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206. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione: Iori .......................................... 1-00427 11895 Risoluzioni in Commissione: XII Commissione: Argentin .................................. 7-00333 11897 XIII Commissione: Taricco .................................... 7-00334 11898 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interpellanze: Plangger .................................. 2-00492 11899 Marcon ................................... 2-00493 11901 Interrogazioni a risposta scritta: Caruso ..................................... 4-04385 11903 Busto ....................................... 4-04390 11905 Zan .......................................... 4-04392 11906 Catanoso ................................. 4-04396 11908 PAG. Affari esteri. Interrogazione a risposta in Commissione: Garavini .................................. 5-02577 11909 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazione a risposta in Commissione: Parentela ................................. 5-02578 11910 Economia e finanze. Interrogazione a risposta in Commissione: Prodani ................................... 5-02576 11911 Interrogazione a risposta scritta: Di Salvo .................................. 4-04399 11913 Giustizia. Interrogazioni a risposta scritta: Tidei ........................................ 4-04388 11914 Tartaglione ............................. 4-04391 11915 Tofalo ...................................... 4-04397 11916 Atti Parlamentari 11893 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 7 APRILE 2014 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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206. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozione:

Iori .......................................... 1-00427 11895

Risoluzioni in Commissione:

XII Commissione:

Argentin .................................. 7-00333 11897

XIII Commissione:

Taricco .................................... 7-00334 11898

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interpellanze:

Plangger .................................. 2-00492 11899

Marcon ................................... 2-00493 11901

Interrogazioni a risposta scritta:

Caruso ..................................... 4-04385 11903

Busto ....................................... 4-04390 11905

Zan .......................................... 4-04392 11906

Catanoso ................................. 4-04396 11908

PAG.

Affari esteri.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Garavini .................................. 5-02577 11909

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Parentela ................................. 5-02578 11910

Economia e finanze.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Prodani ................................... 5-02576 11911

Interrogazione a risposta scritta:

Di Salvo .................................. 4-04399 11913

Giustizia.

Interrogazioni a risposta scritta:

Tidei ........................................ 4-04388 11914

Tartaglione ............................. 4-04391 11915

Tofalo ...................................... 4-04397 11916

Atti Parlamentari — 11893 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta scritta:

Farina Daniele ....................... 4-04386 11916

Catanoso ................................. 4-04387 11918

Rizzetto ................................... 4-04394 11919

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazione a risposta scritta:

Airaudo ................................... 4-04389 11921

Salute.

Interrogazioni a risposta scritta:

Abrignani ................................ 4-04393 11923

Lorefice ................................... 4-04400 11924

Sviluppo economico.

Interrogazione a risposta orale:

Cesa ......................................... 3-00744 11926

Interrogazioni a risposta scritta:

De Rosa .................................. 4-04395 11926

Gallinella ................................ 4-04398 11928

Apposizione di firme ad interrogazioni ... 11929

Cambio presentatore e ritiro di firma aduna interrogazione a risposta scritta .... 11929

Ritiro di documenti del sindacato ispet-tivo .............................................................. 11930

ERRATA CORRIGE ........................................ 11930

PAG.

Interrogazioni per le quali e pervenutarisposta scritta alla Presidenza:

Anzaldi .................................... 4-01116 I

Basilio ..................................... 4-02546 II

Battelli .................................... 4-02970 IV

Bragantini Matteo ................. 4-02655 V

Catanoso ................................. 4-03249 VI

Censore ................................... 4-02719 IX

Cimbro .................................... 4-03637 XII

Costa ....................................... 4-02454 XIV

Costantino ............................... 4-01179 XVI

D’Agostino ............................... 4-02845 XVII

Di Maio Luigi ........................ 4-01999 XXI

Grimoldi ................................. 4-00840 XXII

Grimoldi ................................. 4-02621 XXIII

Lacquaniti ............................... 4-02089 XXV

Molea ...................................... 4-04015 XXVI

Naccarato ................................ 4-01039 XXXI

Nesci ........................................ 4-01597 XXXII

Palazzotto ............................... 4-01170 XXXIV

Palazzotto ............................... 4-02832 XXXV

Polverini .................................. 4-00741 XXXVII

Porta ........................................ 4-02600 XXXVIII

Rampi ..................................... 4-03232 XLI

Realacci ................................... 4-00479 XLIII

Realacci ................................... 4-03570 XLIV

Rizzo ....................................... 4-02992 XLVI

Sereni ...................................... 4-00753 XLVII

Zaratti ..................................... 4-02023 XLIX

Atti Parlamentari — 11894 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:

La Camera,

premesso che:

a 25 anni dalla Convenzione ONUsui Diritti dell’infanzia, approvata dall’As-semblea generale delle Nazioni Unite il 20novembre 1989, ratificata in Italia conlegge n. 176 del 27 maggio 1991, il pro-blema del maltrattamento e dell’abuso suiminori è un dramma che continua adaffligge non solo i paesi del « Sud delmondo » ma anche quelli con un elevatosviluppo socio-economico come l’Italia;

il monitoraggio del fenomeno alivello nazionale, nonché la conoscenzadello stesso nelle sue multiformi tipologie,è il primo e fondamentale passo perl’adozione di politiche di prevenzione eprotezione adeguate;

di fatto, in assenza di un sistemainformativo istituzionalizzato ed omoge-neo, i dati sul problema si dimostrano nonesaustivi e solo settoriali;

la necessaria e improcrastinabileadozione di un adeguato sistema di mo-nitoraggio è evidenziata non solo dallostato dei fatti, ma è manifestata anche dalComitato ONU per la CRC, Convention onthe Right of the Child (CRC/C/ITA/CO/3-4),nel quale si sollecita lo Stato « a garantireche il sistema informativo nazionale sul-l’assistenza e la tutela dei minori e delleloro famiglie raggiunga la piena operativitàe disponga delle necessarie risorse umane,tecniche e finanziarie per essere efficacenella raccolta delle informazioni pertinentiin tutto il paese, rafforzando così la ca-pacità dello Stato parte di promuovere etutelare i diritti dei minori »;

le associazioni Terre des Hommese CISMAI hanno elaborato un progettopilota di indagine qualitativa e quantita-tiva rivolta ai servizi sociali dei comuniitaliani sul maltrattamento a danno deibambini, coinvolgendo dal primo seme-

stre del 2012 al primo trimestre 2013quasi 5 milioni di cittadini ed oltre750.000 minorenni;

i dati raccolti dal campione distudio appaiono allarmanti: 1 minore su100 fra la popolazione residente risultavittima di maltrattamento, ben il 6,36 percento dei minori residenti in Italia vieneassistito dai servizi sociali dei comuni, fraquesti lo 0,98 per cento, ossia 1 su 6, èseguito a causa di violenza ed abusi.L’incidenza appare maggiore nei confrontidi bambine e ragazze e si attua nel 52,7per cento dei casi in trascuratezza mate-riale e affettiva, nel 16,6 per cento inviolenza assistita consumata in ambitofamiliare, nel 12,8 per cento in maltrat-tamento psicologico, nel 6,7 per cento inabuso sessuale, nel 6,1 per cento in pato-logie delle cure, quali incuria, ipercura ediscuria, ed infine nel 4,8 per cento inmaltrattamento fisico;

nel marzo 2014 Telefono Azzurroha reso noti i dati ricavati dalle richiestedi aiuto di bambini ed adolescenti perve-nute all’Associazione negli ultimi cinqueanni. La relazione rileva più di 17.000appelli per via telefonica e chat dedicata,con una media di quattro episodi di vio-lenza al giorno; il 53,1 per cento dellevittime risulta essere di sesso femminile,dato che aumenta al 68,1 per cento perquanto riguarda la violenza sessuale. L’As-sociazione rileva altresì un’incidenza cre-scente di denunce relative alla diffusione(minacciata o attuata) di foto e video« intimi » tramite le tecnologie informati-che ed i social network;

all’interno della generica defini-zione di maltrattamento, una considera-zione a parte e più specifica pare inevi-tabile in tema di abuso sessuale del mi-nore, stante la gravità e l’incidenza inaumento del fenomeno, oltre alle conse-guenze psicopatologiche spesso insanabili;

l’associazione Terre del Hommesha presentato nel settembre 2013 unostudio sull’incidenza della violenza ses-

Atti Parlamentari — 11895 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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suale nei confronti dei minori grazie aidati forniti dalle forze di polizia. In unsolo anno in Italia sono triplicati i reatisessuali accertati contro i minorenni, pas-sando da 166 (nel 2011) a 505 (nel 2012),con un’incidenza del 78 per cento neiconfronti delle femmine. Nello stessoarco temporale i casi di pornografia mi-norile sono passati da 23 a 108;

l’incidenza inferiore rispetto ai datiregistrati in altri paesi europei (2.815 casisegnalati in Francia nel 2010 e 2011 inGermania nel 2009) fa poi ragionevol-mente supporre che in Italia molti abusinon vengano denunciati e rimangano som-mersi è dunque immaginabile uno scena-rio ben più grave di quello fotografato dapolizia ed autorità giudiziaria;

rilevante sul tema appare altresì lostudio effettuato in occasione del SaferInternet day dell’11 febbraio 2014 (gior-nata per la sensibilizzazione all’utilizzosicuro della rete ad iniziativa della Com-missione europea) da Ipsos per Save thechildren, volto a documentare, per laprima volta, le percezioni che gli adultihanno sui rapporti intrattenuti con i mi-nori, nonché sul ruolo di internet comestrumento di incontro a sfondo sessuale;

dalla ricerca emerge che l’81 percento degli italiani fra i 25 e i 65 anniritiene l’incontro sessuale tra giovani edadulti, iniziato in rete, un fenomeno dif-fuso. Il 28 per cento degli adulti tra i 45e i 65 anni risulta avere fra i propricontatti telematici giovani che non conosceed il 38 per cento degli intervistati sidichiara poi favorevole alle relazioni ses-suali fra adulti e minori;

pur nella piena consapevolezza cheil reato di atti sessuali con minorenniconcerne unicamente il fatto commessocon bambini infra quattordicenni, o infrasedicenni in caso di cura o custodia delminore, i dati raccolti nel citato studioevidenziano la necessità di intervenire inmodo incisivo sul problema dell’abuso ses-

suale, con particolare attenzione al reatodi adescamento dei minori tramite la reteInternet;

oltre ad una adeguata condottarepressiva è fondamentale prevenire il fe-nomeno e dotare i soggetti che hannoregolari contatti con bambini e ragazzi(nei settori dell’istruzione, della sanità,della protezione sociale, della giustizia,della sicurezza e della cultura) di unaadeguata conoscenza dell’abuso sessuale indanno ai minori, nonché dei mezzi perindividuarlo e segnalarlo, come previstoall’articolo 5 della convenzione di Lanza-rote: appare ugualmente fondamentaleprovvedere affinché i condannati per reatisessuali in danno a minori, o per adesca-mento, siano interdetti dallo svolgimentodi qualunque tipo di attività tale da com-portare contatti diretti e regolari con bam-bini e ragazzi, come previsto dall’articolo10 della direttiva 2011/93/UE relativa allalotta contro l’abuso e lo sfruttamentosessuale dei minori e la pornografia mi-norile e che sostituisce la decisione quadro2004/68/GAI;

il DSM (Diagnostic and statisticalmanual of mental disorders) classifica lapedofilia quale disturbo mentale. È dun-que importante fornire assistenza e garan-tire percorsi riabilitativi e terapeutici, fa-cilmente individuabili, per coloro che pre-sentano impulsi sessuali nei confronti diinfanti, al fine di prevenire ed evitareabusi o reiterazioni;

in tal senso è possibile fare riferi-mento al progetto Dunkelfeld attivo inGermania costituito da campagne media-tiche volte a pubblicizzare servizi di curaper persone che si auto definiscono pedo-fili e sentono il bisogno di aiuto. NelRegno Unito il NSPCC (National Societyfar the Prevention of Cruelty to Children)ha predisposto un servizio di assistenzatelefonica ed intervento immediato percoloro che temono di poter compiere unreato sessuale nei confronti di un bam-bino. In Danimarca è stato realizzato unsito web rivolto ad adulti che riconoscono

Atti Parlamentari — 11896 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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di avere un interesse sessuale nei confrontidi bambini, invitandoli a cercare aiutopsicologico prima di commettere abusi,anche tramite una linea telefonica dedi-cata,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative immediate,normative o di altra natura, affinché iprincipi sanciti nella Convenzione del Con-siglio d’Europa, fatta a Lanzarote il 25ottobre 2007 non vengano disattesi, percontrastare il crescente fenomeno dellaviolenza nei confronti dei minori, del-l’abuso sessuale e dell’adescamento tra-mite la rete Internet;

a dedicare particolare attenzione al-l’attuazione dell’articolo 5 della suddettaConvenzione in tema di reclutamento, for-mazione e sensibilizzazione delle personeche lavorano a contatto con i minori;

ad assumere iniziative per istituire epubblicizzare servizi di cura e di inter-vento per persone che riconoscono diavere un interesse sessuale nei confronti dibambini, anche utilizzando gli strumentieconomici che l’Unione europea mette adisposizione;

a predisporre un sistema di raccoltadati e monitoraggio del fenomeno dellaviolenza sui minori, dell’abuso sessuale edell’adescamento tramite la rete Internetin eventuale connessione con servizi socialidei comuni ed altre realtà associative chegià operano in tale settore;

ad attivare una campagna informa-tiva per sensibilizzare l’opinione pubblicae incentivare l’emersione di un fenomenodi violenza domestica e di abusi nondenunciati che, nel nostro Paese, riman-gono ancora in gran parte sommersi.

(1-00427) « Iori, Zampa, Albanella, Amod-dio, Antezza, Beni, Brando-lin, Capone, Capozzolo, Ca-sati, Censore, Chaouki, Coc-cia, D’Incecco, Dal Moro,Dallai, De Menech, Donati,

Ermini, Fedi, Gadda, CarloGalli, Galperti, Gasparini,Giuliani, Gullo, Iacono, TinoIannuzzi, La Marca, Manzi,Marantelli, Marchi, Marzano,Miotto, Mongiello, Patriarca,Piccoli Nardelli, Ribaudo,Rocchi, Sbrollini, Senaldi,Tartaglione, Tidei, Tullo, Ve-nittelli, Villecco Calipari, Za-nin, Zardini ».

Risoluzioni in Commissione:

La XII Commissione,

premesso che:

fino ad alcuni decenni fa il discorsorelativo alla sessualità nei soggetti porta-tori di handicap veniva considerato untabù e la loro dimensione sessuale venivanegata;

in particolare, le strategie adottatesi risolvevano in interventi di tipo fisico(uso di psicofarmaci, legamento delle tube,ovariectomia per le donne ed evirazioneper gli uomini), psicologico (punizioni, mi-nacce, rinforzo di condotte sostitutive ocompensatorie) o psicosociale (isolamento,impedimento di contatti con persone del-l’altro sesso). Queste soluzioni si sonorivelate fallimentari per il fatto di trascu-rare la promozione del benessere degliindividui e di misconoscere il dirittoumano fondamentale anche della personadisabile di poter esprimere i propri bisognipsicosessuali;

ciò è sempre avvenuto perché siriesce ad accettare con difficoltà che unapersona in situazione di handicap possamanifestare bisogni sessuali analoghi aquelli di una persona normodotata. Ildisagio nell’accogliere la dimensione ses-suale e la sua espressione nella personadisabile può essere imputato alla biologiz-zazione della sessualità, ossia alla ten-denza a considerarla come mera realtànaturale/organica scarsamente o per nullacorrelata a fattori affettivi, relazionali,sociali e altro;

Atti Parlamentari — 11897 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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l’esistenza e la manifestazione daparte degli individui disabili di bisogni,desideri e condotte psicosessuali, contra-riamente a quanto avveniva in passato,non possono più essere negate o ignorate,ma esigono pieno rispetto e impegno peruna possibile la realizzazione;

tali manifestazioni sessuali si espri-mono nelle diverse tappe evolutive, inaccordo con il grado e il livello di inte-grazione personale, di sviluppo cognitivo efisico, di competenza relazionale e di adat-tamento e autonomia sociale;

la possibilità di manifestare e vi-vere i bisogni e i desideri sessuali, inaccordo con il proprio grado di coscienzae capacità, è un diritto umano fondamen-tale, che non deve essere ignorato marispettato e reso possibile. Ciò in partico-lare per le persone che, a causa delle lorodifficoltà, necessitano dell’aiuto degli altriper realizzare la propria psicosessualità;

le affermazioni precedenti introdu-cono il discorso relativo all’importanza ealle responsabilità che gli educatori hannonel favorire la realizzazione del diritto deidisabili di esprimere e vivere la dimen-sione psicosessuale, al pari delle altre sferedella personalità e sempre secondo leproprie possibilità e in funzione del pro-prio benessere e la necessità di una pre-parazione adeguata per rispondere alleesigenze di educazione sessuale dei sog-getti disabili,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative per formularelinee guida in ambito psicoassistenziale alfine di riconoscere e coadiuvare le personecon disabilità nella gestione della lorosessualità;

a valutare l’opportunità di sperimen-tare, d’intesa con le regioni, sulla basedelle esperienze già avviate nei Paesi delnord Europa, forme di assistenza sessualeper i disabili.

(7-00333) « Argentin, Paola Bragantini,Scuvera, D’Incecco ».

La XIII Commissione,

premesso che:

il Regolamento (CE) 1782/03 delConsiglio stabiliva norme comuni relativeai regimi di sostegno diretto nell’ambitodella politica agricola comune e istituivataluni regimi di sostegno a favore degliagricoltori;

con il suddetto regolamento – cheintroduceva la riforma cosiddetta « di me-dio termine » della Politica agricola comu-nitari (PAC), entrata in vigore nell’anno2005, tramite il « disaccoppiamento » degliaiuti comunitari rispetto alle specificheproduzioni agricole – erano stati fissatititoli con valori che derivavano dall’am-montare medio degli aiuti percepiti neltriennio 2000-2002 per gli agricoltori del-l’Unione, con ovvie differenze del valoredei titoli fra le aziende in ragione dellecolture precedenti;

il meccanismo del disaccoppia-mento dei premi comunitari dalle produ-zioni effettivamente coltivate, e dei diffe-renti valori dei titoli a fronte di analogheproduzioni, ha creato le condizioni peruna frequente falsificazione del mercatodegli affitti dei fondi agricoli mediante unprocedimento di affitto e subaffitto in cuii terreni affittati sono dichiarati, ai fini deipremi o contributi europei, da soggettidiversi dagli effettivi utilizzatori;

quindi, soprattutto nelle realtà dimontagna, le proprietà di estese superficia pascolo dei comuni, in molti casi sitratta di lotti di centinaia di ettari, sonodiventati oggetto di attenzione da parte diimprese agricole con carico di bestiameper il quale non dispongono di una su-perficie sufficiente in conduzione necessa-ria ad un corretto utilizzo agronomico ditali superfici; in seguito alla stipula delcontratto con gli enti locali proprietaridelle superfici a pascolo, si procede alsubaffitto delle stesse anche se la dispo-sizione di cui all’articolo 21 della leggen. 203 del 1982 sui contratti agrari che nefa espresso divieto;

Atti Parlamentari — 11898 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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il meccanismo, in questi anni dif-fusosi del subaffitto delle superfici pub-bliche a pascolo determina una totalealterazione del mercato degli affitti ed unvantaggio speculativo ma anche un impro-prio utilizzo agronomico di tali superfici adetrimento dell’assetto del territorio edelle economie rurali locali;

gli impegni relativi alla « condizio-nalità » che le imprese agricole devonorispettare per l’accesso agli aiuti comuni-tari diretti della PAC prevedono che lesuperfici a pascolo permanente debbanoessere effettivamente pascolate;

sulla vicenda sarebbero in corsoindagini da parte della magistratura com-petente con il reale rischio di un interes-samento da parte della Corte dei contieuropea, che potrebbe contestare e richie-dere a molte aziende italiane la restitu-zione di ingenti somme, indebitamentepercepite;

negli anni, anche numerose regionihanno segnalato la questione al Ministerodelle politiche agricole alimentari e fore-stali, chiedendo soluzioni;

per superare la situazione in com-mento, l’AGEA l’11 ottobre 2013 con cir-colare n. ACIU.2013.979 ha dettato« Istruzioni applicative generali per la pre-sentazione della domanda unica di paga-mento ai sensi del Reg. (CE) 1782/03 –Pascolamento da parte di terzi » stabilendoche « a partire dalla Domanda unica pre-sentata per la campagna 2014, in riferi-mento al cap. 7.1.1 – titoli ordinari (pag.36) della citata circolare, ai fini dell’am-missibilità delle superfici dichiarate a pa-scolo magro non è possibile considerare ilpascolamento da parte di terzi »;

il Consiglio di Stato in sede diappello, con propria ordinanza del 6marzo 2014, in accoglimento del ricorsocautelare precedentemente rigettato dalTar Lazio, ha sospeso l’efficacia della cir-colare Agea in oggetto e di tutti gli atticonseguenti, comunicando quindi a tuttigli interessati che, in esecuzione di dettaordinanza, solo per la campagna 2014, era

sospesa l’efficacia della circolare AGEAprot. ACIU.2013.979 dell’11 ottobre 2013;

detta situazione rischia di ricon-durre la gestione agronomica dei territori,l’equità del mercato degli affitti e la cor-rettezza delle procedure di assegnazionedei contributi comunitari, nella precariasituazione previdente,

impegna il Governo

ad intervenire nella situazione esposta inpremessa, per quanto di sua competenza,al fine di ripristinare regole certe checreino le condizioni per un pieno rispettodelle normative nazionali e comunitarie edelle regole della condizionalità che im-pongono l’utilizzo agronomico delle super-fici dichiarate ai fini dei premi PAC, ancheprevedendo iniziative legislative o provve-dimenti ministeriali.

(7-00334) « Taricco, Oliverio, Luciano Ago-stini, Antezza, Anzaldi,Carra, Cenni, Cova, Covello,Dal Moro, Ferrari, Fiorio,Marrocu, Mongiello, Palma,Sani, Tentori, Terrosi, Va-liante, Venittelli, Zanin ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanze:

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, per sapere – pre-messo che:

il Parco nazionale dello Stelvio siestende su parte dei territori della pro-vincia di Trento, della provincia di Bol-

Atti Parlamentari — 11899 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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zano e della regione Lombardia. Al fine diconservarne la configurazione unitaria,l’articolo 3 del decreto del Presidente dellaRepubblica 22 marzo 1974, n. 279 e l’ar-ticolo 35 della legge 6 dicembre 1991,n. 394 hanno disposto che la sua gestionefosse attuata mediante la costituzione diun apposito consorzio fra lo Stato e glienti territorialmente competenti;

il consorzio, che è stato costituito conil decreto del Presidente del Consiglio deiministri del 26 novembre 1993, ha ma-nifestato molte criticità e, sotto il profilodell’ordinamento di riferimento e dell’or-ganizzazione amministrativa, il Parco eraconfigurato quale ente pubblico nazionale;

l’articolo 79, comma 1, dello statutospeciale del Trentino – Alto Adige/Sudti-rol, di cui al decreto del Presidente dellaRepubblica 31 agosto 1972, n. 670, comemodificato dalla legge n. 191 del 2009(legge finanziaria 2010), a seguito del co-siddetto « Accordo di Milano », che haadeguato lo statuto ai principi in materiadi federalismo fiscale, prevede ora speci-fiche forme di concorso finanziario dellaregione e delle due province autonome diTrento e di Bolzano al conseguimentodegli obiettivi di perequazione e di soli-darietà e all’assolvimento degli obblighiposti dall’ordinamento comunitario, dalpatto di stabilità interno e dalle altremisure di coordinamento della finanzapubblica stabilite dalla normativa statale,prevedendo, tra l’altro, oltre all’assunzionedi oneri relativi all’esercizio di funzionistatali delegate, il finanziamento di inizia-tive e di progetti relativi ai territori con-finanti;

la legge 27 dicembre 2013, n. 147(legge di stabilità per il 2014), all’articolo1, comma 515, ha da ultimo ribadito ilpassaggio delle funzioni relative al ParcoNazionale dello Stelvio dallo Stato alleprovince autonome di Trento e di Bolzano,da attuare con apposite norme di attua-zione, sulla base di intese che in tal caso

ci sono già state con il Memorandum diBolzano siglato con il Governo Letta, con-fermato anche dall’attuale Governo;

il modello di consorzio, individuatonel 1993 non ha funzionato dimostrando,al contrario, tutta la necessità che il Parcosia gestito interamente a livello locale, conla diretta partecipazione delle popolazionidel territorio interessato, che da secoligarantiscono la cura del paesaggio di mon-tagna e della natura incontaminata;

per le ragioni appena illustrate ilParco da anni è sostanzialmente abban-donato (« abbandono istituzionale ») a sestesso, oltre che privo di adeguate risorsefinanziarie necessarie per la sua gestione(specialmente con riguardo alla parte re-lativa alla regione Lombardia), ivi com-presa la tutela della flora, della fauna e delpaesaggio, che le province autonome diTrento e di Bolzano e gli amministratorilocali saprebbero invece di sicuro valoriz-zare al meglio, anche con il coinvolgi-mento della popolazione interessata, gra-zie ad un’ottima e attenta conoscenza dellenecessità e delle specificità del Parco;

a tal proposito è pendente presso laCommissione paritetica del Trentino-AltoAdige/Sudtirol uno schema di norma diattuazione recante modifiche e integra-zioni all’articolo 3 del decreto del Presi-dente della Repubblica 22 marzo 1974,n. 279, volto a rivedere le funzioni delleprovince autonome di Trento e di Bolzanorelative al Parco nazionale dello Stelvionel senso sopra richiamato;

il carattere unitario del Parco delloStelvio è pienamente garantito dal comi-tato di coordinamento con ampie funzionidi programmazione ed indirizzo. La pre-senza del rappresentante del Ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare nel comitato garantirà la tutela,in armonia con i principi dell’ordinamentogiuridico nazionale in tema di aree pro-tette, ma lascia spazio a forme di auto-governo « responsabile », che può invertirela tendenza negativa degli anni passati, nei

Atti Parlamentari — 11900 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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quali il Parco non è stato visto dallapopolazione come una risorsa « pregiata »da valorizzare;

troppe regole sono state elaborate inluoghi urbani e su scrivanie lontane, chenon hanno rispettato il principio di sus-sidiarietà e l’auto-responsabilità della po-polazione che vive all’interno del Parco,dove sono in prima linea gli amministra-tori locali che sanno come valorizzare almeglio il proprio territorio, con il coin-volgimento della popolazione interessata egrazie anche ad un’ottima e attenta cono-scenza delle necessità e delle specificità delParco e dell’agricoltura di montagna, chedeve essere rafforzata e garantita, inquanto misura d’eccellenza contro lo spo-polamento delle zone alpine e la perdita diquel « paesaggio culturale » creato in tantisecoli da gente affezionata al proprio ter-ritorio;

il Parco Nazionale Svizzero, sul cuiterritorio non vivono stabilmente dellepersone, è già gestito da decenni dallapopolazione e dai comuni che ne fannoparte e che da decenni hanno riconosciutopositivamente i valori e le opportunità diavere una parte del Parco Nazionale nelproprio comune;

l’esempio di autogoverno responsa-bile locale non è pertanto da inventare, masolo da copiare –:

se ritenga indispensabile attivarsi alfine di attuare al più presto l’articolo 1,comma 515, della legge 27 dicembre2013, n. 147 (legge di stabilità per il 2014)attraverso il passaggio delle funzioni rela-tive al Parco Nazionale dello Stelvio dalloStato alle province autonome di Trento edi Bolzano, sulla base dello schema dinorma di attuazione giacente presso laCommissione paritetica del Trentino-AltoAdige/Sudtirol, in seguito alle intese giàraggiunte con il Memorandum di Bolzano,siglato con il Governo Letta e confermatoanche dall’attuale Governo.

(2-00492) « Plangger, Alfreider, Gebhard,Schullian, Ottobre ».

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro dello sviluppo economico, persapere – premesso che:

come noto in data 10 dicembre 2013è stata presentata dal Ministro per lacoesione territoriale Trigilia lo schema diAccordo di partenariato per la nuovaprogrammazione dei Fondi strutturali eu-ropei 2014-2020, contenente l’impiantostrategico e gli undici obiettivi tematici(OT) individuati, con i relativi risultatiattesi;

l’accordo di partenariato rappresentauno strumento fondamentale per lo svi-luppo, la crescita e l’aumento della com-petitività del Paese nei prossimi anni;

lo schema di contratto di partena-riato 2014-2020 assumerà la sua formadefinitiva solamente in seguito alle osser-vazioni della Commissione europea, delleamministrazioni centrali e regionali, dellerappresentanze dei comuni e del partena-riato e in seguito all’espressione del pareredelle Commissioni parlamentari compe-tenti per materia, prima della stipula conle autorità dell’Unione europea ai sensi diquanto previsto dall’articolo 1, comma156-bis, della legge di stabilità 2014;

al riguardo si rileva che le osserva-zioni trasmesse solo il 10 marzo 2014dalla Commissione europea sull’impiantostrategico del citato schema di contratto dipaternariato, recentemente trasmesse alleCommissioni Parlamentari competenti aifini dell’espressione del parere (atto n. 6),oltre ad apparire particolarmente critichee numerose (si tratta, infatti, di ben 351osservazioni complessive) in alcuni casiarrivano a smontare le procedure seguitedal precedente Governo Letta ai fini delsoddisfacimento delle condizioni richiesteex ante a livello comunitario per la stesuradefinitiva dell’accordo sia sotto il profilodella coerenza con le indicazioni comuni-tarie sia sotto il profilo delle norme con-tenute nei regolamenti settoriali;

del tutto insoddisfacente sembre-rebbe, infatti, l’intera strategia nazionale

Atti Parlamentari — 11901 — Camera dei Deputati

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di spesa dei fondi europei 2014-2020 de-stinati allo sviluppo, con particolare ri-guardo agli obiettivi tematici relativi allabanda larga ed alla digitalizzazione, allaricerca, allo sviluppo tecnologico, all’inno-vazione, alla competitività dei sistemi pro-duttivi, della mobilità sostenibile delle per-sone e delle merci ed altri ancora;

per la Commissione europea, in par-ticolare, l’impianto complessivo delloschema di contratto di paternariato traci-merebbe di lacune e incongruenze rispettoai parametri comunitari e lo schema degliinterventi previsti, oltre ad apparire ec-cessivamente frammentario, risentirebbedella sostanziale assenza dell’affermazionedi una regia nazionale;

inoltre, si imputa alle autorità ita-liane un eccessivo margine d’indetermina-tezza sulle motivazioni, gli obiettivi e letempistiche delle azioni da intraprendereper lo sviluppo ed il rilancio economicodel Paese;

ma l’aspetto più grave e preoccu-pante della questione che emerge dallalettura delle citate osservazioni risiede nelfatto che proprio l’assenza di una regianazionale e delle scelte che dovrebberocaratterizzare una chiara politica di ca-rattere pubblico sullo sviluppo, potrebbepregiudicare in modo irreparabile il pienoutilizzo dei Fondi strutturali e di investi-mento europei (Fondi SIE), a dispetto delfatto che sulla base di quanto riportatonello schema di contratto di paternariato,l’Italia potrebbe beneficiare di un totale dirisorse comunitarie pari a circa 32 mi-liardi di euro (derivanti dal Fondo euro-peo di sviluppo regionale e Fondo socialeeuropeo), a cui dovrebbero aggiungersirisorse, di pari cifra, di cofinanziamentonazionale (per un totale complessivo di63,6 miliardi di euro), insieme alle quotedi cofinanziamento di fonte regionale dadestinare ai Programmi operativi regiona-li-por (pari al 30 per cento del cofinan-ziamento complessivo del programma);

come rilevato dalla stampa nazionalee per quanto risulta agli interpellanti, giàda settembre 2013 il precedente Governo

guidato dall’ex Presidente del Consiglio deiministri Enrico Letta, stava lavorando allapredisposizione nell’ambito di un « schemadi decreto-legge » recante « Misure perpotenziare la competitività delle impreseitaliane sul fronte dell’energia, del creditoe dell’innovazione industriale » alcune pro-poste normative tese alla realizzazione diun programma nazionale di politica indu-striale avente lo scopo di attivare delleazioni e delle misure in linea con i principie gli indirizzi formulati dall’Unione euro-pea in materia, giustificando tali misurenon solo come una programmazione sugliintenti ma una vera e propria condizio-nalità ex ante che la Commissione richiedeagli Stati membri al fine di poter usufruiredei fondi strutturali per la programma-zione 2014-2020;

in particolare, si sarebbe dovuto trat-tare di un programma di politica indu-striale che sarebbe servito da filo condut-tore sulle scelte delle priorità da realizzareda parte delle amministrazioni centrali eallo stesso tempo delle regioni per l’attua-zione delle proprie politiche territoriali,evitando azioni frammentate, che moltospesso hanno provocato soltanto il proli-ferare di duplicazioni sui singoli territoricon inutili sprechi di risorse;

nel mese di novembre 2013 sonostate diffuse notizie circa la stesura di unoschema di disegno di legge collegato allalegge di stabilità 2014 ove compariva unanorma recante disposizioni in materia di« Programma nazionale di politica indu-striale e grandi progetti di innovazioneindustriale » ove i grandi progetti avreb-bero potuto riguardare talune traiettoriedi sviluppo industriale quali l’industriaintegralmente ecologica, l’agenda digitaleitaliana, le smart communities, ma anchela creatività e il patrimonio culturale checorrispondono solo ad alcuni tra i tantiobiettivi tematici rispetto ai quali la Com-missione europea ha evidenziato gravis-sime criticità da punto di vista dell’assenzadi una visione programmatica nazionale edei relativi interventi conseguenti;

peraltro, anche in quest’ultimo caso,l’adozione di un « Programma nazionale di

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politica industriale e grandi progetti diinnovazione industriale » avrebbe dovutocostituire la necessaria premessa per sod-disfare la condizionalità ex ante che laCommissione richiede agli Stati membri alfine di poter usufruire dei fondi strutturaliper la programmazione 2014-2020;

l’attuale Governo guidato dal Presi-dente del Consiglio, Matteo Renzi, si èrecentemente insediato confermando lamedesima compagine politica di sostegno ela stessa « task force » adottata dal prece-dente esecutivo per affrontare il prossimosemestre europeo, non si capiscono leragioni di carattere politico per le qualiuna iniziativa fondamentale quale quelladi varare un Programma nazionale dipolitica industriale e di sviluppo, pureevidentemente studiata dal PresidenteLetta, si sia di fatto volatilizzata, ovverocancellata, quindi non adottata, con tuttele criticità che il nostro Paese rischia diaffrontare in questo momento storico perutilizzare completamente risorse necessa-rie per il superamento della crisi econo-mica –:

quali iniziative urgenti si intendanoassumere al fine di chiarire le ragionipolitiche per le quali il citato Programmanazionale di politica industriale e di svi-luppo predisposto e studiato dal prece-dente esecutivo sin dal mese di settembre2013 non sia stato, ad oggi, varato alla lucedelle gravissime conseguenze che il nostroPaese potrebbe essere costretto ad affron-tare qualora dovesse perdere la possibilitàdi impiegare pienamente i fondi relativialla programmazione finanziaria europeaentrante nella denegata ipotesi in cui lastesura definitiva dello schema di accordodi paternariato non dovesse soddisfare le351 osservazioni formulate dalla Commis-sione europea.

(2-00493) « Marcon, Pannarale, Di Salvo,Ricciatti, Melilla, FrancoBordo, Nardi, Pellegrino, Nic-chi ».

Interrogazioni a risposta scritta:

CARUSO. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’economia edelle finanze, al Ministro della difesa, alMinistro dell’interno. — Per sapere – pre-messo che:

il decreto-legge n. 78 del 2010 è statoadottato, come recita il suo preambolo, inconsiderazione della « straordinaria neces-sità ed urgenza di emanare disposizioniper il contenimento della spesa pubblica eper il contrasto all’evasione fiscale ai finidella stabilizzazione finanziaria, nonchéper il rilancio della competitività econo-mica »;

nel quadro di una serie di previsionifinalizzate al contenimento ed alla ridu-zione della spesa pubblica si colloca l’ar-ticolo 9, relativo al contenimento dellespese in materia di pubblico impiego che,al comma 21, testualmente recita: « I mec-canismi di adeguamento retributivo per ilpersonale non contrattualizzato di cui al-l’articolo 3, del decreto legislativo 30marzo 2001, n. 165, così come previstidall’articolo 24 della legge 23 dicembre1998, n. 448, non si applicano per gli anni2011, 2012, 2013 ancorché a titolo diacconto, e non danno comunque luogo asuccessivi recuperi. Per le categorie dipersonale di cui all’articolo 3 del decretolegislativo 30 marzo 2001, n. 165 e suc-cessive modificazioni, che fruiscono di unmeccanismo di progressione automaticadegli stipendi, gli anni 2011, 2012 e 2013non sono utili ai fini della maturazionedelle classi e degli scatti di stipendiopreviste dai rispettivi ordinamenti. Per ilpersonale di cui all’articolo 3 del decretolegislativo 30 marzo 2001, n. 165 e suc-cessive modificazioni le progressioni dicarriera comunque denominate eventual-mente disposte negli anni 2011, 2012 e2013 hanno effetto, per i predetti anni, aifini esclusivamente giuridici »;

in applicazione del citato comma 21dell’articolo 9, quindi, per l’intero triennio2011/2013, le retribuzioni del personaleinteressato, tra cui rientra il personaledelle Forze armate, delle Forze di poliziae del Corpo nazionale dei vigili del fuoco,

Atti Parlamentari — 11903 — Camera dei Deputati

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sono state pertanto escluse tanto dai mec-canismi di adeguamento di cui all’articolo24 della legge n. 448 del 1998, quantodall’applicazione degli aumenti retributivi(« scatti » e « classi » di stipendio) collegatiall’anzianità di ruolo, quanto, addirittura,dal riconoscimento dei benefici economicicorrelati alle progressioni di carriera,senza possibilità successiva di recupero;

l’articolo 16, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, prevede checon uno o più regolamenti da emanare aisensi dell’articolo 17, comma 2, dellalegge 23 agosto 1988, n. 400, su propostadei Ministri per la pubblica amministra-zione e l’innovazione (ora Ministro per lapubblica amministrazione e la semplifi-cazione), e dell’economia e delle finanzesia possibile prorogare di un anno ovveroal 2014, le suddette disposizioni restrit-tive;

la manovra posta in essere dal Go-verno pro tempore finalizzata al conteni-mento della spesa pubblica, appare tantopiù afflittiva nei confronti del personaledella pubblica amministrazione in generee di quello delle Forze armate, delle Forzedi polizia e del Corpo nazionale dei vigilidel fuoco in particolare, tenuto conto dellapeculiarità dei rispettivi ordinamenti efunzioni, ove si consideri che le ricordatemisure di congelamento delle dinamichesalariali in verità non sono le prime adincidere negativamente sulle retribuzionidi tale personale, in quanto i trattamentiretributivi degli stessi, anche negli anniantecedenti l’intervento d’urgenza del2010, sono stati oggetto di analoghe poli-tiche restrittive, sempre orientate ad esi-genze di contenimento della spesa pub-blica;

in proposito, occorre rammentareche la Corte costituzionale, in occasione dipregresse manovre economiche, recantideroghe temporanee ai ricordati meccani-smi rivalutativi di adeguamento, disposte,in particolare, in occasione dell’altrettantograve congiuntura economica del 1992,aveva già indicato i limiti entro i quali untale intervento potesse ritenersi rispettoso

dei richiamati princìpi costituzionali, os-servando che « norme di tale natura pos-sono ritenersi non lesive del principio dicui all’articolo 3 della Costituzione (sotto ilduplice aspetto della non contrarietà sia alprincipio di uguaglianza sostanziale, sia aquello della non irragionevolezza), a con-dizione che i suddetti sacrifici siano ec-cezionali, transeunti, non arbitrari e con-sentanei allo scopo prefisso »;

in quel caso il sacrificio era limitatoad un anno, mentre ora, in presenza diuna reiterazione a percussione di misurepatrimoniali afflittive, la natura eccezio-nale e transitoria di una disposizione nonpuò più essere predicata, credibilmente eplausibilmente anche per la prevedibilitàdella sua reiterazione nel tempo futuro;

in data 8 novembre 2011, risultaapprovato in 5a Commissione bilancio delSenato della Repubblica l’ordine delgiorno G/2969/2/5, presentato dai senatoriSaltamartini e Boscetto, con cui il Governopro tempore si impegnava, pur nell’ambitodella difficile congiuntura economica edella finanza pubblica a valutare l’oppor-tunità di adottare con urgenza le oppor-tune iniziative atte a: « impegnare i relativifondi iscritti nella tabella 8 per assicurareun’interpretazione dell’articolo 9, comma21, del decreto legge n. 78 del 2010, nelsenso che al personale delle Forze armate,delle Forze di polizia e del Corpo nazio-nale dei vigili del fuoco, nel triennio 2012/2014, sia assicurata la corresponsione in-tegrale dei trattamenti economici connessicon l’impiego (indennità operative, inden-nità pensionabile, indennità di trasferi-mento, assegno funzionale, assegno nonpensionabile dirigenziale e indennità dimissione), con l’effettiva presenza in ser-vizio e con la maturazione dei requisiti dianzianità e merito »;

gli ordinamenti del personale in ar-gomento sono connotati da un’estremagerarchizzazione e bloccare le progressionieconomiche comporta effetti iniqui e spe-requativi tra il personale stesso ed ancherispetto al restante personale della pub-blica amministrazione;

