quindicinale d’informazione

Giovedì 15 Gennaio 2015 Anno III Numero 30

GUBBIOGubbio - Via dell’Arboreto

Gualdo Tadino - Via V. Veneto

presso

CHIESTA A GRAN VOCE LA VIDEOSORVEGLIANZA NEL CENTRO STORICO PER FRONTEGGIARE GLI ATTI VANDALICI E LE SCORRIBANDE NOTTURNE.

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COPERTINA

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di MASSIMO BOCCUCCIE se facessero bene delle puntate a ciclo conti-nuo del Grande Fratello? Ma non quello di Ca-nale 5, bensì un sistema di videosorveglianza giorno e notte nel centro storico per fronteg-giare l’emergenza di chi incurante della buona convivenza civile, del rispetto dovuto a persone e cose, della quiete pubblica da salvaguardare, prende d’assalto strade e vicoli con azioni di teppismo e scorribande specie nelle ore notturne. L’allarme è scattato, segno di progressivo degrago che non è soltanto la condizione delle pavimentazioni e dell’arredo urbano. Qui si tratta di convivenza civile, di sicurezza e decoro.VIDEOSORVEGLIANZA Da più parti viene prospettata l’op-portunità di attivare un sistema di videosorveglianza nei punti strategici del centro per tenere sotto controllo con le teleca-mere i movimenti delle persone nelle zone più densamente abitate, specie di notte. Vengono ritenuti maturi i tempi per un’attività di controllo efficace e ripetuta nell’arco dell’intera giornata che possa integrare il sistema di pattugliamento delle forze dell’ordine, tra carabinieri e vigili urbani, che si sforzano di presidiare il territorio con gli organici a disposizione. Gli ul-timi atti vandalici ai presepi di San Pietro e San Martino, con le statue danneggiate e perfino Gesù Bambino trafugato, sono

soltanto il culmine di una situazione sempre più preoccupante. Sono state rilevate e denun-ciate delle condizioni difficili nei vicoli a ridosso di corso Garibaldi, nel quartiere di San Pietro in particolare e salendo verso la parte alta della città, oltre che nella piazza di San Giovanni.SCORRIBANDE NOTTURNE Vengono lamen-tate le insistenti scorribande notturne, con i

segni dell’alcol che spesso prendono il sopravvento con com-portamenti incontrollati tra urla e schiamazzi di gente (specie gruppi giovanili) che si muove liberamente senza alcun freno né controllo. Succede a notte fonda con l’andirivieni tra i vicoli e le vie principali del centro. C’è un piano che da anni prevede il posizionamento di telecamere ai varchi d’accesso alla città, ma il sistema è sostanzialmente finalizzato al controllo del traffico veicolare per regolarizzare l’ingresso in centro. La strategia in quel caso ha risvolti prettamente economici con la possibilità di elevare le multe con cui rimpinguare le asfittiche casse comuna-li. La videosorveglianza per monitorare strade e vie del centro va invece nella direzione dei controlli per salvaguardare la vivi-bilità e proteggere il tessuto urbano. Chiamatelo pure Grande Fratello, solo che stavolta vuol dire controllare per stare meglio e non sficcanasare per il gusto di farsi gli affari altrui.

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ATTUALITÀ

BOCCIATA IN REGIONE LA RICHIESTA DELL’INDIRIZZO SCOLASTICO AL “CASSATA-GATTAPONE”. SI PUNTA SU NUOVE INIZIATIVE PER COMPENSARE ANCHE IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI

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di MASSIMO BOCCUCCILo sapevano tutti che il Consiglio Regio-nale avrebbe bocciato, per la seconda volta, la richiesta di attivazione dell’in-dirizzo turistico-alberghiero all’istituto “Cassata-Gattapone”. Così come sapeva-no che nella maggioranza, nel Pd in par-ticolare, c’era già pronta una soluzione alternativa per compensare la mancata

concessione, tanto che Andrea Smacchi ha trovato il modo di portare comunque qualcosa a Gubbio (cioè dei corsi di for-mazione) e di tenersi buone al contempo le realtà (contrarie all’alberghiero) di Assisi, Città di Castello, Spoleto (che hanno l’indirizzo) e Gualdo Tadino (che temeva di perdere studenti) in vista della campagna elettorale per le elezioni di primave-ra. Non ha questi problemi Orfeo Goracci, che ha alzato la voce contro la Marini & C. sapendo di dover pensare a fine mandato solo al primo dei vitalizi. Il Consiglio Regionale ha fatto proprie le direttive della Giunta Marini espresse da tem-po dall’assessore all’Istruzione, Carla Casciari. In pratica è stata bollata come tardiva la richiesta di Gubbio perchè pre-sentata fuori tempo massimo, priva di copertura economica (non è stato deliberato chi si occuperà dell’acquisto delle cucine e l’allestimento del laboratori) e non attrattiva per i territori limitrofi. È arrivato lo schiaffone, lasciando cadere l’emendamento presentato da Goracci (Comunista Umbro) e votato a maggioranza in Terza Commissione.Con le elezioni alle porte, si prospetta tuttavia una mossa per-ché dalla Regione arrivi comunque qualcosa: si punta all’atti-vazione di corsi specializzati da affidare a livello organizzati-vo all’Università dei Sapori, oltre ad altre iniziative formative

