Arpa campania ambiente 2014 14

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P PRIMO PIANO L'Unione Europea supporta la ricerca Morlando a pag.2 I pettirossi perdono la bussola I pettirossi non sono in grado di utilizzare la loro "bussola" interna per orientarsi con il campo magnetico terrestre, come fanno normalmente per migrare, se sono esposti a un rumore di fondo di onde d'intensità molto bassa, si- mile a quello prodotto dalle stazioni radio AM. Maisto a pag.7 Eco-Sistemi Srl (la start-up innovativa e spin-off accade- mico) di Rovereto (TN) ed Hordeum Srl (il birrificio) di Novara hanno ben deciso di unire le proprie forze per creare una nuova alleanza che li vedrà schierati in campo una accanto... Paparo a pag.9 Sailsquare: la piattaforma per gli amanti della vela Abbrunzo a pag.15 Le acque del Mediterraneo sono ancora fresche, ma ad agosto si riscalderanno La buona birra e i tappi ecologici Temperature del mare sotto la media stagionale Capita spesso di assistere, tra maggio e giugno, a precoci on- date di calore, portate dal te- mibile anticiclone africano. Le temperature facilmente supe- rano i 30°C e il mare rappre- senta la meta ideale per trovare un po’ di refrigerio. Se si va al mare all’inizio del- l’estate, tuffarsi in acqua può diventare un’impresa ardua; pure se la temperatura del- l’aria è molto elevata, appena si mette un piede a bagno, i ri- sultati non sono certo quelli sperati. In effetti, nei primi mesi caldi, le temperature del mare ricordano ancora le tem- perature basse dell’inverno e non bastano certamente al- cune giornate di caldo per poter riscaldare l'enorme massa d'acqua. Loffredo a pag.5 Lo spreco di cibo vale 8,1 miliardi ogni anno Non c’è crisi che regga: lo spreco alimentare è una brutta abitudine che resiste ai tempi. Lo conferma il rapporto sullo spreco alimen- tare domestico 2014 firmato dall’Osservato- rio nazionale sugli sprechi Waste Watchers. “Lo spreco complessivo di cibo, dai campi alla filiera al bidone della spazzatura dome- stico, vale complessivamente 8,1 miliardi di euro all’anno... Esposito a pag.11 Nato a Bogotà (Co- lombia) nel 1969, Mauricio Cárde- nas è attivo da sempre nel campo della progettazione consapevole, con particolare atten- zione al rispetto dell’ambiente, alla lotta ai gas serra, all’uso di materiali ecologici e allo svi- luppo delle aree svantaggiate del pianeta. Nel 2004 apre a Milano lo Studio Cárdenas Con- scious Design, nel quale si occupa di temi com- prendenti progetti che vanno dagli spazi pubblici a quelli polifunzionali... Palumbo a pag.14 Iacuzio a pag.13 Il castello di Caivano I manuali di diritto del lavoro descri- vono la figura del sindacato, quale or- ganismo preposto alla rappre- sentanza dei lavoratori appartenenti alle diverse categorie produttive, affian- cando alla concezione di un sindacato... Ferrara a pag.16 Una nuova dimensione per la tutela dei lavoratori SCIENZA & TECNOLOGIA L’architettura sostenibile di Mauricio Cárdenas Tutti i pensatori e intellet- tuali sono debitori nei con- fronti di Illich di un’idea fondamentale: la decrescita, Serge Latouche, famoso pro- fessore francese di economia, lo ha scritto chiaramente in: La sfida della decrescita. Ivan illich (1906-2002) prete cattolico e filosofo austriaco, partendo dalla considera- zione che: “se vogliamo poter dire qualcosa sul mondo fu- turo, disegnare i contorni di una società a venire che non sia iperindustriale, dobbiamo riconoscere l’esistenza di scale e limiti naturali. L’equi- librio della vita si dispiega in varie dimensioni: fragile e complesso, non oltrepassa certi limiti. A.Tafuro-M.Tafuro a pag.17 I pensatori della decrescita: Ivan Illich AMBIENTE & TENDENZE AMBIENTE & CULTURA SOS FAUNA LAVORO & PREVIDENZA NATUR@MENTE

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PPRIMO PIANOL'Unione Europea supporta la ricerca

Morlando a pag.2

I pettirossi perdono la bussola

I pettirossi non sono in gradodi utilizzare la loro "bussola"interna per orientarsi con ilcampo magnetico terrestre,come fanno normalmenteper migrare, se sono espostia un rumore di fondo di onded'intensità molto bassa, si-mile a quello prodotto dallestazioni radio AM.

Maisto a pag.7

Eco-Sistemi Srl (la start-upinnovativa e spin-off accade-mico) di Rovereto (TN) edHordeum Srl (il birrificio) diNovara hanno ben deciso diunire le proprie forze percreare una nuova alleanzache li vedrà schierati incampo una accanto...

Paparo a pag.9

Sailsquare: la piattaformaper gli amanti della vela

Abbrunzo a pag.15

Le acque del Mediterraneo sono ancora fresche, ma ad agosto si riscalderanno

La buona birra e i tappi ecologici

Temperature del mare sotto la media stagionale

Capita spesso di assistere, tramaggio e giugno, a precoci on-date di calore, portate dal te-mibile anticiclone africano. Letemperature facilmente supe-rano i 30°C e il mare rappre-senta la meta ideale pertrovare un po’ di refrigerio. Sesi va al mare all’inizio del-l’estate, tuffarsi in acqua puòdiventare un’impresa ardua;pure se la temperatura del-l’aria è molto elevata, appenasi mette un piede a bagno, i ri-sultati non sono certo quellisperati. In effetti, nei primimesi caldi, le temperature delmare ricordano ancora le tem-perature basse dell’inverno enon bastano certamente al-cune giornate di caldo perpoter riscaldare l'enormemassa d'acqua.

Loffredo a pag.5

Lo spreco di cibo vale8,1 miliardi ogni anno

Non c’è crisi che regga: lo spreco alimentareè una brutta abitudine che resiste ai tempi.Lo conferma il rapporto sullo spreco alimen-tare domestico 2014 firmato dall’Osservato-rio nazionale sugli sprechi Waste Watchers.“Lo spreco complessivo di cibo, dai campialla filiera al bidone della spazzatura dome-stico, vale complessivamente 8,1 miliardi dieuro all’anno...

Esposito a pag.11

Nato a Bogotà (Co-lombia) nel 1969,Mauricio Cárde-nas è attivo dasempre nel campodella progettazioneconsapevole, conparticolare atten-zione al rispettodell’ambiente, allalotta ai gas serra,all’uso di materialiecologici e allo svi-luppo delle aree svantaggiate del pianeta. Nel2004 apre a Milano lo Studio Cárdenas Con-scious Design, nel quale si occupa di temi com-prendenti progetti che vanno dagli spazipubblici a quelli polifunzionali...

Palumbo a pag.14

Iacuzio a pag.13

Il castello di Caivano

I manuali di diritto del lavoro descri-vono la figura del sindacato, quale or-ganismo preposto alla rappre-sentanza dei lavoratori appartenentialle diverse categorie produttive, affian-cando alla concezione di un sindacato...

Ferrara a pag.16

Una nuova dimensione per la tutela dei lavoratori

SCIENZA & TECNOLOGIA

L’architettura sostenibile di Mauricio Cárdenas

Tutti i pensatori e intellet-tuali sono debitori nei con-fronti di Illich di un’ideafondamentale: la decrescita,Serge Latouche, famoso pro-fessore francese di economia,lo ha scritto chiaramente in:La sfida della decrescita.Ivan illich (1906-2002) pretecattolico e filosofo austriaco,partendo dalla considera-zione che: “se vogliamo poterdire qualcosa sul mondo fu-turo, disegnare i contorni diuna società a venire che nonsia iperindustriale, dobbiamoriconoscere l’esistenza discale e limiti naturali. L’equi-librio della vita si dispiega invarie dimensioni: fragile ecomplesso, non oltrepassacerti limiti.

A.Tafuro-M.Tafuro a pag.17

I pensatori della decrescita: Ivan Illich

AMBIENTE & TENDENZE

AMBIENTE & CULTURA

SOS FAUNA

LAVORO & PREVIDENZA

NATUR@MENTE

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Angelo Morlando

È disponibile un nuovo e utilis-simo portale che si chiama"EURAXESS - Researches inmotion", cioè "Ricercatori inMovimento". È stato istituitodalla Commissione Europeache ha anche avviato una cam-pagna d’informazione per aiu-tare i ricercatori ad ottenereinformazioni e a trovare unposto di lavoro. Il portale èmolto intuitivo ed è costituitoda 4 macro-sezioni: opportunitàdi lavoro, servizi offerti, norma-tive e links utili. È stato orga-nizzato anche un "megatour"che, con un show itinerante, vi-siterà ventidue paesi europei eventinove tra le principali cittàper offrire ai ricercatori una

giusta carriera scientifica conconsulenze adeguate alla pro-fessionalità. La campagna du-rerà due mesi e saràfortemente pubblicizzata conl'obiettivo di coinvolgere al-meno centomila studenti e gio-vani ricercatori. Il tour è statoorganizzato in stretta collabo-razione con i centri EURA-

XESS nazionali dei paesi che loaccoglieranno. Sono previstesessioni interattive, tra cui se-minari con esperti, dibattiti e“sfide” scientifiche ad ognitappa. Saranno organizzatianche eventi informativi sullecarriere, in collaborazione con iservizi delle risorse umanedelle università.

In Italia, inoltre, l’ISPRA hacompletato la prima raccolta didati relativi ai progetti di ri-cerca sull’acqua contribuendocosì all’attività di mappaturadella ricerca sull’acqua previstanell’ambito della "Water JointProgramming Initiative". For-tunatamente ci sono tanti pro-getti "italiani" anche se quasisempre in compartecipazionecon i paesi confinanti comeFrancia e Germania. Il motivoè facile da individuare: l'acquanon conosce confini ammini-strativi, ma solo confini geogra-fici e idrogeologici, quindi, ènormale che i progetti sianotransfrontalieri. I dati raccoltisono frutto della collaborazioneportata avanti dall’ISPRA di-rettamente con i soggetti coin-

volti nelle attività di ricerca(CNR, ENEA, Università, Re-gioni ecc.) e sono stati pubbli-cati online sul sito della "WaterJPI", in un sistema di databasecomprendente i progetti italianie degli altri paesi europei coin-volti. Tale iniziativa ha lo scopodi migliorare la reciproca cono-scenza delle attività scientifichea livello europeo e internazio-nale, contribuendo così al po-tenziale rafforzamento dellastessa iniziativa di ricerca, fina-lizzata, inoltre, al coordina-mento delle politiche eall’attuazione delle normativeeuropee e nazionali inerenti lagestione dell’acqua. (Per saperne di più:http://ec.europa.eu/euraxess/e http://www.waterjpi.eu/)

Salvatore Patrizio

Ebbene si! Grazie al progetto“AriaSaNa – Sistema integratoaereo e terrestre di osservazionee previsione della qualità del-l’aria”, pedalando in città, su ap-posite biciclette dette “sensorbike” e dotate di un sistema disensori su piattaforma Arduino,sarà possibile, in molti centridella Campania, effettuare unmonitoraggio ambientale ur-bano. Questo tipo di raccoltadati è una delle tante tecnicheche verranno utilizzate all’in-terno del programma “Aria-SaNa”, commissionato dallaRegione Campania all’Istitutoper i Sistemi Agricoli e Forestalidel Mediterraneo (ISAFOM) delCNR (Coordinatore Scientifico:Dr. Vincenzo Magliulo) in colla-borazione con il CNR/Istituto diBiometeorologia (IBIMET),l’Università Parthenope e le so-cietà Evoluzione, Superelectrice Valar, con un finanziamentototale di euro 2.820.000 ed unadurata di poco superiore ai dueanni (scadenza 31 dicembre2015). Scopo del progetto èquello di ottenere dati continuisulla qualità dell’aria diven-tando, tali informazioni, un im-portante punto di riferimentoper le Pubbliche Amministra-zioni territoriali nelle loro sceltein materia di risanamento am-bientale, di tutela della qualitàe sicurezza delle produzioni ali-

mentari e per l‘applicazione diopportune misure preventive edi controllo dell’inquinamentoatmosferico. Si darà vita alla co-stituzione di una struttura per-manente, denominata “Osser-vatorio regionale di Qualitàdell’Aria”, che sarà dotata di si-stemi di previsione e di rappre-sentazione in tempo quasi realedella qualità dell’aria, a partiredai dati raccolti da apparati dimisura combinati con strumentinumerici di calcolo, quali mo-delli di trasporto degli inqui-nanti e modelli meteorologici.Saranno utilizzate stazioni fissee piattaforme mobili, come le“sensor bike” o i velivoli leggerida ricerca Era del Cnr attrezzaticon strumentazione avanzataper l’osservazione ambientale.Rispetto ai sistemi tradizionalidi monitoraggio ambientale, ba-sati esclusivamente su centra-line fisse, quelli usatidall’Istituto del Cnr e dai suoipartner hanno il vantaggio diacquisire dati da diversi punti diosservazione (fissi e mobili) fa-cendo poi confluire, in temporeale, tutte le informazioni rac-colte in un unico apparato infor-matico detto “centro dicontrollo” per l’elaborazione erestituzione grafica in temporeale. Il “centro di controllo”sarà posizionato all’interno del-l'ISAFOM. Attraverso modemsatellitari e terrestri i sensoritrasmetteranno le informazioni

relative alla qualità dell'aria edalle condizioni meteorologichead una base dati e quindi ad unweb-server che permetterà la vi-sualizzazione delle informazioniraccolte in tempo reale su sup-porti informatici, anche attra-verso l'utilizzo di apposite APP.In questo modo il programma“AriaSaNa” sarà in grado diprodurre un sistema di simula-zione della qualità dell’aria, conprevisioni a 4-5 giorni, e unastima della distribuzione degliinquinanti in tempo quasi reale.Una stazione di misura perma-nente del metabolismo urbano,denominata “Supersito”, postanel centro di Napoli (esatta-mente nel Complesso di San

Marcellino), misurerà, ad inter-valli orari, gli scambi di massa edi energia dell’ecosistema ur-bano: distribuzione e trasportodi gas serra, particolato, inqui-nanti gassosi e sostanze organi-che volatili. Infine, ilcollegamento con una strutturagemella all’interno del Bosco diCapodimonte, utilizzata all’in-terno del progetto PON “I-Amica”, potrà consentire lacostituzione di un’infrastrutturain grado di quantificare anchel’apporto benefico della vegeta-zione urbana. L’obiettivo finaleè contribuire alla creazione diun servizio integrato capace dicoprire un ampio ventaglio diesigenze ed in un prossimo fu-

turo l’Osservatorio Regionalepotrà evolversi in uno stru-mento di previsione di eventualiepisodi critici o situazioni di al-lerta. Tutte le informazioni re-lative allo stato di salutedell’ambiente rilevate dai si-stemi di misura e simulate daimodelli saranno successiva-mente rese disponibili al pub-blico tramite un portale web eapplicazioni per dispositivi mo-bili. Le attività di analisi e mo-nitoraggio, previste dalprogramma scientifico, si svi-lupperanno inizialmente a Na-poli e Salerno ma siestenderanno rapidamenteanche a molte altre città dellaCampania.

