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Il meraviglioso pozzo di Thor Schiattarella a pag.5 Che il cambiamento clima- tico della Terra influenzi ogni aspetto naturale e antropico è cosa ormai risaputa. In par- ticolare, dalle ultime ricerche portate avanti dagli studiosi e dagli scienziati dell’Univer- sità di Stratford... Esposito a pag.9 Il potenziale dell’energia oceanica I nostri mari e i nostri oceani possiedono il poten- ziale per diventare fonti importanti di energia pu- lita, sia attraverso l'energia eolica, sia attraverso l'ener- gia oceanica (moto ondoso ed energia mareomotrice).. Morlando a pag.11 Buonfanti a pag.12 In Sicilia il primo network informatizzato di biobanche Scenari futuri molto più rassicuranti per l’assistenza sanitaria regionale In tempi di crisi e di fallimenti, una buona notizia giunge dall’ambito sanitario della Regione Campania. I Ministeri dell’Economia e della Sanità hanno certificato che nel 2013 è stato raggiunto il pareggio di bilancio, risultato storico visti so- prattutto i precedenti non del tutto felici. Anche le cifre e i numeri non lasciano dubbi circa il raggiungi- mento di un grande risultato da parte della Regione: nel 2009 il de- ficit era niente poco di meno che di 853 milioni di euro; lo stesso risul- tato passivo è stato azzerato a fine 2013 ed ora risulta in attivo con 6,1 milioni di euro. Matania a pag.4 Dal 1985 in Italia è attiva una rete di mo- nitoraggio che misura la concentrazione dei principali pollini di interesse presenti in at- mosfera. Il monitoraggio, svolto su scala re- gionale e nazionale, è realizzato dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr di Bologna (Isac-Cnr). Loffredo a pag. 7 Architetture in cemento riciclato Tra le numerose tipologie di componenti edilizi e materiali, recuperati e riutilizzati nella pro- gettazione ecosostenibile, gli elementi in ce- mento riciclato rivestono un ruolo molto importante. Palumbo a pag.8 Tortoriello a pag.16 Incompiuto italiano, quanto spreco! Perché oggi non guidiamo automobili co- struite a Pietrarsa? Perché non usiamo saponi Bevilacqua o orologi Marantonio? Perché non indossiamo maglioni Sava? Il Regno di Napoli prima dell'unità d'Italia aveva delle fabbriche? Lanza-De Crescenzo a pag.14 Memorie dal passato, riflessioni sul presente, idee per il futuro Aprile 2014: il mese più inquinato della storia È da diversi anni che le Bandiere blu, il riconoscimento assegnato dalla Foundation for environmental education, vengono attribuite anche in base ai dati elaborati dalle Arpa. Quest’anno in Campania confermati i 13 comuni “bandiera blu” nel 2013, quasi tutti in Cilento. Mosca pag.6 Il Cilento fa di nuovo il pieno di Bandiere blu Pollini: l’aprile instabile ha frenato le allergie SCIENZA & TECNOLOGIA AMBIENTE & SALUTE AMBIENTE & TRADIZIONE CURIOSITÀ Sanità in Campania: storico pareggio di bilancio ARPAC Nutrirsi di scrittura per il bene comune NATUR@MENTE È la paura del confronto che ci ferma quando siamo di fronte ad una scelta che in un modo o nell’ altro, prima o poi, attra- versa ciascuno di noi: lanciarsi alla scoperta di nuovi mondi o chiudersi nel proprio ovile. Eb- bene, cosa ci potrebbe essere di più sensazionale se non sco- prire l’ altro per approfondire se stessi? È questo l’ immenso beneficio che la lettura ci permette di assaporare. Eppure ci trastul- liamo in attività che riteniamo interessanti e ricreative, men- tendo spudoratamente prima a noi stessi e poi agli altri, vantando conoscenze, disser- tando sul genere letterario che più ci confà, astraendoci dalla realtà cruda. Tafuro a pag.19 DAL MONDO SMOG & CLIMA LAVORO & PREVIDENZA Ferrara a pag.18 Il momento, sicuramente, non è dei più opportuni per convertire in legge un decreto così artico- lato come il n. 34 del 20 marzo 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 66 del 20 marzo 2014. A parte le complesse di- scussioni parlamentari relative agli emendamenti da appor- tare, c’è da considerarne altre, all’interno del Congresso della CGIL a Rimini, conseguenti agli interventi che si sono sus- seguiti da parte di esponenti sindacali o politici. Il decreto 34 e gli emendamenti in sede di conversione

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Il meravigliosopozzo di Thor

Schiattarella a pag.5

Che il cambiamento clima-tico della Terra influenzi ogniaspetto naturale e antropicoè cosa ormai risaputa. In par-ticolare, dalle ultime ricercheportate avanti dagli studiosie dagli scienziati dell’Univer-sità di Stratford...

Esposito a pag.9

Il potenziale dell’energia oceanica

I nostri mari e i nostrioceani possiedono il poten-ziale per diventare fontiimportanti di energia pu-lita, sia attraverso l'energiaeolica, sia attraverso l'ener-gia oceanica (moto ondosoed energia mareomotrice)..

Morlando a pag.11

Buonfanti a pag.12

In Sicilia il primo network informatizzato

di biobanche

Scenari futuri molto più rassicuranti per l’assistenza sanitaria regionale

In tempi di crisi e di fallimenti, unabuona notizia giunge dall’ambitosanitario della Regione Campania.I Ministeri dell’Economia e dellaSanità hanno certificato che nel2013 è stato raggiunto il pareggiodi bilancio, risultato storico visti so-prattutto i precedenti non del tuttofelici. Anche le cifre e i numeri nonlasciano dubbi circa il raggiungi-mento di un grande risultato daparte della Regione: nel 2009 il de-ficit era niente poco di meno che di853 milioni di euro; lo stesso risul-tato passivo è stato azzerato a fine2013 ed ora risulta in attivo con 6,1milioni di euro.

Matania a pag.4

Dal 1985 in Italia è attiva una rete di mo-nitoraggio che misura la concentrazione deiprincipali pollini di interesse presenti in at-mosfera. Il monitoraggio, svolto su scala re-gionale e nazionale, è realizzato dall’Istitutodi scienze dell’atmosfera e del clima del Cnrdi Bologna (Isac-Cnr).

Loffredo a pag. 7

Architetture in cemento riciclato

Tra le numerose tipologie di componenti edilizie materiali, recuperati e riutilizzati nella pro-gettazione ecosostenibile, gli elementi in ce-mento riciclato rivestono un ruolo moltoimportante.

Palumbo a pag.8

Tortoriello a pag.16

Incompiuto italiano,quanto spreco!

Perché oggi non guidiamo automobili co-struite a Pietrarsa? Perché non usiamosaponi Bevilacqua o orologi Marantonio?Perché non indossiamo maglioni Sava? IlRegno di Napoli prima dell'unità d'Italiaaveva delle fabbriche?

Lanza-De Crescenzo a pag.14

Memorie dal passato, riflessioni sul presente,idee per il futuro

Aprile 2014: il mese piùinquinato della storia

È da diversi anni che le Bandiere blu, il riconoscimento assegnatodalla Foundation for environmental education, vengono attribuiteanche in base ai dati elaborati dalle Arpa. Quest’anno in Campaniaconfermati i 13 comuni “bandiera blu” nel 2013, quasi tutti in Cilento.

Mosca pag.6

Il Cilento fa di nuovo il pieno di Bandiere blu

Pollini: l’aprile instabileha frenato le allergie

SCIENZA & TECNOLOGIA

AMBIENTE & SALUTE

AMBIENTE & TRADIZIONE CURIOSITÀ

Sanità in Campania: storico pareggio di bilancio

ARPAC

Nutrirsi di scritturaper il bene comune

NATUR@MENTE

È la paura del confronto che ciferma quando siamo di frontead una scelta che in un modoo nell’ altro, prima o poi, attra-versa ciascuno di noi: lanciarsialla scoperta di nuovi mondi ochiudersi nel proprio ovile. Eb-bene, cosa ci potrebbe esseredi più sensazionale se non sco-prire l’ altro per approfondirese stessi? È questo l’ immenso beneficioche la lettura ci permette diassaporare. Eppure ci trastul-liamo in attività che riteniamointeressanti e ricreative, men-tendo spudoratamente primaa noi stessi e poi agli altri,vantando conoscenze, disser-tando sul genere letterario chepiù ci confà, astraendoci dallarealtà cruda.

Tafuro a pag.19

DAL MONDO

SMOG & CLIMA

LAVORO & PREVIDENZA

Ferrara a pag.18

Il momento, sicuramente, non èdei più opportuni per convertirein legge un decreto così artico-lato come il n. 34 del 20 marzo2014, pubblicato sulla GazzettaUfficiale n. 66 del 20 marzo2014. A parte le complesse di-scussioni parlamentari relativeagli emendamenti da appor-tare, c’è da considerarne altre,all’interno del Congresso dellaCGIL a Rimini, conseguentiagli interventi che si sono sus-seguiti da parte di esponentisindacali o politici.

Il decreto 34 e gli emendamenti insede di conversione

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Il GeoloGiro: passione per il ciclismo e conoscenza del territorio

Paolo D’Auria

“Qualunque sia il tuo viaggio, la tuacamminata o il tuo percorso , cercasempre di conoscere e sentire la terrache calpesti”. Reduci dal grande suc-cesso della passata edizione, anchequest’anno è stata realizzata un’im-portante iniziativa di informazione ecomunicazione ambientale nell’ambitodel “Giro d’Italia”: il "GeoloGiro". Sitratta di un progetto nato dalla colla-borazione tra l’ISPRA, il Consiglio Na-zionale dei Geologi, la Gazzetta delloSport, la Federazione Italiana di Cicli-smo e la RAI, per far conoscere algrande pubblico le caratteristiche geo-

logiche e geomorfologiche dei percorsidella storica competizione ciclistica.Uno spazio televisivo, messo in ondanel corso delle trasmissioni quotidianedi RAI SPORT, dedicate alla corsa sudue ruote e alla ricognizione delle 18tappe del Giro, in cui vengono “raccon-tati” i luoghi più significativi attraver-sati dalla Corsa Rosa ed analizzatecostituzione ed origine, con particolareinteresse ai contesti di alto valore pae-saggistico o di particolare fragilità ter-ritoriale. L’informazione vieneaccompagnata da video, animazionicon la rappresentazione della geologiasul modello tridimensionale del ter-reno e da fotografie rappresentative

dei fenomeni più interessanti che ca-ratterizzano la formazione geologicadell’area attraversata dalla tappa, uti-lizzando anche elaborazioni grafichein 3D predisposte dall’ISPRA. Pochiminuti, un linguaggio semplice, delleimmagini panoramiche, una partico-lare attenzione del pubblico cataliz-zata dal legame tra assetto naturale econtesto agonistico: questi i punti sa-lienti per una buona divulgazione chepuò, in modo facile e spettacolare, fa-vorire una conoscenza più utile allapromozione del territorio. La comuni-cazione parte dal Paesaggio, parolachiave di questo progetto. La forma ela posizione dello “Stivale” fanno sì

che una grande varietà di tipologie dipaesaggio, naturale e antropizzato,siano concentrate in uno spazio lungoe stretto: qui risiede l’unicità dell’as-setto fisiografico del nostro Paese, chesarebbe opportuno valorizzare al me-glio. Oltre alle notizie scientifiche vengonodiffuse anche notizie riguardanti: lecittà d’arte, le tradizioni, le aree pro-tette e i prodotti tipici (in special modoil vino, sempre profondamente legatoalla geologia), che danno, ancor di più,l’occasione di approfondire la forte emeravigliosa correlazione tra: la na-tura, la conformazione del territorio ela cultura dei luoghi italiani.

Studi e approfondimenti sui cambiamenti climaticiLo studio dell’evoluzione delclima nel mondo continua at-traverso studi sempre più ap-profonditi: una nave dellaDivisione Antartica Austra-liana (Aas) è tornata a Ho-bart, in Tasmania, con uncarico di due tonnellate di 'ca-rote' di ghiaccio, che permet-teranno di ricostruiremutamenti climatici del pia-neta fino a 2000 anni fa. E se-condo gli scienziati, entro undecennio, si potrà ottenereuna casistica del clima terre-stre fino a un milione di annifa. La spedizione guidata dal-l'Australia ha trapanato fino auna profondità di 300 metri inun sito a 500 km all'internodella stazione scientifica au-straliana Casey, nella peni-sola di Bailey vicino al circolopolare antartico. La squadradi 19 scienziati, fra cui espertidanesi di trapanatura del

ghiaccio, si era accampata percinque settimane in tempera-ture fino a meno 30 gradi percompletare le ultime opera-zioni estive, trapanando circa20 metri al giorno ed estra-endo cilindri di ghiaccio di unmetro e mezzo ciascuno. Ilghiaccio sarà analizzato neiprossimi due anni, in tempoper il prossimo rapporto del-

l'Intergovernmental Panel onClimate Change. E i dati offri-ranno una migliore compren-sione dei futuri fenomenimeteo come le siccità. Il ghiac-cio conserva piccoli campionidell'atmosfera imprigionatiquando cadeva come neve, haspiegato ai giornalisti lo scien-ziato capo dell'Aad, NickGales. Oltre a fornire una pa-noramica del clima nell'arco didue millenni, questo progettodi carotaggio ha segnato unpasso avanti verso l'obiettivodel milione di anni, ha detto."Dovremo trovare esatta-mente l'area giusta, dove ilghiaccio è molto profondo e simuove molto lentamente, eora abbiamo più informazionisu dove tale sito si possa tro-vare". Si tratterà allora di tra-panare fino a una profonditàdi 4000 metri, ha precisato.Cambiamenti climatici che al-

larmano anche per lo sciogli-mento delle calotte polari. È ilcaso del bacino di Wilkes, unadistesa di ghiaccio lunga1.400km e larga 400km nel-l'Antartide orientale. Gli stu-diosi ne parlano come “unabottiglia inclinata”: se saltasseil tappo costituito dal bordoghiacciato, inizierebbe a svuo-tarsi. Un processo inarresta-bile che durerebbe migliaia dianni fino a far alzare il livellodegli oceani di 4 metri, met-tendo a rischio città costierecome New York. L'allarme ar-riva dall'Istituto di Posdamper la ricerca sull'impatto cli-matico. Il ghiaccio è tenuto al-l'interno del bacino da un orloghiacciato relativamente pic-colo che si trova sulla costa.Con il riscaldamento deglioceani, questo argine potrebbesciogliersi nel giro di 200 anni,innescando un continuo e irre-

frenabile afflusso di ghiaccionel mare. In base alle simulazioni dei ri-cercatori, lo svuotamento delbacino richiederebbe dai5mila ai 10mila anni, e si con-cluderebbe con un innalza-mento del livello degli oceanidi 3-4 metri. ''Il bacino di Wil-kes è come una bottiglia su unpendio. Una volta stappata, sisvuota'', spiega MatthiasMengel, autore dello studiopubblicato sulla rivista Na-ture Climate Change. ''Emet-tendo sempre più gas a effettoserra, oggi rischiamo di scate-nare reazioni che in futuro po-tremmo non essere in grado difermare''. Un tale innalza-mento del livello del mare, ag-giunge, cambierebbe il voltodella Terra. Città come NewYork, Tokyo e Mumbai sareb-bero a rischio.

