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122. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione: Gigli ........................................... 1-00254 7059 Risoluzioni in Commissione: VI-X Commissione: Vignali ....................................... 7-00175 7061 VI Commissione: Busin ......................................... 7-00176 7062 XIII Commissione: Oliverio ..................................... 7-00174 7064 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazione a risposta orale: Picchi ........................................ 3-00465 7068 Interrogazione a risposta in Commissione: D’Incà ........................................ 5-01517 7071 PAG. Interrogazioni a risposta scritta: Farina Gianni .......................... 4-02583 7071 Giulietti ..................................... 4-02586 7072 Bergamini ................................. 4-02592 7073 Rampi ....................................... 4-02597 7073 Bellanova .................................. 4-02603 7073 Affari esteri. Interrogazione a risposta in Commissione: Grande ...................................... 5-01528 7074 Interrogazione a risposta scritta: Porta ......................................... 4-02600 7075 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazione a risposta in Commissione: Arlotti ....................................... 5-01508 7076 Beni e attività culturali e turismo. Interpellanza: Di Maio Luigi .......................... 2-00313 7076 Atti Parlamentari 7057 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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122. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozione:

Gigli ........................................... 1-00254 7059

Risoluzioni in Commissione:

VI-X Commissione:

Vignali ....................................... 7-00175 7061

VI Commissione:

Busin ......................................... 7-00176 7062

XIII Commissione:

Oliverio ..................................... 7-00174 7064

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interrogazione a risposta orale:

Picchi ........................................ 3-00465 7068

Interrogazione a risposta in Commissione:

D’Incà ........................................ 5-01517 7071

PAG.

Interrogazioni a risposta scritta:

Farina Gianni .......................... 4-02583 7071

Giulietti ..................................... 4-02586 7072

Bergamini ................................. 4-02592 7073

Rampi ....................................... 4-02597 7073

Bellanova .................................. 4-02603 7073

Affari esteri.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Grande ...................................... 5-01528 7074

Interrogazione a risposta scritta:

Porta ......................................... 4-02600 7075

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Arlotti ....................................... 5-01508 7076

Beni e attività culturali e turismo.

Interpellanza:

Di Maio Luigi .......................... 2-00313 7076

Atti Parlamentari — 7057 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Interrogazioni a risposta scritta:

D’Ambrosio ............................... 4-02595 7078

D’Ambrosio ............................... 4-02601 7080

Difesa.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Artini ......................................... 5-01531 7081

Economia e finanze.

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

VI Commissione:

Busin ......................................... 5-01522 7081

Gebhard .................................... 5-01523 7083

Paglia ........................................ 5-01524 7083

Sottanelli .................................. 5-01525 7084

Ribaudo .................................... 5-01526 7084

Pesco ......................................... 5-01527 7086

Interrogazione a risposta scritta:

Oliverio ..................................... 4-02607 7088

Giustizia.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Colletti ...................................... 5-01519 7090

Interrogazioni a risposta scritta:

Distaso ...................................... 4-02581 7090

Di Vita ...................................... 4-02584 7091

Ferraresi ................................... 4-02590 7092

Fedriga ...................................... 4-02599 7095

Russo ........................................ 4-02612 7096

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Vecchio ..................................... 5-01515 7097

Culotta ...................................... 5-01516 7097

Interrogazioni a risposta scritta:

Tidei .......................................... 4-02604 7098

Misiani ...................................... 4-02605 7098

Paolucci .................................... 4-02609 7099

Integrazione.

Interrogazione a risposta scritta:

Cancelleri .................................. 4-02589 7100

Interno.

Interrogazioni a risposta scritta:

Ruocco ...................................... 4-02598 7100

Naccarato ................................. 4-02606 7101

Piazzoni .................................... 4-02610 7102

Zaratti ....................................... 4-02611 7103

PAG.

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Albanella ................................... 5-01509 7103

Culotta ...................................... 5-01511 7105

Capua ........................................ 5-01513 7106

Ginato ....................................... 5-01529 7107

Interrogazioni a risposta scritta:

Carrescia ................................... 4-02585 7108

Fantinati ................................... 4-02591 7110

Di Gioia .................................... 4-02602 7111

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Nardella .................................... 5-01518 7113

Prodani ..................................... 5-01521 7114

Burtone ..................................... 5-01532 7115

Interrogazione a risposta scritta:

Lavagno .................................... 4-02593 7115

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Valiante ..................................... 5-01510 7116

Sbrollini .................................... 5-01512 7117

Interrogazioni a risposta scritta:

Lupo .......................................... 4-02587 7117

D’Ambrosio ............................... 4-02596 7118

Gagnarli .................................... 4-02608 7119

Salute.

Interrogazione a risposta scritta:

Grillo ......................................... 4-02588 7120

Sviluppo economico.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Benamati .................................. 5-01514 7122

Mucci ........................................ 5-01520 7122

Arlotti ....................................... 5-01530 7123

Interrogazioni a risposta scritta:

Caparini .................................... 4-02582 7124

Rampi ....................................... 4-02594 7125

Apposizione di firme ad interrogazioni ....... 7125

Ritiro di un documento del sindacato ispet-tivo ............................................................. 7126

Ritiro di una firma da una mozione .............. 7126

Trasformazione di documenti del sindacatoispettivo ..................................................... 7126

ERRATA CORRIGE ...................................... 7126

Atti Parlamentari — 7058 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:

La Camera,

premesso che:

in solo sette anni, dal 2005 al 2012,il numero degli italiani che vivono inpovertà assoluta è raddoppiato. Nel 2012,anno a cui risalgono gli ultimi dati del-l’Istat le famiglie che versavano in unacondizione di povertà assoluta erano unmilione e 725 mila (il 6,8 per cento dellefamiglie residenti) per un totale di oltre4,8 milioni di persone (l’8 per cento dellapopolazione), di questi poco più di 2,3milioni erano residenti al Sud;

la perdurante crisi economica haprodotto l’impoverimento di un’ampiaparte della popolazione ma non ne haimpedito la fruizione dei beni e dei serviziessenziali, a differenza di chi non rag-giunge « uno standard di vita minima-mente accettabile » calcolato dall’Istat elegato a un’alimentazione adeguata, a unasituazione abitativa decente e ad altrespese basilari come quelle per la salute, ivestiti e i trasporti;

dal 2013, infatti, secondo il FoodSecurity Risk Index (mappa che evidenziale zone a rischio di tutto il mondo, ag-giornata ogni anno dagli esperti dellaMaplecroft utilizzando i dati sulla sicu-rezza alimentare forniti dalla Fao), il no-stro Paese non è più considerato « a bassorischio fame » ma « a rischio medio » e, arendere la situazione ancora più instabile,si aggiunge un tasso di inattività tra i 15e 64 anni pari al 36,6 per cento, dato chesi attesta tra i più alti d’Europa;

si stima che la ripresa potrà ri-durre l’attuale percentuale di povertà as-soluta ma non di molto, dato che la suamaggiore presenza è un fenomeno strut-turale, così come il suo nuovo profilo, nonconcentrandosi più esclusivamente nel Me-ridione e tra le famiglie numerose (con

almeno tre figli) anche se queste riman-gono le realtà dove risulta maggiormentepresente;

negli ultimi anni, infatti, si è assi-stito, ad un incremento sempre più cre-scente di tale fenomeno in segmenti dellapopolazione prima ritenuti immuni: ilNord – dove le persone in povertà asso-luta sono aumentate dal 2,5 per cento(2005) al 6,4 per cento (2012) – e lefamiglie con due figli (dal 4,7 per cento al10 per cento);

a comportare un maggiore rischiodi povertà è anzitutto l’allargamento fa-miliare: avere tre figli da crescere significaun rischio di povertà pari al 27,8 percento, e nel Sud questo valore sale al 42,7per cento. Il passaggio da 3 a 4 compo-nenti espone 4 famiglie su 10 alla possi-bilità di essere povere. Appartenere a unafamiglia composta da 5 o più componentiaumenta il rischio di essere poveri del 135per cento, rispetto al valore medio del-l’Italia. Ogni nuovo figlio, dunque, costi-tuisce per la famiglia, oltre che una spe-ranza di vita, una crescita del rischio diimpoverimento;

è cresciuta anche l’insicurezza dellefamiglie italiane di non essere in grado difar fronte a eventi negativi, come peresempio, una improvvisa malattia, asso-ciata a non autosufficienza, di un fami-liare, o l’instabilità del rapporto di lavoro,o gli oneri finanziari sempre maggiori;

la diffusione del precariato fra legiovani generazioni rende questa categoriatra quelle a maggior rischio di povertà,rinviando le possibilità ed il desiderio diuna vita in coppia e di procreare, conriflessi negativi sul tasso di natalità;

per fronteggiare questa situazione,l’impegno dei comuni e delle tante realtànon profit impegnate nel territorio o deiconoscenti o ad altri, non è sufficiente edi grandi numeri della povertà di oggi fannosì che, nella maggior parte dei casi, chisperimenta questa condizione debba in-nanzitutto contare sulle proprie forze;

Atti Parlamentari — 7059 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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l’Italia è l’unico Paese dell’Europa a15, insieme alla Grecia, privo di unamisura nazionale a sostegno di chi si trovain questa condizione;

anche se con differenze, le legisla-zioni degli altri Paesi membri dell’Unioneeuropea prevedono fondamentalmente uncontributo economico per affrontare lespese primarie accompagnato da servizialla persona (sociali, educativi, per l’im-piego) che servono ad organizzare diver-samente la vita di queste persone aiutan-dole a cercare di uscire dalla povertà;

si tratta, null’altro, che della messain opera del patto di cittadinanza tra loStato e il cittadino in difficoltà: chi è inpovertà assoluta ha diritto al sostegnopubblico e il dovere d’impegnarsi a com-piere ogni azione utile a superare talesituazione;

alcune delle misure messe in attodai Governi che si sono succeduti negliultimi anni, a partire dalla « social card »,non hanno sortito gli effetti desiderati: siè trattato di « provvedimenti tampone »che non hanno intaccato il problemastrutturalmente e contrastato adeguata-mente i disagi derivanti dalla condizionedi povertà assoluta;

in uno Stato moderno la spesasociale dovrebbe svolgere una funzione diperequazione delle differenze in termini didotazione di servizi tra i territori, ope-rando in particolare una redistribuzionedelle risorse in base ai rischi specifici deidiversi comparti quali la povertà, le con-dizioni di salute per la sanità, il disagioper l’assistenza sociale e l’investimento incapitale umano per l’istruzione;

recentemente sono state elaboratealcune iniziative per contrastare questofenomeno tra le quali si distinguono quellaelaborata da un gruppo di lavoro insediatopresso il Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali, presieduto dal Vice-Mini-stro Guerra, volte all’introduzione di unanuova misura di contrasto alla povertà, ilSIA (sostegno all’inclusione attiva) e quellaelaborata dalle Acli e Caritas che hanno

proposto il REIS (reddito di inclusionesociale) fino ad arrivare all’elaborazionedel piano nazionale contro la povertàpropugnato da Alleanza contro la povertàin Italia, un insieme di soggetti sociali cheha deciso di unirsi per contribuire allacostruzione di adeguate politiche pubbli-che contro la povertà assoluta nel nostroPaese;

il piano nazionale contro la po-vertà, da avviare nel 2014, conterrebbe leindicazioni concrete affinché venga gra-dualmente introdotta una misura nazio-nale, rivolta a tutte le persone in povertàassoluta nel nostro Paese, che si basi suuna logica non meramente assistenzialema che sostenga un atteggiamento attivodei soggetti beneficiari dell’intervento;

sin dal 2014, la misura consiste-rebbe nel diritto ad una prestazione mo-netaria accompagnato dall’erogazione deiservizi necessari ad acquisire nuove com-petenze e/o organizzare diversamente lapropria (servizi per l’impiego, contro ildisagio psicologico e/o sociale per esigenzedi cura e altro);

in via sperimentale si procederebbeal varo di una « nuova social card » (12grandi comuni), della « carta per l’inclu-sione sociale » (8 regioni Sud) oltre dallacarta acquisti tradizionale (quella intro-dotta nel 2008);

l’avvio della nuova misura sullalotta alla povertà assoluta non dovrà con-siderarsi in alcun modo sostitutivo delnecessario rifinanziamento del fondo na-zionale politiche sociali e del fondo per lanon autosufficienza, oggetto peraltro neglianni recenti di tagli radicali;

evidenziare la necessità del finan-ziamento statale non significa assoluta-mente svilire tutto quello che è già statorealizzato nel territorio contro la povertàche, al contrario, dovrà essere valorizzatoe confluire nella riforma, mentre do-vranno rimanere comunque destinate allaspesa sociale per le famiglie in condizionedisagiata le risorse attualmente impiegatenella lotta alla povertà a livello regionalee territoriale;

Atti Parlamentari — 7060 — Camera dei Deputati

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allo stesso modo, tutto il patrimo-nio di esperienze maturate a livello terri-toriale, da parte di enti locali, terzo settoree organizzazioni sociali, dovrà essere va-lorizzato nella costruzione della riforma econfluire in essa;

nel progetto del piano nazionalecontro la povertà si prevede che l’apportofinanziario di donatori privati possa svol-gere un ruolo di rilievo, con funzionecomplementare rispetto al necessario fi-nanziamento statale del livello essenziale;

occorre evitare che la povertàestrema diventi povertà strutturale, coin-volgendo anche le generazioni successive,

impegna il Governo:

a promuovere adeguate iniziativecondivise ed efficaci contro la povertàassoluta nel nostro Paese, considerandoleun obiettivo primario della politica delPaese, nella direzione indicata nelle pre-messe favorendo il pieno coinvolgimentodelle organizzazioni sociali e del terzosettore con le istituzioni interessate, sianella programmazione che nella progetta-zione e gestione degli interventi relativi;

a individuare adeguate risorse ag-giuntive rispetto a quelle previste per ilfinanziamento dei fondi attualmente esi-stenti e destinati alla spesa sociale daparte dello Stato, delle regioni e degli entilocali, incoraggiando e facilitando anchel’impegno finanziario di donatori privati;

sin dalle prossime iniziative norma-tive ad assicurare il finanziamento delpiano nazionale contro la povertà.

(1-00254) « Gigli, Sberna, Sereni, Dellai,Marazziti, Albanella, Amato,Amoddio, Basso, Bazoli,Beni, Binetti, Biondelli, Bor-ghi, Braga, Bruno Bossio,Buttiglione, Capodicasa, Ca-pone, Carra, Casati, Casel-lato, Cenni, Cimmino, Cola-ninno, Cominelli, Coccia, Co-scia, Covello, D’Agostino,D’Incecco, De Menech, De

Mita, Marco Di Maio, Faut-tilli, Gadda, Galperti, Grassi,Iacono, Lodolini, Margueret-taz, Mariani, Molea, Moscatt,Piccoli Nardelli, FitzgeraldNissoli, Patriarca, Pellegrino,Piepoli, Giuditta Pini, Pre-ziosi, Quartapelle Procopio,Rampi, Realacci, Rigoni, San-terini, Schirò, Senaldi, Ter-rosi, Vaccaro, Venittelli, Var-giu, Ventricelli, Vezzali ».

Risoluzioni in Commissione:

Le Commissioni VI e X,

premesso che:

nel corso degli ultimi decenni ilsettore dei piccoli birrifici si è fortementesviluppato nel nostro Paese, quale realtàartigianale di alto livello qualitativo cheregistra crescite annuali maggiori del 20per cento ed una partecipazione all’interomercato della birra pari a circa il 2 percento in termini di volume, con punte diexport che si attestano intorno al 10 percento del volume di vendita;

attualmente, le imprese attive sul ter-ritorio nazionale sono circa seicento, conuna media di circa tre dipendenti ed unfatturato medio di trecentomila euro an-nui;

le dimensioni ridotte delle impresecomportano elevati costi, sui quali la li-quidazione delle accise – peraltro tra lepiù alte d’Europa – ha un impatto assaisignificativo;

l’articolo 2, comma 11, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, cosiddetto« Semplificazioni fiscali », convertito conmodificazioni dalla legge 26 aprile 2012,n. 44, ha introdotto metodi semplificati diaccertamento dell’accisa sulla birra per imicrobirrifici, ossia fabbriche con produ-zione annua non superiore ai 10.000 et-tolitri;

la stessa disposizione ha impostoche il prodotto finito venga obbligatoria-

Atti Parlamentari — 7061 — Camera dei Deputati

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mente confezionato nella stessa fabbricadi produzione e detenuto ad accisa as-solta. Ciò rappresenta una significativacriticità per i piccoli stabilimenti, poichéla disposizione limita fortemente l’opera-tività del singolo produttore, creando uncontrasto con analoghe situazioni produt-tive presenti in molti Paesi europei. Taleobbligo implica infatti che i piccoli pro-duttori di birra non possano mettere inatto economie di scala, derivanti adesempio dalla condivisione di impianti diimbottigliamento o infustamento fra piùbirrifici, né consente la possibilità direalizzare ricette particolari come blendfra birre di diversa provenienza, praticaestremamente diffusa in tutto il mondobirrario artigianale europeo;

a seguito dell’introduzione di questanorma, i microbirrifici italiani hanno vistoaggravarsi il gap competitivo esistente neiconfronti dei concorrenti internazionalioperanti nel medesimo settore – già for-temente avvantaggiati da un regime fiscaleagevolato e da costi di produzione menopesanti – soprattutto in una fase in cui èalta l’attenzione del mercato birrario in-ternazionale nei confronti della produ-zione italiana;

tale disposizione, anche alla luce de-gli assetti dei depositi fiscali stabiliti dalladeterminazione del direttore dell’Agenziadelle dogane, ex articolo 2, comma 12, deldecreto-legge n. 16 del 2012, non compor-terebbe alcun vantaggio per l’Agenziastessa,

impegnano il Governo

a promuovere ad una revisione dellanorma prevedendo la soppressione dell’ob-bligo di confezionamento della birra nellastessa fabbrica di produzione, al fine dirimuovere gli ostacoli alla concorrenza chesi sono di fatto prodotti a sfavore deimicrobirrifici italiani a seguito dell’appro-vazione dell’articolo 2, comma 11, deldecreto-legge 2 marzo 2012, n. 16.

(7-00175) « Vignali, Pagano ».

La VI Commissione,

premesso che:

negli ultimi anni, il settore RCA èstato interessato da diversi interventi dicarattere legislativo e regolamentare fina-lizzati alla rimozione degli ostacoli ad unmaggior sviluppo concorrenziale e all’in-cremento di un più efficace confrontocompetitivo, a vantaggio dei consumatorifinali;

nonostante vi sia una graduale di-minuzione del numero di incidenti e dimortalità a seguito di sinistro stradale euna costante diminuzione della gravitàdegli stessi, i costi delle polizze per lacopertura assicurativa dei rischi derivantidalla circolazione dei veicoli a motore sustrada subiscono continui rincari;

le compagnie di assicurazione cer-cano di addossare la causa dell’aumentodei premi delle polizze al costo delleriparazioni quando invece, come eviden-ziato da una indagine di alcune associa-zioni bresciane, pare che i danni di car-rozzeria incidano solamente per il 10 percento del costo complessivo, il 60 percento è da imputare alle lesioni e inter-venti legali ed un ulteriore 25 per centoinvece è a carico dei costi di gestione;

per contenere i costi delle ripara-zioni, le compagnie assicurative, a detta dimolti danneggiati, stanno adottando in-spiegabili comportamenti per svincolarsidall’applicazione dell’istituto che consentela cessione del credito, spingendo gli as-sicurati, in caso di sinistro, a recarsipresso le strutture convenzionate, pena ilnon completo risarcimento del danno;

sulla questione è recentemente in-tervenuta la Corte di cassazione che, consentenza 22601, del 3 ottobre 2013, haribadito la liceità e la legittimità del ri-corso all’istituto della cessione del credito,ex articolo 1260 e seguenti del codicecivile, per il risarcimento del danno nonpatrimoniale derivato da sinistro stradale;

al danneggiato dovrebbe esseresempre garantita, in linea anche con gli

Atti Parlamentari — 7062 — Camera dei Deputati

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orientamenti comunitari, la libertà discelta in merito alle riparazioni del pro-prio veicolo, ai sensi di quanto stabilitodall’articolo 2058 del codice civile, il qualeprevede che sia facoltà del danneggiatorichiedere o meno il risarcimento in« forma specifica »;

il risarcimento in « forma speci-fica » consente alle compagnie assicurativedi offrire al danneggiato una prestazionedi riparazione presso officine convenzio-nate, rendendo la scelta più appetibile conl’applicazione di uno sconto sulla polizzaassicurativa; è evidente che tale prassialimenta una forma di concorrenza slealenei confronti delle imprese artigiane indi-pendenti, alterando la libera concorrenzanel mercato dell’autoriparazione e limi-tando al contempo la libertà di sceltadell’assicurato;

i rincari applicati sui premi assi-curativi sono strettamente collegati al fe-nomeno, sempre più preoccupante, sopra-tutto nelle zone del Mezzogiorno, dellefrodi assicurative. Se pur è stato dimo-strata la forte incidenza del peso dellefrodi sui costi delle polizze, questa nonpuò tuttavia rappresentare un elemento digiustificazione dell’incremento delle stesse,a danno degli assicurati;

nella scorsa legislatura, gli inter-venti nel settore delle assicurazioni sonostati operati con il decreto-legge n. 1 del2012 (il cosiddetto decreto liberalizzazioni)e con il decreto-legge n. 179 del 2012(cosiddetto decreto crescita). Con il decre-to-legge n. 1 del 2012, in particolare, sonostati previsti diversi interventi di riformadel settore volti a renderlo maggiormenteconcorrenziale e trasparente al fine diridurre il costo delle polizze, anche attra-verso il contrasto delle frodi;

l’insieme degli interventi adottatinon sembra aver avuto effetti decisivirispetto all’obiettivo del contenimento deicosti delle polizze a beneficio dei consu-matori, anche perché necessitano di di-versi regolamenti attuativi, non ancoraemanati;

l’articolo 32, introduce la possibi-lità per le imprese assicurative di richie-dere l’ispezione volontaria del veicoloprima della stipula del contratto, preve-dendo in tal caso una riduzione delletariffe, nonché la possibilità di installare,con il consenso dell’assicurato, meccani-smi elettronici che registrano l’attività delveicolo, e ne consentano il monitoraggio(cosiddetta scatola nera);

con particolare riferimento all’im-piego della « scatola nera » dovrebbe esserechiaramente specificato, nell’ambito dellanormativa di regolamentazione, che ai finidel riconoscimento dello sconto sul premioannuo, l’impiego di tale dispositivo noncondiziona la scelta degli automobilistiincidentati di ricorrere o meno alla retedelle carrozzerie convenzionate della com-pagnia assicuratrice; sarebbe altresì dascongiurare l’eventualità che l’assicuratopossa venire tracciato nel suo stile diguida;

al fine di garantire una maggioreconcorrenza nel settore assicurativo è ne-cessario evitare la canalizzazione dei vei-coli incidentati verso la rete delle carroz-zerie convenzionate, che potrebbe verifi-carsi attraverso il dispositivo della scatolanera, impedendo la nascita di un vero eproprio oligopolio di compagnie assicura-tive;

dovrebbe essere sempre garantitala possibilità di ricorrere all’istituto della« cessione del credito » nel settore RC auto,

impegna il Governo:

ad adottare specifiche iniziative nor-mative affinché venga scoraggiata l’even-tuale adozione da parte delle compagnieassicurative di comportamenti tendenti alimitare o a negare la libertà di scelta delcittadino automobilista oltre alla possibi-lità di ricorrere all’istituto della « cessionedel credito » nel settore RCA;

a valutare l’opportunità di adottareiniziative normative finalizzate all’introdu-zione dell’obbligo del ripristino dell’effi-cienza del veicolo, qualora il danno de-

Atti Parlamentari — 7063 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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termini tale necessità in termini di sicu-rezza e tutela dell’ambiente e salvaguardiadel parco veicolare circolante;

ad adottare misure più efficaci edincisive per favorire la riduzione del costodei premi relativi alla copertura assicura-tiva dei rischi derivanti dalla circolazionedei veicoli a motore su strada a caricodegli assicurati.

(7-00176) « Busin, Caparini ».

La XIII Commissione,

premesso che,

prendendo spunto dal comunicatostampa del 21 giugno 2013 a firma delleindustrie del settore saccarifero congiun-tamente ai sindacati dei lavoratori, con cuisia l’industria saccarifera nazionale e sia leorganizzazioni sindacali chiedevano al Mi-nistro delle politiche agricole, alimentari eforestali, precisi impegni da assumere inseno al Consiglio dei ministri dell’agricol-tura dell’Unione europea del 24 e 25giugno 2013, in particolare di assumeredecisioni che permettessero anche per iprossimi anni una produzione saccariferanazionale adeguata grazie al manteni-mento delle quote zucchero fino al 2020,è stata presentata l’interrogazione a rispo-sta in commissione n. 5-00434, che tral’altro chiedeva al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali ed al Mini-stro per gli affari europei, di fare propriele richieste poste dalle rappresentanze in-dustriali e sindacali del settore bieticolosaccarifero e di difenderle in sede comu-nitaria, oltre che di assumere iniziative infavore del sistema bieticolo saccariferonazionale ed in particolare per assicurarele capacità di approvvigionamento dellaraffineria di Brindisi e più in generale ilmantenimento ed il potenziamento degliimpianti delle regioni del Sud Italia;

il 6 novembre 2013, il Governo, peril tramite del proprio rappresentante, ilSottosegretario di Stato per le politicheagricole alimentari e forestali, ha rispostoall’atto di sindacato ispettivo di cui sopra

facendo presente che « in relazione alcomparto bieticolo-saccarifero, la Com-missione europea ha annunciato, con laproposta di riforma della Politica agricolacomune (PAC) dell’ottobre del 2011, lacessazione del regime delle quote settorialia partire dal 30 settembre del 2015 e losmantellamento di tutti gli strumenti ge-stionali correlati;

in altre parole, l’intenzione dellaCommissione europea è portare il com-parto alle regole di libero mercato e que-sto significa che, in futuro, le aziendeagricole e le imprese di trasformazionedello zucchero dovranno operare seguendole dinamiche globali della domanda edell’offerta senza poter contare sui mec-canismi di protezione, con l’unica ecce-zione degli interventi per fronteggiare lecrisi contingenti e le situazioni di pericoloper la sicurezza dei rifornimenti e la tuteladei consumatori, come peraltro già previ-sto negli altri settori agricoli;

le negoziazioni in favore del com-parto bieticolo-saccarifero nazionale nonsono state semplici e non era scontato ilrisultato ottenuto con l’accordo politicodel 27 giugno 2013 tra Stati membri edistituzioni comunitarie, in ordine allo slit-tamento del termine del 30 settembre 2015al 30 settembre 2017 per la cessazionedell’attuale regime delle quote;

ciò significa avere assicurato alcomparto ancora quattro anni di regimeprotetto;

l’azione del Governo italiano, nelletrattative precedenti l’accordo, è stata in-centrata a difendere tutte le possibili ini-ziative rivolte ad assicurare l’adeguato ap-provvigionamento alle « raffinerie » attivein Europa, quindi non soltanto agli stabi-limenti nazionali cui si riferiscono gliinterroganti, ma anche a quelli degli altriPaesi comunitari, richiedendo altresì l’ag-giornamento dei meccanismi di gestionedel settore quali il dazio ridotto e ilplafond dei contingenti;

in particolare, la richiesta esplici-tata dall’Italia, supportata da altri Stati

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membri, consisteva nel prolungamento delperiodo di validità dei titoli di importa-zione per le raffinerie « a tempo pieno »,attualmente fissata a tre mesi;

nello specifico, si evidenzia che talititoli sono rilasciati unicamente a raffine-rie « a tempo pieno », a condizione che iquantitativi non superino quelli che pos-sono essere importati nell’ambito del fab-bisogno tradizionale di approvvigiona-mento;

da tale risposta si evince, pur-troppo, che quanto proposto dalla filieraagricola ed agroindustriale saccarifera na-zionale non sembra essere stato soddi-sfatto, neppure come impegno politico dariprendere nelle fasi successive di esamedella regolamentazione sulla PAC 2014-2019;

va ricordato che la riforma del-l’OCM e la ristrutturazione dell’industriaeuropea dello zucchero hanno avuto ungrande impatto per il settore bieticolo-saccarifero in Italia;

con la riforma dell’organizzazionecomune di mercato dello zucchero del2006, infatti, l’Unione europea disposel’erogazione, per un quinquennio, di aiuticomunitari e nazionali a favore degli ope-ratori del settore bieticolo-saccarifero, afronte dell’impegno da parte dell’Italia diridurre almeno del 50 per cento la quotadi produzione nazionale di zucchero (ar-ticolo 36 del regolamento (CE) n. 318/2006). In tale ambito, l’Italia, nel rispettaregli impegni assunti, pervenne ad una ri-duzione del 67 per cento la propria quotadi produzione, attraverso la chiusura di 15stabilimenti sui 19 operanti sull’intero ter-ritorio nazionale;

il nostro Paese ha rinunciato a1.049.064 tonnellate di quota zucchero,passando da 1.557.443 tonnellate primadella riforma alle attuali 508.379 tonnel-late di quota, usufruendo dei relativi aiutialla ristrutturazione. Contestualmente glizuccherifici sono passati da 19 a 4 con lachiusura di ben 15 stabilimenti; di conse-

guenza, le superfici a barbabietola sonoscese da 250 mila a circa 50-60 mila ettari;

la quota di produzione dell’Italianell’Unione europea è passata dall’8,6 percento al 3,8 per cento ed oggi l’Italiaproduce circa il 30 per cento del suofabbisogno di zucchero;

la riforma, ad ogni modo, ha con-tribuito ad accrescere la competitivitàdella filiera grazie ad una razionalizza-zione e una concentrazione dei mezzi diproduzione, nonché ad investimenti so-stanziali, che hanno elevato le prestazionidel settore agendo su fattori quali il pro-lungamento della campagna di trasforma-zione delle barbabietole, la diminuzionedei costi di trasporto delle barbabietoleverso la fabbrica di trasformazione attra-verso la riduzione della tara terra, larealizzazione di interventi tecnologici perpotenziare l’efficienza energetica nei pro-cessi industriali di trasformazione;

ritornando alla decisione inizialedell’Unione europea di abolire le quotezucchero a decorrere già dal 2015, sisottolinea che tale scelta aveva trovato lanetta opposizione anche dei bieticoltori edegli industriali europei secondo i quali laliberalizzazione del mercato espone il set-tore bieticolo-saccarifero europeo alla de-stabilizzazione a causa del divario di com-petitività con i produttori di canna dazucchero a livello mondiale. Per questeragioni, la Cibe (Confederazione europeadei bieticoltori) e, in Italia, l’Anb (Asso-ciazione nazionale bieticoltori) avevanochiesto al Parlamento europeo e al Con-siglio agricolo di mantenere l’attuale as-setto dell’Ocm zucchero, con le quotezucchero almeno fino al 2020. Anche ildocumento degli Assessori regionali al-l’agricoltura si è posta sulle stesse posi-zioni;

per il settore bieticolo saccariferonazionale è necessario che le politichecomunitarie garantiscano l’equilibrio delmercato, limitando il più possibile l’im-patto delle importazioni anche perché lozucchero prodotto in Italia assicura qua-lità oltre il rispetto di tutte le norme in

