SEDUTADISABATO29NOVEMBRE2014 -...

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RESOCONTO STENOGRAFICO 341. SEDUTA DI SABATO 29 NOVEMBRE 2014 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI INDI DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO INDICE RESOCONTO STENOGRAFICO ...................... 1-44 PAG. Missioni ............................................................ 1 Disegno di legge: Legge di stabilità 2015 (A.C. 2679-bis-A) (Seguito della discussione) .... 1 (Dichiarazioni di voto sulla questione di fi- ducia – Articolo 1 – A.C. 2679-bis-A) ..... 1 PAG. Presidente ..................................................... 1 Cecconi Andrea (M5S) ................................ 17 Di Lello Marco (Misto-PSI-PLI) ................ 1 Fratoianni Nicola (SEL) ............................. 10 Fregolent Silvia (PD) ................................... 19 Guidesi Guido (LNA) .................................. 5 Atti Parlamentari I Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISCUSSIONI SEDUTA DEL 29 NOVEMBRE 2014 N. B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti” del sito della Camera dei deputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestuali verso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documenti di seduta (Vedi All. A). N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL); Nuovo Centrodestra: (NCD); Scelta Civica per l’Italia: (SCpI); Sinistra Ecologia Libertà: SEL; Lega Nord e Autonomie: LNA; Per l’Italia (PI); Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale: (FdI-AN); Misto: Misto; Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all’estero-Al- leanza per l’Italia: Misto-MAIE-ApI; Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling; Misto-Partito Socia- lista Italiano (PSI) - Liberali per l’Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

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RESOCONTO STENOGRAFICO

341.

SEDUTA DI SABATO 29 NOVEMBRE 2014PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

INDI

DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO

I N D I C E

RESOCONTO STENOGRAFICO ...................... 1-44

PAG.

Missioni ............................................................ 1

Disegno di legge: Legge di stabilità 2015 (A.C.2679-bis-A) (Seguito della discussione) .... 1

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fi-ducia – Articolo 1 – A.C. 2679-bis-A) ..... 1

PAG.

Presidente ..................................................... 1

Cecconi Andrea (M5S) ................................ 17

Di Lello Marco (Misto-PSI-PLI) ................ 1

Fratoianni Nicola (SEL) ............................. 10

Fregolent Silvia (PD) ................................... 19

Guidesi Guido (LNA) .................................. 5

Atti Parlamentari — I — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 29 NOVEMBRE 2014

N. B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti”del sito della Camera dei deputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestualiverso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documenti di seduta (Vedi All. A).

N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Forza Italia - Il Popolodella Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL); Nuovo Centrodestra: (NCD); Scelta Civica per l’Italia:(SCpI); Sinistra Ecologia Libertà: SEL; Lega Nord e Autonomie: LNA; Per l’Italia (PI); Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN); Misto: Misto; Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all’estero-Al-leanza per l’Italia: Misto-MAIE-ApI; Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling; Misto-Partito Socia-lista Italiano (PSI) - Liberali per l’Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

PAG.

Mazziotti Di Celso Andrea (SCpI) ............ 7

Meloni Giorgia (FdI-AN) ............................ 2

Palese Rocco (FI-PdL) ................................ 14

Tancredi Paolo (NCD) ................................ 12

(La seduta, sospesa alle 16,50, è ripresa alle17,10) ............................................................. 21

(Votazione della questione di fiducia – Arti-colo 1 – A.C. 2679-bis-A) .......................... 21

Presidente ..................................................... 21

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fi-ducia – Articolo 2 – A.C. 2679-bis-A) ..... 27

Presidente ..................................................... 27

Bragantini Matteo (LNA) ........................... 29

Gigli Gian Luigi (PI) ................................... 27

PAG.

(Votazione della questione di fiducia – Arti-colo 2 – A.C. 2679-bis-A) .......................... 32

Presidente ..................................................... 32

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fi-ducia – Articolo 3 – A.C. 2679-bis-A) ..... 37

Presidente ..................................................... 37

Rondini Marco (LNA) ................................. 37

(Votazione della questione di fiducia – Arti-colo 3 – A.C. 2679-bis-A) .......................... 39

Presidente ..................................................... 39

Ordine del giorno della seduta di domani . 43

ERRATA CORRIGE ........................................ 44

N. B. I documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula sonopubblicati nell’Allegato A.Gli atti di controllo e di indirizzo presentati e le risposte scritte alle interrogazioni sono pubblicatinell’Allegato B.

SEDUTA PRECEDENTE: N. 340 — VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014

Atti Parlamentari — II — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 29 NOVEMBRE 2014 — N. 341

PRESIDENZA DEL PRESIDENTELAURA BOLDRINI

La seduta comincia alle 15,20.

ANNA MARGHERITA MIOTTO, Segre-tario, legge il processo verbale della sedutadel 26 novembre 2014.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell’articolo 46, comma 2, del Regola-mento, i deputati Amici, Baretta, Bindi,Bocci, Caparini, De Girolamo, Di Gioia, DiLello, Epifani, Fico, Gregorio Fontana,Fontanelli, Fraccaro, Merlo, Realacci,Sanga, Scotto, Turco, Vignali e Vito sonoin missione a decorrere dalla sedutaodierna.

I deputati in missione sono complessi-vamente sessantuno, come risulta dal-l’elenco depositato presso la Presidenza eche sarà pubblicato nell’allegato A al re-soconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all’Assembleasaranno pubblicate nell’allegato A al reso-conto della seduta odierna.

Seguito della discussione del disegno dilegge: Disposizioni per la formazionedel bilancio annuale e pluriennale delloStato (legge di stabilità 2015) (A.C.2679-bis-A) (ore 15,25).

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recail seguito della discussione del disegno dilegge n. 2679-bis-A: Disposizioni per laformazione del bilancio annuale e plurien-nale dello Stato (legge di stabilità 2015).

Ricordo che nella seduta di ieri ilGoverno ha posto la questione di fiduciasull’approvazione, senza emendamenti earticoli aggiuntivi, degli articoli 1, 2 e 3 deldisegno di legge, nel testo della Commis-sione (per gli articoli del disegno di legge,nel testo della Commissione, e gli emenda-menti presentati, vedi l’allegato A al reso-conto stenografico della seduta di ieri –A.C. 2679-bis-A).

(Dichiarazioni di voto sulla questione difiducia – Articolo 1 – A.C. 2679-bis-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiara-zioni di voto sulla questione di fiduciaposta dal Governo sull’approvazione del-l’articolo 1 del disegno di legge in esame,nel testo della Commissione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto il deputato Marco Di Lello. Ne hafacoltà.

MARCO DI LELLO. Signora Presidente,signor Viceministro, onorevoli colleghi, noisocialisti apprezziamo l’ambizione su cuisi fonda la manovra, il disegno di legge distabilità su cui il Governo oggi ha chiestoil voto di fiducia.

Lo scorso anno da questi stessi scrannisottolineammo come l’obiettivo dello zeroa zero – parlo del rapporto tra crescita odecrescita e il PIL – fosse un obiettivotroppo basso. E, infatti, per fare zero a

RESOCONTO STENOGRAFICO

Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati

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zero abbiamo finito con il perdere zero adue o forse anche zero a tre, nonostantei 100 mila nuovi occupati delle ultimesettimane che ci lasciano ben sperare.

Quest’anno il Governo e questa mag-gioranza hanno deciso di giocare in at-tacco. Ne siamo felici. Più di una propostaha lo stampo socialista. A Renzi conse-gnammo le nostre proposte, in sede diformazione del Governo, chiedendogli unaparticolare attenzione per giovani e pre-cari, con le tutele che, per la prima volta,sono riconosciute a quegli oltre 3 milionidi giovani lavoratrici e lavoratori che uncontratto a tempo indeterminato non lohanno mai visto e con i 3 miliardi per gliincentivi a favore dei nuovi assunti con-tenuti nel disegno di legge di stabilità, chesono sicuramente un primo segnale im-portante da noi auspicato.

E noi proponemmo, in quella sede,ancora un abbattimento dell’IRAP e delcuneo fiscale. I 6 miliardi e mezzo previstinel disegno di legge di stabilità vanno inquesta direzione, come da noi auspicato, ecaricano di responsabilità il mondo delleimprese, che dunque perde alibi.

In quella sede proponemmo al Presi-dente Renzi anche una copertura finan-ziaria, una in particolare: l’aumento delPREU, il prelievo erariale unico sul giocod’azzardo. Un volume di oltre 80 miliardi,con ricavi per meno del 10 per cento perl’Erario italiano e costi enormi in terminisociali e sanitari. Pensiamo a quello checosta la lotta alla ludopatia a quasi unmilione di italiani, che possono essereconsiderati malati di gioco. Era, dunque,una stortura che iniziamo a correggerecon questa manovra ed è una vittoriacontro la potente lobby dei giochi d’az-zardo, che pure tanti paladini conta anchein questo Parlamento.

Continuiamo ancora a investire nel-l’edilizia verde, sostenendo un compartoche più di altri ha pagato la crisi econo-mica – penso al settore dell’edilizia –incentivando il risparmio energetico. Cosìaiutiamo l’ambiente e alleviamo i costi diapprovvigionamento delle energie che an-cora troppo incidono sulla nostra bilanciadei pagamenti.

Investiamo ancora un miliardo per ilprimo blocco di assunzioni nella scuolapubblica, regalando così un sogno vero aquelle decine di migliaia di precari che inquesti anni hanno portato avanti la nostrascuola pubblica con una paga indegna diun Paese civile, dimostrando così concre-tamente la centralità della scuola pubblica,per troppi lunghi anni massacrata dapseudo riforme che avevano il solo obiet-tivo di tagliare le risorse al comparto.Conserviamo infine – e mi avvio a con-cludere – rendendolo strutturale il bonusdi 80 euro per quasi dieci milioni diitaliani, incentivando così i consumi esostenendo le famiglie meno abbienti. In-fine, il riconoscimento attraverso l’aboli-zione dello split payment per le partiteIVA, contenuto in un emendamento socia-lista accolto in Commissione, sollevandocosì i professionisti da un inutile appe-santimento fiscale, è un’altra novità posi-tiva di questo testo. Troviamo dunque – econcludo – molti buoni motivi per con-fermare la fiducia al Governo e, in talsenso, confermo il voto favorevole deideputati e della deputata socialista (Ap-plausi dei deputati del gruppo Misto-PartitoSocialista Italiano (PSI) – Liberali perl’Italia (PLI)).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto la deputata Gior-gia Meloni. Ne ha facoltà.

GIORGIA MELONI. La ringrazio Pre-sidente, il gruppo parlamentare di Fratellid’Italia-Alleanza Nazionale voterà controla fiducia al Governo in tutte le tre vota-zioni odierne, perché chiaramente nonnutriamo alcuna fiducia verso un Governoche continua a gettare fumo negli occhi diun’Italia in ginocchio e perché, men chemeno, potremmo votare una fiducia legataad una legge di stabilità che è una subli-mazione di questa tendenza del Governo.Vede, Presidente, a ottobre l’Italia ha re-gistrato il maggior aumento del tasso didisoccupazione di tutta l’Eurozona. Ladisoccupazione è salita in un mese dal12,3 per cento al 13,2, quando la mediadell’Unione europea è del 10 per cento.

Atti Parlamentari — 2 — Camera dei Deputati

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Sono dati Eurostat tendenzialmente, di-ciamo così, più affidabili delle slide delGoverno. È l’ennesima concreta dimostra-zione del fallimento delle politiche degliultimi tre Governi, cioè di quei Governiche sono stati spediti in Italia per fare gliinteressi di qualcun altro. Eppure, per ilnostro Presidente del Consiglio, curiosa-mente, va tutto benissimo. Ha detto ilPresidente Renzi ieri che noi dobbiamoessere ottimisti, perché all’aumento delladisoccupazione si accompagna anche untimido aumento dell’occupazione, cioèMatteo Renzi è riuscito a sostenere chel’aumento del tasso di disoccupazione inrealtà è sintomo di un’economia in ri-presa, perché denota che gli italiani sonopiù fiduciosi e, quindi, si iscrivono alleliste di collocamento perché pensano dipoter trovare lavoro. Ora non ho l’ardiredi ricordare al Presidente del Consiglio cheda decenni l’ISTAT basa i suoi dati nonsulle liste di collocamento ma su rileva-zioni campionarie, vi ricorderò invecequello che penso io e cioè che banalmentela disoccupazione non aumenta perché lagente ha più fiducia; la disoccupazioneaumenta perché la povertà aumenta inItalia, cioè il giovane che prima potevaessere mantenuto all’università oggi cercalavoro, la neomamma che prima potevapermettersi, magari per i primi anni divita del bambino, di dedicarsi a suo figliooggi cerca lavoro. Si moltiplicano i disoc-cupati perché sono disoccupati gli esodatiche sono stati creati da questi Governi.Sono disoccupati molti piccoli e mediimprenditori e liberi professionisti che inquesti anni hanno dovuto chiudere bot-tega. In Italia ogni anno chiudono circamille imprese: ci aspettiamo di capire conquali credibilissime valutazioni il Presi-dente Renzi ci dirà che anche questa èuna buona notizia. La verità è che noisiamo di fronte ad una nuova forma dipolitica, che è la politica di quelli chestanno trasformando la pubblicità ingan-nevole assurta a tecnica di comunicazione,a strategia politica. Questa legge di stabi-lità è esattamente questo. E vede – l’hosentito dire anche nell’intervento che miha preceduto – sono molto incuriosita dal

fatto che noi con questa legge di stabilitàstaremmo colpendo le società delle slotmachine, perché, vedete, noi abbiamo fattoqualche battaglia per dire che c’era qual-cosa che non funzionava se alle società delgioco d’azzardo si continuano a regalaremiliardi di euro. Un giorno ci piacerebbeapprofondire perché c’è tanta disponibilitàe tanta attenzione da parte di questiGoverni nei confronti delle società delgioco d’azzardo. Poi è arrivato MatteoRenzi e in questa legge di stabilità ci haspiegato che loro stavano aumentando latassazione sulle società del gioco d’az-zardo. Forse dovete leggere meglio la leggedi stabilità, perché nella legge di stabilitànon c’è affatto un aumento della tassa-zione sulle società del gioco d’azzardo, c’èun aumento della tassazione sulle vincite,cioè su quegli italiani sui quali le societàdel gioco d’azzardo si arricchiscono. Enella stessa legge di stabilità, curiosa-mente, c’è anche una leggerissima sanato-ria per la concessione delle nuove salegiochi, quindi un altro regalo. È esatta-mente il problema di questa legge distabilità, che contiene norme completa-mente diverse da quelle che si vannoraccontando in giro e penso che noi dob-biamo dirci come stanno le cose. Non èche adesso possiamo vendere, come fosseun Picasso, un quadro di Teomondo Scro-falo, che è esattamente quello che piacefare a questo Governo.

Matteo Renzi ci ha presentato questodisegno di legge di stabilità come il piùgrande taglio delle tasse degli ultimi de-cenni. Vediamo questo bel taglio delletasse. Aumenta la tassazione sui rendi-menti dei fondi della previdenza integra-tiva. Spieghiamoci. Quando è entrato invigore il sistema contributivo, lo Statoitaliano ha detto agli italiani: guardate che,siccome con la pensione contributiva voinon avrete mai una pensione decente,fatevi una pensione integrativa. Oggi au-menta la tassazione sul rendimento deifondi della previdenza integrativa, il chevuol dire che stanno tagliando la pensioneintegrativa, perché ci siamo vergognati atagliare le pensioni d’oro, figlie del sistemaretributivo, cioè di soldi che non erano

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stati versati con i contributi, ma, invece, atagliare la previdenza integrativa di chinon può difendersi, su quello siamo d’ac-cordo.

Aumenta la tassazione sul TFR, indi-pendentemente dal fatto che venga messoin busta paga, dall’11 al 17 per cento, sepoi hai l’ardire di farlo mettere in bustapaga, ti arriva minimo al 23 per cento e,oltretutto, contribuisce a modificarti i pa-rametri ISEE. Per cui, attenzione, lo di-ciamo agli italiani che dovessero guar-darci: non vi fate fregare, se vi fate met-tere il TFR in busta paga, intanto vitriplica la tassazione, e poi vi si modifi-cano i parametri che vi consentono diavere, secondo lo Stato italiano, una seriedi agevolazioni, che vanno dagli asili nido,in poi. Quindi, non lo fate, c’è dietro unagrande « sola ».

Poi, aumenta la tassazione sulle cassedei professionisti. Aumenta la tassazionesulle polizze vita, in Italia non si può piùneanche morire, perché ti tassano anchese muori. Aumenta del 300 per cento latassazione agevolata per le partite IVA.Questa è un’altra cosa molto simpatica cheho sentito dire: aiutiamo le partite IVA. InItalia c’è una tassazione agevolata per lepartite IVA che guadagnano fino a 30 milaeuro l’anno, cioè non esattamente quelliche stanno meglio in questa società, io loso perché quando ero Ministro della gio-ventù, siccome quella tassazione vale per iprimi cinque anni, abbiamo lavorato eottenuto perché quella tassazione agevo-lata al 5 per cento, alle partite IVA cheguadagnano fino a 30 mila euro l’anno,potesse essere estesa fino al trentacinque-simo anno di età. Ovvero, se tu avevi finoa 35 anni, poteva durare anche più dicinque anni. Questo curioso disegno dilegge di stabilità, nel quale noi aiutiamo lepartite IVA, triplica questa tassazione, au-menta del 300 per cento, tanto perchévogliamo aiutare le povere partite IVA chestanno in difficoltà e che guadagnano finoa 30.000 euro l’anno.

Poi, per effetto, ce lo siamo detti tantevolte, del taglio alle regioni e gli enti locali,già si annunciano una serie di aumenti ditasse locali, una serie di tagli di servizi.

Poi, c’è questa cosa straordinaria cheprende il nome di clausole di salvaguardia.Ovvero, se alla fine il Governo dovessescoprire che questi soldi con i quali pagai suoi provvedimenti non li ha, come litrova ? Li trova con un aumento automa-tico di tasse. L’IVA che oggi è al 22 percento arriverà fino al 25,5 per cento, l’IVAagevolata che oggi è al 10 cento arriverà al13 per cento, aumentano le accise sullebenzine, che sono state un vero e propriobancomat da parte degli ultimi Governi dicentrosinistra. Come se quando noi au-mentiamo la benzina andassimo a colpirele gite fuori porta degli italiani benestantinel fine settimana. Ma andatelo a raccon-tare a un pescatore, ad un agricoltore, achiunque debba vendere i propri prodottiin Italia e in Europa, in una nazione nellaquale il trasporto cammina ancora, quasiesclusivamente, su gomma, quanto incideogni aumento di accise di carburante. Ilgasolio agricolo arriva addirittura al 26,5per cento, perché ci dà fastidio che sipossano mettere in moto le macchine degliagricoltori, perché ci dà fastidio che lagente possa lavorare e produrre.