Dal web

L’Istituto Superiore

per la Protezione

e la Ricerca

Ambientale “racconta”

i luoghi più significativi

del Giro d’Italia

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Rosa Funaro

Nell’antica Grecia un “certo”Platone asseriva: “La musica èla miglior medicina dell’anima”.Uno dei luoghi di Napoli, piùbelli al mondo, dove poter tro-vare questa miracolosa “cura” èsenz’altro il Conservatorio SanPietro a Majella, che confermail suo profondo legame con lacittà aderendo alla XX edizionedi “Maggio dei Monumenti”, conun cospicuo programma dieventi. Un appuntamento conl'arte e la cultura che enfatizzail patrimonio musicale inesti-mabile di Partenope, capitaleeuropea della musica e dellacultura. Due mesi ricchi di pro-duzioni,concerti e incontri distudio realizzati dal Conserva-torio per volontà di Elsa Evan-gelista, appena rielettaDirettore per il prossimo trien-nio e garanzia del percorso dicrescita artistica già avviatodella prestigiosa istituzione na-poletana che ha avuto un primo

clamoroso riconoscimento con larecente visita-evento del Mae-stro Riccardo Muti. Lo scorso 8 maggio nella SalaScarlatti è stata inaugurata larassegna con un “Omaggio a Ja-copo Napoli” nel ventennaledella sua scomparsa, una dellefigure più rilevanti tra i "Mae-stri della scuola napoletana" delNovecento. Tra i prossimi eventi in calenda-rio, spicca l'eccezionalità dell'esi-bizione congiunta dell'Ensem-ble di corni del San Pietro a Ma-jella alla banda militare ameri-cana V.S. Naval Forces EuropeBand in programma il 30 mag-gio. Uno spazio al repertorio an-tico è riservato, invece, il 19giugno, a George FriederichHaendel, compositore che tantoamò la musica dei colleghi na-poletani, attraverso il lavoro delLaboratorio di Olivia Centu-rioni, mentre il repertorio con-temporaneo è affidato alsassofono di Evan Parker (6giugno). Da non perdere l'ap-

puntamento del 24 giugno conil Bel Canto italiano nel con-certo del soprano Maria GraziaSchiavo, accompagnata al pia-noforte da Maurizio Iaccarino eil concerto conclusivo della ras-segna con la chitarra di Um-berto Leonardo sullatradizione meridionale delladanza curatrice del morso dellatarantola. Quest'anno il SanPietro a Majella ha dedicatoparticolare attenzione al terri-torio e alle scuole di Napoli:circa 2000 studenti hanno visi-tato il Conservatorio e la mo-stra "Verdi e Napoli", respi-randone la storia e l'arte delpassato e del presente. L’ap-puntamento in rassegna riser-vato a loro è in programma il27 maggio: uno spettacoloideato e curato da Michelan-gelo Galeati, “Vi racconto .... laTraviata”, dove l'Orchestra delConservatorio ha avvicinato ilrepertorio del teatro musicaleitaliano alla curiosità dei gio-vanissimi fruitori.

Fabiana Liguori

Lo scorso sabato, in una mera-vigliosa giornata di sole, hoavuto la possibilità di cammi-nare per le strade di Napoli.Non sentivo più il bruciorenegli occhi, la stanchezza nelleossa. Partenope cura e culla,sempre. Tante le voci intorno:il tedesco, il francese, lo spa-gnolo e molti altri suoni di di-verse terre, “passeggiavano” incittà … È maggio. Il “Maggiodei Monumenti”. Il corposo programma dieventi, proposto dal Comunedi Napoli, attrae, come nonmai, appassionati di cultura enon, provenienti da ogni parted’Europa. Le piazze, i musei egli alberghi sono pieni di visita-tori e turisti. L’orgoglio pulsa.Non mancano i disagi. Difficilespostarsi, se non hai una bus-sola! Un buon servizio di tra-sporto pubblico è vitale,soprattutto nelle grandi metro-poli. Come non capirlo? Man-cano indicazioni, infopoint,bagni pubblici, segnaleticastradale. Caos, tanto, troppo. Ituristi sono in aumento, l’acco-

glienza, purtroppo, è insuffi-ciente. Il mare osserva il via vaidei passanti, silenzioso,inerme. L’edizione 2014 è caratteriz-zata da una serie di performan-ces, incontri, mostre espettacoli, il cui tema prendespunto dalle “Storie e leggendenapoletane” del filosofo parte-nopeo Benedetto Croce. Si tratta, infatti, di un’esplora-zione del vissuto storico di Na-poli, dell’immaginario collet-tivo della città e delle sue radicistoriche mediterranee ed euro-pee. Gli appuntamenti coinvol-gono biblioteche e librerie,palazzi storici, chiese, siti natu-

rali e persino stazioni della me-tropolitana. Una bella novità diquest’anno, è l'estensione delleattività in due comuni limitrofial capoluogo campano, quali Bo-scoreale e Castellammare diStabia, che hanno abbracciatocon un proprio programmal’evento napoletano.Per gli amanti della natura, di-

verse le iniziative nella sugge-stiva cornice a picco sul maredel parco archeologico del Pau-sylipon, nell'area marina pro-tetta della Gaiola, dove èpossibile anche effettuareescursioni in kayak oppure abordo dell’AcquaVision, labarca dal fondo trasparente. Nel frattempo, al Palazzo delle

Arti di Napoli, la mostra diAndy Warhol, continua a farfurore! Fino al 31 maggio, in-vece, sarà ancora possibile re-carsi ad ammirare nel conventodi San Domenico Maggiore lastraordinaria riproduzione di-gitale delle opere di tre grandimaestri d’arte: Leonardo, Raf-faello e Caravaggio.

IL MAGGIO DEI MONUMENTI PARTENOPEOBoom di visitatori, soliti disagi, ma le radici della città sono più forti che mai

Conservatorio San Pietro a Majella. Ricordando Jacopo Napoli, un calendario ricco di eventi

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Sanità in Campania: storico pareggio di bilancio

Domenico Matania

In tempi di crisi e di fallimenti,una buona notizia giungedall’ambito sanitario della Re-gione Campania. I Ministeridell’Economia e della Sanitàhanno certificato che nel 2013è stato raggiunto il pareggio dibilancio, risultato storico vistisoprattutto i precedenti nondel tutto felici. Anche le cifre ei numeri non lasciano dubbicirca il raggiungimento di ungrande risultato da parte dellaRegione: nel 2009 il deficit eraniente poco di meno che di 853milioni di euro; lo stesso risul-tato passivo è stato azzerato afine 2013 ed ora risulta in at-tivo con 6,1 milioni di euro.Altri dati risultano confor-tanti: sono stati recuperati 259giorni sui tempi di pagamentodei fornitori e i livelli di assi-stenza sono migliorati del 15per cento. Non solo numeri,ma anche riflessioni sacro-sante per i cittadini campaniche a fronte del recupero del-l’ingente debito, hanno dovutoaffrontare periodi a dir pocoaltalenanti in ambito sanita-rio, vedendosi talvolta negareo ridurre prestazioni sanitarienecessarie. Dall’altro le eccel-lenze campane anche in am-bito sanitario lasciano ben

sperare rispetto a scenari fu-turi. Il pareggio di bilancio puòrappresentare un punto di ar-rivo fondamentale e trampo-lino di lancio per situazionifuture più serene senza l’in-combenza di dover ricorrere atagli in un settore difficil-mente gestibile in termini di

crisi e di risparmio. Visibil-mente soddisfatto il Presi-dente della Regione CampaniaStefano Caldoro, cosciente delmiracoloso traguardo rag-giunto addirittura in anticiporispetto ai tempi previsti inpartenza. Caldoro parla di“giornata storica” per la sanità

campana e sposta l’attenzionesui prossimi obiettivi, a comin-ciare dalla fine del commissa-riamento, per il qualeserviranno ovviamente i do-vuti tempi tecnici. Anche at-traverso la Sanità la RegioneCampania può dimostrare diessere credibile a livello nazio-

nale per poter far bene in tuttii settori. In termini pratici icittadini campani e tutti glioperatori del settore auspi-cano un immediato ritornoalla “normalità” dopo forti ten-sioni e sacrifici, che quantomeno hanno sortito gli effettisperati.

Il valore degli eventi culturali e il caso “Plebiscito”L’organizzazione di eventi cul-turali non si limita alle manife-stazioni poste in essere, macostituisce una prova di forza daparte degli organizzatori e dicondivisione per chi ha il piaceredi parteciparvi. Mai come inquesto momento storico, Napolinecessità di momenti di aggre-gazione, che si tratti di mostre,concerti, rappresentazioni tea-trali. L’immagine di migliaia digiovani sul marciapiede di Viadei Mille per la mostra delleopere di Andy Warhol è quantodi più gradevole una città possaesprimere: i giovani, come gliadulti e gli anziani, hanno vo-glia di arte e di cultura per ilpiacere intrinseco di lasciarsiavvolgere dal fascino di deter-minate manifestazioni artisti-che, ma anche per condividere eritrovarsi in virtù di un senso diappartenenza che affonda leproprie radici nell’amore per lacultura. Il Comicon costituisce

un altro esempio recente diquanto giovani ed adolescentiabbiano sete di condividere va-lori comuni, in questi casi valoripositivi. In un periodo in cui lemaggiori star italiane ed inter-nazionali fanno una fatica ab-norme a trovare spazi idonei ailoro eventi a Napoli e nel SudItalia, ci si ritrova a discuteresulla questione ‘eventi’ in PiazzaPlebiscito; dopo le polemiche inseguito al concerto dello scorsoanno di Bruce Springsteen, ladisputa sul fare o non fareeventi in Piazza Plebiscito è an-cora d’attualità. Sull’argomentosi è esposto perfino il neomini-stro della Cultura Franceschinicon la frase «Un bel concertonon rovina una piazza». La So-printendenza aveva posto sullaPiazza un decreto in base alquale non potevano essere orga-nizzate manifestazioni di “na-tura commerciale”. Di recente iltema ‘eventi’ al Plebiscito è tor-

nato alla ribalta dopo il “No”della Soprintendenza ad orga-nizzare la festa della Nutellacon un mega spettacolo dell’ar-tista Mika. Il SoprintendenteCozzolino avrebbe giustificato ilsuo parere negativo con la man-cata idoneità della documenta-zione fatta pervenire dalComune di Napoli. Ad ognimodo la dichiarazione d’intentidi Franceschini è stata forte eprecisa e da non poter esseretrascurata, dal Comune alla So-printendenza, al di là di schiera-menti politici e di posizione:conferire il giusto valore allecose nel rispetto e nella salva-guardia del contesto circostante.Il 13 maggio la sentenza del Tarche sembra chiudere ogni di-sputa: si riconosce “l’eccesso dipotere” della Soprintendenza esi concede l’utilizzo della piazzaper ogni tipo di manifestazione,ovviamente nel rispetto delluogo. D.M.

Scenari futuri molto più rassicuranti per l’assistenza sanitaria regionale

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IL MERAVIGLIOSO POZZO DI THOR

Fabio Schiattarella

Luoghi straordinari sulla Terra ne esi-stono molti, ma ne esistono alcuni che sidistinguono per la loro unicità o partico-larità. Spettacoli osservabili magari inun solo punto del pianeta, perché fruttodi una fortuita serie di combinazioni cheli hanno creati così come li ammiriamo.Questo li rende ancora più speciali, poi-ché la natura è ciclica e riesce a ricrearele sue opere d’arte anche in luoghi chenon hanno nulla in comune tra di loro. InOregon, nella Siuslaw National Forest,c’è una depressione naturale che ipno-tizza con i suoi incredibili giochi di acqua.Si tratta di un pozzo dagli incredibili gio-chi di acqua, per alcuni è una porta d’ac-cesso al mondo sottomarino. Nell’Oregon, esattamente nella SiuslawNational Forest, sitrova il famoso Pozzo diThor, un cratere nelquale defluisce costan-temente l’acqua delmare. Non è magia, è laNatura. Spesso questedue parole così appa-rentemente diversefanno rima. Bastaavere un po’ di sana vo-glia di emozionarsi. IlPozzo di Thor è una de-pressione naturale cheoffre ogni giorno bel-lezza e meraviglia; sitrova a Cape Perpetua,sulla costa dell’Oregon,

nella zona che fa parte della Siuslaw Na-tional Forest, riserva naturale molto ap-prezzata in tutto il Paese. In questocratere defluisce costantemente l’acquadel mare che genera balletti di acqua e dispruzzi che emoziona il turista che ci siimbattono. Non è facile godere appienodello spettacolo, in quanto è essenzialeche ci sia l’alta marea, momento nelquale la depressione appare propriocome un grande buco nel mare. Questariserva naturale contiene MarysPeak, ilpunto più alto della CoastRange del-l’Oregon, che raggiunge i 1249 metri.Numerosi habitat acquatici si trovano inquest’area: rive marine, fiumi e torrentie ben trenta laghi. L’ambiente terrestresi potrebbe dividere in due grandi aree:una vicino alla costa dominata dallaPicea sitchensis, e l’altra caratterizzate

dalla Tsuga hetero-phylla e dalla Pseudot-sugamenziesii. Ci sonoufficialmente tre areenaturali all’internodella foresta, apparte-nenti al sistema nazio-nale di WildernessPreservation: Cum-mins Creek Wilder-ness, Drift CreekWilderness e RockCreek. Non è facile fo-tografare il Pozzo diThor, quindi convienenon avventurarvitroppo. Le rocce sonomolto scivolose e ap-

puntite, e un’onda potrebbe farvi caderee attirarvi fino al fondo del pozzo. Inmolti si chiedono dove porti questo buconell’acqua: secondo alcuni è la porta d’in-gresso a un mondo sottomarino segreto.In ogni modo, è possibile dedicarsi allealtre attività del parco, che includono lapesca, il campeggio, trekking, equita-zione e mountain bike. Natura da viverea pieni polmoni. L’Oregon è una delle de-stinazioni più belle degli Stati Uniti, lon-tana anni luce da città caotiche e

turistiche come San Francisco e Los An-geles. Questa costa del Pacifico, pla-smata dalle acque, dal vento e dalleeruzioni vulcaniche, ha come sua cittàprincipale Portland, punto di partenzaideale per un viaggio sulla costa Ovestdegli USA, lungo la Pacific Highway, unadelle strade più incantevoli al mondo.Infine l’Oregon DunesRecreation Area,un parco naturale caratterizzato da dunedi sabbia simili a quelle del deserto delSahara.

