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377. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni: Brunetta .................................. 1-00738 21739 Dadone .................................... 1-00739 21740 Risoluzioni in Commissione: VI e VIII Commissione: Zaratti ..................................... 7-00603 21741 XIII Commissione: Mongiello ................................ 7-00604 21742 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazioni a risposta scritta: Nesci ....................................... 4-08016 21745 Agostinelli ............................... 4-08021 21748 Cova ........................................ 4-08025 21751 Affari esteri e cooperazione internazionale. Interrogazione a risposta in Commissione: Naccarato ............................... 5-04771 21752 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazioni a risposta scritta: Realacci .................................. 4-08011 21754 Parentela ................................ 4-08024 21754 PAG. Beni e attività culturali e turismo. Interrogazioni a risposta in Commissione: Gallo Luigi ............................. 5-04763 21756 Covello .................................... 5-04769 21759 Economia e finanze. Interrogazioni a risposta scritta: Fedi ......................................... 4-08009 21760 Nesci ....................................... 4-08018 21760 Infrastrutture e trasporti. Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): Prina ....................................... 2-00851 21762 Interrogazione a risposta in Commissione: Cominelli ................................ 5-04766 21762 Interno. Interrogazioni a risposta scritta: Vallascas ................................. 4-08022 21763 Causin ..................................... 4-08023 21764 Istruzione, università e ricerca. Interpellanza: Petrenga .................................. 2-00852 21765 Atti Parlamentari 21737 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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377. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozioni:

Brunetta .................................. 1-00738 21739

Dadone .................................... 1-00739 21740

Risoluzioni in Commissione:

VI e VIII Commissione:

Zaratti ..................................... 7-00603 21741

XIII Commissione:

Mongiello ................................ 7-00604 21742

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interrogazioni a risposta scritta:

Nesci ....................................... 4-08016 21745

Agostinelli ............................... 4-08021 21748

Cova ........................................ 4-08025 21751

Affari esteri e cooperazione internazionale.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Naccarato ............................... 5-04771 21752

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazioni a risposta scritta:

Realacci .................................. 4-08011 21754

Parentela ................................ 4-08024 21754

PAG.

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Gallo Luigi ............................. 5-04763 21756

Covello .................................... 5-04769 21759

Economia e finanze.

Interrogazioni a risposta scritta:

Fedi ......................................... 4-08009 21760

Nesci ....................................... 4-08018 21760

Infrastrutture e trasporti.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Prina ....................................... 2-00851 21762

Interrogazione a risposta in Commissione:

Cominelli ................................ 5-04766 21762

Interno.

Interrogazioni a risposta scritta:

Vallascas ................................. 4-08022 21763

Causin ..................................... 4-08023 21764

Istruzione, università e ricerca.

Interpellanza:

Petrenga .................................. 2-00852 21765

Atti Parlamentari — 21737 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Interrogazioni a risposta in Commissione:Chimienti ................................ 5-04764 21767

Chimienti ................................ 5-04765 21768

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Ciprini ..................................... 5-04767 21769

Interrogazioni a risposta scritta:

Melilla ..................................... 4-08015 21770

Melilla ..................................... 4-08017 21770

Salute.

Interrogazioni a risposta scritta:

Vargiu ..................................... 4-08008 21771

D’Incecco ................................ 4-08014 21772

Ottobre .................................... 4-08020 21773

Sviluppo economico.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Burtone ................................... 5-04768 21774

Peluffo ..................................... 5-04770 21774

PAG.

Interrogazioni a risposta scritta:

Cominardi ............................... 4-08010 21776

Carella .................................... 4-08012 21777

Caon ........................................ 4-08013 21777

Gallinella ................................ 4-08019 21778

Apposizione di una firma ad una mozione ... 21779

Apposizione di firme ad interrogazioni ........ 21779

Pubblicazione di un testo riformulato .......... 21779

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Brunetta .................................. 2-00850 21779

Ritiro di una firma da una mozione .............. 21782

Trasformazione di un documento del sin-dacato ispettivo ....................................... 21782

ERRATA CORRIGE ...................................... 21782

Atti Parlamentari — 21738 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,

premesso che:

è interesse strategico dell’Italia edell’Unione europea che il conflitto israe-lo-palestinese sia disinnescato una voltaper tutte, come passo fondamentale per lapacificazione e la stabilizzazione dell’in-tero Medio Oriente e dell’area del Medi-terraneo;

è indispensabile rilanciare il pro-cesso di pace tra israeliani e palestinesitramite la ripresa di negoziati diretti cheportino ad un accordo di pace complessivoe duraturo, nel rispetto del diritto inter-nazionale e nella piena applicazione dellerisoluzioni del Consiglio di sicurezza delleNazioni Unite;

ciò può essere garantito solo dauna forte, credibile, imparziale azione daparte della comunità internazionale attra-verso mediazioni costruttive nei confrontidi entrambe le parti, evitando atti e di-chiarazioni che rischiano solo di apparirecome prese di posizione ostili e condizioniimposte ad una sola delle parti in causa,cioè a Israele, unico Stato davvero demo-cratico dell’area;

l’eventuale riconoscimento di unoStato palestinese al di fuori di un accordodi pace complessivo tra le parti non fa-vorirebbe la ripresa dei negoziati diretti,ma, al contrario, rappresenterebbe un ul-teriore ostacolo sulla via della pace, per-ché avrebbe l’effetto di aumentare il livellodi diffidenza tra le parti e, soprattutto, diIsraele nei confronti della comunità inter-nazionale, compromettendo e vanificandol’importante ruolo di mediazione impar-ziale che l’Unione europea e, in partico-lare, l’Italia stanno da decenni svolgendo edevono continuare a svolgere sia nei con-fronti degli israeliani che dei palestinesi;

il 30 dicembre 2014, il Consiglio disicurezza dell’Onu ha bocciato una riso-

luzione dei Paesi arabi, promossa dall’Au-torità nazionale palestinese, in cui si pre-vedevano unilateralmente termini e tempidi un accordo di pace, tra cui il ricono-scimento della piena sovranità statualepalestinese entro il 2017;

la legittima aspirazione palestinesedi un riconoscimento statuale non puòtrovare soddisfazione prima che l’altret-tanto legittimo diritto degli israeliani allasicurezza non sia assicurato attraversol’abbandono da parte palestinese di qual-siasi aspirazione alla distruzione di Israelee di ogni atto d’aggressione ai suoi danni;

i popoli israeliano e palestinesehanno entrambi diritto a vivere in pace ein sicurezza, ma ciò può essere garantito,oltre che dalla soluzione « due popoli dueStati », solo se anche il futuro Stato pa-lestinese sarà uno Stato democratico, ingrado di garantire ai suoi cittadini libertàe diritti umani fondamentali;

l’eventuale riconoscimento di unoStato palestinese senza aver prima scioltoin un negoziato diretto i nodi del com-plessa vicenda, e soprattutto in presenzadi un forte conflitto tra Autorità nazionalepalestinse e Hamas, quest’ultima un’orga-nizzazione terroristica, per il controllo deiterritori palestinesi, costituirebbe una mi-naccia all’esistenza stessa di Israele, maanche nei confronti dello stesso popolopalestinese, che è e sarebbe ancor piùesposto non solo all’oppressione e alleviolenze di Hamas, ma anche alle incre-sciose conseguenze delle legittime azionidifensive di Israele in risposta agli atti diaggressione lanciati dalla Striscia di Gazao da altre zone dei territori palestinesi,

impegna il Governo:

ad evitare di compiere atti e gestisimbolici che possano rappresentareforme di riconoscimento, o portare adun’accelerazione di qualsiasi processo diriconoscimento, di uno Stato palestinese aldi fuori del negoziato diretto e di unaccordo di pace complessivo tra le parti;

Atti Parlamentari — 21739 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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a sostenere, in sede sia bilaterale chemultilaterale, e di concerto con gli altriStati membri dell’Unione europea e con gliStati Uniti d’America, il rilancio del pro-cesso di pace tra israeliani e palestinesiattraverso la ripresa del negoziato direttocome via maestra per arrivare alla solu-zione « due popoli due Stati » e per l’at-tuazione degli accordi di Oslo e dellerelative risoluzioni delle Nazioni Unite;

ad evitare di compiere qualsiasi attoe gesto simbolico di legittimazione di or-ganizzazioni terroristiche islamiche, Ha-mas compresa, e a promuovere nei loroconfronti, di concerto con gli altri Statimembri dell’Unione europea e con gli StatiUniti d’America, un’azione di intransigentecontrasto ad ogni livello.

(1-00738) « Brunetta, Capezzone ».

La Camera,

premesso che:

la legge 6 novembre 2012, n. 190,recante disposizioni per la prevenzione ela repressione della corruzione e dell’ille-galità nella pubblica amministrazione,prevede all’articolo 1, commi 7 ed 8,l’individuazione del responsabile della pre-venzione della corruzione nonché la pre-disposizione da parte di quest’ultimo delsano triennale della prevenzione della cor-ruzione entro il 31 dicembre di ogni anno;

la medesima legge n. 190 del 2012,all’articolo 1, comma 51, prevede la mo-difica del decreto legislativo n. 165 del2001 al fine di garantire una adeguatatutela del dipendente pubblico che segnalailleciti;

al fine di rafforzare gli strumenti diprevenzione e controllo a garanzia dellatrasparenza nella pubblica amministra-zione è stato approvato il decreto legisla-tivo 14 marzo 2013, n. 33, recante ilriordino della disciplina riguardante gliobblighi di pubblicità, trasparenza e dif-fusione di informazioni da parte dellepubbliche amministrazioni;

in linea con quanto disposto daiprovvedimenti sopracitati nel corso del2012 e del 2013, si è giunti alla conver-sione in legge 11 agosto 2014, n. 114, deldecreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, re-cante misure urgenti per la semplifica-zione e la trasparenza amministrativa eper l’efficienza degli uffici giudiziari;

con comunicazione del 9 gennaio2015 l’Autorità nazionale anticorruzione(ANAC) ha ribadito la propria competenzariguardo la ricezione di segnalazioni diilleciti di cui il pubblico dipendente siavenuto a conoscenza in ragione del pro-prio rapporto di lavoro, aprendo un canaleprivilegiato a favore di chi scelga di rivol-gersi all’Autorità e non alle vie internestabilite dalla pubblica amministrazione diappartenenza. Per far questo l’ANAC si èdotata di un protocollo in grado di garan-tire la necessaria tutela del pubblico di-pendente;

recentemente il Ministero della saluteha predisposto il piano triennale di pre-venzione della corruzione, all’interno delquale è inserito il punto 5.1.8: « Tutela deldipendente che effettua segnalazioni diillecito ». In particolare, il Ministero harealizzato un sistema informatico per lasegnalazione di illeciti attraverso la reteintranet aziendale, che garantisce l’anoni-mato del segnalante e la riservatezza delpresunto autore dell’illecito, grazie allacrittografazione dei dati anagrafici,

impegna il Governo:

a promuovere e a monitorare, perquanto di competenza, la predisposizioneda parte di tutte le strutture del serviziosanitario nazionale di un protocollo atutela del dipendente pubblico che decidadi segnalare un illecito in ragione delproprio rapporto di lavoro, nel rispetto diquanto previsto dal punto 5.1.8 del pianodi prevenzione della corruzione predispo-sto dal Ministero della salute;

a relazionare ai competenti organiparlamentari sui risultati del monitoraggioperiodico relativo alla predisposizione

Atti Parlamentari — 21740 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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delle misure a tutela del dipendente pub-blico che segnala illeciti in ragione delproprio rapporto di lavoro;

ad assumere iniziative normative per-ché la mancata predisposizione del pro-tocollo di tutela del dipendente pubblicoche segnala illeciti in ragione del propriorapporto di lavoro, costituisca elemento divalutazione del responsabile della preven-zione della corruzione.

(1-00739) « Dadone, Villarosa ».

Risoluzioni in Commissione:

Le Commissioni VI e VIII,

premesso che:

l’11 febbraio 2015, la Corte Costi-tuzionale, ha dichiarato, con la sentenzan. 10 del 2015, l’illegittimità costituzionaledell’addizionale IRES a carico dei soggettioperanti nei settori energetico, petroliferoe del gas (cosiddetta Robin tax), ex articolo81, commi 16, 17 e 18 del decreto-legge 25giugno 2008, n. 112;

la « Robin tax » è stata introdottadal decreto-legge 112 del 2008, convertitocon modificazioni dalla legge 6 agosto2008, n. 133, e ha previsto un’addizionaleall’imposta sul reddito delle società (IRES)a carico di alcuni soggetti che operano nelsettore petrolifero, ivi compreso il settoredell’energia elettrica. I soggetti passivi del-l’addizionale, sono quelli che operano neisettori della ricerca e coltivazione degliidrocarburi liquidi e gassosi, della raffina-zione del petrolio nonché della produzioneo commercializzazione di benzine, petroli,gasoli per vari usi, oli lubrificati e resi-duati, gas di petrolio liquefatto, gas natu-rale e energia elettrica. Poi negli anni lanorma è stata modificata più volte, coin-volgendo anche le aziende del settore dellefonti rinnovabili;

le norme sulla « Robin tax » stabi-livano inoltre il divieto di traslazione sugliutenti finali, prevedendo, a tal fine, unavigilanza affidata all’Autorità per l’energiaelettrica e il gas (AAEG) sull’osservanza

delle norme. Un divieto comunque aggi-rato. Peraltro, l’Autorità non aveva alcunpotere sanzionatorio nei confronti dellesocietà che hanno trasferito sugli utenti lamaggiorazione Ires;

la sentenza della Consulta do-vrebbe comportare minori introiti per lecasse dello Stato per 11,3 miliardi di eurol’anno;

la medesima sentenza comunque,limita gli effetti negativi per le entrateerariali in quanto esclude effetti retroat-tivi, e quindi eventuali restituzioni e rim-borsi per le imprese che dal 2008 hannoversato l’addizionale Ires. La Corte sotto-linea infatti come la retroattività dellepronunce di illegittimità rappresenti unprincipio generale, ma che debba esseretemperato dalla necessità di tutelare unaltro principio costituzionale, quale quellodell’equilibrio di bilancio (l’articolo 81della Costituzione);

la necessità di recuperare il consi-stente gettito che viene a mancare inconseguenza della sentenza della CorteCostituzionale, deve essere l’occasione perintrodurre nel nostro Paese nuove formedi fiscalità ambientale che rivedano leimposte sull’energia e sull’uso delle risorseambientali nella direzione della sostenibi-lità e di una crescita verde;

le suindicate norme sulla fiscalitàambientale, si inseriscono in pieno nelsolco di quanto emerso in ambito comu-nitario in tema di green economy, nonchédella piena attuazione dei principio del« chi inquina paga », di cui all’articolo 174del Trattato istitutivo dell’Unione europea;

proprio al fine di migliorare laqualità del prelievo tributario negli Statimembri, la Commissione europea ha datempo indicato proprio le imposte ambien-tali, tra gli strumenti in grado di attuareuna redistribuzione virtuosa della compo-sizione del prelievo, con impatto positivosulla crescita (Annual Growth Survey,2011);

lo studio dell’Agenzia europea perl’ambiente, « Environmental Tax Reform in

Atti Parlamentari — 21741 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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Europe: implications for income distribu-tion and opportunities for innovation » hamesso in evidenza come i governi potreb-bero diminuire le tasse sul reddito, spin-gere l’innovazione e tagliare le emissioniintroducendo tasse specifiche e molto benmirate sulle singole attività inquinanti,reinvestendo il ricavato nel far crescerel’economia del futuro attraverso le nuovefonti e il risparmio energetico, i mezzialternativi, e la riconversione delle linee diproduzione nella direzione di nuovi pro-dotti a minore impatto ambientale;

Legambiente stima in 9,11 miliardidi euro l’anno i sussidi e i finanziamentipubblici alle fonti fossili che il Governoitaliano elargisce annualmente alle indu-strie del carbone, petrolio e gas. Di questi,4,5 miliardi di euro rientrano nella cate-goria di sussidi diretti, ovvero distribuiticome aiuto economico ad alcune categorie.Tra questi la parte del leone va allecentrali da fonti fossili, a cui sono andati2,34 miliardi nel 2011 tramite il mecca-nismo del CIP6 della componente A3 dellebollette di energia elettrica: il CIP6 eranato nel 1992 proprio per finanziare lefonti rinnovabili, ma poi era stato estesoalle fonti « assimilate »,

impegna il Governo:

ad avviare, anche al fine di compen-sare le minori entrate erariali conseguentialla sentenza della Consulta, la revisionedella disciplina delle accise sui prodottienergetici in funzione del contenuto dicarbonio (carbon tax);

a prevedere che il gettito rivenientedall’introduzione della carbon tax sia de-stinato prioritariamente agli interventivolti alla tutela dell’ambiente, in partico-lare alla diffusione delle tecnologie e delleproduzioni a basso contenuto di carbonioe delle energie rinnovabili;

a rivedere e ridurre i sussidi e ifinanziamenti pubblici alle fonti fossiliclimalteranti che vengono destinati an-

nualmente, a cominciare dalle industriedel carbone, petrolio e gas.

(7-00603) « Zaratti, Paglia, Pellegrino ».

La XIII Commissione,

premesso che:

le questioni problematiche che daalcuni anni si stanno manifestando inmerito all’importazione e all’uso di olio dipalma diventano sempre più preoccupantie complesse;

l’olio di palma, allo stato attuale,sta registrando una forte espansione negliusi energetici ed agroalimentari soprat-tutto nei mercati europei, ed in particolarein Italia, in ragione della sua elevataattitudine a fornire energia termica sedestinato alla combustione o materiegrasse ove impiegato nella produzione dialimenti;

è noto però che gli alberi di palmadai cui frutti si estrae questo olio sonocoltivati essenzialmente in Indonesia e Ma-lesia e di recente, proprio a causa dell’in-cremento di domanda di olio, anche inalcuni stati dell’Africa;

in queste regioni l’introduzionedella coltivazione professionale dellapalma da olio sta provocando irrimediabilidanni all’ambiente forestale naturale, oltreche gravissime lesioni agli equilibri natu-rali ed alla biodiversità dell’intera fasciatropicale del pianeta. Per incrementare leproduzioni di olio, in queste regioni ven-gono quotidianamente distrutte vaste su-perfici di secolari foreste tropicali perricavare superfici di terreno dove impian-tare le piantagioni di palma;

questo processo di disboscamentoindiscriminato delle preziose foreste tro-picali è divenuta una vera emergenzamondiale oltre che per gli irreparabilidanni che si producono all’ambiente edalla biodiversità del pianeta, anche per lenefaste conseguenze che ne derivano perle popolazioni locali le quali vengono pri-vate dei suoli di tradizionale coltivazioneoltre che della loro naturale fonte disopravvivenza;

Atti Parlamentari — 21742 — Camera dei Deputati

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a livello europeo la vicenda dellasostenibilità delle produzioni vegetalioleose per usi energetici si è posta già dal2009 in occasione dell’applicazione deinuovi regimi in favore delle energie rin-novabili e del contrasto ai cambiamenticlimatici. Con la direttiva 2009/28/CE èstato in tal senso introdotto il concetto disostenibilità come condizione necessariaaffinché biocarburanti, bioliquidi e bio-masse possano accedere agli incentivi,nonché essere conteggiati per il raggiun-gimento degli obiettivi nazionali obbliga-tori previsti dalla direttiva stessa;

i criteri di sostenibilità per i bio-carburanti e i bioliquidi sono stati resiattuativi dal decreto ministeriale 23 gen-naio 2012, che definisce il sistema nazio-nale di certificazione per biocarburanti ebioliquidi;

per accedere agli incentivi o perraggiungere il target di biocarburanti im-messi annualmente al consumo, i bioli-quidi e i biocarburanti utilizzati nel-l’Unione europea devono rispettare, nel-l’intera catena di approvvigionamento, icriteri di sostenibilità, che comprendono lacoltivazione sostenibile delle materieprime e la protezione della biodiversità; latracciabilità; la riduzione delle emissionidi gas a effetto serra;

tali vincoli sono stati specifica-mente previsti dall’Unione europea inquanto il possibile aumento della do-manda mondiale di biocarburanti e dibioliquidi e gli incentivi per il loro uso nondevono provocare l’effetto di incoraggiarela distruzione di terreni ricchi di biodi-versità. Infatti, tali risorse limitate, il cuivalore per tutta l’umanità è stato ricono-sciuto in molti atti internazionali, devonoessere preservate;

inoltre, secondo le valutazioni del-l’Unione europea, i consumatori dellaUnione avrebbero ritenuto moralmenteinaccettabile che il maggiore uso di bio-carburanti e di bioliquidi potesse sortirecome potenziale effetto la distruzione diterreni ricchi di biodiversità. Per questimotivi, sono stati introdotti criteri di so-

stenibilità in grado di assicurare che ibiocarburanti e i bioliquidi possano bene-ficiare di incentivi soltanto quando vi siala garanzia che non provengono da areericche di biodiversità oppure, nel caso diaree designate per scopi di protezionedella natura o per la protezione di ecosi-stemi o specie rari, minacciati o in peri-colo di estinzione, quando l’autorità com-petente dimostri che la produzione dellematerie prime non interferisce con dettiscopi;

per quanto riguarda il caso speci-fico delle foreste tropicali, i criteri disostenibilità prendono in considerazione leforeste ricche di biodiversità nel caso incui siano foreste primarie secondo la de-finizione dell’Organizzazione delle NazioniUnite per l’alimentazione e l’agricoltura(FAO) nella « Valutazione delle risorse fo-restali mondiali », documento che i Paesidi tutto il mondo utilizzano per rendicon-tare sull’estensione delle foreste primarie,o sia protetta da leggi nazionali in materiadi protezione della natura;

inoltre, tenuto conto dell’elevatogrado di biodiversità di alcuni terrenierbosi, temperati o tropicali, incluse sa-vane, steppe, terreni arbustivi e prateriead elevata biodiversità, i biocarburantiprodotti a partire da materie prime col-tivate su tali terreni non possono benefi-ciare degli incentivi per le fonti energeti-che rinnovabili;

almeno per quanto riguarda il re-gime degli incentivi per le fonti energeti-che e le energie rinnovabili, l’ordinamentoeuropeo esclude la possibilità di agevolarel’olio di palma ove la sua produzionecontrasti con i principi di sostenibilitàsopra descritti e quindi anche e soprat-tutto quando la realizzazione delle pian-tagioni di tali palme incida negativamentesulle originarie foreste primarie o suiterreni ad elevata biodiversità;

ma la vicenda degli impatti negatividella produzione dell’olio di palma sul-l’ambiente e sulla biodiversità trova an-cora un fronte aperto per quanto riguardail suo utilizzo da parte dell’industria ali-mentare;