Il più grande taglio delle tasse degliultimi decenni. Secondo la Federconsuma-tori, questo più grande taglio della tassedegli ultimi decenni, peserà, solo con leclausole di salvaguardia, una cosa comequasi 1.000 euro a famiglia. E parliamo ditutte le famiglie, anche di quelle che nonhanno minimamente beneficiato dei prov-vedimenti del Governo, perché è vero chenel disegno di legge di stabilità viene resostrutturale, e viene confermato, il bonusdegli 80 euro, ma è vero anche che non siè tenuto fede all’impegno, che guarda casoera stato preso in campagna elettorale, diallargare la platea degli 80 euro anche atutti quelli che ne erano stati esclusi,perché non si può vendere come elementodi eguaglianza un provvedimento che dà80 euro agli italiani dipendenti che gua-dagnano fino a 1.500 euro, ma se ne fregadi tutti gli altri italiani che campano confino a 1.500 euro al mese, che siano liberiprofessionisti, piccoli imprenditori, disoc-cupati, pensionati, incapienti, e che più neha, più ne metta. Non è stato confermato

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quell’impegno, perché era un impegnobuono per la campagna elettorale. Si dice:va bene, ma le clausole di salvaguardiapotrebbero non scattare, perché le coper-ture sono coperture efficaci.

Vi faccio solo un esempio, perché iosono molto preoccupata. Questa è la primavolta che in una legge di stabilità vengonoquotati i proventi dalla lotta all’evasionefiscale. Di solito non si fa e non si faperché, ovviamente, è molto difficile sta-bilire a monte quanto si recupererà dallalotta all’evasione fiscale.

PRESIDENTE. Deve concludere, depu-tata Giorgia Meloni.

GIORGIA MELONI. Ho ancora dueminuti, Presidente. Ah, no, no, è vero, homolto meno tempo. Qual è la paura che hoe che abbiamo ? Perché lo sappiamo comelo Stato italiano fa la lotta all’evasionefiscale: condona i miliardi alle societàdelle slot machine, condona miliardi dievasione alle banche, fa finta di nonvedere miliardi di evasione delle impresecinesi, che aprono e chiudono entro i dueanni senza versare un euro allo Statoitaliano, e poi, siccome deve trovare 3,8miliardi e non sa dove andare a prenderli,che cosa fa ? Se la va a prendere conl’imprenditore onesto, che non ce la fa, elo vessa con leggi incomprensibili e concartelle esattoriali che continuano a lievi-tare fino a farlo chiudere, perché è l’unicacosa che sa fare.

PRESIDENTE. Deve proprio conclu-dere, deputata Giorgia Meloni.

GIORGIA MELONI. Dico questo ancheperché una delle battaglie di Fratelli d’Ita-lia – e vado a concludere, Presidente, unattimo solo – è quella di impedire che gliagenti dell’Agenzia delle entrate abbianodei premi di produttività sulla base dellecontestazioni che riescono a muovere.

Ci sarebbero tante cose da dire anchesui provvedimenti, per così dire, di detas-sazione, ma voglio solamente dire unacosa. Mi dispiace molto che sia stataaccolta la nostra richiesta di aumentare la

dotazione del fondo per le non autosuffi-cienze fino a 400 milioni di euro, perché– a fare le docce con il ghiaccio siamobuoni tutti, poi a fare le cose concrete è unpo’ più difficile – peccato che quei soldivengano presi dal fondo della famiglia,cioè esattamente dagli stessi a cui si fafinta di ridarli.

Allora, noi ci vergogneremmo a votarea favore di una roba di questo tipo, michiedo come facciano a non vergognarsianche quelli che voteranno a favore (Ap-plausi dei deputati del gruppo Fratelli d’Ita-lia-Alleanza Nazionale).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputato Gui-desi. Ne ha facoltà.

GUIDO GUIDESI. Signor Presidente,oggi salutiamo la legge di stabilità « dellasvolta », secondo il Presidente del Consi-glio. Stamane ci ha ancora una voltadeliziato di una sua dichiarazione ottimi-stica e speranzosa, ma soprattutto ci hadetto che lui taglierà le tasse per 18miliardi di euro. Qualche mese fa ci avevadetto che l’avrebbe fatto con la legge distabilità, oggi, invece, ci dice che lo farà:abbiate fiducia, io taglierò le tasse per 18miliardi di euro.

Il Presidente del Consiglio spesso du-rante i suoi annunci si dimentica, però, difare due conti rispetto all’attività di Go-verno del suo partito. Infatti, lasciandoperdere il sostegno del Partito Democra-tico allo scellerato Governo Monti, chetanto male ha fatto a questo Paese, daquando il Partito Democratico governasenza alibi e giustificazioni, abbiamo avutodue Presidenti del Consiglio. Il primo èEnrico Letta, cacciato poi dal segretariodel partito, che, guarda caso, è diventatosuo successore. Il Governo Letta è duratonove mesi. Secondo gli ultimi dati che cihanno rilasciato, un dato su tutti quellodella Cgia di Mestre, il Governo Letta hacontribuito ad aumentare le tasse in que-sto Paese per 2 miliardi e 400 milioni:introduzione della Tasi, minori detrazioniIrpef e polizze a vita, aumento dei bolli,accise e tabacco, alcolici, carburanti e

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imposte sul registro. Poi siamo arrivati alPresidente del Consiglio, l’uomo dei mira-coli, Matteo Renzi, che, arrivato alla Pre-sidenza del Consiglio, ha tagliato l’Irap epoi l’ha rimessa retroattivamente, ha ta-gliato alcune esenzioni per l’IMU, è pas-sato dal 15 al 20 per cento il contributounificato, dal 20 al 26 per cento la tas-sazione sulle rendite finanziarie, dall’11 al20 per cento la tassazione sui fondi pen-sione, dal 5 al 77 per cento la quotaimponibile per gli enti non commerciali,dall’11 al 17 per cento la rivalutazione delTFR, dal 4 all’8 per cento la ritenuta pergli accrediti dei bonifici sulle ristruttura-zioni e sul risparmio energetico dei citta-dini. E poi, fantastico, in trattativa conl’Unione europea, impone in legge di sta-bilità una clausola di salvaguardia per il2016, che più o meno conta circa 20miliardi di euro di nuove tasse.

L’ottimismo del Premier si scontra an-che con i dati macroeconomici, tutti peg-giorativi rispetto alle previsioni del 2013.

E l’unica consolazione che abbiamooggi è che non peggiorino i dati del 2014,rispetto alle previsioni, nel prossimo anno.Il PIL, se tutto va bene, sarà in calo e saràcertificato a meno 0,3 per cento que-st’anno; pertanto, si conferma uno statorecessivo nonché depressivo del Paese.Intanto è aumentato il debito pubblico.Intanto è aumentata la disoccupazione,raggiungendo un massimale storico del13,2 per cento: record storico per questoPaese.

Ma il Presidente del Consiglio dichiarache il bicchiere è mezzo pieno; quel bic-chiere mezzo pieno probabilmente saràstato pieno di alcol. Marchette ancora aRoma Capitale, tanto bene amministratadal sindaco Marino. E poi i lavoratorisocialmente utili, per i quali prima è statostralciato il finanziamento e poi è statorimesso dal Partito Democratico e dalGoverno.

Ci dice che darà il TFR in busta paga,ma il metodo con cui un lavoratore scegliedi avere il TFR in busta paga è una tassanuova, è una tassazione nuova, perché non

sarà più a tassazione separata, ma ordi-naria, per cui l’onere di imposta e l’ali-quota aumenteranno sicuramente.

Ci ha detto che ha adottato misure perle imprese, per nuovi investimenti delleimprese, dimenticandosi totalmente, senon per vessarla e tassarla, della piccola emedia impresa, che – sì, è vero – non èquella che contribuisce a gran parte delprodotto interno lordo di questo Paese,che al momento è meno dello zero, ma èquella che mantiene e tutela un tessutosociale che non riconoscere sarebbe gra-vissimo e potrebbe cambiare anche alcunesituazioni socio-culturali. Tagli agli entilocali impressionanti. Con il Jobs Act cidice che porterà più occupazione, ma tuttisappiamo che se non abbassiamo le tassealle imprese, il circuito economico nonriprende e non ci saranno né investimentiné occupazione.

Ma nel mentre, ci delizia di alcuninuovi fondi per gli immigrati, che raggiun-gono 190 milioni di euro per il fondo diaccoglienza. Mantiene azzerato il fondodelle espulsioni, confermando che in que-sto Paese non si può più espellere nessuno.Conferma la social card anche per gliimmigrati. E poi abbiamo questa inven-zione del bonus bebè – che invenzione, tral’altro, non è – che non tiene conto di unaconsiderazione, di una proposta che noiabbiamo fatto nella discussione della leggedi stabilità, ossia un semplice criterio diresidenzialità. Infatti, se non inseriamoquello, anche questi fondi andranno tran-quillamente a finire agli immigrati e nonai poveri italiani: scelta politica rispetta-bilissima, da un lato, ma che noi nonriteniamo né equa né giusta in una situa-zione di disagio sociale ed economicocome quella che stiamo vivendo.

Ha nascosto in un cassetto – forsenello stesso cassetto dei suoi due prede-cessori – il federalismo fiscale. Lo hatramutato con tagli impressionanti aglienti locali; tagli che colpiranno soprattuttogli enti virtuosi: regioni e comuni che nonsaranno più in grado di dare i serviziessenziali ai propri cittadini. E qualcuno

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dovrà essere in grado di rispondere aquesta nuova emergenza, soprattutto dalpunto di vista dei servizi sociali.

Ma in questo Paese si è confermata unasituazione di totale insicurezza, di tuteladell’illegalità. Infatti, i provvedimenti diquesto Governo tutelano l’illegalità. Con-segnano diritti ad alcuni e doveri ad altri,solo ed esclusivamente. Non c’è piùun’equità sociale. Siamo in una situazionedove gli stranieri da noi fanno qual sivoglia cosa e hanno qual si voglia diritto,anche economico, e gli altri nostri cittadinihanno solo ed esclusivamente doveri, percompensare la situazione.

Qualcuno ha parlato di scontro socialedel Presidente del Consiglio con le partisociali. Qualcun altro ha parlato di scontriaperti con l’Unione europea, con la mino-ranza del suo partito, con le opposizioni –per lo meno una parte delle opposizioni –e ieri il Presidente del Consiglio ci dice chei contestatori si stancheranno. Guardi,Presidente, io credo che l’unico conflittoche ha in essere il Presidente del Consigliosia con se stesso.

Infatti nel momento in cui fa un passofuori da palazzo Chigi e si rende contodella realtà e dei danni che sta combi-nando, gli cade quell’immagine di suppo-nenza, arroganza e uomo di miracoli conla quale si è presentato e con la qualecontinua a fare annunci, senza dare lapossibilità a nessuno di dibattere e discu-tere dei provvedimenti che porta qua odegli stessi provvedimenti che annuncia.

Con la stessa capacità e velocità con laquale è arrivato alla Presidenza del Con-siglio, noi pensiamo che comunque ci siauna giustizia, e la giustizia preveda checon la stessa velocità lui vada a casa. E noisperiamo che ci vada il prima possibile,perché l’unica cosa che ha incrementatoMatteo Renzi in questo Paese è la povertàe per noi è una situazione inaccettabile.

Ed oggi, dopo aver fatto miriadi diproposte e tentativi di confronto anchecon il Presidente del Consiglio, pensiamoche l’unico modo per fermare l’aumentodella povertà in questo Paese sia che ilPresidente del Consiglio e le sue soluzionicome uomo dei miracoli possano togliersi

dallo scranno di Premier di questo Paese,perché non c’è altro modo, non c’è altrapossibilità di confronto.

Noi in aula vediamo situazioni in cui suogni singolo provvedimento portato daMatteo Renzi, pur non rispecchiando gliannunci che lui intraprende, la maggio-ranza ed il Governo decidono di mettere lafiducia, evitando qualsiasi quel tipo didiscussione.

Chiudo, Presidente, facendo un unicoinvito, come gruppo di opposizione, alPresidente del Consiglio e non è quello diriaprire un confronto, non è quello dievitare annunci o di evitare false speranze,ma quello di dimettersi e di andare a casa(Applausi dei deputati del gruppo Lega Norde Autonomie).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputato Maz-ziotti Di Celso. Ne ha facoltà.

ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Si-gnora Presidente, il gruppo di Scelta Civicavoterà favorevolmente su tutte e tre lequestioni di fiducia poste oggi, perchéquesta legge va in una direzione che noicondividiamo e porta avanti alcune misureche anzi riteniamo nostre, sia nella leggedi stabilità che in alcuni dei provvedimenticollegati.

In particolare è la prima volta il cui siinterviene pesantemente sia sul cuneo fi-scale che sul costo del lavoro ed è quelloche noi abbiamo chiesto fin dall’iniziodella legislatura. Sotto il primo Governo diquesta legislatura, sotto il Governo Letta,gli interventi di questo tipo sono stati resiimpossibili dalla destinazione delle pocherisorse disponibili alla tassazione sullacasa, che è la fissazione del partito liberaledi Forza Italia, che ha sempre preferitoevitare la tassazione delle prime case,anche di chi ne ha ben più di una,piuttosto che abbassare le tasse sulle im-prese.

Qui ci si muove invece in una direzioneopposta, che è stata anche ignorata da chiha parlato contro il Governo e cioè siparte dall’abbattimento dell’IRAP e dal-l’esclusione della componente lavoro dal-

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l’IRAP, si conferma il bonus di 80 euroche, a prescindere dalla qualificazionecontabile, è una riduzione del cuneo fi-scale, si incentivano le nuove assunzioni atempo indeterminato.

Sono tutte misure che vanno nel sensodi favorire il lavoro, portano ad unariduzione fiscale, che si cerca di negarefacendo passare per nuovo carico fiscale iproventi dell’evasione, che è abbastanzaridicolo, o con altre affermazioni di questotipo.

Questa manovra porta una riduzionedel carico fiscale che è ancora più impor-tante sul lavoro e sulle imprese.

Ci sono poi misure che sono fonda-mentali perché questi interventi sul lavorofunzionino ed in particolare il collegato,cioè Jobs Act, che noi di Scelta Civicaconsideriamo particolarmente nostro, per-ché è il frutto del lavoro di anni di PietroIchino.

Adesso speriamo che si approvi rapi-damente e che altrettanto rapidamentearrivino i decreti delegati, perché conquella normativa gli incentivi alle assun-zioni a tempo determinato, che sono pre-visti dalla legge di stabilità, consentirannoveramente agli imprenditori di assumere,di assumere senza preoccupazioni ed ap-plicando la normativa del lavoro final-mente comprensibile.

Si tratta di un punto fondamentale diquesta riforma ed è stato veramente tristevedere gli esponenti del centrodestra,quasi tutti, uscire dall’aula insieme alMoVimento 5 Stelle per non votare unariforma che hanno sostenuto di voler darealle nostre imprese per vent’anni.

È stato uno spettacolo che io consideroveramente triste perché ha dimostrato cheerano disponibili a fare qualsiasi cosa purdi non accettare una sconfitta politica diquesto tipo. La terza direttrice in cui simuove questo disegno di legge è quella difavorire gli investimenti: il raddoppio deifondi per la Sabatini ed anche, e soprat-tutto, un’altra iniziativa che sentiamomolto nostra come Scelta Civica che èquella del finanziamento del Piano straor-dinario per il made in Italy che è statoelaborato dal nostro Viceministro e da noi

sostenuto, anche perché nella versioneiniziale del disegno di legge di stabilitàmancavano i soldi ed è stato un nostroemendamento che li ha portati. Così comenostri emendamenti, che sono stati accoltie consideriamo molto favorevolmente,sono la modifica del bonus bebè, in cui siè accolta un’impostazione simile a quellache avevamo proposto rendendolo pro-gressivo, e l’esclusione dei prestatorid’opera dallo split payment, che era un’al-tra misura che avevamo proposto.

Nel complesso, quindi, c’è una dire-zione di questo disegno di legge che noicondividiamo e sulla quale pensiamo che ilGoverno debba andare avanti. Ci sono,poi, evidentemente anche per noi dellenote dolenti. Le note dolenti sono rappre-sentate, in primo luogo, da un aspetto diper sé positivo e, cioè, dalle disposizionisul taglio IRAP perché noi consideriamoche l’aumento dell’aliquota dal 3,5 al 3,9per cento retroattivo per il 2014 non siaaccettabile. È una violazione chiara delloStatuto del contribuente. Abbiamo propo-sto emendamenti che tagliavano singolifinanziamenti a imprese per consentire dievitare questa stortura. Il Governo harinviato il tema al Senato. Ecco, noi pen-siamo che debba essere corretto perché unGoverno che vuole cambiare verso e di-mostrare di essere nuovo e moderno nonpuò partire abbassando le tasse, ma ac-compagnandole con una violazione delloStatuto del contribuente.

Anche sotto il profilo della spesa pub-blica, noi pensiamo che ci siano state delleoccasioni perdute nel senso che abbiamocondiviso i tagli, ma pensiamo che inalcuni settori si sarebbe potuto fare di più.Penso al settore – del quale noi abbiamoparlato moltissime volte – delle parteci-pate pubbliche dove c’è l’ennesima normaprogrammatica che dice che entro unanno o un anno e mezzo si farà qualcosa.Ecco, noi avevamo semplicemente detto dichiudere quelle vuote, con fatturati nulli,che non hanno presentato i bilanci. Ce nesono 2.800 in Italia con più amministratoriche dipendenti. Di queste, credo, che 1.800siano senza dipendenti e 500 o 600 nonpresentano i bilanci. Ecco, queste società

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non c’è bisogno di razionalizzarle, vannochiuse e subito e non ha nessun sensotenerle in piedi. Così come non troviamosensato continuare a finanziare annual-mente, come si è fatto, rendendola addi-rittura stabile, la situazione degli LSU diNapoli. È una situazione che io capiscograve, ma non esiste una distinzione traun lavoratore socialmente utile identificatoe un disoccupato di Napoli. Hanno tutti edue lo stesso problema. E una misurastraordinaria dove si scelgono persone inmaniera arbitraria e senza concorso, in-vece di destinare le risorse a tutti quelliche ne hanno bisogno, secondo noi èingiustificata. Abbiamo presentato un or-dine del giorno per dire quantomeno distabilire dei criteri per l’assegnazione diquesti fondi e che non si tratti dellaripetizione automatica e meccanica deifinanziamenti degli anni scorsi.

L’ultimo tema sul quale presenteremoemendamenti al Senato per correggerlo echiediamo che venga corretto è quellodegli autonomi. Giusto intervenire, giustotogliere i minimi contributivi o abbassarliper artigiani e commercianti, ma non sipuò finanziare questo peggiorando la si-tuazione fiscale di professionisti, freelance,consulenti del terziario avanzato che sivedono modificato in maniera molto peg-giorativa il regime dei minimi. Questa èuna scelta politica, si crea una guerra trapoveri autonomi. Non ha senso, bisognatrovare una misura che tratti in manieraequa entrambi. E credo che i fondi sipossano trovare, i nostri emendamenti liprevedevano e a questo punto speriamoche il Governo in questo senso vogliaporre rimedio e proporre delle modificheal Senato che noi saremo molto lieti divotare. In ogni caso, questa legge di sta-bilità che noi condividiamo integralmente,nelle sue motivazioni e nella sua imposta-zione non potrà essere sufficiente da solaper il rilancio dell’economia. È necessariauna duplice azione, una a livello nazionalee una a livello europeo. A livello nazionalebisogna spingere per completare le riformedel lavoro, della pubblica amministrazionee della giustizia e bisogna anche, però,

attivarsi su altri settori come quello delleprivatizzazioni e come quello delle libera-lizzazioni.