Atti Parlamentari — 11904 — Camera dei Deputati

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inoltre, la specificità dello status giu-ridico e di impiego, sancita all’articolo 19della legge 4 novembre 2010, n. 183, delpersonale delle Forze armate, di polizia edi quello del Corpo nazionale dei vigili delfuoco, caratterizzato da una mobilità eflessibilità d’impiego, sul territorio nazio-nale e all’estero, non riscontrabile in nes-sun altro settore del pubblico impiego, hacome corollario che l’assunzione di piùgravose responsabilità e la sopportazionedi maggiori rischi e disagi conseguentiall’avanzamento nel grado, siano compen-sati da specifici istituti retributivi a ciòindirizzati;

il Consiglio dei ministri pro temporein data 21 marzo 2013, ha deciso diavviare l’iter di uno specifico decreto delPresidente della Repubblica per estendereil blocco sopra citato al 2014 precisandocome risulta nel comunicato n. 73 che« Questo consentirà al prossimo governo discegliere tra la proroga del blocco dellacontrattazione e degli automatismi stipen-diali portando a termine la procedura delregolamento, come previsto dal decretolegge 98 del 2011; oppure di trovare unadiversa copertura e così evitare per il 2014il blocco delle progressioni e degli auto-matismi retributivi nel pubblico im-piego » –:

se il Governo non intenda assicurareal personale delle Forze armate, delle Forzedi polizia e del Corpo nazionale dei vigilidel fuoco la corresponsione integrale deitrattamenti economici connessi con l’im-piego, con l’effettiva presenza in servizio econ la maturazione dei requisiti di anzia-nità e di merito per il triennio 2012/2014 oquanto meno per evitare l’estensione al2014 del blocco degli effetti economici delleprogressioni di carriera e degli automatismiretributivi per il personale del compartodifesa e sicurezza, ciò in aderenza precipuaalla specificità del comparto richiamata siadal Presidente del Consiglio nel suo di-scorso di insediamento che dal Ministrodella difesa in occasione dell’illustrazionedelle linee programmatiche rese nella Com-missione difesa della Camera dei deputatiin data 15 maggio. (4-04385)

BUSTO, DAGA, DE ROSA, MANNINO,SEGONI, TERZONI, ZOLEZZI e MICILLO.— Al Presidente del Consiglio dei ministri,al Ministro della difesa, al Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro delle infrastrutture e deitrasporti. — Per sapere – premesso che:

con il comunicato pubblicato il 24marzo 2014 sul sito web The White House– Office of the Press Secretary, il Governoamericano ha informato che nel verticeNuclear Security Summit tenuto il 25marzo 2014, gli Stati Uniti e l’Italia hannoannunciato di aver provveduto alla rimo-zione dall’Italia di oltre 100 chilogrammidi « highly enriched uranium (HEU) andseparated plutonium », ovvero uranio alta-mente arricchito dell’isotopo fissile 235U eplutonio;

la rimozione del materiale nuclearerientra nell’ambito del programma inter-nazionale GTRI (Global Threat ReductionInitiative);

il materiale rimosso era situato in treimpianti Sogin (EUREX – Saluggia, IPU eOPEC – Casaccia, e ITREC – Trisaia);

con l’ultima spedizione si è appenaconcluso il trasferimento negli Stati Unitidi circa 75 chilogrammi di ossidi misti diuranio e plutonio precedentemente dete-nuti nel centro di Saluggia in Piemonte;

tale trasferimento ha comportato inuna prima fase lo spostamento di questomateriale nel centro Sogin della Casaccia(Lazio) dove sono stati trattati e incapsu-lati in contenitori adatti per il trasporto;

per questo trattamento la Sogin harealizzato un impianto ad hoc vicinoRoma, un nuovo forno collaudato nel 2013che subito ha iniziato a trattare i materialinucleari;

successivamente i contenitori sonostati portati al porto di La Spezia peressere imbarcati nella nave statunitensePacific Egret che è salpata per gli USA;

Atti Parlamentari — 11905 — Camera dei Deputati

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risulta agli interroganti che nei co-municati emessi a operazione terminatasia dall’amministrazione americana che daquella italiana si cita ampiamente il ruoloavuto dalla Sogin nell’operazione, manulla viene detto del ruolo degli enti dicontrollo;

a parere degli interroganti poiché èterminata la fase in cui era necessario ilriserbo dovuto alla natura strategica delmateriale, ritiene utile che il Governofornisca un’informazione puntuale sucome è avvenuta l’operazione e in parti-colare sulle misure che sono state messe inatto per assicurare la massima sicurezza eprotezione sanitaria per la popolazione.Questa informazione è ancora più neces-saria oggi poiché si è nella fase delicata diavvio della nuova autorità di sicurezzanucleare (Ispettorato nazionale per la si-curezza nucleare e la radioprotezione) eoccorre fare tesoro di questa esperienzanel caso che si verifichino nuovamenteeventi di questo tipo –:

se le attività di trasferimento e trat-tamento del materiale radioattivo sianoavvenute nel rispetto delle norme nazio-nali e delle direttive Euratom al fine diassicurare la tutela della popolazione, deilavoratori e dell’ambiente dai rischi deri-vanti dalla esposizione alla radioattivitànaturale ed alle radiazioni ionizzanti ori-ginate da attività industriali, di ricerca emedico-sanitarie e di gestione del parconucleare;

quali siano state le modalità di tra-sporto del materiale nucleare da Saluggiaal Centro della Casaccia, quale autoritàl’abbia autorizzato, quali siano state leinformazioni acquisite e le prescrizioniper la sicurezza del trasporto e quantiispettori (dell’ISPRA – Istituto superioreper la protezione e la ricerca ambientaleo dei vigili del fuoco) siano stati presentidurante il trasporto;

quali siano state le modalità di ma-nipolazione dell’uranio e del plutonio nelcentro della Casaccia, quando sia statorealizzato il nuovo impianto da parte dellaSogin, quale autorità ne abbia rilasciato la

licenza di esercizio, quando sia stato col-laudato e chi vi abbia provveduto, quantiispettori dell’ISPRA abbiano sovrinteso al-l’operazione;

quale autorità abbia certificato l’ido-neità dei contenitori di trasporto e serisulti al Governo che l’ISPRA abbia ef-fettuato delle verifiche al riguardo;

quali siano state le modalità di tra-sporto dal Centro della Casaccia al portodi La Spezia, quale autorità l’abbia auto-rizzato e quali siano state le informazioniacquisite e le prescrizioni per la sicurezzadel trasporto nonché quanti ispettori (del-l’ISPRA o dei vigili del fuoco) siano statipresenti durante il trasporto e quali mi-sure di sicurezza siano state adottate perla popolazione di La Spezia e per il porto;

quali siano state le modalità tecnichee anche quelle giuridiche della consegnadel materiale agli statunitensi e se gli USAli abbiano presi in carico completamenteal momento dell’arrivo sulla nave oppurel’assunzione di responsabilità sia avvenutaprima ancora sul territorio italiano;

se l’Italia avesse ancora delle respon-sabilità anche per il trasporto in mare equindi avesse dovuto rispondere nel casodi eventuali danni ambientali per un even-tuale naufragio;

quali siano state le modalità autoriz-zative del viaggio in nave del materialeradioattivo e quale autorità abbia certifi-cato la sicurezza e l’idoneità della naveUSA considerato che i trasporti transfron-talieri sono regolati da precise normative;

se risulti che l’ISPRA abbia effettuatoverifiche sull’idoneità della nave e sullasicurezza del trasporto marittimo;

se siano previsti dei piani di evacua-zione per le popolazioni interessate daltragitto nel caso di fuoriuscita del mate-riale trasportato. (4-04390)

ZAN. — Al Presidente del Consiglio deiministri, Al Ministro della salute. — Persapere – premesso che:

l’Arcigay di Napoli ha denunciato il 2aprile 2014 che una donna transessuale, i

Atti Parlamentari — 11906 — Camera dei Deputati

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cui documenti non sono ancora corrispon-denti alla sua identità di genere, sarebbestata ricoverata per un ictus presso l’Ospe-dale San Giovanni Bosco di Napoli, ma,come accade sempre in questi casi, in unreparto maschile;

è altresì emerso che la donna sarebbestata denudata, senza l’adozione di para-venti o altre modalità atte a tutelare la suaprivacy, e sottoposta a lavaggio in presenzadi altri quattro pazienti di sesso maschilein stanza;

in Italia il cambiamento di sesso èconsentito dalla legge 14 aprile 1982,n. 164: « Norme in materia di rettifica-zione di attribuzione di sesso », che difatto subordina la rettifica dell’atto dinascita e del nome alla sola effettuazionedell’invasivo intervento di « riassegnazionechirurgica del sesso » (RCS), che in alcuneoccasioni può comportare rischi per lasalute;

la rettifica dell’atto di nascita e ilrelativo cambio del nome viene peraltroeseguita solo dopo la sentenza del tribu-nale che accoglie la domanda di attribu-zione di sesso presentata dal cittadino, dinorma a seguito del compimento del sud-detto intervento chirurgico, preceduto daun complesso e delicato iter socio-sanita-rio; solo a quel punto, l’ufficiale di statocivile del comune dove fu compilato l’attodi nascita riceve l’ordine di effettuare larettificazione nel relativo registro. I tempiper l’intera procedura appaiono dunqueassolutamente inadeguati a tutelare l’iden-tità sessuale del cittadino interessato, checoinvolge aspetti e diritti personalissimi einsindacabili e lo sottopone a continuirischi di discriminazioni e umiliazioni;

la giurisprudenza nazionale semprepiù spesso sembra ritenere « sufficiente » ilsolo dato di appartenenza psicologica delricorrente, rispetto a qualsivoglia ulterioreintervento sul proprio corpo, come sembradisporre la norma sulla rettifica del sesso;

da ultima, una sentenza del tribunaledi Rovereto (sentenza n.194 del 3 maggio2013) conferma la tutela richiesta dal

« ricorrente », che instava per la pronunciadi una sentenza di rettifica degli attianagrafici, sulla base della sola esistenzadi una percepita « adeguata identità ses-suale » e quindi in assenza di un inter-vento chirurgico;

non esiste al momento una chiaranormativa nazionale che tuteli, nell’ac-cesso a prestazioni e ricoveri sanitari, ildiritto alla riservatezza di cittadini che,pur non avendo subito un intervento chi-rurgico di riattribuzione del sesso, perce-piscano un’identità sessuale diversa daquella loro attribuita anagraficamente allanascita; ciò con l’inevitabile conseguenzadi essere sottoposti con continuità a fattie atteggiamenti che possono incidere ne-gativamente e permanentemente sullasfera psicologica individuale;

quanto avvenuto, appare all’interro-gante, discriminatorio e lesivo della dignitàumana, nonché del diritto alla salute e allariservatezza, come denunciato dall’associa-zione Arcigay di Napoli, e può accadere adaltri cittadini interessati dalla medesimacondizione, nei diversi ambiti della pro-pria quotidianità –:

se il Ministro della salute disponga dielementi del fatto narrato in premessa;

se intendano i Ministri farsi promo-tori di una revisione della normativa sullarettificazione di attribuzione di sesso, an-che alla luce delle posizioni della giuri-sprudenza nazionale, orientate a un’inter-pretazione estensiva della materia, piùrispettosa dei diritti fondamentali dell’in-dividuo;

quali iniziative urgenti i Ministri in-tendano adottare, nell’ambito delle rispet-tive competenze, al fine di garantire latutela della dignità umana e degli altridiritti fondamentali ai cittadini, in ambitosociale e sanitario, che percepiscanoun’identità sessuale diversa da quella loroattribuita anagraficamente alla nascita, eal fine di evitare il verificarsi di ulterioriatti o fatti lesivi della sfera giuridicaindividuale. (4-04392)

Atti Parlamentari — 11907 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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CATANOSO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro della giusti-zia. — Per sapere – premesso che:

« Ci hanno portato via i bambini.Sono andati a prenderli mentre erano ascuola, il più piccolo all’asilo, l’altro alleelementari. Chissà che trauma, poverini,portati, via così, senza vedere il babbo e lamamma », così hanno dichiarato al quo-tidiano La Nazione di Firenze i coniugiStefano Barli e Catiuscia Grossi dopo chehanno subito, con modalità inaccettabili agiudizio dell’interrogante, il prelevamentoda scuola dei loro due bambini, di 2 e 6anni;

il prelevamento da scuola ed il tem-poraneo affidamento ad una struttura ge-stita da suore è stato compiuto su dispo-sizione del tribunale dei minori di Firenze;i minori sono stati affidati, temporanea-mente, ad una struttura gestita da suore aFirenze;

i genitori, che sono assistiti dall’av-vocato Paola Citi del foro di Pistoia, po-tranno vedere i piccoli periodicamente,secondo una cadenza settimanale;

il provvedimento del tribunale, adot-tato su segnalazione del servizio degliassistenti sociali, parla della necessità di« verificare se sussista lo stato di abban-dono materiale e morale dei minori »;

Stefano Barli e Catiuscia Grossi sonodue genitori disoccupati, inquilini di unadella case della Spes (Società di ediliziasociale) che, invano, ha chiesto aiuto alcomune per avere una riduzione sull’af-fitto dell’appartamento assegnatogli inconseguenza dello stato di indigenza in cuisono caduti, aggravato dal fatto che èvenuta a mancare anche l’unica fonte direddito del loro nucleo familiare, la pen-sione della madre del Barli;

« Io sono disoccupato, come mia mo-glie. Ma mi arrangio a fare lavoretti sal-tuari e alla mia famiglia da mangiare nonè mai mancato. Vivo per i miei figli, liabbiamo voluti e amati fin dal primogiorno e non abbiamo mai fatto mancareloro l’essenziale: un piatto caldo e il nostro

amore. Oggi, a me e a mia moglie, hannotolto il bene più grande: non ha senso lanostra vita senza i nostri bambini e non ègiusto che loro vivano lontano da noi.Penso alla paura che i miei figli hannoprovato questa mattina (il 2 aprile scorso).Non hanno mai passato un giorno senza dinoi. In un colpo hanno perso tutti i puntidi riferimento, noi, ma anche la scuola, iloro amici. La notte prima il più grandenon riusciva a dormire, come se avvertisseun timore. Ci ha chiesto di stare con noie mio marito si è addormentato abbrac-ciato a lui »;

queste parole, riferite dai genitori deipiccoli al giornalista del quotidiano LaNazione, straziano il cuore a qualunquegenitore li ascolta e ci si augura che gliassistenti sociali della città abbiano valu-tato con estrema attenzione e pondera-zione le conseguenze della loro relazione;

« È una situazione molto delicata chestiamo seguendo con estrema attenzione.In ogni caso, è già stato stabilito che igenitori vedano, con frequenza settima-nale, i bambini. Le carenze che i servizisociali, nelle loro relazioni, hanno eviden-ziato sono legate allo stato di indigenza...Qui, è bene chiarirlo, non siamo davanti aun caso di maltrattamenti », così riferiscel’avvocato Paola Citi che difende i coniugiBarli;

a giudizio dell’interrogante, sarebbebastato un po’ di cautela e di senso diresponsabilità e si sarebbe evitato questotrauma indimenticabile per i due minori.Sarebbe bastato che il comune di Pistoiaavesse disposto una diminuzione dell’af-fitto per la casa popolare del Barli che, siribadisce, non è un nullafacente o perdi-tempo ma un padre momentaneamentesfortunato nel lavoro;

l’auspicio dell’interrogante, come diqualunque altro genitore, è che il tribunaledei minori faccia presto e restituisca laserenità ai bambini ed ai loro genitori –:

quali iniziative intenda adottare ilGoverno per avviare, per quanto di com-petenza e in collaborazione con gli enti

Atti Parlamentari — 11908 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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locali, una strategia incisiva di sostegnoper i nuclei familiari in condizioni didisagio, evitando così situazioni comequella di cui in premessa. (4-04396)

* * *

AFFARI ESTERI

Interrogazione a risposta in Commissione:

GARAVINI. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

secondo quanto riportato pubblica-mente da organizzazioni sindacali, le soleindennità di sede dei dieci direttori diistituti italiani di cultura all’estero nomi-nati per « chiara fama » comportano unaggravio aggiuntivo per l’erario di 600.000euro all’anno, rispetto all’ipotesi in cui lestesse funzioni venissero ricoperte da di-rettori di ruolo;

inoltre, il costo per i compensi deicosiddetti « esperti » (ex articolo 16 dellalegge n. 401 del 1990 nonché di quelli exarticolo 168 del decreto del Presidentedella Repubblica n. 18 del 1967) ammontaa 1.800.000 euro annui;

la legge che regola l’assunzione diqueste tipologie di professionalità richiedeespressamente specifiche qualifiche e titolirispondenti alle finalità della stessa legge,e cioè esperienza riguardante la diffusioneall’estero della cultura e della lingua ita-liana;

risulta invece che recentemente fossestata prevista l’assegnazione del ruolo diesperto culturale presso l’Istituto italianodi cultura di Los Angeles ad un ginecologoe urologo; incarico che non può che de-stare perplessità, soprattutto alla luce delfatto che il compenso annuo che verrebbecorrisposto all’esperto culturale in que-stione è tale da equivalere di fatto albilancio annuo di un istituto italiano dicultura di media dimensione;

attualmente, non esiste, sul sito webdel Ministero degli affari esteri, una listaaggiornata degli esperti assunti a contrattonegli istituti italiani di cultura, né vengonoresi pubblici i curricula di questi esperticulturali;

il Ministero degli affari esteri hadeciso di chiudere entro l’anno otto fraistituti italiani di cultura all’estero e lorosedi distaccate;

i sei istituti in chiusura spesso rap-presentano per decine di migliaia di ita-liani residenti nelle relative aree interes-sate l’unica presenza dello Stato italiano,anche per la soppressione delle sedi con-solari limitrofe disposte negli ultimi anni;

nonostante la ripresa economica delPaese dipenda anche dalla predisposizionedi adeguati sistemi di promozione dellacultura, se si guarda al rapporto prodottointerno lordo/fondi erogati alla cultural’Italia si situa nelle ultime posizioni fra iPaesi membri della Unione europea –:

se il Ministro interrogato non ritengaopportuno di sospendere in via progressivae totale l’assunzione di direttori di istitutidi cultura nominati per « chiara fama »,destinando le risorse così risparmiate allasopravvivenza e alla promozione dell’atti-vità degli istituti di cultura italiana al-l’estero, ritornando sulla decisione di chiu-derne un certo numero;

se non ritenga opportuno sospendereanche l’assunzione dei cosiddetti « esperti »ex articolo 16 della legge n. 401 del 1990nonché di quelli ex articolo 168 del de-creto del Presidente della Repubblican. 18 del 1967, destinando le risorse at-tualmente utilizzate per l’assunzione diesperti alla sopravvivenza e all’attività de-gli istituti di cultura italiana all’estero,ritornando sulla decisione di chiuderne uncerto numero;

se non ritenga in ogni caso di renderepiù trasparenti i criteri di selezione e diassunzione degli esperti assunti a con-tratto negli istituti italiani di cultura, pub-

Atti Parlamentari — 11909 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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blicando sul sito web del Ministero degliaffari esteri una lista aggiornata degliesperti attualmente in servizio, nonché irelativi curricula professionali. (5-02577)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta in Commissione:

PARENTELA e NESCI. — Al Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare. — Per sapere – premesso che:

la discarica di Pianopoli, situata inCalabria tra i comuni di Gallù e Carratelloè, al momento, l’unica discarica funzio-nante della regione; chiusa per diversotempo nelle scorse settimane ha riapertoin questi giorni la sua attività che, di fatto,sopperisce allo smaltimento dei rifiuti pertutta la regione;

la discarica, infatti, ha una volume-tria complessiva di 500.000 metricubi edalla sua riapertura, a fine marzo 2014,vengono conferiti circa 600 tonnellate algiorno di rifiuti;

l’emergenza ambientale in Calabria siaggrava in maniera esponenziale, nono-stante i diversi anni di commissariamento(1997-2013): cumuli di rifiuti si trovano aibordi delle strade e anche nei pressi diabitazioni e scuole creando disagi e com-portando potenziali rischi alla saluteumana;

sulla discarica di Pianopoli, sin dallasua costruzione – avviata nel 2005 – e supiù fronti sono stati sollevati numerosidubbi e sono state avanzate proposte direvoca dell’autorizzazione al fine di av-viare una verifica più puntuale sulla sceltadel sito ed un coinvolgimento nella deci-sione delle popolazioni interessate;

pare, infatti, che in merito al sitoscelto per l’ubicazione della suddetta di-scarica esistano documentazioni diverse econtrapposte sulla natura idrogeologica

dell’area e a tale proposito, sembra, nonsia stato preso in considerazione lo studiorealizzato nel 1987 dal geologo dottorGiulio Riga che accompagna il piano re-golatore del comune di Pianopoli; addirit-tura, agli interroganti risulta che la rela-zione geologica che accompagna la richie-sta di autorizzazione della discaricaometta di segnalare la presenza di unpozzo sul terreno interessato e di nume-rosi altri pozzi nella zona;

il progetto, non prevedeva inizial-mente il recupero, a fini energetici, di gasprodotti dalla discarica, e non tenevaconto che a meno di 700 metri dalla suacollocazione scorre il fiume Amato, a 100metri il fiume Grotte e a pochi chilometridi distanza ci sono alcuni serbatoi e pozzida cui si ricava l’acqua potabile che servel’intero circondario e che potrebbe esserestata seriamente contaminata dalla disca-rica ad oggi quasi satura;

la discarica dista poco più di unchilometro dal territorio di Serrastretta emeno di 3 chilometri dagli agglomeratiurbani delle frazioni Cancello, Nocelle,Pantanelle e Salice, che interessano com-plessivamente una popolazione di circa700 abitanti;

i possibili rischi e disagi ambientaliche si producono sul territorio del comunedi Serrastretta possono essere così sinte-tizzati: esposizione a gravi rischi per lasalute per le popolazioni di Pantanelle,Nocelle, Cancello e Salice, connessi allapresenza di rifiuti potenzialmente perico-losi nell’invaso o alla fuoriuscita di biogas;inalazione di gas di scarico, particellesottili prodotte dalla movimentazione deirifiuti, particolato (pm10) e altre sostanzela cui continua esposizione potrebbe cau-sare problemi alle vie respiratorie e cir-colatorie; rischio di inquinamento dellefalde acquifere con potenziali danni al-l’agricoltura e conseguentemente alla sa-lute umana; deturpazione del patrimoniopaesaggistico; svalutazione dei terreni agri-coli ed edificabili;

in particolare l’area individuata dallaEco-inerti per la costruzione della disca-

Atti Parlamentari — 11910 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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rica è parte integrante di una zona sismicadi 1a categoria e quindi, l’autorizzazionecontrasterebbe con le norme dettate daldecreto legislativo n. 36 del 13 gennaio2003;

la discarica non aveva una stradad’accesso, di fatto si percorreva il torrentegrotte per circa 500 metri per poi accedereal sito. Solo dopo alcune denunce e suc-cessivi sequestri viene chiesto alla provin-cia di Catanzaro l’autorizzazione per lacostruzione di una strada d’accesso, ri-chiesta irrituale in quanto la suddettastrada attraverserebbe un corso d’acqua;

per far fronte all’emergenza rifiuti inregione Calabria relativamente alla ge-stione dei rifiuti solidi urbani (RSU), il 17luglio 2009 è stato presentato un progettodi ampliamento dell’impianto di smalti-mento, per una capacità pari a 800.000metricubi; con tale ampliamento la disca-rica di Pianopoli raggiungeva una capacitàtotale pari a 1.295.000 metricubi;

dal 1o gennaio 2012 la società EcoInerti, titolare dell’Aia per l’ampliamentodell’impianto, si è fusa per incorporazionenella società controllante Daneco, allaquale è stata volturata l’Aia con DDGn. 6620 del 14 maggio 2012;

attualmente i vertici della Danecoimpianti srl sono sottoposti a provvedi-mento di custodia cautelare nell’ambitodell’indagine « black smoke » relativa al-l’aggiudicazione della bonifica del sito diinteresse nazionale (SIN) di Pioltello eRodano, pur non avendo i necessari re-quisiti e la declassificazione dei rifiuti dapericolosi a non pericolosi, agevolando losmaltimento dei materiali in siti di pro-prietà; tale provvedimento potrebbero ri-percuotersi proprio sulla Calabria poichési sta verificando che i rifiuti pericolosidell’ex area Sisas siano finiti anche neglialtri impianti della Daneco come quellicalabresi. Nell’ordinanza c’è un unico ri-ferimento, proprio alla discarica di Piano-poli;

in data 10 maggio 2013, il presidentedella regione Giuseppe Scopelliti ha fir-

mato l’ordinanza n. 41 del 10 maggio2013, che consente di conferire i rifiutisolidi urbani nel territorio della regioneCalabria senza il preventivo trattamentoprevisto; ciò avviene oggi anche nella di-scarica di Pianopoli –:

se, in base a quanto esposto in pre-messa e alle criticità riscontrate nelladiscarica di Pianopoli sin dalla sua pro-gettazione, non ritenga opportuno verifi-care agli atti le azioni avvenute nel periododi commissariamento della regione perl’emergenza rifiuti, anche relativamentealla possibilità di ampliamento del sito;

se, relativamente all’indagine chevede coinvolti i dirigenti della Daneco neltraffico e smaltimento illecito di rifiuti,ipotizzando tra l’altro lo smaltimento dirifiuti pericolosi nella discarica di Piano-poli, intenda disporre ulteriori accerta-menti e controlli sul sito, ai sensi dell’ar-ticolo 195, comma 5, del decreto legislativo3 aprile 2006, n. 152;

se sia stata assunta un’iniziativa di-retta a verificare se la citata ordinanzan. 41 del 2013 possa esporre l’Italia a unaprocedura di infrazione. (5-02578)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta in Commissione:

PRODANI, DA VILLA, FANTINATI,DELLA VALLE, CRIPPA e MUCCI. — AlMinistro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

il 2 aprile 2014 il TAR del Lazio, conun’ordinanza sul ricorso numero di regi-stro generale 735 del 2014, ha stabilito lasospensione dell’efficacia del decreto mi-nisteriale 16 novembre 2013 attuativo del-l’articolo 11, comma 22, del decreto-leggen. 76 del 2013 relativo a una serie di

Atti Parlamentari — 11911 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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disposizioni – entrate in vigore dal primogennaio 2014 – relative alla regolamenta-zione della sigaretta elettronica (e-cigs);

il tribunale amministrativo ha accoltole istanze di alcuni produttori delle e-cig,Fiesel-Confesercenti e di Federcontri-buenti Italia, sospendendo anche l’efficaciadi altri atti normativi collegati, in attesadella decisione da parte della Consultasulla questione di legittimità costituzionaledegli atti stessi;

nella motivazione dell’ordinanza, silegge che « l’articolo 62-quater del d.lgs.n. 504/95 », così come modificato dal de-creto-legge n. 76 del 2013 « sottopone aduna nuova, gravosa imposizione indiretta,nonché al connesso regime autorizzativo, iprodotti succedanei dei prodotti dafumo ». Questa normativa « non delinea inmaniera sufficientemente determinata labase imponibile, né comunque stabiliscespecifici e vincolanti criteri direttivi idoneiad indirizzare la discrezionalità ammini-strativa nella fase di attuazione della nor-mativa primaria »;

le novità introdotte, quindi, secondoil Tar del Lazio presentano « profili diirragionevolezza tali da giustificare la sot-toposizione della relativa questione allaCorte Costituzionale » e « l’irreparabilitàdel pregiudizio allegato dalle società ri-correnti, in quanto – per la rilevante edimmediata incidenza degli adempimenti diordine amministrativo e fiscale oggetto diimpugnativa su tutta la filiera delle cosid-dette “e-cig” – non si può escludere che,nel tempo necessario alla definizione dellaquestione di costituzionalità, esse possanosubire un tracollo economico, con conse-guente espulsione dal mercato » –:

si ricorda che l’articolo 11, comma22, del decreto-legge n. 76 del 2013, sta-bilisce l’applicazione dell’imposta di con-sumo (accisa) pari al 58,5 per cento suldispositivo e-cig, sulle parti di ricambiodello stesso e sulle ricariche, parificandoquesto prodotto sul piano della tassazionealle sigarette e al tabacco trinciato;

in ragione di questa equiparazione, lacommercializzazione è riservata solo aisoggetti autorizzati dall’Agenzia delle do-gane e dei monopoli, sulla base degli stessirequisiti e delle stesse condizioni richiesteoggi per i depositari fiscali autorizzati. Ititolari a loro volta devono comunicare –ai fini dei controlli fiscali – una serie diinformazioni, compresi gli esercizi abilitatialla vendita al pubblico;

sulla questione l’interrogante è giàintervenuto con la propria interrogazionea risposta in commissione 5-01842, in cuichiede all’Esecutivo di adottare misureurgenti per sospendere l’applicazione del-l’imposta di consumo sulle e-cig, a tuteladelle aziende e dei lavoratori della filiera,sostituendola con una più equa imposta difabbricazione che graverebbe solo sui pro-duttori, riferita ai liquidi contenenti nico-tina o altre sostanze;

il primo aprile 2014, il quotidiano LaRepubblica ha pubblicato online l’articolo« Sigarette elettroniche alla prova del Tar »con il quale si fa presente che il beneficoper l’erario di 117 milioni di euro nel2014, legato a questa imposta, è attual-mente « a quota zero » pervia delle diffi-coltà della sua applicazione;

secondo uno studio dell’universitàLuiss Guido Carli di Roma riportato nel-l’articolo, il blocco delle vendite di e-cig apartire dal mese di gennaio 2014 avrebbeportato minori ricavi pari a 33 milioni dieuro e, considerando anche i liquidi, iproduttori si troveranno con un debitofiscale di circa 38,5 milioni di euro afronte di un fatturato complessivo di circa26,4 milioni di euro –:

se il Ministro interrogato intendaadottare iniziative urgenti per risolveredefinitivamente la questione dell’impostadi consumo sulle e-cig, per evitare iltracollo dell’intera filiera di riferimento eper tutelare le aziende e i lavoratori coin-volti. (5-02576)

Atti Parlamentari — 11912 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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Interrogazione a risposta scritta:

DI SALVO e PIAZZONI. — Al Ministrodell’economia e delle finanze. — Per sapere– premesso che:

in questa fase di crisi economica,l’emergenza abitativa risulta essere unodei fattori di maggiore e crescente tensionesociale che coinvolge larghi strati dellapopolazione: dalle categorie a rischio finoa larghe fasce di ceto medio, oltre 430.000famiglie sono in difficoltà con il paga-mento dei mutui, mentre solo nel 2012sono state 67.790 le sentenze di sfratto(oltre 250.000 negli ultimi quattro anni), dicui l’87 per cento per morosità. Unasituazione di vero allarme che riguardatutto il Paese, anche se con situazioni divera e propria emergenza per le grandiaree urbane e per le regioni dell’Italiasettentrionale, ove, proprio per l’incidenzadella crisi economica, le percentuali disfratti per morosità incolpevole superanoil 90 per cento;

tale situazione era stata rappresen-tata al Governo e al Parlamento anchedalla mozione 1-00149 Piazzoni ed altri,poi respinta, nella quale si chiedeva alGoverno, tra gli altri impegni, ad interve-nire in modo chiaro presso gli enti pre-videnziali pubblici, in particolare pressol’Inps, affinché venissero riprese con ce-lerità e con eguali tutele – in particolarequelle previste dal comma 20 dell’articolo3 della legge n. 410 del 2001, confermatedall’articolo 43-bis del decreto-leggen. 207 del 2008, convertito, con modifica-zioni, dalla legge n. 14 del 2009 – leprocedure di alienazione degli immobilireimmessi in possesso dell’Inps stesso,nonché ad utilizzare il patrimonio abita-tivo sfitto e disponibile degli enti previ-denziali, anche quello conferito ai fondiimmobiliari, mettendolo a disposizione deicomuni per affrontare l’emergenza abita-tiva;

con decreto del 5 febbraio 2014,pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 65del 19 marzo 2014 il Ministero dell’eco-nomia e delle finanze ha stabilito di av-

viare la procedura di costituzione di unoo più fondi comuni di investimento im-mobiliare di cui all’articolo 33, comma8-ter, del decreto-legge 6 luglio 2011,n. 98, convertito, con modificazioni, dallalegge 15 luglio 2011, n. 111, e successivemodificazioni, cui conferire o trasferireanche l’intero patrimonio immobiliare dareddito dell’istituto nazionale della previ-denza sociale;

il decreto risulta emanato anche perdare attuazione all’articolo 8, comma 2,lettera c) del decreto legge 6 luglio 2012,n. 95, convertito con modificazioni dallalegge 7 agosto 2012, n. 135 il quale hastabilito che l’istituto nazionale della pre-videnza sociale « dovrà prevedere il con-ferimento al fondo di investimento immo-biliare ad apporto del proprio patrimonioimmobiliare da reddito, con l’obiettivo diperseguire una maggiore efficacia opera-tiva ed una maggiore efficienza economicae pervenire alla completa dismissione delpatrimonio nel rispetto dei vincoli di leggead esso applicabili »;

tale decreto del Ministro dell’econo-mia e delle finanze poteva essere adottato(come peraltro effettuato in un analogodecreto ministeriale sempre del 5 febbraio2014 concernente il conferimento di im-mobili di proprietà dell’INAIL) solo previaadozione della delibera dell’ente, con laquale doveva essere autorizzato l’apportoo il trasferimento dei beni sulla base dispecifici progetti di utilizzo o di valoriz-zazione;

nel decreto concernente l’INPS, in-vece si fa riferimento unicamente ad unanota dell’istituto nazionale della previ-denza sociale, (prot. 0012283 del 19 luglio2013), con la quale il medesimo l’istitutoavrebbe rappresentato al Ministero del-l’economia e delle finanze di « esserepronto ad avviare, d’intesa con i Ministerivigilanti, il processo di valorizzazione edismissione dell’intero patrimonio immo-biliare da reddito, con ciò intendendositutti i beni immobili, indipendentementedalla destinazione, inclusa quella agricola,con la sola esclusione degli immobili stru-mentali »;

Atti Parlamentari — 11913 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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tale volontà dell’istituto è stata ma-nifestata dall’allora legale rappresentantedell’INPS in assenza di qualsivoglia deter-minazione o delibera di autorizzazione aldisinvestimento o dismissione dei beni delpatrimonio da reddito, da adottare previapredisposizione del piano triennale degliinvestimenti (da sottoporre all’approva-zione del Consiglio di indirizzo e Vigi-lanza) in applicazione di quanto previstodal comma 15 dell’articolo 8 del decreto-legge 78/2010 e, in particolare, dall’articolo2 comma 1 del decreto attuativo emanatoin data 10 novembre 2010;

la normativa citata (comma 15 del-l’articolo 8 del decreto-legge 78/2010 edarticolo 2, comma 1 del decreto attuativoemanato in data 10 novembre 2010) non èstata abrogata dal comma 8-ter dell’arti-colo 33 del decreto-legge n. 98 del 2011,convertito, con modificazione, dalla leggen. 111 del 2011, che si limita a prevedereche « Ai fondi di cui al presente commapossono conferire beni anche i soggetti dicui al comma 2 con le modalità ivi pre-viste, ovvero con apposita deliberazioneadottata secondo le procedure di cui al-l’articolo 58 del decreto-legge 25 giugno2008, n. 112, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133,(sia pure – NdR) anche in deroga all’ob-bligo di allegare il piano delle alienazionie valorizzazioni immobiliari al bilancio »,tanto più che lo stesso comma 8-ter spe-cifica che: « Tale delibera deve indicareespressamente le destinazioni urbanistichenon compatibili con le strategie di trasfor-mazione urbana » –:

se non ritenga il Ministro interrogatodi dovere ritirare il decreto ministerialedel 5 febbraio 2014 concernente il confe-rimento dell’intero patrimonio immobi-liare da reddito dell’INPS a fondi comunidi investimento immobiliare al fine diacquisire dall’INPS, così com’è stato perl’INAIL, la delibera dell’ente con la qualesia autorizzato l’apporto o il trasferimentodei beni sulla base di specifico elenco,

anche con l’indicazione delle eventualidestinazioni urbanistiche non compatibilicon le strategie di trasformazione urbana.

(4-04399)

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GIUSTIZIA

Interrogazioni a risposta scritta:

TIDEI e FERRANTI. — Al Ministrodella giustizia. — Per sapere – premessoche:

gli uffici giudiziari della città di Ci-vitavecchia (tribunale e procura della Re-pubblica) versano in condizioni di gravis-sima difficoltà a causa di una endemicacarenza di organico del tutto inadeguata alcarico di lavoro;

la carenza di organico presso il tri-bunale di Civitavecchia è pari a poco piùdel 7 per cento, essendo presenti 56 unitàsu un organico di 60 unità complessive.Tuttavia, anche se fosse rispettato l’orga-nico previsto, il rapporto tra personaleamministrativo e magistrati risulterebbecomunque il più basso di tutto il distrettodella corte di appello;

da alcuni dati emergerebbe che ilrapporto tra personale amministrativo emagistrati, con riferimento al distrettodella corte di appello di Roma, per quantoriguarda gli uffici giudiziari di Civitavec-chia è estremamente basso. Essendo ilnumero dei magistrati pari a 20 unità equello relativo al personale amministrativopari a 60 unità, il risultato del rapportosarebbe pari a tre, ovvero un magistratoogni tre unità di personale amministrativo;

il tribunale di Civitavecchia, comeconfermano le statistiche in possesso delMinistero della giustizia è, per mole dilavoro e per incisività territoriale, un ri-levante presidio di giustizia;

le stesse criticità si riscontranopresso la procura della Repubblica diCivitavecchia, dove, a fronte di 34 unità

Atti Parlamentari — 11914 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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previste nella pianta organica se ne con-tano al momento solo 19. In particolare,va segnalata l’assenza di un direttore am-ministrativo quando, sempre nella piantaorganica, ne sarebbero previsti due. Unulteriore direttore amministrativo avrebbedovuto prendere servizio nel mese di gen-naio 2014, ma ad oggi risulta ancoraassente. Gli stessi problemi di sottorgani-cità riguardano i funzionari giudiziari, icancellieri, gli assistenti giudiziari nonchégli operatori giudiziari;

un potenziamento di organico riferitoad entrambi gli uffici giudiziari di Civita-vecchia, migliorerebbe sensibilmente l’ef-ficienza e l’efficacia del servizio pubblicodella giustizia in una città portuale dallanon trascurabile importanza, anche con-siderato il fatto che il porto Civitavecchiarappresenta uno dei più importanti scalicrocieristici di Europa –:

se il Ministro, per quanto di compe-tenza, non ritenga necessario e urgenteadottare le iniziative necessarie a colmarela carenza di organico nel tribunale diCivitavecchia, al fine di garantire l’efficaciae la sostenibilità del servizio giustizia sulterritorio. (4-04388)

TARTAGLIONE. — Al Ministro dellagiustizia. — Per sapere – premesso che:

l’articolo 1, comma 2, della legge 14settembre 2011, n. 138, al fine di realiz-zare risparmi spesa ed incrementi di ef-ficienza, ha delegato il governo ad ema-nare uno o più decreti legislativi perriorganizzare la distribuzione sul territo-rio degli uffici giudiziari;

il decreto legislativo 7 settembre 2012n. 155 nel riorganizzare i tribunali ordi-nari ha soppresso le sezioni distaccate tracui quella di Casoria, nella quale ricadonoi comuni di Casoria, Casavatore, ed Ar-zano;

il decreto legislativo nel ridefinirel’assetto territoriale degli uffici giudiziaridoveva tener conto dell’estensione del ter-ritorio, del numero degli abitanti, dei ca-

richi di lavoro e dell’indice delle soprav-venienze, della specificità territoriale delbacino di utenza, anche con riguardo allasituazione infrastrutturale e del tassod’impatto della criminalità organizzata;

i suddetti comuni di Casoria, Casa-vatore, ed Arzano ora ricadono non piùnel circondario del tribunale di Napoli, main quello del nuovo tribunale di Napolinord con sede in Aversa;

il trasferimento dei suddetti tre co-muni, da sempre appartenenti al circon-dario del tribunale di Napoli, ha determi-nato notevoli problemi alla cittadinanza,per la lontananza dal tribunale di Napolinord – Aversa e per l’assenza di idoneimezzi di trasporto pubblici;

i comuni di Casoria, Casavatore edArzano confinano con la città di Napolirispettivamente per il 40,65 e 45 per centodel proprio territorio;

il mantenimento della sezione distac-cata di Casoria sarebbe giustificata dalfatto che nel relativo circondario si tro-vano la compagnia dei carabinieri, l’Agen-zia delle entrate, un’azienda ospedaliera,collegamenti stradali importanti con col-legamenti diretto con la stazione ferrovia-ria centrale di Napoli e l’aeroporto diNapoli;

i cittadini costretti a ricorrere allavolontaria giurisdizione, spesso minori edisabili, vedono particolarmente penaliz-zati i propri diritti;

il tribunale di Napoli nord – Aversa,ospitato in un’antica struttura adattataall’odierno utilizzo, raggruppa nel suocircondario ben 38 comuni delle provincedi Napoli e Caserta, con una popolazionecomplessiva di circa 923.000 abitanti re-sidenti, presenta notevoli carenze di per-sonale amministrativo e di magistrati, percui non è in grado di assicurare unregolare svolgimento dell’attività giudizia-ria;

Atti Parlamentari — 11915 — Camera dei Deputati

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la popolazione dei comuni di Caloria,Casavatore ed Arzano è di circa 130.000abitanti, l’alleggerimento del bacino diutenza del suddetto tribunale di Napolinord – Aversa rappresenterebbe un bene-ficio funzionale, rendendo più efficiente ilfunzionamento della giustizia;

l’accorpamento con il tribunale diNapoli nord – Aversa comporta notevolidifficoltà in ambito giudiziario penale, ba-sti considerare che le forze di poliziapresenti sul territorio, per ogni attivitàconnessa alla loro funzione devono tra-smettere tutti gli atti al distante e pocoraggiungibile tribunale di Napoli nord –Aversa, con notevole aggravio di costi e diindennità agli enti di competenza;

ricollocare i comuni di Casoria, Ca-savatore, Arzano nel circondario del tri-bunale di Napoli non comporta alcunonere di spesa in quanto occorrerebberosolo pochi locali per la cancelleria e per leudienze, che sono ampiamente disponibilinella ampia struttura del tribunale diNapoli –:

se il Governo sia intenzionato e conquale tempi e modalità a rispondere alleurgenti necessità degli operatori del dirittoe delle popolazioni e dei comuni di Ca-soria, Casavatore ed Arzano;

se il Governo sia intenzionato adassumere iniziative per riportare i comunidi Casoria, Casavatore e Arzano nel cir-condario del tribunale di Napoli. (4-04391)

