15 Giorni - Numero 33 - 11 Marzo 2015

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quindicinale d’informazione Mercoledì 11 Marzo 2015 Anno III Numero 33 GUBBIO Gubbio - Via dell’Arboreto Gualdo Tadino - Via V. Veneto presso L’ASSOCIAZIONE IMPEGNO PORTA SPERANZA E PROGRESSO NELLE ZONE PIÙ POVERE DEL BURKINA FASO, CON TANTI EUGUBINI CHE OFFRONO IL LORO CONTRIBUTO NEL CUORE DELL’AFRICA CECCHINI abbigliamento 29 Marzo CECCHINI biancheria Aperitivo da... 22 Marzo

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Puntuale come sempre, 15 Giorni torna in distribuzione in oltre 450 locali pubblici del comprensorio, focalizzando l'attenzione sui principali temi dell'attualità eugubina. Per una volta però la copertina è dedicata a qualcosa che esula dal semplice vissuto cittadino: l'Associazione Impegno Onlus è tornata in Burkina Faso, e l'occasione è propizia per parlare di una delle tante operazioni umanitarie condotte da facoltosi eugubini nel cuore dell'Africa. Certo non mancano i temi di dominio pubblico: dai problemi legati a strade (in pessime condizioni) e potature "selvagge", dalla corsa alle Regionali di primavera alle manovre per salvare la Diocesi e così via. Tante curiosità legate al mondo dei giovani e agli appuntamenti in calendario a Gubbio in vista delle festività pasquali e la solita panoramica sullo sport (con calcio, ciclismo e motori). Questo e molto altro su 15 Giorni, in distribuzione a partire dalla tarda mattinata di mercoledì 11 marzo.

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quindicinale d’informazione

Mercoledì 11 Marzo 2015 Anno III Numero 33

GUBBIOGubbio - Via dell’Arboreto

Gualdo Tadino - Via V. Veneto

presso

L’ASSOCIAZIONE IMPEGNO PORTA SPERANZA E PROGRESSO NELLE ZONE PIÙ POVERE DEL BURKINA FASO, CON TANTI EUGUBINI CHE OFFRONO IL LORO CONTRIBUTO

NEL CUORE DELL’AFRICA

CECCHINIabbigliamento

29 Marzo

CECCHINIbiancheria

Aperitivo da...

22 Marzo

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COPERTINA

L’ASSOCIAZIONE IMPEGNO DAL 2007 È ATTIVA IN BURKINA FASO, DOVE HA CONTRIBUITO A REALIZZARE NUMEROSI PROGETTI STRUTTURALI, DI PREVENZIONE E SCOLARIZZAZIONE.SOLO NELL’ULTIMO VIAGGIO SONO STATE EFFETTUATE CIRCA 400 VISITE OCULISTICHE

di ROBERTO BARBACCINel cuore dell’Africa bat-te un cuore eugubino. Che è un invito alla spe-ranza, alla prospettiva di un mondo migliore, alla solidarietà pura e disin-teressata. È un Impegno con la i maiuscola. Non a caso l’associazione onlus

che da anni opera in Burkina Faso si chiama proprio Impegno. Non è un nome casuale: decidere di andare a spendere il pro-prio tempo nel bel mezzo della savana, a migliaia di chilometri da case (e dalle relative comodità della vita di tutti i giorni), non è cosa che si fa a cuor leggero. Costa fatica, sudore e sacrificio. Impegno, appunto.L’Associazione Impegno Onlus è nata nel 2007, ma nel tempo ha saputo allargare i propri confini. Non è confinata al solo am-bito locale, ma certo da Gubbio ha tratto spesso e volentieri la propria linfa vitale. Il dott. Luigi Panata, che la promosse di ri-torno da una campagna di vaccinazione contro la meningite ef-fettuata in Burkina Faso, nel corso degli anni ha saputo coinvol-gere nei tanti progetti (scolarizzazione, realizzazione di pozzi per acqua potabile, vaccinazioni e visite infermieristiche) molti eugubini. Alcuni di loro sono partiti nuovamente nelle scorse

settimane, dando conti-nuità al progetto sanita-rio “oculistico-ottico”. Non è mai una “trasferta” come le altre. È sempre un’avventura, un viaggio alla scoperta di nuovi

mondi, nuovi orizzon-ti, e un po’ anche di se stessi. Nel corso delle due settimane di visita, la delegazione eugubina ha effettuato 150 visite oculistiche e 225 visite optometriche, proceden-do con 83 operazioni di cataratta, 2 glaucomi e 6 pterigio. Giorni intensi per il dott. Pa-nata e la dott.ssa Patrizia Scavizzi, per il primario di oculistica Giovan Battista Sbordone, gli ottici di Visionottica Salciarini Gabriele e Simone Cecchini, il chirurgo Sergio Sepioni (che ha donato e inaugurato un pozzo: presto ne verrà realizzato un altro donato dall’Associazione Leukos) e le infermiere professio-nali Federica Mancini e Mara Ricci. Inoltre, sono state le ado-zioni a distanza con le collaborazioni di religiosi locali, che ga-rantiscono ai bambini scolarizzazione e un almeno un pasto al giorno. A riprova del grande legame che s’è instaurato nel corso degli anni, è stata fatta richiesta per una nuova ala dell’ospedale da adibire a due sale refrazione e due sale operatorie, essen-do diventato quello di Nanoro uno dei principali centri a livello nazionale. L’Associazione ha ribadito la volontà di contribuire a realizzare altri progetti, ai quali tutta la cittadinanza potrà par-tecipare dando il proprio contributo tramite do-nazioni o altre forme di collaborazione (maggiori info: www.associazio-neimpegno.com).

UN MONDO DI SPERANZA

Augura a tuttiBuona Pasqua

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Quale strano mistero, intreccio o com-mistione, c’è dietro la messa in sicurezza di piazza Grande? È stata regolarmente espletata la gara d’appalto per la prote-zione del muretto che si affaccia nel vuoto sulla sottostante via Baldassini a una ven-tina di metri. L’assegnazione dei lavori alla cooperativa eugubina Corinzi 13 risale al 17 settembre 2014 in via provvisoria e non ancora definitiva. Tutto è bloccato e non si capisce perché. Viene da chiedersi cosa ci sia dietro. Perciò potrebbe essere chiesto l’intervento della magistratura e degli organismi di controllo, per verificare come mai risulta ferma la procedu-ra di appalto espletata il 13 maggio 2014 e aggiudicata dopo le elezioni amministrative. Sulla tempistica potrebbe essere verificato se vi siano state pressioni politiche o di altra natu-ra. Non risultano atti assunti della Giunta Stirati che fermano l’operazione, mentre l’ingegnere Francesco Pes - uno dei tre dirigenti dell’area tecnica del Comune . ha in mano la proce-dura che risulta al momento ferma.È uscita allo scoperto l’associazione Insieme, costituita in me-moria di Riccardo Monacelli che ventenne cadde acciden-talmente dal muretto perdendo la vita nel giugno 2011. Un manifesto dal titolo “Chiarezza su piazza Grande”, dove trova spazio una foto impressionante del 15 maggio per i Ceri con la gente seduta sul pericoloso muretto, pone una serie di in-terrogativi: “Perché il dirigente competente anziché stipulare il contratto si è limitato ad aggiudicare provvisoriamente i lavori e a rimandare ogni altra decisione alla nuova ammini-strazione? È stato sollecitato in tal senso? Da chi e per quali motivi? La nuova amministrazione ha opinioni diverse?”.Sulle decisioni assunte in precedenza, come la riqualificazio-

ne delle Logge dei Tiratori e i nuovi cen-tri commerciali, si è proceduto mentre in questo caso l’iter è fermo senza una spie-gazione ufficiale né formale. Sulla vicenda tutto tace, mentre si ricordano le tappe che l’hanno scandita: dall’approvazione da parte del Comune il 5 marzo 2013 del progetto preliminare redatto dalla com-missione appositamente costituita che ha

coinvolto la Soprintendenza (è stato presentato per la par-tecipazione in un incontro pubblico nel febbraio 2014) fino all’approvazione il 25 marzo 2014 del piano definitivo con la procedura di affidamento dei lavori.Sul progetto che prevede la posa di una rete a basso impat-to storico-architettonico ed eventualmente rimovibile, con la possibilità di soluzioni tecnologicamente avanzate per render-la retrattile, ci sono state posizioni critiche circoscritte a fron-te delle decisioni assunte dal Comune (prese dal commissario straordinario Maria Luisa D’Alessandro prima che tornasse-ro in pista i politicici) e adesso misteriosamente bloccate sen-za motivazioni pubbliche. Non c’entra la posizione di singoli, politici e cittadini, favorevoli o contrari al progetto della messa in sicurezza: ci sono atti ufficiali assunti e una gara d’appalto espletata regolarmente. Dunque, chi ha fermato tutto dovrà ri-sponderne e dare spiegazioni. Per questo si prospettano espo-sti, riaprendosi oltretutto la sempre delicata e controversa questione del rapporto tra potere politico e gestione tecnica, compreso l’arbitrario procedere senza trasparenza né regole fino ai condizionamenti che la politica può esercitare avendo la possibilità di intervenire sulle indennità accessorie degli stipendi dei dirigenti. Potrebbe essere verificato se sia questo il caso. O meglio, se sia l’ennesimo caso.