legate al turismo. L’Università dei Sapo-ri, sovvenzionato dagli enti pubblici, è un centro di formazione promosso dalla Confcommercio di Perugia sotto l’ala di Sviluppumbria, Provincia e Comune di Perugia, strutturato per creare, svilup-pare e diffondere competenze, profes-sionalità e cultura dell’alimentazione. Realizza corsi professionalizzanti, con rilascio di qualifica e finalizzati all’inserimento lavorativo per le professioni di cuo-co, aiuto cuoco, pasticcere, gelatiere, pizzaiolo e barman; cor-si di formazione superiore di cucina e di pasticceria italiana, food e beverage manager; corsi amatoriali per appassionati e amanti della buona cucina e della cultura alimentare; percor-si formativi e di orientamento nei settori della ristorazione e della distribuzione alimentare rivolti ai ragazzi fino a 18 anni. Ha predisposto una mozione Smacchi, per attivare questi corsi compensativi dopo la bocciatura dell’alberghiero, dopo cheGoracci ha perorato invano la causa eugubina indicando come importante questo nuovo indirizzo scolastico per il ter-ritorio dell’Alto Chiascio. “La Regione - ha spiegato Smacchi - non dimostra alcuna volontà politica di risolvere le proble-matiche di un territorio svantaggiato”. Goracci ha ricordato come “il Consiglio Regionale aveva già detto no l’anno scorso ed è un atto gravissimo”. Il sindaco Filippo Mario Stirati si è detto “sconcertato e indignato”, definendo “pretestuose le argomentazioni”. All’attacco anche il giovane segretario di Ri-fondazione Comunista, Luca Casagrande: “C’è chi grida grida alla secessione e al referendum, di sicuro ora c’è solo il fatto che siamo un corpo estraneo a questa regione”.

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I settori che caratterizzano questa scuola (tecnologico, eco-nomico e professionale) sono già stati descritti e si connota-no per essere un polo di formazione tecnico-scientifica-pro-fessionale di alto livello, con oltre 30 laboratori e dotazioni tecnologiche all’avanguardia. Vale però anche la pena di soffermarsi su alcun caratteristiche organizzative che quali-ficano l’offerta formativa del più importante polo scolastico eugubino: la flessibilità e l’inclusività.

FLESSIBILITÀ DELL’OFFERTA FORMATIVA:L’I.I.S. “Cassata Gattapone” conta ben 10 differenti indirizzi di studio, ma per ogni settore il biennio tende ad essere unitario, in modo che sia possibile per gli alunni non solo orientarsi verso questo istituto (scegliendo uno dei 10 indi-rizzi), ma anche ri-orientarsi durante i primi due anni. Inol-tre la mattina viene suddivisa in lezioni da 55 minuti, con due ricreazioni, e ciò rende possibile aprire due ulteriori ore a recupero, tradizionalmente collocate nelle ore finali del martedì mattina. Al biennio le ore a recupero vengono impiegate per aumentare le lezioni delle materie fonda-mentali (italiano, matematica, inglese). Sempre al biennio, grazie a queste ore del martedì, vengono attivati corsi di recupero e potenziamento. Al triennio queste ore sono uti-lizzate per rinforzare le materie di indirizzo, oppure posso-no utilmente essere impiegate per organizzare laboratori di attività extracurricolari: scacchi, latino, greco, cinese, tea-tro, coro, fotografia, coding, robotica educativa, yoga, web radio: la scuola propone agli alunni del triennio una lista di possibili opzioni, e gli alunni (e le famiglie) scelgono quali corsi frequentare. La frequenza è comunque obbligatoria e viene redatta una specifica valutazione. Si tratta di una flessibilità che permette all’utenza di scegliere un piccolo percorso di studi, che qualifica la preparazione ed aumenta la motivazione degli alunni.

UNA SCUOLA INCLUSIVA:Questo è un aspetto al quale l’I.I.S. “Cassata Gattapone” tiene in particolar modo, cercando di garantire in pieno il diritto al successo formativo di tutti gli alunni, da quelli con problemi specifici (disabilità, dsa, bes) alle eccellenze: il fine ultimo di ogni istituzione scolastica pubblica dovrebbe infatti essere quello di garantire a tutti un orizzonte di impe-gno e aspettative in linea che le individuali inclinazioni. La flessibilità dell’offerta formativa favorisce un elevato tasso di inclusività dell’IIS “Cassata Gattapone”, poiché maggiori sono le possibilità di personalizzare i percorsi. Il Gruppo di lavoro sull’inclusione, composto da docenti formati e sempre attenti ai bisogni dell’utenza, lavora in sinergia con il C.I.C. (Centro di Informazione e Consulenza), progetto at-tivo ormai da anni all’interno dell’istituto, nel quale opera-no counselor, psicologi e docenti, nel tentativo di offrire un punto di riferimento per ogni problema degli alunni. L’inclu-sione è anche il tema di uno dei progetti attivati quest’anno all’interno dell’indirizzo “Costruzione ambiente e territorio (Geometri): in collaborazione con l’architetto Chiara Corazzi, i docenti dell’indirizzo “Geometri” cercheranno di aumen-tare il tasso di inclusività dell’istituto, andando a costruire percorsi segnalati, abbattere barriere architettoniche, fa-vorire l’utilizzo di spazi e strutture da parte di tutti; inoltre è in fase di studio la realizzazione di un percorso pedona-le e ciclabile, segnalato anch’esso, così da permettere un agevole transito dal parcheggio Camper (dietro la struttura scolastica) fino al centro storico.L’appuntamento è quindi per i prossimi open day del mese di Gennaio (18 e 24) e di Febbraio (1,15 e 21), per cono-scere direttamente spazi, strutture, docenti e caratteristi-che dell’offerta formativa dell’I.I.S. “Cassata Gattapone” di Gubbio.

