ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO -...

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329. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni: De Girolamo .......................... 1-00659 18545 Scotto ...................................... 1-00660 18546 Benedetti ................................ 1-00661 18549 Risoluzioni in Commissione: VIII e X Commissione: Abrignani ................................ 7-00519 18554 VII Commissione: Marzana .................................. 7-00520 18556 XIII Commissione: Gagnarli .................................. 7-00521 18559 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interpellanze urgenti (ex articolo 138-bis del regolamento): Pesco ....................................... 2-00745 18561 Cimbro .................................... 2-00746 18563 Interrogazione a risposta orale: Melilla ..................................... 3-01149 18564 Interrogazioni a risposta scritta: Catanoso ................................. 4-06813 18565 Rampelli ................................. 4-06822 18566 Zaratti ..................................... 4-06823 18566 PAG. Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazione a risposta orale: Saltamartini ........................... 3-01150 18567 Interrogazione a risposta in Commissione: Tidei ........................................ 5-03997 18568 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazioni a risposta immediata: Molea ...................................... 3-01152 18569 Sberna ..................................... 3-01153 18569 Difesa. Interrogazione a risposta immediata: Duranti ................................... 3-01154 18570 Interrogazione a risposta in Commissione: Duranti ................................... 5-04004 18571 Economia e finanze. Interrogazioni a risposta in Commissione: Manzi ...................................... 5-03998 18571 Colletti .................................... 5-04001 18573 Interrogazione a risposta scritta: Scotto ...................................... 4-06814 18573 Giustizia. Interpellanza: Romano Paolo Nicolò .......... 2-00744 18574 Atti Parlamentari 18543 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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329. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozioni:

De Girolamo .......................... 1-00659 18545

Scotto ...................................... 1-00660 18546

Benedetti ................................ 1-00661 18549

Risoluzioni in Commissione:

VIII e X Commissione:

Abrignani ................................ 7-00519 18554

VII Commissione:

Marzana .................................. 7-00520 18556

XIII Commissione:

Gagnarli .................................. 7-00521 18559

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interpellanze urgenti

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Pesco ....................................... 2-00745 18561

Cimbro .................................... 2-00746 18563

Interrogazione a risposta orale:

Melilla ..................................... 3-01149 18564

Interrogazioni a risposta scritta:

Catanoso ................................. 4-06813 18565

Rampelli ................................. 4-06822 18566

Zaratti ..................................... 4-06823 18566

PAG.

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazione a risposta orale:

Saltamartini ........................... 3-01150 18567

Interrogazione a risposta in Commissione:

Tidei ........................................ 5-03997 18568

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazioni a risposta immediata:

Molea ...................................... 3-01152 18569

Sberna ..................................... 3-01153 18569

Difesa.

Interrogazione a risposta immediata:

Duranti ................................... 3-01154 18570

Interrogazione a risposta in Commissione:

Duranti ................................... 5-04004 18571

Economia e finanze.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Manzi ...................................... 5-03998 18571

Colletti .................................... 5-04001 18573

Interrogazione a risposta scritta:

Scotto ...................................... 4-06814 18573

Giustizia.

Interpellanza:

Romano Paolo Nicolò .......... 2-00744 18574

Atti Parlamentari — 18543 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

PAG.

Interrogazioni a risposta scritta:Di Maio Luigi ........................ 4-06818 18575

Zaratti ..................................... 4-06824 18576

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta immediata:

Capelli ..................................... 3-01155 18576

Dell’Orco ................................. 3-01156 18577

Biasotti .................................... 3-01157 18578

Tullo ........................................ 3-01158 18579

Rampelli ................................. 3-01159 18580

Interrogazioni a risposta in Commissione:

De Menech ............................. 5-03999 18581

Mazzoli ................................... 5-04002 18582Interrogazioni a risposta scritta:

Catalano .................................. 4-06812 18582

Gandolfi .................................. 4-06817 18583

Interno.

Interrogazioni a risposta scritta:

Melilla ..................................... 4-06807 18584

Scotto ...................................... 4-06808 18584

Naccarato ............................... 4-06815 18585

Di Maio Luigi ........................ 4-06816 18586

Di Maio Luigi ........................ 4-06819 18586

Scotto ...................................... 4-06820 18587

Cimbro .................................... 4-06821 18589

Sibilia ...................................... 4-06826 18591

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Gagnarli .................................. 5-04000 18592

Capone .................................... 5-04003 18593

Riforme costituzionali e rapporti con il Parlamento.

Interrogazione a risposta scritta:

Cozzolino ................................ 4-06825 18596

PAG.

Salute.

Interrogazione a risposta scritta:

Gallinella ................................ 4-06809 18597

Sviluppo economico.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Parentela ................................ 2-00743 18598

Interrogazione a risposta immediata:

Caparini .................................. 3-01151 18599Interrogazioni a risposta scritta:

Catalano .................................. 4-06810 18602

Iacono ..................................... 4-06811 18603

Apposizione di firme a mozioni ................ 18605

Apposizione di firme ad una risoluzione . 18606

Apposizione di firme ad interrogazioni ... 18606

Pubblicazione di testi riformulati .............. 18606

Mozioni:

Mucci ...................................... 1-00611 18606

Amato ..................................... 1-00643 18612

Interrogazione a risposta in Commissione:

Lattuca .................................... 5-03984 18615

Pubblicazione di un testo ulteriormenteriformulato ............................................... 18617

Mozione:

Grillo ....................................... 1-00645 18617

Ritiro di documenti di indirizzo .................... 18621

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo .. 18621

Atti Parlamentari — 18544 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,

premesso che:

il fenomeno della scarsa natalità inItalia ha assunto, come noto, dimensionimolto preoccupanti;

i dati ufficiali sulle nascite dimo-strano un costante calo delle stesse dal2010 al 2013, anno in cui è stato segnatoun nuovo minimo storico, essendo statirilevati solo 510.924 nati;

contestualmente, si assiste al pro-gressivo inasprimento di un fenomenoconnesso a quello della denatalità: il pro-cesso di invecchiamento generale dellapopolazione. Nell’ultimo rapporto ISTATdel 2014, si stima che dal 2011 al 2041 laproporzione di ultrasessantacinquenni per100 giovani con meno di 15 anni risulteràpiù che raddoppiata, passando da 123 a278 unità;

dati particolarmente allarmanti,diffusi recentemente da notizie di stampa,dimostrano che da tale trend non èescluso, ormai, neanche il sud Italia, ove ilproblema sembra assumere contorni par-ticolarmente critici, tanto da aver fattoparlare di un vero e proprio processo di« desertificazione »;

non vi è dubbio che i fenomeni inesame, ove trovassero conferma nei pros-simi anni, rischiano di mettere in crisi lasostenibilità stessa del sistema Paese e, inparticolare, del sistema di welfare, com-prensivo sia del settore previdenziale esociale che del settore sanitario;

a causare i citati fenomeni concor-rono sia fattori sociali che economici;

per le suddette ragioni, vanno con-siderate con grande favore tutte le inizia-tive che il Governo ha già adottato e vorràadottare per contrastare il richiamatotrend della natalità, in quanto un Paesesenza nascite è un Paese senza futuro;

in particolare, tra le richiamateiniziative, assumono significativo rilievo leseguenti:

a) previsione, nell’ambito del dise-gno di legge di stabilità 2015, della con-cessione di un assegno mensile di 960 euroannui per ogni nuovo nato o adottato nelperiodo compreso tra il 2015 e il 2017, perle famiglie in possesso di determinati re-quisiti di reddito, secondo modalità attua-tive da individuarsi mediante decreto delPresidente del Consiglio dei ministri, suproposta del Ministro della salute. Talemisura si inserisce nell’ambito più gene-rale delle iniziative a favore della famiglia,cui, peraltro, il medesimo disegno di leggedi stabilità riserva uno stanziamento ag-giuntivo di 298 milioni di euro per il 2015;

b) istituzione, presso il Ministerodella salute, di un tavolo consultivo inmateria di tutela e conoscenza della fer-tilità e prevenzione delle cause di inferti-lità, al fine di fornire, allo stesso Mini-stero, un qualificato supporto per appro-fondire le tematiche in questione e perproporre adeguate soluzioni, anche nor-mative;

c) la costante attenzione manife-stata nei confronti della complessa pro-blematica riguardante la procreazione me-dicalmente assistita, anche con riferi-mento, nell’ultimo anno, a quella di tipoeterologo, in conseguenza dell’emanazionedella nota sentenza della Corte Costituzio-nale che ne ha annullato il divieto,

impegna il Governo:

a proseguire nel percorso già intra-preso di promozione e adozione di misurea sostegno della natalità e della famiglia;

ad avviare sin da subito le iniziativeaffinché, immediatamente dopo l’entratain vigore della legge di stabilità 2015, ovela predetta misura sia approvata dal Par-lamento, dunque nei primi giorni del pros-simo anno, sia adottato il decreto delPresidente del Consiglio dei ministri re-cante le misure attuative della normasull’assegno per i nuovi nati o adottati;

Atti Parlamentari — 18545 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

a valutare ogni possibile ulterioreiniziativa affinché la predetta misura del-l’assegno per i nuovi nati o adottati nonrimanga una iniziativa una tantum, ma siconfiguri, invece, come intervento perma-nente a favore delle famiglie e dei nuovinati.

(1-00659) « De Girolamo, Dorina Bianchi,Pizzolante, Tancredi, Salta-martini, Misuraca ».

La Camera,

premesso che:

l’Argentina, dopo il default del2001, ha offerto un concambio scontato aisuoi creditori, accettato dal 93 per centodegli stessi, mantenendo negli anni gliimpegni assunti con i creditori e con gliorganismi internazionali durante la fase diristrutturazione del debito;

il 29 maggio 2014 l’Argentina haraggiunto un accordo con il « Club diParigi », formato dai Paesi creditori deldebito argentino, inclusa l’Italia, per ilpagamento di quanto dovuto a partire dal2015. L’accordo prevede che l’Argentinaverserà 9,7 miliardi di dollari di debiti al« Club di Parigi » entro cinque anni, mapotrebbe essere protratto a sette qualoranon vi siano sufficienti investimenti direttiin Argentina dai Paesi membri del Club, eprevede una riduzione dei tassi di inte-resse dal sette per cento al tre per cento;

alla fine del mese di luglio 2014l’Argentina ha avuto un default tecnico, adistanza di 13 anni dal precedente, che èstato la diretta conseguenza della sentenzadel giudice distrettuale Thomas Griesa, deltribunale Federale di Manhattan, che afine luglio 2014 ha dato ragione a NMLCapital (della Elliot Management di PaulSinger che siede nel comitato dell’Inter-national Swap Derivatives Association,ISDA) ed Aurelius Capital Management(gestito da Mark Brodsky), due hedge fundin causa con l’Argentina;

già nel 2013 il giudice ThomasGriesa emetteva sentenza di condanna nei

confronti dell’Argentina a favore dei duefondi i quali chiedevano l’interno paga-mento, ossia il 100 per cento, dei tangobond in loro possesso e non quanto sta-bilito dal concambio scontato offerto dal-l’Argentina. La sentenza veniva confer-mata dalla Suprema Corte di Washingtonnel maggio del 2014;

il default del 2001 aveva compor-tato il mancato rimborso di quasi 100miliardi di dollari, l’Argentina concluse nel2005 e 2010 accordi di ristrutturazione deldebito con una conversione in nuovi titolipari a meno di un terzo del valore nomi-nale originario dei bond, ovvero a unvalore molto decurtato (cosiddetto hair-cut);

i due hedge fund hanno al contra-rio, per fini puramente speculativi e stru-mentali, acquistato sul mercato secondarioe dopo il default a un prezzo molto basso(non superiore al 20 per cento del valorenominale), bond argentini non ristrutturatiper poi chiedere alla giustizia statunitense,rifiutando di aderire agli accordi di ri-strutturazione (creditori holdout), il rim-borso dell’intero valore nominale origina-rio (1,33 miliardi di dollari, cui si aggiun-gono quasi 200 milioni di interessi). Afronte di ciò, il Governo argentino si èrifiutato di pagare capitali e interessi aidue fondi, per evitare di dover pagare allostesso modo, secondo il principio del « paripassu », tutti gli altri creditori, così comeprevisto nelle clausole delle ristruttura-zioni concordate, specificatamente la clau-sola RUFO, Rights Upon Futures Offerings,apposta sui titoli del primo default, im-pone all’Argentina di garantire agli obbli-gazionisti le stesse condizioni più favore-voli eventualmente concesse ad altri cre-ditori. La clausola scadrà il 31 dicembre2014;

il giudice statunitense, in assenza diaccordo negoziale tra le parti, ha accoltole richieste degli hedge fund, ordinando alGoverno argentino, con sentenza convali-data dalla corte di appello di New York, dinon pagare i 539 milioni di dollari diinteressi dovuti ai creditori ristrutturati,

Atti Parlamentari — 18546 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

cioè la maggioranza, che avevano la con-versione in nuovi titoli, prima di averottemperato agli obblighi nei confronti deidue « fondi avvoltoi », prospettando la con-danna per oltraggio alla Corte a causadella decisione di spostare in AmericaLatina la gestione dei fondi detenuti nellecasse dell’agente finanziario dei creditori,Bank of New York Mellon. Il passaggio delpagamento delle cedole agli obbligazionistiristrutturati non è avvenuto a causa delcongelamento posto dalla sentenza delgiudice Griesa la quale giudica il paga-mento delle cedole « irregolare » in as-senza di pagamenti accettati dai creditoriholdout, ha fatto scattare automatica-mente la dichiarazione di default selettivoessendo stato abbassato il rating dei bondargentini dalle società di rating;

tra la fine di luglio e metà agosto,il tribunale di New York aveva autorizzatoal pagamento, « per una sola volta », aisottoscrittori anche europei delle cedole sudue titoli di diritto argentino in dollari epeso attraverso i pay agent JP Morgan e trealtri titoli attraverso la Citigroup, ma la-sciava in sospeso i titoli di diritto ameri-cano e inglese in euro e dollari, bloccatinelle casse della Bank of New York Mellone in portafoglio in prevalenza tra i rispar-miatori italiani titolari di bond argentini;

alla fine del mese di settembre2014 l’Argentina, disattendendo le deci-sioni del giudice Griesa, ha deciso che idetentori di bond con giurisdizione argen-tina ricevessero il pagamento delle cedoledei tango bond depositando 161 milioni didollari presso la banca locale Banco deNaciòn Fideicomisos che, a sua volta, lidistribuirà ai bondholder, sollevando laBank of New York Mellon, il precedentetrustee che il Parlamento argentino hadeciso di rimuovere;

il 29 settembre 2014 il tribunale diNew York ha condannato l’Argentina peroltraggio alla Corte comminandole unamulta di 50 mila dollari al giorno;

la disputa legale sta producendoscompigli sui mercati finanziari interna-zionali perché non è chiaro se i detentori

esteri dei bond argentini potranno acce-dere ai depositi accesi presso la bancaargentina alla luce della sentenza del giu-dice Griesa che ha ritenuto illegale ilcomportamento dell’Argentina con l’ap-provazione della legge che consente dispostare la giurisdizione dei titoli fuoridagli Stati Uniti. Secondo fonti locali, gliobbligazionisti che non abbiano spostatola giurisdizione non potranno avere ac-cesso alle somme a meno che non sianostati autorizzati dal giudice (come nel casodella filiale argentina della Citibank) per-ché ciò eluderebbe la sentenza del tribu-nale americano. Questo vale per la giàcitata Bank of New York Mellon, sia per laEuroclear e per la Cleartream, le duepiattaforme europee attraverso le qualivengono autorizzati i pagamenti e chedetengono nelle proprie banche dati iriferimenti relativi ai detentori dei titoli,senza i quali è impossibile per la bancaargentina effettuare i pagamenti delle ce-dole;

una alternativa, per ovviare a que-sta situazione di stallo, potrebbe esserequella di inviare la massa monetaria di-rettamente alla Banca di Francia per poiprocedere ai pagamenti, al momento lamaggior parte dei bondholder ha deciso diaspettare l’evolversi della situazione anzi-ché modificare la giurisdizione dei titoli;

il Governo argentino ha chiestoall’autorità di Borsa di Wall Street, la USSecurities and Exchange Commission, diindagare sulle manovre che hanno portatoal pagamento dei credit default swap peroltre un miliardo di dollari, incassati an-che dalla Elliot Management e ha anchedenunciato gli Stati Uniti davanti allaCorte Internazionale dell’Aja;

a Ginevra il 29 settembre 2014 ilConsiglio dei diritti umani delle NazioniUnite ha adottato una risoluzione propo-sta dall’Argentina, (unitamente alla Boli-via, all’Algeria, alla Cina, al Brasile, aCuba, al Pakistan, alla Russia, all’Uruguay,all’Arabia Saudita, al Benin, allaBotswana, al Burkina Faso, al Cile, alCongo, alla Costa d’Avorio, al Costa Rica,

Atti Parlamentari — 18547 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

agli Emirati Arabi Uniti, all’Etiopia, alleFilippine, al Gabon, all’India, all’Indonesia,al Kazakistan, al Kenya, al Kuwait, alleMaldive, al Marocco, al Messico, alla Na-mibia, al Perù, alla Sierra Leone, al Su-dafrica, al Vietnam e al Venezuela), che haottenuto 34 voti a favore, 5 contrari (StatiUniti, Regno Unito, Germania, Giappone eRepubblica Ceca) e 9 astensioni (Austria,Corea del Sud, Estonia, Francia, Irlanda,Macedonia, Montenegro e Romania), tracui l’Italia che, a nome del Consigliodell’Unione europea, ha affermato che èfuori discussione la solidarietà europeaverso i Paesi che hanno affrontato ostanno affrontando seri problemi econo-mici e finanziari, stigmatizzando peròl’inadeguatezza del luogo dove discuteretemi relativi alla politica finanziaria inter-nazionale;

la risoluzione condanna le attivitàdei « fondi avvoltoio » e gli effetti negativiche il pagamento di tali fondi genera intermini di capacità del Governo di onoraregli obblighi in materia di diritti umani,inoltre sollecita tutti gli Stati a partecipareattivamente ai negoziati volti a istituire unquadro giuridico multilaterale per i pro-cessi di ristrutturazione del debito so-vrano, così come indicato dalla risoluzionedell’Assemblea generale (n. 68/304), invi-tando gli Stati ad assicurare che talequadro risulti pienamente compatibile congli obblighi e gli standard internazionali atutela dei diritti umani;

il 9 settembre 2014 l’Assembleagenerale delle Nazioni Unite, ha approvatol’impegno di redigere entro la prossimasessione dell’Assemblea generale nel 2015un testo multilaterale — protocollo o con-venzione — di adempimenti obbligatori inmateria debitoria, da ratificare e diven-tare, così vincolante per i firmatari;

i fondi speculativi stanno appli-cando la stessa identica strategia contro laRepubblica Democratica del Congo, laquale ha dovuto pagare al fondo di PaulSinger la cifra di 67 milioni di dollari sufondi statali rastrellati sul mercato secon-dario ad un valore di 15 milioni di dollari.

La Repubblica Democratica del Congo èuno dei Paesi più poveri del pianeta;

il Fondo monetario internazionalea fronte della vicenda argentina, che sitrascina da tempo a causa di una legisla-zione internazionale piena di falle, harecentemente proposto due riforme: laprima prevede la modifica della clausola« pari passu » (uguale trattamento), così daescludere l’obbligo di pagare gli investitoriholdout; la seconda è data dall’introdu-zione di una « clausola di azione collet-tiva » che, nel caso in cui un Paese finiscain default e cerchi di ristrutturare il suodebito, lega tutti gli investitori a unadecisione presa da una larga maggioranzache rappresenti il 75 per cento dei credi-tori. Ad oggi, il debito ristrutturato rap-presenta il 93 per cento dei 95 miliardi didebito su cui è stato dichiarato il defaultnel 2001;

la volontà dell’Argentina di onorarei propri debiti secondo gli accordi stipulatiè certa ed è stata più volte manifestatasulla stampa internazionale attraverso ar-ticoli a pagamento, oltreché dimostratadall’atteggiamento tenuto a seguito deldefault;

a tale disponibilità va dato imme-diato e concreto seguito, a tutela primariadegli interessi nazionali, dato l’apprezza-mento dei nostri investitori per l’accordodi ristrutturazione, che è messo a rischiodall’applicazione della sentenza del giudiceGriesa e, soprattutto, dal principio del« pari passu », e dalle conseguenze che ildefault selettivo di fine luglio potrebbeavere sulla stabilità finanziaria internazio-nale e, quindi, su quella di Paesi esposticome l’Italia;

in data 10 luglio 2014 il Presidentedel Consiglio indirizzava una lettera allaPresidenza argentina con la quale espri-meva « ...la vicinanza del governo italianoagli sforzi argentini e la disponibilità adapprofondire nelle sedi europee e inter-nazionali i diversi aspetti della vicenda... »;

a parere dei firmatari della pre-sente mozione sarebbe opportuno parte-

Atti Parlamentari — 18548 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

cipare ai lavori di un gruppo informale diPaesi, quali la Francia, il Brasile, e ilMessico, che stanno sostenendo la posi-zione argentina per cercare una soluzionenegoziata;

sarebbe auspicabile manifestare alGoverno degli Stati Uniti la preoccupa-zione del nostro Paese per le conseguenzedella sentenza del giudice Thomas Griesanon solo sull’Argentina, ma sull’interocomplesso dei soggetti creditori e dellasostenibilità finanziaria internazionale delsistema del debito sovrano;

è fondamentale, e non più rinvia-bile, proporre nelle opportune sedi inter-nazionali (OCSE, « Club di Parigi », G20)l’avvio e la rapida conclusione di unaregolamentazione delle modalità di ac-cesso al mercato secondario dei debitisovrani da parte dei fondi privati specu-lativi, e, soprattutto, sull’introduzione disoglie minime di adesione ad eventualiaccordi di ristrutturazione che valgano« erga omnes » e che siano inappellabili peri singoli creditori o gruppi di creditori oloro rappresentanze societarie e delle fon-dazioni,

impegna il Governo:

ad assumere le opportune iniziative atutela dei molti interessi nazionali coin-volti nella vicenda narrata in premessa atutela della prevalenza del diritto e degliorganismi internazionali in materia di de-bito sovrano;

a far proprie le proposte di riformasuggerite dal Fondo monetario internazio-nale, promuovendole e sostenendole nellesedi europee, visto il semestre di presi-denza italiana del Consiglio dell’Unioneeuropea, nonché nei consessi internazio-nali e presso l’OCSE, il « Club di Parigi »,l’ONU e il G20.

(1-00660) « Scotto, Paglia ».

La Camera,

premesso che:

da alcuni anni la direzione gene-rale igiene e sicurezza degli alimenti e

nutrizione del Ministero della salute au-torizza, in « situazioni di emergenza sani-taria », alcuni prodotti fitosanitari in virtùdell’articolo 53 del regolamento (CE) 1107/2009; negli ultimi anni, il ricorso a questaprocedura di autorizzazione speciale inItalia è stato esponenziale: secondo quantoindicato sul sito del Ministero della salutesono 17 le istanze di « autorizzazioni ec-cezionali », ma in alcuni casi si vedonoreiterare, di anno in anno, le stesse ri-chieste per gli stessi prodotti e le stessecolture;

la maggior parte di queste sostanzeattive non sono più o non sono ancoraautorizzate dall’Unione europea (dicloro-propene, cloropicrina, propanile), e il mec-canismo dell’« autorizzazione speciale »consente di non effettuare l’iter previstodal sistema autorizzativo e la verificadell’impatto (ambientale e sulla salute)non essendo, le richieste, corredate delladocumentazione necessaria a tali scopi;

il PAN (piano di azione nazionaleper l’utilizzo sostenibile dei prodotti fito-sanitari), entrato in vigore il 13 febbraio2014, all’articolo 5.6.1 indica che in casodi deroga non si può ricorrere comunqueall’uso di prodotti fitosanitari che ripor-tano in etichetta determinate frasi di ri-schio. All’articolo 5.6.2 indica che in ognicaso è comunque escluso l’utilizzo di pro-dotti fitosanitari classificati tossici e moltotossici o che riportano in etichetta deter-minate frasi di rischio; queste sigle dellaclasse di rischio si trovano nelle schede disicurezza, e solo raramente si trovanonell’etichetta del prodotto, riportandonesolo alcune per esteso;

le autorizzazioni eccezionali sonoutilizzate, in particolare, per fitosanitariche nelle schede di sicurezza hanno prin-cipi attivi con classi di rischio nocive etossiche per l’uomo e l’ambiente; tale ri-schio, molto spesso, è più che ridimensio-nato nelle etichette approvate con i decretidirigenziali; l’atto 4/04948, ancora in at-tesa di risposta, riporta alcuni esempi di

Atti Parlamentari — 18549 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

prodotti fitosanitari autorizzati nonostanteil divieto del PAN; il regolamento (CE)n. 1107/2009 del Parlamento europeo edel Consiglio del 21 ottobre 2009 all’arti-colo 30, comma 1, indica che « uno StatoMembro può dare un’autorizzazione prov-visoria se la Commissione non è giunta auna decisione entro 30 mesi dalla accet-tazione del applicazione – L’autorizza-zione provvisoria ha validità per tre anni »;

a parere dei presentatori i decretinon appaiono quindi conformi alla leggen. 150 del 2012 ed al PAN-2014, cheproibisce l’utilizzo dei prodotti T+ (moltotossici), T (tossici) ed elenca le frasi dirischio per le quali vige il divieto diautorizzazione; inoltre l’articolo 30 delregolamento (CE) n. 1107/2009 è stato difatto stravolto, visto che le autorizzazionispeciali si sono perpetuate ben oltre i 3anni previsti; appare inoltre scorretto ilreiterarsi annuale dell’emergenza che, di-ventando prassi, perde di fatto la suacaratteristica fondante, come pure rischiadi diventare un abuso il ricorso, annodopo anno, all’articolo 53 del regolamento(CE) n. 1107/2009, relativo a « situazionidi emergenza sanitaria »;

in alcune regioni d’Italia (Veneto,Piemonte, Lombardia) i prodotti Aviozolfoe Aviocaffaro vengono autorizzati ininter-rottamente dal 2008 anno dopo anno perl’irrorazione aerea, nonostante l’articolo 9della Direttiva 2009/128/CE, recepita inItalia con il decreto legislativo 14 agosto2012 n. 150, lo vieti; e limiti la deroga soloin condizioni estremamente circoscritte econtrollate, per esempio nel caso in cuinon ci fossero alternative praticabili ri-spetto all’uso degli elicotteri oppure incaso di evidenti vantaggi per la saluteumana e l’ambiente rispetto all’applica-zione dei fitosanitari da terra;

le autorizzazioni speciali annualifanno riferimento al regolamento CE/1107/2009, che all’articolo 53 « situazionidi emergenza fitosanitaria » recita: « Inderoga all’articolo 28, in circostanze par-ticolari uno Stato membro può autoriz-zare, per non oltre centoventi giorni, l’im-

missione sul mercato di prodotti fitosani-tari per un uso limitato e controllato, ovetale provvedimento appaia necessario acausa di un pericolo che non può esserecontenuto in alcun altro modo ragione-vole »; a parere dei presentatori le deroghesi ispirano impropriamente a tale regola-mento in quanto non sussisterebbero nétale emergenza fitosanitaria né la necessitàdel provvedimento di autorizzazione « acausa di un pericolo che non può esserecontenuto in alcun altro modo ragione-vole »;

la normativa vigente, tra cui ilPAN, indica una serie di misure di ge-stione dei rischi che i soggetti autorizzatie le autorità competenti devono attuare atutela dell’ambiente e della popolazione,come per esempio l’obbligo di avviso pre-ventivo dei residenti e le prescrizioni perla riduzione dell’effetto deriva; Il PANesclude l’utilizzo di prodotti fitosanitariclassificati tossici e molto tossici e/o cheriportano in etichetta determinate frasi dirischio, presenti anche nei prodotti Avio-zolfo e Aviocaffaro;

con atto n. 4/04886, ancora in at-tesa di risposta, si portava a conoscenzadel Ministro la situazione della provinciadi Treviso, dimostrando l’assenza dellecondizioni che consentono la deroga inquanto vi sarebbero alternative praticabili,rispetto all’uso degli elicotteri, e inoltrel’irrorazione aerea non comporterebbe al-cun vantaggio per la salute umana el’ambiente, rispetto all’applicazione dei fi-tosanitari da terra;

l’utilizzo dell’elicottero sarebbe giu-stificato dal fatto che la pendenza dellecolline non consentirebbe i trattamenti daterra; ciononostante avvengono regolar-mente (in stagione) tutti i trattamenti daterra raccomandati con cadenza quindici-nale, come per esempio gli interventi an-tiperonosporici o acaricidi; l’irrorazioneaerea sarebbe quindi l’alternativa pratica-bile, facendo quindi decadere la condi-zione che giustifica la deroga; a dimostra-zione che le alternative sono possibili, 9dei 15 comuni del consorzio DOCG Pro-

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secco hanno vietato i trattamenti aereisull’intera area comunale;

nella provincia di Treviso, in alcunicomuni del consorzio DOCG Prosecco,zona nella quale avvengono spesso le ir-rorazioni aeree in deroga, le case, lescuole, gli orti privati, le strade, sonoconfinanti con i vigneti e pare che sianomolte le segnalazioni di residenti e turistiche lamentano di essere stati « irrorati »insieme ai vigneti, di non essere statiavvisati preventivamente e di non esseremai stati informati del tempo di carenzadi 48 ore, prima di poter accedere allazona irrorata dall’elicottero; inoltre, nellearee trattate non è mai stata posta ade-guata e visibile segnalazione;

considerando che la deriva dellanuvola irrorata dai trattamenti a terra nonè controllabile, a maggior ragione la derivarisulta ancor più incontrollabile, quandol’irrorazione avviene a 40 e più metri daterra e con correnti d’aria non misurabili;l’irrorazione aerea amplifica i rischi per lasalute umana e l’ambiente in quanto leirrorazioni dall’elicottero ovviamente sonomolto più invasive; la deriva dell’elicotterosi estende oltre i limiti del vigneto intrattamento; grazie all’azione del vento legocce più piccole vengono trasportatemolto più lontano; quindi, a parere deipresentatori, l’irrorazione aerea non puòrappresentare alcun vantaggio per la sa-lute umana e l’ambiente rispetto all’appli-cazione di pesticidi a terra, facendo de-cadere la condizione che giustifica la de-roga;

a parere dei presentatori appareestremamente difficoltoso il rispetto delleprescrizioni specifiche di cui all’articoloA.4.5 del PAN, soprattutto per quantoriguarda il controllo del diametro mediodelle gocce delle miscele irrorate e l’ap-plicazione della scala di Beaufort, essendoprevista per misurazioni in pianura e nonper le misurazioni in collina;

i due prodotti Aviozolfo e Aviocaf-faro hanno una composizione che è notasolo in parte: l’85 per cento dell’Aviozolfoe il 20 per cento dell’Aviocaffaro; le per-

centuali sconosciute sono coformulanti,che la dottoressa Maristella Rubbiani, del-l’ISS – Istituto superiore di sanità –definisce come « spesso più pericolosi deiprincipi attivi ». A volte i principi attivivengono registrati come coformulanti, equindi sfuggono al controllo rendendo dif-ficile la correlazione causa effetto, in casod’intossicazione, non potendo sapere cosafa più male, se il principio attivo studiatoo il coformulante di cui non si conosce lanatura ed il pericolo; entrambe i prodottihanno frasi di rischio vietate dal PAN;

con atto 4/05099 in attesa di ri-sposta, si portava a conoscenza del Mini-stro una iniziativa dell’associazione WWFAltaMarca che ha proposto ai cittadini deicomuni dell’area DOCG Prosecco Cone-gliano Valdobbiadene di chiedere ai proprisindaci i dati relativi agli erbicidi utilizzatinelle aree urbane; dalle risposte ottenutedalle amministrazioni risulta che, comedocumentato nell’interrogazione citata, al-cuni comuni abbiano utilizzato prodottiche il PAN vieta all’articolo A.5.6.1; lostesso articolo prevede inoltre, nelle zonefrequentate dalla popolazione o da gruppivulnerabili, il divieto dei trattamenti di-serbanti, da sostituire con metodi alterna-tivi;

in alcuni comuni dell’area DOCGProsecco Conegliano-Valdobbiadene, comeper esempio il comune di Farra di Soligo,le abitazioni sono confinanti con i vignetiirrorati con erbicidi e fungicidi vietati dalPAN; anche il traffico pedonale e auto-mobilistico è a diretto contatto con ivigneti irrorati; trattasi quindi di zonecostantemente frequentate dalla popola-zione e gruppi vulnerabili, come citati nelPAN all’articolo A.5.6; allo stesso articolovengono indicate le misure per la ridu-zione dei rischi derivanti dall’impiego deiprodotti fitosanitari nelle aree frequentatedalla popolazione o gruppi vulnerabili,conferendo alle autorità locali competentiil potere di determinare misure più re-strittive;

a parere dei presentatori è evidentela mancanza di un controllo efficace sulle

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aree nelle quali il mezzo chimico puòessere usato, che garantisca il rispettodella normativa vigente a tutela della sa-lute dei cittadini e del loro ambiente;l’estrema vicinanza uomo-vigneti di fattoannulla la distinzione tra ambiente urbanoe ambiente agricolo, che il PAN distingue;trattasi infatti di un unico ambiente nelquale le due entità coesistono, richie-dendo, per questo, attenzioni particolariche, a parere degli interroganti, si tradu-cono nell’utilizzo di mezzi non chimici econtrollo biologico; anche a livello termi-nologico manca una adeguata definizionedegli ambienti in cui è assente il confineagricolo/urbano; per esempio non è chiarose i casi di vigneti a ridosso delle abita-zioni siano da considerarsi ambiente ur-bano o agricolo; è altresì necessario defi-nire in modo univoco chi siano concreta-mente le autorità locali competenti, chedovranno disporre del personale e deimezzi di controllo del territorio; il citta-dino infatti ha necessità di rivolgersi adun’unica autorità ben definita, per solle-citare controlli puntuali ed eventualmenteper segnalare infrazioni alla normativavigente, con la certezza di avere risposteadeguate;

il PAN, nell’indicare i divieti o leprescrizioni, fa più volte riferimento allefrasi di rischio indicate in etichetta, peresempio agli articoli A.5.6, A.5.6.1, A.5.6.2;anche le autorizzazioni in deroga dei pro-dotti fitosanitari, disposte dall’articolo 53del regolamento (CE) 1107/2009, fannoriferimento alle etichette dei prodotti, chesi trovano nel database dei prodotti fito-sanitari del Ministero della salute e ven-gono allegate ai decreti dirigenziali;

a parere dei presentatori il riferi-mento alle etichette è pericoloso e fuor-viante, per l’utilizzatore e per il cittadinoche volesse informarsi correttamente, inquanto le informazioni sono incomplete equindi scorrette. Per esempio, riportanouna parziale composizione dei prodotti(tralasciando spesso proprio i principi at-tivi maggiormente presenti nel preparato ei coformulanti) e solo alcune frasi dirischio, tralasciando inoltre le frasi R;

con atto 4-05077, ancora in attesadi risposta, si riportavano alcuni esempi didati riportati nelle etichette di alcuni pro-dotti, confrontati con i dati dette corri-spettive schede di sicurezza del medesimoprodotto; dall’osservazione di numeroseetichette messe a confronto con le schededi sicurezza si nota che le etichette indi-cano normalmente un solo componentedella miscela e non sempre il più rappre-sentativo della tossicità o quello presentein maggior percentuale; inoltre le frasi dirischio sono riferite al componente dichia-rato, mentre quelle relative ai componentinon citati (spesso i più pericolosi e/omaggiormente presenti nella miscela) sonotralasciate; in alcuni casi viene riportatauna sola frase di rischio nonostante ilprodotto ne abbia più di una; questo fattoappare più evidente in alcune etichetteautorizzate in deroga con decreto dirigen-ziale; spesso le frasi di rischio mancanti inetichetta rientrano tra quelle vietate dalPAN; di fatto queste etichette ridimensio-nano la classe di rischio ben evidenziata,invece, nelle schede di sicurezza che ri-portano anche istruzioni dettagliate; infor-mazioni che ogni utilizzatore deve assolu-tamente conoscere;

a parere dei presentatori è di fon-damentale importanza che, a tutela dellasalute pubblica e dell’ambiente, i riferi-menti informativi a disposizione degli uti-lizzatori dei prodotti e dei cittadini, cui fariferimento il Ministero e il PAN, sianoaffidabili e contengano tutte le informa-zioni complete e corrette sui prodottifitosanitari;

lo studio della dottoressa MaristellaRubbiani, primo ricercatore dell’istitutosuperiore di sanità, dal titolo « La proble-matica relativa alla presenza di coformu-lanti pericolosi nei preparati antiparassi-tari di uso agricolo o domestico », spiegacome questi coformulanti, spesso più pe-ricolosi della sostanza attiva autorizzata,vengano utilizzati come solventi, adesi-vanti, bagnanti, tensioattivi ed altro, neipreparati antiparassitari di uso agricolo,domestico o civile;

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la normativa vigente non prevede,per alcuni di questi agenti, l’obbligatorietàdella dichiarazione in etichetta relativa-mente alla identità ed alla concentrazionedella sostanza utilizzata come coformu-lante all’interno del preparato; infatti,mentre per legge solo l’ingrediente attivodeve essere specificato in etichetta connome e percentuale in peso presente nelprodotto finito, per i coformulanti è suf-ficiente il nome collettivo (« coformulanti esolventi ») e la percentuale cumulativa pre-sente nel prodotto, senza l’identificazionespecifica di ogni sostanza;

talvolta, in caso di intossicazionead esempio, risulta estremamente difficol-toso risalire alla vera causa del dannotossicologico; alcune sostanze possono es-sere utilizzate come ingredienti attivi incerti prodotti specifici, ma fungere dasolventi, ed essere quindi considerati co-formulanti, in altri preparati,

impegna il Governo:

a interrompere immediatamente leautorizzazioni eccezionali dei prodotti fi-tosanitari vietati dal PAN;

a riconsiderare le classi di rischioassegnate alle etichette, autorizzate condecreto dirigenziale, adeguandole alleclassi di rischio indicate dalle schede disicurezza;

a ripensare l’iter di autorizzazionedei prodotti, sia in relazione ai criteri inbase ai quali vengono emanate tali auto-rizzazioni e quindi alla relativa situazionedi emergenza sanitaria, sia all’assunzionedelle eventuali responsabilità, valutando diprediligere, in ogni caso, soluzioni alter-native a quella dell’autorizzazione eccezio-nale che dovrebbe essere considerata l’ul-tima possibilità;

ad integrare, in occasione del seme-stre di Presidenza italiana dell’unione eu-ropea, il piano di azione nazionale nelleparti in cui si fa riferimento alle frasi dirischio riportate in etichetta, aggiungendoil riferimento alle schede di sicurezza;

a promuovere la revisione delle eti-chette dei prodotti fitosanitari, comple-tando le parti relative alla composizione ealle frasi di rischio;

ad allegare ai decreti dirigenziali, cheautorizzano in deroga i prodotti fitosani-tari, anche le schede di sicurezza, inse-rendole inoltre nel database ministerialedei prodotti fitosanitari;

a verificare la corretta e completacomposizione dei prodotti fitosanitari edelle corrispondenti frasi di rischio, visibilinelle schede di sicurezza, preliminarmenteall’eventuale autorizzazione in deroga deiprodotti;

a interrompere le autorizzazioni deiprodotti Aviozolfo e Aviocaffaro per l’ir-rorazione aerea nonché a verificare lareale sussistenza delle condizioni che, adoggi, hanno consentito le deroghe per taliautorizzazioni;

a valutare la possibilità di renderemaggiormente stringente il ricorso a talideroghe così da non alterare il vero signi-ficato di emergenza sanitaria che, a causadel continuo ricorso allo strumento delladeroga, rischia di perdere completamenteil suo significato e il suo scopo;

a riconsiderare le prescrizioni spe-cifiche di cui all’articolo A.4.5 del PAN,soprattutto per quanto riguarda il con-trollo del diametro medio delle goccedelle miscele irrorate e l’applicazionedella scala di Beaufort, essendo previstaper misurazioni in pianura e non per lemisurazioni in collina;

a promuovere ed attuare tutte lemisure affinché nei territori avvenganotutti i controlli necessari a garanzia delrispetto della normativa vigente e dell’at-tivazione di tutte le misure previste per lagestione dei rischi, a salvaguardia dellasalute umana e dell’ambiente;

ad attuare tutte le azioni affinché leleggi attualmente in vigore in materia diprodotti fitosanitari siano rispettate intutte le loro parti e indicare con maggiorchiarezza chi siano le autorità preposte al

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controllo sulle sostanze utilizzate e alrispetto della normativa vigente, nonché irelativi ruoli e responsabilità;

ad assumere iniziative anche norma-tive dirette a definire un’unica autoritàche sia di riferimento per i cittadini, confunzione di coordinamento di tutte leautorità di controllo previste nonché pre-vedere un’implementazione del sistema diverifica sulla effettiva attività svolta dalleautorità locali competenti;

ad attuare le misure di tutela asalvaguardia dell’uomo e del suo ambiente,nei territori in cui ambiente agricolo eurbano non abbiano confini definiti masiano integrati, dando nuova definizione aquesti ambienti;

ad assumere iniziative normative perrendere obbligatoria l’indicazione della di-chiarazione in etichetta relativamente allaidentità ed alla concentrazione della so-stanza utilizzata come coformulante all’in-terno del preparato.