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ATTUALITÀ

BLOCCATI I LAVORI PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL MURETTO DI PIAZZA GRANDE DOPO CHE LA GARA D’APPALTO È STATA ESPLETATA E AGGIUDICATA PROVVISORIAMENTE DA METÀ SETTEMBRE ALLA COOPERATIVA EUGUBINA CORINZI 13. COSA C’È DIETRO? L’ASSOCIAZIONE INSIEME CHIEDE CHIAREZZA, MENTRE È TUTTO FERMO ALL’UFFICIO TECNICO DEL COMUNE

di MASSIMO BOCCUCCI

IL MURETTO Foto Giampaolo Pauselli

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15IL MURETTO DELLA VERGOGNA

Disagi e polemiche sui lavori di rifacimento di via Perugina che vanno avanti ormai da oltre 100 giorni nel cantiere attivo solo nelle fasce orarie ordinarie. L’intervento tra le due rotatorie prosegue secondo la programma-zione degli uffici tecnici comunali, con il pla-cet dell’amministrazione Stirati, e non è pre-vista un’intensificazione dell’attività portata avanti dall’impresa locale Tecnoservice di Riccardo Bei. Insorgono ancora i commercianti della via, che ieri sono tornati a farsi sentire protestando e polemizzando con il Comune per i danni economici alle attività commerciali e le pesanti ripercussioni sul traffico. “L’intervento - scrivono - non è stato preceduto da alcun incontro pubblico ma solo an-nunciato attraverso una scarna comunicazione fatta il 13 no-vembre a quattro giorni dall’inizio dei lavori. È stato gestito in modo assurdo e collocato in un periodo importante dell’anno, comprese le festività natalizie. Ora non si conosce con preci-sione la data di ultimazione, mentre si assiste a provvedimenti di chiusura totale e apertura parziale senza alcun preavviso

né coinvolgimento dei residenti e operatori commerciali che subiscono una situazione grottesca”.All’altezza della rotatoria all’incrocio con via Frate Lupo c’erano già stati dei lavori nei mesi precedenti, e altri ne sarebbero previ-sti per una nuova strada di collegamento per decisione della politica e l’ufficio tecnico che decidono senza consultare quanti vivono e

lavorano nella zona. “Abbiamo sentito ripetere - denunciano i commercianti - che si doveva procedere per non perdere i fi-nanziamenti ottenuti, ma allora si sarebbe dovuto intensifica-re l’attività del cantiere per accorciare quanto più possibile la tempistica, mentre non si lavora nei giorni festivi e raramente nei prefestivi ma solo negli orari canonici come se si trattasse di un qualunque cantiere”. Il Comune viene accusato di su-perficialità e le reazioni sono forti. I commercianti della zona confidano che l’intervento una volta completato sia definitivo e che comunque i lavori sulle vie cittadine vengano sempre preventivamente approfonditi con incontri pubblici.

In via Perugina infuriano le polemicheLAVORI I commercianti del tratto sono insorti con una lettera aperta contro il Comune

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ATTUALITÀ Tempi lunghi tra le indagini e il complesso iter processuale

C’È IL RISCHIO CHE FINISCA TUTTO IN UNA BOLLA DI SAPONE, AL DI LÀ DEL MERITO, PER VIA DELLA TEMPISTICA, ANCHE SE GORACCI, ERCOLI E ALTRI POTREBBERO CHIEDERE COMUNQUE LE SENTENZE PERCHÉ LA SINISTRA CONSIDERA LA PRESCRIZIONE NON UN’ASSOLUZIONE

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Caso Goracci, l’ombradella prescrizione

Ecco i 54 testimoni della pubblica accusa, indicati dai PM Antonella Duchini e Mario Formisano.Nel precedente numero di 15Giorni abbiamo pubblicato i 45 testi indicati da Orfeo Goracci. Le liste potrebbero essere integrate successiva-mente.Pio Francesco BaldinelliVeronica Balducci Paola BastianiniFranco BazzuriCristiano Boni Laura BracaAlfredo BrofferioAldo CacciamaniPaolo CaligianaPatrizio CeccarelliSimone CeccariniMarino CernicchiRiccardo FarnetiIlenia FilippettiElisa FloridiPasquale R. FornaiaFernanda FraioliMirko FringuelloGustavo FrondiziCarlo GagliardiPietro GalloMilena GhirelliOrazio GisabellaDiego GuerriniMaria Grazia LucariniLetizia LucaroniNadia MinelliFrancesco MoleddaErnesto MonacelliGiuliano MonacelliSabrina MorenaAlida NardielloAdamo NaticchiManuela OrsiniMarco OttavianiDaniela PaciottiPavilio PanfiliLuigina ProcacciRita RaggiLuciano RaponiPaolo RosatiClaudio RosiminiGoffredo RossiLorenzo RughiAldo SartoriGabriele SilvestriMara SpigarelliMila StaffaroniVittorio TassoAnna TavinoEnrichetta TollonLuigi TonarelliRita VagnarelliLoredana Volpi

I TESTIMONI

C’è chi ha già fatto quattro conti scoprendo che, andando avanti di questo passo, potrebbe calare una fitta nebbia sul processo a carico del consiglie-re regionale ed ex sindaco Orfeo Goracci, Maria Cristina Ercoli che lui stesso nominò vicesindaco nel 2010 prima di entrare in Regione per poi pro-muoverla sindaco, gli ex assessori Lucio Panfili e Graziano Cappannelli, l’ex segretario generale del Comune Paolo Cristiano, i funzionari comunali Lu-cia Cecili e Nadia Ercoli, l’ex dipendente comunale Umberto Baccarini. È vero che si parla di prescri-zione dopo 16 anni per l’associazione a delinquere e la concussione, due dei reati a carico di Goracci e altri, ma è altrettanto vero che i fatti risalgono in qualche caso al 2005 e dintorni. Così come ci sono altri addebiti a Goracci e gli altri (sempre respinti con forza dai diretti interessati) sugli atti assunti, come i presunti contestati favoritismi su assunzio-ni, promozioni e gestione urbanistica, che hanno tempi di prescrizione di massimo 10 anni. Si tenga presente che il processo di primo grado deve an-cora partire.RINUNCIA ALLA PRESCRIZIONE Si apre un di-battito sulla prescrizione. È noto che la tradizione comunista, e della sinistra in genere, considera da sempre la prescrizione non un’assoluzione. Questo principio, espresso a più riprese (per esempio nei confronti di Berlusconi e non solo), potrebbe indur-re Goracci, Ercoli, Panfili e Cappannelli (espressio-ne di ideologie, partiti e movimenti della sinistra) a rinunciare all’eventuale prescrizione per chiedere un pronunciamento ai giudici nel merito dei fatti e reati contestati, dal primo grado di giudizio agli eventuali successivi (Corte d’Appello e Cassazione). Sarà interessante vedere l’evolversi dell’iter pro-cessuale e i comportamenti degli imputati rispetto all’impianto accusatorio e ai tempi, al di là delle strategie difensive che potranno anche indirizzarsi verso l’allungamento del dibattimento.

NOMI SBAGLIATI Si apre una questione parti-colare guardando le liste dei testimoni. Tra i 45 indicati da Goracci ci sono dei nominativi sbaglia-ti: Elisabetta Masciari di Città di Castello sarebbe in realtà Masciarri, mentre il dirigente scolastico del Liceo Mazzatinti non è Mariella bensì Maria Marinangeli. In un caso si registra a quanto pare un vero e proprio errore o scambio di persona. Beatrice Blasi, insegnante, figlia dell’indimenti-cabile dottor Vincenzo Blasi, rivela di non avere alcun tipo di coinvolgimento: sarà forse un al-tro membro della famiglia? Oppure si tratta di un’omonima? Resta da vedere se per l’udienza fissata al 9 giugno, dopo il rinvio del 10 febbra-io scorso, ci sarà un problema di notifiche e altri eventuali rinvii per questo tipo di situazioni.NIENTE DIMISSIONI Ha tutto il diritto Goracci di restare in carica come consigliere regionale, ma si pone ormai da tempo la questione della coerenza politica sollevata in molti ambienti po-litici e non. Per gli esponenti di sinistra è infatti già sufficiente avere un avviso di garanzia per chiedere al soggetto in questione la sospensio-ne da ogni carica pubblica. Ancor più se c’è un rinvio a giudizio. Goracci, indagato dal novembre 2011 e arrestato il 14 febbraio 2012, è sempre rimasto al suo posto anche quando il giudice ha disposto il processo. Goracci si avvia a conclude-re, tra due mesi, il secondo mandato in Regione, dopo il precedente del quinquennio 2005-2010, che gli permetterà di accedere al primo vitalizio economico (aspettando quello da parlamentare e le pensioni). Non ha mai ritenuto di doversi di-mettere mantenendo il suo ruolo istituzionale. A destra e sinistra si chiedono se certi principi po-litici debbano applicarsi solo ad alcuni e magari esclusivamente agli avversari politici.