Il Governo doveva presentare entrosettembre di questo anno il disegno dilegge sulla concorrenza che non è arrivato.Sono arrivate, invece, le solite lamentele einvocazioni dell’Antitrust nella sua rela-zione annuale che chiede di intervenire suifarmaci, l’energia, le assicurazioni, gli or-dini professionali. Ecco bisogna farlo. Èprevisto dalla legge che arrivino questiprovvedimenti ed è dimostrato che unmercato più libero, un mercato più con-correnziale porta un aumento del PILstimato in svariati punti da Banca d’Italiae da vari centri studi. Noi pensiamo che sidebba intervenire e che sia urgente.

Da ultimo c’è il livello europeo. Noi alivello europeo condividiamo l’imposta-zione del Governo che è quella di portareriforme, di chiedere magari la massimaflessibilità all’interno degli accordi ma ri-spettandoli perché, prima di poterli vio-lare, bisogna dimostrare di essere credibilie di avere le carte in regola per poiaffrontare i mercati internazionali, il giu-dizio dei mercati e poter dare l’affidabilitàgiusta ai nostri partner europei.

Al tempo stesso è giusto chiedere gliinvestimenti che il Presidente del Consiglioè andato a chiedere al presidente dellaCommissione ed è giusto chiedere le ini-ziative della Banca centrale europea chestabilizzino il mercato finanziario, nonperché ci si debba arricchire o perché sidebba rilanciare l’economia attraversoqueste misure. Chi ha fatto politica mo-netaria in questi anni ed è stato citatocome modello di crescita – vedasi il Giap-pone e l’Argentina negli ultimi anni – stafinendo molto peggio di come non stiaandando l’area euro. Quindi, non perquello ma semplicemente perché la stabi-lità monetaria è un valore che serve peraiutare la nostra crescita. Noi pensiamoche nei prossimi anni la distinzione saràtra chi vuole un’Italia impostata sullacrescita, sull’Europa, sulla modernità, sul-l’innovazione e sull’apertura al mondo echi vuole, invece, un Paese che torniindietro, che svaluti la moneta, che magari

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torni alla lira: insomma il Paese chevogliono le forze che oggi qui ci hannodato lezioni di economia. Noi non fac-ciamo parte di quella impostazione, nonvogliamo un’Italia così e per questo vote-remo la fiducia al Governo su questodisegno di legge di stabilità e continue-remo anche a far sentire la nostra vocecritica quando ci sarà la tentazione ditornare a politiche che appartengono alpassato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputato Fra-toianni. Ne ha facoltà.

NICOLA FRATOIANNI. Signora Presi-dente, signore e signori del Governo,quello di cui oggi discutiamo e su cuichiedete al Parlamento l’ennesima fiducianon è un provvedimento qualsiasi, non èun semplice insieme di misure, di politi-che, è – mi viene da dire – il provvedi-mento politico per eccellenza.

Lo è a condizioni normali la legge distabilità, il bilancio, il momento in cui lapolitica organizza le sue priorità e, perquesta via, organizza o tenta di farlo leproprie risposte alla situazione che ha difronte. Lo è o lo dovrebbe essere, megliodirla così, oggi più di sempre, oggi in unmomento in cui la crisi economica esociale continua a mordere in profonditàle carni di questo Paese; oggi in un con-testo nel quale i dati ci raccontano di unadisoccupazione che cresce e raggiunge li-velli mai visti dagli anni Settanta ad oggi.Oggi di fronte ad un Paese nel qualepovertà, disoccupazione, assenza di futuro,frammentazione sociale, solitudine pro-voca reazioni che fanno paura, quelle chenelle periferie di una grande capitale eu-ropea come Roma danno vita a nuovipogrom, quelle che legittimano un movi-mento neofascista come CasaPound adimpedire che dei bambini possano andarea scuola solo perché appartenenti, dal loropunto di vista, ad un’etnia poco degna distare insieme ai ragazzi italiani. Bene, difronte a questo ci saremmo aspettati unamanovra che avesse al centro un’idea dirisposta a questa crisi, una manovra

espansiva, anticiclica come dicono gliesperti della materia, ed io non sono certotra questi.

E, invece, no: ci troviamo di fronte a unintervento recessivo, incapace di una ri-sposta all’altezza di una situazione dav-vero drammatica. Ci troviamo di fronte aduna manovra che è imperniata su un’ideapolitica – questa sì –, tutta politica, e tuttasbagliata: l’idea che serva meno Stato,meno pubblico, meno intervento, che bastiridurre un po’ le tasse – e abbiamoscoperto, anche nella discussione di oggi,che questa riduzione è più virtuale chereale – e, magari, insieme ridurre – qui sì– pesantemente la spesa sociale, la spesapubblica, tagliare risorse agli enti locali,cioè a quei luoghi del governo che dovreb-bero poter garantire, attraverso la loroazione, innanzitutto welfare, servizi sociali,dovrebbero garantire diritti di cittadi-nanza.

È una manovra che taglia gli investi-menti, mentre dovrebbe fare il contrario:anche qui, i conti, i calcoli ci dicono chesempre, ma in un contesto come questoancor di più, la riduzione delle tassesviluppa un moltiplicatore, dal punto divista economico, decisamente inferiore aquello che si sviluppa in senso negativo aseguito del taglio dello sviluppo degli in-vestimenti. Una manovra priva di unavisione, priva, ancora una volta, di unaggancio ad un’idea di politica industrialeche non consegni il nostro sistema diimpresa alla dimensione di un super-market, segnato dalla svendita perenne.

Una manovra, perfino, incapace di por-tare a fondo qualche elemento di coe-renza: coerenza, badate, non con la nostrapolitica, con la vostra. Avevate votato – voidella maggioranza –, su iniziativa delPartito Democratico, una mozione, qual-che tempo fa, in quest’Aula, che prevedevail taglio della metà del programma degliF-35: ve lo ricordate ? Noi ci astenemmo,perché, com’è noto, noi pensiamo che quelprogramma vada azzerato, sempre e tantopiù in un tempo di crisi come questo; madicemmo: bene, c’è un piccolo passo avantie, quindi, ci asteniamo.

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Ebbene, noi abbiamo presentato nelladiscussione di merito – perché, pur noncondividendo l’impianto si lavora, comesempre, per provare ad ottenere qualchepunto di avanzamento – un emendamentosemplice, che diceva: siccome voi avetevotato quella mozione, dimezziamo lostanziamento per gli F-35. Ci avete dettodi no, perché, sapete, ci avete spiegato chequel programma prevede impegni, accordi,contratti già siglati per gli anni futuri,contraddicendo perfino voi stessi, in unaparodia – qui sì – molto grave dellademocrazia, del funzionamento, dei luoghilegittimi della rappresentanza (Applausidei deputati del gruppo Sinistra EcologiaLibertà).

Avete detto « no » ad un altro emenda-mento, che diceva una cosa semplice – anoi pare così –, non estremista, perfinoragionevole. Dicevamo: volete toglierel’IRAP, sgravare di quel peso della tassa-zione il sistema d’impresa ? Noi diciamo:va bene, non abbiamo certo, da questopunto di vista, alcuna velleità di un atteg-giamento ideologico, un po’ antico, comespesso ci definite, tutto contro l’impresa,tutto di parte, pronti a ridurre il pesodella tassazione sull’impresa. Ma vi ab-biamo detto: proviamo a vincolare quel-l’intervento ad una capacità di lettura didistinzione. Diciamo: tagliamo sì le tassequanto volete alle imprese, ma facciamoloper quelle imprese che non delocalizzano,per quelle imprese che non licenziano, perle imprese che investano in innovazione,che sono in grado, cioè, di investire sufattori competitivi che non siano, come alsolito, il costo del lavoro e i diritti deilavoratori (Applausi dei deputati del gruppoSinistra Ecologia Libertà). E anche lì ciavete detto: non si fa, non si può fare.

Vedete, avete costruito una manovrache taglia gli investimenti, taglia la spesa,investe su nuove privatizzazioni, su coper-ture fantasiose ed incerte, che ridisegna ilwelfare in un impianto tutto compassio-nevole e capace di azzerare l’idea univer-salistica in cui i diritti erano diritti di tutti,semmai finanziati in modo progressivodalle diverse capacità di ciascuno e diciascuna.

Il « bonus bebè », gli 80 euro per ognifiglio, come se un figlio costasse 80 euro:con quel bonus si definanziano gli stru-menti per dare più capillarità alla retedegli asili, alla rete dei trasporti, alla retedei servizi che servono, sì, non solo atutelare la condizione di cittadinanza deibambini, ma anche quella delle madri, deipadri, delle famiglie che, in quel modo,sono messe nella condizione non solo dirinchiudersi dentro una dimensione casa-linga quando asce un figlio, ma di viverequella maternità e quella paternità in unmodo meno pesante e meno punitivo perla condizione di libertà e di cittadinanza,spesso e volentieri, in particolare, delledonne di questo Paese.

Bene, eppure non era impossibile farequalcosa di diverso. Non lo era nemmenoper voi che da anni ci spiegate chel’economia, in fondo, è diventata un fattotecnico di cui non si può discutere, èfatta di modelli matematici, ci sono iconti, ci sono i mercati, quei mercatiormai oggetti misteriosi, perfino divini, aiquali si affida il giudizio su ogni scelta.Ce lo raccontano i telegiornali, ce loraccontate voi, ce lo raccontano i bol-lettini quotidiani: il venerdì, di fronte alprimo provvedimento del Consiglio deiministri, la chiosa è: vedremo lunedì lareazione dei mercati, e in nome di quellosi piega ogni capacità di costruzione diuna politica attiva del Governo e perfinodella politica nella sua dimensione gene-rale che arretra; arretra lasciando spazioa una tecnica che è fatta, però, signoree signori del Governo, anch’essa di po-litica e di ideologia.

Si poteva fare diversamente, sì, si po-teva sforare il limite del 3 per cento,portarlo al 4 per cento, mettere in discus-sione, in modo radicale, il vincolo dell’au-sterità europea che in questi anni non èstato semplice oggetto di dibattito politico,ma è stata sperimentazione concreta diricette che hanno drammaticamente ac-centuato il peso della crisi economica,drammaticamente accentuato il peso diuna crisi che è fatta non solo di spread edi numeri, ma di povertà, di disperazione,di vite che vanno tutti i giorni in frantumi.

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Si poteva fare, avremmo recuperato in untriennio qualcosa come 45 miliardi dieuro; a fronte di una sanzione – certo,violando una norma – di appena 5 mi-liardi di euro, si poteva mettere in campoun’operazione di revisione complessiva delsistema fiscale, tornare a parlare di unapatrimoniale che desse finalmente un’ideacorretta di ridistribuzione. Anche qui ciavete ormai spiegato che perfino le paroleperdono il loro segno, avete presentato ilbonus IRPEF come una grande operazionedi ridistribuzione, pensate, noi antichi,quelli dell’era del gettone nell’iPhone, era-vamo ancora abituati a pensare che redi-stribuzione significasse prendere i soldi achi ne ha tanti e darli a chi ne ha pochi,ci avete insegnato che la vostra redistri-buzione è prendere i soldi agli enti locali,agli asili, a chi ha bisogno di servizi e darlia chi, certamente ha bisogno, ma forse,anche lì, senza una capace ed efficacegraduazione dell’intervento.

Si poteva, appunto, tagliare fino infondo il programma degli F-35 o almenodella metà, si potevano investire questerisorse per un piano straordinario per illavoro, ecologicamente sostenibile, capaceinsieme di tutelare un territorio che, ognivolta che piove un po’ di più, producedanni e tragedie, si poteva in questo mododare lavoro cioè rispondere in modo effi-cace a una crisi che il mercato non è ingrado, in nessun modo, in questo contesto,di assorbire autonomamente.

Si poteva investire, e mi avvio a con-cludere, su scuola, università, formazione,ricerca. Si poteva, e ho davvero finito,metterci un po’ di politica, forse la si èmessa lo stesso, il punto è che la vostrapolitica, quella su cui oggi ci chiedete lafiducia, quella fatta di riduzione dei diritti,di riduzione dei salari, quella del Jobs Act,quella di questa legge di stabilità, è unapolitica che non ci piace e che non ciconvince. Per questo noi, oggi, diciamo« no » non a una, non a due, ma alle trefiducie che voi avete chiesto tutte insieme(Applausi dei deputati del gruppo SinistraEcologia Libertà).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputato PaoloTancredi. Ne ha facoltà.

PAOLO TANCREDI. Signora Presi-dente, innanzitutto è bene dire che comeNuovo Centrodestra noi abbiamo affron-tato il lavoro in Parlamento di questa leggedi stabilità consapevoli che già il testo cheil Governo ha proposto al Parlamento eraun testo che portava in norma tantequestioni che erano patrimonio della no-stra cultura politica e della nostra storiapolitica. Eravamo già soddisfatti; eravamosoddisfatti perché tanti temi e punti cheabbiamo trattato in questi anni venivanorisolti, siamo soddisfatti perché – e quirispondo alle considerazioni del collega diSEL che ha parlato prima di me – c’è unasvolta, un cambio di tendenza in questalegge di stabilità, perché sarà poco, mamezzo punto di deficit impegnato sulPaese costituisce una svolta.

Voglio solo incidentalmente dire chequei 500 milioni su cui tanto il collegaFratoianni si è accanito che riguardano lafamiglia non vengono presi dal sistemadegli asili che, tra l’altro, voglio dire in-cidentalmente, viene rifinanziato per oltre100 milioni di euro, ma vengono presiproprio da quei 0,4 o 0,5 punti di deficitdi flessibilità che la manovra prende al-l’Unione europea e che, abbiamo vistoanche in questi giorni, vengono accettatidalla Commissione.

Quindi, proprio nella direzione che au-spica lui vanno quelle misure e quellecoperture, tutto il contrario di quello cheinvece lui dice sia stato fatto. Ma, ripeto,è una legge di stabilità che già portavatante nostre battaglie, per le imprese, adesempio, e per il lavoro. Secondo la suaimpostazione, dal 1o gennaio gli impren-ditori troveranno davanti a loro un com-plesso e una struttura normativa diversa,molto diversa da quella che hanno trovatofino ad oggi: decontribuzione totale sulleassunzioni a tempo indeterminato, pertutte le nuove assunzioni; possibilità didetrarre il costo del lavoro dall’IRAP, unanostra grande e antica battaglia; e in più,parallelamente, tutte le norme – che spe-

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riamo vengano tempestivamente intro-dotte, cosa che impegna il Governo e laPresidenza del Consiglio – sulla regola-mentazione dei contratti di lavoro, inparticolar modo a tempo indeterminato,che dovrebbero e dovranno entrare invigore in contemporanea con la legge distabilità. Quindi, misure che già vedevanola grande soddisfazione per quello che eral’intervento sulle imprese e sugli investi-menti da parte del Nuovo Centrodestra. Suqueste abbiamo lavorato in Parlamento eabbiamo l’ambizione di rivendicare alcunequestioni che hanno migliorato questenorme, perché abbiamo introdotto il rifi-nanziamento delle « legge Sabatini », unalegge che ha funzionato, che va a finan-ziare gli interessi sugli investimenti in benistrumentali, sui macchinari, sui software,su quello che può costituire miglioramentoe competitività per le aziende. Così come,abbiamo risposto a un’esigenza che civeniva da tutto il mondo imprenditoriale,che era quella di un piano straordinarioper la tutela del made in Italy nel mondo,per la tutela della nostra competitività, perla competitività dei nostri prodotti su cui,nei tre anni, nel triennio, investiamo ul-teriori 220 milioni di euro introdotti dallavoro svolto in Parlamento su questalegge di stabilità e dai nostri emendamenti;quindi una grande soddisfazione. Anchequi, naturalmente abbiamo lasciato qual-cosa, c’è qualcosa ancora da fare, maabbiamo strappato impegni importanti peril lavoro futuro al Senato, da parte delGoverno, che sono qui a rinnovare, ancheformalmente, in sede di dichiarazione divoto.

La norma sull’IRAP, che giudichiamopositiva, naturalmente ha un piccolo tarlo,che secondo noi va risolto. È la faccendadel riportare al 3,9 la base di tassazione inmaniera retroattiva: è una norma abba-stanza odiosa. Lo è per tutte le imprese,inserirla dal 2014,, perché la detrazionedal costo del lavoro avrà effetto sull’annofinanziario 2015, sostanzialmente, quindi,verrà a beneficio delle imprese nel 2016,mentre questi quattro punti base, 0,4 per-centuale sulla tassazione sull’IRAP, in-fluirà, inciderà, subito, adesso, sulle im-

prese. Anche su questo il Governo si èimpegnato, così come sull’intera tassazionesui minimi: vi sono delle categorie che, dalcomplesso normativo che abbiamo creatotra IRAP e minimi, verranno naturalmentepenalizzate.

Noi abbiamo presentato emendamentisull’aumento della franchigia, presentatoemendamenti sull’aumento dei minimi, maè chiaro che il complesso di queste normeesige una trattazione più approfondita alSenato. Di questo abbiamo parlato e suquesto il Governo si è impegnato a farequalcosa, nel passaggio che sarà al Senato.Noi contiamo su questo e il nostro gruppoparlamentare al Senato è già allertato perlavorare moltissimo su questo.

Voglio ricordare che c’è anche la par-tita fondamentale dei fondi pensione in-tegrativi, su cui c’è un aumento che, se-condo noi, non è sopportabile, in relazioneanche ai rendimenti della pensione inte-grativa che andranno ai lavoratori.

Poi c’è il tema invece dello scatto, chenon è disposto dalla legge di stabilità, mache sarà automatico, al 26 per centoinvece delle cosiddette casse privatizzate,previdenza di primo pilastro, che riguardatutte quelle nuove professionalità noniscritte ad ordini, ma che oggi hanno unaesplosione fortissima e costituiscono unosbocco lavorativo importante per nuoveprofessionalità, su cui anche il Governo eil Parlamento devono tenere attenzione,quindi su questo contiamo che l’impegnodel Governo sia realizzato nel passaggio alSenato.

Così come un altro motivo di soddisfa-zione – perché dobbiamo dirlo, forse se neè parlato poco – è che anche in questalegge viene stabilizzato il bonus di 80 europer una platea di circa dieci milioni dilavoratori dipendenti italiani. Crediamoche questa sia una norma giusta anche sesi presta a molti rilievi di equità, moltirilievi di scompenso ma noi pensiamo chevada privilegiata la semplicità della normae il fatto che comunque metterla a regimenel triennio dopo la sua applicazione inquesti otto mesi sia un fattore anche diaumento dei consumi, di fiducia per lefamiglie e quindi di aiuto all’economia e al

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mercato. A queste ultime, come avevamopromesso, forse non nella forma totale incui c’eravamo impegnati; noi abbiamopensato di introdurre anche un’attenzioneparticolare alle famiglie, allora quell’ac-cantonamento del fondo di 500 milioni dieuro l’anno per quanto riguarda le fami-glie stesse, che ha riguardato la misura delbonus bebè, che in Parlamento è statamodificata per dare rilievo al redditoISEE, che tiene conto maggiormente delreddito del nucleo familiare – questo erauno dei nostri impegni – così come le altremisure che siamo andati a coprire conquel fondo sono ormai note, e sono ilbonus per le famiglie numerose, i 45milioni di euro dedicati alle famiglie piùnumerose e che hanno meno possibilitànella platea delle famiglie italiane, maanche crediamo importante che 150 mi-lioni di euro – l’abbiamo voluto noi – diquel fondo siano andati a completare ilfinanziamento per le non autosufficienze,in particolare molte famiglie gravate daproblemi di soggetti a malattie gravi chedevono tenere all’interno le famiglie, 400milioni. Per chi dice che è insufficiente, èsicuramente insufficiente, ma voglio direche è uno stanziamento superiore a quelloche c’era nell’annualità 2014. Crediamoche sia una maniera emergenziale di ri-solvere un problema serio; noi pensiamoche il problema vada risolto, Presidente,all’interno anche del fondo sanitario na-zionale, e insomma speriamo che nel fu-turo ci sia questo orientamento.