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materia di tutela dei lavoratori e dell’am-biente, fattore indispensabile per garantirei cittadini che ricercano un consumo eti-camente responsabile;

in effetti, la quota zucchero asse-gnata ai bieticoltori attraverso i diritti difornitura offre agli agricoltori una possi-bilità di diversificazione stabile della ro-tazione delle colture, con ciò favorendoanche il consolidamento di un noto ap-porto positivo della coltivazione della bar-babietola alla tutela dell’ambiente essendola bieticoltura da sempre un modello disostenibilità ambientale. La barbabietola,infatti, grazie alla sua radice fittonante,migliora la struttura del suolo e riduce lacompattazione e l’erosione del suolo con-correndo alla riduzione dell’uso di pesti-cidi, di concimi chimici e di altri prodottitecnici di cui si auspica nel futuro una piùsostanziale limitazione;

stando alla attuale versione del te-sto consolidato del progetto di regola-mento recante organizzazione comune deimercati dei prodotti agricoli (regolamentoOCM unica), come definito a seguito del-l’accordo politico raggiunto da Parlamentoeuropeo, Consiglio e Commissione il 24settembre 2013, il regime delle quote dizucchero da barbabietola dovrebbe cessareil 30 settembre 2017 (articolo 101 comma3 e articolo 165 comma 3);

esistono ancora molte opportunitàdi migliorare la competitività della filierabarbabietole/zucchero del nostro paese edell’Unione europea intera sui mercatiinternazionali dopo il 2020, in particolarecontinuando ad accrescere la resa dellebarbabietole attraverso la selezione varie-tale, ma si potrà raggiungere quest’obiet-tivo soltanto fra una decina di anni e noncertamente già dal 1o ottobre 2017 (il 30settembre 2017 dovrebbe terminare il re-gime delle quote e da quella data siapplicheranno le pratiche contrattuali li-bere), ma anche a condizione di intensi-ficare gli sforzi di ricerca e di ottimizzaregli strumenti industriali con il concorsodelle istituzioni regionali e governative;

come ben evidenziato anche al Par-lamento italiano nel corso di un convegno

svolto l’8 ottobre presso il Senato dellaRepubblica dalla Cooperativa produttoribieticoli società cooperativa agricola, ilcomparto bieticolo saccarifero nazionalerappresenta una filiera virtuosa che sto-ricamente aggrega la produzione agricolacon la trasformazione industriale e chevuole andare oltre per coinvolgere a valledistribuzione e industria alimentare persviluppare una logica di programmazionee solidarietà proiettate nel tempo checonsentano a tutti gli attori di difendersidalla volatilità dettata dalle speculazioniinternazionali;

bisogna ancora evidenziare chementre ci si appresta ad avviarsi al nuovoregime dell’organizzazione comune deimercati dei prodotti agricoli, sul versantedegli aiuti nazionali al settore bieticolo-saccarifero nel nostro Paese vi è ancora daconcludere definitivamente il pagamentodell’importo di 86 milioni di euro posti acopertura degli aiuti previsti dall’articolo36 del regolamento (CE) n. 318/2006 perla campagna di commercializzazione2009-2010, essendo stata sbloccata dalCIPE, il 20 gennaio 2012, solo una quotadi 35 milioni di euro;

su tale questione giova ricordareche in seno alla programmazione del tagliodelle quote di produzione di zuccherodecise nel 2006, fu anche accordata l’ero-gazione per un periodo pari ad un quin-quennio di aiuti comunitari e nazionali(articolo 36 del regolamento (CE) n. 318/2006) a favore degli operatori bieticolo-saccariferi attivi negli Stati ove fosse stataceduta una quota produttiva superiore al50 per cento. Il quinquennio di validitàdell’aiuto decorre dall’anno in cui è stataraggiunta la riduzione del 50 per cento,ma può essere erogato al più tardi nellacampagna di commercializzazione 2013-2014. Ai fini dell’erogazione degli aiutinazionali, il decreto-legge 10 gennaio 2006,n. 2, convertito, con modificazioni, dallalegge 11 marzo 2006, n. 81, ha istituitocon l’articolo 2, comma 4, il fondo per larazionalizzazione e la riconversione dellaproduzione del settore bieticolo-saccari-fero;

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lo stesso decreto-legge n. 2 del2006 ha attribuito a tale fondo una dota-zione finanziaria pari a 65,8 milioni dieuro;

ulteriori rifinanziamenti per il pro-sieguo dell’erogazione degli aiuti nei suc-cessivi anni del quinquennio indicato dairegolamenti comunitari sono stati dispostidall’articolo 1, comma 1063, della legge 27dicembre 2006, n. 296, e dall’articolo 2,comma 122, della legge 24 dicembre 2007,n. 244;

ai fini dell’effettiva erogazione ditali aiuti nazionali per le due campagneproduttive del 2009 e del 2010, per unamisura pari a circa 86 milioni di euro, surichiesta del Ministro delle politiche agri-cole alimentari e forestali, il CIPE –stanziando una quota parte pari a 65milioni di euro – ha adottato la deliberadel 16 novembre 2010, da cui la predettadecisione del 20 gennaio 2012 di pagare laquota di 35 milioni di euro. Manca quindil’ulteriore pagamento di 51 milioni dieuro;

da ultimo, nel disegno di legge distabilità, attualmente in corso di esamepresso il Senato della Repubblica (S.1120), il Governo ha disposto il finanzia-mento della quarta annualità del fondoper la razionalizzazione e la riconversionedella produzione del comparto bieticolo-saccarifero (articolo 9, comma 19). L’im-porto previsto ammonta a 5 milioni dieuro, derivanti da riassegnazione per cor-rispondente riduzione del fondo di cuiall’articolo 12 della legge n. 910 del 1996,riguardante la meccanizzazione in agricol-tura, ma pare siano destinati alla impegnialla riconversione degli stabilimenti;

in ragione dei buoni esiti conse-guiti, andrebbe mantenuta l’applicazione,in favore della barbabietola da zucchero,dell’articolo 68 del Regolamento (CE)n. 73/2009, recante norme comuni relativeai regimi di sostegno diretto agli agricol-tori nell’ambito della politica agricola co-mune e istituisce taluni regimi di sostegnoa favore degli agricoltori, ai sensi del qualesi è concesso un aiuto per i coltivatori di

barbabietola da zucchero che utilizzanosemente certificata e confettata. Taleaiuto, circa 14 milioni di euro a titolo diplafond a copertura della misura, ha co-stituito un sostegno non indifferente per ilcomparto saccarifero che, a seguito delprocesso di ristrutturazione del settoreiniziato nel 2006, ha attraversato partico-lari momenti di difficoltà, caratterizzatidalla chiusura di un numero consistente dizuccherifici,

impegna il Governo:

a porre il massimo impegno in sedeeuropea per tutelare la produzione bieti-cola saccarifera nazionale ed in tale am-bito ad attivarsi affinché si possa preve-dere per il regime delle quote dello zuc-chero, uno slittamento, possibilmente finoal 2020, della durata del regime transitorioprevisto dagli attuali articoli da 101 a 101pdel progetto di regolamento recante orga-nizzazione comune dei mercati dei pro-dotti agricoli (regolamento OCM unica),come definito a seguito dell’accordo poli-tico raggiunto da Parlamento europeo,Consiglio e Commissione il 24 settembre2013,

ad intraprendere le occorrenti inizia-tive affinché siano definitivamente erogatianche i 51 milioni di euro degli aiutinazionali in favore degli operatori delsettore bieticolo-saccarifero aventi dirittoe relativi alle due campagne produttive del2009 e del 2010, dal momento che con ladelibera CIPE del 20 gennaio 2012 sonostati erogati solo 35 milioni a fronte del-l’importo di 86 milioni di euro originaria-mente previsti per tali scopi;

a fare in modo che il sostegno spe-cifico agli agricoltori del settore bieticoloattualmente accordato ai sensi dell’articolo68 del Regolamento (CE) n. 73/2009 delConsiglio del 19 gennaio 2009, sia mante-nuto anche per gli anni di applicazionedella nuova PAC 2014-2019, se del casoincrementandone l’importo;

ad adottare specifici provvedimenti ingrado di assicurare il mantenimento ed il

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potenziamento degli impianti delle regionidel Sud Italia, in particolare quello diTermoli.

(7-00174) « Oliverio, Mongiello, Venittelli,Ferrari, Luciano Agostini,Antezza, Anzaldi, Carra,Cenni, Cova, Covello, DalMoro, Fiorio, Marrocu,Palma, Sani, Taricco, Tentori,Terrosi, Valiante, Zanin ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta orale:

PICCHI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

il progetto ITH-Italia ha per scopo larealizzazione di una piattaforma digitaleunica di sistema atta a supportare l’im-port-export e l’internazionalizzazione delleimprese attraverso la facilitazione dell’in-formazione e dei processi collegati a detteattività; è promosso dal Ministero dellosviluppo economico, dipartimento perl’impresa e l’internazionalizzazione ed hapreso avvio dalla firma del protocollod’intesa tra il Ministro dello sviluppo eco-nomico e l’ABI (Associazione bancariaitaliana) nel febbraio 2011;

successivamente, con l’atto di indi-rizzo firmato il 5 agosto 2011 dal Ministrodello sviluppo economico pro tempore ilprogetto è stato formalmente riconosciutodi valenza strategica per la crescita del-l’Italia nei triennio 2012-2014 (Tra le prio-rità per favorire la crescita dell’Italia,infatti, veniva esplicitata quella tendente a« favorire un migliore accesso delle im-prese italiane ai mercati internazionali,per quanto riguarda l’export di beni e

servizi e gli investimenti... » grazie a stra-tegie di promozione dirette, tra l’altro, « asviluppare, attraverso l’International TradeHub-Italia, soluzioni di sistema che garan-tiscano agli operatori del commercioestero informazioni sui mercati, raziona-lizzazione degli adempimenti amministra-tivi, velocizzazione delle pratiche d’import/export.);

autorevoli studi OCSE ed ONU –nonché l’esperienza di rilevanti Paesiesportatori nel mondo che stanno giàrealizzando analoghe piattaforme infor-matiche (Corea del Sud, Singapore, HongKong) – dimostrano come tali nuovi stru-menti permettano la facilitazione di ac-cesso ad informazioni e processi (TradeFacilitation) e contribuiscano anche all’in-staurarsi di un ambiente favorevole adattrarre gli investimenti nel Paese;

sviluppato, dal punto di vista tecnico,in attuazione delle raccomandazioni del-l’UN/CEFACT e delle disposizioni del co-dice dell’amministrazione digitale, l’ITH-Italia costituisce l’unico interlocutore dicoloro che sono interessati a compiereun’operazione di import-export che pos-sono, tramite un unico accesso, evaderetutti gli adempimenti richiesti e benefi-ciare degli ulteriori servizi a valore ag-giunto;

gli enti istituzionali coinvolti nelcommercio internazionale, pur preser-vando il proprio ruolo e le specifichecompetenze tecniche, trovano nell’ITH-Ita-lia uno strumento per operare quali ele-menti di un unico sistema integrato ecoordinato, scevro di duplicazioni ed im-postato alla massima efficienza ed effica-cia operativa;

fornendo le informazioni in un’unicasoluzione ed in via telematica, la piatta-forma digitale ITH consente agli operatoridi svolgere tutti gli adempimenti informa-tivi ed amministrativi legati alle iniziativedi commercio estero, ed è predisposta perconnettersi al single window doganale, at-tualmente in fieri da parte dell’Agenziadelle dogane per l’effettuazione delle ope-razioni di sdoganamento;

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essendo il concetto di InternationalTrade Hub un’estensione del concetto diSingle Window, ITH integra, oltre alle fasiprocedurali relative ai processi ammini-strativi, anche quelle di supporto almarketing internazionale (informazioni, ri-cerca controparti, contrattualistica, agevo-lazioni nazionali e sovranazionali, stru-menti finanziari, e altro), alle fasi digestione degli impegni economici e deiflussi finanziari delle operazioni attraversoi rapporti con istituti bancari, alle fasi dipromozione dei prodotti Italiani all’estero;esso garantisce infine una gestione docu-mentale sicura e centralizzata per tutte leoperazioni eseguite (import-export, ma nonsolo), a garanzia degli enti pubblici e deglioperatori economici, grazie ad uno speci-fico archivio elettronico (il Trade documentrepository). Concettualmente questa inte-grazione si esplica nel fatto che le impresetrovano in ITH un « sistema esperto incommercio estero » capace di ricercaretutte le informazioni in possesso di tutte lebanche dati appartenenti al sistema pub-blico ed interpretare la normativa vigente,sulla base di pochissime informazioni(prodotti, tipo di operazione con l’estero);fornire tali informazioni in una sequenzalogica aderente alle fasi in cui si esplical’attività con l’estero (fase marketing, bu-siness plan, amministrativa, finanziaria,logistica); consentire il collegamento di-retto dalla sequenza delle informazionialle procedure operative informatizzatemesse a disposizione dagli enti coinvolti,ottenendo la « linearizzazione dei pro-cessi »; consentire il tracking (stato diavanzamento) delle proprie pratiche, tuttosenza spostamenti dell’imprenditore dalproprio posto di lavoro informatizzato (unsemplice PC);

ad oggi i partner formalmente coin-volti sono 17. Oltre ai firmatari del pro-tocollo d’intesa del febbraio 2011 (Mini-stero dello sviluppo economico e associa-zione bancaria italiana), hanno successi-vamente aderito e si stanno impegnando acollaborare ai fini dell’implementazionedella piattaforma: Ministero affari esteri,Guardia di finanza, ICE-agenzia, SIMEST,SACE, regione Marche (in quanto respon-

sabile dell’internazionalizzazione nel ta-volo Stato-regioni), Confindustria, Con-fcommercio, Consorzio CBI-ABI, Confapi,Invitalia, Assocamerestero, Associazioneitaliana commercio estero, Retitalia inter-nazionale, Credimpex-Italia. Non hannoancora formalmente aderito, pur avendoda tempo manifestato l’intendimento dicollaborare, l’Agenzia delle dogane edUnioncamere. Quest’ultima tuttavia, in li-nea con quanto indicato dalla terza riu-nione della Cabina di regia sull’interna-zionalizzazione delle imprese italiane nelluglio 2013 – e cioè la necessità di « de-finire una matrice tra le fonti delle infor-mazioni e i meccanismi di aggiornamento,con l’obiettivo di poter disporre dellestesse informazioni in contemporanea suidiversi canali di accesso » e a tal fine« rilanciare il gruppo di lavoro a supportodei sistemi di internazionalizzazione perstabilire un processo condiviso di aggior-namento delle informazioni e per evitareduplicazioni e disallineamenti – negli ul-timi mesi sta partecipando attivamente aitavoli tecnici di lavoro per la piena inte-grazione telematica tra ITH-Italia e lapiattaforma digitale del sistema camerale(« Worldpass »);

sul fronte internazionale, il progettoITH Italia è stato presentato all’ONU diGinevra dalla delegazione italiana nel feb-braio 2012 in occasione della 18a Assem-blea plenaria del centro delle NazioniUnite per la facilitazione del commerciointernazionale e il business elettronico(UNCEFACT), organismo intergovernativodella Commissione economica per l’Eu-ropa dell’ONU (UNECE), che elabora rac-comandazioni e standard per la semplifi-cazione, armonizzazione delle proceduredi commercio internazionale, su cui sibasa il progetto ITH Italia. A seguitodell’accoglienza molto favorevole, l’UNCE-FACT ha deliberato di inserire il progettoITH Italia al punto 5 nell’Addendum delProgramme of Work 2013-2014. L’interesseinternazionale per il progetto è stato an-che molto recentemente ribadito in occa-sione del XXII Forum UNCEFACT (Ca-gliari, 14-18 ottobre 2013);

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è previsto un crono-programma diiniziative tecnico-istituzionali tra i partnercoinvolti che ha l’obiettivo di completarel’implementazione del progetto e presen-tarlo ufficialmente al pubblico entro iltermine del 2013;

sono progrediti con successo gli in-contri ufficiali tra i tecnici dei diversi enti(Ministero degli affari esteri, ICE Agenzia,Unioncamere, Assocamerestero) per l’inte-grazione funzionale dei diversi sistemi;

dal punto di vista finanziario, a se-guito del protocollo Ministero dello svi-luppo economico-ABI e degli studi preli-minari prodotti, il Ministro dello sviluppoeconomico a gennaio 2012 ha reso dispo-nibile un primo apporto finanziario avalere sui fondi straordinari Made in Italy2011-2012 (in corso di utilizzo per larealizzazione dei processi centrali e perl’integrazione dei processi degli enti part-ner e partecipanti); successivamente, il 6dicembre 2012, con la firma di una se-conda convenzione con la società esecu-trice della piattaforma, Retitalia interna-zionale, il Ministero dello sviluppo econo-mico/DGPIPS, ha stanziato una secondatranche di apporto a valere sugli utiliSimest 2011: infine, ai primi del 2013 èstato approvato un terzo stanziamento avalere sui fondi straordinari Made in Italy2012-2013;

con l’atto di indirizzo per il triennio2014-2016 firmato dal Ministro Flavio Za-nonato il 5 settembre 2013, tra le prioritàpolitiche sono state confermate quella in-tesa a « favorire un migliore accesso delleimprese italiane ai mercati internazionali,migliorando le iniziative di promozione inmercati strategici. Rafforzare altresì il vo-lume degli investimenti diretti esteri inItalia. » (priorità III) e quella intesa a« Promuovere servizi avanzati nel settoredigitale per adeguare l’assetto dei servizi aquelle che sono le esigenze di un’economiamatura, in cui rapidità ed efficienza sicombinano, per realizzare una società me-glio attrezzata che stia al passo con idettami del mercato globale. » (PrioritàIV). Ciò in linea con l’atto di indirizzo

firmato il 5 agosto 2011 dal Ministro dellosviluppo economico pro tempore (Passera)che aveva già formalmente riconosciuto ilprogetto ITH di valenza strategica per lacrescita dell’Italia nel triennio 2012-2014.Tra le priorità per favorire la crescitadell’Italia, infatti, veniva già all’epocaesplicitata quella tendente a « favorire unmigliore accesso delle imprese italiane aimercati internazionali, per quanto ri-guarda l’export di beni e servizi e gliinvestimenti... » grazie a strategie di pro-mozione dirette, tra l’altro, « a sviluppare,attraverso l’International Trade Hub-Italia,soluzioni di sistema che garantiscano aglioperatori del commercio estero informa-zioni sui mercati, razionalizzazione degliadempimenti amministrativi, velocizza-zione delle pratiche Import/Export;

lo stesso Ministro interrogato, in li-nea con gli atti di indirizzo sopra citati hainteso convalidare l’opportunità di questoimpegno strategico pubblico ricordando inpiù occasioni che « ... è venuto infine iltempo di dotare il nostro Paese di unafinestra unica di accesso ai mercati inter-nazionali, capace di semplificare e soprat-tutto di accelerare i tempi e ridurre i costilegati alle procedure per l’importazione el’esportazione delle merci. Esistono ancoradiversi vincoli non tariffari che rendonotroppo complicate, lunghe e onerose molteprocedure di sdoganamento » (discorso al-l’Assemblea Pubblica di Confindustria del23 maggio 2013). Concetto ribadito all’ICEAgenzia in occasione della presentazionedel rapporto annuale sul commercioestero lo scorso 17 luglio 2013 –:

se sia vero che il Vice Ministro Ca-lenda competente per delega abbia primadeciso il rinvio dell’evento di presenta-zione inizialmente previsto e preparatodagli uffici competenti per il giugno 2013e perché non si proceda a fissare la nuovadata che, secondo la convenzione firmatadal Ministro dello sviluppo economico,dovrebbe comunque intervenire entro lafine del 2013;

se un’indagine preventiva di mercato,voluta dallo stesso Calenda nel luglio-

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agosto di quest’anno, realizzata tramite iprincipali enti attivi nel comparto delcommercio estero (ICE, Unioncamere,Confindustria, ABI-CBI, Confcommercio,ANCE, Credimpex) abbia dato esiti positivicirca il potenziale interesse delle aziendeai servizi offerti dalla piattaforma ITH;

se sia stato affidato un incarico divalutazione e revisione delle attività incorso relative al progetto ITH-Italia, a chi,in base a quale titolo e dietro qualecompenso;

se la valutazione delle attività delprogetto si sia limitata ai soli aspettitecnici di gestione di progetti informatici oabbia riguardato anche aspetti di utilitàdel servizio per l’utenza delle imprese e lasua eventuale sostenibilità economica;

se il progetto possa ritenersi econo-micamente sostenibile qualora aperto alleaziende come utenti finali (dietro corri-spettivo di euro 120 annui) o se invece siritenga la piattaforma ITH-Italia « cedi-bile » dalla parte pubblica ad operatoriprivati (o semiprivati come il sistema ca-merale) perché questi ultimi potrebberopiù efficacemente gestirne i servizi neiconfronti degli utenti finali;

se un’eventuale « cessione » nondebba avvenire nel rispetto di procedurepubbliche di gara come richiesto dallalegislazione italiana ed europea per l’alie-nazione di beni pubblici. (3-00465)

Interrogazione a risposta in Commissione:

D’INCÀ, GRILLO, LOMBARDI, SILVIAGIORDANO, TERZONI, DA VILLA, D’AM-BROSIO, COZZOLINO, LOREFICE, NI-COLA BIANCHI, BUSINAROLO, CEC-CONI, DE LORENZIS, MUCCI, TOFALO,BECHIS e BRUGNEROTTO. – Al Presi-dente del Consiglio dei ministri. — Persapere – premesso che:

relativamente ai numerosi e impor-tanti istituti ed enti pubblici italiani, èstabilito che per le nomine dei relativipresidenti e vicepresidenti, i proponenti, e

quindi il Presidente del Consiglio dei mi-nistri, il Consiglio dei ministri ed i singoliMinistri, devono richiedere il parere par-lamentare così come previsto dalla legge24 gennaio 1978, n. 14, recante « Normeper il controllo parlamentare sulle nominenegli enti pubblici »;

frequentemente non vi è nessuna cor-relazione fra la carriera professionale,seppur spesso importante, dei nominati el’incarico che dovrebbero ricoprire;

alcuni di questi enti non hanno unafondamentale utilità sociale, mentre altririvestono funzioni di particolare impor-tanza;

è pressoché impossibile informarsisul numero di tali enti di cui alla leggen. 24 del 1978 –:

se esista un elenco consultabile eaggiornato presso la Presidenza del Con-siglio di tutti gli enti di nomina governa-tiva per i quali è previsto il parere par-lamentare, stante la legge n. 24 del 1978,con le relative scadenze dei mandati dellepresidenze e vicepresidenze;

come avvengano le selezioni dei can-didati e se chiunque possa concorrereinviando il proprio curriculum vitae, e, incaso affermativo, come;

se sia prevista una qualche forma dipubblicità della scadenza dei mandatidelle cariche suddette;

quali siano i criteri di stima per leindennità di carica previste per i presi-denti e vicepresidenti di tali enti ed istituti.

(5-01517)

Interrogazioni a risposta scritta:

GIANNI FARINA. — Al Presidente delConsiglio dei ministri. — Per sapere –premesso che:

il noto regista e sceneggiatore Giu-seppe Ferrara, autore di moltissimi film diimpegno civile, sociale e politico, da: Ilsasso in bocca, a Cento Giorni a Palermo,I banchieri di Dio, a Guido che sfidò le

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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Brigate rosse, solo per citarne qualcuno,all’età di 81 anni versa in una situazionedi difficoltà economica che la sua modestapensione non gli consente di risolvere,costringendolo di conseguenza, a non po-ter più pagare l’affitto della modesta casain cui abita con la moglie e pertanto, acausa della morosità, il 12 dicembre 2013dovrà uscire di casa per sfratto;

nel maggio scorso Giuseppe Ferraraha fatto domanda alla Presidenza delConsiglio dei ministri onde poter usufruiredei benefici della legge 440 dell’8 agosto1985, meglio nota come legge « Bacchelli »,finalizzata a consentire di vivere dignito-samente gli ultimi anni di vita a chi hadato lustro alla nostra nazione, come pro-prio nel caso dello stesso Ferrara;

molti attori, registi, produttori, criticicinematografici, giornalisti, uomini di cul-tura e gente comune, hanno firmato unapetizione a favore di G. Ferrara, tra cui,Carlo Lizzani, che ormai non è più tra noi,Ettore Scola e Dacia Maraini;

la prefettura ha espletato, su man-dato della Presidenza del Consiglio,un’istruttoria sulla questione, che ha datoesito favorevole;

tutta la documentazione è stata tra-sferita alla Presidenza del Consiglio deiministri e, viste le precarie condizioni disalute e di disagio economico di GiuseppeFerrara, sarebbe opportuno accelerareuna decisione, per concedergli finalmentei benefici della legge Bacchelli –:

se e quando al regista Giuseppe Fer-rara saranno concessi i benefici della leggeBacchelli. (4-02583)

GIULIETTI e MARCHETTI. — Al Pre-sidente del Consiglio dei ministri, al Mini-stro dell’ambiente e della tutela del terri-torio e del mare, al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

a seguito dell’eccezionale ondata dimaltempo che ha colpito nei giorni 10/11/12 novembre 2013 le province di Pe-

rugia (con particolare riferimento a Gub-bio, Gualdo, comuni Fascia Appenninica) ePesaro-Urbino;

numerosi danni sono stati provocatialla viabilità (a cominciare dalla chiusuracausa smottamenti della strada statale 452« della Contessa » che collega la provinciadi Perugia con quella di Pesaro e rappre-senta per l’Umbria Nord la viabilità diaccesso alla Costa Adriatica), alle infra-strutture, ai beni pubblici e privati e alleattività produttive;

la suddetta strada statale n. 452« della Contessa » è attualmente ancorachiusa totalmente al traffico e si preve-dono tempi non certo brevi per la suariapertura, con i conseguenti disagi dimobilità per aziende e cittadini;

la situazione del nostro territorio èad elevato rischio di frane e smottamentiche potrebbero avere l’apice nelle pros-sime settimane;

le difficoltà delle amministrazioni lo-cali a far fronte all’emergenza maltempocon risorse e dotazioni umane e strumen-tali adeguate hanno portato le stesse a farerichiesta dello stato di calamità –:

se il Governo sia disponibile ad in-tervenire con mezzi e risorse adeguate peraffrontare l’emergenza e per la preven-zione del rischio idrogeologico del territo-rio che in parte si è già manifestato intutta la sua gravità, attivando un tavolo dicoordinamento con regioni, province ecomuni;

se vi sia la disponibilità del Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti al pas-saggio della strada statale 452 « della Con-tessa » ad arteria di competenza dell’ANASsgravando le amministrazioni locali che adoggi ne hanno la gestione;

se intenda garantire che si ricono-sciuto lo stato di calamità dei nostri ter-ritori e se intenda assicurare che venganomesse le risorse economiche necessarieper il finanziamento delle attività di pro-tezione civile. (4-02586)

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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BERGAMINI. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri. — Per sapere – pre-messo che:

dopo ben quattro anni parte il pro-cesso relativo al disastro ferroviario piùgrave che sia mai avvenuto nel nostroPaese: il 29 giugno del 2009 un convogliomerci carico di GPL ha deragliato inprossimità della stazione della città diViareggio, in pieno centro città, causandodistruzione e la morte di 32 persone, trale quali alcuni bambini;

in occasione dell’udienza di aperturadel processo tenutasi il 13 novembre 2013l’avvocato dello Stato che rappresenta laPresidenza del Consiglio dei ministri e iMinisteri dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare e dell’interno haannunciato che lo Stato non si costituiràparte civile;

l’avvocato dello Stato ha motivatotale decisione con il fatto che è in fase didefinizione una transazione tra lo Stato ele assicurazioni di FS e Gatx (la societàproprietaria del convoglio che deragliò);

i cittadini e le istituzioni della città siattendono che il Governo, al contrario, sicostituisca parte civile dimostrando così lapropria vicinanza alle vittime –:

se non ritenga opportuna la costitu-zione di parte civile da parte dello Statonel processo in corso per la strage diViareggio al fine di garantire ai familiaridelle vittime un sostegno non solo mate-riale, ma anche morale, manifestando al-tresì ad essi in modo concreto il dovutosostegno dello Stato e dando loro quellagiustizia e verità che, con dignità e rispettononostante il tremendo lutto subito, chie-dono. (4-02592)

RAMPI, PESCO, GRIMOLDI, DANIELEFARINA, MANFREDI, RACITI, TRIPIEDIe CURRÒ. — Al Presidente del Consiglio deiministri. — Per sapere – premesso che:

notizie insistenti danno come fondatal’ipotesi di cessione della di partecipazione

in STMicroelectronics Holding N.V. incapo al Ministero dell’economia e dellefinanze –:

se si intendono fornire urgenti infor-mazioni in merito volte a rassicurare ri-spetto a questo strategico presidio che nondeve essere dismesso ma va valorizzatocome elemento strategico di politiche in-dustriale, in particolare nel campo dell’in-novazione tecnologica e se si intenda va-lutare attentamente il contenuto dellequote riferite ad altre cessioni che nonvanno dismesse se possono risultare stra-tegiche per lo sviluppo dello sistema Paese.