TOFALO, D’UVA, CRISTIAN IAN-NUZZI, NICOLA BIANCHI, PAOLO NI-COLÒ ROMANO e TONINELLI. — Al Mi-nistro della giustizia, al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

il 25 febbraio 2014, si è svolta pressoil tribunale di Salerno l’udienza prelimi-nare in seguito all’inchiesta denominata« Chernobyl », condotta dalla procura dellaRepubblica di Santa Maria Capua Vetere,relativa alla presunta consumazione divari reati in danno dell’ambiente, tra i

quali il reato di disastro ambientale dolosoarticolo 434 c.p. (nel periodo compreso tragennaio 2006 e luglio 2007 i 38 indagatiavrebbero concorso tra loro allo smalti-mento illecito di 980.000 tonnellate dirifiuti pericolosi e non pericolosi, procu-rando per sé un profitto illecito di 50milioni di euro);

all’esito della stessa, il GUP (giudiceudienza preliminare) ha disposto il rinvioa giudizio di tutti i 38 indagati per tutti icapi di imputazione, ad esclusione deireati di smaltimento illecito e deturpa-mento delle bellezze naturali;

la pronuncia del GUP è avvenuta adoltre 6 anni dalla consumazione dei sud-detti reati e, per effetto della scadenza deitermini di prescrizione, i due reati di cuisopra si sono estinti;

un precedente processo per reati am-bientali, instaurato a seguito dell’inchiestadenominata « Cassiopea » e condotta dallastessa procura di S. Maria Capua Veterenel 2001, non è giunto a conclusione aseguito del sopraggiungere del termine diprescrizione anche per il reato più grave,ovvero il disastro ambientale –:

quali iniziative urgenti, anche nor-mative, si intendano adottare per evitareche i procedimenti penali, aventi oggettoreati ambientali, cadano in prescrizio-ne. (4-04397)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta scritta:

DANIELE FARINA. — Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti. — Per sapere– premesso che:

il Ministero delle infrastrutture e deitrasporti – con decreto 27 dicembre 2001,n. 2522 – ha individuato le risorse finan-

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ziarie destinate all’attuazione di un Pro-gramma innovativo di riqualificazione ur-bana denominato « Contratti di QuartiereII » e con decreto 30 dicembre 2002,n. 1025, ha messo a disposizione dellaregione Lombardia i fondi per l’attuazionedi tale Programma nazionale che, nellacittà di Milano, interessa n. 5 contesti adalto disagio abitativo caratterizzati dallaprevalente presenza di edilizia residenzialepubblica;

il 31 marzo 2005 il Ministro interro-gato e la regione Lombardia hanno sotto-scritto l’Accordo quadro per l’attuazionedel programma nazionale « Contratti diQuartiere II », nell’ambito del quale è statostipulato il Contratto di quartiere per ilGratosoglio a Milano;

è vigente il « Contratto di QuartiereGratosoglio » all’interno del quale sonoprevisti interventi di recupero edilizio delpatrimonio residenziale esistente di pro-prietà di Aler Milano (opere 1.50-1.51-1.52-3.01), di nuova edificazione residen-ziale (opere 1.02-3.02), di miglioramentodella dotazione infrastrutturale (opera2.04) e di riqualificazione paesaggistica(opera 2.50);

inizialmente detto contratto riguar-dava soltanto il comparto di « GratosoglioNord » per il quale risultano di fattorisolte, grazie agli interventi effettuati, leproblematiche attinenti alla manutenzionestraordinaria con adeguamento energeti-co-prestazionale ed impiantistico di tutti ifabbricati interessati che, altresì, risultanoallacciati alla rete di teleriscaldamento diA2A;

nel comparto Sud, escluso dal pre-detto contratto di quartiere, sussistonoinvece gravi problematiche igienico-sanita-rie degli alloggi posti all’ultimo piano din. 10 edifici, connesse alle ripetute infil-trazioni d’acqua derivanti dallo stato didegrado sia delle coperture che dei giuntidi dilatazione delle facciate;

tali criticità, che incidono pesante-mente sulla qualità quotidiana dell’abitaredei residenti e che rendono improcrasti-

nabili gli interventi di risanamento di talepatrimonio immobiliare, sono state accer-tate nel corso dei sopralluoghi congiunti,anche dall’assessorato alla casa di regioneLombardia e dall’assessorato alla casa delcomune di Milano;

nell’ambito del predetto contratto diquartiere per il Milano-Gratosoglio, aisensi del decreto del viceministro delleinfrastrutture e dei trasporti del 28 otto-bre 2004, n. 394, registrato presso la Cortedei conti in data 4 gennaio 2005, è statoprevisto un cofinanziamento di35.261.029,00 euro (di cui 18.164.720,00euro a carico del Ministero delle infra-strutture e dei trasporti e 17.096.309,00 acarico della regione Lombardia), dei quali26.223.654,20 euro già erogati alla data del31 ottobre 2013;

in data 25 settembre 2013 è statapresentata – e approvata dal Comitatoparitetico Stato-regione per l’attuazionedel programma – la proposta di comunedi Milano e ALER (Agenzia lombarda diedilizia residenziale di Milano) una rimo-dulazione del contratto che prevede:

a) un nuovo ambito territorialed’intervento con ampliamento del perime-tro al fine di intervenire su alcune palaz-zine ALER destinate a canone socialenell’area Sud del Gratosoglio, non contem-plate in precedenza nell’ambito del pro-gramma predetto, al fine di assicurare unapiù ampia e soddisfacente riqualificazionecomplessiva del quartiere;

b) la rinuncia all’attuazione del-l’opera 1.02 – « Nuova costruzione dialloggi per giovani coppie » del lotto Nord–, originariamente prevista per n. 33 gio-vani coppie, rimasta incompiuta a causadel fallimento dell’impresa esecutrice;

la riallocazione dei cofinanziamentiresidui, ammontanti complessivamente a2.526.236,63 euro derivati dallo stralciodella predetta opera « Nuova costruzione

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di alloggi per giovani coppie »(1.503.975,00 euro) e dalle economie dispesa accertate sui lavori già eseguiti perl’opera 1.51 del « Gratosoglio Nord »(1.022.261,63 euro), per nuovi interventi dimanutenzione ordinaria di coperture efacciate su edifici con alloggi ERP – edi-lizia residenziale pubblica opere 1.53, 1.54,1.55 e 1.56 – lotti 4, 5, 6 e 7 e su edificicon alloggi ERP opere 1.57 e 1.58 – lotti8 e 9;

in data 25 settembre 2013 venivarilasciata l’autorizzazione dal Comitatoparitetico Stato-regione per l’attuazionedel programma;

il 5 novembre 2013 il Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti ha comuni-cato ufficialmente alla regione l’approva-zione della nuova proposta di contratto diquartiere e da quel momento potevanoessere attivate le procedure proprie perl’avvio dei lavori;

l’ALER, in data 6 novembre 2013, adun incontro con il comune di Milano e ilconsiglio di zona 5, comunicava l’avviodelle procedure di gara per l’individua-zione della impresa esecutrice, con iniziostimato dei lavori a gennaio 2014;

ad oggi non risulta attivata alcunaattività di cantiere inerente le opere sopraindicate, nonostante la condizione accer-tata di disagio sociale protratto da partedell’inquilinato abitante negli edifici men-zionati –:

se risulti prevista una data di sca-denza dei finanziamenti per il contratto diquartiere inerente il Gratosoglio e in talcaso la destinazione prevista per le sommenon utilizzate;

se il Ministro interrogato, alla luce diquanto esposto in premessa, non ritenga diassumere iniziative per garantire il ri-spetto dei tempi e degli impegni assunti afronte dei finanziamenti ricevuti per ipredetti contratti di quartiere;

se il Ministro interrogato non ritengaaltresì di dover intervenire al fine di farfronte ai ritardi che ad oggi si registrano

e al fine di assicurare che vengano rea-lizzate le opere necessarie alla riqualifi-cazione del quartiere. (4-04386)

CATANOSO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti, al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

a seguito del nubifragio abbattutosisu Roma la scorsa settimana ed a causa diun furto di rame nella zona nord dellaCapitale, un black-out elettrico e telema-tico ha interessato l’intero sedime dell’ae-roporto di Roma-Urbe, quale conseguenzadei forti eventi atmosferici abbattutisinelle prime ore del mattino nella zona anord della capitale;

tutte le strutture all’interno del se-dime aeroportuale sono rimaste, ed alcunelo sono tuttora come la redazione diAVIONEWS, prive di collegamenti telefo-nici e di internet. Il problema ha riguar-dato anche la torre di controllo, gli ufficidell’Ente nazionale aviazione civile e del-l’Ente nazionale di assistenza al volo efinanche il posto di polizia all’internodell’aeroporto;

il problema si è presentato nellamattinata di lunedì 24 marzo 2014 e,incredibilmente, perdura fino ad ora. Ilfurto di pochi metri di cavo di rame ed unnubifragio, eventi sia deprecabili che spia-cevoli ma, purtroppo, molto frequenti diquesti tempi, hanno paralizzato e stanno,tuttora, paralizzando un intero aeroportoe tutte le strutture al suo interno. I tecniciresponsabili della rete internet e dellatelefonia sono al lavoro per risolvere ilproblema, ed il servizio dovrebbe essereripristinato a breve. A rendere ancor piùcomplessa la situazione c’è il fatto chel’aeroporto di Roma-Urbe si è trovato« sotto Notam » per la visita a Roma delPresidente degli Stati Uniti d’America;

dopo ben cinque giorni dal verificarsidel problema, persisteva ancora parzial-

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mente il blocco ai collegamenti telefonici edi internet che ha interessato, dalle 24marzo 2014, tutti gli uffici (compresi quellidi polizia, torre di controllo, Ente nazio-nale aviazione civile e della società nazio-nale di assistenza al volo) dell’aeroporto diRoma-Urbe. Laddove le linee di altri ope-ratori per le telecomunicazioni sono stateripristinate, incredibilmente così non è perquegli uffici, tra cui la stessa redazione diAVIONEWS, le cui linee sono sotto lagestione di Welcome Italia. Un black-outtotale che ha e sta provocando prevedibilidanni alle attività aeroportuali –:

quali iniziative di competenza inten-dono adottare i Ministri interrogati affin-ché tali evenienze non debbano più veri-ficarsi con un così evidente nocumentoalle attività aeroportuali ed alla sicurezzacomplessiva del volo sulla capitale.

(4-04387)

RIZZETTO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti, al Ministro del-l’economia e delle finanze. — Per sapere –premesso che:

il ruolo delle associazioni dei consu-matori, soprattutto, a fronte della crisieconomica sociale in cui versa l’Italia,assume oggi un peso fondamentale nell’ot-tica della tutela collettiva del bene comunee quindi del consumatore/utente, che èparte debole rispetto alla posizione dellapubblica amministrazione, dei concessio-nari di servizi pubblici nonché delle grandiaziende;

a riguardo, il Codacons, quale asso-ciazione di consumatori, agisce nel suoruolo di rilievo parapubblicistico nella tu-tela collettiva dei beni comuni di rilevanzacostituzionale ed in tale contesto, secondola giurisprudenza (ex multis Adunanzaplenaria sentenza 11 gennaio 2007, n. 1;Cfr. Cons. Stato, Sez. VI, 3 febbraio 2005,n. 280), ad essa è consentito di intervenire,in qualità di denunciante ogni qualvolta siverifichino soprusi o vessazioni nei con-fronti del consumatore/utente che, da solo,per timore nei confronti di un soggetto in

posizione dominante, risulterebbe demoti-vato dal reagire per richiedere tutela;

il Codacons autonomamente e comeaderente al Comitato contro la specula-zione e per il risparmio (Casper), negliultimi anni, a partire dal 2010 ad oggi, hasegnalato e portato all’attenzione alle di-verse autorità, pubbliche amministrazioni,all’Antitrust, alle procure territorialmentecompetenti, situazioni di rilevante impor-tanza in riferimento tanto alla qualità deiservizi forniti quanto all’operato ed allacondotta delle Ferrovie dello Stato Spa;

l’associazione ha più volte denunciatoun’inappropriata gestione del servizio el’incapacità di far fronte alle diverse pro-blematiche che nel corso degli anni si sonosuccedute, il tutto a danno della colletti-vità che si è vista privata o quanto menolimitata nella fruizione di un adeguatoservizio pubblico essenziale, non propor-zionato al costo dei biglietti;

sul punto, si evidenzia che l’Italia èstata deferita dalla Commissione del-l’Unione europea per i diritti dei viag-giatori alla Corte di giustizia di Stra-sburgo per il mancato recepimento dellanormativa comunitaria sui diritti dei pas-seggeri nel trasporto ferroviario;

l’accusa da parte della Commissioneè la mancata istituzione di una specificaautorità per vigilare sull’applicazione delregolamento e la mancata previsione disanzioni per chi viola le regole. « Senzaqueste due azioni necessarie, i passeggeriche viaggiano in treno in Italia o versoaltri Paesi dell’Ue non possono far rispet-tare i loro diritti in caso di problemi »,riferisce un comunicato di Bruxelles del 28marzo 2014 pubblicato sul sito webwww.repubblica.it;

non può negarsi la natura di serviziopubblico all’attività svolta da Trenitaliaspa – società controllata al 100 per centoda Ferrovie dello Stato spa a sua voltaposseduta al 100 per cento dal Ministero

Atti Parlamentari — 11919 — Camera dei Deputati

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dell’economia e delle finanze – la qualerisulta essere affidataria del servizio ditrasporto pubblico, tanto dei passeggeriquanto delle merci, sulla base di un con-tratto di servizio stipulato con il Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti;

difatti, secondo la giurisprudenza « ilservizio pubblico si qualifica tale, nonperché gestito da una pubblica ammini-strazione o da un concessionario, ma in-nanzitutto per le sue finalità di interessepubblico. Ed invero, l’articolo 33 decretolegislativo n. 80/1998, nel testo introdottodalla legge n. 205/2000, ha attribuito alGiudice amministrativo la giurisdizioneesclusiva in materia di pubblico servizio, etale deve essere considerato quello svoltoda Ferrovie dello Stato » (cfr. TAR Lazio,n. 6130/2006);

ed ancora, il Consiglio di Stato haritenuto rientrante nella nozione di pub-blico servizio ogni attività « finalizzata alperseguimento dell’interesse collettivo » (explurimis Cons. Stato 1/2000);

a quanto dichiara il Codacons, lacontinua denuncia da parte dello stessorispetto al disservizio ferroviario, anchecome aderente al predetto comitato Ca-sper, volto a segnalare situazioni di disagioe inadeguatezza dei servizi forniti allacollettività, ha determinato una sorta diritorsione nei confronti dell’associazionecon impossibilità di confronto con Ferro-vie dello Stato spa e alla esclusione daitavoli tecnici;

l’associazione segnala, quale caso em-blematico, il seguente episodio: con comu-nicazione del 23 dicembre 2010, Trenitaliaspa ha convocato il Casper e le associa-zioni a questa aderenti, per un incontrofissato al successivo 13 gennaio 2011, fi-nalizzato a valutare le osservazioni for-mulate dalle principali associazioni deiconsumatori in merito alla carta dei ser-vizi per l’anno 2011, della divisione Pas-seggeri N/I di Trenitalia;

in particolare, a tale incontro Treni-talia aveva invitato tutte le associazioniall’epoca aderenti al tavolo di confronto

del Gruppo FS, tra le quali appunto ancheil Casper, in quanto si doveva pervenire aduna definizione condivisa degli standardqualitativi del servizio ferroviario;

pochi giorni prima della suddettariunione, in data 11 gennaio 2011, ilCasper ha annunciato, con un comunicatostampa, che sarebbe stato promotore diuna manifestazione di protesta nei con-fronti di tutti i vertici delle FS presentiall’incontro del 13 gennaio 2011, per de-nunciare le segnalazioni degli utenti ri-spetto alle criticità del trasporto ferrovia-rio italiano. Tale comunicato riferiva, tral’altro: « ...Ad assillare i passeggeri nonsono solo guasti, disservizi e continui ri-tardi dei treni, ma è anche la qualità delservizio una volta saliti a bordo. In par-ticolare, il problema maggiormente segna-lato dai viaggiatori è lo stato dei serviziigienici nei convogli, troppo spesso guastio inagibili ». Subito dopo tale annuncioTrenitalia, del tutto arbitrariamente esenza dare alcuna motivazione in merito,ha deciso di cancellare l’incontro fissatoper il 13 gennaio 2011, lasciando cosìintendere di non essere disposta ad alcuneffettivo confronto con le associazioni deiconsumatori;

successivamente, sono state escluse,ad avviso dell’interrogante, illegittima-mente, tutte le associazioni cosiddetti dis-sidenti, poiché denuncianti i disservizi diTrenitalia, tra le quali anche il Casper,dagli ulteriori incontri stabiliti per discu-tere in merito al contenuto della Carta deiServizi ed in particolare alle condizioni delservizio ferroviario, determinando così uningiusto danno non solo associazioniescluse, ma soprattutto a tutti gli utenti delservizio;

altro caso di esclusione, a quantoriferisce l’associazione, si è verificato conl’arbitraria estromissione del Codacons daltavolo delle trattative con le associazionidei consumatori per il risarcimento aipasseggeri dei treni (ic 615, fb 9823, fb9829) che il 1o febbraio 2012 sono rimastibloccati per oltre 10 ore a causa del fortemaltempo;

Atti Parlamentari — 11920 — Camera dei Deputati

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quindi, a quanto denuncia l’associa-zione in questione, quel che starebbe po-nendo in essere l’amministratore delegatodi Trenitalia, Mauro Moretti, con scelteche ad avviso dell’associazione, nullahanno a che vedere con l’interesse gestio-nale e di tutela della collettività, è un attodi discriminazione che si manifesta conl’esclusione dai tavoli tecnici dei servizi delCodacons, nonché di altre associazioni cherappresentano la cittadinanza italiana.Tale comportamento appare all’interro-gante illegittimo, poiché i tavoli di consul-tazione sono tra lo Stato e gli utenti –:

se quanto rappresentato in premessacorrisponda al vero e, in tal caso, se equali iniziative i Ministri interrogati, perquanto di loro competenza, intendanoporre in essere per contrastare gli atti,posti in essere nei confronti del Codaconsautonomamente e come aderente a Casper– Comitato contro la speculazione e per ilrisparmio, che si traducono in un dannoper la collettività, rappresentata per l’ap-punto dalle associazioni dei consumatori;

se e quali specifici provvedimenti in-tenda adottare affinché ai prossimi tavolitecnici siano presenti le associazioni rap-presentanti i consumatori/utenti, tra lequali, il Codacons, autonomamente e comeaderente a Casper – Comitato contro laspeculazione e per il risparmio;

se e quali misure ritenga di adottareaffinché i vertici di Trenitalia spa nonprocedano in futuro ad ulteriori atti diesclusione delle associazioni che rappre-sentano i consumatori/utenti, ai tavoli diconsultazione sul servizio ferroviario, an-che alla luce della natura dello stessoquale servizio pubblico;

se e quali iniziative intendano porrein essere per colmare le inadempienzesegnalate dalla Commissione europea,quali l’istituzione di una specifica autoritàper vigilare sull’applicazione del regola-mento e la previsione di sanzioni in casoviolazione delle regole. (4-04394)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta scritta:

AIRAUDO, MARCON, PAGLIA, ME-LILLA, KRONBICHLER e FRANCOBORDO. — Al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

l’Autogrill spa è una società control-lata al 59,3 per cento dalla famiglia Be-netton tramite la finanziaria Edizioni Srl.La società gestisce, più di 5.300 puntivendita in oltre 1.200 località del nostroPaese con un fatturato di 5,84 miliardi dieuro l’anno. Nel 1995 la società che rien-trava nel sistema delle partecipazioni sta-tali è stata privatizzata ed acquisita dalgruppo Benetton;

l’Autogrill spa ha avviato un inaccet-tabile processo di razionalizzazione checoinvolge il complesso delle attività facenticapo alla famiglia Benetton, già interessateda un delicato passaggio di ristruttura-zione e rifocalizzazione del business brandche ha portato ad annunciare la chiusura,in Italia, di più di 30 punti vendita amarchio United Colors of Benetton e Si-sley;

l’Autogrill spa, in particolare, ha re-centemente chiuso cinque punti venditanella città di Roma, rispettivamente dentroi centri commerciali di Parco Leonardo,La Romanina, Tor Vergata, Euroma 2 e DaVinci, spesso in maniera improvvisa, senzail necessario preavviso o un’adeguato coin-volgimento dei dipendenti e dei delegatisindacali nella fase decisionale;

come riportato da articoli di stampail 31 marzo 2014, l’Autogrill spa ha di-sposto inoltre la definitiva cessazione del-l’attività di un ulteriore punto vendita sitoa Roma, in via del Corso n. 181, ove essaopera con i marchi Bar/Snack, Ciao eSpizzico, comunicando l’avvio della pro-cedura di licenziamento collettivo per i 77lavoratori che operano presso tale puntovendita, a decorrere dall’8 giugno 2014;

Atti Parlamentari — 11921 — Camera dei Deputati

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le motivazioni alla base del licenzia-mento dei personale, addotte dall’Autogrillspa, sono rappresentate dal calo di fattu-rato e delle conseguenti perdite registratenegli ultimi due anni di esercizio.L’azienda lamenta inoltre un incrementodel costo del lavoro ed ha annunciato chela decisione è di tipo « strutturale », esclu-dendo dunque la possibilità di disporremisure idonee a porre rimedio a dettasituazione, evitando, in tutto o in parte, lamessa in mobilità del personale;

il bilancio della società, secondo di-chiarazioni di un delegato sindacale deilavoratori, è in attivo e dunque non pre-senta una situazione di dissesto che po-trebbe eventualmente giustificare un in-tervento così drastico, con pesanti ricadutesulla vita di centinaia di persone. Laposizione centrale e strategica dei localiinoltre li rende estranei al calo dei con-sumi che può invece interessare, più in-cisivamente, le aree periferiche;

l’azienda individua nella « proceduradi mobilità » l’unica soluzione per il per-sonale in forza senza valutare eventualitrasferimenti in tutto il Lazio, a parità dicondizioni di inquadramento contrattuale,orario e retributivo in sostituzione delpersonale assunto con contratto a tempodeterminato o incentivando eventuali tra-sferimenti volontari sull’intera rete;

viene applicata la procedura ex ar-ticoli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991per « Autogrill S.p.A. » che permette al-l’azienda di ricorrere a tale strumento: illavoratore licenziato con apposita comu-nicazione aziendale si reca al centro perl’impiego e richiede l’iscrizione alle listedi mobilità; una commissione ne deliberal’iscrizione verificati i requisiti di legge eil lavoratore ha diritto di chiedere al-l’INPS l’erogazione della prestazione asostegno del reddito-mobilità. L’INPS ve-rifica la posizione dell’azienda e in so-stituzione della mobilità eroga l’indennitàdi disoccupazione ASPi in quanto « Au-togrill non rientra tra le categorie diaziende obbligate al versamento del con-tributo di mobilità necessario per l’ero-

gazione della prestazione indennizzata ailavoratori iscritti nelle liste di mobilità »;si ottiene così l’iscrizione in una lista dimobilità non indennizzata in quanto Au-togrill nella procedura di Roma Corso sidescrive come « società operante nell’am-bito dei servizi di ristorazione mediantesomministrazione di cibi e bevande alpubblico su quasi tutto il territorio na-zionale »;

Autogrill spa non è solo ristorazionefast food; Autogrill è: vendita di generi dimonopolio (tra i quali tabacchi e relativiaccessori, gratta e vinci, lotterie nazionalie altro), di CD e DVD, generi alimentari(salumi e formaggi al peso e affettati),market (con ogni tipo di referenza com-presi alcolici), materiali per l’igiene per-sonale (dentifricio, shampoo, assorbenti,schiuma e lamette da barba e altro),prodotti elettronici (caricatori per cellu-lari, apparecchi per la riproduzione audio,TV, lettori DVD);

il Governo, nonostante la gravitàdella situazione e l’urgente necessità di unintervento, ad oggi non risulta aver dispo-sto alcun tavolo negoziale con la società oqualsivoglia soluzione utile ad evitare illicenziamento di un numero così conside-revole di lavoratori –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti esposti in premessa e quali siano isuoi orientamenti al riguardo;

se non ritenga necessario intervenire,per quanto di competenza, al fine dirivedere la formula con cui Autogrill spasi descrive nella procedura di Roma Corso,inserendo anche le altre tipologie di ven-dita effettuate;

quali urgenti iniziative intenda adot-tare il Governo al fine di tutelare ilavoratori a rischio, scongiurando il li-cenziamento dei 77 dipendenti dell’Auto-grill spa, anche attivando un tavolo diconfronto che coinvolga pienamente leorganizzazioni sindacali di riferimento, laproprietà, la dirigenza aziendale e i rap-presentanti degli enti locali interessatidallo smantellamento della rete di ven-

Atti Parlamentari — 11922 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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dita facente capo alla famiglia Benetton,al fine di individuare ogni possibile so-luzione volta ad evitare ripercussioni ne-gative sugli attuali livelli occupazionali,facendo sì che l’azienda adotti un pianoindustriale di rilancio anche incentratosulla partecipazione, al momento assente,alle gare d’asta per l’assegnazione delleconcessioni per la rete autostradale.

(4-04389)

* * *

SALUTE

Interrogazioni a risposta scritta:

ABRIGNANI. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

è notevole il numero degli italiani chesi rivolgono agli osteopati e ai chiropraticiper varie sindromi dolorose del sistemaosteo-muscolare richiedendo, a fronte dimanipolazioni vertebrali complesse, com-petenze specifiche, che non è possibileaccertare in queste figure che, pur muo-vendosi nell’area sanitaria, sono prive diuna professionalità riconosciuta;

si deve tener conto dell’assoluta di-versità dei percorsi formativi seguiti daichiropratici e dagli osteopati che frequen-tano corsi brevi (al massimo due anni) enon formalizzati nel sistema professionale,poiché manca una normativa di settore; icorsi, oltretutto possono essere rivolti apersonale privo di diplomi che garanti-scano conoscenze di natura sanitaria;

la legge n. 244 del 24 dicembre 2007(finanziaria 2008), al comma 355 dell’ar-ticolo 2, ha istituito la professione sanita-ria di chiropratico, affidando al Ministerodella salute il compito di emanare unregolamento di attuazione. La citatanorma non è stata tuttavia di facile at-tuazione poiché presentava alcune criti-cità, anche in relazione alla sua compati-bilità con il sistema generale delle profes-sioni sanitarie, dal momento che non hadelineato il profilo professionale del chi-

ropratico e non ha indicato quali attivitàegli può porre in essere, demandando laquestione ad un regolamento di attuazioneda emanarsi entro sei mesi dalla data dientrata in vigore della legge suddetta;

la stessa normativa ha previsto l’isti-tuzione presso il Ministero della salute diun registro dei chiropratici, la cui iscri-zione è riservata ai possessori del diplomadi laurea magistrale in chiropratica otitolo equivalente, previsione che attual-mente risulta inapplicabile in quanto allostato attuale detto corso di laurea nonrisulta attivo presso nessuna università, néè stato elaborato il relativo ordinamentodidattico in cui stabilire quale laurea stra-niera sia da considerarsi equipollente, per-ché non si dispone del parametro diriferimento nazionale, costituito appuntodall’ordinamento didattico;

la legge n. 4 del 14 gennaio 2013recante « Disposizioni in materia di pro-fessioni non organizzate in ordini e col-legi » dava invece l’opportunità all’osteo-patia di entrare a pieno titolo nelle pro-fessioni riconosciute secondo un modellodi autoregolamentazione basata sul ri-spetto della norma UNI, assicurando, difatto, una forma di garanzia per gli utentiper la scelta di operatori « accreditati » delsettore;

la suddetta legge prevedeva la possi-bilità di costituire delle associazioni acarattere professionale su base volontariavolte, da un lato, a valorizzare le compe-tenze degli associati, dall’altro a garantireil rispetto delle regole deontologiche edunque la tutela degli utenti;

recentemente invece il Ministro dellasalute ha risposto ad un’interrogazioneproposta dall’onorevole Binetti in meritoal profilo professionale degli osteopati che« le attività svolte dall’osteopata rientranonel campo delle attività riservate alle pro-fessioni sanitarie »;

tale interpretazione avrebbe l’effettodi portare ad un arretramento rispettoalla legge in materia di professioni nonorganizzate del 2013 e comporterebbe due

Atti Parlamentari — 11923 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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gravi conseguenze: da un punto di vistapiù strettamente giuridico tutti gli osteo-pati operanti sul territorio italiano si ren-derebbero responsabili del delitto di cuiall’articolo 348 del codice penale (esercizioabusivo della professione medica), mentreda un punto di vista economico-sociale sideterminerebbe l’espulsione di circa 10mila professionisti dal mercato con con-seguente perdita di lavoro di un indotto dicirca 45.000 lavoratori –:

quali siano le motivazioni alla base ditale risposta del Ministro interrogato, an-che alla luce del fatto che, oltre ad esseregià stata approvata una legge che com-prendeva gli osteopati nella categoria delleprofessioni riconosciute, sia la Commis-sione che il Parlamento europeo stannochiedendo a gran voce la limitazione delleattività riservate secondo il principio dellalibera circolazione e, quindi, quali siano lefonti di riserva giuridica di dette attività;

quali, tra le attività tipiche svoltedall’osteopata, siano da considerarsi riser-vate per legge ad una professione sanitariae a quali, tra queste ultime, siano riser-vate. (4-04393)

LOREFICE, GRILLO, SILVIA GIOR-DANO, BARONI, DI BENEDETTO e CEC-CONI. — Al Ministro della salute. — Persapere – premesso che:

il settimanale l’Espresso in edicola davenerdì 4 aprile 2014, rende nota l’esi-stenza di una inchiesta, definita choc, deicarabinieri dei Nas e della procura diRoma, in relazione alla vicenda del virusdell’aviaria e ad un traffico internazionaledi virus;

dall’inchiesta dei Nas sembrerebbeche virus dell’aviaria siano stati speditidall’estero in Italia in plichi anonimi,senza alcuna autorizzazione e in viola-zione di tutte le norme sulla sicurezzavigenti;

il sospetto avanzato dagli investiga-tori dei Nas è che ci sia stato un businessdelle epidemie che viene attuato attraversouna cinica strategia commerciale;

la strategia commerciale si sarebbebasata sulla diffusione di notizie amplifi-cate sul pericolo di diffusione e i rischi perl’uomo derivanti dall’aviaria, che avreb-bero spinto le autorità sanitarie ad adot-tare provvedimenti d’urgenza;

i provvedimenti di urgenza si sareb-bero trasformati in un affare da centinaiadi milioni di euro per le industrie farma-ceutiche;

sembrerebbe, a detta degli inquirenti,che si sia verificato anche un caso, didiffusione dell’influenza tra il pollame delNord Italia direttamente legata alle attivitàillecite di alcuni manager;

l’indagine ricostruisce i retroscenasullo sfruttamento dell’allarme per l’avia-ria nel nostro Paese, che nel 2005 portò ilGoverno Berlusconi ad acquistare farmaciper 50 milioni di euro, rimasti inutilizzati,senza alcun approfondimento e con gra-vissime carenze nei controlli e nell’atten-dibilità delle informazioni e delle fonti;

l’inchiesta, in realtà è stata apertadagli investigatori americani, che hannoottenuto le confessioni di Paolo Candoli,manager della filiale italiana di Merial, suiceppi patogeni di aviaria spediti illegal-mente a casa sua in Italia e poi venduti adaziende statunitensi. Nel 2005 la Home-land Security Usa ha trasmesso i docu-menti ai carabinieri del Nas, che già sierano occupati a Bologna di una organiz-zazione criminale dedita al traffico divirus ed alla produzione clandestina divaccini;

la nuova inchiesta dell’Arma si èallargata, seguendo le intercettazioni di-sposte dai magistrati di Roma. Paolo Can-doli nella capitale sa come muoversi:sponsorizza convegni medici organizzatida professori universitari, regala viaggi edistribuisce consulenze ben pagate e que-sto gli permette di avere « corsie prefe-renziali » al Ministero della salute perottenere autorizzazioni, riesce a far cam-

Atti Parlamentari — 11924 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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biare parere alla commissione consultivadel farmaco veterinario per mettere incommercio prodotti della Merial;

tra i referenti più stretti di PaoloCandoli da quanto si apprende dall’arti-colo dell’Espresso risulta Ilaria Capua,virologa di fama internazionale, attual-mente deputato di Scelta Civica e vicepresidente della Commissione Cultura allaCamera;

fino all’elezione alla Camera, IlariaCapua era responsabile del dipartimentodi scienze biomediche comparate dell’Isti-tuto zooprofilattico sperimentale (Izs)delle Venezie con sede a Padova. Il risul-tato degli accertamenti del Nas ha portatoil procuratore aggiunto di Roma, Gian-carlo Capaldo, a ipotizzare reati gravis-simi. La Capua e alcuni funzionari dell’Izssono stati iscritti nel registro degli indagatiper associazione per delinquere finalizzataalla corruzione, all’abuso di ufficio e inol-tre per il traffico illecito di virus, Stessacontestazione per tre manager della Me-rial. Anche il marito della Capua, exmanager della Fort Dodge Animal di Apri-lia, attiva nella produzione veterinaria, èindagato insieme ad altre 38 persone;

nell’elenco degli indagati figurano, adetta dell’Espresso, tre scienziati al verticedell’Izs di Padova; funzionari e direttorigenerali del Ministero della salute; alcunicomponenti della commissione consultivadel farmaco veterinario; sembrerebbecoinvolta anche Rita Pasquarelli, direttoregenerale dell’Unione nazionale avicoltura.I fatti risalgono a sette anni fa ma moltidegli indagati lavorano ancora nello stessoistituto;

sempre stando a quanto scritto nel-l’articolo dell’Espresso, sembrerebbe chealcuni dei manager al telefono si van-tavano dei metodi usati per trasferire ivirus clandestinamente in tutto il mondo:dalla Francia al Brasile, nascondendoli inpacchi anonimi o tra gli abiti delle valigie.« Abbiamo fatto cose turche », dicono.Secondo gli investigatori del Nas, anche laCapua e l’Istituto zooprofilattico sono

coinvolti nel traffico illegale: la scienziatasarebbe stata pagata per fornire agentipatogeni;

sembrerebbe che in una conversa-zione registrata sia la stessa virologa afarne esplicito riferimento, sostenendo diaver ceduto ceppi virali in favore di unveterinario americano. Contattata da« l’Espresso », Ilaria Capua respinge tuttele accuse: conferma di conoscere Candolima spiega « di non aver mai vendutoceppi virali. Sono dipendente di un entepubblico e non vendo nulla personal-mente »;

ancora una volta emergono gravis-sime lacune da parte del Ministero dellasalute e ancora una volta inchieste por-tano ad inscrivere nel registro degli inda-gati, in questo caso in seguito ad unaindagine dei carabinieri del Nas, funzio-nari del Ministero della salute, componentidella commissione consultiva del farmacoveterinario, funzionari dell’Izs –:

se il Ministro della salute sia a co-noscenza dei fatti illustrati in premessa edella indagine dei carabinieri dei Nas cheha portato la procura di Roma ad iscriverenel registro degli indagati 38 persone al-cune delle quali funzionari del Ministerodella salute;

se risulti agli atti sulla base di qualidati scientifici e quali informazioni nel2005 il Governo Berlusconi decise di pro-cedere all’acquisto di 50 milioni di farmacitanto fondamentali che sono rimasti ol-tretutto inutilizzati;

quali iniziative intenda intrapren-dere, per le parti di propria competenza,per accertare quanto accaduto, le respon-sabilità e in tale contesto avviare le azionidi risarcimento al Servizio sanitario na-zionale da parte delle aziende farmaceu-tiche, dato che nel 2005 furono acquistati50 milioni di euro di farmaci a tutt’oggimai utilizzati mediante, stante l’inchiestadei Nas di Roma, una strategia « businessdelle epidemie » attuata attraverso unacinica strategia commerciale. (4-04400)

* * *

Atti Parlamentari — 11925 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta orale:

CESA. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

il decreto-legge n. 145 del 2013 (co-siddetto « Destinazione Italia »), pubblicatonella Gazzetta Ufficiale n. 300 del 23 di-cembre 2013, ha modificato le norme cheregolano la concessione delle agevolazionidi cui al decreto legislativo n. 185 del2000, Titolo I;

le agevolazioni, gestite da Invitalia efinalizzate alla creazione di nuove societào all’ampliamento di società già esistenti,sono destinate alle imprese in cui la mag-gioranza dei soci e dei capitali è rappre-sentata da giovani tra i 18 e i 35 anni, ealle donne indipendentemente dall’età (equesta è una delle novità introdotte daldecreto « Destinazione Italia ») e finan-ziano la produzione di beni e la fornituradi servizi in diversi settori;

la norma si estende all’intero terri-torio nazionale e non prevede più l’ero-gazione di contributi a fondo perduto, masolo la concessione di mutui agevolati atasso zero, per investimenti fino a 1,5milioni di euro (per singola impresa);

al fine di scoraggiare eventuali com-portamenti scorretti delle imprese benefi-ciarie, Invitalia valuta i progetti ed erogai finanziamenti con un processo certificatoISO 9001 e controlla tutto il ciclo deifinanziamenti;

la misura è stata ulteriormente fi-nanziata ma necessita dell’emanazione delregolamento di attuazione, da parte delMinistero dello sviluppo economico, cheindicherà anche le modalità di presenta-zione della domanda di ammissione alleagevolazioni. Con l’avvenuta emanazionedel regolamento, sarà pubblicata, sul por-tale di Invitalia, la modulistica per lapresentazione della domanda –:

se non ritenga di procedere senzaulteriori ritardi all’emanazione del sud-

detto regolamento di attuazione al fine diconsentire l’avvio dei progetti presentati,eliminando l’attesa di quanti aspettanol’attuazione di una misura che potrebbecontribuire a diminuire la disoccupazionegiovanile nel nostro Paese. (3-00744)

Interrogazioni a risposta scritta:

DE ROSA, ZOLEZZI, MANLIO DI STE-FANO, BUSTO, TRIPIEDI, CASO, BASI-LIO, CARINELLI, SEGONI, TERZONI,MANNINO e DAGA. — Al Ministro dellosviluppo economico, al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro delle politiche agricolealimentari e forestali. — Per sapere –premesso che:

la regione Lombardia ha approvato,con delibera di giunta regionale del 18aprile 2012, n. 9/3298, le « Linee guida perl’autorizzazione degli impianti per la pro-duzione di energia elettrica da fonti ener-getiche rinnovabili (FER), mediante rece-pimento della normativa nazionale in ma-teria » e in tali linee guida al capitolo 7.4« Processi di biodigestione anaerobica » haprevisto una disciplina specifica volta afavorire gli impianti che utilizzano bio-masse agricole/reflui zootecnici, consen-tendo loro di impiegare per il funziona-mento dei biodigestori anche altre bio-masse costituite da rifiuti senza conte-stualmente imporre, ai titolari dei relativiimpianti, l’utilizzo di tutti i presidi im-piantistici necessari ad evitare impatti ne-gativi sull’ambiente come, viceversa, impo-sto dalla normativa vigente agli impiantiche trattano esclusivamente biomasse co-stituite da rifiuti;

in tali linee guida la regione Lom-bardia, nella fattispecie, ha ammesso lospandimento come fertilizzante del dige-stato ottenuto utilizzando anche parzial-mente rifiuti quali la FORSU come ope-razione di recupero (R10 – Trattamento

Atti Parlamentari — 11926 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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in ambiente terrestre a beneficio del-l’agricoltura e dell’ecologia) richiamandoimpropriamente per lo spandimento lenorme imposte dal decreto legislativon. 99 del 1992, che non sono applicabiliin quanto riferite esclusivamente allospandimento in agricoltura dei fanghi didepurazione, e l’applicazione generica deldecreto legislativo n. 152 del 2006 che, asua volta, non è applicabile in materia dispandimento di digestato da FORSU, inquanto non prevede quali debbano esserele caratteristiche del digestato per lacessazione della sua qualifica di rifiuto eil suo spandimento in agricoltura, com-portando quindi, nel caso del suo span-dimento, impatti potenzialmente negativisull’ambiente e sulla salute umana (l’ar-ticolo 17, comma 3 della legge 23 agosto1988, n. 400, prevede che un rifiuto devesoddisfare criteri specifici per essere am-messo alle attività di recupero, definendoanche valori limite per le sostanze in-quinanti);

correttamente ai titolari degli im-pianti di digestione anaerobica che utiliz-zano esclusivamente rifiuti quali laFORSU è imposto, dalle autorizzazionirilasciate dagli enti preposti, che il dige-stato che risulta dal processo di biodige-stione anaerobica debba essere adeguata-mente trattato al fine di depurarlo dallesostanze potenzialmente inquinanti;

con l’emanazione delle suddette lineeguida, la regione Lombardia ha stabilito,di fatto, i criteri che definiscono la finedella qualifica di rifiuto (end of waste) pertaluni tipi di rifiuto (in particolare ildigestato ottenuto da FORSU), competenzache spetterebbe, ad avviso degli interro-ganti, alle strutture ministeriali;

i criteri menzionati nelle linee guidain parola a giudizio degli interroganti nonsono di fatto legittimi in quanto nonsoddisfano i requisiti previsti dall’articolo184-ter del decreto legislativo n. 152 del2006 (che ha recepito l’articolo 6 previsto

dalla direttiva n. 2008/98/CE) per l’end ofwaste. Tali criteri sono attualmente speci-ficati nel decreto ministeriale 5 febbraio1988 per i rifiuti non pericolosi e neldecreto ministeriale 12 giugno 2002, n. 61per i rifiuti pericolosi;

la sentenza della Corte di Cassazione,sezione III del 31 agosto 2012, n. 33588, inmerito alla « definizione di rifiuto » riba-disce l’illegittimità di miscelare rifiuti efanghi derivanti da impianti di biodige-stione anaerobica per poi spandere il pro-dotto in agricoltura, con il seguente pas-saggio: « In materia di biodigestione anae-robica di materie prime vegetali, la verificacirca la ricorrenza della nozione di rifiutova fatta sia con riferimento alla massaliquida che a quella solida che residua dalprocesso di biodigestione. Se la sostanzaliquida in questione è utilizzata nei limitiindicati e non vi sia contaminazione ini-ziale o successiva per la presenza di rifiuti,si deve escludere che possa essere definitarifiuto se non ricorrono le condizioni perritenere che il detentore intenda disfar-sene ». In definitiva, le frazioni liquida esolida derivanti dal processo di biodige-stione, se contaminate da rifiuti, come laFORSU, sono da ritenersi complessiva-mente rifiuti e come tali trattati, non certospargendoli nei campi agricoli;

ciò sarebbe in contrasto con l’articolo184-ter del decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152, l’articolo 6 della direttivaeuropea 2008/98/CE ed altre leggi e normein materia di protezione dell’ambiente egestione dei rifiuti, nonché il decreto le-gislativo n. 99 del 1992 (spandimento deldigestato prodotto dalla biodigestione dirifiuti organici, codici CER 20 01 08) e ildecreto legislativo n. 75 del 2010 (norma-tiva sui fertilizzanti e gli ammendanti inagricoltura);

le competenze nella individuazionedelle operazioni di recupero dei rifiutisono circoscritte in capo allo Stato che leesercita specificando i requisiti tecnicidella sostanza generata da tale processo direcupero e assicurandosi che non vi siano

