Arpa campania ambiente 2013 17

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AMBIENTE & SALUTE A AMBIENTE & SALUTE Il consumo delle risorse naturali Clemente a pag.5 Morlando a pag.8 L’uomo e l’elettromagnetismo Paparo a pag.12 In Campania approvate nuove norme in materia di trasparenza Gli sviluppi del programma HyMeX Open data, la Regione “accessibile” A pochi mesi dal decreto sulla tra- sparenza, la Regione Campania si adegua varando una sua legge sugli “open data”. L’obiettivo è suggestivo: rendere accessibili a tutti i cittadini i dati e le informa- zioni di cui l’amministrazione re- gionale è titolare. Il canale privilegiato per l’accesso univer- sale è (e sempre più sarà) il web. La Campania è la terza regione, dopo Lazio e Lombardia, a dare seguito al decreto legislativo 33/2013 sulla trasparenza. La nuova legge regionale, intitolata “Disposizioni in materia di traspa- renza amministrativa e di valoriz- zazione dei dati di titolarità regio- nale”, è stata presentata dagli assessori Guido Trombetti (con delega ai Sistemi informativi) e Pasquale Sommese (Personale). In materia di digitalizzazione della pubblica amministrazione, la nostra regione detiene un pri- mato: secondo la Bussola della trasparenza, strumento on-line predisposto dal governo per valu- tare i siti web del settore pubblico, l’Asl Na3 Sud è l’azienda sanitaria più “connessa” d’Italia. Mosca a pag.7 Bioarchitettura micro Abitare sostenibile ed essenziale La vita odierna, sempre più avara di spazi da dedicare alle piccole cose quotidiane, impone all’uomo contemporaneo di ricercare la massima essenzialità, anche nel proprio ambiente domestico e nel modo di abitarlo. Soprattutto per rispondere a questo tipo di esigenza nasce l’idea della bioarchitettura micro, la cui sosteni- bilità è orientata a conseguire il minor consumo possibile di tempo e di energia. Quella della “micro casa ecologica” si sta af- fermando come una tendenza molto recente, ma, in realtà, essa parte da lontano: tra i suoi antesignani si annoverano infatti l’americano E. Fay Jones, allievo e collega di Frank Lloyd Wright, e il britannico Richard Horden. Palumbo a pag.15 I Francesi a Napoli Dalla effimera e violenta Repubblica Napoletana a Murat I legami tra Napoli e la Francia, fin dai tempi degli Angioini (XIII-XIV secolo), erano stati frequenti. Tra Settecento e Otto- cento si verificarono alcuni avvenimenti importanti. La Rivolu- zione Francese si era diffusa in quasi tutta l’Europa e nel dicembre del 1798 l’esercito francese era già arrivato nelle vici- nanze di Napoli pronto ad abbattere il regno borbonico e ad in- staurare, con l’aiuto dei “giacobini” napoletani, una “repubblica napoletana”. Mentre l’esercito di re Ferdinando IV non riusciva a fermare l’armata francese, il 23 dicembre la famiglia reale si imbarca verso Palermo. Il 21 gennaio del 1799 l’esercito è alle porte della città. Molti napoletani, soprattutto nobili, borghesi e intellettuali, aspettavano il suo arrivo per fondare la repubblica. De Crescenzo-Lanza a pag.14 Promuovere e sostenere l’efficienza energetica La Regione Campania ha approvato lo scorso 26 agosto il programma “Energia Efficiente – Piano per promuovere e sostenere l’efficienza energetica”. Il documento è stato elabo- rato per dare attuazione agli interventi previsti dall’Asse 3 “Energia” del P.O.R. FESR Campania 2007-2013, che ha come obiettivo specifico: il risparmio energetico e la soste- nibilità ambientale dell’uso della risorsa energetica. I fondi stanziati ammontano a 115 milioni di euro. Due i propositi interconnessi attraverso i quali la Regione vuole muo- versi: Energia Comune e Reti Intelligenti. Liguori a pag.4 DAL MONDO ISTITUZIONI Il programma internazio- nale HyMeX ha lo scopo di proporre una valida strate- gia per il monitoraggio e la revisione degli eventi idro- meteorologici e marini di forte impatto. NATURA & BIODIVERSITÀ La Regione Campania approva il programma e stanzia 115 milioni di euro Terra, fuoco, aria, acqua. Elementi essenziali per la nostra sopravvivenza, senza i quali non staremmo nem- meno qui a parlarne. Ma se tutto questo un giorno do- vesse finire? Quale destino ci attenderebbe?

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Magazine quindicinale dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania

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AMBIENTE & SALUTEAAMBIENTE & SALUTE

Il consumo delle risorse naturali

Clemente a pag.5

Morlando a pag.8

L’uomo e l’elettromagnetismo

Paparo a pag.12

In Campania approvate nuove norme in materia di trasparenza

Gli sviluppi del programma HyMeX

Open data, la Regione “accessibile”A pochi mesi dal decreto sulla tra-sparenza, la Regione Campania siadegua varando una sua leggesugli “open data”. L’obiettivo èsuggestivo: rendere accessibili atutti i cittadini i dati e le informa-zioni di cui l’amministrazione re-gionale è titolare. Il canaleprivilegiato per l’accesso univer-sale è (e sempre più sarà) il web.La Campania è la terza regione,dopo Lazio e Lombardia, a dareseguito al decreto legislativo33/2013 sulla trasparenza. Lanuova legge regionale, intitolata“Disposizioni in materia di traspa-

renza amministrativa e di valoriz-zazione dei dati di titolarità regio-nale”, è stata presentata dagliassessori Guido Trombetti (condelega ai Sistemi informativi) ePasquale Sommese (Personale).In materia di digitalizzazionedella pubblica amministrazione,la nostra regione detiene un pri-mato: secondo la Bussola dellatrasparenza, strumento on-linepredisposto dal governo per valu-tare i siti web del settore pubblico,l’Asl Na3 Sud è l’azienda sanitariapiù “connessa” d’Italia.

Mosca a pag.7

Bioarchitettura microAbitare sostenibile ed essenziale

La vita odierna, sempre più avara di spazi da dedicare alle piccolecose quotidiane, impone all’uomo contemporaneo di ricercare lamassima essenzialità, anche nel proprio ambiente domestico enel modo di abitarlo. Soprattutto per rispondere a questo tipo diesigenza nasce l’idea della bioarchitettura micro, la cui sosteni-bilità è orientata a conseguire il minor consumo possibile ditempo e di energia. Quella della “micro casa ecologica” si sta af-fermando come una tendenza molto recente, ma, in realtà, essaparte da lontano: tra i suoi antesignani si annoverano infattil’americano E. Fay Jones, allievo e collega di Frank Lloyd Wright,e il britannico Richard Horden.

Palumbo a pag.15

I Francesi a NapoliDalla effimera e violenta Repubblica Napoletana a Murat

I legami tra Napoli e la Francia, fin dai tempi degli Angioini(XIII-XIV secolo), erano stati frequenti. Tra Settecento e Otto-cento si verificarono alcuni avvenimenti importanti. La Rivolu-zione Francese si era diffusa in quasi tutta l’Europa e neldicembre del 1798 l’esercito francese era già arrivato nelle vici-nanze di Napoli pronto ad abbattere il regno borbonico e ad in-staurare, con l’aiuto dei “giacobini” napoletani, una “repubblicanapoletana”. Mentre l’esercito di re Ferdinando IV non riuscivaa fermare l’armata francese, il 23 dicembre la famiglia reale siimbarca verso Palermo. Il 21 gennaio del 1799 l’esercito è alleporte della città. Molti napoletani, soprattutto nobili, borghesi eintellettuali, aspettavano il suo arrivo per fondare la repubblica.

De Crescenzo-Lanza a pag.14

Promuovere e sostenere l’efficienza energetica

La Regione Campania ha approvato lo scorso 26 agosto il programma “Energia Efficiente– Piano per promuovere e sostenere l’efficienza energetica”. Il documento è stato elabo-rato per dare attuazione agli interventi previsti dall’Asse 3 “Energia” del P.O.R. FESRCampania 2007-2013, che ha come obiettivo specifico: il risparmio energetico e la soste-nibilità ambientale dell’uso della risorsa energetica. I fondi stanziati ammontano a 115milioni di euro. Due i propositi interconnessi attraverso i quali la Regione vuole muo-versi: Energia Comune e Reti Intelligenti.

Liguori a pag.4

DAL MONDO ISTITUZIONI

Il programma internazio-nale HyMeX ha lo scopo diproporre una valida strate-gia per il monitoraggio e larevisione degli eventi idro-meteorologici e marini diforte impatto.

NATURA & BIODIVERSITÀ

La Regione Campania approva il programma e stanzia 115 milioni di euro

Terra, fuoco, aria, acqua.Elementi essenziali per lanostra sopravvivenza, senzai quali non staremmo nem-meno qui a parlarne. Ma setutto questo un giorno do-vesse finire? Quale destinoci attenderebbe?

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Ilaria Buonfanti

Nello scorso mese di giugno èstato presentato a Roma unparticolare dossier intitolato:“Rete Natura 2000: le cattiveopere”. Una denuncia avan-zata da WWF Italia e LIPU-BirdLife Italia inviata allaDirezione Generale Ambientedella Commissione Europeaper arginare l’assalto indiscri-minato ai beni naturalistici

tutelati formalmente danorme comunitarie che, difatto, non vengono adeguata-mente applicate dalle Regioniitaliane.Il progetto Rete Natura 2000ha l’obiettivo di tutelare e ga-rantire il mantenimento alungo termine delle aree dimaggior pregio per la biodi-versità, sia animale che vege-tale, identificate comeprioritarie dagli Stati membridell’Unione europea. La ReteNatura 2000 è una rete ecolo-gica diffusa su tutto il territo-rio dell’Unione Europea,costituita dai cosiddetti Siti diInteresse Comunitario (SIC),identificati dai singoli StatiMembri secondo quanto stabi-lito dalla Direttiva Habitat edalla Direttiva Uccelli. Learee stabilite vengono poi sud-

divise in Zone Speciali di Con-servazione (ZSC) e in Zone diProtezione Speciale (ZPS).La richiesta delle due Associa-zioni è accompagnata da undossier che documenta, contanto di fotografie, il progres-sivo degrado della Rete Na-tura 2000 in Italia. Il dossierdelle due associazioni ambien-taliste, presentato nella sededi rappresentanza della Com-missione Europea in Italia,

rappresenta il primo caso di“denuncia trasversale” (cioèche non riguarda un singolosito ma la quasi totalità dellearee) in cui si documentanocon reportage fotografici gliinterventi (autorizzati e non)che hanno provocato la distru-zione o il degrado della biodi-versità. A titolo di esempio,nel dossier vengono mostratele immagini dei danni subitida 37 siti della Rete Natura2000 italiana, una minacciaanche per specie di uccelli digrande valore conservazioni-stico come il capovaccaio (chein Italia è sull’orlo dell’estin-zione), il pollo sultano (di re-cente reintroduzione inSicilia), la moretta tabaccatae il grillaio, queste ultime en-trambe classificate da Bir-dLife International “Spec 1”,

ossia minacciate a livello glo-bale; ma anche per altri verte-brati in pericolo come latestuggine palustre o l’ululoneappenninico tra rettili e an-fibi, e per particolari specie dipipistrelli come il rinolofo mi-nore o il barbastello per cui learee di Rete Natura 2000 sonodeterminanti per la loro tu-tela.“Avviare una procedura d’in-frazione nei confronti dell’Ita-

lia per garantire il pienorispetto della Direttiva comu-nitaria Habitat, tutelandoadeguatamente la Rete Na-tura 2000 italiana in progres-sivo degrado e rilanciando ilmonitoraggio dei Siti di im-portanza comunitaria e delleZone di protezione di spe-ciale”. È questa la richiesta con-giunta delle 2 Associazioni.Attualmente sono infatti deltutto assenti, carenti o erratele “Valutazioni d’Incidenza”,ovvero le valutazioni che i go-verni regionali, in base allenorme UE, dovrebbero garan-tire per valutare l’impattodegli interventi (piani, pro-getti o attività) su habitat especie delle aree europee dimaggior pregio naturalistico.Speriamo nel futuro!

Rete natura 2000: tanti i lati oscuri

Il grande esperto di terremoti e vulcanologo giapponese Ne-kada Setsuya, considerato il più grande tra i viventi, mettein allarme i Napoletani ed il mondo: “Il Vesuvio tornerà aderuttare ma non possiamo sapere quando”.Lo ha affermato durante i lavori della XII Conferenza Mon-diale dei Geoparchi ospitata ad Ascea, nel Parco Nazionaledel Cilento Vallo di Diano. “Alcuni vulcani mostrano i segnidella loro attività in un determinato modo con mesi di an-ticipo, altri vulcani, invece, solo poche ore prima.Di solito il cono di un vulcano tende a gonfiarsi manife-stando il cosiddetto “sudore vulcanico”, ciò significa chel’esplosione è alle porte”. Chiaramente l’aver costruito abi-tazioni nell'area sino ai piedi del vulcano è stato un gravis-simo errore, gli enti preposti alla sicurezza, devonodiscuterne e preparare un piano per gestire la situazione.“Nel Mediterraneo c’è un altro grande vulcano da teneresotto osservazione, il Marsili, il più grande d’Europa. Un ef-fetto domino con il Vesuvio (per una naturale compensa-zione dei fiumi di magma) non è da escludere, come non èda escludere, la possibilità di un grande tsunami, provocatoda una eventuale eruzione del Marsili.Immaginari, e nemmeno tanto, apocalittici con i quali dob-biamo convivere e relazionarci con grande rispetto e prepa-razione tecnica. Gli obiettivi del congresso internazionale(che ha visto la partecipazione di oltre 250 delegazioni in-ternazionali di 40 Paesi, oltre 400 fra delegati, autorità,scienziati, rappresentanti UNESCO, oltre a tutti i presi-denti dei geoparchi del mondo e di 75 delegazioni italiane),sono quelli di individuare strategie comuni per sensibiliz-zare la comunità mondiale, sia per lo studio di tecnichescientifiche per prevenire con largo anticipo eruzioni e ter-remoti; aumentare la conoscenza della popolazione sui temidei rischi geologici, della sostenibilità e dell'uso razionaledelle risorse; studiare i cambiamenti climatici in corso, at-traverso la geoconservazione e il geoturismo importanti peril futuro dell’intera umanità.