Atti Parlamentari — 21743 — Camera dei Deputati

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l’olio di palma raffinato è larga-mente utilizzato in cucina, nella produ-zione mondiale di alimenti trasformati, neisaponi, nei detergenti e nei prodottid’igiene personale. È anche largamenteutilizzato nella fabbricazione di oggetti dimetallo, plastica, gomma, in tessuti, ver-nici, carta e componenti elettronici. L’oliogreggio viene raffinato per produrre, tral’altro, l’olio per frittura, ingredienti dimargarine, componenti di materie grasseper la produzione di snack, grassi perpasticceria, cioccolato, dolciumi, gelateriae latte condensato;

secondo un rapporto elaborato daGreenpeace, l’espansione delle piantagionidi palma da olio nelle foreste torbiereindonesiane sta generando anche condotteillecite da parte degli operatori interessatii quali oltre che a distruggere le forestetropicali esistenti, incendiano la biomassaresidua provocando notevoli quantità diemissioni. Le immissioni dei fumi di questifuochi nell’atmosfera, senza calcolare ildrenaggio della torba, sono stimate at-torno ai 200 milioni annui di tonnellate dicarbonio, ma secondo altre fonti potreb-bero raggiungere i 400 milioni di tonnel-late. In Indonesia il tasso di deforestazioneè maggiore nelle torbiere poiché le forestedi pianura su suolo minerale sono state giàin gran parte distrutte e l’espansione siconcentra ormai sulle aree marginali;

oltre a questi impatti specifici sul-l’ambiente, le piantagioni di palma da olione producono anche altri diretti dovutealla pratiche agronomiche di tipo indu-striale come l’impiego di pesticidi e ferti-lizzanti che danneggiano anche le areecircostanti. Alcune specie animali ad altorischio, tra cui l’orang-utan, la tigre diSumatra e il rinoceronte sono diretta-mente minacciati dall’espansione dellepiantagioni delle palme da olio;

purtroppo, al contrario di quantoavviene per il settore ambientale e dellalotta ai mutamenti climatici, per i qualil’utilizzo dell’olio di palma quale fonteenergetica rinnovabile potrebbe trovareostacoli all’uso ove non rispettasse i pre-

visti criteri di sostenibilità, nel compartodell’industria alimentare non esiste ancoraun regime di precauzione, di prevenzionee di sostenibilità che possa dissuaderel’impiego di tale olio ove dalle sue moda-lità di produzione si evincesse che lecoltivazioni adottate comportino impattinegativi sull’ambiente e sulla conserva-zione della biodeversità;

purtuttavia, l’opinione pubblica,grazie all’intervento di organismi operantinel campo della protezione ambientale, stavenendo via via sempre più a conoscenzadi questo fenomeno e le vengono fornitiinformazioni e indicazioni per adottareiniziative consapevoli capaci di ostacolarel’acquisto dei prodotti alimentari che con-tengono come ingrediente anche l’olio dipalma;

il Fatto Alimentare e Great ItalianFood Trade, partendo dagli esiti di un lorocensimento dei biscotti, delle merendine,delle fette biscottate, degli snack e dellecreme al cacao e nocciola che non con-tengono palma (ne sarebbero risultati privisolo circa 200 prodotti), hanno lanciatouna petizione online su Change.org perfermare l’invasione, dell’olio di palma neiprodotti alimentari. Con tale petizione ilpromotore chiede al Ministero della salutee agli enti pubblici di disporre l’esclusionedalle pubbliche forniture di alimenti checontengano olio di palma e che questaclausola sia inserita in tutti i capitolati diappalto per l’approvvigionamento dellemense scolastiche, ospedaliere e aziendali,nonché dei distributori automatici collo-cati in scuole e pubblici edifici;

la stessa petizione chiede al Mini-stero delle politiche agricole alimentari eforestali e agli altri Stati membri del-l’Unione europea di aderire subito allelinee guida del CFS (Committee on WorldFood Security) — FAO, per una gestioneresponsabile delle terre, delle foreste e deibacini idrici; ai supermercati di escluderedalle forniture dei prodotti con il loromarchio (private label) l’olio di palma; alleindustrie agroalimentari di impegnarsi ariformulare i prodotti senza l’utilizzo di

Atti Parlamentari — 21744 — Camera dei Deputati

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olio di palma, affinché il cibo « made inItaly » possa davvero distinguersi comebuono e giusto,

impegna il Governo:

ad adottare le occorrenti iniziativeaffinché, nei limiti delle proprie compe-tenze e dei vincoli e dei poteri previsti intale ambito, già nell’immediato si possadare riscontro alle richieste avanzate dallapetizione promossa dal Fatto Alimentare eGreat Italian Food Trade sul contrastoall’utilizzo dell’olio di palma ottenuto inmaniera non sostenibile;

ad attivarsi presso le competentisedi dell’Unione europea affinché ancheper il settore della produzione agroalimen-tare dell’Unione europea, come già avvieneper il settore delle fonti energetiche rinno-vabili, l’ordinamento europeo preveda mi-sure di contrasto o di divieto all’utilizzodell’olio di palma la cui produzione siaottenuta secondo modalità non sostenibilio, ad ogni modo, sia causa di impatti nega-tivi sull’ambiente, sulla biodiversità e sullerisorse rare o a rischio di sopravvivenza.

(7-00604) « Mongiello, Realacci, Oliverio,Venittelli, Ventricelli, Grassi,Fregolent, Magorno, Man-fredi, Becattini, Capone, Fab-bri, Iacono, Antezza, Porta,D’Incecco, Amato, Scuvera,Ginoble ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta scritta:

NESCI. — Al Presidente del Consiglio deiministri, al Ministro della salute, al Mini-stro dell’economia e delle finanze. — Persapere – premesso che:

il 15 febbraio 2015, secondo quantosi legge sul sito de La Gazzetta del Sud, due

medici sono stati colti da infarto ed unterzo da ictus nell’ospedale Civile « An-nunziata » di Cosenza;

secondo quanto denunciato dallo SMI(Sindacato dei medici italiani), la ragionedei malori risiederebbe nel fatto che icamici bianchi lavorano « in situazioni dicontinuo stress »;

il vicepresidente nazionale del succi-tato sindacato, dottor Cosmo De Matteis, èintervenuto sulle criticità del nosocomiobruzio affermando che « i medici lavoranoin condizioni gravissime con carichienormi a causa dei tagli al personale. Cosìsono a rischio tanto la salute dei profes-sionisti quanto quella dei cittadini: nonvorremmo che anche nella nostra realtà siregistrassero casi tragici come quello av-venuto in Sicilia in queste ore. Pocherisorse, riduzione dei medici e dei postiletto e, a diversi mesi dalle elezioni regio-nali, nessuna decisione su chi deve guidarela sanità calabrese, che va verso il caos. Èora di intervenire, così i medici non pos-sono dare un servizio adeguato ai pazienti.Non è solo una drammatica casualità chein pochi giorni due colleghi sul posto dilavoro siano stati colpiti da infarto, perfortuna senza un triste epilogo »;

anche a causa di tali ragioni medici,infermieri e operatori socio sanitari del-l’ospedale cosentino hanno decretato unosciopero generale per il prossimo 26 feb-braio;

su Il Quotidiano della Calabria del 14febbraio 2015, si legge che « dallo scorsomese di gennaio i camici bianchi hannoiniziato una nuova protesta per denun-ciare le critiche condizioni dell’Annunziatae per trovare delle soluzioni. Con il pas-sare dei giorni le condizioni dell’ospedalepeggiorano sempre più e diventa difficiledare risposte ai cittadini che chiedonocure. Questi i motivi che hanno spinto gliospedalieri, circa un mese fa, a chiedereun incontro urgente con il presidente dellagiunta regionale, Mario Oliverio, invitan-dolo a intervenire per evitare il collassototale del nosocomio. Non solo, a Oliverioè stato anche chiesto di fare le dovute

Atti Parlamentari — 21745 — Camera dei Deputati

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pressioni con il ministero della Salute,affinché nominasse al più presto un com-missario. A ciò è seguito l’incontro svoltosipochi giorni fa dinanzi al Prefetto Tomao,a cui sono stati elencati i problemi piùgravi dell’ospedale: dal mancato turnoveral taglio dei posti letto, dal problema diordine pubblico, specialmente al Prontosoccorso, all’emigrazione sanitaria chepesa gravemente sulle casse della sanitàcalabrese »;

non è raro che gli stessi operatorisanitari bruzi lavorino per oltre le 48 oresettimanali, non usufruendo delle ore diriposo stabilite dopo il servizio notturno;

medici e infermieri hanno segnalatogià in diverse occasioni le gravi condizionidi lavoro, di struttura e di personaledell’Ospedale « Annunziata » di Cosenza,senza però che ne seguisse il minimobeneficio dalle istituzioni;

l’8 gennaio 2014 medici e operatorisanitari hanno scioperato per « sensibiliz-zare l’opinione pubblica sulla situazione digrave carenza di organico che si viveall’interno del nosocomio e che rischia dimettere in pregiudizio la garanzia delleprestazioni all’utenza »;

secondo quanto reso noto allora dagliorganizzatori, la carenza di personale me-dico e paramedico all’interno della strut-tura ospedaliera era pari al 40 per cento;

il 12 aprile 2014 gli operatori sanitaridell’« Annunziata » hanno sfilato per le viedella città cosentina per protestare controla gestione del nosocomio dato che, se-condo quanto riportato dal giornale onlineNuovacosenza.com, sarebbe un « ospedalein agonia » con « organici al lumicino,reparti al collasso, strutture inadeguate »;

il 29 maggio 2014 il segretario na-zionale dell’Anaao Assomed (Associazionemedici dirigenti) Costantino Troise inviavauna lettera al Ministro della salute Bea-trice Lorenzin e, per conoscenza, al pre-sidente della giunta regionale della Cala-bria, in cui si leggeva: « La situazione èvicina al collasso: senza più medici neipronto soccorso; senza anestesisti e per-

sino senza le barelle, oramai succedaneedei comuni posti letto. Il tutto a fronte dicittadini, affetti da patologie complesse,che reclamano in numero crescente unaassistenza che altrove non trovano. Leconseguenze del disagio, che andava viavia a registrarsi, sono state in massimaparte attenuate grazie al senso di abne-gazione e di responsabilità dimostrato daiprofessionisti sanitari, che hanno tenutoaperti i “cancelli della fabbrica” facendoesclusivamente ricorso al sacrificio perso-nale. Gli stessi oggi protestano non peruna rivendicazione salariale, bensì perchélasciati da soli ad affrontare la domandadi salute, per lo più inevasa, con risorseumane insufficienti, chiedendo di esseremessi in condizione di lavorare e dare ilmeglio di se stessi »;

già nella succitata missiva, si lanciaval’allarme « sull’imminente rischio di undisastro annunciato, visto che il perduraredi questa situazione, inevitabilmente, ri-durrà ancora di più, nonostante gli sforzie la dedizione del personale, la quantità ela qualità delle prestazioni assistenzialierogate, incrementando, in modo diretta-mente proporzionale, il rischio per gliutenti del servizio insieme con quello pro-fessionale dei Medici, come la letteraturadi riferimento dimostra »;

il 15 dicembre 2014 l’IntersindacaleMedici dell’ospedale « Annunziata » di Co-senza ha inviato una lettera al governatoreMario Oliverio sottolineando « la necessità,non più rinviabile, di rilanciare e riqua-lificare l’Ospedale di Cosenza che, specienegli ultimi tempi, ha particolarmente su-bito un’aggressione fatta di tagli e diprovvedimenti sbagliati » che hanno por-tato a « gravissime criticità di tipo strut-turale, organizzativo e i paurosi vuoti diorganici che l’ospedale presenta »;

nella succitata missiva si legge, an-cora: « Come medici che quotidianamentestanno in trincea e che conoscono leenormi problematiche in cui versa l’ospe-dale, siamo decisamente contrari alla ge-stione ragionieristica e clientelare del-l’ospedale che si è rivelato un attentato al

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diritto di salute dei Cosentini. Già nelmese di Gennaio, quando, a tutela deicittadini, abbiamo iniziato lo stato di agi-tazione avevamo chiesto a gran voce, sia alivello locale che regionale e nazionale unamaggiore qualità dell’assistenza anche me-diante migliori condizioni di lavoro pernoi operatori. Oggi che il contesto ospe-daliero, da tempo ingovernato, è ulterior-mente peggiorato, registriamo una dequa-lificazione progressiva e il rischio di unmaggiore impoverimento dell’assistenza »;

tale situazione, ovviamente, arrecapesanti danni anche al servizio offertoall’utenza. Come si legge su La Gazzetta delSud del 14 febbraio 2015, « affonda l’An-nunziata. Cola a picco nella sostanzialeimmobilità delle istituzioni demandate atenerla a galla. Il morale del personale inservizio nell’ospedale cosentino, ora piùche mai, è schiacciato [...] Mancano me-dici, infermieri e operatori socio-sanitari, equelli che ci sono tropo spesso lavorano incondizioni insopportabili. E come al solito,i primi a risentirne sono proprio i pa-zienti. Le liste d’attesa per interventi dichirurgia semplice, ad esempio, si allun-gano di giorno in giorno. Per un’opera-zione all’ernia bisogna attendere un annoe una manciata di mesi. Un intervento allacolecisti, che andrebbe effettuato entro ledue settimane e i venti giorni per evitaresgradevoli e rischiose complicazioni, lo siriesce a fissare in cinque o sei mesi »;

in una situazione di tale gravità nonmancano anche i casi di malasanità, comegià denunciato nell’interrogazione a rispo-sta scritta n. 4-01564 nella quale si rac-contava della morte del signor CesareRuffolo, affetto da 24 anni da leucemialinfatica cronica, il quale veniva ricoveratopresso reparto cosiddetto « Valentini » del-l’ospedale « Annunziata », lì ricevendo unatrasfusione di sangue errata, rivelatasi le-tale per l’anziano signore;

attualmente in Calabria manca an-cora il commissario per l’attuazione delpiano di rientro sanitario e il Governo noninterviene, in relazione a gravi fatti checon alta frequenza si verificano negli ospe-

dali calabresi, anche imputabili alla man-canza di un soggetto apicale cui rispon-dere e le interrogazioni presentate sultema dall’interrogante sono allo stato privedi risposta;

in quest’occasione, oltre ai casi giàsummenzionati: si ricordano le interroga-zioni n. 4-07916 riguardante una signoraquasi novantenne completamente abban-donata all’ospedale di Crotone, n. 4-07323riguardante il signor Nicola Guarna, mortoa causa di soccorsi tardivi all’ospedale diVibo Valentia, n. 4-07674 riguardante lasignora Santina Cortese, anche lei vittimadella negligenza del suo medico curante edella struttura ospedaliera, ancora del-l’ospedale di Vibo Valentia;

come già rappresentato nell’interro-gazione n. 4-07613, presentata nella se-duta della Camera n. 367 di mercoledì 21gennaio 2015, innumerevoli, gravi e per-sistenti disservizi e inadempimenti si sonocumulati in ordine alla sanità calabrese, amotivo del fatto che il Governo centralesostituì con evidente e colpevole ritardo ilcommissario deputato al piano di rientrodal debito sanitario, da quell’incarico de-caduto per legge Giuseppe Scopelliti, poi-ché intervenuta nei suoi confronti unasentenza penale di condanna in primogrado;

la riferita situazione complessiva –come peraltro già significato nell’interro-gazione a risposta scritta n. 4-07518 – hadi fatto interrotto l’attuazione del piano dirientro dal debito sanitario calabrese, de-terminando una paralisi generale rispettoalla riorganizzazione dei servizi, con dif-fuse ripercussioni sulla tutela del dirittoalla salute previsto all’articolo 32 dellaCostituzione;

l’interrogante ritiene il governo poli-ticamente responsabile delle disfunzioni,dei disservizi e dei gravi fatti che stannoverificandosi nella sanità calabrese, dalmomento che avrebbe potuto nominare ilsuddetto commissario in ogni momento einvece, rinvia aggrappandosi alla modifi-cazione della normativa di specie, che

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secondo l’interrogante è del tutto inin-fluente per risolvere la vacanza del re-sponsabile del rientro sanitario –:

se siano a conoscenza dei fatti esposti;

quali misure intendano adottare pergarantire il rispetto affinché siano assicu-rati i livelli essenziali di assistenza previstianche valutando la possibilità di autoriz-zare nuove assunzioni di personale sani-tario in Calabria. (4-08016)

AGOSTINELLI. — Al Presidente delConsiglio dei ministri, al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro dell’interno. — Per sapere– premesso che:

il 3 maggio 2014 Senigallia in pro-vincia di Ancona ed il suo entroterra sonostati colpiti da una violenta e persistenteondata di maltempo che si è abbattuta,con particolare criticità, sull’area orientaledella regione;

la zona del Senigalliese è stata la piùcolpita;

oltre al comune di Senigallia sonostati investiti dall’alluvione anche i comunidi Ostra Vetere, Ostra, Montemarciano,Corinaldo, Chiaravalle;

il fiume Misa, che attraversa le areeinterne appenniniche delle Marche, perpoi sfociare proprio a Senigallia, si ènotevolmente ingrossato, superando gli ar-gini in diversi punti;

l’esondazione del Misa è avvenutaintorno alle ore nove e trenta del mattinoed ha trovato impreparati sia le ammini-strazioni locali che la protezione civile;

nel 2005 il comune di Senigallia si èdotato di un piano d’emergenza idrogeo-logica elaborato sulla base della perime-trazione contenuta nel piano di assettoidrogeologico della regione Marche chedivide il territorio in classi di rischio;

si va dalla zona a massimo rischio diesondazione, R4, con una classificazione ascendere come indice di pericolosità;

il piano d’emergenza prevede per learee individuate come a massimo rischiotutta una serie di misure che vanno dal-l’invio di sms di allerta all’informazionecasa per casa attraverso megafono, finoall’evacuazione dalle abitazioni a rischioed al ricovero delle persone sfollate incentri di raccolta;

il piano stralcio di bacino per l’as-setto idrogeologico (PAI) regionale (v. de-libera n. 15 del 28 giugno 2001 dellaautorità di bacino regionale delle Marche),nella sua stesura originaria, individuavacome zona R4 (cioè a massimo rischio diesondazione) una zona ben più ampiadell’attuale che comprendeva, tra l’altro, lazona del Portone ove originariamente eralocalizzato lo scolmatore del fiume Misa;

la lettura della delibera del consigliocomunale n. 135 del 13 dicembre 2001,avente ad oggetto « Osservazioni al Pianostralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeolo-gico (P.A.I.) adottato dall’Autorità di Ba-cino regionale delle Marche con deliberan. 15 del 28/06/2001 », consente di venirea conoscenza del fatto che il comune diSenigallia aveva deciso d’affidare al pro-fessore ingegnere Alessandro Mancinellil’incarico finalizzato ad elaborare osser-vazioni motivate al Piano stralcio di ba-cino per l’Assetto Idrogeologico per quantoattiene alle aree di pericolosità e rischioidraulico ed a redigere pareri sulle osser-vazioni al Piano stralcio di bacino perl’Assetto Idrogeologico presentate al co-mune dai cittadini, con l’intento di riusciread ottenere di apportare modifiche allaperimetrazione delle aree a rischio idrau-lico molto elevato;

dalla lettura del citato atto (deliberacomunale) si evince, altresì, che il serviziourbanistica comunale così relazionava alconsiglio comunale: « L’impostazione delPAI, che generalizza vincoli e prescrizionisu tutta la fascia di pertinenza fluviale,determina qui (a Senigallia) una situazioneparticolarissima, in cui tutto il Centro

