disposi-zioni attuate nel caso in oggetto, riva-lendosi su Fidi Toscana, avviando a talescopo una ricognizione sulle procedure,per evitare il ripetersi di situazioni si-milari, a tutela del buon utilizzo dellerisorse pubbliche. (5-04466)

BARBANTI, PESCO, VILLAROSA,CANCELLERI, RUOCCO, PISANO e AL-BERTI. — Al Ministro dell’economia e dellefinanze. — Per sapere – premesso che:

la gestione della Consob da parte delPresidente Giuseppe Vegas è stata oggettodi indagine, per abuso d’ufficio, dalla pro-cura di Roma: le indagini sono stateavviate in seguito alle denunce esposte daAdusbef e Federconsumatori;

da fonti di stampa si apprende che laprocura di Roma stia indagando sullanomina del Direttore generale GaetanoCaputi, nell’assunzione per chiamata di-retta della responsabile della segreteria dipresidenza della Commissione FrancescaAmaturo, e nella scelta di Luca Cecchiniper lo staff incaricato della comunicazionee dei rapporti con la stampa;

il regolamento interno della Consobprevede che Segretario ed il Direttoregenerale siano nominati su proposta delPresidente, che gli stessi debbano avereuna specifica e comprovata esperienza,nonché una indiscussa moralità e indipen-denza con riguardo ai titoli professionali,culturali e scientifici e alle esperienzematurate: oggetto di denuncia ed indagineè anche la probabile violazione della pro-cedura di nomina agli incarichi di segre-tario e di direttore generale, che presup-pone una deliberazione del Collegio, deli-berazione che tra l’altro deve fissare l’in-dennità di posizione funzionale e larelativa progressione economica;

Federconsumatori contesta la nominadi Caputi all’incarico di Segretario gene-rale, essendo egli un funzionario del Mi-nistero dell’economia e delle finanze, nonappartenente all’organico della medesimaConsob, tra le cui dipendenze si riscon-trano diverse figure con i requisiti moralie professionali adatti a ricoprire l’incarico,circostanza quest’ultima invece contestatadal Presidente Vegas; la Federconsumatoriha posto particolarmente attenzione alpassaggio di Caputi alla direzione generalein seguito al pensionamento del prece-dente Direttore generale Antonio Rosati;

Atti Parlamentari — 20446 — Camera dei Deputati

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Page 25: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

di recente il Direttore generale Gae-tano Caputi si è dimesso: da fonti distampa si apprende che le dimissioni diCaputi siano arrivate dopo un forte scon-tro con i commissari Genovese e Troiano,i quali hanno contestato a Caputi alcunescelte strategiche tra cui l’esternalizza-zione dei servizi informatici della Consob,affidati alla Hp; i commissari hanno so-stenuto l’aggravio di costi per la Commis-sione derivanti dalla scelta, avallata anchedal Presidente Vegas, e il possibile pregiu-dizio arrecabile alla sicurezza dei dati; laFederconsumatori e l’Adusbef hanno ri-chiesto un intervento alla Corte dei contial fine di verificare la sussistenza di even-tuali illeciti sulla gestione;

il nuovo Direttore generale nominatodai vertici della Consob è Angelo Apponi,ex capo della divisione informazioni emit-tenti, persona al centro dell’attenzionenelle indagini sul « caso Fonsai e Milanoassicurazioni », nel quale i presunti legamitra i vertici aziendali ed i vertici Vegas edApponi, avrebbero portato ad escluderel’Opa (Offerta pubblica di acquisto) sul-l’operazione della Milano assicurazioni, se-guita inevitabilmente da una perdita divalore delle azioni pari al 10,72 per cento,il cui danno è stato evitato dai soggetti inpossesso dell’informazione in netto anti-cipo;

la nomina del nuovo commissarioGenovese ha sicuramente reso più demo-cratica la gestione della Consob, e sarebbestato preferibile che la nomina del Diret-tore generale fosse avvenuta solo dopol’individuazione degli altri due commissari,la cui nomina è stata più volte dichiaratama mai realizzata concretamente; infattila Consob è un organo preposto alla tuteladei risparmiatori e la corretta gestione edamministrazione del medesimo è elementonecessario di tale tutela;

la nomina del nuovo Direttore gene-rale è avvenuta senza una preventiva in-dividuazione delle caratteristiche più op-portune a svolgere tale incarico, senza unaprevia ricognizione delle candidature econ poca trasparenza –:

se reputi opportuno assumere inizia-tive volte a procedere celermente e conprocedure trasparenti e meritocratichealla nomina dei due commissari e, in ognicaso, se non ritenga di assumere ogni altrainiziativa di competenza a fronte dellavicenda della nomina del nuovo direttoregenerale che appare agli interrogantiestremamente inopportuna, particolar-mente in quanto effettuata da un Presi-dente che risulta ancora indagato perabuso di ufficio e senza una previa rico-gnizione delle candidature e per gli inter-roganti con poca trasparenza. (5-04467)

* * *

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:

ROSTELLATO. — Al Ministro della giu-stizia. — Per sapere – premesso che:

dal 2003 il dipartimento amministra-zione penitenziaria, ha avviato un progettosperimentale in dieci istituti penitenziariitaliani (Trani, Siracusa, Ragusa, Rebibbiacircondariale, Rebibbia reclusione, Torino,Milano-Bollate, Padova, Ivrea e Rieti) alfine di promuovere l’attività lavorativa incarcere attraverso l’affidamento del servi-zio mensa alle cooperative sociali, con ilcompito di formare i detenuti, assumerlicon paga regolare, attraverso la forma-zione e affrancamento con professionistidel settore;

tale intervento, finanziato dal dipar-timento amministrazione penitenziaria apartire dal 2004 e successivamente dallaCassa ammende, aveva dato risultati moltopositivi, sia per quanto riguarda la pro-duzione di pasti di qualità, sia per lanascita di vere realtà imprenditoriali (ser-vizi di catering a Torino e Bollate, produ-zione di panettoni a Padova, taralli a Tranie dolci di mandorla e catering a Siracusae Ragusa) e sia in termini di legalità;

infatti, l’impiego dei detenuti in atti-vità lavorative, non solo aumenta le pos-

Atti Parlamentari — 20447 — Camera dei Deputati

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Page 26: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

sibilità di reinserimento del detenuto nellasocietà ma abbatte drasticamente l’even-tualità di recidiva come dimostrato dallestatistiche: chi in carcere inizia a svolgereun’attività professionalizzante, più difficil-mente torna a commettere nuovi reatitornato in libertà; solo due su 100, afronte di un tasso di recidiva del 70 percento tra quanti scontano tutta la penasenza far nulla;

nonostante l’apprezzamento generale,anche secondo l’allora direttore del dipar-timento amministrazione penitenziaria,Giovanni Tamburino, nei giorni scorsi, conuna circolare ministeriale inviata ai diecidirettori carcerari interessati, è stata co-municata la proroga del progetto fino al15 gennaio 2015 e la successiva chiusuradella sperimentazione, con il ritorno dellagestione delle cucine all’amministrazionepenitenziaria;

non è stata quindi nemmeno con-cessa la proroga di 16 giorni alla gestionedelle cucine (dal 16 al 31 gennaio 2015),annunciata il 30 dicembre nell’incontrocon il Ministro Andrea Orlando, il capo digabinetto Giovanni Melillo e il capo deldipartimento amministrazione penitenzia-ria Santi Consolo;

i 15 giorni dovevano servire a incon-trare le cooperative e trovare delle solu-zioni per evitare l’interruzione dei progettidi gestione delle cucine in dieci carceri,che hanno dato risultati estremamentepositivi;

la decisione di cessare la sperimen-tazione sembra essere dettata da motivieconomici: la cassa delle ammende, infatti,non finanzierà più il progetto ritenendoconclusa la fase di start up;

dal punto di vista economico, conquesta scelta, l’amministrazione peniten-ziaria non realizzerà alcun risparmio realeper le Casse dello Stato e quindi per icittadini. Anzi il rischio concreto è di unamaggior spesa e di maggiori costi per lacollettività sul lungo periodo, e non solo,dal punto di vista della legalità si verifi-

cherà un incremento dei rischi per san-zioni e di sicurezza per i cittadini –:

se il Ministro non ritenga opportunoassumere iniziative per rinnovare alle coo-perative sociali tuttora operanti l’appaltodelle cucine, per preservare così il lavoroe l’esperienza maturata dai detenuti negliistituti di pena già coinvolti nella speri-mentazione;

quali provvedimenti urgenti si inten-dano adottare per salvaguardare la ge-stione delle cucine negli istituti coinvoltinella sperimentazione, anche al fine digarantire la possibilità ai detenuti coinvoltidi continuare a svolgere un lavoro vero eproprio;

in linea generale, quali siano le sceltein materia di lavoro penitenziario che ilMinistro intende adottare nel prossimofuturo. (5-04451)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

CRIVELLARI. — Al Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

l’idrovia Fissero-Tartaro Canal Bian-co-Po di Levante collega il Mare Adriaticoal Porto fluviale di Valdaro (Mantova) conun percorso di circa 135 chilometri, so-stanzialmente parallelo al Po, attraver-sando il territorio delle province di Rovigo,Verona e Mantova;

a Mantova il canale, tramite la concadi San Leone, si immette nel fiume Poconsentendo la navigazione per altri 140chilometri fino a Cremona. Da Cremona sipuò iniziare la navigazione in discesapassando dai Porti di Boretto (ReggioEmilia) e Ferrara per ritornare, attraver-sando la conca di Volta Grimana, a PortoLevante o utilizzando il Po di Brondoloper raggiungere il Porto di Chioggia,quindi il Mare Adriatico;

Atti Parlamentari — 20448 — Camera dei Deputati

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Page 27: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

pertanto si può parlare di un cir-cuito fluviale Mare Adriatico-Cremona-Mare Adriatico di circa 540 chilometri,che interessa l’economia di tre regioni, laLombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto,garantendo tempi e costi certi, per ope-rare con tranquillità ed in un contesto disicurezza, così come dimostrato dalleesperienze di navigazione interna delNord Europa. Infatti, mentre altri Paesidell’Unione europea in epoca recentehanno ben compreso l’immensa risorsa epotenzialità della navigazione fluviale ene hanno promosso lo sviluppo con in-frastrutture adeguate, rendendo navigabilinuovi canali e promuovendo il proprioterritorio in maniera adeguata, l’Italianon sta progredendo in tale direzionerischiando una progressiva perdita d’usoe d’importanza di tale patrimonio. Negliultimi anni questa tendenza sembra es-sersi invertita; i convegni riguardanti losviluppo della navigazione fluviale sonoall’ordine del giorno, molte direttive re-gionali, nazionali e comunitarie spingonoin questa direzione, mentre una nuovaimprenditoria dedicata all’acqua si staaffacciando sulla scena nazionale. Si staassistendo ad una riscoperta generaledelle vie navigabili interne prevalente-mente volte al turismo sostenibile. Lesocietà pubbliche, operanti nelle diverseinfrastrutture esistenti nel circuito di na-vigazione interna sopradescritto, hanno inquesti anni investito molti milioni di eurodello Stato, delle regioni e dell’Unioneeuropea per promuovere ed infrastruttu-rare i porti interni, al fine di dareoperatività a favore dell’economia e delturismo delle aree bagnate dall’idrovia edal fiume Po;

la consulta generale dell’autotra-sporto e della logistica (organismo pub-blico del Ministero delle infrastrutture edei trasporti) ha approvato il 2 dicembre2010 il « piano nazionale della logistica2011-2020 » adottando quindi le linee po-litiche di attuazione, finalizzate alla defi-nizione di un nuovo assetto della logisticaper lo sviluppo del Paese. A corredo e asupporto del PNL 2011-2020 si sono suc-cessivamente sviluppati (presentati a

Roma nel settembre 2011) alcuni studi coni seguenti temi: piattaforme territoriali:aspetti demo-socio-economici e infrastrut-turali; combinato ferroviario e aereo; com-binato marittimo; processi di filiera emorfologia dei flussi internazionali;

sia nel piano nazionale che neglistudi di approfondimento del documentopolitico, quando viene trattato l’argomentodella piattaforma logistica del Nord Est, ilruolo dell’idrovia padano-veneta viene agiudizio dell’interrogante sminuito come diseguito si legge. A pagina 51 del PNL20112020 punto 9) « sistema Fluviale »: « Ilsistema fluviale è stato sin qui notevol-mente trascurato. Se è vero che non potràassorbire quote di traffico rilevanti, inalcune aree soprattutto nel Nord del Paesepuò essere di supporto e di integrazione disistema nella logistica della co-modalità.Un richiamo riguarda soprattutto la valu-tazione della convenienza economica del-l’investimento che va realizzato soprat-tutto, per quanto riguarda il naviglio, inmodo che può essere utilizzato per unaoperatività flessibile. Sarà utile sperimen-tare, già a partire dal 2011, una qualchemisura di incentivazione ». A pagina 52 delPNL 2011/2020 punto 10) quando si parladella « piattaforma logistica del Nord-Est »all’ultimo capoverso si scrive: « il Porto diRavenna si configura anche quale testa diponte per il sistema fluviale Padano, chetrova il supporto logistico in Mantova eCremona nell’area del Nord Est ». Di fattosono state cancellate nel PNL 2011/2020 leinfrastrutture del Veneto che rappresen-tano già adesso con Chioggia e PortoLevante gli ingressi strutturati e operativiper la navigazione interna dell’intera idro-via e il sistema idroviario polesano « Fis-sero Tartaro Canal Bianco ». Viene inoltreescluso un punto di riferimento impor-tante per il territorio come l’interporto diRovigo –:

se e come nella prossima stesura delnuovo piano della logistica l’idrovia pa-dana potrà ritrovare la giusta evidenza,per consentire il rilancio di una effettivaintegrazione modale, sia per il trasportomerci che passeggeri;