(4-02597)

BELLANOVA. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri. — Per sapere – pre-messo che:

nella giornata del 19 novembre 2013un violento nubifragio si è abbattuto sulSalento provocando ingenti danni e fortidisagi che, ancora oggi, continuano a per-sistere. Ad essere maggiormente colpiti, daquanto emerge sulla stampa, oltre il ca-poluogo leccese anche diversi comuni sa-lentini tra i quali Monteroni di Lecce,Porto Cesareo, Copertino, Leverano,Nardo, Squinzano, Galatone, Ugento e so-prattutto la città di Gallipoli;

una fortissima tromba d’aria prove-niente dal mare si è scagliata sulla « cittàbella » ed ha investito dapprima il lungo-mare trasportando con se oggetti come« fumaioli, insegne, lampioni, arredi diabitazione, pezzi di caldaie ed altri oggettiche turbinavano in aria e si avvicinavanopericolosamente al suolo » scaraventati poisu auto e abitazioni. La stessa si è poispostata verso le strade centrali della cittàed ha provocato oltre ai numerosissimidanni alle cose, anche due feriti;

la furia del vento misto a grandine hainvestito inizialmente darsene, porticciolituristici e cantieri navali, sradicando igazebo presenti nelle strutture e facendorovesciare e colare a picco diverse imbar-cazioni. A crollare anche il muro di re-cinzione della ferrovia. Il centralissimo

Atti Parlamentari — 7073 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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corso Roma è stato investito di calcinacci,detriti, plance divelte e alberi spezzati. Adessere colpiti dalla tromba d’aria anchedue istituti scolastici di piazza Carducciche hanno riportato numerosi danni esempre nella stessa piazza il maltempo hadistrutto uno dei colonnati artistici dellafontana centrale;

lo scenario che sin da subito si èpresentato agli occhi dei vigili del fuoco,dei rappresentanti dell’amministrazionecomunale di Gallipoli e della protezionecivile pare essere apocalittico, come, pe-raltro dimostrano anche alcuni scatti pub-blicati on line –:

se e quali iniziative il Governo in-tenda promuovere, attraverso gli ufficicompetenti, per il riconoscimento, in con-siderazione degli eventi esposti in pre-messa, dello stato di calamità naturale infavore del comune di Gallipoli e di even-tuali altre zone salentine colpite dura-mente dal maltempo. (4-02603)

* * *

AFFARI ESTERI

Interrogazione a risposta in Commissione:

GRANDE. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

l’Iran, a seguito delle controversierelative al programma nucleare, è datempo sottoposto a pesantissime sanzioni,pur rappresentando uno dei principaliproduttori mondiali di petrolio e gas;

si tratta di sanzioni che, allo statodell’arte, incidono assai pesantementesulla stabilità economica di un Paese che– come noto – si regge per l’80 per centosulle esportazioni di idrocarburi e che perpuro paradosso puniscono pure quei part-ner commerciali (anche di vecchia data,proprio come l’Italia) che dipendono, inparte più o meno significativa, dagli ap-provvigionamenti energetici. In partico-lare, in base agli ultimi dati ISTAT dispo-nibili, nei primi sette mesi del 2012, le

importazioni dell’Iran dall’Italia hanno re-gistrato una diminuzione del 19,83 percento rispetto l’analogo periodo del 2011,per un valore di 835,42 milioni di euro. Leesportazioni iraniane hanno anche essemostrato una diminuzione del 30 percento, per un valore di 2,19 miliardi dieuro: dati allarmanti per la zoppicanteeconomia italiana che aveva pur tuttaviaregistrato, di converso, il triplicarsi del-l’interscambio da 2 a 7 miliardi di euro nelperiodo 1999-2011, cioè negli anni chehanno preceduto il divieto dell’Unione eu-ropea che ha di fatto determinato il bloccodi tutti i trasferimenti tra banche europeee società iraniane e il congelamento degliasset di 34 aziende legate alla Repubblicaislamica; va considerato che la dimensionedel mercato iraniano e la configurazionedel tessuto industriale presentano un ele-vato potenziale di crescita in grado diassorbire settori importanti dell’offertaitaliana, soprattutto in presenza di unapopolazione giovanile di età inferiore a 18anni pari al 50 per cento del totale (fonteItalian Embassy in Teheran); va tenutoconto dello stato asfittico in cui versal’economia italiana –:

alla luce degli eventi di questi giorni(colloqui 5+1 a Ginevra) e dovendo partiredall’assunto che si possano raggiungere deirisultati politicamente soddisfacenti, qualisiano le linee strategiche che il nostro Paeseintende porre in essere al fine del recupero,in tempi auspicabilmente brevi, delle quotecommerciali italiane con l’Iran; in partico-lare, volendo partire dalla necessità di do-ver allentare la morsa – oggettivamentetroppo stretta – delle sanzioni, se sia possi-bile predisporre autonome ed incisiveazioni, sia pure in un quadro prudenzialeche il Ministro ha recentemente indicatonei confronti delle aperture della nuovadirigenza politica iraniana, di sostegno allenostre aziende che necessitano in ogni casodi un concreto stimulus politico da partedel nostro Governo, considerato che, diver-samente, con l’indebolimento della propo-sta italiana in un mercato per il quale è daprevedersi una grande espansione e versocui l’Italia è sempre stata un valido ed ap-prezzato interlocutore, presto il nostro

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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Paese si ritroverà a parlare di un’ulteriore,grande « occasione persa », vedendosi co-stretto a registrare l’ennesimo penoso re-gresso. (5-01528)

Interrogazione a risposta scritta:

PORTA, LA MARCA, GIANNI FARINA,FEDI e GARAVINI. — Al Ministro degliaffari esteri, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali, al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

l’Italia ha stipulato una serie di con-venzioni bilaterali per evitare le doppieimposizioni in materia di imposte sulreddito e per prevenire l’evasione e l’elu-sione fiscale;

le convenzioni per evitare le doppieimposizioni sono trattati internazionalicon i quali i Paesi contraenti regolanol’esercizio della propria potestà impositivaal fine di eliminare le doppie imposizionisui redditi e/o sul patrimonio dei rispettiviresidenti;

nell’area dell’America latina l’Italiaha stipulato convenzioni bilaterali controle doppie imposizioni fiscali solo con l’Ar-gentina, il Brasile, l’Ecuador e il Venezuelama non lo ha ancora fatto con il Cile, ilPerù, l’Uruguay, la Colombia, il Costarica,la Bolivia e la Repubblica Dominicana,Paesi questi ultimi dove risiedono decinedi migliaia di italiani e da dove sono giuntiin Italia migliaia di immigrati;

l’assenza di convenzioni bilaterali coni Paesi succitati non solo crea problemi dipotestà impositiva e di doppia tassazioneper le numerose collettività di emigrati,lavoratori e pensionati, che si spostanodall’America latina in Italia e viceversa,ma può compromettere e limitare anchel’avvio di attività economiche e finanziariedi imprese italiane e latino americane cherischiano un’applicazione incerta o pena-lizzante di norme che se invece fosseroregolate da una convenzione eliminereb-bero le doppie imposizioni sui redditi e/o

sul patrimonio dei rispettivi residenti econtrasterebbero l’elusione e l’evasione fi-scale;

anche se è vero che il pericolo delladoppia imposizione viene mitigato dallanormativa interna di alcuni Paesi — l’Ita-lia, ad esempio, esclude da tassazione gliinteressi attivi prodotti dai non residentisui depositi bancari o postali, e per iredditi prodotti all’estero il Tuir concedeun credito a fronte delle imposte pagateall’estero — non è tuttavia scontato chesimili disposizioni siano presenti nellanormativa interna di altri Paesi o checomunque, in mancanza di accordo bila-terale, la normativa interna sia sufficienteper escludere la doppia tassazione o im-pedire elusione ed evasione –:

quali siano i motivi per cui non sonostate ancora stipulate convenzioni controle doppie imposizioni fiscali con Paesidell’America latina con i quali l’Italia hastabilito e avviato rapporti politici, econo-mici, finanziari e migratori come l’Uru-guay, il Cile, il Perù, la Colombia, ilCostarica, la Bolivia e la Repubblica Do-minicana, e come mai nei casi di negoziatigià avviati da tempo, come quello conl’Uruguay, non si riesca a stipulare laconvenzione;

quali iniziative intendano adottare iMinistri interrogati per venire incontroalle pressanti richieste delle collettivitàitaliane residenti nei Paesi dell’Americalatina ancora non convenzionati e diquelle latino americane residenti in Italia,e delle migliaia di imprese italiane inte-ressate a svolgere un’attività economica inAmerica latina, che beneficerebbero, senzacosti per l’erario italiano, dalla stipuladelle convenzioni bilaterali contro le dop-pie imposizioni fiscali. (4-02600)

* * *

Atti Parlamentari — 7075 — Camera dei Deputati

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AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta in Commissione:

ARLOTTI. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

il decreto ministeriale del 7 agosto2013, recante misure per l’applicazionedella formula del calcolo dell’efficienzaenergetica degli impianti di incenerimentoin relazione alle condizioni climatiche,influisce sulle modalità e sui limiti poten-ziali di incenerimento dei rifiuti;

tale norma tecnica può avere comeeffetto la possibilità di rendere ammissibiliincrementi dello smaltimento dei rifiutipresso determinati impianti di inceneri-mento ponendo problemi di coordina-mento tra tale disposizione e quanto pre-visto dai piani provinciali dei rifiuti;

ad esempio nel territorio della pro-vincia di Rimini il piano provinciale deirifiuti prevede, con specifico riferimentoall’impianto di Coriano, che « presso l’in-ceneritore verranno trattati solo rifiutiprovenienti dall’ambito provinciale » e chealtresì, l’autorizzazione integrata ambien-tale vigente (Provvedimento n. 13 del 28gennaio 2009) afferma, altrettanto chiara-mente, che « l’inceneritore potrà trattarerifiuti provenienti esclusivamente dall’am-bito territoriale della provincia di Ri-mini »;

peraltro il piano provinciale di Ri-mini per la gestione dei rifiuti urbani especiali ha consentito di fare della pro-vincia di Rimini un territorio virtuoso, conil 60 per cento dei rifiuti differenziati erecuperati e di conseguenza con una ne-cessità di incenerimento inferiore rispettoa quanto previsto in origine;

essendo astrattamente possibile chela nuova formula renda ammissibile l’in-cenerimento di quantità maggiori di rifiutipotrebbe accadere (come del resto giàaccaduto con riferimento al citato im-

pianto di Coriano) che le società di ge-stione (nel caso di specie la HerambienteSpA, società del gruppo HERA che gestiscetutti gli impianti di smaltimento in pro-vincia di Rimini ivi compresi gli incene-ritori) domandino l’estensione dei quanti-tativi di rifiuti da incenerire fino al quan-titativo massimo autorizzato previsto nelleautorizzazioni integrate ambientali chie-dendo anche una riqualificazione dei loroimpianti come impianti di termovaloriz-zazione per operazioni di recupero R1;

dal punto di vista interpretativo l’in-terrogante ritiene che non sia comunquepossibile che una normativa tecnica possaautomaticamente superare i limiti previstidalle autorizzazioni ambientali e dal pianoprovinciale dei rifiuti e che le amministra-zioni competenti mantengano piena di-screzionalità nella decisione –:

se nell’ambito dell’istruttoria del de-creto ministeriale 7 agosto 2013 si siapreso in considerazione il possibile effettodi favorire l’aumento dei quantitativi dirifiuti che potranno essere astrattamenteinviati all’incenerimento;

se il Ministro interrogato possa con-fermare l’interpretazione dei rapporti trale diverse disposizioni amministrative etecniche proposta in premessa. (5-01508)

* * *

BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilMinistro dei beni e delle attività culturalie del turismo, il Ministro dell’interno, ilMinistro degli affari esteri, per sapere –premesso che:

l’interpellante lo scorso 27 settembreha già presentato, insieme ad altri colleghi,una interpellanza, la n. 2-00232, vertentesulla stessa tematica della presente, allaquale non è ancora stata data risposta;

Atti Parlamentari — 7076 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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in tale atto di sindacato ispettivo, siripercorreva l’incresciosa storia delle vi-cende del Forum delle culture che sisarebbe dovuto svolgere nell’anno 2013 aNapoli;

nella serata di lunedì 18 novembre siè tenuta la cerimonia inaugurale del Fo-rum presso il teatro San Carlo. Il costo ditale evento, rispetto alle previsioni di spesaoriginali di centinaia di migliaia di euro dapiù parti denunciate, è stato fortementeridimensionato, coinvolgendo tra l’altro lerealtà culturali d’eccellenza del territoriocampano (per l’evento inaugurale sonostati stanziati circa 40.000 euro destinatial Teatro San Carlo, a fronte delle centi-naia di migliaia di euro per gli artistiafricani precedentemente previsti);

tuttavia, è il caso di porre l’accentosu alcune criticità che potrebbero interes-sare l’organizzazione del Forum nei pros-simi mesi;

occorre innanzitutto ribadire e sot-tolineare come gli enti territoriali interes-sati (in particolare il comune di Napoli ela regione Campania) non siano stati ingrado – pur avendo a disposizione ben 6anni e ponendo in essere quello che gliinterpellanti giudicano un vergognoso mixdi incapacità e pessima amministrazione –di organizzare nei tempi previsti (ovveroentro l’anno 2013) un evento di tale rile-vanza internazionale esponendo la città diNapoli, e l’Italia più in generale, ad unagigantesca figuraccia sul piano internazio-nale: si tratta di un miserevole fallimentoche dovrebbe condurre alle dimissioni am-ministratori assennati;

l’interpellante, inoltre, rileva comel’organizzazione del Forum delle Culturesia ormai ad esclusiva gestione politica, inquanto il direttore artistico non è mai piùstato nominato e il comitato scientifico chedoveva valutare i progetti dei vari bandi, èstato sostituito da un tavolo inter-assesso-rile (ovvero composto dagli assessori co-munali);

pertanto, si manifesta seria preoccu-pazione per i prossimi passi dell’organiz-

zazione del Forum, i quali proprio perl’alta influenza politica potrebbero esseresuscettibili di scelte non inerenti al merito,ma piuttosto la vicinanza politica a questao a quella forza politica. Si ricorda, infatti,che i due principali creditori del Forumdelle Culture sono enti vicini al sindaco DeMagistris e all’ex assessore Oddati. En-trambi vantano 350.000 euro l’uno dalForum per attività svolte prima dell’inau-gurazione. Il primo è Rotte Clandestineappartenente al socio del fratello del sin-daco Luigi De Magistris (Claudio, il qualeper un certo periodo è stato anche inodore di nomina per la direzione artisticadel Forum). Il secondo è la fondazioneCives che gestisce il MAV (Museo archeo-logico virtuale di Ercolano) di cui l’asses-sore alla cultura del comune di Napoli,Nino Daniele, è presidente (con un palesee gigantesco conflitto d’interessi) e di cuiOddati, oltre ad essere consulente, ha tral’altro ricoperto l’incarico di Presidente delForum fino all’elezione di De Magistris;

nella giornata di lunedì 18 novembre2013, in concomitanza con la cerimoniainaugurale del Forum, il commissarioPuca (unico referente della fondazioneForum delle Culture) ha presentato alsopra indicato tavolo inter-assessorile lecosiddette « schede tecniche », che il tavolodovrà approvare. Le schede tecniche rap-presentano in sostanza le linee guida perla costituzione dei bandi per i progetti esegnano il solco entro il quale far muoverei finanziamenti del forum nel prossimoanno. Se tali schede fossero ispirate acriteri di merito, trasparenza e oggettività,potrebbero rappresentare un’opportunitàper tutti gli enti culturali meritevoli delterritorio;

a parere dell’interpellante, si puòsupporre che il rinvio sine die della valu-tazione di queste schede tecniche e del-l’approvazione delle linee guida possa de-terminare logiche emergenziali nel periodonatalizio, quando ipoteticamente la giuntacomunale, preso atto del ritardo nell’ap-provazione delle schede tecniche, potrebbeprocedere d’urgenza ad assegnare i fondiper progetti ad associazioni individuate in

Atti Parlamentari — 7077 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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maniera a quel punto totalmente discre-zionale. Occorre ricordare come la discre-zionalità in questi anni ha dato sempreluogo a metodi di selezione clientelari epersonalistici;

infine, è necessario sottolineare ilfatto che, anche nel caso in cui invece sidovessero approvare le linee guida, biso-gnerebbe ispirarle a criteri di trasparenzae partecipazione. Risulta, infatti, piuttostoinquietante che quello che doveva essereun Forum con a capo un direttore artisticoe un comitato scientifico (composto daartisti) per condurre l’iniziativa e valutarei progetti (in maniera terza), ora è prati-camente in mano alla politica, con untavolo inter-assessorile composto esclusi-vamente da cariche politiche e un com-missario che deve rispondere ad esso. Pertali ragioni sarebbe auspicabile in ognicaso l’approvazione di linee guida strin-genti, che mirino a valutare gli stanzia-menti di fondi attraverso determinati pa-rametri oggettivi, così da evitare la solitavalutazione discrezionale che nei progetticulturali ormai è diventata prassi, laddovele schede tecniche prevedono maglietroppo larghe o addirittura bandi cuciti sumisura per vincitori decisi preventiva-mente;

anche la notizia apparsa in questeore sulla stampa locale, secondo la qualeil sindaco De Magistris avrebbe indetto peril 6 e 7 dicembre una « assemblea pubblicaaperta a tutti i cittadini che raccoglieràidee e anche indicazioni sulla scrittura deibandi » cui far decidere il 75 per cento deiprogetti, rientra pienamente nella logicadilatoria appena illustrata: a due setti-mane dalle festività natalizie si convocauna assemblea pubblica nel corso dellaquale raccogliere idee su come scrivere ibandi relativi a iniziative che dovrebberopartire sin dai primi giorni del gennaio2014. È del tutto evidente come non si stiafacendo altro che creare le premesse perle logiche emergenziali cui si è fatto inprecedenza riferimento –:

quali ulteriori elementi il Governo siain grado di fornire all’interpellante sulla

clamorosa e scandalosa vicenda e quale sial’opinione del Ministro in merito;

se il Governo non ritenga opportuno,doveroso e urgente attivare tutti i poteri insuo possesso cercare di porre in qualchemodo rimedio alla colossale « figuraccia »internazionale cui l’Italia sembrerebbe an-dare incontro;

se il Ministro degli affari esteri nonritenga di dover intervenire per cercare dievitare che le vicende illustrate creinoulteriore nocumento alla credibilità inter-nazionale del nostro Paese.

(2-00313) « Luigi Di Maio ».

Interrogazioni a risposta scritta:

D’AMBROSIO. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

nel territorio del comune di Barlettaè sita la zona archeologica di Canne dellaBattaglia comprensiva dell’area collinarenota come « Monte di Canne » e delle areedei cosiddetti « Sepolcreti Annibalici » incontrada Fontanella e Pezza La Forbice;

la sopracitata area collinare, corri-spondente in catasto alla part. 2354 del Fg.43 è stata acquisita dal comune di Barlettacon delibera comunale del 26 giugno 1937,in rapporto col grande interesse suscitatonella comunità cittadina dagli esiti degliscavi condotti dall’allora direttore del mu-seo di Bari, professor Michele Gervasio,negli anni 1936-1938;

nel corso dei suddetti scavi si miseroin evidenza strutture murarie pertinentiall’impianto urbanistico della cittadella ro-mano-medievale, nonché edifici e sepol-creti dell’abitato dauno e delle fasi dioccupazione medievale;

nel 1952 con fondi della Cassa per ilMezzogiorno si avviò, la costruzione del-l’Antiquarium sito ai piedi della collina eche lo stesso fu inaugurato nel 1958 a curadella soprintendenza delle antichità dellaPuglia e del Materano;

Atti Parlamentari — 7078 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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a seguito dell’ampliamento delle areedi scavo ed in rapporto con la progetta-zione del parco archeologico di Cannevennero acquisite dal comune di Barlettanel 1959 le particelle 285-286-287-288-289-290-291-293-274-272 del Fg. 43, men-tre entrarono a far parte del demaniopubblico del demanio dello Stato le par-ticelle 506-615 e 732 del Fg. 43;

la gestione dei servizi del parco ar-cheologico si è avvalsa dal 1958 di perso-nale e mezzi della soprintendenza delleantichità della Puglia e del Materano edell’attuale ufficio periferico del Ministeroper i beni culturali e ambientali, soprin-tendenza archeologica della Puglia;

la necessità evidenziatasi nel tempodi acquisire ulteriori spazi coperti ha por-tato nel 1974 alla chiusura dell’Antiqua-rium, per lavori di consolidamento e ade-guamento alle norme di sicurezza;

l’amministrazione comunale ha suc-cessivamente acquisito l’area archeologicadi Canne Antenisi, provvedendo alla re-cinzione della stessa e ad opere di manu-tenzione e che le relative particelle 15-801-802 del Fg. 44, appaiono distinte dalparco archeologico di Canne, pur rien-trando nello stesso progetto di valorizza-zione;

gli interessi congiunti per la valoriz-zazione della zona archeologica di Cannehanno indirizzato risorse e iniziative dellasoprintendenza archeologica della Puglia edell’amministrazione comunale di Barlettanell’attivazione di fondi per il migliora-mento della struttura e valorizzazionedelle caratteristiche culturali e turistichedel parco;

la « gestione mista » del parco daparte del comune di Barletta e dellasopraintendenza archeologica della Pugliaha impedito, almeno sino al 1999, lariscossione del biglietto d’ingresso nonchél’individuazione degli spazi per la crea-zione di servizi aggiuntivi e la gestionedegli stessi;

la riapertura dell’Antiquarium è stataconsentita dall’accessibilità a finanzia-

menti straordinari delle leggi n. 449 del1997 e n. 143 del 1992;

il 27 febbraio 1999 viene siglato unprotocollo d’intesa tra il comune di Bar-letta e il Ministero per i beni e le attivitàculturali per la gestione del parco archeo-logico ambientale di Canne della Battaglia;

nell’anno 2009, la legge regionalen. 44, provvede all’allargamento della pe-rimetrazione del parco dell’Ofanto (isti-tuito precedentemente con legge regionalen. 37 del 2007);

nell’anno 2001 la gestione del parcoarcheologico e dell’Antiquarium viene af-fidata mediante gara d’appalto a NOVA-MUSA PUGLIA società consortile a re-sponsabilità limitata, appalto scaduto nelprimo semestre 2010;

a ottobre 2006, il comune di Barlettasi aggiudica un finanziamento, pari a 750mila euro, previsto nel Por Puglia 2000-2006. Il bando prevede che il comuneaffidi i lavori entro il 31 dicembre 2010;

il 3 febbraio 2011 il comune di Bar-letta affida i « Lavori di riqualificazionedei sistemi di fruizione del Parco archeo-logico di Canne della Battaglia: completa-mento, sistemazione e valorizzazione del-l’Antiquarium », per un importo di376.205,42 euro all’impresa edile DicoratoGiuseppe; il contratto è perfezionato il 7giugno 2011;

per superamento dei termini di affi-damento appalto dei lavori, da parte delcomune di Barletta, il finanziamento pre-visto nel Por Puglia 2000-2006, viene re-vocato;

nel novembre 2011, il comune diBarletta rescinde il contratto con l’impresaedile Dicorato Giuseppe a cui aveva ap-paltato i « Lavori di riqualificazione deisistemi di fruizione del Parco archeologicodi Canne della Battaglia: completamento,sistemazione e valorizzazione dell’Anti-quarium » e, come previsto in un articolo

Atti Parlamentari — 7079 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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del contratto fra il comune e la ditta, ilprimo paga a quest’ultima una sorta dipenale pari a 25.768 euro;

il 28 novembre 2011, la regione Pu-glia approva la legge regionale n. 31 per la« Valorizzazione e divulgazione dei luoghie della storia relativi alla Battaglia diCanne », entrata in vigore con la pubbli-cazione sul Bollettino Ufficiale della Re-gione Puglia n. 188 del 2 dicembre;

al momento si evidenzia una cattivao pressoché assente manutenzione, scarsavalorizzazione del sito, mancanza di fi-nanziamenti che garantiscano quantomeno la tutela di ciò che finora è venutoalla luce;

è evidente l’importanza storico-ar-cheologica e turistica del Parco Archeolo-gico di Canne e vi è la possibilità dellacreazione di un itinerario storico-archeo-logico nel territorio di Barletta;

appare necessario rivedere il proto-collo d’intesa stipulato fra comune di Bar-letta e soprintendenza archeologica dellaPuglia in data 27 febbraio 1999 per defi-nire correttamente le norme in termini dicollaborazione tra pubblico e privato perl’uso del parco archeologico di Canne,nonché per garantire la gestione e lavalorizzazione del parco archeologico am-bientale ed aree limitrofe a diretta curacomunale;

è inoltre necessario adeguare la strut-tura agli standard internazionali per lafruizione dei beni di interesse archeolo-gico, con la creazione di servizi per laproduzione e la vendita di cataloghi emateriali informativi nonché di servizi dicaffetteria e ristorazione;

occorre promuovere in tempi brevi isopraccitati servizi aggiuntivi, rispondendoalle attese del pubblico e garantendo ope-razioni di immagine in un’area sprovvistadi punti di ristoro;

sono infine evidenti le necessità diconservazione, manutenzione periodica ecatalogazione ad uso scientifico e divulga-

tivo del materiale archeologico di scavoproveniente dal sottosuolo di Canne dellaBattaglia –:

se si intenda sottrarre, per quanto dicompetenza, il parco archeologico diCanne della Battaglia e l’annesso Antiqua-rium all’attuale stato di degrado ed incuriae quali interventi si intendano mettere incampo. (4-02595)

D’AMBROSIO. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

in data 18 novembre 2013 andava inonda su RAI3 il servizio denominato « tan-genti e parenti » all’interno del programmaReport;

in particolare si faceva riferimento alresponsabile amministrativo del « polomuseale romano » coinvolto in una storiadi tangenti per l’affidamento di lavori dauna delle ditte interessate;

gli stessi titolari della predetta ditta,nello stesso servizio, riferivano dell’esi-stenza di una « parentopoli » all’internodella Soprintendenza, confermata dalle af-fermazioni riportate della giornalista diReport di una dirigente della stessa So-printendenza, circa l’esistenza di « con-tratti da 15.000 euro a favore di parenti didue direttori »;

la ditta che ha denunciato pare nonaver più ricevuto affidamento di lavori –:

quali siano stati gli approfondimentie quindi gli esiti relativi alla situazioneevidenziata dalla trasmissione Report nelservizio denominato « tangenti e parenti »andato in onda su RAI3 il 18 novembre2013. (4-02601)

* * *

Atti Parlamentari — 7080 — Camera dei Deputati

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DIFESA

Interrogazione a risposta in Commissione:

ARTINI, BASILIO, CORDA, PAOLOBERNINI, FRUSONE, TOFALO e RIZZO.— Al Ministro della difesa. — Per sapere –premesso che:

in data 18 novembre la società Ale-nia-Aermacchi del gruppo Finmeccanicaha annunciato la firma di un contratto conl’Aeronautica Militare italiana per lo svi-luppo del velivolo armato MC-27J Praeto-rian il cui primo esemplare dovrebbe es-sere consegnato alla forza armata il 31marzo 2014;

il comunicato dell’azienda, che èstato necessariamente approvato e concor-dato con il committente, cioè l’Aeronauticamilitare, specifica inoltre che il nuovosistema d’arma verrebbe « testato in sce-nario operativo nel primo semestre del2014 »;

il contratto prevederebbe, secondoquanto riportato da varie agenzie distampa, anche la successiva fornitura, disei esemplari del velivolo, di cui tre com-pleti di sistemi di missione, apparati C3-IISR e sistemi di supporto/ingaggio alfuoco pallettizzati e tre velivoli predispostiad accogliere gli stessi sistemi;

secondo la rivista specializzata online Analisi Difesa il valore del contrattosarebbe di circa 100 milioni di euro,escludendo i sei velivoli che verrebberosottratti alla flotta di aerei da trasportoC-27J già in servizio con l’AeronauticaMilitare, così riducendo del 50 per cento lecapacità di trasporto di tale linea di veli-voli;

il velivolo MC-27J Praetorian è anchedefinito una « cannoniera volante » es-sendo dotato di sistemi d’arma, in parti-colare cannoni Atk GAU-23 Bushmasterda 30 millimetri, per l’attacco controobiettivi areali al suolo;

con questa acquisizione, l’Italia di-venterebbe la seconda forza aerea al

mondo, dopo quella statunitense, a dotarsidi questo tipo di arma, nota per esserestata impiegata per la prima volta durantela guerra del Vietnam e successivamenteutilizzata in molti teatri operativi dalleforze speciali statunitensi in situazioni diguerra asimmetrica e non convenzionalein teatri quali l’Iraq e l’Afghanistan;

non risulta che il Ministro abbiasottoposto il programma al previsto parereparlamentare –:

se il Ministro confermi la sottoscri-zione del contratto e, nel caso, quali sianoi termini dello stesso;

se in particolare corrisponda a veritàche l’importo dello stesso sia di circa 100milioni di euro;

che cosa significhi che « l’aereo saràtestato in scenario operativo », come ri-portato dal comunicato dell’azienda;

quali siano le motivazioni operativeche inducono l’Aeronautica militare a do-tarsi di una tipologia di sistema d’armanon convenzionale sinora utilizzato esclu-sivamente dalle forze armate statunitensi;

per quale motivo infine il programmanon sia stato sottoposto al parere delleCommissioni parlamentari competenti,così come previsto dalla legge e nonostanteil contratto sia stato già firmato, comeconfermato anche dal Capo di stato mag-giore dell’Aeronautica in alcune dichiara-zioni alle agenzie di stampa. (5-01531)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta immediata inCommissione:

VI Commissione:

BUSIN e MATTEO BRAGANTINI. — AlMinistro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

il decreto legislativo n. 85 del 2010,attuativo della legge n. 42 del 2009 sul

Atti Parlamentari — 7081 — Camera dei Deputati

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federalismo fiscale, ha delineato un per-corso di attribuzione, a titolo gratuito, aidiversi livelli di governo, di beni immobili,demaniali o patrimoniali, di proprietàdello Stato, e il processo di trasferimentosi articola in fasi distinte che prevedono, aseconda della natura dei beni trasferibili oda escludere dal trasferimento, un decretodi ricognizione ovvero un decreto di previaindividuazione dei beni da trasferire suc-cessivamente, su domanda agli enti terri-toriali con un ulteriore provvedimento;

ad oggi, tuttavia, lo schema di decretodel direttore dell’Agenzia del demanio,recante l’elenco dei beni esclusi dal tra-sferimento, di cui all’articolo 5, comma 3,ancora non è stato emanato, in ragione delfatto che il processo di individuazione e diattribuzione comporta il coinvolgimentonon solo dell’Agenzia del demanio, ma ditutte le amministrazioni che attualmentecurano la gestione dei vari beni;

alla luce di ciò, il legislatore ha intaluni caso emanato, nell’ambito di prov-vedimenti di urgenza, norme che hannointeressato singole tipologie di beni (quali,ad esempio, i beni culturali), al fine diaccelerarne il trasferimento;

l’articolo 56-bis del decreto-leggen. 69 del 2013 (decreto-legge del Fare),relativamente al trasferimento, a titolonon oneroso, agli enti territoriali di talunibeni dello Stato, mobili e immobili, chenon fossero espressamente esclusi dal tra-sferimento dal decreto legislativo stesso,ha precisato i beni esclusi dal processo ditrasferimento e la tempistica per il trasfe-rimento degli immobili non esclusi;

in merito a quest’ultima, il provvedi-mento stabilisce che dal 1o settembre 2013e fino al 30 novembre 2013, i comuni, leprovince, le città metropolitane e le regioniche intendono acquisire la proprietà di talibeni presentano all’Agenzia del demanio,con le modalità tecniche da definire a curadell’Agenzia medesima, una richiesta diattribuzione sottoscritta dal rappresen-tante legale dell’ente che identifica il bene,ne specifica le finalità di utilizzo e indicale eventuali risorse finanziarie preordinatea tale utilizzo;

il comma 4 del medesimo articolo56-bis disciplina il caso di richiesta diassegnazione dello stesso immobile daparte di più livelli di Governo territoriale,disponendone l’attribuzione in via priori-taria ai comuni, alle città metropolitane esubordinatamente alle province e alle re-gioni;

il comune di Roncà (Verona), ha inqueste ultime settimane formulato richie-sta di attribuzione di quattro edifici ap-partenenti allo Stato ricadenti sul proprioterritorio comunale ed attualmente abban-donati; mentre per alcuni di questi nondovrebbe sussistere alcun problema, peraltri sussiste la difficoltà che essi ricadonoparzialmente su territorio di altro comune,in un caso anche di altra provincia, e chela loro unitarietà è un elemento impre-scindibile;

gli altri enti locali interessati dallavicenda non manifestano tuttavia alcunavolontà di ottenere i beni, nemmeno inacquisizione, così che si rischia di vederevanificata la possibilità di valorizzare que-sti immobili;

il medesimo comune di Roncà haricevuto in questi giorni la comunicazioneda parte dell’Agenzia del demanio nellaquale si esprime parere negativo rispettoalla possibilità di attribuire all’ente comu-nale uno dei beni richiesti; tale immobile,pur non figurando nell’elenco dell’appli-cativo messo a disposizione dall’Agenziadell’entrate per la richiesta di attribuzionedi cui al citato articolo 56-bis, era tuttaviaoriginariamente presente nel primo elencocollegato al decreto legislativo n. 85 del2010;

sul medesimo immobile, il comune diRoncà ha in essere con l’Agenzia deldemanio un contratto di locazione d’uso, elo stesso ente, proprio in ragione di dettocontratto di locazione ed a mezzo di unacooperativa locale, ha già iniziato datempo lavori di recupero volti a valoriz-zare l’area in questione;

a fronte di ciò, non sono chiare leragioni per le quali l’ente comunale ora

Atti Parlamentari — 7082 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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dovrebbe essere privato della possibilità diaccedere interamente all’immobile, tantopiù che il rischio, qualora non si concre-tizzasse il trasferimento, sarebbe quello diprolungare l’attuale stato di abbandonodel bene, chiuso ed inutilizzato dal 1995,ponendo così tale scelta in antitesi con lemedesime finalità che il decreto legislativosul federalismo municipale invece sipone –:

se non ritenga opportuno, all’internodel processo di assegnazione dei beni de-maniali agli enti locali, così come previstodal decreto legislativo n. 85 del 2010, epur mantenendo fermi i principi di terri-torialità e sussidiarietà, concedere gli entilocali che ne fanno richiesta la possibilitàdi ottenere la porzione di immobile rica-dente sul territorio di un ente diverso,purché il medesimo ente non manifestiinteresse alcuno per il suo utilizzo, e senon ritenga opportuno permettere ai co-muni la possibilità di accedere al trasfe-rimento dei beni inseriti all’interno del-l’originario elenco collegato al decreto le-gislativo n. 85 del 2010 e sui quali, proprioin ragione di tale classificazione, sono sortiistituti contrattuali o pianificati lavori peril loro recupero. (5-01522)