Così come i 100 milioni in più per ilsistema degli asili nido in Italia è ancheun’altra misura presa, e, ancora di più, i10 milioni per il fondo per gli indigenti.

Concludo dicendo che c’è un’altra par-tita che noi avevamo posto con forza nelpercorso parlamentare e che non è statarisolta, su cui c’è un impegno del Governo,che è quello che riguarda la tassazionedella casa e la tassazione locale nel suocomplesso. Noi pensiamo che ci sia unpercorso che ci possa portare a una tas-sazione unica, pensiamo che il metodo deifabbisogni e dei costi standard debba es-sere implementato sulla tassazione deicomuni, la possibilità del cittadino di ve-

dere se il suo comune è virtuoso, se quellatassazione è in linea con gli altri comuniitaliani. Crediamo che questo sia un altroargomento forte, sia un altro argomentopatrimonio della nostra cultura politica edel nostro percorso politico, abbiamo unimpegno del Governo a trattarlo al Senatoe crediamo che questo completerebbe unquadro che vedrebbe l’iter della legge distabilità concludersi con grande soddisfa-zione da parte nostra (Applausi dei depu-tati del gruppo Nuovo Centrodestra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputato Pa-lese. Ne ha facoltà.

ROCCO PALESE. Signora Presidente,rappresentanti del Governo, onorevoli col-leghi, Forza Italia voterà contro questalegge di stabilità, lo farà con consapevo-lezza e determinazione, per motivi speci-fici attinenti al testo al nostro esame e perragioni anche di carattere più generale,che attengono alle modalità seguite dalGoverno, in questi primi mesi, per nonaffrontare i veri problemi della societàitaliana.

Ciò che più turba non solo noi, ma lemigliaia di persone che manifestano nellepiazze d’Italia, è certamente la durezzadella crisi che attraversa il Paese. Il Go-verno Monti, tanto per fare un esempio, hafatto molto peggio, in termini di rigore emacelleria sociale, i famosi « compiti acasa ».

Aveva, tuttavia, una visione, giusta osbagliata che fosse. Noi di Forza Italia laritenemmo sbagliata e per questo poiuscimmo fuori dal Governo. Quel che,invece, manca oggi a questo Governo èproprio una visione e un progetto e questo,di conseguenza, si riflette nell’imposta-zione della stessa legge di stabilità.

Il Premier Renzi ha cercato di aggirarequesto ostacolo, evocando continuamentela questione dello sviluppo, come elementocentrale della vita del Paese. Tante parolee molte buone intenzioni, ma con risultatimodestissimi, addirittura in controten-denza.

Potrei citare i mille dati economicirecenti che connotano questa dolorosa

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contraddizione: il PIL che scende, la di-soccupazione che aumenta, il disagio so-ciale che cresce e che si riflette in quelsenso di sfiducia generalizzato che è allabase del drammatico astensionismo elet-torale.

Se la situazione non è ulteriormenteprecipitata, questo lo si deve solo allapolitica perseguita dalla BCE di MarioDraghi, che da sola, tuttavia, come lostesso Presidente continua a ripetere, nonè in grado di sostenere tutto il peso chederiva dalla mancanza di politiche coe-renti, a livello dei singoli Governi degliStati membri dell’Europa.

Per rimettere in moto il Paese nonbastano gli esorcismi verbali. Occorre unavisione di medio periodo ed una coerenzadi comportamenti rispetto agli obiettiviche si intendono perseguire, obiettivi chedevono essere indicati, soprattutto spiegatiai cittadini per mobilitare le loro energiedando loro la consapevolezza che gli ine-vitabili sacrifici, che sono pure necessari,non siano semplici « vuoti a perdere »,com’è avvenuto in questi ultimi anni.

Come è evidente, la stretta imposta dalGoverno Monti non ha prodotto alcunmiglioramento effettivo. Si è provvisoria-mente fatto fronte ad una situazioned’emergenza, per tornare, subito dopo, allostesso punto di partenza, ma con un Paeseancora più stressato, un deficit di bilanciosempre in bilico verso possibili procedured’infrazione, un debito pubblico che crescein modo esponenziale, e così tutto questoè il periodo e il tempo del Governo Renzie della gestione del Governo Renzi dellafinanza pubblica del Paese.

Ora, come allora, questi insuccessihanno un’identica radice: il non aver com-preso quali sono le determinanti effettiveche regolano lo sviluppo economico ita-liano, il pensare che sia sufficiente accre-scere la spesa pubblica di parte correnteper risolvere il problema, la filosofia degli80 euro in busta paga, che rappresenta ilcuore di questa legge di stabilità. Siamostati tra i primi a criticare questa misurae il suo populismo un po’ volgare ed oggisiamo in buona compagnia. La semplici-stica equazione – più salario, più consumi,

crescita del PIL – com’era evidente findall’inizio, non poteva risolversi. E non siè risolta purtroppo. La conseguenza èstata solo quella di far esplodere il deficitdi bilancio, esponendo l’Italia al rischio diuna nuova procedura d’infrazione, se giàquest’anno dovessimo superare il vincolodel 3 per cento.

Il Governo ha presentato questa ma-novra, ora resa strutturale, come un primopasso per la riduzione del carico fiscale.Sappiamo che non è così. Non siamo,infatti, in presenza di una riduzione d’im-posta, ma nella corresponsione di un sus-sidio a carico del bilancio pubblico, tant’èche essa sarà contabilizzata come spesa enon come riduzione di entrata. Un sem-plice fatto contabile, come cerca affanno-samente di dimostrare il Ministero del-l’economia ? No: il problema è di sostanza,sostanza economica e sostanza giuridica.Ridurre la pressione fiscale significa pren-dere misure di carattere universalistico,collegate alla dimensione del reddito.L’unico fattore che rileva, nel rispetto deiprincipi costituzionali. Il sussidio, invece, èun’altra cosa. Può essere dato, come ineffetti è stato dato, in modo discrezionale,con l’obiettivo di premiare alcuni e pena-lizzare altri. Si spiega così perché esso siastato elargito solo ai lavoratori dipendenti,ma non agli autonomi ed ai pensionati eperché i più poveri, gli incapienti, sonostati estromessi dai benefici di questaspecie di riffa, che aveva un obiettivospecifico: dare al Premier la possibilità dicostruirsi una propria base di consensoelettorale personale, da utilizzare anchecontro il suo stesso partito.

Non è certo così che si rimette in motoil Paese, che ha, invece, bisogno di regoleuniversalistiche, in grado di mobilitare,attraverso il mercato, le energie diffuse diuna società che, altrimenti, rischia dismarrire il senso di sé come comunitàorganizzata.

Bisogna conoscerlo questo Paese, cono-scere la sua storia, al tempo stesso, riccae contraddittoria. Questo è forse il difettoprincipale di una compagine governativache ha fatto della sola età anagrafica deisuoi componenti la leva di un presunto

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cambiamento, che ha sempre più i tonigattopardeschi. Chi conosce questa storia èin grado di discernere e di cogliere i puntidi forza di una realtà che non sempre èfacile da decifrare.

A questi giovani colleghi che affollano ibanchi del Governo, vorrei ricordare qualisono stati, negli anni, i veri driver dellosviluppo economico italiano: il commerciointernazionale e l’edilizia, e la crescitadella domanda interna ne è stato solo ilriflesso e la conseguenza. Un modelloexport led, come ci hanno insegnato acca-demici ed economisti fin dagli anni Cin-quanta.

Essere sempre più presenti sul mercatointernazionale, significa fare della produt-tività l’obiettivo principale della politicaeconomica. Quindi, impegno per accre-scere quella totale dei fattori: dall’energiaalle grandi infrastrutture, in primis labanda larga, per poi declinare gli stessiprincipi a livello aziendale, con politicheattive del lavoro che premino il merito el’impegno individuale.

Il Jobs Act poteva andare nella giustadirezione, se non fossero intervenute mo-difiche che ne depotenziano l’efficacia,innovando ben poco rispetto all’attualedisciplina, mentre le risorse destinate agliammortizzatori sociali sono fin troppolimitate. Per il resto dovremo vedere idecreti legislativi.

Resta, tuttavia, il dato della cattivacomunicazione, da parte del Governo; in-vece di cercare di convincere sulla neces-sità di riforme, che sono indispensabili perrimettere in moto il Paese, si è alimentatoun conflitto sociale che somiglia, semprepiù, ad una resa dei conti all’interno delPD, piuttosto che rispondere alle preoccu-pazioni di migliaia di lavoratori.

Da parte di Forza Italia si è assistito aquesto gioco al massacro con un crescentescetticismo. Abbiamo offerto la nostra di-sponibilità per realizzare le necessarie ri-forme di carattere costituzionale. Ma conil precipitare della situazione economicanon abbiamo potuto fare a meno di ri-prenderci la nostra iniziativa, presentandoquella sorta di contro-manovra che si èsostanziata nei molti emendamenti pre-

sentati. Al centro della nostra iniziativa viè una consapevolezza, che nasce dal-l’esame attento del panorama internazio-nale. L’Eurozona, a causa della politicaeconomica tedesca, è dominata da impulsideflazionistici che ne restringono il mer-cato interno. Al tempo stesso, la soprav-valutazione dell’euro riduce le possibilitàdi competere sui mercati extra-UE daparte delle nostre aziende. Tutto ciò im-pedisce alle esportazioni quell’effetto leva,che era caratteristico degli anni prece-denti. Occorre, pertanto, puntare su unsettore anticiclico, come quello delle co-struzioni che, come ho già detto, ha sem-pre rappresentato, per l’economia italiana,un potente volano per lo sviluppo.

Questo dato è stato fin troppo sotto-valutato. Permettetemi, allora, di ricordarequalche elemento. Il settore contribuisce,da solo, per circa il 6-7 per cento alladeterminazione del valore aggiunto com-plessivo. Negli ultimi anni, a causa di unapolitica fiscale scellerata sugli immobili, lasua caduta è stata di oltre 1 punto di PIL,con una percentuale ancora maggiore nelMezzogiorno. Quindi, considerando solo illato dell’offerta, possiamo attribuire all’ec-cesso di fisco sulle abitazioni una corri-spondente caduta del ritmo di crescitacomplessivo.

Basterebbero questi semplici elementiper fare emergere il valore strategico diquel comparto. Essi rappresentano, tutta-via, solo una faccia della più complessamedaglia. Quel tipo di tassazione, dagli 11miliardi del 2011 ai 33,5 di quest’anno, hacompletamente « balcanizzato » il mercato.I prezzi delle abitazioni sono scesi inmedia del 30 per cento. Le contrattazionisi sono dimezzate, determinando unalunga catena di fallimenti: dalle agenzieimmobiliari, che negli anni precedenti ave-vano assorbito una parte più che consi-stente dell’occupazione nei servizi, ai notaie agli altri professionisti – architetti, in-gegneri e via dicendo – che lavorano nelcomparto. Non è facile avere dati com-plessivi. Sono, dunque, migliaia coloro chehanno subito drastiche contrazioni deipropri redditi, contribuendo a quella stasidei consumi che connota la situazione

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italiana. Effetti collaterali che potevanoessere evitati se si fosse proceduto lungo lavia della spending review, il grande assentedi questo disegno di legge di stabilità,invece di determinare il continuo aumentodella pressione fiscale.

La valutazione consapevole dell’impor-tanza del comparto delle costruzioni, in unquadro internazionale segnato da preoc-cupanti segnali deflazionistici, ci ha spinto,pertanto, ad ipotizzare una manovra com-pletamente diversa da quella governativa.Avremmo preferito che spending review equei dieci miliardi del bonus degli 80 eurofossero stati utilizzati per rimettere inmoto il settore. Ne sarebbe derivato unaumento del PIL di un punto o un puntoe mezzo, in grado di scongiurare il ricorsoa quelle clausole di salvaguardia – nuoveimposte a partire dal 2016 – che rischianodi determinare ulteriori effetti recessiviper un’economia già ridotta allo stremo.

Il Governo non solo non ha tenutoconto di questi elementi, ma ha evitatoqualsiasi confronto di merito con l’oppo-sizione prima di giungere al varo dellalegge di stabilità. Si è assunto, pertanto,una pesante responsabilità, che giustificaampiamente il nostro voto contrario. Cheserva almeno da monito: non solo noi, mal’intero Paese ha bisogno di conoscerequale strada il Governo intenda effettiva-mente perseguire, fuori dalla retorica odalla semplice affabulazione, come ormaila maggior parte della stampa italiana edegli osservatori indipendenti gli chiede.Finora non abbiamo avuto risposte, se nonqualche twitter di troppo, come se fossequesta l’arte del buon governo.

Per questo e per altri motivi, pureimportanti, Forza Italia voterà contro que-sto disegno di legge di stabilità (Applausidei deputati del gruppo Forza Italia – IlPopolo della Libertà – Berlusconi Presi-dente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto la deputataLaura Castelli. No, c’è un cambiamento...

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto il deputato Cecconi. Ne ha facoltà.

ANDREA CECCONI. Grazie Presidente,mi scuso per non averle comunicato inanticipo che c’era questo cambiamento.

PRESIDENTE. Prego, non si preoccupi.

ANDREA CECCONI. Siamo qui a vo-tare l’ennesima fiducia che il Governopone sui suoi provvedimenti e ne senti-vamo quasi la mancanza: erano passatitroppi giorni da quando il Governo avevaposto una questione di fiducia. È l’enne-sima e questa volta triplice, perché la leggedi stabilità ne ha tre ed è giusto che icittadini lo sappiano.

Ma che su questa legge di stabilità ilGoverno ponesse la fiducia era scontato.Era scontato per due ordini di valori: ilprimo è che siamo in estremo ritardo, ineccessivo ritardo. Preparatevi, colleghi,perché sicuramente questa legge di stabi-lità tornerà dal Senato e rientrerà quisotto Natale; comprate pure i panettoni egli spumanti perché toccherà stare qui edè colpa del Governo se noi dovremo starequi, il Governo che voi sostenete. Perchétra Jobs Act e tutti gli impicci che ci hamesso in mezzo prima di dover fare que-sta legge, che è la più importante per ilbilancio dello Stato, ha ben pensato dioccupare il tempo e le giornate di questaCamera a fare delle cose che potevanoessere tranquillamente rimandate a gior-nate future, per esempio alla prossimasettimana, senza nessunissimo problema esenza andare in alcun modo a inficiarel’operatività del Governo.

Per gli spot elettorali e i tweet che devesostenere il vostro Capo di Governo, que-sta Camera si trova oggi a votare lafiducia, che è l’ennesimo insulto a questoParlamento, e domani a dover raffazzo-nare un provvedimento che rientrerà sottoil periodo di Natale.

Caso strano è anche che questa Cameralavori i giorni di sabato e domenica: nonsi è mai lavorato in un anno e mezzo dilegislatura di sabato e di domenica, no-nostante ci fossero momenti particolari inquesto Paese in cui era necessario lavo-rare; però, evidentemente, quando al Go-verno fa comodo fa stare tutti qui. Non si

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può lavorare neanche il lunedì e il venerdìin quest’Aula, in questa Camera, maquando il Governo ordina siete tutti qui alavorare (Applausi dei deputati del gruppoMoVimento 5 Stelle).

E questa dovrebbe essere la normalità,Presidente, perché le emergenze in questoPaese sono molteplici, sono numerosis-sime. E dover inchinarsi a un Governo suun provvedimento, quando abbiamo ma-nifestazioni continue fuori da quest’Aula,quando abbiamo un territorio completa-mente devastato, mentre noi stiamo qui alavorare dal martedì al giovedì e non sipensa mai di lavorare un sabato e unadomenica per risolvere i problemi dellagente, delle persone, è un insulto chefacciamo verso i cittadini e non verso unGoverno o verso il Parlamento.

Noi, Presidente, su questa fiducia e sututto il provvedimento possiamo solo vo-tare « no ». Non è possibile valutare posi-tivamente da nessun verso questa legge distabilità. Non c’è un investimento, neancheun investimento; sono solo nuove tasse, èuna stabilità che è completamente reces-siva per questo Paese.

L’inchino che questo Governo sta fa-cendo all’Europa, alla Merkel e a Draghi èuno schiaffo nei confronti dei cittadini chegiornalmente mandano i loro figli inscuole che sono decadenti, ai lavoratoriche manifestano e stanno perdendo il loroposto di lavoro. Come si può pensare dirisollevare questo Paese senza investire uncentesimo della nostra finanza pubblica(Applausi dei deputati del gruppo MoVi-mento 5 Stelle) ?

Il limite del 3 per cento del deficit-PILva ignorato, come stanno facendo altriPaesi. In questo momento abbiamo neces-sità di investire in questo Paese e non diinchinarci al volere dell’Europa, di un’Eu-ropa che lo stesso Presidente Renzi,quando faceva campagna elettorale, volevacombattere. Evidentemente non ne eraconvinto o non è stato sufficientementeconvincente nei confronti dei rappresen-tanti europei, altrimenti qualcosa si sa-rebbe potuto ottenere.

Ma noi vorremmo parlare anche delleForze armate, dei medici e degli infermieri

che lavorano nei nostri ospedali, che nonhanno uno sbocco, un futuro da questalegge. È rimasto il blocco del turn over,non c’è un minimo di scatto stipendiale,tutte le proposte che sono venute dalleforze di minoranza, ma anche di maggio-ranza, sono state tutte bocciate e moltis-sime di buonsenso, con un impegno dispesa minimo. E poi ci si vede passare lapossibilità di detrarre dal proprio 730 ledonazioni liberali che si fanno ai partitipolitici. Ma come vi permettete nei con-fronti dei cittadini, come vi permettete(Applausi dei deputati del gruppo MoVi-mento 5 Stelle) ? Non è beneficenza questa(Una voce dai banchi del gruppo PartitoDemocratico: È così da sempre !) !

È così da sempre ? Non è così dasempre. E, allora, mi spiegate quale era lamotivazione per inserirlo in una legge distabilità, se così è ?

Tutti i soldi che voi date al vostropartito, li potete, da oggi, dal prossimoanno, detrarre dalle vostre buste paga.Ditelo, spiegatelo ai cittadini, se è così dasempre, o qualcosa è cambiato, perché mipare che qualcosa sia cambiato (Applausidei deputati del gruppo MoVimento 5Stelle) ! Se una legge c’era, non c’erabisogno di ripeterlo nel disegno di legge distabilità, non c’era assolutamente un’uti-lità.

Vi è poi la questione delle 7 mila nuoveconcessioni di CTD che sono state date.Invece di combatterle, invece di combat-tere la piaga del gioco d’azzardo patolo-gico, apriamo nuovamente le maglie. Vi èil favore, e la beffa, che stiamo facendoalle banche che si sono indebitate con iderivati dello Stato del 1990. Noi, Stato,diamo soldi alle banche, perché fannomeno introiti con i derivati che hannostipulato. Ma vi rendete conto che questesono cose che non è possibile fare inquesto Paese, in questo periodo, in questomomento storico ? Sarebbe indegno farloin qualsiasi momento, ma oggi i cittadinici stanno chiedendo aiuto; e poi vi do-mandate perché la gente non va votare ?Ma è normale che la gente non vada piùa votare, sono trent’anni che aspettanouna risposta dalla politica, trent’anni che

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si aspettano dalla politica di avere qual-cosa in cambio dopo tutte le tasse, dopotutte le ruberie che ci sono state. E voi glirispondete con questo ? Con un nulla difatto ?

