15 Giorni - Numero 25 - 22 Ottobre 2014

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quindicinale d’informazione Mercoledì 22 Ottobre 2014 Anno II Numero 25 GUBBIO Gubbio - Via dell’Arboreto Gualdo Tadino - Via V. Veneto presso NON SI CAMBIA REGISTRO RIPRISTINATA L’ISCRIZIONE IN COMUNE DELLE COPPIE DI FATTO . PAVILIO LUPINI SI PORTA DIETRO LA MAGGIORANZA, IL PD E I GRILLINI. SI TORNA AL 2002 QUANDO ORFEO GORACCI E RIFONDAZIONE COMUNISTA FECERO PASSARE LA REGISTRAZIONE, ABOLITA NEL 2012 . LA COALIZIONE DI STIRATI , COMPRESA L’ALA CATTOLICA, HA DECISO DI SPOSARE LA CAUSA DEL DELFINO GORACCIANO GUBBIO FRAZIONE SPADA Via Vocabolo Fattoria 6 Cell. 338.9997941 Mail: [email protected] SIAMO APERTI dal Lunedì al Sabato dalle 9-13 e dalle 16-19 INTIMO UOMO / DONNA

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E' un numero davvero speciale quello che da mercoledì 22 ottobre verrà distribuito in oltre 450 locali pubblici del comprensorio eugubino: 15 Giorni taglia il traguardo dei 25 numeri e per l'occasione si veste a festa, inondando d'argento le pagine al suo interno. Un numero ancor più speciale perché distribuito assieme allo Speciale sulla 33esima Mostra del Tartufo Bianco di Gubbio. In copertina però spazio alla decisione del consiglio comunale di ripristinare il discusso registro sulle unioni civili, strumento mai utilizzato in passato, riproposto soprattutto per motivi politici. Il dibattito politico lo accende con un'intervista esclusiva Ennio Palazzari, fortemente critico verso l'amministrazione e i suoi primi atti. Poi spazio a temi di attualità (lavoro, illuminazione, parcheggi), storie e rubriche, con una sorpresa legata pure alla Festa dei Ceri. 15 Giorni viene distribuito in tutti i locali pubblici, bar, edicole, nelle scuole e nelle attività del Comune di Gubbio.

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quindicinale d’informazione

Mercoledì 22 Ottobre 2014 Anno II Numero 25

GUBBIOGubbio - Via dell’ArboretoGualdo Tadino - Via V. Veneto

presso

NON SI CAMBIA REGISTRORIPRISTINATA L’ISCRIZIONE IN COMUNE DELLE COPPIE DI FATTO. PAVILIO LUPINI SI PORTA DIETRO LA MAGGIORANZA, IL PD E I GRILLINI. SI TORNA AL 2002 QUANDO ORFEO GORACCI E RIFONDAZIONE COMUNISTA FECERO PASSARE LA REGISTRAZIONE, ABOLITA NEL 2012. LA COALIZIONE DI STIRATI,

COMPRESA L’ALA CATTOLICA, HA DECISO DI SPOSARE LA CAUSA DEL DELFINO GORACCIANO

GUBBIO FRAZIONE SPADA Via Vocabolo Fattoria 6 Cell. 338.9997941 Mail: [email protected]

SIAMO APERTI dal Lunedì al Sabato dalle 9-13 e dalle 16-19

INTIMO UOMO / DONNA

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COPERTINA

IL CONSIGLIO COMUNALE HA RIPRISTINATO IL REGISTRO DELLA DISCORDIA, ABOLITO DURANTE IL MANDATO DI GUERRINI. LA PROPOSTA DI PAVILIO LUPINI HA TROVATO FAVOREVOLE TUTTO IL CENTROSINISTRA. CONTRARIO FRANCESCO GAGLIARDI DEL CENTRODESTRA, MENTRE SI SONO ASTENUTI ENNIO PALAZZARI, CANDIDATO SINDACO PD, E MATTIA MARTINELLI DI SCELGO GUBBIO

di MASSIMO BOCCUCCI

LE COPPIE DI FATTORIENTRANO IN COMUNE

C’era da aspettarselo perché il richiamo della foresta è sempre forte. È bastato che Pavilio Lupi-ni, politico ormai scafato che a sinistra s’è fatto tutto il giro dei partiti, presentasse la proposta e d’incanto la coalizione di Filip-po Mario Stirati (compresa l’ala cattolica), il Pd e i grillini hanno dato il via libera al ripristino del famigerato registro delle coppie di fatto che era stato abolito due anni fa avendo peraltro in quel

momento una sola iscrizione. L’anello di congiunzione in tutta questa storia è Gabriele Tognoloni che nel 2002, in consiglio comunale eletto con Rifondazione Comunista al fianco di Orfeo Goracci, ne proposte l’istituzione votata a maggioranza (l’allo-ra Pds votò contro) e che oggi sta con il gruppo di Stirati. L’asse tra Rifondazione Comunista-Gubbio Libera e la nuova maggio-ranza di centrosinistra (Liberi e Democratici, Scelgo Gubbio, Psi) più il Pd e i grillini ha visto dapprima in terza commissione consiliare e quindi in aula la reintroduzione del registro, con il solo voto contrario del consigliere comunale di centrodestra Francesco Gagliardi (presidente della commissione) e l’asten-

sione di Ennio Palazzari, candi-dato a sindaco dal Pd, e Mattia Martinelli (Scelgo Gubbio) che nel 2012 aveva votato a favore dell’abolizione.Si è formata una larga maggio-ranza trasversale, tutta della stessa matrice ideologico-cul-turale, attorno alla proposta di Lupini, già assessore nella Giun-ta Corazzi prima e Goracci poi, quindi consigliere regionale di Rifondazione e successivamente

con Sel prima di essere candida-to a sindaco nel maggio scorso di Prc-Gubbio Libera con Sel in-vece al fianco di Stirati (non è fa-cile stare appresso a tutti questi spostamenti e in verità Lupini non è il solo).Il tormentone sul registro delle unioni civili risale al 2002 quan-do la “Sinistra Alternativa” mes-sa in piedi da Goracci lo volle adottare tra non pochi travagli interni (ci fu perfino chi dovette ingoiare il rospo per non perdere la poltrona). Poi, il 24 gen-naio 2012 l’abolizione con una convergenza tra il promotore di minoranza (l’insegnante e teologo Luigi Girlanda del Pdl) e una parte della maggioranza del sindaco Diego Guerrini. Due anni fa votarono in modo determinante per l’abolizione quattro consiglieri del Pd su sei. La decisione del consiglio co-munale fece il giro d’Italia e parecchio rumore. Così come sta-volta fa rumore chi, come il presidente del consiglio comunale Giuseppe Biancarelli (Liberi e Democratici, ex Pd), ha votato per il ripristino quando nel 2002 (allora nel Pds) votò contro l’istituzione.È tornato alla carica Lupini e ha aperto una breccia in terza com-missione composta da Mirko Pompei, Letizia Bellucci, Paola Biraschi e Annabella Cambiotti (Liberi e Democratici), Giacomo Faramelli (Scelgo Gubbio), Mar-co Cardile (Pd), Sara Mariucci (Movimento 5 Stelle), Francesco Gagliardi (centrodestra) l’unico dichiaratamente contrario. In aula consiliare si è riproposta la stessa alleanza trasversale.

