ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZO -...

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437. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni: Barbanti .................................. 1-00881 25747 Paglia ...................................... 1-00882 25750 Boccadutri .............................. 1-00883 25753 Alberti ..................................... 1-00884 25755 Bechis ..................................... 1-00885 25757 Brunetta .................................. 1-00886 25762 Lupi ......................................... 1-00887 25765 Scotto ...................................... 1-00888 25767 Businarolo .............................. 1-00889 25769 Gigli ......................................... 1-00890 25770 Risoluzioni in Commissione: I e IV Commissione: Artini ....................................... 7-00698 25774 X e XIV Commissione: Vallascas ................................. 7-00697 25775 XI Commissione: Cominardi ............................... 7-00699 25777 PAG. ATTI DI CONTROLLO: Affari esteri e cooperazione internazionale. Interrogazione a risposta scritta: Borghese ................................. 4-09384 25779 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazione a risposta orale: Pellegrino ................................ 3-01522 25779 Interrogazioni a risposta scritta: Mannino ................................. 4-09374 25780 Parentela ................................ 4-09382 25783 Bernini Paolo ......................... 4-09386 25784 Bernini Paolo ......................... 4-09387 25785 Difesa. Interrogazione a risposta in Commissione: Basilio ..................................... 5-05740 25786 Interrogazione a risposta scritta: Basilio ..................................... 4-09381 25787 Atti Parlamentari 25745 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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437. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozioni:

Barbanti .................................. 1-00881 25747

Paglia ...................................... 1-00882 25750

Boccadutri .............................. 1-00883 25753

Alberti ..................................... 1-00884 25755

Bechis ..................................... 1-00885 25757

Brunetta .................................. 1-00886 25762

Lupi ......................................... 1-00887 25765

Scotto ...................................... 1-00888 25767

Businarolo .............................. 1-00889 25769

Gigli ......................................... 1-00890 25770

Risoluzioni in Commissione:

I e IV Commissione:

Artini ....................................... 7-00698 25774

X e XIV Commissione:

Vallascas ................................. 7-00697 25775

XI Commissione:

Cominardi ............................... 7-00699 25777

PAG.

ATTI DI CONTROLLO:

Affari esteri e cooperazione internazionale.

Interrogazione a risposta scritta:

Borghese ................................. 4-09384 25779

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazione a risposta orale:

Pellegrino ................................ 3-01522 25779

Interrogazioni a risposta scritta:

Mannino ................................. 4-09374 25780

Parentela ................................ 4-09382 25783

Bernini Paolo ......................... 4-09386 25784

Bernini Paolo ......................... 4-09387 25785

Difesa.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Basilio ..................................... 5-05740 25786

Interrogazione a risposta scritta:

Basilio ..................................... 4-09381 25787

Atti Parlamentari — 25745 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

PAG.

Economia e finanze.

Interrogazione a risposta scritta:

Parentela ................................ 4-09388 25788

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta scritta:

Polverini ................................. 4-09378 25790

Parentela ................................ 4-09380 25790

Interno.

Interrogazioni a risposta scritta:

Scotto ...................................... 4-09376 25791

Vezzali .................................... 4-09377 25792

Guidesi .................................... 4-09383 25793

Istruzione, università e ricerca.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Scotto ...................................... 2-00999 25793

Interrogazione a risposta in Commissione:

Ghizzoni ................................. 5-05739 25794

Interrogazione a risposta scritta:

Ghizzoni ................................. 4-09375 25795

PAG.

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Ginefra .................................... 5-05741 25796

Interrogazioni a risposta scritta:

Nicchi ...................................... 4-09379 25797

Marcon ................................... 4-09389 25799

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazione a risposta scritta:

Bernini Paolo ......................... 4-09385 25800

Salute.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Gagnarli .................................. 5-05742 25804

Apposizione di firme ad una interroga-zione ......................................................... 25805

Ritiro di un documento di indirizzo ........ 25805

Ritiro di un documento del sindacatoispettivo .................................................... 25805

Trasformazione di un documento del sin-dacato ispettivo ....................................... 25805

ERRATA CORRIGE ........................................ 25805

Atti Parlamentari — 25746 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,

premesso che:

per contrastare non solo il riciclag-gio dei capitali di provenienza illecita, maanche l’evasione e l’elusione fiscale si ècercato di intervenire sulla disciplina dellacircolazione del contante, con la dichia-rata finalità di aumentare la tracciabilitàdelle movimentazioni finanziarie per con-trastare il riciclaggio dei capitali di pro-venienza;

in particolare con il cosiddetto de-creto-legge « salva Italia » (decreto-legge 6dicembre 2011, n. 201, convertito, conmodificazioni, dalla legge 22 dicembre2011, n. 214) ha ridotto, a decorrere dal 6dicembre 2011, da 2.500 euro a 1.000 eurola soglia dei pagamenti in contanti e diutilizzo degli assegni bancari/postali tra-sferibili, nonché dei libretti al portatore;con il cosiddetto decreto « semplifica-zioni » (decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16,convertito, con modificazioni, dal decreto-legge n. 44 del 2012) si è introdotta unaderoga alle norme sulla limitazione delcontante in caso di acquisti effettuati dacittadini extra-Unione europea pressocommercianti al minuto, nonché agenziedi viaggio e turismo e si sono dispostenuove sanzioni per i trasferimenti tran-sfrontalieri di denaro contante. La materiaè stata poi oggetto di numerosi interventichiarificatori da parte del Ministero del-l’economia e delle finanze, dell’Agenziadelle entrate nonché, da ultimo, dellaGuardia di finanza con la circolare 19marzo 2012, n. 83607;

significativo è stato l’articolo 12 deldecreto-legge cosiddetto « salva Italia » cheha ridotto, a decorrere dal 6 dicembre2011, a 1.000 euro il limite per l’utilizzodel denaro contante, degli assegni bancarie postali e dei vaglia postali o cambiari,nonché dei libretti di deposito bancari opostali al portatore;

per effetto delle modifiche appor-tate dal citato articolo 12, l’articolo 49 deldecreto legislativo 21 novembre 2007,n. 231 (cosiddetto « decreto antiriciclag-gio ») sancisce ora che: è vietato il trasfe-rimento di denaro contante o di libretti dideposito bancari o postali al portatore o dititoli al portatore in euro o in valutaestera, effettuato a qualsiasi titolo trasoggetti diversi (anche se privati), quandoil valore oggetto di trasferimento è com-plessivamente pari o superiore a 1.000euro; il trasferimento è vietato anchequando è effettuato con più pagamentiinferiori alla soglia che appaiono artificio-samente frazionati. Tuttavia, il trasferi-mento può essere eseguito per il tramite dibanche, istituti di moneta elettronica ePoste Italiane spa;

la limitazione di 1.000 euro ri-guarda complessivamente il valore oggettodi trasferimento, indipendentemente dallacausale e si applica anche alle cosiddetteoperazioni frazionate, ossia a quei paga-menti che appaiono artificiosamente fra-zionati ovvero relativi a qualunque « ope-razione unitaria sotto il profilo economico,di valore pari o superiore ai limiti stabilitidal presente decreto, posta in essere at-traverso più operazioni, singolarmente in-feriori ai predetti limiti, effettuate in mo-menti diversi ed in un circoscritto periododi tempo fissato in sette giorni fermarestando la sussistenza dell’operazionefrazionata quando ricorrano elementi perritenerla tale ». In ogni caso, come chiaritodal Ministero dell’economia e delle finanzecon la circolare 4 novembre 2011, leoperazioni di prelievo e/o di versamento didenaro contante richieste da un cliente aduna banca non concretizzano automatica-mente una violazione dell’articolo 49 deldecreto legislativo 21 novembre 2007,n. 231 e il nuovo limite si applica anchead assegni, libretti al portatore e alletransazioni tramite money transfer;

in base all’articolo 51 del decretolegislativo n. 231 del 2007, anch’esso mo-dificato dal cosiddetto decreto-legge « salvaItalia », i soggetti destinatari della norma-tiva antiriciclaggio (ad esempio, interme-

Atti Parlamentari — 25747 — Camera dei Deputati

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diari finanziari e professionisti) che, nellosvolgimento delle loro funzioni e nei limitidelle loro attribuzioni, hanno notizia diviolazioni relative all’utilizzo di denarocontante, di assegni liberi e di libretti alportatore, entro 30 giorni, devono comu-nicare le infrazioni: al Ministero dell’eco-nomia e delle finanze, ovvero alle compe-tenti ragionerie territoriali dello Stato, perla contestazione e gli adempimenti previstidall’articolo 14 della legge n. 689 del 1981;alla Guardia di finanza la quale, overavvisi l’utilizzabilità di elementi ai finidell’attività di accertamento, ne dà tem-pestiva comunicazione all’Agenzia delleentrate. La previsione della Guardia difinanza tra i destinatari delle comunica-zioni delle violazioni, introdotta dall’arti-colo 8 del decreto-legge n. 16 del 2012 haconsentito una più incisiva azione di con-trasto agli illeciti fiscali, grazie ad unasempre più accurata selezione dei soggettia maggior rischio di evasione;

al fine di far fronte all’evasione e direstringere le maglie larghe all’uso delcontante, la soluzione ideale sarebbe latracciabilità totale degli adempimenti fi-scali. Tra le novità più importanti dal 2014ad oggi si segnala:

a) l’arrivo della e-fattura e dello« scontrino digitale », che limita l’utilizzodella carta moneta, almeno a partire dal2017 (o dal 2018 se prevarrà la prudenzadi coloro che gestiscono le strutture in-formatiche dello Stato). Nel frattempo unprimo passo verso l’informatizzazione delfisco si avrà con l’operazione « 730 » pre-compilato che arriverà nelle cassette elet-troniche di lavoratori dipendenti e pen-sionati. Andranno in soffitta nel giro ditre-quattro anni fatture, ricevute e scon-trini fiscali cartacei ma anche i registri ivae quelli dei clienti-fornitori, finalizzati adeventuali controlli del fisco, che oggi de-vono essere tenuti da chi esercita un’atti-vità. Questi « vecchi » strumenti sarannosostituiti con supporti informatici, sul mo-dello « cloud », che permetteranno a pro-fessionisti e commercianti di scambiarsifatture in entrata e uscita tra di loro eall’Agenzia delle entrate di monitorare.

Stesso sistema per gli « scontrini digitali »:sarà necessario un aggiornamento delletecnologie e dei registratori di cassa chesarà favorito con un credito d’imposta di100 euro;

b) per quanto riguarda i canonid’affitto, con effetto dal 1o gennaio 2014,la legge di stabilità 2014, (legge n. 147 del2013) al comma 50 dell’articolo 1, haprevisto che i canoni di locazione delleabitazioni non possano più essere pagati incontanti disponendo che, indipendente-mente dall’ammontare mensile del canonedi locazione, per il pagamento dell’affittodebbano essere utilizzati mezzi di paga-mento in grado di assicurare la tracciabi-lità dei flussi di denaro;

c) è stato introdotto l’obbligo diadozione di strumenti pos per imprese eprofessionisti con il decreto ministeriale24 gennaio 2014 che, con la pubblicazionein Gazzetta Ufficiale, ha dato attuazione aldisposto dell’articolo 15, comma 4, deldecreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 17dicembre 2012, n. 221, per cui dal 1o

gennaio 2014 è stato introdotto l’obbligo diaccettare i pagamenti effettuati attraversocarte di debito, in favore di imprese eprofessionisti, per l’acquisto di prodotti oper la prestazione di servizi. Dal 28 marzo2014 al 30 giugno 2014, saranno obbligatiad accettare pagamenti di importi supe-riori a 30,00 euro, effettuati con carte didebito, solo le imprese e i professionistiche nel 2013 abbiano registrato un fattu-rato superiore a 200.000,00 euro; dal 1o

luglio 2014, tutte le imprese ed i profes-sionisti saranno obbligati ad accettare ipagamenti di importo superiore a 30 euroeffettuati con carte di debito;

l’informatizzazione del fisco e dellerelative possibilità di controllo darà mag-giori strumenti per la lotta all’evasione.Contestualmente, potrebbe essere menonecessario agire « a monte » in modo ra-dicale andando verso una totale abolizionedel contante: il reato di autoriciclaggio, ipossibili rafforzamenti del falso in bilancioe la rinuncia a depenalizzare le fatture

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false, renderanno più difficile la circola-zione di denaro « nero » e quindi accetta-bili normali transazioni in banconote emonete metalliche;

alla normativa nazionale diretta adisciplinare l’uso del contante si è aggiuntapoi quella, di derivazione comunitaria,relativa ai passaggi di capitale attraverso lefrontiere, anch’essa oggetto di recenti in-terventi normativi per effetto del decreto-legge « semplificazioni » che ha armoniz-zato ed allineato la normativa interna conquella comunitaria (rappresentata dal re-golamento (CE) 1889/2005), stabilendo cheogni persona fisica che entra nel territorionazionale o ne esce e trasporta denarocontante d’importo pari o superiore a10.000 euro deve farne dichiarazione al-l’Agenzia delle dogane; tale disciplina siapplica sia ai passaggi intracomunitari(dall’Italia verso un altro Paese dell’Unioneeuropea e viceversa), sia a quelli extraco-munitari (dall’Italia da e verso un Paesenon appartenente all’Unione europea), aprescindere dalle modalità di trasporto deldenaro contante (ad esempio, a mano, inun bagaglio da stiva), per via aerea, stra-dale, ferroviaria o marittima;

sempre a livello europeo, all’iniziodel 2005, l’allora commissario per il mer-cato interno, Charlie McCreevy aveva lan-ciato un’iniziativa per rimuovere gli osta-coli nel mercato del pagamenti europeo;

dopo mesi di acceso dibattito, ladirettiva europea sui servizi di pagamentoè stata adottata dal Consiglio dei ministridell’Unione europea nel marzo 2007. L’ac-cordo finale obbligò i fornitori non ban-cari a limitare a 12 mesi la durata delcredito transfrontaliero concesso, ma nonintrodusse alcuna restrizione alle opera-zioni nazionali; l’Esecutivo europeo hapresentato il 24 luglio 2013 una propostadi revisione della direttiva in questione e,parallelamente, un regolamento sulle com-missioni interbancarie, applicata primanei pagamenti transfrontalieri tra Statimembri e solo in un momento successivoai pagamenti in ambito nazionale;

scopo della direttiva sui servizi dipagamento è stato quello di creare un vero

mercato europeo dei pagamenti, con il finedi abbassare i costi sia per i consumatori,che per gli istituti di pagamento. La di-rettiva è fondamentale anche per la crea-zione della Sepa (Area unica dei paga-menti in euro), che mira a introdurre lestesse procedure e gli stessi obblighi intutta Europa per i trasferimenti di credito,gli addebiti diretti e le carte di pagamento;

l’obiettivo primario della direttiva èquello di abbattere le barriere tecniche elegali che finora hanno ostacolato la crea-zione di un mercato europeo per i servizidi pagamento. La Commissione europeaprevede un risparmio di 122 miliardi an-nui: in particolare, il maggior beneficioderiverebbe dalla fatturazione elettronica(il cosiddetto e-invoicing), per circa 110milioni di euro l’anno;

un ulteriore significativo migliora-mento che deriva dalla direttiva europeasui servizi di pagamento è la possibilità diusare tutte le carte di debito in Europa ela Commissione europea prevede che unapiù elevata concorrenza nei servizi dipagamento spingerà sempre di più i con-sumatori a scegliere gli strumenti elettro-nici per il loro acquisti (carte di plastica,smart card, pagamenti tramite telefonocellulare o smartphone), favorendo la pro-gressiva diminuzione del contante;

secondo la Commissione europea, icosti relativi ai pagamenti ammontano al 3per cento del prodotto interno lordo esono dovuti principalmente alle spese le-gate al contante. Sbarazzarsi delle monetee delle banconote, quindi, comporterebbeun enorme risparmio per l’economia eu-ropea. Il contante è costoso perché ha unelevato costo di produzione e non è sicuro.Rubare il denaro fisico sarebbe, inoltre,più facile che sottrarre il credito elettro-nico. La Commissione europea stima, adesempio, che il costo di una transazione incontante si aggira tra i 30 e i 55 centesimidi euro, mentre nel caso di un pagamentoelettronico ammonta a pochi centesimi;

non è quindi auspicabile che sivada verso un eccessivo allargamento dellemaglie per l’uso del contante: il tetto

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massimo che si prospetta è dagli attuali1.000 a 3.000 euro, ma per combattere ildenaro « nero » sarebbe necessario man-tenere più bassa la soglia della possibilitàdell’uso del contante anche per i paga-menti tra privati;

il comma 9 dell’articolo 12 deldecreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, hastabilito che le imprese che gestiscono icircuiti di pagamento e le associazionidelle imprese definiscano, entro nove mesi,le regole generali per assicurare una ri-duzione delle commissioni a carico degliesercenti in relazione alle transazioni ef-fettuate mediante carte di pagamento,

impegna il Governo

ad adottare iniziative normative di revi-sione della disciplina vigente in tema diuso del contante, che siano finalizzate aridurre o mantenere inalterata l’attualesoglia limite di 1.000 euro e ad azzerare oquantomeno ridurre le commissioni a ca-rico degli esercenti in relazione alle tran-sazioni effettuate mediante carte di paga-mento, con il fine di abbassare i costi peri consumatori.

(1-00881) « Barbanti, Artini, Baldassarre,Bechis, Matarrelli, Mucci,Prodani, Rizzetto, Segoni,Turco ».

La Camera,

premesso che:

la tracciabilità è uno strumentonecessario per combattere l’evasione fi-scale. Il Governo Monti aveva varato unpacchetto di misure per il contrasto del-l’evasione fiscale. Lo strumento principaleconsisteva nella tracciabilità, in base allaquale non potevano essere effettuati pa-gamenti per importi superiori ai milleeuro in contanti; la precedente soglia,stabilita dal Governo Berlusconi era pari a2.500 euro;

diversi studi dimostrano come unricorso più diffuso ai pagamenti elettronici

permetterebbe, da un lato, attraverso latracciabilità delle transazioni, di coadiu-vare le azioni di contrasto all’evasionefiscale ed al riciclaggio di denaro, di com-pliance fiscale e, quindi, favorire l’emer-sione di ricchezza sommersa, e, dall’altro,di ridurre il costo di gestione del denarocontante a tutto vantaggio dell’economiaitaliana, aspetto, quest’ultimo, spesso sot-tovalutato dagli esercenti stessi, ma chesecondo dati diffusi dalla Banca d’Italiacorrisponde allo 0,5 per cento del prodottointerno lordo, il 49 per cento del qualisarebbe sostenuto da banche ed infrastrut-ture per l’offerta dei servizi di pagamento,mentre il restante 51 per cento sarebbe acarico delle imprese;

il costo dei contanti è elevato; uncosto che deriva non solo dalla stampadelle banconote e dal conio delle monete,ma anche dalle spese di distribuzione e dicontrollo a cui si aggiungono gli oneri perla sicurezza per il trasporto e la conser-vazione dei valori;

uno studio della Banca centraleeuropea ha evidenziato che l’Europaspende ogni anno lo 0,46 per cento del suoprodotto interno lordo (60 miliardi dieuro) per il denaro. E in Italia, dove ildenaro cartaceo è più diffuso che altrove,i costi ammontano a circa 10 miliardi dieuro, pari allo 0,52 per cento del prodottointerno lordo (valore superiore a allo 0,40per cento, rilevato nella media degli altriPaesi europei). Questo significa che perpagare il personale, le perdite, i furti, leapparecchiature, il trasporto, la sicurezza,i magazzini, la vigilanza e le assicurazionisi spende circa 200 euro a testa l’anno;

c’è anche il tema del costo indu-striale di fabbricazione delle micro mo-nete, quelle da 1 e 2 centesimi di euro chespesso e volentieri si perdono. Coniare unamonetina da 1 centesimo ne costa 4,5,mentre per fabbricarne una da 2 centesimisi spendono 5,2 centesimi. Lo scorso au-tunno il gruppo parlamentare SinistraEcologia Libertà ha presentato una mo-zione alla Camera dei deputati sulla que-stione, calcolando che i costi di fabbrica-

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zione sono costati all’Italia 188 milioni dieuro in dieci anni;

la relazione esistente tra l’utilizzodel contante, strumento di pagamento dicui non è possibile seguire le tracce fiscali,e l’evasione è chiara ed è stata evidenziatada diversi studi. Si veda, ad esempio:Rogoff, Kenneth (1998), « Blessing orcurse? Foreign and Underground Demandfor Euro Notes, Economic Policy – AEuropean Forum, 261-303 », e Goodhart,C., e Krueger, M. (2001), « The Impact ofTechnology on Cash Usage, discussion pa-per 374, Financial Markets Group, LondonSchool of Economics and Political Science,London, UK »;

esiste una precisa correlazione trai prelievi in contante e l’incidenza del-l’economia sommersa: la relazione tral’importo medio unitario dei prelievi dicontanti da sportelli automatici bancari,nei vari Paesi europei, e l’economia som-mersa, espressa in percentuale di prodottointerno lordo, è chiaramente positiva.Dove si utilizza più contante, l’incidenzadell’economia sommersa è più elevata. Inparticolare, Grecia e Italia sono i Paesieuropei che mostrano i prelievi di contantidi importo medio più elevato (rispettiva-mente 250 e 175 euro) e che contestual-mente hanno la più alta incidenza sulprodotto interno lordo dell’economia som-mersa;

comunque, in Italia il ricorso allamoneta elettronica è sempre più diffuso,anche se il gap con il resto dell’Europaresta notevole e potrebbe essere colmatoanche grazie agli elevati standard di sicu-rezza raggiunti. Infatti, l’ultimo Osserva-torio Assofin-Crif Decision Solutions-GfKEurisko, relativo al consuntivo del 2011,rileva la presenza nel nostro Paese di 71,2milioni di carte per i pagamenti, unamedia di 1,2 per abitante, numero cre-sciuto sensibilmente negli ultimi vent’anni,ma che resta inferiore alla media del-l’Unione europea (1,5), per non dire deiPaesi più virtuosi come il Regno Unito (2,4per abitante) o la Svezia (2,2);

e tuttavia, le operazioni fatte risul-tano ancora molto contenute nel con-

fronto internazionale: ogni italiano ne faannualmente solo 24,5 contro le 57 del-l’area euro e le 191,1 degli Stati Unitid’America;

è, dunque, necessario un interventoorganico che, da un lato, limiti fortementel’utilizzo del denaro contante e, dall’altro,disponga una serie di incentivi per i con-sumatori e gli operatori del settore;

alcune direttive europee e normeinterne spingono in questa direzione, nellaconvinzione che tutto il sistema economicoe finanziario tragga vantaggi da questainnovazione. Per dare un impulso impor-tante alla maturazione del mercato ita-liano dei pagamenti elettronici ed avvici-narlo così agli standard europei, Governoe Parlamento hanno varato negli ultimianni, accanto ad una serie di misurerestrittive sull’uso del denaro contante edei mezzi di pagamento al portatore e didefinizione dell’ambito di applicazione deipagamenti mediante carte di debito, ancheuna norma per la quale esiste l’obbligo diaccettare da privati pagamenti per acquistidi prodotti e prestazioni di servizi diimporto superiore a 30 euro a mezzo delcosiddetto pos (point of sale);

in Italia, i costi complessivi legati almantenimento ed all’uso del pos sono piùalti del 50 per cento rispetto alla mediaeuropea. La interchange fee rappresentacirca il 70-90 per cento dell’importo dellacommissione che viene applicata nel rap-porto fra banca dell’esercente e banca delconsumatore nel momento della transa-zione con carte di pagamento. Nel lugliodel 2013 la Commissione europea, nell’am-bito della revisione della direttiva sui ser-vizi di pagamento, ha presentato una pro-posta di limitazione dell’interchange feeche prevede un tetto dello 0,2 per centodella transazione per le carte di debito edello 0,3 per cento della transazione per lecarte di credito, tetto che per i primi 22mesi sarà in vigore solo per le transazioniinternazionali e, successivamente, entreràin vigore anche per quelle nazionali. Lastessa Unione europea si aspetta che daquesta riduzione derivi una parallela ri-

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duzione delle commissioni finali sugli ac-quisti;

numerose indagini condotte ancheda autorità antitrust hanno dimostrato chel’elevato livello delle commissioni inter-bancarie produce effetti anticoncorrenzialied alti costi per gli esercenti commerciali(che poi li riversano sui prezzi finali),ostacolando in tal modo la diffusione deisistemi di pagamento alternativi e menocostosi, in grado di rendere più semplice lavita dei consumatori e di generare piùtransazioni per i commercianti;

il costo delle macchine di incassocontante, applicato non in tutti i Paesi edin maniera difforme (in certi Paesi inci-dono solo sulle operazioni transfronta-liere, in altri su tutte le transazioni), vieneimputato agli esercenti nell’ambito piùgenerale delle spese a loro fatturate perl’utilizzo delle carte di credito, e spessofinisce per essere ricaricato dagli stessi sulprezzo finale del prodotto a tutto dannodel consumatore finale, costituendo, perquesto, una restrizione alla concorrenzasui prezzi;

l’Abi (Associazione bancaria ita-liana) ha avuto modo di dichiarare aproposito dell’approccio contrario allemacchine di incasso contante da partedella Commissione europea che: « se perBruxelles le commissioni sono negativeper la concorrenza, il costo delle carte dipagamento rischia di aumentare a disca-pito dei possessori », lasciando in talmodo intendere che la disapplicazionedelle macchine di incasso contante com-porterà inevitabili ripercussioni sui con-sumatori, dato che le banche scariche-ranno le minori entrate interamente suicorrentisti;

una maggiore quanto auspicata dif-fusione della moneta elettronica deve pas-sare necessariamente attraverso l’aboli-zione delle commissioni interbancariemultilaterali, pertanto il Governo deve in-

tervenire in materia, anche di concertocon l’Abi,

impegna il Governo:

a ridurre il limite dei pagamenti incontanti, che oggi è fissato a 1.000 euro, a500 euro contestualmente alla riduzionedelle commissioni e dei costi di gestionedella moneta elettronica per imprese ecittadini;

a prendere le opportune iniziative,anche normative, per:

a) stabilire e ridurre con progres-sione annuale anche l’importo massimomensile per i prelievi delle persone fisichee giuridiche;

b) stabilire l’obbligo di utilizzarestrumenti telematici per l’effettuazionedelle operazioni di pagamento delle spesedelle pubbliche amministrazioni centrali elocali e dei loro enti;

c) riservare la possibilità di dedurreo detrarre nell’ambito fiscale, sia per lepersone fisiche che giuridiche, solo lespese effettuate con strumenti di paga-mento che ne consentano la tracciabilità;

a prendere le opportune iniziative,anche normative, al fine di abolire lecommissioni interbancarie multilaterali;

a prevedere per i commercianti ed iprofessionisti forme di defiscalizzazioneche contemplino il riconoscimento di uncredito di imposta a coloro che si dotanodel terminale pos;

a valutare misure di sostegno all’uti-lizzo della moneta elettronica (elimina-zione di commissioni interbancarie, cre-dito d’imposta per l’acquisto di pos, corsirivolti alle persone anziane, bancomat gra-tuito per le persone con redditi bassi edaltro), da finanziare anche con i risparmiche via via deriverebbero al Ministerodell’economia e delle finanze, alle bancheed alle infrastrutture per l’offerta dei ser-vizi di pagamento, dal minor utilizzo delcontante.

(1-00882) « Paglia, Melilla, Marcon,Scotto ».