IL PUTNISITE, NUOVO MINERALE VIOLA BRILLANTE

Sentendo il termine “Putni-site”, tutti potrebbero pensaread una brutta parola, ma nonè così. È semplicemente ilnome del nuovo minerale ve-nuto alla luce nelle minieredell’Australia. Dalle attente eaccorte analisi, condotte dalCommonwealth Scientific andIndustrial Research Organi-zation (CSIRO), ossia l’agen-zia nazionale della scienzaaustraliana e una delle piùgrandi agenzie di ricerca delmondo, è emerso che la suacomposizione chimica e la suastruttura cristallina sono com-pletamente diverse rispetto ai4mila minerali presenti in na-tura e già noti a noi e allascienza, confermandone l’ecce-zionalità e l’unicità. Caratte-rizzato da un bellissimo coloreviola scintillante, questo

nuovo corpo naturale inorga-nico è un carbonato di stron-zio, calcio e solfato di cromo.Rintracciato precisamente suuna roccia vulcanica in un af-fioramento superficiale sullaPolar Bear Peninsula, nellazona meridionale del Lago diCowan (a nord di Norseman),il Putnisite si presenta, inol-tre, come formato da minu-scoli cristalli di soli 0,5millimetri di diametro e la suacaratteristica peculiare risultail colore, che parte da un rosascuro brillante fino ad arri-vare al porpora. Insomma, unvero e proprio spettacolo chela natura ci offre, uno spetta-colo fatto di mille sfumaturediverse. La sua formazione èdovuta alla cristallizzazionedei materiali contenuti nellerocce della zona del lago, dove

è stato appunto trovato, e,prima di raggiungere lo statoattuale, il neo-minerale ha su-bito un lungo processo di cri-stallizzazione che ha richiestomilioni di anni. Così ha poiben spiegato a Live SciencePeter Elliott, lo studioso cheha condotto le ricerche sulnuovo fantastico minerale,«quando le rocce nella zona del

lago sono state depositate mi-lioni di anni fa contenevanopiccole concentrazioni distronzio, cromo, calcio e zolfoe, quindi, nel corso del tempoe grazie alle intemperie, que-sti elementi si sono potuti con-centrare permettendo alPutnisite di cristallizzare».

Una scoperta eccezionale, checi fa apprezzare ancora di piùla grandezza e la bellezzadella natura che ci circonda eche non smette mai di stu-pirci, regalandoci ogni voltapiccoli grandi tesori tutti dascoprire.

A.P.

Si trova a Cape Perpetua, sulla costa dell’Oregon

Scoperta sensazionale in Australia

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Il sistema delle agenzie ambientali in cifreAlla XII Conferenza sono stati presentati alcuni numeri sulla rete delle Arpa

Luigi Mosca

Il Sistema nazionale per laprotezione dell’ambiente, lacui riforma è in discussione inquesti mesi in Parlamento, èuna realtà già notevolmenteaffermata nel panorama delleistituzioni italiane. Può con-tare infatti più di 11mila ad-detti (gli oltre 9.700dipendenti delle agenzie re-gionali e provinciali, a cui siaggiungono i 1.350 di Ispra),collocati in ben duecento sedioperative sul territorio nazio-nale. Sono solo alcuni dei nu-meri forniti nel corso dellaDodicesima conferenza delSistema nazionale per la pro-tezione dell’ambiente, che si èsvolta a metà aprile a Roma.Il presidente dell’Istituto su-periore per la protezione e laricerca ambientale, il prof.Bernardo de Bernardinis, haricordato come, indipenden-temente dal disegno di leggeora all’esame del Senato, il si-stema nazionale di protezioneambientale è già riconosciutonel nostro ordinamento, adesempio dal Decreto del mini-stro dell’Ambiente del 21maggio 2010 che ha discipli-nato il Consiglio federale delsistema. Il Consiglio federale,come molti sanno, riunisce ivertici dell’Ispra e quelli delleagenzie regionali. Il lavorosvolto in questi anni, con lacostituzione di specificigruppi di lavoro composti damembri di diverse agenzie,ha permesso di censire le at-tività che oggi sono svolte da

tutte le articolazioni del si-stema: questo minimo co-mune denominatore delleagenzie ambientali, com-prende, ad esempio, i monito-raggi, le attività di ispezionee di controllo, l’analisi, la va-lutazione e il reporting. Nelcorso della conferenza, il prof.de Bernardinis ha sottoli-neato che il riconoscimento,da parte del Parlamento,dell’esistenza di un sistemanazionale di protezione am-bientale, rappresenterebbeun importante contributo peraffermare ulteriormente l’au-torevolezza delle agenzie am-bientali. Altri dati sono statiforniti dal prof. Giorgio As-sennato, direttore generale diArpa Puglia, nel corso del suointervento. Il prof. Assennatoha osservato che l’intero si-stema nazionale di protezioneambientale è stato finanziatocon 563 milioni di euro di ri-sorse pubbliche, il che signi-fica che ogni cittadinoitaliano vi ha contribuito, inmedia, con 9,30 euro: unamedia che è calata dagli oltre10 euro del 2009. Nonostanteil calo di risorse, è aumentatoil volume di attività delleagenzie, con oltre 99milaispezioni o sopralluoghi com-piuti in un anno, nel 2012(+16,5% rispetto al 2005),oltre 73mila pareri o istrutto-rie resi (+12% dal 2005), circa630mila campioni analizzati(una quantità addiritturaraddoppiata dal 2005), checorrispondono a oltre 10 mi-lioni di parametri rilevati.

Confermati i 13 comuni “Bandiera blu” in CampaniaÈ da diversi anni che le Ban-diere blu, l’ambìto riconosci-mento assegnato dallaFoundation for environmen-tal education, vengono attri-buite anche in base ai datielaborati dalle Arpa. Ognianno, sul suo sito internet, lafondazione internazionalepubblica i criteri con cui ven-gono scelte le località balnearisu cui sventola il noto vessillo,da decenni sinonimo di eccel-lenza ambientale. Tra questicriteri, c’è ovviamente la qua-lità delle acque, che viene cer-tificata dai Comuni allegandoi dati delle Arpa al questiona-rio spedito ogni anno dallaFee. L’ultima cerimonia di

premiazione per l’assegna-zione delle Bandiere blu si ètenuta pochi giorni fa aRoma, a Palazzo Chigi. Ri-

spetto all’anno scorso, non ècambiato l’elenco dei comunicampani premiati con il mar-chio ecologico della Fee. Sonotredici, e, come è noto, sono inlarghissima parte concentratinel Cilento. Nella parte più aSud della regione, le Bandiereblu sventolano da Agropoli aSapri, passando per Castella-bate, Montecorice-Agnone,Politica-Acciaroli, Casal Ve-lino, Ascea, Pisciotta, Cen-tola-Palinuro, Vibonati.Un’attestazione di qualitàormai consolidata da moltianni: a cominciare da Accia-roli, che è entrata nel palma-res della Foundationnell’ormai lontano 1987. In

provincia di Salerno, l’altrocomune Bandiera blu è Posi-tano, mentre Anacapri eMassa Lubrense sono le uni-che località del Napoletano apotersi fregiare del riconosci-mento. Totalmente assente,purtroppo, l’altra provinciacostiera campana, quella diCaserta: nonostante i miglio-ramenti nella qualità delleacque di balneazione regi-strati negli ultimi anni, le lo-calità del litorale domizio nonsono ancora riuscite a entrarenella lista delle «più azzurre».È da ricordare che la proce-dura utilizzata dalla Feeprende in considerazione unampio ventaglio di criteri. I

quali non riguardano solo laqualità delle acque, maanche, per citarne alcuni, leattività di informazione ededucazione ambientale svoltesul territorio, la gestione deirifiuti sulle spiagge e gli ac-corgimenti per la sicurezzadei bagnanti, oltre a tutta unaserie di servizi. Criteri cheportano spesso a premiare lelocalità del Centro-Nord, inmedia più organizzate: così laLiguria si conferma come laregione più blu d’Italia, con20 comuni premiati. La To-scana segue con 18 e le Mar-che con 17. Al quarto posto sicolloca la Campania, seguitadalla Puglia.

Ispra e Arpa contano insieme oltre 11milaaddetti. 630mila i campioni analizzati in un anno: nel 2005 erano la metà »«

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Gennaro Loffredo

Dal 1985 in Italia è attiva una rete dimonitoraggio che misura la concen-trazione dei principali pollini di inte-resse presenti in atmosfera. Ilmonitoraggio, svolto su scala regio-nale e nazionale, è realizzato dall’Isti-tuto di scienze dell’atmosfera e delclima del Cnr di Bologna (Isac-Cnr).Proprio grazie a questa rete è statopossibile identificare una serie di fat-tori e parametri che causavano unaserie di allergie che non erano cono-sciute prima. Sul sito dell’Isac-Cnr(http://www.isac.cnr.it/aerobio/aia/redir.html) si trova, aggiornato ogni mer-coledì, un bollettino dei pollini pro-dotto sulla base delle osservazionidella settimana precedente.Oltre ad una previsione orientativadell’inizio e della fine dei pollini prin-cipali, l’Isac spiega che non è possibilefornire indicazioni precise sugli anda-menti per periodi superiori ad unasettimana. Questo è dovuto al fattoche l’attività dei pollini è strettamentecorrelata con le condizioni climatichee pertanto anche le previsioni dell’an-damento sono vincolate alle previsionimeteorologiche. Nel corso degli anni siè infatti osservato che per motivi cli-

matici si possono avere fluttuazionidel periodo di fioritura delle pianteanche di un mese. Il periodo di fiori-tura, infatti, è influenzato da fattoriclimatici, come l’umidità, l’intensitàdelle piogge, il freddo. I calendari pol-linici consentono di farsi un’idea gene-rale sulla concentrazione dideterminati pollini allergenici in unpreciso periodo dell’anno e nelle di-verse regioni d’Italia, poiché i tempi el’intensità della diffusione del pollinesono fattori variabili e approssimati-vamente la massima concentrazionedi polline avviene tra aprile e giugno.Inoltre le classi di concentrazione dei

bollettini meteo pollini vengono eti-chettate come Assente, Bassa, Media,Alta. Dopo un inverno praticamentemite, già verso la fine di febbraio e ini-zio marzo si è verificato un primo au-mento di concentrazione di polline inatmosfera, in particolare per le betu-lacee, il pioppo e il salice (specie sulSud Italia), e con ciò si sono manife-state anche le prime forme di allergie.Il mese di aprile si è presentato, me-teorologicamente parlando, più dina-mico ed instabile con frequenti pioggee temperature decisamente più bassedella norma. Questa situazione ha fa-vorito una diminuzione della concen-

trazione di polline in atmosfera sullanostra regione (più rilevante a metàmese), in particolare di Urticaceae eGramincaceae. Instabilità, ricambio erimescolamento di aria hanno conte-nuto le diffusione di pollini fino ad ini-zio maggio, ma il cambio circolatoriodell’atmosfera e l’avvento dell’antici-clone hanno nuovamente innalzato lapresenza di polline, aggravando lereazioni allergiche, specie di quellecausate da pollini allergeni aerotra-sportati. Il monitoraggio aerobiologico e l’elabo-razione dei calendari pollinici consen-tono di dare un importantecontributo, sia al medico che al pa-ziente, nella corretta gestione dell’al-lergia ai pollini. Inoltre la presenza dipioggia e vento aiutano sensibilmentelo stato di salute del soggetto aller-gico, il quale tende a stare meglio pa-radossalmente nelle giornate uggiosee piovose. Nel corso delle prossimesettimane l’avviarsi della stagioneestiva e le condizioni meteo piuttostovariabili della restante parte del mesedi maggio potrebbero in parte atte-nuare il fenomeno pollinico, alter-nando periodi di picchi di diffusionesia verso l’alto che verso il basso.