I.I.S. “Cassata Gattapone”: un’offerta formativa flessibile per una scuola inclusiva

s CassataGattaponeIstituto di Istruzione Superiore ‘Cassata Gattapone’ - GUBBIO

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13 | 20 Dicembre10 | 18 | 24 Gennaio01 | 15 | 21 Febbraio

dalle ore 15,30 alle 18,30

Appuntamenti OPEN DAY

Per info: www.iisgubbio.gov.it 075 923 59 11

Venerucci.it

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LA STORIA L’attività va a gonfie vele a soli 18 mesi dall’apertura del primo punto vendita

LASCIARONO IL POSTO FISSO IN FABBRICA PER LANCIARSI IN UNA NUOVA AVVENTURA: DUE IMPRENDITORI EUGUBINI HANNO CAVALCATO L’ONDA E A FINE MESE APRIRANNO UNA

NUOVA FILIALE A VENEZIA. “TANTI SACRIFICI, MA IN FONDO CI SIAMO SOLO MESSI IN GIOCO”

Le Delizie sbarcano in lagunaLuca e Michele, la favola continua

di ROBERTO BARBACCILa vera sfida non è affrontare la crisi e viverla alla stregua di una “punizione”. La vera sfida è met-tersi in gioco, concetto che a molti giovani ancora oggi sfugge, magari perché condizionati da stili di vita troppo agiati per rimboccarsi le maniche. Non ditelo però a Luca Millucci e Michele Mo-sca. Potevano starsene a casa e “godersi” (si fa per dire) la cassa integrazione in attesa di tempi migliori. Invece hanno abbandonato il posto fis-so (e la chimera che ne consegue) scegliendo di investire sul proprio talento. Anzi, seguendo la propria passione. ROTTA A NORD-EST La storia di Delizie al Tartufo è nota a mol-ti e ha avuto vasta eco anche a livello nazionale. Tra pochi giorni però si arricchirà di un nuovo capitolo: dopo i tre punti vendita aperti a Gubbio nel 2013 in Via Cavour, Via dei Consoli e presso la Statale Contessa e quelli di Rimini e Treviso, inaugurati lo scorso anno, adesso è Venezia il nuovo lido d’approdo. “Non scegliamo mai le destinazioni a caso”, spiega Michele. “Il nostro approccio in questi 18 mesi non è mai cambiato: cerchiamo di capire quali sono i mercati più vantaggiosi e una volta individuati non perdia-mo altro tempo. A Gubbio, dove la clientela è prevalentemente turistica, abbiamo capito che molta di questa proviene dal Nord-Est. Da qui è nata l’idea di espanderci in quelle zone, esportando però non solo il tartufo, ma anche tanti prodotti tipici della regio-ne”. Perché sul carrozzone c’è posto per tutti: “Assieme a Luca ci siamo messi in gioco rinunciando a tanti interessi e spendendo tutto il nostro tempo per la buona riuscita di questa nuova attività imprenditoriale. Ma da soli il più delle volte si fa solo doppia fatica: allargarci ad altre aziende, promuovendo il Made in Umbria e con-sentendo ad altri di fare affari, è la cosa che ci rende più orgogliosi. Non a caso il punto vendita che apriremo a Venezia a fine mese, in concomitanza con il picco delle manifestazioni legate al carnevale,

si chiamerà Delizie dell’Umbria. E oltre al tartufo ci saranno vini, oli, formaggi e specialità regio-nali. È una formula vincente e non intendiamoci fermarci”.QUALITÀ La crisi c’è per tutti, ma l’annata del tartufo ha soddisfatto anche i palati più ri-cercati. “I prezzi bassi hanno avvicinato tanta gente che altrimenti sarebbe rimasta esclusa dalla vendita. Siamo contenti perché la qualità non è mai venuta meno. E un’attività come la

nostra non può prescindere dalla qualità. Certi turisti li vedi una volta nella vita: gli vendi il prodotto, se poi non è buono poco cam-bia, tanto non li rivedrai. Ma quando hai un punto vendita rivolto prevalentemente alla popolazione locale, come nel caso di quelli che abbiamo aperto fuori regione, allora non puoi permetterti di “bleffare”, perché altrimenti non tornerà più nessuno. E sulla qua-lità, credetemi, noi non abbiamo mai bleffato. Ce l’hanno ricono-sciuto anche tanti produttori del settore con decenni di esperien-za: è stato il complimento più bello che abbiamo ricevuto”. Certo il lavoro comporta spesso lunghi viaggi in auto e tanti sacrifici, ma Luca e Michele non se ne curano troppo. “L’abbiamo scelta noi questa strada, e per nessuna ragione al mondo vorremmo tornare indietro. Luca è uno dei migliori cavatori del comprensorio, anche se ormai non ha molto tempo per andare a tartufi. Però ha le co-noscenze giuste per ricercare i prodotti migliori. Io mi occupo del-la parte manageriale e della vendita, anche perché mi è sempre piaciuto stare al pubblico. Vendita sul posto ma anche online, che ci ha aperto orizzonti in ogni parte del globo. Lavoriamo 16 ore al giorno, forse anche più perché di notte, anziché dormire, pensia-mo a cosa fare il giorno dopo. La vita da operai non fa per noi, ma siamo convinti di averci visto giusto. E se non ci fossimo messi in gioco non sarebbe mai successo”.