Atti Parlamentari — 25752 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

La Camera,

premesso che:

secondo la Banca d’Italia il costodel contante, ripartito tra istituti bancari eimprese, è di circa 8 miliardi di eurol’anno, pari allo 0,6 per cento del prodottointerno;

tale costo può essere definito un« costo occulto » in quanto non è tenuto inconsiderazione, dati gli importi esigui, siadai consumatori, sia dai piccoli commer-cianti che quotidianamente, nelle transa-zioni economiche, ne sono assoggettati;vanno poi considerati anche i rischi con-nessi direttamente alla gestione del con-tante, quali furti, rapine, perdita ed errori;

dal momento dell’introduzionedelle banconote e monete in euro, nel2002, l’ammontare della moneta in circo-lazione in Italia può essere consideratosolo a livello di area e non a livello Paese;

la Banca d’Italia nella sua recente« Relazione sulla gestione e sulle attivitàdella Banca d’Italia sul 2014 » ha segnalatoche « oltre che dalla domanda dell’econo-mia, l’alimentazione della circolazione èstata determinata in modo ancora consi-stente dalla progressiva sostituzione deitagli della prima serie con le nuove de-nominazioni della seconda »;

secondo il rapporto presentato dalMinistro dell’economia e delle finanzesulla realizzazione delle strategie di con-trasto all’evasione fiscale, pubblicato aisensi dell’articolo 6 del decreto-legge 24aprile 2014 n. 66, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89,il fenomeno dell’evasione fiscale assumenel nostro paese dimensioni ancora moltoampie e complesse;

dal rapporto si evince che il tax gap– la differenza tra l’ammontare delle im-poste che l’amministrazione fiscale do-vrebbe raccogliere e il gettito effettivo –stimato dall’Agenzia delle entrate con ri-ferimento all’iva, all’Irap e alle impostedirette sulle imprese e sul lavoro auto-

nomo ammonterebbe su base annua a 91miliardi euro, pari al 7 per cento delprodotto interno lordo;

la Banca d’Italia ha quantificatol’economia « non osservata » in Italia perun valore corrispondente al 27,4 per centodel prodotto interno nazionale; in parti-colare, l’incidenza media dell’economiasommersa ammonterebbe al 16,5 percento, mentre il restante 10,9 per centorappresenterebbe quella illegale;

la Corte dei conti il 2 dicembre2014 ha diffuso l’« Indagine sugli effettidell’azione di controllo fiscale in terminidi stabilizzazione della maggiore tax com-pliance », rilevando, alla luce delle analisipiù recenti, che l’ammontare complessivodei tributi e contributi annualmente evasisupera in Italia i 120 miliardi di eurol’anno;

l’articolo 9, comma 1, lettera d),della legge 11 marzo 2014, n. 23 – cosid-detta delega fiscale – prevede, al fine di unrafforzamento dell’attività conoscitiva e dicontrollo, di incentivare, mediante unariduzione degli adempimenti amministra-tivi e contabili a carico dei contribuenti,l’utilizzo della fatturazione elettronica e latrasmissione telematica dei corrispettivi,nonché di adeguati meccanismi di riscon-tro tra la documentazione in materia ivae le transazioni effettuate, potenziando irelativi sistemi di tracciabilità dei paga-menti;

mediante i decreti legislativi attua-tivi della delega fiscale, il Governo staintroducendo nuove strategie di contrastoall’evasione fiscale e miglioramento dellacompliance, in particolare nel settore del-l’iva, che prevedono la diffusione deglistrumenti di pagamento tracciabili, la fat-turazione elettronica e la trasmissione te-lematica dei dati relativi alle transazioniB2B soggette ad iva, nonché dei corrispet-tivi;

l’adozione anche nella pubblicaamministrazione di strumenti di paga-mento digitali può avere effetti positivi intermini di riduzione dei costi connessi alla

Atti Parlamentari — 25753 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

gestione del contante e rischi connessi,come di maggiore efficienza nella gestionedei servizi al cittadino;

l’obbligo di pagamento con mezzitracciabili risulta attualmente in vigore perle seguenti fattispecie: i pagamenti relativialle prestazioni libero professionali resedai medici; i pagamenti riguardanti canonidi locazione di unità abitative per l’otte-nimento delle agevolazioni e detrazionifiscali da parte del locatore e del condut-tore; le operazioni relative all’acquisto diservizi di pubblicità on-line e di servizi adessa ausiliari, nonché i pagamenti effet-tuati a favore di società, enti, associazionisportive dilettantistiche, associazioni senzafini di lucro e pro-loco e i versamenti daquesti operati; inoltre, dal 1o luglio 2014 leimprese ed i professionisti che effettuanovendita di prodotti e prestazione di servizisono tenuti ad accettare pagamenti concarte di debito per acquisiti superiori a 30euro;

l’articolo 12, comma 1, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito,con modificazioni, dalla legge 22 dicembre2011, n. 214, il cosiddetto decreto-legge« salva Italia », al fine di contrastare l’eva-sione fiscale ed il riciclaggio di denaro, haridotto da 2.500 euro a 1.000 euro la sogliaper i pagamenti in contanti; per evitarericadute negative sul settore del turismotuttavia tale limite non si applica ai nonresidenti in Italia per i quali il limite peri pagamenti in contanti, nel commercio aldettaglio e per le agenzie di viaggi, è fissatoa 15.000 euro;

il regolamento sulle commissioniapplicate alle transazioni effettuate me-diante carte di pagamento, emanato inattuazione di quanto disposto dal comma10 del citato articolo 12 dal Ministerodell’economia e delle finanze, con decretoministeriale 14 febbraio 2014, n. 51, fissaregole generali per assicurare la riduzionedelle commissioni e le loro condizioni ditrasparenza;

le commissioni, oltre a remunerarei circuiti di pagamento e i servizi diissuing, coprono i costi finanziari relativi

all’anticipazione delle somme transate al-l’acquirer e da questi al merchant, il ri-schio di mancata provvista futura (nellecarte di credito), la manutenzione e lasicurezza del sistema informatico;

il regolamento (UE) n. 2015/751del Parlamento europeo e del Consiglio del29 aprile 2015, relativo alle commissioniinterbancarie sulle operazioni di paga-mento basate su carta, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale dell’Unione europea il19 maggio 2015, ha fissato tetti alle com-missioni interbancarie, pari a 0,3 percento per le carte di credito e a 0,2 percento per le carte di debito, lasciandoalcune decisioni sulle modalità di attua-zione del regolamento agli Stati membri;

il comunicato stampa del Ministerodello sviluppo economico del 28 luglio2014, a seguito di un’analisi dei costi, haevidenziato costi fissi in media intorno ai2-5 euro mensili per terminali innovativi eintorno ai 10-15 euro per apparecchiaturepiù tradizionali, che si traducono in unonere medio annuo tra 25-60 euro al-l’anno nel primo caso e 120-180 euro nelsecondo;

il ritardo dell’Italia nella diffusionedei pagamenti elettronici rispetto ad altriPaesi dell’eurozona va considerato anchealla luce dell’incessante innovazione tec-nologica: nel 2014 è stato crescente l’im-patto dei « new digital payment » – paga-menti a distanza (e-commerce), tramitesmartphone (mpayment), in prossimità(contactless) – che in molti casi riduconoulteriormente la necessità di strumentihardware. Secondo l’Osservatorio Mobilepayment & commerce del Politecnico diMilano, i pagamenti digitali in Italia sonocresciuti del 3,6 per cento nel 2014 arri-vando a quota 146 miliardi di euro, no-nostante la riduzione dei consumi. Mascorporando il dato è emerso che mentrei pagamenti di « vecchio tipo », con cartadi credito o debito, sono avanzati dell’1,6per cento (da 126 a 128 miliardi di euro),i cosiddetti « new digital payment » sonocresciuti del 20 per cento e valgono il 12per cento del transato con carta, passando

Atti Parlamentari — 25754 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

da 15 a 18 miliardi di euro, e che i primidati del 2015 confermano il trend di avan-zamento;

secondo il rapporto statistico sullefrodi con le carte di pagamento del Mi-nistero dell’economia e delle finanze, re-lativo all’anno 2013, il tasso di frode peril nostro Paese è pari allo 0,019 per cento;tale valore è inferiore tanto all’analogovalore di altri Paesi ad economia avanzataquali, ad esempio, Regno Unito, Francia edAustralia, quanto alla media dell’areaSepa (Area unica dei pagamenti in euro);

l’attuazione delle disposizioni pre-viste nella delega fiscale riguardanti inparticolare l’implementazione della fattu-razione elettronica e la trasmissione tele-matica dei corrispettivi, oltre che la nuovae rafforzata definizione delle frodi fiscali,l’introduzione del reato di autoriciclaggio,i rafforzamenti del falso in bilancio el’adesione della maggior parte dei paesi,compresa la Svizzera, ai nuovi « Commonreporting standard » per lo scambio diinformazioni finanziarie, rendono più dif-ficile la circolazione di denaro non trac-ciato creando le condizioni per una ridu-zione dei controlli massivi sul territorio daparte dell’amministrazione finanziaria eper rivedere la possibilità di alzare illimite di utilizzo di banconote e monetemetalliche nelle transazioni,

impegna il Governo:

a definire in tempi brevi l’attuazionedel regolamento (UE) n. 2015/751 sui tettialle commissioni interbancarie nelle partiin cui è lasciata la facoltà al Paese mem-bro di adottare determinate misure, con lafinalità di ridurre il costo dei mezzi dipagamento elettronici in Italia;

ad assumere iniziative normativevolte, da una parte, a incentivare gli stru-menti di pagamento elettronici e a ridurneil costo e, dall’altra, contestualmente econdizionatamente, a valutare l’opportu-nità di rivedere la disciplina vigente intema di uso del contante, ponendo l’Italiain linea con gli altri Stati europei che

adottano restrizioni sulla circolazionedella carta moneta e hanno raggiunto unasignificativa diffusione dei mezzi di paga-mento diversi dal contante.

(1-00883) « Boccadutri, Causi, Bonifazi,Capozzolo, Carbone, Carella,Colaninno, Currò, De Maria,Marco Di Maio, Marco DiStefano, Fragomeli, Frego-lent, Ginato, Gitti, Gutgeld,Lodolini, Moretto, Pelillo, Pe-trini, Ribaudo, Sanga, Zog-gia ».

La Camera,

premesso che:

il decreto legge 6 dicembre 2001,n. 201 convertito, con modificazioni, dallalegge 22 dicembre 2011, n. 214 (cosiddetto« decreto salva Italia ») ha ridotto da 2.500a 1.000 euro la soglia dei pagamenti incontanti e di utilizzo del denaro contante,degli assegni bancari e postali trasferibili,nonché dei libretti al portatore;

il combinato disposto dal decreto-legge « salva Italia » e la normativa anti-riciclaggio di cui al decreto legislativo 21novembre 2007, n. 231, vieta il trasferi-mento del denaro contante anche nelleipotesi di più pagamenti inferiori allasuddetta soglia ma strumentali alla mede-sima finalità ovvero la cui frazione siaoggetto di artifizio;

l’articolo 15, comma 4, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito,con modificazioni, dalla legge 17 dicembre2012, n. 221, ha stabilito che, a decorreredal 1o gennaio 2014, i soggetti che effet-tuano l’attività di vendita di prodotti e diprestazione di servizi, anche professionali,sono tenuti ad accettare anche pagamentieffettuati attraverso carte di debito. Condecreto del Ministero dello sviluppo eco-nomico del 24 gennaio 2014, sono statidefiniti gli ambiti di applicazione preve-dendo l’obbligo di accettare pagamenti

Atti Parlamentari — 25755 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

effettuati attraverso carte di debito pertutti i pagamenti di importo superiore atrenta euro;

l’obbligo di accettare pagamenti ef-fettuati attraverso carte di debito imponecosti organizzativi ed economici connessial doversi dotare di un pos (tecnologia diaccettazione multipla di strumenti di pa-gamento). Tale imposizione risulta vessa-toria per tutti i professionisti e le impreseitaliane ai quali vengono imposte speseobbligatorie facilmente evitabili attraversoaltri strumenti, quali, ad esempio, il bo-nifico elettronico e assegni bancari, stru-menti che garantiscono gli stessi livelli ditracciabilità e di trasparenza per qualsiasimovimento di denaro;

si introduce obbligatoriamente eingiustamente un intermediario, la banca,alla quale viene garantito un introito ag-giuntivo a discapito degli esercenti, purnon svolgendo alcun ruolo reale e concretonel rapporto tra lo stesso e l’utente. Al-tresì, l’obbligo di dotazione di un posgenera un’ulteriore spesa fissa aggiuntivaanche per le nuove piccole e medie im-prese (start-up);

l’obbligo di accettare pagamenti ef-fettuati attraverso carte di debito non èlegato al reddito dell’impresa o del pro-fessionista e, quindi, risulta maggiormentevessatorio per piccole e micro imprese;

è considerata scorretta la praticacommerciale che richieda un sovrapprezzodei costi per il completamento di unatransazione elettronica con un fornitore dibeni o servizi, ai sensi dell’articolo 21,comma 4-bis, del codice del consumo, dicui al decreto legislativo 6 settembre 2005,n. 206, come modificato dall’articolo 15,comma 5-quater, del sopra citato decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito,con modificazioni, dalla legge 17 dicembre2012, n. 221;

in Italia si è registrato un elevatoutilizzo di denaro contante, circostanzaquest’ultima acuita a causa dei 15 milionidi cittadini privi di conto corrente o stru-menti di pagamento o gestione del denaro.

Gli elevati costi per la tenuta dei conticorrenti – tra i più alti d’Europa –riducono la propensione all’utilizzo deimedesimi e dei connessi strumenti di pa-gamento elettronici. Inoltre, anche i costiper le transazioni tramite pos (point ofsale) sono mediamente più elevati del 50per cento rispetto ai principali Paesi eu-ropei;

il comma 9 dell’articolo 12 deldecreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, hastabilito che le imprese che gestiscono icircuiti di pagamento e le relative asso-ciazioni di categoria, entro nove mesidall’approvazione del medesimo decreto,avrebbero dovuto indicare le regole ge-nerali per assicurare una riduzione dellecommissioni a carico degli esercenti inrelazione alle transazioni effettuate me-diante carte di pagamento. Nell’ipotesi diinottemperanza della medesima prescri-zione si concede facoltà al Ministro del-l’economia e delle finanze, di concertocon il Ministro dello sviluppo economico– sentite la Banca d’Italia e l’Autoritàgarante della concorrenza e del mercato– di emanare un decreto con il qualedisciplinare gli oneri a carico delle im-prese ed il costo unitario del pagamentoelettronico. Tuttavia, il decreto ministe-riale 14 febbraio 2014, n. 51, non haconcretamente individuato le regole ge-nerali per assicurare una riduzione dellecommissioni a carico degli esercenti inquanto privo di una definizione, anchequantitativa, dei limiti massimi dellecommissioni;

il 20 aprile 2015 il Consiglio euro-peo ha adottato un regolamento che fissaun massimale per le commissioni inter-bancarie sui pagamenti effettuati con cartedi debito e di credito, prevedendo un tettomassimo pari allo 0,2 per cento per cartedi debito e allo 0,3 per cento per le cartedi credito;

l’articolo 34, comma 7, della leggen. 183 del 2011 prevedeva la gratuità, siaper l’acquirente che per il venditore, delletransazioni regolate con carte di paga-mento presso gli impianti di distribuzione

Atti Parlamentari — 25756 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

di carburanti di importo inferiore ai 100euro,

impegna il Governo:

ad assumere ogni iniziativa, anche di ca-rattere normativo, al fine di:

a) prevedere che l’obbligo di accettarepagamenti effettuati attraverso carte didebito si applichi limitatamente ai paga-menti effettuati a favore dei soggetti eser-centi e dei professionisti il cui fatturato siasuperiore a duecentomila euro;

b) escludere dall’obbligo tutte lenuove attività per i primi due anni dioperatività;

c) prevedere, per gli esercenti e iprofessionisti, la gratuità delle transazionifino a 1.000 euro effettuate mediante cartedi pagamento in modo simile a quantoprecedentemente previsto per gli impiantidi distribuzione di carburanti;

d) a dare attuazione, in via generaleed al fuori dei suddetti casi, alle disposi-zioni di cui all’articolo 12, comma 9, deldecreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201,definendo le regole generali per assicurareuna concreta riduzione delle commissionia carico degli esercenti e dei professionistiin relazione alle transazioni effettuate peril tramite di carte di pagamento e fissando,altresì, dei massimali da applicare allemedesime commissioni nei limiti indivi-duati dal Consiglio europeo pari allo 0,2per cento per le carte di debito e allo 0,3per cento per le carte di credito.

(1-00884) « Alberti, Pesco, Ruocco, Cancel-leri, Pisano, Crippa, Da Villa,Vallascas, Della Valle, Fanti-nati, Fico ».

La Camera,

premesso che:

a seguito della pronuncia del tri-bunale di Grosseto, che ha disposto latrascrizione di un matrimonio tra personedello stesso sesso contratto all’estero, al-

cuni sindaci, insieme ad alcuni funzionaricomunali, si sono interrogati sui presup-posti giuridici e sull’effettiva legittimità dieffettuare quella trascrizione;

ad avviso dei firmatari del presenteatto di indirizzo esistono ragioni in dirittoche consentono di ritenere legittima edovuta la trascrizione di tali matrimoni daparte del sindaco;

a tal fine, è necessario inquadrarel’istituto della trascrizione del matrimonionel nostro sistema e prendere in conside-razione quanto stabilito dalla Corte diCassazione nella sentenza n. 4184 del2012;

appare necessario chiarire la realeportata del decreto del tribunale di Gros-seto, che ha disposto la trascrizione delmatrimonio tra persone dello stesso sessocontratto nello Stato di New York. Finoalla sentenza della Cassazione n. 4184 del2012, gli ostacoli alla trascrizione del ma-trimonio tra persone dello stesso sessoerano prevalentemente due:

a) la sua inesistenza;

b) la sua contrarietà all’ordine pub-blico;

quanto alla questione dell’inesi-stenza del matrimonio tra persone dellostesso sesso, la Corte di Cassazione hachiarito che, in base al disposto dell’arti-colo 9 della Carta dei diritti fondamentalidell’Unione europea (Carta di Nizza) edell’articolo 12 della Convenzione europeadei diritti dell’uomo, come interpretatodalla Corte europea dei diritti umani, nellanozione di matrimonio rientra anche ilmatrimonio tra persone dello stesso sesso;

il « presupposto naturalistico dellafattispecie », ossia la diversità di sesso deinubendi, non è più necessario per confi-gurare l’esistenza giuridica del matrimo-nio. Quanto alla contrarietà all’ordinepubblico del matrimonio tra persone dellostesso sesso – rilevante sia in base all’ar-ticolo 18 del decreto del Presidente dellaRepubblica n. 396 del 2000, « Regola-mento per la revisione e la semplificazione

Atti Parlamentari — 25757 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

dell’ordinamento dello stato civile », sia inbase all’articolo 65 della legge n. 218 del1995, in materia di diritto internazionaleprivato – essa va esclusa. In base allasentenza della Corte di Cassazione n. 4184del 2012 « l’intrascrivibilità di tale atto[matrimonio tra persone dello stessosesso] dipende non già dalla sua contra-rietà all’ordine pubblico » (par. 2.2.3. mo-tivazione in diritto), bensì dalla possibilitàdi riconoscere gli effetti di questo atto dimatrimonio all’interno del nostro Paese;

secondo la Corte di Cassazione – losi ribadisce – è invece possibile ricono-scere l’esistenza e la validità di tali ma-trimoni, in quanto la nozione di matri-monio alla luce di ben due Carte sovra-nazionali, quali sono la Carta di Nizza e laConvenzione europea dei diritti dell’uomo,che fanno pienamente parte dell’ordina-mento giuridico italiano, si è modificatafino a comprendere anche quello tra per-sone dello stesso sesso;

la trascrivibilità del matrimonio trapersone dello stesso sesso celebrato al-l’estero si deve valutare alla luce dell’or-dine pubblico internazionale. Come postoin rilievo dalla Corte di Cassazione, nellasentenza 26 aprile 2013, n. 10070 (nelrichiamare anche la Corte di Cassazione,nelle sentenze 6 dicembre 2002, 17349, e23 febbraio 2006, n. 4040), il concetto diordine pubblico a fini internazionalpriva-tistici si identifica con quello indicato conl’espressione « ordine pubblico internazio-nale », da intendersi « come complesso diprincipi fondamentali caratterizzanti l’or-dinamento interno in un determinato pe-riodo storico o fondati su esigenze digaranzia, comuni ai diversi ordinamenti,di tutela dei diritti fondamentali del-l’uomo » (Corte di Cassazione, sentenzan. 19405 del 2013). In base a quantostabilito dalla Corte di Cassazione nellacitata sentenza, si può affermare che l’or-dine pubblico internazionale non è laproiezione esterna dei principi generalidell’ordinamento italiano desumibili dallenorme vigenti nel nostro Paese e dallaCostituzione, bensì la sintesi dei principifondamentali caratterizzanti l’ordina-

mento giuridico italiano, che è inserito in« un sistema plurale » di fonti rispetto alquale « non si può ignorare la sinergia cheproviene dall’interazione delle fonti sovra-nazionali con quelle nazionali », segnata-mente la Carta di Nizza e la Convenzioneeuropea dei diritti dell’uomo, parti inte-granti dell’ordinamento ai sensi degli ar-ticolo 10, 11 e 117 della Costituzione(Corte di Cassazione, sentenza n. 19405del 2013);

la nozione di matrimonio che ifirmatari del presente atto di indirizzoritengono conforme a diritto nell’ordina-mento giuridico italiano – secondo quantoaffermato in conclusione dalla Corte diCassazione nella sentenza n. 4184 del2012 – comprende anche il matrimoniotra persone dello stesso sesso, in sintoniacon quanto previsto dalla Carta di Nizza edalla Convenzione europea dei diritti del-l’uomo; non è più possibile ritenere con-trario all’ordine pubblico internazionaleitaliano il matrimonio tra persone dellostesso sesso celebrato all’estero di cui sichieda la trascrizione in Italia;

l’unico ostacolo alla trascrizione èl’inidoneità del matrimonio tra personedello stesso sesso a produrre effetti nel-l’ordinamento italiano. In altri termini,secondo la Corte di Cassazione, pur es-sendo esistente e valido, il matrimonio trapersone dello stesso sesso non produr-rebbe effetti in Italia. Tale aspetto dellasentenza della Corte di Cassazione è statosuperato dal tribunale di Grosseto, fa-cendo notare come il matrimonio tra per-sone dello stesso sesso non sia privo diefficacia, perché produce effetti nell’ordi-namento in cui è stato celebrato. Aggiungepoi – il tribunale di Grosseto – che ladiversità di sesso non è requisito espres-samente previsto per contrarre matrimo-nio nel codice civile;

non vi è coincidenza tra la pro-nuncia della Corte di Cassazione e quelladel tribunale di Grosseto: in base allaprima decisione gli effetti del matrimoniosi devono produrre nel nostro Paese, men-tre per il tribunale sembrerebbe bastare la

Atti Parlamentari — 25758 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

produzione di effetti nel Paese in cui ilmatrimonio è stato celebrato. Di seguito, sicercherà di dimostrare come il matrimo-nio tra persone dello stesso sesso siaproduttivo di effetti anche nel nostroPaese e che la trascrizione del matrimonio– una volta chiarita la sua funzione cer-tificativa – è strumento necessario ai co-niugi per consentire loro di far valere lostatus coniugale in tutti i Paesi in cui èprevisto il matrimonio tra persone dellostesso sesso;

secondo la giurisprudenza dellaCorte di Cassazione in tema di trascrivi-bilità in Italia di matrimonio celebratoall’estero, ciò che è preminente è la con-statazione della validità del matrimonio datrascrivere in base al principio locus regitactum, dal momento che: « le norme didiritto internazionale privato (...) attribui-scono ai matrimoni celebrati all’estero tracittadini italiani ovvero tra italiani e stra-nieri immediata validità e rilevanza nelnostro ordinamento, sempre che essi ri-sultino celebrati secondo le forme previstedalla legge straniera – e quindi spieghinoeffetti civili nell’ordinamento interno delloStato straniero (Corte di Cassazione, se-zione civile, sentenza n. 10351 del 1998);

a questo primo requisito se neaggiunge un secondo, ossia la sussistenzadei requisiti per contrarre matrimonio aisensi dell’articolo 115 del codice civile.Secondo il tribunale di Grosseto, tra irequisiti previsti espressamente dal codicecivile per celebrare matrimonio non vi è ladifferenza di sesso tra i nubendi. L’assenzadi un tale riferimento nel passato venivaintesa come un vuoto normativo dovutoalla « tradizionale » necessità della diffe-renza di sesso tra i nubendi. In tal senso,si è espressa la Corte costituzionale nellasentenza n. 138 del 2010, pur non esclu-dendo la possibilità che legislativamentevenga superato il tratto caratterizzante delmatrimonio consistente nella differenza disesso tra i nubendi, ricavabile da un’in-terpretazione sistematica del codice civile;

secondo la Corte costituzionale, ilrequisito della differenza di sesso, a suo

avviso necessario per la validità del ma-trimonio, si desumerebbe da un’interpre-tazione sistematica delle norme codicisti-che in materia matrimoniale. Tale inter-pretazione della Corte costituzionale, pe-raltro espressa in una sentenza di rigettoe quindi vincolante soltanto nel giudizio aquo, va ora riconsiderata alla luce delleprecisazioni contenute nella sentenza dellaCorte di Cassazione n. 4184 del 2012;

la nozione di matrimonio va ricon-siderata seguendo le indicazioni dellaCarta di Nizza e della Convenzione euro-pea dei diritti dell’uomo, come interpre-tata dalla Corte di Strasburgo. Pertanto,mentre in passato la differenza di sessoera considerata condizione necessaria peril cittadino italiano al fine di contrarrevalidamente matrimonio, al contrario oggi– pur nel silenzio del codice civile – ladifferenza di sesso è irrilevante per l’enu-cleazione di una nozione di matrimonionel nostro Paese;

nel caso di matrimonio tra duepersone dello stesso sesso celebrato al-l’estero nei Paesi in cui è possibile, l’attomatrimoniale è valido tanto all’esterotanto in Italia, poiché la differenza disesso non va più considerata una condi-zione necessaria per contrarre matrimonioai sensi dell’articolo 115 del codice civile.In definitiva, rispettate le forme del Paesedi celebrazione e constatata la validità delmatrimonio tra persone dello stesso sesso,occorre trascrivere tale matrimonio;

più volte la Corte di Cassazione hadichiarato trascrivibili i matrimoni trapersone di sesso diverso celebrati all’esteroanche quando potevano essere consideratinulli o annullabili o semplicemente inef-ficaci, poiché la trascrizione – per giuri-sprudenza costante della Corte di Cassa-zione – « non ha natura costitutiva, mameramente certificativa e scopo di pub-blicità di un atto già di per sé valido », dalmomento che essa è « diretta unicamentea rendere pubblico che il cittadino hacontratto all’estero un matrimonio rite-nuto valido dall’ordinamento locale »;

in base alla sentenza n. 4184 del2012, per il matrimonio tra persone dello

Atti Parlamentari — 25759 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

stesso sesso sembra doversi operare un’ec-cezione all’interpretazione corrente dellenorme in materia di trascrizione: un ma-trimonio siffatto non sarebbe trascrivibilein quanto inidoneo radicalmente a pro-durre effetti nel nostro Paese. Si vedràcome questa affermazione sia smentita daifatti e dall’iscrizione dell’ordinamento ita-liano nel sistema del diritto europeo;

con riferimento all’idoneità del ma-trimonio a produrre effetti in Italia, nel-l’Unione europea e in Paesi extra Unioneeuropea, il matrimonio tra persone dellostesso sesso produce effetti nell’ordina-mento italiano tutte le volte in cui occorrafar applicazione di norme di fonte euro-pea, nel rispetto di quanto stabilito dal-l’articolo 9 della Carta di Nizza. È quantoha precisato il tribunale di Reggio Emilia,con decreto del 13 febbraio 2012, in uncaso di ricongiungimento familiare tra uncittadino italiano e un cittadino non co-munitario coniugati all’estero. A seguito diquella pronuncia il Ministero dell’internoha emanato una circolare diretta a tutte lequesture italiane in forza della quale or-mai sono decine le coppie formate dapersone dello stesso sesso, di cui unacittadina non comunitaria, che hanno ot-tenuto il ricongiungimento familiare. Dun-que, non è vero che il matrimonio trapersone dello stesso sesso non producaeffetti nell’ordinamento italiano. Produceeffetti nell’ordinamento italiano tutte levolte in cui lo status coniugale sia ilpresupposto per l’applicazione in Italia dinorme di fonte europea, per le quali ladifferenza di sesso tra i coniugi non è piùun requisito per la validità e l’efficacia delmatrimonio stesso ai sensi dell’articolo 9della Carta di Nizza;

dal punto di vista del diritto euro-peo e del diritto internazionale privatoitaliano, sono diverse le ragioni per laquali occorre disporre la trascrizione delmatrimonio tra persone dello stesso sesso.Il matrimonio tra persone dello stessosesso produce effetti quando uno dei dueconiugi non è un cittadino comunitario,poiché consente l’ottenimento del ricon-giungimento familiare, facendo applica-

zione in Italia di norme di origine euro-pea. Seguendo la logica della Corte diCassazione, un tale matrimonio è sicura-mente trascrivibile. Ma se è così, nontrascrivere il matrimonio quando i coniugisiano entrambi cittadini italiani, compor-terebbe a loro carico una discriminazionefondata (non sull’orientamento sessuale,bensì) sulla cittadinanza: si riserverebbe aicittadini italiani un trattamento peggiorerispetto a cittadini di Paesi non comuni-tari. Quindi, data la sicura trascrivibilitàdel matrimonio tra un cittadino italiano eun cittadino non comunitario, a mentedella sentenza della Corte di Cassazionen. 4184 del 2012, occorre trascrivere an-che un matrimonio tra due italiani o tradue cittadini europei o tra un italiano e uncittadino europeo, onde evitare una discri-minazione fondata sulla cittadinanza;

nel far applicazione del diritto eu-ropeo, quando il presupposto della normaè la sussistenza dello stato coniugale, nonsarà rilevante la differenza di sesso deinubendi, pena la violazione dell’articolo 9della Carta di Nizza. Pertanto, quando sitratterà di dare effetti in Italia a norme diorigine europea, il matrimonio tra personedello stesso sesso avrà efficacia nel nostroPaese;

poiché lo stato coniugale è possibileprovarlo solo servendosi dell’atto di ma-trimonio iscritto (o trascritto come nelcaso che si va analizzando) nel registro deimatrimoni dall’ufficiale dello stato civile,eccetto i casi di distruzione o smarri-mento, trascrivere il matrimonio tra per-sone dello stesso sesso celebrato all’esterosignifica dare la possibilità di provarel’esistenza dello status coniugale e goderedi tutti i benefici e le tutele derivantidall’applicazione in Italia di norme euro-pee;

tenendo conto della funzione cer-tificativa della trascrizione, occorre consi-derare che il diritto di libera circolazionedelle persone nell’Unione europea com-porta anche il diritto di circolare con ilproprio status, nel nostro caso coniugale.Non si può trascurare di considerare,