Filippo Mario Stirati

È passato un anno da quando ci siamo presentati e siamo felici di tagliare il traguardo dei primi 25 numeri di 15 Giorni. È per questo che ci siamo voluti vestire a festa, inondando d’argento un numero decisamente speciale nel quale presen-tiamo (come già avvenuto lo scorso anno) uno degli eventi di maggior risalto del periodo autunnale, vale a dire la 33esima Mostra Mercato del Tartufo Bianco di Gubbio. 15 Giorni è più che mai un progetto compatibile con i tempi che corrono, uno strumento che senza alzare la voce, spin-to solo dalla voglia di raccontare e proporre alla comunità argomenti di interesse e riflessione, si è fatto strada dive-nendo un punto di riferimento per tanti. Il secondo anno di vita della nostra rivista si apre all’insegna delle novità: da

pochi giorni è online il sito www.15giorni.it, una piattafor-ma che non andrà certo a sostituirsi al formato cartaceo ma che anzi lo integrerà con nuovi contenuti multimediali e con la possibilità di avere sempre a portata di mano la nostra rivista. Inoltre il prossimo 25 ottobre presenteremo alla città la pubblicazione “I Ceri - La Festa 2014”, l’album fotografico che ripercorre tutte le tappe salienti dell’edizione 2014 della Festa dei Ceri (Grandi, Mezzani e Piccoli) con un’appendice dedicata al St. Ubaldo Day di Jessup e alle celebrazioni in onore di Sant’Ubaldo della cittadina di Thann, gemellata con Gubbio. Un prodotto realizzato assieme a PhotoStudio che ci proponiamo di realizzare ogni anno e che ci auguriamo possa trovare il gradimento dei nostri lettori.

EDITORIALE 15 GIORNI: UN VIAGGIO LUNGO UN ANNO E NUOVE SORPRESE IN ARRIVO

Pavilio Lupini

Francesco Gagliardi Mattia Martinelli

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IL CANDIDATO A SINDACO DEL PD, CHE IN CONSIGLIO COMUNALE SI È MESSO IN PROPRIO, È CRITICO SULLE STRATEGIE: “I COMUNI NON POSSONO PIÙ DIVENTARE PROPRIETARI DI

IMMOBILI E NON SI CAPISCE OLTRETUTTO DOVE SI PRENDONO I SOLDI. NON MI CONVINCE NEANCHE L’ACCENTRAMENTO DI SERVIZI SANITARI E PUBBLICI”. SULLE TASSE AL MASSIMO VA

GIÙ DURO: “NON SI È VOLUTA COLPIRE LA GRANDE EVASIONE CHE DERIVA DAI TANTI ABUSI EDILIZI”

POLITICA

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di MASSIMO BOCCUCCIHa preso le distanze dal Pd ufficiale, mettendosi in proprio in consiglio comunale, e ancor più dalla coalizione che governa la città e che ritiene inadeguata al compito. Ennio Palazzari disegna un quadro a tinte fosche tra scelte che ritiene sbaglia-te e dannose. Dal progetto per l’ex ospedale al registro delle coppie di fatto, dalle tasse alla città litigiosa e in difficoltà: Pa-lazzari dice la sua senza tanti complimenti. Come valuta i primi mesi di attività di Stirati, la Giunta e la maggioranza?“Deludenti per i cittadini di Gubbio. Capisco le difficoltà per i più giovani e meno esperti a orientarsi nell’amministrazione, perciò avrebbero dovuto individuare alcuni pochi problemi urgenti e risolverli”.Una larga maggioranza in consiglio comunale si è espressa per fare dell’ex ospedale una sorta di Comune-2 con tanti uf-fici pubblici, mentre lei ha preso le distanze. È perplesso?“Ho votato contro perché il recupero e la riqualificazione non possono essere asserviti a incombenti esigenze economico fi-nanziarie. Il progetto deve essere legato allo sviluppo della città nel futuro. È indispensabile inserire il recupero della struttura nel Quadro strategico di valorizzazione (Qsv) che è un docu-mento di programmazione nell’accezione più ampia. Il Qsv an-cora non ha iniziato il percorso tra i cittadini, esso deve indi-viduare obiettivi e finalità condivise in un’ottica di sviluppo di lungo periodo. Non sono convinto dell’accentramento presso la struttura di tutti i servizi legati alla sanità, ovvero la cosiddetta città della salute, delle sedi delle associazioni di volontariato e di tutti gli uffici comunali. L’accentramento porta all’isolamen-to di parti della città in cui sono presenti attualmente gli uffici e crea problemi rilevanti al traffico in piazza 40 Martiri che è il punto d’ingresso dove già insiste un grande parcheggio, una via di scorrimento del traffico. Non si conoscono, oltretutto, i

metri quadrati da acquistare, non si ha idea del prezzo d’acqui-sto, non si sa l’importo necessario per la ristrutturazione”.Vede così nero in questa operazione?“Se in questo periodo di crisi profonda si dovesse bloccare l’ini-ziativa per mancanza o insufficienza di risorse, la paralisi influirà negativamente per anni e anni sull’intero centro storico. C’è una legge recente che impedisce ai Comuni di divenire proprietari di immobili e viene da chiedersi come si supera questo ostacolo. Se l’acquisto è tanto urgente e indifferibile da non poter consentire la possibilità di indire un concorso internazionale di idee da tutti voluto e sbandierato, resta da capire perché non si sono almeno avviati contatti con Fondi di investimento immobiliare per avere indicazioni e progetti da operatori qualificati. Siamo poi sicuri che la Regione restituirà a Gubbio i 6 milioni di euro a suo tem-po non utilizzati considerando le ristrettezze di bilancio in cui si trova? E se il Comune dovesse fare un altro passo indietro ai già tanti fatti in passato sull’argomento, non sappiamo la Regione in quale considerazione terrà i cittadini eugubini”.Può essere definito sorprendente il ripristino del registro delle coppie di fatto dopo l’abolizione e il balletto dei voti nel 2002, 2012 fino all’ultimo?“È sorprendente, anche perché non interessa affatto la stra-grande maggioranza dei cittadini”.Era proprio inevitabile la bastonata su tasse e tariffe?“Era evitabile. Non si è voluta colpire la grande evasione che deriva dai numerosissimi abusi edilizi”.Cosa pensa del Pd sempre più diviso?“Dovrebbe guardare al futuro per il bene di questa città”.Questa città si sta risvegliando in qualche modo?“Non intravedo per ora sintomi di risveglio, che si può avere solo con una pacificazione vera tra le varie componenti della vita cittadina divise da anni di rancore”.