Massimo Boccucci

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VERSO LE REGIONALI È sempre più caccia aperta alla poltrona con qualche derby a sinistra

IL PD UFFICIALE STA CON LA PRESIDENTE RICANDIDATA, COSÌ COME LA LISTA CIVICA LIBERI E DEMOCRATICI CON I PIDDINI FUORIUSCITI SI APPRESTA A STARE NELL’ALLEANZA DI CENTRO-SINISTRA DOPO LE LITI FURIBONDE E LE ACCUSE INCROCIATE A MAGGIO PER LE COMUNALI

Se vanno con la Marini che li chiamò “traditori”...15

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Vennero chiamati “traditori” e “voltagabbana” (politicamen-te parlando s’intende) ma adesso sono pronti ad allearsi per le elezioni regionali del prossimo maggio con gli stessi che li apostrofarono così duramente. Sono i fuoriusciti dal Pd uffi-ciale, per dare vita alla lista civica Liberi e Democratici dopo le liti furibonde dell’anno scorso per le comunali. In queste ore stanno trattando con la presidente ricandidata Catiuscia Ma-rini e con il centrosinistra umbro per sfidare Ricci e i grillini. Si ricorderanno nella primavera 2014 la rottura interna al Pd e i toni fortissimi tra linee e personalismi contrapposti. Scese in campo la Marini per sostenere il Pd ufficiale e il candidato Ennio Palazzari. Volarono parole grosse, accuse, veleni, sco-muniche. Un film già visto dal momento che già nel 2001 e nel 2006 il Pds-Ds-Pd si era spaccato e i fuoriusciti risultarono determinanti per far vincere Goracci. Nel 2014 si sono nuova-mente spaccati fronteggiandosi in modo diretto. Poi, visto che la politica è sempre l’arte dell’impossibile che diventa possibile specie se ci sono grossi interessi in ballo, a distanza di mesi abbiamo assistito al listone per governare la Provincia (chiusa per finta, almeno per ora) con il Pd e Stirati di nuovo assieme appassionatamente. Adesso ci prepariamo ad assistere all’ac-cordo per le regionali.IPOTESI NAFISSI Liberi e Democratici potrebbe confluire nella lista a sostegno della Marini. Non direttamente nel Pd ma alleati col Pd. E la contrapposizione ci sarebbe sul candidato locale. La lista civica che governa Gubbio con Stirati sindaco è pronta a lanciare un proprio nome da contrapporre (sebbene alleato) ad Andrea Smacchi sicuro ricandidato del Pd ufficiale, artefice come presidente della Commissione Statuto in Regio-ne della nuova discussa legge elettorale approvata proprio alla vigilia delle urne. Il nome che circola è quello di Leonardo Na-fissi, 55 anni, dirigente di punta della Cna. Andrebbe in scena un derby tutto piddino tra due anime in conflitto permanente

(si combattono in consiglio comunale e a colpi di comunicati) ma pronte a stare nella stessa alleanza per governare l’Umbria. Nel governo della Regione c’è già il Psi che in Comune però sta con Stirati contro il Pd. Un imbarazzo tira l’altro (per chi segue: chi sta dentro fa finta di niente), aspettando di vedere cosa farà Sel. All’interno di Liberi e Democratici la tesi da far digerire a se stessi (e agli elettori) è che andranno con la Marini perché non potrebbero andare con Ricci.I VOTI DI GORACCI Con Orfeo Goracci fuori dai giochi, e pronto a godersi i vitalizi e ad affrontare il lungo processo dell’inchiesta Trust, sarà interessante vedere dove finiranno i voti dell’ex sindaco. Li cerca Smacchi, potrebbe cercarli Nafissi e proveniente da sinistra (ma nella coalizione di Ricci sostenu-to dal centrodestra) proverà a prenderli Fabrizio Palazzari, già dirigente di spicco con Rifondazione Comunista e vicesindaco di Diego Guerrini. Resta da vedere Sel I politici sono come i ladri di Pisa: di giorno litigano e di notte vanno a rubare as-sieme. Più si va avanti e più ci si rende conto dello squallore che ha raggiunto la politica, a tutti i livelli, tra scandali, ruberie, inciuci, salti della quaglia, arricchimenti personali, gente che smette di lavorare per guadagnare con gli incarichi istituziona-li. Una vera schifezza. Sarebbe clamoroso se anche in Umbria (che però elettoralmente è notoriamente “militarizzata” tra promesse in tutte le salse, spesso intercettate!) finisse come in Emilia Romagna dove tale Stefano Bonacini del Pd governa dall’anno scorso con il 49,05% sul 37,67% dei votanti (chi rap-presenta?). L’astensionismo si sta rivelando una risposta forte alla gravissima crisi politico-istituzionale (oltre che economica) del Paese. In Umbria ci si prepara alla battaglia tra Catiuscia Marini e Claudio Ricci, sindaco di Assisi, che stanno imbarcan-do tutti quelli che ci stanno. Sullo sfondo rimane il terzo inco-modo: i grillini, che avevano promesso di abbattere il sistema da dentro, si prenderanno quel che resta. M.Boc.

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contro l’intervento di “capitozzatura”, che negli ambienti vivaistici e di arboricoltura viene vista alla stregua di una delle tecniche più dannose di potatura. La SIA (So-cietà Italiana Arboricoltura onlus) la cataloga come “taglio indiscriminato del fusto, delle branche primarie o dei rami più grossi”, sottolineandone quanto a lungo anda-re questa tecnica possa indebolire l’albero e aumentare il pericolo di caduta o cedi-mento, complici tra gli altri il peso (che andrà ad accumularsi nella parte superiore) e la perdita della quasi totalità delle foglie (con relativa mancanza di nutrimento), oltre a svilirne l’aspetto che è certamente meno accattivante. La tecnica è stata ri-modulata anche lungo via del Teatro Romano e potrebbe tornare d’attualitàà anche per i lavoro lungo viale della Rimembranza, in tandem con le 100 Ramazze.

Non c’è pace nemmeno per le piante. Nei giorni scorsi le aree verdi adiacenti al cen-tro storico hanno cambiato il loro aspet-to, subendo interventi di potatura che ne hanno radicalmente cambiato la forma. In piazza Quaranta Martiri il colpo d’occhio è completamente rivoluzionato e ha interes-sato pure piante ultrasecolari. Complice il lasso di tempo prolungato intercorso tra l’ultimo intervento e quello appena effet-tuato, gli operai dell’Ufficio Tecnico del Co-mune hanno optato per un lavoro partico-larmente invasivo, optando per una tecnica denominata capitozzatura che da decenni divide esperti in materia circa i suoi reali effetti benefici.Cosa s’intende per capitozzatura? Il dizio-nario Treccani ne dà questa definizione: “Operazione di arboricoltura, consistente nel taglio del cimale del fusto negli alberi al fine di facilitare la crescita di una chio-ma abbondante; può essere eseguita anche per impostare in modo diverso la chioma di una pianta (e in tal caso, deve essere molto energica), oppure può costituire un inter-vento eccezionale fatto nel tentativo di sal-vare la pianta, in seguito a gelate, incendi, ecc.”. Nel caso eugubino, certamente l’in-tenzione della Amministrazione Comunale (che ha effettuato i lavori in compartecipa-zione con il GAL Alta Umbria, grazie a un fondo di 179mila euro nel quale rientrano pure altri interventi di riqualificazione di panchine, selciati e giardinaggio) era quel-la di rispondere alla prima esigenza, volta cioè a facilitarne la crescita. Il Sindaco Sti-rati l’ha motivata anche per ragioni di sicu-rezza: “Esiste un problema di prevenzione, e ciò ha ritenuto opportuno un intervento radicale. La consulenza specifica col prof. Alvaro Standardi, esperto di botanico e per anni docente di Agraria dell’Università di Perugia, ci ha consigliato come interve-nire. Non dimentichiamoci nemmeno dei pericoli creati nei giorni scorsi dal mal-tempo, con tanti alberi che hanno arrecato danni e disagi. Detto questo, capisco la sen-sibilità dei cittadini e l’affezione ad alcune piante, ma certe scelte sono indispensabili e non dettate da pura superficialità o peg-gio cialtroneria. E laddove sarà possibile reintegreremo l’abbattimento totale di una pianta con una nuova essenza autoctona”.La precisazione del Sindaco s’è resa neces-saria dopo le polemiche sollevate da più tardi. Molti i cittadini che si sono scagliati