Michele Mosca e Luca Millucci

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L’immagine di Expo 2015 anche nelle iniziative sul-la salute e il benessere del Centro Studi Nutrizione Umana, che ha ottenuto il patrocinio e l’utilizzo del logo da parte del comitato scientifico dell’appunta-mento fieristico. è un ulteriore lancio e riconosci-mento per il progetto “Le città del ben... essere”, coordinato dal nutrizionista Guido Monacelli che ha avviato uno stretto rapporto di collaborazione con il percorso “Dalla coltura alla cultura alimentare” avviato dall’università di Perugia. Il professor Francesco Tei, delegato del rettore dell’ateneo perugino, si è espresso in modo po-sitivo sulla progettualità eugubina, apprezzandone il mix tra aspetti scientifici, culturali e di solidarietà. “Per questi moti-vi e per la pluriennale collaborazione con vari dipartimenti dell’università - ha detto Tei - ho inserito le “Città del Ben…

essere” tra i progetti da proporre al comitato scien-tifico di Expo. Questa concessione ribadisce la qua-lità delle attività che, come ateneo, continueremo ad appoggiare”. Il progetto “Città del ben... essere”, fondato sull’educazione alimentare, è partito dal 1987 a Gubbio, per coinvolgere in seguito l’Alto Chiascio e l’Alto Tevere, trattando a pieno titolo i temi di Expo 2015 (Nutrire il pianeta - Energia per

la vita). “Viene premiata la pluriennale sinergia - spiega il nu-trizionista Monacelli - che ha visto da un lato le istituzioni (uni-versità, amministrazioni comunali, Asl 1, scuole) e dall’altro la società civile (Gal, associazioni no-profit e di categoria), con il decisivo apporto della diocesi sui temi etici. Chi volesse pro-porre attività in sintonia con le iniziative di Expo, potrà farlo scrivendo a gm@nutrition.it”.

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Il Dott. Guido Monacelli

ATTUALITÀ

NEL QUADRO STRATEGICO DI VALORIZZAZIONE DEL CENTRO STORICO È RICOMPRESO ANCHE L’INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE DEL LOGGIATO, MA LE PROCEDURE VANNO AL RALLENTATORE E COLORO CHE SONO CONTRARI AL PROGETTO NE APPROFITTANO PER ALZARE ALTRI POLVERONI

di MASSIMO BOCCUCCIChi ha tempo non aspetti tempo. Quando non lo cerchiamo assiduamente, lo rincorriamo frene-ticamente, lasciando l’impressione che ci sfugga. Sull’intervento di riqualificazione delle Logge dei Tiratoi gioca il fattore tempo, nel senso che il sin-daco Filippo Mario Stirati ha deciso di procedere ma i tempi si allungano e chi è contrario al progetto ne appro-fitta per polemizzare alzando continui polveroni. Il piano è pronto da un pezzo con tutti i pareri favorevoli di Ministero e Soprintendenza assunti agli atti, mentre restano all’ordine del giorno le diatribe sollevate dal comitato cittadino per la tutela dei beni culturali che si oppone e ne fa un caso politico. L’ulti-ma querelle della serie viene alimentata da un botta e risposta scatenatosi attorno a una lettera di Anna Marson, presidente dell’Ancsa (Associazione nazionale centro storici artistici), che puntualizza come il sodalizio non abbia adottato un parere uf-ficiale sul progetto. Ma c’è la presenza dell’Ancsa, con la vice-presidente Paola Falini e l’architetto Stefano Stocchi delegato del Comune, nel gruppo che ha redatto il Quadro strategico di valorizzazione del centro storico dove è ricompreso il progetto del loggiato predisposto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, proprietaria del monumentale edificio. Il quadro è stato varato con le posizioni favorevoli degli esperti, compresi i delegati dell’Ancsa che hanno collaborato. Con i pareri di leg-ge c’è dunque anche il via libera del gruppo di lavoro che per conto dell’Amministrazione Comunale ha messo a punto il qua-dro strategico. Ne hanno fatto fanno parte gli esperti Oberdan Armanni, Francesco Berni, Giovanni Cerfogli, Bruno Ga-brielli, Franco Mancuso e Fabrizio Toppetti, oltre alla Falini e Stocchi per l’Ancsa. Il comitato accusa il sindaco di aver fatto riferimento a un parere ufficiale dell’Ancsa, e Stirati ribatte che anche l’Ancsa ha fatto parte del gruppo di lavoro per il quadro strategico comprensivo delle Logge dei Tiratoi. Il braccio di ferro sui lavori (circa tre milioni di euro, compre-si 300mila euro di oneri destinati alle casse comunali) per ri-

strutturare il loggiato va avanti sin dai tempi del commissario Maria Luisa D’Alessandro. L’ope-razione procede a piccoli passi nonostante Stirati abbia annunciato a più riprese che si farà. C’è stato sotto Natale il passaggio in Seconda Commissio-ne consiliare permanente (urbanistica), voluto da