“AriaSaNa”, un progetto su due ruote!Pedalando in bicicletta … si monitora l’aria

L'Unione Europea supporta la ricercaUn nuovo e utilissimo portale per le attività scientifiche

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Cinque giovani architetti per una città più sostenibilePremio La Convivialità urbana. “#1778”, il progetto vincitore per il recupero e la valorizzazione del Lungomare di Napoli

Fabiana Liguori

Il premio “La Convivialità Ur-bana” è un’iniziativa ideatadall'Associazione Napolicrea-tiva e promossa dall'Ordinedegli Architetti di Napoli edall'ACEN, allo scopo di favo-rire un tipo di architettura de-finita “partecipata”, caratte-rizzata dalla ricerca e applica-zione di un approccio mentalee una metodologia di progettoche valutino non solo gliaspetti architettonici di unluogo, ma anche quelli econo-mici e sociali per un processodi riqualificazione urbana so-stenibile. Quest’anno, per laquinta edizione del premio,sono stati 19 i progetti in gara.Tema: il recupero e la trasfor-mazione urbana e architetto-nica del lungomare di Napoli.Tra le diverse sensibilità eprofessionalità a confronto, trei progetti sul podio e cinque gliartefici del progetto vincitore:Raffaella Napolano, GianlucaVosa, Viviana Del Naja, Gior-gio Nugnes e Francesca Mi-celi. Con la loro proposta,intitolata “#1778”, hanno rac-

colto, infatti, il maggior nu-mero di consensi. Il nome delloro progetto richiama con fie-rezza un pezzo di storia impor-tante per la città: l’anno in cuiFerdinando IV di Borbone in-caricò Carlo Vanvitelli di rea-lizzare il Real Passaggio diChiaia poi divenuto Villa Co-munale. Ma quali sono gli obiettivi suiquali si sviluppa il concept? In

primis, rafforzare l’immaginedi Napoli, i suoi valori più au-tentici e profondi, all’originedell’identità storica e culturaleattraverso la rivalorizzazionedel waterfront ad oggi assimi-labile ad una “cartolina sotto-vetro”, immagine di una cittàincapace di farsi vivere ap-pieno. Altro tassello fondamentale èquello di individuare un si-

stema di pianificazione nonconvenzionale, che faccia dellungomare attrattore e bari-centro principale, che sia fles-sibile, aperto, strutturato perlivelli d’intervento ed in co-stante divenire, capace di pla-smarsi sulla base di solleci-tazioni esterne di caratterestorico, socio-culturale ed eco-nomico assorbendone contra-sti, complessità e diversità.Infine, il progetto mira a rein-terpretare su scala adeguata ilrapporto tra città e il marepromuovendo la scelta di unprogetto plurale e condiviso,accordando gli interessi, indi-viduando i temi, gli argomentie le criticità di maggior rilievoincentivando la partecipazionedelle comunità nazionali ed in-ternazionali attraverso il si-stema dal Crowdfunding comealternativa di crescita e formadi finanziamento pubblico par-teci- pativo dal basso.“#1778” rappresenta un in-sieme di spazi aperti e spazimare della città diviso in tremacro aree tematiche: “Mobi-lità Sostenibile”, “Ambiente edEnergia”, “Società, Cultura e

Turismo”. Tutte delimitate ecollegate da un’efficiente si-stema di mobilità sostenibile(bike sharing, bus elettrico,tram nel verde e così via). Lariqualificazione della zona diMergellina come polo e portoturistico principale, la riconfi-gurazione della zona della Ro-tonda Diaz come spaziourbano aperto ed estensioneverso mare della vicina VillaComunale ed infine la passeg-giata nell'area di Castel del-l'Ovo, in corrispondenza deglialberghi, sono elementi fon-danti dell’intervento. Necessari sono anche la cata-logazione, le operazioni e i pro-cessi di riqualificazione erecupero funzionale di tutti gliimmobili esistenti in totale oparziale disuso (es. Stazione diMergellina ed annessa areaparcheggio, i volumi esistentiall'interno della Villa Comu-nale come la Stazione Zoolo-gica riaperta e resa maggior-mente autonoma) reinventatie restituiti alla collettivitàcome centri operativi di asso-ciazioni, start up e volontarioperanti sul territorio.

Al via il censimento arboreonel Comune di Napoli

Giulia Martelli

Maltempo, alberi che crollano suignari passanti, vite che in un battitod’ali si spezzano. La nostra città, manon solo, non è nuova a tragedie diquesto genere, purtroppo… Dopo l’en-nesimo dramma sfiorato a causa dellacaduta accidentale diun ramo di eucaliptosecolare nella VillaComunale di Napolil’amministrazione diPalazzo San Giacomoha deciso di correre airipari affidando allasocietà lombarda “De-metra” il censimentodel patrimonio arbo-reo del capoluogo par-tenopeo. Gli “alberi cittadini” secondogli esperti sono decisamente quellipiù a rischio a causa, principalmente,di tre fattori: primo fra tutti l’ invec-chiamento precoce dovuto a smog edinquinamento, secondo poi la scarsamanutenzione dovuta ai tagli delle ri-sorse ed infine, il danneggiamentodelle radici provocato dalle impreseche lavorano sui sotto servizi. In cittàle operazioni di verifica partiranno

subito dopo l’estate e dureranno seimesi, ogni pianta sarà esaminata conil metodo VTA (Visual Tree Asses-sment), elaborato dal Professor KlausMattheck dell’Università di Kar-lsruhe (Germania) che permettel’identificazione di soggetti arborei arischio statico attraverso il riconosci-

mento di sintomi ca-ratteristici che unalbero palesa in pre-senza di danno in-terno. Le piante arischio saranno poi“radiografate” attra-verso particolari stru-menti per verificarnelo stato interno equelle di dubbia te-nuta saranno sottopo-

ste a prove di resistenza. Verrà infineelaborata una scheda tecnica identi-ficativa per ogni albero contenentedati sulle condizioni di staticità esulla presenza di eventuali patologieo fattori di rischio. Di certo questo èun primo passo che rischia però di ri-manere isolato senza una successivaed efficace riorganizzazione del set-tore della manutenzione del verde cit-tadino.

Sacchetti biodegradabili:l’Italia si allinea all’Europa

Rosa Funaro

Si prevedono sanzioni per chi com-mercia sacchetti per asporto merciche non siano biodegradabili e com-postabili secondo la normativa eu-ropea. Il Ddl di conversione del Dl91/2014 approvato dal Senato il 25luglio 2014 è da subito operativo. Il18 marzo 2013 erastato firmato il de-creto con la pubbli-cazione in Gazzettaufficiale, ma non siera ancora conclusala procedura di noti-fica alla Ue. È diquesti giorni invecel’approvazione defi-nitiva del DecretoLegge che prevede al suo interno lesanzioni per i trasgressori: i vendi-tori di sacchetti monouso che nonsiano biodegradabili e compostabilio che non abbiano gli spessori pre-visti dalla legge sono punibili conuna sanzione amministrativa pecu-niaria che può oscillare dai 2.500 ai25.000 euro. Oltre alle sanzionisono anche altri i punti interessantiall’interno del decreto: i sacchi

frutta e verdura, ad esempio, do-vranno essere biodegradabili e com-postabili entro 5 anni dall’entratain vigore della Direttiva. Inoltrequalora uno Stato decida di intra-prendere la strada della tassazione,come avvenuto per esempio in Ir-landa, i sacchi cosiddetti riutilizza-bili non potranno in alcun modo

costare meno di quellimonouso, a cui verràapplicata la tassa.L’Italia ad ogni modorisulta Paese “vir-tuoso” al riguardo,avendo raggiunto unariduzione dell’ordinedel 50% in tre annidel volume deglishopper in circola-

zione, passando da circa 180.000tonnellate nel 2010 a poco più di90.000 nel 2013. Parole di soddisfa-zione da parte di Marco Versari,Presidente dell'associazione Ita-liana delle Bioplastiche e dei Mate-riali Biodegradabili e Compostabili:“E’ il completamento dell'iter nor-mativo sugli shopper e serve a darefinalmente quella chiarezza chetutto il settore chiede”.

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Cinema verde, premio a Rosi

Acqua potabile, ammonizione dall'Ue

Quindici giorni di notizie ambientaliArpat ha vigilato sul viaggio della Concordia. L'ambiente nel nuovo Titolo V

Chi scriverà le regole per latutela dell'ambiente, nel-l'Italia del futuro? C'è anchequesto all'interno della ri-forma costituzionale, in que-sti giorni all'esame delSenato. Sul sito web del mi-nistero per le Riforme costi-tuzionali vengono di volta involta pubblicate le versionipiù aggiornate del disegnodi legge costituzionale in di-scussione in Parlamento. Intema di ambiente, è ovvia-mente di particolare inte-resse la riforma del titoloquinto della Costituzione.Oggi, in linea generale,spetta allo Stato dettare lenorme per la protezionedelle risorse naturali, ma leRegioni hanno importanticompetenze, anche legisla-

tive, su ambiti come il go-verno del territorio e la va-lorizzazione dei beniambientali. Nel progetto di riforma pre-sentato dall'attuale go-verno, la linea prevalente èdi garantire allo Statol'esclusiva su alcune sfere,ad esempio riguardo allegrandi reti di trasporto e diproduzione d'energia, inmodo da evitare conflitti diattribuzione e difformitàterritoriali che rallentanol'economia e il lavoro delleistituzioni. Nel corso delcomplesso iter per l'appro-vazione della riforma, tutta-via, il ddl sta accogliendomodifiche e la discussione,mentre scriviamo, è ancoraaperta.

Riforma della CostituzioneChi regola l'ambiente?

Luigi Mosca

Pochi giorni fa, come tuttisanno, si è concluso il viaggiodel relitto più ingombranted'Italia. L'enorme carcassadella Costa Concordia è appro-data a Genova, come da pro-gramma, dopo essere statariportata in posizione di galleg-

giamento lo scorso 23 luglio.Sin dai giorni immediatamentesuccessivi al tragico naufragio,Arpa Toscana ha svolto attivitàdi monitoraggio ambientale neipressi dell'isola del Giglio. Inquesto modo ha potuto control-lare che non venissero conta-minate le acque marine, perl'impatto della presenza del

grande relitto adagiato sui fon-dali del Giglio. Il monitoraggiocondotto da Arpat è proseguitoanche mentre la Concordia ve-niva trainata verso il capoluogoligure, con prelievi di campionidi acqua marina lungo tutto ilpercorso. Ne dà conto, in questigiorni, il sito web dell'agenziatoscana, www.arpat.toscana.it.

A inizio luglio la Commis-sione Ue ha aperto una pro-cedura di infrazione control’Italia per la contaminazionedell’acqua da arsenico efluoro, in particolare nelLazio, ancora irrisolta, nono-stante la concessione di trederoghe di tre anni ciascuna.I valori limite previsti dalladirettiva Ue sull’acqua pota-bile non sono ancora rispet-tati in 37 zone.

Francesco Rosi è un maestrodel cinema “verde”: lo ricono-sce Green Cross Italy, che, ainizio luglio, ha premiato ilgrande cineasta a oltre cin-quant'anni dall'uscita di“Mani sulla città”. L'accla-mato film di impegno civile èstato di recente presentato aRoma, alla Casa del cinema,in versione restaurata. Nelricevere il riconoscimento peril suo lavoro che ha precorso itemi dell'ambientalismo ita-liano, Rosi ha definito “Manisulla città” «un film dolorosa-mente attuale». Il regista, cheoggi ha oltre novanta anni,ha ricordato come la genesidel suo noto film-denunciasia maturata nel particolarecontesto offerto da Napoli edai suoi problemi, anche se ilsuo lavoro ambisce ancoraoggi a parlare dei problemiambientali e urbanistici intutti grandi agglomerati ur-bani del mondo.