Il MoVimento 5 Stelle non voterà lafiducia, non parteciperà a questo voto difiducia, che è inutile, voterà « no » ad unprovvedimento che è inutile per questoPaese e vi chiediamo di incominciare acambiare, a cambiare veramente marcia,perché tutti i cittadini che da oggi, e neigiorni avanti, saranno qui sotto a denun-ziare che non hanno più un posto dilavoro, che non sanno più come tirareavanti, non possono più aspettare, nonvogliono più aspettare !

E il 35 per cento degli elettori in EmiliaRomagna, la vostra regione, che era ilfiore all’occhiello della partecipazione, è ilpiù grande campanello d’allarme che inquesto Paese ci può essere (Applausi deideputati del gruppo MoVimento 5 Stelle),perché significa che quei cittadini noncredono più in questo Parlamento, e nellapolitica, e sono pronti a fare qualsiasialtra cosa, pur di ottenere quello che perloro è necessario, pur di ottenere quelloche è un loro diritto. Noi voteremo « no »convintamente a questa fiducia (Applausidei deputati del gruppo MoVimento 5Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto la deputata Fre-golent. Ne ha facoltà.

SILVIA FREGOLENT. Grazie signoraPresidente, gentili colleghi, rappresentantidel Governo, quando ci si accinge a fare ladichiarazione di voto sul disegno di leggedi stabilità, ci si perde, di solito, tranumeri, cifre e tabelle, ma dietro questinumeri, cifre e tabelle, ci sono le vite dimilioni di cittadini che vogliono trovare ilmodo per continuare a sperare nella ri-nascita del nostro Paese.

Allora, partiamo dai numeri. Stiamoparlando di una manovra da 36 miliardi dieuro, nella quale sono stati previsti inter-venti di riduzione delle tasse per cittadinied imprese – interventi per riduzione delle

tasse, e non nuove tasse per cittadini eimprese – di 18 miliardi di euro. Se nonsi parte da qui, è difficile che si possacomprendere il nostro entusiasmo per unamanovra che prevede la più grande ridu-zione di tasse mai fatta da un Governonella storia della Repubblica.

Numeri che parlano a famiglie, lavora-tori ed imprese. Dopo cinque anni di crisi,occorre far ripartire la crescita attraversoscelte determinate e specifiche, ed è quelloche abbiamo fatto in questo disegno dilegge di stabilità: non dare soldi a pioggiaa tutti, ma mirati alla crescita e al lavoro.

Diamo i numeri e diciamo a chi sonoandati. Viene reso strutturale il bonusdegli 80 euro, lo avevamo promesso e loabbiamo fatto. Diamo disponibilità ai la-voratori che lo richiedano di avere unanticipo del loro TFR in busta paga.Prevediamo un’ulteriore riduzione per ilavoratori dipendenti, a decorrere dal 1o

luglio 2015, della quota sottoposta a tas-sazione dei buoni pasto, elevandoli da 5,29a 7 euro, solo nel caso siano in formatoelettronico; anche questo è un modo perfar ricrescere i consumi. Vengono stanziati1 miliardo per il 2015, e 3 miliardi per il2016, per attuare il piano di assunzione eformazione dei docenti e dirigenti dellascuola. Si interviene, in modo specifico, inaiuto alle famiglie, sia direttamente, attra-verso la corresponsione di un assegno peri nuovi nati, sia attraverso il finanzia-mento con ben 45 milioni del Fondo perla famiglia, per le famiglie numerose e apiù basso reddito.

Inoltre occorre ricordare come sianostati previsti ben 400 milioni per il 2015per il fondo non autosufficienza, 100 mi-lioni per i servizi territoriali dell’infanziaed 8 milioni al Fondo alimentare percombattere situazioni di estrema indi-genza.

Non c’è crescita senza lavoro e, quindi,ecco le misure che abbiamo previsto inquesta legge per facilitare le imprese e perdiffondere le nostre eccellenze. In primoluogo abbiamo reso più vantaggioso assu-mere a tempo indeterminato un lavora-tore, rendendo completamente deducibiledall’IRAP il costo sostenuto per il lavoro

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dipendente a tempo indeterminato cheeccede le vigenti deduzioni. Questo per darcorpo ad un mercato del lavoro che lafinisca di moltiplicare incertezza ed insta-bilità. Da oggi gli imprenditori non hannopiù alibi per non stabilizzare le loro forzelavoro.

Si incentivano gli investimenti da partedelle imprese – con il rifinanziamentodella cosiddetta nuova legge Sabatini cheprevede investimenti agevolati per gli in-vestimenti in specifici beni d’impresa –alla promozione del made in Italy e alfinanziamento dell’aerospazio.

Abbiamo riconfermato le deduzioni perincentivi di ristrutturazione edilizia e diriqualificazione energetica, estesa dal la-voro della Commissione anche alle scher-mature solari, agli impianti di climatizza-zione invernale, alimentati da biomassecombustibili, nonché all’adozione di mi-sure antisismiche. Questi provvedimentinon sono da elogiare per quel che ri-guarda la tutela del nostro ambiente, per-ché essa è fondamentale, ma ricordiamoanche come questi ultimi provvedimentiabbiano creato in questi anni centinaia dimigliaia di posti di lavoro.

Inoltre si è pensato di facilitare gliesercenti attività d’impresa, arti e profes-sioni, il cosiddetto mondo delle partiteIVA, siano essi liberi professionisti cheesercizi commerciali, istituendo un regimeforfettario di determinazione del reddito,da assoggettare ad un’unica imposta so-stitutiva di quelle dovute con aliquota del15 cento. Per accedere al regime agevolato,occorre essere soggetti a ricavi da 15 milaeuro per attività professionali – valore chedovrà essere sicuramente rivisto in sede diesame – a 40 mila euro per il commercio.

Ma queste non sono le uniche misureche si sono adottate in materia fiscale, essesono numerose. Tra queste mi piace ri-cordare che, da un lato, si è rafforzato ilcontrollo per quel che concerne l’evasionefiscale, ma si è voluto migliorare il rap-porto e la collaborazione tra fisco e con-tribuenti, nel tentativo di aumentarel’adempimento spontaneo agli obblighi fi-scali. Si potrà usufruire senza limiti ditempo del ravvedimento operoso con una

riduzione sistematica delle sanzioni, chetanto sarà più vantaggiosa tanto il ravve-dimento sarà più vicino nell’arco tempo-rale all’insorgere dell’adempimento tribu-tario.

Una legge di stabilità che pensa allefamiglie, lavoratori ed imprese. E proprioper questo non mi resta che sottolineare lostanziamento di 200 milioni del Fondonazionale per le emergenze, pensando atutti i nostri cittadini che stanno vivendomomenti difficili, a causa delle numerosealluvioni e calamità naturali in questesettimane. A questo si deve aggiungerecome in Commissione si è intervenuto conun dimezzamento sui tagli e la revisionedegli obiettivi di patto per i comuni colpitida emergenze sismiche, alluvionali o dialtro genere.

Una manovra importante che non pre-vede nuove tasse – lo voglio dire inrisposta a chi dice il contrario – ma cheè determinata da risparmi. Questo è statorichiesto con forza ai Ministeri e ancheagli enti locali. Sappiamo delle preoccu-pazioni di molti territori in merito a questitagli. A differenza del passato si coglie losforzo da parte dell’amministrazione cen-trale di dare degli obiettivi, lasciando al-l’autonomia degli enti e alla loro contrat-tazione con il Governo l’individuazione ela modalità del loro perseguimento.

Sicuramente in Senato dovranno essereripresi alcuni temi relativi a regioni eprovince. Tuttavia mi preme sottolineare illavoro che è stato fatto in sede referenteper alleggerire l’impatto della manovra suicomuni, consentendo loro una maggioreflessibilità, gradualità ed autonomia nellagestione sia delle politiche di riduzione erazionalizzazione della spesa che in quelledi investimento.

Sappiamo che su alcuni temi, sui qualiabbiamo posto l’attenzione, abbiamo ini-ziato un ragionamento con il Governo.Sicuramente questo ragionamento dovràessere proseguito in Senato attraverso unapositiva risoluzione, in particolare perquanto riguarda tassazione sul TFR ealleggerimento sulla pressione fiscale suifondi pensione, sulle casse previdenziali esulle fondazioni, con impegno anche da

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parte del Governo ad un approfondimento,soprattutto nel segno di un’attenzione alleragioni del sistema previdenziale comple-mentare ed alle attività di valore socialedelle fondazioni.

Così come consegniamo al prosieguodel lavoro parlamentare il tema dei con-tribuenti minimi autonomi e all’IRAP perchi non si avvantaggia con la norma quiprevista sulla componente del lavoro.

Questa è una legge di stabilità cheMatteo Renzi e il suo Governo hannodifeso a testa alta in Europa strappandoun consenso che non era per nulla scon-tato visto quanto è successo negli ultimianni. Ovviamente questo è potuto accadereperché per la prima volta, dopo vent’annidi chiacchiere da parte di forze politicheche qui, oggi, in Aula, invece, hanno fattoi distinguo e i voti contro, si è provvedutoad avviare riforme che non servono per ilsuccesso di una forza politica piuttosto chedi un’altra, ma che sono state pensateunicamente per dare una sferzata all’in-tero Paese e per recidere gli inutili lacci elaccioli che lo hanno tenuto bloccato peranni.

Semplificazione burocratica della pub-blica amministrazione, riforma costituzio-nale, riforma della giustizia, riforma dellavoro, legge elettorale: tutto è finalizzatoverso un Paese che vuole veramente rico-minciare a crescere.

Faccio mie, in modo assolutamente ina-deguato, le parole pronunciate in que-st’Aula il 22 aprile 2013 dal PresidenteGiorgio Napolitano, il giorno del suo in-sediamento. Diceva il Presidente: « Negliultimi anni a esigenze fondate e domandepressanti di riforma delle istituzioni e dirinnovamento della politica e dei partiti,che si sono intrecciate con un’acuta crisifinanziaria, con una pesante recessione,con un crescente malessere sociale, non sisono date soluzioni soddisfacenti: hannofinito per prevalere contrapposizioni, len-tezze, esitazioni circa le scelte da com-piere, calcoli di convenienza, tatticismi estrumentalismi ». Questo il Partito Demo-cratico l’ha compreso, signor Cecconi, ono-revole Cecconi. Noi non abbiamo regalatonulla ai partiti, abbiamo solamente inse-

rito un’interpretazione autentica che per-mette ai politici di fare quello che icittadini fanno. Lo so che voi siete osses-sionati dagli scontrini, noi siamo ossessio-nati dal dare risposte ai cittadini qualun-que (Applausi dei deputati del gruppo Par-tito Democratico).

Questo il Partito Democratico, pertanto,l’ha compreso e, al costo talvolta di scon-trarsi anche con un pezzo importantedella propria storia, si è impegnato aportare avanti un insieme di riforme am-biziose e importanti, fiducioso che questoè quello che hanno chiesto milioni dicittadini. Noi siamo disposti a compiereumilmente la nostra parte, come abbiamorivolto un appello ad ogni forza politica ead ogni parlamentare per fare altrettanto.

È per questo che, dopo aver ringraziatoovviamente il relatore Mauro Guerra e irappresentanti della Commissione bilan-cio, preannuncio, a nome del gruppo delPartito Democratico, il voto favorevole allafiducia (Applausi dei deputati del gruppoPartito Democratico – Congratulazioni).

PRESIDENTE. Sono così esaurite ledichiarazioni di voto sulla questione difiducia posta dal Governo sull’approva-zione dell’articolo 1. Poiché, però, la Con-ferenza dei presidenti di gruppo ha sta-bilito che la votazione per appello nomi-nale sulla questione di fiducia avente adoggetto l’articolo 1 abbia inizio alle ore17,05, sospendo la seduta fino a tale ora.

Procedo sin d’ora all’estrazione a sortedel nominativo del deputato dal qualecomincerà la chiama.

(Segue il sorteggio)

La chiama avrà inizio dal deputatoMartella.

La seduta, sospesa alle 16,50, è ripresaalle 17,10.

(Votazione della questione di fiducia– Articolo 1 – A.C. 2679-bis-A)

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguitodella discussione del disegno di legge

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n. 2679-bis-A: Disposizioni per la forma-zione del bilancio annuale e pluriennaledello Stato (legge di stabilità 2015).

Passiamo alla votazione.Indìco la votazione per appello nomi-

nale sull’articolo 1, nel testo della Com-missione, sulla cui approvazione, senzaemendamenti e articoli aggiuntivi, il Go-verno ha posto la questione di fiducia.

Per agevolare le operazioni di voto,invito i deputati ad avvicinarsi al bancodella Presidenza seguendo il proprio turnodi votazione, che è evidenziato sul tabel-lone elettronico, evitando quindi di stazio-nare nell’emiciclo e di rendere così piùdifficoltosa l’espressione del voto.

Avverto che la Presidenza, come prean-nunciato ai gruppi, al fine di garantire unordinato svolgimento della votazione, ac-coglierà un numero di richieste di antici-pazioni del voto fino ad un massimo del 3per cento della consistenza numerica diciascun gruppo. Faccio presente che igruppi hanno già fatto pervenire alla Pre-sidenza le relative indicazioni.

Ricordo che, prima della sospensionedella seduta, è stato già estratto il nomi-nativo del deputato dal quale comincerà lachiama: si tratta, come ho già detto, deldeputato Andrea Martella.

Invito i deputati segretari a procederealla chiama.

(Segue la chiama).

Si è così conclusa anche la secondachiama. Chiedo se vi siano altri deputati inAula che intendano votare e non l’abbianoancora fatto. Ecco c’è qualcuno che stascendendo...

(Segue la chiama).

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione

sull’articolo 1, nel testo della Commis-sione, sulla cui approvazione, senza emen-damenti e articoli aggiuntivi, il Governo haposto la questione di fiducia:

Presenti .......................... 425Votanti ............................ 424

Astenuti .......................... 1Maggioranza .................. 213

Hanno risposto sì .. 349Hanno risposto no . 75

(La Camera approva).

Si intendono così respinte tutte le pro-poste emendative riferite all’articolo 1.

Hanno risposto sì:

Adornato FerdinandoAgostini LucianoAgostini RobertaAiello FerdinandoAlbini TeaAlfano AngelinoAlfano GioacchinoAlfreider DanielAlli PaoloAmato MariaAmendola VincenzoAmici SesaAntezza MariaAnzaldi MicheleArgentin IleanaArlotti TizianoAscani AnnaBaretta Pier PaoloBargero CristinaBaruffi DavideBasso LorenzoBattaglia DemetrioBazoli AlfredoBecattini LorenzoBellanova TeresaBenamati GianlucaBeni PaoloBergonzi MarcoBerretta GiuseppeBersani Pier LuigiBianchi DorinaBianchi MariastellaBindi RosyBinetti PaolaBini CaterinaBlažina TamaraBobba LuigiBoccadutri SergioBocci GianpieroBoccia FrancescoBoccuzzi AntonioBolognesi Paolo

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Bombassei AlbertoBonaccorsi LorenzaBonavitacola FulvioBonifazi FrancescoBonomo FrancescaBordo MicheleBorghi EnricoBorletti Dell’Acqua Buitoni

Ilaria Carla AnnaBosco AntoninoBossa LuisaBraga ChiaraBragantini PaolaBrandolin GiorgioBratti AlessandroBray MassimoBressa GianclaudioBruno FrancoBruno Bossio VincenzaBueno RenataBurtone Giovanni Mario SalvinoButtiglione RoccoCalabrò RaffaeleCampana MicaelaCani EmanueleCapodicasa AngeloCapone SalvatoreCapozzolo SabrinaCapua IlariaCarbone ErnestoCardinale DanielaCarloni Anna MariaCarnevali ElenaCarocci MaraCarra MarcoCarrescia PiergiorgioCarrozza Maria ChiaraCasati Ezio PrimoCasellato FlorianaCasero LuigiCassano FrancoCastricone AntonioCausi MarcoCausin AndreaCenni SusannaCensore BrunoCera AngeloCesaro AntimoChaouki KhalidCicchitto FabrizioCimbro EleonoraCivati Giuseppe

Coccia LauraColaninno MatteoCominelli MiriamCoppola PaoloCoscia MariaCosta EnricoCova PaoloCrimì FilippoCrivellari DiegoCulotta MagdaCuperlo GiovanniD’Agostino Angelo AntonioDallai LuigiDal Moro Gian PietroDambruoso StefanoDamiano CesareD’Arienzo VincenzoD’Attorre AlfredoDe Girolamo NunziaDel Basso De Caro UmbertoDellai LorenzoDell’Aringa CarloDe Maria AndreaDe Menech RogerDe Micheli PaolaDe Mita GiuseppeDi Gioia LelloDi Lello MarcoDi Maio MarcoD’Incecco VittoriaDi Salvo TittiDonati MarcoD’Ottavio UmbertoEpifani Ettore GuglielmoErmini DavidFabbri MarilenaFalcone GiovanniFamiglietti LuigiFanucci EdoardoFaraone DavideFarina GianniFassina StefanoFedi MarcoFerranti DonatellaFerrari AlanFerro AndreaFiano EmanueleFiorio MassimoFioroni GiuseppeFolino VincenzoFontana Cinzia MariaFontanelli Paolo

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Formisano AnielloFossati FilippoFragomeli Gian MarioFranceschini DarioFregolent SilviaFusilli GianlucaGadda Maria ChiaraGalgano AdrianaGalli CarloGalperti GuidoGandolfi PaoloGaravini LauraGarofalo VincenzoGarofani Francesco SaverioGasparini Daniela Matilde MariaGebhard RenateGelli FedericoGhizzoni ManuelaGiachetti RobertoGiacobbe AnnaGiacomelli AntonelloGigli Gian LuigiGinato FedericoGinefra DarioGinoble TommasoGiorgis AndreaGitti GregorioGiuliani FabriziaGiulietti GiampieroGnecchi MarialuisaGozi SandroGrassi GeroGreco Maria GaetanaGregori MonicaGribaudo ChiaraGuerini GiuseppeGuerini LorenzoGuerra MauroGullo Maria TindaraGutgeld Itzhak YoramIacono MariaIannuzzi TinoImpegno LeonardoIncerti AntonellaIori VannaLacquaniti LuigiLaforgia FrancescoLa Marca FrancescaLattuca EnzoLauricella GiuseppeLavagno FabioLenzi Donata

Letta EnricoLeva DaniloLibrandi GianfrancoLocatelli Pia EldaLodolini EmanueleLorenzin BeatriceLosacco AlbertoLotti LucaLupi MaurizioMadia Maria AnnaMagorno ErnestoMalisani GiannaMalpezzi Simona FlaviaManciulli AndreaManfredi MassimilianoManzi IreneMarantelli DanieleMarazziti MarioMarchetti MarcoMarchi MainoMarguerettaz Rudi FrancoMariani RaffaellaMariano ElisaMarrocu SiroMarroni UmbertoMartella AndreaMartelli GiovannaMartino PierdomenicoMarzano MichelaMassa FedericoMatarrese SalvatoreMattiello DavideMauri MatteoMazziotti Di Celso AndreaMazzoli AlessandroMelilli FabioMeloni MarcoMeta Michele PompeoMiccoli MarcoMigliore GennaroMinnucci EmilianoMiotto Anna MargheritaMisiani AntonioMognato MicheleMolea BrunoMonaco FrancescoMonchiero GiovanniMongiello ColombaMontroni DanieleMorani AlessiaMorassut RobertoMoretto Sara