Atti Parlamentari — 25760 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

infatti, che cittadini italiani dello stessosesso che hanno contratto matrimonioall’estero potrebbero circolare in queiPaesi europei in cui il matrimonio trapersone dello stesso sesso è valido edefficace. In tali casi, sarà necessario perloro dare la prova del loro status e lacertificazione che la trascrizione garanti-sce sarà un presupposto necessario perpoter godere pienamente del loro diritto dilibera circolazione in quanto cittadini eu-ropei;

non si può trascurare come in mol-tissime relazioni giuridiche lo status coniu-gale, acquisito da due cittadini italiani dellostesso sesso in un Paese dove ciò è possibile,può essere rilevante. Si pensi al caso dialtro cittadino di uno Stato estero in cui ilmatrimonio tra persone dello stesso sesso èpossibile e che viva in Italia, il quale vogliaaccertarsi se può o meno contrarre matri-monio con uno dei due coniugi, qualora siavietato nel suo Paese di origine (o, al paridell’ordinamento italiano, addirittura san-zionato penalmente) il contrarre matrimo-nio con una persona già coniugata. Oppure,si pensi al caso di un creditore straniero chevoglia accertare, procedendo a esecuzionein Italia, il regime patrimoniale dei dueconiugi dello stesso sesso. In tutti questicasi le risultanze dello stato civile sono es-senziali a garantire in un mondo globaliz-zato la certezza delle relazioni giuridiche;

ad avviso dei firmatari del presenteatto di indirizzo la trascrizione del ma-trimonio tra persone dello stesso sessocittadini italiani appare possibile inquanto tale matrimonio non è da consi-derare in contrasto con l’ordine pubblicointernazionale, alla luce del sistema plu-rale delle fonti che caratterizza l’ordina-mento italiano. Inoltre, la stessa trascri-zione appare necessaria al fine di:

a) evitare una discriminazione fon-data sulla cittadinanza ai danni dei co-niugi dello stesso sesso, che siano cittadiniitaliani, in quanto il matrimonio tra per-sone dello stesso sesso di cui uno cittadinonon comunitario è certamente trascrivibilein quanto esistente, valido, non contrario

all’ordine pubblico e efficace nel nostroPaese, dal momento che il cittadino noncomunitario in forza del suo status coniu-gale può ottenere il ricongiungimento fa-miliare con il proprio coniuge;

b) evitare una discriminazione fon-data sull’orientamento sessuale tutte levolte in cui lo status coniugale sia presup-posto necessario per l’applicazione in Ita-lia di norme di fonte europea, dal mo-mento che l’articolo 9 della Carta di Nizzanon contempla la differenza di sesso comerequisito necessario per esercitare il di-ritto a sposarsi;

c) assicurare anche ai cittadini ita-liani la pienezza del diritto alla libertà dicircolazione di cui sono titolari i cittadinieuropei, sancita dai trattati istitutivi del-l’Unione europea, dal momento che sarànecessaria la prova del proprio statusconiugale, attraverso la certificazione ana-grafica dello stato civile, in tutti quei Paesieuropei in cui il matrimonio tra personedello stesso sesso è permesso;

d) garantire la certezza delle rela-zioni giuridiche – finalità tipica cui as-solve la funzione certificativa della trascri-zione in parola – in cui lo status coniugalesia rilevante o perché coinvolgente uncittadino di un Paese in cui anche duepersone dello stesso sesso possono con-trarre matrimonio o perché occorre ap-plicare in Italia norme di Paesi in cui duepersone dello stesso sesso possono spo-sarsi,

impegna il Governo

ad adottare atti normativi secondari inconformità alle disposizioni sovraordinatein base al principio di gerarchia dellefonti, in modo che il diritto soggettivo deicittadini non sia conculcato da atti che, adavviso dei firmatari del presente atto diindirizzo, violano norme e principi so-vraordinati agli atti amministrativi del-l’amministrazione statale.

(1-00885) « Bechis, Turco, Artini, Baldas-sarre, Barbanti, Matarrelli,Mucci, Prodani, Rizzetto, Se-goni ».

Atti Parlamentari — 25761 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

La Camera,

premesso che:

negli ultimi anni si sta diffondendosempre di più un mercato di pagamentitramite moneta elettronica aperto all’inte-razione tra i diversi Paesi, conferendo deisistemi comuni e in grado di offrire tran-sazioni veloci attraverso qualsiasi stru-mento tecnologico;

la diffusione della moneta elettro-nica sta crescendo esponenzialmente,tanto che secondo stime del centro dianalisi e previsioni Berg Insight, se nel2009 gli utenti che usufruivano di paga-menti elettronici erano circa 55 milioni,alla fine del 2015 saranno circa 894 mi-lioni, registrando un aumento di circa il 60per cento annuo;

il legislatore è, dunque, intervenutonegli ultimi anni con provvedimenti voltiad introdurre una più stretta disciplinasulla circolazione del contante con la fi-nalità di aumentare la tracciabilità deimovimenti finanziari, per contrastare sia ilriciclaggio dei capitali sia l’evasione fiscale;

il cosiddetto decreto-legge « salvaItalia » (decreto-legge 6 dicembre 2011,n. 201, convertito, con modificazioni, dallalegge 22 dicembre 2011, n. 214) ha ridotto,a decorrere dal 6 dicembre 2011, da euro2.500 ad euro 1.000, la soglia dei paga-menti in contanti e di utilizzo degli assegnibancari/postali trasferibili, nonché dei li-bretti al portatore;

a seguito di tali restrizioni, il de-creto-legge 2 marzo 2012, n. 16 (cosid-detto decreto-legge « semplificazioni »), haintrodotto una deroga alle norme sullalimitazione del contante di acquisti effet-tuati da cittadini extra-Unione europeapresso commercianti al minuto, nonchéagenzie di viaggio e turismo ed ha dispostonuove sanzioni per i trasferimenti tran-sfrontalieri di denaro contante. Il cosid-detto decreto-legge « semplificazioni » ha,dunque, previsto l’esonero dalla limita-zione di euro 1.000 sull’utilizzo del con-tante per gli acquisti effettuati da turisti

con cittadinanza extra-Unione europea,non residenti in Italia, presso specificioperatori;

ulteriori restrizioni sono state in-serite anche per le corresponsioni deicanoni di affitto: infatti, la legge di stabi-lità per il 2014 (legge n. 147 del 2013), alcomma 50 dell’articolo 1, prevede che icanoni di locazione delle abitazioni nonpossono più essere pagati in contanti.Pertanto, indipendentemente dall’ammon-tare mensile del canone di locazione, peril pagamento dell’affitto devono essere uti-lizzati metodi di pagamenti che registrinola tracciabilità dei flussi di denaro;

in merito alla disciplina sui pos(point of sale) il decreto del Ministero dellosviluppo economico del 24 gennaio 2014ha dato attuazione alla norma dell’articolo15, comma 4, del decreto-legge 18 ottobre2012, n. 179, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 17 dicembre 2012,n. 221, che prevede l’obbligo, a decorreredal 1o gennaio 2014, per i soggetti cheeffettuano attività di vendita di prodotti eprestazione di servizi, anche professionali,di accettare anche pagamenti effettuatiattraverso carte di debito. Il decreto delMinistero dello sviluppo economico, all’ar-ticolo 2, specifica che l’obbligo di accettarepagamenti effettuati attraverso carte didebito si applica a tutti i pagamenti diimporto superiore a trenta euro dispostiper l’acquisto di prodotti o la prestazionedi servizi;

è importante rilevare che all’in-terno dell’Unione europea ben 11 Paesinon hanno fissato alcun limite all’utilizzodel contante, mentre oltre all’Italia sol-tanto 5 Paesi hanno introdotto una sogliamassima. Nello specifico, la Grecia di euro1.500, la Spagna di euro 2.500, il Belgio ela Francia di euro 3.000, mentre sola-mente il Portogallo ha stabilito la sogliamassima di utilizzo di contante a euro1.000;

a fronte di tali interventi normativisi è aperto un importante dibattito sulfuturo della moneta fisica. Nello specifico,alcuni sostengono che lo sviluppo della

Atti Parlamentari — 25762 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

moneta digitale soppianterà progressiva-mente l’uso del circolante, degli strumentidi pagamento tradizionali, nonché ad unaprogressiva riduzione dell’esigenza dellebanche di detenere riserve in moneta dellabanca centrale. Ad avviso di altri, invece,è opportuno porre l’accento sulla sempli-cità dell’utilizzo del contante, sulla suaminore vulnerabilità, rispetto a strumentidi pagamento più sofisticati e, soprattutto,sull’anonimità ad essa associata;

è importante rilevare che in unmondo digitale l’uso del contante rimaneun’esigenza imprescindibile per il funzio-namento dell’economia e, inoltre, le evi-denze empiriche non sembrano indicareuna riduzione del circolante nei Paesi piùindustrializzati: quelli cioè che avrebberodovuto risentire, in via principale, delleconseguenze dell’uso della moneta digitale;

da una statistica condotta dalFondo monetario internazionale, dallaBanca dei regolamenti internazionali edalla Banca centrale europea emerge chetra il 1990 e il 2000 c’è stata una sostan-ziale invarianza del rapporto circolante/prodotto interno lordo nell’ambito dei G10più l’Australia. Belgio, Francia e Sveziapresentano una riduzione del rapportocircolante/prodotto interno lordo, mentrealtri Paesi, quali l’Italia, Giappone, RegnoUnito e Stati Uniti, presentano un au-mento dello stesso;

un limite stringente alla circola-zione del contante, così come previstoattualmente nell’ordinamento italiano,rappresenta l’ennesimo colpo a un’econo-mia già in forte crisi, in cui la contrazionedei consumi ha penalizzato fortemente laripresa. Senza dimenticare, infine, i costiche sostengono gli esercenti commerciali, iquali sono in tal modo costretti, loromalgrado, a cedere una fetta dei loropagamenti agli istituti finanziari;

se da una parte uno dei maggiorivantaggi del passaggio ad una monetacompletamente elettronica porterebbecome beneficio una considerevole diminu-zioni delle dimensioni dell’economia som-

mersa e illegale, dall’altra porterebbe aduna diminuzione nonché violazione dellaprivacy del cittadino;

ogni movimento sarebbe dunquetracciato, senza considerare il fatto chealle compagnie che offrono servizi di cartedi credito e di debito verrebbe dato unpotere più grande dovuto al possesso diinformazioni molto più dettagliate sui sin-goli utenti;

secondo uno studio Censis del2014, soprattutto a fronte della crisi eco-nomica, gli italiani hanno preferito tenerei soldi liquidi, a disposizione per ognievenienza. Infatti, il valore di contanti edepositi bancari è aumentato, secondo ilCensis, di 234 miliardi di euro negli ultimi7 anni: le consistenze sono passate dai 975miliardi di euro del 2007 a 1.209 miliardinel 2014, con un incremento del 9,2 percento in termini reali. La liquidità costi-tuisce, quindi, il 30 per cento del porta-foglio delle attività finanziarie delle fami-glie, mentre era solo il 25 per centonell’anno prima della crisi;

l’Istat, nell’indagine « I consumi de-gli italiani », segnala che il mezzo di pa-gamento più diffuso tra le famiglie è ildenaro contante, soprattutto nel caso deglianziani, single (95,9 per cento) o in coppia(92,8 per cento). Il 37,9 per cento dellefamiglie usa il bancomat e il 10,9 percento la carta di credito;

la Cgia di Mestre, attraverso unostudio, ha rilevato come nel nostro Paesel’utilizzo di banconote sia sempre più increscita. Nel 2014 la massa monetariacomplessiva ha raggiunto i 164,5 miliardidi euro e l’incremento percentuale è statodel 30,4 per cento, con una variazionedell’incidenza delle banconote sul prodottointerno lordo del + 2,4 per cento, con unaumento dell’inflazione del 10 per cento;

è stato rilevato che circa 15 milionidi italiani non hanno un proprio contocorrente presso una banca e questo com-porta inevitabilmente un diffuso utilizzo dicontante. Ne deriva, quindi, che, nonavendo alcun rapporto con gli istituti di

Atti Parlamentari — 25763 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

credito, milioni di persone non utilizzanoalcuna forma di pagamento tracciabile;

un dato importante da rilevare èche non vi è una stretta correlazione tral’utilizzo del contante e l’evasione fiscale.Infatti, seppur nel 2010 e 2011 l’utilizzodel contante sia diminuito, l’evasione, an-ziché conoscere una battuta d’arresto, èaumentata;

a conferma di tale ipotesi, infatti,tra il 2000 e il 2012, l’utilizzo del denaroè rimasto stabile fino al giugno del 2008,mentre l’evasione fiscale ha registratodelle oscillazioni fino al 2006 per poidecrescere fino al 2010. Tra il 2010 e il2011 l’utilizzo del contante si è ulterior-mente abbassato e l’evasione, invece, èsalita al 16 per cento del prodotto internolordo, per poi regredire nel 2012 sotto al14 per cento;

in riferimento ai costi del pos(point of sale), relativi in particolar modoall’installazione e alla gestione, risultanoabbastanza elevati considerato che hannouna componente fissa e una variabile. Icosti fissi coprono la disponibilità dell’ap-parecchiatura pos e dipendono dalle di-verse funzionalità che il terminale puòoffrire e dal tipo di tecnologia utilizzataper il collegamento, mentre i costi variabilisono legati al numero e all’ammontaredelle transazioni effettuate dalla clientelae dipendono dal tipo di circuito utilizzato;

dagli ultimi dati ufficiali (riferiti aldicembre 2012) della Banca dei regola-menti internazionali, peraltro ripresi an-che nell’appendice della relazione annualepresentata da Banca d’Italia il 31 maggio2015, emerge che in Italia sono istallati neipunti di vendita 1.501.600 terminali pos,contro 1.834.000 della Francia e 720.000della Germania;

per quanto riguarda l’ammontaretotale in euro delle transazioni, in Franciasi attestano sui 398 miliardi, in Germaniasui 174 miliardi e, infine, in Italia sui 160miliardi. Inoltre, per l’utilizzo dei bonificiemergono differenze ancora più marcatetra i tre Paesi europei considerati, anche

se in questo caso è la Germania (56.600miliardi di euro) che supera di oltre ildoppio la Francia (24.100 miliardi di euro)e di circa 7 volte l’Italia (7.800 miliardi dieuro);

all’articolo 12, comma 9, del decre-to-legge cosiddetto « salva Italia » vienestabilito che entro sei mesi dalla data dientrata in vigore del presente decreto,l’Associazione bancaria italiana e le asso-ciazioni delle imprese rappresentative alivello nazionale avrebbero dovuto definirele regole generali per assicurare un’equi-librata riduzione delle commissioni a ca-rico dei beneficiari delle transazioni effet-tuate mediante carte di pagamento;

all’articolo 12, comma 10, del de-creto-legge cosiddetto « salva Italia » vienestabilito che, in caso di mancata defini-zione e applicazione delle misure definiteai sensi del comma 9, le stesse dovrannoessere fissata con decreto del Ministerodell’economia e delle finanze, di concertocon il Ministero dello sviluppo economico,sentite la Banca d’Italia e l’Autorità ga-rante della concorrenza e del mercato;

alla luce di quanto previsto dallanormativa in vigore ed essendosi tenutidiversi incontri tra le associazioni di im-prese, non è stato ancora raggiunto unasintesi su un testo che preveda una « equi-librata riduzione delle commissioni » neitempi previsti;

il Ministero dell’economia e dellefinanze, con decreto 14 febbraio 2014,n. 51, ha, invece, emanato un regolamentosulle commissioni applicate alle transa-zioni effettuate mediante carte di paga-mento, ai sensi dell’articolo 12, commi 9 e10, del decreto-legge 6 dicembre 2011,n. 201, convertito, con modificazioni, dallalegge 22 dicembre 2011, n. 214;

tale regolamento non ha provve-duto in alcun modo a dare attuazione aquanto stabilito dall’articolo 12, comma 9,del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201,in merito alla definizione di « regole ge-nerali per assicurare una riduzione delle

Atti Parlamentari — 25764 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

commissioni a carico degli esercenti inrelazione alle transazioni effettuale me-diante carte di pagamento »;

a febbraio 2015 il Presidente delConsiglio dei ministri Renzi ha manife-stato la volontà di alzare il limite di 1.000euro a 3.000, al fine di « allentare labriglia » in favore di una maggiore flessi-bilità. L’innalzamento della soglia limiteper l’utilizzo del contante, ha poi precisatoRenzi, sarà varato solo dopo l’adozione deldecreto legislativo sulla fattura elettronica;

il 24 aprile 2015 il Consiglio deiministri ha approvato, in esame prelimi-nare, tre decreti attuativi della riformafiscale (legge delega n. 23 del 2014), cheora passano alle Camere per il prescrittoparere, tra i quali vi è anche quellorelativo all’introduzione della « fattura-zione elettronica ». In particolare, quest’ul-timo è volto ad introdurre misure volte adincentivare, mediante la riduzione degliadempimenti amministrativi e contabili, acarico dei contribuenti, l’utilizzo della fat-turazione elettronica e la trasmissione te-lematica dei corrispettivi, nonché di ade-guati meccanismi di riscontro tra la do-cumentazione in materia di imposta sulvalore aggiunto (iva) e le transazioni ef-fettuate, potenziando i relativi sistemi ditracciabilità dei pagamenti, nonché a pre-vedere specifici strumenti di controllo re-lativamente alle cessioni di beni effettuateattraverso distributori automatici;

a parere dei firmatari del presenteatto di indirizzo, l’approvazione di taledecreto sancisce, quindi, la possibilità daparte dell’attuale Governo di poter rispet-tare l’impegno di cui a febbraio 2015 ilPresidente del Consiglio dei ministri Renzisi era assunto la responsabilità in primapersona,

impegna il Governo:

a porre in essere ogni iniziativa nor-mativa al fine di procedere ad una revi-sione della disciplina attualmente in vigorein merito alla riduzione del limite per latracciabilità e il contrasto all’uso del con-

tante, innalzando la soglia limite dai 1000euro ai 3000 euro, in armonia con quantoprevisto negli altri principali Paesi euro-pei;

a dare piena attuazione alla disposi-zione di cui all’articolo 12, comma 9, deldecreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, alfine di stabilire regole generali per assi-curare un’equilibrata riduzione delle com-missioni a carico degli esercenti in rela-zione alle transazioni effettuate mediantecarte di pagamento, proseguendo celer-mente nella convocazione e nella tenutadei tavoli tecnici presso il Ministero dellosviluppo economico, al fine di promuovereaccordi fra sistema bancario e le associa-zioni imprenditoriali, volti all’abbatti-mento dei costi di gestione dei pos, assu-mendo iniziative per prevedere ancheforme di defiscalizzazione degli oneri con-nessi all’installazione ed alla gestione deidispositivi sotto forma di credito d’impo-sta;

ad assumere iniziative per prevederel’innalzamento dell’importo minimo oltreil quale si applica l’obbligo di accettarepagamenti elettronici o l’esclusione tem-poranea dal provvedimento dei settori diattività a basso margine di redditività,individuati attraverso apposito tavolo cuipartecipino il Ministero dello sviluppo eco-nomico, il Ministero dell’economia e dellefinanze e le parti sociali;

ad assumere iniziative volte a incre-mentare la trasparenza delle diverse pro-poste commerciali delle banche, ancheattraverso la pubblicizzazione dei valoridella commissioni interbancarie delle di-verse banche.

(1-00886) « Brunetta, Palese, Occhiuto ».

La Camera,

premesso che:

nel mese di ottobre 2014 il Ministrodell’interno ha emanato la circolare sultema della trascrizione nei registri dellostato civile dei matrimoni celebrati al-l’estero tra persone dello stesso sesso. La

Atti Parlamentari — 25765 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

circolare rivolta ai prefetti della Repub-blica ed ai commissari del Governo per laprovincia di Trento e di Bolzano prevede,in particolare, che: ove risultino adottatedirettive da parte dei sindaci in materia ditrascrizione nei registri dello stato civiledei matrimoni tra persone dello stessosesso celebrati all’estero e nel caso in cuigli stessi sindaci abbiano dato esecuzionealle suddette trascrizioni, i prefetti devonorivolgere ai sindaci formale invito al ritirodi tali disposizioni ed alla loro cancella-zione. In caso di inerzia da parte deisindaci, si deve procedere al successivoannullamento d’ufficio degli atti suddettiillegittimamente adottati;

la circolare è sostanzialmente cor-retta, in quanto, ai sensi dell’articolo 27,comma primo, della legge n. 218 del 1995,la capacità matrimoniale e le altre condi-zioni per contrarre matrimonio sono re-golate dalla legge nazionale di ciascunnubendo al momento del matrimonio. Sisottolinea, al proposito, che il codice civileitaliano (articolo 107) prevede che: « ladiversità di sesso dei nubendi rappresentiun requisito necessario affinché il matri-monio produca effetti giuridici nell’ordi-namento interno »;

tutto ciò è affermato anche dallaCorte di Cassazione e dalla Corte costitu-zionale nella sentenza n. 138 del 2010;

una soluzione diversa non è con-templata nemmeno dal diritto europeo(articolo 12 del Convenzione europea deidiritti dell’uomo e articolo 9 della Carta diNizza) che rimette ai legislatori nazionalile scelte in ordine alla disciplina del ma-trimonio;

è, inoltre, da sottolineare che ilrequisito della diversità di sesso, previstodal citato articolo 107 del codice civile,nonché da altre disposizioni dello stessocodice, è tradizionalmente e costante-mente annoverato dalla dottrina e dallagiurisprudenza tra i requisiti indispensa-bili per l’esistenza del matrimonio. Infatti,l’istituto del matrimonio nell’ordinamentoitaliano si configura come un istituto pub-blicistico diretto a disciplinare determinati

effetti che il legislatore tutela come direttaconseguenza di un rapporto di convivenzatra persone di sesso diverso (filiazione,diritti successori, legge in tema di ado-zioni);

la Costituzione, all’articolo 29,primo comma, prevede che: « La Repub-blica riconosce i diritti della famiglia comesocietà naturale fondata sul matrimonio »;e nel secondo comma aggiunge che: « ilmatrimonio è ordinato sulla eguaglianzamorale e giuridica dei coniugi, con i limitistabiliti dalla legge a garanzia dell’unitàfamiliare ». Si deve, pertanto, ribadire chela norma suddetta, anche durante il di-battito sviluppatosi nell’Assemblea costi-tuente, non prese in considerazione leunioni omosessuali, ma al contrario inteseriferirsi al matrimonio nel significato tra-dizionale di detto istituto;

i Costituenti, nell’elaborazione del-l’articolo 29 della Costituzione, discusserodi un istituto che aveva una precisa con-formazione ed un’articolata disciplina nel-l’ordinamento civile. Pertanto, in assenzadi diversi riferimenti è inevitabile conclu-dere che essi tennero presente la nozionedi matrimonio definita dal codice civileentrato in vigore nel 1942, che stabiliva etuttora stabilisce che i coniugi dovesseroessere persone di sesso diverso. In talsenso, è orientato anche il secondo commadella disposizione citata, che, affermandoil principio di eguaglianza morale e giu-ridica dei coniugi, ebbe riguardo proprioalla posizione della donna cui intendevaattribuire pari dignità e diritti nel rap-porto coniugale;

occorre, inoltre, sottolineare comela Corte costituzionale, dopo aver trattatodel matrimonio, abbia ritenuto necessariooccuparsi della tutela dei figli (articolo 30),assicurando parità di trattamento anche aquelli nati fuori dal matrimonio, sia purcompatibilmente con i membri della fa-miglia legittima. La giusta e doverosa tu-tela, garantita ai figli naturali, nulla toglieal rilievo costituzionale attribuito alla fa-miglia legittima ed alla potenziale finalitàprocreativa che vale a differenziare ilmatrimonio dall’unione omosessuale;

Atti Parlamentari — 25766 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

il Governo, tra l’altro, nel rispon-dere all’interpellanza urgente n. 2-00794,ha chiarito come la normativa vigenteattribuisca inequivocabilmente la funzionedi stato civile alla competenza dello Stato.La normativa attuale, infatti, prevede chele funzioni di stato civile vengano svoltedallo Stato che esercita la competenza inambito territoriale attraverso il sindacoquale ufficiale di Governo. In tale veste ilsindaco è tenuto, ai sensi dell’articolo 9 deldecreto del Presidente della Repubblican. 396 del 2000, ad uniformarsi alle istru-zioni che vengono impartite dal Ministerodell’interno nella sua qualità di organoavente la titolarità primaria in materia.Parimenti sintomatica è la disposizioneche prevede che la vigilanza sugli ufficidello stato civile spetta al prefetto;

pertanto, in una relazione del tipodi quella appena evidenziata, risulta deltutto appropriato l’esercizio da parte delprefetto di annullamento, che è tipicamanifestazione di una sovraordinazionegerarchica. Quindi, il prefetto esercita unsuo potere proprio in virtù delle normepreviste dall’ordinamento;

il Ministro dell’interno, con la cir-colare del 7 ottobre 2014, ha sensibilizzatoi prefetti a rivolgere un formale invito aisindaci sia al ritiro di eventuali direttiveemanate in materia di trascrizione deimatrimoni di persone dello stesso sessocelebrati all’estero, sia alla cancellazionedelle conseguenti trascrizioni, qualora ef-fettuate, proprio perché in contrasto conla normativa statale interna e, quindi, nonsolo con la norma primaria, ma anche conle circolari;

nel nostro Paese, pertanto, anchesulla base delle considerazioni svolte, nonè possibile che ci si sposi tra persone dellostesso sesso. Quindi, nel caso ciò avvengain qualsiasi forma, i matrimoni contrattinon possono essere trascritti nel registrodello stato civile italiano, perché non èconsentito dalla legge,

impegna il Governo

ad intraprendere, nel solco della circolaredel Ministro dell’interno del 7 ottobre

2014, ogni opportuna iniziativa volta agarantire la corretta tenuta dei registridello stato civile, al fine di evitare che, insede di trascrizione degli atti di matrimo-nio, siano poste in essere attività in con-trasto con la disciplina normativa dell’isti-tuto del matrimonio medesimo, fondatasulla diversità di sesso dei coniugi, secondoil dettato dell’articolo 29 della Costituzionee il consolidato orientamento dalla Cortecostituzionale e dalla Corte di Cassazione.

(1-00887) « Lupi, Binetti, Pagano ».

