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6. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni: Braga ........................................... 1-00013 407 Bianchi Mariastella ................... 1-00014 407 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazione a risposta scritta: Di Lello ...................................... 4-00123 408 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazione a risposta in Commissione: Biondelli ..................................... 5-00065 409 Interrogazione a risposta scritta: Vacca ........................................... 4-00129 411 Difesa. Interrogazione a risposta scritta: Palazzotto ................................... 4-00122 412 Infrastrutture e trasporti. Interrogazioni a risposta scritta: Biondelli ..................................... 4-00119 414 Rosato ......................................... 4-00124 415 Interno. Interrogazioni a risposta scritta: Paglia .......................................... 4-00127 416 Colletti ........................................ 4-00128 417 PAG. Istruzione, università e ricerca. Interrogazione a risposta orale: Binetti ......................................... 3-00013 418 Lavoro e politiche sociali. Interrogazioni a risposta scritta: Polverini ..................................... 4-00118 419 Melilla ......................................... 4-00120 420 Borghi ......................................... 4-00125 421 Salute. Interrogazione a risposta in Commissione: Biondelli ..................................... 5-00064 421 Interrogazione a risposta scritta: Zan .............................................. 4-00126 422 Sviluppo economico. Interpellanza: Dell’Orco ..................................... 2-00014 424 Interrogazione a risposta orale: Ottobre ........................................ 3-00014 425 Interrogazione a risposta scritta: Dell’Orco ..................................... 4-00121 426 Apposizione di firme a mozioni .................. 427 Ritiro di una firma da una mozione .......... 427 Atti Parlamentari 405 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 2 APRILE 2013 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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6. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozioni:

Braga ........................................... 1-00013 407

Bianchi Mariastella ................... 1-00014 407

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interrogazione a risposta scritta:

Di Lello ...................................... 4-00123 408

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Biondelli ..................................... 5-00065 409

Interrogazione a risposta scritta:

Vacca ........................................... 4-00129 411

Difesa.

Interrogazione a risposta scritta:

Palazzotto ................................... 4-00122 412

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta scritta:

Biondelli ..................................... 4-00119 414

Rosato ......................................... 4-00124 415

Interno.

Interrogazioni a risposta scritta:

Paglia .......................................... 4-00127 416

Colletti ........................................ 4-00128 417

PAG.

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazione a risposta orale:

Binetti ......................................... 3-00013 418

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazioni a risposta scritta:

Polverini ..................................... 4-00118 419

Melilla ......................................... 4-00120 420

Borghi ......................................... 4-00125 421

Salute.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Biondelli ..................................... 5-00064 421

Interrogazione a risposta scritta:

Zan .............................................. 4-00126 422

Sviluppo economico.

Interpellanza:

Dell’Orco ..................................... 2-00014 424

Interrogazione a risposta orale:

Ottobre ........................................ 3-00014 425

Interrogazione a risposta scritta:

Dell’Orco ..................................... 4-00121 426

Apposizione di firme a mozioni .................. 427

Ritiro di una firma da una mozione .......... 427

Atti Parlamentari — 405 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 2 APRILE 2013

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAGINA BIANCA

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,

premesso che:

sono circa 80.000 le lavoratrici e ilavoratori italiani che ogni giorno attra-versano i confini nazionali per prestare laloro attività lavorativa all’estero con ilpermesso di frontaliere;

di questi oltre 45.000 provengonodalle province di Como, Varese e Sondrio;

il frontalierato è a tutti gli effettiun fenomeno strutturale del mercato dellavoro ed un aspetto rilevante nei rapportidell’Italia con i Paesi di confine; ha rap-presentato nel corso del tempo e rappre-senta tuttora un importante contributoallo sviluppo di questi Paesi ed una elevatarisorsa per l’economia delle province ita-liane di confine;

la particolare condizione di vita edi lavoro dei frontalieri li espone tuttaviaad una serie complessa di problematichedi natura fiscale, previdenziale, di sicu-rezza sociale e regolazione del lavoro,derivanti dal fatto di essere a tutti glieffetti cittadini italiani ma prestatori dilavoro in uno Stato estero;

nonostante la rilevanza del feno-meno, il nostro Paese non dispone di unaspecifica disciplina legislativa in grado diriconoscere pienamente il valore e l’impor-tanza del lavoro frontaliero per il contestoeconomico e sociale delle aree territorialiove è presente; al contrario diversi provve-dimenti governativi adottati negli ultimianni hanno ignorato la specificità dello sta-tus di lavoratore frontaliere, generando tal-volta una sottovalutazione se non un aggra-vamento dei tanti problemi aperti;

a titolo esemplificativo le recenticontroversie maturate in ordine al ricono-scimento dell’indennità di disoccupazionespeciale per i frontalieri attivi in Svizzera,così come le contraddittorie comunicazioni

fiscali circa la dichiarazione di conti sti-pendi e le velate accuse d’infondati privi-legi, hanno evidenziato l’esistenza di unospettro assai più ampio di problematiche;

è opportuno stimolare un più con-vinto impegno per arrivare al più prestoall’approvazione di uno statuto dei lavo-ratori frontalieri, che definisca un quadrodi diritti e doveri chiari legati a questapeculiare condizione di lavoro e dia solu-zione ai problemi in essere, generati prin-cipalmente dalla mancanza di una rego-lamentazione specifica,

impegna il Governo

a promuovere l’apertura di un tavolo diconfronto, con le rappresentanze delleassociazioni Sindacali e dei Lavoratori deiterritori di confine e le regioni territorial-mente coinvolte, con l’obiettivo di predi-sporre l’impianto di uno statuto dei lavo-ratori frontalieri utile alla ripresa deinegoziati internazionali in grado di pro-durre accordi bilaterali con i Paesi diconfine, che prevedano una specifica edappropriata disciplina del lavoro fronta-liero.

(1-00013) « Braga, Guerra, Marantelli,Gadda, Orlando, Arlotti,Dell’Aringa, Baretta, Se-naldi, Gianni Farina, Ten-tori, Fragomeli, Garavini ».

La Camera,

premesso che:

nella giornata del 27 marzo 2013ha suscitato grande sdegno – come ègiusto che sia – la notizia che quattroappartenenti al sindacato di polizia Coisphanno manifestato davanti alla sede delcomune di Ferrara dove lavora la signoraPatrizia Moretti, madre di Federico Aldro-vandi, il ragazzo ucciso la notte del 25settembre dagli agenti Paolo Forlani, Mo-nica Segatto, Enzo Pontani e Luca Polla-stri, per questo omicidio condannati in viadefinitiva dalla Corte di Cassazione;

Atti Parlamentari — 407 — Camera dei Deputati

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a rendere questo sit in ancor piùvergognoso a parere dei firmatari del pre-sente atto ha contribuito la presenza del-l’onorevole Potito Salatto, europarlamen-tare di Fli;

la stampa ferrarese e nazionale hainoltre riportato la notizia secondo cui daun mese un furgone del Coisp con mani-festi e bandiere gira per tutta la città diFerrara per poi stazionare di fronte alcomune di Ferrara per mostrare congrande evidenza gli stessi slogan gridatidavanti al municipio;

intervenendo su quanto accaduto il27 marzo, i firmatari del presente atto diindirizzo manifestano di nuovo tutta laloro solidarietà e vicinanza alla signoraPatrizia Moretti e ritengono assolutamentecondivisibili le parole del Ministro Can-cellieri che ha detto con estrema chiarezzainnanzitutto che il dolore di una madre vasempre rispettato e che vanno rispettate lesentenze di condanna emesse dai tribunali,sentenze che devono essere rispettate daicittadini e a maggior ragione dai membridelle forze dell’ordine. Le parole del Mi-nistro dell’interno e il ricordo del com-pianto Antonio Manganelli, che da capodella polizia andò di persona a trovare igenitori di Federico Aldrovandi, aiutano amantenere alto il senso di gratitudineverso le centinaia di migliaia di agenti chequotidianamente lavorano, nel rispettodelle regole, per garantire la sicurezza deicittadini, in condizioni di crescente diffi-coltà operativa e mettendo a volte a ri-schio la propria incolumità;

è da accogliere con favore la deci-sione del Ministro Cancellieri di incaricareil capo vicario della polizia AlessandroMarangoni di valutare se il comporta-mento di quegli agenti sia stato offensivodel decoro della divisa che indossano,

impegna il Governo

ad adottare con immediatezza tutte leiniziative volte a verificare se esistano omeno i presupposti per un azione disci-

plinare nei confronti dei poliziotti prota-gonisti del sit in che si è svolto di fronteal comune di Ferrara.