GEBHARD, ALFREIDER, PLANGGER,SCHULLIAN e OTTOBRE. — Al Ministrodell’economia e delle finanze. — Per sapere– premesso che:

l’articolo 1, comma 497, della legge23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanzia-ria 2006), consente a coloro che acqui-stano un immobile ad uso abitativo, atitolo personale e non nell’esercizio di artie professioni, di pagare le imposte diregistro, ipotecarie e catastali sul valorecatastale rivalutato ai sensi dell’articolo52, commi 4 e 5 del decreto del Presidentedella Repubblica 26 aprile 1986, n. 131,indipendentemente dal prezzo pattuitonell’atto di compravendita;

il decreto legislativo 14 marzo 2011,n. 23, recante disposizioni in materia difederalismo fiscale municipale, all’articolo

10 modifica le aliquote dell’imposta diregistro a decorrete dal 1o gennaio 2014 e,contestualmente, al comma 4 sopprime« tutte le esenzioni e le agevolazioni tri-butarie, anche se previste in leggi speciali »in materia;

tale ultima formulazione è molto ge-nerica e solleva diversi dubbi interpretativisu quali siano tutte le esenzioni e agevo-lazioni a cui si riferisce il comma 4 nelleintenzioni del legislatore –:

se possa chiarire quali siano le esen-zioni e le agevolazioni tributarie da con-siderarsi soppresse a decorrere dal 2014,in tale ambito se debba ritenersi soppressoanche l’articolo 1, comma 497, della leggen. 266 del 2005 e se invece ritenga op-portuno prevedere una proroga dell’en-trata in vigore dell’articolo 10 del decretolegislativo n. 23 del 2011 sul federalismofiscale municipale. (5-01523)

PAGLIA. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

tutti gli indicatori sull’andamento delcredito ci segnalano un aumento delleposizioni deteriorate, con le note conse-guenze, in termini di capacità del sistemabancario, di erogare nuovi finanziamenti;

tale situazione, come segnalato datutti i dati statistici e gli indicatori eco-nomici a disposizione, si riflette in termininegativi sull’economia reale, limitandonela possibilità di ripresa;

il peggioramento del quadro congiun-turale registratosi negli ultimi due annirichiederà l’adozione da parte degli inter-mediari creditori di idonee politiche mi-rate al controllo del rischio ed alla soste-nibilità del debito;

sarebbe pertanto utile conoscere indettaglio quali siano le tipologie di linea dicredito maggiormente esposte a situazioni

Atti Parlamentari — 7083 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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« d’incaglio », al fine di adottare opportuniinterventi normativi mirati –:

se sia a conoscenza di quanti siano icrediti deteriorati, e quanti di questi insofferenza, limitatamente a quelli assistitida ipoteca su immobili di tipo residen-ziale, con dato disaggregato per territorioe per tipologia di debitore (famiglia oimpresa). (5-01524)

SOTTANELLI, MATARRESE, ZA-NETTI, SBERNA e LIBRANDI. — Al Mi-nistro dell’economia e delle finanze. — Persapere – premesso che:

la detrazione IRPEF del 36 per cento,per spese di ristrutturazione, originaria-mente introdotta dall’articolo 1 della leggen. 449 del 1997, è adesso prevista a regimeper l’importo massimo di 48.000 euro perunità immobiliare, in conseguenza diquanto disposto dall’articolo 4 del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito con mo-dificazioni dalla legge n. 214 del 2011;

l’articolo 11 del decreto-legge n. 83del 2012, convertito, con modificazioni,dalla legge n. 134 del 2012, in relazionealle spese per le ristrutturazioni ediliziesostenute dal 26 giugno 2012 fino al 30giugno 2013, ha previsto un innalzamentodella detrazione dal 36 al 50 per cento edel limite dell’ammontare complessivo da48.000 a 96.000 euro; il medesimo articoloha altresì previsto una detrazione del 55per cento per le spese di riqualificazioneenergetica degli edifici sostenute dal 1o

gennaio al 30 giugno 2013;

l’articolo 16 del decreto-legge n. 63del 2013, convertito, con modificazioni,dalla legge n. 90 del 2013, ha esteso talimaggiori benefici alle spese effettuate perristrutturazioni edilizie entro il 31 dicem-bre 2013;

oltre alla proroga al 31 dicembre2013, il citato articolo 16 del decreto-leggen. 63 del 2013 ha introdotto, per i con-tribuenti che usufruiscono della detra-zione per ristrutturazioni edilizie, la pos-sibilità di detrarre dall’Irpef, sempre nella

misura del 50 per cento, su un ammontarecomplessivo non superiore a 10.000 euro,anche le spese sostenute per l’acquisto dimobili finalizzati all’arredo dell’immobileoggetto di ristrutturazione;

per gli interventi di riqualificazioneenergetica di edifici già esistenti, l’articolo14 del decreto-legge n. 63 del 2013 hastabilito inoltre una detrazione del 65 percento per le spese sostenute dal 6 giugno2013 al 31 dicembre 2013;

nel corso della conversione del de-creto-legge n. 63 del 2013 è stato aggiuntoall’articolo 16 il comma 1-bis, che ricom-prende tra gli interventi ammessi alladetrazione del 65 per cento, fino ad unammontare complessivo non superiore a96.000 euro per unità immobiliare, quellirelativi all’adozione di misure antisismichesugli edifici che si trovano nelle zonesismiche ad alta pericolosità; tale disposi-zione assume una certa rilevanza nellepolitiche di prevenzione in un territorio adelevato rischio sismico e idrogeologicocome l’Italia;

queste agevolazioni fiscali rappresen-tano un importante strumento di rilanciodell’economia in questa fase di perdurantecrisi economica, sia per i cittadini e leimprese che ne beneficiano, sia per loStato che vede aumentare le sue entratetributarie –:

quali siano i dati relativi agli inter-venti effettuati negli anni 2011, 2012 e2013 sui quali si è beneficiato delle pre-dette detrazioni d’imposta, al fine di va-lutare l’effettivo impatto di tali misuresullo sviluppo e sull’occupazione.

(5-01525)

RIBAUDO, CAUSI, CULOTTA, MO-SCATT e TARANTO. — Al Ministro del-l’economia e delle finanze. — Per sapere –premesso che:

la società Riscossione Sicilia spasvolge in Sicilia le medesime funzioniespletate a livello nazionale da Equitaliaspa in quanto soggetto istituito ex lege

Atti Parlamentari — 7084 — Camera dei Deputati

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quale componente della struttura dell’Am-ministrazione fiscale e quindi istituzioneorganizzativa deputata al settore delle po-litiche fiscali e del sistema tributario, at-teso che, pur nelle peculiarità autonomi-stiche, il finanziamento della regione Si-ciliana risulta fondato sulla fiscalità stataledi cui costituisce parte integrante;

deve infatti considerarsi che il « ma-gazzino » ruoli consegnati a RiscossioneSicilia (già SERIT) sino al 31 dicembre2012 si compone delle seguenti voci: Era-rio (diretti ed indiretti) circa 26 miliardi dieuro; Previdenziali (INPS, INAIL etc.)circa 9 miliardi di euro; Enti vari (comuni,province, enti pubblici etc.) circa 6 mi-liardi di euro;

l’Agenzia delle entrate opera in modoesclusivo a livello nazionale l’accertamentofiscale dei tributi, la cui sola riscossione èpoi demandata alla società regionale;

è superfluo evidenziare che anche lesomme relative agli enti previdenziali e aicosiddetti enti vari finiscono con l’avererefluenze immediate sulla fiscalità statale;

per tale ragione, già in passatol’Agenzia delle entrate aveva espresso po-sitivo nulla osta alle istanze con le qualiRiscossione Sicilia aveva richiesto al Mi-nistro dell’economia e delle finanze diaccedere alla piattaforma SOGEI, sottoli-neando da ultimo che la valutazione po-sitiva dell’ingresso di Riscossione Sicilianella piattaforma della fiscalità avrebbecostituito un miglioramento in termini diefficienza assicurando l’unitarietà del si-stema informativo degli agenti della riscos-sione;

infatti, già dal 2011, con pressanteurgenza si era chiesto di potere accederealla struttura tecnologica della SOGEI spa,anche in considerazione della fuoriuscitadella banca Monte dei Paschi dal capitaleazionario e alla necessitata cessazionedelle forme di collaborazione con taleIstituto: le richieste, più volte reiterate nel2012 e nel 2013, sia dalla società diriscossione sia dalla stessa regione sici-liana;

invero, al fine di assicurare l’ottimiz-zazione delle funzioni svolte, nonché digarantire il massimo efficientamento delservizio anche sotto il profilo dei costi fissisottesi, appare certamente auspicabile chela suddetta società venga inclusa nellapiattaforma informatica della fiscalità equindi venga autorizzata a stipulare unproprio contratto esecutivo del contrattoquadro con la Sogei per l’intera attività diriscossione svolta, in modo da garantiresenza soluzioni di continuità l’attivitàstessa in una cornice di coerenza con leiniziative di Equitalia spa, in linea conquanto previsto dal disegno di legge delegasul sistema fiscale approvato dalla Cameralo scorso 27 settembre 2013;

attraverso le sinergie in tal modoconseguibili potrebbe realizzarsi quellaauspicabile unitarietà ed efficacia alleazioni strategiche messe in atto per ilsistema della Riscossione – interamentefondato sulla fiscalità statale di cui lacomponente regionale è solo parte –, an-che attraverso l’interoperabilità dei si-stemi, il riuso delle soluzioni e l’integra-zione delle tecnologie, foriere di virtuosipercorsi in termini di potenziamento delservizio atti a garantire un contenimentocomplessivo dei « costi » anche di naturanon squisitamente economica;

la possibilità di avvalersi delle com-petenze sviluppate a livello nazionale dallaSogei, società strumentale deputata alleattività tecnologiche per il « sistema fi-scale » a supporto del Ministero dell’eco-nomia e delle finanze, consentirebbe aRiscossione Sicilia di accedere a soluzioniinformatiche avanzate e ad un ingenteinfrastruttura tecnologica, inserendosiquale interlocutore qualificato e paritarionell’interazione tra le pubbliche ammini-strazioni, centrali e periferiche, rimanendoal passo con il continuo aggiornamentodelle metodologie e dei processi nel con-testo delle attività esattoriali, caratteriz-zato da elevata complessità gestionale;

le evidenti economie derivanti dal-l’auspicato ingresso di Riscossione Sicilianella piattaforma SOGEI consentirebbero

Atti Parlamentari — 7085 — Camera dei Deputati

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nell’attuale critica congiuntura di metterein atto una importante misura di conte-nimento e razionalizzazione dei costi;

nell’ultimo decennio il Servizio ri-scossione tributi ha sofferto di una cronicacriticità strutturale di carattere econo-mico; dal 1999 i ricavi dell’agente dellariscossione non hanno coperto i relativicosti, tanto che il legislatore, sino al 2008,aveva previsto un intervento finanziarioannuale definito « clausola di salvaguar-dia », in ragione del quale le società diriscossione mantenevano un equilibrioeconomico con margini positivi di reddi-tività;

a seguito della soppressione di talemeccanismo di « copertura dei costi », illegislatore ha riconosciuto, sin dal 2009, lanecessità di modificare il preesistente si-stema di remunerazione (basato sull’aggio)del servizio reso dagli agenti della riscos-sione, ai sensi dell’articolo 17, comma 1,del decreto legislativo n. 112 del 1999,introducendo la previsione, a partire dal1o gennaio 2013, di un « rimborso dei costifissi risultanti dal bilancio certificato ... »,sistema che tuttavia è subordinato all’ema-nazione di un decreto ministeriale nonancora adottato per l’annualità in corso,con le inevitabili ripercussioni di carattereeconomico;

la mancata individuazione delle ri-sposte normative per la copertura dei costifissi ha determinato una situazione diincertezza aggravata dalla contrazione deiflussi in entrata determinata dalla previ-sioni del cosiddetto « Decreto del fare »alla quale la Società di riscossione nonpuò autonomamente ovviare, atteso che lalinea di credito esistente ha già pressocchéraggiunto il limite di utilizzo e non èipotizzabile allo stato l’accensione dinuove linee di credito;

l’interlocuzione tecnica in atto con ilMinistero, pur essendo essenzialmentevolta ad evidenziare le peculiari condizionieconomiche e finanziarie di RiscossioneSicilia S.p.A. e il loro precario attualeequilibrio, al pari di quanto si registra sulpiano nazionale per Equitalia, allo stato

risulta ancora in una fase prodromica enon consente la individuazione di esiticerti sui quali parametrare un attendibilepiano industriale atto a consentire unaprospettica continuità aziendale;

pertanto è divento più che mai ur-gente definire al tavolo tecnico aperto dalMinistero dell’economia e delle finanze sultema, lo spaccato dei costi fissi che, re-datto secondo le linee condivise anche conEquitalia indichino, quantomeno un or-dine di grandezze al quale potersi ri-fare –:

quali siano le motivazioni della man-cata autorizzazione all’accesso al sistemaSogei piattaforma tecnologica da parte diRiscossione Sicilia spa e se non ritengaopportuno riaprire il tavolo tecnico per ladefinizione dei costi fissi, adottando al piùpresto l’atteso decreto ministeriale.

(5-01526)

PESCO, BARBANTI, RUOCCO, AL-BERTI, PISANO, CANCELLERI e VILLA-ROSA. — Al Ministro dell’economia e dellefinanze. — Per sapere, premesso che:

l’articolo 13 del decreto-legge 201 del2011 richiama le esenzioni previste dal-l’articolo 7, comma 1, lettera i), del decretolegislativo n. 504 del 1992, escludendo dal-l’Imposta municipale unica (IMU) gli im-mobili utilizzati dagli enti non commer-ciali e destinati esclusivamente allo svol-gimento di determinate attività: « assisten-ziali, previdenziali, sanitarie, didattiche,ricettive, culturali, ricreative e sportive,nonché di attività di religione o di culto,ovvero dirette all’esercizio del culto e allacura delle anime, alla formazione del cleroe dei religiosi, a scopi missionari, allacatechesi ed all’educazione cristiana »;

l’articolo 91-bis del decreto-legge n. 1del 2012 ha specificato che la suddettaesenzione opera solo ove le predette atti-vità siano svolte con modalità « non com-merciali »: in caso contrario, dal 2013, èprevista l’applicazione dell’IMU sperimen-tale;

Atti Parlamentari — 7086 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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il comma 2 del suddetto articolo91-bis prevede, quando non sia possibileindividuare gli immobili o le porzioni diimmobili adibiti esclusivamente ad attivitàdi natura non commerciale, che l’esen-zione si applica solo sulla frazione di unitàin cui tale attività si svolge; il comma 3,altresì, prevede che, qualora non sia pos-sibile l’individuazione di cui al richiamatocomma 2, l’esenzione si applica in pro-porzione all’utilizzazione non commercialedell’immobile risultante da apposita di-chiarazione;

la definizione delle modalità e delleprocedure relative alla predetta dichiara-zione, nonché degli elementi rilevanti aifini dell’individuazione del rapporto pro-porzionale tra attività commerciali e noncommerciali esercitate in uno stesso im-mobile, sono state demandate ad un ap-posito decreto del Ministro dell’economia edelle finanze;

il Consiglio di Stato, con il parere del4 ottobre 2012 n. 04180 del 2012, avevarilevato alcune carenze nella normativaprimaria: per tale motivo, con l’articolo 9del decreto-legge n. 174 del 2012 è stataaffidata alla disciplina regolamentare ilcompito di individuare i presupposti perqualificare le attività in oggetto come at-tività « non commerciali »;

il decreto del Ministro dell’economiae delle finanze 19 novembre 2012, n, 200,reca le definizioni: di ente non commer-ciale; delle attività svolte (previdenziali,sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ri-creative, sportive, istituzionali, ecc.); dellemodalità non commerciali di eserciziodelle attività (modalità di svolgimento delleattività istituzionali prive di scopo di lucroche, conformemente al diritto dell’Unioneeuropea, per loro natura non si pongonoin concorrenza con altri operatori delmercato che tale scopo perseguono e co-stituiscono espressione dei principi di so-lidarietà e sussidiarietà) e dell’utilizza-zione mista; in particolar modo, l’articolo3 indica i requisiti generali per lo svolgi-mento con modalità non commerciali delleattività istituzionali, nonché ulteriori re-

quisiti per lo svolgimento di attività assi-stenziali ed attività sanitarie, di attivitàdidattiche, di attività culturali ed attivitàricreative, ed infine di attività sportive;

la risoluzione del dipartimento dellefinanze del Ministero dell’economia e dellefinanze, n. 1 del 2012, ha chiarito alcuniaspetti problematici relativi al suddettodecreto, in particolare concernenti l’appli-cabilità dello stesso agli enti ecclesiasticicivilmente riconosciuti, e la decorrenzadelle norme che definiscono lo svolgi-mento con modalità non commerciali delleattività istituzionali;

la Commissione Unione europea, neldicembre 2012, ha ritenuto che l’IMUrisulti conforme alle norme dell’Unioneeuropea in materia di aiuti di Stato, inquanto limita chiaramente l’esenzione agliimmobili in cui enti non commercialisvolgono attività « non commerciali »; inol-tre, la nuova normativa prevede una seriedi requisiti che gli enti non commercialidevono soddisfare per escludere che leattività svolte abbiano natura « commer-ciale »: a parere della Commissione Unioneeuropea, tali salvaguardie garantisconoche le esenzioni dal versamento dell’IMUconcesse agli enti non commerciali noncomportino aiuti di Stato;

la risoluzione del dipartimento dellefinanze del Ministero dell’economia e dellefinanze n. 1 del 2013 reca precisazioni suitermini per le dichiarazioni IMU relativealla fruizione delle richiamate agevola-zioni –:

quale sia il valore delle maggiorientrate derivanti dall’applicazione dellaprima rata 2013 dell’Imposta municipaleunica sperimentale agli immobili commer-ciali precedentemente esentati e quale sia,se è possibile determinarla, la previsionedel valore delle maggiori entrate derivantidal pagamento dell’IMU sperimentale sullestrutture frazionabili tra porzioni di unitàimmobiliare adibite ad attività non com-merciali e porzioni adibite ad attività com-merciali. (5-01527)

Atti Parlamentari — 7087 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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Interrogazione a risposta scritta:

OLIVERIO, BATTAGLIA, BRUNO BOS-SIO, BINDI, CENSORE, COVELLO, D’AT-TORRE, MAGORNO, MONGIELLO, IA-CONO, LAURICELLA, ANTEZZA, AMEN-DOLA, STUMPO, CARBONE, BURTONE,GELLI, FREGOLENT, FAMIGLIETTI,SANI, MARROCU, LOSACCO, LATTUCA,LODOLINI, PELUFFO, PELILLO, SALVA-TORE PICCOLO, MONACO, PAGANI, PA-TRIARCA, MARZANO, MICCOLI eGULLO. — Al Ministro dell’economia edelle finanze, al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

la legge n. 311 del 2004 (Legge fi-nanziaria per il 2005), al comma 180dell’articolo unico, prevede in capo alleregioni in squilibrio economico la neces-sità di procedere ad una ricognizionedelle cause che lo determinano ed allaelaborazione di un programma operativodi riorganizzazione, di riqualificazione odi potenziamento del Servizio sanitarioregionale, di durata non superiore altriennio;

l’articolo 22, comma 4, del decreto-legge n. 78 del 2009, data la necessità edurgenza di assicurare l’erogazione delleprestazioni sanitarie comprese nei livelliessenziali di assistenza ed il risanamento,il riequilibrio economico-finanziario e lariorganizzazione del sistema sanitarionella regione Calabria, ha stabilito che laregione medesima predisponga un Pianodi rientro contenente misure di riorganiz-zazione e di riqualificazione del serviziosanitario regionale, e che il relativo Pianoè stato approvato con delibera di giuntaregionale n. 845 del 16 dicembre 2009;

l’articolo 4, comma 2, del decreto-legge n. 159 del 2007, prevede e disciplinala nomina, da parte del Consiglio deiministri, su proposta del Ministro dell’eco-nomia e delle finanze, di concerto con ilMinistro della salute, sentito il Ministroper gli affari regionali e le autonomielocali, di un commissario ad acta perl’intero periodo di vigenza del singoloPiano di rientro;

la disposizione appena richiamataconsente anche la nomina, con le stessemodalità, anche dopo l’inizio della ge-stione commissariale, al fine di assicurarela puntuale attuazione del Piano di rien-tro, di uno o più subcommissari di qua-lificate e comprovate professionalità edesperienza in materia di gestione sanitaria,con il compito di affiancare il commissarioad acta nella predisposizione dei provve-dimenti da assumere in esecuzione dell’in-carico commissariale;

essa prevede anche che il commissa-rio possa avvalersi dei subcommissari an-che quali soggetti attuatori e che possamotivatamente disporre, nei confronti deidirettori generali delle aziende sanitarielocali, delle aziende ospedaliere, degli isti-tuti di ricovero e cura a carattere scien-tifico pubblici e delle aziende ospedaliereuniversitarie, fermo restando il tratta-mento economico in godimento, la sospen-sione dalle funzioni in atto, che possonoessere affidate a un soggetto attuatore, el’assegnazione ad altro incarico fino alladurata massima del commissariamento ov-vero alla naturale scadenza del rapportocon l’ente del servizio sanitario;

con deliberazione del Consiglio deiministri del 30 luglio 2010 il presidentepro tempore della regione Calabria è statonominato commissario ad acta per l’attua-zione del Piano di rientro, ai sensi del-l’articolo 4 del decreto-legge n. 159 del2007;

con deliberazioni del Consiglio deiministri del 4 agosto 2010 e 31 maggio2011 sono stati conferiti gli incarichi disub-commissari al dottor Luciano Pezzi eal dottor Luigi d’Elia;

il nuovo Piano operativo per il trien-nio 2013-2015 prevede, con riferimento alprogramma 1 « Governance del P.O. », ap-provato esclusivamente dal commissarioad acta, che « Il Dipartimento tutela dellasalute e politiche sanitarie sovraintendeall’attuazione del P.O. con il supportodella struttura commissariale », vale a direche i due commissari sono funzionalmentesottordinati al dipartimento regionale tu-tela della salute e politiche sanitarie;

Atti Parlamentari — 7088 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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a seguito di tale previsione, in data 16ottobre 2013 i due sub-commissari si sonoautosospesi, con effetto immediato, dal-l’esercizio delle loro funzioni, ritenendo leprevisioni stesse in contrasto, oltre che coni princìpi di sana amministrazione – l’or-gano commissariale dello Stato non puòessere di supporto agli uffici amministra-tivi del dipartimento ma dovrebbe verifi-carsi il contrario –, anche con le citatedelibere consiliari di conferimento dei re-lativi incarichi nonché con il dispostonormativo di cui al citato articolo 4,comma 2, del decreto-legge n. 159 del2007;

successivamente il subcommissariodottor Luigi D’Elia si è dimesso ed è statoimmediatamente sostituito con il dottorAndrea Urbani;

il Rapporto ministeriale sui risultatidella verifica degli adempimenti ha accer-tato che in Calabria non sono garantiti ilivelli essenziali di assistenza (LEA) e cheper tale inadempienza le quote finanziariedestinate alla Calabria dal Fondo sanitarionazionale saranno ridotte del 3 per cento;

i dati (Fonte informativa SDO –mortalità intraospedaliere) fanno regi-strare un sensibile aumento dei decessi inCalabria: nell’anno 2012 i decessi sono4866 a fronte dei 4266 del 2010 con unincremento di circa il 15 per cento e pari,quindi, a 600 decessi in più;

nonostante il piano di rientro abbiadeterminato una riduzione del numero deiposti letto per acuzie rispetto allo standardnazionale con una previsione del 2,5 percento ogni 1000 abitanti in Calabria afronte della media nazionale del 3,2 percento i posti effettivamente attivati risul-tano essere solo dell’1,8 per cento conpercentuali altissime di non attivazionenonostante le determinazioni dei decreticommissariali negli ospedali Spoke e Hub.Esemplificativo è il caso dell’ospedaleSpoke di Castrovillari che a fronte di 223posti letto assegnati con D.P.R.C n. 103del 2012 risultano essere attivi solo 114posti letto;

il protrarsi del blocco del turn over,come sanzionamento dovuto per il man-cato raggiungimento degli obiettivi previstidal piano di rientro ha comportato unadiffusa e sensibile riduzione del numerodegli operatori sanitari con la conseguenzache molti reparti e presidi ospedalieri sonoprivi dei requisiti di legge previsti a ga-ranzia dei livelli di qualità e sicurezzadelle prestazioni sanitarie;

nonostante siano stati chiusi e di-smessi 17 ospedali non si è provvedutoall’attivazione di nessuna delle 13 « Casadella Salute » o Centri di assistenza pri-maria territoriale previsti dalla program-mazione commissariale –:

se i Ministri interrogati, nel rispettodelle competenze regionali in materia, in-tendano verificare la regolarità delle pro-cedure seguite in relazione al programma1 del Piano operativo per il triennio 2013-2015 per la regione Calabria, approvatoesclusivamente dal commissario ad acta,nella parte in cui prevede che il diparti-mento tutela della salute sovrintenda al-l’attuazione del Piano con il supporto dellastruttura commissariale;

se i Ministri interrogati, anche inconsiderazione del livello di ingovernabi-lità e di fallimento degli obiettivi di risa-namento e riorganizzazione sanitaria, ri-tengano che questo programma rispondaalle esigenze della drammatica condizionedella sanità calabrese ed in particolaredella tutela della salute dei cittadini e deilivelli essenziali di assistenza (come piùvolte evidenziato anche con numerosi attidi sindacato ispettivo) e quali iniziativeintendano assumere per porre fine allalunga ed infruttuosa esperienza commis-sariale della sanità in Calabria, incapace diassicurare efficaci percorsi strutturali diriforma. (4-02607)

* * *

Atti Parlamentari — 7089 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:

COLLETTI, BUSINAROLO e FERRA-RESI. — Al Ministro della giustizia. — Persapere – premesso che:

dal mese di luglio 2013, il dottorFabrizio Cinquini, medico chirurgo di Pie-trasanta (Lucca), è detenuto presso il car-cere di Massa per il reato di coltivazionedi cannabis punito dall’articolo 73 deldecreto del Presidente della Repubblican. 309 del 9 ottobre 1990 (Testo Unicosugli stupefacenti);

la coltivazione di cannabis rientranell’attività di ricerca sulle proprietà te-rapeutiche delle piante che il chirurgotoscano conduce da anni e per la quale èstato più volte arrestato;

il dottor Cinquini è affetto da epatiteC, contratta nel 1998 mentre operava inemergenza a bordo dell’ambulanza, ed acausa del suo stato di salute potrebbeattendere il giudizio agli arresti domici-liari;

secondo quanto riportato dal suoavvocato difensore, il medico ha infattidiritto di lasciare il carcere in virtù dellalegge n. 199 del 26 novembre 2010, « Di-sposizioni relative all’esecuzione presso ildomicilio delle pene detentive non supe-riori a dodici mesi »;

tuttavia, l’istanza di scarcerazione —che proprio per ragioni di urgenza è statainviata via e-mail al tribunale di sorve-glianza — è andata perduta. Nel passaggiotra i diversi uffici dell’amministrazionepenitenziaria qualcuno non l’ha letta o siè dimenticato di inoltrarla;

a causa di questo inaccettabile di-sguido, il dottor Cinquini continua a tra-scorrere i suoi giorni in carcere anzichépresso la sua abitazione, come avrebbediritto –:

se il Ministro della giustizia, anchealla luce della sensibilità dimostrata nei

confronti dei detenuti in condizioni disalute incompatibili con il regime carce-rario, intenda attivarsi tempestivamenteperché il dottor Fabrizio Cinquini possafare ritorno a casa, nel rispetto di quantoprevisto dalla legge n. 199 del 2010;

se il Ministro intenda altresì accer-tare ed, eventualmente, sanzionare la con-dotta negligente degli uffici deputati allaricezione e all’inoltro dell’istanza di scar-cerazione a suo tempo presentata daldottor Cinquini. (5-01519)

Interrogazioni a risposta scritta:

DISTASO. — Al Ministro della giustizia.— Per sapere – premesso che:

i trasferimenti delle risorse statali aicomuni a seguito delle manovre finanzia-rie sono diminuite negli ultimi 3 anni dicirca 6 miliardi e 450 milioni di eurodeterminando una situazione finanziariadi assoluta insostenibilità;

in questo quadro di riduzione pro-gressiva di trasferimenti si inserisce l’ano-malia rappresentata dalla legge 24 aprile1941, n. 392, recante « Trasferimento aiComuni del servizio dei locali e dei mobilidegli Uffici giudiziari » che pone anacro-nisticamente a carico dei comuni le speseper la gestione degli uffici giudiziari chepoi sono rimborsate dal Ministero dellagiustizia con l’erogazione di un contributoeconomico annuo, mai integrale;

tale previsione normativa che mette acarico dei comuni le spese degli ufficigiudiziari è stata emanata nel 1941 cioèprima della nascita della Repubblica edell’approvazione della Carta costituzio-nale che assegna allo Stato le funzioni inmateria di giustizia;

a fronte di una spesa media annualedei tribunali ed uffici giudiziari – edanticipate dai bilanci dei comuni – pari a315 milioni di euro annuo, negli ultimi treanni il contributo versato dallo Stato aicomuni a titolo di rimborso è stato com-preso tra il 60-80 per cento delle spese

Atti Parlamentari — 7090 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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effettivamente sostenute e gli acconti e isaldi sono stati spesso erogati accumu-lando gravi ritardi, a volte anche di diversianni;

nel relativo capitolo di bilancio delMinistero della giustizia sono iscritti perl’esercizio in corso solo 79,8 milioni dieuro, mentre le spese sostenute dai co-muni relative all’anno 2012 sono di oltre300 milioni di euro, già anticipati dallecasse delle amministrazioni comunali;

il processo di riorganizzazione dellesedi giudiziarie sul territorio nazionale ha,tra le inevitabili conseguenze, una mag-giore concentrazione di spese sui comunidove sono state accorpate le sedi giudizia-rie soppresse dal decreto legislativo 7 set-tembre 2012, n. 155;

a ciò si aggiunge che nei comuniaccorpanti le sedi giudiziarie soppresse,iniziano a fioccare nuove richieste di spesada mettere a carico dei bilanci comunaliche si esplicitano in spese per il trasloco,spese per la realizzazione, adeguamento emessa in sicurezza di nuove sedi, spese perle nuove utenze, spese per i nuovi servizidi vigilanza e di gestione ordinata degliimmobili, con richiesta da parte dei tri-bunali di risorse aggiuntive e ulterioricomprese tra il 15 per cento e il 110 percento rispetto all’anno precedente;

tali risorse sono state impiegate daicomuni solo ed esclusivamente per garan-tire l’erogazione di un servizio di direttagestione statale –:

quali iniziative urgenti intenda assu-mere per garantire il ristoro delle spese eil superamento di una situazione cosìproblematica a carico dei bilanci comunalied in particolare;

a quanto ammontino le risorseiscritte nel relativo capitolo di bilancio delMinistero della giustizia per l’anno 2012 alfine di corrispondere il contributo ai co-muni, se siano state decurtate e a quantoammonti tale diminuzione rispetto al-l’anno precedente;

quali siano le iniziative che il Go-verno stia intraprendendo, anche con ca-rattere d’urgenza, al fine di assicurare lacopertura delle spese già sostenute daicomuni nel 2012, per garantire il rispettodella legge;

quali siano le iniziative che il Go-verno sta intraprendendo, anche con ca-rattere d’urgenza, al fine di garantire lacopertura delle spese per l’erogazione delservizio della giustizia sull’intero territorionazionale per gli anni 2013 e 2014;

se non sia opportuno superare questosistema di copertura dei costi degli ufficigiudiziari assumendo iniziative per abro-gare la legge 24 aprile 1941, n. 392, eponendo a carico dell’amministrazionedella giustizia la gestione diretta dellespese in modo da garantire responsabilitàed efficacia. (4-02581)

DI VITA, GRILLO, BONAFEDE, LORE-FICE, MANTERO, NUTI, AGOSTINELLI,CASTELLI e COLONNESE. — Al Ministrodella giustizia. — Per sapere – premessoche:

il carcere di Favignana si trova inuna condizione emergenziale dovuta allacarenza di personale e al sovraffollamentodelle celle: un problema atavico e mairisolto;