ENNIO PALAZZARI BOCCIA IL PIANO

PER L’EX OSPEDALE

Un segretario generale del Comune che ha lasciato, Paola Bastia-nini trasferitasi a Todi, il successore che non c’è e il facente fun-zioni che è cambiato ancor prima di insediarsi. L’intreccio ha fat-to parecchio rumore. La Bastianini si era insediata il 5 settembre 2011 passando attraverso la bufera giudiziaria che ha travolto il Comune, la caduta del sindaco Diego Guerrini e il commissaria-mento. La Giunta Stirati ha proceduto alla nomina a vicesegretario della funzionaria Nadia Minelli, in servizio presso il settore affari generali e incaricata di posizione organizzativa del servizio perso-nale, affari generali e organi istituzionali. Per farlo la Giunta aveva modificato il regolamento degli uffici e dei servizi comunali. Ma la nomina è stata revocata a stretto giro perché la modifica del

regolamento è risultata in contrasto con lo Statuto Comunale che prevede per quel ruolo soltanto una figura dirigenziale. Adesso c’è Raoul Caldarelli nominato vicesegretario e dotato dei superpoteri perché a questo incarico aggiunge quello di dirigente del settore sviluppo economico, sociale, turismo e cultura e ad interim anche la responsabilità del settore affari generali. Tutte queste manovre sono state interne alla Giunta e agli uffici, senza alcuna comuni-cazione preventiva in consiglio comunale né all’opinione pubbli-ca. Finchè sono intervenuti pesantemente i consiglieri comunali di minoranza Francesco Gagliardi (centrodestra) e Pavilio Lupini (Rifondazione Comunista-Gubbio Libera) che hanno posto il pro-blema della nomina della Minelli con la conseguente revoca.

Comune, Raoul Caldarelli ha i superpoteri

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POLITICA L’ex sindaco non ha spazi per ricandidarsi in Regione alla fine del mandato

Goracci torna a scuolatra un vitalizio e l’altroSi è già attivato Orfeo Goracci per rientrare a scuola quando l’anno prossimo concluderà il mandato di consigliere regionale. L’aspetta la sua cattedra di insegnante ele-mentare, mantenuta saldamente nel tempo mentre passava da un incarico politico-istituzionale all’altro. Ha preso i contatti con il Terzo Circolo e si è aperto la strada per tornare a insegnare, ripartendo dal plesso scolastico di Padule o Torre dei Calzolari. Aveva lasciato la cattedra nel 2001 dopo l’elezione a sindaco. Per essere precisi, Goracci ha lascia-to per la prima volta la scuola nel 1992 dopo l’elezione in Parla-mento (fino al 1994), per poi tornarci a singhiozzo tra l’avventura in Regione (1995-2000) e quella in Comune (2001-2010) cui è seguito questo quinquennio in Regione. Nel frattempo, per tutti questi anni ha mantenuto il posto di insegnante ma soprattutto sta maturando la pensione scolastica pur non esercitando (vale

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ORMAI BATTITORE LIBERO SENZA PARTITO, HA GIÀ PREPARATO IL RIENTRO AL TERZO CIRCOLO, FORSE AL PLESSO ELEMENTARE DI PADULE. A FINE LEGISLATURA RICEVERÀ COMUNQUE IL PRIMO ASSEGNO MENSILE PER LA MILITANZA POLITICO-ISTITUZIONALE

per tutta la “casta”, ma ciò non toglie che sia uno scandaloso pri-vilegio).Ora lo scadenzario di Goracci, classe 1959, è presto fatto: dal prossimo anno tornerà a scuola percependo regolarmente lo sti-pendio, accumulerà il vitalizio di consigliere regionale, aspetterà il prossimo vitalizio da parlamentare, un’altra pensione dai versa-menti da sindaco e quindi la pensione da insegnante. Totale: due vitalizi e due pensioni. Niente di irregolare, sia chiaro. Questa è la legge e l’ex sindaco non può che attenersi scrupolosamente a quel che di sostanzioso passa il convento, anche se nel suo caso è opportuno chiamarla… Casa del Popolo. M.Boc.

Niente da fare: Matera Capitale eletta Europea della Cultura 2019 e Perugia respinta con Assisi e Gubbio, salita per ultima sul carro sperando che fosse vincente. Un’altra sconfitta sono-ra, davanti al riscatto del sud, nonostante l’ottimismo sparso in quantità industriale con i soliti toni trionfanti della politica prima del verdetto. Una delusione? Molto di più. Una grande illusione perché erano state date in pasto all’opinione pubblica delle aspettative irrealistiche al di là delle dichiarazioni di faccia-ta. Perugia gode di pessima fama per il caso Meredith e la dro-ga. I reportage giornalistici degli ultimi anni, peraltro di settori dell’informazione tradizionalmente vicini alla sinistra, l’hanno

dipinta nel peggiore dei modi e l’immagine è compromessa an-che all’estero con la vicenda dell’omicio Kercher. Non è bastato un pò di maquillage per farne risaltare le bellezze, che pure ci sono e pregevoli, a fronte di un degrado allucinante. Assisi ha fatto male i calcoli (sarebbe stato meglio che si presentasse in splendida solitudine: avrebbe avuto molte più chance) e Gub-bio è andata a rimorchio pensando di raccogliere qualche (buo-na) briciola. Sì, le briciole dell’illusione. Sarebbe stato meglio mettere tutte le energie per fare breccia nell’Unesco dopo le bocciature sulla richiesta di entrare nell’elenco delle città patri-monio mondiale e con i Ceri tra i beni immateriali.

Capitale della cultura, un’altra causa persa

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ATTUALITÀ

di MASSIMO BOCCUCCI

SUL PUC DI SAN PIETRO SI CONCENTRANO LE INDAGINI DELLA PROCURA, LE VERIFICHE DELLA CORTE DEI CONTI E LA RICHIESTA DI UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA AVANZATA DA GAGLIARDI LA MAGGIORANZA ORA FA QUADRATO LASCIANDO CHE A PRONUNCIARSI SIANO I MAGISTRATI

Riprenderanno a breve i lavori al parcheggio multipiano di via Fonte Avellana, aggiudicati all’impresa locale Vagnarelli Srl, dopo che il lodo arbitrale (un milione di euro dal Comune alla San Pietro Project Financing Srl) ha certificato il ritorno dell’operazione in mani pubbliche. Pare tutto facile e felice-mente risolto per il Puc San Pietro. Non è così. Restano i “bu-chi neri” in questa storia, quelli aperti dal 2007 quando venne varata tra forti perplessità la gara d’appalto e poi proseguiti con l’iter, le variazioni, fino al blocco dei lavori e l’indennizzo economico. Il Puc di San Pietro è un filone dell’inchiesta Trust sui presunti scandali al Comune nel decennio Goracci-Ercoli. I magistrati mettono l’occhio sulle relazioni tra le procedure politiche e tecniche. Lo fa anche la Corte dei Conti, chiamata a studiare a fondo il lodo arbitrale.Il consigliere comunale di centrodestra Francesco Gagliardi ha pensato anche a una commissione istituzionale d’inchie-sta. Ma per attivare questo tipo di organismo, il regolamento prevede che la richiesta venga sottoscritta da un terzo degli eletti. La richiesta è rimasta senza seguito, neanche discussa in consiglio comunale. Hanno deciso di convergere, respin-gendo nei fatti l’iniziativa della commissione politico-isti-tuzionale, Rifondazione Comunista che ha avviato e gestito l’operazione dal 2007 al 2011, il Pd che l’ha portata avanti nel biennio Guerrini e l’attuale maggioranza che ha varato il lodo arbitrale.