Stirati sebbene non previsto dalle normative. L’antico loggia-to, nella sua parte superiore, versa ormai da anni in uno stato precario e in preda ai piccioni che minano l’igiene nello storico edificio. Il piano per farne un contenitore aperto al pubblico è stato illustrato da Stirati e dal dirigente Francesco Pes ai consiglieri comunali componenti della commissione, presente una delegazione del comitato oppositore. È stata un’audizione, con interventi in ordine sparso e senza voto finale. Tutto ruota attorno alla posa di vetrate speciali anti-riflesso che porteran-no a ricavare all’interno del loggiato una sala per convegni ed esposizioni. Sono state anche evidenziate le soluzioni tecniche per spostare le vetrate internamente alla linea delle logge, ed è stato ricordato come la Fondazione Carisp con il presidente Carlo Colaiacovo abbia dimostrato ogni disponibilità a torna-re indietro se l’impatto dovesse risultare negativo.Aldo Cacciamani (Liberi e Democratici), Alessio Bazzurri (Scelgo Gubbio) e Massimo Ceccarelli (Psi) si sono espressi favorevolmente, rimarcando come il progetto sia stato segui-to dalla Soprintendenza e abbia ottenuto i pareri e le autoriz-zazioni previste. Rilievi critici sono venuti da Stefano Cecca-relli (Sel), che ha espresso l’assenza di una fase partecipativa pubblica esortando la Giunta Stirati a revisionare il progetto togliendo la vetrificazione. Dubbi sull’iter procedurale sono stati avanzati da Virna Venerucci (Pd). Il Movimento 5 Stelle, con Sara Mariucci e Mauro Salciarini, è tornato a chiedere un consiglio comunale aperto senza trovare la disponibilità della maggioranza: si sono espressi contro Moreno Zebi (Liberi e Democratici), presidente della commissione, e Mattia Marti-nelli (Scelgo Gubbio).

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Un nuovo servizio sanitario, messo in piedi attraverso un’intesa tra la cooperativa PrivatAssistenza di Perugia e Federfarma, va incontro alle esigenze di chi ha bisogno di assistenza. Basta rivolgersi in farmacia per avere a disposi-zione un infermiere professionale per ogni tipo di servizio, dalla semplice iniezione alle flebo e medicazioni, oppure un supporto per una serie di attività di assistenza. L’inizia-tiva di assistenza specialistica domiciliare è appena partita, in forma sperimentale, sul territorio provinciale, da Gubbio a Perugia, Assisi, Corciano, Deruta, Torgiano, Trasimeno, Marsciano. Questa forma di assistenza specialistica domi-ciliare di tipo infermieristico, pensata come una risposta integrativa alle problematiche di un’assistenza pubblica sempre più condizionata dalle ristrettezze economiche, rappresenta un ulteriore passo verso quella farmacia dei servizi che Federfarma ritiene possa essere tra gli elemen-ti principali di un nuovo modello sanitario rivolto ai citta-dini. Le prestazioni sanitarie offerte sono le più disparate e di esigenza diffusa, con un tariffario a seconda del tipo di intervento che potrà essere prenotato a domicilio recando-si in una delle farmacie Federfarma aderenti al progetto. L’assistenza si estende ad altre esigenze: il riferimento in questo caso e a ulteriori livelli di servizi socio-assistenziali come il bagno a domicilio, l’aiuto all’igiene personale, l’as-sistenza al pasto, l’alzata o la messa a letto, l’aiuto all’utiliz-zo dei presidi.

BASTA ANDARE IN FARMACIA E ARRIVAA CASA L’INFERMIERE

LA NOVITÀ

UN NUOVO SERVIZIO MESSO A PUNTO SUL TERRITORIO GRAZIE A PRIVATASSISTENZA

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Come mantenere la stessa rete dei servizi sociali pur avendo minori ri-sorse economiche a disposizione: a Gubbio, come altrove, le amministra-zioni comunali tendono a rimarcare che si può fare tutto anche con meno soldi. Ci tiene particolarmente la vi-cesindaco Rita Cecchetti, che ha le

deleghe portandosi dietro anche l’esperienza nel settore da dirigente all’Asl ora a riposo. Aumentano le tasse, mentre ca-lano i trasferimenti dallo Stato e altri incassi (vedi la discarica di Colognola). “Siamo impegnati - spiega Cecchetti - a mante-nere a bilancio i fondi necessari per garantire interventi ade-guati nella gamma dei servizi scolastici, di assistenza e domi-ciliarità verso minori e anziani, disabilità, accompagnamento al lavoro, sostegno delle povertà anche attraverso il fondo di solidarietà con la collaborazione di privati e associazioni”.Conti alla mano, risultano 569mila euro per 307 utenti del trasporto scolastico, 620mila per 305 studenti del trasporto pubblico, un milione e 79mila euro per 2.135 alunni delle mense, 896mila per la gestione degli asili nido con 160 uten-ti. Ci sono poi un milione e 136euro per i servizi sociali rivolti a 1.283 cittadini. “I fondi destinati alla politiche educative - evidenzia la vicesindaco - superano i tre milioni e per la ma-cro area delle politiche sociali si va oltre un milione.”. A breve verrà attivato un sistema informatico per conoscere i vari in-terventi, avendo a disposizione la modulistica e le tabelle, al fine di rendere trasparente ogni attività svolta. Annunciato il nuovo bando per le case popolari, con 185 domande pre-sentate.