Conferenza Mondialesui geoparchi

WWF e LIPU denunciano le Regioni italiane

Paese che vai, vulcano che trovi

I Geoparchi in ItaliaIn Italia sono presenti otto Geoparchi. Il Parco Naturale Ada-mello Brenta (denominazione ufficiale Adamello Brenta Geo-park), il Parco Naturale Regionale del Beigua (BeiguaGeopark), il Parco Geominerario Storico e Ambientale dellaSardegna (Geological Mining Park of Sardinia), il Parco Natu-rale Regionale delle Madonie (Madonie Geopark), il DistrettoCulturale Rocca di Cerere (dRocca di Cerere Geopark), il ParcoNazionale Cilento e Vallo di Diano (Cilento and Vallo di DianoGeopark), il Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Me-tallifere Grossetane (Tuscan Mining Geopark) ed il Parco Re-gionale delle Alpi Apuane (Apuan Alps Geopark). AFP

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A partire dal 15 settembre siterrà sulla storica scalinatadel quartiere Montesanto nelcuore di Napoli: “Q.I. Riuso”,il nuovo mercatino dell'usatogreen. Il denso, popolare evivo quartiere di Montesanto,riconosciuto quale sito Une-sco e centro logistico d’ecce-zione perché snodoferroviario che interseca iprincipali mezzi di trasportocittadini: metro, funicolare,Cumana, con una movimen-tazione quotidiana di circadodici mila persone, è prontoad accogliere cittadini e visi-tatori. In esposizione e ven-dita: prodotti di seconda

mano per rispettare l'am-biente in economia. L'inizia-tiva curata da MariaFrancesca Vitiello, viene de-finita dagli organizzatori “uninedito e pratico spazio nelcuore della città. “Commer-cializzare, riciclare, vendereed acquistare oggetti di se-conda mano – spiegano – ri-mane il sistema più pratico,intelligente, economico e'verde' di rispettare l'am-biente”. Q.I. Riuso, infatti, sibasa su di un principio sem-plice ed ecologico, il riutilizzo,è luogo perfetto dove la vo-lontà di dar via o l’esigenza didisfarsi di oggetti non più

nuovi, si incontra con il desi-derio di comprare cose usateo articoli vintage. Per avereun proprio spazio nel merca-tino è sufficiente contattarnei promotori all'indirizzo [email protected] al numero3454995200: con un piccolocontributo sarà possibileesporre e vendere i propri og-getti. Gli appuntamenti inprogramma col mercatinosono tutti domenicali: a set-tembre il 15 e il 29, ad ottobreil 13 ed il 27, a novembre il10, infine a dicembre il primodel mese.

P.D’A.

Paolo D’Auria

Si definisce quartiere una zonadella città che si distingue perparticolari caratteristiche to-pografiche, funzionali, storicheed economiche. Un “QuartiereIntelligente”, invece, è un spa-zio di sensibilizzazione alla so-stenibilità ambientale tragenius loci e creatività, aggre-gazione e condivisione. IlQuartiere Intelligente rappre-senta la realizzazione di un at-trattore urbano ecologico: unluogo, un insieme di cose e per-sone tra mura storiche e acco-glienti, quale catalizzatore difunzioni,in cui i cittadini sonoascoltati, guidati e coinvoltinelle problematiche della di-fesa dell’ambiente. L’intento èquello di configurare uno sti-molante punto d’incontro e di-scussione, in cui si coniuganotemi sociali, ambientali e tec-nologici, dove è possibile gene-rare quella “ingegnosità” ingrado di migliorare i nostri“luoghi dell’abitare”. Si pro-pone, in sostanza, di far na-scere un “modello” diriferimento di “ecologia ur-bano”. Le attività riguardanotutte quelle azioni che miranoa dimostrare che la scelta eco-sostenibile del “pensare”, del“fare” e del “condividere” puòmigliorare la qualità sociale edambientale di una città. Ilprimo Quartiere Intelligente

nel cuore di Napoli è: Monte-santo. Chiunque si sia inerpi-cato sulla scala monumentaledi questo caratteristico borgo,dal mese di luglio in poi, hascoperto come un quartiere di-venta Intelligente! Un giar-dino, un vecchio opificio e unapalazzina risalente alla metàdell'’Ottocento, insieme con le

scale, costituiscono gli spazi diquesto polmone di idee, dovecittadini, professionisti, im-prenditori, artisti e associa-zioni si sono ritrovati insiemeper sperimentare un modellodi sviluppo urbano sostenibile.Il Quartiere Intelligente vuolequalità ecologica per i suoi abi-tanti, ma in una prospettiva di

apertura alla città. Qualità in-tesa non solo come riciclo deirifiuti, efficienza energetica,utilizzo di fonti rinnovabili e dimateriali ecosostenibili, maanche come sperimentazionedi buone pratiche, capaci di in-fluire e modificare in positivocomportamenti e modalità divivere il quartiere e la città. Il

progetto diventa un laborato-rio permanente della rigenera-zione e valorizzazione delleoltre 200 scale presenti sul ter-ritorio partenopeo. Un’inizia-tiva in progress da scoprire,che ha già portato i suoi primifrutti, riempiendo di luce e co-lori una zona di valore, pocotutelata e custodita.

Montesanto: il quartiere intelligente!Punto di incontro tra cultura, sostenibilità ambientale e creatività

Q. I. Riuso: il mercatino sostenibile nel cuore della cittàDal 15 settembre sulla storica scalinata di Montesanto

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PROMUOVERE E SOSTENERE L’EFFICIENZA ENERGETICA

Fabiana Liguori

La Regione Campania ha approvato loscorso 26 agosto il programma “EnergiaEfficiente – Piano per promuovere e so-stenere l’efficienza energetica”. Il docu-mento è stato elaborato per dareattuazione agli interventi previsti dal-l’Asse 3 “Energia” del P.O.R. FESRCampania 2007-2013, che ha comeobiettivo specifico: il risparmio energe-tico e la sostenibilità ambientale dell’usodella risorsa energetica. I fondi stanziatiammontano a 115 milioni di euro. Due i propositi interconnessi attraversoi quali la Regione vuole muoversi: Ener-gia Comune e Reti Intelligenti. ConEnergia Comune si intende promuovereinterventi finalizzati all’adesione dei Co-muni di piccole e medie dimensioni al-l’iniziativa del “Pattodei sindaci” e alla rea-lizzazione di impiantiper la produzione dienergia rinnovabile einterventi di efficienta-mento capaci di adot-tare un approccioorganico alla riqualifi-cazione energetica aservizio di edifici diproprietà delle ammi-nistrazioni locali, delleAsl, delle Aziende ospe-daliere, delle aree indu-striali, dei consorzi dibonifica e di sviluppoindustriale, dei nodi re-

gionali (stazioni-depositi-officine-uffici)e della rete del sistema di metropolitanaregionale (Smr). Con Reti Intelligenti,invece, si mira a: raggiungere uno svi-luppo energetico equilibrato e sostenibiledel territorio regionale superando alcunifattori di criticità sulle reti di bassa,media ed alta/altissima tensione checreano situazioni di forte dipendenza ri-spetto alle fonti energetiche esterne allaRegione e migliorando la performancedel sistema Regione in termini di rispar-mio e di efficienza energetica; favorirel’integrazione delle Fonti energeticherinnovabili; e a sostenere l’innovazionetecnologica per il potenziamento dellereti di trasmissione e distribuzione conil miglioramento dell’efficienza di quelleesistenti e con un sistema di nuove reti,capace di trasportare i flussi di energia

in modo economico, si-curo, continuo e razio-nale. Al finanziamento pos-sono accedere: gli Entipubblici (Regione Cam-pania, Ministero delloSviluppo Economico,Provincie, Comuni,Enti Pubblici e territo-riali, Comunità Mon-tane, Enti Parco) eImprese su tutto il ter-ritorio della regioneCampania. Ridurre il deficit delproprio bilancio ener-getico, incidere nei con-

sumi finali di energia in un settore ne-vralgico, quale quello dei trasporti, pro-porre un nuovo modello di sviluppo checoniughi il settore dei trasporti conquello dell’energia conciliando le esi-genze di una mobilità sostenibile conquelle del rispetto dell’ambiente, incen-tivare e sensibilizzare l’uso razionaledell’energia, migliorare l’efficienza ener-

getica e contenere la domanda attra-verso l’ottimizzazione degli usi finali,sono da tempo gli obiettivi che l’Ammi-nistrazione regionale persegue conazioni, interventi e progetti. Anche se la strada verso il “pulito” e il“sano” è ancora molto lunga…a noi piacepensare che ci siano persone che lavo-rino in questa direzione con i fatti.

IL BATEAU MOUCHE NEL GOLFO DI NAPOLI

Dal mese di settembre anchenel Golfo di Napoli è possibilesalpare a bordo di un elegante“Bateau Mouche” ed effet-tuare un emozionante per-corso turistico, navigandonelle acque partenopee e am-mirando le meraviglie dellacittà. Il progetto è stato pre-sentato in sala Giunta dall’as-sessore al turismo NinoDaniele, dall'assessore alle po-litiche sociali Roberta Gaeta,dal consigliere comunale Car-mine Attanasio ed dal presi-dente della compagnia dinavigazione AliLauro, Salva-tore Lauro. Partendo da Mer-gellina l’aitante imbarcazione“tocca” alcuni siti di grande in-teresse storico, ambientale epaesaggistico come PalazzoDonn'Anna, Villa Rosbery,Marechiaro, La Gaiola, Nisida

e Castel dell'Ovo. Tempo dipercorrenza: circa 40 minuti. La prima corsa del BateauMouche napoletano della com-pagnia AliLauro si è svolta loscorso 7 settembre. Nei week-end del mese sono previste, invia sperimentale, altri appun-tamenti, con tre partenze gior-naliere: alle ore 10, 12 e 17,più corse suppletive a richie-sta dei Tour Operator o gruppituristici. Il prezzo dell’itinera-rio marittimo è notevolmentecontenuto: € 4.50 per gli adultied € 3.00 per i bambini e ra-gazzi fino a 12 anni. Per lecase famiglia la bella avven-tura è totalmente gratuita! Come ha dichiarato l'Asses-sore Nino Daniele "il progettoha avuto subito il patrociniodel Comune di Napoli perchéè raro trovare degli imprendi-

tori che rischiano di proprioper dare una mano alla città.Si tratta di un progetto speri-mentale che non comportacosti per l’Amministrazionecomunale. Se il nostro BateauMouche troverà benevoli ri-sposte dalla stessa città, daituristi e tra gli operatori turi-stici, chiederemo alla societàAliLauro di riproporre l’itine-

rario ogni anno da maggio asettembre". "L'idea - ha detto il consigliereCarmine Attanasio, promo-tore e coordinatore dell'inizia-tiva - è quella di creare unaltro grande attrattore per ituristi sul lungomare pedona-lizzato e per dar loro un altro

ottimo motivo per restare aNapoli. La città, guardata dalmare, è qualcosa di meravi-glioso ed il percorso definitotocca visivamente alcuni deiposti più belli: un patrimoniostorico, ambientale e paesag-gistico unico al mondo”.

F.L.

La Regione Campania approva il programma e stanzia 115 milioni di euro

Un affascinante itinerario turistico navigando nelle acque di Partenope

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Il consumo delle risorse naturaliFabiana Clemente

Terra, fuoco, aria, acqua. Elementi es-senziali per la nostra sopravvivenza,senza i quali non staremmo nemmenoqui a parlarne. Ma se tutto questo ungiorno dovesse finire? Quale destino ciattenderebbe? Ma il quesito premi-nente è un altro: cosa può fare l’uomoper cambiare scenario? È giunta l’oradi pensare in modo più consapevole aduna risposta. Il 20 agosto 2013 – EarthOvershoot Day - è la data che segnal’esaurimento delle risorse che la Terrapuò ricreare in un anno. Quindi ab-biamo consumato in quasi 8 mesi ri-sorse che avremmo dovuto equamentedistribuire da gennaio a dicembre. Peri prossimi 4 mesi siamo in debito con laTerra. Un preoccupante anticipo di ben31 giorni rispetto all’Overshoot day del1993. Segnale che deve indurre adun’attenta riflessione. Secondo i datiraccolti da Global Footprint Network –organizzazione no profit impegnata nel

settore della sostenibilità ambientale -stiamo sfruttando in modo esponenzialeriserve ittiche, acqua, foreste e terre dacoltivare, al punto da non garantire allegenerazioni future la stessa quantità difrutti che madre natura ci ha donatofino ad oggi. Entro la fine dell’annoavremo consumato risorse equivalentia quelle di 1,5 pianeti. Quali sono leconseguenze più evidenti? Il deficitdelle risorse naturali si traduce in pri-mis nei cambiamenti climatici di cuitutti siamo spettatori inermi, nell’espo-nenziale riduzione delle foreste e la re-lativa perdita della biodiversità. LaCina è annoverata come principale con-sumatrice di risorse non solo a causadel suo assetto demografico – che sicu-ramente influisce non poco sullo sfrut-tamento dei beni rinnovabili – ma inprimis per il suo affannoso sviluppo in-dustriale. Basti considerare che la solapotenza cinese emette più del 70% dianidride carbonica. In questo lento pro-cesso di degrado ambientale l’Italia non

è esimente da responsabilità – consumainfatti un capitale naturale 4 volte su-periore a quello di cui realmente neces-sita. Ma anche Francia, India, Usa,Egitto, Grecia, Gran Bretagna, Sviz-zera, Qatar e Giappone sono imputatenella causa di sfruttamento ecologico. È possibile cambiare scenario? Come ri-durre le nostre spese ecologiche? La ri-sposta a queste domande è unica:green! Pensare, agire e rispettare la na-tura devono essere i nuovi imperativimorali da adottare. Una nuova formamentis decisamente biosostenibile! Li-mitare i consumi domestici è il primostep da osservare. Ad esempio, utiliz-zare gli elettrodomestici a risparmioenergetico ed azionarli nelle fasce ora-rio a ridotto consumo; disinserire gli in-terruttori prima di andare a dormire, inmodo da non sprecare ulteriore energiadurante la notte; ridurre il consumo diacqua ed utilizzare detergenti ecologici;poi ancora lampadine a risparmio ener-getico, fotovoltaico, infissi termoiso-

lanti; dulcis in fundo prediligere saneed economiche passeggiate all’auto. Icambiamenti del singolo individuo pos-sono tradursi in cambiamenti di un’in-tera popolazione. Tuttavia soluzioni piùestreme sono suggerite da illustri pro-tagonisti dell’imprenditoria milionaria,quali Elon Musk promotore dell’ambitoprogetto di colonizzazione di Marte e diPeter Diamandis, cofondatore di Plane-tary resources, con il progetto di estra-zione di materie prime dagli asteroidi.Suddette soluzioni partono dalla con-vinzione che non ci sia più nulla da fareper rinvigorire i doni che sinora ab-biamo egoisticamente sfruttato. E comela mettiamo con lo sviluppo sostenibile?Le generazioni future non hanno i no-stri stessi diritti? La terra e con essa isuoi prodotti non appartengono a nes-suno. Li prendiamo in prestito per potersopravvivere ed è nostro dovere preser-vare con cura tutto ciò di cui i nostrifigli avranno bisogno in futuro. Questoè il significato di sviluppo sostenibile.

