Arpa Campania Ambiente n. 58

20
Tra pochi giorni è Natale. Ca- pita a me, come a tanti altri milioni di persone, di respi- rare aria di festa ma non solo per le luminarie ed i negozi addobbati. Si sente nell’anima una serenità maggiore, ci si sente più leggeri, più propensi al bene, più disponibili verso gli altri, meno egoisti. È il clima della speranza che ge- nera la festa della Natività. Ed in un momento come quello che sta vivendo il no- stro Paese, in piena crisi eco- nomica, la spes è necessaria. Non passa giorno che non dob- biamo apprendere dai mass media di nuove imposte, di in- dustrie che chiudono, di interi comparti produttivi che sono sull’orlo del fallimento, di im- portanti servizi sociali o, co- munque, pubblici che corrono il rischio di non poter più es- sere garantiti ai cittadini. Abbiamo vissuto un anno in attesa di sapere ogni giorno lo spred a che quotazione era scandendo così la nostra vita quotidiana. Un anno, questo 2012, davvero pesante che vorremmo dimenticare. Pur- troppo, stando alle notizie odierne, anche i prossimi do- dici mesi non saranno facili per gli italiani. Ecco dunque la necessità di affidarsi alla speranza ma non in modo vacuo e miracolistico ma at- tento e scrupoloso. La spe- ranza anzitutto in un nostro personale cambiamento che ci spinga al bene comune e non all’interesse personale. La speranza che emerga una classe dirigente che sia in grado di tirar fuori dal baratro in cui si trova il Paese. La spe- ranza in un futuro migliore dove gli uomini non siano con- siderati solo dei numeri fa- centi parte di calcoli economici ma delle persone su cui costruire una società più equa, più a dimensione umana. Pietro Funaro PRIMO PIANO Conferenza governativa sull’amianto pag.2 Giungere a un accordo glo- bale sul clima giuridica- mente vincolante entro il 2015: questo l’obiettivo della Conferenza sui Cambia- menti Climatici pag.5 Global warming e vite: strategie di difesa Da un anno all’altro, le tem- perature, specie quelle estive, sono costantemente proiet- tate verso l’alto, la piovosità è più scarsa e l’irraggiamento solare più violento. In Italia da qui al 2050, è previsto un aumento della temperatura media da 0,8 a 1,8 °C. pag.8 Per motivi di sintesi, è molto difficile riportare tutti i risul- tati e i contenuti dell’incontro organizzato dall’ISPRA a Li- vorno lo scorso novembre; ciò è intuibile già dal titolo del- l’evento. pag.13 Costruzione a secco degli edifici pag.17 L’Agenzia europea: «evitare che le emissioni vengano spostate altrove» Nuove metodologie ecotossicologiche Un rapporto Aea valuta l’impatto delle Ztl sulla qualità dell’aria Che impatto hanno sulla qualità dell’aria le zone a traffico limitato e altre misure anti-traf- fico come la “congestion charge” in vigore a Lon- dra e a Milano? Un recente rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente prova a ri- spondere. Per l’organismo di Copenaghen, que- sti provvedimenti possono «dare benefici». Tuttavia il loro reale impatto deve essere valu- tato «su un’area più vasta» di quella a traffico li- mitato, per accertare che «il traffico e le emis- sioni non vengano semplicemente spostate altrove». Il documento, intitolato “The contribu- tion of transport to air quality”, è la prima valu- tazione dei progressi verso gli obiettivi delineati dal Libro Bianco sui Trasporti dell’Ue. Mosca a pag.7 Stipulata convenzione tra Corpo Forestale e LIPU La difesa del patrimonio forestale e del ter- ritorio, la tutela della biodiversità, l’educa- zione dei cittadini al rispetto dell’ambiente: questi i punti cardine della Convenzione fir- mata lo scorso novembre a Castel di Guido, Roma, dal Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone e dal presidente della LIPU, Fulvio Mamone Capria. Liguori a pag.4 Speciale Natale Quando un visita- tore cammina per le strade della città di Napoli nel periodo natalizio, succede qualcosa di inspiegabile. Misteriosamente è avvolto da un’energia posi- tiva: nonostante le basse temperature, il freddo non sembra pro- vocare effetti. Le estremità della bocca sono pe- rennemente verso l’alto, ebbene sì, si sorride senza nemmeno accorgersene! L’andamento del corpo è lento, rasserenato, quasi trascinato, at- tirato dal vocio dei venditori ambulanti Abbrunzo-Lanza-Liguori- Martelli pagg.9-12 Peirce a pag.13 Contaminanti negli alimenti: l’acrilammide “Quando spendiamo 5 dollari per compensare l’emissione di una tonnellata di anidride carbonica facciamo qualcosa di buono, pro- babilmente generando un benefi- cio sociale di circa 2 dollari. Tafuro a pag.19 Stiamo freschi. Perchè preoccuparci del riscaldamento globale ? La 18 a Conferenza ONU sui cambiamenti climatici DAL MONDO CLIMA & BIO BIO-ARCHITETTURA AMBIENTE & SALUTE AMBIENTE & SALUTE NATUR@MENTE È Natale torni la speranza

description

periodico istituzionale Arpa Campania, anno VIII, n. 58

Transcript of Arpa Campania Ambiente n. 58

Page 1: Arpa Campania Ambiente n. 58

Tra pochi giorni è Natale. Ca-pita a me, come a tanti altrimilioni di persone, di respi-rare aria di festa ma non soloper le luminarie ed i negoziaddobbati. Si sente nell’animauna serenità maggiore, ci sisente più leggeri, più propensial bene, più disponibili versogli altri, meno egoisti. È ilclima della speranza che ge-nera la festa della Natività.Ed in un momento comequello che sta vivendo il no-stro Paese, in piena crisi eco-nomica, la spes è necessaria.Non passa giorno che non dob-biamo apprendere dai massmedia di nuove imposte, di in-dustrie che chiudono, di intericomparti produttivi che sonosull’orlo del fallimento, di im-portanti servizi sociali o, co-munque, pubblici che corronoil rischio di non poter più es-sere garantiti ai cittadini.Abbiamo vissuto un anno inattesa di sapere ogni giorno lospred a che quotazione erascandendo così la nostra vitaquotidiana. Un anno, questo2012, davvero pesante chevorremmo dimenticare. Pur-troppo, stando alle notizieodierne, anche i prossimi do-dici mesi non saranno faciliper gli italiani. Ecco dunquela necessità di affidarsi allasperanza ma non in modovacuo e miracolistico ma at-tento e scrupoloso. La spe-ranza anzitutto in un nostropersonale cambiamento che cispinga al bene comune e nonall’interesse personale. Lasperanza che emerga unaclasse dirigente che sia ingrado di tirar fuori dal baratroin cui si trova il Paese. La spe-ranza in un futuro miglioredove gli uomini non siano con-siderati solo dei numeri fa-centi parte di calcolieconomici ma delle persone sucui costruire una società piùequa, più a dimensioneumana.

Pietro Funaro

PRIMO PIANOConferenza governativa

sull’amianto

pag.2

Giungere a un accordo glo-bale sul clima giuridica-mente vincolante entro il2015: questo l’obiettivo dellaConferenza sui Cambia-menti Climatici

pag.5

Global warming evite: strategie di difesa

Da un anno all’altro, le tem-perature, specie quelle estive,sono costantemente proiet-tate verso l’alto, la piovositàè più scarsa e l’irraggiamentosolare più violento. In Italiada qui al 2050, è previsto unaumento della temperaturamedia da 0,8 a 1,8 °C.

pag.8

Per motivi di sintesi, è moltodifficile riportare tutti i risul-tati e i contenuti dell’incontroorganizzato dall’ISPRA a Li-vorno lo scorso novembre; ciòè intuibile già dal titolo del-l’evento.

pag.13

Costruzione a seccodegli edifici

pag.17

L’Agenzia europea: «evitare che le emissioni vengano spostate altrove»

Nuove metodologieecotossicologiche

Un rapporto Aea valuta l’impattodelle Ztl sulla qualità dell’aria

Che impatto hanno sulla qualità dell’aria lezone a traffico limitato e altre misure anti-traf-fico come la “congestion charge” in vigore a Lon-dra e a Milano? Un recente rapportodell’Agenzia europea per l’ambiente prova a ri-spondere. Per l’organismo di Copenaghen, que-sti provvedimenti possono «dare benefici».Tuttavia il loro reale impatto deve essere valu-

tato «su un’area più vasta» di quella a traffico li-mitato, per accertare che «il traffico e le emis-sioni non vengano semplicemente spostatealtrove». Il documento, intitolato “The contribu-tion of transport to air quality”, è la prima valu-tazione dei progressi verso gli obiettivi delineatidal Libro Bianco sui Trasporti dell’Ue.

Mosca a pag.7

Stipulata convenzione traCorpo Forestale e LIPU

La difesa del patrimonio forestale e del ter-ritorio, la tutela della biodiversità, l’educa-zione dei cittadini al rispetto dell’ambiente:questi i punti cardine della Convenzione fir-mata lo scorso novembre a Castel di Guido,Roma, dal Capo del Corpo forestale delloStato, Cesare Patrone e dal presidente dellaLIPU, Fulvio Mamone Capria.

Liguori a pag.4

Speciale NataleQuando un visita-tore cammina perle strade dellacittà di Napoli nelperiodo natalizio,succede qualcosadi inspiegabile.Misteriosamenteè avvolto daun’energia posi-tiva: nonostantele basse temperature, il freddo non sembra pro-vocare effetti. Le estremità della bocca sono pe-rennemente verso l’alto, ebbene sì, si sorridesenza nemmeno accorgersene! L’andamento delcorpo è lento, rasserenato, quasi trascinato, at-tirato dal vocio dei venditori ambulanti

Abbrunzo-Lanza-Liguori- Martelli pagg.9-12

Peirce a pag.13

Contaminanti negli alimenti: l’acrilammide

“Quando spendiamo 5 dollari percompensare l’emissione di unatonnellata di anidride carbonicafacciamo qualcosa di buono, pro-babilmente generando un benefi-cio sociale di circa 2 dollari.

Tafuro a pag.19

Stiamo freschi. Perchè preoccuparci del riscaldamento globale ?

La 18a Conferenza ONU sui

cambiamenti climatici

DAL MONDO

CLIMA & BIO

BIO-ARCHITETTURA

AMBIENTE & SALUTE

AMBIENTE & SALUTE NATUR@MENTE

È Natale tornila speranza

Page 2: Arpa Campania Ambiente n. 58

Paolo D’Auria

“Presenterò il Piano nazionalesull’amianto in gennaio, le ri-sorse economiche ci sono, ilmio ministero ha già stanziatofra 22-23 milioni”: parola diRenato Balduzzi, Ministrodella Salute. L’annuncio ar-riva a conclusione della Se-conda conferenza governativasull’amianto, tenutasi a Vene-zia dal 22 al 24 novembrescorso, da cui “sono arrivatealcune risposte di program-mazione degli smaltimenti,delle bonifiche e del tratta-mento di manufatti conte-nenti amianto”. Tutte leindicazioni emerse dopo duegiorni di seminari “sarannosintetizzate in un paio di set-timane in una prima bozzacondivisa con i ministri delLavoro, Elsa Fornero, e del-l’Ambiente, Corrado Clini, dainviare alla consultazionedella Conferenza unificata ealle forze sociali in modo cheentro Natale possa essere ra-gionata e discussa e nei primimesi del 2013 si possa pun-tare all’accordo operativo”.All’interno del piano, secondole anticipazioni, vi saranno“proposte di grande innova-zione, come l’utilizzo della fi-bulina come marcatoretumorale predittivo, la costi-tuzione di una rete internazio-nale di banche dati dimateriale biologico, la stan-dardizzazione dei modelli dipresa in carico degli amma-lati”. L’amianto non resterànel dimenticatoio, questa lapromessa. A testimoniarlo lastessa seconda conferenza go-vernativa, dopo la prima edi-zione del 1999. “Non è statauna passerella o l’ennesimofiume di parole - ha sottoli-neato Balduzzi - ma un modoconcreto per ridare luce a unproblema rimasto per troppotempo sotto traccia ma che èuna grande questione nazio-nale e internazionale”.

Un “coordinamento sovrana-zionale è fondamentale” conti-nua il ministro, aggiungendoche va tutelato “difendendo epreservando il ruolo dell’Or-ganizzazione mondiale dellaSanità e delle istituzioniscientifiche correlate, preten-dendo che appaiano e sianoassolutamente indipendentida portatori di interessi pri-vati come i produttori diamianto. Quella dell’asbesto èuna grande partita interna-zionale che vede in campo in-teressi potenti: l’Italia hadeciso chiaramente da cheparte stare”. E per dimostraretutto l’impegno profuso, loscorso 7 dicembre al Consiglioeuropeo dei ministri della Sa-lute, Balduzzi ha portato laproposta di un network euro-peo di ricerca sull’amianto.Uno dei nodi emersi dal dibat-tito è quello dell’applicazionedel Piano nelle Regioni, nontutte virtuose nel fornire i datisu malattia e siti contaminati.“Il nostro ordinamento cono-sce la possibilità che il go-verno intervenga in viasostitutiva laddove le cose nonvengano fatte. Chi non metteordine in casa propria - ha av-

vertito il ministro - va sanzio-nato e gli strumenti ci sono.Ma per farli valere abbiamobisogno delle Regioni virtuose,in modo che non ci sia indul-genza verso i negligenti. L’au-tonomia delle Regioni non puòsignificare irresponsabilità”.Il ministro si è infine rivoltoalle realtà sociali e alle comu-nità locali, “senza le quali que-sta battaglia non ci sarebbestata”. Balduzzi ha chiesto“più coordinamento” alle asso-ciazioni, in modo da lavoraremeglio, e ha spronato i Co-muni a unirsi: “Ci vuole unarete di comunità come quelladi Casale Monferrato e dellealtre che si sono impegnate inquesta lotta, e che ne sonoormai un simbolo internazio-nale”.

Rosa Funaro

È pronto, a distanza di cinque anni dal varodel progetto, il nuovo laboratorio diossinedell’Istituto zooprofilattico sperimentale diPortici: strumento sanitario indispensabileper consentire il monitoraggio delle matricialimentari. La Giunta regionale della Cam-pania, con delibera n. 1.292 già nel lontano2007 aveva infatti previstol’allestimento e l’attivazionedi questa struttura ultra-moderna inaugurata loscorso 26 novembre dal pre-sidente della Regione Cam-pania Stefano Caldoro.Molte le personalità istitu-zionali intervenute. Oltre aivertici dell’Ente rappresen-tati dal dott. Antonio Li-mone (commissario straordinario dell’Istituto),hanno partecipato all’evento l’On. PaoloRusso – Presidente Commissione AgricolturaCamera dei Deputati, il dott. Silvio Borrello– Direttore Generale Igiene e Sicurezza Ali-mentare del Ministero della Salute, il dott.Luigi Zicarelli - Preside della Facoltà di Me-dicina Veterinaria dell’Università Federico IIdi Napoli, il dott. Guido Trombetti- AssessoreRegionale alla Ricerca e Innovazione, donLuigi Ciotti - Presidente associazione Libera,

Rino Cerino - Presidente GIOVET e dott. Pa-quale Manzo - Commissario Prefettizio delComune di Portici. “Il laboratorio – ha spie-gato Limone – è stato ricavato dalla ristrut-turazione di un edificio all’internodell’Istituto di Portici; uno sforzo economicoda parte delle istituzioni che porta la Campa-nia ai più elevati livelli di eccellenza sanitarianell’ambito dell’intero territorio nazionale.

L’investimento, che am-monta a circa 2 milioni dieuro, è finalizzato sia allasicurezza alimentare delconsumatore sia alla difesadelle tipicità alimentaridella Campania attaccatedall’agropirateria che ci sot-trae, ogni anno, milioni dieuro. Si tratta di uno stru-mento indispensabile, non

solo per gestire le emergenze ma anche peravviare un monitoraggio ordinario delle pro-duzioni a rischio; unico sistema possibile perprevenire gli allarmismi e garantire costan-temente la sicurezza alimentare, non solo inCampania ma in tutto il Sud”. Le costose ana-lisi, nell’ordine delle migliaia di euro, che fi-nora era possibile effettuare solo in altreregioni, troveranno ora spazio a Portici conun imponente ritorno sia economico che d’im-magine per la nostra regione.

