15 Giorni - Numero 15 - 8 Maggio 2014

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ESCLUSIVA Gubbio - Via dell’Arboreto Gualdo Tadino - Via V. Veneto presso quindicinale d’informazione GUBBIO Giovedì 8 Maggio 2014 Anno II Numero 15 LA BROCCA PIÙ BELLA EMOZIONI CERAIOLE . LA STORIA DI FELICE FATIGATI , UN AQUILANO LEGATISSIMO A GUBBIO E ALLA FESTA DEI CERI CHE SUBITO DOPO IL TERRIBILE TERREMOTO TROVÒ LA BROCCA DI SANT’UBALDO INTATTA MENTRE AVEVA LA CASA DEVASTATA DALLA SCOSSA PROSSIMA APERTURA A GUBBIO NUOVO PUNTO VENDITA

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Sono giorni tutti particolari per il popolo eugubino, immerso ormai nella grande attesa che conduce alla Festa Dei Ceri. Anche 15 Giorni, distribuzione presso oltre 450 locali pubblici del comprensorio, vuol celebrare l'edizione 2014 con una copertina speciale e altre curiosità legate alla festa che il 15 Maggio riempirà di colori la città di pietra. Ceri, ma non solo: s'avvicina la tornata elettorale di fine Maggio, con le liste già consegnate e gli schieramenti pronti al via. Numerosi gli spunti dall'attualità: dai 25 anni di episcopato di Bottaccioli a un convegno sulla violenza, dalle ultime sul processo Trust alle tante iniziative culturali e musicali del periodo, fino agli scenari in casa Gubbio in vista della prossima stagione. Immancabili poi rubriche e altre curiosità. 15 Giorni lo trovi in distribuzione in tutti i locali pubblici, bar, edicole, nelle scuole e nelle attività del Comune di Gubbio

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ESCLUSIVA

Gubbio - Via dell’ArboretoGualdo Tadino - Via V. Veneto

pressoquindicinale d’informazione

GUBBIO

Giovedì 8 Maggio 2014 Anno II Numero 15

LA BROCCA PIÙ BELLAEMOZIONI CERAIOLE. LA STORIA DI FELICE FATIGATI, UN AQUILANO LEGATISSIMO A

GUBBIO E ALLA FESTA DEI CERI CHE SUBITO DOPO IL TERRIBILE TERREMOTO TROVÒ LA BROCCA DI SANT’UBALDO INTATTA MENTRE AVEVA LA CASA DEVASTATA DALLA SCOSSA

PROSSIMA APERTURA A GUBBIONUOVO PUNTO VENDITA

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L’AQUILA E GUBBIO PIÙ VICINE NEL SEGNO DELLA FESTA DEI CERI. IL RACCONTO EMOZIONATO DI CHI HA VISSUTO LA TERRIBILE TRAGEDIA DEL TERREMOTO SCOPRENDO UN’ESPERIENZA UNICA: LA CASA DEVASTATA E LA BROCCA DI SANT’UBALDO RIMASTA INTATTA. “VIDI LE ALTRE DUE IN FRANTUMI, QUELLA INVECE ERA RIMASTA SOTTO A UN TAVOLO. NEL MIO PICCOLO SENTO DI ESSERE STATO MIRACOLATO IN QUELLA MALEDETTA MATTINA DEL 6 APRILE 2009”

di ROBERTO BARBACCI

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“SANT’UBALDO CIHA MESSO LE MANI”

COPERTINA

Ci sono momenti nella vita in cui acca-dono cose delle quali si fa fatica ad affer-rarne sino in fondo il significato. A volte sono solo coincidenze, altre volte c’è pro-babilmente un che di già scritto e preco-stituito. Raccontare la storia di Felice Fatigati, di come la mattina del terribile terremoto a L’Aquila trovò la sua brocca di Sant’Ubaldo intatta mentre aveva la casa devastata dopo la scossa, e di come le vicende della vita lo abbiano condotto ormai da più di 40 anni a Gubbio, è da considerare in una di queste. La sua storia da qualche anno ha assunto una luce di-versa. Felice, aquilano doc, ha subìto come i suoi compaesani la furia del sisma che il 6 aprile 2009 ridusse L’Aquila a una città fantasma, arrecando danni alle abitazioni, inclusa quella del protagonista di questa vicenda. “Ma almeno il terremoto mi ha spinto ad acquistare un camper, e non potete capire che grande comodità che è”, ci scherza su.LA SCINTILLA Come ogni anno, a maggio è tornato in quella che considera davvero la sua seconda casa. “Ormai qui a Gub-bio ho talmente tanti amici che potrei trasferirmi e quasi non accorgermene”, dice. La famiglia Fofi, quella dei “Pinzaja”, per certi versi l’ha quasi adottato. Quella famiglia che per prima gli fece conoscere Gubbio alla fine degli anni ‘60. “Ricordo che un giorno mi ritrovai a che fare a L’Aquila con Augusto Fofi. Lui si trovava in Abruzzo per lavoro e contattò me, che già all’epoca ero attivo nel settore del movimento terra, per uno scavo lungo un fossato del Castello. Fu un lavoro per nulla semplice: dico solo che rischiai la vita almeno due volte, ma alla fine portai a compimento quanto mi era stato ordinato. Con Augusto, che mi vide un po’ pazzo, anzi, matto come gli eugubini, nacque subito una bella amicizia. E venni a Gubbio per la prima volta in occasione del suo matrimonio”. La prima trasferta di una serie divenuta infinita. “Tra le altre cose mi parlò della festa dei Ceri e ne restai affascinato. Quando poi il 15 maggio, credo fosse il 1971 o giù di lì, venni a Gubbio per l’occasione fui subito rapito dal clima e dall’entusiasmo di quella festa. E da allora ogni anno sono tornato perché sento di non poterne fare a meno”.LA CAMICIA La passione sangiorgiara di Felice non nacque però subito. “All’inizio non volevo decidere per quale Cero simpatizzare, per non fare torto a nessuno visto che avevo amici ceraioli. Poi, sul finire degli anni ’80, Carlo Ghirelli, in punto di morte, volle restare solo con me nella stanza e mi disse di aprire l’armadio. Là dentro c’era una camicia azzurra e mi disse: Ormai a me non servirà più, indossala e fatti onore. Capite che mai avrei potuto rifiutarmi di dare compimento a quella promessa. E così, da allora, ogni 15 maggio indosso la camicia che fu di Carlo con grande emozione e onore. Ma ci

tengo a dire che mi piacciono tutti e tre i Ceri. Anche se a San Giorgio mi lega un che di particolare”.Tanto che nella sua casa di L’Aquila, quel-la in parte distrutta dal terremoto, Felice ha ricavato da anni una piccola taverna sangiorgiara. “Un mio amico eugubino, che vive a L’Aquila per lavoro, santubal-daro verace, ha sempre declinato ogni invito a metterci piede dentro. Ogni vol-ta che ci vediamo con lui è una battaglia.

Ci siamo conosciuti mentre stava lavorando e mi fermò a un posto di blocco. Un amico mi suggerì di guardarlo in modo strano, poi gli dissi: Ma ti pare che un pisciacane dice a uno di San Giorgio di non correre?. Rimase impietrito. Vi lascio solo immaginare quante me ne ha dette dopo… e da allora più o meno è stato sempre così, ogni volta che ci siamo visti”.LA BROCCA Nell’aprile del 2009 il suo legame con Gubbio, e più in generale con i Ceri, ha assunto un ulteriore significa-to. Speciale, verrebbe da dire, pensando a ciò che è accadu-to in quella maledetta mattina del 6 aprile. “Il terremoto fu violentissimo e se fosse durato qualche secondo in più pro-babilmente sarebbe finita male anche per me. Il solaio della mia casa rimase in piedi per un soffio, i muri erano prossimi al collasso. Una volta uscito per strada, quando ancora non s’era fatto giorno, cominciai a fare un giro per vedere quanto grandi fossero i danni all’edificio. Mi recai allora nella taver-na, che non si trova nello stesso stabile della mia abitazione, e vidi subito molto disordine. Poi mi accorsi che mancavano le brocche dei tre Ceri: feci luce sotto alla mensola dove le avevo poste e vidi a terra quelle di San Giorgio e Sant’Antonio praticamente distrutte. Ma non riuscivo a trovare quella di Sant’Ubaldo. Non capivo dove potesse essere, tanto che pen-sai che qualcuno fosse già entrato e l’avesse portata via. Cer-cando un po’ più a fondo la vidi invece sotto a un tavolo, e con mio grande stupore la ritrovai praticamente intatta, col mani-co ancora saldo e pochi graffi. Telefonai al mio amico eugubi-no e finimmo subito a parlare delle brocche. Gli dissi: La “tua”, quella di Sant’Ubaldo, è l’unica rimasta intatta. Lui rimase in silenzio, poi ricordo che cominciò a piangere dicendomi che anche a casa sua il terremoto si portò via le brocche di San Giorgio e Sant’Antonio (un regalo di nozze), ma non quella di Sant’Ubaldo. In quel momento ho capito che c’è davvero qual-cosa di unico e speciale che lega il Patrono ai suoi fedeli. Io sono solo Felice Fatigati, umile aquilano da pochi mesi in pensione, onesto lavoratore che ha avuto la fortuna di poter conoscere nel corso degli anni tanti eugubini e di essersi in-namorato dei Ceri. Ma nel mio piccolo sento anch’io di essere stato miracolato da Sant’Ubaldo in quella maledetta mattina del 6 aprile 2009”.

