Arpa campania ambiente 2014 13

18
L’Oasi dei Variconi: un bene da salvaguardare! Morlando a pag.3 Uno studio ha rilevato che l'acqua corrosiva al largo della costa occidentale degli Stati Uniti sta dissolvendo i gusci di molluschi marini noti anche con il nome di "farfalle di mare". Maisto a pag.7 Al CNR energia pulita dall’anidride carbonica Il nostro pianeta è sempre più affollato ed inquinato e gli scienziati di tutto il mondo si dedicano con sem- pre maggior interesse alle energie sostenibili (o energie verdi) in cui, l’energia pro- dotta ed utilizzata... Buonfanti a pag.8 Bove a pag.13 I materiali a contatto Dagli Usa alla Cina, tutte le grandi nazioni hanno enti con una missione “verde” Come funzionano le agenzie ambientali delle principali potenze mondiali? Ora che la riforma delle Arpa italiane è all’esame del Parlamento, ci si interroga sulle soluzioni sperimentate in altre nazioni. A cominciare dagli Stati Uniti, che sono stati il primo Paese ad avviare un’agenzia governativa con la missione specifica di proteggere l’am- biente. È accaduto nel 1970, sulla scorta del movimento ambientalista che proprio Ol- treoceano ha iniziato la sua storia. Mosca a pag.4 Non esistono per me braccia più accoglienti di quelle di Poseidone. La calma e l’energia che traggo, ogni volta, dal suo caldo abbrac- cio, mi rendono in pochi minuti una donna diversa, forte, serena. Se non fossi nata a Napoli, o comunque vicino al mare, a chi “af- fiderei” le mie lunghe fughe dalla realtà? Liguori a pag. 2 La “differenziata” al tempo dei Borbone Di fronte al problema gravissimo dei rifiuti a Napoli in tanti ci siamo chiesti quali potes- sero essere le strade per una soluzione defi- nitiva, rapida, efficace e non dannosa per chi è costretto a sopportare da troppo tempo ri- schi e pericoli di ogni natura. Rivolgendo lo sguardo al passato potremmo ancora una volta raccogliere qualche indicazione utile. De Crescenzo-Lanza a pag.11 Abbrunzo a pag.15 Non arte spazzatura, ma spazzatura che diventa arte Le future sfide ambientali - che si pre- vedono rilevanti e complesse - richie- dono l’adozione di tutti gli accorgimenti più opportuni a conseguire un’integra- zione equilibrata tra l’uomo e il pianeta su cui egli vive. Palumbo a pag.14 L’architettura archibiotica La progettazione a servizio dell’ambiente Le farfalle di mare vittime dell’acidificazione La fragilità idrogeologica del territorio italiano è di nuovo sotto i ri- flettori a seguito delle recenti perturbazioni che hanno colpito la peni- sola. La forte instabilità meteorologica che sta caratterizzando l’inizio del terzo millennio porta a considerazioni sempre più profonde.... D’Auria a pag.2 Rischio idrogeologico: il CNR presenta “Sm2Rain” Un mare di occasioni infrante dall’illegalità SCIENZA & TECNOLOGIA AMBIENTE & SALUTE BIO-ARCHITETTURA AMBIENTE & TENDENZE Come funzionano le agenzie ambientali nel mondo PRIMO PIANO Stile di vita…un modo di abitare il mondo NATUR@MENTE Il termine dieta deriva dal greco dìaita, cioè stile di vita. Gli an- tichi greci usavamo questo ter- mine per riferirsi allo sforzo di adottare un tenore di vita ispi- rato alla sobrietà e alla concre- tezza sociale. Non pensavamo mica al loro aspetto fisico! Oggi per stile di vita intendiamo un insieme saldo e durevole di modi di agire, di comportamenti che rispecchiano l’ ordine gerarchico dei valori della persona o del gruppo di riferimento. Quindi lo stile è definito non da quelle scelte episodiche e diradate nel tempo, quanto da quelle che sono caratterizzate dalla stabi- lità temporale e dalla trasversa- lità ai diversi ambiti di vita e che fanno riferimento a precisi modelli sociali ed economici. Tafuro a pag.17 ISTITUZIONI SOS FAUNA LAVORO & PREVIDENZA Ferrara-D’Angelo a pag.16 Con il D.L. 24 giugno 2014 n. 90 (c.d. Decreto Pubblica Ammini- strazione), il Governo ha inteso introdurre disposizioni atte ad intervenire in merito all’incre- mento dell’efficienza della P.A., al sostegno dell’occupazione ed al ricambio generazionale, per favorire il quale, il decreto sta- bilisce l’abrogazione dell’istituto del trattenimento in servizio e l’ampliamento dell’ambito ap- plicativo dell’istituto della riso- luzione unilaterale del contratto da parte della P.A.... L’efficienza della pubblica amministrazione

description

magazine istituzionale dell'Agenzia regionale protezione ambientale Campania

Transcript of Arpa campania ambiente 2014 13

Page 1: Arpa campania ambiente 2014 13

L’Oasi dei Variconi: unbene da salvaguardare!

Morlando a pag.3

Uno studio ha rilevato chel'acqua corrosiva al largodella costa occidentale degliStati Uniti sta dissolvendo igusci di molluschi marininoti anche con il nome di"farfalle di mare".

Maisto a pag.7

Al CNR energia pulita dall’anidride carbonica

Il nostro pianeta è semprepiù affollato ed inquinato egli scienziati di tutto ilmondo si dedicano con sem-pre maggior interesse alleenergie sostenibili (o energieverdi) in cui, l’energia pro-dotta ed utilizzata...

Buonfanti a pag.8

Bove a pag.13

I materiali a contatto

Dagli Usa alla Cina, tutte le grandi nazioni hanno enti con una missione “verde”

Come funzionano le agenzieambientali delle principalipotenze mondiali? Ora che lariforma delle Arpa italiane èall’esame del Parlamento, cisi interroga sulle soluzionisperimentate in altre nazioni.A cominciare dagli StatiUniti, che sono stati il primoPaese ad avviare un’agenziagovernativa con la missionespecifica di proteggere l’am-biente. È accaduto nel 1970,sulla scorta del movimentoambientalista che proprio Ol-treoceano ha iniziato la suastoria.

Mosca a pag.4

Non esistono per me braccia più accoglientidi quelle di Poseidone. La calma e l’energiache traggo, ogni volta, dal suo caldo abbrac-cio, mi rendono in pochi minuti una donnadiversa, forte, serena. Se non fossi nata aNapoli, o comunque vicino al mare, a chi “af-fiderei” le mie lunghe fughe dalla realtà?

Liguori a pag. 2

La “differenziata” al tempo dei Borbone

Di fronte al problema gravissimo dei rifiuti aNapoli in tanti ci siamo chiesti quali potes-sero essere le strade per una soluzione defi-nitiva, rapida, efficace e non dannosa per chiè costretto a sopportare da troppo tempo ri-schi e pericoli di ogni natura. Rivolgendo losguardo al passato potremmo ancora unavolta raccogliere qualche indicazione utile.

De Crescenzo-Lanza a pag.11

Abbrunzo a pag.15

Non arte spazzatura, ma spazzatura che diventa arte

Le future sfide ambientali - che si pre-vedono rilevanti e complesse - richie-dono l’adozione di tutti gli accorgimentipiù opportuni a conseguire un’integra-zione equilibrata tra l’uomo e il pianetasu cui egli vive.

Palumbo a pag.14

L’architettura archibioticaLa progettazione a servizio dell’ambiente

Le farfalle di marevittime dell’acidificazione

La fragilità idrogeologica del territorio italiano è di nuovo sotto i ri-flettori a seguito delle recenti perturbazioni che hanno colpito la peni-sola. La forte instabilità meteorologica che sta caratterizzando l’iniziodel terzo millennio porta a considerazioni sempre più profonde....

D’Auria a pag.2

Rischio idrogeologico: il CNR presenta “Sm2Rain”

Un mare di occasioni infrante dall’illegalità

SCIENZA & TECNOLOGIA

AMBIENTE & SALUTE

BIO-ARCHITETTURA AMBIENTE & TENDENZE

Come funzionano le agenzie ambientali nel mondo

PRIMO PIANO

Stile di vita…un mododi abitare il mondo

NATUR@MENTE

Il termine dieta deriva dal grecodìaita, cioè stile di vita. Gli an-tichi greci usavamo questo ter-mine per riferirsi allo sforzo diadottare un tenore di vita ispi-rato alla sobrietà e alla concre-tezza sociale. Non pensavamomica al loro aspetto fisico! Oggiper stile di vita intendiamo uninsieme saldo e durevole di modidi agire, di comportamenti cherispecchiano l’ ordine gerarchicodei valori della persona o delgruppo di riferimento. Quindi lostile è definito non da quellescelte episodiche e diradate neltempo, quanto da quelle chesono caratterizzate dalla stabi-lità temporale e dalla trasversa-lità ai diversi ambiti di vita eche fanno riferimento a precisimodelli sociali ed economici.

Tafuro a pag.17

ISTITUZIONI

SOS FAUNA

LAVORO & PREVIDENZA

Ferrara-D’Angelo a pag.16

Con il D.L. 24 giugno 2014 n. 90(c.d. Decreto Pubblica Ammini-strazione), il Governo ha intesointrodurre disposizioni atte adintervenire in merito all’incre-mento dell’efficienza della P.A.,al sostegno dell’occupazione edal ricambio generazionale, perfavorire il quale, il decreto sta-bilisce l’abrogazione dell’istitutodel trattenimento in servizio el’ampliamento dell’ambito ap-plicativo dell’istituto della riso-luzione unilaterale delcontratto da parte della P.A....

L’efficienza della pubblicaamministrazione

Page 2: Arpa campania ambiente 2014 13

Fabiana Liguori

Non esistono per me braccia piùaccoglienti di quelle di Posei-done. La calma e l’energia chetraggo, ogni volta, dal suo caldoabbraccio, mi rendono in pochiminuti una donna diversa,forte, serena. Se non fossi nataa Napoli, o comunque vicino almare, a chi “affiderei” le mielunghe fughe dallarealtà? Non trovo ris-poste. Perché niente,forse è equiparabileall’immenso, al mio“immenso blu”. A giugno è stato pub-blicato da Legam-biente il dossierMareMostrum 2014che riporta i numeridell’aggressione conti-nua al mare e allecoste italiane: una ver-gogna per l’intero Paese. Nello scorso anno sono state14.504 le infrazioni accertate,una media di quasi 40 al giorno.Un numero impressionante diazioni ai danni dell’ecosistemamarino. Inaccettabile. Cemento che divora la costa,scarichi illegali, mancata depu-razione, pesca di frodo e usoselvaggio degli acquascooter, ipeggiori nemici. Sono state denunciate ben16.614 persone, portando le

forze dell’ordine a effettuare3.936 sequestri. Campania, Puglia, Calabria eSicilia, mantengono il podiodella classifica per numero diinfrazioni, oltre il 55% sul totalenazionale. Capofila è, pur-troppo, la Campania con 2.419reati, seguita dalla Puglia(1.692), dalla Calabria (1.500) edalla Sicilia (2.379). Anche inrapporto ai chilometri di costa,la regione campana rimane sal-damente in testa alla classifica,

seguita questa volta dal Molise,dal Veneto, dall’Emilia Ro-magna e dal Lazio. I numeri complessivi del 2013confermano in generale il trendin crescita dei reati negli ultimiquattro anni. Rispetto al 2012si registra un incremento del7,3%. Passando ai singoli set-tori, l’aumento di illeciti più sig-

nificativo si è riscontrato nelladepurazione, con un’impennatadel 26%. L’unica eccezione nel2013 riguarda il ciclo illegaledel cemento, con un calo del15,8% rispetto al 2012. La Sici-lia svetta nella graduatoria deireati lungo-costa legati al “set-tore”! Seguita dalla Puglia, laCampania, la Calabria e la Sar-

degna. Queste cinque regionidetengono il 71,9% degli illecititotali, dove l’abusivismo edilizioè la prima e più diffusa pratica. Per quanto riguarda nel dettag-lio la Campania, sono forti lecriticità sul fronte degli scarichie del mare inquinato. Nel 2013le forze dell’ordine hanno de-nunciato e arrestato 849 per-sone, quasi il doppio dell’ annoprecedente, effettuati 258 se-questri e registrato 712 infra-zioni (il 22 % del totalenazionale) relativamente a im-pianti di depurazione non anorma, scarichi non allacciatialle fognature perché prove-nienti da case abusive, alberghie abitazioni private che scari-cano direttamente in mare osversamenti illegali di residuiindustriali direttamente neicorsi d’acqua. Continua, inoltre,l’emergenza pesca di frodo,fatta utilizzando reti illegali.Un fenomeno tanto diffuso neinostri mari, quanto difficile dacontrastare. Tutto a discapitodei pescatori onesti. Nelle acquecampane sono state 865 le in-frazioni, con 876 persone de-nunciate e arrestate e 253sequestri. Avanzano, infine, i“piloti di Formula Uno marini”che violano il codice della navi-gazione e usano il mare a loropiacimento e senza alcun ris-petto per le norme vigenti: 479le infrazioni codice navigazione,il 17,5% del totale nazionale,con 497 persone denunciate earrestate e 61 sequestri effet-tuati.