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Storico risulta vincolato al massimo gradocome area soggetta ad esondazione. Ciòovviamente pone gravi problemi di com-patibilità della politica di valorizzazionedella città storica, nodo fondamentale delprogramma urbanistico dell’Amministra-zione Comunale. Le norme del PAI limi-tano qualsiasi tipo d’intervento che com-porti incremento volumetrico, con la fina-lità di non alimentare il carico antropico,e di conseguenza non aumentare l’esposi-zione al rischio della popolazione »;

nonostante l’ingegnere Mancinelliavesse ritenuto di dover scrivere che lapresenza di zone con grado di rischio R4(rischio molto elevato per il quale sonopossibili la perdita di vite umane e lesionigravi alle persone, danni gravi agli edifici,alle infrastrutture e al patrimonio ambien-tale, la distruzione di attività socio eco-nomiche) non fosse documentabile pernessuna zona del territorio esaminato, eche la combinazione di perdite di viteumane e frequenza degli eventi non si eramai verificata, tuttavia egli riconoscevaanche che la progettazione ed il finanzia-mento delle vasche di espansione (giàprogettate dall’Aquater) avrebbero consen-tito di limitare le portate di massima pienanel tratto terminale del fiume al valore di350 ml/s evitando così allagamenti delcentro abitato di Senigallia (tale valore diportata è quello che può transitare nellacittà di Senigallia senza essere rigurgitatodai ponti e mantenuto all’interno dellearginature esistenti), e relazionava che lacaratteristica del fiume Misa è quella dipresentare sezioni trasversali arginate intutto il tratto di valle in grado di fartransitare portate di 800-1000 ml/s a se-conda del grado di pulizia dell’alveo, delsuo grado di manutenzione ed alluviona-mento, ma anche sezioni del tratto citta-dino in cui la portata transitabile è in-torno ai 350 ml/s; lo stesso sosteneva chela sola presenza delle vasche di espan-sione, in condizioni ottimali di funziona-mento, avrebbe quindi garantito lo smal-timento delle piene anche nella città diSenigallia (era avvenuto infatti che, perconsentire la navigabilità del Misa neltratto dal ponte del Corso II Giugno alla

foce, il tratto terminale del fiume era statorealizzato con una sezione ridotta rispettoa quella necessaria a smaltire le piene, percui era stato utilizzato come canale scol-matore per molto tempo il « cavo Penna »che corrisponde al tracciato dell’attualeViale IV novembre, e che è stato interratonel 1920);

l’ingegnere Mancinelli evidenziava al-tresì che le possibilità di esondazione del« sistema Misa » erano quindi reali, ma cheavrebbero potuto essere ben controllateattraverso un sistema di allarme in temporeale ed un servizio di guardianìa costante,e che le esondazioni avrebbero potuteessere ridotte notevolmente attraverso lacostruzione delle vasche di espansione;

lo stesso ingegnere Mancinelli affer-mava che il convivere con il pericolo diesondazione dovesse far parte della con-sapevolezza dei cittadini che vivono nellearee più esposte e che agli stessi andassegarantito un adeguato servizio di sorve-glianza e di preavviso degli eventi calami-tosi in tempo reale, attuando altresì tuttiquegli interventi straordinari (costruzionedelle vasche di espansione) e ordinari dimanutenzione e ricalibrazione dell’astafluviale, nonché attuando il programmaestensivo di difesa del suolo con regima-zione delle acque su tutto il bacino edattivando un servizio che controllasse inmodo sistematico e con strumenti adeguatila stabilità delle arginature, sia di quelle interra che di quelle in muratura; l’inge-gnere Mancinelli scriveva anche che sem-bra eccessivamente cautelativo condizio-nare lo sviluppo delle città attraversopolitiche vincolistiche troppo rigide »;

la maggior parte dei consiglieri co-munali ha quindi votato a favore delladeperimetrazione, uno solo si è dichiaratocontrario (Belligoni) ed altri si sono aste-nuti;

il procedimento si è concluso in sededi « tavoli tecnici » approntati presso l’au-torità di bacino regionale per l’esame delleosservazioni al Piano stralcio di bacino perl’Assetto Idrogeologico, dove hanno condi-viso la nuova perimetrazione della zona

Atti Parlamentari — 21749 — Camera dei Deputati

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esondabile i rappresentati del comune diSenigallia e quelli della regione Marche(con il supporto dell’ingegnere Mancinellisempre presente, così come sempre pre-senti sono stati l’assessore ai lavori pub-blici, Maurizio Mangialardi, ed il dirigentedel servizio urbanistica, Architetto EnricaDe Paulis);

tale nuova perimetrazione veniva poiapprovata dal comitato istituzionale del-l’autorità di bacino di rilievo regionaledelle Marche, con il parere del segretariogenerale dell’autorità di bacino regionale,geologo Mario Smargiasso, assistito daldirettore del dipartimento territorio e am-biente della regione Marche, ingegnereLibero Principi;

in occasione dei « tavoli tecnici » peril comune di Senigallia si affermava (edecideva) che:

dai dati rilevati in occasione dellapiena del 1976, si evince che i maggioridanni si manifestano soprattutto sui trattivallivi dei fossi minori;

il superamento degli attraversa-menti registrato a Senigallia con conse-guenti inondazioni delle aree urbane nonha prodotto danni rilevanti fatta eccezioneper la ridotta mobilità, e l’interruzione deiservizi;

in merito alla perimetrazione dellearee esondabili indicate nel Piano stralciodi bacino per l’Assetto Idrogeologico, rite-nendo eccessivi il tempo di ritorno adot-tato (200 anni) ed i vincoli associati conimpatto consistente sul tessuto del centrostorico, la pericolosità indicata è da rite-nersi eccessiva rispetto anche alla incolu-mità delle persone di cui non si registrauna casistica legata ad eventi di piena,ferma restando la necessità di verificare lostato delle arginature o un piano di pro-tezione civile per mantenere sotto moni-toraggio le aree esposte;

infine, con la deliberazione del con-siglio regionale n. 116 del 21 gennaio 2004è stata definitivamente decisa la riduzionedella zona precedentemente classificatacon grado di rischio R4;

il discutibile (eppur legittimo) ridi-mensionamento dell’area originariamenteindividuata come esondabile, è avvenutosenza porre in essere tutte quelle misureprudenziali evidenziate dall’autorevolesoggetto (il professore ingegnere Manci-nelli) che pur le aveva dettagliatamenteelencate;

fino a che ciò non fosse avvenuto,mantenere la zona con grado di rischio R4come individuata negli elaborati origina-riamente forniti dall’autorità di bacinosarebbe stata la decisione più logica, vistoche l’articolo 7 delle NTA del Piano stral-cio di bacino per l’Assetto Idrogeologicodice pure che « La delimitazione dellafascia di territorio inondabile assimilabilea piene con tempi di ritorno fino a 200anni può essere modificata in relazioneall’evoluzione del quadro conoscitivo, non-ché a seguito della realizzazione degliinterventi per la mitigazione del rischioprevisti dal piano stesso »;

se la zona R4 non fosse stata modi-ficata, l’articolo 9 delle NTA del Pianostralcio di bacino per l’Assetto Idrogeolo-gico avrebbe impedito che potessero essereautorizzati nella zona deperimetrata au-menti volumetrici o cambi di destinazioned’uso negli edifici, perché avrebbero com-portato aumento del carico urbanisticocon aggravamento delle condizioni di ri-schio;

nell’eventuale ricerca di concause,non si potrà evitare di porre particolareattenzione sulle modalità esecutive del« PercorriMisa », il cui progetto redattodall’architetto Massimo Conti insieme allaprovincia di Ancona è stato approvato dalcomune di Senigallia e dallo stesso co-mune è stato gestito nell’esecuzione diquella che non avrebbe dovuto (né potuto,in base al PPAR) esser altro che la rea-lizzazione di un percorso di controllo e diguardia lungo il corso del Fiume Misa daSenigallia a Casine di Ostra, nonché sul-l’ampliamento del Porto Canale, in quanto,nel relativo progetto, ci sono riferimentialla realizzazione delle casse d’espansionea monte, dove i tecnici incaricati (ancora

Atti Parlamentari — 21750 — Camera dei Deputati

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l’ingegnere Alessandro Mancinelli, insiemeall’ingegnere Raffaele Solustri ed all’archi-tetto Fabio Maria Ceccarelli) avevano in-credibilmente supportato la realizzazionedella costosissima opera pubblica cosìcome da loro progettata (e quindi anche lerelative approvazioni ed autorizzazioni)con una dichiarazione contenuta nella pe-nultima pagina della relazione integrativain quanto essi affermavano: « Va ricordatoinoltre che la Regione ha in corso direalizzazione delle vasche di espansionenella parte mediana del bacino del Misache contribuiranno a ridurre i colmi dipiena »;

tale affermazione, la mancata realiz-zazione delle casse d’espansione – indicatadai giornali risalenti a 5 anni fa come « lanuova opera per prevenire le esondazionidel Fiume Misa e salvaguardare la città »– è forse da ritenersi come la principaleconcausa dei danni provocati dall’allu-vione del 3 maggio 2014;

non è inverosimile ritenere che sequesta opera di ingegneria idraulica (il cuiprogetto Aquater risalente al 1982 venivapresentato dal nuovo curatore della parteidraulica e strutturale dello stesso, ancoral’ingegnere Alessandro Mancinelli) fossestata realizzata nel rispetto della tempi-stica indicata da alcuni proclami (febbraio2010 per la definizione del procedimentodi valutazione di impatto ambientale –gennaio 2011 per l’inizio delle gare d’ap-palto dei relativi lavori), il 3 maggio 2014le vasche d’esondazioni sarebbero certa-mente entrate in funzione –:

quale sia l’ammontare complessivodelle somme eventualmente stanziate perindennizzare dai danni subiti gli abitantidelle zone colpite dall’alluvione e se siapossibile agire in rivalsa per il recupero ditali somme mediante escussione delle po-lizze;

quali siano le opere dirette a preve-nire future esondazioni nella zona colpitadall’alluvione eventualmente finanziatedallo Stato, progettate o in corso di rea-lizzazione;

quali ulteriori iniziative intenda as-sumere in proposito al fine di evitareesondazioni del fiume Misa. (4-08021)

COVA, SCANU, COCCIA, ALBINI, ZA-NIN, BURTONE e CASATI. — Al Presidentedel Consiglio dei ministri, al Ministro del-l’interno, al Ministro della difesa, al Mini-stro dell’economia e delle finanze, al Mini-stro delle politiche agricole alimentari eforestali, al Ministro della giustizia. — Persapere – premesso che:

le Forze armate sono dotate dei se-guenti gruppi sportivi: Centro sportivoolimpico dell’Esercito italiano, Centrisportivi agonistici della Marina militare,Centro sportivo dell’Aeronautica militare,Centro sportivo carabinieri. La polizia diStato ha il Gruppo sportivo fiamme oro, laGuardia di finanza ha il Gruppo sportivofiamme gialle. Il Corpo forestale ha ilGruppo sportivo forestale. Il Corpo dipolizia penitenziaria ha il Gruppo sportivofiamme azzurre. Il Corpo dei vigili delFuoco ha il Gruppo sportivo fiamme rosse;

i suddetti gruppi sportivi rappresen-tano l’eccellenza dello sport italiano eanche la Nazione nel mondo;

da notizie apparse sulla stampa siapprende che nei 18 mesi che precedetterol’Olimpiade di Londra 38 atleti della FI-DAL – che avevano l’obbligo di segnalarela propria reperibilità per i controlli an-tidoping a sorpresa – avevano ripetuta-mente disatteso a questo obbligo impe-dendo in questo modo la possibilità diessere sottoposti a controlli out of com-petition;

l’intero sistema antidoping ha la suapunta di forza nei controlli a sorpresaeffettuati sugli atleti, ma, per effettuarequesto genere di controlli, c’è la necessitàda parte degli atleti di segnalare la repe-ribilità giorno per giorno. Una mancatasegnalazione (prevista trimestralmentedalla WADA) comporta che tali controllinon si possano effettuare. Se qualcunoaccumula in 18 mesi tre ritardi nell’inviodel form con le informazioni (la cosiddetta

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« mancata o ritardata notifica »), o se saltaun test per tre volte senza motivi validi,viene squalificato. Questo è quanto previ-sto dal codice mondiale della Wada. È unpunto tassativo;

la mancata segnalazione della pro-pria reperibilità non indica che gli atleti sisiano sottoposti a doping;

l’indagine condotta dai Nas e dai Ros,su mandato della procura di Bolzano, haevidenziato che l’Agenzia CONI-NADO,pur riscontrando ripetute mancate segna-lazioni delle reperibilità da parte degliatleti, non si sia mai attivata per la con-testazione delle infrazioni e per la previstasqualifica compiendo una grave violazionedel codice WADA soprattutto sul frontedelle « mancate reperibilità ». Finora èemerso il caso dei 38 atleti della FIDAL,ma gli inquirenti di Bolzano hanno infor-mato che in molte altre Federazioni spor-tive la situazione è identica. In questigiorni la procura antidoping del CONI haconvocato 65 atleti della sola FIDAL inmerito a tale mancanze;

la Commissione controlli antidopingdel Coni, per un elevato numero di atletidi diversi sport, non avrebbe potuto effet-tuare esami antidoping a sorpresa, perchénon era a conoscenza dei loro luoghi direperibilità;

i gruppi sportivi che fanno riferi-mento alle forze armate o ai Corpi dipolizia sono composti da diversi atleti diinteresse olimpico e internazionale;

il fenomeno del doping e l’uso disostanze dopanti è spesso legato anche afenomeni controllati dalla malavita o daattività illecita –:

se i comandanti dei Gruppi sportiviindicati in premessa fossero a conoscenzache atleti di tutte le discipline sportiveappartenenti al proprio gruppo sportivonon avevano provveduto a inviare il mo-dulo della propria reperibilità come pre-visto dal codice antidoping del WADA equale sistema di controllo interno abbianomesso in atto in questi anni per prevenire

il mancato invio della comunicazione dellareperibilità e il possibile uso di sostanzedopanti da parte dei propri atleti;

se i comandanti dei gruppi sportivi,dopo le notizie delle agenzie di stampasugli interventi fatti dalla procura di Bol-zano a settembre 2014, si siano attivati perverificare che i propri atleti non fosseronella condizione di aver disatteso a questoobbligo di inviare la reperibilità ancheperché ci si riferisce a fatti avvenuti dagennaio 2011 e fino a giugno 2012, e qualiprovvedimenti abbiano messo in atto neiconfronti degli atleti che avessero even-tualmente disatteso a questo obbligo;

se gli atleti appartenenti ai gruppicitati in premessa, che risultano convocatiper chiarimenti dalla procura antidoping,abbiano condiviso e concordato con i co-mandanti e i responsabili dei gruppi spor-tivi citati in premessa una linea difensivacomune. (4-08025)

* * *

AFFARI ESTERIE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta in Commissione:

NACCARATO, CAMANI, MIOTTO eNARDUOLO. — Al Ministro degli affariesteri e della cooperazione internazionale. —Per sapere – premesso che:

il 16 agosto 2011, in prossimità del-l’isola di Barilac, nelle acque di fronte alcomune di Primosten, regione di Sebenico,in Croazia, si è verificato un gravissimoincidente tra due imbarcazioni, nel qualehanno perso la vita i coniugi FrancescoSalpietro e Marinelda Patella, entrambi dinazionalità italiana;

la barca a vela delle vittime è statacolpita e divelta dal motoscafo pilotato daTome Horvatincic, di nazionalità croata, acarico del quale si è aperto un procedi-mento penale avanti al giudice ritenutocompetente presso il tribunale di Sebe-nico;

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si sono già tenute tredici udienze nelcorso delle quali le parti hanno potutofornire tutte le informazioni e le contro-deduzioni necessarie per giungere a sen-tenza e, ciò nonostante, il processo ètuttora in corso;

il procedimento, infatti, ha subitouna serie di rinvii, che ne hanno allungatola durata in modo preoccupante e talvoltaincomprensibile;

dopo la dodicesima udienza, del 27maggio 2013, vi è stata una lunga sospen-sione e la successiva udienza è stata con-vocata addirittura per il 7 novembre 2014,poi ulteriormente rinviata al 19 dicembre2014;

la conduzione del processo è apparsa,anche per questi motivi, anomala e haalimentato la preoccupazione nell’opinionepubblica italiana che sussista la volontà diallungarne ulteriormente i tempi allonta-nando, senza obiettive giustificazioni, lapronuncia definitiva dell’autorità giudizia-ria;

infatti, nel corso della tredicesimaudienza del 19 dicembre 2014, è statoconsentito alla difesa del cittadino croatodi depositare nuove perizie tecniche diparte che in sostanza, dopo oltre 3 anni,riaprono la trattazione di merito, su ar-gomenti che erano già stati approfondita-mente trattati e superati in un’udienza deldicembre 2012;

nel corso di quell’udienza, legittima-mente, i parenti e i difensori delle vittimesi aspettavano che fossero fissate le dateper le conclusioni e per la sentenza;

al contrario, con questa nuova ma-novra dilatoria l’effetto ottenuto sembre-rebbe, effettivamente, quello di allungareulteriormente i tempi del procedimento edi allontanare il momento in cui i nostriconnazionali otterranno giustizia;

occorre rilevare che, nonostante letragiche conseguenze dell’evento, si trattapur sempre di un processo per un inci-dente, che, in circostanze normali, si sa-rebbe potuto svolgere in un numero limi-

tato di udienze che avrebbero consentitodi chiarire i contorni dell’accaduto, diattribuire responsabilità e giungere allapronuncia della sentenza;

nel caso in questione, inoltre, si re-gistrano ulteriori elementi che hanno sol-levato forti inquietudini tra i parenti dellevittime, in relazione ad esempio alla de-posizione di un testimone chiave che haritrattato la disposizione in modo del tuttoincomprensibile;

di fronte a questi particolari i legalidelle vittime hanno contattato l’amba-sciata italiana che ha fatto quanto in suopotere per assistere e offrire tutto il so-stegno possibile ai parenti delle vittime;

tuttavia, come è noto, non vi sonopoteri in capo all’ambasciatore italianoper far sì che un processo giunga in tempiragionevoli a conclusione, né, ovviamente,la stessa ambasciata intende interferirecon l’amministrazione della giustizia, purcomprendendo le giuste preoccupazionidella famiglia Salpietro;

la vicenda ha generato particolaresconcerto nell’opinione pubblica italiana enelle istituzioni per i numerosi rinvii chehanno provocato l’inammissibile ritardonella risposta alla domanda di giustizia deifamiliari delle vittime;

a ciò si aggiunga un generale allarmeper un evento che ha colpito in modo cosìefferato una famiglia che stava trascor-rendo le proprie vacanze nel Paese croato,abitudine molto diffusa tra gli italiani, che,oggi, guardano con timore alla Croazia laper l’inefficienza del sistema giudiziario eper l’evidente incapacità di offrire giustiziain tempi ragionevoli, perfino di fronte adun evento così tragico –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti esposti in premessa;

come il Ministro intenda attivarsi sulpiano politico-diplomatico per quanto dicompetenza in relazione alla vicenda di

Atti Parlamentari — 21753 — Camera dei Deputati

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cui in premessa, posto che la famigliaSalpietro attende giustizia da oltre treanni. (5-04771)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta scritta:

REALACCI. — Al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare, alMinistro dello sviluppo economico. — Persapere – premesso che:

come si evince da numerose agenziedi stampa, giornali online, il portale GreenReport, il dipartimento della protezionecivile ha brevettato un nuovo dispositivoantinquinamento idoneo all’intervento ma-rino di bonifica, sia in caso di inquina-mento da idrocarburi, sia in caso di in-quinamento da microplastiche e rifiuti ingenere;

dalle stesse fonti si apprende che taledispositivo, già testato su modello in scalacon esito favorevole, qualora montato suunità navali di adeguate dimensioni ecapacità, risulterebbe idoneo a far frontea fenomeni di inquinamento, esteso inmare aperto, come le cosiddette « isole diplastica » che interessano gli oceani e an-che il nostro Mare Mediterraneo comeconseguenza dell’ingente massa di rifiutiche costantemente finisce in mare attra-verso le acque dei fiumi, gli scarichi dellenavi e, non ultimo, le catastrofi naturaliquali le esondazioni dei corsi d’acqua o glitsunami;

si apprende inoltre che il diparti-mento della protezione civile e la marinamilitare hanno stipulato un accordo perprocedere alla sperimentazione del si-stema sopra citato a bordo di una navemilitare appositamente predisposta, pervalutarne l’efficacia;

tale sistema potrebbe aumentare con-siderevolmente le capacità di interventoantinquinamento a tutela dell’ambiente

marino e delle coste, al contempo, allariduzione degli effetti negativi causati daeventuali sversamenti di idrocarburi e dalfenomeno dell’inquinamento da plastica;

l’atto n. 4-05455 del sottoscritto in-terrogante, concernente l’inquinamentomarino da plastica, pur sollecitata, non haancora ricevuto risposta dal Governo –:

quali iniziative il Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare intenda attuare per favorire la rea-lizzazione e sperimentazione di tale si-stema che potrebbe costituire una con-creta risposta alla minaccia dell’inquina-mento da plastiche e da sversamenti diidrocarburi;

quali iniziative il Ministero dello svi-luppo economico intenda attuare per fa-vorire la realizzazione e sperimentazionedi tale sistema che, potendo ridurre irischi da sversamento di idrocarburi, qua-lora adottato dai mezzi delle imprese checonducono attività di sfruttamento deigiacimenti nazionali off shore e costieriridurrebbe il possibile impatto ambientaledelle medesime attività. (4-08011)

PARENTELA. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro dei beni e delle attivitàculturali e del turismo. — Per sapere –premesso che:

nel comune di Crotone, tra le localitàdi Capo Colonna e Alfieri, insiste un’areachiamata « Punta Scifo », nota per la suaantica torre di vedetta costruita agli inizidel Seicento, per una delle spiagge piùbelle della zona, circondata da lussureg-giante macchia mediterranea, e per il fattodi affacciarsi sul tratto di Mar Jonio suicui fondali giace il più grande carico dimarmi antichi mai ritrovato nel Mediter-raneo;

il Prg di Crotone, in vigore dal 2003,ha destinato tale area a zona agrituristicae da allora proliferano i progetti per

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strutture ricettive di varia natura nono-stante l’area sia gravata da molteplicivincoli;

in particolare, in tale area, da tempo,sono iniziati i lavori per la realizzazione di« Marine Park », un complesso turistico-alberghiero composto da 79 bungalow contanto di platea in cemento e servizi an-nessi, in spregio a quanto disposto dallasoprintendenza archeologica che nel-l’aprile 2014 disponeva che « ogni opera-zione che comporti scavi di qualsiasi na-tura avvenga sotto l’alta sorveglianza dipersonale tecnico-scientifico specializ-zato »;

tale opera aveva inizio nonostante ilPrg consentisse esclusivamente la realiz-zazione di strutture quali agriturismi ocampeggi, ossia strutture ricettive facenticapo ad imprenditori agricoli che utiliz-zano la propria azienda a scopo di ospi-talità per non oltre 30 posti letto;

il complesso turistico ha inoltre ot-tenuto l’autorizzazione della provincia diCrotone, che nell’ottobre del 2008 ha ri-levato che « il progetto presentato è con-forme allo strumento urbanistico vigente »,e della soprintendenza archeologica diCrotone, nonostante nell’area vi siano in-sediamenti di epoca romana scoperti daarcheologi del Texas ed in mancanza delnulla osta paesaggistico - che deve esseretrasmesso alla soprintendenza per il rila-scio del nulla osta di competenza. Talielementi si evincono dagli esiti delle in-dagini della procura di Crotone;

da notizie stampa si apprende che lastruttura, oltre a non essere un agrituri-smo, di fatto non sarebbe gestita da im-prenditori agricoli, sebbene a certificarlosarebbe stato un ex tenente dei vigiliurbani, tra le altre cose, risultato non inservizio al momento dell’attestazione;

quanto sinora descritto è soltantouna parte delle presunte irregolarità ri-scontrate dagli investigatori della sezionedi polizia giudiziaria della procura diCrotone che, secondo quanto risulta agliinterroganti, da nove mesi hanno conse-

gnato una dettagliata informativa pubblicoministero Francesco Carluccio, lo stessoche indaga sullo sbancamento realizzatoabusivamente per la discesa a mare dalcostruendo villaggio, tant’è che un’area di7500 metri quadrati, nell’aprile 2014, èstata sequestrata dalla capitaneria di portodi Crotone, e sarebbero dodici le personecon denunce a loro carico per abusivismoe deturpamento di bellezze naturali;

il Ministero dell’ambiente e della tu-tela del territorio con decreto datato 19febbraio 2002 recante « modifica del de-creto interministeriale 27 dicembre 1991,istitutivo della riserva naturale marinadenominata « Capo Rizzuto » ha disposto:

l’area marina protetta « Capo Riz-zuto » (...) in particolare persegue: la pro-mozione di uno sviluppo socioeconomicocompatibile con la rilevanza naturalistico-paesaggistica dell’area, anche privilegiandoattività tradizionali locali già presenti (ar-ticolo 4, comma 1, lettera f);

all’interno dell’area marina pro-tetta denominata « Capo Rizzuto » (...) Inparticolare sono vietate: l’asportazione an-che parziale ed il danneggiamento di re-perti archeologici, di formazioni geologi-che e minerali (articolo 5, comma 1,lettera b);

il decreto legislativo n. 22 gennaio2004, n. 42 « Codice dei beni culturali edel paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 dellalegge 6 luglio 2002, n. 137 » (pubblicatonella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 feb-braio 2004 – Supplemento ordinarion. 28) dispone che:

a) i proprietari, possessori o deten-tori a qualsiasi titolo di immobili e areeoggetto dei provvedimenti elencati all’ar-ticolo 157, oggetto di proposta formulataai sensi degli articoli 138 e 141, tutelati aisensi dell’articolo 142, ovvero sottoposti atutela dalle disposizioni del piano paesag-gistico, non possono distruggerli, né intro-durvi modificazioni che rechino pregiudi-zio ai valori paesaggistici oggetto di pro-tezione (articolo 146, comma 1);

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b) l’autorizzazione è rilasciata onegata dall’amministrazione competenteentro il termine di venti giorni dalla ri-cezione del parere della soprintendenza ecostituisce atto distinto e presuppostodella concessione o degli altri titoli legit-tima l’intervento edilizio. I lavori nonpossono essere iniziati in difetto di essa(articolo 146, comma 7);

c) indipendentemente dall’avvenutapubblicazione all’albo pretorio previstadagli articoli 139 e 141, ovvero dall’avve-nuta comunicazione prescritta dall’articolo139, comma 4, la regione o il Ministero hafacoltà di:

1) inibire che si eseguano lavorisenza autorizzazione o comunque capacidi pregiudicare il bene;

2) ordinare, anche quando non siaintervenuta la diffida prevista alla letteraa), la sospensione di lavori iniziati (articolo150, comma 1) –:

se non ritenga che lo sbancamentorealizzato abusivamente per la discesa amare ed i lavori del costruendo villaggio« Marine Park » non siano dannosi perl’area marina protetta « Capo Rizzuto » edin quanto tale da vietare ai sensi deldecreto del Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio datato 19 febbraio2002;

se non ritenga doverosa l’imme-diata sospensione dei lavori del villaggio aisensi dell’articolo 150, comma 1 del de-creto legislativo n. 22 gennaio 2004, n. 41iniziati in difetto di nulla osta paesaggi-stico. (4-08024)

* * *

BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazioni a risposta in Commissione:

LUIGI GALLO, BRESCIA, NESCI, SI-BILIA, DI VITA, DI BENEDETTO, MAR-ZANA, CHIMIENTI, LUIGI DI MAIO, SI-

MONE VALENTE, MICILLO e COLON-NESE. — Al Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

il patrimonio culturale di un territo-rio viene inteso, oggi, in senso sempre piùampio e comprende risorse culturali siamateriali che immateriali, dato che anchegli asset immateriali delle comunità siriferiscono ad espressioni identitarie ederedità del passato da trasmettere allegenerazioni future. I beni culturali, dun-que, sono tutte le testimonianze aventivalore di civiltà ed il nostro Paese ne è unadelle espressioni più eloquenti, infatti, se-condo l’ultimo aggiornamento effettuatonella riunione del 38o Comitato per ilpatrimonio dell’umanità a Doha tra il 15e 25 giugno 2014, il bel Paese è la nazionea detenere il maggior numero di siti in-clusi nella lista, ben 50 siti, seguita dallaCina 47 siti e la Spagna 44 siti;

la tutela del nostro patrimonio èaffidata in esclusiva allo Stato all’articolo3 del codice dei beni culturali e delpaesaggio (decreto legislativo 42 del 2004),come ribadito nel dettato costituzionaleora vigente e viene esercita tramite ilMinistero per i beni e le attività culturali.La direzione regionale, svolge, unitamenteagli istituti periferici, funzioni di tutelavolta all’individuazione, protezione e con-servazione dei beni culturali, sia di pro-prietà pubblica che privata;

il MIBACT, è azionista unico diALES, il cui capitale è detenuto per il 100per cento. Si sottolinea, dunque, che ilMinistero, in base all’articolo 19 dellostatuto di ALES, detta mediante il Consi-glio d’amministrazione o l’amministratoreunico le linee guida anche vincolanti daseguire ed effettua tre tipi di controllo:economico, amministrativo ed ispettivo,sulla base di un apposito Regolamentoapprovato con decreto del direttore gene-rale per la valorizzazione del patrimonioCulturale;

Ales spa è una società in house inquanto il MIBACT realizza le attività disua competenza attraverso questo organi-

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smo, senza quindi ricorrere al mercato perprocurarsi (mediante appalti) i lavori, iservizi e le forniture ad essa necessaria;

lo statuto di Ales, prevede che taleente si occupi della tutela del patrimoniostorico ed artistico mediante la protezionee la conservazione per fini di pubblicointeresse, a preservare la memoria dellacomunità nazionale e del suo territorio eda promuovere lo sviluppo della cultura;

la società « Arte lavoro e servizi –Ales S.p.A. » è stata costituita il 17 dicem-bre 1998, al fine di dare occupazione ailavoratori socialmente utili (LSU, oltre 400unità) di alcune società dismesse nelleregioni Lazio e Campania. Il capitale so-ciale, cui non possono partecipare soggettiprivati, inizialmente sottoscritto da ItaliaLavoro spa (70 per cento) e dal MIBACT(30 per cento) è stato successivamenteacquisito interamente da quest’ultimo(vedi articolo 28, legge n. 69 del 2009), alfine di realizzare « le norme giurispruden-ziali e di legge previste per le società inhouse providing »;

nella deliberazione n. 67 del 2011l’Autorità di vigilanza sui contratti pub-blici ha evidenziato come ALES ed ARCUSabbiano le stesse funzioni e che nessunadelle 2 avrebbe i requisiti per operare inhouse providing, nonostante la partecipa-zione totalitaria del MIBACT;

dall’atto costitutivo di ALES, all’arti-colo 3, si evince che tale società ha, peroggetto sociale, lo scopo di creare le ne-cessarie ed urgenti opportunità occupazio-nali per i lavoratori già impiegati neilavori socialmente utili, l’esecuzione diattività uguali, analoghe o connesse aquelle già oggetto dei progetti di lavorisocialmente utili svolti presso il Ministeroper i beni culturali e ambientali (pressoaltre amministrazioni pubbliche);

Italia Lavoro spa, in una sentenzadella Corte Costituzionale 363/2003, silegge, è una società totalmente partecipatadel Ministero dell’economia e delle finanzeche opera per statuto come di seguitodescritto: « i compiti svolti da tale società

(non liberamente determinati da questa)consistono essenzialmente, nella presta-zione di servizi finalizzati alla promozionedell’occupazione, tramite lo strumentoLSU. Essa assunse 400 dipendenti e 1000lavoratori con incarichi a progetto. Lasocietà Italia Lavoro Spa è sorta nel 1997(in base alla direttiva del presidente delconsiglio 13 maggio 1997);

già nel 2011 in una lettera dellaFederazione lavoratori pubblici e funzionipubbliche coordinamento nazionale (FLP),si denunciava che Ales spa continuava amodificare e variare i contingenti del per-sonale nelle varie sedi periferiche del Mi-nistero eludendo il confronto con i soggettiistituzionali individuati dal Segretario Ge-nerale ed in particolar modo con le dire-zioni regionali interessate e la Direzionegenerale per la valorizzazione che, in dettacircostanza, sembravano essere venutemeno al proprio compito di monitoraggioe coordinamento di tale attività. Si evince,dunque, da quanto detto, l’inadeguatezzadelle linee operative del managment dellasocietà che nel 2011 appariva guidato dauna logica di altra natura e privo di unareale valutazione di impatto delle attivitàad essa affidate, non inserendo nell’orga-nico della società i lavoratori socialmenteutili che vedevano così « calpestati » i pro-pri diritti;

Ales spa ancora oggi non sembraavere risolto e abbandonato questa logicae assegna incarichi di consulenze esterne eche potrebbero essere la causa dell’au-mento a dismisura dei costi di tale società.Infatti, nella nota integrativa dell’anno2012, sottoscritta dall’amministratoreunico della società Ales, professore Giu-seppe Proietti, si evince e si sottolinea lapresenza di una perdita fiscale residua di1.330.605 di euro, nonostante un utile diesercizio di 462.503 di euro;

il giorno 7 novembre 2014 un articoloapparso sul sito Ansa, sezione cultura,titola quanto segue: « Franceschini: Pom-pei “chiusa” per assemblea, danno all’Ita-lia »;

il Ministro su twitter si esprime sulblocco agli scavi causato dalle agitazioni

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sindacali, basta cancelli chiusi per assem-blea a Pompei, « è un danno incalcolabileper l’immagine dell’Italia intera »;

al secondo giorno di proteste, con1100 turisti in fila davanti alle porteserrate degli scavi di Pompei che si ag-giungono agli oltre 2 mila già delusi ilgiorno precedente, è direttamente il Mini-stro della cultura Franceschini ad entrarea gamba tesa nelle contrattazioni sindacalidel sito campano, con un tweet che inqualche modo evoca il ricorso alla precet-tazione ventilato mesi fa di fronte alColosseo chiuso per sciopero;

ai lavoratori in agitazione da giorniper i turni di vigilanza ritenuti troppoduri, Franceschini ricorda le assunzioniappena fatte (« 78 persone per superare lecarenze di personale ») e quelle che ver-ranno (« 75 entro dicembre »);

Ales – Arte Lavoro e Servizi spa(società in house del Ministero per i benie le attività culturali) ha indetto il 25giugno 2014 un concorso per selezionare30 addetti per l’assistenza al pubblico e lavigilanza. Le candidature dovevano perve-nire entro il 9 luglio 2014 e ad oggi nonè stata effettuata alcuna selezione o meglionon è stato pubblicato alcun esito dellaselezione;

Ales – Arte Lavoro e Servizi spa, chegià precedentemente aveva già offerto taleservizio per gli scavi di Pompei e quindidovrebbe avere al suo interno già perso-nale qualificato ed esperto, dimostraquindi di perseverare, nella logica dicreare migliaia di elenchi di giovani tiro-cinanti e precari per far fronte a presunteesigenze « temporanee », in netto contrastocon l’esigenza istituzionale di garantirestabilmente la tutela e la valorizzazionedel nostro patrimonio culturale;

questa selezione non tiene contoquindi di quanto l’AVCP, con la già citatadelibera n. 67 del 2011, aveva raccoman-dato ovvero che « l’affidamento ad Alesdella gestione di servizi per il pubblico disiti museali di primaria rilevanza apparetravalicare quanto consentito per gli affi-

damenti in house. Peraltro, affidamentidiretti senza una preventiva verifica dellasituazione di mercato potrebbe compor-tare ripercussioni sul grado di concor-renza, sottraendo quote di contratti pub-blici al mercato ed escludendone l’accessoai soggetti economici privati potenzial-mente interessati. Infine, si osserva cheAles non può svolgere attività ulterioririspetto a quelle (già ampie) espressa-mente previste dallo statuto sociale attesoche, sottraendo le stesse attività al con-fronto concorrenziale del mercato, si le-derebbero i principi di concorrenza, diparità di trattamento e di non discrimi-nazione, di cui all’articolo 2 del Codice deiContratti Pubblici »;

il professor Giuseppe Proietti attual-mente è amministratore unico di Ales spae sindaco del comune di Tivoli;

la legge 6 novembre 2012 n. 190« disposizioni per la prevenzione e la re-pressione della corruzione e delle illegalitànella pubblica amministrazione », simuove nella direzione di rafforzare l’effi-cacia e l’effettività delle misure di contra-sto al fenomeno corruttivo, medianteun’Autorità Nazionale Anticorruzione, cheanalizza anche i comportamenti dei fun-zionari pubblici e segnala comportamentinon conformi con l’obbligo di trasparenzao tendenti a fenomeni corruttivi ed eser-cita la vigilanza sulla applicazione di talinorme, mediante controlli ispettivi;

l’Autorità nazionale anticorruzioneinterviene anche sull’incompatibilità degliincarichi nelle amministrazioni pubblicheed estende gli obblighi, anche in traspa-renza, alle società partecipate delle pub-bliche amministrazioni e alle loro control-late;

la trasparenza deve essere garantitaattraverso la pubblicazione sui siti webistituzionali delle pubbliche amministra-zioni delle informazioni riguardanti i pro-cedimenti amministrativi, secondo criteridi facile accessibilità, completezza e sem-plicità di consultazione. Nei siti web isti-tuzionali delle amministrazioni pubblichesono pubblicati anche i relativi bilanci e

Atti Parlamentari — 21758 — Camera dei Deputati

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conti consultivi, nonché i costi unitari direalizzazione delle opere pubbliche e diproduzione nei servizi erogati ai cittadini;

la definizione di trasparenza è for-nita dall’articolo 11 del decreto legislativon. 150 del 2009, come « accessibilità totaleanche attraverso la pubblicazione sui sitiistituzionali delle amministrazioni pubbli-che delle informazioni concernenti ogniaspetto dell’organizzazione degli indicatorirelativi agli andamenti gestionali e all’uti-lizzo delle risorse per il perseguimentodelle funzioni istituzionali, dei risultatidell’attività di misurazione e valutazionesvolta dagli organi competenti allo scopodi favorirne forme diffuse di controllo delrispetto dei principi di buon andamento edi imparzialità “costituisce ora” livello es-senziale delle prestazioni concernenti idiritti sociali e civili »;

sul sito web di Ales – Arte lavoro eservizi spa, non appare attivata conforme-mente la sezione « Amministrazione Tra-sparente » dalla quale poter evincere, adesempio, il personale impiegato e il nu-mero dei dirigenti o gli incarichi o lecariche dell’Amministratore unico e la suaassenza di cause di inconferibilità o diincompatibilità –:

se e quali controlli e monitoraggio ilMIBACT ha effettuato per garantire ilrispetto del criterio del controllo analogodisciplinato dalla giurisprudenza comuni-taria e nazionale;

quanti sono i dipendenti di Ales ap-partenenti o appartenuti alla categoria diLSU in percentuale rispetto al personalecomplessivo della società e se esista unmonitoraggio sui costi delle consulenzeesterne e sul personale assunto per leconsulenze;

se non ritenga inopportuni e incom-patibili i ruoli politici assunti dall’ammi-nistratore unico e quali iniziative intendaassumere in merito;

se e in che modo il MIBACT intendaintervenire nel garantire la trasparenza ela prevenzione della corruzione di cui allalegge n. 190 del 2012 e suoi decreti dele-

gati (decreto legislativo n. 33 del 2013 edecreto legislativo n. 39 del 2013) conparticolare riferimento ad autorizzazioni econcessioni, alla scelta del contraente perl’affidamento di lavori, forniture e servizi,alla concessione ed erogazione di sovven-zioni, contributi, sussidi, ausili finanziari,nonché attribuzioni di vantaggi economiciad enti, ai concorsi e prove selettive perl’assunzione di personale e progressioni dicarriera;

che criteri seguiranno le assunzionicitate per gli scavi di Pompei e comesaranno o sono state selezionate le 75persone che dovevano essere assunte entrodicembre. (5-04763)

COVELLO. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

in occasione della Borsa italiana delturismo è emerso che la Calabria nono-stante il suo enorme potenziale dal puntodi vista degli attrattori turistici ha fattoregistrare nel corso dell’ultimo anno unpreoccupante segno negativo con un meno3 per cento di visitatori;

l’Expo rappresenta certamente unagrandissima occasione per consentire unaeffettiva ripresa della capacità di attra-zione per i turisti da parte della Calabriasia per i temi che saranno oggetto del-l’esposizione mondiale, il cibo, sia per lebellezze e il patrimonio culturale che pos-sono essere di sicuro interesse per i mi-lioni di visitatori attesi nel periodo dellamanifestazione;

vanno costruite le opportune sinergieper il rilancio di uno dei settori chiavedell’economia nazionale ed in particolarecalabrese ed Expo 2015 può davvero co-stituire una occasione di svolta –:

se e quali iniziative il Governo in-tenda porre in essere in particolare per laCalabria al fine di consentire una effettiva

Atti Parlamentari — 21759 — Camera dei Deputati

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valorizzazione del suo patrimonio cultu-rale nonché delle sue bellezze e dei suoiattrattori per un conseguente rilancio delsettore turistico in occasione dell’eventoespositivo mondiale che si terrà a Milanoa partire dal prossimo mese di maggio.