è dei giorni scorsi la notizia che ildipartimento dell’amministrazione peni-tenziaria (D.A.P.) ha emesso un provvedi-mento che dispone il rientro in sede din. 24 poliziotti penitenziari, dal 2011 di-staccati sull’isola, ritenuti in esubero;

ciò nonostante, ad oggi, il personalesuddetto risulta ancora operativo sul-l’isola; apparentemente, dunque, sembre-rebbe che il provvedimento citato, perragioni che si ignorano, sia stato tempo-raneamente sospeso;

in conseguenza del malcontento ge-nerato da detto provvedimento, gli agentidi polizia penitenziaria dell’isola, sostenutidal sindacato Uil, hanno proclamato lostato di agitazione;

Atti Parlamentari — 7091 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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il coordinatore regionale della Uilpenitenziari Sicilia, Gioacchino Veneziano,assieme al segretario provinciale Uil peni-tenziari Fabio Adragna e al componentedella segreteria Michele Soldano, ha in-contrato il direttore delle carceri isolane,il quale avrebbe affermato, in dissonanzarispetto al provvedimento del dipartimentodell’amministrazione penitenziaria, che« le 24 unità di personale non sono affattoin esubero, ma essenziali al corretto fun-zionamento della struttura di detenzionesecondo gli standard di sicurezza »;

il 16 settembre 2013 il sindaco diFavignana, Giuseppe Pagoto, e il presi-dente del consiglio comunale, Ignazio Ga-luppo, hanno chiesto al Ministero dellagiustizia, al capo del dipartimento dell’am-ministrazione penitenziaria e al provvedi-tore regionale per la Sicilia, la revoca delprovvedimento che ha disposto il rientroin sede dei 24 agenti, considerando lostesso grave, perché incide notevolmentesul già precario stato economico dell’isola,che seppur incentrato prevalentemente sulturismo, nel periodo invernale si sviluppaattorno all’istituto penitenziario, per nonparlare del disagio imposto alle famigliedegli stessi agenti;

alla richiesta avanzata dall’ammini-strazione comunale dell’isola non è peròseguito, ad oggi, un riscontro concreto erisolutivo da parte delle autorità interpel-late;

nel carcere eguseo sono attualmenteimpiegati 113 poliziotti penitenziari, di cui18 fanno parte della base navale per cuinon possono essere utilizzati in attivitàall’interno del carcere, motivo per cui se siandassero a togliere 24 poliziotti la piantaorganica sarà costituita, dunque, da ap-pena 71 persone, troppo poche – riten-gono i rappresentanti sindacali – per ga-rantire gli standard di sicurezza –:

se il Ministro sia a conoscenza diquanto denunciato in premessa;

quale sia l’attuale dotazione di per-sonale di cui dispone il carcere di Favi-gnana;

quali siano nel dettaglio, i motivi percui il dipartimento dell’amministrazionepenitenziaria ha emesso il suddetto prov-vedimento di riduzione del personale;

quali siano i motivi che apparente-mente avrebbero determinato la sospen-sione di tale provvedimento;

se e quando, con certezza, il perso-nale suddetto verrà trasferito ad altrasede;

se non si ritenga opportuno, data lagià precaria situazione economica del-l’isola, nonché quella emergenziale dellostesso carcere, procedere alla revoca de-finitiva del provvedimento del diparti-mento dell’amministrazione penitenziariadi cui in premessa. (4-02584)

FERRARESI, BUSINAROLO, AGOSTI-NELLI, BONAFEDE, SARTI, TANCREDI,MICILLO, LUIGI DI MAIO, COLLETTI,BARBANTI, NESCI, DIENI, COZZOLINO,TONINELLI, DADONE, FRACCARO e PA-RENTELA. — Al Ministro della giustizia. —Per sapere – premesso che:

agli interroganti risultano i fatti espo-sti;

il detenuto Giuseppe Rotundo, oraagli arresti domiciliari, è stato vittima diun presunto pestaggio all’interno dellacasa circondariale di Lucera (Foggia);

al signor Rotundo è stato notificato ildecreto di citazione diretta a giudiziodinanzi al giudice monocratico del tribu-nale di Lucera in qualità di persona offesadal reato a seguito della querela sportacontro alcuni agenti della polizia peniten-ziaria in servizio presso tale casa circon-dariale;

l’azione penale è stata esercitata dallaprocura della Repubblica presso il tribu-nale di Lucera a seguito dell’esito e dellaconclusione delle indagini preliminari re-lative al procedimento penale n. 331/2011iscritto in data 27 gennaio 2011 nei con-fronti del sovrintendente Pasquale DeGennaro, dell’assistente capo Francesco

Atti Parlamentari — 7092 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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Benincaso e dell’assistente capo VincenzoLeone, tutti appartenenti alla polizia pe-nitenziaria ed in servizio presso la casacircondariale di Lucera;

nell’ambito del citato procedimentopenale, attualmente pendente in sede di-battimentale presso il tribunale, i capi diimputazione a carico dei 3 agenti di po-lizia penitenziaria appaiono particolar-mente gravi essendo tutti ritenuti respon-sabili dei delitti previsti e puniti dagliarticoli 110, 571, 608, 582 e 61 n. 9 delcodice penale;

i tre agenti avrebbero abusato deimezzi di correzione o disciplina in dannoal detenuto Rotundo, affidato loro perragioni di vigilanza o di custodia, il qualesarebbe stato dapprima portato in unacella di isolamento e costretto a spogliarsie poi più volte percosso con pugni infaccia ed alla nuca e calci in varie parti delcorpo, facendolo cadere a terra in unostato di incoscienza, con lesioni riscontrate(ematoma avambraccio destro, emitoracesinistro con graffi, vistoso ematoma ginoc-chio, gamba e caviglia destra, ematomaregione periorbitale bilaterale, emorragiaoculare e orbitale bilaterale, tumefazioneregione frontale destra, ematoma regionemandibolare sinistra, eccetera) guaribili in40 giorni;

numerose sarebbero le certificazionimediche esibite dal Rotundo, riferibili aidanni subiti, tra cui quella in cui ilServizio sanitario penitenziario di Lucerache attesta che il detenuto presentavalesioni personali al volto e dolenzia albraccio destro, rifiutava ostinatamente ecategoricamente la visita medica, le curee la medicazione di dette lesioni, o quellasuccessiva effettuata nella infermeria delcarcere che evidenziava: ematoma nellaregione frontale destra, ematoma nellaregione zigomatica sinistra, ferita lacero-contusa alla radice del naso ed abrasionisul dorso della mano sinistra, con do-lenzia all’avambraccio destro, consiglian-dosi ulteriori accertamenti specifici: ra-diografia del braccio sinistro e radiogra-fia del cranio;

negli atti del fascicolo del pubblicoministero, vi sarebbero alcune testimo-nianze assunte durante le indagini preli-minari che confermerebbero quanto de-nunciato dal detenuto Giuseppe Rotundoalla procura della Repubblica di Luceraed, in particolare, le informazioni riferitedalla psicologa clinica dell’Asl di FoggiaRoberta Natale e dall’assistente socialeGiovanna Vinciguerra;

in merito a detti fatti, in data 22gennaio 2011, su esplicita richiesta dellaprocura della Repubblica di Lecce (pro-cedimento penale n. 431/2011/44R.G.N.R.), sarebbero stati svolti degli ac-certamenti specialistici da parte del per-sonale della questura di Foggia; è inter-venuta la procura di Lecce in quantol’avvocato Elvia Belmonte, del Foro diLecce, difensore di fiducia del detenutoRotundo (nel frattempo trasferito allaCasa circondariale di Foggia), a tale pro-cura si è rivolta per competenza territo-riale;

il personale di polizia giudiziaria, inservizio presso il gabinetto di polizia scien-tifica della Questura di Foggia, su dispo-sizione della procura della Repubblica diLecce e del dirigente della Squadra Mo-bile, eseguiva i rilievi fotografici sulla per-sona del Rotundo, alla presenza di altropersonale della squadra Mobile della sud-detta questura e del comandante dellapolizia penitenziaria della casa circonda-riale; i rilievi sono stati eseguiti presso unlocale dell’infermeria ed hanno eviden-ziato: leggere tracce di ematoma in via didissoluzione ad entrambe le regioni pe-riorbitali, leggere tracce di emorragia ocu-lare destra, leggerissime tracce di emor-ragia oculare sinistra, residui di leggeratumefazione nella regione frontale destra,ematoma all’avambraccio destro nella re-gione interna ed esterna e gomito, leggeratumefazione sul dorso della mano destra,alcuni graffi all’emitorace sinistro, ema-tomi sul ginocchio e sulla gamba destra,ematoma sulla caviglia, sul collo del piedee nella regione plantare dorsale del piededestro, leggeri graffi alla gamba sinistrasuperiormente al polpaccio;

Atti Parlamentari — 7093 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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risulta agli interroganti che il proce-dimento penale, n. 157/2011 del RGNRdella procura della Repubblica presso iltribunale di Lucera, contro il detenutoGiuseppe Rotundo incardinato su denun-cia degli Agenti di polizia penitenziaria peri reati previsti e puniti dagli articoli 81,337, 585, 576, primo comma, numeri 1, e61, primo comma, numero 2, del codicepenale, perché avrebbe usato violenza eminaccia per opporsi ai pubblici ufficiali,a loro volta imputati dei fatti delittuosisopra descritti, compiuti mentre svolge-vano un atto del loro ufficio all’internodella casa circondariale di Lucera, e talida cagionare lesioni personali con l’aggra-vante delle lesioni recate con nesso teleo-logico, sia stato unificato al ProcedimentoPenale n. 331/2011;

l’ordinamento penitenziario di cuialla legge n. 354 del 1975 stabilisce, al-l’articolo 33, che l’isolamento negli istitutipenitenziari è ammesso: a) quando è pre-scritto per ragioni sanitarie, b) durantel’esecuzione della sanzione della esclusionedalle attività in comune, c) per gli imputatidurante la istruttoria e per gli arrestati nelprocedimento di prevenzione, se e fino aquando ciò sia ritenuto necessario dall’au-torità giudiziaria; l’articolo 38 stabilisceche nessuna sanzione può essere inflitta senon con provvedimento motivato dopo lacontestazione dell’addebito all’interessato,il quale è ammesso ad esporre le propriediscolpe e, comunque, che l’esecuzionedelle sanzioni debba avvenire nel rispettodella personalità; l’articolo 41 prevede chenon è consentito l’impiego della forzafisica nei confronti dei detenuti se non pervalidi motivi e che il personale che, perqualsiasi motivo, abbia fatto uso dellaforza fisica nei confronti dei detenuti, deveimmediatamente riferirne al Direttore del-l’istituto il quale dispone, senza indugio,accertamenti sanitari e procede alle altreindagini del caso; l’articolo 64 delle regolepenitenziarie europee adottate dal Comi-tato dei ministri del Consiglio d’Europaprevede che il personale penitenziario nondeve usare la forza contro i detenutitranne per autodifesa o in casi di tentataevasione o di resistenza attiva o passiva ad

un ordine legittimo, e sempre come ultimarisorsa; la quantità di forza usata devesempre essere quella minima necessaria edeve essere applicata per il tempo stret-tamente necessario;

nel caso oggetto del presente atto, ildetenuto Giuseppe Rotundo, secondo l’im-pianto accusatorio e gli accertamenti fi-nora esperiti, sarebbe stato dapprima pic-chiato presso l’ufficio del preposto e poicondotto presso una cella di isolamentocon l’uso della forza, dove sarebbe statoripetutamente picchiato e lasciato nudo aterra sul pavimento, in pieno inverno,senza materasso e senza coperte e, quindi,senza rispetto della sua personalità; nonrisulta che tale sanzione fosse stata dispo-sta dal Consiglio di disciplina, così comespecificatamente previsto dall’ordinamentopenitenziario;

attualmente nella casa circondarialedi Lucera, a fronte di una capienza rego-lamentare di 156 reclusi, nonostante idiversi lavori di ristrutturazione nelle di-verse aree detentive, sono ospitate circa250 persone;

in tale istituto risulta che si sianoverificati 5 ferimenti, 11 colluttazioni, 8atti di autolesionismo, 3 tentati suicidi, 9scioperi della fame, 1 fenomeno di vio-lenza, resistenza ed oltraggio a pubblicoufficiale, 3 manifestazioni di percussionerumorosa dei cancelli;

il personale di polizia penitenziariasarebbe composto da 104 unità di cui 6unità femminili (senza che vi sia un re-parto detentivo femminile);

risultano segnalazioni su gravi limitiin termini di sicurezza, in violazione dellanormativa prevista dal decreto legislativon. 81 del 2008, sia per le scale di ingressoai reparti detentivi che negli altri posti diservizio dell’Istituto –:

se e di quali informazioni disponga ilMinistro interrogato in relazione ai fattidescritti in premessa;

se intenda, appurata la fondatezzadelle notizie, verificare se vi siano ulteriori

Atti Parlamentari — 7094 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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precise responsabilità di singoli agenti ofunzionari dell’Amministrazione peniten-ziaria, oltre a quelle sino ad ora rilevatedalla competente autorità giudiziaria, conparticolare riferimento a coloro i qualiabbiano autorizzato o tollerato la condu-zione con la forza, ed il relativo eventualepestaggio, del detenuto presso una cella diisolamento in spregio a quanto prescrivel’ordinamento vigente e, se del caso, qualiprovvedimenti disciplinari intenda adot-tare nei confronti dei responsabili;

cosa il Ministro interrogato intendafare per riportare urgentemente la popo-lazione detenuta ai livelli di ricettivitàlegali e per rimuovere le strutturali nonconformità alla legge della casa circonda-riale di Lucera, in considerazione del fattoche queste ultime possano mettere inpericolo l’incolumità personale dei dete-nuti e del personale penitenziario ope-rante;

a quando risalga e cosa sia scrittonell’ultima relazione della competenteazienda sanitaria locale in merito allecondizioni strutturali della casa circonda-riale di Lucera, anche sotto il profiloigienico-sanitario e di sicurezza sui luoghidi lavoro. (4-02590)

FEDRIGA. — Al Ministro della giustizia.— Per sapere – premesso che:

come riportato da diversi quotidiani,il 18 novembre si è svolta a Sequals (PN)una fiaccolata a cui hanno partecipato piùdi 150 persone tra adulti e bambini chehanno sfilato dall’albergo Belvedere fino alcentro del paese in piazza Pellarin, concartelli e striscioni recanti scritte quali« No alla violenza », « Noi non dobbiamopentirci di nulla », « La legge è uguale pertutti »;

tale manifestazione, infatti, è stataorganizzata dai cittadini per manifestarecontro la violenza e gli ultimi gravissimiepisodi che hanno scosso la comunità, daparte di un 30enne, inserito in un progetto

di protezione per i collaboratori di giusti-zia da parte dello Stato e inviato nellapiccola realtà friulana;

alla fiaccolata di protesta si sonouniti anche il sindaco Lucia D’Andrea, ilvice sindaco Matteo Moretto, i volontaridella Protezione civile e le forze dell’or-dine;

al termine del corteo, in piazza, ilgruppo ha effettuato un giro attorno al-l’area verde, e, fermatosi, ha poi conti-nuato la raccolta delle firme, avviata nellamattinata, a sostegno della petizione concui i cittadini chiedono l’adozione di op-portune misure affinché tali episodi non siverifichino più;

in particolare, come recita la peti-zione « Negli ultimi giorni la comunità diSequals è stata profondamente turbata daun grave fatto che ha avuto come prota-gonista un collaboratore di giustizia in-viato in soggiorno protetto nel nostro co-mune. Come cittadini, che vivono onesta-mente e rispettando le leggi e le istituzioni,chiediamo che le autorità competentiprendano tutte le opportune misure affin-ché siano evitati simili episodi e conside-rino il fatto che la nostra cittadina non èin grado di accogliere persone che dovreb-bero rimanere nell’anonimato, comportan-dosi di conseguenza »;

come risulta da notizie di stampa il30enne, inserito nel programma di prote-zione da parte dello Stato, il 14 novembreha provocato un violento litigio al bar conuna donna durante la visione in Tv dellapartita Catania-Udinese e, quattro giornidopo, ferito il fidanzato della donna conun coltello;

tale gravissimo episodio è accadutonel pomeriggio, a Sequals, di fronte allascuola materna;

nonostante pare il collaboratore digiustizia sia stato adesso definitivamenteallontanato da Sequals, tuttavia permanenon la gravità dell’accaduto ma il fatto chelo Stato non sia in grado di garantire lalegalità e la sicurezza a maggior ragionequando presenti persone già note alle

Atti Parlamentari — 7095 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria,nonché in particolari condizioni giuridi-che;

il comportamento e le aggressioni delcollaboratore di giustizia ospitato nellacomunità di Sequals mal si conciliano,altresì, con le finalità del programma diprotezione nel quale lo stesso era inserito;

il paese di Sequals è troppo piccoloper essere un luogo di soggiorno protettoper collaboratori di giustizia, alloggiati perlunghi periodi in un residence;

l’invio al Nord di soggetti pericolosi econ gravi precedenti penali ha sempreavuto come effetto quello di minare lasicurezza delle comunità locali nelle qualivenivano inseriti, e veicolo per esportarefenomeni criminosi in realtà precedente-mente del tutto estranee –:

se il Ministro sia a conoscenza diquanto accaduto a Sequals in particolaredegli accadimenti sopra riportati, se nonreputi quanto accaduto grave e non com-patibile con il programma di protezione alquale è sottoposto l’autore dei fatti crimi-nosi esposti;

quali provvedimenti siano stati presinei confronti del collaboratore di giustiziaa seguito anche dei fatti commessi;

quali misure intenda assumere affin-ché non accadano altri episodi simili aquelli accaduti a Sequals per tutelare lasicurezza dei cittadini. (4-02599)

RUSSO. — Al Ministro della giustizia. —Per sapere – premesso che:

negli ultimi tre anni i trasferimentidelle risorse statali ai comuni sono dimi-nuiti di circa 6 miliardi e 450 milioni dieuro a causa di varie manovre finanziarieche hanno reso insostenibile la situazioneper tali enti;

appare all’interrogante anacronisticoin questo quadro il persistere delle dispo-sizioni della legge 24 aprile 1941, n. 392,recante « Trasferimento ai Comuni delservizio dei locali e dei mobili degli Uffici

giudiziari », che pongono a carico dei co-muni le spese per la gestione degli ufficigiudiziari, successivamente rimborsate dalMinistero della giustizia con l’erogazionedi un contributo economico annuo, maiintegrale; tale normativa, d’altro canto, èsorta in una fase antecedente alla nascitadella Repubblica e all’approvazione dellaCarta costituzionale che assegna allo Statole funzioni in materia di giustizia;

a fronte di una spesa media annualedei tribunali e degli uffici giudiziari –anticipata dai comuni – pari a 315 milionidi euro, negli ultimi tre anni i trasferi-menti statali a titolo di rimborso sono staticompresi tra il 60 e l’80 per cento dellespese effettivamente sostenute; gli accontie i saldi, inoltre, sono stati spesso erogaticon gravi ritardi, a volte anche di diversianni;

è emblematico che nel relativo capi-tolo di bilancio del Ministero della giusti-zia sono iscritti per l’esercizio in corsosolo 79,8 milioni di euro, mentre le spesesostenute dai comuni relative all’anno2012 sono di oltre 300 milioni di euro;

a seguito della riorganizzazione dellesedi giudiziarie sul territorio nazionale, lespese si sono concentrate maggiormentenei comuni dove sono state accorpate lesedi giudiziarie soppresse dal decreto le-gislativo 7 settembre 2012, n. 155; neicomuni interessati dall’accorpamento dellesedi soppresse, si profilano nuove richiestedi spesa da mettere a carico dei bilancicomunali, per traslochi, realizzazione,adeguamento e messa in sicurezza dellenuove sedi, nuove utenze, nuovi servizi divigilanza e gestione ordinata degli immo-bili; la richiesta da parte dei tribunali dirisorse aggiuntive è compresa tra il 15 percento e il 110 per cento rispetto a quelladell’anno precedente;

le spese sostenute dai comuni sonofinalizzate a garantire un servizio di di-retta gestione statale –:

di quali informazioni disponga il Mi-nistro in relazione a quanto esposto inpremessa;

Atti Parlamentari — 7096 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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quali iniziative urgenti intenda assu-mere per garantire il rimborso delle spesee la rapida e positiva soluzione di unasituazione critica che pesa sui bilancicomunali;

a quanto ammontino le risorseiscritte nel relativo capitolo di bilancio delMinistero della giustizia per l’anno 2012 alfine di corrispondere il contributo ai co-muni, se abbiano subito decurtazioni e aquanto ammontino tali diminuzioni ri-spetto all’anno precedente;

quali iniziative, anche urgenti, il Go-verno abbia assunto o intenda assumere alfine di assicurare la copertura delle spesedei comuni per il servizio giustizia conriferimento sia a quelle già sostenute nel2012 sia a quelle relative agli anni 2013 e2014;

se non sia opportuno promuovereuna revisione della normativa vigente alfine di superare il sistema attuale dicopertura dei costi degli uffici giudiziari,assumendo iniziative per abrogare la legge24 aprile 1941, n. 392, e porre a caricodell’amministrazione della giustizia la ge-stione diretta delle spese in modo dagarantire responsabilità ed efficacia.

(4-02612)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

VECCHIO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

il 28 ottobre 2013 è stato pubblicatodal Ministero delle infrastrutture e deitrasporti un bando di concorso per Capostruttura tecnica di missione per l’anno2014 (prot. 0052424);

all’articolo 7 (Compenso) dell’avvisopubblico relativo al bando suddetto, silegge che: « Per l’incarico oggetto del pre-sente avviso, il compenso sarà determinato

in base alle risorse disponibili al momentodel conferimento dell’incarico, cui aggiun-gere l’iva ed il contributo per la cassa diprevidenza, se dovute, al lordo delle rite-nute fiscali e previdenziali nelle misurepreviste dalla legge. In ogni caso, saràcorrisposto un compenso parametrato allaprofessionalità del collaboratore come ri-sultante dalle valutazioni della Commis-sione nonché dall’impegno ed alla pre-senza garantita » –:

al di là di un linguaggio burocraticonon immediatamente comprensibile, aquanto ammonti il compenso per l’inca-rico suddetto e quali siano i criteri (au-spicabilmente prossimi all’oggettività) coni quali viene determinato. (5-01515)

CULOTTA e RIBAUDO. — Al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti. — Persapere – premesso che:

in data 21 luglio 2005, veniva inau-gurato l’ultimo tratto di autostrada Tusa-Pollina per completare definitivamente laA20 Palermo-Messina;

il lotto 31-bis, del tratto Tusa-Pollina,adiacente allo svincolo di Pollina Castel-buono, interferiva con le strade « Regiatrazzera Palermo-Messina » e « RegiaTrazzera delle Marine ». Per tale motivosono state previste nel progetto di realiz-zazione del lotto autostradale delle stra-delle di raccordo;

relativamente ai lavori di dette stra-delle, risultano essere stati realizzati so-lamente le tracce e le cunette in conglo-merato cementizio, causando grandi disagie pericolo per i cittadini. Inoltre i mezzipesanti utilizzati per i lavori di realizza-zione dell’autostrada hanno distrutto, inparte, diversi tratti delle regie Trazzeresopra citate;

diverse volte l’amministrazione co-munale di Pollina ha sollecitato il Con-sorzio autostrade Sicilia di Messina adintervenire per il completamento dellestradelle, per la regimentazione delle ac-

Atti Parlamentari — 7097 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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que meteoriche e per la messa in sicurezzadelle stesse, nel lotto in questione, senzaottenere però nessun risultato –:

se sia intenzione del Ministro inter-rogato assumere iniziative per l’immediatocompletamento delle opere lasciate incom-piute, al fine di evitare disagi e pericoliagli utenti delle strade sopra citate.

(5-01516)

Interrogazioni a risposta scritta:

TIDEI. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

l’approvazione da parte del Cipe dellarealizzazione della Orte-Mestre sarà perCivitavecchia e il suo porto un importantecollegamento con i corridoi europei, inspecial modo in questo momento in cui ilpiù grande scalo passeggeri del mediter-raneo si appresta a sviluppare anche lasua componente container;

Civitavecchia può vantare un primatodi infrastrutture cielo-terra-mare per lavicinanza all’aeroporto di Fiumicino, lalinea ferroviaria Roma-Ventimiglia il portocon rotte che si dipanano verso i paesi delNord Africa e dell’Europa mediterranea eche accoglie navi turistiche e commercialida tutto il mondo;

nel programma del Cipe non sonostati inseriti i 18 chilometri mancanti peril collegamento tra Civitavecchia e Orte,tratto logistico che potrebbe essere cru-ciale per tutto il centro Italia, permettendodi collegare uno dei porti più importantidel paese con la futura arteria;

fonti giornalistiche relative al 19 Ot-tobre 2013 riportano i fatti accaduti nellaconferenza Ten- T Days svoltasi a Tallin:« ...Il meeting è stato l’occasione per unincontro tra il ministro dei Trasporti edelle Infrastrutture Maurizio Lupi, il com-missario Kallas e lo stesso Monti, Presi-dente dell’Autorità Portuale di Civitavec-chia. Al termine della riunione, è statofirmato il documento che assegna fondi

europei delle reti Ten-t all’Autorità Por-tuale di Civitavecchia e all’Anas per laprogettazione del completamento della su-perstrada trasversale Civitavecchia-Orte,per un importo pari a 2 milioni di euro.Durante l’incontro, sono stati anche evi-denziati il ruolo e l’importanza del portodi Civitavecchia nella logistica europea... »;

è di tutta evidenza che i 18 chilome-tri incompiuti potrebbero provocare a Ci-vitavecchia e a tutto il comprensorio unnotevole danno di carattere socioecono-mico, sanabile con uno sforzo nella dire-zione del completamento del tratto Civi-tavecchia-Orte, che da molti anni rappre-senta una delle richieste più urgenti ditutto il litorale della provincia di Roma –:

se il Ministro interrogato, dopo aververificato la situazione descritta in pre-messa, non intenda convocare un incontrocon l’Anas, la regione e gli enti localiinteressati al fine di assicurate la coper-tura economica sufficiente al completa-mento del tratto Civitavecchia-Orte.

(4-02604)

MISIANI. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

il 7 novembre 2013, poco prima delle10, al passaggio a livello di Pontida (Ber-gamo), un’ambulanza è stata investita daltreno regionale 5036 Bergamo-Lecco;

secondo le prime ricostruzioni, l’in-cidente è da attribuire alla sbarra delpassaggio a livello che si sarebbe alzata inanticipo;

lo scontro ha provocato due morti –Umberto Pavesi (79 anni) e il figlio Claudio(49) – e sei feriti, di cui uno grave. Abordo del convoglio ferroviario vi era unaventina di passeggeri, nessuno dei quali hariportato lesioni. Il macchinista del con-voglio è rimasto ferito in modo non grave;

a seguito dell’incidente la procuradella Repubblica di Bergamo ha apertoun’inchiesta che ha portato all’iscrizionenel registro degli indagati del capostazione

Atti Parlamentari — 7098 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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di Ambivere (Bergamo). RFI ha a sua voltacostituito una commissione di inchiestaper stabilire l’esatta dinamica dell’inci-dente. Analoga iniziativa è stata annun-ciata dal presidente della regione Lombar-dia, Roberto Maroni –:

quali iniziative intende promuovereal fine di ricostruire l’esatta dinamica diquesto grave incidente e garantire la mas-sima sicurezza nei passaggi a livello fer-roviari. (4-02605)

PAOLUCCI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

la funivia Castellammare di Stabia-Monte Faito, è una struttura storica, inau-gurata nel 1952, cui è demandata unafunzione importante per lo sviluppo turi-stico dell’area del Faito che si trova acavallo tra l’area stabiese e la penisolasorrentina;

la gestione di questa infrastruttura èdemandata, con un contratto di servizioall’EAV, holding dei trasporti della regioneCampania. Per i costi di gestione la re-gione Campania ha riconosciuto all’EAV,fino al 2012, 700.000 euro all’anno;

questa funivia trasportava sul Faito,nel periodo estivo degli scorsi anni, oltre40mila persone, ovvero migliaia di autoprivate e moltissimi autobus, garantendopertanto la fruizione turistica di que-st’area di pregio senza impatti ambientaliderivanti dal traffico su gomma;

detta struttura, alla luce del signifi-cativo numero di persone che ha traspor-tato nel periodo estivo del 2012, è strate-gica in una politica di sviluppo turisticodella regione Campania fondata sulla di-versificazione delle offerte e la valorizza-zione delle aree montane;

la funivia Castellammare di Stabia-Monte Faito è stata sottoposta, fino al2012, alle revisioni e alle manutenzioniordinarie che ne hanno garantito il fun-zionamento;

nel 2013 la regione Campaniaavrebbe dovuto stanziare i fondi necessarialla manutenzione straordinaria dell’infra-struttura, lavori già progettati dall’EAV, ilcui importo complessivo ammonterebbe apoco meno di 2.000.000 di euro, nonché i700.000 euro a copertura dei costi digestione;

la regione Campania non ha stan-ziato detti fondi e, pertanto, nella stagioneestiva del 2013 la funivia del Faito non èstata attivata;

appare, pertanto, quanto meno discu-tibile la scelta di non aver attivato lafunivia del Faito per la stagione estiva del2013, per gli impatti che questa scelta hadeterminato sul traffico veicolare sia sulMonte Faito che sulla Sorrentina e a VicoEquense, unica strada di adduzione alMonte Faito che ha visto incrementare iltraffico veicolare di circa 4.000 bus nelperiodo estivo;

l’eventuale mancata attivazione e ma-nutenzione dell’infrastruttura negli anni avenire ne determinerà il deterioramento,rendendo pertanto sempre più onerosa lariattivazione;

la riattivazione della funivia, colle-gata ad una seria politica di promozioneturistica e di riqualificazione ambientale, èrichiesta, con grande forza dagli operatorituristici, da numerose associazioni e daglienti locali anche per invertire una ten-denza al progressivo abbandono di uno deiluoghi potenzialmente più attrattivi delterritorio regionale –:

di quali elementi disponga il Ministrointerrogato con riferimento alla vicendaesposta in premessa e quali iniziative peril tramite del commissario ad acta nomi-nato ai sensi dell’articolo 14, comma 22,del decreto-legge n. 78 del 2010 intendaassumere al riguardo. (4-02609)

* * *

Atti Parlamentari — 7099 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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INTEGRAZIONE

Interrogazione a risposta scritta:

CANCELLERI. — Al Ministro per l’in-tegrazione, al Ministro dell’interno. — Persapere – premesso che:

il caporalato è un fenomeno crimi-nale diffuso in tutto il territorio nazionale,soprattutto nel Mezzogiorno, che ha adoggetto lo sfruttamento della manodoperalavorativa, con metodi illegali;

il « caporale » è un soggetto che, so-litamente nelle primissime ore del giorno,adesca manodopera giornaliera non spe-cializzata, per farla lavorare abusivamenteed illegalmente in diversi settori, tra questil’agricoltura (lavoro nei campi) e l’edilizia(lavoro in cantieri edili abusivi);

generalmente la manodopera è for-mata da fasce più deboli e disagiate dellapopolazione, come ad esempio i lavoratoriimmigrati;

tale fenomeno riduce spesso i mi-granti clandestini e non solo, provenientidall’Africa, dalla penisola balcanica, dal-l’Europa orientale e dall’Asia, in condi-zioni di schiavitù e dipendenza, cioè alavorare in condizioni disumane neicampi, raccogliendo agrumi, pomodori,olive, e ortaggi vari, coltivati nelle campa-gne della Sicilia, della Puglia, con turni dilavoro a volte di 15 ore al giorno;

questa pratica esiste da molto tempo,specie nelle aree agricole italiane, e ciò èdocumentato dalle cronache recenti e nelcaso in contrada Erbe Bianche, a pochecentinaia di metri dal centro abitato diCampobello di Mazara (TP), dove è stataallestita una vera e propria tendopoli perospitare i numerosi extracomunitari giuntinel trapanese per lavorare come bracciantiagricoli;

la tendopoli, composta con allesti-menti di cellophane, stracci e legno suun’instabile base di cemento (che è peral-tro la medesima che ospitava le baracco-poli allestite a seguito del terremoto del

1968), rappresenta l’unico rifugio per gliextracomunitari che vengono ingaggiatiper lavorare in campagna, quasi esclusi-vamente con il sistema del caporalato;

nella tendopoli a causa delle pessimecondizioni delle stesse, un ragazzo di 20anni originario del Senegal di nome Ou-smane Diallo, è morto domenica 27 otto-bre 2013, in seguito all’incendio divampatoall’interno di una delle tende nel campoimprovvisato a Campobello di Mazara, esolo perché tentava di accendere un for-nello a gas per riscaldare del cibo;

l’articolo 12 del decreto-legge 13 ago-sto 2011, n. 138, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 14 settembre 2011,n. 148 ha introdotto nel codice penaleitaliano il nuovo reato di intermediazioneillecita e sfruttamento del lavoro –:

quale sia l’effettivo status giuridicodella tendopoli che è sorta in contradaErbe Bianche, a poche centinaia di metridal centro abitato di Campobello di Ma-zara (TP) peraltro privo dei servizi essen-ziali per accogliere i lavoratori e qualiiniziative intenda assumere al riguardo;

quali azioni intenda intraprendere alfine di controllare il fenomeno dello sfrut-tamento in agricoltura ed il caporalato, eper contrastare il sorgere di « ghetti ».

