Arpa campania ambiente 2013 16

20
P PRIMO PIANO Clima: un 2012 da dimenticare D’Auria a pag.2 Il parco eolico offshore più grande del mondo Inaugurato nelle acque di Ramsgate, vicino Londra, il parco eolico off shore più grande del mondo. La noti- zia è lanciata da Il Sole 24 Ore. A venti kilometri dalla costa del Kent si produrrà energia che basta per circa mezzo milione di famiglie. Esposito a pag.5 Oltre 30 miliardi di euro di fondi europei 2007-2013 ancora inutilizzati per i “Contratti di Fiume”...È stato dimostrato, inoltre, che per ogni euro investito, c'è un ritorno, in termini di benefici e riduzione dei danni, pari a 6 euro... Morlando a pag.8 Dal 2016 prodotti agro- alimentari senza rischi Funaro a pag.13 Due proposte di legge in Commissione Ambiente alla Camera Contratti di fiume: disponibili i fondi europei 2007-2013 Riorganizzazione del sistema delle Arpa Riprende la discussione in Parlamento Alla fine di luglio è ripreso, alla Camera dei deputati, l’esame delle proposte di legge per la riforma del sistema delle Agenzie ambientali. Per ora si tratta, va chiarito su- bito, solo di proposte, desti- nate ad alimentare il dibattito sul ruolo delle Arpa e sull’or- ganizzazione dei controlli am- bientali in Italia. Lunga ancora appare la strada che porterà queste idee a trasfor- marsi in legge. Tuttavia, forse, vale la pena di soffer- marsi su questi nuovi testi, perché potremmo farci un’idea di quale potrebbe es- sere, in un futuro più o meno lontano, l’orientamento del le- gislatore circa il destino e le funzioni delle agenzie am- bientali regionali. Mosca a pag.6 L’ambizioso progetto Capri-Torre Annunziata Il progresso viaggia alla velocità della luce e se a questo si accompagnano delle scelte eco- friendly allora sarà possibile coniugare inno- vazione e rispetto dell’ambiente così da garantire alle generazioni future un mondo all’avanguardia ma allo stesso tempo “green”. Protagoniste proprio di un siffatto binomio l’isola di Capri e la società Terna che gestisce la trasmissione di energia elettrica in Italia. Martelli a pag.4 Grazie al Grande Carlo di Borbone (VII di Napoli) mi- gliorarono anche i commerci e si avviò la costituzione di una “zona indu- striale” presso il Ponte della Madda- lena e i Granili Pubblici. A 22 anni il timido e malinconico re di Napoli aveva sposato una quattordicenne bionda, altera, con gli occhi azzurri e appas- sionata ricamatrice di abiti per i pastori dei presepi: Maria Amalia di Sassonia, dalla quale avrebbe avuto (tradizione borbonica e napole- tana) ben 13 figli! De Crescenzo-Lanza a pag.14 Clemente a pag.12 Staminali: passi avanti nella sperimentazione L’Itinerario d’Italia di Franz Schott apparve per la prima volta, in latino, ad Anversa nel 1600; l’opera doveva servire da guida ai pellegrini che si sarebbero recati in Italia quell’anno, in occasione del Giubileo. Terzi a pag.15 Franz Schott a Napoli “Con gran ragione può dirsi Paradiso d’Italia” DAL MONDO NATURA & BIODIVERSITÀ AMBIENTE & CULTURA Lo sviluppo di Napoli Capitale AMBIENTE & TRADIZIONE NATUR@MENTE C'è chi a parole ti promette il mondo...e regala solo illusioni, e chi tace, ma ogni giorno ti sa regalare l'immenso. Per l’in- tera estate non ci siamo fatti mancare niente. Tutti i media ci hanno rovinato quel mi- nimo sindacale di pace in fa- miglia. Intere squadre di intellettuali e professori, hanno dottamente disquisito di aumento della popolazione mondiale e dei mezzi d’inter- vento sulla natura messi nelle mani dell'umanità dalla tec- nologia. Tutti hanno fatto esplodere la cosiddetta que- stione ecologica o questione ambientale, sino al punto da occupare il posto, nella preoc- cupazione diffusa, che nel re- cente passato aveva la questione degli armamenti nucleari. Tafuro a pag.19 La famiglia insegna la custodia del Creato SICUREZZA ALIMENTARE AMBIENTE & SALUTE

description

magazine istituzionale dell'Arpa Campania

Transcript of Arpa campania ambiente 2013 16

Page 1: Arpa campania ambiente 2013 16

PPRIMO PIANOClima: un 2012 da dimenticare

D’Auria a pag.2

Il parco eolico offshorepiù grande del mondo

Inaugurato nelle acque diRamsgate, vicino Londra, ilparco eolico off shore piùgrande del mondo. La noti-zia è lanciata da Il Sole 24Ore. A venti kilometri dallacosta del Kent si produrràenergia che basta per circamezzo milione di famiglie.

Esposito a pag.5

Oltre 30 miliardi di euro difondi europei 2007-2013ancora inutilizzati per i“Contratti di Fiume”...Èstato dimostrato, inoltre,che per ogni euro investito,c'è un ritorno, in termini dibenefici e riduzione deidanni, pari a 6 euro...

Morlando a pag.8

Dal 2016 prodotti agro-alimentari senza rischi

Funaro a pag.13

Due proposte di legge in Commissione Ambiente alla Camera

Contratti di fiume: disponibili i fondi

europei 2007-2013

Riorganizzazione del sistema delle Arpa Riprende la discussione in Parlamento

Alla fine di luglio è ripreso,alla Camera dei deputati,l’esame delle proposte di leggeper la riforma del sistemadelle Agenzie ambientali. Perora si tratta, va chiarito su-bito, solo di proposte, desti-nate ad alimentare il dibattitosul ruolo delle Arpa e sull’or-ganizzazione dei controlli am-bientali in Italia. Lungaancora appare la strada cheporterà queste idee a trasfor-marsi in legge. Tuttavia,forse, vale la pena di soffer-marsi su questi nuovi testi,perché potremmo farciun’idea di quale potrebbe es-sere, in un futuro più o menolontano, l’orientamento del le-gislatore circa il destino e lefunzioni delle agenzie am-bientali regionali.

Mosca a pag.6

L’ambizioso progetto Capri-Torre Annunziata

Il progresso viaggia alla velocità della luce ese a questo si accompagnano delle scelte eco-friendly allora sarà possibile coniugare inno-vazione e rispetto dell’ambiente così dagarantire alle generazioni future un mondoall’avanguardia ma allo stesso tempo “green”.Protagoniste proprio di un siffatto binomiol’isola di Capri e la società Terna che gestiscela trasmissione di energia elettrica in Italia.

Martelli a pag.4

Grazie al GrandeCarlo di Borbone(VII di Napoli) mi-gliorarono anche icommerci e si avviòla costituzione diuna “zona indu-striale” presso ilPonte della Madda-lena e i GraniliPubblici. A 22 anni il timido e malinconico redi Napoli aveva sposato una quattordicennebionda, altera, con gli occhi azzurri e appas-sionata ricamatrice di abiti per i pastori deipresepi: Maria Amalia di Sassonia, dalla qualeavrebbe avuto (tradizione borbonica e napole-tana) ben 13 figli!

De Crescenzo-Lanza a pag.14

Clemente a pag.12

Staminali: passi avantinella sperimentazione

L’Itinerario d’Italia di Franz Schottapparve per la prima volta, in latino,ad Anversa nel 1600; l’opera dovevaservire da guida ai pellegrini che sisarebbero recati in Italia quell’anno,in occasione del Giubileo.

Terzi a pag.15

Franz Schott a Napoli“Con gran ragione può dirsi Paradiso d’Italia”

DAL MONDO

NATURA & BIODIVERSITÀ

AMBIENTE & CULTURA

Lo sviluppo di Napoli Capitale

AMBIENTE & TRADIZIONE NATUR@MENTE

C'è chi a parole ti promette ilmondo...e regala solo illusioni,e chi tace, ma ogni giorno ti saregalare l'immenso. Per l’in-tera estate non ci siamo fattimancare niente. Tutti i mediaci hanno rovinato quel mi-nimo sindacale di pace in fa-miglia. Intere squadre diintellettuali e professori,hanno dottamente disquisitodi aumento della popolazionemondiale e dei mezzi d’inter-vento sulla natura messi nellemani dell'umanità dalla tec-nologia. Tutti hanno fattoesplodere la cosiddetta que-stione ecologica o questioneambientale, sino al punto daoccupare il posto, nella preoc-cupazione diffusa, che nel re-cente passato aveva laquestione degli armamentinucleari.

Tafuro a pag.19

La famiglia insegnala custodia del Creato

SICUREZZA ALIMENTARE

AMBIENTE & SALUTE

Page 2: Arpa campania ambiente 2013 16

Il paziente è molto malato, ma guarire non è im-possibile. A patto che la cura sia massiccia e in con-trotendenza coi comportamenti tenuti fino ad oggi.Il nostro pianeta è sotto stretta osservazione, stre-mato da un consumo di energia che ha raggiuntovolumi insostenibili per il proprio fisico. Ma conadeguate politiche di efficienza energetica, in duedecenni questi numeri potrebbero calare di unquinto e le emissioni di Co2 di un terzo in diecianni. Lo dice l'ultimo World Energy Outlook del-l'Agenzia internazionale per l'Energia (Iea) e, inItalia, lo ribadisce l'ultimo dossier di Hera, dedicatoproprio al consumo sostenibile. La scelta non è soloimportante, ma, nei fatti, obbligata: andandoavanti così, con l'Oriente del mondo in crescita po-derosa ed esponenziale, la domanda di energia au-menterà nel 2035 di oltre il 30% e con lei, leemissioni e soprattutto la temperatura globale, sti-mata in rialzo di 3,6 gradi, ovvero il preludio a unacatastrofe ambientale. Il problema più grosso è cheusiamo troppo combustibili ad alto tasso di inqui-namento come petrolio e carbone, risorse in calo eormai superate dalla storia. Nella Ue, per esempio,il petrolio rappresenta ancora il 35% della do-manda energetica, il gas 27%, il carbone il 13%

mentre tutte le rinnovabili da sole appena il 10%.I dati 'Terna' per l'Italia dipingono uno scenario an-cora peggiore: il 65,6% del fabbisogno nazionaleproviene da centrali termoelettriche che brucianocombustibili, addirittura importati dall'estero, undoppio costo insomma. Le fonti rinnovabili hannoraggiunto il 21%, ma occorre aumentare questapercentuale per ridurre quella di energia acqui-stata dai paesi limitrofi come la Francia. Ma lacura c'è. La strada l'ha tracciata la Iea: occorre su-perare il timore degli investimenti iniziali, ancoraspesso lontani dagli standard economici, perché ilpotenziale è enorme. Un esempio è l'edilizia: ag-giornare progetti e pratiche di risparmio energeticocosterebbe 1,7 miliardi fino al 2035, una cifra dacapogiro, ma farebbe risparmiare più del doppio(3,8 miliardi), portando con sé un aumento del Pildell'1%. Una prospettiva simile a quella italiana,un paese che, avendo una bassa intensità energe-tica, si ritrova davanti praterie da esplorare nellaterra dell'efficientamento. Serve la buona volontàdi tutti. L'impatto maggiore, infatti, si avrà quandograndi numeri di persone acquisiranno la consape-volezza che è necessario cambiare abitudini.

P.D’A.

Paolo D’Auria

Il 2012 ha visto il record discioglimento dei ghiacci del-l’Artico e quello di emissioni diCO2 da combustibili fossili,oltre ad essersi piazzato tra ilnono e l’ottavo posto tra i piùcaldi registrati. Il consuntivo èdel Noaa, l’agenzia meteorolo-gica Usa, che ha pubblicato ilrapporto annuale State of theClimate in 2012.Lo scorso anno, riporta il docu-mento che è anche pubblicatosu un supplemento del bollet-tino della American Meteoro-logical Society, la temperaturamedia è stata di 0,14 o 0,17gradi superiore alla media delperiodo 1981-2010 a secondadel database considerato. Asettembre l’Artico ha visto ilrecord negativo della coper-tura di ghiaccio da quando cisono le registrazioni, e pertutto l’emisfero nord del pia-neta c’è stato il picco negativodi copertura nevosa. “La tem-peratura superficiale dell’Ar-tico cresce ad un tasso doppiorispetto al resto del mondo -spiega Jackie Richter-Menge,uno degli autori - ormai la re-gistrazione di nuovi record daun anno all’altro non è più

un’anomalia".Tra gli altri primati battuti se-gnalati c’è la concentrazione diCO2 nell’atmosfera, che ha su-perato i 400 ppm in quasitutte le stazioni meteo dell’Ar-tico e che nel mondo è a 392,1ppm, con una crescita di più di2 rispetto all’anno prima. E lo scenario sembra esseretutt’altro che rassicuranteanche per il futuro. Le emis-sioni da combustibili fossili,infatti, potrebbero provocare

un riscaldamento globalemolto più prolungato e peg-giore di quanto si immagi-nasse. Queste previsioniemergono da uno studio con-dotto da Richard Zeebe del-l’Università delle Hawaii epubblicato su Pnas, rivistadell’Accademia delle Scienzeamericana. I ricercatori hannopreso in considerazione gli epi-sodi dei cambiamenti climaticie geologici avvenuti nel pas-sato per poter elaborare delle

proiezioni sul futuro del clima.Gli esseri umani, sottolinea lostudio, continuano ad aggiun-gere grandi quantità di gasserra nell’atmosfera, tra iquali l’anidride carbonica(CO2), il principale gas a ef-fetto serra di origine antro-pica. Nel corso degli ultimi 250anni, le attività umane comela combustione di materialifossili hanno aumentato laconcentrazione atmosferica diCO2 di oltre il 40% rispetto al

livello pre-industriale. Questoaumento è stato fino ad oggi dicirca 280 parti per milione(Ppm). Nel maggio 2013, laconcentrazione di anidridecarbonica nell’atmosfera terre-stre ha superato, per la primavolta nella storia dell’uomo, i400 ppm, per l’appunto.Un livello tale che molti scien-ziati considerano pericolosoper l’impatto sul clima dellaTerra. Lo studio suggerisceche il riscaldamento amplifi-cato e prolungato senza sosta,causato dalla combustione dimateriale fossile, aumenta laprobabilità che le lastre dighiaccio di grandi dimensioni,come la calotta glaciale dellaGroenlandia si scioglieranno.Questo porterà ad un aumentosignificativo del livello delmare. “Continuando a immet-tere queste enormi quantità dianidride carbonica nell’atmo-sfera terrestre, - dice Zeebe -stiamo giocando d’azzardo conil clima e l’esito è ancora in-certo. L’eredità della combu-stione del materiale fossileoggi è una “sbornia” i cui po-stumi potrebbero durare perdecine di migliaia, se non ad-dirittura centinaia di migliaiadi anni a venire’.

Clima: un 2012 da dimenticareStudi americani rivelano scenari futuri poco rassicuranti

Dossier Hera: il pianeta è malato, ma può guarireL’Agenzia internazionale per l’energia detta le linee guida per allontanarsi dal baratro

Page 3: Arpa campania ambiente 2013 16

Fare la differenziata è un vero piacere!