Paolo D’Auria

La fragilità idrogeologica del territorio ita-liano è di nuovo sotto i riflettori a seguitodelle recenti perturbazioni che hanno col-pito la penisola. La forte instabilità meteo-rologica che sta caratterizzando l’inizio delterzo millennio porta a considerazioni sem-pre più profonde circa il corretto uso delsuolo ed il delicato equilibrio tra le risorsenaturali. Gli studiosi sono sempre più con-centrati nel tentativo di costruire modelliprevisionali di allerta che consentano laprotezione dell’uomo e del territorio in casodi pericolo. Per quantificare con precisionela pioggia al suolo e ridurre il rischio dieventi alluvionali e frane, due Istituti delConsiglio nazionale delle ricerche - l’Istitutodi ricerca per la protezione idrogeologica(Irpi-Cnr) e l’Istituto di scienze dell’atmo-sfera e del clima (Isac-Cnr) - hanno svilup-pato un nuovo algoritmo denominato“Sm2Rain”. Una vera e propria rivoluzionemetodologica in questo campo, dato che la

tecnica innovativa alla base delle elabora-zioni non utilizza informazioni relative allenubi, bensì si basa sul contenuto d’acqua ri-masto al suolo, rilevato anche da satellite,e permette di stimare il rischio di frane einondazioni anche in zone non servite da si-stemi di misura a terra. “Un approccio bot-tom-up e non top-down, in pratica”, spiegaLuca Brocca, ricercatore Irpi-Cnr e autoredella ricerca. “Misurando da satellite op-pure in situ le variazioni della quantità diacqua contenuta al suolo è possibile sti-mare le precipitazioni cadute sul suolostesso, che è considerato come una sorta dipluviometro naturale” aggiunge il ricerca-tore. I risultati della ricerca sono stati pub-blicati sul “Journal of GeophysicalResearch” e citati nei “Research Hi-ghlights” della rivista scientifica “Nature”.Il sistema, quindi, viene alimentato attra-verso la quantità di acqua assorbita dal ter-reno, quella evaporata e quella che resta insuperficie: “In termini tecnici, Sm2Rain fariferimento all’inversione dell’equazione di

bilancio idrologico del suolo calcolando la ri-partizione delle precipitazioni in infiltra-zione, evapotraspirazione e deflusso.Assumendo che l’evapotraspirazione e il de-flusso durante un evento di pioggia sonotrascurabili, si ottiene una relazione espli-cita che fornisce la stima delle precipita-zioni in funzione del solo contenuto delsuolo”, conclude Brocca. “L’approccio – con-tinuano ancora gli esperti - è stato applicatoa scala globale in molte aree del pianeta tracui Mediterraneo, Australia, India, Cina,Sud Africa e parte centrale degli Stati Unitid’America, e ha fornito risultati anche piùaccurati rispetto alle tecniche tradizionaliche hanno importanti ricadute per la pre-visione degli eventi idrologici estremi qualipiene fluviali e frane, poiché rende possibilela stima delle precipitazioni e la gestionedel rischio anche in assenza di pluviometrie sistemi di misura a terra”.

Un mare di occasioni infrante dall’illegalità

RRischio idrogeologico: il CNR presenta “Sm2Rain”

Nel dossier MareMostrum i numeri dell’aggressione continua al mare e alle coste italiane

Il nuovo sistema utilizza un innovativo approccio “bottom-up”

Page 3: Arpa campania ambiente 2014 13

L’Oasi dei Variconi: un bene da salvaguardare!

Il territorio di Castel Volturno è caratte-rizzato da una serie di risorse naturali,molto spesso abbandonate al degrado,all’incuria e all’illegalità; tali aree, bel-lissime e uniche dal punto di vista natu-ralistico, sono quasi sconosciute a tanti,ma possono essere salvaguardate e va-lorizzate. Tra queste, forse la più impor-tante, è l’Oasi dei Variconi, ubicata allafoce del fiume Volturno e una delle ul-time aree umide d’Italia tutelata dallaConvenzione di Ramsar (1981). L'Oasi èimportante sia dal punto di vista biolo-gico che socio-economico. Così è nato ilprogetto “Ri-adottiamo l’ambiente 2013”,grazie all'unione delle associazioni"A.R.CA." "WWF Agroaversano-NapoliNord-Litorale Domitio", "Le sentinelle","Centro Laila", "Centro Studi OfficinaVolturno" e con la collaborazione del-l’Ente Riserve Naturali Regionali FoceVolturno-Costa Licola-Lago Falciano.Nello specifico il progetto prevede:- dieci visite guidate, con attività di bir-dwatching e laboratorio di photo-voice edisegno naturalistico, per imparare adosservare, selezionare immagini e rap-presentare liberamente le sensazioni ele emozioni percepite; - laboratorio artigianale ecocompatibile,finalizzato a completare il ripristino delcapanno centrale e della passerella atti-gua;- report finale con il materiale informa-tivo e fotografico reperito per renderenoti i risultati del progetto; - convegno a chiusura delle attività, conil coinvolgimento della cittadinanza e lapartecipazione delle istituzioni e di fi-gure specializzate.

Indispensabile l’apporto dei partner: il"WWF Agroaversano-Napoli Nord-Lito-rale Domitio" e l’associazione "Le senti-nelle" supporteranno le visite guidate esosterranno sia la realizzazione del labo-ratorio artigianale ecocompatibile, sia illaboratorio di photo-voice e disegno na-turalistico. Il Centro Laila avrà un ruoloattivo nel coinvolgimento dei destinatarinelle attività progettuali, individuandostrategie di animazione e partecipa-zione adeguate. Il Centro Studi OfficinaVolturno, con il contributo volontario egratuito dell'ing. Angelo Maiuriello, haelaborato la progettazione ingegneri-stica, preliminare agli interventi di ripri-stino del capanno centrale e dellaattigua passerella, garantendone messain sicurezza e abbattimento delle bar-riere architettoniche, per rendere frui-bile un importante punto diosservazione ornitologica a soggetti ge-neralmente esclusi. Infine, l’Ente Ri-serve garantirà la continuità e lasinergia degli interventi, la pubblicizza-zione a livello regionale e l’individua-zione, nel tempo, dei bisogni conl’apporto di guardie ambientali.L’intera azione progettuale avrà lo scopodi rafforzare la già consolidata rete di si-nergie positive tra associazioni sensibilialle tematiche ambientali ed enti prepo-sti con lo scopo di responsabilizzare esensibilizzare tutti i visitatori sulla cor-retta fruizione di questi beni unici, coin-volgendoli con adeguate metodologiepartecipative, informandoli sull’ingentepatrimonio naturalistico locale e of-frendo anche nuove occasioni di svago.

A.M.

Visite guidate, laboratori e convegni per valorizzare l’area domitia

Domenico Matania

La decisione di trasmettere le partite dicalcio dei Campionati Mondiali all’in-terno del Teatro San Carlo ha destatonon poche polemiche. L’idea è nata perpermettere agli spettatori del MassimoTeatro di Napoli di assistere agli spet-tacoli in programma senza però rinun-ciare ai match del CampionatoMondiale brasiliano: in particolar modoera in programma, dopo gli spettacoli,la trasmissione delle partite dell’Italiaqualora la nazionale azzurra avesse su-perato la fase a gironi. La disfatta tri-colore non ha però fermato lepolemiche, poiché la decisione di man-dare in onda gli incontri di calcio an-dava al di là delle partite dell’Italia.Inizialmente si era ipotizzata l’installa-zione di un maxi schermo sul palcosce-nico dello storico teatro napoletano, poiin seguito alle polemiche si è deciso di

spostare le dirette degli incontri nelfoyer storico ed in quello che ospital’Opera Cafè. La decisione di mandarein onda le due finali del 12 e il 13 luglio,indipendentemente dalla presenzadell’Italia, ha destato ad ogni modo fortipolemiche tra chi non riesce a vederealcun nesso tra la musica di uno deiTeatri più celebri al mondo e le partitedi calcio. Forte l’intervento del sindacoDe Magistris che abbina “il San Carloalla sua storia e non al calcio che èun’altra cosa”. Musicisti, dipendenti edaddetti ai lavori del Teatro hanno mo-strato il loro sdegno insieme all’indigna-zione del Maestro Roberto De Simone.La notizia della trasmissione delle par-tite al San Carlo ha fatto il giro del web,tra cittadini che hanno postato in ma-niera incredula la notizia. È proprio at-traverso Facebook che si è attivata lamaggiore protesta attraverso la costitu-zione di un gruppo ad opera del Movi-

mento Agende Rosse Campania. Ilgruppo ha creato un evento dal titolo “IlSan Carlo non è il San Paolo: nun paz-ziammo!” che ha raggiunto migliaia diadesioni. L’evento organizzato virtual-mente si è poi concretizzato lo scorso 28giugno all’esterno del Teatro San Carlocon una decina di manifestanti schie-rati contro la decisione dello staff am-ministrativo del Massimo napoletano.Interessante la provocazione apparsasul web da parte di una manifestanteche ha ricordato l’iniziativa messa inatto dall’Opera di Stato di Vienna cheogni anno proietta su di un maxi-schermo all’esterno del Teatro l'operaconsentendo a tutta la città di poter se-guire e ascoltare gratis ciò che contem-poraneamente viene eseguitoall'interno. Il teatro mette a disposi-zione anche sedie e materassini chevengono disposti nella piazza. Magariun esempio da seguire ...

PARTITE DI CALCIO AL TEATRO SAN CARLO?

La disfatta tricolore non ha fermato le polemiche

Page 4: Arpa campania ambiente 2014 13

Come funzionano le agenzie ambientali nel mondoDagli Usa alla Cina, tutte le grandi nazioni hanno enti con una missione “verde”

Luigi Mosca

Come funzionano le agenzieambientali delle principali po-tenze mondiali? Ora che la ri-forma delle Arpa italiane èall’esame del Parlamento, ci siinterroga sulle soluzioni speri-mentate in altre nazioni. A co-minciare dagli Stati Uniti, chesono stati il primo Paese ad av-viare un’agenzia governativacon la missione specifica di pro-teggere l’ambiente. È accadutonel 1970, sulla scorta del movi-mento ambientalista che pro-prio Oltreoceano ha iniziato lasua storia. Raccogliendo leistanze provenienti da larghisettori dell’opinione pubblica, ilpresidente di allora, RichardNixon, diede incarico a unacommissione speciale di stu-diare l’unificazione, in un sin-golo organismo, di tutte lestrutture governative che si oc-cupavano di conservazionedella natura e di controllo del-l’inquinamento. Nello stessoanno, decine di migliaia di per-sone sfilavano per le strade diNew York, per il primo EarthDay della storia. Alla fine del1970 fu resa operativa la Envi-ronmental Protection Agency,con quartier generale a Wa-shington. Attualmente l’Agen-zia può contare su sei sediterritoriali, collocate in puntistrategici dell’immenso territo-rio americano, tra questi SanFrancisco, Boston, Chicago,Dallas. Nota per la sua dimen-sione spiccatamente operativae per la sua rapidità di inter-vento, l’Epa è così presente,nell’immaginario degli ameri-

cani, da figurare tra i protago-nisti del film del 2007 sui Sim-psons, la celebre famigliamedia dell’omonima serie tv.Se si passa dal livello federalea quello locale, ci si accorge chenon dappertutto è attivaun’agenzia ambientale statale:alcuni grandi stati, come la Ca-lifornia, dispongono di unaagency specifica, ma, nellamaggior parte dei casi, a svol-gere funzioni operative in ma-teria ambientale sonodirettamente i dipartimenti deigoverni statali. Se l’agenziaambientale statunitense rap-presenta la storia, la tedescaUba, Umweltbundesamt, oAgenzia federale per l’am-biente, si proietta indubbia-mente nel futuro. Lotestimonia il suo quartier gene-rale di Dessau, a 150 chilome-tri a sud di Berlino. È unedificio costruito con rigorosicriteri di sostenibilità ambien-tale, inaugurato nel 2005: unlungo serpentone di materialiecocompatibili, con un’enormecopertura trasparente persfruttare al meglio la luce delsole. Il complesso, costruitodopo un’attenta bonifica su unex sito per l’estrazione di gasnaturale, è dotato di una sta-zione ferroviaria dedicata, diun auditorium e di una biblio-teca. Proprio quest’anno cade ilquarantennale dell’istituzionedell’Uba, avviata nel 1974 pervolere del cancelliere WillyBrandt. Per celebrare la ricor-renza, l’Agenzia ha messo al la-voro una squadra di tre storici,i quali hanno raccolto i ricordidi centinaia di testimoni, per

scrivere un volume di oltre 200pagine che ripercorre le variefasi di sviluppo (e i successi)dell’organismo. Non contenti, itedeschi hanno perfino allestitouna mostra in occasione delquarantennale, proprio negliuffici dell’Uba a Dessau. Tutta-via la sede storica dell’Agenziaè nella capitale: l’ente cominciòla sua attività nel ’74 nell’al-lora Berlino Ovest, con un nu-cleo iniziale di 170 persone.Oggi conta oltre 1.500 dipen-denti, e inoltre, in linea con lasua struttura federale, la Ger-mania può contare anche sulleagenzie ambientali istituite daivari land, gli stati regionali dicui è composta la repubblicapiù popolosa dell’Unione euro-pea. Oltrepassando il Reno, ildiscorso cambia: come imponela sua struttura amministra-tiva molto centralizzata, laFrancia ha istituito nel 1990un’unica, grande agenzia am-bientale nazionale, l’Agence del’environment et de la maîtrise

de l’énergie, conosciuta comeAdeme. Pur operando a livellonazionale, l’Ademe può contaresu una diffusa presenza nelleregioni francesi, grazie a unarete di ventisei divisioni regio-nali. E un’architettura simile siriscontra nel Regno Unito,dove l’Environment Agency,istituita nel ’95, conta ben12mila dipendenti, con sei dire-zioni territoriali. Particolarecurioso, la sede centrale del-l’Agenzia non è a Londra ma aBristol. In Gran Bretagna,inoltre, viene riconosciutaun’autonomia speciale a scoz-zesi e gallesi: così dal 2012 ilGalles può contare su NaturalResources Wales, il suo enteambientale, mentre in Scozia èattiva la Scottish EnvironmentProtection Agency. In tutti icasi citati, si tratta di agenziepubbliche, più o meno legate aigoverni dei rispettivi Paesi. InCina, il legame è evidente,tanto che l’agenzia ambientaledella Repubblica popolare, co-

nosciuta in inglese come Envi-ronmental Protection Admini-stration, è direttamentepresieduta dal ministro del-l’Ambiente. In altre nazioni, ilrapporto è meno immediato:l’Epa americana, ad esempio, èun organismo separato dal go-verno, però è retta da un am-ministratore scelto diret-tamente dal presidente degliStati Uniti. In Giappone, l’En-vironmental Restoration andConservation Agency, cono-sciuta a livello internazionalecome Erca, non è né pubblicané privata, ma gode di una per-sonalità giuridica particolare,riconosciuta nell’ordinamentogiapponese per quelle organiz-zazioni che svolgono servizi dipubblico interesse, ma che sonogestiti con criteri tipici delleaziende private.(Nella foto grande in alto,lasede dell’agenzia federale tede-sca pe l’ambiente; nella foto piùin basso, l’edificio della statu-nitense Epa)