(4-02589)

* * *

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

RUOCCO. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

in data 26 settembre 2013 sul quo-tidiano Corriere del Mezzogiorno è statapubblicata una lettera aperta firmata dalquestore di Napoli Luigi Merolla e indi-rizzata al direttore dal titolo « A Napolisono aumentate le denunce non i reati »nella quale il questore fa riferimento adun comunicato/denuncia del 22 settembre

Atti Parlamentari — 7100 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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2013 divulgato da una sigla sindacale diPolizia dal titolo « Se la polizia dice chenon c’è sicurezza » che parlerebbe dellagrave escalation della criminalità nel quar-tiere di San Ferdinando-Chiaia di Napoli;

nella sopracitata missiva pubblicata,il questore di Napoli Luigi Merolla attri-buirebbe al sindacato una gestione dellepotestà sindacali che andrebbe a suo dire,ad incidere sull’immagine dei tanti poli-ziotti, e che tali considerazioni venganoespresse da un sindacato dal ruolo « mi-noritario », ed infine alludendo che talesindacato non svolgerebbe propriamente lepotestà di tutore dei diritti di categoria –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti descritti in premessa;

quali iniziative, per quanto di suacompetenza, il Ministro intenda mettere inatto al fine di comprendere le motivazioniche avrebbero indotto il questore di Na-poli ad esternare pubblicamente le affer-mazioni sopracitate. (4-02598)

NACCARATO, ROTTA e ZARDINI. —Al Ministro dell’interno. — Per sapere –premesso che:

Soveco spa, con sede a Verona in viaCà di Cozzi 41, è una società di costruzionicon capitale sociale di un milione e mezzodi euro ed è di proprietà di Sabina Col-turato e di Francesco Urtoler;

Soveco spa è una delle principaliimprese operanti nel territorio di Veronae partecipa alla realizzazione del traforodelle Torricelle, del filobus, di tre impiantidi biogas, di parcheggi e centri commer-ciali e della ristrutturazione dell’ospedaledi Peschiera;

Antonino Papalia, ex marito di Sa-bina Colturato, secondo notizie pubblicatedai quotidiani veronesi, si occuperebbedegli affari immobiliari della Soveco inRomania, anche mediante l’intervento dialcune società partecipate dalla stessa So-veco;

Antonino Papalia è stato coinvoltonel 1989 in un’indagine per traffico diesplosivi dal sud al nord Italia e risultaavere precedenti penali;

Secondo Michele Croce, ex presidentedell’Azienda gestione edifici comunali(Agec) del comune di Verona, la Sovecoavrebbe come socio occulto Antonino Pa-palia e il fatto sarebbe riportato in un’in-formativa del nucleo di polizia tributariadi Verona: la numero 6164 del 16 luglio2009;

l’ex vicesindaco di Verona, Vito Gia-cino, dimessosi nei giorni scorsi a causa diun’indagine per il reato di corruzione haacquistato nel 2011, tramite la moglieAlessandra Lodi, un immobile a Veronaper un valore di 1,7 milioni di euro dallaSoveco spa;

le notizie riportate dai quotidianilocali e le dimissioni di Giacino stannosollevando notevoli preoccupazioni nel-l’opinione pubblica sul rischio che a Ve-rona operi un’impresa in collegamento conesponenti della criminalità organizzata eche questa impresa abbia stabilito contattie relazioni con l’amministrazione pub-blica;

queste notizie hanno sollevato graveallarme e grande clamore, specialmenteperché seguono altri scandali riguardantil’amministrazione di Verona e perché, seconfermate, getterebbero nello sconcertol’intera comunità, costretta ad assistereaddirittura all’oscuro intreccio di interessitra imprese, criminalità organizzata e lastessa amministrazione comunale –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti sopraesposti;

se corrisponda al vero il fatto chel’informativa del nucleo di polizia tribu-taria di Verona numero 6164 del 16 luglio2009 individua legami tra Antonino Papa-lia e la Soveco Spa;

quali provvedimenti, di sua compe-tenza, intenda adottare, anche attraversola collaborazione degli uffici territoriali

Atti Parlamentari — 7101 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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del Governo, per far luce sulle presunterelazioni tra l’impresa di costruzioni ve-ronese e la criminalità organizzata.

(4-02606)

PIAZZONI e PILOZZI. — Al Ministrodell’interno. — Per sapere – premesso che:

Davide Cervia, sottufficiale della Ma-rina Militare Italiana ed esperto di guerraelettronica, scompare a Velletri (Roma) il12 settembre 1990 poche settimane primadello scoppio della I guerra del golfo;

le indagini compiute su denunciadella famiglia da parte della procura diVelletri e dai carabinieri della locale com-pagnia non hanno mai appurato le ragionidella scomparsa e gli eventuali soggetticoinvolti nella scomparsa;

la famiglia Cervia ha da sempre so-stenuto la tesi del rapimento del lorocongiunto da parte di soggetti interessatiad utilizzare le competenze tecniche ac-quisite dal Cervia nell’ambito delle sueattività nella Marina Militare italiana;

le indagini degli inquirenti si sonoconcluse, molti anni dopo, con l’archivia-zione dei relativi procedimenti senza chedalle risultanze processuali fossero eviden-ziate le cause della scomparsa e gli even-tuali soggetti coinvolti;

i Cervia in questi anni, hanno de-nunciato una serie di depistaggi, ritardi edomissioni che hanno condotto, a dettadegli stessi, a nascondere la verità attornoall’episodio della scomparsa di Davide, aimotivi della scomparsa e ai soggetti coin-volti;

tra i tanti episodi denunciati, quellodi una esplosione avvenuta nell’abitazionedei congiunti del Cervia in data 12 ottobre2012 che, nonostante secondo i familiaripotesse essere ricondotta ad un eventodoloso, venne considerata come incidenteda parte delle autorità coinvolte;

l’ultimo episodio in ordine di tempoè quello del 10 ottobre 2013, avvenutopresso il tribunale di Roma;

la famiglia Cervia, in particolare lamoglie Marisa e i figli Erica e Daniele, haintrapreso una causa civile di risarcimentodanni nei confronti dei Ministeri dellagiustizia e della difesa per denegata giu-stizia dopo che 23 anni di iniziativa nonhanno condotto ad alcuna verità proces-suale in merito alla scomparsa di Davide;

all’udienza civile del 10 ottobre in-nanzi alla sezione II, giudice dottoressaD’Ovidio, l’avvocatessa Licia D’Amico sirecava con la famiglia Cervia per chiederel’ammissione dei mezzi istruttori, compo-sta da una corposa lista testimoniale;

in attesa dinanzi alla porta della salad’udienza, i Cervia notavano l’arrivo didue poliziotti in divisa accompagnati dauna terza persona in borghese;

dopo circa una mezz’ora di attesa,durante la quale i poliziotti attendevano difronte ai Cervia e al loro procuratore, èstata chiamata la causa relativa a DavideCervia e, all’esito dell’udienza, il giudice siriservava in relazione all’ammissione deimezzi istruttori richiesti dalle parti;

usciti dall’aula d’udienza i Cervia egli avvocati dei Ministeri convenuti, i duepoliziotti e la terza persona in borgheseentravano immediatamente nell’aula, doveera rimasto il giudice;

insospettiti dall’episodio, i Cervia at-tendevano innanzi l’aula unitamente al-l’avvocatessa Licia D’Amico e dopo circa 2minuti i tre soggetti suindicati uscivanodalla sala udienza;

fuori del tribunale, la famiglia Cervianotava la presenza di una volante doveerano presenti i poliziotti visti in prece-denza. A quel punto la signora Marisa,moglie del Davide, si recava da loro perchiedere se la loro presenza fosse legataalla vicenda processuale del signor Davidee gli stessi, a detta della signora Marisa,non negavano la circostanza;

la circostanza descritta, se fosse con-fermata, costituirebbe un grave episodio diingerenza immotivata da parte delle forzedell’ordine nell’ambito di un processo ci-

Atti Parlamentari — 7102 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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vile, volto a valutare il diritto al risarci-mento dei danni da parte della famigliaCervia;

non si capisce infatti il motivo dellapresenza dei poliziotti, se fosse legato allacausa dei Cervia, atteso che eventuali in-formazioni processuali sono facilmente re-peribili tramite i procuratori dei Ministericonvenuti –:

se il Ministro interrogato non ritengaopportuno verificare se la presenza deirappresentanti della polizia di Stato al-l’udienza del 10 ottobre 2013, innanzi altribunale civile di Roma, Sezione II, giu-dice Dottoressa D’Ovidio, fosse legata allacausa di risarcimento danni promossadalla famiglia Cervia nei confronti delMinistero della giustizia e del Ministerodella difesa e verificare i motivi di quellapresenza. (4-02610)

ZARATTI, SCOTTO, ZAN e PELLE-GRINO. — Al Ministro dell’interno, al Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare. — Per sapere – pre-messo che:

le dichiarazioni del pentito di ca-morra Carmine Schiavone, rilasciate nelcorso di alcune interviste, concernenti losversamento e l’interramento illegale dirifiuti di ogni genere, anche tossici e nocivihanno suscitato timore e sconcerto nellecomunità locali del basso Lazio;

dalla desecretazione del verbale dellaCommissione bicamerale d’inchiesta pre-sieduta all’epoca dall’onorevole MassimoScalia, viene sostanzialmente confermatoquanto affermato da Schiavone nelle varieinterviste. Si riferisce tra l’altro della pre-senza a Formia di un deposito illegale dialcune migliaia di fusti, e che nell’apriledel 1997 all’interno dell’ex cava di Penitro,sita nel territorio del Comune di Formia,furono rinvenuti fusti di rifiuti speciali,con il conseguente sequestro dell’area.Sempre nelle campagne di Formia si fariferimento alla presenza di un depositoillecito di rifiuti pericolosi;

a distanza di anni e a seguito delledichiarazioni di Schiavone, quel rinveni-mento ha creato grande allarme e preoc-cupazioni nella comunità di Formia e delbasso Lazio;

le rivelazioni pur a circa venti anni didistanza, inquietano e preoccupano per-ché, se confermate, raccontano di un’eco-mafia che avrebbe messo e mette in seriopericolo la vita delle comunità del bassoLazio –:

se in passato, con riferimento altraffico e smaltimento illegale dei rifiutiche ha visto interessati anche i territori dicui in premessa, e anche alla luce delledichiarazioni di Schiavone, siano staticoinvolti i prefetti, e i vertici della polizia,e se siano state effettuate delle indagini;

quali iniziative immediate si inten-dano adottare per verificare l’effettiva esi-stenza nel basso Lazio di depositi e smal-timenti illegali di rifiuti come affermatodal pentito Schiavone, e conseguentementese non si ritenga indispensabile monito-rare, con le migliori e più aggiornatetecnologie disponibili, e con la collabora-zione dell’Arpa regionale e delle ASL, iterritori oggetto dei probabili sversamenti,onde accertare, in prima istanza, gli even-tuali luoghi oggetto di inquinamento equindi assumere iniziative per la bonificadelle aree che risultassero contaminate, eil controllo sanitario della popolazione edegli eventuali allevamenti. (4-02611)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta in Commissione:

ALBANELLA. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

il tribunale amministrativo della re-gionale Sicilia – sezione distaccata diCatania (sezione Seconda) – il 18 febbraio2013 con Sentenza n. 523 sul ricorso nu-mero di registro generale 1262 del 2012,

Atti Parlamentari — 7103 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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proposto dai genitori di 2 alunni dell’ICSdi Valverde (Catania), ha deliberato chel’adozione dell’orario delle lezioni distri-buito su cinque giorni settimanali – dallunedì al venerdì, in funzione del quale ilmonte ore settimanali è stato ridotto da 30a 27 ore – non corrisponde a quantoprevisto dal Piano dell’offerta formativaconsegnato alle famiglie al momento del-l’iscrizione dei bambini alla prima classe;

peraltro, già il C.G.A. Palermo in data5 settembre 2013, prima dell’inizio del-l’anno scolastico 2012/2013, aveva con-cesso la sospensiva delle delibere impu-gnate con la seguente motivazione « lemodifiche contestate non tengono contoadeguatamente delle esigenze formativedegli alunni che sarebbero assoggettati daun orario eccessivamente lungo ». Infatti,secondo quanto deliberato dal consigliod’istituto coi provvedimenti impugnati,l’orario scolastico prevedeva che le classidalle prime alle quarte elementari avreb-bero effettuato lezione (a fronte di unmonte ore settimanali immotivatamenteridotto da 30 a 27) dal lunedì al venerdìdalle 8.10 alle 13.40 (con unità orariaridotta a 55 minuti); le quinte elementarie le scuole medie (con monte settimanaleobbligatorio di 30 ore) sarebbero stateorganizzate dal lunedì al venerdì con ora-rio dalle ore 8.10 alle ore 14.10, per untotale di 6 ore di lezione al giorno, con-secutive, senza pausa pranzo. Una forzata« settimana corta » con attività scolasticasolo antimeridiana;

si è a conoscenza del fatto che suc-cessivamente alla citata sentenza del TARCatania la dirigente scolastica dell’istitutoin oggetto abbia decretato il ripristinodell’orario delle 30 ore settimanali solo edesclusivamente per le due classi frequen-tate dai figli dei due genitori ricorrenti,anziché per tutte le classi intermedie,come da sentenza, e in più i genitori « nonricorrenti » hanno ottenuto dalla dirigentel’autorizzazione a prelevare i propri figliun’ora prima del dovuto;

tale azione ha determinato il pale-sarsi di una grave ritorsione nei confronti

dei minori – figli dei genitori ricorrenti –che, reintegrati nel loro diritto, sono staticostretti a rimanere isolati nelle rispettiveclassi e discriminati per una campagna dirivalsa offensiva del diritto e della deon-tologia professionale nonché degli obblighidel pubblico dipendente;

i genitori ricorrenti hanno inteso tu-telare il diritto alla formazione e all’istru-zione degli alunni e che non possono perquesto divenire oggetto di ritorsione né glistessi genitori e meno che mai i loro figli;

visto il rilievo della notizia è inter-venuto anche il sindacato che attraverso lapubblicazione di un comunicato delloscorso 6 giugno 2013 ha dichiarato che« (...) Il pronunciamento del Tar rendeevidente le forzature di un sistema scola-stico siciliano che pur di ricorrere allasettimana corta, che prevede 30 ore set-timanali, e non 40, è disposto a sacrificareore di lezione fuori da quanto stabilitodalla legge, restringendole addirittura a 27.Tutto questo mentre gli alunni del centroe del nord d’Italia frequentano solitamente40 ore a settimana; in cinque anni sareb-bero 2.145 ore in meno e conseguenzialitagli di posti in organico in un ambito incui i precari della scuola cercano, alcontrario, nuove occasioni di lavoro »;

il Tar ha obbligato la scuola a man-tenere il monte delle trenta ore (e nondelle 27 come era stato predisposto dal-l’istituto) a seguito del ricorso di duegenitori che hanno scelto di non privare ipropri figli, così come prevede la legge nelrispetto del diritto alla continuità, di pre-ziose ore di studio, seppur condividendo laformula della settimana corta, che sfociacome in tante scuole nel sabato libero maa fronte di necessari rientri pomeridiani,su cui distribuire le lezioni del sabato;

l’organizzazione oraria dell’attivitàdidattica è libera nell’esercizio dell’auto-nomia scolastica, va però esercitata all’in-terno di un quadro regolativo che nestabilisce natura, scopi e limiti;

tale fenomeno di libero arbitrio del-l’esercizio dell’autonomia scolastica non è

Atti Parlamentari — 7104 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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un fenomeno isolato ma interessa laquasi totalità delle scuole della regioneSicilia, generando un decadimento dellaqualità dell’offerta formativa, un incon-futabile peggioramento della qualità delrapporto insegnamento-apprendimento, ilmancato rispetto dei naturali ritmi fisio-logici e psicologici dei bambini;

l’organizzazione oraria oggetto delricorso al TAR Catania secondo l’inter-rogante per la riduzione del monte oresettimanale si pone in contrasto con ildecreto interministeriale sugli organici, lacircolare ministeriale n. 25 del 29 marzo2012, che in presenza di risorse di or-ganico sufficienti (come nel caso a mano),tutela e garantisce, assegnandogli prioritàassoluta, il diritto al mantenimento deiquadri orari degli anni precedenti; per lariduzione dell’unità oraria non recupe-rata: il decreto del Presidente della Re-pubblica n. 275/1999 che all’articolo 4comma 2/b prevede la definizione diunità d’insegnamento non coincidenti conl’unità oraria a fronte dell’utilizzazionedegli spazi orari residui nell’ambito delcurricolo obbligatorio. Tale recupero do-vrebbe quindi essere previsto nel Pof; perl’assoggettamento dei bambini a sei ore dilezione consecutive senza pause pranzo esenza i necessari rientri pomeridiani: ildecreto del Presidente della Repubblican. 275/1999 che all’articolo 1, comma 2specifica che l’autonomia si sostanzianella progettazione e realizzazione di in-terventi adeguati alle caratteristiche spe-cifiche dei soggetti coinvolti (nel casobambini dai 5 ai 13 anni) con l’esigenzadi migliorare l’efficacia del processo diinsegnamento e di apprendimento (6 oreal giorno non rappresentano un miglio-ramento dell’offerta formativa); e ancorail decreto del Presidente della Repubblican. 89/2009 che all’articolo 5 comma 4rende obbligatoria per le classi a tempoprolungato di 36 ore settimanali (comestabilito dal comma 3 del medesimo ar-ticolo) lo svolgimento di attività in fasceorarie pomeridiane, impedendo quindi dipoter ricorrere a 6 ore consecutive su 6giorni. Per evidente analogia non sonofattibili sei ore consecutive su 5 giorni

come previsto dalla organizzazione orariaimpugnata –:

se il Ministro interrogato, in consi-derazione delle notizie succitate intendaverificare e richiamare al rispetto degliscopi dell’autonomia scolastica e del qua-dro normativo che la definisce, per assi-curare il regolare avvio del prossimo annoscolastico nell’ICS di Valverde (Catania),come in tutte le scuole della regione Si-cilia, nell’adempimento della pronunciadel Tar e nel rispetto del diritto allo studiodegli alunni e della qualità dell’offertaformativa;

se il Ministro interrogato non ravvedala necessità di monitorare gli effetti degliulteriori tagli agli organici causati daldistorto esercizio dell’autonomia scolasticaaffinché a tutti gli studenti vengano ga-rantite uguali opportunità di apprendi-mento, sia dal punto di vista qualitativo(adeguata distribuzione delle attività di-dattiche) sia sotto l’aspetto delle possibilitàdi scelta tra diverse organizzazioni orarie(settimana corta e settimana lunga).

(5-01509)

CULOTTA. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

l’insegnamento della materia « Navi-gazione, arte navale ed elementi di costru-zioni navali », (codice identificativo 56/A)negli istituti superiori ad indirizzo nauticoè disciplinato dal decreto ministerialen. 39 del 1998 e le sue successive rettificheed integrazioni, sancendo che i titoli diaccesso per l’insegnamento della suddettamateria sono i seguenti:

a) Laurea in Scienze Nautiche conun determinato piano di studi; congiunta-mente a « Titolo Professionale di Ufficialedi Navigazione della Marina Mercantile »;

b) Laurea in Ingegneria congiunta-mente a « Titolo Professionale di Ufficialedi Navigazione della Marina Mercantile »;

Atti Parlamentari — 7105 — Camera dei Deputati

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c) Qualsiasi laurea purché con-giunta a « Titolo Professionale di Ufficialedi Vascello della Marina Militare »;

tale disciplina al momento risultainsegnata da molti docenti che non risul-tano iscritti nelle « Graduatorie d’istituto »,poiché la maggior parte degli aspiranti conla terza categoria di titoli (qualsiasi laureacongiunta a titolo professionale o titolo diufficiale superiore della Marina Militare,ovvero – a titolo esemplificativo – ilPatentino di Aspirante Capitano di lungocorso) sono in possesso di titoli congiuntoaffini al titolo previsto. Essi sono nominatidai capi d’istituto attraverso una domandadi disponibilità, in quanto non risultanoesserci aspiranti nelle graduatorie in molteregioni d’Italia;

quest’anomalia ha permesso a moltidocenti che sono in possesso di titolid’accesso con qualche difformità rispetto aquanto previsto dal decreto ministerialen. 39 del 1998 di insegnare ugualmente ladisciplina;

inoltre, da qualche mese risulta es-sere terminata la procedura di attivazionedei cosiddetti PAS, percorsi abilitanti spe-ciali, riservati ai docenti non abilitati macon un periodo d’insegnamento utile perl’accesso. Per la classe 56/A disciplinenautiche) sono state inviate a livello na-zionale 48 richieste a fronte di un fabbi-sogno previsto dal Ministero dell’istru-zione, dell’università e della ricerca perl’anno 2014/2015 di 104 unità. In Siciliatale fabbisogno risulta essere di 41 unità afronte delle 13 domande pervenute –:

se intenda valutare la possibilità diammettere agli imminenti percorsi abili-tanti speciali, attraverso un’ordinanza mi-nisteriale limitatamente alla classe di con-corso 56/A, i docenti che, nonostante pre-sentino dei titoli di accesso che si disco-stino dal decreto ministeriale n. 39 del1998, abbiano prestato servizio d’insegna-mento della disciplina per diversi anni permancanza di aspiranti nelle rispettive gra-duatorie ad esaurimento. (5-01511)

CAPUA. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

il decreto ministeriale n. 38 del 10gennaio 2002 ha disciplinato le scuolesuperiori per mediatori linguistici, natedalla trasformazione delle preesistentiscuole superiori per interpreti e traduttori;

si tratta di più di 30 realtà, conside-rate eccellenze formative, presenti su tuttoil territorio nazionale, istituite dal Mini-stero dell’istruzione, dell’università e dellaricerca che, al termine dei corsi triennalicorrispondenti a 180 crediti formativi uni-versitari, rilasciano titoli di studio equi-pollenti a tutti gli effetti ai diplomi dilaurea rilasciati dalle università al terminedei corsi delle lauree universitarie inscienze della mediazione linguistica;

giova ricordare che le suddette scuolenon comportano alcun onere da partedello Stato, non godono di alcun finan-ziamento pubblico, né percepiscono al-cuna forma di sovvenzione da parte delFondo ordinario annuale delle università;

l’accesso alle scuole per mediatorilinguistici avviene dopo aver conseguito undiploma di scuola secondaria superiore,che presuppone anche una adeguata pre-parazione linguistica di base;

tuttavia il suddetto regolamento nonconsente attualmente alle scuole di rila-sciare anche il diploma magistrale di me-diatore linguistico equipollente alle laureemagistrali rilasciate dalle università ita-liane che non consentono agli iscritti dellescuole superiori per mediatori linguistici ilprosieguo degli studi in quanto sono unadecina complessivamente nel territorio na-zionale le lauree magistrali in interpreta-riato e traduzioni attivate, con pochissimiposti disponibili;

ad oggi, con il diploma di mediatorelinguistico è possibile accedere solo allamagistrale di interpretariato (classe di lau-rea LM-94) non consentendo ai propriiscritti il prosieguo dei percorsi universi-tari specialistici secondo le normative chedisciplinano le classi di laurea L-12 (ex

Atti Parlamentari — 7106 — Camera dei Deputati

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decreto ministeriale n. 270 del 2004) ov-vero l’accesso a corsi di laurea magistralesecondo i regolamenti didattici previstidalle singole autonomie universitarie;

si rileva infine che la professione delmediatore linguistico comporta un conti-nuo aggiornamento professionale scienti-fico e l’obbligo da parte dei professionistidi specializzarsi in alcune aree e settoristrategici particolarmente richiesti dalmercato del lavoro, ma al momento ilMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca non autorizza le scuole abi-litate ad offrire percorsi di alta forma-zione e aggiornamento professionale, in-dispensabili per la professione degli inter-preti e traduttori e il mantenimento dellecompetenze professionali maturate –:

se non ritenga opportuno adottareiniziative, anche di tipo normativo, voltead eliminare le criticità citate in premessaal fine di consentire ad un settore forma-tivo particolarmente sensibile per profes-sionisti di inserirsi in contesti lavorativiinternazionali e dinamici. (5-01513)

GINATO e SBROLLINI. — Al Ministrodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca. — Per sapere – premesso che:

il decreto legislativo n. 112 del 1998sul decentramento amministrativo e sultrasferimento di funzioni dallo Stato aglienti territoriali ha suddiviso tra comuni eprovince funzioni amministrative in am-bito scolastico, in precedenza a caricodello Stato; tale norma si ritiene stiaproducendo un effetto di frammentazionedelle scelte che riguardano l’istituzione,l’aggregazione, la fusione e la soppressionedi scuole rendendo difficile una program-mazione organica, di ampio respiro esoprattutto condivisa dai soggetti interes-sati: enti locali, dirigenti scolastici, fami-glie, studenti;

in data 30 ottobre 2013 la commis-sione d’ambito distrettuale di Vicenza haapprovato a maggioranza, con il votocontrario del comune di Vicenza e delcomune di Monticello Conte Otto, la

proposta di dimensionamento scolasticoche coinvolge sette istituti scolastici su-periori della città di Vicenza (l’I.I.S.A.Canova, l’I.T.I.S. Rossi, l’I.I.S. Montagna,l’Ist A. Da Schio, l’I.T.A.S. Boscardin,l’I.T.C. Piovene, l’I.P.S.I.A. Lampertico);

la proposta, ora all’esame della re-gione Veneto, prevede che: l’istituto Mon-tagna diventi liceo artistico unificato, as-sorbendo i licei artistici del Boscardin edel Canova; l’istituto Boscardin assorbal’indirizzo tecnico costruzioni del Canova eaggiunga al biotecnologico anche l’indi-rizzo chimico-tecnico del Rossi e il chi-mico-professionale del Lampertico; l’isti-tuto Da Schio perda l’indirizzo turismoche verrebbe trasferito all’istituto Piovene;l’istituto Lampertico acquisisca l’indirizzosocio-sanitario del Montagna; l’istitutoRossi perda l’indirizzo chimico tecnico;

tale riorganizzazione, motivata dallanecessità di razionalizzare i costi e direperire spazi per gli istituti in crescita,non prevede, all’esame della documenta-zione resa pubblica dalla provincia, unaquantificazione dei risparmi reali;

tale cambiamento verrebbe assuntoanche per gli studenti che già hannointrapreso un indirizzo di studio, prospet-tando il rischio di disagi e disorientamentonegli studenti e nelle famiglie che al mo-mento dell’iscrizione hanno stipulato conla scuola scelta un patto formativo basatosu un determinato percorso, che tieneconto delle identità storiche e delle spe-cificità didattiche dei singoli istituti; inol-tre gli studenti dell’ultimo anno dellascuola secondaria inferiore, che attual-mente seguono percorsi di orientamentoscolastico, vivono una situazione di ulte-riore difficoltà costretti ad effettuarel’iscrizione alla scuola secondaria supe-riore senza poter avere piena conoscenzadella dislocazione ed organizzazione degliistituti;

il riordino implica una attenta valu-tazione delle dotazioni dei diversi edificiscolastici, in particolare i laboratori didat-tici specificamente destinati alle diversespecializzazioni, il cui spostamento ad al-

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tra sede necessita di spese per salvaguar-dare e ripristinare attrezzature e superfici,il tutto in tempi sufficientemente rapidiper garantire il regolare svolgimento delleattività scolastiche e assicurare la qualitàdell’offerta formativa;

la provincia di Vicenza, negli ultimi10 anni, sembra non aver riservato inve-stimenti all’edilizia scolastica degli istitutisuperiori della città e della provincia, iquali si trovano da tempo in una situa-zione di criticità a causa della ristrettezzadegli spazi in proporzione al numero deglistudenti iscritti, tale condizione impor-rebbe un intervento della provincia affin-ché si costruissero nuovi plessi e si ri-strutturassero quelli esistenti che non ri-spondono alle norme di sicurezza in vi-gore;

la provincia di Vicenza è ora com-missariata e priva di un organo di indi-rizzo politico legittimato ad assumere de-cisioni programmatorie di così radicale edampia portata –:

se il Ministro ritenga tale propostacoerente con le linee guida fissate dalMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca relativamente agli istituti tec-nici-professionali;

se intenda attivarsi per verificare chele dotazioni per lo svolgimento dell’attivitàdidattica siano garantite nel quadro di talepiano;

se intenda attivarsi perché i tempi direalizzazione della riorganizzazione sianotali da garantire la necessaria progressivitàe il conseguente rispetto del patto forma-tivo sottoscritto dalle famiglie e dagli stu-denti;

se ritenga opportuno assumereun’iniziativa di riforma delle funzioni am-ministrative in ambito scolastico che vadanel senso della concentrazione nel quadrodi una visione organica e omogenea, ga-rantendo pienamente l’attività didattica,confrontandosi con i soggetti coinvolti.