Atti Parlamentari — 11927 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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impatti negativi sulla salute umana e sull’ambiente. Solo al Ministero dell’ambientee della tutela del territorio e del marespetta il compito di stabilire quali rifiutisiano ammessi alle operazioni di recupero(recupero rifiuti declinato nel decreto mi-nisteriale 5 febbraio 1998);

infine, come già enunciato, ad avvisodegli interroganti, non rientra nella pote-stà delle regioni estendere la disciplinadell’uso agronomico dei fanghi biologici aduna diversa tipologia di rifiuti (decretolegislativo n. 99 del 1992, articolo 6, edirettiva 86/278/CEE);

sarebbe opportuno verificare se si-tuazioni critiche come quella esposta inpremessa si siano verificate anche in altrerealtà territoriali –:

se sia stato effettuato un monitorag-gio circa l’applicazione nelle diverse realtàregionali delle linee guida nazionali perl’autorizzazione degli impianti alimentatida fonti rinnovabili e quali ne siano gliesiti, con particolare riguardo ad eventualicriticità;

se e quali iniziative di competenza iMinistri interrogati intendano intrapren-dere al fine di garantire una disciplinauniforme dei processi di biodigestioneanaerobica, in armonia con le norme na-zionali ed europee. (4-04395)

GALLINELLA, DAGA, SIBILIA, MAS-SIMILIANO BERNINI, COLONNESE, SE-GONI, GAGNARLI, L’ABBATE, BENE-DETTI, PARENTELA e LUPO. — Al Mini-stro dello sviluppo economico. — Per sa-pere – premesso che:

il 4o round del negoziato UE-USA,denominato TTIP, si è svolto il 26 marzo2014, quando Obama ha incontrato i ver-tici dell’UE;

sul sito dell’Unione Europea si leggeche lo scopo dell’accordo è quello di« aumentare lo scambio delle merci, eli-minando dazi e barriere commerciali »;una sorta di deregulation attraverso treobiettivi: accesso ai mercati, allineamento

delle regole e norme in materia di com-mercio per la globalizzazione. È evidenteche un tale cambiamento potrebbe rica-dere negativamente sui piccoli imprendi-tori e agricoltori italiani, a cui già laglobalizzazione ha portato più oneri chevantaggi;

l’accordo succitato riguarderà i pro-dotti agroalimentari e industriali, il mer-cato dei servizi, il trasporto e la liberaliz-zazione degli investimenti privati, checoinvolgeranno anche gli appalti pubblici,la sicurezza ambientale e alimentare, ifarmaci, i diritti di proprietà intellettuale;

il trattato di Lisbona demanda al-l’Unione Europea le scelte in materia diaccordi d’investimento, nel momento incui si parla testualmente « di garantire unequilibrio tra gli Stati Membri e gli inve-stitori »; agli interroganti appare quanto-meno strano far rientrare l’accordo TTIPin questo ambito, ma il Parlamento euro-peo, il 6 aprile 2011, si è già espresso intal senso;

per investitori si intendono ovvia-mente le multinazionali, che saranno pro-tette da questo negoziato che prevede, trale altre cose, protezione dalla discrimina-zione, protezione dall’espropriazione (ven-dita di cibo trattato con ENM – ad oggil’EFSA non lo permette in Europa) e sultrasferimento dei capitali (la multinazio-nale è in Italia, ma i capitali altrove),possibilità di far ricorso da parte di uninvestitore privato nei confronti delloStato membro che si oppone al commerciodegli OGM;

sarebbero, inoltre, equiparati i con-trolli sui farmaci: ad oggi tra l’UE e gliUSA ci sono tempi di sperimentazionediversi;

nonostante nel trattato di Maastrichtagli articoli 102 e 103 sia prevista per gliStati membri una certa autonomia politicain ambito economico, un regolamento del’97 (trattasi del regolamento 1466/1997,che fu il primo dopo Maastricht a chiedereil coordinamento delle politiche economi-che e di bilancio degli Stati membri, ora

Atti Parlamentari — 11928 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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sostituito dall’ultimo quello 1175/2011 cheè uno dei 6 regolamenti del « Six Pack »,ovvero il famoso pacchetto che ha intro-dotto un’applicazione più rigorosa delpatto di stabilità e crescita) chiude lapartita su questo spiraglio di sovranità;

il TTIP porterebbe a compimentol’Executive Order di Obama, n. 13534dell’11 marzo 2010, con cui gli Stati Unitisi sono impegnati a migliorare gli accessiper gli scambi oltreoceano relativi allamanifattura, l’agricoltura e i servizi madein USA. Agli occhi dell’interroganti, questoaccordo pare disegnato a misura deglistatunitensi;

in Europa sembra che la strada siagià stata scelta, infatti, il Consiglio del-l’Unione Europea ha già approvato gliorientamenti utilizzati dalla Commissioneper trattare a nome dell’Unione in ambitoTTIP e al termine del negoziato saranno ilParlamento europeo (che ha una funzioneconsultiva) e il Consiglio, che si è giàespresso favorevolmente, a decidere;

esiste, inoltre, uno studio che ipotizzache tale accordo incrementerà di circa 120miliardi di euro ogni anno il bilanciodell’Unione Europea. Tale studio, apparen-temente commissionato da un ente indi-pendente, il Center for Economic PolicyResearch (CEPR) di Londra, è stato finan-ziato, di fatto, dalla Banca d’Inghilterra,dalla Fondazione Rockfeller, oltre che daaltre banche private, quali la Banca delCanada e di Israele, la BCE, Alpha Bank,Barclais, Citigroup, Credit Suisse, IntesaSan Paolo, Gruppo Santander, JP Morgane il MES;

il CEPR poi è presieduto da Guil-lermo de la Dehesa, membro del gruppodei Trenta del comitato esecutivo delBanco Santander e consulente internazio-nale di Goldman Sachs. Alcuni ricercatoridel CEPR lavorano per la Rockfeller Foun-dation e per la Banca Mondiale. Il capoprogetti del dossier del TTIP elaborato dal

CEPR è Joseph François, economista diLinz (Austria) con cittadinanza statuni-tense e, che ha lavorato per l’InternationalTrade Commission degli Stati Uniti, occu-pandosi degli accordi NAFTA, GATT eWTO;

la Commissione europea ha dichia-rato che tali accordi devono restare riser-vati, ma agli interroganti appare inveceauspicabile che le decisioni che sottendonoil trattato siano rese pubbliche, poiché leconseguenze ricadranno sui cittadini eu-ropei –:

quali iniziative, nell’ambito delle pro-prie competenze e nelle opportune sedieuropee, intenda assumere lo Stato ita-liano a salvaguardia del mercato e delleproduzioni nazionali, considerando che,da quanto esposto in premessa, l’accordoTTIP rischierebbe di causare un pesantesbilanciamento del mercato a favore delleproduzioni statunitensi a scapito di quelleeuropee, sia rispetto alla quantità sia,specie per ciò che concerne l’agroalimen-tare, rispetto alla qualità dei prodotti.

(4-04398)

Apposizione di firme ad interrogazioni.

L’interrogazione a risposta in Commis-sione Patriarca e altri n. 5-02539, pubbli-cata nell’allegato B ai resoconti della se-duta del 3 aprile 2014, deve intendersisottoscritta anche dal deputato Malpezzi.

L’interrogazione a risposta scritta Ba-roni e altri n. 4-04383, pubblicata nell’al-legato B ai resoconti della seduta del 4aprile 2014, deve intendersi sottoscrittaanche dal deputato Cancelleri.

Cambio presentatore e ritiro di firmaad una interrogazione a risposta scritta.

L’interrogazione a risposta scritta n. 4-03221, pubblicata nell’Allegato B ai reso-

Atti Parlamentari — 11929 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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conti della seduta del 21 gennaio 2014, èda intendersi presentata dal deputato Ca-ruso, già cofirmatario della stessa. Conte-stualmente, si intende ritirata la firma deldeputato Rossi.

Ritiro di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interrogazione a risposta orale Rossin. 3-00064 del 16 maggio 2013;

interrogazione a risposta in Com-missione Garavini n. 5-02214 del 20 feb-braio 2014.

ERRATA CORRIGE

Interrogazione a risposta in Commis-sione Businarolo e altri n. 5-02544 pubbli-cata nell’Allegato B ai resoconti della se-duta n. 204 del 3 aprile 2014. Alla pagina11805, seconda colonna, dalla riga diciotte-sima alla riga ventunesima deve leggersi:« BUSINAROLO, ROSTELLATO, TURCO,TOFALO, BARONI, CECCONI, DAL-L’OSSO, DI VITA, GRILLO, LOREFICE eSILVIA GIORDANO. — Al Ministro dellagiustizia, al Ministro della salute. — Persapere – premesso che: » e non « BUSINA-ROLO, ROSTELLATO, TANCREDI e TO-FALO. — Al Ministro della giustizia, al Mini-stro della salute. — Per sapere – premessoche: », come stampato.

Atti Parlamentari — 11930 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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INTERROGAZIONI PER LE QUALI E PERVENUTA

RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA

ANZALDI, FAMIGLIETTI, MAGORNOe RICHETTI. — Al Ministro dell’interno, alMinistro delle politiche agricole alimentarie forestali. — Per sapere – premesso che:

nella notte tra il 29 e il 30 luglio,secondo quanto riferito sui social network,al signor Emanuele Feltri, titolare di unabio-fattoria nella Valle del Simeto a Pa-ternò (Catania), sono state uccise le pecoree fatta trovare la testa mozzata di una diesse davanti la porta di casa, chiaro attointimidatorio nel codice mafioso;

il giovane imprenditore siciliano, de-luso e sfiduciato per non aver ricevutoriscontri alle precedenti denunce, in unprimo momento avrebbe addirittura ri-nunciato a rivolgersi alle forze dell’ordineaffidando il proprio sfogo a internet cheha subito dato grande eco alla vicenda poiripresa dai media nazionali;

secondo una prassi che sarebbe or-mai consueta nelle campagne siciliane, chiè vittima degli abusi della malavita prefe-risce non rivolgersi allo Stato per la sfi-ducia che ha nelle istituzioni;

il grave e ignobile atto intimidatorionon fermerà l’attività di Emanuele Feltri,nonostante la sua presenza sia manifesta-mente sgradita nella valle del Simeto, dovel’imprenditore ha contrastato l’abusivismoe l’inquinamento illegale;

è molto grave, a parere degli inter-roganti, che in un momento di crisi eco-nomica, in cui non è facile trovare lavoro,i giovani che si rimboccano coraggiosa-

mente le maniche, tornando alla campa-gna, al difficilissimo lavoro dell’imprendi-tore agricolo e rischiando in proprio ca-pitali e forza lavoro, vengano lasciati solia combattere interessi illeciti e criminalitàorganizzata che sul territorio dimostrasempre più spesso di essere ancora moltoforte;

è opportuno, sempre a parere degliinterroganti, che il grave episodio di Pa-ternò non passi in silenzio, considerandole conseguenze anche in termini di comu-nicazione che tale vicenda può avere, vistoche si tratta di un giovane imprenditoreche ha deciso di lasciare la città per aprireuna attività agricola in campagna ed èstato vittima del sopruso della malavita –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza di quanto su esposto e intendanoverificare se la sicurezza e l’ordine pub-blico siano garantiti anche nella valle delSimeto;

se e come, per quanto di competenza,il Governo intenda intervenire sul graveepisodio di mafia che ha colpito il giovaneimprenditore di Paterno, il cui gregge dipecore è stato sterminato per ritorsione,assumendo iniziative affinché sia ricono-sciuto un ristoro per i danni subiti.

(4-01116)

RISPOSTA. — Il 1o luglio 2013, EmanueleFeltri, un giovane coltivatore diretto pro-prietario di un fondo rurale sito nel co-mune di Paternò, in provincia di Catania,ha presentato una denuncia alla locale

Atti Parlamentari — I — Camera dei Deputati

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stazione Carabinieri per aver subito, nellanotte tra il 29 e il 30 giugno 2013, l’ucci-sione di quattro pecore di sua proprietàmediante esplosione di colpi d’arma dacaccia. Nell’occasione, una delle pecore erastata decapitata e la testa posta davanti laporta d’ingresso di un fabbricato agricolo.

L’uomo, in sede di denuncia, nel riferiredi aver bruciato le carcasse degli animalisenza documentare quanto accaduto, hadichiarato un danno economico di circa400 euro e di non essere coperto da assi-curazione.

L’11 luglio 2013, lo stesso allevatore hadenunciato presso la citata stazione deicarabinieri di aver trovato sul propriofondo agricolo una pecora morta, con untaglio all’addome e ferite alla testa.

Tali episodi sarebbero riconducibili alfatto che l’allevatore ha più volte richia-mato, anche attraverso gli organi di stampa,l’attenzione dell’opinione pubblica sullostato di degrado ambientale dell’Oasi Valledel Simeto. Inoltre, con iniziative di carat-tere personale – quali la chiusura dellastrada con una barra di ferro – lo stesso hatentato di impedire l’accesso che conduce adiscariche abusive. Questo gli ha procuratoliti con il vicinato, in particolare con alcuninomadi rumeni di etnia « rom ».

Il Comitato provinciale per l’ordine e lasicurezza pubblica ha esaminato la situa-zione della sicurezza personale del signorFeltri, assumendo immediatamente idoneemisure di tutela.

I locali comandi dell’Arma dei Carabi-nieri, nonostante le impervie condizionidella località interessata, hanno da subitointensificato i servizi di vigilanza e con-trollo di quel territorio, provvedendo co-munque ad informare sull’attività investi-gativa svolta la competente autorità giudi-ziaria.

È stato infine sensibilizzato il Corpoforestale dello Stato alla vigilanza dellazona protetta del Simeto, per reprimere legravi e persistenti violazioni ambientali cheivi si verificano e per dissuadere i privati dainiziative di contrasto.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Filippo Bubbico.

BASILIO, ARTINI, ALBERTI, PAOLOBERNINI, CORDA, FRUSONE e RIZZO. —Al Ministro della difesa. — Per sapere –premesso che:

in data 17 ottobre 2013 la procuramilitare della Repubblica di Verona hainviato una circolare a tutti i comandantidei reparti ricadenti nella propria giuri-sdizione territoriale intitolata « Procedi-menti penali davanti all’Autorità giudi-ziaria militare – Direttive e linee guidaper i comandanti di corpo e per lapolizia giudiziaria »;

il documento, firmato dal procura-tore militare Enrico Buttitta e da tutti isostituti, elenca una serie di fattispecie dicasi in riferimento ai quali i comandantidi corpo o gli ufficiali di polizia giudiziariadevono fare una segnalazione di notizia direato alla procura;

tra le notizie di reato da segnalare,oltre a quegli episodi che appaiano primafacie come veri e propri reati militari, laprocura militare veronese inserisce unaserie di altre notitiae criminis che sem-brano voler far ricadere sotto la compe-tenza penale determinati episodi o com-portamenti a prescindere dalla loro effet-tiva configurabilità come reati. Secondo ilprocuratore veronese spetta alla procuradecidere cosa sia o non sia reato, elimi-nando quel pur necessario vaglio da partedei comandanti o degli agenti di PG nellavalutazione della rilevanza penale di uncomportamento;

in tal modo, ad esempio, dovrà esseresegnalata ogni « assenza dal servizio, an-corché giustificata da certificazioni medi-che, della durata superiore ai trentagiorni », ogni incidente stradale che coin-volga veicoli militari in ipotetica relazioneal reato di danneggiamento colposo di cosemobili militari, tutti gli episodi di offesaall’integrità fisica e morale di un altromilitare, anche nei casi in cui il codicepreveda la procedibilità solo a richiesta delComandante di Corpo, anche se i fattisono stati commessi fuori da luoghi mili-tari e anche se non siano connessi alservizio;

Atti Parlamentari — II — Camera dei Deputati

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particolarmente preoccupante apparel’indicazione di segnalare alla procura an-che le assenze per malattia di duratasuperiore ai trenta giorni, a prescinderedalla sussistenza di qualsiasi altro ele-mento che faccia sospettare un illecito,con ciò criminalizzando l’esercizio del di-ritto alla salute del cittadino-militare;

su questo punto si è anche espressoil COIR palidoro dei carabinieri che parlain una sua delibera di « umiliazione deimilitari che potrebbero venire segnalati inmodo generalizzato alla procura e che sisentiranno di fatto indagati fino a provacontraria » e mette in relazione la circo-lare del procuratore veronese con un or-dine del giorno presentato al Senato, eaccettato dal Governo, per la soppressionedei tribunali militari di Verona e Napoli edelle procure relative;

nella circolare infine viene richia-mata una fattispecie di reato militare difatto divenuta desueta da molti anni inquanto si intrecciava con analoghi reatiprevisti dal codice penale ordinario, ilpeculato e collusione del militare dellaGuardia di finanza previsti dall’articolo 3della legge 1383 del 1941;

da molti anni l’eventuale concussioneo corruzione del militare della Guardia difinanza è sempre stata giudicata dallamagistratura ordinaria, sulla base del fattoche la pena per questo reato ordinario èsuperiore a quella prevista dalla legge del1941 citata;

secondo la procura militare di Ve-rona, in conseguenza della cosiddetta leggeSeverino del 2012 in alcuni casi le peneper la concussione potrebbero essere in-feriori a quelle previste dalla legge 1383 eper questo motivo, ogniqualvolta un finan-ziere fosse indagato per concussione, cor-ruzione o induzione deve essere segnalatianche alla procura militare ai fini dell’at-tribuzione della competenza in alternativaalla giustizia ordinaria –:

di quali elementi disponga il Governoe se il Ministro interrogato intenda assu-

mere iniziative ispettive in relazione aquanto descritto in premessa. (4-02546)

RISPOSTA. — La direttiva citata nell’atto,adottata di iniziativa dal procuratore mili-tare della Repubblica di Verona e dai suoisostituti, contiene una serie di disposizionie di osservazioni esplicative che risultano,nel loro contenuto essenziale, in linea conla normativa sostanziale e processuale vi-gente.

Il controverso passaggio concernentel’obbligo di comunicazione delle assenzesuperiori ai trenta giorni, ancorché giusti-ficate da certificazioni mediche, oggetto diparticolare rilievo da parte dell’interrogante,ha trovato adeguato e corretto tempera-mento nella nota diramata dallo stessoprocuratore militare, in data 11 novembre2013, nella quale opportunamente si pre-cisa che le comunicazioni di notizia direato, anche quelle relative ai reati diassenza, vanno inviate all’autorità giudizia-ria sempre e soltanto nei casi in cui,secondo l’apprezzamento del comandante dicorpo o dell’ufficiale di polizia giudiziaria,sussistano concreti elementi per ritenereche sia stato commesso un reato.

In ragione di ciò, in nessun caso do-vranno essere segnalati i casi di assenza,anche di lunga durata, che risultino ade-guatamente giustificati.

In merito, poi, agli ulteriori rilievi for-mulati nell’atto, è il caso di osservarequanto segue.

L’articolo 3 della legge 9 dicembre 1941,n. 1383 (nelle sue tre distinte articolazioni:Violazioni delle leggi finanziarie costituentidelitto, Collusione in contrabbando, Pecu-lato del militare della Guardia di Finanza),non può essere considerata norma desueta,essendo la stessa pacificamente in vigore econcretamente applicata per punire parti-colari condotte illecite poste in essere damilitari della Guardia di finanza.

Per quanto riguarda, invece, i rapportitra la norma predetta ed i reati di corru-zione e concussione, la direttiva in parolaha inteso evidenziare che, a seguito dellariforma di cui alla legge 6 novembre 2012,n. 190, i rapporti tra le diverse fattispeciesono mutati, con conseguente variazione

Atti Parlamentari — III — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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anche dei riflessi sulla giurisdizione, se-condo la disposizione dell’articolo 13,comma 2, del codice di procedura penale.

Quanto all’opportunità, infine, che i fattidi concussione, corruzione e induzionesiano comunicati anche all’autorità giudi-ziaria militare, si osserva che la stessaderiva dalla frequente possibilità che in essicoesistano anche gli estremi (non sempre dichiara evidenza) del reato militare di cuiall’articolo 3 della legge n. 1383 del 1941.

Resta, tuttavia, evidente che la richiestadi tale comunicazione non comporta alcunarivendicazione di giurisdizione da parte de-gli organi di giustizia militare sui predettireati comuni i quali, sempre secondo ladisposizione del citato articolo 13, comma2, del codice di procedura penale, appar-tengono in ogni caso al giudice ordinario, ilquale giudicherà sul reato militare, ove essorisulti meno grave rispetto al reato comunead esso connesso.

In ragione di tali considerazioni, nonesistono i presupposti per porre in essere leiniziative ispettive richiamate nell’atto.

Il Ministro della difesa: RobertaPinotti.

BATTELLI e SIMONE VALENTE. — AlMinistro dei beni e delle attività culturali edel turismo. — Per sapere – premesso che:

in questi ultimi giorni si è letto suquotidiani a diffusione nazionale e soprat-tutto a diffusione locale che un artistabresciano, Francesco Vezzoli, avrebbe ac-quistato la cappella sconsacrata della Ma-donna del Carmine di Montegiordano inprovincia di Cosenza al fine di scomporlae trasferirla negli Stati Uniti, ricomponen-dola nel museo newyorchese Moma Ps1,nell’ambito del progetto « Trinity » a cuil’artista sta lavorando;

l’operazione di scomponimento e im-ballaggio delle parti della chiesa è stataeffettuata sulla base di autorizzazioni ri-lasciate dalle autorità locali;

attualmente le parti scomposte dellacappella gentilizia di Montegiordano sitrovano ferme nel porto di Gioia Tauro e

sono state poste sotto sequestro da partedell’autorità giudiziaria;

il decreto legislativo n. 42 del 2004impone che per l’alienazione e la circola-zione dei beni culturali sottoposti a tutelaè necessario richiedere l’autorizzazionealla soprintendenza competente per terri-torio –:

come mai sia stato autorizzato loscomponimento della cappella;

quale amministrazione abbia autoriz-zato lo spostamento della cappella di Mon-tegiordano;

cosa si intenda fare della cappellaormai scomposta. (4-02970)

RISPOSTA. — Con riferimento all’interro-gazione parlamentare in esame, con laquale l’interrogante, in relazione allo smon-taggio e trasferimento negli Stati Uniti dellacappella sconsacrata della Madonna delCarmine di Montegiordano (Cosenza),chiede perché sia stato autorizzato lo scom-ponimento della cappella e chi abbia au-torizzato la predetta scomposizione ed il suosuccessivo spostamento, si comunicaquanto segue.

A seguito di sopralluogo esperito dapersonale della soprintendenza per i beniarchitettonici e paesaggistici per le provincedi Cosenza, Catanzaro e Crotone, venivariscontrata la quasi completa ultimazionedei lavori di smontaggio della cappella. Lamedesima soprintendenza provvedeva,quindi, ad emettere specifica ordinanza disospensione dei lavori, prontamente comu-nicata all’impresa ed al comune di Monte-giordano (Cosenza), dando altresì notiziadel fatto alla procura della Repubblica diCastrovillari.

Alcune porzioni selezionate della chiesarisultavano essere state smontate e custo-dite in un sito di stoccaggio, mentre altrerisultavano essere state poste sotto seque-stro, presso il porto di Gioia Tauro, dalTribunale di Palmi.

La soprintendenza, inoltre, provvedevaad autorizzare la messa in sicurezza delleparti della chiesa non ancora smantellate.

Atti Parlamentari — IV — Camera dei Deputati

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Ciò premesso, si rappresenta che nes-suna autorizzazione allo smontaggio dellacappella è stata rilasciata dagli uffici ter-ritoriali di questa amministrazione che,peraltro, non hanno mai ricevuto richiestein tal senso. Lo smontaggio è avvenutoarbitrariamente ad opera della proprietà.

La citata soprintendenza, infine, sta po-nendo in essere la procedura di imposizionedel vincolo storico sul citato bene, ai sensidell’articolo 10, comma 3, lettera a), delcodice dei beni culturali e del paesaggio, eha manifestato l’intenzione di promuoverel’impiego del materiale proveniente dallosmontaggio nel ripristino formale figurativodelle porzioni residuali della Chiesa.

Il Ministro dei beni e delle at-tività culturali e del turismo:Dario Franceschini.

MATTEO BRAGANTINI. — Al Ministrodelle politiche agricole alimentari e fore-stali. — Per sapere – premesso che:

il cinghiale è un animale selvatico cherisulta essere presente in moltissime re-gioni in particolare nelle zone montane delVeneto, Lombardia, Trentino-Alto Adige eFriuli-Venezia Giulia. È una specie che inmolti casi risulta particolarmente perico-losa sia per le aree rurali, creando ingentidanni alle colture, che per la popolazioneresidente. Risultano sempre più frequenti,infatti, gli avvistamenti di questi animali aridosso dei centri abitati;

durante gli spostamenti invernali, perla ricerca di cibo e data la loro prolife-razione, dimensione e aggressività, i cin-ghiali stanno diventando pericolosi ancheper la sicurezza stradale mettendo a re-pentaglio l’incolumità degli automobilisti,soprattutto nelle strade di montagna in cuispesso si verificano incidenti a causa del-l’attraversamento improvviso di questi ani-mali in mezzo ad una strada trafficata;

i cinghiali sono anche un pericolosanitario in quanto tra le malattie di cuii cinghiali selvatici potrebbero essere por-tatori c’è la classica peste suina. Per

l’uomo, inoltre, esiste il pericolo di con-trarre la leptospirosi;

da notizie apparse sugli organi distampa si apprende che nel comune diVerona sono stati avvistati cinghiali selva-tici a ridosso del centro abitato. Questo haportato il sindaco ad emettere un’ordi-nanza urgente che permette la cattura e/oabbattimento di questa specie, potenzial-mente pericolosa, che sconfinando dai suoiterritori arriva fino al territorio comunale;

sembra, infatti, che alcuni esemplaripresenti nella zona pedemontana veronesesiano emigrati a sud, arrivando fino inpianura;

nelle aree protette la vigente norma-tiva impedisce la cattura, l’uccisione, ildanneggiamento, il disturbo delle specieanimali all’interno dei parchi rimettendoai loro regolamenti la disciplina di even-tuali prelievi faunistici e abbattimenti se-lettivi. È opportuno, a parere dell’interro-gante, superare questo ostacolo preve-dendo l’abbattimento dei cinghiali anchein queste aree protette al fine di arginarei danni causati sia alle colture presentiall’interno dei parchi stessi che alle abi-tazioni dei residenti nelle zone limitrofe;

attualmente il cinghiale è una specieabbondante in tutta la Lessinia ed è laprincipale causa dei danni alle coltureagricole, ai prati e ai pascoli. Gli impren-ditori agricoli veneti sono esasperati e lecondizioni in montagna stanno diventandoallarmanti. Cacciatori ed autorità sanitariesono preoccupati per la presenza di questianimali, proliferati negli ultimi anni inLessinia e sulle colline che circondanoVerona. Avere queste specie che circolanolibere per le campagne venete è tutt’altroche gradevole perché, se si sentono mi-nacciate, possono arrivare ad attaccarel’uomo e gli altri animali;

tutto ciò ci deve portare ad unaprofonda riflessione sulla presenza deicinghiali e degli ungulati in genere e sullaloro compatibilità con l’equilibrio del ter-ritorio veneto, in quanto il problema ha

Atti Parlamentari — V — Camera dei Deputati

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assunto un carattere di urgenza anche perquanto riguarda la sicurezza;

risultano necessari, a parere dell’in-terrogante, interventi normativi a livellonazionale per risolvere le problematiche le-gate al numero sempre più crescente dicinghiali che, a causa dei loro ripetuti spo-stamenti nelle zone abitate e nelle areeurbane ad alta densità di popolazione, de-stano preoccupazione tra la cittadinanza;

i danni causati alle colture agricoleda tali specie, che spesso hanno il propriohabitat confinante con le aree rurali, ne-cessitano di misure urgenti che vadano acontrastare il fenomeno fornendo, alleregioni e province, strumenti efficaci econcreti –:

quali iniziative si intendano adottareal fine di modificare la normativa vigenteper consentire a regioni e province unaregolamentazione sulla caccia al cinghialeche sia permanente e programmata so-prattutto verso quelle aree gravate dallapresenza massiccia di questi animali non-ché quali modifiche che consentano l’ab-battimento dei cinghiali anche nell’ambitodelle aree protette, territori ora preclusiall’esercizio dell’attività venatoria, al finedi tutelare sia le aziende agricole che lapopolazione residente su tutto il territorioveneto. (4-02655)

RISPOSTA. — Con riferimento all’ inter-rogazione parlamentare in esame, si evi-denzia innanzitutto che il problema deicrescenti danni all’agricoltura causati dallafauna selvatica e in particolar modo daicinghiali, è stato più volte affrontato dalMinistero delle politiche agricole alimentarie forestali, che di concerto con il Ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, ha individuato un gruppo dilavoro con il compito di esaminare leprincipali criticità della legge n. 157 del1992.

Il gruppo di lavoro, costituito da fun-zionari rappresentanti dei ministeri compe-tenti, ha concordato, con l’ausilio tecnico-scientifico dell’Istituto superiore per la pro-tezione e la ricerca ambientale (Ispra), una

proposta per emendare la suddetta leggesulla caccia in relazione alla gestione ve-natoria degli ungulati selvatici e del cin-ghiale nonché ai periodi e alle modalità diprelievo in selezione.

La proposta è, attualmente, all’atten-zione delle regioni in sede tecnica.

La proposta, una volta definita, dovràquindi essere sottoposta alla valutazionepolitica.

Per quanto riguarda la possibilità diapplicare misure finanziarie compensativedei danni causati agli agricoltori dallafauna selvatica, si fa presente che attual-mente, nell’ambito del regolamento per losviluppo rurale, tale tipologia di interventonon è prevista.

Nell’ambito delle trattative sulla riformadegli orientamenti sugli aiuti di Stato inagricoltura, la Commissione europea ha,recentemente, mostrato un’apertura verso lapossibilità che gli Stati membri concedanoaiuti volti a compensare i danni subiti dafauna selvatica protetta.

In proposito, segnalo che la delegazioneitaliana ha chiesto che questa tipologia diaiuti venga consentita in relazione ai dannicausati da tutta la fauna selvatica e nonsoltanto dalla fauna selvatica protetta.

Il negoziato è tuttora aperto e dovrebbechiudersi nei primi sei mesi dell’anno incorso con esito che auspichiamo più chepositivo su questa problematica e sulle altrequestioni aperte per sostenere il settoreagricolo italiano.

Il Ministro delle politiche agri-cole alimentari e forestali:Maurizio Martina.

CATANOSO. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

nel 2000 la St insieme alle organiz-zazioni sindacali firma al Ministero dellosviluppo economico un protocollo d’intesaper la costruzione del modulo M6, im-pianto ad alto livello tecnologico, che deverappresentare il rilancio, a livello europeo,di St Catania. A fronte di 500 milioni di

Atti Parlamentari — VI — Camera dei Deputati

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euro la St si impegna a creare 1.500 nuoviposti di lavoro;

al gruppo progettazione memorie,fiore all’occhiello della St, e a diversiprofessionisti inviati in giro per il mondoad acquisire know-how, viene affidato l’av-vio del nuovo gioiello produttivo;

dopo diversi rallentamenti (dovuti so-prattutto ad una cattiva gestione da partedel management, ed all’incombente crisidel comparto dei semiconduttori) nellarealizzazione del modulo, le insistenti vocidi una cessione del progetto M6, trovanofondamento nella realizzazione di unasocietà, indipendente da St, in cui soltantoil 48 per cento è la quota partecipativa diSt, il 45 per cento di Intel (compartomemorie, a sua volta ceduta perché inperdita);

nel mese di luglio 2007 viene firmatala cessione di ramo d’azienda del gruppomemorie di St presente in Italia;

552 dipendenti di Catania, 123 diArzano, 43 di Palermo e 1.024 di Agrate,il modulo M6 (interamente costruito condenaro pubblico) venduto per 450 milionidi euro alla nuova società costituita, pas-sano da St a Numonyx;

tra le motivazioni a giustificazionedell’operazione di vendita di ramod’azienda, la completa realizzazione di M6con l’assunzione prevista da protocollod’intesa di 650 unità (inizialmente erano1500);

a giudizio dell’interrogante e dellaUgl-metalmeccanici, non si comprendecome una multinazionale forte come Stabbia incontrato delle difficoltà a far par-tire M6, mentre una neonata società for-mata da due gruppi di aziende diverse,cedute perché in perdita da anni, potessefar decollare la produzione in M6;

ovviamente e senza alcuna sorpresa,dopo soltanto un mese dalla nascita diNumonyx, i vertici aziendali della societàdichiarano al Ministero dello sviluppo eco-nomico che lo stabilimento M6 non rientrapiù nei piani dell’azienda, rifiutando il

finanziamento previsto per il completa-mento del modulo di 463 milioni di euro;

a distanza di un anno, l’azienda,invitata dalle organizzazioni sindacali alMise per presentare i piani industriali,dichiara di dover ricorrere alla Cassaintegrazione per la totalità dei lavoratoriNumonyx;

nel frattempo il personale di Palermoed i 71 dipendenti di Catania (addetti allaproduzione) rientrano in St attraversoun’altra cessione di ramo ed i dipendentia Catania diventano 401;

il 10 febbraio del 2010 la Numonyxviene acquisita da Micron Technology at-traverso la cessione dei pacchetti azionariproprietà di St (che di fatto dismettetotalmente) e da altri partner;

negli stessi mesi Stm forma, insiemea Sharp e ad Enel, una fabbrica destinataa produrre pannelli fotovoltaici, la 3 Sun,a cui viene venduto da Numonyx il moduloM6 per 70 milioni di euro (nel 2007Numonyx acquistava a 450 milioni) ederedita il contratto di programma previsto;

Micron nel gennaio 2013 conta inItalia 3.287 dipendenti che, attraverso lacessione del Fab di Avezzano e di parte didipendenti di Agrate che ritornano in St,diventano a dicembre del 2013, 1.075 (324a Catania);

nel 2013 Micron acquista un altragrossa azienda del mercato memorie, El-pida, che la proietta ai vertici delle clas-sifiche mondiali per profitto (semicondut-tori) dal decimo al quarto posto, e segna,dopo trimestri di perdite, un guadagnorecord che viene premiato dal mercato conun aumento della singola azione del 120per cento;

a seguito dell’acquisizione di Elpida,la società decide di razionalizzare il per-sonale dando l’annuncio di un taglio del 5per cento di tutto il personale a livellomondiale, malgrado, a giudizio dell’inter-rogante e della Ugl-metalmeccanici, nonsussista alcuna motivazione economica;

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dall’annuncio si spostano diverse at-tività dall’Italia ad altre parti del mondo,e viene fissato, dopo vari incontri istitu-zionali, un incontro al Mise, per annun-ciare l’impatto in Italia della razionaliz-zazione decisa;

l’esito della riunione è stato che laMicron ha annunciato tagli per il 40 percento della forza lavoro: 128 a Catania,223 ad Agrate, 17 ad Avezzano e 53 adArzano;

questo è, a giudizio dell’interrogantee della Ugl-metalmeccanici, l’ennesimoschiaffo al nostro territorio, regionale enazionale, un’altra eccellenza cancellataed umiliata;

a giudizio dell’odierno interrogante edella Ugl-metalmeccanici bisogna interve-nire energicamente nei riguardi del ma-nagement, ed intervenire politicamente, af-finché anche nell’ottica dei finanziamentiprevisti dall’Unione europea sulla micro enanoelettronica per portare la produzionein Europa dei semiconduttori dal 10 percento attuale al 20 per cento entro il 2020,si vincolino tali finanziamenti nella re-gione Sicilia (regione ancora ad obbiettivo1) al mantenimento dell’occupazione (epossibilmente, anche alla crescita di essa)nel distretto tecnologico Etna Valley. Mi-cron ha già dichiarato di non essere in-teressata a tali finanziamenti. STMicroe-lectronics, invece, sembra fortemente in-teressata, ed in ogni caso si ritiene cheessa debba assumersi la responsabilità deilavoratori Micron, considerato che essistessi hanno « venduto » ad un’altraazienda (Micron) che ora sembra volereabbandonare il territorio;

non si può permettere che tutto ciòaccada, e che si perdano più di 1.000 postidi lavoro ad altissimo livello professionalesu un settore che si ritiene debba essereconsiderato strategico e fondamentale perlo sviluppo italiano –:

quali provvedimenti intenda adottareil Ministro interrogato per risolvere leproblematiche esposte in premessa e tu-telare i lavoratori italiani della Micron.

(4-03249)

RISPOSTA. — In relazione all’interroga-zione in esame, si rappresenta quanto se-gue.

Il Ministero dello sviluppo economicosegue costantemente le problematiche dellasocietà Micron e ne osserva attentamente glisviluppi.

Sono stati convocati, infatti, specificitavoli di confronto per affrontare le pro-blematiche relative alla Micron, come puredi altre aziende in crisi all’interno dellostesso comparto industriale/tecnologicodella microelettronica (3SUN e ST Microe-lettronics) ed in particolare gli ultimi in-contri si sono svolti il 26 febbraio e il 12marzo 2014.

All’incontro del 26 febbraio 2014 eranopresenti rappresentanti de Ministero dellosviluppo economico, delle Regioni Sicilia,Campania e Lombardia, del Comune diCatania, di Confindustria Monza, le orga-nizzazioni sindacali nazionali e territoriali,le rappresentanze sindacali unitarie, alcuniparlamentari e una delegazione di Micron.

L’incontro ha avuto inizio a seguito diuna riunione preliminare ristretta alle or-ganizzazioni sindacali e alle istituzioni, cheera stata richiesta dalle organizzazioni sin-dacali.

L’azienda ha parlato dei due incontriavuti direttamente con le organizzazionisindacali a seguito dell’ultima riunione te-nutasi al Ministero dello sviluppo econo-mico in data 28 gennaio 2014.

Nel corso del primo di questi incontri èstato presentato un piano di riorganizza-zione in relazione alle prospettive di mer-cato dei vari siti Micron in Italia.

Nel corso del secondo è stata presa inconsiderazione la possibilità di rivedereparzialmente l’impatto sulle risorse occu-pazionali rispetto alla lettera del 21 gennaio2014 che annunciava l’inizio delle proce-dure di mobilità per 419 unità distribuitetra i siti Micron di Agrate Brianza e Vi-mercate, Arzano, Avezzano e Catania. Inparticolare, l’azienda ha comunicato che stacercando di ricollocare alcuni degli esuberisia in altre aziende Micron all’estero, sia inaltre aziende del territorio nazionale dello

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stesso sistema merceologico di Micron. Aquesto riguardo sono già stati presi contatticon una azienda del distretto tecnologico diMonza Brianza disponibile a riassorbirealcuni degli esuberi Micron.

I sindacati, unitariamente, hanno comu-nicato di non essere soddisfatti del pianoprospettato dall’azienda ritenendo che nonpossa essere considerato come un pianoindustriale sul futuro delle aziende Micronin Italia. Hanno, quindi, nuovamente ri-chiesto la presentazione di un piano indu-striale sulle prospettive produttive e occu-pazionali del gruppo, poiché ci sono dubbicirca la sua permanenza in Italia.

Le rappresentanze sindacali unitariehanno espresso preoccupazione circa lapossibile dispersione all’estero del patrimo-nio tecnologico e del personale altamentespecializzato dei siti italiani di Micron.

I sindacati, inoltre, hanno chiesto alGoverno di contattare il board Micron negliStati Uniti e di mantenere un unico tavoloa livello nazionale per trattare non soltantoi problemi immediati riguardanti la mobi-lità dei 419 lavoratori (che sono scaduti il7 aprile 2014), ma anche – e soprattutto –il piano industriale di permanenza delleaziende Micron in Italia.

Durante l’ultimo incontro, tenutosi indata 7 marzo 2014, si sono registrati alcunipassi avanti in merito alle problematichegià esposte. I vertici aziendali hanno, infatti,assicurato la volontà della società di restarein Italia, si sono mostrati propensi a ri-correre agli ammortizzatori sociali e agliincentivi all’esodo, a ridiscutere il numerodegli esuberi e a lavorare a un pianoindustriale che possa realmente garantireun futuro produttivo e occupazionale ai sitiitaliani.

Un’apertura significativa, manifestatadal vice presidente di Micron, che i rap-presentanti sindacali nazionali e territorialidei metalmeccanici hanno accolto con in-teresse nel prosieguo dell’incontro.

Entro fine marzo era stato calendariz-zato un nuovo incontro per iniziare aentrare nel merito del piano industriale diMicron.

L’obiettivo, promosso dal Ministero dellosviluppo economico, è quello di arrivare in

tempi brevi a un accordo definitivo chepossa salvaguardare al meglio l’importan-tissima realtà rappresentata da Micron peril Paese.