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Gennaro Loffredo

Capita spesso di assistere, tramaggio e giugno, a precoci on-date di calore, portate dal te-mibile anticiclone africano. Letemperature facilmente supe-rano i 30°C e il mare rappre-senta la meta ideale pertrovare un po’ di refrigerio. Sesi va al mare all’inizio del-l’estate, tuffarsi in acqua puòdiventare un’impresa ardua;pure se la temperatura del-l’aria è molto elevata, appenasi mette un piede a bagno, i ri-sultati non sono certo quellisperati.In effetti, nei primi mesicaldi, le temperature delmare ricordano ancora le tem-perature basse dell’inverno enon bastano certamente al-cune giornate di caldo perpoter riscaldare l'enormemassa d'acqua. La media sto-rica delle temperature super-ficiali del mar Mediterraneo,tra maggio e giugno, è di circa22-23°C.Tra la fine di agosto e l’iniziodi settembre la superficie ma-rina solitamente raggiunge latemperatura più elevatadell’anno. Infatti in questoscorcio di stagione le tempe-rature del mare possono rag-giungere persino i 27-28°C.Come mai succede ciò?

Per rispondere a questa do-manda bisogna introdurre ilconcetto di capacità termica.Con questo termine si indicail potere che ha una determi-nata superficie di immagazzi-nare calore. Se confrontiamoun specchio di acqua con unaporzione di terraferma, no-tiamo che il mare senza dub-bio ha una maggiore capacitàtermica rispetto alla terra.Viceversa, nel mese di set-tembre, le giornate più corte el’aria più frizzante non invo-gliano ad un tuffo in acqua,ma nonostante ciò, la tempe-ratura dello specchio di marerisulta decisamente più ele-vata rispetto all’ambiente cir-costante, tanto che immer-gersi in queste calde acquepuò dunque rivelarsi piace-vole. Il calore estivo viene dissipatolentamente nei mesi autun-nali e invernali, fino ad arri-vare ad un minimo stagionaleche solitamente avviene al-l’inizio della primavera.In conclusione, il massimo ri-scaldamento del mare av-viene alla fine della stagionecalda, ovvero a settembre. Ilmassimo raffreddamento lo siavrà invece alla fine della sta-gione fredda, grossomodo trafine febbraio e l’ inizio marzo.In questa strana e pazza

estate 2014, tuttavia, le tem-perature superficiali delleacque del mediterraneo risul-tano più fresche del normale,specie per quanto riguarda ibacini settentrionali, tra ilgolfo del Leone, mar Ligure emari ad ovest della Sardegna,dove i valori termici sono di1°C-2 °C più basse rispetto alvalore medio stagionale. Lemedesime zone, infatti, sonostate quelle che poi hanno su-

bito frequentemente l’in-gresso delle perturbazioniatlantiche, favorite da unafrequente ed intensa ventila-zione di maestrale, la qualeha determinato il rimescola-mento delle tiepide acque su-perficiali con quelle più freddee dense provenienti dal fondomarino. Per trovare le temperaturepiù alte bisogna comunquespostarsi sul mediterraneo

orientale, grazie al contributocaldo offerto dall’anticicloneafricano, più presente e sta-bile su tali zone.Siamo oramai nella secondaparte della stagione estiva, enonostante le giornate lenta-mente ma inesorabilmentetenderanno ad accorciarsi, ilmare avrà ancora tutto iltempo necessario per accu-mulare calore nel corso deiprossimi due mesi.

Temperature del mare sotto la media stagionale

RRaccontiamo il meteo. Le acque del Mediterraneo sono ancora fresche, ma ad agosto si riscalderanno

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Fabiana Clemente

Ancora una volta buone noti-zie ci giungono da chi crede einveste nella ricerca scienti-fica sulle staminali. Le cellule staminali – che ri-cordiamo essere cellule primi-tive non specializzate capacidi trasformarsi in diversi tipidi cellule del corpo attraversoil processo di differenzia-mento cellulare – hanno dimo-strato in più di un’occasione diessere una risorsa straordina-ria per il trattamento di al-cune malattie. Impiegatequindi in diverse applicazionicliniche. Un recente lavoro in-fatti – rigorosamente made inUsa – è stato pubblicato suNature e lascia intravedereimportanti traguardi rag-giunti dalla medicina. Unteam di scienziati, provenientida diversi istituti - Massachu-setts Eye and Ear / SchepensEye Research Institute, il Bo-ston Children’s Hospital, ilBrigham and Women’s Hospi-tal e il VA Boston HealthcareSystem – è riuscito a generareun tessuto corneale utiliz-zando cellule staminali umaniadulte. Nello specifico è statarilevata una molecola ABCB5– definita spia - che permettealle cellule staminali limbaridi sopravvivere. La molecola

in questione agisce come mar-catore per individuare cellulestaminali limbari, altrimentidifficili da localizzare. Questoparticolare tipo di cellula è lo-calizzata nell’epitelio basalelimbare dell’occhio e favoriscela conservazione e la rigenera-zione del tessuto corneale. E’stato utilizzato materiale bio-logico di cornee estratto daicadaveri. Da questo mate-riale, i ricercatori sono riuscitia riprodurre cornee complete.Le cornee rigenerate e funzio-nanti, sono state impiantate

sui topi. Gli ottimi risultatirassicurano tutti quei pazientiche sperano e aspettano chearrivi anche il loro turno. Lacausa primaria della degene-razione della cornea è per l’ap-punto la morte delle cellulelimbari. La società californiana di bio-tecnologie Advanced Cell Te-chnology ha annunciato cheben presto divulgherà dati cheriguardano l’iniezione di cel-lule della retina – di deriva-zione staminale – negli occhidi un gruppo di 30 pazienti af-

fetti da una forma di cecitànon curabile. Da più fonti pro-vengono notizie confortanti,che dovrebbero far rifletteresull’importanza di finanziarequesto tipo di ricerca – defi-nita da alcuni come non con-venzionale e di conseguenzanon eticamente accettata. Ep-pure i risultati parlano chiaro.Passi in avanti sono stati fattinel corso degli anni. Nonmolto tempo fa, infatti, la rivi-sta Nature ha pubblicato unostudio effettuato dai ricerca-tori dell’Indiana University.

Cellule staminali embrionalidi topo sono state trasformatein cellule specifiche dell’orec-chio interno. Non solo. Ancheil sud Italia infonde la giustadose di ottimismo. Dall’Uni-versità di Catanzaro, in colla-borazione con professoripartenopei, sono state indivi-duate cellule staminali ingrado di rigenerare il cuoredanneggiato da infarti. La ri-cerca scientifica, con gli ottimirisultati registrati, sottolineal’importanza di non trascu-rare questa nuova strada.

La cornea creata con le cellule staminali

Le mandorle: un portento contro le malattie cardiovascolari Quante rinunce facciamo a ta-vola per mantenere il peso-forma. Quante volte abbiamoassociato un alimento saporitoad un alimento nemico del no-stro girovita, o peggio dellanostra salute. Per fortuna cisono casi – o per meglio direalimenti - che sfatano il mito.Buone notizie, infatti, per gliamanti delle mandorle. Oltread essere una delizia per il pa-lato, questo particolare fruttosecco apporta notevoli beneficial nostro organismo. Risultainfatti che un costante con-sumo renderebbe i vasi san-guigni più sani, riducendo ilrischio di malattie cardiache.A rivelarlo è uno studio effet-tuato da un team di scienziatiinglesi. La ricerca messa apunto da Helen Griffiths –professore della Scienze Bio-mediche e Preside della Fa-coltà di Scienze della Vita e

della Salute presso la AstonUniversity di Birmingham –insieme ai suoi collaboratori,ha dimostrato che una dietache prevede un consumo quo-tidiano di 50 grammi di man-dorle aumenta i livelli di

alfa-tocoferolo nel sangue.Ergo un incremento notevoledi antiossidanti. Migliorandodi conseguenza la circolazionesanguigna. Normalizza i li-velli della pressione arteriosae riduce il rischio di malattie

cardiovascolari. Un cocktail digrassi polinsaturi e flavonoidi.A prima colazione, prediligerecereali e mandorle, assicura lagiusta dose per ritrovare unequilibrio intestinale e per as-sicurare benefits all’intero or-ganismo. Ma i prodigi dellemandorle non finiscono qui.Basti pensare a quante stra-ordinarie sostanze sono pre-senti nelle mandorle.Magnesio, ferro, calcio, fo-sforo, vitamina E, vitamina D,vitamina B1, vitamina B2. Illatte di mandorle intervienesul nostro apparato schele-trico, grazie ad un’azione mi-neralizzante Particolarmenteindicato per combatterel’osteoporosi. Stabilizza inol-tre i livelli di glicemia, nei casidi diabete. Anche in cosmesi,le mandorle hanno conqui-stato una certa fama. Moltoapprezzati i prodotti – a base

di olio di mandorle - per lacura e la bellezza della pelle.Le sue note proprietà hannoapportato notevoli risultati.Protegge la pelle dalla sec-chezza, la rende elastica, rin-vigorita e più tonica. I prodotti fitoterapici – rica-vati da questa sostanza natu-rale – sono i più utilizzatidurante il periodo della gravi-danza nella prevenzione delleodiate smagliature. Ancorauna volta la dieta mediterra-nea dimostra serietà e ci re-gala alimenti buonissimi nonsolo per il palato,ma soprat-tutto per la nostra salute. Ac-canto alle noci, al cioccolatofondente e al caffè verde, riva-lutiamo anche le mandorle.Amiche per il nostro wellness.Una bontà senza grassi sa-turi. Cosa si può chiedere dipiù? Mandorle: pancia fatticapanna!

Sono state impiantate sui topi. Gli ottimi risultati rassicurano tutti

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Rosario Maisto

I pettirossi non sono in gradodi utilizzare la loro "bussola"interna per orientarsi con ilcampo magnetico terrestre,come fanno normalmente permigrare, se sono esposti a unrumore di fondo di onde d'in-tensità molto bassa, simile aquello prodotto dalle stazioniradio AM. Questi perdonol'orientamento quando sonoesposti a frequenze radio d'in-tensità estremamente ridotta:lo ha dimostrato uno studiodell'Università di Oldenburg,in Germania, in collaborazionecon colleghi dell'Università diOxford, nel Regno Unito. Si tratta della prima dimo-strazione rigorosa del disturbocausato agli uccelli migratorida un fondo di onde radio pro-dotto dalle attività umane, chepotrebbe essere utile per im-plementare interventi a tuteladegli uccelli. Alcuni studi con-dotti negli anni sessanta e set-tanta hanno chiarito che moltiuccelli migratori notturni sibasano sul campo magneticoterrestre per orientarsi e man-tenere la rotta durante i lun-ghi trasferimenti. Questacapacità era stata dimostratain particolare con uccelli postidi notte in apposite gabbie diorientamento in primavera ein autunno. Negli anni succes-sivi fino ad oggi, molti ricerca-tori in varie parti del mondosono riusciti a replicare questasemplice esperienza. I ricercatori hanno notato cheall'interno del campus del-l'Università di Oldenburg al-cuni esemplari di pettirosso(Erithacus rubecula), ospitatiin casette di legno, non riusci-vano a usare la loro bussolamagnetica. In seguito allapubblicazione di uno studiosul disturbo causato dalle ra-diazioni elettromagnetiche al-l'orientamento dei passeri.Per verificare in modo rigorosol'ipotesi, gli studiosi hannoesposto le casette dei pettirossia un rumore elettromagneticocostituito da onde con fre-quenze tra 20 chilohertz e 5megahertz, e un'intensità pa-ragonabile a quella tipica delrumore di fondo presente nel-l'ambiente e dovuto alle atti-vità umane. Risultato: inqueste condizioni, ancora unavolta, i pettirossi perdevano la

loro capacità di orientarsi conla propria bussola magnetica,quindi hanno provato a scher-mare le casette di legno delcampus di Oldenburg condelle lastre di alluminio, veri-ficando che dopo l'intervento ipettirossi riacquistavano lenormali capacità di orienta-mento. L'alluminio, secondo leipotesi degli autori, lasciavainvariato il campo geomagne-tico ma schermava il rumoredi fondo delle radiazioni elet-tromagnetiche ambientali. Per avere un idea, il campoelettromagnetico a cui sonostati esposti gli uccelli daglisperimentatori è simile aquello delle trasmissioni radioin modulazione di ampiezzaAM, molto diverse quindi da

quelle delle trasmissioni deitelefoni cellulari, e con un'in-tensità grosso modo pari aquella che un uccello potrebbepercepire a cinque chilometridi distanza da una stazioneAM da 50 chilowatt. In ognicaso, le indicazioni raccolteforniscono nuove informazionisui possibili effetti ambientalidi una forma di inquinamentoelettromagnetico finora pocostudiato quale il rumore difondo delle emissioni radio, fa-cendo in modo che anche leleggi a tutela dell'ambiente edegli uccelli possono imple-mentare e dare più sicurezza esignificato ai limiti di inquina-mento elettromagnetico, figliodel progresso tecnologico ecausa di danni.