Scuole e servizi assorbono milioni

WELFARE CANTIERE

Tirano dritti al cantiere di Fontecese per realizzare il polo commerciale. Sono state perfezionate alcune pro-cedure urbanistiche con gli uffici tecnici comunali, per gli allacciamenti viari, e si va avanti con la mega strut-tura che prevede la seconda sede di Coop e molte altre attività su una superficie di diecimila metri quadrati. Si attende anche il pronunciamento del Tar dell’Umbria dopo il ricorso di tre famiglie della zona, rappresen-tate dall’avvocato Mario Bruto Gaggioli Santini, che si oppongono alla realizzazione facendone anche una questione di indennizzo economico. Il tribunale am-ministrativo ha rinviato più volte il pronunciamento di merito e si è aggiornato al prossimo giugno. Fin qui sia il Tar che il Consiglio di Stato hanno respinto a più ripre-se la richiesta di sospensiva e l’iter tecnico-burocratico è andato avanti fino all’inizio dei lavori.Il contenzioso legale non impedisce all’operazione da circa 19 milioni di euro, guidata dall’imprenditore locale Stefano Rossi, di proseguire con la tabella di marcia che prevede l’ultimazione del complesso nel giro di 18 mesi. Nella vicenda, che ha alimentato discussioni e polemi-che ora sopite, s’inserisce un provvedimento appena adottato dal Comune che, dopo una serie di verifiche ha intimato con propria ordinanza la demolizione di un abuso edilizio nell’area. Questo abuso edilizio non è col-legato direttamente al polo commerciale ma riguarda un’abitazione legata invece ai ricorsi presentati. Nel ter-ritorio eugubino le irregolarità edilizie rivelate sono un numero impressionante (oltre 3.800) con ordinanze di demolizioni e contenziosi legali aperti. M.Boc.

Abusi edilizia Fontecese

Non c’è unità senza VeritàTra i segnali più inquietanti della crisi che sta attraversando il mon-do cattolico negli ultimi decenni c’è senza dubbio la diffusa incapa-cità, anche da parte di sacerdoti e vescovi, di riconoscere la gerarchia dei valori dottrinali. Questa incapa-cità, che ha conseguenze devastanti sulla vita dei fedeli, molto proba-bilmente affonda le sue radici nel drammatico calo del livello cultu-rale e dottrinale della formazione

che i futuri sacerdoti ricevono nei seminari. È un segreto di Pulcinella che ormai un giovane che esce dal seminario non ha le minime conoscenze della teologia cattolica autentica, vi-sto che nella sua formazione si è ritrovato a studiare per anni su testi di cattivi maestri come Freud o Heidegger e magari, salvo rare eccezioni, non ha letto quasi nulla, ad esempio, del-la Somma Teologica di san Tommaso d’Aquino. Sia questo il motivo o meno, resta il fatto che oggi nel mondo cattolico si assiste a un’incapacità endemica di riconoscere le più elemen-tari verità di fede e, soprattutto, ci sono equivoci fondamentali su alcune gerarchie di valori. L’esempio più vistoso, e purtrop-po in una prospettiva di fede più dannoso, è quello del rappor-to tra due valori importanti come la verità e l’unità. La Chiesa ha sempre insegnato che l’unità è un valore importante, ma è pur sempre subordinato e dipendente dal valore primario della verità. Senza “verità” non esiste alcuna autentica “unità”. Eppure, per una sorta di assurdo principio del ribaltamento, questa prospettiva sembra oggi drammaticamente invertita, anche nel magistero della stragrande maggioranza dei vesco-vi. Molti pastori, infatti, interpretano il loro ministero come finalizzato al mantenimento dell’unità dei fedeli. Ma la stessa

metafora del “pastore” insegna proprio l’esatto contrario. Nes-sun pastore degno di questo nome interpreterebbe mai il suo ruolo come quello di colui che è chiamato a tenere unito il gregge. Compito primario del pastore è quello di condurre il gregge, non di tenerlo unito. La stessa parola “vescovo” deriva dal latino “episcopus”, che deriva a sua volta dal greco �πίσκοπος, ossia “ispettore, so-vrintendente, sorvegliante”, cioè colui che “vigila” affinché la dottrina sia custodita integra. Il pastore è chiamato a vigilare affinché il gregge sia condotto al pascolo. In questa prospet-tiva, come è facile intuire, l’unità del gregge è sì valore fonda-mentale, ma non può mai essere assunto come valore ultimo. Facciamo un esempio banale. Se una parte del gregge si osti-nasse a voler andare verso un precipizio, che pastore sarebbe mai quello che per salvaguardare l’unità dicesse di restare in-sieme e facesse precipitare tutte le pecore nel burrone? Il non riconoscere il primato della verità sull’unità è uno dei segnali più inquietanti della crisi che la Chiesa sta attraversando. In un’autentica prospettiva cattolica le parole da usare come guida non sono “stiamo insieme”, ma piuttosto “restiamo nel-la verità”. Se l’unità fosse un valore in sé, dovremmo dire che anche un’associazione a delinquere unita sarebbe un modello da seguire. L’unità, in una Chiesa che ha smarrito il senso della verità, più che un valore rischia di diventare un disvalore. La storia dei santi ce lo insegna costantemente. I veri uomini di Dio hanno sempre ricercato la verità, anche quando significa-va creare dissidi e divisioni. In fondo è lo stesso Cristo che nel vangelo ci ha ammonito dicendo: “Credete che sia venuto a portare la pace sulla terra? Non la pace, ma la divisione!”.