(1-00014) « Mariastella Bianchi, Bratti,Bressa, Fiano, Franceschini,Martella, Naccarato, RobertaAgostini, Rosato, Verini ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta scritta:

DI LELLO. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro delle infrastrutturee dei trasporti, al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro per i beni e le attività culturali. —Per sapere – premesso che:

il Vesuvio viene considerato tra ivulcani più pericolosi al mondo anche acausa della grande quantità di « rischioesposto » cioè di popolazione interessatadai fenomeni vulcanici;

dopo 60 anni di oblio il consiglioregionale della Campania nel 2003 havarato un piano di decompressione abita-tiva denominato VesuVia, vincitore delprimo premio assoluto al Forum PA 2005e riconosciuto come best practice da or-ganismi internazionali;

tra le azioni previste dal piano vi erala legge regionale n. 21 del 2003 dellaregione Campania denominata « Normeurbanistiche per i comuni rientranti nellezone a rischio vulcanico dell’area vesu-viana » avente l’obiettivo di diminuire ilcarico residenziale nella zona rossa vesu-viana incentivando nel contempo il muta-mento di destinazione d’uso da abitativo aproduttivo dei volumi legittimi esistenti;

queste politiche hanno portato aduna riduzione di circa quarantamila resi-

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denti nel complesso dei 18 comuni dellazona rossa che al censimento del 2011ammontava a 542.200 abitanti rispetto ai581.200 del censimento del 2001;

il dipartimento della protezione civilenella stesura e adozione della pianifica-zione d’emergenza ha recentemente rite-nuto di ampliare ulteriormente il perime-tro della cosiddetta zona rossa;

dunque occorre intervenire in ognimodo per reprimere la realizzazione ille-gittima di nuovi manufatti nell’intero ter-ritorio interessato;

sin dal settembre del 2012 l’interro-gante ebbe modo di informare il Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti suitragici effetti che sarebbero stati prodottidalla legge regionale varata dalla giuntaCaldoro su proposta dell’assessore Taglia-latela, « Norme in materia di tutela evalorizzazione dal paesaggio in Campa-nia », modificando in senso permissivo lacitata legge regionale n. 21 del 2003;

nel corso degli anni sono stateemesse ben 67.000 sentenze di demoli-zione di manufatti abusivi; taluni politicilocali, facendo leva sulla legittima aspira-zione dei cittadini ad avere una casa, inverità conducono una serrata guerra alleleggi antisismiche e al contempo lascianointravedere la possibilità di un nuovocondono edilizio che di fatto con l’au-mento del carico abitativo della zona ve-suviana svuoterebbe le norme a difesadell’incolumità dei cittadini;

sul quotidiano napoletano Il Mattinodi domenica 24 marzo 2013 nel titolo« Zona rossa, ruspe più lontane » si legge« sui vecchi abusi il Ministero frena: troppiposti di lavoro a rischio in caso di demo-lizione »;

sempre sul Mattino, nell’articolo dellacorrispondente da Torre del Greco, silegge che il documento inviato ai sindacidal Ministero delle infrastrutture e deitrasporti li invita ad assumere atteggia-

menti prudenziali al fine di evitare l’aper-tura di contenziosi –:

se risponda al vero che da parte degliuffici di via Nomentana, dove si trova ladivisione abusivismo edilizio della dire-zione generale per le politiche abitativesiano state emanate direttive, indicazioni oaltro ai sindaci della zona vesuviana fina-lizzate ad evitare l’ottemperanza alle sen-tenze di demolizione delle strutture abu-sive;

quali iniziative il Governo intendaadottare per garantire la sicurezza di unacosì vasta area la cui popolazione è espo-sta al rischio del vulcano. (4-00123)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta in Commissione:

BIONDELLI e REALACCI. — Al Mini-stro dell’ambiente e della tutela del terri-torio e del mare, al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

nel comune di Barengo in provinciadi Novara è stata localizzata ai sensidell’articolo 12 della legge regionale 14dicembre 1998, n. 40, una discarica perrifiuti non pericolosi monodedicata a ma-teriale da costruzione contenente amianto;

tale decisione ha suscitato l’opposi-zione delle popolazioni locali che recen-temente hanno avviato una raccolta difirme fra tutti i residenti dei comuni dellecolline novaresi (aree note per la produ-zione vitivinicola), anche perché: il pianoregionale amianto del Piemonte non pre-vede l’istituzione di nuove discariche oltrealle tre già presenti; l’area di 30 mila metriquadrati inizialmente era stata destinataalla realizzazione di un parco fotovoltaicoe per questo alcuni cittadini avevano ac-cettato la vendita del proprio terreno; icittadini lamentano la mancanza di tra-sparenza su tutta la vicenda, sia nell’iterburocratico, sia nelle informazioni forniteai cittadini sul progetto. Il comitato di

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cittadini « No amianto a Barengo », recen-temente costituito per la salvaguardia delterritorio, ha portato all’attenzione i datiraccolti ribadendo che le colline novaresinon devono diventare la discarica delPiemonte orientale. Lo stesso sindaco diBarengo ha già confermato l’intenzione diindire il Consiglio comunale e deliberarenegativamente entro dieci giorni dalla datadella stessa assemblea;

si teme in particolare per i rischi perla salute derivanti dall’eventuale disper-sione di fibre in amianto e per l’inquina-mento conseguente al passaggio di auto-carri, al consumo del suolo, all’elimina-zione di zone boschive in una zona nellaquale si coltivano vigne e sono presentirisaie;

il sito prescelto dalla ditta Ederam-biente che ha presentato nel mese diottobre del 2012 la richiesta per la rea-lizzazione della discarica rientra nell’areasotto tutela delle « colline novaresi »;

il 12 dicembre 2012, si è riunitapresso la provincia di Novara la confe-renza di servizi, convocata ai sensi dellalegge n. 42 del 1998, che ha esaminato ilprogetto della citata discarica e i pareridelle istituzioni interessate, in tale sedel’Arpa ha evidenziato gli impatti che pos-sono derivare dal progetto relativamentealla fauna e agli ecosistemi sostenendo chela proposta presenta criticità sia per im-patti irreversibili che reversibili;

inoltre, l’ambito ambientale in cui sicolloca il sito è ad alta sensibilità dipaesaggio ed è soggetto a vincolo paesag-gistico, ai sensi del decreto legislativo 22gennaio 2004, n. 42, essendo area boschivacon essenze di pregio da tutelare e il cuimantenimento è fondamentale per la pro-tezione della fauna presente nell’area; siteme soprattutto per l’inquinamento delleacque, l’area è infatti caratterizzata da unpiccolo corso d’acqua e da molte zonepaludose;

l’ASL ha evidenziato la mancata con-siderazione della presenza di un’altra di-

scarica di rifiuti non pericolosi dell’ATO edel conseguente moltiplicarsi degli impattisull’area;

il 14 marzo 2013 il Parlamento eu-ropeo ha approvato una risoluzione sulleminacce per la salute legate all’amianto esulle prospettive di eliminazione di tuttol’amianto esistente; si tratta di un impor-tante atto del Parlamento europeo a favoredel riciclo del rifiuto amianto;

nella risoluzione si afferma che ilconferimento dei rifiuti di amianto indiscarica non è il sistema più sicuro pereliminare definitivamente il rilascio di fi-bre di amianto nell’ambiente, in partico-lare nell’aria e nelle acque di falda;

per quanto riguarda lo smaltimento,la risoluzione invita la Commissione e gliStati membri a garantire che qualsiasirifiuto contenente amianto, indipendente-mente dal contenuto di fibre, sia classifi-cato come rifiuto contenente amianto, in-dipendentemente dal contenuto di fibre,sia classificato come rifiuto pericoloso equindi smaltito esclusivamente in specifi-che discariche per rifiuti pericolosi, inconformità alla direttiva 1999/31/CE, o,previa autorizzazione, essere trattato inappositi impianti, testati e sicuri di trat-tamento e inertizzazione, e che la popo-lazione interessata debba essere informataal riguardo;

nella provincia di Novara è presenteuna discarica a Ghemme per la quale nelmese di dicembre del 2011 il comune hadovuto imporre il divieto di accesso alpubblico a causa della presenza di conta-minanti per i quali è stato rilevato ilrischio cancerogeno; è inoltre in discus-sione il progetto per la realizzazione delladiscarica di amianto a Barengo, mentre èdi recente fallito il tentativo di aprirneun’altra a Borgomanero in località Cu-miona; nella zona di Carpignano è previstala nuova localizzazione di un pozzo esplo-rativo dell’Eni per la ricerca di petroliocon relative trivellazioni, una operazioneche proprio per l’atteggiamento contrariodella popolazione, sta spingendo l’Eni avalutare l’esplorazione all’interno del co-

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mune di Ghemme; a Grignasco i comitaticittadini stanno facendo opera di controllosulla così definita « opera di riprofilatura »della cava del Colombino che potrebbeessere riaperta rimettendo in modo unprocesso industriale che, seppur per unperiodo stimato in 10 anni, potrebbe com-promettere un’area destinata ad una cre-scita turistica e agricolo ambientale, con lanecessità di un transito di 10 camionall’ora ed un importante spostamento dimateriale; ed infine, nel paese di Casalvo-lone, sono in corso di definizione i ricorsial Tar presentati a seguito della decisionedella realizzazione di un impianto di com-postaggio a biogas;

le suddette attività insistono nel ter-ritorio di comuni che distano una ventinadi chilometri l’uno dall’altro, collocati inparte nella fascia del fiume Sesia, e inparte una zona di produzione di viniDOCG e di risaie, che recentemente sem-bra ricevere particolare attenzione perattività di smaltimento dei rifiuti, mentreinvece dovrebbe ricevere attenzioni ulte-riori per una difesa delle peculiarità ter-ritoriali divenute ormai elementi non solocaratteristici ma anche di crescita econo-mica per tutta la provincia –:

quali iniziative di competenza inten-dano assumere, considerata la netta presa diposizione del Parlamento europeo, al fine dipervenire a un’immediata moratoria delleautorizzazioni, in corso sia in Piemonte chenel resto del Paese, delle discariche diamianto, adottando misure con il consensodei cittadini interessati, volte a promuovere esostenere tanto la ricerca nell’ambito dellealternative ecocompatibili, quanto le tecno-logie che se ne avvalgono, e garantendo pro-cedimenti, quali l’inertizzazione dei rifiuticontenenti amianto, ai fini dell’inattivazionedelle fibre e della loro conversione in mate-riali che non mettono a repentaglio la salutepubblica. (5-00065)

Interrogazione a risposta scritta:

VACCA, COLLETTI, DEL GROSSO,AGOSTINELLI, ALBERTI, BALDAS-SARRE, BASILIO, BATTELLI, BENE-

DETTI, PAOLO BERNINI, MASSIMI-LIANO BERNINI, BONAFEDE, BRESCIA,BRUGNEROTTO, BUSINAROLO, BUSTO,CANCELLERI, CARINELLI, CASO, CO-LONNESE, CORDA, COZZOLINO,CRIPPA, DA VILLA, DAGA, DALL’OSSO,D’AMBROSIO, DE LORENZIS, DE ROSA,DELLA VALLE, DELL’ORCO, DI BATTI-STA, DI BENEDETTO, LUIGI DI MAIO,DIENI, D’UVA, FICO, GAGNARLI, GAL-LINELLA, LUIGI GALLO, GRILLO, L’AB-BATE, LIUZZI, LOMBARDI, LOREFICE,MANNINO, MANTERO, MARZANA, MI-CILLO, NUTI, PARENTELA, PESCO,PAOLO NICOLÒ ROMANO, SARTI, SCA-GLIUSI, SPADONI, SPESSOTTO, TAC-CONI, TERZONI, TOFALO, TONINELLI,TRIPIEDI, TURCO, SIMONE VALENTE,VALLASCAS, ZACCAGNINI e ZOLEZZI. —Al Ministro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

il giorno 26 marzo 2013 gli onorevoliVacca e Del Grosso si sono recati pressogli uffici del Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare peresercitare il diritto da cittadino portavoce– parlamentare di accesso agli atti ri-guardo il progetto Ombrina 2 della societàMedoilgas Italia s.p.a. circa la concessionedi coltivazione idrocarburi liquidi e gassosi« d30B.C – MD »;

tale iniziativa imprenditoriale è dasempre osteggiata dalla popolazione locale,dalle amministrazioni territoriali, dalle as-sociazioni e in generale da tutto il tessutoproduttivo e le numerosissime osservazionial progetto testimoniano quanto dichiarato;

l’istanza del progetto di coltivazionedel giacimento Ombrina Mare risale al 9dicembre 2009, mentre il permesso diricerca degli idrocarburi risale a decretoministeriale del 5 maggio 2005, che lo haaccordato per una durata di 6 anni;

l’8 novembre 2010 con nota protocollon. 0026875 del Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, allaSocietà Medoilgas Italia s.p.a., è stato co-municato il preavviso di rigetto dell’istanza

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di concessione di coltivazione in virtù deglieffetti prodotti dal decreto legislativo 29giugno 2010, n. 128, recante « Modifiche edintegrazioni al decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152, recante norme in materia am-bientale, a norma dell’articolo 12 dellalegge 18 giugno 2009, n. 69 »;

con nota 22 novembre 2010 la societàMedoilgas Italia s.p.a. ha presentato leproprie osservazioni in ordine al preavvisodi rigetto;

il decreto di rigetto dell’istanza diconcessione di coltivazione non è stato maiperfezionato;

nel frattempo, il Ministero dello svi-luppo economico, con decreto, prorogavail permesso di ricerca a favore della so-cietà Medoilgas;

il Governo con decreto-legge del 22giugno 2012, n. 83 (convertito con modi-ficazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 187 del11-08-2012), ha modificato l’articolo 6comma 17 del decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152;

le modifiche apportate, di fatto, ria-prono tutte le istanze di concessione dicoltivazione di idrocarburi liquidi e gassosiin mare;

le numerosissime osservazioni al pro-getto Ombrina 2 della società MedoilgasItalia s.p.a. di parte dei cittadini, delleamministrazioni locali, delle associazioni edelle realtà produttive del territorio in cuiricade il progetto testimoniano la fermacontrarietà alla realizzazione dello stesso;

nella lettera protocollo DIVA – 2012– 0016011 del 3 luglio 2012 al Ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare la società Medoilgas Italia s.p.a.esprime « un doveroso apprezzamento peril prezioso contributo apportato da Lei(dottor Corrado Clini – Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare) e dai suoi collaboratori per l’indi-viduazione della soluzione poi adottata dalGoverno al fine di porre riparo ad unasituazione insostenibile oltre che ingiusta

per gli operatori del settore » (petrolifero)auspicandone « un positivo completamentodell’iter alle Camere per una sua definitivae rapida approvazione » a seguito diistanze « più volte rappresentate in pas-sato » circa le « disposizioni introdotte conil decreto legislativo 128 del 2010... » cheha determinato « ...drastiche restrizionialle attività di esplorazione e coltivazionedi idrocarburi nei mari italiani »;

ogni Ministro dovrebbe agire se-guendo criteri di terzietà, imparzialità eindipendenza e ad avviso degli interro-ganti, questi principi non sono stati rispet-tati dal Ministro interrogato consideratoche la citata società ha ritenuto di espri-mere il « doveroso apprezzamento per ilcontributo apportato » alla vicenda, chesembra essenzialmente riferito agli inte-ressi della stessa Medoilgas Italia s.p.a.mentre appare agli interroganti inesistentela considerazione nei confronti dei citta-dini, delle amministrazioni locali, delleassociazioni e delle realtà produttive delterritorio in cui ricade il progetto –:

in cosa consista il prezioso contri-buto, citato nella missiva, apportato dalMinistro interrogato, e dai suoi collabora-tori, per l’individuazione della soluzionead una situazione « insostenibile » causatada una norma dello Stato e per qualemotivo non vi sia traccia di rapporti tantocordiali e attenti con i cittadini e leamministrazioni locali. (4-00129)

* * *

DIFESA

Interrogazione a risposta scritta:

PALAZZOTTO, VENDOLA, MIGLIORE,CLAUDIO FAVA, DURANTI, PIRAS,SCOTTO, COSTANTINO, QUARANTA,MARCON, RICCIATTI, PAGLIA, AIELLO ePELLEGRINO. — Al Ministro della difesa,al Ministro della salute, al Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

il mobile user objective system(MUOS) è un sistema di comunicazione

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satellitare ad altissima frequenza e abanda stretta, composto da cinque satellitie quattro stazioni di terra, una delle qualiè in fase di realizzazione in Sicilia, nelcomune di Niscemi, all’interno della ri-serva naturale Sughereta (area SIC);

il programma MUOS è gestito diret-tamente dall’Us Navy (Marina militareUSA);

il sistema MOUS integrerà forze na-vali, aeree e terrestri in movimento inqualsiasi parte del mondo;

l’impianto di Niscemi è composto datre trasmettitori parabolici basculanti adaltissima frequenza e due antenne elicoi-dali UHF. Le antenne paraboliche bascu-lanti hanno un diametro di 18 metri circa.Si prevede una cementificazione di oltre2.500 metri quadri;

la costruzione del MUOS, inizial-mente prevista a Sigonella, è stata spostataa Niscemi in seguito alla realizzazionedello studio di valutazione di impattoelettromagnetico « Sicily radhaz radio andradar radiation hazard model », realizzatoper conto delle forze armate statunitensida AGI e Maxym System, in cui è indicatoche i campi elettromagnetici prodotti dalMUOS, possono facilmente far detonaremissili e bombe depositate all’interno dellabase militare di Sigonella. Sembra, infatti,che i campi elettromagnetici prodottivanno ad interferire con qualunque appa-recchiatura elettrica, inclusi by-pass, pace-maker, e altro;

la relazione effettuata, che ha portatoallo spostamento dell’installazione da Si-gonella a Niscemi, contiene informazioniimportanti e, presumibilmente, le provedella pericolosità delle interferenze elet-tromagnetiche dell’impianto. La relazione,però, non è mai stata portata nella suainterezza a conoscenza delle autorità lo-cali che hanno così potuto operare esclu-sivamente su dati parziali;

l’azione investigativa dell’ARPA(Agenzia regionale protezione ambienteSicilia) risulta non esaustiva a causa dellamancanza di dati certi. In particolar

modo, le informazioni tecniche sugli im-pianti e sullo stesso sistema MUOS dellastazione di Niscemi sono coperte da se-greto militare;

la procura di Caltagirone ha disposto,in data 6 ottobre 2012, il sequestro deicantieri del MUOS di Niscemi, in quantol’installazione avrebbe violato le prescri-zioni fissate dal decreto istitutivo dell’areaprotetta. Tale sequestro è stato annullatoil 28 ottobre 2012 dal tribunale dellalibertà di Catania, permettendo la ripresadei lavori. Il procuratore della Repubblicadi Caltagirone, in attesa delle motivazionidella sentenza, ha fatto ricorso in Cassa-zione;

a fine gennaio 2013, la Commissioneambiente e territorio dell’Assemblea regio-nale Siciliana si riunisce simbolicamente aNiscemi, a conferma della volontà delnuovo Parlamento regionale di procederead una chiusura del cantiere MUOS;

successivamente si è tenuta a Pa-lermo una riunione congiunta delle com-missioni ambiente e sanità dell’Assemblearegionale siciliana a cui hanno partecipatonumerosi esperti, scienziati, studiosi delleproblematiche dell’elettromagnetismo, am-ministratori locali e il personale dell’ARPASicilia. In data 17 febbraio 2013, il pre-sidente delle regioni Rosario Crocetta haavviato le procedure di revoca delle auto-rizzazioni alla realizzazione del MUOSall’interno dell’area della riserva naturaleSughereta. Si è tenuto, poi, un incontro trail governo regionale ed il governo nazio-nale, in cui è stato deciso di affidareall’Istituto superiore della sanità un ulte-riore studio delle problematicità relativeall’installazione dell’impianto MUOS;

le commissioni ambiente e sanità del-l’assemblea regionale siciliana hanno evi-denziato la discordanza dei pareri dati daitecnici che hanno stilato la prima rela-zione, Patrizia Livreri e Luigi Zanforlin,che ha portato ad autorizzare i lavori nel2011, e quella dei docenti del Politecnicodi Torino, Massimo Coraddu e MassimoZucchetti, chiamati ad esprimersi dal Co-mune di Niscemi, rilevando altresì la la-

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cunosità del parere dei due studiosi del-l’università di Palermo, come già eviden-ziato dagli stessi Zucchetti e Coraddu nelloro studio;

i due tecnici che hanno redatto laprima relazione affermano di aver proce-duto sulla base dei dati forniti allora dalleforze armate statunitensi, che, forse per-ché lacunosi o incompleti, non evidenzia-vano rischi per la salute ed il territorio;

nel mese di gennaio 2013, a due deimanifestanti « No MUOS » è stato notifi-cato un foglio di via per l’allontanamentodal comune di Niscemi;

il governo nazionale, successivamenteall’incontro col Governo regionale, si eraimpegnato a sospendere i lavori in attesache si pronunciasse l’Istituto superioredella Sanità e ad oggi non risulta che ilavori siano stati interrotti –:

quali iniziative si intendano assumereper rendere effettiva la sospensione deilavori per la realizzazione del MUOS, inattesa di una complessiva valutazione del-l’impatto ambientale dell’installazione,adottando il principio di precauzione;

come si intenda agevolare il lavorodella commissione incaricata dal Governoe dalla Regione per la verifica dell’impattoambientale e sulla salute dell’opera incorso;

se non si intenda fornire alla com-missione tutti i dati sul MUOS, compresele caratteristiche tecniche degli impianti;

se non si intendano assumere le ini-ziative di competenza al fine di rendere notiall’ARPA, alle autorità locali ed agli studiosiincaricati, i dati dell’indagine « Sicily radhazradio and radar radiation hazard model »effettuata dalla A.G.I. Pennsylvania e dallaMaxym System, che hanno portato al tra-sferimento dell’installazione da Sigonella aNiscemi, in quanto fondamentali per unareale valutazione dell’impatto della sta-zione, ed anche i dati della URS Corpora-tion sull’impatto ambientale, che solo inparte sono stati forniti all’ARPA. (4-00122)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta scritta:

BIONDELLI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

l’articolo 16-bis del decreto-legge 6luglio 2012, n. 95, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135,così come sostituito dall’articolo 1, comma301, della legge 24 dicembre 2012, n. 228(« Disposizioni per la formazione del bi-lancio annuale e pluriennale dello Stato –Legge di stabilità 2013), ha previsto – alcomma 1 – l’istituzione dall’anno 2013 delfondo nazionale per il concorso finanzia-rio dello Stato agli oneri del trasportopubblico locale, anche ferroviario, nelleregioni a statuto ordinario;

il comma 6 del predetto articolo16-bis prevede che per l’anno 2013 èripartito a titolo di anticipazione il 60 percento dello stanziamento del fondo di cuial comma 1;

diversi organi di stampa (tra gli altri:La Stampa.it – Torino del 27 marzo 2013)riporta la notizia che da giugno ci saranno« ...un autobus in meno su due, un trenoin meno ogni tre. Salvo miracoli, ovveroun’integrazione delle risorse da parte delGoverno... »;

la regione Piemonte ha dichiaratoche mancano 120 milioni di euro pergarantire la copertura del fabbisogno deltrasporto pubblico locale, anche ferrovia-rio, per l’anno 2013 a cui si aggiungono i340 milioni di euro di debiti pregressidella regione nei confronti delle aziendedel settore;

pertanto, risultano a rischio sia ilmantenimento di alcune tratte ferroviarieche oggi garantiscono i collegamenti so-prattutto dalle valli verso i capoluoghi (adesempio: Varallo-Novara, Biella-Milano,

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Cuneo-Ventimiglia e altro) sia la garanziadel trasporto su gomma oggi utilizzato damigliaia di studenti che si recano a scuola;

la gravità della situazione è stata, edè, oggetto di interventi da parte dei con-siglieri regionali del Piemonte, sia di mi-noranza sia di maggioranza, senza che lagiunta Cota intervenga in maniera chiara,puntuale e precisa per risolvere il pro-blema ma solo addossando le colpe asoggetti esterni all’amministrazione regio-nale –:

a che punto sia l’iter per il ripartodell’anticipazione dello stanziamento delfondo per il trasporto pubblico locale equali siano le iniziative di propria com-petenza che il Ministero intende adottareper promuovere il trasporto pubblico lo-cale, compreso quello ferroviario.

(4-00119)

ROSATO e BLAZINA. — Al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti, al Mi-nistro dell’economia e delle finanze. — Persapere – premesso che:

l’ufficio doganale di Prosecco, a Trie-ste, è ospitato in un edificio (ex scaloferroviario) ancora oggi di proprietà diFerrovie dello Stato;

presso la dogana sono anche opera-tive alcune società di import/export e lo-gistica quali la Interland Srl e la FratelliPrioglio Spa che occupano circa 70 postidi lavoro;

nel maggio 2012, Ferrovie dello Stato,all’interno di un piano di revisione dellaspesa interno, ha rivisto le modalità diaffitto del locale all’Agenzia delle dogane,imponendo il pagamento di un canone diaffitto del valore di 40 mila euro annui apartire da maggio 2013;

la direzione interregionale delle Do-gane ha, però, escluso la possibilità di farfronte ad una tale spesa predisponendopiuttosto la chiusura della dogana;

quella di Prosecco è una doganaimportante nel quadro logistico triestino,in quanto è frequentata settimanalmenteda centinaia di camion ed è predisposta adeffettuare altrettante operazioni di import/export: garantisce la possibilità agli ope-ratori di poter depositare le merci neimagazzini e sono presenti otto stalle perl’accoglienza del bestiame;

nonostante la crisi economica, iltrend di operazioni indica un aumento deitraffici presso il valico, in linea con unflusso positivo nelle movimentazioni nelporto di Trieste;

la chiusura dello scalo doganale diProsecco comporterebbe, quindi, diretta-mente la chiusura delle sedi delle societàlì stanziate (Interland Srl e Fratelli Prio-glio Spa) e indirettamente danneggerebbegli sviluppi economici dell’intera area trie-stina e del porto;

si fa presente che le società soprarichiamate hanno avanzato all’Agenziadelle dogane una proposta di trasferi-mento in un prefabbricato che era statomesso a norma di legge a spese dellestesse, ma la direzione ha negato, dopo ilcompimento dei lavori, la possibilità ditrasferire in quella sede i funzionari –:

se il Governo intenda intervenirepresso Ferrovie dello Stato per verificarela possibilità di raggiungere un accordo trala società e l’Agenzia delle dogane circa ilvalore annuo del canone d’affitto dell’uf-ficio doganale di Prosecco, così da evitareche si debba ricorrere alla chiusura delloscalo;

in alternativa, quali altre misure iMinistri interrogati intendano promuovereal fine di evitare la chiusura della doganadi Prosecco. (4-00124)

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INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

PAGLIA, RICCIATTI, DI SALVO, MI-GLIORE, LAVAGNO, BOCCADUTRI, LAC-QUANITI, MARCON, FRANCO BORDO,PANNARALE, COSTANTINO, SCOTTO,MELILLA, CLAUDIO FAVA, DANIELEFARINA, KRONBICHLER, PIAZZONI eNARDI. — Al Ministro dell’interno. — Persapere – premesso che:

durante la notte del 25 settembre2005, nei pressi di viale Ippodromo aFerrara, in uno scontro con quattro poli-ziotti (Paolo Forlani, Monica Segatto, EnzoPontani e Luca Pollastri), perdeva la vita ilgiovane diciottenne Federico Aldrovandi;

il decesso del giovane avvenne inseguito ad una colluttazione violenta nelcorso della quale vennero anche spezzatidue manganelli; la morte sopraggiunse per« asfissia da posizione » (con il toraceschiacciato sull’asfalto dalle ginocchia deipoliziotti), e conseguente arresto cardio-respiratorio;

con sentenza emessa in data 21 giu-gno 2012, la Corte di Cassazione ha con-fermato la condanna a 3 anni e 6 mesi direclusione per omicidio colposo nei ri-guardi dei quattro poliziotti;

in data 27 marzo 2013, a Ferrara,sotto gli uffici comunali di piazza Savo-narola, una delegazione del sindacato dipolizia COISP (Coordinamento per l’indi-pendenza sindacale delle forze di polizia)ha manifestato in difesa dei poliziotticondannati per l’uccisione del giovane Fe-derico Aldrovandi;

negli uffici comunali della sede dipiazza Savonarola lavora la madre diFederico Aldrovandi, Patrizia Moretti;

il sindaco di Ferrara, Tiziano Ta-gliani, ha chiesto immediatamente ai ma-nifestanti di spostarsi da quel luogo, giu-dicando inopportuna tale manifestazione,tuttavia la delegazione sostenuta dall’eu-

roparlamentare di Futuro e Libertà, PotitoSalatto, ha proseguito nel sit in, chiedendoal sindaco di andarsene e continuando adesporre un manifesto/striscione conscritto: « La legge non è uguale per tutti. Ipoliziotti in carcere, i criminali a casa.Solidarietà, amicizia, speranza, affetto perLuca, Paolo, Monica, Enzo »;

il Coisp ha messo fine al sit-in solodopo che la madre di Federico Aldrovandi,Patrizia Moretti, è scesa nella piazza conalcune amiche, esponendo una foto delgiovane ucciso dalla polizia;

una completa descrizione dei fatti edella dinamica di quanto accaduto è rileva-bile anche dai documenti audiovideo tra-smessi dai principali media italiani e da unacronaca puntuale presente sul sito dell’asso-ciazione Articolo 21 (www.articolo21.info)realizzata dal giornalista e regista FilippoVendemmiati, autore del docu-film « È statomorto un ragazzo », che parla appunto del-l’omicidio Aldrovandi –:

se il Ministro interrogato non ritengadi dover intervenire con provvedimentiurgenti nei confronti del questore di Fer-rara, non ultimo rimuovendolo dall’inca-rico, in assenza di una sua netta edimmediata presa di posizione rispetto allamanifestazione organizzata dal Coisp(Coordinamento per l’indipendenza sinda-cale delle forze di polizia);

se intenda intervenire, e con qualiiniziative, affinché, a seguito di condannedefinitive, episodi, quali quello esposto inpremessa, non si verifichino più, né aFerrara, né in altre parti del Paese, postoche tali manifestazioni, oltre a costituireun’offesa per il dolore dei familiari diFederico Aldrovandi, non possono che mi-nare l’essenza di uno dei pilastri dellademocrazia, come il sistema giudiziario,che ha da tempo già definito le respon-sabilità in relazione alla drammatica vi-cenda;

se non ritenga doveroso condannarela manifestazione esposta in premessa, inquanto, in caso contrario, forte sarebbeanche il rischio di mettere in cattiva luce

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 2 APRILE 2013

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la polizia di Stato, che, proprio rispettoalla morte del giovane, per il tramitedell’allora capo della Polizia, AntonioManganelli, si era scusata con la famigliaAldrovandi, anche in considerazione delfatto che quale gesto simbolico, prima chevenisse emanata la sentenza definitiva, siera provveduto alla concessione di unrisarcimento da parte dello Stato in favoredei familiari. (4-00127)