Page 5: Arpa campania ambiente 2014 13

Gennaro Loffredo

Il mese di luglio ci traghettanel pieno dell’estate mediter-ranea. Per molte regioni, ilperiodo in questione risulta ilmeno piovoso dell’anno e leondate di caldo possono es-sere talora intense e fasti-diose. Quest’anno peròl’instabilità atmosferica nonsembra voler abbandonare ilnostro paese; le alte pressionisono deboli e si fanno spessosorprendere da impulsi fre-schi ed instabili di prove-nienza nord-atlantica. Le regioni che, in questaprima fase dell’estate, sonostate interessate da questa si-tuazione meteorologica sonoquelle centro settentrionali;mentre le regioni meridionalisono state spesso influenzateda brevi ma intense ondate dicaldo portate dall’anticicloneafricano, alternate a rinfre-scate anche notevoli. Lacausa è imputabile alla posi-zione anomala dell’anticiclonedelle Azzorre, il quale tendead essere spesso e volentieri

sbilanciato verso nord a fareda scivolo alle correnti cicloni-che oceaniche. Giugno, primomese dell’estate meteorolo-gica, è stato molto variabile.Infatti la nostra regione èstata interessata da frequentisbalzi termici, i quali hannoportato le temperature alcunigiorni a scendere sotto lamedia del periodo, mentrealtri giorni sono stati contrad-distinti da fasi più calde delnormale. Il Mediterraneo,

pertanto, ha subito l’alter-nansi di masse d’aria freddanord-atlantica e masse d’ariacalda sub-tropicale, quest’ul-time in grado di determinareforti condizioni di afa per glielevati valori di temperaturae di umidità. Le precipitazionisono state in linea con il va-lore stagionale. Da menzio-nare, tuttavia, l’intensoepisodio di maltempo che hacolpito l’intera area metropo-litana di Napoli e provincia il

16 giugno, quando unatromba d’aria ha provocatonumerosi allagamenti e raffi-che di vento dell’ordine di100Km/h, favorendo la cadutadi alberi e di manufatti.Anche la prima parte delmese di luglio è stata contrad-distinta da situazioni di la-tente instabilità che siriscontrano più in primaverache nel cuore della stagioneestiva. Un nuovo ed intensoepisodio di maltempo, poco

consono per il periodo, ha in-teressato tutte le regioni cen-tro-settentrionali a partiredal 7 luglio, ma con riflessistavolta anche al sud neigiorni successivi. Stando al-l’elaborazione di alcuni mo-delli matematici, la secondaparte dell’estate potrebbe es-sere fisiologicamente e stati-sticamente più stabile dellaprima e di stampo piena-mente estivo, anche se biso-gna mettere in conto che inmeteorologica la legge dellapersistenza potrebbe favorirela continuazione di un tempoancora spesso inaffidabile,specie sul Nord-Italia. Lamancanza di un vero e pro-prio termoregolatore deltempo, com’ è consideratol’anticiclone delle Azzorre,esporrà la nostra penisola acondizioni meteorologiche op-poste, foriere di fasi meteoestreme. I contrasti molto ac-cesi che si verranno a creare,complice la latitanza dell’altadelle Azzorre, continuerannoad essere la miccia ideale percondizioni di forte maltempo.E’ assodato che dagli anni ’90la circolazione atmosferica, inambito europeo, abbia subitouna modifica favorendo unassetto meteorologico che haportato a configurazionispesso persistenti e poco atti-nenti al clima mediterraneo.Sarà una svolta per un cam-biamento definitivo del climain Europa e nel Mediterraneoo sarà solo un evento ciclico?L’uomo sarà in grado di adat-tarsi e quindi prendere le giu-ste misure evitando disaginella popolazione e catastrofiambientali o continuerà adessere impassibile, consape-vole della forza immane dellanatura?

Estate dinamica e con frequenti sbalzi termici Masse d’aria calde e fredde si sono scontrate sul Mediterraneo: afa e temporali

Concorso fotografico in Arpa Umbria

Adolfo Mottola, geologo e dipendente di Arpa Campania,è il vincitore del concorso fotografico “Fontanili e sorgentiin Umbria”, a cui hanno partecipato circa duecento candi-dati. La competizione, indetta dall’Arpa Umbria per valo-rizzare il patrimonio idrico della regione, si è chiusa pochigiorni fa con la proclamazione dei vincitori. Il concorso pre-vedeva anche una sezione riservata alle scuole, in cui si èclassificato al primo posto il liceo scientifico Marconi di Fo-ligno. Scopo dell’iniziativa, come recita il suo sottotitolo, ètracciare «una storia dell’uso pubblico dell’acqua» nella re-gione del Centro Italia.

Page 6: Arpa campania ambiente 2014 13

Angelo Morlando

HOPE in inglese significa "spe-ranza", ma è anche l'acronimodi "Healthy Oceans – Produc-tive Ecosystems", titolo di unaconferenza organizzata per ri-lanciare la protezione dell’am-biente marino in attuazionedella direttiva europea sullaStrategia Marina (MSFD). C'èquindi una speranza per i marieuropei tra "sfide globali" e "fu-turo sostenibile". Emerge chia-ramente che è indispensabileun approccio “ecosistemico” perla gestione delle attività antro-piche, in modo tale che l’Europapossa essere “all’avanguardianell'attuazione del capitolosugli oceani, anche conside-rando un obiettivo di svilupposostenibile per gli oceani e so-stenendo l'accordo di attua-zione UNCLOS sullabiodiversità, al di là delle sin-gole giurisdizioni nazionali”. La dichiarazione affrontaanche i problemi della pesca edi un’applicazione “coerente”della Politica comune e dell’au-mento dei bilanci di ricerca na-zionali ed europei dedicati “allo

studio degli oceani e del lororuolo nel sostenere la vita sulpianeta”, per fermare una voltaper tutte la perdita di biodiver-sità marina e “migliorare tan-gibilmente” lo stato diconservazione degli “habitatvulnerabili e delle specie ma-rine”. Citata poi la “Conven-zione sulla diversità biologica”,che punta alla conservazione dialmeno il 10% delle zone co-stiere e marine al 2020, utiliz-zando “l'efficace ed equagestione di sistemi ecologica-mente rappresentativi e bencollegati di aree protette, tracui quelle previste nell'ambitodella rete Natura 2000”. Oltreal convegno si è avuta ancheun'azione concreta con il rap-porto: “The first phase of imple-mentation of the MarineStrategy Framework Directive”- "COM(2014) 97 - Final", che fail punto dello stato inquietantedei mari e degli oceani in otticaeuropea. L’analisi evidenziache «Sono necessari degli sforziurgenti perché l’ambiente ma-rino ritrovi uno stato soddisfa-cente entro il 2020». Il rapporto,accompagnato dai “Marine

messages” della European En-vironmental Agency (EEA),offre la prima visuale d’insiememai realizzata sullo stato deimari e degli oceani dell’Ue. I“Marine messages” sottoli-neano che «Molti degli habitat,ecosistemi e specie marine eu-ropei sono stati minacciati perdecenni». Ci sono anche alcunisegnali incoraggianti: «Adesempio i dati disponibili mo-strano che alcuni stock ittici

sono risaliti ai limiti biologici disicurezza e il carico di nutrientiè stato ridotto nel Baltico e nelNord Est Atlantico». Infine, ilPanel intergovernativo suicambiamenti climatici (Ipcc) hapresentato il secondo volumedel quinto Rapporto di valuta-zione sui cambiamenti climaticidal titolo “Cambiamenti clima-tici 2014: impatti, adattamentoe vulnerabilità”, che affronta itemi degli impatti del cambia-

mento climatico fino a questomomento, i rischi futuri deri-vanti da un clima che cambia ele opportunità per un’azione ef-ficace per ridurne i rischi. Laregione mediterranea viene in-dividuata come la regione più arischio a livello europeo daicambiamenti climatici con im-patto su turismo, agricoltura,foreste, infrastrutture critichee salute. La speranza è l'ultimaa morire...

Una "speranza" concreta per i mari europei

La qualità delle acque di balneazione in EuropaNella relazione annuale sullaqualità delle acque di balnea-zione, l'Agenzia Europea del-l'Ambiente (EEA) valuta22.000 zone di balneazione nel-l'Unione europea, in Svizzerae, per la prima volta, in Alba-nia. Oltre alla relazione, l'EEAha pubblicato una mappa inte-rattiva con l'indicazione dellaqualità per ciascun sito di bal-neazione nel 2013. JanezPotočnik, Commissario Euro-peo per l'Ambiente, ha dichia-rato: "Che la qualità delleacque di balneazione europeecontinui ad essere elevata èuna buona notizia, ma non pos-siamo permetterci di riposaresugli allori con una risorsa pre-ziosa come l'acqua. Dobbiamocontinuare a garantire che leacque di balneazione così comel'acqua potabile e quindi anchei nostri ecosistemi acquaticisiano totalmente protetti." Se-condo Hans Bruyninckx, diret-tore esecutivo dell'EEA, "Leacque di balneazione in Europasono migliorate negli ultimivent'anni: non si versano più

ingenti quantità di acque re-flue direttamente nei corpiidrici. Oggi il problema princi-pale sono i picchi di inquina-mento di breve durataoccasionati da piogge violente einondazioni, che possono pro-vocare tracimazioni dei sistemi

fognari e conseguente riversa-mento di batteri fecali prove-nienti dai terreni agricoli neifiumi e mari." Le autorità localiprocedono a controlli prele-vando campioni nelle spiaggein primavera e durante la sta-gione balneare. Le acque di

balneazione sono valutate «ec-cellenti», «buone», «sufficienti»o «scarse» in base alle percen-tuali di due tipi di batteri la cuipresenza è indice di inquina-mento da acque di scolo o da li-quami di allevamento; talibatteri, se ingeriti, possonoprovocare disturbi gastrointe-stinali. La valutazione delleacque di balneazione non tieneconto dei rifiuti, dell'inquina-mento e di altri aspetti chedanneggiano l'ambiente natu-rale. Sebbene la maggior partedelle zone di balneazione siasufficientemente pulita ai finidella tutela della saluteumana, numerosi ecosisteminei corpi idrici europei si tro-vano in una situazione allar-mante. Ciò è particolarmenteevidente nei mari europei: dauna recente valutazione è ri-sultato che gli ecosistemi ma-rini europei sono messi inpericolo da cambiamenti clima-tici, inquinamento, pesca ec-cessiva e acidificazione. Moltidi questi rischi sono destinatiad aumentare Se è vero che

oltre il 95% delle zone di bal-neazione soddisfa i requisitiminimi, solo l'83% ha però rag-giunto il più rigoroso livello di«qualità eccellente». Solo il 2%è risultato scarso. La percen-tuale di siti che soddisfa i re-quisiti minimi nel 2013 è circala stessa del 2012. Tuttavia, lapercentuale dell'"eccellenza" èaumentata dal 79% nel 2012all'83% nel 2013. Nelle spiaggecostiere la qualità dell'acqua èrisultata leggermente migliore,con una percentuale dell'85%di siti classificati eccellenti.Tutte le spiagge costiere in Slo-venia ed a Cipro sono stateclassificate eccellenti. La qua-lità delle acque di balneazioneinterne sembra essere legger-mente inferiore alla media. IlLussemburgo è il solo paese aottenere l'eccellenza in tutte leacque di balneazione, seguito aruota dalla Danimarca (94%).La Germania ha raggiunto il li-vello eccellente nel 92% deiquasi 2.000 siti di balneazioneinterna.

(Arpat News)

Hope: la conferenza europea per proteggere l’ambiente marino continentale

Page 7: Arpa campania ambiente 2014 13

LE FARFALLE DI MARE VITTIME DELL’ACIDIFICAZIONE

Rosario Maisto

Uno studio ha rilevato che l'acqua cor-rosiva al largo della costa occidentaledegli Stati Uniti sta dissolvendo i guscidi molluschi marini noti anche con ilnome di "farfalle di mare". Il mollusco,(nome scientifico: Limacina helicinaantarctica), che presenta normalmentedue appendici a forma di ali (da cui ilnome “farfalla di mare”), vive tipica-mente a circa 200 metri di profonditàed è una specie chiave nella catena ali-mentare costiera, infatti i ricercatoritemono che l'indebolimento delle con-chiglie possa avere conseguenze divasta portata sugli animali che si nu-trono di questi molluschi, come pesci emammiferi marini. Salmoni, aringhe ealtre specie commercialmente impor-tanti hanno infattiuna dieta piuttostoricca di lumache. Orache la loro conchigliacresce sottile e debole,conseguenza dell'aci-dificazione degli oceani,la capacità di questianimali di riprodursi,nuotare e proteggersidalle infezioni vienecompromessa. "Abbiamo parlato diacidificazione degli

oceani come un problema che riguardail futuro", afferma il Woods Hole Ocea-nographic Institution (WHOI) in Mas-sachusetts, ma in effetti questaricerca, dimostra che è già diventatoun problema. Un team guidato dallaNational Oceanic and AtmosphericAdministration (NOAA) ha rilevatoche tra il 24% e il 53% delle farfalle dimare studiate dal 2010 ad oggi al largodelle coste di Washington, dell'Oregone della California, mostrano segni digravi danni alle conchiglie. La maggiorparte di questi sono stati trovati vicinoalla riva, dove le acque sono più acidea causa di alte concentrazioni di ani-dride carbonica, prodotte dall'utilizzodi combustibili fossili, infatti è noto atutti il potere devastante che il bios-sido di carbonio (CO2) ha sull’atmo-

sfera terrestre, edassorbito poi dai mari.La CO2 a contatto conl’acqua si dissolve for-mando acido carbo-nico, il che incideappunto sul ph ma-rino. Un fenomeno natu-rale chiamato upwel-ling, evento sullacosta in cui le so-stanze nutritive el'anidride carbonica

risalgono in superficie aggravando ilproblema. Gli studi condotti in labora-torio hanno ripetutamente dimostratoche le farfalle di mare stanno lottandoper riuscire a costruire i gusci anche in

acque acide. Ora, vediamo per la primavolta una chiara evidenza degli effettidell'acidificazione degli oceani, su unorganismo marino la cui esistenza innatura è d'importanza critica. SecondoL’WHOI, questo solleva non pochi in-terrogativi. Un esempio tra tanti è l’in-fluenza sulla catena alimentare. In

ogni caso, il problema è destinato apeggiorare. Entro il 2050, circa il 70%delle farfalle di mare della costa paci-fica avrà il guscio gravemente danneg-giato. L'unica soluzione possibile?Ridurre le emissioni di carbonio! Maquesto è un problema molto più diffi-cile da risolvere.

LA MARCIA DEI PINGUINI IMPERATORE...VERSO L'ESTINZIONE?