Fabiana Liguori

La Giunta comunale di Pa-rete, comune in provincia diCaserta, ha recentemente ap-provato una delibera riguar-dante l’installazione dieco-compattatori sul territoriodi competenza. Si tratta diraccoglitori automatici di bot-tiglie di plastica e lattine di al-luminio. I cittadini potrannoconferire i propri rifiuti e con-tribuire attivamente alla tu-tela dell’ambiente. Ma nonsolo… Inserendo, infatti, bot-tiglie, tappi e lattine nell’im-pianto, i paretani riceverannouno scontrino sul quale ver-ranno indicati i punti asse-gnati con il conferimento. Iltotale di punti accumulati nelcorso del tempo daranno di-ritto a un buono sconto spen-dibile presso le attivitàcommerciali convenzionate.Queste ultime potranno utiliz-zare gratuitamente gli spazipubblicitari messi a disposi-zione dell’Amministrazione,con la creazione di un circuitodi eco-marketing che darà unpo’ di ossigeno anche al com-mercio locale.Il progetto riguarderà anchele scuole: i punti raccolti daglialunni permetteranno all’isti-tuto di appartenenza di “con-

quistare” attrezzature e mate-riale didattico. In questo modoi bambini impareranno in ma-niera diretta e concreta a farenel proprio quotidiano azionipiccole ma importanti per pre-servare l’ambiente. L’inizia-tiva è a costo zero per ilComune (fatta eccezione per iconsumi elettrici), mentre laditta concessionaria dovrà ga-rantire l’acquisto delle mac-chine, l’installazione, lamanutenzione, lo svuota-mento e il conferimento dei ri-fiuti recuperati. A progettoavviato poi, in base anche airisultati raggiunti, si decideràin che direzione andare ecome fare per garantire a tuttinuovi stimoli e vantaggi tali

incitare a perseverare nell’ini-ziativa coinvolgendo semprepiù persone. “Fino a qualchetempo fa – ha affermato l’as-sessore all’ambiente RaffaeleTessitore – i nostri concitta-

dini potevano vedere questeiniziative solo attraverso i fil-mati realizzati in comuni lon-tani o addirittura all’estero,provando talvolta anche unacerta frustrazione . Dopo la

pausa estiva potremmo invecedire che anche Parete è traquelle realtà che realizzanopiani concreti per un’innova-tiva e consapevole gestione deirifiuti”. La questione rifiuti,purtroppo, come ben sap-piamo è una storica spina nelfianco della Campania. Il nodomai sciolto. La risposta maiavuta. L’enigma lasciato irri-solto. È sempre bello venire aconoscenza delle tante e di-verse proposte locali, in pic-cole realtà come Parete. Ma,se guardate per pochi minutifuori dalla finestra alle 9.00del mattino come alle 3.00 dinotte, o quando vi capita, tro-verete sempre qualcuno chegetta cose improponibili incontenitori non adatti, rifiutiingombranti vicino ai raccogli-tori per la raccolta differen-ziata, o semplicementeenormi sacchi con chissà cosadentro. Se non cominciamo aisolare la parte marcia chevive sugli “allori” a nostro di-scapito, danneggiando senzaalcun ritegno la terra desti-nata ai nostri figli, allora nonpotremo mai cambiare le cosee tutte queste piccole inizia-tive realizzate qui in Campa-nia saranno inutili. Il “rifiuto”peggiore è l’indifferenza:“Prego, gettare negli appositicontenitori”, perché a noi, instrada, piace guardare solo ibambini giocare…

Ariano Irpino: al via il Progetto Verde 2013Produrre compost in casa. AdAriano Irpino, in provincia diAvellino, è piuttosto semplice.Unico requisito necessario:abitare in un’area rurale oanche in una zona urbana,avendo, però, annessa alla pro-pria casa, un’area verde.I cittadini, infatti, possono farrichiesta dell’impianto dome-stico recandosi presso l’UfficioAmbiente del Comune e com-pilando un semplice modulo.La compostiera con il fogliod’istruzione sono consegnatigratuitamente agli utenti inpochissimi giorni. L’iniziativasi chiama “Progetto Verde” edè stata lanciata dalla SocietàIrpiniambiente in collabora-zione con il Comune. Incre-mentare la produzione dicompost nelle abitazioni, me-diante l’utilizzo di efficienticompostiere, significa ridurrele percentuali di rifiuti desti-nati alle discariche. Ma che cos’è il compost? Il

compost è un fertilizzante na-turale ottenuto attraverso unprocesso di trasformazione deirifiuti umidi e dei vegetali(sfalci e ramaglie ottenuti dalleoperazioni di potatura e puli-zia di giardini orti, prati, siepi,campagne). È chiaramente ri-conosciuta la sua notevole ca-pacità fertilizzante: puòessere, infatti, utilizzato daglistessi cittadini per le propriecoltivazioni e le attività di giar-dinaggio. Le compostiere, diforma e volume variabile, sonocontenitori opportunamenteareati. I cittadini, seguendopochi e semplici accorgimenti,possono depositarci i rifiuti or-ganici, quali: scarti di frutta everdura crudi, fiori e piante re-cise o appassite, pane secco oammuffito, gusci d’uova, pa-glia, trucioli di legno, ramettidi potatura, corteccia, sega-tura, sfalci d’erba secca, avanzidi verdura cotte, foglie coriaceee aghi di conifere, bucce di

agrumi, foglie di faggio,querce, noce e castagno. Equanto tempo occorre per pro-durre il proprio fertilizzante? Ilcompost domestico è general-mente pronto in circa 10-15settimane d’estate e 12-20 set-

timane d’inverno, conside-rando che la temperaturamedia influisce sul processonaturale di trasformazione(biodegradazione) della mate-ria organica.

F.L.

A Parete, in provincia di Caserta, incentivi per l’amministrazione, i commercianti e le famiglie

Produrre compost in casa per le proprie coltivazioni

Page 4: Arpa campania ambiente 2013 16

Giulia Martelli

Il progresso viaggia alla velo-cità della luce e se a questo siaccompagnano delle scelteeco-friendly allora sarà possi-bile coniugare innovazione erispetto dell’ambiente così dagarantire alle generazioni fu-ture un mondo all’avanguar-dia ma allo stesso tempo“green”. Protagoniste propriodi un siffatto binomio l’isola diCapri e la società Terna che

gestisce la trasmissione dienergia elettrica in Italia.L’ambizioso progetto è la co-struzione di un elettrodotto adalta tensione che correrà per30 km sotto il mare collegandol’ “isola azzurra” alla terra-ferma. L’avvio dei lavori dellanuova infrastruttura traCapri e Torre Annunziata èstato presentato a Capri dalSindaco Ciro Lembo e da Fla-vio Cattaneo, AmministratoreDelegato di Terna, alla pre-senza del Presidente di Terna,Luigi Roth. "Quest’ opera - hadichiarato Cattaneo – è il ri-sultato di valore di un gioco disquadra tra istituzioni locali,nazionali, imprese, cittadini eoperatori con noi di Terna.Solo se tutti gli attori del si-stema elettrico, produttivo eistituzionale si mettono in-sieme con un comune obiet-tivo è possibile concretizzaregrandi progetti. In questo caso

lo scopo era potenziare, ren-dendola più sicura ed econo-mica, la situazione elettrica diCapri, una delle isole più fa-mose del mondo. Siamo parti-colarmente soddisfatti di darel’avvio ai lavori di questo col-legamento che ridurrà glisprechi e i costi dell’energia atutto vantaggio di famiglie,imprese, lavoro e sviluppo neiprossimi anni: oltre 100 mi-lioni di euro che rappresen-tano un progetto di volontà e

impegno in un momento diffi-cile per la nostra economia". Ilprogetto “Capri-Torre Annun-ziata” – si legge in una nota diTerna - servirà ad aumentarela sicurezza e l’affidabilità del-l’approvvigionamento elet-trico dell’isola con l’obiettivodi minimizzare i rischi di blac-kout, soprattutto nel periodoestivo quando il turismo, e diconseguenza anche i consumi,aumentano. Con l’entrata inservizio del nuovo collega-mento, Terna stima risparmiper il sistema elettrico, quindiper cittadini e imprese, per al-meno 17 milioni di eurol’anno. Una forte attenzioneall’ambiente e al territorio ca-ratterizza il collegamento chesarà a zero impatto ambien-tale e consentirà di preservarel’enorme valore paesaggisticodell’isola e della costa cam-pana: l’elettrodotto, pratica-mente invisibile, si svilupperà

per 30 km sott’acqua, tute-lando l’ecosistema marino, eper 1 km in cavo terrestre in-terrato, permettendo la ridu-zione delle emissioni di CO2in atmosfera per circa 130mila tonnellate l’anno. Il cavoelettrico proveniente dalla ter-raferma approderà all’IsolaEcologica di Gasto, doveTerna sta costruendo un’inno-vativa stazione elettricaideata dall’Architetto Frige-rio, con criteri di basso im-

patto ambientale e designsostenibile, e quindi collegatoalla rete di distribuzione lo-cale. Si tratta di un esempiounico di progettazione d’avan-guardia nel campo delle infra-strutture elettriche chesorgerà su un’area di circa2.700 metri quadrati. L’opera,che segue al potenziamento incorso del collegamento diIschia con la terraferma, coin-volgerà complessivamente 40imprese (civili, elettriche edelettrotecniche) e 300 lavora-tori, e rappresenta una tappaulteriore del più ampio “Pro-getto Insula”, il piano diTerna per collegare le princi-pali isole italiane - Sardegna,Sicilia, Elba, Isole campane,Laguna Veneta - alla terra-ferma, con cavi sottomarini dinuova concezione e tecnologiache prevede un investimentocomplessivo di circa 2,3 mi-liardi di euro.

L’ambizioso progetto Capri-Torre Annunziata

Da una parte ci sono gli obiettivi di sviluppo del millennio effi-cace strumento per combattere la povertà globale, ma da rin-novare nel 2015. Dall’altra parte troviamo la conferenza diRio+20 che ha lanciato, la scorsa estate, una serie di propostetese a elaborare chiari obiettivi di sviluppo sostenibile. Questiprocessi devono essere unificati, onde evitare di disperdere l’ef-ficacia dei loro interventi. E’ questa l’idea della Commissioneeuropea che in una recente comunicazione illustra come realiz-zare questa integrazione. Indubbiamente tra la sostenibilitàambientale a livello globale e l’eliminazione della povertà sus-siste un fondamentale legame. L'esaurimento delle risorse na-turali e il degrado degli ecosistemi stanno avendo un impattofortemente negativo sulla vita delle persone, come dimostranole catastrofi naturali sempre più fre-quenti e violente. Dal 1992,tali eventi hanno causato danni pari a 750 miliardi di euro esono costati la vita a 1,3 milioni di persone, con ripercussioni

particolarmente gravi sullepopolazioni più povere delmondo. La Commissione Europea,nella comunicazione Un’esi-stenza dignitosa per tutti:sconfiggere la povertà e of-frire al mondo un futuro so-stenibile, evidenzia che leazioni e gli sforzi messi incampo per combattere la po-vertà devono svilupparsi dipari passo con lo sviluppo so-stenibile, all’interno di un

unico disegno generale che possieda priorità e obiettivi comuni.Questa piattaforma, post-2015, deve servire per eliminare lapovertà, cambiare i modelli di consumo e di produzione non so-stenibili e tutelare la gestione delle risorse naturali alla basedello sviluppo economico e sociale. Nell’evidenziare i principidel nuovo quadro globale si dovrebbero comprendere degli obiet-tivi minimi relativi al tenore di vita, al di sotto dei quali nessunodovrebbe scendere. Nell’evidenziare i principi del nuovo quadroglobale si dovrebbero comprendere degli obiettivi minimi rela-tivi al tenore di vita, al di sotto dei quali nes¬suno dovrebbescendere. Si dovrebbero aggiornare gli attuali standard di svi-luppo del millennio e trainare una crescita sostenibile e inclu-siva, che rafforzerebbe la transizione verso un'economia verdeinclusiva. È importante, come la Commissione raccomanda, de-lineare un numero limitato di obiettivi da applicarsi a tutti ipaesi, da adattare alle capacità dei singoli Stati di raggiungerli.Tutti principi belli, ma quali sono i prossimi passi da fare? Lacomunicazione ha avviato un dibattito tra gli Stati membri eall’interno del Parlamento europeo, mentre l'Unione europeadelimita il proprio contributo al doppio processo di revisionedelle Nazioni Unite, che avrà luogo in autunno, degli obiettividi sviluppo del millennio e degli obiettivi di sviluppo sostenibile.L’alto organismo europeo sostiene che i due filoni separati deb-bano confluire in uno solo, allo scopo di creare un quadro gene-rale da attuare dopo il 2015.

A.T.

Un'esistenza dignitosa per tutti

L’elettricità viaggerà in un elettrodotto sottomarino

Page 5: Arpa campania ambiente 2013 16

Il parco eolico offshore più grande del mondoAlessia Esposito

Inaugurato nelle acque di Ramsgate,vicino Londra, il parco eolico off shorepiù grande del mondo. La notizia èlanciata da Il Sole 24 Ore. A venti ki-lometri dalla costa del Kent si pro-durrà energia che basta per circamezzo milione di famiglie. Questa ar-riva da due sottocentrali che, dopo unaprima fase di trasformazione, invianol’energia direttamente ad una centralea terra che la porterà poi negli edificiinglesi. Al progetto è stato destinatouno spazio di 100 chilometri quadraticon 175 turbine di 145 metri l’una. Imegawatt di energia prodotti sarannocirca 630, ma si ambisce a raggiungerei 1000 megawatt. Nel 2011 era in re-altà già stata completata la prima fasedella creazione del parco, che però èstato ultimato e pertanto diventa pie-namente operativo solo da quest’anno. Il risparmio per l’ambiente è notevole:

circa 925mila tonnellate di emissionidi anidride carbonica in meno ognianno. L’investimento di 2,2 miliardidi sterline per la nascita del parco è diun consorzio che vede protagonistiDong Energy (che partecipa con il50%), E.On (con il 30% del controllo) eMasdar, emirati arabi, con il 20%. Il 4luglio è toccato ai rappresentanti delletre (Brent Cheshire di Dong Energy,Johannes Tyssen di E.On e il sultanodi Abu Dhabi Ahmed al Jaber) inau-gurare il parco dei record il primo mi-nistro David Cameron. Senzadimenticare Peter Loscher di Siemens,l’azienda tedesca che ha contribuitoalla buona riuscita del progetto con laproduzione delle turbine. Il London Arrey (letteralmente “vet-tore di Londra”) è una conferma dellavolontà del Regno Unito di trovareun’alternativa al declinante oro nero,sfruttando le prerogative della zona,stavolta in mare aperto sull'estuario

del Tamigi. Di certo non si avrannosempre le condizioni meteorologicheideali, ma un parco eolico è già statosperimentato. Si tratta di GreaterGabbard che, prima dell’arrivo delnuovo offshore, aveva il record di pro-duzione energetica tra i parchi eolici:500 megawatt di energia da 140 tur-bine. Complessivamente, ad oggi, ilRegno Unito possiede una capacitàelettrica dai parchi eolici offshore di3.6 GW, con l’obiettivo è arrivare a 18GW entro il 2020, migliorando così lasostenibilità nella produzione energe-tica, riducendo la dipendenza dagli ap-provvigionamenti dall’estero ediventando meno dipendenti dalle vi-cende internazionali e dalle oscilla-zioni dei prezzi di mercato.Senza contare le esternalità positiveche l’eolico genera sul altri fronti del-l’economia: ad oggi fornisce occupa-zione a circa 12.000 persone che siprevede diventino 90.000 entro il

2021. Nonostante la crisi, quindi, pareessere un settore (e uno dei pochi) inrapida ascesa. Promette di essere con-veniente in tutti i sensi, anche per ilrisparmio delle famiglie. La preoccupazione, ovviamente, è una:che non si costruiscano “cattedrali neldeserto”, ovvero parchi costruiti innome del dio denaro e dei profitti degliinvestitori e che deturpino l’ambientecon un saldo complessivo di beneficidel tutto negativo. A proposito degliinvestimenti sull’eolico, il Guardian ri-porta le parole di David Cameron: « Èsicuro, prodotto “in casa”, invece cheimportato ed è una delle fonti di ener-gia del mondo in più rapida crescita, ilche significa notevoli opportunità eco-nomiche. Credo che siamo ben posizio-nati per diventare leader mondiali nelsettore dell'energia eolica off-shore equesto governo sta facendo tutto ilpossibile per fare in modo che ciò ac-cada».