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ATTUALITÀ

L’INTERVENTO DI “CAPITOZZATURA” EFFETTUATO NEI GIARDINI AI PIEDI DEL CENTRO STORICO HA CREATO QUALCHE MALUMORE. STIRATI PERÒ NE HA RIVENDICATO L’ASSOLUTA NECESSITÀ

di ROBERTO BARBACCI

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CHIESA

IL VESCOVO HA LASCIATO LA RESIDENZA IN VESCOVADO PER TRASFERIRSI IN VIA PERUGINA. INTANTO, LA CURIA LAVORA AL PIANO PER EVITARE L’ACCORPAMENTO: L’UNICA SOLUZIONE PERCORRIBILE PASSA PER ASSISI E LA SUA TRASFORMAZIONE IN PRELATURA TERRITORIALE

Il palazzo vescovile, in largo del Vescovado, non è più di fatto la residenza fissa ed esclusiva di monsignor Mario Ceccobelli che ha deciso di lasciare le stanze del palazzo per trasferirsi, con il vescovo emerito Pietro Bottaccioli, nel semina-rio diocesano in via Perugina che fa corpo unico con l’Hotel Beniamino Ubaldi di proprietà della Curia. Bottaccioli, che il 15 febbraio scorso ha compiuto 87 anni, ha bisogno di assistenza e dunque ha lasciato il vescovado dove ha soggiornato con continuità anche quando 10 anni fa è finito il mandato per poi condivide-re il palazzo con il suo successore Ceccobelli che è stato sempre al suo fianco, e

CECCOBELLI IN SEMINARIO PROVA A SALVARE LA DIOCESI

di MASSIMO BOCCUCCIche quotidianamente si sposta nella sede vescovile per seguire l’attività negli uffici della Curia. Il palazzo ospita una serie di servizi, com-preso l’archivio diocesano con documenti preziosi per la storia della chiesa eugu-bina. L’ultima volta che un vescovo ha ri-nunciato all’ala residenziale del comples-so risale agli anni ’70 quando la diocesi di Gubbio venne accorpata con Città di Ca-stello sotto la guida di Cesare Pagani, che divenne successivamente arcivescovo di Perugia nel 1981. In quegli anni, Pagani si divideva tra le due residenze (a Gubbio e in Alto Tevere) lasciando poi il testimone a Ennio Antonelli che assunse l’incarico nella diocesi di Gubbio tornata autonoma. Si valuterà col tempo se questa scelta di Ceccobelli può considerarsi di fatto un segnale premonitore sul futuro diocesa-no, con il ventilato accorpamento a cui sta lavorando una commissione insediata da Papa Francesco, chiamata a ridurre le sedi vescovili da 236 a 200.Al piano per salvare l’autonomia della diocesi sta lavorando la Curia con lo stes-so Ceccobelli e l’attivismo di monsignor Giuliano Salciarini. Il futuro passa per Assisi, ovvero per la possibilità che la città serafica diventi prelatura territo-riale lasciando che alcuni territori, come Gualdo Tadino, Nocera Umbra, Fossato di Vico e Sigillo, Valfabbrica, Bastia Umbra, Bettona vengano collocati con Gubbio che a quel punto amplierebbe dunque i confini diocesani. Bisogna agire senza indugi perché l’anno prossimo il vescovo Ceccobelli compirà il 14 agosto 75 anni, raggiungendo il limite d’età previsto. La Curia confida nel sostegno esterno del cardinale honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, che ha allacciato rapporti stretti a Gubbio, legame rafforzato anche dal conferimento del Premio Bandiera.Le diplomazie si sono già messe al lavoro per determinare le condizioni finalizzate a evitare la soppressione dell’antica dio-cesi eugubina. L’unica possibilità sembra appunto quella di avere degli altri territo-ri limitrofi, tenendo di un’altra questione come la presenza nell’attuale assetto dio-cesano eugubino del confinante comune di Cantiano, che è in territorio marchigia-no e potrebbe essere dirottato altrove.

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ATTUALITÀ Finora insufficienti gli interventi effettuati in alcune aree del territorio

di ROBERTO BARBACCI

IN CITTÀ SI MOLTIPLICANO LE SEGNALAZIONI RELATIVE A DISSESTI E FONDI SCONNESSI,MOLTI DEI QUALI INDIVIDUATI LUNGO LE VIE D’ACCESSO PRINCIPALI AL CENTRO STORICOTRA UN PERICOLO E L’ALTRO GLI AUTOMOBILISTI LAMENTANO UN CRESCENTE DISAGIO

50 sfumature di grigio sul manto stradale!

È la pellicola più discussa del mo-mento, ma non aspettatevi di leg-gere riferimenti più o meno espliciti al contenuto del quale tratta. Anche perché il titolo torna buono anche quando si parla di… strade, special-mente quelle che attraversano uno dei comuni più estesi a livello nazio-ne, qual è appunto quello eugubino. La manutenzione stradale è diventa-

ta un problema, e in tanti hanno cominciato a lamentarsi. Non si tratta però di stradine di campagna o quantomeno di arterie decentrate. I maggiori disagi per gli automobilisti si segna-lano anche in prossimità dell’area urbana, e pure nelle zone

a maggiore densità commerciale. Tralasciando il caso di via Perugina, dove residenti e commercianti della zona hanno già fatto sentire le loro ragioni, basta “avventurarsi” un paio d’ore e percorrere alcune tra le vie d’accesso principali al centro storico per constatarne lo stato di manuten-zione decisamente insufficiente. Con una caratteristica comune a molte

strade: un continuo “rattoppare” che va a formare anche cromatica-mente tante diverse… sfumature di grigio. Per gli pneumatici e gli am-mortizzatori delle auto il tutto com-porta un’usura molto più rapida, ma ci sono pericoli anche per chi guida, costretti soprattutto a limitare ben oltre il massimo consentito la velo-cità di percorrenza. Col maltempo delle scorse settimane, inoltre, numerose buche sono riaffiora-te, e altrettanto è accaduto dopo l’ondata di neve e gelo della settimana scorsa. Numerose sono le segnalazioni giunte in Co-mune, ma è complicato riuscire a gestire e rendere efficiente un sistema con pochi soldi a dispo-sizione e un territorio ampio come quello eugubino. Qualche privato ha già cominciato a provvedere da sé. Ma i disagi in molte arterie restano diffusi. Auspicando che la “bella sta-gione” porti buone nuove... o nuovi rattoppi?

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9NEVE E DISAGI La situazione che

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La corsa all’ultimo iscritto alle scuole superiori ha registrato un risultato senza precedenti: il polo liceale “Giuseppe Maz-zatinti” con i suoi cinque indirizzi (classico, artistico, scientifi-co, scienze umane, sportivo) ha superato il record dell’anno scorso con 183 studenti alle prime classi (nel 2014 furono 176) e ha raggiunto le stesse iscrizioni dell’ITS “Maria Letizia Cassata-Matteo Gattapone” che ha riportato pure la quota di 183 adesioni con i suoi 10 indirizzi.Sono in sofferenza nel polo tecnico gli indirizzi del commer-ciale, turistico, urbanistico. Al liceo è invece boom per lo scientifico (70) e le scienze umane (57) che viaggiano verso le tre sezioni ciascuno. Molte delle iscrizioni, specie al liceo, vengono dalle zone limitrofe della fascia appenninica, Gualdo Tadino, Pietralunga, Umbertide fino alle confinanti marchigia-ne Cantiano e Cagli.La popolazione scolastica eugubina (sono 292 gli alunni delle terze medie) registra a sorpresa una ventina di adesioni (non ci sono precedenti) all’indirizzo alberghiero di Città di Castel-lo: è il segno lasciato dalla battaglia politica persa da Gubbio in Regione per avere riconosciuto l’indirizzo dopo le promes-se di un anno fa. Questo è un aspetto ancor più negativo delle vane promesse fatte dai politici. Sono infine in calo gli studen-ti eugubini diretti verso Gualdo Tadino.