I pettirossi perdono la bussolacon il rumore di fondo radio

Fabio Schiattarella

Il ghiaccio artico, che resiste all’aumento delle temperatureestive senza fondersi, costitui-sce l’unica ancora di salvezzaper l’’orso polare, il più grandecarnivoro terrestre che da giu-gno a settembre ha bisogno dialimentarsi intensamente peraccumulare calorie, far frontealla stagione invernale, ripro-dursi e dare alla luce cucciolisani. Mariagrazia Midulla, re-sponsabile Energia e Clima delWWF sostiene che l’orso polareè il simbolo per eccellenza delcambiamento climatico in atto,mutamento che costituisce unagrave minaccia per tutti, nonsolo per gli orsi e i loro habitate che secondo il 97% dei clima-

tologi in larga parte è causatodall’azione umana. Gli effettidel cambiamento climatico siaccaniscono proprio sul suounico territorio di caccia. Ighiacci estivi dell’Artico ridu-cono la loro estensione ognianno minando le speranze disopravvivenza di questa speciesimbolo. La risoluzione del Par-lamento Europeo a sostegno

dell’istituzione di un Santuarionell’Artico è una buona notiziaper l’orso, ma a ciò devono se-guire azioni concrete per fer-mare l’estrazione dicombustibili fossili, che nonsolo sarebbero molto rischiose,ma aumenterebbero ancora laCO2 in atmosfera con ulterioricatastrofici effetti. Gli scien-ziati concordano sul fatto che

per fermare il cambiamento cli-matico, almeno due terzi delleriserve non sfruttate di combu-stibili fossili devono rimaneresotto terra. Il WWF ha lan-ciato un allarme dando il via,sul web, alla Campagna per lasalvaguardia della specie e delsuo habitat,dato che le ultimeestati dell’ Artico sono state lepiù calde degli ultimi centoanni. La superficie dei ghiacciestivi marini ha toccato il mi-nimo storico nel 2012, creandoproblemi di sopravvivenza agran parte delle popolazioni diorso polare. L’OrganizzazioneMeteorologica Mondiale ha se-gnalato una concentrazione dieventi estremi, alluvioni e pic-chi di calore, nella prima partedi quest’ anno.

Cambiamenti climatici, orsi polari a rischio

Poche settimane fa è nato un piccolo panda rosso nel ParcoNatura Viva di Verona, un’importante istituzione per laconservazione di questo animale, specie in via d’estinzione.Il Parco da oltre 20 anni ospita, alleva e permette la ripro-duzione di questa specie in modo appropriato. I piccoli, rag-giunta la maturità sessuale, vengono collocati presso altrestrutture zoologiche e danno vita a nuovi esemplari. Laprima coppia di individui adulti arrivò nel 1992 e da quelmomento,sono nati ben 18 piccoli. Una volta raggiunta lamaturità sessuale, sono stati collocati presso altre strutture.Ora è nato un nuovo cucciolo da mamma LIN, una femminanata al Parco nel 2010, e da papà Maluk, nato a Parigi e ar-rivato al Parco nel 2012. Il panda minore o panda rosso èuna specie definita vulnerabile, nella Lista Rossa delle spe-cie minacciate stilata dalla International Union for Conser-vation of Nature, e la specie, in natura, è in continuodeclino. Il panda rosso può pesare da 3 a 6 kg ed è lungooltre 60 cm. Il panda si nutre di bamboo e vive nelle forestedel Nepal. La deforestazione rappresenta la principale mi-naccia per la sopravvivenza a lungo termine di questa spe-cie.La distruzione delle foreste determina laframmentazione dell’ecosistema e la formazione di tantepiccole “isole” che non consentono gli spostamenti delle spe-cie animali arboricole, quali il panda rosso. Ciò provoca unaumento del rischio di erosione del patrimonio genetico, acausa del fenomeno dell’inbreeding. La pelliccia del pandaminore è utilizzata dalle popolazioni locali per la realizza-zione di cappelli e vestiti mentre la coda è considerata unportafortuna. Nonostante la caccia, pur essendo a sua voltauna minaccia per questa specie, non sembra essere un pro-blema quanto la degradazione dell’habitat naturale.

F.S.

Panda Rosso,un calcio all’estinzione

Prima dimostrazione del disturbo causato agli uccelli migratori

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Domenico Matania

Quanto si parla di sostenibi-lità e di sviluppo sostenibile?Sono temi che frequentementesono di moda durante i più im-portanti dibattiti mondiali incui spesso sono più le parolesprecate rispetto alle reali so-luzioni che vengono portateavanti. C’è chi però lavora atal riguardo per giungere a ri-sultati tecnologicamente avan-zati senza intaccare l’am-biente e talvolta le notizie piùcuriose e bizzarre possono ri-sultare le più innovative e ri-voluzionarie: cosa si puòricavare dagli scarti dei pomo-dori, in particolare dalle bucceo dagli scarti del ketchup?All’apparenza nulla, eppurec’è chi è convinto che è possi-bile estrapolarne materialibiologici sostenibili utili per lafabbricazione di parti accesso-rie delle automobili. Ma facciamo un passo indie-tro: comprendere a pieno ilconcetto di sviluppo sosteni-bile risulta fondamentale. Ri-prendendo una delle defini-zioni classiche di sostenibilità,

si intende una condizione disviluppo in grado di assicurareil soddisfacimento dei bisognidella generazione presentesenza compromettere la possi-bilità delle generazioni futuredi realizzare i propri. Nel 1992con la Conferenza ONU suambiente e sviluppo, la soste-nibilità è diventata il para-digma dello sviluppo stesso:insomma non si tratta di vero“progredire” se non nei ter-mini di una reale sostenibilitàin vista delle generazioni cheverranno. Concetti nobilissimi che meri-terebbero una certa forma dirispetto e di maturità. FordMotor Company e HJ HeinzCompany (il colosso del food,che è presente sul mercatomondiale con ketchup, salse,pietanze, zuppe, snack e cibiper l'infanzia) provano a dareil loro contributo al riguardocon la curiosa notizia dellebucce di pomodoro che lavo-rate possono diventare pla-stica per automobili. Laricerca è stata portata avantiinizialmente solo dalla Heinz,che si è impegnata ad indivi-

duare nuove modalità per rici-clare bucce, gambi e semi delle2 milioni di tonnellate di po-modori processate ogni annoper la produzione del ketchup.In seguito alla proposta dellaHeinz alla Ford, c’è stato ilNetwork tra le due multina-zionali: si lavora insieme percercare di produrre materiali

plastici 'sostenibili' da usarenella fabbricazione delle auto-mobili. Una volta affinato ilmetodo per produrre e rica-vare bioplastiche dalle fibredel pomodoro, l’obiettivo saràquello di dare vita a elementicostruttivi “minori” all’internodei veicoli Ford: le staffe disupporto per i cavi dell’im-

pianto elettrico o piccoli vaniportaoggetti, ad esempio. Ov-viamente in questa prima fasesono d’obbligo le dovute verifi-che del caso per testare la qua-lità e la resistenza deimateriali sostenibili. Le ideeall’apparenza più bizzarresono quelle che sono destinatea lasciare il segno ...

Materiali biologici sostenibili dagli scarti di pomodoro

Plastica e cemento prodotti dai funghiIlaria Buonfanti

Sostituire la plastica e il ce-mento con i funghi. L’idea, chesembra appartenere più almondo delle favole che a quelloreale, sta però inaspettata-mente prendendo sempre piùpiede nei laboratori di ricerca.Dai funghi possiamo ricavarenon soltanto sostanze nutritivepreziose per la salute, maanche materiali da costruzioneche potranno sostituire il ce-mento e la plastica. Nel mondosono in corso vari esperimentiin proposito. Ad esempio, Phi-lip Ross, un esperto in materia,sta studiando e sperimentandola resistenza del micelio deifunghi. Il micelio è l’apparatovegetativo dei funghi e vive e siramifica a circa 50 cm sottoterra o sotto la corteccia. Sitratta delle loro fibre, unaparte dei funghi che non ri-sulta particolarmente appeti-bile ma che può essereutilizzata per dare vita a mat-toni e altri materiali super-re-sistenti all’acqua e al fuoco e

anche molto adattabili. Il mice-lio dei funghi, secondol’esperto, sarebbe più forte delcemento. Il micelio può esserecoltivato e adattato a qualsiasiforma. Si tratta di un mate-riale organico e compostabile al100% che ha attirato l’atten-zione del MoMa di New York,

dove ora si trova in mostra unaspeciale torre e è stata co-struita proprio con i funghi eche porta il nome di Hy-Fi Mu-shroom Tower. Questa torreunica al mondo è stata proget-tata da David Benjamin ed èrisultata vincitrice del YAP(Young Architects Program),

una competizione, istituita nel1998 dal museo di arte mo-derna di New York, che premial’architettura e le capacità gio-vanili. Terminata l’esposizione,la Hy-Fi Mushroom Tower-verrà utilizzata come fertiliz-zante organico nelle aree verdie nei giardini della città. Ross

sta realizzando uno speciale la-boratorio a San Francisco, dovesi occupa della coltivazione deifunghi che verranno utilizzatiper dare vita ad una serie disedie e sgabelli. Vuole così di-mostrare che è possibile crearepezzi d’arredamento e mate-riali da costruzione a partiredagli scarti dell’agricoltura lo-cale. Il nuovo biomateriale,che l’inventore ha brevettato, èstato battezzato Evocative ed èstato premiato per la proce-dura di produzione. Ross uti-lizza i funghi non soltanto perarredamento e edilizia, maanche a scopo artistico e deco-rativo. I suoi lavori sono statiprotagonisti di numerose mo-stre in musei di tutto il mondo,dove le sue opere sono partico-larmente apprezzate soprat-tutto dal punto di vistadell’innovazione e della soste-nibilità. Presto i funghi po-tranno sostituire il cemento ela plastica? La speranza è che inuovi progressi possano ren-dere l’edilizia e l’arredamentodavvero più sostenibili.

C’è chi vorrebbe utilizzarli per accessori auto

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La buona birra e i tappi ecologiciSinergie industriali ecosostenibili

Anna Paparo

Eco-Sistemi Srl (la start-up in-novativa e spin-off accade-mico) di Rovereto (TN) edHordeum Srl (il birrificio) diNovara hanno ben deciso diunire le proprie forze percreare una nuova alleanza cheli vedrà schierati in campouna accanto all’altro in ter-mini di riciclo e birra. Il pro-getto prevede una macchinadalla lunghezza di 3,30 metrie dalla larghezza di 1,30 chia-mata RCBR (Rotating CellBiofilm Reactor), che ha la ca-pacità di rimuovere la so-stanza organica degli scarticontenente sia carbonio siaazoto (inquinante delle faldeacquifere). L’utilizzo di questoparticolare macchinario per ladepurazione dell’acqua rap-presenta un beneficio soprat-tutto ecologico (oltre cheeconomico), in quanto prevedel’impiego di tappi di plasticariciclati in sostituzione deicomplessi sistemi tecnologiciattualmente disponibili sulmercato. Ma andiamo piùnello specifico. L’innovativo si-stema è stato installato nelbirrificio Hordeum di Novarae per la RCBR applicata nelbirrificio sono stati utilizzati430 chili di tappi riciclati, rac-colti e recuperati da alcuneonlus che, in cambio, ricevonodonazioni per scopi sociali. Inquesto modo, i tappi di pla-stica sostituiscono i consueti emolto meno economici disposi-

tivi impiegati per la stabilizza-zione del film di batteri re-sponsabili della depurazione,ovvero di quegli organismi chesi nutrono “mangiando” losporco, ovvero gli inquinantiorganici biodegradabili compo-sti da carbonio, azoto e fosforo.La macchina, protagonista diquesto progetto, è formata daun cestello rotante rinforzatoin acciaio inox, che ruota len-tamente all’interno di unavasca (sempre in acciaio) dovevengono fatte confluire leacque da depurare. Il cestelloè completamente pieno ditappi riciclati, che ruotandonell’acqua sporca sviluppanonaturalmente una pellicolabatterica. Se il cestello ruotaparzialmente immerso nell’ac-qua si formano comunità dibatteri che rimuovono il carbo-nio organico dalle acque spor-che e ossidano l’ammoniaca anitrati. Se il cestello ruotacompletamente immerso nelleacque sporche si toglie ossi-geno al sistema che riduce i ni-trati ad azoto molecolare.Quindi, combinando due mac-chine RCBR, una che ruotaparzialmente immersa nelleacque sporche e una total-mente immersa, si ottiene unimpianto di depurazione com-pleto che riesce a rimuoveresia la componente organica abase di carbonio delle acquesporche sia quella azotata. Èproprio vero: in natura nientesi crea niente si distrugge, matutto si trasforma!