Ci penserà il sole a ricaricare i cellulari newyorkesiAnna Paparo

Da oggi in poi chi frequenterài parchi pubblici di New Yorknon rimarrà più sprovvisto dicellulare, a causa della batte-ria scarica. Infatti dallo scorso18 giugno tutti avranno la pos-sibilità di ricaricare in modosemplice e pratico, ma soprat-tutto “green” il proprio tele-fono mobile. E come? Ma conl’energia solare. L'iniziativa èstata portata avanti dal co-losso telefonico Usa At&T in-sieme col partner GoalZero edè stata battezzata col nome“Street Charge”. E coinvolgerànon solo i parchi, ma anchespiagge e altri spazi all'apertodi 5 quartieri della GrandeMela. Non dimentichiamoci

che stiamo parlando di NewYork, dove moda e design lafanno da padrona. E per que-sto non è stato tralasciatoalcun particolare: 3 pannellifotovoltaici a forma di petalopiazzati su un palo alto3.80metri e più sotto si trovauna postazione alla quale pos-sono essere collegati fino a sei

apparecchiature che urgono diricarica. Uno smartphone si ri-carica in 2 ore, oppure deltrenta per cento in trenta mi-nuti. Al momento il progettopilota proseguirà per periodi ditre o quattro settimane fino aottobre in posti come il parco diUnion Square, MetrotechPlaza e la spiaggia di Rocka-

way. Se avrà successo, come faben notare il New York Times,AT&T vorrebbe estenderloanche ad altre città. L'investi-mento del progetto newyor-kese - ogni palo ha 3pannellida 15watt e una batteria a ionidi litio da 168wattora per farfunzionare il sistema anche dinotte o per 5 giorni senza sole– si aggira tra i 300 e 500miladollari (pari a 225 - 375 milaeuro). Il progetto, inoltre,nasce quando la compagnia,che ha esteso il wireless gra-tuito in metropolitana e du-rante gli eventi nei parchi, si èaccorta che gli utenti avevanobisogno di ricariche più fre-quenti. Non bisogna dimenti-care che c’è stato anche ildisastro provocato a New York

e dintorni dall'uragano Sandy.Nell’occasione AT&T ha for-nito generatori diesel e torrimobili di collegamento per cel-lulari nelle aree più colpite, trale quali in saranno dislocati ipali solari, realizzati con GoalZero (specializzata in ricarichesolari portatili) e la società didesign Pensa. Tra queste zoneOrchard Beach nel Bronx, Go-vernors Island, il Molo 59 nel-l'Hudson River Park, ConeyIsland e lo zoo di Staten Is-land. Al momento sono giàoperative due stazioni a Broo-klyn e altre tre a Governor's Is-land, Union Square e al Pier 1di Riverside Park. Entro lafine dell'estate dovrebbero es-sere installate in totale 25 sta-zioni in 5 distretti della città.

Sicurezza, convenienza,opportunità di lavoro. Il Regno Unito punta sul vento

Page 6: Arpa campania ambiente 2013 16

A settembre la Costa Concordia sarà ruotataAd Arpa Toscana è affidato il monitoraggio delle acque costiere per rilevare eventuali fuoriuscite

Tutti hanno letto della pole-mica di Ferragosto tra il capodella Protezione civile,Franco Gabrielli, che è anchecommissario di governo perl'operazione-Concordia, e gliattivisti di Legambiente.Questi ultimi hanno insce-nato un blitz con la loro Go-letta Verde, dispiegando uncolorato striscione di protestanei pressi del relitto più in-gombrante d’Italia. «581giorni, e la Concordia è an-cora qui», recitava lo stri-scione. Ne è seguito un bottae risposta con i vertici dellaProtezione civile. I qualihanno fatto notare che la ri-mozione della nave naufra-gata il 13 gennaio 2013 èun'operazione complessa, af-fidata a un consorzio diaziende private e pagatodalla stessa compagnia di na-vigazione proprietaria dellanave. Niente sprechi di soldipubblici, dunque, ha sottoli-neato Gabrielli. E i tempi, se-condo il governo, sono in

linea con le aspettative. Ognigiorno, agosto compreso, sonoal lavoro circa 500 persone eoltre venticinque mezzi na-vali. Tra qualche giorno, setutto va bene, si riuscirà fi-nalmente a riportare la navein assetto verticale. A unafiancata del relitto, quella ri-volta verso l'alto, sono statiagganciati enormi cassoniidraulici, che dovrebbero so-stenere lo scafo una volta cheverrà ruotato con appositi ti-ranti. La prua è stata messain sicurezza con un apposito“blister”, un cassone che neimprigiona la sagoma, comese fosse un tutore. Questaazione di rotazione dovrebbedurare mezza giornata, e vacompiuta a scadenza ravvici-nata, prima che peggiorino lecondizioni del mare in au-tunno. L'enorme carcassadella Concordia, rimessa inverticale, poggerà su unapiattaforma di acciaio mon-tata circa 30 metri sotto il li-vello del mare. Riparata la

grande fallasulla fian-cata adessosommersa, esvuotato ilrelitto dallemigliaia ditonnel lated'acqua checontiene, laC o n c o r d i averrà solle-vata finoalla posi-zione di gal-leggiamento che aveva primadel naufragio: per fare que-sto, anche alla fiancata oggiin gran parte sommersa an-dranno applicati deglienormi cassoni pieni d'acqua.Al termine la Concordiaverrà rimorchiata fino alporto scelto per lo smantella-mento. In lizza, al momento,ci sono la vicina Piombino e,in alternativa, il porto di Pa-lermo. Tuttavia le spiega-zioni ufficiali non bastano aspegnere il dibattito, visto

che in Parlamento, sul caso,fioccano le interrogazioni didiverse forze politiche. Lacommessa per smantellare ilrelitto suscita l’interesse dimolte aree portuali depresseper la crisi, e poi sulle conse-guenze ambientali dell’ope-razione si addensano lecomprensibili preoccupazionidella popolazione del Giglio edegli ambientalisti. Intantoprosegue il monitoraggio cheArpa Toscana sta portandoavanti sulle acque costiere a

ridosso del relitto. I risultatidei campionamenti, effet-tuati su diciannove punti diprelievo, vengono pubblicatiperiodicamente sul sito del-l'Arpat. Il monitoraggio servea capire se si verificano fuo-riuscite di carburante o dialtri inquinanti dalla nave.Sul sito www.theparbucklin-gproject.com è possibile con-sultare tutte le informazionisul progetto di rimozionedella Costa Concordia.

L.M.

Alla Camera si discute della riforma delle ArpaLuigi Mosca

Alla fine di luglio è ripreso,alla Camera dei deputati,l’esame delle proposte di leggeper la riforma del sistemadelle Agenzie ambientali. Perora si tratta, va chiarito su-bito, solo di proposte, desti-nate ad alimentare il dibattitosul ruolo delle Arpa e sull’or-ganizzazione dei controlli am-bientali in Italia. Lungaancora appare la strada cheporterà queste idee a trasfor-marsi in legge. Tuttavia,forse, vale la pena di soffer-marsi su questi nuovi testi,perché potremmo farciun’idea di quale potrebbe es-sere, in un futuro più o menolontano, l’orientamento del le-gislatore circa il destino e lefunzioni delle agenzie am-bientali regionali (e dell’agen-zia centrale che le coordina,l’Ispra). Le proposte di leggeal vaglio della CommissioneAmbiente della Camera sono,attualmente, due, e hannocome primi firmatari, rispetti-vamente, Ermete Realacci,presidente della commissione,e Alessandro Bratti, ex diret-

tore generale di Arpa EmiliaRomagna, oggi parlamentare.La proposta Bratti è probabil-mente quella più aggiornata,perché frutto di un lavoro con-dotto dalla Commissione Am-biente nella scorsalegislatura, mentre il testoRealacci è l’erede di una pro-posta presentata in prece-denza. Entrambe le proposte,comunque, ufficializzano l’isti-tuzione di un Sistema nazio-nale delle agenzie ambientali,composto dall’Ispra e dalleArpa-Appa. Ispra e le agenzieregionali interagiscono giàora, ma ufficializzare la crea-zione di un sistema nazionalesignificherebbe rafforzare ilruolo di coordinamento del-

l’istituto nazionale. Lo scopo,spiegano i promotori della ri-forma, è garantire una mag-giore omogeneità, a livellonazionale, nel funzionamentodelle agenzie regionali. «Fi-nora ─ spiegano i promotoridella proposta Realacci ─ ab-biamo visto un sistema a di-verse velocità, influenzatodalle diverse realtà culturalipresenti sul territorio». Pergarantire un funzionamentouniforme su tutto il territorionazionale, la proposta Brattiintroduce i Lepta, cioè i livelliessenziali delle prestazionitecniche ambientali. Si trattadi standard minimi che tuttele Arpa sono tenute a rispet-tare nell’esercizio delle lorofunzioni: si prevede che ven-gano elaborati dal ministerodell’Ambiente con il supportodell’Ispra, e adottati con unapposito decreto del presi-dente del Consiglio dei mini-stri. All’istituto con sede aRoma entrambe le propostericonoscono un maggiore po-tere di coordinamento e diprogrammazione dell’attivitàdelle agenzie regionali. Leproposte di legge fissano re-

gole certe per finanziare leagenzie e classificano le loroattività dal punto di vista giu-ridico: le attività che permet-tono di garantire i Lepta sonoobbligatorie; le regioni pos-sono prevedere, con specificheleggi regionali, altre attivitàobbligatorie, e inoltre attivitànon obbligatorie possono es-sere richieste alle Arpa daaltre amministrazioni pubbli-che sulla base di «convenzionionerose». Anche il ministrodell’Ambiente Andrea Or-lando, intervistato dalla webtv dell’Ispra, ha convenutosulla necessità di «accorciarele maglie della rete agen-ziale». Il ministro ha auspi-cato una «gerarchia piùfunzionale» adatta a garantireuna «maggiore uniformità diintervento delle Arpa sul ter-ritorio». Anche per quanto ri-guarda l’attuale governo,dunque, l’orientamento sem-bra essere quello di rafforzareil ruolo di coordinamentodell’Ispra. Il ministro ha ag-giunto poi che il «sistema delleagenzie ambientali va valoriz-zato. Può essere una strutturaa supporto di un dibattito che

deve avere una consapevo-lezza e un fondamento scien-tifico più alti. Spesso, in Italia,una serie di problemi legatiallo sviluppo vengono affron-tati in modo emotivo e irrazio-nale da un’opinione pubblicache in alcuni casi è rimastascottata da un’incapacità diprevisione da parte delle auto-rità pubbliche. Invece ─ ha ar-gomentato il ministro ─ èimportante avere dei soggettiterzi, che abbiano la loro capa-cità di ricerca e approfondi-mento, in grado di offrire unsupporto alle decisione eanche a tutta la discussioneche accompagna le decisioni».Autonomia, indipendenza e«terzietà» nell’attività delleArpa sono tra i principi pro-fessati dalle proposte di leggeal vaglio della Camera. Il per-corso per una nuova legge, loripetiamo, è tutt’altro che con-cluso: oltre al destino incertodell’attuale legislatura, c’è danotare che diversi gruppi poli-tici presenti in CommissioneAmbiente hanno annunciatoche presenteranno altri testi,alternativi a quelli già in di-scussione.

Due fasi dell’operazione di rotazione (immagini tratte dal sito www.theparbucklingproject.com)

Page 7: Arpa campania ambiente 2013 16

Gennaro Loffredo

Riuscire a prevedere con esattezza iltempo che farà, sia a distanza di pocheore che di diversi giorni, è una capacitàche molti vorrebbero avere. È pur veroche adesso le previsioni del tempoemesse dai servizi meteorologi hannoraggiunto livelli di attendibilità moltoelevati e che quindi ci si può affidare adesse con tranquillità, ma è altrettantovero che queste ultime non possono cheessere relative ad ampie estensioni diterritorio (regioni o gruppi di regioni) enon possono prendere in considera-zione le molteplici peculiarità climati-che che sono disseminate sul territorioitaliano.Per essere chiari, non possiamo aspet-taci di ascoltare alla radio o in televi-sione frasi del tipo «alle 11:15 didomani inizierà a piovere su Roma»,ma solo frasi del tipo: «dalla mattinatadi domani sono previste piogge sulmedio versante tirrenico». È soprat-tutto durante la stagione estiva che cia-scuno vorrebbe essere capace diprevedere con esattezza il tempo chefarà: questo perché in estate si vive

all’aperto per unagrossa porzionedel tempo e ve-dersi rovinare daun improvviso ac-quazzone una gitain barca, un picnico una passeggiatain montagna è ol-tremodo spiace-vole. A dire il verosarebbe ancorapiù deleterio ri-nunciare a tra-scorrere all’ariaaperta una gior-nata di vacanzasulla scorta di unaprevisione che ri-sulti sbagliata: inverità, per chi haformulato la previsione, è questa l’eve-nienza più sgradevole. Il meteorologo deve spesso vestire ipanni dell’investigatore: distolto losguardo dalla carte, deve osservare conattenzione il cielo, cercando di coglierei segni del tempo. Più segni saprà ve-dere, maggiore sarà la sua”sensibilità”meteorologica, indispensabile tutte levolte che, da una visione generale ed al-largata del tempo, dovrà passare allaprevisione del tempo sul giardino dicasa propria. Prima di tutto, per poterformulare delle previsioni meteorologi-che a scala locale, dobbiamo aver accu-mulato una grossa esperienza,maturata con anni di osservazione deltempo. La nostra esperienza viene acrearsi per una determinata zona ed èsolo per essa che potrà essere utilizzataper formulare previsioni. Vediamoquali sono i criteri con cui il ”previsore”riesce a intuire che le condizioni deltempo stanno per subire un determi-nato cambiamento. Un improvviso mutamento di direzionedel vento, ad esempio, è indice di uncambiamento del tempo. Quando ilvento aumenta di intensità e si disponedai quadranti meridionali, ci si deve at-

tendere condizioni del tempo in peggio-ramento. Le regolari brezze di mare edi terra sono «venti di bel tempo». Unalterazione di questo regime di venti èindice di cattivo auspicio. Il rosso disera, che promette bel tempo, è un in-dicatore attendibile soltanto se apparein un cielo senza nubi oppure, anche inpresenza di nubi, se si mostra dopo unagiornata di pioggia. Ogni qualvolta ve-diamo in prossimità della linea d’oriz-zonte delle nubi sottili e alte (icirriformi) si prospetta un peggiora-mento del tempo. Una progressivascarsa visibilità per afflusso di aria ma-rittima e perciò molto umida e l’adden-sarsi del velo di grigio, specie seassociati a indizi di formazione di stratinuvolosi, indicano un probabile cam-biamento del tempo, foriero in generedi precipitazioni.Questa attenta osservazione può esseresupportata dall’utilizzo di alcuni stru-menti che, con i valori che ci forniscono,posso confermare o mettere in dubbiole conclusioni alla quali siamo giunti aseguito della mera osservazione delcielo. Il barometro e l’igrometro misu-rano due grandezze fisiche le cui varia-zioni sono strettamente connesse allemodifiche dello stato del tempo: la pres-sione e l’umidità. Mentre per la se-conda di esse ci si può accontentare diuna valutazione qualitativa della suapresenza (forte umidità se si hanno for-mazione di foschie o di nebbia o se siacutizzano dolori reumatici, bassa umi-dità se l’aria è limpida), per la pres-sione è necessario far ricorso albarometro. Se la pressione aumenta, einsieme aumenta anche la tempera-tura, si può prevedere (specie in estate)un miglioramento generale delle condi-zioni atmosferiche e viceversa. Anchela natura insomma possiede un equili-brio interiore che l’uomo non riusciràmai a gestire, ma solo a prevederne lemosse.