Pollini e meteo, un connubio indissolubileCon la primavera dilagano le allergie. Ma finora pioggia e fresco le hanno frenate

ARPA CAMPANIA AMBIENTE del 15 maggio 2014 - Anno X, N.9Edizione chiusa dalla redazione il 15 maggio 2014

DIRETTORE EDITORIALEPietro VasaturoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOD. Bove, I. Buonfanti, F. Clemente, P. D’Auria, G.De Crescenzo, A. Esposito, E. Ferrara, R.Funaro,G. Loffredo, D. Matania, B. Mercadante, A.Morlando, A. Palumbo, A. Paparo, F. Schiatta-rella, M. Tafuro, E. TortorielloSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 7- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/426/427 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

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Antonio Palumbo

Tra le numerose tipologie dicomponenti edilizi e mate-riali, recuperati e riutilizzatinella progettazione ecososte-nibile, gli elementi in ce-mento riciclato rivestono unruolo molto importante. Conalcuni di essi - come, ad esem-pio, i tubi in cemento, untempo usati per gli scarichi -si possono altresì creare ar-chitetture sorprendenti anchedal punto di vista estetico.Largo è ormai l’impiego ditale tipologia di materiale daC&D, segnatamente quale in-novativo esempio di architet-tura del riuso, che staottenendo un grande successotra gli utenti, e questo - a dif-ferenza di quanto si pensavacomunemente fino a qualcheanno fa - è certamente ilsegno che è legittimo confe-rire al cemento la dignità chemerita in qualità di “mate-riale ecologico”.Sono numerosi gli autori chesostengono, in ogni settore econ riferimento alle più di-verse tematiche, il recuperoed il riutilizzo del cementoquale pratica strategica dalpunto di vista ecosostenibile. È il caso di Francesco Karrer,il quale afferma che: «Sepiani, programmi e progettisono stati già valutati in basealle ricadute sull’ambiente -attraverso le procedure diVIA e VAS - non si può direche sia stato fatto lo stesso

per il ciclo di produzione delcemento, l’organizzazione delcantiere, l’impiego ed il recu-pero dei materiali, il rispar-mio di energia e di altrerisorse. L’auspicato ‘decou-pling’ tra produzione del red-dito e prodotto interno lordo,macro indicatore del grado disostenibilità raggiunto, non èaffatto soddisfacente». Ed ag-giunge: «Personalmente sonoportato ad affidarmi più adun aumento di cultura, disensibilità e di responsabiliz-zazione degli operatori chenon ad ulteriori procedure ob-bligatorie. E soprattutto alladomanda, quindi al mercato ealle procedure volontarie». Chiara Rizzi sottolinea invece

l’importanza del “fattore 3R:ridurre, riusare e riciclare”: lariduzione della quantità dimaterie prime impattantinella formazione del conglo-merato cementizio e la lorosostituzione con materiali dinuova generazione; il riusodelle aree industriali di-smesse e di un vero e proprio“patrimonio edilizio in at-tesa”; il riciclo degli inerti ot-tenuti dai rifiuti dei processidi demolizione come materialida introdurre in nuovi conglo-merati cementizi. Vivida è poi la suggestionedel Vice Presidente di LegaAmbiente, Edoardo Zanchini,che vede nel Corviale diRoma e nei suoi 2000 alloggiun’occasione unica ed imper-dibile di rivitalizzazione inchiave sostenibile, doman-dandosi: «È così assurdo rea-lizzare qui, attraverso il piùintelligente mix di tecnologieefficienti e di fonti rinnova-bili, un edificio/astronave ademissioni “zero” come si stafacendo nei quartieri di Fri-burgo?».Citiamo infine brevemente,come spesso ci capita di fare,qualche progetto di architet-tura tra i più interessanti ul-timamente realizzati grazieall’impiego di elementi in ce-mento riciclato.In primis, ricordiamo il pro-getto per il TuboHotel, realiz-zato in Austria, nel Comunedi Ottensheim, costituito daun complesso di camere alle-stite all’interno di grandi tubi

di cemento riciclato, prece-dentemente utilizzati comescarichi. I tubi all’internosono stati ripuliti, isolati ter-micamente, colorati ed alle-stiti in perfetto stile minimal.Ogni tubo di cemento, in cuisi entra attraverso un oblò-portafinestra, contiene unletto doppio completo di saccoa pelo.Altro progetto molto interes-sante è quello del PrahranHotel, realizzato in Australia,a Victoria, grazie ad un’ideadello studio di architetturaTechne. Si tratta di un pub

che presenta una facciata ar-ticolata mediante la sovrap-posizione di tubi prefabbricatiin cemento riciclato, impilatia secco uno sull’altro. L’in-terno di ciascun tubo - che co-stituisce una sorta di“nicchia” per coppie o comi-tive - è rivestito con doghe inlegno ed è allestito con sedutein pelle e tavoli disposti inlunghezza. Le due grandiaperture circolari poste al-l’estremità di ciascun tuboforniscono una formidabileinterazione tra l’interno el’esterno del locale.

Architetture in cemento riciclatoPresto anche in Italia questi singolari agglomerati ecosostenibili

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Global Warming: corsa ai ripari!Anna Paparo

Che il cambiamento climatico dellaTerra influenzi ogni aspetto naturalee antropico è cosa ormai risaputa. Inparticolare, dalle ultime ricerche por-tate avanti dagli studiosi e dagli scien-ziati dell’Università di Stratfordrisulta che i fortissimi mutamenti delclima in atto in Africa rendono semprepiù intense le perturbazioni che si for-mano sopra la parte settentrionale delcontinente e che alimentano l’ottantaper cento dei cicloni tropicali più in-tensi. Quindi, l'aumento delle tempe-rature nel Sahara influenzerà sempredi più, mano a mano che passerannogli anni, gli uragani atlantici che si ab-battono periodicamente sulla partesettentrionale dell’America. Le per-turbazioni, le cosiddette “onde orien-tali africane”, che si formano nellastagione estiva e viaggiano da est aovest, sono responsabili delle piogge in

alcune zone aride dell'Africa del Norde trasportano la polvere del Sahara at-traverso l'oceano. Ma la loro attivitànon finisce qui. Anche se sembrerebbeassurdo, hanno un ruolo nel clima del-l'Atlantico, Stati Uniti compresi, comeha ben spiegato l'autore dello studio,il dottor Noah Diffenbaugh. Gliesperti, per avvalorare la loro tesi,hanno simulato le variazioni delclima nel caso in cui la concentrazionedi biossido di carbonio raddoppiasserispetto ai livelli registrati attual-mente - una situazione non molto lon-tana e non così utopistica, visto chepotrebbe verificarsi entro la fine delsecolo, se le emissioni di gas a effettoserra non saranno fortemente ridotte-. In questo scenario alquanto cata-strofico aumenterà, quindi, la diffe-renza di temperatura tra il deserto delSahara e le coste della Guinea, for-nendo, di conseguenza, una maggioreenergia alle onde orientali. E a loro

volta, onde più forti, di maggiore in-tensità, potrebbero influenzare gliuragani atlantici. «Sia chiaro», ha con-tinuato Diffenbaugh, «le onde non di-ventano uragani, ma sicuramentecreano un ambiente protetto in cui sipossono sviluppare piogge significa-tive e un movimento verticale delvento. In pratica, potremmo definirleil seme degli uragani». Un vero e pro-prio allarme rosso lanciato dagli stu-diosi inglesi agli Stati Uniti, che,appunto, a causa di tornado, cicloni eduragani hanno subito numerose per-dite e danni materiali di ogni tipo nelcorso degli anni. E per questo si devecorrere ai ripari, visto che c’è un’altis-sima probabilità che in un prossimofuturo potrebbero subire l’impatto difenomeni atmosferici sempre più in-tensi e più frequenti e questo a causadi un aumento delle temperaturenell’Africa del Nord. A tutto ciò si ag-giunge anche un recente studio del

meteorologo Kerry Emanuel del Mit,che ha analizzato e ha ben messo inluce quali potrebbero essere gli effettidell’incremento della temperatura su-perficiale marina sulla dimensione,sulla durata e sulla forza dei ciclonitropicali, giungendo alla conclusioneche con un aumento di 6gradi raddop-pierebbe sia l’energia cinetica coin-volta in ogni ciclone, sia la quantità diprecipitazioni; mentre diminuirebbela loro frequenza. Insomma, la naturacontinua a parlarci e ad inviare mes-saggi di aiuto. Non si può andareavanti così, sfruttandola e martorian-dola. Sta a noi fare la scelta giusta.Sta a noi ascoltarla e cercare di tro-vare una soluzione per migliorare lesue condizioni di salute e non solo. Sideve tenere bene in mente il concettoche se la natura viene salvaguardatane trarremo profitto tutti. Bene, unmonito per il mondo intero: chi hatempo, non aspetti tempo!

Aprile 2014: il mese più inquinato della storiaAlessia Esposito

Le strategie messe a punto alivello internazionale, nazio-nale e locale pare proprio nonstiano funzionando. Aprile2014 si è infatti classificatoprimo mese più inquinatodella storia, raggiungendo unlivello di anidride carbonicamai sfiorato prima per unadurata tanto lunga.Il dato è del Climate Centralche riporta l’affermazionedello scienziato del clima Pie-ter Tans secondo cui la sogliadi 400 ppm (parti per milione)è stata oltrepassata per tuttol’arco dei trenta giorni con unconseguente aumento dellatemperatura del pianeta. Il

dott.Tans fa parte della Nooa,National oceanic and atmo-spheric administration, entespaziale federale americano.La cosa ancor più preoccu-pante è che i livelli di CO2 ri-marranno, secondo leprevisioni, invariati non soloper maggio (che addirittura

dovrebbe aver toccato i 402ppm), ma anche a giugno perscendere sotto i 400 ppm soloa luglio. Il rischio è tuttaviache l’accumulo di anidride car-bonica dell’atmosfera neglianni potrebbe protrarre il li-vello di emergenza fino all’au-tunno inoltrato. Quest’ipotesi

pare ancor più probabile se siconsidera un precedente.È il mese di maggio 2013 laprima volta che la misura-zione del livello di anidridecarbonica risulta superiore ai400 ppm, ma è solo nel mesedi aprile di quest’anno chequesti dati si mantengono tri-stemente costanti per tuttol’arco mensile. Proprio que-st’anno la soglia si era infattigià superata nei due mesi pre-cedenti, per poi rimanere co-stante nel mese di aprile. Unanomalia rispetto al ciclo nor-male. La concentrazione dianidride carbonica varia in-fatti in base alle stagioni ed èdi solito in maggio che rag-giunge il picco con la fioritura

delle piante. Da questo mo-mento in poi grazie alla foto-sintesi il livello scende perchéle piante tendono maggior-mente ad assorbire la CO2.Le rilevazioni vengono moni-torate da una postazione sitapresso il vulcano Mauna Loaalle Hawaii. C’è da chiedersicosa si stia davvero facendoper la prevenzione, se i livellidi sostanze nocive nell’atmo-sfera continuano a cresceresempre più. «Finché conti-nuiamo a bruciare combusti-bili fossili ai ritmi attuali -dice Ralph Keeling, tra i re-sponsabili del progetto - leconcentrazioni continuerannoad aumentare in questomodo».

L'aumento delle temperature nel Sahara influenzerà sempre di più gli uraganiatlantici sulla parte settentrionale dell’America

Da uno studio del Climate Central arrivano brutte notizie per l’ambiente

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Arte e scienza nel sottosuolo partenopeo

Giulia Martelli

È Toledo la più bella stazionemetropolitana del vecchio con-tinente, lo hanno affermatoanche il famoso quotidianobritannico “Daily Telegraph” ela Cnn. Un luogo fantasticodove, man mano che si scendedi livello, mutano i colori deirivestimenti murari: dal neroche richiama l’asfalto ad unluminoso giallo che evoca i co-lori caldi della terra e del tufopartenopeo, fino ad arrivarealla quota 0, il livello delmare, segnalato dal passaggioagli spettacolari mosaici di unazzurro che si fa sempre piùintenso man mano che si pro-cede in profondità. La magia si conclude nellamonumentale sala sotterra-nea in cui domina il fascinodella bocca ovale del Crater deluz, un grande cono che attra-versa in profondità tutti i li-velli della stazione, collegandoil piano della strada con laspettacolare hall costruita 40metri sottoterra. Guardando

al suo interno è possibile rico-noscere, all'altra estremità, laluce del sole e un suggestivogioco di luci LED governatedal software programmato daRobert Wilson (Relative light).Un vero e proprio emozio-nante viaggio verso il centrodella Terra, dunque. Da qual-che giorno, però, la visuale siè allargata fino a capovolgersi:dal sottosuolo, infatti, i pas-seggeri potranno scrutarel’Universo grazie all’installa-zione di un innovativo rileva-tore di raggi cosmici ideato edonato alla stazione dall’Isti-tuto Nazionale di fisica nu-cleare. Il rilevatore permettedi osservare spettacolari fascidi luce legati al passaggio diparticelle generati dalle stellee dal sole come ha spiegato At-tanasio Candela della divi-sione ricerca del Laboratoriodel Gran Sasso."I raggi co-smici sono delle particelle in-visibili che attraversano laterra e noi stessi, in un'ora ciattraversano 100 mila parti-celle, siamo una vera e pro-

pria gruviera. Le particelle co-smiche forniscono informa-zioni sulla vita delle stelle esull'antimateria, ma hannoanche influenza sull'uomo at-traverso i muoni – ha poi af-fermato Fernando Ferroni,presidente dell'Istituto nazio-

nale di fisica nucleare. "Sonomilioni di anni che veniamoattraversati dai muoni, e ognitanto provocano delle muta-zioni del nostro DNA, se è cat-tiva non verrà propagata alleprossime generazioni se èbuona ci avrà fatto del bene

migliorando qualche nostrocarattere". La metro di Toledosi prepara così ad ottenerenuovi primati come quello diessere l’unica stazione in cuiscienza ed arte si sono fuse inun binomio straordinario edirripetibile.