Il Ministro della Salute Balduzzi ribadisce il suo impegno contro l’asbesto

Conferenza governativa sull’amianto

Proposte di grande innovazione, come l’utilizzodella fibulina come marcatore tumorale predittivo

Al via a Portici il monitoraggio di diossine e veleni alimentari

Page 3: Arpa Campania Ambiente n. 58

Paolo D’Auria

La mozzarella di bufala: unvero e proprio patrimonio ga-stronomico campano. Ma pro-prio perché così rinomato,questo tipico formaggio frescovanta innumerevoli tentativi diimitazione che, spesso, portanoalla diffusione sul mercato diprodotti che poco o nulla hannoa che vedere con il sapore “cer-tificato” DOP. Questo potrebbeaccadere, però, ancora per poco.Grazie allo sviluppo di una tec-nica cromatografica, infatti,sarà possibile distinguere lemozzarelle di bufala adulterate.Il nuovo metodo consentirà dirilevare con estrema rapidità lepiù comuni adulterazioni legateal famoso prodotto campano. Irisultati della tecnica messa apunto dal professore Aldo DiLuccia, dell’Università di Fog-gia, sono stati presentati con larelazione “Riconoscimento disemilavorati da latte bovino ag-giunti nella mozzarella di bu-fala mediante focalizzazioneisoelettrica di polipeptidi idro-solubili” durante la tre giornidedicata alle produzioni casea-rie, tenutasi ad Avellino dal 29novembre al 1° dicembre scorso.«Altriformaggi» è il titolo del-l'evento scientifico, fortementevoluto dal professore RaffaeleCoppola direttore dell’IstitutoSuperiore dell’Alimentazionedel Cnr e assessore provincialeall’Università e Ricerca Scienti-fica, a cui hanno partecipatonumerosi accademici di famamondiale. L’adulterazione dellamozzarella di bufala, abitual-mente, avviene miscelando illatte bovino con il latte di bufalama può essere attuata anche at-traverso l’uso di derivati dellatte industriale o semi lavorati,per esempio caseinati o cagliatedi specie bovina. Il lavoro pre-sentato dal prof. Di Luccia ha loscopo di proporre come stru-mento analitico la focalizza-zione isoelettrica dell’estrattoacquoso della mozzarella di bu-fala. Attraverso una precisaprocedura, infatti, il team di ri-cercatori dell’università pu-gliese è riuscito a rilevare lacontemporanea presenza, all’in-terno dei campioni analizzati, disiero proteine e frammenti de-rivanti dalla caseina delle spe-cie bovina e bufalina. Con ladiffusione della tecnica saràpossibile, dunque, smascherarescientificamente eventuali im-brogli.

Mozzarella di bufala: arriva il test anti-tarocco

Lo scioglimento delle risorseglaciali, come conseguenza delgraduale ed innalzamentodelle temperature, è uno degliaspetti che preoccupano mag-giormente la comunità scienti-fica. Controllare lo stato deighiacciai, per poter potenzial-mente definire strategie voltealla loro conservazione è, dun-que, una priorità. A tal propo-sito arriva la notizia che unnuovo catasto dei ghiacciai ita-liani sarà realizzato nel 2013,per conoscere meglio lo stato diconservazione del patrimonio“freddo” delle nostre monta-gne. Il progetto di ricerca, pre-sentato all’Università degliStudi di Milano, sarà condottoin collaborazione con il Comi-

tato Ev-K2-Cnr e con il patro-cinio del Comitato GlaciologicoItaliano.Il nuovo censimento si baseràsu tutti i dati più aggiornati ri-cavati da foto aeree, immaginisatellitari, cartografia e studiscientifici. In questo modo,ogni ghiacciaio verrà “sche-dato” con nome, posizione geo-grafica ed estensionesuperficiale. Tutte le rileva-zioni confluiranno in un impo-nente database che consentirànon soltanto di fotografare lacondizione attuale dei ghiac-ciai, ma anche di compren-derne meglio l’evoluzioneattraverso il confronto con idue catasti precedenti.Il primo catasto nazionale pre-

disposto dal Comitato Glacio-logico Italiano, realizzato fra il1959 e il 1962, aveva censito838 corpi glaciali, di cui 745ghiacciai veri e propri e 93 gla-cionevati, cioè forme prossimeall’estinzione, estesi complessi-vamente su una superficie to-tale di 525 chilometri quadrati.

Nel secondo catasto, realizzatonel 1989 dal Comitato Glacio-logico Italiano su incarico delministero dell’Ambiente, ven-nero censiti 807 corpi glaciali,706 ghiacciai veri e propri e101 glacionevati, con una su-perficie totale di 482 chilome-tri quadrati. “La riduzioneareale - osserva il glaciologoClaudio Smiraglia, dell’Uni-versità di Milano - è dunquestata di 43 chilometri quadratiin poco meno di un trentennio,con un ritmo annuo di circa 1,5chilometri quadrati. Questisono i dati che useremo comeparametro per tracciare l’an-damento degli ultimi decenni,ad oggi non monitorato”.

P.D’A.

Nel 2013 avremo un nuovo catasto dei ghiacciaiLo strumento servirà a studiare l’evoluzione dei corpi freddi nel tempo

Passare da concetto di detenzione a quello di ria-bilitazione sociale. In questo senso nasce l’inizia-tiva “Birra della legalità” nel carcere di Carinola,in provincia di Caserta. “Un carcere che oggi vuole lanciare un forte mes-saggio di educazione alla legalità - queste le paroledi Francesco Diana, presidente dell’associazioneFormAzione Viaggio - e che attraverso la realizza-zione di un birrificio consente di aprire un nuovoorizzonte di economia sociale volto al recupero deidetenuti e nel contempo, di immettere sul mercatoun prodotto dall’alto valore simbolico tra i giovani,ai quali è rivolto il messaggio, come la birra”.“Un progetto - secondo Alessandra Tommasino, re-sponsabile della cooperativa sociale “Carla Lau-dante” di Villa di Briano - che punta ad ampliarele già consolidate esperienze di recupero e assi-stenza dei soggetti svantaggiati condotte sui beniconfiscati, coinvolgendo i detenuti e offrendo lororeali opportunità di riscatto sociale per costruirepercorsi di recupero non solo materiali, ma anchee soprattutto delle coscienze di quei tanti protago-nisti di una criminalità organizzata che nel pas-sato hanno devastato questo territorio”.Rinascita testimoniata dall’esperienza di AndreaBertola, mastro birraio della cooperativa torinesePausaCafè, che ha condiviso con la platea il rac-conto di come il lavoro coi detenuti ha portato allarealizzazione di un micro birrificio del carcere diSaluzzo e di un’ampia area di produzione di caffèe cacao nel carcere delle Vallette di Torino.

Carinola, nasce la “Birra della legalità”

Presentata a “Altriformaggi” la tecnica per svelare l’adulterazione

Fagioli, pasta, olio extravergine di oliva, conserve di pomodoro.Sono solo alcuni dei prodotti contenuti nel pacco anticamorra.L’iniziativa “Facciamo un pacco alla camorra” prende il via dalcomitato “Don Peppe Diana” e propone l’acquisto di cesti natalizirealizzati con prodotti tipici provenienti dalle terre confiscatealla camorra. Cooperative sociali e imprese si sono riunite sottoil marchio “NCO – Nuovo Commercio Organizzato” per dare vitaad una concreta testimonianza di reazione all’economia crimi-nale. Tre le tipologie di pacco disponibile: Impegno, Responsabilee Memoria. “L’anno scorso – riferisce Valerio Taglione, presi-dente del comitato, nonché referente di Libera – abbiamo ven-duto più di 5mila pacchi e ne abbiamo distribuito molti altri intutto il territorio nazionale. La novità di quest’anno è che sonoben 16 le aziende coinvolte più due imprenditori”. Un bel saltose si pensa che appena quattro anni fa erano solo due le coope-rative che partecipavano all’iniziativa. L’Assessore agli Affarigenerali della Regione Campania, Pasquale Sommese, afferma:“Non è solo un gesto simbolico; dietro c’è tutto l’impegno di gio-vani che lavorano la terra con la consapevolezza di sfuggire alcappio economico delle organizzazioni camorristiche”.Ed anche Bruxelles accoglie con favore l’iniziativa, presentatapresso la sede dell’Europarlamento da Gianni Pittella, presi-dente dell’Associazione Prima Persona: “Queste iniziative sonofondamentali per accrescere lo spirito democratico e, per questo,vanno sostenute” afferma.

A Natale arriva il “pacco alla camorra” Prodotti tipici campani coltivati nelle terre confiscate

Page 4: Arpa Campania Ambiente n. 58

Fabiana Liguori

La difesa del patrimonio fore-stale e del territorio, la tuteladella biodiversità, l’educa-zione dei cittadini al rispettodell’ambiente: questi i punticardine della Convenzione fir-

mata lo scorso novembre aCastel di Guido, Roma, dalCapo del Corpo forestale delloStato, Cesare Patrone e dalpresidente della LIPU, FulvioMamone Capria.L’accordo prevede l’attuazionedi iniziative e programmi voltiad arginare i reati ambientali.La collaborazione tra la LIPUe il CFS sarà fondata da unaparte su attività di vigilanzadei boschi, prevenzione degliincendi, salvaguardia del ter-ritorio rurale, montano e dellearee protette, e dall’altra sullabattaglia comune controquelle azioni deleterie per labiodiversità, come il bracco-naggio e il commercio illegaledi fauna e flora autoctona edesotica. Di grande rilievo saràanche la promozione e la dif-fusione dei propri propositi edei risultati ottenuti volta pervolta. L’iniziativa, infatti,deve essere di esempio e sen-sibilizzare i cittadini e le altreIstituzioni alla protezionedella fauna selvatica e del-l’ecosistema anche attraversola valorizzazione delle riservenaturali e l’esperienza del bir-

dwatching (ossia l’osserva-zione degli uccelli nel loro am-biente naturale), il soccorsoalla fauna selvatica ferita,l’educazione ambientale e laformazione professionale.“La Convenzione sottoscritta -dichiara Fulvio Mamone Ca-

pria – è di grande importanza.Il Corpo forestale, per la suanatura e le competenze intema di tutela dell’ambiente e

del patrimonio agroforestale,è per la LIPU il partner idealeper rafforzare l’efficacia delletante azioni che, grazie so-prattutto ai volontari, met-tiamo in atto sul territorio:dalla lotta alle illegalità vena-torie a quella contro gli

scempi sul paesaggio, dallatutela di specie e habitat mi-nacciati alla promozione diun’agricoltura sostenibile”.

Stipulata la convenzione traCorpo Forestale dello Stato e LIPU

Sono 884 gli enti locali ita-liani che hanno aderito alprogetto “Un Comune perAmico”, il censimento tra leamministrazioni più virtuosein ambito ambientale lan-ciato da Anter (Associazionenazionale Tutela EnergieRinnovabili) lo scorso mag-gio. L’iniziativa si propone diincentivare le buone pratichein tema di sostenibilità ecreare una rete di interscam-bio, un network tra gli am-ministratori pubblici cheintendono condividere le atti-vità green promosse su baselocale.I risultati di avvio del pro-getto hanno evidenziato unasensibilità crescente da partedegli attori interessati al pro-

gramma e già in fase diprimo avvio è stata rilevatauna presenza dell'11% deiComuni italiani. "È il chiaro segnale - ha affer-mato Antonio Rainone, presi-dente dell'Anter - che gliamministratori locali ini-ziano a credere con forza allasostenibilità ambientale epuntano sui ritorni economiciche da essa derivano. Lastrada è ancora tutta apertae Anter si propone di essereun punto di riferimento ingrado di creare sinergie e at-tivare una condivisione vir-tuosa di esperienze vincenti".Il contatore degli enti localiaderenti a “Un Comune perAmico” continua a scorrere intutte le regioni della Peni-

sola: a fare da traino la Cam-pania con 179 Comuni ade-renti, seguita da Calabria(125 Comuni), Lazio (122 Co-muni) e Toscana (120 co-muni). Analizzando invece lapercentuale dei comuni ade-renti sul totale regionale aguidare la classifica nostranaè la provincia di Terra di La-voro con ben 61 comuni asso-

ciati compresa Caserta;segue Salerno, con 55 ammi-nistrazioni partecipi del pro-gramma ecologico e, soloterzo, il capoluogo parteno-peo con 31 comuni aderenti.Infine Benevento e Avellinorispettivamente a quota 21 e11. Un bilancio positivo, dun-que, per una regione chetroppo spesso è balzata aglionori della cronaca mondialeper le sue endemiche emer-genze soprattutto di carat-tere ambientale e troppopoco, invece, per l’interesse egli sforzi sempre maggioriprofusi da amministratori ecittadini nel rispettare normee condotte previste dalle di-rettive europee.

S.L.

Dopo i successi di Benevento e di Vimercate, dove il ser-vizio di Bike Sharing cresce di giorno in giorno, GciGroup ha installato il primo sistema al mondo di bikesharing su pensiline fotovoltaiche stand alone ad Ascea(SA). Questo innovativo sistema fa sì che l’energia, pro-dotta dall’impianto fotovoltaico costruito sulle pensiline,possa essere accumulata mediante l’ausilio di batterie,così che sia resa disponibile all’occorrenza o, se necessa-rio, utilizzata nell’immediato. Il sistema installato adAscea, sviluppato da un pool di ingegneri, può garantirefino a 15 ore di autonomia di ricarica per bici oltre cheun funzionamento di almeno 5 giorni per il sistema digestione e controllo. Il totem informativo, di cui la strut-tura è dotata, consente di poter visualizzare informa-zioni sulle stazioni bike sharing connesse, su eventicomunali, pubblicità o sulla situazione relativa ai cicloposteggi (gestione delle presenze relative ai veicoli edelle altre stazioni connesse). Inoltre, i ciclo posteggid’aggancio e sgancio brevettati da GCI consentono la ri-consegna della bici anche quando si verifichi un caso diassenza di rete elettrica. Le biciclette elettriche a peda-lata assistita di GCI sono di ultima generazione ed inte-grano tecnologie d’avanguardia per azzerare le emissioniinquinanti (in fase di utilizzo) e rispettare l’ambiente.Tutte le biciclette possono arrivare a percorrere fino a50 km a piena carica, raggiungendo una velocità mas-sima di 25 km/h, e sono dotate di batteria al litio e di uncomputer di bordo che permette di settare su 5 livelli dif-ferenti la velocità massima, in modo tale da agevolare lapedalata sui diversi percorsi stradali. (Dal web)

ASCEA SOSTENIBILE

Campania protagonista di “Un Comune per amico”

