15 Giorni - Numero 26 - 6 Novembre 2014

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quindicinale d’informazione Giovedì 6 Novembre 2014 Anno II Numero 26 GUBBIO Gubbio - Via dell’Arboreto Gualdo Tadino - Via V. Veneto presso RIPRENDIAMOCI QUESTA MONETA VANNO ALL’ASTA A VIENNA DUE REPERTI DELL’ANTICA IKUVIUM FATTI RISALIRE AL III SECOLO AVANTI CRISTO. SI PARTE DA 10MILA EURO. IL 29 NOVEMBRE CHIUDONO LE OFFERTE. C’È CHI SI MOBILITA PER RIPORTARE A GUBBIO QUESTI CIMELI DI VALORE STORICO ESCLUSIVA

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Dopo la scorpacciata di tartufo, eccoci di nuovo in pista con il numero 26 della serie. Che si presenta con una curiosità che arriva direttamente dal mondo della numismatica: una moneta umbra risalente al III sec. a.C. è all'asta a Vienna (si parte da 10mila euro) e a Gubbio ci si mobilita per riportarla a casa. Poi tanta attualità: il dibattito sul welfare (intervista a Rita Cecchetti) e quello interno al Pd, le questioni "calde" di alberghiero e logge dei tiratori, l'annata nera dell'olio d'oliva, le manovre in casa Gubbio calcio (con Notari sempre più patron) e molto altro ancora. E in più una chicca dedicata alla nostra pubblicazione "I Ceri - La Festa 2014". 15 Giorni viene distribuito in oltre 450 tra locali pubblici, bar, edicole, nelle scuole e nelle attività del Comune di Gubbio

Transcript of 15 Giorni - Numero 26 - 6 Novembre 2014

quindicinale d’informazione

Giovedì 6 Novembre 2014 Anno II Numero 26

GUBBIOGubbio - Via dell’ArboretoGualdo Tadino - Via V. Veneto

presso

RIPRENDIAMOCIQUESTA MONETA

VANNO ALL’ASTA A VIENNA DUE REPERTI DELL’ANTICA IKUVIUM FATTI RISALIRE AL III SECOLO AVANTI CRISTO. SI PARTE DA 10MILA EURO. IL 29 NOVEMBRE CHIUDONO LE OFFERTE.

C’È CHI SI MOBILITA PER RIPORTARE A GUBBIO QUESTI CIMELI DI VALORE STORICO

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COPERTINA

RIEMERGE UN ALTRO TESORO DELLA CITTÀ ANTICA. LE OFFERTE PARTONO DA UNA BASE DI 10MILA EURO. SI CHIUDE IL 29 NOVEMBRE A MEZZOGIORNO. C’È CHI INVITA IL COMUNE A PROMUOVERE INIZIATIVE, COINVOLGENDO ANCHE PRIVATI, PER RIPORTARE A GUBBIO IL REPERTO

di ROBERTO BARBACCI

UN PEZZO DI STORIA VA ALL’ASTA A VIENNA

È una delle più antiche testimonianze che la civiltà umbra abbia mai tramandato ai giorni nostri. Un pezzo talmente raro che nel mondo, se va bene, ne esistono esemplari che si contano sulle dita di una mano. E alla fine di novembre potrebbe tornare a casa. Il condizionale è d’obbligo, perché serviranno almeno 10mila euro per far si che la moneta bat-tuta dalla casa d’aste Artemide faccia ritorno nel luogo dove era stata realizzata tra la fine del IV e l’inizio del III secolo a.C. A scovarla, nello sconfinato universo delle aste online, è stato Gabriele Lepri, attuale consigliere di maggioranza (Liberi e Democratici), da sempre esperto di numismatica (la disciplina che studia le monete antiche e la loro storia con approccio scientifico) con particolare predi-lezione proprio per le monete coniate dalla zecca di Gubbio. “L’unicità e il valore del reperto vanno al di là di qualsiasi più rosea previsione”, sostiene Lepri, consapevole di essersi im-battuto in una vera e propria rarità. CENNI STORICI “La datazione della moneta - spiega - si può far risalire intorno al 300 a.C. Ci sono varie correnti di pen-siero: c’è chi ritiene che risalga al periodo immediatamente precedenti all’ingresso di Romani nel territorio eugubino (la battaglia del Sentino del 295 a.C.), chi alla metà del III secolo e chi addirittura alla realizzazione della Via Flaminia (220 a.C. circa). Quel che invece è certo è che questa moneta è rima-sta in circolazione per un periodo di tempo molto limitato, non superiore ai 10 anni”. Ciò che la rende un oggetto uni-co nel suo genere è il fatto che di questa serie non si hanno altri esemplari, se non limitati a monete di misura inferiore. “In quel periodo la zecca di Gubbio arrivò a coniare tre serie: una è conosciuta col nome di Ruota o Del Sole ed è presente in varie misure all’interno del Museo del Palazzo dei Consoli, un’altra Chicco di Farro. Un’altra ancora, della quale fa parte la moneta all’asta, è denominata della Cornucopia, dal simbolo