La Camera,

premesso che:

l’onorevole Giuseppe Castiglione,già Presidente della provincia di Catania,risulta indagato, assieme ad altre cinquepersone, nell’ambito dell’inchiesta sugliappalti per il Centro di accoglienza perrichiedenti asilo di Mineo;

i reati ipotizzati sono turbativad’asta e turbata libertà del procedimentodi scelta del contraente. L’onorevole èindagato in qualità di « soggetto attuatoreper la gestione del Cara di Mineo » quandoera presidente della Provincia di Catania;

« Con più azioni esecutive di unmedesimo disegno criminoso, poste in es-sere tra il 2001 ed il 2014 – scrive laprocura di Catania – in concorso tra loroe nelle rispettive qualità, con collusioni edaltri mezzi fraudolenti turbavano le garedi appalto per l’affidamento della gestionedel Cara di Mineo del 2011, prorogavanoreiteratamente l’affidamento e prevede-vano condizioni di gara idonee a condi-zionare la scelta del contraente con rife-rimento alla gara d’appalto del 2014 »;

la gara di appalto in questione (del2014) era già stata segnalata dal presidentedell’Autorità anticorruzione, Raffaele Can-tone, il quale aveva, in data 25 febbraiosceso, firmato un parere di illegittimità

Atti Parlamentari — 25767 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

della gara d’appalto vinta dal consorziocomprendente « La Cascina », oggi al cen-tro dell’inchiesta;

tale parere poi veniva anche forma-lizzato attraverso una lettera inviata alMinistro dell’interno, Angelino Alfano, indata 27 maggio in cui il Presidente del-l’Autorità anticorruzione definiva l’appaltodi gestione del Cara di Mineo « illegit-timo ». Nella lettera si segnalava la deli-bera del Consorzio di Comuni « CalatinoTerra di Accoglienza » che confermaval’appalto del Centro di accoglienza perrichiedenti asilo nonostante un parerecontrario dell’Anticorruzione nelle manidelle imprese che lo avevano vinto, in testa« La Cascina »;

l’appalto sulla gestione del Centrodi accoglienza per richiedenti asilo diMineo era già finito all’attenzione nelprimo giro di carte riferito all’inchiesta« Mafia capitale » partita con l’operazione« Mondo di mezzo » il 2 dicembre del2014;

nell’ambito dell’inchiesta « MafiaCapitale » erano già emersi inquietantielementi riguardo a numerose attività cri-minali connesse alla gestione dei flussimigratori e dei centri di accoglienza per irichiedenti asilo che dimostrerebberocome alcuni personaggi, oggi arrestati oindagati, avrebbero, con grave danno allacollettività, tratto vantaggi personali graziea rapporti privilegiati anche con gli ufficidel Ministero dell’interno;

dalle intercettazioni della « prima »inchiesta di Mafia Capitale emergeva que-sto appalto « blindato », con l’azienda vin-citrice, la Cascina ristorazione, cheavrebbe pagato al componente della com-missione aggiudicatrice « un compenso da10 mila euro al mese ». Almeno così so-steneva Luca Odévaine che, intercettato,riferendosi al bando in questione aggiun-geva: « Sarà difficile che se lo possa ag-giudicare qualcun altro »;

nell’appalto la base d’asta era statafissata a 97 milioni di euro: « Una clausola

che risulta in contrasto con il principio ditrasparenza non essendo stati individuatigli importi per le singole attività in affi-damento – scrive Cantone nel parere del25 febbraio – l’assenza di concorrenza econvenienza per la stazione appaltante èdimostrata dal fatto che v’è stato solo unconcorrente che ha partecipato alla pro-cura, il gestore uscente, cui è stato aggiu-dicato l’appalto con un ribasso molto ri-dotto pari all’un per cento ». Per questimotivi, la procedura utilizzata « è illegit-tima » e tutti gli atti « vengono inviati alleprocure competenti »;

il Centro di accoglienza per richie-denti asilo (CARA) di Mineo è stato inau-gurato il 18 marzo 2011 a seguito dellaproclamazione dello stato di emergenzanel territorio nazionale in relazione all’ec-cezionale afflusso di cittadini stranieriprovenienti dalle regioni del Nord Africacon decreto del Presidente del Consigliodei ministri 12 aprile 2011;

la struttura di Mineo attualmenteospita oltre 4.000 migranti, a fronte di unacapienza stimata di 2000 unità, ed è unnon luogo dove le vite dei migranti ven-gono sospese per oltre due anni e dove c’èuna situazione disastrosa dal punto divista sanitario e dei servizi;

a prescindere dall’eventuale re-sponsabilità penale dell’onorevole Casti-glione, che rimane innocente fino a chenon intervenga una condanna definitiva,appare tuttavia necessario che l’Italia e lesue istituzioni siano salvaguardate nel loroprestigio e nella loro dignità, nonché sianomesse in condizione di lavorare serena-mente in questo delicato momento;

ragioni di opportunità e di precau-zione dovrebbero indurre il Governo adevitare che una persona sottoposta adindagini così per gravi delitti, espressivi diuna collusione tra politica e sodalizi crimi-nosi, in attesa di dimostrare la sua pienainnocenza, possa continuare ad esercitare

Atti Parlamentari — 25768 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

la proprie funzioni di governo peraltrodelicate in relazione allo svolgimento diEXPO 2015,

impegna il Governo

a invitare l’onorevole Giuseppe Castiglionea rassegnare le dimissioni da Sottosegre-tario di Stato del Ministero delle PoliticheAgricole, Alimentari e Forestali.

(1-00888) « Scotto, Palazzotto, Fratoianni,Airaudo, Franco Bordo, Co-stantino, Duranti, DanieleFarina, Ferrara, GiancarloGiordano, Kronbichler, Mar-con, Melilla, Nicchi, Paglia,Pannarale, Pellegrino, Piras,Placido, Quaranta, Ricciatti,Sannicandro, Zaccagnini, Za-ratti ».

La Camera,

premesso che:

da notizie di stampa si apprendeche il Sottosegretario allo sviluppo econo-mico del Governo Renzi, la senatrice Si-mona Vicari, risulta essere indagata dallaprocura antimafia di Roma per aver « con-traffatto » le sue visite in carcere a TotòCuffaro, spacciando per propri assistentiamici e « fedelissimi » dell’ex governatoredella regione siciliana;

il Sottosegretario Vicari al Mini-stero dello sviluppo economico è delegataanche ad occuparsi di lotta alla contraf-fazione;

l’ipotesi di reato per il Sottosegre-tario Vicari è di concorso in falso e,sempre secondo quanto riportato dallastampa, potrebbe anche aggravarsi ulte-riormente;

insieme alla Vicari hanno ricevutoun avviso di garanzia anche GiuseppeFirrarello, cugino di Vito Bonsignore, asua volta indagato nel cosiddetto « sistemaIncalza », nonché suocero di Giuseppe Ca-stiglione, altro sottosegretario del GovernoRenzi al Ministero delle politiche agricole

alimentari e forestali, indagato anche luiin relazione alle vicende del centro diassistenza richiedenti asilo di Mineo;

il sottosegretario Vicari è statacoinvolta, poco più di un mese fa, inun’altra vicenda poco chiara, ovvero quellarelativa alle intercettazioni dell’inchiestanapoletana sulla metanizzazione dell’isoladi Ischia. In quell’occasione è emersol’ennesimo scandalo legato ad episodi dicorruzione, che ha visto protagonisti espo-nenti politici, imprenditori e manager, sfo-ciato nell’arresto di diverse persone nel-l’ambito di un’inchiesta partita dalla pro-cura di Napoli su un giro di presuntetangenti relativo alla metanizzazione deicomuni dell’isola di Ischia;

a seguito di quell’inchiesta sonostati arrestati, tra gli altri, il sindaco delcomune di Ischia, Giuseppe Ferrandino,detto Giosi, esponente di spicco del partitodemocratico campano, di suo fratello Mas-simo e di altre sette persone, tra cui ivertici della Coop cpl Concordia (acronimodi Cooperativa di produzione lavoro diConcordia), una delle più antiche coope-rative rosse del modenese, fondata nel1999 a Concordia sulla Secchia e specia-lizzata nella produzione, gestione e distri-buzione di sistemi energetici, con un ruolodi primo piano a livello internazionale nelsettore del gas metano;

nell’ambito dell’inchiesta, suppor-tata anche da intercettazioni ambientali etelefoniche, i reati ipotizzati vanno dal-l’associazione a delinquere alla corruzione(anche internazionale), dalla turbata li-bertà degli incanti al riciclaggio, all’emis-sione di fatture per operazioni inesistenti,anche attraverso un sistema di scambio divoti in cambio di appalti;

in una email citata nel corposofascicolo di oltre 10 mila pagine di allegatiall’ordinanza di custodia, uno degli arre-stati, Franco Simone, a cui era affidato ilsettore delle relazioni istituzionali dellaCpl Concordia, rivolgendosi ad alcuni ver-tici della coop modenese, citava proprio ilnominativo dell’attuale sottosegretario in

Atti Parlamentari — 25769 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

quota Ncd allo sviluppo economico sotto ilGoverno Letta e confermata con l’Esecu-tivo Renzi, Simona Vicari;

in particolare, la Vicari, secondoquanto sintetizzato dal giudice, « si sa-rebbe impegnata con loro e su loro indi-cazione avrebbe fatto assegnare 140 mi-lioni al completamento delle opere dimetanizzazione, di cui beneficerà anche laCpl »;

sulla vicenda di Ischia il gruppoparlamentare del Movimento 5 Stelleaveva, a suo tempo, presentato una spe-cifica interrogazione a risposta in Com-missione, ancora in attesa di risposta;

a distanza di poco più di un meseil sottosegretario Simona Vicari si ritrovaad essere indagata dalla procura di Romae tra l’altro si deve ancora capire perchéil signor Danilo Rocca Bonini, rinviato agiudizio dal Gup di Genova, per frodefiscale, avesse la disponibilità di unastanza al Ministero dello sviluppo econo-mico, figurando peraltro in alcuni verbalidi incontri come rappresentante del Mi-nistero stesso;

inoltre, è necessario ricordare cheil Sottosegretario Vicari, nello scorso au-tunno, è stata condannata dal tribunale diPalermo, a risarcire la somma di 218 milaeuro più gli interessi legali, al comune diCefalù, avendo percepito per ben cinqueanni, dal 1997 al 2002, una doppia inden-nità, nonostante il divieto di cumulo;

sempre il sottosegretario Vicari,inoltre, è stata, insieme a Cuffaro, alsenatore Renato Schifani e all’attuale Mi-nistro dell’interno Alfano, una delle bene-ficiarie di vacanze di lusso, gratis o scon-tate, offerte a suo tempo dal signor Car-melo Patti, sospettato, secondo quanto ri-porta la stampa, di essere un prestanomedel boss mafioso Matteo Messina Denaro;

l’articolo 10 della legge n. 400 del23 agosto 1988 recante « Disciplina dell’at-tività di Governo e ordinamento dellaPresidenza del Consiglio dei ministri » san-cisce che i sottosegretari di Stato sononominati con decreto del Presidente della

Repubblica, su proposta del Presidente delConsiglio dei ministri, di concerto con ilMinistro che il Sottosegretario è chiamatoa coadiuvare, sentito il Consiglio dei mi-nistri;

prima di assumere le funzioni, iSottosegretari di Stato prestano giura-mento nelle mani del Presidente del Con-siglio dei ministri con la seguente formula:« Giuro di essere fedele alla Repubblica, diosservarne lealmente la Costituzione e leleggi e di esercitare le mie funzioni nel-l’interesse esclusivo della nazione »;

il rapporto fiduciario tra Camere eGoverno non può non riflettersi anche sulrapporto con i Sottosegretari di Stato, inconsiderazione del loro ruolo di indirizzo,di supporto e di supplenza dell’attività diGoverno nelle sedi parlamentari;

alla luce di quanto descritto inpremessa in relazione al comportamentodel sottosegretario Simona Vicari, a giu-dizio dei firmatari del presente atto diindirizzo sono venute meno le convinzioniper la permanenza della senatrice SimonaVicari alla carica ed alle funzioni di Sot-tosegretario di Stato,

impegna il Governo

ad avviare immediatamente le proceduredi revoca – su proposta del Presidente delConsiglio dei ministri, sentito il Consigliodei ministri – della nomina a Sottosegre-tario di Stato della senatrice Simona Vi-cari.

(1-00889) « Businarolo, Sarti, Colletti, Fer-raresi, Baroni, MassimilianoBernini, Sorial, Grillo, Si-mone Valente, Battelli ».

La Camera,

premesso che:

la normativa nazionale, che nonconsente la celebrazione del matrimoniotra persone dello stesso sesso e la suatrascrizione nei registri dello stato civile, èstata ritenuta costituzionalmente legittima;

Atti Parlamentari — 25770 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

ai sensi del codice civile, la diver-sità di sesso dei nubendi costituisce unrequisito sostanziale necessario affinché ilmatrimonio produca effetti giuridici nel-l’ordinamento interno, posto che, allostato, l’istituto del matrimonio si fondasulla diversità di sesso dei coniugi, come sievince dall’articolo 107 del codice civile;

con sentenza n. 138 del 2010 laCorte costituzionale ha affermato che l’ar-ticolo 29 della Costituzione si riferisce allanozione di matrimonio definita dal codicecivile come unione tra persone di sessodiverso e questo significato del precettocostituzionale non può essere superato coninterpretazioni creative, né, peraltro, conspecifico riferimento all’articolo 3, comma1, della Costituzione, le unioni omosessualipossono essere ritenute tout court omoge-nee al matrimonio;

con sentenza n. 170 dell’11 giugno2014, la Corte costituzionale è intervenutasulla normativa che prevede l’automaticacessazione degli effetti civili del matrimo-nio in caso di rettificazione di attribuzionedi sesso di uno dei due coniugi, affer-mando che « la nozione di matrimoniopresupposta dal Costituente (cui conferiscetutela l’articolo 29 della Costituzione) èquella stessa definita dal codice civile del1942 che stabiliva e tuttora stabilisce chei coniugi dovessero essere persone di sessodiverso, segnalando il requisito dell’etero-sessualità del matrimonio »;

la Corte costituzionale ha stabilitoche tra le formazioni sociali di cui all’ar-ticolo 2 della Costituzione, in grado difavorire il pieno sviluppo della personaumana nella vita di relazione, nel contestodi una valorizzazione del modello plura-listico, rientra anche l’unione omosessuale,ma ha evidenziato che spetta al Parla-mento, nell’esercizio della sua piena di-screzionalità politica, individuare con attodi rango legislativo le forme di garanzia edi riconoscimento per le unioni suddette,scegliendo, in particolare, se equipararetout court il matrimonio omosessuale aquello eterosessuale, ovvero introdurreforme diverse di riconoscimento giuridico

della stabile convivenza della coppia omo-sessuale;

allo stato dell’attuale normativa na-zionale italiana, il matrimonio celebratoall’estero tra persone dello stesso sessorisulta privo dei requisiti sostanziali ne-cessari per procedere alla sua trascrizione,ai sensi dell’articolo 10 del decreto delPresidente della Repubblica n. 396 del2000, come confermato dalla giurispru-denza, la quale ha affermato che « l’intra-scrivibilità delle unioni omosessuali di-pende non più dalla loro inesistenza eneppure dalla invalidità, ma dalla loroinidoneità a produrre, quali atti di matri-monio, qualsiasi effetto giuridico nell’or-dinamento italiano » (Corte di Cassazione,sentenza n. 4184 del 2012);

la disciplina nazionale risulta per-fettamente coerente con la normativa in-ternazionale ed europea. L’articolo 12della Convenzione per la salvaguardia deidiritti dell’uomo e delle libertà fondamen-tali individua il diritto di contrarre ma-trimonio tra i diritti umani fondamentalidella persona, stabilendo inequivocabil-mente che « l’uomo e la donna hanno ildiritto di sposarsi e di fondare una fami-glia secondo le leggi nazionali che regolanol’esercizio di tale diritto », mentre l’articolo9 della Carta dei diritti fondamentali del-l’Unione europea (cosiddetta Carta diNizza) demanda alle legislazioni nazionaliil compito di disciplinare l’esercizio diquesto diritto;

tutto ciò trova conferma anchenella giurisprudenza citata e in quelladella Corte europea dei diritti dell’uomo,che, con pronuncia del 24 giugno 2010, haaffermato che il rifiuto dell’ufficiale distato civile di adempiere le formalità ri-chieste per la celebrazione di un matri-monio tra persone dello stesso sesso noncontrasta con la Convenzione per la sal-vaguardia dei diritti dell’uomo e dellelibertà fondamentali, osservando che ilmatrimonio ha connotazioni sociali e cul-turali radicate che possono differire moltoda una società all’altra, sicché va rimessaai legislatori nazionali di ciascuno Stato

Atti Parlamentari — 25771 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

aderente la decisione di permettere omeno il matrimonio omosessuale e laconseguente decisione in merito alla tra-scrivibilità o meno dello stesso;

in questo quadro la circolare del 7ottobre 2014 del Ministro dell’interno, perarginare iniziative dei sindaci che, inquanto ufficiali di Governo, sovrintendonoalla tenuta dei registri di stato civile, hafornito direttive relative all’intrascrivibilitàdei matrimoni tra persone dello stessosesso derivante « dalla loro inidoneità aprodurre, quali atti di matrimonio, qual-siasi effetto giuridico nell’ordinamento ita-liano », in considerazione del difetto di unrequisito sostanziale richiesto dalla nor-mativa vigente in materia di stato e ca-pacità delle persone (la diversità di sessodei nubendi), che non può essere superatodalla mera circostanza dell’esistenza diuna celebrazione valida secondo la lex locima priva dei requisiti sostanziali prescrittidalla legge italiana relativamente allo statoe alla capacità delle persone;

con la stessa circolare il Ministroha, altresì, disposto che i prefetti invitinoi sindaci ad annullare tali trascrizioni;

in data 18 ottobre 2014 il sindacodel comune di Roma ha provveduto allatrascrizione nel registro dei matrimonipresso l’ufficio di stato civile del comunedi Roma di un matrimonio contratto aBarcellona (Spagna) il 18 settembre 2010;

con decreto del 31 ottobre 2014,prot. n. 247747/2014, il prefetto della pro-vincia di Roma ha disposto l’annullamentodelle trascrizioni nel registro dello statocivile di Roma capitale dei matrimoni trapersone dello stesso sesso celebrati al-l’estero, ordinando all’ufficiale di statocivile di Roma capitale di provvedere atutti i conseguenti adempimenti materialinei registri dello stato civile;

in data 9 marzo 2015 il tribunaleamministrativo regionale del Lazio ha ac-colto un ricorso presentato per l’annulla-mento del decreto prefettizio;

su un caso identico e sostanzial-mente contestuale si è pronunciato il 21

maggio 2015 anche il tribunale ammini-strativo regionale del Friuli Venezia Giulia,annullando anche in questo caso il decretoprefettizio;

la sentenza del tribunale ammini-strativo regionale del Friuli Venezia Giuliaprecisa in termini chiari che:

a) « 17.2. La trascrizione effettuatadal sindaco di Udine quale ufficiale digoverno risulta, quindi, illegittima perchéesulante dai suoi poteri e doveri, contrariaalla legge e contrastante con le direttivedel suo superiore gerarchico, il Ministrodell’interno, e in ultima analisi poco ri-spettosa – ancorché inconsapevolmente –del riparto tra i poteri dello Stato definitodalla Costituzione repubblicana;

b) 17.3. La doverosa rimozione pe-raltro di tale illegittima trascrizione nonpuò avvenire con l’intervento del prefetto,che non ha alcun potere a riguardo, masolamente ad opera dell’autorità giudizia-ria ordinaria ex articolo 95 del decreto delPresidente della Repubblica n. 396 del2000, in sede di volontaria giurisdizione,con l’intervento del pubblico ministero, cuispetta la tutela dell’interesse pubblico alrispetto della legalità in materia di statocivile »;

la giurisprudenza ha più volte af-fermato che nelle materie di competenzastatale, nelle quali il sindaco agisce nellaveste di ufficiale del Governo, spetta alprefetto promuovere ogni misura idonea agarantire l’unità di indirizzo e di coordi-namento, promuovendo le misure occor-renti e svolgendo, così, una fondamentalefunzione di garante dell’unità dell’ordina-mento in materia, anche esercitando « ilpotere di annullamento d’ufficio degli attiadottati dal sindaco quale ufficiale digoverno, che risultano essere illegittimi oche comunque minano la menzionataunità di indirizzo »;

tuttavia, la disciplina dello statocivile prevede che « nessuna annotazionepuò essere fatta sopra un atto già iscrittonei registri se non è disposta per legge

Atti Parlamentari — 25772 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

ovvero non è ordinata dall’autorità giudi-ziaria » (articolo 453 del codice civile);

il sistema dello stato civile, per-tanto, prevederebbe puntuali possibilità diintervento sui registri dello stato civile, tracui non è compresa quella posta in esseredal prefetto, per cui, in sostanza, unintervento quale quello posto in essere nelcaso di specie dall’amministrazione cen-trale competerebbe solo all’autorità giudi-ziaria;

dal combinato disposto degli arti-coli 5, comma 1, lettera a), e 95, comma1, del decreto del Presidente della Repub-blica n. 396 del 2000 non si prevedono,pertanto, competenze o poteri di annulla-mento o di autotutela aventi ad oggetto latrascrizione di matrimoni, ma solo la pos-sibilità di disporre l’annotazione di retti-ficazioni operate dall’autorità giudiziaria;

in definitiva, una trascrizione nelregistro degli atti di matrimonio può es-sere espunta e/o rettificata solo in forza diun provvedimento dell’autorità giudiziariae non anche adottando un provvedimentoamministrativo da parte dell’amministra-zione centrale, neanche esercitando il po-tere di sovraordinazione che, effettiva-mente, il Ministro dell’interno vanta sulsindaco in tema di stato civile; quindi, inbase al principio della riserva di leggedettato in materia (si confronti l’articolo97, terzo comma, della Costituzione), af-finché un organo amministrativo possaannullare d’ufficio un provvedimentoadottato da un altro organo, occorreun’espressa previsione di legge;

in data 27 marzo 2015, rispon-dendo ad una interpellanza urgente sulmedesimo caso, il Vice Ministro dell’in-terno sottolineava come l’amministrazionedell’interno, rispondendo a vari atti disindacato ispettivo, avesse espresso l’avvisodella sussistenza in capo al prefetto –fermo restando il potere dell’autorità giu-diziaria – della titolarità del potere diannullamento d’ufficio delle trascrizioniillegittimamente eseguite; potere collegatodirettamente alle funzioni di vigilanza delprefetto sull’ordinata tenuta dei registri

dello stato civile e costituente la tipicamanifestazione di una sovraordinazionegerarchica del prefetto medesimo al sin-daco quale ufficiale di Governo;

il membro del Governo confermavache l’orientamento del Ministero dell’in-terno sulle unioni omosessuali e sullatrascrizione di quelle celebrate all’esteroera ispirato al presupposto che l’interadisciplina dell’istituto del matrimonio siafondata sulla diversità di sesso dei coniugie che le unioni omosessuali non possonoessere ritenute omogenee al matrimonio,né sono destinatarie della medesima di-sciplina dettata per quest’ultimo, ragionper cui, come precisato dalla Corte diCassazione, il matrimonio omosessuale èinidoneo a produrre lo stesso effetto giu-ridico nell’ordinamento nazionale;

il Vice Ministro affermava, inoltre,che le coppie omosessuali non possono, almomento, far valere né il diritto a con-trarre matrimonio, né il diritto alla tra-scrizione delle unioni celebrate all’estero,sottolineando che anche il tribunale am-ministrativo regionale del Lazio, nella ci-tata sentenza, si è conformato a questoconsolidato orientamento;

nelle conclusioni della risposta al-l’atto di sindacato ispettivo rilevava, al-tresì, che l’ordinamento già prevede lapossibilità per l’interessato di ottenere lacancellazione di un atto indebitamentetrascritto nei registri dello stato civile,proponendo ricorso al tribunale compe-tente e che un analogo potere di iniziativacompete anche al procuratore della Re-pubblica;

in conclusione, tenuto conto degliinterventi richiamati e delle recenti pro-nunce giurisprudenziali, emerge l’esigenzain uno Stato diritto di rimuovere gli attipubblici illegittimi con le procedure pre-viste dall’ordinamento, evitando oneri chegravino sul contribuente per le attività chesi devono porre in essere per ripristinarela legalità. A tal proposito è sintomaticosottolineare che il tribunale amministra-tivo regionale del Friuli Venezia Giulia hagià ritenuto di disporre la trasmissione

Atti Parlamentari — 25773 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

degli atti di causa alla procura regionaledella Corte dei conti per la somma stan-ziata dal comune di Udine per intervenirea supporto del ricorrente nella richiesta diannullamento del decreto del prefetto(punto 3.8 della sentenza),

impegna il Governo

ad adottare iniziative, anche di rangonormativo, volte a prevedere la nullitàdelle trascrizioni sui registri dello statocivile dei matrimoni contratti all’estero dapersone dello stesso sesso al fine di evitareil perpetuarsi di atti contrari alla legge.

(1-00890) « Gigli, Dellai, Sberna ».

Risoluzioni in Commissione:

Le Commissioni I e IV,

premesso che:

la strage nel Canale di Sicilia, av-venuta nella notte tra il 18 ed il 19 aprile,testimonia ancora una volta la nostraimpotenza di fronte ad un fenomeno diinaccettabile sacrificio di vite umane;

nel 2014, circa 219.000 migrantihanno attraversato il Mediterraneo, diquesti, 171.100 hanno raggiunto l’Italia;

si stima che 26.000 fossero minori;

nei primi due mesi del 2015, sonogiunti in Italia via mare circa 7.800 mi-granti, altri 470 sono morti in mare:l’incremento è di 30 volte superiore alnumero di vittime registrato nello stessoperiodo del 2014;

si stima che, negli ultimi 10 anni, ilnumero dei decessi nel Mediterraneo siasuperiore a 20.000;

l’Italia aveva fronteggiato l’emer-genza migranti con l’operazione Mare No-strum, la quale, grazie all’invio delle navifino alla costa libica, ha salvato centinaiadi vite;

l’interruzione delle operazioni si èrivelata secondo i firmatari del presente

atto un errore: le rilevazioni statistiche,infatti, dimostrano che alla conclusione diMare Nostrum non è seguita una riduzionedell’intensità dei flussi migratori;

non vi è quindi deterrente per ladisperazione dei migranti;

i dati allarmanti impongono unariflessione concreta: l’Unione europea haun ruolo fondamentale ai fini di unaconvergenza di tutti i Paesi verso unapolitica comune che argini realmente lapiaga dell’immigrazione clandestina. Tut-tavia, a fronte dell’esigenza sempre piùimpellente, soprattutto per il nostro Paese,di arginare il fenomeno, è necessario porrein essere misure immediate nell’ambitodelle operazioni tecniche, nazionali, con-nesse alla gestione dei flussi;

il dispositivo navale messo a dispo-sizione dalla marina militare per le ope-razioni search and rescue (SAR) risulta,per quanto incrementato a fronte di unaattenzione parlamentare sul tema, appenasufficiente a rispondere alle eventuali crisi,dato il costante incremento dei flussi mi-gratori;

il Centro di soccorso e prima ac-coglienza di Lampedusa può contenerefino a 300 migranti in condizioni dignitose;i lavori di ripristino della struttura incen-diata sono quasi completati, ma a dettadell’ente gestore, qualora si verificasserosituazioni emergenziali con oltre mille mi-granti da gestire il centro potrebbe nonpoter rispondere al meglio alla situazionedi crisi;

l’impiego delle navi traghetto con-sentirebbe l’ottimizzazione dell’utilizzo dinavi militari, per le operazioni stretta-mente connesse al salvataggio, garantendola massima priorità alle operazioni disoccorso,

impegnano il Governo

ad attivare le procedure finalizzate allarealizzazione di una piattaforma logistica,da inserire nella catena SAR, anche at-traverso l’uso di almeno due navi traghetto

Atti Parlamentari — 25774 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

con capienza ciascuna non inferiore amille passeggeri, ai fini di un potenzia-mento delle attività di assistenza, ricerca esoccorso in mare dei migranti.

(7-00698) « Artini, Mucci, Rizzo, Rizzetto,Bechis, Prodani, Segoni,Turco, Baldassarre, Bar-banti ».