Lavoro, impegno e partecipazione per difendere un bene comune

Bike sharing su pensiline fotovoltaiche stand alone

Il progetto che incentiva le buone pratiche in tema di sostenibilità

Page 5: Arpa Campania Ambiente n. 58

Alessia Esposito

Giungere a un accordo globalesul clima giuridicamente vin-colante entro il 2015: questol’obiettivo della Conferenzasui Cambiamenti Climaticisvolta in questo inizio dicem-bre a Doha, in Qatar. Signifi-cativa la scelta della sede del18°vertice ONU sul clima: ilPaese con maggiori emissionidi CO2 pro capite. Per lanciareun segnale di cambiamento,gli organizzatori hanno predi-sposto l’evento in modo che siacarbon free: digitalizzazionedei documenti, trasporti in busa gas per i delegati e la garan-zia che le emissioni prodottesaranno ripagate a livello am-bientale con finanziamenti perlo sviluppo sostenibile. I Paesiintervenuti sono 193: la re-sponsabilità nei confronti delclima deve essere generale,seppur con differenze dovuteal diverso impegno economicoche possono supportare Paesiavanzati e quelli in via di svi-luppo. Mariagrazia Midulla,del WWF Italia, sostiene aquesto proposito che finora “Ipaesi sviluppati si sono impe-gnati, ma alcuni non hannoadempiuto ai loro impegni.Allo stesso tempo, i paesi invia di sviluppo sono statispinti a prendere più misure,ma senza impegni finanziari

perché vengano attuate.”Anche l’Ue dovrebbe assicu-rare la sua parte nel finanzia-mento da destinare alladiffusione di tecnologie soste-nibili nei Paesi in via di svi-luppo, andando ad aumentareil Green Fund americano dicento miliardi di dollari. Com-plice la crisi mondiale, però,sono stati molti i governi a la-sciar intendere che sono poche

le risorse da destinare all’am-biente, così che l’obiettivo di li-mitare l’innalzamento dellatemperatura a 2° sembra sem-pre più difficile da raggiun-gere. Secondo la BancaMondiale, se non si inverte larotta, ci sarà uno sforamentoche farebbe raggiungere i +4°entro il 2060. Ciò, come mo-strano tutte le recenti ricerchescientifiche, sarebbe disa-

stroso per la biodiversità eprovocherebbe un aumento dieventi catastrofici come l’ura-gano Sandy o, restringendo ilcampo a casa nostra, il cicloneMedusa, con tutti i danni con-nessi per l’uomo e per la cre-scita economica. QuestaConferenza e le azioni che neverranno sarà decisiva per ilfuturo del protocollo di Kyoto.I Paesi dovrebbero impegnarsi

a proporre strategie di svi-luppo sostenibile in cui figu-rino azioni concrete perproseguire sulla linea indicatadal protocollo riducendo leemissioni entro il 2020 ed inol-tre preparare un’intesa post2020. Se l’Europa ha dato ilsuo assenso, non tutti sonoconcordi: ad esempio - secondoil capodelegazione USA - “gliStati Uniti non intendono an-dare oltre il 3% rispetto ai loroobiettivi di emissione”. Tutta-via Obama si mostra favore-vole a convertire i sussidi peri combustibili fossili in finan-ziamenti per soluzioni low car-bon, a cui però si oppongonoIndia, Cina e Arabia Saudita.A non concedere molto alleprospettive sostenibili ci sonoanche Canada, Russia, NuovaZelanda secondo cui si dan-neggerebbe troppo l’industriadei combustibili fossili. Se lapolitica stenta nel raggiungereaccordi sulla sostenibilità e lelobby fossili spingono del tuttoin senso contrario, sembra chela pressione dell’opinione pub-blica e le azioni messe incampo dai cittadini stessi (fe-nomeni singoli – a partiredall’uso della bicicletta e deipannelli solari – o di gruppo –aziende verdi, smart city etransition town –) siano al mo-mento la maggiore forza su cuisi possa contare.

La 18a Conferenza ONU sui cambiamenti climatici Negoziazione lenta e difficile per il raggiungimento di un nuovo accordo

L’”influenza” colpisce anche la TerraAllerta in Europa e Italia per l’aumento della temperatura globale

Anna Paparo

È inverno, tempo di freddo e malanni. E, restando intema, anche la Terra ha l’influenza! Ma, di certo, nonper colpa della stagione più rigida dell’anno. Ebbenesì, la temperatura del nostro Pianeta sta salendosempre di più, contagiando tutti i continenti, persinol’Europa. A dirlo è l’ultimo rapporto dell'Agenzia eu-ropea dell'ambiente (Aea), che vede il continente eu-ropeo alle prese con un riscaldamento che tocca cifreda record, ossia 1,3 gradi negli ultimi dieci anni (apartire dal 2002 fino ad arrivare al 2011) rispettoalla media del periodo pre-industriale. Senza con-tare, poi, il campanello d'allarme lanciato dallaBanca mondiale, che stima un riscaldamento diquattro gradi della temperatura della Terra nel-l’anno 2060. Tutto ciò non fa che dare un’ulterioreconferma alle tantissime relazioni e agli infiniti studiscientifici degli esperti dell’Ipcc (Intergovernmentalpanel on climate change). E, nonostante i vari am-monimenti e appelli fatti dalla scienza, non si assistea una riduzione delle emissioni globali di gas serra,ma ad un vero e proprio aumento. Infatti, secondol'analisi, pubblicata dal Programma Onu per l'am-biente, hanno raggiunto circa il 14% in più, rispetto

a quelle previste nel 2020 per riuscire a mantenerela febbre del Pianeta entro i due gradi. In pratica, sista superando la cosiddetta “soglia critica”, quel li-mite che è stato stabilito dagli scienziati. E ancora,svariati modelli di previsione, che sono stati messi apunto, come ricorda il rapporto dell’agenzia europea,pongono l’accento sul fatto che il riscaldamento ter-restre relativo al vecchio continente oscillerebbe trai due e i quattro gradi negli ultimi decenni di questosecolo, paragonato alla media del periodo che vadall’anno 1960 all’anno1990. E come se non ba-stasse, lo scioglimento dei ghiacciai della Groenlan-dia è raddoppiato dal 1990 ad oggi e, inoltre, quellidelle Alpi hanno perso quasi due terzi del loro vo-lume a partire dal 1850: cambiamenti, questi, chenon prevedono inversioni di marcia. In particolare,l’Italia è il paese dell’UE maggiormente a rischio: po-trebbe subire, infatti, forti impatti e danni a causadei cambiamenti climatici, se non si correrà ai ripari,attraverso una serie di piani di adattamento. In-somma, non c’è un minuto da perdere! Bisogna agiresubito e con coscienza, cercando di tamponare eporre rimedio dov’è possibile, altrimenti altro cheprofezia Maya sulla fine del mondo, saremo proprionoi, uomini, a provocarla con le nostre mani!

Protocollo di Kyoto: le emissioni saranno ridotte entro il 2020?

Page 6: Arpa Campania Ambiente n. 58

Luigi Mosca

Sono in molti a pensarlo: senon è 2.0, non è comunicazione. Quanto tempo, ogni giorno, lagente passa infatti su Face-book e affini? Così, moltiesperti pensano che ci si con-danna all’invisibilità, se si sce-glie di restare fuori dal web2.0, quello - per intenderci - deisocial network e dei contenuti“generati dagli utenti”. Un discorso che da qualcheanno ha messo radici all’in-terno delle publbiche ammini-strazioni. Arpa Toscana hamesso un piede in questomondo di contenuti “condivisi”,però non si è lanciata in ogniforma di presenzialismo. Da gennaio di quest'anno è suTwitter, e “cinguetta” più omeno due o tre volte al giorno.Già l'anno scorso aveva av-viato un canale YouTube: e pernon tralasciare la fotografia,da pochi mesi ha debuttato suFlickr, e più o meno contempo-raneamente ha iniziato a inse-rire i suoi report su Issuu, lagrande piattaforma di on-linepublishing. Marco Talluri, 56 anni, dirigela comunicazione per l'agenziatoscana. «Twitter», spiega, «èparticolarmente idoneo, adesempio, per rilasciare infor-mazioni tempestive in situa-zioni di emergenza. Giàl'abbiamo sperimentato profi-cuamente in più di un'occa-sione». Perché avete scelto Twittere non Facebook? «Facebook è uno strumento ingenere prediletto da politici eamministratori. È indicato peresprimere opinioni, per susci-tare un dibattito. Noi siamo un

ente tecnico, e abbiamo biso-gno di diffondere dati e infor-mazioni quanto più possibileoggettivi. Twitter risponde aqueste esigenze. Faccio unesempio: l'altra mattina, uncittadino ha chiamato al no-stro numero verde dalla pro-vincia di Livorno, segnalandodel fumo arancione che uscivada un impianto industriale.Bene, noi abbiamo raccolto latelefonata e abbiamo allertatoil dipartimento, il quale avevagià ricevuto la segnalazionedalla stessa ditta proprietariadell'impianto e aveva inviatouna squadra sul posto. Quindiabbiamo lanciato un tweet deltipo: “personale Arpat si sta re-cando nella località x per veri-ficare eccetera eccetera”. Inseguito, quando i tecnici hannopresentato i risultati dei primirilievi, abbiamo pubblicatoanche la notizia sul sito».Dunque la caratteristicavincente di Twitter è latempestività. «Altro esempio: una recenteesplosione in un impianto ditrattamento di rifiuti neipressi di Pisa. Immediata-mente siamo usciti su Twittercon un avviso alla popolazionedel tipo: “per precauzione te-nete le finestre chiuse, cistiamo recando sul posto ecce-tera”. Poi, man mano che la vi-cenda si sviluppava, abbiamopubblicato più notizie sul sito.Il vantaggio di Twitter è che aqualsiasi ora, anche di dome-nica o di notte, si può pubbli-care qualcosa da qualsiasiluogo, usando un semplicesmartphone. E poi i destina-tari del messaggio, in un certosenso, si selezionano da soli:come è noto, i “followers” deci-

dono deliberatamente di es-sere aggiornati sui tweet diuna determinata persona oente, e quindi si tratta di per-sone già di base molto interes-sate alla nostra attività:giornalisti, associazioni, ecce-tera».Che poi contribuiranno aloro volta a diffondere i vo-stri messaggi. Ma come sce-gliete i contenuti dapubblicare e i canali da uti-lizzare? «Sul sito, come si può vedere,pubblichiamo in media tre oquattro notizie al giorno.Diamo notizia delle nostre at-tività, ad esempio dei risultatidei monitoraggi e dei controlli,così come della pubblicazionedi nuovi report, ma segna-liamo anche rapporti e notiziedivulgati da altri organismi.Poi, con la nostra newsletter econ twitter, raggiungiamo di-rettamente un certo numero didestinatari che hanno manife-stato particolare interesse aseguirci». Con la newsletter e con itweet, insomma, non aspet-tate che sia un utente a ve-nire sul vostro sito, maprovate a raggiungerli suvostra iniziativa. «Esatto. Poi su Issuu abbiamoormai spostato quasi tutte lenostre pubblicazioni e i nostrirapporti. Quest'anno solo l'An-nuario è uscito su carta, per ilresto ne abbiamo fatto a meno,anche per scarsità di fondi. Per

lo stesso motivo, non siamo ingrado di produrre filmati, masul nostro canale YouTube ca-richiamo i filmati che appaionoalla Rai o su altre emittenti eche riguardano le nostre atti-vità. Noi stessi siamo invece ingrado di produrre foto per esi-birle su Flickr. A volte un'im-magine vale più di milleparole: di recente ne abbiamopubblicato una che ritraeva unnostro campionamento sul ca-mino di una raffineria. Spessoi cittadini, o anche i nostri in-terlocutori istituzionali, nonhanno ben presente il lavoroche c'è dietro una nostra atti-vità. Così cerchiamo di ren-derlo visibile, in modo dacontribuire a creare fiducia eanche un atteggiamento dicomprensione nei confronti deinostri sforzi. Con i tempi checorrono, infatti, comunicare èfondamentale per la stessa so-pravvivenza degli enti tecnicicome il nostro. Le agenzie de-vono convincere tutti che sonoutili e che si impegnano».Che riscontri avete?«Dalle prime stime, sembrache le visite sul nostro sito websiano passate, quest'anno,dalle circa 500mila dell'annoscorso a 800mila (dato a finenovembre). Merito, sicura-mente, anche dei link conte-nuti nei nostri tweet, cheattirano nuovi utenti. Su Twit-ter, d'altronde, a neppure unanno dal nostro ingresso ab-biamo già oltre 600 “seguaci”».

Arpa Toscana diventa “2.0”. Per informarei cittadini sceglie Twitter, YouTube e Flickr

Nel grafico vengono riprodotti i “tweet” di Arpa Toscana in una gior-nata-tipo.

LL’intervista. Marco Talluri, responsabile comunicazione Arpat: «con i “tweet” informazioni tempestive»

Da Bologna un e-book sulla meteorologia

Se l’Arpa Toscana va suTwitter e Flickr, un po’ più anord i colleghi di Arpa Emi-lia Romagna (anch’essi di-gitatori di “tweet” da diversotempo) lanciano il loroprimo e-book. Anzi, il loroprimo instant-ebook. Si inti-tola “La previsione meteooggi” ed è stato realizzatoda Arpa-Emr in occasionedi un incontro pubblico sultema indicato dal titolo delvolume. L’incontro si è te-nuto a Bologna lo scorso 23novembre, alla presenza,tra gli altri, di Luca Mercalli,meteorologo e noto “volto”televisivo. Il vantaggio degli e-book (o“libri elettronici”) è che sonoperfettamente compatibilicon smartphone, tablet, eovviamente con gli appositie-book reader. Tutti disposi-tivi, questi, che possono es-sere agevolmente portaticon sé durante gli sposta-menti. Da diversi mesi,Arpa Emilia sta concen-trando gli sforzi sulla co-municazione “mobile”, Direcente ha lanciato ancheuna versione “mobile” delsito istituzionalewww.arpa.emr.it.

Qui Emilia

Page 7: Arpa Campania Ambiente n. 58

Che impatto hanno sulla qualità del-l'aria le zone a traffico limitato e altremisure anti-traffico come la “conge-stion charge”? Un recente rapportodell'Agenzia europea dell'ambienteprova a rispondere. Per l'organismodi Copenaghen, questi provvedimenti«possono dare benefici». Tuttavia il loro reale impatto deve es-sere «valutato su un’area più vasta»di quella a traffico limitato, per accer-tare che «il traffico e le emissioni nonvengano semplicemente spostate al-trove». Il documento, intitolato “The contri-bution of transport to air quality”, è

stato pubblicato pochi giorni fa sulsito dell'Aea. Il caso di Berlino vienestudiato come esempio di centro me-tropolitano vietato alle categorie diauto più inquinanti. Secondo il rap-porto, le emissioni inquinanti di os-sidi di azoto o di particolato sononettamente calate nella capitale te-desca, meno invece le concentrazioniin atmosfera. In altre parole: in aria vengono im-messi meno inquinanti, ma l'ariaresta quasi altrettanto “sporca”. Oltre alla formula “Ztl” (adottata adesempio a Napoli) il rapporto af-fronta anche il tema del “congestioncharge”, cioè l'accesso a pagamento indeterminati centri cittadini (in Italia,come sappiamo, è stato applicato aMilano). Secondo gli esperti del-l'Agenzia, non è stato ancora possi-bile dimostrare con certezza chequesta strategia influisca positiva-mente sulla qualità dell’aria dei cen-tri urbani. Tuttavia gli effetti positivi sono plau-sibili, anche perché i dati di cittàcome Londra e Stoccolma, che hannoadottato da diversi anni l'”impostasulla congestione”, indicano una tan-gibile diminuzione del traffico auto-mobilistico sul territorio urbano. Ad ogni modo, per le emissioni, da unlato, e le concentrazioni, dall'altro, siregistra un calo a due diverse velo-cità. Un discorso che non vale solo per lecittà con provvedimenti di restrizionedel traffico, ma si applica a tutto ilcontinente: in tutta Europa, ad esem-pio, sono calate rispetto agli anni No-vanta le emissioni di Pm10 (grazieanche a standard di emissione piùstringenti per gli autoveicoli), ma leconcentrazioni di particolato nell'ariache respiriamo si riducono con unavelocità più bassa. Colpa, chiariscono gli esperti del-l'Aea, della particolare conforma-zione delle città, con “canyon” diedifici in cui l'aria ristagna; e colpaanche di altri fattori, tra cui lo stiledi guida tipico delle metropoli, che dàluogo a emissioni reali più alte delleemissioni teoriche. Tuttavia non solo di qualità dell'ariatratta il rapporto, ma anche di lottaai cambiamenti climatici. Lo studio si presenta infatti come laprima valutazione dei progressi versogli obiettivi delineati, l’anno scorso,dal Libro Bianco sui Trasporti del-l’Unione europea. In particolare, le istituzioni comuni-tarie hanno fissato al 60 percentol’obiettivo di riduzione delle emis-sioni di gas serra generate dai tra-sporti, rispetto ai livelli del 1990(obiettivo da raggiungere nel 2050). Il rapporto mostra come effettiva-mente le emissioni di gas serra del

settore trasporti si stiano riducendo(-0,4 percento nell’intera Ue nel 2010rispetto all’anno precedente, esclusi itrasporti marittimi). Però ipotizza che il calo sia influen-zato dalla crisi economica, e quindidubita che la tendenza sia effettiva-mente duratura: l’Agenzia teme che

quando arriverà la ripresa econo-mica, le emissioni riprendano a sa-lire. Per scaricare il rapporto (in inglese)http://www.eea.europa.eu/publica-tions/transport-and-air-quality-term-2012.