La maggioranza del sindaco Filippo Mario Stirati, dove ci sono ex Ds-Pd e anche ex di Rifondazione Comunista, fa quadrato pro-iettandosi solo al futuro dopo aver sottoscritto il lodo arbitrale con la società locale San Pietro Project Financing Srl che si è ri-tirata dall’appalto. In sostanza, la coalizione di governo, e parte dell’opposizione che ha gestito in passato la spinosa faccenda, lascia che a pronunciarsi siano i magistrati. Gagliardi aggiunge altri dubbi ai vecchi dubbi: “L’utile d’impresa – sostiene l’avvo-cato – previsto per il parcheggio di San Pietro, a opere ultimate e perfettamente funzionanti, era di circa un milione e 300mila. L’esecuzione del lodo arbitrale porta circa un milione e 200mila nelle casse della società che ha rinunciato a ultimare l’opera. Qualcosa non torna”.A parte la controversa storia dell’appalto e dell’iter, le motivazio-ni ufficiali riportate all’opinione pubblica per giustificare il cospi-cuo esborso hanno sempre chiamato in causa il finanziamento della Regione coi fondi da dover restituire (circa 3,5 milioni di euro) se il parcheggio non venisse ultimato, anche se i tempi di completamento dei lavori risultano già largamente scaduti. Ga-gliardi rimarca come il Puc di San Pietro sia tornato nella proprie-tà del Comune a novembre del 2012 e che dunque il Comune non era ostacolato dal lodo arbitrale per concludere l’opera. Gagliardi ritiene che si debbano approfondire le ragioni del costosissimo lodo arbitrale e soprattutto se sia giusto che l’importo gravi sulle tasche dei cittadini e del già disastrato bilancio comunale.

QUEL PARCHEGGIO TRA OMBRE E MISTERI

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La Giunta Stirati ha adottato una delibera che apre la strada alla gestione esterna degli impianti di pubblica illuminazione, affidando all’ingegnere Raffaele Santini, dirigente del settore ambiente, manutenzioni, protezione civile ed energie rinno-vabili, l’incarico di predisporre un piano operativo. La rete è di circa 6.100 punti luce e i conseguenti 420 impianti a livello di uffici, edifici scolastici, impianti sportivi, immobili e attività comunali. Tutto viene seguito in economia con risorse interne, ricorrendo a due elettricisti assunti a tempo indeterminato e un altro incaricato fino al prossimo 31 dicembre. Nella delibe-ra che prospetta l’esternalizzazione del servizio su base plu-riennale (9-10 anni) si fa riferimento alla spesa per l’energia elettrica che nel 2013 ha ammontato a un milione e 121.500 euro, di cui 640mila per la pubblica illuminazione. La spesa del 2014, comprensiva di manutenzione ordinaria non risolutiva, è di 779.035,50 euro. Si tiene conto dell’aumento annuo di circa il 7 per cento e delle lottizzazioni collaudate prese in carico dal

Comune. Vengono riportate tra le cifre anche i 5mila euro spe-si ogni anno per nuovi allacci, spostamenti, volture, subentri; quindi 92.835,50 per la manutenzione ordinaria e straordina-ria, 22.500 per il costo del materiale elettrico, 52.585,50 euro per il personale. Nel decennio 2001-2011 c’è stato un incre-mento considerevole di installazioni, anche in aperta campa-gna, e dunque di spesa.La Giunta Stirati ritiene che con il personale in organico “è pressoché impossibile - viene riportato nell’atto - intervenire in tempi rapidi per gli indispensabili interventi di manutenzione anche per le difficoltà economiche. Occorrerebbe assumere a tempo indeterminato almeno un altro elettricista e non solo sporadicamente per pochi mesi”. Si fa riferimento ai vincoli di bilancio, alla condizione degli impianti di illuminazione e alla necessità di adeguarli alle normative, e alla proiezione di spesa superiore a un milione e 700mila euro per sostituire i vecchi impianti.

Lampioni, appalto in vistaper la manutenzione

UNA DELIBERA DELLA GIUNTA STIRATI INCARICA IL DIRIGENTE RAFFAELESANTINI DI PREDISPORRE UN PIANO PER LA GESTIONE ESTERNA DEGLI IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE SUL TERRITORIO COMUNALE

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di MASSIMO BOCCUCCI

DIVENTANO UNO STILLICIDIO LE GARE D’ASTA: L’ENNESIMA È ANDATA DESERTA E IL GRUPPO MAIO NON INTENDE FARE PASSI AVANTI SE NON SI REALIZZA PER INTERO IL PIANO INDUSTRIALE CHE PREVEDE ANCHE LO STERILIZZATORE

Non c’è futuro, almeno per ora, per l’ex Sirio Ecologica. Si resta aggrappati, in attesa di sviluppi, all’affitto temporaneo

di ramo d’azienda senza alcuna prospettiva dopo che è anda-ta deserta l’ennesima asta per la cessione definitiva. L’azienda di Padule, specializzata nello smaltimento dei rifiuti speciali ospedalieri, rimane in mano al gruppo Maio però non ci sono prospettive visto che si cerca disperatamente la soluzione per il passaggio definitivo delle autorizzazioni e l’immobile. Per l’ex Sirio Ecologica si è fermi ai pochi dipendenti assorbiti dopo il fallimento di cinque anni fa, mentre c’è chi non è mai rientrato - nonostante le rassicurazioni sul rilancio - e percepisce la cassa integrazione in deroga che termina a fine anno. Ci sono le quota-zioni della gara d’asta al tribunale di Perugia che non attraggono, mentre pesano enormemente tutte le promesse non mantenute in questi anni dalle istituzioni locali e regionali sulle possibilità di attivare lo sterilizzatore che faceva parte del piano industriale varato dal gruppo Maio.

Più volte il gruppo che sta gestendo l’ex Sirio Ecologica ha riven-dicato i patti disattesi dopo i ripetuti tavoli istituzionali con po-litici e sindacalisti per rilanciare completamente l’azienda, che intanto ha perso larga parte dei clienti. Il consigliere regionale Andrea Smacchi del Pd ha preso posizione soffermandosi sulla gara d’asta ravvisando la necessità “di rivedere la richiesta eco-nomica in tempi di crisi”. Smacchi si dice convinto che l’azienda eugubina possa ancora avere “ottime prospettive di rilancio e sviluppo e per questo c’è da augurarsi che quanto prima si possa arrivare a un congruo prezzo d’asta. Nessuna azienda farebbe mai investimenti duraturi senza avere le dovute garanzie circa il ritorno dell’investimento, e l’azienda aggiudicatrice dovrà ne-cessariamente tenere conto di quanto sborserà”. Preoccupazioni sono state espresse dal Nuovo Centrodestra con il coordinatore locale Roberto Rossi, secondo il quale la “speranza e l’attesa si trascinano da troppi anni, con lo scorrere dei tavoli istituzionali e il succedersi degli amministratori, senza opportunità concrete per chi è rimasto senza lavoro”.

