SEDUTADIMARTEDÌ26GENNAIO2016 -...

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RESOCONTO STENOGRAFICO 555. SEDUTA DI MARTEDÌ 26 GENNAIO 2016 PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI INDI DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI E DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI INDICE RESOCONTO STENOGRAFICO .................... 1-103 PAG. Missioni ............................................................ 1 Interpellanza e interrogazioni (Svolgimento) . 1 (Misure a favore degli agricoltori di Licata gravemente colpiti dalla tromba d’aria del 10 ottobre 2015 – n. 3-01775) .................. 1 PAG. Bosco Antonino (AP) .................................. 2 Castiglione Giuseppe, Sottosegretario per le politiche agricole, alimentari e forestali .... 1 (Chiarimenti in merito ad una proposta di revisione dell’Unione economica e moneta- ria presentata dal Governo italiano – n. 3- 01950) ............................................................ 3 Atti Parlamentari I Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISCUSSIONI SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 N. B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti” del sito della Camera dei deputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestuali verso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documenti di seduta (Vedi All. A). N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL); Area Popolare (NCD-UDC): (AP); Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà: SI-SEL; Scelta Civica per l’Italia: (SCpI); Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA); Democrazia Solidale-Centro Democratico (DeS-CD); Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN); Misto: Misto; Misto-Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA-MAIE-Movimento Associativo Italiani all’Estero: Misto-ALA-MAIE; Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling; Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l’Italia (PLI): Misto-PSI-PLI; Misto-Alternativa Libera-Possibile: Misto-AL-P; Misto-Conservatori e Riformisti: Misto-CR; Misto-USEI (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): Misto-USEI.

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RESOCONTO STENOGRAFICO

555.

SEDUTA DI MARTEDÌ 26 GENNAIO 2016PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

INDI

DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

E DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

I N D I C E

RESOCONTO STENOGRAFICO .................... 1-103

PAG.

Missioni ............................................................ 1

Interpellanza e interrogazioni (Svolgimento) . 1

(Misure a favore degli agricoltori di Licatagravemente colpiti dalla tromba d’aria del10 ottobre 2015 – n. 3-01775) .................. 1

PAG.

Bosco Antonino (AP) .................................. 2

Castiglione Giuseppe, Sottosegretario per lepolitiche agricole, alimentari e forestali .... 1

(Chiarimenti in merito ad una proposta direvisione dell’Unione economica e moneta-ria presentata dal Governo italiano – n. 3-01950) ............................................................ 3

Atti Parlamentari — I — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016

N. B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti”del sito della Camera dei deputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestualiverso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documenti di seduta (Vedi All. A).

N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Forza Italia - Il Popolodella Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL); Area Popolare (NCD-UDC): (AP); Sinistra Italiana-SinistraEcologia Libertà: SI-SEL; Scelta Civica per l’Italia: (SCpI); Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noicon Salvini: (LNA); Democrazia Solidale-Centro Democratico (DeS-CD); Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale:(FdI-AN); Misto: Misto; Misto-Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA-MAIE-Movimento AssociativoItaliani all’Estero: Misto-ALA-MAIE; Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling; Misto-Partito SocialistaItaliano (PSI) - Liberali per l’Italia (PLI): Misto-PSI-PLI; Misto-Alternativa Libera-Possibile: Misto-AL-P;Misto-Conservatori e Riformisti: Misto-CR; Misto-USEI (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): Misto-USEI.

PAG.

Battelli Sergio (M5S) .................................. 5

Gozi Sandro, Sottosegretario alla Presi-denza del Consiglio dei ministri ................ 3

(Elementi ed iniziative di competenza in re-lazione alla selezione per il ruolo di medicodel lavoro nella caserma del comando deivigili del fuoco di Bologna – n. 3-01948) . 7

Lenzi Donata (PD) ...................................... 8

Rughetti Angelo, Sottosegretario alla Presi-denza del Consiglio dei ministri ................ 7

(Chiarimenti in merito alle prospettive del-l’ente Croce rossa italiana e alla sua orga-nizzazione – n. 3-01949) ............................ 8

Lenzi Donata (PD) ...................................... 9

Rughetti Angelo, Sottosegretario alla Presi-denza del Consiglio dei ministri ................ 8

(Elementi ed iniziative in ordine agli impegniassunti dal Governo italiano per il rifinan-ziamento del Fondo globale per la salute e,più in generale, per gli aiuti pubblici allosviluppo – n. 2-00465) ............................... 10

Della Vedova Benedetto, Sottosegretario diStato per gli affari esteri e la cooperazioneinternazionale ............................................... 11

Melilla Gianni (SI-SEL) .............................. 10, 12

(Chiarimenti in merito ai contenuti del ver-bale di sopralluogo redatto dai militari delIV Reggimento genio guastatori di Palermodurante la visita del 14 luglio 2015 pressoil ponte Himera sull’autostrada A19 Cata-nia-Palermo – n. 3-01951) ........................ 12

Alfano Gioacchino, Sottosegretario per ladifesa ............................................................. 12

Rizzo Gianluca (M5S) ................................. 13

(La seduta, sospesa alle 10, è ripresa alle11,05) ............................................................. 14

Mozioni Dorina Bianchi ed altri n. 1-00976,Covello ed altri n. 1-01097, Palese ed altrin. 1-01101, Scotto ed altri n. 1-01112, Pi-sicchio n. 1-01113, Barbanti ed altri n. 1-01114 e Carfagna ed altri n. 1-01115: Ini-ziative per il rilancio del Mezzogiorno(Discussione) ................................................. 14

(Discussione sulle linee generali) ................... 15

Presidente ..................................................... 15

Bosco Antonino (AP) .................................. 15

Bruno Bossio Vincenza (PD) ..................... 38

Burtone Giovanni Mario Salvino (PD) ..... 37

Carloni Anna Maria (PD) .......................... 34

Famiglietti Luigi (PD) ................................. 18

Latronico Cosimo (Misto-CR) .................... 20

Magorno Ernesto (PD) ................................ 35

PAG.

Massa Federico (PD) ................................... 40

Misiani Antonio (PD) .................................. 29

Occhiuto Roberto (FI-PdL) ........................ 25

Pisicchio Pino (Misto) ................................. 23

Placido Antonio (SI-SEL) ........................... 22

Sisto Francesco Paolo (FI-PdL) ................ 31

Taglialatela Marcello (FdI-AN) .................. 43

Tartaglione Assunta (PD) ........................... 41

Vargiu Pierpaolo (SCpI) ............................. 27

(La seduta, sospesa alle 13,20, è ripresa alle15,05) ............................................................. 44

Missioni (Alla ripresa pomeridiana) ............ 44

Seguito della discussione delle mozioni Do-rina Bianchi ed altri n. 1-00976, Covelloed altri n. 1-01097, Palese ed altri n. 1-01101, Scotto ed altri n. 1-01112, Pisicchion. 1-01113, Barbanti ed altri n. 1-01114 eCarfagna ed altri n. 1-01115: Iniziative peril rilancio del Mezzogiorno ....................... 44

(Parere del Governo) ....................................... 45

Presidente ..................................................... 45

De Vincenti Claudio, Sottosegretario allaPresidenza del Consiglio dei ministri ........ 45

(La seduta, sospesa alle 15,45, è ripresa alle16) .................................................................. 51

Presidente ..................................................... 51

De Vincenti Claudio, Sottosegretario allaPresidenza del Consiglio dei ministri ........ 51

(Dichiarazioni di voto) .................................... 51

Presidente ..................................................... 51

Attaguile Angelo (LNA) .............................. 58

Baldassarre Marco (Misto-AL-P) ............... 53

Bianchi Dorina (AP) ................................... 59

Palese Rocco (Misto-CR) ............................ 54

Pastorelli Oreste (Misto-PSI-PLI) .............. 52

Piepoli Gaetano (DeS-CD) .......................... 57

Pisicchio Pino (Misto) ................................. 51

Romano Francesco Saverio (Misto-ALA-MAIE) ............................................................ 52

Taglialatela Marcello (FdI-AN) .................. 55

Preavviso di votazioni elettroniche .............. 60

Ripresa discussione ......................................... 60

(Ripresa dichiarazioni di voto) ...................... 60

Presidente ..................................................... 60

Barbanti Sebastiano (Misto) ...................... 71

Covello Stefania (PD) .................................. 69

Crippa Davide (M5S) .................................. 71, 72

Atti Parlamentari — II — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

PAG.

D’Attorre Alfredo (SI-SEL) ........................ 63

De Lorenzis Diego (M5S) ........................... 66

Matarrese Salvatore (SCpI) ........................ 60

Russo Paolo (FI-PdL) ................................. 65

(Votazioni) ......................................................... 72

Presidente ..................................................... 72

Sull’ordine dei lavori ...................................... 77

Presidente ..................................................... 77

Boccia Francesco (PD), Presidente della VCommissione ................................................. 77

Castelli Laura (M5S) ................................... 77

Crippa Davide (M5S) .................................. 78

Marcon Giulio (SI-SEL) ............................. 78

(La seduta, sospesa alle 18,05, è ripresa alle18,45) ............................................................. 79

Presidente ..................................................... 79

Crippa Davide (M5S) .................................. 79

Occhiuto Roberto (FI-PdL) ........................ 80

Palese Rocco (Misto-CR), Vicepresidentedella V Commissione ................................... 79, 80

Rosato Ettore (PD) ...................................... 80

Scotto Arturo (SI-SEL) ............................... 79

(La seduta, sospesa alle 18,55, è ripresa alle19,15) ............................................................. 81

Proposte di legge: Responsabilità professionaledel personale sanitario (A.C. 259-262-1312-1324-1581-1769-1902-2155-A) (Seguito del-la discussione del testo unificato) ................. 81

(Esame articoli – A.C. 259-A ed abbinate) ....... 81

Presidente ..................................................... 81

(Esame articolo 1 – A.C. 259-A ed abbinate) ... 81

Presidente ..................................................... 81

Baroni Massimo Enrico (M5S) .................. 84, 87

Bonafede Alfonso (M5S) ............................ 87

Cecconi Andrea (M5S) ................................ 86

PAG.

Colletti Andrea (M5S), Relatore di mino-ranza .............................................................. 81

De Filippo Vito, Sottosegretario per la sa-lute ................................................................. 81

Gelli Federico (PD), Relatore per la mag-gioranza ......................................................... 81

Grillo Giulia (M5S) ..................................... 84, 89

Sannicandro Arcangelo (SI-SEL) .............. 84, 88

Sisto Francesco Paolo (FI-PdL) .... 85, 87, 88, 89

Vargiu Pierpaolo (SCpI) ............................. 81, 88

(Esame articolo 2 – A.C. 259-A ed abbinate) ... 90

Presidente ..................................................... 90

Baroni Massimo Enrico (M5S) .................. 92, 97

Bonafede Alfonso (M5S) ............................ 93

Calabrò Raffaele (AP) ................................. 94

Colletti Andrea (M5S), Relatore di mino-ranza .............................................................. 90

De Filippo Vito, Sottosegretario per la sa-lute ................................................................. 90

Fossati Filippo (PD) .................................... 91, 96

Fucci Benedetto Francesco (Misto-CR) .... 91

Gelli Federico (PD), Relatore per la mag-gioranza ......................................................... 90

Grillo Giulia (M5S) ..................................... 96

Nicchi Marisa (SI-SEL) .............................. 93

Sannicandro Arcangelo (SI-SEL) ........ 91, 94, 95

Sisto Francesco Paolo (FI-PdL) .... 91, 92, 95, 97

Sull’ordine dei lavori e per la risposta ad unostrumento del sindacato ispettivo ............. 98

Presidente ..................................................... 98

Airaudo Giorgio (SI-SEL) ........................... 98

Gallo Luigi (M5S) ........................................ 98, 99

La Marca Francesca (PD) .......................... 99

Ordine del giorno della seduta di domani . 99

Testo integrale dell’intervento della deputataAssunta Tartaglione in sede di discussionesulle linee generali delle mozioni concer-nenti iniziative per il rilancio del Mezzo-giorno ............................................................ 100

Votazioni elettroniche (Schema) ..... Votazioni I-XXVI

N. B. I documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula sonopubblicati nell’Allegato A.Gli atti di controllo e di indirizzo presentati e le risposte scritte alle interrogazioni sono pubblicatinell’Allegato B.

SEDUTA PRECEDENTE: N. 554 — LUNEDÌ 25 GENNAIO 2016

Atti Parlamentari — III — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

PAGINA BIANCA

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTEMARINA SERENI

La seduta comincia alle 9.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.Invito il deputato segretario a dare

lettura del processo verbale della sedutaprecedente.

GIANNI MELILLA, Segretario, legge ilprocesso verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osserva-zioni, il processo verbale si intende ap-provato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell’articolo 46, comma 2, del Regola-mento, i deputati Alfreider, Artini, Baretta,Bergamini, Boccia, Catania, Chaouki, Cic-chitto, D’Ambrosio, Damiano, Epifani, Fa-raone, Fraccaro, Gentiloni Silveri, Guerra,Mazziotti Di Celso, Meta, Piccoli Nardelli eSchullian sono in missione a decorreredalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessi-vamente centosette, come risulta dal-l’elenco depositato presso la Presidenza eche sarà pubblicato nell’allegato A al re-soconto della seduta odierna (Ulteriori co-municazioni all’Assemblea saranno pubbli-cate nell’allegato A al resoconto della sedutaodierna).

Svolgimento di una interpellanzae di interrogazioni (ore 9,05).

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recalo svolgimento di una interpellanza e diinterrogazioni.

(Misure a favore degli agricoltori di Li-cata gravemente colpiti dalla trombad’aria del 10 ottobre 2015 – n. 3-01775)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima in-terrogazione all’ordine del giorno Boscon. 3-01775, concernente misure a favoredegli agricoltori di Licata gravemente col-piti dalla tromba d’aria del 10 ottobre2015 (vedi l’allegato A – Interpellanza einterrogazioni).

Il sottosegretario di Stato per le poli-tiche agricole, alimentari e forestali, Giu-seppe Castiglione, ha facoltà di rispondere.

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegre-tario di Stato per le politiche agricole,alimentari e forestali. Grazie Presidente,onorevoli colleghi, con riguardo all’ano-mala ondata di maltempo che nello scorsomese di ottobre ha colpito i territori dellaprovincia di Agrigento, in particolare icomuni di Palma di Montechiaro, di Licatain particolare, ringrazio l’onorevole Boscoper aver sollecitato il Governo con questainterrogazione, perché sono stati provocatienormi disagi al settore agricolo e grandidanni sono intervenuti nella provincia diAgrigento e in particolare nel comune diLicata. Quindi, faccio presente che la pro-posta di declaratoria di eccezionalità dellatromba d’aria del 10 ottobre del 2015 inprovincia di Agrigento è stata integral-mente accolta con un decreto del 24

RESOCONTO STENOGRAFICO

Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

dicembre 2015, che è stato pubblicato giànella Gazzetta Ufficiale, la n. 13 del 18gennaio del 2016.

Con questo provvedimento sono statidelineati e delimitati i territori agricoli deicomuni di Licata e di Palma di Monte-chiaro per i danni alle strutture aziendalinon assicurabili con polizze agevolate. Laspesa ricade nella disponibilità del Fondodi solidarietà nazionale del 2016 e, quindi,la regione dovrà accogliere le domande,dovrà istruirle e potrà anche anticipare, sedisponibili, le risorse, qualora vi fosseroresidui di precedenti assegnazioni.

La stessa regione, lo ricordo, sulla basedella declaratoria di eccezionalità di av-versità atmosferica, potrà anche attivare –siamo in avvio di programmazione 2014-2020, con riferimento alla misura 5.2 delprogramma di sviluppo rurale (PSR) del2014-2020 –, sulla parte relativa agli in-vestimenti per il ristoro del potenzialeproduttivo danneggiato da calamità natu-rale e anche da avversità atmosferiche, lamisura che prevede un contributo fino al100 per cento del costo dell’investimentoammissibile per interventi per il ripristinodei terreni agricoli e del potenziale pro-duttivo danneggiato da calamità naturaleoppure da eventi catastrofici.

Quindi la regione, nella stessa relazioneche ha inviato al Governo, ha anche se-gnalato i danni alle produzioni agricole,tenendo conto delle disposizioni di leggeche limitano gli interventi compensativialle produzioni agricole non assicurabili e,quindi, per questo, non ne ha previsto ladeclaratoria. Per quanto ci riguarda, ioritengo che, per accedere alle provvidenzeche sono proprio previste dal Fondo disolidarietà nazionale e in particolare pergli aiuti e per il ripristino funzionale dellestrutture danneggiate, gli agricoltoriavranno 45 giorni di tempo e, quindi,entro il 3 marzo del 2016.

Quindi, c’è una attenzione particolare:per quanto concerne il territorio, abbiamoin questi mesi incontrato dall’Amministra-zione comunale, il Sindaco in testa, alleassociazione di categoria e, quindi, c’è unaparticolare sensibilità, e anche i tempi cosìveloci per realizzare la declaratoria sono il

segno di quanto il Governo stia seguendocon particolare attenzione questo feno-meno, in considerazione del fatto che ildanno è stato veramente grave e le areeagricole e, soprattutto, le produzioni sonostate gravemente danneggiate.

Quindi oggi ringrazio l’onorevole Boscoper questa interrogazione e continueremoa seguire l’iter, ma soprattutto avvieremoanche un tavolo con la regione, perché sipossa finalmente dar corso a tutte lemisure previste e soprattutto anche atti-vare le misure del PSR per il ripristino delpotenziale produttivo.

PRESIDENTE. Il deputato Bosco hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatto perla risposta alla sua interrogazione. Prego,onorevole.

ANTONINO BOSCO. Grazie, Presi-dente, io voglio certamente innanzituttoesprimere la mia soddisfazione per l’in-tervento del Governo al sottosegretarioCastiglione, per quello che in questi mesiil Governo, e il sottosegretario in primapersona – anche da siciliano, conoscendobene la città, i luoghi e i danni che si sonorealizzati purtroppo ahimè nel mese diottobre – ha fatto e sta facendo.

Le notizie che oggi ci dà il sottosegre-tario sono certamente positive, perchéviene accolta la richiesta di intervenire edi accedere al Fondo nazionale di solida-rietà; allo stesso tempo, la disponibilità alavorare insieme alla regione siciliana an-che per attingere alla misura 5.3 del PSRdeve essere un pungolo anche per laregione e un’opportunità per dare undoppio ristoro agli agricoltori che sonostati colpiti in quei territori e, in partico-lare, nello specifico della città di Licata.

Quindi, l’impegno del Governo nazio-nale certamente c’è stato, c’è, ma allo stessotempo voglio sottolineare come gli agricol-tori di Licata non possano più aspettare. Èvero che si è fatto tutto con grande celerità,ma è altrettanto vero che, come dire, biso-gna far sì che, in tempi più veloci possibili,arrivi agli agricoltori della città di Licata unristoro concreto, perché quello che è suc-

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cesso nel mese di ottobre passato è stato unevento eccezionale che ha colpito partidella provincia di Agrigento, ma soprattuttoha colpito la città di Licata. Per fortuna nonci sono stati né feriti, né morti, ma i danniriportati al comparto dell’agricoltura, alleaziende agricole e agli agricoltori della cittàdi Licata sono stati enormi. Si è creata unasituazione drammatica, perché più di 500aziende agricole sono, di fatto, state rase alsuolo; centinaia di ettari di coltivazionisono stati distrutti e quindi gli agricoltori diLicata – città la cui economia si basa ancheprincipalmente sull’agricoltura – e interefamiglie si sono ritrovate in ginocchio.

Quindi è necessario che questa interlo-cuzione – che fino adesso è stata sana ecostruttiva e sta portando a dei risultati –con gli imprenditori agricoli, con gli agri-coltori della città, con il sindaco della cittàdi Licata continui, ma io chiedo che i risul-tati si vedano e arrivino il prima possibile,proprio perché questi agricoltori congrande tenacia e grande coraggio si sonorialzati, con le proprie forze stanno pro-vando, nonostante la drammaticità del-l’evento, ad andare avanti, ma è necessarioche le istituzioni regionali e nazionali, con ifatti, dimostrino di non voler lasciare dasola la città di Licata, che non lo merita, equesti agricoltori che da sempre lavorano,in maniera onesta e con grande impegno, leproprie terre e il proprio territorio.

Mi confortano certamente le parole delsottosegretario Castiglione e per questovoglio nuovamente ringraziarlo. Da partemia sarò, come dire, in maniera costantee continua da pungolo nei confronti delGoverno nazionale e anche nei confrontidi quello regionale, affinché, come venivadetto poc’anzi, si attivino anche le misuredel PSR, che ormai sta per partire e chepossono dare anche un ristoro che arrivafino al 100 per cento ai nostri agricoltori.

(Chiarimenti in merito ad una propostadi revisione dell’Unione economica e mo-netaria presentata dal Governo italiano –

n. 3-01950)

PRESIDENTE. Passiamo all’interroga-zione Battelli e Petraroli n. 3-01950, con-

cernente chiarimenti in merito ad unaproposta di revisione dell’Unione econo-mica e monetaria presentata dal Governoitaliano (vedi l’allegato A – Interpellanza einterrogazioni).

Il sottosegretario di Stato alla Presi-denza del Consiglio dei ministri, SandroGozi, ha facoltà di rispondere.

SANDRO GOZI, Sottosegretario di Statoalla Presidenza del Consiglio dei ministri.Grazie, Presidente, ringrazio anche gli in-terroganti per la possibilità di affrontarequesto tema, che è di grandissima rile-vanza, partendo dal sistema di partecipa-zione dell’Italia ai processi decisionali del-l’Unione europea, così come disciplinatodalla legge n. 234 del 2012, che è una delleleggi più avanzate nel panorama europeoper quanto riguarda i rapporti tra Parla-mento e Governo, e i rapporti anche, inparticolare, di informazione preliminare edibattito.

Prevede delle regole molto stringentidi comunicazione, di consultazione e diinformazione del Parlamento rispetto agliatti e alle politiche europee del Governoitaliano; cito solo le comunicazioni delPresidente del Consiglio prima di ogniConsiglio europeo alle Camere, le comu-nicazioni sugli esiti dei Consigli europeiogni qualvolta il Parlamento chieda alGoverno di procedere in tal senso,l’esame delle Relazioni annuali program-mate e consuntive sulla partecipazionedell’Italia all’Unione europea. Nel rappor-tare questo raccordo tra Governo e Par-lamento la legge n. 234 precisa i rispet-tivi ruoli: il Parlamento dà gli orienta-menti e partecipa nelle modalità previste,il Governo esprime la posizione dell’Italiain Europa ed è una sua prerogativaovviamente partecipare ai negoziati eu-ropei con proposte e posizioni elaboratedi volta in volta sulla base dell’anda-mento del dibattito europeo e del dibat-tito di politica europea all’interno delParlamento italiano. Nel caso di specie sitratta di un contributo ovviamente nonufficiale; la dizione nel gergo correnteeuropeo è quella di « non-paper », cioè undocumento non ufficiale del Presidente

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del Consiglio come contributo a un rap-porto dei quattro, poi cinque, Presidenti.Gli stessi Presidenti, avendo presentatoquesto documento sulla revisione del-l’Unione economica e monetaria non anome delle istituzioni ma in qualità digrandi personalità a capo delle istituzioni,non impegna formalmente le istituzioniche essi rappresentano, come del restoanche il Vicepresidente Timerman haavuto modo di affermare in sede diConsiglio affari generali. Ciononostante,gli interroganti fanno giustamente riferi-mento alle fonti di stampa e a un co-municato del Dipartimento per le politi-che europee, che ha voluto assicurarel’informazione anche sul contributo ita-liano al dibattito di politica europea e sidice che sarebbe stato inviato diretta-mente in sede europea senza informarnele Camere e senza averle messe nellecondizioni di approvare i contenuti ditale documento. I contenuti di tale do-cumento in realtà sono stati ampiamentecomunicati, discussi e fanno anche og-getto di atti di indirizzo delle Camere alGoverno a più riprese; in quel « non-paper » del Presidente del Consiglio in-nanzitutto si riprendono i punti princi-pali di proposta sulla riforma dell’Unioneeconomica e monetaria che il Governo haavuto occasione di presentare ufficial-mente anche di fronte alla Camera deideputati nella fase iniziale del pro-gramma della Presidenza italiana delConsiglio dell’Unione europea. In secondoluogo, il Governo ha avuto varie occasionidi discutere con il Parlamento delle pro-poste specifiche, e penso alle informa-zioni che sono state date durante i lavoridel Semestre di Presidenza europea; c’èstata una riunione informale dei Ministridel lavoro e degli affari sociali a Milanonel luglio del 2014, c’è stata una riunioneinformale dell’Ecofin a Milano sempre insettembre 2014, c’è stato un vertice deiCapi di Stato e di Governo sull’occupa-zione sempre a Milano nell’ottobre 2014,che è stato poi anche dibattuto in Par-lamento. In particolare, le proposte delGoverno sono quelle che si ritrovanonella Relazione programmatica 2015 tra-

smessa alle Camere e che è stata ancheoggetto di varie risoluzioni, in particolarela risoluzione Rosato n. 6-00155, che in-dica appunto un orientamento coerentecon quanto il Governo sta difendendo insede europea per quanto riguarda l’ap-profondimento e il completamento del-l’Unione economica e monetaria. Faccioriferimento, come ultimo punto, anchealle varie audizioni nelle Commissionicompetenti. Perché dico questo ? Perchéquel « non-paper », quel contributo allapreparazione del rapporto dei cinquePresidenti trasmesso al Presidente delConsiglio, non fa altro che sistematizzareorientamenti e indirizzi delle Camere,elementi politici e di posizionamento po-litico dell’Italia in sede europea ampia-mente discussi in tutte queste occasioni;anzi, io vorrei sottolineare che il Governoitaliano – unico caso nel panorama eu-ropeo – ha dato la massima pubblicità aldocumento.

Noi siamo l’unico Paese che ha pub-blicato il documento, che era un contri-buto alla preparazione del rapporto deicinque Presidenti e quindi lo ha intera-mente pubblicato nel proprio sito dellaPresidenza del Consiglio proprio nell’otticadi massima trasparenza, pur non essendo,lo ripeto, un atto ufficiale del Governodell’Unione europea, nel senso di attoformale alla luce del Trattato. Siamo d’ac-cordo su un aspetto sul quale ho avuto iostesso occasione, sia in Aula che in Com-missione, di soffermarmi più volte ancheinterloquendo proprio con il gruppo Mo-Vimento 5 Stelle sulla necessità di assicu-rare maggiore trasparenza in generale ailavori del Consiglio dell’Unione europea emaggiore democraticità ai meccanismi del-l’Unione europea, soprattutto per quantoriguarda l’Unione economica e monetaria.Proprio riguardo alla trasparenza dei ne-goziati e dei processi legati all’Unioneeconomica e monetaria, noi abbiamoavuto più volte, nelle sedi istituzionali eanche nelle sedi politiche, l’occasione diribadire la necessità di rafforzare la di-mensione democratica, la democraticitàdell’Unione economica e monetaria. Delresto è proprio questo il messaggio di

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fondo del Governo: richiedere un maggiorecontrollo democratico – è esplicitamenteindicato in quel documento – e assicurareun maggiore coinvolgimento dei Parla-menti, sia il Parlamento nazionale che ilParlamento europeo. A tal fine abbiamouno strumento, previsto dall’articolo 13del Trattato sulla stabilità, il coordina-mento e la governance in seno all’Unioneeconomica e monetaria, che prevede ap-punto la possibilità per il Parlamentoeuropeo e i Parlamenti nazionali dei Paesicontraenti il Trattato di definire congiun-tamente l’organizzazione – cito il Trattato– e la promozione di una Conferenza deirappresentanti delle pertinenti Commis-sioni del Parlamento europeo e dei rap-presentanti delle pertinenti Commissionidei Parlamenti nazionali ai fini della di-scussione delle politiche di bilancio e dialtre questioni rientranti nell’ambito diapplicazione del Trattato. A parere delGoverno l’articolo 13 è un passo in avantima è troppo poco e bisognerebbe faremolto di più per assicurare l’effettivo coin-volgimento parlamentare nel quadro del-l’Unione economica e monetaria e perrafforzarne la sua dimensione democra-tica. Il mio invito è di sfruttare al massimol’articolo 13 e di cercare però anche diespanderlo all’interno di una revisione piùampia dell’architettura istituzionale del-l’Unione economica e monetaria. Da ul-timo certamente ringrazio nuovamente gliinterroganti perché hanno posto l’accentosu un altro aspetto che ritengo di granderilevanza nei rapporti fra Governo e Par-lamento. Ho fatto riferimento nella miaintroduzione alla legge n. 34 del 2012; gliinterroganti sanno che questo Governo lasta attuando in maniera completa e siamomolto impegnati nell’attuazione di tutti isuoi aspetti. C’è sia l’articolo 6 che l’arti-colo 7, non entro nel merito se fosse statopiù opportuno invocare l’articolo 6 o l’ar-ticolo 7 da parte degli interroganti perporre il tema che hanno posto, ma cer-tamente c’è forse la necessità – ma questaè una valutazione che lascio al Parlamento– di finalizzare e di discutere una revi-sione dell’accordo interistituzionale cheavevamo siglato nel 2008 in materia di

politica europea e che era basato sullalegge del 2005. Da allora la legge del 2005è stata ampiamente riformata dalla leggedel 2012; forse – ma questo starà alParlamento valutarlo – ci sarebbe l’op-portunità, alla luce anche dell’evoluzionedel dibattito sulla politica europea, dirivedere l’accordo interistituzionale per ri-vedere anche tutti gli aspetti specifici discambio di informazioni e anche di docu-menti che non sono documenti ufficiali,considerabili come atti dell’Unione euro-pea alla luce del Trattato.

PRESIDENTE. Il deputato Battelli hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatto perla risposta alla sua interrogazione.

SERGIO BATTELLI. Signora Presi-dente, sottosegretario Gozi, io la ringraziodi essere qui con noi questa mattina, male sue risposte non è che mi hanno en-tusiasmato, anzi. Mi auguro che la que-stione di cui parlava alla fine, la questionedella democrazia, la questione di portaree condividere i temi, sia una cosa che ilGoverno possa portare avanti ma a questopunto io non ci credo; tuttavia aspettiamoi fatti. Le dico subito che non ci credoperò perché avete dimostrato che anchequesta volta voi fate le cose un po’ comevolete. Secondo noi politicamente voi nonparlate apposta della questione dell’UEMperché è reputata una cosa pericolosa e losapete benissimo. Quindi le dico propriosinceramente perché non mi hanno con-vinto le sue parole.

Noi contiamo di ritenere che, in virtùdella centralità dei temi trattati, il Go-verno sarebbe stato tenuto a informare leCamere prima di inviare il parere a Bru-xelles, per condividere con tutto il Parla-mento – come diceva lei e come leiauspica – e per prendere le posizioni daportare in Europa insieme, cosa che voi...l’ultima risoluzione che avete portato alConsiglio era imbarazzante, glielo dico.Non so se la ricorda, ma la risoluzione dimaggioranza era veramente – io la ricordo– una cosa imbarazzante. Era un pareree un punto unico che non diceva nulla.Però, questa è la posizione che voi avete

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portato in Europa, che vi siete votati inAula e che avete portato avanti. Quindi,secondo me questo non è il modo giustoper cercare di condividere i temi in questoParlamento e portarli in Europa e, quindi,è per questo – ripeto – che voi parlate,ma io mi auguro che lei abbia veramentea cuore questa battaglia e speriamo che laporti in porto; speriamo davvero.

Comunque, lei ha parlato di questi atti,di questi white paper, ma secondo me nonsono indirizzi precisi sull’UEM; sono pa-reri che sono abbastanza fumosi rispetto aquelli di Francia e Germania, che eranomolto più completi. Quindi, a tale riguardoglielo devo dire: il Governo, secondo noi,ha violato un unico Trattato, l’articolo 7della legge n. 234 del 2012, l’articolo 12del Trattato di Lisbona e il protocollo n. 1ad esso allegato, ed inoltre i principicostituzionali in tema di cessione di so-vranità. Partiamo, quindi, da una situa-zione di assoluta sordità e di mancanza diinteresse al dialogo da parte del Governo,cosa ancora più grave se consideriamo cheun ripensamento di questa UEM non èsolo necessario ma, anzi, secondo noiarriva già in ritardo. È innegabile, sotto gliocchi di tutti e incontrovertibile comel’attuale impostazione istituzionale del-l’UEM sia del tutto fallimentare (io non socome la vede lei, ma secondo noi è deltutto fallimentare).

Quindi, qui è necessario riproporrealcuni esempi, a mio avviso necessari perchiarire la portata del fallimento a cuistiamo assistendo. Ma – ripeto – sul-l’Unione economica e monetaria il Go-verno parla troppo, troppo, troppo poco.Dovrebbe parlare molto di più e informaremolto di più i cittadini su questa questioneche è veramente importantissima, comeanche lei ha detto. È una questione moltoimportante e, secondo noi, se ne parlapochissimo. Mi riferisco, in primo luogo,alle norme di stampo economico-finanzia-rio e, in particolare, a quelle del sistemabancario e al relativo sistema sanzionato-rio, regole come al solito arrivate tra capoe collo con la nostra passiva e raffazzo-nata partecipazione alle decisioni comu-nitarie.

Intanto il nostro Governo bluffa, fa-cendo credere ai cittadini che ha inten-zione di violare i patti sul pareggio dibilancio – ad esempio, l’insulso rapportotra deficit e prodotto interno lordo –quando invece in Paesi come la Germaniail saldo delle partite correnti rimane su-periore al 6 per cento, proprio quel 6 percento fissato dalle stesse regole, il fiscalcompact e i regolamenti ad esso collegati,come il Six e il Two Pack, che ogni annoci impongono tagli indecorosi e che sonostati lo schermo per portare avanti scel-lerate politiche restrittive in tempo direcessione, contrariamente a qualsiasi tipodi indicazione sensata si potesse desumeredalle teorie economiche.

In Europa oggi purtroppo comanda chiha un Governo credibile e un Parlamentoforte alle spalle. Noi ci troviamo, invece,un Presidente del Consiglio che annunciaguerra al rapporto deficit-PIL dicendo,però, di rispettarne il limite, per poiviolare i patti sul pareggio di bilancio, conmisure astruse, e riceve per regalo la tiratadi orecchie dalla Commissione e la classicafigura barbina rispetto a strumenti nazio-nali e locali. Ed ancora, questa UEM sibasa su una moneta unica che ingenerasquilibri finanziari in diverse parti d’Eu-ropa, ma per volere di alcuni non abbiamoun sistema unico di tutela dei depositi o lacondivisione, anche solo parziale, del fi-nanziamento del debito pubblico. La Ger-mania non vuole gli eurobond, la BCEvara un QE raffazzonato, senza condivi-sione dei rischi, e noi, come sempre,continuiamo a guardare. Abbiamo creatoil mito che la crescita del debito pubblicosia un male assoluto quando, invece, lepriorità dovrebbero essere altre.

Ma arriviamo alle banche, tristementenote in questo periodo per tutta una seriedi questioni. Gli istituti, che ormai fannoparte di un sistema mondiale, sono colossimultinazionali. Ebbene, si è avuta la vigi-lanza unica da parte della BCE, ma nes-suna tutela unica dei depositi, nessuna !Eppure, se crolla un colosso, come, perfare un esempio, Unicredit, ci sarebberopesanti ripercussioni su tutto il sistemabancario italiano e, in particolare, sulle

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controllate in Italia e in Europa. In questoscenario le innovative regole imposte dalladirettiva BRRD – e, in particolare, iltristemente noto bail-in – infliggerebberodurissime perdite ai risparmi, mandandoin fumo i risparmi dei cittadini.

E dulcis in fundo, come possiamo noncitare, come non dimenticare l’euro ? Chiha deciso che sarebbe stato una cosabuona per l’Italia aderirvi ? Il Parlamentoha espresso un giudizio e un indirizzo alGoverno ? No ! Sono stati informati i cit-tadini dei pro e dei contro ? No ! Questodenota la fragilità di un’istituzione lon-tana, in cui abbiamo perso e che ci cala lenorme dall’alto, con il concorso del Go-verno e della maggioranza.

Lei ha citato i report dei cinque Pre-sidenti e, quindi, vorrei anch’io mettere unpunto su questa cosa.

Le dicevo che lo stesso report deicinque Presidenti – concludo – che daquesta discussione europea è scaturito,nel quale, a dire il vero, troviamo benpoco della posizione italiana, nomina,quale principio ed obiettivo fondamen-tale, la legittimazione democratica e ilrafforzamento istituzionale da ottenere,in primo luogo, attraverso un maggiorcoinvolgimento dei Parlamenti nazionali edelle questioni europee, sia da parte deiGoverni che dei Parlamenti nazionali. Seciò avvenisse...

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

SERGIO BATTELLI. ... se di decisionirealmente condivise in senso democraticosi parlasse, voi vedreste che i cittadiniitaliani – ma non solo – vogliono un’Eu-ropa diversa. Questo è innegabile; noiquesta Europa non la possiamo neancheaccettare.

PRESIDENTE. Deve concludere, onore-vole Battelli.

SERGIO BATTELLI. Concludo subito.Vogliono regole differenti da quelle attualie, indubbiamente, da quelle che vi appre-state ad avallare nei consessi europei.

(Elementi ed iniziative di competenza inrelazione alla selezione per il ruolo dimedico del lavoro nella caserma del co-mando dei vigili del fuoco di Bologna –

n. 3-01948)

PRESIDENTE. Passiamo all’interroga-zione Lenzi n. 3-01948, concernente ele-menti ed iniziative di competenza in re-lazione alla selezione per il ruolo di me-dico del lavoro nella caserma del comandodei vigili del fuoco di Bologna (vedi l’al-legato A – Interpellanza e interrogazioni).

Il sottosegretario di Stato alla Presi-denza del Consiglio dei ministri, AngeloRughetti, ha facoltà di rispondere.

ANGELO RUGHETTI, Sottosegretario diStato alla Presidenza del Consiglio dei mi-nistri. Grazie, Presidente. Rispondo all’in-terrogazione in oggetto, con la quale sichiedono chiarimenti in merito alla pre-sunta illegittimità verificatasi nel comandodei vigili del fuoco di Bologna nel confe-rimento dell’incarico di medico del lavoroal dottor De Castro. Le informazioni sutale vicenda sono state pertanto acquisitedal competente Ministero dell’interno, checi ha comunicato quanto segue.

I titoli ed i requisiti essenziali di par-tecipazione, previsti dalla procedura diselezione indetta con un avviso pubblico indata 21 maggio 2015 dal Ministero del-l’interno, erano il possesso della laurea inmedicina e l’iscrizione all’albo dei medici.Costituivano, inoltre, titoli valutabili, aifini dell’attribuzione di punteggio, oltre aiperiodi di servizio svolti presso strutturemediche ospedaliere del Servizio sanitarionazionale, strutture della pubblica ammi-nistrazione, enti pubblici, enti militari,corpi di polizia e dello Stato ad ordina-mento civile o equipollenti o affini percompetenza, anche le esperienze e la spe-cificità professionale pregressa, maturatein attività di accertamento tecnico-sanita-rio dell’idoneità psicofisica ed attitudinale,attività di istruttoria di pratiche medico-legali nei settori dell’equo indennizzo, in-fortunistica sul lavoro, malattie professio-nali, pensionistica privilegiata presso strut-ture militari o dei corpi di polizia e dello

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Stato ad ordinamento civile o equipollentie, certamente, presso gli stessi comandiprovinciali dei vigili del fuoco. Si precisache nessun limite massimo di età anagra-fica era stato previsto dal suddetto avvisodi selezione.

Il 4 giugno 2015 la Direzione regionaledell’Emilia-Romagna ha approvata la gra-duatoria di merito provvisoria attraversola commissione appositamente nominata,come risultante dalle valutazioni dei titolie dei requisiti suindicati. Alla luce diquanto sopra, il dottor De Castro è risul-tato essere il candidato classificatosi inposizione utile di graduatoria, in virtù delsuo curriculum di servizio e dell’espe-rienza maturata in tanti anni di servizio,prima come medico di base del Serviziosanitario nazionale e poi come medicoincaricato presso lo stesso comando pro-vinciale di Bologna. In ogni caso l’ammi-nistrazione dell’interno ha comunicato chetale incarico è da considerarsi un’attivitàdi collaborazione esterna e, a giudiziodella stessa amministrazione, esula dalcampo di applicazione del decreto-legge 24giugno 2014, n. 90, che attiene, invece, aitrattamenti in servizio di personale dipen-dente delle pubbliche amministrazioni.

Rispetto a tale comunicazione delloscorso 11 novembre, il Dipartimento dellafunzione pubblica non ha potuto cheprendere atto delle valutazioni del com-petente Ministero, che ha configurato l’in-carico come di mera collaborazioneesterna. Si rileva, peraltro, che, in coe-renza con le disposizioni che regolano nelcitato decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90,il divieto di incarichi a soggetti in quie-scenza, pur non rivestendo l’interessato unincarico direttivo, nel nuovo bando perl’anno 2016 è stata opportunamente pre-vista la fissazione di limiti di età.

PRESIDENTE. La deputata Lenzi hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatta perla risposta alla sua interrogazione.

DONATA LENZI. Presidente, ringrazioil sottosegretario Rughetti per la risposta esono contenta che per il 2016 si sia postoun limite di età. Io voglio chiarire che non

ho nessuna considerazione critica verso lapersona che era risultata con il punteggiopiù elevato nel 2015, soprattutto perché sivalutava molto l’esperienza pregressa e ilcandidato ha 92 anni. Quindi, se noicontinuiamo a calcolare l’esperienza, solochi arriva molto avanti con l’età, potràottenere contratti con la pubblica ammi-nistrazione. Sembrava veramente eccessivauna considerazione basata su questo. Senel futuro sarà possibile da parte dellapubblica amministrazione tenere contoanche di un limite di età massima, allaquale rispondere, forse potremmo rispon-dere alle esigenze di tante persone altret-tanto valide e altrettanto competenti, chel’esperienza se la devono andare a fare, eche sono attualmente alla ricerca di la-voro. Quindi, ringrazio il sottosegretarioper la risposta.

(Chiarimenti in merito alle prospettivedell’ente Croce rossa italiana e alla sua

organizzazione – n. 3-01949)

PRESIDENTE. Passiamo all’interroga-zione Lenzi n. 3-01949, concernente chia-rimenti in merito alle prospettive dell’enteCroce rossa italiana e alla sua organizza-zione (vedi l’allegato A – Interpellanza einterrogazioni).

Il sottosegretario di Stato alla Presi-denza del Consiglio dei ministri, AngeloRughetti, ha facoltà di rispondere.

ANGELO RUGHETTI, Sottosegretario diStato alla Presidenza del Consiglio dei mi-nistri. Grazie, Presidente, rispondo all’in-terrogazione oggetto, con la quale si chie-dono chiarimenti in merito alla riorganiz-zazione della Croce rossa italiana, in se-guito alla costituzione dell’AssociazioneCroce rossa italiana, con particolare rife-rimento alla problematica della mobilitàdel personale civile.

Il decreto legislativo n. 178 del 2012prevedeva che il personale con un rap-porto di lavoro a tempo indeterminato, inservizio presso i comitati locali e provin-ciali, esistenti alla data del 31 dicembre2013, esercitasse il diritto di opzione tra il

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passaggio al Comitato centrale o ai comi-tati regionali, aventi ancora natura pub-blicistica, l’assunzione da parte dei comi-tati locali e provinciali e il passaggio inmobilità presso altre pubbliche ammini-strazioni. L’esercizio delle opzioni ha re-gistrato una massiccia confluenza del per-sonale al Comitato centrale e a quelliregionali. Il restante personale invece, dal1o gennaio 2016, è stato utilizzato tempo-raneamente dall’Associazione neoistituitadi diritto privato, mantenendo il propriostato giuridico e il proprio trattamentoeconomico a carico dell’ente, e potrà eser-citare l’opzione tra la permanenza in ser-vizio presso l’ente e l’assunzione da partedell’associazione. A coloro che rimarrannoin servizio presso l’ente, all’atto dellamessa in liquidazione, saranno applicate ledisposizioni vigenti per la gestione delleeccedenze di personale nelle pubblicheamministrazioni. Tuttavia, occorre preci-sare che il decreto-legge n. 192 del 2014ha esteso nei confronti del personale del-l’Associazione Croce rossa italiana l’appli-cazione dell’articolo 1, commi da 425 a429, della legge di stabilità per il 2015.Pertanto, il personale della Croce rossaaccede ai percorsi di ricollocazione previ-sti dalla legge di stabilità per il 2015, maesclusivamente sui posti riferiti soprattuttoalle sedi periferiche delle amministrazionicentrali corrispondenti. Sul piano finan-ziario, ha la disponibilità di risorse desti-nate, per gli anni 2015 e 2016, alle assun-zioni di personale a tempo indeterminato,al netto di quelle finalizzate all’assunzionedei vincitori di concorsi pubblici, collocatinelle graduatorie vigenti, o approvate alladata di entrata in vigore della stessa leggedi stabilità.

Ovviamente, questo quadro normativoè mutato alla luce delle modifiche appor-tate dalla legge di stabilità su questospecifico argomento, che sono entrate invigore dal 1o gennaio di quest’anno. Inparticolare, rilevano due modifiche moltoimportanti. La prima, che è stata estesa alServizio sanitario nazionale anche nelleregioni che hanno un piano di rientro,attiene all’obbligo di assumere alcune fi-gure professionali, ad alcune delle quali

anche l’interrogante faceva riferimentonella sua interrogazione, con corrispon-dente divieto di fare assunzioni per queiprofili professionali. Inoltre, con un ulte-riore intervento normativo, è stata estesa atutto il Servizio sanitario nazionale laprocedura di mobilità a cui si facevariferimento.

Con un ulteriore intervento normativomolto importante, a nostro avviso, che èstato appunto votato dal Parlamento insede di legge di stabilità, è stato altresìstabilito che, con un decreto del presidentedella Croce rossa italiana, sono individuatele figure professionali che non possonoessere incluse nelle procedure di mobilitàperché vengono a essere considerate ne-cessarie per lo svolgimento di tutte leattività che sono transitorie e quindi cheattengono fino alla fase di liquidazione.

Allora, dal quadro che emerge dallanormativa previgente, modificato come ab-biamo detto dalla legge di stabilità, in ognicaso risulta che la doppia anima pubblicae privata, in cui si articola l’originaria CRI,che era un ente pubblico non economico,ha per espressa volontà legislativa unorizzonte di esistenza limitato, in quantol’ente strumentale è dichiaratamente fina-lizzato alla liquidazione e alla definitivaestinzione dei rapporti di natura pubbli-cistica.

L’unica società di Croce Rossa autoriz-zata ad operare sul territorio nazionale,quale organizzazione di servizio volonta-rio, conforme alle convenzioni di Ginevradel 1949, sarà l’Associazione della CroceRossa Italiana avente personalità giuridicadi diritto privato.

Posso infine aggiungere che, da quantorisulta al Dipartimento della funzionepubblica, nel portale che sta gestendo sullamobilità, c’è un’intensa attività, che do-vrebbe agevolare e quindi ci fa ben spe-rare sulla chiusura del procedimento incorso in termini ragionevoli.

PRESIDENTE. La deputata Lenzi hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatta perla risposta alla sua interrogazione.

DONATA LENZI. Presidente, la ringra-zio. Sono soddisfatta per la risposta. Il

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quadro, in questi mesi, è cambiato pro-fondamente, come ha ricordato il sottose-gretario Rughetti, nel senso di una sceltanetta tra il riportare la Croce Rossa al suoruolo internazionale di associazione didiritto privato, con importanti scopi efinalità sociali, e di intervento nelle areed’emergenza, e il risolvere lateralmente iproblemi conseguenti alla gestione prece-dente attraverso un ente strumentale.

Quindi, ringrazio il sottosegretario e midichiaro soddisfatta.

(Elementi ed iniziative in ordine agli im-pegni assunti dal Governo italiano per ilrifinanziamento del Fondo globale per lasalute e, più in generale, per gli aiuti

pubblici allo sviluppo – n. 2-00465)

PRESIDENTE. Passiamo all’interpel-lanza Melilla n. 2-00465, concernente ele-menti ed iniziative in ordine agli impegniassunti dal Governo italiano per il rifi-nanziamento del Fondo globale per lasalute e, più in generale, per gli aiutipubblici allo sviluppo (vedi l’allegato A –Interpellanza e interrogazioni).

Chiedo al deputato Melilla se intendaillustrare la sua interpellanza o se siriservi di intervenire in sede di replica.

GIANNI MELILLA. Grazie, Presidente,brevemente.

Naturalmente, questa interpellanza èdatata, perché è del 2014 e questo la dicelunga sulla sensibilità del Governo rispettoall’azione di controllo e di ispezione daparte del Parlamento sulle attività delGoverno. Basti pensare che qui si fariferimento al Viceministro Pistelli, che –come è noto – si è dimesso tempo fa e nonè stato ancora sostituito.

L’Italia è all’ultimo posto tra i grandiPaesi sviluppati, negli stanziamenti perl’aiuto pubblico allo sviluppo dei Paesipoveri del mondo. Gli impegni solenniassunti a livello internazionale dalle Na-zioni Unite, con gli obiettivi di sviluppo delMillennio, purtroppo sono stati disattesilargamente dal Governo italiano. La crisieconomica e finanziaria non giustifica tale

scelta, perché, anche prima del 2008, l’Ita-lia era la Cenerentola della cooperazioneinternazionale allo sviluppo.

In particolare, dei 17 Paesi membri delDAC, solo la Danimarca, la Norvegia, ilLussemburgo e la Svezia hanno versato lo0,7 per cento del prodotto interno lordoper gli aiuti pubblici allo sviluppo, comeappunto chiedevano gli Obiettivi di svi-luppo del Millennio delle Nazioni Unite.Mediamente, l’Europa è allo 0,35 per centodel prodotto interno lordo, con tendenza,però, alla diminuzione dei fondi dellacooperazione internazionale allo sviluppo.L’Italia ha versato negli ultimi anni circalo 0,11, lo 0,12 per cento del prodottointerno lordo, quindi siamo veramente agliultimi posti.

Anche nell’aiuto pubblico allo sviluppoper la salute sono venuti meno gli impegniassunti a livello internazionale dall’Italia eanche da molti Paesi donatori europei,eppure negli ultimi due decenni la saluteglobale ha progredito come mai in prece-denza, ad affrontare in modo efficacemalattie trasmissibili, come l’HIV, la tu-bercolosi, la malaria, le infezioni tropicalied altre gravi malattie che colpiscono iPaesi più poveri del mondo.

L’ex Viceministro agli affari esteri,Lapo Spinelli...

PRESIDENTE. Non Spinelli, ma Pi-stelli...

GIANNI MELILLA. Sì, Pistelli; chiedoscusa. Nella quarta Conferenza di rifinan-ziamento del Fondo globale per la lottaalle grandi pandemie, Pistelli ha garantitol’impegno italiano a versare 100 milioni dieuro per il periodo 2014-2016 e questa èla prima domanda che ho rivolto al Go-verno.

Spero che questo impegno sia statoonorato con serietà, tenendo conto che,sino al 2008, l’Italia è stato uno deiprincipali Paesi donatori e, non a caso,aveva anche un seggio nel consiglio d’am-ministrazione del Fondo globale. Nel 2009e nel 2010 l’Italia non ha versato niente,contravvenendo agli impegni sottoscritti e,per il periodo 2011-2013, non ha sotto-scritto alcun impegno.

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Di conseguenza, l’Italia ha perso ilruolo che occupava nella struttura gestio-nale e direttiva del Fondo. Spero chel’Italia sia tornata a finanziare il Fondonell’attuale triennio, con 100 milioni dieuro l’anno, perché sarebbe un fatto si-gnificativo, in positiva controtendenza.Così come è importante l’impegno delGoverno italiano, assunto ripetutamenteanche dal Presidente Renzi nel corso dellaConferenza di Addis Abeba, di arrivareallo 0,30 per cento del prodotto internolordo del nostro Paese per i fondi destinatialla cooperazione internazionale allo svi-luppo.

Io vorrei sapere dal Governo se questiimpegni per il rifinanziamento del Fondoglobale per la salute siano stati onorati e,più in generale, attualmente qual è lapercentuale di fondi che noi destiniamoagli aiuti pubblici allo sviluppo.

PRESIDENTE. Il sottosegretario diStato per affari esteri e la cooperazioneinternazionale, Benedetto Della Vedova, hafacoltà di rispondere.

BENEDETTO DELLA VEDOVA, Sotto-segretario di Stato per gli affari esteri e lacooperazione internazionale. Grazie, Presi-dente. Vorrei cogliere l’occasione di questainterpellanza – ci scusiamo se la rispostanon è stata tempestiva, come in generecerchiamo, con qualche buon risultato, difare – per fornire al Parlamento gli ag-giornamenti sui risultati, che io giudicopositivi, raggiunti sul fronte della parteci-pazione italiana al Fondo globale per lalotta all’AIDS tubercolosi e malaria, inlinea con l’impegno assunto nel dicembre2013 alla Conferenza di Washington sulrifinanziamento del Fondo globale.

Come ha ricordato l’onorevole interpel-lante, le disponibilità di bilancio assicuratedalla legge di stabilità 2014 – non erano100 all’anno – per il triennio 2014-2016hanno consentito al Governo di program-mare un contributo al Fondo globale di100 milioni di euro per tale arco tempo-rale. A tale proposito, confermo che sonostate regolarmente erogate, nel 2014 e nel2015, le prime due tranche, ciascuna pari

a 30 milioni di euro, e che nel 2016l’Agenzia italiana per la cooperazione allosviluppo provvederà a saldare il restantecontributo di 40 milioni di euro.

L’Italia è, pertanto, tornata ad essereuno dei maggiori donatori dal Fondo glo-bale, attestandosi all’ottavo posto, dopoStati Uniti, Francia, Regno Unito, Germa-nia, Giappone, Commissione europea eCanada. Nel consiglio di amministrazionedel Fondo il nostro Paese è adeguatamenterappresentato in una constituency di cuifanno parte l’Unione europea ed alcuniPaesi membri. Ciò consente di contribuirealle decisioni e alle scelte strategiche delconsiglio con una posizione comune coor-dinata.

Il contributo al Fondo globale non siferma soltanto all’impegno di risorse fi-nanziarie. Il Governo è, infatti, consape-vole che gli aspetti legati alla sanità rive-stono un’importanza cruciale per garan-tire lo sviluppo dei Paesi più poveri esconfiggere alcune delle principali cause dimortalità, in particolare per quanto ri-guarda i bambini. In questo quadro, èstato firmato, il 27 novembre 2014, tra ilMinistero degli affari esteri e il Fondoglobale, un memorandum of understandingche mira ad individuare forme di colla-borazione e assistenza tecnica, in partico-lare in Paesi prioritari in cui la nostracooperazione è già presente non soltantoin campo sanitario, e quindi fornire unsupporto aggiornato alle iniziative dalFondo globale.

Il nostro rinnovato impegno nel Fondoglobale si inserisce in un’inversione ditendenza storica sulle risorse che l’Italiadestina alla cooperazione allo sviluppo,dopo anni di tendenza decrescente. È unpercorso che, come è noto, è iniziato conla nuova legge n. 125 del 2014, con laquale l’Italia si è impegnata ad incremen-tare progressivamente i fondi destinati allacooperazione, in modo da poter giungeregradualmente ad un riallineamento con gliimpegni assunti a livello internazionale. Loscorso dicembre, nella legge di stabilitàapprovata, si prevede per quest’anno unincremento dei fondi a disposizione perattività di cooperazione allo sviluppo di

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120 milioni di euro, il 2016, 240 milioniper il 2017 e 360 milioni per il 2018.Quindi, come lei diceva, essendo il ritardoaccumulato dovuto ai disinvestimenti, fattiper tante ragioni, negli anni precedenti,rispetto agli investimenti per la coopera-zione allo sviluppo, c’è uno sforzo con-creto per andare verso il riallineamento.

Non arriveremo neanche con riferi-mento al 2018 allo 0,7 per cento. Alla suadomanda specifica, a quanto corrispondal’incremento, non so rispondere, però c’èun incremento sensibile. Non voglio direuna cifra che ho a memoria, potrei sba-gliarla. Però, da qui al 2018 l’incrementoè obiettivamente sensibile, molto più cheun raddoppio dei fondi disponibili al 2014.

Come ha avuto modo di sottolineare ilMinistro Gentiloni, la cooperazione è unvero investimento strategico. La lotta con-tro la povertà va nella direzione di unamaggiore pacificazione delle aree di crisi,della stabilizzazione internazionale e di uncontributo alla costruzione di istituzionidemocratiche a tutela dei diritti umani,consentendo anche di rafforzare la nostrastrategia di intervento sulle cause dei flussimigratori. Quindi, le maggiori risorse stan-ziate permetteranno al nostro Paese disvolgere un ruolo più attivo a livello in-ternazionale nel settore della cooperazionee, in tale ambito, di programmare auspi-cabilmente un ulteriore, rilevante contri-buto al Fondo globale per il triennio2017-2019, che verrà annunciato in occa-sione della Conferenza di rifinanziamento,che si terrà nel corso di quest’anno.

PRESIDENTE. Il deputato Melilla hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatto perla risposta alla sua interpellanza.

GIANNI MELILLA. Grazie, Presidente.Sono soddisfatto rispetto agli impegni cheil Governo italiano ha onorato dopo laquarta Conferenza di Washington per ilFondo globale sulla salute. Quindi, miauguro che ciò significhi che il Governo siaancora più impegnato sulla seconda parte,che, invece, ho sollevato e su cui non c’èstata una risposta, secondo me, esauriente,perché conoscere la percentuale precisa

che il Governo ha destinato alla coopera-zione internazionale di sviluppo rispetto alnostro prodotto interno lordo nel 2015,secondo me, sarebbe stato doveroso daparte del Governo. Forse non si hannoneanche i dati a questo proposito e la cosami preoccupa ancora di più.

Naturalmente siamo soddisfatti che nel2016 ci siano questi 120 milioni di euro inpiù, 240 milioni di euro in più nel 2017 e360 milioni di euro in più nel 2018.Dobbiamo fare molto di più di quello chenoi attualmente facciamo. A me fa specieche soprattutto le forze politiche di destra,di centrodestra, che contrastano le politi-che di accoglienza degli immigrati, soste-nendo che noi dobbiamo aiutarli nei loroPaesi, poi, però, quando si discute, nelleleggi di stabilità e in altre leggi ordinarie,il rifinanziamento dei fondi destinati allacooperazione internazionale allo svilupponon pronuncino parole. Io ritengo che lepolitiche di accoglienza siano ancora piùefficaci se riusciamo a sviluppare unapolitica coerente di cooperazione interna-zionale allo sviluppo e, in particolare, se,come Governo italiano, riusciamo a cor-rispondere, poi, agli impegni che assu-miamo solennemente nelle sedi interna-zionali, come appunto le Nazioni Unite.

(Chiarimenti in merito ai contenuti delverbale di sopralluogo redatto dai militaridel IV Reggimento genio guastatori di Pa-lermo durante la visita del 14 luglio 2015presso il ponte Himera sull’autostrada A19

Catania-Palermo – n. 3-01951)

PRESIDENTE. Passiamo all’interroga-zione Rizzo ed altri n. 3-01951, concer-nente chiarimenti in merito ai contenutidel verbale di sopralluogo redatto daimilitari del IV Reggimento genio guastatoridi Palermo durante la visita del 14 luglio2015 presso il ponte Himera sull’auto-strada A19 Catania-Palermo (vedi l’allegatoA – Interpellanza e interrogazioni).

Il sottosegretario di Stato per la difesa,Gioacchino Alfano, ha facoltà di rispon-dere.

GIOACCHINO ALFANO, Sottosegretariodi Stato per la difesa. Grazie, Presidente.

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Colleghi, in merito al quesito, indirizzatoal Ministro della difesa, circa l’eventualitàdi un possibile danno economico nell’averautorizzato un sopralluogo, ad ormai gio-chi fatti, presso il ponte Himera, si rendenoto che l’attività di ricognizione dispostadallo Stato maggiore dell’esercito, che èstata fatta in data 2 luglio 2015, erafinalizzata ad acquisire gli elementi tecnicinecessari in merito alla richiesta del com-missario delegato di ricevere il concorsodel genio dell’esercito per la realizzazionedi opere stradali.

Per quanto concerne la data di effet-tuazione dell’attività, il commissario dele-gato aveva reso noto che la stessa sarebbestata individuata nel periodo dal 13 al 17luglio dell’anno scorso; attività che poi siè effettuata il 14 luglio 2015.