(5-04769)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta scritta:

FEDI, GARAVINI, GIANNI FARINA,PORTA e LA MARCA. — Al Ministrodell’economia e delle finanze, al Ministrodegli affari esteri e della cooperazione in-ternazionale, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

la legge 30 ottobre 2014, n. 161, Di-sposizioni per l’adempimento degli obbli-ghi derivanti dall’appartenenza dell’Italiaall’Unione europea – Legge europea bis –,all’articolo 7 estende le agevolazioni fiscalipreviste per i soggetti residenti in Italia intermini di deduzioni e detrazioni – aicontribuenti residenti fiscalmente in unaltro Stato membro o in un Paese delloSpazio economico europeo, a condizioneche producano almeno il 75 per cento delproprio reddito complessivo in Italia e nongodano localmente di analoghe agevola-zioni fiscali;

la norma per essere operativa neces-sita dell’emanazione di un decreto delMinistro dell’economia e delle finanzecontenente le disposizioni attuative;

ad oggi non risulta che tale decretosia stato ancora emanato, con la conse-guenza che i possibili beneficiari di talemisura operanti in uno Stato membrodell’Unione europea continuano a perce-pire le loro retribuzioni senza il beneficiodi tali detrazioni;

non risulta che il Ministero degliaffari esteri e della cooperazione interna-zionale abbia adottato misure per prepa-

rarsi all’eventualità dell’applicazione dellanorma, calcolando per ciascun beneficia-rio l’entità delle detrazioni –:

quale sia lo stato di elaborazione deldecreto attuativo e quali siano i tempiprevisti per l’applicazione della norma;

quali iniziative urgenti e del casonormative si intendano intraprendere af-finché le agevolazioni fiscali previste dal-l’articolo 7 della legge 30 ottobre 2014,n. 161, – in termini di deduzioni e detra-zioni – previste attualmente per il soloambito europeo vengano al più prestoestese anche ai lavoratori che agiscononegli spazi extraeuropei riconoscendo loroparità di trattamento. (4-08009)

NESCI. — Al Ministro dell’economia edelle finanze, al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

Poste Italiane spa è una società consocio unico a partecipazione totalitaria delMinistero dell’economia e delle finanze,presente in maniera capillare su tutto ilterritorio italiano e con 143 mila dipen-denti, che fornisce servizi logistico-postali,di risparmio e pagamento, assicurativi e dicomunicazione digitale a oltre 40 milionidi clienti;

il 5 novembre 2014, l’amministratoredelegato di Poste Italiane, dottor France-sco Caio, in audizione in Commissioneindustria del Senato, ha presentato ilpiano di razionalizzazione della rete disportelli postali;

nel corso dell’audizione il dottor Caioha affermato che « oggi abbiamo 13 milasportelli ma abbiamo avviato una richiestadi autorizzazione per circa 5-600 sportelliin meno »;

come denunciato più volte dal gruppoparlamentare del Movimento cinque stelle,la chiusura di un numero così elevato disportelli di Poste Italiane è un atto chenasce da valutazioni di pura natura eco-nomico-gestionale e non tiene in minimoconto quello che è l’indispensabile ruolo

Atti Parlamentari — 21760 — Camera dei Deputati

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svolto dall’azienda per milioni di cittadini:garantire il servizio postale universale;

anche la regione Calabria sarà colpitadrasticamente dai tagli pianificati da PosteItaliane, con la chiusura di circa 25 ufficie la razionalizzazione di altri 35 cheapriranno solo alcuni giorni a settimana;

secondo quanto si legge su « Il Quo-tidiano della Calabria » del 13 febbraio2015, « nel piano di intervento di chiusurarientra anche l’ufficio postale di Caria(frazione del comune vibonese di Drapia,nda), da anni sottoposto a un’eventualesituazione d’allarme e spesso schivata at-traverso proteste, raccolta firme e inter-venti vari. L’amministrazione comunaledrapiese, nei giorni scorsi, ha ricevuto lacomunicazione di chiusura a decorrere delprossimo mese di aprile, dalla direttriceprovinciale della filiale di Poste ItalianeCaterina Giordano »;

il sindaco di Drapia Antonio Vita haimmediatamente inviato una lettera alladottoressa Giordano, nella quale si legge:« Le rappresento sin da ora, la totale edassoluta contrarietà a questo grave edingiustificato provvedimento assunto dal-l’Azienda, con invito a voler immediata-mente bloccare e/o revocare tale assurdadecisione »;

dopo la missiva del primo cittadino,si è tenuto un incontro tra lo stesso Vita,il vice sindaco Pino Rombolà, il capo-gruppo della minoranza Alessandro Por-celli e la direttrice Caterina Giordano.Dalla riunione, secondo quanto riportatodal summenzionato articolo, non è emersoalcun margine di trattativa: « la direttriceprovinciale – si legge – ha esposto lemotivazione dell’Azienda, volendo cosìmantenere un unico ufficio postale delcomune nella frazione di Brattirò, seppurpoco adeguato per limitato spazio »;

il TAR del Lazio, attraverso sentenzan. 1117 del 29 gennaio 2014, si esprimevaavverso la chiusura dell’ufficio postaledella frazione di Redipiano, nel comune diSan Pietro in Guarano (Cosenza), eviden-ziando che « la direttiva comunitaria ed il

decreto legislativo (in particolare articolo3, comma 5, lettera c) del decreto legisla-tivo n. 261 del 1999 come modificato daldecreto legislativo n. 58 del 2011), hannoposto un particolare accento anche sulleesigenze degli utenti, in particolare dellezone rurali e di quelle scarsamente popo-late; esigenze che non avrebbero rispettatecol solo criterio di ragionevolezza basatosull’equilibrio economico come presuppo-sto per la permanenza di uffici postali interritori particolarmente disagiati » e che« è quasi superfluo rilevare come nell’am-bito di un servizio pubblico l’equilibrioeconomico non possa assumere la stessadeterminante rilevanza che assume nellagestione di una impresa privata »;

il giudice amministrativo del TARLazio ha intimato, dunque, a Poste italianedi operare scelte organizzative che salva-guardino il principio della garanzia del« pubblico servizio » rimarcando che anchein periodi di spending review gli interessisociali non possono essere sottomessi allaesasperata ricerca dell’utile;

a parere dell’interrogante, da quandole società di Stato sono diventate societàper azioni, la divaricazione tra interesseprivato e interesse pubblico è fin troppoevidente: anche questa decisione prospet-tata dall’amministratore delegato di PosteItaliane è un atto estremamente grave edalle ricadute negative sulla vita quoti-diana di moltissimi cittadini;

la politica di razionalizzazione diPoste Italiane, invece di migliorare il ser-vizio per i cittadini, rischia di creare solodifficoltà, in particolare per gli anziani eper gli abitanti dei piccoli comuni che siritroveranno senza ufficio postale oavranno un servizio solo a giorni al-terni –:

se i Ministri interrogati intendano,anche in virtù della citata sentenza delTAR, mantenere lo stato attuale degliuffici nei piccoli comuni calabresi per noncreare problemi alla popolazione;

se i Ministri interrogati abbiano in-tenzione di assumere iniziative affinchéPoste italiane riveda il piano strutturale;

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quali iniziative di competenza inten-dano assumere affinché la società garan-tisca il buon funzionamento delle struttureterritoriali presenti nei piccoli comuni ita-liani, in modo tale da evitare che siverifichino situazioni critiche per l’utenza.

(4-08018)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro delle infrastrutture e dei tra-sporti, per sapere – premesso che:

in data 8 ottobre 2014 il consiglioregionale della Lombardia ha approvato,all’unanimità dei presenti, la mozionen. 303, concernente il raddoppio della li-nea ferroviaria Milano-Mortara;

la mozione impegna la giunta regio-nale della Lombardia ad attivarsi affinchéla Conferenza Stato-regioni indichi alCIPE che l’opera è prioritaria e quindi chevengano ripristinati i finanziamenti inmodo da poter portare a compimento ilcompletamento del raddoppio nella trattache va da Albairate a Parona, assecon-dando le richieste già effettuate dai co-muni;

la realizzazione del raddoppio dellalinea ferroviaria Milano-Mortara è suddi-visa in 6 sottoprogetti; la presente inter-pellanza vuole porre particolare atten-zione all’intervento denominato « Sotto-progetto 2 », il quale, si propone di com-pletare il raddoppio della linea ferroviariaMilano-Mortara, nella tratta Cascina Bru-ciata-Parona. Il tracciato si estende per19,5 chilometri e segue il tracciato storicosino a Parona, eccetto che nel tratto pre-cedente al comune di Abbiategrasso, inprossimità del Naviglio Grande, ove af-fianca a nord il tracciato attuale. Il pro-getto, oltre al raddoppio della tratta, pre-vede la realizzazione degli impianti tecno-

logici e di sicurezza e opere sostitutive perla soppressione dei passaggi a livello;

questo progetto è stato approvato inlinea tecnica preliminare da parte delCIPE il 29 marzo 2006, ma l’avvio delprogetto definitivo è sospeso in quantosubordinato alla messa a disposizione daparte del CIPE dei finanziamenti neces-sari;

i continui disagi che vengono riscon-trati dai pendolari, che quotidianamentepercorrono la tratta (per citarne alcuni,sovraffollamento, pesanti ritardi, cancella-zione di corse, malfunzionamento degliimpianti di riscaldamento e di climatizza-zione), impongono alle istituzioni preposteuna particolare attenzione affinché sipossa arrivare ad una soluzione definitivae nel più breve tempo possibile –:

se sia ancora nelle strategie del Go-verno il completamento della tratta che vada Albairate a Parona e se sia quindiintenzione del Ministro attivarsi presso ilCIPE affinché vengano rimessi a disposi-zione gli stanziamenti previsti per la rea-lizzazione del « Sottoprogetto 2 » del rad-doppio della linea ferroviaria Milano-Mor-tara.

(2-00851) « Prina, Zanin, Paolo Rossi,Amato, Carnevali, Civati, Ta-ricco, Dell’Aringa, Rubinato,Cova, Bargero, Bazoli, Ca-rella, Scanu, Beni, Terrosi,Carrescia, Guerra, Mauri, Lu-ciano Agostini, Preziosi,Amendola, Senaldi, Kronbi-chler, Simoni, Peluffo, Giam-paolo Galli, Piepoli, Cenni,Casati, Castricone, Sanga ».

Interrogazione a risposta in Commissione:

COMINELLI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

per il raddoppio del tratto AzzanoMella — Ospitaletto, la « corda molle »,autorizzata dal Cipe nel maggio 2005, sono

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stati espropriati i terreni di 438 agricol-tori. La costruzione è stata suddivisa inquattro lotti. Ad oggi ne sono stati realiz-zati due, il tratto tra Castenedolo e AzzanoMella; la riqualificazione della sp19 traAzzano e Ospitaletto è invece ferma. Que-sto perché la concessione per la gestionedell’A21 in capo a Centropadane è scadutail 30 settembre 2011. Da allora la societàè tenuta alla gestione ordinaria, non aportare avanti gli investimenti, che do-vranno essere completati dal nuovo con-cessionario;

a seguito di questo cambio di com-petenze gli indennizzi agli agricoltori sonofermi da sette anni, per una cifra pari acirca 30 milioni di euro;

come riportato dagli esponenti degliagricoltori in un articolo apparso in questigiorni sul Corriere della sera, edizione diBrescia « I decreti di esproprio sono tuttiscaduti a termine di legge alla fine del2012. La situazione è drammatica pertutte le aziende espropriate, così comedrammatico è l’aspetto della viabilità edella sicurezza (vedi tutti gli incidenti,anche mortali, accaduti in questi anni),anche in previsione dell’aumento del traf-fico per Expo 2015 »;

alla fine del mese di gennaio 2015 ilMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti, Anas e Centro Padane hanno pro-messo che la soluzione è prossima: l’Anasanticiperà le risorse e Centropadane con-tatterà ogni singolo proprietario;

a tutt’oggi, però non risulta che nes-suno abbia ancora contattato gli agricol-tori che, infatti, nella giornata di domanihanno annunciato una manifestazione diprotesta bloccando con i trattori il trattostradale della pr19 –:

in che tempi verranno avviati i rim-borsi degli agricoltori che da anni atten-dono un equo risarcimento, per risolvereuna situazione grave, causa di tensionisociali, resa ancora più pesante dal diffi-cile momento di crisi che sta attraver-sando il Paese. (5-04766)

* * *

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

VALLASCAS, MASSIMILIANO BER-NINI, DELLA VALLE, BENEDETTI e NI-COLA BIANCHI. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

dal 12 gennaio 2015, un gruppo dicittadini di Villacidro, nella provincia re-gionale del Medio Campidano, sta occu-pando, in assemblea permanente, l’auladel consiglio comunale;

l’iniziativa di protesta sarebbe statamotivata con il rincaro, giudicato ecces-sivo, delle tariffe della Tari, la tassa suirifiuti, con aumenti in bolletta che varianodal 60 a oltre il 100 per cento rispetto alleprecedenti tariffe;

un’analoga iniziativa, con occupa-zione del consiglio comunale, è stata por-tata avanti, agli inizi del 2014, nel comunedi Guspini, nel Medio Campidano, semprecon la motivazione dei rincari ritenutieccessivi della tassa sui rifiuti;

il comune di Villacidro risulta, nelleclassifiche dei comuni capoluogo di pro-vincia, tra i più poveri d’Italia (all’ultimoposto della classifica elaborata dal dipar-timento delle finanze in base all’imponi-bile 2009);

la reazione ai rincari precedente-mente richiamati, se non giustificabile,appare però comprensibile in un contestosociale contrassegnato dal grave disagioeconomico e occupazionale, acuito dall’in-sufficienza delle misure di contrasto allapovertà, per effetto della drastica ridu-zione dei trasferimenti statali e regionaliin materia;

entrambi i comuni, come altri delMedio Campidano, conferiscono i rifiutialla medesima società, della quale deten-gono parte del capitale sociale, denomi-nata « Villaservice Spa », costituita su ini-ziativa del Consorzio industriale provin-ciale Medio Campidano-Villacidro;

Atti Parlamentari — 21763 — Camera dei Deputati

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secondo quanto riportato dai mani-festanti, tra le cause del rincaro dellebollette verrebbero indicati alcuni aspettirelativi ai rapporti tra il Consorzio el’azienda d’appalto;

nella fattispecie tra il consorzio in-dustriale provinciale Medio Campidano-Villacidro e la società Villaservice spasarebbe stato stipulato un contratto d’af-fitto per l’utilizzo degli impianti in capo alConsorzio industriale, per un importo mi-nimo annuo pari a 600 mila euro;

in assenza di altri introiti, gli oneriderivanti dall’affitto degli impianti costi-tuirebbero un elemento significativo nelladeterminazione della tariffa per lo smal-timento dei rifiuti a carico dei soggettifruitori del servizio, evenienza che rappre-senterebbe una conseguenza concreta diun rincaro eccessivo delle tariffe con di-sagi per gli utenti. In tal senso l’articolo202, comma 4, del decreto legislativon. 152 del 2006 specifica che « Gli im-pianti e le altre dotazioni patrimoniali diproprietà degli enti locali, già esistenti almomento dell’assegnazione del servizio,sono conferiti in comodato ai soggettiaffidatari del medesimo servizio »;

l’occupazione di un consiglio comu-nale rappresenta un evento di straordina-ria importanza, per i risvolti in materia diordine pubblico, tanto più quando si pro-trae per oltre un mese e interessa uncomune capoluogo di provincia, seppureprovincia regionale;

in questo lasso di tempo, vi sono staticonfronti pubblici tra manifestanti e am-ministrazione comunale, alla presenza econ il coinvolgimento delle forze dell’or-dine. L’ultimo incontro pubblico si è te-nuto l’11 febbraio 2015 nell’aula consiliaredel comune –:

di quali elementi disponga in rela-zione a quanto esposto in premessa;

se vi sia stato, e di quale natura sia,un intervento da parte del prefetto diCagliari, in considerazione dell’emergenza

sotto il profilo dell’ordine pubblico e delgrave disagio sociale ed economico delterritorio di Villacidro;

se il prefetto di Cagliari abbia avutomodo, nell’ambito delle attività istituzio-nali di competenza, di verificare le realimotivazioni che hanno spinto i manife-stanti a occupare il consiglio comunale diVillacidro. (4-08022)

CAUSIN. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

in data 14 febbraio 2015, in localitàMaerne, presso il comune di Martellago(VE) una donna quarantenne è stata feritaalla schiena con un coltello da un uomoche l’ha aggredita all’imbocco del tunnelciclopedonale che porta in via FratelliBandiera, con lo scopo di un’aggressionesessuale;

la vittima, nonostante la paura e lapericolosità della situazione, ha trovato laforza per reagire, e pur riuscendo a di-vincolarsi e fuggire ha subito una feritasulla schiena provocata dal coltello chel’aggressore brandiva;

dalle prime immagini acquisite daicircuiti di sorveglianza e dalle testimo-nianze, sembra confermata l’ipotesi che sitratti di un giovane, nordafricano e chesulla base di questo possibile identikit leforze dell’ordine hanno avviato una fase diricerca, al fine di assicurare alla giustizial’assessore;

l’episodio in questione, pur eccezio-nale per la gravità, è l’ultimo in sequenzatemporale di una serie di furti e rapineche hanno di fatto deteriorato la situa-zione dei sicurezza nel territorio di Mar-tellago, situazione sulla quale, l’interro-gante ha peraltro già presentato atti disindacato ispettivo al Ministero dell’in-terno –:

se, di fronte al sensibile incrementodegli episodi di criminalità nel Miranese ein particolare quelli accaduti in comune diMartellago, sia stato predisposto un piano

Atti Parlamentari — 21764 — Camera dei Deputati

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di incremento della presenza delle forzedell’ordine, o degli interventi nel territorioda parte delle medesime;

quale livello di coordinamento sia inatto tra le diverse forze dell’ordine cherispondono al Ministero dell’interno equello della difesa, e le polizie locali chehanno responsabilità sul territorio in que-stione;

quale sia il numero di unità delleforze dell’ordine dedicate all’attività dipattugliamento e vigilanza nel territorio inquestione e quale sia la modalità di pia-nificazione degli interventi di prevenzionee controllo;

quale sia il livello di copertura deisistemi pubblici di sorveglianza relativa-mente ai luoghi sensibili (telecamere);

se, alla luce della situazione che si staconfigurando, sia necessario e utile avviareun tavolo di coordinamento tra la prefet-tura e i comuni coinvolti, al fine di otti-mizzare la presenza delle forze dell’ordinee l’efficacia degli interventi. (4-08023)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interpellanza:

La sottoscritta chiede di interpellare ilMinistro dell’istruzione, dell’università edella ricerca, per sapere – premesso che:

la legge 16 novembre 1950, n. 1093disciplina la « Concessione di diplomi aibenemeriti della scuola, della cultura edell’arte », divisi in tre classi, con facoltà difregiarsi, rispettivamente, di medagliad’oro, d’argento, ovvero di bronzo, perricompensare le persone o gli enti « checon opere di riconosciuto valore, con se-gnalati servigi o con cospicue elargizioni,abbiano acquistato titoli di particolarebenemerenza nel campo dell’educazione,della scuola e nella diffusione ed eleva-zione della cultura » (legge n. 1093 del1950, articolo 1);

l’articolo 5 della norma richiamata,stabilisce che: « Il conferimento dei di-plomi sarà fatto per decreto presidenziale,su proposta del Ministro per la pubblicaistruzione »;

il successivo articolo 6 della legge inparola prevede che « Il Ministro per lapubblica istruzione farà le proposte, di cuiall’articolo precedente, su parere di unaCommissione da lui nominata e presie-duta, e costituita:

a) dai direttori generali del Mini-stero della pubblica istruzione;

b) da un membro di ciascuna delletre sezioni del Consiglio superiore dellapubblica istruzione; da un membro delConsiglio superiore delle antichità e bellearti e da uno del Consiglio superiore delleaccademie e biblioteche, tutti designati dairispettivi Consigli;

c) da un rappresentante rispettiva-mente dell’Accademia dei Lincei, dell’Ac-cademia di San Luca e dell’Accademia diSanta Cecilia;

d) da due membri scelti dal Mini-stro per la pubblica istruzione tra coloroche sono già insigniti del diploma dibenemerenza di cui all’articolo 1;

la Commissione darà parere anchesulle segnalazioni che fossero fatte periniziativa di membri della Commissionestessa;

in caso di assenza o di impedimentodel Ministro, la Commissione sarà presie-duta dal Sottosegretario di Stato per lapubblica istruzione. I membri della Com-missione durano in carica due anni epossono essere confermati »;

con il riassetto dei dicasteri, dall’ono-rificenza originaria ne sono state fattederivare due nuove, intitolate, rispettiva-mente, ai « benemeriti della cultura edell’arte », destinata a « Funzionari deiMinisteri, Rettori, Direttori di Istituti diistruzione superiore e artistica, Provvedi-tori agli Studi, Direttori di Bibliotechepubbliche; personale universitario e degli