(5-01529)

Interrogazioni a risposta scritta:

CARRESCIA. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

il Parlamento europeo, visti gli arti-coli 6 e 165 del trattato sul funzionamentodell’Unione europea e l’articolo 123 delsuo regolamento, considerando che il giocodegli scacchi è accessibile ai ragazzi diogni gruppo sociale e può contribuire allacoesione sociale e a conseguire obiettivistrategici quali l’integrazione sociale, lalotta contro la discriminazione, la ridu-zione del tasso di criminalità e persino lalotta contro diverse dipendenze; che indi-pendentemente dall’età dei ragazzi, il giocodegli scacchi può migliorarne la concen-trazione, la pazienza e la perseveranza epuò svilupparne il senso di creatività,l’intuito e la memoria oltre alle capacitàanalitiche e decisionali; e che gli scacchiinsegnano inoltre determinazione, motiva-zione e spirito sportivo; ha approvato ladichiarazione scritta n. 0050/2011 (GUCE31 agosto 2013) sull’introduzione del pro-gramma « Scacchi a scuola » nei sistemid’istruzione dell’Unione europea ed hainvitato gli Stati membri a incoraggiarel’introduzione del programma « Scacchi ascuola » nei sistemi d’istruzione;

negli ultimi anni le attività di diffu-sione scacchistica nelle istituzioni scolasti-che si sono moltiplicate in molte regioniitaliane, dirigenti scolastici e docenti mo-strano un grande interesse per la nostradisciplina, in relazione all’attività didatticapropria delle varie scuole, ed in generalealla formazione degli studenti;

molte recenti ricerche nel campodella didattica evidenziano il ruolo diattività che riescano a coinvolgere attiva-mente lo studente nei processi di appren-dimento come quella scacchistica;

una ricerca, denominata « Gli scac-chi: un gioco per crescere », è stata rea-lizzata presso otto classi terze di scuolaprimaria nel 2007 dal professore RobertoTrinchero, docente di pedagogia sperimen-tale presso la facoltà di scienze della

Atti Parlamentari — 7108 — Camera dei Deputati

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formazione dell’università degli studi diTorino, ed ha rilevato come il gioco degliscacchi possa essere un valido ausilio peril potenziamento delle abilità cognitivedegli alunni. Detta ricerca ha valutatol’efficacia degli istruttori della federazionescacchistica italiana e dei protocolli didat-tici da loro impiegati, permettendo dipoter affermare che, quando impiegatocome strumento pedagogico, il gioco degliscacchi può ben supportare il compitodegli insegnanti;

la pratica scacchistica, oltre alla na-turale stimolazione delle competenze logi-che, porta all’affinamento dell’intuizione edelle capacità gestionali di qualunque si-tuazione, che produca la considerazione el’accettazione dei propri limiti e deglieventuali insuccessi, consolidando tramiteil gioco il rispetto delle regole e dell’av-versario, l’esercizio della pazienza e dellacorrettezza;

gli scacchi possono rivelarsi un im-portante strumento didattico per la rimo-zione di alcuni ostacoli all’apprendimentosia sul piano comportamentale, motivandoall’impegno verso un progetto strategicoscelto autonomamente, sia su quello delleconnessioni logiche, favorendo soprattuttoi rapporti di causa-effetto e le aperture delpensiero divergente pur nell’applicazionedel pensiero convergente. In particolare, siritiene che questo tipo di interventi pos-sano essere valido supporto per lo svi-luppo di competenze matematiche comedeclinate nei programmi PISA, cioè con-nesse ad un uso più ampio e funzionaledella matematica, dove si richiede unaapplicazione nel riconoscere e formulareproblemi matematici in varie situazioni(PISA 2003);

i risultati ottenuti ai test PISA sug-geriscono che gli studenti italiani nonsanno applicare le abilità costruite ascuola in contesti meno strutturati diquelli in cui sono soliti svolgere le loroattività scolastiche; essi mostrano difficoltànei processi di riflessione, riproduzione econnessione delle conoscenze matematiche(Fonte UMI);

questo tipo di difficoltà emergonosoprattutto a causa di un pensiero non-scientifico. Gli studenti non sono abituatia pensare usando un rigoroso e coerenteapproccio scientifico, o meglio, non loritengono un riferimento essenziale inmolte attività perché lo ritengono circo-scritto ad ambiti ben delimitati. Tuttequeste considerazioni sono frequente-mente presenti nei progetti didattici chesono prodotti dagli istruttori e/o dai do-centi impegnati nelle attività scacchistichea scuola;

si rileva però che, a fronte di questolodevole impegno, non esiste un modoorganico di approcciarsi a questo nuovostrumento della didattica e molti dei be-nefici possibili sono dispersi nei rivolidella poca esperienza nel coniugare detteistanze formative nei tempi e modi ade-guati;

attività di avviamento al gioco degliscacchi sono ormai diffuse su tutto ilterritorio nazionale; sovente questi pro-getti si sono sviluppati su base locale e avolte in modo sporadico, tramite associa-zioni scacchistiche le quali, supportando larichiesta degli istituti scolastici a lorovicini, possono fornire istruttori Federa-zione scacchistica italiana C.O.N.I., ingrado di intervenire sulle classi in qualitàdi « esperti esterni », sia in orario curri-colare che extra curricolare;

la diffusione del gioco degli scacchinelle scuole sembra quindi dovuta ad unabrillante intuizione di un certo numero didocenti che però si scontra con le rigiditàdel sistema e con l’obiettiva difficoltà nel-l’introdurre le lezioni da parte degli istrut-tori Federazione scacchistica italianaC.O.N.I., quando richiesti come esperti,che non appartengono al mondo dellascuola;

è perciò molto importante per mi-gliorare il sistema scolastico nazionale ac-cogliere l’invito del Parlamento europeo edintrodurre il programma « Scacchi ascuola » nel sistema d’istruzione;

sono necessarie azioni da parte delMinistro dell’istruzione, dell’università e

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della ricerca per motivare utilmente idocenti della scuola pubblica, affinché essipossano sentirsi adeguati nelle rispettivecompetenze tecniche, necessarie all’inse-gnamento del gioco degli scacchi, sapendoben impiegare questo strumento pedago-gico con le finalità sopra esposte;

esistono già significative esperienze inItalia quale quella nella regione Piemontedove tramite, il relativo Comitato regionaledella federazione scacchistica italiana si èpotuto avviare già dal 2005, in formacoordinata con l’ufficio scolastico regio-nale e il settore istruzione della regionePiemonte, il progetto « Scacchi a scuola inPiemonte », che per il livello qualitativo equantitativo raggiunto è considerato unesempio di eccellenza nella diffusionescacchistica scolastica e si colloca tra iprincipali progetti in ambito internazio-nale;

la Federazione scacchistica italianaha elaborato numerose proposte per ladiffusione dell’attività scacchistica e, nelsettore scolastico, è quanto mai significa-tiva quella denominata « Scacchi a scuolain Italia » che intende fornire un percorsodi didattica scacchistica – scolastica alleclassi della scuola primaria, in orarioscolastico, della durata minima di 50 orecomplessive (10 ore per anno) così arti-colato in varie fasi: a) psicomotricità suscacchiera gigante; b) formazione docentiscolastici; c) insegnamento agli alunni tra-mite l’utilizzo di internet/intranet; d) im-piego degli istruttori federazione scacchi-stica italiana CONI;

diversi Paesi hanno già varato pro-grammi governativi che prevedono l’inse-rimento organico degli scacchi a scuola,tra cui la Cina, la Turchia e l’Egitto,tramite il loro relativo Ministero dell’istru-zione. Rendere il gioco degli scacchi unamateria scolastica, come appunto sta suc-cedendo altrove, sarebbe ora poco perti-nente alla nostra realtà nazionale, inquanto si può definire questo un momentodi profonda innovazione strutturale dellastessa scuola pubblica, con tutti i risvoltiche ciò comporta;

incoraggiare però l’introduzione delprogramma « Scacchi a scuola » verifi-cando e attualizzando il protocollo d’in-tesa fra FSI e Ministero dell’istruzione,dell’università e della ricerca del 2008 edestinando risorse specifiche per gli istitutiche partecipano al progetto può costituireun modo efficace per migliorare in tempibrevi il servizio scolastico offerto –:

quali iniziative intenda assumere ilGoverno, in attuazione della dichiarazionescritta n. 0050/2011 del Parlamento euro-peo, per promuovere ed incentivare l’in-troduzione del programma « Scacchi ascuola » nel sistema d’istruzione nazionale,se intende attualizzare il Protocollo fir-mato dal Ministro dell’istruzione, dell’uni-versità e della ricerca con la FSI nel 2008e quante risorse intende destinare a favoredegli istituti che aderiscono a tale pro-gramma. (4-02585)

FANTINATI. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

il 19, 20 e 21 settembre 2013, a Lecce,si è tenuto l’annuale convegno dell’Asso-ciazione italiana di economia aziendale(AIDEA);

in quell’occasione, come pubblicatoda Il Fatto Quotidiano il 15 novembre2013 nella versione on line, « sono statianticipati dai commissari i risultati del-l’abilitazione scientifica nazionale (ASN)nel settore concorsuale 13 Organizzazioneaziendale, che dovevano essere ufficializ-zati il prossimo 30 novembre, in violazionealle disposizioni amministrative e penalipreviste dall’ordinamento a tutela del se-greto d’ufficio »;

la notizia, come spiegato dal quoti-diano, è stata segnalata da un aspiranteidoneo, che, preferendo rimanere ano-nimo, ha tuttavia rivelato la propria iden-tità all’organo di stampa in questione;

il giovane racconta di aver scoperto,assieme ad altri, di non aver superato ilconcorso nel settore 13 B3-organizzazione

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aziendale in seguito all’anticipazione deirisultati, fatto che ben presto è diventatodi pubblico dominio grazie ai mezzi messia disposizione dalla moderna tecnologia;

l’abilitazione scientifica nazionale, in-trodotta dalla cosiddetta « legge Gelmini »(n. 240 del 2011), costituisce requisito ne-cessario per l’accesso alla prima e allaseconda fascia di docenza universitaria.Non è un concorso e la commissione devestabilire soltanto se i candidati abbiano uncurriculum che soddisfi specifici criteri diqualità. Quindi, con l’abilitazione, gli ido-nei ottengono solo il titolo che permetteràloro di partecipare alle procedure pubbli-che di selezione bandite dalle singole uni-versità per l’attribuzione dei posti;

le procedure di abilitazione preve-dono: commissioni di abilitazione nazio-nale autorevoli, composte da 5 studiosi dielevata qualificazione scientifica di cui,per la prima volta, uno straniero o italianoattivo all’estero; il sorteggio dei commis-sari tra coloro che presentano un curri-culum scientifico di qualità; l’informatiz-zazione delle procedure per consentire lapiù ampia partecipazione all’estero; l’abo-lizione dell’elezione dei commissari perevitare cordate e accordi interni; l’attribu-zione dell’abilitazione, a numero aperto,sulla base di rigorosi criteri di qualitàstabiliti con decreto ministeriale, sullabase di pareri dell’ANVUR e del CUN;

« il Regolamento pone fine ai con-corsi truccati e introduce l’abilitazionenazionale secondo criteri meritocratici e ditrasparenza, i principi cardine del ddlGelmini che vuole così colpire baronie,privilegi e sprechi »: è quanto riferiva ilMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca in un comunicato stampa del21 gennaio 2011, all’indomani dell’appro-vazione del decreto attuativo in Consigliodei ministri;

nel corso del question time del 16ottobre 2013, alla Camera dei deputati, ilMinistro interrogato, ha chiesto alla co-munità accademica italiana « di impe-gnarsi attivamente e con spirito di servizioperché tutte le procedure concorsuali av-

vengano con il massimo rigore, nel rispettodei principi di etica pubblica, a tutela deicandidati e con la massima trasparenza.La reputazione delle comunità scientifichedipende anche dalla capacità di gestire leselezioni e le scelte con autorevolezza eassoluta terzietà » –:

se il Ministro interrogato intenda ac-certare la veridicità dei fatti esposti inpremessa e, in caso di conferma, proce-dere con un provvedimento di sostituzionedei commissari per la prossima sessioneselettiva al fine di ristabilire un clima diaffidabilità e correttezza. (4-02591)

DI GIOIA, MONGIELLO, MICHELEBORDO, SANNICANDRO, CERA eLEONE. — Al Ministro dell’istruzione, del-l’università e della ricerca, al Ministro perla coesione territoriale. — Per sapere –premesso che:

con il decreto ministeriale 9 agosto2013 « Decreto criteri e contingente assun-zionale delle Università statali per l’anno2013 » e la relativa distribuzione del con-tingente di risorse espresso in termini diPunti Organico, si è determinata, di fatto,un’evidente disparità di trattamento fra gliatenei;

il CUN (Consiglio universitario nazio-nale) con una mozione, datata 23 ottobre2013, ha evidenziato che la ripartizionedei PO 2013 favorisce « gli Atenei che sitrovano in una situazione economico-fi-nanziaria molto solida, andando però apenalizzare gli Atenei che si trovano inuna situazione combinata di costo delpersonale e indebitamento comunque ri-tenuta positiva dalla normativa vigente(decreto legislativo n. 49 del 2012) »;

tale decreto appare in netta contrad-dizione con il rapporto approvato dallasettima commissione del Senato il 30 ot-tobre 2013, ove « si auspica che la distri-buzione delle poche risorse disponibili peril rimpiazzo delle cessazioni non penalizzipesantemente intere aree del Paese aggra-

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vando gli squilibri territoriali proprio inun campo strategico come l’alta forma-zione e la ricerca »;

i rettori delle università di Bari, delPolitecnico di Bari, di Foggia, del Molise edel Salento hanno approvato una mozionenella quale si denuncia la grave violazionedei principi costituzionali di eguaglianza,di autonomia universitaria e di sussidia-rietà, in quanto gli indicatori utilizzati peril computo dei punti organico, basati sulrapporto tra le entrate complessive delleuniversità (tra cui, la contribuzione stu-dentesca) e i costi fissi, sono logicamentemolto condizionati dal contesto socio-eco-nomico di ubicazione dei singoli atenei;

gli stessi continuano denunciando che« alla luce dei cospicui tagli al FFO giàeffettuati negli anni precedenti, non saràpiù possibile garantire uniformemente sututto il territorio nazionale standard qua-litativi per consentire ai cittadini di fruiredello stesso diritto all’istruzione e allaconoscenza » –:

se non si ritenga necessario, tenutoconto che gli investimenti per le universitànon costituiscono un costo, ma un fonda-mentale volano per lo sviluppo socio-economico del Paese, prevedere:

a) l’immediato ripristino della clau-sola di salvaguardia in piena conformitàcon la vigente normativa (articolo 7,comma 6, decreto legislativo n. 49 del2012), con cui lo scorso anno è statoprevisto, per ogni università, al massimo il50 per cento dei punti organico relativialle cessazioni dei rapporti di lavoro del-l’anno precedente (articolo 2, comma 1,sub a), decreto ministeriale n. 297 del2012);

b) la rapida emanazione del de-creto ministeriale per fissare il costo stan-dard unitario di formazione per studente,da determinarsi anche in riferimento ai« differenti contesti economici, territorialie infrastrutturali in cui opera ogni singoloateneo » (articolo 8, decreto legislativon. 49 del 2012);

c) l’applicazione delle finalità delladisposizione, finora disattesa, prevista al-l’articolo 8, comma 11, decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri 9 aprile2001, con la previsione di quote aggiuntiveper la parte di incentivazione del Fondo difinanziamento ordinario, tenendo contodell’impegno degli atenei nelle politicheper il diritto allo studio (specie con rife-rimento all’incremento del numero degliesoneri totali rispetto all’anno accademico2000/2001, all’esonero dalla tassa di iscri-zione e dai contributi universitari deglistudenti idonei non beneficiari di borsa distudio e dei contributi per la mobilitàinternazionale);

d) l’introduzione della disposizione,già vigente in materia sanitaria dal 2004 al2010, per effetto della quale le spese delpersonale docente e tecnico-amministra-tivo in regime convenzionale con il sistemasanitario nazionale sono state ricompresesolo per due terzi tra quelle fisse obbli-gatorie di ateneo (per il 2004, articolo 5,comma 2, decreto-legge n. 97 del 2004,convertito con modificazioni, dalla leggen. 143 del 2004);

e) l’introduzione di un correttivo alriparto delle risorse, avendo riguardo agliimprescindibili indici di deprivazione so-ciale elaborati dall’Istat (percentuale dipopolazione minore di 6 anni con licenzaelementare o meno – cosiddetta depriva-zione culturale), percentuale di popola-zione disoccupata o in cerca prima occu-pazione (cosiddetta deprivazione di risorsedi potere), indice di affollamento (numerodi occupanti per 100 metri quadrati) epercentuale di abitazioni occupate in af-fitto, percentuale di famiglie monogenito-riali con figli dipendenti conviventi (cheesprimono la mancanza di sostegno so-ciale);

se non si ritenga indispensabile, sutali delicate questioni, arrivare ad un mo-mento di confronto fattivo con il Consiglionazionale universitario al fine di indivi-duare possibili percorsi correttivi atti adattenuare gli effetti drammaticamente spe-

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requativi conseguenti all’applicazione del-l’attuale modello di ripartizione. (4-02602)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

NARDELLA. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali, al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

l’Italia è attraversata da una crisioccupazionale tra le più drammatiche mairegistrate negli ultimi decenni. Il numerodi disoccupati, pari a 3 milioni 194 mila(dati Istat riferiti a settembre 2013), siattesta al 12,5 per cento, in aumento di 0,1punti percentuali rispetto al mese di ago-sto (2013) e di 1,6 punti nei dodici mesi;

complessivamente nei primi novemesi del 2013 sono state presentate1.431.627 domande di cassa integrazione,con un aumento del 27,7 per cento ri-spetto al 2012 (Rapporto Inps 2013). Ilrapporto Unioncamere registra, invece, lachiusura da gennaio a maggio 2013 di ben5.334 aziende. La regione in cui si sonoverificati più fallimenti è la Lombardiacon ben 1.211 fallimenti, 95 in più del-l’anno scorso, un dato allarmante che faemergere la condizione di milioni di fa-miglie che si sono ritrovate improvvisa-mente senza reddito e prospettive;

in un quadro così difficile la chiusuradi un altro stabilimento e il licenziamentodi 50 operai assume una rilevanza parti-colare specialmente se una sentenza dellacorte d’appello si è espressa a favore delloro reintegro. Lo stabilimento Alfa Ro-meo di Arese, aperto all’inizio degli annisessanta era il più grande della casa au-tomobilistica Alfa Romeo. L’impianto in-dustriale ricopriva un’area molto ampia,interessando oltre al comune di Areseanche quelli di Rho, Lainate e GarbagnateMilanese. Dal 2011 la fabbrica è total-mente chiusa e attualmente in parte di-

smessa nell’insediamento di Arese rimanesolo il museo storico Alfa Romeo chiuso alpubblico dal 2011 e la sede operativa delCustomer Services Centre del gruppo Fiat;

nel 1986 l’Alfa Romeo viene cedutaalla FIAT dall’IRI (Istituto per la ricostru-zione industriale), i dipendenti sono16.000 ma ad un anno dall’acquisto, per laprocedura di risanamento aziendale incassa integrazione guadagni si riducono asoli 6.000 operai per poi svuotarsi com-pletamente negli anni successivi. Nel 2009gli ultimi 70 operai dell’ex Alfa Romeovengono assunti da Innova Service srl, lasocietà che gestiva i servizi dell’area aseguito di un appalto quinquennale (2009-2014) stipulato con ABP Srl (AIG-Lincol-n–FIAT) e altri proprietari dell’area del-l’Alfa. A fine 2010 il contratto tra InnovaService e ABP viene anticipatamente ri-solto e gli operai licenziati nel febbraio del2011;

nel 2011 il tribunale di Milano, se-zione del lavoro, con la sentenza n. 6420si esprime a favore degli operai dichia-rando illegittimi i licenziamenti. Con de-libera della giunta regionale della Lom-bardia del 28 novembre 2012 n. IX/4467viene stipulato il protocollo d’intesa traAgenzia regionale per l’istruzione e il la-voro (ARIFIL), comune di Arese e Tea Spa(società che acquista l’area industriale daABP srl) relativa alla situazione occupa-zionale area Fiat Alfa Romeo Arese;

« Nell’ambito della costruzione, com-mercializzazione e apertura al pubblico diun nuovo insediamento in Arese (Milano),sulle aree dove sorgevano gli stabilimentiFIAT-Alfa Romeo, la società (Tea s.p.a.),titolare delle domande di autorizzazioneamministrativa alla realizzazione, manife-stava la volontà di intervenire a sostegnodi una particolare situazione di criticitàsociale generatasi per un gruppo di exdipendenti Alfa Romeo ancora privi diun’occupazione stabile. La società Teas.p.a. rese unilateralmente disponibile —pur sostenendo di non avere alcun vincoloo obbligo in tal senso — una somma dieuro 2.200.000 al fine di sostenere unintervento straordinario di ricollocazione

Atti Parlamentari — 7113 — Camera dei Deputati

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per questo gruppo, concedendo in alter-nativa un sostegno straordinario al redditoteso al raggiungimento dell’età pensiona-bile o al superamento di una momentaneasituazione di disagio economico, comun-que a fronte della rinuncia da parte diciascun lavoratore interessato a qualsiasipretesa o diritto nei confronti delleaziende che interverranno nella realizza-zione del nuovo polo di insediamento ». Èquanto si legge nella delibera della giuntaregionale n. IX/4467 del 28 novembre2012;

dopo un anno da tale accordo, non èstata erogata nemmeno una parte dellasomma stanziata, in quanto la società (Teasrl) precisa che essa è « sospensivamentecondizionata all’effettivo rilascio delle au-torizzazioni amministrative e tutti i per-messi di costruire definitivi », che tra l’al-tro risultano rilasciati, tant’è che il co-mune di Arese ha improvvisamente dettodi voler procedere. Ancora una volta apagare sono stati i lavoratori che si sonoritrovati senza reddito né stipendio. Laclausola di rinuncia da parte dei lavoratoriinteressati ad avanzare qualsiasi pretesaed a rinunciare ad ogni diritto nei con-fronti delle aziende, tra cui ABP Srl ed isuoi aventi causa (tra cui Tea srl) chesarebbero intervenute nella realizzazionedel nuovo polo di insediamento, non puòpregiudicare l’applicazione di diritti acqui-siti per legge e stabiliti in una sentenza;

il 26 giugno 2013, infatti, con sen-tenza della corte d’appello registro gene-rale n. 2157/2012 è stato riconosciuto agliappellanti il diritto ad essere reintegratinel proprio o in un equivalente posto dilavoro e il risarcimento del danno corri-spondente alle mensilità maturate dalladata del licenziamento alla reintegra;

ad oggi i lavoratori, nonostante lasentenza in appello, a quanto consta al-l’interrogante, non sono stati reintegrati,non godono di alcun ammortizzatore so-ciale, non hanno beneficiato del sostegnoal reddito promesso dalla regione Lom-bardia e, soprattutto, non vedono alcunavolontà di riassunzione nel rispetto di

quanto disposto della corte d’appello diMilano, con le famiglie allo stremo e senzaaiuti –:

se i Ministri interrogati non ritenganourgente assumere ogni iniziativa di com-petenza a seguito della sentenza dellacorte di appello di Milano del 26 giugno2013 registro generale del lavoro n. 2157/2012, che si è espressa in favore delreintegro dei lavoratori licenziati e delpagamento degli arretrati mensili, com-presi gli oneri previdenziali dalla data dellicenziamento, al fine di garantire a questefamiglie di poter tornare a vivere in unacondizione di rispetto, oltre che dei diritti,della dignità dei lavoratori e delle lorofamiglie. (5-01518)

PRODANI e RIZZETTO. — Al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

la concessionaria automobilistica« Progetto 3000 » sita a Muggia (TS) — consuccursali a Staranzano (Monfalcone) eCervignano del Friuli (Udine) — è fallitanel 2012 a causa di un passivo che hasuperato i cinque milioni di euro di creditivantati dalle banche;

nonostante il perdurare della crisi delcomparto automobilistico legata al crollodelle vendite la curatela fallimentare, susollecitazione delle organizzazioni sinda-cali, ha determinato la scelta di farericorso alla cassa integrazione guadagnistraordinaria (CIGS) per tutti i dipendentilegati all’industria e la cassa in deroga(CIG) per i dipendenti afferenti al com-mercio;

dopo oltre sei mesi di trattativa, lostorico autosalone legato ai marchi Re-nault e Nissan è divenuto di proprietàdella società udinese Autonord Fioretto,che nel capoluogo friulano commercializzada anni le due marche di autoveicolisummenzionati. La nuova dirigenza haassunto il 50 per cento dei dipendenti conl’opzione di contrattarne altri al determi-narsi del consolidamento del fatturato;

Atti Parlamentari — 7114 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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la prima domanda di Cassa integra-zione guadagni straordinaria — successi-vamente autorizzata dal Ministero del la-voro e delle politiche sociali — è statapresentata con un accordo sindacale sot-toscritto presso la regione Friuli VeneziaGiulia il 27 luglio 2012 ai sensi di dell’ar-ticolo 3, comma 1 della legge n. 223 del1991 per un numero di 33 lavoratori (sui70 totali) e per la durata di 12 mesi adecorrere dal 12 luglio 2012;

al determinarsi delle condizioni perun ulteriore proroga della Cassa integra-zione guadagni straordinaria, il 16 maggio2013 le parti sociali hanno sottoscritto unnuovo accordo, presso la regione FriuliVenezia Giulia, per ulteriori 6 mesi adecorrere dal 12 luglio 2013, riferita a 19lavoratori;

ad oggi, dopo sei mesi dalla richiesta,il Ministero del lavoro e delle politichesociali non ha ancora autorizzato la Cassaintegrazione guadagni straordinaria, circo-stanza che aggrava la condizione econo-mica dei lavoratori interessati –:

se il Ministro interrogato intenda au-torizzare al più presto la Cassa integra-zione guadagni straordinaria ai 19 lavo-ratori della « Progetto 3000 »;

per quali motivi la richiesta di Cassaintegrazione guadagni straordinaria nonsia stata ancora evasa dopo sei mesi;

se esistano ulteriori casi di ritardonell’autorizzazione di Cassa integrazioneguadagni e Cassa integrazione guadagnistraordinaria, quali ne siano i motivi e conquali strumenti e tempistiche si intendaintervenire. (5-01521)

BURTONE. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

nel mese di luglio 2011 il presidentee il direttore provinciale di Catania del-l’Anfe sono stati raggiunti da avviso digaranzia per l’indagine relativa all’utilizzodei fondi per il quinquennio 2005/2010;

nel mese di settembre 2011 l’ente èstato commissariato dall’Anfe nazionalecon la nomina del dottor Gaetano Calàquale commissario straordinario e rappre-sentante dell’ente;

da allora è stato avanzato un pianodi riorganizzazione con conseguente ride-terminazione dell’organigramma, dell’ade-guamento alle norme vigenti sulla sicu-rezza, del servizio reso ai cronisti;

i dipendenti sostengono che risultanoampiamente disattesi tutti gli accordi sti-pulati e di essere in attesa di ben ventimensilità quasi due anni di stipendio;

le indagini della magistratura riguar-dano il periodo 2005-2010 e quindi glistipendi mancanti riguardano un periodoche è fuori dall’inchiesta;

rimane tutta la necessità di procederead una riforma complessiva della forma-zione professionale;

si è in piena emergenza per questilavoratori e per le proprie famiglie che sisono indebitate e non riescono più a farfronte alle esigenze primarie –:

se e quali iniziative per quanto dicompetenza, il Ministro intenda attivarecon la massima urgenza in relazione allasituazione descritta in premessa. (5-01532)

Interrogazione a risposta scritta:

LAVAGNO e PAGLIA. — Al Ministro dellavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

la società Venice Holdings s.r.l., hafirmato con il gruppo inglese Dixons unaccordo di investimento dove verrannoconferite nella newco comune l’intero ca-pitale di Unieuro spa e Sgm Distribuziones.r.l. (Marco Polo-Expert), azione intesa adare vita a un nuovo progetto di industrianel settore del commercio al dettaglio diprodotti elettronici;

Atti Parlamentari — 7115 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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la newco comune sarà partecipata daVenice Holdings all’85 per cento e dalgruppo Dixons al 15 per cento; la chiusuradell’accordo, prevista per la fine di no-vembre 2013, è comunque condizionatadalla decisione dell’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato che deve pro-nunciarsi sull’operazione;

il fatturato di Unieuro spa e SgmDistribuzione s.r.l., è stato superiore a 1,3miliardi euro e vale circa il 10 per centodel mercato nazionale;

nonostante il fatturato in attivol’azienda ha annunciato oltre 200 esuberinella sede di Piacenza per quanto riguardagli uffici amministrativi e i magazzini chesi occupano della logistica e 70 dipendentiUnieuro della sede di Monticello d’Alba(CN);

Sgm Distribuzione s.r.l. ha informatoi sindacati di non poter agire a favore delfuturo dei lavoratori, sia per quanto con-cerne gli ammortizzatori sociali, sia per gliinterventi di riqualificazione;

il ridimensionamento perentoriodelle strutture di Unieuro che non sioccupano di vendita, con lo scopo diaccorparle a quelle di SGM distribuzione,rischia di metter a repentaglio molti postidi lavoro, aumentando il rischio di accre-scere le liste di mobilità e di disoccupa-zione impoverendo di fatto il polo logi-stico –:

se siano a conoscenza delle proble-matiche esposte in premessa;

quali azioni intendano intraprendereper salvaguardare gli attuali livelli occu-pazionali;

se non intenda aprire un tavolo na-zionale di confronto con lo scopo di av-viare un dialogo finalizzato a tutelare lacontinuità occupazionale. (4-02593)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

VALIANTE. — Al Ministro delle politi-che agricole alimentari e forestali. — Persapere – premesso che:

nei giorni scorsi, a causa di un vio-lento nubifragio a sud di Salerno, si sonoverificati numerosi danni nei territori delCilento, in particolare nei comuni di Ca-stellabate e di Laureana Cilento;

il decreto legislativo 29 marzo 2004,n. 102, come modificato dal decreto legi-slativo 18 aprile 2008, n. 82, consente chea favore delle aziende agricole danneggiatepossano essere concessi i seguenti aiuti:

a) contributi in conto capitale finoall’80 per cento del danno accertato sullabase della produzione lorda vendibile me-dia ordinaria;

b) prestiti ad ammortamento quin-quennale per le esigenze di esercizio nel-l’anno in cui si è verificato l’evento dan-noso e per quello successivo;

c) proroga delle rate delle opera-zioni di credito agrario in scadenza nel-l’anno in cui si è verificato l’evento dan-noso;

d) contributi in conto capitale peril ripristino delle strutture aziendali e laricostituzione delle scorte eventualmentecompromesse o distrutte;

e) il ripristino delle infrastruttureconnesse all’attività agricola, tra cui quelleirrigue e di bonifica, con onere della spesaa carico del fondo di solidarietà nazio-nale –:

in che modo il Ministro interrogatointenda intervenire affinché siano indivi-duate nell’immediato risorse straordinarieche possono soddisfare le più urgenti esi-genze del territorio e dei suoi abitanti eche sappiano garantire il rilancio econo-mico, sociale ed occupazionale del com-parto agricolo salernitano;

Atti Parlamentari — 7116 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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quali iniziative intenda assumere perintegrare le somme necessarie a rimbor-sare i cittadini e le aziende agricole deidanni subiti, nonché per ottenere unaproroga rispetto al pagamento dei mutuiper le imprese agricole del comparto gra-vemente danneggiate;

quali iniziative di competenza in-tenda attivare per la copertura del man-cato reddito dei lavorati agricoli dei ter-ritori colpiti. (5-01510)

SBROLLINI. — Al Ministro delle poli-tiche agricole alimentari e forestali, al Mi-nistro dell’economia e delle finanze. — Persapere – premesso che:

da un articolo comparso sul Giornaledi Vicenza di mercoledì 6 novembre 2013,pagina 8, apprendo che dei 154 milioni dieuro dovuti agli imprenditori agricoli delVeneto per il pagamento anticipato deipremi per la domanda unica 2013, man-cano ancora all’appello circa 56 milioni dieuro;

la Commissione europea ha autoriz-zato tale pagamento anticipato; Avepa,l’agenzia regionale che si occupa dei pa-gamenti, ha avviato le procedure per ilpagamento il 16 ottobre 2013. Tuttavia,Avepa non ha risorse a causa della man-cata assegnazione dei fondi necessari daparte di Agea, l’agenzia nazionale per ipagamenti in agricoltura;

risulta che Agea sia in attesa delreintegro di cassa da parte del Ministerodell’economia e delle finanze. Infatti, unavolta esauriti i soldi in cassa a disposizionedi Agea, quest’ultima deve attendere lasuccessiva anticipazione ministeriale perpoter continuare ad effettuare i paga-menti;

sembra che il problema non riguardasolo la domanda unica, ma anche il pa-gamento delle domande relative al Psr-programma di sviluppo rurale per le qualil’Agenzia eroga una media di circa 14

milioni di euro al mese, e per cui biso-gnerà attendere l’assegnazione di nuoverisorse da parte del Ministero;

nonostante la puntualità nel richie-dere le anticipazioni di cassa per esseretempestivi nei pagamenti, il meccanismodella tesoreria unica a livello nazionalemette in difficoltà gli organismi pagatorivirtuosi e penalizza drammaticamente gliimprenditori agricoli;

tale meccanismo costringe ad atten-dere lunghe e antieconomiche procedureburocratiche e non tende a garantire unsistema snello ed efficiente –:

se i Ministri siano a conoscenza diquanto sopra;

se e come intendano intervenire persollecitare l’assegnazione delle risorse fi-nalizzate al tempestivo pagamento antici-pato dei premi per la domanda unica2013;

se non intendano mettere in attopolitiche atte a sburocratizzare il mecca-nismo sopra esposto per valorizzare l’im-presa rurale e renderla più efficiente.