Le banche dati di cui dispone

Capita spesso di assistere, tramaggio e giugno, a precoci ondatedi calore, portate dal temibile antici-clone africano. Le temperature fa-cilmente superano i 30°C e il marerappresenta la meta ideale per tro-vare un po’ di refrigerio. Se si va almare all’inizio dell’estate, tuffarsi inacqua può diventare un’impresaardua; pure se la temperatura del-l’aria è molto elevata, appena simette un piede a bagno, i risultatinon sono certo di quelli sperati.In effetti, nei primi mesi caldi, letemperature del mare ricordano an-cora le temperature basse dell’in-verno e non bastano certamentealcune giornate di caldo per poterloriscaldare. La media storica delletemperature superficiali del marMediterraneo, tra maggio e giugno,è di circa 22-23°C. Tra la fine diagosto e l’inizio di settembre la su-perficie marina solitamente rag-giunge la temperatura più elevatadell’anno. Infatti in questo scorcio distagione le temperature del marepossono raggiungere persino i 27-28°C. Perché si verifica questo fe-nomeno? Per rispondere a questa

domanda bisogna introdurre il con-cetto di capacità termica. Con que-sto termine si indica il potere cheha una determinata superficie diimmagazzinare calore. Se confron-tiamo uno specchio di acqua conuna porzione di terraferma, no-tiamo che il mare senza dubbio hauna maggiore capacità termica ri-spetto alla terra. Nel mese di set-tembre, le giornate più corte e l’ariapiù frizzante non invogliano a untuffo in acqua, ma nonostante ciò,la temperatura dello specchio dimare risulta decisamente più ele-vata rispetto all’ambiente circo-stante, tanto che immergersi inqueste calde acque può rivelarsipiacevole. Il calore estivo viene dis-sipato lentamente nei mesi autun-nali e invernali, fino ad arrivare adun minimo stagionale che solita-mente avviene all’inizio della prima-vera. In conclusione, il massimoriscaldamento del mare corri-sponde con la fine della stagionecalda, ovvero a settembre. Il mas-simo raffreddamento lo si avrà in-vece alla fine della stagione fredda,grossomodo tra fine febbraio e ini-zio marzo.

Ge.Lo.

I cambiamenti sono spesso preceduti da indizi

I «segni del tempo»: come interpretarliper formulare previsioni locali

Cicli della natura

A settembre la temperatura del mare è massima

I tuffi di fine estate?

Sono i più caldi

Raccontiamo il meteo

«Cielo a pecorelle...». La comparsa si nubi sottili e alte (i cirriformi)prelude spesso a un peggioramento del tempo.

Dolori reumatici più acuti possono essere un indicatore di alta umidità.

ARPA CAMPANIA AMBIENTE del 31 agosto 2013 - Anno IX, N.16Edizione chiusa dalla redazione il 26 agosto 2013

DIRETTORE EDITORIALEAntonio EpiscopoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOS. Allinoro, I. Buonfanti, F. Clemente, P. D’Au-ria, G. De Crescenzo, A. Esposito, E. Ferrara,R. Funaro, L. Iacuzio, G. Loffredo, A. Morlando,B. Mercadante, A. Palumbo, A. Paparo, F.Schiattarella, L. Terzi, E. TortorielloSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 7- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/426/427 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Na-poli n.07 del 2 febbraio 2005 distribuzione gra-tuita. L’editore garantisce la massima riservatezzadei dati forniti e la possibilità di richiederne la ret-tifica o la cancellazione scrivendo a: ArpaCampa-nia Ambiente,Via Vicinale Santa Maria del Pianto,Centro Polifunzionale, Torre 7-80143 Napoli. In-formativa Legge 675/96 tutela dei dati personali.

Page 8: Arpa campania ambiente 2013 16

CONTRATTI DI FIUME: DISPONIBILI I FONDI EUROPEI 2007-2013

Angelo Morlando

Oltre 30 miliardi di euro di fondi europei2007-2013 ancora inutilizzati per i “Con-tratti di Fiume”...È stato dimostrato,inoltre, che per ogni euro investito, c'è unritorno, in termini di benefici e riduzionedei danni, pari a 6 euro... Peppino De Fi-lippo avrebbe affermato: “ho detto tutto”.In Italia tutti questi miliardi servireb-bero per rilanciare tantissimi settori del-l'economia, ma, come spesso accade negliultimi anni, alla scarsa consapevolezza,si aggiunge incompetenza e assolutamancanza di volontà politica. In sintesi,mentre in Europa i contratti sono opera-tivi da trent'anni, in Italia si è attivataeffettivamente al massimo potenziale,solo la Regione Lombardia ed è vera-mente un peccato. Riassumiamo di se-guito i contenuti e leproposte del SettimoTavolo Nazionale deiContratti di Fiume(CdF) che è stato isti-tuito per la prima voltanel 2007 dal Coordina-mento Agende 21 Lo-cali Italiane (anchequeste sconosciute aipiù...). "I Contratti diFiume, di Foce e diLago, stanno dimo-strando, laddove appli-cati e seguiti, che èpossibile avviare unprocesso diffuso di pro-grammazione nego-

ziata in grado di creare accordi condivisie fattibili per la gestione del territorio. I Contratti di Fiume rappresentano oggiun'utile piattaforma decisionale innova-tiva, capace di far emergere nuove pro-gettualità per uscire dalla cultura delrischio e dell’emergenza e per facilitareil passaggio dalla pura pianificazionealla pianificazione/programmazione edattuazione... La pianificazione in mate-ria di corsi d’acqua deve tener conto delraggiungimento degli obiettivi di qualitàdei corpi idrici (direttiva 2000/60) e dellaprevenzione e riduzione del rischio di al-luvioni (direttiva 2007/60). Se a tutto ciò si aggiunge che è possibilela valorizzazione delle aree urbane peri-fluviali di margine anche attraverso ilsostegno alle economie agricole, si pensasubito ai nostri fiumi campani, soprat-

tutto, alle foci deifiumi, proprio perchésono particolarmenteavvantaggiate le areeumide protette. Il Con-tratto di Fiume puòrappresentare unostrumento nuovo ancheper interpretare il va-lore e la qualità delpaesaggio nei diversicontesti territoriali in-teressati dai corsi d’ac-qua, sostenendo ilmantenimento e lo svi-luppo dell’agricolturaanche intervenendosulla disoccupazione e

creando nuova occupazione legata al “ri-torno alla terra”. Attraverso i Contrattidi Fiume si può dare un contributo al su-peramento delle visioni settoriali emono-disciplinari, anche nelle decisioniche interessano la produzione di energiae la gestione delle aree industriali. IContratti di Fiume dovranno essereparte attiva dei processi di sviluppo lo-

cale indicando all’interno del nuovo ciclodi programmazione 2014/2020 e neiPiani di Sviluppo Rurale (PSR), misureper l’attivazione della multifunzionalitàdell’agricoltura favorendo interventistrutturali (come già sta avvenendo inRegione Piemonte) e differenziando i ba-cini di appartenenza secondo distrettirurali".

BIOCARBURANTI: QUALI I CONTRO?

Incentivi ai biocarburanti, tettomassimo per i biocarburanti. Èdibattito tra lobby dei produt-tori e Commissione Ambientedell’UE, che ha proposto un li-mite del 5,5% sul totale dei car-buranti per quelli prodotti apartire da colture alimentari,mentre del 2% per quelli deri-vanti, ad esempio, dal legno.Come mai? Innegabili sono ipro dell’uso di quelli bio: fontienergetiche rinnovabili e pu-lite. Con l’esaurirsi del greggio,inoltre, anche i prezzi si alli-neeranno rendendo i biocarbu-ranti sempre più competitivisul mercato. Ma siamo sicuriche questo green business sia atutti gli effetti sostenibile? Larisposta della CommissioneAmbiente UE, come quella diTim Searchinger, ricercatoredella Princeton University, è

negativa ed il loro parere è so-stenuto dalle associazioni am-bientaliste, tra cui Greenpeace.Il principale capo d’accusa èche i semi destinati al businessdei biocarburanti sottragganoterreni alla coltivazione dellederrate alimentari: si tratta disoia, mais, grano, canna dazucchero, olio di palma, semi dirapa e jatropha. E ciò è inaccet-tabile quando la fame nelmondo è ancora un problemaall’ordine del giorno. Inoltre, ri-ducendo gli spazi destinati agliagroalimentari, si alza il prezzodi mercato a cominciare daibeni di prima necessità, come ilgrano o il riso. ActionAid, orga-nizzazione impegnata nellalotta contro la povertà, denun-cia un rialzo del 75% e ricordache a 50 litri di biocarburantecorrispondono 135,5 kg di

mais, ben un anno di cibo perun bambino. L’unico caso in cuii semi per il biofuel possono es-sere piantati senza controindi-cazioni potrebbero esseredunque, secondo la ricerca diSearchinger, aree desertiche,non occupate da altre coltiva-zioni o da foreste (altro pericoloda non sottovalutare è infattila distruzione di habitat della

biodiversità). Sarebbe l’unicomodo davvero sostenibile in cuile aziende possono accapar-rarsi terreni per la produzionedi biocarburante senza rubareinteri villaggi in zone poverecome la Tanzania. La soluzioneche si prospetta è rendere com-pletamente trasparente e trac-

ciabile la catena dei biocabu-ranti. Altrimenti alla riduzionedi gas inquinanti corrisponde-rebbero danni altrettanto de-vastanti all’ambiente. Unaquestione spinosa che verrà af-frontata il 10 settembre daglieuroparlamentari.

A.E.

Per la prevenzione e la riduzione del rischio idrogeologico

Dibattito sul biofuel in attesa delle disposizioni UE

Page 9: Arpa campania ambiente 2013 16

Agricoltura sociale: la diversità diventa risorsaNuovi metodi per il reinserimento terapeutico dei soggetti svantaggiati

Brunella Mercadante

Vista l’importanza che il feno-meno delle fattorie sociali staassumendo e gli enormi bene-fici sociali ed economici che nederivano sarebbe opportunocogliere, attraverso l’adozionedi provvedimenti legislativiadeguati in ambito nazionalee regionale, l’effettivo poten-ziale dell’agricoltura sociale evalorizzarlo adeguatamente,sia per affermare una politicaagricola innovativa sia per so-stenere lo sviluppo di nuovepolitiche di welfare ancor piùmirate ed efficaci. Molte diqueste realtà inoltre, come adesempio le associazioni che ge-stiscono le terre confiscate allemafie, sottolineano oltre aquelli sociali gli aspetti etici eambientali della produzioneagricola con prodotti di qua-lità, rispettosi dei disciplinaridi produzione, attenti al ri-spetto dell’ambiente e oltre-tutto realizzati superandomille difficoltà con coraggio epassione. Attualmente in Ita-lia il termine Fattoria socialenon ha alcun riferimento nor-mativo, si tratta ancora diesperienze isolate, che na-scono ed operano con modalitàdiverse, senza che vi siano an-

cora prassi consolidate. Situazione paradossale se sipensa che il ruolo multifunzio-nale dell’agricoltura è ormaipienamente riconosciuto neiprincipali strumenti della legi-slazione comunitaria e nazio-nale, a cominciare dalladefinizione di imprenditoreagricolo introdotta nel nostropaese con l’art.1 del DLgs228/01, l’attività inoltre com-pare in due importanti atti di

programmazione il PianoStrategico Nazionale per loSviluppo Rurale e il pro-gramma Guadagnare Salute,finalizzato a coordinare un ap-proccio multisettoriale alle te-matiche attinenti alla tuteladella salute, nel quale si speci-fica di promuovere la multi-funzionalità in agricoltura,facendo chiaramente riferi-mento alle fattorie sociali. Alcune Regioni, fra cui anche

la Campania, hanno inveroavviato da tempo attività diricognizione e di promozionedell’agricoltura sociale, e variemisure sono presenti in di-versi Piani di Sviluppo già ap-provati dalle Regioni. In Campania sono da segna-lare invero una serie di inizia-tive oltremodo interessantiattivate dal Settore Sircadell’Assessorato all’Agricol-tura: nel carcere di Secondi-

gliano, sono stati impiantatiorti e frutteti, che vengono cu-rati dai detenuti ,e nei centridi riabilitazione di Don Orionesono stati organizzati un cen-tro di coltivazione della la-vanda e un laboratorio delleapi, dove i ragazzi ospiti inte-ragiscono con tecnici specializ-zati nelle varie attività dicoltivazione , raccolta e prepa-razione dei prodotti.

(seconda parte)

Le mucche negli allevamenti “Zoo-stenibili”Le mucche delle fattorie biolo-giche in media vivono nove odieci anni, il doppio rispettoalle cugine impegnate nei cicliproduttivi a carattere inten-sivo. Non conoscono catene,solo i tori vengono movimen-tati con estrema attenzione in-serendo una corda nel grossopiercing che infiamma loro ilnaso. Senza un po’di competi-zione violenta si sentirebberosnaturati. Crescono a strettocontatto con le coetanee. Im-parano a vivere in mandriacondividendo il fieno conequità, individuano i capi delgruppo a furia di spintoni.Verso il dodicesimo mese divita il loro odore cambia, i ca-pezzoli crescono sproporziona-tamente, le corna iniziano adingrossarsi e sono più adatte agiocare ed a comunicare (in

molte fattorie tradizionali ven-gono bruciate per garantireuna maggiore sicurezza agliaddetti del settore). Concepi-scono i vitelli in seguito ad unvero accoppiamento senza ri-correre alle inseminazioni me-diate da provette, gli ormonimanifestano l’estro e dopo uncorteggiamento molto rapidofatto di annusate profonde sipassa allo scambio dei geni.Nove mesi dopo hanno iltempo di stabilire l’imprintingrimanendo vicine ai figli perun giorno. I maschi diventanoquasi tutti carne da macello, lefemmine invece entrano nelcircuito produttivo. Finito ilcolostro, incontrano gli aspira-tori automatici e sarannomunte per sempre.Gli addetti le trattano da re-gine: limano le unghie, cer-

cano i parassiti ispezionandocon scrupolo le pieghe cutanee,si prendono cura del grossorullo massaggiatore che acca-rezza i fianchi delle bestie, di-

stende i e nervi e le riempie diletizia dopo le corsette tonifi-canti quotidiane. Quando ven-gono liberate nei prati giocanoa spingersi, si stendono a go-

dere dei raggi del sole e cer-cano tutti i fiori più appetitosiappena sbocciati. Tosano scru-polose ogni metro del pascoloassicurandosi vitamine neo-sintetizzate ed antiossidanti.Immaginate quanto è buono ilpasto dei vitellini. Vivono insinergia con passeri interes-sati alle granaglie, gatti dicompagnia ed una moltitu-dine di stercorari che muovenelle tane sfere di fertiliz-zante. Nelle stalle hanno a di-sposizione, ognuna, diecimetri quadri per muoversi co-modamente tra il letto ed i re-fettori. Ogni giorno rimasticano di-ciotto chili di fieno, un chilo dibiscotti di soia ed integrano leriserve di azoto con trifoglio,solitamente a chilometro zero.

S.A.