Che sapore ha un pannello solare? Da oggi, frutti di bosco! Non è pazzia, ma la pura re-altà. I frutti rossi da oggi sa-ranno i nostri nuovi alleatinella sfida energetica. Infatti,da un po’ di tempo a questaparte nei laboratori di ricercasul fotovoltaico si lavora ad unprogetto ambizioso, ancora invia di sviluppo e molto promet-tente, che unisce genio e tecno-logia in simbiosi con la natura.Si tratta di particolari pannellifotovoltaici il cui strato funzio-nale è costituito da una pasta abase di biossido di titanio e an-tocianine, pigmenti particolar-mente abbondanti nei fruttirossi, come nel vino. Questoparticolarissimo strato di pig-mento fotosensibile viene,quindi, confinato da due strati

di vetro o plastica trasparentee flessibile. Il pigmento viene,poi, collegato ad un elettrodocomposto da nano particelle diossido di titanio, che aumen-tano la superficie di contattoatte a raccogliere la carica elet-trica. L’esposizione all’aria de-teriora il pigmento e diconseguenza la sigillaturadella cella è fondamentale. Inpratica viene simulato il pro-cesso della fotosintesi clorofil-liana, che è poi la tecnica usatadalle piante per trasformarel'energia solare. Inoltre, si devesottolineare che il sottile stratofrutta-titanio, secondo una pos-sibile stima, potrebbe arrivarea costare un quinto in meno ri-spetto uno strato funzionale

tradizionale. Per non parlaredella riduzione delle emissionidi CO2derivanti dal processoper ottenere silicio utile. Infine,la nuova tecnologia è in gradodi sfruttare anche la luce dif-fusa, non solo quella diretta. Eciò significa che, mentre i nor-mali pannelli hanno bisognodella giusta inclinazione ed

esposizione e le favorevoli con-dizioni atmosferiche per rag-giungere la massima resa, leantocianine si accontentanoanche di pareti verticali e uncielo nuvoloso. E ancora, la du-rata dello strato attivo è netta-mente inferiore per il compostoorganico, piuttosto che per con-sueti pannelli solari. Si parla di

10-15 anni per l’organico, con-tro i 25-30 anni del pesantemateriale conduttore. In ter-mini di efficienza energetica, ipannelli al silicio arrivano al15% dell’energia assorbita,mentre la tecnologia sperimen-tale solo al 6%. In definitivavincono i frutti di bosco per ef-ficienze ed efficacia. Seppureinconsueti e ancora con tantastrada da percorrere, le pre-messe per una tecnologia affi-dabile e sostenibile ci sonotutte. C’è solo da aspettare itempi maturi e vedere gli svi-luppi di quest’affascinante so-luzione energetica, che metteal primo posto la salute nostrae della natura.

A.P.

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Brunella Mercadante

L'acciaio è il materiale più ri-ciclato in Europa: è facile dadifferenziare e può essere riu-tilizzato al 100% un numero il-limitato di volte senza dareorigine a scarti e mantenendointatte le proprie qualità.Dalle scatolette per alimentialle bombolette aerosol, daigrandi fusti industriali ai

tappi a corona, gli imballaggiin acciaio si confermano tra imateriali più riciclati. In Ita-lia nel 2013 è stato riciclato il73,6% dell'immenso consumoper un totale di 320.231 ton-nellate, pari al peso di 23 por-taerei come la "GiuseppeGaribaldi" della Marina Mili-tare Italiana. Su 100 tra sca-tolette, barattoli, bombolette,secchielli o coperchi prodotti eutilizzati dunque ben 74 sonostati assicurati al riciclo con ri-nascita sotto forma di bici-clette, cancelli o scafi di navi.Nel 2013 è aumentata anchela copertura territoriale relati-vamente al riciclo degli imbal-laggi in acciaio e lapopolazione servita ha rag-giunto 80% con un incrementodi oltre il 2%; sono aumen-tati, inoltre, anche i Comunicoperti da Convenzioni Anci-

Conai per la raccolta differen-ziata di questi imballaggi. Si èavuto, peraltro, un migliora-mento anche della qualitàdegli imballaggi raccolti, chein alcuni casi ha consentitol'invio direttamente alle accia-ierie per il riciclo senza che sirendesse necessario un inter-vento intermedio da partedegli operatori. In Italia nel-l'anno considerato sono state

immesse al consumo 435.139tonnellate di imballaggi in ac-ciaio. pari al peso di cinquan-taquattro Tour Eiffel, con unlievissimo calo dell'1,1% ri-spetto all'anno precedente. Questa lieve contrazione, puravendo avuto dirette ripercus-sioni sui flussi di raccolta e ri-ciclo, tuttavia ha determinatoriduzioni estremamente conte-nute. La raccolta differenziatada superficie pubblica fattanelle case e quella da superfi-cie privata fatta ad hoc daaziende, negozi e varie attivitàproduttive hanno raggiuntocomplessivamente 368.575tonnellate di rifiuti di imbal-laggi raccolti, pari al peso di4.600 locomotive ferroviarie.per quanto riguarda il flussoda superfici pubbliche, si è re-gistrato un aumento del 4,8%rispetto all'anno precedente. A

livello territoriale è da segna-lare una forte crescita nel Cen-tro Italia di circa il 21,7% e nelSud dove si è raggiunto il 17,5%, grazie anche all'aumentodel numero di convenzioni eaccordi stipulati. La quota pro-capite di imbal-laggi in acciaio raccolti nelcorso dell'anno è stata inmedia di 3,32 Kg per abitantegrazie alla collaborazione dei

consorzi con le aziende e inparticolare al rafforzamentodel legame con le acciaierie incui gli imballaggi, i conteni-tori e gli altri oggetti in acciaiorinascono a nuova vita attra-verso la fusione. Al riguardoc'é da segnalare che al fine digarantire la massima traspa-renza nell'assegnazione aglioperatori dei quantitativi og-getto della raccolta differen-ziata e ottenere una migliorevalorizzazione della cessionedegli imballaggi raccolti èstato introdotto un sistemad'aste. Grazie, quindi, alle320.231 tonnellate di acciaiorecuperato si è ottenuto nelloscorso anno solo in Italia un ri-sparmio diretto di 608.439tonnellate di minerali di ferroe di 192.138 tonnellate di car-bone, oltre che di 573.213 ton-nellate di CO2.

Grande riciclo per gliimballaggi in acciaio

Dal 1 settembre 2009, come è ormai noto, le lampadine ad in-candescenza sono state messe al bando in tutta l'Unione Euro-pea e dal 2016 dovranno scomparire insieme alle alogene datutti i negozi e in teoria da tutte le case, sostituite da quelle arisparmio energetico. Invero le lampadine a basso consumohanno indiscussi vantaggi: costano dieci volte di meno, duranootto/ dieci volte di più, consumano molto meno. Grandissimo ri-sparmio dunque, anche se bisogna riconoscere che danno menoluce, meno calore, , non sono sempre l'ideale per tutti gli usi, nésono adatte a tutti gli ambienti, inoltre contengono mercurio edemanano radiazioni elettromagnetiche. Proprio per queste ul-time caratteristiche non sono mancate perplessità per even-tuali danni che il loro utilizzo potrebbe provocare alla salute eallo stesso ambiente. In effetti la quantità di mercurio conte-nuta in una lampadina a risparmio energetico è davvero piccola,circa 5 milligrammi ( i vecchi termometri ne contenevano 500milligrammi), e per quanto riguarda le radiazioni elettroma-gnetiche basta osservare delle opportune cautele come, adesempio, tenerle lontano dalla testa. Per quanto, però, ecolo-giche e sostenibili quando si consumano bisogna buttarle e a

questo punto è necessariotrattarle con accortezza esmaltirle adeguatamente,anche per quella piccolaquantità di mercurio,forse non pericolosa per lasalute , ma potenzial-mente inquinante. Lelampadine a risparmioenergetico non più funzio-nanti sono rifiuti speciali,e insieme ai tubi al neone ai LED devono essereseparate dai normali ri-

fiuti urbani (le lampadine ad incandescenza e quelle ad alogenivanno, invece, gettate nell'indifferenziata - sacco nero-) e smal-tite conferendole presso i centri di raccolta comunali , le cosid-dette isole ecologiche, collection point o riciclerie; possono,altresì, essere consegnate al negoziante al momento dell'acqui-sto di un prodotto equivalente , il cosiddetto uno contro uno, odanche essere consegnate a punti vendita di grandi dimensioni,che, secondo il nuovo decreto sui RAEE, sono tenuti al ritiro deirifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, compresele lampadine, senza l'obbligo di acquisto di nuovi prodotti, il co-siddetto uno contro zero. E,' però, oltremodo importante al mo-mento di disfarsene operare una attenta raccolta differenziatadelle lampadine a risparmio energetico, poiché consentono direcuperare oltre il 95% dei materiali di cui sono composte, e gra-zie ad un corretto trattamento da queste sorgenti luminose ven-gono estratti e recuperati vetro, plastica, metalli e polverifluorescenti (contenenti mercurio) che reimmessi nel ciclo pro-duttivo si trasformano da rifiuti a risorse per l'ambiente; ilvetro, ad esempio, può essere riutilizzato in edilizia per la ve-trificazione delle piastrelle o per la composizione di materialiisolanti, come la lana di vetro.

B.M.

Lampadine: occhioalla raccolta

Un materiale di scarto facile da riutilizzare

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LO SPRECO DI CIBO VALE 8,1 MILIARDI OGNI ANNO

Alessia Esposito

Non c’è crisi che regga: lo spreco ali-mentare è una brutta abitudine cheresiste ai tempi. Lo conferma il rap-porto sullo spreco alimentare dome-stico 2014 firmato dall’Osservatorionazionale sugli sprechi Waste Wat-chers. “Lo spreco complessivo di cibo,dai campi alla filiera al bidone dellaspazzatura domestico, vale complessi-vamente 8,1 miliardi di euro all’anno,ovvero 6,5 euro settimanali a famiglia”ha spiegato il Presidente di Last Mi-nute Market Andrea Segrè, alla pre-sentazione dello studio che rientranell’ambito Knowledge for Expo dedi-cato ai temi dell’alimentazione, del-l’agricoltura, dell’ambiente e dellasostenibilità.L’atteggiamento ri-guardo allo spreco ali-mentare – si legge nelcomunicato - varia inbase all’età, alla sen-sibilità per l’am-biente, al tempodisponibile, ai figli,alla responsabilità so-ciale dell’intervistato.Gli italiani si divi-dono, secondo l’inda-gine, in sei categorie:virtuosi (22%) per cuilo spreco è immorale elo riducono al minimo,attenti (27%) che sonosensibili ai temi am-

bientali ma si concedono qualche li-cenza, indifferenti (10%) che sprecanopoco per una questione economica piùche morale, incoerenti (26%) che con-dividono i principi di sostenibilità am-bientale ma nella pratica sprecanoparecchio, spreconi (4%) con scarso in-teresse per l’ambiente e una situa-zione economica che gli consente disprecare senza troppe remore, incu-ranti (11%) a cui non interessa il temadello spreco alimentare.Le azioni prioritarie che il PINPAS(Piano Nazionale di Prevenzione degliSprechi Alimentari) ritiene necessariomettere in campo sono dieci.1) Educazione e formazione per sensi-bilizzare i bambini delle scuole grazieall’inserimento negli studi dell’educa-zione alimentare;

2) Comunicazione,sensibilizzazione econdivisione per favo-rire la partecipazionedei cittadini, oltre al-l’introduzione di una“settimana dellospreco alimentare” eun premio che vengaconferito alle miglioripratiche, pubbliche oprivate, nazionali;3) Documentazione edati da ottenere incollaborazione conl’ISTAT per la valuta-zione degli sprechilungo l’intera filiera

alimentare;4) Ricerca e interventi normativi permigliorare le tecnologie di conserva-zione e la trasparenza dell’informa-zione anei confronti dei consumatori;5) Donazioni e devoluzioni a fonda-zioni e associazioni benefiche per lequali dovrà essere semplificata la nor-mativa;6) Acquisti (Green Public Procure-ment), ovvero l’introduzione nei bandidi gara relativi al settore alimentaredi criteri premianti per chi provvedealla ridistribuzione delle eccedenze;7) Accordi volontari, cioè il favorire i

patti tra privati che mirano alla ridu-zione degli sprechi;8) Trasformazione, ovvero la defini-zione univoca a livello legislativo dellecondizioni alle quali i prodotti alimen-tari ad alta deperibilità ritirati dalmercato possono essere ulteriormentetrasformati per essere destinati all'ali-mentazione umana;9) Responsabilità sociale delle im-prese;10) Innovazione sociale, che favoriscainiziative dal basso (comunità, comi-tati…) volte alla riduzione degli spre-chi alimentari.

GREENPEACE PRESENTAIL DOSSIER SUL TONNO IN SCATOLA“Indovina che c’è in scatola” è lanuova indagine sul tonno diGreenpeace. Il dossier, chevuole tutelare i consumatori,prende in analisi l’etichettadelle scatolette di tonno compa-randone i risultati del 2011 conquelli del 2014. I criteri su cui sibasano le valutazioni sono tre:nome comune della specie ditonno, nome scientifico, area dipesca (oceano di origine e speci-fica area FAO) e metodo dipesca. Le confezioni analizzatedai volontari Greenpeace sono4.095 confezioni e riguardano iprodotti di 14 aziende (20 mar-chi) nei negozi di 21 città ita-liane. La tracciabilità e latrasparenza sono importanti siaper la sicurezza alimentare deiconsumatori, sia per garantirela legalità dei metodi di pesca econseguentemente la salva-guardia della biodiversità.