La popolazione mondiale di pinguiniimperatori potrebbe calare drastica-mente a causa del riscaldamento glo-bale e della sua influenza sui ghiacciantartici. A lanciare l'allarme è unostudio del Woods Hole OceanographicInstitution: “i Pinguini imperatori:animali di rara bellezza e di... sfiga co-smica!”La sopravvivenza dei pinguini impe-ratori (Aptenodytes forster) è legataalla presenza di ghiaccio marino nelloro habitat, se questo scarseggia,scarseggiano anche calamari e krill,fonti principali di nutrimento dei pen-nuti antartici. Se il ghiaccio è sovrab-bondante, i pinguini compiono viaggipiù lunghi per raggiungere il mare ecacciare il cibo. Il global warming è ca-pace di alterare questo equilibrio, nonsolo sciogliendo più in fretta i ghiacci,ma anche modificando le onde, e alte-rando i venti che a loro volta spostanoil ghiaccio marino. Finora gli effetti del

global warming sui pinguini impera-tori erano stati valutati solo su una co-lonia nella zona orientaledell'Antartide quella protagonista delfamoso documentario (La marcia deipinguini). Le altre colonie erano stateosservate dallo spazio, con immaginisatellitari che localizzavano i pinguini

a partire dal guano che lasciavano sulghiaccio. I ricercatori hanno sfruttatoi dati raccolti della colonia per elabo-rare proiezioni che riguardassero l'in-tera popolazione mondiale di pinguiniimperatori: 600 mila pennuti sparsi in45 colonie al Polo Sud. La maggiorparte delle colonie continuerà a cre-scere da qui al 2040, ma poi la ridu-zione dei ghiacci marini segneràl'inizio del declino, con il 19% della po-polazione globale di pinguini impera-tori destinata probabilmente ascomparire entro il 2100. Nonostantele drammatiche previsioni, alcuni ri-cercatori sono ottimisti, danno infattiper scontato che gli uccelli ritorne-ranno ogni anno nelle stesse aree diaccoppiamento senza emigrare versozone più ricche di ghiaccio marino, im-parando ad adattarsi alle nuove con-dizioni ambientali imposte daicambiamenti climatici e dall'uomo.

R.M.

L'aumento di acido carbonico nei mari è un problema serio per il futuro

Previsioni catastrofiche a causa del global warmingARPA CAMPANIA AMBIENTE del 15 luglio 2014 - Anno X, N.13Edizione chiusa dalla redazione l’11 luglio 2014

DIRETTORE EDITORIALEPietro VasaturoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOD. Bove, I. Buonfanti, F. Clemente, B. D’Angelo,P. D’Auria, G. De Crescenzo, A. Esposito, E.Ferrara, R. Funaro, G. Loffredo, R. Maisto, D.Matania, B. Mercadante, A. Morlando, A. Pa-lumbo, A. Paparo, F. Schiattarella, M. TafuroSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 7- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/427/451 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Na-poli n.07 del 2 febbraio 2005 distribuzione gra-tuita. L’editore garantisce la massima riservatezzadei dati forniti e la possibilità di richiederne la ret-tifica o la cancellazione scrivendo a: ArpaCampa-nia Ambiente,Via Vicinale Santa Maria del Pianto,Centro Polifunzionale, Torre 7-80143 Napoli. In-formativa Legge 675/96 tutela dei dati personali.

Page 8: Arpa campania ambiente 2014 13

Ilaria Buonfanti

Il nostro pianeta è sempre piùaffollato ed inquinato e gliscienziati di tutto il mondo sidedicano con sempre maggiorinteresse alle energie sosteni-bili (o energie verdi) in cui,l’energia prodotta ed utiliz-zata, permette sempre uno svi-luppo sostenibile. E propriodalla Campania arriva una

nuova scoperta, la possibilitàdi produrre energia pulitadalla CO2, tra i maggiori re-sponsabili del cambiamentoclimatico. Tre ricercatori dell’Istituto diChimica Biomolecolare delConsiglio Nazionale delle Ri-cerche(Icb-Cnr) di Pozzuoli,Laura Di Pasquale, Giulianad’Ippolito e Angelo Fontana,hanno pubblicato sull’Interna-tional Journal of HydrogenEnergy (e presto anche suChemSusChem) lo studio“Capnophilic lactic fermenta-tion and hydrogen synthesisby Thermotoga neapolitana:an unexpected deviation fromthe dark fermentation model”che rivela “un nuovo processoper la conversione di CO2 inacido lattico durante la produ-zione biologica di idrogeno, at-traverso la fermentazionebatterica di scarti organici” cheè già stato messo a punto ebrevettato dall’Icb-Cnr.

L’Istituto di chimica biomole-colare del Cnr di Pozzuoli haideato un nuovo processo perla conversione della CO2 inacido lattico durante la produ-zione biologica di idrogeno, at-traverso la fermentazionebatterica di scarti organici.Sitratta quindi di un nuovo me-todo biotecnologico per la cat-tura dell’anidride carbonica ela sintesi di idrogeno mediante

la fermentazione di materialiorganici anche di scarto. Iltutto potrebbe avere un uti-lizzo industriale per la produ-zione di energie rinnovabili eecosostenibili. Il nuovo metodo per la produ-zione di biogas si chiama Cif(Capnophilic Lactic Fermenta-tion) e si avvale di un batterioche vive e prolifera in condi-zioni ambientali estreme. Ilbatterio Thermotoga neapoli-tana, infatti, cresce a 80 gradinelle solfatare marine al largodel litorale Flegreo. Come spiega l’esperto, il dott.Fontana, le cellule della Ther-motoga si comportano damicro reattori in grado di pro-durre idrogeno da fermenta-zione di substrati organici,inclusi materiale di scartodell’industria agro-alimentare,permettendone una trasforma-zione in energia pulita. Il metodo presenta simulta-neamente 3 vantaggi: la pro-

duzione di energia pulita, lacattura dell’anidride carbonicae il recupero di materiali discarto. “Il metabolismo del batterioprendendo CO2 e acido aceticorilascia acido lattico”, ha spie-gato Fontana, “con la completaeliminazione della CO2, inol-tre, al contrario dei classicimeccanismi di fissazione auto-trofa, come ad esempio la foto-

sintesi, non comporta sintesi dicomposti del metabolismo cel-lulare. Anzi, l’utilizzo di ani-dride carbonica stimola lavelocità di fermentazione de-terminando un miglioramentodella produzione di idrogenoda cui potrebbe essere diretta-mente ottenuta energia elet-trica”. Secondo gli esperti, i risultatiottenuti aprono ora la possibi-lità dell’applicazione indu-striale della CapnophilicLactic Fermentation, conside-rando che per la sola produ-zione di acido lattico esiste unmercato mondiale stimato incirca 1200 milioni di dollari nel2010. La produzione biologicadi idrogeno mediante fermen-tazione batterica di substratiorganici, incluso molti mate-riali di scarto, è una tematicascientifica caldissima e digrande prospettiva per la pro-duzione di energia da fonti rin-novabili.

Al CNR energia pulita dall’anidride carbonica

Vi siete mai domandati cosa succede ogni giorno soprale nostre teste? Ogni giorno i cieli del nostro pianeta sonoattraversati da quasi 100.000 voli che decollano e atter-rano da circa 9.000 aeroporti. In ogni momento dellagiornata ci sono in volo tra gli 8.000 e 13.000 apparecchi.E poiché al momento gli aerei viaggiano esclusivamentegrazie a risorse naturali esauribili quali greggio, etanoloe gas naturale, è facile intuire l’importanza di sviluppareun carburante “green”. Fortunatamente, fra 10-20 anni,e comunque in un futuro non lontano, Israele potrebbecommercializzare un carburante per aerei composto daaria e acqua. Non si tratta di fantascienza, ma di un pro-cesso di ricerca avviato ormai da anni da un’equipe discienziati della Ben Gurion University guidato dal prof.Moti Herskowitz, che ha diffuso in un documento unasintesi del proprio lavoro.

La creazione di idro-carburi derivantidall’acqua e dall’ariaè tecnicamente pos-sibile, ma estrema-mente costosa: ilpunto su cui gliisraeliani stannoconcentrandosi èproprio quello di in-dividuare tecnicheinnovative di produ-zione. In pratica, sitratta si estrarre

molecole di carbonio dall’anidride carbonica presentenell’aria e fonderle con le molecole di idrogeno contenutenell’acqua. A livello di laboratorio, la scienza è già riu-scita a creare la fusione: la novità, spiega il documento,consiste nel fatto che gli israeliani stanno sperimen-tando un metodo che per la prima volta potrebbe tra-sformare questo nuovo tipo di carburante in un prodottodi largo consumo. Tuttora, sotto segreto, sono gli “ingre-dienti” che rendono possibile la reazione chimica da cuinasce il nuovo idrocarburo e le sequenze del processo.Israele promette invece un futuro con un carburante de-stinato a non finire mai. Conseguenze positive si avreb-bero sull’effetto serra, che è causato proprio dall’anidridecarbonica. La parte più complicata riguarda l’altra com-ponente dell’idrocarburo, ovvero l’idrogeno ottenutodall’acqua. Negli ultimi cinque anni, sono stati fatti peròprogressi immensi nella separazione dell’idrogeno edell’ossigeno contenuti nell’acqua, tanto che sia la tede-sca Siemens, sia la canadese Hydrogenics sono in gradodi produrre centinaia di kg di idrogeno al giorno. In-somma l’ottimismo israeliano ha basi e partner concreti.

I.B.

Il carburante diaria e acqua

Il batterio Thermotoga neapolitana utilizzato per l’energia “green”

Potrebbe addirittura alimentare velivoli

Page 9: Arpa campania ambiente 2014 13

Dal compost casalingo al biogasFabiana Clemente

Dall’aspetto sembrerebbe l’ultimo mo-dello di una lavatrice o di una lavasto-viglie – si eguagliano nella forma e nelcolore. A dirla tutta, anche la sua fun-zione ha a che fare con la pulizia. Ener-gia pulita per l’esattezza. Stiamoparlando del NOWASTE, New OrganicWaste Sustainable Treatment Engine -progetto ideato dall’Istituto di RicercaSviluppo e Sperimentazione sull’Am-biente e Territorio a Catania, e finan-ziato con i fondi europei – un congegnoin grado di ridurre i rifiuti organici incompost. Il prodotto ultimo può esserein seguito riutilizzato per produrre bio-gas. Il progetto ecosostenibile rientranel programma Life plus - presentato ilmese scorso a Bruxelles, in occasionedell’inaugurazione della Green Week.In un clima sempre più teso, la tutelaambientale è una questione che inte-

ressa, in egual misura, grandi multina-zionali e cittadini. Ecco spiegato il mo-tivo di creare strumenti alla portata ditutti. Il No Waste è una risorsa stupe-facente per creare energia alternativapartendo da una materia prima dispo-nibile e sostanzialmente low cost. Tuttoquesto avviene tra le mura domestiche.Tornando in Sicilia, il merito di avercreduto e realizzato il progetto è da at-tribuire all’Irssat – Istituto di RicercaSiciliano – con a capo Giuseppe LoBianco. Da un’analisi condotta dall’entemedesimo emergono dati interessanti.In definitiva, se le macchine tritarifiutifossero rese disponibili ad una comunitàdi 10 – 15 mila persone, la produzioneannuale di energia elettrica avrebbe unvalore di quasi 100 mila euro. Ergo, unprogetto su larga scala apporterebbe inmaniera significativa una riduzione diCO2. Può un marchingegno fare la dif-ferenza? Ovviamente sì! È bene, tutta-

via, superare alcuni ostacoli di par-tenza. In primis, c’è bisogno di un lasciapassare dalle istituzioni, disporre di unacifra considerevole da investire in unprogetto serio, e dulcis in fundo promuo-vere un’ efficace campagna di sensibiliz-zazione. Non dimentichiamo che nontutte le regioni hanno sviluppato unbuon sistema di raccolta differenziata.Ci sono zone, per lo più al sud Italia, chenon hanno a disposizione gli strumentinecessari per differenziare gli alimenti.E poi c’è sempre una parte di cittadiniche dimostra un’indifferenza spaven-tosa. Come se si sentissero astenuti.Non è così. La tutela ambientale è unaquestione che dovrebbe stare a cuore atutti. No waste fa proprio al caso nostro.Un aiuto in casa che smaltisce rifiuti or-ganici e allo stesso tempo ci responsabi-lizza maggiormente rispetto alla curadel patrimonio ambientale – ridotto adoggi in uno stato pietoso. Vediamo nel

dettaglio come funzione il No Waste.Nello specifico, sminuzza i nostri scartialimentari creando un pre-compost – ri-tirato ad intervalli regolari dagli addettiai lavori. In seguito avviene una se-conda fase della lavorazione, durante laquale il prodotto viene impiegato per laproduzione di biogas. Il gas generatopuò essere utilizzato come una fonteenergetica primaria o essere trasfor-mata in energia elettrica. Non finiscequi. Il residuo finale può essere inve-stito come biofertilizzante in agricol-tura. Se si riuscisse ad introdurrel’elettrodomestico in tutte le case, si as-sisterebbe ad una vera e propria rivolu-zione ecologica. Una stradapromettente che potrebbe fare la diffe-renza. E l’input questa volta partirebbeda una regione del Sud. Non ci resta chestare a vedere e sperare che una risorsadi questa portata sia valorizzata comemerita.

L’Harley Davidson elettrica presto in commercioFabio Schiattarella

Un anno fa, a Milwaukee, l’-Harley Davidson si autocele-brava in occasione dei suoi 110anni di storia su due ruote. Ungrande evento che ha richia-mato l’attenzione dei suoi nu-merosi fedeli giunti da tutti gliStati Uniti e non solo.La re-gina delle due ruote sembranon avere alcuna intenzione diandare in pensione. Reinven-tata più volte nella storia perandare incontro ad un pub-blico sempre più grande e at-tento, la celebre casamotociclistica americana, perla gioia di tutti i bikers, haideato un modello innovativocompletamente elettrico. Im-possibile non riconoscere una

Harley in strada, visto il suoimponente rombo. Oggi, con ilProject LiveWire Experience, arisuonare è una dolce musicaper le orecchie tanto che, HansRicher, Vice Presidente Senior

e Chief Marketing Officer diHarley Davidson Motor Com-pany ha dichiarato: “LiveWireè una chitarra elettrica primadi un veicolo elettrico”. Attra-verso questo progetto innova-

tivo si intende presentare agliocchi del mondo intero unnuovo modo di correre instrada senza produrre emis-sioni inquinanti:tutto partedagli States dove inizierà ilgiro promozionale che faràtappa in oltre 30 concessionarisulla celebre Route 66 per am-pliare poi i propri orizzonti eraggiungere, nel 2015, il Ca-nada e l’Europa. Basta unpieno di elettricità per poterpercorrere ben 160 km, si ca-valca la strada. Anche se il mo-dello non è ancora incommercio, alcuni clienti sonostati scelti per testare il nuovomotoveicolo prima di avviarela produzione in serie. Dopo ungiro su strada, saranno glistessi tester a dare indicazioni

al team progettuale circa leprestazioni della due ruoteraccontando sensazioni, pregie difetti in maniera tale damettere a punto ogni dettaglioe definire il futuro della primamoto elettrica. Per chi non può essere prota-gonista di quest’avventura,nessun problema, sarà a dispo-sizione un simulatore di guidache permette di vivere ugual-mente, in maniera del tuttorealistica,le sensazioni forniteda questo mezzo innovativo.Per quel che concerne i detta-gli tecnici, si parla di un mo-tore trifase erogante 74 cv ingrado di offrire un’accelera-zione da 0 a 100 in meno di 4″per una velocità massima dicirca 150 km/h.