Infine, per quanto concerne il settoredella microelettronica in generale, si se-gnala che si sono tenuti in data 7 marzo2014 due incontri: quello relativo a tutto ilcomparto della microelettronica e la primariunione del tavolo sul settore specifico deicomponenti elettronici.

Durante i due appuntamenti, finalizzatia individuare le politiche di sviluppo piùurgenti e adeguate per i comparti interes-sati, sono stati affrontati i temi di coordi-namento con le strategie europee di politicaindustriale e per la ricerca e sviluppoconnesse anche ai fondi strutturali e aifondi tematici.

I lavori del tavolo sulla microelettronicaproseguiranno con l’elaborazione di un do-cumento strategico per quanto concerne ilcomparto in generale, mentre, in materia dicomponenti elettronici, si è discusso prin-cipalmente degli interventi possibili al finerafforzare la presenza delle piccole e medieimprese del settore rispetto alla possibilitàdi accedere alle risorse europee, anche at-traverso l’accompagnamento alla realizza-zione di reti di collaborazione, e dellanecessità di maggiori controlli sulla qualitàdei prodotti importati.

Il Sottosegretario di Stato per losviluppo economico: ClaudioDe Vincenti.

CENSORE e OLIVERIO. — Al Ministrodelle politiche agricole alimentari e fore-stali. — Per sapere – premesso che:

la legge n. 36 del 2004 « Nuovo or-dinamento del Corpo forestale delloStato » disciplina la natura giuridica, icompiti istituzionali, le funzioni, l’organiz-zazione ed i rapporti con le regioni e congli enti locali del Corpo forestale, forza dipolizia ad ordinamento civile, specializzatanella tutela del patrimonio naturale epaesaggistico, nella prevenzione e repres-sione dei reati in materia ambientale eagroalimentare. La molteplicità dei com-

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piti affidati alla forestale affonda le radiciin una lunga storia dedicata alla difesa deiboschi, evolutasi nel tempo fino a riguar-dare ogni attività di salvaguardia dellerisorse agroambientali, del patrimoniofaunistico e naturalistico nazionale;

tra gli organismi del Corpo forestalevi sono gli uffici per la biodiversità, istituitinel 2005, preposti alla tutela e alla salva-guardia delle riserve naturali statali rico-nosciute d’importanza nazionale e inter-nazionale; nell’ambito dei propri compiti,gli uffici per la biodiversità si occupano ditutelare e salvaguardare le riserve naturalidello Stato e altre aree di interesse natu-ralistico, conservare e salvaguardare labiodiversità animale e vegetale, promuo-vere le attività di ricerca scientifica e iprogrammi finalizzati allo studio ed allaconservazione della biodiversità, nonché leattività di educazione ambientale e dicomunicazione;

la legge n. 124 del 1985, « Disposi-zioni per l’assunzione di manodopera daparte del Ministero delle politiche agricolealimentari e forestali » ha consentito l’as-sunzione, per gli uffici territoriali per labiodiversità del Corpo forestale delloStato, di operai a tempo determinato eindeterminato a supporto del Corpo fore-stale dello Stato per la manutenzione dellearee naturali protette e per assolvere adulteriori compiti istituzionali;

l’articolo 1, commi 519 e 521, dellalegge 27 dicembre 2006, n. 296 (leggefinanziaria 2007), ha attuato la stabilizza-zione di circa 1.000 operai, ma ha escluso340 dipendenti, in tutta Italia, che nonavevano maturato i requisiti di anzianitàrichiesti;

si tratta di lavoratori ampiamenteprofessionalizzati, dotati di qualificazionee competenze fondamentali, che hannoreso gli uffici dislocati in varie realtàitaliane veri e propri laboratori e presidi atutela della biodiversità, che, se venisseromeno le unità oggi assegnate, rischiereb-bero di scomparire;

alcuni di questi 340 operai sono statipoi assunti temporaneamente (per 5 mesi)

nel corso dell’anno 2009, grazie ai finan-ziamenti stanziati con la legge numero 69del 2009;

con l’articolo 2, comma 250, dellalegge n. 191 del 2009 (legge finanziaria peril 2010), e con il successivo decreto delPresidente del Consiglio dei ministri in cuisono ripartite nel dettaglio le risorse as-segnate, sono stati finanziati 3 milioni dieuro per gli anni 2010, 2011 e 2012 perl’assunzione a tempo determinato di ope-rai del Corpo forestale dello Stato, e invirtù di tali stanziamenti nell’anno 2010sono stati assunti temporaneamente alcunioperai;

l’articolo 9, comma 28, del decreto-legge numero 78 del 2010, convertito, conmodificazioni, dalla legge n. 122 del 2010,ha disposto la riduzione del 50 per centodelle assunzioni di personale a tempodeterminato per le amministrazioni delloStato;

questa disposizione non dovrebbe es-sere applicata agli operai che sono assunticon contratti di natura privatistica. Talecategoria di lavoratori subisce infattil’anomalia di essere dipendente di un entepubblico ma attraverso un contratto dinatura privatistica: verrebbero quindi ap-plicate le restrizioni previste per il pub-blico impiego senza però riconoscere letutele e le garanzie previste per i lavora-tori di enti pubblici;

i tagli introdotti dal decreto-leggen. 98 del 2010, convertito, con modifica-zioni, dalla legge n. 122 del 2010 nonhanno consentito, per gli anni 2011 e 2012,di procedere alla riassunzione dei 181operai a tempo determinato impiegati nel2010, ma solo di 81 unità per un periodomassimo di sei mesi;

da quanto emerge dal bilancio 2012del Corpo forestale dello Stato e dallaprevisione di spesa per il 2013 e 2014, iltotale dei tagli previsti per il 2013 e 2014sarà di circa 3.660.000 euro, la maggiorparte dei quali deriverà dalla riduzionetotale dei fondi per la riassunzione deglioperai a tempo determinato (circa

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1.430.000). Per i prossimi due anni nonsarebbe, quindi, attuata nessuna nuovastabilizzazione nonostante siano previsticirca un centinaio di pensionamenti tra glioperai a tempo indeterminato;

da quanto risulta agli interroganti dal2009 ad oggi il numero di operai a tempodeterminato in servizio presso il Corpoforestale dello Stato si è ridotto di 320unità passando da 400 a circa 80 unità;

tale situazione di incertezza oltre apenalizzare fortemente il personale che daanni viene assunto, sia pure a tempodeterminato, dal Corpo forestale delloStato comporta criticità nella cura e nellasalvaguardia di risorse naturali nazionalidi valenza naturale, storica e culturale;

si rende ormai improrogabile trovareuna soluzione alla questione riguardantela contrattazione di secondo livello delpersonale assunto ai sensi della legge nu-mero 124 del 1985;

tale problematica è già stata oggetto,da anni, da interrogazioni parlamentarinella scorsa legislatura, a cui non è per-venuta risposta;

la legge n. 36 del 2004 prevede iltrasferimento di parte del patrimonio sta-tale forestale alle regioni con relative mae-stranze e nelle regioni dove è stato operatotale trasferimento sono stati ottenuti buonirisultati di valorizzazione del patrimonionaturale assieme alla tutela dei livelli oc-cupazionali preposti a tali mansioni –:

se il Ministro sia al corrente dellasituazione descritta;

se non ritenga di intervenire urgen-temente per far fronte al problema dellastabilizzazione degli operai a tempo de-terminato sia per salvaguardare la profes-sionalità e i livelli occupazionali, sia perassicurare le risorse necessarie per unaefficace e continua azione di salvaguardiadel patrimonio dello Stato di competenzadel Corpo forestale, anche considerato ilnumero esiguo di addetti e la rilevanzadella loro mansione;

se non ritenga urgente assumereun’iniziativa normativa per chiarire laqualificazione giuridica di tali lavoratori,per tutelarne i diritti e per evitare conti-nue e contrastanti interpretazioni che ren-dono incerto il futuro di questi lavoratorie discontinuo il lavoro degli uffici.

(4-02719)

RISPOSTA. — Con la legge 6 febbraio2004, n. 36, concernente l’ordinamento delCorpo forestale dello Stato, è stata affidataal Corpo forestale dello Stato la gestionedelle aree naturali protette che non sonostate trasferite alle regioni.

Si tratta di oltre 120.000 ettari di ter-ritorio di inestimabile valore naturalistico,culturale e scientifico.

Tale territorio è gestito con l’ausilio dicirca 1.350 operai assunti ai sensi dellalegge 5 aprile 1985, n. 124.

Grazie al disposto dall’articolo 1, commi519 e 521, della legge 27 dicembre 2006,n. 296 (legge finanziaria 2007), ben 1.007operai sono stati stabilizzati e per svolgereil servizio sia presso la sede centrale delCorpo forestale dello Stato che presso i 28uffici territoriali per la biodiversità dislo-cati sul territorio nazionale e preposti allagestione e alla salvaguardia delle aree sud-dette.

Per quanto concerne i lavori « stagio-nali », al fine di combattere il fenomenodegli incendi boschivi o per attuare deter-minate iniziative, alle predette unità ven-gono affiancate ulteriori professionalità, as-sunte ai sensi della medesima legge n. 124del 1985 con contratti di lavoro a tempodeterminato (operai a tempo determinato).

Tra le professionalità O.T.D. sono ri-comprese le unità di personale che nonsono rientrate nel processo di stabilizza-zione autorizzato dalla legge finanziaria2007 poiché garantiscono la positiva espe-rienza professionale operativa già maturata.

Per l’assunzione di tale personale, l’ar-ticolo 1, comma 24, della legge 27 dicembre2013, n. 147 (legge di stabilità 2014) haprevisto uno stanziamento, nell’ambito delbilancio del Corpo forestale dello Stato, paria 1,5 milioni di euro per ciascuno deglianni 2013, 2014 e 2015 che consentiranno

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una gestione programmata del personalestesso in funzione delle attività da effet-tuare.

È evidente che i processi di stabilizza-zione e qualificazione giuridica del perso-nale è strettamente legata al complesso dellemanovre annuali di finanza pubblica, ma èdi sicuro interesse per questo Ministerovalutare tutte le ipotesi percorribili affinchési possano contemperare positivamente lelegittime esigenze del personale con gliobiettivi di contenimento della spesa pub-blica.

Il Ministro delle politiche agri-cole alimentari e forestali:Maurizio Martina.

CIMBRO, SENALDI, GADDA, SIMONI,TARANTO, BONAFÈ, DANIELE FARINA,FAVA, KRONBICHLER, LACQUANITI,FRANCO BORDO, LAFORGIA, BIFFONI,GIANNI FARINA, MARANTELLI,STUMPO, AIELLO, NARDI, PLACIDO, VE-RINI, ANDREA ROMANO, RABINO,ASCANI, BOSCO, GAROFALO, MICCOLI,BENAMATI, GIULIANI, PARIS, VENIT-TELLI, BASSO, TINO IANNUZZI, IMPE-GNO, MARAZZITI, MARIANO, DI GIOIA,GUTGELD, CAUSI, GIUDITTA PINI, BER-LINGHIERI, MAURI, SCUVERA e TAR-TAGLIONE. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

in data 16 maggio 2011 l’ENAC hapresentato, ai sensi dell’articolo 23 e se-guenti del decreto legislativo 152 del 2006e successive modificazioni e integrazioni,richiesta di pronuncia di compatibilitàambientale per il Nuovo master plan del-l’aeroporto di Milano Malpensa;

gli interventi previsti sono: amplia-mento del sedime aeroportuale; potenzia-mento del sistema infrastrutturale dell’ae-roporto mediante la realizzazione di unaterza pista; ampliamento e riconfigura-zione delle aree terminali dedicate al tra-sporto commerciale sia sul lato airside chelandside in funzione delle previsioni dicrescita; ampliamento dell’area dedicata al

trattamento merci e realizzazione di un« parco logistico » di supporto all’interocontesto territoriale; razionalizzazione epotenziamento delle attività complemen-tari al trasporto aereo;

a progetto già depositato, SEA haprovveduto a integrare lo studio di impattoambientale in data 20 giugno 2012 condelle « Integrazioni volontarie », e il 30novembre 2012 con dei « chiarimenti » aseguito del contraddittorio tra le parti, aisensi dell’articolo 24 del decreto legislativo152 del 2006 e successive modificazioni eintegrazioni, avvenuto il 18 settembre2012;

ai sensi dell’articolo 24 del decretolegislativo 152 del 2006 e successive mo-dificazioni e integrazioni sono state inviateosservazioni contenenti 1054 argomenti dicontrarietà al progetto sottoscritte da cit-tadini, associazioni e comitati;

numerose delibere di contrarietàsono state espresse dall’assemblea delparco del Ticino e da numerosi enti localidel territorio;

le previsioni di traffico presentate daSEA come unica motivazione dell’amplia-mento dell’aeroporto sono secondo gli in-terpellanti palesemente sovrastimate. Taliprevisioni sono, allo stato, smentite daidati reali; attualmente l’Aeroporto di Mal-pensa sta lavorando al 50 per cento delleproprie potenzialità: i dati di traffico sucui si basa il master plan di Malpensa sonoobsoleti in quanto lo scenario alla base delmaster plan stesso è antecedente l’abban-dono di Malpensa da parte di Alitalia; inquesti anni il traffico a Malpensa è crol-lato da 24 milioni di passeggeri del 2007a meno di 18 milioni del 2013; le previ-sioni di SEA pubblicate nel 2011 si sonodimostrate errate e non realistiche; SEAprevedeva per il 2012 un aumento di +5,6per cento (movimenti) e +4,6 per cento(passeggeri) e invece si è registrato a -8,4per cento (movimenti) e -4 per cento(passeggeri); SEA prevedeva per il 2013 unaumento di +5,2 per cento (movimenti) e+4,6 per cento (passeggeri) ed invece si èregistrato a -6,1 per cento (movimenti) e

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-3,5 per cento (passeggeri). (Dati gennaio-novembre 2013, i dati ufficiali di dicembre2013 non sono ancora stati pubblicati);

ad oggi, l’unico parere positivo alprogetto di espansione denominato« Nuovo Master Plan Aeroportuale dell’ae-roporto di Milano Malpensa », è statodeliberato da regione Lombardia con d.giunta regionale n. X/13 del 3 aprile 2013;

la comunità del parco Ticino formatada 47 comuni e 3 province ha all’unani-mità deliberato con propria delibera n. 12del 21 giugno 2013 di richiedere la revi-sione della delibera regionale X/13 con laquale regione Lombardia ha espresso ilproprio parere nei confronti del masterplan di Malpensa;

l’area interessata dall’ampliamentodel sedime aeroportuale è una zona na-turalisticamente importante sia per la pre-senza di habitat di interesse comunitario(4030 Lande secche europee ossia bru-ghiere, 6510 Praterie magre, 9160 Quercetidi Farnia, 9190 Querceti acidofili conQuercus Robur), sia per la presenza dinumerose specie animali tutelati e protettida apposite direttive come la direttiva2009/147/CE del Parlamento europeo e delConsiglio del 30 novembre 2009 concer-nente la conservazione degli uccelli selva-tici;

in relazione alla situazione di dannoambientale del SIC Brughiera del DossoIT2010012, causato dal sorvolo degli aereiin decollo dall’aeroporto di Malpensa, laCommissione europea ha avviato una pro-cedura di infrazione contro l’Italia perviolazione della direttiva 92/43/CEE rela-tiva alla conservazione degli habitat natu-rali e seminaturali e della flora e dellafauna selvatiche (« direttiva habitat »), conl’invio di una lettera di messa in moraall’Italia in data 22 giugno 2012 (Riferi-mento procedura n. 2012/4096);

la presenza di habitat di interessecomunitario e di popolazioni significativedi specie di interesse comunitario hannoportato in data 25 ottobre 2011 il ParcoTicino a inoltrare richiesta ufficiale a

regione Lombardia, e per conoscenza alMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare e all’Unione europea,per l’istituzione di un nuovo sito di im-portanza comunitaria e zona di protezionespeciale denominato « Brughiere di Mal-pensa e di Lonate »;

tale richiesta è stata recentementesupportata dall’aggiornamento, così comerichiesto da regione Lombardia, degli studidel parco Ticino datato Novembre 2013,che riconosce oltre ogni dubbio la valenzaeuropea della zona denominata « Bru-ghiere di Malpensa e di Lonate » tale darendere « dovuto » il riconoscimento SIC/ZPS della stessa;

il riconoscimento SIC/ZPS dell’areadenominata « Brughiere di Malpensa e diLonate » potrebbe generare un effettocompensazione tale da portare alla chiu-sura della procedura di infrazionen. 2012/4096 attualmente aperta per ilSIC Brughiera del Dosso;

in data 29 marzo 2013, ENAC, aseguito di vari incontri tenutisi con ilgruppo istruttore della Commissione tec-nica di verifica dell’impatto ambientale delMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare (CTVA), ha chiestouna sospensione di nove mesi del proce-dimento di valutazione di impatto ambien-tale, al fine di approfondire e risolvere leproblematiche progettuali legate allo svi-luppo del quadro infrastrutturale dellamacro-area di riferimento e che la DVAcon nota dell’11 aprile 2013 ha concesso lasospensione del procedimento valutazionedi impatto ambientale;

con nota del 30 dicembre 2013 ENACha richiesto un’ulteriore proroga di seimesi e al momento la DVA sta predispo-nendo una risposta in merito, in cui chie-dere motivazioni più specifiche sulla ri-chiesta di proroga, in quanto non suffi-cientemente motivata e seguente ad unaserie di svariate integrazioni già presentatedal proponente nel corso degli anni –:

quali siano gli intendimenti del Mi-nistro interpellato riguardo alle continue e

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non consuete proroghe della procedura divalutazione di impatto ambientale anchein relazione alle numerose osservazioni dicontrarietà espresse dal territorio e cer-tamente in buona parte condivise dallacommissione tecnica VIA/VAS;

quali siano gli intendimenti del Mi-nistro interpellato riguardo agli aspettiscientifici e biologici relativi alla perdita diuna zona naturalisticamente importantetanto da essere considerato ad oggi unpossibile sito di interesse comunitario, sa-pendo inoltre che la conseguenza di questaperdita potrebbe portare ad una nuovaprocedura di infrazione da parte dellaComunità europea. (4-03637)

RISPOSTA. — In merito all’interrogazionein esame, presentata dall’interrogante, ri-guardante la richiesta di pronuncia di com-patibilità ambientale per il nuovo Masterplan dell’aeroporto di Milano Malpensa, sirappresenta quanto segue.

La direzione generale del Ministero del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare competente per materia, con nota del23 gennaio 2014, non ha accolto la richie-sta di proroga avanzata dall’ente nazionaleper l’aviazione civile il 30 dicembre 2013, inquanto carente di motivazione e, pertanto,ai sensi dell’articolo 10-bis, della leggen. 241 del 1990, ha informato l’Enac di taledecisione.

Con nota del 7 febbraio 2014 l’Enac, nelprendere atto della mancata concessionedell’ulteriore proroga, ha trasmesso un do-cumento tecnico di sintesi riguardante larielaborazione del progetto Master plan checonterrebbe, ad avviso dell’ENAC, una di-minuzione del previsto ampliamento delsedime aeroportuale in funzione di quantoemerso in sede di riunioni tecniche.

La direzione generale del Ministero, connota del 10 febbraio 2014, nel trasmetterela documentazione alla Commissione divalutazione impatto ambientale ha dispostoil riavvio dell’istruttoria tecnica.

Riguardo alla proposta di un nuovo sitodi interesse comunitario (SIC) e zona di pro-tezione speciale (Zps) indicato come « Bru-ghiere di Malpensa e di Lonate », così come

enunciato nel testo dell’interpellanza, si rap-presenta che tale istanza è stata inoltrata dalparco lombardo della valle del Ticino allaregione Lombardia e, per conoscenza, al Mi-nistero dell’ambiente e della tutela del terri-torio e del mare, però, ad oggi, non si è avutanessuna formalizzazione, necessaria per pro-seguire l’iter di inclusione della nuova areanelle liste dei siti di importanza comunitaria,da parte dell’autorità regionale.

Proprio per la presenza nelle aree inte-ressate di habitat di interesse comunitario,il Ministro è impegnato a seguire l’evolversidella situazione, sia per quanto concerne lacondizione del Sic (IT2010012) « Brughieradel Dosso », incluso nella procedura diinfrazione 2012/4096, conseguente all’EUPilot 1509/10/ENVI, e sia per tutte le areeinteressate, quali la Zps (IT2080301) « Bo-schi del Ticino » che, in diverse porzioni sisovrappone ai Sic: (IT2010013) « Ansa diCastelnovate »; (IT2010010) « Brughiera delVigano »; (IT2010012) « Brughiera delDosso »; (IT1150001) « Valle del Ticino »;tali siti sono in parte coincidenti conl’IBA018 « Fiume Ticino », interregionaletra Lombardia e Piemonte, e con il « Parconaturale lombardo della Valle del Ticino »(EUAP0842, parco naturale regionale).

Il Ministero, così come la competentecommissione VIA-VAS, è, quindi, partico-larmente attento al costante monitoraggiodella situazione seguendo l’esame del pro-getto. Non si esclude l’eventuale adozione dimisure di compensazione, come previstedalla direttiva 92/43/CEE (paragrafo 4,commi 1 e 2), che, in tal caso, prevedel’invio alla Commissione europea dell’ap-posito formulario, per la dovuta informa-zione o per richiesta di parere.

Il Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e delmare: Gian Luca Galletti.

COSTA. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

la provincia di Cuneo, la seconda piùestesa d’Italia fra quelle appartenenti alleregioni a statuto ordinario soffre, da anni,della cronica carenza di uomini, mezzi efondi assegnati alle forze di polizia, inparticolar modo alla polizia di Stato. Per

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contro, viene richiesto a questo esiguonumero di uomini un aumentato impegno,in quantità e qualità degli obiettivi daraggiungere;

in particolare, a numerosi uominidella polizia di Stato vengono affidatemansioni di viabilità autostradale. Un ser-vizio che, giocoforza, priva della presenzadelle pattuglie il territorio sia per quelloche concerne la viabilità su strade statali,regionali e provinciali, sia per quantoriguarda l’attività di controllo e tutela deicittadini;

all’interrogante è stata segnalata,come particolarmente grave, la situazionedel distaccamento della polizia stradale diCeva (CN) e della sezione di Cuneo, le cuipattuglie vengono utilizzate prevalente-mente per garantire la circolazione sul-l’autostrada Torino-Savona, che pure èmansione specifica del distaccamento diMondovì (CN);

negli ultimi anni, le pattuglie in capoal predetto distaccamento, sono quasi to-talmente utilizzate per la viabilità auto-stradale, lasciando sguarnita la viabilitàordinaria su un territorio vastissimo e checomprende non solo un confine regionale,ma anche la presenza di un’importantecircolazione di mezzi pesanti;

numerose, in questo senso, sono statele segnalazioni degli amministratori localiche si vedono privati di un servizio ne-cessario, non solo per quanto riguardal’attività più prettamente legata alla cir-colazione stradale, bensì per quella legataal contrasto del crimine;

risulta all’interrogante, infine, chequando non sono disponibili operatori aldistaccamento di Ceva (CN), venganocooptati operatori provenienti dalla se-zione di Cuneo e dal distaccamento diSaluzzo, appositamente accompagnati alluogo di servizio –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza di quanto riportato in premessa ese intenda assumere iniziative volte adassegnare a questa provincia un adeguato

numero di operatori, in particolare aldistaccamento di Mondovì (CN);

se intenda verificare la possibilità diun diverso coordinamento con la Societàautostradale Torino-Savona Spa, al fine digarantire la presenza di operatori di PS siasull’arteria a pagamento sia su quelle diviabilità ordinaria. (4-02454)

RISPOSTA. — La vigente normativa sullariduzione della spesa pubblica applicataalle forze di polizia consente, fino al 2015,di assumere personale soltanto in percen-tuale rispetto alle cessazioni dal servizioregistrate in ogni anno; soltanto a decorreredal 2016 le assunzioni potranno risultarepari al cento per cento dei pensionamenti.

Tale situazione, pertanto, determina unacarenza di organico in seno alla polizia diStato su tutto il territorio nazionale, com-presa la provincia di Cuneo.

Nella citata provincia la polizia stradaledispiega la sezione del capoluogo, la sotto-sezione autostradale di Mondovì, e i distac-camenti di Bra, Ceva e Saluzzo.

Ciò premesso si precisa che la vigilanzain ambito autostradale è affidata in viaesclusiva alla polizia stradale ed è regolatada rapporti convenzionali con gli enti con-cessionari delle autostrade; sulla viabilitàordinaria operano, invece, anche altri or-gani di polizia stradale, dall’Arma dei ca-rabinieri ai comandi delle polizie locali.

La sezione della Polizia stradale di Cu-neo, chiamato a garantire la costante pre-senza di pattuglie sull’autostrada « A6 To-rino-Savona », in caso di necessità si avvaleanche dell’aiuto dei distaccamenti di Bra,Saluzzo e Ceva.

Il distaccamento di Ceva contribuisce inmisura maggiore, rispetto agli altri reparti,perché situato a ridosso dell’omonimo ca-sello autostradale.

In generale, il dispositivo delle forze dipolizia preposto al controllo del territorionel Cuneese è composto da 366 operatoridella Polizia di Stato, 843 militari dell’Armadei carabinieri e 355 militari della Guardiadi finanza.

L’organizzazione territoriale prevede perla polizia di Stato, oltre alla questura e ai

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menzionati uffici della polizia stradale, an-che i posti di polizia ferroviaria di Cuneo edi Bra, la sezione Polizia postale di Cuneoe il settore di Polizia di frontiera di LimonePiemonte.

Al comando provinciale carabinierifanno capo otto compagnie e settantacinquestazioni; mentre quello della guardia difinanza dispone di tre compagnie, tre te-nenze e una brigata.

Si assicura, in conclusione, che il Mi-nistero dell’interno continua a riservare lamassima attenzione alla situazione dei pre-sidi di polizia in modo da non far mancare,anche nei periodi di maggior difficoltà eco-nomica, ogni consentito supporto per i piùefficienti servizi di controllo del territorio.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Filippo Bubbico.

COSTANTINO, ZAN, MARCON, MI-GLIORE, PILOZZI, KRONBICHLER,AIELLO, AIRAUDO, BOCCADUTRI,FRANCO BORDO, DI SALVO, DURANTI,DANIELE FARINA, FAVA, FERRARA,FRATOIANNI, GIANCARLO GIORDANO,LACQUANITI, LAVAGNO, MATARRELLI,MELILLA, NARDI, NICCHI, PAGLIA, PA-LAZZOTTO, PANNARALE, PELLEGRINO,PIAZZONI, PIRAS, PLACIDO, QUARANTA,RAGOSTA, RICCIATTI, SANNICANDRO,SCOTTO e ZARATTI. — Al Ministro dell’in-terno, al Ministro per l’integrazione. — Persapere – premesso che:

nelle ultime elezioni amministrative,a Treviso, il candidato consigliere di Sini-stra ecologia libertà, Said Chaibi, di 23anni, cittadino italiano nato da genitorimarocchini, è stato oggetto di aspri eviolenti attacchi nell’ambito di una cam-pagna promossa dalla Lega che, in parti-colare, ha visto Chaibi subire offese epesanti insinuazioni, nonché gravi intimi-dazioni;

questi sarebbe stato insultato dallaLega per le proprie origini marocchine eper aver affrontato il tema della tolleranzareligiosa con riferimento alle ipotesi diapertura di luoghi di culto islamici, con

offese perpetrate attraverso interventi evolantini su Facebook, alcuni dei qualiottenuti con fotomontaggi che associavanoil giovane all’assunzione di stupefacenti;

il 3 giugno 2013, inoltre, mentre sitrovava in zona Sant’Angelo, alla periferiadi Treviso, assieme ad alcuni attivisti delPD, per affiggere alcuni manifesti elettoralidel candidato Giovanni Manildo, in vistadel ballottaggio, che era prossimo, ungruppo di uomini, a bordo di una Audi edi una Bmw, si sarebbero avvicinati, mi-nacciando di strappare i manifesti, inse-guendo in seguito il mezzo, una vecchiautilitaria, con cui Said e i suoi due amicistavano cercando di allontanarsi;

le due auto di grossa cilindrataavrebbero prima inseguito la vettura deitre ragazzi fino a Canizzano; poi avreb-bero cercato, con alcune manovre perico-lose, di tagliar loro la strada. Dopo lariprovevole operazione, gli occupanti delledue auto-pirata si sarebbero dileguate,facendo perdere le proprie tracce;

immediatamente sono scattati nume-rosi attestati di solidarietà da diverse forzepolitiche per Said, a fronte di un’opera-zione, frutto di una campagna basatasull’odio, che ha inquinato una campagnaelettorale che, fino a quel momento, nonaveva certo registrato episodi di similegravità –:

quale sia l’orientamento dei Ministririspetto ai fatti riferiti in premessa postoche i comportamenti discriminatori avviatinei confronti di Said Chaibi che si sonoconcretizzati in offese e pesanti insinua-zioni, nonché nell’inquietante episodio diintimidazione citato sono estremamentegravi e inaccettabili;

nell’ambito delle proprie competenzeistituzionali, quali iniziative intendanoadottare per condannare episodi di discri-minazione del genere e per garantire aicittadini di origine straniera l’esercizio didiritti riconosciuti e tutelati dalla Costitu-zione, quale quello di esprimere libera-mente il proprio pensiero, nonché di parte-cipare alla vita politica del Paese. (4-01179)

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RISPOSTA. — Il 5 giugno 2013 il signorChaibi Said, candidato all’elezione del Con-siglio comunale di Treviso per il movi-mento « Sinistra Ecologia e Libertà »(S.E.L.), presentava denuncia presso gli uf-fici della questura dichiarando che, alcunigiorni prima, mentre era intento con altridue militanti ad affiggere manifesti eletto-rali negli appositi spazi predisposti dalcomune in via Michelangelo, era stato mi-nacciato di morte.

Nella circostanza, precisava di esserestato avvicinato da due autovetture, dellequali non riusciva a distinguere il numerodi targa, e di essere stato pesantementeminacciato.

Per evitare possibili aggressioni, il signorChaibi ed i suoi amici si allontanavano abordo della loro autovettura.

Inseguiti dai due veicoli, venivano poiaffiancati, lungo la via Sant’Angelo, da unadelle autovetture che cercava, con alcunemanovre pericolose, di tagliar loro la stradaper impedire di raggiungere l’altra posta-zione predisposta per l’affissione dei mani-festi elettorali.

A corredo della denuncia, il signorChaibi esibiva anche un documento foto-grafico distribuito durante la campagnaelettorale da militanti della Lega nord, chelo ritraeva insieme al Presidente della Ca-mera dei deputati.

Nell’immagine erano inseriti slogan che– relativamente ai temi dell’integrazione –operavano un collegamento tra la presenzadi stranieri e fenomeni delinquenziali.

Su quest’ultima vicenda non risulta pre-sentata alcuna querela.

Le indagini della questura di Treviso –svolte anche attraverso monitoraggi sui sitiweb – hanno evidenziato che gli unicidocumenti presenti nella rete internet incui vengono indicate ingiurie nei confrontidel signor Chaibi si trovano all’interno delsito www.tuttiicriminidegliimmigrati.com,nel quale si commentano le comunicazionirese agli organi di stampa dal medesimoesponente politico sulla volontà di seguirele vie legali per le offese ricevute.

Non risultano che si siano verificatiulteriori episodi di offese razziali nei con-fronti dei consigliere comunale.

La questura ha avviato mirate indaginiche hanno consentito di identificare uno deidue conducenti, prontamente deferito al-l’autorità giudiziaria.

L’individuo, residente in una zona adia-cente a quella dove erano posizionati icartelli elettorali, risultava privo di prece-denti penali e a suo carico non si sonoevidenziate appartenenze ad alcun movi-mento politico.

Si assicura, comunque, che le autoritàdi pubblica sicurezza svolgono un costantemonitoraggio sulle attività dei movimentiestremisti, sia di destra che di sinistra,finalizzato alla prevenzione e al manteni-mento dell’ordine e della sicurezza pubblica,segnalando all’autorità giudiziaria ogni epi-sodio di illegalità.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Filippo Bubbico.

D’AGOSTINO. — Al Ministro delle po-litiche agricole alimentari e forestali. — Persapere – premesso che:

l’allarmismo mediatico sollevato direcente intorno all’annosa vicenda dellacosì detta terra dei fuochi, suscita, per-tanto, una serie di preoccupazioni per igravi danni d’immagine che esso provocasul nostro ricco e pregiato made in Italy e,in particolare, su quello agroalimentare;

la terra dei fuochi individua un’areadella Campania che comprende 57 comuni(di cui 33 in provincia di Napoli e 24 inprovincia di Caserta), con una popolazioneresidente di 2.405.754 abitanti, che rap-presenta il 42 per cento dell’intera popo-lazione regionale, e una superficie terri-toriale pari a 1.071 chilometri quadrati,equivalente all’8 per cento di quella re-gionale (13.595 chilometri quadrati);

in poco più di un anno, la zona èstata interessata da 6.034 roghi di rifiuti(materiali plastici, pneumatici fuori uso,scarti di lavorazione del pellame, stracci)e dall’intensificarsi di forme di inquina-mento ambientale dovute all’abusivo smal-timento e all’abbandono incontrollato di

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rifiuti solidi urbani, di rifiuti speciali,pericolosi e non;

lo sversamento illegale dei rifiuti daparte delle organizzazioni criminali nonsolo aumenta esponenzialmente il rischiodi danni alla salute e alla sicurezza dellepersone, ma lede in maniera ingiusta esproporzionata anche l’immagine com-merciale dell’intero settore agroalimentareregionale, ingenerando sfiducia e preoccu-pazioni, oltremodo amplificate sull’ondamediatica;

l’inquinamento deve e può essere ri-solto con azioni di presidio e di isolamentodelle terre compromesse, evitando chel’immagine negativa riservata al quadrila-tero compreso tra il litorale domitio, l’agroaversano-atellano, l’agro acerrano-nolanoe vesuviano e la città di Napoli, possaprocurare ulteriori danni economici alleimprese agricole presenti nella regione;

altrettanto pregiudizievoli e preoccu-panti per l’immagine e la ripresa econo-mica del nostro Paese, sono le recentiiniziative assunte da alcune imprese ita-liane dirette a screditare la produzionecampana attraverso campagne pubblicita-rie chiaramente denigratorie e svilenti aidanni di tutti quegli imprenditori agricoliche per generazioni hanno contribuito arendere la mozzarella di bufala campana,il pomodoro San Marzano dell’agro sar-nese-nocerino, i limoni della costieraamalfitana o i vini prodotti in diverseprovince e comuni campani, vere e proprieopere d’arte esportate in tutto il mondo;

l’agroalimentare made in Italy rap-presenta oltre il 17 per cento del prodottointerno lordo, con un contributo di 53miliardi di euro che proviene dal settoreagricolo;

il successo dell’agroalimentare ita-liano nel mondo e l’accreditamento attri-buito al marchio « Italia » non conosconoarretramenti, come dimostra la crescitacostante dell’export, ma anche la diffu-sione dei fenomeni di imitazione e pira-teria commerciale;

il made in Italy agroalimentare è laleva esclusiva per una competitività « adalto valore aggiunto » e per lo svilupposostenibile del Paese, grazie ai suoi primatiin termini di qualità, livello di sicurezza esistema dei controlli degli alimenti, rico-noscimento di denominazioni geografichee protette e produzione biologica;

il settore agricolo ha una partico-lare importanza non solo per l’economianazionale — considerati la percentuale disuperficie coltivata, il più elevato valoreaggiunto per ettaro in Europa ed il mag-gior numero di lavoratori occupati nelsettore — ma, altresì, come naturale cu-stode del patrimonio paesaggistico, am-bientale e sociale;

in agricoltura sono presenti circa 820mila imprese, vale a dire il 15 per centodel totale di quelle attive in Italia;

molti controlli operati sul settoredelle carni suine hanno evidenziato laviolazione della disciplina in materia dipresentazione e pubblicità dei prodottialimentari e condotte poste in essere inmaniera ingannevole, fraudolenta e scor-retta, allo specifico scopo di far intendereal consumatore che i prodotti acquistatisono di origine e di tradizione italiana;

occorre ristabilire la fiducia tra iconsumatori, reprimendo quegli atteggia-menti discriminatori ed egoistici che ri-schiano di compromettere l’immagine diun Paese compatto e determinato a spe-gnere quei focolai della illegalità che con-tribuiscono a diffondere la criminalità or-ganizzata, a gettare discredito sulla pro-duzione italiana e a creare confusione ediffidenza nella collettività;

l’articolo 26, comma 2, lettera b) delregolamento (CE) 25 ottobre 2011,n. 1169/2011, relativo alla fornitura diinformazioni sugli alimenti ai consuma-tori, prevede che l’indicazione del Paesed’origine o del luogo di provenienza èobbligatoria, rinviando l’applicazione dellanorma a successivi atti di esecuzione daadottare entro il 13 dicembre 2013 –:

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quali iniziative il Ministro intendaadottare in sede europea al fine di pro-muovere il rispetto, del termine del 13dicembre 2013, imposto dal Regolamento1169/2011/CE, per l’attuazione dell’obbligodi indicazione del Paese d’origine o delluogo di provenienza con riferimento allecarne suine;

quali azioni il Ministro intenda in-traprendere per provvedere alla tutela delvero « made in Italy » agroalimentare, conil fine di ristabilire la fiducia dei consu-matori rispetto alla qualità e alla sicurezzadei prodotti agroalimentari locali.

(4-02845)

RISPOSTA. — Per quanto concerne l’indi-cazione dell’origine delle carni sulle eti-chette del prodotto, ritengo importante ri-cordare innanzitutto che il Ministero dellepolitiche agricole alimentari e forestali hasempre svolto un ruolo determinante nellesedi europee, concertando la posizione ne-goziale in materia di tracciabilità deglialimenti con il Ministero della salute, alfine di coniugare le esigenze di tutela deiconsumatori e di difesa della produzioneitaliana sui mercati nazionali ed esteri.

Ciò premesso, segnalo con soddisfazionela recente adozione, anche grazie al soste-gno dell’Italia, del regolamento di esecu-zione (UE) n. 1337/2013 della Commis-sione del 13 dicembre 2013 che stabilisce icriteri di etichettatura per gli operatori delsettore alimentare delle carni fresche, re-frigerate o congelate di suino, ovino, ca-prino e di volatili, destinate alla commer-cializzazione, quindi nel rispetto del terminedel 13 dicembre 2013 di cui all’articolo 26,paragrafo 8, del regolamento (CE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consi-glio in materia di informazioni sugli ali-menti ai consumatori.

Tra le nuove prescrizioni è stata intro-dotta quella relativa all’indicazione traspa-rente del Paese di origine, o il luogo diprovenienza, nel quale gli animali sonostati allevati e macellati, dando così attua-zione concreta al citato articolo 26 delregolamento (CE) n. 1169/2011.

La modifica del quadro giuridico euro-peo di riferimento rappresenta, dunque, un

risultato notevole a beneficio dei consuma-tori poiché garantisce una maggiore cono-scibilità dei prodotti attraverso le informa-zioni in etichetta, ma anche un importantepasso avanti in favore delle più efficaciazioni che possono essere attuate a tuteladel made in Italy.

A tal proposito si può affermare che lemodifiche apportate al testo originario pro-posto dalla Commissione, tra le quali ilraddoppio del periodo minimo di alleva-mento per poter indicare in etichetta ilPaese di allevamento dell’animale, sonostate sostenute in sede negoziale dalla de-legazione italiana proprio con la finalità dievitare di fornire al consumatore informa-zioni con modalità poco trasparenti o ad-dirittura fuorvianti rispetto alla realtà pro-duttiva, contribuendo quindi a dare mag-giore chiarezza circa le procedure da seguireper l’apposizione delle diciture in etichettache segue anche la carne suina nelle variefasi di commercializzazione e alla tutela delmade in Italy.

Il regolamento di esecuzione suindicatoprevede la possibilità di utilizzare il termine« origine » solo nel caso di animali nati,allevati e macellati nello stesso Paese non-ché di indicare il luogo di provenienza dellecarni secondo lo schema seguente:

per tutte le specie – l’indicazione« Origine Italia » può essere utilizzata solose: l’animale è nato, allevato e macellato inItalia;

Suini – l’indicazione « allevato in Ita-lia » può essere utilizzata solo se: l’animaleviene macellato sopra i 6 mesi ed hatrascorso almeno gli ultimi 4 mesi in Italia;l’animale è entrato in Italia ad un pesoinferiore ai 30 kg e viene macellato ad unpeso superiore agli 80 kg; l’animale vienemacellato ad un peso inferiore agli 80 kg edha trascorso l’intero periodo di allevamentoin Italia;

Ovi-Caprini: l’indicazione « Allevato inItalia » può essere utilizzata solo se: l’ani-male ha trascorso almeno gli ultimi 6 mesiin Italia; l’animale viene macellato sotto i6 mesi ed ha trascorso l’intero periodo diallevamento in Italia;

Atti Parlamentari — XIX — Camera dei Deputati

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Pollame: l’indicazione « Allevato inItalia » può essere utilizzata solo se: l’ani-male ha trascorso almeno l’ultimo mese inItalia; l’animale viene macellato sotto 1mese di età ed ha trascorso l’intero periododi ingrasso in Italia.

Nel rispetto degli articoli 36 e 37 delregolamento (CE) n. 1169/2011 del Parla-mento europeo e del Consiglio, il citatoregolamento di esecuzione n. 1337/2013consente anche la possibilità di integrare leinformazioni sull’origine sopra sintetizzate,con ulteriori informazioni relative alla pro-venienza della carne, tra cui un livellogeografico più dettagliato.

Il sistema europeo sintetizzato si appli-cherà a partire dal 1o aprile 2015.

Nella consapevolezza della valenza con-creta di quanto raggiunto a livello europeo,le istituzioni italiane saranno impegnateaffinché il predetto regolamento sia appli-cato in modo concreto e conforme inrelazione a tutte le disposizioni in essocontenute.

Si fa presente, comunque, che, a livellonazionale, oltre il 70 per cento degli alle-vatori di suini italiani produce carne nelrispetto dei disciplinari delle denominazionidi origine protetta (Dop) e delle indicazionigeografiche protette (Igp).