che vi è raffigurato (nell’antichità indicava cibo e abbondanza di beni), attorno alla quale è presente la scritta Ikuvins che ne certifica l’autenticità e di cui non si ha notizia di esemplari da decenni. Il fat-to che ci fossero ben tre serie di monete testimonia inoltre l’importanza che rivestiva la città umbra di Gubbio, che godeva di un privilegio limitato a po-chissime realtà dell’epoca”.REPERTO DA MOSTRA Tra i tanti appassionati

eugubini di numismatica la notizia è cominciata a serpeggia-re già da alcuni giorni, mentre Lepri ha provveduto a portarla all’attenzione anche del Sindaco Stirati e dell’assessore alla cultura, Augusto Ancillotti. “Viene spontaneo pensare che un pezzo così raro e di grande valore meriti di far bella mo-stra di sé all’interno del Museo del Palazzo dei Consoli. Ma in questo momento per le finanze comunali dover tirar fuori anche “soli” 10mila rappresenta un problema. L’auspicio al-lora è che qualche mecenate possa comprendere la portata e il valore dell’oggetto di cui si sta parlando, tale da poter es-sere catalogato come una delle più antiche testimonianze del mondo umbro, e più in generale della civiltà presente a Gub-bio. Un suo eventuale acquisto potrebbe fungere da volano per allestire una mostra che riguardi tutte le monete emesse in epoca umbra (le zecche di cui si ha conoscenza sono quelle di Gubbio, Todi e Rimini), e in tal caso si tratterebbe di un evento unico che mai è stato realizzato prima d’ora”. Tutto però dipenderà dall’esito dell’asta, inserita all’interno della sessione Artemide XLI in programma a Vienna il prossimo 29 novembre. La moneta, realizzata in bronzo, ha un peso com-plessivo di 98 grammi, 6 centimetri di diametro e oltre 2.300 anni di onorata carriera, anche se ha avuto reale validità sol-tanto per una decina di questi. Tanti appassionati sperano di vederla presto dal vivo. E in tanti si stanno già adoperando per raggiungere il prezzo minimo di vendita.

Sono tantissime le opere d’arte eugubine custodite in colle-zioni private e finite in ogni dove, in case di antichi nobili e facoltosi cultori. Il Comune, che pure ha un patrimonio note-vole per buona parte relegato in magazzini polverosi tra l’ab-bandono e la trascuratezza, non ha fatto molto nel tempo per riappropriarsi dei cimeli. Si ricorda un’occasione clamorosa che venne raccontata in tutto il mondo, ossia la mobilitazione per acquistare all’asta un piatto di ceramica di Mastro Giorgio Andreoli. L’allora sindaco Paolo Barboni riuscì a mobilitare l’intera città, attraverso una colletta popolare, per mettere le mani sulla Caduta di Fetonte, datato 1527. Quel tondino era approdato, dopo lunghe vicissitudini, dalle mani di privati a quelle della Sotheby’s di Londra e il 5 dicembre 1991 venne battuto a un’asta a Zurigo per 204 milioni di lire. Nel gioco

al rialzo, non si può dimenticare di quanto Barboni sudasse freddo perché l’operazione non poteva andare in porto con i soli soldi pubblici. Fu determinante il sostegno dei privati che rese possibile l’impresa, secondo qualcuno portata in porto a un prezzo superiore rispetto al reale valore del ma-nufatto. Ma in quel tondino istoriato si concentrava all’epo-ca tutto l’orgoglio eugubino. Una volta acquistato, il piatto di ceramica venne poi esposto nel museo civico del palazzo dei Consoli. Scriveva il Corriere della Sera il 28 marzo 1992: “L’acquisto dovrebbe essere il primo passo verso l’istituzione di un museo permanente sulla ceramica, vanto della cultura eugubina e umbra”. Quel museo, a dire il vero, lo stiamo an-cora aspettando. M.Boc.

IL PRECEDENTE Nel 1991 fu grande la mobilitazione del Comune per riportare l’opera

Che colletta per il piatto di Mastro Giorgio!

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IL VICESINDACO CON DELEGA ALLE POLITICHE SOCIALI SPIEGA IL NUOVO MODELLO DI WELFARE: “ABBIAMO MENO RISORSE MA GARANTIAMO SEMPRE MASSIMA ATTENZIONE AI BISOGNI.

NEI PROSSIMI MESI È NECESSARIA LA MESSA IN RETE DI TUTTI I SOGGETTI PER RILANCIARE LA PROGRAMMAZIONE”. LE FUGHE DAL PD: “LI AVEVAMO AVVERTITI. LA BASE È VENUTA CON NOI”