Ben cinque delle otto specie ditonno commercializzate (com-preso il tonno pinna gialla, il piùconsumato in Italia) sono infattia rischio a causa di metodi dicattura distruttivi e per pescaeccessiva. “Palamiti e reti a cir-cuizione con “sistemi di aggre-gazione per pesci” (FAD)causano ogni anno la morte dimigliaia di esemplari giovani ditonno, squali, mante e tartaru-ghe marine” avverte Green-peace.Nel 2011 solo il 7% delleetichette indicava l’area di pescae appena il 3% il metodo. Oggi irisultati sono migliorati, graziealle continue indagini chehanno reso il consumatore piùconsapevole e grazie alle norma-tive che stanno spingendo allachiarezza delle case di produ-zione, ma non basta. Migliora-menti per Calvo/Nostromo eMareblu, Generale Conserve/As

do Mar e Conad, mentre la si-tuazione resta di stallo per MareAperto/STAR e Carrefour. Adare le maggiori informazioni aiconsumatori Coop e Esselungache tuttavia non fanno grandipassi in avanti rispetto al pas-sato. Scarsi risultati per ilgruppo Bolton, leader del mer-cato che detiene Rio Mare e Pal-mera: quasi del tutto assenti leinformazioni su aree e metodi dipesca. Anche per Callipo nessun

indicazione su area e metodi dipesca, nonostante l’azienda sifosse impegnata a utilizzare me-todi di pesca sostenibili almenoper il 75% della produzione. Adoggi sono in totale “undici i mar-chi che hanno aumentato le in-formazioni sull’area diprovenienza del pescato, ma idati sul metodo di pesca restanoun punto critico.” L’obiettivo di

Greenpeace è chiedere al settoreconserviero di “garantire pienatracciabilità e trasparenza, dinon usare specie a rischio e diimpegnarsi a vendere solo tonnopescato in maniera sostenibile”.Tutto ciò sarà possibile solo conil sostegno dei consumatori nelpremiare chi si avvale di buonepratiche.

A.E.

Last Minute Market ed Expo 2015: riflessione sugli sprechi alimentari

Tracciabilità, trasparenza e sicurezza alimentare

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Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

Quella che oggi chiamiamo laVilla Comunale di Napoli siestende da Piazza Vittoria finoal monumento dello scugnizzoe separa, probabilmente, ledue strade più belle di Napoli:la Riviera di Chiaia e Via Ca-racciolo, donando verde eombra ad una delle più bellepasseggiate del mondo.Fu realizzata tra il 1778 e il1780 dal re Ferdinando IV diBorbone che volle creare da-vanti alla Riviera di Chiaia unluogo di ritrovo e di diverti-mento, di passeggio e di tran-quillità per la capitale delRegno di Napoli: fu chiamataallora Villa Reale. Il primo tratto fu inauguratonel 1781 e fu in seguito am-pliata più volte. I nobili parte-nopei furono talmenteentusiasti della Villa che lachiamarono la “Tugliera”, ver-sione napoletana dei celebrigiardini “Tuilieres” di Parigi,fatti realizzare anni prima dalRe di Fancia, Luigi XIV.Il primo giardino della Villa fuprogettato da uno dei piùgrandi architetti del suotempo, Carlo Vanvitelli e rea-lizzato dal giardiniere realeAbate. Fu poi completata, dopo levarie invasioni francesi (1799e 1806-1815), negli anni suc-cessivi al 1815.

Con l'entrata nello stato unita-rio italiano, il suo nome fucambiato in Villa Comunale. All'interno della Villa si tro-vano vari monumenti di im-portanti scultori meridionali difine Ottocento e alcune fon-tane, la più famosa delle qualiè costituita da una tazza mo-nolitica di porfido rinvenuta aPaestum e fino ad allora con-servata nella Cattedrale di Sa-lerno.Quasi tutti i bambini napole-tani almeno una volta nellavita hanno provato ad inse-guire qualche oca rischiando difinire nell’acqua di questa par-ticolare architettura.Nella splendida cornice dellaVilla Comunale si trova anchela prestigiosa Stazione Zoolo-gica, fondata nel 1872 dallostudioso naturalista tedescoAnton Dohrn, che ne feceanche un punto d'incontro diintellettuali ed artisti. Essaospita il più antico Aquariumd'Europa, destinato allo studioesclusivo delle specie ittichepresenti nel Golfo di Napoli. Al centro della Villa si trovaanche la grande Cassa Armo-nica tutta in ghisa e vetro, co-struita nel 1877 in base alprogetto dell’architetto Alvino. Tra la fine dell’Ottocento e gliinizi del Novecento, per moltianni, questa struttura è statacentro di ritrovo e di diverti-mento delle serate mondaneestive della borghesia napole-

tana: all’interno della strut-tura architettonica si siste-mava l'orchestra e tuttoattorno si disponevano dellepoltrone dove prendevanoposto gli spettatori per godersila musica e ad intrattenersi insocietà.Una sorta di “Teatro SanCarlo” sotto le stelle, con ilmare scenario di mille notti in-cantate. Siamo nel pieno del-l’epoca d’oro della canzoneclassica napoletana famosa in

tutto il mondo.Non è difficile immaginareSalvatore Di Giacomo, Ferdi-nando Russo, Libero Bovio,Rocco Galdieri o magari Puc-cini o D’annunzio che intratte-nevano i presenti magaricommentando una loro ultimacreazione poetica o una nuovacanzone. Alcuni anni fa la villa, con pa-recchie critiche e contestazioni,è stata in parte recuperata,dopo l'abbandono e il degrado

degli anni ‘70 e ‘80: con impor-tanti lavori di recupero si è rin-novata la pavimentazione, sisono costruiti chioschetti, sonostate restaurate le statue e al-cuni arredi, è stato creato unimpianto di illuminazione, ed èripristinata la cancellata (purtra roventi polemiche per il suoaspetto moderno(diciamo purebruttina), al fine di preservarei giardini dal degrado e ren-derne più sicura la frequenta-zione.

La “Villa Reale” di NapoliLa sua spiaggia nonostante qualche divieto è ritornata meta dei bagnanti

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Il castello di CaivanoLinda Iacuzio

In un saggio pubblicato nella rivista«Rassegna Storica dei Comuni» (II, 1,febbraio-marzo 1970), Origini di Cai-vano e del suo Castello, Giuseppe Ca-staldi - rimontando assai indietro neltempo grazie alle testimonianze docu-mentarie - ricorda che il borgo caiva-nese, all’inizio del primo millennio,era incluso in un vasto dominio feu-dale che comprese, per qualche secolo,anche i villaggi di Cardito e Nolito. Sitrattava della terra di Sant’Arcangelo,la quale, come si rileva dal testo diuna donazione che il duca di NapoliSergio VII fece al Monastero dei SS.Severino e Sossio, “aveva a setten-trione il principato di Capua, a mez-zogiorno il ducato napolitano, chegiungeva propriamente nel sito dettoLiciniano, e ad occidente la via pub-blica aversana”.La nascita dell’abitato di Caivano ri-salirebbe, pertanto, all’alto Medioevoe sarebbe derivata dallo spostamentodi una parte della popolazione dellacittà di Atella. Fu solo all’inizio del-l’epoca angioina, però, che Caivanosancì la propria indipendenza da San-t’Arcangelo; tale avvenimento coincisecon la costruzione del suo castello,eretto appunto allo scopo di proteg-gere l’abitato. Un certo Mustarolo An-tiquini, citato in un documento del1269, diede inizio alla serie feudale. A

costui successe Bartolomeo Siginulfo.Tra i feudatari del XV secolo si anno-vera il conte di Sarno Marino Santan-gelo, che partecipò alla lotta traAlfonso d’Aragona e Renato d’Angiò.Più tardi il feudo di Caivano pervennedirettamente ad Alfonso d’Aragona;questi lo cedette alla famiglia Gae-tani. Dopo alterne vicende passò agliSpinelli Barrile, i quali lo mantennerosino all’abolizione della feudalità. Ilcastello venne infine venduto, nel1860, da Eleonora Caracciolo a unricco possidente del luogo, PaoloLanna. Adibito, quindi, a Pretura e acarcere mandamentale, oggi essoospita gli uffici del Comune.I danni patiti dall’edificio nel corsodell’ultima guerra mondiale, e i suc-cessivi restauri, hanno portato a vi-stose modifiche dell’impiantoprimitivo, “tra cui il rifacimento delcoronamento della torre maggiore el’aggiunta di alcune superfetazionilungo il perimetro”. Probabilmente in origine il castellosorse come una fortezza costituita daquattro torri congiunte da muri di ri-levante spessore. Lo attesta il distacco della fabbrica delprimo piano da quella del piano supe-riore, il quale dovette essere edificatoin un’epoca successiva, allorché il ca-stello non ebbe più lo scopo della di-fesa, ma servì esclusivamente a usiresidenziali.

Nel 1860 fu adibito a Pretura e a carcere mandamentale

Lorenzo Terzi

Come scrive Giovanni Capuano inViaggiatori britannici a Napoli tra’500 e ’600, i due volumi delle Epi-stolae Hoelianae di James Howell,pubblicati a Londra nel 1645, purnon possedendo un valore eminen-temente storico, “sono, in com-plesso, interessanti dal punto divista autobiografico e hanno con-tribuito a fare della corrispon-denza immaginaria un’arte allamoda”.L’autore delle Epistolae nacque in-torno al 1594 da un curato angli-cano. Conseguì il “baccellierato inarti” nel 1613, presso il Jesus Col-lege di Oxford, dopodiché cominciòa lavorare come amministratore inuna fabbrica di vetro londinese.Nel 1616, ricorda ancora Capuano,Howell fu mandato dai suoi datoridi lavoro sul continente per procu-rarsi materiali e operai. Viaggiòtre anni, attraversando l’Olanda,

la Francia, la Spagna e l’Italia.Tornato in patria, rinunciò al suolavoro nella vetreria e svolse di-verse attività: fu precettore, segre-tario d’ambasciata in Danimarca einfine, a partire dal 1640, lette-rato.In una delle Hoelianae, datata“Napoli, 7 ottobre 1621”, lo scrit-tore si rivolge a tale “Sir T.H., ca-valiere”. Il mittente annuncia aldestinatario di trovarsi, per l’ap-punto, “nella nobile città di Napoli,traboccante d’ogni letizia, cortesiae ricchezza”. “Invero” precisa Ho-well “ritengo che la grandezza delre di Spagna colpisca l’occhio piùqui che nella Spagna stessa. Sitratta di una città incantevole e ri-gogliosa, dove i cavalieri abbon-dano più che altrove. Il clima ècaldo, ma ancora più caldo è il tem-peramento degli abitanti”, tant’èche i Napoletani “hanno fama d’es-sere i migliori corteggiatori didame e di ricercare il piacere più

di ogni altro popolo”.Sebbene il Viceregno di Napoli siaricco di generi di prima necessità -quali seta, cotone e vino - e le ren-dite della Corona siano ingenti,pure “il re di Spagna, nel fare ilrendiconto annuale delle entrate,ne ricava ben poco perché governa-tori, guarnigioni e ufficiali fanno laparte del leone nel divorarle”. Atale proposito - riferisce il viaggia-tore britannico - è nato il detto se-condo il quale “il viceré di Siciliarosicchia, il governatore di Milanomangia, mentre il viceré di Napolidivora”.In compenso, qui i mercanti inglesitrattano un grande volume di af-fari e gli agenti al loro servizio con-ducono una vita più lussuosa deipadroni e direttori londinesi: “Sipavoneggiano nei loro abiti di setae di raso e portano fini scarpe spa-gnole di pelle, mentre, alla Borsadi Londra, le scarpe dei padroniluccicano di lucido nero”.

JAMES HOWELL A NAPOLI

“Nella nobile città traboccante d’ogni letizia, cortesia e ricchezza”