Rendere placidi e felici i mammiferi mastodontici

Page 10: Arpa campania ambiente 2013 16

Schwarzy e Obama vs il climate changeLavorare e cooperare per la salvaguardia del pianeta

Ilaria Buonfanti

Il clima muta, le temperatureaumentano ed i ghiacciai cosafanno? Regrediscono, diminui-scono, letteralmente si sciol-gono. E allora, come difenderei ghiacciai dallo scioglimentoprovocato dall’innalzamentoglobale delle temperature? Inattesa che i grandi del pianetapossano trovare una soluzioneimmediata contro il riscalda-mento globale, alcuni cittadinisvizzeri hanno escogitato unasoluzione originale per salva-guardare i ghiacciai: coprirliper mantenere il ghiaccio “alfresco”. Come per il ghiacciaioPresena, anche il ghiacciaio delRodano, nelle Alpi Svizzere,viene praticamente coperto conspeciali teli che consentono unabbassamento della tempera-tura di diversi gradi. Il ghiac-ciaio del Rodano è uno dei piùantichi noti sulle Alpi, ed è im-portante anche perché ali-menta il fiume Rodano cheporta le sue acque anche alLago di Ginevra. Negli ultimi150 anni si è ritirato notevol-mente, secondo quanto sco-perto da una ricerca dell’EarthInstitute della Columbia Uni-versity, subendo una contra-zione di circa 1300 metri che hadeterminato, in alcune zone, lapresenza di sola pietra nuda. Questo ghiacciaio ha una lun-ghezza di circa 10 chilometri euna larghezza di circa 1000metri, per una superficie di 17

km², superficie che i cittadinisvizzeri si sono impegnati aproteggere. Così, ogni estate,al-cuni volontari svizzeri si assu-mono il compito di coprire ilghiacciaio con chilometri di co-perte bianche per cercare di ri-durre al minimo la fusionecausata dai raggi solari. L’inno-vativo metodo di protezione del

ghiaccio attira orde di visitatoriche vengono ad ammirare l’an-tico ghiaccio visto da una pro-spettiva del tutto unica. Iricercatori hanno provato varitrucchi per proteggere il ghiac-ciaio. Nel 2008, un professoredi geografia accompagnato daisuoi studenti ha installato unenorme “parabrezza” per in-

trappolare i venti freddi chesoffiavano giù dalle montagnee farli rimanere più a lungosopra il ghiacciaio del Rodano.Essendo uno dei più accessibilidelle Alpi svizzere, ques’ultimoè una popolare destinazione tu-ristica. Ogni anno, un tunnel dighiaccio blu di 100 metri è sca-vato nel ghiacciaio per far sì

che i visitatori possano ammi-rarlo. La grotta di ghiaccio simuove lungo gran parte delghiacciaio. Per questo motivo,ogni anno, il tunnel deve essereriscavato. 8mila anni fa, ilghiacciaio era il più granded’Europa, riuscendo a raggiun-gere anche Lione, in Francia.Ora, è solo il quinto della Sviz-zera, e gli esperti hanno calco-lato che entro questo secolopotrebbe sciogliersi del tutto. Edal 2008 è partita anche la spe-rimentazione sul ghiacciaioPresena di speciali coperture“geotessili”,teli costituiti damateriale biologico, prove-niente dall’acido del grano.Sulla neve non battuta, è statorilevato un contenimento delloscioglimento tra il 65 e il 70%.Il telo è in grado di smorzare latemperatura dell’aria anche di8-9 gradi. Se fuori dal telo latemperatura è tra gli 11 e i 14gradi al di sotto stiamo tra i 4 ei 5 gradi. Ma quanto costanoqueste utilissime coperture?Dipende dai produttori ma ilcosto dovrebbe aggirarsi in-torno ai 250 euro ogni 100metri quadrati. Le “copertebianche”, dunque, funzionanoma bisogna sempre analizzarecaso per caso. Sul Presena adesempio, i teli sono stati tra-sportati grazie agli impiantisciistici. Per coprire un ghiac-ciaio “naturale” invece, biso-gnerebbe intervenire conl’elicottero con rilevanti emis-sioni di Co2.

“Vestire” i ghiacciai per evitarne lo scioglimento

Fabio Schiattarella

Arnold Schwarzenegger in unrecente incontro tenutosi aBruxelles ha spiegato che lasfida maggiore per il mondo ècontenere i cambiamenti cli-matici. Se non facciamo nullasiamo sulla buona strada perun aumento della tempera-tura di 3,6 - 5,3 gradi centi-gradi entro la fine di questosecolo. Abbiamo già visto inCalifornia le prime modifiche,dove si rivelano incendi pertutto l’anno. Schwarzeneggerha annunciato una partner-ship attraverso la sua associa-zione R20 Regions of ClimateAction e il Patto dei Sindaci.Diciamo che l’ex Governatoredella California non è nuovo aqueste collaborazioni: qualche

anno fa Schwarzy iniziò unacollaborazione con Nichi Ven-dola che poi si è persa inchissà quali meandri. R20 èuna ONG fondata nel novem-bre del 2010 proprio daSchwarzenegger che mira atrovare sinergie tra pubblico-privato per la creazione di una“economia verde”. L’incontro aBruxelles è proseguito con iltributo a Steve Jobs per cuiSchwarzy ha ricordato che bi-sogna pensare diversamente ela proposta di un Kyoto 2(“amo i sequel” ha detto, fa-cendo una battuta che ha sol-levato allegria) per intervenirein maniera globale sui cambia-menti climatici. Infatti la suaassociazione si propone di la-vorare a livello regionale edunque in effetti i sindaci sono

perfetti per questo progetto.Intanto anche Obama ha par-lato, in un discorso alla Geor-getown University, del suopiano per contrastare i cam-

biamenti climatici. In unvideo pubblicato sul sito webdella Casa Bianca, Obama haspiegato come i cambiamenticlimatici siano una delle

grandi sfida della nostra epocae prospetta un piano nazionaleper la riduzione dell’inquina-mento di carbonio. È molto probabile che Obamafaccia uso dei suoi poteri ese-cutivi per imporre la riduzionedi gas serra e incoraggiare l’ef-ficienza energetica. Sono quat-tro anni e mezzo che si attendedal presidente Usa una verapolitica energetica a favoredell’energia eolica e solare,ma, finora, i proclami sono ri-masti tali e non si sono maitrasformati in una direzionepolitica inequivocabile. Una parte importante delpiano di Obama dovrebbe con-tenere investimenti finalizzatialla protezione delle costemaggiormente esposte a feno-meni meteo violenti.

L’innovativo metodo di protezione del ghiaccio attira orde di visitatori

« »

Page 11: Arpa campania ambiente 2013 16

Salvatore Allinoro

Zenit. Le pietre in spiaggia siarroventano, tutta energiatolta agli strati sottostanti. Ilsuolo è una barriera, ferma siail freddo che gli atomi schizzatiper le temperature elevate,come un termos. Scendendosottoterra si registra una tem-peratura sempre costante,ventiquattro ore su ventiquat-tro, ogni mese di ogni anno, dasempre. Anche negli anni piùtorridi si respira aria fresca.Gli atomi hanno dissipatoquasi ogni residuo di energia,non smettono mai di essere in-fluenzati dai movimenti degliorbitali vicini ma impieganomesi ad incunearsi in profon-dità. Le molecole agitate da ra-diazioni cariche di energia siscagliano su uno scudo imper-turbabile fatto da dieci metridi terreno sovrapposti, una co-razza, un luogo sicuro per ognigenere marcescibile. Trasmet-tono il movimento delle orbitea tutte le sequenze di sfere diprobabilità in cui esistono glielettroni, fino a scaricarsi. Perraggiungere gli strati più pro-fondi i flussi energetici chepassano di atomo in atomohanno bisogno di mesi, quando

le estati iniziano a farsi sentireil freddo inverno sta già an-nientando il potere calorificodei vortici degli elettroni. Il for-maggio continua le ultime fasidi maturazione in un continuomicroclimatico perfetto per lecolonie batteriche che ci inte-ressa mandare avanti, il vinoinvecchia benissimo e le botti-glie si conservano per centi-naia di anni. Botole eseminterrati ospiterebbero vo-lentieri un grosso frigo condo-miniale e farebberorisparmiare tutti, le vivandesarebbero raffreddate a partireda temperature permanente-

mente più basse. Raffreddare consuma molto,quindi danneggia il clima.Sulle resistenze di un frigori-fero possiamo mettere a lievi-tare pane e pizza. Per riempirecorrettamente un frigorifero(l’omologo moderno delle can-tine) ci vuole molta attenzione:dobbiamo ricordare di tenereverdure e frutta nei cassettipiù bassi, sbrinare ogni voltache si forma un po’di ghiaccioe studiare movimenti abba-stanza rapidi per posare conte-nitori e piatti senza disperdereil freddo in una doccia di ariafredda. Riempire una cantina

invece è più facile ed è a costozero, aleggiamo in un’aria fre-sca ed umida. Attenzione aitopi, teniamoli lontani. Per mi-gliaia di anni scavare cunicolio costruire enormi edifici similiad una grotta è stato l’unicomodo di inseguire il freddo. Lecantine sono un elementochiave delle masserie, i pa-gliari ed i trulli, così come leproporzionate volte dellechiese cercano di ricostruirnele caratteristiche architettoni-che. C’è da credere che se le lu-mache non avessero il sanguefreddo avrebbero gusci moltopiù spessi. Nelle case di vec-

chio stampo i muri di tufo ren-dono fresca ogni estate e con-fortevole l’inverno.Favoriscono lo scambio ter-mico come un piccolo mare. Seil clima vuole cambiare le sortidegli interni deve prima smuo-vere miliardi di miliardi di mi-liardi di atomi. Chi vorrebbevivere in un logo fresco comeuna cantina ma ha pareti ovetri sottili può aumentarne lospessore con sughero, mate-riali sintetici, arredamento efantasia. Il sottosuolo di Na-poli è un’occasione per tagliarele bollette, è una spugna dibolle nel tufo, il recupero è ap-pena iniziato. NeI cunicolo inriviera che prende il nome diparcheggio Morelli è prima-vera anche in piena estate, cosìcome nel tunnel borbonicoadiacente, il grottone sotto ilmanto stradale è fresco di na-tura, non perché sono accesi iclimatizzatori di tutte le autoferme in sosta. Sarebbe moltobello costruire undergrundaule insonorizzate per stu-diare, registrare musica o persvolgere attività produttive.Ascensori, ricambi d’aria eduscite di emergenza costano, civorranno investimenti fuoridal comune.

“Impronte d’eccellenza. Tecni-che agronomiche sostenibiliper una viticoltura di valore”,è il premio speciale alle mi-gliori cantine “green” pro-mosso da Città del Vinoinsieme a Cifo, azienda leadernella produzione di preparatiper l’agricoltura, e dedicatoalle buone pratiche amichedell’ambiente in vigna ed incantina, in occasione del con-corso enologico internazionale"La Selezione del Sindaco".L’azienda vincitrice, leader inItalia, è “Torre Venere” di Ca-stelvenere, in provincia di Be-nevento. Sostenibile ed“eco-friendly”, la cantina cam-pana è stata incoronata inCampidoglio dove i primi cit-tadini d’Italia e d’Europahanno premiato anche il “mi-glior vino del sindaco”, vinci-tore del concorso: il sicilianofiglio del vento, dolce e “eroico”Ben Ryé 2010 di Donnafugata.“La green economy è la nuova

frontiera dello sviluppo soste-nibile - spiega Pietro Iadanza,presidente delle Città del Vino- e “Impronte d’Eccellenza” è ilnostro contributo concreto inquesta direzione. L’adozione dipratiche eco-sostenili “vir-tuose” per la produzione delvino è per noi un valore ag-giunto. Questo premio vuoleribadire il ruolo dell’Associa-zione a sostegno dello sviluppodei nostri territori vitivinicoli

ed essere uno strumento in piùdi crescita, sempre seguendo ilmodello della sinergia fra pub-blico e privato, fra azienda eComune, per noi fattore impor-tante di collaborazione per latutela e la promozione dei ter-ritori e delle produzioni d’eccel-lenza”. Sul podio, al secondoposto si è classificata l'AziendaAgricola Goretti di Perugia e alterzo la Tenuta Gorghi Tondidi Marsala.

Il microclima delle cantineIn fondo in fondo stiamo sempre bene

ASPRINIO D’AVERSA: ARRIVA IL MARCHIO DE.C.O.La città di Aversa investe suisuoi prodotti tipici: ben presto,infatti, la melacca, la polacca,il cioccolatino di Cimarosa, lamozzarella ed il vino asprinosaranno protagonisti del regi-stro di denominazione Comu-nale d’Origine (De.C.O.). LaDenominazione Comunalenon è un marchio di qualità,ma la carta d’identità di unprodotto, un’attestazione chelega in maniera anagrafica unprodotto/produzione al luogostorico di origine. In altri ter-mini, è un certificato notarilecontrassegnato dal Sindaco inseguito ad una delibera comu-nale, che certifica, con pochi esemplici parametri, il luogo di“nascita” e di “crescita” di unprodotto e che ha un forte e si-gnificativo valore identitarioper una Comunità. Un orien-tamento consapevole chemolti Comuni d’Italia hannoconcepito come strumento disalvaguardia delle proprie

produzioni e di sviluppo endo-geno del proprio territorio maal tempo stesso anche comemezzo per promuovere al-l’esterno le specificità cultu-rali e storiche del proprioterritorio. Attraverso l’istitu-zione della De.Co., ogni Co-mune, con una proceduraamministrativa semplice e li-neare, può conseguire impor-tanti obiettivi in ambitoeconomico e sociale, ovvero: ri-lanciare e valorizzare la pro-duzione locale legataall’agroalimentare, all’enoga-stronomia, all’artigianato cosìcome alla cultura popolarepresente sul territorio; pro-muovere il territorio attra-verso le sue specificitàproduttive; salvaguardare ilpatrimonio culturale e le tra-dizioni locali dai processi diglobalizzazione uniformantianche nel gusto e nell’alimen-tazione.

G.M.

Torre Venere nel beneventano èl'azienda vitivinicola più green d'Italia

Page 12: Arpa campania ambiente 2013 16

Fabiana Clemente

La rivista Nature ha pubbli-

cato un confortante risultato

messo a punto dall’Università

dell’Indiana. Un’equipe di

scienziati ha dato origine – at-

traverso la coltura tridimensio-

nale di staminali embrionali di

topo - a cellule specializzate

che rilevano i movimenti della

testa, la gravità e il suono. Ot-

timi presupposti per nuove te-

rapie finalizzate alla cura della

sordità e di altre patologie che

interessano il sistema uditivo.

Altre buone notizie dal nuovo

continente. I ricercatori del

Massachusetts General Hospi-

tal hanno generato vasi san-

guigni sulla superficie esterna

del cervello e sotto la pelle dei

topi – durati più di 9 mesi - uti-

lizzando cellule progenitrici va-

scolari derivate da staminali

pluripotenti indotte. Una sco-

perta che potrebbe fare la dif-

ferenza nel trattamento di

malattie cardiovascolari. I ri-

cercatori dell’University Col-

lege di Londra hanno

impiegato le staminali per la

crescita di un naso. Un altro ed

importante traguardo realiz-

zato dai ricercatori della mede-

sima università è riuscito a far

recuperare la vista ad alcuni

topolini ciechi, iniettando 200

mila cellule staminali diretta-

mente nelle retine degli ani-

mali. In Spagna alcuni

scienziati del Biomedical Rese-

arch Center dell’Università di

Granada hanno brevettato un

materiale che consente la cre-

scita di tessuto osseo dalle cel-

lule staminali del cordone

ombelicale. Il maggior auspicio

è riuscire a produrre farmaci

per sanare traumi di ossa e

cartilagini, tumori e altre ma-

lattie che attaccano l’apparato

scheletrico. Qualche giorno fa

il governo francese ha abolito il

divieto imposto alla ricerca

sulle staminali embrionali.