Per quanto riguarda invece la richiestadel verbale o di maggior notizie, nel con-fermare quanto già detto più volte e inultimo con la lettera datata 12 ottobre2015 a firma del capo di gabinetto delMinistero della difesa circa la disponibilitàdel Dicastero a fornire ogni informazioneconnessa alla materia trattata, Presidente,mi sentirei di depositare una nota tecnicariassuntiva delle attività di cui si chiedenotizia. Il primo punto...

PRESIDENTE. La può consegnare, manon la può depositare. La può considerareagli atti, però...

GIOACCHINO ALFANO, Sottosegretariodi Stato per la difesa. No, in segreteria,Presidente ! Essa in effetti nella primaparte fa riferimento proprio all’attività cheabbiamo vissuto in quel periodo, che civedeva partecipare alla conferenza di ser-vizi del 13 luglio 2015, e poi con laricognizione fatta il 14 luglio dello stesso2015.

Per quanto riguarda le attività, in ef-fetti nella scheda viene riportata una seriedi interventi che potevano essere assegnatia noi, ma che, per il tipo di interventi eanche per l’onerosità, per i tempi cheavrebbero chiesto gli stessi, si sono poiconclusi con le attività ordinarie del com-missario. Quindi, poiché la richiesta è

concentrata sulla possibilità di avere no-tizie tecniche, riferimenti rispetto alle in-dagini che furono attivate in quel periodocon il commissario, noi nella nota fac-ciamo riferimento a quelle che sono statepoi le risultanze: il piano che era statoprevisto sulla statale e provinciale 24, iltipo di ponte che poteva essere utilizzato,l’appoggio dello stesso sulle sponde inte-ressate; poi i lavori di viabilità che eranoprevisti nelle parti oggetto dell’intervento,il rifacimento dei piani stradali. Tuttoquesto viene riportato in una scheda, cheritengo sia necessario lasciare agli atti.

PRESIDENTE. Il deputato GianlucaRizzo ha facoltà di dichiarare se sia sod-disfatto per la risposta alla sua interroga-zione.

GIANLUCA RIZZO. Presidente, ringra-zio il sottosegretario Alfano per esserevenuto qui a rispondere. In primis dicoche non mi ritengo assolutamente soddi-sfatto di questa risposta, e la motivazioneè chiara: intanto l’assurdità di dover esserearrivati con un’interrogazione in Aula peravere contezza, un minimo di contezza delverbale del sopralluogo effettuato dal ge-nio militare il 14 luglio. Ciò in virtù anchedel fatto che è stata presentata una primarichiesta di accesso agli atti al Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti a primafirma della collega Cancellieri; successiva-mente, così come ha già citato il sottose-gretario Alfano, è stata presentata un’altrarichiesta di accesso agli atti a mia primafirma presso il Ministero della difesa. Adentrambe le richieste è stato risposto chedue parlamentari della Repubblica italianadovevano avvalersi del loro potere di sin-dacato ispettivo per poter avere chiari-menti, e comunque la possibilità di avereil verbale.

Ringrazio il sottosegretario per averportato questa nota tecnica riassuntiva,ma mi sarei aspettato in realtà di avere lapossibilità di leggere – io, insieme a tuttii siciliani, a tutti gli italiani – questobenedetto verbale; perché ovviamente ladomanda è: che cosa mai ci sarà scritto inquesto verbale ? Cosa cela, quale arcano

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mistero cela questo verbale ? E assoluta-mente mi ritengo insoddisfatto della ri-sposta ! Mi sarei aspettato di poter leggerequeste parole, di poterle far leggere a tuttii siciliani che, in otto mesi, hanno dovutocoprire un tragitto Catania-Palermo in seiore anziché in due, e arrampicarsi attra-verso le montagne per giungere a destina-zione. Stiamo parlando anche di personeche dovevano spostarsi per fare delle curechemioterapiche, quindi situazioni un po’particolari.

Rimangono ovviamente altri spunti diriflessione, ad esempio sulla trasparenza.Ho sentito le parole del Ministro Delrioall’inaugurazione della bretella, quando hadetto: il Ministero delle infrastrutture e deitrasporti sta facendo tutto in assolutatrasparenza, sul sito del Ministero trovatetutta la cronologia di quanto successo conriferimento all’Himera.

Io l’ho guardata questa cronologia esono andato alla data del 13 luglio: Pre-sidente e sottosegretario, dalla data del 13luglio si salta – giusto per rimanere intema di bypass – al 17 luglio. Ovvero il 13luglio è quando la conferenza dei serviziratifica il progetto dell’ANAS, dopodichénon c’è menzione del sopralluogo del geniomilitare del 14 luglio: data in cui casual-mente mi trovavo presso il viadotto Hi-mera per svolgere un’ispezione, e ho in-contrato i militari del genio, che mi rife-rivano del sopralluogo fatto anche in virtùdella linea progettuale presentata dal Mo-Vimento 5 Stelle, e vorrei anche ribadire,presentata da due professionisti che hannoprestato la loro professionalità in formagratuita, da cittadini. Hanno presentatouna linea progettuale, sottosegretario, cheprevedeva la realizzazione del bypass indue mesi, non in tre mesi; e che avrebbeavuto un costo in preventivo di circa unmilione e mezzo di euro. Vogliamo esage-rare ? 2 milioni di euro. Vogliamo ancoraesagerare ? 2 milioni e mezzo, 3 milioni dieuro.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

GIANLUCA RIZZO. Sicuramente (con-cludo) non gli oltre 5 milioni di euro,

ovvero il costo della bretella realizzatadall’ANAS.

Ovviamente prenderò atto della notatecnica riassuntiva; però cercheremo qual-che altra strada per poter ottenere ilverbale del sopralluogo, e finalmente darloin mano e farlo leggere ai cittadini sici-liani.

PRESIDENTE. La Presidenza ovvia-mente si curerà che lei abbia subito ladocumentazione lasciata dal sottosegreta-rio Alfano in merito alla sua interroga-zione.

È così esaurito lo svolgimento delleinterpellanze e delle interrogazioni all’or-dine del giorno.

Sospendo a questo punto la seduta, cheriprenderà alle ore 11 con la discussionesulle linee generali delle mozioni concer-nenti iniziative per il rilancio del Mezzo-giorno.

La seduta, sospesa alle 10, è ripresa alle11,05.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTELAURA BOLDRINI

Discussione delle mozioni Dorina Bianchied altri n. 1-00976, Covello ed altrin. 1-01097, Palese ed altri n. 1-01101,Scotto ed altri n. 1-01112, Pisic-chio n. 1-01113, Barbanti ed altri n. 1-01114 e Carfagna ed altri n. 1-01115concernenti iniziative per il rilancio delMezzogiorno.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recala discussione delle mozioni Dorina Bian-chi ed altri n. 1-00976, Covello ed altrin. 1-01097, Palese ed altri n. 1-01101,Scotto ed altri n. 1-01112, Pisicchio n. 1-01113, Barbanti ed altri n. 1-01114 e Car-fagna ed altri n. 1-01115 concernenti ini-ziative per il rilancio del Mezzogiorno(Vedi l’allegato A – Mozioni).

Avverto che lo schema recante la ri-partizione dei tempi riservati alla discus-

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sione delle mozioni è pubblicato in calce alvigente calendario dei lavori (vedi calen-dario).

Avverto che sono state altresì presen-tate le mozioni Baldassarre ed altri n. 1-01117, Matarrese ed altri n. 1-01118, DeLorenzis ed altri n. 1-01119, che, vertendosu materia analoga a quella trattata dallemozioni all’ordine del giorno, verrannosvolte congiuntamente (Vedi l’allegato A –Mozioni). I relativi testi sono in distribu-zione.

(Discussione sulle linee generali)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la di-scussione sulle linee generali delle mo-zioni.

È iscritto a parlare il deputato AntonioBosco, che illustrerà anche la mozioneDorina Bianchi n. 1-00976 (Nuova formu-lazione), di cui è cofirmatario. Ne hafacoltà.

ANTONINO BOSCO. Grazie Presidente.Onorevoli colleghi, è a tutti noto che iltema dei ritardi del Mezzogiorno e deldualismo dell’economia italiana ha attra-versato l’intera storia unitaria. Sin dallesue origini le menti più lucide del nostroPaese hanno colto questo grave vulnus delgiovane Stato e questa minaccia incom-bente sul suo futuro. C’è un episodiostorico che merita di essere ricordato. Lasera prima della sua morte, il 5 giugno del1861, Cavour consegnò al re Vittorio Ema-nuele II una riflessione nella quale indi-viduava proprio nella Questione meridio-nale l’elemento di maggiore preoccupa-zione per il futuro della giovane nazione.

È significativo ricordare anche l’ottimi-smo fiducioso che emergeva dalle paroledel grande statista: « io li governerò con lalibertà e mostrerò ciò che possono fare diquel bel Paese dieci anni di libertà. Invent’anni saranno le province più ricched’Italia ». Queste parole venivano pronun-ciate in presenza dell’insorgenza gravis-sima del brigantaggio e da uno statista cuinon difettava certo lucidità di visione delledifficoltà. Purtroppo la prematura scom-

parsa a soli 50 anni impedì a Cavour direalizzare questo proposito. Oggi, grazie aquanto abbiamo imparato dalla storia suc-cessiva, siamo in grado di capire meglioquanto fossero grandi l’energia e il reali-smo di quell’uomo e quanto fossero alte leprobabilità che quel proposito si realiz-zasse davvero. Invece, bilanci negativi esconsolati di ciò che accadde dopo sonoinnumerevoli, ma la storia di questo di-vario e dei tentativi messi in atto persuperarlo non è uniforme, e anche se èimpossibile in questa sede ripercorrerlaoccorre ricordare almeno alcuni elementidi fondo, che ci sono necessari a condi-videre almeno l’interpretazione di ciò cheoggi sta accadendo. La misura del divariofra nord e sud non è infatti uniforme nellastoria del Paese; con la crisi di fine secoloil divario subisce una nettissima impen-nata e continua a crescere per un interosessantennio. La tendenza si inverte com-pletamente a partire dai primi anni Cin-quanta; la forbice continua a restringersi ele due economie convergono virtuosa-mente per un ventennio, poi, all’improv-viso, esattamente in coincidenza con loshock petrolifero del 1973, la forbice ri-comincia ad allargarsi. Per il trentenniosuccessivo, dal 1973 al 2008, l’andamentonon è poi così netto, la misura del divariofra nord e sud è altalenante.

È in questo quadro che occorre inqua-drare ciò che invece sta accadendo dal-l’inizio della grave crisi economica inter-nazionale; dal 2008 tutti i dati si stannoriallineando nel senso dell’aumento diquesto divario, esattamente come già av-venuto finora nei due cicli storici consi-derati, le turbolenze economiche e politi-che internazionali giocano nel segno piùnegativo contro il Mezzogiorno e, allostesso tempo, l’accentuarsi di questo diva-rio pesa come un macigno sulla perfor-mance e sulle prospettive di crescita del-l’intera economia del Paese. Una molecrescente di dati ci dice che il Paeserischia di uscire dalla crisi con un duali-smo nord-sud molto più accentuato, maquesto dato costituisce a sua volta unfattore che impedisce o fortemente limitala stessa uscita dalla crisi.

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I due fenomeni, lentezza del percorsodi fuoriuscita dell’Italia dalla crisi piùlunga del dopoguerra e l’accentuazione deldivario nord e sud sono due facce dellastessa medaglia. Secondo l’ISTAT la per-dita di PIL negli ultimi sei anni è misu-rabile in circa l’8 per cento. Il datosignificativo è che, mentre al nord si èregistrato un meno 7 per cento, il sudviaggia su percentuali superiori al 10 percento.

Il divario di sviluppo tra nord e sud intermini di prodotto per abitante ha cosìripreso decisamente e pericolosamente adallargarsi, pur in presenza di una dimi-nuzione della popolazione meridionale. Ildivario nel reddito pro capite fra nord esud viaggia oramai su percentuali chesuperano il 45 per cento, riavvicinandosipericolosamente al dato raggiunto nell’im-mediato dopoguerra. Il rischio povertà èoggi superiore di almeno 22 punti percen-tuale al sud rispetto al nord, innumerevoli,ma ormai univoci, sono i dati che eviden-ziano come la flessione dell’attività pro-duttiva sia stata molto più profonda edestesa nel Mezzogiorno che nel resto delPaese. Gli effetti negativi, prolungati ormaiper tutto il corso dalla lunga crisi, ap-paiono ormai a tutti gli economisti non piùsolo transitori, ma appunto strutturali.

La forte riduzione degli investimenti hadiminuito la capacità industriale di tutto ilMezzogiorno, con conseguente ulterioreperdita di competitività. La caduta degliinvestimenti ha interessato tutti i settoridell’economia, assumendo dimensioneparticolarmente ampia nell’industria insenso stretto, crollata al sud nel periodo dicrisi 2008-2014 addirittura del 59 percento. Il prodotto pro capite è risultatopari a circa 17.000 euro nel sud, datoallarmante se si considera che, sempre nel2014, il prodotto pro capite delle regionicentro-nord è pari a circa 32.000 euro.Anche i dati sull’occupazione non sono pernulla incoraggianti, nel 2014 gli occupati alsud toccano livelli di quasi 40 anni fa. Illivello più basso, almeno dal 1977, siconfigura ormai un vero e proprio smot-

tamento del mercato del lavoro meridio-nale e la modifica della geografia dellavoro del Paese.

Non è finita qui. Le criticità degliandamenti economici aggrediscono ormaialcune variabili sociali fondamentali nelmedio o nel lungo termine. Nel 2014 alsud si sono registrate solo 174.000 nascite,livello al minimo storico registrato in cen-tocinquanta anni della vita dello Statounitario. Gli osservatori più attenti ciavvertono che il Sud sarà interessato neiprossimi anni da uno stravolgimento de-mografico, uno tsunami dalle conseguenzeimprevedibili. Si parla di una perdita di 4milioni di abitanti nei prossimi cin-quant’anni.

Insomma, signor Presidente, sarà l’Ita-lia ad assumere una fisionomia nuova sequeste tendenze non verranno arrestate einvertite. L’Italia, e non il Sud, rischia didiventare molto più vulnerabile e moltopiù vicina alla sponda sud del Mediterra-neo e molto più esposta alla minaccia dimarginalizzazione dei flussi più vivi del-l’economia e della società del continenteeuropeo.

In questo senso, molto concreto e nonideologico e fumoso, diciamo che il divariofra Nord e Sud è oggi più che mai unproblema nazionale, un fattore di rischiogravissimo per l’Italia. Area Popolare halanciato un primo allarme molto chiaro suquesto. Era il 10 settembre dello scorsoanno, allorché proponemmo in una con-ferenza stampa tenuta simbolicamentenella sede dello Svimez un insieme dimisure concrete per il Sud, al quale ave-vamo lavorato intensamente durantel’estate con i nostri tecnici. Abbiamo dettoin quell’occasione che nella legge di sta-bilità doveva esserci un pacchetto per ilSud. Per la prima volta, dopo anni didisinteresse e di sottovalutazione da partedei governi la legge di stabilità avrebbedovuto recare una sezione Sud. In quellastessa occasione abbiamo anche lanciatouna sfida simbolica di grande prospettiva:la riapertura del dossier « Ponte sulloStretto », che non significa fare il ponte,ma significa riverificare le condizioni perla ripresa del progetto senza vecchi pre-

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giudizi di schieramento e significa soprat-tutto mantenere un’idea ambiziosa del sudcome grande area di sviluppo economico eproduttivo, metropolitano, logistico e cul-turale, di valenza internazionale.

Abbiamo condotto con pervicacia lanostra battaglia nella maggioranza di Go-verno per fare inserire queste misure neldisegno di legge di stabilità; nel testooriginario non comparivano, ma, grazie ademendamenti parlamentari, il pacchettosud si è concretizzato nella legge di sta-bilità appunto. Oggi registriamo con sod-disfazione che Governo e Parlamentohanno iniziato ad esprimere una nuovalinea di intervento attraverso un primoinsieme coordinato di misure. Cito le piùsignificative: introduzione di un creditod’imposta per l’acquisto di beni strumen-tali nuovi destinati a strutture produttiveubicate nelle regioni del Sud dal 1o gen-naio 2016 fino al 31 dicembre 2019; eso-nero contributivo per l’assunzione a tempoindeterminato in favore dei datori di la-voro privati operanti nelle regioniAbruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Si-cilia, Puglia, Calabria e Sardegna; intro-duzione di una serie di misure per acce-lerare la spendibilità delle risorse desti-nate agli investimenti cofinanziati con leistituzioni europee; sostegno alle impresedelle regioni meridionali in forma di quotariservata alle imprese meridionali su mi-sure a valenza nazionale.

Area Popolare aveva promosso unanorma molto più ampia, che estendeva lariserva al Sud e anche ad altri incentivi. Ildato politico è, comunque, importante. Perla prima volta c’è la consapevolezza dellanecessità di una nuova politica economicadel nostro Paese, nella quale il tema delMezzogiorno abbia uno spazio specifico enon marginale.

I dati che citavo all’inizio evidenzianoun rischio molto maggiore rispetto a quellieconomici: il rischio che il Mezzogiornoprecipiti nell’irrilevanza politica. Questofatto rappresenterebbe una nuova scon-fitta della politica italiana, una nuovadimostrazione della sua incapacità di stareal passo con le scelte imposte dalla dram-matica situazione storica in cui vive il

Paese. Il gruppo di Area Popolare farà ditutto perché ciò non avvenga. Rappresen-tiamo una forza non maggioritaria, nesiamo consapevoli, ma copriamo uno spa-zio politico che può essere determinante eintendiamo utilizzarlo sino in fondo perfar tornare la cosiddetta questione meri-dionale al centro del dibattito politicocome grande questione nazionale. Si trattadi una battaglia non localistica, ma poli-tica nel senso più compiuto. Questa bat-taglia non consiste nel richiedere risorsepubbliche da dirottare indiscriminata-mente sulle regioni meridionali. Siamo, alcontrario, convinti che l’assistenzialismoabbia gravemente danneggiato l’economiadel Paese, oltre che la società e le politichemeridionali, e siamo altrettanto convintiche il localismo sia un grave errore, anchenella sua nuova versione che è quella delregionalismo esasperato.

L’eccessivo potere di condizionamentodel potere locale sulle scelte strategiche haprodotto guasti profondi, ha indebolitol’azione risanatrice e generato sprechi dirisorse. Oggi il Governo è chiamato avoltare pagina. Area Popolare darà attivosostegno a questa azione di cambiamento.Proponiamo, nella nostra mozione, che ilGoverno non solo monitori in modo uni-tario e sistematico gli effetti delle misurevarate nell’ultima legge di stabilità, ma cheparallelamente sviluppi un’iniziativa poli-tica e legislativa di medio e lungo termine.In questa politica devono entrare temati-che finora non considerate, come quella diuno sviluppo infrastrutturale e logisticoambizioso e orientato al futuro; deve en-trare la tematica del risanamento e dellamodernizzazione delle aree urbane; deveentrare quella della formazione del capi-tale sociale e del recupero delle miglioritradizioni e delle migliori esperienze del-l’università italiana meridionale, che devediventare uno degli strumenti più efficaciper far ripartire la mobilità sociale e perfermare la fuga di cervelli e il depaupe-ramento del capitale sociale che il Sudd’Italia può esprimere.

In questo quadro occorre procedereanche alla ricognizione degli effetti per-versi dei meccanismi di valutazione delle

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università, effetti che rischiano di ribal-tarsi a danno della popolazione giovanilemeridionale e segnatamente a danno diquella parte della popolazione che appar-tiene alle fasce di reddito più basse. Inol-tre, il Governo deve impegnarsi a preve-dere meccanismi che consentano l’utilizzodi una quota dei fondi comunitari 2014-2020 e del Fondo per lo sviluppo e lacoesione, per la realizzazione di un veropacchetto del Mezzogiorno e non unasemplice sommatoria dei desiderata delleregioni e delle città metropolitane. Infine,il Governo deve impegnarsi a garantire,signor Presidente, un robusto contributodella dotazione 2014-2020 del Fondo perlo sviluppo e la coesione, e dello sviluppoinfrastrutturale, attraverso una definizionepiù chiara e un esercizio più deciso evisibile della responsabilità di guida stra-tegica degli interventi.

In conclusione, riteniamo che si possae si debba fare molto di più rispetto aquanto fatto fino ad oggi. L’impegno diquesta parte parlamentare per una poli-tica nazionale unitaria sul Mezzogiorno èmolto fermo e lo proseguiremo con tena-cia nel convincimento di poter dare, comele recenti vicende dimostrano, un contri-buto concreto e incisivo a migliorarel’azione di Governo.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Luigi Famiglietti, che illustreràanche la mozione Covello ed altri n. 1-01097 (Ulteriore nuova formulazione), dicui è cofirmatario. Ne ha facoltà.

LUIGI FAMIGLIETTI. Signora Presi-dente, onorevoli colleghi, che quest’Aulatorni ad occuparsi del Mezzogiorno è si-curamente un fattore politico ed istituzio-nale di grande rilievo. Per troppo tempo,per circa venti anni, la parola Sud, se nonin maniera strumentale, è stata purtroppoassente da quest’Aula.

Negli ultimi tempi abbiamo già esami-nato ben due mozioni sul Mezzogiorno,nell’ottobre 2014 e nell’aprile 2015, e tut-tavia questo dibattito odierno, annunciatoa fine dicembre dalla Presidente dellaCamera in una sua visita al quartiere di

Scampia, che ha visto la convergenza pres-soché unanime di tutti i gruppi parlamen-tari, deve essere un’occasione per un realeconfronto tra Parlamento e Governo suuna delle questioni strategiche che riguar-dano il Paese.

Come ha avuto modo di dire la Presi-dente Boldrini in quella occasione, la que-stione meridionale esiste, è giusto dirlo edè giusto che venga affrontata. Superare ildualismo nord-sud è stata la sfida piùimportante dall’Unità d’Italia ad oggi econsiste nel rimuovere il divario di pro-duttività e disoccupazione, che purtroppoè strutturale, tra Nord e Sud del Paese. IlSud non può farcela da solo, occorre unavisione nazionale, ma anche una visioneeuropea. Dobbiamo capire che ogni 100euro spesi al Sud, almeno 40 tornano alNord, e dobbiamo anche avere la consa-pevolezza che va affrontata una battagliaa livello europeo per far sì che questodivario economico tra Nord e Sud vengasuperato. Quindi, c’è bisogno di un forteimpegno da parte del nostro Governoaffinché a livello europeo, dall’Europa,l’Italia venga autorizzata a mettere incampo tutte le misure che siano più effi-caci per ridurre questo gap, questo divario.

Negli ultimi anni, purtroppo, in Italia siera affermato quello che il sociologo Viestiha chiamato il teorema meridionale, e cioèsi pensava che qualsiasi intervento fatto alSud fosse sostanzialmente tempo perso,tempo sprecato, non occorreva, ormaic’era un senso di sconfitta ogni qual voltasi parlava del Sud e si riteneva che fosse,quindi, tempo perso investire sul Mezzo-giorno. Poi ci sono state due correnti dipensiero: una sosteneva che il Sud fosseun territorio a macchia di leopardo, dovec’erano delle luci e delle ombre, e un’altrateoria, sostenuta soprattutto dall’economi-sta Rossi, il quale sosteneva che, invece,bisognasse guardare al Sud nella sua com-plessità. E poi, nei tempi più recenti,siamo arrivati ad un altro dibattito, che havisto i sostenitori del rapporto Svimez, chesostanzialmente denunciavano i guasti del-l’economia meridionale, e anche qui c’erapraticamente un senso quasi di impotenzarispetto alla realtà, e gli ottimisti, che si

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sono un po’ riuniti intorno agli autori diun saggio che ha avuto un certo successo,dal titolo L’economia reale nel Mezzo-giorno, che preferivano illustrare le lucipresenti nel Mezzogiorno sotto forma diinvestimenti industriali di successo, chepure esistono in questo territorio.

Io credo che questa legislatura finoraabbia segnato indubbiamente un cambiodi passo: il Sud è tornato, anche a causadelle sue emergenze, al centro del dibattitopolitico. C’è stata una forte attenzione delGoverno, in primis da parte del Presidentedel Consiglio, rispetto al Mezzogiorno.Renzi, dal momento del suo insediamento,spesso si è recato di persona nel Mezzo-giorno, anche con i vari Ministri, e laquestione è stata seguita attentamenteprima dal sottosegretario Delrio e oggi dalsottosegretario De Vincenti. Sicuramentel’ultimo rapporto Svimez ha continuato adalimentare il dibattito sul Mezzogiorno eha fatto sì che il Governo individuasse unasorta di road map per il rilancio del Sud.

Oggi il Sud è fatto sicuramente di tantestorie di crisi industriali, ma anche ditante storie di eccellenza. È la storia, peresempio, dell’amianto da bonificare, comenel caso dell’ex Isochimica, ma mi piacerimarcare anche l’investimento degli ul-timi giorni della Apple, a Napoli – circa600 nuovi posti di lavoro –, e va rimarcataanche l’importanza del fatto che la Appleabbia scelto Napoli perché c’è l’universitàFederico II, che è uno dei centri di eccel-lenza per quanto riguarda la ricerca nelsettore dell’informatica e dell’elettronica.

Il Sud è sicuramente storia di capora-lato, ma nello stesso tempo è terra diagricoltura di qualità, è piattaforma diapprodo delle disperazioni del Mediterra-neo, ma è anche un luogo di interesseturistico di fasce medio-alte: per esempio,Pompei è una delle mete più importanti alivello mondiale per quanto riguarda ilturismo culturale; il Sud è Matera, capitaleeuropea della cultura 2019, ma purtroppobisogna ammettere che, per quanto ri-guarda le statistiche sul sistema scolastico,il Sud è indietro rispetto ad altri territoridel Paese. Questi esempi servono in ma-niera plastica ad inquadrare una delle

materie politicamente più complesse cheriguardano il futuro del nostro Paese.

Le emergenze e le opportunità si in-trecciano a doppio filo e rendono sicura-mente non facile il ruolo del legislatore, unruolo che si esercita a più livelli, un ruoloche vede il sovrapporsi di competenze, avolte in maniera conflittuale, tra organidello Stato e questo disorienta ulterior-mente l’opinione pubblica. Pensiamo aquello che sta succedendo a Bagnoli, ter-ritorio sul quale il Governo sta facendo unforte investimento e il comune di Napoli sirifiuta praticamente di sedere al tavoloistituzionale, oppure pensiamo a quelloche è successo per il caso Ilva, alla que-stione della Xylella, alla TAP, alle trivelle.Da ultimo, persino sul tracciato della Na-poli-Bari c’è stato un conflitto di compe-tenze e l’ultima pronuncia della Cortecostituzionale rischia di rimettere in di-scussione quest’opera strategica per ilMezzogiorno che non a caso il Governo hainteso porre al primo posto nella leggecosiddetta « sblocca Italia ». Quella del di-ritto alla mobilità è una delle questionicruciali per il Mezzogiorno, la mobilità diuomini e merci è fondamentale per ilfuturo del sud. Pensare che nel 2016 si faprima ad andare da Napoli a Parigi inaereo che non da Napoli a Bari rendebene l’idea del gap infrastrutturale cheriguarda il nostro sud, con l’alta velocitàche si ferma a Salerno e con linee regio-nali che impiegano lo stesso tempo dipercorrenza di cinquant’anni fa, con l’ag-gravante di stazioni chiuse e fermate sop-presse. Esiste sicuramente la necessità disuperare culturalmente il sillogismo: suduguale arretratezza, sud uguale malaffare,sud uguale sperpero, sud uguale crimina-lità, senza voler nascondere ovviamentel’importanza della lotta alla criminalitàche ancora imperversa in alcune zone delnostro Mezzogiorno. Questi sillogismi ciaccompagnano da lustri e abbiamo il com-pito di rimettere in discussione gli stessiper evitare quello che Leopardi avrebbedefinito « e il naufragar m’è dolce inquesto mare ». Vanno ricordati i settori

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industriali che sono forti al sud, comequello aerospaziale, l’elettronica, la mec-catronica e l’agroalimentare.

La nostra mozione a prima firma Co-vello parte proprio dal riconoscimento diquello che oggi c’è al sud e degli impegniche sono stati assunti da parte del Go-verno, in particolare con il Masterplan, lecui linee guida sono uscite nel novembrescorso, che mira sostanzialmente a gestirein modo ottimale i circa 95 miliardi dieuro che sono a disposizione delle regionimeridionali fino al 2020 e soprattutto sista dando vita a ben 16 patti per il sud,otto patti con le regioni meridionali e ottopatti con le città metropolitani del sud. C’èstato un forte impegno per risolvere alcunicrisi industriali importanti, pensiamo al-l’ex Micron di Avezzano, alla Whirlpool ealla Fiderma di Caserta, all’ex Irisbus inprovincia di Avellino che grazie proprioalla cura particolare che ha prestato alcaso il sottosegretario De Vincenti in qua-lità di Viceministro per lo sviluppo eco-nomico sta diventando un vero e propriopolo italiano autobus, e così via su altrecrisi. C’è sicuramente quindi l’obiettivo dirafforzare il comparto manifatturiero el’impegno ad affrontare e risolvere altreemergenze che si trascinano da anni –come la questione delle ecoballe in Cam-pania, la questione della Terra dei fuochi– e c’è sicuramente il coraggio di sfidarel’Europa sul futuro dell’acciaio. Questisono tutti elementi che non vanno deru-bricati.

Nell’ultima legge di stabilità abbiamoreintrodotto il credito d’imposta, lo ab-biamo modulato sulla base delle dimen-sioni delle imprese, lo abbiamo declinatopuntando sul rafforzamento del tessutoimprenditoriale locale manifatturiero e loabbiamo sottratto a tentazioni speculative.Lo abbiamo calibrato sui macchinari perla produzione, non su attività finanziarie osgravando benefit.

Ci siamo dati poi un importante impe-gno e cioè che entro aprile andrannomonitorate le risorse disponibili per so-stenere la decontribuzione per il 2017. Suquesto anche c’è un confronto aperto conl’Unione europea. È giusto sottolineare che

la decontribuzione nel 2015 ha avuto comeeffetto praticamente quasi la stessa per-centuale di nuove assunzioni nel nord enel sud ci sono state ben 364 mila nuoveassunzioni. Poi c’è bisogno di sottolineareche il Governo nel Masterplan ha posto alcentro del suo piano anche il rilancio distrategie di grandi gruppi, quali Fincan-tieri, Finmeccanica, Enel ed ha anchesollecitato RFI a potenziare gli interventinel Mezzogiorno.

Un’altra priorità – chiedo scusa serubo tempo – sicuramente è costituitadall’investimento sulla più grande risorsache abbiamo, il capitale umano, e quindiun forte investimento va fatto sul temadell’istruzione e un forte sostegno va datoalle università del Mezzogiorno. Non èsemplicemente questione di milioni dieuro che ci sono a disposizione...

PRESIDENTE. Vada a concludere.

LUIGI FAMIGLIETTI. ... ma qual è laportata di questo cambiamento nelle co-scienze e nel costume del nostro Mezzo-giorno. Mi piace ricordare una frase diGramsci, che nel 1916 scriveva: « il Mez-zogiorno non ha bisogno di leggi speciali edi trattamenti speciali. Ha bisogno di unapolitica generale, estera ed interna, che siaispirata al rispetto dei bisogni generali delpaese, e non di particolari tendenze poli-tiche o regionali ».

Nella mozione depositata dal gruppoPD vi sono una serie di impegni checonfidiamo il Governo voglia assumerenella loro pienezza, impegni che declinanola quotidianità di un Mezzogiorno che havoglia di non rassegnarsi e di voler con-tribuire in maniera decisiva al proprioriscatto e al progresso di questo Paese(Applausi dei deputati del gruppo PartitoDemocratico).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Latronico, che illustrerà la mo-zione Palese ed altri n. 1-01101, di cui ècofirmatario. Ne ha facoltà.

COSIMO LATRONICO. Signora Presi-dente, colleghi, sottosegretario De Vincenti,

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la questione del Mezzogiorno è una que-stione non solo esistente, non è una let-teratura, ma è una questione purtroppoche inchioda diverse regioni del nostroPaese con numeri che raccontano un de-clino inarrestabile che incrementa le di-seguaglianze rispetto ad altre parti delPaese e rispetto all’Europa. Sono numeriimpietosi, che descrivono un depaupera-mento che è umano prima ancora cheeconomico e che giudicano, ahi noi, inmodo inoppugnabile le politiche pubblichedi questi anni, quelle nazionali e quelleregionali. Pensiamo che la Grecia nel de-cennio 2000-2013 è cresciuta di 24 puntidi prodotto mentre il sud del nostro Paese,collega Palese, è cresciuto della metà, del13 per cento. Poi il numero degli occupati,che nel Mezzogiorno si ferma al di sottodei sei milioni, cinque milioni e qualcosa,il livello più basso dal 1977. Con l’emi-grazione dal 2001 al 2014 oltre 1 milionee 600 mila meridionali, signora Presidente,sono andati via dal Mezzogiorno. Gli in-vestimenti sono crollati del 38 per cento,la povertà nelle regioni del sud riguardauna persona su tre, lavora una donna sucinque nel sud. Dal 2008 al 2014, il tempodella crisi, il settore manifatturiero haperso il 35 per cento di prodotto, si sonopersi 600 mila posti di lavoro. Infine sonomeridionali i 2 milioni di giovani che nonlavorano e non studiano. Quindi siamo inpresenza di una crisi sociale che parlaattraverso questi dati. Qualcuno si chiede:la questione meridionale c’è ? Io credo chesia una domanda retorica e anche forse unpo’ offensiva. La questione meridionalec’è, certo che c’è. Piuttosto, c’è una politicaper il Mezzogiorno ? Questo è il punto didomanda. Abbiamo inseguito in questianni la questione settentrionale mentreesplodeva la questione meridionale con ilsuo portato di arretratezza e disegua-glianze, un portato storico che si è accu-mulato. C’è stato un addio al Mezzogiornosia in termini culturali che in terminipolitici, come se non fosse una piaga verache condiziona il destino dell’intera na-zione. Ora apprendiamo che il PresidenteRenzi da mesi ne vuole parlare, che verrànelle prossime settimane nella città di

Matera. Presenti – lo diciamo in sensoresponsabile come conservatori riformisti,come parlamentari del Mezzogiorno – inquella circostanza una proposta concretaper il Sud e la presenti al Paese nella cittàdesignata Capitale europea della cultura,che da vergogna nazionale ambisce a di-venire frontiera di un nuovo riscatto e diun nuovo meridionalismo. Presentiun’agenda concreta che parta dal disinca-glio della delibera CIPE del 2011, signoraPresidente, che deliberava il cosiddettoPiano del Sud – quante delibere per il Sudcon opere infrastrutturali puntuali e rela-tivi impegni finanziari – non attuata. Nonè tollerabile che le risorse del Fondo perla coesione per il Sud siano bloccate per17 miliardi, oppure i piani delle regioni delSud scontino una dequalificazione che hainflitto un colpo mortale alle politicheregionali e all’ambizione che queste, leregioni, avevano all’inizio del regionalismoe dopo l’intervento straordinario dellaCassa del Mezzogiorno.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

COSIMO LATRONICO. Finisco, Presi-dente. Un corto circuito che ha determi-nato nelle regioni del Sud un significativovolume di spesa senza impatto, anzi, lecondizioni del Mezzogiorno si sono accre-sciute.

E allora chiediamo – devo concludere– un piano serio, un ridisegno della go-vernance e delle responsabilità, forti mec-canismi di cooperazione verticale e oriz-zontale, la valorizzazione di esperienzepositive, il controllo della qualità dei pro-getti, sia nella fase di progetto che diimpatto, l’aggiuntività delle risorse per ilSud e l’effettività del loro impiego, unautomatismo degli incentivi fiscali, zoneeconomiche speciali per una ripresa degliinvestimenti produttivi, convergenza di ri-sorse su progetti per le grandi reti sullalogistica per vincere l’isolamento e la va-lorizzazione della vocazione di porta del-l’Europa verso il Mediterraneo.

Questa è la griglia di un’azione per ilSud che questo Governo ha smarrito inquesti primi due anni – un’incomprensi-

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bile amnesia, signor sottosegretario – eche ora il Governo ha il dovere di recu-perare tempestivamente se vuole, nei fatti,contribuire alla ripresa del Paese (Applausidei deputati del gruppo Misto-Conservatorie Riformisti).

PRESIDENTE. Avverto che sono statepresentate ora la mozione Saltamartini edaltri n. 1-01120 e la risoluzione Pili n. 6-00197 (vedi l’allegato A – Mozioni e riso-luzione). I testi sono in distribuzione.

È iscritto a parlare il deputato AntonioPlacido, che illustrerà la mozione Scotton. 1-01112, di cui è cofirmatario. Ne hafacoltà.

ANTONIO PLACIDO. Grazie, Presi-dente. Devo dire che anche questa volta,come nelle due precedenti circostanze incui questo Parlamento si è occupato diquestioni del Mezzogiorno, non si sfuggealla sensazione sgradevole di una distra-zione di fondo del Parlamento, che siaccompagna ad una litania piuttosto ripe-titiva di dati tante volte snocciolati, dicitazioni tratte dal grande pensiero meri-dionalista che contrastano, in manieraeclatante, con i banchi vuoti che abbiamodi fronte, con la ripetizione stanca deibuoni propositi ed impegni disattesi, checoprono una sostanziale rassegnazione, escelte che tante volte sono orientate al nonintervento.

Nel mentre questo rito stanco si ripete,accade che il masterplan per il Sud, an-nunciato dal Governo in settembre e le cuilinee avrebbero dovuto tracciarsi con laNota di aggiornamento del DEF 2015, nonindividuino uno straccio plausibile di po-litiche pubbliche a carattere strutturale,che l’elenco dei riferimenti generici e nonmeglio specificati, volti a rivitalizzarel’economia meridionale in risposta al cla-more suscitato dai dati drammatici dellaSvimez nel 2015, restino lettera morta, cheil disegno di legge di stabilità, di cui questoParlamento ha discusso, sia sostanzial-mente privo di impegni in materia dicredito d’imposta e di riduzione dellapressione fiscale sulle imprese meridionali,di decontribuzione per i nuovi assunti e

che il masterplan tanto atteso rimastichiimpegni e riprogrammi risorse che, ancorauna volta, non sono aggiuntive. Infine, lalegge di stabilità che abbiamo approvato afine anno destina all’introduzione del cre-dito di imposta le risorse delle politiche diazione e coesione non ancora impegnatenei cronoprogrammi approvati.

L’Agenzia per la coesione territoriale,lo strumento che avrebbe dovuto armo-nizzare ed interconnettere i programmi diinvestimento, evitando dispersioni, dupli-cazioni, sprechi e localismi, lo strumentodell’orientamento strategico dell’interventoal Sud e di coordinamento di risorseregionali nazionali e comunitarie non ha,ancora ad oggi, un profilo ed un’identitàdefiniti. In ogni caso, nulla che conduca ilMezzogiorno al di fuori delle secche di unconfronto che, dietro le accuse rivolte alleclassi dirigenti e alle regioni meridionali aproposito di sprechi e dell’uso distortodelle risorse comunitarie, c’era la scelta dirinunciare definitivamente ad investire se-condo politiche ordinarie nazionali, ri-spetto a cui le risorse che vengono daifondi strutturali si connotino come aggiun-tive e non sostitutive.

Questo è l’approccio che oramai carat-terizza le politiche dei Governi che si sonosucceduti alla guida del Paese negli ultimi15 anni. Un approccio che è figlio dellaretorica – è stato già ricordato dal collegache mi ha preceduto – sulla questionesettentrionale e del federalismo fiscaleall’italiana, il cui principale teorico, Tre-monti, nel 2009 immaginava come solu-zione dei problemi di un Paese tripartitoche, affidato alla virtù salvifica del mer-cato, avrebbe riguadagnato la via dellacrescita e superato il dualismo. Tale ap-proccio è stato anche ribadito, in epochepiù recenti, da politiche europee miopiche, teorizzando l’austerità espansiva,hanno colpito il Mezzogiorno ed hannotrascinato con sé l’economia delle stessearee forti del Paese, come tutti i dati oggidrammaticamente dimostrano.

Reintegrare il Mezzogiorno in una lo-gica di sistema, dunque, che lo sottraggadal ghetto delle politiche di convergenza acui è stato confinato nell’illusione di ri-

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durre la zavorra che frena il nord, è ilcompito, la soluzione. Ecco perché è ne-cessario un ritorno a grandi politiche e asoluzioni non congiunturali, quelle chenella grande stagione della riduzione deldivario e delle politiche meridionalistiche,nel ventennio che va dalla metà degli anniCinquanta alla metà degli anni Settanta,per la prima volta ridussero il divario disviluppo di oltre 10 punti fra le due grandiaree del Paese. Non pannicelli caldi, dun-que, ma politiche dell’offerta, investimentiin capitale fisso e infrastrutture, politicheindustriali scomparse, come si vede inrelazione alle Ilva, finanche dal novero delconfronto politico, oltre i localismi vir-tuosi, alimentati dalla fede cieca in poli-tiche distrettuali che sono servite tutt’alpiù al galleggiamento del nord-est inun’epoca in cui le svalutazioni competitiveerano ancora possibili.

Mano pubblica, dunque, non mercato.Questo è il cuore della nostra mozione,questo è il senso del ritorno alla « clausolaCiampi » – il 45 per cento del totale dellerisorse per investimenti destinati al Mez-zogiorno – che si chiede al Parlamento divalutare ed approvare. Questo non perchésia necessario ripetere ancora una volta lalitania di impegni che saranno disattesi,ma perché forse è il caso che il Parla-mento dedichi qualche minuto ad unariflessione su due dati tutt’altro che con-giunturali che connotano una vera e pro-pria svolta epocale nella storia di questoPaese: noi siamo in presenza – questo è ilprimo –, per la prima volta dall’unità adoggi, di una decumulazione dello stocknetto di capitale nel settore manifattu-riero, che non può meravigliare visti i 15anni di disinvestimento che abbiamo allespalle, ma che sta seriamente intaccandola base produttiva del Paese e che, amaggior ragione, intacca quella già piùgracile del Mezzogiorno. Un dato che nonha precedenti; in secondo luogo, siamo inpresenza di un dato di più lungo periodo:150 anni di inversione di trend che ri-guarda lo « tsunami demografico », comelo definisce lo Svimez, che si è abbattutosul Mezzogiorno e che farà passare laquota di residenti al Sud, fra il 2012 e il

2065, dal 34,3 al 27,3 – meno 4 milioni diabitanti –, con un’emigrazione che si con-centra fra i giovani ad alta scolarità.

Questo è il retroterra materiale, dun-que, che fa da sfondo alla disperazionedelle giovani generazioni, alla progressivaconquista di interi territori da parte diorganizzazioni criminali, alla consegna diintere regioni meridionali agli interessi digrandi compagnie petrolifere e ad una« imprenditoria della monnezza »: si pensialla scelta recente sui termovalorizzatori,al ritorno di ipotesi sulla localizzazione alSud dei depositi unici di scorie nucleari,secondo un modello predatorio e neo-coloniale che abbandona definitivamente ilSud al suo destino e che spinge verso ilfondo l’intero Paese. Dunque, grandi po-litiche pubbliche di infrastrutturazione,portualità, attività di retroporto; l’altragamba di una politica di accoglienza e dicooperazione nel Mediterraneo e con iPaesi del Mediterraneo, infrastruttura-zione civile, scuole e mobilità – come si èdetto – rigenerazione urbana, riassettoidro-geologico, valorizzazione del patrimo-nio storico-artistico-ambientale del Mez-zogiorno, lotta alla povertà e reddito dicittadinanza. Nulla di tutto ciò fa partedell’agenda di questo Governo. Per voi, ilSud è un’eccedenza strutturale, ormai, unazavorra incompatibile con le politiche dirigore e di austerità che, in maniera ciecastate perseguendo.

Alla metà dell’Ottocento, GiuseppeMazzini diceva: « L’Italia sarà quello che ilSud sarà »; Mazzini non era un meridio-nale. Di questo passo, ed assecondandoqueste politiche, voi consegnerete alle gio-vani generazioni di questo Paese un Mez-zogiorno che affonda in una Nazione alladeriva (Applausi dei deputati del gruppoSinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Pino Pisicchio, che illustrerà an-che la sua mozione n. 1-01113. Ne hafacoltà.

PINO PISICCHIO. Grazie, signora Pre-sidente, onorevoli colleghi, onorevole rap-presentante del Governo. Intanto, mi sia

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consentito di ringraziare i colleghi nati anord di Roma che ci onorano della loropresenza questa mattina; lo apprezziamomolto.

Mi accosto a questo dibattito, signoraPresidente, non con lo spirito di chi deveconsumare un rito che, di tanto in tanto,deve lasciare tracce in quest’Aula, conqualche documento da consegnare ai po-steri, ma con l’idea concreta di offrire alGoverno e a noi tutti indicazioni operativecapaci di segnare un’inversione di marciasulla questione più antica e più complessadella storia d’Italia, quella della sua disu-nità. Il Sud sta male e impedisce all’Italiatutta di agganciare la marcia della pienarisalita nel percorso della ripresa. Il Sud èdimenticato, rimosso, scotomizzato, di-rebbe lo psicanalista.

La storia della scomparsa del Mezzo-giorno dal lessico della politica è anchequella di una sottrazione semantica, oltreche concettuale – tornammo su questopensiero qualche tempo fa, in un altrodibattito sul Mezzogiorno – costruita nel-l’ultimo ventennio forse nell’illusione che,se non ne avessimo parlato più, il Mez-zogiorno come problema non sarebbe piùesistito e, a furia di sottrarre e tacere, ilSud si sarebbe allineato al resto del Paese.Non è andata così. La Svimez e poi anchel’ISTAT – è stato ricordato – hannoofferto un quadro realistico della grandedifficoltà che vive il Sud. Il Mezzogiorno,dunque, esiste eccome, e la sua dramma-tica situazione, per chi non l’avesse ancoracapito, è la vera palla al piede dell’Italia.

Il retropensiero che, fino a qualchetempo fa, aveva campo, e cioè che la crisieconomica italiana avrebbe coperto ladrammaticità della condizione meridio-nale, non ha retto di fronte alla velocitàdel precipizio in cui il Mezzogiorno èfinito.

Allora, cominciamo con il restituiresenso alle parole: il Mezzogiorno, pur nellasua disomogeneità, non è un’invenzionedei media meridionali, peraltro pochi eassolutamente minoritari, nell’assordanteprevalenza di altre voci nell’universo me-diatico nazionale; è una dimensione so-ciale, economica, culturale e antropologica

con precise e peculiari problematiche. IlMezzogiorno esiste e ha una voce cheandrebbe rafforzata anche nella compa-gine di Governo, dove un solo Ministro ènato a sud di Roma. Per capirci meglio,com’è noto, l’unico flusso di risorse attin-gibile per il Mezzogiorno resta quello deifondi strutturali europei, che prevedonol’intervento comunitario a sostegno deiprogetti delle regioni meno sviluppate.

Accade che, nel settennato 2007-2013,solo il 75 per cento delle risorse è statoattribuito – certo, anche, ma non solo, perresponsabilità delle regioni meridionali –mentre è ancora incerto l’esito del nuovociclo cominciato nel 2014, che chiude nel2020.

Il pieno attingimento dei nuovi fondi siaggirerebbe intorno ai 44 miliardi di euro:una cifra importante che potrebbe con-correre a fare cose concretissime per ilSud. Il punto è che anche quella funzione,che sul piano governativo veniva garantitadal sottosegretario alla Presidenza – chevedo con piacere quest’oggi con noi – edunque da questa presenza nel settore deifondi strutturali appare oggi di incertaidentificazione, né è riuscita mai a partirequell’Agenzia – veniva ricordato poc’anzi– per la coesione territoriale, messa inpiedi quattro anni fa dal Ministro Barca.

Come affronteremo, allora, al nettodell’allarme dei numeri della Svimez, lacui eco sulla stampa nazionale si smorzadopo ventiquattro ore, quest’ultima imper-dibile chance che ci viene dall’Europa ?

PRESIDENTE. Concluda.

PINO PISICCHIO. Vado a concludere.Forse, allora, è necessario che si istituiscaun Dicastero per il Mezzogiorno, comecentro di imputazione unico per le poli-tiche di riequilibrio e per il raccordo ditutti gli interventi, dall’economia, alla cul-tura, all’ordine pubblico, all’Europa, allemigrazioni che riguardano le regioni me-ridionali, un momento visibile di respon-sabilità governativa che possa dare unadimensione operativa anche al masterplanper il Sud, che pure il Governo Renzi havoluto varare nello scorso novembre.

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PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Roberto Occhiuto, che illustreràla mozione Carfagna ed altri n. 1-01115,di cui è cofirmatario. Ne ha facoltà.

ROBERTO OCCHIUTO. Signora Presi-dente – come hanno evidenziato altricolleghi che, prima di me, sono intervenuti– oggi, per la terza volta, la Cameradiscute una mozione sul Mezzogiorno: èavvenuto nel 2014, è avvenuto nel 2015,avviene oggi, in una Camera semideserta,che stancamente si propone di indicare alGoverno soluzioni, che poi però – comeavviene in ogni rito – non hanno unriscontro nell’attività concreta dell’Esecu-tivo.

Ricorderà, signora Presidente, chequesta iniziativa nasce da una sua idea:subito dopo il rapporto dello Svimez sul-l’economia del Mezzogiorno, lei si impegnòa far svolgere alla Camera dei deputatiuna sessione di discussione sui problemidel Sud; noi accogliemmo con favorequella sua proposta e lei è testimone delfatto che, quando questa proposta è statasottoposta alla Conferenza dei Presidentidi gruppo, il presidente del gruppo diForza Italia, l’onorevole Brunetta, al finedi evitare che questa discussione diven-tasse l’ennesimo rito consumato ogni annoin quest’Aula, chiese a lei, ma anche aglialtri gruppi parlamentari, di svolgere que-sta discussione in modo diverso, di chia-mare in Aula il Presidente Renzi, al fine didare a lui la possibilità di rendere dellecomunicazioni alla Camera dei deputati suciò che il Governo aveva fatto e su ciò cheil Governo intendesse fare per il Mezzo-giorno. Lei, però, è testimone del fatto che,a questa richiesta rivolta dal presidenteBrunetta agli altri gruppi parlamentari,non è stata data una risposta positiva, nédai gruppi parlamentari di maggioranza,né dal Governo e così oggi siamo costrettiad affrontare questo tema nel solito modoe con le solite poche speranze che questadiscussione possa sortire qualche effettoconcreto.

C’eravamo persino detti disponibili avalutare la possibilità di produrre unarisoluzione che venisse approvata con la

più ampia maggioranza possibile, al fine didare al Governo un mandato – anchequello, il più ampio possibile – per lavo-rare nell’interesse del Mezzogiorno equindi nell’interesse dello sviluppo delPaese. Pazienza, non è stato fatto.

Ora, però, io non me la sento diiniziare la discussione su questo temacome si fa di solito, cioè facendo lafotografia di ciò che non va nel Mezzo-giorno, riportando i dati macroeconomicie quindi ricordando quanto il Mezzo-giorno cresca più lentamente rispetto adaltre parti del Paese, perché sarebbe an-cora più rituale se facessimo una discus-sione dicendoci quello che tutti sappiamoe che soprattutto conoscono benissimo icittadini del Mezzogiorno. Non vogliofarlo.

Allora, impegnerò il mio tempo perricordare al Governo le inadempienze delPresidente Renzi e del suo Governo sullequestioni del Mezzogiorno ed illustrandole proposte di Forza Italia, insieme alcollega Sisto, che interverrà dopo di me,che abbiamo scritto nella nostra mozione.

Partiamo dalle inadempienze. È vero onon è vero che il Governo ha decurtato ilcofinanziamento per la Calabria, la Cam-pania e la Sicilia dal 50 al 26 per cento pergli anni che vanno dal 2014 al 2020 ? Èvero, è vero cioè che ha diminuito ilcontributo dello Stato per le regioni chehanno maggiore bisogno di questi investi-menti. E tutto questo mentre la spesaordinaria dello Stato, quella per investi-menti, si riduce costantemente. Vorrei ri-cordare che la spesa ordinaria dello Statoè il 95 per cento della spesa totale. Infatti,spesso discutiamo dei fondi comunitaricome se questi fondi fossero l’unica pos-sibilità di sviluppo del Mezzogiorno, men-tre ci sono gravissime responsabilità delGoverno nazionale in ordine alla spesaordinaria dello Stato, che si concentrasoprattutto nelle regioni del nord, cosìcome la spesa per gli investimenti.

È vero o non è vero che l’indicatoredegli investimenti continua, anche per il2015, a far segnare valori negativi ? E nonaffannatevi a dire che era così anche inpassato, anche quando governava il cen-

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trodestra, perché i dati smentiscono questeaffermazioni. Dal 2007, infatti, gli investi-menti fissi lordi sono calati di oltre 34miliardi di euro, toccando, nel 2014, l’annoscorso, il valore minimo di 55 miliardi dieuro. Al netto delle partite finanziarie, trail 2009 e il 2013, la spesa in conto capitaledella pubblica amministrazione si è ridottadi oltre 5 miliardi di euro, ben al di sottodei valori del 2000.

È vero o non è vero che il Governo hadeciso di non procedere al rifinanzia-mento delle misure per l’auto imprendi-torialità e per l’autoimpiego nelle areeeconomicamente svantaggiate del Paese ?Quelle misure erano le uniche a favorire losviluppo di piccole attività imprenditorialida parte di disoccupati o persone in cercadi prima occupazione.

È vero o non è vero che per finanziarele misure sulla decontribuzione del lavorosono stati spesi 3 miliardi e 500 milioni dieuro provenienti dalle risorse che eranodestinate al Mezzogiorno ? Se voi fate laproporzione tra quanto il Mezzogiorno hacontribuito a finanziare le politiche sullavoro e sulla decontribuzione del lavoro equanto ha ottenuto in termini di nuoviassunti, vi renderete conto che il Mezzo-giorno ha finanziato quelle politiche per il98,7 per cento e quelle politiche hannoprodotto, nel Mezzogiorno, un 31 percento di assunzioni incentivate, mentre alnord la percentuale è stata del 69 percento. Avete tolto la decontribuzione raf-forzata; vi siete dimenticati della promessache avevate fatto di pensare ad un superammortamento per il sud; vi siete limitati,nella legge di stabilità, a un credito diimposta di 600 milioni di euro, peraltrorinvenienti dalle risorse non spese delleregioni del sud.

Inoltre, che avete fatto per rafforzare ilcoordinamento delle politiche per il Sud ?Quando si è passati dalla gestione Delrio,sottosegretario alla Presidenza del Consi-glio, poi diventato Ministro per le infra-strutture, alla gestione Renzi – perché oradelle politiche di coesione dovrebbe occu-parsi la Presidenza del Consiglio – aveteindebolito l’azione di coordinamento dellepolitiche di coesione, l’avete indebolita

straordinariamente. E che fine ha fattol’Agenzia per la coesione nazionale ? Avetefatto le assunzioni, ma non avete dato aquesta Agenzia il ruolo che, invece,avrebbe dovuto avere.

E vogliamo parlare poi del deficit dicapitale sociale al sud, degli investimentiin giustizia ?

Ci sono distretti giudiziari che hannouna patologica carenza di organici e che fail Governo ? Nulla. Eppure il capitale so-ciale – quello che così viene definito, mache potremmo tradurre in investimentoper la qualità della giustizia, la qualitàdell’istruzione – è fondamentale percreare le precondizioni affinché ci possaessere sviluppo nel Mezzogiorno. Vogliamoparlare delle università ? Non avete ag-giunto un euro ai 160 milioni per il dirittoallo studio, mentre le università del sudvengono pesantemente penalizzate dal cri-terio di riparto dei fondi che il Governo hapensato, per il quale le regioni che hannopiù risorse e che investono di più sulleborse di studio sono poi le regioni cheriescono ad ottenere, nei criteri di ripartostabiliti dal Governo, maggiori risorse ag-giuntive. Non avete fatto nulla per questo.

Non avete fatto nulla per il sistema deltrasporto, della mobilità, tranne gli an-nunci, come quello di Renzi che dice:« Finiremo la Salerno-Reggio Calabria nel2015 »; poi si corregge: « No, nel 2016 »;« Faremo l’alta velocità nel Mezzogiorno »;poi lo corregge Delrio dicendo: « No, nonsi può fare. Tutt’al più faremo qualchetreno un pochino più veloce ».

Ecco, noi siamo stanchi degli annunci acui non seguono realizzazioni concrete evorremmo che il Governo e la maggio-ranza che lo sostiene capissero, una voltaper tutte, che occorre davvero un’inver-sione di mentalità rispetto al riparto dellaspesa pubblica, quella ordinaria, nel no-stro Paese, soprattutto della spesa perinvestimenti. Poi vorremmo che si ragio-nasse sulle risorse comunitarie anche at-traverso meccanismi derogatori, che sonoconsentiti dai trattati laddove ci sonoforme di sottoccupazione patologica. Vor-remmo, per esempio, che il Governo desseluogo agli impegni che ha assunto in

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alcune regioni quando ha detto di volerfare zone franche a ridosso di porti, peresempio quello di Gioia Tauro, imponendoa quelle regioni anche di licenziare pro-getti di legge in questa direzione e poi,nella legge di stabilità, il Governo si èscordato di essere conseguente. Questecose si potrebbero finanziare con partedelle risorse comunitarie, ottenendo alnostro Paese, al Mezzogiorno del Paese lederoghe che altri Governi, più forti, piùautorevoli, hanno ottenuto per le zonepovere del loro territorio.

Noi vorremmo ci fosse questo straor-dinario impegno nelle infrastrutture ma-teriali, ma anche in quelle immateriali.Riscontriamo, invece, che il Governo diRenzi è il Governo degli annunci, anchequando si occupa del Mezzogiorno, magaririunendo la direzione del PD dopo il reportdello Svimez, ma poi evitando di mettercila faccia quando in quest’Aula si discute diquesti problemi. Avremmo voluto che cifosse non il sottosegretario De Vincenti,che stimiamo...

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

ROBERTO OCCHIUTO. ... ma il Presi-dente del Consiglio, per dire ciò che vor-rebbe fare per il sud, ma soprattutto pergiustificarsi per ciò che non ha fatto(Applausi dei deputati del gruppo ForzaItalia – Il Popolo della Libertà – Berlu-sconi Presidente).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Pierpaolo Vargiu, che illustreràla mozione Matarrese ed altri n. 1-01118,di cui è cofirmatario. Ne ha facoltà.

PIERPAOLO VARGIU. Grazie, signoraPresidente. Colleghi parlamentari, io credoche bisogna intanto partire da un dato difatto, cioè che oggi scrivere una mozionesul sud che abbia dei contenuti che pos-sono essere considerati innovativi è unacosa che non è soltanto difficile, è addi-rittura impossibile. Credo che sia altret-tanto impossibile scrivere cose nuove suun problema che da centocinquant’anni faparte della storia d’Italia e che è stato

esaminato sicuramente sotto tutti i puntidi vista. Quindi, se oggi noi in Aulaavessimo la pretesa di risolvere con uninsieme di mozioni il tema del disavanzo,il tema dell’arretratezza, il tema del dif-ferenziale nello sviluppo tra la parte norde la parte sud del Paese, probabilmentesaremmo veramente fuori luogo e inade-guati.

Forse, visto che è stato ricordato inquest’Aula come la Presidenza della Ca-mera si sia fatta parte diligente nel pro-muovere un dibattito su questo argomentoin Aula già in altre circostanze, è il casodi suggerire al sottosegretario, che rappre-senta il Governo, di fare l’opposto e cioèdi venire in Aula con una riflessione sulgap tra nord e sud che non sia il frutto deldibattito parlamentare, che pure noi ab-biamo cercato a più riprese di affidare allariflessione del Governo, ma sia il fruttodella iniziativa dell’Esecutivo, che inizi aragionare su che cosa si possa fare neiconfronti del sud. Magari a ragionarcisenza che su questo argomento abbiamo lapretesa di dividerci le giacchette dalladifferenza del colore che abbiamo all’in-terno dell’Aula. È un problema che hacentocinquant’anni di storia: difficilmenteè un problema che può essere affrontatocercando di dividere le responsabilità deisingoli partiti che all’interno di quest’Aulasono rappresentati.

È vero quello che alcuni colleghi hannosostenuto, e cioè che se andiamo ad esa-minare gli indicatori attuali dell’economiadel Mezzogiorno abbiamo dei riscontri chenon sono certo incoraggianti: lo stessoindice sintetico dell’economia meridionale,che ha tre indicatori positivi, il PIL,l’export e l’occupazione, però ci dice chequesti indicatori sono meno positivi chenel resto d’Italia, quindi comunque laforbice che separa il sud dal nord delPaese invece che restringersi si allarga; egli indicatori delle imprese, ma in parti-colar modo gli indicatori degli investi-menti, sono sicuramente negativi. Questovale per tutte le regioni del Sud; io potreiparlare della situazione che conosco me-glio: è quella della mia terra, della Sar-degna, dove sicuramente alcuni handicap

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che noi abbiamo ricordato all’interno allanostra mozione danno dei punti negativiulteriori di appesantimento, sono deglisvantaggi competitivi ulteriori per l’econo-mia. In particolare mi riferisco alla con-tinuità territoriale, che in modo improv-vido è stata affidata per quanto riguardala sua risoluzione alla Sardegna e allerisorse della Sardegna, negando uno deidiritti fondamentali dei cittadini sardi, cheè quello di avere la stessa capacità dispostamento sia delle persone che dellemerci con le altre regioni italiane.