I disciplinari dei prodotti della salume-ria Dop e Igp italiani, approvati a livellocomunitario, impongono che i suini appar-tenenti a razze appositamente selezionate,vengano allevati in condizioni di benesseree seguendo un programma alimentare stu-diato per le diverse fasi di allevamento.

Gli allevatori e i macelli aderenti aicircuiti delle produzioni Dop e Igp sonocontrollati da istituti, pubblici o privati,designati da questo Ministero, i quali mo-nitorano la certificazione dei suini destinatialla trasformazione, le movimentazioni de-gli animali lungo tutto la filiera, attraversodei sistemi di tracciabilità degli animalinonché dei trasformati.

L’allevatore degli animali destinati al-l’allevamento applica all’animale il propriocodice e il mese di nascita tramite untimbro indelebile sulla coscia entro 30giorni dalla nascita. I suini destinati al

macello, tramite la certificazione unificatadi conformità (Cuc), vengono certificati at-traverso i tatuaggi relativi all’allevamento dinascita, alla partita ed al tipo geneticoprevalente. La Cuc è accompagnata daeventuali certificati relativi agli spostamentidei suini nel corso della loro vita inallevamenti diversi da quello di nascita. Ilmacello, tramite timbro indelebile impressosulla cotenna, appone il proprio codice diidentificazione (Pp) su ogni coscia, dopoaver accertato che essa possieda i requisitiprevisti dal disciplinare di produzione. Talecodice sarà necessario allo stagionatore peridentificare e registrare la carne all’iniziodel processo di stagionatura. Nel caso deiprosciutti Dop di Parma e di San Danieleviene apposto sulle cosce un sigillo metal-lico prenumerato.

Pertanto, risulta evidente che per i pro-dotti di qualità le azioni fraudolente hannomargini ridotti e che i sistemi di controlloe di vigilanza adottati offrono valide ga-ranzie per i consumatori.

Per ciò che concerne il sistema di tuteladel made in Italy e l’anti-contraffazione, mipreme anche ricordare che l’articolo 4,comma 49, della legge n. 350 del 2003prevede anche il divieto dell’uso inganne-vole « di segni, figure, o quant’altro possaindurre il consumatore a ritenere che ilprodotto o la merce sia di origine italiana »allorché ciò non risulti conforme a verità,con conseguente applicabilità dell’articolo517 del codice penale.

Rimane la possibilità legittima, ai sensidel codice unico doganale europeo (Rego-lamento (UE) n. 2913/92), di produrre conmateria prima importata da Stati esteri, magarantendo al consumatore la trasparenteinformazione sulla provenienza della ma-teria utilizzata e quindi sull’origine delprodotto finale.

I controlli per la tutela e la riconosci-bilità del made in Italy sono, pertanto,svolti in tutte le fasi della filiera produttivasecondo quanto stabilito dalle disposizioninazionali ed europee.

L’Ispettorato centrale della tutela dellaqualità e repressione frodi dei prodottiagroalimentari (Icqrf) è l’autorità nazionalespecificatamente impegnata a garantire l’ef-

Atti Parlamentari — XX — Camera dei Deputati

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ficacia delle azioni volte a difendere laqualità e l’identità dei nostri prodotti e che,a tal fine, collabora strettamente conl’Agenzia delle dogane e le capitanerie diporto, per migliorare l’attività di monito-raggio dei flussi d’introduzione dei prodottiagroalimentari provenienti da Paesi terzi edevitare fraudolente commercializzazioni dialimenti falsamente dichiarati « italiani »sul territorio nazionale.

Data l’ampiezza delle varianti fraudo-lente nel settore agroalimentare, l’impegnonell’attività e la condivisione di banche datiè sempre più in rete interforze. A livellonazionale, infatti, oltre alle istituzioni giàsegnalate, opera con costante efficacia atutela dei consumatori anche il comandocarabinieri politiche agricole e alimentari(Nac – nuclei antifrodi carabinieri) conattività di riscontro effettuate sulla rintrac-ciabilità dei lotti di produzione e con ana-lisi di laboratorio e, sin dai primi mesi del2012, è stato implementato anche il coin-volgimento del Corpo forestale dello Statoin una vera e propria campagna di moni-toraggio ed intervento a tutela del made inItaly.

Attraverso i comandi territoriali dei varicorpi ispettivi e di polizia vengono verificatii prodotti appartenenti a tutte le filierealimentari – tra cui i prodotti lattiero-caseari, i diversi tipi di prosciutti crudi estagionati, pasta, olio, olive, grappe – cheappongono la dicitura made in Italy orichiamano esplicitamente l’origine nazio-nale, rilevando le fattispecie di falsa ofallace indicazione.

Inoltre, sul fronte internazionale, sonostate attivate le procedure di cooperazioneinternazionale di polizia sulle reti Interpoled Europol.

L’obiettivo complessivo è garantire suimercati nazionali ed esteri le condizioni diconoscibilità delle filiere e di tracciabilitàdegli alimenti, basandosi sulla considera-zione che i valori alimentari, territoriali,ambientali, culturali del made in Italyrappresentano un bene collettivo dell’Italiada valorizzare e difendere in modo specificoe diversificato rispetto agli altri settori ma-

nifatturieri sia a beneficio dei consumatoriche a vantaggio della competitività dei no-stri produttori.

Il Ministro delle politiche agri-cole alimentari e forestali:Maurizio Martina.

LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

nella mattinata di domenica 15 set-tembre 2013 il signor Giovanni Borriello —al fine di partecipare alla processionedella Madonna dell’Arco — è uscito dallasua casa di San Giovanni a Teduccio (Na)senza farvi più ritorno;

i familiari molto preoccupati, soprat-tutto alla luce delle precarie condizioni disalute del signor Borriello che lo rendonobisognoso di cure, si sono subito dati dafare per le ricerche, denunciando la scom-parsa alle forze dell’ordine, tappezzandole vie della zona con manifestini recanti lafoto del congiunto e rivolgendosi alla tra-smissione televisiva « Chi l’ha visto ? » inonda il mercoledì sera su Rai Tre;

nella puntata di mercoledì 18 settem-bre la conduttrice Federica Sciarelli lanciaun appello finalizzato al ritrovamento delsignor Borriello;

a tale appello risponde nel corsodella trasmissione televisiva una signora,la quale nel frattempo, intorno alle ore 20,aveva intercettato il signor Borriello in unquartiere di Napoli e, essendosi resa contoche si trattava di una persona bisognosa diaiuto, lo aveva rifocillato e consegnatointorno alle ore 21 alle forze dell’ordineaffinché lo conducessero presso la suaabitazione;

intorno alle ore 23 della stessa serata,i vicini di casa del signor Borriello — diritorno dallo stadio San Paolo ove si erasvolta una importante partita di calcio —incontrano lo scomparso a circa 800 metridal Molo Beverello. Dopo averlo ricono-sciuto, lo accompagnano a casa, dove nel

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frattempo i familiari attendevano che leforze dell’ordine arrivassero col signorBorriello;

nel frattempo, sopraggiungeva pressol’abitazione del signor Borriello una se-conda pattuglia inviata dalla redazione di« Chi l’ha visto ? ». Tale pattuglia avrebbecosì avuto modo di raccogliere una de-nuncia concernente l’increscioso episodiodescritto;

da quanto esposto, non è comunquechiaro per quale motivo il signor Borriello,affidato alle forze dell’ordine alle ore 21da una cittadina, vagasse alle ore 23 circasolo e claudicante per le vie del centro diNapoli –:

quali siano le informazioni in pos-sesso del Ministro interrogato su che cosasia successo tra le ore 21 e le ore 23 dimercoledì 18 settembre 2013;

se il Ministro interrogato non intendafare chiarezza sulla vicenda eventualmenteavviando gli opportuni procedimenti disci-plinari e sanzionare le eventuali respon-sabilità. (4-01999)

RISPOSTA. — Il 18 settembre 2013, alle21,15 circa, una telefonata pervenuta alservizio 113 ha segnalato la presenza di unapersona in stato confusionale e priva didocumenti, nel quartiere Posillipo a Napoli.Il personale della questura intervenuto sulposto ha trovato un uomo anziano, appa-rentemente lucido e in buono stato disalute, sebbene in condizioni igieniche pre-carie. L’anziano, mostratosi subito collabo-rativo, ha riferito di chiamarsi GiovanniBorriello, di non avere documenti con sé edi risiedere nella zona di San Giovanni,ovvero in un quartiere diametralmente op-posto a quello in cui era stato rintracciato.

A quel punto, il personale della poliziaha fatto salire il signor Borriello sull’autodi servizio, per accompagnarlo al propriodomicilio. Durante il tragitto, però, l’an-ziano ha manifestato segni di insofferenza eha chiesto di scendere dall’auto, affermandodi non avere bisogno di aiuto e di volerraggiungere autonomamente la propria abi-

tazione; perciò, l’equipaggio ha accolto lasua richiesta, consentendogli di scenderedall’auto.

Solo alle 22,20 il personale precedente-mente intervenuto ha appreso dalla salaoperativa che la segnalazione giunta al 113proveniva da una signora che aveva rico-nosciuto l’anziano nel corso della trasmis-sione televisiva « Chi l’ha visto ? ». Pertanto,il personale di polizia ha raggiunto l’abi-tazione del signor Borriello, dove ha ritro-vato l’uomo che era stato identificato qual-che ora prima nella zona di Posillipo.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Filippo Bubbico.

GRIMOLDI. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

il 5 giugno 2013 quattrocento dipen-denti dell’acciaieria Ast di Terni, ex Thys-sen, hanno partecipato ad una manifesta-zione autorizzata indetta da tutti i sinda-cati di categoria, occupando i binari dellastazione in segno di protesta per lo smem-bramento annunciato dalla multinazionalefinlandese che l’ha acquisita;

dopo l’occupazione pacifica della sta-zione, alla quale hanno partecipato nume-rosi esponenti politici, in solidarietà congli operai, sono esplosi scontri con lapolizia in cui è rimasto ferito anche ilsindaco di Terni, che è stato successiva-mente medicato in ospedale con due puntidi sutura alla testa;

in uno Stato democratico deve esseresempre garantita la possibilità di manife-stare in modo pacifico –:

se il Ministro non ritenga opportunocondannare i gravi fatti di violenza acca-duti a Terni e come intenda intervenireper appurare, per quanto di competenza leresponsabilità di quanto accaduto.

(4-00840)

RISPOSTA. — La vicenda riguardante gliincidenti verificatisi a Terni in occasionedella manifestazione degli operai della exThyssen, si inquadra in un contesto di

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grave crisi economica con incidenza e ri-flessi gravi sull’occupazione; siamo difronte a temi di grande impatto sociale cheprovocano sconcerto nei lavoratori che at-tuano forme di protesta per difendere ilproprio posto di lavoro.

Tutto ciò, provoca situazioni di grandedelicatezza per la gestione dell’ordine e lasicurezza pubblica, come avvenuto nelcorso della manifestazione del 5 giugno2013, alla quale hanno partecipato circa750 lavoratori dell’azienda ex Thyssen.

I manifestanti, partendo dalla sede dellostabilimento industriale avrebbero dovutoraggiungere, passando per le vie centrali, ilviale della Stazione dove ha sede l’ufficioterritoriale del Governo per consegnare alprefetto una lettera.

In realtà il corteo ha proseguito indirezione dello scalo ferroviario forzando ilcordone di interdizione, senza incontrare,per intuibili esigenze prudenziali, resistenzeda parte delle forze dell’ordine.

Nei pressi della stazione, alcuni dimo-stranti davano vita ad un lancio di oggetticontundenti che procuravano lesioni a cin-que appartenenti alla Polizia di Stato e adun militare dell’Arma dei Carabinieri.

In questo frangente, nel momento dimaggior concitazione, il sindaco di Terniveniva colpito al capo con un oggettocontundente che gli procurava lesioni nongravi.

Grazie alle riprese audiovisive è statopossibile procedere ad una ricostruzioneprecisa della dinamica dei fatti, dalla qualesi evidenzia come il colpo inferto al primocittadino sia stato dato con un ombrello dauno dei manifestanti, identificato nel giro dipoche ore.

Nel corso della manifestazione le Forzedell’ordine hanno evitato atti di forza elanci di lacrimogeni limitandosi esclusiva-mente ad azioni di contenimento.

In virtù dell’opera di persuasione con-dotta dai funzionari della questura di Ternii manifestanti sono stati convinti a rimuo-vere il blocco di alcuni binari e ripristinarelo stato di normalità.

In simili situazioni, le Forze di poliziacercano di avere sempre un approccio ini-ziale di mediazione e di dialogo con i

manifestanti, per garantire da un lato ildiritto di manifestare il proprio dissenso inmaniera civile e nel rispetto delle regole edall’altro quello di preservare la sicurezzadella collettività.

Anche in merito ai fatti di Terni l’esamedella documentazione e la visione dei videoacquisiti hanno fatto emergere una gestionedell’ordine pubblico improntata a canoni diestrema prudenza ed equilibrio.

La ricostruzione dei fatti ha dimostrato,inoltre, che il personale delle Forze dell’or-dine ha svolto esclusivamente azioni dicontenimento a scopo difensivo limitandosiall’uso di scudi e di sfollagente.

L’attività investigativa ha permesso diidentificare e di denunciare in stato dilibertà all’autorità giudiziaria cinque ma-nifestanti resisi responsabili, a vario titolo,del reato di resistenza a pubblico ufficialee danneggiamento aggravato.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Filippo Bubbico.

GRIMOLDI. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

gli esuberi annunciati dalla multina-zionale americana Micron, leader mon-diale nel settore della microelettronica,hanno messo in stato di forte agitazione ilavoratori dei siti di Agrate Brianza, Ca-tania e Napoli;

la multinazionale americana occupain Italia 1.650 dipendenti;

da tempo è in corso un processo chevede passaggi di consegne verso le sedistatunitensi e la sostanziale diminuzionedegli incarichi presso i siti italiani;

i vertici aziendali in Italia non hannoancora reso nota la strategia che la mul-tinazionale intende adottare con riferi-mento ai siti italiani, denunciando essistessi l’estromissione dai passaggi decisio-nali dell’azienda statunitense;

il settore della microelettronica èstrategico per il Paese; pertanto le even-tuali strategie di ridimensionamento della

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Micron in Italia avrebbero un forte im-patto sull’economia, con particolare rife-rimento ai territori locali che verrebberoprivati di un importante bacino di ric-chezza e di occupazione;

non possono essere sempre i lavora-tori a pagare il prezzo della crisi che hacolpito il sistema imprenditoriale delPaese –:

se il Ministro non ritenga opportunoadoperarsi per favorire una concertazionecon la dirigenza americana della Micron,al fine di apprendere quali siano le stra-tegie di sviluppo che l’azienda intendaperseguire in Italia e quali soluzioni sianomaggiormente praticabili per salvaguar-dare l’importante realtà industriale ed oc-cupazionale dei siti italiani. (4-02621)

RISPOSTA. — Il Ministero dello sviluppoeconomico segue costantemente le proble-matiche della società Micron e ne osservaattentamente gli sviluppi.

Sono stati convocati, infatti, specificitavoli di confronto per affrontare le pro-blematiche relative alla Micron, come puredi altre aziende in crisi all’interno dellostesso comparto industriale/tecnologicodella microelettronica (3SUN e ST Microe-lettronics) e in particolare gli ultimi incon-tri si sono svolti il 26 febbraio e il 12 marzo2014.

All’incontro del 26 febbraio erano pre-senti rappresentanti del Ministero dello svi-luppo economico, delle regioni Sicilia,Campania e Lombardia, del comune diCatania, di Confindustria Monza, le orga-nizzazioni sindacali nazionali e territoriali,le rappresentanze sindacali unitarie, alcuniparlamentari e una delegazione di Micron.

L’incontro ha avuto inizio a seguito diuna riunione preliminare ristretta alle or-ganizzazioni sindacali e alle istituzioni, cheera stata richiesta dalle organizzazioni sin-dacali.

L’azienda ha parlato dei due incontriavuti direttamente con le organizzazionisindacali a seguito dell’ultima riunione te-nutasi al Ministero dello sviluppo econo-mico in data 28 gennaio 2014.

Nel corso del primo di questi incontri èstato presentato un piano di riorganizza-zione in relazione alle prospettive di mer-cato dei vari siti Micron in Italia.

Nel corso del secondo è stata presa inconsiderazione la possibilità di rivedereparzialmente l’impatto sulle risorse occu-pazionali rispetto alla lettera del 21 gennaio2014 che annunciava l’inizio delle proce-dure di mobilità per 419 unità distribuitetra i siti Micron di Agrate Brianza e Vi-mercate, Arzano, Avezzano e Catania. Inparticolare, l’azienda ha comunicato che stacercando di ricollocare alcuni degli esuberisia in altre aziende Micron all’estero, sia inaltre aziende del territorio nazionale dellostesso sistema merceologico di Micron. Aquesto riguardo sono già stati presi contatticon una azienda del distretto tecnologico diMonza Brianza disponibile a riassorbirealcuni degli esuberi Micron.

I sindacati, unitariamente, hanno comu-nicato di non essere soddisfatti del pianoprospettato dall’azienda ritenendo che nonpossa essere considerato come un pianoindustriale sul futuro delle aziende Micronin Italia. Hanno, quindi, nuovamente ri-chiesto la presentazione di un piano indu-striale sulle prospettive produttive e occu-pazionali del gruppo, poiché ci sono dubbicirca la sua permanenza in Italia.

Le Rsu hanno espresso preoccupazionecirca la possibile dispersione all’estero delpatrimonio tecnologico e del personale al-tamente specializzato dei siti italiani diMicron.

I sindacati, inoltre, hanno chiesto alGoverno di contattare il board Micron negliStati Uniti e di mantenere un unico tavoloa livello nazionale per trattare non soltantoi problemi immediati riguardanti la mobi-lità dei 419 lavoratori (che scadono il 7aprile 2014), ma anche – e soprattutto – ilpiano industriale di permanenza delleaziende Micron in Italia.

Durante l’ultimo incontro, tenutosi indata 7 marzo 2014, si sono registrati alcunipassi avanti in merito alle problematichegià esposte. I vertici aziendali hanno, infatti,assicurato la volontà della società di restarein Italia, si sono mostrati propensi a ri-correre agli ammortizzatori sociali e agli

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incentivi all’esodo, a ridiscutere il numerodegli esuberi e a lavorare a un pianoindustriale che possa realmente garantireun futuro produttivo e occupazionale ai sitiitaliani.

Un’apertura significativa, manifestatadal vicepresidente di Micron, che i rappre-sentanti sindacali nazionali e territoriali deimetalmeccanici hanno accolto con interessenel prosieguo dell’incontro.

Entro fine marzo è già stato calenda-rizzato un nuovo incontro per iniziare aentrare nel merito del piano industriale diMicron.

L’obiettivo, promosso dal Ministero dellosviluppo economico, è quello di arrivare intempi brevi a un accordo definitivo chepossa salvaguardare al meglio l’importan-tissima realtà rappresentata da Micron peril Paese.

Infine, per quanto concerne il settoredella microelettronica in generale, si se-gnala che si sono tenuti in data 7 marzo2014 due incontri: quello relativo a tutto ilcomparto della microelettronica e la primariunione del tavolo sul settore specifico deicomponenti elettronici.

Durante i due appuntamenti, finalizzatia individuare le politiche di sviluppo piùurgenti e adeguate per i comparti interes-sati, sono stati affrontati i temi di coordi-namento con le strategie europee di politicaindustriale e per la ricerca e sviluppoconnesse anche ai Fondi strutturali e aifondi tematici.

I lavori del tavolo sulla microelettronicaproseguiranno con l’elaborazione di un do-cumento strategico per quanto concerne ilcomparto in generale, mentre, in materia dicomponenti elettronici, si è discusso prin-cipalmente degli interventi possibili al finerafforzare la presenza delle piccole e medieimprese del settore rispetto alla possibilitàdi accedere alle risorse europee, anche at-traverso l’accompagnamento alla realizza-zione di reti di collaborazione, e dellanecessità di maggiori controlli sulla qualitàdei prodotti importati.

Il Sottosegretario di Stato per losviluppo economico: ClaudioDe Vincenti.

LACQUANITI, LAVAGNO, KRONBI-CHLER e MELILLA. — Al Ministro del-l’interno. — Per sapere – premesso che:

in data 24 settembre 2005, un gruppodi tifosi della squadra di calcio del Bre-scia, in trasferta a Verona, è stato caricatotre volte dalla Celere nella stazione ferro-viaria di Verona;

in tale occasione, sono stati feriti 32tifosi, tra i quali Paolo Scaroni che, salvatodagli amici, si è rialzato da terra con latesta fracassata, per poi svenire subitodopo;

alle 19,45 dello stesso giorno PaoloScaroni è entrato in coma per risvegliarsisoltanto il 30 ottobre, e con un’invaliditàpermanente del 100 per cento;

al risveglio ha riferito di essere statopicchiato selvaggiamente da almeno quat-tro poliziotti della Celere che, con caschie manganelli impugnati al contrario, loapostrofavano con l’appellativo di « ba-stardo »;

i referti medici hanno confermatoche Paolo Scaroni è stato colpito conviolenza ripetutamente alla testa;

da notizie stampa si è appreso che iverbali della polizia apparivano contrad-dittori e le riprese effettuate durante gliincidenti incomplete, in quanto risultanotagliate proprio poco prima del pestaggioche sarebbe avvenuto in danno di PaoloScaroni;

tali gravi anomalie sarebbero emersegrazie alla tenacia della funzionaria dipolizia che per prima ha interrogato iltifoso: i filmati dei suoi colleghi, che inteoria avrebbero dovuto contenere le im-magini di tutti gli scontri, si interromponoproprio nei minuti in cui Paolo sarebbestato massacrato. Non solo. Nella versioneconsegnata ai magistrati è stato tagliato ilcommento finale di due agenti. « Adesso ilquestore ci incarna... ». « Ascolta, tu provaa guardare subito le immagini di quandoil... ». Fine del filmato della polizia;

nel gennaio 2013 gli otto agenti in-criminati sono stati assolti dal tribunale di

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Verona in primo grado: sette di loro perinsufficienza di prove, mentre l’ottavoagente, alla guida della camionetta, pernon aver commesso il fatto;

Paolo Scaroni ha presentato ricorsoin appello, ma nel frattempo proprio laprocura di Verona ha deciso di riaprire ilcaso per fare luce su quanto accaduto neidieci minuti di pestaggio che sarebberostati tagliati nei filmati della polizia e che,qualora fossero rinvenuti, risulterebberodecisivi per accertare le responsabilità –:

se il Ministro sia a conoscenza dellavicenda riferiti in premessa;

quali iniziative di competenza in-tenda adottare affinché sia fatta piena lucesul caso che ha visto il tifoso Paolo Sca-roni riportare un’invalidità permanentesolo per essere andato in trasferta per lapartita della squadra a cui teneva;

se, in particolare, intenda adoperarsiaffinché sia recuperato integralmente ilfilmato girato dalla polizia, necessario adappurare la dinamica dei fatti. (4-02089)

RISPOSTA. — I fatti esposti dall’interro-gante si riferiscono all’incontro di calcioHellas-Brescia, giocato il 24 settembre 2005a Verona.

Durante la partita, considerata ad altorischio, non si sono verificati incidenti diparticolare rilievo, cosa che invece è acca-duta nelle ore successive: i problemi sonoinfatti iniziati a fine partita, con l’arresto di14 supporters di entrambe le tifoserie, esono proseguiti per tutto il pomeriggio, inun crescendo caratterizzato da momenti diforte tensione sfociati in violenti scontri trale Forze dell’ordine e i tifosi.

Da una sintetica ricostruzione dei fattirisulta che, una volta arrivati alla stazione,i tifosi bresciani avrebbero inscenato unaprotesta, rifiutandosi di salire sul treno seprima non fossero stati rilasciati i lorocompagni trattenuti in stato di fermo;avrebbero quindi messo in atto una serie diazioni di disturbo, provocando l’interventodella polizia.

Nel corso degli scontri sono rimastiferiti 23 tifosi bresciani; uno di loro ha

riportato un trauma cranico che l’ha la-sciato in coma per diversi mesi, procuran-dogli un’invalidità totale.

In seguito a tali tragici eventi, il giudiceper le indagini preliminari, dopo due ri-chieste di archiviazione respinte, ha rinviatoa giudizio 8 poliziotti. Lo scorso 18 gennaio,in sede collegiale, il tribunale di Verona, haassolto tutti gli imputati, uno di loro pernon aver commesso il fatto e gli altri setteper insufficienza di prove. La sentenza nonrisulta ancora definitiva, avendo presentatoappello sia il Pubblico Ministero che laparte civile.

Con lo stesso dispositivo, inoltre, il col-legio ha deciso di rinviare gli atti allaProcura della Repubblica, ritenendo neces-sario svolgere ulteriori indagini per appu-rare se i video a disposizione della magi-stratura fossero stati manomessi per impe-dire una corretta ricostruzione dei fatti.

Nella fase di accertamento che l’autoritàgiudiziaria sta svolgendo nell’ambito delprocedimento penale in corso, l’ammini-strazione dell’Interno sta fornendo tutta lacollaborazione possibile affinché venga fattapiena luce sul caso segnalato dall’interro-gante. In questa direzione, al magistratoincaricato è stata consegnata la documen-tazione cartacea ed audiovisiva relativa allavicenda per le conseguenti verifiche in vistadelle determinazioni da assumere al ri-guardo.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Filippo Bubbico.

MOLEA e ANDREA ROMANO. — AlMinistro dello sviluppo economico. — Persapere – premesso che:

la vertenza Ferretti spa, leader mon-diale nella produzione di imbarcazioni dilusso, si è aperta ufficialmente il 23 gen-naio 2014 con la presentazione al coordi-namento sindacale nazionale di Gruppo(Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil) di unprogramma di cessazione dell’attività pro-duttiva nel cantiere di Forlì che attual-mente occupa circa 200 dipendenti fradiretti e indiretti di produzione;

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il programma è motivato dalla ne-cessità di effettuare riduzioni di costo dicarattere strutturale rispetto ad un anda-mento fortemente negativo del mercato diriferimento (nautica da diporto di lusso)ed un risultato di bilancio 2013 in pesanteperdita;

nel gennaio 2012 Shandong HeavyIndustry Group-Weichai Group, società ci-nese produttrice di scavatrici e trattori, harilevato il 58 per cento di Ferretti Groupper 374 milioni di euro. Al momentodell’operazione la Ferretti aveva un debitodi 600 milioni di euro e la dirigenza èstata riconfermata dai nuovi azionisti;

nel giugno 2012 il tribunale di Forlìha omologato per Ferretti spa l’accordo diristrutturazione del debito, ai sensi del-l’articolo 182-bis della legge fallimentare,in base ad un piano di continuazionedell’attività produttiva e di rilancio azien-dale;

nel dicembre 2012 il Gruppo ha pre-sentato al coordinamento sindacale nazio-nale un piano industriale quinquennaleche prevedeva il mantenimento di tutti isiti produttivi (5 per la produzione diimbarcazioni in vetroresina: Forlì, Catto-lica (Rimini), Mondolfo (Pesaro), Sarnico(Bergamo) e La Spezia, 1 per l’acciaio:CRN Spa di Ancona) e il progressivorecupero di riequilibrio economico e difatturato, nonché importanti investimentisul piano commerciale e produttivo. Inparticolare, per Forlì veniva confermatoanche il progetto di un nuovo stabilimento,previsto da apposito accordo di pro-gramma, in zona Ronco;

il 23 gennaio 2014 e nei due succes-sivi incontri (28 gennaio e 5 febbraio,quest’ultimo alla presenza dei delegati ditutti gli stabilimenti) la direzione Ferrettispa ha manifestato l’intenzione di chiu-dere progressivamente, dopo venticinqueanni di attività produttiva, il sito di Forlì,trasferendo in altri stabilimenti le lavora-zioni ivi presenti e circa 150 dipendenti,attualmente in carico a Forlì;

in particolare, i vertici aziendalihanno proposto il trasferimento incenti-

vato di circa 80 lavoratori a Cattolica (cheha già accorpato San Giovanni in Mari-gnano) e a Mondolfo nelle Marche (che hasottratto la direzione aziendale proprio aForlì dove è rimasta la sede del gruppo) edi circa 70 lavoratori a La Spezia, mentrealtri 50 dipendenti sarebbero assorbiti tra-mite una procedura di mobilità incentivatariguardante lavoratori individuati col re-quisito della « volontarietà » fra tutti i sitidel gruppo;

alla base della cessazione dell’attivitànello stabilimento di Forlì vi sarebbe unforte calo delle vendite che non solosarebbe dovuto al fatto che il settore dellanautica continua a risentire in manierapesante della crisi mondiale, ma sarebbeanche conseguenza delle criticità logisti-che: distanza dal mare e da struttureportuali e obsolescenza infrastrutturale(non a caso era stato pianificato il nuovostabilimento), nonché delle tipologie diprodotto: le imbarcazioni più grandi ven-gono realizzate altrove e nel sito di Forlìsono prodotte solo quelle di dimensioniridotte (fino a 74 piedi) che appaionoattualmente le più penalizzate dal mer-cato;

la società ha precisato che « gli altrisiti sono più flessibili e in grado di rece-pire il carico di lavoro oggi assegnato aForlì, incrementando il livello globale diefficienza. Proprio a Forlì è concentratal’attività produttiva delle imbarcazioni dipiccola taglia, inferiore ai 74 piedi, seg-mento di mercato che ha maggiormenterisentito della crisi mondiale. Lo stabili-mento non è adatto alla produzione diimbarcazioni di dimensione maggiore ».Per questo motivo l’azienda ha deciso disacrificare il sito forlivese in un « percorsodi contenimento dei costi fissi e di strut-tura finalizzato a salvaguardare il futurodel gruppo »;

in un comunicato dello scorso mese ivertici dell’azienda hanno confermato che« sono in programma incontri con le or-ganizzazioni sindacali volti a individuaresoluzioni idonee a fronteggiare efficace-mente il perdurare dell’attuale scenario

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macroeconomico negativo, con particolareriferimento al settore nautico, che deter-mina il permanere di un eccesso di capa-cità produttiva rispetto alla domanda e uninsostenibile squilibrio nei costi industrialidella Ferretti group con pesanti ricadutesulla competitività aziendale. Alla lucedell’attuale contesto di mercato, quindi, ilfuturo stesso di Ferretti group nel nostroPaese dipende dalla capacità di efficien-tare il proprio assetto produttivo »;

nei piani della società vi è quindi lavolontà di mettere in atto interventi strut-turali miranti ad ottimizzare le produzionie a rivedere i costi, e pertanto la chiusuradel sito produttivo forlivese, il cui assettoè ritenuto non efficiente e la capacitàdoppia rispetto alle quantità effettiva-mente prodotte (in particolare per la pro-duzione in vetroresina), è funzionale aquesto progetto;

il risparmio valutato dall’azienda sul-l’operazione è di circa 4,5 milioni di euroa regime, di cui 3 sul personale e 1,5 suicosti fissi di struttura;

le organizzazioni sindacali ritengonopoco convincenti i dati presentati dal-l’azienda, in quanto i risparmi si otterreb-bero solo a regime e tra qualche anno,mentre l’ultimo esercizio si è chiuso conun passivo di 35 milioni. I sindacati so-stengono che « c’è un’evidente spropor-zione tra gli obiettivi economici in terminidi riduzione dei costi e risparmi effettivi(nel 2014 non oltre i 2 milioni di euro) ele conseguenze sociali e occupazionali.Sono ancora numerose le attività effet-tuate all’esterno o affidate in appalto:avrebbe senso concentrare alcune di que-ste lavorazioni a Forlì »; inoltre, in unanota Fillea Cgil–Filca Cisl–Fenal Uil delCoordinamento nazionale Gruppo Ferrettisottolineano che « le ragioni portate dal-l’azienda a supporto del proprio piano diristrutturazione sono da subito apparsedeboli ed inadeguate ad affrontare le con-seguenze della crisi del settore – ricor-dano considerando che si metteva in di-scussione uno dei poli produttivi e pro-fessionali di qualità senza, peraltro, ga-rantire investimenti sugli altri cantieri »;

a tal fine le organizzazioni sindacalihanno proposto il ricorso agli ammortiz-zatori sociali e l’utilizzo di strumenti « checonsentono di gestire senza soluzioni trau-matiche l’attuale difficoltà; la Cigs a di-sposizione per tutti i lavoratori diretti eindiretti del gruppo, la procedura di mo-bilità volontaria non ancora esaurita, di-sponibilità all’esodo volontario, altri am-mortizzatori sociali »;

la volontà manifestata dalla direzionedel Gruppo Ferretti di procedere allachiusura dello stabilimento produttivo for-livese e l’annuncio di un cambio di stra-tegia motivato da difficoltà di mercato edalla necessità di ridurre i costi a frontedi un calo degli ordinativi e quindi dellaproduzione « è inaccettabile anche perl’amministrazione comunale di Forlì, dalmomento che in questo modo si vanifi-cherebbero tutti gli sforzi che la comunitàha messo in campo per dare risposte alleesigenze del gruppo Ferretti, a partiredall’Accordo di programma approvatonella precedente legislatura e alle modifi-che introdotte nei percorsi formativi perconsentire il reperimento delle professio-nalità richieste dalla filiera produttivanautica che reclamava una massima at-tenzione includendo investitori cinesi »;

l’accordo di programma, firmato nelmaggio 2005 tra il comune di Forlì, laprovincia e il gruppo Ferretti, che avrebbedovuto trasferire l’attività produttiva dellostabilimento forlivese nella nuova area delRonco, non è mai stato attuato e il co-mune di Forlì starebbe valutando se ri-corrono gli estremi di interesse pubblicoper far valere il diritto di revoca dell’Ac-cordo, con il ritorno dell’area alla desti-nazione d’uso originaria, cioè agricola seper la parte riguardante la realizzazionedello stabilimento e le relative ricaduteoccupazionali non venisse attuato;

eppure, come sostiene il comune,« poco più di un anno fa la direzioneFerretti confermava la volontà di mante-nere il sito produttivo per l’alto livello sulterritorio, anche nell’indotto delle Pmicontoterziste, evidenziando la volontà di

Atti Parlamentari — XXVIII — Camera dei Deputati

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potenziare anche la funzione direzionale estrategica di quella realtà »;

la proprietà straniera, a fronte dirilievi relativi alla obsolescenza degli im-pianti e difficoltà di bilancio del settore incrisi, avrebbe deciso di chiudere lo stabi-limento forlivese, sebbene solo quattroanni fa Forlì fosse un punto di riferimentomondiale del settore e lo stabilimentoforlivese fosse quello con i migliori risul-tati di efficienza e marginalità del Gruppo;

dopo varie settimane di scioperi, pro-teste, mobilitazioni e incontri tra istitu-zioni, vertici dell’azienda, sindacati e la-voratori, nelle scorse settimane è statoconcordato di salvare lo stabilimento for-livese del gruppo Ferretti;

l’accordo sottoscritto il 18 febbraio2014 nella sede del Ministero per lo svi-luppo economico a Roma fra dirigenti delgruppo Ferretti, rappresentanti dei sinda-cati e istituzioni, e ratificato il giornoseguente dall’assemblea sindacale dei la-voratori, impegna l’azienda a manteneretutti i siti produttivi italiani (Forlì, Catto-lica, Mondolfo, Sarnico, La Spezia) e agarantire la loro funzionalità e produzioneper quattro anni;

l’intesa, che ha durata fino al 31dicembre 2017, prevede inoltre l’attiva-zione degli ammortizzatori sociali alla sca-denza della cassa integrazione guadagnistraordinari in atto per fronteggiare l’at-tuale calo di ordinativi; gli esuberi sarannogestiti attivando una procedura di mobilitàvolontaria (« non oppositiva ») e incenti-vata per 50 lavoratori nel gruppo: 20 unitàdi personale in produzione a Forlì (diretti)e 30 unità di personale di staff in tutto ilgruppo (indiretti);

l’accordo prevede altresì l’introdu-zione, in via sperimentale, per i soli lavo-ratori del sito forlivese, di un orario dilavoro multiperiodale secondo la disciplinaspecifica prevista dal contratto nazionale:si tratta di una programmazione annualeche permette di lavorare più ore settima-nali nei periodi di maggiore esigenza, re-

cuperando successivamente, a secondadella necessità della produzione;

nell’ambito dell’intesa raggiunta, saràrinnovato entro il 30 aprile 2014, per unadurata di quattro anni, il contratto inte-grativo aziendale e sarà modificato, fermorestando l’importo massimo annuale rag-giungibile, il parametro del premio dirisultato legato alla redditività che passeràdal 20 per cento al 47 per cento del totale.Azienda e sindacati attiveranno altri con-fronti tecnici per stabilire le modalitàattraverso le quali consentire al gruppoFerretti di ottenere una riduzione strut-turale dei costi di 4,6 milioni. Al Ministerodello sviluppo economico spetta la super-visione dell’intesa per monitorare che tuttii punti sottoscritti vengano rispettati, conuna verifica trimestrale delle prospettiveindustriali ed economiche di Ferretti spa;

parte integrante dell’accordo è anchela valorizzazione del prodotto, attraversoscuole di formazione e ricerca, e a tal fineMinistero e regione si attiveranno peragevolare processi di innovazione di pro-cesso e di prodotto; in particolare, laregione si è impegnata ad emanare a brevebandi su progetti di ricerca industrialestrategica;

il comune di Forlì si è invece impe-gnato a verificare la possibilità di unallungamento dei termini dell’accordo diprogramma per la costruzione di un nuovostabilimento in area Ronco;

l’accordo sottoscritto nelle scorse set-timane è importante non solo per lasalvaguardia dei posti di lavoro per idipendenti direttamente occupati dallamultinazionale, e in particolare dallo sta-bilimento forlivese, ma anche per quellidell’indotto nel territorio, pari ad almeno2.000 unità produttive, che, a vario titolo,collaborano con il colosso della nautica esono in grado di garantire una produzioneeccellente anche a livello internazionale,mostrando sempre competenza e profes-sionalità nei confronti della committenza;

oltre all’alta qualità dell’intero com-parto nautico forlivese, non va altresì

Atti Parlamentari — XXIX — Camera dei Deputati

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dimenticato il fatto, non usuale, di potercontare sulla presenza a Forlì dell’univer-sità e di centri per l’innovazione in gradodi garantire il supporto tecnologico per iprogetti di sviluppo del settore –:

quali iniziative il Ministro intendaadottare, in stretta connessione con laregione e il comune, per monitorare lapuntuale applicazione degli impegni as-sunti, affinché siano rispettati i terminidell’accordo di programma raggiunto, ne-cessario per salvaguardare l’occupazione ele prospettive industriali non solo dellostabilimento di Forlì, ma anche di tutto ilgruppo Ferretti, nonché per tutelare unarealtà produttiva così rilevante nel pano-rama economico italiano e mondiale;

quali ulteriori azioni abbia intenzionedi attuare per garantire il mantenimento diuna storia e di una competenza e professio-nalità in campo nautico che da almenoquarant’anni caratterizzano il gruppo Fer-retti anche all’estero e, in particolare, perscongiurare lo smantellamento della pro-duzione nel sito forlivese, dal momento chela deindustrializzazione di un territoriotrascina con sé gravi conseguenze sul pianoeconomico, produttivo, sociale e culturaledell’intera provincia;

se sia possibile prolungare i terminidell’accordo di programma al fine di con-sentire anche l’attuazione di importantiinvestimenti sul piano commerciale e pro-duttivo, tenuto conto pure del fatto che lastessa regione si è impegnata ad emanarea breve bandi sulla progettazione, e inparticolare per permettere la costruzionedel nuovo stabilimento di Forlì in zonaRonco, necessario a fronteggiare le criti-cità di obsolescenza infrastrutturale del-l’attuale sito forlivese;

quali siano le soluzioni idonee perfronteggiare efficacemente il perduraredella crisi del settore nautico, che deter-mina il permanere di un eccesso di capa-cità produttiva rispetto alla domanda e, uninsostenibile squilibrio nei costi industrialidelle imprese del settore, con pesanti ri-cadute sulla competitività aziendale.

(4-04015)

RISPOSTA. — Il Ministero dello sviluppoeconomico segue costantemente le proble-matiche della società Ferretti e ne osservaattentamente gli sviluppi.

Presso il Ministero dello sviluppo eco-nomico si sono svolti numerosi incontricon tutte le parti interessate per ricercareuna soluzione alla annunciata cessazione diattività presso il cantiere di Forlì.

Al termine di questi incontri è statopossibile stipulare lo scorso 18 febbraio unaccordo tra le parti sociali ed istituzionalirelativo alle prospettive del gruppo Ferrettiper la durata di quattro anni.

È un’intesa importante poiché sancisceil permanere in attività di tutti i cantieriitaliani del gruppo Ferretti. Ciò è statopossibile per un concorso di interventi checonsentiranno alla azienda di raggiungere ilnecessario equilibrio economico di medio-lungo periodo. Fra le azioni previste, sonoda richiamare soprattutto il sostegno pub-blico a investimenti con elevato contenutodi innovazione organizzativa e tecnologica,oltre al concorso solidale dei lavoratori delgruppo che hanno condiviso interventi mi-gliorativi della efficienza e produttività talida consentire il recupero delle eccedenzedichiarate dalla azienda.

Con l’accordo è stato possibile superarela procedura di mobilità che avrebbe com-portato l’espulsione di oltre 100 lavoratoridal gruppo Ferretti.

L’accordo prevede, inoltre, un monito-raggio continuo delle prospettive economi-co-industriali della società Ferretti da svol-gersi presso il Ministero dello sviluppoeconomico e da compiersi con cadenzatrimestrale o su richiesta di una delle parti.In tale ambito, sarà effettuata la verificadelle prospettive industriali ed economichedella società Ferretti con una particolareattenzione alla sua collocazione all’internodella cantieristica da diporto.