Marmaray: il tunnel sottomarino più profondo della terraMarmaray questo il nome delpiù profondo tunnel sottoma-rino della Terra. Acronimo ot-tenuto dal Mar di Marmara eRay, che in turco significa fer-rovia, la galleria del Bosforo, acinquantotto metri sotto il li-vello del mare, sta vedendo laluce in una delle zone a piùalto rischio sismico dell’interoOriente. Infatti, sorgerà ameno di venti chilometri dallaFaglia Anatolica Settentrio-nale. Entrando a pieno titolonel guinness dei primati giàprima di essere ultimata, que-st’opera difficilmente la sipotrà definire sostenibile. Altermine dei lavori il tunnel sot-tomarino avrà una lunghezzadi circa quattordici chilometri,di cui 1,4 chilometri saranno

sotto lo stretto e saranno com-posti da 11 sezioni, ciascunalunga centotrenta metri e pe-sante diciotto mila tonnellate.Verranno, inoltre, costruite tre

stazioni sotterranee, mentre letrentasette già esistenti in su-perficie subiranno lavori di ri-strutturazione. Insomma, un’opera da record

mondiale! Grazie al Marmarayverrà riunita la linea di tra-sporto su rotaia tra le due riveseparate dallo stretto. Al suointerno troveranno spazio unalinea metropolitana, due lineeper treni leggeri di pendolari,una linea per treni a lungapercorrenza e, infine, una lineaper l’alta velocità. La capacità di passeggeri è sti-mata in circa settantacinquemila all’ora in ciascuna dire-zione. L’opera ha un costo dipiù di 2miliardi e mezzo di dol-lari, investiti e spesi dall’Agen-zia Internazionale Giapponeseper la Cooperazione (JICA) edalla Banca Europea per gliInvestimenti (BERS). Questagrande opera doveva essereconsegnata ben 5 anni fa, ma i

lavori hanno subito una bat-tuta d’arresto, in quanto èstato scoperto un antico portoproprio dove il tunnel dovevaincontrare le acque del Bo-sforo. Per questo, ad oggi nonè stata ancora stimata unadata sicura di chiusura dei la-vori, ma si sa con certezza chesi è superato di oltre la metà lalunghezza dello scavo sotterra-neo. Marmaray fa parlare di séin tutto il mondo, disturbandoil sonno ad archeologi, inge-gneri, urbanisti e ambientali-sti, che vedono in questamastodontica opera il fanta-sma di un eco-mostro. Per ilmomento non si può dire nullacon certezza, “ai posteri l’arduasentenza”.

A.P.

Secondo i dati raccolti

da Global Footprint

Network stiamo

sfruttando in modo

esponenziale riserve

ittiche, acqua, foreste e

terre da coltivare

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Gennaro Loffredo

In Campania la stagioneestiva appena conclusa si ècontraddistinta, rispetto alleannate precedenti, per la pre-senza costante dell’anticiclonedelle Azzorre. Il quale ha rega-lato, con il suo respiro mite egradevole, lunghi periodi ditempo stabile e temperaturepraticamente in linea con lemedie stagionali.Le sortite del famigerato anti-

ciclone africano sono state fu-gaci e senza mai raggiungerepicchi eccessivi di durata o diintensità. Pochi e sporadicisono stati gli episodi di mal-tempo, concentrati nella primafase della stagione, postumi diuna primavera molto instabilee fresca. Le condizioni meteodel mese di giugno 2013, tutta-via, sono state molto variabili.Secondo i dati mensili analiz-zati dallo storico osservatoriometeorologico della città di Na-poli, nei primi dieci giorni l’an-damento termico si è scostatonegativamente di circa 3°Cdalla media, a causa di un per-sistente flusso fresco e insta-bile nord-atlantico. Le pioggesono cadute esclusivamentenei primi 12 giorni del mese.Anche le temperature superfi-ciali del mare hanno risentitodi questa circolazione distampo autunnale, perma-nendo al di sotto dei valorimedi stagionali, tra i 19-20°C.Intorno alla metà del mese, lanostra regione è stata interes-sata, per una settimana, dallaprima ondata di caldo africanodella stagione. Il mese si è con-cluso con il ritorno a condizionipiù accettabili grazie all’arrivosul nostro paese dell’antici-clone delle Azzorre. Dopo un mese di giugno moltodinamico e leggermente piùcaldo della norma, il mese diluglio si è presentato con tuttele caratteristiche tipiche del-l’estate mediterranea. Laprima metà del mese è statacaratterizzata da temperatureperfettamente nella norma delperiodo, senza eccessi di caldoe di umidità. L’anticicloneoceanico, infatti, è stata la fi-gura prevalente sulla scenaeuropea. Così le perturbazioniatlantiche sono state costrettea sfilare verso latitudini set-tentrionali. A partire delgiorno 20, la sostituzione del-l’anticiclone delle Azzorre conquello africano ha favorito unnetto e sensibile aumento delletemperature, dando inizio aquella che sarà poi la secondaondata di calore africano. Il 28luglio è stata la giornata piùcalda con valori di tempera-ture superiori ai 35°C su granparte del territorio regionale, econdizioni di grave disagio not-turno per la presenza di valoridi umidità oltre l’80%. Le tem-perature superficiali del maresono schizzate dai 21°C di ini-zio mese ai 26°C nella sua

parte finale. Quasi assenti leprecipitazioni, a parte i solititemporali di calore sulle zoneinterne nella prima parte delmese, con locali sconfinamentisu alcune aree costiere.Dopo una temporanea cessa-zione del flusso caldo africanoalla fine di luglio, nei primi diagosto l’Italia ha sperimentatola terza ondata di caldo, quellapiù intensa dell’intera estate. I

valori di temperatura non sonostati particolarmente elevati(intorno ai 35°C), ma è statol’alto contenuto di umidità pre-sente nell’aria, spesso supe-riore all’85%, a rendereoppressiva questa fase dellastagione. L’afa è stata spaz-zata via definitivamente agliinizi della seconda decade delmese, per l’arrivo di una per-turbazione atlantica che ha ri-

mescolato l’aria e ha recato fe-nomeni a tratti intensi speciesul nord-Italia: tra questi, nu-bifragi e trombe d’aria di cuiabbiamo letto nelle cronache.È un’estate, quella appena tra-scorsa, che, a eccezione diqualche settimana, è insommastata dominata dall’oceano, sianella sua forma anticiclonica(Azzorre), che in quella ciclo-nica (perturbazioni).

RRaccontiamo il meteo. In Italia l’anticiclone africano si è affacciato tre volte, più presente l’Azzorre

Estate 2013 in controtendenza, frena il caldo

Le stagionidegli astri

e del meteoPer estate astronomica siintende quel periodo del-l’anno che ha inizio il giornodel solstizio di estate, nelnostro emisfero il 20 o il 21giugno, e termina nel giornodell’equinozio di autunno (il22 o 23 settembre). Nel giorno del solstiziod’estate il sole raggiunge ilsuo punto più alto sull’oriz-zonte, dopodiché inizia ascendere: in questo giorno,si registra anche il massimodi ore di luce. La posizionedel sole sull’orizzonte di-pende dall’inclinazione dellaTerra rispetto alla sua orbita,inclinazione che raggiunge ilmassimo nei due solstizi. Dall’inclinazione dipendeanche la durata del giorno edella notte. Durante l’estate astrono-mica, la durata del giornotende progressivamente adiminuire e, conseguente-mente, ad allungarsi quelladella notte, fino al giornodell’equinozio di autunno,quando la durata del giornoè uguale a quella dellanotte.. Per estate meteorologica in-vece si intende il periodo ditre mesi più caldo. Corrisponde insomma all’in-tervallo di tempo dove siraggiungono le temperaturepiù elevate dell’intero anno,e può variare da paese apaese in base alla latitudine. In Italia, quando parliamo diestate meteorologica, fac-ciamo riferimento al periodoche va dal 1 giugno al 31agosto.

Ge.Lo.

Anomalie precipitazioni dell’estate 2013, rispetto alla media 1971-2000: prevalente deficit del 30% rispetto al normale, ma al Sud ha piovuto più della media. (Fonte Isac-Cnr)

Anomalie termiche dell’estate 2013: dato complessivo di anomalia +0,96°C rispetto al periodo 1971-2000 (fonte: Cnr-Isac).

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Luigi Mosca

A pochi mesi dal decreto sulla traspa-renza, la Regione Campania si adeguavarando una sua legge sugli “opendata”. L’obiettivo è suggestivo: rendereaccessibili a tutti i cittadini i dati e leinformazioni di cui l’amministrazioneregionale è titolare. Il canale privile-giato per l’accesso universale è (e sem-pre più sarà) il web. A marzo, su delega del Parlamento, ilGoverno ha varato un decreto legisla-tivo per il «riordino della disciplina ri-guardante gli obblighi di pubblicità,trasparenza e diffusione di informa-zioni da parte delle pubbliche ammini-strazioni». Norme ambiziose, a cuialcune Regioni hanno dato subito sè-guito: ci hanno pensato prima Lombar-dia e Lazio, terza è stata la Campania. Il 28 agosto scorso, infatti, il Consiglioregionale ha approvato la legge regio-nale intitolata “disposizioni in materiadi trasparenza amministrativa e di va-lorizzazione dei dati di titolarità regio-nale”. Il testo è stato presentato dagliassessori regionali Guido Trombetti ePasquale Sommese, e approvato al-

l’unanimità dalle due commissionicompetenti del Consiglio regionale,prima di ricevere il definitivo via liberadell’Assemblea.. «L’obiettivo - ha spie-gato la Giunta regionale in una nota -è garantire la piena accessibilità deidati, dei documenti pubblici in formatodigitale e, in generale, delle informa-zioni pubbliche ed il pieno riconosci-mento della possibilità di riutilizzarliper favorire trasparenza e partecipa-zione a beneficio dei cittadini dellaCampania». I principi a cui ci si è ispi-rati in Campania (ha chiarito l’asses-sore Trombetti con una dichiarazione afine agosto) sono analoghi a quelli det-tati dal presidente degli Stati Uniti Ba-rack Obama con la direttiva sull’”opengovernment” del 2009. «Si tratta diprincipi semplici e innovativi», ha dettol’ex rettore della Federico II. «Riassu-mibili nelle indicazioni, a governi e am-ministrazioni dello Stato, ad aprirsi erendersi disponibili alla società».«La Pubblica Amministrazione - ha ra-gionato Trombetti, che detiene la de-lega ai Sistemi informativi - è oggi unodei maggiori produttori e detentori diinformazioni strutturate e certificate.Un patrimonio oggi non completa-mente messo a valore. Per di più pub-blico, finanziato con fondi pubblici. Peril quale servono strategie che facciano

non solo emergere ma soprattutto mol-tiplicare tale valore».Dal canto suo, Sommese ha commen-tato che si tratta di «una vera e propriarivoluzione nel rapporto tra cittadini ePubblica Amministrazione. In tal modo- ha sottolineato l’assessore al Perso-nale - si va delineando il progetto diuna Regione manageriale, dipartimen-tale ed interdisciplinare in cui le infor-mazioni prodotte e raccolte diventinovalore aggiunto per lo sviluppo econo-mico. Il prossimo passo dovrà essere laredazione ed approvazione del Regola-mento d’uso degli Open data in Cam-pania». Secondo i principi delineati daqueste nuove norme, gli atti, i docu-menti e i dati in possesso dell’ammini-strazione regionale dovranno essereorganizzati in «dataset», cioè in insiemidi dati accessibili sul web. Questa“messa in linea” dei documenti dellaRegione verrà scandita da appositi re-golamenti attuativi, e inoltre dovrà te-nere conto dei limiti dettati da diverseleggi dello Stato che tutelano, ad esem-pio, la riservatezza di alcuni dati per-sonali o la sicurezza pubblica. LaRegione dunque si “mette in linea”, enel concretizzare questi sforzi dovrà ne-cessariamente fare riferimento, oltreche alla nuova normativa regionale,anche al recente decreto 33. Un decreto

complesso, per moltiversi impegnativo, cheintroduce il “principiogenerale di traspa-renza” e indica i conte-nuti minimi che i sitiweb delle pubblicheamministrazioni de-vono presentare alpubblico. Allo stessotempo, però, lasciamolto campo apertoalle scelte tecniche sucome rendere accessi-bili dati e documenticon gli attuali stru-menti telematici.

Le banche dati di cui dispone

Il Testo unico sulla trasparenza(D.Lgs.33/2013) è stato approvatodal governo lo scorso febbraio. Ilpacchetto di misure disciplina, tral’altro, gli obblighi di pubblicità, tra-sparenza e diffusione delle informa-zioni da parte della Pubblicaamministrazione. I siti web istituzionali diventano,sempre più, il canale privilegiatoper realizzare l’obiettivo di un’am-ministrazione trasparente e respon-sabile. Attraverso internet, infatti, icittadini potranno ricevere informa-zioni sempre più puntuali e detta-gliate sulle scelte fatte dalleistituizoni, e sulle attività delleagenzie pubbliche. Il ministro per la pubblica ammini-strazione e la semplificazionemette a disposizione uno strumentoutile per valutare il grado di traspa-renza dei siti web istituzionali. Sichiama, per l’appunto, “Bussoladella trasparenza” ed è consultabileall’indirizzowww.magellanopa.it/bussola/. Grazie alla Bussola, è possibile mi-surare i risultati raggiunti dai sitiweb di migliaia di pubbliche ammi-

nistrazioni italiane. Inoltre questostrumento offre servizi di consu-lenza per chi deve progettare unsito web di una pubblica ammini-strazione. Ad esempio, c’è una se-zione dedicata ai nuoviadempimenti introdotti dal decretolegislativo 33/2013. C’è persinouna classifica con i siti web più “tra-sparenti” di svariate categorie dipubbiche amministrazioni. Tra leregioni, la Campania risulta pur-troppo al penultimo posto. Ma, asorpresa, peggio di noi fa l’EmiliaRomagna, tradizionalmente consi-derata all’avanguardia per i serviziinnovativi. A essere precisi, la clas-sifica chiarisce che si basa su para-metri probabilmente superatidall’ultimo decreto Trasparenza.Occorre attendere dunque l’aggior-namento di questo strumento peravere una valutazione esaustiva.Tra gli Enti locali, alcuni comunicampani riescono a totaizzare ilmassimo punteggio: tra questi,Cava de’ Tirreni, Bagnoli Irpino, Mi-nori, Pomigliano d’Arco, Sant’Ana-stasia. Tra le Asl, spicca laperformance dell’Asl Na3 Sud, ad-dirittura al primo posto tra gli entisanitari italiani (lm).