COLLETTI, BASILIO, DADONE,D’INCÀ, NESCI, NUTI, SPADONI, DEL-L’ORCO, PAOLO BERNINI e FERRARESI.— Al Ministro dell’interno. — Per sapere –premesso che:

il 6 luglio 2009, per l’omicidio diFederico Aldrovandi, il tribunale di Fer-rara, in persona del giudice FrancescoMaria Caruso, ha condannato alla penadella reclusione di 3 anni e 6 mesi ipoliziotti Monica Segatto, Paolo Forlani,Enzo Pontani e Luca Pollastri per « ec-cesso colposo in omicidio colposo »;

il 10 giugno 2011 la corte di appellodi Bologna ha confermato in toto la penainflitta in primo grado dal Tribunale diFerrara accogliendo pertanto le richiestedella procura generale;

il 21 giugno 2012 la Corte di Cassa-zione ha reso definitive le condanne a 3anni e 6 mesi nei confronti dei quattropoliziotti succitati;

gli stessi condannati hanno benefi-ciato del cosiddetto indulto, il quale hascontato 36 dei 43 mesi di pena detentiva;

il 29 gennaio ed il 1o marzo 2013 iltribunale di sorveglianza di Bologna hadecretato la pena detentiva per i 6 mesirimanenti a carico dei quattro poliziotti;

il giorno 27 marzo 2013 il Coisp –Coordinamento per l’indipendenza sinda-cale delle forze di polizia ha organizzatoun sit-in, benché autorizzato, davanti allasede lavorativa della Signora Patrizia Mo-retti in piazza Savonarola, ovvero davantila sede del comune di Ferrara;

tale sit-in ha inteso dare solidarietà,da parte di poliziotti, ovvero dipendentipubblici, ai loro colleghi condannati perl’omicidio di Federico Aldrovandi, concondanna oramai passata in giudicato;

a parere degli interroganti apparegravissimo, in primis che poliziotti dianosolidarietà a condannati per reati gravis-simi come quelli in questione, benchécolleghi. Forse non è mai accaduto prima,almeno pubblicamente, che dei poliziottimanifestassero a favore di pregiudicati;

ma soprattutto il fatto gravissimo èche tali appartenenti alle forze dell’ordineabbiano manifestato proprio davanti lasede lavorativa della madre di FedericoAldrovandi, con ciò dando una connota-zione di avversione pesantissima verso unapersona che, a causa di un comporta-mento criminoso da parte dei poliziotti, haperso il proprio figlio;

inoltre, dalle prime indiscrezionistampa sembra che il Ministro dell’in-terno, abbia affermato, come da lancio diRepubblica.it, che non intende irrogaresanzioni attraverso il vice-capo della po-lizia;

risulta però che, nelle ultime agenziedi stampa del 28 e 29 marzo 2013, ilMinistro abbia invece dato mandato allostesso vice-capo della polizia di verificarese vi fossero gli estremi per aprire unprocedimento disciplinare interno –:

quali azioni intenda compiere il Mi-nistro stesso, ovvero il vice-capo dellapolizia, al fine di tutelare il buon nomedella polizia di Stato, violentemente cal-pestato da detta manifestazione, e se dav-vero si intendano irrogare sanzioni disci-plinari;

quali iniziative intenda assumere ilMinistro stesso, ovvero il vice-capo dellapolizia, nei confronti dei quattro poliziotticondannati, e quindi se si intenda inflig-gere una sanzione disciplinare, in specie,ove ne sussistano i presupposti, il licen-ziamento. (4-00128)

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Atti Parlamentari — 417 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 2 APRILE 2013

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ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta orale:

BINETTI. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca, al Ministrodella salute, al Ministro dell’economia e dellefinanze. — Per sapere – premesso che:

negli ultimi anni accademici, a frontedell’accesso alle facoltà di medicina echirurgia di oltre 10.000 studenti, lo Statoha garantito alle scuole di specializzazioneil finanziamento di una dotazione di con-tratti ministeriali pari a n. 5.000, menodella metà del fabbisogno;

a causa dell’attivazione degli anniaggiuntivi di corso introdotti dal decretoministeriale del 2005 sul « Riassetto delleScuole di Specializzazione di area sanita-ria », non accompagnata da un adegua-mento dello specifico capitolo di spesa delFondo di finanziamento ordinario, nel mi-gliore dei casi, la previsione di finanzia-mento non consentirebbe una copertura diun numero di contratti ministeriali supe-riore a 4.500;

entro il mese di aprile 2013 dovrannoessere espletati tutti gli adempimenti ne-cessari a procedere alla pubblicazione deibandi di concorso per l’accesso alle scuoledi specializzazione per il corrente annoaccademico 2012/2013, ivi inclusa la for-malizzazione dell’impegno da parte delleregioni a finanziare contratti aggiuntiviregionali nei limiti del fabbisogno di pro-fessionalità medico-specialistiche docu-mentato;

sono note le difficoltà delle regioni,dovute in gran parte al patto di stabilità,di garantire il necessario finanziamentodei predetti contratti aggiuntivi, che sirivelerebbero strategici per il processo diriorganizzazione delle regioni in piano dirientro e di riqualificazione della spesasanitaria, anche alla luce del decreto-legge

n. 95 del 2012, convertito, con modifica-zioni, dalla legge n. 135 del 2012 (cosid-detta legge Balduzzi);

per la prima volta quest’anno ci saràl’attivazione del decreto del Ministero del-l’istruzione, dell’università e della ricercadel 1o agosto 2005 che estende a 5 anni ladurata dei corsi di specializzazione in areamedica. L’impatto economico di taleevento è stimabile in una spesa addizio-nale di circa 80 milioni di euro. Ove taleonere venisse coperto con la decurtazionedei nuovi contratti, si creerebbe un dannoancora maggiore, ancorché non immedia-tamente apprezzabile, in quanto, a frontedei 10.000 iscritti alla facoltà di medicinae chirurgia, secondo le stime più recenti, siandrebbe ulteriormente a contrarre lapercentuale dei giovani laureati in medi-cina che potrebbero realmente conseguireun alto grado di professionalità mediantela specializzazione;

in modo particolare una eventualeriduzione dei contratti di specializzazionein geriatria, già insufficienti a coprire ilfabbisogno di geriatri nelle numerose econtinuamente crescenti strutture inter-medie, RSA in particolare, e nei serviziterritoriali, avrebbe gravi ripercussioni suipazienti in cura sia nel sistema medico-ospedaliero che in quello medico-territo-riale, in costante espansione a scapito diquello ospedaliero;

i contratti di specializzazione per leprofessioni mediche e sanitarie costitui-scono la porta di accesso qualificante almercato del lavoro nella sanità pubblica eprivata per i giovani laureati delle univer-sità e dunque pienamente coerenti con lefinalità del Fondo sociale europeo –:

quali urgenti iniziative di propriacompetenza intendano adottare per garan-tire l’efficienza generale del sistema for-mativo del sistema sanitario e, in partico-lare modo, per preservare e, auspicabil-mente, potenziare, la formazione geria-trica, con un aumento dei contrattiministeriali dedicati, basilare per adeguareil servizio sanitario nazionale alla strut-tura demografica della popolazione ita-liana e ai relativi fabbisogni;

Atti Parlamentari — 418 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 2 APRILE 2013

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se non ritengano necessario, inoltre,destinare una quota aggiuntiva dei finan-ziamenti del Fondo sociale europeo allacopertura degli oneri relativi all’assegna-zione di borse di studio, sia per i mediciiscritti al corso di formazione specifica dimedicina generale, sia per gli specializ-zandi non medici iscritti alle scuole dispecializzazione di area sanitaria.

(3-00013)

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LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta scritta:

POLVERINI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

la legge 27 marzo 1992, n. 257, con-tiene norme per la cessazione dell’impiegodell’amianto;

il decreto legislativo 21 aprile 2011,n. 67, è relativo all’accesso anticipato alpensionamento per gli addetti alle lavora-zioni particolarmente faticose e pesanti, anorma dell’articolo 1 della legge 4 novem-bre 2010, n. 183;

il decreto ministeriale – Ministerodel lavoro e della previdenza sociale – 19maggio 1999 detta i criteri per l’individua-zione delle mansioni usuranti, indicandoin particolare all’articolo 2 i seguenti set-tori di attività economica: lavori in galle-ria, cava o miniera: mansioni svolte insotterraneo con carattere di prevalenza econtinuità; lavori nelle cave: mansionisvolte dagli addetti alle cave di materialedi pietra e ornamentale; lavori nelle gal-lerie: mansioni svolte dagli addetti alfronte di avanzamento con carattere diprevalenza e continuità; lavori in cassoniad aria compressa; lavori svolti dai pa-lombari; lavori ad alte temperature: man-sioni che espongono ad alte temperature,quando non sia possibile adottare misuredi prevenzione, quali, a titolo esemplifica-

tivo, quelle degli addetti alle fonderie difusione, non comandata a distanza, deirefrattaristi, degli addetti ad operazioni dicolata manuale; lavorazione del vetrocavo: mansioni dei soffiatori nell’industriadel vetro cavo eseguito a mano e a soffio;lavori espletati in spazi ristretti, con ca-rattere di prevalenza e continuità ed inparticolare delle attività di costruzione,riparazione e manutenzione navale, lemansioni svolte continuativamente all’in-terno di spazi ristretti, quali intercapedini,pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandiblocchi strutture; lavori di asportazionedell’amianto: mansioni svolte con caratteredi prevalenza e continuità;

il decreto-legge 6 dicembre 2011,n. 201, convertito, con modificazioni, dallalegge 22 dicembre 2011, n. 214, conte-nente disposizioni urgenti per la crescita,l’equità e il consolidamento dei conti pub-blici prevede, all’articolo 24, comma 1,lettera a), l’ipotesi di clausole derogativeper le categorie più deboli;

il medesimo decreto-legge 6 dicembre2011, n. 201, all’articolo 24, comma 17,modifica le regole di accesso al pensiona-mento dei lavoratori addetti alle lavora-zioni particolarmente faticose e pesanti; inparticolare detto decreto prevede: la ridu-zione del periodo transitorio, inizialmenteprevisto fino al 31 dicembre 2012, al 31dicembre 2011; l’applicazione delle quote,derivanti dalla somma di età anagrafica edanzianità contributiva, previste dalla legge24 dicembre 2007, n. 247, per la totalità dilavoratori;

il numero della malattie professionalimanifestatesi è in costante crescita, cosaconfermata dal volume delle denunce pre-sentate all’Inail nel periodo 2007-2011,durante il quale si è registrato un aumentopercentuale del 61,3 per cento, essendopassati da 28.943 denunce (anno 2007) a46.489 denunce (anno 2011);

negli ultimi dieci anni sono statediagnosticate circa 10.000 malattie asbestocorrelate con il 97 per cento dei malati cheha un’età superiore a 50 anni e, per taleragione, l’Anmil, le organizzazioni sinda-