(5-01512)

Interrogazioni a risposta scritta:

LUPO, MASSIMILIANO BERNINI, PA-RENTELA, L’ABBATE, GAGNARLI, GAL-LINELLA e BENEDETTI. — Al Ministrodelle politiche agricole alimentari e fore-stali, al Ministro delle infrastrutture e deitrasporti, al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

il « fund rising » si sta indirizzando inmaniera decisa sulle multinazionali ame-ricane dei settori food e digitale, comeriportato sul Sole 24 Ore del 14 novembre2013. Proprio gli Stati Uniti sono il paeseche più di altri investirà nell’Expo 2015con 35 milioni di euro, insieme a Cina,Germania e alla stessa Italia. Finora sonostate contattate 70 aziende, tra le quali

Atti Parlamentari — 7117 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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anche le grandi catene del food come laCoca Cola, McDonald’s e Starbucks non-ché le multinazionali impegnate nelle bio-tecnologie, come la Monsanto, partner diAigacos (Associazione italiana per la ge-stione agronomica e conserviera del suolo)sviluppatrice del progetto « 100 Km bluper l’Expo 2015 di Milano ». Tra i soste-nitori della Aigacos si annoverano, inoltre,la Basf e la Bayer per gli agenti agrochi-mici;

il percorso che porterà Milano adospitare l’Esposizione universale nel 2015,sta attraversando negli ultimi giorni ilterreno forse più determinante per la suariuscita, ossia la ricerca degli sponsor chefinanzieranno gran parte dell’evento;

il tema scelto per la manifestazionesarà l’« alimentazione sostenibile », visto ilcontinuo aumento demografico mondiale;con l’obiettivo del diritto ad un’alimenta-zione sana, sicura e sufficiente per tutto ilpianeta; centralizzazione del ruolo del ter-ritorio; genuinità del cibo; preservazioneed individuazione dei migliori strumenti dicontrollo e di innovazione;

la Coca Cola è protagonista in diversiPaesi del Terzo Mondo, Africa in testa, deldepauperamento delle risorse idriche alfine di produrre il prodotto finale, ritenutoda molti autorevoli nutrizionisti mondialicome « non salubre » e concausa dell’au-mento della percentuale di obesità nellapopolazione americana;

il modello di nutrizione diffuso damultinazionali alimentari, quali appuntola McDonald’s, non appare certo quello acui vorrebbe puntare la manifestazione:animali che forniscono la carne per glihamburger costretti a continue gravidanzeed imbottiti di antibiotici e farmaci sono ilsuo marchio di fabbrica;

la Monsanto, è specializzata nellaproduzione di erbicidi, di ormoni di sintesie di sementi geneticamente modificate,accusata di pressioni nel corso della Con-ferenza di Kyoto del 1997 affinché laConferenza stessa non inserisse gli HFC

(idrofluorocarburi, sostanze che contribui-scono in misura notevole all’effetto serra)fra i gas da ridurre –:

se il Governo sia a conoscenza deifatti esposti in premessa e se esista unalinea per la ricerca degli sponsor interna-zionali dell’Expo 2015 Milano che avràcome tema « l’alimentazione sostenibile »,in considerazione del fatto che le aziendegià contattate o che risulta saranno con-tattate a breve nulla hanno a che fare contale tema. (4-02587)

D’AMBROSIO. — Al Ministro delle po-litiche agricole alimentari e forestali. — Persapere – premesso che:

la Food standards agency del RegnoUnito ha assegnato il bollino rosso all’olioextra vergine d’oliva;

nella Gran Bretagna è in vigore daqualche tempo un sistema grafico indi-cante la salubrità degli alimenti, gestitodalla Food standards agency. Dal coloreverde al rosso, cioè dal più salubre econsigliato, al più malsano e da evitare, oquantomeno da utilizzare solo in manieraoccasionale;

la predetta agenzia inglese ha asse-gnato all’olio extra vergine d’oliva, re delledieta mediterranea, il bollino rosso, cata-logandolo sostanzialmente come un pro-dotto malsano;

l’olio extra vergine di oliva è, comericordato dal coordinatore dell’associa-zione « Città dell’olio » della regione Pu-glia, « alimento portante della nostra dietamediterranea, recentemente riconosciutapatrimonio dell’umanità dall’Unesco »;

tale classificazione quasi certamenteprodurrà una ricaduta negativa sulleesportazioni verso quel Paese, con danniper il settore olivicolo –:

quali interventi urgenti si intendanoporre in essere a difesa dell’olio extravergine di oliva, prodotto dalle indiscutibiliqualità nutrizionali e salutistiche, e delcomparto olivicolo italiano. (4-02596)

Atti Parlamentari — 7118 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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GAGNARLI, LUPO, MASSIMILIANOBERNINI, L’ABBATE, GALLINELLA e PA-RENTELA. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali. — Per sapere– premesso che:

la commissione del consiglio regio-nale della Toscana ha cominciato a discu-tere della proposta di aprire la caccia allupo, come risoluzione del problema deidanni provocati alla zootecnia regionale;

la legge regionale che in Toscanaregola la materia è la n. 26 del 4 febbraio2005 (tutela del patrimonio zootecnicosoggetto a predazione), che prevede ilfinanziamento di opere di prevenzione atutela del patrimonio zootecnico, ed in-centiva la stipula di contratti assicurativiper i danni causati al patrimonio zootec-nico dall’attacco di animali predatori;

ad oggi in Toscana qualsiasi analisi,verifica e messa in opera puntuale emonitorata di possibili attività di preven-zione non è stata effettuata e la leggeregionale sopra indicata risulta ancorainapplicata;

in Italia – spiega l’associazione am-bientalista WWF nell’articolo pubblicatoda greenreport.it – i danni da lupo (cioèquelli effettivamente provocati da questopredatore) corrispondono a poche centi-naia di migliaia di euro all’anno, chedovrebbero correttamente essere rimbor-sati ai nostri allevatori;

in Italia ad oggi, neanche grazie aidati ISPRA, è possibile conoscere la pun-tuale distribuzione nazionale dei danni dafauna selvatica, quanti di questi sonoascrivibili ai lupi e quanti invece ad altrespecie, tra cui gli « ibridi » lupo-cane ed icani rinselvatichiti;

sarebbe opportuno che le politichelocali incentivassero l’applicazione dellalegge n. 281 del 1991, che punta allalimitazione del randagismo e dell’abban-dono dei cani padronali, e quindi deidanni commessi dai cosiddetti « ibridi »lupo-cane e dai cani rinselvatichiti; inquesto contesto il Wwf è attivo con ilprogetto « Life Ibriwolf » per fronteggiare

il problema dell’ibridazione cane-lupo,proprio in Toscana con la provincia diGrosseto;

la convivenza tra la animali da alle-vamento e predatori è possibile – comedichiara Dante Caserta, presidente delWwf Italia sulla base di dati scientifici econoscenze puntuali – e deve basarsi suprevenzione, gestione adeguata della zoo-tecnia e gestione dei cani randagi e va-ganti, per eliminare il problema delleibridazioni lupo-cane, piuttosto che affi-darsi a soluzioni semplicistiche comequella di rendere cacciabile la specie;

in data 29 maggio 2013, il M5S hapresentato una risoluzione n. 7-00024 inCommissione agricoltura della Camera deideputati, ad esito del dibattito sulla qualeè stata approvata il 19 giugno 2013 larisoluzione 8-00003, con la quale il Go-verno si è impegnato, tra le altre cose: « aproseguire iniziative di monitoraggio, distudio e di ricerca, coinvolgendo tutti isoggetti istituzionali preposti e le associa-zioni interessate, per individuare una stra-tegia di sistema su scala nazionale pergestire i problemi esposti in premessa;

ad affidare all’istituto superiore perla protezione e la ricerca ambientale(ISPRA) il compito di definire un proto-collo operativo e una banca dati per laraccolta a livello nazionale dei dati suidanni attribuiti alla fauna selvatica o in-selvatichita riguardanti le attività agricolee zootecniche ed i relativi indennizzi;

a concordare con le regioni le mo-dalità di gestione operativa da seguiresulla base del protocollo operativo, al finedi portare l’entità dei danni diretti eindotti al di sotto di una soglia di sop-portazione fisiologica, riconducendoli neilimiti del normale rischio di impresa egarantendo, da un lato, gli introiti econo-mici di chi lavora nel settore e, dall’altro,il regolare funzionamento degli ecosistemi;

a promuovere, pertanto, nell’ambitodella programmazione – nazionale e re-gionale – dello sviluppo rurale, quellemisure di prevenzione e di sostegno per i

Atti Parlamentari — 7119 — Camera dei Deputati

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danni diretti e indotti causati dalle specieprotette, promuovendo specifici bandi nel-l’ambito dei programmi di sviluppo ruraleper investimenti non produttivi destinatiad interventi strutturali da parte delleaziende agricole per la prevenzione deidanni da fauna selvatica;

ad adoperarsi al fine di favorire,nell’ambito della prossima programma-zione della PAC 2014-2020, nei programmidi sviluppo rurale regionali una specificamisura per la prevenzione dei danni e peril cofinanziamento di strumenti di gestionedel rischio (assicurazioni) anche per idanni causati all’agricoltura dalla faunaselvatica;

a predisporre una adeguata proce-dura di verifica e di quantificazione deldanno fondata su un protocollo basato su:una procedura standardizzata e rigorosaper la raccolta dati; personale tecnicospecializzato, sottoposto a specifica forma-zione, incaricato dell’accertamento deldanno da effettuare entro poche ore dallapredazione; a valutare l’opportunità difavorire lo sviluppo di un programma dierogazione di fondi per la conservazionedei grandi carnivori che riguardi anchel’aspetto dei danni diretti e indotti daquesta eventualmente causati;

con particolare riferimento alle ini-ziative di conservazione del lupo, ad as-sicurare l’integrità della specie e la salva-guardia della sua identità genetica dalpericolo di ibridazione e contestualmentela tutela delle attività agricole, medianteuna gestione e pianificazione delle attivitàdi pascolo che determini un contenimentodel fenomeno degli attacchi al patrimoniozootecnico; a tal fine, si dia seguito aipiani di gestione già messi a punto dal-l’ISPRA – riportanti l’analisi dei danni, lemisure di prevenzione, la regolamenta-zione del pascolo ed il risarcimento deidanni – da recepire e formalizzare conapposito atto;

ad intervenire con urgenza presso lecompetenti istituzioni locali per appron-tare una efficace strategia per ridurre ilfenomeno del randagismo e, stanziando le

opportune risorse, per l’ormai improcra-stinabile applicazione della legge n. 281del 1991 recante « Norme per la tuteladegli animali di affezione e la prevenzionedel randagismo », la cui inadempienza è lacausa del fenomeno dei cani inselvatichitiovvero a procedere, laddove necessario,all’esercizio dei poteri sostituitivi, nonchéal commissariamento delle regioni e deicomuni che persistano nella inadempienzaalla stessa legge n. 281 del 1991;

ad assumere in sede europea, previaverifica delle misure adottate da altri Paesieuropei per fronteggiare problemi analo-ghi, le iniziative eventualmente necessarieper adeguare il quadro normativo vigentealle esigenze dell’agricoltura italiana, alfine di assicurare la sostenibilità delleattività agricole e zootecniche nel rispettodelle esigenza di tutela delle specie ani-mali » –:

cosa intende fare il Ministro interro-gato, nell’ambito delle sue prerogative, perdare concreta attuazione agli impegnipresi con la risoluzione sopracitata, inparticolare a quelli citati in premessa econ quale tempistica di programmazio-ne. (4-02608)

* * *

SALUTE

Interrogazione a risposta scritta:

GRILLO, CECCONI, BARONI, DI VITA,LOREFICE, VILLAROSA, SILVIA GIOR-DANO e DALL’OSSO. — Al Ministro dellasalute. — Per sapere – premesso che:

con decreto-legge del 25 marzo 2013,n. 24, recante disposizioni urgenti in ma-teria di sanità, successivamente convertitodalla legge n. 57 del 23 maggio 2013, alfine di accertare la validità della metodica,è stata prevista una sperimentazione cli-nica concernente terapie avanzate a basedi cellule staminali mesenchimali, sul pre-supposto documentato dell’assenza digravi effetti collaterali sui pazienti in cura

Atti Parlamentari — 7120 — Camera dei Deputati

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presso gli Spedali Civili di Brescia come daprotocollo della « Stamina Foundation ».In particolare, in base al suddetto decretola sperimentazione doveva durare 18 mesie proprio per assicurare il suo svolgimentofurono stanziati 3 milioni di euro;

il 10 ottobre 2013 il Ministro inter-rogato ha comunicato la decisione di nonproseguire la sperimentazione del metodoStamina a seguito del parere negativoemesso dal comitato scientifico istituitodal decreto ministeriale 18 giugno 2013;

il metodo scientifico per definizioneconsiste nella raccolta di dati tramitel’osservazione e l’esperimento. Tale giudi-zio appare viziato ab origine alla luce delfatto che tra i componenti del comitatoscientifico solo un componente sembraesperto di staminali e altri hanno formu-lato giudizi negativi sui metodo Staminagià in periodi precedenti l’insediamentodel comitato medesimo;

il decreto ministeriale del 18 giugno2013 aveva statuito che i compiti delcomitato scientifico erano limitati alla: 1 –identificazione delle patologie da includerenella sperimentazione; 2 – definizione deiprotocolli clinici per ciascuna delle pato-logie sottoposte a sperimentazione; 3 –identificazione delle officine di produzioneda coinvolgere nella sperimentazione traquelle autorizzate dall’AIFA a produrreprodotti per terapie cellulari e degli spe-rimentatori e delle strutture ospedalierepubbliche e private nelle quali trattare ipazienti;

tale normativa dunque non ha inalcun modo attribuito al comitato scien-tifico il potere di esprimere le suddettevalutazioni. Tra l’altro, il decreto n. 24 del2013 aveva già previsto un preciso iter diavvio e conclusione della sperimentazionestessa. È, dunque, ad avviso degli interro-ganti palese il contrasto con una leggeapprovata dal Parlamento;

invero, il Ministro interrogato neldecretare il blocco di una sperimentazioneprevista per legge si è posta secondo gliinterroganti al di sopra della legislazione

dello Stato e ha assunto determinazioniche potevano essere prese solo dal Parla-mento. Infatti se mediante una legge èstato possibile autorizzare la sperimenta-zione, ogni modifica al riguardo deve es-sere apportata con una legge successiva enon a seguito di un atto ministerialesupportato da un parere non vincolante eviziato di imparzialità ab origine;

solo successivamente al giudizioemesso dal comitato scientifico il Mini-stero « fuori tempo massimo » ha dispostol’acquisizione delle cartelle cliniche del-l’ospedale di Brescia;

pare irrituale che il Ministro decidaunilateralmente una diversa destinazionedell’ingente somma indicata nella sua au-tonomia dal Parlamento in base al decreton. 24 (3 milioni di euro per la sperimen-tazione) –:

se non sia opportuno garantire iprincìpi del buon andamento e dell’impar-zialità, fin qui a giudizio degli interrogantigià abbondantemente disattesi, nominandonuovi membri esperti della materia e su-per partes ovvero che non si siano giàespressi in merito concordando una rosadi nomi anche con le associazione deicittadini coinvolti;

se non sia opportuno proseguire econcludere la sperimentazione secondol’iter espressamente tracciato dal comma2-bis, dell’articolo 2, del decreto-leggen. 24 del 2013, in particolare per i pa-zienti che hanno già ricevuto uno o piùcicli di terapia staminale al fine di noninterrompere il percorso curativo autoriz-zato dal Parlamento;

se si ritenga quindi indispensabileun’adeguata valutazione del quadro clinicodei pazienti in cura presso l’ospedale diBrescia ed il prosieguo dei cicli, della curaStamina per quei pazienti che abbiano giàricevuto in parte la cura medesima;

se, ai fini di una valutazione correttae completa del quadro clinico dei pazienti,si ritenga opportuna l’acquisizione nonsolo delle cartelle cliniche in possesso degliSpedali Civili di Brescia, ma anche quelle

Atti Parlamentari — 7121 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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raccolte da altri ospedali e specialisti chehanno avuto in cura i pazienti potendoeffettuare ogni tipo di esame diagnosticoadeguato alla propria patologia. (4-02588)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazioni a risposta in Commissione:

BENAMATI. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

il mercato elettrico è composto daliberi venditori di elettricità prodotta dallecentrali e da pubblici concessionari dellereti elettriche che prestano i loro rispettiviservizi al cliente finale;

la bolletta del cliente finale è com-posta all’incirca per il 50 per cento deicosti di energia e per il 50 per cento dacosti generali e di rete;

i venditori sono costretti dai suddetticoncessionari di reti a riscuotere daiclienti finali, per loro conto, i proventidovuti ai concessionari, accollandosi il to-tale rischio credito, senza essere remune-rati in alcun modo per questa attività;

tale situazione sta conducendo l’in-tera categoria dei venditori a rischio didefault per l’insostenibilità del lavorosvolto per conto dei concessionari senzaalcuna remunerazione e senza coperturadal rischio credito;

la grave situazione è nota al Mini-stero anche per la recente segnalazioneche l’associazione dei venditori Alget sem-bra aver fatto allo stesso Ministero, peraprire un tavolo di trattative con i con-cessionari di rete –:

se e quali misure il Ministro intendaassumere per intervenire in questo settore,al fine di modificare tale situazione chedanneggia la qualità del servizio reso alcittadino e per garantire l’accesso al mer-

cato finanziario ai venditori, oggi preclusoa causa dei continui fallimenti dei vendi-tori stessi. (5-01514)

MUCCI e CRIPPA. — Al Ministro dellosviluppo economico, al Ministro per lapubblica amministrazione e la semplifica-zione. — Per sapere – premesso che:

Neven Mimica, commissario europeoper la tutela dei consumatori, durante lasua visita ufficiale in Italia, ha affermatoche internet e le comunicazioni per viaelettronica, compreso l’e-commerce sonouna priorità strategica per l’Europa;

il 31 gennaio 2014 si concluderà laconsultazione pubblica indetta dalla Com-missione europea, rivolta ai consumatori,alle associazioni e alle imprese e ai citta-dini europei, relativamente alle azioni diindagine e di intervento al fine di scopriree punire le infrazioni nonché determinarele sanzioni più adeguate e le iniziative perevitare frodi;

in Europa, l’Italia ricopre l’ultimoposto per tasso di crescita a causa delritardo infrastrutturale, culturale dellapubblica amministrazione che non ha age-volato i cittadini nell’uso degli strumentionline, nonostante la forte crescita delladiffusione degli smartphone ne richiedasempre di più la necessità;

il mercato dell’e-commerce in Italia,secondo le stime attese, nel 2013, haraggiunto gli 11 miliardi di euro, determi-nando un aumento di competitività suiprezzi dei prodotti a vantaggio dei clienti;

gli operatori italiani, nonostante glielevati livelli raggiunti in termini di at-trattività e di qualità dei prodotti, presen-tano ancora molte difficoltà nell’approc-ciare mercati europei ed internazionali acausa della mancanza del know-how spe-cifico relativamente a sistemi di paga-mento, logistica distributiva, abitudini/comportamenti di acquisto, comunica-zione online;

la cabina di regia per l’Agenda digi-tale del Governo Monti aveva propostoincentivi fiscali sul fatturato aggiuntivo che

Atti Parlamentari — 7122 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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le aziende avessero ottenuto grazie all’e-commerce, progetto rimosso nella testofinale del « decreto Crescita 2.0 »;

il « decreto crescita 2.0 » stabilisceche a partire dal 2014 tutti gli esercizidevono consentire il pagamento con mo-neta elettronica ma a tutt’oggi non è statoemanato alcun decreto attuativo previ-sto –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza di quanto sopra riportato;

se il Governo, per quanto di compe-tenza, intenda intervenire con misure dimonitoraggio affinché le aziende, nell’usodell’e-commerce, assumano comporta-menti in linea con le norme nazionali edeuropee a tutela dei consumatori;

se il Governo intenda promuovere lacrescita delle relazioni digitali tra imprese,la presenza delle aziende nei portali diaggregazione dell’e-commerce attraversovoucher o incentivi sugli investimenti ne-cessari nonché la fatturazione elettronica;

quali iniziative, i Ministri interrogati,per quanto di competenza, intendano as-sumere al fine di incentivare l’uso dellecarte di credito e di conseguenza l’e-commerce stabilendo come debbano esserecalcolate le commissioni e con quali indici,favorendo commissioni ridotte per piccoletransazioni e assicurando la trasparenzadelle operazioni;

se i Ministri interrogati intendanochiarire i tempi e le modalità di sviluppodel commercio elettronico promuovendola nascita di distretti industriali dotati dibanda larga adeguati al business, soste-nendo la formazione delle imprese realiz-zata dalle università e dalle imprese,creando così ulteriori sinergie e infinediffondendo il bollino blu netcomm (cer-tificazione creata dal Consorzio del com-mercio elettronico che garantisce l’affida-bilità del sito e-commerce). (5-01520)

ARLOTTI. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

dal 2003 in Italia esistono i « codici direte », insieme di regole e condizioni cui

deve sottostare chiunque trasporti, im-metta o estragga gas dalla rete nazionaledi trasporto;

dalla loro introduzione, i codici direte prevedono, tra l’altro, che chiunqueprelevi gas dalla rete debba indicare con-trattualmente quella che tecnicamenteviene menzionata come « Capacità giorna-liera », ovvero il volume di gas massimoche l’utente si impegna a non superaregiornalmente, pena l’applicazione di unasanzione che costituisce un onere partico-larmente pesante per gli operatori;

l’eventuale adozione da parte del-l’utente di un livello di capacità giornalieramolto elevato (al fine di evitare sforamentinei prelievi) determina per contro, uncosto del gas per ogni metro cubo sensi-bilmente maggiore, pertanto il distributoreche preleva gas dalla rete prenota unacapacità in linea con il venduto del pro-prio impianto;

molteplici, secondo i dati della Fede-razione nazionale distributori e trasporta-tori di metano (Federmetano), sono lesituazioni problematiche che il limite dellacapacità giornaliera crea alla attività deglioperatori e agli automobilisti che hannoscelto questo carburante;

si viene a creare inoltre una situa-zione di impari concorrenza determinatadal rispetto di questo parametro nei con-fronti degli operatori che vendono carbu-ranti liquidi (benzina gasolio GPL), per cuinon esistono limiti o vincoli alla vendita;

il decreto-legge n. 1 del 2012, con-vertito, con modificazioni, dalla leggen. 27 del 24 marzo 2012, all’articolo 17,comma 11, stabilisce che « l’Autorità perl’energia elettrica e il gas, coerentementecon gli indirizzi del Ministro dello sviluppoeconomico stabiliti per la diffusione delmetano per autotrazione, entro novantagiorni dalla data di entrata in vigore delpresente decreto adotta misure affinchénei codici di rete e di distribuzione di cuial decreto legislativo 23 maggio 2000,

Atti Parlamentari — 7123 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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n. 164, siano previste modalità per acce-lerare i tempi di allacciamento dei nuoviimpianti di distribuzione di metano peruso autotrazione alla rete di trasporto o didistribuzione di gas, per ridurre gli stessioneri di allacciamento, in particolare perle aree dove tali impianti siano presenti inmisura limitata, nonché per la riduzionedelle penali per i superi di capacita im-pegnata previste per gli stessi impianti »;

nonostante le citate disposizioni dilegge, nessun provvedimento (che darebbeslancio allo sviluppo della rete di distri-butori stradali eliminando uno dei tantilacci che imbrigliano il desiderio di fareimpresa) è stato ancora adottato –:

quali iniziative di competenza in-tenda assumere il Ministro in relazione aquanto descritto e se siano stati adottati gliindirizzi di cui in premessa. (5-01530)

Interrogazioni a risposta scritta:

CAPARINI. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

nonostante ci sia una graduale dimi-nuzione del numero di incidenti e dimortalità a seguito di sinistro stradale euna costante diminuzione della gravitàdegli stessi, i premi assicurativi continuanoad aumentare;

le compagnie di assicurazione cer-cano di addossare la causa dell’aumentodei premi delle polizze al costo delleriparazioni quando invece, come eviden-ziato da una indagine di alcune associa-zioni bresciane, pare che i danni di car-rozzeria incidono solamente per il 10 percento del costo complessivo, il 60 percento è da imputare alle lesioni e inter-venti legali ed un ulteriore 25 per centoinvece è a carico dei costi di gestione;

molti danneggiati lamentano di esserestati « obbligati » a recarsi presso le strut-ture convenzionate per la riparazione delveicolo, pena il non completo risarcimentodei danni, ritardi nei pagamenti e quan-t’altro;

al danneggiato dovrebbe essere sem-pre garantita, in linea anche con gli orien-tamenti comunitari, la libertà di scelta inmerito alle riparazioni del proprio veicolo,ai sensi di quanto stabilito dall’articolo2058 del codice civile, il quale prevede chesia facoltà del danneggiato richiedere omeno il risarcimento in forma specifica;

la funzione primaria delle assicura-zioni è quella di adempiere al contrattorisarcendo in denaro ed è diversa dall’of-frire una prestazione di riparazione datoche il risarcimento « in forma specifica »alimenta a giudizio dell’interrogante laconcorrenza sleale alterando la libera con-correnza nel mercato dell’autoriparazionee limitando al contempo la libertà di sceltadell’assicurato;

con l’attuazione della disciplina cheregola l’installazione della scatola nera abordo del veicolo, ai sensi dell’articolo 32,del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1,dovrebbe essere chiaramente specificatoche, ai fini del riconoscimento dello scontosul premio annuo, l’impiego della scatolanera non condiziona la scelta degli auto-mobilisti incidentati di ricorrere o menoalla rete delle carrozzerie convenzionatedella compagnia assicuratrice;

al fine di garantire una maggioreconcorrenza nel settore assicurativo è ne-cessario evitare la canalizzazione dei vei-coli incidentati verso la rete delle carroz-zerie convenzionate, che potrebbe verifi-carsi attraverso il dispositivo della scatolanera, impedendo la nascita di un vero eproprio oligopolio di compagnie assicura-tive;

dovrebbe essere sempre garantita lapossibilità di ricorrere all’istituto della« cessione del credito » nel settore respon-sabilità civile auto –:

quali iniziative di competenza, anchenormative, il Ministro intenda adottareaffinché venga scoraggiata l’eventuale ado-zione da parte delle compagnie assicura-tive di comportamenti tendenti a limitareo a negare la libertà di scelta del cittadinoautomobilista garantendo la possibilità di

Atti Parlamentari — 7124 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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ricorrere all’istituto della « cessione delcredito » nel settore responsabilità civileauto;

se non ritenga opportuno assumereiniziative volte a modificare la disciplinarelativa al settore delle assicurazioni RCA,finalizzata all’introduzione dell’obbligo delripristino dell’efficienza del veicolo, qua-lora il danno determini tale necessità intermini di sicurezza e tutela dell’ambientee salvaguardia del parco veicolare circo-lante. (4-02582)

RAMPI, TRIPIEDI, PESCO, MAN-FREDI, DANIELE FARINA, GRIMOLDI,CORSARO e RACITI. — Al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

sono state pubblicate preoccupantinotizie in merito alle scelte strategiche suisiti italiani (Agrate Brianza, Catania, Na-poli) della multinazionale americana Mi-cron, azienda leader mondiale nel settoredella microelettronica;

questa società, per voce del suo CEO,ha annunciato l’8 agosto di quest’annodiverse centinaia di esuberi a livello glo-bale con particolare riferimento al nostroPaese;

ad oggi nessuna ulteriore dichiara-zione è seguita mentre nella pratica sonoiniziati nei vari siti italiani processi dipassaggi di consegna verso le sedi ameri-cane e la sostanziale diminuzione degliincarichi destinati alle lavoratrici ed ailavoratori italiani;

da subito sono stati attivati tavoli ditrattativa con la direzione aziendale ita-liana della Micron presso il Ministero dellosviluppo economico, ma questi tavoli sisono rivelati infruttuosi a causa della scar-sissima agibilità direzionale dei manageritaliani, per loro stessa dichiarazione quasidel tutto estromessi dai passaggi decisio-nali dell’azienda statunitense –:

cosa intenda fare il Ministro interro-gato per porre urgentemente mano a que-sta gravissima situazione che desta preoc-

cupazioni non solo di natura occupazio-nale ma di politiche strategiche per ilPaese;

se sia previsto un incontro del Mini-stro dello sviluppo economico con la di-rezione americana, a questo punto unicointerlocutore attivo, per conoscere le realiintenzioni industriali della Micron in Italiae scongiurare la possibile dismissione ditutte le sue attività nel nostro Paese.

(4-02594)

Apposizione di firme ad interrogazioni.

La interrogazione a risposta in Com-missione Pes n. 5-01138, pubblicata nel-l’allegato B ai resoconti della seduta del 4ottobre 2013, deve intendersi sottoscrittaanche dal deputato Scalfarotto.

La interrogazione a risposta in Com-missione Pes n. 5-01139, pubblicata nel-l’allegato B ai resoconti della seduta del 4ottobre 2013, deve intendersi sottoscrittaanche dal deputato Scalfarotto.

La interrogazione a risposta scritta DiLello n. 4-02460, pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta dell’8 novembre2013, deve intendersi sottoscritta anchedal deputato Impegno.

La interrogazione a risposta orale Mo-rani e altri n. 3-00447, pubblicata nell’al-legato B ai resoconti della seduta del 13novembre 2013, deve intendersi sotto-scritta anche dal deputato Valiante.

La interrogazione a risposta scritta Ga-ravini e La Marca n. 4-02559, pubblicatanell’allegato B ai resoconti della seduta del18 novembre 2013, deve intendersi sotto-scritta anche dai deputati: Fedi, Porta.

Atti Parlamentari — 7125 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 NOVEMBRE 2013

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Ritiro di un documentodel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato ritiratodal presentatore:

interpellanza urgente Oliverio n. 2-00278 del 4 novembre 2013.

Ritiro di una firma da una mozione.

Mozione Sorial e altri n. 1-00194, pub-blicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 25 settembre 2013: è stataritirata la firma del deputato: Rostellato.

Trasformazione di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati cosìtrasformati su richiesta dei presentatori:

interrogazione a risposta scritta Al-banella n. 4-01081 del 1o luglio 2013 ininterrogazione a risposta in Commissionen. 5-01509;

interrogazione a risposta scrittaGrande n. 4-02547 del 15 novembre 2013in interrogazione a risposta in Commis-sione n. 5-01528.

ERRATA CORRIGE

Interrogazione a risposta immediata inAssemblea Fossati e altri n. 3-00462 pub-blicata nell’Allegato B ai resoconti dellaseduta n. 121 del 19 novembre 2013. Allapagina 6999, prima colonna, dalla rigatrentunesima alla riga trentatreesima develeggersi: « esempio di interventi intimida-tori di alcune tifoserie teso a condizionaresvolgimento e risultati delle partite; » enon « esempio di interventi intimidatoridelle tifoserie ultras teso a condizionaresvolgimento e risultati delle partite; »,come stampato.

Alla pagina 6999, seconda colonna,dalla riga ventunesima alla riga ventidue-sima deve leggersi: « vuoti e il calcio tal-volta viene sequestrato dalla criminalitàorganizzata e dai tifosi violenti. » e non« vuoti e il calcio viene sequestrato dallacriminalità organizzata e dai tifosi vio-lenti. », come stampato.

Atti Parlamentari — 7126 — Camera dei Deputati

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Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

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