Le norme campane seguono il decreto legislativo 33/2013

Legge regionale sugli “open data”Riforma all’insegna della trasparenza

Lo strumento

Tra le Asl, la NapoliSud è quella che hail portale più “open”

La “bussola”per valutare

i siti web della Pa

Innovazione

La «full disclosure» (piena accessibilità) è una filosofia di governo nata nei Paesi anglosassoni. Tra gli obiettivi, favorire l’efficienza.

Assessori. Guido Trombetti e Pasquale Sommese

ARPA CAMPANIA AMBIENTE del 15 settembre 2013 - Anno IX, N.17Edizione chiusa dalla redazione il 10 settembre 2013

DIRETTORE EDITORIALEAntonio EpiscopoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOS. Allinoro, I. Buonfanti, F. Clemente, G. Cola-russo, P. D’Auria, G. De Crescenzo, A. Espo-sito, E. Ferrara, R. Funaro, G. Loffredo, B.Mercadante, A. Morlando, A. Palumbo, A. Pa-paroSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 7- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/426/427 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

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Rosa Funaro

La tecnologia cellulare M2M di Telit Wireless So-lutions sarà integrata nel MolluSCAN Eye, un pro-getto scientifico ambientale, con base in Francia,frutto dell'impegno di un gruppo internazionale emultidisciplinare di ricercatori e professori univer-sitari – biologi, specialisti di tecnologie elettroni-che, matematici ed esperti del web. Avviato nel2006 ad Arcachon Bay, Francia, questo progetto hal'obiettivo di monitorare i livelli di inquinamentodelle acque degli oceani, a livello mondiale, attra-verso la lettura e l'interpretazione dei movimentie dei comportamenti, monitorati elettronicamente,di molluschi come ostriche, calamari giganti, e pet-tini di mare islandesi. Il Dr. Jean-Charles Massa-buau, leader del progetto MolluSCAN Eye, nonchéPhD, Research Director CNRS, Physiological Eco-logy & Ecotoxicology, Aquatic Systems, Universitéde Bordeaux & CNRS, spiega che qualche anno fa,l'idea originaria era molto semplice e si basava sulfatto che, in presenza di inquinamento o scarsaqualità idrica, un mollusco chiude il suo guscio o,in situazioni estreme, muore aprendosi completa-mente. E aggiunge che in realtà oggi c'è molto piùda osservare e analizzare, poiché il comportamento

dei molluschi è molto più complesso. Può infatticambiare drasticamente anche in presenza di li-velli molto bassi di inquinamento. Il progetto uti-lizza elettromagneti molto leggeri, che pesanomeno di un grammo, collegati al guscio dei mollu-schi, il sistema di monitoraggio elettronico da re-moto è composto da due parti: una unitàimpermeabile immersa in prossimità dei molluschiacquisisce i dati e li manda ad una unità sulla ter-raferma che li trasmette, attraverso una rete cel-lulare, al server principale all'interno deilaboratori, che integra un modulo GSM/GPRSUC864-G di Telit. Il dispositivo remoto è un solidoe collaudato microcomputer basato sul sistema ope-rativo Linux. Le sue due componenti richiedono unbasso consumo di Watt che può essere fornito dauna batteria o da energia solare. L'unità imper-meabile consuma un terzo Watt ed è in grado difunzionare da sola come data-logger. Grazie ai pro-cessi di amplificazione, che sono stati migliorati si-gnificativamente con la tecnologia e l'esperienzaacquisite nel corso degli anni attraverso una ri-cerca intensa, la precisione della distanza criticamisurata tra gli elettrodi risulta molto elevata. "Ilprogetto MolluSCAN Eye rappresenta una vera epropria evoluzione nel settore delle scienze am-

bientali", ha dichiarato Dominikus Hierl, CEO diTelit Wireless Solutions. "Possiamo infatti facil-mente ipotizzare un nuovo settore in via di svi-luppo, relativo alla scienza applicata e che derivadal successo di questo progetto. Un'ampia gammadi tipologie di biosensori connessi e distribuitiovunque, che aiutino le persone e i governi a man-tenere pulito il nostro pianeta e a tenere sotto con-trollo il nostro ambiente, anche alla lucedell'aumento della popolazione mondiale".

Angelo Morlando

Il programma internazionaleHyMeX (Hydrological cycle inMediterranean Experiment)ovvero Sperimentazione suicicli idrologici nel Mar Medi-terrano, ha lo scopo di proporreuna valida strategia per il mo-nitoraggio e la revisione deglieventi idro-meteorologici e ma-rini di forte impatto. Le atti-vità sono curate anche da unospecifico gruppo italiano(HYMEX Italy Team) e, grazieagli esiti delle campagne dimonitoraggio terminate nellescorse settimana, è possibilefare una serie di utili e interes-santi approfondimenti. Gliesiti più interessanti si stannoavendo nel Mediterrano Nord-Occidentale in Adriatico, ma siattendono risultati a breveanche per il Mar Tirreno e perle coste campane. Durante lecampagne di monitoraggiosono state utilizzati strumentidi misura addizionali apposi-tamente dislocati, inclusi aereiequipaggiati con radar meteo-rologici e strumenti per misuremicrofisiche. Recentemente,proprio il gruppo italiano hafortemente sponsorizzato una

serie di incontri produttivi (To-losa e Vienna) durante i qualisi è preso principalmente attoche l'adesione italiana aHyMeX ha rappresentato unautentico momento di aggre-gazione per la comunitàmeteo-idrologica nazionale diricerca. La partecipazione ita-liana non sarebbe stata possi-bile se non si fosse deciso di

costituire un vero e proprio co-ordinamento nazionale attra-verso il CNR-ISAC, in modo dapoter definire una strategia co-mune di azione. Il coordinamento nazionale haottenuto un riconoscimentoformale da parte dei Direttoridegli Enti e degli Istituti di Ri-cerca partecipanti, attraversola sottoscrizione di una lettera

comune di sostegno, in cui sisono riconosciute come priori-tarie le finalità scientifiche diHyMeX e si è assicurato il con-tributo attivo del personaletecnico-scientifico. Ciò ha per-messo alla comunità italianadi HyMeX di contribuire note-volmente alle attività dellecampagne di monitoraggio for-nendo le previsioni numeriche

e le misure idro-meteorologi-che necessarie al monitoraggiodi quei sistemi meteorologiciresponsabili di fenomeni in-tensi nei siti di interesse nazio-nale. In questa prima fase, comedetto, sono stati forniti i datiper il Centro Italia, le regioniLiguria e Toscana e il Nord estitaliano, ma a breve si integre-ranno i dati anche per le altreRegioni. I vari gruppi, pochimesi, fa, hanno deciso che ègiunto anche il momento di fis-sare un incontro tra tutti i ri-cercatori e partner, infatti, èstato organizzato il 7thHyMeX Workshop a Cassis, inFrancia, dal 7 al 10 ottobre;l'incontro sarà l'occasione per iricercatori italiani e per tuttigli altri attori coinvolti nell’ini-ziativa internazionale, di pre-sentare i primi risultati e leprime conclusioni derivantidallo studio di questi eventi. Sarà, infine, necessario con-frontarsi con il Centro Opera-tivo Principale di Montpellierper la successiva pianifica-zione delle osservazioni addi-zionali e per produrre, ognunoper le proprie competenze, unpuntuale rapporto di sintesi.

Gli sviluppi del programma HyMeX Per il monitoraggio e la revisione degli eventi idro-meteorologici e marini di forte impatto

PROGETTO MolluSCAN EyeMonitorare l’inquinamento degli oceani osservando i molluschi marini

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Salgono al numero record di4.698 le specialità alimentaripresenti sul territorio nazio-nale che sono state ottenutesecondo regole tradizionaliprotratte nel tempo per al-meno 25 anni. È quantoemerge da una analisi dellaColdiretti sul censimento dei

prodotti agroalimentari tradi-zionali delle regioni nel 2013,aggiornato con la pubblica-zione della tredicesima revi-sione sulla Gazzetta Ufficiale.I prodotti censiti erano 4.671lo scorso anno, ma rispetto al2000 quando è iniziato il la-voro di catalogazione a livelloregionale sono più che raddop-piati quest’anno sotto laspinta – sottolinea la Coldi-retti – della forte crescita delturismo enogastronomico inItalia. Secondo una recenteindagine Coldiretti per più diun italiano su tre (35 percento) dipende proprio dalcibo il successo della vacanzache per essere perfetta nondeve mai far mancare la degu-stazione delle specialità eno-gastronomiche locali. Il ciboinfatti – sottolinea la Coldi-retti – è considerato l’ingre-diente più importante dellavacanza che batte la visita amusei e mostre (29 per cento),lo shopping (16 per cento), laricerca di nuove amicizie (12per cento), lo sport (6 percento) e il gioco d’azzardo (2per cento). Per questo l’Italiaè leader mondiale nel turismoenogastronomico con oltre 24miliardi di euro spesi dai turi-sti nazionali ed esteri nel bel-

paese per consumare pasti inristoranti, pizzerie, trattorie oagriturismi, ma anche per ac-quistare prodotti tipici, se-condo l’analisi della Coldirettidalla quale si evidenzia che èdestinata alla tavola ben unterzo (33 per cento) dellaspesa di italiani e stranieri in

vacanza in Italia. Quasi il 10per cento dei prodotti alimen-tari tradizionali censiti sulterritorio nazionale si trova –sottolinea la Coldiretti – inToscana dove se ne contanoben 463 ma sul podio saleanche la Campania con 387specialità e il Lazio con 384. Aseguire – precisa la Coldiretti

– si posizionano il Veneto(371), il Piemonte con 341 pro-dotti seguito dall’Emilia Ro-magna con 307 specialità edalla Liguria che può contaresu 295 prodotti. A ruota tuttele altre Regioni: la Calabriacon 269 prodotti tipici censiti,la Lombardia con 246, la Sici-

lia con 234, la Puglia con 232,la Sardegna con 181, il Molisecon 159, il Friuli-Venezia Giu-lia con 153, le Marche con 150,l’Abruzzo con 147, la provinciaautonoma di Trento con 109,quella di Bolzano con 92, laBasilicata con 77, l’Umbriacon 69 e la Val d’Aosta con 32.

(dal web)

Prodotti tipici locali,record italiano

L’estate è ormai trascorsa, ri-mangono i souvenir. Que-st’anno i preferiti dagli italianisono i prodotti agroalimentaritipici. Coldiretti, sulla base deidati Ipr marketing, sostieneinfatti che il 26% dei nostriconnazionali, ovvero ben unitaliano su quattro, è tornatoa casa con vino, formaggio,olio di oliva, salumi o con-serve. Bancarelle di piazza,frantoi, botteghe e cantine l’-hanno fatta da padrone regi-strando un miliardo di euro dispesa e battendo le altre tipo-logie di souvenir (gadget, ab-bigliamento). Le migliaia disagre e feste di paese svolte inestate hanno contribuito a farconoscere, valorizzare i pro-

dotti e spingere così all’acqui-sto sicuro “in loco”. Tra le con-cause che hanno portato alprimato del souvenir agroali-mentare c’è però da elencareanche la crisi economica chespinge i consumatori a privile-giare beni di necessità. E que-sto è dimostrato dal fatto che

ben il 45% degli italiani è tor-nato a casa senza souvenir al-cuno. Contribuiscono al datopositivo dei prodotti tipici, in-vece, gli stranieri, attirati dasempre dalla produzione ga-stronomica italiana. Il mer-cato del tipico regala 4.698specialità tradizionali, ovvero

quelle ottenute con regole cheperdurano da 25 anni e omo-genee su tutto il territorio na-zionale. In più a disposizionedei palati stranieri e non 252prodotti Dop e Igp e 331 vini adenominazione di origine con-trollata (Doc), 59 a denomina-zione di origine controllata egarantita (Docg) e 118 a indi-cazione geografica tipica (Igt).I prodotti più richiesti, af-ferma Coldiretti, sono la moz-zarella di bufala e il limoncelloin Campania, il formaggioAsiago in Veneto, il pecorinodella Sardegna, il prosciuttoSan Daniele del Friuli, il vinoBarolo del Piemonte, la Fon-tina in Valle d'Aosta.

A.E.

L’adozione di un piano di zonazione vitivinicola di qualitàper scoprire le vocazioni dei terreni e le potenzialità delterritorio fino ad ottenere per la Valle del Vino del Sannioil riconoscimento di “Distretto agroalimentare di qua-lità”.Questi i punti chiave del protocollo d’intesa sotto-scritto lo scorso primo settembre, presso il CastelloMediovale di Guardia Sanframondi (BN), dai sindaci ditredici comuni del Sannio, con la partecipazione della Ca-mera di Commercio di Benevento e il CNR e il coordina-mento dell’associazione nazionale Città del Vino. Ilprotocollo giunge in funzione della redazione previstaentro l’aprile 2014 dei PUC, piani urbanistici comunali.“La nostra visione di Piano Regolatore delle Città del Vino– ha commentato Paolo Benvenuti, direttore dell’omo-nima Associazione Nazionale – è stata pienamente con-divisa dalle amministrazioni locali. Puntiamo a unosviluppo sostenibile del territorio che metta al centro delleattività e delle iniziative la ruralità, la campagna, il ter-ritorio agricolo, rovesciando una vecchia concezione di po-litica urbanistica che privilegiava l’urbano rispetto aquello che un tempo veniva definito l’extra urbano”.I Comuni firmatari del patto sono stati: Guardia Sanfra-mondi, San Lorenzo Maggiore, San Lupo, Foglianise,Paupisi, Vitulano, Castelvenere, Ponte, Torrecuso, Solo-paca, Cerreto Sannita, Telese Terme, Benevento. L’obiettivo del protocollo di intesa punta, inoltre, a darvita ad un modello di sviluppo più green e “smart”, con lacreazione di una Wine Smart City. Il documento prevede,infatti, azioni per: la riduzione del fabbisogno energeticoper la produzione, il recupero e la riqualificazione degliambienti degradati e l’utilizzo di nuove tecnologie per unapromozione del territorio attenta alla sostenibilità dellaproduzione.