Mazzatinti e Cassata si dividono gli iscritti

Ma non doveva tornare a Gubbio? Il sospetto che ci si trovas-se di fronte a all’ennesima illusione, per la verità, s’era fatto strada da diverso tempo. Ma dopo la conferma che la decima stagione di Don Matteo si registrerà, come da programma, a Spoleto, qualcuno a Gubbio deve esserci rimasto davvero male. È l’ennesimo schiaffo a una città che pure aveva manda-to segnali incoraggianti, specie dopo i numeri di presenze fatti registrare durante il periodo natalizio, con tanti turisti come da tempo non se ne aveva memoria. Il ritorno di Don Matteo veniva considerato però strategico nell’attività di promozione della città, considerando quanto il veicolo televisivo (per di più il primo canale della tv di Stato) sia in grado di influenzare le scelte dei consumatori e attrarre nuove forme di turismo. Le bellezze eugubine superano di gran lunga quelle spoletine, ma i dati di ascolto (in media 7 milioni e mezzo a puntata, col 30% di share) sono ciò che interessano alla Lux Vide, alla Rai e anche ai palazzi della politica regionale, dove l’unico interesse è valorizzare l’Umbria e i suoi luoghi indipendentemente dalla location della serie. Tanto che è pronto un nuovo contribu-to economico per la città di Spoleto, dopo quello di 700mila euro col quale sono stati realizzati degli spot per promuovere la regione nella precedente serie. Ma chi sperava in un ritorno in città avrà poco

Don Matteo, arrivaun altro schiaffone

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L’OPERA DI JESSICA CERBELLA, GIOVANE STUDENTESSA EUGUBINA, È STATA SELEZIONATA TRA LE 26 CHE FINIRANNO STAMPATE SU T-SHIRT E ALTRI CAPI D’ABBIGLIAMENTO. IL CONCORSO “26 MOTIVI PER FARE ARTE” HA RICHIAMATO OLTRE 2.000 ARTISTI DA OGNI PARTE D’ITALIA

Si chiama “26 motivi per fare arte”e tra coloro che vedran-no le loro opere riprodotte su t-shirt e altri capi d’abbi-gliamento c’è pure una firma eugubina. Jessica Cerbella, 19 anni compiuti da pochi giorni, è risultata tra i 26 arti-sti selezionati all’interno del concorso ideato o organizza-to da Vittorio Gucci, al quale hanno preso parte oltre 2000 giovani tra i 18 e i 26 anni. Una sfida nata per gioco sui

banchi di scuola, alla quale Jessica ha voluto prendere parte senza particolari ambizioni, ma solo con la voglia di mettersi in gioco e vedere cosa sarebbe successo. È stata grande, allo-ra, la sorpresa quando è arrivata la chiamata che annunciava che l’opera inviata avrebbe fatto parte delle 26 selezionate, pronte ad essere riprodotte e commercializzate. Jessica ha

realizzato un collage di foto in bian-co e nero di artisti famosi con sopra impressa la scritta “Paint your own humanity” (letteralmente: “dipingi la tua stessa umanità”) e la sua cre-azione, esposta già da alcuni giorni in anteprima alla Milano Art Gallery, verrà presentata assieme alle altre 25 scelte dalla giuria (presieduta da Vittorio Sgarbi: ci sono tra gli altri pure Cristiano De Andrè, Jo Squllo e Giorgio Forattini) nel corso dell’evento Fuori Salone di Milano in programma ad aprile, durante il quale verrà dato ampio risalto sui media tra-dizionali e non soltanto sulla stampa specializzata. Per ogni capo venduto, Jessica riceverà una royalities del 3%. Fami-liari, parenti e amici colgono l’occasione per complimentarsi con la giovane studentessa, orgogliosi per lo straordinario risultato ottenuto e augurandole ogni bene qualunque sarà la strada professionale che vorrà scegliere. (Maggiori info: www.26motiviperfarearte.com).

L’ARTE DI JESSICA IMPRESSA SULLE MAGLIE DI GUCCI

di ROBERTO BARBACCI

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CULTURA Corsi e ricorsi storici si intrecciano tra petizioni e cittadinanze onorarie

di MASSIMO BOCCUCCI

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE HA GIÀ ANNUNCIATO DI VOLER RICORDARE L’ATTORE E REGISTA LUCA RONCONI APPENA MORTO E SEPOLTO, NONOSTANTE LA PETIZIONE POPOLARE CON OLTRE MILLE FIRME PER LUCIO VINCIARELLI. IL CLAMOROSO TEMPISMO FA DISCUTERE

Il teatro e l’intitolazione lampo

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Se questo straordinario tempi-smo della politica fosse applicato nell’adozione di provvedimenti per rianimare la città in crisi, ci sarebbe di che compiacersi. Questa storia invece testimonia come talvolta si facciano passi azzardati, discussi e discutibili. Ci sono oltre mille firme per sostenere l’intitolazione del Te-atro Comunale allo scrittore, regista

e attore eugubino Lucio Vinciarelli, già depositate in Comune, ma a sorpresa il sindaco Filippo Mario Stirati ha annunciato in Consiglio Comunale la proposta di legarne il nome a Luca Ronconi. Attenzione alle date: Ronconi è morto il 21 febbraio, è stato sepolto il 24 nella frazione perugina di Civitella Benaz-zone e in Consiglio Comunale la proposta di intitolazione è sta-ta annunciata il 26. Ci sarebbe da discutere già sul fatto che la legge prevede un lasso di tempo di 10 anni per le intitolazioni pubbliche dalla scomparsa del soggetto (ha una logica: vedere se a distanza di tempo la persona è ancora nella memoria col-lettiva), ed è anche vero che sono previste deroghe ma qui si sono bruciati tutti i tempi (e la politica è notoriamente lenta). Stirati ha trovato il consenso dei gruppi consiliari in aula per ce-lebrare Ronconi, legato a Gubbio da progetti teatrali sostenuti anche finanziariamente dalle istituzioni e che aveva scelto il “buen retiro” a Santa Cristina fondando nel 2002 una scuola di regia teatrale. La seduta consiliare si era aperta con un minuto di silenzio promosso dal presidente dell’assemblea Giuseppe Biancarelli “per onorare un personaggio pubblico, un maestro innovativo della regia”. Stirati subito dopo annunciava la pro-posta di intitolare il teatro a Ronconi.CASO ZEFFIRELLI È sempre molto delicato il tasto delle onorificenze e delle intitolazioni, se si pensa che - per esempio

- in un baleno s’è data la cittadinan-za onoraria a Terence Hill. Si ricorda come dalla fine del 2011 vi sia la richiesta, già approvata in commis-sione su proposta di Luigi Girlanda ai tempi di Diego Guerrini sindaco, di conferire la cittadinanza al regi-sta Franco Zeffirelli che Gubbio ha immortalato in due film di straordi-nario successo come “Romeo e Giu-lietta” e “Fratello Sole Sorella Luna” portando lustro e ritorni (anche economici) importanti per la città. Nei giorni scorso ha rilanciato la proposta di conferire la cittadinanza onoraria a Zeffirelli, con un ordine del giorno, il consigliere comunale di centrodestra Francesco Gagliardi.MEMORIA VINCIARELLI La vicenda dell’intitolazione a Ron-coni incrocia l’iniziativa popolare per far rivivere e onorare la memoria di Lucio Vinciarelli, attore, comico e regista teatrale eugubino scomparso a 52 anni l’11 marzo 2008. La raccolta di firme, coordinata da Giancarlo Piergentili attraverso il pas-sa parola, ha riportato alla memoria la figura di Vinciarelli che dopo aver lavorato a Torino come dipendente di Poste Italia-ne, è tornato a Gubbio per coltivare la sua grande passione. Di lui si ricordano il testo e l’interpretazione di “The famous mago Mac Cheroni”, con cui ha vinto il concorso Zanzara d’Oro per nuovi comici, e “San Giorgio cavaliere” finalista al Premio Scenario. Ha scritto e interpretato anche la vita dei santi della festa dei Ceri, con esperienze in molte parti d’Italia e all’estero. Ci sono state anche esperienze cinematografiche e televisive, oltre ad aver prestato il volto e la voce per campagne pubblici-tarie nazionali. Si vedrà se e come Stirati terrà in considerazio-ne questa petizione per onorare la memoria di Vinciarelli.