PASSIONE Felice a Gubbio in questi giorni.Sulla fiancata del camper lo stemma di San Giorgio

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Arrivano i Ceri, e come d’incanto la città di pietra torna a popo-larsi. A vivere di colori, sensazioni, emozioni, battiti di cuore e abbracci, sorrisi (a volte) forzati e gioiosa e insana allegria. Tutto è dovuto, tutto è scontato, ma per qualcuno l’approssimarsi del giorno di San Torquato (per chi non lo sapesse la Chiesa lo ricorda proprio il 15 maggio) è sinonimo anche di lavoro, fatica e sudore. Debita è la premessa: nessuno obbliga nessuno a fare chissà che. È soltanto la passione, la dedizione o la voglia di rendersi utile che spinge tanti volontari a investire molto del loro tempo al servizio della comunità. Parliamo di coloro che durante tutto il periodo di maggio trascorrono buona parte del tempo nelle cucine degli Arconi, centro nevralgico di tantissime iniziative legate alla festa. L’Università dei Muratori da anni gestisce tutte le operazioni, potendo far leva anche sul volontariato di gente “esterna” che pure presta ben volentieri la propria opera. Perché in fondo quan-do si è all’opera, tra una battuta e l’altra e con tutta la spontaneità del caso, si diventa un tutt’uno con l’essenza stessa della festa.L’opera svolta da coloro che trascorrono più di un mese (pressap-poco dalla metà di aprile fino al 2 giugno) è essenziale e insosti-

tuibile. E molti la danno per scontata, quasi fosse parte integrante degli eventi più cari agli eugubini. Dietro, però, ci sono rinunce (di tempo), tanto impegno e lavoro. I numeri sono a dir poco impres-sionanti: chiedete quanto tempo serve per confezionare il baccalà della vigilia, oppure la coradella assaggiata dai ceraioli nel giorno del ritorno dei Ceri in città. Basta un attimo per consumare questi che sono veri e propri piatti della tradizione, ma servono giorni per prepararli. L’investimento fatto dai circa cinquantina (nume-ro più numero meno) addetti che prestano la loro opera compor-ta rinunce e tabelle strette: dal pranzo (quest’anno cena) dei san-giorgiari al pranzo nel giorno della discesa dei Ceri, passando per quello degli anziani (in programma domenica 11) ai rituali della vigilia (appunto il baccalà), fino ad arrivare al 15 maggio che vede impegnati i volontari dalla colazione delle 6 fino al banchetto del-la Tavola Bona, fiore all’occhiello dell’ospitalità cittadina. Per chi passa gran parte del tempo in cucina, anche questa è una forma di omaggio al Patrono. Molti di loro hanno il segno delle barelle sulle spalle. Di certo a loro molti ceraioli non dovrebbero mai finire di dire grazie.

FESTA DEI CERI 2014

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I VOLONTARI DEGLI ARCONI PORTANO LA FESTA IN TAVOLA

FERVONO I PREPARATIVI PER I TANTI EVENTI COLLEGATI AI CERI. CI SONO PERSONE CHE DOPO AVER DATO TUTTO DA CERAIOLI, ADESSO SI METTONO A DISPOSIZIONE CON PASSIONE

di ROBERTO BARBACCI

AL LAVORO! Da sinistra: foto di gruppo durante la cena dei sangiorgiari del 23 aprile, la preparazione della coradella e una foto datata qualche anno

È praticamente tutto pronto. I Ceri son torna-ti nella sala dell’arengo, dalla quale usciranno soltanto la mattina del 15 maggio per andare a ricongiunsi alla barella e al santo e dare vita a un’altra corsa verso la Basilica del Santo Patro-no. Domenica scorsa, nonostante l’inclemenza del tempo (ormai non più una rarità nel periodo ceraiolo), tantissimi eugubini hanno accompagnato il ritorno dei Ceri in città. Festa grande per i capitani Mauro Togno-loni e Luca Grilli, così come per i capodieci Luigi Pierucci (Sant’Ubaldo), Massimiliano Tosti (San Giorgio) e Fabio Lati-ni (Sant’Antonio). Emozioni forti anche per i protagonisti del-

la Festa dei Ceri Mezzani, che domenica 18 maggio proseguiranno gli appun-tamenti in ambito ceraiolo: si tratta dei capodieci Lo-renzo Calzuola (Sant’Ubal-do), Nicolò Vagnarelli (San Giorgio) e Francesco Cipi-ciani (Sant’Antonio).

E mentre in questi giorni si completa il ciclo delle riunioni nelle varie manicchie, sono già cominciate le celebrazioni in onore del Patrono. Fino dal 7 al 12 maggio alle 21 presso la Cattedrale è in programma la Novena di preghiera per Sant’Ubaldo, con l’omaggio dei giovani in programma domenica 11. La Novena proseguirà poi il 13 e il 14 presso la Chiesetta dei Muratori (ore 18,30). Il 15 alle 16,15, presso la Cattedrale, verranno celebrati i vespri che anticiperanno l’uscita della Statua di Sant’Ubaldo (ore 16,45) che raggiungerà alle 18 la Calata dei Neri, dando simbolicamente il via della corsa. Il Pontificale di venerdì 16 maggio, in programma alle 11,15 in Cattedrale, verrà officiato dal card. Gualtiero Bassetti, alla presenza di mons. Pietro Bot-taccioli, vescovo emerito di Gubbio, di cui ricorrerà il 16 maggio il 25esimo anniversario dell’ordinazione episcopale. R.Bar.

Sempre intenso ilprogramma religioso

APPUNTAMENTI

DAL 4 MAGGIO I CERI SONO TORNATI IN CITTÀ. IL 16 C’È IL PONTIFICALE CON BASSETTI

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YouTube ormai è diventato molto più di un semplice canale dove poter inserire i propri video amatoriali, così come era sta-to pensato dai suoi ideatori. È piuttosto una bacheca virtuale dove poter andare a pescare filmati altrimenti irrecuperabili, documenti d’archivio che finiscono per fare davvero il giro del mondo. La Festa dei Ceri in questo senso non fa eccezione: mi-gliaia solo i file ad essa dedicati, ma quello che da qualche gior-no è comparso sui computer di tanti eugubini è da annoverare in un’ipotetica categoria dei più preziosi e di inestimabile valo-re. Si tratta di un filmato realizzato dalla British Pathè, storica azienda inglese pioniera nel campo dei cinegiornali, che nel mese di aprile ha inserito sul proprio canale YouTube qualcosa come 85mila documenti filmati. Tra questi ne figurano alcu-ni relativi anche alla Festa dei Ceri, filmata per la prima volta nel 1932. Nel video vengono mostrate le immagini dell’alzata, avvenuta davanti alla Palestra di San Pietro, alcuni tratti della

mostra (Sant’Ubaldo che scende di corsa lungo la Calata dei Ferranti e San Giorgio che rivolge inchini all’imbocco di Via della Repubblica) e le birate della sera, dove peraltro San Gior-gio presenta le stanghe non allineate, eredità probabilmente di una caduta nel secondo tratto (non sulle birate, poiché il distacco da Sant’Ubaldo era abbastanza contenuto). C’è poi un altro video, relativo al 1948, nel quale si vedono i tre ceri alzati in piazza Grande (ma dando le spalle al Palazzo di Con-soli), con Sant’Ubaldo che viene poi nuovamente alzato con tanto di lancio della brocca nella piazza di San Martino, alcuni momenti della mostra, la “giratella” di Sant’Antonio in piazza Oderisi durante la corsa pomeridiana e alcuni momenti delle birate della sera. Si tratta di documenti unici nel suo genere e del tutto inediti che non sono sfuggiti certo all’occhio attento di molti internauti eugubini. R.Bar.

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Dall’archivio British Pathéimmagini inedite ed esclusiveTRA GLI OLTRE 85.000 FILMATI CARICATI SU YOUTUBE DALLA CELEBRE AGENZIA INGLESE CE NE SONO ALCUNI CHE RIGUARDANO ANCHE LA FESTA DEI CERI. TROVANO RISALTO LE EDIZIONI DEL 1932, CON AUDIO E COMMENTO ORIGINALE IN INGLESE, E DEL 1948

AMARCORD Balzano all’occhio numerose differenze rispetto alle abitudini attuali

PANORAMICA IN BIANCO E NERO Alcuni fotogrammi ripresi dai filmati dei cinegiornali caricati da British Pathè. Da sinistra: Sant’Ubaldo durante la mostra in fondo ai Ferranti, San Giorgio (con le stanghe fuori asse) e Sant’Antonio durante le birate della sera e l’alzata davanti alla palestra di

San Pietro dell’edizione 1932. A seguire la giratella di Sant’Antonio in piazza Oderisi e l’alzata di Sant’Ubaldo in piazza Grande del 1938

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MESSAGGIO ELETTORALE A PAGAMENTO

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ATTUALITÀ

IL 16 MAGGIO SI CELEBRANO LE NOZZE D’ARGENTO DALL’ORDINAZIONE EPISCOPALE, AVVENUTA NEL 1989. OSPITE DEL SEMINARIO DIOCESIANO, DON PIETRINO SI RACCONTA: “HO FATTO CIÒ

CHE POTEVO FARE E NON HO RIMPIANTI. L’ACCORPAMENTO? PER ORA HO MENO TIMORI”

BOTTACCIOLI: “BISOGNA ESSERE FIERI DELLA DIOCESI”

Correva il mese di novembre del 1988. Son trascorsi più di 25 anni, ma sembra che il tempo sia davvero volato. All’epoca Pietro Bottacioli era rettore del seminario regionale di Assisi. Seguiva passo a passo tan-ti giovani seminaristi, molti anche eugubini, pronti a consacrare la loro vita al Signore. Un giorno però arrivò la chiamata: mons. Ennio Antonelli era stato chiamato per prendere la

cattedra della’arcidiocesi di Perugia, e a Gubbio per la succes-sione si stava preparando il terreno al ritorno di Bottaccioli. Già, ritorno, perché che don Pietrino, benché nato ad Umbertide, aveva già avuto modo di farsi conoscere alla città per i tanti anni di servizio speso nella parrocchia di San Martino. Il 16 maggio 1989, nel giorno in cui gli eugubini celebravano la festa del pro-prio Santo Patrono Ubaldo, Bottaccioli ricevette l’ordinazione episcopale e salì sulla cattedra vescovile di Gubbio.Il prossimo 16 maggio mons. Mario Ceccobelli, che dal febbra-io 2005 lo ha sostituito alla guida della Diocesi dopo la rinuncia obbligatoria per raggiunti limiti d’età, ha pensato bene di omag-giare il vescovo Pietro nel giorno in cui festeggerà 25 anni di episcopato. “Perché vescovi si diventa e si rimane per sempre”, sorride Pietro. Gli anni son passati anche per lui, oggi ospite del-le stanze del seminario diocesano presso i locali del Beniamino Ubaldi. Ma la voglia di raccontare le tappe della sua vita, specie episcopale, non se n’è andata. “Adesso faccio un po’ fatica a con-frontarmi con la realtà, perché le forze sono venute un po’ meno e ad ogni modo c’è un altro pastore alla guida della Diocesi. A Mario voglio bene e vedo che anche lui me ne vuole: ho cercato di aiutarlo nei momenti più difficili, ma ho notato che ha saputo sempre venirne fuori con personalità e intelligenza”.