Buone notizie ci pervengono

anche dal nostra paese. A

Roma, infatti, le prime speri-

mentazioni di trapianto di cel-

lule staminali su pazienti af-

fetti da Sla – Sclerosi Laterale

Amiotrofica - hanno dato esiti

positivi. Inoltre il Policlinico

Gemelli di Roma ha ricevuto

certificazione di qualità dalla

Joint Accreditation Committee

ISCT-EBMT. Il “Programma

Trapianti di Cellule Staminali

Emopoietiche” è stato valutato

a pieni voti dell’ente. Oltre

mille i trapianti effettuati con

successo, sia quelli di tipo au-

tologo – trapiantare al pa-

ziente le proprie cellule

precedentemente estratte e

criocongelate – sia i trapianti

allogenici – provenienti da do-

natore non familiare. Clamo-

roso successo anche al San

Raffaele di Milano. Dopo 15

anni di sperimentazioni un

team di ricercatori è riuscito a

bloccare all’origine due malat-

tie genetiche – la sindrome di

Wiskott Aldrich e la leucodi-

strofia metacromatica – grazie

all’introduzione di un gene

sano assemblato in laboratorio.

Ovviamente il dna corretto con

la terapia genica appartiene a

cellule staminali, la cui capa-

cità di moltiplicarsi in conti-

nuazione comporta una

stabilità del genoma sano a

vita natural durante. Grazie a

tale traguardo sei bambini po-

tranno riprendere a giocare, ad

andare a scuola, a sorridere

nuovamente alla vita. Da ogni

parte del mondo la sperimen-

tazione fa passi da gigante.

Che sia questa la medicina del

nuovo millennio? Possiamo

davvero guardare al futuro con

più ottimismo? Una cosa è

certa, se da un lato il progresso

scientifico vanta risultati eccel-

lenti, dall’altro i governi non

possono esimersi dal compito

di tutelare la salute dei citta-

dini e devono, pertanto, pro-

muovere e finanziare lo

sviluppo della ricerca scienti-

fica. Molti governi si sono

mossi in tal senso. E l’Italia?

L’italia…è tutta un’altra sto-

ria!

Scoperta una possibile modalità di lotta alla

proliferazione tumorale attraverso l'inibizione

del processo di divisione cellulare. Il risultato

è di un gruppo di ricercatori guidato da Da-

niela Corda, direttore dell'Istituto di biochi-

mica delle proteine del Consiglio nazionale

delle ricerche (Ibp-Cnr) di Napoli, con lo studio

'Molecular mechanism and functional role of

brefeldin A-mediated ADP-ribosylation of

CtBP1/BARS', pubblicato su Pnas. Come è

noto le cellule cancerose si caratterizzano per

una proliferazione incontrollata, per cui molti

trattamenti antitumorali hanno come bersa-

glio i meccanismi regolatori della mitosi, cioè

della divisione cellulare. "Ma le chemioterapie

procurano spesso danni all'organismo, mentre

il tumore può anche risultare resistente al far-

maco", spiega Daniela Corda. "Da qui la neces-

sità di inibire la proliferazione in maniera

mirata e specifica per le cellule cancerose. Il

nostro studio parte dalla biomolecola NAD+,

fondamentale per il metabolismo cellulare e

che rende possibile, tra le altre cose, una delle

modifiche delle proteine (la ADP-ribosila-

zione). Abbiamo scoperto che questa biomole-

cola, in presenza dell'enzima CD38 e insieme

a una tossina fungina scoperta originaria-

mente come antibiotico, la brefeldina A, forma

una nuova molecola, detta BAC (BFA-ADP-ri-

bosylated Substrate). Quest'ultima è in grado

di legare specificatamente una proteina che re-

gola il ciclo cellulare, CtBP1/BARS, la quale

una volta modificata, viene inibita e quindi

blocca la proliferazione delle cellule tumorali".

"La proteina CtBP1/BARS ha molte funzioni:

nel nucleo contribuisce a bloccare la trascri-

zione di geni che determinano la morte cellu-

lare per apoptosi, una sorta di 'suicidio', nel

citoplasma regola lo sdoppiamento di un orga-

nello cellulare, l'apparato del Golgi. Con BAC

ne interrompiamo il lavoro durante la dupli-

cazione", conclude il direttore dell'Ibp-Cnr. "Lo

studio assume particolare valore per l'elevata

specificità, che permetterebbe di avere farmaci

diretti contro una classe di tumori che espri-

mono l'enzima CD38, con la possibilità di cu-

rare in maniera specifica patologie come

linfomi e mielomi. Per raggiungere tale obiet-

tivo bisognerà però valutare i risultati ottenuti

in modelli in vivo di questi tumori".

Buone notizie anche dall’Italia: a Roma e Milano i primi risultati positivi

Staminali: passi avanti nella sperimentazione

Brevettato in Spagna un materiale che consente la crescita di

tessuto osseo dalle cellule staminali del cordone ombelicale

Lo studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche

Un fungo contro i tumori

Page 13: Arpa campania ambiente 2013 16

Dal 2016 prodotti agroalimentari senza rischi

Rosa Funaro

L'Ue presenta nuove regole per indi-care qualità e freschezza di frutta e ver-dura: la Commissione Europea ha,infatti, approvato alcune modificheall’attuale quadro normativo che rego-lamenta il settore, riducendo il numerodelle leggi previste, ottimizzando le ri-sorse e incrementando i controlli a sor-presa. La novità punta a rendere iprodotti finali per i consumatori più si-curi. Il presidente di Food EducationItaly e membro del Comitato di super-visione del progetto ‘Fruitylife- Fruttae verdura, sana e sicura’, Giorgio Done-gani ha infatti spiegato: “Un quadronormativo più snello significa più pre-cisione, razionalizzazione ed efficienza.Una regolamentazione complessa,molto articolata può diventare contrad-dittoria e dispersiva. Con il passaggioa 5 atti legislativi (dai 70 attuali), i pro-duttori avranno meno norme ma piùchiare, i controllori dovranno seguiremeno linee guida ma più precise e si-cure”. Fruitylife è la campagna di infor-mazione ed educazione rivolta aiconsumatori sulla salubrità e sulla si-curezza dei prodotti ortofrutticoli fre-schi europei, promossa da AlimosAlimenta la Salute con il sostegno del-l'Unione Europea e del ministero ita-liano delle Politiche AgricoleAlimentari e Forestali. Con il nuovopacchetto normativo, che dopo il vaglioda parte del Parlamento e del Consiglio

europeo dovrebbe entrare in vigore dal2016, Sarà snellita tutta la parte buro-cratica legata a processi, procedure edoneri amministrativi cui agricoltori, al-levatori e operatori del settore alimen-tare (produttori, trasformatori edistributori) sono soggetti. ''Un quadronormativo più snello significa più pre-

cisione, razionalizzazione ed efficienza- spiega il Donegani - Una regolamen-tazione complessa, molto articolata puòdiventare contraddittoria e dispersiva.Con il passaggio a 5 atti legislativi, iproduttori avranno meno norme mapiù chiare, i controllori dovranno se-guire meno linee guida ma più precise

e sicure". "È auspicabile - continua -Donegani - che anche per il settore or-tofrutticolo ci si avvicini sempre di piùa quello che avviene nell'ambito dellaproduzione biologica: regole semplici,chiare e inequivocabili, che per i consu-matori si traducono nella possibilità diservire in tavola un numero sempre piùampio di prodotti controllati''. Perquanto riguarda le verifiche sul campo,le autorità competenti avranno stru-menti più efficaci per accertare che lanormativa europea venga osservata erispettata e gli Stati membri del-l'unione dovranno integrare i controlliantifrode con i rispettivi piani nazionalidi sorveglianza. ''L'armonizzazione deicontrolli tra Stati membri e sistema eu-ropeo non creerà grandi problemi - ag-giunge Donegani - Sicuramente graziead una fase di confronto tra i diversipaesi il cambiamento sarà percepito inmaniera armonica a beneficio dei con-sumatori finali senza penalizzare lespecificità locali che, eventualmente,potranno essere garantite attraverso ilriconoscimento di alcune deroghe''. Inarrivo anche semplificazioni per il com-mercio di sementi e materiali per la ri-produzione dei vegetali, per permettereun incremento della produttività e ilmantenimento della biodiversità agri-cola e forestale a livello europeo. E no-vità previste anche per i controlli e perle sanzioni, che saranno commisurateal guadagno illecito che il trasgressorepotrebbe aver ottenuto.

Nuove regole europee per tutelare la qualità e la freschezza di frutta e verdura

Abbattere i costi di produzione per ri-cavare alti profitti è la motivazioneprincipale per cui si commette unafrode alimentare. La prima distinzioneda sottolineare è quella tra frode sani-taria e frode commerciale. La primapuò essere commessa da chiunque la-vori nel settore commerciale e puòavere serie conseguenze sulla salute, inquanto maggiori imputati sono conta-minanti e sostanze chimiche. La frodecommerciale invece provoca danni eco-nomici, in quanto vengono venduti pro-dotti alimentari con un valorecommerciale inferiore a quello reale.Particolare attenzione bisogna prestaredurante l’acquisto di vino, olio, carne,pesce, pane, latte e derivati. Per fare inmodo che un prodotto scadente somigliad un prodotto di alta qualità si aggiun-gono sostanze chimiche che conferi-scono un sapore e un aspetto degnodell’originale. Un altro caso di frode ali-mentare è la manipolazione della com-

posizione dell’alimento, ovvero sosti-tuire alcune componenti fondamentalinella lavorazione di un prodotto con nu-trienti di costo inferiore, alterando inquesto modo il prodotto finito – adesempio miscelare il latte con l’acqua.Per aumentare i ricavi dalla vendita dialcuni alimenti scadenti, si è giunti allacontraffazione della denominazione diorigine controllata e a falsificare i mar-chi. Travestire un falso prodotto con lecaratteristiche dell’ originale! Quandoacquistiamo un formaggio doc siamodavvero sicuri che non stiamo man-giando un prodotto contraffatto? L’oliodi oliva che abbiamo appena compratoè davvero olio d’oliva? Quali sono lereali componenti degli omogeneizzatiche diamo ai nostri bambini? A tuttiquesti interrogativi si aggiungonoanche i dubbi relativi alle etichette cheriportano i valori nutrizionali e la sca-denza. Sono noti, infatti, casi di seque-stro di prodotti avariati, ma ancora in

commercio grazie a modifiche appor-tate alla data di scadenza. Per contra-stare l’illegalità alimentare la leggesvolge un ruolo essenziale. Si fa riferi-mento pertanto alla legge 283/62, art.5, che sanziona i comportamenti illecitidi alterazione delle sostanze alimentariche interferiscano con la genuinità e lapurezza dei prodotti alimentari. Al finedi garantire la trasparenza della com-posizione degli alimenti è stato intro-dotto il Regolamento (UE) N.1169/2011che prevede l’obbligo di fornire informa-zioni nutrizionali precise e veritiere, diapportare sulle etichette notizie rela-tive al valore energetico, alla presenzadi sostanze allergeniche, all’indicazionedel paese di provenienza e alla sca-denza. La frode alimentare si può e sideve combattere. Quando facciamo laspesa prestiamo attenzione a ciò che ac-quistiamo, ne va della nostra salute edel nostro denaro.

F.C.

FRODE ALIMENTARE: DANNO PER LA SALUTE E PER IL PORTAFOGLIO

Prestiamo attenzione a ciò che acquistiamo

Page 14: Arpa campania ambiente 2013 16

Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

Grazie al Grande Carlo diBorbone (VII di Napoli) mi-gliorarono anche i commercie si avviò la costituzione diuna “zona industriale” pressoil Ponte della Maddalena e iGranili Pubblici. A 22 anni il timido e malinco-nico re di Napoli aveva spo-sato una quattordicennebionda, altera, con gli occhiazzurri e appassionata rica-matrice di abiti per i pastoridei presepi: Maria Amalia diSassonia, dalla quale avrebbeavuto (tradizione borbonica e

napoletana) ben 13 figli! Partì dalla sua Napoliquando ereditò, alla mortedel padre, il trono di Spagna(divenne il Grande CarloIII)il 6 ottobre del 1759: si tolseun anello che gli era stato re-galato durante gli scavi diPompei perché “appartenevaallo Stato”. Gli successe a Napoli non ilprimo figlio Filippo (malatofisicamente e mentalmente esepolto in una maestosatomba presso la cappella deiBorbone a Santa Chiara) mail piccolo Ferdinando.Già re a otto anni, comespesso avveniva a quei tempi,

Ferdinando fu lasciato dai ge-nitori e affidato allo statistaBernardo Tanucci e agli altriministri della corte. Regnò per 65 anni e fu prota-gonista di moltissimi avveni-menti: fu soprattutto alcentro delle vicende relativealla rivoluzione francese, allarivoluzione napoletana del1799 e a Napoleone. Sulpiano urbanistico e artistico eper quanto riguardava leopere pubbliche continuò lapolitica paterna. Fu moltoamato soprattutto dal popoloe diventò famoso con il nomedi “re nasone” (inutile spie-garne il perché...). Si raccon-

tano di lui molti episodi cheillustrano bene il suo carat-tere per molti aspetti simile aquello degli stessi napoletaniche governava: amava, adesempio, andare di notte e ve-stito da pescatore, al mercatodel pesce per trattare congrande accanimento sulprezzo dei prodotti che cer-cava di vendere. Nel 1768sposò Maria Carolina d’Au-stria che gli diede ben 18 figlie che ebbe, con il suo carat-tere forte e autoritario, unruolo non secondario nellavita di corte e nella politicadel tempo.Ferdinando IV diventò dopo ilCongresso di Vienna del 1815“Il re delle Due Sicilie” (la Si-cilia “al di là del Faro”, l’at-tuale isola siciliana, cioè, equella “al di qua del Faro”,l’attuale Sud dell’Italia). DiFerdinando si ricordano so-prattutto la costituzione dellaprima colonia “socialista” edelle seterie a San Leuciopresso Caserta, il grande svi-luppo della flotta militare emercantile (prima in Italia eterza in Europa), l’istituzionedel prestigioso Collegio Mili-tare della Nunziatella, lo svi-luppo delle prime industrie,la definitiva sistemazionedelle regge che costituivano,tra l’altro, un prezioso stru-mento per la propaganda e lepubbliche relazioni interna-zionali oltre che (soprattuttonel caso di quella di Caserta)delle vere e proprie scuole diarte, architettura e cultura in

generale. Con Ferdinando IVfurono portati a termine i la-vori relativi alle strade percomunicare con gli Abruzzi,Roma, le Calabrie, le Puglie;prese le vie del mare il primobattello a vapore in Italia;venne costruita la villa dellaFloridiana donata alla se-conda moglie del re, LuciaMigliaccio, duchessa di Flori-dia; furono fondati diversi or-fanatrofi e collegi come quellodel Carminiello (piazza Mer-cato) presso il quale venivanoospitate e avviate ai lavoritessili le ragazze orfane;venne istituito l’OsservatorioAstronomico di Capodimontee furono costruiti il palazzodei Ministeri (attuale PalazzoSan Giacomo) e la chiesa diSan Francesco di Paola inLargo di Palazzo con le duestatue equestri e neoclassichedi Carlo (opera del grandescultore Antonio Canova) e diFerdinando I (la chiesa erapraticamente un “ex voto” peressere ritornato sul tronodopo gli stravolgimenti napo-leonici e dopo il Congresso diVienna). I due cavalli ripro-ducono il tipico “cavallo napo-letano”. Si trattava di unarazza di cavallo molto apprez-zata e alla moda in tutte lecorti del mondo: una specie di“Ferrari” dei nostri giorni.Tra le sue caratteristicheaveva la robustezza dellezampe, il collo “a cigno”, unagrande eleganza nel passo ela capacità di scalciare re-stando su due zampe.