Atti Parlamentari — 20449 — Camera dei Deputati

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Page 28: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

quali iniziative il Governo intendaattuare onde favorire la crescita del tra-sporto combinato attraverso la catena lo-gistica finalizzata ad assicurare risparmienergetici, tutela ambientale, sicurezza equalità del trasporto a tutto beneficio perlo sviluppo del sistema produttivo delPaese. (5-04449)

OLIVERIO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

Alitalia sta procedendo da settimanead un progressivo ridimensionamento divoli, creando disagi e determinando signi-ficative penalizzazioni di territori spessogià fortemente caratterizzati da difficoltànell’ambito dei collegamenti, della più ge-nerale mobilità e delle infrastrutture;

in particolare, la compagnia aereaAlitalia ha pressoché cancellato la quasitotalità dei voli tra il Piemonte e la Ca-labria, avendo salvato dal taglio solo ununico volo di andata e ritorno limitato adalcuni giorni della settimana con costidavvero elevati e orari disagevoli;

è paradossale che ciò avvenga inpresenza di una elevata frequentazione deivoli e con un flusso di passeggeri signifi-cativo, anche in considerazione della pre-senza di tanti calabresi che per motivi distudio e lavoro vivono in Piemonte;

in questo modo viene ad essere for-temente penalizzata l’utenza calabrese chegià subisce un atavico isolamento e unsistema infrastrutturale e di collegamentinon degni di una regione europea;

occorrerebbe evitare questa ulteriorepenalizzazione della Calabria e conseguen-temente verificare la possibilità che, inparticolare, l’aeroporto di Lamezia Termepossa avere un maggior numero di rotteda e per il Piemonte –:

se e quali iniziative il Governo in-tenda assumere per superare la penaliz-

zazione della Calabria sotto il profilo deicollegamenti e delle infrastrutture e qualiiniziative intenda assumere in proposito.

(5-04454)

Interrogazioni a risposta scritta:

SPESSOTTO, PETRAROLI e DE LO-RENZIS. — Al Ministro delle infrastrutturee dei trasporti. — Per sapere – premessoche:

nel corso del 2012 è stato predispo-sto, su incarico conferito da regione Ve-neto, provincia di Vicenza, comune diVicenza e Camera di commercio di Vi-cenza, uno studio di prefattibilità aventeper oggetto l’attraversamento del territoriodella città di Vicenza da parte della lineaferroviaria AV/AC, in affiancamento aquella storica e con localizzazione dellarelativa stazione in zona Vicenza-Ovest-Fiera;

a seguito della predisposizione delsuddetto studio di prefattibilità, in data 2agosto 2012, il Ministero delle infrastrut-ture e dei trasporti ha attivato un tavolotecnico per approfondire le esigenze dilocalizzazione del tracciato AC/AVespresse per l’attraversamento del territo-rio vicentino, nonché i costi comparatividelle diverse alternative di localizzazione;

nel corso del 2014, sempre su inizia-tiva della camera di commercio di Vi-cenza, della regione Veneto e del comunedi Vicenza, è stato quindi aggiornato lostudio di prefattibilità del 2012, sosti-tuendo l’attraversamento in galleria dellearee maggiormente urbanizzate della cittàdi Vicenza con un passaggio in superficiee, ove necessario per motivi urbanistico-ambientali, in trincea coperta;

come convenuto in una serie di in-contri tenutisi a Roma presso il Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti, allapresenza, tra gli altri, del Ministro, delpresidente della regione del Veneto e delsindaco di Vicenza, è stato predisposto unprotocollo d’intesa tra il Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti, la regioneVeneto, RFI spa, il comune di Vicenza e lacamera di commercio di Vicenza per la

Atti Parlamentari — 20450 — Camera dei Deputati

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Page 29: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

definizione della soluzione progettuale del-l’attraversamento del territorio vicentinodella linea AV/AC Verona Padova;

tale protocollo, sottoscritto in data 29luglio 2014, presso il Ministero delle in-frastrutture e dei trasporti, alla presenzadel Ministro interrogato, prevede, in par-ticolare, la realizzazione di una nuovagrande stazione AV in zona Vicenza Fiera,la demolizione dell’attuale stazione di Vi-cenza centrale e il conseguente interra-mento della linea storica e della lineaAV/AC in zona « Ferrovieri », la realizza-zione della nuova stazione Vicenza per ilsolo traffico regionale;

a norma dell’articolo 3 del suddettoprotocollo d’intesa, la società RFI s.p.a siimpegna a procedere, tramite Italferrs.p.a., alla redazione dello studio di fatti-bilità relativo agli interventi ferroviari perl’attraversamento del territorio vicentino,entro 4 mesi dalla data di sottoscrizionedel protocollo stesso, dando così avvio alleprocedure di approvazione del progettocomplessivo;

come osservato da alcune associa-zioni specializzate nella valorizzazione deitrasporti ferroviari, http://www.ferroviea-nordest.it/portale/node/1052, le conse-guenze sul tessuto urbano di tale progettosoppressivo dell’attuale stazione di Vicenzacentrale sarebbero potenzialmente disa-strose per la città: i treni AV fermerebberolontani dal centro di Vicenza, così come itreni regionali per i quali si prospetta unnuovo terminal in zona tribunale e che aloro volta fermerebbero in una stazionediversa rispetto a quella dei treni AV;

la sostenibilità economico-finanziariadel nuovo progetto sarebbe inoltre messain forte discussione dagli ingenti costicorrelati alla realizzazione di due stazionicompletamente nuove, alla demolizionedella struttura dell’attuale stazione, allacostruzione della nuova viabilità di accessoper entrambi gli impianti, alla costruzionedi una linea tranviaria per collegare le duenuove stazioni, oltre ai costi indiretti de-rivanti dalle modifiche alla rete di tra-sporto pubblico –:

alla luce delle considerazioni espostein premessa, se il Ministro interrogato, aseguito delle modifiche apportate allo stu-dio di prefattibilità del 2012, possa fornireulteriori informazioni dettagliate in meritoallo studio di fattibilità relativo agli inter-venti ferroviari per l’attraversamento delterritorio vicentino, la cui redazione daparte di Italferr dovrebbe essersi conclusa;

se il Ministro non ritenga opportuno,per quanto di competenza, procedere ur-gentemente con l’istituzione di un nuovotavolo tecnico e di una consultazione pub-blica per approfondire le esigenze di lo-calizzazione del tracciato AC/AV espresseper l’attraversamento del territorio vicen-tino, nonché i costi comparativi delle di-verse alternative di localizzazione, al finedi individuare la soluzione di tracciato piùvantaggiosa per la città di Vicenza e i suoicittadini. (4-07509)

PILOZZI. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

la strada statale 106 in Calabria èlunga 415 chilometri ed è tristemente notaalle cronache come la « strada dellamorte » atteso che dal 1996, ovvero daquando è in vita il Sistema StatisticoNazionale di localizzazione degli incidentistradali a cura della direzione studi ericerche ACI, lungo tale arteria sono av-venuti incidenti che hanno provocato ildecesso di centinaia di persone negli ultimianni, alcune fonti parlano addirittura dicirca 500 decessi;

nel luglio del 2014, con l’intento pre-ciso d’intraprendere ogni azione al fine dirichiedere l’Ammodernamento e la messain sicurezza subito della strada statale 106in Calabria, è nata l’associazione « BastaVittime Sulla Strada Statale 106 »;

tale associazione, in data 5 novembre2014, inviava al prefetto di Cosenza, e perconoscenza alla direzione generale ed alcompartimento di Catanzaro dell’Anasspa, al dipartimento delle infrastrutture,gli affari generali ed il personale del

Atti Parlamentari — 20451 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

Page 30: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

Ministero delle infrastrutture ed alla pro-cura della Repubblica di Cosenza, una« Segnalazione e Richiesta per l’InterventoImmediato di Messa in Sicurezza delPonte Molinello sulla Strada Statale 106 aCariati (Cosenza) » atteso che – proprio inquel punto – il 30 di ottobre 2014 siverificava l’ennesimo grave incidente;

risulta all’interrogante che in data 18novembre 2014, l’Associazione ricevevauna PEC da parte dell’Anas Spa – Com-partimento della Viabilità per la Calabria– con cui si evidenziava che « allo statoattuale non si può procedere alla sistema-zione del lato sinistro del Ponte » – cosìcome richiesto dall’Associazione – « stantela presenza di infrastrutture civili interfe-renti, in gestione al Comune di Cariati »;

risulta altresì all’interrogante che, inrisposta alla nota dell’Anas, l’area tecnicadel comune di Cariati, in data 25 novem-bre 2014, confermava la necessità di in-terventi tecnici di adeguamento dellastrada statale 106 – in particolare delponte Molinello e che anche il Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti, connota dalla direzione generale per le infra-strutture stradali, « in considerazione del-l’effettivo stato di vetustà » del ponte Mo-linello « riscontrabile dalla documenta-zione fotografica pervenuta in allegato allapredetta nota del 20 novembre 2014, con-fermava che « gli interventi di sistema-zione (del Ponte) sono improcrastinabili »;

il compartimento della viabilità dellaCalabria di Anas spa con una nota del 19dicembre 2014, informava gli enti interes-sati che, in considerazione dei « diffusi evistosi fenomeni di degrado delle superficimurarie... » del ponte Molinello, « è stataredatta la perizia dei lavori urgenti dimitigazione dei fenomeni di polverizza-zione e disgregazione delle superfici mu-rarie e di prima messa in sicurezza delPonte Molinello » che veniva inviata alladirezione generale di Anas spa per lacopertura della spesa e l’autorizzazionedei lavori;

l’Anas ha dunque ufficialmente rico-nosciuto l’esistenza del problema e, in

attesa della realizzazione dei lavori, hadisposto un senso unico alternato regola-mentato da un impianto semaforico, conun limite massimo di velocità di 30 km/he divieto di sorpasso, allo scopo di evitarel’aggravamento dei problemi strutturali;

tale decisione tuttavia, sta compor-tando pesanti conseguenze per un territo-rio – quello della costa jonica calabrese –dotato di una sola via di comunicazione –appunto la strada statale 106, e che havisto un incremento esponenziale dei livellidi traffico veicolare che stanno letteral-mente soffocando i comuni dell’Area,come ad esempio il comune di Cariati –:

se non ritenga necessario, alla lucedei fatti appena descritti, intervenirepresso l’Anas spa al fine di sollecitare larealizzazione dei lavori necessari a met-tere in sicurezza il Ponte Molinello, sitosulla strada statale 106, nel territorio delcomune di Cariati (CS), e ciò al fine dievitare il ripetersi di tragici incidenti el’insieme dei disagi che oggi vivono quo-tidianamente tutti gli automobilisti chepercorrono la strada citata. (4-07512)

REALACCI, BORGHI, BRAGA, CARRA,COMINELLI, ZARDINI e LACQUANITI. —Al Ministro delle infrastrutture e dei tra-sporti, al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare, al Ministrodelle politiche agricole alimentari e fore-stali, al Ministro per gli affari regionali e leautonomie. — Per sapere – premesso che:

la ferrovia ad alta velocità Milano-Venezia è una linea ferroviaria italiana,costruita solo parzialmente. Al momentodel suo completamento collegherà da Bre-scia le città venete di Verona, Vicenza,Padova e Venezia e sarà dotata per lamaggior parte del suo percorso degli stan-dard ferroviari dell’alta velocità (AV) edell’alta capacità (AC). Il tracciato faràparte della futura dorsale ferroviaria delNord Italia Torino-Milano-Trieste;

del progetto, della sua importanza edella sua integrazione con la piattaformadi trasporto intermodale locale si dibatte