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Page 9: 15 Giorni - Numero 25 - 22 Ottobre 2014

LA STORIA Esperienza unica immerso in un’atmosfera in stile ottocentesco

Quella che raccontiamo oggi è una storia fi-glia di sacrifici e voglia di aprirsi al mondo. Ma che ha conosciuto una pagina speciale, sicuramente privilegiata, in una serata di metà ottobre. Per capirne la portata è bene fare un passo indietro e specificare da su-bito che Leonardo Berettini è un ragazzo come tanti, innamorato della sua città ma non per questo deciso a sacrificare i propri sogni solo per amore della propria terra. Ha una famiglia che lo segue passo dopo passo sin dalla sua infan-zia, e il fatto di essere figlio unico ha reso quel legame ancor più forte e speciale. Gioca a pallone, è un portiere di buone prospettive, ha un gruppo di amici consolidato ed è fiero e ap-passionato sangiorgiaro. Un giorno però ha capito di voler fare qualcosa che questa città non avrebbe potuto dargli. La Marina Militare è un obiettivo per tanti, e proprio per questo è un lido sul quale è difficile approdare. Il concorso al quale prendono parte migliaia di studenti è tra i più selettivi che esistono nel panorama nazionale. Lui però, oltre ai sogni, ha pure grandi qualità che già all’epoca ne avevano fatto uno studente mo-dello. E non a caso quel concorso lo vince, dirigendosi a soli 16 anni nella lontana Venezia presso la Scuola Navale “Francesco Morosini”. In famiglia monta il dispiacere, il distacco è duro

da accettare (specie all’inizio), ma sanno che Leonardo saprà ricompensarli come meglio non potrebbe fare. Tanto da superare in fret-ta le difficoltà di ambientamento e trovare la sua dimensione in un contesto ben diverso da quello che avrebbe incontrato nella scuo-la pubblica. È una scelta che paga, la sua. Oggi Leonardo affronta con serenità l’ultimo anno di scuola superiore, ma l’Istituto Navale gli consente

anche di aprirsi a nuovi orizzonti. Così lo scorso 11 ottobre, as-sieme a 35 suoi colleghi, è stato selezionato per il Gran Ballo Viennese delle Debuttanti di Roma, organizzato quest’anno anno in collaborazione con la Croce Rossa per finanziare alcuni progetti a scopo benefico. Si tratta di un evento davvero esclu-sivo nel quale 36 giovani ragazze di età compresa tra i 17 e i 23 anni fanno il loro ingresso nell’alta società romana, presentato per l’occasione da Veronica Maya, e al quale gli studenti della Scuola Navale “Morosini” partecipano nelle vesti di accom-pagnatori ufficiali nelle loro eleganti uniformi. Un’esperienza unica per Leonardo, che ha potuto vivere per una sera le atmo-sfere della corte ottocentesca asburgica in uno scenario lette-ralmente da favola. Ma una soddisfazione grande anche per la tutta la famiglia, sempre più orgogliosa del proprio ragazzo.

LO STUDENTE EUGUBINO LEONARDO BERETTINI, CHE DAL 2012 FA PARTE DELLA SCUOLA NAVALE “MOROSINI” DI VENEZIA, SELEZIONATO COME ACCOMPAGNATORE IN ALTA UNIFORME ALLA SERATA DI GALA CHE HA TENUTO A BATTESIMO 36 RAGAZZE DELL’ALTA SOCIETÀ ROMANA

La notte da favola di Leonardoal Gran Ballo Viennese di Roma

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Page 10: 15 Giorni - Numero 25 - 22 Ottobre 2014

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Un confronto su più temi per promuovere iniziative e guarda-re al prossimo biennio. Il Quartiere di San Giuliano s’è mosso per tempo, incontrando l’amministrazione comunale ed espo-nendo alcuni progetti di cui s’è fatto promotore. “Quello più importante che coinvolge l’associazione - spiega il presidente Francesco Pascolini - riguarda la riqualificazione del vicolo sot-terraneo che collega via della Repubblica a Piazza San Giovan-ni. È nostra intenzione riportarlo allo splendore che merita e come associazione abbiamo proposto alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia di finanziare per buona parte l’inter-vemto, ricevendo parere positivo. È necessaria però una di-chiarazione del Comune di Gubbio per attivare l’Iter di sblocco del finanziamento e l’inizio dei lavori, cosa che ancora non è avvenuta. Il sindaco si è impegnato nel corso dell’incontro a sbloccare “verbalmente” la situazione: è un impegno pubblico e crediamo che verrà rispettato”. Tra i progetti in divenire ce n’è uno già proposto agli istituti scolastici superiori cittadini, dal titolo Gli antichi umbri vivono ancora. “Su iniziativa di un nostro associato è stato ideato un premio di studio che prevede una fase di formazione rivolta a studenti e docenti in cui alcuni studiosi locali entreranno nelle scuole svolgendo lezioni con gli alunni che verranno coinvol-ti. Dopo questa fase di formazione, che durerà fino alla fine dell’anno, ce ne sarà una seconda di elaborazione dei lavori: gli alunni che vorranno realizzare materialmente un’opera per rappresentare quanto appreso lo potranno fare, e alla fine una commissione presieduta dal prof. Augusto Ancillotti formu-

lerà una graduatoria con premi in denaro. Un altro progetto è Gubbio città in armi: prevede che l’associazione si appoggi a un pool di ricercatori e studiosi per cercare di approfondire un tema che ha una importante particolarità nella storia eu-gubina, e che servirà a capire le ragioni e i collegamenti che il mondo delle armi ha portato nella nostra città. Entrambi que-sti progetti hanno alla base un fine per far sì che gli eugubini medi possano riappropriarsi della propria storia e tornare a co-noscere le proprie origini per poter meglio leggere quelle che sono le opportunità di crescita economica e culturale”.È contento della risposta che ha ricevuto dalla gente in questo periodo?“La nostra associazione sta vivendo un periodo felice. Abbia-mo un consiglio direttivo giovane e con buone potenzialità. Quando un consiglio direttivo è cosi motivato riesce anche ad attrarre consenso popolare, riuscendo a comunicare in manie-ra corretta con la cittadinanza ed esse risponde”.Come quartiere, quali prospettive vi ponete?“Ci poniamo l’obiettivo di ottimizzare questa potenzialità che abbiamo messo a disposizione, andando a investire il più pos-sibile sia in termini materiali che immateriali su tutto quello che può andare a favore della cittadinanza, sempre restando nell’ambito di un volontariato puro per eccellenza. Questi pro-getti nascono dal senso di appartenenza e di amore per la città e tutto quello che si potrà costruire su queste basi cercheremo di raggiungerlo”.

IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DEL QUARTIERE, FRANCESCO PASCOLINI, A RUOTA LIBERA SUI PROGETTI CULTURALI E PER RILANCIARE L’INTERA AREA

ASSOCIAZIONI Tra le opere in programma anche la riqualificazione del vicolo sotterraneo

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San Giuliano guarda avanti per riscoprire il passato

di EMANUELE GRILLI

PRESENTAZIONE UFFICIALE Sabato 25 Ottobre, ore 18Sala del Refettorio del Complesso di San Pietro (Biblioteca Sperelliana)

Maggiori info e prenotazioni su: www.15giorni.it

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quindicinale d’informazione

GUBBIO

Ogni 15 maggio a Gubbio è come se il tempo si fermasse. I rintocchi del Campanone a fatica riescono a scandire il naturale corso degli eventi. Si avverte un’atmosfera di euforia e di palpitazione, di gioia e di ansia nel medesimo istante, di impeto e paura quasi fossero due sentimenti simili tra loro. È difficile condensarla in poche righe, si rischierebbe solo di renderla vuota e poco attinente alla realtà.