L.M.

“Il mostro a tre teste” è il titolo di unagiornata di formazione che si è tenutalo scorso 13 dicembre a Villa Benci-venga-Biondani, a Mondragone. Nella villa a pochi passi dal litoraledomitio, confiscata alla criminalitàorganizzata, ha avuto luogo questainziativa di formazione dedicata alcontrasto alle ecomafie, agromafie eciclo illegale del cemento. L’evento èstato patrocinato dal ministero del-l’Ambiente e della tutela del territo-rio del mare, e promossa da“Fondazione Santa Chiara per lo stu-dio del diritto e dell’economia dell’am-biente”, “Libera-Associazioni, nomi enumeri contro le mafie”, “ComitatoDon Peppe Diana” e da “PoliEco”,consorzio nazionale per il riciclaggiodei rifiuti e dei beni a base di polieti-lene. Tra gli altri, sono intervenuti

Corrado Lembo, capo della Procura diSanta Maria Capua Vetere, DonatoCeglie, magistrato che ha coordinatodiverse inchieste in campo ambien-tale. Ha aperto i lavori Antonio Episcopo,direttore generale Arpac. Hanno par-tecipato anche Alessandra Tomma-sino, comitato don Peppe Diana;Stefano Masini, responsabile nazio-nale Area Ambiente e Territorio Col-diretti, Giuseppe Vadalà, direttoreDiv.2 Naf del Corpo Forestale delloStato (che ha discusso delle azioni dicontrasto alle agromafie), RobertoRossi, consigliere Csm (autore di unintervento sui crimini ambientali), ilsindaco di Mondragone GiovanniSchiappa e l’ambientalista EnricoFontana. Ha moderato il giornalistaAlberto Piastrellini.

Convegno a Mondragone sull’ecomafiaIl Direttotre Generale Arpac ha aperto i lavori

Zone a traffico limitato: “promosse con riserva”dall’ultimo rapporto Aea sulla qualità dell’aria

L’incontro

ARPA CAMPANIA AMBIENTE del 15 dicembre 2012 - Anno VIII, N.58Edizione chiusa dalla redazione il 14 dicembre 2012

DIRETTORE EDITORIALEAAntonio EpiscopoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroIN REDAZIONEPaolo D’Auria, Salvatore Lanza, Fabiana Liguori, Giulia Martelli, Luigi MoscaHANNO COLLABORATOCristina Abbrunzo, Savino Cuomo, EleonoraFerrara, Andrea Tafuro SEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 7- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/426/427 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Napolin.07 del 2 febbraio 2005 distribuzione gratuita.L’editore garantisce la massima riservatezza dei datiforniti e la possibilità di richiederne la rettifica o lacancellazione scrivendo a: ArpaCampania Am-biente,Via Vicinale Santa Maria del Pianto, CentroPolifunzionale, Torre 7-80143 Napoli. InformativaLegge 675/96 tutela dei dati personali.

Page 8: Arpa Campania Ambiente n. 58

Global warming e vite: strategie di difesaNecessario adattare la tecnica colturale alle esigenze imposte dal cambiamento climatico

Brunella Mercadante

Da un anno all’altro, le tempe-rature, specie quelle estive,sono costantemente proiettateverso l’alto, la piovosità è piùscarsa e l’irraggiamento solarepiù violento. In Italia da qui al2050, è previsto un aumentodella temperatura media da0,8 a 1,8 °C, un aumento del te-nore di umidità relativa dal 5al 10 %, causato dell’evapora-zione in seguito alle alte tem-perature, una diminuzionemedia delle precipitazioni del5-10% e una loro forte concen-trazione in pochi eventi piovosidurante l’annata. In agricol-tura il riscaldamento globaleinfluenzerà molte colture, maprincipalmente quelle a ciclopoliennale come le colture frut-ticole e la vite. Data l’impor-tanza che la vite riveste perl’agricoltura italiana, sarà ne-cessario adattare la tecnica col-turale alle esigenze impostedal cambiamento climaticoche, oltre che sulla fisiologiadella pianta, avrà conseguenzeimportanti anche sulle avver-sità che normalmente la mi-nacciano. L’aumento delletemperature si rifletterà in-dubbiamente sugli areali dicoltivazione; la vite, infatti, pervegetare richiede una determi-nata quantità di unità termi-che. Il riscaldamento globaleprobabilmente ridisegnerà gliareali di vocazionalità dellavite (cosa già accaduta in pas-sato), con un progressivo innal-zamento della latitudine idealeper la pratica della viticoltura.

La stessa scelta delle esposi-zioni dei vigneto non potrà con-siderare quella più a favore disole come la migliore. Le zonedi produzione più importantipotrebbero essere soggette aprofonde revisioni e nel 2050,lo Champagne, solo per fare unesempio, potrebbe avere condi-zioni climatiche simili a quelleche oggi si osservano nel Bor-deaux. Così, aree tradizional-mente considerate marginaliper la carenza di unità termi-che stagionali, tenderanno adiventare sempre più “vocate”per la coltivazione della vite.Un esempio eclatante di que-sta tendenza può essere tro-vato in alcune aree viticoletedesche lungo il corso dellaMosella che, fino a poco tempofa, erano adatte solo ad im-pianti di vitigni precoci e doveoggi invece si producono buone

uve rosse con una media matu-razione. Al contrario ci sa-ranno aree tradizionalmentecoltivate che si potrebbero tra-sformare gradualmente in areea clima subtropicale con unitàtermiche in eccesso rispetto aifabbisogni della pianta. Casi ti-pici sono quelli della viticolturacaliforniana e, in parte, diquella australiana. Estremiz-zando potrebbe essere anchela situazione di molte zone vi-ticole del centro-sud Italia.Queste aree sarebbero semprepiù testimoni di maturazionitroppo accelerate, casi di grap-poli scottati e bruciati per fi-nire con sintesi di aromicaratteristici di una “sovra-maturazione”. L’incrementodel numero di giorni con tem-perature più elevate, special-mente nelle fasi critiche dellafioritura e dell’allegagione, e

una riduzione delle precipita-zioni durante la maturazione,in genere hanno effetti positivisulla composizione e sulla qua-lità del vino. Ma se migliora laqualità è anche vero che i mo-delli di simulazione indicanoche la pioggia che intercorredurante i periodi fisiologica-mente importanti della sta-gione viticola (fioritura ematurazione) tendono a farediminuire la produzione. L’ir-rigazione è una delle soluzioniconcettualmente più sempliciper aiutare i vigneti a soppor-tare il crescere delle tempera-ture. Ma l’uso intensodell’irrigazione potrebbe inne-scare nei vigneti un’ulteriorecriticità e il vero problema di-venterebbe allora quello dellagestione dell’acqua, sempre piùscarsa. Per effetto dell’au-mento del CO2 l’anticipo dei

periodi di vegetazione e la cre-scita accelerata dell’uva po-trebbero a lungo andareincidere sul ciclo e sul compor-tamento dei parassiti alte-rando le interazioni e i cicliepidemici delle principali ma-lattie e dei principali litofagidella vite. L’aumento delletemperature potrebbe favorirel’entrata di litofagi estraneialla coltura nei nostri areali fa-cendogli trovare condizioni ido-nee per diffondersi. Questo è ilcaso, per esempio, dei minatorifogliari (Phyllocnistis vitege-nella e Antispila oinophylla), lacui diffusione nel Nord Italia èin continuo aumento, anche seil danno potenziale è tuttorascarso. Per quanto riguarda letecniche di difesa anticrittoga-mica non si prevedono stravol-gimenti: fortunatamente lafarmacopea disponibile èquanto mai ampia e complessi-vamente in grado di adattarsiai mutamenti climatici in atto.Ci sono comunque alcuni punticritici: l’incremento delle tem-perature e degli eventi piovosiestremi, ad esempio, possonoalterare la persistenza dei pro-dotti sugli organi trattati. Lealte temperature, invece, po-trebbero influenzare negativa-mente l’efficacia sia diinsetticidi che di diserbanti inquanto più facilmente degra-dabili in composti non attivibiologicamente. Si tratta diuna sfida impegnativa ma nonnecessariamente persa in par-tenza. Perché la storia del-l’agricoltura è fatta da continuiadattamenti della tecnica.

Salvatore Allinoro

Convertire gli uliveti al biolo-gico può essere un trampolinodi lancio per l’economia delmeridione. Su internet una bottiglia diolio extravergine d’oliva spre-muto a freddo con un aciditàinferiore allo0,5%può esserevenduta al prezzo di quindicieuro al litro. Gli alberi trattaticon concimi chimici tendono aperdere la forma cespugliosaper allungarsi sproporziona-tamente verso l’alto. Legnache sarà utile all’imprenditorecome fonte di liquidità.Quest’anno la raccolta è ini-ziata con quasi venti giorni di

ritardo in tutta Italia a causadell’autunno particolarmentecaldo. Tende all’aperto edun’estate di San Martino par-ticolarmente rovente in tuttoil Sud. Le risorse umane sonoimpegnate nel più placido trai biotopi del mediterraneo.La sfida di ridurre l’impattoambientale si traduce in unaserie di tecniche di coltiva-zione e raccolta. Per tenere glialberi in vita dopo aver so-speso le concimazioni bisognaprogettare delle potature nontroppo radicali da dilazionarein un arco temporale abba-stanza ampio. Costruire deimuretti a secco e predisporrecataste di legna da far am-

muffire offre riparo a moltespecie utili per la lotta biolo-gica ai parassiti. Mettere a di-sposizione dei pastori locali ilterreno offre nutrimento noncontaminato alle mandrie checi ripagheranno diserbando ilterreno in maniera del tuttonaturale e lasciando la terrapiù fertile di come l’hanno tro-vata. Sospesi i trattamenti abase di diserbanti raggi solariallevano un prato di erbespontanee sul quale sistemarei teli per la raccolta. Lo spes-sore vegetale attutisce la ca-duta delle olive che siconservano integre fino allamolitura. Per accelerare ilprocesso la coltivazione biolo-

gica ammette un uso parsimo-nioso ed attento dell’abbac-chiatore, uno scuotitoreautomatico studiato per i ramida usare con cautela per nonspogliare delle foglie il sem-preverde simbolo della pace. I metodi manuali si avvalgonodi una lunga asta di legno chepercuote le chiome ed è adattaper gli acheni in avanzata fasedi maturazione o di “manine”,piccoli rastrelli di plastica conle quali pettinare i rami. Se il nostro obbiettivo è la ri-cerca spirituale, la trascen-denza o se siamo moltoesperti, raccogliere le oliveuna ad una è un ottimo eser-cizio.

La raccolta delle olive I metodi biologici tra quiete e corsa contro il tempo

Page 9: Arpa Campania Ambiente n. 58

Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

Associare ambiente, ecologia,storia e cultura non è mai fa-cile ed è ancora più difficilefarlo dalle parti della regioneCampania, terra (come sap-piamo bene, purtroppo) lace-rata e devastata da decennidi incuria, di abbandono e diveri e propri “crimini ambien-tali” spesso sconosciuti espesso addirittura tollerati otutt’altro che puniti come do-vrebbero. Eppure, in pienocentro antico della città diNapoli, più o meno da fine ot-tobre fino a fine gennaio, siverifica un piccolo miracolo alquale, visto il periodo, nonpossiamo non credere.Stiamo parlando di San Gre-gorio Armeno, la “via dei pa-stori e dei presepi”, la stradadove è veramente Nataletutto l’anno e dove, sempreper restare in tema “para-ambientalistico”, molte botte-ghe, tra estate e primavera,messe da parte le “cose nata-lizie” lavorano ed espongonofiori e composizioni floreali dicarta… Gli stessi materiali,del resto, protagonisti delleattività presepiali, sembranorispondere a certi requisiti:sughero, muschio, stecche dilegno, mani e piedi di cretada riattaccare e accompa-gnati dai “progressi tecnolo-gici” non solo cinesi (motorini

elettrici per fiumi, fontane ecascate, piccole lampadinenascoste). Il rito è semprequello, antico e affascinantecome antica e affascinante èl’origine dei presepi napole-tani. Il presepe è il posto deisogni e dei ricordi, l’unico ingrado, almeno una volta al-

l’anno, di fermare il temponel momento esatto della fe-licità: e quale momento po-trebbe essere più felice diquello in cui nasce un bam-bino, anzi, “quel” Bambino?A Gaetano da Thiene, forse,si legano in particolare le ori-gini di quelle tradizioni: tra

XI e XV secolo le primetracce dei presepi dalle no-stre parti con il santo venetoche nel Cinquecento, però,tra i poveri e i malati degliIncurabili, trovò il tempo dicreare alcuni presepi famosie venerati. La sua vita mira-colosa, del resto, si lega ad unepisodio collegabile a questestorie: durante la celebra-zione di una Messa la Ma-donna affidò alle sue bracciaGesù Bambino. Non è uncaso, allora, che a due passidalla sua chiesa, quella diSan Paolo Maggiore (ex tem-pio pagano di Castore e Pol-luce, divinità protettrici diNeapolis), si affermò nei se-coli la tradizione della stradadi San Gregorio. Nel Seicentosi inizia a diffondere l’abitu-dine di riprodurre scene divita quotidiana in una fanta-siosissima fusione con i pae-saggi di Betlemme, con lariproduzione di un paesaggiodell’anima che non è mai esi-stito a Napoli e neanche aBetlemme ma che ripete ci-clicamente un’armonia cheognuno insegue nella suavita: microcosmo idealizzatoe rappresentazione scenogra-fica di “armonie ambientali”e addirittura di produzioni ti-piche da preservare e valoriz-zare. Nel Settecento, poi,

presso la corte borbonica,nacque la moda di costruirepresepi sempre più grandi ericchi di personaggi vestiticon riproduzioni miniaturiz-zate di abiti e forniti deglistrumenti più vari di lavoro edi svago. E’ così che nasce il“presepe napoletano”, tra“pastori della meraviglia”(con l’espressione fissa nel-l’incanto della visione misticadel Salvatore appena nato),Benini che dormono e “CicciBacco” pagani che bevono,tra lavandaie, venditori am-bulanti dei prodotti più vari(e legati ai commerci annualie stagionali), osterie piene dipiatti fumanti, salami e pro-voloni appesi, pani e vini inabbondanza (simboli profeti-camente cristiani e vera epropria “fiera” delle produ-zioni locali), pescatori, ReMagi e, sullo sfondo piccolecascate, ruscelli rumorosi,pecore e galline, maiali, canie gatti, rocce innevate, palmee stelle comete grandi e pic-cole che indicano la stradagiusta: quella dei ricordi bellie dei sentimenti che il Nataledovrebbe ispirarci insieme aqualche suggerimento legatoai consumi e ai doveri deiveri Napoletani (il rispettodell’ambiente e delle tradi-zioni)…