Anche una compostiera accanto a lavatrice e lavastoviglie

L’inconfondibile rombo risuonerà come una dolce musica

Page 10: Arpa campania ambiente 2014 13

Alessia Esposito

Sarà Lubiana la capitale eco-logica europea del 2016. Lacittà slovena ha vinto suEssen (Germania), Nijmegen(Olanda), Oslo (Norvegia) eUmea (Svezia), le quattro fina-liste tra le undici candidate(tra cui Reggio Emilia) a ere-ditare il titolo dopo Copena-ghen, attuale Capitale, eBristol che lo sarà nel 2015. I criteri in base a cui vienescelta la Capitale sono dodici:cambiamento climatico, miti-gazione e adattamento, tra-sporti, aree urbane verdi,natura e biodiversità, qualitàdell’aria e dell’ambiente acu-stico, produzione e gestionedei rifiuti, gestione delleacque, trattamento acque re-flue, ecoinnovazione e occupa-zione sostenibile, rendimentoenergetico e gestione ambien-tale integrata. Ha commen-tato il Commissario europeoall'ambiente, Janez Potocnik:“Tutti i finalisti di questo pre-

mio ci forniscono esempi valididi come il rispetto dell'am-biente, un'eccellente qualitàdella vita e la crescita econo-mica, possono essere combi-nati con successo". Tra lemotivazioni che hanno indottoa scegliere Lubiana la «sensi-bilizzazione ambientale deisuoi cittadini, per la sua stra-

tegia di sostenibilità Vision2025, per l’implementazione diuna serie di misure verdi nellacittà negli ultimi dieci anninonché per la sua impressio-nante rete di trasporti pub-blici». “Vision 2025” è lastrategia verde che prevedeentro il 2025 la piena attua-zione di una gestione dell’am-

biente integrata che com-prenda il piano di tutela am-bientale, quello di mobilitàsostenibile, il programma dienergia sostenibile e quelloper l’elettromobilità. Ulterioremerito di Lubiana è la revi-sione dei criteri di assegna-zione negli appalti pubblici il70% dei quali viene effettuata

tenendo in considerazione pa-rametri ecologici. Per quantoriguarda la mobilità sosteni-bile, la capitale slovena puntaalla svolta entro il 2020: se-condo le previsioni entroquella data solo un terzo deglispostamenti saranno effet-tuati con autovetture private.Ciò grazie agli incentivi e allenorme per favorire pedoni, ci-clisti e trasporto pubblico. Giàora il centro cittadino è chiusoal traffico. Per turisti o visita-tori Lubiana mette a disposi-zione gratuitamente lavettura elettrica Kavalir chepuò ospitare fino a cinque per-sone; si può prenotare telefoni-camente e i suoi conducentiportano il turista ovunque vo-glia. Le premesse, insomma, cisono tutte. L’auspicio è che lagià verde Lubiana diventi an-cora più green per essered’esempio a tutte le sorelle eu-ropee. Nel frattempo sonoaperte nuove candidature.Quale città sarà la capitaleecologica europea del 2017?

Giulia Martelli

È stato presentato lo scorsofebbraio il progetto RegiumWaterfront, che porta la pre-stigiosa firma dell'architettoiracheno Zaha Hadid, conside-rata una delle 100 donne piùpotenti al mondo.Un progetto, quello dellaHadid, che si propone di cam-biare il volto della città diReggio Calabria. 11 milioni emezzo di euro è il budget cheverrà stanziato in opere civili,strutture di varia natura edimpianti elettrici nonché fer-rovie e strade.L’elemento chiave è però ilmare, Regium Waterfront, in-fatti, sottolineerà grazie alleavveniristiche strutture ilrapporto della città calabracon questo meraviglioso ele-mento. Il prefetto Panico, inlinea con tale obiettivo, haspiegato come la Commis-sione abbia deciso di operarein virtù di un rilancio dellacittà mediante le opere pub-bliche già programmate dalleprecedenti amministrazionicomunali. Opere che, con leparole dello stesso prefetto,mirano al rilancio di Reggio

Calabria “che non può rima-nere ferma ma deve progre-dire, oltre ad avere garanziesulla normalità quotidiana”.Saranno due i punti cardine aiquali mira il progetto: ilprimo, legato appunto almare, riguarderà la stazionecentrale e il suo interramento,seguito dalla costruzione di unCentro Polifunzionale; il se-condo, prevede invece il recu-pero del quartiere 1° Maggio ela consegna del Museo del Me-diterraneo, già previsto inpassato.Gli interventi che rivalute-ranno l'immagine della città

prevedono, oltre alla ristrut-turazione delle aree che ospi-teranno il Museo delMediterraneo, anche l'interorinnovo della viabilità, la co-struzione di un tramvia e delrelativo terminal, un parcheg-gio ed una serie di passeggiatepanoramiche, un ponte pedo-nale e diverse fontane nellepiazze con l'intento di riquali-ficare i quartieri reggini. Sispera così nella rinascita diuna città putroppo troppospesso agli onori della cronacanazionale per meriti tutt’altroche positivi.

Lubiana, capitale verde dell’Europa per il 2016Appalti green e la strategia Vision 2025 gli ingredienti del successo della capitale della Slovenia

IN CINA LA CITTÀ VA IN CAMPAGNA

Rosa Funaro

Quello del titolo può sembrareun paradosso ma non lo è.Davvero, infatti, grazie all’ideadell’architetto Vincent Calle-baut lo storico “strappo” esi-stente tra centri urbani e zoneagricole potrà essere ricucito.In che modo? Grazie al quar-tiere Flavors Orchard, proget-tato per Kunming, in Cina,formato da 45 ville immerse infrutteti e con giardini in gradodi produrre il cibo necessarioal sostentamento. Tornare adessere agricoltori? In un certosenso, ma con l'aiuto delle tec-nologie. Il progetto si basa sul-l'idea di diffondere stili di vitaeco-responsabili e innovazionisostenibili che tutelino la bio-diversità e rallentino il massic-cio esodo dalle campagne chela Cina ha sperimentato negliultimi dieci anni. Dotate di si-stemi smart, le ville sarannocollegate attraverso una reteelettrica intelligente che ridi-stribuisce la potenza in eccessoraccolta attraverso il fotovol-taico e le turbine eoliche. I vei-coli elettrici saranno utilizzatiper conservare l'elettricità. Leville produrranno più energiadi quella che consumano, gra-

zie a strategie sostenibili ingrado di massimizzare l'espo-sizione al sole. L'isolamentodelle finestre con tripli vetri ri-durrà la necessità di raffred-damento e riscaldamentosupplementare. La regolazionedella temperatura automaticasincronizzata col percorso delsole, l'energia eolica e una reteenergetica intelligente offri-ranno dunque ai futuri resi-denti aria pulita, spazi verdi eprodotti sani a km 0. Le villesaranno suddivise in tre tipo-logie: la Villa Mobius, la VillaMountain e la Villa Shell. Laprima ha una struttura aforma di nastro con un tettoverde, che contiene camere daletto, bagni, uffici, bibliotechee sale giochi. La Mountain hauna forma a cupola progettataper seguire il percorso del sole.I pannelli fotovoltaici sono ric-chi di alghe per la produzionedi bio-idrogeno, mentre la se-conda pelle esterna dell'edificioè fatta di legno lamellare. LaVilla Shell invece si appoggiasu pilastri in acciaio e sup-porta turbine eoliche. A formadi cappello cinese conico, l'edi-ficio offre una vista panora-mica di tutto il quartiere e delfrutteto.

La riqualificazione di Reggio Calabria

Page 11: Arpa campania ambiente 2014 13

Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

Di fronte al problema gravis-simo dei rifiuti a Napoli intanti ci siamo chiesti quali po-tessero essere le strade peruna soluzione definitiva, ra-pida, efficace e non dannosaper chi è costretto a sopportareda troppo tempo rischi e peri-coli di ogni natura. Rivolgendolo sguardo al passato po-tremmo ancora una volta rac-cogliere qualche indicazioneutile. Prima di tutto è evidenteuna verità incontrovertibile: ilproblema dei rifiuti urbani eraun problema relativo a Napolicome nelle altre città italianeed europee almeno fino allaprima metà del Novecento.Anche in città popolose come lanostra, infatti, la quantità dirifiuti da smaltire quotidiana-mente era nettamente infe-riore a quella dei nostri tempi:i prodotti biodegradabili resta-vano gli stessi ma, un esempioper tutti, i contenitori di cibi,bevande o oggetti venivano si-stematicamente riutilizzati equasi mai buttati via. Giànell’antichità, infatti, in as-senza di plastiche e sostanzeaffini, vetro, ceramica, ferro olegno venivano consideratipreziosi. E già qui si inneste-rebbero osservazioni sull’at-tualità e sulla urgentenecessità di una diversa poli-tica “a monte” del problema-ri-fiuti a partire da un packaging

che dovrebbe rispettare normesevere in materia di biodegra-dabilità o di riconvertibilità deimateriali utilizzati. In questocaso un ritorno all’antico po-trebbe essere salutare dalpunto di vista sia fisico cheeconomico. Dando per scon-tato, però, che una certa quan-tità di materiali ormai, almenoper i prossimi anni, ce la ritro-veremo per le strade o, se vabene, nei nostri cassonetti, èancora utile voltarci indietro eosservare, ad esempio, che aNapoli, almeno fin dall’epocamedioevale, prevaleva un’or-ganizzazione decentrata delterritorio. Le dimensioni dellacapitale angioina, infatti,erano già notevoli ed i sovranidel tempo “delegarono” moltidei loro poteri ad una forma in-termedia di governo: i Sedili.Tra i compiti dei rappresen-tanti dei singoli Sedili corri-spondenti in gran parte deicasi ai quartieri del centro sto-rico, risultavano anche quellirelativi al decoro e all’igienedei quartieri stessi. Addirit-tura strada per strada, cortileper cortile (numerosi nella Na-poli di quel tempo), venivanoscelti dei responsabili della pu-lizia e dell’ordine con risultatiefficaci se si tiene conto delledescrizioni dei cronisti del-l’epoca. In quasi tutte le areeurbane, infatti, ad eccezione,forse, di quelle nei pressi delporto e delle mura cittadine, lapulizia non mancava. Se

tempo fa si parlava di un “po-liziotto di quartiere” per uncontatto più diretto con la cit-tadinanza, si potrebbe ipotiz-zare qualche nuova figuraprofessionale in grado di con-trollare il territorio e anche diprovvedere (magari casa percasa) alla raccolta differen-ziata. In epoca più recente,poi, un interessante docu-mento ci dimostra quantoerano all’avanguardia i Bor-bone anche in materia igie-nico-ambientalistica: in undecreto del 3 maggio 1832, il

prefetto di polizia di Napolianalizza in dodici articoli tuttala situazione igienica e pre-vede pene anche detentive peri trasgressori. Ognuno aveva“l’obbligo di far ispazzare laestensione di strada corrispon-dente ai davanti della rispet-tiva abitazione, bottega ocortile”. Le “immondezze” do-vevano essere prelevate “nelleore mattutine e trasportatefuori città ne’ siti che verrannodestinati”. Le lavandaie, poi,dovevano “recarsi ne’ locali diSanta Maria in Portico, dove

per comodo pubblico trovasitutto ciò che necessita”. Eraespressamente vietato “lavareo stendere panni lungo lestrade abitate”. Le normeerano in vigore in tutti i co-muni e il decreto borbonico sisofferma su quella che oggi de-finiremmo raccolta differen-ziata: “usando l’avvertenza diammonticchiarsi le immon-dezze e di separarne tutti ifrantumi di cristallo e di vetroriponendoli in un cumulo aparte”. Ogni commento po-trebbe essere superfluo.

La “differenziata” al tempo dei Borbone

Corsi e ricorsi storici

Page 12: Arpa campania ambiente 2014 13

EMISSIONI INDUSTRIALI: NUOVO DECRETO LEGISLATIVO

Brunella Mercadante

È recentemente entrato in vigore il de-creto legislativo n° 46 del 4 marzo 2014,che ha recepito la Direttiva Europea2010/75/UE relativa alla prevenzione eriduzione integrale dell'inquinamentodelle emissioni industriali. Il nuovo decreto ha quasi completa-mente riscritto la disciplina dell'Auto-rizzazione Integrata Ambientale,contenuta ad oggi nel Dlgs 152 del 2006e s.m. La nuova disciplina costituiscein effetti non solo un aggiornamento,ma comporta delle novità assolute. In-nanzitutto la disciplina delle defini-zioni, vengono aggiunte ad esempio lenozioni di "installazione esistente",(cioé di un'installazione che al 6 gen-naio del 2013 ha ottenuto tutte le auto-rizzazioni ambientalinecessarie all'esercizioo il provvedimento po-sitivo di compatibilitàambientale o per laquale a tale data sonostate presentate ri-chieste complete pertutte le autorizzazioniambientali necessarieper il suo esercizio, acondizione che l'en-trata in funzione siaentro il 6 gennaio2014) ; di "documentodi riferimento sulleBAT o BREF "(un do-cumento contenente le

parti di un BREF riguardanti le conclu-sioni sulle migliori tecniche disponibili,la loro descrizione, le informazioni pervalutarne l'applicabilità, i livelli diemissione associati alle migliori tecni-che disponibili, il monitoraggio asso-ciato, i livelli di consumo associati e, sedel caso, le pertinenti misure di bonificadel sito); di "relazione di riferimento"(informazioni sullo stato di qualità delsuolo e delle acque sotterranee con rife-rimento alla presenza di sostanze peri-colose pertinenti, necessarie al fine dieffettuare un raffronto in termini quan-titativi con lo stato al momento dellacessazione effettiva delle attività); di"ispezione ambientale" ( tutte le azioni,ivi comprese visite in loco, controllodelle emissioni e controlli delle relazioniinterne e dei documenti di follow-up,

verifica dell'autocon-trollo, controllo delletecniche utilizzate eadeguatezza della ge-stione ambientale del-l ' i n s t a l l a z i o n e ,intraprese dall'auto-rità competente o persuo conto al fine di ve-rificare e promuovereil rispetto delle condi-zioni di autorizzazioneda parte delle installa-zioni, nonché, se delcaso, monitorare l'im-patto ambientale diquest'ultime) ; lastessa nozione di

A.I.A., inoltre, è stata oggetto di modi-fica. Mutato anche il campo di applica-zione delle norme, con l'inserimento dinuove attività, prima non previste, equindi con l'obbligo di nuove aziende disottoporsi alla disciplina dell'A.I.A.Sono, inoltre, state riscritte o oggetto diimportanti modifiche le discipline del-l'individuazione e utilizzo delle miglioritecniche disponibili, della Domanda diAutorizzazione Integrata Ambientale-in particolare è nuova la disciplinadella Conferenza dei Servizi per l'Auto-rizzazione Integrata Ambientale-, la di-sciplina dei valori limite di emissioneper le sostanze inquinanti, la prote-

zione del suolo e delle acque sotterra-nee, l'individuazione del punto di misu-razione dei valori limite di emissionedelle sostanze inquinanti, le condizioniper l'autorizzazione, le migliori tecnichedisponibili e norme di qualità ambien-tale, la disciplina del rinnovo e del rie-same dell'A.I.A., del rispetto dellecondizioni dell'Autorizzazione integrataAmbientale, le disposizioni in materiadi impianti di incenerimento e di coin-cernerimento. Radicalmente modifi-cate, infine, anche le discipline delleAttività Ispettive, la disciplina degli in-cidenti o imprevisti, nonché la disci-plina Sanzionatoria.