Atti Parlamentari — 419 — Camera dei Deputati

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cali Cgil, Cisl, Ugl, Uil, l’Associazione fa-miliari vittime amianto e l’Associazioneitaliana esposti amianto hanno dato vitaad una Fondazione con lo scopo di pro-muovere la ricerca sulle malattie asbestocorrelate e l’eliminazione dell’amianto dailuoghi di lavoro;

il citato decreto-legge 6 dicembre2011, n. 201, non riconosce specifici be-nefìci ai lavoratori addetti alle lavorazioniparticolarmente faticose e pesanti, inquanto ad essi si applica la disciplinaprecedentemente applicata alla totalità deilavoratori e, quindi, appare in contrastocon il criterio indicato alla lettera a)dell’articolo 24, comma 1;

il medesimo decreto-legge 6 dicembre2011, n. 201, prevede all’articolo 24,comma 12, l’applicazione a tutti i requisitianagrafici degli adeguamenti alla speranzadi vita di cui all’articolo 12 del decreto-legge 31 maggio, n. 78, convertito, conmodificazioni, dalla legge 30 luglio 2010,n. 122, e successive modificazioni ed in-tegrazioni –:

se sia intenzione del Ministro proce-dere alla convocazione delle parti sociali alfine di favorire la revisione della normarelativa all’accesso al pensionamento pergli addetti alle lavorazioni particolarmentefaticose e pesanti nonché ai lavoratoriesposti all’amianto e che hanno contrattoo che potranno contrarre malattie asbestocorrelate, in maniera tale da assicurare deibenefìci in termini di riduzione dell’etàanagrafica minima e della anzianità con-tributiva. (4-00118)

MELILLA. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali, al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

la Micron di Avezzano (Aquila) è unadelle più importanti aziende dell’Abruzzoed è la prima per livelli occupazionalinella provincia dell’Aquila con 1.623 di-pendenti;

la crisi che vive è grave, sia nel-l’aspetto quantitativo (circa 500 esuberi)che in quello qualitativo colpendo unadelle aziende più importanti d’Italia in unsettore strategico dell’industria manifattu-riera. Non a caso la regione Abruzzo hadato, a suo tempo, alla Micron il ruolo dicapofila nel progetto del polo di innova-zione sulle tecnologie dell’informazione ecomunicazione. Nell’ultimo incontro svoltotra le parti al Ministero dello sviluppoeconomico, la Micron ha annunciato cheentro il 4 maggio 2013 ci sarà la cessionead una nuova società con la rilevantepresenza del Gruppo tedesco LFoundry;

i sindacati e gli enti locali presentiall’incontro hanno chiesto alla proprietà diconoscere tempi e progetto industriale delnuovo soggetto che subentra alla multina-zionale americana. Desta grande preoccu-pazione la conferma di un alto numero diesuberi, pari al 30 per cento dell’attualemanodopera, l’incertezza sugli ammortiz-zatori sociali da definire nel processo diriconversione industriale, la continuitàdelle commesse esistenti e le nuove pro-duzioni;

il sindacato da tempo ha avanzato laproposta di un consorzio tra più soggettiindustriali che vogliano investire sul sitomarsicano;

lo stabilimento di Avezzano potrebbeessere una foundry di servizio per tuttequelle aziende che necessitano di produrrecomponenti di supporto a 200mm e chenon hanno la capacità di sostenere inve-stimenti enormi. La Micron dovrebbecompletare il processo dei sensori di im-magine CFA con la garanzia di un battenteproduttivo per garantire un’alimentazionedegli impianti sufficiente al mantenimentodelle produzioni. Attraverso questo impe-gno nuovi soggetti industriali potrebberocalibrare gli investimenti necessari perconsentire la diversificazione dei prodottida realizzare. È essenziale garantire lacostituzione ad Avezzano di un laboratoriodi ricerca e sviluppo collegato alle attivitàproduttive del nuovo soggetto industriale;

la promozione del consorzio indu-striale della Nuova Micron, per la sua

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evidente importanza strategica nazionale,deve impegnare il Governo tramite il Mi-nistero allo sviluppo economico per i na-turali riflessi sulla politica industriale ita-liana –:

quali iniziative, per quanto di com-petenza, intendano assumere per il moni-toraggio della cessione della Micron daparte della multinazionale americana alnuovo gruppo tedesco, per la tutela del-l’occupazione e la previsione di ammor-tizzatori sociali certi che garantiscano ilreddito dei lavoratori, per la serietà delprogetto industriale che viene propostodalla nuova proprietà e per la salvaguardiadel sito industriale marsicano, strategicoper l’economia italiana. (4-00120)

BORGHI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

il territorio del Verbano Cusio Ossoladata la sua vicinanza alla Svizzera, pre-senta un numero molto significativo dilavoratori transfrontalieri;

il regolamento (CE) n. 883 del 2004,all’articolo 65, stabilisce che le indennitàdi disoccupazione a beneficio dei lavora-tori residenti in uno Stato, ma che hannolavorato in un altro, sono a totale caricodello Stato di provenienza;

tale regolamento è stato sottoscrittoanche dalla Svizzera ed è entrato in vigoreil 1° aprile 2012 con la conseguenza che ilfondo con contabilità separata non vienepiù alimentato;

la giacenza effettiva di tale fondo è dicirca 280 milioni di euro, sufficienti perretribuire le indennità dei lavoratori di-soccupati per almeno 8/10 anni, comeparte integrante del trattamento specialedi disoccupazione previsto dalla leggen. 147 del 1997;

la posizione del Ministero del lavoroe delle politiche sociali, è che, dal gennaio2013, anche ai lavoratori frontalieri disoc-cupati si applicherà l’ASPI, l’assicurazionesociale per l’impiego prevista dalla « ri-

forma Fornero » in sostituzione dell’inden-nità di disoccupazione ciò ha colto disorpresa il mondo del lavoro delle aree diconfine –:

se non ritenga di fornire chiarimentiin merito all’applicazione della leggen. 147 del 1997 ed alle modalità di utilizzodelle risorse ancora disponibili, e se nonintenda assumere iniziative per integrarel’ASPI nel vecchio trattamento con effettoretroattivo attingendo al fondo disponibile(circa 280 milioni di euro) gestito fuoribilancio dall’INPS ed alimentato, fin dal1997, con la retrocessione da parte dellaSvizzera delle trattenute applicate sui sa-lari dei lavoratori frontalieri che hannocontribuito al benessere del Verbano CusioOssola e di tutti gli altri territori diconfine, promuovendo altresì modifichealla normativa che prevede l’ASPI affinchésia precisato che sono fatte salve le ipotesiin cui l’ammontare dell’indennità di disoc-cupazione sia stabilita da accordi bilateralicon Stati esteri e sia di maggior favore perl’assicurato. (4-00125)

* * *

SALUTE

Interrogazione a risposta in Commissione:

BIONDELLI e ARGENTIN. — Al Mini-stro della salute. — Per sapere – premessoche:

il CEM, centro di educazione moto-ria, di Roma è gestito dalla Croce rossaitaliana in convenzione con la regioneLazio;

il centro è un’eccellenza nel campodell’assistenza alle persone con gravi egravissimi problemi di disabilità psicomo-toria;

attualmente, la struttura ospita 63degenti, di cui 47 residenziali e 16 diurni,e svolge servizio ambulatoriale di riabili-

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tazione dell’età evolutiva e di ambulatorioper l’età adulta per le malattie neurologi-che;

tra gli ospiti si è stretto un impor-tante legame amicale e di condivisione cheassume la massima rilevanza per il lorobenessere e per le loro famiglie;

da tempo la Croce rossa lamental’impossibilità di gestire in attivo le attivitàdel Centro, in quanto i ricavi della con-venzione non remunerano l’insieme delleattività svolte;

il processo di riordino della Crocerossa non fornisce risposte utili a farfronte al disavanzo finanziario del CEM;

con lettera del 5 novembre 2012, ilCommissario del comitato provinciale diRoma della Croce rossa ha comunicato alpresidente dell’AGECEM (Associazione ge-nitori centro di educazione motoria) chenon si riesce ad intraprendere un percorsodi condivisione, con la regione Lazio e laAsl RMD, degli oneri finanziari per supe-rare le criticità esistenti;

dal 6 novembre le famiglie degli as-sistiti, con il sostegno e la solidarietà delleorganizzazioni sindacali, hanno occupatofisicamente il CEM allo scopo di impe-dirne la chiusura e il conseguente trasfe-rimento coattivo dei degenti gravissimi;

le attività sanitarie e sociosanitarie,svolte dalla Croce rossa in convenzione,dovrebbero essere svolte dal Servizio sa-nitario nazionale;

ben due manifestazioni di protestaerano state promosse, il 16 e 25 gennaio2013, alla prima delle quali avevano par-tecipato anche alcuni rappresentanti isti-tuzionali, promettendo in particolare untavolo di lavoro, con il coinvolgimento diASL, regione, forze sindacali e famiglie,per cercare di risolvere al meglio la si-tuazione, scongiurando la chiusura del-l’ambulatorio;

dopo le manifestazioni del 16 e del 25gennaio tenutesi a Roma presso la sededella Croce rossa provinciale è stato av-viato il tavolo tecnico che dovrebbe por-

tare a soluzione i problemi degli ambula-tori per l’età evolutiva e per i malati diParkinson ed arrivare ad un protocollod’intesa tra tutte le parti coinvolte –:

se il Ministro sia a conoscenza dellasituazione e se non ritenga, pur nellasalvaguardia delle responsabilità e delleprerogative di tutte le parti coinvolte, diassumere urgentemente ogni iniziativa dicompetenza, anche alla luce delle funzionidi indirizzo e vigilanza esercitate nei con-fronti della Croce rossa italiana, al fine disalvaguardare il diritto alla salute, comeprevisto dall’articolo 32 della Costituzione,e il diritto all’assistenza delle personedisabili, così come avviene per ogni citta-dino. (5-00064)