Atti Parlamentari — 20452 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

Page 31: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

in Veneto dal 1992. Da marzo 2007 sonoentrati in esercizio soli 25 chilometri traPadova e Mestre/Venezia accanto alla li-nea storica. Secondo quanto previsto a suotempo dal progetto preliminare, approvatodal CIPE nel marzo 2006, la linea AV/ACVerona-Venezia si svilupperà complessiva-mente per circa 100 chilometri attual-mente i treni più veloci che colleganoMilano Centrale, sede di Expo 2015, aPadova (241 chilometri via Verona-Vi-cenza), impiegano 127 minuti, 110 minutia Vicenza (211 chilometri) contro unamedia di circa 60 minuti, di tratte AV/ACgià in servizio come la Roma-Napoli (226chilometri) o la Torino-Milano (142 chi-lometri), aventi distanze paragonabili(sulle nuove tratte AV non si effettuanofermate intermedie a differenza delle lineetradizionali prese a riferimento); lungo icirca 75 chilometri della sezione da Ve-rona a Padova il tracciato attraverserà leprovince di Verona, Vicenza e Padova;

la delibera CIPE n. 94 del 2006 ha asuo tempo approvato il segmento inizialedella tratta Verona-Padova fino al terri-torio di Montebello, e quello finale daGrisignano a Padova. Per il tratto centralesi attende ormai da otto anni che Reteferroviaria italiana elabori una propostaprogettuale di concerto con le amministra-zioni comunali interessate e che considerinel complesso anche esigenze di mobilitàregionali unitamente alla mitigazione del-l’impatto dell’opera sul territorio attraver-sato, affinché l’infrastruttura possa cosìgiovare alla riduzione degli inquinanti conil passaggio dal trasporto merci su gommaa quello su rotaia; il territorio a sud delLago di Garda, interessato dai vari progettiin discussione per la nuova linea AV/ACtra Brescia e Verona, presenta poi aspettinaturalistici unici e molto particolari, do-vuti in parte alla sua vicinanza con gliambienti umidi del lago, in parte aglieventi geologici che l’hanno originato.Questo territorio sul confine tra Mantova,Brescia e Verona si è, nel corso del tempoadattato allo sviluppo economico e antro-pico, fino all’attuale caratterizzazioneagricola di alta qualità, specializzata nellaproduzione vitivinicola delle « terre » della

« Lugana ». Il progetto di nuova linea sot-trarrà, secondo uno studio elaborato dalprofessor Renato Pugno, docente al Poli-tecnico di Milano, circa 245 ettari diterreni alla produzione vinicola, con unrapporto costi-benefici negativo verso lanuova tratta ferroviaria: l’area gardesanadel Lugana infatti, con una produzioneannua di 11,5 milioni di bottiglie di vino,ha un prodotto interno lordo di 50 milionidi euro l’anno. I 9 chilometri della trattaTav Brescia-Verona che dovrebbero attra-versarla avrebbero benefici in termini diprodotto interno lordo generato di 2,94milioni di euro l’anno;

a distanza di otto anni, e di 22 annise ci si riferisce al progetto complessivo,appare poi forse utile, come richiestoanche dalla « Conferenza permanente deisindaci interessati al progetto AV/AC Ve-rona-Padova », una revisione dei parame-tri progettuali che rendono difficoltoso ilfinanziamento del progetto in toto e la suacelere realizzazione anche alla luce dellanecessità di una maggiore tutela ambien-tale e una attenzione maggiore al consumodi suolo, in tratti così densamente popo-lati, e di notevole valore paesaggistico,anche per le grandi opere come dettanuova tratta. Occorrerebbe valutare l’op-portunità dell’affiancamento alla linea sto-rica della nuova tratta come già avvenutoper i tratti Milano – Treviglio e Padova –Venezia Mestre che permetterebbe un per-corso più breve di ben 32 chilometrirecuperando poi il bacino d’utenza delterritorio bresciano e l’importantissimobacino d’utenza turistico del lago diGarda, che conta ogni anno più di ventimilioni di presenze –:

quali iniziative urgenti intendanomettere in campo i Ministri interrogati alfine di fornire notizie puntuali sull’imple-mentazione dell’opera AV/AC Verona-Pa-dova anche in relazione agli obiettivi co-munitari sulla riduzione delle emissionidel trasporto su gomma da conseguireentro il 2030, trattandosi peraltro di uncorridoio di trasporto paneuropeo, ex« Corridoio V », ora « Corridoio Mediterra-neo TEN-T » inserito nella strategia di

Atti Parlamentari — 20453 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

Page 32: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

sviluppo dei trasporti dell’Unione Europea2014-2020; se i Ministri interrogati inten-dano poi valutare l’opportunità di istituirecon rapidità un tavolo tecnico con gli entilocali interessati dal tracciato, le regioniLombardia e Veneto, i consorzi di tuteladella produzioni agroalimentari di qualitàdei predetti territori e RFI, per stabilireun cronoprogramma puntuale sull’avviodei lavori della predetta tratta ferroviaria,contemplando anche la proposta di affian-camento alla linea storica Milano-Veneziaed una concertazione sulla soluzione ditracciato più utile al territorio, alla pia-nura padana centro-orientale e al Paese eche assicuri lo sviluppo del sistema ferro-viario in tutti suoi segmenti e per tutti itipi di utenza, « premium », turistica ependolare, e per le merci in vista dellaprossima apertura del nuovo valico ferro-viario del Brennero. (4-07513)

* * *

INTERNO

Interrogazione a risposta in Commissione:

DELLA VALLE. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

con circolare 559 del 14 novembre2014 il dipartimento della pubblica sicu-rezza ha avviato una sperimentazione disei mesi dell’uso di spray al peperoncino(Oleoresin Capsicum) nei servizi di ordinepubblico, solo in ambito cittadino, daparte dei reparti mobili di Torino e Mi-lano;

tali dispositivi saranno utilizzati da900 agenti in forza ai suddetti reparti,previo espletamento di un corso didattico,nell’ambito del quale dovrebbero esseretrattati anche gli aspetti sanitari e didecontaminazione del prodotto;

a parere dell’interrogante, l’uso di talidispositivi in circostanze caotiche, adesempio manifestazioni di piazza, comequelle dei servizi di ordine pubblico, po-

trebbero comportare danni sia ai cittadinimanifestanti che agli operatori di poli-zia –:

quali siano i motivi in base ai qualisono state scelte le città di Torino e Milanoper avviare la sperimentazione del dispo-sitivo;

se lo spray sarà utilizzato anche daglioperatori delle altre forze di polizia, ca-rabinieri e guardia di finanza, impiegate inattività di ordine pubblico, in quale nu-mero e se previo addestramento specificodi tutti gli operatori;

se non ritenga che l’uso di spray alpeperoncino non sia più idoneo, efficace esicuro nei servizi di controllo del territoriosvolti da esigue pattuglie, piuttosto che dasquadre numerose inserite in contesti cao-tici come le manifestazioni di piazza;

se sia prevista una campagna infor-mativa nei confronti dei cittadini per chia-rire l’impatto sulla salute e le reazionicollaterali che lo spray può provocare.

(5-04446)

Interrogazione a risposta scritta:

MOLTENI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

stando a quanto pubblicato sullastampa, avrebbe fatto ritorno in Italia ilsignor Antar Chadad, residente in provin-cia di Como, dopo aver trascorso numerosimesi combattendo nei quadri del LiberoEsercito Siriano contro il Governo delPresidente Bashar al-Assad ed essersi re-cato in Svezia per procurare fondi all’in-surrezione ostile al regime di Damasco;

Antar Chadad sarebbe, in altre pa-role, un altro foreign fighter votatosi allalotta armata sin dal 2012, apertamenteconsiderato un jihadista dal Viminale eritratto in Siria in posa con armi auto-matiche;

la Digos possiederebbe un dossierdedicato ad Antar Chadad, che su Face-book continua a postare commenti favo-

Atti Parlamentari — 20454 — Camera dei Deputati

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Page 33: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

revoli tanto alle attività del Fronte alNusra, affiliato ad al Qaeda, quanto alCaliffato sorto nel giugno dello scorsoanno;

i recenti eventi occorsi a Parigi tra l’8ed il 9 gennaio 2015 hanno evidenziatol’estrema pericolosità dei foreign fightersreduci dalla Siria –:

cosa si sappia attualmente della per-sona generalizzata come Antar Chadad ese in particolare si trovi in provincia diComo e sia adeguatamente monitoratodalle forze di polizia. (4-07521)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta scritta:

VENTRICELLI. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

a seguito dell’approvazione dellalegge di stabilità 2013 (legge 24 dicembre2012, n. 228), sono entrate in vigore lenorme di cui all’articolo 1, commi da 102a 107, dedicati al settore dell’Alta forma-zione artistica, musicale e coreutica(AFAM),nei quali si affronta la questionerelativa all’equipollenza, all’interno deiconservatori e di tutte le accademie, deicorsi accademici di I e II livello rispetti-vamente alle lauree triennali e magistrali;

nello specifico il comma 107 stabili-sce che: « I diplomi finali rilasciati dalleistituzioni di cui al comma 102, al terminedei percorsi formativi del previgente ordi-namento, conseguiti prima dell’entrata invigore della presente legge e congiunta-mente al possesso di un diploma di scuolasecondaria superiore, sono equipollenti aidiplomi accademici di secondo livello se-condo una tabella di corrispondenza de-terminata con decreto del Ministro del-l’istruzione, dell’università e della ricercasulla base dei medesimi principi di cui ai

commi 102 e 103, da emanarsi entro tremesi dalla data di entrata in vigore dellapresente legge »;

tuttavia, i diplomi del vecchio ordi-namento dei conservatori sono stati resiequipollenti al diploma accademico di se-condo livello, ovvero a laurea magistrale,solo se conseguiti prima dell’entrata invigore della legge, cioè entro il 23 dicem-bre 2012;

tale decisione è penalizzante perché,non facendo salvo il corso di studi, masolo il limite temporale del conseguimento,ha operato un’evidente disparità di trat-tamento tra quei soggetti che ad oggi nonhanno ancora terminato gli studi del pre-vigente ordinamento e quelli che hannocompletato gli studi prima della entrata invigore della suddetta legge;

è d’uopo ricordare che questi studihanno la medesima valenza data l’osser-vanza attuale degli stessi programmi mi-nisteriali che non hanno subito modifica-zioni dal 2012, e gli stessi contributi ver-sati allo Stato;

quindi il paradosso della legge è ilseguente: coloro che si siano diplomati o sidiplomeranno in data successiva alla datadi entrata in vigore della legge, si vedonoequiparato il diploma conseguito alla lau-rea triennale e non alla magistrale. Para-dosso che si verifica soprattutto nel mo-mento in cui il neo diplomato essendoconsiderato come soltanto in possesso diuna laurea triennale, a causa di questalegge, si vede escluso dall’accesso ai pub-blici concorsi, che invece richiedono comebase la laurea magistrale;

il diploma di vecchio ordinamentorilasciato dai conservatori di musica diStato, dopo l’entrata in vigore della legge24 dicembre 2012, n. 228, non è ricono-sciuto giuridicamente allo stesso modo eanzi è equiparato a percorsi formatividifferenti, con l’evidente disparità che unpercorso di studi spesso decennale è con-siderato pari a una laurea solo triennale,a differenza di chi, invece, quel percorsodi studi l’ha avuto riconosciuto valido alla

Atti Parlamentari — 20455 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

Page 34: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

laurea magistrale; l’evidente disparità in-trodotta dal comma 107 dell’articolo 1della legge 24 dicembre 2012, n. 228 varisolta per ripristinare l’imparzialità el’uguaglianza che devono sempre preesi-stere ed essere salvaguardate proprio nelrispetto degli stessi articoli 3 e 97 dellaCostituzione;

è importante ricordare che il corso distudi del vecchio ordinamento è tutt’ora infunzione, e dovrà esserlo fino a completoesaurimento degli iscritti immatricolatisifino al 2010 e quindi giuridicamente iltitolo che si consegue al termine del per-corso formativo, deve essere riconosciutopari a tutti i diplomati come titolo con-clusivo: durata e contenuti sono identici,sia prima sia dopo il 2012, dal lontano1930, per cui giuridicamente una taledistinzione non appare tollerabile in unostato democratico –:

se il Ministro interrogato non ritenganecessario, dopo aver fatto tutte le verifi-che del caso, intervenire affinché vengaevitata ogni possibilità di discriminazioneriguardante l’equipollenza dei diplomi ac-cademici dei conservatori e delle accade-mie alle lauree triennali e magistrali, fa-cendo salvo il corso di studi e non la datadel conseguimento del diploma. (4-07511)

BUSIN, MATTEO BRAGANTINI,CAON, MARCOLIN, PRATAVIERA e GRI-MOLDI. — Al Ministro dell’istruzione, del-l’università e della ricerca. — Per sapere –premesso che:

da molteplici segnalazione fatte daigenitori di alcuni alunni che frequentanola classe 3 B dell’Istituto Ceccato diThiene, il primo firmatario del presenteatto è venuto a conoscenza che, pochigiorni prima di Natale, l’insegnante dilettere ha proposto due tracce per losvolgimento di un compito in classe, traqueste la traccia che segue: « Dopo averpreso in considerazione i dati sull’immi-grazione in Italia e dopo aver letto l’arti-colo, scrivi un testo argomentativo in cui

persuadi un tuo compagno leghista che ilfenomeno migratorio non è un problema,bensì una risorsa »;

l’inammissibile episodio avvenuto evi-denzia, a giudizio degli interroganti, che inquella classe all’insegnamento delle mate-rie umanistiche si preferisce l’apologiapolitica;

tale traccia, secondo gli interrogantioffensiva e gravemente discriminatoria,prova che quell’insegnante di lettere hautilizzato il suo ruolo per fini politici,incompatibili con l’insegnamento;

la propaganda politica non può tro-vare tutela nel principio della libertà del-l’insegnamento enunciato dall’articolo 33della Costituzione. Un conto infatti è tu-telare la libertà di espressione del docente,un’altra è quella di consentire che nellascuola si continui a fare impunementepropaganda politica, esprimendo giudizinegativi su un partito politico indicato inmodo esplicito –:

quale sia l’orientamento del Ministrointerrogato su questa vicenda che ha dav-vero dell’incredibile;

quali iniziative si intendano adottarenei confronti dell’insegnante in questione,al fine di riportarlo nell’ambito di unacorretta attività di insegnamento, comerichiede la deontologia professionale e se-condo i fini che l’insegnamento si prefigge,fra i quali, è opportuno ricordarlo, nonpuò esserci la promozione del pregiudizioe della propria partigianeria politica –:

se non si intenda valutare l’ipotesi diassumere iniziative per prevedere l’irroga-zione da parte del dirigente dell’ufficioscolastico regionale, di una sanzione aiprofessori che fanno propaganda politica oideologica nelle scuole, con la sospensionedall’insegnamento per un periodo non in-feriore ad un mese;

se non si intendano dare opportuneindicazioni affinché, a vigilare che questo

Atti Parlamentari — 20456 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

Page 35: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

tipo di comportamenti non si verifichino,sia il responsabile della scuola, cioè ildirigente scolastico. (4-07515)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