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Il mondo la conosce come la “corsa dei due mari”. Ma per l’edizione 2015 l’hanno ri-battezzata la “corsa dei fantastici quattro”. Perché ci sono tutti i migliori interpreti al mondo di corse a tappe. Soprattutto quei 4 lì che salvo clamorosi ribaltoni si spartiranno anche per l’anno a venire i grandi giri (Giro

d’Italia, Tour de France, Vuelta a Espana). La Tirreno-Adria-tico farà tappa a Gubbio, anche se solo di passaggio e non come sede di arrivo come avvenne nel 2008, l’ultimo anno nel quale la corsa a tappe che precede la classica per eccel-lenza del calendario ciclistico (la Milano-Sanremo) coinvolse la città eugubina nel suo percorso (in piazza Quaranta Martiri vinse Raffaele Illiano in volata, con Riccò che tradito da un problema meccanico scagliò furente la bici contro le transen-ne). Non è la stessa cosa che assistere a un arrivo o a una par-tenza, con tutto il villaggio gara che rende l’atmosfera unica, ma è pur sempre una vetrina coi fiocchi, con tanto di diretta tv su Rai Sport e gli occhi del mondo del ciclismo puntati sulla

città dei Ceri. La Tirreno-Adriatico 2015 è in-fatti unica nel suo genere, dal momento che al via ci saranno tutti i vincitori delle grandi corsa a tappe 2014: da Vincenzo Nibali ad Alberto Contador (che hanno vinto le ulti-me tre edizioni della Tirreno) fino a Nairo Quintana (vincitore del Giro), mentre Chris Froome ha dato forfait all’ultimo. Tutti i corridori appena ci-tati si son dati appuntamento a luglio sulle strade del Tour per quella che si preannuncia come un’edizione da urlo della cor-sa francese. Ma alla corsa dei due mari ci saranno quasi tutti gli altri grandi del ciclismo internazionale, tra cui Valverde, “Purito” Rodriguez, Martin, Cavendish, Kittel, Sagan, Boasson Hagen, Cancellara, Pinot e molti altri ancora. A Gubbio la ca-rovana passerà sabato 14 marzo intorno all’ora di pranzo (è previsto un traguardo volante), risalendo la Pian d’Assino da Umbertide e proseguendo poi fino allo svincolo di Osteria del Gatto. La tappa si concluderà con l’arrivo in salita a Castelrai-mondo, primo banco di prova per i big. R.Bar.

La Tirreno-Adriatico passa per GubbioCi sono pure Nibali, Contador e Quintana

CICLISMO L’appuntamento è per sabato 14 marzo, con la carovana attesa attorno alle ore 13

Luca Ronconi Lucio Vinciarelli

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Tenersi per mano non significa fare la comunione

Papa Benedetto XVI lo ha denun-ciato più volte: è in atto da qualche decennio una “protestantizzazione” della Chiesa cattolica. Sembra cioè che a distanza di cinque secoli dal-la predicazione di quell’inquieto e oscuro monaco agostiniano che fu Martin Lutero, la Chiesa cattolica,

con un entusiasmo pari al ritardo e per una sorta di masochi-stica autodemolizione, stia ripercorrendo quegli errori ed ere-sie luterane che per cinquecento anni aveva invece aspramen-te combattuto e giustamente condannato. Il risultato non può che essere nefasto, visto che le comunità protestanti nate dalla predicazione di Lutero stanno attraversando una crisi senza precedenti, con una frammentazione in migliaia di confessio-ni e il quasi totale abbandono di fedeli. Curioso che, proprio mentre il mondo protestante sta sperimentando quanto sia-no deleterie per la vita di fede le idee di Lutero, molti pastori della Chiesa cattolica guardino a quei nefasti errori protestanti come qualcosa a cui adeguarsi per un presunto rinnovamento della vita cristiana. Tutto questo si ripercuote in molti ambiti della pastorale cattolica, soprattutto in ambito liturgico. Molti dimenticano che gran parte delle cosiddette “novità” nella ce-lebrazione della Messa sono riprese pari pari da Lutero: dalla celebrazione nella lingua nazionale all’idea della Messa come un “banchetto”, dal sacerdote rivolto verso i fedeli alla comu-nione distribuita sulla mano e via “innovando”. Risultato: le chiese, al contrario delle aspettative, si sono svuotate e i fedeli non “capiscono” meglio la messa ma, al contrario, non hanno più consapevolezza di cosa sia nel senso autenticamente cat-tolico. Uno degli ultimi retaggi protestanti nelle celebrazioni cattoliche è l’usanza, che da qualche anno sta dilagando, di re-

citare il “Padre Nostro” tenen-dosi per mano. Molti credono che sia un simpatico segno di amicizia e fraternità, ma in re-altà si tratta di un gesto che fi-nisce per smarrire il vero sen-so cattolico della comunione fraterna. Cerchiamo di capire perché. Nell’eresia protestante, durante la messa non c’è una presenza reale e sostanziale di Cristo nell’ostia. La presenza di Cristo, nelle celebrazioni pro-testanti, è come sfumata, quasi evanescente. Non è reale. Cristo è reso presente dalla comunità radunata nel suo nome. È per questo che per i protestanti non hanno senso le celebrazio-ni senza l’assemblea. Ecco perché la pratica di prendersi per mano al momento di recitare il Padre Nostro deriva dal mondo protestante. Il motivo è che i protestanti, non avendo la Pre-senza Reale di Cristo, ovvero non avendo una comunione reale e valida che li unisca tra loro e con Dio, considerano il gesto di prendersi per mano un momento di comunione nella preghie-ra comunitaria. La comunione, nella sana prospettiva cattolica, viene da Cristo realmente presente nell’ostia consacrata, non dalla nostra emotività e dal nostro prenderci per mano (a vol-te, suscitando un umano fastidio e imbarazzo, anche tra per-fetti sconosciuti). È lo Spirito Santo che crea la comunione e, come si dice durante la messa, “ci riunisce in un solo corpo”. L’unità in Cristo non ha confini di spazio e di tempo, ci unisce a tutti i fedeli che sono sulla terra e a tutti coloro che sono in Cie-lo, di qualunque epoca storica passata e futura. Solo una chiesa che ha smarrito il senso della presenza reale di Cristo nell’eu-caristia, una chiesa cioè che, come denunciava Benedetto XVI, si è protestantizzata, può sentire il bisogno, nel momento più solenne della messa, di prendersi per mano.

LA ROCCA

a cura di LUIGI GIRLANDA

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Dal mondo 5 Stelle arriva una novità rivolta a tanti privati in cerca di lavoro. Attraverso il mi-crocredito5stelle, aprire un’atti-vità diventa molto più semplice e conveniente. Si tratta di un prestito che può essere ottenu-

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Il miracolismo non salva la Chiesa

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rità non me lo consente. Ma voglio ancora ribadire le mie argomentazioni. I prodigi del 1796 (una dozzina a Gubbio in pochi giorni, oltre 250 in tutto lo Stato Pontifi-cio) furono un’allucinazione collettiva che contagiò numerosissime città dello Stato Pontificio. Si è chiesto Girlanda perché quei prodigi non avvennero in altri stati? La dott.ssa Claudia Minciotti Tsoukas, grande studiosa di quel periodo storico, con-ferma: “Lo stato d’animo di ansia e di preoccupazione… il forte turbamento pro-vocato dall’attesa quasi spasmodica dell’invasione e della guerra… contribuirono a rendere fertile il terreno da cui sarebbe scaturito l’atteggiamento psicologico di allucinazione collettiva che caratterizzò l’estate del 1796 e che sfociò in un’ondata impressionante di miracoli”. Lei, Girlanda, si fermi alle indagini del vescovo Ange-lelli, io credo di più al vescovo di Perugia, mons. Odoardi. Che avviò la raccolta scru-polosa delle testimonianze (a volte discordanti) per mettere ordine e stabilirne con rigore l’autenticità. Fu pertanto avviata, ma non terminata, la stesura di “Distinto ragguaglio delle prodigiose immagini di Maria Santissima che si sono manifestate in Perugia”: estremamente cauto fu l’atteggiamento del presule, il quale non avvallò nessuno dei miracoli, nonostante le dichiarazioni di personaggi molto qualificati e noti nell’ambiente cittadino. Io sto dalla parte del vescovo Odoardi!PROFEZIE Luigi Girlanda inoltre parla di profezie. Ancora profezie! Un certo Pe-dro Règis che vive nella sperduta cittadina di Anguera in Brasile, parla da 27 anni con la Madonna. Che il 4 ottobre 2011 gli avrebbe rivelato: “Gubbio sperimenterà una croce pesante e i mie poveri figli piangeranno e si lamenteranno”. A Pedro ri-spondo: “Non si preoccupi troppo per gli eugubini. Noi abbiamo Sant’Ubaldo che ci protegge da secoli!”. Ma Girlanda insiste: “Risulta strano che da quel luogo sperdu-to un presunto veggente si inventi il nome di una cittadina del centro Italia come Gubbio, se davvero non avesse avuto un qualche “segnale” soprannaturale? Ecco, qui casca l’asino. La fede, per Girlanda, sta tutta in “segnali” soprannaturali! Pedro continua con altre veggenze. L’ultima del 23 dicembre 2008: “Arriverà il giorno in cui ci saranno due troni, ma solo su di uno si siederà il vero successore di Pietro. Sarà questo il tempo della grande confusione spirituale per la Chiesa”. Commenta Girlanda: “Parole forti, che non possono non suscitare qualche seria riflessione”. Il riferimento, non tanto velato, è nei riguardi di papa Francesco. Ma si sbaglia di grosso: papa Francesco ha diradato la confusione di un tempo. Accolto e amato da tutti, Egli sta dando un’accelerazione epocale a questa Chiesa. Forse ciò dispiacerà ai conservatori ultraortodossi. Adolfo Barbi Componente del “Gibbo”