Però, colleghi, se abbiamo oggi da ri-scontrare che le zone povere del Paesepovere restano, a differenza di altre zoneeuropee che invece sono cresciute moltograzie ad interventi mirati, e le zone ricche– che pure oggi sono meno ricche – talirestano, credo che ci sia da fare unragionamento di fondo su questo, perlo-meno: evidentemente le politiche che sinoad oggi sono state messe in essere percercare di attuare una riduzione del gaptra nord e sud del Paese non sono statesufficienti. E allora bisogna fare cose di-verse e bisogna capire cos’è che non èstato utile. Noi lo abbiamo identificatonella nostra mozione con forza: non èstata utile la cultura dell’assistenza con cuisi sono affrontati i problemi della partemeridionale del Paese, perché la culturadell’assistenza ha creato nella testa dellagente l’idea dell’assistenza, che parados-salmente è associata al rivendicazionismo.Se voi andate nelle regioni del sud, non c’èla percezione di essere assistiti integral-mente: c’è anzi la percezione di averequalcosa da rivendicare nei confronti dellezone più ricche del Paese, alle quali vienecontinuamente rinfacciata l’assenza di so-lidarietà e l’incapacità di far marciare lezone più povere affinché riducano il lorogap.

E c’è poi un altro cancro che è tipicodelle regioni meridionali, e cioè la buro-crazia dell’assistenza: perché quando unaregione, quando un popolo si abitua avivere di assistenza, succede che si creauna classe parassitaria burocratica, che èquella che prende lo zucchero e lo spalmacome zucchero a velo sull’economia di una

regione; e facendo questo lavoro diventauna burocrazia di controllo, di controlloformale, che non è più in grado di fare ilproprio lavoro, che è quello di essere afianco al cittadino, che è quello di esserea fianco all’impresa, ma diventa una bu-rocrazia ostativa, una burocrazia che va averificare nel minimo particolare, nel mi-nimo dettaglio la regolarità formale delleprocedure, ma non si occupa più di fare illavoro fondamentale che deve svolgere,che è quello di sostenere il cittadino, disostenere l’impresa, di sostenere lo svi-luppo economico di quei territori.

Allora, qual è la risposta che noi ab-biamo in testa ? Se fossi un meridionalistae avessi centocinquant’anni di storia nellamia testa e nella mia cultura, forse nondarei una risposta di gran lunga diversa.La risposta è che bisogna investire inalcuni presupposti fondamentali: il primoè quello della conoscenza. Lo hanno ri-cordato altri colleghi in quest’Aula: seregistriamo un abbandono delle universitàdel sud verso le università del nord, chegarantiscono un miglior servizio di istru-zione e di conoscenza, stiamo condan-nando alla morte le università del sud, estiamo condannando il divario di cono-scenza che tra nord e sud esiste a diven-tare sempre più grave. Quindi non si puòpensare che i fondi di funzionamentoordinario delle università obbediscanosemplicemente a criteri di premialità me-ritocratica sull’efficienza e l’efficacia dellavoro delle università, perché questo pre-mierà esclusivamente il nord, com’è nor-male che sia, e tenderà ad aumentare ilgap e il divario sulla conoscenza.

E dove aumenta il divario sulla cono-scenza muore la cultura della legalità, cheè un altro dei temi su cui noi abbiamo benchiaro in testa che il nord e il sud hannodelle differenze sostanziali, che vorremmoeliminare.

Poi, il lavoro sulla burocrazia. Non puòcontinuare ad esistere nel sud una buro-crazia di controllo formale, che sostan-zialmente è di ritardo all’impresa, sostan-zialmente è di ritardo all’innovazione,blocca ogni forma di creatività e ogniforma di merito. Sono cambiati i tempi,

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non arrivano più i soldi dall’assistenza ! Laburocrazia non può più essere una buro-crazia che frena lo sviluppo: dev’essereuna burocrazia che sta vicino allo svi-luppo. Le regole che avevamo vent’anni fa,quando i soldi in Sardegna arrivavanodallo Stato, non vanno più bene per laSardegna attuale, non vanno più bene peril meridione attuale: è necessario avereregole di sviluppo, non regole di freno;non ci possono essere sovrapposizioni didecine, di centinaia di normative che am-mazzano la certezza del diritto e creanoun’economia asfittica, che ha paura del-l’impresa perché non ha tempi certi, nonha regole certe, non ha capacità e possi-bilità certe da offrire a chi vuol fareimpresa, a chi vuole rischiare il propriocapitale, a chi ha cultura della intrapresaeconomica.

La terza cosa è investire sull’identità,nel senso che i territori del sud (io pensoalla mia Sardegna) hanno una loro iden-tità formidabile, fortissima, che può di-ventare la loro caratterizzazione e che puòessere alla fine il vero vantaggio compe-titivo del sud: il modo con cui il sud siaffranca dalla cultura mortale che lo stastrozzando, dell’attesa dell’elemosina pub-blica, e diventa un valore aggiunto, nonsoltanto per se stesso, ma per l’interaeconomia nazionale.

Queste sono quindi le parole che noivorremmo avere e che vorremmo sentiredal Governo. E sono parole che – loribadisco – non nascono soltanto dal di-battito parlamentare, nel corso del qualenoi sollecitiamo – come lo facciamo nellanostra mozione – che il masterplan per ilsud parta, che i piani per il sud partano,che le città metropolitane del sud abbianofinanziamenti, che ci sia sui fondi comu-nitari un’azione di sostegno che aiuti nellaspendita le singole amministrazioni locali.Certo, tutti questi sono strumenti ordinari;oggi c’è invece forse bisogno di strumentistraordinari, e soprattutto di strumentistraordinari che siano in discontinuità colpassato, e che quindi prendano atto che lacultura dell’assistenza non ha ridotto queldivario economico, sociale e culturale trail nord e il sud che aveva l’obiettivo di

ridurre, e che il Governo deve investire sulmeridione del Paese in modo diverso.Quindi questa è la risposta che noi ciaspettiamo dal Governo (Applausi dei de-putati del gruppo Scelta Civica per l’Italia) !

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Antonio Misiani. Ne ha facoltà.

ANTONIO MISIANI. Signora Presi-dente, nel 2015, dopo sette anni di pesanterecessione, come hanno ricordato tutti icolleghi che sono intervenuti, la cadutadell’economia meridionale si è arrestata:l’anno passato il prodotto interno lordo ècresciuto, sia pur di pochissimo (0,1-0,2per cento), e quest’anno, nel 2016, lacrescita dovrebbe toccare l’1 per cento. Inumeri drammatici dell’eredità nel Mez-zogiorno della crisi li hanno ricordati tanticolleghi: il PIL ha perso 13 punti percen-tuali, contro il 9 della media nazionale, eil divario in termini pro capite è tornato ailivelli di quindici anni fa rispetto al cen-tro-nord. C’è stato un crollo vero e propriodegli investimenti, e la quasi totalità deiposti di lavoro persi a livello nazionalesono stati persi nel Mezzogiorno. Questinumeri hanno portato una rivista comel’Espresso a titolare la propria copertinanel settembre dell’anno scorso: « È sparitoil Sud ».

Signora Presidente, in realtà nel 2015 sisono registrati dei segnali positivi: l’occu-pazione per la prima volta da molti anniè cresciuta nel sud ad un ritmo triplorispetto a quello del resto del Paese: 1,7per cento contro lo 0,5 per cento delcentro-nord. Gli incentivi alle assunzionistabili, che sono figli di una scelta dipolitica economica di questo Governo,stanno funzionando anche nel Mezzo-giorno, e i numeri sono positivi anche perle esportazioni, il credito e il turismo,come ci ricorda un recente report diConfindustria. Ultimo dato, ma non datrascurare, è la crescita degli investimentidegli enti locali per la prima volta regi-strata nel 2015, che nel Mezzogiorno èmolto più forte che nel resto del Paese,secondo i dati SIOPE.

Allora, questo è un quadro di molteombre naturalmente, perché i nodi strut-

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turali rimangono sostanzialmente inalte-rati, ma ci sono anche delle luci, e inquesto quadro la legge di stabilità, le sceltedi politica economica che questo Parla-mento ha approvato possono rappresen-tare un punto di svolta dal punto di vistadell’attenzione del Paese nei confronti delMezzogiorno. Per almeno quattro motivi.

Il primo è l’attivazione della clausoladegli investimenti. Vedremo come andrà ilconfronto con l’Unione europea, ma se laclausola ci sarà riconosciuta, e merita diessere riconosciuta al nostro Paese, quellaclausola vale lo 0,3 per cento del PIL e puòmettere in moto investimenti per oltre 11miliardi di euro e 7 di questi 11 miliardisono potenziali investimenti nel Mezzo-giorno. È un’occasione irripetibile per fareripartire un ciclo di investimenti pubblicinelle aree meno avanzate del Paese, na-turalmente a condizione che la macchinaamministrativa tenga il passo. Alcunescelte sono state fatte anche nella manovraeconomica, con le articolazioni regionaliautonome per la gestione delle risorsecomunitarie, e questa naturalmente è unagrandissima sfida che noi dobbiamo potervincere, anche come primo passo per co-gliere l’occasione dei 95 miliardi di euro dipotenziali investimenti nel Mezzogiorno daqui al 2023.

Secondo punto: il superamento delPatto interno di stabilità che riguardatutto il Paese e che può rilanciare inparticolare gli investimenti degli enti localidel Mezzogiorno. Nel 2015 c’è stata unaprima accelerazione, dal 2016 può ripar-tire un ciclo positivo a condizione che ilParlamento cambi la legge n. 243 del 2012e consolidi e renda permanente il supe-ramento del Patto di stabilità.

Terzo punto, che riguarda sempre lalegge di stabilità 2016, è il credito diimposta automatico per gli investimenti,che vale 617 milioni all’anno per i pros-simi quattro anni e un 50 per cento in piùdi incentivi agli investimenti delle impreseprivate nel Mezzogiorno, che sono uno deipunti più critici della crisi economica percome si è manifestata negli ultimi setteanni, e sono incentivi che si sommano alsuper ammortamento. Io sono bergama-

sco, sono un esponente eletto nelle regionidel nord e ricordo in questa sede che perogni 100 euro investiti nel sud si generano32 euro di acquisti di beni e serviziprodotti dalle imprese del centro-nord, equesta è l’ennesima cifra che confermache non c’è ripresa vera in questo Paese senon riparte il Mezzogiorno, se non ripar-tono gli investimenti privati e pubblicinelle regioni meridionali del Paese. Nellalegge di stabilità è stata anche ipotizzata laproroga degli incentivi per le assunzionistabili, che è subordinata al via liberadell’Unione europea e alla ricognizionedelle risorse. Questo è un altro puntoparticolarmente sentito nel corso del di-battito parlamentare che noi chiediamovenga rapidamente attivato nei prossimimesi.

Quarto punto, l’intervento contro lapovertà. Finalmente nell’agenda di politicaeconomica del Paese entra il tema dellapovertà come priorità, 600 milioni que-st’anno, un miliardo dal 2017. Il 45 percento delle persone in povertà assolutasono nel Mezzogiorno. L’indice di diffu-sione della povertà assoluta è il 60 percento più alto nel sud che nel centro-norddel Paese. È chiaro che anche da lì verràuna spinta, anche dal punto di vista eco-nomico di ripresa della domanda interna,ossia dall’aiuto nei confronti di quasi duemilioni di persone che oggi non riesconoad arrivare a fine mese e vivono in con-dizioni non dignitose.

In questo contesto del masterplan ab-biamo già parlato. Può essere veramenteun cambio di approccio strategico nellepolitiche per il Mezzogiorno, ma anchealtre riforme avviate da questo Governohanno una particolare valenza per le re-gioni del Mezzogiorno. Ne cito due. Lariforma della pubblica amministrazione(guardatevi i dati Svimez, dell’indice diqualità istituzionale e il divario enormeche continua ad esserci tra le regioni delcentro-nord e quelle del Mezzogiorno) e lariforma della scuola, che interviene sulcapitale umano, un’altra delle chiavi diuna possibile nuova stagione di sviluppo.

Signora Presidente, mi avvio alla con-clusione. Noi crediamo che il 2016 possa

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essere realmente un anno di svolta per ilMezzogiorno e quindi per il Paese. Ab-biamo una finestra di opportunità che si èaperta l’anno scorso: i tassi di interessevicino allo zero, il crollo del prezzo delpetrolio, la svalutazione dell’euro. Questafinestra rimarrà aperta con tutta proba-bilità per tutto il 2016 e dobbiamo appro-fittarne implementando rapidamente lescelte di politica economica contenutenella legge di stabilità 2016.

E, allora, la ricognizione delle risorseper prorogare gli incentivi alle assunzionistabili, la definizione dei 15 patti per ilsud, previsti dalle linee guida del master-plan, gli investimenti sulle infrastrutture,l’Agenda digitale, l’edilizia scolastica, ilpatrimonio culturale.

Ultimo punto, ma non certo ultimo inordine di importanza, signora Presidente,è il contrasto della criminalità mafiosa,che per vent’anni è stato considerato nelleregioni del centro-nord un problema delMezzogiorno, ma oggi è un’emergenza na-zionale. La Lombardia è la quarta regioneper insediamento mafioso nel nostroPaese; l’Emilia-Romagna sta sperimen-tando una penetrazione della ’ndranghetasenza precedenti. Il tema della criminalitàmafiosa che per decenni ha bloccato losviluppo del sud è una questione nazionaleche deve avere lo stesso peso della lotta alterrorismo nelle politiche di sicurezza delPaese.

L’ex collega Giuseppe Soriero ha inti-tolato il suo ultimo libro « Sud, vent’annidi solitudine ». È la verità. Se pensiamoche dal 1991 al 2011 la Germania hainvestito 1750 miliardi di euro nei nuoviLander dell’Est, il 4 per cento del PIL ognianno devoluto allo sviluppo delle regionimeno avanzate, mentre in Italia la Que-stione meridionale veniva derubricata adappendice dall’agenda politica. Ecco, iocredo che però ci siano oggi tutte lecondizioni per una svolta dal punto divista politico e dal punto di vista dell’im-postazione delle politiche economiche esociali in questo Paese. C’è moltissimolavoro da fare, naturalmente, ma credoche oggi più di ieri vi sia la consapevolezzache senza il sud l’Italia non riparte, e

credo che oggi vi siano tutte le condizioniperché il Mezzogiorno volti pagina e ri-prenda a crescere insieme al resto delPaese (Applausi dei deputati del gruppoPartito Democratico).

PRESIDENTE. È iscritto a parlarel’onorevole Francesco Paolo Sisto. Ne hafacoltà.

FRANCESCO PAOLO SISTO. GraziePresidente. In joint-venture con l’inter-vento del collega Occhiuto rilevo innanzi-tutto due evidenze probatorie che in que-st’Aula si sono maturate in seguito a dueinterventi: l’intervento del collega Pisicchioe l’intervento del collega Misiani, che perfortuna è in Aula e quindi non ho l’im-barazzo di dover parlare a chi non c’è. Ilprimo perché, per poter fare un’efficacepolitica del Mezzogiorno, mi aspetto che,almeno i parlamentari del sud, siano lealinei confronti dei dati di questo Mezzo-giorno e che non contrabbandino comeprovvedimenti del Governo il vuoto chiac-chiericcio di ipotetici masterplan ad effettoplacebo che dovrebbero, potrebbero, fa-ranno, diranno !

Dire che il Governo ha mostrato sen-sibilità nei confronti del Mezzogiorno è unfalso ideologico, scusate questo linguaggiopenalistico, ma penso che sia giusto che ilMezzogiorno processi questo Governo eche si chieda se ha commesso dei reatinell’ambito delle politiche del Mezzo-giorno. Reati politici beninteso, più gravidi quelli del codice penale per quello chesta accadendo nel nostro sud. Allora, ilprimo dato è che almeno i parlamentaridel sud siano chiari nel dire che questo èun Governo che non ha mai, mai, posto ilsud nell’ambito delle sue minime preoc-cupazioni. Le preoccupazioni non sono nelforo interno, per dirla con Sant’Agostino,le preoccupazioni si manifestano con deiprovvedimenti che siano tangibili, efficaci,veri, che non siano caratterizzati da unaserie di omissioni colpevoli e di un vero eproprio spostamento di risorse dal sudverso il nord. Dati alla mano, senza biso-gno neanche della rincorsa fra ISTAT eSvimez, laddove l’uno qualche volta cerca

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di rimediare mediaticamente alle veritàche ciascuno cerca di raggiungere, perchéche la comunicazione sia il must di questoGoverno è pacifico. Comunicare vuol direesistere, quello che si dice è come se sifosse fatto, ma venite al sud a vederequante saracinesche si chiudono quotidia-namente, quante imprese vanno in con-cordato in bianco, quante imprese vannoin auto fallimento, quanti posti di lavorosi perdono e qual è il livello di fiducia delnostro Mezzogiorno verso le prospettive.

Certo, il collega Misiani è un parlamen-tare illustre del nord e non c’è dubbio chenelle sue parole si percepisce la certezzadel diritto di sopravvivenza che è del nord,perché si vuole anche qui contrabbandarein senso politico le parole con i fatti.Addirittura ho ascoltato veramente congrande stupore che il provvedimento sullapubblica amministrazione sanerà i pro-blemi del Mezzogiorno, che il provvedi-mento sulla scuola si occupa del personalee quindi va sul Mezzogiorno. Anche laristrutturazione del calciomercato proba-bilmente sarà utile per il Mezzogiorno !Perché la genericità, l’incapacità di darealle parole un contenuto è un dato che alsud non può più essere accettato !

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTEMARINA SERENI (ore 12,15)

FRANCESCO PAOLO SISTO. E alloraio credo, Presidente, che quando si parladi mozioni per il Mezzogiorno, si deveanche parlare di « emozioni » per il Mez-zogiorno. Perché solo chi vive nel sud,capisce qual è la differenza; non quella frale due Germanie di Kohl, per carità, qui lastoria non c’entra. Basta, noi parliamo direaltà, parliamo di quotidianità, parliamodi un nuovo fenomeno preoccupante diemigrazione dei nostri ragazzi verso ilnord, non verso altri lidi ! I nostri ragazzivanno al nord e rimangono al nord, questoè assolutamente assurdo e ingiusto !

Se il fenomeno del Mezzogiorno non èun fenomeno di invenzione, come possodire, tutta meridionale, ma risiede nei dati,è evidente che l’evento di questo reato

politico... se volete chiamarlo delitto poli-tico più propriamente non mi dispiace,perché qui c’è del dolo, c’è del dolo !Siamo di fronte ad un arretramento as-solutamente insopportabile (rapporto Svi-mez sull’economia); siamo di fronte ad unallarme povertà senza pari, e nella nostramozione sono indicati puntualmente nu-meri, dati, fonti, che sono assolutamenteinoppugnabili e qui, mi accorgo, inconte-stati. Se quei dati sono incontestati eincontestabili, io mi chiedo come si possaancora difendere, anziché rimboccarsi lemaniche e dire: beh, non ci abbiamopensato fino adesso, pensiamoci ora ! In-vece la difesa strenua di posizioni indi-fendibili rende questo nostro dire ancorapiù penoso e ancora più inutile da unpunto di vista di, come posso dire, shareparlamentare.

Noi ci preoccupiamo e ci siamo preoc-cupati di tanti provvedimenti, come sefossero fondamentali. Anche qui – vogliodire – come nei piani di sicurezza in temadi lavoro, si parte dalle cose più impor-tanti e si va alle cose meno importanti. Madavvero a fronte di questi dati critici delMezzogiorno, questa crisi di imprese, disoggetti, di persone, di ideali, di prospet-tive, di futuro, noi parliamo di temi comese fossero decisivi per il Governo, cheriguardano certamente prospettive impor-tanti per il Parlamento, ma non certa-mente l’esistenza e la sopravvivenza. Se iodevo scegliere fra la povertà, i nostrigiovani, l’emigrazione e le imprese, possostare a ritenere che il referendum costi-tuzionale sia decisivo per il Governo ? Iopenso che quello che deve essere decisivoper il Governo è la capacità di interveniresulla gente che ha bisogno, sulla povertà,sulle imprese, sui nostri ragazzi: questo èdecisivo, non il referendum costituzionale,di cui, per carità, credo – e questo èdimostrato ! – che il sud non si possacibare.

In questo ambito, l’evento è rafforzatoda alcuni passaggi che sono quelli, peresempio, di una crescita assolutamenteridicola del sud rispetto alle altre zone delMezzogiorno. Si dirà: sì, ma l’Italia cresce.Certo, se cresce 5 al nord e 1 al sud, cresce

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3, ma qui i conti sono facilissimi, cioè nonsi può pensare che sommando la crescitadel nord rispetto alla non crescita del sudil risultato medio sia un risultato utile: ètroppo banale e troppo facile questo –posso definirlo un puerile inganno – pernon essere scoperto immediatamente.

E sull’occupazione abbiamo, per esem-pio, il lavoro femminile assolutamentemortificato. Al sud lavora soltanto unadonna su cinque; nel 2014, il 64 per centoin Europa e nel Mezzogiorno il 35,6 percento, esattamente la metà; abbiamo persoal sud 622 mila posti di lavoro fra il 2008e il 2014, con un tasso di disoccupazioneche, se è del 35,5 per cento per il centro-nord, è del 56 per cento per il sud ! Ma sipuò difendere un Governo che, su questitemi, l’unica forma che sa utilizzare èl’esterofilia di un masterplan ? Una sorta,ripeto, di pozione magica che dovrebbefarci dimenticare quello che quotidiana-mente viviamo sulla nostra pelle.

Presidente, qui i dati li possiamo vera-mente enucleare con grande facilità: fareimpresa al Nord non è come fare impresaal Sud; basti pensare che le agevolazionialle imprese del Mezzogiorno sono dimez-zate dal 63,5 per cento del 2008 al 33,2 percento nel 2013; basti pensare che nei priminove mesi del 2015, nonostante l’ingannodel Jobs Act – come noi più volte abbiamosegnalato: una sorta di catarsi apparente,una sorta di rimodulazione, di maschera-mento di quello che già c’era, perché inumeri possano cambiare – siamo difronte e sotto ai 6 milioni di occupati.

Parliamo del primo reato: un’appro-priazione indebita di tipo politico. Beh, èevidente che il Governo ha dato mandatoall’Agenzia per la coesione territoriale diprelevare, per recuperare i 3,5 miliardi dieuro necessari per coprire lo sgravio con-tributivo per le assunzioni a tempo inde-terminato; sono state prelevate le risorsenon ancora oggetto di impegni giuridica-mente vincolanti, alla data del 31 dicem-bre 2014, dai piani di azione e di coesionei cui interventi sono concentrati nell’areameridionale: Calabria, Campania, Sicilia,Puglia. Il recupero di 2.928 milioni dieuro, e di 2.228 milioni di euro dai piani

di azione e coesione, vede il 98,7 per centodel Meridione e soltanto il 31 per centoper il Sud. Si tratta di un vero e propriopeculato. Risorse del Sud che sono statestornate, per non parlare degli investi-menti che sono stati assolutamente insuf-ficienti, con una flessione di attività pro-duttive: una vera e propria omissione diatti di ufficio caratterizzata da un vero eproprio dolo. Mi riferisco, Presidente, allaconsapevolezza dell’immobilismo del Go-verno Renzi, che non ha mai inserito ilMezzogiorno tra le sue priorità, ostaco-lando lo sviluppo e depauperando i fondispettanti al Sud come bancomat per fi-nanziare altro, e riprendo testualmenteuna parte importante della nostra mo-zione. Manca il rifinanziamento delle mi-sure contenute nel decreto legislativo del21 aprile 2000 e, soprattutto, mi sembrache, dal punto di vista delle omissioni, nonpossa non segnalarsi la rinuncia alla de-contribuzione rafforzata per il Mezzo-giorno, reclamata da più parti.

Presidente, io credo che quando siparla di Mezzogiorno non è consentito nelmodo più assoluto pensare ad un argo-mento che possa essere virtuale e possaessere, come un fantasma cattivo, esorciz-zato con delle parole di speranza e difiducia.

PRESIDENTE. Deve concludere.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Noi se-gnaliamo la necessità – ho finito Presi-dente – di intervenire pesantemente suquesti temi. Non ci accontentiamo piùdelle parole e da parlamentari del Sud, masoprattutto da parlamentari, vogliamo cheil nostro Paese possa avere sempre, co-stantemente e comunque non il reato dichiacchiere, ma una certezza di crescitafattiva ed importante (Applausi dei deputatidel gruppo Forza Italia – Il Popolo dellaLibertà – Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Salutiamo le alunne egli alunni dell’Istituto professionale Gu-glielmo Marconi di Qualiano, in provinciadi Napoli, che stanno assistendo ai nostrilavori dalle tribune insieme ai loro inse-gnanti e docenti (Applausi).

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È ora iscritta a parlare la deputataAnna Maria Carloni. Ne ha facoltà.

ANNA MARIA CARLONI. Grazie, Pre-sidente. Onorevoli colleghi, la scorsa set-timana è stata davvero positiva per ilnostro Sud. Infatti, dopo un lungo per-corso che ha visto la partecipazione attivaanche della Commissione trasporti di cuisono componente, il Consiglio dei Ministriha licenziato l’ultima parte della riformadella portualità, in linea con l’impegno delGoverno per il rafforzamento delle dota-zioni infrastrutturali delle regioni del Suded in linea anche con quanto finora fattoa supporto dell’occupazione.

La neonata riforma delle autorità por-tuali consegna un sistema degli scali piùintegrato, passando dalle precedenti undiciautorità esistenti a solo sei: così facendo,si miglioreranno gli investimenti ed unapiù efficiente gestione corrisponderà, nesiamo certi, anche ad un rilancio occupa-zionale. Dunque, un duplice successo, peruna riforma che guarda al futuro e non,invece, a salvaguardare interessi di cam-panile, che pure hanno opposto forti re-sistenze.

Negli stessi giorni un bel segnale è lanotizia della Apple, multinazionale dell’in-formatica, pronta a investire sulla forma-zione nella mia città di Napoli; una pro-spettiva che richiama alla mente l’area diCatania, un tempo considerata la SiliconValley italiana, e che dimostra come, no-nostante burocrazia, criminalità organiz-zata e mancanza di infrastrutture ade-guate, il Sud sia ancora attrattivo per chivuole investire sulla nostra più granderisorsa: i giovani, i processi formativi.

Dunque, reti materiali – quelle deiporti, dei container, delle grandi navi e retiimmateriali, quelle cibernetiche della for-mazione e delle idee giovani – si intrec-ciano ancora una volta nella storia delnostro bello quanto duro e difficile Mez-zogiorno d’Italia, verso il quale l’onorevoleStefania Covello con la sua mozione im-pegna il Governo tutto e noi deputatimeridionali in primo luogo, ad uno sforzoancora maggiore di quanto fatto finora.

Tuttavia ciò non basta, proprio in que-sti giorni ho inoltrato alla Presidente dellaCommissione bicamerale antimafia, l’ono-revole Rosy Bindi, una lettera ed unarichiesta di iniziativa scaturita da una miarecente visita al rione Traiano di Napoli,un popoloso quartiere della mia città non-ché una delle piazze maggiori di spacciod’Europa. In quel difficilissimo contestoho dovuto tristemente constatare l’assenzadello Stato così come quella dei rinforzi diagenti e videosorveglianza promessi ormaisei mesi fa dal Ministro dell’interno. Nelleperiferie napoletane così come in quelle diBari, di Catania, di Messina, di Palermo edi Reggio Calabria la violenza si respira esi tocca con mano, il mix micidiale diassenza di presidi dello Stato, che sianoessi caserme o scuole, biblioteche, ospe-dali, uffici pubblici, e dei redditi pro capitepiù bassi d’Italia producono un contesto dipermanente difficoltà dove spesso è ne-cessario ristabilire criteri minimi di lega-lità e il rispetto delle regole. Di fronte aquesti scenari ben noti non si possonolasciare più soli comuni e regioni, spessostremati economicamente. Non è pro-blema di sola repressione né di sola pro-mozione di presidi statuali, non vi sonoscorciatoie, non vi sono vie brevi, ma soloquelle della continua collaborazione isti-tuzionale e della verifica dei risultati, poi-ché è lì che si gioca la vera partita perl’anima del Mezzogiorno d’Italia, affinchéi nostri giovani smettano di essere esercitodi riserva della criminalità organizzata. Seè vero che non vi può essere sviluppo civilesenza sviluppo economico né mobilità so-ciale senza mobilità fisica grazie ad effi-cienti infrastrutture, è altrettanto vero chenon vi può essere un reale miglioramentodella condizione di vita dei cittadini senzaun reale miglioramento delle condizioni dilegalità. Assieme a ponti, strade, ferrovie,porti e industria abbiamo bisogno discuole aperte fino a sera, di biblioteca, diarte, di bellezza, come dimostra il recentesuccesso della mostra di quadri degli Uffiziesposti a Casal di Principe in provincia diCaserta.

Allo stesso tempo abbiamo bisogno disalute in senso esteso, intere aree del

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Mezzogiorno sono martoriate dalle ecoma-fie con una recrudescenza dell’incisività dipatologie tumorali. Tuttavia spesso non visono adeguate strutture per far fronte allapressante richiesta di assistenza sanitaria,inoltre il progressivo peggioramento dellecondizioni socio-economico delle famigliecomporta un aumento della domandaverso le strutture ospedaliere anche per leprestazioni ordinarie, ciò nonostante larete dell’assistenza si sia dimostrata im-preparata oltre che insufficiente, comediversi casi di malasanità hanno recente-mente dimostrato. Su sanità, sicurezza evivibilità dei quartieri, scuola, si è spessoparlato in termini esclusivi di deficit, dicopertura e rientro delle spese. Questa èstata una prospettiva totalmente miopeche sta mostrando, a chi ha il coraggio dileggere dentro i dati per come appaiono,tutti i suoi limiti e che non ha ancoramostrato tutti i suoi aspetti più deteriori,perché queste situazioni, se lasciate incan-crenire, potranno solo peggiorare. Per-tanto al fianco del lodevole impegno in-dicato dalla collega Covello, ricordo alGoverno che il prossimo passo da intra-prendere dovrà necessariamente esserenella direzione di rafforzare i presidi diStato nelle regioni meridionali, di qualun-que forma e funzione essi siano, affinchési possa veramente cominciare una nuovastagione di difesa della legalità. Abbiamoimparato che per costruire una società piùgiusta e moderna non ci sono teorie eco-nomiche astratte miracolose, l’importanteè che le cose funzionino così come noi cisiamo proposti di fare. Dunque questa èl’unica via per supportare un vero sviluppoeconomico poiché altrimenti quanto fattodi buono da questo Governo, presto otardi, rischia di essere travolto. Graziedunque a tutti per quello che farete e chefaremo (Applausi dei deputati del gruppoPartito Democratico).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Magorno. Ne ha facoltà.

ERNESTO MAGORNO. Signora Presi-dente, onorevoli colleghi, Sandro Pertininel 1982 in un passaggio del suo discorso

di fine anno, affermò che il problema delMezzogiorno non può essere consideratosoltanto un problema di quella regione,deve essere invece considerato un pro-blema nazionale, se lo si vuole risolvere.

Oggi a distanza di anni in quest’Aulatali parole riecheggiano in tutta la lorostraordinaria attualità e non possono nonessere prese in considerazione. Sono pa-role che dovrebbero scuotere le coscienzee far riflettere soprattutto i componentimeridionali di quei partiti che sono statialla guida del Paese e che, troppo preoc-cupati di difendere il proprio status quo,per anni hanno consentito a movimentipolitici apertamente antimeridionalisti diusare il Sud come bancomat e che oggi,del tutto immemori del loro discutibileoperato, propinano giudizi – li abbiamoascoltati – avanzano critiche e considera-zione gratuite sulle presenti colpe di que-sto Governo. Signora Presidente, onorevolicolleghi, la sensibilità verso il Mezzogiornodi questo Paese è dimostrata da queibanchi vuoti...

NICOLA MOLTENI. Non è che quellidietro di te sono pieni !

ERNESTO MAGORNO. ... come i sa-cerdoti nel tempio. Ho ascoltato, signoraPresidente, citazioni su Sant’Agostino, ame piace ricordare invece la scena evan-gelica dei sacerdoti che si stracciano levesti e abbandonano il tempio; oggi hannocriticato aspramente questo Governo enegli anni passati hanno sostenuto i peg-giori Governi antimeridionalisti della sto-ria di questo Paese (Applausi dei deputatidel gruppo Partito Democratico) e quandoda sindaci del Mezzogiorno d’Italia, con lefasce tricolori, difendevamo gli uffici po-stali che venivano chiusi, gli ospedali pe-riferici che venivano chiusi nel Mezzo-giorno del nostro Paese, siamo stati ab-bandonati da quegli stessi Governi soste-nuti da chi ha lasciato oggi i banchi vuotiin quest’Aula. Ed è vero invece che oggi c’èun Governo che, puntando sulla crescita esullo sviluppo, ha dato un ulteriore segnodi sensibilità e attuazione nei confronti delMezzogiorno d’Italia. I numeri parlano

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chiaro: dopo sette anni di crisi il prodottointerno lordo del Sud è tornato finalmentea crescere. Si tratta solo di uno 0,1 percento in più, un dato sicuramente ridottorispetto a quello nazionale, ma che rap-presenta un primo raggio di luce nel buioin cui il Mezzogiorno era piombato. Èvero, il percorso da fare è ancora lungoma la strada è senz’altro quella giusta, èla strada delle riforme, del cambiamento,un cambiamento che è anche e soprattuttocultura e innovazione, come è stato giàdetto da autorevoli colleghi che mi hannopreceduto. La visita di Renzi a Pompeiprima di Natale, il suo ritorno a Caserta,l’attenzione verso vertenze come l’Ilva,verso emergenze come la Terra dei fuochidimostrano l’interesse di questo Esecutivoe la sua piena consapevolezza che l’Italianon cresce se non cresce il Mezzogiorno.Investire su Pompei, Caserta, Matera, met-tere in rete quei siti, renderli fruibili alpubblico e raggiungibili dal punto di vistainfrastrutturale, così come potrebbe avve-nire anche per Metaponto, significa inve-stire sul principale asse di sviluppo delMezzogiorno, significa investire sul futuro.

Lo stesso vale per la Calabria, una terradalla storia millenaria che coincide conquella dell’umanità, dove si respira l’animadi un’antica civiltà che ancora vive in unacultura che è storia ed arte. L’incanto, lasuggestione e la bellezza che la natura haregalato a questa regione, il suo patrimo-nio storico e culturale o luoghi simbolodella Magna Grecia come Caulonia, Cro-tone, Sibari meritano di essere valorizzati.È evidente, c’è bisogno di un nuovo sce-nario economico anche per la Calabria. Loha ben capito Renzi, che in Calabria èvenuto personalmente più volte per pro-grammare un piano di interventi volti afar fronte alle emergenze più gravi. Lavisita del Presidente Mattarella il 29 gen-naio per inaugurare a Catanzaro la citta-della regionale rafforza la certezza diquando lo Stato abbia nel cuore e nellamente il Mezzogiorno e la nostra regione.Il Governo d’altronde si sta muovendo inun modo concreto, anzitutto con la leggedi stabilità che non guarda più alla Cala-bria come un territorio da assistere. Mi

riferisco agli LSU e agli LPU, stiamolavorando per contrattualizzarli, non perassisterli. Questo sta facendo la deputa-zione calabrese in questi mesi. Ai fondiper l’agricoltura, alle agevolazioni fiscaliper le imprese. Poi c’è il Masterplan –vedremo – che prevede alcuni punti per losviluppo, come le dighe, la lotta al dissestoidrogeologico, la bonifica ambientale apartire dal sito di Crotone, il porto diGioia Tauro, il più grande terminal delMediterraneo sul cui rilancio è l’Italiaintera che si gioca una partita importante.Certo, va colmato comunque l’ampio di-vario tra la straordinarietà delle risorse ela fragilità delle infrastrutture: la viabilità,i trasporti, che impediscono una completafruizione del territorio. Intanto con lariforma della portualità la Calabria e tuttoil Sud hanno assunto un ruolo di granderilievo. Città come Gioia Tauro, Taranto,Bari, Salerno e Cagliari possono far ripar-tire gli investimenti, rilanciare la logistica,il commercio, il turismo. Potremmo elen-care tante altre risposte date da questoGoverno alle attese e alle emergenze, pic-coli tasselli di un mosaico che si componepoco a poco, consentendo al Sud e allanostra regione di ripartire.

È un Sud, però, che non può ripartiretotalmente senza una vera e propria rivo-luzione della legalità, che garantisca vivi-bilità nelle città ma che, soprattutto, as-sicuri un modello di sviluppo territorialelibero da condizionamenti di natura cri-minale e, perciò, tale da consentire effet-tive possibilità di crescita occupazionale,imprenditoriale, sociale e culturale. Senzalegalità, signor Presidente, non può essercialcuna svolta economica e produttiva nelSud. Amministratori, imprenditori, opera-tori economici, professionisti, cooperative,giornalisti e forze dell’ordine devono es-sere posti nelle condizioni di poter svol-gere le proprie funzioni nella più assolutalibertà. Legalità, cultura, lavoro, forma-zione, sanità, infrastrutture e servizi pub-blici: sono queste le priorità che devonoaccompagnare le misure che il Governointende mettere in atto per il Sud. Atten-diamo che il masterplan per il Mezzo-giorno venga definito operativamente, ter-

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ritorio per territorio. Il Governo e leregioni ci stanno lavorando. È un’enormeopportunità per il Sud che non possiamopermettere che vada sprecata.

Concludo. Il Partito Democratico hauna grande responsabilità di fronte a chifa prevalere e ha fatto prevalere gli egoi-smi e gli interessi di parte, a chi alimentaillusioni pericolose ma che, alla prova deifatti, non sa amministrare, a chi, nelperorare il manicheismo tra bene e male,poi si accorge di essere come gli altri senon peggio, come dimostra il caso Quarto.La nostra mozione parte dall’azione rifor-matrice del Governo – e ho concluso –che sollecitiamo a proseguire in questolavoro complicato, faticoso e pieno diostacoli. Ci sono 20 milioni di cittadini chedevono tornare ad essere protagonistidella vita di questo Paese e intendonofarlo partendo dal Sud. « Un uomo faquello che è suo dovere fare » dicevaKennedy e se, come ricordava Renzi nel-l’ultima direzione nazionale del PD, lapolitica fa il proprio mestiere le cose sifanno. Noi abbiamo il merito – e lorivendichiamo – di aver restituito al Mez-zogiorno credibilità e centralità e con gliimpegni che andiamo ad assumere inquest’Aula continueremo nel nostro cam-mino di rinnovamento, di crescita e disviluppo (Applausi dei deputati del gruppoPartito Democratico).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Giovanni Mario Salvino Burtone.Ne ha facoltà.

GIOVANNI MARIO SALVINO BUR-TONE. Presidente, la scorsa settimanasono intervenuto in quest’Aula e ho postoal Governo il problema, la vertenza che siè aperta a Gela sull’ENI. Poi sono andatoa Gela, senza i clamori della stampa, e hoparlato con i lavoratori, ho letto nei lorovolti, ho sentito le loro parole: c’è lapreoccupazione per il loro futuro e per ilfuturo delle loro famiglie. Gela è unarealtà che ha avuto un intervento impor-tante dal punto di vista dell’industrializ-zazione, con interventi pubblici. Quegliinterventi hanno creato lavoro, sviluppo e

reddito; ma l’altra faccia della medagliasono i problemi ambientali e di salute chein quell’aria ci sono. Accanto a questiproblemi ora si accosta un processo dideindustrializzazione pesante, con unesercito di disoccupati.

Il Presidente del Consiglio il 14 agosto2014 è stato a Gela – io c’ero – e ha postoi termini di un rilancio di quella comunità,con una riconversione verde di quel sitoENI e un impegno per il risanamento dellediscariche. Noi del Partito Democraticosiamo fermi lì, non ci muoviamo, nonsiamo ondivaghi come alcuni che, quandoincontrano gli ambientalisti, pongono iltema della chiusura della raffineria diGela e poi, quando incontrano i lavoratori,danno solidarietà. Noi siamo perché ildiritto al lavoro, il diritto ad un ambientesano e alla salute abbiano un equilibriotra di loro. Ecco perché noi sappiamo chele remore, signor sottosegretario, sono adaltri livelli istituzionali.

Ma il Governo non si deve fermare. Noile chiediamo formalmente di verificaredove ci sono i ritardi e di andare avanti,eventualmente con un commissariamento,perché a Gela bisogna dare delle rispostee perché Gela, insieme alla Val Basento, aTaranto e agli altri poli industriali, sono lametafora del Mezzogiorno.

Ho sentito i colleghi dell’opposizione. Iocredo che non si possa fare polemica,bassa polemica. Però, io credo che non sipossa dire, in questa fase, che siamodavanti al solito rito, al solito momentocelebrativo. I colleghi debbono sapere cheil masterplan si sta componendo e a com-porlo sono le regioni, sono i rappresen-tanti delle aree metropolitane (Applausi deideputati del gruppo Partito Democratico).Si sta definendo e si sta definendo con leopere, quelle che debbono collegare luoghie risorse; si sta componendo con gli in-centivi per l’occupazione e noi salutiamocon favore quello che è accaduto e staaccadendo a Napoli, con l’investimento diApple e con 600 nuovi posti di lavoro cheindicano, signori colleghi, che il Paese stariacquisendo affidabilità e credibilità.

Il problema, però, è che nel masterplandebbono essere considerate anche le dif-

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ficoltà dello Stato sociale, le debolezzeesistenti, perché spesso i mass media in-dicano un’immagine vera del Mezzogiorno,ossia quella della fuga dei cervelli. Questoè un fenomeno grave, ma, accanto allafuga dei cervelli, ci sono anche i bracciantiche muoiono in estate, ci sono i lavoratoriche escono dalle industrie, che perdono illoro lavoro, che si aggiungono al numerocospicuo di disoccupati e io credo che suquesto aspetto noi dobbiamo fare unariflessione. C’è una categoria di disoccu-pati, quelli che sono in mobilità in deroga;ebbene, questi rischiano di diventare fan-tasmi. Finora hanno avuto una coperturasociale ma adesso, rispetto all’arrivo deinuovi meccanismi di protezione, possonorimanere nella terra di nessuno. Sonoquelli che potrebbero ulteriormente am-pliare la fascia del 15 per cento di povertànel Mezzogiorno, sono quelli che nonpossono accedere alle cure primarie, lecure dentarie, quelli che, purtroppo, do-vranno avere una cattiva alimentazione,quelli che hanno problemi rispetto allapossibilità per i propri figli di usufruiredella certezza del diritto allo studio comeascensore sociale.

Ecco perché noi pensiamo, signor sot-tosegretario, che il masterplan, il piano, ilprogramma per il Sud debba fare un saltodi qualità. Debba prevedere sì delle operespecifiche, quelle infrastrutturali e gli in-centivi, ma deve mettere al centro lapersona, la persona in difficoltà, quellache io ho qui richiamato, perché questo èil cuore dei problemi, il cuore degli inter-venti che il nostro Presidente del Consigliovuole portare avanti, con i processi diriqualificazione urbana e mettendo al cen-tro le periferie. È questa la linea che noidobbiamo seguire e fare questo – lodiciamo dal Mezzogiorno – significa sot-trarre linfa vitale alle mafie. Fare questosignifica riacquisire un patrimonio anchedi democrazia, perché le condizioni didifficoltà e di disagio portano poi ad undeficit di partecipazione e noi, invece,dobbiamo tentare di lavorare per riportaread una presenza attiva i nostri cittadini.

Ecco perché – e mi avvio alla conclu-sione – l’impegno vero che noi dobbiamo

portare avanti e sì, quindi, un programma,ma il salto di qualità lo possiamo realiz-zare se riusciremo non soltanto, alla finedi quest’anno, a snocciolare alcuni dati,ma a dire che veramente ci siamo impe-gnati per lo sviluppo e anche per laprotezione sociale dei più deboli. È questala vera sfida (Applausi dei deputati delgruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare ladeputata Bruno Bossio. Ne ha facoltà.

VINCENZA BRUNO BOSSIO. SignoraPresidente, signor sottosegretario, onore-voli colleghe e colleghi, ci stiamo chie-dendo forse se abbia un senso un’enne-sima mozione sul Mezzogiorno o, meglio,se abbia senso una mozione sul Mezzo-giorno. Forse no, però ha un senso – e iocredo che questo sia anche il modo concui si è intervenuti finora – se si pro-muove un impegno dello Stato, del Go-verno, del Parlamento, delle regioni percolmare un divario che vent’anni di poli-tiche nordiste hanno provocato, danneg-giando, in questo modo, non solo l’Italiama anche lo stesso Nord. Infatti – el’hanno detto anche gli altri colleghi – èvero che ogni 100 euro investiti nel Mez-zogiorno generano acquisti di beni e ser-vizi per circa il 30 per cento nel centro-nord. Allora ? È questo il problema: non èil Sud ad avere bisogno dell’Italia, ma èl’Italia che ha bisogno del Sud.

D’altra parte, è stato ormai acclarato:questo divario non è nato da fattori ge-netici o antropologici, ma dalla mancanzadi una chiara volontà politica in questiventi anni, come dimostra, d’altra parte, alcontrario, l’esperienza della Germania edell’unificazione con l’est meno sviluppato.

Ma come è possibile impostare final-mente una politica di sviluppo per il Sud ?Io non mi soffermerò sui punti del PIL,ma insisterò soprattutto su come colmareeffettivamente i divari e credo che il sensodel masterplan, che, appunto, si sta fa-cendo fra Governo e regioni, sia proprioquesto, sapendo però che, se vogliamomantenere la visione romana e la leader-ship territoriale – come ha detto il Se-

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gretario, nella direzione del 7 agosto –,dobbiamo fare in modo che gli investi-menti non generino più – come hannogenerato in questi anni – una coesioneall’incontrario. Gli investimenti conti-nuano a rappresentare, ancora oggi, lavariabile che più è peggiorata negli ultimianni; dal picco del 2007, gli investimentifissi sono calati di circa 34 miliardi e,rispetto al dato pro capite, per il Mezzo-giorno, l’importo è di 6,6 per abitante,contro il 10,3. Nel Sud, risiede un terzodella popolazione italiana, ma pratica-mente, nel momento in cui gli investimentipubblici sono una somma di Stato, regioneed Europa, il Governo di questi vent’anni– in particolare, il Governo Berlusconi efaceva bene il collega Magorno a ricor-darlo –, lo Stato centrale ha compensato,con gli stanziamenti nazionali, le maggioririsorse che la politica di coesione preve-deva. Il principale strumento, attraversocui lo Stato centrale ha riequilibrato laspesa a favore del Nord, è rappresentatodagli investimenti delle grandi aziendepubbliche. Se voi pensate che, dal 1996 al2012, le Ferrovie dello Stato hanno inve-stito solo il 12,9 per cento – e l’ultimorapporto Pendolaria lo testimonia ancorauna volta – ci è praticamente chiaro checos’è oggi il divario infrastrutturale nelMezzogiorno.

Quindi, io credo che nei masterplan sidebba invertire questa tendenza della coe-sione all’incontrario e, per esempio, tor-nare a fissare l’obiettivo del 2000 e ga-rantire che il 45 per cento degli investi-menti complessivi in conto capitale inItalia avvengano nelle ragioni del Sud.

Quindi, far partire gli investimenti alSud si conferma la priorità delle prioritàanche perché, se non facciamo questo, nonriusciremo a scalfire i dati drammaticidella povertà, della disoccupazione e deiprecari. Noi meridionali non siamo pia-gnoni; noi guardiamo la fotografia dellarealtà e, a fronte di meno investimenti, c’èuna povertà relativa che è il 21 per centonel Mezzogiorno e il 5 per cento al Nord,c’è una povertà assoluta del 9 per centonel Mezzogiorno e del 4 per cento al Nord.La riforma del welfare, che è un’esigenza

nazionale, diventa insopprimibile nel Mez-zogiorno, dove non si può più mantenereun welfare corporativo, che confonda as-sistenza e previdenza, e che tutela male –come dicevano giustamente sulla mobilitàin deroga – e poco solo alcuni di quelliche perdono il lavoro.

Si può invertire la rotta, si possonocolmare i divari, ci sono i punti di forza.L’agricoltura è un punto di forza, l’agri-coltura innovativa su cui puntano i PSRdelle regioni del Mezzogiorno, che devonosconfiggere l’agricoltura dei caporali. Ieri,una bella notizia: uno schiavo ha avuto ilcoraggio di denunciare il caporale, e leForze dell’ordine sono intervenute tempe-stivamente (Applausi dei deputati delgruppo Partito Democratico). Questa è di-fesa della legalità.

Ma c’è un altro punto di forza del Sud:il turismo. Non è un caso che, proprio inquest’ultimo anno, sono cresciuti del 3,6per cento gli arrivi nel Mezzogiorno ri-spetto al dato nazionale del 2,7. Allora,anche in questo caso, il PON cultura2014-2020 deve puntare sugli investimentiin termini di fruibilità del patrimoniostorico delle regioni meridionali. E, infine,la manifattura: si dice che non ci puòessere sviluppo al Sud senza manifattura,ma non vogliamo la manifattura tradizio-nale; noi vogliamo che il Governo punti suindustria 4.0, sull’open innovation, in ma-niera tale che, nella filiera – diciamo così– dell’innovazione, le PMI innovative, lestart-up innovative, che sono nel Mezzo-giorno, possano contribuire, in termini didistretto virtuale, alle manifatture tradi-zionali anche del Nord.

E, infine, ancora, la connettività; per laprima volta, c’è un rovesciamento tra Norde Sud: la Calabria e la Campania sono leregioni con la più alta percentuale dibanda ultra larga, in Calabria il 64 percento, in Trentino Alto Adige, il 19 percento. Per quanto riguarda i porti, hannogià detto di Gioia Tauro. Questa visione,dunque, potremmo definirla con un bellibro che hanno scritto due autori cala-bresi, Fiorita e Giancarlo Rafele, Il bic-chiere mezzo pieno, che dicono: I meridio-nali: siamo muli; se ci mettiamo in testa

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una cosa, non cambiamo idea nemmeno amorire e, prima o poi, a quella cosa ciarriviamo. Solo che ancora non ci siamomessi in testa di essere felici. Bene, oggi èarrivato il tempo di metterci in testa diessere felici (Applausi dei deputati delgruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Federico Massa. Ne ha facoltà.

FEDERICO MASSA. Signora Presi-dente, onorevoli colleghi, signor sottose-gretario, credo che, dal punto di vistagenerale, noi non possiamo non partire dauna considerazione che io ritengo quasibanale. Usciamo da anni di politica diausterità, che si è verificato essere unapolitica in assoluto sbagliata e inadeguata;è del tutto evidente che quella politicamaggiori danni ha prodotto nelle aree piùdeboli dei Paesi dell’Europa e nelle areepiù deboli dell’Italia.

Quindi, il primo segno positivo che ioleggo nell’iniziativa del Governo è la con-sapevolezza che è necessario indirizzare lerisorse, che riusciremo a liberare, anche inun confronto leale, ma severo con laComunità Europea, per gli investimentipubblici in Europa, in Italia e nel Mezzo-giorno. Mi sia consentito dire che poco hosentito, da alcuni banchi delle opposizioni,il rammarico per i danni che sono statiprodotti dalla insensata demonizzazionedegli investimenti pubblici. Va in questadirezione una delle scelte operate con lalegge di stabilità per il 2016 di prorogarela decontribuzione per gli investimenti nelMezzogiorno e, per questa ragione, è in-dispensabile che abbia successo – ed ioconfido che avrà successo – l’iniziativa delGoverno nei confronti della Comunità eu-ropea.

Questo Parlamento, sul punto merito-riamente con una maggioranza che è an-data ben oltre quella che sostiene il Go-verno, nella legge di stabilità, ha previstomisure specifiche di intervento nel Mez-zogiorno: non solo, il credito di imposta,ma anche – lo ricordava il collega Misianida Bergamo – la liberazione di risorse per11 miliardi di investimento, di cui 7 mi-

liardi nel Mezzogiorno d’Italia. Lo dico aicolleghi dell’opposizione, che richiamanoalla realtà dei numeri, e questi sono nu-meri importanti. Misure alle quali vannoaggiunte quelle rivolte a situazioni speci-fiche: dalla Terra dei fuochi, a Bagnoli,all’Ilva di Taranto e – vorrei sottolineare– alla città di Taranto, interessata ad uncontratto istituzionale di sviluppo, che mo-bilita risorse per oltre 800 milioni di euro,nella logica e con lo strumento del con-tratto istituzionale di sviluppo, cioè – mipiace ricordarlo – nella logica della con-certazione e della programmazione, che èla logica che segna e caratterizza l’impo-stazione delle politiche riformiste che –come ricordavo poc’anzi – tanto hannodato e possono dare a questo Paese.

Certo, recupero delle risorse non spese,onorevoli colleghi, ma mi sembra vera-mente poco non riflettere adeguatamentesul perché quelle risorse non sono statespese.

E vi sembra veramente poco oggi pen-sare ad una loro immediata, coerentepossibile mobilizzazione per gli investi-menti ? Stiamo cercando di trasformareun problema in una opportunità che nonpossiamo e non dobbiamo perdere.

Mi pare, quindi, impresa ardua – miverrebbe da dire impossibile – quella tesa,con evidente strumentalità, a rappresen-tare un Governo che non ha nella testa ilSud. Questa, paradossalmente, è la vicendache ha riguardato gli anni dei Governi esegnati dalla presenza determinante dellaLega Nord. Del resto, se l’idea delle poli-tiche per il Mezzogiorno è quella coeren-temente, legittimamente rivendicata dallaLega, anche in questa nuova fase dellapolitica nazionale, come sorprendersi chequando la maggioranza era costruita in-torno a questo partito i risultati nonpotevano che essere quelli rappresentatidal rapporto Svimez ? È veramente singo-lare – per usare uno eufemismo – che unaprima e superficiale lettura del rapportoSvimez sia stata indirizzata nei confrontidell’attuale Governo. Il rapporto Svimez èla fotografia ragionata e commentata dicome e quanto nell’ultimo decennio si siaandato divaricando il divario fra il Nord e

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il Sud del Paese, ma anche, al contrario,di come oggi sia possibile registrare unasia pur timida e insufficiente, ma signifi-cativa – come diceva l’onorevole Misiani –inversione di tendenza. Sia consentito ri-cordarlo, i dati offerti dal rapporto Svimezcristallizzano un’altra innegabile realtà:l’ultimo periodo nel quale il Mezzogiornod’Italia ha positivamente recuperato losvantaggio ha coinciso con i Governi dicentrosinistra della metà e della fine deglianni Novanta.

Il masterplan, onorevoli colleghi, non èil libro dei sogni. Il masterplan è la rap-presentazione di una politica dello Statoche vuole essere di intervento attivo nelMezzogiorno e l’impegno è a superare iritardi, le insufficienze, le complicazioniamministrative, la burocrazia che hannoostacolato la spesa. Da questo sono nati iritardi, i blocchi ed è nato il problemadelle risorse non spese. Oggi noi le vo-gliamo spendere e proprio per questosiamo impegnati, con questo Governo econ questa maggioranza, e di più dob-biamo essere impegnati a costruire unariforma delle istituzioni, della democrazia,una riforma di questo Paese, che mettaun’amministrazione efficiente, più effi-ciente di quanto finora è stata, al serviziodelle ragioni dello sviluppo del Paese edelle ragioni dello sviluppo del Mezzo-giorno, senza le quali questo Paese, l’Italia,non va da nessuna parte (Applausi deideputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare ladeputata Assunta Tartaglione. Prego, ne hafacoltà.

ASSUNTA TARTAGLIONE. SignoraPresidente, onorevoli colleghi, signor sot-tosegretario, la presente mozione sul Mez-zogiorno, come già le due precedenti del-l’ottobre 2014 e dell’aprile 2015, vuolerappresentare un ulteriore sprone al-l’azione del Governo, che ha già ampia-mente dimostrato grande attenzione alleregioni e alle ragioni meridionali.

Nella prima parte della mozione – chimi ha preceduto lo ha più volte eviden-ziato – sono elencate tutte le iniziative già

messe in campo dal Governo per garantireuna maggiore vicinanza alle regioni meri-dionali, che sono quelle che continuanopurtroppo a detenere primati negativi an-cora in moltissimi settori. In questo qua-dro, non si può trascurare il costanteimpegno assunto dal Governo per la so-luzione di importanti vertenze industriali,salvaguardando le possibilità di mantenerein vita e restituire alla produttività seg-menti importanti del tessuto produttivomeridionale, come ad esempio l’ex Irisbusdi Avellino o Whirlpool e Firema di Ca-serta.

È nell’interesse dell’intero Paese che ilSud ritrovi il proprio ruolo. Non dimen-tichiamo che il Sud è e rimane un naturaleponte di comunicazione con il NordAfrica, il Medioriente e l’Europa sudorien-tale. La mozione pone la dovuta atten-zione ai problemi strutturali del Sud. Nonpotrà, infatti, esserci reale sviluppo cultu-rale ed economico se non verrà garantitaun’adeguata mobilità del Mezzogiorno.

La conformazione orografica del terri-torio – penso alle zone interne dellaCampania e delle altre regioni – costitui-sce spesso un limite oggettivo alla mobilità.Un Paese avanzato come il nostro non puòpermettere che una parte vitale del Paeserimanga perennemente isolata. Il sistemadei trasporti al Sud, soprattutto quelli surotaia, va sviluppato ed incentivato. Inquesto il ruolo del pubblico è fondamen-tale. Da qui nasce la proposta dell’Osser-vatorio sui trasporti nel Mezzogiorno. Nonè certo un ennesimo carrozzone pubblico;vuole essere, invece, una snella e dinamicacabina di regia, che mette insieme tutti glioperatori del settore, pubblici e privati,per potere, non nel giro di decenni, ma dipochi anni, aiutare il Sud a colmare ipropri limiti in materia di trasporti.

Strettamente connesso con il tema deitrasporti è quello della rigenerazione ur-bana, in particolare dei centri storici.L’ultimo rapporto ISPRA in materia pre-cisa proprio che il nostro Paese ha unlivello di consumo di suolo tra i più alti inEuropa, nonostante le peculiarità orogra-fiche del territorio italiano, che avrebberodovuto evitare l’espansione urbana in zone

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ad elevata fragilità ambientale e territo-riale. La limitazione del consumo delsuolo, unitamente alla messa in sicurezzadel territorio, è una direzione strategicaper il Sud e per la Campania, in partico-lare.

La ripresa dello sviluppo del Paese nonpuò procedere senza proteggere il territo-rio dalla minaccia del dissesto idrogeolo-gico, senza protezione per gli usi agricolie soprattutto senza tutela e valorizzazionedelle risorse territoriali e culturali, checostituiscono il cuore della qualità am-bientale, indispensabile per il nostro be-nessere e per mantenere la bellezza di unpaesaggio noto in tutto il mondo. Questonon è in contrapposizione con l’auspicataripresa del settore edilizio.

Al contrario, si pone come il motoreper l’edilizia di qualità, efficiente nei con-sumi energetici e nell’uso delle risorseambientali, favorendo la necessaria riqua-lificazione e rigenerazione urbana, oltre alriuso delle aree contaminate o dismesse,riducendo il consumo di nuovo suolo.Penso, in particolare, alla periferia napo-letana o a quartieri come quello di Ba-gnoli, per il quale il Governo ha giàcompiuto importanti passi avanti.

Legato al tema della riqualificazioneurbana è quello dell’edilizia scolastica. Ilpiano di edilizia scolastica, richiamato dalPresidente del Consiglio già nel suo di-scorso di fiducia del 2014, ha preso il via.È un piano che riguarda oltre 20 milainterventi in edifici scolastici. Una scuolaitaliana su due sarà protagonista di questoprimo progetto. Inoltre, l’Osservatorio perl’edilizia scolastica, che, dopo l’insedia-mento, non è stato convocato per quasivent’anni, è ripartito nel gennaio del 2015.All’interno di tale Osservatorio chiediamoche sia posta un’adeguata attenzione allasituazione dell’edilizia scolastica nel Mez-zogiorno. La sicurezza dei nostri studentiè quanto mai prioritaria. La scuola è illuogo in cui i nostri giovani hanno occa-sione di formarsi e crescere. La sicurezzae la salubrità degli edifici scolastici delMezzogiorno deve divenire il fiore all’oc-chiello dell’azione del nostro Governo.