OLIVERIO. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

il 31 gennaio 2015 per l’azienda In-focontact scade la commessa con la societàdi comunicazione Wind e ciò sta creandomolta apprensione tra i lavoratori;

i dipendenti della Infocontact consedi a Rende e Lamezia Terme ed altrearticolazioni aziendali sul territorio cala-brese sono circa 1.800 e per il progettoWind Infostrada sono impegnati circa 300addetti;

l’eventuale non rinnovo della com-messa aprirebbe un effetto domino, acatena, che pregiudicherebbe il futuro del-l’intero call center;

nel corso dell’ultimo anno sono giàstate affrontate diverse problematiche euna serie di sacrifici sono stati persi oltre700 posti di lavoro;

la Infocontact detiene performancelavorative che ne fanno uno dei miglioricall center d’Europa;

il presidente della giunta regionaledella Calabria, Mario Oliverio, ha ufficial-mente chiesto l’attivazione di un tavolo diconfronto in sede ministeriale –:

se e quali iniziative il Governo in-tenda attivare con urgenza per evitare lachiusura dell’azienda e la conseguente sal-vaguardia dei livelli occupazionali.

(5-04445)

CRIVELLARI. — Al Ministro del lavoroe delle politiche sociali, al Ministro del-l’economia e delle finanze. — Per sapere –premesso che:

nel nostro ordinamento per i marit-timi esistono due diversi regimi previden-ziali a seconda delle caratteristiche ogget-tive della nave a bordo della quale imarittimi stessi operano: quello dei pesca-tori della piccola pesca marittima, di cuialla legge n. 250 del 1958, e il regimeprevidenziale marittimo di cui alla leggen. 413 del 1984; il primo trova applica-zione nell’ambito dell’attività lavorativadella pesca esclusiva o prevalente, sia invia autonoma che in forma associata (coo-perativa o compagnia di pesca) ed eserci-tata quale attività professionale con « na-tanti non superiori alle 10 tonnellate distazza lorda », mentre il secondo si applicaai lavoratori già iscritti alla gestione ma-rittimi e a quelli già iscritti alla gestionespeciale della soppressa CNPM, oggi tuttiiscritti al Fondo pensioni lavoratori dipen-denti (FPLD) dell’Inps;

la predetta differenziazione porta dasempre a diverse controversie circa l’as-soggettabilità di lavoratori del settore dellapiccola pesca al particolare regime previ-sto dalla citata legge n. 250 del 1958ovvero al regime previdenziale marittimodella citata legge n. 413 del 1984, conriguardo a situazioni attinenti sia i riflessiprevidenziali della titolarità dell’arma-mento dei natanti delle cooperative dellapiccola pesca e sia la natura del rapportointercorrente tra la cooperativa ed i socidella medesima;

nel concreto detto conflitto si traduceper il mondo della pesca in una attività dicontestazione sulla legittimità dei rapportilavorativi in essere con gli imbarcati neipescherecci, con la conseguente applica-zione di multe salatissime;

in parecchi casi i funzionari DTL,ispettori Inps e Guardia di finanza con-cludono le verifiche qualificando i rapportidi lavoro in essere tra il comandante,anche eventuale armatore, e gli imbarcatiquali rapporti di natura subordinata nella

Atti Parlamentari — 20457 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

Page 36: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

sostanza, ancorché nella pratica autonomiin quanto svolti da pescatori aventi singolepartite iva, iscritti negli elenchi della pic-cola pesca, soci di cooperativa che svol-gono con prevalenza l’attività della pesca enon legati con rapporto di « monomanda-tarietà » con il peschereccio su cui almomento dell’accertamento risultavanoimbarcati;

il disposto normativo di cui alla ci-tata legge n. 250 del 1958 richiede unpreciso requisito formale, che si basa sul-l’iscrizione dei pescatori nell’elenco dellapiccola e l’esercizio della pesca in formaautonoma o in cooperativa su natantiaventi determinate caratteristiche distazza, laddove le verifiche ispettive nonne tengano conto, si finirebbe per consi-derare qualunque tipo di imbarco presup-posto di lavoro subordinato, con conse-guente inutilità della previsione legislativadelle leggi n. 250 del 1958 e n. 413 del1984;

la legge n. 413 del 1984, infatti, al-l’articolo 6, lettera d), dispone che « lapresente legge non si applica ai marittimiiscritti negli elenchi dei pescatori addettialla piccola pesca, esercenti la stessa informa autonoma o cooperativistica su na-tanti non superiori alle 10 tonnellate distazza lorda, qualunque sia la potenza delrelativo apparato motore. Nei confrontidei marittimi predetti trovano applica-zione le disposizioni della legge 13 marzo1958, n. 250, e successive modificazioni edintegrazioni »;

la problematica suesposta investeparticolarmente la regione Veneto – inspecie la fascia costiera della provincia diRovigo – posto che l’eventuale passaggiodal regime assicurativo e contributivo dellalegge n. 250 del 1958 a quello della leggen. 413 del 1984, a seguito di verbali diaccertamento, costituirebbe una difficoltànon di poco rilievo per i pescatori inte-ressati, che rischierebbero di perdere lalicenza di pesca di tipo A, come daespressa disposizione legislativa regionale(L.R. Veneto 28 aprile 1998, n. 19) –:

se il Governo possa e intenda farsiparte attiva nel risolvere tale questione,

anche attraverso l’emanazione urgente dicircolari esplicative dell’ambito di applica-zione delle leggi n. 250 del 1958 e n. 413del 1984 citate in premessa, atte a fornireindicazioni chiare ed inequivocabili aicompetenti uffici della direzione territo-riale del lavoro, dell’Inps e della Guardiadi finanza. (5-04452)

Interrogazione a risposta scritta:

GRIBAUDO. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

la normativa concernente la disci-plina del collocamento e del rapporto dilavoro dei centralinisti non vedenti è con-tenuta nella legge 29 marzo 1985, n. 113,fatta salva all’articolo 1, comma 3, dellalegge 12 marzo 1999, n. 68;

la direzione generale del lavoro, di-visione IV, con parere prot. 13/III/0001968/MA001.A005 del 21 febbraio2011, in risposta all’Agenzia del lavoro,ufficio inserimento lavorativo soggettisvantaggiati, della provincia autonoma diTrento, sul caso di una richiesta di iscri-zione all’albo professionale nazionale cen-tralinisti non vedenti da parte di unasignora non vedente residente in Veneto,ha precisato che ai sensi dell’articolo 1,comma 1, della legge n. 113 del 1985l’iscrizione all’albo professionale riguarda iprivi della vista del territorio della regioneo della provincia autonoma di residenza.In proposito, si legge nel citato parere che« l’articolo 6, comma 5, consente l’iscri-zione negli elenchi unici del collocamentomirato, anche in Province diverse daquella di residenza, purché rientranti nelterritorio di competenza della D.R.L. odella D.P.L (Province Autonome) tenutariedell’Albo »;

permangono difficoltà per l’inseri-mento lavorativo dei centralinisti telefonicinon vedenti, per il fatto che i serviziprovinciali per l’impiego continuano aiscrivere indistintamente persone prove-nienti da tutta Italia, senza prevedere

Atti Parlamentari — 20458 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

Page 37: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

forme di maggior tutela per quelli resi-denti in regione che, in attesa dell’avvia-mento al lavoro, rischiano di vedersi su-perati nella graduatoria delle liste specialida soggetti residenti fuori regione, giàiscritti in altre province a cui viene per-messo di recuperare anzianità di disoccu-pazione;

in sede di avviamento al lavoro di unsoggetto privo della vista, occorre neces-sariamente considerare diversi fattori am-bientali, quali appunto la distanza dellasede di lavoro dalla residenza del soggettoda avviare, messa in relazione alla auto-noma capacità dell’interessato nel gestirsida solo lontano dal nucleo familiare;

numerosi sono, infatti, i rifiuti allavoro da parte di soggetti privi della vistaavviati in regioni distanti da quella diappartenenza, ovvero anche le richieste ditrasferimento per ricongiungimento al nu-cleo familiare dopo la conclusione delperiodo obbligatorio di permanenza inservizio (sorprende, in tale senso, l’avvia-mento al lavoro, poi rifiutato dall’interes-sato, di un centralinista telefonico privodella vista presso la capitaneria di porto diAncona, sebbene l’interessato fosse resi-dente a Palermo e risultasse regolarmenteiscritto presso altri servizi per l’impiegodella regione siciliana);

la questione è stata sollevata piùvolte, ma invano, dall’Unione italiana deiciechi e degli ipovedenti – ONLUS, fa-cendo richiesta al Ministero del lavoro edelle politiche sociali di emanare direttivepiù stringenti ai servizi per l’impiego, per-ché rendano univoci su tutto il territorionazionale i criteri di composizione dellagraduatoria provinciale dei centralinistiprivi della vista nel senso di una regiona-lizzazione del sistema di avviamento allavoro, secondo la ratio della legge n. 113del 1985 e in linea con il citato parereministeriale (prot. UICI n. 9011 del 6luglio 2012 alla direzione generale delmercato del lavoro, n. 9770 del 18 luglio2012 alla direzione generale per l’inclu-sione e le politiche sociali, n. 9538 del16 luglio 2012 e n. 10030 del 23 luglio

2012 al Vice Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali n. 10291 del 25 luglio2012 alla direzione generale per l’inclu-sione e le politiche sociali n. 3760 del 13marzo 2014 e n. 5656 del 16 aprile 2014alla direzione generale del mercato dellavoro);

l’Unione italiana dei ciechi e degliipovedenti ha svolto una indagine cono-scitiva, su base nazionale, sullo stato oc-cupazionale dei centralisti telefonici prividella vista, per acquisire elementi utili acomprendere il fenomeno degli scavalca-menti nelle liste speciali del collocamentoobbligatorio. Sono stati coinvolti ufficial-mente i centri provinciali per l’impiego ditutta Italia e la lettura dei dati rilevati haconfermato un quadro allarmante. Se, daun lato, ci sono responsabili provincialiper l’impiego che hanno limitato l’iscri-zione in graduatoria ai soli centralinistinon vedenti inoccupati residenti in re-gione, con l’adozione in delibera del pa-rere ministeriale prot. 13/III/0001968/MA001.A005 secondo un meccanismo chefunge da calmiere agli spostamenti soprat-tutto delle regioni del sud a quelle delnord (tra i più virtuosi, va menzionato ilCentro per l’impiego di Isernia – deliberadel 9 aprile 2014), dall’altro molti ancoraautorizzano con valutazioni che appaiono« generose » l’iscrizione di soggetti resi-denti interregionali ed extraregionali,avendo sull’argomento idee a giudizio del-l’interrogante molto confuse (dallo stralciodella graduatoria dell’ufficio legge 68 del1999 del centro per l’impiego di Pistoia, sirileva che all’albo degli abilitati alle fun-zioni di centralinisti telefonici sono iscrittin. 8 persone, di cui n. 5 residenti inprovincia di Pistoia N. 1 in provincia diTrapani, n. 1 in provincia di Prato n. 1 inprovincia di Benevento. Così come anchepresso il centro per l’impiego di Livorno sisegnala una situazione che all’interroganteappare anomala, con n. 12 soggetti privi divista abilitati iscritti, di cui n. 2 residentiin provincia di Livorno precisamente alla5a e 8a posizione, n. 1 in provincia diCaserta, n. 4 in provincia di Napoli, n. 2

Atti Parlamentari — 20459 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

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in provincia di Cosenza, n. 1 in provinciadi Ragusa, n. 1 in provincia di Benevento,n. 1 in provincia di Palermo);

è confermata, confrontando i datiestratti delle varie graduatoria provincialiper l’impiego, la circostanza secondo laquale i centralinisti telefonici privi dellavista siano iscritti contemporaneamente inpiù centri per l’impiego oltre alla provinciadi residenza, ingolfando il carico di lavorodel personale amministrativo tenuto a ve-rificare la contestuale iscrizione in piùregioni e rendendo tutto il sistema delcollocamento mirato poco incisivo nei con-fronti di chi è residente in loco ed attendeda anni un’occupazione;

la provincia di Terni ha rispostoall’Unione italiana dei ciechi e degli ipo-vedenti con lettera datata PEC 11 marzo2014, chiarendo come la commissione pro-vinciale tripartita, nella seduta del 28gennaio 2014, abbia ritenuta non accogli-bile, l’istanza dell’iscrizione all’albo pro-fessionale, « ciò anche in base agli appro-fondimenti effettuati da questo Ufficio infase di istruttoria. È stato valutato cheall’articolo 6, comma 7 della Legge 29marzo 1985 n. 113, attribuisce, ai centra-linisti telefonici non vedenti residenti nellaProvincia ed ai non residenti che ne fac-ciano richiesta il diritto paritario di essereinseriti nella graduatoria provinciale alfine dell’avviamento al lavoro;

sul problema dell’iscrizione al collo-camento obbligatorio di persone disabiliprovenienti da fuori regioni, a svantaggiodei residenti in regioni, è stata presentata,per conto dell’onorevole Nadia Masini,anche l’interrogazione permanente a ri-sposta scritta 4-04304 nel corso dell’XIlegislatura –:

se il Ministro interrogato non ritenganecessario adottare opportune iniziativeper ribadire con fermezza la validità delparere prot. 13/III/0001968/MA001.A005emesso dalla direzione generale del mer-cato del lavoro, nel senso di circoscriverela possibilità di iscrizione all’albo profes-

sionale di cui alla legge n. 113 del 1985, aiprivi della vista del territorio della regioneo della provincia autonoma di residenza.