Interrogazione a risposta scritta:

ZAN. — Al Ministro della salute. — Persapere – premesso che:

il diritto al lavoro e il diritto allatutela della salute sono beni assoluti einviolabili garantiti dalla Carta Costituzio-nale (articolo 1, articolo 4 e articolo 32),puntualmente recepiti dal legislatore conla legge istitutiva dei Sistema sanitarionazionale (legge n. 833 del 1978) nellaquale, ribadito il fondamentale diritto allatutela, della salute, vengono indicate lemodalità di attuazione con il coinvolgi-mento delle strutture private, nei casi diimpedimento di quelle pubbliche al sod-disfacimento della richiesta (articolo 25della legge n. 833 del 1978);

l’istituzione pubblica non è in gradodi soddisfare pienamente le legittime ri-chieste della collettività, visto il ricorso alcriterio della partecipazione da parte dellegislatore, mediante il sistema di conven-zionamento e accreditamento delle strut-ture private (legge n. 833 del 1978 e de-creto legislativo n. 502 del 1992, recepitodalla regione Veneto dalla legge regionalen. 22 del 16 agosto 2002);

il sistema di convenzionamento daparte di alcune regioni, fra cui il Veneto,è riconosciuto un sistema non solo utile

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ma anche necessario e non foriero diaggravio di spesa, bensì produttivo di ri-sparmio, se non addirittura di guadagnoper la regione nella complessiva gestionedel sistema;

la riduzione della spesa pubblica(spending review) imposta dal GovernoMonti – anche a livello di servizi sanitaridella regione del Veneto nella misura dello0,5 per cento per il 2012, 1 per cento peril 2013 e 2 per cento per il 2014, sebbenelegittima e necessaria, non prevede varia-zioni in termini di qualità e di quantità deiservizi (« a servizi invariati ») atti al sod-disfacimento di diritti inviolabili del citta-dino in quanto relativi a beni costituzio-nalmente garantiti e protetti;

il Piano socio-sanitario regionale2012-2016 (legge regionale del Veneton. 23 del 2012 e legge regionale n. 46 del3 dicembre 2012), già impugnato dinanzialla Corte costituzionale per aspetti spe-cifici, che comunque non riguardano laprogrammazione, è il documento pro-grammatico di riferimento della deliberadella giunta regionale del Veneto 2621/2012, oggetto della presente interroga-zione;

la suddetta delibera della giunta re-gionale 2621/2012 definisce, in applica-zione della spending review (decreto-leggen. 95 del 2012, convertito, con modifica-zioni dalla legge n. 135 del 2012), le ri-duzioni della spesa sanitaria per l’acquistodi prestazioni sanitarie da soggetti privatiaccreditati per l’assistenza specialisticaambulatoriale, prevedendo una riduzionedel 10 per cento anziché dell’1 per centodel budget previsto dalla spending reviewper l’anno 2013, in una valutazione checomprende anche il ticket incassato, cau-sando un taglio complessivo del 30 percento;

la medesima delibera 2621/2012 af-fida ai direttori generali delle ULSSla competenza sulla ripartizione tra lesingole strutture private accreditate delbudget complessivo, senza definire criterispecifici e omogenei di assegnazione, de-terminando una diversità di approccio che

varia tra ULSS, con variazioni nelle ridu-zioni di budget che, ad oggi, in alcuni casisono arrivate al 70 per cento;

il piano socio-sanitario della regioneVeneto 2012-2016 prevede di potenziarel’assistenza territoriale, consolidando ilruolo del distretto socio-sanitario, ridise-gnando la rete territoriale sulla scorta diuna filiera dell’assistenza in grado di ga-rantire un sistema di cure graduali, non-ché di sottrarre gli elevati costi ospedalieridi gestione dell’assistenza sanitaria post-acuta e cronica;

indipendentemente dal piano sanita-rio regionale, la suddetta delibera 2621/12fa riferimento alla delibera della giuntaregionale n. 2088 del 2011, in cui si indicache « il fabbisogno di prestazioni di spe-cialistica ambulatoriale è fissato, come daDGR 3140/2010 (Allegato A), nel numerodi 4 prestazioni per abitante (escluse ladiagnostica di laboratorio e le attività diprevenzione) »; tale dato si riferisce inrealtà all’indicatore di performance perl’obiettivo di « ottimizzazione del numerodi prestazioni specialistiche per abitante »(DGR 3140/2010 – Allegato A), attri-buendo erroneamente così un significatodi bisogno di prestazioni da parte dellapopolazione, ad un dato che era statoindicato dalla stessa giunta regionale comeobiettivo da raggiungere;

l’indicatore di performance di 4 pre-stazioni all’anno pro capite a cui fa rife-rimento la delibera n. 2088 del 2011 erichiamato dalla delibera della giunta re-gionale 2621/2012, rappresenta per alcunearee del Veneto la metà delle prestazioniattuali; l’applicazione della delibera quindiè destinata a tagliare, attraverso il taglio aibudget delle strutture private convenzio-nate, bisogni di salute già espressi, attra-verso medici dello stesso sistema sanitario;

il taglio del budget e quindi del nu-mero di prestazioni erogabili non da ga-ranzie che le aziende sanitarie pubblichestatali siano in grado di fornire tutti iservizi e con la rapidità di risposta allerichieste della collettività voluta dallalegge;

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l’attuazione della delibera regionaledetermina un inevitabile allungamentodelle liste di attesa a causa dell’aumentodel numero di prestazioni che l’istituzionepubblica dovrà corrispondere senza pos-sibilità di fare ricorso alle strutture privateconvenzionate;

inoltre, l’attuazione della delibera re-gionale comporta il rischio di mettere icittadini nelle condizioni di pagare inproprio le prestazioni sanitarie privandosicosì della possibilità di rimborso oppure,per i meno abbienti e non solo, di rinun-ciare alla prestazione. Tutto questo èestremamente grave, poiché, sebbene rap-presenti una decisione volontaria, non puòessere motivo di limitazione di responsa-bilità non solo etica ma anche giuridica daparte di chi era dovuto a fornirla;

più in generale sarebbe opportunoacquisire un quadro aggiornato, riferitoall’intero territorio nazionale, delle conse-guenze derivanti dalle operazioni di con-tenimento della spesa sul piano del ri-spetto dei livelli essenziali di assistenza e,in particolare, dei tempi di attesa per leprestazioni sanitarie –:

di quali elementi disponga in rela-zione a quanto esposto in premessa e senon ritenga di assumere così ogni iniziativadi competenza per monitorare gli effetti,sull’intero territorio nazionale e con parti-colare riguardo alla situazione veneta, degliinterventi di razionalizzazione e conteni-mento della spesa in termini di salvaguar-dia dei livelli essenziali di assistenza e digoverno delle liste di attesa. (4-00126)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interpellanza:

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dello sviluppo economico, persapere – premesso che:

l’articolo 3 della legge n. 248 del2006 (« legge Bersani ») consente alle atti-

vità commerciali site nei comuni inseritinegli elenchi regionali delle località turi-stiche o città d’arte, di estendere, in viasperimentale, gli orari di apertura ancheper 24 ore giornaliere ed estende talepossibilità (tra l’altro già prevista nellalegge n. 114 del 1998 – « legge Bersani »)a località non espressamente definite « tu-ristiche »;

la manovra finanziaria dell’ultimoGoverno Berlusconi, varata con il decreto-legge n. 98 del 6 luglio 2011, seguita dallacircolare esplicativa ministeriale (Mini-stero dello sviluppo economico) 28 ottobre2011, n. 3644/C, ha previsto la liberaliz-zazione degli esercizi commerciali, coneffetto a partire dal 2 gennaio 2012 enovanta giorni di tempo per i relativiadeguamenti; in tal modo, la liberalizza-zione degli orari di apertura, anche se invia sperimentale, è stata estesa agli esercizicommerciali di tutti i comuni d’Italia tu-ristici e non;

il Governo Monti ha sostanzialmenteconfermato la suddetta disciplina norma-tiva all’interno della « manovra SalvaIta-lia » varata con il decreto-legge 6 dicembre2011, n. 201;

la norma succitata azzera completa-mente ogni competenza delle regioni e deicomuni in materia di orari;

nel 1995 è stato promosso un refe-rendum in merito agli orari degli esercizicommerciali e il 62,5 per cento dei votantisi è espresso contro l’abrogazione dellanorma che impedisce la liberalizzazionedegli orari dei negozi;

da diversi mesi si sono susseguitecritiche al decreto-legge e conseguenti li-beralizzazioni delle aperture domenicalida parte di associazioni di categoria ecomitati locali; infatti, Confesercenti haconfermato la contrarietà al provvedi-mento, soprattutto per ciò che riguarda leaperture durante le domeniche e i giornifestivi. Una posizione più volte ribaditadall’associazione e ora rafforzata dallacampagna « Libera la Domenica »;

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l’iniziativa è sostenuta anche a Ta-ranto da comitati popolari come « Dome-nica no grazie », e punta a far pervenire inParlamento una proposta di legge di ini-ziativa popolare; gli obiettivi della peti-zione sono il ritorno alla vecchia calen-darizzazione delle aperture domenicali,nonché l’abolizione in toto dell’aperturadegli esercizi commerciali durante i giornifestivi; altre critiche analoghe sono giuntedal comitato CALS (comitato anti libera-lizzazioni selvagge) emiliano-romagnolo,che ha già raccolto oltre 50.000 firme;

sono giunte proposte alternative dal-l’Emilia Romagna, come la creazione di unmeccanismo di rotazione delle aperturedomenicali (numero massimo di festivitàlavorative, in un anno, equivalente a 12 o13) rivolto alle piccole, medie e grandidistribuzioni, lasciando comunque la pos-sibilità al consumatore di fare la spesaalimentare tutte le domeniche (« modelloModena »);