A distanza di 25 anni che ricorda dell’ordinazione episcopale?“Ricordo bene la chiamata e l’invito che mi venne rivolto. Un po’ me l’aspettavo, o meglio, lo desideravo: avevo vissuto tanti anni a Gubbio e per me diventare successore del Beato Ubaldo rappresentava la massima aspirazione della mia vita terrena. È successo e ne rendo grazie al Signore”.

Nei suoi 15 anni di episcopato s’è imbattuto in tante situa-zioni, specie di rinnovamento all’interno del clero: cosa si porta appresso di questa lunga esperienza?“Son stati anni belli e intensi, anche se non semplici. Nel mio piccolo spero di aver dato qualcosa alla comunità. Di sicuro ho ricevuto tanto. Anche qualche delusione, ma fanno parte del no-stro ruolo. La chiesa eugubina sta attraversando difficoltà lega-te soprattutto alle poche vocazioni, così come la chiesa a livello globale. Ma la spinta della gente è rimasta per lo più intatta”.

Teme che una volta conclusa l’esperienza di mons. Ceccobel-li (che il 14 agosto 2016 compirà 75 anni) la Diocesi eugubi-na perda la sua cattedra, come da più parti si sente dire?

“È un rischio concreto che va nella direzione di quanto ho già affermato, perché le forze son sempre minori e accorpare più realtà diventa un’esigenza. Ricordo che se ne parlò anche alla fine del mio mandato, quando si cominciò a discutere di un pos-sibile accorpamento con Città di Castello. Non se ne fece nulla perché i tempi erano troppo ristretti e credo che anche stavolta potrebbe finire in questo modo. Parliamo poi di due realtà mol-to differenti tra di loro e servirebbe comunque tempo per assi-milare un simile processo di unificazione. Noi eugubini siamo molto legati a Sant’Ubaldo e comprendo il malumore di tanti nel parlare di questi argomenti, ma è un rischio reale, anche se ancora forse non attuabile”.

Che ricordi ha il Bottaccioli vescovo delle Feste dei Ceri vis-sute durante il suo episcopato?“Momenti indimenticabili e vissuti sempre con grande traspor-to. In tanti ricordano anche i fatti avvenuti sul portone della Basilica nell’edizione del 2000, quando mi ri-trovai a dividere alcuni ceraioli che discuteva-no per la chiusura della porta. Ma vi dico la ve-rità: quella discussio-ne avvenne per motivi poco seri, perché anco-ra oggi ci si divide per niente. So che la mia impostazione scontentava qualcuno, ma non la rinnego. Sono altri i valori della Festa, che è fatta sempre in onore del Santo Patrono”.

E del Bottaccioli sacerdote in giovane età cosa ricorda?“La mia più grande fortuna fu quella di poter partecipare al Concilio Vaticano II, scelto dall’allora vescovo Beniamino Ubal-di come suo consulente e accompagnatore. È lì che compresi appieno la mia vocazione ascoltando quella forte proposta di rinnovamento che andava perpetuandosi nella chiesa. Mi sono emozionato nei giorni scorsi quando ho assistito dalla tv alla canonizzazione di Giovanni XXIII, figura fondamentale nella mia vita spirituale. Lui è stato “il mio campione” e lo porterò sempre nel cuore. Ero a Roma quando s’affacciò dal balcone di San Pietro e pronunciò la famosa frase della carezza da dare ai bambini. Non potrò mai dimenticarlo”.

Come vorrebbe festeggiare questa particolare ricorrenza dei 25 anni dall’ordinazione episcopale?“Onestamente non credo di meritare chissà quale omaggio. Mi è giunta voce che il vescovo Mario sta preparando qualcosa, ma non so se potrò partecipare alle celebrazioni previste in occa-sioni dell’anniversario della morte di Sant’Ubaldo. In questo momento sono preoccupato di una sola cosa: di presentarmi davanti a Dio, offrendo a Lui tutto quel che ho fatto, che è stato ciò che sono stato in grado di fare. Non ho rimpianti: ho speso tutta la mia vita al Suo servizio, e a Lui la dono”.

di ROBERTO BARBACCI

INSIEME Bottaccioli e Ceccobelli con la statua di Sant’Ubaldo sul Col di Lana

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SI ACCENDE LA CAMPAGNA ELETTORALE CON 5 CANDIDATI A SINDACO E 13 LISTE. TANTI VOLTI NUOVI, DERBY IN FAMIGLIA E SPACCATURE NEI PARTITI

CORRONO IN 278 PER 24 POSTIIN CONSIGLIO COMUNALE

Non sappiamo se è come scalare il palo della cuccagna, e se soprattutto in cima ci sono prosciutti, salami, capocolli e salsicce. Di sicuro, per 24 posti da con-sigliere comunale c’è una fila in propor-zione più affollata dei concorsi pubblici e dell’ufficio postale per pagare le bol-lette. Sono 5 i candidati a sindaco, soste-nuti complessivamente da 13 liste e 278

candidati. Riepilogo in ordine alfabetico: l’avvocato Francesco Gagliardi è sostenuto da Gubbio Bene Comune (20 candidati), Forza Italia (24) e Svolta Comune (19); l’ingegnere insegnante Pavilio Lupini è affiancato da Rifondazione Comunista (18) e Gubbio Libera (23); il manager imprenditore Ennio Palazzari ha con sé il Pd (24), Impegno per Gubbio (24) e Popolari per Gubbio (24); l’imprenditore informatico Rodolfo Rughi è alla testa del Movimento 5 Stelle (24) unica lista per scelta dei gril-lini che non fanno alleanze; l’insegnante vicepreside del liceo Filippo Mario Stirati corre con Scelgo Gubbio (24), Liberi e Democratici (24), Psi (21), Sel (17).Dei vecchi partiti sono rimaste 5 insegne: Pd, Psi, Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, Forza Italia. La tradizio-ne dei simboli di partito è sostituita largamente dall’irruzione del Movimento 5 Stelle e di ben 7 liste civiche. Il centrosinistra va diviso col Pd spaccato. Sono spaccati anche Psi e Sel.Con Palazzari ci sono 3 liste e 64 candidati. Nella lista del Pd, con 9 donne, spiccano l’ex assessore Virna Venerucci, negli ultimi mesi con la Giunta Guerrini, e della passata esperienza consi-liare il segretario Claudio Ruspi, il cardiologo Marco Cardile e Gabriele Cerbella. Prima esperienza per Massimiliano Grilli, guardalinee in Serie A e già internazionale. A proposito di cal-cio, nella lista civica Impegno per Gubbio figura Giuseppe Pan-nacci, direttore generale dell’AS Gubbio. Nel Pd ci sono anche Diego Pierotti, segretario provinciale dei Giovani Democratici, Catia Mariotti (trascorsi con Rifondazione Comunista ai tempi di Goracci) e Riccardo Rossi, direttore della Confesercenti atte-so dal derby in famiglia con il fratello Roberto (presidente della sezione arbitri) candidato con Gubbio Bene Comune e il cen-trodestra. Nella lista civica Impegno per Gubbio trovano spazio Daniela Mencarelli del Mencarelli Group e il nutrizionista Gui-do Monacelli. La lista Popolari per Gubbio vede tra gli altri Pa-squale Di Bacco (nel 2011 venne eletto col Pdl per poi passare al Gruppo Misto) e Giada Latini, già sindaco dei ragazzi.Stirati ha il maggior numero di liste (4) e candidati (86). Tra i nomi gli ex assessori Giuseppe Biancarelli (con Paolo Bar-boni nel 1993, poi presidente della comunità montana), Aldo Cacciamani (con Orfeo Goracci nel 2001 e 2006) e Spartaco Capannelli (col pidiessino Ubaldo Corazzi nel 1997), Alessia Tasso consigliere comunale nel biennio Guerrini col Pd, Gio-vanni Menichetti già segretario del Pds, Valerio Piergentili fuoriuscito dalla Sinistra Giovanile. Come era nell’aria, il Psi si è spaccato: il partito col simbolo è schierato con Stirati, mentre la minoranza interna Azione Socialista ha ufficializzato il soste-gno a Palazzari e a Francesco Zaccagni candidato al consiglio comunale nella lista Impegno per Gubbio.

Gagliardi fa leva su 3 liste e 63 candidati. Forza Italia ha come capolista il coordinatore comunale Angelo Baldinelli, che è anche il presidente del club locale Forza Silvio: nella lista di 24 candidati ci sono 14 donne.A sostenere Lupini ci sono 2 liste e 41 candidati con dei ritor-ni come Fabio Sebastiani (già segretario del Prc), Riccardo Farneti e Maria Clara Pascolini (già assessori con Goracci), il consigliere provinciale Luca Baldelli, Remo Bellucci e Gae-tano Tinti già consiglieri comunali con Goracci. Gubbio Libera ha come leader Aviano Rossi, vicepresidente della Provincia. I grillini fanno parrocchia per conto proprio, come da statuto.Al fianco di Rughi sono scesi in campo tutti nomi nuovi senza trascorsi. Si sono chiamate fuori le due liste civiche presenti nel passato mandato: Gubbio Partecipa e Un’altra Gubbio.

di MASSIMO BOCCUCCI

POLITICA

A sostegno di FRANCESCO GAGLIARDI

A sostegno di PAVILIO LUPINI

A sostegno di ENNIO PALAZZARI

A sostegno di RODOLFO RUGHI

A sostegno di FILIPPO MARIO STIRATI

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di MASSIMO BOCCUCCI

Comune, salta anche il bilancio preventivo

IL COMMISSARIO MARIA LUISA D’ALESSANDRO HA DECISO DI LASCIARE CAMPO LIBERO ALLA POLITICA. IL NUOVO SINDACO AVRÀ TEMPO SINO A FINE LUGLIO PER FARE I CONTI PREVISIONALI DEL 2014