Napoli e i presepi ambientalisti…

Page 10: Arpa Campania Ambiente n. 58

Fabiana Liguori

Quando un visitatore camminaper le strade della città di Na-poli nel periodo natalizio, suc-cede qualcosa di inspiegabile.Misteriosamente è avvolto daun’energia positiva: nono-stante le basse temperature, ilfreddo non sembra provocareeffetti. Le estremità della boccasono perennemente versol’alto, ebbene sì, si sorridesenza nemmeno accorgersene!L’andamento del corpo è lento,rasserenato, quasi trascinato,attirato dal vocio dei venditoriambulanti. Gli occhi, ricomin-ciano a guardare, esplorare,immaginare. Sembrano me-teore impazzite in mezzo a ungroviglio di luci e colori. L’odoredelle caldarroste, del sughero edel legno dei presepi, di pitturae caffè caldo, impregna le murae le giacche dei passanti… Tutto questo, che molte per-sone giudicano come retorico oillusorio, è in realtà quello chenoi, gente “di parte”, chia-miamo: unicità. Nessun altroluogo, nessun altra città almondo, vi lasceranno addossolo stesso stupore, la stessa vo-glia di ritornare. Anche quest’anno, nel capo-luogo campano, sono tante letappe e le iniziative natalizie incalendario. Al Vico Fico al Pur-gatorio, ad esempio, una dellestrade più caratteristiche dellacittà, i weekend di dicembresono ricchi di manifestazioniartistiche: “O Presepe Vivente‘e Pullecenella”, una rappre-sentazione teatrale in strada, èsenz’altro di grande sugge-stione. Questo dicembre con“Natale artecard” è possibilecon soli 10 € usufruire di dueingressi per due persone neimusei del circuito “artecard”,non solo per ammirare gli stra-ordinari patrimoni storico-cul-turali custoditi, ma anche perassistere agli spettacoli e aglieventi in cartellone. Tra glialtri, il 17 dicembre, a PalazzoReale, va in scena: “Il canto diPartenope…il Natale della Re-gina” a cura della compagniateatrale “Questi fantasmi”.Partendo dalle vicissitudinidella Sirena, un gruppo di gio-vani attori guideranno il pub-blico in un’insolita passeggiata,snocciolando racconti, aneddotie curiosità legati alle festivitànatalizie, impersonando orapersonaggi reali ora figurefrutto della fantasia del popolo

o di scrittori che ne hanno fattoicone della napoletanità. A Napoli, grazie soprattuttoalle associazioni locali, ancheuna classica visita guidata di-venta un invitante e surrealeviaggio alla scoperta dei incan-tevoli luoghi. Il 20 dicembre èin programma l’itinerario gui-dato narrato multimediale al-l'ex Lanificio Sava conspettacolo “son et lumiere” delgruppo artistico Solid Light acura della Carlo Rendano As-sociation. Il giorno dopo invecel’appuntamento è con le asso-ciazioni “Loro di Napoli” e Vi-viquartiere” per la visitaguidata narrata: “Il Cimiterodelle Fontanelle”. Tra le mo-stre in calendario, di partico-lare rilievo abbiamo fino al 19gennaio: “Le capuzzelle” di Re-becca Horn. I disegni e le scul-ture dell'artista tedescanascono dalle suggestioni dellontano culto delle anime pez-zentelle e da quel misteriosolegame che, silenziosamente,unisce la vita alla morte, ca-ratteristica indubbia della cul-tura partenopea. Inoltre, finoal 31 resterà aperta al pub-blico la mostra fotografica diMassimo Listri: “L'Anima deltempo. Chiese napoletane: ro-vina e recuperi”. Per gliamanti dei tradizionali e di-vertenti giochi natalizi sono danon perdere le serate di “LaTombola scostumata — cenaspettacolo” presso la CasaMuseo di Pucinella in via SanGiovanni Maggiore Pignatelli(22 e 29 dicembre). Nel giorno di Natale, il Com-plesso monumentale di SanLorenzo Maggiore ospiteràl’evento per eccellenza: il“Christmas Night Nate Brownand one voice”, l’esibizionedella corale gospel americanaospite di Sua Santità Bene-detto XVI per il concerto di Na-tale in Vaticano. Passeggiando nelle strade enelle piazze di Napoli troveretedi certo allestiti i mercatini na-talizi. Piazza Dante è l’areadestinata al “Mercatello del-l’Artigianato”: in esposizione leeccellenze dell'artigianato ti-pico locale. Piazza Mercato, in-vece, diventa il “Villaggio deibambini”: pattinaggio, spetta-coli, gastronomia e giochi ren-dono la storica area rionaleun’allettante tappa soprat-tutto per i più piccoli… Atten-zione bambini, le befaneacrobatiche vi aspettano!

Viaggiando nell’entroterra della Campanasono tantissimi i caratteristici paesini dove lasuggestiva atmosfera natalizia rende ancorpiù bello il soggiorno. Telese Terme (BN), adesempio, è diventata il “Paese di Natale”.Tante le iniziative in questo periodo: dalla rea-lizzazione della pista di pattinaggio sul ghiac-cio ai mercatini allestiti con prodottieno-gastronomici campani e del Sannio, dallemostre di artigianato localealla realizzazione della tecno-logica casetta di Babbo Natale,da cui l’anziano“padrone dicasa” risponde, attraverso unaweb-cam, a tutte le domande ele curiosità dei bambini. E poitanta animazione, proiezionedi film sul Natale, racconti edesposizioni di disegno. Il 16 dicembre non perdete “Lamaratona dei Babbo Natale”organizzata dall'Atletica Run-ning Telese Terme! La musicadei suonatori di zampogna, ilcarrettino itinerante delle ca-stagne, i percorsi enogastrono-mici, rendono le stradine della cittadina ancorpiù emozionanti. Nel Borgo di Casertavecchia,fino al 6 gennaio il Natale è davvero di casa!Nei week-end è aperto al pubblico, in via stra-ordinaria, il Castello Medievale. Presso la sededella Proloco, invece, è allestita la mostra dipresepi artigianali e ceramiche dell’artista Pa-trizia Silvestri. Nelle attività commerciali delBorgo, inoltre, si ha la gustosa possibilità di ri-scoprire i piatti tipici della tradizione nataliziadel nostro territorio. Tutti i sabato sera i visi-tatori potranno cenare ascoltando la Novena

di Natale degli zampognari del luogo che fa-ranno da cornice, allietando i luoghi coi suonidella tradizione natalizia. Il 31 dicembre è incartellone il grande brindisi in “terrazza”: Ca-sertavecchia, infatti, per posizione, rappre-senta una vera e propria terrazza naturale suTerra di Lavoro. Da lì si può ammirare lo spet-tacolo pirotecnico dell’intera Campania Felix ,brindando al nuovo anno e degustando i pro-

dotti offerti dai ristoratori.Anche a Capua, le iniziativenon mancano! Sabato 22 di-cembre, ad esempio, la Tom-bola diventerà “vivente”! Ilgiorno dopo, gli appassionatid’arte e di storia, potranno vi-sitare tutti i monumenti gra-tuitamente. Porte aperte pertutti, quindi! In calendario di-versi spettacoli, itinerari edesibizioni nelle piazze e nellevie della città. In piazza deiGiudici, il 4 gennaio arrive-ranno le befane… volandosulle loro scope! Provare percredere! A Salerno, anche que-

st’anno vi aspetta l’incredibile scenario di“Luci d’artista”, le creative e colorate istalla-zioni di luminarie che, l'anno scorso, hanno ri-chiamato in città milioni di visitatori. Le opered'arte en plein air creano una magica atmo-sfera punteggiata da elementi fiabeschi e mi-tologici: elfi, tappeti volanti, lanterne e draghi,l'universo ed il giardino incantato. E poi igrandi alberi di Natale e la foresta di ghiaccioche celebra il gemellaggio con Stoccolma. AlTeatro Municipale "Giuseppe Verdi" andrà inscena il 23,26 e 28 dicembre: l’Aida.

Il Natale a Napoli è culto, passione e creatività

Un salto nelle province della Campania

Page 11: Arpa Campania Ambiente n. 58

Giulia Martelli

Ippolito Cavalcanti duca di Buonvicino(2 settembre 1787 – 5 marzo 1859) èstato un cuoco e letterato italiano. Di-scendeva da un'antica famiglia nobiledalla quale proveniva il più famosopoeta Guido Cavalcanti, amico diDante. Il suo trattato Cucina teoricopratica fu pubblicato per la prima voltaa Napoli nel 1837 e ad esso seguironopoi altre innumerevoli edizioni semprepiù aggiornate ed implementate. Cele-bri i menù di Cavalcanti per la cenadella vigilia ed il pranzo di Natale dellatradizione partenopea qui di seguito il-lustrati.

“Menù pe lo journo de la Vigilia de Natale”

La cena si apre con i "vroccoli zuffritti"che sono una particolare varietà di broc-coli di foglia invernali che in Campaniavengono anche chiamati broccoli di Na-tale. La tradizione del loro consumo nelcenone della vigilia di Natale permaneancora oggi anche se la portata vieneabitualmente servita insieme o subitodopo il pesce fritto. I "vermicielli co lamollica de pane, o pure zuffritte col'alice salate" del primo piatto sono sonostati oggi sostituiti con i vermicelli allevongole in bianco. Nella edizione del1853 alle "anquille fritte" Cavalcanti af-fianca gli anelli di calamaro fritti men-tre nel moderno tradizionale cenonedella vigilia la frittura di pesce è in ge-nere costituita da baccalà salato e capi-tone. Le "ragoste vollute co la sauza dèzuco de limone e uoglio", per motivi eco-nomici, nella tradizione più modernavengono sostituite dalla spigola semprebollita al limone, che, però, abitual-mente viene servita prima della frit-tura. La "cassuola di calamarielli eseccetelle" è un piatto in umido che nelmenù moderno non compare. Il "pastic-

cio de pesce" rappresenta il piatto fortedel cenone della Vigilia del Cavalcanti:si tratta di un timballo in cassa di pastafrolla imbottito con carne di pesce variolessato e indivia scarola soffritta conuva passita, pinoli, olive nere, capperi ealici salate. Nella tradizione nataliziamoderna questo piatto perde il pesce esi trasforma in una pizza di scarola congli stessi aromi nella quale la più clas-sica pasta frolla dolce viene sostituita dapasta brisèe o da pasta lievitata. Lo "ar-rusto de capetone" chiude le portate ru-stiche del cenone del Cavalcanti,mentre, come già detto, esso compare

come frittura nelle cene moderne. Chiu-dere un pranzo con una portata tal-mente sapida e grassa non è moltoequilibrato sul piano organolettico e,probabilmente, se ne dovette accorgereanche il Cavalcanti che, infatti, nellaedizione del 1853 aggiunse dopo una ul-teriore portata: la "caponata", molto piùadatta a chiudere la cena. La "caponata"del Cavalcanti era una piramide di fre-selle spugnate con acqua e aceto alter-nate con strati di polpa di pesce lessato,un misto di scarola riccia e lattuga fine-mente tritata; la superficie laterale ve-niva poi divisa in più settori disponendosulla stessa dei filetti di alici salate

messi in verticale; ciascun settore, poi,veniva decorato con un ingrediente:olive nere, capperi, chicchi di melo-grano, filetti di peperone, fettine di uovasode, fettine di cetriolini, patelle (fruttidi mare monovalva) lessate, fettine diuova di tonno; alla base il cono venivacircondato da mezze fette di limonesulle quali erano graziosamente dispo-ste cimette di cavolfiore e di broccoli.Questa, sfarzosa e settecentesca prepa-razione è sopravvissuta nel tempo su-bendo, però, delle progressivesemplificazioni di componenti e di formafino a diventare la classica “insalata dirinforzo” del moderno cenone napole-tano. Il dessert della cena era, infine, co-stituito dai classici "struffoli" al mielecon una ricetta molto simile a quella na-poletana più moderna. La ricetta delCavalcanti prevedeva del semplice zuc-chero al posto dei più moderni confettinichiamati diavulilli e prevedeva inoltrenella decorazione anche mandorle to-state e tritate.

“Menù pe lo journo de lo Santo Natale”

La "menestra de cicoria" è una tipicaminestra di verdure dell'epoca cotta nelsostanzioso e grasso brodo della portatasuccessiva. Nella più moderna tradi-zione la minestra di verdure tende ascomparire a favore di un più impor-tante piatto a base di pasta al forno oanche un classico timballo; laddove sipreferisca non preparare un primo a

base di pasta è classico l'utilizzo delbrodo di cappone, che in genere costitui-sce il secondo piatto, con tortellini. Il"bollito" del Cavalcanti è molto sostan-zioso con grassi abbondanti come erad'uso in quei periodi; esso prevede l'uti-lizzo di vacante di natica di annecchia(muscolo della parte interna della cosciadi una giovenca che non ha ancora par-torito, corrispondente alla fesa o scan-nello in lingua nordica), capponi,prosciutto salato, code di maiale e lardo.Di “capuni allo tiano”, “puorco sarvaticonzeviero” e “bocchinotti mbuttunati denteriora de pulli” non vi è più traccia neimenu tradizionali del novecento. La"nzalata cotta de cavolisciore e bruoc-coli" è una semplice insalata delle ver-dure bollite e condite con olio e aceto.Questa insalata nei menù moderniviene sostituita dall’ insalata di rinforzo.La "ammennola ncroccanna" è una spe-cie di croccante di mandorle a fettineservito contornato di confettini coloratie frutta candita a pezzetti. Nel menu del1853 le costolette di maiale sono sosti-tute da un filetto di maiale arrostito allospiedo, mentre il croccante di mandorlee sostituito dal "jancomagnà". Lo "jan-comagnà" è costuito da dei dolcetti dicrema bianca all'amido, senza tuorli, so-lidificata in formine in frigorifero. Perquel che riguarda il dessert nel pranzodi Natale moderno si utilizzano antichidolci conventuali che assumono per l'ap-punto proprio il nome di dolci di Natale.

Le festività natalizie ci danno l’oppor-tunità di difendere e valorizzare tra-dizioni gastronomiche millenarie.Senza fare “battaglie”,allora, contro panet-toni e pandori setten-trionali più cheabbondantementepubblicizzati e vendutia prezzi spesso dav-vero bassissimi, pos-siamo tirare fuori daicassetti libri e ricordidelle nostre nonne e,con un po’ di gratifi-cante lavoro, sfornarequalche delizia di casa nostra per untuffo nel passato (i profumi, i colori eil calore di quando eravamo piccoli) eper dare una mano ai nostri già

magri portafogli... E se proprio nonabbiamo tempo (o capacità), allorabasta scendere dal pasticciere sotto

casa dando cosìanche una mano allanostra economia lo-cale. Che c’è di me-glio di una guantieradi struffoli lucidi dimiele e confettini co-lorati? O di fragrantiroccocò, mustacciuoli,raffioli semplici e im-bottiti? O, entrandonel mondo delle pre-libatezze siciliane “al

di là del Faro”, di cassate e cassatine?Nessun paragone con scatoloni ebuste industriali: non c’è gara.

G.M.

Roberta Schettini

Il cotechino è un salume tradizio-nale della cucina nazionale ma lasua produzione non riguarda solol’Italia settentrionale: le aree in-terne della Campania, soprattuttol’Irpinia, svelano una fiorente atti-vità produttiva a livello artigianale.Per la notte di San Silvestro, vuolela nostra tradizione, si consuma ilcotechino con le lenticchie ma, men-tre molti di noi si recano al super-mercato per comprare salumiprodotti e confezionati al “Setten-trione”, altri percorrono brevi tra-gitti per avere cotechini freschissimi,preparati nelle nostre terre. E c’è dipiù. Nella cultura irpina il cotechinosi consuma tutto l’anno, a mo’ di sal-siccia. La pezzatura, infatti, è pro-prio quella di una salsiccia media,talvolta di poco più grande (per Ca-podanno si preparano anche formati“extra”). In tutte le macellerie del-l’avellinese è possibile acquistare co-techini sia freschi che stagionati masempre di produzione locale. La ricetta specifica è sempre se-greta, ogni macellaio ne ha una “difamiglia” ma, in linea di massima,gli ingredienti (tutti di origine rigo-rosamente suina) prevedono carnemagra, grasso e cotica (da cui ilnome “cotechino”) in percentuali va-

riabili, sale e spezie misteriose,spesso si aggiunge anche il vino. Iltutto viene tritato (la cotenna sitrita a grana più fine) e amalga-mato, imbudellato, legato e appesoper la stagionatura oppure vendutoper il consumo fresco. Il cotechinodeve cuocere per molto tempo abassa temperatura per dar modoalla cotenna di ammorbidirsi;l’ideale è bollirlo in acqua affinchéscarichi buona parte del grasso (me-glio ancora sarebbe cambiare l’ac-qua di bollitura a metà cottura) esolo successivamente utilizzarlo perpreparare la ricetta scelta.