Quello che resta di ogni 15 maggio, più delle emozioni e dei lividi lasciati sulle spalle dal peso delle barelle, a volte è proprio una semplice immagine. Momenti di vita che restano indelebili e che scandiscono, essi si, il cammino di ogni ceraiolo. Spesso una foto racconta molto più di quanto un semplice gesto è in grado fare. Anche a distanza di anni è facile rivivere le sensazioni del momento, perché consegnate a un vissuto che fa parte dell’animo più profondo di ogni singolo individuo che almeno una volta in vita sua ha assistito al rito collettivo tanto caro al popolo eugubino, sentendosi piccolo e inerme di fronte alla grandezza e al maestoso incedere dei tre Ceri e dei tre santi issati alla loro estremità.

Ecco perché davanti a un racconto fotografico dedicato alla Festa dei Ceri gli occhi non potranno mai stancarsi. Sono immagini che restano e che rivivono grazie ai ricordi e ai racconti di chi le ha vissute in quello stesso istante in cui l’obiettivo ha fermato il tempo. Proprio come avviene a Gubbio ogni 15 maggio.

Un rito senza tempo

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dell’edizione 2014 della Festa dei Ceri. Un racconto fotografico che parte delle

emozioni vissute il 15 maggio, proseguendo con la travolgente corsa

dei Ceri Mezzani e dall’allegra e baldanzosa Festa dei Ceri Piccoli.

A corredo dell’opera, una sezione intera dedicata al St. Ubaldo Day di Jessup,

la festa degli eugubini lontani, per la prima volta proposta in un album

fotografico dedicato alla festa, e una piccola parte dedicata alle

celebrazioni ubaldiane della cittadina francese di Thann, gemellata con Gubbio.

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25 ottobre al costo di soli 15 euro.

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Page 12: 15 Giorni - Numero 25 - 22 Ottobre 2014

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Il clericalismo nasce dall’ignoranza della dottrina

Parliamo di clericalismo, anche per rispondere ad alcuni let-tori che ci hanno espresso le loro perplessità a proposito dei rilievi critici che, da questa rubrica, abbiamo mosso all’As-semblea Diocesana della chiesa eugubina. Che cosa si inten-de per clericalismo? In generale, il termine - come riferisce il dizionario Treccani - indica “l’atteggiamento di chi sostiene la partecipazione attiva e determinante del clero e del laicato cattolico al governo dello stato, e di chi, prendendo parte alla vita pubblica, subordina le sue scelte politiche agli interessi della Chiesa”. Esiste però, ed è quello a cui vogliamo far rife-rimento, un clericalismo più sottile e dannoso per la fede che consiste, essenzialmente, nel considerare “incriticabile” tutto quello che sulle cose di fede viene detto o scritto dal “clero” (in particolare dal Papa e dai vescovi). Secondo questa prospet-tiva, l’unico atteggiamento compatibile con la fede sarebbe quello di “obbedire” e prestare un “religioso ossequio” a tutto ciò che il parroco o il vescovo o il papa insegnano e dicono. E, immancabile, per giustificare tale atteggiamento si tira fuori lo “Spirito Santo” che li assiste e che li avrebbe scelti e voluti in quel ruolo. Le cose non stanno così. In un’autentica pro-spettiva cattolica, il clero (e in primo luogo il Papa e i vesco-vi) non sono padroni assoluti, ma vicari di Cristo - il Papa - e successori degli apostoli. Questo significa che fanno le veci di Qualcun altro, non che possano dire e insegnare tutto quello che gli passa per la testa. Nemmeno il Papa è “padrone” della Chiesa e della dottrina cattolica. Lo spiegava magistralmente papa Ratzinger: “Il papa non può dire: La Chiesa sono io, oppure: La tradizione sono io, ma al contrario ha precisi vin-coli, incarna l’obbligo della Chiesa a conformarsi alla parola di Dio. Il papa non è dunque un organo che possa dare vita a un’altra Chiesa, ma è un argine contro l’arbitrio”. È per questo che molti grandi santi hanno “criticato” e ripreso, a volte an-

che aspramente, persino il Sommo Pontefice, quando ravve-devano nei suoi insegnamenti e nel suo governo della Chiesa degli errori che compromettevano la dottrina cattolica. Basta rileggere alcune pagine di Santa Caterina da Siena per ve-dere quale sia il giusto atteggiamento dei fedeli cattolici nei confronti dei pastori o pensare al cattolicissimo Dante (che era appunto cattolico e non clericale) che non aveva proble-mi a collocare all’Inferno addirittura alcuni papi dell’epoca. D’altra parte è la stessa Bibbia, con San Paolo, a mettere in guardia i fedeli dal prestare ascolto a qualcuno che volesse mutare la dottrina cattolica: “se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi ab-biamo predicato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ri-peto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!” (Gal. 1, 8-9). Capito l’antifona? San Paolo non solo dice di non prestare ascolto a un angelo del cielo che predica una dottrina diversa da quella cattolica, ma nemmeno a un vescovo (“se anche noi stessi”). Sulle que-stioni di fede, il cattolico sa bene che esiste un limite invali-cabile: quello della sana dottrina. Se qualcuno, fosse anche il Papa, predica una dottrina diversa da quella di Cristo, esiste l’obbligo morale di far presente l’errore. Soprattutto se l’er-rore è stato espresso pubblicamente (per esempio durante un’omelia o un’assemblea diocesana). L’errore non riprovato diventa automaticamente “errore approvato”. Il clericalismo aumenta quanto più il popolo perde la sana dottrina catto-lica. Solo chi non conosce la dottrina cattolica può pensare che una cosa detta da un vescovo o dal parroco sia sempre e comunque da obbedire e rispettare. Sarà per questo che, nelle nostre parrocchie, al catechismo più che imparare bene la dottrina cattolica si passa il tempo a colorare cartelloni o a giocare a “fazzoletto” e “ping pong”?

LA ROCCA

a cura di LUIGI GIRLANDA

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Page 13: 15 Giorni - Numero 25 - 22 Ottobre 2014

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In qualità di referente del Comitato Umbro Acqua Pubblica sono costretto ad intervenire per quanto accaduto nel Con-siglio Comunale del 14/10/2014, dove all’ordine del giorno c’era un ODG presentato dal gruppo Consigliare del Movi-mento 5 Stelle inerente al sistema idrico gestito da Umbra Acque, in cui si riportava l’attuale situazione delle condotte idriche dell’acquedotto, gli investimenti programmati per gli anni futuri, gli interventi non eseguiti o in parte effettuati e la situazione creditizia che il Comune vanta nei confronti di Umbra Acque.Dall’ordine del giorno si evidenziano dei dati allarmanti: infatti risulta che il sistema di condotte dell’acquedotto è formato da circa 6ooo ml di condotte in cemento amianto, 34000 ml costituiti da materiale da definire con perdite che si aggirano oltre al 40% oltre alla vetustità della maggior parte delle condotte fognarie (età media circa 50 anni). Altro dato è l’inadeguatezza degli investimenti effettuati sia negli anni precedenti (2010-2012) e programmati per quelli successivi (2014-2016); infatti sono stati programma-ti annualmente per gli anni a venire investimenti per circa 25.000 mila euro come interventi di manutenzione straordi-naria. Questi importi sono del tutto insufficienti visti i gravi problemi che l’acquedotto presenta, visto che alcune zone non risultano fornite nè dal sistema acquedottistico, nè dal sistema fognario, oltre ad essere sprovviste di depuratori. Un altro punto faceva riferimento a quanto evidenziato da quello precedente, cioè che alcune zone del territorio eugubino non sono servite dal sistema idrico e si chiedeva pertanto al Comune di farsi carico delle spese di approvvi-gionamento idrico sostenute sia da famiglie che da attività agricole e turistiche, rifornimento che attualmente avviene attraverso un autobotte privata, per garantirsi durante i pe-