OGGI LO SMOG SI COMBATTECON UNA FOTO

Anna Paparo

Misurare l’inquinamento con ilnostro amato Smartphone? Daoggi si può, grazie all’idea rivo-luzionaria di un gruppo di ricer-catori dell’Istituto di tecnologiadi Karlsruhe (K.I.T.), in Germa-nia. Infatti, il team tedesco stamettendo a punto un nuovo sen-sore che, applicato ai telefonicellulari di ultima generazione,permetterà ad ogni utente dimisurare il livello di polveri sot-tili presenti nell’aria. L’idea sibasa sullo sfruttamento dellaluce emessa dai flash dei mo-derni telefoni per illuminare lepolveri e i fumi presenti nel-l’etere. Attraverso l’analisi dellaluminosità dei pixel, tramitequesto apposito sensore, saràpossibile risalire alla quantità diinquinanti presenti nell’atmo-

sfera. Questo tipo di apparec-chiatura, che andrebbe instal-lata sul dispositivo, sarebbeovviamente molto meno sensi-bile e, quindi, meno attendibilerispetto alle macchine professio-nali. Tuttavia, il team tedescoprevede di ovviare al problemapuntando sulla quantità dei datiderivanti dalle misurazioni rav-vicinate di un discreto numerodi cittadini. Quindi, installandoil sensore su un certo numero dismartphone, agli utenti basteràeffettuare il download dell’appli-cazione dedicata dallo store delproprio cellulare ed il gioco èfatto. Si inizierà a monitorare,così, la zona che interessa, tra-mite un semplice scatto. E an-cora, dalla combinazione deidiversi dati scaturiti dalle di-verse misurazioni verrà fornitauna mappa completa della si-

tuazione generale del territoriopassato al setaccio. Quindi,d’ora in poi lo smog avrà le orecontate: verrà contrastato conuna semplice fotografia. Conquesta particolarissima inven-zione, ci troviamo di fronte auna vera e propria “misura-zione partecipata”, dove ognunofa la sua piccola parte in ungrande progetto come questo,dove l’obiettivo fondamentale èquello di monitorare e contra-

stare la forte quantità di so-stanze inquinanti nell’aria cherespiriamo. Tutti dobbiamodare una mano. Comunque, èproprio il caso di dirlo gli scien-ziati tedeschi sono sempre al-l’opera, alla costante ricerca dinuove soluzioni tecnologiche perevitare che l’aria che respiriamodiventi troppo insalubre estanno facendo di tutto per per-

fezionare il prototipo ideato ren-dendolo alla portata di tutti.Inoltre, i loro studi non si ferme-ranno qui. Infatti, stanno giàpensando di sviluppare perl’anno venturo un’altra inven-zione con lenti emisferiche. Echissà quante altre idee ver-ranno fuori. Insomma, la tecno-logia non smetterà mai distupire.

Il Dlgs. 46/14 riscrive la disciplina dell’A.I.A.

Il flash dello smartphone illuminerà le polveri nell’aria

Page 13: Arpa campania ambiente 2014 13

Conoscere la composizione dei cibigrazie ad una nuova app

Daniela Bove

I "materiali a contatto" sonoquei materiali e oggetti desti-nati a venire a contatto con glialimenti (pentole, posate, piattie bicchieri, recipienti e conte-nitori,vari utensili da cucina eda tavola, imballaggi, pellicole-fogli ETC). Anche i materialied oggetti che sono in contattocon l’acqua, ad esclusione degliimpianti fissi pubblici o privatidi approvvigionamento idrico,sono inclusi in questo termine.È di fondamentale impor-tanza valutare la sicurezza deimateriali destinati a venire acontatto con gli alimenti per-chè le sostanze chimiche pos-sono migrare dai materiali aicibi. I materiali a contatto sonodisciplinati da provvedimentinazionali e comunitari. In par-ticolare il Regolamento (CE) n.1935/2004 (norma quadro)stabilisce che tutti i materialied oggetti devono essere pro-dotti conformemente allebuone pratiche di fabbrica-zione e, in condizioni d’impiegonormale o prevedibile, non de-vono trasferire agli alimenticomponenti in quantità taleda:• rappresentare un pericoloper la salute umana• modificare in maniera inac-cettabile la composizione deiprodotti alimentari• provocare un deterioramento

delle caratteristiche organolet-tiche.Il Decreto del Ministro dellaSanità 21 marzo 1973, disci-plina, i seguenti materiali: materie plastiche, gomma, cel-lulosa rigenerata, carta e car-

tone, vetro, acciaio inossidabile.Il Decreto ministeriale 21marzo 1973, più volte modifi-cato, sia su richiesta delle im-prese interessate, sia perconformarsi a quanto stabilitonell’Unione europea introduce

le cosiddette “liste positive”delle sostanze che possono es-sere utilizzate nella produzionedi tali materiali con le even-tuali limitazioni e restrizioni.Altri materiali, che non figu-rano nel DM 21 marzo 1973,

sono stati oggetto di provvedi-menti specifici: banda sta-gnata, banda cromata vern-iciata, ceramica, alluminio.Per quanto riguarda i controllisui materiali e oggetti destinatia venire a contatto con gli ali-menti il Ministero ha predispo-sto alcune circolari volte adassicurare interventi mirati eomogenei sul territorio. Tra iregolamenti comunitari, in-vece, si segnala il Regolamento(CE) n. 2023/2006 che stabili-sce che tutti i materiali ed og-getti destinati a venire acontatto con i prodotti alimen-tari nonché i materiali ed og-getti riciclati vanno fabbricatinel rispetto delle norme gene-rali e specifiche sulle buonepratiche di fabbricazione, defi-nite in lingua inglese comeGood Manufacturing Pratices(GMP). Poichè non tutti i settori indu-striali hanno elaborato lineeguida sulle GMP l’obiettivodella norma in questione èquello di garantire l’uniformitàfra gli Stati membri. Pertanto,analogamente a quanto av-viene nel settore alimentare, leimprese che svolgono attivitàconnesse con qualunque fasedella lavorazione, trasforma-zione e della distribuzione deimateriali ed oggetti devonoistituire un sistema di controllodella qualità. (Fonte MinisteroSalute)

I materiali a contatto

Le app del nostro smartphonehanno un nuovo amico. Il suonome è Scio. Si tratta di unoscanner molecolare, un vero eproprio sensore tascabile, delledimensioni di una chiavetta,che, dotato al suo interno diuno spettrometro, permette diconoscere la composizione chi-mica dei cibi, gli ingredienti, icondimenti, le calorie. E nonfinisce qui. D’ora in poi, graziea questo fantastico strumento,si potrà conoscere la composi-zione chimica dei farmaci estabilirne, di conseguenza,l’autenticità. E ancora, dia-gnosticare le condizioni delterreno di un vaso o il gradod’idratazione di una foglia, perdecidere se è il caso di innaf-fiare o meno. Scio, inoltre, rie-sce a riconoscere e aclassificare i metalli e le so-stanze allergizzanti e a stabi-

lire il grado di maturazione edolcezza di un frutto primad’assaggiarlo. Invenzione stra-ordinaria della ConsumerPhysics, Scio per ora è soltantoun prototipo, che, grazie aun’apposita applicazione persmartphone e alla connessioneBluetooth, scansiona qualun-que cosa emettendo un fasciodi luce, che, riflessa, viene poianalizzata dallo spettrometrointerno. Dal momento cheogni molecola interagisce conla luce in una maniera unica eunivoca, lo scanner stabiliscequali e quante molecole sta re-almente analizzando. Poco in-gombrante – da stare nelpalmo di una mano - ha unabatteria interna che si puòtranquillamente ricaricarevia USB, della durata di unasettimana. Poi, collegato ai di-spositivi mobili, consente di vi-

sualizzare sullo schermo leprincipali informazioni perve-nute dall’analisi Insomma unprogetto davvero rivoluziona-rio. Realizzato da una start upisraeliana, ora si trova al cen-tro di una campagna online diraccolta fondi su Kickstartes,per sostenerne la produzione:ad oggi, a fronte di un obiet-tivo di 200 mila dollari, ha giàottenuto quasi due milioni emezzo di dollari in offerte. Laricerca tecnologica non smettemai di stupirci e ogni giorno dipiù ci regala nuove invenzioni.Proprio come adesso, che ci hafornito uno strumento per con-teggiare le calorie di un piatto,identificare un farmaco e rico-noscere gli ingredienti conte-nuti in un prodottoalimentare. I salutisti e nonsolo ne saranno davvero felici.

A.P.

Page 14: Arpa campania ambiente 2014 13

L’architettura archibioticaLa progettazione a servizio dell’ambiente

Antonio Palumbo

Le future sfide ambientali -che si prevedono rilevanti ecomplesse - richiedono l’ado-zione di tutti gli accorgimentipiù opportuni a conseguireun’integrazione equilibratatra l’uomo e il pianeta su cuiegli vive. Tra gli strumenti piùinteressanti, che si vanno af-fermando di anno in anno, vi èil metodo ecologico che fa rife-rimento all’approccio proget-tuale dell’architetturaarchibiotica. La crisi ecologicaglobale, generata dai disastriambientali e dall’inquina-mento che le attività antropi-che hanno causatoparticolarmente negli ultimicinquant’anni restituisconouna situazione di estremaemergenza: prendere co-

scienza di quest’emergenza edaffrontarla rappresentaun’esigenza che non può piùessere differita. Negli ultimianni, da una parte moltissimepratiche inquinanti legate alleattività umane stanno conti-nuando a danneggiare irrime-diabilmente gli equilibri diinteri ecosistemi terrestri emarini e, dall’altra, si registraun incremento costante dellapopolazione mondiale, che sitraduce in una crescente ri-chiesta di risorse alimentari eidriche, in un progressivo so-vraffollamento urbano e in uncorrelato consumo di suolo aifini insediativi.Il concorso di tutti questi fat-tori determina conseguenzeimportanti, che, nel tempo, fi-niscono per incidere non solosugli equilibri ambientali del

pianeta ma anche sulla qua-lità di vita dell’uomo: urbaniz-zazione indiscriminata einsostenibile, difficoltà nellagestione di una quantità sem-pre crescente di rifiuti, au-mento delle concentrazioni digas serra nell’atmosfera, dra-stica riduzione della biodiver-sità e progressiva distruzionedegli ecosistemi, esaurimentodelle risorse energetiche e na-turali. Per far fronte a taliemergenze molti esperti, ar-chitetti, urbanisti e specialistidell’ambiente e del paesag-gio,stanno tentando di sviluppareun nuovo approccio al progettodi città, abitazioni e spazi ur-bani attraverso l’insieme delletecniche e degli strumenti de-finiti con il nome di “architet-tura archibiotica”.L’obiettivo principale dell’ar-chitettura archibiotica è quellodi ri-naturalizzare gli am-bienti di vita dell’uomo per darvita alla città del domani, con-nettendo tale finalità conquella della protezione e/o delripristino della biodiversità,per contribuire alla salvaguar-dia dell’ambiente con progettieco-sostenibili e multidiscipli-nari. Tale modello punta a ri-durre l’influenza delle attivitàumane sui cicli bioecologici e aridurre al minimo gli impattisull’ambiente.Architetto più rappresentativodi questa nuova tendenza è ilbelga Vincent Callebaut, ilquale ha dedicato la sua atti-vità più recente alla costru-zione di una ipotetica ‘città delfuturo’. Già noto per le sue vi-sioni avanguardistiche, Calle-

baut vuole ridefinire gli assettidemografico-ambientali di duedelle città più inquinate ed in-vivibili non solo della Cina madell’intero pianeta: Kunming eShenzen. I progetti architetto-nici e paesaggistici che fannoriferimento all’approccio ar-chibiotico - come, ad esempio,quello per le Asian Cairns, lefattorie-grattacielo autosuffi-cienti per Shenzen - mirano atrasformare queste metropoli(cresciute a dismisura segna-tamente negli ultimi tren-t’anni) in luoghi dovel’architettura non è a serviziodell’uomo ma dell’ambiente edove la progettazione di spazidi vita per gli esseri umani di-venta ricerca di nuove solu-zioni, naturali e artificiali, chefavoriscano lo sviluppo della

biodiversità.Il progettista belga ha cosìcreato il concetto di “architet-tura archibiotica”, un sistemaprogettuale finalizzato allacreazione e alla gestione diecosistemi integrati, dove tro-veranno posto comunità nonsemplicemente umane ma bio-logiche e dove le risorse daprodurre saranno maggiori diquelle che verranno consu-mate.L’unico modo per realizzaretutto questo è aprirsi ad unavisione ‘interdisciplinare’,dove è la combinazione dei di-versi modelli - naturalistici,architettonici e ingegneristici- a dar vita a quel particolare‘ecosistema urbano’ che l’ar-chitettura archibiotica mira arealizzare.