Pandoro o panettone? Meglio struffoli e cassatine

Le festività natalizie, un’occasione per difendere cultura, tradizioni ed economia

In Irpinia il cotechino si mangia tutto l’anno

Anche la Campania vanta la sua produzione di cotechini

I menù della Vigilia e di Natale dalla tradizione alla modernità

Page 12: Arpa Campania Ambiente n. 58

Un Natale più economico e più ecologico

Cristina Abbrunzo

C’era una volta il Natale, festa simbolodel consumismo. Ma qualcosa è cam-biato. Le spese natalizie quest'annosaranno influenzate soprattutto dalsentimento di insicurezza che si è dif-fuso a causa di una crisi economica ap-parentemente senza fine e sispenderà, in media, circa il 3% inmeno rispetto a quanto speso nel 2011.Ciò nonostante, non sempre tutto ilmale viene per nuocere, ed il risvoltopositivo della medaglia, sarà che gliitaliani prenderanno le distanze da unconsumismo sfrenato, ponendo mag-giore attenzione agli sprechi. Cosa chefarà senz’altro bene, oltre che alle ta-sche, anche all’ambiente. E’ risaputo,infatti, che Natale è uno dei periodi

dell’anno in cui l‘impatto ambientale èpiù elevato, considerando tutti glisperperi e gli eccessi che comporta,ma, quest’anno, oltre al contesto eco-nomico poco favorevole agli acquisti,c’è da registrare anche un’altra notapositiva: la rinnovata sensibilità versoalcune tematiche – come l‘ambiente el’etica – non influenzabile dalle possi-bilità di spesa. Va diffondendosi sem-pre più, che sia per moda o effettivointeresse, la ricerca di un consumo piùconsapevole, oculato ed ecosostenibile.Questo Natale sarà, quindi, decisa-mente più magro, con meno regali emeno spese eccessive, ma anche piùecologico. Ce lo dice una ricerca com-missionata a Ipsos da eBay Annunci,il sito di riferimento in Italia per gliannunci gratuiti on line, condotta su

700 persone residenti in tutta Italia,dai 18 anni in su, che mostra infattiche gli atteggiamenti degli italiani neiconfronti delle feste Natalizie sonocambiati. Almeno secondo il 46% dellepersone intervistate, niente più regalisuperflui, niente più oggetti non ne-cessari, solo regali utili e per 24%anche rigorosamente economici. Parole d’ordine di questo Natale sa-ranno: riuso, riciclo e baratto. Pratichemolto ben veicolate anche e soprat-tutto grazie al web e a siti nati appo-sta. Secondo l’indagine, infatti, ben il72% degli intervistati che utilizzanotutti i giorni internet ha avuto almenoun’esperienza di compravendita diusato nella sua vita e più del 60% af-ferma che acquistando oggetti usati sifanno spesso ottimi affari ; il 55% ri-

sulta essere più favorevole al riciclo ecomincia ad apprezzare molto o abba-stanza (17%) anche l’idea di un regaloriciclato. Per questo Natale 2012, in-somma, non è che si rinunci al regalo,ma si cercano delle vie alternative perspendere meno. Meglio, poi, se tali vierispettano l’ambiente: ben il 98% delcampione intervistato ha risposto, in-fatti, che 'riciclare oggetti è un ottimomodo per rispettare l'ambiente e ri-durre gli sprechi'. Nonostante i tempi bui è bello poteralmeno rilevare che la sensibilizza-zione dell’opinione pubblica, negli ul-timi anni, ha portato ad unincremento delle abitudini ecososteni-bili adottate nella vita di tutti i giornie, quello del 2012, più che un biancoNatal, sarà un verde Natal!

Dal WWF i consigli per le eco-festeIl Natale è alle porte e ci sipone il problema di come af-frontarlo in modo sostenibile erispettoso dell’ambiente. Inquesto, anche quest’anno, civiene incontro il WWF che hagià diffuso un decalogo di pre-ziosi consigli mirati a viverequeste festività serenamente,senza perderne tradizioni econsuetudini, ma a basso im-patto ambientale. Il simboloper eccellenza di questa ricor-renza è l’albero. Il consiglio è diusare un albero artificiale rea-lizzato con materiale di riciclo(esistono, basta cercare, o avervoglia di costruirselo) o addob-bare un albero che si ha ingiardino o in terrazzo. Se poiproprio non si vuole rinunciareall'abete vero, il WWF suggeri-

sce di prenderlo in un vivaiospecializzato e poi occuparsidel suo reinserimento nella"società vegetale"! Un’inizia-tiva interessante in meritovede protagonista l’aziendaIkea che, ormai da anni, forni-sce un servizio di vendita conpossibilità restituzione di abetidopo le feste. Per ogni alberorestituito Ikea donerà 2 euro alWWF. Un altro aspetto fonda-mentale del Natale sono le lucicolorate per addobbare case,strade e giardini; il consiglio èdi illuminare meno e megliocon lampadine a basso con-sumo e a LED. Per quanto ri-guarda il cenone: no a piatti,posate e bicchieri usa e gettaper evitare spreco di plastica esì alla scelta di cibi locali e di

stagione, per ridurre le emis-sioni di CO2 (legate soprat-tutto ai trasporti e allecoltivazioni in serra) e guada-gnarci in gusto e freschezza.Per chi, invece di restare acasa sceglierà di partire, è pre-feribile optare per mete non di-stanti e magari daraggiungere in treno piuttostoche in auto o ancor di più pre-

diligere le tante offerte di va-canze responsabili e sostenibiliche oggi sono a disposizione,sia in rete che nelle agenzie diviaggi. Per lo shopping è racco-mandabile spostarsi in bici ocon mezzi pubblici e munirsi disporte riutilizzabili. Ecososte-nibilità anche sul fronte dei re-gali. Un’idea suggerita dalWWF per il 2012, che è l’anno

della biodiversità, è l’adozionedi una specie a rischio. A par-tire da 30 euro si sostengono iprogetti sul campo per salvarealcune specie dall’estinzione. Oppure, sempre in tema di re-gali, si potrebbe scegliere unbel cesto di prodotti biologici,con olio, pasta, pomodori, vinoe altri prodotti del commercioequo e solidale o comunquecertificati, che garantiscano ilpiù basso impatto ambientalee sociale possibile. Questi e ad altri i suggeri-menti per vivere queste festi-vità in modo ecosostenibile,perché si sa, a Natale bisognaessere tutti più buoni…anchecon la natura e l’ambiente incui viviamo!

C.A.

Parole d’ordine: riuso, riciclo e baratto

Page 13: Arpa Campania Ambiente n. 58

Angelo Morlando

Per motivi di sintesi, è moltodifficile riportare tutti i risul-tati e i contenuti dell’incontroorganizzato dall’ISPRA a Li-vorno lo scorso novembre; ciòè intuibile già dal titolo del-l’evento in cui sono state ap-profondite la ricerca e

l’applicazione di metodologieecotossicologiche nella ge-stione degli ambienti acqua-tici e, contemporaneamente,la valutazione e la gestionedelle matrici solide contami-nate. Data la specificità degliargomenti trattati, si è rite-nuto indispensabile proporreuna sintesi degli stessi rispet-tando le tematiche fissatedagli organizzatori. In primis,si è discusso sui criteri inno-vativi di indagine ecotossico-logica. A tal proposito si èparlato delle “metodologie diindagine che prevedono l’uti-lizzo di nuovi organismi mo-dello a differenti livelli diorganizzazione biologica edend-point innovativi con par-ticolare riferimento all’ap-proccio multiplo inecotossicologia”. Si è ancheproposto l’utilizzo di “innova-zioni su organismi- test, bio-saggi di laboratorio ed in situ,micro e mesocosmi, batteriemulti end-point, biomarker,biosensori, comparazioni chi-mico-tossicologiche, studi distress ecology”. Altro argo-mento affrontato è statoquello della certificazionedell’accreditamento e delle

prove interlaboratorio eviden-ziando l’esigenza di aumen-tare la conoscenza dellecomplesse procedure di accre-ditamento e certificazione neltentativo di individuare per-corsi compatibili con le di-verse necessità dei laboratoripubblici e quelli privati. Si è discusso poi del manuale

“Batterie di saggi ecotossico-logici per sedimenti di acquesalate e salmastre” che è statopubblicato online già lo scorsoanno e a cui abbiamo datoampio risalto in un prece-dente numero di Arpacampa-nia Ambiente. È stataproposta inoltre, la realizza-

zione di un software capace diagevolare l’utilizzo operativodel manuale. Per quanto ri-guarda l’attuazione della di-rettiva quadro relativa allaStrategia Marina (D.Lgs.190/2010) e il quadro conosci-tivo nazionale secondo lanorma, gli stati membriavrebbero dovuto compilareentro il 15 luglio 2012 dei re-port in formato elettronico at-traverso i quali fornire unavalutazione coerente e verifi-cabile dello stato ambientale.

Poiché tuttavia molti stati ri-sultano attualmente inadem-pienti è stato auspicato unintervento deciso anche dellacommissione europea percompletare la documenta-zione. Il dibattito ha poi riguardatolo sviluppo di tecnologie chenon rappresentano più “fan-

tascienza” nel campo dell’eco-tossicologia, ma che sonoeffettivamente utilizzabili nelbreve periodo. Particolare at-tenzione è stata dedicata ainanomateriali ingegnerizzati(ENMs). La sessione, inoltre, ha appro-fondito la tematica della tos-sicogenetica, disciplina cheanalizza gli effetti mutagenidegli inquinanti soprattuttoin relazione agli organismi ac-quatici. Il D.lgs. 205/10 ha in-trodotto la necessità diclassificare i rifiuti tenendoconto della loro ecotossicità(attribuzione della caratteri-stica di pericolo H14) è statodunque affrontato l’approccioalla tematica in attesa dellelinee guida comunitarie. In-fine, è stato messo in evi-denza come l’approccioecotossicologico integratopossa essere un vero e propriostrumento di gestione dellenumerose attività produttiveche insistono sui comparti ac-quatici (trattamento acque,monitoraggio reflui indu-striali, trasporti marittimi,attività portuali, acquacol-tura, piattaforme di estra-zione ecc.).

Nuove metodologieecotossicologiche

Approfonditala tematica

dellaTossicogenetica

Eloise Peirce

L'acrilammide è una delle molte sostanze alle quali siamoesposti attraverso gli alimenti e che potrebbe essere dan-nosa per la nostra salute. L’acrilammide si forma per rea-zione tra alcuni zuccheri e un amminoacido, entrambipresenti per natura negli alimenti.Si tratta di un composto chimico che si forma negli alimentidurante processi di cottura a temperature elevate, qualifrittura, cottura al forno e alla griglia, tostatura. I prodottiche ne favoriscono la formazione sono quelli contenentiamido come patate, pane, biscotti, cereali, crackers, ed altriprodotti da forno. Studi dell’EFSA (European Food Safety Authority) di valu-tazione del rischio per la presenza di acrilammide negli ali-menti ne hanno evidenziato la presenza in prodotti qualipatatine, patate fritte a bastoncino, pane, biscotti e caffè. La sua prima scoperta negli alimenti risale all’aprile del2002, ma è probabile che le persone siano sempre stateesposte a questa sostanza tramite la dieta. Una dichiara-zione dell'EFSA del 2005 ha rivelato che l'acrilammide rap-presenta una potenziale preoccupazione sanitaria, data lasua cancerogenicità e genotossicità. In seguito ai risultatidegli studi sono state emanate raccomandazioni relativealle misure da intraprendere per ridurre l’esposizione deiconsumatori a questa sostanza. A seguito di una raccoman-dazione del 2007 della Commissione Europea, gli Statimembri sono stati invitati a monitorare i livelli di acrilam-mide e a presentare all’EFSA i dati ottenuti. Scopo deglistudi è quello di individuare le tendenze dei livelli di acri-lammide nel tempo e collaborare con la Commissione euro-pea e gli Stati membri dell’UE per valutare l’efficacia dellemisure adottate volontariamente dalle industrie alimentariper ridurre i livelli di acrilammide. A livello domestico perridurre la formazione di questo contaminante nella prepa-razione delle patatine fritte si possono mettere in atto al-cuni semplici accorgimenti come usare olio d'oliva nuovo perogni frittura, lasciare a mollo le patate per almeno 30 mi-nuti prima della cottura perché perdano amido.

Contaminanti negli alimenti: l’acrilammide

I risultati dell’incontro organizzato dall’ISPRA

La sua prima scoperta nei cibi risale al 2002

Page 14: Arpa Campania Ambiente n. 58

Cellule staminali: cosa sono e a cosa servono?Per ragioni etiche in molti paesi è vietata la sperimentazione su queste cellule

Fabiana Clemente

Perché sentiamo parlaretanto dell’importanza dellecellule staminali? Vediamopiù da vicino le loro caratteri-stiche e soprattutto le loro po-tenzialità in campo medico eterapeutico. Sono cellule sta-minali primitive capaci di tra-sformarsi, mediante ildifferenziamento cellulare, inaltri tipi di cellule del nostrocorpo. Vengono classificate inbase alla fonte di prove-nienza. Vi sono quelle amnio-tiche, estratte dal liquidoamniotico, utilizzabili per cu-rare molte patologie, quali ildiabete, malattie neurodege-nerative e anche alcune ma-lattie rare. Le cellulestaminali emopoietiche pre-senti in placenta in ingentiquantità, sono capaci di darevita a globuli rossi, bianchi epiastrine. Sono impiegate dacirca 25 anni per curare ilmorbo di Gunther, la sin-drome di Hurler e la leucemialinfocitica acuta. Costitui-scono inoltre una risorsa ine-stimabile per la rigenerazionedel midollo danneggiato in se-guito a radio e chemioterapie.Ulteriori vantaggi associati aqueste cellule sono la loro im-mediata disponibilità e il ri-

dotto rischio di contamina-zione biologica. Vi sono poi lecellule staminali embrionaliricavate da un embrioneumano nei primi giorni divita, ovvero dal blastocite, ca-paci di moltiplicarsi moltis-sime volte e di essere unvalido strumento per curare ilmorbo di Parkinson, il diabetee malattie cardiache. Tutta-via per ragioni etiche la speri-mentazione su queste celluleè vietata in molti paesi delmondo. In Italia lo studiodelle cellule staminali vaavanti grazie ai fondi elargitidal governo, benché le ricer-che interessino quelle adulteo cordonali. Per quanto con-

cerne le cellule embrionali, lalegge ne vieta la sperimenta-zione in quanto comporte-rebbe la distruzione del feto,di contro è possibile acqui-stare gli embrioni all’estero eprocedere con le ricerche. Ri-sale, inoltre, al 2009 l’ordi-nanza emessa dal ministerodella Salute in materia di con-servazione del sangue del cor-done ombelicale. Nellospecifico si vieta la conserva-zione per uso personale, salvocasi particolari (quali casi dineonati affetti da malattie cu-rabili con le staminali o di fa-miglie con un rischioereditario, colpite ad esempioda gravi forme di talassemia),

per favorire la conservazionedestinata alla donazione. Ildecreto ministeriale del 18novembre 2009 vieta l’istitu-zione di banche deputate allaconservazione di sangue dalcordone ombelicale pressostrutture sanitarie private opresso società private. In Ita-lia disponiamo di una ventinadi banche pubbliche, istituiteper la conservazione autologadedicata, ovvero per un uti-lizzo personale delle cellule,oppure per la conservazioneallogenica, destinata alla do-nazione a terzi in caso di com-patibilità. Tuttavia sonoancora molte le coppie di ge-nitori che preferiscono trasfe-

rire all’estero il sangue delcordone ombelicale del lorobambino. La donazione delsangue placentare non è altroche un atto di altruismo percombattere leucemie, linfomie altre malattie ematologiche.In riferimento alle cellule am-niotiche, estratte da un cam-pione prelevato durantel’amniocentesi, esse non rien-trano in alcuna ordinanza le-gislativa, pertanto la loroconservazione è consentita.Optare per la crioconserva-zione vuol dire donare a sestessi, ai propri cari e al pros-simo la possibilità di affron-tare il futuro con un pizzico diottimismo in più.