Sarà la nuova Amministrazione Comunale a occuparsi del bilancio preventivo 2014. L’ha deciso il commissario straordinario Maria Luisa D’Alessandro, che preferisce far scorrere queste settimane senza assumere provvedimenti sostanziali. Tutto il contrario, per esempio, di come si è mosso a Gualdo Tadino il commissario Sal-vatore Grillo: si è insediato il 27 dicembre scorso, dopo la caduta del sindaco Morroni, e ha proceduto. Per Gubbio si tratta di una situazione imbarazzante dal momento che, al di là delle scadenze, il nuovo sindaco si insedierà probabilmente solo a giugno inoltrato e avrà tempi strettissimi per agire. Il commissario D’Alessandro ha guidato il Comune per un anno conoscendo tutti i meccanismi di spesa e di introiti, mentre chiunque prenderà in mano le redini del Comune si troverà a muovere in tempi stretti. I cinque in lizza sono alla prima esperienza da candidati a sindaco e dunque nel ruolo che uno di loro sarà chiamato a ricoprire. Il commissario gli lascerà un’eredità pesante. A Gualdo, invece, il commissario Grillo ha va-rato il bilancio previsionale, il programma triennale dei lavori pub-blici 2014-2016, il piano delle alienazioni e valorizzazione immobili comunali, il regolamento comunale per l’applicazione dell’imposta unica comunale Iuc, le aliquote e detrazioni Imu e Tasi, il piano fi-nanziario della Tari (ex Tares), nonché l’integrazione al regolamen-to per l’applicazione della tassa sulle occupazioni delle aree e spazi pubblici (Tosap). Il commissariamento a Gubbio, cominciato il 27 maggio 2013, si avvia a chiudersi lasciando in sospeso il bilancio di previsione e i progetti più importanti, come il polo commerciale di Fontecese (investimento da 19 milioni di euro per 70-80 posti di lavoro) e la riqualificazione delle Logge dei Tiratori (2,7 milioni). Si tratta di du-rissimi colpi per la disastrata economia locale. Difficilmente, infine,

si vedrà il 15 maggio installato il sistema di protezione sul muretto di piazza Grande. Il commissario D’Alessandro ha intanto lasciato in eredità un piano triennale del fabbisogno e delle assunzioni di personale. In un atto deliberativo, predisposto dal settore affari ge-nerali guidato dal segretario generale dell’ente, Paola Bastianini, è fissata l’assunzione del coordinatore pedagogico. Questo ruolo per lunghi anni è stato ricoperto in forma di rapporto collaborativo esterno, senza incarico fisso in pianta organica.Va ricordato come sulla gestione e la stabilizzazione del personale comunale, si siano consumati in passato dei passaggi discussi e con-troversi per i livelli di spesa (in un ente gravato da difficoltà finanzia-rie), per le procedure e i risvolti politici. Il commissario D’Alessandro ha deciso di operare una ricognizione registrando dall’agosto 2012 l’interruzione di quattro rapporti di lavoro (un geologo nel 2012, due collaboratori tecnici e un istruttore direttivo tecnico nel 2013: ci sono stati un decesso, un pensionamento e due dimissioni), con un recupero di risorse economiche per 71.829 euro.Per il 2014 è previsto un budget di 28.731 euro destinati alle assun-zioni, in un fondo complessivo di 59.601 di cui la metà viene desti-nato alle stabilizzazioni interne. Per procedere alle nuove spese si fa leva, nella delibera, sul rispetto del cosiddetto patto di stabilità nel 2013 prospettando che, in via previsionale, verrà rispettato an-che nel 2014 anche se il bilancio preventivo non è stato varato.Viene rimarcato, sempre nell’atto, come nel 2013 il Comune abbia “rispettato il vincolo della riduzione della spesa per il personale ri-spetto all’anno precedente”, e che nel bilancio di previsione 2013 il rapporto tra la spesa per il personale e la spesa corrente è stato inferiore al 35 per cento.

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ARRIVA ANCHE A GUBBIO IL CORAGGIO DELLA PAURA, L’ASSOCIAZIONE CHE ATTRAVERSO UNA SERIE DI DIBATTITI CERCA DI FAR COMPRENDERE LA PORTATA DI UN PROBLEMA SEMPRE ATTUALE, MA SPESSO IGNORATO E IRRISOLTO. E CHE TRAE LINFA VITALE DAI MODERNI SOCIAL NETWORK

IL CORAGGIO CHE AIUTA A COMBATTERE LA VIOLENZA

La violenza sulle donne vista come allarme sociale. È la mol-la che ha spinto un gruppo di amiche a fondare l’associazione Il Coraggio della Paura, che tratta il tema della violenza ben oltre i riflettori mediatici che puntualmente si accendono ogni qualvolta vengono alla luce casi di violenza domestica, su donne e bambini, destinati però ad attenuarsi a stretto giro di posta lasciando spazio a un sentimento di rassicurante ignoranza. C’è un prima ma c’è anche un dopo e ciò ha portato alla costitu-zione dell’associazione, guidata da Anna Maria Petri, che a di-stanza di un anno dalla sua fondazione ha già raggiunto risultati importanti promuovendo iniziative volte a raccogliere fondi e soprattutto a informare i cittadini circa i rischi che corrono e le dinamiche che ad essi portano. L’idea di un’informazione itine-rante ha permesso inoltre all’associazione di farsi conoscere un po’ in tutta l’Umbria, con Gubbio che è stata toccata lo scorso 29 aprile durante il convegno dal titolo Web Violenza Vergo-gna, organizzato grazie al contributo dell’avv. Francesca Pieri (che fa parte dell’associazione sin dalla sua nascita) incentrato in particolar modo sulle violenze perpetrate attraverso i social network e i più in generale con i moderni apparati tecnologici. Il dibattito, fortemente caldeggiato dal Commissario Maria Luisa d’Alessandro, che l’ha introdotto e al quale ha preso parte per tutta la durata degli interventi, ha rappresentato una novità as-

soluta per Gubbio, che ha avuto l’opportunità di allinearsi a mol-ti altri comuni umbri nei quali la discussione è stata già introdot-ta con incontri e iniziative lega-te ai temi cari all’associazione. Numerosi gli argomenti toccati durante il convegno eugubino: dall’analisi della psiche del-la vittima e degli effetti che la

violenza genera nella persona abusata, trattata dalla dott.ssa Chiara Sebastiano, al profilo criminologico dello stalker, con tanto di dati, realizzato dall’avv. Francesca Pieri; dal modo con cui anche semplici applicazioni via internet o cellulari possono risultare pericolose, nonché viatico per perpetrare violenza da parte di stalker, come spiegato dalla dott.ssa Annalisa Lillini, dirigente del compartimento della Polizia Postale, agli effetti del reato di stalking, presentato dal magistrato perugino Mas-simo Ricciarelli; dall’esposizione dei rischi rivolti soprattut-to alla sfera delle più giovani, elencati dal Dirigente Scolastico del Liceo Mazzatinti, dott.ssa Mariella Marinangeli, fino alla disamina dell’avv. Dario Tarantino che ha spiegato come “la questione della violenza sulle donne non sia una questione solo per le donne, affrontata e gestita da esse, ma piuttosto una que-stione culturale che gli uomini devono affrontare e contribuire a risolvere, attenendosi al loro modo di concepire l’altro sesso e di rapportarsi ad esso”.

di ROBERTO BARBACCI

DIBATTITO I relatori durante l’incontro del 29 aprile Foto Alfredo Pieri

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GORACCI NON SI DIMETTE E ASPETTA IL PRIMO VITALIZIO

L’EX SINDACO SIEDE IN CONSIGLIO REGIONALE E DOPO IL RINVIO A GIUDIZIO NON PARE INTENZIONATO A LASCIARE L’INCARICO, SEBBENE PER ESTRAZIONE POLITICA DOVREBBE APPLICARE ANCHE A SE STESSO IL PRINCIPIO DELLE DIMISSIONI EVOCATO PER GLI ALTRI CASI ANALOGHI. NEL 2015

CONCLUDERÀ IL MANDATO E RICEVERÀ IL PRIMO VITALIZIO DI CIRCA 3.000 EURO AL MESEdi MASSIMO BOCCUCCI

Sarà lungo e complesso il processo all’ex sindaco Orfeo Go-racci che dal 10 febbraio 2015, giorno fissato per la prima udienza, dovrà rispondere di 21 capi d’imputazione, a comin-ciare dall’associazione per delinquere, concussione, abuso di potere, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. Sono coinvolti altri sette tra ex politici, amministratori, dirigenti e funziona-ri comunali. A Goracci vengono contestati una serie di vicen-de che saranno passate al microscopio con documenti, inter-cettazioni, testimoni. Accusa, parti civili e difese si daranno battaglia. Ma cosa farà nel frattempo Goracci? Già, questa è la domanda più ricorrente. Se lo chiedono in tanti. Per adesso ha espresso “soddisfazione” dopo la prima sentenza del Gup Luca Semeraro che ha inquadrato l’inchiesta Trust sui pre-sunti scandali al Comune nel decennio 2001-2011 riducendo il quadro accusatorio per portarlo alla sostanza delle questio-ni emerse dalle indagini.

NON SI DIMETTERÀGoracci proviene da un fronte politico che sulla giustizia ha sempre mostrato posizioni nette: già in presenza di un avviso di garanzia, con ipotesi di reato gravi, dovrebbe scattare - per la sinistra - la rimozione dall’incarico istituzionale attraverso le dimissioni, e ancor più se c’è il rinvio a giudizio. Lui stesso

è sempre stato inflessibile al ri-guardo, come testimoniano i ri-petuti interventi, fin dai tempi di parlamentare quando si espres-se in aula a Montecitorio a nome di Rifondazione Comunista per l’arresto dell’allora ministro De

Lorenzo e successivamente su Berlusconi quando era indaga-to o processato. Cosa farà? Da come si esprime, da quanto si sa, Goracci non ha alcuna intenzione di dimettersi. Qualcuno potrà porre una questione di coerenza. Si vedrà.

PRIMO VITALIZIODi sicuro Goracci l’anno prossimo incasserà importanti be-nefici economici dalla sua lunga attività politica affiancata a quella di maestro elementare, per la quale continuano a es-sere versati dallo Stato i contributi. L’anno prossimo Goracci, classe 1959, concluderà il suo mandato da consigliere regio-nale e avendo compiuto quest’anno 55 anni potrà ottenere il primo vitalizio di circa 3.000 euro al mese (si aggiungono gli effetti del precedente dal 1995 al 2000). Non c’è male. Se c’è un vantaggio economico dal sistema di potere messo in piedi, alimentando il consenso elettorale, appare abbastanza chia-ro: lo stipendio attuale (nel 2013 ha dichiarato un reddito di 98mila euro) e il primo vitalizio dall’anno prossimo.

GLI ALTRI BENEFICIQuando compirà 60 anni, Goracci percepirà il secondo vitali-zio maturato nel biennio da parlamentare dal 1992 al ’94, con i successivi versamenti personali per maturare un importo sostanzioso (ci sono polemiche sul fatto che i versamenti dei parlamentari sono modesti rispetto a quanto poi incassano). Dalla politica, Goracci percepirà anche un altro importo de-rivante dal mandato da sindaco (2001-2010). Infine, Goracci maturerà la pensione da insegnante elementare anche se dal 1992 ha esercitato la professione a intermittenza e mai più ininterrottamente dal 2001. A Goracci piace fare la morale su tanti aspetti, impartendo lezioni in ordine sparso, ma su que-sto argomento, per esempio, ha sempre taciuto.