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Antonio Palumbo

Nato a Bogotà (Colombia) nel 1969,Mauricio Cárdenas è attivo da semprenel campo della progettazione consa-pevole, con particolare attenzione alrispetto dell’ambiente, alla lotta ai gasserra, all’uso di materiali ecologici eallo sviluppo delle aree svantaggiatedel pianeta.Nel 2004 apre a Milano lo Studio Cár-denas Conscious Design, nel quale sioccupa di temi comprendenti progettiche vanno dagli spazi pubblici a quellipolifunzionali, dalle aree commercialia quelle per il tempo libero, dagli sho-wroom ai complessi abitativi, fino aiprogetti di ecodesign. All’attività pro-gettuale si affianca quella di ricerca,legata principalmente all’impiego dimateriali e tecnologie sostenibili e allosviluppo di tecniche costruttive inno-vative, anche con l’ausilio di softwaredi simulazione della luce naturale edel comportamento termico degli edi-fici. Dal 2006 Cárdenas è anche con-sulente della società di ingegneriaArup Italia.Il suo lavoro si incentra principal-mente sulla ricerca costante nell’uso dimateriali naturali, insieme a un ap-profondimento sulla loro possibile in-novazione tecnologica nella

realizzazione dell’architettura. Le sueorigini colombiane sono alle base diquesta particolare sensibilità per il co-struire ecofriendly e la sua capacitànella progettazione orientata agliaspetti ecologici e nell’innovare l’uti-lizzo dei materiali naturali è il fruttodi un’esperienza maturata prima inAmerica, poi in Giappone e, infine, inEuropa.Ascoltiamo, in proposito, quanto Cár-denas afferma riguardo all’utilizzo delbambù in architettura, uno dei mate-riali che maggiormente ne caratteriz-zano l’attività di progettistaecofriendly: «Il bambù è parte dellamia cultura, della mia terra, la Colom-bia, dove i culmi, cioè le canne, cre-scono spontaneamente fino a 30 metridi altezza e hanno un diametro da 10a 24 cm. Nella “Zona cafetera”, dove si trovanole maggiori piantagioni di caffè, che siestendono per centinaia di chilometritra boschi di bambù, puoi trovareesempi di architetture locali moltobelle interamente realizzate con que-sto materiale naturale, soprattuttosulla Cordigliera centrale Ovest, traArmenia e Pereira. A Bogotà, quandoho dovuto completare la mia tesi dilaurea, ho scoperto interessantissimearchitetture anonime e l’opera diSimon Velez, considerato uno dei mas-simi esponenti dell’architettura con-temporanea in bambù. (…) Nelcontesto europeo e italiano il bambù èguardato con diffidenza, come un ma-teriale del tutto estraneo agli usi edi-lizi locali. E lo è. In ordine agli aspettidel costruire sostenibile, però, michiedo perché non usarlo più spesso.Questa pianta ha caratteristiche talida renderla oggi un elemento strate-gico per risolvere concretamente pro-blemi di grande attualità, come ildisboscamento della foresta equato-riale (o siberiana). Per poter essere utilizzato come mate-

riale da costruzione un abete deve cre-scere dai 12 ai 15 anni, una quercia al-meno 120. Al bambù ne bastano solo 3ed è già pronto. La sua forma è eccel-

lente. In termini di prestazioni, legge-rezza e resistenza è paragonabile allafibra di carbonio. Non solo. È una dellepiante che assorbono la maggior quan-tità di CO2. Sembra quindi incredibileche non sia ancora diventato un ele-mento costruttivo comunemente im-piegato nel processo edilizio anche inEuropa, dove è sempre vivo il dibattitosulla sostenibilità». Tra i progetti piùimportanti di Cárdenas - alcuni deiquali hanno ottenuto riconoscimenti emenzioni a carattere internazionaleper le loro valenze innovative - si an-noverano: gli interventi all’interno del-l’edificio del Gruppo Il Sole 24 Ore aMilano, tra i quali l’Auditorium e lasala riunioni “Agorà”; le microarchi-tetture sperimentali realizzate nel-l’ambito di eventi e installazioniarchitettoniche con l’utilizzo delbambù; il progetto “S.E.E.D.” per caseecologiche monofamiliari con strut-tura a telaio ligneo, leggere e adatteper la riqualificazione di quartieri ur-bani degradati mediante la colloca-zione sulle coperture piane esistenti.

L’architettura sostenibile di Mauricio CárdenasUn colombiano al servizio dell’ambiente

ARPA CAMPANIA AMBIENTE del 31 luglio 2014 - Anno X, N.14Edizione chiusa dalla redazione il 31 luglio 2014

DIRETTORE EDITORIALEPPietro VasaturoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOI. Buonfanti, F. Clemente, G. De Crescenzo, A.Esposito, E. Ferrara, R. Funaro, L. Iacuzio, G.Loffredo, R. Maisto, D. Matania, B. Merca-dante, A. Morlando, A. Palumbo, A. Paparo,S. Patrizio, F. Schiattarella, M. Tafuro, L. TerziSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 7- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/427/451 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Na-poli n.07 del 2 febbraio 2005 distribuzione gra-tuita. L’editore garantisce la massima riservatezzadei dati forniti e la possibilità di richiederne la ret-tifica o la cancellazione scrivendo a: ArpaCampa-nia Ambiente,Via Vicinale Santa Maria del Pianto,Centro Polifunzionale, Torre 7-80143 Napoli. In-formativa Legge 675/96 tutela dei dati personali.

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Cristina Abbrunzo

Le vacanze in barca a vela sonoun lusso per ricchi? Non più,proprio grazie alla sharing eco-nomy. Da quando sono arrivatiil web, i social network, la pos-sibilità di condividere la casa invacanza, la crisi che fa stringerela cinghia, la voglia di vivereesperienze inedite…anche que-sto tipo di vacanza , da sempredefinita, privilegio di pochi, di-venta una meta molto più ac-cessibile. Nasce la piattaformaSailsquare che ha portato labarca a vela al centro dellenuove possibilità di viaggio incondivisione. Grazie a Sail-square, gruppi di persone acco-munate dalla passione per lavela possono entrare in contattoonline per organizzare una va-canza all'insegna del risparmioe dell'avventura. Possono, adesempio, suddividere tra lorol'affitto della barca a vela, deci-dere la meta da raggiungere in-sieme e condividere un'interavacanza o un semplice weekendin mare. Il risparmio è garan-tito e non sarà necessario rivol-gersi a un tour operator. A farel'elenco dei benefici di organiz-zare una vacanza con Sail-square è Simone Marini,l'appassionato velista che in-sieme con Riccardo Boatti hasentito il vento e deciso di tra-sformare una passione in un la-voro. In Sailsquare non sitrovano pacchetti turistici. Sicreano idee di viaggio che rac-colgono persone accomunate daun medesimo desiderio di vi-vere la natura, il mare, il relax.Se a tutti piace lo stesso modo

di stare in vacanza allora saràsimpatico… ed è da qui chenasce il patto di fiducia chetiene insieme i potenziali co-abitanti della barca. General-mente sconosciuti tra loro. Ilsistema di user generated holi-day applicato da Sailsquareconsente di proporre e trovarevacanze a prezzi più bassi ri-spetto all'offerta del mercato(circa -30%) e un panorama didestinazioni decisamente piùvariegate rispetto ai classici iti-nerari. Come già verificato per

Couchsurfing o Airbnb, Sail-square racchiude in sé la consa-pevolezza che ciò che garantiscela riuscita di una vacanza invela è il gruppo di persone conle quali viaggi.Soprattutto in barca, le paroled’ordine sono collaborare e con-dividere: dagli spazi ristrettialla cambusa, dalle manovre, aipaesaggi. Per garantire che lepersone, oltre che disponibili,siano anche affidabili, Sail-square ha implementato il ser-vizio con una serie di

accorgimenti che consentono diavere certezza dei dati fornitidagli iscritti e quindi garanziadella loro rintracciabilità (veri-fica della mail, registrazione viafacebook, trasparenza dei paga-menti…). Sailsquare mette adisposizione 3000 imbarcazionie trattiene una quota sull'af-fitto. L'utente si registra e creala propria vacanza su misura:sceglie destinazione, stile(relax, comfort, bambini abordo…), budget previsto e per-sone necessarie per salpare. In

alternativa si può entrare a farparte di un equipaggio in via diformazione. Non è necessarioessere uno skipper per far partedi Sailsquare. È importante checi sia qualcuno di esperto tra icomponenti della barca ma sipuò esplicitare la richiesta diuno skipper qualora non se neconoscesse.Si gonfino le vele, dunque, gra-zie a Sailsquare, la piattaformadi social travel che porta inmare l'economia della condivi-sione.

Ponza: progetto “un volontario per amico”Vacanze gratis in cambio di pulizia delle spiagge

Una vacanza gratis in cambiod’impegno ambientale. Succedea Ponza, grazie a una singolareiniziativa della Pro loco, deno-minata Un volontario peramico, che sta riscuotendo ungrande successo. I gestori delturismo locale hanno deciso dioffrire un soggiorno gratuito aivolontari ambientali che ripuli-ranno l’isola dai rifiuti, resti-tuendo a sentieri, sitiarcheologici e spiagge unaspetto incontaminato."Aiutaci a pulire l’ambiente e tiospiteremo per 5 notti, 6 giorni,sulla nostra isola" è questo l’in-vito proposto dal bando "un vo-lontario per amico", unprogetto che consente di ospi-tare gratuitamente sull’isola 4volontari a settimana (dalla do-menica al venerdì) in cambio di

attività di volontariato.Per partecipare è sufficienteinoltrare la propria candida-tura nell’area dedicata al pro-getto sul portale della Pro locodi Ponza. Un soggiorno gratische consentirà di godere delgrande patrimonio paesaggi-stico di un’isola incantevolegrazie unicamente al contri-buto a preservarne la bellezza,

il tutto coperti da un’assicura-zione per gli eventuali dannisubiti. I volontari selezionati,quattro ogni settimana, entre-ranno in servizio alle 7 e 30 delmattino per 6 ore e 40 minuti dilavoro al giorno, lo stesso orariolavorativo dei dipendenti dellaPro loco. Ognuno avrà a dispo-sizione un kit ecologico per labuona riuscita dell’operazione

di raccolta dei rifiuti e alla finesi vedrà riconosciuta l’espe-rienza con la consegna di un di-ploma di partecipazione. Gliinteressati dovranno provve-dere al pagamento del viaggioper raggiungere l’isola (sonopreviste anche convenzioni conalcune società di navigazioneche propongono sconti del 50%)e al vitto, ma durante il sog-giorno potranno utilizzare lecucine in dotazione negli immo-bili messi a disposizione.Un volontario per amico si ri-volge esclusivamente ai citta-dini maggiorenni e andràavanti fino a ottobre, con dellepause soltanto nella secondametà di luglio e nel mese diagosto, periodo di alta af-fluenza turistica.

C.A.

Sailsquare: piattaforma on line per gli amanti della velaSe condividi, la vacanza ti costa meno

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Eleonora Ferrara

I manuali di diritto del lavorodescrivono la figura del sinda-cato, quale organismo prepostoalla rappresentanza dei lavora-tori appartenenti alle diversecategorie produttive, affian-cando alla concezione di un sin-dacato, per antonomasia,considerato difensore degli inte-ressi dei lavoratori, quella di unsindacato, parimenti, a tuteladegli interessi del datore di la-voro, pervenendo in tal modo,nell’ambito della contrattazionecollettiva nazionale, al concettodi “ parti sociali “.Se si considera che l’esigenzadella tutela dei diritti dei lavo-ratori fu avvertita in Inghilterragià nel lontano 1824 durante larivoluzione industriale, ci sirende conto di come, ovunque, ilruolo svolto dal sindacato, purse fortemente avversato, siastato sempre fondamentale e digrande rilievo.Attualmente si assiste alla for-mazione di nuovi organismi cheoperano a livello europeo comela Confederazione europea deisindacati (CES) -in Inghilterraha assunto il nome di EuropeanTrade Union Confederation(ETUC) - che dal 1973 tende aduniformare le problematiche af-ferenti ai lavoratori della UE.Il ruolo svolto da questo organi-smo, diventa sempre più rile-vante parallelamente allosviluppo del processo d’integra-zione europea tra gli Stati mem-bri dal punto di vistaoccupazionale, sociale ed econo-mico. Sono ottantacinque le confede-razioni sindacali che fannoparte della CES, provenienti datrentasei Paesi europei e dieci leFederazioni industriali europee,per un totale di circa sessantamilioni di tesserati. Scopo di questo organismo, cherappresenta il movimento sin-dacale europeo, è proprio quellodi sviluppare, unitamente allealtre parti sociali nonché alleistituzioni europee, l’occupa-zione e le politiche sociali e ma-croeconomiche inerenti agliinteressi dei lavoratori, attra-verso la promozione di un mo-dello sociale europeo, finalizzatoal miglioramento delle condi-zioni di vita dei lavoratori, conla previsione della loro totalepartecipazione alle decisioni cheli riguardano. A livello nazionale, però, si assi-ste, negli ultimi tempi, ad un di-verso modo operativo delsindacato dovuto essenzial-

mente al cambiamento dellecondizioni politiche ed economi-che succedutesi nel tempo.Quello che prima era conside-rato il metodo consueto, me-diante il quale pervenire ad unacomposizione degli interessi tragoverno e sindacato, la concer-tazione, attualmente ha persocompletamente terreno, inquanto sono cambiate, brusca-mente, le cose e non è previstopiù alcun tavolo di trattative.Come precisato innanzi, i tempisono, quanto mai stringati ed intanti si vorrebbe un sindacatopiù aderente alle esigenze ditutti i lavoratori, anche in con-siderazione del cambiamentoquasi repentino del mondo dellavoro, con uno scenario che vasempre più modificandosi versoil raggiungimento di obiettivi le-gati alla produzione e con nonaltrettanta attenzione rivoltaalla tutela del futuro dei lavora-tori. Sarebbe, quindi, necessarioattingere dal modello sindacaleeuropeo, linfa vitale per alimen-tare un contesto interno i cui cri-teri informatori fosserougualmente garantisti e forieridi certezze relativamente ad unfuturo, per molti lavoratori an-cora nebuloso.Si tratterebbe, semplicemente,di attuare quei diritti e quellecondizioni previste già dalla no-stra Costituzione.

RIFIUTIIl deposito dei rifiuti quando è privo dellecaratteristiche per essere consideratocome temporaneo e non è realizzato né undeposito preliminare, né una messa in ri-serva si ha un deposito incontrollato o ab-bandono di rifiuti. Infatti per depositoincontrollato si intende un accumulo di ri-fiuti, diverso dall’abbandono per la man-canza dell’occasionalità, poichél’abbandono è sistematico e permanente.In relazione a ciò, la Cassazione ha san-cito che il deposito incontrollato di rifiutiè un reato di pericolo. L'offesa al bene giu-ridico protetto, quindi, consiste in un no-cumento potenziale dello stesso, che vienesoltanto minacciato, e può parlarsi di “pe-ricolo” quando, secondo un giudizio exante e secondo la migliore scienza edesperienza, appare probabile che dallacondotta consegua l'evento lesivo. I reatidi pericolo, infatti, configurano una esten-sione e rafforzamento della tutela penale.La minaccia della pena è connessa al-l’esposizione a pericolo di un bene al finedi creare un deterrente maggiore. Cass.Sez. III, 23 maggio 2012, n. 19435. Ma giàCassazione, 23 aprile 2010, n. 15680.