Le Commissioni X e XIV,

premesso che:

l’attuale quadro normativo a tuteladelle opere dell’ingegno e a garanzia deidiritti di proprietà intellettuale si caratte-rizza per complessità e frammentarietà,con particolare riguardo alla disciplinabrevettuale e alle modalità di deposito e diriconoscimento dei brevetti in ambito eu-ropeo;

allo stato, infatti – e nelle moredella ratifica del brevetto unico europeo,approvato dal Consiglio dell’Unione euro-pea ed Europarlamento nel mese di di-cembre 2012 –, prosegue l’attività dell’Uf-ficio europeo dei brevetti nell’ambito del-l’Organizzazione europea dei brevetti (Eu-ropean Patent Organization-Epo) istituitacon la Convenzione sul brevetto europeosottoscritta a Monaco di Baviera il 5ottobre 1973;

l’EPO è nato con l’obiettivo di fa-cilitare e ridurre gli oneri relativi alleprocedure di deposito dei brevetti attra-verso un iter unificato per tutti i Paesiaderenti alla Convenzione;

in particolare l’Ente svolge attivitàdi ricerca e confronto su precedenti do-cumenti brevettuali e sulle pubblicazionitecnico-scientifiche inerenti alla materiaoggetto dell’istanza, formula valutazionipreliminari sulla brevettabilità delle inven-zioni, è competente per l’esame delle op-posizioni legali presentate contro i brevettistessi;

una volta concesso, il brevetto eu-ropeo deve essere nazionalizzato negli statidella Convenzione, attivando procedure di

convalida nei singoli Paesi, con un consi-derevole aumento degli oneri a carico delsoggetto titolare dell’invenzione (sino a 36mila euro per ottenere un brevetto validoin tutti i Paesi membri, a fronte dei 1.850degli Stati Uniti e dei 600 della Cina);

a fare lievitare ulteriormente i costiè l’obbligo di presentare all’EPO tutta ladocumentazione in una lingua dell’Unione,scelta limitatamente tra inglese, francese etedesco, con traduzioni certificate e, overichiesto, anche nella lingua nazionale delPaese in cui viene presentata istanza diconvalida;

questo stato di cose rischia di rap-presentare un ostacolo insormontabile peraziende, ricercatori e inventori italiani,soprattutto in una fase, come quella at-tuale, di grave crisi recessiva, che haindebolito il tessuto produttivo e sociale,con ripercussioni sui livelli produttivi eoccupazionali;

in molti casi, per contenere i costiche altrimenti risulterebbero insostenibili,le imprese selezionano un ristretto nu-mero di Paesi con un conseguente effettonegativo sull’efficacia del titolo brevet-tuale; ricercatori e inventori italiani la-mentano anche difficoltà nelle relazionicon l’EPO, dovute ai vincoli relativi allelingue ufficiali riconosciute, ai tempi con-siderati eccessivamente lunghi dell’iter diaccoglimento e alla stessa scarsa chiarezzadel procedimento. Tutte difficoltà che ri-schiano di incrinare la credibilità dell’isti-tuzione europea;

il tessuto produttivo italiano si èsempre contraddistinto per qualità delleproduzioni, abilità professionali, innova-zione nei processi produttivi, tutti aspettiche sono riassunti nella ingegnosità e nellacapacità inventiva degli operatori italianiin misura tale che il nostro Paese è semprestato ai primi posti in Europa per numerodi brevetti depositati;

dal rapporto 2013 dell’EPO, risultaun calo di richieste presentate all’Euro-pean Patent Office da parte degli operatoriitaliani: -2,7 per cento nel 2013 (pari a

Atti Parlamentari — 25775 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

4.663 richieste contro le 4.735 del 2012,anno in cui si era registrato un calo del 3,4per cento);

il dato desta preoccupazione so-prattutto se confrontato con l’andamentocrescente del numero complessivo dei de-positi, che nel 2013 ha raggiunto la cifrarecord di 265.690 istanze presentate (+2,8per cento rispetto al 2012);

nonostante l’andamento negativoper numero di brevetti presentanti, l’Italiasi è contraddistinta per qualità e innova-zione delle proposte, registrando un +5 percento rispetto al 2012 e un +18 per centorispetto al 2009 per quanto concerne ibrevetti concessi, segno inequivocabile aigrandi capacità, abilità e ingegno;

sulla questione della tutela brevet-tuale sembra rappresentare un’opportu-nità l’istituzione del brevetto unico euro-peo che potrebbe offrire alle imprese lapossibilità di ottenere con un’unica pro-cedura un brevetto valido per tutti i Paesimembri, abbattendo di circa l’80 per centogli attuali costi;

il brevetto unitario – ancora inattesa di ratifica da parte degli Stati mem-bri – è stato oggetto di un ricorso allaCorte di giustizia da parte di Italia eSpagna (ricorso successivamente rigettato)perché ancora una volta la normativariconosce, quali lingue ufficiali per i pro-cedimenti di deposito dei brevetti, unica-mente l’inglese, il francese e il tedesco;

il tessuto produttivo italiano, perpoter competere nel mercato interno einternazionale deve puntare sull’innova-zione e sulla qualità, tutti aspetti checorrispondono a una vocazione che af-fonda le radici in una grande tradizioneartigiana fatta di saperi e competenze dialtissimo livello che devono ricevereun’adeguata tutela a livello internazionale,

impegnano il Governo:

ad attivarsi con celerità presso leistituzioni ed organi dell’Unione europeaal fine di rimuovere quegli ostacoli inmateria di tutela della proprietà intellet-

tuale che attualmente rappresentano unlimite allo sviluppo e alla competitivitàdelle imprese italiane a livello internazio-nale, nonché un grave limite allo sviluppoe al pieno riconoscimento delle capacità edell’ingegno dei ricercatori e degli inven-tori italiani;

a farsi promotore, in seno alle isti-tuzioni ed organi dell’Unione europea diun’azione incisiva volta a superare le li-mitazioni derivanti dal riconoscimento ditre sole lingue europee nei procedimenti dideposito, rilascio e convalida del brevettoeuropeo, attivandosi per individuare unasoluzione che rimuova l’attuale esclusionedell’uso della lingua italiana dai procedi-menti ovvero individuando risorse e stru-menti finanziari a carico dell’istituzioneeuropea a copertura delle spese di tradu-zione;

a farsi promotore di un processo diriordino dei procedimenti relativi al rico-noscimento del brevetto europeo attra-verso la previsione di una procedurachiara e definita, scandita da date certe,che si concluda entro un termine ragio-nevole di tre anni, eventualmente esteso a4 nei casi di particolare complessità, entroil quale possa essere fissato l’eventualecontraddittorio con la commissione esa-minatrice, facendo sì che, in ogni caso, leprocedure prevedano che, in fase di esamedell’istanza, l’esaminatore risponda celer-mente, entro tre mesi, alle eccezioni sol-levate dall’Applicant;

a farsi promotore di iniziative affin-ché il pagamento delle tasse di manteni-mento decorra dalla data di concessionedel brevetto, mentre nulla dovrebbe esseredovuto durante l’iter della pratica oltre letasse di esame e di riesame;

a farsi promotore di iniziative affin-ché eventuali copie conformi di traduzioniasseverate in lingua inglese non debbanoessere, esse stesse, in bollo qualora sianoaccompagnate dalla documentazione le-gale originaria in lingua madre;

a promuovere la lingua italiana e ladiffusione del plurilinguismo in generale

Atti Parlamentari — 25776 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

in tutte le sedi decisionali europee al finedi realizzare una concreta parità di con-dizioni e trattamento tra cittadini eaziende d’Europa;

a farsi promotore, presso le istitu-zioni europee, di iniziative volte alla ve-rifica del rispetto dei princìpi del multi-linguismo, così come sanciti dai trattatiinternazionali;

a farsi promotore, presso le istitu-zioni europee, di un’incisiva azione volta avalorizzare nei contesti istituzionali l’usodella lingua italiana e del multilinguismoin generale.

(7-00697) « Vallascas, Battelli, Crippa,Cancelleri, Da Villa, DellaValle, Fantinati ».

La XI Commissione,

premesso che:

negli ultimi anni la crisi economica,il calo della domanda interna e dei con-sumi delle famiglie ha determinato unmutamento del panorama occupazionale eproduttivo nel settore della grande distri-buzione;

la catena francese di supermercatiAuchan spa, è una delle principali aziendeattive nel settore italiano della grandedistribuzione organizzata (GDO) di benialimentari e non alimentari, presente sulterritorio italiano dal 1989;

ad oggi il gruppo Auchan si èsviluppato a livello mondiale con puntivendita presenti in 16 Paesi che possonocontare 330.700 dipendenti. In Italia di-spone di 57 ipermercati in undici regioni,impiegando oltre 18.000 lavoratori;

i marchi del gruppo, che in Italiasono Simply Market – galleria Auchan –La Bottega Sma – Auchan Mobile e IperSimply, nel 2014 hanno fruttato a livellomondiale 63 miliardi di euro di fatturato;

nel 2013 Immochan SA, la societàimmobiliare internazionale del gruppo Au-chan, ha ceduto 13 centri commerciali e

due retail park di proprietà di GallerieCommerciali Italia del gruppo franceseAuchan, costituendo un fondo di investi-mento immobiliare dal valore di circa 635milioni di euro gestito dalla Morgan Stan-ley Sgr, società di gestione immobiliare delgruppo Morgan Stanley in Italia;

la scelta di dismettere i 15 suddetticentri, continuando comunque a mante-nere la proprietà dell’ipermercato di rife-rimento e permettere alla controllata Gal-lerie Commerciali Italia di continuare agestire le gallerie cedute, in quanto i centripermettono di ottenere un rendimento del7,5 per cento, è stata finalizzata a finan-ziare l’ampliamento di altri immobili inItalia ritenuti strategici;

a settembre 2014, un’operazionesimile è stata conclusa tra Auchan spa edEnpam, l’Ente nazionale di previdenza edassistenza medici e odontoiatri, il quale hasottoscritto l’80 per cento di un fondoimmobiliare, gestito da Antirion SGR, dovela suddetta Immochan SA ha fatto con-fluire tre gallerie commerciali. Il fondo haun patrimonio iniziale del valore di 266milioni di euro, ma è estendibile fino a 700milioni di euro, in quanto è stato costituitoin modo da poter essere ampliato consuccessivi apporti;

anche per quanto riguarda questaoperazione il gruppo Auchan ha dichia-rato per voce del dottor Edoardo Favro,amministratore delegato di Gallerie Com-merciali Italia, di voler impiegare unaparte degli introiti dell’operazione, quan-tificata in 150 milioni di euro, in opera-zioni finanziarie volte al reinvestimento inItalia. Nel mese di ottobre del 2014 Au-chan spa, ha siglato un accordo interna-zionale di collaborazione con Metro AG, lagrande multinazionale tedesca leader nelladistribuzione e cash and carry, con l’obiet-tivo di realizzare sinergie e risparmi nelmedio e lungo termine per aumentare lamassa critica in fase di contrattazione conl’industria. L’accordo prevede anche l’ac-quisto congiunto di prodotti senza marca,che Metro e Auchan potranno rivenderesenza nome o sotto i propri marchi au-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

mentando in modo esponenziale i propriguadagni;

il giorno 24 novembre dello stessoanno Auchan spa emette un comunicatostampa, per annunciare il proprio raffor-zamento mediante un accordo con Sisaspa, un’azienda italiana della distribuzioneorganizzata con una rete di 1558 puntivendita, che recita « Auchan e Sma hannosiglato oggi un accordo di lungo periodocon Sisa. Il mandato all’acquisto conferitoda Sisa alla centrale di acquisto Auchan-Sma, entrerà in vigore da gennaio 2015 eporterà ad acquisti congiunti superiori aotto miliardi di euro. La centrale d’acqui-sto Auchan grazie a questa alleanza conSisa e i propri partner si afferma cometerza centrale d’acquisto italiana »;

durante lo svolgimento di questefruttifere operazioni finanziarie, la multi-nazionale francese ha reso noto a moltisuoi dipendenti sparsi in tutta Italia, lastragrande maggioranza dei quali appar-tengono al IV livello del contratto collet-tivo nazionale del commercio, di volerprocedere ad una riduzione del personale;

la causa di questi licenziamentisarebbe da ricercare, secondo Auchan, nelcalo dei consumi che colpisce tutta lagrande distribuzione;

nel 2014 il gruppo Auchan ha difatto registrato una flessione del 12,5 percento rispetto al 2013, ma ha visto increscita il fatturato a cambi costanti al+1,5 per cento;

a giudizio dei firmatari del pre-sente atto, alla luce delle circostanze finqui evidenziate, il gruppo Auchan sembre-rebbe detenere una importante capacità digestione economica e finanziaria, viste leinnumerevoli manovre e operazioni adot-tate a livello globale per far fronte allesfide del mercato e, in tal senso, non sicomprende quale sia la motivazione dellastrategia adottata in Italia nei confrontidei lavoratori che prestano la loro attivitàall’interno di questo settore. Inoltre, intale situazione di crisi economica ed oc-cupazionale, la disapplicazione unilaterale

dei contratti integrativi aziendali potrebbecomportare prima di tutto, in assenza diun partecipato processo di concertazionetra le aziende e i lavoratori e le associa-zioni sindacali, un mutamento in peiusdelle condizioni di lavoro e dei diritti deilavoratori fino ad arrivare, come specifi-cato anche in precedenza, ad una perditadefinitiva del posto di lavoro con inevita-bile ricaduta sui livelli occupazionali;

tale vicenda risulta ancora proble-matica in virtù del rilascio delle relativeautorizzazioni e della realizzazione dinuovi poli e centri commerciali su tutto ilterritorio nazionale, che spesso si trasfor-mano in vere e proprie « cattedrali neldeserto », con le relative conseguenze sullalibera concorrenza degli operatori econo-mici;

del resto, a parere dei firmatari delpresente atto di indirizzo, da un punto divista normativo, l’articolo 31 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 convertito,con modificazioni, dalla legge 22 dicembre2011, n. 214, inerente alla liberalizzazionedell’apertura di nuovi esercizi commercialisenza contingenti limiti territoriali o altrivincoli di qualsiasi natura, andrebbe inte-gralmente abrogato – ed in tal senso èstata presentata la proposta di leggen. 750 a prima firma del deputato Del-l’Orco – al fine di disincentivare ed im-pedire l’apertura di nuove aree commer-ciali, vista la crisi dei livelli occupazionalinel settore della grande distribuzione,

impegna il Governo:

ad aprire un tavolo di contrattazionetra le parti coinvolte, rendendo tempestivainformazione alle competenti Commissioniparlamentari, al fine di tutelare e salva-guardare i livelli occupazionali;

ad adottare tutte le misure utili perl’individuazione di soluzioni alternative ailicenziamenti, prevedendo un uso diffusodi strumenti di sostegno ai lavoratori a

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

partire dai contratti di solidarietà, al finedi riconoscere condizioni di lavoro netta-mente più favorevoli agli stessi.

(7-00699) « Cominardi, Alberti, Chimienti,Ciprini, Lombardi, Dall’Osso,Tripiedi, Pesco ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

AFFARI ESTERIE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta scritta:

BORGHESE e MERLO. — Al Ministrodegli affari esteri e della cooperazione in-ternazionale, al Ministro dell’interno. — Persapere – premesso che:

l’articolo 21 del Decreto del Presi-dente della Repubblica 28 dicembre 2000,n. 445, sull’autenticazione delle sottoscri-zioni, stabilisce:

a) l’autenticità della sottoscrizionedi qualsiasi istanza o dichiarazione sosti-tutiva di atto di notorietà da produrre agliorgani della pubblica amministrazione,nonché ai gestori di servizi pubblici ègarantita con le modalità di cui all’articolo38, comma 2 e comma 3;

b) se l’istanza o la dichiarazionesostitutiva di atto di notorietà è presentataa soggetti diversi da quelli indicati alcomma 1 o a questi ultimi al fine dellariscossione da parte di terzi di beneficieconomici, l’autenticazione redatta da unnotaio, cancelliere, segretario comunale,dal dipendente addetto a ricevere la do-cumentazione o altro dipendente incari-cato dal sindaco; in tale ultimo caso,l’autenticazione è redatta di seguito allasottoscrizione e il pubblico ufficiale, cheautentica, attesta che la sottoscrizione èstata apposta in sua presenza, previo ac-certamento dell’identità del dichiarante,indicando le modalità di identificazione, ladata ed il luogo di autenticazione, il pro-

prio nome, cognome e la qualifica rive-stita, nonché apponendo la propria firmae il timbro dell’ufficio –:

se i Ministri interrogati ritenganodoveroso impegnarsi affinché si rendanoeffettivi i diritti costituzionali dei cittadiniitaliani residenti all’estero, facendo inmodo da concedere, attraverso un’inizia-tiva normativa urgente in tal senso, ilpotere di autentica delle firme ai consoli eai vice consoli onorari, previo incarico delconsole generale di riferimento ai sensidell’articolo 21 del decreto del Presidentedella Repubblica 28 dicembre 2000 n. 445.

(4-09384)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta orale:

PELLEGRINO, ZAN e ZARATTI. — AlMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

la commissione per la valutazione diimpatto ambientale della regione auto-noma Friuli Venezia Giulia ha recente-mente concluso una procedura di scree-ning relativa al progetto di dragaggio delcanale Coron, nella laguna di Grado eMarano, ritenendo di non sottoporre aprocedura di valutazione di impatto am-bientale il progetto stesso;

nel corso della procedura hanno pre-sentato osservazioni a vario titolo criticheil comune di Marano Lagunare, l’osserva-torio geofisico nazionale, associazioni am-bientaliste e soggetti privati;

il progetto esaminato rappresenta laterza ipotesi di dragaggio e movimenta-zione dei sedimenti inquinati da mercurio,sostanza pericolosa prioritaria, che si suc-cede in tre anni con soluzioni radical-mente diverse, poiché nel 2011 si ipotiz-zava il conferimento dei sedimenti in cassadi colmata nella Laguna di Venezia, nel

Atti Parlamentari — 25779 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

2012 si proponeva lo scarico dei sedimentia mare, ed ora si intende depositare isedimenti in altro prossimo canale internoalla laguna;

la richiamata urgenza di realizza-zione del dragaggio, addotta come unadelle motivazioni nell’escludere la proce-dura di valutazione di impatto ambientale,appare quindi discutibile, oltreché estra-nea al merito della procedura; nonostantela soluzione progettuale sia diversa daquella iniziale la procedura della garad’appalto non è stata rivista;

fra le controdeduzioni formulatedalla Commissione regionale per la valu-tazione di impatto ambientale per moti-vare il non ricorso a tale procedura, nonvengono raccolte quelle dell’OGN, secondocui l’intervento progettato produce modi-ficazioni significative all’habitat dellafauna ittica con effetti negativi, e quindi didanno ambientale, in particolare nel casodel ripetersi di eventi climatici estremi,come per le recenti stagioni estate edinverno 2012;

i valori di concentrazione del mer-curio, proveniente da attività minerarie edindustriali precisamente individuate, risul-tano essere tra 1,5 e 3 volte superiori alvalore di riferimento normativo;

il conferimento dei sedimenti avvienecon riempimento di un canale nonostantequesto sia non conforme alle previsioni delpiano regolatore generale comunale delcomune interessato; si può ritenere che ilprogetto di riversare i sedimenti nellastessa area lagunare, Sito di interessecomunitario, in un canale posto tra aree inconcessione per attività di molluschicol-tura sia a monte che a valle, non tengaconto di un parere dell’Istituto superioredi sanità del maggio scorso, nel quale siafferma che « un dragaggio invasivo po-trebbe comportare più un rischio, tenutoconto della delicatezza dell’ecosistema la-gunare, che non un reale vantaggio perl’ambiente e la salute umana »;

risulta ancora vigente per questo am-bito lagunare la legge speciale per Venezia

con relativo protocollo di gestione deifanghi del 1993, primo firmatario il Mi-nistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, così come estesodalla legge n. 388 del 2000 alla Laguna diGrado e Marano –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza della riperimetrazione del sito in-quinato di interesse nazionale (ridotto oggialla sola area degli stabilimenti Caffaro edalla foce dell’Ausa) che ha escluso tuttal’area lagunare, senza peraltro restituirel’area stessa agli usi legittimi;

sia a conoscenza del progetto in que-stione e del suo iter procedurale e, inparticolare se disponga di elementi inmerito agli effetti che tale decisione diesclusione dalle procedure di valutazionedi impatto ambientale produce sull’areaindividuata;

se ritenga che l’intenzione di deposi-tare i sedimenti inquinati provenienti daldragaggio in laguna sia compatibile con lasituazione dell’inquinamento chimico nellastessa, considerati i pareri espressi inmerito dall’Istituto superiore di sanità edall’ISPRA nel corso del 2012;

quali siano, al momento, le sue com-petenze in merito alla situazione dellalaguna di Grado e Marano e se, in parti-colare, ritenga ancora operanti per lastessa il protocollo del 1993. (3-01522)

Interrogazioni a risposta scritta:

MANNINO, BUSTO, DAGA, DE ROSA,MICILLO, TERZONI, ZOLEZZI e VIGNA-ROLI. — Al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

la legge 14 gennaio 2013, n. 10 re-cante Norme per lo sviluppo degli spaziverdi urbani, attribuisce al Comitato per losviluppo del verde pubblico – istituitopresso il Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare – il com-pito di predisporre e trasmettere alle Ca-mere, entro il 30 maggio di ogni anno, una

Atti Parlamentari — 25780 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

relazione contenente « i risultati del mo-nitoraggio e la prospettazione degli inter-venti necessari a garantire la piena attua-zione della normativa di settore »;

l’articolo 4 della medesima legge 10del 2013 prevede che il Comitato per losviluppo del verde pubblico presenti, inallegato alla relazione richiamata nelpunto precedente, un rapporto annualesull’applicazione nei comuni italiani delledisposizioni di cui al decreto del Ministrodei Lavori Pubblici 2 aprile 1968, n. 1444,relative agli strumenti urbanistici generalie attuativi, e in particolare ai nuovi pianiparticolareggiati o lottizzazioni convenzio-nate, ai nuovi regolamenti edilizi con an-nesso programma di fabbricazione e rela-tive lottizzazioni convenzionate e alle re-visioni degli strumenti urbanistici;

in base allo stesso articolo 4 comma2 è, altresì, previsto che « I comuni cherisultino inadempienti rispetto alle normedi cui al decreto ministeriale 2 aprile 1968,n. 1444 e, in particolare, sulle quantitàminime di spazi pubblici riservati alleattività collettive, a verde pubblico o aparcheggi da osservare in rapporto agliinsediamenti residenziali e produttivi, ap-provano le necessarie varianti urbanisticheper il verde e i servizi entro il 31 dicembredi ogni anno »;

la relazione annuale 2013, presentataalle Camere dal comitato per il VerdePubblico il 30 maggio 2014, non conteneva,in allegato, il previsto rapporto annualesull’applicazione del decreto ministeriale1444/1968;

la relazione annuale 2014 presentatail 30 maggio 2015, da conto, al capitolo 7,del supporto assicurato dall’ISPRA al Co-mitato per il verde pubblico, che si so-stanzia nello svolgimento di attività dimonitoraggio (con un’analisi quanti-quali-tativa del verde pubblico nei principalicomuni italiani), di attività di studio e diricerca (riferiti a progetti internazionali eattività dell’agenzia riferite ad aspetti spe-cifici) e di comunicazione e divulgazionescientifica;

all’interno del citato capitolo 7 sonodescritte le cosiddette « Attività di moni-toraggio del verde pubblico e dei sisteminaturali in ambito urbano e periurbano(articolo 3 comma 2, d), e); articolo 4comma 1) » e; per l’esattezza sono ripor-tati, sinteticamente, i dati contenuti nel-l’edizione 2014 del X Rapporto dell’ISPRAdedicato alla « Qualità dell’ambiente ur-bano » che, come è noto, ha come oggetto73 città italiane;

in questa sezione del capitolo 7 sievidenziano alcuni dati del citato Rap-porto dell’ISPRA – giudicati significatividagli estensori della Relazione – riguar-danti la disponibilità del verde procapite(metri quadri per abitante), la percentualedi verde pubblico calcolato rispetto allasuperficie comunale e la diffusione deicensimenti e dei regolamenti del verde,alla luce dei quali si formulano delleconsiderazioni di carattere generale, ancheun po’ generiche, sull’azione delle ammi-nistrazioni riferita alla gestione e all’in-cremento del verde pubblico e sulle im-precisate difficoltà che le stesse ammini-strazioni incontrano;

nella stessa sezione del capitolo 7della relazione, a pagina 105, si da poiconto o meglio si segnalano « numeroseesperienze virtuose in corso d’opera –come per esempio quelle descritte neicontributi raccolti in Reticula (vedi Alle-gati) – che sfuggono alla rilevazione sta-tistica, ma che cionondimeno rappresen-tano l’inizio di un cambio di rotta e l’avviodi una pianificazione più attenta al si-stema del verde urbano e periurbano »,rispetto alle quali si segnala che « unacorretta pianificazione del verde alla scalalocale non può non partire dal supera-mento del mero approccio al verde distampo urbanistico e di standard territo-riale, per arrivare al definire il verde neitermini di infrastruttura verde »;

a quest’ultimo riguardo, all’internodella stessa sezione del capitolo 7, vengonosegnalate iniziative ed azioni amministra-tive in corso (l’Inventario nazionale delleforeste urbane e periurbane avviato sem-

Atti Parlamentari — 25781 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

pre dall’ISPRA, la rete Natura 2000 di cuialla Direttiva Habitat e le esperienze diforestazione urbana nei Piani d’Azione perl’energia sostenibile), che dimostrano se-condo gli interroganti come il comitatoprediliga un approccio alle problematicheconnesse al verde pubblico, alternativo oche comunque sembra prescindere deltutto dall’applicazione del richiamato de-creto ministeriale 1444 del 1968, al quale,però la legge istitutiva dello stesso Comi-tato fa espresso riferimento, anche e so-prattutto per quel che concerne la reda-zione della Relazione annuale;

nel successivo capitolo 8 rubricato« Indagini concordate con ISTAT per mo-nitorare il livello di attuazione della Legge10/2013 nei comuni capoluogo di provin-cia », si da conto dei risultati della som-ministrazione, ai comuni capoluogo diprovincia, del cosiddetto modulo « Verdeurbano » nell’ambito dell’indagine « Datiambientali nelle città » – che l’Istat uti-lizza dal 2000 – finalizzata alla raccolta didati e produzione di informazione stati-stica sulle principali dimensioni della qua-lità dell’ambiente nelle città, tra le quali ècompreso il verde urbano;

nel capitolo 8, si elencano i quesitiche sono stati inseriti nel questionariorelativo al verde urbano per il rilevamentoriferito al 2015 – riferiti all’applicazionedi alcune disposizioni della legge 10 del2013 – e che riguardano le modalità diesecuzione e le caratteristiche del censi-mento del verde urbano, l’applicazionedelle disposizioni relative all’obbligo diporre a dimora un albero per ogni neo-nato, la redazione del bilancio arboreo einfine la promozione di iniziative localiper lo sviluppo degli spazi verdi urbani;

all’interno del capitolo 8, si da contodelle modifiche apportate al modulo del-l’indagine Istat « Dati ambientali nellecittà » che consentono di sapere, perquanto riguarda i 116 comuni capoluogodi provincia, le superfici classificabili comeverde urbano, quelle che sono ricompreseall’interno del perimetro delle aree pro-tette e quelle destinate all’uso agricolo, con

l’avvertenza, riportata in nota, che sonodati che non si possono sommare visto chein alcuni casi si hanno delle parzialisovrapposizioni;

nello stesso capitolo, si precisa che lostesso questionario del verde urbano con-tiene una sezione dedicata agli strumentidi pianificazione e governo, con alcuniquesiti destinati a raccogliere dati sull’ap-provazione del Piano del Verde urbano,sulla redazione di Regolamenti del verde(limitati al solo verde pubblico o verdeprivato e relativi ad entrambe le compo-nenti), e infine sulla presenza sul territoriocomunale di reti ecologiche e di alberimonumentali (dichiarati di notevole inte-resse pubblico ai sensi del Codice dei beniculturali – decreto legislativo n. 42 del2004);

lo stesso questionario del verde ur-bano contiene, anche, una sezione dedi-cata alla raccolta di dati sui siti della ReteNatura 2000, sulle aree naturali protette ei parchi agricoli (presenza ed estensione),e infine una sezione dedicata al verdeurbano a gestione pubblica, finalizzata allaraccolta di dati sull’estensione e numero-sità di alcune tipologie del verde urbano,tra i quali non sono compresi riferimentiunivoci alla classificazione urbanistica, alregime patrimoniale e/o all’effettiva frui-bilità delle stesse aree verdi, e dunque,elementi utili a verificare l’applicazionedel più volte citato decreto ministeriale1444/1968;

negli allegati, sono riportati, in modopiù dettagliato, le informazioni e i datidescritti e valutati all’interno dei capitolo7 ed 8 della relazione;

a causa della copertura del cam-pione, della natura e del livello di aggre-gazione dei dati forniti (la disponibilitàpro capite di verde riferita all’intero ter-ritorio comunale, per esempio, non dicepraticamente nulla dell’effettiva possibilitàdi goderne da parte dei cittadini, anche inconsiderazione del fatto che il campioneesaminato riguarda grandi città, e di di-mensioni significativamente diverse), del-l’indeterminatezza delle informazioni sulla