Atti Parlamentari — 21765 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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Istituti di istruzione superiore e artistica;personale direttivo e docente degli Istitutidi istruzione media ed elementare, perso-nale degli Uffici scolastici provinciali eispettivi; musicisti, letterati, attori e arti-sti », per « premiare quanti hanno illu-strato la Nazione nei campi della cultura,dell’arte, dello spettacolo », concessa me-diante « decreto del Presidente della Re-pubblica, su proposta del Ministro per ibeni e le attività culturali »; e ai « bene-meriti della scienza e della cultura », ri-volta a « Rettori, Direttori di istituti uni-versitari e di ricerca, studiosi di chiarafama », per « premiare i titoli di partico-lare benemerenza nel campo accademico edella ricerca », concessa mediante « de-creto del Presidente della Repubblica, suproposta del Ministro dell’università edella ricerca scientifica e tecnologica »;ambedue le nuove onorificenze conservanoil medesimo riferimento normativo diquella (tutt’oggi concessa) dalla quale sonostate ricavate per derivazione e, cioè, la giàrichiamata legge n. 1093 del 1958;

la novella testé richiamata importache il parere di cui all’articolo 6 dellalegge n. 1093 del 1957 venga reso sempreda una Commissione che, tuttavia, vienenominata, rispettivamente, per la categoriadei « benemeriti della cultura e dell’arte »dal Ministro dei beni e delle attività cul-turali e del turismo; mentre per quella dei« benemeriti della scienza e della cultura »dal Ministro dell’istruzione, dell’universitàe della ricerca;

dalla data di cessazione dalla caricadegli ultimi componenti che ne hannofatto parte, avvenuta circa otto anni or-sono, la commissione relativa all’onorifi-cenza destinata ai « benemeriti dellascienza e della cultura » non viene piùrinnovata da parte del Ministro compe-tente che, dalla riunificazione del dica-stero della pubblica istruzione con quelloper l’università e la ricerca scientifica etecnologica, è il Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca;

ciò impedisce il conferimento del-l’onorificenza ai « benemeriti della scienza

e della cultura » che, di fatti, non viene piùconcessa dal lontano 2007;

in conseguenza, una serie di istanzeinevase si è accumulata presso la sede delpredetto dicastero;

la mancata nomina della Commis-sione de qua rappresenta a giudizio del-l’interpellante un’omissione, tanto piùgrave, in quanto immotivata;

premiare quegli scienziati le cui ri-cerche sono alla base del progresso del-l’umanità, di ogni percorso di innovazione,rappresentando per il nostro Paese unarisorsa strategica, oltre ad una fonte dilustro sul piano internazionale, è un do-vere fondamentale, anche avuto riguardoal disposto dell’articolo 9, comma 1 dellaCarta fondante –:

per quali motivi non si sia provve-duto, da circa otto anni, alla nomina dellaCommissione che deve rendere il parere dicui all’articolo 6 della legge n. 1093 del1958, ai fini della concessione dell’onori-ficenza destinata ai « benemeriti dellascienza e della cultura »;

in che tempi, avuto riguardo ai limitimassimi stabiliti dalla legge, intenda prov-vedere alla predetta nomina;

quali iniziative straordinarie abbiaintenzione di adottare per evadere le pra-tiche accumulatesi, anche in considera-zione: a) dell’età avanzata di alcuni deicandidati proposti, che impone, quanto-meno per motivi etici, di dare soddisfa-cente in vita agli aventi diritto, senza doverfar ricorso necessariamente a concessioni« alla memoria »; b) delle prescrizioni con-tenute all’articolo 5 del decreto del Presi-dente della Repubblica 18 dicembre 1952,n. 4553 (« Approvazione del regolamentoper l’esecuzione della legge 16 novembre1950, n. 1093, per il conferimento deidiplomi ai benemeriti della scuola, dellacultura e dell’arte »), in ossequio al quale« Le proposte, istruite e corredate delparere della direzione generale rispettiva-mente competente, dovranno essere tra-smesse al presidente della Commissionecostituita in base all’articolo 6 della legge

Atti Parlamentari — 21766 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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16 novembre 1950, n. 1093, non oltre ilgiorno 15 febbraio di ciascun anno », at-teso che l’articolo 7 della legge n. 1093 del1958 dispone che « La concessione deidiplomi avviene una volta all’anno, alladata del 2 giugno.

(2-00852) « Petrenga ».

Interrogazioni a risposta in Commissione:

CHIMIENTI, TRIPIEDI, COMINARDI,CIPRINI, DALL’OSSO, LOMBARDI, MAR-ZANA, LUIGI GALLO, D’UVA, BRESCIA,DI BENEDETTO, VACCA e SIMONE VA-LENTE. — Al Ministro dell’istruzione, del-l’università e della ricerca, al Ministro dellavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

secondo quanto previsto dalle lineeguida del dossier « La Buona Scuola »,presentato il 3 settembre dal Presidentedel Consiglio Matteo Renzi, si dovrebbeassistere nel 2015 a un piano di assunzioniche consentirebbe la stabilizzazione dicirca 150 mila precari della scuola ita-liana;

uno degli obblighi a cui i candidatiinseriti nelle graduatorie a esaurimento enelle graduatorie del concorso 2012 do-vranno sottostare è quello della mobilitàgeografica, cioè la possibilità di essereassunti in una provincia della stessa re-gione o anche di una regione differente daquella di residenza;

durante il mese di dicembre 2014avrebbe dovuto essere avviato da parte delMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca il censimento dei docentipresenti nelle graduatorie ad esaurimento,i quali saranno chiamati a esprimere lapropria disponibilità all’assunzione concontratto a tempo indeterminato sullabase appena specificata;

allo stato attuale, i docenti in attesadell’immissione in ruolo hanno già aggior-nato le graduatorie scegliendo, per avere

maggiori possibilità di occupazione, unaprovincia spesso anche molto lontana daquella di residenza;

coloro che sono stati immessi inruolo recentemente, da graduatorie adesaurimento o da graduatoria di meritodell’ultimo concorso, sono soggetti ad unblocco triennale, conseguentemente per treanni non potranno cambiare provincia ameno che non rientrino nella casisticaspecifica delle utilizzazioni ed assegna-zioni provvisorie, come esplicitato nelCCNL sulla mobilità 2014/2015;

a seguito del piano straordinario diassunzioni su tutti i posti vacanti e dispo-nibili delineato nel dossier « La BuonaScuola » dal Governo Renzi, si assisterà aduna saturazione di tutte le cattedre esi-stenti con la conseguenza che, per lungotempo, verranno meno i posti disponibilida destinare ai trasferimenti, ad eccezionfatta per quelli che si libereranno pereffetto dei pensionamenti, che sarannocomunque soggetti ad una riduzione per-centuale, essendo in parte destinati anuove assunzioni in ruolo da nuovi con-corsi;

l’effetto possibile a cui si andrà in-contro sarà quindi quello del blocco ter-ritoriale dei neoassunti nella medesimaprovincia per lungo tempo, senza la pos-sibilità di avvicinarsi a quella di residenza.Ne deriva quindi una tangibile necessità diadottare un piano di mobilità straordina-ria che riguardi anche i docenti da pocoassunti in ruolo;

anche la convenzione europea per lasalvaguardia dei diritti dell’uomo e dellelibertà fondamentali sancisce, all’articolo8, il diritto al rispetto della vita familiaretutelando il ricongiungimento familiare:« Ogni persona ha diritto al rispetto dellapropria vita privata e familiare, del pro-prio domicilio e della propria corrispon-denza. Non può esservi ingerenza diun’autorità pubblica nell’esercizio di talediritto a meno che tale ingerenza siaprevista dalla legge e costituisca una mi-sura che, in una società democratica, ènecessaria alla sicurezza nazionale, alla

Atti Parlamentari — 21767 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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pubblica sicurezza, al benessere econo-mico del paese, alla difesa dell’ordine ealla prevenzione dei reati, alla protezionedella salute o della morale, o alla prote-zione dei diritti e delle libertà altrui » –:

se il Governo intenda consentire aifuturi docenti una scelta più oculata dellaprovincia in cui essere immessi in ruolo;

se il Governo abbia valutato la pos-sibilità di riaprire le graduatorie e, con-seguentemente, di adottare un pianostraordinario sulla mobilità, per consen-tire ai docenti di effettuare un aggiorna-mento della scelta delle province, comespiegato in premessa, in modo da consen-tire un avvicinamento alla provincia diresidenza e ridurre, così, i sacrifici e i costia carico dei docenti stessi. (5-04764)

CHIMIENTI, TRIPIEDI, COMINARDI,CIPRINI, DALL’OSSO, LOMBARDI, LUIGIGALLO, D’UVA, VACCA, MARZANA, SI-MONE VALENTE, DI BENEDETTO eBRESCIA. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca, al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

la riforma dell’istruzione secondariadi secondo grado, entrata in vigore il 1o

settembre 2010 emanata dal Ministro del-l’istruzione dell’università e della ricercapro tempore Mariastella Gelmini ha rimo-dulato il monte orario di molti corsi distudio con le note conseguenze dei taglialle risorse economiche scolastiche e diuna notevole riduzione di cattedre chehanno dato luogo ad innumerevoli esuberi;

la riforma è stata fortemente pena-lizzante per i docenti abilitati all’insegna-mento delle cosiddette « materie d’indi-rizzo » degli istituti tecnici professionali,con particolare riferimento alle disciplineeconomico aziendali (cdc A017) e Disci-pline giuridiche ed economiche (cdc A019)le quali hanno subito una cospicua dimi-nuzione delle cattedre;

Con sentenza n. 3527 dell’8 aprile2013 il TAR del Lazio si è espresso favo-

revolmente al ripristino del quadro orarionegli istituti tecnici e professionali, acco-gliendo il ricorso di SNALS-Confsal eannullando la validità dei provvedimentiemanati in seno alla riforma Gelmini sullariduzione oraria nel triennio degli Istitutitecnici professionali;

il taglio del monte orario ha avutocome diretta conseguenza l’aumento espo-nenziale del numero di docenti in esuberocollocati nella dotazione organica Provin-ciale (DOP);

come stabilito dal CCNI sulla mobi-lità ai docenti collocati nella dotazioneorganica provinciale viene riconosciuta laprecedenza al rientro nella scuola di extitolarità fino agli 8 anni successivi allaperdita del posto. Tale rientro di titolaritàrisulta quasi impossibile in quanto annual-mente nuovi docenti vengono collocatinella dop, sottraendo la possibilità di rien-tro ai colleghi, con il conseguente azzera-mento del punteggio di continuità ottenutoallo scadere degli 8 anni di cui sopra;

i dati numerici relativi alla consi-stenza dell’esubero calcolato sull’organicodi fatto mettono in evidenza come i do-centi in esubero ammontassero, nell’a.s.2013/14, ad oltre 8.000 unità; tuttavia,relativamente all’a.s. 2014/15 sul sito delMinistro dell’istruzione, dell’università edella ricerca non sono ancora ad oggidisponibili dati ufficiali;

ad una piccola quota di questi do-centi soprannumerari è stata concessa lapossibilità, mediante il decreto direttorialedel Ministro dell’istruzione, dell’universitàe della ricerca n. 7 del 16 aprile 2012, dipartecipare a corsi di riconversione susostegno;

tutti gli altri docenti in esubero sonocostretti a coprire i cosiddetti « spezzoni dicattedra », spesso percorrendo parecchichilometri dalla provincia di residenza –:

se si intenda fornire dati ufficialirelativi all’ammontare del personale inesubero nelle scuole di ogni ordine e gradoper l’anno scolastico 2014/15;

Atti Parlamentari — 21768 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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se si intenda prendere in considera-zione l’ipotesi di ripristinare il monteorario, come da sentenza di cui in pre-messa, disciplina utile a riassorbire ilpersonale suddetto;

se si intendano valutare altre possi-bilità per dare soluzione al problema deidocenti in soprannumero che di fatto nonsono direttamente interessati all’applica-zione del decreto ministeriale n. 7 del 16aprile 2012 di cui in premessa;

se si intendano assumere iniziativeper abolire o quantomeno allungare oltregli attuali 8 anni, come specificato inpremessa, la precedenza al rientro nellascuola di ex titolarità. (5-04765)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

CIPRINI, TRIPIEDI, COMINARDI,LOMBARDI, DALL’OSSO e CHIMIENTI.— Al Ministro del lavoro e delle politichesociali. — Per sapere – premesso che:

l’articolo 2, comma 12-bis, del decre-to-legge 13 marzo 1988, n. 69, convertitodalla legge n. 153 del 1988, ha previstoche: « Per i lavoratori autonomi pensionatiil rinvio di cui all’articolo 4 del decreto-legge 14 luglio 1980, n. 314, convertito,con modificazioni, dalla legge 8 agosto1980, n. 440, continua ad avere ad oggettola disciplina sugli assegni familiari di cuial testo unico approvato con decreto delPresidente della Repubblica 30 maggio1955, n. 797, e successive modificazioni eintegrazioni »;

l’Anap-Confartigianato ha denunciato(Il Giornale dell’Umbria del 13 febbraio2015) la situazione degli autonomi in basealla quale « Gli assegni familiari concessiai lavoratori autonomi in pensione sonotalmente bassi da rasentare lo scandalo,soprattutto se paragonati a quelli degli exlavoratori dipendenti. Stiamo parlandodell’irrisoria cifra di 10 euro e 21 cente-

simi al mese per ogni familiare a carico.Importo che, tra l’altro, è fermo dal 1988quando è entrata in vigore la legge n. 153:27 anni fa »;

per i pensionati provenienti dal la-voro autonomo (ex artigiani, ex commer-cianti, ex coltivatori diretti) è rimastainfatti in vigore la vecchia normativa e itrattamenti di famiglia a loro erogati,quando ne hanno diritto, si chiamano« quote di maggiorazione della pensione »per carichi familiari;

l’Associazione Anap-Confartigianatoha denunciato la discriminazione che su-biscono tali pensionati « particolarmenteodiosa dal momento che si parla difamiglie di pensionati con redditi moltobassi », precisando che « Non solo, quindi,i lavoratori autonomi debbono subire unatassazione molto più elevata dei dipen-denti, non solo non hanno alcuna tutela,ma per quanto riguarda gli assegni fa-miliari la normativa si è fermata a 27anni fa, senza che ad oggi venga previstanessuna modifica o aggiornamento. Tuttociò che possono avere questi lavoratorisenza diritti sono 10,21 euro mensili perogni familiare a carico, una cifra che nonbasterebbe nemmeno per pagare ilpranzo al proprio figlio »;

oggi particolarmente penalizzante ap-pare la normativa per i lavoratori auto-nomi, la cui disciplina accusa un graveritardo anche nell’adozione di politiche disostegno alla famiglia, alla maternità e incaso di malattia –:

se il Ministro sia a conoscenza delladescritta situazione;

se il Ministro intenda assumere leopportune iniziative normative finalizzatea rimuovere la discriminazione denunciatae a modificare la disciplina concernentel’assegno per il nucleo familiare per ilavoratori autonomi prevedendone la pa-rificazione alla disciplina per i lavoratoridipendenti;

Atti Parlamentari — 21769 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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se si intenzione del Governo preve-dere iniziative normative equiparando, inambito di tutele, il lavoratore autonomo aquello subordinato. (5-04767)

Interrogazioni a risposta scritta:

MELILLA. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

la Rdb di Tortoreto (TE) è un’aziendaspecializzata nella costruzione di manu-fatti edili, che conta 75 dipendenti. L’in-tero gruppo conta 700 dipendenti in ca-rico, di cui 200 in attività;

il tribunale di Piacenza ha dichiaratoil fallimento della società nominando i duecuratori fallimentari e decretando l’attivitàprovvisoria fino al 12 marzo;

in un anno e mezzo di amministra-zione straordinaria, i commissari hannochiuso gli stabilimenti fermi, hanno riav-viato i quattro stabilimenti produttivi ehanno rimesso in attività l’intero gruppoper avviarlo a vendita. Per rilevare la Rdberano arrivate diverse offerte ed una erastata concretizzata prima di Natale conatto di cessione del gruppo Rdb alla Gevesrl che, invece di partire dal 1o gennaio, ècompletamente scomparsa ed è stata di-chiarata quindi decaduta dalla cessione;

a questo punto sono rientrati in giocoaltri offerenti, uno dei quali ha versato unanticipo in attesa che il giudice desse aicommissari l’autorizzazione a procederealla cessione. Il giudice invece, dichiarandochiusi i termini temporali, pur in contrap-posizione con i commissari e con il Go-verno ha decretato il fallimento dichia-rando così di tutelare l’interesse dei cre-ditori;

i sindacati in una nota dichiaranoche la decisione del tribunale è a loroavviso anomala. C’è grande preoccupa-zione per i 700 lavoratori dell’aziendaperché sono decorsi i termini per accettare

offerte di vendita dell’azienda e così sonoestromessi da qualunque ipotesi di salva-guardia del posto di lavoro –:

se non ritenga doveroso convocare leparti sociali, gli enti locali e i verticiaziendali per cercare soluzioni produttivee occupazionali e scongiurare questodramma occupazionale e salvare il futurodei dipendenti dell’azienda. (4-08015)

MELILLA. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

mancano 35 milioni di euro per af-frontare l’emergenza dei 5.000 lavoratoriabruzzesi in cassa integrazione in derogale cui indennità sono state pagate fino almese di aprile 2014;

in Abruzzo lo strumento della cassaintegrazione in deroga è stato attivato perle crisi di tutti i settori e a salvaguardia deilavoratori dell’area del cratere sismicodell’Aquila;

si sono persi in Abruzzo 54 milaposti di lavoro dallo scoppio della crisi nel2008;

i sindacati sottolineano l’efficacia delmodello abruzzese che si è caratterizzatoper la gestione unitaria di regione e partisociali del tavolo istituzionale denominatoCicas. Gli stessi vorrebbero allargare que-sta esperienza al Ministero del lavoro edelle politiche sociali per la gestione deicontratti di solidarietà;

sempre i sindacati pongono all’atten-zione del Governo alcuni punti cruciali perlo sviluppo nella regione:

il taglio delle risorse europee per-ché l’Abruzzo nella nuova programma-zione europea è considerata regione intransizione perdendo 321,7 milioni dieuro. Per il Fondo sociale europeo ci saràil taglio più rilevante fra tutte le regioniitaliane: da 316 milioni di euro dellaprecedente programmazione ai 142,5 mi-lioni della nuova;

Atti Parlamentari — 21770 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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sui fondi ex Fas ad oggi non haavuto seguito l’impegno assunto dai pre-cedenti Governi di compensare il taglio deifondi strutturali subito dall’Abruzzo conuna maggiore dotazione del fondo sviluppoe coesione;

i centri per l’impiego sono ridotti aiminimi termini. In questo caso si chiede ditener presente che l’Abruzzo può esserecampo sperimentale con la costituendanuova Agenzia nazionale –:

se non intenda dare risposte imme-diate al finanziamento della cassa integra-zione in deroga per 35 milioni di euro eal taglio dei fondi europei, al fine dievitare ulteriori problemi oltre alla gravesituazione economica e sociale del-l’Abruzzo che in questi anni ha dovutonon solo fronteggiare la crisi internazio-nale, ma anche gli effetti drammatici delterremoto che ha colpito 56 comuniabruzzesi delle province dell’Aquila, Pe-scara e Teramo. (4-08017)

* * *

SALUTE

Interrogazioni a risposta scritta:

VARGIU. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

come riportato dall’Unione Sarda del16 febbraio 2015, nella notte del 15 gen-naio 2015 un velivolo dell’Elisoccorso del118 della Sicilia, con a bordo personalespecializzato, è stato inviato ad Algheroper riportare nel territorio siciliano ildirettore della centrale operativa del 118di Palermo che aveva accusato un gravemalore, mentre si trovava sulla costa nordoccidentale della Sardegna;

stando alle notizie riportate dai me-dia, il professionista avrebbe improvvisa-mente accusato un dolore al petto, per cuialle 23 è giunta al 118 sardo una chiamatadi soccorso, che ipotizzava il rischio di uninfarto. L’ambulanza medicalizzata pron-tamente intervenuta avrebbe portato il

paziente nell’ospedale di Alghero, dovesarebbe stata posta diagnosi di aneurismadissecante, con conseguente, urgente indi-cazione chirurgica;

il paziente avrebbe però rifiutato ilricovero nel centro specializzato di car-diochirurgia di Sassari prontamente aller-tato, chiedendo invece l’intervento dellacentrale siciliana del 118 per cui, alle 6 delmattino, un elicottero sarebbe arrivato adAlghero per il trasferimento del professio-nista a Palermo, dove avrebbe ricevuto lecure chirurgiche del caso;

la competenza sul servizio di elisoc-corso della regione siciliana dipende dallacentrale operativa del 118 che a sua voltadipende dall’assessorato regionale alla sa-lute, come dichiarato anche dal presidentedel consiglio di gestione della Seus (Siciliaemergenza urgenza sanitaria), GaetanoMontalbano;

l’assessore regionale alla saluteavrebbe disposto un accertamento e unarichiesta di chiarimento sulle ragioni del-l’invio del velivolo, come dichiarato dalresponsabile della centrale operativa del118 di Messina e referente regionale perl’emergenza per il Ministero della salute,Bernardo Alagna, secondo il quale il ser-vizio di elisoccorso in Sicilia disporrebbedi 6 velivoli;

nei giorni scorsi una neonata è mortaall’ospedale di Ragusa, nel reparto di ria-nimazione pediatrica, dopo essere statatrasferita d’urgenza in ambulanza da unaclinica privata di Catania. La bimba, cheaveva avuto gravi crisi respiratorie dopo lanascita, era stata trasferita perché nelcapoluogo etneo non c’erano posti dispo-nibili, ma è morta prima del ricovero;

nella tragica circostanza è stato con-tattato il 118, che ha cercato e trovatoinutilmente una unità di terapia intensivaneonatale soltanto nell’ospedale « Paternò-Arezzo » di Ragusa;

occorrebbe verificare se l’elisoccorsodella regione siciliana sia routinariamentea disposizione per trasferire i pazientisiciliani in condizioni critiche nei presidi

Atti Parlamentari — 21771 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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di loro scelta sul territorio nazionale,anche quando tali pazienti siano già rico-verati presso strutture sanitarie assoluta-mente adeguate;

nelle situazioni esposte, è configura-bile, a giudizio dell’interrogante, una inac-cettabile differenza di trattamento e unaintollerabile differenza di diritti sanitaripercepiti, che evoca una sanità a duevelocità, con un grado di tutela che crescein relazione al ruolo sociale del paziente,contraddicendo in tal modo alla radice iprincipi di equità ed universalità del si-stema sanitario –:

di quali elementi disponga in rela-zione a quanto esposto in premessa e,considerata la spesa non irrilevante del-l’attività di elisoccorso, se quanto accadutoconfiguri o meno una prassi e, in tal caso,quale ne sia l’impatto sul piano economi-co-finanziario, anche alla luce delle esi-genze di razionalizzazione collegate alpiano di rientro dai disavanzi sanitari inSicilia. (4-08008)

D’INCECCO. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

l’epatite è oggi un’emergenza sanita-ria globale che, come dice l’OMS conta nelmondo 180 milioni di persone cronica-mente infette, pari al 2 per cento dellapopolazione mondiale, mentre in Italia sistimano oltre 1 milione e mezzo di pa-zienti, di cui circa 350 mila quello dia-gnosticati;

oggi esiste la possibilità concreta dieradicare il virus dell’epatite C grazie alladisponibilità di una nuova classe di far-maci, gli antivirali diretti (DAA) come ilsofosbuvir;

stando alla notizia riportata dai gior-nali, ci sarebbero ritardi in tutta Italianella distribuzione del sofosbuvir, medici-nale in grado di debellare l’epatite C, unamalattia grave che ha un impatto direttosulla vita dei malati e delle famiglie che sene prendono cura;

il ritardo nella distribuzione, standoa quanto riportato dalla stampa, ha giàprodotto dei ricorsi da parte di alcunimalati anziani per ottenere subito il me-dicinale dalla loro regione;

il sofosbuvir è entrato nel sistemasanitario italiano a gennaio e il Ministeroha promesso un miliardo di euro alleregioni per acquistarlo;

molte regioni, come si apprende dallastampa, sono indietro: Toscana, Emilia,Veneto, Lombardia e altre hanno iniziatola somministrazione, mentre Calabria, Si-cilia, Campania non hanno nemmeno in-dividuato i centri che dovranno prescri-vere il farmaco. Tutto questo a fronte dimigliaia di malati in condizioni gravi chehanno bisogno di essere curati;

stando alle verifiche fatte dai cara-binieri del Nas sarebbero solo alcune cen-tinaia i trattamenti somministrati: un nu-mero esiguo rispetto all’obiettivo di curare50 mila persone in un anno e mezzo;

è necessario garantire l’accesso ainuovi trattamenti per la cura dell’epatite acarico del sistema sanitario nazionale apiù pazienti possibili e senza differenzegeografiche;

bisogna salvaguardare la qualità el’equità delle cure che il sistema sanitarioha da sempre garantito, in nome delprincipio universalistico del diritto allasalute di tutti gli individui sancito dall’ar-ticolo 32 della Costituzione –:

se trovi conferma il ritardo nelladistribuzione del sofosbuvir;

quali siano i motivi del ritardo equale sia in dettaglio la situazione realenelle regioni italiane;

quali iniziative urgenti il Ministrointenda adottare affinché si possa arrivarein tempi rapidi alla consegna del medici-nale in tutte le regioni italiane al fine dinon mettere a rischio la salute dei citta-dini e il loro diritto a farsi curare.

(4-08014)

Atti Parlamentari — 21772 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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OTTOBRE. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

a novembre 2014, nel pieno dellacampagna di vaccinazioni antinfluenzali, siè verificato il caso di alcune morti sospetteinizialmente addebitate ad un vaccino an-tinfluenzale;

tale sospetto enfaticamente divulgatosu stampa e televisioni, ha spinto moltepersone, sia appartenenti alle fasce a ri-schio che semplicemente abituate a questaprevenzione annuale, a non vaccinarsi;

l’allarme creato dal temporaneo ri-tiro cautelare di un lotto di vaccino, èrientrato dopo le analisi condotte dal-l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) edall’Istituto superiore di sanità (ISS) chehanno confermato la sicurezza del vaccinoantinfluenzale ed esortato la popolazionea vaccinarsi;

come da previsioni dell’Istituto supe-riore di sanità, l’influenza del ceppo AH1N1 (impropriamente chiamata in-fluenza suina) ricompreso nella composi-zione del vaccino, ha avuto il suo piccoall’inizio di febbraio 2015;

da dati forniti dall’Istituto superioredi sanità, da ottobre 2014 si siano amma-lati 3,8 milioni di italiani; in pratica, unitaliano ogni cento si è ammalato; si sonoverificati 327 casi gravi, con 72 decessi; sitratta di persone di età media sui 56 anni,che avevano già una malattia cronica (car-diovascolare, respiratoria, diabete); sonoinvece 9 i casi gravi in donne in gravi-danza (secondo o terzo trimestre), di cuiuna deceduta, che non avevano alcunamalattia; otto casi gravi su dieci, e ottodecessi su dieci, sono stati provocati dalvirus A di tipo H1N1;

riguardo al tipo di virus, tra i cam-pioni prelevati e risultati positivi, il 96 percento è risultato di tipo A; nei tre quartidi casi, si tratta del virus A di tipo H1N1,in un quarto dei casi del virus H3N2,ceppo mutato e molto aggressivo chiamatodall’OMS « nord-americana »;

dal sito dell’Istituto superiore di sa-nità InfluNet, emerge che, anche se illivello d’incidenza influenzale è in lievecalo (9,57 casi per mille assistiti, dopo averraggiunto, nella quarta settimana, il piccocon 10,72 casi per mille assistiti), in molteregioni l’aggressività dell’influenza non ac-cenna a scemare; Marche, Campania, Pie-monte, Lazio, Emilia-Romagna e provinceautonome di Trento e Bolzano, sono quellemaggiormente colpite;

è di questi ultimi giorni, la notiziadelle prime morti in Trentino Alto Adigeproprio nel momento in cui l’influenzadovrebbe cominciare a concludere il suociclo vitale, sembrerebbe invece che inten-sifichi la sua azione;

la curva epidemica di questa stagioneinfluenzale è sovrapponibile a quella os-servata nella stagione post-pandemica del2010-2011, che tutti ricordano come par-ticolarmente grave –:

se il Ministro non ritenga opportunoverificare la reale incidenza del dannoprovocato dalla mancata vaccinazionedelle persone a rischio e accertare, perquanto di competenza, le eventuali re-sponsabilità di quelli che appaiono all’in-terrogante eccessivo allarmismo e super-ficialità nella divulgazione di notizie sul-l’ipotesi di morte per vaccinazione diffusea novembre 2014;

se il Ministro non intenda accertarepreventivamente le capacità del serviziosanitario nazionale di ammortizzare unaeventuale pandemia del virus H3N2;

quali iniziative il Ministro intendaadottare in futuro per promuovere unapiù efficace campagna informativa perquanto riguarda il vaccino, al fine discongiurare situazioni e emergenzialicome quelle verificatesi quest’anno.

(4-08020)

* * *

Atti Parlamentari — 21773 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazioni a risposta in Commissione:

BURTONE. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

nell’ambito del piano di riorganizza-zione aziendale che Poste Italiane si ap-presterebbe a porre in essere è prevista lachiusura di 400 uffici postali su tutto ilterritorio nazionale nonché la rimodula-zione degli orari di apertura di altri 600uffici;

tra gli uffici che Poste Italiane vor-rebbe chiudere vi è quello di Pisticci Scaloin provincia di Matera;

in merito al caso specifico andreb-bero fatte alcune considerazioni che nonattengono ad una difesa di ufficio o ad unaquestione di « campanile » ma di meritorispetto al contesto sociale ed economicosu cui tale decisione andrebbe ad incidere;

il citato ufficio postale è ubicato nelcuore di un’area industriale presso laquale operano alcune importanti multina-zionali e alcuni brand di assoluta rilevanzanel panorama economico e produttivo delPaese, basti citare l’« Amaro Lucano »;

lo stesso ufficio serve un quartiereresidenziale presso il quale abitano oltre700 persone, con una rilevante presenza dipensionati, a cui bisogna aggiungere anchela presenza di altri nuclei familiari chevivono nelle contrade rurali del compren-sorio, in considerazione della presenza dinumerose aziende agricole;

in prossimità dell’ufficio sono opera-tivi anche un centro per l’impiego, unascuola primaria, e altri uffici ed esercizicommerciali;

è evidente che la presenza di unufficio postale in questo contesto è più chegiustificata anche per il rispetto del con-tratto di servizio che Poste Italiane siglacon il Governo ed in considerazione chegestisce un servizio « pubblico » di assolutarilevanza;

in merito al citato ufficio postalel’interrogante ha già presentato in passato,anche recente, una serie di atti di sinda-cato ispettivo per sollecitarne la riaperturadopo alcune rapine, per chiedere l’istalla-zione di uno sportello postamat e perincrementare il personale in servizio, poi-ché l’ufficio essendo facilmente raggiungi-bile, spesso è utilizzato anche da utentiprovenienti da altri comuni;

gli elementi sopra riportati dovreb-bero indurre ad una riconsiderazione inmerito alla eventuale decisione di chiusuradel citato ufficio postale –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza di quanto sopra posto e qualiiniziative urgenti, nell’ambito delle propriecompetenze, intenda assumere, al fine dievitare la soppressione dell’ufficio postaledi Pisticci Scalo e di consentire che vengarispettato anche per il citato comprensorioe la citata comunità il contratto di pro-gramma stipulato da Poste Italiane con ilMinistero dello sviluppo economico.

(5-04768)

PELUFFO e DANIELE FARINA. — AlMinistro dello sviluppo economico. — Persapere – premesso che:

Italtel si occupa di progettare, svilup-pare e realizzare in Italia prodotti e so-luzioni per reti e servizi di telecomunica-zione di nuova generazione, basati suprotocollo IP. Nella sua offerta sono pre-senti prodotti proprietari, servizi di inge-gneria e consulenza sulle reti, managedservices e soluzioni quali VoIP, UnifiedCommunication & Collaboration, videoco-municazione in HD, soluzioni per l’inter-connessione, Data Center di Nuova gene-razione e soluzioni per il Mobile Broad-band. SDN, NFV;

Italtel ha affiancato al ruolo storicodi fornitore di reti per i grandi operatorimondiali di telecomunicazioni quello divendor innovativo e di system integrator disoluzioni ICT per le imprese e per lapubblica amministrazione;

Atti Parlamentari — 21774 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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Italtel vanta oltre novanta anni distoria. Il suo percorso è iniziato nel 1921e da allora è sempre stata una protago-nista delle telecomunicazioni e ne ha scan-dito lo sviluppo e la trasformazione. Natatedesca, ha costruito competenze italiane eprodotto innovazione per il sistema Italia.Tra i pionieri mondiali della commuta-zione elettronica, nei primi anni 2000Italtel è stata tra le prime aziende almondo a consentire ad un operatore ditrasferire una parte consistente del pro-prio traffico voce su rete IP. La suacompetenza si è poi evoluta nello sviluppodelle soluzioni IP più innovative e nelfarne uno strumento potente e sicurograzie alla capacità di integratori di si-stema e a una ampia gamma di servizi avalore aggiunto;

il know-how maturato nella gestionedi reti complesse colloca Italtel in unaposizione privilegiata per operare là doveICT e telecomunicazioni confluiscono perdefinire nuove soluzioni alle esigenze dicomunicazione di ciascuno di noi sia nel-l’ambito lavorativo che in quello sociale;

il 26 febbraio 2013 il tribunale diMilano ha emesso e depositato presso lacancelleria il decreto di omologa dell’ac-cordo di ristrutturazione dei debiti exarticolo 182-bis, che è stato iscritto alregistro delle imprese di Milano per la suapubblicazione in data marzo 2013;

l’accordo di ristrutturazione prevede,oltre alla concessione di nuova finanza infavore della società e alla rinegoziazionedei termini dei contratti di finanziamentoin essere, la ripatrimonializzazione dellasocietà per 153.035.272 euro attraversol’emissione di strumenti finanziari parte-cipativi ex articolo 2346, sesto comma,codice civile a fronte del conferimento dicrediti da parte delle banche finanziatrici,di Cisco e di Telecom Italia Finance;

a seguito di quanto descritto, nell’as-semblea straordinaria degli azionisti del27 marzo 2013 la società Italtel spa ha:deliberato l’adozione di un nuovo statuto;abbattuto il capitale sociale sino a unammontare di 2 milioni (sottoscritto e

versato); emesso strumenti finanziari par-tecipativi per 153.035.272 euro, creandouna riserva di patrimonio netto che coprele perdite residue e porta il patrimonionetto in positivo;

il fatturato ITALTEL per il 2013 èstato pari a 374 milioni di euro, mentresecondo le proiezioni per il 2014 si atte-sterebbe intorno ai 420 milioni di euro;

parzialmente positivo è anche il datorelativo al debito gravante sulla società,che dai 266 milioni del 2013 è passato ai182 milioni stimati per il 2014;

ulteriore segnale di ripresa dalla crisiaziendale è la commessa da 100 milioni dieuro per tre anni che Italtel è riuscita adassicurarsi nel dicembre 2014 tramite lagara indetta da Telecom Italia, suben-trando a Ericsson e Alcatel Lucent;

criticità rimangono per quel che con-cerne il dato occupazionale, complessiva-mente in un quinquennio sono sfumati800 posti di lavoro. Tuttavia, anche inquesto settore emergono incoraggianti se-gnali di ripresa. Secondo la già citataomologa del tribunale di Milano, l’orga-nico al 31 dicembre 2014, sarebbe dovutoessere di 930 persone. Ad oggi, invece,l’organico ammonta a 1083 unità e l’im-piego dei 150 dipendenti in più è garantitograzie ai sacrifici economici ripartiti tra glialtri dipendenti e tutte le persone attual-mente in cassa integrazione guadagnistraordinaria (CIGS) rientreranno a lavoronel corso del 2015;

la crisi finanziaria e la lunga fase didepressione hanno messo in difficoltà an-che imprese ben gestite e con buoneprospettive. Nel caso di imprese produt-trici di beni e servizi per il mercatointerno, hanno pesato il calo dei consumi,la restrizione del credito, i ritardi deipagamenti delle pubbliche amministra-zioni, il ridotto potere d’acquisto dellefamiglie e, in alcuni casi, la necessità diingenti investimenti per adeguarsi a nor-mative di tutela ambientale;

il meccanismo della distruzione delleimprese marginali e inefficienti rischia

Atti Parlamentari — 21775 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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così di subire una profonda distorsione,perché la crisi può portare all’elimina-zione dal mercato di molte imprese chemarginali e inefficienti non sono, ma in-contrano difficoltà solo temporanee, supe-rabili con opportuni interventi di ristrut-turazione industriale;

al fine di sostenere aziende poten-zialmente floride, ma in una momentaneafase di difficoltà, il decreto-legge 24 gen-naio 2015, n. 3, recante misure urgenti peril sistema bancario e gli investimenti, inparticolare con i commi 1 e 2 dell’articolo7, promuove la costituzione di una societàdi servizio per la patrimonializzazione e laristrutturazione di imprese italiane intemporaneo squilibrio patrimoniale e fi-nanziario, ma con buone prospettive in-dustriali ed economiche (dove cioè il pro-blema chiave è quello di sopperire atemporanee crisi di liquidità, migliorarne icoefficienti patrimoniali e investire neiprocessi di ristrutturazione). Per tali fina-lità, si stabilisce che la società può inve-stire capitale raccolto in proprio, compiereoperazioni di finanziamento, acquisire osuccedere in rapporti esistenti;

il comma 7 rimette a un decreto delPresidente del Consiglio dei ministri, diconcerto con il Ministro dell’economia edelle finanze e con il Ministro dello svi-luppo economico, la definizione dei criteridi concessione della garanzia pubblica egli obblighi dei beneficiari della garanziaverso lo Stato –:

se non ritenga opportuno fornirequanto prima un’anticipazione dei criteridi massima concernenti la concessionedella garanzia pubblica e degli obblighi deibeneficiari della garanzia verso lo Stato;

se, in considerazione dei succitaticriteri, nonché delle prospettive di crescitae degli sforzi di riqualificazione sinoraesperiti da Italtel spa, il Ministro intendainserire l’anzidetta impresa tra quelle chebeneficeranno del sostegno della societàper azioni prevista dall’articolo 7 del de-creto-legge n. 3 del 2015. (5-04770)

Interrogazioni a risposta scritta:

COMINARDI, ALBERTI, BASILIO eSORIAL. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

il processo di razionalizzazione av-viato negli ultimi anni dalla società Posteitaliane spa ha portato alla chiusura dimolti uffici e al ridimensionamento degliorari di apertura degli sportelli, causandonotevoli difficoltà nella gestione operativadegli uffici e generando una diminuzionedella qualità del servizio fornito alla clien-tela;

oggi Poste italiane è una società perazioni a partecipazione 100 per centopubblica che in questo frangente sembraattraversare una fase di privatizzazione.Ad avviso dell’interrogante appare moltodiscutibile il piano di riorganizzazionenazionale che prevede per la Lombardia larazionalizzazione di circa 180 uffici postalidei quali circa 121 soggetti a ridimensio-namento e altri 61 a rischio chiusura;

da indiscrezioni di stampa risulta chesedici sportelli postali in provincia di Bre-scia chiuderanno o saranno aperti solo tregiorni la settimana;

in provincia di Brescia chiuderanno abreve le sedi di Botticino Mattina (Botti-cino), Brozzo (Marcheno), Cogozzo (VillaCarcina), Cogno (Piancogno), Magno (Gar-done Valtrompia), Mazzano (sono due),Castelletto (Leno), Provezze (Provagliod’Iseo). È invece previsto un ridimensio-namento per le sedi di S. Martino dellaBattaglia (Desenzano d/G), San Pancrazio(Palazzolo s/O), Ponte Caffaro (Bagolino),Maderno (Toscolano Maderno), Incudine,Ono S. Pietro, Prestine, Valvestino de-scritte da Poste italiane come sedi « inef-ficienti, antieconomiche e che non svol-gono un numero sufficiente di operazionida giustificarne costi di personale e disede »;

con la soppressione di alcuni uffici eil ridimensionamento di altri, i primi apagarne le conseguenze saranno dunquegli utenti, soprattutto le categorie più de-