Sul fronte occupazionale, per consentireil riequilibrio strutturale del rapporto tralavoratori diretti e lavoratori indiretti, saràattivata una procedura di mobilità nonoppositiva per un numero di 30 (trenta)unità lavorative operanti nelle attività distaff (lavoro indiretto). La procedura saràattivata con intesa tra le parti entro il 30

Atti Parlamentari — XXX — Camera dei Deputati

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maggio 2014. Nell’ambito di tale proceduradi mobilità saranno, inoltre, previste ulte-riori 20 unità di personale diretto.

Presso il sito di Forlì sarà, anche, atti-vata in via sperimentale l’introduzione diorario multi periodale, secondo quanto pre-visto dal vigente contratto collettivo nazio-nale di lavoro legno industria.

Nell’ambito dell’utilizzo degli ammortiz-zatori sociali disponibili, è stato altresìconcordato che saranno avviati alla sca-denza della cassa integrazione guadagnistraordinaria in atto, ulteriori ammortizza-tori sociali che consentiranno la gestionedelle problematiche organizzative e di ri-strutturazione previste. In questo quadro icriteri attuativi saranno oggetto di con-fronto con le organizzazioni sindacali.

In tal senso il Ministero del lavoro edelle politiche sociali, per quanto di pro-pria competenza, ha informato che propriodecreto dell’11 novembre 2013 è stataautorizzata per Ferretti spa, la correspon-sione del trattamento di integrazione sa-lariale straordinaria in favore dei lavora-tori dipendenti per il periodo ricompresodal 3 giugno 2013 al 2 giugno 2014, aisensi e per gli effetti dell’articolo 3 dellalegge n. 223/91. Tale trattamento è statoriconosciuto a seguito dell’omologazioneda parte del Tribunale di Forlì dell’ac-cordo di ristrutturazione del debito aisensi dell’articolo 182-bis della legge fal-limentare.

Le sospensioni programmate dalla so-cietà coinvolgono lavoratori delle diversesedi della stessa. In particolare il tratta-mento è riconosciuto per un massimo di265 lavoratori della sede di Cattolica (Ri-mini), 115 di La Spezia, 282 di Mondolfo(Pesaro), 8 di Cesenatico, 385 di Forlì e 131di Sarnico (Bergamo).

Le Istituzioni, al fine di rafforzare ilconsolidamento della struttura produttivaqui definita, nonché le prospettive di svi-luppo annunciate dalla società Ferretti,hanno assunto impegni specifici.

Il comune di Forlì nella prospettiva diun accordo quadriennale, volto a conser-vare l’integrità dei siti produttivi del gruppo,si è impegnato a rivedere entro aprile,l’accordo di programma dell’area Ronco,

previo consenso del consiglio di vigilanza,onde procrastinare fino allo scadere delquadriennio, la possibilità di interventoedilizio del gruppo Ferretti. Tale misuras’inquadra nell’auspicata prospettiva di unrilancio produttivo del sito, pur tuttavia ilcomune si è riservato la facoltà che taleeventualità è strettamente collegata al ri-spetto di tutti gli altri punti dell’Accordo.

Nell’ambito della propria programma-zione regionale del POR FESR 2014-2020,che verrà approvata dalla Regione Emilia-Romagna entro l’estate, saranno emessibandi di ricerca industriale strategica, rea-lizzati da Partenariati e Laboratori di ri-cerca/Imprese. In questo quadro, si soster-ranno progetti di ricerca, in cui i laboratoridi ricerca della rete alta tecnologia del-l’Emilia-Romagna, da soli o in piccoli ag-gregati, presenteranno progetti finalizzati arisultati di ricerca industriale innovativicon la partecipazione/condivisione di im-prese interessate.

Il Ministero dello sviluppo economicooltre alla responsabilità di monitoraggio, siè impegnato a supportare, nel rispetto dellanormativa vigente in materia di sostegnoagli investimenti industriali, progetti di in-novazione di prodotto e di processo chel’azienda intenderà presentare nell’ambitodelle procedure in essere.

Il prossimo incontro è fissato per ilgiorno 14 del mese di aprile 2014.

Il Sottosegretario di Stato per losviluppo economico: ClaudioDe Vincenti.

NACCARATO, MIOTTO, NARDUOLO eFIANO. — Al Ministro dell’interno. — Persapere – premesso che:

nella notte tra domenica 23 e lunedì24 giugno 2013 attorno alla sede dellaSinagoga nell’antico Ghetto di Padova sonocomparse scritte antisemite, croci celtiche,svastiche e il simbolo dell’organizzazionedi estrema destra Terza Posizione;

proprio di fronte all’ingresso dellaSinagoga in via delle Piazze è stata ritro-vata la svastica più grande mentre le altre

Atti Parlamentari — XXXI — Camera dei Deputati

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scritte sono situate in via San Martino eSolferino e via Marsala;

l’amministrazione comunale, le asso-ciazioni padovane, le forze politiche de-mocratiche e la cittadinanza hanno reagitocon indignazione di fronte a questo gestovile che insulta la memoria delle vittimedella Shoah, la comunità ebraica pado-vana e tutti i cittadini di Padova;

la comunità padovana, dove sonoradicati i valori della democrazia e del-l’antifascismo, è caratterizzata da continuee sistematiche iniziative per favorire latolleranza, l’accoglienza e l’integrazione;

i gruppi che hanno sporcato i muri diPadova con scritte antisemite, croci celti-che e svastiche intendono divulgare e pro-pagandare l’ideologia nazi-fascista ed ef-fettuare un’azione di apologia dei criminicompiuti dai regimi nazista e fascista;

è necessario reagire con determina-zione per prevenire e contrastare le azionidei gruppi estremisti che svolgono attivitàillegali di diffusione dell’ideologia nazi-fascisti –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti sopraesposti;

quali iniziative di propria compe-tenza intenda adottare per condannare ilgesto e reagire insieme a Padova all’insultoverso la comunità ebraica e la cittadinanzatutta;

quali provvedimenti intenda adottareper favorire per quanto di competenzal’individuazione dei responsabili delleazioni illegali sopra descritte. (4-01039)

RISPOSTA. — La questione segnalata dal-l’interrogante è attentamente seguita daquesta amministrazione che per contrastareogni forma di discriminazione razziale haistituito nel 2010, presso il dipartimentodella pubblica sicurezza, l’osservatorio perla sicurezza contro gli atti discriminatori(OSCAD).

L’osservatorio risponde operativamentealla domanda di sicurezza delle persone arischio di discriminazione mettendo a « si-

stema » le attività svolte sia dalla Polizia diStato che dall’Arma dei Carabinieri.

La struttura si propone, con la suaattività, di offrire non soltanto uno spac-cato conoscitivo sull’eterogeneo mondodelle discriminazioni in genere, ma anche difungere da collettore generale delle segna-lazioni provenienti da tutte le fonti esterneche richiedono interventi mirati da partedegli organi info-investigativi che operanosul territorio nazionale.

Ciò premesso, nella mattinata del 25giugno scorso personale della questura diPadova impegnato nei servizi quotidiani diosservazione e vigilanza ha rilevato in al-cune vie del centro cittadino scritte e sim-boli riconducibili ai movimenti di estremadestra.

Tali strade sono tutte adiacenti alla sededella locale comunità ebraica ove è ancheubicata la sinagoga.

La Digos ha immediatamente avviato leindagini per individuare gli autori di taligesti. Tuttavia la visione dei filmati delletelecamere installate nella zona interessatanon ha fornito utili riscontri.

Si precisa, comunque, che a seguitodella vicenda è stata intensificata l’attivitàdi monitoraggio dei locali gruppi e sodaliziappartenenti all’estrema destra e intensifi-cati i controlli di vigilanza nei pressi dellaSinagoga specie nei giorni delle funzioni edurante le ricorrenze ebraiche.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Filippo Bubbico.

NESCI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

a metà luglio del 2013 il giornalistaAlberto Nerazzini ha subito un anomalofurto da parte di ignoti, nella sua casasulle colline bolognesi;

l’anomalia del furto è consentito nel-l’asportazione solo dei personal computer edi materiali per il montaggio video diinterviste e servizi, mentre altri beni divalore non sono stati prelevati e analogaattrezzatura video del coinquilino non ri-sulta sottratta dall’abitazione;

Atti Parlamentari — XXXII — Camera dei Deputati

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l’anomalia di detto furto sembra ap-parire piuttosto come una grave forma diintimidazione;

già nel 2002 Alberto Nerazzini avevasubito un anomalo incendio della propriaabitazione a Roma;

da anni Nerazzini è noto come gior-nalista coraggioso nella denuncia di mi-sfatti del crimine organizzato;

di recente Nerazzini è stato in Cala-bria, a Locri, a seguire un delicato pro-cesso di ’ndrangheta, effettuando intervistee riprese anche in aula;

negli ultimi giorni di giugno, in primaserata la televisione pubblica canadese(trasmissione « Enquete ») aveva mandatoun’inchiesta sulle ramificazioni della’ndrangheta in Canada, realizzata da unpool di giornalisti canadesi in collabora-zione con Nerazzini;

il suddetto lavoro giornalistico avevaavuto vasto risalto su giornali nazionali,come il Toronto Star, e sui telegiornali,suscitando largo scalpore a Toronto;

uno degli obiettivi della suddetta in-chiesta era quello di sottolineare il radi-camento della ’ndrangheta nella regione diToronto, sottovalutato dai media e dagliinquirenti, a differenza del Québec dove ilGoverno ha recentemente creato la Com-missione d’inchiesta Charbonneau sull’in-filtrazione della mafia italiana negli ap-palti pubblici;

sul Toronto News, il 28 giugno 2013si è data a Nerazzini notorietà per laricostruzione della carriera di GiuseppeBruzzese, arrestato nel 2011 per associa-zione mafiosa, tanto che il sottotitolo delgiornale era, testualmente: « Trial of Thun-der Bay’s Giuseppe Bruzzese for alleged“Mafia association” highlights reach of’Ndrangheta organized crime clan »;

l’insediamento della ’ndrangheta inCanada è documentato da anni dagli in-quirenti locali e, proprio agli inizi di lugliodel 2013, sono tornate in auge le lotte disangue tra bande malavitose calabresi, conl’omicidio di Salvatore Calautti, di cui

hanno parlato a lungo tutti i giornali e letelevisioni canadesi –:

se il Ministro intenda dare luogo adattività volte a garantire l’incolumità delgiornalista Nerazzini e la sua possibilità dicontinuare a lavorare in una materia cosìdelicata come il giornalismo d’inchiesta sulcrimine organizzato anche transnazionale;

se il Ministro intenda disporre mo-nitoraggi più efficaci del territorio dellaprovincia bolognese, dove di anno in annola ’ndrangheta sta acquisendo spazi sem-pre più rilevanti nell’economia e nel con-trollo del territorio. (4-01597)

RISPOSTA. — La notte del 14 luglio 2013a Bologna si è consumato un furto pressol’abitazione di un giornalista della reda-zione della trasmissione televisiva rai 3« Report ».

In sede di denuncia il giornalista hadichiarato alle autorità di pubblica sicu-rezza che al suo rientro nella propriaabitazione riscontrava una forzatura allafinestra dalla quale ignoti si erano intro-dotti sottraendo materiale elettronico divario genere. In particolare è stato sottrattoun computer che conteneva dati sensibilirelativi ad inchieste condotte dallo stessogiornalista sulla criminalità organizzata ealtre tematiche su varie inchieste condottenon solo per la serie autunnale della tra-smissione « Report » ma anche per la tele-visione canadese.

Sull’episodio le Forze di polizia hannoriservato particolare attenzione, infatti leattività investigative si sono sviluppate suvari fronti senza escludere l’ipotesi di unpossibile gesto intimidatorio di tipo ma-fioso.

A tal fine si è ritenuto opportuno atti-vare misure di vigilanza nei confronti delgiornalista.

Si rappresenta, comunque, che seppurnella provincia di Bologna non si evidenzila presenza di strutture criminali in gradodi esercitare forme pervasive di controllodel territorio, né un radicamento di orga-nizzazioni criminali di tipo mafioso, negliultimi tempi la criminalità organizzata hadiretto la sua attenzione per lo più verso i

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settori economico-finanziari, in particolareverso l’acquisizione e la gestione di attivitàcommerciali.

Su questi specifici fenomeni resta co-state l’attenzione delle Forze dell’ordine chequotidianamente svolgono in tutto il terri-torio dell’Emilia Romagna un’azione di mo-nitoraggio delle possibili infiltrazioni ma-fiose all’interno del tessuto produttivo lo-cale, anche con particolare riguardo al-l’opera di ricostruzione conseguente aglieventi sismici che hanno colpito la regioneEmilia nel maggio 2012.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Filippo Bubbico.

PALAZZOTTO. — Al Ministro dell’in-terno, al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare, al Ministrodelle politiche agricole alimentari e fore-stali. — Per sapere – premesso che:

domenica 30 giugno 2013 il giovaneagricoltore, Emanuele Feltri, è stato og-getto di un atto intimidatorio con l’abbat-timento, ad opera di ignoti, del propriogregge nelle campagne del comune diPaternò (Catania);

l’atto intimidatorio in questione po-trebbe ritenersi in correlazione con l’atti-vità di Emanuele Feltri a tutela dell’areadella « valle del Simeto », sito di interessecomunitario, SIC, lasciato in stato di de-grado ed abbandono, a causa degli scarichiillegali nel fiume, della presenza di nume-rose discariche abusive, contenenti mate-riali inquinanti altamente pericolosi. Inol-tre, appare plausibile, a parere dell’inter-rogante, la volontà di impedire la rinascitadell’area, che negli anni si è distinta ancheper fenomeni di sfruttamento del lavoroirregolare;

gli operatori economici dell’area la-mentano, da tempo, una scarsità di vigi-lanza e controllo della « valle del Simeto »,per quanto riguarda, nel dettaglio, il con-trasto a forme di sfruttamento dei lavo-ratori extracomunitari e alla presenza didiscariche abusive;

da tempo, gli imprenditori agricolidella zona, le aziende agroturistiche e leassociazioni ambientaliste, come l’associa-zione « Vivi Simeto », chiedono interventiurgenti e concreti per la salvaguardiadell’area della « Valle del Simeto » e unprogramma di bonifica e riqualificazionedell’area;

l’area in questione, nonostante nu-merose richieste e solleciti, risulta attual-mente ancora non collegata con la reteelettrica, nonché carente, se non addirit-tura assente, della manutenzione viariarendendo, di fatto, difficoltosa la logisticadell’attività imprenditoriale rispetto allaproduzione dei prodotti agroalimentari e,conseguente, commercializzazione;

negli ultimi anni, la consapevolezzadella necessità di preservare l’area e laripresa dell’attività agricola e della pasto-rizia, hanno consentito un aumento del-l’attenzione della comunità locale sultema, attenzione culminata con numeroseiniziative di sensibilizzazione e di campa-gne, su base volontaria, con il contributodelle autorità comunali, per contrastarel’inquinamento e la devastazione del-l’area –:

quali interventi urgenti il Ministrodell’interno intenda intraprendere al finedi garantire l’incolumità del signor Ema-nuele Feltri, sia personale che dell’attivitàeconomica ad esso corrispondente;

quali iniziative immediate il Ministrodell’interno intenda adottare per attuaremisure concrete di vigilanza e controllodell’area in questione;

quali iniziative i Ministri interrogatiintendano porre in essere, per quanto dicompetenza, per garantire la tutela del-l’area della « valle del Simeto », sito diinteresse comunitario, nonché per suppor-tare l’azione di tutela e bonifica intrapresadalle autorità locali e dalle associazioniambientaliste. (4-01170)

RISPOSTA. — Il 1o luglio 2013, EmanueleFeltri, un giovane coltivatore diretto pro-prietario di un fondo rurale sito nel co-

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mune di Paterno, in provincia di Catania,ha presentato una denuncia alla localestazione carabinieri per aver subito, nellanotte tra il 29 e il 30 giugno, l’uccisione diquattro pecore di sua proprietà medianteesplosione di colpi d’arma da caccia. Nel-l’occasione, una delle pecore era stata de-capitata e la testa posta davanti la portad’ingresso di un fabbricato agricolo.

L’uomo, in sede di denuncia, nel riferiredi aver bruciato le carcasse degli animalisenza documentare quanto accaduto, hadichiarato un danno economico di circa400 euro e di non essere coperto da assi-curazione.

Il successivo 11 luglio, lo stesso alleva-tore ha denunciato presso la citata stazionedei carabinieri di aver trovato sul propriofondo agricolo una pecora morta, con untaglio all’addome e ferite alla testa.

Tali episodi sarebbero riconducibili alfatto che l’allevatore ha più volte richia-mato, anche attraverso gli organi di stampa,l’attenzione dell’opinione pubblica sullostato di degrado ambientale dell’Oasi Valledel Simeto. Inoltre, con iniziative di carat-tere personale – quali la chiusura dellastrada con una barra di ferro – lo stesso hatentato di impedire l’accesso che conduce adiscariche abusive. Questo gli ha procuratoliti con il vicinato, in particolare con alcuninomadi rumeni di etnia « rom ».

Il comitato provinciale per l’ordine e lasicurezza pubblica ha esaminato la situa-zione della sicurezza personale del signorFeltri, assumendo immediatamente idoneemisure di tutela.

I locali comandi dell’Arma dei carabi-nieri, nonostante le impervie condizionidella località interessata, hanno da subitointensificato i servizi di vigilanza e con-trollo di quel territorio, provvedendo co-munque ad informare sull’attività investi-gativa svolta la competente autorità giudi-ziaria.

È stato infine sensibilizzato il corpoforestale dello Stato alla vigilanza dellazona protetta del Simeto, per reprimere legravi e persistenti violazioni ambientali cheinteressano quell’area.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Filippo Bubbico.

PALAZZOTTO. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

agli inizi degli anni 2000, nella pro-vincia di Catania, si è realizzato un si-stema industriale dalle tecnologie avan-zate, avente come attore principale la STMicroelectronics. Secondo il piano iniziale,il polo avrebbe occupato più di 4.000persone, prevedendo la costruzione di ul-teriori moduli;

oggi si assiste ad un lento, ma co-stante, depotenziamento dell’insediamentoindustriale di ST Microelectronics a Cata-nia. Tale situazione è determinata da unapolitica industriale del gruppo ST Microe-lectronics, che sceglie strategicamente diridurre gli investimenti sul polo siciliano;

un’analoga situazione si è verificata,negli anni scorsi, in Francia, dove, piut-tosto che licenziare e/o peggiorare le con-dizioni dei lavoratori, si è deciso di co-gliere l’opportunità, offerta dall’Unione eu-ropea, che ha individuato nell’industria deisemiconduttori un settore strategico darilanciare e sostenere, portando, proprioin Francia, la produzione di microchip al20 per cento della produzione mondiale;

il Governo intende mettere in venditale quote in suo possesso della ST Microe-lectronics. Tale decisione inciderebbe for-temente sulla produttività del sito cata-nese, già fortemente pregiudicato, e an-drebbe a colpire ulteriormente il tessutoproduttivo siciliano, che versa in un gravestato di depressione, oltre all’aver già cau-sato un forte peggioramento dell’anda-mento in borsa della stessa società –:

se il Ministro interrogato non ritengache la eventuale cessione delle quote inpossesso dello Stato italiano possa favorirela produzione francese, creando le condi-zioni affinché ST Microelectronics possaritenere non più conveniente la produ-zione in Italia;

se non intenda promuovere azionivolte al rilancio dello stabilimento cata-nese di ST Microelectronics, piuttosto cheprocedere alla dismissione delle quote sta-

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tali, creando, invece, le condizioni perulteriori investimenti che salvaguardereb-bero la produttività della società e tute-lando i livelli occupazionali esistenti.

(4-02832)

RISPOSTA. — In relazione all’interroga-zione in oggetto, si rappresenta quantosegue.

Il Ministero dello sviluppo economicosegue con attenzione gli sviluppi delle pro-blematiche relative nella zona definita« Etna Valley ».

Sono stati convocati, infatti, specificitavoli di confronto per affrontare le pro-blematiche relative delle tre aziende in crisisituate all’interno dell’area in questione, la3SUN, la Micron e la ST Microelettronics.

Si sta seguendo un preciso calendarioche prevede diversi incontri bilaterali e laconvocazione di un tavolo di confronto sulsettore della microelettronica, sia in gene-rale, sia con riferimento alla componenti-stica.

Fermo restando quanto detto, si assicurala disponibilità a valutare, anche in colla-borazione con la regione e gli enti locali,eventuali richieste d’intervento volte a ri-lanciare lo sviluppo industriale del territo-rio in questione e la possibilità di identi-ficare il territorio in oggetto come « area dicrisi industriale complessa » al fine di uti-lizzare ogni strumento a disposizione persostenere il territorio dell’Etna Valley.

Per completezza d’informazione, si se-gnalano alcuni elementi che possono risul-tare interessanti al fine di affrontare laquestione.

In linea generale, il Governo ha recen-temente adottato un’organica politica indu-striale di rilancio del sistema produttivoitaliano, attraverso l’esercizio dei cosiddetti« poteri speciali » riconosciuti dal decreto-legge n. 21/2012 in materia di assetti so-cietari per le attività di rilevanza strategica,quali quelle svolte dalle aziende in que-stione.

Il citato decreto-legge pone una disciplinaad hoc finalizzata alla salvaguardia degliinteressi nazionali nei settori della sicurezzae della difesa e negli altri settori strategici(TLC, trasporti, energia), che mira a tutelare

il know how e le tecnologie proprietarie delleimprese italiane che operano nei suddettisettori, considerati strategici per il sistemaPaese (cosiddetto « Golden power »).

Infatti, il decreto-legge 15 marzo 2012,n. 21, recante « Norme in materia di poterispeciali sugli assetti societari nei settoridella difesa e della sicurezza nazionale,nonché per le attività di rilevanza strategicanei settori dell’energia, dei trasporti e dellecomunicazioni », convertito, con modifica-zioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, èintervenuto a riformare la materia deipoteri speciali riconosciuti al Governo perla cura d’interessi generali e fondamentaliper la vita del Paese.

In conseguenza, con il citato decreto-legge si è inteso allineare la normativaitaliana ai principi e alle regole del dirittodell’Unione. In particolare, l’articolo 1 delprovvedimento ha disciplinato l’esercizio deipoteri speciali nei confronti delle società,anche a capitale interamente privato, ope-ranti nei settori della difesa e sicurezzanazionale in maniera distinta e separatarispetto agli altri settori pur ritenuti stra-tegicamente rilevanti (articolo 2), specie perquanto riguarda l’incisività con la quale ipoteri medesimi sono in concreto esercita-bili.

Il contesto normativo sopra delineatocontribuisce a conferire certezza circa latutela degli interessi strategici del sistemaPaese con riferimento alle attività di Mi-cron – STMicroelectronics, anche relativa-mente alle operazioni di vendita o alledecisioni dei vertici aziendali.

Circa il tema specifico affrontato daltavolo di crisi presso il Ministero dellosviluppo economico, si segnala che in data11 dicembre 2013 si è tenuto un incontroriguardante la situazione della Stm.

Alla riunione hanno partecipato oltre airappresentanti del Ministero dello sviluppoeconomico, l’AD e il presidente di STM, irappresentanti della regione Lombardia, ilsindaco di Catania, le sigle sindacali na-zionali e territoriali e le rappresentanzesindacali unite.

Le organizzazioni sindacali hanno chie-sto chiarimenti e mostrato preoccupazioneper le dichiarazioni dell’allora Presidente

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del Consiglio, che annunciava privatizza-zioni che potessero riguardare anche STM.

Il rappresentante, del Ministero dellosviluppo economico presente all’incontro hatranquillizzato le preoccupazioni delle or-ganizzazioni sindacali chiarendo che:

per il Governo questo è un settorestrategico e non ci sarà disimpegno;

la partecipazione in STM è basata suaccordi con lo Stato francese, per modifi-care la partecipazione italiana occorrerebbe,quindi, un accordo con la Francia, che nonè previsto;

non ci saranno, infatti, modifiche degliaccordi in essere, la situazione non muteràe la partecipazione sarà sempre pariteticacon la Francia;

qualsiasi modifica avverrà in accordocon il Governo francese; se dovessero cam-biare le quote, esso sarà per entrambi gliStati.

Le organizzazioni sindacali hanno chie-sto, inoltre, notizie su eventuali trasferi-menti di azioni in STM dal tesoro alla cassadepositi e prestiti.

Il responsabile di STM ha poi ricordatoche l’Italia è la sede dell’eccellenza di unaparte di tecnologie sia in ricerca sia inmanifattura. I due siti principali di mani-fattura sono Catania e Agrate. A Catania(centro che lavora a 6 pollici) c’è un pianper portare da 6 a 8 pollici lo spessore dellefette di silicio prodotte nel sito di Catania,mentre ad Agrate, già a 8 pollici, si conti-nuerà a lavorare in quest’ambito.

In ambito R&D si va verso il 12 pollici,con il consorzio con Micron, gli investi-menti sono ingenti e sono di 270 milioni dieuro ciascuno. Con riferimento ai tempi, inluglio si prevedeva prima la conversione6-8 pollici a Catania (2014-2016), poi l’in-tervento su R&D ad Agrate (2017-2018).

Successivamente l’AD ha chiarito alcuniaspetti, come richiesto dalle organizzazionisindacali, riguardanti i progetti che STMintenda portare avanti. È quindi emerso iltema dei progetti sull’innovazione, finan-ziati in ambito Unione europea, si è fatto,inoltre, cenno a Horizon 2020 e ai fondi

FESR su innovazioni tecnologiche che neglianni 2014-2020 le regioni dovranno pro-gettare e cui STM potrebbe accedere.

Le organizzazioni sindacali hanno chie-sto quindi che, data l’importanza del set-tore, una strategia sia indicata anche dallapolitica, ribadendo che sono necessari ap-profondimenti in merito alla partecipazionepubblica e alle modalità con cui si esplica.

Il Ministero dello sviluppo economicoda quanto sopra espresso, ha ben presentele problematiche rappresentate e con lamassima attenzione ne seguirà l’evoluzioneal fine di preservare un settore di eccellenzadella manifattura italiana.

Il Sottosegretario di Stato per losviluppo economico: ClaudioDe Vincenti.

POLVERINI. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

nella giornata del 5 giugno 2013 si èsvolta a Terni una manifestazione dei lavo-ratori dell’Ast – ex Thyssen in difesa delfuturo delle acciaierie e del proprio posto dilavoro;

i manifestanti, dopo essersi ritrovatidavanti ai cancelli dell’Ast, in viale Brin,hanno dato vita ad un corteo, composto daalcune centinaia di persone, per raggiun-gere la sede della prefettura, ma all’arrivonei pressi della stazione ferroviaria si sonoinspiegabilmente verificati scontri con leforze dell’ordine, causando il ferimento dialcuni manifestanti, fra cui il sindaco DiGirolamo, intervenuto per cercare di me-diare;

che episodi di violenza come questorischiano di alimentare ed accrescere unclima pericoloso, dalle conseguenze impre-vedibili;

quali iniziative di competenza il Mi-nistro intenda adottare per accertare leresponsabilità nella gestione dell’ordinepubblico che, evidentemente, è andato aldi là dei limiti che la circostanza consi-gliava. (4-00741)

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RISPOSTA. — La vicenda riguardante gliincidenti verificatisi a Terni in occasionedella manifestazione degli operai della exThyssen, si inquadra in un contesto digrave crisi economica con incidenza e ri-flessi gravi sull’occupazione; siamo difronte a temi di grande impatto sociale cheprovocano sconcerto nei lavoratori che at-tuano forme di protesta per difendere ilproprio posto di lavoro.

Tutto ciò, provoca situazioni di grandedelicatezza per la gestione dell’ordine e lasicurezza pubblica, come avvenuto nelcorso della manifestazione del 5 giugnodell’anno scorso, alla quale hanno parteci-pato circa 750 lavoratori dell’azienda exThyssen.

I manifestanti, partendo dalla sede dellostabilimento industriale avrebbero dovutoraggiungere, passando per le vie centrali, ilviale della stazione dove ha sede l’ufficioterritoriale del Governo per consegnare alprefetto una lettera.

In realtà il corteo ha proseguito indirezione dello scalo ferroviario forzando ilcordone di interdizione, senza incontrare,per intuibili esigenze prudenziali, resistenzeda parte delle Forze dell’ordine.

Nei pressi della stazione, alcuni dimo-stranti davano vita ad un lancio di oggetticontundenti che procuravano lesioni a cin-que appartenenti alla Polizia di Stato e adun militare dell’Arma dei carabinieri.

In questo frangente, nel momento dimaggior concitazione, il sindaco di Terniveniva colpito al capo con un oggettocontundente che gli procurava lesioni nongravi.

Grazie alle riprese audiovisive è statopossibile procedere ad una ricostruzioneprecisa della dinamica dei fatti, dalla qualesi evidenzia come il colpo infetto al primocittadino sia stato dato con un ombrello dauno dei manifestanti, identificato nel giro dipoche ore.

Nel corso della manifestazione le Forzedell’ordine hanno evitato atti di forza elanci di lacrimogeni limitandosi esclusiva-mente ad azioni di contenimento.

In virtù dell’opera di persuasione con-dotta dai funzionari della questura di Ternii manifestanti sono stati convinti a rimuo-

vere il blocco di alcuni binari e ripristinarelo stato di normalità.

In simili situazioni, le Forze di poliziacercano di avere sempre un approccio ini-ziale di mediazione e di dialogo con imanifestanti, per garantire da un lato ildiritto di manifestare il proprio dissenso inmaniera civile e nel rispetto delle regole edall’altro quello di preservare la sicurezzadella collettività.

Anche in merito ai fatti di Terni l’esamedella documentazione e la visione dei videoacquisiti hanno fatto emergere una gestionedell’ordine pubblico improntata a canoni diestrema prudenza ed equilibrio.

La ricostruzione dei fatti ha dimostrato,inoltre, che il personale delle Forze dell’or-dine ha svolto esclusivamente azioni dicontenimento a scopo difensivo limitandosiall’uso di scudi e di sfollagente.

L’attività investigativa ha permesso diidentificare e di denunciare in stato dilibertà all’autorità giudiziaria cinque ma-nifestanti resisi responsabili, a vario titolo,del reato di resistenza a pubblico ufficialee danneggiamento aggravato.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Filippo Bubbico.

PORTA, LA MARCA, GIANNI FARINA,FEDI e GARAVINI. — Al Ministro degliaffari esteri, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali, al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

l’Italia ha stipulato una serie di con-venzioni bilaterali per evitare le doppieimposizioni in materia di imposte sulreddito e per prevenire l’evasione e l’elu-sione fiscale;

le convenzioni per evitare le doppieimposizioni sono trattati internazionalicon i quali i Paesi contraenti regolanol’esercizio della propria potestà impositivaal fine di eliminare le doppie imposizionisui redditi e/o sul patrimonio dei rispettiviresidenti;

nell’area dell’America latina l’Italiaha stipulato convenzioni bilaterali contro

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le doppie imposizioni fiscali solo con l’Ar-gentina, il Brasile, l’Ecuador e il Venezuelama non lo ha ancora fatto con il Cile, ilPerù, l’Uruguay, la Colombia, il Costarica,la Bolivia e la Repubblica Dominicana,Paesi questi ultimi dove risiedono decinedi migliaia di italiani e da dove sono giuntiin Italia migliaia di immigrati;

l’assenza di convenzioni bilaterali coni Paesi succitati non solo crea problemi dipotestà impositiva e di doppia tassazioneper le numerose collettività di emigrati,lavoratori e pensionati, che si spostanodall’America latina in Italia e viceversa,ma può compromettere e limitare anchel’avvio di attività economiche e finanziariedi imprese italiane e latino americane cherischiano un’applicazione incerta o pena-lizzante di norme che se invece fosseroregolate da una convenzione eliminereb-bero le doppie imposizioni sui redditi e/osul patrimonio dei rispettivi residenti econtrasterebbero l’elusione e l’evasione fi-scale;

anche se è vero che il pericolo delladoppia imposizione viene mitigato dallanormativa interna di alcuni Paesi — l’Ita-lia, ad esempio, esclude da tassazione gliinteressi attivi prodotti dai non residentisui depositi bancari o postali, e per iredditi prodotti all’estero il Tuir concedeun credito a fronte delle imposte pagateall’estero — non è tuttavia scontato chesimili disposizioni siano presenti nellanormativa interna di altri Paesi o checomunque, in mancanza di accordo bila-terale, la normativa interna sia sufficienteper escludere la doppia tassazione o im-pedire elusione ed evasione –:

quali siano i motivi per cui non sonostate ancora stipulate convenzioni controle doppie imposizioni fiscali con Paesidell’America latina con i quali l’Italia hastabilito e avviato rapporti politici, econo-mici, finanziari e migratori come l’Uru-guay, il Cile, il Perù, la Colombia, ilCostarica, la Bolivia e la Repubblica Do-minicana, e come mai nei casi di negoziatigià avviati da tempo, come quello conl’Uruguay, non si riesca a stipulare laconvenzione;

quali iniziative intendano adottare iMinistri interrogati per venire incontroalle pressanti richieste delle collettivitàitaliane residenti nei Paesi dell’Americalatina ancora non convenzionati e diquelle latino americane residenti in Italia,e delle migliaia di imprese italiane inte-ressate a svolgere un’attività economica inAmerica latina, che beneficerebbero, senzacosti per l’erario italiano, dalla stipuladelle convenzioni bilaterali contro le dop-pie imposizioni fiscali. (4-02600)

RISPOSTA. — Nell’interrogazione si rileval’incompletezza della rete di convenzionibilaterali contro le doppie imposizioni fi-scali stipulate dall’Italia con i Paesi del-l’America latina. In particolare si chiede diconoscere quali siano i motivi per i qualinon sono stati ancora stipulati accordi conPaesi come l’Uruguay, il Cile, il Perù, laColombia, il Costarica, la Bolivia e laRepubblica dominicana.

Vi è in generale, una costante e forteattenzione da parte dell’Italia verso l’Ame-rica latina in numerosi settori di intervento,in particolare in quello oggetto dell’inter-rogazione in questione, con riguardo alquale in diversi casi sono stati intrapresilavori per la definizione ovvero per larevisione di trattati con Paesi della regione.

Quale premessa generale in materia dipolicy dei trattati fiscali internazionali, siprecisa che la posizione tradizionale del-l’Italia è stata da sempre ispirata ai principidella trasparenza e dello scambio di infor-mazioni a fini fiscali; lo sforzo di contra-stare l’evasione fiscale, anche di naturainternazionale, è considerato un obiettivostrategico più che mai prioritario per ilnostro Paese.

È bene precisare che, rispetto al passato,nelle sedi multilaterali sono oggi richiestipiù elevati standard internazionali in ma-teria di trasparenza fiscale: il Global Forumon Transparency and Exchange of Infor-mation dell’Ocse ha in corso l’esame dicirca un centinaio di giurisdizioni al fine diverificarne il livello di adeguatezza del li-vello di trasparenza e di scambio di infor-mazioni fiscali; la Commissione europea,con la raccomandazione del 6 dicembre

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2012 in materia di good governance ha, tral’altro, invitato gli Stati membri dell’Unioneeuropea a non effettuare negoziati con Paesiterzi che non applichino i più recentistandard in materia di trasparenza fiscale.

Si evidenzia inoltre che, in relazioneall’eventuale stipula di convenzioni controla doppia imposizione, non risulta verifi-cato a priori che la conclusione di taliaccordi non comporti costi per l’erarioitaliano. Questi, infatti, regolando la potestàimpositiva dei Paesi contraenti e preve-dendo la reciproca limitazione della stessa,possono comportare, a seconda dei casi,un’eventuale perdita di gettito per la quale,in tal caso, dovrebbe prevedersi adeguatacopertura finanziaria.

Di seguito si forniscono precisazioni conriguardo ai rapporti intrapresi dall’Italia inmateria fiscale con i Paesi sopra indicatidell’area latino-americana.

Nel caso del Cile, i negoziati relativi adun accordo bilaterale in materia fiscalesono stati avviati nel 2000. Superate ledifficoltà di pervenire ad una intesa quantoallo scambio di informazioni (grazie ad unariforma interna che ha consentito al Cile ilsuperamento della legislazione a tutela delsegreto bancario), si prevede di riavviareprossimamente contatti a livello tecnico alfine di proseguire la negoziazione di untrattato fiscale generale e, a tal fine, sonoattualmente al vaglio alcune passibili so-luzioni tecniche relative alle categorie red-dituali considerate dal trattato.

Per quanto riguarda la Colombia, iprimi contatti per la conclusione di unaconvenzione contro le doppie imposizionisono stati avviati nel corso del 2010 eproseguiti nel 2011; il negoziato si è bloc-cato nel 2012 in ragione del fatto che inColombia era in corso una complessivariforma del sistema tributario. In presenzadi un quadro giuridico assestato, potrebberoadesso essere ripresi i contatti a fini nego-ziali.

In relazione al Perù, in passato sonostati avviati negoziati per la definizione diuna convenzione contro le doppie imposi-zioni, poi non proseguiti in quanto il Perùtutela il segreto bancario, che è opponibileanche all’amministrazione fiscale. Si pre-

cisa al riguardo che la clausola Ocse sulsegreto bancario è da noi considerata re-quisito indispensabile per la stipula di taliAccordi. La richiesta di adesione peruvianaall’Ocse, e quindi la conseguente necessitàche il Paese rispetti le complesse proceduree valutazioni sullo stato di preparazione delPaese, potrebbe costituire un eccellente via-tico per il progresso dei negoziati.

Con il Costa Rica è stato negoziato unaccordo di informazioni in materia fiscale(cosiddetto Tiea), tecnicamente concluso nel2011. Tuttavia il Costa Rica è tuttorasoggetto allo scrutinio del Global Forumsulla trasparenza e lo scambio di informa-zioni in materia fiscale.

Con l’Uruguay tentativi negoziali sonostati esperiti nel 1988 e, successivamente,nel 2009; una prima bozza di accordo èstata inviata a Montevideo il 5 aprile 2011,sulla quale l’Uruguay non ha mai tra-smesso le proprie osservazioni. Attualmentesi attende l’esito dell’esame del Global Fo-rum sulla trasparenza e lo scambio diinformazioni in materia fiscale.

Quanto alla Repubblica Dominicana,l’esame in sede di Global Forum non èancora iniziato.

In merito alla Bolivia, non risultano almomento negoziati in corso.

Si assicura che da parte del Ministerodegli affari esteri vengono costantementesollecitate le controparti per garantire tem-pestivi seguiti negoziali.

È inoltre opportuno precisare che CostaRica, Repubblica dominicana, Ecuador,Perù ed Uruguay stanno attualmente se-guendo un progetto della Commissione af-fari fiscali dell’ECOSOC (Nazioni Unite),finalizzato a rafforzare le competenze deiMinisteri delle finanze e delle autorità na-zionali competenti in materia fiscale deiPaesi in via di sviluppo, al fine di metterlieffettivamente in grado di negoziare, inter-pretare e gestire i grattati sulle doppieimposizioni.

Per quanto concerne le ricadute suibeneficiari di pensione in Convenzione bi-laterale (tra i Paesi dell’America latinacitati, l’Uruguay è l’unico con il quale è invigore un accordo di sicurezza sociale) nonvi sono preclusioni rispetto all’eventuale

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negoziazione e stipula, che va intrapresa adiniziativa del competente Ministero dell’eco-nomia e delle finanze.

Si rappresenta, infine, che il sistemafiscale italiano riconosce, anche in assenzadi una specifica convenzione, il creditod’imposta per i redditi prodotti all’estero, aisensi dell’articolo 165 del Testo unico delleimposte sui redditi (Tuir).

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Mario Giro.

RAMPI, RACITI, MANFREDI, DE MI-CHELI e EPIFANI. — Al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

a seguito dell’annuncio da parte dellasocietà Micron nella giornata di ieri, in unincontro presso il Ministero stesso, di 421esuberi in Italia distribuiti tra i siti diCatania (128), Agrate/Vimercate (223), Ar-zano (53) e Avezzano (17);

l’azienda ha assunto un atteggia-mento di chiusura totale verso il dialogocon le parti sociali e di assoluta indiffe-renza nei confronti delle istituzioni e dellostesso Ministero;

è da luglio che il Ministero chiede diincontrare la dirigenza di Micron ma que-sta si nega, limitando le delegazioni ai solirappresentanti italiani e senza alcun man-dato e, nonostante le pressioni fatte dalMinistero per posticipare l’apertura dellaprocedura di mobilità, la direzione azien-dale ha rifiutato categoricamente la me-diazione, ribadendo la propria volontà afar partire suddetta procedura dal 21gennaio 2014;

Micron nasce dalla vendita da partedi St del settore delle memorie –:

quali iniziative questo Ministero ed ilGoverno intendano assumere per affron-tare questa gravissima vicenda occupazio-nale in un settore innovativo, strategico ein una fase per nulla recessiva, ancora piùdeplorevole visti gli ottimi risultati finan-ziari che questa sta realizzando già dal2013 e considerata la presenza di eccel-

lenze lavorative, da tutelare, che hannorappresentato il successo della societàstessa in Italia e nel mondo;

quali politiche attive intenda avviareanche attraverso la strategica quota azio-naria di ST di cui Micron è un recenteoutsourcer con attività ancora fortementeconnesse;

quali relazioni, anche internazionali,intenda mettere in campo per poter at-tuare un confronto sulle diverse possibilialternative alla mobilità fino ad oggi nonprese in considerazione dai vertici di Mi-cron, per contrastare l’azione della mul-tinazionale che di fatto ha acquistato unasua competitrice, l’ha spogliata di brevettie del portafoglio clienti e ora dismettetutto a soli tre anni dall’acquisto, scari-cando sulle spalle delle lavoratrici, deilavoratori e della comunità, il peso socialedi tali scelte scellerate. (4-03232)

RISPOSTA. — In relazione all’interroga-zione in esame, si rappresenta quanto se-gue.

Il Ministero dello sviluppo economicosegue costantemente le problematiche dellasocietà Micron e ne osserva attentamente glisviluppi.

Sono stati convocati, infatti, specificitavoli di confronto per affrontare le pro-blematiche relative alla Micron, come puredi altre aziende in crisi all’interno dellostesso comparto industriale/tecnologicodella microelettronica (3SUN e ST Microe-lettronics) ed in particolare gli ultimi in-contri si sono svolti il 26 febbraio e il 12marzo 2014.