riodi estivi questo bene primario, essenziale sia per l’igiene che per la salute. Le spese si aggirano tra i 120 e i 180 euro a viaggio. Nell’ordine del giorno si paventava la possibilità di attingere da parte del Comune a quei 600.000 euro che Um-bra Acque deve allo stesso, ma purtroppo quel credito che il Comune avanza non può né essere utilizzato e nè chiesto a Umbra Acque per motivi a noi sconosciuti, ma sopratutto indecifrabili. Ricordiamo che Umbra Acque nell’anno 2013 ha avuto un profitto di quasi tre milioni di euro. Però se un utente non paga la bolletta dopo il secondo sollecito la stessa Umbra Acque sospende l’erogazione dell’acqua.Anzi, l’amministrazione ha cercato di dare una spiegazione adducendo che questo credito è congelato, in quanto da affermazioni fatte dall’ingegnere Santini durante la II Com-missione del 10/10/14 si è affermato che se Umbra Acque dovesse far fronte a tutti i crediti che i Comuni avanzano fallirebbe, e per far fronte a tale situazione avrebbe proposto una sorta di compensazione sui soldi che il Comune dovreb-be pagare per l’acqua consumata. Ci chiediamo dove si è mai visto che se un debitore non fa fronte al debito, questo gli viene “congelato” o fatta una compensazione! Chiedetelo a EquiItalia quanti congelamenti ultimamente ha fatto!!!! Chiediamo che si faccia chiarezza su questa situazione e che si pretenda quanto dovuto da Umbra Acque, senza se e senza ma. A nostro giudizio questo ordine del giorno poteva e doveva essere accolto visto anche che molti, se non tutti i consiglieri della maggioranza, condividevano il senso e il fine dello stesso. Purtroppo però si sono barricati dietro un muro di ipocrisia tale da negare perfino un diritto fondamentale come l’acqua.

Alessandro MoriniReferente Comitato Umbro Acqua Pubblica

La posta dei lettori all’indirizzo [email protected]

Acqua, un diritto negatoLETTERE IN REDAZIONE 1515 15

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Il magico Paese di Natale

Acqua, un diritto negatoAcqua, un diritto negato

29-30 novembreNell’atmosfera unica del Parco del Castello, il Magico Paese di Natale di Govone (CN)

è il terzo mercatino d’Italia che si estende per tutto Viale del Castello, patrimonio

UNESCO. Oltre 70 casette di legno offrono prodotti biologici, decori natalizi, cioccolata calda, torrone, vin

brülè, dolci da strada, presepi, oggettistica natalizia, gioielli e bijoux di alta qualità, e

molto altro. Per i più piccoli ricco il calenda-rio di eventi offre: La Casa di Babbo Natale - La Fabbrica di Cioccolato - Le 5 Leggen-de - Christmas Carols e molto altri ancora.

PROGRAMMA1° giorno: Gubbio - Govone (CN)

Tempo libero per visitare il Magico Paese. Ore 16.30 ingressi a La Casa di Babbo Natale e alle ore 18.00 a Le 5 Leggende. A seguire trasferi-

mento in hotel ad Alba, cena e pernottamento.

2° giorno: Colazione e poi visita con degusta-zione ad una eccellenza produttiva locale.

Ore 12.30 partenza. Pranzo (libero).Arrivo a Gubbio in serata.

� 169,00/adulto – � 149,00/child 3-11 anni� 30,00/infant 0-2 anni

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GIRINGIRO VIAGGI - Via Campo di Marte, 47 - Gubbio / Tel. 075.9271540 / Mail: [email protected]

SIAMO APERTI ANCHE IL SABATO POMERIGGIO

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LA STORIA DELL’ESTERNO CHE PARLAVA GIÀ DA ROSSOBLÙ RICORDA QUELLE DI ENOCH BARWUAH FRATELLO DI BALOTELLI E MASSIMILIANO LAZZONI. IL RAGAZZO, CHE ACORI ASPETTAVA A BRACCIA

APERTE, AVEVA RAGGIUNTO L’ACCORDO, MA NOTARI C’HA RIPENSATO NONOSTANTE LA PAROLA DATA

14Lo chiamano tutti presidente. Anche patron, ripensando a quan-do era il padre-padrone del Semonte che raggiunse l’Eccellenza con la voglia dichiarata di voler arrivare al derby coi rossoblù. Ma il Gubbio non ha mai comunicato ufficialmente l’avvento di Sauro Notari alla presidenza. L’assemblea dei soci ha deliberato il 18 set-tembre il ricambio al vertice con Notari presidente e Marco Fioriti amministratore delegato Non c’è stata alcuna comunicazione alla città, lasciando la netta sensazione che la società e quei colori sia-

no roba di pochi e non un patrimonio collettivo. Il cerchio è ristret-to ai Notari Friends, ovvero lui e i fedelissimi Giuseppe Pannacci e Luciano Ramacci determinanti per convincerlo a prendere in mano la situazione. Ora i tre, più Acori, danno vita dopo l’allena-mento a qualche tirato confronto a briscola in sede. A Notari piace anche invitare la squadra a cena a casa sua. Insomma, tutto come ai tempi del Semonte. Perchè l’importante è divertirsi con gli ami-ci. Anche se col Pontedera è arrivato il primo dispiacere.

Notari e il giocattolo tra le partite a briscola e le cene

BARITI ALTRA VITTIMA DEI CONTRATTI MAI DEPOSITATI

Era tutto fatto con Davide Bariti, l’esterno offensivo clas-se 1991 graditissimo ad Acori e che per sua stessa am-missione aveva già sottoscritto il contratto con il Gubbio. “Aspetto solo che venga depositato in Lega”, aveva confida-to il ragazzo dopo l’intesa mediata dal procuratore Franco Zavaglia e quindi raggiunta (ingaggio netto 45mila euro). Con Notari l’accordo sottoscritto e con Acori gli allenamen-ti sul campo per prepararsi al debutto. Pannacci aspettava solo il via libera per andare a Firenze a depositare l’accor-do. Niente da fare. Quel contratto non è stato depositato e Bariti s’è ritrovato a piedi con la comprensibile delusione (l’epilogo è andato di traverso pure a Zavaglia...).Ma la storia di Bariti non è isolata. La novità semmai è che stavolta ci sia di mezzo Notari, che ha appena assun-to le redini del club. Prima di lui c’è stato Fioriti che evi-dentemente gli ha fatto scuola. Analoga vicenda è acca-duta due anni fa con Enoch Barwuah, attaccante classe 1993, meglio noto come il fratello di Balotelli. Era arriva-to in prova, assistito dal procuratore Claudio Chiellini (fratello dello juventino Giorgio), aveva sottoscritto un

contratto biennale (rivelandolo candidamente in un’in-tervista dando per fatto l’accordo col Gubbio), poi però Fioriti non depositò l’intesa e il ragazzo rimase sedotto e abbandonato, proprio come Bariti.Andando a ritroso c’è però un caso ancor più clamoroso: venne combinata davvero grossa a Massimiliano Lazzo-ni, oggi quarantenne ancora tiratissimo (gioca col Mate-lica in Serie D), che durante l’ottava stagione in rossoblù, 2006/2007 con Fioriti al primo anno di presidenza, firmò il rinnovo contrattuale. Il capitano a fine estate 2006 si era già legato per la stagione successiva, ma alla fine di quel cam-pionato scoprì che il suo contratto non era stato mai depo-sitato e che la società non era intenzionata a confermarlo. La delusione fu grande, dopo 241 presenze in campionato, e il procuratore Giorgio De Giorgis trattò la buonuscita economica che avrebbe salvato il Gubbio dal rischio di una possibile penalizzazione o multa. Lazzoni è stato l’emblema dei sedotti e abbandonati. E pensare che era una bandiera. Quanto successo poi a Balotelli junior e Bariti cosa volete che sia al confronto... M.Boc.