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di MASSIMO BOCCUCCIVicesindaco Cecchetti, trova cambiata Gubbio dopo le elezioni?“Avverto una partecipazione diversa, propositiva e consape-vole. Lo vedo quotidianamente: le persone ti fermano, se-gnalano quello che non va, propongono delle soluzioni, sono consapevoli delle difficoltà che oggi hanno tutte le istituzioni a risolvere i problemi e mi esortano a resistere”. Cosa l’ha spinta a mettersi in gioco come vicesindaco al fianco di Stirati?“Sono in pensione da 5 anni e, quando Stirati mi ha chiesto di stare in lista, ho pensato che è un momento della vita in cui una persona ha raggiunto gli obiettivi e che può dedicare par-te del suo tempo alla propria comunità. Soprattutto conosce-vo la persona, la sua integrità morale e l’esperienza politico-amministrativa. Infine, interpretava correttamente l’idea di una nuova politica di sinistra al servizio dei cittadini”.Si occupa di politiche sociali: come si regge il welfare lo-cale con sempre minori trasferimenti dallo Stato?“Da subito ho dovuto ridurre il budget di 200mila euro per concorrere a far quadrare il bilancio. Ho revisionato attenta-mente tutti i capitoli di spesa valutando con il personale le riduzioni. Ho chiesto ai fornitori di collaborare. In tal modo non sono stati ridotti i servizi né sono aumentato le tariffe. Il welfare si può e si deve reggere con una programmazione rigorosa, attenta ai bisogni della popolazione. Vanno indivi-duate le priorità, eliminando ogni più piccolo spreco, valoriz-zando il contributo di chi tra associazioni e soggetti del terzo settore opera nel sociale, tenendo sempre presenti i bisogni e l’equità”.Che tipo di problematiche più urgenti ha riscontrato?“Mi sono subito dovuta occupare insieme al sindaco della pa-ventata chiusura, durante il periodo estivo, della chirurgia di urgenza del reparto di urologia. Si è colta l’occasione per af-frontare con il direttore generale dell’Asl i problemi più signi-ficativi dell’ospedale di Branca. Sono stati riavviati i contatti

con la Regione per evitare che si perdesse il finanziamento per realizzare la Casa della Salute nel vecchio ospedale. Sca-devano a luglio tutti i contratti dei servizi scolastici e sociali, alcuni rinnovabili e altri da appaltare, come c’è stato da pre-disporre il bando per le case popolari. Molte procedure erano già avviate e mi sono posta l’obiettivo di garantire il livello dei servizi. Mi sono occupata e mi sto occupando, insieme al di-stretto e ai Comuni della zona, dell’apertura del Centro giurno per giovani adulti disabili in località la Torraccia”.Quali sono i piani operativi che sta portando avanti? “Avviare un sistema informativo di zona che consenta ai citta-dini, quando aprono il sito internet dei Comuni, di conoscere l’offerta di tutti i servizi sociali e come accedervi e che possa costituire la premessa per una gestione associata con i Co-muni della Zona Sociale 7. Nei prossimi mesi, per avviare un effettivo processo di cooprogettazione come previsto dal Pia-no Sociale Regionale fermo dal 2002, è necessaria la messa in rete di tutti i soggetti per una nuova programmazione che tenga conto dei mutamenti avvenuti nei bisogni della popola-zione e valorizzi esperienze e competenze”.Lei fa parte del gruppo che ha lasciato il Pd per andare alle elezioni con la lista civica Liberi e Democratici: ritie-ne che si sia ripetuta la storia vista ai tempi di Goracci ai tempi del Pds e Ds?“Quello fu un atto repentino e non partecipato nel partito. Ce ne accorgemmo a cose fatte. Il percorso di Liberi e Democrati-ci è stato trasparente, vissuto all’interno del Pd momento per momento. Volevamo che dopo il commissariamento del Co-mune si avviasse una discussione che riconoscesse la ferita e introducesse elementi di discontinuità, facendo fare un passo indietro a coloro che ne erano stati la causa. In questa dire-zione andava la nostra proposta per la candidatura di Stirati. Quando è risultata impraticabile abbiamo preso vie diverse, seguiti da una larga parte di quella base che costituisce una grande risorsa di una forza di sinistra”.

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POLITICA Varata la nuova segreteria per portare il partito alle elezioni di primavera

NOVITÀ NEL PARTITO CHE VUOL LASCIARSI ALLE SPALLE LA BATOSTA ELETTORALE RIMEDIATA ALLE COMUNALI DI MAGGIO. CON ORIELLA PASSERI CI SONO ALTRE CINQUE DONNE E CINQUE UOMINI PER UN ROBUSTO RICAMBIO GENERAZIONALE

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15Il Pd prova a ripartire in vista delle regionali

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Ci sono le elezioni regionali la prossima primavera e il Pd eugubino prova a riprendersi il centro della scena politica dopo la batosta elettorale alle comunali del maggio scorso. La partita in piazza Oderisi è appena cominciata e per il momento ruota attorno all’as-se privilegiato tra il consigliere regionale Andrea Smacchi e l’ex presidente del consiglio comunale Gianni Pecci che hanno trovato la sintesi condivisa nella scelta del nuovo segretario Oriella Passeri (nella foto). L’obiettivo è quello di riportare Smacchi in Regione per il secondo mandato. Resta da capire quanti Pd ci siano a Gubbio, con Perugia che sta alla larga dalle dispute paesane preoccupan-dosi solo di come tirar fuori la parte preferita, cioè i voti dal baci-no elettorale potenziale del 54% se si prende a riferimento il dato delle elezioni europee tenutesi contestualmente alle comunali. C’è il Pd ufficiale; ci sono i piddini trasmigrati nella lista civica Liberi e Democratici dove ci sono la corrente Gubbio Rinasce ma anche ex Rifondazione Comunista ed ex democristiani; ci sono i piddini dissidenti che non vogliono saperne di Smacchi e Pecci pur avendo fatto parte delle due correnti in sede congressuale.STRATEGIA Il Pd che detiene il simbolo (mettiamola così) ha tracciato la strada con i punti sostanziali strategici da perseguire: recuperare i dissidenti che hanno disertato il voto per la segre-teria (Oriella Passeri ha ottenuto 18 preferenze sui 52 compo-nenti l’unione comunale), ritrovare la credibilità politica, aprire all’esterno. Per ritrovare slancio il neo segretario punta molto sull’organizzazione interna attraverso l’attivazione di gruppi di