Marchio di qualitàper i vini del Sannio

Souvenir delle vacanze: vincono gli agroalimentari tipici

Campania seconda con 387 specialità

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Giulia Martelli

Nebulose, stelle lontane, ga-lassie ed asteroidi alla portatadi tutti, la volta celeste po-trebbe non avere più segreti enon importa se non siamoscienziati, da oggi, tutti quelliche lo desiderano potranno in-fatti trasformarsi in astro-nomi spaziali e scrutare,stando comodamente con ipiedi per terra, i misteri delcosmo spendendo soltantopoche decine di dollari. Fanta-scienza o fantafinanza? En-trambe. Un milione e mezzodi dollari raccolti in poco piùdi un mese grazie a una rac-colta fondi su Internet. È questo il risultato dellacampagna di crowdfundinglanciata a fine maggio dallasocietà Planetary Resourcesdi Washington che con questacifra intende costruire un te-lescopio spaziale orbitante delpeso di 15 kg da mettere in or-bita nel 2015, chiamatoArkyd-100. Planetary Resour-ces, che per la raccolta fondi siè affidata a Kickstarter (la piùaffermata piattaforma di

crowdfunding, dove chiunquepuò raccogliere fondi per i pro-pri progetti facendo appello atutti gli utenti Internet), pun-tava a raccogliere un milionedi dollari entro il 30 giugno.

Ma il 19 giugno l’obiettivo eragià raggiunto e prima dellafine del mese ne sono arrivatialtri 500.000, grazie a 17.614donatori complessivi. Per in-vogliare i donatori a contri-

buire, la società ha offerto unsimpatico servizio di “autori-tratto” dallo spazio: con circa39 dollari si potrà inviare unapropria fotografia che il tele-scopio poi riprenderà a sua

volta dall’orbita e rinvierà conla Terra sullo sfondo, si potràdivenire così protagonisti diuna sorta di viaggio virtuale.I costi naturalmente aumen-tano a seconda delle attività

che si decide di intraprendere:ad esempio, per osservare davicino le stelle o parteciparealla caccia degli asteroidi siparla di 99 dollari per 5 mi-nuti. Arkyd-100, però, nondovrebbe essere il primo vei-colo spaziale che PlanetaryResources lancerà. Nel 2014, infatti, l’azienda do-vrebbe lanciare i sistemi tec-nici essenziali del telescopiospaziale all’interno di un tri-plo Cubesat (ovvero un mini-satellite di 30x10x10 cm)chiamato Arkyd-3. mentre, alungo termine, Planetary Re-sources prevede di inviaresciami di piccoli veicoli spa-ziali basati su Arkyd-100 perestrarre acqua, metalli pre-ziosi e altre risorse da aste-roidi che non richiedano piùcarburante della Luna per es-sere raggiunti.

«Si potrà divenirecosì protagonistidi una sorta di

viaggio virtuale»

Raccolti più di 1.5 milioni di dollari in 33 giorni su internet per un telescopio spaziale da lanciare in orbita

Maxi colletta per indagare lo spazio

“Errare humanum est”. E meno maleaggiungerei perché molte volte, nel corsodel tempo, errori verificatisi nel campodelle scienze mediche, fisiche, chimichee non solo, hanno portato a scoperte ec-cezionali. L’ultimo “errore” è accadutoall’Università di Uppsala, in Svezia,dove è stata scoperta l’Upsalite, un ma-teriale rivoluzionario dotato diuna su-perficie da record e capacità diassorbimento dell’umidità altrettantostraordinarie. Se manterrà fede alleaspettative, il materiale di carbonato dimagnesio creato dai ricercatori svedesipotrebbe infatti rivelarsi utilissimo a ri-durre l’energia necessaria a controllarel’umidità ambientale nei dispositivi elet-tronici, nell’industria farmaceutica, maanche nei magazzini e sulle piste da hoc-key su ghiaccio. Potrebbe anche essereusato per assorbire i cattivi odori, depu-rare l’aria dopo un incendio, o per assor-bire emissioni tossiche gassose, agentichimici dispersi nell’ambiente o sversa-menti di petrolio in mare. Mentre leforme ordinate di carbonato di magne-sio, che contengano o meno acqua nellaloro struttura, abbondano in natura, le

forme disordinate e prive di acqua sisono dimostrate molto difficili da sinte-tizzare. “Poi, un giovedì pomeriggio del2011, abbiamo variato leggermente i pa-rametri di sintesi dei precedenti tenta-tivi infruttuosi, dimenticando per erroreil materiale nella cella di reazione du-rante tutto il fine settimana. Tornati allavoro lunedì mattina, abbiamo scopertoche si era formato un gel rigido, che ab-biamo lasciato asciugare. Le proprietàdel materiale, ci siamo accorti, erano in-credibili”, spiega un ricercatore. L’Upsa-lite possiede la maggior superficiemisurata per un carbonato di un metallo

alcalino terroso: 800 metri quadrati pergrammo, cioè un’area molto superiore aquella di un campo da tennis. “Inoltre,abbiamo scoperto che il materiale conte-neva un gran numero di pori vuoti daldiametro minore di 10 nanometri. Lastruttura porosa fa sì che il materiale in-teragisca in un modo molto particolarecon l’ambiente: l’Upsalite, per esempio,assorbe a tassi di umidità relativamentebassi più acqua dei migliori materiali at-tualmente in circolazione. Questa carat-teristica sarà importantissima per leapplicazioni industriali.”

I. B.

Upsalite: un nuovo materiale rivoluzionarioRicercatori svedesi “distratti” fanno una particolare scoperta

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Legambiente: chi inquina paga

È iniziata la raccolta firme per la pe-tizione popolare "Chi inquina paga,chi produce meno rifiuti deve rispar-miare" promossa da Legambientenell'ambito della sua campagna Italiarifiuti free.Chi produce meno rifiuti dovrebbe es-sere premiato, mentre la Tares, lanuova tassa sui rifiuti rischia, al con-trario, di aggravare ulteriormente ilpeso fiscale sugli italiani in manieraingiusta.La petizione - indirizzata al Presi-dente del Consiglio dei Ministri En-rico Letta e ai Ministri dell'Ambientee della Tutela del Territorio e delMare Andrea Orlando e dell'Econo-mia e delle Finanze Fabrizio Sacco-manni - chiede al governo di rivederequesto tributo in maniera tale da ri-spettare il principio europeo "chi in-quina paga", calcolandolo solo sullaeffettiva produzione di rifiuti indiffe-renziati e consentendo così alleutenze più virtuose di pagare dimeno.In Italia - prosegue il testo della peti-zione che può essere firmata ancheonline sul sito di Legambiente - la ge-stione dei rifiuti sta vivendo una fasedi grande evoluzione. Sono oltre 1300i Comuni che in tutto il Paese supe-rano l'obiettivo di legge del 65% di

raccolta differenziata, si stanno dif-fondendo le buone pratiche locali perla riduzione degli imballaggi inutili,sono sempre più numerosi gli im-pianti di riciclaggio che costituisconol'ossatura portante della green eco-nomy dei rifiuti. Ma ci sono ancoratanti problemi irrisolti: continuiamoa produrre troppi rifiuti e a smaltirnequasi la metà nelle inquinanti disca-riche. In più di settemila Comuni italianil'ammontare della tassa non è deter-minato secondo la quantità di rifiutiprodotti, mentre solo alcune centinaiadi enti locali fanno pagare in base allequantità effettivamente prodotte gra-zie alla tariffazione puntuale. Oggi è possibile affrontare in concretola sfida della riduzione, come è riu-scita a fare ad esempio la Germania,utilizzando una equa leva economica,introducendo un criterio di giustiziae sostenibilità ambientale e allegge-rendo la pressione fiscale sui più vir-tuosi. Solo in questo modo si contribuiràdavvero a liberare l'Italia dal pro-blema rifiuti, facendo entrare il no-stro Paese a pieno titolo in quella"società europea del riciclaggio" allabase nella nuova direttiva europea.

B.M.

On-line la petizione per premiare chi produce meno rifiuti

Alessia Esposito

L’estate lascia dietro di sé ricordi,fotografie e purtroppo anche… im-mondizia. Come abbiamo trattato ilnostro mare? A quanti atti di inci-viltà abbiamo assistito?Legambiente, nell’edizione 2013 del-l’iniziativa “spiagge e fondali puliti”,in un weekend di maggio aveva giàraccolto 25 tonnellate di immondi-zia, mozziconi e filtri di sigarette inprimis, poi sacchetti e bottiglie diplastica.Si può ben immaginare a quantoammonti il costo ambientale a fineestate.La pigrizia di un attimo diventa undanno che si protrae nel tempo. Edè pertanto sempre da tenere amente quanto può valere un nostrogesto per conservare il mare pulito,così come lo vorremmo trovareanche per le prossime estati. Esenza dimenticare l’incommensura-bile risorsa che è, in ogni stagione.I tempi di degradazione lanciano il

campanello d’allarme: assorbenti epannolini hanno bisogno di almeno200 anni, fazzoletti e tovaglioli dicarta 3 mesi, tessuti sintetici 500anni, indumenti di lana o cotonedagli 8 ai 10 mesi, giornali e rivistedue mesi, il polistirolo di 1000, unagomma da masticare 5 anni, unacannuccia dai 20 ai 30 anni, un ac-cendino dai 100 ai 1000, le lattine dialluminio resistono invece per 500anni, le bottiglie di plastica per 1000anni, mentre per il vetro è previstoun tempo di degradazione indeter-minato, le buste di plastica da 10 a30 anni. Queste ultime sono spesso scam-biate per meduse dagli altri pesciche ne finiscono soffocati.Nemici del mare ogni anno anche imozziconi di sigaretta, l’elemento ri-trovato più diffuso. Sono circa il 37%dei rifiuti raccolti nel Mar Mediter-raneo (fonte UNEP - Programmaper l’Ambiente delle Nazioni Unite).Anche i solitamente attenti alla na-tura spesso lasciano andare una

cicca sulla riva, in mancanza di unposa cenere nelle immediate vici-nanze. L’impatto di questa leggerezza èuna media di 12,4 milioni di nuovimozziconi di sigarette all'anno inpiù sulle nostre spiagge. E si pensiche una sola cicca può inquinare unmetro quadrato di mare. Non sitratta solo di uno spettacolo deso-lante, ma di rifiuti tossici che con-taminano con sostanze nocive i corsid’acqua e gli organismi che li abi-tano. I filtri più piccoli, utilizzati per le si-garette di tabacco, possono venirefacilmente ingeriti dagli animali,provocandone la morte. Anche quest’anno, insomma, il marepagherà un conto salato per le no-stre vacanze. Campagne delle asso-ciazioni ambientaliste servono alimitare i danni, ma, come sempre,solo una responsabilità dei singoli eun giusto ammonimento a chi in-quina può far sì che il mare rimangablu. Anche per l’anno prossimo.

RIFLESSIONI DI SETTEMBRE: COME ABBIAMO TRATTATO I NOSTRI MARI?

Rifiuti in mare e tempi di degradazione

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L’UOMO E L’ELETTROMAGNETISMO: PRO E CONTRO

Anna Paparo

(…) gli uomini sono influenzati da cor-renti di diversa potenza emesse dallaTerra. Alcune di esse li rendono folli, osono causa di malattia; altre hanno unbuon effetto, calmante e benefico”. (Plu-tarco)È cosa risaputa che l’uomo ha semprecercato una spiegazione a fenomeni na-turali e alle conseguenze che possonoavere sul suo benessere psico-fisico. Inparticolare si è posto l’accento sull’in-fluenza che può avere l’elettromagneti-smo sulle azioni che si possono svolgerenella quotidianità. La Terra è grandis-simo magnete e la sua energia incide nonsolo sulla vita degli animali (uccelli, api,chiocciole e termiti si orientano grazieall’elettromagnetismo naturale), maanche sul benessere all’interno degli edi-fici. Basti pensare a unfenomeno che riguardala stragrande maggio-ranza dei bambini,ossia la “fuga dal letto”.La chiave sta nella po-sizione del lettino, che,trovandosi in corrispon-denza di campi magne-tici particolarmenteintensi, li induce ad al-lontanarsi da lì duranteil sonno. Sono tantis-simi gli studi portatiavanti per cercare dicapire come e quanto icampi elettromagnetici

possano influenzare e realmente condi-zionare la vita di tutti i giorni. Per esempio, Hartmann, studioso tede-sco fondatore della geobiologia, è giuntoalla conclusione che in tutto il nostro pia-neta si riscontrano emissioni elettroma-gnetiche. Si tratterebbe di un irradia-mento proveniente dall’interno del globo,che si propaga secondo un reticolo rego-lare su tutta la superficie terrestre. E an-cora, un altro geobiologo, Kunnen, haelaborato un’altra teoria, affermando chequando le cellule del nostro corpo sonocolpite da una forte radiazione elettro-magnetica iniziano ad attrarre polaritàinverse a quelle naturali, come se si nu-trissero di ciò che le nuoce. L’influenza elettromagnetica di un am-biente si imprime sul corpo delle persone,soprattutto nelle ore di sonno quando lereazioni immunitarie sono minori, deter-

minando perfino cam-biamenti dello statoormonale, con conse-guenze sull’umore e lasalute. I sintomi di ma-lessere verificati e regi-strati nelle persone chepermangono nelle zoneperturbate sono irrita-bilità, insonnia, cefa-lea, nervosismo, spossa-mento, cioè tutti tipicidisturbi da carenza diserotonina, ridotta acontatto con le ondeelettromagnetiche.Quindi, prima di realiz-

zare costruzioni ex novo oppure ristrut-turazioni di qualsiasi genere, bisogne-rebbe effettuare un attento rilevamentodella rete energetica, in modo che l’edifi-cio eviti o cerchi quanto meno di scher-mare i nodi patogeni, soprattutto neipunti della casa caratterizzati da perma-nenza prolungata (letti, divani, poltrone,ecc) favorendo le zone neutre. Non biso-

gna sottovalutare quanto analizzato fi-nora, in quanto per una migliore qualitàdella vita è necessario cercare di inter-pretare al meglio ciò che la natura circo-stante ci comunica ogni giorno, cercandodi sfruttare appieno ciò che ci offre e dicreare un perfetto equilibrio uomo/na-tura, così da migliorare la vita nostra edegli altri.