Il calcestruzzo mangia-smog

European Inventor Award2014: il calcestruzzo «man-gia-smog» di Luigi Cassar ètra i finalisti. Gli «Oscar»dell’innovazione tecnologicasaranno assegnati il 17 giu-gno a Berlino, in Germania.TX Active, invenzione rivo-luzionaria del professor Cas-sar, ha permesso al gruppoitaliano Italcementi di arri-vare in finale concorrendo,nella categoria «Industry»,per l’assegnazione del pre-mio 2014 di European In-ventor Award. Il professorLuigi Cassar e il team diItalcementi (quinto produt-tore di cemento a livellomondiale) hanno inventatoe brevettato una nuova mi-scela di cemento altamenteinnovativa che può essereutilizzata per l’auto-puliziadelle facciate degli edifici e ildisinquinamento dell’aria. Ilprincipio fotocatalitico chia-mato TX Active presente nelcemento utilizza la luce delsole per decomporre gli in-quinanti in sostanze meno

dannose per l’uomo e l’am-biente. “La chiave di volta èstato l’impiego di ossido dititanio per rendere il ce-mento più bianco possibile –ha dichiarato Cassar – daqui abbiamo notato chenell’aria attorno agli edificirivestiti con questo partico-lare intonaco diminuiva del50% la concentrazione dianidride solforosa, ossidi diazoto e formaldeide”. L’in-venzione non solo previenein maniera duratura gli ef-fetti dell’inquinamento, maè altresì in grado di contra-stare lo stesso inquina-mento.

Dal web

Dopo alcuni anni di assenza,l'innovazione italiana è tor-nata al CleanEquity di Mon-tecarlo grazie ad AdvancedMaterials, una start-up diBolzano che ha ideato e pro-dotto Airlite, un particolaretipo di vernice che non in-quina. "Airlite – ha spiegatoMassimo Bernardoni, co-fon-datore della società e inven-tore della tecnologia - siapplica come una normalepittura. Utilizzando la luce,riduce gli inquinanti nell’aria,elimina gli odori, previene lemuffe e distrugge gli agentipatogeni dannosi. Permettein pratica di trasformarequalsiasi parete in un depu-ratore d'aria naturale, cheusa solo l’energia della luce."È stata calcolata l’equiva-lenza per cui 1 m2 dipinto conAirlite, ha lo stesso effetto diriduzione dell’inquinamentodi 1 albero di alto fusto. Inol-tre 100 m2 dipinti con Airlitepermettono di compensare leemissioni medie prodotte da12 autovetture in un anno.

“Ogni giorno – hanno poi di-chiarato Antonio Cianci eArun Jayadev, KauffmanFellows primi finanziatoridella società - siamo esposti ainquinanti dannosi, quali gasdi scarico, rifiuti industriali,residui plastici ed altri mate-riali tossici. Ogni giorno la no-stra salute peggiorasemplicemente respirandoaria cattiva". "Airlite – haconcluso Bernardoni - "si pre-senta come la miglior solu-zione a questi problemi:elimina le sostanze dannosepresenti nell’aria (oltre il

90%), elimina completamentevirus, batteri e spore, eliminagli odori come quelli di cibo esigarette rendendo l’am-biente più pulito e salutare,sia a casa che sul posto di la-voro. Inoltre, impedisce allosporco di depositarsi sulle pa-reti, rendendo gli ambientipiù igienici e confortevoli". Ilprodotto, che è già commer-cializzato in tutto il mondo, èdisponibile anche in Italia,sottoforma di pittura inorga-nica ad acqua sia per interniche per esterni.

G.M.

Airlite: la pittura che riduce gli inquinanti nell’aria

La stazione metro di Toledo si arricchisce di un rilevatore di raggi cosmici

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IL POTENZIALE DELL’ENERGIA OCEANICA

Angelo Morlando

I nostri mari e i nostri oceani possie-dono il potenziale per diventare fontiimportanti di energia pulita, sia attra-verso l'energia eolica, sia attraversol'energia oceanica (moto ondoso edenergia mareomotrice). L'Unione Euro-pea offre un'ulteriore opportunità perdare impulso alla crescita economica eall'occupazione migliorando sia la sicu-rezza dell'approvvigionamento energe-tico, sia la competitività grazieall'innovazione tecnologica. Per contribuire, infatti, al consegui-mento degli obiettivi della strategiaEuropa 2020 nonché degli obiettivi alungo termine è possibile sfruttare ilpotenziale “economico-energetico” deimari e degli oceani in modo sostenibile,cioè la cosiddetta"energia-blu". Ovviamente, facendole appropriate consul-tazioni e ricerche nel-l'ambito della valuta-zione d'impatto si pre-vede che un sostegnosupplementare a que-sto settore emergentecomporterebbe van-taggi economici e am-bientali significativiper l'UE.Sicuramente lo sfrut-tamento di questa ri-sorsa locale sullenostre grandi coste

contribuirebbe a ridurre la dipendenzadai combustibili fossili contribuendo al-l'autonomia energetica. Il settore del-l'energia oceanica può diventare unacomponente importante dell'economiablu, favorendo la crescita economica sianelle regioni costiere che in quelle in-terne. Parallelamente all'espansionedel settore potrebbero svilupparsi ca-tene di approvvigionamento riguar-danti tutta l’Europa, ad esempio, nelsettore delle costruzioni navali, inquello dell'ingegneria meccanica, elet-trica e marittima, ma anche nella va-lutazione dell'impatto ambientale onella gestione della salute e della sicu-rezza. La posizione dell'industria euro-pea sul mercato mondiale dell'energiaoceanica è attualmente forte. Prova neè che la maggior parte delle imprese

che sviluppano questetecnologie hanno sedein Europa. È tuttavia previstauna crescente concor-renza dalla Cina, dalCanada e da altripaesi industrializzati.Puntando sull'innova-zione conseguita tra-mite programmi diricerca e sviluppo, sipossono creare oppor-tunità di esportazionesia a livello di tecnolo-gia che di competenze.L'energia degli oceanipotrebbe consentire la

creazione di nuovi posti di lavoro diqualità nei settori della progettazione,della fabbricazione dei componenti edella gestione operativa. Una parteconsiderevole di questi posti saràcreata nelle zone costiere dell'Atlanticoed altre, utile in questo periodo di crisioccupazionale. I dispositivi che consen-tono di sfruttare l'energia oceanicasono interamente o parzialmente som-mersi e hanno quindi un basso impattopaesaggistico. Poiché l’espansione della

produzione di energia da fonti rinnova-bili a terra si fanno sempre più limi-tate, lo spazio marittimo offre unapotenziale soluzione alle difficoltà diaccettazione da parte del pubblico le-gati all'impatto visivo degli impianti,un aspetto che può ostacolare lo svi-luppo di nuove capacità produttive aterra. In definitiva l'energia oceanicacostituisce una risorsa preziosa ed al-ternativa alle esigenze e nel portafoglioenergetico dell'intera UE.

IL TRATTAMENTO TERZIARIODELLE ACQUE DI SCARICO

Negli ultimi tre decenni, graziealla forte attenzione creatasi alivello mondiale per il rispar-mio, il riutilizzo ed il riusodell’acqua in agricoltura, nelleattività industriali e per i ser-vizi urbani, si è assistito ad ungrande sviluppo delle tecnolo-gie per il trattamento terziariodelle acque, ovvero di queimacchinari che regolano i pro-cessi di filtrazione e microfil-trazione delle acque di scariconegli impianti di depurazione,a valle dei trattamenti secon-dari e a monte di processi di di-sinfezione e debatterizzazione.Il vero cambiamento ha coin-volto la progettazione dei si-stemi di filtrazione: talimacchinari si sono evoluti pas-sando da una “filtrazione di vo-lume” (depthfiltration) cheavveniva attraverso filtri a

sabbia, ad una “filtrazione disuperficie” (surfacefiltration)che avviene, invece, mediantesistemi di microstacciatura,cioè attraverso una filtrazionedi tipo meccanico, con elementifiltranti di piccolo spessore.L’evoluzione di tali macchinarinon si è fermata qui, infatti, siè passato recentemente dameccanismi a tamburo rotantead asse orizzontale (immersinell’acqua da filtrare e alimen-tati dall’interno) a sistemi chepermettono di aumentare lasuperficie di filtrazione senzaaccrescere l’ingombro del mac-chinario (footprint) trasfor-mando la geometria a tamburoa geometria con dischi im-mersi, a rotazione intermit-tente. Abbiamo chiestoulteriori delucidazioni all'ing.Donato Massignani, specialista

nella filtrazione e nella micro-filtrazione anche a livello mole-colare, e titolare di numerosibrevetti depositati sia a livellonazionale che internazionale,tra cui il microfiltro con la “fil-trazione dinamico tangen-ziale”.Quali sono le ulteriori esi-genze tecniche e del mer-cato ?"Gli attori del mercato oggi siaspettano dei macchinari diqualità, pensati per una ge-stione economica nel tempo, ca-paci di durare oltre vent’anni.Un'altra caratteristica richie-sta è la semplicità ed economi-cità di manutenzione, necessitàche è stata soddisfatta attra-verso il posizionamento dei mi-crofiltri fuori terra su platea enon più in vasca di cemento in-terrata; tutto ciò a vantaggio

delle operazioni di prima in-stallazione e successiva puliziae controllo di tutti i componentidel macchinario."Cosa ci può dire della filtra-zione dinamico - tangen-ziale ?"Negli ultimi dieci anni è statasviluppata una nuova tecnolo-gia: la “filtrazione dinamico-tangenziale”. E’ stato, quindi,realizzato un nuovo microfiltroin cui l’alimentazione dell’ac-qua da trattare avviene diretta-mente tra le coppie di dischisituate all’interno della mac-china e costantemente in rota-zione. In questo modo leparticelle solide attraversano lemaglie della rete ad alta velo-

cità, in direzione obliqua (tan-genziale) e la sezione di passag-gio viene così ridotta,impedendo alle particelle conun diametro maggiore a diecimicron di attraversare la ma-glia filtrante. Questa nuova tec-nologia, a parità di superficiefiltrante installata, permette ditrattare portate tre volte supe-riori rispetto ai convenzionalisistemi di filtrazione a dischiimmersi con funzionamento in-termittente. Tutto ciò riduce inmodo considerevole le dimen-sioni dei macchinari (foot-print), e abbatte drasticamentei costi di gestione e manuten-zione."

A.M.

Conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020

La filtrazione dinamico-tangenziale

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Brunella Mercadante

Le intolleranze ambientalisono un fenomeno in au-mento, ancora, però, poco co-nosciute e studiate, spessonon sono individuate e dia-gnosticate correttamente,anche per la forte componentepsicologica che le caratte-rizza. I fattori psicologici sembrano,in effetti, esercitare un in-fluenza tutt’altro che trascu-rabile, e la presentazionementale che la persona hadella sostanza con cui entrain contatto e della sua poten-ziale pericolosità riveste unruolo di primaria importanzanella genesi dei sintomi. Finora l’approccio terapeuticoe la maggior parte degli studiè stato rivolto ai meccanismi

di tossicità, incentrandosi pe-raltro principalmente sugli ef-fetti di singoli componenti,anche se poi nella realtà gliorganismi sono in contattocontemporaneamente conmolteplici agenti tossici, e di-ventano importanti le possi-bili interazioni fra diversesostanze tossiche.Una modalità terapeutica ef-ficace e naturale, alternativaalla medicina tradizionale,sembra l'utilizzo di sostanzeche attuino profondi meccani-smi di depurazione miranti aridurre l'impatto tossico. Al riguardo grandi possibilitàterapeutiche sembrano averealcuni tipi di alghe, come laClarella, caratterizzata da unelevato contenuto di clorofilla,ricca di fibre insolubili e indi-geribili dal nostro organismo,

che in qualità di agente che-lante con i metalli pesanti e letossine ambientali ne favori-sce l’eliminazione; anchel’estratto secco di Eckloniacava, un'altra alga commesti-bile tipica del Giappone edella Corea, ricca di florotan-nini, possiede una potenteazione di radical scavenging.Potente antiossidante è anchela vitamina C contenuta adelevata concentrazione nelcamu camu e nell’acerola, ca-pace di legare metalli pesantiimpedendone l’assorbimentointestinale. Anche selenio,zinco, rame e manganese pos-siedono proprietà antiossi-danti ed intervengonoefficacemente nei processi dineutralizzazione ed elimina-zione dei metalli pesanti, inprimis il mercurio.

Ilaria Buonfanti

Secondo la rivista Nature lebiobanche devono entrare didiritto tra le 10 idee che rivo-luzioneranno il mondo. Macosa è esattamente una bio-banca? La biobanca è unastruttura che fornisce serviziodi conservazione e gestione dimateriale biologico e dei rela-tivi dati clinici, in accordo na-turalmente con un precisocodice di buon utilizzo e cor-retto comportamento. Il mate-riale biologico, quale cellule,colture cellulari primarie e de-rivate o immortalizzate, tes-suti adulti e fetali, proteine,acidi nucleici e liquidi biolo-gici, viene sempre sottoposto acontrolli pre-analitici per indi-viduarne la provenienza. Ov-viamente, affinché unabiobanca si riveli davveroutile, è necessario che si mettain rete con altre biobanche inmodo da creare un “archiviocomune” per i ricercatori,molto più utile perché piùricco. Proprio per questo ènata RIMEDRI (Rete Inte-grata di MEDicina RIgenera-tiva),il primo networkinformatizzato di biobancheregionali, finalizzato ad incre-mentare le nostre conoscenzenell’ambito della medicina ri-

generativa, cioè quella brancache studia come riparare or-gani o tessuti danneggiati fa-cendo uso delle cellulestaminali. Rimedri metterà inrete le biobanche presenti sulterritorio siciliano offrendocosì a chi fa ricerca un cam-pione più diversificato e com-pleto a cui attingere. Inparticolare, la ricerca avrà ilcompito di aprire la strada allamessa a punto di nuovi pro-dotti da promuovere sul mer-cato sanitario e farmaceutico.Aurelio Maggio, Direttore delDipartimento di Oncologia edEmatologia dell’Ospedale

“Villa Cervello” di Palermo,azienda ospedaliera capofiladell’iniziativa ha spiegato conun esempio l’importanza delnetwork: “Prendiamo peresempio la leucemia mieloidecronica. Oggi è possibile cu-rare questa patologia attra-verso dei farmaci cheinibiscono una certa proteina,che si è scoperto essere re-sponsabile della proliferazionedelle cellule, rendendole tumo-rali. Ma come è prassi perquanto riguarda i tumori, nontutti i pazienti reagiscono allostesso modo, e alcune volte lecellule leucemiche subiscono

delle mutazioni genetiche, di-ventando così resistenti al far-maco inibitorio. Conservandoil DNA di queste cellule è pos-sibile per esempio studiarefarmaci nuovi specifici per lesingole variazioni, il che desta,come si può ben capire, l’inte-resse anche e soprattutto dellecase farmaceutiche. E ancora,la rete fornirà fra le altre coseun archivio di cellule stami-nali ematopoietiche dalle qualipotrebbe essere possibile rica-vare cellule per terapie nonematologiche, come la rico-struzione del tessuto vascolaredopo l’infarto del miocardio,

oppure cellule mesenchimaliin grado di produrre cartila-gine, adipociti e osteociti”. At-tualmente è quasi terminatala piattaforma informatica e sista procedendo con la messa apunto delle procedure di con-servazione, che devono essereuguali in tutta la regione. Ovviamente i dati non sa-ranno rilasciati in open source,sebbene anonimizzati, ma po-tranno accedervi i centri di ri-cerca, gli ospedali, lefondazioni che fanno parte delnetwork. Si prevede la conclu-sione dei lavori per giugno2015.