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Moscatt AntoninoMura RominaMurer DeliaNaccarato AlessandroNardi MartinaNarduolo GiuliaNesi EdoardoNicoletti MicheleOliverio Nicodemo NazzarenoOrfini MatteoOrlando AndreaPagani AlbertoPalma GiovannaParis ValentinaParrini DarioPastorelli OrestePastorino LucaPatriarca EdoardoPeluffo Vinicio Giuseppe GuidoPes CaterinaPetitti EmmaPetrini PaoloPiazzoni Ileana CathiaPiccione TeresaPiccoli Nardelli FlaviaPiccolo GiorgioPiccolo SalvatorePiccone FilippoPilozzi NazzarenoPini GiudittaPisicchio PinoPiso VincenzoPizzolante SergioPlangger AlbrechtPollastrini BarbaraPorta FabioPortas Giacomo AntonioPreziosi ErnestoPrina FrancescoQuartapelle Procopio LiaRaciti FaustoRagosta MicheleRampi RobertoRealacci ErmeteRibaudo FrancescoRichetti MatteoRoccella EugeniaRocchi Maria GraziaRomano AndreaRosato EttoreRossi DomenicoRossi Paolo

Rossomando AnnaRostan MichelaRotta AlessiaRughetti AngeloSaltamartini BarbaraSammarco GianfrancoSani LucaSanna FrancescoSanna GiovannaSanterini MilenaSberna MarioSbrollini DanielaScalfarotto IvanScanu Gian PieroSchirò GeaScopelliti RosannaScuvera ChiaraSenaldi AngeloSereni MarinaSgambato CamillaSimoni ElisaSottanelli Giulio CesareSperanza RobertoStumpo NicolaTabacci BrunoTancredi PaoloTaranto LuigiTartaglione AssuntaTentori VeronicaTerrosi AlessandraTinagli IreneTullo MarioValente ValeriaValiante SimoneVargiu PierpaoloVazio FrancoVelo SilviaVenittelli LauraVentricelli LilianaVerini WalterVignali RaffaelloVitelli PaoloZampa SandraZan AlessandroZanin GiorgioZappulla GiuseppeZardini DiegoZoggia Davide

Hanno risposto no:

Abrignani IgnazioAiraudo Giorgio

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Allasia StefanoArchi BrunoBaldelli SimoneBiancofiore MichaelaBiasotti SandroBordo FrancoBorghesi StefanoBragantini MatteoBrunetta RenatoCalabria AnnagraziaCaon RobertoCaparini DavideCarfagna Maria RosariaCatalano IvanCecconi AndreaCostantino CelesteCrimi RoccoD’Alessandro LucaDuranti DonatellaFaenzi MonicaFarina DanieleFedriga MassimilianoFerrara CiccioFontana GregorioFratoianni NicolaFucci Benedetto FrancescoFurnari AlessandroGalati GiuseppeGiacomoni SestinoGiammanco GabriellaGiorgetti GiancarloGrimoldi PaoloGuidesi GuidoInvernizzi CristianKronbichler FlorianLainati GiorgioMarcolin MarcoMatarrelli ToniMelilla GianniMeloni GiorgiaMerlo Ricardo AntonioMottola Giovanni Carlo FrancescoNastri GaetanoNizzi SettimoOcchiuto RobertoPalese RoccoPalmieri AntonioPalmizio Elio MassimoPannarale AnnalisaParisi MassimoPellegrino SerenaPetrenga Giovanna

Picchi GuglielmoPili MauroPiras MichelePlacido AntonioPrataviera EmanuelePrestigiacomo StefaniaQuaranta StefanoRicciatti LaraRomele GiuseppeRondini MarcoRotondi GianfrancoSavino SandraScotto ArturoSimonetti RobertoTacconi AlessioTotaro AchilleValentini ValentinoVella PaoloVito ElioZaccagnini AdrianoZaratti Filiberto

Si sono astenuti:

Labriola Vincenza

Sono in missione:

Bergamini DeborahBiondelli FrancaBoschi Maria ElenaCapezzone DanieleCastiglione GiuseppeCatania MarioCirielli EdmondoColonnese VegaD’Ambrosio GiuseppeDi Maio LuigiDi Stefano ManlioFauttilli FedericoFico RobertoFraccaro RiccardoGentiloni Silveri PaoloLa Russa IgnazioLorefice MarialuciaRampelli FabioRavetto LauraRigoni AndreaSanga GiovanniSisto Francesco PaoloTidei MariettaTurco TancrediZanetti Enrico

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTELUIGI DI MAIO (ore 18,47)

(Dichiarazioni di voto sulla questione difiducia – Articolo 2 – A.C. 2679-bis-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiara-zioni di voto sulla questione di fiduciaposta dal Governo sull’approvazione del-l’articolo 2 del disegno di legge in esame,nel testo della Commissione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto il deputato Gigli. Ne ha facoltà.

GIAN LUIGI GIGLI. Signor Presidente,onorevoli colleghi, nel formulare la dichia-razione di voto sul disegno di legge distabilità 2015 il gruppo Per l’Italia desi-dera innanzitutto apprezzare il fatto che,nonostante tutte le difficoltà del momento,questa manovra rimane orientata alla cre-scita economica e occupazionale del Paese.Se, infatti, sono significative le misure peril contenimento della spesa, responsabiliz-zando attorno a questo obiettivo non solola macchina dello Stato ma anche le suearticolazioni e le autonomie territoriali, afronte di queste misure di contenimentogli interventi che puntano a favorire lacrescita risultano ancora più significativi.Non si tratta solo del sostegno alla do-manda attraverso la conferma del bonusfiscale di 80 euro mensili per i lavoratoricon reddito inferiore a 26 mila euro, peril quale non è stato purtroppo raccolto ilnostro invito a rimodulare l’intervento pertenere conto del carico di famiglia. Non èstata così colta l’occasione per avviare unaprima correzione di un sistema fiscale checontinua a essere basato sul reddito indi-viduale invece che sul carico di famiglia,come se i 26 mila euro di un single chebeneficia del bonus fossero un indicatoredi minore ricchezza rispetto a chi, magaricon 40 mila euro di reddito, deve prov-vedere al mantenimento del coniuge e ditre o quattro figli.

Si tratta, soprattutto, del sostegno alleimprese, attraverso la riduzione del cuneofiscale, rendendo integralmente deducibile

dall’IRAP il costo sostenuto per il lavorodipendente a tempo indeterminato, maanche, tra l’altro, della possibilità di com-pensare le cartelle esattoriali per le im-prese titolari di crediti nei confronti dellapubblica amministrazione, del rifinanzia-mento della cosiddetta « legge Sabatini »,della proroga ed estensione degli incentivifiscali per la riqualificazione energetica edi quelli per le ristrutturazioni (e si po-trebbe continuare). Dal complesso di que-ste misure ci si attende un impatto posi-tivo anche sul problema dell’occupazione,per il rilancio della quale opererannosignificativamente anche gli sgravi contri-butivi per un triennio per le assunzioni dilavoratori con contratto a tempo indeter-minato e quelli per le assunzioni, anche atempo determinato, dei lavoratori in mo-bilità licenziati da imprese con meno di 15dipendenti. Queste misure si affianche-ranno a quelle miranti a rendere piùsicura la flessibilità del mercato del lavoro,grazie alla costituzione di un fondo di 2,4miliardi di euro per la copertura deglioneri derivanti dall’attuazione del JobsAct.

Ogni forza politica, tuttavia, è portata aleggere il provvedimento in esame anchesecondo i suoi specifici valori di riferi-mento. Quelli che orientano l’azione poli-tica del gruppo Per l’Italia sono l’economiasociale di mercato, la sussidiarietà, lacentralità della persona, della famiglia,della comunità. È il modello di una societàfondata sulla democrazia solidale. Perquesto noi ci siamo impegnati soprattuttosui temi della povertà, delle famiglie, dellasussidiarietà, dei servizi sociali, della li-bertà di educazione. Per quanto riguardail contrasto alla povertà leggiamo moltopositivamente, tra le altre cose, l’incre-mento di 250 milioni del Fondo per lacarta acquisti ordinaria, la dotazione di400 milioni del Fondo per le non auto-sufficienze, lo stanziamento di 300 milioniper il Fondo nazionale per le politichesociali, il rifinanziamento del Fondo per lederrate alimentari con 8 milioni di euro.Sono finalizzate al contrasto alla povertàanche alcune misure riguardanti l’immi-grazione, quali l’istituzione del Fondo per

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l’accoglienza dei minori stranieri non ac-compagnati, lo stanziamento del Fondonazionale per le politiche e i servizi del-l’asilo, la stabilizzazione di quello a favoredei comuni sedi dei centri di accoglienzaper favorire l’integrazione degli immigrati.

A questi interventi, di cui benefice-ranno comunque anche le famiglie piùpovere, debbono aggiungersi quelli speci-ficamente diretti alle politiche per la fa-miglia. Per quanto riguarda il cosiddettobonus bebé, se da un lato non possiamonon apprezzare la presa d’atto dell’ur-genza di interventi per contrastare l’in-verno demografico, dall’altro non pos-siamo non ribadire che il vero ostacoloalla natalità, insieme al diffondersi di unacultura che mette in discussione il favorfamiliae che la Costituzione riconosce allafamiglia fondata sul matrimonio, è certa-mente quello di un sistema fiscale pro-fondamente ingiusto verso le famiglie, inparticolare verso le famiglie numerose.Non tutti, infatti, sono disposti a rischiare,per avere figli, di finire vicini alla sogliadella povertà e, a nostro parere, nonbasterà un bonus bebé per tre anni, perquanto raddoppiato per i nuclei familiaripiù poveri, a incoraggiare chi vorrebbemettere al mondo dei figli, se non gli verràdata certezza che lo Stato terrà contodello sforzo che si assume per il mante-nimento e per l’educazione dei figli construmenti che realizzino una maggioregiustizia fiscale.

Per quanto riguarda la famiglia, e laconciliazione lavoro-famiglia per lemamme, apprezziamo anche la previsionedi un rilancio degli asili nido con unfinanziamento di 100 milioni di euro.Infine, siamo particolarmente soddisfattiche, su nostra indicazione, sia presente,per la prima volta, un finanziamento spe-cificamente diretto alle famiglie numerose,seppure di soli 45 milioni di euro, e peruna platea limitata alle sole famiglie nu-merose e meno abbienti.

Sul versante delle sussidiarietà, mentreapprezziamo particolarmente la stabiliz-zazione del 5 per mille, l’elevazione a 30mila euro del tetto per le erogazioni libe-rali a favore delle ONLUS, l’autorizzazione

triennale di spesa destinata alla riformadel terzo settore dell’impresa sociale e perla disciplina del servizio civile universale,non possiamo, tuttavia, non rammaricarciper l’inasprimento del regime fiscale per lefondazioni bancarie, che si tradurrà inuna contrazione delle possibilità di inter-vento per queste ultime a favore dellacultura, del volontariato e delle università.

Per quanto riguarda il sistema del-l’istruzione, manifestiamo il nostro ap-prezzamento per l’incremento di 150 mi-lioni di euro del Fondo per il finanzia-mento ordinario delle università e l’istitu-zione del Fondo per la realizzazione delpiano per « la buona scuola », finalizzato,in via prioritaria, all’assunzione del per-sonale docente e non docente, al poten-ziamento dell’alternanza scuola-lavoro, ealla formazione di docenti e dirigenti sco-lastici. Non possiamo, tuttavia, non rile-vare come all’interno del piano per labuona scuola non vi sia, purtroppo, tracciaalcuna circa la responsabilità educativaspettante alle famiglie contro ogni indot-trinamento del pensiero dominante, com-presa l’ideologia del gender, così come nonvi sia alcun progresso per la piena realiz-zazione del sistema integrato dell’istru-zione pubblica comprendente anche lescuole paritarie, pure previsto dalla « leggeBerlinguer » del 2000. Anche per questoabbiamo lottato, per fortuna con successo,affinché vi fosse almeno certezza di asse-gnazione per le scarse risorse previste,riconducendo tutte in capo al MIUR. An-che in questo campo, purtroppo, l’Italiafatica a riallinearsi con l’Europa, e con iprincipi di sussidiarietà. Tuttavia, l’orien-tamento verso la definizione di costi stan-dard, presente nella legge di riforma co-stituzionale attualmente in discussione,potrebbe finalmente darne l’opportunità,se solo si volessero far cadere anacronisticisteccati ideologici, e si riconoscesse che lescuole paritarie, oltre ad essere garanziadi libertà e autonomia anche per le scuolestatali, costituiscono, nei fatti, una fonteimportante di risparmio per le spese chelo Stato sostiene per l’istruzione.

Per quanto riguarda i servizi sociali esanitari, vogliamo sottolineare come la

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riabilitazione dalla dipendenza dalla ludo-patia trovi, finalmente, una copertura di50 milioni di euro all’anno. Occorre, tut-tavia, avere coraggio di chiedersi, anche aldi fuori di ogni considerazione di ordineetico, se tale costo per i primi interventisanitari di contrasto alla dipendenza dalgioco aggiunto agli incalcolabili costi so-ciali per troppi individui e famiglie rovi-nate, non stia trasformando, sempre più,in una fonte di spesa, il presunto gettitoper l’Erario, che ha trasformato l’Italia inuna gigantesca e capillare bisca legaliz-zata.

Per quanto riguarda il settore previ-denziale, mentre apprezziamo le misureintrodotte in sede referente circa la nonpenalizzazione delle cosiddette pensionid’oro, non possiamo non guardare conperplessità all’aumento della tassazioneper i fondi pensione integrativi, così comenon possiamo essere soddisfatti per l’osta-colo riscontrato, ancora una volta, allacorrezione di alcune distorsioni del si-stema previdenziale, con particolare rife-rimento a quella riguardante il ricongiun-gimento dei contributi versati. Ferma re-stando l’ingiustizia verso questi lavoratori,che rischiano di perdere i contributi re-golarmente versati, vogliamo solo sottoli-neare come le difficoltà al ricongiungi-mento dei contributi versati in diversifondi previdenziali, bastino da soli a sco-raggiare quella maggiore mobilità nel mer-cato del lavoro, che pure il Governo, aparole, giustamente invoca.

Infine, e mi avvio a concludere, perquanto riguarda le misure previste per larimodulazione del prelievo fiscale, mentrevalutiamo positivamente alcuni degli in-terventi messi in atto per contrastare l’eva-sione fiscale, non possiamo non sottoli-neare come in questo Paese la lotta al-l’evasione non potrà mai essere vinta,senza una decisiva virata verso un sistemadi detrazioni diffuse, in grado di portare,attraverso il contrasto di interessi, allatotale emersione del sommerso.

Fino a che questo non accadrà le tassedifficilmente potranno scendere e grave-ranno sempre a carico soprattutto deilavoratori dipendenti e dei pensionati.

Il contrasto di interessi incoraggiato daun sistema di detrazioni diffuse non soloporterebbe ad una maggiore giustizia fi-scale, facendo pagare chi oggi evade eriducendo le tasse a chi già le paga one-stamente, ma permetterebbe di introdurrenei fatti il fattore famiglia, consentendoalle famiglie di detrarre tutte le spese perla crescita e l’educazione dei figli, almenofino al raggiungimento di un costo stan-dard predefinito.

Affinché l’Italia ce la faccia ad usciredal tunnel della crisi, occorre però chel’Europa esca a sua volta dal tunnel senzasbocchi del rigore fine a se stesso. Se sonopositive alcune piccole recenti aperturedella Commissione Juncker nel senso au-spicato dall’Italia, occorre andare oltreconsolidando il debito per potere tornaread avere risorse da investire ed agganciarefinalmente la ripresa che consentirà dipagarlo.

In conclusione, il gruppo Per l’Italiaritiene che, pure in presenza di alcunielementi criticabili, questa legge di stabi-lità meriti apprezzamento per gli obiettiviche si pone e per gli strumenti scelti perperseguirli. Per questo voteremo convin-tamente a favore della fiducia al provve-dimento, al quale siamo orgogliosi di avereapportato alcuni significativi migliora-menti (Applausi dei deputati dei gruppi Perl’Italia e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputato Mat-teo Bragantini. Ne ha facoltà.

MATTEO BRAGANTINI. OnorevolePresidente, onorevole sottosegretario, ono-revoli colleghi e colleghe, noi non daremola fiducia a questo Governo su questoarticolo, in primo luogo per un motivoproprio tecnico.

In questo articolo ci sono ulteriori tagliagli enti locali e si conferma e riconfermala tesoreria unica accentrata a Roma, cheinvece poteva, soprattutto per gli enti vir-tuosi, essere molto proficua per investi-menti a brevissimo termine, investimentifinanziari, per dare ulteriori risorse aicomuni.

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Per quanto riguarda i tagli alle regionisono stati fatti dei tagli lineari e, invece, itagli agli organismi centrali dello Statosono risibili e neanche veramente quanti-ficabili, a mio avviso, in modo corretto,anche perché certe volte si definiscono« tagli » dei tagli a dei contributi. Perquanto riguarda le associazioni di catego-ria, penso al gasolio agricolo: quello non èun taglio di spesa, quello è un taglio diaiuti alle imprese. Dunque, questa è unacosa veramente grave, una cosa inconce-pibile.

Poi questo Governo sta sparando diquelle cifre ! In fondo il Premier Renzi,soprannominato il « bomba » per un mo-tivo ben preciso, perché le sparava vera-mente grosse – questo mi dicono gli amicifiorentini –, le sta sparando veramentesempre di più. Ha detto oggi che ha fattoun taglio delle tasse di 18 miliardi. A noinon risulta; anzi, ci risulta da tutti i datieconomici dei vari organismi indipendentiche vi sarà un aumento del prelievo per lefamiglie, soprattutto per le famiglie nume-rose.

Voi cosa avete fatto ? Per carità, eranell’articolo su cui abbiamo appena votatola questione di fiducia: avete sì confermatogli 80 euro per chi ha già il lavoro, perònon pensando a chi non ha il lavoro o aipensionati. Avete messo sì il bonus bebé,ma lo avete fatto anche per i cittadiniextracomunitari, dunque, vuol dire che ipochi fondi che ci sono andranno tutti aglistranieri. Il bonus famiglia lo avete apertoanche ai cittadini extracomunitari e anchequei fondi non andranno a nessun citta-dino italiano, se non a pochi. Dunque,invece di incrementare le nascite dei nostricittadini, andate semplicemente ad au-mentarle e a dare soldi agli stranieri.

Mi aspettavo che fossero dati anche –stranamente non c’è, ma forse è stata unadimenticanza – gli 80 euro per andaredall’estetista. Infatti, ho visto una vostraresponsabile di partito importante, perchéadesso ci sono le « ladylike » che devonoandare avanti, che devono fare politica e,quindi, devono andare dall’estetista una

volta alla settimana. Dunque, bisognaaprire il parterre a tutti e dare la possi-bilità a tutti di poterci andare.

La stessa « ladylike » aveva dichiaratoche gli 80 euro sono sufficienti per unafamiglia media per fare la spesa di duesettimane. Penso che la collega, l’ex col-lega, non sia mai andata a fare la spesa.Infatti, per una famiglia media e, dunque,formata da un uomo e una donna emediamente due bambini, con 80 euro nonriesci a fare la spesa per due settimane.