(4-07514)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazioni a risposta immediata inCommissione:

XIII Commissione:

GALLINELLA, BENEDETTI, MASSIMI-LIANO BERNINI, PARENTELA, L’AB-BATE, GAGNARLI, LUPO e ROSTEL-LATO. — Al Ministro delle politiche agri-cole alimentari e forestali. — Per sapere –premesso che:

il 22 marzo 2014 il Ministero dellepolitiche agricole, alimentari e forestali hareso noto l’avviso di chiamata pubblica perla candidatura alla presidenza dell’Ismea(Istituto di servizi per il mercato agricoloalimentare);

nel medesimo avviso si specificavache entro il 31 marzo 2014 avrebberodovuto essere inviate le manifestazioni diinteresse da chi riteneva di essere inpossesso dei requisiti di comprovata com-petenza ed esperienza in materia di eco-nomia agraria e di strumenti per il finan-ziamento e l’accesso al credito delle im-prese, con particolare riferimento al set-tore agricolo;

il 3 aprile 2014 con decreto ministe-riale n. 3549 è stata nominata la Com-missione per la selezione delle manifesta-zioni di interesse pervenute in relazionealla candidatura alla presidenza di Ismea;

nel decreto si specifica che le candi-dature selezionate dalla Commissione sa-rebbero state sottoposte alla valutazionedel Ministro, che avrebbe poi effettuato lapropria scelta, ai fini dell’individuazionedel nominativo cui conferire l’incarico dipresidente dell’Ismea, da sottoporre poialla deliberazione del Consiglio dei mini-stri per la relativa nomina, ai sensi del-l’articolo 3 della legge 23 agosto 1988,n. 400 (articolo 1, comma 4);

Atti Parlamentari — 20460 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

Page 39: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

sempre nel medesimo decreto vienespecificato inoltre che la Commissioneavrebbe provveduto ad inoltrare all’ufficiocompetente i curricula dei soggetti valutatipositivamente ai fini della pubblicazionesul sito internet del Ministero, dove ineffetti sono ancora presenti (articolo 1,comma 5);

Ismea riveste un ruolo e svolge fun-zioni particolarmente importanti sia neiconfronti del Ministero delle politicheagricole alimentari e forestali sia più ingenerale nei confronti dell’intero compartoagricolo e agroalimentare italiano, fun-zioni per le quali l’istituto e i suoi organinon possono che essere contraddistinti daun chiaro profilo di assoluta terzietà eneutralità nei confronti di tutti i soggettiche operano nel medesimo comparto;

a parere degli interroganti il Ministrointerrogato dovrebbe garantire la terzietàe la neutralità dell’istituto nei confrontidel comparto agricolo ed agroalimentare edi tutti i suoi operatori;

tra i curricula presentati per la can-didatura alla presidenza dell’Ismea risultaesserci quello del dottor Ezio Castiglione,per il quale è stata poi effettivamenteavanzata la proposta di nomina (n.30) dalMinistro per le riforme, costituzionali e irapporti con il Parlamento l’11 giugno2014, a cui è seguito il parere favorevoledelle Commissioni agricoltura di Senato eCamera;

sia alla Camera che al Senato, puravendo le commissioni permanentiespresso parere favorevole, diversi gruppiparlamentari hanno deciso di astenersisulla proposta di nomina sia per ragioniattinenti alla procedura, che non avrebbea loro dire determinato una reale consul-tazione del Parlamento e un’efficace disa-mina delle candidature, sia per ragioniriferite al candidato proposto, in partico-lare alla luce dei ruoli politici e degliincarichi ministeriali ricoperti in passato;

infatti, nel suo curriculum si leggeche, oltre a diversi incarichi di naturapolitica, il dottor Ezio Castiglione è stato

legato da un rapporto di lavoro conColdiretti (la principale organizzazione de-gli imprenditori agricoli a livello nazio-nale), rapporto la cui durata non è bendefinita –:

se il rapporto di lavoro del dottorEzio Castiglione con la principale organiz-zazione degli imprenditori agricoli a livellonazionale, Coldiretti, fosse ancora in es-sere al momento in cui le Commissioniparlamentari hanno espresso il loro pareree se, nel caso in cui tale rapporto di lavorosia ancora in essere, non ritenga chequesta situazione, al di là dei profili giu-ridici di compatibilità, ponga un serioproblema di opportunità e possa minare laterzietà e la neutralità indispensabili perl’operato dell’Ismea. (5-04455)

CAON. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali. — Per sapere– premesso che:

la memoria storica, la localizzazionegeografica e la qualità della materia primautilizzata sono le caratteristiche fondantidei prodotti tipici. Tutelare e valorizzaretali prodotti è un atto di responsabilitàsociale;

le denominazioni di origine rappre-sentano la punta di diamante della pro-duzione agroalimentare nazionale capacedi trascinare l’export dell’intero settore;

la denominazione di origine control-lata (DOC), utilizzata in enologia, certificala zona di origine e delimitata della rac-colta delle uve utilizzate per la produzionedel prodotto sul quale è apposto il mar-chio. Viene utilizzato per designare unprodotto di qualità e rinomato, le cuicaratteristiche sono connesse all’ambientenaturale ed ai fattori umani e rispettanouno specifico disciplinare di produzione;

la denominazione di origine control-lata e garantita (DOCG) è riservata a queivini già riconosciuti DOC da almeno 5 anniche siano ritenuti di particolare pregio, inrelazione alle caratteristiche qualitative in-trinseche, rispetto alla media di quelle

Atti Parlamentari — 20461 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

Page 40: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

degli analoghi vini così classificati, pereffetto dell’incidenza di tradizionali fattorinaturali, umani e storici e che abbianoacquisito rinomanza e valorizzazione com-merciale a livello nazionale e internazio-nale;

le classificazioni DOC e DOCG sonostate ricomprese nella categoria comuni-taria DOP;

il regolamento dell’Unione european. 1151 del 2012 del Parlamento e delConsiglio del 21 novembre 2012 relativoalla protezione delle indicazioni geografi-che e delle denominazioni di origine deiprodotti agricoli ed alimentari tutela sututto il territorio dell’Unione i prodottiregistrati come DOP – IGP da ogni ten-tativo di imitazione, usurpazione, evoca-zione della denominazione, dall’impiegocommerciale diretto o indiretto del nomeregistrato per prodotti che non abbianodiritto al suo utilizzo, dalle indicazionifalse ed ingannevoli relative all’origine diprodotti apparentemente simili ma nonregistrati, ed, infine, da qualsiasi prassiche possa indurre in errore il consumatoresulla vera origine dei prodotti;

il nostro Paese è uno dei leadermondiali delle denominazioni di origine edelle indicazioni geografiche protette.L’Italia può vantare, considerando l’agroa-limentare e i prodotti vitivinicoli, ben 800nomi registrati a livello europeo per unvalore di circa 11 miliardi di euro;

ultimamente è risaltato alle cronacheil fatto che in Gran Bretagna nei pub sistia diffondendo la moda del Prosecco « ontap » ovvero alla spina. Questa pratica divendere il Prosecco sfuso può essere con-siderata a giudizio dell’interrogante a tuttigli effetti una frode alimentare a dannodel simbolo per eccellenza del vino « madein Italy »;

nel nostro Paese sono circa 8.000 iproduttori di Prosecco con circa 350 mi-lioni di bottiglie vendute. Il vero Proseccoè quello prodotto nel nostro Paese, tute-lato a livello comunitario e che vanta ladenominazione Doc e Docg;

il Prosecco, in base alle norme co-munitarie, può essere venduto solo edesclusivamente in bottiglia, con la regolarefascetta del consorzio di tutela che loprotegge dalle imitazioni e ne controlla lemodalità di erogazione in tutte le sueforme. Questa è la dimostrazione che iprodotti DOP e IGP, nonostante sianoriconosciuti e tutelati a livello europeo,siano ancora oggi oggetto di pratiche ille-cite;

il problema è ancora più ampio inambito internazionale dove si rileva un’as-senza di regole multilaterali per una tutelaglobale dei prodotti DOP e IGP – chepossono essere considerate vere e proprieproprietà intellettuali – e la mancanza diuna disciplina uniforme nel sistema com-merciale;

i Paesi extra europei sono restii ariconoscere le indicazioni geografiche co-munitarie, che definiscono il carattereunico e non delocalizzabile delle produ-zioni DOP e IGP, perché intravedono ilrischio che ciò impedisca alle loro impresedi utilizzare marchi commerciali già regi-strati nei loro Paesi che contengono o sirichiamano a denominazioni di origineprotette dal sistema europeo;

sarebbe opportuno proteggere le de-nominazioni DOP e IGP anche in ambitointernazionale estendendo di fatto a tutti iPaesi extra Unione europea le tutele delmercato interno comunitario affinché aiprodotti europei, in particolare italiani,venga garantita la protezione che meri-tano;

il Ministro interrogato in un’audi-zione svolta in Commissione agricolturaalla Camera nel novembre del 2014 inoccasione dell’indagine conoscitiva sullericadute sul sistema agroalimentare ita-liano dell’Accordo di partenariato transa-tlantico su commercio e investimenti(TTIP) ha dichiarato che « nel corso deglianni si è costituito nell’UE un fronte unitodi Paesi, come, Francia, Italia, Portogallo,Spagna e Grecia che si sta adoperando persostenere la Commissione europea e persollecitarla affinché tenga nella dovuta

Atti Parlamentari — 20462 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

Page 41: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

considerazione le Indicazioni geografiche ela loro protezione internazionale, di fronteall’incremento dei casi di contraffazione.In sede negoziale, è prevalsa la lineadell’Italia, e del Ministero delle politicheagricole alimentari e forestali in partico-lare, di concerto con gli altri Paesi europeisopra citati, di vincolare il più possibile ilcompito della Commissione europea ainegoziati TTIP relativamente alla registra-zione e alla conseguente protezione delleindicazioni geografiche europee (e italiane)negli USA. Anche nel corso del 7° roundnegoziale tra Stati Uniti e Unione europea,svoltosi a Washington dal 29 settembre al3 ottobre, è stata ribadita dalla UE l’im-portanza del settore agricolo nel negoziatoe confermato l’impegno per l’adeguatatrattazione soprattutto delle indicazionigeografiche, come una priorità »;

gli Usa non sono molto propensiverso le indicazioni geografiche, ritenutebarriere non tariffarie che impedisconoalle merci americane l’accesso al mercato.In verità, sono proprio le denominazioniitaliane a subire la concorrenza sleale dimarchi registrati in Usa che nulla hannoa che fare con le eccellenze enogastrono-miche italiane. Se un merito il TTIPavrebbe potuto avere, era quello di poter,una volta per tutte, risolvere quest’annosaproblematica, invece, sembra che dal ne-goziato stia emergendo un testo che tienein scarsa considerazione le indicazionigeografiche;

il semestre italiano di Presidenza si èconcluso e il Governo si era impegnato adessere protagonista nell’ambito delle atti-vità negoziali del TTIP tra Usa e Unioneeuropea –:

se non intenda intervenire nelle op-portune sedi competenti affinché le deno-minazioni DOP e IGP, in particolare deiprodotti di eccellenza italiani, continuinoad essere una priorità della Commissioneeuropea non solo nell’ambito del TTIP traUsa e Unione europea ma anche versotutti gli altri Paesi extra europei, al fine diottenere tutele internazionali al pari diquelle comunitarie, indicando come con-

tinueranno le attività negoziali sul TTIPtra Usa e Unione europea in tema diindicazioni geografiche all’indomani dellaconclusione del semestre italiano di pre-sidenza. (5-04456)