Strettamente connesso con il tema dellascuola è quello del necessario sostegnoall’alfabetizzazione digitale. Nelle lineeguida del Governo per la scuola sonocontenute novità importanti riguardo l’al-fabetizzazione digitale, che riprendono inparte il lavoro del Parlamento. In parti-colare, è cruciale l’obiettivo di trasformarei ragazzi da semplici fruitori passivi increatori di contenuti digitali. Si tratta,dunque, di scegliere con determinazione lastrada dell’aumento degli investimentinelle nuove tecnologie – si pensi soltantoalla diffusione della banda larga – nellaformazione digitale della forza lavoro, nel-l’innovazione tecnologica della pubblicaamministrazione. È in questo contesto che,evidentemente, dobbiamo collocare la que-stione strategica della formazione digitale.

È necessario, quindi, che il Governo, inquesta generale attenzione dimostrata alfuturo digitale del Paese, ponga particolareattenzione all’alfabetizzazione digitaledelle popolazioni meridionali. La forma-zione digitale potrebbe aiutare l’Italia e ilSud, in particolare, a trovare una solu-zione a questo problema, che troppospesso risulta sottovalutato e che ha ine-vitabili conseguenze sulla capacità dei cit-tadini di prendere effettiva e piena co-scienza dei propri diritti e delle propriecapacità. Fondamentale in questo settore èil contributo della formazione di tipo uni-versitario. Al Sud, purtroppo, la media deilaureati nella fascia 25-34 anni è del 18,9per cento, contro il 39 per cento in ambitoOCSE. È più che comprensibile che igiovani meridionali non vedano più laconvenienza del conseguire un titolo distudio universitario. Bisogna fare in modoche la società meridionale ritrovi l’impor-tanza d’investire in cultura e formazione.Il grandissimo impegno del Governo persostenere l’industria della cultura è sottogli occhi di tutti: la scelta, ad esempio, disostenere con forza il Grande ProgettoPompei e l’aver trasformato alcune realtàarcheologiche (penso ai Campi Flegrei e adErcolano) in musei autonomi confermanola particolare attenzione posta ad un’areadel Paese che in materia culturale e turi-stica ha tanto da offrire. I buoni risultati

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del 2015 in termini di flussi turistici nondevono però illudere troppo: agli accennatiproblemi di tipo logistico ed infrastruttu-rale si aggiunge l’incapacità di incanalarele tante forze creative meridionali in pro-getti e percorsi più duraturi. Se quindivogliamo avere un passo più celere, si devecercare di guardare con occhi diversi allosviluppo economico.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

ASSUNTA TARTAGLIONE. Concludoribadendo che il Governo, come dettoall’inizio del mio intervento, negli ultimidue anni ha compiuto importanti azioni disostegno dell’economia meridionale: siamosicuri che dopo l’approvazione di questamozione il Governo aumenterà ancora dipiù i propri sforzi nelle direzioni auspi-cate. Il Mezzogiorno ha tante potenzialitàinespresse: sta a noi, legislatori, Governo eparti economiche e sociali, far sì che siesprimano appieno (Applausi dei deputatidel gruppo Partito Democratico).

Chiedo che la Presidenza autorizzi lapubblicazione in calce al resoconto dellaseduta odierna di considerazioni integra-tive del mio intervento (La Presidenza loconsente, sulla base dei criteri costante-mente seguiti).

PRESIDENTE. Avverto che è stata testépresentata la mozione Taglialatela ed altrin. 1-01122. Il relativo testo è in distribu-zione (vedi l’allegato A – Mozioni).

È iscritto a parlare il collega MarcelloTaglialatela, che illustrerà anche la suamozione n. 1-01122. Ne ha facoltà.

MARCELLO TAGLIALATELA. Presi-dente, colleghi, è la terza volta che sidiscute di Sud in quest’Aula, e penso chesia l’occasione nella quale si manifesta lamaggiore tristezza: l’attenzione diventasempre minore, i temi sono ripetuti inmaniera stanca ed il Governo continua adilludere qualcuno che con un Masterplanpossa recuperare quello che ovviamentenon è recuperabile in tema e in termini diattenzione e di progettualità. È questa larealtà, e ovviamente la colpa principale è

del Governo, ma anche dei colleghi par-lamentari, che fanno finta di accontentarsidi illusioni, promesse e rassicurazioni,ogni tanto la citazione di un elementospecifico che riguarda politiche per ilMezzogiorno, senza però che vi sia alcunapratica reale, concreta, costruttiva chepossa far recuperare al Sud quello cheindubbiamente pesa nello sviluppo econo-mico.

Si è fatto riferimento al rapporto Svi-mez, alla triste, crudele fotografia che havisto il Mezzogiorno d’Italia crescere negliultimi tempi meno della Grecia; ovvia-mente questi argomenti non trovano spa-zio sui giornali, tranne che nei primissimigiorni, poi si fa finta che la questione siastata risolta, mentre è stata solamentedimenticata.

Noi abbiamo ripresentato una nostramozione. Voglio far notare che quelleprecedenti hanno avuto un parere favore-vole da parte del Governo, ma non vi èstato poi un riscontro degli impegni che ilGoverno aveva preso in ordine alle pro-poste e alle segnalazioni (gli interventi cheerano contenuti all’interno dei nostri do-cumenti).

Ci permettiamo ancora di segnalare,come elemento di novità nel documentoche abbiamo appena consegnato, la pos-sibilità che il Sud venga utilizzato perquello che rappresenta: una piattaformalogistica nel Mediterraneo, la possibilitàquindi di essere punto di arrivo dellemerci che arrivano dall’Oriente e dal-l’Africa, e quindi la proposta di utilizzarele autorità portuali per identificare areefranche dove andare a creare nuovi sta-bilimenti produttivi, soprattutto di primatrasformazione delle merci. Questo per noirappresenta un elemento concreto, unaproposta specifica per aiutare il Sud nona chiacchiere, non a parole, non attraversoprogetti che dovrebbero essere realizzatidal pubblico, e che subiscono quindi ov-viamente i ritardi di sempre, ma attra-verso opportunità di carattere economicoe fiscale, legate allo sviluppo del territorio,da mettere a disposizione delle impreseprivate.

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L’Italia soffre di mancanza di investi-tori esteri, ma il Sud soffre ancora di piùda questo punto di vista.

E anche la favoletta che in questi giorniha girato, circa l’opportunità che a Napolipossano arrivare nuovi 500 posti di lavoroattraverso un accordo con un gruppo in-ternazionale, sono convinto che tra qual-che settimana ci accorgeremo che non sitratta di posti di lavoro reali, che si trattaprobabilmente di opportunità di studio, dilavoro a tempo determinato; e nel frat-tempo mi domando se per caso, nelladecisione che il gruppo internazionale hapreso di andare ad effettuare in Italia unsuo investimento, non abbia pesato ancheil fatto che il Governo nazionale abbiafatto uno sconto notevole da un punto divista fiscale a quel gruppo internazionale.

Ma il tempo è galantuomo: avremo lapossibilità di verificare se le promessesaranno mantenute. Siamo ovviamenteconvinti che qualche altra promessa verràda parte del Primo Ministro Renzi rac-contata agli italiani a ridosso delle pros-sime elezioni amministrative: è tradizioneche vi sia un’ipotesi del genere, che primache inizi la campagna elettorale vi possaessere qualche ulteriore rassicurazioneche i ritardi saranno recuperati, che gliimpegni saranno mantenuti, ma nel frat-tempo la tristezza della discussione che siè avuta questa mattina in Aula rappre-senta fedelmente qual è l’interesse che ilGoverno ripone nei confronti del Mezzo-giorno. Come Fratelli d’Italia, i nostridocumenti rimangono con le nostre pro-poste, a significare che da parte nostra viè una volontà concreta di interventi, senzaaspettare soldi pubblici.

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscrittia parlare e pertanto dichiaro chiusa ladiscussione sulle linee generali delle mo-zioni.

Sospendiamo a questo punto la seduta,che riprenderà alle ore 15, a partire dal-l’intervento in sede di replica del rappre-sentante del Governo, che esprimerà al-tresì i pareri sugli atti di indirizzo pre-sentati.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 13,20, è ripresaalle 15,05.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTELAURA BOLDRINI

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell’articolo 46, comma 2, del Regola-mento, i deputati Adornato e Bindi sono inmissione a decorrere dalla ripresa pome-ridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessi-vamente centonove, come risulta dal-l’elenco depositato presso la Presidenza eche sarà pubblicato nell’allegato A al re-soconto della seduta odierna.

Seguito della discussione delle mozioniDorina Bianchi ed altri n. 1-00976,Covello ed altri n. 1-01097, Palese edaltri n. 1-01101, Scotto ed altri n. 1-01112, Pisicchio n. 1-01113, Barbantied altri n. 1-01114 e Carfagna ed altrin. 1-01115 concernenti iniziative per ilrilancio del Mezzogiorno.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recail seguito della discussione delle mozioniDorina Bianchi ed altri n. 1-00976 (Nuovaformulazione), Covello ed altri n. 1-01097(Ulteriore nuova formulazione), Palese edaltri n. 1-01101, Scotto ed altrin. 1-01112, Pisicchio n. 1-01113, Barbantied altri n. 1-01114 e Carfagna ed altrin. 1-01115 concernenti iniziative per ilrilancio del Mezzogiorno (vedi l’allegato A– Mozioni).

Ricordo che, nella parte antimeridianadella seduta, si è conclusa la discussionesulle linee generali nel corso della qualesono state presentate le mozioni Baldas-sarre ed altri n. 1-01117, Matarrese edaltri n. 1-01118, De Lorenzis ed altri n. 1-01119, Saltamartini ed altri n. 1-01120,Taglialatela ed altri n. 1-01122 e la riso-luzione Pili n. 6-00197 (vedi l’allegato A –Mozioni e Risoluzione). Avverto che sono

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state presentate una nuova formulazionedella mozione Matarrese ed altri n. 1-01118 e una seconda ulteriore nuova for-mulazione della mozione Covello ed altrin. 1-01097. I relativi testi sono in distri-buzione. Avverto altresì che la mozioneCovello ed altri n. 1-01097 (Seconda ulte-riore nuova formulazione), è stata sotto-scritta, tra gli altri, dal deputato Dellai,che, con il consenso degli altri sottoscrit-tori, ne diventa il secondo firmatario.

(Parere del Governo)

PRESIDENTE. Invito il rappresentantedel Governo ad esprimere il parere sullemozioni e sulla risoluzione all’ordine delgiorno.

CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegreta-rio di Stato alla Presidenza del Consiglio deiministri. Signora Presidente, prima di tuttovorrei ringraziare gli onorevoli deputatiche sono intervenuti nel dibattito di sta-mane, che è stato un dibattito moltoimportante, molto fruttuoso, con indica-zioni molto importanti per lo sviluppodell’azione del Governo nei confronti delMezzogiorno, per una ripresa di una po-litica meridionalista che vede il Governomolto impegnato. È stato un dibattitoimportante e che ancora una volta hamesso in evidenza la centralità della que-stione meridionale per il nostro Paese.Centralità della questione meridionale si-gnifica quello che abbiamo detto nel ma-sterplan, cioè non c’è ripresa del nostroPaese duratura, stabile, se non si riprendeanche il Mezzogiorno d’Italia. Il Mezzo-giorno d’Italia deve giocare fino in fondola sua parte per irrobustire le prospettiveeconomiche dell’intero Paese.

Il Mezzogiorno deve dare il suo con-tributo alla crescita e deve poter, insiemecon il resto del Paese, imboccare unastrada che riapra prospettive per i nostrigiovani e per tutti i cittadini italiani. IlGoverno si presenta qui – diverse mozionilo hanno sottolineato – con alcuni fatti,con alcune cose che sono già state fatte eche sono il presupposto per un’azione

ancora più forte che dovremo svilupparein futuro anche grazie alle indicazioni chesono venute dal dibattito di stamane.Prima di tutto vorrei sottolineare il risul-tato che abbiamo conseguito in questiultimi due anni con una fortissima acce-lerazione nell’utilizzo dei fondi europei.Ricordo che al 31 dicembre 2011 la quotadi fondi della programmazione 2007-2013– e quando parlo del 31 dicembre 2011prendo un dato al termine del quinto annodel periodo di programmazione – utiliz-zata era il 15 per cento, dopo cinque anni.Oggi abbiamo raggiunto il 100 per cento al31 dicembre 2015, il consuntivo finale loavremo nei prossimi mesi. Può esserciancora un rischio residuo, l’abbiamoquantificato in non più del 2-2,5 per centocomplessivo dei fondi, cioè siamo arrivatia spendere almeno il 98 per cento ma conbuona probabilità di essere vicini e inmolti casi anche sopra il 100 per cento;per diversi programmi sia nazionali cheregionali siamo sopra il 100 per cento.Quindi è una fortissima azione di recuperonella capacità di spesa dei fondi strutturalie questo è stato un primo importantesegnale che il Governo ha dato al Mezzo-giorno d’Italia sulla concretezza delle po-litiche che stiamo mettendo in piedi. Unsecondo dato: abbiamo avuto l’approva-zione da parte della Commissione europeadi tutti i programmi nazionali e regionaliper la programmazione 2014-2020, quindidal 1o gennaio 2016 siamo in grado dicominciare a utilizzare i fondi della pro-grammazione 2014-2020; stiamo anche la-vorando – anche nel rapporto con leregioni, ma su questo tornerò fra poco –a finalizzare l’utilizzo del Fondo sviluppoe coesione in coerenza con i programmioperativi nazionali e regionali sui fondieuropei. Nella legge di stabilità prima ditutto abbiamo attivato la clausola investi-menti per un ammontare complessivodello 0,3 per cento di Pil e ricordo che laclausola investimenti è stata fortementevoluta dal Governo italiano e sostenuta nelcorso del Semestre di presidenza italiana;ciò significa oltre 5 miliardi di investimentidi cofinanziamenti nazionali che mettonoin moto un complessivo di oltre 11 mi-

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liardi concentrati nel 2016, cioè oltre 11miliardi nel solo 2016 di investimenti suprogrammi cofinanziati dall’Unione euro-pea. Stiamo parlando dei programmi chefanno parte dei fondi strutturali e di quellidel Piano Juncker, di quelli di ConnectingEurope Facility e di quelli sulle reti in-frastrutturali transeuropee.

Almeno 7 di questi 11 miliardi sarannoconcentrati nel Mezzogiorno e questo èsolo l’inizio, è la base iniziale per ilmasterplan, uno sforzo immediato nel2016 di investimenti che poi si prolun-gherà negli anni dopo, utilizzando sia ifondi strutturali sia il Fondo di sviluppo ecoesione.

Grazie alla discussione in Parlamento eall’apporto venuto dai parlamentari ab-biamo poi varato, in sede di legge distabilità, su proposta che veniva dallaCamera dei deputati, il credito d’impostaper gli investimenti nel Mezzogiorno su 4anni, che farà da leva importante persostenere gli investimenti industriali nelleregioni meridionali. Abbiamo poi ancheprevisto che, previa ricognizione di even-tuali avanzi sul Fondo di rotazione, sipotrà – naturalmente dopo averlo concor-dato in sede europea – attivare una de-contribuzione ulteriore per il 2017 suinuovi assunti, naturalmente subordinata-mente al fatto che vi siano questi avanzisul Fondo di rotazione. Stiamo facendo leverifiche in questa direzione e sottolineoche, se non ci sono avanzi, significa che ilFondo di rotazione è stato utilizzato e,quindi, non è un dato negativo; però, se cisono avanzi potremo dedicarli alla decon-tribuzione.

Ricordo altri due decreti varati nell’au-tunno dal Governo: in uno di questi ab-biamo stanziato risorse importanti per laTerra dei fuochi, per Bagnoli, per le pe-riferie urbane; in un altro abbiamo po-tenziato il programma di rilancio dell’Ilva,in particolare stanziando 800 milioni peril finanziamento degli investimenti di ri-sanamento ambientale e di avanzamentotecnologico-ambientale di Ilva. Sono basidi partenza importanti per il lavoro che ciattende. Il lavoro che ci attende – loabbiamo sintetizzato sotto il nome di

« masterplan » – si basa su un rovescia-mento di impostazione rispetto a espe-rienze del passato e anche qui trovo moltointeressante il fatto che in diverse mozionipresentate questo rovesciamento d’impo-stazione viene fatto proprio. Infatti, leindicazioni che vengono vanno esatta-mente in questa direzione. Rovesciamentod’impostazione significa non interventi ca-lati dall’alto, ma interventi che fanno levasui punti di forza e di vitalità del tessutoeconomico meridionale. Il Mezzogiornonon è fermo; il Mezzogiorno è una terra incui ci sono eccellenze, in cui ci sono puntidi forza importanti.

In alcuni interventi sono stati ricordatii dati più recenti che nulla tolgono alritardo strutturale del Mezzogiorno ri-spetto al centro-nord e che, naturalmente,rappresenta il dato di partenza da cuidobbiamo procedere per avviare final-mente una nuova fase di politiche meri-dionaliste. Però, quei dati sulle esporta-zioni e sulla crescita dell’occupazione sonoun segnale, perché sono i primi dati che cisegnalano una vitalità del tessuto econo-mico meridionale. Il masterplan parte daqui. Nel Mezzogiorno sono presenti eccel-lenze in settori industriali, agro-industrialie di servizi decisivi per un’economia avan-zata. Da quelle eccellenze si deve partire erenderle, come dire, capaci di fecondareun tessuto produttivo più articolato, filiereproduttive complete, anche d’interazionecon il centro-nord.

Di recente a Napoli c’è stato un con-vegno importante in cui sono state messein luce, per esempio, le interazioni difiliera tra l’economia piemontese e l’eco-nomia campana (ma non sono le uniche,perché ce ne sono diverse).

Quindi, si parte da ciò che nel Mezzo-giorno già c’è e che testimonia creatività ecapacità di ripresa del Mezzogiorno. Na-turalmente, ha bisogno di essere inseritoall’interno di una politica nazionale che lovalorizzi e che gli dia tutte le condizioni dicontesto per potersi esprimere. E qui èmolto importante il tema della governancee, in particolare, il rapporto tra Governocentrale, che non si sottrae alle sue re-sponsabilità, cosa che ho già segnalato con

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gli interventi già messi in atto ma, ancoradi più, con l’azione che stiamo svilup-pando per costruire e per attuare il ma-sterplan. Il Governo non si sottrae alle sueresponsabilità, sia in termini di risorse, siain termini di interventi che il Governocentrale deve fare nell’ambito delle suecompetenze, ma deve costruire un rap-porto con le regioni d’interazione positiva,di impegni reciproci, di responsabilità. IlMezzogiorno deve prendere in mano il suodestino e questo passa per le istituzionimeridionali, per le regioni, per le cittàmetropolitane, per i comuni, ed è con loroche abbiamo instaurato un rapporto fortedi interazione.

La prima testimonianza di questo rap-porto forte è proprio quel recupero dicapacità di spesa sui fondi 2007-2013, dicui parlavo prima. Ciò è stato possibilegrazie a una presa di responsabilità co-mune, del Governo e delle regioni. Ab-biamo istituito delle task force congiunteche sono state guidate dall’Agenzia per lacoesione territoriale e su questo puntoscusatemi perché faccio una battuta concui rispondo in anticipo ad alcune delleosservazioni venute dal dibattito di sta-mane. Il Dipartimento per le politiche dicoesione e l’Agenzia per la coesione ter-ritoriale stanno ormai strutturandosi ap-pieno, sono in ogni caso già operativi datempo e quel recupero di capacità di spesaè stato dovuto, in misura significativa,all’azione del Dipartimento e dell’Agenzia.Stiamo completando la strutturazione delDipartimento e dell’Agenzia, che sarannostrumenti fondamentali per l’attuazionedel masterplan.

Poi ci sono le politiche centrali chestiamo varando, che abbiamo varato e che,comunque, stiamo attuando. C’è il piano« banda ultralarga »: il CIPE ha stanziato 3miliardi e mezzo su questo piano – ha giàstanziato tre miliardi e mezzo – e, inparticolare, 2,2 miliardi sono dedicati allearee dei cluster cosiddetti « C e D », quellia fallimento di mercato. Stiamo concor-dando con le regioni l’utilizzo anche deifondi dei POR, in modo che in sinergiaconsentano insieme di avviare da subito larealizzazione e di realizzare in tempi ac-

celerati il piano « banda ultralarga ». Èun’infrastruttura decisiva per inserire finoin fondo il Mezzogiorno non solo nelcontesto dell’economia italiana ma nelcontesto dell’economia globale.

Inoltre, abbiamo dedicato risorse im-portanti ai contratti di sviluppo, da atti-vare con imprese che vogliano intervenirenel Mezzogiorno, e agli accordi di pro-gramma. Ne cito uno solo – ma non èl’unico – che ha preso forma adesso comecontratto istituzionale di sviluppo, cioèquello di Taranto. Complessivamente cisono 800 milioni sull’area di Taranto, chegestiremo insieme con il comune, la pro-vincia e la regione, per consentire il risa-namento ambientale di tutta l’area, ilrilancio industriale, la valorizzazione cul-turale e turistica, la valorizzazione dellalogistica a Taranto, come porto chiavedell’asse sud-nord Europa. Abbiamo sbloc-cato i cantieri sulla Napoli-Bari-Taranto,abbiamo avviato la velocizzazione sull’asseferroviario tirrenico e sull’asse ferroviarioAdriatico e stiamo lavorando sulla Saler-no-Reggio Calabria.

Intendiamo finalizzare i programmioperativi nazionali, in modo che si mas-simizzi l’interazione positiva con i pro-grammi operativi regionali, sulla program-mazione 2014-2020. In questo quadro, iPatti per il sud sono un elemento chiavedel masterplan, sono – lo hanno dettoalcuni degli interventi di stamani – la levaper completare, chiarire e dare gambe almasterplan. Nei Patti per il Sud, stiamodefinendo, insieme con le regioni e le cittàmetropolitane, interventi di interesse prio-ritario per le regioni, che andranno col-legati col disegno più generale di collega-mento tra centro-nord e Mezzogiornod’Italia e di collegamenti interni al Mez-zogiorno d’Italia. I Patti per il Sud affron-tano tematiche delle singole regioni o dellesingole città metropolitane. Andandomolto sul concreto, stiamo individuando,d’accordo con loro, le priorità, gli inter-venti specifici, la tempistica, gli ostacoliche vanno rimossi, sia in termini di pro-cessi autorizzatori, sia in termini di risorsee di impegno delle amministrazioni. È unapresa, anche qui, di responsabilità reci-

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proca di Governo e autorità locali. Stiamomettendo a disposizione dei Patti per ilSud risorse importanti; non solo le risorse,che comunque vanno messe dentro i Patti,perché ne va chiarita la coerenza di im-piego, le risorse dei piani operativi regio-nali e dei programmi operativi nazionalisui fondi strutturali, ma anche altre ri-sorse che il Governo ha messo a disposi-zione, in vari campi, dalle infrastrutture,al risanamento del rischio idrogeologico, ecosì via, e risorse dell’FSC significative, sucui stiamo ragionando, insieme con leregioni.

Costruiremo una coerenza di fondo tral’utilizzo di tutte queste risorse: comples-sivamente stiamo parlando di quasi 100miliardi di euro, nell’arco di programma-zione 2014-2020. Questa coerenza è quellache ci viene chiesta da diverse mozioni e– come vedrete – la risposta alle mozionisarà largamente positiva.

In sintesi, ci attende un lavoro moltoimpegnativo; le basi sono state gettate, c’èancora molto da fare, il Governo è deter-minato ad andare avanti e ad andareavanti in un’interazione positiva con leautorità regionali e locali e, soprattutto –consentitemi di dirlo – con la società civiledel Mezzogiorno, con le forze economichee con le forze sociali. Dobbiamo mettere inmovimento la società civile del Mezzo-giorno, affinché diventi protagonista diuna nuova Italia, l’Italia della legalità,della dignità del lavoro, della creativitàimprenditoriale, in sintesi, l’Italia del pro-gresso economico e civile. Se non ora,quando ?

PRESIDENTE. Sottosegretario, De Vin-centi adesso le chiederei i pareri sullemozioni, perché così possiamo procedere.

CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegreta-rio di Stato alla Presidenza del Consiglio deiministri. Il Governo accetta la mozioneDorina Bianchi ed altri n. 1-00976 (Nuovaformulazione), con riformulazioni limitate,che segnalo immediatamente ai presenta-tori.

Il Governo esprime parere favorevolesul primo impegno del dispositivo. Il Go-

verno esprime parere favorevole sul se-condo impegno, purché il seguente inciso:« a cui è affidata la formazione del capi-tale sociale del Sud, con particolare im-pegno alla ricognizione degli effetti per-versi di meccanismi di valutazione e dipremialità delle università che rischiano diribaltarsi a danno della popolazione gio-vanile meridionale » venga riformulato nelseguente modo: « (...) la formazione delcapitale sociale del Sud, anche con riferi-mento alla ricognizione degli effetti deimeccanismi di valutazione e di premialitàdelle università, affinché non penalizzinola popolazione giovanile meridionale (...) ».Il Governo esprime parere favorevole sulterzo e sul quarto impegno.

PRESIDENTE. Sottosegretario, il pa-rere sulle premesse della mozione DorinaBianchi ed altri n. 1-00976 (Nuova formu-lazione) è favorevole ?

CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegreta-rio di Stato alla Presidenza del Consiglio deiministri. Sì, Presidente.

Sulla mozione Covello ed altri n.1-01097 (Seconda ulteriore nuova formu-lazione) il Governo esprime parere favo-revole.

Per quanto riguarda la mozione Paleseed altri 1-01101, il Governo esprime pa-rere contrario sulle premesse ed esprimeparere favorevole sul dispositivo, purchévengano riformulati il primo, il terzo e ilquarto capoverso. Leggo le riformulazioniproposte. Primo capoverso: « impegna ilGoverno a mettere in atto un’azione disistema per sostenere le politiche di coe-sione e procedere, con la cabina di regiaprevista dalla legge di stabilità per il 2015,a stilare un piano d’azione con tempi epriorità, atto a garantire assistenza, effi-cacia ed efficienza nella programmazionee nella spesa delle risorse della vecchia edella nuova programmazione europea ».Terzo capoverso: « a prevedere, nel ri-spetto delle compatibilità di finanza pub-blica, un pacchetto di riforme che con-tenga (...) » e così via, e, infine, l’ultimoimpegno: « a valutare l’opportunità di as-

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sumere iniziative per introdurre (...) » ecosì via.

PRESIDENTE. Sottosegretario, quindinella riformulazione che ha proposto, haunito il primo e il secondo impegno deldispositivo ?

CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegreta-rio di Stato alla Presidenza del Consiglio deiministri. Sì, Presidente, il primo e il se-condo impegno vengono fusi, con quellamodifica che ho letto.

PRESIDENTE. Va bene. Andiamoavanti.

CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegreta-rio di Stato alla Presidenza del Consiglio deiministri. Per quanto riguarda la mozioneScotto ed altri n. 1-01112, il Governoesprime parere contrario sulle premesseed esprime parere favorevole sul disposi-tivo purché riformulato. Il Governoesprime parere contrario sul primo impe-gno, semplicemente perché la « clausolaCiampi » è superata. Oggi, il Fondo svi-luppo e coesione prevede l’80 per centoassegnato al Mezzogiorno, i fondi struttu-rali europei prevedono una quota moltosignificativa, superiore al 45 per cento,quindi credo che la « clausola Ciampi » siasostanzialmente superata dall’attuale as-setto della programmazione.

Il Governo esprime parere favorevolesul secondo impegno. Sul terzo impegno,esprime parere favorevole, se riformulato,sopprimendo l’inciso da: « valutando alcontempo », fino al termine del capoverso.Ci si ferma quindi alle parole: « Ilva diTaranto ». Il Governo esprime parere fa-vorevole sul quarto impegno del disposi-tivo, se riformulato nel seguente modo: « avalutare la possibilità, nel rispetto dellecompatibilità di finanza pubblica e dellanormativa europea, di introdurre appositeiniziative normative (...) » e così via.

Il Governo esprime parere contrariosull’impegno successivo.

Con riferimento all’impegno ancorasuccessivo: « a investire vigorosamentenella tutela e la fruibilità del patrimonioculturale, con particolare riferimento alpatrimonio paesaggistico (...) », immaginocon una versione corretta, si toglie, questaè la proposta di riformulazione, l’inciso« attraverso il reclutamento e l’assunzionestraordinaria di giovani », perché noi rite-niamo che i posti di lavoro si forminosviluppando l’economia, non assumendonella pubblica amministrazione. Poi l’im-pegno successivo è accolto, mi riferisco aquello che comincia « a definire un pianoper la cultura e via seguitando »; quelloancora successivo: « ad agire in modosignificativo sul fronte delle infrastrutturesociali » è accolto con la seguente modi-fica, laddove si dice « rifinanziando il co-siddetto piano asili nido »: « valutando lapossibilità di rifinanziare nel rispetto dicompatibilità di finanza pubblica il pianoasili nido, oggi Piano nazionale (...) »; l’im-pegno che comincia con « ad affrontareattraverso specifici interventi » è accolto; èaccolto con riformulazione l’impegno cheinizia con le parole: « a riservare partico-lare attenzione al tema dell’istruzione », lariformulazione consiste nel togliere « an-che attraverso una norma quadro nazio-nale » limitandosi a dire « con un seriointervento sul diritto allo studio, raffor-zando il ruolo dell’insegnamento pub-blico »; sui contenuti siamo d’accordo, malo strumento per noi non è necessaria-mente una norma. Viene accolto l’impegno« ad attuare una politica per il Mezzo-giorno che faccia perno su alcune azioni disistema eccetera »; per quanto riguardal’impegno successivo « ad adottare ogniiniziativa di competenza », semplicementeoccorrerebbe sopprimere quella parte chespecifica « per arrivare a 5 milioni dicittadini trasportati », nel senso che non loescludo affatto, però, onestamente, fissareun obiettivo specifico quantitativo mi sem-bra improprio, e poi togliere l’ultima frasedi questo impegno laddove si dice « cheparta innanzitutto dalla necessità di valo-rizzare la presenza di treni pendolaririspetto a quelli a mercato nella defini-zione delle tracce », semplicemente perché

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è un’interazione virtuosa che va costruitatra treni a mercato e treni pendolari.Sull’impegno successivo « a definire le po-litiche relative... » l’unica modifica è laseguente: « valutare l’opportunità nel ri-spetto delle compatibilità di finanza pub-blica di definire politiche (...) ». Non èaccolto l’impegno che dice « ad intervenirecon urgenza al fine di risolvere le criticitàdenunciate da Legambiente (...) ». Non èaccolto l’impegno che inizia con le parole:« a bloccare l’emanazione del DPCM cheindividua otto nuovi impianti di inceneri-mento ». Non è accolto l’ultimo impegnoche inizia con le parole « a dare seguito(...) » perché richiama sempre il problemadella mozione a suo tempo presentata daSinistra Ecologia Libertà.

ARTURO SCOTTO. A questo puntoapprovatela voi !

CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegreta-rio di Stato alla Presidenza del Consiglio deiministri. Onorevole Scotto, abbia pazienza,mi faccia finire di dare i pareri, poimagari mi correggerà.

PRESIDENTE. Onorevole Scotto, puòanche intervenire dopo. Prosegua sottose-gretario De Vincenti.

CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegreta-rio di Stato alla Presidenza del Consiglio deiministri. Grazie Presidente. La mozionePisicchio n. 1-01113 è accolta tutta trannel’ultima delle premesse, quella che iniziacon le parole « d’altro canto anche laresponsabilità governativa », per il resto èaccolta.

La mozione Barbanti ed altri n.1-01114 invece non è accolta.

La mozione Carfagna ed altri n.1-01115 è accolta con alcune riformula-zioni. All’impegno contenuto nella letteraa) adottare la seguente riformulazione:« ad adottare ogni iniziativa per una ne-goziazione a livello europeo volta nel ri-spetto della normativa europea ad appli-care nel Mezzogiorno un regime di fisca-lità di vantaggio ». Sopprimere poi la frase« in cui applicare attraverso l’utilizzo dei

fondi europei un taglio lineare di IRES eIRAP per un ciclo di programmazione ».

All’impegno, lettera b), inserire le pa-role « a valutare l’opportunità di negoziarea livello europeo la possibilità di (...) »;l’impegno alla lettera c) va bene, masegnalo che quanto viene chiesto è giàstato fatto.

All’impegno contenuto alla lettera d)vanno inserite le parole « nel rispetto dellecompatibilità di finanza pubblica e dellanormativa europea ». Gli altri impegni, chenon cito, sono tutti accolti.

Per quanto riguarda l’impegno indicatoalla lettera l) si dovrebbe limitarsi a chie-dere « a prevedere in tempi rapidi inizia-tive volte a potenziare l’attività di coordi-namento delle politiche per la coesioneterritoriale ». L’ultimo impegno è accet-tato.

Per quanto riguarda la mozione Bal-dassarre il primo impegno è accolto. Ilsecondo impegno dovrebbe prevedere leparole « nel rispetto della normativa co-munitaria e nel rispetto delle compatibilitàdi finanza pubblica ». Gli altri impegnisono accolti, non è accolto però il penul-timo impegno, perché la legge di stabilitàha già conseguito quello che in esso sichiede; per farmi capire, si tratta dell’im-pegno che inizia con le parole « ad ado-perarsi perché vi sia un ripensamento inmerito » con un emendamento varato daquesta Camera alla legge di stabilità quel-l’impegno viene meno perché è già statorisolto. Dimenticavo di segnalare che ilparere sulle premesse non è favorevole.

La mozione Matarrese ed altri nellanuova formulazione è accolta. La mozioneSaltamartini è accolta tranne che nellepremesse; è accolto soltanto il dispositivo.Della mozione Taglialatela invece nonsono accolte le premesse, ma gli impegnisono accolti salvo il penultimo che variformulato con le parole « ad adottare,nel rispetto delle compatibilità di finanzapubblica, normative idonee a consentire,eccetera ».

La risoluzione Pili invece non è accolta.Presidente, devo leggere rapidamente la

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mozione De Lorenzis, di cui non avevoricevuto il testo, chiedo scusa ma l’impe-gno è molto lungo.

PRESIDENTE. Bene, sospendo allora laseduta per darle il tempo di leggere lamozione. Sospendo pertanto la seduta cheriprenderà alle 15,55.

La seduta, sospesa alle 15,45, è ripresaalle 16.

PRESIDENTE. Sottosegretario De Vin-centi, le chiedo sia di esprimere il pareresulla mozione De Lorenzis ed altri n. 1-01119, ma anche, poi, di chiarire qual è ilparere sulle premesse della mozione Car-fagna ed altri n. 1-01115.

CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegreta-rio di Stato alla Presidenza del Consiglio deiministri. Grazie, Presidente. Non sono ac-cettate le premesse della mozione De Lo-renzis. Sul dispositivo vi è una riformu-lazione al dispositivo, dove si dice: « im-pegna il Governo, in materia di infrastrut-ture e trasporti, a valutare l’opportunità,nel rispetto delle compatibilità di finanzapubblica » e poi seguono tutte le varielettere previste; la lettera h), la lettera m),la lettera n), la lettera o) e la lettera p),non vengono recepite dal Governo, per unmotivo molto semplice: perché tutto ciòche riguarda l’individuazione di specificheopere va rimesso alla valutazione dellacabina di regia, in seno alla quale ci sonoanche le regioni, nonché dei patti che sistanno facendo con le regioni. Quindi èoggetto di scelta che noi riteniamo vadacondivisa con le autorità regionali e locali.Quindi, questi punti, che indicano dellespecifiche opere, non vengono recepiti per-ché riteniamo che questa decisione vadarimessa alle autorità più direttamente por-tatrici delle esigenze delle popolazionicoinvolte.

Poi, per quanto riguarda gli impegni inmateria economica e finanziaria, il primoimpegno va bene; sul secondo impegnopropongo una piccola modifica: « in occa-sione del completamento della riforma delbilancio dello Stato, valutare l’opportunità

di adottare » poi prosegue. Questo è ilparere sulla mozione De Lorenzis ed altri.

Le premesse della mozione Carfagnanon sono accolte.

Per quanto riguarda la mozione diSinistra Italiana mi permetto, Presidente,di fare una precisazione. Ho potuto veri-ficare, do ragione all’onorevole Scotto.Propongo solo, allora, di specificare, lad-dove l’impegno...

PRESIDENTE. Che impegno era ? Per-ché erano tanti...

CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegreta-rio di Stato alla Presidenza del Consiglio deiministri. Presidente, sto parlando delquarto impegno: « finalizzare le risorseindicate ». In quel caso, laddove si fariferimento a quella mozione n. 1-00680,specificare: « obiettivi contenuti negli im-pegni della citata mozione n. 1-00680,come accolta dal Governo ». La stessa cosaper l’ultimo impegno: « a dare seguito inmodo puntuale agli impegni contenutinella mozione » eccetera « come accoltadal Governo ».

(Dichiarazioni di voto)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiara-zioni di voto.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto il deputato Pino Pisicchio. Ne hafacoltà.

PINO PISICCHIO. Grazie, signora Pre-sidente. Onorevole sottosegretario, onore-voli colleghi, per economia di tempo, si-gnora Presidente, io le dichiarerei subitoche accetto la proposta di riformulazioneche il sottosegretario ha fatto alla miamozione e dichiaro da subito l’assenso atutte le mozioni nell’impianto riformulato.Nel dibattito generale, questa mattina, ab-biamo già espresso la nostra visione sullostato dell’arte relativo alle politiche diriequilibrio territoriale ed anche allo sva-poramento semantico dell’espressione« Mezzogiorno ». Non devo, dunque, tor-nare sui concetti né sul cospicuo bagaglio

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di numeri ultimi che caratterizzano il Sude che, con puntualità, vengono scanditidall’ISTAT e interpretati dallo Svimez. Ilfatto è semplice: il Sud è in declino, incrisi profonda e la sua condizione didifficoltà frena lo sviluppo dell’altra metàd’Italia. Paradossalmente, se il Sud non cifosse, il Centro-nord supererebbe, per red-dito pro-capite, per PIL, per tasso disviluppo, le posizioni dei Paesi europei piùricchi.

Ma il Sud c’è, e allora bisogna attrez-zarsi per farlo ripartire. Bisogna che an-che il lessico della politica si riappropri diespressioni per lungo tempo abbandonate,da almeno un ventennio. Il Governo hafatto alcuni passi avanti, con il Masterplan,e gliene diamo atto. Occorre, però, fareuna scelta ulteriore, offrendo un unicocentro di imputazione per le politichemeridionalistiche, rappresentate ormai inmassima parte dai fondi strutturali, manon solo, che costruisca questo centro diimputazione, magari anche il ripristino diuna parola perduta: « Mezzogiorno » (Ap-plausi di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputato Ore-ste Pastorelli. Ne ha facoltà.

ORESTE PASTORELLI. Grazie, signoraPresidente. Signor sottosegretario, onore-voli colleghi, gli atti approvati da que-st’Aula rappresentano la miglior prova diquanto, negli ultimi mesi, si stia facendoper il Mezzogiorno. Tutte le misure messein campo sino ad oggi testimoniano, in-fatti, la forte volontà politica di crearericchezza e di investire nel Meridione.L’obiettivo è quello di promuovere modelliproduttivi vincenti e c’è bisogno di piani diinvestimento specifici per ogni territorio etessuto produttivo, di una pressione fiscaleadeguata e di una pubblica amministra-zione efficiente che supporti l’impresa. Èlogico, dunque, che le vecchie tipologie diinvestimento a pioggia risultano del tuttoinutili.

Ecco, quindi, spiegata l’importanza delMasterplan per il Mezzogiorno e dei 16patti per altrettante regioni e città del sud

d’Italia. Fondamentale sarà la regia delGoverno, che dovrà gestire il flusso diinvestimenti, dirigendoli su progetti stra-tegici, e adottare le misure di controllo eregolamentazione più idonee; il tutto intempi certi e relativamente stretti. Il Sudnon può permettersi di perdere il trenodella ripresa economica.

L’attuazione in tempi brevi del Master-plan e delle altre disposizioni ad essocoordinate deve rappresentare una prio-rità assoluta dell’Esecutivo e della maggio-ranza. È necessario, perciò, un indirizzopreciso dell’attività del Governo nei pros-simi mesi. Per queste ragioni esprimo ilvoto favorevole della componente sociali-sta alle mozioni sulle quali il Governoesprime parere favorevole (Applausi deideputati del gruppo Misto-Partito SocialistaItaliano (PSI) – Liberali per l’Italia (PLI)).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputato Fran-cesco Saverio Romano. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SAVERIO ROMANO.Grazie, gentile Presidente. Onorevoli col-leghi, se questo dibattito sul Mezzogiornosi fosse svolto qualche anno fa, non cisarebbe un’Aula così distratta, i posti sa-rebbero tutti occupati dai colleghi deputatie forse ci sarebbe anche qualche spetta-tore. Purtroppo questa questione ormai èrelegata ai margini del dibattito politico equesta situazione è stata aggravata ancheda una crisi economica che non ha ri-sparmiato nessuno e soprattutto non harisparmiato il Mezzogiorno.

Per questo noi riteniamo che il Go-verno abbia il dovere di fare di più emeglio in ordine alle istanze che vengonodal territorio e utilizzarle nel modo mi-gliore per la sua programmazione. Sono,però, da evitare gli errori del passato.Siamo convinti che quell’attenzione poi haprodotto degli errori, perché interventi,investimenti a pioggia spesso sono diven-tati fattori che hanno aggravato quell’eco-nomia. Sono stati dei fattori che hannoappesantito, perché non hanno prodottosviluppo vero, non hanno consentito alMezzogiorno di agganciarsi al treno euro-peo. Quindi, è stato un costo per il Sud.

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Noi oggi chiediamo interventi che pos-sono, invece, realmente sostenere lo svi-luppo del Sud. Il Sud non deve né puòessere assistito, non può prevedere, nel suofuturo, politiche assistenzialistiche, madeve essere, invece, riferimento per dellepolitiche di sviluppo anche grazie allanuova congiuntura geopolitica nel Medi-terraneo. Il nostro Paese è diventato puntodi riferimento, non soltanto per i trafficiportuali, per questo chiediamo un ammo-dernamento e un rilancio delle nostreportualità, ma anche per le condizioni chesi sono create dal punto di vista turistico.Per cui, il Mezzogiorno, che può dare, daquel punto di vista, un ulteriore rilancio alnostro Paese, va attenzionato con dellepolitiche mirate. Per questo dichiariamosin da adesso che saremo favorevoli a tuttequelle misure che impegnano il Governo amuoversi non in un’ottica assistenzialisticabensì con un approccio dinamico, attra-verso interventi mirati a incentivare lagrandissima potenzialità che il nostro Sudpuò esprimere. Tra le mozioni presentatece n’è qualcuna interessante e la soster-remo, altre lo sono meno; facciamo unappello a questo Parlamento affinché ri-metta nella sua agenda, ai primi posti, laquestione del Mezzogiorno, perché nonriguarda soltanto alcune regioni del nostroPaese ma il Paese intero.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputatoMarco Baldassarre. Ne ha facoltà.

MARCO BALDASSARRE. Presidente,sottosegretario, questa è una scena giàvista: era il 2014 e al suo posto c’era l’exsottosegretario Delrio, che disse pratica-mente le stesse cose che ha detto lei, soloche ora siamo nel 2016 e poco è statorealmente fatto per il rilancio del Mezzo-giorno. Questa è la terza mozione nell’arcodi quattordici mesi sul rilancio del Mez-zogiorno: sicuramente una bella vetrinaper chi potrà dire che il dibattito sulMezzogiorno è tornato al centro dell’atti-vità parlamentare, però, di anno in anno,andando a guardare quelli che sono i datiSvimez sul Mezzogiorno, ci accorgiamo

che questi sono sempre più negativi. Sicontinua a parlare e si continua a pre-sentare mozioni ma i dati sono sempre piùnegativi. Ne cito solo alcuni: il PIL nega-tivo per il settimo anno consecutivo, l’ul-timo era a meno 1,3 per cento; dal 2001al 2014 il tasso di crescita è stato di meno9,4 per cento, contro l’1,5 positivo delCentronord; i consumi delle famiglie sonoin calo; il crollo degli investimenti al Suderode la base produttiva ed accresce ildivario di competitività. Potrei andareavanti a snocciolare i dati per ore, peròquello che vediamo è che appunto ilproblema del Mezzogiorno non è ancorastato risolto. Anche sui trasporti si investesull’alta velocità e si disinveste sulle tratteregionali. Il problema è che l’alta velocitàarriva solo fino a Salerno e il Mezzogiornoè tagliato fuori. Ci sono anche degli scan-dali che riguardano le tratte ferroviarieregionali, come, solo per fare un esempio,quella delle Ferrovie Sud Est, che è statalasciata con un debito di 311 milioni dieuro. Inoltre, la sanità, che in alcune zoneè quasi al di sotto dei livelli essenziali. Sicontinua a parlare di ponte sullo Stretto diMessina però non si considerano tutte lealtre infrastrutture indispensabili per col-legare il Mezzogiorno al resto d’Europa.Abbiamo porti ed aeroporti che potreb-bero collegare ed essere sfruttati per uti-lizzare il Mezzogiorno come ponte tra ilMediterraneo e il resto d’Europa, però sicontinua a parlare del ponte sullo Strettodi Messina. Un anno e mezzo fa c’è statoun tavolo di lavoro con Delrio finito nelnulla, anche quella un’altra occasionepersa. C’era un tavolo di confronto tramaggioranza e opposizione ed è finito nelnulla. La questione del Mezzogiorno deveessere presa sul serio, non siano soloannunci o allarmi tutte le volte che ap-punto vengono fuori i dati del rapportoSvimez. Si paventava tempo fa anche unMinistero del Mezzogiorno, ma anche que-sta opzione è svanita nel nulla. Abbiamovisto il Masterplan, un programma plu-riennale di 95 miliardi di euro, ma non siparla di contrasto alla mafia, di disservizidella pubblica amministrazione, di sprechie di discariche; ci sono tanti argomenti che

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non vengono trattati. Ma soprattutto, nonsi parla delle politiche clientelari, chehanno ucciso il Mezzogiorno negli ultimianni, anzi da sempre, oserei dire. Inoltre,in merito alla programmazione dei fondistrutturali, vorrei capire cosa si fa vera-mente per incentivare l’imprenditoria ter-ritoriale, i giovani, che sono costretti ascappare dal Mezzogiorno verso altre re-gioni o altri Paesi europei o peggio ancoraverso altri continenti; sinceramente ne soqualcosa anch’io. Bisogna tracciare unalinea col passato, sottosegretario, bisognaricominciare daccapo, usare la politica peril rilancio serio – serio ! – del Mezzo-giorno.

Sono contento e mi fa piacere cheabbia accettato quasi tutte le riformula-zioni, speriamo che d’ora in avanti sifacciano meno annunci di interventi e sitrovino più soluzioni (Applausi dei deputatidel gruppo Misto-Alternativa Libera-Possi-bile).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputatoRocco Palese. Ne ha facoltà.

ROCCO PALESE. Signora Presidente,questa, nel corso dell’ultimo anno, è laterza o quarta mozione che il Parlamentoaffronta per impegnare il Governo sullasituazione critica del Mezzogiorno e, adonor del vero, l’iniziativa che era stataassunta e proposta dalla signora Presi-dente della Camera all’interno dalla Con-ferenza dei presidenti di gruppo aveva unaltro obiettivo, cioè quello di portare quiil Presidente del Consiglio e fare unasessione straordinaria dopo che avevamoavuto i dati Svimez, che erano veramenteallarmanti e su cui non è che, signoraPresidente, qui abbiamo avuto qualcheelemento di tranquillità da parte del Go-verno sui suggerimenti che poi ci sonostati anche da parte della Svimez. Ritengoche il problema rimanga tutto lì; cioè,siamo di nuovo in un contesto, in questoParlamento, che trenta o trentacinqueanni fa si è vissuto nel mondo accademico,dove, soprattutto nelle sedute di laureadelle discipline umanistiche e qualche

volta anche di quelle economiche, c’eranosempre tre o quattro candidati che pre-sentavano tesi sulla questione meridionalesenza poi riproporre i temi riportati daisacri testi di Villari, di Giustino Fortunato,di Cosimo De Giorgi e quant’altro. Quiadesso abbiamo traslato in Parlamento lastessa cosa: presentiamo mozioni, dopodi-ché tutto rimane come prima. Non c’èdubbio che ci sono diverse cose che nonfunzionano, soprattutto sui fondi struttu-rali, che sono le uniche risorse, di com-petenza e di cassa, nel bilancio dello Stato,che sono disponibili per investimenti e perla crescita senza che il Governo o lamaggioranza del Parlamento debbano ri-correre o a diminuzione di spesa oppuread aumenti di tasse. Davanti a questasituazione ci sono delle colpe gravissimeda parte dell’Europa, che non modifica diun millimetro le modalità di programma-zione e di spesa dei fondi strutturali; masoprattutto, una serie enorme di inadem-pienze dei vari Governi, tra cui anchequesto, il Governo Renzi, basti pensare alfamoso Masterplan, che ancora non vedela luce, e al dato centrale, cioè che lepolitiche per il Mezzogiorno ancora nonvedono una direzione precisa se nonquella di una mera azione di ordinariaamministrazione. In più, poi, ci sono leregioni: anche qui il sistema funziona pocoe male, per non parlare dei soggetti at-tuatori in riferimento a questo. Quindi,che cosa abbiamo ? Abbiamo quello che hadetto poco fa il rappresentante del Go-verno, signora Presidente: ad un annodalla certificazione di spesa, abbiamospeso solo il 15 per cento e poi quasi il 100per cento; ma il problema è come l’ab-biamo speso, dove sono andati i soldi, dipunto in bianco, nel contesto del pro-gramma 2007-2013. Peraltro, per fare trechilometri di muretti a secco, come èavvenuto in qualche regione, abbiamospeso 44 milioni di euro, con indagini anon finire. Oppure, quali risultati sonostati dati ? È stata presentata qui unainiziativa salvifica che era quella del-l’Agenzia: sono passati tre anni dall’Agen-

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zia della coesione territoriale e non ab-biamo visto ancora nulla rispetto allecompetenze e al monitoraggio.

Quando abbiamo esaminato la legge distabilità quest’anno, abbiamo proposto siail credito di imposta – sempre con fondistrutturali – e la decontribuzione al 100per cento, per poter avere anche un con-testo triennale e non annuale (perché cosìsi possono attrarre investimenti), ma ab-biamo avuto come risposta che non erapossibile, rispetto alla situazione della de-contribuzione, perché non c’erano ancorai dati certi, non c’era ancora il monito-raggio, che forse ci daranno a fine aprile.Così non si può assolutamente andareavanti ! Riteniamo che, al di là degli im-pegni, ci debba essere un’azione seria, nonfosse altro, signora Presidente, che tra lesei raccomandazioni tuttora in sollecita-zione da parte della Commissione europeac’è anche quella che il Governo dovrebbeprestare un’attenzione straordinaria neiconfronti del Mezzogiorno. Non chiediamosoldi in più, sia ben chiaro; non chiediamoassistenzialismo. Chiediamo che il Go-verno si assuma la responsabilità dell’uti-lizzo sia come tempistica, sia anche comequalità, perché veramente è una vergognache riguardo al programma 2014-2020(sono passati più di due anni) ancorasiamo alla programmazione approvata;non c’è né un euro impegnato, e peggioancora, né un euro speso. Siamo comple-tamente in ritardo rispetto a queste situa-zioni. Ecco perché ritengo completamenteinsufficiente la politica e le attenzioni chevengono riservate da parte del Governo nelsuo complesso. Non si sta qui a discuteredell’impegno di chi sta in trincea come ilsottosegretario qui presente. Signora Pre-sidente, su questo non c’è dubbio, ma è lasquadra che manca, è la politica chemanca all’interno stesso del Mezzogiorno.Noi chiediamo che ci sia un coordina-mento serio. Non è possibile che le regionivengono commissariate – ed è pure giustoche si faccia – quando sbagliano sullasanità e che invece quando si tratta deiFondi strutturali non viene assunta lastessa medesima condizione per poter uti-lizzare per bene le risorse dei Fondi

strutturali. Non come fanno – anche lì c’èda fare parecchio – alcune regioni cheaddirittura vogliono le autorizzazioni daparte del Parlamento (quelle risorse perinvestimenti non sono spese) per evitare diessere criticate di non essere in gradoneanche di spenderle; risorse che vannoad essere poi utilizzate per ripianare idebiti della sanità come è successo. Noivogliamo una vigilanza maggiore, un im-pegno maggiore, da parte del Governo e daparte dell’Europa, perché queste sono lerisorse che debbono essere spese nei tempigiusti e per bene. Che poi la modalità siaquella dei piani, quella delle città, quelladella cabina di regia, e così via, a noiinteressa che ci sia un impegno forte daparte del Governo. Per questo motivo, noiriteniamo che per quello che riguarda lepremesse della nostra mozione siano davotare e sono anche sorpreso del fatto checi sia un parere negativo. Sul problemainvece degli impegni, c’è una riformula-zione che noi accettiamo (Applausi deideputati del gruppo Misto – Conservatori eRiformisti).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputato Ta-glialatela. Ne ha facoltà.

MARCELLO TAGLIALATELA. Presi-dente, come ho già avuto modo questamattina di affermare nel corso del miointervento, il fatto stesso che sia la terzavolta, in poco più di un anno, che sidiscute di Mezzogiorno, attraverso la pre-sentazione di mozioni che vengono stan-camente e ripetutamente approvate anchecon il parere favorevole del Governo, è ladimostrazione che siamo spesso in pre-senza di un dialogo tra sordi. Sorda èquella parte del Parlamento che non sirende conto che siamo ancora ad una fasenella quale le promesse e le rassicurazionisono totalmente infondate in ragione deirisultati che arrivano. Sordo è il Governoche fa finta di non comprendere le diffi-coltà che nei territori del Mezzogiornod’Italia ancora vivono tante e tante fami-glie.

Tutto nasce, almeno per quello cheriguarda la particolare notorietà al pro-

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blema, con l’enfasi che anche i mezzi dicomunicazione hanno dato, con il rap-porto Svimez, che ha fotografato impieto-samente come la crescita del Mezzogiornod’Italia nel corso degli ultimi anni sia stataaddirittura inferiore alla Grecia, ma quellaè una fotografia che non racconta idrammi, le difficoltà e soprattutto i motiviper i quali siamo in presenza di una crisidi queste dimensioni. Non è solo un pro-blema legato alla mancanza di infrastrut-ture, che se si realizzano è certamente unfatto positivo. Non è solamente un pro-blema legato a una mancanza di risorse ese ulteriori risorse dovessero arrivare peril territorio del Mezzogiorno d’Italia sa-rebbe certamente un fatto positivo, a pattoovviamente che queste risorse possanoessere utilizzate in modo utile. Ma quelloche manca è anche un’attenzione di ca-rattere legislativo per fare in modo che sipossano individuare soluzioni di tipo legi-slativo che, senza impegnare fondi pub-blici (sappiamo quale sia oggi la ristret-tezza economica nella quale ogni Governoeuropeo si trova), possano attrarre inve-stimenti, attrarre investimenti privati. Lestatistiche dicono che il Mezzogiorno d’Ita-lia attrae investitori stranieri in manieraresiduale.

Questo è certamente dovuto a una seriedi concause, non ultima la presenza di unamalavita che certamente non aiuta, maanche la presenza di una burocrazia, diun’incapacità delle amministrazioni pub-bliche ad agevolare i percorsi di inseri-mento di nuove attività produttive. Mamancano anche soluzioni che utilizzinol’intelligenza e che valorizzino le caratte-ristiche del territorio. Il Mezzogiornod’Italia è sostanzialmente una piattaformalogistica del Mediterraneo. Il Mediterra-neo, grazie anche alla riapertura e alraddoppio del Canale di Suez, è ritornatoad essere, fortunatamente per l’Italia, unbacino di grandi interessi economici. Bene,questo dovrebbe naturalmente comportareuna particolare attenzione a quelle chesono le infrastrutture che all’interno diuna piattaforma logistica come il Mezzo-giorno d’Italia si devono realizzare, inmodo particolare quelle di carattere por-

tuale. Vale la pena sottolineare comequello che dovrebbe essere il maggiorporto del Mezzogiorno d’Italia, il porto diNapoli, è ancora privo dell’Autorità por-tuale, di un vertice, c’è ancora un com-missario nominato dal Governo che ovvia-mente prescinde dalla realtà espressa insede locale dalle amministrazioni, dallaregione, dalla provincia, dai comuni, dallacamera di commercio.

Su questi argomenti, all’interno dellalegge di stabilità, come Fratelli d’Italia,abbiamo presentato degli emendamenti afavore del Sud. Voglio ricordare al rap-presentante del Governo, in modo parti-colare, uno di questi, che prevede la rea-lizzazione di aree franche in corrispon-denza di Autorità portuali. In sintesi lanostra idea è quella di valorizzare il fattoche il Mezzogiorno d’Italia sia natural-mente un punto di partenza e di arrivo dimerci per tutta l’Europa e per tutto ilbacino del Mediterraneo, immaginandoche si possano realizzare in corrispon-denza delle Autorità portuali, nelle regioniobiettivo 1, quindi nelle regioni che l’Eu-ropa riconosce essere svantaggiate da unpunto di vista dello sviluppo economico,aree franche che possano determinare in-vestimenti a regimi fiscali agevolati. Eb-bene, quell’emendamento, che non avevaun costo specifico, ovviamente avrebbedovuto determinare (io spero che lo possadeterminare in futuro quando il Governofinirà con l’essere sordo, accettando lanostra idea) una trattativa con l’Unioneeuropea per quelli che sono gli accorgi-menti che ciò rende necessario. Su questoil Governo tace e non dà alcun tipo dirisposta, preferisce baloccarsi con l’idea dirisolvere i problemi facendo annunci, masenza intervenire concretamente con so-luzioni che prevedano, lo ripeto, in modoparticolare la possibilità che sia il privatocon suoi investimenti a poter intervenire.Molto spesso il privato, oltre ad averebisogno di incentivi, ha anche bisogno dicertezze sui tempi e ha certamente biso-gno ulteriormente di un sistema bancarioefficace che riduca il costo del danaro.

Un altro degli elementi che indubbia-mente ha caratterizzato in negativo lo

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sviluppo economico del Mezzogiorno d’Ita-lia è la enorme difficoltà delle imprese adaccedere al credito, perché nei confrontidelle imprese meridionali che sono strut-turalmente più piccole vi è un sistemabancario che le penalizza, creando unaulteriore diseconomia legata al costo deldanaro.

Noi queste cose le abbiamo affrontate,le abbiamo inserite all’interno di un’altraserie di proposte che vanno al di là dellalegge di stabilità. Io spero che non ci possaessere un quarto dibattito generale sulMezzogiorno senza interventi concreti erealmente innovativi che da un punto divista legislativo possano essere affrontati.

Io questa mattina ho parlato di undibattito triste, di un’Aula disattenta esonnolenta in presenza di un dibattitoripetitivo. Lo ripeto, spero che il prossimodibattito possa affrontare non programmio prospettive, ma risultati concreti e in-terventi legislativi approvati dall’Aula inmodo tale che si passi dalla politica dellepromesse e degli annunci a quella dei fatticoncreti.

Noi come Fratelli d’Italia-Alleanza Na-zionale, come espressione di una destralegata al territorio e alle problematichesociali del territorio, saremo attenti e nonfaremo mancare un voto favorevole inpresenza di provvedimenti positivi e signi-ficativi, ma per il momento ci appelliamosemplicemente al buonsenso di un Parla-mento che dovrebbe ascoltare ed agire enon semplicemente accettare le promessedi un Governo che non mantiene nulla diquello che dice.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputato Pie-poli. Ne ha facoltà.