BALDINELLI ATTACCANel salutare con enfasi il suo rinvio a giudizio per il proscio-glimento da alcuni reati (come la violenza sessuale e altri episodi), Goracci ha sottolineato: “Mi sentivo sopra un maci-gno che pesava quintali, mentre ora è rimasto solo un sasso di pochi chili”. L’ex sindaco ha chiamato in causa una serie di persone. L’ingegnere Pio Francesco Baldinelli, uno dei te-stimoni dell’inchiesta Trust, ha preso posizione. “L’attività di travisamento dei fatti e di denigrazione delle persone - ha scritto Baldinelli in una lettera aperta a Goracci - impone di ristabilire correttamente i termini della questione. Come altri testimoni, io, appositamente convocato dalla procura, non ho fatto altro che adempiere a un preciso dovere imposto dalla legge: rispondere alle domande, dicendo la verità. Sulla base di tutti gli elementi acquisiti dall’inchiesta (intercettazioni te-lefoniche, atti, testimonianze, indagini svolte dagli inquirenti attraverso i carabinieri e gli altri organi di polizia giudiziaria), il tribunale di Perugia ha ritenuto il rinvio a giudizio. Più o meno allo stesso modo di Silvio Berlusconi, invece di atten-dere serenamente il giudizio, attacchi aspramente - osserva Baldinelli rivolgendosi direttamente a Goracci - e infanghi la magistratura e i testimoni, i quali invece meritano apprezza-mento e rispetto in quanto esercitano una pubblica funzione che rende possibile lo svolgimento dell’attività giudiziaria. Sono del tutto fuori luogo anche le tue affermazioni trionfa-listiche concernenti una certa riduzione delle ipotesi di re-ato inizialmente imputate. Non è importante il numero dei fatti contestati, quanto la loro gravità e consistenza. Dalla lettura del de-creto di rinvio a giudizio emerge chiaramente che il giudice per le indagini preliminari non ha fatto altro che togliere le frattaglie con-

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1515Goracci, che ha attra-versato la prima e la seconda Repubblica e tenta di entrare nella terza nonostante i danni amministrativi causati a Gubbio, rischia in cam-

pagna elettorale di farsi prendere la mano e com-

fermando totalmente l’impianto accusatorio della procura e rigettando l’assurda tesi del complotto politico-giudiziario, con la definitiva imputazione di ben 21 fatti costituenti gra-vissimi reati, i più infamanti per un pubblico amministratore. Si è trattato insomma di un importante e meritorio lavoro di scrematura effettuato dal tribunale che dovrebbe preoc-cuparti molto perchè consentirà al processo di concentrarsi sui reati importanti, evitando quelle lunghissime discussioni sulle minuzzaglie che tanto piacciono agli avvocati degli im-putati in quanto sono utilissime ai finì della prescrizione sulla quale sicuramente tu confidi e della quale, come risulta dal dispositivo della sentenza di rinvio a giudizio, tu hai già in parte beneficiato. Il macigno ti è rimasto sul groppone, men-tre ti sono stati tolti solo i sassolini. Arrivederci al processo: io come testimone, e in tale veste dovrò continuare a dire la verità; tu come imputato”.

LA POSIZIONE DI RUGHIGoracci ha chiamato in causa anche Lorenzo Rughi, che ha ricordato di essere stato ascoltato dai magistrati “come per-sona informata sui fatti, vista la mia esperienza di funziona-rio comunale interrotta quattro anni prima dell’avvio delle indagini. Anche un furbissimo protagonista politico come

Lo splendore della città dei Ceri e della propria bellezza incontaminata, l’autore-volezza del luogo che rende il Cuore Verde famoso in tutta Italia, la raffinatezza che un calice di vino può conferire con un toc-

co prelibato è ormai prossima, in virtù dell’imminente apertura di un punto vendita in città con l’esclusiva dei Vini Goretti. È così che l’attesa si trasforma finalmente in concretezza.Da anni infatti Cantine Goretti è uno degli sponsor principali del Trofeo Luigi Fagioli, la corsa automobilista in salita che ad agosto porta a Gubbio i migliori interpreti su scala nazionale ed europea. Una partnership, questa, che ha reso ancor più forte il legame tra l’azienda vinicola e la città, destinato ora a fondersi ulteriormente in virtù dei prodotti-simbolo Goretti nel mondo enogastronomi-co: da L’Arringatore al Il Moggio, dal tipico vitigno autoctono Gre-chetto al Pinot Grigio, dallo Chardonnay alla linea del bianco, rosso

e rosato, fresca e fruttata e ideale per tutti i giorni, fino a giungere a vini liquorosi come Sanctus XVIII e all’importante DOCG regio-nale, sempre firmata Goretti, Sagrantino di Montefalco.Quella della cantina Goretti è una storia di produttori, entusia-sti artigiani del vino. Storia che oggi vive la quarta generazione e che continua a proporsi nel panorama vitivinicolo italiano con orgoglio, passione e straordinaria continuità qualitativa. Qualità che anche a Gubbio potranno essere apprezzate in tutta la loro grandezza con la presenza delle eccellenze Goretti sia in bottiglia che sfuso. Saranno disponibili ottimi vini d’annata, ideali per ogni occasione e per tutti coloro che desidereranno avere un ottimo IGT Umbria Bianco, IGT Umbria Rosso e IGT Umbria Grechetto nei propri recipienti o in dame da 5 litri. Quest’opportunità sarà una bella possibilità per avere il vino Goretti al miglior rapporto qualità prezzo. Non resta che aspettare il grande giorno dell’inau-gurazione, che è oramai alle porte!

Cantine Goretti pronta a sbarcare a Gubbio

mettere errori banali. Il tentativo che lui fa di associare i suoi guai giudiziari con un accordo politico a tavolino, che coin-volgerebbe la mia persona, è una balla spaziale ed è semplice da dimostrare, usando un minimo di logica e di ricostruzione dei fatti politici salienti. Gli accordi a tavolino con Guerrini li ha fatti lo stesso Goracci sostenendolo a sindaco nel 2011, mentre il sottoscritto creava insieme ad altre persone una li-sta civica proprio per denunciare l’accordo di potere fra il Pd e il gruppo Goracci. Le altre persone alle quali mi associa Go-racci non le conosco, piuttosto si può notare come quasi tutti siano riconducibili alla sua esperienza politica dal momento che sono stati destinatari di incarichi ad personam da parte dello stesso Goracci. Il sottoscritto invece ha prestato servizio nel Comune di Gubbio

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di EMANUELE GRILLI

La Casa Famiglia Santa Lucia in festa nell’anno del centenario

NEL 1914 SALÌ AL CIELO MADRE ANTONIA LALIA, FONDATRICE DELLA CONGREGAZIONE DELLE SUORE DOMENICANE MISSIONARIE DOI SAN SISTO. MADRE DOROTEA MANGIAPANE

DAL 1981 NE PORTA AVANTI LA MISSIONE DIRIGENDO LA STRUTTURA EUGUBINA: “SONO GRATA AL SIGNORE, QUESTA CASA È UN AUTENTICO MIRACOLO, SI RESPIRANO GIOIA E SERENITÀ”

È tempo di festeggiamenti nella Casa Famiglia di Santa Lucia. Quest’anno ricorre infatti il centenario della na-scita al cielo di madre Antonia Lalia, e madre Dorotea Mangiapane, che da anni gestisce la struttura, non può che mostrarsi visibilmente emoziona-ta nel parlare di colei che ha fondato l’ordine delle suore Domenicane Missionarie di San Sisto: “L’emozione è molto grande, io vivo in questa co-munità e qui sento viva la presenza di madre Lalia, che è partita sin da Pa-lermo per amare tanti bambini che avevano bisogno della sua assistenza, e quella del nostro grande presidente Piero Cenci, a cui abbiamo dedicato una sala multimediale, che ha amato i nostri bambini come i suoi figli”.

Passando in questi ambienti si respira un aria di gioia e serenità. Di chi è il merito?“Il merito è di tutto il mondo, di persone e amici che tengono le loro braccia verso di noi e ci assistono là dove non arriviamo. Ognuno di loro può dire: Io ho messo una mattonella qui”.

Come è stato possibile creare questa Casa Famiglia e quali sono state le motivazioni della sua nascita?“Nel 1950 questa casa già esisteva, e al suo interno c’erano le mie con-sorelle e le orfanelle di guerra. Da questo si è pian piano trasformata in una scuola elementare, che ancora oggi è uno dei fiori all’occhiello della nostra struttura. Nel 1981 poi, quan-do sono arrivata qui, c’erano già un centinaio di bambini a scuola, tanto

che ho chiesto al dottor Cenci di rendersi disponibile ad acco-gliere qualsiasi bambino di ogni età. Cosi è nata la mia opera missionaria nel 1982, opera che sta molto a cuore alla madre fondatrice”.

Come si sente dopo tutto quello che ha realizzato?“È il Signore che fa tutto questo. A volte mi sento male quan-do vedo un bambino o una ragazza madre che non riescono a seguire il mio percorso. Mi sento una incapace e qualche volta non nego che piango, anche se poi mi faccio coraggio e vado avanti.Io mi ritengo una semplice suora, e per questa missione ho dato la vita dai 14 anni sino a oggi. Sono suora da 62 anni e l’unica cosa che chiedo al Signore è di morire suora, perchè anche all’ultimo momento il demonio tenta tutti. Ma io voglio restare forte”.

Quali soddisfazioni e quali sacrifici portano gestire questa Casa Famiglia?“Le soddisfazioni e i sacrifici si sommano entrambi e pure in grande numero, ma io posso contare sull’aiuto delle mie conso-relle e del personale che per me è come una famiglia. Mi sono affidata anche a delle laiche, perchè se tu lavori alla presenza di Dio non puoi aver paura. Spero che ne vengano sempre di piu perchè le suore italiane ormai sono molto poche. Vivo qui 24 ore su 24 questo perchè non riesco a lasciare questa fami-glia che ha bisogno di me. Ho dato la mia vita per questo, ho lasciato tutti e tutto per seguire il Signore in questo percorso e intendo continuarlo fino alla fine”.