In Sicilia il primo network informatizzato di biobancheLa gestione informatica dei dati sul materiale biologico

Intolleranze ambientali: possibilità terapeuticheÈ necessario valutare le interazioni tra diverse sostanze tossiche

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Daniela Bove

Nell’elenco degli ingredienti,gli aromi sono sempre gli ul-timi, ma a dispetto della loroposizione in etichetta, svol-gono un ruolo fondamentaletant’è vero che sono presentiquasi ovunque. Alcune ecce-zioni sono: olio, latte, uova,vino, pasta secca, formaggi,miele, yogurt naturale, succhidi frutta 100%, cacao amaro epochi altri.Ma cosa sono gli aromi?sono composti usati per confe-rire odore e/o sapore agli ali-menti. Il termine aromicomprende:1. aromi naturali, natural-identici ed aromi artificiali2. preparazioni aromatiche dipiante o di origine animale3. aromatizzanti di trasforma-zione che sviluppano aromidopo riscaldamento4. aromi di fumo o di affumica-tura. Negli alimenti confezionatisenza aggiunta di aromi il ri-sultato a livello sensoriale puòrisultare deludente, anche sesi usano ingredienti di pregio.Se in merendine, torte, gelatinon si aggiunge un pizzico diaromi il risultato non sarà maieccellente così come nel panet-tone non è sufficiente chesiano presenti solo uvette, can-diti e burro di ottima qualità. La regolamentazione degliaromi origina dalla Legge 30-04-62 n. 283, in quanto gliaromi erano inclusi negli addi-tivi. La direttiva 88/388/CEstabilisce la definizione diaroma, le norme generali peril loro uso, le prescrizioni perl’etichettatura ed i tenori mas-simi delle sostanze che presen-tano un rischio per la salute. Il Decreto legislativo 25-01-92n.107, disciplina la produ-zione, il commercio e la ven-dita degli aromi impiegati neio sui prodotti alimentari perconferire loro odore, gusto oentrambi. Il nuovo Regolamento (CE) n.1334/2008 stabilisce l’inseri-mento nell’elenco comunitariodegli aromi e dei materiali dibase presenti. Per una cor-retta informazione ai consu-matori il nuovo regolamentoimpone che se sull’etichetta diun prodotto alimentare vi è iltermine naturale per desi-gnare un aroma, i componenti

aromatizzanti utilizzati de-vono essere di origine naturalealmeno per il 95% (p/p), men-tre il restante 5% può essereusato soltanto per standardiz-zare o per conferire, ad esem-pio una nota più fresca,pungente, matura o acerbaall’aroma. Il consumatore deveessere anche informato se ilsapore affumicato degli ali-menti sia ottenuto attraversol’impiego di aromatizzanti diaffumicatura o mediante fumofresco. L’elenco comunitario delle so-

stanze aromatizzanti (NotaMin. 22-04-13) rappresental’unico riferimento per l’in-dustria alimentare e per i con-sumatori e sarà vincolante percui gli operatori alimentariutilizzeranno solo le sostanzeivi elencate. Infine, la notaMinisteriale. 444 del 10-01-14permette l’applicazione dellalista dei cosiddetti “aromi difumo”ovvero quelle sostanzeimpiegate nella produzione deiprodotti alimentari per confe-rire loro, in generale, un sa-pore di affumicato.

La regolamentazione degli aromi

Fabiana Clemente

Da circa 30 anni il congela-mento e la conservazione degliovociti è una tecnica consoli-data e sicura – seppur neglianni è stato un procedimentocomplesso e irto di ostacoli.Perché ricorrere a tale pratica?Molteplici sono le motivazioni.Donne in carriera che decidonodi rimandare il momento dellamaternità e, in misura preven-tiva scelgono una strada ulte-riore per preservare la fertilità.Non solo. Molteplici, infatti, irischi per una donna di perderela fertilità. Patologie tumorali,patologie autoimmuni, urologi-che e ginecologiche. In Italiacirca 2.500 donne si ammalanodi tumore al seno in età ancora

fertile. E soltanto il 3-7% riescead avere bambini in modo deltutto naturale. Le chemio e leradioterapie, trattamenti far-macologici piuttosto invasivi,possono essere deleteri per lafertilità. Nel nostro paese que-sta prospettiva è ancora oggitrascurata. A rafforzare unascarsa informazione in materiaè anche la Legge 40/2004 sulleTecniche di Procreazione Medi-calmente Assistita che non in-clude – ergo non supportaeconomicamente – la pratica dicongelamento di ovociti finaliz-zata a garantire fertilità in pa-zienti malate di cancro. Unadisinformazione rischia di pre-giudicare il desiderio di mater-nità di molte donne. Eppurenonostante previsioni negative,

notizie rassicuranti risalgono apochi mesi fa. Una giovanedonna, dopo aver combattutoper circa quattro anni controun carcinoma ovarico, lo scorsoottobre ha dato alla luce unbambino. Questo “miracolo” èda attribuirsi alla crioconserva-zione ovocitaria preventiva –pratica effettuata prima di sot-toporsi alle cure – e al trasferi-

mento di un embrione conce-pito con la vitrificazione, dopoaver debellato la malattia invia definitiva. E’ il primo casodi gravidanza andata a buonfine dopo un trapianto di tes-suto ovarico. Anche il primocaso partorito dopo l’intervallopiù lungo di conservazione –circa 7 anni dalla data del con-gelamento a quella della fecon-dazione. Non è solo il casosingolo a lasciare immaginareuno scenario diverso. Le stati-stiche parlano chiaro. Negli ul-timi anni il numero degliembrioni congelati è aumen-tato di ben 10 volte. Informarele pazienti circa le varie possi-bilità a disposizione è un do-vere a cui i medici non possonoesimersi.

La crioconservazione ovocitaria

Le cause principali di una estinzione possono essere diverse:un mutamento improvviso dell'ambiente in cui vive la specie,la comparsa di una specie concorrente per la conquista delcibo o di una specie predatrice. I campanelli d'allarme che se-gnalano il rischio di estinzione di una specie sono due: la di-minuzione dello spazio vitale, cioè dei territori e habitat chequesta specie occupa, e la diminuzione del numero di esem-plari della specie stessa. Estinte intere famiglie di vertebratiche sono ormai state risucchiate in un vortice di strade, com-mercio illegale di carne selvatica, prelievo indiscriminato dispecie per alimentare la nuova moda del cibo di lusso traVietnam, Tailandia, Laos, Cambogia, Singapore, Myanmar,Indonesia: testuggini, tartarughe, coccodrilli, serpenti, va-rani, gechi, salamandre. L’intera regione è entrata ormai inuna spirale di estinzione di massa peggiore di quella africanae mesoamericana. Una rete di scienziati della IUCN (Inter-national Union for Conservation of Nature) sta negoziandodei progetti che potrebbero segnare un passaggio storiconell’approccio alla conservazione in Asia: per la prima voltasi ammette che tutto non si può salvare, che serve una listadi priorità e che i progetti devono essere specie specifici conprogrammi di finanziamento sul medio e lungo termine.L’estinzione funziona come un effetto domino, è fatta di ri-flessi che hanno conseguenze su famiglie e ordini di animalisimili alla risacca del mare. Estinzione lenta, ma da un certopunto in poi inarrestabile, questo sta già accadendo nel sudest asiatico. Il 26 novembre scorso è stato pubblicato l’aggior-namento della Red List, il censimento della IUCN che oggicomprende 71.576 specie, di cui 21.286 minacciate di estin-zione. Nel sud est asiatico vivono 154 specie di vertebrati se-gnati come minacciati ed è proprio tra questi animali che haconquistato terreno il mercato di piccoli mammiferi e rettiliconsiderati un tonico corroborante. Le tavole su cui arrivanonon sono solo cinesi. Nella tradizione asiatica c’è una ricercacontinua di cibi estremi, illegali, inusuali o semplicementeaffascinanti, come i pitoni o il pesce gatto gigante del Mekong.Questi animali non sono richiesti solo in loco, ma anche dallecomunità di asiatici che vivono in Occidente. F.S.

“CIBO DI LUSSO” EESTINZIONE DELLE SPECIE

Negli alimenti svolgono un ruolo fondamentale

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Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

Perché oggi non guidiamo au-tomobili costruite a Pie-trarsa? Perché non usiamosaponi Bevilacqua o orologiMarantonio? Perché non in-dossiamo maglioni Sava? IlRegno di Napoli prima del-l'unità d'Italia aveva dellefabbriche? Quali erano i pro-dotti più in uso nell'Italia me-ridionale poco più di un secolofa? Quali erano i produttoripiù famosi e perché sonoscomparsi? Proprio negli anniche precedettero l'unificazioneitaliana la società meridio-nale, insieme al resto dellapenisola, fu messa per laprima volta di fronte al pro-blema dell'industrializzazionee della progressiva afferma-zione di nuove potenze indu-striali nelle zone piùsettentrionali dell'Europa. Lescelte fatte dalla dinastia bor-

bonica intorno alla primametà del secolo scorso, con letracce delle industrie che inquell'epoca nacquero o si con-solidarono, costituiscono unabase necessaria per ulterioriutili ricerche ed eventualiconfronti sui problemi ancorairrisolti del Meridione d'Ita-lia.

Poste al centro del Mediterra-neo, le terre del Sud, fin daquando erano state MagnaGrecia, avevano avuto unruolo importante nelle produ-zioni e nei traffici commer-ciali: dai vini pregiati alleceramiche artistiche, i nostricontadini e i nostri artigianidivennero famosi in tutto ilmondo greco-romano. Du-rante il regno Normanno-Svevo, tra XII e XIII secolo, siaffermarono e si consolida-rono le attività produttive lo-cali e anche nella successivaetà aragonese lo sviluppo eco-nomico si incentrò soprattutto

sulle produzioni cantieristichee sulla lavorazione di tessuti ecarta.Con il ritorno all’indipen-denza e l’arrivo sul trono diNapoli di Carlo di Borbone,nel 1734, iniziò una fasenuova anche per l’economiadel Regno. Un’equilibrata amministra-zione della spesa pubblica, ilrinnovamento e il migliora-

mento del sistema tributario edell’amministrazione statale,lo stesso miglioramento dellecondizioni sanitarie e di vita,una saggia politica diploma-tica con l’estero e il sostegnodelle iniziative commerciali emanifatturiere inauguraronouna nuova epoca nella storiadi tutto il Regno di Napoli.Arti tradizionali e mestieriantichi si consolidano e si dif-fondono anche nell’iconografiapopolare.Sono anche gli anni, però,della prima industrializza-zione e della nascita dellaforma-fabbrica intesa nelsenso più moderno. Intornoalla metà dell’Ottocento, conFerdinando II, prevalse laconcezione di un’industriaconsiderata utile e necessarianella misura in cui si ponevaal servizio dell’uomo. Signifi-cativa, a tal proposito, la pre-senza fissa di un luogoriservato alla preghiera all’in-terno degli opifici. Significativo anche un docu-mento: un appello inviato adun istituto che doveva soste-nere e favorire le scienze e leindustrie del tempo“perché ri-volgesse tutte le sue cure a ve-dere quali rami di industriapotessero a preferenza pro-sperare tra noi, perché piùadatti all’indole dei nostri con-cittadini, alle loro tendenze edai mezzi che ne sommini-strano il suolo, il clima,l’aria...” . Rispetto dell’uomo edelle ambiente, delle voca-zioni e delle aspirazioni di unterritorio, secondo indicazioniche oggi qualcuno potrebbeaddirittura definire “antiglo-bal”…Dalla consultazione di dati edocumenti archivistici e dallalettura di testi specialistici esettoriali, del resto, vienefuori un quadro sintetico ditutto il tessuto produttivo me-ridionale. E certe notizie po-tremmo utilizzarle ancoraoggi per l'interesse architetto-nico-archeologico-industrialedi strutture e siti superstiti o,soprattutto, per ritrovarespunti interessanti di vitaquotidiana e per analizzare ri-ferimenti a temi di grandeattualità come la continuitàtra passato e presente di al-cune produzioni tradizionali.La storia, ogni tanto, può an-cora insegnarci qualcosa.

Memorie dal passato, riflessioni sul presente, idee per il futuroUn’equilibrata amministrazione della spesa pubblica e il miglioramento del sistema tributario

L’avvento al trono di Ferdi-nando II, intorno alla metàdell’ottocento coincise conl’inizio di un processo piùorganico e articolato di in-dustrializzazione che le im-magini e i documenti cheseguono cercheranno dirappresentare sintetica-mente.