(1-00661) « Benedetti, Basilio, Massimi-liano Bernini, Businarolo,Busto, Ciprini, Daga, DaVilla, Terzoni, Ferraresi ».

Risoluzioni in Commissione:

Le Commissioni VIII e X,

premesso che:

il decreto legislativo 11 febbraio2010, n. 22, concernente « Riassetto dellanormativa in materia di ricerca e coltiva-zione delle risorse geotermiche », si ponel’obiettivo di favorire l’utilizzo della ri-sorsa « rinnovabile » geotermica, in parti-colare la semplificazione delle procedurein coerenza con gli indirizzi comunitari edinternazionali per la riduzione delle emis-sioni di anidride carbonica e l’apertura aun regime concorrenziale che assicuri unatrasparente e non discriminatoria assegna-zione in concessione delle risorse geoter-miche; viene inoltre definito che le risorsegeotermiche di interesse nazionale sonopatrimonio indisponibile dello Stato, men-

tre quelle di interesse locale sono patri-monio indisponibile regionale e che l’au-torità competente per le funzioni ammi-nistrative, ai fini del rilascio del permessodi ricerca e delle concessioni di coltiva-zione, riguardanti le risorse geotermiched’interesse nazionale, è il Ministero dellosviluppo economico di concerto con ilMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, mentre per quellelocali le autorità competenti sono le re-gioni o gli enti da esse delegati, nel cuiterritorio sono rinvenute;

il decreto legislativo 3 marzo 2011,n. 28, recante « Attuazione della direttiva2009/28/CE sulla promozione dell’uso del-l’energia da fonti rinnovabili, recante mo-difica e successiva abrogazione delle di-rettive 2001/77/CE e 2003/30/CE », ha pre-visto che, al fine di promuovere la ricercae lo sviluppo di nuove centrali geotermoe-lettriche a ridotto impatto ambientale,sono considerati di interesse nazionale ifluidi geotermici a media ed alta entalpiafinalizzati alla sperimentazione – su tuttoil territorio nazionale – di impianti pilotacon reiniezione del fluido geotermico nellestesse formazioni di provenienza e comun-que con emissioni nulle e con potenzanominale installata non superiore a 5megawatt e per ciascuna centrale;

l’ordinamento giuridico italiano haprevisto dal 2011 una normativa specialeper la produzione di energia elettrica dafonte mineraria geotermica, con l’obiettivodi sfruttare le presenti risorse minerarieabbandonate, dopo la ricerca che lo Statoha fatto spendendo milioni di euro perdefinirne i campi geotermici e le loropotenzialità termiche, con impianti ad altatecnologia con l’obbligo di elevati risultatiambientali che rendano le emissioni nullee obblighino, lo stesso impianto, alla rei-niezione totale del fluido estratto. L’auto-rità competente per il conferimento deirelativi titoli minerari è il Ministero dellosviluppo economico, di concerto con ilMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, che acquisisconol’intesa con la regione interessata;

Atti Parlamentari — 18554 — Camera dei Deputati

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ai sensi dell’articolo 10 del decretolegislativo 11 febbraio 2010, n. 22, dispo-sizioni in materia di piccole utilizzazionilocali di calore geotermico le autoritàcompetenti per le funzioni amministrative,inclusa la valutazione di impatto ambien-tale, ai fini del rilascio del permesso diricerca e delle concessioni di coltivazione,comprese le funzioni di vigilanza sull’ap-plicazione delle norme di polizia minera-ria, riguardanti le risorse geotermiche elocale sono le regioni o gli enti da essedelegati;

il decreto-legge 22 giugno 2012,n. 83, convertito, con modificazioni, dallalegge 7 agosto 2012, n. 134 (recante mi-sure urgenti per la crescita del Paese) hadisposto l’inserimento dell’energia geoter-mica tra le fonti energetiche strategiche;

il decreto-legge 21 giugno 2013,n. 69, convertito, con modificazioni, dallalegge 9 agosto 2013, n. 98, recante « Di-sposizioni urgenti per il rilancio dell’eco-nomia », ha disposto che gli impianti geo-termici pilota sono di competenza statale(integrando l’articolo 1, comma 3-bis, deldecreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22e il decreto legislativo 3 aprile 2006,n. 152);

ai sensi di tale normativa i progettigeotermici pilota sono quindi sottopostialla valutazione di impatto ambientale dicompetenza del Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare;

il decreto ministeriale 6 luglio2012, « Attuazione dell’articolo 24 del de-creto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, re-cante incentivazione per la produzione dienergia elettrica da impianti a fonti rin-novabili diversi da quella solare fotovol-taica », introduce una incentivazione ag-giuntiva per gli impianti geotermici cheproducono emissioni nulle, che reiniettanotutto il fluido geotermico nelle formazionidi provenienza; inoltre viene concessa unatariffa incentivante per chi saprà gestire larisorsa, in tutela dell’ambiente, anche inpresenza di gas nel fluido, pur essendoquesta tecnologia molto onerosa per ilsoggetto proponente;

quanto sopra citato ha comportatorichieste di permessi di ricerca e coltiva-zione in tutta Italia riaccendendo un in-teresse di investimenti privati nel settore,ben distribuito sul territorio nazionale –in particolare nelle regioni Umbria, Lazio,Toscana, Campania, Sicilia e Sardegna –con 10 permessi per impianti pilota spe-rimentali, in particolare nel settore dellamedia entalpia, con temperature della ri-sorsa geotermica compresa tra 90°C e150°C;

il Ministero dello sviluppo econo-mico – direzione generale per le risorseminerarie ed energetiche ha ritenuto, inol-tre, necessario valutare in via preventiva leautorizzazioni di operazioni tecnologicheche prevedano perforazioni nel sottosuolo,con particolare riferimento alla sismicitàindotta e provocata per cui saranno indi-viduate e definite « linee guida » la cuistesura è stata affidata al gruppo di lavorocostituito in data 2014;

il Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare ha ritenutonecessario costituire, in ambito ISPRA, ungruppo di lavoro per definire puntual-mente lo stato della sismicità indotta eprovocata dall’attività antropica nel nostroPaese;

l’attività dei suddetti gruppi di la-voro è tuttora in corso, ma a totalegaranzia degli effetti ambientali positividello sfruttamento geotermico ci sonotutte le pratiche di costruzione minerariamondiali;

quindi le commissioni VIA sono ingrado di potere esprimere piene valuta-zioni nell’ambito geologico, idrico ed at-mosferico fino all’approvazione di un det-tagliato programma lavori per la realizza-zione di pozzi in piena sicurezza; perquanto attiene alla « zonazione del terri-torio » si ricorda che la pericolosità si-smica del territorio nazionale è da tempoclassificata e tenuta aggiornata e le relativemappe sono pubblicate sulla Gazzetta Uf-ficiale. Sugli altri potenziali rischi citatidalla risoluzione, ognuno di questi è pun-

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tualmente analizzato dalla valutazione diimpatto ambientale e monitorato dalleARPA regionali,

impegnano il Governo:

ad avviare le procedure per un con-creto e celere sfruttamento delle risorsegeotermiche ricercate ed analizzate finoad oggi nel territorio italiano, per le varietipologie di impianti geotermici, identifi-cando le aree potenzialmente sfruttabili incoerenza anche con le previsioni degliorientamenti europei relativamente all’uti-lizzo della risorsa geotermica, e in lineacon la strategia energetica nazionale;

ad emanare « linee guida » a cura deiMinisteri dello sviluppo economico e del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, che suggeriscano alle commissionidi valutazione ambientale di valutare gliimpianti in esercizio presenti in Europa enel mondo, così da conoscere i reali effettiambientali dei siti potenzialmente sfrutta-bili, tenendo conto delle implicazioni chel’attività geotermica comporta relativa-mente all’abbattimento sostanziale di CO2

nell’atmosfera, di un risparmio energeticonella produzione di calore e raffredda-mento e di tutti i vantaggi ambientali chene derivano;

a far sì che, nella valutazione diimpatto ambientale (VIA) per gli impiantipilota geotermici si valorizzi l’impegno deiprivati nella produzione di energia a bassoimpatto ambientale e quindi in sostitu-zione di altra energia prodotta con mag-giori emissioni di CO2 a danno dell’atmo-sfera;

ad assumere iniziative per rilasciarele autorizzazioni per i progetti di impiantigeotermici più velocemente possibile inmodo da assumere iniziative per dotare ilPaese di nuove tecnologie per lo sfrutta-mento della risorsa geotermica, ad esclu-sivo onere finanziario dei privati, per po-tere riportare il settore a competere nelmondo come leader dell’energia rinnova-bili;

a far sì che dopo la messa in eser-cizio dei 10 impianti, e valutate tutte leimplicazioni ambientali e tecnologiche, ilsistema produttivo italiano possa dotareogni città, in area geotermica, di impiantienergetici e termici, con l’abbattimentototale dell’inquinamento atmosferico e unrisparmio del costo termico per raffred-dare e riscaldare ogni edificio compresonel centro urbano dove verrà collocata lacentrale.

(7-00519) « Abrignani, Castiello, Distaso,Martinelli, Romele, Vella,Giammanco, Luigi Cesaro,Marti, Polidori ».

La VII Commissione,

premesso che:

i tecnici della Commissione tec-nica paritetica per l’attuazione del fede-ralismo fiscale (Copaff), ai sensi dell’ar-ticolo 5 del decreto legislativo n. 216 del2010, hanno approvato in data 23 di-cembre 2013 la Nota Metodologica « De-terminazione dei fabbisogni standard peri Comuni – FC03U – Funzioni di Istru-zione pubblica »;

la presente nota metodologica è statarealizzata dai tecnici del Progetto SOSE(soluzioni per il sistema economico spa)con la collaborazione scientifica dell’Isti-tuto per la finanza e l’economia locale(IFEL), ai sensi dall’articolo 5 del decretolegislativo 26 novembre 2010, n. 216, ri-guardante le « Disposizioni in materia dideterminazione dei Costi e dei FabbisogniStandard di Province, Città metropolitanee Comuni », pubblicato in Gazzetta Uffi-ciale il 17 dicembre 2010;

il predetto decreto legislativo ha,come descritto nell’articolo 1, la finalità didisciplinare la determinazione dei costi edei fabbisogni standard per province eComuni al fine di assicurare un gradualee definitivo superamento del criterio dellaspesa storica nei meccanismi di alloca-zione delle risorse tra i diversi enti;

Atti Parlamentari — 18556 — Camera dei Deputati

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nello specifico, la presente nota me-todologica si riferisce alle funzioni diistruzione pubblica analizzate con il que-stionario FC03U – Funzioni di istruzionepubblica predisposto per i comuni e leunioni di comuni;

in data 23 luglio 2013 il Consiglio deiministri ha approvato in via definitiva undecreto del Presidente del Consiglio deiministri e in via preliminare due schemi didecreto del Presidente del Consiglio deiministri relativi all’attuazione del decretolegislativo n. 216 del 26 novembre 2010,« Disposizioni in materia di determina-zione dei costi e dei fabbisogni standard dicomuni, città metropolitane e province »per l’adozione delle note metodologiche edei fabbisogni standard per ciascun co-mune delle regioni a statuto ordinariorelativi alle funzioni di istruzione pub-blica, nel settore sociale e sul servizio degliasili nido e altri campi;

i due schemi di decreto verranno,quindi, sottoposti all’esame della Confe-renza Stato-città e autonomie locali ed alleCommissioni parlamentari competenti, se-condo quanto prescritto dall’articolo 6 deldecreto legislativo n. 216 del 2010;

ebbene, a pagina 43 della suddettaNota Metodologica si legge: « (...) Da ul-timo, è importante sottolineare che, inassenza di specifiche indicazioni relative ailivelli essenziali delle prestazioni, per ilcalcolo dei Fabbisogni Standard delle Fun-zioni di pubblica istruzione, in sede diprima applicazione della metodologia,sono stati utilizzati i valori storici dellevariabili di output utilizzate per la stima »;

gli output, in questione, altro nonsono se non i servizi che i Comuni garan-tiscono ai cittadini: quando vengono offertivengono considerati un fabbisogno dellapopolazione, quando vengono offerti inmisura ridotta o non vengono offerti pernulla, si considera che quella popolazionenon ne abbia di bisogno, ma ciò noncorrisponde al vero, semplicemente i co-muni non avevano le risorse necessarieper garantirli;

in pratica servizi come gli asili nido,il tempo pieno e la mensa scolastica, nonessendo considerati servizi essenziali nonhanno una diffusione omogenea su tutto ilterritorio nazionale ma vengono garantiti efinanziati soltanto dove già esistono, dun-que al centro-nord;

servizi importanti ma accessori comei campi estivi, oppure l’accoglienza e lavigilanza dei bambini prima e dopo l’ora-rio scolastico, solo perché storicamenteofferti da determinati comuni (principal-mente del centro-nord), sono considerati« fabbisogno standard » e quindi da finan-ziare a carico di tutta la collettività;

il criterio adottato rimane quellodella « spesa storica » ai danni del « fab-bisogno effettivo », penalizzando le regionidel sud quanto alla ripartizione dei fondie alla distribuzione di servizi fondamen-tali;

a dimostrazione della totale disomo-geneità dei servizi scolastici garantiti sulterritorio nazionale, si consideri che al sudad esempio la copertura del tempo pieno,è appena del 14 per cento (con un minimoin Campania del 9 per cento), contro unamedia del centro-nord del 47 per cento(con una punta massima del 57 per centonel Lazio); relativamente ai pasti assicuratiagli studenti, il Mezzogiorno garantisce unservizio pari ad appena il 42 per cento diquello del centro-nord. La distanza di-venta ancora più evidente sui cosiddettiservizi « pre e post scuola », che al Centro-nord sono un’opportunità della quale siavvalgono oltre 5 bambini su 100, mentrenel Mezzogiorno si scende a 0,93 percento, ovvero neppure 1 bambino su 100ne usufruisce;

il riparto di questi servizi deve esserestabilito seguendo altri parametri, quali ilfenomeno della dispersione scolastica: inItalia il 17,6 per cento degli alunni arischio abbandono ha un’età inferiore ai14 anni, il 43 per cento un’età compresatra i 14 e i 16 anni, il 34 per cento un’etàcompresa tra i 16 e i 18 anni; il Sud Italiadetiene di gran lunga il maggior numero dialunni che lasciano la scuola prematura-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

mente, con punte del 35 per cento nellasola Sardegna e Sicilia, con province comeCaltanissetta dove gli abbandoni superanoil 40 per cento di dispersione al terminedel quinquennio delle superiori 2009-2010/2013-2014; questi dati si dimezzanonelle regioni del nord Italia, confermandoche il « rischio abbandono » è maggior-mente diffuso nelle aree più depresse dovesi vive un particolare disagio economico esociale;

emblematico il caso emerso nell’am-bito di un’indagine contro l’evasione sco-lastica avviata dal comando provinciale diCatania che ha portato alla denuncia di232 genitori di 136 alunni di due scuoledell’obbligo per inosservanza continuatadell’obbligo di istruzione di minorenni: igenitori identificati, di un età media tra i30 ed i 45 anni, sono generalmente operai,ambulanti, braccianti agricoli, disoccupatie il loro livello di istruzione non va oltreil diploma di scuola media inferiore;

appare chiaro che il disagio econo-mico e culturale incide significativamentesul fenomeno della dispersione scolastica,quindi per migliorare il livello di istru-zione e garantire in maniera ottimale iservizi scolastici è fondamentale tenere inconsiderazione l’uso di parametri oggettiviper l’allocazione delle risorse quali il red-dito medio disponibile pro capite aggiu-stato e il livello di dispersione scolasticadel territorio in esame;

di fronte ad una situazione così di-somogenea, il Governo in base alle regoledel federalismo fiscale, avrebbe dovutodeterminare il « livello essenziale delleprestazioni » (LEP) così da garantire unlivello di servizi standard su tutto il ter-ritorio;

la « determinazione dei fabbisognistandard per i comuni », secondo l’articolo1 del decreto legislativo n. 216 del 2010,dovrebbe assicurare un graduale e defini-tivo superamento del criterio della spesastorica nei meccanismi di allocazione dellerisorse tra i diversi enti;

invece l’aver assegnato, con una for-zatura, alla « spesa storica » il valore di

« fabbisogno standard » significa firmareuna ripartizione delle risorse lontana dalcomune senso di giustizia e di correttaallocazione di risorse, mortificando sem-pre di più le regioni del Mezzogiorno,

impegna il Governo:

in un’ottica di equità e coesione so-ciale e territoriale a pervenire alla « defi-nizione degli obiettivi di servizio cui de-vono tendere le amministrazioni regionalie locali nell’esercizio delle funzioni ricon-ducibili ai livelli essenziali delle presta-zioni per i diritti sociali come l’istruzioneprimaria, utilizzare la determinazione deicosti standard e dei fabbisogni di spesadegli enti decentrati nel settore dell’istru-zione e dei servizi per le scuole da finan-ziare con i meccanismi perequativi comeprevisto dalla legge delega sul federalismofiscale n. 42 del 2009, che, tra i suoiprincipi fondanti, all’articolo 2, comma 2,lettera f) dispone: « determinazione delcosto e del fabbisogno standard qualecosto e fabbisogno obiettivo che, valoriz-zando l’efficienza e l’efficacia, costituiscel’indicatore rispetto al quale comparare evalutare l’azione pubblica e di conse-guenza attuare il « (...) superamento gra-duale, per tutti i livelli istituzionali, delcriterio della spesa storica (...) » articolo 2,comma 2, lettera l);

a determinare il « livello essenzialedelle prestazioni » (LEP) nell’ambito de-scritto nella premessa in maniera da ga-rantire la quantificazione del fabbisognodi ciascuna regione sulla base del fabbi-sogno effettivo, superando il parametrodella « spesa storica »;

ad adottare una ottica strutturale edorganica attraverso la definizione dei li-velli essenziali di prestazioni concernenti idiritti sociali e civili, nell’ambito dell’istru-zione e dei servizi sociali annessi, cheutilizzi parametri oggettivi quali il redditomedio disponibile pro capite aggiustato e ilivelli di dispersione scolastica, al fine diuna riqualificazione della spesa e di unprogressivo riequilibrio territoriale nel-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

l’utilizzo delle risorse per l’individuazionee l’erogazione dei servizi scolastici.

(7-00520) « Marzana, Luigi Gallo, SimoneValente, Brescia, D’Uva,Vacca, Di Benedetto, Chi-mienti ».

La XIII Commissione,

premesso che:

secondo la relazione della Commis-sione al Consiglio ed al Parlamento euro-peo, COM(2013)683 final, del 4 ottobre2013, l’agricoltura resta la principale fontedell’azoto rilasciato nell’ambiente, comenei precedenti periodi di monitoraggio,nonostante la pressione esercitata dalleattività agricole si sia ridotta nel periodo2008-2011, rispetto al periodo 2004-2007,per quel che riguarda il numero di bovini,suini e ovini, mentre sia rimasta stabileper quanto concerne il pollame. Nel con-tempo, il consumo di fertilizzanti chimicipare sia diminuito, ma va comunque an-noverato tra le fonti importanti di apportodi azoto di origine agricola;

la direttiva 91/676/CEE del Consi-glio mira a proteggere le acque dall’inqui-namento provocato dai nitrati di origineagricola grazie a diverse misure la cuiattuazione spetta agli Stati membri. Talimisure riguardano il monitoraggio delleacque superficiali e sotterranee, la desi-gnazione delle zone vulnerabili, l’elabora-zione di codici di buona pratica agricola,l’adozione di programmi d’azione e lavalutazione delle azioni realizzate; la di-rettiva « Nitrati » è parte integrante dellanormativa quadro in materia di acque –direttiva 2000/60/CE del Parlamento eu-ropeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000– ed è uno degli strumenti chiave per laprotezione delle acque dalle pressioni agri-cole;

la direttiva sui nitrati prevede lapossibilità di concedere deroghe al limitemassimo di 170 chilogrammi di azoto perettaro all’anno proveniente dagli effluentidi allevamento, a condizione che siano

rispettati i criteri oggettivi stabiliti nell’al-legato III della direttiva e che le quantitàin deroga non pregiudichino il consegui-mento degli obiettivi della direttiva. Lederoghe sono concesse mediante decisionedella Commissione, sentito il parere del« Comitato nitrati ». All’Italia è stata con-cessa la deroga, in virtù della decisione diesecuzione della Commissione 2011/721/UE per le regioni Emilia Romagna,Lombardia, Piemonte e Veneto, ed è estesafino al 31 dicembre 2015 la durata delprogramma d’azione. Tuttavia, ad oggi,solo una minima percentuale di aziendeagricole ne hanno usufruito;

come è ovvio, gli standard di ge-stione imposti agli agricoltori che benefi-ciano delle deroghe devono essere piùelevati rispetto a quelli dei programmi diazione, con ulteriori obblighi per quantoconcerne la pianificazione dei nutrienti eulteriori vincoli per quel che riguarda lagestione dei terreni. Per questo la Com-missione è orientata a continuare ad adot-tare queste misure adeguate ad assicurarela qualità dei programmi, soprattutto insede di concessione di nuove deroghe o diproroga di deroghe vigenti, anche tenendoconto delle tendenze nella qualità delleacque;

l’allegato 7/A-III alla parte terzadel decreto legislativo 152 del 2006 ha giàindividuato, in prima battuta, le aree vul-nerabili da nitrati di origine agricola, men-tre le regioni, ai sensi dell’articolo 92,comma 2, del Decreto legislativo 152 del2006, hanno potuto individuare ulteriorizone vulnerabili, da aggiornare ogni 4anni. Nelle zone individuate, come pre-scrive il testo unico ambientale, dovreb-bero essere attuati i programmi di azioneobbligatori per la tutela e il risanamentodelle acque dall’inquinamento da nitrati diorigine agricola, redatti dalle regioni, non-ché le prescrizioni contenute nel codice dibuona pratica agricola di cui al decreto delMinistero delle politiche agricole alimen-tari e forestali del 19 aprile, 1999, an-ch’esso soggetto ad integrazione da partedelle regioni. Ad oggi, risulta che 18 re-gioni avrebbero individuato le suddette

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

zone che corrisponderebbero ad oltre il 50per cento della SAU, con punte dell’80 percento della SAU della regione Lombardia.Nonostante ciò, nessuna misura risultasia stata applicata per la riduzione del-l’apporto dei nitrati e per la salvaguardiadelle acque;

il comma 7-ter dell’articolo 36 deldecreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, haprevisto che entro 90 giorni dalla data dientrata in vigore della legge di conversionedel decreto (18 marzo 2013), le regioni ele province autonome, in conformità al-l’accordo Stato-regioni del 2011, avrebberodovuto procedere all’aggiornamento dellezone vulnerabili da nitrati di origine agri-cola. In caso di inerzia il Governo avrebbepotuto esercitare il potere sostitutivo, se-condo quanto previsto dall’articolo 8 dellalegge 5 giugno 2003, n. 131, entro un annodalla data di entrata in vigore della leggedi conversione del decreto (18 dicembre2013). Entrambi i termini sono decorsiinfruttuosamente;

dai risultati presentati al « tavolodei nitrati » del 28 maggio 2014, è emersoche il territorio italiano è prevalentementesoggetto alla presenza di sorgenti multipledi inquinamento da nitrati, che annove-rano, oltre agli apporti di origine agricola,quelli civili (specialmente nelle zone co-stiere turistiche) e quelli industriali. A talriguardo, appare opportuno un approfon-dimento analitico delle fonti di inquina-mento, distinguendo la responsabilità delsistema agricolo rispetto a quelle dei si-stemi civili ed industriali;

la relazione della CommissioneCOM(2013)683 final evidenzia che la qua-lità generale dei programmi di azione èmigliorata: le misure sono diventate piùrigide, le metodologie di fertilizzazionesono migliorate e l’applicabilità è statarafforzata. Anche la consapevolezza degliobblighi derivanti dalla direttiva sta mi-gliorando. Permangono, tuttavia, diversiproblemi, soprattutto legati alla limita-zione dell’applicazione al terreno di ferti-lizzanti e alle misure relative alla capacitàe alla costruzione dei depositi per gli

effluenti di allevamento. Lo stoccaggio de-gli effluenti, infatti, costituisce un impor-tante onere finanziario per gli agricoltori,che però è compensato dal minor utilizzodi fertilizzanti minerali (il che comportaanche una riduzione delle emissioni di gasa effetto serra), grazie alla maggiore effi-cienza dell’azoto negli effluenti di alleva-mento e alle migliori condizioni di lavoroper gli agricoltori;

in alcuni Stati membri, evidenziainoltre la relazione della Commissione,desta preoccupazione la mancanza di in-formazioni circa l’efficacia dei programmidi azione nel prevenire e ridurre l’inqui-namento delle acque provocato dai nitrati.Il miglioramento, sarebbe in questi casiostacolato da diversi fattori, non solo cor-relati all’inadeguatezza di alcune misuredei programmi di azione, ma anche allaloro applicazione a territori troppo piccolio frammentati, come nel caso dell’Italia, incui i programmi sono adottati dalle singoleregioni;

un fattore invece, non affrontatonei programmi di azione, è la pressionederivante dalle colture orticole, conside-rato che, in alcune zone, le colture orticolepongono rischi notevoli per le acque acausa dell’intensità della coltivazione edelle caratteristiche della coltura. Su que-sto versante tuttavia, Commissione, Statimembri e comunità stanno lavorando permigliorare la conoscenza e la pratica;

la relazione della CommissioneCOM(2013)683 final evidenzia, infine, chela direttiva sui nitrati sta contribuendo aridurre le emissioni di ossido di azoto eammoniaca, grazie ad una migliore ge-stione degli effluenti di allevamento edall’ottimizzazione dell’utilizzo dei fertiliz-zanti in base al fabbisogno delle colture,

impegna il Governo:

ad esercitare il potere sostitutivo,secondo quanto previsto dall’articolo 8della legge 5 giugno 2003 n. 131, neiriguardi delle regioni e delle provinceautonome che non hanno provveduto al-

Atti Parlamentari — 18560 — Camera dei Deputati

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l’aggiornamento delle zone vulnerabili danitrati di origine agricola, anche sulla basedei criteri contenuti nell’accordo Stato-regioni del 2011, posto che in data 18dicembre 2013 ne sono già decorsi i ter-mini inutilmente, ed a rendere edotti lecompetenti Commissioni parlamentaricirca le misure effettivamente adottatedalle regioni e dalle province autonome,allo scopo di tutelare e risanare le acquedall’inquinamento da nitrati di origineagricola ed extra-agricola;

ad assicurare in tempi rapidi unmonitoraggio accurato, attraverso anche ilpotenziamento della rete e dei punti dimonitoraggio, in modo da coprire il piùpossibile il territorio nazionale, nonchéattraverso tecniche, come analisi isotopi-che dell’acqua di falda, che allo statoattuale, rappresentano il mezzo scientificopiù affidabile e oggettivo, per dirimere laquestione dell’inquinamento delle falde dainitrati, individuando quindi la responsa-bilità del sistema agricolo rispetto a quelledei sistemi civili ed industriali;

ad assumere ogni iniziativa di com-petenza per raccogliere maggiori informa-zioni sulle capacità dei depositi di effluentizootecnici attualmente disponibili a livellodi aziende agricole, ed eventualmente adassumere iniziative per finanziare, anchetramite misure legate ai piani di svilupporegionali o al piano di sviluppo ruralenazionale, opere di miglioramento azien-dale che prevedano l’installazione di de-positi/serbatoi idonei rispetto ai quantita-tivi di effluenti prodotti;

a valutare l’opportunità, in lineacon le previsioni della Commissioneespresse nella relazione citata in premessa,di assumere iniziative per modificarel’estensione dei territori su cui si appli-cano le misure dei programmi di azione,posto che l’applicazione a territori troppopiccoli o frammentati, come nel caso delleregioni italiane, potrebbe inficiare l’effica-cia dei programmi di azione nel preveniree ridurre l’inquinamento delle acque pro-vocato dai nitrati;

ad assumere ogni iniziativa di com-petenza affinché si introducano nei pro-

grammi di azione regionali, in linea con leprevisioni della Commissione, degli Statimembri e della comunità scientifica, mi-sure specifiche affinché si possa fronteg-giare la pressione, in termini di apporto dinitrati, esercitata dalle colture orticole,data l’intensità e considerate le caratteri-stiche della coltivazione in determinatearee del Paese;

a valutare l’opportunità, in linea conle previsioni della Commissione espressenella relazione citata in premessa, di ap-plicare le misure restrittive adottate nellezone vulnerabili da nitrati anche nellezone non vulnerabili, al fine di proseguirenella virtuosa riduzione delle emissioni diossido di azoto e ammoniaca in atmosfera.

(7-00521) « Gagnarli, L’Abbate, Lupo, Gal-linella, Massimiliano Bernini,Benedetti, Parentela ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanze urgenti(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro dell’economia e delle finanze, ilMinistro degli affari esteri e della coope-razione internazionale, per sapere – pre-messo che:

il settimanale L’Espresso ha reso notal’esito dell’inchiesta « LuxLeaks », natadalla collaborazione tra 80 giornalisti pro-venienti da 26 Paesi e coordinati dalConsorzio internazionale del giornalismoinvestigativo (Icij), con la quale è statarivelata una lista di agevolazioni fiscaliconcesse segretamente tra il 2002 e il 2010dal Governo del Lussemburgo a grandiaziende multinazionali; in particolare, l’in-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

chiesta ha evidenziato l’esistenza di ac-cordi segreti tra le autorità del Lussem-burgo e trecento aziende di tutto il mondo,tra cui 31 in Italia, per delocalizzareenormi flussi finanziari a condizioni fiscaliprivilegiate;

nelle 28 mila pagine di documentiriservati emergerebbero, infatti, i legamiesistenti tra le autorità del Granducato ele multinazionali, tra cui giganti comeAmazon, Ikea, Deutsche Bank, Procter &Gamble, Pepsi e Gazprom; ma anche 31società italiane o operanti in Italia, tra cui,scrive sempre il settimanale, « banchecome Intesa San Paolo, Unicredit, Marchee Sella o aziende di Stato come Finmec-canica, i fondi immobiliari targati Deut-sche Bank, e un accordo fiscale conclusoda Finmeccanica ». Si tratta, come sinte-tizza L’Espresso, che ha avuto l’esclusivaper l’Italia, di « un’emorragia di fondi,perfettamente legale, che sottrae risorsedall’economia del resto dell’Ue »;

l’inchiesta colpisce in prima personail presidente della Commissione europeaJean-Claude Juncker, leader politico cheha guidato il Lussemburgo dal 1995 al2013, oltre a gettare nuove ombre suiregimi fiscali applicabili nello stato delLussemburgo; neanche un mese fa lastessa Commissione aveva aperto un’inda-gine contro il Lussemburgo per illegittimiaiuti di Stato a favore di Fiat e di Amazon;

Xavier Bettel, attualmente in caricacome Primo Ministro in Lussemburgo, hadichiarato che gli accordi fiscali denun-ciati dall’inchiesta sarebbero in ogni casoin linea con le normative internazionali.La legalità delle procedure e delle tecnichefiscali in « diversi Paesi » è stata difesaanche dal presidente del Parlamento eu-ropeo Martin Schulz; la stessa Commis-sione parla di un « tipico caso di aiuti diStato »;

nonostante si cerchi di attenuare lagravità dei fatti descritti, l’inchiesta ha inogni caso minato definitivamente la cre-dibilità di Junker (e delle stesse istituzioniche rappresenta), già in passato coinvoltoda scandali istituzionali (si ricordi lo scan-

dalo sui servizi segreti lussemburghesidello scorso anno). Non può negarsi infattiche Jean-Claude Juncker ha governato per18 anni un Paese noto per essere consi-derato una « grande fabbrica » dell’eva-sione fiscale, nonché l’unico ed ultimoparadiso fiscale in Europa; anzi proprioJuncker è riconosciuto l’artefice dellaespansione finanziaria del Lussemburgo,trasformato da realtà agricola a polo fi-nanziario e fiscale di « grande attrazioneinternazionale ». Basti pensare che il Lus-semburgo è tuttora inserito tra i Paesiblack list ovvero tra Paesi a fiscalità pri-vilegiata per i quali in Italia vige l’obbligodi comunicazione di tutte le operazioniintercorse tra le imprese residenti nelnostro Paese e quelle fiscalmente domici-liate in Stati e territori non appartenentialla Comunità europea aventi regimi co-siddetti paradisiaci –:

quali iniziative intendano intrapren-dere, per quanto di competenza, per farepiena luce sull’accaduto;

se non ritengano opportuno rivederegli accordi internazionali in materia discambio di informazioni e doppie imposi-zioni fiscali siglati con il Lussemburgo econ tutti quegli Stati che favoriscono ladelocalizzazione finanziaria a condizionifiscali privilegiate, per di più impedendoed ostacolando qualsivoglia forma di con-trollo da parte della competenti autorità;

se il Governo non ritenga opportunorimeditare sull’assenso manifestato in sededi designazione del Presidente Junckerassumendo iniziative nelle competenti sedieuropee affinché si pervenga alle sue di-missioni.