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1515 LA RICORRENZA Tantissimi i bambini e i ragazzi ospitati nel corso dei decenni

LA CASA Madre Dorotea posa accanto alle statue dei santi in buona compagnia. Sotto, spazi e scene quotidiane della casa

SORELLE In posa con la statua di madre Lalia

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In tour nelle più belle arene italiane. Che estate sarà quella di Lucrezia Sannipoli? A pensarci adesso viene già la pelle d’oca. “Ogni tanto ci penso e onestamente non so come potrò reagire alla vista di così tante persone”, ammette. Lei, giovane violinista eugubina (classe 1993), prossima a concludere gli studi di conser-vatorio, una volta tanto avrà la possibilità di coniugare la bellezza del suo strumento con qualcosa che ha a che fare con la musica moderna. Non che non l’abbia già fatto prima: “Da alcuni anni fac-cio parte del gruppo The Generation e l’esperienza regala ogni giorno nuove sorprese ed emozioni. Però questa è un’occasione che capita poche volte nella vita. E onestamente non vedo l’ora di cominciare le prove del tour”.Lucrezia ha già partecipato alla registrazione del videoclip di Trattengo il fiato, ultimo singolo di Emma Marrone estratto dall’album Schiena. In una scena compare assieme al suo violino, e naturalmente non è un caso se nel prossimo tour estivo verrà assoldata nell’orchestra di strumenti e fiati che seguirà l’artista. “Tutto è nato quando Paolo Ceccarelli, col quale condivido l’espe-rienza di Al Fondino (la sala prove e registrazioni in via Leonardo

da Vinci), mi ha chiesto se fossi disponibile a raccogliere l’invito rivolto a lui dal direttore d’orchestra di Emma, che stava cercan-do degli archi per la realizzazione del brano e successivamente per le riprese del video. Mi sono buttata in questa avventura e da cosa è nata cosa”. Così dal 7 al 28 luglio salirà sui palchi di 6 tra le arene e le piazze più belle d’Italia: Verona (7 luglio), Lucca (11), Piazzola sul Brenta (Padova, Hydrogen Festival, il 19), Gallipoli (22), Taormina (26) e Napoli (28). Naturalmente però da metà giugno cominceranno le prove, che si terranno a Pesaro. “Sono davvero curiosa di cominciare questa avventura, anche se l’idea di presentarmi davanti a tanta gente un po’ mi spaventa. Specie la prima sera immagino che mi sentirò un po’ tesa. E capite bene, la prima sera suoneremo all’Arena di Verona…”. Un inizio col “botto” per un’esperienza destinata forse a cambiare le abitudini di chi ha fatto del violino, e più in generale della musica, molto più di un semplice modo d’essere. “È questa la vita che mi piace fare, anche se l’avventura nel tour di Emma rappresenta un cambiamento ra-dicale nelle mie abitudini. Ma è un’occasione che voglio vivere a fondo, sperando che sia l’inizio di una lunga serie”.

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LUCREZIA E IL SUO VIOLINOIN TOUR CON EMMA

LA GIOVANE VIOLINISTA EUGUBINA SANNIPOLI PARTECIPERÀ SUL PALCO ALLE 6 DATE ESTIVE DELLA MARRONE: “NON SO COSA MI

ASPETTA, MA PENSO PROPRIO CHE PROVERÒ TANTE BELLE SENSA-ZIONI”. PRIMO APPUNTAMENTO ALL’ARENA DI VERONA IL 7 LUGLIO

di ROBERTO BARBACCI

Un successo tira l’altro per i Blue Jade, la formazione musicale eugubina di scena nelle scorse settimane in Grecia in tour con Joe Lynn Turner, mostro sa-cro della musica hard rock e metal sta-tunitense. I Blue Jade si sono esibiti col cantante (che vanta collaborazioni con Deep Purple e Rainbow) nella prima tappa del tour europeo, in programma

ad Atene. Una grande soddisfazione per tutta la band, che nell’occasione era composta da Francesco Fagiani (chitar-ra), Michele Baccarini (basso), Lorenzo Cannelli (organo Hammond), Alberto Quacquarini (batteria) e Philip Sorana (voce), che ha potuto prendere parte a uno show ben riuscito che ha mandato in visibilio il pubblico ateniese.

Joe Lynn Turner e Blue Jade, esperienza da urlo

LO SHOW La serata di Atene ha confermato la bontà del binomio, atteso da altre tappe europee

È cominciata la grande avventura de Le Idi di Maggio. Dopo l’uscita del singolo Pane e Coni-glio, che anticipa quella del primo album della band (Mokajena, in uscita il prossimo 15 mag-gio), i ragazzi eugubini hanno cominciato il tour che li porterà a farsi conoscere da una vasta platea su scala nazionale. Tra le prime tappe c’è stata ad Urbino che ha visto la partecipazione di Cisco, popolare cantante dei Modena City Ramblers, che ha peraltro collaborato con il gruppo eugubino durante la stesura di alcune canzoni dell’album. Le Idi di Maggio torneranno sul palco a Roma (Locanda Atlantide) venerdì 9 e a Perugia (Afterlife) sabato 10.

Battesimo live con Cisco per Le Idi di Maggio

DEBUTTO Nella tappa di Urbino sul palco con la band eugubina anche la storica voce emiliana

LIVE I Blue Jade sul palco di Atene

SPECIAL GUEST Cisco e Le Idi

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di EMANUELE GRILLI

C’è aria di soddisfazione per il Rugby Gubbio, che ha potuto fe-steggiare il primato nella stagione regolare e il relativo approdo nei play-off dopo una annata estremamente favorevole, conclusa nel migliore dei modi con un rotondo 48-0 contro il Foligno Rugby. E il tecnico Mirco Pauselli, alla prima esperienza da coach dopo quais 30 anni vissuti sul campo, non può che valutare positiva-mente l’impatto con la nuova realtà: ”È stata una stagione mol-to positiva, dove abbiamo vinto tutte le partite e siamo rimasti imbattuti. Chiudere in vetta e accedere ai play-off era il nostro

obiettivo e ora ce li andiamo a giocare con l’idea di provare a fare strada. Sappiamo già che comunque vada il prossimo anno giocheremo in C1, poiché le nuove norme prevedono una divisione tra C2 e C1, ma proveremo a giocarci le nostre chance per andare direttamente in B attraverso i play-off. Sarà dura, ma vogliamo tentare”.

Quali sacrifici e soddisfazioni portano questo sport?“Noi ci stiamo allenando da agosto con un’ottima frequenza e una costante presenza di giocatori. Nel nostro sport, come in tutti gli altri, senza sacrifici non si ottengono risultati e tantome-no le soddisfazioni. Quest’anno la prima parte del nostro obietti-vo l’abbiamo centrata, ora vediamo come vanno i play-off”.

Cosa avete progettato per il futuro?“Prima vediamo come ci comportiamo in questi spareggi, poi una volta disputati vedremo cosa progettare, pur sapendo che salvo sorprese saremo comunque in C1. Sono estremamente soddisfatto dei miei ragazzi, non solo della prima squadra ma anche di quelli del settore giovanile che hanno ottenuto ottime soddisfazioni un pò in tutte le categorie che abbiamo affrontato. Come società siamo molto soddisfatti dell’annata”.Lo stesso pensiero è condiviso dal coach-giocatore Federico An-geloni: “È stata una stagione estremamente buona, abbiamo vinto tutte le partite di campionato e dal punto di vista dei ri-sultati il quadro è stato estremamente favorevole. Soprattutto siamo soddisfatti del fatto che abbiamo giocato con tanti giova-ni, molti dei quali provengono proprio dal nostro vivaio, segno che è un momento positivo per tutti. Anche nell’ultima partita c’erano in campo tanti ragazzi e direi che se la sono cavata egre-giamente. Ai play-off proveremo ad andare per vincere, anche perchè arrivati a questo punto non ci sono più le possibilità di nascondersi dietro a un dito. Abbiamo fatto bene finora e voglia-mo continuare a farlo”.

Rugby Gubbio, il f ilotto ècompleto. Ora ecco i playoff

RUGBY Soddisfatto anche Angeloni: “Bello vedere tanti ragazzi in prima squadra”

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L’IMPRONTA DEI CERI SULLA CATENA DELL’HIMALAYA

Pauselli e Angeloni

FOTO RICORDO Lo striscione celebrativo portato sul passo di Thorong La Passa dalla spedizione

eugubina, con l’invocazione a Sant’Ubaldo

IL QUINDICI EUGUBINO HA CONCLUSO LA STAGIONE REGOLARE VINCENDO TUTTE LE GARE. PARLA COACH PAUSELLI: “ANNATA

POSITIVA, ORA VOGLIAMO REGALARCI UN BEL FINALE. SAPERE DI AVERE ALMENO LA

C1 IN TASCA CI DÀ MAGGIORE LIBERTÀ”

LEPRI

Vessilli ceraioli sulla catena dell’Himalaya. Lassù un’impron-ta speciale eugubina, di quattro ceraioli di Sant’Ubaldo che sono arrivati in Nepal spinti dalla passione per l’alpinismo, portando Gubbio nel cuore e lasciando un’impronta dei Ceri. Hanno scelto un’escursione straordinaria, di quelle da rac-contare a figli e nipoti. Hanno affrontato 200 chilometri a pie-di di trasferimenti con due campi base, e sono quindi riusciti a raggiungere il passo nella catena himalayana di Thorong La Pass, a 5.416 metri d’altezza, nella catena montuosa del mas-siccio dell’Annapurna partendo da una quota di circa 1.200 metri. Si tratta Danilo Blasi, Ubaldo Colaiacovo, Roberto Minelli, Giampaolo Tomassoli. Una volta raggiunta la tappa del lungo percorso, con una temperatura per il periodo par-ticolarmente mite (15 gradi sotto lo zero) hanno subito lasciato gli stendardi ceraio-li predisposti per l’occasio-ne. Oltre alla preparazione fisica messa a punto per riuscire a raggiungere cer-ti livelli, i quattro eugubini hanno voluto portare con sé anche alcuni oggetti parti-colari, facendo per esempio personalizzare le tradizio-nali bandiere tibetane con le immagini dei propri cari

e degli ami-ci che non ci sono più. C’è tra queste l ’ immagine di Roberto Travers ini , per tutti Ca-saletto, in-dimenticato ceraiolo di San Giorgio. Dietro ogni bandierina è stato anche riportato, come preghiera, il testo dell’inno O Lume della Fede dedicato al patrono Sant’Ubaldo.