lavoro che coinvolgano pure i cittadini, con la sede di piazza Ode-risi aperta ogni giovedì (dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18). Sul piano amministrativo l’attenzione è invece rivolta soprattut-to al piano regolatore con la richiesta di revisione reclamando un’attenzione particolare verso gli imprenditori agricoli perché possano participare al bando per lo sviluppo rurale.Si muovono in questa direzione la Passeri e l’esecutivo che l’affiancherà nella gestione, composto da dieci membri iscritti e non, equamente divisi tra uomini e donne, con Luca Barilari (consigliere comuna-le), Simone Ceccacci, Luca Cuccarini, Maria Pia Lorenzi, Lorena Marionni, Giulia Mischianti, Enrico Piergentili, Marta Pierotti, Andrea Ragnacci, Alessandro Ramazzotti, Giorgio Tomassoli.DISSIDENTI La linea è stata quella di favorire un ricambio ge-nerazionale e con soggetti non impegnati nelle stagioni politiche passate. Oriella Passeri cercherà di ricucire con quanti hanno con-testato il metodo che l’ha portata all’elezione. Sono sull’Aventino in dieci, dall’ex segretario Michele Sarli a Diego Pierotti già leader dei Giovani Democratici, Fabrizio Cerbella, Donatella Flussi, Alfredo Lanzara Basso, Nancy Latini, Barbara Mischianti, Federico Panfili, Riccardo Rossi e Cesare Sannipoli. Da questo discorso resta fuo-ri la corrente Gubbio Rinasce che è di fatto uscita dal partito per sostenere Filippo Mario Stirati alle elezioni comunali. È rimasto in sospeso il pronunciamento dei vertici sull’espulsione prevista dallo statuto anche per i tesserati che alle elezioni si sono candidati con-tro il Pd. Anche questo è un rebus tutto partitocratico. M.Boc.

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ATTUALITÀ Gli uffici tecnici comunai stanno predisponendo le autorizzazioni previste

Logge, l’intervento si farà15

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Il progetto di riqualificazione delle Logge dei Tiratori verrà realizzato. La decisione è praticamente presa, salvo colpi di scena. Gli uffici tecnici comunali stanno predisponendo le autorizzazioni previste, con il sindaco Filippo Mario Stirati che ha trovato la sintesi tra le anime della sua mag-gioranza. La presa di posizione della

lista civica Scelgo Gubbio ha fatto breccia e Stirati si appresta a ufficializzare, nelle prossime settimane, il via libera all’operazio-ne da circa tre milioni di euro stanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, compresi i 300mila euro ossigeno per le casse comunali. L’intervento è ritenuto importante, oltre che per i risvolti economici in un quadro locale sempre più difficile, per rivitalizzare il loggiato superiore sempre più luogo di ritrovo dei piccioni e in costante degrado senza che venga goduto dagli eugubini e men che meno dai turisti. Il complesso monumentale, di proprietà dell’istituto bancario, ospiterà una sala espositiva e convegnistica con un protocollo d’intesa con il Comune per l’aper-tura al pubblico e alle iniziative pubbliche.Si era temuto nei giorni che il finanziamento prendesse un’altra strada e che le Logge potessero restare così come sono. La Fon-dazione Carisp ha infatti pianificato l’acquisizione dell’immobile del Turreno in piazza Danti a Perugia, e per farlo ha previsto di at-tingere anche dai fondi non spesi per progetti rimasti in sospeso,

come appunto quello delle Logge. Il piano per il Turreno, destinato a di-ventare una multisala polifunzionale modulare da 1.200 posti complessivi, viene spinto dalle istituzioni perugine e dall’imprenditoria del capoluogo umbro che vuole chiudere in fretta l’operazione.Stirati si è trovato nella condizione di

dover decidere se rinunciare a quei soldi, e magari chissà anche ad altri fondi perchè la Fondazione Carisp non può certo considerarsi solo una mucca da mungere quando torna utile. Nella coalizione “arlecchina” che governa la città - composta da ex Pci-Pds-Ds-Pd ed ex Rifondazione Comunista, con gente di cui s’è perso il con-to del numero dei mandati e delle trasmigrazioni partitiche - c’è chi è uscito allo scoperto esprimendosi favorevolmente (Scelgo Gubbio) e chi non vuole restando aggrappato alle nostalgie, alle battaglie medievali, alla lotta di classe.Sul progetto delle Logge ci sono i pareri favorevoli della Soprinten-denza e la condivisione dell’Associazione nazionale centri storici. Non si dimentica l’iniziale via libera dato a suo tempo dapprima dal sindaco Diego Guerrini e quindi dal commissario straordinario Maria Luisa D’Alessandro, che poi sospe-se l’iter di fronte alle polemi-che sollevate da un comitato e sostenute da Rifondazione Comunista.Ora si avanti. La Fondazione Carisp si conferma per Gub-bio, grazie all’impegno diretto del presidente Carlo Colaiacovo, un sostegno irrinunciabile per supportare (talvolta anche sostitu-ire) le istituzioni che i soldi li usano soprattutto per mantenere i carrozzoni. La politica nostrana ha giocato spesso a prendere i soldi con una mano e dare schiaffi con l’altra, con la storiella del padrone e del potere che serve a imbonire i cittadini. Ma a nes-suno sfugge che è proprio l’intervento di soggetti esterni, come la Fondazione Carisp, a favorire operazioni importanti come gli ultimi finanziamenti deliberati per l’acquisto di una Tac di nuova generazione per l’ospedale di Branca (500 mila euro), la mostra di arti e mestieri a palazzo Beni (600 mila), la definitiva sistemazione dell’area esterna del convento di Sant’Ubaldo (50 mila), la realiz-zazione del Centro di documentazione della festa dei Ceri.