(2-00745) « Pesco, Ruocco, Cancelleri, Bar-banti, Alberti, Pisano, Villa-rosa, Manlio Di Stefano, DiBattista, Sibilia, Del Grosso,Grande, Spadoni, Scagliusi,Vignaroli, Carinelli, Pinna,Fico, Nesci, Petraroli, Bat-telli, Luigi Di Maio ».

Atti Parlamentari — 18562 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro del lavoro e delle politiche sociali,per sapere – premesso che:

E-Care, società di 2300 dipendenti,sei sedi in Italia (Cesano Boscone, Torino,L’Aquila, Modugno, Roma Tor Spaccata eTor Pagnotta) e una a Belgrado, e un girod’affari di 63 milioni per quel che riguardail 2013, fornisce servizi di call center;

la società è controllata da gruppieconomici importanti e politicamente in-fluenti: il 48 per cento, è detenuto daAstrim spa, che a sua volta è controllatada Unicredit, il 15 per cento dal gruppoCaltagirone Editore;

nella sola sede di Milano, E-caregestisce servizi per Intesa San Paolo Vitae Intesa San Paolo Assicura, Centro Dia-gnostico Italiano, Giuffré Editore, ATM e,prima della recente rinuncia a servirsi deiservizi dell’azienda, Fastweb;

a partire dal 2010 la situazione con-giunturale di crisi del settore ha portato aun ridimensionamento dell’occupazionesulla sede di Cesano Boscone che a ottobre2012 era certificata in 670 unità circa. Il2013 ha visto una situazione di relativastabilità arrivando a ottobre 2013 concirca 600 lavoratori impiegati;

nell’estate 2013 si è aperta la que-stione Fastweb, maggiore committentedella sede, che ha comunicato l’intenzionedi rivolgersi altrove per i servizi di out-sourcing. Dopo la convocazione di untavolo triangolare grazie all’articolo 53 delcontratto collettivo nazionale di lavoro si èottenuto l’impegno di Fastweb a garantireil lavoro per l’occupazione di 100 FTE sinoal 30 settembre 2014;

sulla base di queste premesse a ot-tobre 2013 il tavolo di trattativa traazienda e organizzazioni sindacali ha af-frontato la questione partendo dai se-guenti punti di riferimento: dichiarazionedell’azienda di 118 esuberi; necessità dimettere in sicurezza il sito anche in casodella perdita della commessa Fastweb, edell’eventuale mancato rinnovo della com-

messa Banca Intesa, previsto all’epoca perfine 2013; impegno dell’azienda al reperi-mento di nuove commesse da inserirenella sede di Cesano Boscone;

il risultato del tavolo di lavoro con-giunto ha portato alla firma di un accordodi solidarietà che, fissando i tetti di ap-plicazione per le varie commesse, co-prendo uno spazio temporale sino al 30settembre 2015, dovrebbe rispondere alleesigenze di cui sopra. Va aggiunto chel’accordo prevedeva anche una revisioneeventualmente al ribasso delle percentualidi solidarietà a fronte di una serie diuscite volontarie incentivate. Le uscite vo-lontarie sono state 47 a cui possono essereaggiunti almeno altri 10 lavoratori dimis-sionari per motivi personali e al di fuoridell’accordo;

nel mese di marzo E-Care ha comin-ciato a manifestare dubbi sulla tenutaoccupazionale motivando la situazione conil mancato rispetto degli accordi da partedi Fastweb in termini di volumi e di unsistema contrattuale rivisto che avrebbepenalizzato E-Care di circa 1 milione dieuro in sei mesi;

contemporaneamente a queste per-plessità, dichiarate ai lavoratori ma maidirettamente alle organizzazioni sindacaliin sede di confronto, E-Care si è propostain Calabria come garante per la salvaguar-dia del perimetro occupazionale della so-cietà in procedura fallimentare Infocon-tact a Lamezia Terme;

il 18 giugno 2014 in occasione deltavolo triangolare tra organizzazioni sin-dacali, E-Care, e Fastweb, quest’ultima hadichiarato in maniera irrevocabile l’inten-zione di cessare le attività presso E-Carespa per quanto riguarda i settori pre epost. E-Care da parte sua ha dichiaratoche l’impatto di tale decisione avrebbemesso a rischio la tenuta della sede diMilano e il posto di lavoro di 140 lavo-ratori;

il mese di luglio 2014 è stato carat-terizzato da una serie di incontri traazienda e organizzazioni sindacali in sediistituzionali (UIR prima e Ministero poi),

Atti Parlamentari — 18563 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

conclusisi il 1o agosto 2014, durante i qualisi è discusso prima di 152 esuberi sullasede di Milano e poi di una richiesta, nonconcretizzata, di cassa integrazione in de-roga per 189 figure di staff e coordina-mento dislocate in tutte le sedi italiane diE-Care;

dopo il nulla di fatto degli incontri diluglio e agosto l’azienda è stata convocataper un’audizione presso la IV commissionedella regione Lombardia in data 4 settem-bre, a cui sono seguiti altri incontri traregione e E-Care durante i quali è stataprospettata l’opportunità, per l’azienda, diricorrere alle agevolazioni previste dallalegge regionale n. 11 sulla competitività;

l’azienda ha successivamente comu-nicato alle organizzazioni sindacali di nonritenere idonea la legge n. 11 alle proprienecessità contingenti;

in data 10 ottobre l’azienda ha co-municato l’aggiudicazione della commessaACEA sulla sede di Roma;

in data 15 ottobre 2014 le organizza-zioni sindacali sono state convocate in As-solombarda. Durante l’incontro l’aziendaha comunicato la decisione di aprire leprocedure di licenziamento collettivo per489 dipendenti su 509 (503 dei quali atempo indeterminato) motivandola comestrategica per la ricapitalizzazione da partedei soci a seguito di una effettiva ristruttu-razione aziendale atta al recupero di com-petitività sul mercato;

alla perdita della grossa commessa diFastweb, si aggiunge il precipitare deglieventi degli ultimi giorni che addiritturaprevede la chiusura dell’intera sede cesa-nese;

su tali avvenimenti sembrano inci-dere scelte aziendali volte all’abbattimentodelle tariffe, all’ottimizzazione dei profittie a delocalizzazioni in Italia e all’esteromirate all’ottenimento di sovvenzioni elavoro a basso costo;

il caso, inoltre, appare essere, ancorauna volta, diretta conseguenza della nor-mativa sugli appalti che, in contrasto conle indicazioni dell’Unione europea, con-

sente libertà di licenziare ad ogni cambiodi appalto;

il Ministero dello sviluppo economicoe il Ministero del lavoro e delle politichesociali non hanno mai convocato le partinonostante il 14 luglio 2014 fosse statorichiesto un incontro unitariamente alleorganizzazioni sindacali che avevano giàpaventato la situazione che purtroppo si èconcretizzata;

E-Care nella procedura di licenzia-mento per chiusura della sede ha dichia-rato che tra le ragioni che hanno condottoa tale decisione vi è l’alto costo del lavorodel sito, tralasciando che i lavoratori ave-vano già subito notevoli decurtazioni alleretribuzioni –:

se il Governo intenda assumere ini-ziative strutturali ed urgenti al fine ditutelare il lavoro dei 489 lavoratori licen-ziati da E-care e di tutti i lavoratori delsettore;

se il Governo non reputi opportunoassumere con urgenza iniziative normativeper regolamentare la tutela dei lavoratorinei casi di cambi d’appalto.

(2-00746) « Cimbro, Laforgia, Carnevali,Fava, Terrosi, Prina, Monaco,Cominelli, Civati, Chaouki,Casellato, Quaranta, Piras,Ricciatti, Daniele Farina, Me-lilla, Duranti, Taricco, Arlotti,Cuperlo, Becattini, Minnucci,Francesco Sanna, Simoni, Gi-noble, Giovanna Sanna, Mo-rassut, Fauttilli, Gigli, Porta,Fitzgerald Nissoli, Butti-glione, Cera, Caruso, De Mita,Sberna, Binetti, D’Agostino,Rabino ».

Interrogazione a risposta orale:

MELILLA. — Al Presidente del Consigliodei ministri. — Per sapere – premesso che:

la vendita media giornaliera dei quo-tidiani italiani è passata dai 6,8 milioni dicopie vendute nel 1990 ad appena 3,7milioni nel 2013, cioè una diminuzione del45 per cento;

Atti Parlamentari — 18564 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

se si calcola le copie ogni 100 abi-tanti, oggi se ne vendono la metà di quantese ne vendevano negli anni ‘60, pur inpresenza di uno sviluppo economico, so-ciale e culturale dell’Italia di indubbiorilievo;

l’informazione è radicalmente mu-tata: il telegiornale di Rai Uno delle ore 20da solo raggiunge più persone di tutti iquotidiani messi insieme, per non parlaredella rete che ha rivoluzionato l’accessoalla informazione da parte di milioni dicittadini, soprattutto giovani e più accul-turati;

ciò ha provocato un colpo all’occu-pazione legata al settore dei quotidiani edelle riviste: solo negli ultimi 4 anni sonostati licenziati 1800 giornalisti e 1600 la-voratori dell’industria poligrafica e hannochiuso 7 mila edicole;

gli ultimi quotidiani che hannochiuso le pubblicazioni proprio in questigiorni sono stati « Europa » e « La Pada-nia »;

i fondi destinati alla editoria nel 2013sono stati azzerati mettendo a rischio lasopravvivenza di almeno un centinaio ditestate gestite da cooperative e non profit,per oltre 3 mila posti di lavoro più l’in-dotto;

solo nel 2013 sono state una trentinale testate locali che hanno portato i libriin tribunale –:

quali politiche intenda adottare, diconcerto con le parti sociali, per evitareuna crisi distruttiva del settore editoriale,che finirà per impoverire la cultura e ilpluralismo dell’informazione del nostroPaese. (3-01149)

Interrogazioni a risposta scritta:

CATANOSO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri. — Per sapere – pre-messo che:

il 5 e 6 novembre 2014, una trombad’aria, unita a piogge torrenziali, ha col-

pito la città di Acireale e il suo territoriocausando alle proprietà pubbliche, al pa-trimonio verde e ai privati, danni ingentie difficilmente rimediabili con le sole forzedella cittadinanza;

a causa del nubifragio e della trombad’aria sono stati danneggiati infrastrutturepubbliche come il sistema di illuminazioneartificiale, il palazzetto dello sport e ilteatro Maugeri, da poco restaurato e ri-consegnato alla città; inoltre è stato dan-neggiato il patrimonio arboreo delle villecomunali e quello lungo gli assi stradalidella città;

sono decine le autovetture colpitedagli alberi abbattuti o dai pali dellapubblica illuminazione piegati dalla forzadel vento, oppure ancora dai cornicionistaccati dalle abitazioni o dai cartellonipubblicitari;

ingentissimi sono i danni alle attivitàcommerciali per l’abbattimento dellestrutture esterne, così come si contanoalcuni feriti – per fortuna non gravi – acausa, principalmente ma non solo, dellafrantumazione di vetrate e finestre;

anche l’agricoltura ha subito danniper centinaia di migliaia di euro. È statacolpita la fascia jonica che va da Ogninaa Giarre, mettendo in ginocchio le aziendeagricole della zona;

intere aziende sono state rase alsuolo, le coltivazioni sono state distrutte ecompromesse ed è a rischio un interocomparto produttivo;

a parere dell’interrogante, dovrebbeessere attivata una procedura accelerataper il riconoscimento dello « stato di ca-lamità naturale » per il territorio di Aci-reale;

il Governo dovrà rendersi conto dellagravità della situazione e della ecceziona-lità dell’evento che ha provocato rilevan-tissimi danni e l’interrogante spera chevorrà farsene carico;

a giudizio dell’interrogante, il Governodovrebbe dichiarare lo stato di calamità per

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

il territorio del comune di Acireale e per glialtri comuni interessati dalla devastazionedella settimana scorsa –:

quali iniziative di competenza in-tenda adottare il Governo per risolvere leproblematiche esposte in premessa.

(4-06813)

RAMPELLI e ABRIGNANI. — Al Pre-sidente del Consiglio dei ministri. — Persapere – premesso che:

la crisi economica costringe il Go-verno a dolorosi tagli della spesa pubblica,in molti casi penalizzando le fasce socialipiù deboli, e le esigenze di cassa hannospesso indotto il Governo ad aumentare letasse, mettendo a dura prova il tessutoproduttivo italiano, specialmente le piccolee piccolissime aziende;

le spese per gli straordinari del per-sonale di polizia di Stato, carabinieri,guardia di finanza, vigili del fuoco pergarantire la sicurezza negli stadi durantele competizioni sportive costano ogni annodecine di milioni di euro, senza conside-rare il fatto che questa forte concentra-zione sguarnisce inevitabilmente le attivitàdi presidio e prevenzione sul territorio,costi cui si devono sommare quelli relativialla giustizia per i continui processi chederivano dagli incidenti scaturiti in diversistadi, quartieri, treni, stazioni, autostrade;

a questi costi si aggiungono anche glioneri a carico dei comuni per quantoriguarda nettezza urbana, polizia munici-pale, trasporto pubblico locale, decoro ur-bano e quelli a carico delle regioni per ilservizio 118 e l’assistenza sanitaria ordi-naria e straordinaria;

intorno al circuito del calcio orbitanointeressi miliardari, composti da dirittitelevisivi, sponsorizzazioni, vendita bigliettie gadget, attività immobiliari, scommesse,valori azionari per le società quotate inborsa che obbligano le istituzioni a un’at-tività di vigilanza, controllo e prevenzione,affinché non siano utilizzati i fondi deicittadini per alimentare ingiustizie sportive

causate tanto da errori umani quanto daquelle illegalità, rilevate in passato, tese acondizionare irregolarmente la competi-zione sportiva;

a fronte di ciò, è auspicabile che glienti nazionali preposti a garantire il re-golare e corretto svolgimento delle com-petizioni utilizzino ogni strumento utile atali fini, anche implementando le tecnolo-gie sinora utilizzate o promuovendo l’ado-zione di nuove;

tutto ciò rappresenta un chiaro di-ritto di tutti quei cittadini che pur nonseguendo il calcio contribuiscono a soste-nerne le spese prima ancora che dei tifosi;

stando al budget del CONI per il 2014il contributo dello Stato a tale organismoper l’anno in corso è pari a poco più di415 milioni di euro, che risultano dallasomma del contributo ordinario assegnatodallo Stato — pari a 407.685.000 di euro,e la quota di ricavi del prelievo erarialeunificato riferito all’incremento del gettitoderivante dai giochi pubblici con vincita indenaro, pari a 7.464.000 di euro;

per lo stesso anno 2014 il CONI haerogato un finanziamento alla Federazioneitaliana giuoco calcio pari a 68.608.956, digran lunga il più cospicuo se si considerache al secondo posto si attesta la Federa-zione italiana nuoto con appena diecimilioni –:

quali siano i costi totali di tutti iservizi che la pubblica amministrazione, alivello centrale e a livello periferico, erogaper consentire lo svolgimento dei campio-nati di calcio nazionali e delle partiteinternazionali. (4-06822)

ZARATTI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

in data 24 ottobre 2014 è apparso sulsito ufficiale della Banca di Credito Coo-perativo del Tuscolo-Rocca Priora un co-municato ai soci finalizzato a chiarire lemotivazioni che hanno portato all’auto-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

scioglimento anticipato del consiglio diamministrazione dell’Istituto e quindi allaconvocazione dell’assemblea per il rinnovodegli organi sociali da tenersi il 29 e 30novembre 2014;

in detto comunicato si fa esplicitoriferimento ad una ispezione della Bancad’Italia svoltasi dal 10 marzo 2014 al 30maggio 2014 e conclusasi con la notificadel verbale ispettivo consegnato alla bancain data 7 agosto 2014;

oltre all’autoscioglimento del Consi-glio di amministrazione, è stato rimosso ildirettore generale in carica e sostituitotemporaneamente con un dirigente indi-cato dalla Federazione delle BCC Lazio-Umbria-Sardegna;

le motivazioni addotte quali presup-posto di tali gravissime e radicali decisioniappaiono all’interrogante, lacunose, gene-riche, incoerenti (si fa riferimento unica-mente alla situazione economica generaledel Paese e non si entra nel merito dellagestione) e, dunque, hanno determinatouno stato di estrema preoccupazione neisoci chiamati, in sostanza, al rinnovo degliorgani sociali senza conoscere le realicause che hanno condotto a tale trauma-tico sconvolgimento degli assetti;

i contenuti effettivi del citato verbaledel 7 agosto 2014 non sono stati resi notiai soci dell’istituto cosa che, a giudiziodell’interrogante, potrebbe comportareuna violazione dei principi generali dicorrettezza e trasparenza nella gestionesocietaria;

tale comportamento, conseguente-mente, impedisce una corretta valutazionedell’operato degli organi uscenti, valuta-zione che dovrebbe essere indispensabilespecie se operata in funzione del rinnovodelle cariche;

risulta all’interrogante che molti deiprecedenti amministratori fanno partedella lista di candidati per il rinnovo degliorgani sociali e lo stesso candidato presi-dente è stato membro del precedente col-legio sindacale;

la evidente perversione del sistemaelettorale adottato, basato sulla estensioneautomatica del voto conferito al candidatopresidente indistintamente espresso a tuttii candidati consiglieri della lista e sulmeccanismo, ad avviso dell’interrogantealtrettanto opaco, del sistema del voto perdelega, impediscono di fatto un reale rin-novo democratico degli organi sociali;

vanno considerati il ruolo e la fun-zione che questo istituto svolge nel tessutoeconomico e sociale del territorio, riferi-mento di tanti piccoli risparmiatori cheoggi guardano con giustificata apprensionea quello che sarà il futuro di detto istitutoe, conseguentemente, a quello dei depositiin esso custoditi;

appare necessario rafforzare, ancheattraverso adeguate modifiche normativealle vigenti leggi in materia bancaria ecreditizia, il sistema di garanzia dei soci edei risparmiatori di questi istituti di cre-dito –:

se il Governo non intenda assumereiniziative, nell’ambito delle proprie com-petenze, per introdurre nel testo unicodelle leggi in materia bancaria e creditiziadi cui al decreto legislativo 1o settembre1993, n. 385, e successive modificazioni eintegrazioni ulteriori norme a tutela deisoci e dei piccoli risparmiatori degli istitutidi credito cooperativo. (4-06823)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta orale:

SALTAMARTINI. — Al Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro dell’economia e dellefinanze. — Per sapere – premesso che:

da alcuni giorni, sembra a causa dialcuni tentati furti di cherosene da partedi ignoti, dall’oleodotto gestito dall’ENI inlocalità Maccarese nel comune di Fiumi-cino è iniziato lo sversamento di ingenti

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

quantità di idrocarburi nel fiume Arrone,nel Rio Palidoro e nei limitrofi canali diirrigazione;

ad oggi non è stato possibile ancoraaccertare la quantità di sostanze inqui-nanti che si sono riversate nei corsi d’ac-qua della zona e stabilire, da un latol’entità dei danni causati all’ecosistemapluvio-marino, e dall’altro se le contromi-sure adottate da ENI siano da considerareefficaci e sufficienti;

parrebbe che l’evento inquinante ab-bia già causato la morte di migliaia divolatili e pesci, destabilizzando gravementel’ecosistema della zona, con la possibile,ove non probabile, grave compromissionedella catena alimentare del sistema natu-rale locale;

le tubazioni dell’oleodotto interessatodai danni scorrono a cielo aperto in di-versi punti del loro percorso, tanto daessere stati oggetto di tre tentativi di furtoin pochi giorni e tali eventi suscitano seridubbi all’interrogante sulla efficacia delleprocedure di sicurezza;

l’intervento delle istituzioni, in parti-colare quelle locali, è apparso poco tem-pestivo, tanto che l’ordinanza su ArroneRio Palidoro sembra sia stata firmata aben tre giorni dal primo sversamento e a24 ore dal secondo –:

quali siano state le effettive causedell’incidente e se vi siano state respon-sabilità o ritardi dell’ENI nella gestionedella sicurezza degli impianti prima edell’emergenza poi;

se siano note le ragioni del ritardonel dare l’allarme e nel prendere gli op-portuni provvedimenti al fine di mettere insicurezza l’area interessata;

quali iniziative siano state messe incampo per garantire il minor impattopossibile sull’ecosistema e la sicurezza deicittadini-consumatori;

quali iniziative intenda assumere ilGoverno per evitare il ripetersi di tali fattiche alcuni organi di stampa hanno defi-nito come ecologicamente disastrosi.

(3-01150)

Interrogazione a risposta in Commissione:

TIDEI, MANFREDI e FERRO. — AlMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

lo sversamento di cherosene (JET A1)causato dagli eventi verificatisi all’oleo-dotto che collega il deposito costiero ENISpa di Civitavecchia con il deposito co-stiero di pantano di Grano (Roma), in data6 novembre 2014, in prossimità del RioPalidoro, e il giorno seguente in prossimitàdel fiume Arrone;

a seguito di tale sversamento il sin-daco del comune di Fiumicino ha emessodue ordinanze (n. 155 del 08 novembre2014 e n. 156 del 10 novembre 2014) conle quali, dati i reali rischi ambientali e disalute pubblica, ha imposto il divieto diutilizzare per qualsiasi uso e in qualunquemodo, le acque, nei tratti specificamenteindicati nelle summenzionate ordinanze,del fiume Arrone e del rio Palidoro. Taliordinanze hanno esteso il divieto agli al-levatori di far abbeverare il proprio be-stiame al pascolo in libertà nei suddettifiumi e nei suddetti tratti fluviali, cosìcome il divieto di caccia e pesca nelle areericadenti all’interno del perimetro dellariserva statale del Litorale Romano, nelcomune di Fiumicino;

il sindaco del comune di Fiumicinoha, altresì, annunciato, la convocazione,per il giorno di martedì 11 novembre 2014,presso gli uffici comunali di un’unità dicrisi alla presenza di ENI, Capitaneria diporto, Polizia Locale, Arpa Lazio, Asl Sa-nitaria e Veterinaria, Protezione Civile,Vigili del Fuoco, WWF, Lipu, GuardiaForestale, Polizia Provinciale, forze dell’or-dine ed enti e società intervenute nell’in-cidente;

il Ministro dell’ambiente e della tu-tela del territorio e del mare ha datodisposizione al Nucleo Operativo Ecologico(NOE) dei Carabinieri di procedere ai

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

necessari accertamenti sulle aree colpite,avvalendosi del supporto tecnico del-l’Ispra –:

se e quali iniziative il Ministro in-tenda adottare affinché si intervenga inmaniera adeguata per l’immediata bonificae qualificazione delle numerose aree inte-ressate dal disastro ambientale anche ac-quisendo alimenti in merito alle iniziativedi Eni, di cui al Governo è azionista diriferimento;

se non intenda, con il coinvolgimentodelle istituzioni locali e delle autorità com-petenti, intervenire presso la società Enispa, controllata dallo Stato, affinché que-st’ultima provveda ad adottare misure ur-genti atte ad eliminare gli effetti dannosigià procurati all’ambiente e a prevenire irischi di ulteriori pregiudizi, gravi, all’eco-sistema. (5-03997)

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BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazioni a risposta immediata:

MOLEA. — Al Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

il Monte Poggiolo è una collina ap-partenente all’Appennino forlivese;

situata in comune di CastrocaroTerme e Terra del Sole, a una decina dichilometri da Forlì, sulla sinistra orogra-fica del fiume Montone, la sua altura èimportante per la presenza, sulla suavetta, di una rocca medievale, nota comerocca di Monte Poggiolo;

dalla rocca si scopriva « la pianuradella Romagna papale da Faenza fino aRavenna e l’Adriatico, di modo che non èpossibile far passare fra queste mura e laTerra del Sole di giorno alcun corpoconsiderabile senza esserne avvisati »;

collocata in posizione strategica ele-vata la Rocca di Montepoggiolo fu contesanei secoli dalle varie signorie di Forlì,Faenza e Castrocaro;

a poca distanza dal castello dellarocca sono stati ritrovati migliaia di re-perti litici, manufatti risalenti ad oltreottocentomila anni fa, considerati digrande importanza per la conoscenza del-l’Italia del Paleolitico poiché spostavanomolto indietro nel tempo le conoscenzerelative alla presenza di ominidi nellapenisola italiana;

il sito di Monte Poggiolo è importanteper essere un luogo di costruzione dove gliominidi hanno realizzato i manufatti, la-sciando in luogo le schegge del lavoroeseguito e in qualche caso il pezzo stessoche, abbandonato perché forse non benrealizzato, ha permesso agli archeologi diricostruire tutte le fasi del lavoro, scheggiaper scheggia fino a riassemblare la pietraoriginale;

a tutt’oggi di proprietà privata, larocca si presenta in stato di abbandono edegrado strutturale anche se sono statiavviati vari interventi di restauro parzialeche non le hanno però ancora restituito lasua antica bellezza –:

quale soluzione si ritenga opportunoindividuare al fine di salvaguardare que-sto monumento che rappresenta pursempre un patrimonio di interesse co-mune che non è tollerabile lasciare intotale degrado. (3-01152)

SBERNA e GIGLI. — Al Ministro deibeni e delle attività culturali e del turismo.— Per sapere – premesso che:

in un recente convegno il Ministrointerrogato ha dichiarato che « con l’artbonus chi in passato ha lamentato lamancanza di incentivi non indugi a con-tattare il Ministero per apportare il suocontributo al recupero delle opere d’arteche più necessitano sovvenzioni »;

eppure secondo Confcultura, l’asso-ciazione che riunisce gli operatori privati

Atti Parlamentari — 18569 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

dei beni culturali, l’« art bonus », intro-dotto dall’articolo 1 del decreto-legge 31maggio 2014, n. 83, non favorirebbe, cosìcome era nelle intenzioni, la diffusione delnuovo strumento agevolativo;

il motivo risiederebbe nel meccani-smo dell’agevolazione fiscale prevista perchi eroga risorse destinate alla cura e alrecupero delle opere d’arte, che non fa-vorirebbe le aziende a differenza del mec-canismo per le persone fisiche che agevo-lerebbe molto il cosiddetto micromecena-tismo;

l’articolo 1, infatti, prevede per leaziende un tetto massimo di credito diimposta detraibile in 3 anni pari al 5 permille dei ricavi, mentre per le personefisiche la percentuale detraibile in tre anniè pari al 15 per cento del reddito impo-nibile –:

se il Ministro interrogato intendaassumere eventuali iniziative, anche ditipo normativo, volte a eliminare even-tuali criticità della norma, al fine diconsentire la massima diffusione delnuovo strumento e favorire lo sviluppocollettivo della cultura. (3-01153)

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DIFESA

Interrogazione a risposta immediata:

DURANTI, SCOTTO, PALAZZOTTO,PIRAS, MARCON e FRANCO BORDO. —Al Ministro della difesa. — Per sapere –premesso che:

a quanto si apprende da un articolodell’esperto mondiale di armi nucleari inEuropa, Hans Kristensen, pubblicato il 27ottobre 2014 sul sito della Federation ofAmerican scientists, si starebbero svol-gendo in questi giorni presso la basedell’Aeronautica militare italiana di Ghe-di-Torre esercitazioni per l’uso di arminucleari. L’esercitazione, denominata Stea-dfast noon 2014, impiega contingenti pro-

venienti da sette Paesi della Nato: Belgio,Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Tur-chia, Stati Uniti;

sempre in base quanto esposto daHans Kristensen, in concomitanza conl’esercitazione Steadfast noon 2014, laNato starebbe conducendo una valuta-zione delle capacità nucleari di Ghedi;

secondo studi indipendenti, mai con-fermati né smentiti dal Governo italiano,la base di Ghedi ospiterebbe decine dibombe atomiche a gravità « B61 »;

nel gennaio 2014, sempre a Ghedi, sisarebbe svolta una esercitazione di sicu-rezza nucleare in concomitanza con lacelebrazione del cinquantesimo anniversa-rio del dislocamento in Europa dellebombe nucleari Usa, in ottemperanza esecondo quanto previsto dall’accordo Natodi condivisione nucleare;

Steadfast noon/Strikeval risulta esserela seconda esercitazione su obiettivi nu-cleari che si svolge in Italia negli ultimidue anni, dopo la Steadfast noon tenutasiad Aviano nel 2013. Seppur pianificata datempo, va ad incidere in una fase estre-mamente delicata delle relazioni fra Nato,Europa e Russia, già evidentemente pre-giudicate dalla gestione della crisi ucrainae dalle conseguenti e ripetute violazioni dispazio aereo da parte dei velivoli russi;

l’inedito susseguirsi di attività relativealla presenza ed al possibile utilizzo diarmi nucleari rappresenta un notevolecambio di passo rispetto alla posizionetradizionalmente assunta dalla Nato percui le bombe atomiche Usa dislocate inEuropa altro non erano se non un « pegnodi fedeltà » nelle relazioni transatlantiche.Ora si assiste, invece, ad una progressivaescalation nella creazione di capacità diutilizzo e dispiegamento, probabilmenteconnessa alla decisione di procedere neiprossimi anni alla sostituzione delle« B61 » con ordigni di nuova generazione,più versatili e potenti;

l’accordo tra Nato e Russia del 1997richiamava la Nato policy del 1996, che inriferimento alle « capacità nucleari » si

Atti Parlamentari — 18570 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

concentrava principalmente sugli impiantidi stoccaggio piuttosto che su altri « atteg-giamenti politici », quali impiego di aerei edi strutture di comando e controllo utili asostenere la missione nucleare. Condizioneche sembra superata dai fatti –:

se il Ministro interrogato non intendarender noti i dettagli dell’operazione Stea-dfast noon, la quale rappresenta a pareredegli interroganti un possibile ulteriorefattore di destabilizzazione delle relazionifra Nato e Russia, chiarendo quali inizia-tive intenda intraprendere anche sul pianonormativo per riconsiderare la partecipa-zione italiana al Nato nuclear planninggroup, valutando di annunciare l’indispo-nibilità ad ospitare in futuro, sul territorionazionale, esercitazioni Nato per l’uso diarmi nucleari. (3-01154)

Interrogazione a risposta in Commissione:

DURANTI e PIRAS. — Al Ministro delladifesa. — Per sapere – premesso che:

la rete intranet dell’Aeronautica mi-litare (AERONET) viene normalmenteusata dal personale dipendente per esi-genze di servizio e consente fra le altrecose l’accesso ad alcuni siti web nonistituzionali che si occupano di informa-zione e fornitura di servizi riguardanti inparticolare il settore militare;

fra i vari siti web a cui l’ammini-strazione del Ministero della difesa haconsentito l’accredito nella rete intranetAERONET, risulta anche il portalewww.forzearmate.org, espressione della« Sideweb Srl », con sede in Treviso, viaMarzabotto 5;

dalla visura storica della società dicapitale, con atto estratto dalla camera dicommercio di Treviso, risultano soci della« Sideweb Srl » anche i signori M.M. edE.T., che, a quanto consta agli interro-ganti, sarebbero marescialli della Aero-nautica militare stessa in servizio pressogli enti militari di Aviano e Treviso;

il sito web www.forzearmate.org, inaggiunta alle molteplici attività promossedalla « Sideweb srl », è anche strumentopubblicitario, offerto tramite concessionedi appositi spazi telematici regolata dacontratti commerciali –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza di quanto sopra esposto;

se non ritenga che si possa configu-rare, nella fattispecie, un conflitto di in-teressi visti gli interessi economici dellasocietà « Sideweb Srl » che annovererebbefra i soci dipendenti della Aeronauticastessa;

se non ritenga opportuno assumereiniziative, anche mediante la definizione dilinee guida, per regolare l’accredito dei sitiweb alle reti intranet della pubblica am-ministrazione, con particolare riguardo alsettore della difesa, in modo da garantireun’accessibilità di informazione il più og-gettiva possibile. (5-04004)

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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta in Commissione:

MANZI e PETRINI. — Al Ministro del-l’economia e delle finanze, al Ministro del-l’interno. — Per sapere – premesso che:

con le leggi 11 giugno 2004 nn. 146,147 e 148 sono state istituite le nuoveprovince di Monza-Brianza, di Fermo e diBarletta-Andria-Trani a cui nel corso deglianni, con appositi decreti del Presidentedel Consiglio dei ministri sono state asse-gnate, le necessarie risorse finanziarie perconsentire la localizzazione degli ufficigovernativi nei nuovi enti locali territorialiprovinciali e sono state altresì stabilite leprocedure per la gestione delle stesse ri-sorse rese disponibili mediante versamentoin apposite contabilità speciali gestite dallarispettive prefetture;

per favorire l’insediamento dei di-versi apparati periferici delle amministra-zioni statali di livello provinciale quali: laprefettura, la questura, i diversi comandidelle forze di polizia ed il comando dei

Atti Parlamentari — 18571 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

vigili del fuoco e gli uffici delle altreamministrazioni si è provveduto alla lo-cazione di edifici, alla realizzazione dinuovi complessi edilizi o alla ristruttura-zione di manufatti preesistenti, attraversola predisposizione di progetti edilizi e laindizione di pubbliche gare per la indivi-duazione delle imprese appaltatrici, inca-ricate della realizzazione degli interventi;

tali procedimenti, in alcuni casi,hanno subìto dei ritardi a causa di con-tenziosi instaurati dalle ditte non aggiudi-catarie dell’appalto e dai proprietari chevenivano a subire espropriazioni per pub-blica utilità;

in particolare, per quanto riguarda ilavori di ristrutturazione ed ampliamentodella caserma dei vigili del fuoco diFermo, da destinare a nuovo comandoprovinciale del Corpo, la gara di appalto siè svolta nel 2009, ma la stazione appal-tante, non è stata in condizioni di stipu-lare, nell’immediato, il relativo contratto acausa dei lunghi contenziosi che hannoriguardato sia l’aggiudicazione dell’appaltodei lavori di realizzazione sia le procedureespropriative avviate in danno di proprie-tari privati contermini;

successivamente, per superare taleimpasse e consentire comunque l’adem-pimento delle obbligazioni assunte per gliinterventi di cui alle leggi 11 giugno 2004,nn. 146, 147 e 148, con l’approvazionedell’articolo 41-bis del decreto-legge 24aprile 2014, n. 66, convertito dalla legge23 giugno 2014, n. 89, si è stabilito che:« ...è autorizzato, fino al 31 dicembre2014, l’utilizzo delle risorse già disponibilisulle rispettive contabilità speciali, comeindividuate nei decreti del Presidente delConsiglio dei ministri del 3 dicembre2013 »;

nel caso in questione, data la ristret-tezza dei tempi trascorsi dalla definizionedei contenziosi da parte del Consiglio diStato, non è stato tuttavia possibile appli-care tale dispositivo e quindi utilizzare lerisorse finanziarie che i sopracitati decretidel Presidente del Consiglio dei ministri

attribuivano alla contabilità speciale delprefetto di Fermo per il finanziamentodello intervento previsto;

l’obbligo di stipulare il contratto diappalto della caserma dei vigili del fuocodi Fermo è stato imposto a quanto constaagli interroganti addirittura dal Consigliodi Stato in sede di giudizio di ottempe-ranza promosso dall’impresa riconosciutaaggiudicataria della gara;

in caso di mancata stipula del con-tratto per le preclusioni ingenerate dalcitato articolo 41-bis l’amministrazionedell’interno sarà tenuta a risarcire l’im-presa stessa con il pagamento di unasomma quantificata in circa 600.000,00euro in sede di ricorso per esecuzione delgiudicato;

interventi come quelli della casermadei vigili del fuoco di Fermo si rendonocomunque necessari, anche in caso disoppressione delle province, poiché, comesegnalato dal competente dipartimento deivigili del fuoco, il potenziamento e l’am-pliamento della caserma è finalizzata amigliorare l’attività istituzionale dei re-parti destinati ad operare pur sempre conriferimento ad un vasto contesto territo-riale che risulta sfornito di altri presidi estrutture ad hoc –:

se il Governo, alla luce dei fattisopra menzionati, ritenga opportuno as-sumere iniziative per consentire, anchenell’interesse pubblico, il completamentodegli interventi costruttivi già avviati e diquelli da avviare in ottemperanza dispecifiche sentenze della magistraturaamministrativa, autorizzando il differi-mento al 31 dicembre 2015 del terminein precedenza fissato al 31 dicembre2014, in modo tale da consentire aiprefetti delle province di Monza-Brianza,Fermo e Barletta-Andria-Trani, fino atale nuova data, l’utilizzo delle risorsefinanziarie presenti nelle rispettive con-tabilità speciali, ai fini dell’adempimentodelle obbligazioni assunte per la realiz-zazione degli uffici periferici dello Statonelle suddette province. (5-03998)

Atti Parlamentari — 18572 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

COLLETTI. — Al Ministro dell’economiae delle finanze. — Per sapere – premessoche:

con provvedimento in data 5 settem-bre 2014 è stata sottoposta ad ammini-strazione straordinaria la Cassa di rispar-mio della provincia di Chieti-CarichietiSpa;

tale provvedimento ai sensi dell’arti-colo 70 comma 1 del Testo Unico Bancario(decreto legislativo n. 385 del 1993 e suc-cessive modificazioni) viene disposto suproposta della Banca d’Italia;

tra i presupposti a base del commis-sariamento la proposta della Banca d’Ita-lia richiama le anomalie della operativitàdell’attuale direttore generale in qualità diamministratore delegato di Flash Bank,ente creditizio in precedenza posto inliquidazione coatta;

detto direttore generale, per quantorisulta all’interrogante, non ha mai rico-perto alcuna carica ovvero svolta operati-vità alcuna nella nominata Flash Bank –:

quali urgenti iniziative il Ministrointerrogato intenda assumere, anche in viadi autotutela amministrativa, evitando gliimminenti ricorsi dei soggetti legittimati,per accertare la regolarità della propostadella Banca d’Italia e, quindi, del decretoadottato, atteso che, a fondamento dellaprocedura di amministrazione straordina-ria, la Banca d’Italia sembra abbia postoun « fatto inesistente », cui, ad avviso del-l’interrogante consegue la chiara invaliditàdell’atto del Ministro per eccesso di potere.