MESSAGGIO ELETTORALE A PAGAMENTO

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Un rinnovamento nella tradi-zione: si configura così l’assetto dirigenziale del Gubbio per la prossima stagione. Marco Fio-riti, Rodolfo Mencarelli, Sau-ro Notari, Fernando e Filippo Barbetti saranno alla guida. C’è la continuità con il coin-volgimento maggiore dei due Barbetti. Tutti dovranno con-dividere tutto, con il direttore generale Giuseppe Pannacci

uomo di raccordo, il diesse Stefano Giammarioli braccio ope-rativo e il team manager Luciano Ramacci uomo di riferimento sul campo. Fioriti manterrà la presidenza, almeno in questa fase, fermo restando che va avanti il principio della rotazione con la previsione che il prossimo presidente sarà Filippo Barbetti. No-tari per il momento preferisce stare in cabina di regia ma senza esporsi oltremodo.Fioriti resterà il riferimento a più stretto contatto con Giamma-rioli, proseguendo su una metodologia consolidata. Mencarelli garantirà con il presidente il grosso delle fideiussioni bancarie a copertura delle anticipazioni richieste sulle valorizzazioni attese dal Parma, e probabilmente anche da altre società di categoria superiore per coprire il budget della squadra, visto che gli emi-liani ridurranno considerevolmente le cifre rispetto al milione e mezzo di questa stagione. La fideiussione per l’iscrizione al cam-pionato (600mila euro) sarà garantita ancora una volta Notari, come per questa stagione. Dovrebbe restare lui, anche per que-

sto, il vicepresidente vicario, ovvero con delega alla firma. Questo ruolo è stato ricoperto precedentemente, per anni, da Giancarlo Brugnoni che adesso resterà come socio e sostenitore ma senza alcun incarico di responsabilità.L’aspetto primario che chiama in causa Fernando e Filippo Bar-betti riguarda l’impianto Luciano Cambiotti di Zappacenere: di-venterà il quartier generale aggiunto per gli allenamenti. Perciò all’Atletico Gubbio hanno già ridotto le disponibilità e graviteran-no meno rispetto al passato le società dilettantistiche della zona che lo utilizzavano per le partite e gli allenamenti. Oltre al discor-so dell’impianto, c’è il collegamento a livello di settore giovanile. I rapporti tra Gubbio e Atletico Gubbio saranno ancora più stretti. Impossibile stabilire oggi quanto sarà il budget, a parte la gestio-ne ordinaria (personale di servizio, trasferte etc.) che si vorrebbe ridotto rispetto ai circa 800mila euro di quest’anno. Il budget per la squadra verrà fuori dagli accordi che Giammarioli porterà con il Parma e altri club per cercare di avere anche per la prossima stagione una squadra a costo zero, o giù di lì.Il Parma intende ridurre notevolmente gli investimenti sui club satellite (16 in tutto, comprese le realtà all’estero) È possibile che si ottengano circa 500mila euro e il resto andrà cercato prenden-do giocatori da altre società di Serie A e B sempre attraverso il meccanismo delle valorizzazioni.

CALCIO

COSÌ CAMBIA IL GUBBIO,ORA GUIDANO IN CINQUERINNOVATA LA STRUTTURA SOCIETARIA CON MARCO FIORITI, RODOLFO MENCARELLI, SAURO NOTARI, FERNANDO E FILIPPO BARBETTI. PER IL BUDGET BISOGNERÀ ASPETTARE IL PARMA.

SARÀ RINNOVATA LA FORMULA DELLE VALORIZZAZIONI PER ALLESTIRE LA PROSSIMA SQUADRA di MASSIMO BOCCUCCI

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La stagione della Sezione AIA Carlo Angeletti di Gubbio sta per volgere al termine, ma anche le ultime giornate di campionato hanno riservato piacevoli novità. Tra queste c’è da annoverare l’esor-dio della giovane venten-

ne Alessia Fumanti nel campionato di Seconda Categoria: la direttrice di gara eugubina è stata designata per la sfida tra Profiamma-Preci (girone C), terminata 5-2 in favore dei padroni di casa. Grande è la soddisfazione del presidente Roberto Rossi per questo ennesimo debutto che conferma la vitalità e la grande attenzione rivolta anche al settore fem-minile, tanto che sono 10 i fischietti rosa della sezione eugu-bina (ed eugubino fu pure il primo arbitro donna della storia del calcio italiano: Paola Bazzoli nel 1990 diresse la gara del campionato Esordienti tra Cipolleto-Mocaiana, con tante tv nazionali collegate per l’evento). E a proposito di esordi, anche Emanuele Carpigna ha debuttato domenica scorsa in Prima Categoria (Pievese-Ammeto 0-3), allungando l’elenco degli esordi stagionali della sezione. Ha collezionato invece la 170esima gara di Serie A Massimiliano Grilli, che a fine stagione verrà dismesso per raggiunti limiti d’età.

Alessia Fumanti in Seconda Categoria

ARBITRI Anche Carpigna ha esordito in Prima

A COLLOQUIO Giammarioli e Fioriti: il futuro passa di qui...

IN POSA La Fumanti con Fiorucci del CRA e Rossi

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Spettabile redazione,vorremmo mettervi a conoscenza, e tramite voi tutta la cittadi-nanza, di un’iniziativa ormai presente da anni e operante in tutto il territorio eugubino, ma che estende i propri orizzonti anche fuori dai confini comunali.Questa realtà si chiama U.F.E., acronimo di Utenti Familiari Esperti. Gli U.F.E. sono un gruppo di volontari che hanno vissuto sulla loro pelle, o nella cerchia dei propri cari, periodi di disa-gio psicologico, acquisendo un sapere dato dall’esperienza che li mette in condizione di poter essere di aiuto per chi soffre dei medesimi problemi. Gli U.F.E. collaborano con il Centro di Salu-te Mentale di Gubbio in varie attività: una di queste è il Centro Ascolto, dedicato a tutte le persone che possono avere bisogno di un sostegno, o anche di semplice accoglienza e presenza, per parlare del proprio disagi o vissuto situazioni difficili “del poter vivere bene”, di ordine personale o all’interno del nucleo fami-liare. Ogni persona conosce il proprio vissuto e tramite la dispo-nibilità all’ascolto dei volontari, oltre all’aiuto specialistico, può passare dalla depressione che annichilisce alla vita piena. Attra-verso l’incontro con l’U.F.E. la persona in difficoltà, grazie allo spiraglio che si apre nello scambio dell’uno verso l’altro, intrave-de la speranza della guarigione e del recupero della serenità.Per questo la collocazione del Centro Ascolto è all’interno del Centro di Salute Mentale. Ha uno spazio dedicato esclusivamente a tale scopo e una linea telefonica diretta che non passa attra-verso un qualsiasi genere di filtro; le persone che desiderano contattarci in forma riservata possono farlo allo 075.9239362. Così come i medici e il personale tutto sono tenuti all’osservanza della segretezza, anche gli U.F.E. ne sono vincolati a rispettare le normative previste all’interno della Legge sulla Privacy. Altro va-lore aggiunto è che la collocazione del Centro Ascolto, fra gli stu-di medici del C.S.M., permette un continuo contatto con gli ope-ratori e il personale infermieristico. L’attività del centro è infatti costantemente monitorata da psichiatri, psicologi e infermieri.

Gli U.F.E. del Centro Ascolto sono soci della Crisalide Onlus, asso-ciazione di volontariato. Quest’associazione ha una convenzione con il C.S.M. di Gubbio e la AUSL Umbria 1, dalla cui sinergia è nato proprio l’attuale Centro Ascolto. La Crisalide Onlus è a sua volta un’associazione socioculturale cheopera nel territorio dan-do vita a numerose iniziative volte a promuovere, mantenere o recuperare la salute in termini fisici, psicologici e sociali per il bene di tutta la comunità. A tale scopo ha promosso nel corso degli anni numerose iniziative, quali rappresentazioni teatrali, laboratori di formazione per la produzione di manufatti in ce-ramica, collaborazione a vari progetti per la promozione del-la salute. In particolare nel mese di novembre ha partecipato all’organizzazione dell’evento Le Parole Ritrovate che si è tenu-to presso l’ospedale comprensoriale di Branca, dove sono state raccolte e presentate varie esperienze di fareassieme, fra cui an-che quelle dell’U.F.E. Tutto ciò ha impegnato le diverse realtà del volontariato in una manifestazione corale che ha occupato tutti per un’intera giornata. Nelle settimane successive un gruppo eu-gubino di U.F.E. ed operatori del servizio ha partecipato al terzo incontro nazionale degli U.F.E. che si è svolto a Roma: la realtà degli Utenti Familiari Esperti ha formato una rete che coinvolge l’intero territorio italiano, che pur nelle diversità e specificità so-cioculturale va rafforzandosi ed estendendosi.Ci piaceva informare la cittadinanza tutta in merito alla nostra esistenza e alle iniziative proposte anche in previsione dell’inau-gurazione ufficiale del Centro Ascolto, di cui a breve conoscere-mo i tempi e della quale vi daremo comunicazione. Sperando che la comunità possa accogliere il messaggio che abbiamo lanciato, aiutandoci ad integrarci ancora di più nel tessuto del territorio.Per maggiori informazioni si può contattare il numero 075.9239362 nei pomeriggi di lunedì, mercoledì e venerdì dal-le 16,30 alle 18,30, oppure recandosi presso la sede del C.S.M. nei locali del Centro Direzionale Prato.

Utenti Familiari Esperti

La posta dei lettori all’indirizzo [email protected]

L’esperienza degli U.F.E.per superare il disagio

LETTERE IN REDAZIONE

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Prendere una multa ci sta, ma ritirare il ciclomotore a Peru-gia dovendo sborsare 471,54 euro è qualcosa di allucinante. È la storia di un diciassettenne eugubino che s’è ritrovato nel mezzo di una disavventura. Ha digerito la multa di 26,60 euro, pagata entro cinque giorni dal verbale di contestazione di 38 euro elevato dai vigili urbani poiché trasportava la ragazza senza avere la maggiore età. Il fermo amministrativo di tren-ta giorni del motorino ha aperto una vera odissea. La polizia municipale, che dispone il sequestro dei veicoli quando pre-

visto dal codice della strada, non ha previsto un deposito a Gubbio: la gestione del servizio dopo le procedure d’appalto ce l’ha una ditta perugina, l’autocarrozzeria Grifo di Enzo Ciabatta in via Madonna Alta.