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IL SINDACO STIRATI HA DECISO: IL PROGETTO VERRÀ REALIZZATO. LA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI PERUGIA CONFERMERÀ NELLE PROSSIME SETTIMANE L’INVESTIMENTO DI CIRCA TRE MILIONI DI EURO DESTINATI ALLA RIQUALIFICAZIONE DEL LOGGIATO DI PIAZZA 40 MARTIRI

di MASSIMO BOCCUCCI

Filippo Mario Stirati

Carlo Colaiacovo

LE LOGGE Come si presentano oggi

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LA REGIONE FRENA SUL NUOVO INDIRIZZO PER L’ITS CASSATA. ASSISI E CITTÀ DI CASTELLO, LE ATTUALI SEDI NELLA PROVINCIA DI PERUGIA, SI OPPONGONO ALLA CANDIDATURA EUGUBINA, CHE DEVE FARE I CONTI ANCHE CON I COSTI DA SOSTENERE. I POLITICI LOCALI SI MOBILITANO

La commissione a palazzo Cesaroni

aveva prospettato il varo dell’alberghiero per l’anno scolastico 2015-16. Ma quel proposito è rimasto fermo in commissione perché né la Giunta Marini né l’aula dell’assemblea hanno dato seguito. L’assessore regionale Carla Ca-sciari, rispondendo a un’interrogazione di Orfeo Goracci ormai in libera uscita perché anima solitaria del monogruppo Comuni-sta Umbro, è stata più realista del re. Non ha giocato a nascondersi rivelando che quell’in-dirizzo non è giustificabile né realizzabile. A poco valgono, per ora, le prese di posizione dello stesso Goracci, del suo collega Andrea Smacchi del Pd, del Nuovo Centrodestra con il coordinatore locale Roberto Rossi che ha annunciato lo schierarsi al fianco della causa eugubina dei vertici regionale degli alfaniani ex berlusconiani.C’è una ragione politico-strategica oltre che contabile che rende complicata l’operazione. Sono già consolidati da anni sul territorio pro-vinciale l’istituto professionale di stato servizi per l’enogastronomia e ospitalità alberghiera di Assisi e l’istituto professionale statale alber-ghiero commerciale turistico all’IIS “Patrizi-Baldelli-Cavallotti” di Città di Castello. È stretta nella morsa Gubbio, in mezzo tra le due realtà che ebbero l’intuizione di richiedere e la forza di ottenere quell’indirizzo scolastico. Le pres-sioni maggiori per impedire l’attivazione di un altro corso vengono proprio da Assisi e Città di Castello, politicamente molto più forti di Gubbio che come spesso succede arriva tardi e male. C’è di più: l’alberghiero richiede degli investimenti considerevoli per allestire le cu-cine con attrezzatura corporse e costose. Chi mette i soldi? La Regione storce la bocca an-che perché teme, soddisfacendo le aspettative di Gubbio, di dover poi aprire i cordoni della borsa per altre richieste che dovessero arriva-re da altri istituti scolastici in Umbria.

ALBEGHIERO, SERVE UN MIRACOLO PER OTTENERLO

Quante possibilità ha Gubbio di ve-dere attivato l’indirizzo alberghiero all’ITS “Maria Letizia Cassata”? Og-gettivamente poche. Oggi più di ieri. Si era presa un impegno la Regione un anno fa, quando venne autoriz-zato lo sportivo per il Polo Liceale “Giuseppe Mazzatinti” (di nuova isti-tuzione a livello nazionale e partito con Foligno e Narni: le due vicende non sono minimamente collegate).

Gubbio non demorde e ci prova. Per riuscire in questa rincorsa, il sindaco Filippo Mario Stirati fa leva proprio sull’impegno preso un anno fa dalla commissione del consiglio regionale e sul fatto che in primavera si vota per le regionali con Gubbio tradizionale serbatoio del Pd e della sinistra. Il sindaco ha rimarcato che l’al-berghiero è un’esigenza del territorio sollecitata anche da “seg-menti importanti dell’economia e della ricettività, e dal consiglio comunale con un ordine del giorno approvato all’unanimità il 14 ottobre scorso. Questa offerta formativa risponde a vocazioni profonde di un’area vasta raccogliendo domande dall’entroterra umbro e marchigiano”. M.Boc.