FAENZI e CATANOSO. — Al Ministrodelle politiche agricole alimentari e fore-stali. — Per sapere – premesso che:

il regolamento dell’Unione europea èun atto normativo direttamente applica-bile negli ordinamenti degli Stati membri(articolo 288, paragrafo 2 del Trattato sulfunzionamento dell’Unione europea). L’ef-fetto diretto ed immediato dei regolamenticomporta che essi non richiedono (a dif-ferenza delle direttive) l’adozione di prov-vedimenti nazionali di attuazione da partedegli Stati membri, ma si applicano im-mediatamente in tali ordinamenti e sonoefficaci nei confronti sia degli Stati chedegli individui, senza necessità di ulterioriatti;

il regolamento (UE) 1380/2013 dell’11dicembre 2013 all’articolo 15, obbliga ipescherecci dell’Unione, al più tardi adecorrere dal 1o gennaio 2015, a mante-nere a bordo, registrare, sbarcare ed im-putare ai rispettivi contingenti tutti gliesemplari catturati di specie soggette alimiti di cattura e/o taglia minima, qualitonno rosso, pesce spada, tonno bianco ealtro;

l’ICCAT, nella riunione plenaria te-nutasi a Genova nel mese di novembre del2014 con Doc. No. PA2-606A/2014 hastatuito il principio per cui ove la legisla-zione dello Stato membro preveda l’ob-bligo di sbarco non venga applicata lapercentuale del 5 per cento come limitemassimo di pesci mantenuti a bordo cat-turati accidentalmente;

il regolamento n. 302/2009 (CE) del 6aprile 2009 prevede che la pesca al tonnorosso per le imbarcazioni autorizzate in-feriori a metri 24 sia aperta dal 1o gennaioal 31 dicembre di ogni anno;

Atti Parlamentari — 20463 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

Page 42: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

la decisione della Commissione del 6dicembre 2013 « che istituisce un piano diazione per ovviare alle carenze del sistemaitaliano di controllo della pesca », ha pre-scritto una revisione e diminuzione deipermessi speciali di pesca al pesce spadasulla base di ben determinati criteri, cheposso tranquillamente riassumersi conl’espressione di « pesca prevalente »;

il decreto del Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali 3 ottobre2014 (rilascio permesso speciale alla pescadel pescespada) apparso per circa 15giorni sul sito istituzionale e mai pubbli-cato in Gazzetta Ufficiale, è scomparsolasciando spazio ad una « errata corrige »della modulistica del medesimo decretodel 7 ottobre 2014, ad oggi ancora pre-sente, ma di fatto inutile, vista la revocadel decreto di adozione;

ad oggi, la flotta interessata ai prov-vedimenti anzidetti vive e lavora nell’as-soluta incertezza normativa, dovuta aduna totale assenza ed inerzia dell’ammi-nistrazione competente, assistendo di fattoad una gestione domestica della pescanazionale con i palangari ai grandi pela-gici, che sta penalizzando la marinerianazionale, già duramente provata dallacrisi del settore;

è necessario emanare le disposizioniattuative per quanto riguarda il vigenteobbligo di sbarco, ad evitare provvedi-menti sanzionatori difformi da regola-menti dell’Unione europea;

è necessario emanare il provvedi-mento di ripartizione delle quote tonnoanno 2015, nonché le relative disposizioniattuative, onde permettere alle imbarca-zioni inferiori a metri 24 di svolgere lalegittima attività, come previsto dai rego-lamenti in materia;

è necessario emanare un provvedi-mento conforme ai regolamenti in vigorein materia di disciplina della pesca pro-fessionale al pescespada, nonché di rilasciodei relativi permessi speciali –:

quali iniziative di competenza in-tenda adottare il Ministro interrogato perrisolvere le problematiche esposte in pre-messa. (5-04457)

ZACCAGNINI e FRANCO BORDO. —Al Ministro delle politiche agricole alimen-tari e forestali. — Per sapere – premessoche:

l’assemblea plenaria del Parlamentoeuropeo, in data 13 gennaio 2015, haapprovato, con 480 voti favorevoli, 159 voticontrari e 58 astensioni la nuova legisla-zione che permetterà agli Stati membri dilimitare o vietare la coltivazione di coltureOGM sul loro territorio;

i divieti potranno inoltre includereanche i gruppi di OGM designati in basealla varietà o alla caratteristica. Inoltre,prima che uno Stato membro possa adot-tare tali misure, la normativa prevedeuna procedura che permette all’aziendache coltiva OGM, oggetto del processo diautorizzazione, di esprimere il suo ac-cordo alle restrizioni previste all’immis-sione in commercio. Tuttavia, nel caso lasocietà non sia d’accordo, lo Stato mem-bro può imporre il divieto in manieraunilaterale. Il mais MON810 è attual-mente l’unica coltura OGM autorizzata ecoltivata nell’Unione europea. La patata« Amflora » OGM è stata vietata dal tri-bunale dell’Unione europea nel 2013,dopo un iniziale via libera della Com-missione europea;

l’accordo siglato prevede che gli Statimembri dovranno garantire che le coltureOGM non contaminino altre coltivazioni euna particolare attenzione sarà rivolta allaprevenzione della contaminazione tran-sfrontaliera con i Paesi vicini;

l’approvazione della nuova normativasugli OGM, per quel che riguarda la tuteladelle biodiversità e delle colture che spo-sano il biologico non è priva di elementi dicriticità: in Italia è in vigore un divietotemporaneo, fortemente voluto da associa-zioni di produttori, consumatori e ambien-talisti, che vieta la coltivazione dell’unicoOGM autorizzato per la coltivazione inEuropa, il mais MON810. La nuova nor-

Atti Parlamentari — 20464 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

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mativa approvata dal Parlamento europeomette a rischio il nostro Paese, alla lucedel fatto che ci vorranno mesi per rece-pirla; questo allungamento dei tempi è unserio rischio nella difesa del decreto in-terministeriale che ha vietato, in Italia, lacoltivazione del mais geneticamente mo-dificato;

secondo la nuova legge, le motiva-zioni con cui il Governo può motivare ilbando « non devono, in nessun caso, con-fliggere con la valutazione di impatto am-bientale » condotta dall’EFSA, ovvero iGoverni non possono basare i divieti suspecifici impatti ambientali o evidenze dipossibili danni da parte delle coltivazioniOGM a livello nazionale, anche nel caso incui questi rischi non siano stati presi inconsiderazione da parte della valutazionedell’EFSA. In tal modo, non si fornisconosufficienti rassicurazioni sulla possibilitàreale dei singoli Stati membri di far valerespecifiche valutazioni di impatto ambien-tale a livello nazionale; non è certa, dun-que, la possibilità che il singolo Statopotrà appellarsi a ragioni ambientali pervietare gli OGM. Questa impostazione ri-schia di rendere giuridicamente deboli isingoli Paesi;

la possibilità che l’etichettatura ob-bligatoria sia considerata un ostacolo allalibera circolazione delle merci diventa,con il testo approvato, un pericolo realeche mette a rischio il diritto dei consu-matori ad essere correttamente informati.Varie associazione agricole e ambientali-ste, denunciano, che così impostata, lanuova normativa rischia di favorire, lemultinazionali del biotech che mirano amantenere un monopolio sulla sovranitàalimentare. Allo stesso tempo, ponendolimiti all’obbligo di etichettatura, siignora la volontà di gran parte dei cit-tadini che, a più riprese, hanno detto« no » agli OGM e pretendono di esserecorrettamente informati;

si ricorda altresì che nello stessoparere espresso ed approvato dalla Com-missione agricoltura della Camera dei de-putati, in data 4 dicembre 2014 sulla

« Proposta di regolamento del Parlamentoeuropeo e del Consiglio relativo alla pro-duzione biologica e all’etichettatura deiprodotti biologici » si sottolinea che « l’Ita-lia, che si colloca tra i primi dieci pro-duttori mondiali di biologico con unasuperficie di 1,2 milioni di ettari e 40.000aziende dedicate in via esclusiva al biolo-gico e in Europa, dopo la Spagna, alsecondo posto, considera di primario in-teresse il settore biologico; nel perseguirel’obiettivo condivisibile della Commissionedi migliorare la normativa sulla base diprincipi e disposizioni di base trasversali,chiari e semplificati che dovrebbero ren-dere il settore più attraente, considerate leprospettive di mercato positive, occorretenere conto delle specificità dell’agricol-tura biologica italiana e mediterranea nelsuo complesso, che presenta caratteristi-che diverse rispetto a quella dei Paesi delnord Europa » –:

se il Ministro interrogato, alla lucedella nuova normativa europea, non reputiopportuno e necessario, considerata l’im-possibilità delle norme di coesistenza digarantire la tutela delle coltivazioni tradi-zionali e biologiche, poiché la presenza dicoltivazioni OGM genera contaminazionecerta, dichiarare l’Italia Paese integral-mente « OGM free », specificando in chetempi ciò avverrà, e garantire l’etichetta-tura sul nostro territorio dei prodotti con-tenenti OGM, per agevolare la massimatrasparenza e informazione nella sceltadei consumatori. (5-04458)

COVA e OLIVERIO. — Al Ministro dellepolitiche agricole alimentari e forestali. —Per sapere – premesso che:

alcune aziende agricole hanno pre-sentato ricorso presso il tribunale di Cas-sano D’Adda con la causa n. 15093/2003che è giunta a sentenza definitiva da partedel giudice unico dottoressa Anna Lan-driani in data 12 dicembre 2008. Talesentenza inibisce alla AGEA di richiedereai ricorrenti e/o all’acquirente il versa-mento a titolo di prelievo supplementareper le annate in causa;

Atti Parlamentari — 20465 — Camera dei Deputati

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inoltre, la stessa sentenza afferma:« ... Il Tribunale definitivamente pronun-ciando, l’integralmente conferma della or-dinanza del Dottor Manfredini del 19dicembre 2003: accerta il diritto delleaziende agricole ricorrenti di essere inte-gralmente pagate per le consegne effet-tuate nel corso dell’annate 1995/1996 allapresente 2002/2003 senza trattenute »;

AGEA ha provveduto a far riscuoterele fidejussioni bancarie per queste annatead alcune aziende agricole ricorrenti e inquesti giorni sono state inviate le richiestedi pagamento dei « debiti esigibili » riferitialle annate oggetto di tale sentenza –:

se AGEA abbia agito nel rispettodella sentenza citata e per quali motivi sisia apprestata a mandare le richieste dipagamento per un prelievo non più dovutoa seguito della sentenza e a riscuotere lefideiussioni bancarie. (5-04459)

Interrogazione a risposta scritta:

CATANOSO. — Al Ministro delle poli-tiche agricole alimentari e forestali. — Persapere – premesso che:

Il nuovo articolo 2135 del codicecivile ha esteso il novero delle attività« legalmente » agricole;

il 1° comma del nuovo articolo 2135stabilisce: « È imprenditore agricolo chiesercita una delle seguenti attività: colti-vazione del fondo, silvicoltura, alleva-mento di animali e attività connesse »;

il 2° comma considera agraria anchel’attività di sfruttamento delle acque dolci,salmastre o salate. Questa soluzione com-porta che l’attività agricola si estenda benoltre l’allevamento di animali o piante chesi ottengono (o che si potrebbero ottenere)sul terreno, per coprire tutte le ipotesi diallevamento possibile su terra e in acqua,la quale può essere dolce (laghi, fiumi,valli d’acqua dolce), salmastra (valli sal-mastre) o salata (valli d’acqua salata e lostesso mare);

Il 3° comma dell’articolo 2135 delcodice civile si occupa delle attività con-nesse tipiche che vengono elencate, ancheprolissamente, in modo molto diffuso:« manipolazione, conservazione, trasfor-mazione, commercializzazione e valoriz-zazione che abbiano ad oggetto prodottiottenuti prevalentemente dalla coltiva-zione del fondo o del bosco o dell’alleva-mento d’animali, nonché le attività direttealla fornitura di beni o servizi mediantel’utilizzazione prevalente di attrezzature orisorse dell’azienda normalmente impie-gate nell’attività agricola esercitata, ivicomprese le attività di valorizzazione delterritorio e del patrimonio rurale e fore-stale, ovvero la ricezione ed ospitalitàcome definite dalla legge »;

la nuova definizione di imprenditoreittico è contenuta nel decreto legislativon. 226/2001, trae ispirazione dal dirittocomunitario ed assimila ai prodotti agri-coli anche « pesci, crostacei e molluschi »,compresi nell’allegato I del trattato Ce(12). Pertanto sia la pesca, che pure èattività estrattiva, che l’acquacoltura, comesi è visto prima, appunto per l’influenzadel diritto comunitario, è stata assimilata,a giudizio dell’odierno interrogante, al set-tore agrario;

l’imprenditore ittico, definito all’arti-colo 2 del decreto legislativo n. 226 del2001 dedicato alla « pesca e acquacol-tura », è assimilato all’imprenditore agri-colo come recita testualmente il 3° commadell’articolo 2 dello stesso decreto: « Fattesalve le più favorevoli disposizioni di legge,l’imprenditore ittico è equiparato all’im-prenditore agricolo », e le attività connessedel pescatore sono di una ampiezza ad-dirittura maggiore di quelle corrispondentidell’imprenditore agricolo, comprendendoturismo, lavorazione, conservazione, com-mercializzazione e promozione pubblicita-ria del pescato;

si può, quindi, ritenere che un inse-diamento produttivo (lavorazione, conser-vazione e commercializzazione del pe-scato) posto in essere da un « imprenditoreittico » come definito, per ultimo, dall’ar-