(5-04001)

Interrogazione a risposta scritta:

SCOTTO. — Al Ministro dell’economia edelle finanze, al Ministro della giustizia. —Per sapere – premesso che:

nel 2012 Michele Campanile è statocondannato dal tribunale di Napoli a 19anni di carcere per l’omicidio della fidan-zata, Carmen Polce, scomparsa nel nullanel 2005;

secondo la ricostruzione giudiziarial’uomo, nel corso di una lite avvenutanell’appartamento in cui conviveva con lafidanzata, l’aveva colpita a morte con uncorpo contundente, e successivamente neaveva occultato il cadavere;

in sede civile il tribunale Santa MariaCapua Vetere ha condannato MicheleCampanile a un risarcimento dei danni dicentomila euro da versare nei confrontidella madre di Carmen Polce, Rosa Polce;

Campanile, però, non può versaretale cifra, essendo nullatenente (egli èdisoccupato e non ha alcuna fonte direddito);

nella sentenza civile è previsto che adessere obbligate al pagamento delle impo-ste relative al procedimento siano tutte leparti in causa;

di conseguenza l’Agenzia delle en-trate ha inviato a Rosa Polce un avviso diliquidazione in cui le viene chiesto ilpagamento di 7.517,50 euro per l’omessopagamento di imposte e oneri accessoridovuti alla sentenza;

si tratta di un evidente caso di bu-rocrazia cieca, che aggiunge al dannosubito da Rosa Polce un’insostenibilebeffa;

i fatti sono riportati, tra l’altro, nel-l’articolo dal titolo « Mia figlia assassinatae lo Stato mi chiede 7500 euro di spese »,pubblicato dal quotidiano online « Giorna-lettismo » il 10 novembre 2014 –:

se i Ministri siano a conoscenza deifatti esposti in premessa;

quali misure siano già state prese equali azioni si intendano intraprendere,per quanto di competenza, al fine dirisolvere un caso così assurdo e parados-sale;

quali misure si intendano prendere,per quanto di competenza, per assicurarsiche non si ripetano casi di questo tipo.

(4-06814)

* * *

Atti Parlamentari — 18573 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

GIUSTIZIA

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilMinistro della giustizia, il Ministro del-l’economia e delle finanze, il Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti, per sapere –premesso che:

Asti in questi giorni è alla ribaltanazionale per un caso di cronaca giudi-ziaria che porta al non invidiabile primatodi città in cui si è verificato il più clamo-roso episodio di peculato mai scoperto inItalia. Infatti, la procura della Repubblicadi Asti, con il procedimento penale 1386/14, ha accertato la sottrazione di unasomma monstre di 12 milioni di euro dallecasse dell’istituto Case Popolari di Asti adopera del suo direttore generale, PierinoSantoro. La cosa incredibile, secondoquanto è emerso dalle indagini, è chel’artefice di questa maxitruffa ha agito dasolo e indisturbato per un periodo che vadal 2004 al 2014. Scoperto, Pierino San-toro ha immediatamente ammesso le sueresponsabilità e ha chiesto il patteggia-mento per usufruire dello sconto di penaprevisto ai sensi dell’articolo 314, comma2, codice penale;

la vicenda ha scosso l’opinione pub-blica del territorio astigiano non solo perle modalità e la durata di questa maxi-truffa, ma perché questi fondi venivanoindebitamente sottratti alle fasce di popo-lazione più disagiate che da anni vivonol’emergenza abitativa. A fronte di unadomanda di alloggi di edilizia pubblicaresidenziale inevasa e di un compendioimmobiliare dell’Ente in molti casi fati-scente, dalle casse dell’Agenzia territorialeper la casa di Asti venivano sottratteingenti somme di denaro che l’ex direttorePierino Santoro utilizzava per finalitàprettamente personali e che, come èemerso da querele e segnalazioni dei con-domini dell’ATC di Asti, cercava di otte-nere oneri che i denunzianti qualificanocome non dovuti;

numerose sono le ombre di questaoscura vicenda che lascia ancora apertinumerosi interrogativi. In primis: sui pre-sumibili sostegni e complicità interne edesterne all’ente godute dall’ex direttoregenerale; su quelle che all’interpellanteappaiono le gravi omissioni di quanti al-l’interno e all’esterno dell’Agenzia del ter-ritorio di Asti erano preposti al controllodella gestione finanziaria dell’ente. Infatti,nel verbale di interrogatorio del 23 aprile2014, avanti il pubblico ministero dottorGiorgio Vitari e la dottoressa Elisa Pazè, lostesso Santoro fa intendere che i suoimovimenti non potevano non essere « no-tati »: « Ci tengo a precisare che non è veroquanto ho letto negli atti depositati per ilriesame cautelare reale: non è vero cioèche nessuno sapesse dell’abuso della cartadi credito dell’Ente. Ne erano perfetta-mente a conoscenza i dipendenti dell’Uf-ficio Ragioneria dell’ATC. Lo sapevano percerto in quanto vedevano gli estratti contoquotidiani della tesoreria dell’ATC equindi vedevano [che] ogni 15 del meseveniva evidenziato l’addebito della carta dicredito. Nessuno però ha mai fatto com-menti al riguardo ». Ancora più evidenti,dalle sue dichiarazioni, sono le responsa-bilità degli organi di indirizzo e di con-trollo dell’Ente, quali il consiglio di am-ministrazione e il collegio sindacale, inparticolare quando lo stesso Santoro di-chiara, sempre nel suddetto verbale, che:« Il Collegio Sindacale era al corrente dellapossibilità di avere carte di credito in basealla convenzione con la Tesoreria: io per-sonalmente l’avevo informato di ciò almomento dell’insediamento... », mentre ilconsiglio di amministrazione era più « in-teressato » al sistema degli appalti. Inparticolare, il suo presidente che invitavaa partecipare « ...alcune imprese sia per-ché a lui note per motivi amicali siaperché a lui vicine politicamente (era statonominato in quota PdL), come pure capi-tava che per motivi politico-clientelari ve-nissero fatti favori negli alloggi di inquilinia lui noti presentati o si operasse uncambio di alloggio ». Queste gravi dichia-razioni evidenziano senza ombra di dub-bio l’humus politico clientelare che ha

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

permesso a Pierino Santoro di agire indi-sturbato per più di dieci anni approprian-dosi di ingenti quantità di risorse pubbli-che a danno dell’Agenzia senza che nes-suno intervenisse;

la cosa che più sorprende l’interpel-lante è che l’esito giudiziario di questaoscura vicenda si prospetta per rivelarsil’ennesima beffa ai danni dello Stato e deicittadini onesti del nostro Paese, inquanto, a fronte di 12 milioni di eurosottratti, l’unico imputato rischia di nonfarsi nemmeno un giorno di carcere. In-fatti, se il giudice non accetterà le aggra-vanti dell’articolo 61, comma 7, del codicepenale, ovvero il danno di rilevante entità,appunto, per l’enorme mole di denaropubblico sottratto alla collettività, e del-l’articolo 478 del codice penale, falsifica-zione di atti pubblici, come chiedono leparti lese costituite in giudizio (ATC diAsti, comune di Asti e Coordinamenti perla lotta alla casa) il Santoro non si farà unsolo giorno di carcere;

oltre alla evidente gravità penale an-cora più intollerabile è la gravità socialedella condotta di Pierino Santoro, inquanto è notorio che nel territorio asti-giano è da anni profonda la crisi abitativache la gestione fraudolenta dell’Agenziaterritoriale per la casa di Asti, l’entepreposto a dare risposte alla tensioneabitativa, invece di lenire ha aggravato,poiché sono venuti meno fondi essenziali adare efficaci risposte alla bisogno abitativodei ceti sociali meno abbienti con poten-ziali conseguenze sul piano della coesionesociale e dell’ordine pubblico –:

se i Ministri interpellati siano a co-noscenza di quanto in premessa e se nonritengano opportuno promuovere e assu-mere iniziative normative volte ad ina-sprire le pene per i responsabili di taliodiosi reati contro il patrimonio pubblico,estendendo tale inasprimento anche con-tro tutti coloro che a qualsiasi titolo nonhanno adempiuto al loro dovere di verificae controllo.

(2-00744) « Paolo Nicolò Romano ».

Interrogazioni a risposta scritta:

LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dellagiustizia. — Per sapere – premesso che:

lo schema di regolamento per l’ele-zione dei Consigli degli ordini forensi,diffuso dal Ministero della giustizia e oraal vaglio del Ministro, prevede che ciascunelettore possa esprimere un numero divoti non superiore ai due terzi dei consi-glieri da eleggere e, richiamando l’articolo51 della Costituzione, dispone che almenoun terzo dei consiglieri eletti appartenga algenere meno rappresentato. Consente,inoltre, che la disciplina del voto di pre-ferenza debba prevedere la possibilità diesprimere un numero maggiore di prefe-renze se destinate ai due generi;

tuttavia, tale schema di regolamentocontiene ad avviso dell’interrogante unerrore di fondo che ne mette seriamente arischio la legittimità ovvero il ritenere cheil limite indicato sia un limite minimo,mentre è del tutto evidente che si tratta diun limite massimo. Per essere conformealla legge, il regolamento dovrebbe, invece,fermo il limite massimo di 2/3, stabilire siaquante preferenze potrà esprimere l’elet-tore che voti per candidati dello stessogenere e sia come dovranno essere ripar-tite le preferenze in caso di espressione divoto a favore dei due generi;

l’attuale testo mortifica il principiodella tutela di genere e infligge un durocolpo al pluralismo che dovrebbe animarele rappresentanze istituzionali degli avvo-cati;

peraltro anche la II Commissione(giustizia) della Camera dei deputati haformulato, in tal senso, rilievi che dovreb-bero essere seguiti al fine di conformare ilregolamento ai commi 2 e 3 dell’articolo28 della legge n. 247 del 2012;

con il voto elettronico già utilizzatoin molti ordini, sarebbe possibile votare inblocco 25 candidati per 25 posti di con-siglieri, laddove il regolamento così con-fezionato rischia di favorire un sostanzialeimmobilismo delle istituzioni, con un pre-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

vedibile sbilanciamento a favore del genereforte e anziano, basato su un sistemaclientelare che sarà ancora più radicato,visto il potere attribuito al presidente delconsiglio dell’ordine di conferire incarichiad avvocati, quali arbitri, in virtù dellanuova riforma del processo civile dellacategoria –:

quale sia 1’orientamento del Ministrointerrogato e se non ritenga di doverrecepire le osservazioni contenute nel pa-rere della Commissione parlamentarecompetente. (4-06818)

ZARATTI. — Al Ministro della giustizia.— Per sapere – premesso che:

in data 11 luglio 2003 moriva pressoil carcere « Le Sughere » di Livorno all’etàdi ventinove anni Marcello Lonzi, condan-nato a 9 mesi di reclusione per tentatofurto;

come più volte riportato dalla stampanel corso di questi anni, secondo i fami-liari sul corpo della vittima sarebberostate rinvenute evidenti ferite, fratture enumerose ecchimosi, citate anche nellaperizia del medico legale, che farebberoritenere Lonzi vittima di un brutale pe-staggio;

secondo due successive inchieste giu-diziarie per omicidio colposo, del 2004 edel 2010 entrambe archiviate, il decesso diLonzi sarebbe avvenuto per arresto car-diocircolatorio dovuto ad infarto;

nel maggio del 2013 la madre dellavittima ha sporto querela ai carabinieri diPisa, città nella quale risiede, contro duemedici della casa circondariale e contro ilmedico legale che eseguì l’autopsia accu-sandoli di non avere « svolto bene il lorodovere » e chiedendo la riapertura delleindagini sulla morte del giovane;

lo scorso 27 giugno il giudice per leindagini preliminari del tribunale di Li-vorno Beatrice Dani, respingendo unanuova richiesta di archiviazione avanzatadal pubblico ministero Antonio Di Bugno,ha disposto nuove indagini (sei mesi di

tempo) per capire se ci siano state impe-rizie durante le operazioni di soccorso deldetenuto Marcello Lonzi, da parte delpersonale medico dell’istituto di pena;

nel corso delle precedenti legislaturenumerose interrogazioni parlamentarihanno chiesto di chiarire eventuali respon-sabilità dell’amministrazione carcerariaconnesse con la morte del detenuto –:

se il Ministro interrogato non intendaadottare le opportune iniziative affinchésia istituita una commissione ministerialeper chiarire le eventuali responsabilitàamministrative connesse con la morte diMarcello Lonzi di cui si è detto in pre-messa. (4-06824)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta immediata:

CAPELLI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

la compagnia Meridiana fly e Meri-diana maintenance, il 15 settembre 2014,hanno inviato al Ministero delle infrastrut-ture e dei trasporti, alle organizzazionisindacali, alla direzioni regionali e terri-toriali del lavoro, ai centri per l’impiegouna nota in cui annunciavano l’avvio del-l’imminente procedura di licenziamentocollettivo e di collocazione in mobilità percirca 1.600 lavoratori;

già nel febbraio del 2011 la compa-gnia aveva avviato la procedura di cuisopra per circa 910 dipendenti e, all’esitodella prevista fase di consultazioni con leorganizzazioni sindacali, nel 2012 è statoraggiunto un accordo in forza del quale siè convenuto di utilizzare tutti gli strumentidi ammortizzazione sociale e, dunque, difar ricorso alla cassa integrazione per ladurata massima di 48 mesi e alla succes-siva mobilità per altri 36 mesi;

Atti Parlamentari — 18576 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

all’avvio di tale procedura è poi se-guita una nuova richiesta di ridimensio-namento della struttura che ha portatoall’estensione della cassa integrazione aben 1.350 lavoratori. Procedura quest’ul-tima che si concluderà il 26 giugno 2015con l’inevitabile conseguenza dell’avviodella seconda fase prevista dagli accordi ecioè il licenziamento collettivo e la con-seguente collocazione in mobilità per ilpersonale in esubero;

il trasporto aereo che riveste unarilevanza strategica nell’ambito del sistemadei trasporti, sia interno che internazio-nale, è al centro di una profonda crisiaziendale. Le vicende che hanno portato lacompagnia di bandiera ad un mutamentodell’assetto societario e le conseguenti pro-cedure di riassetto e di riorganizzazionesuggeriscono una riflessione urgente econseguenti iniziative di pianificazione, so-prattutto alla luce della nuova crisi che stainvestendo Meridiana;

la sopravvivenza di tale compagniaaerea è di fondamentale importanza, peruna regione, come la Sardegna, dove ilprincipio della continuità territoriale po-trebbe essere ulteriormente compromesso,dal momento che in atto vi sono anchenuovi ridimensionamenti che riguardano iltrasporto marittimo, con inevitabili riper-cussioni sulla già precaria economia del-l’isola;

è bene ricordare che la continuitàterritoriale è intesa come capacità di ga-rantire un servizio di trasporto che nonpenalizzi cittadini residenti in territorimeno favoriti e si inserisce nel quadro piùgenerale di garanzia dell’uguaglianza so-stanziale dei cittadini e di coesione dinatura economica e sociale, promosso insede europea;

la vicenda è già stata portata all’at-tenzione del Ministero delle infrastrutturee dei trasporti attraverso una lettera del 3luglio 2014, e successivo sollecito del 23luglio 2014, sottoscritta dai deputati sardi,con la quale si chiedeva: « un incontroinformativo sulle iniziative che il Governo

intende assumere, anche in raccordo conla giunta regionale, in materia di collega-menti da e per la Sardegna (...) » –:

quali iniziative urgenti il Ministrointerrogato abbia intenzione di assumereal fine di favorire i necessari piani indu-striali di salvataggio della compagnia aereaMeridiana, garantendo, al contempo, ade-guati livelli occupazionali, e, dal momentoche la compagnia aerea in questione operasui principali scali della regione Sardegna,quali iniziative il Ministro interrogato in-tenda adottare per garantire il principio dicontinuità territoriale, tenendo presenteche il trasporto, se da un lato, si configuracome attività di tipo economico, dall’altro,è elemento essenziale del « diritto allamobilità » previsto all’articolo 16 della Co-stituzione, costituendo un servizio di in-teresse economico generale e, quindi, taleda dover essere garantito a tutti i cittadini,indipendentemente dalla loro dislocazionegeografica. (3-01155)

DELL’ORCO, CURRÒ, DE LORENZIS,NICOLA BIANCHI, CRISTIAN IANNUZZI,LIUZZI, PAOLO NICOLÒ ROMANO eSPESSOTTO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

il 6 novembre 2014 il consiglio diamministrazione di Alitalia-Compagnia ae-rea italiana s.p.a. ha designato come pro-prio presidente, dopo la realizzazione diuna joint-venture con la compagnia degliEmirati Arabi Uniti Etihad, il dottor LucaCordero di Montezemolo, già presidente diFerrari fino al 13 ottobre 2014;

il 20 e il 26 novembre 2014 l’assem-blea degli azionisti sarà chiamata a rati-ficare tale designazione;

i patti parasociali della joint-ventureAlitalia/Etihad prevedono che l’ammini-stratore delegato sia espresso dalla mino-ranza emiratina, mentre il presidente daisoci italiani;

la nomina del dottor Montezemolo,secondo quanto emerso da fonti di

Atti Parlamentari — 18577 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

stampa, sarebbe stata determinata dal-l’opera di mediazione dallo stesso svoltaper giungere alla costituzione della joint-venture in parola;

inoltre, è nota da tempo alle crona-che la vicinanza del dottor Montezemoload alcuni ambienti politici e finanziaridegli Emirati Arabi Uniti: a titolo esem-plificativo, lo stesso Montezemolo fa partedel consiglio di amministrazione di Uni-credit (società che, peraltro, è socia diAlitalia) come rappresentante di fondi emi-ratini e nel tempo lo stesso ha favoritol’ingresso nella compagine azionaria divarie società italiane (tra le quali, inparticolare, Ferrari e Piaggio Aero) di fondie società emiratine;

lo stesso Montezemolo è tra gli azio-nisti di maggioranza e i soci fondatoridella società Nuovo trasporto viaggiatoris.p.a., che si trova in diretta competizionecon Alitalia, quantomeno con riferimentoalla tratta ad alta velocità Roma-Milanoesercita da Ntv;

da quanto sopra riportato appareevidente a parere degli interroganti comela storia personale, nonché gli interessieconomici, di cui è detentore in primapersona o quale rappresentante il dottorMontezemolo anche in società in direttaconcorrenza con Alitalia, non appaiono ingrado di garantire la dovuta assenza diconflitti di interessi che dovrebbe caratte-rizzare chi siede sulla poltrona più pre-stigiosa dell’ormai ex compagnia di ban-diera e che, al contempo, le relazioni deldottor Montezemolo con il socio di mino-ranza Etihad sono idonee a minare ilcarattere di indipendenza da quest’ultimo,così come stabilito dagli accordi costitutividella joint-venture (circostanza che po-trebbe, peraltro, influire negativamentesull’assegnazione degli slot europei ad Ali-talia rispetto ai quali appare determinanteil carattere dell’italianità, non solo conriferimento alla compagine azionaria, maanche in relazione alle concrete dinamichedei rapporti all’interno della joint-ven-ture) –:

quali iniziative di competenza in-tenda assumere il Ministro interrogato,

considerata l’attiva partecipazione fin dal-l’origine al percorso che ha portato all’at-tuale assetto di Alitalia, tenuta in consi-derazione la partecipazione detenuta daPoste italiane spa nell’azionariato di Alita-lia/Etihad, affinché sia nominato qualepresidente di Alitalia-Compagnia aerea ita-liana s.p.a. un soggetto che non abbiaconflitti di interessi e che sia dotato deirequisiti di indipendenza da Etihad, pre-visti dai patti parasociali della joint-ven-ture e necessari per una legittima rappre-sentanza degli interessi della compagineitaliana di maggioranza all’interno dell’excompagnia di bandiera. (3-01156)

BIASOTTI e PALESE. — Al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti. — Persapere – premesso che:

la Liguria tra il 10 e l’11 novembre2014 è stata nuovamente colpita da feno-meni di carattere temporalesco di grossaportata;

la zona più interessata è stata quelladel Levante ligure, i cui danni si sommanoa quelli gravissimi registrati appena unmese prima, 9 e 10 ottobre 2014, nelcomune di Genova e nel suo entroterra;

nella serata del 10 novembre 2014una frana tra Chiavari e Zoagli ha inte-ressato la linea ferroviaria che collegaGenova con Roma: sono rimasti fermicirca 22 treni che dovevano partire per latratta la Spezia-Roma, si sono verificatedeviazioni e ritardi su tutta la linea dicollegamento, sono rimasti bloccati permolte ore i passeggeri di un treno regio-nale a Rapallo e di un intercity prove-niente da Roma; i bus sostitutivi sono statiattivati solo poco prima di mezzanotte;

verso le 5 della mattina dell’11 no-vembre 2014 è stato ripristinato il trafficoferroviario su uno solo dei due binari indirezione Ventimiglia e, di conseguenza, icollegamenti ferroviari dell’intera regionerisultano fortemente compromessi con ri-percussioni su tutte le linee di collega-mento che interessano le regioni circo-stanti;

Atti Parlamentari — 18578 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

sono esondati il rio Campodonico, ilrio Rupinaro e l’Entella, rendendo inagibilii ponti di collegamento;

nel comune di Chiavari l’acqua hainvaso il centro, arrivando, in alcuni punti,al livello di un metro sopra il mantostradale;

forti difficoltà si sono registrate sul-l’autostrada A12 dove sono chiusi i casellidi Chiavari e Lavagna;

sono cinque le strade provincialichiuse per frane: la 32 di Leivi, la 42 diRiomaggi, fra Canale e Celesia, la 26 bisdella Valmogliana e la 37 di Semovigo,mentre la 235 che collega Carasco a Chia-vari è inagibile in due tratti: il sindaco diMezzanego ha commentato la situazionedefinendo la rete viaria « disintegrata »;

diversi allagamenti si sono registratinel Ponente ligure, soprattutto nei comunidi Ventimiglia, Bordighera e Diano Ma-rina;

si sono verificate frane su abitazionia Carasco, dove sono crollate due palaz-zine, a Riva Trigoso su Via Gramsci e aQuinto, nel comune di Genova, in vialePrimavera;

i mezzi di soccorso hanno incontratodiverse difficoltà a raggiungere le zonecolpite per la presenza di fango e detritisulle vie di collegamento;

in conseguenza di tali fatti, numerosefrazioni risultano isolate in tutta la bassaFontanabuona;

tali criticità si vanno ad aggiungere aquelle verificatesi non meno di un mese fain altre zone di tutta la Liguria;

al fine di mettere i sindaci dei co-muni colpiti in condizione di tentare unaminima riorganizzazione delle vie di col-legamento, è indispensabile permettereuna deroga al patto di stabilità;

in occasione dell’approvazione dello« sblocca Italia » il Governo ha deciso diporre la fiducia sul provvedimento, impe-dendo qualunque discussione sui gravi

fatti accaduti e bloccando l’inserimento dimisure sia in favore dei comuni che deicittadini colpiti da tali eventi –:

quali siano le iniziative poste in attoe quali siano gli ulteriori interventi urgentiche il Ministro interrogato, anche in col-laborazione con gli altri dicasteri, intendeapprovare al fine di affrontare l’emer-genza della Liguria, così come l’emergenzadi tutte le altre zone di Italia che nell’ul-timo mese sono state fortemente danneg-giate da fenomeni simili. (3-01157)

TULLO, CARLONI, BRANDOLIN, BO-NACCORSI, BONOMO, CARDINALE, CA-STRICONE, COPPOLA, CRIVELLARI, CU-LOTTA, FERRO, GANDOLFI, PIERDOME-NICO MARTINO, MAURI, MINNUCCI,MOGNATO, MURA, PAGANI, VALIANTE,MARTELLA, ROSATO e DE MARIA. — AlMinistro delle infrastrutture e dei trasporti.— Per sapere – premesso che:

le autorità portuali, a norma dell’ar-ticolo 6 della legge n. 84 del 1994, hannocompiti fondamentali di indirizzo, pro-grammazione, coordinamento, promozionee controllo delle operazioni portuali, non-ché delle attività commerciali ed indu-striali esercitate nei porti; hanno poteri diregolamentazione e di ordinanza, ancheper la sicurezza dei porti e nella gestionedei rischi di incidenti connessi alle attivitàportuali; alle autorità portuali spetta an-che la manutenzione ordinaria e straor-dinaria delle parti comuni nell’ambito por-tuale, ivi compresa quella per il manteni-mento dei fondali; ad esse è attribuitaanche la funzione essenziale di affida-mento e controllo delle attività dirette allafornitura a titolo oneroso agli utenti por-tuali di servizi di interesse generale, anchenon coincidenti né strettamente connessialle operazioni portuali;

le autorità portuali di Ancona, Au-gusta, Cagliari, Catania, Gioia Tauro, Na-poli, Olbia e Piombino sono rette da uncommissario straordinario nominato dalMinistro delle infrastrutture e dei tra-sporti; autorità portuali di porti impor-tanti come Trieste sono in scadenza;

Atti Parlamentari — 18579 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

i commissariamenti vengono rinno-vati a scadenza, in alcuni casi per anni,mentre non si procede alla nomina delpresidente che, a norma di legge, deveessere preceduta dall’individuazione dellaterna su cui ricercare l’intesa con le re-gioni interessate;

non si procede allo scioglimento del-l’autorità portuale di Manfredonia com-missariata sin dall’istituzione, in quantopriva dei requisiti di movimentazionemerci previsti dalla legge; da notare cheManfredonia (istituita con legge n. 350 del2003) e Trapani (con decreto del Presi-dente della Repubblica 2 aprile 2003) sonostate messe in liquidazione e successiva-mente soppresse, rispettivamente, con ildecreto del Presidente della Repubblicadel 5 ottobre 2007 e con il decreto delPresidente della Repubblica del 12 ottobre2007;

paradossale è la situazione dell’au-torità portuale di Ancona dove la nominaproposta ha già ricevuto il parere favo-revole delle competenti Commissioni diCamera e Senato nel dicembre del 2013;ciò nonostante l’autorità portuale di An-cona è tuttora guidata da un commissarioe non si procede alla nomina del pre-sidente;

il decreto-legge n. 133 del 2014« sblocca Italia », all’articolo 29, prevedel’adozione, con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri, entro 90 giorni dallalegge di conversione, di un piano strategiconazionale della portualità e della logistica,che dovrà provvedere, con il parere dellecompetenti Commissioni parlamentari, an-che alla razionalizzazione, al riassetto eall’accorpamento delle autorità portualiesistenti, comunque in applicazione deiprincipi dettati dalla legge n. 84 del 1994,che prevede la soppressione delle autoritàportuali in caso di perdita dei requisitispecifici in materia di volume dei trafficidel relativo porto –:

se non ritenga opportuno attivaretutte le iniziative necessarie e le procedurepreviste dalla legge per nominare in tempirapidi i presidenti delle autorità portuali

scaduti e in scadenza – che governano unterzo dei porti italiani, tra cui importan-tissimi scali come Gioia Tauro, Napoli eporti come Trieste (in scadenza) – dispo-nendo, nel contempo, un’urgente verificadi eventuali incompatibilità dei presidentiin carica. (3-01158)

RAMPELLI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

la competitività delle regioni del SudItalia è compromessa da un insieme difattori, tra i quali spicca la questione delleinfrastrutture;

uno studio di Unioncamere ha recen-temente evidenziato come l’Italia sia unPaese a « due velocità » anche sotto ilprofilo infrastrutturale, posto che il Sud inquesto ambito è fortemente penalizzatodall’assenza o insufficienza di collegamentistradali, ferroviari e aeroportuali;

secondo i dati dello studio il Sudpatisce un gap del 34,6 per cento rispettoal Nord-Est e sale sopra la media delPaese solo per quel che riguarda le infra-strutture portuali;

l’analisi effettuata ha messo in luceanche come il divario infrastrutturale trale regioni settentrionali e meridionali nel-l’ultimo decennio sia aumentato di unulteriore punto percentuale;

i dati riportati sono ancora più si-gnificativi se si riflette sugli obiettivi chel’Unione europea si era prefissata con lostanziamento dei fondi europei per leinfrastrutture e i servizi, in attuazionedell’obiettivo convergenza della politica re-gionale europea, che ha stanziato sommeingenti per accelerare il processo di svi-luppo delle regioni dell’Unione europeapiù arretrate per portarle allo standarddell’Unione europea nel campo delle in-frastrutture e dei servizi;

il rilancio e lo sviluppo economico esociale del Mezzogiorno d’Italia non pos-

Atti Parlamentari — 18580 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

sono prescindere da un urgente adegua-mento della rete infrastrutturale –:

quali siano le iniziative previste dalGoverno in merito al potenziamento dellarete infrastrutturale delle regioni meridio-nali del Paese. (3-01159)

Interrogazioni a risposta in Commissione:

DE MENECH. — Al Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti, al Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare. — Per sapere – premesso che:

nella prima settimana di novembre2014 la provincia di Belluno è stata colpitada un’ondata di maltempo che ha prodottointense piogge che hanno coinvolto tutte lezone della provincia;

le forti piogge, oltre ad alzare illivello massimo di allerta dei fiumi, hannocausato frane e allagamenti nel Feltrino,nel Bellunese, nell’Agordino e in Cadore;

sono costantemente sotto osserva-zione i livelli del Piave, dell’Ardo, delCordevole, e del Boite, vicini ai massimistorici, e dei molti torrenti che sono sul-l’orlo dell’esondazione. In alcuni punti èavvenuta la tracimazione del lago di Al-leghe e il conseguente allertamento di tuttii comuni della riviera;

l’esondazione di un emissario dellago di Busche, ha causato, nel comune diLentiai l’allagamento di sette case. Ci sonostati interventi anche a Sappada, Riva-monte Agordino, Cencenighe per liberaredall’acqua scantinati e garage;

per scongiurare il pericolo di« bombe d’acqua » molti comuni hannofatto evacuare decine di abitazioni chesarebbero state esposte a rischio frane. Ilsindaco di Feltre ha firmato un’ordinanzaper l’evacuazione — per precauzione –nella frazione di Villaga;

frane e smottamenti di diverse di-mensioni si sono registrati in tutto ilterritorio provinciale, nel Feltrino a Rocca

Pietore, a Pescul, in Comelico e a SantoStefano di Cadore, a Valle di Cadore, aDosoledo e a Gosaldo;

in diversi acquedotti l’acqua potabilenon è più garantita e anche nel capoluogo,data la torbidità dell’acqua è sconsigliato ilconsumo a fini alimentari;

a causa delle forti piogge e dei con-seguenti danni, la tratta ferroviaria Bel-luno — Conegliano, interrotta mercoledìpomeriggio, risulta ancora chiusa, provo-cando così l’ennesima interruzione delservizio pubblico;

numerosi disagi sulle sedi stradalihanno provocato la chiusura forzata dellevie di comunicazione, lasciando isolateintere comunità;

restano tuttora chiuse anche le pro-vinciali « della Valle del Mis », « di Sauris »,« della Val Sesis » e « del passo Fedaia »;

a seguito della frana a Nove, dalpomeriggio di mercoledì fino a giovedìmattina è stato chiuso il tratto della 51 diAlemagna compreso tra Vittorio Veneto eil Fadalto;

è stata chiusa al transito la stradastatale 52 Carnica tra la galleria del Co-melico e Santo Stefano di Cadore per lacaduta di una frana che ha interessato ilversante sopra la statale. La messa insicurezza della montagna e il drammaticoproblema del suo spopolamento dipen-dono anche dalle difficoltà legate allamobilità. In un territorio, come il Come-lico, risulta indispensabile la galleria diColtrondo;

sarebbe opportuno che la provinciadi Belluno fosse messa al centro del pianoregionale contro il dissesto idrogeolo-gico –:

quali iniziative il Governo intendaassumere per un immediato stanziamentodi risorse, al fine di garantire una costantesicurezza per e popolazioni che abitano ilterritorio bellunese;

quali risorse, per quanto di compe-tenza, intendano destinare a questi terri-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

tori in considerazione dei danni subiti, alfine di ripristinare le necessarie condizionidi sicurezza del sistema delle infrastrut-ture provinciali;

come intendano affrontare il temadegli investimenti in infrastrutture nei ter-ritori di montagna come quelli della pro-vincia di Belluno, investimenti necessariper prevenire situazioni di crisi comequelle vissute nell’ultima settimana e checonsentono di pianificare un possibile svi-luppo di tali territori oggi in grande dif-ficoltà economica. (5-03999)

MAZZOLI e TERROSI. — Al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti. — Persapere – premesso che:

è ormai compromesso da settimane ilregolare svolgimento del servizio di colle-gamento ferroviario della tratta FL3 Vi-terbo-Roma a causa di innumerevoli trenisoppressi e di ritardi che raggiungonoaddirittura punte di 60 minuti;

tali disservizi stanno comportandopesanti disagi per i pendolari che usufrui-scono quotidianamente della suddetta li-nea – costituita da 27 fermate – per moltil’unico mezzo per raggiungere la capitale;

si rende fondamentale l’apertura diun tavolo di lavoro con Trenitalia che,oltre a non far fronte all’inefficienza deltrasporto pubblico di cui è responsabile,non fornisce ai viaggiatori neanche leadeguate motivazioni in merito;

è necessario mettere un freno allacondizione critica in cui versa il collega-mento FL3, sia per le mancanze ingiusti-ficate e senza preavviso da parte del-l’azienda, sia per le vetture spesso desuetee in scarse condizioni igieniche e per iprezzi dei biglietti che non trovano corri-spondenza con il servizio offerto;

è stato istituito un Piano regionaledella mobilità che prevede lo stanziamentodi 64 milioni di euro di fondi Unioneeuropea per l’acquisto di nuovi treni entroi primi mesi del 2015. Verrà inoltre au-mentata l’offerta sulle linee FL3 (Roma-

Viterbo), FL1 (Orte-Fiumicino), FL6 (Cas-sino-Roma) con l’introduzione di 4 nuovitreni nella fascia oraria di punta;

il Piano è uno strumento per inno-vare l’intero sistema dei servizi di tra-sporto laziali, puntando sulla sostenibilitàambientale e riequilibrando l’offerta attra-verso la maggiore integrazione – ondeevitare sovrapposizioni e sprechi – deiservizi su gomma con quelli su ferro –:

se il Ministro interrogato intenda av-valersi tempestivamente delle risorse asse-gnate al fine di rinnovare e rafforzare lamobilità collettiva e pubblica;

se intenda perseguire una più incisivalinea politica del trasporto ferroviariodella regione Lazio, con particolare rife-rimento alla linea FL3 Roma-Viterbo,quale punto strategico anche per l’incre-mento turistico territoriale;

quali urgenti iniziative ritenga oppor-tuno assumere per quanto di propria com-petenza per arginare i ripetuti e insoste-nibili disagi e per salvaguardare in talmodo i diritti dei pendolari;

quali ulteriori tipologie di investi-mento decida di porre in essere affinché iconvogli siano più adeguati e sicuri eaffinché si ottenga la garanzia di un piùqualificante, funzionale e avanzato sistemadi trasporto ferroviario. (5-04002)

Interrogazioni a risposta scritta:

CATALANO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

l’articolo 60 della legge n. 120 del2010 prevede che, con decreto del Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti da ema-nare, sentita la Conferenza Stato-città eautonomie locali, entro sessanta giornidalla data di entrata in vigore della legge,siano definite le caratteristiche per l’omolo-gazione e per l’installazione di dispositivifinalizzati a visualizzare il tempo residuo diaccensione delle luci dei nuovi impianti se-maforici, di impianti impiegati per regolare

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

la velocità e di impianti attivati dal rileva-mento della velocità dei veicoli in arrivo(cosiddette « luci semaforiche intelligenti »);

il termine per l’adozione del decretoè spirato il 12 ottobre 2010;

la questione è stata posta all’atten-zione del Governo con interrogazionen. 5-01353, cui il Governo ha risposto indata 12 dicembre 2013 esplicitando leragioni del ritardo nell’emanazione deldecreto;

il Governo ha illustrato, in partico-lare, che « i competenti uffici del MIT sonoin attesa della conclusione delle diversesperimentazioni avviate con prototipi deidispositivi previsti dal citato articolo 60 »,aventi lo scopo di analizzare « i compor-tamenti degli utenti in relazione alle nuovemodalità di esercizio degli impianti sema-forici » anche « al fine della preventivaindividuazione, con il suddetto provvedi-mento ministeriale, dei requisiti per l’ap-provazione dei dispositivi di cui sopra aisensi dell’articolo 45 del nuovo Codicedella strada (decreto legislativo n. 285 del1992), dell’articolo 192 del connesso rego-lamento di esecuzione ed attuazione de-creto del Presidente della Repubblican. 495 del 1992) nonché della verifica dicompatibilità con la norma europea ar-monizzata EN 12368, in relazione all’ob-bligo di marcatura CE per i semafori » –:

a quale punto siano le sperimenta-zioni di cui in premessa, e presso qualistrutture;

in caso di conclusione delle stesse,quale sia il loro esito;

se il Governo sia ora in grado diprevedere una tempistica per l’esecuzionedel citato articolo 60 della legge n. 120 del2010. (4-06812)

GANDOLFI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

si rilevano disservizi per gli autotra-sportatori a causa dell’indisponibilità della

motorizzazione civile di Reggio Emilia arealizzare le revisioni in sede. La ragionepare essere la mancanza dell’idonea fossadi ispezione. Le operazioni di revisioneprenotate a Reggio Emilia sarebbero stateassegnate alle motorizzazioni di Modena oParma;

il numero di autotrasportatori dellaprovincia di Reggio Emilia risulta essere ildoppio di quelli di Parma, non risultaquindi possibile che la ragione di questodisservizio sia la razionalizzazione dei ser-vizi presso le sedi della motorizzazione, inquanto, in ragione anche della vicinanzatra le due città sarebbe, nel caso, ReggioEmilia a dover mantenere l’attività direvisione;

di recente è stata inaugurata unanuova sede per gli uffici di front officedella motorizzazione di Reggio Emilia,mentre il resto dei servizi è ancora pressola vecchia sede. Il comune di ReggioEmilia ha garantito la disponibilità a tro-vare una sede idonea per ospitare il tra-sferimento della sede della motorizza-zione, compresa la fossa per le revisioni,così come da tempo previsto dal Ministero,a patto che siano garantiti anche tutti iservizi tecnici;

tra l’altro, la situazione sta peggio-rando, perché oltre a non essere stataancora individuata un’area per le revisioni,si sono aggiunti altri problemi, come lacarenza di organico negli uffici che do-vranno affrontare anche il passaggio dicompetenze dalla provincia sull’albo degliautotrasportatori, e una bozza di decretoche pare affidare a Parma la dirigenza eil coordinamento delle altre province, Pia-cenza, Modena e Reggio Emilia;

è necessario un intervento perché iquasi duemila operatori del trasporto dellaprovincia di Reggio Emilia possano vederegarantito il servizio pubblico erogato dallamotorizzazione, anche in ragione del fattoche i centri di revisione autorizzati sonopochi e i tempi di attesa si stanno allun-gando considerevolmente –:

se intenda assumere iniziative perripristinare il servizio di revisione pub-

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blica per gli autocarri nella sede di ReggioEmilia, valutando le opportunità emerseper individuare una nuova sede e concen-trare eventualmente a Reggio Emilia lefunzioni direttive del bacino emiliano, inragione del fatto che la sede reggiana èbaricentrica rispetto all’insediamento delleattività produttive, delle imprese di tra-sporto e dei traffici commerciali delleprovince di Piacenza, Parma, Reggio Emi-lia e Modena. (4-06817)

* * *

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

MELILLA. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

è stata decisa in tutta Italia, nell’am-bito delle politiche di riduzione della spesapubblica, la soppressione di centinaia diposti di polizia;

tra questi sarà chiuso l’ufficio dipolizia ferroviaria alla stazione di Vasto-San Salvo; il personale verrà trasferito el’ufficio diventerà « punto di appoggio »;

pare che non sia la sola brutta no-tizia. L’ufficio della polizia autostradale diVasto sud potrebbe essere presto accor-pato con la polizia stradale di Vasto conun’ulteriore penalizzazione;

in una nota i sindacati sottolineanocome nonostante l’incremento della crimi-nalità in questa area di confine del-l’Abruzzo con il Sud Italia, e la necessitàdi investire per prevenire ogni forma diinfiltrazione della grande criminalità, ilGoverno e il Ministro dell’interno vannoavanti nella direzione opposta alle realiesigenze dei cittadini: Vasto sarà penaliz-zata con la chiusura del presidio di poliziaferroviaria, peraltro unico in tutta la pro-vincia di Chieti;

nell’ambito di una qualsiasi raziona-lizzazione della spesa pubblica non si puòprescindere dalla precisa analisi del con-

testo territoriale e della densità dell’atti-vità criminale al fine di evitare i deleteritagli lineari che, in questo caso, lascereb-bero il territorio con un controllo dilegalità ampiamente insufficiente –:

se non intenda intervenire con ur-genza per salvaguardare l’operatività delposto di polizia ferroviaria Vasto-SanSalvo, importante presidio di legalità econtrollo per il territorio. (4-06807)

SCOTTO. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

il 7 novembre 2014, in vista di unavisita nel quartiere Bagnoli di Napoli delPresidente del Consiglio, è stato convocatoda movimenti ed associazioni un corteocontro lo « Sblocca Italia » ed, in partico-lare, contro il commissariamento di Ba-gnoli;

nonostante la rinuncia, da parte delPresidente del Consiglio, alla visita a Ba-gnoli, gli organizzatori hanno confermatola volontà di procedere con il corteo;

tale corteo è partito, nella mattinatadel 7 novembre, da piazzale Tecchio e siè diretto verso l’area ex « Italsider »;

esso si è svolto pacificamente finoall’arrivo all’ingresso di « Città dellaScienza »;

a quel punto i manifestanti hannochiesto alle forze di polizia di poter tenereun’assemblea pubblica all’interno dellastruttura. Nessuno hai mai chiesto ai re-sponsabili della struttura, peraltro pienadi gente e di attività, di tenere tale as-semblea, ma la questura ha chiesto sem-plicemente di permettere ad una delega-zione di circa 15/20 dimostranti di entrarenella struttura e incontrare la direzione.Tale richiesta è stata accettata dalla dire-zione di Città della Scienza ma successi-vamente respinta dagli organizzatori;

improvvisamente alcune decine dimanifestanti, alcuni con volto coperto,hanno cercato di forzare il cordone disicurezza posto davanti all’ingresso del

Atti Parlamentari — 18584 — Camera dei Deputati

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polo scientifico; da questi stessi manife-stanti (una piccola porzione di quelli pre-senti nel corteo) è partito un lancio dioggetti, tra cui anche bombe carta, sassi emazze, e le forze dell’ordine hanno rispo-sto con cariche e lacrimogeni;

alcuni dei manifestanti avevano ilvolto coperto da caschi, passamontagna oberretti, ed altri indossavano anche oc-chiali da sole e sciarpe;

dalle foto e dai filmati visionati dallapolizia si evince che alcuni avevano con séanche aste e scudi improvvisati;

al culmine della tensione sono statilanciati sanpietrini e petardi, e sono statirovesciati cassonetti dell’immondizia, tran-senne e segnali stradali;

alcune auto parcheggiate lungo viaCoroglio, teatro degli scontri, sono statedanneggiate;

il tutto è avvenuto mentre a « Cittàdella Scienza » erano presenti, tra gli altri,circa 600 studenti di varie età. I giovanis-simi studenti, molti terrorizzati, sono staticostretti a rimanere bloccati per ore al-l’interno della struttura per evitare difinire vittime dei violentissimi scontri chestavano avendo luogo;

nel corso degli incidenti vi sono statinumerosi ferimenti, sia tra le forze del-l’ordine che tra i manifestanti;

nelle ore successive il sito di « Cittàdella Scienza » è stato vittima in duediversi momenti di attacchi da parte dihacker;

il giorno successivo in una confe-renza stampa tenutasi sotto palazzo SanGiacomo sede del comune di Napoli, al-cuni degli organizzatori del corteo, appar-tenenti all’ala più violenta, alla presenza dialcuni assessori, hanno fatto i nomi delprofessor Vittorio Silvestrini e dei verticioperativi di Città della Scienza, additan-doli alla piazza come responsabili degliincidenti;

i lavoratori FILCAMS-CGIL, la CGILe UIL della città di Napoli e della regione

Campania, con vari comunicati, hannoespresso solidarietà a Città della Scienza ehanno chiesto spiegazioni su come siapossibile che tutto ciò sia accaduto;

la domenica mattina inoltre il sitoistituzionale di Città della Scienza è statooscurato da un attacco di hacker;

i fatti narrati sono riportati, tra l’al-tro, negli articoli pubblicati dall’edizioneon line del quotidiano « La Repubblica »dal titolo « Scontri e feriti nel corteocontro lo Sblocca Italia » e « Città Scienza,hacker oscurano il sito per due volte »,pubblicati rispettivamente il 7 e 9 novem-bre 2014 –:

se la ricostruzione fatta coincida conquella del Ministero;

se si ritenga che la gestione dell’or-dine pubblico da parte delle autorità com-petenti sia stata adeguata al fine di evitareche avvenissero gli scontri che, invece,hanno avuto luogo;

cosa si stia facendo per individuareed isolare chi ha compiuto atti così gravie violenti nei confronti di un luogo im-portante per Napoli come « Città dellaScienza »;

se si stiano prendendo misure realiper proteggere Città della Scienza, i suoilavoratori e i suoi visitatori dagli attacchidei violenti, visto che l’incubatore d’im-presa di Città della Scienza era stato giàoccupato il 16 ottobre dai violenti.

(4-06808)

NACCARATO, CAMANI, MIOTTO eNARDUOLO. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

il 10 novembre alle ore 2,30, nellafrazione di Palù del comune di Conselve inprovincia di Padova, uno sconosciuto, insella ad uno scooter di grosse dimensioni,ha raggiunto il bar « Le Colonne » lungo laprovinciale Conselvana, ha estratto unapistola e ha sparato tre colpi di piccolocalibro contro la vetrina del locale;

Atti Parlamentari — 18585 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

il titolare, Flaviano Codogno, si tro-vava all’interno del locale e non è statoraggiunto dai colpi di pistola;

il grave episodio ha suscitato graveallarme nella comunità locale per le mo-dalità intimidatorie e per l’uso di armi dafuoco –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti sopra esposti;

quali iniziative di competenza, ancheper il tramite degli uffici territoriali delGoverno, intenda adottare per chiarire lanatura dell’attentato, per agevolare la in-dividuazione del responsabile e per garan-tire la sicurezza dei cittadini di Conselve.

(4-06815)

LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

secondo gli ultimi dati dell’ISTAT, ilproblema della sicurezza nella città diPalermo è diventato molto serio;

al contempo, l’ufficio volanti dellaquestura di Palermo soffre i tagli continuie indiscriminati che hanno colpito unodegli uffici più importanti della polizia, ilpronto intervento cosiddetto « 113 », quelloche più di tutti i palermitani onesti amano,o di cui hanno avuto bisogno almeno unavolta nella vita; la media delle auto del-l’ufficio volanti che vanno quotidiana-mente in pattuglia a Palermo è media-mente di circa 12-13, alle quali si aggiun-gono 8-9 volanti in forza ai Commissariati(che però la notte non escono);

secondo quanto dichiarato dalla se-greteria regionale siciliana del Consap eripreso dalla stampa, i problemi dellevolanti sono però numerosi, a tal puntoche mancano le autovetture da mandareper strada. Il parco auto, infatti, sarebbecostituito da vecchie Alfa Romeo 159,ottime da un punto di vista operativo, mamolto usurate, e dalle Fiat Bravo. Inoltre,pochi sono i veicoli funzionanti e cosìaccade che, se una volante che ha finito ilturno ritarda il suo rientro per una qual-siasi ragione (arresti, processi per diret-

tissima, identificazione cittadini stranieri,guasti meccanici), nella maggior parte deicasi la volante che dovrebbe iniziare ilservizio non può uscire perché deve aspet-tare l’equipaggio che rientra, non essen-doci altre auto a disposizione; si tratta,peraltro, di un disguido che si verifica conuna certa frequenza, con ritardi che pos-sono arrivare alle due ore;

tale situazione può essere efficace-mente descritta da un dato: se ufficial-mente le auto in dotazione all’ufficio vo-lanti sono circa 55, la media di quellerealmente operative quotidianamente siaggira tra le 15 e le 17: circa il 75 percento delle auto sono, a turno, fuori uso;

il sindacato CONSAP denunzia ancheproblemi sulle comunicazioni-radio: laparziale inadeguatezza dei ponti radiocausa molte zone d’ombra in città, certa-mente a discapito della sicurezza dei po-liziotti;

la segreteria CONSAP Sicilia denun-cia al deputato interrogante anche altriproblemi logistici: dalla vetustà delle at-trezzature informatiche, alla carenza diarmadietti per riporre le divise (la cuisostituzione in caso di danneggiamento èpraticamente impossibile) fino ad arrivarealla carenza addirittura di scarpe di ser-vizio per le taglie più diffuse;

il risultato di una simile situazione èl’insoddisfazione professionale, tant’è cheun numero sempre maggiore di poliziottiaddetti alle volanti ha inviato richiesta ditrasferimento ad altro incarico –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza della situazione descritta in pre-messa e se non ritenga doveroso attivaretutti i canali necessari affinché il parcoveicolare delle volanti a Palermo sia ade-guato e siano altresì superati i problemilogistici. (4-06816)

LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

per esercitare la professione di infer-miere è necessario il titolo di studio della

Atti Parlamentari — 18586 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

laurea (decreto ministeriale 2 aprile del2001 e successivo decreto n. 270 del 2004),ma già il decreto ministeriale n. 509 del1999 varava la laurea di I livello per dettaprofessione, e ancora prima con il decretoministeriale 24 luglio 1996 il titolo diInfermiere era un diploma universitario,laddove già il decreto legislativo n. 502 del1992 prevedeva già il requisito del diplomadi maturità per l’accesso ai corsi di infer-miere;

viene tuttavia segnalato al deputatointerrogante dal sindacato di polizia CON-SAP che a tutt’oggi si verifichi ancora unainiqua discriminazione a danno del per-sonale laureato in infermieristica in ser-vizio nel comparto sanitario della poliziadi Stato;

infatti, l’attuale inquadramento giu-ridico, lavorativo e professionale dei dot-tori in infermieristica, determinato daldecreto ministeriale del 18 luglio 1985 è, adifferenza di tutte le amministrazioni pub-bliche e private dove si prevede un rico-noscimento lavorativo nel ruolo funzionari(area 3o) o ad esso equipollente, inserito inun’inopportuna ed impropria carriera/ruolo avente mansioni prettamente esecu-tive (decreto del Ministero dell’interno del18 luglio 1985, articolo 10-ter del decretodel Presidente della Repubblica n. 337 del1982, ruolo revisori) equiparato ad ungenerico, sia giuridicamente che professio-nalmente;

facendo un parallelismo con il pub-blico impiego, l’infermiere della polizia diStato, nonostante l’accesso ai ruoli avvengaprevio conseguimento della laurea, è de-stinato alla carriera esecutiva, ossia quellariservata agli assunti con la licenza mediae perfino a questi ultimi subordinato. Ciò,si ribadisce, rappresenta una in impropriaapplicazione del decreto del Ministro del-l’interno 18 luglio 1985 (profili professio-nali ruoli tecnici), sebbene vi siano statiprovvedimenti legislativi successivi e dirango superiore che hanno contribuito allavalorizzazione della laurea e della profes-sione infermieristica e che avrebbero do-vuto far evolvere automaticamente la pro-fessione del dottore infermiere;

peraltro, occorre rilevare come taleimproprio inquadramento dell’infermieresi riverbera in senso sperequativo anchenella comparazione con le altre figureprofessionali sanitarie non mediche delmedesimo dipartimento di pubblica sicu-rezza, facendo sì che la posizione dell’in-fermiere sia gerarchicamente subordinatarispetto a quella di questi altri operatoricon pari dignità accademica, giuridica eprofessionale –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza della problematica illustrata inpremessa e se non ritenga di doversiattivare affinché la professionalità dei dot-tori infermieri dipendenti del dipartimentodi pubblica sicurezza abbia un effettivoriconoscimento giuridico. (4-06819)

SCOTTO. — Al Ministro dell’interno, alMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

con riferimento ai lavoratori extra-comunitari in nero e per i quali è stataavanzata la domanda di sanatoria ai sensidel decreto-legge n. 109 del 2012, l’obiet-tivo della legge è quello di proteggere ilavoratori (in quanto parte debole delrapporto), affinché non si verifichino casidi rifiuto del rilascio del permesso disoggiorno per attesa occupazione, in se-guito ad inadempienze datoriali; sull’argo-mento sono stati presentati in ambitoparlamentare altri atti di sindacato ispet-tivo;

con la nota esplicativa n. 3269 del 15maggio 2014 a firma del prefetto Malan-drino, direttore centrale del dipartimentoimmigrazione, indirizzata al SindacatoSIA-CONFSAL, la cui sede nazionale delsettore stranieri è in provincia di Napoli eche primariamente aveva sollevato la que-stione, nonché agli sportelli unici per l’im-migrazione di Salerno e Padova, si eranodate indicazioni affinché gli uffici provve-dessero ad adeguare il loro comporta-mento procedendo correttamente all’ana-lisi delle pratiche di emersione di cui aldecreto-legge n. 109 del 2012;

Atti Parlamentari — 18587 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

a quanto consta all’interrogante,detta nota del prefetto confermò la fon-datezza delle osservazioni presenti nell’in-terrogazione e fece chiarezza sulla cor-retta applicazione dell’articolo 5, comma11-ter del decreto legge n. 109 del 2012così come aggiunto dal decreto-legge n. 76del 28 giugno 2013, convertito dalla leggen. 99 del 9 agosto 2013, nel senso che nonsi possono o devono pretendere da unlavoratore soggetto a procedure di emer-sione da lavoro nero documentazioni dicompetenza del datore di lavoro (nellospecifico la prova del pagamento contri-butivo del pregresso rapporto di lavorotenuto a nero, per cui resta responsabileper legge il datore di lavoro, come speci-ficato chiaramente anche dall’articolo 5,comma 11-quater, del decreto-legge nu-mero 109 del 2012);

tuttavia, dopo la predetta nota, ilmedesimo ufficio del Ministero dell’in-terno dipartimento immigrazione, haemesso un’ulteriore nota sul medesimoargomento in data 1o agosto 2014 n. 4826a firma del vice capo dipartimento vicarioprefetto Malandrino, a giudizio dell’inter-rogante palesemente contrastante con laprecedente del 15 maggio;

la nota n. 4826 del vice vicario, in-viata sempre e solo allo sportello unicoimmigrazione di Salerno e di Padova, hafinito per porre in essere il blocco da partedi Salerno e Padova sul finire dell’emer-sione/sanatoria, di varie centinaia di pra-tiche, sostenendo come necessaria l’esibi-zione della prova dell’avvenuto pagamentodei contributi previdenziali di riferimentoal lavoro svolto di cui in sanatoria epromettendo un’ulteriore circolare sul fi-nire della stessa sanatoria e la prossimaconsultazione di un database, finora ine-sistente, e comunque secondo l’interro-gante di dubbia credibilità, dato che quasitutti gli sportelli unici immigrazione d’Ita-lia hanno già da tempo concluso l’analisidelle pratiche di emersione di cui al de-creto-legge n. 109 del 2012;

il 24 ottobre 2014 è stata prodotta edinviata a tutti gli sportelli unici immigra-

zione una circolare congiunta da parte deiMinistero dell’interno e del Ministero dellavoro e delle politiche sociali, la qualesostiene che per procedere a sanare laposizione dei lavoratori oggetti della emer-sione di cui al decreto-legge n. 109 del2014 è necessaria la dimostrazione del-l’avvenuto pagamento dei contributi pre-videnziali ed addirittura è necessario in-dicare un minimo di sei mesi, quando, aconti fatti, a norma del decreto-leggen. 109 del 2012 ne bastavano poco più diquattro, e cioè un semestre inteso contri-butivamente;

la pretesa espressa dalla circolare inquestione varrebbe anche nel caso di ces-sazione pregressa del rapporto di lavoro, epersino se a presentarsi fosse solo il la-voratore, secondo l’interrogante in chiarocontrasto con la legge;

la norma di riferimento circa i con-tributi previdenziali legati alle pratiche diemersione di cui al decreto-legge n. 109del 2012 è di rarissima chiarezza, ed èriportata dai già citati commi 11-ter ed11-quater del decreto-legge n. 109 del2012 così come aggiunti dal decreto-leggen. 76 del 28 giugno 2013;

la circolare congiunta del 24 ottobre2014 stravolge la suddetta normativa edimpone agli sportelli unici per l’immigra-zione come Napoli, che nel frattempo haquasi concluso i lavori ed ha già concessovarie migliaia di permessi in attesa dioccupazione, ad interrompere l’analisi cor-retta delle pratiche di emersione comesempre fatto, e cioè senza la pretesa dellaprova dell’avvenuto pagamento dei contri-buti previdenziali dai lavoratori;

dal 24 ottobre 2014, quindi, per ipochi rimanenti, va pretesa tale prova,innescando così una evidentissima sequeladi differenti trattamenti per medesimepratiche;

all’interrogante sembrerebbe esserviuna violazione e falsa applicazione dell’ar-ticolo 5, comma 1, 5, 9, 11-ter e 11-quater

Atti Parlamentari — 18588 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

del decreto-legge n. 109 del 2012, dellacircolare interministeriale n. 35/0004096del 10 luglio 2013, degli articoli 3 e 97della Costituzione, dell’articolo 323 delcodice penale e dell’articolo 1, comma 2della legge n. 241 del 1990;

vi è un orientamento ormai consoli-dato della Corte di Cassazione che sostienel’esclusiva responsabilità del pagamentodei contributi previdenziali ascritta a ca-rico dei datori di lavoro;

con questo novello dettame compor-tamentale preteso dalla circolare del 24ottobre 2014 si produce l’effetto di sfor-nire di protezione la parte debole delrapporto sommerso, che resta esposta allemutevoli determinazioni del suo datore dilavoro; tale prescrizione è foriera di inutilicontenziosi che rischiano di vedere l’am-ministrazione, per quanto di premessa,soccombente –:

se i Ministri non intendano, perquanto di competenza, diramare, ancorauna volta, le opportune direttive affinchéda parte degli sportelli unici per l’immi-grazione vi sia una corretta ed omogeneaapplicazione delle norme disposte con ildecreto-legge n. 76 del 2013, così comeconvertito dalla legge n. 99 del 9 agosto2013;

se sia legittima l’emissione di unacircolare a giudizio dell’interrogante cosìpalesemente contrastante con la legge e senon si ritenga che si debba assumereiniziative per ritirarla immediatamente di-ramando disposizioni agli sportelli uniciimmigrazione affinché, per le pratiche diemersione di cui al decreto-legge n. 109del 2012, non possa pretendersi provadell’avvenuto pagamento dei contributiprevidenziali nei casi di cui ai commi11-ter e 11-quater dell’articolo 5;

se non si ritenga opportuno disporreun accertamento sulle motivazioni chehanno spinto i funzionari del Ministero ademettere, sul finire della emersione/sana-toria, la circolare del 24 ottobre 2014.

(4-06820)

CIMBRO, FIANO, ALBANELLA, CA-PONE, COVA, GARAVINI, LAFORGIA,LAVAGNO, LOCATELLI, MARANTELLI,MINNUCCI, MOGNATO, PRINA, SCANU,SCOTTO, ROMANINI, TERROSI, VERINI,PELLEGRINO e GRIBAUDO. — Al Mini-stro dell’interno. — Per sapere – premessoche:

nell’anno 2009 l’amministrazione co-munale di Turbigo provvedeva a titolareuna via di nuova progettazione al defuntoEzio Maria Gray, gerarca fascista chesostenne pubblicamente il Manifesto dellarazza del 1938 e le leggi razziali, aderendopoi nel 1943 alla Repubblica sociale ita-liana;

costui fu, infatti, un personaggio chedurante il regime fascista rivestì ruoli ecariche rilevanti, tra cui luogotenente ge-nerale della Milizia, consultore dellaScuola di mistica fascista, membro delGran consiglio del fascismo e del direttorionazionale del Partito nazionale fascista,Vicepresidente della Camera dei fasci. Fucatturato nell’aprile del 1945 dopo unafuga avventurosa da Milano, stava peressere fucilato ma si gettò in ginocchiodavanti ai partigiani implorando un rego-lare giudizio e fu risparmiato. Durante ilprocesso davanti all’Alta Corte di Giusti-zia, il Gray ammise senza alcun penti-mento ed, anzi, con « orgoglio » il propriocontributo nell’aver mantenuto in vigore ilregime di Mussolini nonché il propriosostegno all’intervento in guerra. Fu con-dannato a 20 anni di reclusione; venne poiscarcerato nel 1946 grazie all’amnistiaconcessa da Togliatti con l’avvento dellaRepubblica;

approfondendo la biografia di EzioMaria Gray, è emerso come costui fosse ungerarca che si distinse per la costantepropaganda, violenta e razzista, dell’ideo-logia fascista. Ancor prima del fascismo,nel 1911 il Gray, tenente di fanteria,volontario nella guerra di Libia, contribuìalla sanguinosa repressione della rivolta diTripoli che vide una quantità impressio-nante di fucilazioni e impiccagioni;

dopo l’adesione al fascismo, si di-stinse per il suo violento antibolscevismo e

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

fu un « ras » tenace, duro e facinoroso, unsostenitore del cosiddetto « squadrismo ».Partecipò, in particolare, alle numeroseazioni violente promosse nel luglio del1922 dalle « bande » del fascismo novaresecontro i socialisti (che causarono la di-struzione di circa 50 circoli del partitosocialista nella Provincia di Novara, pro-vocando decine di morti e feriti), culmi-nate nel celebre assalto alle istituzionidemocratiche (40 comuni amministrati daisocialisti), tra cui l’estromissione dellagiunta e del sindaco Giuseppe Bonfantinidal Palazzo Civico di Novara. Inoltre,deplorò, sul momento, l’uccisione nel 1924di Giacomo Matteotti, per poi però con-siderarla « necessaria »;

il Gray fu un personaggio esplicita-mente razzista: il suo nome compare nel-l’elenco di coloro che sostennero pubbli-camente l’aberrante ideologia contenutanel Manifesto della razza del 1938, appog-giando le ignominiose leggi razziali. Già apartire dal 1937, infatti, il Gray avevaavviato una campagna propagandisticarazzista per mezzo della rubrica radiofo-nica « Cronache del regime », consideratotra i responsabili politici della persecu-zione razziale, durante la RSI il Grayencomio sulla stampa la squadra d’azione« Muti » (punta di diamante della repres-sione antipartigiana, protagonista di nu-merosi rastrellamenti e crimini), esaltandofino all’ultimo l’« indistruttibile vitalità delfascismo »;

v’è da aggiungere che, riacquistata lalibertà grazie all’amnistia, il Gray capeggiòformazioni neofasciste clandestine e poiriprese l’attività politica quale dirigentedel Movimento sociale italiano. Un rap-porto dei servizi segreti statunitensi sullariorganizzazione di gruppi paramilitari diestrema destra riferiva che « il membropiù attivo è Ezio Maria Gray, il giornalistafascista recentemente amnistiato ». Il Go-verno De Gasperi mandò Gray al confinodefinendolo « pericoloso all’esercizio dellelibertà democratiche »;

tornando all’oggetto di questo atto, ilmovimento popolare che ha accompagnato

la presa di coscienza del fatto, ha redattouna petizione popolare sottoscritta da piùdi 400 cittadini turbighesi (che ha ottenutoil sostegno di numerose sezioni del-l’A.N.P.I, di associazioni culturali e storicidel territorio) al fine di eliminare taletitolazione che appare offensiva dei valoridella democrazia repubblicana. Tale peti-zione è stata consegnata al sindaco il qualenel giugno scorso individuò nella giuntal’organo per discutere la problematica. Ditale scelta furono avvisati i sottoscrittori inapposita riunione dei capigruppo;

durante questa il sindaco spiegò chetale decisione derivava dalla possibilità chedurante il consiglio comunale potesseroesserci scontri fra sostenitori dell’una el’altra parte, conseguenti a due serateorganizzate da A.N.P.I. a favore dellapetizione e da organizzazione della costel-lazione neofascista a sostegno della tito-lazione. Tale dubbio, legittimo, apparivatuttavia inusuale: il consiglio comunale diuna Repubblica ormai matura, non devemai apparire ostaggio di elementi checombattono tale Repubblica ed il suosistema valoriale. Inoltre, rappresentantidi partiti o movimenti neofascisti nonerano mai stati presenti in precedenza inconsiglio;

a seguito di ciò, i membri del gruppoconsiliare « Uniti per una Turbigo da vi-vere » e gli ideatori della sottoscrizione,hanno provveduto a chiedere il consigliocomunale, modalità più atta a garantire lapossibilità di comprendere le ragioni delleparti e discutere delle scelte eseguite;

al sopraddetto consiglio, tenutosi il24 luglio 2014, figuravano diversi rappre-sentanti delle forze dell’ordine, di cuialcuni dotati di equipaggiamento antisom-mossa. Tale spiegamento di forze trovavaragione nella presenza estemporanea enumerosa di diversi rappresentanti diCasa Pound, tutti in supporto della tito-lazione della via ad Ezio Maria Gray;

purtroppo il confronto fra le duediverse idee (mantenere ed abolire la ti-tolazione) ha mostrato chiaramente e ilsostegno dell’amministrazione comunale al

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

Gray, ma non alla persona ed al suo agireal di fuori, delle attività di partito, maall’insieme valoriale stesso del fascismo;nello specifico, ha colpito quanto dichia-rato dal sindaco e dall’assessore FabrizioAllevi;

secondo le dichiarazioni il Gray hadonato dei libri alla biblioteca di Novaraed al comune di Turbigo; è uomo dicultura, tanto è vero che il suo nomecompare in una targa nella biblioteca diNovara; ha realizzato documenti ed ester-nazioni che vanno intese per il periodo incui furono pronunciate; il Gray è statogiornalista e parlamentare della Repub-blica; non è stato condannato per reati disangue e d’oro; ha rappresentato « concoerenza » una parte della storia, dimo-strandosi « una persona di indubbia qua-lità culturale e morale »;

gravissime le affermazioni dell’asses-sore Fabrizio Allevi, il quale ha provve-duto a citare le parole del Presidente dellaRepubblica in merito all’invasione unghe-rese da parte dell’Unione Sovietica;

la posizione delle opposizioni è stataferma e documentata, tendente a dimo-strare come i soli fatti certi della vita delGray durante il fascismo siano talmentegravi ed univoci da rendere impossibile ilmantenimento della titolazione della via;

al termine del consiglio comunale,che ha visto il mantenimento della titola-zione, si è potuto osservare la sfilata deirappresentanti delle associazioni della co-stellazione neofascista andare a stringerela mano del sindaco;

in modo del tutto spontaneo diversicittadini hanno cominciato a lasciare sulpalo indicante il cartello della titolazionedei nastrini colorati. Nessuna scritta, nes-sun insulto: solo dei nastrini quale formadi simbolica e pacifica protesta versol’omaggio fatto dall’amministrazione co-munale ad un personaggio che si resecorresponsabile degli orrori perpetrati du-rante la dittatura fascista;

ulteriore dimostrazione di qualeruolo abbia il Gray nel panorama del

neofascismo è riscontrabile da quantopubblicato sui giornali digitali e su Face-book. È stato creato un gruppo in cui sonocomparsi post di chiaro stampo fascista,per non dire di altri in cui si riportanoarticoli di Gray tratti dall’Istituto di cul-tura fascista;

la presenza di una via intitolata algerarca non può che creare comprensibileinquietudine ed allarme in tutti coloro chehanno a cuore i valori antifascisti, dilibertà, pace e fratellanza, custoditi nellanostra Costituzione –:

se il Ministro dell’interno intendaacquisire elementi in relazione all’istrut-toria condotta per intitolare ad Ezio MariaGray una via nel comune di Turbigo;

se non intenda assumere iniziativenormative per introdurre un esplicito di-vieto di autorizzare la denominazione divie o piazze ad esponenti politici fascisti olegati alla storia del regime fascista.