LA ROCCA

a cura di LUIGI GIRLANDA

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A proposito dell’Alberghiero mancato...

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FESTA DEI CERI

di ROBERTO BARBACCIFinora tutto è andato secondo le previsioni. Andrea Fronduti per San Giorgio, Daniele Battistelli per Sant’Antonio: questo ha raccontato l’election day di domenica scorsa, che ha riguardato sangiorgiari e san-

tantoniari. Erano i favoriti e hanno rispettato il pronostico: “Morrino”, ceraiolo della zona di Padule, ha raccolto 436 voti, superando Paolo Biccheri (269), Christian Radicchi (134) e Andrea Lilli (45), con 16 schede nulle e 12 bianche sui 912

votanti complessivi. “Boccino”, esponente della zona interna di Sant’Antonio, ha otte-nuto 352 preferenze, Roberto Gaggioli 239 e Giacomo Marinelli Andreoli 192.All’appello manca soltanto il capodieci di

Sant’Ubaldo, con i ceraioli alle prese con la scelta del metodo di elezione. Domenica 18 gennaio è in programma l’assem-blea dalla quale scaturità la decisione finale. Si parte sulla base di due documenti redatti e condivisi da esponenti di tutte le manicchie, dunque non riconducibili a singole zone (come erroneamente sostenuto da più parti), analizzati e perfezionati nel corso di numerose riunioni. Uno prevede che a votare sia un “consiglio” di 29 ceraioli scelti all’interno delle zone (saranno 7 per ognuna delle 4 macrozone, più uno per fare conto dispari), con la brocca che tocchi a giro ognuna delle 4 aree individuate; l’altro che a votare siano i ceraioli “attivi”, cioè impegnati sotto la stanga nelle mute della città e del monte, con candidatura libera ed eventuale selezione da parte di un comitato composto dai ceraioli di brocca (massi-mo 15), che dovrebbero garantire anche una sorta di “giro” nelle candidature per non favorire solo determinate zone.

CAPODIECI, TOCCAA SANT’UBALDO

Fronduti e (sotto) Battistelli

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ATTUALITÀ

ASSEGNATO L’APPALTO PER OLTRE 800MILA EURO A UN’IMPRESA CON SEDE NEL TORINESE E MATRICE IMPRENDITORIALE NEL BASSO LAZIO. SI ASPETTA L’ATI PER RIVOLUZIONARE IL SISTEMA

di MASSIMO BOCCUCCII mezzi e gli uomini sono della Teknoservice Srl, società co-stituita nel 2004 con sede a Piossasco (Torino) e matrice im-prenditoriale nel basso Lazio che si è aggiudicata dopo una serie di ricorsi l’appalto da oltre 800mila euro, per un anno con proroga fino a 6 mesi, per rimettere in moto dal primo gennaio scorso con nuovi presupposti la raccolta dei rifiuti solidi urbani. La proroga è stata prevista fino a che non sarà attivato l’Ati a cui il Comune intende aderire. L’operazione è in agenda nel 2016, anche se potrebbe slittare. “Abbiamo in-tenzione di rimettere mano alla raccolta differenziata con una organizzazione efficiente ed efficace - spiega Alessia Tasso, assessore ai Lavori pubblici e ambiente -, dopo aver raccol-to un’eredità pesante con un sacco di problematiche. Ci sono leggi che fissano criteri e anche risvolti economici a carico dei Comuni. Siamo impegnati a razionalizzare l’intero settore”.Resta il nodo più intricato della discarica di Colognola. La ri-attivazione non ferma il processo di dismissione, con la fine

naturale del sito di smaltimento e tutto il peso di quanto è accaduto negli anni scorsi. La discarica è oggetto di un filone dell’inchiesta giudiziaria Trust, sui presunti scandali al Comu-ne nel decennio Goracci-Ercoli dal 2001 al 2011, ma soprat-tutto è una bomba economica a orologeria. “Negli anni passa-ti non è stato accantonato un euro per gestire la fase di fine vita del sito”, dice l’assessore Tasso rilanciando gli inquietanti scenari su dove siano finiti i soldi incassati. Potrebbero essere stati dirottati in altri settori dell’attività comunale, chissà se più redditizi per la gestione del consenso elettorale: anche su questo ruota l’indagine della magistratura. “Ci siamo ritrova-ti una situazione sconvolgente - aggiunge la Tasso - perché servono 5 milioni di euro, di cui un paio per interventi da completare nel giro di un triennio. Oggi abbiamo zero euro in cassa. È una questione da dover affrontare a livello di Ati perché siamo consapevoli che questa faccenda può portare il Comune al dissesto finanziario”.

RACCOLTA DEI RIFIUTI,TOCCA A TEKNOSERVICE

Sono andati a un passo dal realizzare un vero e proprio sogno. La compagine del Club Mundial di Gubbio s’è fermata solo agli ottavi di finale nei cam-pionati assoluti di Darts (le comuni “freccette”).