Atti Parlamentari — 21776 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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boli, talora già disagiate per le criticità chepresentano i territori montani nei qualivivono;

l’Associazione comuni bresciani, inuna missiva a firma del presidente Ga-briele Zanni indirizzata il 3 febbraio 2015al prefetto di Brescia, al presidente dellaregione Lombardia, al Presidente dellaprovincia di Brescia nonché al presidentedell’ANCI Lombarda, ha denunciato il me-todo attraverso il quale le istituzioni localisiano state messe davanti al fatto com-piuto, definendo come « irrispettosa » lacomunicazione con la quale le istituzionimedesime venivano messe a conoscenzadella decisione, peraltro con un sologiorno di anticipo;

pertanto si rileva l’assoluta mancanzadi concertazione con cui Poste italiane spaha agito in quella che definisce semplice-mente come « riorganizzazione » ma che è,in realtà, ad avviso degli interroganti unaillogica soppressione di servizi essenzialicui tutti i cittadini hanno diritto. Non èaccettabile che una decisione di questotipo sia semplicemente presa dai verticidell’azienda e comunicata, attraverso unaraccomandata, ai comuni interessati senzanemmeno prevedere un benché minimoconfronto preliminare –:

quali azioni il Ministro intenda in-traprendere per garantire il rispetto diquanto stabilito dall’Autorità per il ga-rante delle comunicazioni in ordine aldivieto di chiusura degli uffici postali nellearee svantaggiate;

quali azioni il Ministro intenda in-traprendere per favorire una concerta-zione tra la direzione di Poste italiane spae le amministrazioni locali, al fine discongiurare la possibile chiusura degli uf-fici postali e il loro ridimensionamento;

quali iniziative intenda intraprendereil Ministro, per quanto di competenza, alfine di evitare la possibile chiusura diuffici postali e il loro ridimensionamentocon particolare riferimento ai comuni ri-portati in premessa. (4-08010)

CARELLA. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

Montelanico è un comune in provin-cia di Roma di circa 2200 persone situatolungo la strada regionale Carpinetana equindi comune di passaggio da e per icomuni di Carpineto Romano, Segni, Ga-vignano e Colleferro, l’unico ufficio postaledel paese, ancora oggi, è sprovvisto disportello bancomat, servizio ormai indi-spensabile per i cittadini sia del paesestesso che per quelli di passaggio –:

quali azioni il Ministro interrogatointenda intraprendere verso le Poste ita-liane, affinché un servizio essenziale per laquotidianità dei cittadini possa essere at-tivato nel comune in premessa. (4-08012)

CAON e MATTEO BRAGANTINI. — AlMinistro dello sviluppo economico. — Persapere – premesso che:

il piano di riorganizzazione nazionalecomunicato recentemente da Poste italianeprevede, a partire dal prossimo 13 aprile,la chiusura di 46 uffici postali in regioneVeneto e l’apertura a giorni alterni dimolti altri, ritenendoli « improduttivi » o« diseconomici », nonostante lo Stato ita-liano eroghi cospicui contributi in favoredella società Poste italiane per l’erogazionedei servizi essenziali soprattutto per of-frire un servizio di qualità nelle realtàmontane e svantaggiate che vivono condi-zioni generali di servizio già di per sedisagiate;

il provvedimento, che non è ancoraufficiale ma è già stato presentato alleorganizzazioni sindacali, penalizzerebbefortemente il territorio veneto, una delleregioni più colpite da questa razionaliz-zazione con pesanti ricadute anche occu-pazionali e con un servizio ai cittadiniscadente;

questa decisione unilaterale di Posteitaliane, si inserisce in un contesto giàcritico e carente del servizio postale, construmenti di lavoro inadeguati, organiciinsufficienti, sistemi informatici obsoleti,

Atti Parlamentari — 21777 — Camera dei Deputati

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con lunghe attese degli utenti presso gliuffici e arrecherà ulteriori disagi soprat-tutto per i residenti anziani, ai quali sarànegata la possibilità di usufruire con ladovuta comodità di servizi essenziali qualiil pagamento delle bollette, con la conse-guenza di essere costretti a frequenti edifficili spostamenti;

i servizi postali, in particolare per lefamiglie e le imprese sono fondamentalinello svolgimento di moltissime attivitàquotidiane, come il pagamento delleutenze, il ritiro del denaro contante daparte dei titolari di conto corrente postalee l’invio di comunicazioni soggette al ri-spetto perentorio di scadenze, soprattuttoquelle di carattere legale. Pertanto, lalimitazione degli orari di apertura pone inserie difficoltà i privati, i turisti e tutto ilbacino industriale del territorio;

Poste italiane spa è una società acapitale interamente pubblico, detenuto al100 per cento dal Ministero dell’economiae delle finanze, che gestisce i servizi postaliin una condizione di sostanziale monopo-lio e che garantisce l’espletamento delservizio universale sulla base di un con-tratto di programma siglato con lo Stato,in cui la società si impegna a raggiungeredeterminati obiettivi di qualità, tra cuiquelli concernenti l’adeguatezza degli oraridi apertura degli sportelli rispetto alleprestazioni richieste –:

come il Ministro intenda intervenire,anche favorendo una concertazione fra ladirezione di Poste italiane spa e le ammi-nistrazioni locali, per evitare che decisioniunilaterali assunte da Poste italiane spaarrechino disagi agli abitanti dei comuniveneti, al fine di garantire l’effettiva ero-gazione di un servizio pubblico di qualità,puntuale e capillare nel rispetto dell’ac-cordo di programma per l’espletamentodel servizio postale universale. (4-08013)

GALLINELLA e CIPRINI. — Al Ministrodello sviluppo economico. — Per sapere –premesso che:

il 9 febbraio 2015, secondo quanto siapprende da diverse fonti stampa, si è

svolto un incontro tra sindacati e PosteItaliane, nel corso del quale la società haillustrato il piano per la razionalizzazionedegli uffici postali dislocati in Italia, al finedi un risparmio di risorse economiche e diuna maggiore efficienza sul piano opera-tivo;

secondo quanto si apprende sareb-bero circa 400 gli uffici postali che sa-ranno chiusi o ai quali sarà drasticamenteridotto l’orario di apertura al pubblico apartire dal prossimo 13 aprile; ben 33 diquesti uffici si trovano in Umbria;

gli uffici postali umbri interessatidalla razionalizzazione sono dislocati perlo più in piccole frazioni o comuni giàscarsamente popolati in cui l’ufficio po-stale è il punto di riferimento dei cittadini,in particolare gli anziani i quali, anche aseguito delle diverse disposizioni intro-dotte negli anni scorsi dal Governo Monti,hanno stabilito un rapporto privilegiatocon Poste Italiane per la gestione, l’accre-dito e la riscossione delle pensioni;

oltre al disservizio, che, secondoquanto dichiarato dai sindacati a seguitodell’incontro con Poste, potrebbe essereesteso anche alla consegna della corri-spondenza che produrrebbe la consegnadella posta a giorni alterni in molte zonedell’Umbria, una tale razionalizzazionepotrebbe ripercuotersi anche sui livellioccupazionali;

la mission di Poste Italiane è, come silegge sullo stesso portale web della società,quella di adottare e promuovere valori ecomportamenti attenti ai bisogni e alleaspettative di tutti gli stakeholder: onestà,trasparenza, senso di responsabilità e af-fidabilità; ma è evidente che una raziona-lizzazione così operata rischia di compro-mettere seriamente il raggiungimento diquesto obiettivo, facendo mancare com-pletamente un servizio fondamentale aicittadini e creando inevitabili disagi inzone che già a rischio spopolamento;

il piano di Poste dovrà essere adessovagliato dai comuni, ma già diverse voci si

Atti Parlamentari — 21778 — Camera dei Deputati

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sono levate tra i sindaci e i consiglieriregionali e provinciali di Terni, Perugia eFoligno, che hanno espresso la loro nettacontrarietà al piano o comunque una fortepreoccupazione per le conseguenze –:

se, in base a quanto esposto in pre-messa, non intenda porre in essere tutte leiniziative di propria competenza al fine discongiurare una così preoccupante riorga-nizzazione dei servizi offerte da PosteItaliane, specie in aree geograficamenteparticolari del Paese, anche nel rispettodei disposti stabiliti dall’Autorità per legaranzie nelle comunicazioni in ordine aldivieto di chiusura degli uffici postali nellearee svantaggiate;

se sia a conoscenza dei dettagli delpiano di Poste Italiane ed, in particolare,delle soluzioni alla mancanza di servizi edefficienza che ne potrebbe derivare, non-ché alle possibili ripercussioni sul livellooccupazionale. (4-08019)

Apposizione di una firma ad una mozione.

La mozione Locatelli e altri n. 1-00627,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 16 ottobre 2014, deve intendersisottoscritta anche dal deputato Argentin.

Apposizione di firme ad interrogazioni.

L’interrogazione a risposta scrittaD’Uva e Lorefice n. 4-07753, pubblicatanell’allegato B ai resoconti della seduta del5 febbraio 2015, deve intendersi sotto-scritta anche dal deputato Nesci.

L’interrogazione a risposta scritta Var-giu n. 4-07846, pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta del 10 febbraio2015, deve intendersi sottoscritta anchedal deputato Pinna.

L’interrogazione a risposta scritta Bor-ghi e altri n. 4-07871, pubblicata nell’al-

legato B ai resoconti della seduta del 10febbraio 2015, deve intendersi sottoscrittaanche dal deputato Carella.

L’interrogazione a risposta immediatain Assemblea Dorina Bianchi e altri n. 3-01309, pubblicata nell’allegato B ai reso-conti della seduta del 17 febbraio 2015,deve intendersi sottoscritta anche dal de-putato Garofalo.

L’interrogazione a risposta immediatain Assemblea Bombassei n. 3-01310, pub-blicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 17 febbraio 2015, deve inten-dersi sottoscritta anche dal deputato Li-brandi.

L’interrogazione a risposta in Commis-sione Taricco e altri n. 5-04756, pubbli-cata nell’allegato B ai resoconti della se-duta del 17 febbraio 2015, deve intendersisottoscritta anche dal deputato ValeriaValente.

Pubblicazione di un testo riformulato.

Si pubblica il testo riformulato dellainterpellanza urgente Brunetta n. 2-00850,già pubblicata nell’allegato B ai resocontidella seduta n. 376 del 17 febbraio 2015.

Il sottoscritto chiede di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro dell’economia e delle finanze, persapere – premesso che:

le vicende che circondano l’emana-zione del decreto-legge 24 gennaio 2015,n. 23, recante misure urgenti per il si-stema bancario e gli investimenti, e,quindi, le disposizioni che riformano lastruttura delle banche popolari, si arric-chiscono, giorno dopo giorno, di ulteriorie inquietanti particolari, determinandouna preoccupazione più generale per ilmodus operandi del Governo, in relazionesoprattutto agli obiettivi che persegue at-traverso l’emanazione di norme;

in particolare, il decreto-legge in og-getto impone alle banche popolari con

Atti Parlamentari — 21779 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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attivo superiore a 8 miliardi di euro latrasformazione in società per azioni; unariforma strutturale adottata, quindi, attra-verso lo strumento del decreto-legge in uncontesto che, a parere dell’interpellante, èassolutamente privo dei requisiti di neces-sità ed urgenza;

si ricorda che è di venerdì 16 gennaioalle ore 18, a chiusura dei mercati, laprima agenzia stampa che annuncia l’im-minente riforma delle banche popolari,inserita nel decreto-legge già messo apunto dal Governo in materia di « Invest-ment compact ». Una riforma che, inizial-mente, doveva essere prevista all’internodel disegno di legge sulla concorrenza (diprossima presentazione), ma che invece,improvvisamente, sembra particolarmente« urgente »; il 20 gennaio, il Consiglio deiministri dà infatti il via libera al decreto,che, effettivamente, contiene la norma cheimpone alle banche popolari con attivosuperiore a 8 miliardi di euro la trasfor-mazione in società per azioni;

è di tutta evidenza come l’interventodi riforma approvato dal Consiglio deiministri sia stato preceduto da una serie diattività anomale e di operazioni di com-pravendita di titoli azionari di numerosebanche popolari, i cui movimenti fannopresumere, ad avviso dell’interpellante, unsospetto caso di insider trading;

subito dopo il varo del decreto-legge,la borsa di Piazza Affari ha infatti iniziatoa prendere posizione, immaginando pos-sibili aggregazioni tra le banche popolari,i cui acquisti si sono concentrati sullebanche di modesta dimensione, come adesempio il Banco Popolare, che ha regi-strato a fine settimana un guadagno del 21per cento, la Banca popolare dell’Emilia,con un +24 per cento o la Banca popolaredell’Etruria e del Lazio, le cui azioni sonoaumentate del 62,1 per cento in quattrogiorni contro un andamento del compartobancario dell’8,68 per cento;

un’intensa attività di compravenditadi titoli di alcune banche popolari italianequotate in borsa si è verificata, in parti-

colare, in una delle piazze finanziarie piùimportanti in Europa e nel mondo: ilLondon Stock Exchange;

considerati gli effetti dirompenti chela notizia della riforma ha avuto sui mer-cati finanziari, a partire da lunedì 19gennaio 2015, con rialzi a due cifre ditutte le banche coinvolte, la Consob haavviato una serie di accertamenti prelimi-nari sull’operatività dei titoli delle popo-lari, e sta quindi verificando se ci sia statochi, avendo ricevuto informazioni preven-tive all’imminente approvazione del de-creto, abbia approfittato e speculato sullatrasformazione delle banche popolari insocietà per azioni;

come riferito dal presidente GiuseppeVegas nel corso dell’audizione svolta allaCamera l’11 febbraio 2015, la Consob hamonitorato con particolare attenzionel’andamento delle azioni delle banche po-polari a partire dall’emersione dei primirumors sulla riforma, e quindi sin daiprimi giorni dell’anno, attraverso analisi eapprofondimenti dell’operatività di tutti iprincipali intermediari in borsa e fuorimercato, inclusa l’operatività in strumentiderivati;

l’analisi della dinamica delle quota-zioni nel periodo antecedente al 16 gen-naio evidenzia che i corsi delle azioni dellebanche popolari hanno mostrato in mediauna performance negativa. Infatti, adesclusione della Banca Popolare di Milano,che ha fatto registrare un incremento del9,59 per cento, le azioni delle altre banchepopolari hanno segnato ribassi significa-tivi; tuttavia, come confermato all’internodel documento presentato dal presidenteVegas, le analisi effettuate hanno rilevatola presenza di alcuni intermediari conun’operatività potenzialmente anomala, ingrado di generare margini di profitto, siapur in un contesto di flessione dei corsi. Sitratta, in particolare, di soggetti che hannoeffettuato acquisti prima del 16 gennaio2015, eventualmente accompagnati da ven-dite nella settimana successiva. Le plusva-lenze effettive potenziali di tale operativitàsono stimabili in circa 10 milioni di euro;

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 2015

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le indagini avviate sono volte ad ap-purare l’identità dei beneficiari ultimi del-l’operatività con margini di profitto signi-ficativi effettuata prima del 16 gennaio. Ladifficoltà di tali accertamenti, come intutte le indagini di insider trading, è co-stituita dal fatto che spesso l’intermediarioche opera in borsa agisce per conto dipropri clienti, i quali a loro volta possonoessere soggetti giuridici organizzati in ra-mificate strutture societarie, spesso consedi all’estero, rispetto alle quali può es-sere complesso risalire al controllante ul-timo;

la Consob ha inoltre analizzato leoperazioni di trading dei soggetti compo-nenti il consiglio di amministrazione dellebanche popolari o di altri soggetti correlati(cosiddette operazioni di « internal dea-ling »); la Consob ha già proceduto adinoltrare richieste di dati e notizie agliintermediari sia italiani sia esteri chehanno evidenziato un’operatività poten-zialmente anomala. Sulla base delle analisidei dati ricevuti si è reso necessario in-viare ulteriori richieste ai soggetti indicaticome clienti o committenti finali. In alcunicasi, trattandosi di soggetti esteri, è statoe sarà necessario predisporre richieste dicooperazione internazionale nei confrontidi cinque autorità estere. Una volta ac-quisito questo set informativo (cosiddettodi « secondo livello ») riguardo all’identitàdei committenti finali, saranno effettuatiulteriori approfondimenti finalizzati a ve-rificare la sussistenza dei presupposti perle eventuali contestazioni di ipotesi diabuso di informazioni privilegiate, con ilrelativo seguito sanzionatorio amministra-tivo ed eventuale denuncia penale;

il presidente Vegas ha inoltre dichia-rato che sono, inoltre, in corso di predi-sposizione richieste volte a ricostruire ilcircuito informativo dell’informazione pri-vilegiata, ovvero l’ambito in cui la stessa èmaturata, il momento a decorrere dalquale essa ha assunto i requisiti di infor-mazione privilegiata e i soggetti coinvoltinel circuito informativo, utilizzando tutti ipoteri di accertamento previsti dalla di-sciplina sugli abusi di mercato e proce-

dendo ad audizioni nei confronti di alcunisoggetti rispetto ai quali sono già emersielementi che portano a ritenere necessariindagini specifiche più approfondite;

tutti gli accertamenti annunciati dallaConsob e le approfondite analisi tecnicheeffettuate saranno quindi finalizzate adare la massima solidità alle eventualicontestazioni di illecito e alle conseguentisegnalazioni alla magistratura;

nel frattempo l’11 febbraio 2015 ilMinistero dell’economia e delle finanze, suproposta della Banca d’Italia, ha dispostoil commissarimento della Banca Popolaredell’Etruria e del Lazio, per effetto delle« gravi perdite del patrimonio » emerse agliocchi dei funzionari che da tempo stavanosvolgendo accertamenti ispettivi, peraltroancora in corso;

inoltre, anche la procura di Roma haaperto un’indagine sulle presunte opera-zioni anomale, puntando anche ai rapportidelle banche popolari con gli istituti divigilanza;

al di là delle plusvalenze effettive opotenziali di chi ha comprato azioni delleBanche Popolari prima del decreto per poirivenderle a prezzi ben più alti, quel cheè grave è che, a quanto risulta all’inter-pellante, non si può escludere che sianostati fonti dirette del Governo ad avercomunicato in anticipo a terze parti inte-ressate le imminenti decisioni dell’Esecu-tivo;

l’ulteriore stranezza riguarda il re-quisito dimensionale individuato, ovveroun attivo di 8 miliardi di euro è così cherientrano nelle norme il Credito Valtelli-nese, Popolare di Bari e Banca popolaredell’Etruria e del Lazio, il cui vicepresi-dente è il padre del Ministro Maria ElenaBoschi, anch’essa azionista della banca;

il 6 febbraio 2015, il sottosegretarioall’economia e alle finanze Pier Paolo

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Baretta ha risposto in maniera del tuttoinsoddisfacente alle richieste di chiari-mento avanzate dall’interpellante in unanalogo atto di sindacato ispettivo –:

se, alla luce di quanto esposto inpremessa e, in particolare, a seguito delledichiarazioni del presidente di Consob,che confermano la messa in atto di ope-razioni anomale, non ritenga che le mo-dalità di comunicazione della riforma, an-ticipata il venerdì e poi attuata per de-creto-legge il martedì successivo, possanoessersi prestate a fenomeni di insider tra-ding o a manovre speculative su titoli inborsa;

se il Governo intenda chiarire inmaniera puntuale le vicende che hannoportato all’adozione delle misure che in-cidono sulle banche popolari, e, in parti-colare, fornire spiegazioni in merito allapropria posizione, e all’eventuale impro-prio utilizzo di informazioni privilegiate,per fare luce su una questione che, in tuttaevidenza, mette in discussione la credibi-lità e i fini delle misure adottate;

se, più in generale, tale riforma sia insintonia con la legislazione europea e seessa non esponga le imprese italiane ad unrischio di peggioramento del loro accessoal credito, dato che comunque dispone

l’eliminazione di un modello di bancalegata alla zona di origine e agli investi-menti nel medesimo territorio.

(2-00850) « Brunetta ».

Ritiro di una firma da una mozione.

Mozione Locatelli e altri n. 1-00627,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 16 ottobre 2014: è stata ritiratala firma del deputato Zampa.

Trasformazione di un documentodel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato cosìtrasformato su richiesta del presentatore:interrogazione a risposta scritta LuigiGallo e altri n. 4-07944 dell’11 febbraio2015 in interrogazione a risposta in Com-missione n. 5-04763.

ERRATA CORRIGE

Risoluzione in Commissione Terzoni ealtri n. 7-00596 pubblicata nell’Allegato Bai resoconti della seduta n. 375 dell’11febbraio 2015. Alla pagina 21477, primacolonna, alla riga terza, deve leggersi« fronte alla Corte Costituzionale la legge »e non come stampato.

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