Lo sviluppo di Napoli CapitaleLa città partenopea tra le prime d’Europa

Page 15: Arpa campania ambiente 2013 16

Linda Iacuzio

Ne “Il Progresso delle Scienzedelle Lettere e delle Arti, Vo-lume IV, II anno”, Napoli 1833,il capitolo dedicato alle escur-sioni di Storia naturale effet-tuate da Michele Tenoreriporta le sue osservazioni: “Ioinsisterò nuovamente in questoluogo nel raccomandare ai cul-tori della Geologia una escur-sione a Pianura, per osservarvida vicino e meglio studiarvi lecave del nostro Piperno. Questaroccia non mi sembra che siastata finora studiata abba-stanza; dappoiché presso moltiautori trovasi tuttavia confusacol piperino degl’italiani che nedifferisce grandemente. È cosanotissima presso i Geologi cheil piperino è specie di tufa ap-partenente agli antichissimivolcani del Lazio, e che può rac-cogliersi copiosamente ne’monti al nord delle paludi Pon-tine, sulle falde de’ quali èaperta l’antica strada che perSezze e Piperno mena a Terra-cina. L’analogia de’ nomi, de’luoghi e delle sostanze, ha fattocredere per lunga pezza, che il

nostro piperno fosse la stessacosa di quel piperino romano;mentre sarebbe bastato unasemplice occhiata alle pietreche tutto giorno sparse ne mi-riamo per le nostre strade, perconvincersi della diversa com-posizione di questo ultimo… [ilpiperno] di Pianura è specie dilava nel preciso senso dato dai

volcanisti a questa formazione.È pertanto questo piperno unalava di particolare composi-zione, di cui difficilmente si po-trebbe trovare la compagna intutte le altre nostre volcanicheformazioni; e per quanto misappia ignota anche alle stra-niere… L’analogia di questalava potrebbe a mio credersi

trovarsi nelle rocce primitive…Degne di particolare considera-zione sono benanco le cave dallequali questa roccia si estrae.Esse sono tutte aperte nelle ra-dici de’ Camaldoli…”. Lo stu-dioso, che descriveva dunque lasingolarità del piperno di Pia-nura, pietra di antichissimaformazione e precedente a

quella tufacea, “di cui tutto ilmonte de’ Camaldoli è for-mato”, suggeriva anche di visi-tare le cave nel momento in cuivi lavoravano i minatori e dinon tralasciare un’escursioneper ammirare le piante dellazona: “Questa gita a Pianuranon riescirà infruttuosa al bota-nico, cui gioverà consigliare di

ritornarsene non per la stradarotabile, ma per un viottolo vi-cinale che va ad ingolfarsi in uncanale scavato dall’acqua attra-verso di una profonda squarcia-tura del colle. Nel costeggiare leumide pareti di quell’ombrososentiero, tappezzate si osser-vano di ogni maniera di moschi(muschi), jungermannie (ov-vero Jungermannidae, pianteprimitive, della famiglia delleBriofite, che crescono in luoghimolto umidi e rugiadosi), alghee licheni diversi e sugli alti cigliche vi sovrastano frondeggiar siveggono le felci più graziose.Tra queste merita particolareattenzione la Pteris cretica, checome lo annunzia il nome, fucreduta esclusiva della famosaisola di Minosse (Creta), e cherarissima allignar si vede inpochi altri luoghi presso di noi”.

(seconda parte)

«Questa gita a Pianura non

riescirà infruttuosa al botanico»

Curiosità storiche sul piperno e sulle antiche varietà botaniche ritrovate

L’origine vulcanica di Pianura

Lorenzo Terzi

L’Itinerario d’Italia di Franz Schottapparve per la prima volta, in latino,ad Anversa nel 1600; nelle intenzionidell’autore, fratello del noto antiqua-rio gesuita Andreas, l’opera dovevaservire da guida ai pellegrini che sisarebbero recati in Italia quell’anno,in occasione del Giubileo indetto dapapa Clemente VIII con la BollaAnnus Domini placabilis.La fortuna editoriale dell’opera fuenorme, oltrepassando di molto la cir-costanza per cui era stata scritta e lavita stessa dello Schott. La prima tra-duzione italiana apparve nel 1610 aVenezia; l’Itinerario fu, poi, pubblicatoanche in francese e in inglese. Con ilpassare del tempo, la guida si arricchìdi un prezioso apparato iconografico:l’ultima edizione italiana, del 1761,recava un corredo di quasi trenta ta-vole.Giuseppina Valente, autrice di un im-portante saggio sul lavoro di FranzSchott, rileva che l’Itinerario si pre-senta come il prodotto di un’elabora-

zione prettamente libresca. Nel mede-simo tempo, la studiosa non dimen-tica di dare il giusto rilievo all’operaquale risultato di un viaggio effettiva-mente compiuto dallo scrittore di An-versa in Italia. Se, in essa, ladescrizione delle singole città obbedi-

sce a un modello elaborato sin dal Ri-nascimento, è pur vero che la guidadello Schott non manca di note rela-tive alle istituzioni politiche, alla de-mografia e al costume dellepopolazioni, nonché ai “personaggi il-lustri che con la loro vita hanno datosplendore alle singole città”.Memorabile è, nella terza parte del-l’Itinerario, la descrizione di Napoli,resa più sapida dall’italiano seicente-sco: “Peroché non ha l’Italia luogo dipiù molle, e clemente Cielo di questo,due volte ogn’anno ha primavera ne ifiori; d’ogni banda la campagna è fe-condissima; v’è gran varietà di frutti,e de gli più pregiati; copia suprema difontane, e d’acque sanissime, e buone;& in fine abbondanza grande e da noncredere di cose naturali, e maravi-gliose, che perciò con gran ragione puòdirsi Paradiso d’Italia. Le quali parti-colarità così importanti sono state ca-gione, che questa Città è stata semprefrequentata, e da Imperatori, e daRegi, e da Principi grandissimi, & daquanti belli ingegni si sono ritrovati almondo”.

Franz Schott a Napoli“Con gran ragione può dirsi Paradiso d’Italia”

Page 16: Arpa campania ambiente 2013 16

È proprio vero quando si dice che i Cinesi ne sannouna in più del diavolo. Non si fermano proprio mai.Ed ora stanno portando avanti i lavori per un’atti-vità di un vero e proprio “restyling” di lusso peruna ex cava abbandonata. Infatti, a breve nasceràun hotel a cinque stelle all'interno di una vecchiacava profonda oltre cento metri, situata alla basedella Montagna Tianmenshan, nel distretto di Son-gjiang. Il sontuoso progetto, stimato per oltre quat-trocento milioni di euro ed elaborato dalla societàbritannica Atkins, prevede di costruire entro treanni un grande albergo con trecento ottanta ca-mere distribuite su diciannove piani, due deiquali troveranno posto sotto al livello dell'acquadel lago ed avranno un acquario con pareti vetrate,che si affacceranno direttamente su un ristorantesottomarino e su alcune camere extralusso. Comeben riporta il Daily Mail, per ottenere un impattoambientale pari a zero o quasi, diciassette pianidell’albergo saranno costruiti all'interno dellagrotta. L’intero edificio, inoltre, sarà dotato anchedi un tetto naturalmente e totalmente eco - friendlyed utilizzerà le risorse naturali per il suo fabbiso-gno, per limitare quanto più possibile le interfe-renze visive, e non solo, con l’ambiente circostante.

Inoltre, questa nuova struttura alberghiera, oltread offrire ai suoi avventori una piscina ed un centrosportivo super attrezzato, darà agli ospiti la possi-bilità di praticare sport acquatici nel lago ed utiliz-zare le vicine falesie - lasciate dagli scavi dellacava - per fare escursioni, arrampicate e, perchéno, per dare sfogo alla propria temerarietà consport estremi come il famigerato bungee jumping,il tutto realizzato sempre ripensando e riutiliz-zando gli spazi ricavati dagli scavi della vecchiacava. Un ottimo esempio di riqualificazione per unattività, quella delle cave, fortemente impattantesul territorio, che spesso lascia l’ambiente in cuiha operato in condizioni terribili e disastrate. In-somma, la terra della Grande Muraglia nonsmette mai di stupire, ma è sempre pronta ad es-sere competitiva e a rispondere con idee semprenuove e rivoluzionarie. Comfort, lusso, queste leparole d’ordine del nuovo gioiellino made in China,ma sempre nel rispetto dell’ambiente, senza cioèandare a rovinare l’equilibrio della natura circo-stante, così da vivere appieno e nel miglior modopossibile giorni di relax e riposo in questa strutturamegagalattica, che sa a dir poco dell’incredibile.

A.P.

Antonio Palumbo

Pochi autori riescono ad impri-mere ai propri progetti di pae-saggio un carattere del tuttopersonale ed inedito, coniu-gando artificio e natura inmodo convincente e, non dirado, eclatante, grazie allacreazione di rapporti comple-tamente nuovi: tra questispicca la figura di CharlesJencks. Americano di Balti-mora, allievo di Sigfried Gie-dion e di Reyner Banham,Jencks è uno dei principali teo-rici dell’architettura postmo-derna. I tratti salienti del suostile sono segnatamente legatialla sorprendente capacità diconferire agli spazi in cui inter-viene singolari significati, me-diante interpretazioni spessofortemente stilizzate, espresseattraverso metafore paesaggi-stiche interpretate con il lin-guaggio della natura. Tra isuoi lavori principali il Cosmo-logical Garden - realizzato inScozia, nel Dumfriesshire - èpienamente rappresentativodel suo singolare approccio alcontesto: le piante ed i prati,che appaiono come geometri-camente scolpiti nel suolo, ed ilaghetti, realizzati in forma di

spirale, creano un insieme diaffascinanti illusioni ottiche,mentre i terrapieni ricopertidall’erba e le cascate d’acquainterpretano, con indiscutibileoriginalità, alcuni principi ma-tematici, come la serie di Fibo-nacci ed i frattali.Anche nelle opere ove è chia-mato a cimentarsi con la rap-presentazione del paesaggiocombinato alle infrastruttureJencks riesce ad essere parti-colarmente originale ed il suo

tocco architettonico risulta ca-ratterizzato da segni paesaggi-stici composti in forme inedite,espressioni sempre ben ricono-scibili del suo personalissimometodo progettuale. Una delle sue ultime creazioniè il Parco Portello di Milano:un’area verde che si estendeper settantamila metri qua-drati, nata sulle macerie delvecchio stabilimento AlfaRomeo degli anni Settanta.Questo imponente spazio na-

turale, racchiuso tra le grandiarterie stradali della città,segna l’accesso al sistema me-tropolitano per i visitatori inarrivo da Malpensa o dallaFiera di Rho: il solito Jencks -del tutto incurante delle co-muni tendenze del garden de-sign - lo ha letteralmente“plasmato”, creando delle im-mense sculture circolari i cuimodellamenti individuano unelemento di continuità con ilcontesto esistente, rappresen-

tato dal Monte Stella (la sto-rica collina artificiale realiz-zata nel dopoguerra da PieroBottoni). L’intero parco simbo-leggia lo “scorrere del tempo”,scandito dalla presenza dellespirali che dominano il pro-getto, il quale si sintetizza inun racconto visivamenteespresso dalla geometria deicerchi, degli archi e dell’im-pianto planimetrico sinusoi-dale. L’elemento più rappre-sentativo di tutto il complessoè il Giardino del Tempo, areadelineata dalla presenza di unmuro e di alte piante. A terra,dove sono narrate le quattroere (preistoria, storia, presentee futuro), si possono contare182 pietre bianche e 183 pietrenere, le quali simboleggiano,tutte insieme, i 365 giornidell’anno solare, suddivisi ingiorni e notti. Il percorso è co-steggiato dalle incisioni deimesi su lastre metalliche, i cuiinterstizi sono caratterizzatidalla presenza costante di fioridi colori e profumi diversi a se-conda della stagione, come lamahonia japonica (gialla in in-verno), le azalee (fucsia in pri-mavera), la choisya (bianca inestate) ed il ceanothus (blu inautunno).

Le metafore paesaggistiche di Charles JencksTra i suoi lavori principali il Cosmological Garden realizzato in Scozia

In Cina prendono il via i lavori per un hotel extra lusso in una ex cava

Page 17: Arpa campania ambiente 2013 16

Cristina Abbrunzo

L’estate è il periodo dell’annopiu’atteso dagli italiani, e ilsogno di tutti è passare le va-canze in località di mare splen-dide e soprattutto pulite.Purtroppo, come è noto, tuttigli anni, le incantevoli metebalneari del nostro Belpaese ri-mangono “vittime” dell’inqui-

namento, dei rifiuti e, in gene-rale, dell’invasione selvaggiadell’uomo. A tale proposito,parte un’iniziativa originale edecisamente al passo con letendenze del momento, chevede protagonisti i social net-work più celebri del web.Tutti coloro che vogliono ve-stire i panni di novelli “caccia-tori” di foto con protagonisti il

mare e le spiagge, potrannopartecipare ad una campagnadi sensibilizzazione e tutela diciò che da sempre rappresentauno dei nostri patrimoni pae-saggistici più importanti. Unvero e proprio inno a promuo-vere la qualità del nostro maree rispettare le nostre meravi-gliose zone costiere. Il progettosi chiama “Mare d’autore” ed è

una vera e propria campagnafotografica in condivisione suFacebook, Twitter e Insta-gram. Partecipare a questa ini-ziativa ideata da Libreriamo, ilprimo social book magazinecompletamente dedicato allapromozione della lettura, deilibri e della fotografia d’autore,è semplicissimo: basta realiz-zare foto di spiagge e localitàmarittime e pubblicarle sullapagina Facebook di Fotogra-fiamo by Libreriamo, su Twit-ter e Instagram, citando@Libreriamo e aggiungendo l’-hashtag #maredautore. Tuttele foto dovranno essere corre-date da didascalia, con indica-zione del luogo ritratto. Lacampagna di Libreriamo vuolequindi contribuire alla promo-zione di ciò che rappresentauna delle bellezze più impor-tanti del nostro Paese. Non a

caso, l’Italia vanta uno svi-luppo costiero italiano di quasi7500 km, un’opportunità unicain termini economici, in quantoil loro sfruttamento potrebbediventare una delle risorse piùimportanti per lo sviluppo oc-cupazionale italiano. Proprioper questo la salvaguardia delmare, delle coste, delle spiaggediventa un obiettivo fondamen-tale per tutti gli italiani; più c’ètutela, più si può costruire unaproposta turistica allettante, alivello internazionale. In virtùdi ciò, anche il senso esteticodelle foto da realizzare per par-tecipare a “Mare d’autore” di-venta fondamentale, in quantopiù le foto realizzate saranno diqualità e più riusciranno a re-galare le emozioni necessarieper spingere soprattutto glistranieri a vivere il nostromare e le nostre spiagge.