(4-06821)

SIBILIA, TOFALO, SCAGLIUSI, FICO eCOLONNESE. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

l’articolo 63, comma 1, del decretolegislativo n. 267 del 2000 stabilisce lecause tassative di incompatibilità alle ca-riche di sindaco, di presidente della pro-vincia, consigliere comunale, provinciale ocircoscrizionale;

lo stesso articolo elenca le figureincompatibili tra cui: 1) l’amministratore oil dipendente con poteri di rappresentanzao di coordinamento di ente, istituto oazienda soggetti a vigilanza, e in cui vi siaalmeno il 20 per cento di partecipazione,da parte dell’ente locale o che dallo stessoriceva, in via continuativa, una sovven-zione in tutto o in parte facoltativaquando la parte facoltativa supera il 10per cento del totale delle entrate dell’ente(articolo 63, comma 1, numero 1), deldecreto legislativo n. 267 del 2000); 2)coloro che, come titolari, amministratori,dipendenti con poteri di rappresentanza o

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

di coordinamento hanno parte, diretta-mente o indirettamente, in servizi, esazionidi diritti, somministrazioni o appalti, nel-l’interesse del comune ovvero in società edimprese volte al profitto di privati, sov-venzionate da detti enti in modo conti-nuativo, quando le sovvenzioni non sianodovute in forza di una legge dello Stato odella regione (articolo 63, comma 1, nu-mero 2), del decreto legislativo n. 267 del2000), sempre che non si tratti di coope-rative o consorzi di cooperative iscrittinegli appositi pubblici registri (articolo 63,comma 2);

l’articolo 68, comma 2, del citatodecreto legislativo n. 267 del 2000 precisache le cause di incompatibilità, sia cheesistano al momento dell’elezione sia chesopravvengano ad essa, importano la de-cadenza dalle predette cariche;

l’articolo 47, comma 3, del citatodecreto legislativo n. 267 del 2000 stabi-lisce che nei comuni con popolazionesuperiore ai 15.000 abitanti gli assessorisono nominati dal sindaco anche al difuori dei componenti del consiglio, fra icittadini in possesso dei requisiti di can-didabilità, eleggibilità e compatibilità allacarica di consigliere;

nella giunta comunale di Ariano Ir-pino (Avellino) varata nel mese di giugno2014 è stato nominato assessore alle po-litiche giovanili e allo sport Mario Man-ganiello, già dipendente di IrpiniAmbientespa, società partecipata al 100 per centodall’amministrazione provinciale di Avel-lino avente come attività unica la gestionedel ciclo dei rifiuti in ambito provinciale;

in seguito alle osservazioni prodotteda alcuni cittadini, il comune di ArianoIrpino, attraverso una nota firmata dalsegretario generale, ha precisato che l’as-sessore Manganiello è inquadrato nellasocietà IrpiniAmbiente come livello pro-fessionale 8o, responsabile area ammini-strativa –:

di quali elementi disponga in rela-zione a quanto esposto in premessa e seintenda valutare la sussistenza dei presup-

posti per l’esercizio tramite il prefetto,dell’azione di cui all’articolo 70 del testounico delle leggi sull’ordinamento deglienti locali. (4-06826)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

GAGNARLI, L’ABBATE e LUPO. — AlMinistro delle politiche agricole alimentarie forestali. — Per sapere – premesso che:

la direttiva n. 2009/128/CE del Par-lamento europeo e del Consiglio del 21ottobre 2009 ha istituito un quadro perl’azione comunitaria ai fini dell’utilizzosostenibile dei pesticidi che l’Italia harecepito con il decreto legislativo n. 150del 14 agosto 2012, in vigore dal 14settembre 2012;

l’articolo 6 del decreto legislativon. 150 del 2012 ha previsto che il Ministrodelle politiche agricole alimentari e fore-stali, di concerto con i Ministri dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare e della salute, d’intesa con la Con-ferenza permanente Stato, regioni e pro-vince autonome, adottasse un piano attua-tivo, denominato PAN (piano di azionenazionale);

con più di un anno di ritardo, in data22 gennaio 2014 è stato emanato il PAN(pubblicato il 12 gennaio 2014) che vainteso quindi come la concreta attuazionedelle previsioni del Decreto legislativo perl’uso sostenibile degli agrofarmaci; Tutta-via, sia il Decreto legislativo n. 150 del2012 che il PAN devolvono molte delledecisioni a successive misure e decretiattuativi, se ne contano almeno 33;

gli obiettivi del decreto legislativon. 150 del 2012 e del PAN sono: ridurre irischi e impatti dei prodotti fitosanitarisulla salute umana, sull’ambiente e sullabiodiversità; promuovere l’applicazionedella difesa integrata, dell’agricoltura bio-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

logica e di altri approcci alternativi; pro-teggere gli utilizzatori dei prodotti fitosa-nitari e la popolazione interessata; tutelarei consumatori; salvaguardare l’ambienteacquatico e le acque potabili; conservarela biodiversità e tutelare gli ecosistemi;

in data 5 giugno 2014 con atto n. 4-05032 il gruppo M5S della Commissioneagricoltura della Camera ha interrogato,senza ancora riceverne risposta, il Mini-stro dell’ambiente e della tutela del terri-torio e del mare ed il Ministro dellepolitiche agricole alimentari e forestali inmerito alle carenze riscontrate nella nor-mativa di recepimento della direttivan. 2009/128/CE, sia nel decreto legislativoche piano d’azione, in particolare sulletroppe deleghe a successivi decreti attua-tivi, sulla inconsistenza dell’impianto san-zionatorio e delle misure previste dallalotta integrata obbligatoria, sulla mancataindividuazione degli obiettivi, sulle azionidi tutela dell’ambiente acquatico e dellefonti di approvvigionamento di acqua po-tabile da applicare in campo agricolo;

in data 29 ottobre 2014, con atton. 7-00504, il gruppo M5S della Commis-sione agricoltura Camera ha anche pre-sentato una risoluzione in Commissioneagricoltura, con cui si intende impegnare ilGoverno ad adottare i decreti attuativi peri quali è già scaduto il termine, a renderenoto alle Commissioni parlamentari com-petenti lo stato dei lavori sulle altre azionipreviste dai Piano, nonché ad impegnarsiad implementare l’apparato sanzionatorioprevisto dall’articolo 24 del decreto legi-slativo n. 150/2012;

al fine di comunicare ed informare icittadini europei circa lo stato di applica-zione delle misure previste dalla direttiva2009/128, migliorare lo scambio di infor-mazioni e la trasparenza sull’uso sosteni-bile dei pesticidi, la Commissione europeaaggiorna la pagina web CE http://ec.euro-pa.eu/food/plant/pesticides/sustainable usepesticides/information and awareness rai-sing en.htm grazie ai contenuti provenientidai singoli Stati membri; la prossima sca-denza per l’invio dei dati, è prevista il 17novembre 2014;

da uno screening della suddetta pa-gina web gestita dalla Commissione euro-pea risulta che alcuni Stati membri, comel’Estonia, la Germania, la Polonia,l’Olanda, ed altri, hanno prontamente co-municato molti dei dati relativi all’appli-cazione dei vari articoli della direttivan. 2009/128/CE, mentre altri, tra cui l’Ita-lia, non hanno ancora provveduto ad in-viare i necessari aggiornamenti. Ad oggi lapagine dedicata all’Italia riporta solo illink al Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare ed alla reterurale. Per giunta il Ministero delle poli-tiche agricole alimentari e forestali, am-ministrazione capofila, non ha neanchepubblicato il PAN definitivo sul propriosito web –:

quali siano i motivi del mancatoaggiornamento del proprio portale e dellatabella predisposta e pubblicata on-linedagli uffici competenti della Commissioneeuropea, circa l’applicazione delle specifi-che azioni previste dalla direttiva sull’usosostenibile dei pesticidi, e se tale carenzanon sia la conseguenza della parzialità edincompiutezza del quadro normativo direcepimento, decreto legislativo n. 150 del2012 e relativo piano di azione nazionale,a cui si riferiscono l’interrogazione a ri-sposta scritta n. 4-05032 e la risoluzionein Commissione agricoltura n. 7-00504.

(5-04000)

CAPONE. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali. — Per sapere– premesso che:

come questo Ministero sa, da circadue anni gli oliveti del Salento sono fal-cidiati dalla terribile epidemia denominata« complesso del disseccamento rapido degliulivi », determinata da una rete di fattoritra cui il lepidottero Zeuzera pyrina (ro-dilegno giallo), le cui larve scavano dellegallerie nel tronco e nei rami dell’olivo chefacilitano l’ingresso del secondo attore, uncomplesso di funghi microscopici del ge-nere Phaeoacremonium, il batterio Xylellafastidiosa;

Atti Parlamentari — 18593 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

lo scorso 8 ottobre 2014, in Commis-sione Agricoltura della Camera dei depu-tati, è stata approvata una risoluzione cheimpegna il Governo: a provvedere allanomina di un Commissario ad acta senzaoneri a carico dello Stato che segua ecoordini le operazioni di gestione del-l’emergenza in atto e sia preposto allarealizzazione di un programma nazionalespecifico di interventi immediati, conte-nente, oltre alle indicazioni relative agliatti amministrativi e sanitari da porre inatto nell’immediato, la creazione di unatask force, alla quale partecipino anche ilServizio nazionale protezione civile e leautorità sanitaria locali, nel caso in cui gliinterventi da attuare, condivisi dal Comi-tato Fitosanitario Nazionale e dalla Con-ferenza Stato Regioni, riscontrassero dif-ficoltà applicative da parte del Serviziofitosanitario regionale; ad attivare ogni piùutile ed urgente iniziativa volta a farechiarezza sul fenomeno del disseccamentorapido e della moria degli olivi, attual-mente presente nel territorio del Salento,adoperandosi in ogni modo possibile perevitare l’eradicazione di intere aree olivi-cole ove al fianco di olivi in fase diessiccamento convivono olivi sani. Fermorestando comunque che nelle aree « cusci-netto » al margine della zona infetta sa-ranno adottate misure di lotta agli insettivettori del batterio Xylella, che possonoincludere eventualmente ed ove effettiva-mente necessario, anche l’eliminazionedelle piante ospiti non produttive (tipooleandro); ad assumere iniziative per fi-nanziare, in collaborazione con le regioni,segnatamente la regione Puglia e le altreregioni a vocazione olivicola, nonché con iservizi fitosanitari interessati e gli enti diricerca competenti in materia, un piano diricerca a vasto raggio in grado di indagareil fenomeno nella sua complessità e dioffrire risposte ecologiche alla grave emer-genza che ha colpito il settore olivicololocale; ad attivare specifiche misure dicontrollo e di intervento interdittivo, non-ché di monitoraggio successivo, sull’impor-tazione di materiali vegetali che possonorappresentare, anche solo potenzialmente,cause di ingresso del patogeno nel nostro

territorio; a valutare la necessità di indi-viduare risorse specifiche per fare frontealle necessità degli agricoltori che si tro-vino nelle condizioni di dovere ricostituirei propri oliveti od ogni altra coltura ancheindirettamente danneggiata per effettodella malattia o della profilassi in caso diapplicazione delle misure di lotta e diprevenzione; a provvedere, nei limiti dellerisorse finanziarie di carattere nazionale ecomunitario, affinché siano urgentementeattivati adeguati interventi compensativiche consentano ai soggetti interessati diintraprendere opportune misure di lottacontro la malattia di cui trattasi e, in unafase iniziale, ad organizzare un sistemad’allarme eventualmente associato ad in-centivi per incoraggiare i singoli agricoltoria partecipare volontariamente a pro-grammi di prevenzione; a rendere obbli-gatoria l’applicazione di specifiche lineeguida e buone pratiche agronomiche ca-paci di contrastare effettivamente la dif-fusione della malattia e che rendano chiarii criteri di applicazione di eventuali mi-sure di espianto nelle zone di confine traaree colpite ed aree esenti dalla malattia(zone cuscinetto) e, per quanto riguarda laregione Puglia in particolare, a provvedereaffinché siano effettuate attività di infor-mazione e comunicazione sul fenomeno inatto, in accordo con i comuni e la regionePuglia;

il 28 ottobre 2014 nel corso dell’in-contro tra il Ministro Martina e la regionePuglia rappresentata dal presidente Ven-dola e dall’assessore al ramo FabrizioNardoni, la Puglia ha, si legge sul reso-conto stampa pubblicato sul sito dellaregione Puglia e del Ministero, « posto laquestione del possibile avvio delle proce-dure per lo stato di emergenza fitosani-taria del territorio colpito con l’eventualenomina di un Commissario a cui attribuirepoteri straordinari di intervento per ren-dere ancora più tempestive le azioni che sirenderanno necessarie. Il Ministero », siapprende ancora « ha dato piena disponi-bilità a valutare ogni ulteriore azione,consapevole che la delicatezza della pro-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

blematica non è limitata solo al settoreagricolo, ma interessa anche aspetti dinatura paesaggistica e ambientale »;

nel corso dello stesso incontro, nelmentre è stata decisa l’intensificazioneulteriore degli interventi già introdotti conil decreto ministeriale di lotta obbligatoriaemanato il 26 settembre 2014, si è con-venuto che « ulteriori misure obbligatoriedelle aree infette saranno valutate dalComitato fitosanitario nazionale già con-vocato a Roma per il prossimo 4 novembre2014. Nel frattempo, terminata la fase dimonitoraggio e analisi di tutte le zonecolpite, la regione presenterà i confinigeografici dell’area tampone e dell’adia-cente zona cuscinetto di 2 km da Ionio aAdriatico. All’interno di queste aree ver-ranno attuati gli interventi contro gli in-setti vettori, per l’eliminazione meccanicadelle erbe spontanee e delle piante inte-ressate limitatamente all’area infetta; inparticolare l’eliminazione delle pianteospiti usate nelle alberature stradali enegli spartitraffico »;

regolarmente svoltasi lo scorso 4 no-vembre, a quanto si apprende da notizieufficiose la riunione del Comitato avrebbeavuto carattere interlocutorio. Sullastampa si legge infatti: « Il tavolo ministe-riale che ieri è tornato a riunirsi sul-l’emergenza Xylella in Puglia, ha infatti,chiesto qualche giorno di tempo per ap-profondire la normativa sulla circolazionee commercializzazione della legna seccadegli olivi salentini, colpiti dalla Xylella ocomunque in arrivo dalle zone di contagio.Il passaggio, del tutto tecnico, rallentacomunque l’adozione del decreto di “ob-bligo alla lotta” con cui la regione Pugliaha intensificato ancora le misure adottatedal decreto ministeriale lo scorso 26 set-tembre ». E ancora: « Lo stesso percorso aostacoli riguarda il decreto di protezionecivile per affrontare l’emergenza fito-sani-taria, delineando in questo caso anchequali dovranno essere i poteri straordinarida attribuire a un commissario ad acta... »;

come si legge nella nota stampa pre-sente sul sito del Ministero, nella riunione

svoltasi il 29 ottobre scorso « si è rilevatala necessità di intensificare ulteriormentegli interventi » e che « terminata la fase dimonitoraggio e analisi di tutte le zonecolpite, nei prossimi giorni la Regionepresenterà i confini geografici dell’areatampone e dell’adiacente zona cuscinettodi 2 km da Ionio a Adriatico. In questearee verranno attuati gli interventi appro-vati dal Comitato Scientifico costituito ap-positamente, come previsto dal decretoministeriale 12 settembre 2014.

In particolare si prevedono:

interventi contro adulti dei vettori;

eliminazione meccanica delle erbespontanee (possibili ospiti) e degli stadigiovanili dei vettori eventualmente pre-senti;

eliminazione delle piante interes-sate limitatamente all’area infetta;

eliminazione delle piante ospitiusate nelle alberature stradali e negli spar-titraffico;

monitoraggio intensivo », e che –come veniva riportato dagli organi distampa, nell’incontro del 4 novembre erain calendario, tra le altro, l’emanazione diun ulteriore decreto « sulle misure obbli-gatorie per gli agricoltori che nei lorocampi hanno alberi infetti da xylella »;

a raccolta delle olive appena iniziata,le stime – secondo il parere delle stesseassociazioni di categoria riportato dagliorgani di stampa, « non lasciano dubbi »,con una riduzione prevista dal 30 al 40per cento, una produzione attorno alle 300mila tonnellate e un rischio evidente sulmercato nazionale e internazionale perl’olio made in Italy. Lanciato dalle asso-ciazione di categoria all’indomani delladiffusione dei dati riportati dalla OilWorld che sottolineano come gli effetti sifacciano sentire sul mercato con un fortebalzo dei prezzi dell’extravergine, l’allarmeviene confermato anche dal Presidenteregionale di Coldiretti. « Per le associa-zioni », si legge inoltre, « l’impennata deiprezzi è la prova che le previsioni dell’Oil

Atti Parlamentari — 18595 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

World hanno colto nel segno: la produ-zione mondiale di olio di oliva crolla edovrebbe scendere del 17 per cento a 2,9milioni di tonnellate. Il crollo è nazionale,con picchi al centro-nord dove si stima uncalo tra il 35 e il 50 per cento, e nelleregioni del Sud, dalla Calabria alla Puglia,dove il Salento avrà il calo più sensibileper effetto della Xylella fastidiosa, il bat-terio killer che ha distrutto 8 mila ettari,nella zona ionico-salentina. Significativeriduzioni, secondo le previsioni diColdiretti – si rilevano anche in alcunearee della zona di Monopoli e del Gar-gano, colpite da eventi meteo eccezionali enel nord del barese » –:

quale sia lo stato di attuazione delledecisioni assunte nel settembre scorso;

quale sia lo stato dell’istruttoria re-lativamente alla richiesta, se formalizzata,da parte della regione Puglia finalizzataalla dichiarazione dello stato di calamitànaturale;

quale sia l’intendimento del Governo,o se sussistano impedimenti e difficoltà intal senso, relativamente alla nomina di uncommissario fortemente caldeggiata daglioperatori di settore;

quale sia la situazione, dal punto divista procedurale e amministrativo, rela-tivamente alla campagna di comunica-zione di cui al decreto ministeriale del 26settembre;

se sia nelle intenzioni del Ministero,e in accordo con gli enti istituzionaliterritoriali, valutare la necessità di indivi-duare risorse specifiche per fare frontealle necessità degli agricoltori che si tro-vino nelle condizioni di dovere ricostituirei propri oliveti od ogni altra coltura ancheindirettamente danneggiata per effettodella malattia o della profilassi in caso diapplicazione delle misure di lotta e diprevenzione e provvedere, nei limiti dellerisorse finanziarie di carattere nazionale ecomunitario, affinché siano urgentementeattivati adeguati interventi compensativiche consentano ai soggetti interessati diintraprendere opportune misure di lotta

contro la malattia di cui trattasi e, in unafase iniziale, ad organizzare un sistemad’allarme eventualmente associato ad in-centivi per incoraggiare i singoli agricoltoria partecipare volontariamente a pro-grammi di prevenzione. (5-04003)

* * *

RIFORME COSTITUZIONALIE RAPPORTI CON IL PARLAMENTO

Interrogazione a risposta scritta:

COZZOLINO e LOMBARDI. — Al Mi-nistro per le riforme costituzionali e irapporti con il Parlamento, al Ministro perla semplificazione e la pubblica ammini-strazione, al Ministro della giustizia. — Persapere – premesso che:

diversi giornali quotidiani nazionalinella giornata dell’8 novembre 2014 hannopubblicato articoli di cronaca sulla cena diraccolta fondi organizzata dal Partito De-mocratico la sera del 7 novembre 2014presso il salone delle Fontane nel quar-tiere Eur di Roma, cena alla, quale eraprevista la presenza del Segretario nazio-nale del partito e Presidente del Consigliodei ministri Matteo Renzi e nella qualetutti i partecipanti avrebbero dovuto ver-sare a favore del Partito Democratico uncontributo di euro mille;

alla cena che, come detto, si è svoltanel Salone delle Fontane all’interno diPalazzo Uffici, sede della Società Eur spa,partecipata al 90 per cento dal Ministerodell’economia e delle finanze e che, invirtù di tale partecipazione azionaria,esprime il totale dei consiglieri di ammi-nistrazione della società, sempre comeriferito dalle cronache di stampa hannopreso parte diversi esponenti del Governo,tra i quali tre Ministri: l’onorevole MariaElena Boschi Ministro per le riforme e peri rapporti con il parlamento, l’onorevoleMarianna Madia Ministro per la sempli-ficazione la pubblica amministrazione,l’onorevole Andrea Orlando Ministro dellagiustizia;

Atti Parlamentari — 18596 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

gli articoli di stampa riferiscono chemolti dei commensali erano esponenti delmondo dell’impresa e della finanza e lestesse ricostruzioni presuppongono che lafinalità di molti di questi partecipantifosse quella di curare le così dette pub-bliche relazioni non solo con gli esponentipolitici presenti del Partito Democratico,ma anche con i rappresentanti del Go-verno. In particolare un articolo del gior-nale La Stampa, pubblicato il 9 novembree intitolato « Costruttori, imprenditori edex di Forza Italia alla corte di Matteo »descrive il Sottosegretario alla Presidenzadel Consiglio dei ministri, onorevole LucaLotti, impegnato a raccogliere i biglietti davisita che una lunga fila di partecipantialla cena ha ritenuto di consegnargli;

lo stesso articolo riferisce inoltre unanotizia su alcuni lavoratori del Partitodemocratico che, se confermato, a giudiziodegli interroganti potrebbe anche configu-rare una violazione dei diritti dei lavori inmerito alle mansioni da svolgere, e che perquesto si riporta in maniera letterale « eraevidente il motivo dei lavoratori in mobi-lità del Pd, che si sono prestati al ruolo direceptionist e di guardarobieri perché“Renzi ci ha promesso che se la serata vabene si esce dalla mobilità” »;

da un articolo pubblicato dal Corrieredella Sera il giorno 8 novembre si ap-prende che, in una precedente cena difinanziamento, il Partito Democraticoaveva chiesto a ciascun parlamentare diportare almeno 5 imprenditori paganti;

la raccolta fondi attraverso cene difinanziamento è attività perfettamente le-gittima da parte di un partito politico edaltrettanto legittimo è, ovviamente, l’impe-gno degli esponenti di un partito a trovarefinanziatori. Ad avviso degli interroganti,si pone invece una questione di opportu-nità politica, se a tali iniziative di finan-ziamento partecipano esponenti di Go-verno nazionale o locale, anche quandoquesti siano esponenti, o dirigenti nazio-nali del partito. A titolo di esempio non sipuò non fare cenno a quanto riportato damolti quotidiani nel dare grande risalto

alla presenza alla cena della massimadirigenza di una squadra di calcio profes-sionistica che è impegnata nel progetto dicostruzione di un nuovo stadio di calcionella città di Roma –:

se i ministri interrogati si siano at-tivati per portare invitati paganti alla cenadel 7 novembre o se vi abbiano invecepartecipato in qualità di ospiti e se ilsottosegretario Angelo Rughetti si sia at-tivato per portare invitati paganti allastessa cena o se anche lui vi abbia par-tecipato come semplice ospite. (4-06825)

* * *

SALUTE

Interrogazione a risposta scritta:

GALLINELLA, GAGNARLI, L’ABBATE,CIPRINI, PARENTELA, LUPO, LOREFICE,DI VITA e BARONI. — Al Ministro dellasalute. — Per sapere – premesso che:

in occasione della campagna « Far-maci e pediatria », promossa dall’AIFA edal Ministero della salute, sono stati rea-lizzati e diffusi diversi messaggi di sensi-bilizzazione, audio, video e cartellonistica,che hanno come obiettivo quello di farcapire la differenza nella cura delle ma-lattie e soprattutto nella somministrazionedei farmaci tra adulti e bambini;

una parte della campagna affrontaspecificamente il tema della sperimenta-zione dei farmaci e degli studi clinici subambini ed adolescenti, invitando i minoria scegliere di far parte dei progetti disperimentazione attraverso un chiaro mes-saggio « partecipo anch’io »;

la sperimentazione di farmaci e cureè molto importante per lo sviluppo dellaricerca medica ed è oggi noto quante equali siano le differenze nell’assimilare unfarmaco, nella sua efficacia e nei suoipossibili effetti collaterali tra uomo edonna, e tra adulti e bambini; la man-canza di possibilità, infatti, di testare glieffetti di un farmaco sulla fascia di po-

Atti Parlamentari — 18597 — Camera dei Deputati

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polazione che realmente dovrà utilizzarlorende spesso complicato il lavoro dei me-dici, e, nel caso specifico, dei pediatri chesotto l’anno di vita sono obbligati a pre-scrivere nella quasi totalità dei casi far-maci off-label, i cui effetti sui bambini nonsono certi perché mai riscontrati;

migliorare la sperimentazione medi-co-scientifica, allargando la platea, po-trebbe certamente portare dei vantagginelle cure pediatriche, poiché potrebbe, adesempio, consentire di dosare meglioquantità e tempi di terapia dei prodotti, outilizzare prodotti che meglio rispondonoalle differenti caratteristiche fisiche deibambini rispetto agli adulti. Oggi, dalpunto di vista delle cure mediche, è evi-dente che gli adulti sono certamente piùtutelati rispetto ai pazienti pediatrici;

il tema della sperimentazione suibambini però, è ancora molto dibattuto,delicato e, ad avviso degli interrogantiandrebbe affrontato in maniera seria non-ché ancora ristretta ad una platea medicae scientifica adatta a valutare in manieraoggettiva vantaggi e svantaggi della speri-mentazione; dare al pubblico informazioniche risultano, in ogni caso, superficialipotrebbe comportare, oltre alla diffusionedi informazioni distorte tra adulti e bam-bini, anche un effetto boomerang sia perl’AIFA che per il Ministero promotoredella campagna;

le numerose informazioni presentisul sito web dell’AIFA a sostegno di questacampagna, infatti, non fanno altro cheaumentare incertezze e perplessità, por-tando i cittadini ad entrare ed orientarsiin un mondo che, allo stato attuale, nonpuò essere di loro portata, per le nume-rose implicazioni che ancora meritano diessere indagate. Riportare studi e numericon l’obiettivo di avvicinare i minori allasperimentazione, senza le necessarie co-noscenze di base, non appare, agli inter-roganti, la strada corretta da perseguire inun ambito importante come quello dellamedicina pediatrica –:

se, in base alle perplessità esposte inpremessa, non ritenga quantomeno inop-

portuno affrontare il delicato tema dellasperimentazione medica sui bambini at-traverso quella che agli interroganti ap-pare una campagna pubblicitaria fatta dimanifesti e slogan che potrebbero gene-rare un messaggio fuorviante e distorto inun ambito importante come quello dellatutela della salute dei minori. (4-06809)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dello sviluppo economico, il Mi-nistro delle politiche agricole alimentari eforestali, per sapere – premesso che:

conoscere la sede dello stabilimentodi confezionamento di un prodotto ali-mentare consente alle autorità di controllodi attivare facilmente le azioni correttiveutili a mitigare il rischio per la salutepubblica in caso di allerta; ciò potrebbeaccadere, ad esempio, nel caso di unaconserva vegetale contaminata dalla tos-sina del botulino;

il primo firmatario del presente attodi sindacato ispettivo ha presentato un’in-terrogazione a risposta scritta n. 4-06205in merito all’importazione di frutta « tos-sica » dalla Spagna perché trattata con unasostanza pericolosa per la salute utilizzataper allungarne la conservazione. LaColdiretti per tutelare i consumatori haconsigliato di verificare nell’etichetta laprovenienza della frutta sincerandosi chenon fosse di origine spagnola;

la direttiva 2000/13/CE che ha con-solidato la precedente 1979/112/CE rela-tiva a etichettatura, presentazione e pub-blicità dei prodotti alimentari non pre-scrive la sede dello stabilimento tra leinformazioni obbligatorie in etichetta;

è facoltà degli Stati membri aggiun-gere prescrizioni nazionali ulteriori, daapplicarsi sui prodotti commercializzati

Atti Parlamentari — 18598 — Camera dei Deputati

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sui loro territori. A tal uopo, i Governi deiPaesi aderenti sono tenuti a notificare lenorme nazionali alla Commissione euro-pea la quale, a sua volta, potrà verificarela compatibilità delle stesse con lo « aquiscommunitaire »;

il Governo italiano, dopo avere otte-nuto il nulla osta della Commissione eu-ropea in quanto giustificato dall’esigenzadi garantire l’efficace gestione delle crisi,ha introdotto l’obbligatorietà di indicare la« sede dello stabilimento di produzione »in etichetta;

il regolamento dell’Unione european. 1169/2011, nel ridefinire le regole co-muni in tema d’informazione al consuma-tore per i prodotti alimentari, ha confer-mato la possibilità per gli Stati membri diaggiungere prescrizioni nazionali ulteriori,da applicarsi sui prodotti commercializzatisui loro territori (capitolo 6);

allo stato attuale il decreto legislativo109 del 1992 è ancora applicabile, in Italia,fino a sua formale abrogazione e dunque,in linea teorica, l’indicazione della sededello stabilimento rimane obbligatoria peri prodotti realizzati e commercializzati inItalia;

a decorrere dal 14 dicembre 2014 –data di formale applicazione di gran partedel regolamento dell’Unione european. 1169/11 — tuttavia, la prescrizione ita-liana della sede dello stabilimento potràessere mantenuta solo a condizione che ilGoverno italiano provveda alla notifica ditale norma alla Commissione europea, aisensi del regolamento predetto;

risulta agli interroganti che il Mini-stero dello sviluppo economico, per suaparte, non abbia manifestato interesse intal senso;

la notizia sullo stabilimento di pro-duzione, oltre ad avere una funzione im-portante per la sanità pubblica, serve aisingoli consumatori per scegliere un ali-mento rispetto a un altro anche in con-siderazione del Paese o della regione dove

è prodotto per motivi legittimi come so-stenere l’economia e l’occupazione locali,in nome del valore del lavoro –:

se rientri fra gli intendimenti delGoverno notificare alla Commissione eu-ropea entro il termine ultimo del 14dicembre 2014 la volontà di mantenerel’obbligatorietà di indicare in etichetta lasede dello stabilimento di produzione ali-mentare per i prodotti realizzati e com-mercializzati in Italia.

(2-00743) « Parentela, L’Abbate, Lupo, Ga-gnarli, Gallinella, Massimi-liano Bernini, Benedetti, DaVilla, Segoni, De Rosa, Ter-zoni, Busto, Daga, Mannino,Zolezzi, Micillo, Silvia Gior-dano, Baroni, Cecconi, Dal-l’Osso, Di Vita, Grillo, Lore-fice, Mantero, Tripiedi, Riz-zetto, Bechis, Baldassarre,Chimienti, Ciprini, Comi-nardi, Rostellato ».

Interrogazione a risposta immediata:

CAPARINI, FEDRIGA, ALLASIA, AT-TAGUILE, BORGHESI, BOSSI, MATTEOBRAGANTINI, BUSIN, CAON, GIAN-CARLO GIORGETTI, GRIMOLDI, GUI-DESI, INVERNIZZI, MARCOLIN, MOL-TENI, GIANLUCA PINI, PRATAVIERA,RONDINI e SIMONETTI. — Al Ministrodello sviluppo economico. — Per sapere –premesso che:

l’Autorità per le garanzie nelle co-municazioni ha emanato la deliberan. 480/14/CONS del 23 settembre 2014,pubblicata in data 10 ottobre 2014, con laquale ha modificato il piano nazionale diassegnazione delle frequenze per la radio-diffusione televisiva in tecnica digitaleDVB-T, escludendo dal piano stesso lefrequenze ritenute interferenti con sta-zioni degli Stati esteri confinanti;

tale delibera è stata adottata in at-tuazione dell’articolo 6 del decreto-legge23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con

Atti Parlamentari — 18599 — Camera dei Deputati

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modificazioni, dalla legge 21 febbraio2014, n. 9. Tale norma prevede (ai commi8 e 9) quanto segue:

a) l’avvio da parte dell’Autorità perle garanzie nelle comunicazioni delle pro-cedure per escludere dalla pianificazionedelle frequenze per il servizio televisivodigitale terrestre le frequenze riconosciutea livello internazionale e utilizzate daiPaesi confinanti, pianificate e assegnate adoperatori di rete televisivi in Italia e og-getto di accertate situazioni interferenziali,nonché le frequenze oggetto di EU Pilotesistenti alla medesima data;

b) la liberazione delle frequenzeescluse dalla pianificazione non oltre il 31dicembre 2014 con disattivazione coattivadelle stesse in ipotesi di mancato rispettodi tale termine;

c) l’emanazione di un decreto delMinistro dello sviluppo economico, di con-certo con il Ministro dell’economia e dellefinanze, con il quale sono definiti i criterie le modalità per l’attribuzione, entro il 31dicembre 2014, in favore degli operatoriabilitati alla diffusione di servizi di mediaaudiovisivi, di misure economiche di na-tura compensativa, a valere sulla quotanon impiegata per l’erogazione dei contri-buti per i ricevitori per la televisionedigitale nella misura massima di 20 mi-lioni di euro finalizzate al volontario ri-lascio di porzioni di spettro funzionali allaliberazione delle citate frequenze;

d) la destinazione delle risorse cheresiduano, successivamente all’erogazionedelle suddette misure economiche di na-tura compensativa, per l’erogazione di in-dennizzi eventualmente dovuti a soggettinon più utilmente collocati nelle gradua-torie di cui all’articolo 4 del decreto-legge31 marzo 2011, n. 34, convertito, conmodificazioni, dalla legge 26 maggio 2011,n. 75, e successive modificazioni, a seguitodella revisione della pianificazione daparte dell’Autorità per le garanzie nellecomunicazioni;

la sopra citata delibera dell’Autoritàper le garanzie nelle comunicazioni

n. 480/14/CONS esclude dalla pianifica-zione, in dodici regioni, complessivamente76 frequenze. Le dodici regioni interessatedalla problematica sono: Friuli VeneziaGiulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche,Abruzzo, Molise, Puglia, Piemonte, Lom-bardia, Liguria, Toscana, Sicilia;

le emittenti che dovranno disattivarele frequenze saranno quelle che riterrannodi dismettere volontariamente le stesseaccedendo alla misure economiche di mi-sura compensativa previste dalla citatanorma, ovvero, in mancanza di dimissionivolontarie, saranno quelle posizionate ne-gli ultimi posti delle graduatorie redattenegli anni 2011-2012 per l’assegnazionedelle frequenze per la radiodiffusione te-levisiva digitale terrestre nelle suddetteregioni;

le esclusioni dalla pianificazione pre-vista dall’Autorità per le garanzie nellecomunicazioni sono tali che in alcuneregioni (Friuli Venezia Giulia, Marche,Abruzzo, Molise, Puglia), come ricono-sciuto dalla stessa Autorità per le garanzienelle comunicazioni nel proprio provvedi-mento, non viene più rispettata la riservadi almeno 1/3 delle frequenze, previstadalla disciplina normativa in materia, afavore dell’emittenza locale. Per rispettaredetta riserva sarebbe stato necessarioescludere dalla pianificazione alcune fre-quenze nazionali (invece di alcune fre-quenze locali);

le frequenze che dovrebbero essererevocate (sulla base dell’esclusione dalpiano prevista dall’Autorità per le garanzienelle comunicazioni) sono state assegnate(alle emittenti che le eserciscono) per ventianni a seguito di gare svoltesi ai sensi deldecreto-legge n. 34 del 2011, convertito,con modificazioni, dalla legge n. 75 del2011;

il Viceministro dello sviluppo econo-mico, con delega alle comunicazioni, ono-revole Paolo Romani, in carica nel 2010,con nota inoltrata, all’epoca, ad Aeranti-Corallo ha affermato che « per quanto dicompetenza del Ministero, si farà in modoche le assegnazioni dei canali alle tv locali

Atti Parlamentari — 18600 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

possano realizzarsi, anche nelle zone diconfine, senza restrizioni e/o limitazionirispetto alle caratteristiche tecniche degliimpianti attualmente eserciti »;

le imprese che hanno ottenuto leassegnazioni frequenziali che oggi si vor-rebbero revocare hanno realizzato impor-tanti investimenti per acquistare e instal-lare gli impianti per le trasmissioni tele-visive digitali terrestri;

qualora le assegnazioni frequenzialidovessero essere effettivamente revocate,dette imprese non potranno più svolgerel’attività di operatore di rete e avrannograndi difficoltà per diffondere i propriprogrammi (dovendo raggiungere un ac-cordo per il trasporto di tali programmida parte di un operatore di rete terzo che,svolgendo la propria attività nella stessaarea geografica, potrebbe essere un con-corrente diretto). Tutto ciò avrà inevitabiliconseguenze sulla continuità aziendaledelle emittenti interessate e sul relativoquadro occupazionale;

le asserite interferenze non sono maistate accertate in contraddittorio con leemittenti interessate;

i tecnici di molte emittenti ritengonoche sia possibile compatibilizzare le tra-smissioni in questione con quelle dellestazioni degli Stati esteri confinanti, senzadover disattivare gli impianti ritenuti in-terferenti (sarebbero sufficienti alcunemodifiche alle condizioni tecniche opera-tive degli impianti come la modifica delsistema di antenna ovvero l’abbassamentoin quota del punto di emissione);

a meno di 60 giorni dalla data del 31dicembre 2014 prevista per la dismissionedelle frequenze in questione, il Ministerodello sviluppo economico non ha ancoraemanato il decreto previsto dal sopracitato articolo 6, comma 9, del decreto-legge n. 145/2013, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge n. 9 del 2014 (con ilquale devono essere previsti i criteri e lemodalità per l’attribuzione entro il 31dicembre 2014 delle misure economiche dinatura compensativa per le eventuali di-

missioni volontarie delle frequenze). Taledecreto avrebbe dovuto essere emanatoentro il 22 gennaio 2014. Occorre, peral-tro, rilevare che la citata norma prevede,per tali misure, uno stanziamento irri-sorio di 20 milioni di euro (per ricono-scere, invece, importi simili a quelli stan-ziati per la dismissione dei canali 61-69Uhf, avvenuta nel 2012, sarebbero pro-babilmente necessari almeno 60-70 mi-lioni di euro. Sarebbe, comunque, neces-sario disporre di un calcolo esatto daparte del Ministero dello sviluppo eco-nomico sulla base della popolazione ser-vita da ogni impianto che dovrà esseredismesso). Il Sottosegretario di Stato condelega alle comunicazioni, onorevole An-tonello Giacomelli, ha più volte affermatol’intendimento di proporre un incrementodel suddetto stanziamento di euro 20milioni, ma, ad oggi, tale incremento nonè stato previsto. Occorre, peraltro, con-siderare che gli importi che verrannocorrisposti per le citate misure economi-che di natura compensativa rientrano neiricavi dell’impresa e come tali sono sog-getti a imposizione fiscale;

Aeranti-Corallo, l’associazione nazio-nale di categoria delle imprese radiotele-visive locali, ha ripetutamente chiesto alSottosegretario Giacomelli i seguenti in-terventi:

a) l’avvio di tavoli tecnici, con ilcoinvolgimento anche delle amministra-zioni estere, per esaminare le problema-tiche interferenziali lamentate e indivi-duare le soluzioni di compatibilizzazione;

b) la pianificazione per le emittentilocali dei canali liberi tra quelli esclusi dal-l’ex beauty contest e tra quelli non assegnatiin sede di beauty contest. Tali canali potreb-bero essere assegnati in sostituzione dieventuali canali da dismettere;

c) l’aumento dello stanziamentoper le misure compensative destinate alladismissione volontaria dei canali interfe-renti e l’esclusione di tali misure dalleentrate soggette ad imposizione fiscale;

d) il differimento di almeno seimesi della data del 31 dicembre 2014

Atti Parlamentari — 18601 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

prevista per le dismissioni degli im-pianti –:

quali iniziative di competenza il Mi-nistro interrogato intenda intraprendereper tutelare la posizione del settore tele-visivo locale in relazione alle questioniesposte in premessa. (3-01151)

Interrogazioni a risposta scritta:

CATALANO. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

l’articolo 27 del decreto legislativo 23maggio 2000, n. 164, recante « Attuazionedella direttiva n. 98/30/CE recante normecomuni per il mercato interno del gasnaturale, a norma dell’articolo 41 dellalegge 17 maggio 1999, n. 144 » (Norme pergarantire l’interconnessione e l’interopera-bilità del sistema gas) prevede, al comma1, che: « con decreto del Ministero dell’in-dustria, del commercio e dell’artigianato,da emanare entro sei mesi dalla data dientrata in vigore del presente decreto,sono emanate le norme tecniche sui re-quisiti minimi di progettazione, costru-zione ed esercizio delle opere e impianti ditrasporto, di distribuzione, di linee dirette,di stoccaggio di gas, e degli impianti diGNL, per la connessione al sistema del gas,nonché le norme tecniche sulle caratteri-stiche chimico-fisiche e del contenuto dialtre sostanze del gas da vettoriare, al finedi garantire la possibilità di interconnes-sione e l’interoperabilità dei sistemi, inmodo obiettivo e non discriminatorio, an-che nei confronti degli scambi transfron-talieri con altri Paesi dell’Unione euro-pea »;

la direttiva 2009/73/CE del Parla-mento europeo e del Consiglio del 13luglio 2009, recante norme comuni per ilmercato interno del gas naturale, prevede,all’articolo 1, comma 2, che le normestabilite dalla direttiva per il gas naturale,compreso il GNL, si applicano in modonon discriminatorio anche al biogas e algas derivante dalla biomassa o ad altri tipi

di gas, nella misura in cui i suddetti gaspossano essere immessi nel sistema del gasnaturale e trasportati attraverso tale si-stema senza porre problemi di ordinetecnico o di sicurezza;

il decreto legislativo 3 marzo 2011n. 28 prevede, agli articoli 20 e 21, diincentivare l’immissione di biometanonella rete del gas naturale;

con decreto del 5 dicembre 2013, ilMinistero dello sviluppo economico hadettato, per i produttori di biometano, lemodalità di connessione alle reti di tra-sporto e distribuzione del gas naturale eagli impianti di distribuzione del metanoper autotrazione, nonché le modalità diincentivazione del biometano immessonella rete del gas naturale;

la miscelazione di idrogeno (fino al30 per cento) e metano comporta la crea-zione di una sostanza gassosa denominataidrometano, che, rispetto al normale me-tano, è capace di una più rapida ignizionee di una più completa combustione, conconseguente abbattimento delle emissionidi ossido di azoto e di CO, anche fino al50 per cento;

sono da tempo diffuse tecnologie perla produzione, anche decentralizzata, digas idrogeno tramite elettrolisi;

uno dei più promettenti impieghi ditali tecnologie è quello di abbinarle agliimpianti di produzione di energia elettricada fonti rinnovabili, al fine di assorbire ipicchi di produzione tipici di tali fonti,convertendo l’energia in eccesso in idro-geno, che viene poi immesso nella rete didistribuzione del gas;

fra i paesi all’avanguardia possonocitarsi il Canada e la Repubblica FederaleTedesca: di particolare rilevanza è il pro-getto tedesco della centrale di Prenzlauche, sfruttando un sistema ibrido eolico-idrogeno, è capace di generare fino a 120metri cubi di idrogeno all’ora –:

se quanto premesso corrisponda alvero;

Atti Parlamentari — 18602 — Camera dei Deputati

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se il Governo non ritenga opportunopromuovere, con misure analoghe a quellepreviste per il biometano, la produzione diidrogeno da fonti rinnovabili, con immis-sione dello stesso nella rete nazionale delgas o distribuzione locale;

quali eventuali ostacoli tecnici o giu-ridici si frappongano in Italia all’imple-mentazione delle tecnologie di cui in pre-messa. (4-06810)

IACONO. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

l’Autorità per le garanzie nelle co-municazioni ha emanato la deliberan. 480/14/CONS del 23 settembre 2014,pubblicata in data 10 ottobre 2014, con laquale ha modificato il piano nazionale diassegnazione delle frequenze per la radio-diffusione televisiva in tecnica digitaleDVB-T, escludendo dal piano stesso lefrequenze ritenute interferenti con sta-zioni degli Stati esteri confinanti;

tale delibera è stata adottata in at-tuazione dell’articolo 6 del decreto-legge23 dicembre 2013, n. 145, convertito, conmodificazioni, dalla legge 21 febbraio2014, n. 9;

tale norma prevede (ai commi 8, 9 e10) testualmente quanto segue:

« 8. Entro quindici giorni dalla datadi entrata in vigore del presente decreto,l’Autorità per le garanzie nelle comunica-zioni avvia le procedure per escluderedalla pianificazione delle frequenze per ilservizio televisivo digitale terrestre le fre-quenze riconosciute a livello internazio-nale e utilizzate dai Paesi confinanti, pia-nificate e assegnate ad operatori di retetelevisivi in Italia e oggetto di accertatesituazioni interferenziali alla data di en-trata in vigore del presente decreto, non-ché le frequenze oggetto di EU Pilot esi-stenti alla medesima data. La liberazionedelle frequenze di cui al primo periododeve avere luogo non oltre il 31 dicembre2014. Alla scadenza del predetto termine,in caso di mancata liberazione delle sud-

dette frequenze, l’Amministrazione com-petente procede senza ulteriore preavvisoalla disattivazione coattiva degli impiantiavvalendosi degli organi della polizia po-stale e delle comunicazioni ai sensi del-l’articolo 98 del codice delle comunica-zioni elettroniche, di cui al decreto legi-slativo 1o agosto 2003, n. 259;

9. Con decreto del Ministro dellosviluppo economico, di concerto con ilMinistro dell’economia e delle finanze, daemanare entro trenta giorni dalla data dientrata in vigore del presente decreto,sono definiti i criteri e le modalità perl’attribuzione;

entro il 31 dicembre 2014, in favoredegli operatori abilitati alla diffusione diservizi di media audiovisivi, di misureeconomiche di natura compensativa, avalere sulla quota non impiegata per l’ero-gazione dei contributi per i ricevitori perla televisione digitale nella misura mas-sima di 20 milioni di euro, trasferiti allasocietà Poste Italiane Spa in via anticipata,di cui al decreto del Ministro delle comu-nicazioni 30 dicembre 2003, pubblicatonella Gazzetta Ufficiale n. 18 del 23 gen-naio 2004, finalizzate al volontario rilasciodi porzioni di spettro funzionali alla libe-razione delle frequenze di cui al comma 8.Successivamente alla data del 31 dicembre2014 le risorse di cui al primo periodo cheresiduino successivamente all’erogazionedelle misure economiche di natura com-pensativa di cui al medesimo periodo,possono essere utilizzate, per le stessefinalità, per l’erogazione di indennizzieventualmente dovuti a soggetti non piùutilmente collocati nelle graduatorie di cuiall’articolo 4 del decreto-legge 31 marzo2011, n. 34, convertito, con modificazioni,dalla legge 26 maggio 2011, n. 75, e suc-cessive modificazioni, a seguito della pia-nificazione dell’Autorità per le garanzienelle comunicazioni di cui al comma 8 delpresente articolo; 9-bis. L’Autorità per legaranzie nelle comunicazioni stabilisce lemodalità e le condizioni economiche se-condo cui i soggetti assegnatari dei dirittid’uso in ambito locale hanno l’obbligo dicedere una quota della capacità trasmis-

Atti Parlamentari — 18603 — Camera dei Deputati

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siva ad essi assegnata, comunque noninferiore a un programma, a favore deisoggetti legittimamente operanti in ambitolocale alla data di entrata in vigore delpresente decreto, che procedano al volon-tario rilascio delle frequenze utilizzate dicui al comma 8 o a cui, sulla base dellanuova pianificazione della stessa Autoritàper le garanzie nelle comunicazioni e dellaposizione non più utile nelle graduatoriedi cui all’articolo 4 del decreto-legge 31marzo 2011, n. 34, convertito, con modi-ficazioni, dalla legge 26 maggio 2011,n. 75, e successive modificazioni, sia re-vocato il diritto d’uso. »;

la sopracitata delibera dell’Agcomn. 480/14/CONS esclude dalla pianifica-zione, in dodici regioni, complessivamenten. 76 frequenze. Le dodici regioni interes-sate dalla problematica sono: Friuli Vene-zia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Mar-che, Abruzzo, Molise, Puglia, Piemonte,Lombardia, Liguria, Toscana, Sicilia; leemittenti che dovranno disattivare le fre-quenze saranno quelle che riterranno didismettere volontariamente le stesse acce-dendo alla misure economiche di misuracompensativa previste dalla citata norma,ovvero in mancanza di dimissioni volon-tarie, saranno quelle posizionate negli ul-timi posti delle graduatorie redatte neglianni 2011 – 2012 per l’assegnazione dellefrequenze per la radiodiffusione televisivadigitale terrestre nelle suddette regioni;

le esclusioni dalla pianificazione pre-vista dall’Agcom, sono tali che in alcuneregioni (Friuli Venezia Giulia, Marche,Abruzzo, Molise, Puglia), come ricono-sciuto dalla stessa Agcom nel proprioprovvedimento, non viene più rispettata lariserva di almeno 1/3 delle frequenze,prevista dalla disciplina normativa in ma-teria, a favore dell’emittenza locale; lefrequenze che dovrebbero essere revocate(sulla base della esclusione dal piano pre-vista dalla Autorità per le garanzie nellecomunicazioni) sono state assegnate (alleemittenti che le eserciscono) per venti annia seguito di gare svoltesi ai sensi deldecreto-legge n. 34 del 2011, convertito,con modificazioni, dalla legge n. 75 del

2011; il vice ministro allo sviluppo econo-mico pro tempore On. Paolo Romani, incarica nel 2010, con nota inoltrata, al-l’epoca, ad Aeranti-Corallo ha affermatoche « per quanto di competenza del Mi-nistero, si farà in modo che le assegna-zioni dei canali alle tv locali possanorealizzarsi, anche nelle zone di confine,senza restrizioni e/o limitazioni rispettoalle caratteristiche tecniche degli impiantiattualmente eserciti »; le imprese chehanno ottenuto le assegnazioni frequen-ziali che oggi si vorrebbero revocarehanno realizzato importanti investimentiper acquistare e installare gli impianti perle trasmissioni televisive digitali terrestri;qualora le assegnazioni frequenziali do-vessero essere effettivamente revocate,dette imprese non potranno più svolgerel’attività di operatore di rete e avrannograndi difficoltà per diffondere i propriprogrammi (dovendo raggiungere un ac-cordo per il trasporto di tali programmida parte di un operatore di rete terzo che,svolgendo la propria attività nella stessaarea geografica, potrebbe essere un con-corrente diretto);

tutto ciò avrà inevitabili conseguenzesulla continuità aziendale delle emittentiinteressate e sul relativo quadro occupa-zionale; e asserite interferenze non sonomai state accertate in contraddittorio conle emittenti interessate; a meno di 60giorni dalla data del 31 dicembre 2014prevista per la dismissione delle frequenzein questione, il Ministero dello sviluppoeconomico non ha ancora emanato il de-creto previsto dal sopracitato articolo 6,comma 9, del decreto-legge n. 145 del2013, convertito, con modificazioni dallalegge n. 9 del 2014 (con il quale devonoessere previsti i criteri e le modalità perl’attribuzione entro il 31 dicembre 2014delle misure economiche di natura com-pensativa per le eventuali dimissioni vo-lontarie delle frequenze). Tale decretoavrebbe dovuto essere emanato entro il 22gennaio 2014; occorre, peraltro, rilevareche la citata norma prevede, per talimisure, uno stanziamento irrisorio di 20milioni di euro (per riconoscere, invece,

Atti Parlamentari — 18604 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

importi simili a quelli stanziati per ladismissione dei canali 61-69 Uhf, avvenutanel 2012, sarebbero probabilmente neces-sari almeno 60-70 milioni di euro. Sa-rebbe, comunque, necessario disporre diun calcolo esatto da parte del Ministerosulla base della popolazione servita daogni impianto che dovrà essere dismesso).Il Sottosegretario di Stato con delega allecomunicazioni, Antonello Giacomelli, hapiù volte affermato l’intendimento di pro-porre un incremento del suddetto stanzia-mento di euro 20 milioni, ma, ad oggi, taleincremento non è stato previsto. Occorre,peraltro, considerare che gli importi cheverranno corrisposti per le citate misureeconomiche di natura compensativa rien-trano nei ricavi dell’impresa e come talisono soggetti a imposizione fiscale;

l’AERANTI-CORALLO, l’associazionedi categoria delle imprese radiotelevisivelocali, ha più volte chiesto al Sottosegre-tario Giacomelli i seguenti interventi:

a) l’avvio di tavoli tecnici, con ilcoinvolgimento anche delle amministra-zioni estere, per esaminare le problema-tiche interferenziali lamentate e indivi-duare le soluzioni di compatibilizzazione;

b) la pianificazione per le emittentilocali dei canali liberi tra quelli esclusidall’ex beauty contest e tra quelli nonassegnati in sede di beauty contest. Talicanali potrebbero essere assegnati in so-stituzione di eventuali canali da dismet-tere;

c) l’aumento dello stanziamento perle misure compensative destinate alla di-smissione volontaria dei canali interferentie l’esclusione di tali misure dalle entratesoggette ad imposizione fiscale;

d) il differimento di almeno sei mesidella data del 31 dicembre 2014 previstaper le dismissioni degli impianti. Ad oggi,tuttavia, nessuna iniziativa è stata presa, aldi là di generiche affermazioni di volerprocedere a una riforma complessiva delsettore, di cui non si conoscono i contenutie che, comunque, non può certamente

essere definita, approvata e attuata nei 55giorni che intercorrono con la scadenzadel 31 dicembre 2014 –:

quali iniziative di competenza il Mi-nistro intenda intraprendere per tutelarela posizione del settore televisivo locale inrelazione alle questioni esposte in pre-messa. (4-06811)

Apposizione di firme a mozioni.

La mozione Locatelli e altri n. 1-00553,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 21 luglio 2014, deve intendersisottoscritta anche dal deputato Fabbri.

La mozione Nicoletti e altri n. 1-00603,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 3 ottobre 2014, deve intendersisottoscritta anche dai deputati: Amoddio,Malisani, Brandolin.

La mozione Pisicchio n. 1-00609, pub-blicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 9 ottobre 2014, deve intendersisottoscritta anche dai deputati: Catalano,Tacconi.

La mozione Mucci e altri n. 1-00611,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 10 ottobre 2014, deve intendersisottoscritta anche dai deputati: Mannino,Grillo.

La mozione Speranza e altrin. 1-00615, pubblicata nell’allegato B airesoconti della seduta del 13 ottobre 2014,deve intendersi sottoscritta anche dai de-putati: Argentin, Antezza.

La mozione Taranto e altri n. 1-00630,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 20 ottobre 2014, deve intendersisottoscritta anche dai deputati: Sani, Car-bone, Manciulli.

La mozione Fitzgerald Nissoli e altrin. 1-00638, pubblicata nell’allegato B ai

Atti Parlamentari — 18605 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

resoconti della seduta del 21 ottobre 2014,deve intendersi sottoscritta anche dal de-putato Rabino.

Apposizione di firmead una risoluzione.

La risoluzione in Commissione Quar-tapelle Procopio n. 7-00518, pubblicatanell’allegato B ai resoconti della seduta del10 novembre 2014, deve intendersi sotto-scritta anche dai deputati: Fedi, Sereni,Locatelli, Palazzotto.

Apposizione di firme ad interrogazioni.

L’interrogazione a risposta in Commis-sione Colletti n. 5-02298, pubblicata nel-l’allegato B ai resoconti della seduta del 6marzo 2014, deve intendersi sottoscrittaanche dai deputati: Sibilia, Crippa.

L’interrogazione a risposta in Commis-sione Garofalo n. 5-03742, pubblicata nel-l’allegato B ai resoconti della seduta dell’8ottobre 2014, deve intendersi sottoscrittaanche dal deputato Catalano.

L’interrogazione a risposta scrittaScotto n. 4-06746, pubblicata nell’allegatoB ai resoconti della seduta del 5 novembre2014, deve intendersi sottoscritta anchedai deputati: Daniele Farina, Nicchi.

L’interrogazione a risposta scritta Lupoe Nuti n. 4-06755, pubblicata nell’allega Bai resoconti della seduta del 5 novembre2014, deve intendersi sottoscritta anchedal deputato Di Vita.

L’interrogazione a risposta scritta LuigiDi Maio 4-06805, pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta del 10 novembre2014, deve intendersi sottoscritta anchedal deputato Rizzo.

Pubblicazione di testi riformulati.

Si pubblica il testo riformulato dellamozione Mucci n. 1-00611, già pubblicatanell’allegato B ai resoconti della sedutan. 307 del 10 ottobre 2014.

La Camera,

premesso che:

tra le varie forme di violenza ediscriminazione vi sono sovente attacchialla donna. Suscita allarme il fatto che gliepisodi di abuso e violenza contro ledonne siano in perdurante crescita, nono-stante siano state introdotte fondamentalileggi, come quella per il contrasto dellaviolenza di genere (decreto-legge 14 agosto2013, n. 93, convertito, con modificazioni,dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119) o laratifica della Convenzione del Consigliod’Europa per la prevenzione e la lottacontro la violenza sulle donne e la violenzadomestica, meglio nota come Convenzionedi Istanbul; in particolare, occorre rilevareche l’articolo 7 della suddetta Convenzioneprevede che lo Stato ratificante adottimisure legislative, e di altro tipo, neces-sarie per predisporre e attuare politichenazionali efficaci, globali e coordinate,comprendenti tutte le misure adeguatedestinate a prevenire e combattere ogniforma di violenza che rientri nel campo diapplicazione della predetta Convenzioneed a fornire una risposta globale al pro-blema della violenza contro le donne. Inbuona sostanza, gli Stati che hanno rati-ficato la Convenzione di Istanbul devonomettere in campo adeguate risorse finan-ziarie ed umane tali da realizzare i pro-grammi e le politiche volte a combattere ilfenomeno della violenza sulle donne, es-sendo altresì tenuti ad istituire un orga-nismo che coordini e monitori tutte lemisure destinate allo scopo in quantopreviste della Convenzione medesima;

fatta questa dovuta premessa ap-pare chiaro che il terreno di coltura dellaviolenza e del sopruso affondi le radici sulpiano culturale e alla luce di ciò vada

Atti Parlamentari — 18606 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

pertanto aggredito e sconfitto attraverso ladefinitiva emancipazione della donna intutti gli ambiti del vivere comune e sociale,con specifico riferimento non solo allafamiglia, ma anche e sopratutto al lavoro.Le pari opportunità nel mondo del lavorocostituiscono, tra le altre cose, l’humusnecessario a contrastare ogni forma diviolenza a danno della donna, in quantotrattasi di violenza psicologica finalizzataalla subordinazione e alla prevaricazione,che nella maggior parte dei casi costituiscel’incubatore della violenza fisica vera epropria;

si tenga conto che la violenza psi-cologica a danno della donna attecchiscein primis in ambito familiare con com-portamenti del partner, solitamentel’uomo, caratterizzati da una sottile, ripe-tuta e perversa forma di violenza, ap-punto, psicologica, che, protratta neltempo, tende ad annullare la personalitàdella vittima sino al suo annientamento; sitratta di una fattispecie poco esplorata siadalla sociologia che dalla giurisprudenza, acui non si è prestata sufficiente attenzione,ma che riveste, sotto il profilo della inci-denza sociale, significativo rilievo e chedeve essere urgentemente affrontata contutti i mezzi a disposizione. Di più, taletipologia di violenza si interseca con quellaperpetrata sui luoghi di lavoro dove lafigura della donna appare ancora in molticasi posta in una posizione di fragilità e/osubordinazione rispetto all’uomo. La nor-mativa giuslavoristica non pare sia riuscitaad oggi a valicare i vari problemi legatialle ipotesi di mobbing, talora basate sulricatto, che ruotano attorno alla figurafemminile e sarebbe pertanto opportunodeterminare delle fattispecie normative adhoc, tanto in relazione alla violenza psi-cologica endofamiliare quanto rispetto aquella che si perpetra nei luoghi di lavoro;anche sulla base dei sopraddetti retaggisociologici e culturali, proliferano le criti-cità legate alle opportunità occupazionalinell’universo femminile che risultano pa-lesemente più limitate rispetto a quelleofferte alle figure maschili. Si consideriche in Italia sono donne soltanto il 6,5 percento degli ambasciatori, il 31,3 per cento

dei prefetti, il 14,6 per cento dei primari,il 20,3 per cento dei professori ordinari e– nei ministeri – il 33,8 per cento deidirigenti di prima fascia. Sempre in Italia,più di 5 donne su 10 sono senza redditoda lavoro e, per quelle che il reddito lohanno, la retribuzione media pro capite(calcolata tra impiegate e operaie) si fermasotto i 25 mila euro annui, mentre quelladi un uomo sfonda il tetto dei 31 milaeuro. Peraltro, ostacoli e pregiudizi, talorainconsapevoli, condizionano le scelte for-mative delle ragazze e, di conseguenza, illoro inserimento nel mercato del lavoro.Pure la ricerca di un lavoro coerente conil proprio percorso di studi è molto piùardua per le donne: a fronte di un 18 percento dei maschi che non ha trovato unimpiego coerente con il proprio ambito distudi, la percentuale sale di oltre diecipunti percentuali nel caso delle donne. V’èda sottolineare che gli indirizzi scolasticiuniversitari privilegiati dalle donne risul-tano essere spesso disallineati rispetto alleopportunità offerte dal mondo del lavoro.Un problema serio è anche quello relativoall’orientamento scolastico e universitarioladdove gli indirizzi scolastici e universi-tari privilegiati dalle donne presentanotassi di occupazione ridotti e salari mo-desti (circa 1.200 euro netti al mese a 5anni dalla laurea), mentre solo il 20-30 percento opta per una formazione tecnicoscientifica (1.500 euro netti mensili a 5anni dalla laurea) che attualmente schiudein misura maggiore le opportunità occu-pazionali;

in questo quadro, già di per sétutt’altro che confortante, si inserisconodiscriminazioni nelle discriminazioni checolpiscono le donne residenti nel Sudd’Italia: basti pensare che quasi la metà (il48 per cento) dei residenti nel Mezzo-giorno è a rischio di povertà. Nel Meri-dione e nelle Isole il 50 per cento dellefamiglie percepisce meno di 20.129 euro(circa 1.677 euro mensili), il reddito mediodelle famiglie che vivono nel Mezzogiornoè pari al 73 per cento di quello dellefamiglie residenti al Nord. Da varie inda-gini si evince che la situazione lavorativadel Sud Italia è molto più difficile rispetto

Atti Parlamentari — 18607 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

a quella del Centro e del Nord Italia, siadal punto di vista occupazionale sia daquello retributivo; in particolare, si regi-stra un elevato differenziale tra la disoc-cupazione del Sud e del Nord, un aumentodel flusso migratorio dalle regioni del Sudverso Nord ed una significativa disparitàretributiva, atteso che, per chi lavorava alNord, la retribuzione risulta superioredell’8,2 per cento rispetto a chi lavoravanel Meridione;

ancora con riferimento al principiodi parità di genere nel mondo del lavoro,si osserva che la perdurante carenza dieffettive politiche di conciliazione tra vitafamiliare e lavoro ha concorso all’aumentodella disoccupazione femminile, con effettinegativi per lo sviluppo e la competitivitàdel nostro Paese; i dati illustrati nel rap-porto Save the children del 2012 eviden-ziano che, già nel biennio 2008-2010, l’oc-cupazione femminile è fortemente dimi-nuita a fronte di un incremento dell’oc-cupazione non qualificata rispetto a quellaqualificata; in particolare:

a) il dato dell’occupazione delledonne e mamme nel 2010 si attesta al 50,6per cento per le donne senza figli – benal di sotto della media europea pari al 62,1per cento – ma scende al 45,5 per centogià al primo figlio (di età inferiore ai 15anni), per perdere quasi 10 punti (35,9 percento) se i figli sono 2 e toccare quota 31,3per cento nel caso di 3 o più figli;

b) se l’interruzione del rapportodi lavoro per nascita di un figlio è tra leragioni principali della fuoriuscita dalmercato del lavoro delle donne, bisognaconsiderare che spesso non si tratta di unaloro libera scelta: nel solo periodo tra il2008 e il 2009 ben 800.000 mamme hannodichiarato di essere state licenziate o diaver subito pressioni in tal senso in oc-casione o a seguito di una gravidanza,anche grazie all’odioso strumento delle« dimissioni in bianco »;

c) le interruzioni del lavoro postein essere in concomitanza della nascita diun figlio, che erano il 2 per cento nel 2003,

sono quadruplicate nel 2009, diventandol’8,7 per cento del totale delle interruzionidi lavoro;

i predetti allarmanti dati trovanotriste continuità nei recenti dati forniti daIstat e riferiti al primo trimestre del 2014,che confermano il progressivo aumentodella disoccupazione delle donne: a frontedi un impercettibile rialzo dell’occupa-zione maschile si registra, difatti, unasignificativa diminuzione di quella femmi-nile (rispettivamente più 0,6 e meno 0,3 subase congiunturale; più 0,3 e meno 1,0 subase annua). Ad aprile 2014 le donneoccupate erano 9.311.000, a maggio9.263.000. Mentre il tasso di occupazionemaschile sale al 64,8 per cento, quellofemminile scende al 46,3 per cento: il tassodi disoccupazione femminile dal 13,3 percento sale al 13,8 per cento. Oltre al datodisoccupazionale deve considerarsi un’al-tra anomalia della partecipazione delledonne al mercato del lavoro ovvero lapresenza di una forte segregazione oriz-zontale. Da un’indagine condotta dall’Isfolnel 2012, recante « Analisi di genere delmercato del lavoro », risulta che le donnesono presenti massicciamente in specificisettori di servizi ritenuti « naturalmentefemminili », che le confinano nelle qua-lifiche contrattuali più basse oltretuttocon tipologie contrattuali non standard,quali il contratto a termine, l’associazionein partecipazione e la collaborazione con-tinuata e continuativa. Inoltre, l’elevatapresenza femminile nei lavori non stan-dard presenta effetti di medio periododifferenti tra lavoratore e lavoratrice, intermini di prospettive di « stabilizza-zione ». L’Isfol rileva, difatti, che, tra gliuomini che nel 2008 avevano un con-tratto di lavoro atipico, il 59,4 per centodopo due anni ha visto una trasforma-zione in contratto di lavoro a tempopieno e indeterminato, mentre lo stessofenomeno ha riguardato solo il 48,4 percento delle donne. La cosiddetta trappoladell’atipicità risulta più gravosa per ledonne che per gli uomini. Sempre l’Isfolsottolinea che le cause della disoccupa-zione femminile risiedono, oltre che inuna diseguale divisione tra i partner dei

Atti Parlamentari — 18608 — Camera dei Deputati

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carichi di lavoro familiari, nell’inadegua-tezza dell’attuale modello di welfare, con-notato dalla carenza di servizi pubbliciper l’infanzia, oltreché di reti informalidi supporto, e con un’organizzazione dellavoro poco conciliante e caratterizzatadalla rigidità dei tempi e degli orari,specie in relazione al periodo successivoal parto; in questo contesto di evidentecriticità, le misure varate dal Governonon hanno dedicato spazio alcuno allepolitiche finalizzate a rimuovere gli osta-coli strutturali alla realizzazione di pariopportunità e di effettiva conciliazionetra cura della famiglia e lavoro, ma,all’opposto, hanno finito per incremen-tare il trend involutivo sopra evidenziato;

in ordine alle politiche di incentivoalle assunzioni – ivi comprese quelle delledonne – le misure introdotte dalla cosid-detta riforma Giovannini si sono rivelatefallimentari, a causa delle notevoli restri-zioni agli sgravi fiscali previsti, che nehanno, di fatto, reso impossibile l’utilizzo;anche il successivo intervento dell’attualeGoverno, messo a punto con l’iniziativa« Garanzia giovani », non appare una mi-sura adeguata in relazione a quelle chesono le allarmanti esigenze relative all’oc-cupazione e all’inserimento delle donnenel mondo del lavoro: oltre ad una scarsainformazione sul contenuto dei piani at-tuativi regionali e sulla data di avvio delprogramma, va detto che l’offerta di postidi lavoro è disomogenea, frammentata edisorganica, in quanto ogni regione decide,in autonomia ed in base allo stanziamentodi sua competenza, quali azioni finanziaretra quelle previste dal piano nazionale,inoltre appare molto ridotto il numero disportelli, a disposizione dell’utenza, nelleregioni meridionali. Sul piano del dirittosostanziale, le modifiche introdotte dalJobs act sulla disciplina del contratto atermine reso « acasuale » hanno solo in-crementato il lavoro precario ed introdottominori garanzie in caso di interruzione delrapporto per maternità: la flessibilità cosìconcepita è unicamente finalizzata ad in-crementare le performance aziendali e nontiene conto delle esigenze delle lavoratricimadri;

le entrate dei comuni hanno subitouna drastica diminuzione per effetto ditagli che hanno indotto molti comuni aridurre drasticamente, se non addiritturaad eliminare l’offerta di servizi pubblici,quali asili nido, scuole a tempo pieno ecentri di assistenza di supporto alle donnee alle mamme. Tale perdurante riduzionedei fondi da destinare alle spese nel set-tore dei servizi alla famiglia reca effettinegativi sull’occupazione femminile, acausa delle evidenti difficoltà di conciliarefamiglia e lavoro, nonché effetti diretti sulpersonale impiegato nel settore dell’assi-stenza educativa;

a fronte del quadro descritto, nonsembra che abbia fornito risposte risolu-tive la misura del voucher, prevista dallacosiddetta riforma Fornero, ovvero la pos-sibilità per le madri lavoratrici di utiliz-zare, in alternativa al congedo parentale,« buoni » per l’acquisto di servizi di babysitting per fare fronte agli oneri della retepubblica dei servizi per l’infanzia o deiservizi privati accreditati; lo strumento delvoucher non è risultato in grado di com-pensare la diminuzione di offerta di ser-vizi pubblici oggi in atto in considerazionedell’esiguità delle risorse stanziate, pari asoli venti milioni di euro l’anno, dellafarraginosità della procedura di assegna-zione del « buono » e della circostanza chesi tratta di un intervento sperimentale,destinato a concludersi nel 2015, nonpromosso a sufficienza;

questa assenza di serie e concretepolitiche per la crescita, la disoccupazionedei giovani che sono costretti a vivere infamiglia imporranno ancora più carico dilavoro alle donne « anziane », che, conl’incremento dell’età pensionabile previstadalla cosiddetta « legge Fornero », do-vranno conciliare lavoro e famiglia per unnumero maggiore di anni: un vero e pro-prio cortocircuito che deve essere arre-stato; le dimensioni e la gravità del feno-meno analizzato impongono l’adozione diinterventi normativi strutturali ed idoneiad invertire rapidamente la tendenza inatto, in maniera tale da aumentare lapresenza delle donne sul mercato del la-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

voro ed eliminare i descritti divari digenere;

il Jobs act contiene cinque delegheche spaziano dalla revisione degli ammor-tizzatori sociali, alle politiche attive, allasemplificazione nella gestione dei con-tratti, al riordino delle forme contrattuali,alle tutele per la maternità: è questa lasede per introdurre in via definitiva con-crete misure di promozione dell’occupa-zione femminile, anche attraverso nuovistrumenti di conciliazione tra attività dicura e lavoro, tra le misure « flessibili », infunzione conciliativa delle esigenze dellelavoratrici, non potranno non considerarsile opportunità che riserva il telelavoro, ilquale, grazie all’uso della tecnologia, per-mette un elevato grado di flessibilità eautonomia nella scelta degli spazi e neitempi. L’invocata flessibilità, finalizzataalla conciliazione dei bisogni familiari coni tempi di lavoro, deve riguardare anchel’attuale disciplina del congedo obbligato-rio, introducendo la possibilità di utiliz-zare i congedi a tempo pieno per un certonumero di mesi e per la parte restante inmodalità a tempo parziale, affinché sipervenga ad un bilanciamento tra l’esi-genza della lavoratrice di conservare ilproprio patrimonio professionale, evitandoperiodi troppo lunghi di assenza dal la-voro, e la volontà di dedicarsi ai figli peruna certa parte della giornata o dellasettimana. Bisogna, altresì, provvedere aduna rivisitazione dell’istituto degli assegniper il nucleo familiare perché venga con-cesso anche alle lavoratrici autonome, cosìcome risulta opportuno introdurre ognimisura utile ad incentivare il lavoro atempo parziale ed il lavoro autonomo;

a ciò deve affiancarsi il rafforza-mento di adeguati incentivi fiscali e sgravicontributivi sia per i genitori che assu-mono direttamente personale specializzatoper la cura dei bambini e delle personeadulte non autosufficienti, sia per i datoriche assumono personale in sostituzionedei lavoratori in congedo; politiche ad hoce risorse devono, inoltre, prevedersi per idatori di lavoro che investono nella rea-lizzazione di asili o baby parking aziendali

ovvero che stipulano convenzioni con lu-doteche o asili privati;

in questo quadro desolante, nono-stante gli impegni sottoscritti dall’Italiacon la ratifica della Convenzione di Istan-bul contro la violenza nei confronti delledonne e la violenza domestica, il perdu-rare di situazioni di discriminazione edisuguaglianza originate da un’ampiagamma di motivi, i descritti divari digenere che penalizzano le donne sul mer-cato del lavoro, il Governo non ha nomi-nato un Ministro delle pari opportunità ele deleghe sono rimaste nelle mani delPresidente del Consiglio dei ministri, men-tre invece « le funzioni di indirizzo poli-tico-amministrativo concernenti le compe-tenze istituzionali relative alle direzionigenerali per le politiche dei servizi per illavoro, ivi comprese le attività di promo-zione delle pari opportunità » necessitanodi un impulso e di un’azione che non puòche essere propria di un apposito Mini-stro. La complessità e l’attualità delleproblematiche emarginate, oltreché il ri-lievo istituzionale e sociale che esse pos-seggono, devono essere urgentemente ri-messe all’attenzione di un Ministro appo-sitamente dedicato, ovvero ad una figurache ne abbia le deleghe: perché discrimi-nazioni ed ostacoli di fatto alla parità diopportunità sono ancora ampiamente pre-senti;

perché la partecipazione al pro-cesso di integrazione comunitaria imponeall’Italia un vincolo a sviluppare le politi-che antidiscriminatorie e di pari opportu-nità, particolarmente sentite dall’Unioneeuropea. Inoltre, l’effettività della tutelacontro le discriminazioni poggia sulla cor-retta intelaiatura istituzionale opportuna-mente individuata dal legislatore alloscopo di sostenere e realizzare le politichedi pari opportunità. Le istituzioni rilevantiin tale settore sono identificabili nel Co-mitato nazionale per l’attuazione dei prin-cipi di parità (articoli 8-11 del decretolegislativo n. 198 del 2006) e nei consi-glieri di parità, nazionale, regionali e pro-vinciali, disciplinati dagli articoli 12-19 deldecreto legislativo n. 198 del 2006; in

Atti Parlamentari — 18610 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

particolare, con il decreto legislativon. 196 del 2000 si è cercato di rafforzareil ruolo dei consiglieri di parità attraversola delega di molteplici funzioni in talemateria, nonché grazie all’istituzione di unfondo nazionale destinato a finanziareanche le spese per il funzionamento e leattività della rete nazionale dei consiglieridi parità;

tuttavia, l’aggravarsi della condi-zione della situazione occupazionale, spe-cie con riferimento alla presenza delledonne nel mercato del lavoro, richiedeun’ottimizzazione del lavoro e del contri-buto prodotto, in ambito nazionale, dallaConsigliera nazionale di parità e dalleconsigliere presenti nei territori, ancheattraverso un’attività di razionalizzazione,indirizzo e coordinamento degli organismidi pari opportunità e degli altri attoriistituzionali, che, ciascuno per la compe-tenza attribuita, sono chiamati ad inter-venire nella materia in esame, nella specie:il Ministero del lavoro e delle politichesociali, il Comitato per l’imprenditoriafemminile, le commissioni per le pariopportunità regionali e provinciali, istituitepresso i consigli regionali e provinciali, ilComitato unico di garanzia per le pariopportunità, la valorizzazione del benes-sere di chi lavora e contro le discrimina-zioni (CUG) istituito nelle pubbliche am-ministrazioni, introdotto dall’articolo 21della legge 4 novembre 2010, n. 183;

si sottolinea, altresì, come nel giu-gno 2012 sia stato approvato il primopiano nazionale di politiche familiari, pre-visto dall’articolo 1, comma 1251, dellalegge finanziaria per il 2007. Per quantoriguarda le priorità, il suddetto pianoindividua tre aree di intervento urgente: lefamiglie con minori, in particolare le fa-miglie numerose; le famiglie con disabili oanziani non autosufficienti; le famiglie condisagi conclamati sia nella coppia, sia nellerelazioni genitori-figli, e bisognose di so-stegni urgenti. Le azioni previste, fra cui siricordano la revisione dell’Isee, il poten-ziamento dei servizi per la prima infanzia,dei congedi e dei tempi di cura, nonchéinterventi sulla disabilità e non autosuffi-

cienza, devono essere adottate all’internodei piani e programmi regionali e localiper la famiglia, secondo le risorse dispo-nibili,

impegna il Governo:

a prevedere un coordinamento ope-rativo a livello centrale e nazionale, al finedi una razionalizzazione e valorizzazionedegli organismi nazionali e territoriali pre-posti, a vario titolo, al monitoraggio dellepolitiche di pari opportunità e alla rimo-zione delle discriminazioni e degli ostacoliche minano l’effettiva realizzazione dellaparità di genere;

ad assumere ogni iniziativa di com-petenza per introdurre misure volte acontrastare le molteplici forme di disegua-glianza, con particolare riguardo a quelleche si presentano tra cittadini del Nord ecittadini del Sud Italia, che risultano insensibile aumento per effetto della crisieconomica in atto e che si riverberano inmisura amplificata sulle donne;

ad assumere, in tempi rapidi, ogniiniziativa di competenza per introdurremisure volte a contrastare la violenzapsicologica endofamiliare e quella sul po-sto di lavoro, anche attraverso l’individua-zione di fattispecie di reato ad hoc;

ad introdurre nuove e concrete poli-tiche per la conciliazione tra la cura dellafamiglia e l’attività lavorativa, incentivandoparticolari forme di flessibilità degli orarie dell’organizzazione del lavoro, quali ilpart-time, il telelavoro, il lavoro autonomoe imprenditoriale, introducendo la possi-bilità di un uso flessibile e personalizzatodei congedi obbligatori e facoltativi unita-mente alla previsione di sgravi contributivied agevolazioni fiscali per il genitore la-voratore che assuma alle proprie dipen-denze baby-sitter ovvero professionisti deiservizi di cura ed assistenza della persona;

ad adottare iniziative volte a incorag-giare le donne a scegliere professioni « nontradizionali », per esempio in settori verdie innovativi;

Atti Parlamentari — 18611 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

ad adottare iniziative volte allo svi-luppo dell’autoimprenditorialità femmi-nile, con particolare riferimento all’agevo-lazione dell’accesso al credito;

a fornire la relazione dettagliata deidati relativi ai rapporti prodotti dalGruppo di monitoraggio e supporto allacostituzione e sperimentazione dei Comi-tati Unici di Garanzia per le pari oppor-tunità ai sensi dell’articolo 4, comma 2, deldecreto interdipartimentale (Dipartimentidella Funzione pubblica e delle Pari Op-portunità) del 18 aprile 2012, illustrando,più in generale, gli eventuali risultati pro-dotti e i conseguenti miglioramenti dellecondizioni lavorative, nonché l’andamentodelle attività in corso, a distanza di treanni dalla costituzione dei C.U.G.;

a porre in essere opportune attivitàdi adeguamento della normativa nazionale,ottemperando così agli impegni assunti insede comunitaria, con particolare riferi-mento all’implementazione della Direttiva2000/78/CE (Parità di trattamento in ma-teria di occupazione e di condizioni dilavoro) e alla non conformità della legge22 dicembre 2011, n. 214 (Riforma dellepensioni) con la normativa UE in materiadi parità di trattamento tra uomini edonne (direttiva 2006/54/CE).