Atti Parlamentari — 25782 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

disponibilità delle aree verdi rilevate, edell’assenza totale di riferimenti alla clas-sificazione urbanistica delle medesimearee secondo gli interroganti, la Relazionenon contiene – neanche in modo moltoapprossimativo – gli elementi necessariper la verifica dell’applicazione nei comuniitaliani delle disposizioni di cui al decretodel Ministro dei Lavori Pubblici 2 aprile1968, n. 1444, come richiesto dal citatoarticolo 4 comma della legge 10 del2013 –:

se, in che modo – e in tempo utileper la predisposizione della prossima re-lazione annuale – intenda mettere il Co-mitato per lo sviluppo del verde pubblicoin condizione di non dover riutilizzare/rielaborare i dati del Rapporto annualedell’ISPRA sulla qualità dell’ambiente ur-bano, ma di poter acquisire e utilizzare leinformazioni relative all’applicazione deldecreto ministeriale 1444/1968, da partedei comuni italiani e, dunque, di poterpredisporre allegare alla relazione il rap-porto annuale, conformemente a quantorichiesto dall’articolo 4, comma 1, dellalegge n. 10 del 2013;

se e in che modo – sulla base dei datinon sufficientemente circostanziati conte-nuti nel rapporto annuale presentato il 30maggio 2015 – ritenga che quanto previstodall’articolo 4, comma 2, della legge n. 10del 2013 possa comunque trovare appli-cazione e che sia, dunque, assicurata l’ap-provazione delle varianti urbanistiche, daparte dei comuni inadempienti rispettoalle norme di cui al decreto ministeriale1444/1968, tra i quali vanno annoveratianche quelli che non ottemperano all’ob-bligo di ripianificare le aree con destina-zione pubblica dopo che, come è accadutoa Roma ormai due anni fa, è scaduto iltermine quinquennale di efficacia dei vin-coli preordinati all’espropriazione;

se e in che modo – al fine di poterdisporre di un elenco dei comuni che sitrovano nelle condizioni descritte dall’ar-ticolo 4 comma 2 – intenda acquisire lenecessarie informazioni sul regime urba-nistico delle aree verdi presenti all’interno

dei singoli territori comunali, e dunqueanche sull’efficacia dei vincoli espropria-tivi apposti in sede di pianificazione ge-nerale e/o attuativa che – come è statoricordato in precedenza, è accaduto aRoma – dopo cinque anni decadono, conla conseguenza che l’acquisizione e lafunzionalizzazione delle stesse aree, a be-neficio delle comunità locali, possa avve-nire soltanto attraverso appositi provvedi-menti volti alla reiterazione dei vincoli ealla corresponsione ai proprietari dellearee in questione di una apposita inden-nità, ai sensi dell’articolo 39 del decretodel Presidente della Repubblica n. 327 del2001. (4-09374)

PARENTELA. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

in data 27 maggio 2015, nel corso diuna registrazione televisiva su un’emit-tente locale calabrese, il candidato sindacodel movimento cinque stelle GiuseppeD’Ippolito ha denunciato l’esistenza di unaterra dei fuochi anche a Lamezia Terme.D’Ippolito, con il supporto di fotografie, hafatto vedere come, lungo il rettifilo checonduce a S. Eufemia, accanto al letto delfiume del fiume Bagni, esista ancora lavecchia discarica comunale non bonificata,dove sono sotterrati, in una estensione divari ettari, diverse tonnellate di rifiuti checol tempo sono via via riemersi;

il candidato sindaco di LameziaTerme ha testimoniato – riportando leimmagini sulla sua pagina facebook –come in questo sito siano state ammassate,tra le altre cose, tonnellate di vetro chepotevano essere destinate al riciclo;

con piogge anche di modesta entità ilfiume Bagni esce dai propri argini sver-sando acqua inquinata nei terreni anti-stanti – coltivati ad oliveto – e nel mare,che dista solo poche centinaia di metri;

il rapporto di caratterizzazione delladiscarica « Bagni » – come descritto nellavalutazione ambientale strategica nelpiano strutturale comunale della città di

Atti Parlamentari — 25783 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

Lamezia Terme, di cui si riporta unestratto conferma quanto già emerso daiprecedenti esami svolti sull’area di riferi-mento, ovvero che le potenziali fonti dicontaminazione sono localizzate, in pre-valenza, dove è ubicato l’ammasso di ri-fiuti solidi urbani;

dal punto di vista degli inquinantipresenti nel suolo, le risultanze analiticheevidenziano una contaminazione da mol-teplici parametri, con superamenti dei va-lori di soglia prefissati dalla normativavigente (Decreto legislativo n. 152/2006 esuccessive modificazioni ed integrazioni)soprattutto nello strato intermedio e pro-fondo;

i principali inquinanti presenti inquantità rilevanti sono: arsenico, stagno eidrocarburi C>12, per i quali le analisihanno rilevato superamenti in molti dipunti dell’area esaminata;

in rapporto agli elevati valori riscon-trati il rapporto ipotizza, per quanto con-cerne l’arsenico, « che una presenza cosìsignificativa [...] oltre a fenomeni di con-taminazione chiaramente legati all’esi-stenza dell’ammasso di rifiuti all’internodel sito, possa avere anche un’origine ditipo naturale, essendo il sito di Lameziaun deposito alluvionale ed essendo vicinoad una zona termale, posta immediata-mente a monte del sito. »;

invece, con riferimento alle quantitàrilevanti di idrocarburi pesanti, è statoipotizzato « che, oltre all’abbandono, al-l’interno del sito, di contenitori di oli egasolio, di origine abusiva, possano essereintervenuti fattori legati a fenomeni dicombustione accaduti nel sito, probabil-mente anteriori all’apertura della discaricadi RSU. »;

la presenza di tali fattori inquinantiin quantità rilevanti hanno evidenziato, insede di analisi di rischio, la non accetta-bilità dello stesso e la conseguente neces-sità di avviare la bonifica del sito;

le acque di falda, nell’area in esame,presentano superamenti nei valori di ferroe manganese, probabilmente riconducibili

alle caratteristiche idrogeochimiche delterritorio, peraltro proprie di ampie zonedel territorio calabrese. Dal rapportoemerge in ogni caso anche la significativapresenza di piombo e solfati;

infine, la massa di RSU presente indiscarica è risultata essere ancora « biolo-gicamente attiva, con una discreta quan-tità di biogas ancora residente all’internodel sito ». Con ogni probabilità, i rifiuti« sono ancora in fase degradativa e nonmostrano un significativo grado di mine-ralizzazione »;

ciò che lascia più stupiti è la dichia-razione che l’arsenico potrebbe esserecontenuto nelle fonti termali dove centi-naia di cittadini si recano di continuo persottoporsi a bagni sulfurei e cure sanita-rie –:

se intenda promuovere una verificada parte del comando carabinieri per latutela dell’ambiente nell’ottica di scongiu-rare il pericolo di inquinamento ambien-tale derivante dallo sversamento in mare enei terreni coltivati del percolato prodottodalla discarica comunale di LameziaTerme a ridosso del fiume Bagni.

(4-09382)

PAOLO BERNINI. — Al Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro dell’interno. — Per sapere– premesso che:

è da segnalare con carattere di ur-genza gli ennesimi caso di mala gestionedegli spiaggiamenti di cetacei (sono innu-merevoli le segnalazioni pervenute all’in-terrogante), derivate dalla mancata appli-cazione dei necessari protocolli – per altroben noti a livello internazionale sia per glispiaggiamenti dei cetacei vivi che morti –a tutela della specie stessa, per la relativaindagine necroscopica necessaria per sco-prirne le cause del decesso, ma anche perla tutela della salute e dell’incolumitàpubblica;

a San Menaio (Foggia) già nel feb-braio 2015 fu rinvenuto un « delfino »

Atti Parlamentari — 25784 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

spiaggiato e ancora nella giornata del 6aprile 2015 è stato rinvenuto un tursiopespiaggiato, come riporta la stampa locale;

il ritrovamento del cetaceo, in faseiniziale di decomposizione e il sotterra-mento dello stesso con l’ausilio di unaescavatrice, è avvenuto presso Torre Mi-leto e Marina di Lesina (Lesina Foggia) ilgiorno 5 giugno scorso;

il tutto è stato ampiamente documen-tato da alcuni lungimiranti cittadini chedescrivono e dimostrano, tramite le im-magini, come si siano susseguiti, di fatto,una serie di comportamenti gravementeomissivi e, ad avviso dell’interrogante an-che di dubbia legittimità. Il tutto è veri-ficabile dal video pubblicato sul sito:www.sannicandro.org;

le notizie apprese anche dai massmedia riguardano inoltre una serie dicetacei spiaggiati e deceduti di cui non viè però traccia e nessuna risposta da partedelle locali autorità competenti nonostantele reiterate richieste di alcune associazionianimaliste;

sempre nella giornata del 6 aprile2015 è stato rinvenuto un esemplare digrampus griseus presso San Vincenzo (Li-vorno) e gli interventi messi in praticasono evidentemente poco conformi ai pro-tocolli internazionali, basti vedere in qualicondizioni meteo marine si è cercato diriportare al largo il soggetto;

i cetacei appartengono a specie par-ticolarmente protette e sono patrimonioindisponibile dello Stato;

è necessaria specifica formazione ecomprovata professionalità ed esperienzadei veterinari coinvolti e degli operatoritutti;

è ben nota la trasmissione di pato-logie da e per i cetacei e il possibile ruolodi vettore che gli operatori possono rap-presentare per numerose e gravi patologiequali per esempio il morbillivirus (DolphinMorbillivirus Infection in a Captive HarborSeal (Phoca vitulina) Sandro Mazzariola)quale è trasmissibile come nel caso in

questione posto dal dottor Mazzariol daun operatore intervenuto su un tursiopespiaggiato che è stato vettore del virus neiconfronti di una foca detenuta pressoZoomarine di Torvaianica;

nel caso di Sannicandro come siastato possibile occultare i corpi di animaliappartenenti peraltro a specie particolar-mente protette;

in particolare, se sia nota la dinamicadell’interrogante in una spiaggia pubblicadell’animale senza aver escluso possibilizoonosi e, inoltre, come si spieghi che nonsia stato segnalato l’interramento e impe-dito dell’accesso alla spiaggia stessa per leragioni di cui sopra;

se e quali interventi siano garantiti eper tramite di quale atto formale (nonrisulta vi siano circolari e altri atti) rela-tivamente alle azioni intraprese dai Mini-steri per il funzionamento della rate dipronto intervento operativa per i cetaceispiaggiati – pubblicizzata anche a mezzostampa – e quali siano gli enti di riferi-mento e a che titolo siano stati coinvolti eda quale data, quali siano i provvedimenti,le determinazioni e gli atti ufficiali ema-nati dai Ministeri tesi a garantire il cor-retto servizio di intervento sui cetaceispiaggiati e con quali economie, strumenti,mezzi e coordinamento. (4-09386)

PAOLO BERNINI. — Al Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro della salute, al Ministrodelle politiche agricole alimentari e fore-stali, al Ministro dell’interno. — Per sapere– premesso che:

sono continui i sequestri da parte delCorpo forestale dello Stato – i dati sonorinvenibili sul portale del CFS e sullastampa – relativi a diversi strumenti ille-gali e tra i tanti le tagliole, destinati allacattura di fauna selvatica che appartieneal patrimonio indisponibile dello Stato;

il regolamento (CEE) n. 3254/91 delConsiglio vieta l’uso di tagliole nell’Unioneeuropea. Il divieto riguarda anche più

Atti Parlamentari — 25785 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

ampiamente l’importazione nell’Unioneeuropea di pellicce e di prodotti manufattidi alcune specie di animali selvatici origi-nari di Paesi che utilizzano per la lorocattura tagliole o metodi non conformi allenorme concordate a livello internazionalein materia di cattura mediante trappolesenza crudeltà;

il divieto d’uso di tagliole ed altristrumenti di cattura è previsto dalla leggen. 157 del 1992, articolo 21, lettera u), econfermato dalla sentenza: « Tagliole, laccie trappole costituiscono mezzi di cacciavietati. » Corte di Cassazione, sezione IIIpenale, sentenza n. 3066 o 12910 del 13ottobre 1998, registro generale n. 15954/98, depositata in cancelleria l’11 dicembre1998;

tali divieti nazionali ed europei sca-turiscono dalla attenta indagine scientificaeffettuata che ha dimostrato le gravi sof-ferenze inflitte agli animali nella catturacon simili dispositivi;

la tagliola, in particolare, imprigional’animale e determina gravissime lesionifisiche e psicologiche e per queste ragioniè stata vietata;

le trappole finalizzate all’immobiliz-zazione non sono state considerate corri-spondenti alle norme in materia di catturasenza crudeltà;

la decisione nasce dagli evidentidanni fisici e psicologici osservati neglianimali: ferite gravi, lacerazioni dei lega-menti, dei tendini, macerazione dei tessutimolli, congelamento delle estremità;

è pertanto evidente che l’uso delletagliole sia vietato in tutto il territorioitaliano e che l’eventuale uso e la verificadi cattura di qualunque specie selvaticapossono anche integrare gli estremi delreato di « furto venatorio »;

a giudizio dell’interrogante l’utilizzodi tali dispositivi per la cattura di qua-lunque specie animale può integrare ilreato di maltrattamento animale ai sensidel 544-ter del codice penale come am-piamente descritto nell’analisi giuridica

« Bracconaggio, furto venatorio e maltrat-tamento » a commento della sentenza deltribunale di Varese n. 1528 del 20 novem-bre 2013 a cura dell’avvocato Carla Cam-panaro (http://www.dirittoambiente.net) –:

quale siano gli interventi urgenti chei Ministri interrogati intendano porre inessere per garantire il rispetto della nor-mativa vigente, la prevenzione e la tuteladella fauna selvatica quale patrimonio in-disponibile dello Stato;

se, in considerazione della portatadel fenomeno, non si consideri opportunoassumere iniziative per porre il divieto divendita, anche on line, di qualunque di-spositivo atto alla cattura della fauna sel-vatica con evidenti finalità illecite e concaratteristiche sopra descritte;

se non ritengano opportuno predi-sporre la diffusione di tabellonistiche in-formative, nonché, ove ne ricorrano i pre-supposti, circolari per i sindaci e i comunisui divieti sopracitati;

se, in considerazione di quanto de-scritto in premessa, non ritengano di doverdebitamente informare ed ulteriormenterichiamare l’attenzione delle forze dell’or-dine deputate all’intervento e alla preven-zione di tali reati per un rafforzamentodel sistema dei controlli. (4-09387)

* * *

DIFESA

Interrogazione a risposta in Commissione:

BASILIO, RIZZO e TOFALO. — AlMinistro della difesa. — Per sapere –premesso che:

il Generale di Divisione dell’EsercitoPaolo Gerometta, attuale Direttore Gene-rale di PERSOMIL (direzione generale peril personale Militare), ricopre contempo-raneamente anche l’incarico di Presidentedella sezione esercito del COCER (Consi-glio Centrale della Rappresentanza mili-tare);

Atti Parlamentari — 25786 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

il predetto doppio incarico ha indottoalcuni media a definire l’Ufficiale in pa-rola « Generale-Sindacalista », mettendo indiscussione la molteplicità delle carichericoperte e la loro incompatibilità nell’or-dinamento militare, a causa dell’evidentecontrapposizione di ruoli e di funzioni;

nell’ambito dell’amministrazione delladifesa spetta a PERSOMIL il potere discipli-nare e di determinazione del trattamentogiuridico, economico e di avanzamento delpersonale militare, mentre spetta al COCERla funzione di rappresentanza e di tutela de-gli interessi del medesimo personale;

appare alquanto inopportuno che ilmedesimo ufficiale possa ricoprire con-temporaneamente due funzioni contrap-poste tra loro, assumendo su di se sia ladifesa degli interessi dell’Amministrazionedella Difesa che quelli, presumibilmentediversi, della Rappresentanza militare;

già in passato, peraltro, il generaleGerometta aveva ricoperto contempora-neamente l’incarico di Capo del I repartoaffari giuridici ed economici del personalepresso SME e l’incarico di presidente dellasezione Esercito del COCER;

consta all’interrogante, inoltre, che laposizione del generale Gerometta non sial’unico caso di potenziale conflitto di in-teresse nelle Forze armate;

attualmente anche nell’ambito dellaMarina militare, infatti, risulta anomala lacondizione del Contrammiraglio Pietro Lu-ciano Ricca, contemporaneamente a capodel COCER Marina e del 1o reparto diSMM;

è innegabile che l’attribuzione di dueincarichi contrapposti tra loro in capo allostesso ufficiale pregiudica la serenità, latrasparenza e la corretta amministrazionedella difesa, oltre a ridimensionare lafunzione di tutela del personale militare acui è istituzionalmente preposto il CO-CER –:

se il Ministro non ritenga opportuno,effettuate le dovute valutazioni, provvedere

in tempi rapidi ad un avvicendamento delgenerale Gerometta alla presidenza delCOCER Esercito ovvero alla direzione diPERSOMIL. (5-05740)

Interrogazione a risposta scritta:

BASILIO. — Al Ministro della difesa, alMinistro degli affari esteri e della coopera-zione internazionale, al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

organi di stampa nazionali riportanoin questi giorni la notizia di un accordo-memorandum, firmato a Bruxelles da Ita-lia, Francia e Germania in occasione del-l’ultima seduta del Consiglio EuropeoEsteri-Difesa del 15 maggio scorso, aventead oggetto la realizzazione di nuovi velivolia pilotaggio remoto, già definiti « euro-droni » per un futuro impiego in attività diricognizione, riconoscimento e sorve-glianza di carattere europeo;

in particolare, il predetto progetto,che prende il nome di RPAS (remotelypiloted aircraft system), rientrerebbe traquelli affidati alla European defence agencye dovrebbe coinvolgere i principali gruppidell’industria della difesa europea, comeDassault (Francia), Airbus Defence e Space(Francia/Germania) e Finmeccanica-Ale-nia Aermacchi (Italia);

tale progetto è stato presentato comeuna importante evoluzione nel campo del-l’industria della difesa europea e nell’uti-lizzo della tecnologia in ambito militare,tanto che l’AD di Finmeccanica MauroMoretti lo ha ritenuto « un passo decisivoper l’agenda della difesa e della sicurezzaeuropea »;

si ritiene, infatti, che la realizzazionedei nuovi velivoli da parte dei gruppiindustriali europei consentirà agli stessi disuperare il colosso dell’industria statuni-tense della difesa e di assumere pienaautonomia nel settore;

l’accordo stipulato il 15 maggio 2015riguarderebbe la fase iniziale di defini-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

zione dei requisiti tecnici e militari, oltreche la fattibilità complessiva del progetto,a cui seguirebbe una seconda fase chedovrebbe portare alla realizzazione di unprototipo entro il 2020 e, successivamente,all’operatività dei primi esemplari nel2025;

dal punto di vista tecnologico, i nuovivelivoli dovrebbero essere dotati di dueturbogetti ed essere certificati per operaresenza restrizioni nello spazio aereo euro-peo; dalle informazioni sinora pubblicatenon è chiaro se sia stata definita lapossibilità di armare i velivoli;

nonostante gli effetti certamente po-sitivi sul piano industriale e per lo svi-luppo tecnologico applicato al compartodifesa-sicurezza, sussistono dubbi e per-plessità circa l’eventualità che i nuovi« droni europei » possano essere armati edessere utilizzati, quindi, anche in funzioneoffensiva;

è di poche settimane fa la notizia chea causare la morte nel gennaio scorso delcooperante italiano Giovanni Lo Porto, inservizio in Pakistan per la ONG « WeltHunger Hilfe » e preposto alla costruzionedi alloggi di emergenza, fu un droneamericano armato, utilizzato per bombar-damenti durante un raid statunitense con-tro Al Qaida;

sussistono, al contempo, dubbi e per-plessità circa la possibilità che la condu-zione di tali velivoli avvenga, da remoto,da parte di piloti privi di concreta espe-rienza di volo e, quindi, potenzialmenteprivi della capacità di comprendere lareale capacità offensiva di un drone ar-mato –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza dei fatti esposti in premessa e segli stessi corrispondano al vero;

se non ritengano opportuno, anchealla luce delle notizie diffuse dai mass-media, specificare dettagliatamente le ca-ratteristiche tecnico-operative dei nuovivelivoli a pilotaggio remoto, con partico-lare riferimento alla possibilità che glistessi possano essere armati;

se non ritengano opportuno effet-tuare una stima dell’incidenza costi/bene-fici che tale progetto potrà arrecare al-l’industria della difesa italiana. (4-09381)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta scritta:

PARENTELA, ALBERTI, PISANO, VIL-LAROSA, CANCELLERI e PESCO. — AlMinistro dell’economia e delle finanze, alMinistro per la semplificazione e la pub-blica amministrazione. — Per sapere –premesso che:

dal punto di vista civilistico le partisono libere di stabilire il prezzo dellacompravendita di un terreno edificabilema l’ultima parola resta sempre all’Agen-zia delle entrate che potrà contestarne lacongruità rispetto al valore teorico delbene ricavato applicando le quotazionidell’Osservatorio del mercato immobiliare(OMI) pubblicate semestralmente agli im-mobili costruiti in quella zona stimando ilvalore del terreno nella misura di un terzorispetto a quello complessivo dei fabbricatigià edificati;

secondo il costante orientamentodella giurisprudenza, la stima OMI nonpuò rivestire natura di presunzione legale,ma di presunzione semplice, costituendoun atto di parte, che pur ritenuto suffi-ciente per la motivazione dell’atto di ret-tifica, è di per sé privo di valore proba-torio ove non supportato da elementi certie precisi. Incombe pertanto all’ufficio, cheha fatto propria la stima dell’Agenzia delterritorio, supportare la pretesa con ele-menti precisi e concordanti in grado didisattendere il valore indicato nell’atto dicompravendita sottoposto a rettifica;

con circolare n. 18/e del 14 aprile2010, la stessa Agenzia delle entrate haespresso il suo parere favorevole all’archi-viazione delle controversie per le quali

Atti Parlamentari — 25788 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

l’accertamento di valore (ai fini IVA però)ed il relativo contenzioso sono stati fondatiunicamente sui valori OMI;

la succitata circolare consegue al-l’abrogazione disposta dall’articolo 24della legge comunitaria 2008 dell’articolo54, comma 3 del decreto del Presidentedella Repubblica 633 del 1972 in materiadi IVA e all’articolo 39 lettera d) decretodel Presidente della Repubblica 600 del1973 (in materia di imposte dirette) che hafatto venir meno la possibilità per l’am-ministrazione finanziaria di rettificare,solo in materia di IVA e di imposta sulreddito, il valore dichiarato nell’atto dicompravendita in base al raffronto con ilvalore normale desunto dalle valutazioniOMI, cui era stata attribuita natura dipresunzioni legali a favore del fisco;

in teoria, quindi, permane per l’am-ministrazione finanziaria la possibilità diutilizzare la stima OMI in materia diimposta di registro, ove in effetti, ai sensidell’articolo 51, comma 2, del decreto delPresidente della Repubblica n. 131 del1986, il valore imponibile è quello venalein comune commercio, in correlazione alquale, ai sensi dell’articolo 52 dello stessodecreto del Presidente della Repubblican. 131 del 1986, l’ufficio può esercitare ilpotere di rettifica del corrispettivo dichia-rato in misura inferiore;

recentemente, un crescente numerodi comuni, ha imposto, sui terreni edifi-cabili, il pagamento dei tributi locali sulvalore stabilito dalle stime OMI piuttostoche continuare a consentire il calcolo dellatassazione sul reale prezzo di mercatocome era finora in uso. Questo scaltrostratagemma ha consentito di aumentarela tassazione poiché il valore OMI risultaquasi sempre più elevato e non in lineacon i prezzi realmente riscontrabili incomune commercio basti pensare che ilpresidente di Confedilizia, nel giugno 2014,a seguito di un monitoraggio a campionein varie città italiane su 2.500 acquisti diimmobili presso le aste giudiziarie, hadenunciato che: « i valori di mercato sistanno riducendo fino a un quinto delle

stime OMI ». Chi, poi, possiede terreniconsiderati dai comuni edificabili, pur nonavendone i requisiti e solo perché rica-denti in zone edificabili, subisce anche labeffa di pagare pesanti tasse nonostante glisia preclusa la possibilità di costruircialcunché;

la sentenza della Commissione tribu-taria provinciale di Roma, n. 547/5/13,depositata il 31 ottobre 2013, con riferi-mento ai valori OMI, ribadisce che essirappresentano medie indicative di valoririlevati o stimati, non hanno alcun pesolegale e non possono essere utilizzati comeunico mezzo per determinare il valoredegli immobili;

sul sito dell’Agenzia delle entrate, adimostrazione di quanto il sistema siacomplesso e farraginoso, si precisa che « almomento non è ancora possibile fornirevalori delle aree edificabili poiché sia l’ar-chitettura della relativa Banca Dati, che lemodalità di rilevazione ed elaborazionedelle quotazioni sono in una nuova fase distudio e sperimentazione »;

nel periodo ottobre – dicembre 2014le controversie di carattere tributario per-venute in entrambi i gradi di giudizio sonostate 68.834, con un incremento del con-tenzioso del 18,6 per cento (pari a +10.804controversie), rispetto al quarto trimestredello scorso anno. La riduzione del con-tenzioso « obiettivo prioritario dell’Agenziacui deve essere finalizzata tutta l’attivitàsvolta presso gli Uffici » risulta dunquecompletamente disatteso –:

se non ritenga opportuna un’inizia-tiva normativa che possa fare ulterior-mente chiarezza sul punto, confermandodefinitivamente l’orientamento di avversitàai valori OMI;

se non intenda assumere iniziativeper rimediare al paradosso per cui sipagano tributi su prezzi teorici maggioratimentre il valore reale dei terreni continuaa scendere;

se il Ministro non ritenga di doverintervenire in materia portando avanti lalotta all’evasione ma evitando, al con-

Atti Parlamentari — 25789 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

tempo, che nelle maglie del fisco restinointrappolati gli onesti cittadini, i quali,oltre a soffrire il peso di questa crisieconomica si trovano persino a subirel’onta di essere trattati da evasori;

quali iniziative di natura normativaintenda intraprendere al fine di non osta-colare ulteriormente la difficile ripresa delmercato immobiliare e salvaguardare alcontempo la credibilità del sistema Paese.

(4-09388)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta scritta:

POLVERINI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

nella mattina del 5 giugno 2015 si èverificato uno scontro tra due convoglidella linea B della Metropolitana di Romanella stazione Eur – Palasport che hacausato il ferimento di 21 persone;

lo stato precario di manutenzione esicurezza che interessa l’armamento ri-guardante le tratte tra le stazioni Lauren-tina – Eur Fermi (dir. Rebibbia), CastroPretorio — Policlinico (nelle due direzioni)e Ponte Mammolo – Rebibbia (dir. Re-bibbia) della linea B della Metropolitanadi Roma, per non parlare dello stato diilluminazione in cui versano alcuni trattidelle gallerie, era già stato segnalato indata 20 maggio 2015 dalla Segreteria na-zionale – Federazione autoferrotranvieriUGL e sottoposto all’attenzione del Mini-stro interrogato ed a quella dell’assessoreai trasporti di Roma Capitale, Improta –:

quali iniziative urgenti intenda assu-mere, per quanto di competenza, per farechiarezza sulla dinamica dell’incidente ov-vero se siano state adottate tutte le misuredi emergenza previste per evitare collisionidi tale portata e soprattutto per verificaregli standard di sicurezza dei trasporti

pubblici nella Capitale e garantire l’inco-lumità degli utenti e dei lavoratori.