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L’ASSOCIAZIONE LEUKOS TIRA LE SOMME DELL’INTENSO PERIODO CHE HA VISTO GUBBIO AL CENTRO DELL’ATTENZIONE. VETRINA NON SOLO SU SCALA LOCALE MA ANCHE FUORI DAI

CONFINI REGIONALI. PREMIATA LA GRANDE UNIONE TRA TUTTE LE COMPONENTI COINVOLTE, CON LA CITTÀ CHE HA RISPOSTO PROMUOVENDO INIZIATIVE E CREANDO AGGREGAZIONE

SPORT

LA GRANDE EREDITÀ DEL MESE DELLO SPORT

Di fronte ai numeri, intesi come presenze, parteci-pazione e come cartellone di eventi del Mese dello Sport, c’è solo da togliersi il cappello. Un’edizione da record, la prima sulla quale l’Associazione Leukos (e i numerosi partner al suo fianco) ha voluto scom-

mettere per creare attorno a un singolo evento (la Notte Bianca dello Sport) un programma che potesse coinvolgere tante real-tà in un lungo arco di tempo. “Non sappiamo se si può parlare di scommessa, ma di sicuro è stato un progetto che s’è rivelato vincente”, spiegano Giancarlo Fiorucci e Roberto Camilloni. Forse un po’ stanchi per i tanti eventi allestiti e di cui si sono fatti promotori, ma felici e soddisfatti per tutto ciò che è stato fatto assieme al contributo di tanti semplici cittadini. “Ed è pro-prio questa la risposta più bella - aggiungono - perché il Mese dello Sport è servito a unire, coinvolgere, aggregare e mettere in contatto tante realtà differenti, pronte però a collaborare e partecipare attivamente a quello che ha rappresentato qualcosa in più di un semplice contenitore di eventi, buono sia per offrire nuove opportunità alla città, ma anche per attrarre molta gente da fuori”. CONFERME È il caso della Notte Bianca, che ha fatto registrare le stesse presenze dell’anno passato ma con un incremento dei partecipanti “attivi”, cioè di coloro che hanno indossato il brac-cialetto e provato le discipline proposti (da 1.500 del 2013 si è passati a 1.900 utenti). “Ogni anno registriamo numeri maggio-ri e questo ci dà la conferma che l’evento è seguito e conosciu-to anche fuori dai confini locali. Quest’anno poi grazie a Metal Mart e alla piattaforma messa a disposizione siamo stati in gra-do di proporre come attrattiva il Free Fall - Big Air Bag arrivan-do a contare qualcosa come 400 lanci, a riprova di una parteci-pazione davvero incredibile”. E che dire di Spirito di Squadra, il quadrangolare di beneficenza che ha chiuso il programma

degli eventi, il cui ricavato è servito per l’acquisto di materassi ortopedici presso l’astenotrofio Mosca, di un defibrillatore per l’associazione Amici del Cuore e per la realizzazione di un pozzo in Burkina Faso per l’associazione Onlus l’Impegno. “S’è tratta-to di un evento unico nel suo genere - riprendono Giancarlo e Roberto - perché abbiamo avuto l’onore di ospitare campioni affermati del mondo della pallavolo (anche atleti medagliati alle Olimpiadi) che hanno compreso da subito lo spirito dell’inizia-tiva. E vedere tanta gente sugli spalti ha reso il tutto ancor più bello ed emozionante”VALORI Il Mese dello Sport ha portato in città tante personalità di spicco del mondo sportivo, aprendo anche a tante iniziative collaterali tra convegni, seminari e presentazioni di libri. Un evento a 360 gradi nel quale sono state promosse anche disci-pline considerate di nicchia ma che vantano anche in città mol-ti appassionati (vedi l’arrampicata sportiva), oltre che eventi assolutamente nuovi che hanno suscitato interesse e curiosità (è il caso del Bubble Football, che ha fatto registrare 150 par-tecipanti). Grande rilevanza ha avuto anche la Run for You, la corsa di solidarietà organizzata assieme al Rotary Club Gubbio e alla Corrigubbio, che ha visto centinaia di eugubini ai nastri di partenza (820 quelli iscritti ufficialmente). Un successo di pubblico, determinato anche dai tanti sponsor che hanno legato il loro nome alle iniziative proposte: “Tantissime realtà locali hanno sposato il nostro pro-getto e di questo gliene siamo grati. È l’unione che fa la forza e i valori che l’Associazione Leukos da sempre porta avanti sono stati esaltati e se possibile veicolati come meglio non saremmo stati in grado di fare. Ora ci prendiamo un po’ di riposo, ma già abbiamo in mente tante nuove idee per il 2015. Sperando che anche dalle istituzioni possa arrivare una nuova spinta per co-operare in maniera soddisfacente e redditizia, perché a volte il puro e semplice volontariato non basta”.

SPIRITO DI SQUADRA Fotoricordo

di ROBERTO BARBACCI

BUBBLE La grande novità

Il “Lupo di Gubbio” a gettare la spugna proprio non ci pensa. Nonostante mille difficoltà e un mo-vimento in evidente debito d’ossigeno, Giamma-rio Grassellini è pronto a lanciare l’ennesima sfida. Si allena da solo e senza un punto di riferimento in città, ma la vera solitudine è quella dell’animo. “Molti pensano che non c’è più posto per me, ma io so che ho dato tanto e ho ancora tanto da dare. Molti mi hanno voltato le spalle, ma non mi arren-do. Vado avanti e voglio raggiungere quell’ultimo

obiettivo che mi sono prefissato, cioè di combat-tere per il titolo italiano. E vorrei farlo a Gubbio, magari in piazza Grande. Un ultimo show per di-mostrare a tutti quello che si sono persi in tutti questi anni”. Grassellini tornerà sul ring sabato 8 novembre a Bellaria contro Gianluca Frezza nel sottocluou della riunione che metterà in palio il titolo dell’Unione Europea tra Signani e Rifaie, tra-smessa (incluso il match di Giammario) su Italia Uno a partire dalle 23,45. R.Bar.