Page 15: Arpa campania ambiente 2014 13

Cristina Abbrunzo

Non arte spazzatura, bensìspazzatura che diventa arte esalva mare e spiagge dai ri-fiuti.Questo l’obiettivo principaleche si propone il progetto Wa-shed Ashore, in corso negliStati Uniti.Un’idea nata dal genio crea-tivo dell’artista ed insegnanteAngela Haseltine Pozzi, origi-naria dell'Oregon che ha datoil via alla sua iniziativa greendopo aver notato il continuoaccumulo di plastica lungo lespiagge della sua città natale,la località di Bandon, in Ore-gon. Il duro scontro con la re-altà l'ha spinta, a 53 anni, acoinvolgere i propri concitta-dini nella pulizia dellespiagge. Tonnellate di rifiutiprovenienti da ogni dove. Conil suo progetto la Pozzi hascelto di mettere da partel'iniziale disgusto per questoscempio e di utilizzare la pro-pria arte per veicolare una ri-flessione sul consumismo,fenomeno di cui siamo tutti -chi più, chi meno - protagoni-sti. In soli tre anni ha rac-colto, con l'aiuto dellacomunità locale, che si è di-mostrata subito disponibilealla collaborazione, 11 tonnel-late di spazzatura dalle costedel Pacifico e ha dato vita adecine di mostre e progetti

educativi in varie localitàdegli Stati Uniti.A partire dai rifiuti recupe-rati, ha iniziato a costruireenormi sculture che rappre-sentano le creature marinepiù minacciate dall'inquina-mento e dalla plastica.Meduse e tartarughe marine

in formato maxi sono solo al-cune delle opere dell’artista,ma anche strani paesaggi im-maginariamente scolpiti dalvento, lavorati dalle onde, inapparente armonia con l'am-biente circostante eppure illu-minati da una luce artificiale,che mette in risalto il contra-

sto tra quanto è armoniosa-mente creato da Madre Na-tura e quanto invece èintrodotto con allarmante in-curanza dall'uomo.Le opere d’arte si trovano orain mostra a San Francisco,dove sarà possibile ammirarlefino a settembre 2014 e si tra-

sferiranno poi a San Diego,fino a settembre 2015.La speranza è che la raccoltadei rifiuti lungo le coste e illoro riciclo creativo possa ac-crescere l'attenzione sul pro-blema dell'accumulo dispazzatura sulle spiagge e neifondali marini.

Everything is rubbish: le scarpe in plastica riciclataUn modo alla moda di pensare alla moda

Il problema della spazzatura èuna questione da sempre moltodiscussa: tante le iniziative che,in Italia come all’estero, cer-cano di porre rimedio ad unagrande minaccia per la salutedell’ambiente che potrebbe ge-nerare effetti devastanti sugliecosistemi naturali.Perché dunque non sfruttarequelli che si presentano comu-nemente come dei problemiambientali trasformandoli invere e proprie risorse?In un periodo come questo –dove crisi e disoccupazione sonodiventate le parole chiave –parlare di consumismo e sprecorisulta piuttosto fuori luogo. Laparola d’ordine, dunque, è rici-

clare.Nasce così l’inziativa Every-thing is Rubbish: tutto è spaz-zatura. Qualunque cosa puòtrovare una nuova vita e ritor-nale utile, compresi quei mate-riali e quegli imballaggi chegettiamo tra i rifiuti per abitu-

dine, quasi senzapensarci.Un’originale ideanata da un trio di ragazzi in-glesi Charles Duffy, WilliamGubbins e Billy Turvey che vo-levano attirare l'attenzione sul-l'enorme quantità di rifiuti cheogni giorno raggiungono le di-

scariche e gli oceani. Allorahanno iniziato a raccogliere laplastica abbandonata sullespiagge del Regno Unito.Hanno lavato e disinfettato i ri-fiuti, per poi riscaldarli e lavo-rarli in modo da ottenere unmateriale adatto alla realizza-zione di scarpe. Si perchè le scarpe sono unodegli accessori più desiderabilee che più attira ogni tipo di con-sumatore, dalle donne agli uo-mini, dagli anziani ai bambini,proprio perchè sono viste comeun oggetto fondamentale nellavita di tutti i giorniL’era dello sperpero e dellospreco però ha fatto si che, ap-pena si veda un minimo segno

di logorio o usura, un paio discarpe venga subito gettato viae sostituito con uno nuovopronto anch’esso a fare la finedel suo predecessore.I tre stilisti inglesi hanno cer-cato un modo intelligente peruscire da questa spirale autodi-struttiva e ci sono riusciti. Lescarpe in plastica riciclata –proprio per sottolineare la loroanticonvenzionalità e la loro di-stanza dal consumismo dimassa- sono colorate e giova-nili, adatte ai ragazzi ma ancheagli adulti che si vestono in ma-niera originale e non voglionopassare inosservati.

C.A.

Non arte spazzatura, ma spazzatura che diventa arteIl riciclo creativo dei rifiuti raccolti sulle spiagge

Page 16: Arpa campania ambiente 2014 13

Eleonora FerraraBruno D’Angelo

Con il D.L. 24 giugno 2014 n. 90(c.d. Decreto Pubblica Ammini-strazione), il Governo ha intesointrodurre disposizioni atte adintervenire in merito all’incre-mento dell’efficienza della P.A.,al sostegno dell’occupazione edal ricambio generazionale, perfavorire il quale, il decreto sta-bilisce l’abrogazione dell’istitutodel trattenimento in servizio el’ampliamento dell’ambito ap-plicativo dell’istituto della riso-luzione unilaterale del contrattoda parte della P.A. nei confrontidei dipendenti che abbiano ma-turato i requisiti pensionistici. All’articolo 3 (Semplificazione eflessibilità nel turn over) il de-creto contiene nuove disposi-zioni in materia di turn overnelle pubbliche amministra-zioni, confermando le percen-tuali di assunzioni per ilquinquennio 2014-2018.Vengono confermati, quindi, i li-miti attuali anche se si fa riferi-mento ad una base di calcolocostituita, unicamente, dal per-sonale di ruolo. Per le Regioni egli Enti locali sottoposti al pattodi stabilità è previsto al punto 5del suddetto articolo, per il pe-riodo 2014-2018 un gradualeaumento delle percentuali diturn over, con conseguente in-cremento delle facoltà di assun-zione pari al 60% nel biennio2014-2015, all’80% nel biennio2016-2017 ed infine del 100%nel 2018. Sempre nell’ambitodella Pubblica Amministra-zione, viene introdotta, all’art. 4(Mobilità obbligatoria e volonta-ria), una nuova disciplina dellamobilità, che prevede la pubbli-cazione, sui siti istituzionalidelle amministrazioni interes-sate, dei bandi contenenti l’indi-cazione dei posti che siintendono coprire mediante ilpassaggio diretto di altri dipen-denti pubblici con la possibilità,in via del tutto sperimentale, dipoter operare trasferimenti trasedi centrali di differenti Mini-steri, Agenzie ed Enti pubblicinon economici nazionali, anchein mancanza dell’assenso del-l’amministrazione di prove-nienza, a condizione, però, chel’amministrazione di destina-zione abbia una percentuale diposti vacanti superiore a quelladell’amministrazione di appar-tenenza, fatti, comunque, salvi itermini per il preavviso. E’ previsto, inoltre, che al fine diagevolare le procedure di mobi-lità, la Presidenza del Consiglio

dei Ministri – Dipartimentodella Funzione Pubblica – isti-tuisca un portale per l’incontrotra domanda e offerta di mobi-lità. È sancito, anche, che le sedidelle pubbliche amministra-zione situate nel territorio dellostesso comune o a una distanzainferiore a 50 chilometri dallasede di prima assegnazione, costituiscano medesima unitàproduttiva, all’interno dellaquale i dipendenti siano tenutia prestare la loro attività lavo-rativa. Sempre all’articolo 4, èprevisto, infine, l’istituzione diun Fondo destinato al migliora-mento dell’allocazione del perso-nale pubblico, finalizzato afavorirne i processi di mobilità.L’articolo 5 (Assegnazione dinuove mansioni), invece, inter-viene altresì sulla gestione delpersonale pubblico in eccedenzae sulla mobilità di personale tradiverse società partecipate dallepubbliche amministrazioni. L’articolo 6 (Divieto di incarichidirigenziali a soggetti in quie-scenza) prevede che le pubblicheamministrazioni non possanoattribuire incarichi di studio e diconsulenza, né tantomeno con-ferire incarichi dirigenziali o di-rettivi oppure cariche in organidi governo di amministrazionipubbliche, a soggetti collocati inquiescenza, a meno che non sitratti di incarichi o cariche con-

feriti a titolo gratuito. Viene di-sposta all’art. 7 (Prerogativesindacali nelle pubbliche ammi-nistrazioni) la riduzione del50%, per ciascuna associazionesindacale, dei distacchi, delleaspettative e dei permessi sin-dacali, come attribuiti dalle di-sposizioni regolamentari econtrattuali vigenti. Il Capo IIdel decreto (Misure in materiadi organizzazione della P.A.)prevede all’art. 20 (Associazione

Formez PA), lo scioglimento del-l’associazione stessa e la nominadi un Commissario straordina-rio. All’art. 21 (Unificazionedelle scuole di formazione), inol-tre, è prevista l’unificazionedelle scuole di formazione dellepubbliche amministrazioni, sop-primendo la Scuola superioredell’economia e delle finanze,l’Istituto diplomatico «Mario To-scano», la Scuola superioredell’amministrazione dell’in-

terno, il Centro di formazionedella difesa, la Scuola superioredi statistica e di analisi socialied economiche, nonché le sedidistaccate della Scuola nazio-nale dell’amministrazione privedi centro residenziale ed asse-gnando le funzioni degli organi-smi soppressi alla Scuolanazionale dell’amministrazione(SNA), di cui si prevede unariorganizzazione per diparti-menti.

SALUTE E SICUREZZA DEL LAVORO La Commissione europea ha avviato sindal 2013 un processo di riflessione su unatematica complessa e trasversale come lequestioni della sicurezza e salute del la-voro, coinvolgendo in tale iniziativa gliStati membri, le parti sociali e i portatoridi interessi. Il collegio dei Commissari haadottato il 6 giugno 2014 una comunica-zione che disegna per il 2014-2020 unpiano strategico di azione pluriennale, coo-perazione e scambio di buone pratiche nelcampo della salute e della sicurezza del la-voro.L’atto della Commissione identifica le sfideche l’UE affronterà negli anni futuri sulversante della tutela dei lavoratori deline-ando azioni di risposta e individuando iprincipali strumenti operativi (legislazione,risorse di bilancio, dialogo sociale, inizia-tive di comunicazione e informazione, si-nergie operative) destinati a rendereoperativo il programma pluriennale. Sono3 gli assi portanti che la Commissione in-dividua: • Migliorare gli sforzi legali degli Statimembri, stimolando le capacità operative

di piccole imprese e microimprese nel va-rare efficaci ed efficienti politiche di pre-venzione;• Migliorare la prevenzione delle malattielegate al lavoro in un’ottica di rilevanza deirischi attuali, nuovi ed emergenti che si af-facciano per via delle modifiche degli as-setti organizzativi di lavoro nelle imprese;• Fronteggiare i mutamenti demograficicon modulazioni degli assetti organizzativie dei luoghi di lavoro, compresi gli orari,l’accessibilità dei luoghi di lavoro e gli in-terventi studiati per gli addetti di impresa

anziani.L’implementazione degli assi portantipassa attraverso obiettivi strategici:- revisione delle strategie statali, con svi-luppo di basi dati per la raccolta dei quadristrategici nazionali;- processi di supporto tecnico e finanziarioalle imprese, interscambio di buone prati-che nella catena committente - fornitore -acquirente per migliorare salute e sicu-rezza sul lavoro;- rafforzamento statale delle rilevazionisulle risorse degli ispettorati del lavoro edei controlli sui programmi di formazionee sui sistemi disciplinari connessi ai con-trolli pubblici ispettivi.- semplificazioni legislative con snellimentiamministrativi e miglioramenti nella pro-cedura di valutazione dei rischi;- iniziative per affrontare l’invecchiamentodelle risorse umane e i nuovi rischi;- miglioramento della raccolta dei dati sta-tistici e sviluppo della base di informazioni;- coordinamento degli sforzi europei e in-ternazionali, con varo di discipline più se-vere sulla salute e sicurezza del lavoroanche in sinergia con organismi internazio-nali di settore. A.T.

Viaggio nelle leggi ambientali

L’efficienza della pubblica amministrazioneLLAVORO E PREVIDENZA

Page 17: Arpa campania ambiente 2014 13

Andrea Tafuro

Il termine dieta deriva dal grecodìaita, cioè stile di vita. Gli an-tichi greci usavamo questo ter-mine per riferirsi allo sforzo diadottare un tenore di vita ispi-rato alla sobrietà e alla concre-tezza sociale. Non pensavamomica al loro aspetto fisico! Oggiper stile di vita intendiamo uninsieme saldo e durevole di modidi agire, di comportamenti cherispecchiano l’ ordine gerarchicodei valori della persona o delgruppo di riferimento. Quindi lostile è definito non da quellescelte episodiche e diradate neltempo, quanto da quelle chesono caratterizzate dalla stabi-lità temporale e dalla trasversa-lità ai diversi ambiti di vita eche fanno riferimento a precisimodelli sociali ed economici. Lostile di vita, dunque, si realizzaall’interno di una continua inte-razione tra il singolo con il suoorientamento valoriale e il si-stema sociale che lo circonda,come a cerchi concentrici. Il con-testo attuale rende urgente unariflessione sui nuovi stili di vita,che parta da questa prospettivarelazionale che coinvolge la fa-miglia nel suo rapporto con lecose, le persone, l’ambiente e ilmondo. Lo stile è, quindi, unamaniera di abitare il mondo.Forse è proprio immaginandouna nuova cittadinanza sosteni-bile, che è possibile percorrerestrade per comprendere checosa rappresenta la ricerca au-tentica del bene comune. Abi-tare il mondo significa entrarvicome nella casa che ci genera etrasformarlo a nostra volta ge-nerando vita, giustizia, fiducia,diventando speranza di futuroper le nuove generazioni. Abi-tare il mondo ha un senso pas-sivo e attivo insieme: io abitonella casa come il mondo in cui

cresco e abito la casa come unmondo che faccio crescere. Se ilprimo spazio è ricco di vita in-fluirà sul secondo e il secondofornirà l’orizzonte per non la-sciar chiudere il primo nel pri-vato. Al centro di questo progetto c’èla famiglia, che soprattutto conla crisi che stiamo vivendo, sipone come obiettivo principaledi modificare secondo giustiziala struttura dei propri consumie l’utilizzo dei propri risparmi,cioè l’economia quotidiana. Prima o poi un economista vin-cerà il premio Nobel spiegandoil modo in cui una famiglia ita-liana riesce a rimanere in piedipur avendo compiuto la scelta dimettere al mondo dei figli... vo-glio proprio vedere il modellomatematico che verrà applicatodal terzo figlio in poi. Parlare di economia, famiglia egiustizia è, quantomeno, impe-gnativo, perché non vedo in giroun orizzonte etico condiviso. Achi avesse tali aspettative, ricor-derò che voglio parlare meno digiustizia e fare più giustizia. Ini-ziamo con il combattere l’inva-denza e lo strapotere dellarazionalità economica a partiredal carrello del supermercato,con l’auto misurazione del bilan-cio familiare. E’ lì che si rendonovisibili e si quantificano i cam-biamenti effettuati nelle scelteeconomiche e si raggiunge unprimo obiettivo: il contenimentodei consumi. Uno studio del2006 dell’American SociologicalAssociation dimostra che, a pa-rità di prezzo, solo metà deiclienti opta per i calzini con l’eti-chetta prodotto etico. Che diven-tano un quarto se i buonicostano 3 dollari anziché 2. In Supercapitalismo RobertReich spiegava che, se da citta-dini apprezziamo i diritti, daconsumatori ci importa solo del