ELETTROSMOGA norma del Regolamento Edilizio Comu-nale la distanza minima da osservare trail manufatto shelter ed i confini internidel lotto e dalle strade non può essere in-feriore a mt. 5, nonché, a norma dell'art.4.1, deve essere realizzato a mt. 10 dallefacciate dei fabbricati limitrofi. L’applica-zione della regole sulla distanza delle co-struzioni dal confine e da altri fabbricati,previste dal regolamento edilizio del Co-

mune, non può essere intesa come un in-debito limite all’espansione della rete ditelecomunicazione, che necessariamentedeve estendersi al servizio di tutto il ter-ritorio comunale. Il d.lgs. n. 259 del 2003reca una disciplina unitaria del procedi-mento autorizzatorio delle infrastrutturedi comunicazione elettronica per im-pianti radioelettrici, abbinando all’in-terno di un unico procedimento - a fini disemplificazione ed accelerazione del rila-scio dell’atto conclusivo - la verifica del-l’osservanza dei limiti di esposizione alleemissioni radio-elettriche e di ogni altrointeresse di rilievo pubblico che si colle-ghi alla porzione di territorio su cui inter-viene l’installazione dell’impianto, manon reca alcuna prescrizione volta a de-rogare alla disciplina urbanistico/ediliziadel sito interessato. La sottrazione al re-gime autorizzatorio non trova, inoltre, so-stegno nell’assimilazione, ai sensidell’art. 86, terzo comma, del d.lgs. n. 259del 2003, delle infrastrutture di comuni-cazione elettronica alle “opere di urbaniz-zazione primaria”. Consiglio di Stato,Sez. III, n.2521, del 19 maggio 2014.

A.T.

Viaggio nelle leggi ambientali

Una nuova dimensione per la tutela dei lavoratoriLLAVORO E PREVIDENZA

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Andrea TafuroMartina Tafuro

Tutti i pensatori e intellet-tuali sono debitori nei con-fronti di Illich di un’ideafondamentale: la decrescita,Serge Latouche, famoso pro-fessore francese di economia,lo ha scritto chiaramente in:La sfida della decrescita. Ivanillich (1906-2002) prete catto-lico e filosofo austriaco, par-tendo dalla considerazioneche: “se vogliamo poter direqualcosa sul mondo futuro, di-segnare i contorni di una so-cietà a venire che non siaiperindustriale, dobbiamo ri-conoscere l’esistenza di scale elimiti naturali. L’equilibriodella vita si dispiega in variedimensioni: fragile e com-plesso, non oltrepassa certi li-miti. Esistono delle soglie chenon si possono superare”, ri-tiene che oltre una certa so-glia, qualunque invenzionesociale diventa controprodut-

tiva, si rivolge cioè contro i finioriginariamente prefissi e sirivela dannosa per l’uomo, an-ziché d’aiuto. È il caso adesempio dell’automobile, ini-zialmente utile ad andare piùveloci ma poi, una voltagiunta alla portata di tutti,creatrice di ingorghi e di pro-blemi: perché a quel puntol’uomo non solo non è più ingrado di andare veloce comevorrebbe, ma si trova in unasituazione che glielo impone,ad esempio, l’esigenza di spo-starsi verso un luogo di lavorodistante da casa, problemache prima non aveva. Illich os-serva anche che la produzioneindustriale di massa, oltre aessere intrinsecamente con-troproduttiva perché votataalla crescita infinita, generaingiustizia sociale, perché dal-l’ingorgo può venir fuori solochi può permettersi l’elicot-tero: ed è chiaro che non pos-sono permetterselo tutti,

contrariamente alle promessevane della tecnologia, che pro-paganda un illusorio mondopieno di soluzioni e privo diproblemi: ciò corrisponde auno stato di cose innaturale, ilcui costo di mantenimento èl’infelicità dell’uomo.Illich immagina un tipo di so-cietà diversa, più giusta, nellaquale le risorse siano piùequamente distribuite tra gliuomini, e dove ognuno abbiaalla propria portata gli stru-menti di cui ha bisogno nelsuo quotidiano operare e rea-lizzare se stesso: “chiamo so-cietà conviviale una società incui lo strumento moderno siautilizzabile dalla persona in-tegrata con la collettività, enon riservato a un corpo dispecialisti che lo tiene sotto ilproprio controllo. Conviviale èla società in cui prevale la pos-sibilità per ciascuno di usarelo strumento per realizzare leproprie intenzioni” . Stabilitoche il sogno della tecnologia diliberare l’uomo dalla schiavitùdel lavoro è stato infranto daun pezzo, Illich spiega chel’uomo ha bisogno di uno stru-mento con il quale lavorare,non di un’attrezzatura che la-vori al suo posto, e che la con-vivialità si trova agli antipodidella produttività industriale. È una questione morale, nonorganizzativa, perché non sitratta di una mera riorganiz-zazione delle strutture econo-miche, ma di preparare unmondo in cui ognuno possa es-sere ascoltato, nel quale nes-suno sia obbligato a limitarela creatività altrui, dove cia-scuno abbia uguale potere dimodellare l’ambiente che asua volta poi determina i desi-deri e le necessità.Per Illich la vita va vissutanella gioia della reciprocitàfraterna, l’uomo non è ilmezzo che l’economia indu-striale usa per il fine dell’ac-cumulazione della ricchezza.La giustizia è più importantedella prosperità materiale, el’amicizia tra gli uomini vasempre preferita a quella“guerra di tutti contro tuttichiamata concorrenza”…comediceva Marx.L’uomo-macchina figlio dellasocietà del consumo di massanon può aspirare a questa li-bertà, egli ignora la sobria eb-brezza della vita cheappartiene invece a un altrotipo d’uomo, quello austero, ilquale trova la propria gioia

nell’impiego dello strumentoconviviale. Non è una que-stione di scelta fra ricchezza epovertà, o fra spreco e rispar-mio o ancora tra efficienza einefficienza. La scelta è piuttosto fraguerra infinita e pace perpe-tua, dove è chiaro per Illichche il primo tipo d’uomo è con-dannato a rimanere confinatonella disparità, nel conflitto enell’inimicizia. Solo l’uomo au-stero può aspirare invece allagioia. Austerità non significainfatti isolamento o chiusurain se stesso, è il fondamentodell’amicizia. Ivan Illich in-tende per convivialità il con-trario della produttivitàindustriale. Nel suo saggioscrive: “Ognuno di noi si defi-nisce nel rapporto con gli altrie con l'ambiente e per la strut-tura di fondo degli strumentiche utilizza. Questi strumenti si possonoordinare in una serie continuaavente a un estremo lo stru-mento dominante e all'estremoopposto lo strumento convi-viale: il passaggio dalla pro-duttività alla convivialità è ilpassaggio dalla ripetizionedella carenza alla spontaneitàdel dono. [...] Il rapporto indu-striale è riflesso condizionato,risposta stereotipa dell'indivi-duo ai messaggi emessi da unaltro utente, che egli non cono-scerà mai, o da un ambienteartificiale, che mai compren-derà; il rapporto conviviale,sempre nuovo, è opera di per-sone che partecipano alla crea-zione della vita sociale”.Dunque il passaggio dalla pro-duttività alla convivialità si-gnifica sostituire a un valoretecnico un valore etico, cioè

rimpiazzare un valore mate-rializzato con un valore realiz-zato. La convivialità è lalibertà individuale realizzatanel rapporto di produzione inseno a una società dotata distrumenti efficaci. Quando una società, qualun-que essa sia, reprime la convi-vialità al di sotto di un certolivello, diventa preda della ca-renza, infatti nessuna ipertro-fia della produttività riusciràmai a soddisfare i bisognicreati e moltiplicati a gara. Secondo Ivan Illich la crisiplanetaria ha le sue radici nelfallimento dell’impresa mo-derna, cioè la sostituzionedella macchina all’uomo. InLa convivialità egli prova a in-dividuare il limite critico al-l’interno della millenariatriade uomo, strumento, so-cietà oltre il quale non è piùpossibile mantenere un equi-librio globale, l’uomo diventaschiavo della macchina e lasocietà iper-industriale di-viene irrispettosa di scale e li-miti naturali.

Illich scrive che c’è un usodella scoperta che conducealla specializzazione dei com-piti, alla istituzionalizzazionedei valori, alla centralizza-zione del potere, l’uomo di-viene l’accessorio dellamegamacchina, un ingranag-gio della burocrazia. Ma c’è unsecondo modo di mettere afrutto l’invenzione, che accre-sce il sapere e il potere diognuno, consentendo aognuno di esercitare la pro-pria creatività senza per que-sto negare lo stesso spaziod’iniziativa e di produttivitàagli altri. "Se vogliamo poterdire qualcosa sul mondo fu-turo, disegnare i contorni diuna società a venire che nonsia iper-industriale, dobbiamoriconoscere l’esistenza di scalee limiti naturali. Esistonodelle soglie che non si possonosuperare. Infatti, superato illimite, lo strumento da servi-tore diviene despota. Oltrepas-sata la soglia, la societàdiventa scuola, ospedale, pri-gione”.

"Nel mondo c'è abbastanza per

i bisogni di tutti, ma non per

l'ingordigia di alcuni" Gandhi

I PENSATORI DELLA DECRESCITA: IVAN ILLICHA tutto c’è un limite...Ripensare ai modelli di sviluppo

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Altri appuntamenti…

Cusano Talk Festival 1 e 2 agosto 2014 - Cusano Mutri (BN)

Sentieri Mediterranei - Festival Internazionale di Musica Etnica Dall'1 al 3 agosto 2014 - Summonte (Av)

Accordi@Disaccordi – XV Festival del cinema all’apertoFino al 7 settembre – Napoli, Parco del Poggio

Comicron 4 -5 Agosto 2014 - Pontelandolfo (Bn)

Ravello Festival 2014 Fino ad ottobre 2014 - Ravello (Sa)

Percorsi di Luce nella Reggia Fino al 4 ottobre - Caserta, Palazzo reale

erché la tradizione marinaresca, il dialetto, l’identità storica, l’autenti‐cità del popolo partenopeo, non vadano dimenticati. Perché il legame vi‐scerale tra la terra, gli uomini e il mare resista nel tempo e si rafforzi comeun tempo, nonostante tutto. Perché Napoli, torni a “vivere”. Nell’ambito dell’iniziativa “Estate a Napoli” del Comune di Napoli, il Cen‐tro Studi interdisciplinare Gaiola Onlus propone un fitto calendario di ini‐ziative ed appuntamenti da non perdere:

"Pausilypon"La visita guidata "nel tempo". Si parte dall’ingresso della Grotta di Seianoin Discesa Coroglio e si giunge al Parco Archeologico del Pausilypon dovesi potrà ammirare ciò che resta della suggestiva villa di Publio Vedio Pol‐lione e la splendida Baia di Trentaremi cullata dalle forti braccia di Posei‐done. (Foto di lato)

"Aquavision"Un appassionante attraversata a bordo dell'Aquavision, la barca a visionesubacquea, grazie al fondo trasparente. Dalla gaiola alla suggestiva Baiadi Trentaremi, passando per la casa degli Spiriti e l'antico borgo di Mare‐chiaro, si potrà godere del meraviglioso paesaggio costiero ma anche deifondali sottostanti, dove si ammirano le tracce archeologiche di epocaromana sommerse a causa del bradisismo.Si parte dal Centro Ricerca e Divulgazione del Parco, situato a pochi passidal mare sulla scogliera che si affaccia sulle isole della Gaiola.

"Snorkeling"Per chi volesse carpire i segreti sommersi del mare partenopeo, è possi‐bile aderire a diversi itinerari snorkeling, adatti a tutti, all'interno del‐l’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola. Durantel'appassionante avventura in acqua, le guide illustreranno le particolaritàbiologiche e storico‐archeologiche dei fondali dove a pochi metri di pro‐fondità si svela un mondo unico nel suo genere. Si parte dal Centro Ri‐cerca e Divulgazione del Parco.

"Diving"Le immersioni scientifiche proposte dal CSI Gaiola onlus, vogliono essereun nuovo modo di vivere l'immersione subacquea. Accanto alle guide,l'immersione sarà un momento per imparare ad osservare i nostri fon‐dali, a riconoscere gli organismi caratterizzanti, tra le strutture archeo‐logiche romane sommerse. Immergersi nel Parco Sommerso di Gaiolasarà prima di tutto immergersi per scrutare, imparare, conoscere e ri‐spettare il mondo marino in ogni sua forma.

"Kayak"Il kayak rappresenta il mezzo ideale per scoprire da vicino la costa di Po‐sillipo e del Parco Sommerso di Gaiola accompagnati solo dal rumore delmare e dal volo dei gabbiani... Il percorso proposto parte dal Centro Ri‐cerca e Divulgazione del Parco, dove, dopo una breve introduzione sullepeculiarità dell'Area Marina Protetta e sul percorso che si andrà a svol‐gere, verrà consegnata la dotazione di sicurezza per intraprendere nelmigliore dei modi l'emozionante escursione.

Per info e prenotazioni consultare il sito www.gaiola.org Foto

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Parco Archeologico del Pausilypon