Dai Greci ai Borbone

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I pregiati tabacchi napoletaniNel 1863 si verificò uno dei primi scioperi della storia operaia in Italia

"Grandiosa" era definita nel1852 la Real Fabbrica di Ta-bacchi a Napoli nell'ex con-vento di San Pietro Martire:1700 erano le donne, le "si-garriste", che lavoravanonelle due officine divise ap-punto "per la migliore distri-buzione delle operaie, per lamaggiore vigilanza e peravere una emulazione tral'una e l'altra officina".Una disposizione ministerialeproibiva l'assunzione di ope-rai di sesso maschile, già innetta minoranza all'internodella manifattura. La mas-siccia presenza di donne pro-vocò anche qualche episodiosingolare nella vita quoti-diana dello stabilimento: lamattina del 7 luglio 1851,verso le 10, la "sigarristaNunzia Dandolfa della Se-conda Officina, provandograndissimo spavento dalloaggirarsele un topo d'in-torno, aveva dato degli urlida forsennata ed i medesimiavevano prodotto nell'Officinaistessa [e nell'altra] la piùgrande agitazione" con conse-guenti fughe e svenimentidelle altre operaie "ignaredella frivola reazione e in-dotte per sospetto di ruina diparte del fabbricato". Di qua-lità soddisfacente anche iltabacco confezionato nel-

l'Opificio di Cava, mentrepresso Scafati veniva fondatoun istituto sperimentale peri tabacchi. Le manifatture silegavano alla buona produ-zione locale di foglie di ta-bacco e anche alleimportazioni del tabacco dal-l'America (soprattutto dallaVirginia). La qualità della la-vorazione rendeva possibilel'esportazione dei prodottipraticamente su tutto il mer-cato europeo. Nel 1863, in seguito ad al-cuni problemi sorti con lanuova amministrazione e re-lativi ai salari (in particolarealla quantità di tabacco chele operaie erano autorizzatea portare fuori dalla manifat-tura), nella Real Manifatturaa San Pietro Martire, si ve-rificò uno dei primi scioperidella storia operaia in Italia.Le "sigarriste" si chiuseronella fabbrica e contro laforza pubblica cominciaronoa lanciare dalla finestra og-getti e strumenti di lavoro. Il massiccio intervento del-l'esercito, nonostante fughedai balconi e sui terrazzi, ri-portò l'ordine con numerosiarresti e con il ferimento di di-verse donne. Erano i primisegnali di una crisi soloprovvisoriamente soffocata.

G.DC. e S.L.

Le antiche concerieLa tradizione delle concerienapoletane risale all'epocamedievale quando, durante ilregno degli Angioini, furonoconcentrate nella zona delMercato più vicina al mare (trale strade della Conceria Vec-chia e delle Vacche alla Con-ceria), trasferendole dalcentro storico. Il trasloco siera reso necessario per la di-sponibilità di acqua correnteutile per sciacquare le pelli,della spiaggia per asciugarle edel mare per scaricare le ve-lenose sostanze di risulta cheavevano creato problemi agliartigiani nelle sedi precedenti.Nel corso dei secoli altre con-cerie artigianali si diffusero inCampania presso Solofra,Sapri, Vibonati e Santa

Maria Capua Vetere. Solonella prima metà dell'Otto-cento, però, nacquero a Ca-stellammare le prime conceriecon lavorazioni di tipo indu-striale: alcuni imprenditorifrancesi, avviarono una produ-zione con nuove tecniche eduna nuova organizzazione dellavoro anche se sempre grazieal sostegno dello stato e conl'impegno di capitali non ele-vati (un inconveniente finan-ziario non di poco conto erache all'acquisto delle pelli pote-vano seguire anche due anniper i lunghi tempi della mace-razione). Le innovazioni prin-cipali riguardavano lagrandezza degli spazi utiliz-zati, l'aumento del numerodelle fosse per la macerazione

delle pelli e degli “spanditoi”per asciugarle, la meccanizza-zione con mulini ad acquadella macinazione delle cor-tecce di querce, castagni opioppi per ricavare il tanninoessenziale per la concia . Nelcorso del secolo si formaronocosì operai specializzati chediffusero tecniche e innova-zioni in tutto il Regno di Napolie anche il governo cominciò arifornirsi presso questeaziende di selle, gambali,borse, cinture e finimenti vari.Nel 1833 si arrivò a dichia-rare che "i nostri fabbricantierano occupati, affollati, pres-sati da continue ordinazioni" ela sola marina esportava an-nualmente merci per un va-lore di circa 115.000 Ducati.

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Elvira Tortoriello

Il governo ha effettuato un’ in-dagine riguardo lo spreco di de-naro pubblico, facendo uncensimento delle opere mai con-cluse in tutte le Regioni Ita-liane, che sono state raccoltenel Sistema Informativo Moni-toraggio Opere Incompiute,l’elenco è in continuo aggiorna-

mento, attualmente si calcolanocirca 600 opere incompiute intutta Italia, fatta eccezione perla Provincia di Trento che di-chiara di non avere nessunastruttura incompiuta presentesul proprio territorio. Le operevanno dai grandi aeroporti,ospedali o centri sportivi, finoalle piccole infrastrutture pro-vinciali o comunali come svin-coli stradali, scuole materne opiscine comunali. Tra i progettiincompiuti anche edifici e strut-ture progettati da grandi nomidell’architettura internazio-nale. È il caso per esempio dellaCittadella dello Sport di TorVergata: un Palazzo dello Sportda 15.000 posti e un complessoper la pallanuoto da 8.000. Lacopertura è stata progettata daSantiago Calatrava ed è costi-tuita da una vela d’acciaio altapiù di 70m. I lavori su questaopera sono stati interrotti nel2010 e non sono più ripresi.L’opera è costata fino ad oggi200 milioni di euro e ne richiedeulteriori 400 per essere termi-nata. Numerosi sono inoltre gliesempi di progetti troppo ambi-ziosi per il luogo cui erano de-stinati e che per questo e altrimotivi sono rimasti incompleti.

Ne è un esempio lo stadio per ilpolo progettato in un comune dimeno di 30000 persone (provin-cia di Catania) o di un grandecomplesso alberghiero da rea-lizzare in un comune di meno di1000 abitanti (provincia di Fog-gia). In Campania sono elen-cate varie opere (per lo piu’riguardanti autostrade, svincolie dighe) ma manca la Città

dello sport di Bagnoli: 23 ettaridi strutture sportive, campi dicalcetto, basket, tennis e palla-volo, piste ciclabili, di pattinag-gio, hockey e skateboard, sonoinfatti abbandonate dal 2010anno di ipotetica consegna, perla mancata erogazione dell'ul-

tima tranche dei fondi di com-petenza regionale. Un operaper lo più completa, che neces-sita esclusivamente di strade diaccesso e collaudo, è ormaipreda del degrado urbano, chelentamente sta trasformando ilParco dello Sport in una selva.Un panorama davvero deso-lante per l’Italia, che contaquindi uno spreco complessivo

di più di 4 miliardi euro, utiliz-zati in opere spesso progettatee mai realizzate, o in cantieriinterminabili e abbandonati, oin edifici destinati a rimanereincompiuti quasi un simbolodella fatiscenza del nostropaese.

Incompiuto italiano,quanto spreco!

Chi pensa che la bici risolverà iproblemi dell’inquinamento cit-tadino rafforzerà ancor di piùle sue convinzioni. La waterbike è la nuova alternativa allamobilità inquinante. La noti-zia, riportata dal sito “In a bot-tle” è relativa all’ideadell’americano Judah Shiller. Shiller si era imbattuto inun’amara scoperta: nella suacittà, San Francisco, la costru-zione della pista ciclabile sustrada si sarebbe interrotta permancanza di fondi. Un pro-blema a noi d’oltreoceano tri-stemente noto, quello dellamancanza di fondi per inter-venti pubblici, ma non estraneoanche al popolo americano.Per arginare l’ostacolo Shiller

ha pensato che, se non potevacontinuare tra le vie cittadine,la pista ciclabile sarebbe conti-nuata… in acqua. Il meccanismo della water bikeè semplicissimo: basta aggiun-gere alla tradizionale biciun’elica e un supporto a cui col-legare due galleggianti laterali,

due ali acquatiche per sfrec-ciare sull’acqua con lo stessomezzo che si utilizza per cam-minare per le strade.Per rendere il prototipo prota-gonista di una vera e propriastrategia di sviluppo sosteni-bile, Shiller ha dato vita al Pro-getto Bay Cycle, con cui

promuovere la realizzazione dibici d’acqua economiche entroil 2015, così da sviluppare unpercorso che comprenda tuttala Baia di San Francisco.L’obiettivo è elevare la bici d’ac-qua al rango di modalità di tra-sporto alternativa riconosciuta. Oltre all’inquinamento, delresto, la water bike è un validoalleato per combattere un altroacerrimo nemico della societàmoderna: il traffico! Un’ottimasoluzione per i pendolari dicittà congestionate come SanFrancisco. Sono proprio questele prime, tra le città che hannobacini d’acqua a disposizione,che devono impegnarsi a diven-tare le più “water bike frien-dly”. A.E.

Dopo trent’anni la Mostra d’Oltremare torna a rifiorire.Gremita di persone e bambini nella giornata inaugurale,tantissimi sono stati i punti di intrattenimento e quellidedicati all’arte e alla cultura. Visite animate per bam-bini, laboratori creativi, aree giochi con parchi avventurahanno fatto la gioia dei più piccoli, ma non solo anchespettacoli di acqua alla fontana Esedra. Una mattinatastorica dunque per la Mostra d’Oltremare, ma soprat-tutto per i cittadini che finalmente potranno usufruirenuovamente degli spazi dei giardini della Mostra. «Cre-diamo fermamente che gli spazi pubblici vadano resti-tuiti alla città, ai suoi abitanti e anche ai tantissimituristi – ha dichiarato il sindaco Luigi De Magistris – E’uno spazio che va sfruttato per il suo grande potenziale,qui si può fare cultura, arte, musica, economia, lavoro,artigianato. E’ solo l’inizio di un grande viaggio perchèil nostro obiettivo è quello di riaprire spazi in tutta Na-poli». Oltre alla presenza del sindaco anche quella delcardinale Crescenzio Sepe, del presidente della X Muni-cipalità Giorgio De Francesco e del presidente della Mo-stra Andrea Rea che in linea con le parole del sindacoha dichiarato «questo è solo l’inizio. Non vogliamo piùaspettare a sfruttare questo grande potenziale econo-mico e competitivo con altre città europee». Insomma laneonata “Isola delle Passioni” sembra aver intrapresouna buona strada che porti al successo dove è possibileanche dedicarsi a se stessi con l’area relax nei pressi dellaghetto di Fasilides o godere del verde facendo lunghepasseggiate a piedi o in bicicletta e tutto al solo costo diun euro.

(dal web)

La Mostra d’Oltremare torna a rifiorire

San Francisco: con la water bike il traffico è solo un ricordo

Indagine del governo sugli edifici mai completati

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Cristina Abbrunzo

Gli scienziati dell’Università diBristol e Bristol Robotics Labo-ratory hanno creato una cella acombustibile che utilizza batteriche rompono i composti chimicipresenti nell’urina, producendoelettricità. Un’elettricità che puòalimentare i nostri dispositiviportatili, come i cellulari.Da tempo ormai gli scienziatisono al lavoro per cercare disfruttare ogni tipo di energia al-ternativa, utile ad alimentare inostri dispositivi elettrici.Una nuova ricerca, condotta daalcuni scienziati britannici, haanalizzato la possibilità di uti-lizzare un materiale di scartodel nostro organismo, l’urina,per produrre energia elettrica. Irisultati, molto incoraggianti,hanno mostrato come, utiliz-zando il dispositivo alimentatodall’urina, fosse possibile ricari-care un telefono cellulare conenergia elettrica sufficiente permandare messaggi di testo e na-vigare in internet.Un piccolo risultato, è vero, mache getta le basi per un grandecambiamento.Lo studio si basa sull’ideazionedi una cella a combustibile mi-crobico formata da batteri collo-cati su anodi in carbonio einseriti all’interno di cilindri inceramica. Quando l’urina vieneinserita all’interno della cella, ibatteri rompono le sostanze chi-miche presenti nell’urina, cre-ando delle cariche elettriche chevengono immagazzinate in un

condensatore. Il condensatoreserve poi per alimentare i dispo-sitivi elettrici.I batteri sono dello stesso tipo diquelli utilizzati nei sistemi ditrattamento delle acque reflue,e il costo della cella a combusti-bile è di circa 2 dollari. Senzacontare che l'urina sarebbe unarisorsa gratuita e praticamente

inesauribile, considerato cheoggi nel mondo, tra persone eanimali, si producono circa 38miliardi di litri di urina algiorno.Attualmente, il tipo di tecnolo-gia sperimentata ha le dimen-sioni di una batteria per autocontenente una pila di celle acombustibile microbiche. I ricer-

catori hanno però intenzione direndere il sistema ancora piùcompatto e portatile, in modotale che possa essere facilmenteutilizzabile per ricaricare qual-siasi tipo di gadget o dispositivodi uso comune.La speranza dei ricercatori è cheun giorno tale sistema possa es-sere usato per fornire energia

elettrica a basso costo nei paesiin via di sviluppo e non solo.L’impatto della scoperta po-trebbe essere veramenteenorme, non solo per le vasteapplicazioni che si potrebberoavere nell’industria, ma ancheperché questo sistema potrebbecambiare radicalmente il mododi pensare delle persone.

L’acqua potabile atterra in MaroccoDallo spazio la tecnologia per riciclare gli scarichi

Il progetto potrebbe risultarealquanto bizzarro ed inu-suale, ma non si tratta di fan-tascienza. La stessatecnologia utilizzata dagliastronauti nello Spazio at-terra ora in Marocco e più pre-cisamente villaggio di SidiTaïbi a 30 chilometri dalla ca-pitale Rabat, per garantireacqua potabile agli studentidella scuola locale. Qui la po-polazione è cresciuta veloce-mente negli ultimi anni eriuscire ad assicurare un ri-fornimento idrico continuo èun problema dal momento chela vicina falda acquifera ri-sulta contaminata da nitrati efertilizzanti e quindi nonadatta al consumo umano.Per gli astronauti, riciclare leurine e le acque di scarico innuova acqua potabile è ormai

una prassi assodata e indi-spensabile. L’Agenzia spa-ziale europea (ESA) lavora daoltre 20 anni sulla ricetta diun sistema di supporto vitaleper gli astronauti a ciclochiuso; in questo contesto unadelle invenzioni più spettaco-lari è stata la realizzazione dimembrane ceramiche e orga-niche, dotate di minuscoli fori

(700 volte più sottili di un ca-pello umano) e capaci di fil-trare i composti indesideratipresenti nelle urine e nelleacque grigie per rilasciareacqua pulita. Con l’aiutodell’UNESCO, l’Università diKenitra ha applicato questonuovo approccio per affron-tare il problema dell’acqua po-tabile nel villaggio di Sidi

Tibi. Sulla base dell’espe-rienza dell’ESA, la franceseFirmo e la tedesca Belectrichanno collaborato con l’Ate-neo per realizzare un primoimpianto di depurazioneidrica, un’unità autosuffi-ciente alimentata da pannellisolari ed energia eolica edistallata presso la scuola lo-cale; la nuova struttura ditrattamento dovrà soddisfarei bisogni dei 1200 studentidell’istituto scolastico. Il sur-plus di energia e di acqua ge-nerato durante le vacanzescolastiche sarà condiviso conla gente del posto e se il pro-getto dovesse rivelarsi l’ap-proccio giusto per il Marocco,l’esperienza sarà replicata,aumentando di scala, per for-nire acqua potabile anche alresto della popolazione locale.