INTEGRATORI: FORSE UTILI, MASONO VERAMENTE NECESSARI?Brunella Mercadante

Si fa presto a dire integratorialimentari. In realtà si tratta diun’infinità di prodotti eteroge-nei, venduti attraverso i canalipiù disparati (farmacia, super-mercati, internet), per un mer-cato che vale 2 miliardi di euroall’anno, che vengono equiparatidalla legge – e anche da chi liutilizza – ma che hanno caratte-ristiche molto diverse. Si vadalle pillole di vitamine e saliminerali (utili solo in casi speci-fici, altrimenti bastano frutta everdura), ai prodotti che pro-mettono di dimagrire o far cre-scere i capelli, quasi sempreinutili, fino a prodotti che hannoproprietà farmacologiche, e cherichiederebbero il controllo me-dico, come quelli a base di risorosso fermentato, per abbassareil colesterolo. Per mettere invendita un integratore d’al-

tronde non è necessario che leaziende presentino studi clinicidi efficacia e sicurezza come peri farmaci: basta la semplice no-tifica dell’etichetta al Ministerodella Salute e il prodotto entrain commercio per silenzio-as-senso. Inoltre, non esiste, comeper i farmaci, un servizio che vi-gila sugli effetti indesiderati.Dunque, quando il prodotto con-tiene principi attivi, che perquanto “naturali”, sono equipa-rabili a quelli dei farmaci, biso-gnerebbe seguire lo stesso iter dicontrolli. Anche perché il grossoproblema sta nella chiarezzadella comunicazione, nella am-biguità sul reale contenuto deiprodotti e in una disinvolta ap-plicazione dei claim salutistici,cioè nel ricorso a pubblicità in-gannevole, che millanta risul-tati impossibili puntando sullanaturalità e ne induce un con-sumo inutile e diseducativo, se

non pericoloso. Tanto è vero chel’Antitrust sanziona ogni anno,con multe e obbligo di renderepubblica la condanna, decine dipubblicità ingannevoli. E recen-temente ha chiuso 17 siti chevendevano dimagranti e pro-dotti sedicenti terapeutici, inbarba a tutte le norme sui claimsalutistici. Con tutti i limiti, le-gati soprattutto a tempi troppolunghi, l’Antitrust fa bene il suolavoro. Preoccupa dunque il re-

cente decreto, che potrebbe en-trare in vigore a breve, che af-fida i controlli sui claim alMinistero della Salute, Regionie Asl. Le sanzioni saranno moltoridotte, non sarà più obbligato-ria la pubblicazione delle con-danne (deterrente per la reputa-zione delle aziende, oltre cheutile informazione per tutti) e latrasparenza non sarà garantita.

Inoltre, non è chiaro come ver-ranno gestite le segnalazioni deicittadini, che ora sono un acces-sibile strumento di denuncia. enon si capisce in effetti neanchel’utilità del decreto, né per difen-dere la salute pubblica, né pergarantire il rispetto delle regoledi mercato. Speriamo che l’An-titrust continui a lavorare in pa-rallelo.

La Terra è un grande magnete e la sua energia incide sul benessere all’interno degli edifici

Un’infinità di prodotti venduti attraverso i canali più disparati

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Germana Colarusso

Il consumo di molluschi alle-vati o pescati in acque nonclassificate o precluse è un ri-schio estremamente alto perla salute del cittadino. La filiera clandestina dei mol-luschi bivalvi rappresentauna realtà dei nostri territori,è infatti molto frequente im-battersi in bancarelle improv-

visate dove i molluschivengono venduti a consuma-tori “ignari” dei pericoli deri-vanti dal consumo di taliprodotti. La riprova di ciò èdata dall’incidenza in RegioneCampania di malattie a tra-smissione oro-fecale (comel’epatite virale “A”) di cui imolluschi non conformi rap-presentano una delle causeprincipali, anche in considera-zione che il consumo pro-ca-pite regionale di molluschirisulta notevolmente supe-riore alla media nazionale.L’azione repressiva, attuatadai Servizi Sanitari ormai daanni, non è riuscita ad elimi-nare del tutto il fenomeno inconsiderazione della capillarediffusione che ha acquisito neltempo. Da alcuni anni, la Re-gione Campania in collabora-zione con le AASSLL costiere,l’Arpa Campania e le Forzedell’Ordine effettua un moni-

toraggio straordinario sull’il-lecita produzione e pesca dimolluschi bivalvi. Il piano pre-vede innanzitutto la ricerca inmare di allevamenti abusivi,attraverso segnalazioni daparte di associazioni di cate-goria, associazioni amatorialidi attività subacquee o Forzedell’Ordine che operano inmare o in generale da chiun-que abbia informazioni in me-rito, quindi l’ispezione delleimbarcazioni da pesca ed ilcontrollo dei tratti costieri perverificare la presenza di sbar-chi illegali del pescato. Dal2009 ad oggi sono state an-nualmente condotte diverseoperazioni concentrate nel pe-riodo estivo, quando cioè la ri-chiesta dei frutti di mare è piùelevata. Le operazioni hannoportato all’individuazione didiversi allevamenti abusivi edalla distruzione di centinaia diquintali di molluschi pronti ad

entrare nel circuito della ven-dita illegale. Il monitoraggioeffettuato direttamente amare ha comportato due van-taggi rispetto alle operazionidi repressione effettuate sullaterra ferma: il blocco alla fontedell’approvvigionamento siadella filiera commerciale ordi-naria sia dei banchetti ambu-lanti illegali e la riduzione deicosti dei controlli. È importante dunque ricor-dare che i frutti di mare de-vono essere acquistati esclusi-vamente nelle pescherie o altripunti vendita regolarmenteautorizzati (mai bancarelle instrada) e devono essere ven-duti in apposite confezioni (inretine di nylon, cassette dilegno) o sfusi, prelevati dalvenditore da grosse confezioni,in genere di circa 5/10 kg, e co-munque mai tenuti immersi inacqua accompagnati sempredalle relativa etichetta.

Acquisto e consumo sicurodei molluschi bivalvi

Ogni giorno sulle tavole italiane viene consumatauna varietà predefinita di specie ittiche. Orate,spigole, cernie, merluzzo, gamberi, vongole, ostri-che. Sono i prodotti maggiormente acquistati, tal-volta anche a prezzi spropositati. Ma i nostri marici offrono ben altro. Specie meno conosciute, pre-senti in quantità considerevoli e pertanto moltoeconomiche. Le cosiddette specie eccedentarie, dif-ficili tuttavia da trovare in commercio. Qualità e risparmio. Questo è il binomio promossoda “Il tour del buon pescato”. Veneto, Puglia, Ca-labria, Sicilia e la nostra amata Campania, sonole rotte destinate alla divulgazione del progetto –promosso dal Ministero per le Politiche Agricole

Alimentari e Fore-stali in collabora-zione con la notasocietà di consu-lenza di Marketing,Comunicazione ePromozione “StudioNouvelle srl” diPaolo Giarletta.Sono numerose leiniziative di valoriz-zazione destinate aiconsumatori, stu-

denti, ristoratori, commercianti, imprenditori, allagrande distribuzione e alle istituzioni. Chi ha maiassaporato piatti a base di Lanzardo, Palamita,Tombarello, Tonnetto e Sugherello? Se questi sim-patici nomi suscitano la vostra curiosità, è giuntal’occasione di “studiarli” più da vicino. Il 27, 28 e29 settembre il lungomare di Salerno ospiterà laquarta Rassegna Gastronomica del Buon PescatoItaliano, durante la quale i visitatori potranno nonsolo degustare piatti preparati da illustri chef ita-liani, ma anche partecipare a corsi di cucina mi-rati alla rivalutazione di suddetti pesci. IlConcorso Gastronomico “Piatti d’Autore”, l’alle-stimento di mercatini del pesce, convegni e wor-kshop renderanno ancora più piacevoli le tregiornate dedicate al tour. Biodiversità marina eregime alimentare salubre: un connubio perfettoda osservare in ottemperanza alla recente crisiecologica di cui siamo spettatori. Un respiro di sol-lievo anche per il portafoglio! Mangiar bene, spen-dere poco, rientrare nel budget familiare eassicurare ai nostri figli le proprietà nutritive dicui hanno bisogno! Cosa si può volere di più? Tuttoquesto e molto altro troveremo al villaggio delbuon pescato. Cosa aspettiamo? Addentriamocinel mondo gastronomico di nuove specie ittiche.Dopotutto “In medio stat virtus”.

F.C.

Il buon pesce fresco italiano

Controlli e interventi per la tutela dei consumatori

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Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

I legami tra Napoli e la Fran-cia, fin dai tempi degli An-gioini (XIII-XIV secolo), eranostati frequenti. Tra Sette-cento e Ottocento si verifica-rono alcuni avvenimentiimportanti. La RivoluzioneFrancese si era diffusa inquasi tutta l’Europa e nel di-cembre del 1798 l’esercitofrancese era già arrivatonelle vicinanze di Napolipronto ad abbattere il regnoborbonico e ad instaurare,con l’aiuto dei “giacobini” na-poletani, una “repubblica na-poletana”.Mentre l’esercito di re Ferdi-nando IV non riusciva a fer-mare l’armata francese, il 23dicembre la famiglia reale siimbarca verso Palermo. Il 21gennaio del 1799 l’esercito èalle porte della città. Moltinapoletani, soprattutto no-bili, borghesi e intellettuali,aspettavano il suo arrivo perfondare la repubblica: tra ipiù famosi lo scrittore espertodi diritto Mario Pagano, ilmedico e scienziato DomenicoCirillo, lo storico VincenzoCuoco, la giornalista porto-ghese Eleonora Pimentel deFonseca (una delle primedonne al mondo a dirigere ungiornale, il “Monitore Napole-tano”).

Altri napoletani, invece, ingran parte popolani, si prepa-rano per difendersi da quellache giudicavano un’invasionestraniera. Tra il 21 e il 23 gennaio il piùpotente esercito del mondo,guidato dal generale Cham-pionnet, combatte contro que-gli “eroici lazzaroni” esaranno migliaia i morti perle strade della città soprat-tutto nei pressi delle porte(tra quella del Carmine equella Capuana). Nasce cosìla Repubblica Napoletana eper cinque mesi, per la primavolta nella sua storia, Napoliebbe un governo repubbli-cano al quale partecipavanonon più un re con tutti i po-teri ma più persone, ognunacon un potere limitato. Spun-tavano le prime bandiere re-pubblicane (un tricolore blu,giallo e rosso) e venivano ab-battute quelle con i gigli bor-bonici. In molte piazzavenivano alzati gli “alberidella libertà”, simboli dellarepubblica (erano dei pali condelle corone di foglie, un ber-retto rosso sulla punta e lebandiere francesi e napole-tane ai lati).Negli stessi mesi, però, Ferdi-nando IV di Borbone e la re-gina Maria Carolina (sorelladella regina di Francia,Maria Antonietta, che i rivo-luzionari avevano decapitato

a Parigi insieme al maritoLuigi XVI) cercavano, da Pa-lermo, di riorganizzarsi e diriconquistare il loro regno.Nello stesso gennaio, allora, ilcardinale Fabrizio Ruffo diCalabria, con pochi uomini euna bandiera con il segnodella croce cristiana, riesce araccogliere migliaia di volon-tari per restituire il trono aiBorbone. Dopo molte batta-glie sanguinose e tragiche,raggiunse la capitale all’alba

del 12 giugno. L’esercito fran-cese ormai aveva lasciato ilRegno e i repubblicani napo-letani si erano rifugiati nelCastel Sant’Elmo. In città la paura si diffondevasempre di più. I Francesi ave-vano raccontato che San Gen-naro aveva sciolto il suosangue anche in loro pre-senza e molti napoletani loavevano accusato di essereun “traditore”. Per questo,quando all’alba del 13 giugno

del 1799 (festa di Sant’Anto-nio) il cardinale Ruffo e il suoesercito (l’esercito della“Santa Fede” o “sanfedista”:circa 80.000 uomini) entrò incittà, in tanti celebrarono ilsanto di Padova come unnuovo protettore e festeggia-rono la fine di un periodo cheera stato agitato e dramma-tico, accendendo tutti i lumi,uno dopo l’altro, alle finestree sventolando bandiere e co-perte dai balconi.

I Francesi a NapoliDalla effimera e violenta Repubblica Napoletana a Murat

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Bioarchitettura micro. Abitare sostenibile ed essenzialeOrientata a conseguire il minor consumo possibile di tempo e di energia

Antonio Palumbo

La vita odierna, sempre piùavara di spazi da dedicare allepiccole cose quotidiane, im-pone all’uomo contemporaneodi ricercare la massima essen-zialità, anche nel proprio am-biente domestico e nel modo diabitarlo. Soprattutto per ri-spondere a questo tipo di esi-genza nasce l’idea dellabioarchitettura micro, la cuisostenibilità è orientata a con-seguire il minor consumo pos-sibile di tempo e di energia.Quella della “micro casa ecolo-gica” si sta affermando comeuna tendenza molto recente,ma, in realtà, essa parte dalontano: tra i suoi antesignanisi annoverano infatti l’ameri-cano E. Fay Jones, allievo ecollega di Frank Lloyd Wright,e il britannico Richard Hor-den. Sono ormai numerosis-simi i progetti di piccole caseecologiche degli ultimi anni,dove gli ideatori hanno costan-temente ricercato soluzionisempre nuove e più efficienti,per aumentare il grado dicomfort abitativo e di ecocom-patibilità e l’efficienza energe-tica di questi spazi minimaliportati alle estreme conse-guenze. La TumbleweedHouse di Jay Shafer, peresempio, è una casa poco piùgrande di una cabina armadio,provvista di tutto: camera da

letto, bagno con box doccia, cu-cina e salottino. La M-CH(Micro Compact Home) -ideata e realizzata da un teamdi ricercatori di Londra e Mo-naco di Baviera - è un’abita-zione compatta super tecno-logica, consistente in un cubodi circa 3 m per lato, dotata diavanzate soluzioni ecologichee relative al risparmio energe-tico, provvista di ingresso, ca-mera matrimoniale, bagno esala da pranzo.La Roll It Home, invece, è unamicro casa molto particolare:

si tratta infatti di un prototiponato dalla collaborazione di di-versi istituti dell’Università diKarlsruhe, costituito da uncontenitore cilindrico roto-lante, al cui interno non vi èalcuna presenza di spigoli e glielementi di arredo sono perfet-tamente integrati con la strut-tura. Per finire, tra le idee piùsignificative dell’ultimo periodova senz’altro citata quella dellacasa denominata “Diogene”:progettata da Renzo Piano,essa consiste in una microabi-tazione ecologica dotata di un

sorprendente numero di tecno-logie sostenibili (fotovoltaico,solare termico, serbatoio perl’acqua piovana, ecc.) e for-mata da un unico modulo di2,5 x 3 m, trasportabile, com-pletamente autosufficiente escollegato dalle reti locali. Sultetto della casa Diogene è pre-sente una serie di pannelli so-lari, che consentono allapiccola abitazione di approvvi-gionarsi di acqua calda senzaricorrere all’uso di elettricità;inoltre, l’energia incameratada tali pannelli è capace di far

funzionare l’illuminazione in-terna a led, il forno elettrico edil frigorifero. L’acqua piovana,raccolta e depositata in unospeciale box, collocato al disotto del modulo abitativo,viene filtrata e pompata perpoter poi essere utilizzatadalla doccia e in cucina. Infine,l’intera casa è stata progettataper mantenere sempre al pro-prio interno la medesima tem-peratura, in estate e ininverno, in modo da assicurareagli occupanti il massimo com-fort.