(4-09378)

PARENTELA. — Al Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti, al Ministro dellosviluppo economico, al Ministro dell’econo-mia e delle finanze, al Ministro del lavoroe delle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

nel comune di Galatro nella Piana diGioia Tauro provincia di Reggio Calabriaè stata costruita la diga più alta d’Europa(104 metri) con una superficie di lago dioltre un chilometro quadrato ed una ca-pacità di portata di 26,5 milioni di metricubi d’acqua;

il progetto di massima venne conce-pito essenzialmente per poter derivarel’acqua a scopo irriguo durante la stagioneestiva, invasando i serbatoi durante ilperiodo invernale;

quella della diga del Metramo è unastoria infinita: il suo costo è lievitatoattraverso sette perizie di varianti e 112stati di avanzamento lavori passando dagliiniziali 15 miliardi di lire ai 39 all’appro-vazione del progetto nel lontano 1978(esecutivo approvato nel 1981). Alla fine ilcosto è salito a 420 miliardi di vecchie lirea cui andranno ad aggiungersi altri 71miliardi per la canalizzazione, solo inparte disponibili. I lavori, avviati nel 1981,furono solo in parte completati nel 1994 el’opera venne collaudata venti anni dopo(4 aprile 2013) dopo dal Servizio nazionaledighe;

non sono mai state realizzate leopere finalizzate al sistema di canalizza-zione e distribuzione a valle, fondamentaliper il trasporto dell’acqua e quindi perconsentire « l’uso agricolo, potabile, indu-striale » nella piana di Rosarno-GioiaTauro oltre a non essere mai stata ulti-mata la galleria di derivazione dell’acquaverso i piani di Ghilina a completamentodello schema idrico;

Atti Parlamentari — 25790 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

il sindaco di Galatro Carmelo Pa-netta, nella lettera di convocazione dellariunione operativa tenutasi il 12 marzoscorso con il consorzio di bonifica, laregione Calabria ed il prefetto ha affer-mato: « ... visto lo stato di piena dell’invasoe quantunque i diversi Enti, a ciò preposti,hanno confermato la volontà di procedereal suo collaudo, ancora oggi non vi èdocumentazione in proposito, tale da ras-sicurare circa la sicurezza dell’opera... edato atto che non vi sono sistemi disorveglianza (e se esistono, il comune diGalatro non ne è a conoscenza) atti asegnalare eventuali deficienze della strut-tura... per questo ha indetto la riunioneoperativa onde discutere e dare concretaattuazione agli adempimenti normativi inmerito »;

in una precedente occasione, proprionell’aula del consiglio comunale, il sindacoPanetta ha affermato che: « più volte hascritto agli Enti preposti per smuovere leacque, quando l’acqua ha raggiunto ilmassimo livello, ma non sono mai venutoa capo di nulla, nonostante la denunciache in una eventuale emergenza, l’ammi-nistrazione non è in grado di allestire uneventuale piano di evacuazione e gli argininon sono in grado di reggere a unaeventuale emergenza... Qualcuno devefarsi carico del problema, perché il pro-blema esiste e, considerato che la diga cosìcome è adesso non serve a nessuno egestirla in questi termini rappresenta soloun pericolo che non ci porta nessunautilità... il nostro progetto è riuscire a farmettere d’accordo i vari soggetti interessatiper un progetto di sviluppo per la diga...bisogna trovare un progetto per usare ladiga... Renderla sicura e utile... altrimentisvuotiamola ! »;

non è mai stata fatta chiarezza sullevoci che circolano su presunti carichi dirifiuti tossici e radioattivi che si trovereb-bero seppelliti nei muraglioni della digasulla Castagnara oggetto di due articoli deil Quotidiano dell’agosto 2009;

la diga del Metramo è l’esempio piùemblematico delle 12 dighe progettate in

Calabria e rimaste incompiute, simbolo dicattiva programmazione, illegalità e sprecodi denaro pubblico;

il Regno Unito in meno di un decen-nio ha ultimato il tunnel nella Manica,l’Italia in 30 anni non è riuscita a com-pletare una diga locale;

in Calabria, l’unico settore, oltre aquello turistico, che può determinare oc-cupazione e reddito è certamente quelloagricolo, unitamente all’industria di tra-sformazione dei prodotti stessi. Non vi èdubbio quindi che quest’opera, che con-sentirà l’utilizzazione di tanti milioni dimetri cubi d’acqua, rendendo irrigue vastezone di territorio, rappresenti uno deipunti basilari del processo di evoluzione diuna regione che versa in uno stato di graveemergenza occupazionale e sociale –:

se, una volta effettuate opportuneanalisi di campione dei fondali dell’invasoper verificare eventuali tracce di radiogeni,non ritenga opportuno, in caso di esitonegativo, intervenire affinché, tra le grandiincompiute possa trovare una corsia diemergenza la diga sul Metramo di cui lacollettività, l’economia agricola, l’indotto,non possono più prescindere, complice laprecarietà dell’assetto idrogeologico;

se non ravvisi l’urgenza di verificareeventuali deficenze della struttura nonessendo, l’amministrazione comunale, ingrado, allo stato attuale, di far fronte adun’eventuale emergenza con un piano dievacuazione dei cittadini che vivono neipressi della diga. (4-09380)

* * *

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

SCOTTO. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

nel 2014 sono arrivati in Italia oltre12000 minori stranieri non accompagnati,

Atti Parlamentari — 25791 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

di cui la maggior parte sono bambini eragazzi in fuga dalle guerre;

il Governo italiano, per garantireun’adeguata assistenza ed un percorso diintegrazione a queste persone, ha istituitonel 2015 attraverso il Ministero dell’in-terno un fondo di emergenza per il mi-glioramento delle capacità di accoglienza;

si tratta di circa 7,5 milioni di euroripartiti in dieci progetti da 140000 euro intutto il territorio nazionale;

in queste settimane stanno emer-gendo numerose denunce relativamentealle condizioni di almeno sei strutture diprima accoglienza gestite dall’Arci Napolisituate nel territorio comunale di Casoria;

l’Arci Napoli, per gestire tali strut-ture, ha vinto un bando da circa 740000euro;

riprese video mostrano pareti am-muffite, infiltrazioni e pessime condizioniigieniche nei bagni e nelle cucine;

operatori che hanno lavorato inquelle strutture hanno confermato talesituazione, specificando che in quei centrimancavano anche beni e generi di primanecessità (dai vestiti al cibo), e che iminori portati lì presentavano patologie,come scabbia e bronchiti cronache, impli-canti la necessità di cure e condizioni divita adeguate;

gli operatori intervistati hanno par-lato di una pressoché totale inesistenza dimediatori culturali delegati a seguire ilpercorso di accoglienza ed integrazione ditali minori;

è stata segnalata, inoltre, come unacorposa porzione di turni presso le strut-ture in questione sia coperta da volontaridel servizio civile privi di qualsiasi forma-zione in materia di accoglienza, integra-zione e/o mediazione culturale;

gli operatori intervistati affermano diaver già in passato segnalato all’Arci Na-poli la situazione, senza ricevere risposta esenza essere più confermati alla scadenzadel contratto;

i fatti narrati sono riportati nellavideoinchiesta pubblicata dal quotidianoonline « Fanpage.it » il 5 giugno 2015 conil titolo « Strutture fatiscenti e scarsa as-sistenza: il business dei centri d’acco-glienza per minori stranieri » –:

se non ritenga doveroso ed urgenteintervenire al fine di fare immediatamenteluce e chiarezza sulla gestione delle strut-ture di prima accoglienza site nel comunedi Casoria e dei fondi ad esse destinati;

se non ritenga doveroso ed urgenteverificare se anche altrove, sul territorionazionale, vi sono casi analoghi. (4-09376)

VEZZALI. — Al Ministro dell’interno, alMinistro dell’istruzione, dell’università edella ricerca. — Per sapere – premessoche:

nella notte tra il 30 e 31 maggio 2015,ignoti rompevano i vetri dell’ufficio delladirigente scolastica dell’istituto compren-sivo Marchetti di Senigallia, lanciando unoggetto infuocato che ha prodotto un ini-zio di incendio;

a detta degli inquirenti l’azione eramirata proprio alla dirigente scolastica, giàprecedentemente minacciata con scrittianonimi a lei recapitati;

a detta della stessa dirigente scola-stica, il clima all’interno della scuola è tesoa causa di conflitti venutisi a creare tracorpo docenti, personale ata e presidenza;

in considerazione del fatto che ladirigente parrebbe essere vittima di per-secuzioni e attentati alla sua persona,l’ennesimo episodio occorso risulta esseregrave per l’incolumità degli ottocento stu-denti che frequentano il plesso scola-stico –:

cosa il Governo intenda fare persalvaguardare la sicurezza della scuola edei suoi studenti;

se non intendano procedere imme-diatamente, per quanto di competenza,con misure cautelative per evitare epiloghiancora più gravi. (4-09377)

Atti Parlamentari — 25792 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

GUIDESI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

il 31 maggio 2015 si è svolta a Lodiuna manifestazione di propaganda isla-mica, promossa dai cosiddetti « GiovaniMusulmani », con l’idea di sensibilizzareed avvicinare la cittadinanza all’Islam;

la manifestazione è stata autorizzatadal comune e ha contemplato l’allesti-mento di un gazebo nei pressi di unachiesa cattolica;

nel corso delle loro attività al gazebo,giovani musulmane avrebbero offerto alledonne che si avvicinavano la possibilità diprovare ad indossare un velo islamico,tipologia di indumento, ad avviso dell’in-terrogante, in alcune forme incompatibilecon le vigenti norme di pubblica sicurezzain materia di riconoscibilità delle per-sone –:

di quali informazioni il Governo di-sponga a proposito dell’organizzazionenota come Giovani musulmani;

se i Giovani musulmani nel nostroPaese ed a Lodi in particolare siano sot-toposti ad un qualsiasi genere di monito-raggio;

se il Governo consideri compatibilecon le esigenze di ordine pubblico la sceltadi permettere che la manifestazione pro-mossa dai Giovani musulmani avesse luogoproprio dinanzi ad una Chiesa cattolica.

(4-09383)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’istruzione, dell’università edella ricerca, per sapere – premesso che:

da notizie di stampa si apprende chea parere degli interpellanti sostanzial-mente a dispetto delle prerogative del

Parlamento e della normativa vigente –con riferimento al disegno di legge attual-mente in discussione al Senato sulla co-siddetta « buona scuola », il Governo sicomporta come se il medesimo fosse statogià approvato definitivamente nel testodella Camera, tanto da metterne imme-diatamente in pratica le disposizioni;

si tratta di un disegno di legge pre-sentato dopo che era stato ipotizzato undecreto legge sulla stessa materia che ilGoverno, nel marzo 2015, ha all’ultimomomento deciso di non presentare, inaperta contraddizione con le più recentidichiarazioni del Presidente del Consiglioche a Genova ha affermato di voler uti-lizzare più tempo nella discussione parla-mentare: « ci metteremo una settimana inpiù..., purché si arrivi ad una riforma conil massimo coinvolgimento ». Invece il Mi-nistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca sembra aver fretta, frettasempre cattiva consigliera nell’attuazionedi una nuova normativa talmente com-plessa da essere, a parere degli interpel-lanti, comunque di difficile attuazione;

si apprende infatti che, dopo unariunione in viale Trastevere con i direttoridegli uffici scolastici regionali, siano statepredisposte le circolari per chiedere aidirigenti scolastici di individuare quali equanti docenti servirebbero per il cosid-detto « organico potenziato dell’autono-mia » di ogni singola istituzione scolastica,così come definito dall’articolo 2 del di-segno di legge n. 1934, attualmente al-l’esame della 7a Commissione istruzionedel Senato;

ai dirigenti scolastici verrebbe richie-sto: « Nelle more della conclusione dell’iterparlamentare di approvazione del disegnodi legge si invita codesta dirigenza scola-stica ad individuare le aree omogenee diattività e i relativi fabbisogni di personalesecondo l’allegata scheda, avendo cura dispecificare, per ciascuna area, le classi diconcorso di riferimento », con buona pacedelle competenze, pur ancora previste daldisegno di legge in discussione, sia delcollegio docenti che del consiglio di isti-tuto;

Atti Parlamentari — 25793 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

ma è proprio sulla questione deicosiddetti « ambiti territoriali » e della« individuazione » fatta dai dirigenti scola-stici che potrebbero arrivare modifiche enovità dalla discussione in Senato al di-segno di legge e, quindi, ad avviso degliinterpellanti la richiesta fatta dagli ufficiscolastici regionali, oltre ad essere in an-ticipo e illegittima rischia di essere supe-rata proprio « dall’iter parlamentare diapprovazione »;

inoltre, anche presso le scuole lacosiddetta Buona Scuola è data come giàapprovata e al di là di ogni opinione econdotta contraria delle lavoratrici e deilavoratori, si ritiene egualmente « supe-rata » ogni normativa vigente. È il casodella legge 12 giugno 1990, n. 146 –Norme sull’esercizio del diritto di scioperonei servizi pubblici essenziali e sulla sal-vaguardia dei diritti della persona costi-tuzionalmente tutelati. Presso l’I.P.S.S.S.« Edmondo De Amicis » di Roma, infatti, ildirigente scolastico con circolare n. 227del 5 giugno 2015 avente per oggetto« condotta in occasione di eventuale ade-sioni a scioperi » comunica la « sua » nor-mativa vigente e le « sue » relative « dispo-sizioni organizzative », tra cui quelle percui il personale docente e ATA che « nonintenda presenziare allo scrutinio », do-vrebbe comunicarlo « preventivamente » eche è possibile la sostituzione del perso-nale in sciopero –:

come il Governo intenda provvederenel merito rispettando le prerogative co-stituzionali del Parlamento e la legge eassumendo iniziative sia per il ritiro el’eventuale sospensione della circolare peri dirigenti scolastici sull’individuazione delpresunto « fabbisogno di personale », siaper il ritiro della circolare del 5 giugno2015 del dirigente scolastico dell’I.P.S.S.S.« Edmondo De Amicis » di Roma sull’ob-bligo di comunicazione preventiva del-l’esercizio del diritto di sciopero e sullapossibilità di sostituzione dei lavoratori inastensione dal lavoro.

(2-00999) « Scotto, Giancarlo Giordano,Pannarale, Fratoianni ».

Interrogazione a risposta in Commissione:

GHIZZONI. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

l’articolo 24 della legge 30 dicembre2010, n. 240, ha introdotto la figura delricercatore universitario a tempo determi-nato abolendo quella di ricercatore uni-versitario di ruolo;

il comma 3, lettere a) e b), delmedesimo articolo introduce due tipologiedella medesima figura, convenzionalmenteindicate come « ricercatori TDa » o « ricer-catori TDb »;

la legge stabilisce che i posti di ri-cercatore TDb siano riservati a candidatiche hanno usufruito di contratti di ricer-catore TDa, ovvero, per almeno tre annianche non consecutivi, di assegni di ri-cerca ai sensi dell’articolo 51, comma 6,della legge 27 dicembre 1997, n. 449, esuccessive modificazioni, ovvero ancora diborse post-dottorato ai sensi dell’articolo 4della legge 30 novembre 1989, n. 398, o dianaloghi contratti, assegni o borse in ate-nei stranieri;

la stessa legge n. 240 del 2010, al-l’articolo 22, ha introdotto gli assegni diricerca, sostanzialmente innovando la pre-gressa disciplina degli assegni di ricerca(articolo 51, comma 6, legge n. 449 del1997), della quale peraltro recepisce lecaratteristiche principali, ed abrogandolamediante l’articolo 29, comma 11, letterad);

il comma 3 del medesimo articolo 22stabilisce che nessuno possa essere titolaredi assegni di ricerca per un periodo su-periore a quattro anni, fatto salvo il pe-riodo di eventuale iscrizione a un corso didottorato di ricerca;

negli ultimi anni sono stati stipulatidecine di migliaia di assegni di ricerca exarticolo 22, legge n. 240 del 2010 e istituitipurtroppo poche centinaia di posti diricercatore TDa o TDb, tanto che recen-temente, essendo già molti assegnisti vicinial termine massimo di quattro anni, l’ar-

Atti Parlamentari — 25794 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

ticolo 6, comma 2-bis, del decreto-legge 31dicembre 2014, n. 192, convertito, conmodificazioni, dalla legge 27 febbraio2015, n. 11, ha prorogato di due anni iltermine stabilito dal comma 3 dell’articolo22 della legge n. 240 del 2010 in modo daconsentire loro la partecipazione alle se-lezioni per ricercatori a tempo determi-nato che si auspica possano finalmentepartire in congruo numero;

si è però aperta una delicata que-stione interpretativa in merito alla possi-bilità, per gli assegnisti ex articolo 22, leggen. 240 del 2010 che abbiano già svolto untriennio di assegno di ricerca, di parteci-pare alle selezioni per ricercatori TDb allapari dei loro omologhi assegnisti ex arti-colo 51, legge n. 449 del 1997;

risulta all’interrogante che le univer-sità si comportino in modo difforme leune dalle altre in base ad una diversainterpretazione dell’articolo 24, comma 3,lettera b), della legge n. 240 del 2010,alcune consentendo, altre negando l’ac-cesso alle selezioni per ricercatori TDb agliassegnisti ex articolo 22, legge n. 240 del2010, con almeno un triennio di assegno;

il precariato universitario ha supe-rato da tempo i livelli di guardia inpresenza di un sostanziale blocco delleassunzioni, per cui anche un posto diricercatore a tempo determinato rappre-senta un’opportunità unica e irrinuncia-bile per molti ricercatori precari, in par-ticolare se di tipo TDb, ovvero in tenure-track cioè con promessa di assunzione inruolo a condizione che si consegua l’abi-litazione ad associato nel triennio di va-lidità del contratto a tempo determinato;

è comunque utile che alle selezioniper ricercatori TDb possa partecipare ilmassimo numero di assegnisti o di altriricercatori precari senza artificiose esclu-sioni in base a norme alquanto capziose ecomunque di incerta interpretazione;

sarebbe naturale che tutte le univer-sità utilizzassero la stessa interpretazionedella legge vigente sotto l’aspetto estrema-mente delicato delle selezioni del perso-nale;

è tuttora in vigore l’articolo 22,comma 9, della legge n. 240 del 2010 chestabilisce che nessuno può essere titolareper più di dodici anni, anche non conse-cutivi, degli assegni di ricerca o dei postidi ricercatore a tempo determinato intro-dotti dalla stessa legge, per cui una man-cata ammissione degli assegnisti alle sele-zioni per posti di ricercatore TDb po-trebbe allungare loro surrettiziamente ilperiodo di precariato col rischio di rag-giungere il limite massimo previsto dallalegge –:

se il Ministro non ritenga opportunointervenire urgentemente, anche sulla basedelle considerazioni espresse in premessa,per chiarire e favorire un’univoca inter-pretazione tra gli atenei in merito allapossibilità per gli assegnisti ex articolo 22,legge n. 240 del 2010, di partecipare alleselezioni di ricercatore TDb. (5-05739)

Interrogazione a risposta scritta:

GHIZZONI. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

l’articolo 1, comma 22, della legge 4novembre 2005, n. 230, ha abrogato gliarticoli 1 e 2 della legge 3 luglio 1998,n. 210, che regolavano le procedure per lavalutazione comparativa ai fini del reclu-tamento dei professori universitari diruolo;

ciò nonostante, in forza del dispostodell’articolo 12, comma 2, del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito,con modificazioni, dalla legge 28 febbraio2008, n. 31, nonché dell’articolo 4-bis,comma 16, del decreto-legge 3 giugno2008, n. 97, convertito, con modificazioni,dalla legge 2 agosto 2008, n. 129, proce-dure di valutazione comparativa ai sensidella legge n. 210 del 1998 si sono svolteanche molti anni dopo l’abrogazione dellerelative norme e si sono addirittura con-cluse, a causa di contenziosi instauratisinel frattempo, anche successivamente al-l’entrata in vigore della legge 30 dicembre

Atti Parlamentari — 25795 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

2010, n. 240, che ha ulteriormente modi-ficato le norme per la chiamata dei pro-fessori universitari di ruolo;

l’articolo 29, comma 4, della leggen. 240 del 2010 stabilisce che coloro chehanno conseguito l’idoneità prevista dallalegge n. 210 del 1998 possono comunqueessere destinatari di chiamata ai sensidella medesima legge sino al termine delperiodo di durata dell’idoneità;

il comma 8 del medesimo articolo haaltresì stabilito che, ai fini delle proceduredi chiamata regolate dall’articolo 18 dellalegge n. 240 del 2010; l’idoneità ex leggen. 210 del 1998 è equiparata all’abilita-zione scientifica nazionale introdotta dal-l’articolo 16 della legge n. 240 del 2010;

l’articolo 8, comma 3, lettera a), dellalegge n. 240 del 2010 ha abolito il periodotriennale di straordinariato e di confermarispettivamente per i professori di prima edi seconda fascia;

risulta all’interrogante che alcuniidonei a concorsi banditi ai sensi dellalegge n. 210 del 1998 sono stati chiamatisu posti di professore associato in datasuccessiva a quella di entrata in vigoredella legge n. 240 del 2010, quindi quandoera stato già abolito il periodo di con-ferma;

ciò nonostante le università interes-sate li hanno inquadrati come professoriassociati non confermati;

quindi, allo scadere del triennio, co-storo dovranno essere sottoposti a giudiziodi conferma, a differenza degli abilitatichiamati direttamente su posti di profes-sore associato ai sensi della legge n. 240del 2010, senza bisogno di alcuna con-ferma, nonostante l’equiparazione tra ido-neità e abilitazione disposta dalla mede-sima legge –:

se il Ministro non ritenga opportunodare indicazioni univoche agli atenei sul-l’interpretazione da dare alle norme citatein premessa e, in particolare, se nonritenga che per tutti i professori chiamatidopo l’entrata in vigore della legge n. 240

del 2010 debba valere il principio dell’abo-lizione del periodo di straordinariato o diconferma, anche ai fini di semplificare leprocedure senza dover tornare a insediarele commissioni di ordinariato o di con-ferma in base a norme abrogate già diecianni fa. (4-09375)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

GINEFRA. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

lo scorso 4 giugno i lavoratori e lelavoratrici degli ipermercati Coop di Pu-glia e Basilicata hanno scioperato perl’intera giornata per ribadire la propriacontrarietà al piano di mobilità avviato daCoop Estense e ai propositi di esternaliz-zazione e precarizzazione all’interno deipunti vendita;

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UiltucsUil hanno denunciato che « l’azienda vor-rebbe scaricare sui lavoratori gli effetti diuna crisi dei consumi legata alla lunga fasecongiunturale — con la Puglia che haregistrato una perdita di posti di lavoronegli ultimi sei anni di oltre 150 mila unità— tagliando salari, chiedendo di lavoraredomeniche e festivi, continuando a essereultra flessibili, e a fronte di tutto questoesternalizzare alcuni reparti e mansioni,portando dentro i punti vendita lavoroprecario e sottopagato »;

con tali scelte Coop Estense, semprea detta delle sigle sindacali confederali,avrebbe posto in essere « comportamentinon all’altezza della storia della coopera-zione italiana... trattando il Sud, i suoisoci, i suoi consumatori, soprattutto i suoilavoratori in maniera differente da quellidell’Emilia »;

emergerebbe, sempre dal documentodelle sigle sindacali, che i conti di CoopEstense sarebbero in attivo, con un utile

Atti Parlamentari — 25796 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

salito del 22 per cento e con un processodi fusione avviato con altre due centralicooperative che dà vita a un colosso daquasi 5 miliardi di fatturato;

con nota all’interrogato Ministero ilsindaco di Bari, l’ingegner Antonio Decaro,ha manifestato la sua « apprensione per gliesiti della trattativa in corso presso il SuoMinistero relativamente alla vertenza chevede contrapposti 147 lavoratori e la Coopestense e auspicato che si possa trovareuna soluzione a salvaguardia degli attualilivelli occupazionali, evitando scelte azien-dali che potrebbero determinare l’acuirsidi conflitti sociali in un territorio giàfortemente compromesso »;

per i sindacati da quanto si evincedai documenti prodotti un accordo sa-rebbe ancora possibile, escludendo leesternalizzazioni. Questi, infatti, dareb-bero la loro disponibilità, come già dichia-rato ai tavoli di trattativa, a ragionare coni lavoratori del contratto integrativo –:

quali iniziative intenda assumere perscoraggiare tale scelta aziendale apprez-zando la disponibilità al confronto offertadai sindacati, a partire dalla riunioneconvocata al Ministero il prossimo 16giugno. (5-05741)

Interrogazioni a risposta scritta:

NICCHI. — Al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali, al Ministro dell’interno, alMinistro della salute. — Per sapere –premesso che:

come si apprende da fonti di stampada aprile a settembre centinaia di grossipullman si spostano carichi di lavoratricitra le province di Brindisi, Taranto e Bariper la stagione delle fragole, delle ciliegiee dell’uva da tavola. Grottaglie, FrancavillaFontana, Villa Castelli, Monteiasi, Caro-sino, sono solo alcuni dei nomi dellageografia del caporalato italiano chesfrutta le donne. Il nome del caporale èscritto in grande, stampato sulla fiancatadei bus, insieme al numero di cellulare.