Una cosa così folle da essere possibileSmartphone alimentati ad urina

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Eleonora Ferrara

Il momento, sicuramente, non èdei più opportuni per convertirein legge un decreto così artico-lato come il n. 34 del 20 marzo2014, pubblicato sulla GazzettaUfficiale n. 66 del 20 marzo2014. A parte le complesse di-scussioni parlamentari relativeagli emendamenti da appor-tare, c’è da considerarne altre,all’interno del Congresso dellaCGIL a Rimini, conseguentiagli interventi che si sono sus-seguiti da parte di esponentisindacali o politici. SusannaCamusso, dal canto suo, è con-vinta che il decreto sul lavoro,sia poco chiaro ed acuisca laprecarizzazione. Al contempo,lamenta l’insofferenza, da unpo’ di tempo a questa parte, deigoverni verso la concertazione,contrastando, quindi, “l’idea diautosufficienza del governo cheva determinando una vera epropria torsione democratica”. Il ministro del Lavoro, GiulianoPoletti, precisando durante unatrasmissione televisiva, che laconcertazione” è finita datempo. È stata di grande utilitàin momenti di grande crisi, maa un certo punto in Italia non siera più capaci di decidere. C’è bisogno di un cambiamentoprofondo e radicale e questo go-verno lo pratica, prendendo-sene, fino in fondo, leresponsabilità”, durante il suointervento a Rimini, ha ribaditoquesto concetto, riconoscendol’importanza del ruolo svolto,non solo dal sindacato, maanche dal governo che avverte,in modo preponderante, la ne-cessità di un radicale cambia-mento del Paese. Intanto, inParlamento, la navetta tra Ca-mera e Senato, continua, dopoil via libera del Senato alla fidu-cia posta dal governo sul De-creto Lavoro. Infatti il testo deldecreto, che contiene le modifi-che, frutto, a loro volta, dellamediazione tra le forze di mag-gioranza, è tornato all’esamedella Camera, che deve provve-dere a convertirlo entro il 19maggio. Vale la pena di esami-nare gli otto emendamenti alDDL di conversione, che riscri-vono alcuni degli aspetti piùcontroversi del D.L. 34/2014, ri-stabilendone la logica di “mag-gior flessibilità” che era venutameno a seguito delle modificheapprovate nel corso dell’esameavanti alla Camera dei Depu-tati. Il primo emendamento è fi-nalizzato a sottolineare, quantole modifiche alla disciplina delcontratto a termine, introdotte

dal D.L., consistano in unostrumento atto ad affrontare laperdurante crisi occupazionale,che funge da raccordo verso lafutura adozione di un modellodi contratto unico a tempo inde-terminato a tutele progressive.Il secondo emendamento, con-cerne il diritto di precedenzanell’assunzione a tempo inde-terminato dei titolari di con-tratti a termine, con specificoriferimento alle donne in ma-ternità. È necessario, però, chela sussistenza del suddetto di-ritto di precedenza, venga espli-citata nel contratto diassunzione a termine. Il terzoemendamento, prevede che ilsuperamento del limite previstodal decreto per il ricorso ai con-tratti a termine (20% dell’orga-nico), non comporterà più laconversione a tempo indetermi-nato ex tunc dei contratti a ter-mine, stipulati in violazione,ma, unicamente, la commina-zione di una sanzione ammini-strativa di natura pecuniaria,differenziata a seconda che laviolazione si riferisca ad un solorapporto o più di uno. In basealla precipua specificità dell’at-tività svolta, il quarto emenda-mento esclude gli istitutipubblici e gli organismi privati

di ricerca, dall’osservanza dellimite percentuale del 20%dell’organico, per l’assunzionecon contratto a termine, sol-tanto del personale che svolga,in via esclusiva, attività di ri-cerca scientifica o tecnologica,di assistenza tecnica ecc. .Il quinto emendamento, ineri-sce all’apprendistato ed in-

nalza, da 30 a 50 dipendenti lasoglia di organico delle aziendedestinatarie dell’obbligo di sta-bilizzare almeno il 20% degliapprendisti per poter procederealla stipula di nuovi contratti diapprendistato. Il sesto emen-damento inerisce al contratto diapprendistato anche a tempodeterminato, riguardante atti-

vità stagionali. La formazionedell’apprendista è la questionesulla quale verte il settimoemendamento. Infine, l’ottavoemendamento, riformula lenorme transitorie relative aicontratti in essere alla data dientrata in vigore del D.L.34/2014 e per l’intero periodofino al 31/12/2014.

RIFIUTI. END OF WASTEAffinché un rifiuto cessi di es-sere tale è comunque necessa-rio che sia sottoposto adoperazione di recupero perchépossa essere definitivamentesottratto alla disciplina inmateria di gestione dei rifiuti.Anche a seguito delle modifi-che introdotte con il d.lgs.205/2010, infatti, la cessa-zione della qualifica di rifiutoderiva da una pregressa e ne-cessaria attività di recupero.Cass. Sez. III n. 16423 del 15aprile 2014 (Cc. 20 feb. 2014)RIFIUTI. DECRETO TERRADEI FUOCHI E COMBU-STIONE DI STOPPIEPer la complessità del tema sisegnalano due sentenze TAR,la prima del Tribunale diTrento, sezione distaccata diCles, del 21 dicembre 2005, la secondadella sezione distaccata di Borgo del 6marzo 2006.Queste due sentenze hanno ritenuto chebruciare in loco le stoppie e gli scarti divegetazione costituisse, appunto, il reatodi smaltimento non autorizzato di rifiutinon pericolosi (art. 51, comma 1 lett. a)

D. Lgs 22/1997, ora art. 256, comma 1,lett.a) D. Lgs 152/2006). Entrambe lesentenze evidenziano che si tratta di ri-fiuti in quanto il detentore voleva disfar-sene, tanto più che, come si legge nellaseconda sentenza, “la tesi per cui le ce-neri costituirebbero un concimante na-turale non trova riscontro nelle tecniche

di coltivazione attuali”. IlD.M. 15 dicembre 2005,dando attuazione all' art. 5Regolamento CE 1782/03, al-legato 4 ("gli Stati membriprovvedono affinché tutte leterre agricole siano mante-nute in buone condizioni agro-nomiche e ambientali"), allanorma 2.1, statuisce, in viagenerale, che "al fine di favo-rire la preservazione del li-vello di sostanza organicapresente nel suolo..... è vietatala bruciatura delle stoppie edelle paglie, nonché della ve-getazione presente al terminedei cicli produttivi di prati na-turali o seminati" Peraltro, lamigliore conferma che la com-bustione di rifiuti vegetali co-stituiva e costituisce unillecito viene proprio dall’inse-

rimento del comma 6 nel Decreto “Terradi fuochi” che sarebbe del tutto superfluose tale operazione fosse realmente unaoperazione rientrante nella normalepratica agricola cui consegue tout courtl’esclusione dalla normativa sui rifiuti(incluso il nuovo art. 256-bis).

A.T.

Viaggio nelle leggi ambientali

Il decreto 34 e gli emendamenti in sede di conversioneLLAVORO E PREVIDENZA

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Martina Tafuro

È la paura del confronto che ciferma quando siamo di frontead una scelta che in un modoo nell’ altro, prima o poi, attra-versa ciascuno di noi: lanciarsialla scoperta di nuovi mondi ochiudersi nel proprio ovile. Eb-bene, cosa ci potrebbe esseredi più sensazionale se non sco-prire l’ altro per approfondirese stessi? È questo l’ immenso beneficioche la lettura ci permette diassaporare. Eppure ci trastul-liamo in attività che riteniamointeressanti e ricreative, men-tendo spudoratamente primaa noi stessi e poi agli altri,vantando conoscenze, disser-

tando sul genere letterario chepiù ci confà, astraendoci dallarealtà cruda. Fin quando alla nostra portanon viene a bussare la realtàche mette in pericolo la soli-dità del cristallo della nostralussuosa campana di vetro chefunge da pseudoscudo, ma chenel migliore dei casi si in-frange sotto i primi colpi.Spesso il coraggio sta nel supe-rare le barriere che ci costrin-gono ad avere limiti e decideredi immergersi in nuovi oriz-zonti, ribellarsi, se necessario,agli stereotipi che attana-gliano la società nella quale vi-viamo. È ciò che MalalaYousafzai, la studentessa pa-kistana che ha subito un at-tentato dai talebani per averfrenquentato la scuola, ha te-stimoniato: “Riprendiamo in

mano i nostri libri e le nostrepenne. Sono le nostre armi piùpotenti”, queste sono le pa-role, pronunciate nel suo di-scorso alle Nazioni Unite.Siamo prigionieri del silenzioche si espande nel cuore deigiovani che da adulti vaghe-ranno nella propria città, rico-perti interamente da un alonenero, lo stesso che da ragazziha tarpato le loro ali.É questo il perno intorno alquale deve ruotare la vita dell’uomo del XXI secolo: la condi-visione del sapere, la curiositàdel conoscere. Da pochi giornisi è concluso il Salone Interna-zionale del Libro di Torino cheha avuto come motivo condut-tore il Bene. Di fronte a que-sta terribile crisi globale cheha generato decadenza moralee culturale, diventa urgente

riappropiarsi della necessitàdi ridefinire le regole del gioco,di provare a ridisegnare unnuovo catalogo di valori, espe-rienze, sensibilità positive, dacui provare a ripartire, non di-scorsi astratti, ma un’agendadi cose da fare e da fare bene,al meglio possibile. Della nostra storia recentesiamo soliti dare una letturaall’insegna della negatività,che finisce per alimentare leragioni del catastrofismo edella rassegnazione. Eppuresono ancora molte le energie,le competenze e le disponibi-lità di chi vede la crisi comeun’occasione di cambiamentoe di innovazione vera. Dove finisce l’etica pubblica einizia quella privata? In qualemisura sono cambiate? Comesta evolvendo la mentalità col-

lettiva? Da studente mi sentodi dire che una prima opportu-nità potrà venire dalle risposteche la letteratura e la filosofiaha dato ai bisogni primaridelle società umane. Susanna Tamaro nella prolu-sione inaugurale al Salone diTorino, ha rimarcato la neces-sità del Bene. La scrittrice haevidenziato che aver cancel-lato la linea di confine tra ilbene e il male, trasformandouna scelta imprescindibile inqualcosa di relativo, ha contri-buito a trascinare le nuove ge-nerazioni in uno stato diconfusione e offuscamento, dacui è sparito ogni possibilesenso da dare alla propria esi-stenza. Di pari passo negli ul-timi anni è cresciuta unasensibilità collettiva sul con-cetto e sulla pratica di BeneComune nella gestione di ri-sorse primarie e irrinunciabili,a partire dall’ambiente, dal-l’acqua e dalla necessità di ri-disegnare scenari per unosviluppo sostenibile e equo. È al centro della discussionecorrente un nuovo rapportotra mondo delle persone emondo dei beni, un tempo af-fidato alle logiche di mercato. Sono in molti a pensare che il2014 sia l’anno della condivi-sione, come ultima possibilitàper superare la crisi e le emer-genze e guardare con fiduciaal futuro. Lo sharing, come larete ci ha insegnato a chia-mare la condivisione, ormai faparte della nostra vita quoti-diana, da forme evolute e sofi-sticate a pratiche spontanee.Perché, un po’ per necessità e

un po’ per virtù, il condivideretorna a essere una scelta eun’idea molto diffusa, dopo de-cenni in cui abbiamo idealiz-zato il consumo e il possessoindividuale. Sono diventatepatrimonio comune esperienzecome il commercio equo soli-dale, una forma di commerciointernazionale, alternativa aquella convenzionale, attra-verso la quale si tende a farcrescere aziende economica-mente sane, garantendo aiproduttori ed ai lavoratori deipaesi in via di sviluppo untrattamento economico-socialeequo e rispettoso. Promuoveprincipi di giustizia sociale edeconomica, sviluppo sosteni-bile, rispetto per le persone eper l’ambiente oltre che la cre-scita della consapevolezza deiconsumatori. Il CommercioEquo Solidale è, pertanto, unarelazione paritaria fra tutti isoggetti coinvolti nella catenadi commercializzazione: pro-duttori, lavoratori, Botteghedel Mondo, importatori e con-sumatori. Ricercare il bene co-mune significa essere cittadiniconsapevoli e attivi, divenendoattori sociali coscienti, chesappiano portare energie allaricerca di un futuro più uma-nizzato. Significa vivere le no-stre comunità come luogofisico, come sistema di rela-zioni, rete di connessione e pa-trimonio ambientale. E’ questoil primo bene comune di cuiprendersi cura.

NUTRIRSI DI SCRITTURA PER IL BENE COMUNERiprendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne

Partecipa al dibattito inviandoun commento all’indirizzo:

[email protected]

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9 maggio 2014 - Napoli. “EcoLogicaMente” la Mostra-Mercato del consumo critico e dello sviluppo sostenibile

10 maggio 2014 - Napoli. “Vans, Off The Wall Spring Classic”, il Festival dedicato allo skateboard

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