Sfido chiunque a farla, a meno che nonsi mangi veramente molto, ma molto poco,non si compri il latte per i figli, non sicomprino i pannolini, anche quelli ecolo-gici. Dunque, veramente si sta fuori dalmondo.

Dunque, noi non possiamo appoggiaree dare la fiducia a un Governo che, invecedi pensare a rilanciare l’economia, a ri-lanciare i consumi, a dare una mano allenostre imprese, continua semplicemente aspararla sempre più grande.

Avete detto – torniamo sull’articolo –che avreste risolto almeno la questione disbloccare il fermo stipendiale dei dipen-denti della pubblica sicurezza, ma nellecarte non c’è. Non avete sbloccato neanchele risorse stipendiali per le nostre forzedell’ordine.

Dunque, voi veramente meritate di an-dare a casa il prima possibile e di farritornare la gente a votare, sperando chequesta volta scelga meglio, non certo le« ladylike » o i « misterlike »; perché gliuomini non possono essere anche lorobelli ? Ma penso che a far politica devonoessere – per carità, uomini belli o nonbelli, donne belle o non belle – uomini edonne capaci, competenti, senza scheletrinell’armadio. Voi, invece, ne avete molti.State continuamente difendendo le varielobby, le lobby che vi hanno appoggiato,che vi appoggiano nelle cene e spendonomille e passa euro per finanziamenti. Nonsono certo gli operai, non sono certo idisoccupati che possono permettersi dipartecipare a una cena elettorale da milleeuro.

Vuol dire che voi siete lontani dallagente, dai problemi reali di questo Stato.

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State depauperando ancora le risorse diquesto Stato e non vi state accorgendo chepiù il tempo passa, più le aziende stannochiudendo e tantissime aziende che stannochiudendo non ripartiranno più. Infatti,chi ha chiuso tra mille difficoltà, se non èpurtroppo così depresso da far la fine dialcuni imprenditori del Veneto o di altrezone che addirittura si sono suicidati –speriamo che non succeda più, però perdire quanta è la disperazione –, spessonon ha più la forza di ripartire, oppure, seriparte di nuovo, va all’estero, fa altrecose, non torna più a creare ricchezza perquesto Stato. Dunque, quando non ci saràpiù ricchezza non ce ne sarà più pernessuno.

Vedete, le tensioni sociali che ci sonosul territorio, la lotta tra i poveri, tra lagente che fa fatica ad arrivare a fine mesesta peggiorando la situazione e voi, invecedi aiutare la gente, la state facendo di-ventare ancora più grave, facendo venireancora più disperati in questo Stato. E aquesti ultimi disperati date più diritti cheai nostri disoccupati, che ai nostri invalidi,che ai nostri cittadini.

Sulle pensioni d’oro vi abbiamo sfidatodicendo di intervenire in modo serio. In-fatti, se c’è da fare un sacrificio, chi ha dipiù, o meglio chi ha avuto di più graziealle prebende, grazie agli stipendi delloStato – troppo alti in alcuni casi – devedare una mano maggiore. Infatti, nonpossiamo chiedere a una famiglia di avereun aumento della bolletta dell’acqua odell’energia elettrica di 100 o 200 euroall’anno e non chiedere un sacrificio diqualche migliaio di euro a chi prende 10o 15 mila euro al mese di pensione, che èstata calcolata in base a degli oneri figu-rativi e, dunque, a spese dello Stato.

Vedete, Renzi « il bomba » sta facendola voce grossa, sta facendo vedere i mu-scoli, ma li sta facendo vedere alle personesbagliate. Li sta facendo vedere ai disoc-cupati, li sta facendo vedere ai cittadinimedi, ma non li sta facendo vedere inEuropa, dove servirebbero, dove bisogne-rebbe cambiare tutte quelle assurde regoleche sono presenti.

Qualche mese fa ci aveva detto chequando l’Italia sarebbe stata alla Presi-denza dell’Europa saremmo riusciti adavere e ottenere tantissime cose. Io finoranon ho visto niente.

Sarò un po’ cieco (e, infatti, porto gliocchiali), sarò stato disattento, ma non èstato fatto assolutamente niente. È statosemplicemente detto che nei primi centogiorni di Governo si sarebbero fatte leriforme per poi, dopo due mesi, dire: « No,mi ero dimenticato uno zero: sono millegiorni » e dopo altri tre mesi dire: « Adessocominciano forse i mille giorni ».

Avete fatto una riforma delle provinceche non ha abolito le province, ha creatoancor più confusione, sia nei dipendentiche lavorano nelle province sia per tutti iservizi che le province devono ancoraattuare e fare (penso alle scuole) e, allafine, c’è stato anche un aumento dei costi,come aveva calcolato la Corte dei conti.

Dunque, veramente la fiducia ad unGoverno di questo tipo non potremo maidarla.

Prima andiamo a votare, meglio è,prima riusciamo veramente a svecchiare...e « svecchiare » non è un termine anagra-fico, a mio avviso, non vuol dire che unoè vecchio perché ha un’età avanzata; iodico « svecchiare » perché bisogna svec-chiare da alcuni personaggi che sono datroppo tempo al timone della barca che sichiama Italia, troppo tempo che stannofacendo il bello ed il brutto tempo...

PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

MATTEO BRAGANTINI. Adesso con-cludo... con i soldi dei cittadini e stannodistruggendo la forza e la ricchezza creatadai nostri piccoli imprenditori.

Per tutti questi motivi – e ce ne sa-rebbero molti, ma molti altri (infatti, chie-derei se possibile al Presidente, siccomealcuni colleghi non parleranno, se possoutilizzare anche i minuti degli altri gruppi,ma mi sa che mi dice che non è possibile)– noi voteremo contro questa fiducia.

PRESIDENTE. Sono così esaurite ledichiarazioni di voto sulla questione di

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fiducia posta dal Governo sull’approva-zione dell’articolo 2.

(Votazione della questione di fiducia– Articolo 2 – A.C. 2679-bis-A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionesulla questione di fiducia.

Indìco la votazione per appello nomi-nale sull’articolo 2, nel testo della Com-missione, sulla cui approvazione, senzaemendamenti e articoli aggiuntivi, il Go-verno ha posto la questione di fiducia.

Per agevolare le operazioni di voto,invito i deputati ad avvicinarsi al bancodella Presidenza seguendo il proprio turnodi votazione, che è evidenziato sul tabel-lone elettronico, evitando quindi di stazio-nare nell’emiciclo e di rendere così piùdifficoltosa l’espressione del voto.

Avverto che la Presidenza, come prean-nunciato ai gruppi, al fine di garantire unordinato svolgimento della votazione, ac-coglierà un numero di richieste di antici-pazione del voto fino ad un massimo del3 per cento della consistenza numerica diciascun gruppo. Faccio presente che igruppi hanno già fatto pervenire alla Pre-sidenza le relative indicazioni.

Procediamo ora all’estrazione a sortedel nominativo del deputato dal qualeinizierà la chiama.

(Segue il sorteggio).

La chiama avrà inizio dall’onorevoleSereni.

Invito i deputati segretari a procederealla chiama.

(Segue la chiama).

Si è così conclusa anche la secondachiama. Chiedo se vi siano altri deputati inAula che intendano votare.

(Segue la chiama).

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione

sull’articolo 2, nel testo della Commis-

sione, sulla cui approvazione, senza emen-damenti ed articoli aggiuntivi, il Governoha posto la questione di fiducia.

Presenti .......................... 419Votanti ............................ 418Astenuti .............................. 1Maggioranza .................. 210

Hanno risposto sì .. 351Hanno risposto no .. 67

(La Camera approva).

Si intendono così respinte tutte le pro-poste emendative riferite all’articolo 2.

Hanno risposto sì:

Adornato FerdinandoAgostini LucianoAgostini RobertaAiello FerdinandoAlbanella LuisellaAlbini TeaAlfano AngelinoAlfano GioacchinoAlfreider DanielAlli PaoloAmato MariaAmendola VincenzoAmici SesaAntezza MariaAnzaldi MicheleArgentin IleanaArlotti TizianoAscani AnnaBaretta Pier PaoloBargero CristinaBaruffi DavideBasso LorenzoBattaglia DemetrioBazoli AlfredoBecattini LorenzoBellanova TeresaBenamati GianlucaBeni PaoloBergonzi MarcoBerlinghieri MarinaBerretta GiuseppeBersani Pier LuigiBianchi DorinaBianchi Mariastella

Atti Parlamentari — 32 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 29 NOVEMBRE 2014 — N. 341

Bindi RosyBinetti PaolaBini CaterinaBlažina TamaraBobba LuigiBoccadutri SergioBocci GianpieroBoccia FrancescoBoccuzzi AntonioBolognesi PaoloBombassei AlbertoBonaccorsi LorenzaBonavitacola FulvioBonifazi FrancescoBonomo FrancescaBordo MicheleBorghi EnricoBorletti Dell’Acqua Buitoni

Ilaria Carla AnnaBoschi Maria ElenaBosco AntoninoBossa LuisaBraga ChiaraBragantini PaolaBrandolin GiorgioBratti AlessandroBray MassimoBressa GianclaudioBruno FrancoBruno Bossio VincenzaBueno RenataBurtone Giovanni Mario SalvinoButtiglione RoccoCalabrò RaffaeleCampana MicaelaCani EmanueleCapodicasa AngeloCapone SalvatoreCapozzolo SabrinaCapua IlariaCarbone ErnestoCardinale DanielaCarloni Anna MariaCarnevali ElenaCarocci MaraCarra MarcoCarrescia PiergiorgioCarrozza Maria ChiaraCasati Ezio PrimoCasellato FlorianaCasero LuigiCassano Franco

Castricone AntonioCausi MarcoCausin AndreaCenni SusannaCensore BrunoCera AngeloCesaro AntimoChaouki KhalidCicchitto FabrizioCimbro EleonoraCivati GiuseppeCoccia LauraColaninno MatteoCominelli MiriamCoppola PaoloCoscia MariaCosta EnricoCova PaoloCrimì FilippoCrivellari DiegoCulotta MagdaCuperlo GiovanniDallai LuigiDal Moro Gian PietroDambruoso StefanoDamiano CesareD’Arienzo VincenzoD’Attorre AlfredoDe Girolamo NunziaDel Basso De Caro UmbertoDellai LorenzoDell’Aringa CarloDe Maria AndreaDe Menech RogerDe Micheli PaolaDe Mita GiuseppeDi Gioia LelloDi Lello MarcoDi Maio MarcoD’Incecco VittoriaDi Salvo TittiDonati MarcoD’Ottavio UmbertoEpifani Ettore GuglielmoErmini DavidFabbri MarilenaFalcone GiovanniFamiglietti LuigiFanucci EdoardoFaraone DavideFarina GianniFedi Marco

Atti Parlamentari — 33 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 29 NOVEMBRE 2014 — N. 341

Ferranti DonatellaFerrari AlanFerro AndreaFiano EmanueleFiorio MassimoFioroni GiuseppeFolino VincenzoFontana Cinzia MariaFontanelli PaoloFormisano AnielloFossati FilippoFragomeli Gian MarioFranceschini DarioFregolent SilviaFusilli GianlucaGadda Maria ChiaraGalgano AdrianaGalli CarloGalperti GuidoGandolfi PaoloGaravini LauraGarofalo VincenzoGarofani Francesco SaverioGasparini Daniela Matilde MariaGebhard RenateGelli FedericoGentiloni Silveri PaoloGhizzoni ManuelaGiachetti RobertoGiacobbe AnnaGiacomelli AntonelloGigli Gian LuigiGinato FedericoGinefra DarioGinoble TommasoGiorgis AndreaGitti GregorioGiuliani FabriziaGiulietti GiampieroGnecchi MarialuisaGozi SandroGrassi GeroGreco Maria GaetanaGregori MonicaGribaudo ChiaraGuerini GiuseppeGuerini LorenzoGuerra MauroGullo Maria TindaraIacono MariaIannuzzi TinoImpegno Leonardo

Incerti AntonellaIori VannaLacquaniti LuigiLa Marca FrancescaLattuca EnzoLauricella GiuseppeLavagno FabioLenzi DonataLetta EnricoLeva DaniloLibrandi GianfrancoLocatelli Pia EldaLodolini EmanueleLorenzin BeatriceLosacco AlbertoLotti LucaLupi MaurizioMadia Maria AnnaMagorno ErnestoMalisani GiannaMalpezzi Simona FlaviaManciulli AndreaManfredi MassimilianoManzi IreneMarantelli DanieleMarazziti MarioMarchetti MarcoMarchi MainoMarguerettaz Rudi FrancoMariani RaffaellaMariano ElisaMarrocu SiroMarroni UmbertoMartella AndreaMartelli GiovannaMartino PierdomenicoMarzano MichelaMassa FedericoMatarrese SalvatoreMattiello DavideMauri MatteoMazziotti Di Celso AndreaMazzoli AlessandroMelilli FabioMeloni MarcoMeta Michele PompeoMiccoli MarcoMigliore GennaroMinnucci EmilianoMiotto Anna MargheritaMisiani AntonioMognato Michele

Atti Parlamentari — 34 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 29 NOVEMBRE 2014 — N. 341

Molea BrunoMonaco FrancescoMonchiero GiovanniMongiello ColombaMontroni DanieleMorani AlessiaMorassut RobertoMoretto SaraMoscatt AntoninoMura RominaMurer DeliaNaccarato AlessandroNardi MartinaNarduolo GiuliaNesi EdoardoNicoletti MicheleOliaro RobertaOliverio Nicodemo NazzarenoOrfini MatteoOrlando AndreaPagani AlbertoPalma GiovannaParis ValentinaParrini DarioPastorelli OrestePastorino LucaPatriarca EdoardoPeluffo Vinicio Giuseppe GuidoPes CaterinaPetitti EmmaPetrini PaoloPiazzoni Ileana CathiaPiccione TeresaPiccoli Nardelli FlaviaPiccolo GiorgioPiccolo SalvatorePiccone FilippoPilozzi NazzarenoPini GiudittaPisicchio PinoPiso VincenzoPizzolante SergioPlangger AlbrechtPollastrini BarbaraPorta FabioPortas Giacomo AntonioPreziosi ErnestoPrina FrancescoQuartapelle Procopio LiaRabino MarianoRaciti FaustoRagosta Michele

Rampi RobertoRealacci ErmeteRibaudo FrancescoRichetti MatteoRoccella EugeniaRocchi Maria GraziaRomano AndreaRosato EttoreRossi DomenicoRossi PaoloRossomando AnnaRostan MichelaRotta AlessiaRughetti AngeloSaltamartini BarbaraSammarco GianfrancoSani LucaSanna FrancescoSanna GiovannaSanterini MilenaSberna MarioSbrollini DanielaScalfarotto IvanScanu Gian PieroSchirò GeaScopelliti RosannaScuvera ChiaraSenaldi AngeloSereni MarinaSgambato CamillaSimoni ElisaSottanelli Giulio CesareSperanza RobertoStumpo NicolaTabacci BrunoTancredi PaoloTaranto LuigiTartaglione AssuntaTentori VeronicaTerrosi AlessandraTinagli IreneTullo MarioValente ValeriaValiante SimoneVargiu PierpaoloVazio FrancoVelo SilviaVenittelli LauraVentricelli LilianaVerini WalterVignali RaffaelloVitelli Paolo

Atti Parlamentari — 35 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 29 NOVEMBRE 2014 — N. 341

Zampa SandraZan AlessandroZanin GiorgioZappulla GiuseppeZardini DiegoZoggia Davide

Hanno risposto no:

Abrignani IgnazioAiraudo GiorgioAllasia StefanoAngelucci AntonioBaldelli SimoneBiancofiore MichaelaBiasotti SandroBordo FrancoBorghesi StefanoBragantini MatteoBrunetta RenatoCaon RobertoCaparini DavideCarfagna Maria RosariaCatalano IvanCentemero ElenaCostantino CelesteCrimi RoccoD’Alessandro LucaDuranti DonatellaFaenzi MonicaFarina DanieleFedriga MassimilianoFerrara CiccioFontana GregorioFratoianni NicolaFucci Benedetto FrancescoGalati GiuseppeGiacomoni SestinoGiammanco GabriellaGiorgetti GiancarloGrimoldi PaoloGuidesi GuidoInvernizzi CristianKronbichler FlorianLainati GiorgioMarcolin MarcoMatarrelli ToniMelilla GianniMerlo Ricardo AntonioMottola Giovanni Carlo FrancescoNizzi SettimoOcchiuto Roberto

Palazzotto ErasmoPalese RoccoPannarale AnnalisaPellegrino SerenaPetrenga GiovannaPili MauroPiras MichelePlacido AntonioPrataviera EmanuelePrestigiacomo StefaniaQuaranta StefanoRampelli FabioRicciatti LaraRomele GiuseppeRondini MarcoRotondi GianfrancoSavino SandraScotto ArturoSimonetti RobertoTacconi AlessioValentini ValentinoVella PaoloVito ElioZaratti Filiberto

Si sono astenuti:

Labriola Vincenza

Sono in missione:

Bergamini DeborahBiondelli FrancaCapezzone DanieleCastiglione GiuseppeCatania MarioCirielli EdmondoColonnese VegaD’Ambrosio GiuseppeDi Maio LuigiDi Stefano ManlioFauttilli FedericoFico RobertoFraccaro RiccardoLa Russa IgnazioRavetto LauraRigoni AndreaSanga GiovanniSisto Francesco PaoloTidei MariettaTurco TancrediZanetti Enrico

Atti Parlamentari — 36 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 29 NOVEMBRE 2014 — N. 341

(Dichiarazioni di voto sulla questione difiducia – Articolo 3 – A.C. 2679-bis-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiara-zioni di voto sulla questione di fiduciaposta dal Governo sull’approvazione del-l’articolo 3 del disegno di legge in esame,nel testo della Commissione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto il deputato Rondini. Ne ha facoltà.

MARCO RONDINI. Signor Presidente,oggi ponete la questione di fiducia su unalegge di stabilità che promettete di andarea modificare al Senato, oggi chiedete a chivi voterà la fiducia una delega in bianco,in quanto le modifiche che promettete nonle conosciamo e noi siamo sicuri chequelle modifiche, se è possibile, peggiore-ranno un testo che non incontra certo leaspettative delle piccole e medie imprese,delle famiglie e degli enti locali.

In generale, questa legge di stabilitàriteniamo sia un affronto in particolareper i tagli che si prefigge di operare neiconfronti delle regioni, tagli di risorse paria 4 miliardi. Noi respingiamo categorica-mente l’idea che le regioni siano dei centridi spreco. Val la pena di ricordare che lespese delle regioni negli ultimi cinque annisi sono ridotte del 38 per cento e quelledelle amministrazioni centrali solo del 12per cento, ed ancora, per arrivare all’at-tuale legge di stabilità, i tagli previsti peri Ministeri sono di 2,3 miliardi di euromentre quelli a carico delle regioni, comedicevo prima, di 4 miliardi.

Non siamo contro i tagli purché sianoequi e non vadano a penalizzare le regionivirtuose, come potrebbe avvenire, adesempio, per la Lombardia e per il Veneto.Bisogna avere il coraggio di attenuare itagli a carico delle regioni virtuose eintrodurre subito i costi standard, il chegarantirebbe maggiori risparmi rispetto aquelli che avete previsto.