Plastic buster: l’imbarcazione “mangia plastica”Per un Mediterraneo più pulito

La plastica è il fattore più inquinante del no-stro mare, il Mediterraneo. Un recente studio condotto dall'Università diPisa e dall'Ispra, ha mostrato che nel Tirrenol'80% dei rifiuti è costituito dalla plastica eche gli oggetti più presenti nelle nostre acquesono teli, buste e cassette di polistirolo che necontaminano la biodiversità.Per ripulire il nostro mare, un gruppo di ri-cercatori del dipartimento di Scienze Fisiche,della Terra e dell’Ambiente dell’Università diSiena, ha recentemente presentato un pro-getto chiamato Plastic Busters, dal nomescelto per una speciale imbarcazione ecoso-stenibile, super accessoriata di sofisticatistrumenti di analisi, che farà il giro del Me-diterraneo per “acchiappare” le plastiche,mappandone la diffusione e studiandone glieffetti sugli animali marini, per progettarecome ridurre la presenza di questi dannosi ri-fiuti.La rotta della barca ecologica partirà dallaToscana, toccherà Gibilterra, affiancherà Tu-nisia, Egitto e Grecia per poi risalire l'Adria-tico e gettare l'ancora a Venezia. A bordo, ilteam di ricercatori farà il campionamentodelle acque e svolgerà analisi tossicologiche

su quegli esemplari giudicati "sentinella",cioè balene, squali, tartarughe, insomma glianimali che più risentono dell'azione inqui-nante.Il progetto vuole avere anche una valenza di-vulgativa. Durante le soste nei vari porti,l'equipaggio aggiornerà il pubblico sulle pro-prie ricerche e lo stato di inquinamento delleacque. Plastic Busters getterà anche le basidi future collaborazioni tra gli enti per la sa-lute marina di tutto il Mediterraneo, 30 deiquali hanno già aderito a questo progetto.

C.A.

Campagna social per tutelare le coste italiane Mare d’autore: il mare chiama, rispondi con un click!

...Ed è qualcosa da cui non puoi scappare. Il mare. Il mare incanta, il mare uccide, commuove, spaventa,

fa' anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto, si traveste da lago, oppure costruisce tempeste, divora navi, regala ricchezze, non da' risposte, e' saggio, e' dolce, e' potente, e' imprevedibile.

Ma soprattutto: il mare chiama. Non fa' altro, in fondo, che questo:chiama Non smette mai, ti entra dentro, ce l'hai

addosso, è te che vuole. Puoi anche far finta di niente, ma non serve.

Continuerà a chiamarti. Questo mare che vedi e tutti gli altri che non vedrai, mache ci saranno, sempre, in agguato, pazienti, un passo

oltre la tua vita. Instancabilmente, li sentirai chiamare.

Senza spiegare nulla, senza dirti dove, ci sarà sempre unmare, che ti chiamerà.

(Oceano Mare – A.Baricco) ”

Page 18: Arpa campania ambiente 2013 16

Eleonora Ferrara

Con l’accordo del luglio 1993,intervenuto tra governo, im-prenditori e sindacati, dopodue anni di scontri tra sinda-cati e Confindustria in seguitoalla decisione dell'associa-zione degli industriali di daredisdetta alla scala mobile, sistabilì il criterio della concer-tazione tra le parti sociali.Questa intesa ha introdottouna contrattazione articolatasu due livelli, stabilendo ladurata dei contratti collettivicon le relative procedure dirinnovo ed è inutile dire che,tanto la legislazione quanto lacontrattazione del pubblicoimpiego, ancora oggi vigenti,ne siano diretta derivazioneIn effetti, benché le affinitànon manchino tra il sistemaprivato di relazioni sindacali equello pubblico, esistono note-voli differenze, delle quali lapiù evidente consiste nel fattoche il sistema pubblico è disci-plinato, in modo massiccio, danorme di legge, privando l’au-tonomia delle parti della ge-stione dell’intera materialegificata.Nell’ambito del pubblico im-piego, la legge sancisce la pos-sibilità del contratto nazionaledi lavoro, di circoscrivere imargini in cui si manifestal’autonomia collettiva di li-vello decentrato.E’ per questo motivo che partedella dottrina insiste sul con-cetto di accentramento delcontratto decentrato,Questo limite è dovuto allanecessità di dover coniugarela libertà di contrattazionecon i controlli sulla dinamicadella spesa pubblica, tenendopresente che gli unici vincoliche si possono imporre allacontrattazione integrativasono quelli interni, consistentiin limitazioni di natura nego-ziale, derivanti dall’autono-mia delle parti contraenti.Il passaggio, inoltre, da con-trattazione decentrata a con-trattazione integrativa, più

precisamente dal D.lgs. n.29/1993 al più recente T.U.sul pubblico impiego, D.lgs.n.165/2001, è dovuto ai muta-menti del sistema della con-trattazione pubblica, chehanno fatto assumere allacontrattazione decentrata unruolo di adeguamento delleclausole, stabilite dalla con-trattazione nazionale, a cia-scun contesto di riferimento.A questo punto, risulta lam-pante che, gli unici limiti al li-vello decentrato, così comeaccade per il contratto azien-dale del settore privato, pro-vengono solo dalla contrat-tazione nazionale, ossia dallavolontà delle stesse parti con-traenti. Al riguardo, l’art. 40del D.lgs. n. 165/2001, ne san-cisce la nullità, se difforme ri-spetto alle limitazioni fissatein sede nazionale.In seguito, il D.lgs. del27/10/2009 n. 150 “Attuazionedella legge 4 marzo 2009 n.15, in materia di ottimizza-zione della produttività del la-voro pubblico e di efficienza etrasparenza delle pubblicheamministrazioni”, all’art. 65dispone che le amministra-zioni sono tenute ad adeguarei contratti collettivi integra-

tivi, in vigore alla data di en-trata in vigore del decretostesso, alle disposizioni ine-renti alla definizione degliambiti riservati, rispettiva-mente, alla contrattazione col-lettiva ed alla legge, nonché aquanto previsto dalle disposi-zioni del Titolo III del sud-detto decreto.Il D.lgs. n. 141/2011, forniscel’interpretazione autentica delsuddetto art. 65, chiarendoche tale adeguamento dei con-tratti collettivi integrativi ènecessario solo per i contrattivigenti alla data di entrata invigore del D.lgs. n. 150, men-tre ai contratti sottoscrittisuccessivamente si applicano,le disposizioni introdotte dalmedesimo decreto. .

RIFIUTINon rientra tra i presupposti del reato di cuiall'art. art. 260 del d.lgs. n. 152 del 2006 né ildanno ambientale né la minaccia grave dellostesso danno atteso che la previsione di ripri-stino ambientale contenuta nel comma 4dell’art. 260, secondo cuiil giudice ordina il ripri-stino dello stato dell’am-biente e può subordinarela concessione della so-spensione condizionaledella pena all'elimina-zione del danno o del pe-ricolo per l'ambiente, siriferisce alla sola even-tualità in cui il danno o ilpericolo si siano effettiva-mente verificati e nonmuta la natura del reatoda reato di pericolo pre-sunto a reato di danno.Corte di Cassazione Sez. III n. 26404 del 18giugno 2013 (Ud. 2 mag. 2013)LITORALI EROSI DALLE MAREG-GIATELa Corte Costituzionale, con la Sentenza n.171 del 4 luglio 2013, ha stabilito che il rin-novo o la proroga automatica delle conces-sioni viola l’art. 117, primo comma, Cost., percontrasto con i vincoli derivanti dall’ordina-mento comunitario in tema di libertà di sta-bilimento e di tutela della concorrenza,determinando altresì una disparità di tratta-mento tra operatori economici, in violazionedell’art. 117, secondo comma, lettera e), dalmomento che coloro che in precedenza non ge-stivano il demanio marittimo non hanno la

possibilità, alla scadenza della concessione, diprendere il posto del vecchio gestore se nonnel caso in cui questi non chieda la proroga ola chieda senza un valido programma di in-vestimenti. Al contempo, la disciplina regio-nale impedisce l’ingresso di altri potenziali

operatori economici nelmercato, ponendo bar-riere all’ingresso, tali daalterare la concorrenza. RIFIUTIIl reato di attività di ge-stione di rifiuti non auto-rizzata è ascrivibile altitolare dell'impresaanche sotto il profilo dellaomessa vigilanza sull'ope-rato dei dipendenti chehanno posto in essere lacondotta vietata. La re-sponsabilità per l'attivitàdi gestione non autoriz-

zata di rifiuti non attiene necessariamente alprofilo della consapevolezza e volontarietàdella condotta, potendo scaturire da compor-tamenti che violino i doveri di diligenza perla mancata adozione di tutte le misure neces-sarie per evitare illeciti nella predetta ge-stione e che legittimamente si richiedono aisoggetti preposti alla direzione dell'azienda.In tema di gestione dei rifiuti, Il reato di ab-bandono incontrollato di rifiuti è ascrivibileai titolari dl enti ed imprese ed ai responsabilidi enti anche sotto il profilo della omessa vi-gilanza sull'operato dei dipendenti che hannoposto in essere la condotta di abbandono. Sen-tenza n. 26406 del 18 giugno 2013 della Cas-sazione Sezione III.

Viaggio nelle leggi ambientali

La contrattazione decentrata negli enti localiLAVORO E PREVIDENZA

Page 19: Arpa campania ambiente 2013 16

Andrea Tafuro

C'è chi a parole ti promette ilmondo...e regala solo illusioni,e chi tace, ma ogni giorno ti saregalare l'immenso. Per l’in-tera estate non ci siamo fattimancare niente. Tutti i mediaci hanno rovinato quel mi-nimo sindacale di pace in fa-miglia. Intere squadre diintellettuali e professori,hanno dottamente disquisitodi aumento della popolazionemondiale e dei mezzi d’inter-vento sulla natura messi nellemani dell'umanità dalla tec-nologia. Tutti hanno fattoesplodere la cosiddetta que-stione ecologica o questioneambientale, sino al punto che,la custodia e la salvaguardiadel creato sembrano sempredi più occupare il posto, nellapreoccupazione diffusa, chenel recente passato aveva laquestione degli armamentinucleari. Settembre è alle porte, primache vi ammaliate di stress daritorno alla normalità, vi pro-pongo tre prospettive da svi-luppare in questi primi giornidal rientro. Esse sono: gra-tuità, reciprocità e riparazionedel male. A proporle è il mes-saggio per la Giornata per lacustodia del creato, che saràcelebrata il prossimo primosettembre, da tutta la Chiesa.Io ne faccio parte! Il tema diquesta giornata ha per titolo:“La famiglia educa alla custo-

dia del creato”. Già sento direin giro: “Sempre la famiglia,ma come può la famiglia di-

ventare una scuola per la cu-stodia del creato?”. Moltissimi compagni mihanno accusato dicendo chesolo ora la mia fede si inte-ressa di ecologia e di sosteni-bilità e giù di lì fino adaccusare il filone ebraico - cri-stiano di essere il responsabileprimo, se non l'unico, di quellalocalizzazione antropocentricae di quell'atteggiamento d’ir-responsabile strumentalizza-zione dominatrice che sonoalla base dell'incombente di-sastro ecologico. Cari compa-gni è in famiglia che ladiversità, invece che fonte diinvidia e di gelosia, può esserevista fin da piccoli come ric-chezza. Capisco che è un di-scorso non accettato di buongrado, ma è indubbio che lafamiglia è generata nella dif-ferenza sessuale della coppiasponsale e solo all’interno diessa vi può essere la comu-nione nella reciprocità. Lacompetizione maschile/femmi-nile viene purificata, deconta-minata e genera la veraecologia umana. Mi riconoscocome dono (mia madre dice re-galo di liberazione) per la miaMaria e così lei per me, quindic’è unità nella differenza e re-ciprocità. Non sono certo unostinco di santo, mi riconoscomolto nell’atavico maschiomeridionale, ma nella mia fa-miglia ho imparato a riparareil male compiuto da me stessoe dagli altri, attraverso il per-dono, la conversione, il dono disé. Ho appreso l’amore per laverità, il rispetto della legge

naturale, la custodia dell’eco-logia sociale e umana, insiemea quella ambientale. I miei ge-nitori mi hanno trasmesso ilprofumo della domenica, chemi dà la forza per intrapren-dere un cammino di lotta tesoa riparare i danni provocatidalle catastrofi naturali e acompiere scelte di pace e di ri-fiuto della violenza e delle suelogiche. Giuseppe, nella suabottega, insegnava a Gesù adessere realmente il figlio delfalegname. Da Maria e Giu-seppe, Gesù imparò a guar-dare con stupore ai gigli delcampo e agli uccelli del cielo,ad ammirare quel sole che ilPadre fa sorgere sui buoni esui cattivi o la pioggia chescende sui giusti e sugli ingiu-

sti. Non posso,qui, non citarePapa Francesco il quale ci diceche: “…Il coltivare e custodire

non comprende solo il rap-

porto tra noi e l’ambiente, tra

l’uomo e il creato, riguarda

anche i rapporti umani…Que-

sta cultura dello scarto tende

a diventare mentalità comune,

che contagia tutti. La vita

umana, la persona non sono

più sentite come valore prima-

rio da rispettare e tutelare,

specie se è povera o disabile, se

non serve ancora, come il na-

scituro, o non serve più, come

l’anziano. Questa cultura

dello scarto ci ha resi insensi-

bili anche agli sprechi e agli

scarti alimentari, che sono an-

cora più deprecabili quando in

ogni parte del mondo, pur-

troppo, molte persone e fami-

glie soffrono fame e

malnutrizione”. Quindi, come detto prima, lafamiglia è maestra della gra-tuità del dono, che per primariceve da Dio. Il dono è il suocompito e la sua missione nelmondo. È il suo volto e la suaidentità. Solo così le relazionisi fanno autentiche e si inne-sta un legame di libertà con lepersone e le cose. È una pro-spettiva che fa cambiare losguardo sulle cose. Tutto di-venta intessuto di stupore. La famiglia ha una impor-tanza decisiva nella costru-zione di relazioni buone con lepersone, perché in essa si im-para il rispetto della diversità.Ogni fratello, infatti, è unapersona diversa dall’altra. Ètra fratelli e sorelle che la di-versità, invece che fonte di ge-

losia, può essere vista fin dapiccoli come ricchezza. È la lo-gica della reciprocità che co-struisce il tessuto di relazionipositive. Non più avversari,ma collaboratori. In questa vi-sione nasce quello spirito cicooperazione che si fa tessutovitale per la custodia delcreato, in quella logica pre-ziosa che sa intrecciare sussi-diarietà e solidarietà, per lacostruzione del bene comune. In famiglia si impara anche ariparare il male compiuto danoi stessi e dagli altri, attra-verso il perdono, la conver-sione, il dono di sé. Perché iproblemi di una famigliasiano condivisi dalle altre fa-miglie, attenti a ogni fratelloin difficoltà e ogni territorioviolato. Con la fantasia dellacarità. In conclusione, io An-drea mi impegno per un am-biente sano, prima di tuttoperché ho fede in Dio creatore.La fede mi viene dalla valuta-zione degli effetti del peccatooriginale e dei peccati perso-nali e dalla certezza che sonostato redento, emancipato, osodire bonificato, da Cristo. Hoconsiderazione estrema per lavita e la dignità umana, que-st’ultima fa rima con rispetto.In definitiva mi sento chia-mato ad unirmi a tutta l’uma-nità che mi circonda, perrendere omaggio a Dio, se nonaltro, perché mi ha fatto cono-scere i miei compagni di la-voro.

LA FAMIGLIA INSEGNA LA CUSTODIA DEL CREATO In famiglia si impara a riparare il male compiuto nel nostro mondo

Partecipa al dibattito inviandoun commento all’indirizzo:

[email protected]

Page 20: Arpa campania ambiente 2013 16

foto

di F

abia

na L

iguo

ri

24 agosto 2013, Sant'Agata de' Goti (BN) - II edizione della “Sagra dei prodotti tipici”

Napoli, 6 agosto 2013: Il sole di Hiroshima.Cerimonia delle lanterne galleggianti per commemorare le vittime dell’olocausto atomico del 1945

foto

di F

abia

na L

iguo

ri