GAETANO PIEPOLI. Grazie Presidente.Il gruppo Democrazia Solidale-Centro De-mocratico aderisce senz’altro alle lineedichiarate dal Governo e anche alle mo-zioni così come lo stesso Governo le harecepite. Ci permettiamo solo di aggiun-gere alcune considerazioni. La prima èl’invito, che noi sappiamo sarà raccolto daparte del Governo, in ordine al manteni-

mento dei tempi e, quindi, del cronopro-gramma. Ma oserei dire che c’è bisogno diqualcosa di più. Il problema vero è che noiabbiamo bisogno di creare un clima percui il tema del Mezzogiorno riportatoall’attenzione della politica nazionale sia iltema del Paese. Noi abbiamo il dovere disalvare il Mezzogiorno e battere la suacrisi politica e morale perché abbiamo ildovere di salvare il Paese. Infatti, è evi-dente che senza uno sviluppo culturale edeconomico nel Mezzogiorno che sia omo-geneo a quello delle aree più forti delPaese viene messa in discussione l’unitàsociale del Paese medesimo e, quindi, noinon dobbiamo rassegnarci a che questo siaun processo inevitabile, ma questo ri-chiede alcune coordinate. La prima che cipermettiamo di suggerire è questa: noisiamo ormai in un mondo in cui lacompetizione è tra sistemi e i buoni singoliesempi nel Mezzogiorno non bastano. Oc-corre che si crei un sistema. Secondo: noiabbiamo bisogno di renderci conto che ilMezzogiorno ha un deficit forte, semprepiù forte, di temi tradizionali che sonoquelli della democrazia e della democraziapolitica. Quindi, su questo il Governo, amio parere e a nostro parere, deve inter-venire per creare quel clima per cui nonci sia una rassegnazione a un’inesorabilediversità del Mezzogiorno, non solo ri-spetto al reddito, ma rispetto all’organiz-zazione e alle condizioni della società. Citorna in mente quell’antico, anzi non tantoantico articolo di Emanuele Macalusoqualche anno fa che parlava del passaggiotriste e drammatico dalla Niscemi deibraccianti alla Niscemi di Lorena. Bene,questo non è qualcosa che è solo allenostre spalle; per molti versi è la fotogra-fia di un Mezzogiorno sfibrato dalle scon-fitte e anche corroso dall’illegalità.

Ci permettiamo anche, quindi, di indi-care due, tre direttive di marcia. La primaè quella che i problemi vanno radicalizzatie non edulcorati; vanno visti per la lorogravità e per il loro contesto. Infatti, laretorica può essere consolante, ma indefinitiva è desolante per gli esiti negativiche essa ha. Seconda: noi abbiamo bisognodi rilanciare un ruolo del Paese nell’eco-

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nomia del Mediterraneo senza il qualel’ulteriore decollo del Mezzogiorno è as-solutamente una chimera. E, quindi, pensoin particolare alle vicende di due grandiporti, Gioia Tauro e Taranto, per moltiversi abbandonati a se stessi. Terza: ab-biamo bisogno di investire, certo sull’eco-nomia della conoscenza, ma non così comeviene, a scatola chiusa. Noi abbiamo bi-sogno di investire intorno a poli di inno-vazione tecnologica che siano in grado diprodurre poi sviluppo e di legare ricerca einnovazione. E, quindi, penso che in par-ticolare abbiamo bisogno di un grandesforzo sulle facoltà di ingegneria del Mez-zogiorno. Questo senza nulla togliere ov-viamente agli altri saperi, ma diventanol’inevitabile nervatura di un nuovo svi-luppo che faccia i conti con le trasforma-zioni globali in cui noi siamo immersi.

Un’ultima cosa vorrei dire: abbiamobisogno di un’ingegneria sociale nel Mez-zogiorno perché in questo momento è laretrovia di un’educazione alla cittadinanzaattiva e a una cittadinanza etica attiva chenel Mezzogiorno è il grosso deficit invisi-bile.

E su questo noi pensiamo sia necessa-rio lanciare un grande momento di servi-zio civico, che non sia semplicemente ilvolontariato così come previsto dal servi-zio civile, ma un servizio civico che coin-volga gli adolescenti, perché noi abbiamobisogno di scommettere su nuove futuregenerazioni prima che siano perse le oc-casioni, perché queste generazioni sianosoggetti consapevoli dello sviluppo dell’in-tero Paese. Siamo certi che il Governo faràla sua parte, ma farà la sua parte sedunque crea un contesto per cui questiannunci, queste risorse, questi interventisiano creduti, siano condivisi, siano messiin pratica e generino dunque una culturadi sistema (Applausi dei deputati del gruppoDemocrazia solidale-Centro democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputato At-taguile. Ne ha facoltà.

ANGELO ATTAGUILE. Io, interve-nendo a nome della Lega Nord e Autono-

mie-Noi con Salvini, devo dichiarare lamia soddisfazione nel sentire il Governoche accoglie le nostre proposte, ma non èd’accordo sulle premesse. Quindi, ritengo,Presidente, che si possa fare un voto perparti separate della mozione Saltamartinied altri n. 1-01120 perché con riferimentoalle premesse non ci si accorge che c’è undivario enorme fra Nord e Sud dato dal-l’assistenzialismo e dalla clientela di certipersonaggi politici, anzi di quasi tutti ipersonaggi politici che hanno governato ilSud in questo Paese, che hanno portatoveramente un’Italia a due velocità. La cosaè preoccupante e non c’è bisogno delloSvimez per dare i dati, che non voglio quiripetere, ossia la differenza che c’è, anchenel PIL, nella crescita del Sud. E se non c’èun Sud pronto a essere responsabile diuna politica per il Sud, non si riesce aritrovare quella svolta economica per l’in-tero Paese.

Io sono molto preoccupato perché sta-mattina sentivo, anche da parte di unesponente della sinistra del Partito Demo-cratico, elogiare il Governo che aveva fattole autorità portuali mettendo proprio peril Sud Gioia Tauro. Io dico che ancheAugusta è molto importante come autoritàportuale. Però, quando sento un presi-dente del governo regionale, un governa-tore, che fa parte della sinistra, che èintegrato alla sinistra, che dice che a GioiaTauro non doveva essere riconosciuta l’au-torità portuale perché lì c’è la ’ndrangheta,la cosa mi preoccupa, ma mi preoccupatantissimo. Quindi, all’interno del Governonon c’è una posizione chiara, non c’è unalinea politica chiara e unitaria che possaportare a risolvere i problemi del nostroPaese. Dice Crocetta che c’è la ’ndrangheta;si usa questa parola, strumentalizzandola,per creare semplicemente posizioni elet-torali. Noi rifiutiamo questi atteggiamentipolitici. Vogliamo una classe seria, checerto non è quella del Governo che oggitiene in piedi un governo regionale dove cisono 5 milioni di abitanti a dirigere e agovernare il Sud e la Sicilia è una parteimportante per tutto il sud. Quindi, io nonmi trovo d’accordo, anzi a questo punto

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chiedo questa votazione perché dichiaroche non ci riconosciamo nella linea go-vernativa del presente Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto la deputata Do-rina Bianchi. Ne ha facoltà.

DORINA BIANCHI. Signora Presidente,sottosegretario De Vincenti, è di pochigiorni fa la notizia dell’apertura a Napolidel primo centro di sviluppo europeo dellaApple e come donna e rappresentante delSud non posso che esprimere la miasoddisfazione. L’impegno di una multina-zionale così importante è il frutto di unpercorso e la dimostrazione che politichedel lavoro efficaci – che noi come AreaPopolare abbiamo promosso – rappresen-tano per l’Italia e per il Sud uno stru-mento che può far gola agli investitoristranieri e che, tradotto in fatti, equivale apiù posti di lavoro, più investimenti e, diconseguenza, a una maggiore crescita eco-nomica.

Oggi, noi vogliamo – anche attraversola presentazione di queste mozioni e unadiscussione in quest’Aula parlamentareche travalica, come abbiamo visto, anchela provenienza territoriale dei parlamen-tari – determinare un’inversione di ten-denza e rivendicare la necessità di unanuova stagione della politica economicache consideri il Mezzogiorno un valorevero, che abbia uno spazio specifico e nonmarginale. Il Sud, con il suo eccezionalepatrimonio artistico, turistico, agro ali-mentare, soltanto per citarne alcuni, do-vrebbe essere un trampolino di lancio perl’economia del nostro Paese; invece, è statotroppe volte sottovalutato e ha rappresen-tato non una risorsa ma un problema.Ricordo bene, questa estate, ad agosto, ilrapporto della Svimez che ha fotografatoun Sud fatto di disoccupazione giovanile efemminile, di intere fasce della popola-zione che hanno perso la speranza ditrovare un lavoro e di giovani che sonodovuti andare in altri Paesi europei pertrovarlo; un Sud in cui, con grande ram-marico, devo dirlo, domina una desertifi-cazione industriale. Insomma una resa

sotto ogni punto di vista e devo dire chequesto Governo ha dimostrato, non sol-tanto di avere la consapevolezza che esi-stono dei problemi nel nostro Sud, ma diavere la ferma volontà di intervenire conuna visione unitaria del nostro Paese. Losbarco della Apple, della mela, lo pos-siamo considerare quasi come un’oasi el’oasi nel deserto non rappresenta un tra-guardo, ma è sicuramente un punto da cuile carovane ripartono. L’azienda dellamela morsicata non risolverà certamentené i problemi occupazionali del capoluogocampano, né naturalmente del Mezzo-giorno, ma è da considerare come l’iniziodi un percorso nuovo e di una nuovaconsiderazione del nostro Sud, non piùlegato a delle immagini stereotipate didegrado e arretratezza, ma in grado diattrarre investitori italiani e stranieri e,quindi, di creare lavoro. Così come Ma-tera, capitale europea della cultura 2019,dovrà essere un esempio, per tutte le cittàmeridionali, di un Sud che ce la fa e saràuna vetrina straordinaria e unica, non peril Sud, ma per l’intero nostro Paese.

L’ho detto prima e lo ribadisco, sel’azienda di Cupertino ha investito da noi,parte del merito è anche di questo Go-verno e di questa maggioranza che, per laprima volta, in tanti anni, hanno messo ilSud in cima all’agenda di Governo eintrapreso politiche di lavoro e fiscali peril Sud. Come ho detto e ha ricordato ilsottosegretario De Vincenti, il Governo equesta maggioranza non sono rimasti aguardare, iniziando dalla legge di stabilità;io non voglio ripetere, naturalmente,l’elenco delle cose che già il sottosegretarioha detto, ma voglio ricordare, però, ilcredito di imposta per l’acquisto di nuovibeni strumentali a partire dal gennaio2016 fino al dicembre del 2019, parliamodi una misura che ha un’entità pari a 617milioni di euro per ciascuno degli anni dal2016 in poi; e poi vorrei ricordare la quotanon inferiore del 20 per cento delle risorseassegnate al Fondo di garanzia per lepiccole e medie imprese localizzate nelMezzogiorno, costituito presso il Medio-credito centrale; e poi il cercare di chiu-dere sia il ciclo di programmazione 2007-

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2013, sia il ciclo 2014-2020, oltre che ilruolo della Cassa depositi e prestiti, perquanto concerne i progetti ricompresi nelFondo europeo per gli investimenti stra-tegici e noi sappiamo quante sono state, esono, le difficoltà che sono legate, ap-punto, agli investimenti cofinanziati con leistituzioni europee.

Insomma, siamo consapevoli che le basisono state gettate, siamo anche consape-voli che c’è ancora tantissimo da fare; è unpo’ quello che noi chiediamo attraverso lapresentazione della nostra mozione al-l’Esecutivo e naturalmente accogliamo l’in-vito a riformulare una piccola parte dellamozione che riguarda soprattutto le uni-versità e il sistema di istruzione che rap-presenta, dal punto di vista sociale, unpunto importantissimo per il nostro Mez-zogiorno. Nella nostra mozione, appunto,invitiamo il Governo a non fallire, adandare avanti sui provvedimenti più co-raggiosi e efficaci, ad essere capace diinvitare ancora di più gli investitori italianie stranieri a puntare su quelle zone delSud particolarmente adatte a recepire po-litiche di programmazione industriale. Edè per questo motivo che occorre affrontareil tema delle istituzioni e delle zone ZES,ovvero di apposite zone economiche spe-ciali, che non è soltanto un incentivoeconomico, ma significa, soprattutto, si-gnor sottosegretario, ridurre quella che èla burocrazia e, quindi, avviare una sem-plificazione effettiva nella possibilità diinvestire nel nostro Mezzogiorno. I Fondicomunitari 2014-2020 di cui parlavoprima per quanto riguarda la legge distabilità sono gli obiettivi che riguardanoquella politica sociale che investe, ap-punto, il punto che lei ci ha chiesto diriformulare, che è il punto che riguardal’istruzione e l’università. Noi vogliamo chesi superi il concetto di dualismo econo-mico tra il Nord e il Sud; noi vogliamoabolire il concetto di settentrione e dimeridione, ma vogliamo che l’Italia vengaconsiderata come un’unica potenza econo-mica, orientata all’eccellenza, all’innova-zione, verso la capacità di creare impresa,verso la conquista di mercati internazio-nali. Il nostro obiettivo è quello di far

sapere a tutti che dietro il famoso made inItaly c’è e deve esserci un Paese grande,unico, che va da Bolzano a Lampedusa(Applausi dei deputati del gruppo Area Po-polare (NCD-UDC)).

Preavviso di votazioni elettroniche(ore 16,47).

PRESIDENTE. Poiché nel corso dellaseduta potranno aver luogo votazioni me-diante procedimento elettronico, decor-rono da questo momento i termini dipreavviso di cinque e venti minuti previstidall’articolo 49, comma 5, del Regola-mento.

Si riprende la discussione.

(Ripresa dichiarazioni di voto)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputato Ma-tarrese, mi scuso per la deviazione nel-l’ordine delle iscrizioni a parlare, prego, neha facoltà.

SALVATORE MATARRESE. SignoraPresidente, non si deve scusare, è la nor-malità delle cose; signor Ministro, onore-voli colleghi, siamo alla terza mozione peril Sud e siamo tutti ben coscienti che ilproblema del Sud non si risolve né conuna, né con tre, né con mille mozioni; è unproblema atavico che riguarda il divarioeconomico-sociale che dall’unità d’Italia inmaniera quasi costante affligge una parteimportante del nostro Paese, sia per po-polazione che per insediamenti industriali.Ciò vuol dire che tutte le politiche che oggiabbiamo fatto per il Sud, di fatto, nonhanno portato i risultati auspicati, e anchequei finanziamenti a pioggia, che hannorealizzato tante cattedrali nel deserto etante situazioni complicate, come, adesempio, l’Ilva, per quello che riguarda lamia regione di certo non hanno portatoquell’integrazione da tutti auspicata.Quindi, è evidente che, in questo mo-

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mento, allorquando affrontiamo questamozione, ci sono dei segnali economici checi fanno pensare, nella loro limitatezza,che forse il periodo di turbolenza mag-giore sta per finire sono ancora valorinegativi, ma meno negativi di quelli del-l’anno precedente, quindi, forse può essereil momento per un intervento davveroefficace e radicale per cambiare le sorti diquesta parte del Paese, sul quale l’azionepolitica e l’azione industriale, di fatto, nonsono state efficaci.

Il Sud è la fotografia di come questoPaese, di come l’Italia, ha una difficoltànella programmazione industriale gene-rale, nella pianificazione delle proprie ini-ziative a livello integrato e globale, e ilSud, che è la parte più debole di questoPaese, evidenzia tutte le negatività in ma-niera ben superiore. Questo è il senso, e loaccogliamo con grande soddisfazione, del-l’obiettivo del masterplan che vuole essereuna linea di indirizzo integrata, ed èparadossale pensare che ci dobbiamo oggirender conto che abbiamo bisogno di undocumento per integrare l’azione delleregioni, degli enti locali, dello Stato, deiministeri, per fare un’azione sinergica in-tegrata su una parte del Paese che èfondamentale. Tutti parliamo del Sudcome sviluppo dell’Italia, come la do-manda interna, ma di fatto il Sud neces-sita ancora di tante cose che possanoportarlo a parametri di livello europeo, enon è casuale che l’Europa ci dia 95miliardi di fondi comunitari, ma noi nonaggiungiamo quelli che sono i fondi delloStato, perché noi abbiamo una sperequa-zione tra i fondi al Sud e al Nord, e lacompensiamo con i fondi comunitari. Fin-ché persisterà questa logica, sarà difficileper il Sud recuperare il tempo perduto,sarà difficile recuperare quelle risorse chesono fondamentali per dar vita all’econo-mia e all’occupazione.

La vera problematica del Sud, lo diconotutti gli indicatori economici, è la carenzaassoluta di investimenti, anche lo Statoinveste di meno, paradossalmente, gli entilocali contraggono meno mutui perchéfanno fronte alle carenze di spesa correntecon la riduzione degli investimenti, e que-

sto porta grande parte dell’economia adessere in gravissima difficoltà; paradossal-mente, i settori trainanti il settore indu-striale e il settore delle costruzioni, chesono quelli che possono dare un maggiorcontributo allo sviluppo del Sud, perché ilSud è carente in infrastrutture, è carentein presenza industriale. Quindi, il para-dosso è che dove servono gli investimentiè proprio dove mancano; la valenza delmasterplan, e quindi l’invito che nellanostra mozione c’è, come in tutte le altremozioni, è che si facciano rapidamentequesti accordi con gli enti locali, questipatti, che sono finalizzati a dare, e ciauspichiamo che sia così, tempi, certezzae semplificazione delle procedure, perchéla burocrazia, se può essere tollerata nelcontrollo della spesa pubblica, è assoluta-mente devastante nell’impedire l’attratti-vità dei territori al Sud e nell’impedire gliinvestimenti nelle regioni del Sud, perchéil problema vero che dobbiamo affrontareè che gli investimenti si fermano quasitutti a Roma. Si citava prima la Apple chearriva a Napoli: sono primi esempi, primeeccezioni, ma dovrebbero essere la rego-larità, dovremmo rendere più attrattive lenostre zone industriali, dovremmo metterein rete, dovremmo affrontare seriamentela programmazione delle zone economichespeciali per favorire le portualità, cheabbiamo abbandonato a loro stesse, acominciare da Taranto, a cominciare daGioia Tauro, che non hanno un senso diper sé economico, se dietro non si creacon un sistema agevolato di situazionieconomiche e un tessuto logistico-indu-striale che faccia sì che effettivamentequesti porti abbiano una funzione trai-nante per l’economia, un’economia chedobbiamo creare in queste regioni.

Il Sud ha tante opportunità, lo diconogli indicatori principali, il turismo, la cul-tura, un quarto dei siti di interesse cul-turale e archeologico sono al Sud, masicuramente il Sud non ha le risorse pervalorizzarle nei termini giusti e nei terminicorretti perché si possa creare un’alterna-tiva all’economia industriale attraverso ilturismo, attraverso i beni culturali, attra-verso i siti archeologici, attraverso i musei,

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che vedono paradossalmente le opere rac-colte più negli scantinati piuttosto chenelle parti espositive. Quindi, sono tutteeconomie che richiedono delle risorse e lerichiedono in tempi brevissimi; l’auspicio èche tutti questi fondi dei quali parliamosiano concretamente impiegati nei tempipiù brevi possibili e, quindi, in questosenso chiediamo anche una rapida rico-gnizione delle parti residue dei fondi del2007-2013, perché su quelli, tra l’altro, cisono le risorse per pagare le agevolazionidei contributi nelle nuove assunzioni, chesono un parametro sicuramente che cresceal Sud, così come chiediamo che le tem-pistiche del Fondo di sviluppo e coesione,che sono ancora lontane da quelle cheavevamo programmato con la legge distabilità per 2014 e per il 2015, siano postein linea con quelli che sono i tempiprogrammati, perché si arrivi a spenderele risorse nei tempi stabiliti dalla Comu-nità europea, perché nulla è più assurdodel fatto che nelle zone in crisi, comequelle del Sud, le risorse non vengonospese, non dico nei tempi programmati,ma teoricamente dovrebbero essere spesecon grande anticipo per dare sostegno eforza all’economia.

È anche pazzesco e non è accettabileche al Sud le università siano in grandesofferenza. La ripartizione delle risorsenazionali penalizza fortemente le univer-sità al Sud e questo significa far emigrareancor di più le menti del Sud verso leuniversità del Nord, i professori del Sudverso le università del Nord. Significaincrementare una differenza che non èsolo economica e sociale, ma anche pro-fondamente culturale. Ci sono in queiparametri dei problemi di valutazionedelle premialità, ci sono delle distorsioni enoi chiediamo nella nostra mozione, spe-cificamente, che il Ministero dell’istruzioneattui e metta in essere una commissioneche vada a verificare se effettivamente visia una sperequazione tra le risorse chel’università dedica al Sud e le risorse chededica al Nord.

Il Sud ha una disoccupazione e un’emi-grazione giovanile inaccettabile, siamo alivelli del 40 per cento, e non può sicu-

ramente accettare che le proprie menti ele proprie migliori risorse vadano nelleuniversità del Nord, dove ci sono ancora dipiù le condizioni affinché possano fare illoro mestiere e la propria attività dacittadini, in un contesto che sicuramentedivide i cittadini di serie A dai cittadini diserie B.

Le mozioni servono solo a stimolare ilGoverno, l’auspicio è che il Governo portiin Aula un vero Piano Marshall per il Sud,dove sono indicate le risorse, gli entiresponsabili, come vengono integrate que-ste risorse in una visione nazionale e comesoprattutto questo Paese si muova in si-nergia perché tutta quella che è la realtàindustriale sia un susseguirsi di azioni e diinterazioni che portino il Sud a cresceremolto più rapidamente del Nord, per rag-giungerlo e per fare dell’Italia un unicosistema. Non è il sistema delle mozioni cherisolve il problema del Sud, non l’hannorisolto tutti i Parlamenti fino ad oggi, nonl’ha risolto l’Unità d’Italia, e ora siamo nelmomento in cui, forse, con solo questipiccoli spunti, possiamo riportare una lo-gica diversa, che è quella di pianificareuna crescita del Paese dove il Sud siaparte essenziale ed integrante, non solobasata sui fondi comunitari, ma basatasull’impegno dello Stato, che deve esserecelere ed immediato, perché l’economialangue e, se gli investimenti non arrivanonei tempi giusti, anche le aziende an-dranno via, gli investitori già non ci sono,e quindi del Sud rimarrà poca traccia, equindi del Sud rimarrà il turismo, rimar-ranno i beni culturali, ma non ci sarannopiù i cittadini, perché saranno andati acercarsi fortune in altri lidi.

L’auspicio è che questa mozione sial’ultima delle mozioni per il Sud e ci siaspetti una vera e propria legge per il Sud,che stabilisca tempi, responsabilità edobiettivi, e soprattutto l’auspicio è ancheche ci sia una cabina di regia che governil’attuazione del masterplan, con poteri so-stitutivi, perché le regioni incapaci o leregioni che non colgono il senso e lanecessità dei cittadini di avere un Suddiverso è meglio che cambino le rappre-sentanze locali e lo Stato intervenga per

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fare quello che è il suo dovere: rimettereil Sud a bordo dell’Italia, perché ad oggi ilSud è ancora lontano dall’Italia (Applausidei deputati del gruppo Scelta Civica perl’Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputato Al-fredo D’Attorre. Ne ha facoltà.

ALFREDO D’ATTORRE. Grazie Presi-dente. Voglio innanzitutto ringraziarla, intermini non formali, per la sua iniziativae la sua sollecitazione alla Camera deiDeputati a tenere un’altra sessione didiscussione sul Mezzogiorno. Un’occasioneche avrebbe richiesto un’altra attenzione eun’altra presenza, a partire dal Governo edal Presidente del Consiglio, per la rile-vanza di questo tema. Invece, la stan-chezza e la ritualità di questo dibattitocredo siano la spia più evidente di quantodistante sia il Sud dalle priorità di questoGoverno e di questa legislatura. Non c’èun’idea del Mezzogiorno nell’azione delGoverno, fondamentalmente perché nonc’è un’idea dell’Italia, e in questo, devodire, questo Esecutivo è abbastanza incontinuità con molti dei Governi che sisono succeduti nel corso degli ultimivent’anni. Soggetti al vincolo esterno, sog-getti all’idea che, applicando pedissequa-mente le direttive europee, avremmo tro-vato la strada della ripresa del Paese sulpresupposto di un’autoregolazione delmercato.

Questa narrativa è stata vissuta ancheda parte dell’Esecutivo Renzi fino a qual-che settimana fa, la favola di una ripresache sarebbe partita galoppante grazie alleriforme strutturali, quelle che ci avrebberoreso un modello ammirato in tutta Eu-ropa, dentro questi vincoli europei, dentroil fiscal compact, che noi per carità nonvolevamo mettere in discussione, perchél’Italia rispetta le regole, avrebbe applicatole regole e sarebbe diventato l’esempiovirtuoso. Dentro questa idea c’era lagrande narrazione per la quale l’Italiastava ripartendo, come disse il Presidentedel Consiglio d’estate, quando ancora forsec’era la speranza di una ripresa ruggente:

l’Italia è ripartita, è il Sud che è fermo.Già questa frase credo che dica moltodell’idea dell’importanza del tema del Sudda parte del Governo. Oggi, il Presidentedel Consiglio si rende conto probabilmentedel fallimento di questa linea, di questapolitica europea, e in termini improvvisi eanche un po’scomposti, torna a parlare diinteresse nazionale. Bene, benvenuto, cisiamo; perché solo dentro una riassun-zione di questo tema ci può essere unnuovo pensiero sull’Italia e sul Mezzo-giorno.

Tuttavia, questo tema va posto in ma-niera seria, non legandolo ad una tratta-tiva sottobanco sugli zero virgola di fles-sibilità; zero virgola, peraltro, malamenteutilizzati per qualche mancia preeletto-rale.

Se vogliamo aprire una discussionevera con l’Europa, in questo Parlamento, apartire da Sinistra Italiana, si possonotrovare forze interessate, per aprire ladiscussione, però, sui temi veri che riguar-dano il futuro dell’Italia e del Mezzo-giorno, che sono strettamente intrecciati.

Penso alla grande questione che do-mina le cronache di questi giorni: laquestione del credito e delle banche, chetocca così direttamente anche l’economiameridionale; penso ad un grande tema sucui spesso anche la Presidente della Ca-mera giustamente richiama la nostra at-tenzione, vale a dire la necessità di unsussidio europeo contro la disoccupazionecome misura chiave ed iniziale per rimet-tere in equilibrio l’Eurozona; una misurasu cui oggi perfino economisti di orienta-mento liberista concordano.

Penso al tema di una revisione dellanormativa sugli aiuti di Stato come con-dizione per riaprire una stagione di poli-tiche fiscali differenziate a favore del Mez-zogiorno. Ma per fare questo occorrerebbeuna svolta, occorrerebbe una nuova nar-razione, occorrerebbe un discorso di ve-rità, bisognerebbe uscire dal format pati-nato dell’Italia dei vincitori, dei luoghi dieccellenza che sono gli unici che si visi-tano; bisognerebbe entrare nei drammi,nella realtà del Mezzogiorno; bisognerebbemettere in discussione il paradigma che si

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è affermato nel corso dell’ultimo ventennioe dentro il quale anche questo Governo èsaldamente piantato: innanzitutto, la teo-ria per la quale i fondi comunitari da solipotrebbero svolgere una funzione salvifica:tutto il problema del Mezzogiorno sarebberisolto se avessimo una capacità migliore,che certo in parte aiuterebbe, di utilizzo edi spesa di questi fondi. Questa narrazioneè servita ad una deresponsabilizzazionetotale dello Stato e dei Governi centrali ealla rinuncia a qualsiasi azione di pro-grammazione, a qualsiasi regia nazionale.Questo è il punto di fondo che va messoin discussione.

Così come bisogna superare la vera epropria liquidazione di qualsiasi forma dipolitica industriale che ha assecondatouna vera e propria desertificazione pro-duttiva del Mezzogiorno; così come biso-gnerebbe invertire la rotta rispetto al pro-gressivo smantellamento della universalitàdei diritti di cittadinanza: penso alla sa-nità, alle condizioni della sanità meridio-nale, a quanto sia ripresa l’emigrazionesanitaria negli ultimi anni. Faccio l’esem-pio dell’università, di come anche questoGoverno stia assecondando una lenta, masempre più evidente, secessione tra i si-stemi formativi del Nord e del Sud, con untaglio per gli atenei meridionali che è statoil doppio negli ultimi anni rispetto a quellidel Nord e che, con meccanismi premialifolli, tende ad accentuare la divaricazionetra università di serie A e di serie B; di quiil crollo delle iscrizioni nelle universitàmeridionali, di qui una serie di dinamichestraordinariamente preoccupanti. Occorreun Governo e una classe dirigente in gradodi alzare uno sguardo lungo. È statorichiamato nel dibattito di stamattina ilcalo demografico del Sud, il quale indical’inversione di una tendenza di lungo pe-riodo sul quale davvero bisognerebbeaprire una grande discussione pubblica emettere in campo uno sforzo nazionale.

Ho letto in qualcuna delle mozioni,penso addirittura alla mozione presentatadai colleghi di Forza Italia, che si contestail fatto che si indeboliscono i vincoli di

destinazione al Mezzogiorno per i fondicomunitari e per altre risorse. A questoriguardo voglio dire all’onorevole Paleseche da questo punto di vista siamo inperfetta continuità con quanto fatto daiGoverni Berlusconi, Tremonti e Bossi neglianni scorsi con i fondi FAS. È stato rifattodal Governo Renzi l’anno scorso con i 3,5miliardi di cofinanziamento ai fondi co-munitari utilizzati per la decontribuzionedei nuovi assunti.

È stata tolta l’anno scorso, faccio que-sto esempio, la decontribuzione per i di-soccupati meridionali di lungo periodo equest’anno non è compensata perchéquella decontribuzione viene reintrodotta,in una misura uguale, su tutto il territorionazionale; quindi, solo parziale anche peri disoccupati meridionali.

L’unica nota positiva che riconosciamonella legge di stabilità, una nota natural-mente isolata ed insufficiente, è l’introdu-zione di questo credito d’imposta per gliinvestimenti delle aziende meridionali inuna misura di seicento milioni all’anno,che è molto parziale.

Nella nostra mozione, di cui sostanzial-mente il Governo ha rifiutato tutte le partipiù qualificanti, noi indichiamo una stra-tegia organica alternativa centrata su piùpunti. Mi limito brevemente ad enumeraretre aspetti. Il primo, che è quello assolu-tamente caratterizzante, è la reintrodu-zione della clausola Ciampi; il sottosegre-tario De Vincenti ci ha detto che laprevisione sarebbe inutile perché addirit-tura il Governo prevedrebbe di più. Quifacciamo riferimento agli investimentipubblici, agli investimenti statali, e la di-mostrazione che quella clausola è clamo-rosamente disattesa sta nel fatto che ilGoverno si rifiuta di accogliere questoimpegno pur in presenza di un crollo degliinvestimenti nel Mezzogiorno che nelcorso della crisi ha sfiorato il 50 per cento.Lì ci sarebbe il segno: vincolare il 45 percento degli investimenti pubblici al Mez-zogiorno e dare un indirizzo analogo an-che alle grandi aziende pubbliche, a par-tire da Ferrovie dello Stato, di una radi-

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cale inversione di rotta. Rispetto a questoil Governo dice « no » e non si assume laresponsabilità di un cambiamento.

Penso, ed è il secondo punto, ad unprogramma nazionale di politica indu-striale per il Sud e ad un piano triennalestraordinario per il lavoro. Penso, ed è unterzo punto significativo, a politiche con-crete per la mobilità e per i pendolari:grande questione nazionale che al Sudriveste un rilievo ancora maggiore. In-somma, ci sarebbe la necessità, ci sarebbel’urgenza di una svolta, di riprendere inmano la questione del Sud come questionecruciale per delineare una nuova ideadell’Italia, di un’Italia che torna a pensareil suo futuro, che lo fa con le risorse dellasua democrazia, che rimette in discussioneil vincolo esterno e che apre su questo unavera discussione sull’Europa.

Se ci fosse un Governo intenzionato ecapace di fare questo, Sinistra Italiana cisarebbe e c’è a sostegno di una svolta diquesto tipo (Applausi dei deputati delgruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecolo-gia Libertà).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il deputato PaoloRusso. Ne ha facoltà.

PAOLO RUSSO. Grazie Presidente, col-leghi, quale politica per il Mezzogiorno sivuole adottare perché possa recuperare ilgap con la restante parte del Paese edell’Europa ?

La politica della spesa pubblica deglianni Sessanta e della Cassa per il Mezzo-giorno, talvolta virtuosa e foriera di infra-strutture, pur tra mille criticità, quella dirobuste assunzioni negli enti locali conleggi dedicate per provare a migliorare laperformance dell’azione amministrativa oancora quelle misure che hanno alimen-tato varie forme di assistenzialismo, pensoagli LSU, agli LPU e chi più ne ha più nemetta ? Più di recente, sono gli sgravi lastrada, per le imprese che assumono, perrisollevare le opportunità del Mezzo-giorno ?

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTESIMONE BALDELLI (ore 17,05)

PAOLO RUSSO. Noi pensiamo che siagiunta l’ora di una strategia nuova esemplice, articolata su tre direttrici: l’im-presa, la concentrazione e la qualifica-zione della spesa e i risultati misurabili.

Al Sud ci sono meno imprese che alNord ? No, di certo, sono semplicementepiù piccole, atomizzate, senza rete, stati-che, con una minore propensione allainternazionalizzazione. Pensate, solo l’1per cento delle imprese quotate italiane hasede al Sud.

Allora, la chiave di volta è aiutare a farcrescere quelle imprese, quelle che sono alSud; migliorare l’habitat, il contesto sulpiano sociale, sul piano infrastrutturale edei servizi; migliorare il rapporto con lapubblica amministrazione e, soprattutto,garantire sicurezza. Chiedete ad un im-prenditore del Sud cosa desidera, machiedetelo a quei campioni imprenditoridel Sud che lì ci stanno, che vivono, checombattono tra mille difficoltà. Non ser-vono migrazioni di novelli messia travestitida imprenditori benefattori, noi diciamoche è giunta l’ora di credere a chi già c’èlì e che, nonostante le criticità, riesce areggersi e a misurarsi sui mercati nazio-nali ed internazionali. Credito, trasporti,logistica, sicurezza, tutela dell’ambiente,libera concorrenza, mercato, reti: sonoqueste le azioni sulle quali sarebbe utilemuoversi per garantire a quelle impresemaggiore capacità di competere. Poi, l’al-tro aspetto: concentrare la spesa, non soloil 5 per cento dei fondi europei, ma ancheil 95 per cento della spesa ordinaria.Sarebbe intanto utile evitare che le risorseeuropee diventassero il bancomat del Go-verno per ogni necessità, anche quellelontane dal Sud. Il Sud copre il 98 percento degli sgravi e si ritrova con il 25 percento dei nuovi contratti; il Nord investe il2 per cento e si ritrova con il 75 per centodei nuovi contratti. E poi, cosa vi dob-biamo dire, vi dobbiamo ricordare del

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riparto per asili e mense o piuttosto delriparto del fondo sanitario nazionale ? Noisiamo pronti ai costi standard, se però siparte dai fabbisogni standard, che vannogarantiti a prescindere. Il 95 per centodella spesa, quella ordinaria, va miglioratae concentrata, e bisogna aiutare gli entilocali, ma anche l’ANAS e le Ferrovie amigliorare l’azione di spesa nel Mezzo-giorno del Paese, per quantità e per qua-lità. Lì si può migliorare, per otteneremaggiori risultati sulla performance, ridu-cendo sperperi e sprechi e così concen-trando le risorse sui grandi asset delMezzogiorno, a partire dalla formazionesenza intermediari, magari affidata alleimprese, e investendo in conoscenza ecompetenza sul fronte delle università. Necombinate una al giorno, ed è la ragioneper la quale non possiamo seguirvi, nésulle vostre mozioni né sul giudizio che ilGoverno ha dato alla nostra. Parlo delprogramma triennale 2016-2018, del fondodi tutela del patrimonio culturale: toglietele risorse per le azioni ordinarie al sud,riducendole al 18 per cento. Riducetequelle risorse ordinarie promettendo lestraordinarie: questo è il masterplan che cioffrite ? Altro che quello opaco, incerto esbiadito Masterplan; timido, antico, anticonell’impostazione di un Sud che si vuole esi ritiene debole, e perciò assistito.

Noi pretendiamo, viceversa, che sianointrodotti degli indicatori per misurarefinalmente i risultati delle azioni politichee delle iniziative. Vogliamo sostegno senzaintermediazione burocratica e talvolta po-litica; taglio lineare, con fondi europei, diIRES e IRAP; fiscalità di vantaggio, au-toimpiego. Proviamo a muoverci su questofronte e a finanziare questi asset; e poi,compensare il ridimensionamento dellequote di cofinanziamento dei fondi strut-turali. Bisogna rimettere mano all’alta ve-locità perché giunga davvero al Sud ealimentare le reti perché possano rappre-sentare un’opportunità anche nelle attivitàinnovative. Ci saremmo aspettati che conun sussulto di orgoglio il Presidente delConsiglio avesse partecipato a questo di-battito, magari provando ad abbandonarela ritualità di una discussione che proprio

il Governo non ha voluto e saputo alimen-tare, derubricando questa materia ad unasorta di marginalità assoluta se non ateatrino. Il Governo si sbaglia. Noi ciasterremo su tutte le mozioni della mag-gioranza, eccezion fatta per quella diScelta Civica, per misurare la distanza chevi è rispetto alle vostre proposte ma so-prattutto rispetto all’inazione. Qui giungeil grido, anche di dolore, di un Mezzo-giorno che perde ogni anno una cittàgrande quanto Avellino, che si trasferisceper necessità o per disperazione al nordItalia ed in Europa. Sono i nostri figli, lenostre vivacità, le nostre passioni, le nostreintelligenze che vagano mietendo però suc-cessi nel mondo. Avrete, certo, sereno,critico e negativo atteggiamento da partedi chi è andato via dal Mezzogiorno, maavrete un medesimo atteggiamento criticoe negativo da parte di chi resta lì econtinua a lottare nel Mezzogiorno delnostro Paese. Un celebre titolo de Il Mat-tino, dopo il terremoto del 1980, recitava:« Fate presto ». Lo diceva il PresidenteSandro Pertini.

PRESIDENTE. Concluda.

PAOLO RUSSO. Oggi vi diciamo: pro-vate a fare presto e magari bene, se maine siete capaci; svegliatevi dal torpore edalle vostre incertezze culturali, organiz-zative e politiche (Applausi dei deputati delgruppo Forza Italia – Il Popolo dellaLibertà – Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole DeLorenzis. Ne ha facoltà.

DIEGO DE LORENZIS. Presidente, cit-tadini italiani, colleghi deputati, è la terzamozione sul rilancio del Sud. Ho letto conattenzione le mozioni presentate da tutti igruppi e devo dire che le vostre mozionisono intrise di ipocrisia: sono esclusiva-mente dichiarazioni di buone intenzioni,ottime promesse di politici di professioneche devono mostrare a reti unificate cheper il Sud si fa qualcosa in queste Aule. Èquesta la grande vostra incoerenza. In un

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Paese civile, in un Paese normale, con ilsistema di informazione degno di questonome, con una classe dirigente che nonmira soltanto a mantenere questi scranniad libitum e che non si dimette mai,neanche quando è coinvolta direttamentein continui scandali e ruberie, non sidiscuterebbe ancora del rilancio del Mez-zogiorno in una mozione. Pensateci, col-leghi. Questo Governo, con la sua smisu-rata maggioranza incostituzionale ha por-tato avanti a colpi di fiducia qualsiasiporcheria legislativa, inclusa la vergognosalegge elettorale e la schifosa riforma co-stituzionale. Eppure, in Germania, intrent’anni, sono riusciti a completarequello che i Governi italiani e il Parla-mento non hanno saputo o voluto conse-guire in più di un secolo. Credete che ilproblema sia davvero la mancanza di unamozione o di impegni condivisibili ?

Tutti, ribadisco tutti, avete governatoquesto Paese, la Lega Nord e i partiti difinta destra, i comunisti e i partiti di fintasinistra, con un unico risultato: non averrealizzato quello che oggi viene scrittonegli impegni delle mozioni presentate. Laverità è che vi manca una visione di futuroe la volontà di percorrere una nuovastrada per percorrere quel futuro. Man-tenere lo status quo è per i partiti fonte diprivilegio, vi permette di controllare ibacini di voti e vi garantisce la spartizionedelle poltrone e del potere, altrimenti perquale ragione, Presidente, questo Paesenon ha ancora un reddito di cittadinanzacome gli altri Stati europei (Applausi deideputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

Invocate l’aiuto dell’Europa per la coe-sione e per gli interventi, ma la verità èche avete svenduto il Sud e tutti gli italianialla Commissione europea. La privatizza-zione, anzi la svendita di Poste Italiane hacomportato la chiusura di centinaia disportelli. La svendita delle Ferrovie diStato avrà importanti ripercussioni sultrasporto pubblico locale e sul servizio ditrasporto universale. E non ho il tempoper ricordare a quest’Aula il disastro diANAS o quello dell’Ente nazionale di as-sistenza al volo. Cosa ne fate di questispicci ? Avete forse in programma di rein-

vestirli per i servizi al cittadino ? Assolu-tamente no, andranno nel buco nero dioltre 2.100 miliardi di debito pubblico.

Annunciate di voler rilanciare l’agricol-tura e la produzione delle eccellenze agri-cole, ma come non ricordare l’IMU suiterreni agricoli e il disastro sul tema deldisseccamento degli ulivi in Puglia che conil vostro consenso, quasi unanime, avetecontribuito a sradicare a centinaia ? D’al-tronde in Europa, poi, votate a favoredell’invasione di prodotti come l’olio cheprovengono da Paesi extra UE.

Su porti, aeroporti e infrastrutture fer-roviarie, contrariamente a quanto ha dettoil sottosegretario (penso alle linee ferro-viarie, per esempio, come la Napoli-Bari ola Palermo-Catania), la Corte costituzio-nale ha recentemente bocciato le normevarate da questa maggioranza per il man-cato coinvolgimento delle regioni. Quindi,quando parlate di investimenti doveteforse pensare che gli investitori non ven-gono in un Paese dove le norme vengonoscritte con i piedi. In nessuna mozione, aparte la nostra, si riscontra il riconosci-mento e l’impegno per la realizzazionedella rete Bicitalia come infrastrutturaprioritaria per gli spostamenti extraurbani,oltre che per il cicloturismo.

Sui trasporti voi ancora puntare allarealizzazione di inutile autostrade, invecedi potenziare i collegamenti ferroviari, iltrasporto pubblico locale e regionale, ma-gari elettrificando tutte le tratte ancoranon elettrificate. Ricordo, a tale proposito,al sottosegretario che parla del porto diTaranto, che il collegamento nord-sudsulla linea adriatica ha ancora trenta chi-lometri a binario unico. Nella legge distabilità, non sapendo come contenere l’in-dignazione che stava montando, avete an-nunciato il masterplan per il Sud, un fogliobianco che è peggiore delle vuote slide delPresidente del Consiglio.

Sempre per motivi di tempo, Presi-dente, non posso approfondire in questafase gli impegni che attengono al rilanciooccupazionale, ma è evidente che gli an-nunci di Renzi, dei Ministri al seguito e dei

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partiti della maggioranza, sono assoluta-mente, nei fatti, smentiti sulla reale effi-cacia del Jobs Act.

Presidente, mi rivolgo ai partiti in que-st’Aula che impegnano al rilancio turisticonel Mezzogiorno. Il Governo e la maggiorparte delle persone sedute in quest’Aulapensa al Mezzogiorno e ai suoi mari solocome a un territorio da perforare allaricerca di idrocarburi in cambio di unpiatto di lenticchie per gli italiani. Voleterilanciare il Sud, ma sull’Ilva, per esempio,avete dimostrato tutta la vostra inadegua-tezza, la vostra miopia. Con dieci decretinon siete riusciti a risolvere nulla (Ap-plausi dei deputati del gruppo MoVimento5 Stelle), con il risultato che nessunabonifica è cominciata, che le prescrizionidell’autorizzazione integrata ambientalesono disattese e che i cittadini continuanoad ammalarsi e a morire.

Sul dissesto idrogeologico potete conti-nuare a fare annunci, ma la verità è chela mancata cura del territorio si manifestaperiodicamente con irruenza, con tutte letragiche conseguenze che ben conosciamoda nord a sud, segno dell’insufficienzadegli interventi programmati e delle ri-sorse stanziate. È crollato il viadotto Italiasull’eterna incompiuta Salerno-Reggio Ca-labria.

Sono crollati fondamentali assi viari inSicilia che hanno frammentato l’isola. Enon la regione siciliana, non la cabina diregia delle infrastrutture del Ministero,sono immediatamente intervenuti, ma iportavoce regionali del MoVimento 5Stelle.

Anche sulle misure fiscali annunciateper gli investimenti fate un buco nell’ac-qua dato che la maggior parte delle piccolee medie imprese avrebbero più bisogno diuna sburocratizzazione e di un abbassa-mento della pressione fiscale. Impegnate ilGoverno a opere di interconnessione eriequilibrio dei trasporti, ma questo Go-verno, al pari dei precedenti, qualunquesia il Ministro dei trasporti, impiega mi-liardi in mostruose opere inutili come ilMOSE, il terzo valico dei Giovi, l’auto-strada Orte-Mestre, l’alta velocità Torino-Lione, il tunnel del Brennero, l’autostrada

Tirreno-Brennero, il nuovo Aeroporto diFirenze. E non avete neanche il coraggiodi depennare definitivamente il ponte sulloStretto.

Presidente, io ricordo ai colleghi chesul digitale abbiamo detto che questoPaese deve avere una società di maggio-ranza pubblica per l’infrastruttura strate-gica più importante, sia per il presente,che per il futuro. Oggi il Governo ammetteche nessun privato, nonostante i sussidi, èdisposto ad investire nel sud, nelle aree afallimento di mercato. Chiedete il rispettodella legalità nelle mozioni che avete pre-sentato, chiedete il rispetto della legalitànegli appalti, eppure la stragrande mag-gioranza delle amministrazioni e degli entilocali che quegli appalti scrivono siete voia guidarli. Siete voi tra i primi a votareleggi incostituzionali come lo « sbloccaItalia » e ad avere tra i vostri eletti con-dannati, indagati o, se va bene, in conflittodi interessi.

La vostra visione economica è dettatasolo dal prodotto interno lordo e, comeormai riconosciuto in molteplici occasionianche da indiscussi e indipendenti esperti,questo è un indicatore assolutamente ina-deguato a valutare il benessere dei citta-dini italiani rappresentati da quest’Aula e,a dir la verità, anche di coloro che inquest’Aula non sono rappresentati. La vo-stra visione economica nel peggiore deicasi è ferma al milleottocento; nel miglioredei casi semplicemente non siete liberi diintraprendere cambiamenti che annun-ciate da troppi anni.

La verità, colleghi deputati, è che sietein campagna elettorale. Più che impegnareil Governo a realizzare le iniziative cheavete scritto, vi serve uno straccio di cartada poter sventolare agli elettori per direche state lavorando al rilancio del sud. Lenostre proposte sono contenute dal 2013nei documenti di economia e finanza al-ternativi a quelli del Governo, negli emen-damenti alle leggi di stabilità o nel decreto« attiva Italia » presentato in contrapposi-zione all’indecente « sblocca Italia ».

Con tali premesse, Presidente, è inutiledire che non possiamo accettare le rifor-mulazioni del Governo. Per coerenza, Pre-

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sidente, consci della vostra insostenibilemalafede o inconsapevole, ma altrettantograve, connivenza con chi vuole mantenerein catene il nostro Paese, il MoVimento 5Stelle voterà tutti e solo gli impegni cheritiene condivisibili nel merito e nel me-todo, provenienti da proponenti credibili eche sono in linea con il nostro programmaelettorale oppure con gli atti da noi sot-toscritti in questi anni di legislatura, pursapendo bene che difficilmente questo Go-verno li rispetterà, come d’altronde accadee accadrà per la quasi totalità degli im-pegni che vengono assunti dall’Esecutivo inquest’Aula (Applausi dei deputati delgruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Co-vello. Ne ha facoltà.

STEFANIA COVELLO. Signor Presi-dente, signor sottosegretario, colleghe ecolleghi, nel suo editoriale, Eugenio Scal-fari, il 27 dicembre scorso, scriveva: per ilMezzogiorno qualcosa sarà fatto, ma ilrenzismo governa da tre anni e finora nonsi era neppure accorto di quell’Italia. Devodire che conservo quell’editoriale perchésono come quei calciatori che conservanogli articoli di critica per migliorarsi e allafine cercare, con impegno e lavoro, di farricredere rispetto a un giudizio così sen-tenziato.

Nell’avvicinarmi a questo dibattito,devo dire molto vivace (anche stamattina icolleghi del PD veramente hanno fatto unintervento complementare rispetto all’al-tro), ho provato ad immaginarmi seduta inun’autovettura bloccata sull’A3 della Sa-lerno-Reggio Calabria in piena bufera dineve, con i mezzi ANAS che non arrivano,bloccata magari per dieci ore, come i mieicorregionali e concittadini cosentini cheeffettivamente sono rimasti bloccati percosì tante ore la scorsa settimana, cia-scuno con i suoi problemi, con le attesequotidiane a partire dal lavoro.

E ho provato ad immaginare qualepotesse essere il grado di fiducia neiconfronti dello Stato in quella condizionedove anche uno spazzaneve e uno spargi-

sale che mancano danno la percezionedella debolezza pubblica. E bene ha fattoil presidente ANAS a commissariare im-mediatamente. In questi mesi il Governoha lavorato; ha lavorato molto e ha con-seguito risultati importanti per il Mezzo-giorno d’Italia. Quando si è avviata questalegislatura nel 2013 sui fondi comunitari2007-2013 – lo ricordo ai colleghi che mihanno preceduta, soprattutto a quelli del-l’opposizione – avevamo speso circa il 15per cento. Oggi siamo riusciti, per come hamagistralmente e dettagliatamente spie-gato il sottosegretario De Vincenti, a nonsprecare la quasi totalità di quei finanzia-menti e abbiamo proceduto a declinarecon efficacia, cari colleghi del MoVimento5 Stelle, i programmi 2014-2020. Comin-ciamo anche a parlare di programmazione2020-2027 e anche di bioeconomia.Quando sento alcuni colleghi del sud dicentrodestra parlare di ritardi e accusarequesto Esecutivo di disattenzione, mi vieneda sorridere o magari mi arrabbio anchepensando a quando magari seduti loronello stesso posto votavano orgogliosa-mente per utilizzare quelle risorse perpagare le multe delle quote latte conconseguenze amare soprattutto relativa-mente alle procedure di infrazione (Ap-plausi dei deputati del gruppo Partito De-mocratico). Questo il PD lo sottolinea. Ilnostro partito nell’agosto 2015 ha assuntoper voce del segretario Presidente delConsiglio Matteo Renzi degli impegni serinei confronti del sud; ha avviato un di-battito su un’area territoriale composta daotto regioni e da venti milioni di abitanti.Una straordinaria zona di opportunità sucui investire.

Nell’intervenire intendo rivolgermi aquegli amministratori locali che vedono leproprie auto bruciate; a quei bambini diMartone, in provincia di Reggio Calabria,che una mattina hanno scoperto che ilproprio scuolabus era stato dato allefiamme; oppure alla Casa della Cultura diCaulonia, anch’essa oggetto di ulterioriintimidazioni. Il nostro impegno è quellodi stare vicino a queste comunità e dimo-strare che lo Stato c’è e che lo Stato vuoleessere sempre più forte e che non pos-

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siamo permettere di continuare a lasciarsedimentare quel drammatico sillogismoper cui una parte di Paese, questa parte diPaese, viene data per persa. La legalità èla precondizione per tutto, per la lotta allemafie e alla criminalità, per ricostruire unnuovo patto di cittadinanza, per attrarreinvestimenti, per tornare ad avere appuntofiducia nello Stato e perché i cittadinipossano ritrovare la fiducia anche in sestessi.

Se mi mettessi ora ad elencare i segnipositivi dell’ISTAT, signor Presidente, odell’INPS, degli indicatori di investimenti,nella piena totalità delle positività diquanto sta facendo questo Governo, ri-schierei un’eterogenesi dei fini. L’obiettivodel PD, invece, deve essere quello di par-lare ed essere interlocutore di chi oggiancora è tagliato fuori. Non dobbiamo maitogliere, come afferma Matteo Renzi, lanostra attenzione a chi fa fatica, a chi nonvede sbocchi, a chi sembra essere tagliatofuori da tutto. È lì che la questionemeridionale assume una drammatica rile-vanza sociale. La questione meridionaleche oggi è soprattutto una questione fem-minile e giovanile. Il sud è l’area geopo-litica chiave per il futuro del Paese. È quiche si giocherà la sfida in vista del refe-rendum sulle riforme istituzionali; è daqui che passa il cambiamento. Così comeil sud fu determinante nel 2006 per bloc-care la devolution voluta dal centrodestra,così questa volta il sud – lo dico con pienaconvinzione – sarà determinante per cam-biare davvero volto al nostro Paese. Lamodernizzazione passa da lì. Oggi il sud èbloccato anche dalle incertezze istituzio-nali, da un assetto che non attribuiscecompetenze chiare e fa sì che spesso lequestioni si trasformino in contenziosigiudiziari e giurisdizionali che alimentanorendite di posizione. Non è tema di equi-libri e di contrappesi, ma di un bipolari-smo tra la paralisi e la voglia invece dicambiare. Noi siamo ben consapevoli delladisperazione che alberga in larghe fascedella popolazione del Mezzogiorno. Sap-piamo che ci sono criticità negli ammor-tizzatori sociali, in chi ancora attende

risposte sulla mobilità in deroga o in chicerca dignità – e parlo degli LSU – suitrasporti.

Sappiamo che prendere un aereo dallaCalabria o dalla Sicilia per andare aMilano o a Roma è diventato selettivo percenso; che nel disagio sociale trova agio lapiaga della criminalità, che si manifestaladdove più evidente è la debolezza delloStato. Una criminalità che si combatte conazioni di magistrati seri che ogni giornorischiano la propria vita e con le forzedell’ordine, ma anche rafforzando gli an-ticorpi della società. Oggi il sud è tornatoad essere questione nazionale grazie aMatteo Renzi, grazie al Partito Democra-tico, per la presa in carico che ha fattoquesto Governo. Nell’ultima stabilità ab-biamo investito nel credito di imposta 617milioni di euro all’anno per quattro anni,non per gli status, macchine o scrivanie dirappresentanza, ma per un’incentivazionealla produttività attraverso l’incentivo al-l’acquisto dei beni strumentali per la pro-duzione. Lo abbiamo articolato per ledimensioni di impresa e sappiamo che ilGoverno si batterà in sede europea ancheper la decontribuzione, che è una battagliache il PD sta facendo da tanto tempo. SeApple investe in Campania, questa è unanotizia straordinaria per il Paese, non soloper il Mezzogiorno; se lo stabilimentoFIAT di Melfi oggi con quasi 3 mila nuoveassunzioni nell’ultimo anno è il principalestabilimento automobilistico italiano, vuoldire che un merito lo ha anche questoGoverno con la sua riforma del Jobs Act,del mercato del lavoro. Se però le stradeper raggiungere lo stabilimento automobi-listico più importante del Paese sonoquelle del 1993, anno di insediamentodella fabbrica, vuol dire che ci sono delleresponsabilità che vanno affrontate. Se lapubblica amministrazione nel Mezzo-giorno viaggia ancora solo su carta e nonviene previsto un piano di vera divulga-zione del digitale, noi rischiamo di pena-lizzare l’arrivo di nuovi investimenti. Diqui la positiva rivoluzione portata dallariforma Madia, tra cui anche l’abbatti-mento dei costi del non fare, che sono paria 80 miliardi di euro l’anno e che sono

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uno dei principali debiti dello Stato ita-liano. E dobbiamo migliorare i collega-menti, come raggiungere Matera, che saràla nuova vetrina d’Italia, Capitale europeadella Cultura 2019. Non deve essere tuttociò più un’impresa perché dobbiamo va-lorizzare al meglio una delle più grandiopportunità di valorizzazione turistica eculturale di tutto il Mezzogiorno: turismotermale, turismo religioso, turismo enoga-stronomico, turismo archeologico. Cosìnon dobbiamo più contare i morti sullastrada 106.

Gli impegni della nostra mozione sonosemplici e concreti e partono dalla pre-messa di questi anni di lavoro; partonodalle linee dei masterplan, dagli impegnidelle leggi di stabilità, dai 500 milioni delPON cultura, dall’impiego delle risorsecomunitarie, dallo sblocco dei POR, dallaprogrammazione del CIPE, con risultatiimportanti ogni giorno. Noi intendiamofarci carico del disagio di chi sta malesenza strumentalizzare quelle condizioni,con gli 800 milioni di euro per le nuovepovertà. Non promettiamo 700 euro direddito di cittadinanza per prendere ingiro le persone. Partiamo da questi piccolimattoni per ricostruire il palazzo dellacredibilità. Il sud è oggi questione di classidirigenti, non solo di risorse. Il PremierRenzi ha dato il via ad una nuova visionedi stereotipi non più della lagnazione. E,allora, vedete, come voler rappresentare ilMezzogiorno ?

PRESIDENTE. Concluda.

STEFANIA COVELLO. Presidente, stoconcludendo. Come voler rappresentare ilMezzogiorno ? Attraverso l’espressionedella bellezza, della concretezza, della ca-pacità, di potenzialità spesso inespresse.Ecco che, come diceva Guido Dorso ne« La rivoluzione meridionale », il Mezzo-giorno non ha bisogno di carità, ma dilibertà per le nuove generazioni che de-vono scegliere dove voler vivere.

Per queste ragioni esprimo, a nome ditutto il Partito Democratico, con grandesoddisfazione, il voto favorevole per questamozione convinta che è un’ulteriore pietra

e una dietro l’altra riusciremo a fare coseimportanti per il Mezzogiorno e per ilnostro Paese (Applausi dei deputati delgruppo Partito Democratico).

DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Su che cosa ? Abbia pa-zienza, chiedo ai colleghi, anche intorno alei, se possono permetterle di parlare.Prego, su che cosa ?

DAVIDE CRIPPA. A titolo personale seè possibile.

PRESIDENTE. Per dichiarazione divoto ?

DAVIDE CRIPPA. Sì.

PRESIDENTE. C’è prima l’onorevoleBarbanti. Ha chiesto di parlare per di-chiarazione di voto, a titolo personale,l’onorevole Barbanti. Ne ha facoltà.

SEBASTIANO BARBANTI. Grazie Pre-sidente. Ogni calabrese deve quotidiana-mente confrontarsi fra realtà e virtualitàdegli intenti. La difficoltà di far comba-ciare le intenzioni del legislatore con ilcontesto reale è probabilmente la difficoltàmaggiore. Vi sono illegalità a più livelli,ritardi storici, strutture non adeguata-mente distribuite sul territorio, quandonon del tutto assenti.

Come parlamentare questo è il contestoterritoriale del mio confronto fra la poli-tica ed il fare; quanto oggi pongo all’evi-denza dell’Aula con questa mia mozione èuna parte di questi problemi. Non è piùprocrastinabile l’interessamento dovutoper quanto riguarda la SS 106 Jonica; larichiesta di una Commissione che accertiuna volta per tutte e senza ulteriori ritardile responsabilità di quanto accade su que-sta strada della morte è il passo necessarioper avviare un processo di modernizza-zione di una struttura fondamentale per losviluppo della Calabria.

Per quanto riguarda il già citato svi-luppo è importante, a nostro avviso, l’in-dividuazione di free zone che possano

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facilitare gli interventi imprenditoriali, cheportino innovazione e benessere ai terri-tori interessati. Ora, pur registrando eapprezzando la scelta che il Governo hafatto di porre il porto di Gioia Tauro inuna posizione di sicuro interesse e impor-tanza nel sistema portuale nazionale, dob-biamo ora curare lo sviluppo del territorioretrostante. La nostra attenzione va,quindi, rivolta, oggi, a ciò che la scelta delGoverno può significare in termini di in-vestimenti e di sviluppo nell’area delporto, aprendo una nuova stagione chepossa portare allo sviluppo di altre signi-ficative aree, che ci piace chiamare freezone, per il rilancio dell’economia locale.Infine, la difficoltà di attrarre investimentiin Calabria si scontra con normative com-plicate e spesso paradossali su cui il Go-verno deve trovare metodologie e schemidi sviluppo che possano coniugare l’esi-genza degli investitori e quella dello Statoe della regione di tutelare il bene e l’in-teresse comune. Attribuire un vincolo pae-saggistico in un’area industriale ci pareparadossale senza evidenti motivazioni lo-giche; laddove per l’azione di diversi sog-getti responsabili tali aree si trovassero asovrapporsi è necessario un interventochiarificatore che ponga in essere stru-menti snelli ed efficaci che sciolgano talinodi.

Chiediamo, quindi, oggi, a quest’Aula eal sottosegretario di voler condividere eapprovare, anche con le opportune rifor-mulazioni, la nostra mozione nell’auspicioche si possano, in tempi brevi, raggiungerei positivi risultati che ci aspettiamo e che,soprattutto, si aspettano il territorio e icittadini calabresi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto, a titolo perso-nale, l’onorevole Crippa. Ne ha facoltà.

DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente.Ci tenevo a intervenire per cercare dispiegare anche la genesi che ha portatoalla calendarizzazione di questa mozione.Che una forza di maggioranza oggi porti inAula un provvedimento che si chiamamozione sul Mezzogiorno dopo che nella

legge di stabilità il Presidente del Consiglioha fatto del Piano per il Sud un elementoforte della sua legge di stabilità, di fatto,testimonia come nemmeno la maggioranzastessa creda nelle favole di Renzi (Applausidei deputati del gruppo MoVimento 5Stelle) !

PRESIDENTE. Concluda.

DAVIDE CRIPPA. Questo punto è fon-damentale; oggi, noi stiamo discutendo, lodico per chi ci segue da casa – le dico lamotivazione che mi spinge a intervenire –,una mozione che riguarda il Mezzogiorno,presentata da una forza di maggioranza.La stessa questione è stata analizzatameno di un mese fa. A mio avviso questoè il modo sbagliato per cercare di analiz-zare i problemi ed è solo un tentativo dimetterci il cappello politicamente (Ap-plausi dei deputati del gruppo MoVimento5 Stelle) !

PRESIDENTE. Onorevole Crippa, io leho dato la parola, perché lei mi ha chiestoun intervento a titolo personale; già èsingolare che lei, di fatto un capogruppofacente funzioni, svolga un intervento atitolo personale, e poi le ricordo chel’intervento a titolo personale serve a mo-tivare una posizione in dissenso dalgruppo che lei, peraltro, rappresenta. Inpiù, lei non mi pone una questione a titolopersonale, ma sull’ordine dei lavori o unadichiarazione di voto aggiuntiva. Allora,questa volta è andata così, però facciamoche per il prosieguo non si alteri l’ordinecrescente degli interventi con interventiall’ultimo momento che sono dichiarazionidi voto più politiche che non in dissenso(Applausi dei deputati del gruppo PartitoDemocratico).

Sono così esaurite le dichiarazioni divoto.

(Votazioni)

PRESIDENTE. Passiamo alle votazioni.Come da prassi le mozioni e la risoluzione

Atti Parlamentari — 72 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

saranno poste in votazione per le partinon assorbite e non precluse dalle vota-zioni precedenti.

Passiamo ai voti.Indico la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sulla mozioneDorina Bianchi ed altri n. 1-00976 (Nuovaformulazione), come riformulata su richie-sta del Governo e su cui il Governo haespresso parere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Tripiedi, Dieni, Artini, Marzana, Ca-ruso, Giancarlo Giorgetti, Pannarale, Ric-ciatti, Costantino...

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 477Votanti ............................... 351Astenuti .............................. 126Maggioranza ..................... 176

Hanno votato sì ...... 311Hanno votato no .. 40).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneCovello ed altri n. 1-01097 (Seconda ulte-riore nuova formulazione), per quanto nonassorbita dalla precedente votazione, sucui il Governo ha espresso parere favore-vole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Fitzgerald, Molea, Latronico, Fanucci,Capezzone...

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 477Votanti ............................... 417Astenuti .............................. 60Maggioranza ..................... 209

Hanno votato sì ...... 300Hanno votato no .. 117).

Passiamo alla votazione della mozionePalese ed altri n. 1-01101. Avverto che èstata chiesta la votazione per parti sepa-rate: prima la premessa, su cui il Governoha espresso parere contrario, distinta-mente dal dispositivo, in riferimento alquale i presentatori hanno accettato leriformulazioni proposte dal Governo.

Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sulla premessadella mozione Palese ed altri n. 1-01101,su cui il Governo ha espresso parerecontrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Colaninno, Sgambato, Furnari, Vico, Si-mone Valente...

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 476Votanti ............................... 456Astenuti .............................. 20Maggioranza ..................... 229

Hanno votato sì ...... 58Hanno votato no .. 398).

Indico la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sul dispositivodella mozione Palese ed altri n. 1-01101,ovviamente per quanto non assorbito, ecome riformulato su richiesta del Governo,su cui il Governo ha espresso parerefavorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Distaso, Latronico...Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 473Votanti ............................... 416Astenuti .............................. 57Maggioranza ..................... 209

Hanno votato sì ...... 343Hanno votato no .. 73).

Atti Parlamentari — 73 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

(La deputata Albanella ha segnalato chenon è riuscita ad esprimere voto favore-vole).

Passiamo alla votazione della mozioneScotto ed altri n. 1-01112. I presentatorinon hanno accettato la riformulazioneproposta dal Governo, pertanto il parere ècontrario sulla mozione intera.

Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sulla mozioneScotto ed altri n. 1-01112, non accettatadal Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Guidesi, D’Uva...Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 480Votanti ............................... 361Astenuti .............................. 119Maggioranza ..................... 181

Hanno votato sì ...... 50Hanno votato no .. 311).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozionePisicchio n. 1-01113, riformulata su ri-chiesta del Governo, per quanto non as-sorbita, con parere favorevole del Go-verno.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Toninelli, Dall’Osso, Sgambato, Mali-sani, Patriarca, Senaldi, Galperti, StellaBianchi...

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 472Votanti ............................... 464Astenuti .............................. 8Maggioranza ..................... 233

Hanno votato sì ...... 341Hanno votato no .. 123).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneBarbanti e altri n. 1-01114, con il parerecontrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Pastorino, Furnari, Greco, Malisani,D’Attorre...

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 478Votanti ............................... 455Astenuti .............................. 23Maggioranza ..................... 228

Hanno votato sì ...... 66Hanno votato no .. 389).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneCarfagna ed altri n. 1-01115, su cui ipresentatori non hanno accettato le rifor-mulazioni proposte dal Governo. Il parerepertanto è contrario sulla mozione nellasua interezza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 471Votanti ............................... 456Astenuti .............................. 15Maggioranza ..................... 229

Hanno votato sì ...... 60Hanno votato no .. 396).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneBaldassarre ed altri n. 1-01117, come ri-formulata su richiesta del Governo, perquanto non assorbita, con parere favore-vole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Atti Parlamentari — 74 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 480Votanti ............................... 438Astenuti .............................. 42Maggioranza ..................... 220

Hanno votato sì ...... 348Hanno votato no .. 90).

(Il deputato Busto ha segnalato che nonè riuscito ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneMatarrese ed altri n. 1-01118 (Nuova for-mulazione), per quanto non assorbita dallevotazioni precedenti, con il parere favore-vole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Archi, Busto, Pastorino, Sandra Savino,Cecconi...

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 474Votanti ............................... 470Astenuti .............................. 4Maggioranza ..................... 236

Hanno votato sì ...... 349Hanno votato no .. 121).

Passiamo alla votazione della mozioneDe Lorenzis ed altri n. 1-01119, i cuipresentatori non hanno accettato la rifor-mulazione proposta dal Governo e quindiil parere del Governo è contrario sullamozione nella sua interezza. Purtuttavia èstata chiesta la votazione per parti sepa-rate, prima sulle premesse poi sul dispo-sitivo.

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulle premesse

della mozione De Lorenzis ed altri n. 1-01119.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 479Votanti ............................... 424Astenuti .............................. 55Maggioranza ..................... 213

Hanno votato sì ...... 92Hanno votato no .. 332).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sul dispositivodella mozione De Lorenzis ed altri n. 1-01119, con il parere contrario del Go-verno.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Stella Bianchi, Speranza, Galperti...Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 479Votanti ............................... 424Astenuti .............................. 55Maggioranza ..................... 213

Hanno votato sì ...... 92Hanno votato no .. 332).

Passiamo alla votazione della mozioneSaltamartini ed altri n. 1-01120, i cuipresentatori hanno chiesto la votazioneper parti separate, prima la premessa epoi il dispositivo.

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla premessadella mozione Saltamartini ed altri n. 1-01120, con il parere contrario del Go-verno.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Stella Bianchi, Tartaglione, Carrozza,Furnari... onorevole Furnari lei vota con lamano o con la pallina ? Voti con la mano,per piacere, se no ogni volta... FitzgeraldNissoli...

Atti Parlamentari — 75 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 479Votanti ............................... 355Astenuti .............................. 124Maggioranza ..................... 178

Hanno votato sì ...... 26Hanno votato no .. 329).

(Il deputato Capodicasa ha segnalato chenon è riuscito ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sul dispositivodella mozione Saltamartini ed altri n. 1-01120, per quanto non assorbita dallevotazioni precedenti, con il parere favore-vole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Pannarale, Di Salvo...Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 481Votanti ............................... 366Astenuti .............................. 115Maggioranza ..................... 184

Hanno votato sì ...... 320Hanno votato no .. 46).

Passiamo alla votazione della mozioneTaglialatela ed altri n. 1-01122, di cui èstata chiesta la votazione per parti sepa-rate, sulla cui premessa il Governo haespresso parere contrario, mentre sul di-spositivo, in riferimento al quale i presen-tatori hanno accettato la riformulazionedel Governo, il parere è favorevole.

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla premessadella mozione Taglialatela ed altri n. 1-01122, con il parere contrario del Go-verno.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Borghi...Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 476Votanti ............................... 389Astenuti .............................. 87Maggioranza ..................... 195

Hanno votato sì ...... 77Hanno votato no .. 312).

(La deputata Paola Bragantini ha segna-lato che non è riuscita ad esprimere votocontrario).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneTaglialatela ed altri n. 1-01122, limitata-mente al dispositivo, per quanto non as-sorbito dalle votazioni precedenti, comeriformulato su richiesta del Governo, conil parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Colletti, Malisani, Arlotti, Palma...Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 479Votanti ............................... 380Astenuti .............................. 99Maggioranza ..................... 191

Hanno votato sì ...... 349Hanno votato no .. 31).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla risoluzionePili n. 6-00197, con parere contrario delGoverno.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 478Votanti ............................... 472

Atti Parlamentari — 76 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

Astenuti .............................. 6Maggioranza ..................... 237

Hanno votato sì ...... 73Hanno votato no .. 399).

(Il deputato Pili ha segnalato che non èriuscito ad esprimere voto favorevole).

Abbiamo così esaurito anche l’esame diqueste mozioni.

Sull’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Dovremmo ora passareal seguito dell’esame del testo unificatodelle proposte di legge recanti disposizioniin materia di responsabilità professionaledel personale sanitario. Non è stato ancoraespresso il parere da parte della Commis-sione bilancio. A questo proposito, do laparola al presidente Boccia, che ha chiestodi intervenire. Prego.

FRANCESCO BOCCIA, Presidente dellaV Commissione. Grazie, Presidente. Soloper chiedere alla Presidenza trenta minutidi tempo: la relazione tecnica, nel corsodella seduta del primo pomeriggio, non erapervenuta ed è pervenuta subito dopo. Gliuffici sono pronti, il relatore anche; ov-viamente, è necessario un confronto con igruppi presenti in Commissione.

PRESIDENTE. Se non vi sono obie-zioni...

LAURA CASTELLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Su che cosa ? Su que-sto ? Ne ha facoltà.

LAURA CASTELLI. Sì, Presidente, leobiezioni le facciamo noi. Dovrebbe esserevolontà di quest’Aula poter lavorare in unamaniera corretta, con i tempi giusti, e lostesso presidente Boccia, più volte, harichiesto alla Presidenza di essere garantedi tempi e modi adeguati. Mi lascia stupitoil fatto che oggi si chieda, in questomomento, una sospensione per fare unlavoro di corsa, in due secondi, quando si

poteva prendere il tempo adeguato e, so-prattutto, lavorare in una maniera cor-retta.

Siamo ancora una volta qui a correresu dei pareri che arrivano all’ultimo se-condo, quando il Governo vuole, quandogli uffici tecnici vogliono. La Presidenza,ribadisco, era stata più volte messa alcorrente di questo modo assurdo di lavo-rare. Questo denota la vostra volontà dicontinuare a lavorare male, non per l’in-teresse dei cittadini, ma per il vostrointeresse privato e circoscritto.

Noi non siamo d’accordo a poter lavo-rare in questo modo (Applausi dei deputatidel gruppo MoVimento 5 Stelle); quindi, sevolete sospendere, quest’Aula si ferma elavora in una maniera decente, vista ladelicatezza, peraltro, della proposta dilegge per cui andremo in Commissionebilancio.

PRESIDENTE. Onorevole Castelli, percapire: lei sta facendo dei rilievi, ma nonun’obiezione. Non ho capito: il presidenteBoccia ha proposto una sospensione permezz’ora; lei che cosa propone, una so-spensione maggiore ?

LAURA CASTELLI. Presidente, noichiediamo di andare a domani, perché, sebisogna sospendere la seduta dell’Aula, sisospenda, si vada in Commissione bilancioe si valuti la relazione tecnica, che, riba-disco, è una relazione tecnica, non è unapasseggiata (Applausi dei deputati delgruppo MoVimento 5 Stelle).

Bisognerà leggerla, capire, è un testo dilegge che ha degli articoli e non è unabarzelletta. Quindi, secondo noi, se questoParlamento vuole lavorare in una manieracorretta e decente, si ferma, in Commis-sione bilancio si analizza la relazionetecnica, con il tempo adeguato, e si va adomani; tanto mi sembra che in questesettimane la vostra volontà di lavorare siagià abbastanza poca (Applausi dei deputatidel gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Allora, poiché il punto èprevisto dall’ordine del giorno e il presi-dente Boccia stima in mezz’ora il tempo

Atti Parlamentari — 77 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

necessario, io prendo atto anche dei rilievie delle obiezioni che, in qualche modo, ungruppo di opposizione solleva. A questopunto, sospendo per un’ora, in manieratale che la Commissione possa lavorareforse un po’ meglio, però alle ore 19riprendiamo; altrimenti, sospendiamomezz’ora e ci riaggiorniamo.

DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DAVIDE CRIPPA. Mi scusi, Presidente,al di là del suo tentativo di mediazione,che mi sembra alquanto malsano, noichiediamo di ragionare nel merito e lei cidà un’ora di tempo. Seguendo il suoragionamento, riprendiamo alle ore 19:vorrei comprendere quale sarà il prosie-guo dei lavori che lei ci prospetta davanti,perché, se poi iniziamo, abbiamo teorica-mente 200 voti da effettuare su questaproposta di legge.

Vorremmo capire – ci sono da espri-mere tutti i pareri – in che modo leiintende affrontare questo provvedimento eche scenario, a questo punto, mette da-vanti all’Aula da qui alle prossime ore, aifini di una programmazione; eventual-mente, noi, a questo punto, chiediamoformalmente il rinvio a domani e a questopunto...

PRESIDENTE. A questo punto, se c’èuna richiesta formale di rinvio, la pongo invotazione, come è giusto, perché è unarichiesta principale...

DAVIDE CRIPPA. Allora mi dia unoscenario, perché, a questo punto, noi vo-teremo in base allo scenario che lei ci dirà.Infatti, se lei non ha in mente uno sce-nario programmatico, mi lascia un po’perplesso la sua ipotesi.

PRESIDENTE. Onorevole Crippa, qual-siasi siano i lavori che riprendono alle ore19, anche semplicemente per dare i parerio cominciare le votazioni, non è che dalleore 19 non si possono riprendere i lavori.Comunque, siccome c’è una richiesta for-

male di rinvio ad altra seduta del prov-vedimento, che non è ancora cominciato,ho il dovere di metterla in votazione,dando la parola ad un oratore a favore ead un oratore contro.

Se credete, diciamo che abbiamo giàparlato su questo. Se c’è un oratore con-tro, altrimenti vale la proposta del presi-dente Boccia, io la pongo in votazione, èuna votazione senza registrazione... Hachiesto di parlare a favore l’onorevoleMarcon. Ne ha facoltà.

GIULIO MARCON. Grazie, Presidente.Per annunciare il voto favorevole delgruppo di Sinistra Italiana alla proposta dirinvio a domani, anche perché non ab-biamo materialmente il tempo di leggerein modo, diciamo, sereno e ragionevole larelazione: abbiamo bisogno di tempo perpoterla approfondire. Quindi, noi soste-niamo la richiesta di rinvio a domani.

PRESIDENTE. Giusto un chiarimentoper l’Assemblea: la proposta che vienefatta... collega Crippa, se mi date unattimo di attenzione: se passa la propostaavanzata dai colleghi del MoVimento 5Stelle, su cui si è appena pronunciatol’onorevole Marcon, noi sospendiamo ilavori, non passiamo ad altro punto dellaseduta. Se passa la proposta, noi sospen-diamo i lavori, non passiamo al puntosuccessivo, perché la proposta è di inter-rompere i lavori per far lavorare la Com-missione Bilancio, questa è la proposta.

Passiamo ai voti.Pongo in votazione, mediante procedi-

mento elettronico senza registrazione dinomi, la proposta di rinviare ad altraseduta il provvedimento in esame.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Galperti, Bargero...Dichiaro chiusa la votazione.La Camera respinge per 84 voti di

differenza.

Atti Parlamentari — 78 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

A questo punto, sospendo la seduta,che riprenderà fra mezz’ora, alle ore18,40.

La seduta, sospesa alle 18,05, è ripresaalle 18,45.

ROCCO PALESE, Vicepresidente della VCommissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROCCO PALESE, Vicepresidente della VCommissione. Presidente, i lavori sono incorso, con la Commissione bilancio che èriunita. Ci sono diversi colleghi che hannonecessità di approfondire ulteriormente larelazione tecnica in riferimento a quelleche sono state le risultanze da parte delMinistero dell’Economia e del Ministerodella salute. Trattasi di provvedimentoestremamente complesso, quindi c’è esi-genza, da parte della Commissione, diavere la possibilità di andare avanti con ilavori per almeno 20 minuti ancora.

DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DAVIDE CRIPPA. Presidente, al di làdel fatto inconsueto di vedere il vicepre-sidente della Commissione perché il Pre-sidente è teoricamente impegnato nei la-vori della Commissione contemporanea-mente – ricordo a tutti che, quando c’èAula, la Commissione non potrebbe lavo-rare, quindi, francamente, il Presidentepoteva venire a portare lui stesso la vocedella Commissione –, la situazione che sidelinea è allarmante, da un punto di vistaorganizzativo e dell’incapacità di previ-sione. Presidente, noi avevamo chiesto piùtempo e lei, per fare un ricatto e undispetto al MoVimento 5 Stelle, ha stabi-lito che neanche l’ora che aveva cercato dimettere sul piatto come mediazione an-dava bene, tornando alla mezz’ora richie-sta originariamente. I fatti testimonianoche la sua capacità previsionale oggi valezero (Applausi dei deputati del gruppoMoVimento 5 Stelle). Siamo di fronte alla

conseguenza diretta del fatto che arriva ilvicepresidente della Commissione bilancioe ci chiede altri venti minuti, quindi ar-riveremo oltre l’ora rispetto al tempo pre-ventivato. Le chiedo ancora una volta divalutare effettivamente, se ci sono altripunti all’ordine del giorno, di non trattarequesto tema adesso, perché obiettivamentenon è possibile trattarlo con serenità e conun grado di approfondimento adeguato. Selei, ancora una volta, andrà avanti con unamiopia unidirezionale, tragga pure lei ledovute conclusioni (Applausi dei deputatidel gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Onorevole Crippa, laPresidenza non va avanti con miopia, laPresidenza ha provato a trovare un puntodi mediazione che voi avete rifiutato.Avete fatto una proposta e la Presidenzal’ha posta in votazione, non è che laPresidenza va avanti con miopia. La invitoad avere un atteggiamento di rispetto neiconfronti della Presidenza, perché la Pre-sidenza non parteggia per nessuno, comelei sa bene.

ARTURO SCOTTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ARTURO SCOTTO. Signor Presidente,io non penso che la Presidenza abbiaavuto un atteggiamento miope e ovvia-mente sono convinto e ribadisco, a nomedel mio gruppo, che apprezziamo la suaimparzialità. Rileviamo però un problema,che mi sembra evidente, anche dalle pa-role dell’onorevole Palese: probabilmenteneanche venti minuti basteranno per con-cludere l’esame in Commissione. Probabil-mente sarebbe il caso di andare a domanie di garantire una maggiore possibilità allaCommissione di approfondire e ai colleghidi capire come chiudiamo questa giornata.

PRESIDENTE. La ringrazio, presidenteScotto. Vi sono diversi colleghi che vo-gliono intervenire, l’invito che però vifaccio è di evitare di svolgere mezz’ora didibattito per poi fare mezz’ora di sospen-sione, perché sarebbe un paradosso.

Atti Parlamentari — 79 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ETTORE ROSATO. Presidente, questoper noi è un provvedimento importante;abbiamo definito un calendario e l’ab-biamo definito concordemente in Confe-renza dei presidente di gruppo, non capi-sco il perché di questa tensione che si ècausata, basta specificare quali sono iproblemi, anche perché, mi consenta, Pre-sidente, di leggerle quanto è arrivato dallaRagioneria: È stata esaminata la relazionetecnica sul provvedimento in oggetto, pre-disposta dal Ministero della salute. Alriguardo, per quanto di competenza, si fapresente che non si hanno osservazioni daformulare e pertanto si restituisce positi-vamente verificata. Si ribadisce comunquela necessità che il testo legislativo siaintegrato con apposito articolo recante laclausola di neutralità finanziaria che as-sicuri le invarianze di oneri per l’interoprovvedimento. Non so cosa ci sia fran-camente da esaminare. Abbiamo visto laCommissione bilancio riunirsi in manieramolto puntuale per provvedimenti moltopiù impegnativi. Se il problema non èquesto ma è un altro, ci si dica qual è ilproblema, altrimenti per noi si va avanti esi prosegue così come concordato. Non c’ènessun motivo per cui questo provvedi-mento non possa arrivare qui in Aula.

PRESIDENTE. La ringrazio, PresidenteRosato. Credo che la Commissione debbaesprimere – ma magari sbaglio – anche ilparere sugli emendamenti.

ROBERTO OCCHIUTO. Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO OCCHIUTO. Presidente, an-ch’io ritengo che lei si sia limitato, primadella sospensione, a dar corso ad unpronunciamento dell’Aula, quando è statamessa in votazione la proposta del rinvioche non è stata approvata. Non è stataapprovata, però, sul presupposto che oc-

corresse solo mezz’ora perché la Commis-sione bilancio finisse il suo lavoro, ora èevidente a tutti che il contesto è diverso:occorre più tempo a causa del ritardo delGoverno, che ha fatto pervenire la rela-zione tecnica quando i lavori dovevanoessere già iniziati.

Vorrei poi sommessamente ricordare alpresidente Rosato che una clausola diinvarianza finanziaria, quando nel dibat-tito su questo testo si è rappresentata lanecessità di finanziare il testo perché al-trimenti sarebbero state delle norme inu-tili, non è poca cosa, quindi probabilmentemeriterebbe un approfondimento ulteriorein Commissione. Se così è, chiederei dirivedere in qualche modo la decisione chel’Aula ha assunto, quaranta minuti fa,quando abbiamo sospeso, perché ora ilcontesto è diverso. A questo punto, diamotempo alla Commissione di pronunciarsi eproseguiamo i lavori domani. Resta daevidenziare che se non ci fosse stataquesta ostinazione di proseguire i lavoricon questa proposta di legge avremmopotuto portarci avanti approvando unadelle due mozioni poste all’ordine delgiorno. Così non ha voluto la maggioranza,ma non ci costringano, maggioranza eGoverno, a non far nulla e ad organizzarei nostri lavori in maniera così disordinataper le loro inadempienze.

PRESIDENTE. A questo punto, siccomeil punto che è all’ordine del giorno èquesto e ho la richiesta della Commissionebilancio di sospendere per 20 minuti, so-spendo la seduta e riprendiamo alle 19,15,nella speranza che poi non ci sia bisognodi ulteriori sospensioni.

ROCCO PALESE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROCCO PALESE. Presidente, rispetto aquando ho fatto la proposta, una sospen-sione fino alle 19,05 dovrebbe essere suf-ficiente.

Atti Parlamentari — 80 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

PRESIDENTE. A scanso di equivoci,andiamo alle 19,15, così evitiamo spiace-voli inconvenienti. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 18,55, è ripresaalle 19,15.

Seguito della discussione del testo unifi-cato delle proposte di legge: Fucci;Fucci; Grillo ed altri; Calabrò ed altri;Vargiu ed altri; Miotto ed altri; Mon-chiero ed altri; Formisano: Disposizioniin materia di responsabilità professio-nale del personale sanitario. (A.C. 259-262-1312-1324-1581-1769-1902-2155-A).

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recail seguito della discussione del testo uni-ficato delle proposte di legge: Fucci; Fucci;Grillo ed altri; Calabrò ed altri; Vargiu edaltri; Miotto ed altri; Monchiero ed altri;Formisano: Disposizioni in materia di re-sponsabilità professionale del personalesanitario.

Ricordo che nella seduta del 25 gennaio2016 si è conclusa la discussione sullelinee generali e il rappresentante del Go-verno è intervenuto in sede di replicamentre i relatori vi hanno rinunciato.

(Esame degli articoli – A.C. 259-Aed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all’esame degliarticoli del testo unificato delle proposte dilegge nel testo della Commissione.

Avverto che prima della seduta gliemendamenti Colonnese 4.2 e 8.26, Colletti4.3, Fossati 5.4, Lodolini 5.22 e 13.11,Crimì 7.28 e 10.15, Lenzi 8.25 e 9.1 e SilviaGiordano 14.11 sono stati ritirati dai pre-sentatori.

Le Commissioni I (Affari costituzionali)e V (Bilancio) hanno espresso i prescrittipareri (vedi l’allegato A – A.C. 259-A edabbinate), che sono in distribuzione.

In particolare la Commissione bilancioha formulato una condizione ai sensi del-

l’articolo 81 della Costituzione, che saràposta in votazione a norma dell’articolo86, comma 4-bis del Regolamento.

(Esame dell’articolo 1 – A.C. 259-Aed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all’esame del-l’articolo 1 e delle proposte emendative adesso presentate (vedi l’allegato A – A.C.259-A ed abbinate).

Ha chiesto di parlare sul complessodelle proposte emendative l’onorevole Var-giu. Ne ha facoltà.

PIERPAOLO VARGIU. Grazie, Presi-dente. Colleghi parlamentari, io credo chela legge che noi abbiamo oggi in discus-sione sia una legge di grande importanza,perché si riferisce a un argomento che oggirappresenta una sofferenza profonda nonsoltanto del sistema che garantisce la sa-lute del nostro Paese, ma anche del cor-retto rapporto che si instaura tra il citta-dino e l’utente, l’assistito, la persona cheha bisogno delle prestazioni del sistemasanitario. Però credo che quest’Aula, nel-l’accogliere una legge che arriva in discus-sione dopo un percorso molto lungo edopo reiterati fallimenti negli anni prece-denti di iniziative legislative analoghe chesi sono arenate in uno dei due rami delParlamento, o che addirittura non hannoraggiunto la discussione in Aula ferman-dosi nel loro percorso in Commissione,debba tenere conto del quadro esistente.Debba tenere conto di una serie di attivitàdi cui bisogna avere chiaro il riferimentose non si vogliono fare degli errori durantela discussione e l’approvazione del testo dilegge. Attività che vengono riportate anchein alcuni degli emendamenti che a questoarticolo sono stati presentati, alcuni deiquali hanno la mia firma come estensore.

In particolare, è evidente che quandonoi parliamo di sicurezza delle cure, unodei temi più importanti che ci sono indiscussione è quello del meccanismo at-traverso il quale la sicurezza delle curedeve essere garantita, perché poter averedei percorsi di verifica, controllo e certi-

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

ficazione del rischio, è questione di gran-dissima importanza. Questo è probabil-mente il motivo che ha portato il Governo,durante la discussione e l’approvazionedella legge di stabilità, ad introdurre delleinnovazioni rispetto al quadro normativoche abbiano sottolineato quanto i percorsidi risk management siano importanti per-ché sia definito un quadro nel percorsocomplessivo della sicurezza delle cure cheabbia una sua chiarezza e dei punti diriferimento stabili. Però, una delle debo-lezze dei percorsi che sono stati introdottinel corso della legge di stabilità riguardail cosiddetto audit clinico. L’audit clinicorappresenta quel sistema attraverso ilquale sia ha la certezza che tutti i quasierrori o tutti quegli elementi che confer-mano che non ci sia una corretta proce-dura nell’attività che garantisce la sicu-rezza e la cura siano stati rispettati.

Quindi l’audit è quell’insieme di segna-lazioni, quell’insieme di indicazioni, cheprovengono dagli operatori che si occu-pano materialmente del tema della sicu-rezza e delle cure che deve arrivare in unasede, che sia quella di raccolta delle in-formazioni, per poi essere utilizzate per lamessa in efficienza del sistema e per lacorrezione di quelle parti del sistema cheeventualmente si stanno dimostrando de-boli dal punto di vista della verifica fat-tuale. È evidente che questo audit, comeviene confermato dalle legislazioni di altriPaesi europei, deve avere la garanzia del-l’anonimato. Perché possano arrivare lesegnalazioni degli errori, dei quasi errori,nella sede in cui queste devono essereinterpretate per poter garantire la miglioreefficienza del sistema, appare del tuttoevidente che queste segnalazioni non pos-sono essere poi utilizzate contro il sistemache le ha generate o addirittura contro lepersone stesse che hanno effettuato lasegnalazione. In altre parole, nessuno ef-fettuerebbe mai la segnalazione di unerrore procedurale o di una debolezzadella procedura, o addirittura di una pro-pria inefficienza, di una proprio inadegua-tezza, se avesse il dubbio che questa poipotesse essere utilizzata contro di lui.Allora, io credo che all’interno della legge

di stabilità, in merito ad alcuni degliemendamenti che sono stati presentati, siastato sostanzialmente commesso un er-rore, e cioè si sia detto che le informazioniraccolte attraverso l’audit clinico sono sog-gette al regime dell’articolo 220 del codicedi procedura penale, che le mette a di-sposizione della magistratura per eventualiattività che possano essere rivolte contro isegnalanti stessi degli errori procedurali.Ovviamente, questo non avrebbe ungrande significato, ma servirebbe a disat-tivare il principio stesso da cui muove larazionalità dell’audit clinico, nel senso che,se le segnalazioni hanno la possibilità diessere utilizzate contro i segnalanti, ocontro il sistema all’interno del qualeoperano i segnalanti, addirittura per atti-vità da parte della magistratura, è asso-lutamente evidente che queste segnalazionisaranno ben poche. Siccome, invece, lesegnalazioni sono estremamente utili alsistema, perché da queste parte l’idea difare un check che aiuti a mettere inefficienza un sistema che presenti dellefalle o che abbia dei momenti di difficoltàe di criticità, è del tutto evidente che l’Auladeve intervenire e deve riuscire in questosenso a modificare la norma che altri-menti sarebbe ben difficilmente sosteni-bile. Probabilmente la segnalazione sul-l’audit clinico dà lo spunto a tenere pre-sente che all’interno di queste proposte dilegge che sono state unificate in un testo,che è quello approvato dalla Commissione,ci sono alcune altre debolezze di cuitenere conto. Ci sono le debolezze legate almeccanismo di rivalsa, che è attribuito algiudice originario invece che alla Corte deiconti, e ci sono le debolezze legate alsistema delle linee guida, che rischia didiventare, in mano a chi deve fare rispet-tare poi la legge, un perverso sistemarigido che non riesce a comprenderequella che deve essere la duttilità dell’at-tuazione e del seguito da parte del medico,o da parte degli operatori, o da parte dellestrutture, delle linee-guida stesse. C’è poi iltema delle autoassicurazioni per quantoriguarda gli accantonamenti che poi de-vono essere messi in mano alle singoleaziende sanitarie locali o alle regioni o, nel

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caso delle strutture private, devono con-sentire alle stesse di avere la possibilità dinon andare verso il regime assicurativo,che pure è quello che dovrebbe esserepreferito in quanto è l’unico vero sistemadi trasferimento del rischio, e quindi èl’unico vero sistema perché dovrebbe go-vernare complessivamente la capacità ditutela del paziente da parte dell’interosistema. Però, anche da questo punto divista, è importante che il testo di leggefaccia dei passi in avanti e vada verso laesplicitazione di temi che, se non fosseroadeguatamente esplicitati, rimarrebberopoi alla interpretazione del giudice dimerito. Colleghi, ricordiamoci che l’inter-pretazione del giudice di merito ha creatoin passato alcuni problemi.

Se oggi noi abbiamo in discussione iltema della medicina difensiva, che è allabase del disegno di legge sulla sicurezzadelle cure che oggi stiamo andando adiscutere in quest’Aula, non è perché ilParlamento abbia creato delle condizionidi difformità rispetto a tempi diversi in cuila medicina difensiva era meno sentita emeno violentemente in grado di portar viapezzi importanti di risorse dedicate allasanità, ma è perché ci sono state inter-pretazioni di giurisprudenza che, dal 1999a oggi, senza che il legislatore scrivesseuna riga in merito, hanno sostanzialmentecambiato il percorso della sicurezza dellecure e hanno sostanzialmente cambiato ilpercorso della responsabilità civile e deirisarcimenti degli effetti collaterali delleprestazioni e delle terapie sanitarie.Quindi, è importante che il Parlamento,che in questi giorni scriverà un testo dilegge che ha un’importanza veramentegrande nel futuro dell’erogazione delleprestazioni sanitarie nel nostro Paese e nelcorretto e appropriato utilizzo delle ri-sorse sanitarie in questo Paese, non siadistratto e sia estremamente puntuale sualcuni temi che sono ancora aperti nelladiscussione di questa legge e che rappre-sentano criticità importanti sulle quali èfondamentale che il Parlamento appuntonon sia distratto, perché, se il Parlamentofosse distratto, rischierebbe di fare undanno al sistema invece che aiutarlo e

rischierebbe nuovamente di dare all’inter-pretazione della norma quelle caratteristi-che di non determinatezza che non aiu-terebbero certo ad uscire dal tema dellamedicina difensiva e a garantire la sicu-rezza e l’appropriatezza delle cure, comeè nelle intenzioni dei proponenti e dellaCommissione che ha portato in Aula que-sta legge (Applausi dei deputati del gruppoScelta Civica per l’Italia).

PRESIDENTE. Se non vi sono altriinterventi sul complesso degli emenda-menti all’articolo 1, invito i relatori e ilrappresentante del Governo a esprimere ipareri. Prego, onorevole Gelli.

FEDERICO GELLI, Relatore per lamaggioranza. Presidente, ovviamente laCommissione esprime parere contrario sulTesto alternativo del relatore di minoranzaColletti e sugli emendamenti Grillo 1.1,Silvia Giordano 1.2, Colonnese 1.3 e Var-giu 1.4, mentre esprime parere favorevolesull’emendamento Monchiero 1.5.

PRESIDENTE. Relatore di minoranza,onorevole Colletti ?

ANDREA COLLETTI, Relatore di mi-noranza. Esprimo, ovviamente, parere fa-vorevole sul Testo alternativo del relatoredi minoranza Colletti e sugli emendamentiGrillo 1.1, Silvia Giordano 1.2, Colonnese1.3, mentre mi rimetto all’Aula sull’emen-damento Vargiu 1.4. Infine, esprimo pa-rere favorevole sull’emendamento Mon-chiero 1.5.

PRESIDENTE. Governo ?

VITO DE FILIPPO, Sottosegretario diStato per la salute. Presidente, il parere delGoverno è conforme a quello espresso dalrelatore per la maggioranza.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionedel Testo alternativo del relatore di mi-noranza Colletti.

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sul Testo alter-nativo del relatore di minoranza Colletti,

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

con il parere contrario della Commissionee del Governo e favorevole del relatore diminoranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Latronico, Allasia, Mognato, Simoni,Lainati, Giuliani, Sorial, Nizzi...

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 415Votanti ............................... 397Astenuti .............................. 18Maggioranza ..................... 199

Hanno votato sì ...... 104Hanno votato no .. 293).

Passiamo alla votazione dell’emenda-mento Grillo 1.1.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto l’onorevole Grillo. Ne ha facoltà.

GIULIA GRILLO. Grazie Presidente.Con questo emendamento e i successiviintroduciamo il concetto dell’atto sanita-rio. In realtà, va detto che nella stesuraprimitiva della legge esisteva un tentativodi definizione di atto sanitario o comun-que di atto medico; tentativo che poi èstato abbandonato, così perdendo un’oc-casione di fare chiarezza. Successiva-mente, negli emendamenti che indichiamodopo, diamo una definizione di atto sani-tario intendendo tutte le attività di pre-venzione, diagnosi, assistenza, cura e ria-bilitazione del paziente, sia svolte autono-mamente dalle singole professioni sanita-rie, che in modo coordinato, subordinato oin équipe, anche mediante personale aqualunque titolo operante. Abbiamo pro-posto, altresì, che il presupposto fondantedella liceità dell’atto sanitario fosse il con-senso del paziente. In tal senso, non solosi colma un vuoto legislativo, ma si con-solida una visione strutturale e strategicadel sistema salute che sia scevra da spe-requazioni corporative e che sia orientataal bene della salute e al bene dell’utente(Applausi dei deputati del gruppo MoVi-mento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto, a titolo perso-nale, l’onorevole Baroni. Ne ha facoltà.

MASSIMO ENRICO BARONI. GraziePresidente. Vogliamo ribadire sostanzial-mente che questa discussione piuttostoimportante, che riguarda la letteraturascientifica e soprattutto ordinistica delleprofessioni sanitarie, è una discussione inessere da molto tempo. C’è chi vuolemantenere lo status quo, e chi vuole man-tenere lo status quo vorrebbe sostanzial-mente l’esclusività dell’atto medico. Ladefinizione che ha dato la mia collegaGrillo è una definizione sostanzialmentemultidisciplinare perché noi non possiamopensare che un dirigente medico possaessere responsabile di tutto e di qualsiasidecisione che viene presa in qualsiasimomento in cui il paziente mostra unamodifica. In quel momento magari ab-biamo un medico semplice oppure ab-biamo un infermiere che sta monitorando.La definizione di atto sanitario è unadefinizione che è relativa a un dibattitoscientifico molto più vicino...

PRESIDENTE. Grazie.

MASSIMO ENRICO BARONI. Scusi,Presidente, finisco... molto più vicino almondo anglosassone. Pertanto, noi vo-gliamo avvicinare il modo in cui si prendein carico il paziente a come fa il mondoanglosassone perché noi rimaniamo daquesto punto di vista retrogradi se vo-gliamo mantenere lo status quo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole San-nicandro. Ne ha facoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. La miaè una perplessità di ordine lessicale. Iocredo che il testo della proposta di leggesia migliore perché qui l’oggetto è lasicurezza delle cure ed è scritto che questasi realizza « anche mediante l’insieme... ».« Anche » proprio non ci voleva e questo« insieme » è superfluo, ma bastava dire« mediante ». Comunque, indipendente-

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mente da ciò, il testo dice « mediante tuttele attività finalizzate alla prevenzione ealla gestione del rischio connesso all’ero-gazione di prestazioni sanitarie e l’utilizzoappropriato delle risorse strutturali tecno-logiche e organizzative ». È ovvio che, allostato attuale della giurisprudenza, la strut-tura sanitaria ha una responsabilità auto-noma rispetto al dipendente medico qua-lora, per esempio, la struttura sanitarianon abbia quella dotazione tecnica neces-saria per fare un certo intervento. Ma,ripeto, adesso, al di là di questo, io ritengoche molti di questi emendamenti sonoinappropriati proprio sul piano lessicale.Infatti, guardate, io non vorrei ricordareche qualcuno nel passato dette l’assaltoalla democrazia denunciando i ludi car-tacei, cioè le tonnellate di inchiostro, iquintali di carta inconcludenti. Non vogliodare la lezione a nessuno, però cerchiamodi essere più puntuali perché in materia didiritto le parole non si possono elargirecon tanta copiosità molto spesso inconclu-dente, ma bisogna essere precisi. E tuttociò che è troppo e vano, come diceva ilgiurista Giustiniano, va eliminato (Applausidei deputati del gruppo Sinistra italiana-Sinistra Ecologia Libertà).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Sisto.Ne ha facoltà.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie,Presidente. Io, invece, credo che sia giustoche ciascun gruppo, ciascun parlamentarepossa, con la propria attività emendativa,anche sollecitare l’Aula a delle riflessioniper poter votare più convintamente quelloche poi si ritiene più conforme a un lessicoappropriato e a un concetto che sia vicinoa quello che è lo scopo del legislatore inquesto momento. Ebbene, su questo emen-damento Forza Italia non è d’accordo perdue ragioni; la prima è che nella parola« atto » sanitario vi è – come posso dire –un equivoco di carattere giuridico: è no-torio che l’atto, a differenza dall’azione,può essere una parte dell’azione giuridi-camente rilevante; poiché in questo pac-chetto normativo si fa ampio riferimento a

delle norme che disciplinano nuovamentela responsabilità penale dell’operatore sa-nitario, il riferimento all’atto sanitario po-trebbe essere limitativo o, comunque,equivoco rispetto alla tipologia della fat-tispecie penale che vede, non nell’atto, manell’azione il suo parametro di riferimentosotto il profilo della tipicità. Quindi, que-sto è il primo motivo. Il secondo motivo èche proprio quella che è la ratio che ilproponente vuole dare a questo emenda-mento viene smentita perché la parola« cure » è proprio il take care of, cioè,proprio – come posso dire –, la tradu-zione del detto anglosassone « prendersicura di ». Quindi, mi sembra che non ci siaparola più appropriata delle cure peresprimere, anche dal punto di vista del-l’esterofilia verso gli anglofoni, un correttoconcetto. Mi sembra che le cure abbianouna più ampia accezione e l’atto sanitariosarebbe eccessivamente riduttivo. Vote-remo contro a questo emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sull’emenda-mento Grillo 1.1, con il parere contrariodella Commissione e del Governo e con ilparere favorevole del relatore di mino-ranza.

Dichiaro aperta la votazione.Valente...

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 420Votanti ............................... 401Astenuti .............................. 19Maggioranza ..................... 201

Hanno votato sì ...... 80Hanno votato no .. 321).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sull’emenda-mento Silvia Giordano 1.2, con il parerecontrario della Commissione e del Go-verno e con il parere favorevole del rela-tore di minoranza.

Atti Parlamentari — 85 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

Dichiaro aperta la votazione.Camani...

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 420Votanti ............................... 401Astenuti .............................. 19Maggioranza ..................... 201

Hanno votato sì ...... 83Hanno votato no .. 318).

(Il deputato Molea ha segnalato che nonè riuscito ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell’emenda-mento Colonnese 1.3, sul quale la Com-missione bilancio ha espresso parere con-trario.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto l’onorevole Cecconi. Ne ha facoltà.

ANDREA CECCONI. Grazie, Presi-dente. Questo testo unificato che vieneportato qui in Aula presenta, a mio parere,una grossa negligenza da parte della Com-missione affari sociali, negligenza che èstata anche più volte sollevata in sede diCommissione. E si tratta di negligenzacolpevole per il fatto che la Commissionenon ha voluto affrontare un tema – sicu-ramente spinoso per quanto riguarda l’at-tività medica e sanitaria in generale, maindispensabile, affinché quello che c’èscritto in questa legge possa poi avere,effettivamente, un riscontro nell’attivitànormale, ordinaria di chi lavora in sanità– che è quello di definire l’atto sanitario.

Non si è voluto in nessun modo af-frontare questa tematica appunto perchési sarebbe svolta una discussione intermi-nabile, si sarebbero, sicuramente, sollevatele ire dei vari sindacati, medici da unaparte, infermieristici dall’altra, e tuttoquesto proprio perché la politica nonvuole sciogliere questo nodo. Noi stiamovotando un testo che, riassumendolo, ri-guarda il rischio clinico, ossia il rischio

che i professionisti della salute hanno,nello svolgimento di atti, di provocare undanno al proprio utente, al proprio pa-ziente, e non siamo stati in grado didefinire di che cosa si parla quando citroviamo di fronte a un atto sanitario: chilo deve svolgere, chi è che lo può svolgere,se gli atti sanitari sono soltanto da partedei medici o sono anche da parte degliinfermieri o degli operatori sanitari, deitecnici di radiologia o anche dei fisiotera-pisti. Noi stiamo lasciando campo liberoalla giurisprudenza, al magistrato che sitrova davanti a una richiesta di indennizzoda parte di un paziente, di dover definire,autonomamente, se l’atto svolto dal me-dico o dall’infermiere è un atto che quelmedico, o quell’infermiere, doveva o po-teva svolgere e se nell’atto svolto ci sianostati una negligenza, un dolo o una colpada parte dello stesso.

Io non riesco a capire dove sta ladifficoltà da parte della politica, da partedi questo Parlamento, nel definire, comegià avviene anche nei Paesi anglosassoni,l’atto sanitario come un atto che puòessere svolto dal medico, per quanto ri-guarda le attività mediche, dall’infermiere,per quanto riguarda le attività infermie-ristiche o dai fisioterapisti per quantoriguarda le attività riabilitative, o anche daun’équipe o da un mix di queste compe-tenze. Perché poi noi andiamo a vedere lalegislazione ordinaria del nostro Paese,stratificata negli anni, e troviamo, palese-mente, pacificamente, che l’attività sanita-ria non è più un’attività svolta dal singolo,ma è un’attività svolta in équipe, un’équipeformata da elementi multiprofessionali, incui c’è un medico, c’è un infermiere, c’è unriabilitatore, ci sono altri professionistidella salute. E noi viviamo in un limbo incui noi stiamo facendo una legge dove nonvogliamo definire l’atto sanitario e dovestiamo palesemente ed evidentemente cer-cando semplicemente di mettere al riparoi conti pubblici delle aziende sanitarie delnostro Paese senza dare, effettivamente,un riscontro veritiero e reale nei confrontidei cittadini e degli utenti che cercano diavere una risposta, a questo punto, daquesto Parlamento, ma la potranno avere

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soltanto in tribunale da parte di queigiudici compiacenti che, in qualche modo,cercheranno di risolvere le diatribe e cer-cheranno, a loro modo, di fare una stra-tificazione di giurisprudenza che ci dirà –quella – che cos’è un atto sanitario,quando dovrebbe essere, invece, il Parla-mento, attraverso una legge, a definirlo ea rendere tutto più semplice e tutto piùchiaro, sia per i lavoratori, sia per ipazienti (Applausi dei deputati del gruppoMoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto, a titolo perso-nale, l’onorevole Baroni. Ne ha facoltà.

MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie,Presidente. Noi, quindi, con questocomma, sostanzialmente, introduciamol’atto sanitario. Il tentativo di introdurre ladefinizione di atto medico, quindi cheandava esattamente nella direzione oppo-sta, è stato fatto attraverso il comma 566nella legge di stabilità 2015. Quindi, inquel caso lì, c’è stata una manina forte-mente, fortemente conservatrice che haprovato ad andare in direzione opposta,cioè senza tenere in considerazione lerelazioni professionali tra i professionistidella sanità.

PRESIDENTE. Concluda.

MASSIMO ENRICO BARONI. Definirel’atto sanitario significa prendere in con-siderazione che un capo può fare alcunedeleghe in merito ad alcune responsabilitàdi tipo sanitario, oppure si può stabilireche, per esempio, possiamo creare la fi-gura del matron manager. La figura delmatron manager è tipicamente un infer-miere all’interno del sistema sanitario in-glese.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Sisto.Ne ha facoltà.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie,Presidente; intervengo anche qui per ri-marcare che, ove questo emendamento

non fosse precluso, perché si fa riferi-mento all’atto sanitario che non abbiamointrodotto in questo articolo, per cui que-sta introduzione risulterebbe inspiegabiletenuto conto che non ha trovato postonella parte precedente della norma, sitratta di un emendamento aggiuntivo. Vadetto che bisogna sempre essere moltoscettici nei confronti delle definizioni in-gessate, cioè quelle che tendono ad evitareogni interpretazione diversa che possa es-sere ancorata a quello che è il dirittovivente di matrice costituzionale. Ma so-prattutto credo che proprio la struttura diquesto articolo 1 impedisca, come possodire, uno stereotipo di definizione, perchéla sicurezza delle cure è parte costitutivadel diritto alla salute, articolo 32 dellaCostituzione. Quindi siamo di fronte allanecessità di garantire un bene di caratterecostituzionale che certo non può essere nésemplificato né appesantito da definizioniche dipendono dal momento in cui ven-gono coniate.

Ultima osservazione: mi sembra giustoche in un diritto alla salute il termine curelasci il giudice libero di poter stabilire checosa possa significare cure. Vi è unaevoluzione anche dell’atto medico checerto non merita di essere in questo mo-mento specificata tanto da poter essereaddirittura di ostacolo ad una interpreta-zione più ampia dei diritti dei cittadini adessere curati e dei medici di rivendicareun corretto esercizio delle cure. Voteremocontro questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto, a titolo perso-nale, l’onorevole Bonafede. Ne ha facoltà,per un minuto.

ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presi-dente, semplicemente per sottolineare, inrelazione a quello che ha detto il collegaSisto qui adesso, che l’emendamento delMoVimento 5 Stelle non ingessava un belniente. Semplicemente, in una norma cheriguarda l’atto sanitario, attraverso unavera e propria clausola generale, prendevaposizione su cosa dobbiamo intendere peratto sanitario. Non c’è nessun restringi-

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mento di fattispecie ed è chiaramente unemendamento comunque aperto a inter-pretazioni giurisprudenziali successive. Sidice che per atto sanitario si intendonotutte le attività di prevenzione, diagnosi,cura, assistenza e riabilitazione del pa-ziente, sia svolte autonomamente dallesingole professioni sanitarie, che in modocoordinato, subordinato o in équipe, anchemediante personale a qualunque titolooperante. Collega, direi che più generale dicosì non si può. Semplicemente, visto chefacciamo una legge sugli atti sanitari, al-meno diamo una indicazione su che cosaintendiamo (Applausi dei deputati delgruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole San-nicandro. Ne ha facoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. Presi-dente, diciamo più semplicemente che èuna specificazione inutile e pertanto sipoteva fare a meno di fare questo emen-damento, perché, ripeto, il testo dell’arti-colo 1 è più che esauriente. Ha dellecriticità, per esempio, quando dice: lasicurezza delle cure è parte costitutiva deldiritto alla salute, in quanto qui ci vuoleun punto; ma dire: ed è perseguita nel-l’interesse dell’individuo e della collettività,è una tautologia. Come dire: abbiamo fattofinta di niente, ecco, così. Poi si continua:la sicurezza delle cure si realizza anche;quell’« anche » non c’entra proprio, ma aldi là di tutte le criticità, perché poi dice:mediante l’insieme (quindi non rimanefuori niente) di tutte le attività finalizzatealla prevenzione e alla gestione del rischioconnesso alla erogazione di prestazionisanitarie e l’utilizzo appropriato (anchequi « appropriato » è superfluo, perché c’ètutta una disciplina sull’appropriatezza enon è che ce lo dobbiamo riportare ognivolta) delle risorse strutturali, tecnologichee organizzative.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sull’emenda-mento Colonnese 1.3, con il parere con-

trario della Commissione, del Governo edella Commissione bilancio e favorevoledel relatore di minoranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Verini, Placido, Giorgis, Formisano...Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 417Votanti ............................... 398Astenuti .............................. 19Maggioranza ..................... 200

Hanno votato sì ...... 82Hanno votato no ... 316).

Passiamo all’emendamento Vargiu 1.4.Prego onorevole Vargiu, se chiede di in-tervenire per ritirarlo, ne ha facoltà.

PIERPAOLO VARGIU. Le confermo, èper ritirare l’emendamento avendo ap-preso che ce n’è un altro di identico tenoresul quale verrà espresso parere favorevoleda parte della Commissione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionedell’emendamento Monchiero 1.5.

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sull’emenda-mento Monchiero 1.5, con il parere favo-revole di Commissione, Governo e relatoredi minoranza. Dichiaro aperta la vota-zione... Chiedo scusa, revoco la votazione,ha chiesto di parlare per dichiarazione divoto l’onorevole Sannicandro. Però, io laprego, capisco che è saltato un emenda-mento e ci siamo trovati sull’altro, però seme lo dice prima evitiamo... Prego, ne hafacoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. Presi-dente, ora questo emendamento dice: alleattività di prevenzione del rischio messe inatto dalle aziende sanitarie pubbliche ètenuto a concorrere tutto il personalecompresi i liberi professionisti che viopera in regime convenzionale col Sistemasanitario nazionale. Credo che sia risaputoche il Servizio sanitario nazionale rac-

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

chiude anche i liberi professionisti con-venzionati, per cui anche questo ritengo,da un punto di vista della volontà direndere un testo asciutto, sia superfluo.

PRESIDENTE. La ringrazio, lo po-niamo questa volta in votazione... Onore-vole Sisto... colleghi però per favore,prego... Non interviene più ?

Allora indìco la votazione nominale,mediante procedimento elettronico, sul-l’emendamento Monchiero 1.5, con il pa-rere favorevole di Commissione, Governo erelatore di minoranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Archi, Romele...Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 417Votanti ............................... 415Astenuti .............................. 2Maggioranza ..................... 208

Hanno votato sì ...... 410Hanno votato no .. 5).

Passiamo adesso alla votazione dell’ar-ticolo 1. Ha chiesto di parlare per dichia-razione di voto il deputato Sisto. Ne hafacoltà.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Presi-dente, per dichiarazione di voto, ForzaItalia voterà a favore dell’articolo 1, spie-gando che però il voto favorevole a taluniarticoli ovviamente tiene fermo il nostroprofondo dissenso sull’impianto del prov-vedimento laddove distribuisce con criteridiversi la responsabilità civile fra strutturee medici, fra medici convenzionati e me-dici non convenzionati e liberi professio-nisti. Si tratta di una bruttura giuridicache porterà una serie di complicanze co-dificate che correranno il rischio di para-lizzare i processi e di rendere il tema dellaresponsabilità medica un vero labirinto

giuridico da cui né pazienti né medici néstrutture potranno uscire facilmente. Que-sto è un mantra che noi ripeteremo du-rante tutti questi lavori invitando il Go-verno ad una profonda riflessione sullanecessità di un unico regime di responsa-bilità come il tribunale di Milano ha dettocon le sue recenti sentenze, responsabilitàextra-contrattuale per medici e per strut-ture, sia in penale, ovviamente questo ènaturale, sia nel civile. Forza Italia suquesta battaglia modulerà i suoi interventi.Votiamo favorevolmente, ma con questariserva.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevoleGrillo. Ne ha facoltà.

GIULIA GRILLO. Presidente, breve-mente, anche noi per dichiarazione divoto. Noi invece ci asteniamo su questoarticolo, proprio perché secondo noi èmonco rispetto alla possibilità che aveva diaffrontare il tema della definizione o co-munque perlomeno dell’indicazione di attosanitario. Quindi per questa ragione ilMoVimento 5 Stelle si astiene.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìcola votazione nominale, mediante procedi-mento elettronico, sull’articolo 1, nel testoemendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Greco, Abrignani, Occhiuto, Saltamar-tini, Tidei...

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 419Votanti ............................... 115Astenuti .............................. 304Maggioranza ..................... 153

Hanno votato sì ... 304).

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(Esame dell’articolo 2 – A.C. 259-Aed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all’esame del-l’articolo 2 e delle proposte emendative adesso presentate (vedi l’allegato A – A.C.259-A ed abbinate). Passiamo adesso aipareri relativi agli emendamenti all’arti-colo 2, prego relatore. Sul testo alternativodel relatore di minoranza Colletti ?

FEDERICO GELLI, Relatore per lamaggioranza. Presidente, parere contrario,anche sugli identici emendamenti Baroni2.1 e Sisto 2.2; sugli identici emendamentiLenzi 2.4 e Sisto 2.5 il parere è favorevole,come anche sull’emendamento Grillo 2.6,con la seguente riformulazione: « anchedigitalmente », cioè si aggiunge un anche.

Emendamento Lenzi 2.7 parere favore-vole con riformulazione. Il testo verrebbe« interviene a tutela del diritto leso con ipoteri e le modalità stabilite dalla legisla-zione regionale ». Si aggiunge quindi atutela del diritto leso dopo la parolainterviene. Si formula un invito al ritiro oparere contrario sugli emendamenti Sisto2.8, Di Vita 2.9, Lorefice 2.10, Fucci 2.11,Nicchi 2.12, Binetti 2.13, Mantero 2.14 eMiotto 2.15 in quanto l’emendamentodella collega Miotto verrà riassorbito daun emendamento che affronteremo suc-cessivamente, il 14.16. Quindi, invito alritiro per questo motivo. Infine, si formulaun invito al ritiro o parere contrariosull’articolo aggiuntivo Fucci 2.01.

PRESIDENTE. Invito ora il relatore diminoranza ad esprimere i pareri.

ANDREA COLLETTI, Relatore di mi-noranza. Il parere è favorevole sul testoalternativo, nonché sugli identici emenda-menti Baroni 2.1 e Sisto 22. Il parere ècontrario sugli identici emendamenti Lenzi2.4 e Sisto 2.5, mentre è favorevole sul-l’emendamento Grillo 2.6. Mi rimetto al-l’Aula sull’emendamento Lenzi 2.7, con-trario sull’emendamento Sisto 2.8, favore-vole sull’emendamento Di Vita 2.9, ma,comunque, i miei colleghi vorrebbero ri-tirarlo.

PRESIDENTE. Per adesso diamo il pa-rere favorevole, poi eventualmente loro locomunicheranno alla Presidenza.

ANDREA COLLETTI, Relatore di mi-noranza. Esprimo parere favorevole sul-l’emendamento Lorefice 2.10, mi rimettoall’Aula sull’emendamento Fucci 2.11,mentre esprimo parere favorevole sugliemendamenti Nicchi 2.12, Binetti 2.13,Mantero 2.14 e Miotto 2.15. Il parere è,infine, contrario sull’articolo aggiuntivoFucci 2.01

PRESIDENTE. Il Governo ?

VITO DE FILIPPO, Sottosegretario diStato per la salute. Signor Presidente, ilparere del Governo è conforme a quellodel relatore per la maggioranza, ovvia-mente anche nelle riformulazioni propo-ste.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionedel testo alternativo del relatore di mino-ranza Colletti.

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sul testo alter-nativo del relatore di minoranza Colletti,con il parere contrario di Commissione,Governo, I e V Commissione, favorevoledel relatore di minoranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 409Votanti ............................... 405Astenuti .............................. 4Maggioranza ..................... 203

Hanno votato sì ...... 103Hanno votato no .. 303).

Passiamo alla votazione degli identiciemendamenti Baroni 2.1 e Sisto 2.2.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto l’onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

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FRANCESCO PAOLO SISTO. Presi-dente, devo all’Aula una spiegazione diquesto emendamento che modifica la pa-rola le regioni e le province autonome diTrento e di Bolzano possono « affidare »all’Ufficio del difensore civico con la pa-rola « affidano » al difensore civico.Quando si tratta del diritto di difesa e didifendere i pazienti, di difendere comun-que il diritto alla salute, io non penso chesi possa dare la facoltà di affidare aldifensore civico, anche perché non c’èun’alternativa, cioè il tema è se le regionie le province autonome non affidano aldifensore civico perché possono affidare,qual è l’alternativa pubblicistica rispetto aquesto affidamento ? Nessuno, non èscritta, quindi io credo che il dovere diaffidare, di individuare il difensore civicocostituisca anche una buona abitudine;significa avere nel pubblico una difesa diquello che è un diritto pubblico e, quindi,in qualche modo cooperare perché il pub-blico direttamente si ponga a tutela deldiritto alla salute. Questo possono affidarecorre il rischio di snaturare questo doveredi affidare al difensore civico la tuteladella salute e sappiamo che in questoPaese le facoltà significano discrezionalità,molte volte diventano arbitrio, altre voltepossono diventare addirittura libertà diazione incontrollata. Quindi, questo emen-damento, tutelando il diritto di difesa,merita l’accoglimento e Forza Italia voteràa favore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevoleFucci.

BENEDETTO FRANCESCO FUCCI.Presidente, grazie, intervengo sul com-plesso degli emendamenti.

PRESIDENTE. Onorevole Fucci, il com-plesso degli emendamenti è esaurito da unpo’, abbiamo già dato i pareri.

BENEDETTO FRANCESCO FUCCI.Avevo chiesto, comunque mi riservo diintervenire.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole San-nicandro. Ne ha facoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. Presi-dente, io resto, come al solito, perplessoperché si dice qui che questo difensorecivico sia nel testo che nell’emendamentoacquisisce gli atti relativi alla segnalazionepervenuta e qualora abbia verificato lafondatezza della segnalazione agisce a tu-tela del diritto leso. Mi sembra un po’poco in relazione alla lesione della sicu-rezza delle cure; è una manchevolezza chesecondo me renderà ulteriormente, comedire, vano questo tentativo di mettere inpiedi un difensore civico così come è statovano nel passato quello di istituire ildifensore civico presso i comuni o altrienti; addirittura, per l’entusiasmo con cuifu introdotto in Italia, prendendo ad esem-pio la Svezia, nella legislazione comunalee provinciale era previsto che dovesse inun certo senso sostituire quasi il Coreco,poi sappiamo la storia come è andata, enessuno ricorda più cosa siano i difensoricivici.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Fos-sati. Ne ha facoltà.