prezzo. Ci rifletto mentre rien-tro in albergo dopo la spiaggia,pagare o meno il parcheggiatoreabusivo è diventata una compli-cata decisione morale, la rea-zione naturale è neanche peridea… ma lo fanno tutti. Mi ri-torna in mente, la tragedia delRana Plaza del 24 aprile 2013,quando un edificio commercialedi otto piani, crollò a Savar, unsub-distretto nella Grande Areadi Dacca, capitale del Bangla-desh, le operazioni di soccorso ericerca si conclusero con il bilan-cio di 1129 vittime e circa 2515feriti estratti vivi dal palazzo. Inun servizio televisivo un’attivi-sta se la prendeva con chi delo-calizza: “Non serviva RanaPlaza per sapere in che condi-zioni producono. È la sagradell’ipocrisia”. Ha ragione, sanno tutto, com-preso che se il tuo fornitore hauna capacità produttiva di centoe gli chiedi mille è evidente chesi rivolgerà a subfornitori. Ma sei grandi marchi se ne andasseroquanti Paesi ripiomberebbe in-dietro di un’era? Non sarebbepiù sensato restare e ridistri-buire i profitti? L’onnipresenteglobalizzazione, la non più con-trollabile mobilità dei popoli edelle persone, le nuove e insolitemodalità di produzione della ric-chezza fondate sulla conoscenzae i suoi effetti moltiplicativi, ilpermanere di problemi associatiall’esigenza di una maggioregiustizia sociale e distributiva,insieme alla crisi del lavoro e deisistemi di protezione sociale nelricco occidente, hanno fatto pre-valere comportamenti opportu-nistici e forme di bramosia chehanno reso palesi le debolezze ela pericolosità di una visionedella crescita senza limiti. Losviluppo è diventato preda dimalsani automatismi che hannogenerato solo attese prive di fu-

turo, hanno sperperato risorseed energie. Insomma ci siamoimbarcati in un viaggio senzameta e senza futuro, puntellatodal rifiuto degli altri e del lorotalento, dalla negazione delleloro capacità di aderire a un pro-getto e a valori comuni. La con-divisione della conoscenza e lafiducia nei talenti altrui gene-rano valore aggiunto solo sevengono immaginati come alter-nativa alla crescita illimitata eonnivora delle risorse del pia-neta. L’economia della famigliaè l’unica ad essere articolata se-

condo criteri di giustizia, poichéè l’unica forza capace di impe-dire al sistema economico turbo-capitalista di volgersi contro gli esseri umani e la natura. Voglioeducare i miei figli a compren-dere la grandezza di passaredalla logica dell’ appropriazioneindebita verso la Terra alla dot-trina del non-attaccamento allaproprietà e alle cose. Non vogliofarli diventare poveri france-scani, ma sacerdoti dell’idea diessere affidatari delle risorse daspendere per l’accrescimento delbene comune.

STILE DI VITA… UN MODO DI ABITARE IL MONDOEconomia Famiglia Giustizia per una Cittadinanza Sostenibile

LO SPORT SOLIDALEUN INCONTRO A TU PER TU

CON LA SOSTENIBILITÀMartina Tafuro

Era il 3 Maggio scorso quando i media diffusero la notizia di unoscontro tra napoletani e romani, uno scontro piuttosto violento:addirittura un giovane di Napoli era stato sparato e portatoimmediatamente in ospedale. Chi legge il resoconto di quelgiorno, pensa senza indugio ad una circostanza malsana, ad unmeeting di criminali incontratisi in un luogo altrettanto losco.Ma non è così. Si trattava, infatti, di due gruppi di tifosi che sierano recati all’ Olimpico di Roma per guardare una partita dicalcio. Nulla di sorprendente, se si pensa che lo sport italiano eil calcio in particolare siano diventati pane per i denti di fanaticie insensati che hanno confuso la competizione positiva con unagara all’ ultimo sangue. Abbiamo dato completamente addio alpiacere di una giornata all’ aperto e all’emozione di poter vedergiocare per la propria città degli atleti, abbiamo aperto la porta,invece, al calcio scommesse, al business degli articoli sportivi ead obiettivi finalizzati all’ apporto economico dei finanziatori.Così mentre noi ci trastulliamo nel dedicarci alla creazione dimezzi per la distruzione del nostro compagno, un ragazzo lottaper la vita in un letto d’ospedale, purtroppo senza riuscire adavere la meglio su quel colpo di pistola che “aveva meritato diricevere”, probabilmente con la sola colpa non di essere un tifosodel Napoli, ma di essere di Napoli. Addirittura si parla di razzi-smo tra abitanti della stessa terra che tutti fingono di difendere,la bella Italia. Siamo un popolo arretrato, ma non perché nonriusciamo più a far affermare sul mercato un prodotto autentico,non perché non riusciamo a farci governare da politici degni diquesto nome, non perché non riusciamo più nemmeno a sfamarele nostre bocche perché ciò che coltiviamo è nocivo, non perchéconviviamo con la malavita organizzata, anche per questo si in-tende, ma soprattutto perché non riusciamo a muovere nem-meno un passo verso la sostenibilità … QUESTO CI FACROLLARE A PICCO! Stiamo facendo in modo da calpestaretutta la ricchezza della nostra penisola, stiamo perfino annien-tando i sogni dei più piccoli che hanno sempre gioito grazie allosport, al gioco di squadra, alla cooperazione. Re-impariamo daloro le regole del vivere in una comunità e soprattutto facciamoin modo che l’attività sportiva non si riduca né a violenza néalla finzione di una giornata per l’ ambiente in bicicletta. Fac-ciamo in modo che casi italiani, come del nuovo Juventus Sta-dium, una struttura quasi interamente eco, non siano moschebianche. Facciamo in modo che il rispetto per l’ ambiente e so-prattutto il rispetto per l’ altro, per il diverso come che per il si-mile, sia abitudine e non una presa in giro per giustificarci conla nostra coscienza. Come diceva Jean Paul Sartre, “IL CALCIOE’ UNA METAFORA DELLA VITA”.

Page 18: Arpa campania ambiente 2014 13

NELLE PROVINCE

Even� serali nell’Anfiteatro di Capua in programma fino al 23 agosto

“Invadeteci so�o il cielo di Spartaco” è un cartellone di even� che, per il secondo anno, il Comune di Santa Maria CapuaVetere ha programmato per l’estate 2014 nell’anfiteatro di capua, che per l’occasione potrà essere visitato gratuitamente con percorsi narra� e visite teatralizzate. Dopo la visita sono previs� dieci even� tra passeggiate narrate, dj set, danze, e spe�acoliteatrali ed anche un grande concerto del jazzista Pietro Condorelli.

"Arte, Tradizioni e Prodo� Tipici"a Camigliano (CE) il 19 e 20 luglio

Per due sarate il centro storico camiglianese diven-terà la loca�on della kermesse dedicata alla valoriz-zazione dell'ar�gianato locale e alla promozione deiprodo� �pici del nostro territorio; ancora un'occa-sione in più per non dimen�care le tradizioni dellanostra terra. Numerose le inizia�ve in programmaper questa edizione che ripeterà per il 13° anno lasua buona riuscita legata alla semplicità in un tuffonel passato e nel presente che lo ricorda..A par�re da sabato 19 per le vie del paese non man-cheranno stand di prodo� �pici locali, veri protago-nis� della manifestazione. Il tu�o accompagnato daun altro fiore all'occhiello della nostra provincia:l'esibizione del gruppo di musica popolare TAMBO-REA , che riporterà la mente a quando i contadini siriunivano nell'aia e nonostante la stanchezza dellagiornata non rinunciavano al suono della fisarmo-nica, mandolini, tamburelli, ecc. Il programma perdomenica prevede la compagnia dei SALTIMBANCHIcon: giocolieri,trampolieri, spe�acoli di bolle di sa-pone, mangiafuoco ,manipolatori di palloncini e tea-tran�. L'evento, che si concluderà domenica 20luglio con l'esibizione del TRIO LE' TRUA'.

Il "Palio de li Normanni" il 15 16 e 17 Agosto 2014 a S.Angelo Alife

Una delle poche rievocazioni storiche a�ualmente esisten� nella Regione Campania. L'evento racconta i fas� del castello diRupecanina dall'epoca normanna a quella angioina e... più in par�colare rievoca la famosa ba�aglia degli abitan� della Rupe-canina, accorsi in difesa del proprio castello per respingere le orde papali del Cardinal Pelagio nell'Anno Domini 1229. La ma-nifestazione racconta delle eroiche gesta dei cavalieri normanni della famiglia Drengot provenien� dalla regione Quarrel dellaNormandia, che per primi costruirono la Rocca in ve�a al colle Canino. Ques� an�chi cavalieri normanni, che arrivarono perprimi nelle regioni meridionali dell'Italia, diedero vita ad una lunga e sanguinosa guerra fratricida contro i compatrio� d'Altavillastanzia�si in Sicilia. Ed è proprio da ques� scontri che nasceranno gli Sta� Uni� del Meridione d'Italia, chiamato più comune-mente, Regno delle Due Sicilie

La sagra del Fungo Porcino a Montoro Inferiore (AV) dal 17 al 20 luglio

Sagra dedicata ai prodo� �pici con musica e danze La Festa del Fungo Porcino risponde alla sempre più crescente domandadi vecchi sapori tradizionali e ha lo scopo di valorizzare e promuovere il patrimonio eno-gastronomico dell’intero territoriomontorese. Il Fungo Porcino sarà il protagonista dell'evento gastronomico. Le serate saranno allietate da buona musica dalvivo, con gruppi folk, la�no americani. Saranno alles�� stand per promuovere i prodo� agricoli e l’ar�gianato locale.

Mojoca - Fes�val Ar�s� di Strada a Moio della Civitella (SA) dall’1 al 3 agosto

Il Mojoca Fes�val Ar�s� di Strada nasce da un’idea dell’a�uale Presidente Giovanni Bertone nel gennaio del 2007 e si svolgenel centro storico di Moio della Civitella. Le esibizioni degli ar�s� occupano vie, vicoli e piazze dalle ore 21.00 alle ore 02.00.L’an�co borgo si trasforma in un animato e colorato teatro a cielo aperto dove si incontrano acroba�, giocolieri, musicis�,clown, sapien� e abili manipolatori di ges� senza tempo. Musica, grandi esibizioni circensi, strepitose evoluzioniacroba�che, esilaran� spe�acoli e raffinate performance, colori e passioni mescola� dal grande respiro dell’artedi strada. Il Mojoca è arrivato alla se�ma edizione e il 2012 è stato il primo anno in cui si è passa� da due a tregiorni di Fes�val.

ESTATE 2014: ALCUNI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE A NAPOLI

“Teatro alla Deriva”, A Bacoli (NA) il 16, 23 e 30 luglio

La rassegna “Teatro alla Deriva” è giunta alla sua III edizione. Si tra�adi una par�colare manifestazione in cui gli spe�acoli si svolgono suuna za�era, galleggiante sull’acqua, realizzata appositamente e posi-zionata sul piccolo lago termale presso le Stufe di Nerone a Bacoli, vi-cino Napoli. Nel sugges�vo scenario verranno rappresenta� qua�rospe�acoli di impegno civile e sociale porta� in scena da compagnie in-dipenden� che mostrano “grande a�enzione a temi capaci di far riflet-tere e ricordare”.

“Sant’Elmo Estate 2014”

Chi dice che l’estate a Napoli è noiosa, non sa di cosa parla. Tan� sonogli even� che accompagneranno il periodo es�vo e che avranno loca-�on uniche, come il Castel Sant’ Elmo. Nella splendida cornice dellaPiazza d’Armi, infa�, anche quest’anno si svolgerà la rassegna “San-t’Elmo Estate” che vedrà come protagonis� diversi ar�s� e gruppi mu-sicali. Aprono gli Avion Travel il 15 luglio.

“Brividi d’estate” all’Ortobotanico fino al 3 agosto

La XIV edizione della rassegna Brividi d’Estate si svolgerà, come sem-pre, al Real Orto Botanico di Napoli con un programma ricco di teatro,giochi e musica. Tredici anni, tredici esta�, tredici scommesse miraco-losamente vinte.

Il Pozzuoli Jazz Fes�val 2014 è arrivato!

Dal 14 al 28 luglio si svolgerà nella sugges�va cornice dei Campi Flegreila V edizione del “POZZUOLI JAZZ FESTIVAL” “C’è un quar�ere dove i capitoli della lunga storia di Pozzuoli si sono so-vrappos� in modo unico, un pò come pagine di un libro ed è il RioneTerra” , così Alberto Angela in una puntata di Superquark del 2011 de-scriveva il Rione Terra di Pozzuoli…..e da questo luogo che par�ràl’evento con la True Blues Band e Massimo Bevilacqua ed a seguire Vin-cenzo Danise.

Il Flamenco Tango Neapolis al Maschio Angioino

Martedì 5 Agosto 2014, alle ore 21.00, il Flamenco Tango Neapolis saràin scena a Napoli con lo spe�acolo “Viento – Da Napoli a Siviglia… a Bue-nos Aires” nella sugges�va cornice del Maschio Angioino.Flamenco Tango Neapolis è un entusiasmante proge�o ar�s�co, natonel 2009 e dire�o da Salvo Russo (musicista e compositore napoletano),che unisce il flamenco, il tango argen�no e la tradizione musicale napo-letana in un’originale contaminazione di s�li.

La Sagra del Mare Flegreo dal 7 al 10 agosto, Monte di Procida (NA)

La Sagra del Mare Flegrea è arrivata, quest’anno, alla sua XXIII edizionee con tanta soddisfazione siamo lie� di ospitarvi, ancora una volta, aMonte di Procida conosciuta come la "terrazza dei Campi Flegrei".Lo scenario sugges�vo dell'insenatura di Acquamorta, le prelibatezzedella gastronomia flegrea . Il tu�o accompagnato da vino locale, musicae tammorre: ques� gli ingredien� della rinomata “Sagra del Mare Fle-grea” dell’Associazione “Vivi L’Estate”!Inoltre quest’anno c’è un’importante novità! Per il consumo dei pas� u�-lizzeremo prodo� biodegradabili ECOZEMA.