Atti Parlamentari — 20466 — Camera dei Deputati

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ticolo 4 del decreto legislativo n. 4 del 12gennaio 2012, su di un terreno agricolopossa considerarsi assimilato ad un inse-diamento produttivo agricolo e, pertanto,avere applicata la relativa normativa ed irelativi criteri edificatori –:

quali iniziative, di natura normativa,intenda adottare il Ministro interrogato alfine di dirimere dubbi e/o controverseinterpretazioni in materia, onde consentireagli imprenditori ittici di godere delleagevolazioni previste dalla normativa vi-gente per gli assimilati imprenditori agri-coli. (4-07510)

* * *

SALUTE

Interrogazione a risposta in Commissione:

ANZALDI e BURTONE. — Al Ministrodella salute. — Per sapere – premesso che:

si riscontra, nel nostro Paese, unasingolare anomalia per quanto riguarda ilprezzo dei farmaci per gli animali;

a fronte di un identico principioattivo, la media del costo dei farmaci peranimali è mediamente superiore di tre/quattro volte rispetto a quella di farmaciper l’uomo, una differenza che può am-pliarsi fino a decuplicarsi;

per fare degli esempi il furosemide,un diuretico, nome commerciale « Diu-ren », nella confezione da 30 compresse da20 milligrammi costa 7,50 euro, mentrel’analogo per uso umano costa 1 euro e 72centesimi, così come per sei fiale di fito-menadione, nome commerciale « VitaminK1 Laboratoire TVM », indicato per lasomministrazione in caso di avvelena-mento da rodenticidi (veleno per topi), sispendono 82 euro, cioè quattro volte inpiù del trattamento per uso umano con il« Konakion », e gli esempi possono prose-guire con altri principi attivi, per antido-lorifici, antibiotici e altri farmaci;

oggi non è possibile prescrivere glistessi farmaci perché la legge impone diusare farmaci veterinari e solo in precisecircostanze ed in via eccezionale è auto-rizzata la prescrizione della versione perl’uomo o off label;

il veterinario sulla ricetta deve ne-cessariamente indicare il nome commer-ciale del medicinale e non il principioattivo;

oltre ai costi altissimi è molto fre-quente che i proprietari di animali ricor-rano all’uso di farmaci generici con lostesso principio attivo ma sbagliando idosaggi con rischi per la salute dell’ani-male e anche multe molto salate;

a fronte di molecole simili, se nonidentiche, è davvero inspiegabile una cosìmarcata differenza di prezzo se non at-traverso una evidente azione di specula-zione portata avanti dalle industrie delsettore –:

se e quali iniziative il Governo in-tenda assumere in tempi rapidi al fine diaffrontare il problema esposto in premessae di definire una misura che consenta lasomministrazione dei medicinali genericigià registrati per gli umani, a parità dicomposizione, anche per uso veterinario,vigilando attentamente al fine di evitareazioni speculative da parte delle aziendefarmaceutiche. (5-04447)

Interrogazioni a risposta scritta:

ZAN. — Al Ministro della salute, alMinistro per gli affari regionali e le auto-nomie. — Per sapere – premesso che:

si stima che le persone in Italia chevivono con il virus Hiv siano oggi tra 143mila e 165 mila, e oltre 30 mila non sannodi avere l’infezione e quindi possono dif-fondere inconsapevolmente il virus;

gli ultimi dati sul propagarsi dell’epi-demia segnalano 3.600 nuovi casi nel 2013con un preoccupante aumento tra i gio-

Atti Parlamentari — 20467 — Camera dei Deputati

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vani, che sempre più spesso risultano, senon mal informati, con conoscenze scarsee superficiali;

la proporzione di stranieri tra lenuove diagnosi di infezione da Hiv au-mentata dall’11 per cento nel 1992 a unmassimo di 32,9 per cento nel 2006; nel2013 è del 24 per cento;

i casi di AIDS registrati in Italia nel2013 sono stati circa 1.158 e i casi diprevalenza ammontano a 23.895;

rapportando i nuovi casi sulla popo-lazione residente (tassi di incidenza), leregioni più colpite nel 2010 sono statenell’ordine: Veneto, Liguria, Lombardia,Lazio, Toscana e Umbria, con un gra-diente, nord-sud nella diffusione della ma-lattia, essendo meno colpite le regionimeridionali ed insulari;

nel 2012, nel Veneto, si è assistito aun netto incremento dell’incidenza di sog-getti Hiv positivi. Sono stati diagnosticati5,8 nuovi casi ogni 100 mila abitanti,quando, nell’anno precedente, ne eranostati diagnosticati 3,6 ogni 100 mila abi-tanti;

a Padova, in particolare, dalle stimeeffettuate dagli operatori del settore, e piùprecisamente dagli studi della Fondazionedel professor Carlo Foresta, si riportaun’elevata incidenza di Hiv positività, cheha raggiunto nel 2012 16,8 casi ogni 100mila abitanti (nel 2011 erano stati 13,7),mentre nella provincia 7,1 (contro i 6,4 del2011);

altro problema, evidenziano i dati, èla percentuale di soggetti che scopre ilproprio stato di Hiv positività tardiva-mente, a 36 anni rispetto ai 25 del passato,e il 60 per cento di questi lo scoprequando la malattia è già conclamata;

il primo dicembre, giornata mondialeper la lotta all’AIDS, i comitati veneti diArcigay hanno denunciato sulla stampalocale l’operato della regione Veneto, cheavrebbe investito 1,4 milioni di euro difondi statali vincolati, ad esempio perdiagnosi tardiva dell’infezione da Hiv e

altri progetti innovativi, in fondi ordinario per altre spese e azioni già previste, oaltre attività non in linea con le vincolantiindicazioni fornite nell’accordo sottoscrittodalla conferenza Stato-regioni nel 2012, ecomunque per attività inerenti la spesasanitaria corrente (esami di routine per lepersone sieropositive, iniziative di coun-selling e altro);

alcuni dei progetti previsti, attraversolo stanziamento del fondo statale, basatoappunto su « obiettivi di piano », erano la« sperimentazione di interventi per l’ac-cesso al test al di fuori di strutture sani-tarie » e la « definizione e attivazione dipercorsi per raggiungere gruppi di popo-lazione a prevalenza più elevata di infe-zione ». Tra questi rientrano anche gli« Msm », cioè gli uomini che hanno rap-porti sessuali con uomini;

in risposta alla denuncia delle asso-ciazioni LGBT, il Presidente della regionedel Veneto Luca Zaia ha dichiarato allastampa: « (...) La realtà è che la RegioneVeneto ha utilizzato tutti i fondi a dispo-sizione per iniziative di informazione eprevenzione contro l’Aids, addirittura an-ticipando dal proprio bilancio il milione e400 mila euro che sarebbero dovuti arri-vare dal Governo. Quei soldi li abbiamoanticipati noi come Regione con il FondoSanitario Regionale perché, in questacome in altre situazioni in cui i fondidevono arrivare da Roma, essi tardanoanche anni ad arrivare, non seguendo pernulla la tempestività dei roboanti annuncidi questo o quel Ministro. Una volta tar-divamente arrivati questi soldi sono statidoverosamente rimessi nel portafoglio dadove erano stati presi, e cioè dalla spesaordinaria. È il caso dei finanziamenti antiAids come di quelli con i quali ci dovreb-bero essere rimborsate le cure erogate agliextracomunitari irregolari, come di tantealtre voci di spesa che dovrebbero esserenazionali ma che finiscono per cadereaddosso alle Regioni »;

rimane il fatto che tali finanziamentinon avrebbero dovuto riguardare la spesaordinaria: sull’HIV/AIDS, i livelli essenziali

Atti Parlamentari — 20468 — Camera dei Deputati

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di assistenza o i trasferimenti della leggen. 135 del 1990, che definisce il pianodegli interventi urgenti in materia di pre-venzione e lotta all’AIDS;

è dunque grave, a parere dell’inter-rogante, che a fronte di un dato nazionaleche posiziona l’Italia ultima in Europasulla prevenzione, con oltre 20 mila nuovicasi l’anno e un costo per il sistemasanitario nazionale di circa 8 mila europer ogni nuovo malato, la regione Venetospenda quei fondi per interventi di spesacorrente che dovrebbero già essere copertidal bilancio regionale, negando l’opportu-nità di mettere in campo ulteriori azioniper il contrasto dell’HIV;

a oggi, è già stato erogato alla regioneVeneto il 70 per cento della quota delfondo destinato alla prevenzione dell’HIV,e risulta esservi molta incertezza sull’ef-fettivo trasferimento del rimanente saldo,visto l’impiego di tali fondi;

risulta inoltre a oggi mancante ilbollettino epidemiologico sull’AIDS chedovrebbe fornire tutti i dati sulla malattianella regione Veneto, documento che laprecedente giunta regionale realizzava conregolarità –:

di quali informazioni dispongano iMinistri interrogati in merito a quantosopra esposto, in particolare circa l’uti-lizzo della quota già erogata del fondostatale destinato alla prevenzione dell’HIVnella regione Veneto;

se e quali iniziative i Ministri interro-gati intendano intraprendere, anche sullabase di intese in sede di Conferenza Stato-regioni, per garantire adeguate politiche diprevenzione e di cura dell’HIV/AIDS nellaregione Veneto nonché il rispetto delle pre-scrizioni in materia di utilizzo vincolato deifondi statali. (4-07517)

VARGIU. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

l’ospedale Eastman è, unitamente alS. Anna Centro per la Donna e al NuovoRegina Margherita, uno dei tre nosocomi

presenti nel primo, secondo, terzo equarto distretto sanitario dell’azienda USLRoma A;

al 1o gennaio 2012, la popolazioneresidente nei quattro distretti sanitari ri-sultava essere complessivamente di459.764 abitanti (con una forte presenzadi anziani rispetto ai giovanissimi), distri-buita su una superficie di 121,70 chilome-tri quadrati;

l’ospedale Eastman, storicamente de-dicato al trattamento delle problematicheodontoiatriche, si è nel tempo arricchito dinuove offerte sanitarie, tra le quali unaUOC - Unità operativa complessa di ocu-listica nata alla fine del 2006, per trasfe-rimento dal Nuovo Regina Margherita;

l’apertura della predetta UOC ha ne-cessariamente richiesto un ingente investi-mento per la completa ristrutturazionedegli ambienti (in totale 20 locali), lacreazione di 2 sale operatorie dedicatesolo all’oculistica, la fornitura delle appa-recchiature e degli arredi, la dotazione dirisorse umane (in totale 15 sanitari, di cui1 primario, 6 dirigenti medici oculisti, 1tecnico ortottista, il personale tecnico e dicomparto);

nel 2012, in evidente contraddizionerispetto al suddetto piano di investimenticoncernente l’ospedale Eastman, l’aziendaUSL Roma A decideva di attivare presso ilpresidio ospedaliero Nuovo Regina Mar-gherita una nuova struttura di oculistica,presso la quale venivano trasferiti duemedici operanti presso l’ospedale Ea-stman, acquistando ovvero noleggiandonuove e costose apparecchiature speciali-stiche dedicate;

malgrado i pregressi investimenti e lelunghe liste di pazienti in attesa sia per gliinterventi chirurgici che per le prestazionispecialistiche, l’attività dell’UOC di oculi-stica dell’ospedale Eastman risultava aquesto punto sostanzialmente ridimensio-nata, le strumentazioni e le apparecchia-ture sottoutilizzate e via via obsolete, leprestazioni sanitarie limitate ad interventidi tipo ambulatoriale e le 2 sale operatoriesostanzialmente chiuse;

Atti Parlamentari — 20469 — Camera dei Deputati

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Page 48: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

con anni di ritardo, soltanto nel giu-gno 2014, la ASL Roma A indiceva perl’ospedale Eastman una gara per l’acquistodi un facoemulsificatore, apparecchiaturaindispensabile per l’esecuzione degli inter-venti di cataratta, ma tale procedura sa-rebbe andata incredibilmente deserta perincongruità del capitolato di gara. Succes-sivamente, sarebbe stata indetta una se-conda gara provvisoria per il noleggiosemestrale dello stesso strumento (per uncosto pari a 15 mila euro) che sarebbestata poi aggiudicata ad una ditta leadermondiale;

l’attività del reparto oculistico del-l’ospedale Eastman non sarebbe decollataneppure a seguito di tale aggiudicazionetemporanea in quanto lo strumento ac-quisito sarebbe stato paradossalmente ri-tenuto « inidoneo e pericoloso » dai re-sponsabili sanitari della struttura stessa;

appare del tutto incomprensibile al-l’interrogante la costosa compresenza didue reparti di oculistica dotati di doppiestrumentazioni in due strutture ospeda-liere appartenenti alla stessa ASL Roma A,tra le quali peraltro non si riscontraalcuna forma di collaborazione e sinergia,con conseguente spreco di danaro pub-blico e nocumento per il bacino di pazientiresidenti –:

se, alla luce del piano di rientro daldisavanzo sanitario, i costi di tale riorga-nizzazione siano stati presi in considera-zione dal Commissario ad acta per l’at-tuazione del piano di rientro medesimo,considerato che l’interrogante giudica ir-ragionevole tale riorganizzazione, essendol’ospedale Eastman assolutamente idoneoa garantire, tramite la sua unità operativadi riferimento, un adeguato presidio nel-l’ambito dell’oculistica. (4-07520)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta in Commissione:

RICCIATTI, FERRARA, GIANCARLOGIORDANO, SCOTTO, AIRAUDO e PLA-

CIDO. — Al Ministro dello sviluppo eco-nomico. — Per sapere – premesso che:

in data 13 gennaio 2015 alcuni organidi stampa (Ansa, Corriere Adriatico e Mes-saggero, nelle versioni online) riportano lanotizia della messa in mobilità di 20dirigenti della società Indesit Company,acquisita nel luglio 2014 dalla multinazio-nale americana Whirlpool;

nonostante le numerose richiesteprovenienti da rappresentanti politico-isti-tuzionali e dai lavoratori, non sono atutt’oggi chiari il piano industriale diWhirlpool e le ricadute sui livelli occupa-zionali dei territori interessati a seguitodell’annunciato piano di riorganizzazionedella Indesit;

in data 31 ottobre 2014 la testata LaRepubblica, in occasione dell’offerta pub-blica d’acquisto su Indesit del 3 novembre2014, riportava alcuni stralci del docu-mento dell’offerta pubblica d’acquisto, daiquali si evinceva la volontà di Whirlpool diprocedere ad « operazioni straordinariecome fusioni infragruppo e trasferimentidi cespiti o aziende o rami d’azienda,nonché alla riorganizzazione delle attivitàproduttive e distributive e il consolida-mento di alcune funzioni tra i duegruppi », nonché l’intenzione di avviareuna « razionalizzazione delle funzioni am-ministrative e produttive tra Whirlpool eIndesit »;

già in quella circostanza la primafirmataria del presente atto presentavauna interrogazione parlamentare la n. 5-03957 del 4 novembre 2014, seduta n. 324,nella quale si chiedeva al Ministro se nonritenesse opportuno « convocare immedia-tamente un tavolo con la società Whirl-pool, le organizzazioni sindacali e le isti-tuzioni territoriali, interessate, al fine dievitare iniziative che possano colpire nuo-vamente i livelli occupazionali e gli stabi-limenti produttivi della Indesit situati nelleMarche e in Campania »;

l’organizzazione sindacale Fiom hareso noto che il Governo si era impegnato

Atti Parlamentari — 20470 — Camera dei Deputati

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Page 49: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/Leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0362/leg.… · 362. Allegato B ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione:

a convocare un incontro tra Governo,nuova proprietà Indesit (Whirlpool) e or-ganizzazioni sindacali entro il 15 dicembre2014. Impegno ad oggi disatteso;

a seguito di un’altra interrogazioneparlamentare della prima firmataria delpresente atto, in data 8 ottobre 2014 ilViceministro dello sviluppo economico DeVincenti, durante il question time in Com-missione attività produttive della Cameradei deputati, riferì che la Whirlpool avevadichiarato di dover effettuare ulteriori ve-rifiche al suo interno all’esito delle quali cisarebbe stata da parte del Ministero unanuova convocazione dell’impresa;

va tenuto conto del citato documentodi offerta pubblica di acquisto di Whirl-pool e dell’intenzione di « razionalizzare lefunzioni amministrative » di Indesit eWhirlpool; secondo le stime della Fiom lefunzioni impiegatizie considerate sovrap-ponibili solo nello stabilimento di Fa-briano interesserebbero 1200 unità;

altrettanto sovrapponibili per attivitàsvolte possono essere considerati diversistabilimenti situati in Italia, appartenentiai due gruppi, che attualmente ricorronoad ammortizzatori sociali –:

se non ritenga il Ministro interrogatodi dover convocare immediatamente untavolo di confronto tra Ministero, Whirl-pool e organizzazioni sindacali al fine dichiarire il piano di riorganizzazione cheintende adottare la multinazionale ameri-cana a seguito dell’acquisizione di Indesit;

se il Ministro abbia svolto ulterioriapprofondimenti in merito al piano indu-striale di Whirlpool e con quali risultanze;

quali iniziative intenda adottare, an-che alla luce anche degli impegni assuntidalla vecchia proprietà di Indesit con gliaccordi sottoscritti in data 3 dicembre2013 presso il Ministero dello sviluppoeconomico, per salvaguardare i livelli oc-cupazionali nei territori interessati dallariorganizzazione aziendale avanzata daWhirlpool. (5-04453)

Apposizione di una firmaad una risoluzione.

La risoluzione in Commissione Terrosie altri n. 7-00565, pubblicata nell’allegatoB ai resoconti della seduta del 13 gennaio2015, deve intendersi sottoscritta anchedal deputato Zanin.

Apposizione di firme ad interrogazioni.

L’interrogazione a risposta scritta Nac-carato e altri n. 4-07303, pubblicata nel-l’allegato B ai resoconti della seduta del 17dicembre 2014, deve intendersi sottoscrittaanche dal deputato Mannino.

L’interrogazione a risposta in Commis-sione Rossomando e altri n. 5-04374, pub-blicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 5 gennaio 2015, deve intendersisottoscritta anche dal deputato Miotto.

Apposizione di firme ad un’interrogazionea risposta scritta e indicazione dell’or-dine dei firmatari.

L’interrogazione a risposta scritta Pel-legrino n. 4-07473, pubblicata nell’allegatoB ai resoconti della seduta del 9 gennaio2015, deve intendersi sottoscritta anchedai deputati: Garavini e Preziosi, e conte-stualmente, con il consenso degli altrisottoscrittori, l’ordine delle firme deve in-tendersi così modificato: « Pellegrino, Pa-lazzotto, Kronbichler, Fratoianni, Gian-carlo Giordano, Airaudo, Albini, Amoddio,Anzaldi, Bergonzi, Franco Bordo, Borghi,Carrescia, Ciracì, Costantino, Distaso, Du-ranti, Daniele Farina, Ferrara, FitzgeraldNissoli, Gandolfi, Garavini, Giuseppe Gue-rini, La Marca, Laforgia, Magorno, Maraz-ziti, Marcon, Martelli, Matarrelli, Melilla,Narduolo, Nicchi, Oliverio, Paglia, Panna-rale, Piras, Placido, Preziosi, Quaranta,Ribaudo, Ricciatti, Sannicandro, Sberna,Schirò, Scotto, Zaccagnini, Zaratti ».

Atti Parlamentari — 20471 — Camera dei Deputati

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Pubblicazione di un testo riformulato.

Si pubblica il testo riformulato dellainterrogazione a risposta in CommissioneParentela n. 5-04327, già pubblicata nel-l’allegato B ai resoconti della sedutan. 352 del 18 dicembre 2014.

PARENTELA, MASSIMILIANO BER-NINI, GAGNARLI, L’ABBATE, GALLI-NELLA, BENEDETTI e ROSTELLATO. —Al Ministro della salute. — Per sapere –premesso che:

il viceministro delle politiche agri-cole, alimentari e forestali rispondendoall’atto di sindacato ispettivo n. 5-04188presentato dall’interrogante e discusso il 3dicembre 2014 in merito alla « Aethinatumida », – un coleottero parassita deglialveari sconosciuto fino a qualche tempofa alle nostre latitudini ora approdato inSicilia dopo aver causato danni agli api-coltori calabresi per oltre un milione emezzo di euro – ha illustrato gli interventimessi in atto dal Ministro della salute cheha competenza specifica in materia;

emerge che sarebbe stata attivatapedissequamente la procedura impostadall’Europa che prevede « all’inizio di que-sti fenomeni, e fintantoché essi non di-ventino endemici, una strategia molto dra-stica, volta all’eradicazione »;

il Ministro delle politiche agricole,alimentari e forestali ha affermato:

« sono stati esaminati i dati piùrecenti sulla diffusione dell’Aethina tumidae si è prospettata la necessità di studiareeventuali linee di intervento non più voltealla eradicazione, bensì solo al conteni-mento. A tal riguardo il Ministero dellasalute si è dichiarato disponibile a esami-nare le condizioni normative europee perun adattamento della strategia, ferme re-stando le garanzie sul controllo della mo-vimentazione da assicurare all’Unione eu-ropea »;

« siamo consapevoli, come Governo,che le misure di eradicazione, con ladistruzione totale degli alveari, hannocomportato danni rilevanti agli operatorieconomici »;

« per poter attivare un regime diaiuto a favore degli apicoltori danneggiatida infestazioni di Aethina tumida e vespavelutina è necessaria una nuova base giu-ridica, possibilmente con adeguate dota-zioni finanziarie (tenuto conto della scar-sità di risorse a disposizione per gli in-terventi compensativi del Fondo) che do-vrà preventivamente essere notificata allaCommissione come aiuto di Stato »;

« ritengo inoltre indispensabile lan-ciare un piano di tutela dell’apicoltura apiù lungo termine »;

il suddetto piano di eradicazione èstato attuato con lo stesso protocollo conil quale si trattano le altre specie zootec-niche da reddito (bovini, ovini, suini) senzatenere conto che sia il parassita chel’ospite sono degli insetti; il tribunale am-ministrativo regionale per la Calabria indata 18 dicembre 2014, a fondamentodella propria pronuncia sul ricorso nu-mero di registro generale 1856 del 2014contro la regione Calabria e il Ministerodella salute per l’annullamento del decreton. 94 del 2014 emesso dal Presidente dellagiunta regionale avente ad oggetto ordi-nanza contingibile ed urgente a tutela delpatrimonio apistico regionale e comunita-rio per rinvenimento di aethina tumida inalveari, ha riconosciuto che « dalla letturadel provvedimento impugnato e da quelloadottato dal Ministero della salute nonemergono specifiche e circostanziate mo-tivazioni sulla necessaria distruzione degliapiari », e che « non si rinvengono neiprovvedimenti indicati specifiche motiva-zioni sull’effettiva idoneità degli strumentiadottati a determinare l’estinzione del co-leottero »;

l’articolo 3, comma 1, lettera a), delladecisione di esecuzione della Commissionedel 12 dicembre 2014 relativo ad alcunemisure di protezione a seguito della pre-

Atti Parlamentari — 20472 — Camera dei Deputati

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senza confermata del piccolo scarabeodell’alveare in Italia [notificata con il nu-mero C(2014) 9415] dispone che:

« 1. L’Italia garantisce l’attuazionedelle seguenti misure di protezione nellezone elencate nell’allegato:

a) un divieto di spedizione di partitedei seguenti prodotti dalle zone elencatenell’allegato verso altre zone dell’Unione:

i) api mellifere;

ii) calabroni;

iii) sottoprodotti apicoli non tra-sformati;

iv) attrezzature apistiche;

v) miele in favo per il consumoumano »;

tra le sopracitate « zone elencate nel-l’allegato » soggette a misure di preven-zione di cui al GUL359 del 16 dicembre2014 vengono inserite la regione Calabriae la regione Sicilia per l’intero territorio;le aziende calabresi e siciliane specializ-zate nell’allevamento e nell’esportazione diapi, oltre a vedere svanire anni di lavoro,ricerche, sperimentazioni ed investimenti,non potranno più nemmeno alienare leattrezzature apistiche utilizzate come ul-timo disperato tentativo per recuperare unpo’, di liquidità provando una riconver-sione verso altre produzioni –:

se non ritenga, in linea con quantogià affermato dal Ministro delle politicheagricole, alimentari e forestali, che nonsussistano più i requisiti probabilistici e diconvenienza economica per continuare aperseverare nel tentativo di eradicazionedell’Aethina Tumida, a fronte di dannioramai oltre la soglia di accettabilità adapicoltura, agricoltura e ambiente;

se il Ministro non ritenga più oppor-tuno elaborare una strategia che preveda

un intervento diretto sul coleottero, lalimitazione del proliferare delle popola-zioni tramite le trappole per il controllodegli adulti, i trattamenti larvici nonchél’utilizzo della lotta integrata non sussi-stendo secondo il TAR della Calabria conpronuncia del 18 dicembre 2014 sul ri-corso numero di registro generale 1856 del2014 « specifiche motivazioni sull’effettivaidoneità degli strumenti adottati a deter-minare l’estinzione del coleottero »;

quali interventi siano stati messi inatto allo stato attuale al fine di attivare unregime di aiuto a favore degli apicoltoridanneggiati da infestazioni di Aethina tu-mida;

se non ritenga opportuno, al fine diagevolare la riconversione delle aziendeagricole apistiche, in deroga a quantostabilito dalla decisione della Commissionedel 12 dicembre 2014, assumere iniziativeper permettere il commercio delle attrez-zature apistiche, sottoprodotti apicoli nontrasformati, attrezzature apistiche, mielein favo per il consumo umano, esclusiva-mente a seguito di controllo ed eventualerilascio della certificazione fitosanitariadal parte degli ispettorati fitosanitari com-petenti per territorio, nelle regioni com-prese nell’allegato alla decisione europea.

(5-04327)

Ritiro di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interrogazione a risposta scritta Covan. 4-05527 del 15 luglio 2014.

interrogazione a risposta in Commis-sione Gallinella n. 5-04350 del 20 dicem-bre 2014.

Atti Parlamentari — 20473 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 14 GENNAIO 2015

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