Caro Adolfo Barbi, io non le do del “banale”. Se l’italiano ha ancora un senso io dico che il suo liquidare i miracoli del 1796 come allucinazione collettiva è banale. Non la sua perso-na. Purtroppo per lei non fu solo il ve-scovo Angelelli a considerare autentici quei prodigi, ma l’intera Chiesa catto-lica. Tanto è vero che nel calendario liturgico fu istituita il 9 luglio la “Festa dei prodigiosi movimenti di Maria”. Lei è libero di continuare a professare la sua fede scientista e a credere a un miracolo (un’allucinazione collettiva che colpisce giacobini incalliti, nemici della Chiesa, che vanno a rendere testimonianza giurata a favore del cat-tolicesimo) ben più grande di quello dei prodigiosi movimenti del 1796. Io non giudico la sua fede. Abbia quindi la cortesia di non farlo nemmeno lei con me (“Qui casca l’asino - lei scrive - la fede per Girlanda sta tutta in questi segnali soprannaturali”). Prenda esempio da Bergoglio: chi è lei per giudicare? Vorrei infine tranquil-lizzarla in merito alla mia posizione nei confronti di Bergoglio. Lei si firma come “componente del Gibbo”. Ebbene, le posso assicurare che i miei sentimenti nei confronti di Bergoglio sono esattamente i medesimi che lei e gli altri componenti del Gibbo avete avuto nei confronti di papa Benedetto XVI. Credo quindi che possa stare più che tranquillo. O sbaglio?

Luigi Girlanda

LA RISPOSTAA Luigi Girlanda, che nell’ultimo numero di 15Giorni mi dà del “banale” (“le sue banali ricostruzioni…”) non rispondo. La mia matu-

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L’esperienza degli U.F.E. per superare il disagio

LETTERE IN REDAZIONE

A distanza di quasi un anno dalla prima pubblicazione su questa rivista, ci preme di invitare la cittadinanza in occasio-ne dell’inaugurazione del Centro Ascolto presso il Centro Salute Mentale di Gubbio, che avverrà il giorno 26 marzo alle ore 15. L’inaugurazione si inscrive in una giornata dedi-cata ai “Nuovi percorsi in salute mentale” che si snodano dal Centro Salute Mentale, nell’edificio del Centro Direzionale Prato, alla Biblioteca Sperelliana, dove dalle 16,30 in poi ver-ranno presentati i lavori da 15 mesi di attività sperimentale del Centro Ascolto e a seguire un evento di poesia e musica realizzato dal Laboratorio di Poesia dell’Associazione Cri-salide e dal Laboratorio di Musica del Centro Accoglienza Diurno di Gubbio, per poi concludersi la sera alle 20,30 con la presentazione della Proposta di “Legge 2233”. La 2233 verrà illustrata alla cittadinanza dall’On. Casati, primo fir-matario presso la Camera dei Deputati, che sarà coadiuvato dal dott. De Stefani, Referente Nazionale di Parole Ritrovate, movimento del “Fareassieme” ben noto a Gubbio. Il fine del-la nuova legge è quello di variare, modificare e migliorare la precedente Legge 180 del 13 maggio 1978, comunemente conosciuta come “Legge Basaglia”, con la finalità di valoriz-zare la partecipazione attiva di utenti, familiari, operatori e cittadini nei servizi della Salute Mentale e attivare equità di trattamento e cure in tutto il Territorio Nazionale.Per quanto attiene la nostra realtà esiste una convenzione fra l’Ausl Umbria 1 e l’Associazione Crisalide Onlus con il fine di promuovere attività e iniziative per salvaguardare la “Sa-lute” nel nostro Comune e nell’area dei comuni contigui. La Crisalide Onlus è un’associazione socioculturale che opera nel nostro Comune, dando vita a numerose iniziative volte a promuovere, mantenere e recuperare la Salute in termini fisici, psicologici e sociali per il bene di tutta la comunità. A tale scopo ha promosso nel corso degli anni numerose ini-ziative, quali rappresentazioni teatrali, laboratori di forma-zione per la produzione di manufatti in ceramica, collabora-zione a vari progetti ed eventi fra cui il IV incontro regionale di “Parole Ritrovate” che si è tenuto nell’Ospedale di Branca a novembre 2013 e la partecipazione a Giornate Ufelogiche nazionali.

È dalla sinergia fra Ausl Umbria 1 e Associazione Crisalide che ha preso avvio il Centro Ascolto. I Volontari che si impe-gnano in questa attività sono soci dell’Associazione e U.F.E. Questo strano acronimo significa Utenti Familiari Esperti: U come Utenti, in quanto noi personalmente usufruiamo dei servizi dati dal Centro di Salute Mentale; F come Familiari, appartenenti allo stesso nucleo che abbia al suo interno un parente o un suo caro con disagio psichico; E come Esperti, perché grazie al nostro passato di malattia, di sofferenza e di cura, abbiamo incontrato questo disagio e possiamo oggi es-sere di aiuto al prossimo che si trovi in una situazione simile. È proprio questo disagio psicologico che ha permesso l’ac-quisizione di un sapere esperienziale, che ci consente di po-ter aiutare chi soffre per analoghe difficoltà. Ogni individuo conosce il proprio vissuto e l’attuale momento di disagio; tramite la disponibilità, l’accoglienza, l’ASCOLTO dei Volon-tari si può sperare di superare il momento difficile e passare dal problema che annichilisce alla vita piena delle gioie che può offrirci. È grazie allo spiraglio che si apre nel rapporto fra gli individui, l’ascoltatore e colui che parlando dei propri problemi se ne libera che si incunea la speranza che lenta-mente si dilata, offrendo una visione possibile di guarigione. Non si deve credere perché che gli U.F.E. operino in totale au-tonomia. Il Centro Ascolto ha uno spazio riservato e adibito a questo scopo all’interno del Centro di Salute Mentale: ciò per-mette un continuo scambio e confronto con gli operatori del servizio, che supervisionano in maniera regolare e costante l’attività dei Volontari. Così come i medici e il personale tutto sono tenuti al rispetto della normativa sulla privacy, altret-tanto ne sono vincolati i Volontari U.F.E.Siamo orgogliosi di poter invitare i lettori tutti alla prossima inaugurazione del Centro Ascolto e delle altre iniziative che seguiranno presso la Biblioteca Sperelliana. Per avere infor-mazioni, oppure se volete semplicemente parlare con noi, siamo reperibili dal lunedì al venerdì (escluso giovedì) dalle 16,30 alle 18.30 allo 075.9239362. Il numero è esclusiva-mente dedicato al Centro Ascolto e non passa attraverso alcun filtro o centralino. Oppure potrete utilizzare il nuovo indirizzo mail: [email protected]

La posta dei lettori all’indirizzo [email protected]

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Sta tornando la bella stagione, è tempo di riaccen-dere i motori. E Lorenzo Cipiciani, quando si tratta di aprire la manopola del gas, non è il tipo che si fa pregare. È pronto a spalancare di nuovo tutta la sua classe e i cavalli della sua Honda CBR 600 in vista della nuova stagione nel Bridgestone Challen-ge Champions, il campionato che lo scorso anno lo ha visto chiudere sesto assoluto (ma condizionato da una caduta che lo ha tenuto fuori in una delle 5 gare e costretto a un affannoso rientro nelle ultime due) dopo aver conquistato il podio nella gara d’esordio a Valle-lunga. Quest’anno la prima tappa è in programma al Mugello il prossimo 12 aprile, con i test di Misano che il 28-29 marzo apriranno ufficialmente la stagione. Non mancano le diffi-coltà (specie finanziarie), ma “Lollo” ha voglia di mettersi an-

cora in gioco. “Non so stare senza le corse, voglio vivere un’altra annata da protagonista e mi auguro di avere anche un po’ più di fortuna rispetto alla passata stagione. Sento di poter stare al passo con i top della categoria, questi mesi di pausa mi hanno consentito di rimettermi a posto anche fisicamente e per questo riparto più motivato che mai. Certo il momento è duro per tutti e trovare le risorse per competere al vertice non è per nulla semplice. Ma

proverò a sopperire al gap finanziario con la voglia e il talen-to”. Ne ha da vendere, il centauro eugubino, che non vede l’ora di tornare in sella. “Conosco la categoria, so dove posso arrivare. Ogni anno è una sfida emozionante e mi piacereb-be che quante più persone si avvicinino a questo sport che a Gubbio è troppo trascurato”. R.Bar.