FILIPPO FOSSATI. Presidente, perquanto riguarda i rilievi dell’onorevoleSannicandro ne parleremo al prossimoemendamento, non siamo a discutere que-sto ma siamo a discutere il tema dellapossibilità di affidare al difensore civicoqueste funzioni da parte delle regioni.

Nell’equilibrio, che ancora esiste, deipoteri fra Stato e regioni potrebbe essereauspicabile – questo pensa l’onorevoleSisto con l’emendamento e anche altri –ma non è possibile, a detta della Commis-sione affari costituzionali e della Commis-sione per gli affari regionali, essere cosìespliciti e prescrittivi nell’indicare questotipo di affidamento da parte delle regioni.La formulazione che abbiamo trovato è unforte invito e questo invece sta ampia-mente nella divisione dei poteri.

Atti Parlamentari — 91 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Ba-roni. Ne ha facoltà.

MASSIMO ENRICO BARONI. Presi-dente, a fronte della spiegazione dell’ono-revole Fossati tutto torna; ci sarebbe pia-ciuto che l’onorevole Sisto avesse spiegatola certezza dell’affidamento anche in me-rito alla sicurezza delle cure in sanitàperché nella sicurezza delle cure in sanitànon occorre una laurea in giurisprudenzaper capire che cosa sia, oltre che il ter-mine cura, una cura, perché se non c’è unatto e con un atto una presa di respon-sabilità e se in Italia abbiamo una va-ghezza, un’inesistenza della definizione diatto medico o sanitario, che dir si voglia,ovviamente avremo anche maggiore diffi-coltà a capire la certezza della sicurezzadelle cure. Per quanto ci riguarda laspiegazione del collega Fossati è assoluta-mente congrua per cui noi ritiriamol’emendamento.

PRESIDENTE. Sta bene. L’emenda-mento Baroni 2.1 è ritirato.

Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sull’emenda-mento Sisto 2.2, con il parere contrario diCommissione e Governo, favorevole delrelatore di minoranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 402Votanti ............................... 400Astenuti .............................. 2Maggioranza ..................... 201

Hanno votato sì ...... 62Hanno votato no .. 338).

Passiamo agli identici emendamentiLenzi 2.4 e Sisto 2.5.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto l’onorevole Sisto.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Presi-dente, il parere è favorevole da parte delGoverno.

Io ci tengo molto a segnalare come laparola « anonimo » debba scomparire daogni ipotesi di denuncia che possa essereritenuta in qualche modo utile per svilup-pare un’attività di indagine. Il nostro co-dice di procedura penale dà alla parola« anonimo » un significato pari a zero, anzivi è un divieto di considerare le notizieanonime, quindi sarebbe stato estrema-mente singolare che quello che non èpossibile per legge diventasse possibile peruna legge successiva. Quindi, l’attenzionedi Forza Italia è quella di forte garanti-smo, da questo punto di vista. I mecca-nismi devono essere quelli previsti dallalegge, nessuna suggestione e nessun tenta-tivo di stimolare ad un anonimato checredo non faccia onore a nessuno, e dalpunto di vista etico e dal punto di vistapolitico e giuridico. Voteremo ovviamentea favore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Ba-roni. Ne ha facoltà.

MASSIMO ENRICO BARONI. Presi-dente, nella scheda tecnica di lettura, nelmomento in cui avviene vi è l’affida-mento, all’ufficio del difensore civico,della funzione di garante del diritto allasalute disciplinandone la struttura orga-nizzativa che in ogni caso prevede ap-punto la rappresentanza delle associa-zioni dei pazienti ed il supporto tecnico;in tale sua funzione il difensore civicopuò essere adito gratuitamente dai de-stinatari di prestazioni sanitarie, ovverodai pazienti, per la segnalazione, ancheanonima, di disfunzione del sistema as-sistenziale. Allora, ci ritroviamo in unafattispecie molto simile al whistleblower,una fattispecie molto simile alla possibi-lità che l’ANAC già dava di segnalazionianonime all’interno di enti pubblici, perquanto riguarda disfunzione, sprechi, ru-berie, corruttele. In questo caso abbiamola salute del paziente di mezzo e illegislatore, in questo caso il relatore, ha

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provveduto anche alla possibilità di po-tere ascoltare il paziente che deve fareuna segnalazione, che per qualsiasi ra-gione magari deve rimanere anonima(possiamo immaginare anche condizionidi povertà, condizioni di stress post-traumatico da un’operazione), però, a uncerto punto, magari gli hanno fatto unapuntura completamente sbagliata e lui lovuole segnalare. Allora, vorrei sapere an-che da parte dell’onorevole Lenzi, chesicuramente è una persona molto orgo-gliosa, di motivare per quale ragionevorrebbe levare l’anonimato nella possi-bilità della segnalazione al difensore, per-ché qui i conti non tornano. Qual è lapaura dell’onorevole Lenzi ? Quale po-trebbe essere la sua paura in merito a unpaziente che sta lì o a una persona chelavora lì e a un certo punto vuota ilsacco ? Perché in alcuni dipartimenti,presidi, distretti eccetera, e persone chelavorano vicino agli uffici amministrativi,molti sanno dell’odore di corruttele checi sono, del fatto che determinati appaltivengono costruiti su misura come sefossero fatti da un sarto, come se fosserovestiti su misura e vengono esclusi poimolti altri appaltatori, oppure semplice-mente veniamo a sapere che, dall’ospe-dale « Umberto I », da anni, certi infer-mieri escono con i sacchi pieni di sirin-ghe e di materiale sanitario e non siriesce a denunciare perché c’è un si-stema, magari all’Umberto I, molto vicinoa un sistema mafioso, in alcune situa-zioni. Lo sappiamo quando sono statisvenduti e sono spariti tutti i farmacioncologici dalla medicheria e farmaciadell’Umberto I. C’è voluta un’indaginedella Guardia di Finanza, che è andataindietro di cinque, sette anni, che hafatto vedere come c’era un sistema perfar sparire farmaci oncologici, che, comevoi sapete, sono estremamente cari. Vor-rei sapere dall’onorevole Lenzi qual è ilproblema, nel caso in cui so che magariun mio collega in ospedale ruba e vogliofare in questo caso una segnalazione aldifensore civico, perché magari ci va dimezzo anche un paziente (Applausi deideputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Nic-chi. Ne ha facoltà.

MARISA NICCHI. Presidente, inter-vengo per ribadire il voto favorevole diSinistra Ecologia Libertà a questo emen-damento, contrario all’utilizzo dell’anoni-mato ma per una pratica da incentivare,da rafforzare, su cui creare fiducia per laresponsabilizzazione e non per la deter-renza a delle forme diseducative che sonoalla base della logica anonima, che natu-ralmente non cancella le debolezze, noncancella le difficoltà, le diseguaglianze, chenon possono essere superate da una pra-tica incivile che mette in discussione anchei fondamenti del nostro ordinamento piùcivile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto, a titolo perso-nale, l’onorevole Grillo, che però rinuncia.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto, sempre a titolo personale, l’ono-revole Bonafede. Ne ha facoltà.

ALFONSO BONAFEDE. Presidente, inrealtà non c’è nulla da temere nell’anoni-mato, nel momento in cui vengono istituitidegli organismi, come in questo caso ildifensore civico, che deve garantire, anchein via preventiva, che venga tutelato ildiritto alla salute. Quindi, contrariamentea quello che dice il collega Sisto, chequando sente la parola « anonimato »balza subito davanti al microfono perintervenire, in realtà, in questo caso, ildifensore civico apprende, per esempio daun paziente o da un operatore nell’ambitosanitario, che c’è una disfunzione organiz-zativa, quindi non capisco qual è il pro-blema del fatto che il difensore civico, cheè preordinato a far funzionare bene lastruttura sanitaria, intervenga ad appro-fondire. Non è che ogni volta che c’è laparola « anonimato » necessariamente sideve votare contro. Posso capire che ForzaItalia abbia dei problemi a recepire il fattoche ci possa essere una segnalazione noninteressata, ma in realtà tanti cittadinionesti la fanno (Applausi dei deputati delgruppo MoVimento 5 Stelle).

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Ca-labrò. Ne ha facoltà.

RAFFAELE CALABRÒ. Presidente, miscusi ma per il dibattito penso che siadoveroso esprimere l’apprezzamento perl’emendamento dell’onorevole Lenzi e del-l’onorevole Sisto. Il non anonimato, ladenunzia palese è segno di civiltà, l’ano-nimato è segno di vigliaccheria e puòaprire una serie di difficoltà all’internodegli ambienti di lavoro che sono assolu-tamente incalcolabili (Applausi dei deputatidel gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto, a titolo perso-nale, l’onorevole Sannicandro. Ne ha fa-coltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. Presi-dente, voglio semplicemente dire che nonvorrei che fra poco cominciassimo pure asuggerire di mettere su un’impalcatura perla segretazione. Mi sembra strano che,come è stato fatto l’esempio, uno abbiasubito una puntura sbagliata o gli hannosbagliato a tagliare la gamba sinistra an-ziché la destra e debba ricorrere all’ano-nimato. Credo che sia una cosa proprioirrealistica. Ma al di là di questo, è undibattito che non si può continuare aportare avanti, perché qui, come è statodetto, c’è un problema di civiltà, è un fattoquasi di sentimenti: chi è propenso allacultura dall’anonimato e chi invece è pro-penso alla cultura della responsabilità.Che vogliamo discutere di più ? Non ciconvinceremo mai.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sugli identiciemendamenti Lenzi 2.4 e Sisto 2.5, con ilparere favorevole della Commissione e delGoverno e il parere contrario del relatoredi minoranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

De Lorenzis, Patriarca, Tripiedi, Cala-brò, Ciprini.

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 388Votanti ............................... 385Astenuti .............................. 3Maggioranza ..................... 193

Hanno votato sì ...... 311Hanno votato no .. 74).

Passiamo alla votazione dell’emenda-mento Grillo 2.6. Prendo atto che l’ono-revole Grillo accetta la riformulazioneproposta dal relatore del suo emenda-mento 2.6.

Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sull’emenda-mento Grillo 2.6, nel testo riformulato,con il parere favorevole della Commis-sione, del Governo e del relatore di mi-noranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Placido, Palmieri...Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 386Votanti ............................... 385Astenuti .............................. 1Maggioranza ..................... 193

Hanno votato sì ...... 384Hanno votato no .. 1).

Passiamo alla votazione dell’emenda-mento Lenzi 2.7. su cui vi è una riformu-lazione che prendo atto che viene accolta.

Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sull’emenda-mento Lenzi 2.7, nel testo riformulato, con

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

il parere favorevole della Commissione edel Governo e sul quale si rimette all’Aulail relatore di minoranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Fanucci, Di Lello, Luciano Agostini...onorevole Fanucci, una volta che lachiamo, i tecnici fanno quello che devonofare, poi dipende dalla postazione

Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 393Votanti ............................... 319Astenuti .............................. 74Maggioranza ..................... 160

Hanno votato sì ... 319).

(Il deputato Manfredi ha segnalato chenon è riuscito ad esprimere voto favore-vole).

Passiamo alla votazione dell’emenda-mento dell’emendamento Sisto 2.8.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto l’onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Presi-dente, questo emendamento fa il paio conquello della obbligatorietà della individua-zione del Difensore civico come punto diriferimento per la tutela nei microsistemiregionali del diritto alla salute, perché,quando il terzo comma dell’articolo 2sancisce che il Difensore civico agisce atutela del diritto leso, non spiega le mo-dalità con cui questa azione deve avvenire.Allora, dare al Difensore civico la respon-sabilità della segnalazione anche alle au-torità amministrative e contabili, e perchéno anche penali, credo che costituisca unaspecificazione non secondaria di comequesta tutela possa essere esercitata. Sicorre il rischio di una difesa virtuale in cuialla facoltà di nomina non corrispondeuna individuazione dei poteri che in con-creto ha il Difensore civico. A noi, comecomponente di Forza Italia, è sembratogiusto sciogliere ogni tipo di perplessità edare al Difensore civico una specifica

funzione, non solo dell’obbligatorietà, maquesto l’Aula ha ritenuto di non acco-glierlo, ma almeno dell’obbligo di rivol-gersi, quando è il caso, alle autorità com-petenti, così modulando in concreto latutela del diritto che gli è affidata. Vote-remo a favore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole San-nicandro. Ne ha facoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. Èl’emendamento 2.8, Presidente ?

PRESIDENTE. Certo.

ARCANGELO SANNICANDRO. Io sonoabbastanza perplesso. Mi chiedevo primaquali sono i poteri del Difensore civico cheha ricevuto delle segnalazioni. Questoemendamento in un certo senso cerca dicolmare la lacuna, perché, in fin dei conti,non avendo altri poteri, si presuppone,trasmetterà gli atti all’autorità politica am-ministrativa ovvero giudiziaria. Quindipraticamente diventerà un organo di po-lizia. Io ho sempre concepito il Difensorecivico come un organo di tutela, ma pressola pubblica amministrazione, non fuori, sefosse attinenza dei Carabinieri lo potreipure capire. Perciò la cosa non mi quadra,caro collega. Quindi, nel dubbio, noi vo-tiamo a favore dei pazienti e dei medici inquesto caso.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìcola votazione nominale, mediante procedi-mento elettronico, sull’emendamento Sisto2.8, con il parere contrario della Commis-sione, del Governo e del relatore di mi-noranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Cassano, La Marca.Dichiaro chiusa la votazione.

Atti Parlamentari — 95 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

Comunico il risultato della votazione: laCamera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti ............................. 388Votanti ............................... 377Astenuti .............................. 11Maggioranza ..................... 189

Hanno votato sì ...... 41Hanno votato no .. 336).

Avverto che l’emendamento Di Vita 2.9,su cui vi era un invito al ritiro, è statoritirato.

Passiamo alla votazione dell’emenda-mento Lorefice 2.10.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto l’onorevole Grillo. Ne ha facoltà.

GIULIA GRILLO. Grazie Presidente, inquesto emendamento noi chiedevamo chevenisse soppressa la parte in cui venivapraticamente chiesto che il Difensore ci-vico svolgesse tutte queste funzioni senzache ci fossero nuovi o maggiori oneri acarico della finanza pubblica. Adesso noici chiediamo come sia possibile che ilDifensore civico, che già laddove esistesvolge delle funzioni, possa svolgere tuttequeste altre funzioni che io informo l’Aulasono quelle di essere il garante del dirittoalla salute, e quindi essere adito gratuita-mente da ciascun soggetto destinatario diprestazioni sanitarie, di acquisire gli attirelativi alla segnalazione pervenuta e, qua-lora abbia verificato la fondatezza dellasegnalazione, agire a tutela del diritto lesoe poi ovviamente interfacciarsi con il cen-tro per la gestione del rischio sanitario.Allora, dire che il Difensore civico debbafare tutto questo, senza che le regionipossano disporre di risorse economiche, èsemplicemente ridicolo.

A questo aggiungo che la sottosegreta-ria De Micheli oggi ha detto in Commis-sione bilancio una cosa che mi ha lasciatoveramente senza parole e mi auguro che laverbalizzazione della Commissione av-venga in maniera perfetta perché sarà miacura domani stesso inviare il resocontodella Commissione alla Conferenza per-manente Stato-regioni. La sottosegretariaha detto testuali parole: le regioni non

possono spendere un euro in più perquesta proposta di legge. Cosa farannoquelle regioni che per caso, nonostante itagli che questo Governo ha inflitto allasanità, ricordiamolo, di quasi 4 miliardi,avessero la volontà di veramente attuarequesta legge ? Questa legge che altrimentisarà solo carta straccia, a parte la depe-nalizzazione dell’atto medico e l’interventosulla responsabilità contrattuale, che saràpraticamente inutile e che allora tantovaleva che la facesse la Commissione giu-stizia. La sottosegretaria De Micheli hadetto che le regioni non devono spendereun centesimo. Io voglio vedere che accadràtra un anno, visto che voi sulla sanità fatecosì: parlate, parlate, parlate, e non fateniente, tant’è vero che non andate a ve-rificare. Potete leggere lo stenografico diuna mia interpellanza dove chiedevo contoal sottosegretario De Filippo dei tagli in-ferti col decreto enti locali, a cui il sot-tosegretario mi ha risposto « non sap-piamo niente, non sappiamo se sono statifatti questi tagli e se sono state applicatele riduzioni dei costi dei contratti eccetera,eccetera ». Tra un anno vediamo chi nelleregioni ha veramente garantito questa fun-zione al Difensore civico. Io posso scom-mettere con voi qualunque cosa, non giocod’azzardo, quindi di basso valore natural-mente, che non avrete fatto assolutamentenulla e vi sarete dimostrati ridicoli neiconfronti dei cittadini e della tutela deldiritto alla salute per l’ennesima volta(Applausi dei deputati del gruppo MoVi-mento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Fos-sati. Ne ha facoltà.

FILIPPO FOSSATI. Presidente, inprimo luogo noi stiamo parlando, nel-l’emendamento al comma 4, dell’articolo 2,non delle funzioni del Difensore civico, madell’istituzione, regione per regione, delCentro per la gestione del rischio sanitarioe la sicurezza del paziente che evidente-mente, essendo una funzione tecnica, sarànelle regioni a cura del Dipartimento dellasalute o della sanità, come le regioni lo

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

chiamano, quindi una misura organizza-tiva da poter tranquillamente svolgere conil personale che ogni regione ha ampia-mente nella direzione generale.

Il secondo punto è che questo provve-dimento, come altri, ha anche la finalità diintervenire per produrre risparmio nelsistema attraverso il contrasto della me-dicina difensiva, quindi vedremo qui, nelcorso degli emendamenti, nel corso del-l’approvazione dei vari articoli, comel’obiettivo della legge sia quello non diassecondare i fantomatici tagli, ma diprodurre risparmi per reinvestire propriosulla sicurezza del paziente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Sisto.Ne ha facoltà.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Presi-dente, ripristinata da parte di chi mi hapreceduto l’esatta centratura dell’emenda-mento che riguarda il Centro per la ge-stione del rischio sanitario e la sicurezzadel paziente che raccoglie i dati regionalisugli errori sanitari e sul contenzioso e litrasmette all’Osservatorio nazionale sullasicurezza di cui all’articolo 3, io devo direche, se in XII Commissione c’è stato uncomune sentire, sia pur con diverse pro-spettive, è stato quello di creare un prov-vedimento nell’interesse del paziente, vero,che potesse in qualche modo funzionare.

E questo comune sentire corre il ri-schio, ove questo emendamento non fosseaccolto, di piombare in quella virtualità ditutele che tutti quanti vogliamo esorciz-zare. Infatti, è evidente che un centro diraccolta dati, può mai essere implemen-tato senza prevedere la possibilità di uninvestimento su questo centro ? In altreparole, a legislazione vigente e senza ul-teriori oneri. Vuol dire che non si farà oche, se si farà, non funzionerà. Io pensoche per tutelare la salute noi dobbiamoavere il coraggio di investire, prima sullasalute e, poi, su altro. Se questo centrodeve funzionare e deve avere una suaautonomia, dire che non si deve spendereun euro in più di quello che c’è, significacondannarlo sostanzialmente a non fun-

zionare. E non si dimentichi – lo dico alrelatore e al Governo – che questo non èun centro per la raccolta delle vignettesulla sanità, ma è quello che si deveoccupare di trasmettere i dati all’Osserva-torio nazionale sulla sicurezza di cui al-l’articolo 3. Quindi, credo che mai come inquesto caso un accantonamento, un ripen-samento di relatore e Governo sullo svin-colo, sugli investimenti sulla salute di uncentro raccolta dati così importante, chenon esaurisce su se stesso il compito, maaddirittura trasmigra verso un osservato-rio nazionale, debba essere un must. Secrediamo nella tutela della salute, questeclausole di invarianza finanziaria sonodavvero impertinenti. Noi voteremo a fa-vore di questo emendamento, ma la ri-chiesta è quella di accantonarlo per unamigliore riflessione da parte di relatore eGoverno sull’effettività della tutela che sivuole apprestare (Applausi dei deputati delgruppo Forza Italia – Il Popolo dellaLibertà – Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Se il relatore per lamaggioranza non intende rispondere sullarichiesta di accantonamento, andiamoavanti. Ha chiesto di parlare per dichia-razione di voto, a titolo personale, l’ono-revole Baroni. Ne ha facoltà.

MASSIMO ENRICO BARONI. L’emen-damento è molto semplice. Noi abbiamogià dichiarato in discussione generale eanche in Commissione bilancio che conti-nuare ad affermare che questa proposta dilegge possa attuarsi a costo zero, senzainvestire un centesimo e recuperare ma-gari addirittura i 4 miliardi di euro di taglialle regioni che sono stati previsti dallaLorenzin e dai provvedimenti in stabilità equant’altro, sia una vera e propria truffa,sia una fandonia, non è possibile. Infatti,la fatica di raccogliere i dati, sistematiz-zarli e trasmetterli è una fatica enormeper cui istituiamo un centro per la ge-stione del rischio sanitario ad isorisorsecon le stesse persone che lavorano e che

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

già lavoravano. Si vede che voi avetedeciso che non avevano nulla da fare, percui altre tre ore al giorno, tre impiegati lepossono dedicare alla raccolta, alla siste-matizzazione e alla trasmissione dei datiall’Osservatorio nazionale. Questa è la pre-sunzione e l’arroganza e anche la falsitàdel Governo in merito a questo provvedi-mento (Applausi dei deputati del gruppoMoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sull’emenda-mento Lorefice 2.10, con il parere contra-rio della Commissione e del Governo efavorevole del relatore di minoranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Ci siamo ? Garavini, Tidei...Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la

Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti .......... 373Maggioranza ..................... 187

Hanno votato sì ...... 139Hanno votato no .. 234).

A questo punto, interrompiamo l’esamedi questo provvedimento, che riprenderàdomattina a partire dalle ore 9,30.

Sull’ordine dei lavori e per la risposta auno strumento del sindacato ispettivo(ore 20,30).

GIORGIO AIRAUDO. Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIORGIO AIRAUDO. Grazie Presi-dente. Per chiedere, attraverso lei...

PRESIDENTE. Mi perdoni, onorevoleAiraudo. Colleghi, per favore, se usciamoin silenzio, grazie.

GIORGIO AIRAUDO. Per chiedere, at-traverso lei, se è possibile, di sollecitare ilGoverno a rispondere a una mia interro-gazione a risposta scritta, presentata l’11novembre 2013. In questa interrogazionesi chiedeva al Governo conto di che cosaintendeva fare dopo l’annuncio di unapossibile iniziativa giudiziaria, che nelfrattempo è arrivata alle prime udienze,riguardante l’amianto, le morti daamianto, le possibili responsabilità neiconfronti dell’allora proprietario dell’Oli-vetti De Benedetti e dell’allora ammini-stratore delegato Passera rispetto appuntoa delle morti legate all’amianto.

Tra l’altro, in questo procedimento sichiede, proprio in questi giorni, una pro-secuzione del mandato per altre indaginisu siti dell’Olivetti. Noi pensiamo che ilGoverno debba dare una risposta. Nonesistono morti legate all’amianto di serie Ae morti di serie B e non esistono proprie-tari buoni e proprietari cattivi. Questo valeper Casale e vale per Ivrea. Quindi, chie-derei a lei di sollecitare una risposta aquesta interrogazione, che è l’unica depo-sitata in questa Camera su questo caso eche lascia qualche sospetto rispetto alledifficoltà a parlare, diciamo, di uominiamici di questo Governo.

PRESIDENTE. La ringrazio. La Presi-denza si farà parte diligente nel sollecitodi questa risposta all’interrogazione.

LUIGI GALLO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI GALLO. Grazie Presidente.

PRESIDENTE. Chiedo ai colleghi, inparticolare a quelli intorno all’onorevoleLuigi Gallo, di uscire in silenzio cosicchélui possa svolgere in tranquillità il suointervento. Prego.

Atti Parlamentari — 98 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

LUIGI GALLO. Presidente, tutti i giorninoi vediamo arrivare davanti ai nostriocchi delle bollette pazze per il consumodell’acqua. Oggi scopriamo che le pratichescorrette sono sistematiche e dovute allamancata lettura periodica dei contatori oalla mancata acquisizione delle autoletturecomunicate dagli utenti; fatture basate sustime rilevatesi errate o eccessivamenteelevate. Ci sono commercianti che rice-vono 27 mila euro di bollette per un solomese e utenti normali che ricevono bol-lette di 7 mila euro. Tutto questo è statofinalmente sanzionato dall’Antitrust ecoinvolge ACEA, GORI, CITL e Publiser-vizi. Il MoVimento 5 Stelle non è sorpresodi questa sentenza perché in questi anniha fatto le opportune segnalazioni all’Au-torità per l’energia elettrica il gas ed ilsistema idrico e ha anche costituito unarete di professionisti per difendere i cit-tadini vessati dalle irregolarità dei gestoricome con lo « Scudo No Gori ». Questaperò non è una faccenda che si puòchiudere con una sanzione; qui c’è unsistema malato di privatizzazione dell’ac-qua che questo Governo persegue, spin-gendo verso la creazione di quattro, cin-que gestori nazionali privati, tra cui c’èanche ACEA, guidata da Alberto Irace, ilpupillo di Renzi. Il Governo ne è dentrofino al collo ed è telecomandato dallelobby dell’acqua. La maggioranza dei cit-tadini di questo Paese si è già espressa conun referendum e chiede acqua pubblica. Icittadini li porteremo quest’anno dentro alParlamento con la proposta di legge diiniziativa popolare a prima firma Dagache chiede la ripubblicizzazione dei serviziper l’acqua pubblica e chiude i rubinettiad assunzioni clientelari e a finanziamentiilleciti dei partiti fatti attraverso le parte-cipate con i soliti carrozzoni politici. Chie-diamo il sostegno di tutti i cittadini; ma-gari riescono anche a convincere il PartitoDemocratico (Applausi dei deputati delgruppo MoVimento 5 Stelle).

FRANCESCA LA MARCA. Chiedo diparlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCA LA MARCA. Grazie Pre-sidente. Venerdì 22 gennaio nel piccolopaese di La Loche, nella provincia cana-dese del Saskatchewan, un giovane armatoè entrato nel complesso scolastico localeed ha ucciso quattro persone, ferendonediverse altre, due delle quali versano ingravi condizioni. Questa ennesima notiziadi violenza omicida ci riempie di sgomentoe di grande tristezza. Niente ferisce di piùdella violenza perpetrata a danno di per-sone innocenti e niente è più inquietantedel dover constatare, come in questo caso,che la violenza può diventare un modellodi comportamento anche per ragazzi pocopiù che adolescenti, i più indifesi rispettoai messaggi di ogni genere che provengonodai diversi canali di comunicazione, tantopiù se questi eventi poi ricadono in centridestinati alla formazione dei giovani e incomunità aliene da spirito di violenza,come quella di La Loche. Da cittadinaitaliana e canadese vorrei unirmi al doloredei familiari, ai sentimenti della popola-zione di La Loche e al turbamento pro-fondo del popolo canadese. Da parlamen-tare italiana penso di poter esprimere alleautorità canadesi, anche a nome di tutti icolleghi deputati, il rammarico e la par-tecipazione della Camera e del popoloitaliano, profondamente legato a quellocanadese da storici vincoli di amicizia.

Questo ulteriore e drammatico eventoconferma, purtroppo, che la lotta contro laviolenza e l’impegno per la sicurezza deicittadini rappresentano priorità inderoga-bili del nostro tempo sia a livello globaleche a livello locale. Affinché questi episodinon si ripetano dobbiamo moltiplicare ilnostro impegno istituzionale e politico eunire le energie morali e civili per perfe-zionare gli strumenti di prevenzione esviluppare la collaborazione, anche a li-vello transnazionale, con lo scopo di fer-mare, in tutti i modi possibili, le maniomicide.

Ordine del giornodella seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l’ordine delgiorno della seduta di domani.

Atti Parlamentari — 99 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

Mercoledì 27 gennaio 2016, alle 9,30:

(ore 9,30 e ore 16)

1. – Seguito della discussione del testounificato delle proposte di legge:

FUCCI; FUCCI; GRILLO ed altri; CA-LABRÒ ed altri; VARGIU ed altri;MIOTTO ed altri; MONCHIERO ed altri;FORMISANO: Disposizioni in materia diresponsabilità professionale del personalesanitario (C. 259-262-1312-1324-1581-1769-1902-2155-A).

— Relatori: Gelli, per la maggioranza;Colletti, di minoranza.

2. – Seguito della discussione dellemozioni Baldelli, Garofalo, Catalano, At-taguile, Fauttilli, Rampelli, Palese, Abri-gnani ed altri n. 1-01085, De Lorenzis edaltri n. 1-01104, Tullo ed altri n. 1-01105,Cristian Iannuzzi ed altri n. 1-01106 eFranco Bordo ed altri n. 1-01116 concer-nenti iniziative in merito al corretto uti-lizzo dei dispositivi di rilevazione automa-tica della velocità e alla destinazione deiproventi derivanti dal relativo sistema san-zionatorio.

3. – Seguito della discussione dellemozioni Fassina ed altri n. 1-01090, Vez-zali ed altri n. 1-01100, Morassut ed altrin. 1-01102, Polverini ed altri n. 1-01103,Brignone ed altri n. 1-01107, Simone Va-lente ed altri n. 1-01108, Buttiglione edaltri n. 1-01109, Rampelli ed altri n. 1-01110 e Saltamartini ed altri n. 1-01121concernenti iniziative in relazione allacandidatura di Roma Capitale come sededelle Olimpiadi 2024, con particolare ri-ferimento a forme di consultazione deicittadini.

4. – Seguito della discussione del dise-gno di legge:

Norme per il contrasto al terrorismo,nonché ratifica ed esecuzione: a) dellaConvenzione del Consiglio d’Europa per laprevenzione del terrorismo, fatta a Var-savia il 16 maggio 2005; b) della Conven-

zione internazionale per la soppressione diatti di terrorismo nucleare, fatta a NewYork il 14 settembre 2005; c) del Proto-collo di Emendamento alla Convenzioneeuropea per la repressione del terrorismo,fatto a Strasburgo il 15 maggio 2003; d)della Convenzione del Consiglio d’Europasul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e laconfisca dei proventi di reato e sul finan-ziamento del terrorismo, fatta a Varsaviail 16 maggio 2005; e) del Protocollo addi-zionale alla Convenzione del Consigliod’Europa per la prevenzione del terrori-smo, fatto a Riga il 22 ottobre 2015 (C.3303-A).

— Relatori: Dambruoso, per la II Com-missione; Manciulli, per la III Commis-sione.

(ore 15)

5. – Svolgimento di interrogazioni arisposta immediata.

(al termine delle votazioni)

6. – Discussione sulle linee generalidella proposta di legge costituzionale:

S. 1289 – D’INIZIATIVA DEL CON-SIGLIO REGIONALE DEL FRIULI VENE-ZIA GIULIA: Modifiche allo Statuto spe-ciale della regione Friuli-Venezia Giulia, dicui alla legge costituzionale 31 gennaio1963, n. 1, in materia di enti locali, dielettorato passivo alle elezioni regionali edi iniziativa legislativa popolare (Appro-vata, in prima deliberazione, dal Senato) (C.3224).

e dell’abbinata proposta di legge costi-tuzionale: D’INIZIATIVA DEL CONSIGLIOREGIONALE DEL FRIULI VENEZIA GIU-LIA (C. 2060).

La seduta termina alle 20,40.

TESTO INTEGRALE DELL’INTERVENTODELLA DEPUTATA ASSUNTA TARTA-GLIONE IN SEDE DI DISCUSSIONE

Atti Parlamentari — 100 — Camera dei Deputati

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SULLE LINEE GENERALI DELLE MO-ZIONI CONCERNENTI INIZIATIVE PER

IL RILANCIO DEL MEZZOGIORNO

ASSUNTA TARTAGLIONE. Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi, la presente mo-zione sul Mezzogiorno, come già le dueprecedenti dell’ottobre 2014 e dell’aprile2015, vuole rappresentare un ulterioresprone all’azione di un Governo che ha giàampiamente dimostrato grande attenzionealle regioni ed alle ragioni meridionali.

Nella prima parte della mozione, e chimi ha preceduto lo ha più volte evidenziato,sono elencate tutte le iniziative già messe incampo dal Governo per garantire una mag-giore vicinanza alle regioni meridionali, chesono quelle che continuano purtroppo adetenere primati negativi in ancora moltis-simi settori. In questo quadro non si puòtrascurare il costante impegno assunto dalGoverno per la soluzione di importanti ver-tenze industriali salvaguardando le possibi-lità di mantenere in vita e restituire allaproduttività segmenti importanti del tes-suto produttivo meridionale, come adesempio l’ex Irisbus di Avellino o Whirlpoole Firema di Caserta. È nell’interesse dell’in-tero Paese che il Sud ritrovi il proprioruolo. Non dimentichiamo che il Sud è erimane un naturale ponte di comunica-zione con il Nord Africa, il Medio Oriente el’Europa Sudorientale.

La mozione pone la dovuta attenzioneai problemi strutturali del Sud. Non potrà,infatti, esserci reale sviluppo culturale edeconomico se non verrà garantita un’ade-guata mobilità nel Mezzogiorno. La con-formazione orografica del territorio costi-tuisce, penso alle zone interne della Cam-pania, spesso un limite oggettivo alla mo-bilità. Un Paese avanzato come il nostronon può permettere che una parte vitaledel Paese rimanga perennemente isolata. Ilsistema dei trasporti al Sud, soprattuttoquelli su rotaia, va sviluppato ed incenti-vato. Ed in questo il ruolo del pubblico èfondamentale. Da qui nasce la propostadell’Osservatorio sui trasporti nel Mezzo-giorno. Non è certo un ennesimo carroz-zone pubblico. Vuole essere, invece, unasnella e dinamica cabina di regia, che

metta insieme tutti gli operatori del set-tore, pubblici e privati, per poter nel giro,non di decenni, ma di pochi anni aiutareil Sud a colmare i propri limiti in materiadi trasporti. Come si può immaginare ilSud come ponte tra i popoli del Mediter-raneo se non lo si dota di una adeguatarete di trasporti ?

Strettamente connesso con il tema deitrasporti è quello della rigenerazione ur-bana, in particolare dei centri storici. Lungida noi il richiedere una cementificazione delterritorio. L’ultimo rapporto ISPRA in mate-ria precisa proprio che il nostro Paese ha unlivello di consumo di suolo tra i più alti inEuropa, nonostante le peculiarità orografi-che del territorio italiano, che avrebbero do-vuto evitare l’espansione urbana in zone adelevata fragilità ambientale e territoriale.« La limitazione del consumo del suolo è,quindi, unitamente alla messa in sicurezzadel territorio, una direzione strategica per ilSud e per la Campania in particolare. L’ur-banizzazione diffusa e dispersa produce nonsolo perdita di paesaggi, suoli e relativi ser-vizi ecosistemici, ma è anche un modello in-sediativo energivoro. La ripresa dello svi-luppo del Paese non può procedere senzaproteggere il territorio dalla minaccia deldissesto idrogeologico, senza protezione pergli usi agricoli e, soprattutto, senza tutela evalorizzazione delle risorse territoriali e cul-turali, che costituiscono il cuore della qua-lità ambientale indispensabile per il nostrobenessere e per mantenere la bellezza di unpaesaggio noto in tutto il mondo ». Questonon è in contrapposizione con la auspicataripresa del settore edilizio, al contrario sipone come il motore per la edilizia di qualità,efficiente nei consumi energetici e nell’usodelle risorse ambientali (incluso il suolo), fa-vorendo la necessaria riqualificazione e ri-generazione urbana, oltre al riuso delle areecontaminate o dismesse, riducendo il con-sumo di nuovo suolo. Penso in particolarealla periferia Napoletana o a quartieri comequello di Bagnoli, per il quale il Governo hagià compiuto importanti passi avanti.

Legato al tema della riqualificazioneurbana è quello dell’edilizia scolastica. Ilpiano di edilizia scolastica, richiamato dalPresidente del Consiglio già nel suo di-

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scorso di fiducia del 2014, ha preso il via.Di questo non possiamo che gioire. È unpiano che riguarda oltre 20.000 interventiin edifici scolastici, una scuola italiana sudue sarà protagonista di questo primoprogetto. Inoltre, l’Osservatorio per l’edi-lizia scolastica, che dopo l’insediamentonon è stato convocato per quasi vent’anni,è ripartito nel gennaio del 2015. All’in-terno di tale Osservatorio chiediamo chesia posta un’adeguata attenzione alla si-tuazione dell’edilizia scolastica nel Mezzo-giorno. La sicurezza dei nostri studenti èquanto mai prioritaria. La scuola è illuogo in cui i nostri giovani hanno occa-sione di formarsi e crescere. La sicurezzae la salubrità degli edifici scolastici delMezzogiorno deve divenire il fiore all’oc-chiello dell’azione del nostro Governo.

Strettamente connesso col tema dellascuola è quello del necessario sostegno al-l’alfabetizzazione digitale. Nelle linee guidadel Governo per la scuola sono contenutenovità importanti riguardo l’alfabetizza-zione digitale, che riprendono in parte illavoro del Parlamento. In particolare è cru-ciale l’obiettivo di trasformare i ragazzi dasemplici fruitori passivi in creatori di con-tenuti digitali. Si tratta, dunque, di sceglierecon determinazione la strada dell’aumentodegli investimenti nelle nuove tecnologie (sipensi soltanto alla diffusione della « bandalarga »), nella formazione digitale dellaforza lavoro, nell’innovazione tecnologicadella pubblica amministrazione. È in que-sto contesto che, evidentemente, dobbiamocollocare la questione strategica della for-mazione digitale. La rivoluzione informa-tica e digitale impone oggi la messa incampo di una politica formativa globale,che passa certamente attraverso le agenzietradizionali come la scuola e l’università,ma investe complessivamente lo stessomodo di organizzarsi di una società. È ne-cessario, quindi, che il Governo, in questagenerale attenzione dimostrata al futurodigitale del Paese, ponga particolare atten-zione all’alfabetizzazione digitale delle po-polazioni meridionali.

Fondamentale in questo settore è il con-tributo della formazione di tipo universita-rio. Al Sud purtroppo la media dei laureati,

nella fascia 25-34 anni, è del 18,9 per centocontro il 39 per cento in ambito Ocse. Comeè possibile immaginare un serio sviluppodel Meridione con questi dati ? Il calo del-l’iscrizioni universitarie al Sud è sotto gliocchi di tutti. A un anno dalla laurea iragazzi del Nord hanno uno stipendio piùalto del 24 per cento rispetto ai colleghimeridionali. È più che comprensibile che igiovani meridionali non vedano più la con-venienza dal conseguire un titolo di studiouniversitario. Bisogna far in modo che lasocietà meridionale ritrovi l’importanza diinvestire in cultura e formazione. Negli ul-timi sette anni le università ad aver subitomaggiormente i tagli sono state proprioquelle meridionali. È necessario pertantoeliminare quei parametri di finanziamentoche penalizzano eccessivamente gli ateneimeridionali e che spesso non sono stretta-mente legati alla reale capacità e qualitàformativa degli Atenei.

L’impegno del Governo per sostenerel’industria della cultura è sotto gli occhi ditutti. La scelta, ad esempio di sostenerecon forza il progetto della Grande Pompeio l’aver trasformato alcune realtà archeo-logiche, penso ai Campi Flegrei e Erco-lano, in musei autonomi confermano laparticolare attenzione posta ad un’area delPaese che in materia culturale e turisticaha tanto da offrire al Paese. I buonirisultati del 2015 in termini di flussituristici non devono però illudere troppo.Agli accennati problemi di tipo logistico edinfrastrutturale, si aggiunge l’incapacità diincanalare le tante forze creative meridio-nali in progetti e percorsi duraturi.

Se quindi vogliamo avere un passo piùcelere, si deve cercare di guardare con occhidiversi allo sviluppo economico. Non dob-biamo sottovalutare quanto un’industriadella cultura e della creatività ben soste-nuta possa offrire al Meridione. L’industriadella creatività ha un portato del tutto tra-sversale, che ne costituisce il punto di forza.Italia Creativa, il primo studio globale sulsettore, ha evidenziato come cultura e crea-tività in Italia hanno generato, nel 2014, unvalore economico complessivo di 46,8 mi-liardi di euro e hanno dato occupazione aquasi un milione di persone. È necessario,

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quindi, comprendere quanto spazio l’indu-stria della cultura e della creatività puòavere nello sviluppo del Mezzogiorno, il cuipatrimonio culturale e d’inventiva è forsesfruttato ancora in modo non adeguato. Ledichiarazioni del CEO della Apple, il dott.Tim Cook, secondo cui la scelta di aprire aNapoli un’interessante realtà di sviluppo diapp è dovuta anche al fatto che Napoli è lacittà della creatività, ci aiutano a compren-dere quanto anche all’estero si sia consape-voli della ricchezza e delle potenzialità chein materia ha il Mezzogiorno d’Italia.

La scelta della Apple, come quella dellaCISCO di investire nel quartiere napole-tano di Scampia, confermano le potenzia-lità del Meridione e la necessità di scoutersin grado di cercare investimenti produttivida collocare al Sud. In questo è necessariala cabina di regia nazionale. Le multina-zionali o comunque le realtà imprendito-riali non italiane hanno di certo maggioredifficoltà a confrontarsi con le singolerealtà regionali. È necessario, pertanto,che sia il Governo ad individuare glistrumenti e i soggetti più adatti a svolgerequesta importante attività di scouting. Lenote qualità e bellezze del Mezzogiornonon bastano di certo ad attrarre investi-menti, è necessaria una convinta azione dimedio e lungo periodo che offra al Mez-zogiorno d’Italia anche quelle occasioni didefiscalizzazione che incentivano maggior-mente gli investimenti stranieri.

Permettetemi di porre, infine, atten-zione al settore primario. È l’agricolturadel Mezzogiorno a far segnare il maggiortasso di crescita nelle assunzioni nel 2015con un aumento record del 11 per centodei lavoratori dipendenti che sale addirit-tura al 31 per cento se si considerano lesole donne. Un trend che si accompagnaalla crescita dell’agricoltura rosa, conquasi una azienda su tre che è oggi aconduzione femminile, con un impattoimportante sul profondo rinnovamento delsettore.

Tra gli occupati – rileva uno studiodella Coldiretti – è boom anche tra igiovani sotto i 35 anni, con un incrementodel 21 per cento al Sud. Ciò dimostra chel’agricoltura meridionale è oggi capace di

offrire interessanti prospettive di lavoro. Ènecessario che il Governo, oltre ad insi-stere nella difesa del made in Italy, siimpegni a difenderne anche le peculiarità.Pensiamo già solo alle difficoltà che ilsettore della pesca meridionale sopportaper normative comunitarie ritagliate piùsulle caratteristiche dei paesi nordici, chedi quelli mediterranei.

La crescita dell’agricoltura meridionale,passa di certo attraverso il corretto uso deifondi europei, ma non ci si può fermare aquesto. Invitiamo il Governo a sostenerel’agricoltura di qualità, a sostenere l’edu-cazione ad un’alimentazione sana e con-sapevole. È l’intera filiera agro-alimentaremeridionale che va sostenuta.

In particolare se vogliamo tutelarel’agro-alimentare campano è fondamentaleche il Governo nazionale continui conforza nell’impegno nella tutela dell’am-biente e nella bonifica dei terreni dellatristemente nota Terra dei fuochi. La sa-lute dell’ambiente e la salute dei cittadinisono strettamente legate. I dati sull’aumento dei tumori nei comuni della Terradei fuochi sono drammatici. È vero chemolte competenze sono di livello regionale,ma è pur vero che è sempre più urgenteun generale ripensamento delle politichedi sviluppo, che abbiano a cuore il temadella sostenibilità ambientale. L’ambienteè un bene comune che con forza dob-biamo preservare.

Il Governo, come detto all’inizio delmio intervento, negli ultimi due anni hacompiuto importanti azioni di sostegnoall’economia meridionale. Sono sicura chedopo l’approvazione di questa mozione, ilGoverno aumenterà ancora di più i proprisforzi nelle direzioni auspicate.

Il Mezzogiorno ha tante potenzialitàinespresse, sta a noi – legislatore, Governoe parti economiche e sociali – far sì chesi esprimano appieno. Grazie.

IL CONSIGLIERE CAPODEL SERVIZIO RESOCONTI

ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

DOTT. RENZO DICKMANN

Licenziato per la stampa alle 22,50.

Atti Parlamentari — 103 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

PAGINA BIANCA

VOTAZIONI QUALIFICATE

EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)

VotazioneO G G E T T O

RisultatoEsito

Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss

1 Nom. Moz. Bianchi D. e a 1-976 n.f. 477 351 126 176 311 40 88 Appr.

2 Nom. Moz. Covello e a 1-1097 u.n.f. 477 417 60 209 300 117 87 Appr.

3 Nom. Moz. Palese e a 1-1101 p. I 476 456 20 229 58 398 87 Resp.

4 Nom. Moz. Palese e a 1-1101 p. II 473 416 57 209 343 73 87 Appr.

5 Nom. Moz. Scotto e a 1-1112 480 361 119 181 50 311 87 Resp.

6 Nom. Moz. Pisicchio 1-1113 472 464 8 233 341 123 87 Appr.

7 Nom. Moz. Barbanti e a 1-1114 478 455 23 228 66 389 87 Resp.

8 Nom. Moz. Carfagna e a 1-1115 471 456 15 229 60 396 87 Resp.

9 Nom. Moz. Baldassarre e a 1-1117 480 438 42 220 348 90 87 Appr.

10 Nom. Moz. Matarrese e a 1-1118 n.f. 474 470 4 236 349 121 87 Appr.

11 Nom. Moz. De Lorenzis e a 1-1119 p. I 479 424 55 213 92 332 87 Resp.

12 Nom. Moz. De Lorenzis e a 1-1119 p. II 477 424 53 213 83 341 87 Resp.

13 Nom. Moz. Saltamartini e a 1-1120 p. I 479 355 124 178 26 329 87 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). -V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato inmissione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancatoil numero legale. - X = Non in carica.

Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contienefino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l’og-getto, il risultato e l’esito di ogni singola votazione.

Atti Parlamentari — Votazioni I — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

INDICE ELENCO N. 2 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)

VotazioneO G G E T T O

RisultatoEsito

Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss

14 Nom. Moz. Saltamartini e a 1-1120 p. II 481 366 115 184 320 46 87 Appr.

15 Nom. Moz. Taglialatela e a 1-1122 p I 476 389 87 195 77 312 87 Resp.

16 Nom. Moz. Taglialatela e a 1-1122 p II 479 380 99 191 349 31 87 Appr.

17 Nom. Risol. Pili 6-197 478 472 6 237 73 399 87 Resp.

18 Nom. T.U. 259 e abb. - A - Testo alt. 415 397 18 199 104 293 86 Resp.

19 Nom. em. 1.1 420 401 19 201 80 321 86 Resp.

20 Nom. em. 1.2 420 401 19 201 83 318 86 Resp.

21 Nom. em. 1.3 417 398 19 200 82 316 86 Resp.

22 Nom. em. 1.5 417 415 2 208 410 5 86 Appr.

23 Nom. articolo 1 419 304 115 153 304 86 Appr.

24 Nom. Testo Alternativo rel. min. 409 405 4 203 102 303 86 Resp.

25 Nom. em. 2.2 402 400 2 201 62 338 86 Resp.

26 Nom. em. 2.4, 2.5 388 385 3 193 311 74 86 Appr.

INDICE ELENCO N. 3 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 30)

VotazioneO G G E T T O

RisultatoEsito

Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss

27 Nom. em. 2.6 rif. 386 385 1 193 384 1 86 Appr.

28 Nom. em. 2.7 rif. 393 319 74 160 319 85 Appr.

29 Nom. em. 2.8 388 377 11 189 41 336 85 Resp.

30 Nom. em. 2.10 373 373 187 139 234 85 Resp.

Atti Parlamentari — Votazioni II — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

ABRIGNANI F A F F C F F F A F C C C

ADORNATO M M M M M M M M M M M M M

AGOSTINELLI C C C A C C C C C F F A

AGOSTINI LUCIANO F F C F C F C C F F C C C

AGOSTINI ROBERTA F F F C F C C F F F C C

AIELLO

AIRAUDO C C C A F C C C F C A A C

ALBANELLA F F C C F C C F F C C C

ALBERTI A C C C A C C C C C F F F

ALBINI F F C F C F C C F F C C C

ALFANO ANGELINO M M M M M M M M M M M M M

ALFANO GIOACCHINO M M M M M M M M M M M M M

ALFREIDER F F C F C F C C F F F F C

ALLASIA C C A A C C A A C C C C F

ALLI F F C F C F C C F F C C C

ALTIERI F F F F A F F F F F A A A

AMATO F F C F C F C C F F C C C

AMENDOLA F F C F C F C C F F C C C

AMICI M M M M M M M M M M M M M

AMODDIO F F C F C F C C F F C C C

ANGELUCCI

ANTEZZA F F C F C F C C F F C C C

ANZALDI F F C F C F C C F F C C C

ARCHI A A F F A F F F A F C C A

ARGENTIN F F C F C F C C F F C C C

ARLOTTI F F C F C F C C F F C C C

ARTINI A A C A F C F C F C A A C

ASCANI F F C F C F C C F F C C C

ATTAGUILE C C A A C C A A C C C C F

BALDASSARRE A A C A F C F C F C A A C

BALDELLI T T T T T T T T T T T T T

BARADELLO F F C F C F C C F F C C C

BARBANTI F F F F F F F F F F F F F

BARETTA M M M M M M M M M M M M M

BARGERO F F C F C F C C F F C C C

BARONI A C C C A C C C C C F F A

BARUFFI F F C F C F C C F F C C C

BASILIO A C C C A C C C C C F F A

BASSO F F C F C F C C F F C C C

BATTAGLIA F F C F C F C C F F C C C

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

BATTELLI A C C C A C C C C C F F A

BAZOLI F F C F C F C C F F C C C

BECATTINI F F C F C F C C F F C C C

BECHIS A A C A F C F C F C A A C

BELLANOVA M M M M M M M M M M M M M

BENAMATI F F C A C F C F F C C C

BENEDETTI

BENI F F C F C F C C F F C C C

BERGAMINI M M M M M M M M M M M M M

BERGONZI F F C F C F C C F F C C C

BERLINGHIERI F F C C F C C F F C C C

BERNARDO M M M M M M M M M M M M M

BERNINI MASSIMILIANO A C C C A C C C C C F F A

BERNINI PAOLO A C C C A C C C C C F F A

BERRETTA F F C F C F C C F F C C C

BERSANI F F C F C F C C F F C C C

BIANCHI DORINA F F C F C F C C F F C C C

BIANCHI NICOLA A C C C A C C C C C F F A

BIANCHI STELLA F F C F C F C F F C C C

BIANCOFIORE A A F F A F F F A F C C A

BIANCONI

BIASOTTI A A F F A F F F A F C C A

BINDI M M M M M M M M M M M M M

BINETTI F F C F C F C C F F C C C

BINI F F C F C F C C F F C C C

BIONDELLI M M M M M M M M M M M M M

BLAŽINA M M M M M M M M M M M M M

BOBBA M M M M M M M M M M M M M

BOCCADUTRI F F C F C F C C F F C C C

BOCCI M M M M M M M M M M M M M

BOCCIA F F C F F C C F F C C C

BOCCUZZI F F C F C F C C F F C C C

BOLDRINI PAOLA F F C F C F C C F F C C C

BOLOGNESI F F C F C C C C C F C C C

BOMBASSEI F F C F C F C F F C C C

BONACCORSI F F C F C F C C F F C C C

BONAFEDE A C C C A C C C C C F F A

BONIFAZI M M M M M M M M M M M M M

BONOMO

BORDO FRANCO C C C A F C C C F C A A C

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni III — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

BORDO MICHELE F F C F C F C C F F C C C

BORGHESE

BORGHESI C C A A C C A A C C C C F

BORGHI F F C F C F C C F F C C C

BORLETTI DELL’ACQUA M M M M M M M M M M M M M

BOSCHI M M M M M M M M M M M M M

BOSCO F F C F C F C C F F C C C

BOSSA

BOSSI C C A A C C A A C C C C F

BRAGA F F C F C F C C F F C C C

BRAGANTINI MATTEO A A A A C A A C A A A A F

BRAGANTINI PAOLA F F C F C F C C F F C C C

BRAMBILLA M M M M M M M M M M M M M

BRANDOLIN F F C F C F C C F F C C C

BRATTI M F C F C F C C F C C C

BRESCIA

BRESSA M M M M M M M M M M M M M

BRIGNONE A A C A F C F C F C A A C

BRUGNEROTTO A C C C A C C C C C F F A

BRUNETTA M M M M M M M M M M M M M

BRUNO F F C F C F C C F C C C

BRUNO BOSSIO F F C F C F C C F F C C C

BUENO F F C C C F C C F F F C C

BURTONE F F C F C F C C F F C C C

BUSIN C C A A C C A F C C C F F

BUSINAROLO A C C C A C C C C F A

BUSTO C F F A

BUTTIGLIONE F F C C F C C F F C C C

CALABRIA M M M M M M M M M M M M M

CALABRO’ F F C F C F C C F F C C

CAMANI F C F C F C C F F C C C

CAMPANA F F C F C F C C F F C C

CANCELLERI A C C C A C C C C C F F A

CANI F F C F C F C C F F C C C

CAON A A A A C A A C A A A A F

CAPARINI M M M M M M M M M M M M M

CAPELLI M M M M M M M M M M M M M

CAPEZZONE F F F F F F F F F F A A A

CAPODICASA F F C F C F C C F F F C

CAPONE F F C F C F C C F F C C C

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

CAPOZZOLO F F C F C F F F C C C

CAPUA

CARBONE

CARDINALE F F C F C F C C F F C C C

CARELLA F F C F C F C C F F C C C

CARFAGNA

CARIELLO A C C C A C C C C C F F A

CARINELLI A C C C A C C C C C F F A

CARLONI F F C F C F C C F F C C C

CARNEVALI F F C F C F C C F F C C C

CAROCCI F F C F C F C C F F C C C

CARRA F F C F C F C C F F C C C

CARRESCIA F F C F C F C C F F C C C

CARROZZA F F C F C F C C F F C C C

CARUSO F F C F C F C C F F C C C

CASATI

CASELLATO F F C F C F C C F F C C C

CASERO M M M M M M M M M M M M M

CASO A C C C A C C C C F F A

CASSANO F F C F C F C C F F C C C

CASTELLI A C C C A C C C C F F A

CASTIELLO A A F F A F F F A F C C A

CASTIGLIONE M M M M M M M M M M M M M

CASTRICONE F F C F C F C C F F C C C

CATALANO F F C F C C C F F C C C

CATANIA F F C F C F C C F F C C C

CATANOSO GENOESE A A F F A F F F F F C C A

CAUSI F F C F C F C C F F C C C

CAUSIN

CECCONI A C C C A C C C C C F F A

CENNI F F C F C F C C F F C C C

CENSORE F F C F C F C C F F C C C

CENTEMERO M M M M M M M M M M M M M

CERA F F C F C F C C F F C C C

CESARO ANTIMO F F C F C F C C F F C C C

CESARO LUIGI A A F F A F F F A F C C A

CHAOUKI M M M M M M M M M M M M M

CHIARELLI

CHIMIENTI A C C C A C C C C C F F A

CICCHITTO M M M M M M M M M M M M M

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni IV — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

CIMBRO M M M M M M M M M M M M M

CIPRINI A C C C A C C C C C F F A

CIRACI’ F F F F F F F F F F A A A

CIRIELLI M M M M M M M M M M M M M

CIVATI A A C A F C F C F C A A C

COCCIA F F C F C F C C F F C C C

COLANINNO F F C F C F C C F F C C C

COLLETTI A C C C A C C C C C F F A

COLONNESE A C C C A C C C C C F F A

COMINARDI A C C C A C C C C C F F A

COMINELLI F F C F C F C C F F C C C

COPPOLA F F C F C F C C F F C C C

CORDA A C C C A C C C C C F F A

CORSARO F F F F A F F F F F A A A

COSCIA F F C F C F C C F F C C C

COSTA M M M M M M M M M M M M M

COSTANTINO C C C A F C C F C A A C

COVA F F C F C F C C F F C C C

COVELLO F F C F C F C C F F C C C

COZZOLINO A C C C A C C C C C F F A

CRIMI’ F F C F C F C C F F C C C

CRIMI

CRIPPA A C C C A C C C C C F F A

CRIVELLARI F F C F C F C C F F C C C

CULOTTA F F C F C F C C F F C C C

CUOMO F F C F C C C F F C C C

CUPERLO F F C F C F C C F F C C C

CURRO’ C F C F C C F F C C C

DADONE M M M M M M M M M M M M M

DAGA

D’AGOSTINO F F C F C F C C F F F C C

D’ALESSANDRO F A F F C F F F A F C C C

D’ALIA M M M M M M M M M M M M M

DALLAI F F C F C F C C F F C C C

DALL’OSSO A C C C A C C C C C F F A

DAL MORO F F C F C F C C F F C C C

D’AMBROSIO M M M M M M M M M M M M M

DAMBRUOSO F F C F C F C C F F C C C

DAMIANO M M M M M M M M M M M M M

D’ARIENZO F F C F C F C C F F C C C

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

D’ATTORRE C C C A F C C C F A A C

DA VILLA A C C C A C C C C C F F A

DE GIROLAMO A A F F A F F F A F C C A

DEL BASSO DE CARO M M M M M M M M M M M M M

DEL GROSSO A C C C A C C C C F F A

DELLAI F F C F C F C C F F C C C

DELL’ARINGA F F C F C F C C F F C C C

DELLA VALLE A C C C A C C C C C F F A

DELL’ORCO A C C C A C C C C C F F A

DE LORENZIS A C C C A C C C C C F F A

DE MARIA F F C F C F C C F F C C C

DE MENECH F F C F C F C C F F C C C

DE MICHELI M M M M M M M M M M M M M

DE MITA

DE ROSA A C C C A C C C C C F F A

DI BATTISTA A C C C A C C C C C F F A

DI BENEDETTO A C C C A C C C C C F F A

DIENI A C C C A C C C C C F F A

DI GIOIA F F C F C F C C F F C C C

DI LELLO F F C F C F C C F F C C C

DI MAIO LUIGI M M M M M M M M M M M M M

DI MAIO MARCO F F C F C F C C F F C C C

D’INCA’ A C C C A C C C C C F F A

D’INCECCO F F C F C F C C F F F C C

DI SALVO F F C F C F C C F F C C C

DISTASO F F F F A F F F F F A A A

DI STEFANO FABRIZIO

DI STEFANO MANLIO M M M M M M M M M M M M M

DI STEFANO MARCO F F C F C F C C F F C C C

DI VITA

DONATI F F C F C F C C F F C C C

D’OTTAVIO F F C F C F C C F F C C C

DURANTI C C C A F C C C F C A A C

D’UVA A C C C C C F F A

EPIFANI F F C F C F C C F F C C C

ERMINI F F C F C F C C F F C C C

FABBRI F F C F C F C C F F C C C

FAENZI F A F F C F F F A F C C C

FALCONE F F C F C F C C F F C C C

FAMIGLIETTI F F C F C F C C F F C C C

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni V — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

FANTINATI A C C C A C C C C C F F A

FANUCCI F F C F C F C C F F C C C

FARAONE M M M M M M M M M M M M M

FARINA DANIELE C C C A F C C C F C A A A

FARINA GIANNI M M M M M M M M M M M M M

FASSINA C C C A F C C C F C A A C

FAUTTILLI F F C F C F C C F F F C C

FAVA C C C A F C C C F C A A C

FEDI F F C F C F C C F F C C C

FEDRIGA M M M M M M M M M M M M M

FERRANTI M M M M M M M M M M M M M

FERRARA C C C A F C C C F C A A C

FERRARESI A C C C A C C C C F F A

FERRARI F F C F C F C C F F C C C

FERRO F F C F C F C C F F C C C

FIANO F F C F C F C C F F C C C

FICO M M M M M M M M M M M M M

FIORIO

FIORONI M M M M M M M M M M M M M

FITZGERALD NISSOLI F F C F C F C C F F C C C

FOLINO C C C A F C C C F C A A C

FONTANA CINZIA MARIA F F C F C F C C F F C C C

FONTANA GREGORIO M M M M M M M M M M M M M

FONTANELLI M M M M M M M M M M M M M

FORMISANO F F C F C F C C F F C C C

FOSSATI F F C F C F C C F F C C

FRACCARO M M M M M M M M M M M M M

FRAGOMELI F F F C F C C F F C C C

FRANCESCHINI M M M M M M M M M M M M M

FRATOIANNI C C C A F C C C F C A A C

FREGOLENT F F C F C F C C F F C C C

FRUSONE A C C C A C C C C F F F

FUCCI F F F F F F F F F F A A A

FURNARI A C C C F F F C F F F F A

FUSILLI F F C F C F C C F F C C C

GADDA F F C F C F C C F F C C C

GAGNARLI A C C C A C C C C C F F A

GALAN

GALATI M M M M M M M M M M M M M

GALGANO F F C F C F C C F F C C C

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

GALLI CARLO C C C A F C C C F C A A C

GALLI GIAMPAOLO

GALLINELLA A C C C A C C C C C F F A

GALLO LUIGI A C C C A C C C C C F F A

GALLO RICCARDO A A F F A F F F A F C C A

GALPERTI F F C F C F C C F F C C C

GANDOLFI F F C F C F C C C C

GARAVINI F F C F C F C C F F C C C

GARNERO SANTANCHE’