Come riconoscere un’acqua di qualitàFabio Schiattarella

L’acqua è fondamentale per ilnostro organismo, spesso peròne beviamo di qualità acida,non benefica per la nostra sa-lute e ciò non dipende dallasemplice scelta tra l’acqua delrubinetto o quella in bottiglia.Recenti studi dimostrano chebere una quantità elevata diH2O non basta per nutrire inprofondità le nostre cellule.L’acqua imbottigliata, espostaper lunghi periodi al sole e acontatto con il materiale pla-stico in cui è mantenuta, sitrasforma in acqua mortasede di germi e per di piùacida. Quella del rubinettonon è da meno, con la sola dif-ferenza che essendo scorre-vole non è statica come quellaimbottigliata. Come ricono-scere un’acqua di qualità? Unacqua pura ed alcalina vede le

sue caratteristiche in un Phche varia dall’8.5 al 9.5, deveessere filtrata e bevuta a tem-peratura media in quantol’acqua fredda è difficilmenteutilizzabile dal nostro corpo econsuma gran parte della no-stra energia. Per idratare ilnostro corpo occorre acquapura, alcalina, un’acqua ingrado di mantenere le nostrecellule sane ed il Ph in equili-brio. Infatti, quando le cellulenon ricevono i minerali neces-sari, che contrastano l’acidità,li andranno ad estrarre dallenostre ossa e muscoli. Mante-nere un’acqua buona ed alca-lina è possibile con alcunesemplici mosse. Prima mossaè bere acqua e limone, specieal mattino, tale soluzione è untoccasana anche per reni, fe-gato e sistema digestivo, se-conda mossa è aggiungere unminerale come il bicarbonato

di sodio, buon metodo per mi-gliorare le qualità dell’acqua,tale soluzione però richiedeuna quantità d’utilizzo ele-vato di questi minerali che,nel tempo, possono causareproblemi secondari. Ancora,si può aumentare la quantitàdi ioni di idrogeno presentinell’acqua grazie ad un ioniz-zatore. Alcalinizzare l’organi-smo è possibile anche grazie aprodotti naturali a base di Co-rallo Sango, un minerale pro-veniente dalle isole Okinawa(Giappone) dove si vantaun’aspettativa di vita supe-riore ai 90 anni. Alcuni ricer-catori hanno infatti scopertoche la ragione per cui in que-sto paese si vive tanto è datadalla qualità dell’acqua chebevono, ricca di calcio di co-rallo oltre al potassio ed ungran numero di oligoelementiessenziali.

Quella pura ed alcalina ha un PH che deve variare dall’8.5 al 9.5

Page 15: Arpa Campania Ambiente n. 58

Ilaria Buonfanti

Quéménès, questo il suonome, il nome di un’isola de-serta situata nel cuore dell’ar-cipelago di Molène, inBretagna. L’isola, paradiso naturalisticoe paesaggistico, per la sua po-sizione geografica alquantoparticolare, era disabitata daoltre 30 anni. Oggi non è piùcosì, una grande fattoria com-pletamente ecosostenibile èstata costruita sull’isola, ren-dendola abitabilissima e for-nendo un esempio a tutticoloro che, armati di pazienza,ingegno e buona volontà vo-lessero seguire quest’esempio. Tutto inizia nel 2003, quandola ConservatoireduLittoral,un’istituzione pubblica fran-cese creata con l’obiettivo ditutelare in modo permanentele aree naturali di particolarerilevanza paesaggistica edambientale situate sullecoste, le rive dei laghi e le di-stese d’acqua, acquista l’isola.Con il sostegno di un pro-gramma di scambi europei in-sulari denominato ISLA e dimolti partner pubblici e pri-vati, inizia la creazione di unlaboratorio per lo sviluppo so-stenibile dell’isola, restau-rando i vecchi edifici,installando un sistema di for-nitura di energia rinnovabilee uno per il trattamento delleacque, riparando il molo e sta-bilendo un piano per il mante-

nimento del prezioso ecosi-stema locale. Così facendo,l’isola diventa subito prontaper tornare ad ospitare la vitaumana. E’ un nuovo inizio.Nel 2006 l’ente apre le candi-dature per la ricerca di novelli“Robinson Crusoe” pronti adedicarsi anima a corpo al re-cupero di questo fantastico ed

allo stesso tempo ostile posto,attraversato appena dallerotte di navigazione e rag-giungibile solo da Molène inbarca. Tra i tanti a rispondereall’appello ci sono anche i gio-vanissimi David Cuisnier esua moglie Soizic, che ven-gono selezionati per dare ilvia alla loro fattoria e per

aprire delle chambres d’hotesper turisti in cerca i vacanzeavventurose ed originali, conl’obiettivo di fornire loro il so-stentamento necessario pervivere e, al contempo, mante-nere il sito. Hanno iniziato avivere così, grazie alla piccolacentrale eolica da 2500 wattse 70 mq di pannelli fotovol-

taici che forniscono 6200watts, alla coltivazione dellepatate, di cui raccolgono ognianno tra le 10 e le 15 tonnel-late, alla raccolta delle algheche rivendono alle industrieagroalimetari e ai soggiornidei turisti sull’isola.Tutto è andato magnifica-mente, la coppia si è così inna-morata di questo postomagico, tanto da aver datoalla luce proprio qui la loropiccola Chloè. E l’orgoglio pro-fondo per aver scelto questosanissimo stile di vita tra-spare da ogni singola parolapronunciata dalla coppia.“Coltiviamo patate deliziose,abbiamo un gregge di pecore,raccogliamo le alghe dallacosta ed abbiamo un orto bio-logico”, spiega la coppia av-venturiera sul proprio sitoweb. Un sito web in cui lorohanno raccontato passo dopopasso quest’insolita avven-tura, raccontano delle diffi-coltà iniziali nell’inserirsi inun contesto così particolarema della gioia e del senso dipace che provano ogni giornoappena svegli. Sicuramente lapiccola Chloè crescerà in unambiente sano, con valorisani, amerà gli animali, la na-tura, la vita all’aria aperta.Respirerà l’odore del mare edosserverà le onde infrangersisugli scogli e probabilmente,una volta cresciuta, difficil-mente riuscirà a rinunciare atutto ciò.

L’isola deserta trasformata in fattoria ecosostenibile

Scoperte in arrivo dal mondo della scienzaValentina Passaro

Nuove frontiere si aprono nelmondo della scienza: un inte-ressante studio si profila al-l'orizzonte con importantiimplicazioni nel settore far-maceutico. Nella fattispecie,si tratta di un nuovo gel su-pramolecolare: un gel innova-tivo, prestigioso che haconquistato la pubblicazionesulla rivista internazionale,'Nature Chemistry'. Una sco-perta che è frutto della siner-gia di più personalitàintellettuali: Pierangelo Me-trangolo e Giuseppe Resnatidel Laboratorio materialifluorurati nanostrutturati(NfmLab) del Dipartimentodi Chimica, Materiali ed In-gegneria Chimica "Giulio

Natta" del Politecnico di Mi-lano, e, Jonathan Steed delDipartimento di Chimica del-l'Università di Durham (UK).I materiali che sono in gradodi dare origine, in modo re-versibile a fasi gelatinosestanno ottenendo un enormeimportanza, nello specifico,nel settore farmaceutico. In questo campo, potrebberoesser d'aiuto alla nascita dimedicinali a rilascio modifi-cato (drug delivery), formula-zioni capaci di sprigionare ilfarmaco nell'organismo inmisura e velocità sorvegliata.Il nuovo gel trae origine inuna prima fase da acqua li-quida, che internamente pos-siede sciolte specifichemolecole. In poco tempo queste minu-

scole molecole si ordinano traloro, interagiscono, si uni-scono autonomamente fino acreare grosse strutture fi-brose nanometriche (supra-molecolare). Queste strutture fibrose trat-tenendo l'acqua, permettonoil capovolgimento del reci-piente del liquido senza chequesto cada sul suolo, dal mo-mento che non è più un li-quido ma si è trasformato inun gel supramolecolare. Ma cosa muove queste mole-cole ad assemblarsi autono-mamente in strutturefibrose? Un legame, una forzache muove le molecole a inte-ragire tra loro, e, l'innova-zione della scoperta deglistudiosi del Politecnico di Mi-lano, consiste nel fatto che

per la prima volta è stata im-piegata una moderna intera-zione per questo obiettivo: illegame ad alogeno. Le proprietà favorevoli del le-game ad alogeno permettono

di guadagnare nuovi gel ba-sati sulla componente ac-quosa che possono esserecreati o demoliti, agendo conquesto 'collante' che lega lemolecole nelle fibre.

Cibo biologico e vita sana per una famiglia di moderni

Robinson Crusoe

« »

Nasce il gel supramolecolare: i chimici del Politecnico di Milano artefici dello studio

Page 16: Arpa Campania Ambiente n. 58

A Doha si svolge la Confe-renza mondiale sui cambia-menti climatici; la Cina –attualmente al primo posto alivello mondiale per l’inquina-mento – annuncia una nuovaera di “socialismo ecologico”;in Italia Greenpeace (con lacampagna IoNonViVoto) in-terroga la politica di casa no-stra con la domanda “Seiamico del petrolio e del car-bone?”. Nel frattempo il WorldResource Institute pubblica lostudio Global Coal Risk As-sessment secondo cui è previ-sta la costruzione di ben 1.199centrali a carbone in tutto ilmondo. L’attrazione fatale dell’indu-stria nei confronti dell’energiafossile è data dal suo bassocosto e ciò fa sì che il carbonesi confermi ancora primafonte, a dispetto dell’avanzatadelle nuove forme di energiasostenibile. I dati provengonoda database istituzionali,ONG, ricercatori e giornalistiimpegnati sulla questione.Le nuove centrali fornirannoelettricità per 1.400 GW,quattro volte l’intera quantitàprodotta negli USA attual-mente. La distribuzione degliimpianti sarà capillare: il pri-mato spetterà all’India con455, seguita da Cina con 363,mentre i restanti saranno co-struiti in 57 Paesi, dagli USAalla Germania, tra cui anchel’Italia (dove si preannunciano4 nuove centrali). Ma non è fi-nita qui. Ad aggiungersi alla

lunga lista ci sono anche Tur-chia, Russia e Paesi in via disviluppo come Senegal, Cam-bogia, Uzbekistan. Di certo per queste economiesarebbe più difficile suppor-tare più costosi progetti dienergia pulita, ma il prezzo dapagare non è comunquetroppo alto in termini di im-patto ambientale? Di certo do-vrebbero essere i Paesi più

avanzati ad aumentare il loroimpegno nel dare l’esempio enel diffondere – contribuendocosì all’abbassamento dei costidelle tecnologie – scelte soste-nibili. Sono invece ancora tra i primia presentare progetti di cen-trali a carbone. In grandeparte per opera delle Big fivecinesi (Datang, Huaneng,Guodian, Huadian, e Power

Investment Cina).Non è detto che tutti sarannoattuati, ma è certo che sonostati considerati solo quellicon maggiori possibilità di co-struzione e solo fino al luglio2012. La cifra, quindi, sembra tut-t’altro che destinata a scen-dere, a conferma del pericolosointeresse mondiale nei con-fronti del carbone. Del resto il

Wri riprende il World EnergyOutlook dell’InternationalEnergy Agency secondo cui“entro il 2035 la domandamondiale di carbone potrebbeaumentare del 21%. Il futuro del carbone dipendein gran parte dalle decisionidella politica e dal prezzo dialtre fonti energetiche, com-preso il gas naturale”.

A.E.

Carbone: una scelta a basso costo?Il World Resource Institute pubblica uno studio secondo cui si costruiranno 1199 nuove centrali

Fondi Poi a sostegno delle filiere energetiche Il ministero dello Sviluppo economico pubblicherà la graduatoria entro metà ottobre

Sono 15 i progetti campani per il bando da 100 mi-lioni di euro destinato alle quattro regioni delMezzogiorno del Poi energia. Il ministero dello Sviluppo economico che ha atti-vato la gara pubblicherà la graduatoria entrometà ottobre. Diciotto le istanze provenienti dallaPuglia, 15 dalla Sicilia, 11 dalla Calabria. Trentacinque milioni di euro sono riservati allarealizzazione di programmi d’investimento, rela-tivi a filiere di biomasse, che prevedono l’eserciziodi un impianto di cogenerazione e trigenerazionecon potenza nominale superiore a 0,65 megawatte inferiore a un megawatt; la restante parte delfondo, pari a 65 milioni di euro, è utilizzata per larealizzazione di impianti di produzione di energiatermica associati ad una rete di teleriscalda-mento/teleraffrescamento, alimentati da biomasselegnose, biocombustibili liquidi o biogas, impiantidi produzione di biocarburanti di prima e secondagenerazione, impianti per la produzione di biome-tano. Una quota pari al 60 per cento delle risorse dispo-

nibili è stata riservata ai programmi d’investi-mento proposti da micro imprese o da aziende dipiccola e media dimensione. Una quota del 25 per cento, sempre nell’ambito diquesta riserva, alle imprese di dimensioni parti-colarmente ridotte.Il ministero può avvalersi di esperti selezionati

tra quelli iscritti all’albo degli esperti in innova-zione tecnologica. Il costo di tali operazioni grava sulle risorse delbando attribuite al ministero per l’espletamentodelle procedure amministrative. Sempre nell’ottica dell’attribuzione dei puntegginecessari alla formazione delle graduatorie nellanuova conformazione del bando si legge che perbiomassa di provenienza certa il ministero in-tende “la quantità prodotta nei territori dell’obiet-tivo Convergenza dalla società che presentadomanda di contributo, da soggetti che fannoparte del gruppo societario o da fornitori già indi-viduati alla data di presentazione della richiesta”. (denaro.it)

Page 17: Arpa Campania Ambiente n. 58

Costruzione a secco degli edificiAntonio Palumbo

La costruzione a secco di unedificio rappresenta una delletecnologie più naturali edecologiche di ogni tempo. Si tratta di una modalità co-struttiva utilizzata sin da se-coli molto lontani, ma chenon è mai tramontata e si èanzi evoluta, riuscendo adadattarsi alle diverse epochestoriche e tornando prepote-ntemente alla ribalta nelcampo dell’architettura eco-sostenibile.L’assemblaggio a secco per-mette di costruire un edificio“legando” tra loro i vari ele-menti attraverso l’utilizzo disemplici fissaggi meccanici eincastri.Tale tecnica (sistema a secco)si caratterizza soprattuttoper il fatto che i componenti

con cui viene allestito un edi-ficio possono, in un secondomomento, essere separati eriutilizzati e si distingue daquella (sistema a umido) cheunisce tra loro i materiali at-traverso il ricorso a malte ecollanti di vario tipo, che le-gano invece in modo perma-nente i materiali dacostruzione non permettendoil loro successivo riutilizzo.I vantaggi derivanti dall’im-piego di questo sistema sononumerosi. Una costruzione a secco, in-fatti: viene realizzata con ma-teriali ecocompatibili e inmassima parte riciclabili eriutilizzabili; garantisce unnotevole risparmio energe-tico, grazie all’ottimo isola-mento termico ed acusticodelle murature in pietra, non-ché ai ridotti consumi di

energia ed acqua già nellefasi di costruzione dell’edifi-cio; può essere anche comple-tamente allestita approv-vigionandosi da materiali lo-cali; richiede un minor tempoe minori costi di realizza-zione; dura a lungo neltempo, richiedendo oneri dimanutenzione affatto mini-mali; infine, risulta dotata dielevate prestazioni antisismi-che. Oggi il sistema a secco è uti-lizzato non solo per la costru-zione di edifici, ma anche perla realizzazione di finiture diinterni, come pareti divisorie,partizioni di sostegno e ar-madi a muro. A chiusura del presente arti-colo, ci corre richiamare uncelebre passaggio di PaoloPortoghesi, che ben testimo-nia la grande importanza che

il sistema costruttivo a seccoriveste tutt’oggi nel pano-rama architettonico e che,ancor più, ne siamo convinti,rappresenterà in futuro peruna progettazione ecososteni-bile legata ai temi della loca-lizzazione e alla rivalutazionedelle tradizioni territoriali:“Costruire a secco: un’espe-rienza che ci riconduce a unrapporto primordiale con lamateria costruttiva, l’assem-blaggio di elementi presi dalluogo in cui si costruisce (…) Viene in mente l’estremaspontaneità che nell’architet-tura delle capanne, secondol’ipotesi vitruviana, prendeesempio dai nidi degli uccellie la estrema raffinatezzadegli architetti egizi e greciche mettono insieme le pietredopo aver fatto di ogni concioun solido geometrico”.