Grassellini sul ring e in tvPUGILATO A Bellaria, sabato 8 novembre sugli schermi di Italia Uno, la sfida con l’insidioso Frezza

TALENTO Grassellinisogna il titolo italiano

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AGRICOLTURA L’inverno mite e l’estate umida e piovosa tra le cause della crisi

L’annata nera dell’olio d’olivaRaccolta scarsa e poca qualità15

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Un anno terribile. Quello che nemmeno al peggior nemico verrebbe voglia di augurare. È un’annata da dimenticare, quella dell’olio. Resa possibile da una concausa di fattori che in altri ambiti ha si arrecato danni e creato problemi, ma mai al punto da bloccare in ma-niera quasi totale la produzione

di un intero settore. L’inverno insolitamente mite e l’estate deci-samente fresca e umida hanno prodotto un risultato inaspettato che ha mandato a monte i piani di tanti coltivatori, impossibilitati a raccogliere i frutti degli oliveti sparsi in gran parte del territo-rio nazionale. E loro malgrado Umbria, Marche e Toscana hanno fatto da capofila tra le regioni più colpite dal più grande nemico dell’olivo: in termini scientifici si chiama Bactrocera oleae, più co-munemente è catalogato col nome di mosca dell’olivo. Eccolo il grande imputato, il colpevole (ma solo finale) di un processo par-tito da lontano.CALDO E UMIDITÀ Per capire come mai sulle tavole degli eugu-bini quest’anno non ci sarà posto per l’olio nuovo bisogna tornare indietro di almeno una decina di mesi. Quando l’invero sul calen-dario era alle porte, ma nella prova dei fatti tendeva a rimandare il suo ingresso. Che in realtà avverrà solo marginalmente, tanto che le temperature insolitamente miti di gennaio e febbraio hanno consentito alle larve della mosca di resistere al periodo più freddo dell’anno e presentarsi a primavera pronte ad aumentare sensibil-mente il numero degli esemplari in età adulta. A rendere le olive ancor più vulnerabili hanno contribuito inoltre le poche giornate

di freddo pungente (con annes-se gelate) della prima metà di aprile, tali da rendere la “lega-tura” dell’oliva con la pianta an-cor più fragile. L’umidità estiva, unita alle ripetute piogge, ha fatto il resto: la mosca è prolife-rata senza controllo, prendendo d’assalto oliveti a qualsiasi lati-tudine.NIENTE RACCOLTA I danni arrecati in tutta la regione sono in-genti. Non è solo la perdita di un quantitativo ingente di produ-zione (la mosca, perforando l’oliva, ne sottrae una grossa quantità di polpa), ma per quei pochi che si sono almeno in parte salvati è la qualità dell’olio che è venuta meno, tanto che molte aziende storiche del settore hanno deciso di non procedere con la rac-colta per non intaccare la qualità del prodotto (si va avanti con le scorte passate, per chi ancora ne dispone). A rimetterci più di tutti tanti piccoli coltivatori e privati che si sono dovuti rassegnare all’evidenza e rinunciare alla produzione. I più previdenti si sono salvati grazie ai cicli di trattamenti (unico antidoto per combattere la mosca) effettuati nei mesi scorsi, che garantiranno una resa ap-pena sufficiente ma discapito della qualità. La Regione Umbria è già stata interpellata per procedere con l’adozione di misure stra-ordinarie per sostenere un settore che rischia di restare in ginoc-chio. Si calcola in media che ogni pianta abbia prodotto appena 5-6 chili di olive, a Gubbio come nel resto della regione. Esistono alcune eccezioni, ma in misura davvero esigua. Tanto che in gran parte dei frantoi, almeno per quest’anno, i macchinari resteranno fermi.

STAGIONE DA DIMENTICARE TRA GLI OLIVETI EUGUBINI E PIÙ IN GENERALE DELLA REGIONEIL DILAGARE DELLA MOSCA DELL’OLIVO, FAVORITA DAGLI SBALZI CLIMATICI DEI MESI SCORSI,

HA OBBLIGATO NUMEROSI PRODUTTORI A DESISTERE. RICHIESTI SOSTEGNI PER LE AZIENDEdi ROBERTO BARBACCI

RACCOLTA Immagini d’archivioSEGNI I danni della mosca

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ATTUALITÀ

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LETTERE E FEBBRILI CONTATTI CON LA CASA DI PRODUZIONE DELLA POPOLARE FICTION PER COINVOLGERE NUOVAMENTE IL SET NATURALE EUGUBINO. SONO AL LAVORO LE DIPLOMAZIE

Ridateci Don Matteo, se non tutto almeno in parte. Suo-na così, più o meno, l’ap-pello accorato del sindaco Filippo Mario Stirati che ha scritto lettere e attivato febbrili contatti con la Lux Vide, casa produttrice del-la fortunata fiction su Rai