Matteo Tomassini, Serena Mantenuto, Leonardo Barbetti, Valentina Pompei e Roberto Cecchetti avevano vinto le selezioni regionali, fermandosi solo di fronte ai mostri sacri della disciplina.

FRECCETTE TRICOLORI - MUNDIAL DARTS SFIORANO IL TITOLO ITALIANO

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Società Editrice Infopress srlTel./Fax 075.9271422 Mail redazione@15giorni.it

Direttore Commerciale: Giancarlo BarbacciTel. 339.5744413 Mail giancarlo.barbacci@libero.itDirettore Editoriale Massimo BoccucciDirettore Responsabile Roberto BarbacciCollaboratori: Luigi Girlanda, Emanuele Grilli, Elia GrilliStampa: Dimensione Grafica snc - Spello (PG)Chiuso in redazione: Lunedì 12 Gennaio 2015Aut. Tribunale di Perugia n. 21 dell’11 ottobre 2013

www.15giorni.it

Il prossimo numero sarà in distribuzione da

GIOVEDÌ 5 FEBBRAIO 2015

Centralino Comunale 075.92371Centralino Osp. Branca 075.9270801Pronto Soccorso 075.9270744Emergenza Sanitaria 118Numero Verde Farmacie 800.829058Guardia Medica 075.9239468Sez. Croce Rossa 075.9273500Gubbio Soccorso 075.9277779Carabinieri 075.9235700Vigili del Fuoco 075.9273722Vigili Urbani 075.9273770Cimitero Civico 075.9237690IAT 075.9220693Servizio Taxi 075.9273800Guardia Forestale 075.9272585Guardia di Finanza 075.9273789Centrale ENEL 800.900.800Canile 075.9274963Curia Vescovile 075.9273980 075.9220795 333.5224537

NUMERI UTILI COMUNALEPiazza 40 Martiri 10075.9272243CECCARELLIPiazza Giordano Bruno 2075.9221158LUCONIVia Perugina 151/B075.9273783PIEROTTIVia Campo di Marte 46075.920581CARDINALILoc. Casamorcia075.9255131MONACELLIFrazione Padule075.9229123BRANCAVia Ponte Rosso075.9256122TOMARELLILoc. Scritto075.920134

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SAN MARTINO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Una buona notizia per la Scuola dell’Infanzia e per la Scuola Primaria di San Martino: fra poco bambi-ni e docenti potranno usufruire dell’area verde dell’Oratorio di San Martino. Il comune - nelle perso-ne dell’assessore Mancini, dell’ing. Santini e del geom. Marcheggiani - si è impegnato a realizzare il percorso “scuola sicura” per collegare il plesso all’area esterna dell’Oratorio, dotata di spazio verde con giochi, attrezzature e campetto polivalente. Dopo aver reperito le autorizzazioni ambientali e urbani-stiche, il comune sta reperendo le somme necessarie al finanziamento dei lavori. È stata già raggiunta un’intesa tra il Comune e la Parrocchia di S. Martino, la quale ha concesso l’utilizzo delle aree esterne dell’Oratorio. Al termine dei lavori lo spazio potrà essere fruito dai bambini e insegnanti del plesso cita-to, per svolgere attività ludico-motorie che completeranno l’offerta formativa già variegata, caratteriz-zata da uscite didattiche e partecipazione agli eventi folcloristici del centro storico della città.

I rappresentanti dei genitori della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria di San Martino

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La proposta di Renzo Menichetti, già assessore alla cultura, non è caduta nel vuoto. “Perché non esporre le Tavole Eugubine a Milano per l’Expo 2015?”: ecco l’idea. Il sindaco Filippo Mario Stirati ha risposto che un suggerimento del genere è bene accetto e che, attorno alla testimonianza più antica e celebrata della città, la prospettiva di valorizzazione deve essere sempre al centro dei pensieri. Menichetti, nel lanciare la proposta, ha fatto riferimento all’opportunità con annesse polemiche di esporre all’Expo i Bronzi di Riace. “Perché non offrire - osserva l’ex assessore - il prestito retribuito delle Tavole Eugubine?”. I tempi sono stretti e Menichetti invita a provarci, ad allacciare i contatti faceva leva anche nelle relazioni sull’assessore Augusto Ancillotti che delle sette tavole bronzee sa tutto. “Possedere le Tavole non basta, occorre costruirci attorno una comunicazione che coinvolga le altre eccellenze del territorio. Expo sarebbe un’occasione irripetibile creando anche il presupposto per un processo virtuoso di ripensa-mento delle strategie espositive e attrattive del museo del palazzo dei Consoli”.

Tavole Eugubine a Expo 2015, l’idea di Renzo Menichetti

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LA PROPOSTA IN VISTA DELL’EVENTO MONDIALE GRAN BALLO DEI BALESTRIERI

LA COPPA È DEL BURANO

Il 24 gennaio allo Sporting Hotel torna il Gran Ballo dei Balestrieri, pioniere dei vejoni. Prevendite: Colorificio Moderno (075 9277044) e Il Garden (075 9221177).

Grande soddisfa-zione per il Burano calcio a 5 di mister Matteo Borghesi: superando 4-2 il Balanzan (dop-piette di Carubini e Radicchi) i gialloblù hanno vinto la Cop-pa Umbra di C2. E ora puntano al bis in campionato.

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Esclusivista

SALDItaglie comode