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1515 CALCIO

Davide Bariti

Enoch Balotelli

Max Lazzoni

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Società Editrice Infopress srlTel./Fax 075.9271422 Mail [email protected]

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Direttore Responsabile Roberto Barbacci

Collaboratori: Luigi Girlanda, Emanuele Grilli

Chiuso in redazione: Lunedì 20 Ottobre 2014Aut. Tribunale di Perugia n. 21 dell’11 ottobre 2013

www.15giorni.it

Il prossimo numero sarà in distribuzione da

MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014

L’INIZIATIVA CULTURALEPILLOLE

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Ceri e salami, un altro abbinamento in libertà per recla-mizzare i salumi prendendo l’immagine della festa com-preso Sant’Ubaldo in versione benedicente. Operazione considerata, viste le reazioni, di pessimo gusto finanche blasfema. Una storia già conosciuta ripensando a quan-do accadde di simile con una famosa marca di lassativo e un’altra volta con un marchio di acqua minerale. Nuo-va raffica di polemiche, stavolta sollevate su Facebook (nel maggio scorso ma scoperte solo nei giorni scorsi) e che hanno innescato gli interventi politico-istituzionali con tanto di lettera di diffida prospettando la richiesta di risarcimento danni inviata all’azienda dell’Alto Tevere promotrice della campagna pubblicitaria dall’avvocato Ubaldo Minelli, presidente della Famiglia dei Santubal-dari, a nome dell’Università dei Muratori, le Famiglie ceraiole e l’associazione Maggio Eugubino.Polemiche, diffide e prospettati ricorsi legali anche da parte del Comune con la reazione del sindaco Stirati, così come hanno reagito i consiglieri regionali Andrea Smacchi e con un’interrogazione Orfeo Goracci. Si ripropone la storia della gestione della festa e della sua immagine. Sui Ceri si scrive e si fa di tutto perché non c’è una vera titolarità che possa decidere per esem-pio di ricorrere al copyright, come succede per altre radicate popolari tradizioni. Tanto che in passato è stata prospettata la richiesta di risarcimento danni ma non si è mai ottenuto nulla. La connotazione di festa di popo-lo, senza un soggetto giuridico a cui fa capo (Comune, Diocesi o altri), ha lasciato i Ceri in un limbo a livello di sfruttamento dell’immagine. Questo è accaduto anche quando ci sono stati incidenti, durante la corsa per le cadute dei Ceri o per altre situazioni, con la richiesta di danni da parte di turisti feriti. In varie circostanze, in tribunale, i contenziosi si sono sempre conclusi a favore della città anche perché nessuno risponde della festa, che è aperta a tutti, se non in senso generale per l’ordine pubblico. M.Boc.

Ceri, per la tuteladell’immagine serve il copyright

IL CASO

Vendesi appartamento al secondo piano di una palazzina quadri-familiare sito in Gubbio, via dell’Arte dei Sarti n. 16, in zona Zap-pacenere: soggiorno-pranzo, cucina, 3 camere, 2 bagni, disim-pegno e 2 balconi per una superficie coperta di circa 100 metri quadrati; garage e cantina di 22 metri quadri; soffitta sovrastante l’appartamento semipraticabile di circa 40 metri quadri; giar-dino di 8 metri quadri. Prezzo 140mila euro. Per informazioni: 335.7772674.

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Dallo scorso 16 ottobre è ripresa con un nuovo ciclo di confe-renze l’iniziativa Il viaggio dei Filosofi. Conoscere e capire il pensiero occidentale dell’Associazione culturale “Benedetto XVI” di Gubbio. Si è giunti alla “quarta tappa” del progetto, dal titolo “L’eclissi del pensiero”, dedicata all’approfondimento della riflessione filosofica dell’epoca contemporanea. Sono previsti 12 appuntamenti, ogni giovedì alle ore 21 presso la Sala Refet-torio della Biblioteca Sperelliana di Gubbio. I primi sei incontri si svolgeranno dal 13 ottobre al 20 novembre e saranno dedicati alla filosofia dell’Ottocento, per poi riprendere nella prossima primavera con altri sei incontri sulla filosofia del Novecento. Dopo le prime tre tappe del viaggio, dedicate al “genio dei Gre-ci”, alla “luce del Medioevo” e alla “rivoluzione moderna”, si pas-sa adesso allo studio dei grandi autori che hanno caratterizzato l’epoca contemporanea, dalla reazione ad Hegel (con Schopen-hauer e Kierkegaard) alla continuazione del pensiero hegeliano (Feuerbach e Marx), dal positivismo al darwinismo, dall’annuncio della morte di Dio di Nietzsche alla filosofia dei nostri giorni. La scelta dell’Associazione culturale “Benedetto XVI” come sempre è quella di dare agli incontri un taglio divulgativo, accessibile a tutti, e non superficiale, con una durata massima di un’ora. L’ini-ziativa, che ha il patrocinio congiunto della Diocesi e del Comune di Gubbio, è rivolta a tutti coloro che per motivi di studio, o sem-plice curiosità, hanno il desiderio di accostarsi in modo piacevole alla storia del pensiero filosofico. Ai partecipanti verrà consegna-ta una tessera che, regolarmente timbrata, servirà al rilascio di un attestato di partecipazione, utile per gli studenti delle scuole superiori per l’attribuzione del credito formativo.

Centralino Comunale 075.92371Centralino Osp. Branca 075.9270801Pronto Soccorso 075.9270744Emergenza Sanitaria 118Numero Verde Farmacie 800.829058Guardia Medica 075.9239468Sez. Croce Rossa 075.9273500Gubbio Soccorso 075.9277779Carabinieri 075.9235700Vigili del Fuoco 075.9273722Vigili Urbani 075.9273770Cimitero Civico 075.9237690IAT 075.9220693Servizio Taxi 075.9273800Guardia Forestale 075.9272585Guardia di Finanza 075.9273789Centrale ENEL 800.900.800Canile 075.9274963Curia Vescovile 075.9273980 075.9220795 333.5224537

NUMERI UTILI COMUNALEPiazza 40 Martiri 10075.9272243CECCARELLIPiazza Giordano Bruno 2075.9221158LUCONIVia Perugina 151/B075.9273783PIEROTTIVia Campo di Marte 46075.920581CARDINALILoc. Casamorcia075.9255131MONACELLIFrazione Padule075.9229123BRANCAVia Ponte Rosso075.9256122TOMARELLILoc. Scritto075.920134

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Il Viaggio dei Filosof iapre un nuovo ciclo

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