(1-00611) (Nuova formulazione). « Mucci,Rostellato, Di Vita, Rizzetto,Bechis, Chimienti, Ciprini,Tripiedi, Cominardi, Prodani,Spadoni, Da Villa, Vallascas,Baldassarre, Mannino ».

Si pubblica il testo riformulato dellamozione Amato n. 1-00643, già pubblicatanell’allegato B ai resoconti della sedutan. 316 del 23 ottobre 2014.

La Camera,

premesso che:

secondo un rapporto pubblicato il20 giugno 2014 dall’Alto Commissariatodelle Nazioni Unite per i Rifugiati(UNHCR), per la prima volta dalla fine

della seconda guerra mondiale il numerodi rifugiati, richiedenti asilo e sfollati in-terni in tutto il mondo ha superato i 50milioni di persone. Alla fine del 2013 sicontavano 51,2 milioni di migranti forzati,quasi 6 milioni di persone in più rispettoal 2012 dovute al massiccio esodo dallaSiria;

il fenomeno migratorio è in co-stante crescita ed è soggetto a continuemutazioni sia per i motivi che lo generanoche le modalità con cui si manifesta: inEuropa i Paesi che hanno il maggiornumero di rifugiati sono la Germania(589.737; 0,72 per cento sulla popolazioneresidente), la Francia (217.865; 0,33 percento) il Regno Unito (149.765; 0,23 percento) la Svezia (92.872; 0,97 per cento) el’Olanda (74.598; 0,44 per cento). L’Italiacon oltre 65.000 rifugiati, 0,11 per centosulla popolazione residente si colloca alsesto posto;

il numero delle vittime e delle vio-lazioni dei diritti umani da parte deitrafficanti, negli anni, è considerevolmenteaumentato (in generale, dal 2000 al 2013,sono morti più di 23 mila migranti neltentativo di fuggire dai conflitti e di rag-giungere l’Europa via mare o attraver-sando i confini del vecchio continente viaterra: in media più di 1.600 l’anno);

nonostante lo straordinario impe-gno del Governo italiano con l’operazionedi soccorso denominata Mare Nostrum cheha salvato migliaia di vite umane, idrammi e le violazioni dei diritti umanicontinuano a perpetrarsi;

la Marina militare, all’interno del-l’operazione Mare Nostrum, dal 18 ottobre2013, ha assicurato il costante pattuglia-mento aeronavale del Mediterraneo e delloStretto di Sicilia: 5 unità navali, circa 5mila uomini impegnati, uomini e donneche hanno assistito direttamente 149 milamigranti, che hanno recuperato a bordo dinavi che stavano affondando 93 mila per-sone e che hanno consegnato alla giustiziapiù di 500 scafisti;

Atti Parlamentari — 18612 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

l’articolo 32 della Costituzione ita-liana tutela la salute come fondamentalediritto dell’individuo ed interesse dellacollettività; la salute dei migranti e letematiche della salute associate alle mi-grazioni hanno al momento un ruolo no-dale per l’agenda internazionale dei Go-verni e della società civile; la salute rap-presenta, non solo diritto dell’essereumano ma ricchezza fondamentale per ilprogresso sociale ed economico che superai confini territoriali dello Stato;

a partire da giugno 2014 sono stati80.000 i controlli sanitari a bordo svolti damedici della Marina militare e del serviziosanitario nazionale sulle imbarcazioni dimigranti soccorse nell’ambito dell’opera-zione Mare Nostrum e, ove questo non èstato possibile, i controlli sono stati svoltida medici a terra prima dello smistamentonei centri di accoglienza;

tale operazione dovrebbe terminarea novembre, sostituita dall’operazione Tri-ton che Frontex farà partire il 1o novem-bre con il contributo di 26 Stati, opera-zione coordinata dalla stessa Italia e conun budget di 2,9 milioni di euro al mese;

la gestione dell’accoglienza, del-l’identificazione e dell’assistenza da partedi molti Paesi dell’Unione europea pre-senta numerose criticità, data la consi-stenza del fenomeno e considerate le tal-volta difficili condizioni sociali ed econo-miche dei Paesi riceventi, difficoltà che siriflettono sia sulle popolazioni accoglientiche sui rifugiati e richiedenti asilo;

con l’entrata in vigore del Trattatodi Lisbona, le materie concernenti l’asilo,la protezione sussidiaria e la protezionetemporanea hanno acquisito la qualifica dipolitica comune dell’Unione europea (ar-ticolo 78 del Trattato sul funzionamentodell’Unione europea); pertanto, la concretaregolamentazione di tali materie risultaun’applicazione del Trattato; tra il 2007 eil 2013 l’Unione europea ha speso quasi 2miliardi di euro per proteggere le frontiereesterne e solo 700 milioni di euro per ilmiglioramento della situazione di richie-denti asilo e rifugiati;

nell’ambito dell’accoglienza, il temadella tutela della salute è certamente im-portante tenendo conto della provenienza,dei motivi della migrazione spesso forzatae del percorso migratorio di queste per-sone, delle condizioni di viaggio e dellepossibilità di inserimento sociale;

se da una parte tutte le aziendesanitarie interessate sono state in variomodo coinvolte, sorprende che il dibattitoveicolato dai mass media più che sulletutele si sia focalizzato sui pericoli. Manmano che il fenomeno degli sbarchi si èconsolidato nei numeri, i giornali hannoriportato con grande enfasi il rischiodelle « solite » (da almeno 30 anni ci siconfronta con questi allarmismi) tuber-colosi e scabbia, ma soprattutto il peri-colo dell’importazione dell’Ebola, Lebbrae Vaiolo;

in relazione all’esperienza della ge-stione sul territorio nazionale dei casisospetti di malattia da virus Ebola, ilMinistero della salute ha stabilito un pro-tocollo centrale in merito a casi sospetti,probabili e confermati, nonché ai contattia cui fare riferimento nel percorso pro-tetto diagnostico-terapeutico e di osserva-zione precauzionale;

la tendenza a fare delle malattieinfettive uno strumento di discriminazioneè parte della nostra storia recente perl’Aids e oggi per Ebola. L’uso di parolecome nuova peste e catastrofe sanitaria,pandemia, malattia che non dà scampovengono utilizzate spesso strumentalmenteper evocare paure nella gente e concen-trare le paure sugli stranieri come se unvirus potesse distinguere un migrante daun turista, come veicolo di contagio;

se è assolutamente corretto far ri-salire l’allerta, attivarsi e chiedere risorseper un’azione internazionale oltre a risol-vere i focolai epidemici, è anche necessariopassare attraverso una corretta informa-zione. Il panico, la paura dello straniero,il cordone di difesa rispetto ai flussi mi-gratori non sono funzionali a questo obiet-tivo;

Atti Parlamentari — 18613 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

le priorità di azione rispetto ad unfocolaio epidemico, qualunque esso sia,sono la cura dei malati, l’isolamento delfocolaio ed il controllo del percorso dicontaminazione; l’isolamento del focolaionecessita, prioritariamente, di un’azionemedica diretta sul focolaio, non di puradifesa dei confini;

l’intensificazione dei protocolli diricerca, l’accelerazione del ritmo di la-voro per la realizzazione del vaccino, larisoluzione dell’epidemia del Senegal, itest negativi da oltre venti giorni inNigeria e in Senegal, la sopravvivenza dipersonale sanitario contagiato in Spagnae in Norvegia, l’avvio di controlli dimassa negli aeroporti internazionali sonoil segno dell’attivazione organizzativa edell’azione della medicina del mondo oc-cidentale;

diventa quindi, fondamentale, ac-celerare la ricerca di cure efficaci e divaccini preventivi; contribuire alla revi-sione della politica dell’Organizzazionemondiale della sanità sugli aiuti al-l’Africa, anche a sostegno del migliora-mento dell’efficienza dei sistemi sanitaridi quei Paesi poveri; chiedere l’interventodella FAO, perché non sia la fame acompletare la strage che sta già com-piendo Ebola;

la risposta ad un’epidemia, la ri-sposta ad un virus, la risposta alla diffu-sione di una malattia sono fatte di medi-cina, affiancate a misure di polizia sani-taria, e corrette ed idonee procedure dimanipolazione, diagnosi e cura. I virus,siano l’Ebola, l’HIV o gli altri agenti pa-togeni, non si combattono né con i confininé con la paura: c’è solo uno strumentoefficace ed è la scienza,

impegna il Governo:

a predisporre, in tempi rapidi, unacampagna capillare e chiara di poche esemplici informazioni sul virus, sulle mo-dalità di contagio e sulle precauzioni igie-niche, sulle disposizioni precise e tempe-

stive che operatori della sanità devonoutilizzare nel sospetto di infezione e sul-l’approvvigionamento dei presidi da utiliz-zare nei casi sospetti dall’accettazione altrasferimento nella struttura di riferi-mento; a garantire l’accesso dei migrantiai servizi sanitari facilitandoli con la pre-senza di mediatori culturali;

a proseguire nell’opera di monitorag-gio e di controllo sanitario nei principaliporti e aeroporti, per scongiurare ognirischio di diffusione di malattia anche inrelazione alla particolare collocazione geo-grafica dell’Italia e del suo ruolo nell’am-bito del Mediterraneo;

a predisporre una rivisitazione subase scientifica delle campagne vaccinali;

a rafforzare la rete delle unità ope-rative di malattie infettive nel disegno giàutilizzato con successo dalla campagnacontro l’AIDS e, successivamente, depoten-ziato a seguito di riorganizzazioni e ditagli alla spesa, nonché a potenziare gliambulatori di prima accoglienza degli im-migrati;

ad attivarsi in sede europea affinchél’operazione « Triton », pur attuata nelpieno rispetto degli obblighi internazionalie dell’Unione europea, tra cui il rispettodei diritti fondamentali e del principio dinon respingimento, che esclude le espul-sioni, preveda anche il « salvataggio di viteumane » attraverso compiti di ricerca esoccorso;

a predisporre in tempi rapidi unprogramma di interventi di emergenza percontrastare l’epidemia di Ebola che stacolpendo alcuni Paesi dell’Africa, preve-dendo non solo adeguati stanziamenti eco-nomici ma anche l’invio di medici specia-lizzati, di forniture di medicine e di at-trezzature nonché il rafforzamento deisistemi di sorveglianza;

ad adoperarsi affinché i rifugiati erichiedenti asilo e quanti hanno subito

Atti Parlamentari — 18614 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

eventi traumatici come torture, guerre opersecuzioni, abbiano adeguate cure me-diche e psicologiche.

(1-00643) (Nuova formulazione). « Amato,Dorina Bianchi, Binetti, Lo-catelli, Lenzi, Burtone, Al-bini, Beni, Carnevali, D’In-cecco, Grassi, Patriarca,Miotto, Calabrò, Roccella,Buttiglione, Gigli, De Mita,D’Alia, Cera, Adornato, Pie-poli, Sberna, Fitzgerald Nis-soli, Caruso, Monchiero,Amoddio ».

Si pubblica il testo riformulato dellainterrogazione a risposta in CommissioneLattuca n. 5-03984, già pubblicata nell’al-legato B ai resoconti della seduta n. 326del 6 novembre 2014.

LATTUCA, ARLOTTI, BERLINGHIERI,BINI, COCCIA, GIULIETTI, IACONO,IORI, LODOLINI, MAESTRI, MANFREDI,PAGANI e ROMANINI. — Al Presidente delConsiglio dei ministri, al Ministro dei benie delle attività culturali e del turismo. —Per sapere – premesso che:

l’Italia è un Paese che, oltre a dete-nere una quota rilevantissima del patri-monio artistico e culturale mondiale, pos-siede oltre 5 mila chilometri di costabalneabile, caratteristica che lo contrad-distingue dalla maggior parte dei paesimembri. Il turismo balneare, in un Paesecome il nostro, con più coste di chiunquealtro in Europa, rappresenta dunque unodei punti di forza della nostra economia;ne sono prova i recenti dati forniti dal-l’Osservatorio nazionale sul turismo ita-liano (Isnart-Unioncamere), secondo iquali la domanda turistica balneare, purnel contingente momento di crisi econo-mica, non ha subìto negli ultimi annigrandi flessioni rispetto ad altre tipologiedi aree turistiche; un settore che rimane ilprimo prodotto per la domanda turisticaitaliana e il secondo prodotto – dopo lecittà d’arte – per quella dei turisti stra-nieri;

gli stabilimenti balneari italiani e leaziende ad uso turistico-ricreativo costi-tuiscono una realtà fondamentale per ilsistema turistico nazionale e non è disecondaria importanza il fatto che talesettore balneare sia costituito nella quasitotalità da imprese di tipo familiare cheoperano nell’ambito di piccole conces-sioni, che negli anni hanno effettuatoconsistenti investimenti per offrire sem-pre migliori servizi, contribuendo ad in-nalzare l’immagine dell’intero comparto;

in particolare, gli stabilimenti bal-neari in Emilia Romagna sono circa 1.800e sulle aree demaniali insistono altre strut-ture ricettive in grado, si stima, di garan-tire occupazione diretta a 7.000 unità fraconcessionari e familiari a cui si aggiun-gono circa 25.000 dipendenti;

il decreto legislativo 26 marzo 2010,n. 59, con il quale l’Italia ha recepito ladirettiva 2006/123/CE (« direttiva servizi »,cosiddetti Bolkestein), stabilisce che dal 1o

gennaio 2016, le concessioni demanialinon potranno più essere rinnovate auto-maticamente (non valendo più il diritto diinsistenza) ma dovranno essere oggetto diun bando con procedura di evidenza pub-blica alla scadenza temporale di ogni con-cessione;

l’obiettivo del legislatore comunitarioattraverso la « direttiva servizi » è quello dieliminare le barriere economiche e strut-turali che di fatto ostacolano la libertà distabilimento dei prestatori negli Statimembri e la libera circolazione dei servizitra i medesimi Stati e di garantire aidestinatari e ai prestatori la certezza giu-ridica per l’effettivo esercizio di queste duelibertà fondamentali previste dai trattatieuropei;

senza adeguati correttivi, in grado diconsiderare le peculiarità e le specificità ditale settore e del territorio italiano, l’ap-plicazione di tale direttiva rischia di pe-nalizzare gli attuali concessionari che ope-rano nel settore balneare;

Atti Parlamentari — 18615 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 NOVEMBRE 2014

ai sensi dell’articolo 1, comma 18, deldecreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194,convertito, con modificazioni, dalla legge26 febbraio 2010, n. 25, e successive mo-dificazioni, come modificato dall’articolo1, comma 547, della legge 24 dicembre2012, n. 228 (legge di stabilità 2013), nellemore del procedimento di revisione delquadro normativo in materia di rilasciodelle concessioni di beni demaniali marit-timi con finalità turistico-ricreative, il ter-mine di durata delle concessioni in esserealla data di entrata in vigore del citatodecreto e in scadenza entro il 31 dicembre2015, è stato prorogato fino al 31 dicem-bre 2020; il comma 732 dell’articolo unicodella legge di stabilità 2014 (legge n. 147del 2013) aveva fissato al 15 ottobre 2014il termine temporale previsto per il rior-dino complessivo della materia delle con-cessioni demaniali marittime;

il termine del 15 ottobre 2014 è statosuperato senza che siano intervenute ul-teriori modificazioni legislative; secondoalcune informali anticipazioni, il Governostarebbe lavorando alla predisposizione diun disegno di legge ad hoc per un riordinodella materia sul demanio turistico-ricrea-tivo che, tuttavia, anticiperebbe al 2017 lascadenza delle concessioni in essere senzariconoscere alcun diritto di opzione per iconcessionari;

l’esigenza di pervenire a un nuovoquadro normativo per un settore cosìstrategico per la nostra economia non soloè urgente ma richiede l’opportunità di unpercorso condiviso, anche mediante tavolitecnici, anche da parte delle associazionidi categoria, affinché siano garantite al-cune certezze per gli operatori del settoretali da favorire gli investimenti e la cre-scita delle imprese interessate;

un segnale positivo era giunto dallaCommissaria europea uscente per gli affarimarittimi e le coste, Maria Damanaki (conla nuova Commissione UE guidata daJunker, la DG Ambiente (ENV) è stata fusacon la DG Affari marittimi e pesca(MARE) per formare la nuova DG Am-biente, affari marittimi e pesca guidata dal

maltese Karmenu Vella, in sostituzione delcommissario ENV, Janez Potocnik, e delcommissario MARE, Maria Damanaki), se-condo la quale la Commissione europeasarebbe stata disponibile a modificare ladirettiva 2006/123/CE del Parlamento eu-ropeo e del Consiglio, nella parte riguar-dante le spiagge in particolare per ciò cheattiene ai vincoli applicati alle concessionidemaniali troppo rigidi, per giungere auna nuova disciplina improntata a mag-giore flessibilità per i singoli Stati al finedi tener conto delle peculiarità delle pro-prie coste –:

se non ritenga il Governo di attivarsiin sede europea al fine di esperire tutte leazioni e gli approfondimenti necessari attia salvaguardare gli attuali soggetti conces-sionari del settore, al fine di risolvere leproblematiche della durata e del rinnovodelle concessioni demaniali marittime, tu-telando gli investimenti e i manufatti daquesti ultimi già realizzati e per assicurarela coerenza della disciplina europea delturismo balneare con le specificità nazio-nali e la salvaguardia dell’interesse pub-blico generale, garantito anche dai servizidi salvamento in mare, tutela delle coste,primo soccorso e organizzazione dell’are-nile;

quale sia l’intendimento del Governocirca la predisposizione di un disegno dilegge di riordino in materia di demanioturistico-ricreativo e se non ritenga oppor-tuno prevedere in quest’ultimo talune mi-sure che, nell’ambito della definizione dinuovi criteri e modalità di rilascio e ces-sazione delle concessioni demaniali, e nelrispetto dei principi dell’ordinamento co-munitario in materia di concorrenza e ditrasparenza, definiscano ulteriori parame-tri ed elementi passibili di comparazionedelle offerte progettuali concorrenti, alloscopo di selezionare la migliore propostanon solo da un punto di vista economicoma dal lato della tutela delle peculiaritàdelle imprese turistico-balneari italianeoperanti nel settore. (5-03984)

Atti Parlamentari — 18616 — Camera dei Deputati

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Pubblicazione di un testoulteriormente riformulato.

Si pubblica il testo riformulato dellamozione Grillo n. 1-00645, già pubblicatanell’allegato B ai resoconti della sedutan. 316 del 23 ottobre 2014.

La Camera,

premesso che:

la malattia da virus ebola, prece-dentemente nota come febbre emorragicada virus ebola, apparsa per la prima voltanel 1976 è una malattia grave, con untasso di mortalità che può arrivare fino al90 per cento;

nella popolazione umana il modopiù comune con cui si contrae il virus èentrare in contatto con il sudore, la salivao sangue, secrezioni, tessuti, organi o fluidicorporei di animali infetti o persona in-fettata o morta a causa della malattia;l’infezione può verificarsi anche in caso diferite della pelle o delle mucose di unapersona sana che entra in contatto conoggetti contaminati da fluidi infetti di unpaziente con ebola, quali vestiti e bian-cheria da letto sporchi dei fluidi infetti oaghi usati, le persone sono contagiose finoa quando il sangue e le secrezioni con-tengono il virus, l’ebola non si diffonde viaaria o con contatti casuali come sedersivicino a una persona sull’autobus;

durante un’epidemia le persone apiù alto rischio di infezione sono: opera-tori sanitari, familiari o altre persone astretto contatto con persone infette, per-sone che hanno contatto diretto con icorpi dei defunti, nelle cerimonie funebri,cacciatori nella foresta pluviale che en-trano in contatto con animali trovati mortinella foresta;

nonostante la valutazione del ri-schio di ebola del Centro europeo per laprevenzione e il controllo delle malattiedel 27 agosto 2014, la « Dichiarazionesull’epidemia di ebola » in Africa occiden-tale del Commissario per la salute Tonio

Borg dell’8 agosto 2014 e la « Dichiara-zione sulla risposta dell’Unione europeaall’epidemia di ebola » del Commissarioper lo sviluppo, Andris Piebalgs, e delCommissario per gli aiuti umanitari e larisposta alle crisi, Kristalina Georgieva, del15 settembre 2014, il 17 settembre 2014 sileggeva su un articolo pubblicato dal quo-tidiano Libero che il Ministro della saluteinterpellato circoscriveva con assoluta si-curezza l’allarme relativo al virus ebola,affermando che « non c’è nessun rischioebola legato all’immigrazione, si tratta diun virus limitato ad alcuni territori »;

nel corso dell’incontro informaledei Ministri, tenutosi il 22 e 23 settembre2014, a Milano, presieduto dal Ministrointerpellato nell’ambito del semestre eu-ropeo a presidenza italiana, i Ministridella salute dell’Unione europea sono staticoncordi sul fatto che è necessario con-trastare l’epidemia di ebola aumentando lerisorse umane e finanziarie, affermando alcontempo la necessità che gli Stati membririspondano all’appello lanciato dall’Orga-nizzazione mondiale della sanità, che hadichiarato lo stato di emergenza sanitariapubblica di rilevanza internazionale e hapubblicato la tabella di marcia di rispostaall’ebola, tenuto conto delle conclusionidel Consiglio europeo straordinario del 30agosto 2014, con ulteriori risorse umane efinanziarie, attraverso gli appositi mecca-nismi ed organismi;

il Commissario europeo per la sa-lute, Tonio Borg, ha dichiarato che ilrischio ebola in Europa « rimane, comun-que, basso perché una persona contagiatache abbia già i sintomi sarebbe troppodebole per viaggiare », che « la malattianon è contagiosa se non in alcune parti-colari condizioni, ma, nonostante tuttodobbiamo rimanere vigili, e non abbassarela guardia, con stringenti controlli negliaeroporti » e che « il nostro sistema diigiene e salute è di un livello particolar-mente elevato »;

la Commissione europea ha attivatoil monitoraggio la situazione attraverso ilproprio Centro di coordinamento della

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risposta alle emergenze, che dovrebbe fun-gere da piattaforma per il coordinamentodell’assistenza dell’Unione europea, al finedi mobilitare squadre di risposta imme-diata per assicurare la diagnosi precoce,l’isolamento (dei casi sospetti e dei casiconfermati in reparti diversi), il monito-raggio delle persone entrate in contattocon i pazienti e la ricerca delle catene ditrasmissione, misure relative ai funerali,l’educazione e il supporto locale;

il virus dell’ebola « è una minacciaglobale » e per combattere l’epidemia neiPaesi dell’Africa occidentale « c’è bisognodi tutto, ma soprattutto di personale me-dico », come ha sottolineato il direttoregenerale dell’Organizzazione mondialedella sanità Margaret Chan durante unaconferenza in cui è stato annunciato l’im-pegno da parte del Governo cubano diinviare 165 operatori in Sierra Leone;

le organizzazioni non governativepiù attive sul campo, tra queste Medicisenza frontiere e la Federazione interna-zionale delle società della Croce rossa edella Mezzaluna rossa, hanno criticato glisforzi internazionali, definendoli pericolo-samente inadeguati, in quanto le capacitàestremamente limitate sul campo determi-nano carenze critiche in tutti gli aspettidella risposta: cure mediche di sostegno,formazione del personale sanitario, con-trollo dell’infezione, ricerca dei contatti,vigilanza epidemiologica, sistemi di allertae segnalazione, educazione e mobilitazionedelle comunità;

per ridurre il numero dei casi e idecessi è fondamentale accrescere la con-sapevolezza dei fattori di rischio e adot-tare le migliori e adeguate misure diprevenzione;

attualmente non esiste un vaccinoautorizzato per la malattia da virus ebola.Diversi vaccini sono in fase di sperimen-tazione, ma nessuno è disponibile per usoclinico in questo momento;

l’8 ottobre 2014 l’Oms stimava levittime in 4.032. Nell’ultimo bollettino del14 ottobre il numero è salito a 4.447: 415

in più, un incremento di quasi l’11 percento in una settimana. Nello stesso pe-riodo, i casi accertati di contagio sonopassati da 8.300 a 8.914. Solo un mese fa,il 18 settembre, l’Oms riportava 2.630morti e 5.357 casi. Le cifre confermanodunque la temuta progressione dell’epide-mia e rendono verosimili le previsioni piùpreoccupanti. Come se non bastasse, sem-pre dall’Oms si apprende che il tasso dimortalità è salito dal 50 a quasi il 70 percento, considerando anche i decessi nonaccertati. Infatti l’agenzia delle NazioniUnite concorda con altri organismi nelritenere che il numero dei casi e dellevittime accertati sia sicuramente moltoinferiore a quello reale: oltre alle personericoverate e decedute negli ospedali, mol-tissime altre, forse altrettante, sono quelleche si ammalano e muoiono a casa, assi-stite e sepolte dai parenti che a loro voltacorrono quindi il serio rischio di contrarrela malattia;

non esistono eventuali note/circo-lari dell’Ente nazionale per l’aviazione ci-vile (Enac) che individuano specifiche pro-cedure alle quali il personale di volo sidovrebbe attenere per prevenire il rischioda contagio;

unico documento regolatorio elabo-rato da Enac è la circolare EAL-10A,peraltro del settembre 2012 e non piena-mente attinente, inerente a « Aeroportiagibili per voli provenienti da paesi extraeuropei o da zone sottoposte a misuresanitarie in applicazione del regolamentosanitario internazionale »;

secondo la circolare Enac EAL-10o,al punto 5.1, nel caso in cui l’Organizza-zione Mondiale della Sanità segnali unevento che possa rappresentare un’emer-genza di sanità pubblica di rilevanza in-ternazionale, o in tutti i casi in cui lavalutazione del rischio di diffusione dimalattie trasmissibili da particolari areegeografiche indichi l’opportunità di ulte-riori controlli e misure, il Ministero dellasalute Direzione generale della preven-zione può chiedere l’implementazione dimisure di sanità pubblica e il dirottamento

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del traffico aereo proveniente dalle zoneinteressate dall’evento, sugli aeroporti de-signati come sanitari (Roma Fiumicino eMilano Malpensa);

il sito del Ministero della salute,afferma che in Italia sarebbero state at-tivate tutte le possibili misure di prepara-zione e risposta a livello nazionale, regio-nale e locale, nel caso in cui che si debbagestire un sospetto caso di Ebola, in par-ticolare, che sarebbero state adottate tuttele misure di profilassi internazionale, neiporti ed aeroporti, attraverso i competentiuffici del Ministero, dislocati su tutto ilterritorio e, anche nel caso di particolariminacce per la salute, il sistema di sanitàpubblica sarebbe in grado di rispondere,in base alle indicazioni centrali, al conte-nimento della minaccia del virus, essendopresenti, sul territorio, due strutture do-tate di laboratori di massima sicurezza edi stanze ad alto isolamento (INMI Spal-lanzani di Roma ed Ospedale Sacco diMilano), in conformità al protocollo per iltrasporto in alto biocontenimento di pa-zienti affetti da febbri emorragiche virali;

ma non tutto sembra così certo seAndrea Bottega, segretario nazionale delsindacato delle professioni infermieristicheNursind, afferma che ad esempio. « Gliinfermieri italiani non sono adeguata-mente preparati a fare fronte ad eventualicasi di Ebola: non hanno ricevuto unaformazione specifica né rispetto alla ma-lattia né circa l’utilizzo dei dispositivi diprotezione. Inoltre, in molti ospedali talidispositivi, come tute e maschere, man-cano ancora ». Il segretario Nursind ag-giunge « che in alcuni presidi manchereb-bero le tute previste come dispositivi diprotezione individuale anti-Ebola e sianoquindi state riprese vecchie tute in dota-zione contro la Sars; ma si tratta di tutediverse e non conformi a quelle previsteinvece nei protocolli relativi al trattamentodei pazienti con Ebola ». Tali dispositivi,precisa, « sono stati ordinati ma ancoramancano in moltissimi ospedali e, soprat-tutto, ad oggi, non è prevista una forma-zione degli infermieri sul come utiliz-zarli »;

l’Organizzazione mondiale della sa-nità ammette gli errori commessi in Africanel contrastare Ebola. A rivelarlo è labozza di un documento interno all’Omsottenuto dall’Associated Press, nel quale siafferma che « quasi tutte » le persone coin-volte nel rispondere all’emergenza nonhanno notato elementi di quella che è poidivenuta un’esplosione del virus. Staff in-competente, burocrazia e mancanza d’in-formazioni affidabili tra le cause. L’OMSnon commenta il documento, limitandosi adire che i « dettagli inclusi non sarannodiscussi fino a quando il documento nonsarà completato e i fatti chiariti e provati.Siamo per la trasparenza e la responsa-bilità e pubblicheremo la revisione quandotutti i fatti saranno controllati »;

l’ospedale di Dallas, dove è statocurato Thomas Eric Duncan, il paziente« zero » con Ebola (poi deceduto) e dovedue infermiere sono state contagiate dalvirus, in una lettera aperta pubblicata sulDallas Morning e sullo Star Telegram,ammette che « nonostante le migliori in-tenzioni, non siamo riusciti a rispettare glielevati standard che sono al centro dellastoria dell’ospedale, della sua missione edel suo impegno ». La missiva è firmatadall’amministratore delegato del TexasHealth Resources, Barclay Berdan. « Ab-biamo fatto errori nell’affrontare una si-tuazione difficile » ammette Berdan, pre-cisando che da quando il primo caso èstato diagnosticato sono state effettuatemodifiche a tutela del personale medico.Le indagini su come le due infermiere,Nina Pham e Amber Vinson, siano statecontagiate vanno avanti e arriveranno de-gli esperti esterni per stabilire l’accaduto,

impegna il Governo:

a predisporre un apposito capitolo dibilancio destinato ad affrontare la possi-bile emergenza derivante dall’eventualeepidemia di ebola e in particolare persostenere e attivare tutte le iniziative ne-cessarie alla attività di prevenzione e disupporto tecnico, logistico e strumentaleper gli operatori che si dovesse ritenerenecessario mobilitare;

Atti Parlamentari — 18619 — Camera dei Deputati

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a prevedere che le risorse utilizzateper affrontare, in particolare, le attività diprevenzione nazionali e internazionali delvirus ebola siano escluse dai vincoli euro-pei e dal patto di stabilità previsto per ibilanci regionali;

a predisporre un piano nazionalefinalizzato a modulare gli interventi sani-tari a crescere, a seconda dell’evolversidell’epidemia in Africa ovvero eventual-mente in Europa e in Italia;

a prevedere l’istituzione di ulterioricentri specializzati, oltre ai due già indi-viduati (l’Inmi, Istituto nazionale malattieinfettive-Spallanzani di Roma, e l’ospedaleSacco di Milano), anche nell’Italia meri-dionale dove poter ricoverare eventualipazienti colpiti da ebola;

a riattivare i centri di infettivologiaoggi dismessi presso ospedali militari chesono in stato di non utilizzo; predisporremezzi aerei e ambulanze fornite di strut-ture, personale specializzato e formato,nonché di dotazioni adeguate per affron-tare l’assistenza a pazienti eventualmentemalati di ebola conclamato o sospetto;

a procedere alla immediata riorga-nizzazione del personale e della logisticasia civile che militare per renderlo idoneoalla terapia dei pazienti con patologia daEbola anche attraverso una turnazione dellavoro che determini l’impossibilità di su-perare le otto ore di lavoro per il perso-nale sia medico, che paramedico;

a mettere in atto tutte le attivitàaffinché sia possibile richiamare in servi-zio il personale medico e paramedicospecializzato sia civile che militare anchein deroga alla normativa vigente in mate-ria di congedi e pensionamento;

ad incrementare e formare adegua-tamente il personale medico di stanzanegli aeroporti e nei porti;

a prevedere l’istituzione di unità dicrisi mobili per affrontate eventuali psicosicollettive sul territorio nazionale a causadi eventuali casi di cittadini italiani colpitidal virus ebola;

istituire una unità nazionale pressol’Istituto superiore di sanità con il compitodi supporto e di coordinamento nel caso diemergenze sanitarie;

ad incrementare ulteriormente l’inviodi personale medico e paramedico neiPaesi africani dove si sono evidenziati casidi ebola, dotato di attrezzature idonee,adeguatamente remunerato al fine di af-frontare in loco l’espansione della patolo-gia;

ad attivarsi in coordinamento con glialtri Paesi dell’Unione europea affinché leforme di prevenzione e le eventuali strut-ture sanitarie individuate siano tutte spe-cializzate e con gli stessi standard disicurezza, appropriatezza di cure e attrez-zature anche in tutti i porti e aeroportieuropei dell’est Europa;

a predisporre protocolli e procedurecomuni per quanto concerne i controlliagli aeroporti, per tutelare la salute deicittadini italiani, seguendo alcune prassigià utilizzate in molti paesi aderenti e nonaderenti all’Unione europea, quali la mi-surazione della temperatura dei viaggiatoriprovenienti dall’Africa occidentale, in en-trata negli aeroporti nazionali;

ad intervenire con specifiche inizia-tive di tutela per il personale di volo, chetengano conto delle effettive particolariesigenze connesse al servizio espletato e airischi relativi ai loro mansionari, sia incontesti di emergenza sanitaria interna-zionale che non, dando attuazione al de-creto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 aisensi dell’articolo 3, comma 2, e all’arti-colo 7 del decreto legislativo n. 185 del2005;

in accordo con i Ministri dell’Unioneeuropea, a sostenere e incoraggiarel’Unione Africana per quanto concerne lanecessità di un piano d’azione globale, inquanto la situazione africana continua adeteriorarsi rapidamente e incide sull’eco-nomia e sull’ordine pubblico dei Paesiinteressati, dato che la crisi dell’ebola èdiventata complessa, con implicazioni dinatura politica e di sicurezza e di carat-

Atti Parlamentari — 18620 — Camera dei Deputati

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tere economico e sociale che continue-ranno a ripercuotersi sulla regione benoltre l’attuale emergenza sanitaria.

(1-00645) « Grillo, Silvia Giordano, Cec-coni, Dall’Osso, Di Vita, Lo-refice, Mantero, Castelli, Si-bilia, Baroni, Spadoni ».

Ritiro di documenti di indirizzo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

mozione Dorina Bianchi n. 1-00634del 20 ottobre 2014;

mozione Binetti n. 1-00640 del 21ottobre 2014.

Ritiro di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interrogazione a risposta scritta Ca-pelli n. 4-06072 del 18 settembre 2014;

interrogazione a risposta scritta Pa-rentela n. 4-06265 del 3 ottobre 2014;

interpellanza urgente Marco Di Ste-fano n. 2-00741 del 5 novembre 2014.

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