All’incontro del 26 febbraio 2014 eranopresenti rappresentanti del Ministero dellosviluppo economico, delle Regioni Sicilia,Campania e Lombardia, del Comune diCatania, di Confindustria Monza, le orga-nizzazioni sindacali nazionali e territoriali,le rappresentanze sindacali unitarie, alcuniparlamentari e una delegazione di Micron.

L’incontro ha avuto inizio a seguito diuna riunione preliminare ristretta alle or-ganizzazioni sindacali e alle istituzioni, cheera stata richiesta dalle organizzazioni sin-dacali.

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L’azienda ha parlato dei due incontriavuti direttamente con le organizzazionisindacali a seguito dell’ultima riunione te-nutasi al Ministero dello sviluppo econo-mico in data 28 gennaio 2014.

Nel corso del primo di questi incontri èstato presentato un piano di riorganizza-zione in relazione alle prospettive di mer-cato dei vari siti Micron in Italia.

Nel corso del secondo è stata presa inconsiderazione la possibilità di rivedereparzialmente l’impatto sulle risorse occu-pazionali rispetto alla lettera del 21 gennaio2014 che annunciava l’inizio delle proce-dure di mobilità per 419 unità distribuitetra i siti Micron di Agrate Brianza e Vi-mercate, Arzano, Avezzano e Catania. Inparticolare, l’azienda ha comunicato che stacercando di ricollocare alcuni degli esuberisia in altre aziende Micron all’estero, sia inaltre aziende del territorio nazionale dellostesso sistema merceologico di Micron. Aquesto riguardo sono già stati presi contatticon una azienda del distretto tecnologico diMonza Brianza disponibile a riassorbirealcuni degli esuberi Micron.

I sindacati, unitariamente, hanno comu-nicato di non essere soddisfatti del pianoprospettato dall’azienda ritenendo che nonpossa essere considerato come un pianoindustriale sul futuro delle aziende Micronin Italia. Hanno, quindi, nuovamente ri-chiesto la presentazione di un piano indu-striale sulle prospettive produttive e occu-pazionali del gruppo, dal momento che cisono dubbi circa la sua permanenza inItalia.

Le rappresentanze sindacali unitariehanno espresso preoccupazione circa lapossibile dispersione all’estero del patrimo-nio tecnologico e del personale altamentespecializzato dei siti italiani di Micron.

I sindacati, inoltre, hanno chiesto alGoverno di contattare il board Micron negliStati Uniti e di mantenere un unico tavoloa livello nazionale per trattare non soltantoi problemi immediati riguardanti la mobi-lità dei 419 lavoratori (che scadeva il 7aprile 2014), ma anche – e soprattutto – ilpiano industriale di permanenza delleaziende Micron in Italia.

Durante l’ultimo incontro, tenutosi indata 7 marzo 2014, si sono registrati alcunipassi avanti in merito alle problematichegià esposte. I vertici aziendali hanno, infatti,assicurato la volontà della società di restarein Italia, si sono mostrati propensi a ri-correre agli ammortizzatori sociali e agliincentivi all’esodo, a ridiscutere il numerodegli esuberi e a lavorare a un pianoindustriale che possa realmente garantireun futuro produttivo e occupazionale ai sitiitaliani.

Un’apertura significativa, manifestatadal vice Presidente di Micron, che i rap-presentanti sindacali nazionali e territorialidei metalmeccanici hanno accolto con in-teresse nel prosieguo dell’incontro. Talefatto si inquadra nella positiva azionesvolta dal Ministero dello sviluppo econo-mico rispetto al coinvolgimento della diri-genza Micron, altresì richiamato nell’atto.

Entro fine marzo era stato calendariz-zato un nuovo incontro per iniziare aentrare nel merito del piano industriale diMicron.

L’obiettivo, promosso dal Ministero dellosviluppo economico, è quello di arrivare intempi brevi a un accordo definitivo chepossa salvaguardare al meglio l’importan-tissima realtà rappresentata da Micron peril Paese.

Infine, per quanto concerne il settoredella microelettronica in generale, si se-gnala che si sono tenuti in data 7 marzo2014 due incontri: quello relativo a tutto ilcomparto della microelettronica e la primariunione del tavolo sul settore specifico deicomponenti elettronici.

Durante i due appuntamenti, finalizzatia individuare le politiche di sviluppo piùurgenti e adeguate per i comparti interes-sati, sono stati affrontati i temi di coordi-namento con le strategie europee di politicaindustriale e per la ricerca e sviluppoconnesse anche ai Fondi strutturali e aifondi tematici.

I lavori del tavolo sulla microelettronicaproseguiranno con l’elaborazione di un do-cumento strategico per quanto concerne ilcomparto in generale, mentre, in materia dicomponenti elettronici, si è discusso prin-cipalmente degli interventi possibili al fine

Atti Parlamentari — XLII — Camera dei Deputati

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di rafforzare la presenza delle piccole emedie imprese del settore rispetto alla pos-sibilità di accedere alle risorse europee,anche attraverso l’accompagnamento allarealizzazione di reti di collaborazione, edella necessità di maggiori controlli sullaqualità dei prodotti importati.

Il Sottosegretario di Stato per losviluppo economico: ClaudioDe Vincenti.

REALACCI. — Al Ministro dell’interno,al Ministro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

da agenzie di stampa si apprende lanotizia di un incendio di probabile originedolosa che oggi, 15 maggio 2013 ha di-strutto, nella piccola isola di Linosa (Agri-gento), il centro di recupero tartarughemarine, un vero e proprio ospedale spe-cializzato nella cura di questi animali,gestito dal Cts. Le fiamme hanno distruttogran parte dell’attrezzatura che con tantail CTS, grazie all’aiuto di molti donatori eal sostegno di numerosi enti pubblici,aveva acquistato nel corso degli anni, delvalore di 50mila euro;

il centro tartarughe del CTS a Linosacura con successo la salvaguardia di de-cine di testuggini marina ogni anno;

meno recentemente a Lampedusa unincendio di chiara matrice dolosa, nellanotte tra il 20 e 21 settembre 2012 di-strusse una delle imbarcazioni destinatealla realizzazione del museo dell’immigra-zione. Sul luogo, due fogli con minacce alsindaco Giusi Nicolini, ambientalista dasempre impegnata nella valorizzazionedella riserva naturale e protagonista diuna politica di accoglienza, rispetto e in-clusione nei riguardi dei migranti chesbarcano sull’isola;

gomme a terra e bicicletta tagliata indue, il 20 settembre 2012, per il giovaneMichele Rallo, presidente del circolo diLegambiente a Favignana, che si è distintoin questi anni per le battaglie a tutela del

territorio e nell’azione di contrasto dellapesca di frodo;

« azioni di questo tipo – come ha piùvolte dichiarato Legambiente dimostranoche le battaglie di legalità portate avanti inquesti luoghi stanno disturbando concre-tamente la realizzazione di alcuni interessicriminali. Non crediamo che siano real-mente gli immigrati l’oggetto delle intimi-dazioni, ma pensiamo che questo sia soloun espediente per nascondere i veri inte-ressi dei criminali non più liberi di deru-bare e distruggere il territorio e il patri-monio della comunità per il loro merovantaggio »;

l’interrogante nella XVI Legislaturaaveva presentato l’atto di sindacato ispet-tivo n. 4/17782 in cui, eccetto per l’incen-dio di Linosa del 15 maggio 2013, sipresentavano i medesimi fatti senza averricevuto, nonostante i ripetuti solleciti,alcuna risposta –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza dei fatti accaduti oggi al centrodi salvaguardia delle tartarughe di Linosa(Agrigento), delle gravi intimidazionimosse al sindaco Giusi Nicolini e alleassociazioni promotrici del rispetto dellalegalità e dell’ambiente nello scorso anno;

quali iniziative urgenti siano statemesse in campo e quali si intendanoassumere per tutelare l’incolumità del sin-daco, delle istituzioni locali, dei cittadini edei migranti e quali azioni si intendanomettere in campo per salvaguardare ilprezioso lavoro portato avanti dall’ammi-nistrazione comunale e dalle associazioniche sperimentano nuovi modelli di svi-luppo incentrati sulla legalità, la sosteni-bilità ambientale e l’inclusione socialenelle isole minori italiane. (4-00479)

RISPOSTA. — Nella notte tra il 14 ed il 15maggio 2013, il « Centro di Recupero Tar-tarughe Marine » di Linosa, ha subito undanneggiamento a seguito di incendio svi-luppatosi all’interno dei locali ad opera diignoti.

Atti Parlamentari — XLIII — Camera dei Deputati

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La struttura insiste su un’area perifericadel centro urbano isolano ed è costituita daun immobile a piano terra suddiviso inquattro vani.

L’incendio è stato appiccato all’internodel laboratorio radiografico e le fiamme,agevolate dalla presenza di alcuni solventidi natura infiammabile, hanno interessatoanche una parte dell’alloggio.

All’interno della struttura non sono statirinvenuti nell’immediato contenitori di li-quidi infiammabili ma tre giorni dopol’occorso, i rappresentanti del Centro turi-stico studentesco di Roma, consegnataridella struttura, recuperavano nelle adia-cenze un piccolo contenitore di metallodalla forma cilindrica, tutto annerito, chenon riconoscevano appartenere alla dota-zione del laboratorio.

I danni sono stati stimati in circa 50.000euro, non coperti da assicurazione.

Per individuare gli attori, l’autorità giu-diziaria ha delegato all’Arma dei carabinierilo svolgimento delle relative indagini.

Nella notte tra il 20 ed il 21 settembre2012, a Lampedusa, ignoti hanno incen-diato un’imbarcazione che era stata utiliz-zata per il trasporto di cittadini extraco-munitari e che, a seguito del dissequestro,era stata affidata alla locale associazioneculturale Askavusa la quale promuove ivalori di solidarietà e di rispetto del mul-ticulturalismo.

Sul posto sono stati rinvenuti dei vo-lantini a firma del Gruppo Armato Lam-pedusa Libera recanti generiche minaccecontro la presenza di « clandestini liberi perl’isola » che, contrariamente a quanto ri-portato dalla stampa, non erano diretta-mente rivolte al sindaco di Lampedusa eLinosa.

Non sono state, infatti, denunciate inti-midazioni e, pertanto, non è stata adottataalcuna misura di protezione.

I primi accertamenti svolti nell’imme-diatezza dei fatti hanno consentito di esclu-dere moventi di tipo politico o eversivo.

In ogni caso, le autorità provinciali dipubblica sicurezza continueranno a moni-torare la situazione e ad assicurare i di-spositivi di controllo del territorio a tuteladell’incolumità dei cittadini, degli ammini-

stratori pubblici e dei rappresentanti delleassociazioni e del volontariato.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Filippo Bubbico.

REALACCI. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri, al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

da un servizio del Tg1 e da unarticolo di Monica Ricci Sargentini ap-parso sul Corriere della Sera edizioneonline nella giornata dell’11 febbraio 2014si apprende della gravissima situazione incui versa il connazionale Roberto Berardi;

Roberto Berardi è un imprenditoreitaliano di 49 anni che da più di un annoè rinchiuso in una galera della GuineaEquatoriale con l’accusa di frode fiscale econdannato a 2 anni e 4 mesi di carcereo al pagamento di 1,2 milioni di euro;

la Repubblica di Guinea Equatorialeè guidata da Teodoro Obiang NguemaMbasogo, un dittatore che prese il poterenel 1979 in seguito ad un colpo di Stato.Secondo l’ultimo rapporto di Amnesty In-ternational in Guinea « le libertà di espres-sione e di stampa sono limitate, gli attivistipolitici e le persone critiche nei confrontidel Governo subiscono vessazioni, arrestiarbitrari e detenzioni ». La Francia haspiccato un mandato di cattura interna-zionale nei confronti di Teodoro NguemaObiang Mangue, detto Teodorìn e figlio delpresidente, per appropriazione indebita difondi pubblici e riciclaggio di denaro enegli Stati Uniti è in corso un processocontro di lui;

nel 2011 costituisce una società, laEloba Construction, insieme a Teodorìnper poter costruire edifici civili. Il pro-blema è che a un certo punto l’impren-ditore si accorge che i conti non tornano:nelle casse della società mancano moltisoldi. Chiede spiegazioni. E per tutta ri-sposta viene arrestato e condannato dopoun processo farsa;

il Berardi è stato oggetto di una solavisita consolare in data 14 dicembre 2013

Atti Parlamentari — XLIV — Camera dei Deputati

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da parte del segretario di ambasciatad’Italia in Camerun – competente ancheper la Guinea equatoriale. Tale visita sa-rebbe avvenuta alla presenza di numeroseautorità guineane, e pertanto non sarebbestato possibile un colloquio riservato fra ildiplomatico e il detenuto italiano;

subito dopo tale visita consolare, ilmedesimo 14 dicembre 2013, Berardi èstato messo in cella di isolamento dove sitrova tuttora: da allora non esce mai dallacella, non parla né con gli agenti né congli altri detenuti;

come riferito dallo stesso Berardi nelcorso di una telefonata, la cella di isola-mento in cui egli è rinchiuso è di circa 2metri e mezzo per 3, con una temperaturadi oltre 40 gradi; la porta viene aperta solouna volta al giorno quando viene conse-gnato al detenuto un secchio di acqua;

una sola volta al giorno viene fornitodel cibo assolutamente scadente e insuffi-ciente, ma per più volte egli è statolasciato senza alcun pasto. La conseguenzaè che il detenuto è dimagrito circa 15 chili.Berardi non è messo in condizione dicurarsi dagli attacchi di malaria, di cuisoffre, così come dagli attacchi di dissen-teria;

il 31 gennaio 2014 Berardi è statopercosso e frustato ed è riuscito a inviarele fotografie della sua schiena segnatascattate con quel cellulare clandestino. Èriuscito inoltre ad inviare un video giratolunedì 3 febbraio in cui racconta delleviolenze subite –:

quali iniziative urgentissime il Presi-dente del Consiglio dei ministri e il Mini-stro degli affari esteri intendano assumere,attivando la rappresentanza diplomaticaitaliana in Camerun e, per il tramitedell’istituto della protezione diplomatica,le altre ambasciate europee presenti nellaGuinea Equatoriale affinché a RobertoBerardi possa essere data effettiva assi-stenza diplomatica, legale e sanitaria.

(4-03570)

RISPOSTA. — La Farnesina, anche tramitel’Ambasciata in Camerun (in Guinea Equa-

toriale, infatti, non abbiamo una sede di-plomatica), sta compiendo ogni sforzo af-finché siano garantite al signor Berardicondizioni detentive conformi agli standarddi tutela dei diritti umani. Nel contempo,ogni possibile via diplomatica è al vaglioaffinché possa essere trovata una conclu-sione positiva all’iter giudiziario in cui ècoinvolto il connazionale.

Al fine di salvaguardare l’integrità fisicadel connazionale, ricordo che l’Ambasciataa Yaoundé ha svolto sin dall’inizio unacostante azione di assistenza a suo favoreanche attraverso persone di riferimento sulposto (fra queste il console generale spa-gnolo a Bata), che hanno mantenuto con-tatti con il signor Berardi ed effettuatodiverse visite nel luogo di detenzione.

La stessa Ambasciata, dopo ripetute ri-chieste avanzate verso le autorità di Ma-labo, ha potuto svolgere una visita conso-lare lo scorso 13 dicembre. In quell’occa-sione, il funzionario dell’Ambasciata haespressamente richiesto che al signor Be-rardi venisse prestata adeguata assistenzamedica e che fosse altresì facilitato il con-tatto con i suoi familiari. A questo passosono seguite successive richieste formalivolte ad assicurare al connazionale untrattamento dignitoso e a tenere costante-mente aggiornata la nostra Sede sulle suecondizioni di salute, soprattutto a seguitodel suo trasferimento in cella di isolamentoper detenzione illegale di cellulari nell’isti-tuto di pena.

Nel mese di gennaio 2014, il nostrocorrispondente consolare in pectore si èrecato per due volte presso il penitenziario.Le autorità, pur negando la possibilità diincontrare il signor Berardi poiché in re-gime di isolamento, hanno acconsentito, sunostra insistenza, a che il corrispondentefacesse pervenire al connazionale cibo, me-dicine e altri generi di prima necessità, conspese a carico dell’Ambasciata.

Da ultimo, l’8 febbraio 2014, il consolegenerale spagnolo ha potuto accertarsi, allapresenza delle autorità del penitenziario,delle condizioni fisiche del signor Berardi,senza notare infermità o particolari segni diviolenza. Lo stesso console si è riservato di

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chiedere entro breve una nuova visita con-solare, questa volta senza la presenza ditestimoni.

Parallelamente, la Farnesina ha svoltonumerosi interventi di sensibilizzazionevolti a favorire una soluzione positiva dellavicenda.

Il nostro Ambasciatore in Camerun,competente, per il Paese, ha da ultimoinvestito del caso, il 23 gennaio 2014, ilnuovo ambasciatore della Guinea Equato-riale a Yaoundé, chiedendo nuovamente lamassima attenzione al rispetto dei dirittiumani. Ha anche auspicato che, una voltascontata una parte rilevante della pena, sipossano prevedere una liberazione antici-pata, o almeno forme alternative al carcere.

Questo intervento si aggiunge ai molte-plici passi compiuti negli scorsi mesi dallanostra ambasciata. Ricordo, in particolare,la nota verbale inviata nell’aprile 2013 alMinistero degli esteri di Malabo per solle-citare la scarcerazione e il rientro in Italiadel signor Berardi e la richiesta ufficiale diliberazione fatta pervenire al figlio del Pre-sidente, Teodorìn. Della vicenda è stato in-vestito anche il Nunzio apostolico aYaoundé, accreditato anche in GuineaEquatoriale, il quale è intervenuto presso ilPresidente della Repubblica TeodoroObiang. L’azione ad ampio raggio dellanostra Ambasciata non ha mancato di coin-volgere anche la Delegazione dell’Unioneeuropea in Gabon, competente anche per laGuinea Equatoriale, ché ha assicurato unintervento sulle Autorità di Malabo.

Io stesso – nel corso della mia visita adAddis Abeba per partecipare al Consiglioesecutivo dell’Unione Africana (27-28 gen-naio 2014) – mi sono personalmente oc-cupato del caso, sollevando la questionedirettamente con il Ministro degli esteridella Guinea Equatoriale. Questi, che haaffermato di conoscere bene il caso delconnazionale e di essere in contatto con ilMinistro della giustizia del proprio Paese,ha altresì aggiunto una nota di cautela,ricordando che il connazionale in questionesarebbe anche oggetto di indagini per atti-vità illecite in un altro Paese africano (ilCamerun). Nel prendere atto di quantoriferitomi, ho comunque chiesto un suo

attivo interessamento sul caso in questione,insistendo in particolare affinché, nell’im-mediato, le condizioni detentive del signorBerardi risultino adeguate agli standardinternazionali.

Anche la sede centrale della Farnesina,dal canto suo, si è mossa ai fini di tutelareil connazionale e tenendo sempre informatii parenti più stretti del Berardi. Oltre allaquotidiana azione di raccordo delle attivitàdella nostra Ambasciata a Yaoundè, ricordoche, nel maggio 2013, il direttore generaleper gli Italiani all’estero, l’ambasciatoreCristina Ravaglia, riceveva l’ambasciatoredella Guinea Equatoriale a Roma per sen-sibilizzarla sul caso del connazionale, cuiseguivano successivi da passi effettuati inoccasione della Giornata dell’Africa, tenu-tasi due settimane dopo, e presso il rap-presentante permanente della GuineaEquatoriale alla FAO.

La Farnesina continuerà, anche tramitela nostra Ambasciata competente, a nonlasciare nulla d’intentato al fine di tutelarei diritti del signor Berardi.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Lapo Pistelli.

RIZZO, FRUSONE, ARTINI, CORDA eBASILIO. — Al Ministro della difesa. — Persapere – premesso che:

così come previsto dal comma 31dell’articolo 1 del decreto-legge n. 227 del28 dicembre 2012 convertito dalla leggen. 12 del 1° febbraio 2013 « Il Ministerodella difesa è autorizzato, per l’anno 2013,a cedere, a titolo gratuito, alla Repubblicaislamica del Pakistan n. 500 veicoliM113 »;

si apprende dall’organo di stampaonline « La Nuova Sardegna » dell’8 dicem-bre 2013 che sono stati già trasferiti circa200 automezzi blindati dell’Esercito ita-liano provenienti da basi del sud Italiapresso il porto di Oristano. I primi mezziblindati sono arrivati giovedì 5 dicembre2013 provenienti dalla base di Capo Teu-lada. Visto il loro peso, 10 tonnellateciascuno, ogni Tir ne trasporta solo due.

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Oltre dalla base del Sulcis i Vcc 1 e 2arriveranno, secondo indiscrezioni trape-late, anche da altre due basi italiane, tuttenel Sud. Il loro trasferimento si dovrebbeconcludere entro Natale;

come riportato su « La Nuova Sarde-gna » che riferisce le parole del capitano difregata Rodolfo Raiteri comandante delporto di Oristano « I blindati verrannocaricati su una nave e trasferiti in Pakistanentro la fine del 2013 »;

lo stesso giornale online riferisce che,come corrispettivo della dismissione deimezzi, viene riconosciuto un contributoforfettario di euro 4.000 e che sono stateappaltate alla multinazionale Agility Logi-stics tramite la consociata italiana AgilityLogistics Srl di Milano le attività di logi-stica portuale –:

se le modalità della cessione sianoconformi a quanto previsto dal comma 31dell’articolo 1 del decreto-legge n. 227 del2012 posto che gli automezzi si sarebberodovuti cedere a titolo gratuito;

se il trasferimento e i costi di tra-sporto ad Oristano e da Oristano inPakistan incidano sul bilancio del Mini-stero o se facciano capo al Governopakistano ed eventualmente a quanto am-montino. (4-02992)

RISPOSTA. — La questione oggetto dell’in-terrogazione trae origine dal Comitato bi-laterale Pakistan-Italia tenutosi ad Islama-bad l’8 marzo 2011.

In quella occasione, infatti, lo Statomaggiore esercito della Repubblica islamicadel Pakistan ha avanzato richiesta al Mi-nistero della difesa italiano per la fornitura,a titolo gratuito, di un certo numero dimezzi cingolati tipo M113, necessari altrasporto del personale impegnato nel con-trollo dei confini del proprio Paese.

La cessione è stata approvata con de-creto-legge del 28 dicembre 2012, n. 227convertito dalla legge 1o febbraio 2013,n. 12.

Pertanto, in data 3 ottobre 2013 è statostipulato un Technical Agreement, in baseal quale n. 500 mezzi tipo M113 dovevano

essere ceduti nello stato in cui si trovavano,a titolo gratuito, e trasferiti dalle basiindividuate dall’Esercito fino a destinazionefinale con vettori predisposti dalla partericevente e con oneri a carico del Pakistan.

In linea con quanto sancito dal citatoTechnical Agreement, quindi, la compe-tente Unità per le autorizzazioni di mate-riali d’armamento del Ministero degli affariesteri ha rilasciato alla Forza armata lalicenza di esportazione per i mezzi in que-stione, dopo aver ottenuto dagli USA in data18 dicembre 2013 le necessarie autorizza-zioni alla riesportazione e i relativi impegnida parte del Pakistan (End User Certificatee obbligo a non riesportare senza « nullaosta » italiano).

Infine, la ditta Agility Logistics Srl, nelloscorso mese di dicembre, come anzidetto,per conto e con oneri a carico del Pakistan,ha effettuato le operazioni di trasferimentodei veicoli dalle suddette basi presso i portidi Oristano, Salerno e Augusta (rispettiva-mente 183, 120 e 107 mezzi).

I citati 4.000 euro non rappresentano uncorrispettivo per la cessione, ma la meraindicazione della stima del valore dei mezzi,se venduti a peso, per necessità doganali.

Il Ministro della difesa: RobertaPinotti.

SERENI, FIANO, ASCANI, GIULIETTIe VERINI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

il 5 giugno 2013 si è svolta nellestrade della città di Terni una manifesta-zione dei lavoratori AST in occasione dellosciopero di quattro ore organizzato davarie sigle sindacali e dalle rappresentanzesindacali unitarie, in merito alla vertenzain corso sulla difficile situazione in cuiversa l’acciaieria ternana AST, attualmentein stallo per l’obbligo di vendita impostodalla Commissione europea per probabileposizione dominante all’attuale proprietàfinlandese Outokumpu, a sua volta suben-trante a Thyssenkrupp;

il corteo, partito dai cancelli di ASTin viale Brin, avrebbe dovuto raggiungere

Atti Parlamentari — XLVII — Camera dei Deputati

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la sede della prefettura della città pas-sando per la stazione ferroviaria. La pre-fettura era stata informata del percorso alfine di assicurare lo svolgimento serenodella manifestazione, garantendo a citta-dini e forze dell’ordine la massima sicu-rezza;

il corteo giunto alle porte della sta-zione ferroviaria con l’intento di occuparlasimbolicamente per breve tempo, ha in-contrato l’opposizione delle forze di poli-zia che, nonostante il tentativo di media-zione da parte del sindaco del comune diTerni e dell’assessore regionale umbro allosviluppo economico, all’ingresso dei mani-festanti nella stazione, rispondevano conla forza;

la situazione è quindi degenerata inuna serie di scontri e manganellate adanno dei manifestanti;

nei tafferugli, non placati da chi eralì per assicurare ordine e sicurezza, sonorimasti feriti un lavoratore ed il sindacodel comune di Terni, Leopoldo Di Giro-lamo, al quale una volta giunto in ospedaleè stata attribuita una prognosi di quattrogiorni di osservazione;

alcuni dei manifestanti e delle auto-rità presenti hanno denunciato il compor-tamento immotivatamente violento e ag-gressivo da parte degli agenti di polizia chenulla hanno fatto per mantenere nell’am-bito del diritto costituzionale della mani-festazione libera del pensiero e del dirittodi aggregarsi nella pubblica via quellecentinaia di lavoratori esasperati dallaminaccia di perdere l’occupazione –:

se ritenga congruo e proporzionatoalla situazione il comportamento delleforze dell’ordine;

quale sia stata la catena di comando;

come intenda intervenire al fine diaccertarne le responsabilità ed evitarespiacevoli repliche di episodi simili infuturo. (4-00753)

RISPOSTA. — La vicenda riguardante gliincidenti verificatisi a Terni in occasione

della manifestazione degli operai della exThyssen, si inquadra in un contesto digrave crisi economica con incidenza e ri-flessi gravi sull’occupazione; siamo difronte a temi di grande impatto sociale cheprovocano sconcerto nei lavoratori che at-tuano forme di protesta per difendere ilproprio posto di lavoro.

Tutto ciò, provoca situazioni di grandedelicatezza per la gestione dell’ordine e lasicurezza pubblica, come avvenuto nelcorso della manifestazione del 5 giugno2013, alla quale hanno partecipato circa750 lavoratori dell’azienda ex Thyssen.

I manifestanti, partendo dalla sede dellostabilimento industriale avrebbero dovutoraggiungere, passando per le vie centrali, ilviale della Stazione dove ha sede l’Ufficioterritoriale del Governo per consegnare alPrefetto una lettera.

In realtà il corteo ha proseguito indirezione dello scalo ferroviario forzando ilcordone di interdizione senza incontrare,per intuibili esigenze prudenziali, resistenzeda parte delle forze dell’ordine.

Nei pressi della stazione, alcuni dimo-stranti davano vita ad un lancio di oggetticontundenti che procuravano lesioni a cin-que appartenenti alla Polizia di Stato e adun militare dell’Arma dei Carabinieri.

In questo frangente, nel momento dimaggior concitazione, il sindaco di Terniveniva colpito al capo con un oggettocontundente che gli procurava lesioni nongravi.

Grazie alle riprese audiovisive è statopossibile procedere ad una ricostruzioneprecisa della dinamica dei fatti, dalla qualesi evidenzia come il colpo inferto al primocittadino sia stato dato con un ombrello dauno dei manifestanti, identificato nel giro dipoche ore.

Nel corso della manifestazione le forzedell’ordine hanno evitato atti di forza elanci di lacrimogeni limitandosi esclusiva-mente ad azioni di contenimento.

In virtù dell’opera di persuasione con-dotta dai funzionari della Questura di Ternii manifestanti sono stati convinti a rimuo-vere il blocco di alcuni binari e ripristinarelo stato di normalità.

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In simili situazioni, le Forze di poliziacercano di avere sempre un approccio ini-ziale di mediazione e di dialogo con imanifestanti, per garantire da un lato ildiritto di manifestare il proprio dissenso inmaniera civile e nel rispetto delle regole edall’altro quello di preservare la sicurezzadella collettività.

Anche in merito ai fatti di Terni l’esamedella documentazione e la visione dei videoacquisiti hanno fatto emergere una gestionedell’ordine pubblico improntata a canoni diestrema prudenza ed equilibrio.

La ricostruzione dei fatti ha dimostrato,inoltre, che il personale delle Forze dell’or-dine ha svolto esclusivamente azioni dicontenimento a scopo difensivo limitandosiall’uso di scudi e di sfollagente.

L’attività investigativa ha permesso diidentificare e di denunciare in stato dilibertà all’Autorità giudiziaria cinque ma-nifestanti resisi responsabili, a vario titolo,del reato di resistenza a pubblico ufficialee danneggiamento aggravato.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Filippo Bubbico.

ZARATTI, PIAZZONI e PILOZZI. — AlMinistro della difesa, al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

nel territorio del comune di Civita-vecchia, nel comprensorio militare di S.Lucia, è ubicato il centro tecnico logisticointerforze (Ce.T.L.I) NBC, ente del Mini-stero della difesa, unico in Italia, concompiti di studio, verifiche ed applicazionidi carattere militare nei settori nucleare,biologico e chimico;

fra i molteplici compiti di istituto c’èquello di « demilitarizzazione » delle armie degli aggressivi chimici ritrovati sul ter-ritorio nazionale e risalenti alla prima eseconda guerra mondiale;

tale funzione viene svolta in osser-vanza del decreto del Presidente dellaRepubblica n. 289 del 16 luglio 1997, cheindividua i compiti del Ministero delladifesa e per esso quelli dell’ente preposto

alle attività di cui trattasi, ente che in quelmomento aveva la denominazione di « Sta-bilimento militare dei materiali di difesaNBC ». Tale denominazione è stata modi-ficata nel corso di una complessa ristrut-turazione che ha riguardato l’intera areaindustriale del Ministero;

l’attuale denominazione di Ce.T.L.I.NBC è stata assunta il 1° settembre 2004,in occasione dell’accorpamento con unaltro ente ricadente nel medesimo com-prensorio e denominato Centro tecnicofisico, chimico e biologico. Infine, condecreto del 18 novembre 2009, pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale n. 50 del 2 marzo2010 sono stati fissati definitivamentecompiti, struttura e funzioni del Ce.T.L.I.NBC;

l’attività di distruzione di armi chi-miche viene svolta in ottemperanza dellalegge 18 novembre 1995, n. 496, con laquale lo Stato italiano ha ratificato laconvenzione internazionale del 31 gennaio1993 di Parigi sulla proibizione dello svi-luppo, immagazzinaggio ed uso di armichimiche;

la suddetta attività di demilitarizza-zione delle armi chimiche viene svolta conl’utilizzo di impianti industriali costruitiallo scopo, situati nel medesimo sito;

tale attività, svolta sotto il controllodegli ispettori internazionali dell’OPAC(Organizzazione per la proibizione dellearmi chimiche), ha permesso di smaltirenel tempo, ingenti quantitativi di sostanze,quali yprite, adamsite, fosgene e proiettilia caricamento chimico;

attualmente rimangono da smaltirecirca 20.000 proiettili a caricamento chi-mico, che rappresentano circa la metà delquantitativo dei proiettili ritrovato nelcorso degli anni;

presso il Ce.T.L.I. NBC di Civitavec-chia è stato effettuato uno studio tecnicofinalizzato all’individuazione di tecnologiealternative per la demilitarizzazione dellearmi chimiche;

Atti Parlamentari — XLIX — Camera dei Deputati

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tale studio, svolto su mandato dellesuperiori autorità del Ministero della di-fesa, è in avanzato stato di attuazione, inquanto è stata già scelta la tecnologiaadatta fra quelle disponibili e lo studio èattualmente in valutazione presso lo StatoMaggiore della difesa. Sarebbe inoltre giàstata individuata la ditta in possesso deirequisiti tecnici per realizzare un even-tuale impianto;

tale tecnologia si basa su un processodi ossidazione termica in luogo dell’ossi-dazione chimica che caratterizza le attualilavorazioni;

la costruzione di un impianto di ossi-dazione termica si configura come un ince-nerimento vero e proprio avendo i requisitidi una combustione, in quanto sviluppaenergia termica producendo anche fumi egas che, pur in presenza di filtri, vengonotuttavia immessi in atmosfera;

in data 16 febbraio 2010 il Ministrodella difesa pro tempore La Russa, rispon-dendo ad una interrogazione a rispostascritta (n. 4-03913) presentata alla Ca-mera dei deputati il 14 settembre 2009primo firmatario Turco Maurizio del Par-tito Democratico, ha, tra l’altro affermatoche « è in corso una verifica in merito allapossibilità di incrementare la potenzialitàdell’impianto a costi immutati, ricorrendoa soluzioni di distruzione alternative chepermettano lo smaltimento dei manufattia ritmi superiori a quelli attuali;

sembrerebbe sia peraltro previsto unfinanziamento oltre 15 milioni di euro perla realizzazione del suddetto impianto diincenerimento;

il comprensorio di Civitavecchia è giàfortemente compromesso dal punto di vi-sta ambientale, per la presenza di impiantitermoelettrici, alimentati anche a carbone,del porto e di altri numerosi insediamentiindustriali, che contribuiscono a minare laqualità dell’aria e dell’ambiente in generecon incidenza negativa sulla salute deicittadini;

il Centro tecnico logistico interforze(Ce.T.L.I) NBC occupa un’area di circa 600

ettari e confina con i territori dei comunidi Allumiere e Tarquinia;

la valutazione epidemiologica dellostato di salute dei cittadini residenti neicomuni di Civitavecchia, Allumiere, Tarqui-nia, Tolfa e Santa Marinella curata dal di-partimento di epidemiologia del servizio sa-nitario regionale risalente a febbraio 2012(nel quale si riportano i dati relativi allostato di salute della popolazione civitavec-chiese e di quella del restante comprensoriotra il 1° febbraio 2006 e il 31 dicembre2010), dimostra quanto i territori interes-sati registrino un eccesso di rischio di tu-mori, e per ambo i sessi si osserva un allar-mante aumento di mortalità per infezioniacute alle vie respiratorie;

il consiglio comunale di Civitavecchiae i comuni limitrofi, in ripetute occasioni,si sono espressi contro qualsiasi forma diincenerimento dei rifiuti –:

se esista una relazione sull’attualeincidenza ambientale e sanitaria degli im-pianti esistenti, anche al fine di verificarese le attività che si sono svolte nell’im-pianto fin dai tempi del Ministero dellaguerra, abbiano alterato lo stato del suoloe delle falde acquifere;

se siano state prese in considerazionediverse modalità di « smaltimento » fina-lizzate alla demilitarizzazione delle armichimiche, in luogo del previsto impianto diossidazione termica;

se non si reputi necessario approfon-dire gli effetti ambientali e sanitari di talescelta, in un’area peraltro già compro-messa dal punto di vista ambientale esanitario, provvedendo nel frattempo asospendere l’iter di realizzazione dell’im-pianto di cui in premessa;

a prevedere comunque adeguateforme di monitoraggio delle emissioni del-l’impianto di ossidazione termica di cui inpremessa, e gli opportuni controlli am-bientali e sanitari nei territori interessati;

a prevedere il costante coinvolgi-mento delle comunità locali e a garantireadeguate modalità di informazione e pub-

Atti Parlamentari — L — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 APRILE 2014

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blicità, anche tramite i siti istituzionali,circa l’iter di realizzazione del suddettoimpianto. (4-02023)

RISPOSTA. — Con la ratifica della con-venzione di Parigi sulla proibizione dellearmi chimiche (entrata in vigore il 29 aprile1997) gli Stati parte si sono impegnati adistruggere tutte le armi chimiche esistentinei loro territori, a non detenere o fabbri-care altre armi chimiche e a non farviricorso per alcun motivo.

Per poter rispettare la convenzione, sulterritorio nazionale è prevista, da partedell’Amministrazione difesa, l’acquisizione el’installazione di un « ossidatore termico »dove verranno bruciate le armi chimicheresiduate della 2° guerra mondiale.

L’impianto non si configura quale in-ceneritore, in quanto i proietti detonano pereffetto del calore generato elettricamente(fino a temperature di circa 500oC) all’in-terno di apposite camere e gli aggressivisono decomposti per azione del calorestesso (ossidazione termica) e non di unafiamma libera alimentata da carburanteesterno, come avviene, invece, negli incene-ritori a temperature di oltre 1.000oC.

L’utilizzo di un ossidatore termico ri-sulta preferibile ad altri sistemi per lademilitarizzazione di munizionamento a ca-ricamento speciale, poiché consente di:

ridurre l’impatto ambientale connessocon l’accumulo dei prodotti di reazionederivanti dall’attuale processo di demilita-rizzazione di munizionamento contenenteiprite e miscele derivate; le emissioni inatmosfera saranno ampiamente contenuteentro i limiti imposti dalla vigente norma-tiva e i relativi valori saranno costante-mente monitorati in tempo reale;

avviare lo smaltimento di altri aggres-sivi chimici non eliminabili con la tecno-logia in uso presso l’attuale impianto didemilitarizzazione del Centro tecnico logi-stico interforze (Ce.t.l.i.) nucleare batterio-logico chimico (NBC) di Civitavecchia;

finalizzare lo smaltimento degli ordi-gni a caricamento speciale presenti presso ilCetli nbc;

limitare le operazioni di movimenta-zione e manipolazione dei proietti al fined’incrementare la sicurezza dell’infrastrut-tura e del personale addetto alle lavora-zioni.

Il termo ossidatore, nella configurazioneda realizzare, è dunque assimilabile ad unforno industriale di piccola capacità e,pertanto non inserito nella tipologie diimpianti che necessitino, ai sensi del de-creto legislativo 152 del 2006, della valu-tazione di impatto ambientale (via) o del-l’autorizzazione integrata ambientale (aia).

L’ossidatore in acquisizione sostituiràcompletamente tutti gli impianti che ven-gono oggi utilizzati per la distruzione delmunizionamento chimico.

L’impianto verrà realizzato utilizzandoprocessi a ciclo chiuso, che consentono unaridotta produzione di residui di lavorazionepermettendo un miglior controllo sia qua-litativo che quantitativo delle emissioni nelrigoroso rispetto dei limiti di emissionestabiliti dalla vigente normativa.

Sulla base delle caratteristiche del mu-nizionamento chimico ancora stoccatopresso l’ente, la tecnologia scelta puòsenz’altro ritenersi la più idonea e avanzatatra quelle disponibili.

Gli effluenti gassosi verranno monitoraticon rilevatori/analizzatori in continuo chepermettono lo screening in tempo realedelle caratteristiche chimico/fisiche delflusso emissivo. Asservito al sistema prin-cipale di monitoraggio ambientale associatoal termo ossidatore, verrà installato unapparato ad altissima sensibilità per ilmonitoraggio continuo degli aggressivi chi-mici degli ambienti di manipolazione e deimagazzini di stoccaggio del muniziona-mento. In considerazione dell’elevato livellotecnologico dell’impianto e dei sistemi dicontrollo ambientale associati, la gestionedegli effluenti inquinanti nell’insieme è fi-nalizzata ad assicurare la salubrità deiluoghi di lavoro, tutelando il personaleadibito alla gestione dell’impianto preve-nendo, nel contempo, ogni possibile conta-minazione ambientale.

Gli effluenti in uscita dalla camera diossidazione termica saranno convogliati in

Atti Parlamentari — LI — Camera dei Deputati

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un sistema completo per il trattamento deigas, i cui componenti (filtri anti particolato,torri di abbattimento, filtri per ossidi diazoto, filtri a carbone attivo), assicurerannol’abbattimento di tutte le sostanze inqui-nanti.

Inoltre, la composizione qualitativa deigas in uscita dai camini sarà controllata intempo reale da appositi analizzatori.

Riguardo all’opportunità di « sospenderel’iter di realizzazione dell’impianto », è ilcaso di osservare che una sospensione del-l’iter di acquisizione dell’impianto compor-terebbe un protrarsi eccessivo dei tempinecessari per completare l’attività di distru-zione, in un contesto che già prevede, tral’altro, la sospensione di tali attività a fardata dal 2015, in attesa della disponibilitàdel nuovo impianto.

Per quanto attiene, poi, al « finanzia-mento » per l’acquisizione dell’ossidatoretermico, ai relativi impegni si farà frontecon i fondi già assegnati sui pertinenticapitoli di spesa della Difesa e non grave-ranno sul budget di altri dicasteri.

Peraltro, la realizzazione del nuovo im-pianto deriva, come già detto, dagli obblighiimposti dalla richiamata convenzione di

Parigi in materia di demilitarizzazione dellearmi chimiche.

Il Consiglio esecutivo dell’Organizza-zione per la proibizione delle armi chimiche(Opac) considera la distruzione di tutte learmi chimiche in possesso dell’Italia obiet-tivo imprescindibile e monitora regolar-mente i progressi conseguiti nel settoreattraverso ispezioni e richieste di aggiorna-menti.

Qualora non si procedesse all’acquisi-zione e, di conseguenza, non si potesseprocedere alla distruzione di tutte le armichimiche ancora stoccate, l’Italia risulte-rebbe non ottemperante ad una conven-zione internazionale alla quale ha delibe-ratamente aderito.

L’entità dell’impegno economico per larealizzazione dell’impianto trova giustifica-zione nella necessità di acquisire un im-pianto che risulti tecnologicamente avan-zato e in linea con gli attuali standardindustriali richiesti per garantire la sicu-rezza dei lavoratori e degli abitanti dellearee circostanti, nonché la tutela dell’am-biente.

Il Ministro della difesa: RobertaPinotti.

Atti Parlamentari — LII — Camera dei Deputati

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Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

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