Il conto è diventato salato. La famiglia del ragazzo c’è rimasta malissimo nell’apprendere che di quell’importo la voce più consistenza riguarda il recupero del ciclomotore presso il de-posito temporaneo locale di Rampini Auto in via Benedetto Croce (250 euro), a cui si aggiungono le voci dei giorni di sosta (90 euro), l’indennità chilometrica (17,50), il carico e scarico veicolo (17,40), il diritto di chiamata diurno (11,61). Si arriva così a 386,51 euro, a cui è stata applicata l’iva al 22 per cento arrivando sino a 471,54 euro. Per recuperare il ciclomotore serve una cifra spropositata che tiene conto degli spostamen-ti sull’asse Gubbio-Perugia per le scelte del Comune di non circoscrivere il servizio in un ambito territoriale. Risulta in-comprensibile - è stato fatto notare dai familiari del ragazzo - come il deposito dopo il sequestro di un veicolo debba essere fuori dal territorio comunale di riferimento con un aggravio di spese e di disagi.

M.Boc.

Che botta ritirare il ciclomotore a Perugia!

SALASSO La storia di un 17enne: andare al deposito gli è costato 471,54 euro, oltre ai disagi

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la vera storia supera il mito

C’è San Giovanni XXIII della storia e c’è il Papa del mito. Intor-no al Pontefice Roncalli, anche alla luce della recente canoniz-zazione, si è creata una vera e propria opera mitizzatrice tesa a darne un’immagine progressista e rivoluzionaria, alimentata anche da alcune fiction televisive che, spesso e volentieri, sono l’unica fonte di informazione della gente comune, che finisce per prendere come oro colato tutto ciò che in esse viene rap-presentato.Sarà bene, per amore di verità, fornire qualche spunto di rifles-sione per evitare che, almeno i cattolici, creino attorno a questa grande figura una sorta di mistificazione ideologica e propa-gandistica. Iniziamo dall’equivoca definizione di Giovanni XXIII come “Papa buono”, una formula creata ad arte da chi non vuole lodare l’opera di Roncalli, ma piuttosto screditare tutta la storia della Chiesa cattolica.Definire un pontefice del XX secolo con l’espres-sione “il Papa buono” – dove ciò che è sconcertan-te è proprio l’articolo determinativo il – significa in realtà dire che tutti i predecessori di Roncalli era-no “cattivi”. Secondo il mito, inoltre, Papa Giovanni sarebbe stato un pontefice rivoluzionario, per la sua convocazione del Concilio Vaticano II e per le sue aperture a sinistra, con la nota distinzione tra “errore” (il comunismo) ed “errante” (colui che in buona fede aderisce agli errori del marxismo).Anche qui le cose stanno ben diversamente da come la propa-ganda laicista e le varie fiction (cioè finzioni) televisive vogliono far credere. Per quanto riguarda il Concilio, è noto che le inten-zioni di Roncalli erano quelle che fosse una ratificazione dei documenti preparatori del cardinale Ottaviani, principe della Chiesa molto stimato da Giovanni XXIII (malgrado venga sem-pre dipinto come un arcigno carabiniere della fede).Era convinzione del Papa che il Concilio si sarebbe chiuso entro dicembre del 1962. Ne parlò anche nel famoso “discorso della

luna” (curiosamente sempre ta-gliato in questo passaggio) e pare ormai appurato che sognava di chiudere il Concilio con la santifi-cazione di Papa Pio IX, il ponte-fice noto per le sue condanne del pensiero moderno.

Nel famoso discorso dell’8 dicembre 1960, infatti, Papa Gio-vanni disse: “Dalla contemplazione della figura mite e forte di Pio IX, prendiamo ispirazione per inoltrarci di buon passo nella grande impresa del Concilio Vaticano II, che ci sta innanzi”. An-che per quanto riguarda l’ambito liturgico, l’immagine del “Papa buono” tutto proteso a introdurre una nuova liturgia in italiano, è impietosamente smentita da un suo atto di magistero, la co-stituzione apostolica “Veterum sapientia” del febbraio 1962, in cui scrive: “Nessun innovatore ardisca parlare contro l’uso della lingua latina nella liturgia”.Un testo rimosso con imbarazzo anche dal sito del Vaticano dove, unico caso, non compare nessuna traduzione ed è lasciato nel latino originale. Ma è nella cosiddetta “apertura a sinistra” che la propaganda è smentita clamorosamente dai fatti. Ecco la testimonianza dei suoi «Scritti e discorsi» (II volume, pagina

456), dove afferma: “Debbo sottolineare con parti-colare rammarico del mio spirito la constatazione della pertinacia avvertita in alcuno di sostenere ad ogni costo la cosiddetta ‘apertura a sinistra’ contro la posizione netta presa dalle più autorevoli Gerar-chie della Chiesa”.Per quanto riguarda, infine, il rapporto con la si-nistra, varrà la pena ricordare che la scomunica ai comunisti del 1949 di Pio XII riguardava gli iscritti

al partito. Molti dimenticano che fu proprio Giovanni XXIII, dieci anni più tardi e precisamente il 2 aprile del 1959, a estenderla anche a chi, pur votando partiti sedicenti cattolici, appoggiava indirettamente i comunisti. Ecco il testo approvato dal “Papa buono”: “Non è lecito ai cittadini cattolici dare il proprio voto durante le elezioni a quei partiti o candidati che, pur non profes-sando princìpi contrari alla dottrina cattolica o anzi assumendo il nome cristiano, tuttavia nei fatti si associano ai comunisti e con il proprio comportamento li aiutano”. Pronunciamento mai revocato dalla Chiesa. Più chiaro di così.

LA ROCCA

a cura di LUIGI GIRLANDA

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Papa Giovanni XXIII,

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Centralino Comunale 075.92371Centralino Osp. Branca 075.9270801Pronto Soccorso 075.9270744Emergenza Sanitaria 118Numero Verde Farmacie 800.829058Guardia Medica 075.9239468Sez. Croce Rossa 075.9273500Gubbio Soccorso 075.9277779Carabinieri 075.9235700Vigili del Fuoco 075.9273722Vigili Urbani 075.9273770Cimitero Civico 075.9237690IAT 075.9220693Servizio Taxi 075.9273800Guardia Forestale 075.9272585Guardia di Finanza 075.9273789Centrale ENEL 800.900.800Canile 075.9274963ACI Soccorso Stradale 075.9274162Curia Vescovile 075.9273980

NUMERI UTILI

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Direttore Editoriale Massimo Boccucci

Direttore Responsabile Roberto Barbacci

Collaboratori: Luigi Girlanda, Emanuele Grilli

Chiuso in redazione: Martedì 6 Maggio 2014Aut. Tribunale di Perugia n. 21 dell’11 ottobre 2013

www.facebook.it/15giorni

COMUNALEPiazza 40 Martiri 10075.9272243CECCARELLIPiazza Giordano Bruno 2075.9221158LUCONIVia Perugina 151/B075.9273783PIEROTTIVia Campo di Marte 46075.920581CARDINALILoc. Casamorcia075.9255131MONACELLIFrazione Padule075.9229123BRANCAVia Ponte Rosso075.9256122TOMARELLILoc. Scritto075.920134

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Finita la corsa eugubina a Mezzogiorno in Famiglia

GUBBIO IN TV Non è bastata la rimonta nel gioco finale: promossa Camerino

Si ferma ai quarti di finale l’avventura della città di Gubbio nel programma Mezzogiorno in Famiglia, la popolare trasmis-sione in onda tutti i week-end su Rai2. Al cospetto del comune marchigiano di Camerino non c’è stato nulla da fare per la selezione eugubina, costretta a inseguire già dopo la prima giornata di giochi e presentatasi alla competizione finale, quella delle “manone” (di fatto decisiva per l’assegnazione del punteggio finale), in svantaggio per 5-1. Nonostante un bel recupe-ro, alla fine Camerino l’ha spuntata, prendendosi la semifinale. La delegazione di Gubbio nell’occasione è stata guidata dal prof. Alessandro Pauselli. Resta comunque tangibile l’importanza della vetrina mediatica offerta dalla tv di Stato a pochi giorni di distanza dalla Festa dei Ceri, da sempre uno dei momenti di maggiore afflusso turistico dell’anno.

Domenica 11 maggio la sezione CAI (Club Alpino Italiano) di Gubbio, in collaborazione con quella di Perugia, insieme a Humana People to People Italia organizza un’escursione per raccogliere fondi destinati alla costruzione di un ailo in Mozambico. Il percorso si snoderà attorno all’area del Parco di Coppo e non presenta particolari difficoltà, tanto da essere accessibile a tutti. Il programma prevede il ritrovo e la partenza alle ore 8.30 dal parcheggio Coop e il pranzo presso il rifugio Buca d’Ansciano gestito dal CAI. Il rientro è previsto intorno alle 16,30. Il contributo di 10 euro a persona verrà interamente devoluto interamente ad Humana. Per info: Giulio (349.2742260), Giuseppe (338.9980562) e Tiziana (334.6404751).

Escursione CAI al Parco CoppoINIZIATIVA BENEFICAANDATE EUGUBINI,

UN TUFFO NELLA STORIA DI IKUVIUMSabato 10 maggio alle 9,30 presso il Park Hotel ai Cappuccini verrà presentato il cortometraggio dal titolo Ètato : ighovi-nor - Andate, Eugubini - Gli antichi umbri delle Tavole Eu-gubine e noi, realizzato nell’ambito di un progetto di recu-pero delle radici culturali e di divulgazione tra pari, ideato e coordinato dalla cooperativa ASAD e realizzato col supporto

del program-ma europeo Gioventù in Azione, che vede prota-gonisti alcuni studenti del “Mazzatinti” di Gubbio. Dopo aver incon-

trato il glottologo Augusto Ancillotti e i suoi collaboratori Maddalena Fagiani, Elisa Pellegrini e Filippo Paciotti, gli studenti hanno effettuato un percorso di divulgazione attra-verso la pagina Facebook Quelli delle Tavole, che ha pro-dotto poi come risultato il video che verrà presentato, e che verrà realizzato anche in inglese e inserito poi su YouTube come cartolina da inviare ai loro coetanei europei.

PILLOLE

Come da consolidata abitudine, anche quest’anno durante il mese mariano (cioè maggio) si ripete l’omaggio dei fedeli eugubini alla Madonna. Ogni sabato mattina, a partire dalle 6,30, è possibile partecipare al pellegrinaggio da San Marziale fino all’eremo di San Girolamo. In occasione dell’ascesa in programma l’11 maggio saranno invitate anche le famiglie dei tre Ceri, alla presenza dei tre capodieci e dei capitani dell’edi-zione della Festa 2014.

Nel mese mariano a S. GirolamoPELLEGRINAGGIO

CIAK, SI GIRA Sul set del cortometraggio

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