Cipiciani è pronto a una nuova sfidaMOTORI Il centauro eugubino atteso ancora una volta dal Bridgestone Challenge Champions

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“PuntaSpilli”È appena cominciata la mostra Dinosauri a Gubbio...

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L’eugubino Andrea Passeri (nella foto con i fami-liari) si è laureato in amministrazione e legislazio-ne aziendale all’università di Perugia dove ha con-seguito il voto di 110 con lode. Ha discusso la tesi, relatore il professor Simone Terzani e correlatore

il professor Libero Mario Mari, su “Evo-luzione e studio del management com-mentary, con appli-cazione pratica a un campione di società svedesi”. Importante

nel percorso di studi l’esperienza in Svezia grazie al progetto Erasmus+ nella città di Kristianstad dove ha portato avanti l’attività ricerca, studio e analisi sul management vommentary, una documentazio-ne legata ai bilanci.

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ANDREA PASSERIÈ DOTTORE IN AMMINISTRAZIONE E LEGISLAZIONE AZIENDALE

I cori eugubini del Miserere del Signore e della Madonna saranno ospiti del card. Ennio Anto-nelli il prossimo 14 marzo, quando si esibiranno a Roma nelle Basiliche di Sant’Andrea della Valle (ore 17) e Sant’Andrea delle Fratte (ore 20,30).

Miserere , i cori a Roma

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CALCIO

LA BUFERA SUL CLUB EMILIANO RIGUARDA ANCHE LE VALORIZZAZIONI, I PRESTITI E I CONTRATTI CON LA FORMULA DELL’INCENTIVO ALL’ESODO. INCHIESTA A TUTTO CAMPO. FIORITI E NOTARI

ASPETTANO GLI SVILUPPI. INTANTO LA SQUADRA È TORNATA A VINCERE DOPO TRE MESIImpossibile per il Gubbio non interessarsi al caso Parma. Impensabile fare finta di nulla e immagi-nare che la vicenda non riguardi in alcun modo il sodalizio rossoblù. Sia chiaro: la società si dice del tutto tranquilla, Fioriti artefice dell’accordo definito storico con i ducali sta alla finestra, così come Notari che gli è subentrato anche se a gio-chi fatti sulle intese con Ghirardi e Leonardi. La bufera che s’è abbattuta sul Parma coinvolge il Gubbio nella misura in cui ci sono stati negli ultimi due anni dei rapporti fortissimi con un andirivieni di giocatori e somme ingenti passate dall’Emilia in Umbria, per la precisione un mi-lione e 530mila l’anno scorso e circa 250mila euro per questa stagione. La galassia Parma è già implosa ed emergono giorno dopo giorno dei nuovi particolari sul sistema di gestione che di fatto è all’origine di tutti i mali dei ducali. Fanno rumore le parole del team manager indimenticabile bandiera Alessan-dro Melli: “Comandava tutto Leonardi: avevamo 242 tesserati in giro per il mondo, e ne conoscevo a malapena una cinquan-tina, ma solo un osservatore era nell’organico”. Tra questi gio-catori ci sono quelli arrivati a Gubbio.INCHIESTA MINUZIOSA Sono parecchie le questioni da ap-profondire legate anche ai tanti elementi sotto contratto, poi rivenduti con plusvalenze per fare cassa e spesso “incentivati all’esodo” pur di andare a giocare nei club delle serie inferiori.

È scesa in campo Sky che ha sferrato un duris-simo attacco al sistema-Parma, facendo anche riferimento ai 27 giocatori che nelle ultime due stagioni hanno vestito la maglia del Gubbio, uno dei club che ha maggiormente beneficiato della strategia emiliana sia come numero di prestiti ri-cevuti, sia come indennizzi e valorizzazioni. L’in-chiesta approfondirà tutti gli aspetti gestionali portati avanti da Ghirardi e Leonardi, compreso

il capitolo delle valorizzazioni.TANTI SOLDI Nella stagione scorsa il Parma si espose per ol-tre 7 milioni di euro di valorizzazioni, soprattutto con la formu-la dell’incentivo all’esodo (e il mancato versamento dei contri-buti legati a questi contratti è costata l’esclusione dall’Europa League). Limitatamente al Gubbio, si è arrivati l’anno passato a registrare una ventina di giocatori arrivati in prestito con un ammontare di valorizzazioni per un milione e 530mila euro, ot-tenuti dalla società rossoblù con la prevista formula rateizzata attraverso la Lega. I giocatori arrivati nell’estate 2014 sono sta-ti 7 (con la partenza di Luparini sono scesi a 6) per un totale di circa 250mila euro: anche in questo caso le valorizzazioni sono attese, a partire dal prossimo settembre, attraverso la Lega pur se la situazione lascia parecchi dubbi. Quelli che intanto si sono dissolti sul campo grazie alla vittoria di Pontedera. E sabato al “Barbetti” arriva la capolista Ascoli. M.Boc.

CASO PARMA, IL GUBBIORESTA ALLA FINESTRA

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Direttore Commerciale: Giancarlo BarbacciTel. 339.5744413 Mail [email protected] Editoriale Massimo BoccucciDirettore Responsabile Roberto BarbacciCollaboratori: Luigi Girlanda, Emanuele Grilli, Elia GrilliStampa: Dimensione Grafica snc - Spello (PG)Chiuso in redazione: Lunedì 9 Marzo 2015Aut. Tribunale di Perugia n. 21 dell’11 ottobre 2013

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Centralino Comunale 075.92371Centralino Osp. Branca 075.9270801Pronto Soccorso 075.9270744Emergenza Sanitaria 118Numero Verde Farmacie 800.829058Guardia Medica 075.9239468Sez. Croce Rossa 075.9273500Gubbio Soccorso 075.9277779Carabinieri 075.9235700Vigili del Fuoco 075.9273722Vigili Urbani 075.9273770Cimitero Civico 075.9237690IAT 075.9220693Servizio Taxi 075.9273800Guardia Forestale 075.9272585Guardia di Finanza 075.9273789Centrale ENEL 800.900.800Canile 075.9274963Curia Vescovile 075.9273980 075.9220795 333.5224537

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Appuntamento venerdì 20 marzo con il quarto incontro del progetto “Fiorisce la musica classica” presso l’aula magna dell’Its Cassata-Gattapone alle ore 17. Verrà visionato su maxi-schermo il dvd dell’opera lirica “Carmen” di Georges Bizet, direttore James Levine, registrato al Metropolitan di New York, con il te-nore Josè Carreras nella parte di Don Josè, il mezzosoprano Agnes Baltsa nella parte di Carmen e il soprano Leona Mitchell nella parte di Micaela. Carmen è il primo esempio di opera verista e anticipa di qualche anno il periodo verista del melodramma italiano che ha i suoi massimi esponenti in Mascagni e Puccini. Il progetto, giunto alla settima edizione, nasce da una collaborazione tra l’Its (Mi-nistero della Pubblica Istruzione) e la Scuola Comunale di Musica. Gli incontri si svolgono in forma di ascolto guidato effettuato dal professor Lucio Vinciotti con commento del soprano Sabrina Sannipoli, docente di canto presso la Scuola Comunale di Musica. L’ingresso è gratuito.

Al Cassata fiorisce la musica classica“Gubbio ha bisogno di eroi”. È lo slo-gan scelto per introdurre la 24esima edizio-ne del Baracca Party, l’evento che ogni anno raccoglie fondi da destinare in beneficen-

za, organizzato praticamente a giro da intere generazioni di eugubini. Quelli che nel 1990 diedero vita alla prima edizione hanno ormai lasciato da tempo il testimone, e un nuovo gruppo organizzatore ha preso in mano le redini dell’evento, che trova sempre graznde apprezzamento tra i giovani ma anche tra i meno giovani. L’appuntamento quest’anno è per sabato 14 marzo pres-so il CVA di Semonte, che ha già ospitato il Baracca Party nell’ultima edizione.

Torna il Baracca Party È l’ora dei supereroi

Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità il protocollo d’intesa con Assisi per mettere in campo sinergie e soluzioni condivise. Se ad Assisi, il 5 marzo scorso come a Gubbio, l’assise consiliare ha impiegato neanche mezz’ora per dibattere e approvare il documento, a palazzo Pretorio si è invece andati avanti per 90 minuti con gli interventi più disparati. Una passerella di pensieri e parole: i politici eugu-bini si sono sfogati cercando di sciorinare concetti e posizioni. Alla fine il protocol-lo è stato approvato e adesso si aspettano gli effetti concreti e soprattutto i ritorni economici in tempi di crisi durissima. Le parole lasceranno il tempo che trovano.

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