Arbor house: l’eco-casa del Bronx È nel Bronx la casa che fabene all'ambiente e anche allasalute di chi ci vive. Si trattadi Arbor House, un edificio re-sidenziale, inaugurato a feb-braio di quest'anno: oltre11mila metri quadrati che of-frono 124 alloggi a prezzi ac-cessibili per il 60% dellefamiglie che, nell'area, hannoun reddito medio. Il palazzo,costruito interamente con ma-teriali a Km zero e di riciclo, èsituato in un quartiere dovepatologie come obesità, dia-bete, malattie cardiache easma sono all’ordine delgiorno. Per questo ArborHouse nasce con l'obiettivo dipromuovere uno stile di vita

sano. In questo progetto la so-stenibilità trova la sua mas-sima espressione, perchécombina efficienza energetica,orticoltura, educazione, creati-vità e coltiva la salute di chi viabita. Grazie al contributo delCenter for Active Design, or-ganizzazione internazionaleche promuove il benesserenelle abitazioni, ogni aspettodell'edificio è curato con ilmassimo rispetto. Le scale, illuminate con lucenaturale, sono decorate conopere d'arte. Si cammina aritmo di musica, informati suquante calorie si consumano aogni rampa. Sul tetto la serradi quasi 100 metri quadrati è

curata dagli inquilini che im-parano sul campo come nasceil cibo sano. La qualità dell'aria è garantitada pitture ecologiche e da unaparete verde che depura l'arianelle parti comuni. Aree fit-ness interne ed esterne pro-muovono l'attività fisica eoffrono opportunità sinora ir-raggiungibili a persone cre-sciute nel disagio. Ad ArborHouse le virtù di un design in-telligente diventano stru-mento per aiutare chi vi abitaa riconquistare un posto nelmondo. Insieme ai residentista rinascendo un intero quar-tiere.

G.M.

Un edificio residenziale costruito interamente con materiali a km zero e di riciclo

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Salvatore Allinoro

Chi lo frequenta lo chiama semplice-mente Sunshine, è un ritiro di guari-gione nato da una costola dellaRainbow Family, una comunità di libericampeggiatori che studia discipline oli-stiche provenienti dai cinque conti-nenti. Per venti giorni niente tabacco,tè, caffè, cioccolato, sigarette. Inoltreniente vino nè birra. Chi non ci riescecerca di trasgredire lontano da occhi in-discreti. Ci si depura per iniziare beneil periodo produttivo del vicino autunnodopo i bagordi estivi.I Sunshine aiutanoa ritrovare l'interesse per le piccolecose. È un’esperienza che ha moltipunti di contatto con il mondo scout, gliaccampamenti sono comunità ispirateai primitivisti, chi partecipa vuole di-sintossicarsi ed imparare ad arran-giarsi tra i boschi.Una sorpresa inaspettata ha accolto imembri arrivati in treno: un tasso mae-stoso, stracarico di frutti maturi di unosplendido rosa scuro, adorna l’ingressoa Piacenza, che quest’anno ha offerto ipendii delle sue colline come location.Le bacche rosse di questa conifera sonomorbide, setose e perfettamente com-mestibili, ma il seme che racchiudono èmolto tossico. Per apprezzarle comefonte di energia il mesocarpo va rosic-chiato con attenzione e il seme va spu-tato. Ignorato dai piacentini come fonte

di nutrimento a km zero resta a simbo-leggiare i mille conquistatori del meri-dione a cui è dedicato il giardino. Illuogo dell’incontro è così lontano daigrandi agglomerati che di notte, spentoil fuoco, si intravede ancora un pezzodel disco di stelle a cui appartiene il no-stro sole, mentre divide in due le voltedel cielo. Per arrivarci ci si inerpicalungo le sponde di un torrente dagli ar-gini rimasti intatti che funge da corri-doio ecologico per specie rare. Quandole strade cedono il passo ad uno sterratomolto pietroso siamo quasi giunti a de-stinazione. È uno spartiacque, il mondocivilizzato, che in gergo si definisce Ba-bilonia, non fa più sentire il suo caos, gliorizzonti del silenzio aguzzano l’udito incerca dei sibili pericolosi, voce di rettilistriscianti, da evitare muovendosi ingruppo per fare più rumore e spaven-tarli. Le lingue di tutta Europa si mi-schiano in un esperanto ancorasgrammaticato, meglio prendere ap-punti e ricucire i pezzi di informazionechiedendo molte volte conferma. So-prattutto quando si studia: le batteriedi tre telefonini collegate in serie conluce a led producono abbastanza lumenda far concorrenza ai ceppi che ardonoe si ricaricano con un pannellino daniente. Yoga per svegliarsi, workshopdi pomeriggio e musica con il buio. Sevolete partecipare scrivete a [email protected].

Venti giorni completamente immersi nella natura

Consigli per ridurre i consumi di carburante e le emissioni di CO2

Un manuale per l'auto ecologicaUn manuale per guidare l’autoin modo da consumare meno esalvaguardare ambiente e por-tafogli. È la pubblicazione“Guida sul risparmio di carbu-ranti e sulle emissioni di ani-dride carbonica delleautovetture 2013” preparatadai Ministeri dello SviluppoEconomico, dell’Ambiente edelle Infrastrutture e Trasportiper ridurre gli sprechi di carbu-rante e soprattutto le emissionidi inquinanti nell’aria. La guida all’auto ecologica eraprevista peraltro già dalla di-rettiva europea 1999/94/CEE.La pubblicazione contiene iconsigli per ridurre i consumidi carburante e le emissioni diCO2 e cataloga le automobilisecondo l’impatto che hannosull’ambiente. C’è anche un ca-pitolo dedicato in modo speci-fico ai veicoli a consumo ridottoe a basso impatto ambientaledisponibili sul mercato.Secondo lo studio, le automobilia minore impatto ambientale econsumi più bassi sono , fra le

vetture ibride a benzina, le vet-ture Toyota Prius Plug-in (49grammi di anidride carbonicaper chilometro percorso), laYaris Hybrid (79) e la AurisHsd (84);. fra le ibride a gasolioal primo posto c’è la Volvo V60Plug In Hybrid (48 g/km diCO2), seguita da Renault Clio(83) e Twingo (85) equipaggiatecon il 1.5 dCi. La Kia Picanto èla meno inquinante delle autoa Gpl e a benzina, mentre laFiat Panda è la migliore perbenzina e metano.Il manuale da inoltre consigliper inquinare meno e rispar-miare carburante quando si èalla guida, allora è bene: 1. accelerare con gradualità2. inserire al più presto la mar-cia superiore3. mantenere una velocità mo-derata e il più possibile uni-forme4. guidare in modo attento emorbido, evitando frenate bru-sche e cambi di marcia inutili5. rallentare gradualmente ri-lasciando l’acceleratore con la

marcia innestata6. spegnere il motore quando sipuò, ma solo a veicolo fermo7. mantenere la pressione digonfiaggio degli pneumaticientro i valori raccomandati8. togliere portascì o portapac-chi subito dopo l’uso, portarenel bagagliaio soltanto gli og-getti indispensabili, non modi-ficare il veicolo con alettoni,spoiler.

9. usare i dispositivi elettricisolo per il tempo necessario10. limitare l’uso del climatiz-zatoreMa nella guida dei tre Mini-steri ci sono anche altri sugge-rimenti, come curare lamanutenzione del veicolo ese-guendo i controlli e le registra-zioni previste dalla casacostruttrice. In particolare,cambiare l’olio al momento giu-

sto e smaltirlo correttamente.Usare gli pneumatici invernalisolo nella stagione fredda, per-ché fanno salire il consumo eproducono più rumore. Il con-dizionatore per esempio fa sa-lire i consumi, anche del 25% incerte condizioni, quindi, se ilclima lo consente, è meglioaprire i finestrini o l’aerazioneinterna.

B.M.

Sunshine: un ritiro tra i boschiIl cinema si tinge di verde con il“Green Drop Award”, il premiodedicato ai film di carattere am-bientale, che prenderanno partealla kermesse della 70esima Mo-stra Internazionale d’Arte Cine-matografica di Venezia. Promosso dal-l ’associazioneGreen Cross Ita-lia e dal comunedella città, que-sto importantericonoscimentoverrà conse-gnato dal registaMimmo Calopre-sti, affiancato ingiuria dall’at-trice OttaviaPiccolo e dal cli-matologo Vincenzo Ferrara, alfilm in concorso fra i venti dellaselezione ufficiale che meglioabbia interpretato e messo in lucei valori dell’ecologia e dello svi-luppo sostenibile, riservando unaparticolare attenzione alla conser-vazione del nostro pianeta e deisuoi ecosistemi per le generazionifuture, a quelli che sono gli stili divita e alla cooperazione dei popoli.Orgoglio per l’Assessore all’Am-biente e Città sostenibile del Co-mune di Venezia e per tutta la

cittadinanza, il Green DropAward rappresenta un ulterioreaiuto per accendere i riflettorisulla questione “ambiente” e con-siste in un vaso a forma di goccia,soffiato da un maestro vetraio diMurano, in cui è racchiuso un

campione diterra che ognianno provieneda un paese di-verso. Venezia è lacittà simbolo pereccellenza del le-game tra terra eacqua e con que-sto premio con-ferma la suanaturale voca-zione di aper-

tura al mondo: il campione diterra sempre diverso all'internodel vaso rappresenta il terrenosul quale l'uomo deve misurarsicon le sfide ambientali in ogni an-golo del pianeta. La goccia poi simboleggia la forzadi ogni piccola azione anchequella, potentissima, di un film,che è in grado di stimolare i nostricomportamenti quotidiani perchésiano sempre più attenti all'am-biente.

A.P.

Green Drop Award La Mostra del Cinema di Venezia si tinge di verde

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Cristina Abbrunzo

La crisi economica si combattecon la fantasia e con il coraggiodelle nuove idee.Compie un anno, registrandorisultati positivi ed inaspettati,l’iniziativa sostenibile, nata aMilano nel settembre scorso,all’interno della Cascina Cuc-cagna: la Banca del Tempo.La Banca del Tempo (BDT) èun istituto di credito partico-lare, in cui non viene deposi-tato denaro, ma tempo dascambiare.Una sorta di Banca del barattodove ognuno offre quello che hao che sa fare e chiede ciò di cuiha bisogno.Metro dello scambio è il tempo,che viene depositato nellabanca a credito o a debito, siache si tratti dello scambio di unservizio, di un sapere, o di unoggetto.Il tutto avviene alla pari: il la-voro di chi imbianca unastanza vale quanto il lavoro dichi dà ripetizioni di matema-tica o di astronomia.La filosofia su cui si fonda è “lamia ora vale la tua ora” e, comeuna vera e propria banca, fun-ziona sulla base dei movimentiin entrata ed in uscita (creditie prestiti di tempo), effettuatida soci, registrati su libretti diassegni e conti correnti perso-nali, periodicamente contabi-lizzati e verificati in modo daassicurare condizioni di sostan-ziale pareggio tra entrate eduscite di ogni associato.Ma dei soldi non c’è traccia. Aogni nuovo socio viene inte-stato un conto corrente-tempo

(nel quale si conteranno i mo-vimenti dare-avere), e conse-gnato un libretto degliassegni-tempo (che verrà usatoquando si richiederà una pre-stazione ad un altro socio).Parte tutto da un modulod’iscrizione, lo si compila dandole proprie generalità e indi-cando cosa si pensa d’offrire –basta concentrarsi, ognuno ècompetente in qualcosa – ecosa si vuole chiedere, il tuttoaccompagnato dalle fotocopiedi un documento d’identità edal codice fiscale.Si viene registrati e da quelmomento si inizia a ricevere lanewsletter della BDT dovecompaiono tutte le richieste ele offerte del gruppo alle qualisi può rispondere o meno, se-condo le proprie necessità.Ma la Banca del Tempo di Mi-lano non è unica nel suo ge-nere.Le prime associazioni di questotipo nacquero in Gran Breta-gna già negli anni ottanta. Sorte per necessità contin-genti, queste esperienze d'ol-tremanica si dimostraronopresto un'idea originale per ladiffusione di una forma di eco-nomia "alternativa".L’iniziativa venne quindi lar-gamente esportata: in Francia,in Spagna, in Olanda, Germa-nia e nei paesi scandinavi finoad approdare in Italia, in viasperimentale, ad inizio anni2000. Attualmente, anche gra-zie al sempre più diffuso svi-luppo di internet, il servizio èstato perfezionato e reso facil-mente accessibile a tutti e, adoggi, sono circa 400 le BDT

sparse sul nostro territorio.Esiste un Coordinamento delleBanche del Tempo di Milano eprovincia che a sua volta facapo all’Associazione Nazio-nale delle Banche del tempo,che raggruppa anche i coordi-namenti delle BDT di EmiliaRomagna, Lazio, Liguria, Lom-

bardia, Piemonte, Sicilia e Ve-neto.Ma la forza d’aggregazionedelle BDT supera i confini na-zionali: esiste, infatti, ancheuna rete internazionale dellebanche del tempo o organismiomologhi che permettono d’es-sere accolti e ospitati in oltre

60 Paesi del mondo, dallaFrancia al Tibet.L’auspicio è pensare che prestoogni città di ogni paese abbia lasua Banca del Tempo, “perchéle città non sono solo scambi dimerci: sono scambi di gesti, pa-role, emozioni, memorie, saperi,tempo…” (Italo Calvino)

Fitness etico: la novità che viene dagli Usa“Sentiti bene, stai bene e fai del bene”

Arriva direttamente dall’altra parte del-l’Oceano, una particolare iniziativa che legafitness e beneficenza. Il progetto si chiamaProteine Food Drive e consiste nel tenersi informa, dimagrire e, allo stesso tempo, aiutarele famiglie a basso reddito dell’area del Di-strict of Columbia. L’innovativo programmaconsiste in una particolare forma di intera-zione tra fitness e beneficenza. In pratica,tutte le persone che sono in sovrappeso o chetemono di ingrassare facilmente, possono an-dare in alcune delle più esclusive palestre diWashington e seguire un programma di fit-ness con un personal trainer atto ad accele-rare il metabolismo. Questa è la parte cheriguarda il fitness; la beneficenza consiste nelfatto che questa speciale metabolic accelera-tion class non viene pagata in soldi ma in ge-neri alimentari ad alto contenuto proteico,ovvero tutti quei cibi che, difficilmente, i po-veri potrebbero mangiare. Vale a dire che laparcella del personal trainer non viene pa-gata in denaro ma in due chili circa di cibo alunga conservazione e ad alto valore proteicocome salmone, tonno e pollo in scatola. Que-sti alimenti verranno donati ai poveri a ri-schio denutrizione dell’area di Washington e,soprattutto ai bambini, troppo spesso vittimedella malnutrizione. L’iniziativa è partita ad

aprile e ha subito trovato un ottimo riscontro;l’ideatore del fitness etico, il personal trainerJosef Branderburg, ha dichiarato che l’obiet-tivo iniziale dei 500 chili di alimenti proteicida distribuire ai poveri è stato superato net-tamente. Il motivo del successo di questa ini-ziativa? Lo spiega lo stesso Branderburgripetendo lo slogan del programma: Abbiamotrovato un modo convincente ed entusia-smante per far fare alle persone qualcosa dibuono per se stesse e per gli altri: “Feel good,look good, do good”(sentiti bene, stai bene efai del bene).