« E per questo che nessuno li ferma », diceTeresa, nome di fantasia dell’inchiestagiornalistica;

il potere del caporale si misura dalnumero di pullman che possiede, perchéquesto è indice anche della quantità dilavoratori che riesce a controllare. Si vadalle cinquanta alle oltre 200 persone. Ilcaporale prende dall’azienda circa 10 euroa donna e sui grandi numeri guadagnamigliaia di euro a giornata. « Nel magaz-zino per il confezionamento dell’uva datavola dove lavoro ci sono mille operaieitaliane, portate lì da più di dieci caporalidiversi », racconta Antonio, bracciantedella provincia di Taranto. In questi giornii pullman percorrono quasi cento chilo-metri, dalla Puglia fino alle aziende agri-cole che producono fragole nel Metapon-tino, tra Pisticci, Policoro e ScanzanoJonico, in provincia di Matera;

questi proprietari conferiscono ilprodotto a dei consorzi di commercianticon sede nel nord Italia che hanno ma-gazzini in loco. L’intermediario prendeuna percentuale variabile, almeno del 2per cento, poi si aggiungono i costi dellecassette e la tariffa del 12 per cento pagataal « posteggiante », il personaggio che laespone in vendita ai mercati generali. Allafine si arriva a un prezzo al consumatoreanche di 7 euro al chilo nei supermercatidi Milano;

gli orari di lavoro e la paga varianoa seconda del tipo di raccolta. Ma la regolasono impieghi massacranti e sottosalario.Alle fragole si lavora per sette ore, ma sesono mature e vanno raccolte subito siarriva anche a 10 ore. Nei magazzini diconfezionamento si arriva anche a 15 ore.Ogni donna deve raccogliere una pedanadi uva pari a 8 quintali. Se ci mette piùtempo la paga resta uguale, per cui allafine il salario reale è meno di 4 euro l’ora.« C’è il pregiudizio che le donne iscrittenegli elenchi agricoli siano false braccianti– spiega Giuseppe Deleonardis, segretariodella Flai Cgil Puglia – invece vivono unacondizione di sfruttamento pari agli im-migrati. Nel sottosalario, a parità di man-

Atti Parlamentari — 25797 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

sioni con gli uomini, c’è un’ulteriore dif-ferenza retributiva: se la paga provincialesarebbe di 54 euro e all’uomo ne danno inrealtà 35, la donna non va oltre 27 euro »;

il salario ufficiale è di 50-60 euro. Mavengono segnate la metà delle giornate dilavoro effettivamente lavorate. Le brac-cianti vengono costrette a firmare bustepaga che rispettano i contratti, perché leaziende hanno bisogno di dimostrare chesono in regola per poter accedere ai fi-nanziamenti pubblici. Di fatto continuanoa pagare un terzo o al massimo la metàdel salario dovuto, richiedendo indietro isoldi conteggiati in busta paga;

« In provincia di Taranto, con inqua-dramento minimo, posso avere una bustapaga “ufficiale” di 47 euro lordi, però inrealtà me ne arrivano 27, massimo 28 agiornata – racconta Antonietta –L’azienda ci dà il foglio di assunzione, noidobbiamo portarlo con noi tutti i giorninel caso ci dovesse essere un controllo.L’autista del pullman risulta essere undipendente dell’agenzia di viaggio ». I da-tori di lavoro mettono la paga del caporalesull’assegno che percepiscono le lavora-trici, le quali riscuotono e danno al ca-porale la sua parte in nero;

nei campi italiani succede di tutto,approfittando della disperazione e dellacrisi economica. C’è chi aspira a diventareuna « fissa » della squadra del caporalecome se fosse una specie di nota di meritoin graduatoria. Chi subisce molestie ses-suali o la richiesta di prostituirsi per poterlavorare. Ci sono donne caporali che sonoanche proprietarie di pullman. Ma la fi-gura più ambigua è quella che tutti chia-mano « la fattora », una sorta di kapò alfemminile con una funzione di ricatto. Èlei la persona di fiducia del caporale checontrolla le lavoratrici sul campo. « Il suoruolo è di subordinare psicologicamente lebraccianti, garantendo loro assunzioni serinunciano ai diritti », spiega Deleonardis.« Alla minima protesta, rimostranza o in-subordinazione si resta a casa per puni-zione – dice Teresa –. Anche se ti lamentiperché non vuoi viaggiare nel cofano delpulmino »;

il fenomeno del caporalato in Italia èuna piaga sempre più profonda. E lanovità è che negli ultimi due anni c’è statoun aumento costante della manodoperafemminile: donne ghettizzate, violentate esfruttate che vanno lentamente a sostituirei braccianti di sesso maschile: oggi –dicono i dati che sta raccogliendo la FlaiCgil e che si pubblicano in anteprima – lestraniere schiavizzate in agricoltura sono15 mila (contro i 5 mila uomini). Sonoquasi sempre giovani mamme, ricattabiliproprio perché hanno figli piccoli da man-tenere. Un dato impressionante, che sisomma ad un altro elemento preoccu-pante: il numero sempre crescente dellelavoratrici italiane, che, se non schiaviz-zate, sono comunque gravemente sfruttate;sempre secondo le stime del sindacato, inCampania, Puglia e Sicilia, le tre regioni amaggiore vocazione agricola, sono almeno60 mila, in proporzione crescente rispettoalle straniere. Vengono pagate 3-4 eurol’ora, ma anche meno in alcuni territori, ecostrette a turni massacranti;

i caporali che operano in Pugliavanno a reclutare le ragazze soprattuttonelle zone agricole della Romania, nellecampagne intorno a Timisoara o a Iasi,zona al confine con la Moldavia. Le im-barcano su pullman da 50 posti. Il viaggiodura un giorno e una notte. « Organizzanoviaggi verso il sud Italia – racconta Con-cetta Notarangelo, coordinatrice del pro-getto Caritas in Puglia – ma sappiamo percerto che arrivano anche in Emilia Ro-magna. Ma nessuno ha il coraggio didenunciare. Qui non si tratta di caporali ebasta, si tratta di organizzazioni criminali.Malavita. Il caporale è solo un anello dellacatena. Gli annunci per questi lavoriescono addirittura su un giornale romeno.Non è solo un passaparola. E le donnehanno paura. Ma senza denunce nessunoviene punito. In tre anni che seguo ilprogetto Caritas abbiamo raccolto in tutto15 denunce. E poi è comunque difficileprovare il reato, ci sono alcuni processi incorso, ma per ora nessuna condanna »;

in Campania ad essere schiavizzatesono le donne africane. « Se non accettano

Atti Parlamentari — 25798 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

di avere rapporti sessuali con il datore dilavoro (quasi sempre italiano, ndr) nonvengono pagate – spiega Cinzia Massa,responsabile immigrazione Flai Campania–. Non hanno permesso di soggiorno, edessendo clandestine sono le più ricatta-bili »;

secondo i dati della Flai Cgil solo inPuglia sono tra le 30 e le 40 mila le donnegravemente sottopagate, a cui vanno ag-giunte diverse altre migliaia in Campaniae in Sicilia. A volte partono alle tre dinotte e tornano a casa di pomeriggio. Icaporali intascano 12 euro per ogni donnache hanno « procurato ». Anche se hannoun regolare contratto, vengono pagate20-25 euro al giorno. Mentre sulla bustapaga ne risultano 45. Succede soprattuttonel Casertano e nel Salernitano. « Mentrelavorano – denuncia ancora il sindacato –le donne vengono controllate da un guar-diano, che grida continuamente di nondistrarsi e di essere più veloci. Per andarein bagno hanno 10 minuti a turno. E sequalcuna si rifiuta di andare sui campi inun giorno di festa, come il 15 agosto, viene“punita”: per qualche giorno non la fannolavorare ». E se una ragazza è consideratatroppo ribelle non viene scelta. Le donneselezionate vengono caricate sui furgoni oammassate – anche in 30 – in camiontelonati. Per questo « trasporto bestiame »ogni lavoratrice paga fino a 7 euro aviaggio;

gli addetti all’agricoltura in Italiasono un milione e 200 mila. Nel 43 percento dei casi – è il dato dell’Istat – sitratta di lavoro sommerso. E il giro d’af-fari legato al business delle agromafie,secondo le stime della direzione nazionaleantimafia, è di 12,5 miliardi di euro al-l’anno. « Il caporalato – spiega StefaniaCrogi, segretario generale Flai Cgil nazio-nale – è stato riconosciuto come reatopenale solo nell’agosto 2011, ed è punibilecon l’arresto da 5 a 8 anni. Prima eraprevista solo una sanzione pecuniaria. Manon sempre si riesce a provarlo, anche acausa delle difficoltà che incontrano levittime nel denunciare. Serve un percorsodi protezione » –:.

se non intendano avviare politiche,anche a carattere normativo, che stron-chino drasticamente ogni sfruttamentopossibile senza tolleranza di sorta su casicome quelli descritti in premessa;

se non ritengano, per quanto di com-petenza, di rafforzare politiche di con-trollo sanitario sui luoghi di lavoro in cuiqueste persone vengono fatte lavorare permolte ore al giorno;

quali azioni, per quanto di compe-tenza, intendano intraprendere al fine dicontrollare e reprimere ogni forma disfruttamento del lavoro, nonché il feno-meno del caporalato, attraverso una rigo-rosa applicazione della normativa vigente.

(4-09379)

MARCON. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

nei cantieri Arcese Trasporti di Mon-tecchio Maggiore (che lavora in appaltoper la multinazionale Usa Xylem), AltavillaVicentina e Bologna lavora in appalto lacooperativa Libera di Occhiobello;

il 3 maggio 2015, vista la pessimasituazione economica, la cooperativa avevaconvocato l’assemblea dei soci proponendol’apertura dello stato di crisi, con pesantiricadute sulle retribuzioni;

i lavoratori hanno già la quota socialeda versare obbligatoriamente alla coope-rativa di 5.000 euro, gli stipendi differiti didue mesi (a maggio hanno preso lo sti-pendio di marzo);

i lavoratori in assemblea hanno boc-ciato la proposta della cooperativa sullostato di crisi, e dopo una settimana lacooperativa ha dato la disdetta ad ArceseTrasporti;

alla richiesta d’incontro Arcese Tra-sporti si è limitata a comunicare che« obiettivo della Scrivente sarà la conti-nuità, lavorativa e occupazionale dei socidi Libera impiegati negli appalti », impe-gnandosi a far mettere in contatto la

Atti Parlamentari — 25799 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

nuova società subentrante, il consorzioGaia, con le organizzazioni sindacali per ladefinizione del cambio d’appalto »;

le organizzazioni sindacali ADL Co-bas e SI Cobas hanno chiesto un incontrourgente al fine di gestire il cambio diappalto alla stessa Arcese, che si è semprerifiutata di sedersi attorno a un tavolo perdiscutere sia dell’uscita della cooperativaprecedente, in modo da avere garanzie suciò che spetta ai lavoratori, sia del nuovoappalto che è stato assegnato al ConsorzioGaia, con sede a Roma;

ora la situazione è bloccata dal fattoche Arcese pretende di far sottoscrivere ailavoratori, sia nel vicentino che a Bologna,un contratto a tempo determinato per 6mesi (attualmente hanno tutti il tempoindeterminato e lavorano lì da anni), conla promessa di assumerli a tempo inde-terminato alla scadenza dei sei mesi;

Arcese sostiene che questo è legatoalla scadenza dell’appalto con Xylem ilprossimo 31/12, ma ciò appare all’inter-rogante poco verosimile, posto che l’ob-biettivo reale sembrerebbe essere quello diaccedere agli sgravi fiscali del Jobs Act,cosa che garantirebbe ad Arcese un ri-sparmio contributivo, per quanto riguardasolo i lavoratori di Montecchio e Altavilla,di circa 620.000 euro in tre anni;

la questione dei sei mesi è fonda-mentale per loro perché la normativaprevede che gli sgravi possono essere con-cessi alle imprese che assumono a tempoindeterminato lavoratori che, almeno neisei mesi precedenti, non avevano contrattia tempo indeterminato;

i lavoratori non hanno intenzione diaccettare questa proposta, dopo anni dilavoro e sfruttamento, per tornare in unasituazione di precarietà e “ricattabilità”come quella data dal tempo determinato;

la situazione al momento è che ilavoratori sono stati diversi giorni in scio-pero, e da lunedì 1o giugno sono senzalavoro e senza prospettive –:

quali iniziative intenda intrapren-dere, anche a carattere normativo, perimpedire il consumarsi di questa situa-zione ai danni dei lavoratori e dello Stato,che finisce solo per attribuire qualchemilione di euro alle imprese con gli sgravidel Jobs Act. (4-09389)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazione a risposta scritta:

PAOLO BERNINI. — Al Ministro dellepolitiche agricole alimentari e forestali, alMinistro della salute, al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

due ampi e dettagliati recenti servizigiornalistici – Report Rai tre del giorno 17maggio 2015 dal titolo « I peccati dellacarne » e Announo La 7 del giorno 21maggio 2015 – hanno evidenziato, for-nendo adeguate informazioni, elementi edinequivocabili immagini circa le condizionidi allevamento e detenzione dei suini inalcuni allevamenti italiani, la mancatatracciabilità del prodotto e i danni causatidagli allevamenti stessi: sia ambientali cheper il mancato rispetto dei precetti basilariprevisti dalle normative vigenti sul benes-sere animale (Direttiva 2008/120/Ce e de-creto legislativo 7 luglio 2011, n. 122,attuazione della direttiva 2008/120/CE chestabilisce le norme minime per la prote-zione dei suini);

in particolare, nel servizio di Announo di La 7, andato in onda il 21 maggio2015, e come da numerosi report realiz-zati, sì è riscontrata la presenza di maialiferiti con orecchie e code mangiate qualesintomo evidente di stress e di cannibali-smo a causa delle condizioni di gestione edi sovraffollamento degli allevamenti, ca-daveri lasciati nei corridoi degli alleva-menti, suini morti in mezzo ai box inpresenza di altri animali, scrofe affette dagravi infezioni all’apparato riproduttore

Atti Parlamentari — 25800 — Camera dei Deputati

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causate anche dai parti continui e dallecondizioni di gestione delle stesse, piccolisuinetti incapaci di camminare, di cuialcuni con le zampe incastrate nelle gratedel pavimento, piccoli schiacciati dalle ma-dri a causa delle « gabbie parto » che nonconsentono loro di muoversi, presenza dinumerose patologie tumorali, evidenti in-fezioni oculari non curate, maiali malatilasciati in disparte nei corridoi o in boxseparati, isolati e « scartati » e lasciatiagonizzare senza alcuna assistenza veteri-naria;

nell’anno 2010 in Italia sono statiuccisi e macellati 13.760.401 maiali (ela-borazione su da Istat). Il Nord Italiarappresenta il maggior luogo di alleva-mento di maiali d’Italia, con oltre l’80 percento degli allevamenti concentrati traLombardia, Emilia Romagna, Piemonte eVeneto;

in Italia, secondo i dati (all’aprile2015) desunti dall’Anagrafe nazionale zoo-tecnica – Statistiche izs (http://statisti-che.izs.it) si citano tre regioni in cui siconta la presenza di:

a) Piemonte: 516.619 suini con 2690allevamenti;

b) Lombardia: 3.239.549 suini con8.838 allevamenti;

c) Emilia Romagna: 1.120.311 suinicon 4413 allevamenti;

sempre secondo la stessa fonte risul-tano essere stati censiti in Piemonte ben2.734 allevamenti su 2.960 in Lombardiasolo 2.544 allevamenti su 8.838,e in EmiliaRomagna 935 su 4.413, ciò a significareche i controlli se sono stati effettuati losono stati in modo inadeguato e superfi-ciale poiché le immagini di strutture presea campione mostrano tutt’altra evidenza, ein alcune regioni i controlli sono decisa-mente scarsi, come per esempio in EmiliaRomagna;

dal 1o gennaio 2013, inoltre, in tuttigli Stati membri dell’Unione europea èvietato allevare le scrofe in gabbie indivi-duali, ad eccezione delle prime quattro

settimane di gravidanza e della settimanaprima del parto, mentre nelle immaginidel servizio di Announo nelle le gabbieindividuali erano presenti animali che nonerano in gravidanza;

dal 1993 il CRPA (Centro ricercheproduzioni animali www.crpa.it) « oltre al-l’attività di monitoraggio dei costi di pro-duzione ha creato una banca dati degliindici tecnici degli allevamenti suinicoli,per fornire ai produttori uno strumento diconfronto e valutazione del livello di effi-cienza della suinicoltura italiana. Miglio-rare la produttività della scrofaia è ele-mento indispensabile per un allevamentoche voglia rimanere sul mercato con costidi produzione competitivi e in grado dipermettere redditi positivi all’allevatore. Ilcampione 2013 conta circa 50.000 scrofe »(www.crpa.it);

come evince chiaramente è quindielemento ed obiettivo fondamentale per iproduttori cercare di ridurre i costi diproduzione ed eludere i dovuti parametridi gestione e allevamento che la normaprevede a tutela del « benessere animale »;

il decreto legislativo 7 luglio 2011,n. 122, attuazione della direttiva 2008/120/CE stabilisce le norme minime per laprotezione dei suini con criteri chiari especifici sulla modalità di detenzione eallevamento della specie che non sono statiriscontrati né nelle ispezioni effettuatedurante le due indagini giornalistiche néda alcune ispezioni eseguite dall’interro-gante, né in quelle eseguite da associazioninon governative quali Eital, Animal Equa-lity;

in attuazione del decreto legislativo 7luglio 2011, n. 122, è stato stabilito ilpiano nazionale benessere animale connota del Ministero della salute prot.0013029 – P – 13 luglio 2010 che risultaevidentemente disatteso;

relativamente agli allevamenti sonoprevisti campionamenti dal piano nazio-nale residui: PNR 2013 in applicazione deldecreto legislativo 16 marzo 2006, n. 158,e s.m., nota DGISAN prot. n. 1567-P del17 gennaio 2013;

Atti Parlamentari — 25801 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

relativamente alle ispezioni sull’ali-mentazione animale queste sono previstein applicazione del Reg. (CE) 183/2005 –piano nazionale alimentazione animale:nota DGSAF prot. 0021822-P del 28 mag-gio 2013;

relativamente alle ispezioni per ilcontrollo sulla farmacosorveglianza, que-ste sono previste per quanto stabilito daldecreto legislativo, 6 aprile 2006 n. 193 –nota DGSAF prot. 01466- P- 26 gennaio2012;

relativamente ai campionamenti pre-visti dal piano nazionale alimenti animali:PNAA 2012, 13, 14 e Addendum 1/2013,nota DGSAF prot. 10873-P del 28 maggio2013;

sono previsti campionamenti ed ispe-zioni extra piano (su segnalazione o so-spetto) con o senza preavviso, e con pre-lievo di mangimi, acqua di abbeverata oaltra matrice in funzione delle normespecifiche di settore, con rilascio alla partedi aliquote campionarie ove previsto e dicopia del verbale di campionamento;

per quanto previsto dalla direttiva2006/778/CE relativa alla « Decisione dellaCommissione, del 14 novembre 2006, re-lativa 4i requisiti minimi applicabili allaraccolta di informazioni durante le ispe-zioni effettuate nei luoghi di produzione incui sono allevate alcune specie di animali »[notificata con il numero C(2006) 5384](Testo rilevante ai fini del SEE) è neces-sario procedere con una idonea e puntualeraccolta di informazioni;

le gabbie utilizzate negli allevamentioggetto del servizio giornalistico di An-nouno, nonostante i divieti, sono realizzateaffinché gli animali non possano muoversi,girarsi o compiere altri movimenti fattaeccezione per due passi in avanti e dueindietro causando quindi un evidente mal-trattamento perseguito dal codice penale;

le immagini registrate e andate inonda – sia da Report che da Announo –hanno mostrato l’inequivocabile condi-zione di sovraffollamento degli allevamentipresi a campione e a seguito di un appello

all’interrogante sono pervenute molte se-gnalazioni di allevamenti in cui le condi-zioni sono similari a quelle mostrate: con-dizioni del tutto insalubri, somministra-zione di cibo agli animali dove sono rac-colte le deiezioni, presenza di ratti,assenza di controllo veterinario e altro.Strutture dove vige la logica dei grandinumeri e viene a mancare del tutto ilbenché minimo rispetto dei criteri previstiper il benessere gli animali che la scienzariconosce come fonte di estremo disagiopsicofisico per gli animali e quindi causadi maltrattamento (Environmental enrich-ment induces optimistic cognitive biases inpigs Catherine Douglasa, Melissa Batesonb,Clare Walsha Anaïs Béduéc, Sandra A.Edwardsa);

i maiali sono animali che la scienzaetologica e la medicina veterinaria rico-noscono, in una infinita quantità di pub-blicazioni (tra cui: Cognitive testing of pig(Sus scrofa) in translational biobehavioralresearch Birgitte R. Kornum, Gitte M. Knu-dsen; Are Pigs as Smart as Dogs and DoesIt Really Matter? Intelligence is a slipperyconcept and should not be used to assesssuffering, Marc Bekoff) come animali dalleelevate capacità cognitive e con esigenzeproprie della specie esigenze che in taliallevamenti, vengono costantemente negatecausando gravi sofferenze fisiche e psico-logiche;

nell’anno 2010 in Italia sono statiuccisi e macellati 13.760.401 maiali (ela-borazione su dati Istat). Il Nord Italiarappresenta il maggior luogo di alleva-mento di maiali d’Italia, con oltre l’89 percento) degli allevamenti concentrati traLombardia, Emilia Romagna, Piemonte eVeneto. La sola Lombardia, con l’impres-sionante cifra di 3.239.549 suini con 8.838allevamenti, rappresenta quasi il 50 percento del comparto suinicolo nazionale.Basti pensare che le sole province diBrescia e Mantova contano ben 2,8 milionidi maiali nei loro allevamenti intensivi;

i danni ambientali sono enormi e inalcuni comuni quali Cadelbosco Sopra,Bagnolo, Gualtieri e Novellara – solo citati

Atti Parlamentari — 25802 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

ad esempio – l’Arpa conferma l’inquina-mento causato dagli allevamenti di suini ela conseguente contaminazione delle faldeacquifere, tanto che in alcuni di questicomuni non si è nelle condizioni di poterusare l’acqua corrente per via dell’inqui-namento causato dagli allevamenti pre-senti localmente;

in uno studio dell’Arpa Piemonte sidescrive con evidente chiarezza il dannocausato dagli allevamenti: « il settore zoo-tecnico ha significativi impatti su diversematrici ambientali: aria, acqua e suolo.Per quanto riguarda le acque riveste unruolo molto importante l’inquinamento danitrati causato dal rilascio di sostanzeazotate negli acquiferi superficiali. Gli im-patti ambientali derivati dalla lisciviazionedelle sostanze azotate applicate ai terreniverso gli acquiferi sottesi sono ben inqua-drati dall’individuazione delle aree vulne-rabili da nitrati operata dal decreto delPresidente della Repubblica 28 dicembre2007 n. 12R che riguardano gran partedella sezione della Provincia di Cuneo. Nelcaso dell’atmosfera gli impatti maggiori sihanno dalle emissioni di ammoniaca, me-tano e protossido di azoto. Le emissioni diammoniaca sono derivate principalmentedall’agricoltura intensiva e dagli alleva-menti. L’ISPRA indica che l’ammoniacaprodotta dal settore agricolo rappresenta il95 per cento delle emissioni nazionali diquesto gas, di cui il 59 per cento deriva dalsettore zootecnico. Il metano di origineagricola rappresenta il 40 per cento delleemissioni totali a livello nazionale, le qualiderivano principalmente dalla zootecnia »;

le stesse associazioni veterinarie evi-denziano tale situazione, in particolarmodo la SIVEMP (Sindacato italiano ve-terinari medicina pubblica), che in unarticolo denuncia: « Benessere suini: moltigli allevatori non in regola con le nuovenorme, ma mancano i soldi per adegua-menti strutturali. Molti allevamenti nonsono in regola con le nuove norme sulbenessere. Ma mancano i soldi per inve-stire nell’aggiornamento delle strutture.Ma mentre nella Ue già 18 paesi membrihanno adeguato i loro allevamenti alle

nuove norme ed altri 5 sono ormai pros-simi a completare l’aggiornamento dei re-parti di riproduzione, in Italia si stima checirca la metà degli allevamenti non abbiaancora provveduto a mettersi in regola... »(www.sivempveneto.it);

se prevedono che:

1. Il Ministero della salute, le re-gioni e le province autonome e le aziendesanitarie locali effettuano ispezioni nel-l’ambito delle rispettive competenze peraccertare l’osservanza delle disposizionidel presente decreto e del suo allegato I.Tali ispezioni riguardano ogni anno uncampione statisticamente rappresentativodei vari sistemi di allevamento nel terri-torio nazionale e possono essere effettuatein concomitanza di controlli attuati peraltri fini.

2. Entro il 30 giugno di ogni anno,il Ministero della salute presenta allaCommissione una relazione su supportoelettronico contenente le informazioni rac-colte e registrate, conformemente alla de-cisione 2006/778/CE, nel corso delle ispe-zioni effettuate durante il precedente annosolare.

3. Il Ministero della salute forniscel’assistenza necessaria agli esperti dellaCommissione che effettuano ispezioni se-condo le procedure comunitarie ed adottale misure necessarie per tener conto deirisultati di tali ispezioni. Gli esperti os-servano particolari misure di igiene, al finedi escludere qualsiasi rischio di trasmis-sione di malattie –:

se siano a conoscenza del livello diinquinamento ambientale causato dagli al-levamenti suinicoli e che, per esempio,solo per citarne alcuni di Cadelbosco So-pra, Bagnolo, Gualtieri e Novellara, co-stringe la popolazione a non utilizzarel’acqua corrente per il consumo umano acausa degli elevati tassi di contaminazioneriscontrati;

in che modo, rispetto al decreto le-gislativo 7 luglio 2011, n. 122, recanteattuazione della direttiva 2008/120/CE chestabilisce le norme minime per la prote-

Atti Parlamentari — 25803 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

zione dei suini, sia garantita la correttaapplicazione dello stesso e con quali ri-sultati soprattutto relativamente all’arti-colo 6 del decreto legislativo n. 122 del2011 (ispezioni);

se i Ministri non ritengano necessariofornire informazioni corrette ed adeguate aiconsumatori relativamente alla presenza dinitrato di potassio – che si trasforma in ni-trosammine, dalla spiccata azione cancero-gena – nei prodotti derivati dai suini, in par-ticolare nel prosciutto, posto che queste so-stanze largamente diffuse e contenute inmolti prodotti in vendita nel territorio ita-liano, come risulta dal dossier diffuso dallatrasmissione Report sopracitata;

in che modo i Ministri possano spie-gare la persistente presenza di allevamentiche non rispondono in alcun modo allenormative vigenti in tema di benessereanimale e riduzione dell’impatto ambien-tale e come intendano agire immediata-mente per porre fine a questa condizioneche reca danni ai consumatori, ai cittadini,all’ambiente e soprattutto agli animali;

quali iniziative intendano intrapren-dere immediatamente i Ministri, alla lucedelle denunce giornalistiche e quelle delleassociazioni non governative, tenuto contoche tali informazioni saranno oggetto diuna nota informativa dell’interrogante aicommissari Ue ambiente ed agricoltura,nonché alla all’FVO (Food and VeterinaryOffice european Commission) e alla Dg perla sanità e la sicurezza alimentare dell’Ue,con la richiesta di invio di osservatoridell’Ue. (4-09385)

* * *

SALUTE

Interrogazione a risposta in Commissione:

GAGNARLI. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

lo scorso 14 gennaio è stata sotto-scritta una convenzione di durata biennaletra il comune di Montefranco (Terni) eduna associazione di volontariato al finedichiarato della « promozione delle ado-zioni di cani di proprietà del comune »;

tale convenzione prevede che l’asso-ciazione contraente realizzi gli affidi deicani presso privati residenti nell’Unioneeuropea e contempla l’obbligo per il co-mune a « sostenere i costi necessari per lapreparazione dei cani ai fini della movi-mentazione comunitaria »;

il trasferimento all’estero dei canirandagi da parte dei comuni è fenomenopreoccupante, e fortemente avversato dallagran parte delle associazioni animaliste edai cittadini, un fenomeno le cui dimen-sioni al momento attuale sfuggono a va-lutazioni realistiche e che interessa diverseregioni, Umbria compresa;

di recente il TAR di tale regione haproceduto all’annullamento di adozioni dicani in Germania, gli animali erano pro-venienti dal canile di Stroncone;

con la sentenza pronunciata in data16 giugno 2014 il TAR medesimo, anchesulla base della relazione fornita dal Mi-nistero della salute, ha rigettato il ricorsopresentato contro la decisione del comunedi Terni di negare l’adozione in Germaniadi un cane ospitato nel canile di Colleluna,rilevando, tra l’altro, come il fattore dellatracciabilità degli animali sia fondamen-tale ed imprescindibile;

a tal proposito il Ministero dellasalute ha preparato le linee guida sullamovimentazione di cani e gatti dal nostroPaese verso l’estero, ponendo precise con-dizioni e regole, a cui debbono attenersi iservizi veterinari delle Asl, i comuni, leassociazioni;

la regione Umbria ha condiviso talilinee guida da oltre un anno e mezzo, manon risulta che abbia dato loro applica-zione, né per quanto riguarda i controlli acampione post affido di animali oltre con-fine, né per quanto attiene l’istituzionedella commissione relativa;

il trasferimento all’estero di cani egatti vaganti, a cui ricorrono certi comuni,si pone ad avviso dell’interrogante in evi-dente contrasto con la legge nazionale perla tutela degli animali di affezione e laprevenzione del randagismo, n. 281 del

Atti Parlamentari — 25804 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’8 GIUGNO 2015

1991. Con tale intervento normativo, cheha rappresentato un’autentica svolta nellepolitiche di tutela, il legislatore ha chia-ramente definito i compiti delle regioni,dei comuni, delle ASL, ponendo al centromisure di contenimento delle nascite at-traverso la sterilizzazione, l’anagrafe ca-nina, le adozioni, le strutture di ospitalità:tutto questo in un’ottica di responsabilitàe di responsabilizzazione degli enti locali edelle autorità veterinarie;

interventi sul territorio che non am-mettono l’elusione della questione randa-gismo con lo « smistamento » dei cani inaltri Paesi, senza garanzia di tracciabilità– ben prevista dalla legge nazionale – nédi tutele efficaci, come il divieto di sop-pressione vigente in Italia dal 1991 –:

se non intenda approfondire le di-mensioni e tutti gli aspetti di tale que-stione;

quale sia lo stato di attuazione delleLinee guida predisposte dal Ministerodella salute, tradotte in 12 punti cheaffrontano le procedure di movimenta-zione di cani per l’adozione in Paesi esteri,di quali elementi disponga in merito alrispetto di tutte le condizioni previste dai12 punti della procedura operativa dimovimentazione citata anche con riferi-mento al caso descritto in premessa equali eventuali iniziative di competenzaintenda assumere. (5-05742)

Apposizione di firmead una interrogazione.

L’interrogazione a risposta orale Cam-pana e altri n. 3-01516, pubblicata nell’al-

legato B ai resoconti della seduta del 21maggio 2015, deve intendersi sottoscrittaanche dai deputati: Carnevali, Iori.

Ritiro di un documento di indirizzo.

Il seguente documento è stato ritiratodal presentatore: Risoluzione in Commis-sione Vallascas n. 7-00419 del 16 luglio2014.

Ritiro di un documentodel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato ritiratodal presentatore: Interrogazione a rispostascritta Mannino n. 4-09320 del 3 giugno2015.

Trasformazione di un documentodel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato cosìtrasformato su richiesta del presentatore:interrogazione a risposta scritta Pellegrinoe altri n. 4-00665 del 30 maggio 2013 ininterrogazione a risposta orale n. 3-01522.

ERRATA CORRIGE

Interpellanza Pesco e altri n. 2-00997pubblicata nell’Allegato B ai resocontidella Seduta n. 435 del 4 giugno 2015. Allapagina 25668, prima colonna, alla rigasedicesima, deve leggersi: « come mai, dellospostamento al » e non come stampato.

Atti Parlamentari — 25805 — Camera dei Deputati

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