Svezia: conversione green di un’area dismessaElvira Tortoriello

A Stoccolma, come al solitosono avanti millenni in fattodi organizzazione politica e dirispetto dell’ambiente. Maquest’ultimo intervento è par-ticolarmente significativo perla nostra realtà italiana, per-ché bonifica e trasforma un’area in disuso, (di cui la no-stra nazione è “ricca ”), in unanuova zona residenziale. Sitratta di una ex-zona indu-striale dismessa nei pressidel porto ( e anche a Napolinon ne mancano certo!). Il Comune ha avviato unampio studio ambientale,bandito un concorso e la vitto-ria è stata aggiudicata allo

studio CF Møller Architect-stra che ha proposto la realiz-zazione di un complesso diappartamenti a basso im-patto ambientale. Il progettoconsiste in un gruppo di villea schiera i cui appartamenti,di 5 tagli differenti, si aggre-gano per moduli sfalsati per-mettendo alla luce di filtrareal loro interno. Tra gli obiet-tivi principali del progetto c'èquello di creare lo spazio pre-stando molta attenzione allaluce, elemento chiave del de-sign in Svezia, per sfruttarlanel miglior modo possibile erenderla accessibile a tutti gliappartamenti. La luce natu-rale entrando apre letteral-mente i volumi delle

abitazioni ed offre una vistaprivilegiata sulla zona circo-stante e sul fiume creando unforte legame con il territorio.La facciata anteriore con lesue sporgenze fornisce siaprotezione solare d'estate cheguadagno solare in inverno,mentre la copertura, che nel

blocco anteriore è coperta dapannelli solari, nel moduloposteriore presenta un tettoverde dove è possibile colti-vare piccole piante e tratte-nere l'acqua piovana, cheviene conservata in un serba-toio nelle fondamenta dell'edi-ficio, ed è re-impiegata per

irrigazione e sciacquoni.Altro obiettivo del progetto èdi creare residenze in grado diadattarsi ai cambiamenti cli-matici globali, in modo chenel 2030 l'intero distrettosarà in grado di non fare piùuso di combustibili fossili enon contribuirà più alle emis-sioni di CO2. Il consumo dienergia delle unità abitativenon supererà quindi i 55kWh/m²/anno, di cui solo mas-simo 15 kWh/m²/anno saràutilizzato per l'energia elet-trica. L’intero complessovuole rappresentare un esem-pio di architettura sostenibileda utilizzare per interventifuturi, ci auguriamo non sololocalizzati in Svezia!

Permette di costruire “legando” tra loro i vari elementiattraverso l’utilizzodi semplici fissaggimeccanici e incastri

Oggi è

utilizzato

anche per la

realizzazione di

finiture di interni

Page 18: Arpa Campania Ambiente n. 58

Eleonora FerraraAntonio Balzano

Il processo di telematizza-zione delle richieste di presta-zioni previdenziali o di servizi,arriva a compimento in attua-zione della DeterminazionePresidenziale n. 95/2012, com-pletando il percorso già av-viato alcuni anni fa.L’INPS, pertanto, relativa-mente alla gestione ex IN-PDAP, con la Circolare n. 131del 19/11/2012, ha dettato lenuove modalità operative, diseguito riportate sintetica-mente, con le rispettive decor-renze. A decorrere dal 12gennaio 2013 opererà il re-gime dell’invio telematico invia esclusiva per le domandedi:- Pensione diretta di anzia-nità, anticipata, vecchiaia einabilità;-Ricongiunzioni ai sensi del-l’art. 2 della legge n. 29/1979e dell’art. 1 della legge n.45/1990;- Richieste di variazione dellaposizione assicurativa;A decorrere dal 1° febbraio2013 opererà il regime dell’in-vio telematico in via esclusivaper le domande di:- pensione di privilegio;- pensione diretta ordinaria inregime internazionale;- pensione a carico dello statoestero;- riscatto periodi ai fini deltrattamento di fine servizio(TFS) e trattamento di finerapporto (TFR) per gli iscrittialla gestione ex Inadel (dipen-denti degli Enti locali e delServizio sanitario nazionale).A decorrere dal 4 marzo 2013opererà il regime dell’invio te-lematico in via esclusiva per ledomande di:- ricongiunzione ai sensi del-l’art. 6 della legge n. 29/1979;della legge n. 523/1954 e degliartt. 113 e 115 del DPR n.1092/1973;- costituzione della posizioneassicurativa ai sensi dellalegge n. 322/1958 (esclusiva-

mente per gli iscritti allaCassa Stato cessati dal servi-zio senza diritto a pensione indata anteriore al 31 luglio2010);- liquidazione dell’indennitàuna tantum ai sensi dell’art.42 del DPR n. 1092/1973;- variazione individuale perl’Assegno al nucleo familiare.E’ prevista una fase transito-ria, rispettivamente fino algiorno 11 gennaio, 31 gennaioe 3 marzo 2013, durante laquale coesisteranno le moda-lità tradizionali con quelle te-lematiche.La presentazione delle sud-dette domande dovrà avvenireattraverso uno dei seguenticanali:- WEB – servizi telematici ac-cessibili direttamente dal cit-tadino tramite PIN attraversoil portale dell’Istituto;- Contact Center Integrato –n. 803164;- intermediari dell’Istituto.L’istanza presentata in formadiversa da quella telematicanon sarà procedibile fino aquando il richiedente nonabbia provveduto a trasmet-terla nelle forme sopra indi-cate.Inoltre, per poter utilizzare ilservizio di invio on-line, il ri-chiedente deve essere in pos-sesso del PIN diautenticazione, ove previsto acarattere dispositivo, in basea quanto previsto con Circo-

lare n. 50 del 15 marzo 2011.La procedura di richiesta delPIN “dispositivo”, disponibileonline sul sito INPS, consen-tirà la stampa del modulo pre-compilato. L’utente, stampatoe sottoscritto il modulo di ri-chiesta precompilato, potràtrasmetterlo scegliendo unadelle modalità prescritte.Per un corretto utilizzo dellaprocedura sono disponibili leistruzioni per la compilazionedella domanda, nella sezionedi riferimento per la richiestadella prestazione, consultabileon line.

VIA – VAS – AIA. CASO ILVADecreto Legge 3 dicembre 2012, n. 207. Di-sposizioni urgenti a tutela della salute, del-l'ambiente e dei livelli di occupazione, incaso di crisi di stabilimenti industriali di in-teresse strategico nazionale. Gazzetta Uffi-ciale n. 282 del 3-12-2012. SVILUPPO SOSTENIBILEConsiglio di Stato,Sez. V nella sen-tenza n. 5413 del 23ottobre 2012, hachiarito che l’art:12, comma 4, del D.Lgs. 29 dicembre2003 n. 387, statui-sce che il procedi-mento per il rilasciodell’autorizzazioneunica si concludanel termine mas-simo di 180 giornidalla presentazionedella richiesta. Taletermine, come chia-rito di recente dallaCorte Costituzio-nale, è di natura perentoria in quanto costi-tuisce principio fondamentale in materia diproduzione, trasporto e distribuzione nazio-nale dell’energia e risulta ispirato alle re-gole della semplificazione amministrativa edella celerità garantendo, in modo uniformesull’intero territorio nazionale, la conclu-sione entro un termine definito del procedi-mento autorizzativo.RUMOREMinistero del Lavoro e delle Politiche So-ciali, pubblicato il Manuale "Rumore", con

informazioni, metodologie, interventi eschede tecniche. Approvato dalla Commis-sione Consultiva art. 6, del D.Lgs. 81/2008.L’attenzione alle problematiche derivantidalla diffusione delle tecnopatie e in parti-colare delle ipoacusie ha imposto negli ul-timi anni l’acquisizione di una diversa e

maggiore consapevo-lezza in relazionealla necessità di ri-durre il rumore perprevenire i danniuditivi nei settori in-dustriali tradizionalie, più in generale,per realizzare am-bienti di lavoro ergo-nomici consideratoche il rumore costi-tuisce uno dei fattoridi rischio che impe-discono una ade-guata fruibilità deiluoghi di lavoro. IlManuale operativo,che mette a disposi-zione di tutti i sog-getti interessati

informazioni, metodologie e interventi utiliper garantire il pieno controllo del rischiorumore in tutti i principali comparti produt-tivi, è organizzato in due livelli che trattanola tematica rispettivamente l’uno sotto unprofilo generale e l’altro tecnico. Il testo èdisponibile sul sito: www.lavoro.gov.it,nella sezione “sicurezza sul lavoro”, doveverrà progressivamente aggiornato secondole novità tecniche e legislative che interver-ranno.

A.T.

LLAVORO E PREVIDENZA

La telematizzazione delle istanze previdenziali

Viaggio nelle leggi ambientali

Page 19: Arpa Campania Ambiente n. 58

Andrea Tafuro

“Quando spendiamo 5 dollariper compensare l’emissionedi una tonnellata di anidridecarbonica facciamo qualcosadi buono, probabilmente ge-nerando un beneficio socialedi circa 2 dollari. Ma gli stessi5 dollari donati a un’altra or-ganizzazione avrebbero po-tuto produrre un beneficiosociale del valore di 200 dol-lari se fossero stati usati perla prevenzione dell’AIDS o di150 dollari se usati contro ladenutrizione. Vorrei che fosseritenuto naturale preferirebenefici del valore di 200 dol-lari invece che di 2. ...Speroche potremo guardare negliocchi le nuove generazioni edire loro che non abbiamofatto solo ciò che ci sembravautile in base alle mode delmomento, ma che abbiamomigliorato a fondo il mondograzie a strategie semplici,sperimentate e sensate, nonabbiamo fatto solo qualcosache ci faceva sentire bene, maqualcosa che faceva davverobene.” Ormai non passa giornosenza che i giornali e i noti-ziari televisivi non lancinogrida allarmistiche sull’enne-sima emergenza ambientaleimputabile al riscaldamentoglobale e ai gas serra: esorbi-tanti cifre di morti per ilcaldo, enormi blocchi di ban-chisa che si staccano dai poli,orsi polari e pinguini pros-simi all’estinzione, uragani diinsolita violenza,oltre chestraripamenti e inondazioni atutte le latitudini. Le notiziesulla “febbre” della Terra

sono spesso suffragate da in-terviste a scienziati, ricerca-tori, membri di associazioniambientaliste e uomini poli-tici che prevedono il peggio einvocano misure draconiane ecostose, fino a trasformare

quello che era un problema inuna psicosi collettiva. BjørnLomborg, già noto per il suoprovocatorio e molto discusso“L’ambientalista scettico”,non esita a prendere ancorauna volta posizione controquesto atteggiamento di eco-catastrofismo, confutando,per esempio, quanto soste-nuto negli ultimi anni da AlGore. E, dati alla mano, ci di-mostra che molte delle com-plesse e costosissime azioniintraprese per rimediare alriscaldamento del globo sonoil frutto più di slanci emotiviche di scelte scientificamenteponderate. Siamo spinti aconcentrarci su obiettivi alungo termine, come quelliprevisti dal protocollo diKyoto, che bruceranno in-

genti risorse, non solo finan-ziarie, senza produrre bene-fici tangibili. Con una piccolaparte dei costi necessari adabbattere le emissioni di bios-sido di carbonio, potremmoinvece intervenire in modo ri-solutivo su problemi che toc-cano da vicino la grandemaggioranza degli abitantidel pianeta, fame, povertà,malaria, AIDS, mancanza diacqua potabile e fognature,salvando milioni di vite nelgiro di pochi anni. Il clima èun problema cruciale, ma èsolo uno dei tanti, immaniproblemi che l’umanità sitrova oggi a dover affrontare.Ciò che serve, ribadisce Lom-borg in questo saggio bril-lante e documentato, è undibattito più pacato sulle

priorità, per fare scelte che ciconsentano di “guardarenegli occhi le nuove genera-zioni” e dire loro che “non ab-biamo fatto solo qualcosa checi faceva sentire bene, maqualcosa che faceva davverobene”, al mondo. L’autore di“Stiamo freschi”, Bjorn Lom-borg, è un ex ambientalista,membro di Greenpeace, pro-fessore associato di statisticaal Dipartimento di scienzepolitiche dell’Università diAarhus in Danimarca, opinio-nista per il “New YorkTimes”, il “Wall Street Jour-nal” e l’“Economist”. Lomborgha abbandonato Greenpeacee il mondo dell’ambientalismodopo aver svolto delle appro-fondite ricerche scientificheche gli hanno dimostrato

come la realtà era totalmentediversa dalle teorie che, perlungo tempo, erano state labase delle sue battaglie ecolo-giste. “Stiamo freschi” trattaesclusivamente il tema delglobal warming, il riscalda-mento globale entrando nelcampo scientifico, economicoe politico, sempre attraversouna bibliografia incredibil-mente ampia per referen-ziare e qualificare le sueaffermazioni. L’idea di Lom-borg è semplice: l’allarmismoche negli ultimi anni si è sca-tenato sul problema del ri-scaldamento globale èsemplicemente esagerato. Ecomunque le misure che sivogliono prendere per conte-nerlo sono inefficaci e moltoanti economiche. Con unaspesa decisamente inferiore aquella prevista per portare atermine i grandi programmisul clima si potrebbe interve-nire in modo risolutivo sullegrandi malattie, il problemadella fame nel mondo e delladenutrizione e la mancanzadi acqua in molte parti delglobo. In questo libro Lom-borg non contesta la teoriasecondo cui l’aumento dellatemperatura mondiale negliultimi anni sia dovuta alleemissioni di gas serra provo-cate dagli uomini, ma laprende sul serio e dimostracome le misure previste dalprotocollo di Kyoto e da even-tuali nuovi accordi ancora piùrestrittivi non solo siano ir-reali ma spesso controprodu-centi. Cambiamenti checomunque non saranno maicome quelli agitati da tantascienza catastrofista e che almassimo sarebbero postici-pati di qualche anno appenacon la diminuzione delleemissioni gassose. Senza te-nere conto che sarebbero inlinea con i molti cambiamentigià avvenuti nella storia.Tanto che, nota con ironiaLomborg, “se chiediamo auna persona molto anziana diricordare i fatti più impor-tanti accaduti nel XX secolo,probabilmente citerà i dueconflitti mondiali, la Guerrafredda e forse la rivoluzioneinformatica, ma è alquantoimprobabile che aggiunga:‘Ah, e l’aumento del livello delmare...”.

Riscaldamento globale (global warming)ovvero l’ aumento nel tempo della temperatura media dell'atmo-sfera terrestre e degli oceani. Il mantenimento della temperatura della Terra attorno a valorimedi adatti alla vita umana è dovuto principalmente a quattrofattori:1.calore interno del pianeta;2.irraggiamento solare, fornisce l'energia per l'effetto serra;3.presenza dell'atmosfera, attenua gli sbalzi di temperatura;4.effetto serra naturale, amplifica l'effetto dell'irraggiamento so-lare.Di questi 4 fattori, l'effetto serra e l'irraggiamento solare sono pa-rametri che sono modificati dall'uomo per mezzo delle proprie atti-vità.I gas serra sono gas presenti in atmosfera, sia di origine naturaleche antropica, che filtrano le radiazioni solari e ostacolano l'uscitadelle radiazioni infrarosse in modo da permettere ai raggi solari dirimbalzare sul suolo terrestre dirigendosi nuovamente verso l'alto,e impedendone quindi la loro completa dispersione nello spazio at-traverso il "rimbalzo/ritorno" verso il basso (cioè il suolo).

STIAMO FRESCHI. PERCHÈ PREOCCUPARCIDEL RISCALDAMENTO GLOBALE ?

Partecipa al dibattito inviandoun commento all’indirizzo:

[email protected]

Page 20: Arpa Campania Ambiente n. 58

foto

di F

abia

na L

iguo

ri