GAROFALO F F C F C F C C F F C C

GAROFANI M M M M M M M M M M M M M

GASPARINI F F C F C F C C F F C C

GEBHARD F F C F C F C C F F C C C

GELLI

GELMINI A A F F A F F F A F C A

GENOVESE

GENTILONI SILVERI M M M M M M M M M M M M M

GHIZZONI F F C F C F C C F F C C C

GIACHETTI F F C F C F C C F F C C C

GIACOBBE F F C F C F C C F F C C C

GIACOMELLI M M M M M M M M M M M M M

GIACOMONI A A F F A F F F A F C C A

GIAMMANCO A A F F A F F F A F C C A

GIGLI F F C F C F C C F F C C C

GINATO F F C F C F C C F F C C C

GINEFRA F F C F C F C C F F C C C

GINOBLE F F C F C F C C F F C C C

GIORDANO GIANCARLO

GIORDANO SILVIA

GIORGETTI ALBERTO A A F F A F F F A F C C A

GIORGETTI GIANCARLO C C A A C C A A C C C C F

GIORGIS F F C F C F C C F F C C C

GITTI

GIULIANI F F C F C F C C F F C C

GIULIETTI F F C F C F C C F F C C C

GNECCHI F F C F C F C C F F C C C

GOZI M M M M M M M M M M M M M

GRANDE A C C C A C C C C C F F A

GRASSI F F C F C F C C F F C C C

GRECO F F C F C F C C F F C C C

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni VI — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

GREGORI C C C A F C C C F C A A C

GRIBAUDO F F C F C F C C F F C C C

GRILLO A C C A C C C C F F A

GRIMOLDI C C A A C C A A C C C C F

GUERINI GIUSEPPE F F C F C F C C F F C C C

GUERINI LORENZO

GUERRA M M M M M M M M M M M M M

GUIDESI C C A A C C A A C C C C F

GULLO A A F F A F F F A F C C A

GUTGELD F F C F C C C F C C C

IACONO F F C F C F C C F F C C C

IANNUZZI CRISTIAN A C C C A C F C F C F F A

IANNUZZI TINO F F C F C F C C F F C C C

IMPEGNO F F C F C F C C F F C C C

INCERTI F F C F C F C C F F C C C

INVERNIZZI C C A A C C A A C C C C F

IORI F F C F C F C C F F C C C

KRONBICHLER M M M M M M M M M M M M M

L’ABBATE A C C C A C C C C C F F A

LABRIOLA F F C A A F A C F F F F F

LACQUANITI F F C F C F C C F F C C C

LAFFRANCO A A F F A F F F A F C C F

LAFORGIA F F C F C F C C F F C C C

LAINATI A A F F A F F F A F C C A

LA MARCA F F C F C F C C F F C C C

LA RUSSA M M M M M M M M M M M M M

LATRONICO F F F F F F F F F F A A A

LATTUCA F F C F C F C F F C C C

LAURICELLA F F C F F F C C F F C C C

LAVAGNO F F C F C F C C F F C C C

LENZI

LEVA F F C F C F C C F F C C C

LIBRANDI F F C F C F C C F F C C C

LIUZZI A C C C A C C C C C F F A

LOCATELLI F F C F F F C F F F C C C

LODOLINI F F C F C F C C F F C C C

LOMBARDI

LO MONTE A A A A F F A F A F A A A

LONGO

LOREFICE A C C C A C C C C C F F A

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

LORENZIN M M M M M M M M M M M M M

LOSACCO F F C F C F C C F F C C C

LOTTI M M M M M M M M M M M M M

LUPI M M M M M M M M M M M M M

LUPO A C C C A C C C C C F A

MADIA M M M M M M M M M M M M M

MAESTRI ANDREA A A C A F C F C F C A A C

MAESTRI PATRIZIA F F C F C F C C F F C C C

MAGORNO F F C F C F C C F F C C C

MAIETTA

MALISANI F F C F C F C C F F C C C

MALPEZZI F F C F C F C C F F C C C

MANCIULLI M M M M M M M M M M M M M

MANFREDI F F C F C F C C F F C C C

MANNINO M M M M M M M M M M M M M

MANTERO A C C C A C C C C C F F A

MANZI

MARANTELLI F F C F C F C C F F C C C

MARAZZITI M M M M M M M M M M M M M

MARCHETTI F F C F C F C C F F C C C

MARCHI F F C F C F C C F F C C C

MARCOLIN A A A A C A A C C A A A F

MARCON C C C A F C C C F C A A C

MARGUERETTAZ F F C F C F C C F F C C C

MARIANI F F C F C F C C F F C C C

MARIANO F F C F C F C C F F C C C

MAROTTA F F C F C F C C F F C C C

MARROCU F F C F C F C C F F C C C

MARRONI F F C F C F C C F F C C C

MARTELLA F F C F C F C C F C C C

MARTELLI

MARTI F F F F F F F F F F A A A

MARTINELLI A A F F A F F F A F C C A

MARTINO ANTONIO

MARTINO PIERDOMENICO F F C F C F C C F F C C C

MARZANA A C C A C C C C C F F A

MARZANO F F C F C F C C F F C C C

MASSA F F C F C F C C F F C C C

MATARRELLI A A C A F C C C F F A A C

MATARRESE F F C F C F C C F F C C C

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni VII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

MATTIELLO F F C F C F C C F F C C C

MAURI F F C F C F C C F F C C C

MAZZIOTTI DI CELSO M M M M M M M M M M M M M

MAZZOLI F F C F C F C C F F C C C

MELILLA C C C A F C C C F F A A C

MELILLI F F C F C F C C F F C C C

MELONI GIORGIA

MELONI MARCO F F C F C F C C F F C C C

MERLO M M M M M M M M M M M M M

META M M M M M M M M M M M M M

MICCOLI F F C F C F C C F F C C C

MICILLO A C C C A C C C C C F F A

MIGLIORE M M M M M M M M M M M M M

MILANATO A A F F A F F F A F C C A

MINARDO F F C F C F C C F F C C C

MINNUCCI F F C F C F C C F F C C C

MIOTTO F F C F C F C C F F C C C

MISIANI F F C C F C C F F C C C

MISURACA F F C C C F C C F F F C C

MOGNATO F F C F C F C C F F C C C

MOLEA F F C F C F C C F F C C C

MOLTENI C C A A C C A A C C C C F

MONACO F F C F C F C C F F C C C

MONCHIERO F F C F C F C C F F C C C

MONGIELLO F F C F C F C C F F C C C

MONTRONI F F C F C F C C F F C C C

MORANI F F C F C F C C F F C C C

MORASSUT F F C F C F C C F F C C C

MORETTO F F C F C F C C F F C C C

MOSCATT

MOTTOLA F A F F C F F F A F C C C

MUCCI

MURA F F C F C F C C F F C C C

MURER F F C F C F C C F F C C C

NACCARATO F F C F C F C C F F C C C

NARDI F F C F C F C C F F C C C

NARDUOLO F F C F C F C C F F C C C

NASTRI F A F F A A A F F F A A

NESCI A C C C A C C C C C F F F

NESI F F F F C F C C F F C C C

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

NICCHI C C C A F C C C F C A A C

NICOLETTI M M M M M M M M M M M M M

NIZZI A A F F A F F F A F C C A

NUTI A C C C A C C C C F F A

OCCHIUTO A A F F A F F F A F C C A

OLIARO F F C F C F C C F F C C C

OLIVERIO F F C F C F C C F F C C C

ORFINI F C F C C F F C C C

ORLANDO M M M M M M M M M M M M M

OTTOBRE F F C F C F C C F F C C

PAGANI F F C F C F C C F F C C C

PAGANO F F C F C F F C F F C C C

PAGLIA C C C A F C C C F C A A C

PALAZZOTTO C C C A F C C A F C A A C

PALESE F F F F F F F F F F A A A

PALLADINO F F C F C F C C F F C C C

PALMA F F C F C F C C F F C C C

PALMIERI A A F F A F F F A F C C A

PALMIZIO A A F F A F F F A F C C A

PANNARALE C C C A F C C C F C A A C

PARENTELA A C C C A C C C C C F F A

PARIS F F C F C F C C F F C C C

PARISI F A F F C F F F A F C C C

PARRINI F F C F C F C F F C C C

PASTORELLI F F A F C F C C F F C C C

PASTORINO A A C A F C F C F C A A C

PATRIARCA F F C F C F C C F F C C C

PELILLO F F C F C C F F C C C

PELLEGRINO C C C A F C C C F C A A C

PELUFFO F F C F C F C C F F C C C

PES M M M M M M M M M M M M M

PESCO A C C C C C C C C F F A

PETRAROLI A C C C A C C C C C F F A

PETRENGA A A F F A F F F F F C C A

PETRINI F F C F C F C C F F C C C

PIAZZONI F F C F C F C C F C C C

PICCHI

PICCIONE F F C F C F C C F F C C C

PICCOLI NARDELLI F F C F C F C C F F C C C

PICCOLO GIORGIO F F C F C F C C F F C C C

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni VIII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

PICCOLO SALVATORE F F C F C F C C F F C C C

PICCONE

PIEPOLI

PILI A C A A A A A A A A F F F

PILOZZI F F C F C F C C F F C C C

PINI GIANLUCA M M M M M M M M M M M M M

PINI GIUDITTA F F C F C F C C F F C C C

PINNA F F C F C F C C F F C C C

PIRAS C C C A F C C C F C A A A

PISANO A C C F A C C C C C F F A

PISICCHIO F F A F C F A A F F C C C

PISO A A F F A F F F F A C A

PIZZOLANTE F F C F C F C C F F F C C

PLACIDO C C C A F C C C F C A A C

PLANGGER

POLIDORI A A F F A F F F A F C C A

POLLASTRINI F F C F C F C C F F C C C

POLVERINI A A F F A F F F A F C C A

PORTA F F C F C F C C F F C C C

PORTAS M M M M M M M M M M M M M

PRATAVIERA

PRESTIGIACOMO A A F F A F F F A F C C A

PREZIOSI F F C F C F C C F F C C C

PRINA F F C F C F C C F F C C C

PRODANI F F F F F F F F F F F F A

QUARANTA C C C A F C C C F C A A C

QUARTAPELLE PROCOPIO

QUINTARELLI F F C F C F C C F F C C C

RABINO F F C F C F C C F F C C C

RACITI F F C F C F C C F F C C C

RAGOSTA F F C F C F C C F F C C C

RAMPELLI M M M M M M M M M M M M M

RAMPI F F C F C F C C F F C C C

RAVETTO M M M M M M M M M M M M M

REALACCI M M M M M M M M M M M M M

RIBAUDO F F C F C F C C F F C C C

RICCIATTI C C C A F C C C F C A A A

RICHETTI F F C F C F C C F F C C C

RIGONI M M M M M M M M M M M M M

RIZZETTO F A F F F F F F F F F F F

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

RIZZO A C C C A C C C C C F F A

ROCCELLA A A F F A F F F A F C C A

ROCCHI F F C F C F C C F F C C C

ROMANINI F F C F C F C C F F C C C

ROMANO ANDREA F F C F C F C C F F C C C

ROMANO FRANCESCO SAVE. F A F F C F F F A F C C C

ROMANO PAOLO NICOLO’ A C C A C C C C C F F A

ROMELE A A F F A F F F A F C C A

RONDINI C C A A C C A A C C C C F

ROSATO F F C F C F C C F F C C C

ROSSI DOMENICO M M M M M M M M M M M M M

ROSSI PAOLO F F C F C F C F F C C C

ROSSOMANDO F F C F C F C C F F C C C

ROSTAN F F C F C F C C F F C C C

ROSTELLATO F F C F C F C C F F C C C

ROTONDI

ROTTA F F C F C F C C F F C C C

RUBINATO F F C F C F C C F F C C C

RUGHETTI M M M M M M M M M M M M M

RUOCCO A C C C A C C C C C F F A

RUSSO A A F F A F F F A F C C A

SALTAMARTINI C C A A C C A A C C C C F

SAMMARCO F F C F C F C C F F C C C

SANGA M M M M M M M M M M M M M

SANI M M M M M M M M M M M M M

SANNA FRANCESCO F F C F C F C C F F C C C

SANNA GIOVANNA F F C F C F C C F F C C C

SANNICANDRO C C C A F C C C F C A A C

SANTELLI

SANTERINI

SARRO A A F F A F F F A F C C A

SARTI A C C A C C C C F F A

SAVINO ELVIRA

SAVINO SANDRA A A F F A F F F A F C C A

SBERNA F F C F C F C C F F C C C

SBROLLINI

SCAGLIUSI A C C C A C C C C C F F A

SCALFAROTTO M M M M M M M M M M M M M

SCANU F F C F C F C C F F C C C

SCHIRO’ F F C F C F C C F F C C C

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni IX — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

SCHULLIAN M M M M M M M M M M M M M

SCOPELLITI F F C F C F C C F F C C C

SCOTTO C C C A F C C C F C A A C

SCUVERA F F C F C F C C F F C C C

SEGONI A A C A F C F C F C A A C

SENALDI F F C F C F C C F F C C C

SERENI M M M M M M M M M M M M M

SGAMBATO F F C F C F C C F F C C

SIBILIA A C C C A C C C C C F F A

SIMONETTI C C A A C C A A C C C C F

SIMONI F F C F C C C F F C C C

SISTO A A F F A A F F A F C C A

SORIAL A C C C A C C C C C F F A

SOTTANELLI F F C F C F C C F F C C C

SPADONI M M M M M M M M M M M M M

SPERANZA F F C F C F C C F F C C C

SPESSOTTO A C C C A C C C C C F F A

SQUERI A A F F A F F F A F C C A

STUMPO F F C F C C F F C C C

TABACCI M M M M M M M M M M M M M

TACCONI F F C F C F C C F F C C C

TAGLIALATELA F A F F A A A F F F A A F

TANCREDI F F C F C F C C F F C C C

TARANTO

TARICCO F F C F C F C C F F C C C

TARTAGLIONE F F C F C F C C F F C C C

TENTORI F F C F C F C C F F C C C

TERROSI

TERZONI A C C C A C C C F F A

TIDEI F F C F C F C F F C C C

TINAGLI F F C F C F C C F F C C C

TOFALO A C C C A C C C C C F F A

TONINELLI A C C C A C C C C C F F A

TOTARO F A F F A A A F F F A A F

TRIPIEDI A C C C A C C C C C F F A

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

TULLO F F C F C F C C F F C C C

TURCO A A C A F C F C F C A A C

VACCA A C C C A C C C C C F F A

VACCARO

VALENTE SIMONE A C C C A C C C C C F F A

VALENTE VALERIA F F C F C F C C F F C C C

VALENTINI A A F F A F F F F F C C A

VALIANTE F F C F C F C C F F C C C

VALLASCAS A C C C A C C C C C F F A

VARGIU F F C F C F C C F F C C C

VAZIO F F C F C F C C F F C C C

VECCHIO

VELLA A A F F A F F F A F C C A

VELO

VENITTELLI F F C F C F C C F F C C C

VENTRICELLI F F C F C F C C F F C C C

VERINI F F C F C F C C F F C C C

VEZZALI

VICO F F C F C F C C F F C C C

VIGNALI F F C F C F C C F F C C C

VIGNAROLI A C C C A C C C C C F F A

VILLAROSA A C C A C C C C C F F A

VILLECCO CALIPARI F F C F C F C C F F C C C

VITO A A F F A F F F A F A C A

ZACCAGNINI

ZAMPA M M M M M M M M M M M M M

ZAN F F C F C F C C F F C C C

ZANETTI M M M M M M M M M M M M M

ZANIN F F C F C F C C F F C C C

ZAPPULLA F F C F C F C C F F C C C

ZARATTI C C C A F C C C F C A A C

ZARDINI F F C F C F C C F F C C C

ZOGGIA F F C F C F C C F F C C C

ZOLEZZI

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni X — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

* * *

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

ABRIGNANI C C A A C F F F F F

ADORNATO M M M M M M M M M M M M M

AGOSTINELLI A A A C F F F F F A F C

AGOSTINI LUCIANO F C F C C C C C F F C C F

AGOSTINI ROBERTA F C F C C C C C F F C C F

AIELLO

AIRAUDO C C C C F A A A F A F F F

ALBANELLA F C F C C C C C F F C C F

ALBERTI A A A C F F F F F A F C C

ALBINI F C F C C C C C F F C C F

ALFANO ANGELINO M M M M M M M M M M M M M

ALFANO GIOACCHINO M M M M M M M M M M M M M

ALFREIDER C C C C C C C F C C F

ALLASIA F F F F A C C C F A C F

ALLI F C F C C C C C F C C

ALTIERI F F F F C C C C F F F

AMATO F C F C C C C C F F C C F

AMENDOLA F C F C C C C C C

AMICI M M M M M M M M M M M M M

AMODDIO F C F C C C C C F F C C F

ANGELUCCI

ANTEZZA F C F C C C C C F F C C F

ANZALDI F C F C C C C C F F C C F

ARCHI A F F F C C C C F F C

ARGENTIN F C F C C C C C F F C C

ARLOTTI F C F C C C C C F F C C F

ARTINI C A A C

ASCANI F C F C C C C F F C C F

ATTAGUILE F F F F A C C C F A C F

BALDASSARRE C A A C F F F F F A F F F

BALDELLI T T T T T T T T T T T T T

BARADELLO F C F C

BARBANTI F F F F C C C C F F C C F

BARETTA M M M M M M M M M M M M M

BARGERO F C F C C C C C F F C C F

BARONI A A A C F F F F F A F C C

BARUFFI F C F C C C C C F F C C F

BASILIO A A A C F F F F F A F C C

BASSO F C F C C C C C F F C C F

BATTAGLIA F C F C C C C C F C C F

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

BATTELLI A A A C F F F F A F C C

BAZOLI F C F C C C C C F F C C F

BECATTINI F C F C C C C C F F C C F

BECHIS C C A C F F F F F A F F F

BELLANOVA M M M M M M M M M M M M M

BENAMATI F C F C C C C C F F C C F

BENEDETTI

BENI F C F C C C C C F F C C F

BERGAMINI M M M M M M M M M M M M M

BERGONZI F C F C C C C C F F C C F

BERLINGHIERI F C F C C C C C F F C C F

BERNARDO M M M M M M M M M M M M M

BERNINI MASSIMILIANO A A A C F F F F F A A C C

BERNINI PAOLO A A A C A F C C

BERRETTA F C F C

BERSANI F C F C

BIANCHI DORINA F C C

BIANCHI NICOLA A A A C F F F F F A F C C

BIANCHI STELLA F C F C C C C C F F C C F

BIANCOFIORE A F F F

BIANCONI

BIASOTTI A F F F C C C C F F C

BINDI M M M M M M M M M M M M M

BINETTI F C F C C C C C F F C C F

BINI F C F C C C C C F F C C F

BIONDELLI M M M M M M M M M M M M M

BLAŽINA M M M M M M M M M M M M M

BOBBA M M M M M M M M M M M M M

BOCCADUTRI F C F C C C C C F F C C F

BOCCI M M M M M M M M M M M M M

BOCCIA F C F C

BOCCUZZI F C F C C C C C F F C C F

BOLDRINI PAOLA F C F C C C C

BOLOGNESI F C F C C C C C F F C C F

BOMBASSEI F C F C C C C C F F C C F

BONACCORSI F C F C C C C C F F C C F

BONAFEDE A A A C F F F F F A F C C

BONIFAZI M M M M M M M M M M M M M

BONOMO

BORDO FRANCO C C C C F A A A F A F F F

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XI — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

BORDO MICHELE F C F C C C C F F C C F

BORGHESE

BORGHESI F F F F A C C C F A C C F

BORGHI F C F C C C C F F C C F

BORLETTI DELL’ACQUA M M M M M M M M M M M M M

BOSCHI M M M M M M M M M M M M M

BOSCO F C F C C C C C F F C C F

BOSSA

BOSSI F F F F A C C C F A C C F

BRAGA F C F C C C C C F F C C

BRAGANTINI MATTEO F A A A

BRAGANTINI PAOLA F F C C C C C F F C C F

BRAMBILLA M M M M M M M M M M M M M

BRANDOLIN F C F C C C C C F F C C F

BRATTI F C F C C C C C F F

BRESCIA

BRESSA M M M M M M M M M M M M M

BRIGNONE C C A C F F F F F A F F F

BRUGNEROTTO A A A C F F F F F A F C C

BRUNETTA M M M M M M M M M M M M M

BRUNO F C F F C C C C F F C C F

BRUNO BOSSIO F C F C C C C F F C C F

BUENO F C F C C C C C F F C C

BURTONE F C F C C C C C C F C C F

BUSIN F F F F A C C C F A C C F

BUSINAROLO A A A C F F F F F A F C C

BUSTO A A A C F F F F F A F C C

BUTTIGLIONE F C F C C C C C F F C C

CALABRIA M M M M M M M M M M M M M

CALABRO’ F C F C C F

CAMANI F C F C C C C C F F C F

CAMPANA F C F C C C C C F F C C F

CANCELLERI A A A C F F F F F A F C C

CANI F C F C

CAON F F A A A

CAPARINI M M M M M M M M M M M M M

CAPELLI M M M M M M M M M M M M M

CAPEZZONE F F F F C C C C F F C F

CAPODICASA F C F C C C C C F F C C F

CAPONE F C F C C C C C F F C C F

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

CAPOZZOLO F C F C C C C C F F C C F

CAPUA

CARBONE

CARDINALE F C F C C C C F C C F

CARELLA F C F C

CARFAGNA

CARIELLO A A A C F F F F F A F C C

CARINELLI A A A C F F F F F A F C

CARLONI F C F C C C C C F F C C F

CARNEVALI F C F C C C C C F F C C F

CAROCCI F C F C C C C C F F C C F

CARRA F C F C C C C C F F C C F

CARRESCIA F C F C C C C C F F C C F

CARROZZA F C F C C C C C F F C C F

CARUSO F C F C

CASATI

CASELLATO F C F C C C C C F F C C F

CASERO M M M M M M M M M M M M M

CASO A F A C F F F F F A F C C

CASSANO F C F C C C C C F F C C F

CASTELLI A A A C F F F F F A F C C

CASTIELLO A F F F

CASTIGLIONE M M M M M M M M M M M M M

CASTRICONE F C F C C C C C F F C C F

CATALANO F C F C C C C C F F C C F

CATANIA F C F C C C C C F F

CATANOSO GENOESE A F F F C C C C F F F F F

CAUSI F C F C C C C C C F

CAUSIN

CECCONI A A A C F F F F F A F C C

CENNI F C F C C C C C F F C C F

CENSORE F C F C C C C C F F C C F

CENTEMERO M M M M M M M M M M M M M

CERA F C F C C C C C F F C F F

CESARO ANTIMO F C F C C C C C F F

CESARO LUIGI A F F F C F F

CHAOUKI M M M M M M M M M M M M M

CHIARELLI

CHIMIENTI A A A C F F F F F A F C C

CICCHITTO M M M M M M M M M M M M M

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

CIMBRO M M M M M M M M M M M M M

CIPRINI A A A C F F F F F A F C C

CIRACI’ F F F F C C C C C F C F F

CIRIELLI M M M M M M M M M M M M M

CIVATI C C C C F F F F F A F F

COCCIA F C F C C C C C F F C C F

COLANINNO F C F C C C C C F F C C F

COLLETTI A A A C F F F F F A F C

COLONNESE A A A C F F F F F A F C C

COMINARDI A A A C F F F F F A F C

COMINELLI F C F C C C C C F F C C F

COPPOLA F C F C C C C C F F C C F

CORDA A A A C F F F F F A F C C

CORSARO F F F F

COSCIA F C F C C C C C F F C C F

COSTA M M M M M M M M M M M M M

COSTANTINO C C C C A F A F F F

COVA F C F C C C C C F F C C F

COVELLO F C F C C C C C F F C C F

COZZOLINO A A A C F F F F F A F C C

CRIMI’ F C F C C C C C F F C C F

CRIMI

CRIPPA A A A C F F F F F A F C C

CRIVELLARI F C F C C C C

CULOTTA F C F C C C C C F F C C F

CUOMO F C F C C C C C F F C C F

CUPERLO F C F C

CURRO’ F C F C C C C F

DADONE M M M M M M M M M M M M M

DAGA

D’AGOSTINO F C F C C F F C C F

D’ALESSANDRO F A A F C C C C F F C

D’ALIA M M M M M M M M M M M M M

DALLAI F C F C C C C C F F C C F

DALL’OSSO A A A C F

DAL MORO F C F C C C C C F F C C F

D’AMBROSIO M M M M M M M M M M M M M

DAMBRUOSO F C F C C C C C F F C C F

DAMIANO M M M M M M M M M M M M M

D’ARIENZO F C F C C C C C F F C C F

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

D’ATTORRE C C C C

DA VILLA A A A C F F F F F A F C C

DE GIROLAMO A F F F C C C C F F C F F

DEL BASSO DE CARO M M M M M M M M M M M M M

DEL GROSSO A A A C F F F F F A F C C

DELLAI F C F C C F F C C C

DELL’ARINGA F C F C C C C C F F C C F

DELLA VALLE A A A C F F F F F A F C C

DELL’ORCO A A A C F F F F F C

DE LORENZIS A A A C F F F F F A F C C

DE MARIA F C F C C C C C F F C C F

DE MENECH F C F C C C C C F F C C F

DE MICHELI M M M M M M M M M M M M M

DE MITA

DE ROSA A A A C F F F F F A F C C

DI BATTISTA A A A C F F F F F A F C C

DI BENEDETTO A A A C F F F F F A F C C

DIENI A A A C F F F F F A F C C

DI GIOIA F C F C

DI LELLO C C F C C C C C C F C C F

DI MAIO LUIGI M M M M M M M M M M M M M

DI MAIO MARCO F C F C C C C C F F C C F

D’INCA’ A A A C F F F F F A F C C

D’INCECCO F C F C C C C C F F C C F

DI SALVO F C F C C C C C F F C C F

DISTASO F F F F C C C F F C F F

DI STEFANO FABRIZIO

DI STEFANO MANLIO M M M M M M M M M M M M M

DI STEFANO MARCO F C F C C C C C F F C C

DI VITA

DONATI F C F C C C C C F F C C F

D’OTTAVIO F F F C C C C C F F C C F

DURANTI C C C C F A A A F A F F F

D’UVA A A A C F F F F F A F C C

EPIFANI F C F C C C C C F F C C

ERMINI F C F C C C C C F F C C F

FABBRI F C F C C C C C F F C C F

FAENZI C A A F C C C C F F C F F

FALCONE F C F C C C C C F F C C F

FAMIGLIETTI F C F C C C C C F F C

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XIII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

FANTINATI A A A C F F F F F A F C C

FANUCCI F C F C C C C C F F C C F

FARAONE M M M M M M M M M M M M M

FARINA DANIELE C C C C F A A A A A

FARINA GIANNI M M M M M M M M M M M M M

FASSINA C C C C

FAUTTILLI F C F C C C C C F F C C F

FAVA C C C C F A A A F A F F F

FEDI F C F C C C C C F F C C F

FEDRIGA M M M M M M M M M M M M M

FERRANTI M M M M M M M M M M M M M

FERRARA C C C C

FERRARESI A A A C F F F F F A F C C

FERRARI F C F C C C C C F F C C F

FERRO F C F C C C C C F F C C F

FIANO F C F C C C C C F F C C F

FICO M M M M M M M M M M M M M

FIORIO

FIORONI M M M M M M M M M M M M M

FITZGERALD NISSOLI F C F C C C C C F F C C F

FOLINO C C C C

FONTANA CINZIA MARIA F C F C C C C C F F C C F

FONTANA GREGORIO M M M M M M M M M M M M M

FONTANELLI M M M M M M M M M M M M M

FORMISANO F C F C C C C F F C C

FOSSATI F C F C C C C C F F C C F

FRACCARO M M M M M M M M M M M M M

FRAGOMELI F C F C C C C C F F C C F

FRANCESCHINI M M M M M M M M M M M M M

FRATOIANNI C C C C F A A

FREGOLENT F C F C C C C C F F C C F

FRUSONE A A A C F F F F F A C C

FUCCI A F F F C C C C F F C F F

FURNARI A A F C F F F F F A F C C

FUSILLI F C F C C C C C F F C C F

GADDA F C F C C C C C F F C C F

GAGNARLI A A A C F F F F F A F C

GALAN

GALATI M M M M M M M M M M M M M

GALGANO F C F C C C C C F F C C F

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

GALLI CARLO C C C C

GALLI GIAMPAOLO C C C F F C C F

GALLINELLA A A A C F F F F F A F C C

GALLO LUIGI A A A C F F F F F A F C C

GALLO RICCARDO A F F F C C C C F F C F F

GALPERTI F C F C C C C C F F C C F

GANDOLFI F C F C C C C C F F C C F

GARAVINI F C F C C C C C F F C C F

GARNERO SANTANCHE’

GAROFALO F C F C C F F C C F

GAROFANI M M M M M M M M M M M M M

GASPARINI F C F C C C C C F F C C F

GEBHARD F C F C C C C C F F C C F

GELLI C C C C F F C C F

GELMINI A F F F

GENOVESE

GENTILONI SILVERI M M M M M M M M M M M M M

GHIZZONI F C F C C C C C F F C C F

GIACHETTI F C F C M M M M M M M M M

GIACOBBE F C F C C C C C F F C C F

GIACOMELLI M M M M M M M M M M M M M

GIACOMONI A F F F

GIAMMANCO A F F F

GIGLI F C F C C C C F F C C

GINATO F C F C C C C C F F C C F

GINEFRA F C F C C C C C F F

GINOBLE F C F C C C C C F F C C F

GIORDANO GIANCARLO

GIORDANO SILVIA

GIORGETTI ALBERTO A F F F C C C C F F C F F

GIORGETTI GIANCARLO F F F F A C C C F F C C F

GIORGIS F C F C C C C C F F C C F

GITTI

GIULIANI F F C C C C C F F C C F

GIULIETTI F C F C C C C C F F C C F

GNECCHI F C F C C C C C F F C C F

GOZI M M M M M M M M M M M M M

GRANDE A A A C F F F A F C C

GRASSI F C F C C C C C F F C C F

GRECO F C F C C C C C F F C C F

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XIV — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

GREGORI C C C C

GRIBAUDO F C F C C C C C F F C C F

GRILLO A A A C F F F F F A F C

GRIMOLDI F F F F A C C C F A C C

GUERINI GIUSEPPE F C F C C C C C F F C C F

GUERINI LORENZO

GUERRA M M M M M M M M M M M M M

GUIDESI F F F F A C C C F A C C F

GULLO A F F F C C C C F F C F F

GUTGELD F C F C

IACONO F C F C C C C C F F C C F

IANNUZZI CRISTIAN A A A C F F F F F A F C C

IANNUZZI TINO F C F C C C C C F F C C F

IMPEGNO F C F C C C C C F C F

INCERTI F C F C C C C C F F C C F

INVERNIZZI F F F F A C C C F A C C F

IORI F C F C C C C C F F C C F

KRONBICHLER M M M M M M M M M M M M M

L’ABBATE A A A C F F F F F A F C C

LABRIOLA F A C

LACQUANITI F C F C C C C C F F C C F

LAFFRANCO A F F F

LAFORGIA F C F C C C C C F F C C F

LAINATI A F F F C C C C F F C F F

LA MARCA F C F C C C C C F F C C F

LA RUSSA M M M M M M M M M M M M M

LATRONICO F F F F C C C C F F C F F

LATTUCA F C F C C C C C F F C C F

LAURICELLA F F F C C C C C F F C C F

LAVAGNO F C F C C C C C F F C C F

LENZI C C C C F F C C F

LEVA F C F C

LIBRANDI F C F C C C C

LIUZZI A A A C F F F F F A F C C

LOCATELLI F C C F C C C F F C C F

LODOLINI F C F C C C C C F F C C F

LOMBARDI

LO MONTE A A A A

LONGO

LOREFICE A A A C F F F F F A F C C

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

LORENZIN M M M M M M M M M M M M M

LOSACCO F C F C C C C C F F C C F

LOTTI M M M M M M M M M M M M M

LUPI M M M M M M M M M M M M M

LUPO A

MADIA M M M M M M M M M M M M M

MAESTRI ANDREA C C A C F F F F F A F F F

MAESTRI PATRIZIA F C F C C C C C F C C F

MAGORNO F C F C C

MAIETTA

MALISANI F C F C C C C C F F C C F

MALPEZZI C C C C C C F F C C F

MANCIULLI M M M M M M M M M M M M M

MANFREDI F C F C C C C C F F C

MANNINO M M M M M M M M M M M M M

MANTERO A A A C F F F F F A F C C

MANZI

MARANTELLI F C F C C C C C F F C C F

MARAZZITI M M M M C C C C F F C C F

MARCHETTI F C F C C C C F F C C F

MARCHI F C F C C C C C F F C C F

MARCOLIN F F A A A

MARCON C C C C F A A A F A F F F

MARGUERETTAZ F C F C C C C C F F F C F

MARIANI F C F C C C C C F F C C

MARIANO F C F C C C C C F F C C F

MAROTTA F C F C C C C C F F C C F

MARROCU F C F C C C C C F F C C F

MARRONI F C F C C C C C F F C C F

MARTELLA F C F C C C C F F C C F

MARTELLI

MARTI F F F F C C C C F F C F F

MARTINELLI A F F F

MARTINO ANTONIO

MARTINO PIERDOMENICO F C F C C C C C F F C C F

MARZANA A A A C F F F F F A F C C

MARZANO F F F C C C C C F F C C F

MASSA F F F C C C C C F F C C F

MATARRELLI C C A C F F F F F A A A F

MATARRESE F C F C C F F C C F

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XV — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

MATTIELLO F F F C C C C C F F C C F

MAURI F C F C C C C C F F C C F

MAZZIOTTI DI CELSO M M M M M M M M M M M M M

MAZZOLI F F F C C C C C C F C C F

MELILLA C C C C F A A A F A F F F

MELILLI F C F C

MELONI GIORGIA

MELONI MARCO F C F C C C C F F C C F

MERLO M M M M M M M M M M M M M

META M M M M M M M M M M M M M

MICCOLI C C F C C C C C F F C C F

MICILLO A A A C F F F F F A F C C

MIGLIORE M M M M M M M M M M M M M

MILANATO A F F F C C C C F F F

MINARDO F C F C C C C C F F C C F

MINNUCCI F C F C C C C C F F C C F

MIOTTO F C F C C C C C F F C C F

MISIANI F C F C C C C C F F C C F

MISURACA F C F F C C

MOGNATO F C F C C C C C F F C C F

MOLEA F C F C C C C F F C C F

MOLTENI F F F F A C C C F A C C F

MONACO F C F C C C C C F F C C F

MONCHIERO F C F C C C C C F F C C F

MONGIELLO F F F F C C C C F F C C F

MONTRONI F C F C C C C C F F C C F

MORANI F C F C

MORASSUT F F F C C C C

MORETTO F C F C C C C C F F C C F

MOSCATT

MOTTOLA C A A F C C C C F F C F F

MUCCI

MURA F C F C C C C C F F C C F

MURER F C F C C C C C F F C C F

NACCARATO F C F C C C C C F F C C F

NARDI F C F C C C C C F F C C F

NARDUOLO F C F C C C C C F F C C F

NASTRI F F F F A C C C F F F C F

NESCI A A A C F F F A F C C

NESI A C A C C C C

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

NICCHI C C C C F A A A F A F F F

NICOLETTI M M M M M M M M M M M M M

NIZZI F F F F C C C C F F C F F

NUTI A A A C

OCCHIUTO A F F F C C C C F F C F F

OLIARO F C F C C C C C F F C C F

OLIVERIO F C F C C C F

ORFINI F C F C C C C C F F C C F

ORLANDO M M M M M M M M M M M M M

OTTOBRE C C F C C C C C F F C C F

PAGANI F C F C C C C

PAGANO F C F C C C C C F F

PAGLIA C C C C F A A A F A F F F

PALAZZOTTO C C C C F A A A F A F F F

PALESE F F F F C C C C F F C F F

PALLADINO F C F C C C C C F F C C F

PALMA F C F C

PALMIERI A F F F C C C C F F C F F

PALMIZIO A F F F C C C C F

PANNARALE C C C C F A A A F A F F F

PARENTELA A A A C F F F F F A F C C

PARIS F C F C C C C C F F C C F

PARISI C A A F C C C C F F C F F

PARRINI F C F C C C C C F F C C F

PASTORELLI C C F C C C C C F F C C F

PASTORINO C A A C F F F

PATRIARCA F C F C C C C C F F C C

PELILLO F C F C C C C C F F C C F

PELLEGRINO C C C C F A A A F A F F F

PELUFFO F C F C C C C C F F C C F

PES M M M M M M M M M M M M M

PESCO A A A C F F F F F A F C C

PETRAROLI A A A C F F F F A F C C

PETRENGA A F F F C C C C F F C F F

PETRINI F C F C C C C C F F C C F

PIAZZONI F C F C C C C C F F C C F

PICCHI

PICCIONE F C F C C C C C F F C C F

PICCOLI NARDELLI F C F C C C C C F F C C F

PICCOLO GIORGIO F C F C

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XVI — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

PICCOLO SALVATORE F C C C

PICCONE

PIEPOLI C C C C F F C C F

PILI F F A A F A A A A

PILOZZI F C F C C C C C F F C C F

PINI GIANLUCA M M M M M M M M M M M M M

PINI GIUDITTA F C F C C C C C F F C C F

PINNA F C F C C C C C F F C C F

PIRAS C C C C F A A A F A F F F

PISANO A F A C F F F F A F C C

PISICCHIO F C F A

PISO F F F F C C C F F C F F

PIZZOLANTE F C F C C C C C F F C C F

PLACIDO C C C C F A A A F A F F F

PLANGGER

POLIDORI A F F F C C C C F F C F F

POLLASTRINI F C F C C C C C F F C C F

POLVERINI A F F F C C C C F F C

PORTA F C C C C C C C F F C C F

PORTAS M M M M M M M M M M M M M

PRATAVIERA

PRESTIGIACOMO A F F F C C C C F F C F F

PREZIOSI F C F C C C C C F F C C F

PRINA F C F C C C C C F F C C F

PRODANI F A A F F F F F F A F F A

QUARANTA C C C C F A A A F A F F F

QUARTAPELLE PROCOPIO C C C C F F C C F

QUINTARELLI F C F C C C C C F F C C F

RABINO F C F C C C C C F F C C F

RACITI F C F C C C C C F F C C

RAGOSTA F C F C C C C C F F C C

RAMPELLI M M M M M M M M M M M M M

RAMPI F C F C C C C C F F C C F

RAVETTO M M M M M M M M M M M M M

REALACCI M M M M C C C C F F C C

RIBAUDO F C F C C C C C F F C C F

RICCIATTI C A C C F A A A F A F F

RICHETTI F C F C C C C C F F C C F

RIGONI M M M M M M M M M M M M M

RIZZETTO F F F F F F F F F F A

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

RIZZO A A A C F F F F F A F C C

ROCCELLA A F F F C C C F F C F F

ROCCHI F C F C C C C C F C C F

ROMANINI F F F C C C C C F F C C F

ROMANO ANDREA F C F C

ROMANO FRANCESCO SAVE. C A A F C C C C F

ROMANO PAOLO NICOLO’ A A A C F F F F F A F C C

ROMELE A F F F C C F F C F F

RONDINI F F F F A C C C F A C C F

ROSATO F C F C C C C C F F C C F

ROSSI DOMENICO M M M M M M M M M M M M M

ROSSI PAOLO F C F C C C C C F F C C F

ROSSOMANDO F F C C C C F F C C F

ROSTAN F C F C C C C C F F C C F

ROSTELLATO F C F C C C C C F F C C F

ROTONDI

ROTTA F C F C

RUBINATO F C F C C C C F F C C F

RUGHETTI M M M M M M M M M M M M M

RUOCCO A A A C F F F F F A F C C

RUSSO A F F F C C C C F F C F F

SALTAMARTINI F F F F A C C C F A C C

SAMMARCO F C F C C C C C C

SANGA M M M M M M M M M M M M M

SANI M M M M M M M M M M M M M

SANNA FRANCESCO F C F C C C C C F F C C F

SANNA GIOVANNA F C F C C C C C F F C C F

SANNICANDRO C C C C F A A A F A F F F

SANTELLI

SANTERINI

SARRO A F F F C C C C F F C F F

SARTI A A A C F F F A F C C

SAVINO ELVIRA

SAVINO SANDRA A F F F C C C C F F C F F

SBERNA F C F C C C C F F C C F

SBROLLINI

SCAGLIUSI A A A C F F F F F A F C C

SCALFAROTTO M M M M M M M M M M M M M

SCANU F C F C

SCHIRO’ F C F C C C C F F

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XVII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

SCHULLIAN M M M M M M M M M M M M M

SCOPELLITI F C F C C C C C F F C C F

SCOTTO C C C C

SCUVERA F C F C C C F F C C F

SEGONI C A A C F F F F F A F F F

SENALDI F C F C C C C C F F C C F

SERENI M M M M M M M M M M M M M

SGAMBATO F C F C C C C C F F C C F

SIBILIA A A A C F F F F F A C C

SIMONETTI F F F F A C C C F A C C F

SIMONI F C F C C C C C F F C F

SISTO A F F F C C C F F C F F

SORIAL A A A C F F F F F A F C C

SOTTANELLI F C F C C C C C F F C C F

SPADONI M M M M M M M M M M M M M

SPERANZA F C F C

SPESSOTTO A A A C F F F F F A F C C

SQUERI A F F F C C C C F F C F F

STUMPO F C F C

TABACCI M M M M M M M M M M M M M

TACCONI F C F C C C C C F F C C F

TAGLIALATELA F F F F A

TANCREDI F C F C C C C C F F C F F

TARANTO

TARICCO F C F C C C C C F F C C F

TARTAGLIONE F C F C C C C C F F C C F

TENTORI F C F C C C C C F F C C F

TERROSI

TERZONI A A A C F F F F F A F C C

TIDEI F C F C C C C C F F C C F

TINAGLI F C F C C C C C F F C C

TOFALO F A A C F F F F F A F C C

TONINELLI A A A C F F F F F A F C C

TOTARO F F F F

TRIPIEDI A A C F F F F F A F C

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

TULLO F C F C C C C C F F C C F

TURCO C C A C F F F F F A F F F

VACCA A A A C F F F F F A F C C

VACCARO

VALENTE SIMONE A A A C F F F F F A F C C

VALENTE VALERIA F C F C C C C F F C C F

VALENTINI A F F F C C C C F F C F F

VALIANTE A C F C C C C C F F C C F

VALLASCAS A A A C F F F F F A F C C

VARGIU F C F F C C C C F F C C F

VAZIO F C F C C C C C F F C C F

VECCHIO

VELLA A F F F C C C C F F C F F

VELO

VENITTELLI F C F C C C C C F F C C

VENTRICELLI F C F C C C C C F F C C F

VERINI F F C C C C C F F C C F

VEZZALI

VICO F C F C C C C A F A C F

VIGNALI F C F C C C C C F F C C F

VIGNAROLI A A A C F F F F F A F C C

VILLAROSA A A A C F F F F F A F C C

VILLECCO CALIPARI F C F C C C C C F F C C F

VITO A F F F

ZACCAGNINI

ZAMPA M M M M M M M M M M M M M

ZAN F C F C C C C C F F C C F

ZANETTI M M M M M M M M M M M M M

ZANIN F C F C C C C C F F C C F

ZAPPULLA F C F C C C C C F F C C F

ZARATTI C C C C F A A A F A F F F

ZARDINI F C F C C C C C F F C C F

ZOGGIA F C F C C C C C F F C C F

ZOLEZZI

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XVIII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

* * *

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

ABRIGNANI F F F F

ADORNATO M M M M

AGOSTINELLI C F

AGOSTINI LUCIANO F F C C

AGOSTINI ROBERTA F F C

AIELLO

AIRAUDO F F C F

ALBANELLA F F C C

ALBERTI F A C F

ALBINI F F C C

ALFANO ANGELINO M M M M

ALFANO GIOACCHINO M M M M

ALFREIDER F C C

ALLASIA F F F F

ALLI

ALTIERI F F C

AMATO F F C C

AMENDOLA F F C C

AMICI M M M M

AMODDIO F F C C

ANGELUCCI

ANTEZZA F F C C

ANZALDI F F C C

ARCHI

ARGENTIN

ARLOTTI F F C C

ARTINI A F

ASCANI F F C C

ATTAGUILE F F F

BALDASSARRE F F A F

BALDELLI T T T T

BARADELLO

BARBANTI F F C C

BARETTA M M M M

BARGERO F F C C

BARONI F A C F

BARUFFI F F C C

BASILIO F A C F

BASSO F F C C

BATTAGLIA F F C

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

BATTELLI F A C F

BAZOLI F F C C

BECATTINI F F C C

BECHIS F F A F

BELLANOVA M M M M

BENAMATI F F C C

BENEDETTI

BENI F F C C

BERGAMINI M M M M

BERGONZI F F C C

BERLINGHIERI F F C C

BERNARDO M M M M

BERNINI MASSIMILIANO

BERNINI PAOLO F A C F

BERRETTA

BERSANI

BIANCHI DORINA

BIANCHI NICOLA F A C F

BIANCHI STELLA F F C C

BIANCOFIORE

BIANCONI

BIASOTTI

BINDI M M M M

BINETTI F F C C

BINI F F C C

BIONDELLI M M M M

BLAŽINA M M M M

BOBBA M M M M

BOCCADUTRI F F C C

BOCCI M M M M

BOCCIA

BOCCUZZI F F C C

BOLDRINI PAOLA

BOLOGNESI F F C C

BOMBASSEI F F C F

BONACCORSI F F C C

BONAFEDE F A C F

BONIFAZI M M M M

BONOMO

BORDO FRANCO F F C F

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 30

Atti Parlamentari — Votazioni XIX — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

BORDO MICHELE F F C C

BORGHESE

BORGHESI F F F F

BORGHI F F C C

BORLETTI DELL’ACQUA M M M M

BOSCHI M M M M

BOSCO F F C C

BOSSA

BOSSI F F F F

BRAGA

BRAGANTINI MATTEO

BRAGANTINI PAOLA F F C C

BRAMBILLA M M M M

BRANDOLIN F F C C

BRATTI

BRESCIA

BRESSA M M M M

BRIGNONE F F A F

BRUGNEROTTO F A C F

BRUNETTA M M M M

BRUNO F F F C

BRUNO BOSSIO F F C C

BUENO

BURTONE F F C C

BUSIN F F F F

BUSINAROLO F A C F

BUSTO F A C F

BUTTIGLIONE F C C

CALABRIA M M M M

CALABRO’ F F C C

CAMANI F F C C

CAMPANA F F C C

CANCELLERI F A C F

CANI

CAON

CAPARINI M M M M

CAPELLI M M M M

CAPEZZONE

CAPODICASA F F F C

CAPONE F F C C

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

CAPOZZOLO F F C C

CAPUA

CARBONE

CARDINALE F F C C

CARELLA

CARFAGNA

CARIELLO F A C F

CARINELLI F A C F

CARLONI F F C C

CARNEVALI F F C C

CAROCCI F F C C

CARRA F F C C

CARRESCIA F F C C

CARROZZA F F C C

CARUSO

CASATI

CASELLATO F F C C

CASERO M M M M

CASO F A C F

CASSANO F F C C

CASTELLI F A C F

CASTIELLO

CASTIGLIONE M M M M

CASTRICONE F F C C

CATALANO F F C C

CATANIA

CATANOSO GENOESE F F F F

CAUSI F F

CAUSIN

CECCONI F A C F

CENNI F F C C

CENSORE F F C C

CENTEMERO M M M M

CERA F F C

CESARO ANTIMO

CESARO LUIGI

CHAOUKI M M M M

CHIARELLI

CHIMIENTI F A C F

CICCHITTO M M M M

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 30

Atti Parlamentari — Votazioni XX — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

CIMBRO M M M M

CIPRINI F A C F

CIRACI’ F F C

CIRIELLI M M M M

CIVATI F F A F

COCCIA F F C C

COLANINNO F F C C

COLLETTI F A C F

COLONNESE F A C F

COMINARDI F A C F

COMINELLI F F C C

COPPOLA F F C C

CORDA F A C F

CORSARO

COSCIA F F C C

COSTA M M M M

COSTANTINO F F C

COVA F F C C

COVELLO F F C C

COZZOLINO F A C F

CRIMI’ F F C

CRIMI

CRIPPA F A C F

CRIVELLARI

CULOTTA F F C C

CUOMO F F

CUPERLO

CURRO’ F F C C

DADONE M M M M

DAGA

D’AGOSTINO F F C

D’ALESSANDRO

D’ALIA M M M M

DALLAI F F C C

DALL’OSSO

DAL MORO F F C C

D’AMBROSIO M M M M

DAMBRUOSO F F C C

DAMIANO M M M M

D’ARIENZO F F C C

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

D’ATTORRE

DA VILLA F A C F

DE GIROLAMO F F F F

DEL BASSO DE CARO M M M M

DEL GROSSO F A C F

DELLAI F F

DELL’ARINGA F F C C

DELLA VALLE F A C F

DELL’ORCO F A C F

DE LORENZIS F A A F

DE MARIA F F C C

DE MENECH F F C C

DE MICHELI M M M M

DE MITA

DE ROSA F A C F

DI BATTISTA F F C F

DI BENEDETTO F A C F

DIENI F A C F

DI GIOIA

DI LELLO F F C C

DI MAIO LUIGI M M M M

DI MAIO MARCO F F C C

D’INCA’ F A C F

D’INCECCO F F C C

DI SALVO F F C C

DISTASO F F C F

DI STEFANO FABRIZIO

DI STEFANO MANLIO M M M M

DI STEFANO MARCO

DI VITA

DONATI F F C

D’OTTAVIO F F C C

DURANTI F F C F

D’UVA F A C F

EPIFANI

ERMINI F F C C

FABBRI F F C C

FAENZI F F F F

FALCONE F F C C

FAMIGLIETTI

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 30

Atti Parlamentari — Votazioni XXI — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

FANTINATI F A C F

FANUCCI F F C C

FARAONE M M M M

FARINA DANIELE F

FARINA GIANNI M M M M

FASSINA

FAUTTILLI F F C C

FAVA F F C F

FEDI F F C C

FEDRIGA M M M M

FERRANTI M M M M

FERRARA

FERRARESI F A C F

FERRARI F F C C

FERRO F F C C

FIANO F F C C

FICO M M M M

FIORIO

FIORONI M M M M

FITZGERALD NISSOLI F F C C

FOLINO

FONTANA CINZIA MARIA F F C C

FONTANA GREGORIO M M M M

FONTANELLI M M M M

FORMISANO

FOSSATI F F C C

FRACCARO M M M M

FRAGOMELI F F C C

FRANCESCHINI M M M M

FRATOIANNI

FREGOLENT F F C C

FRUSONE F C F

FUCCI F F C F

FURNARI F A C F

FUSILLI F F C C

GADDA F F C C

GAGNARLI F A C F

GALAN

GALATI M M M M

GALGANO F F C C

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

GALLI CARLO

GALLI GIAMPAOLO F F C C

GALLINELLA F A C F

GALLO LUIGI F A C F

GALLO RICCARDO F F F F

GALPERTI F F C C

GANDOLFI F F C C

GARAVINI F F C C

GARNERO SANTANCHE’

GAROFALO F F C C

GAROFANI M M M M

GASPARINI F F C C

GEBHARD F F C C

GELLI F F C C

GELMINI

GENOVESE

GENTILONI SILVERI M M M M

GHIZZONI F F C C

GIACHETTI M M M M

GIACOBBE F F C C

GIACOMELLI M M M M

GIACOMONI

GIAMMANCO

GIGLI F C C

GINATO F F C C

GINEFRA

GINOBLE F F C

GIORDANO GIANCARLO

GIORDANO SILVIA

GIORGETTI ALBERTO F F F F

GIORGETTI GIANCARLO F F F F

GIORGIS F F C C

GITTI

GIULIANI F F C

GIULIETTI F F C C

GNECCHI F F C C

GOZI M M M M

GRANDE F A C F

GRASSI F F C

GRECO F F C C

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 30

Atti Parlamentari — Votazioni XXII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

GREGORI

GRIBAUDO F F C C

GRILLO F A C F

GRIMOLDI

GUERINI GIUSEPPE F F C C

GUERINI LORENZO

GUERRA M M M M

GUIDESI F F F F

GULLO F F F F

GUTGELD

IACONO F F C C

IANNUZZI CRISTIAN A C F

IANNUZZI TINO F F C C

IMPEGNO F F C C

INCERTI F F C C

INVERNIZZI F F F F

IORI F F C C

KRONBICHLER M M M M

L’ABBATE F A C F

LABRIOLA

LACQUANITI F F C C

LAFFRANCO

LAFORGIA F F C C

LAINATI F F F F

LA MARCA C C

LA RUSSA M M M M

LATRONICO F F C F

LATTUCA F F C C

LAURICELLA F F C C

LAVAGNO F C C

LENZI F F C C

LEVA

LIBRANDI

LIUZZI F A C F

LOCATELLI F F

LODOLINI F F C C

LOMBARDI

LO MONTE

LONGO

LOREFICE F A C F

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

LORENZIN M M M M

LOSACCO F F C C

LOTTI M M M M

LUPI M M M M

LUPO

MADIA M M M M

MAESTRI ANDREA F F A F

MAESTRI PATRIZIA F F C C

MAGORNO

MAIETTA

MALISANI F F C C

MALPEZZI F F C C

MANCIULLI M M M M

MANFREDI C C

MANNINO M M M M

MANTERO F A C F

MANZI

MARANTELLI F F C C

MARAZZITI F F C C

MARCHETTI F F C C

MARCHI F F C C

MARCOLIN

MARCON F F C F

MARGUERETTAZ F F C C

MARIANI C

MARIANO F F C C

MAROTTA F F C C

MARROCU F F C C

MARRONI F F C C

MARTELLA F C C

MARTELLI

MARTI F F C F

MARTINELLI

MARTINO ANTONIO

MARTINO PIERDOMENICO F F C C

MARZANA F A C F

MARZANO F F C C

MASSA F F C C

MATARRELLI F F A F

MATARRESE F F C F

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 30

Atti Parlamentari — Votazioni XXIII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

MATTIELLO F F C C

MAURI F F C C

MAZZIOTTI DI CELSO M M M M

MAZZOLI F F C C

MELILLA F F C F

MELILLI

MELONI GIORGIA

MELONI MARCO F F C C

MERLO M M M M

META M M M M

MICCOLI F F C C

MICILLO F A C F

MIGLIORE M M M M

MILANATO

MINARDO F F C C

MINNUCCI F F C C

MIOTTO F F C C

MISIANI F F C C

MISURACA

MOGNATO F F C C

MOLEA F F C C

MOLTENI F F F

MONACO F F C C

MONCHIERO F F C C

MONGIELLO F F C

MONTRONI F F C C

MORANI

MORASSUT

MORETTO F F C C

MOSCATT

MOTTOLA F F F F

MUCCI

MURA F F C C

MURER F F C C

NACCARATO F F C C

NARDI F F C C

NARDUOLO F F C C

NASTRI F F F F

NESCI F A C F

NESI

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

NICCHI F F C F

NICOLETTI M M M M

NIZZI F F F

NUTI

OCCHIUTO F F F F

OLIARO F F C C

OLIVERIO F F C C

ORFINI F F C C

ORLANDO M M M M

OTTOBRE F F C C

PAGANI

PAGANO F C C

PAGLIA F F C F

PALAZZOTTO F F C F

PALESE F F C F

PALLADINO F F C C

PALMA

PALMIERI F F F F

PALMIZIO

PANNARALE F F C F

PARENTELA F A C F

PARIS F F C C

PARISI F F F F

PARRINI F F C C

PASTORELLI F F C C

PASTORINO

PATRIARCA F F C C

PELILLO F F C C

PELLEGRINO F F C

PELUFFO F F C

PES M M M M

PESCO A C F

PETRAROLI F A C F

PETRENGA F F F

PETRINI F F C C

PIAZZONI F F C C

PICCHI

PICCIONE F F C C

PICCOLI NARDELLI F F C C

PICCOLO GIORGIO

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 30

Atti Parlamentari — Votazioni XXIV — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

PICCOLO SALVATORE

PICCONE

PIEPOLI F F

PILI F F

PILOZZI F F C C

PINI GIANLUCA M M M M

PINI GIUDITTA F F C C

PINNA F F C C

PIRAS F F C F

PISANO F A C F

PISICCHIO

PISO F A

PIZZOLANTE F F C C

PLACIDO F F C F

PLANGGER

POLIDORI F F F

POLLASTRINI F F C C

POLVERINI

PORTA F F C C

PORTAS M M M M

PRATAVIERA

PRESTIGIACOMO F F F

PREZIOSI F F C C

PRINA F F C C

PRODANI F F F F

QUARANTA F F C F

QUARTAPELLE PROCOPIO F F C C

QUINTARELLI F F C F

RABINO F F

RACITI F F C C

RAGOSTA F F C C

RAMPELLI M M M M

RAMPI F F C C

RAVETTO M M M M

REALACCI C C

RIBAUDO F F C C

RICCIATTI

RICHETTI F F C C

RIGONI M M M M

RIZZETTO A A A

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

RIZZO F A C F

ROCCELLA F A F F

ROCCHI C F C C

ROMANINI F F C C

ROMANO ANDREA

ROMANO FRANCESCO SAVE.

ROMANO PAOLO NICOLO’ F A C F

ROMELE F F F F

RONDINI F F F F

ROSATO F F C C

ROSSI DOMENICO M M M M

ROSSI PAOLO F F C C

ROSSOMANDO F F C C

ROSTAN F F C C

ROSTELLATO F F C C

ROTONDI

ROTTA

RUBINATO F F C C

RUGHETTI M M M M

RUOCCO F A C F

RUSSO F F F F

SALTAMARTINI F F F F

SAMMARCO

SANGA M F C C

SANI M M M M

SANNA FRANCESCO F F C C

SANNA GIOVANNA F F C C

SANNICANDRO F F C F

SANTELLI

SANTERINI

SARRO F F F F

SARTI F A C F

SAVINO ELVIRA

SAVINO SANDRA F F F F

SBERNA F C C

SBROLLINI

SCAGLIUSI F A C F

SCALFAROTTO M M M M

SCANU

SCHIRO’

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 30

Atti Parlamentari — Votazioni XXV — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

SCHULLIAN M M M M

SCOPELLITI F F C C

SCOTTO

SCUVERA F F C C

SEGONI F F A F

SENALDI F F C C

SERENI M M M M

SGAMBATO F F C C

SIBILIA F A C F

SIMONETTI F F F F

SIMONI F F C C

SISTO F F F F

SORIAL F A C F

SOTTANELLI F F C

SPADONI M M M M

SPERANZA

SPESSOTTO F A C F

SQUERI F F F F

STUMPO

TABACCI M M M M

TACCONI F F C C

TAGLIALATELA

TANCREDI F F C C

TARANTO

TARICCO F F C C

TARTAGLIONE F F C C

TENTORI F F C C

TERROSI

TERZONI F A C

TIDEI F F C C

TINAGLI

TOFALO F A C F

TONINELLI F A C F

TOTARO

TRIPIEDI A C F

2 2 2 3DEPUTATI 7 8 9 0

TULLO F F C C

TURCO F F A F

VACCA F A C F

VACCARO

VALENTE SIMONE F A C F

VALENTE VALERIA F F C C

VALENTINI F F F F

VALIANTE F F C C

VALLASCAS F A C F

VARGIU F F F

VAZIO F F C C

VECCHIO

VELLA F F F F

VELO

VENITTELLI

VENTRICELLI F F C C

VERINI F F C C

VEZZALI

VICO F F C C

VIGNALI F F C C

VIGNAROLI F A

VILLAROSA F A C

VILLECCO CALIPARI F F C C

VITO

ZACCAGNINI

ZAMPA M M M M

ZAN F F C C

ZANETTI M M M M

ZANIN F F C C

ZAPPULLA F F C C

ZARATTI F F C F

ZARDINI F F C C

ZOGGIA F F C C

ZOLEZZI

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 30

Atti Parlamentari — Votazioni XXVI — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 GENNAIO 2016 — N. 555

Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

€ 7,60 *17STA0005610**17STA0005610*