C.A.

La vera ricchezza: le persone, il loro tempoLe Banche del Tempo diventano una realtà in espansione

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Eleonora Ferrara

Il Codice della privacy, emanatocon il decreto legislativo 30 giu-gno 2003 n. 196, che ha riordi-nato la disciplina generaleprevista dalla legge n. 675/1996,ha come scopo precipuo, quellodi tutelare la persona, relativa-mente al trattamento di infor-mazioni che la riguardano e chesono detenute da altri, come av-viene nel rapporto tra lavora-tore e datore di lavoro. E’naturale che la gestione ammi-nistrativa dei rapporti di lavorosia diretta all’acquisizione e ge-stione dei dati personali atti-nenti ai lavoratori. A monte diquesta procedura, c’è la tuteladello Statuto dei Lavoratori, chegarantisce l’inaccessibilità dellasfera privata del prestatore dilavoro, al fine di evitare situa-zioni di soggezione, che potreb-bero originare discriminazioni adanno dello stesso. L’articolo 8della legge 20 maggio 1970 n.300 recita, infatti testualmente:“ E’ fatto divieto al datore di la-voro, ai fini dell’assunzione,come nel corso dello svolgimentodel rapporto di lavoro, di effet-tuare indagini, anche a mezzo diterzi, sulle opinioni politiche, re-ligiose o sindacali del lavoratore,nonché su fatti non rilevanti aifini della valutazione dell’attitu-dine professionale del lavora-tore.”. Alla luce di quantoprecede, emerge che l’imprendi-tore non è autorizzato ad acqui-sire informazioni private suopinioni politiche, fede religiosa,posizione sindacale, stato o pro-spettive matrimoniali, opinionipersonali su varie materie. Avolte, però, il tipo di lavoro puòconsentire qualche deroga, comenel caso di lavori che comportinomaneggio di danaro o di mate-riale prezioso, per effettuare iquali potrebbe essere necessariola richiesta del certificato pe-nale, di solito non consentita. L’articolo 38 dello Statuto deiLavoratori prevede che l’inos-servanza del suddetto art. 8, siasanzionata penalmente. Si puòaffermare, quindi, che la tuteladella normativa in tema di pri-vacy affianchi quella dello Sta-tuto dei Lavoratori, dovendo, i

dati personali, essere trattati inmodo lecito, raccolti e registratiper scopi determinati, espliciti elegittimi. Inoltre, il trattamentodei dati personali è senz’altrocondizionato alla previa norma-tiva e al consenso della personacui essi si riferiscono. In ognicaso, la maggior parte dei datitrattati dal datore di lavoro, è fi-nalizzata all’esecuzione di obbli-ghi legali o contrattuali posti asuo carico, come avviene nelcaso degli obblighi retributivi. E’previsto un consenso scritto, daparte dell’interessato, per iltrattamento dei cosiddetti “ datisensibili “, inerenti l’origine raz-ziale, le convinzioni religiose, fi-losofiche o di altro genere,l’adesione a partiti, sindacati,associazioni a carattere reli-gioso, politico o sindacale, oltreallo stato di salute e la vita ses-suale. Nel caso in cui sia neces-sario il trattamento di questidati, per l’adempimento di obbli-ghi contrattuali o la difesa di undiritto in sede giudiziaria, se èpossibile fare a meno del con-senso del lavoratore, non è pos-sibile, invece, fare a menodell’autorizzazione del Garante

per la Privacy, concessa conprovvedimento autorizzatorio,emesso con cadenza annuale.Peraltro, anche la normativaeuropea si esprime nel senso diproteggere la riservatezza dellapersona, con la previsione al-l’art. 8 della “ Carta dei dirittifondamentali dell' Unione Euro-pea “, della protezione dei dati dicarattere personale. Il predettoarticolo recita, infatti, testual-mente:“1. Ogni persona ha diritto allaprotezione dei dati di caratterepersonale che la riguardano.2. Tali dati devono essere trat-tati secondo il principio di lealtà,per finalità determinate e inbase al consenso della personainteressata o a un altro fonda-mento legittimo previsto dallalegge. Ogni persona ha il dirittodi accedere ai dati raccolti che lariguardano e di ottenerne la ret-tifica.3. Il rispetto di tali regole è sog-getto al controllo di un'autoritàindipendente.”.

ACQUALa direttiva 2013/39/Ue in vigore dal 13 set-tembre 2013 incrementa l'elenco delle so-stanze chimiche con un rischio significativoper l'ambiente acquatico, operando una mo-difica della direttiva quadro acque2000/60/Ce. Le sostanzeprioritarie sono quellenei cui confronti la Uestabilisce priorità di in-tervento ai fini del loromonitoraggio nelleacque superficiali e ilcui elenco è contenutonell'allegato X alla di-rettiva. Si passa dalle33 previste prima a 48,tra di esse ve ne sono al-cune riconosciute comepericolose a causa dellaloro persistenza, bioac-cumulo e/o tossicità, trale quali le diossine.Questa modifica, che dovrà essere recepitadagli Stati membri entro il 14 settembre2015, stabilisce inoltre, all'allegato II, nuoviStandard di qualità ambientali (Sqa) a li-vello Ue per i corpi idrici superficiali pertutte le sostanze prioritarie elencate, inmodo che in tutta l'Unione vi sia uniformitàdi monitoraggio, necessario per ottenere gliobiettivi di tutela delle acque dato anchel'elevato numero di bacini transfrontalieri.Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L226/1 del 24.8.2013

RIFIUTIDecreto Legge n. 102 del 31 agosto 2013. “Di-sposizioni urgenti in materia di IMU, dialtra fiscalità immobiliare, di sostegno allepolitiche abitative e di finanza locale, nonchédi cassa integrazione guadagni e di tratta-

menti pensionistici”.Questo Decreto Leggeabolisce la prima rata2013 dell'Imposta muni-cipale unica relativa-mente alla prima casa,ai terreni agricoli e aifabbricati rurali: è statoinoltre stabilito che undecreto legge conte-stuale alla legge di Sta-bilità dell’ottobreprossimo abolirà anchela seconda rata di que-st'anno. Per quanto ri-guarda il 2014 entreràin vigore la cosiddetta

Service Tax ispirato ai principi del federali-smo fiscale. Si tratterà di un’imposta sui ser-vizi comunali che sostituirà la Tares, verràriscossa dai Comuni e sarà costituita da duecomponenti: Tari - Gestione dei rifiuti ur-bani: sarà dovuta da chi occupa, a qualun-que titolo, locali o aree suscettibili diprodurre rifiuti urbani. Tasi - Copertura deiservizi indivisibili: sarà a carico di chi occupafabbricati. Gazzetta Ufficiale S.O. n. 204 del31 agosto 2013 - Serie generale

A.T.

Viaggio nelle leggi ambientali

La tutela della privacy nel rapporto di lavoroLLAVORO E PREVIDENZA

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Andrea Tafuro

Nostalgici di tutto il mondounitevi, l’era del world wideweb è appena iniziata e nonha nessuna intenzione di ar-retrare. Non faccio parte deigrimpeur o perfino dei par-venu di internet. La mia rela-zione con il web è ancora allostadio infantile, fase piena discoperte e di magie. Mio figlioMatteo con tre piante ha pian-tato una foresta e con soloquattro palizzate, in mezz’ora,ha costruito un maniero. Bel-lissimo mondo fatto di intuito,gioco e meraviglia. Viviamo in un servizio di retesociale, social network, si con-divide di tutto. Giorno dopogiorno scopro che si perde li-bertà e naturalezza, sul webnon tutto è verità, spesso èbugia, propaganda, illusione.Ma voglio parlarvi di cosebelle e di come è nata e si stadiffondendo anche un nuovotipo di economia, quella dellacondivisione, di servizi, ditempo, di beni e di denaro.Proliferano portali su tutti gliaspetti della vita sociale dallacasa all’orto, dalla macchinaai vestiti, dalle competenze altempo, oggi in rete si condi-vide e si scambia di tutto. Le piattaforme digitali chemettono in contatto personeper scambiare e vendere di-rettamente beni, competenze,denaro o semplicemente con-dividere, sono sempre di più.E’ inutile sfuggire ormai il no-stro rapporto con la Rete stadiventando adulto, siamo ani-

mali bisognosi di adrenalina. Ho compassione per Steve,Bill, Mark e tutti gli altri gurumultimediali, ma l’uomo èl’unica invenzione non pro-grammabile. Voglio parlarvi,però, dell’ economia del con-sumo collaborativo che, disin-termediando suggerisce nuovimodelli di consumo e nuovistili di vita basati sul riusopiuttosto che sull’acquisto,sull’accesso al bene piuttostoche sul possesso, sulla fiduciaverso gli sconosciuti piuttostoche sulla diffidenza. L’estatesta finendo e allora dal vostrotablet visitate airbnb.it chemette in contatto chi cerca ac-coglienza e chi la offre. Cosìfacendo, il proprietario guada-gna qualcosa, l’ospite viveun’esperienza di viaggio piùvera, entrambi sperimentanouna nuova occasione di incon-tro e l’ambiente ringrazia.Nulla è inutile, invece, è ilmotto di reoose.com a cui faeco yourec.it, ciò che non servea te può servire a qualcunaltro. Insieme a barattofacile.com,zerorelativo.it, swapclub.it etanti altri facilitano lo scam-bio di beni, mentre ifood-share.org, invece, permette dicondividere il cibo in ecce-denza. A questo punto passatela mano ai vostri figli e fatelinavigare su honoloko.comun videogioco che consente didivertirsi e di approfondire leproprie conoscenze sull'am-biente. Il videogioco in venti-sei lingue è dell'Agenziaeuropea dell'ambiente (AEA)

di Copenaghen ed è disponi-bile gratuitamente su Inter-net. Honoloko è concepitocome un gioco da tavolo. Mentre esplora un'isola, il gio-catore è continuamente con-frontato con domande sul suocomportamento ambientale e,in base alle risposte, ottieneun certo punteggio e si pro-pone di dimostrare l'intera-zione esistente tra ambiente esalute, in modo comprensibileai bambini. Sempre su questo tema vi èecoagents.eea.eu.int. Qui ilgiocatore è invitato a diven-tare un eco-agente e partiràper missioni riguardanti le di-verse aree: prodotti chimici,trasporti, acqua, aria e cam-

biamento climatico. Il gioca-tore comincia come allievo esolo dopo aver migliorato leproprie conoscenze e superatouna serie di prove può diven-tare eco agente a tutti gli ef-fetti. A quel punto sarà ingrado di confrontarsi con altrieco agenti e potrà migliorareil proprio punteggio supe-rando dei quiz. Voglio chiudere con una appper smartphone e tablet dedi-cata ai bambini. Un'app sul-l'ambiente che può esserescaricata su dispositivi Applee Android: Zoe va controcor-rente. Questo è un raccontodigitale interattivo per i bam-bini dai sette agli undici annied è scaricabile gratuita-mente: i protagonisti dellastoria sono due bambini cu-riosi che scoprono l'impor-tanza dell'acqua nella societàsotto la guida di un saggioprincipe Ranocchio, il quale limette anche in guardia dalleconseguenze dell'inquina-mento dell'acqua e mostraloro come evitarlo. Divertentianimazioni ed elementi inte-rattivi si alternano a parti piùserie a valenza didattica, incui i bambini approfondisconole proprie conoscenze sul cicloidrologico e sul trattamentodelle acque. In ultimo un po’ di carta fasempre bene. Un bellissimosaggio per ragazzi: Un lamponell’ombra, di Sergio Rossi.Siamo a Bologna, settembre1909. Due cadaveri sono sco-perti nello stesso luogo apoche ore di distanza. Intanto,

tra i due ritrovamenti, EneaRossetti, disegnatore per vo-cazione, ma poliziotto per ne-cessità, prende servizio nellaRegia Polizia Scientifica eviene gettato nelle indaginiche si annunciano subito com-plicate: uno dei morti è un po-liziotto sulle piste di unpossibile attentato anarchico.Nel caso entrano uno dopol’altro anche l’Ufficio AffariRiservati, il servizio segretonon ufficiale del Regno d’Ita-lia; un libraio anarchicoamico di una contessa troppozelante nello svolgimentodelle sue attività di benefi-cenza; alcuni studenti spa-gnoli appassionati di calcio epolitica; un medico vittima diun passato ingombrante; unanziano finanziere austriacoindeciso se evitare una guerramondiale o accelerarne loscoppio. Ma in questa città scossa daifermenti del nuovo secolo, ilpericolo maggiore per Eneanon verrà tanto da un miste-rioso assassino, quanto dalleazioni di Elena Grazia MariaDiletta Bentivoglio de Loren-zis, detta Conchita, grandeappassionata di medicina e diSherlock Holmes. L’imprevedibile figlia del capodell’Ufficio Affari Riservatinon solo ha l’innata capacitàdi trovarsi sempre nel mo-mento sbagliato con le per-sone sbagliate, ma anchequella di coinvolgere Eneanella più complicata delle sto-rie...Clicca e leggi con gusto!

E...RIENTRA CON UN GIALLOInvestigattori all’opera: l’uomo è l’unica invenzione non programmabile

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8 settembre 2013 – Solopaca (BN), Festa dell’Uva

Sfilata dei carri allegorici e corteo storico

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