Si devono applicare nelle regioni lemigliori pratiche, dare incentivi alle re-gioni più virtuose e punire invece quelleche perseverano nella cattiva gestione. Tral’altro, anche la relatrice Miotto, in XII

Commissione, in un suo passaggio, rife-rendosi a quanto avete previsto, cioè iltaglio dei trasferimenti alle regioni per 4miliardi per gli anni dal 2015 al 2018, peronestà intellettuale ha dovuto osservare e,quindi, ammettere che tali disposizionisono suscettibili di influenzare i servizisanitari e sociali erogati, il che tradottovuole dire chiudere magari ospedali omagari ritoccare i ticket sanitari. E giàqueste previsioni sarebbero sufficienti perdenunciare l’iniquità di questa vostra leggedi stabilità.

Vi sono poi una serie di previsioni checontestiamo fortemente. Andate a preve-dere una riduzione del fondo per le po-litiche antidroga, che portate dagli 8,4milioni di euro del 2014 ai 7,3 del 2015,sino ai 5,3 milioni di euro per gli anni2016 e 2017. Operate un taglio di 17,7milioni di euro sul Fondo per il finanzia-mento delle attività di ricerca corrente efinalizzata per la sperimentazione in ma-teria sanitaria, prevedendo inoltre un’ul-teriore riduzione pari a 17,2 milioni dieuro per il 2015 e 16,8 milioni di euro pergli anni successivi.

Rispetto allo stanziamento previsto peril 2014 dalla precedente legge di stabilità,si verifica quindi nel 2015 una riduzionedi 34,8 milioni di euro, si passa dai 288,7milioni ai 253,9 milioni che avete previsto.Avevate addirittura previsto un ulterioretaglio sui trasferimenti al Fondo per lenon autosufficienze, poi corretto in extre-mis, ma reperite i soldi dal Fondo per lepolitiche per la famiglia, e mentre operatequesti tagli da un lato, dall’altro trovatemagari 20 milioni di euro, per ogni annodal 2015 al 2018, per finanziare il Fondonazionale per l’accoglienza dei minoristranieri non accompagnati, così comeandate ad incrementare di 187 milioni dieuro annui, a decorrere dal 2015, il Fondonazionale destinato all’ampliamento delsistema di protezione per richiedenti asilo.Andate in Europa con il cappello in manoper chiedere che l’Unione europea si in-teressi dell’emergenza immigrazione e visentite rispondere che l’operazione MareNostrum è la causa di quella emergenza.

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Come a dire: chi è causa del suo malpianga se stesso. Ma qui a piangere ri-mangono solo i cittadini italiani ed inparticolare le fasce più deboli della nostrapopolazione.

Ed ancora andate a prevedere il cosid-detto bonus bebè di 80 euro mensili,prevedendo per ogni figlio nato o adottatodal 1o gennaio 2015 fino al 31 dicembre2017 un assegno di importo annuo di 960euro. Una buona misura che dovrebbefavorire la natalità, ma rimane una misuranon sufficiente per chi intenda sostenereuna politica veramente finalizzata a con-trastare la crisi demografica. Per di più –e questo per noi è un grave errore –allargate la platea a tutti i cittadini extra-comunitari con permesso di soggiorno. Intal modo la misura che andate ad intro-durre manca il reale obiettivo e si tra-sforma in una disposizione di natura as-sistenzialista, di cui godranno, in partico-lare, gli stranieri.

Se la ratio della disposizione era fina-lizzata veramente al contrasto della crisidemografica, doveva essere formulata nonsoltanto come sostegno per le famigliedisagiate, ma come riconoscimento delvalore dell’importanza di tornare a farefigli in questo Paese. Una misura finaliz-zata alla crescita demografica doveva es-sere limitata ai cittadini italiani, ai citta-dini comunitari e agli stranieri extraco-munitari che abbiano perlomeno dimo-strato di volere, attraverso un processo diintegrazione, progettare come scelta di vitala permanenza sul territorio del nostroPaese. In sostanza tale misura poteva edoveva essere limitata ai cittadini extra-comunitari che avessero dimostrato, attra-verso l’accordo di integrazione a punti, divolersi realmente integrare nella societàitaliana. Abbiamo provato a proporvelo,ma naturalmente la nostra richiesta ècaduta nel vuoto.

Per quanto attiene, invece, alla dispo-sizione relativa alla quota di 50 milioni dieuro per la cura delle patologie connesseal gioco d’azzardo, che però non comportanuovi oneri a carico della finanza pub-blica, suona come una presa in giro perchi da anni segue la questione e per tutte

quelle famiglie che sono state rovinate daquel vizio, grazie al quale uno « Statomammona » si ingrassa, oltre natural-mente al garantire lauti profitti a chigestisce il business delle macchinette man-giasoldi.

E così finite per fingere di trovare unasoluzione. Si poteva, ad esempio, preve-dere, come abbiamo provato a suggerirvi,un aumento dei trasferimenti alle regioniaffinché queste potessero assolvere alnuovo onere, senza dovere attingere ad unfondo che già oggi fatica a garantire i LEA.E la copertura la si poteva trovare sop-primendo ciò che avete previsto in materiadi asilo, perché non è possibile incremen-tare un fondo come quello per le politichee i servizi d’asilo, destinato all’amplia-mento del sistema di protezione per irichiedenti asilo e i rifugiati, misura che siè resa necessaria solo per colpa e graziealla scellerata operazione Mare Nostrum,che ha, di fatto, causato l’emergenza im-migrazione. Quindi, un fondo che va pro-sciugato, perché oggi il Paese ha altrepriorità, e va prosciugato anche alla lucedel fatto che, dei 150 mila sbarcati sullenostre coste, solo 38 mila richieste diprotezione sono state presentate.

Ed infine ed ancora – e mi avvio allaconclusione – eliminate le spese accessoriea carico dell’INPS per le cure termali. Insostanza non andate più a prevedere quelcontributo per il soggiorno, che venivariconosciuto a chi si recava in una localitàtermale per le cure. E questo anche no-nostante nei giorni scorsi il Consiglio diindirizzo e vigilanza dell’INPS, con unanota ufficiale, vi abbia chiesto di soppri-mere i tagli che avete previsto. Il Consigliodi indirizzo e vigilanza, in particolare,ritiene infatti che la norma in discussione,provocando una sostanziale riduzione del-l’assistenza sanitaria a favore degli assi-curati da tali istituti, non comporterebbecomunque alcun risparmio, ma anzi unaggravamento di spesa.

E così, mentre ci si permette il lusso,magari, di pagare vitto e alloggio ai clan-destini, che sistemate anche in alberghiche i nostri connazionali si sognano, ta-gliate un contributo che avrà quale unico

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 29 NOVEMBRE 2014 — N. 341

risultato che i nostri anziani o chi è affettoda patologie anche gravi non potrà più cu-rarsi, in quanto, in questo periodo di vacchemagre, rinunceranno ad andare nelle loca-lità termali, perché non hanno i soldi perpagarsi la pensione e il soggiorno.

Questi sono solo alcuni dei motivi checi impongono di negarvi la fiducia ad unalegge di stabilità scritta in parte sottodettatura dell’Unione europea e dellatroika dell’Unione europea, che, però, virimanda a marzo e preannuncia che do-vrete mettere mano ancora alle forbici(Applausi dei deputati del gruppo Lega Norde Autonomie).

PRESIDENTE. Sono così esaurite ledichiarazioni di voto sulla questione difiducia posta dal Governo sull’approva-zione dell’articolo 3.

(Votazione della questione di fiducia– Articolo 3 – A.C. 2679-bis-A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionesulla questione di fiducia.

Indìco la votazione per appello nomi-nale sull’articolo 3, nel testo della Com-missione, sulla cui approvazione, senzaemendamenti ed articoli aggiuntivi, il Go-verno ha posto la questione di fiducia.

Per agevolare le operazioni di voto,invito i deputati ad avvicinarsi al bancodella Presidenza seguendo il proprio turnodi votazione, che è evidenziato sul tabel-lone elettronico, evitando quindi di stazio-nare nell’emiciclo e di rendere così piùdifficoltosa l’espressione del voto.

Avverto che la Presidenza, come prean-nunciato ai gruppi, al fine di garantire unordinato svolgimento della votazione, ac-coglierà un numero di richieste di antici-pazione del voto fino ad un massimo del3 per cento della consistenza numerica diciascun gruppo. Faccio presente che igruppi hanno già fatto pervenire alla Pre-sidenza le relative indicazioni.

Procediamo ora all’estrazione a sortedel nominativo del deputato dal qualeinizierà la chiama.

(Segue il sorteggio).

La chiama avrà inizio dalla deputataGrillo.

Invito i deputati segretari a procederealla chiama.

(Segue la chiama).

Si è così conclusa anche la secondachiama. Chiedo se vi siano altri deputati inAula che intendano votare (Segue lachiama).

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione

sull’articolo 3, nel testo della Commis-sione, sulla cui approvazione, senza emen-damenti ed articoli aggiuntivi, il Governoha posto la questione di fiducia.

Presenti .......................... 386Votanti ............................ 385Astenuti .......................... 1Maggioranza .................. 193

Hanno votato sì ..... 346Hanno votato no .... 39.

La Camera approva.

Si intendono così respinte tutte le pro-poste emendative riferite all’articolo 3.

Hanno risposto sì:

Adornato FerdinandoAgostini LucianoAgostini RobertaAiello FerdinandoAlbanella LuisellaAlbini TeaAlfano AngelinoAlfano GioacchinoAlfreider DanielAlli PaoloAmato MariaAmendola VincenzoAmici SesaAntezza MariaAnzaldi MicheleArgentin IleanaArlotti TizianoAscani AnnaBaretta Pier PaoloBargero CristinaBaruffi DavideBasso Lorenzo

Atti Parlamentari — 39 — Camera dei Deputati

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Battaglia DemetrioBazoli AlfredoBecattini LorenzoBellanova TeresaBenamati GianlucaBeni PaoloBergonzi MarcoBerlinghieri MarinaBerretta GiuseppeBianchi DorinaBianchi MariastellaBindi RosyBinetti PaolaBini CaterinaBlažina TamaraBobba LuigiBoccadutri SergioBocci GianpieroBoccia FrancescoBoccuzzi AntonioBolognesi PaoloBombassei AlbertoBonaccorsi LorenzaBonavitacola FulvioBonifazi FrancescoBonomo FrancescaBordo MicheleBorghi EnricoBoschi Maria ElenaBossa LuisaBraga ChiaraBragantini PaolaBrandolin GiorgioBratti AlessandroBray MassimoBressa GianclaudioBruno FrancoBruno Bossio VincenzaBueno RenataBurtone Giovanni Mario SalvinoButtiglione RoccoCalabrò RaffaeleCampana MicaelaCani EmanueleCapodicasa AngeloCapone SalvatoreCapozzolo SabrinaCapua IlariaCarbone ErnestoCardinale DanielaCarloni Anna MariaCarnevali Elena

Carocci MaraCarra MarcoCarrescia PiergiorgioCarrozza Maria ChiaraCasati Ezio PrimoCasellato FlorianaCasero LuigiCassano FrancoCastricone AntonioCausi MarcoCausin AndreaCenni SusannaCensore BrunoCera AngeloCesaro AntimoChaouki KhalidCicchitto FabrizioCimbro EleonoraCivati GiuseppeCoccia LauraColaninno MatteoCominelli MiriamCoppola PaoloCoscia MariaCosta EnricoCova PaoloCrimì FilippoCrivellari DiegoCulotta MagdaCuperlo GiovanniDallai LuigiDal Moro Gian PietroDambruoso StefanoDamiano CesareD’Arienzo VincenzoD’Attorre AlfredoDe Girolamo NunziaDellai LorenzoDell’Aringa CarloDe Maria AndreaDe Menech RogerDe Micheli PaolaDe Mita GiuseppeDi Gioia LelloDi Lello MarcoDi Maio MarcoD’Incecco VittoriaDi Salvo TittiDonati MarcoD’Ottavio UmbertoEpifani Ettore GuglielmoErmini David

Atti Parlamentari — 40 — Camera dei Deputati

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Fabbri MarilenaFalcone GiovanniFamiglietti LuigiFanucci EdoardoFaraone DavideFarina GianniFassina StefanoFedi MarcoFerranti DonatellaFerrari AlanFerro AndreaFiano EmanueleFiorio MassimoFioroni GiuseppeFolino VincenzoFontana Cinzia MariaFontanelli PaoloFormisano AnielloFossati FilippoFragomeli Gian MarioFregolent SilviaFusilli GianlucaGadda Maria ChiaraGalgano AdrianaGalli CarloGalperti GuidoGandolfi PaoloGaravini LauraGarofalo VincenzoGarofani Francesco SaverioGasparini Daniela Matilde MariaGebhard RenateGelli FedericoGhizzoni ManuelaGiachetti RobertoGiacobbe AnnaGiacomelli AntonelloGigli Gian LuigiGinato FedericoGinefra DarioGinoble TommasoGiorgetti GiancarloGiorgis AndreaGitti GregorioGiuliani FabriziaGiulietti GiampieroGnecchi MarialuisaGozi SandroGrassi GeroGreco Maria GaetanaGregori MonicaGribaudo Chiara

Guerini GiuseppeGuerini LorenzoGuerra MauroGullo Maria TindaraIacono MariaIannuzzi TinoImpegno LeonardoIncerti AntonellaIori VannaLacquaniti LuigiLaforgia FrancescoLa Marca FrancescaLattuca EnzoLauricella GiuseppeLavagno FabioLenzi DonataLetta EnricoLeva DaniloLibrandi GianfrancoLocatelli Pia EldaLodolini EmanueleLorenzin BeatriceLosacco AlbertoLotti LucaLupi MaurizioMadia Maria AnnaMagorno ErnestoMalisani GiannaMalpezzi Simona FlaviaManciulli AndreaManfredi MassimilianoManzi IreneMarantelli DanieleMarazziti MarioMarchetti MarcoMarchi MainoMarguerettaz Rudi FrancoMariani RaffaellaMariano ElisaMarrocu SiroMarroni UmbertoMartelli GiovannaMartino PierdomenicoMarzano MichelaMassa FedericoMatarrese SalvatoreMattiello DavideMauri MatteoMazziotti Di Celso AndreaMazzoli AlessandroMelilli FabioMeloni Marco

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Meta Michele PompeoMiccoli MarcoMigliore GennaroMinnucci EmilianoMiotto Anna MargheritaMisiani AntonioMognato MicheleMolea BrunoMonaco FrancescoMonchiero GiovanniMongiello ColombaMontroni DanieleMorani AlessiaMorassut RobertoMoretto SaraMoscatt AntoninoMura RominaMurer DeliaNaccarato AlessandroNardi MartinaNarduolo GiuliaNicoletti MicheleOliaro RobertaOliverio Nicodemo NazzarenoOrfini MatteoOrlando AndreaPagani AlbertoPalma GiovannaParis ValentinaParrini DarioPastorelli OrestePastorino LucaPatriarca EdoardoPeluffo Vinicio Giuseppe GuidoPes CaterinaPetitti EmmaPetrini PaoloPiazzoni Ileana CathiaPiccione TeresaPiccoli Nardelli FlaviaPiccolo GiorgioPiccolo SalvatorePiccone FilippoPilozzi NazzarenoPini GiudittaPisicchio PinoPiso VincenzoPizzolante SergioPlangger AlbrechtPollastrini BarbaraPorta FabioPortas Giacomo Antonio

Preziosi ErnestoPrina FrancescoQuartapelle Procopio LiaRabino MarianoRaciti FaustoRagosta MicheleRampi RobertoRealacci ErmeteRibaudo FrancescoRichetti MatteoRoccella EugeniaRocchi Maria GraziaRomano AndreaRosato EttoreRossi DomenicoRossi PaoloRossomando AnnaRostan MichelaRotta AlessiaRughetti AngeloSaltamartini BarbaraSanga GiovanniSani LucaSanna FrancescoSanna GiovannaSanterini MilenaSberna MarioSbrollini DanielaScalfarotto IvanScanu Gian PieroSchirò GeaScopelliti RosannaScuvera ChiaraSenaldi AngeloSereni MarinaSgambato CamillaSimoni ElisaSottanelli Giulio CesareSperanza RobertoStumpo NicolaTancredi PaoloTaranto LuigiTartaglione AssuntaTentori VeronicaTerrosi AlessandraTinagli IreneTullo MarioVaccaro GuglielmoValente ValeriaValiante SimoneVargiu PierpaoloVazio Franco

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Velo SilviaVenittelli LauraVentricelli LilianaVerini WalterVignali RaffaelloVitelli PaoloZampa SandraZan AlessandroZanin GiorgioZappulla GiuseppeZardini DiegoZoggia Davide

Hanno risposto no:

Allasia StefanoAltieri TrifoneAngelucci AntonioBaldelli SimoneBorghesi StefanoBragantini MatteoBrunetta RenatoCaon RobertoCaparini DavideCatalano IvanCentemero ElenaFaenzi MonicaFedriga MassimilianoFontana GregorioGuidesi GuidoInvernizzi CristianLainati GiorgioLatronico CosimoMarcolin MarcoMelilla GianniMerlo Ricardo AntonioMottola Giovanni Carlo FrancescoOcchiuto RobertoPalese RoccoPellegrino SerenaPetrenga GiovannaPili MauroPlacido AntonioPrataviera EmanueleRampelli FabioRomele GiuseppeRondini MarcoSavino SandraScotto ArturoSimonetti RobertoTacconi AlessioVella Paolo

Vito ElioZaccagnini Adriano

Si sono astenuti:

Labriola Vincenza

Sono in missione:

Bergamini DeborahBiondelli FrancaCapezzone DanieleCastiglione GiuseppeCatania MarioCirielli EdmondoColonnese VegaD’Ambrosio GiuseppeDi Maio LuigiDi Stefano ManlioFauttilli FedericoFico RobertoFraccaro RiccardoLa Russa IgnazioRavetto LauraRigoni AndreaSisto Francesco PaoloTidei MariettaTurco TancrediZanetti Enrico

Come stabilito dalla Conferenza deipresidenti di gruppo, interrompiamol’esame del provvedimento, che ripren-derà nella seduta di domani, a partiredalle ore 9.

Ordine del giornodella seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l’ordine delgiorno della seduta di domani.

Domenica 30 novembre 2014, alle 9:

1. – Seguito della discussione del dise-gno di legge:

Disposizioni per la formazione delbilancio annuale e pluriennale dello Stato(legge di stabilità 2015) (C. 2679-bis-A).

— Relatori: Guerra, per la maggioranza;Melilla e Castelli, di minoranza.

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2. – Seguito della discussione del dise-gno di legge:

Bilancio di previsione dello Stato perl’anno finanziario 2015 e bilancio plurien-nale per il triennio 2015-2017 (C. 2680-A).

Nota di variazioni al bilancio di pre-visione dello Stato per l’anno finanziario2015 e per il triennio 2015-2017.

— Relatori: Tancredi, per la maggio-ranza; Melilla e Castelli, di minoranza.

La seduta termina alle 21,50.

ERRATA CORRIGE

Nel resoconto stenografico della sedutadel 28 novembre 2014:

a pagina 91, seconda colonna, quartariga, la parola « dicembre » si intendesostituita dalla seguente: « novembre ».

IL CONSIGLIERE CAPODEL SERVIZIO RESOCONTI

ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

DOTT. VALENTINO FRANCONI

Licenziato per la stampa alle 22,40.

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