è auspicabile che la volontà popolareespressa tramite il referendum del 1995, inmerito agli orari degli esercizi commer-ciali, sia rispettata;

la liberalizzazione delle aperture hamesso in difficoltà i piccoli commercianti,per quanto riguarda la copertura degliorari, e in alcuni casi gli stessi dipendentiche si vedono oberati di straordinari eturnazioni;

a seguito delle aperture domenicalinon ci sono stati significativi aumenti dellevendite;

i turni domenicali possono mettere indifficoltà anche le famiglie dei dipendentivista la chiusura domenicale di alcunestrutture/servizi come le scuole/asili –:

quali iniziative il Ministro interpel-lato intenda assumere al fine di:

a) riconoscere nuovamente il ruolocentrale delle regioni e degli enti localinella programmazione commerciale enella organizzazione degli orari;

b) tutelare i piccoli commerciantiche non riescono a reggere il confrontocon le grandi distribuzioni;

c) creare un meccanismo di rota-zione delle aperture domenicali (numeromassimo di festività lavorative, in un anno,equivalente a 12 o 13) rivolto alle piccole,medie e grandi distribuzioni, lasciandocomunque la possibilità al consumatore difare la spesa alimentare tutte le domeni-che.

(2-00014) « Dell’Orco, Manlio Di Stefano,Castelli, Gagnarli, SilviaGiordano, Bechis, Tofalo,Baldassarre, De Rosa, Spa-doni, Crippa, Della Valle,Prodani, Mucci ».

Interrogazione a risposta orale:

OTTOBRE. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

la Fuji Heavy Industries di Tokyo haannunciato che la sede della Subaru Italiail 30 giugno 2013 sarà trasferita dalla cittàdi Ala in Trentino Alto-Adige a Milano edha comunicato la chiusura dello stabili-mento di Ala a tutte le concessionarieSubaru in Italia;

il presidente della filiale italiana dellaSubaru, Tashiko Kageyama, ha comuni-cato a 40 dipendenti dell’azienda, ad ec-cezione dei 3 magazzinieri, l’obbligo ditrasferirsi presso la nuova sede di Milanoo in alternativa di presentare le lorodimissioni;

la procedura unilaterale di trasferi-mento equivale ad un sostanziale licenzia-mento dei dipendenti dell’azienda, senzaneppure che sia possibile attivare gli am-mortizzatori sociali;

Ala è la sede della multinazionaleSubaru per l’Italia, per l’Austria, la Slo-vacchia, la Slovenia e la Croazia, ha unfatturato annuo di 200 milioni di euro edha visto, cinque anni fa, l’investimento di7,5 milioni di euro per ampliare lo stabi-limento, nel contempo sostenuto da inve-

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stimenti a carico della provincia autonomadi Trento per opere infrastrutturali neces-sari allo sviluppo dello stabilimento di Ala;

la decisione della Fuji Heavy Indu-stries di trasferire la sede italiana a Mi-lano è giustamente ritenuta immotivata siasotto il profilo industriale, sia in ordine aicosti, da parte di tutte le forze sociali,dalle organizzazioni imprenditoriali e sin-dacali e dalle istituzioni, che hanno con-testato le motivazioni addotte dalla mul-tinazionale giapponese, in particolare cheil trasferimento di sede sia dovuto ad unaperdita di bilancio della Subaru Italia nel2012;

secondo le organizzazioni sindacali larealtà è che « le quote di mercato diSubaru Italia sono costantemente cre-sciute », mentre sono diminuite negli altristabilimenti europei, in Svizzera e Germa-nia, della multinazionale giapponese e cheun trasferimento della sede a Milano, nonnecessario sotto il profilo strategico, com-porterebbe un forte aumento dei costiaziendali;

dagli inizi del mese di marzo 2013 ilavoratori della Subaru Italia di Ala hannointrapreso ogni iniziativa possibile a so-stegno della loro occupazione, con scioperiad oltranza, sostenendo come sia indispen-sabile e possibile rafforzare lo stabili-mento di Ala acquisendo la gestione deimercati del Sud Europa;

la Fiom Cgil del Trentino ha chiestoin modo formale al presidente della Su-baru Italia di recedere dalla decisioneassunta in ordine al trasferimento e divalutare, di concerto con le organizzazioniimprenditoriali e sindacali presenti sulterritorio, una ulteriore valorizzazionedello stabilimento di Ala, con particolareattenzione alle attività di commercializza-zione dei veicoli della multinazionale;

la provincia autonoma di Trento hacondiviso e promosso le iniziative dei la-voratori dell’azienda a difesa del proprioposto di lavoro e delle ragioni, industrialied economiche, contrarie ad uno sposta-

mento della sede italiana della Subaru etali semmai da rafforzare il caratterestrategico dello stabilimento di Ala;

il presidente della Subaru Italia e idirigenti della multinazionale giapponesehanno sempre rifiutato, a quanto constaall’interrogante, senza alcuna motivazione,il confronto richiesto dalle organizzazionisindacali ed economiche e dalle istituzioniprovinciali e comunali –:

quali siano i dati a conoscenza delMinistro in merito al caso della SubaruItalia e quali iniziative urgenti intendaintraprendere nei confronti della aziendagiapponese, di concerto con le organizza-zioni sociali e le istituzioni locali, al finedi difendere i diritti ed il lavoro dei 40impiegati e delle loro famiglie;

in particolare, se il Ministro, perquanto di competenza, intenda convocare,con assoluta priorità, il presidente dellaSubaru Italia, le parti sociali, la provinciaautonoma di Trento e le istituzioni locali,presso il Ministero dello sviluppo econo-mico, con l’obiettivo di pervenire a unriesame delle decisioni assunte dalla mul-tinazionale giapponese e di difendere unarealtà produttiva ed aziendale di assolutorilievo come quella della Subaru Italia diAla. (3-00014)

Interrogazione a risposta scritta:

DELL’ORCO e LIUZZI. — Al Ministrodello sviluppo economico, al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti. — Per sapere– premesso che:

il trasporto pubblico locale e i treniper i pendolari sono stati pesantementedanneggiati dalle manovre ultimi anni. Itagli nei trasferimenti alle regioni e agliente locali che nel 2012 sono stati pari a4,2 miliardi di euro infatti, hanno influen-zato decisamente alcuni settori chiave, tracui trasporti, difesa del suolo ed edilizia,politiche di sviluppo (energia, formazionee altro), sommandosi anche ai tagli giàdecisi gli scorsi anni;

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nel 2012 in molte regioni sono statieffettuati tagli nei collegamenti ed è au-mentato il costo di biglietti e abbonamenti;

la BredaMenarinibus (uno dei primiproduttori italiani di autobus), attual-mente di proprietà di Finmeccanica spa,rappresenta una realtà produttiva impor-tante del territorio bolognese che attual-mente impiega circa 290 persone e che neha coinvolte fino a un migliaio negli anni90;

la proprietà ha dichiarato nel 2011 lavolontà di alienare la BredaMenariniBus.A seguito della notizia l’azienda ha regi-strato un drastico calo delle quote dimercato nazionale;

da gennaio 2011 è attivata la cassaintegrazione (prima ordinaria, poi straor-dinaria) per i lavoratori della Breda Me-narini;

l’attuale situazione di BredaMenari-nibus è critica ed è a serio rischio l’esi-stenza stessa di una realtà che operaininterrottamente da oltre 90 anni nelterritorio bolognese;

la BredaMenarinibus rappresentauna realtà d’eccellenza i cui automezzisono attualmente in circolazione in moltecittà d’Europa con una filiera di proget-tazione e produzione completamente ita-liana;

la BredaMenarinibus è l’ultimaazienda italiana che opera e presidia unsettore produttivo e progettuale strategicoper il futuro del trasporto pubblico e perle politiche ambientali legate al trasportosia locali che nazionali;

è di fondamentale importanza l’of-ferta occupazionale offerta dalla Breda-MenariniBus in un momento di eccezio-nale crisi che colpisce il nostro territorio;

l’importanza strategica del preziosoknow how costruito in tanti anni di ri-cerca e sviluppo a cui BredaMenarinibussta dando continuità rischia di andaredispersa;

va tenuto conto dell’importanza dellepolitiche del trasporto pubblico locale inrelazione alle politiche europee in campoenergetico/ambientale e della mobilità so-stenibile;

l’età media dei mezzi di trasportopubblico in circolazione in Italia è netta-mente superiore a quella di Francia eGermania ed è molto minore il tasso disostituzione dei mezzi in circolazione –:

cosa il Ministro interrogato intendafare affinché venga garantita continuità edoperatività ad una azienda che da oltre 90anni rappresenta un’eccellenza in un set-tore strategico;

se il Governo non ritenga di doversiadoperare per l’apertura di un tavolonazionale di confronto con le organizza-zioni sindacali e l’azienda al fine di ricer-care soluzioni che garantiscano lo sviluppoe il rilancio nel mercato italiano dellaBredaMenariniBus e la salvaguardia dellecentinaia di posti di lavoro dell’unicarealtà italiana rimasta nella costruzione diautobus. (4-00121)

Apposizione di firme a mozioni.

La mozione Baretta e altri n. 1-00006,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 25 marzo 2013, deve intendersisottoscritta anche dal deputato Carrescia.

La mozione Pellegrino e altri n. 1-00012, pubblicata nell’allegato B ai reso-conti della seduta del 27 marzo 2013, deveintendersi sottoscritta anche dai deputati:Duranti, Placido, Claudio Fava.

Ritiro di una firma da una mozione.

Mozione Pellegrino e altri n. 1-00012,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 27 marzo 2013: è stata ritiratala firma del deputato Barbanti.

Atti Parlamentari — 427 — Camera dei Deputati

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