Uno, perché Gubbio torni ad avere un ruolo nella prossima deci-ma serie dopo il trasloco degli ultimi episodi a Spoleto. Mentre le istituzioni spoletine con gli operatori commerciali hanno incon-trato i vertici della Lux Vide per pianificare il futuro, il sindaco Stirati ha fatto altri passaggi ufficiali. È stata messa a punto una proposta, d’intesa con gli albergatori e ristoratori della città, che punta a determinare nuove condizioni di ospitalità e organizzati-ve. Resta da vedere se la casa di produzione cercherà particolari ritorni economici, ricordando che traslocò proprio per questioni finanziarie ricevendo da Spoleto maggiori sostegni con l’appog-gio determinante della Regione, che nel caso di Gubbio non aveva invece mai contribuito nelle otto serie precedenti.

Stirati confida che si apra una breccia e Gubbio possa tornare a essere il set natu-rale della fiction che deve il suo successo anche all’am-bientazione nel centro stori-co e nelle campagne. La città ha avuto un ruolo impor-tante, specie nella fase ini-ziale di lancio delle storie del prete detective, con indici di ascolto in continua crescita. Si proverà a verificare se può essere prevista, nella sceneggiatura, una convivenza tra le due realtà di Spoleto e Gubbio. In alternativa, si può immaginare il ritorno eugubino della fiction almeno in qualche episodio. Si punta anche sugli effetti di un approccio propositivo e sereno, perseguito a livello istituzio-nale, dopo le furibonde reazioni seguite al trasloco a Spoleto. C’è stata a suo tempo una vera rivolta popolare, con risvolti politici, per quello che Gubbio ebbe a considerare un tradimento con la Regione che scese in campo consentendo a Spoleto di onorare gli impegni economici assunti. Adesso sono state riaperte le relazioni e i percorsi per ottenere una nuova ribalta.

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La preghiera per scacciare i mostri di Halloween

C’è da essere grati alle Sorelle del Piccolo Testamento di San Francesco per l’iniziativa di preghiera che portano avanti, ormai da cinque anni, nella notte che precede la solennità di Ognissanti. Pochi forse sanno che l’idea di passare tutta la notte in preghiera davanti al Santissimo Sacramento è nata dopo un colloquio avuto con dei carabinieri che confessarono alle suore come anche a Gub-bio, proprio nella fatidica notte di Halloween, si verificano spesso dei movimenti sospetti che generano qualche preoccupazione.Da allora, la sensibilità delle giovani religiose le ha spinte a orga-nizzare, proprio nella notte di Halloween, una veglia di preghie-ra per la città presso la chiesa di San Marziale. Anche quest’anno si è iniziato con la celebrazione della messa da parte del vescovo Mario Ceccobelli, che con animo di pastore premuroso ha vo-luto essere presente e appoggiare l’iniziativa, per poi proseguire tutta la notte con l’adorazione eucaristica, cadenzata di ora in ora con intenzioni di preghiera particolari, tra cui non è mancata nemmeno quella di liberazione dal maligno.Molti i fedeli intervenuti, a riprova che il mondo cattolico sta co-minciando ad aprire gli occhi sulla controversa usanza, importa-ta dagli Stati Uniti, di festeggiare “streghe e mostri” proprio nella vigilia di una delle solennità più importanti della religione cat-tolica. È noto che la festa di Halloween non ha nulla di cattolico, se non il nome (la parola rappresenta una variante scozzese del nome completo All-Hallows-Eve, cioè la notte prima di Ognis-santi - in inglese arcaico All Hallows Day, moderno All Saints), ma rappresenta - come ricordano i maggiori esorcisti e teologi odierni, tra cui il famoso padre Amorth - la festa più importan-te del calendario satanico, una vera e propria “osanna” al demo-nio che, sotto l’apparente innocenza di giochetti e mascherature lugubri, cela un vero e proprio culto satanico.Dal punto di vista teologico è davvero preoccupante vedere come, anche in Paesi di sana tradizione cattolica come l’Italia, si

stia diffondendo una festa che nei suoi particolari più inquietanti rappresenta un vero e proprio ribaltamento della visione cattolica della morte e della so-pravvivenza dell’anima. Invece di pre-pararsi alla festa dei Santi, cioè di tutti coloro che ci attendono vivi e felici in paradiso, si attua un vero e proprio ribaltamento di prospettiva, una sorta di necrofilia ed esaltazione del lugubre, quasi a voler convincersi che la vita non continua in Cielo, ma tra la putrefazione e la decomposizione del sepolcro.Non è un caso che la festa di Halloween si sia sviluppata soprat-tutto in Paesi di confessione protestante, dove il culto dei santi è sprezzantemente rigettato e considerato “idolatria”. Per i prote-stanti venerare i santi - in primo luogo la Vergine Maria - è una vera e propria offesa a Dio. Ecco allora che, per quel particolare fe-nomeno psicologico della compensazione, una volta tolta la festi-vità dei Santi, l’uomo avverte il bisogno di venerare qualcos’altro.Il culto della morte e dei cadaveri come feticcio e sostituto dell’autentico culto dei santi. Protestantesimo e Halloween han-no molto in comune. Sarà un caso che fu proprio nella notte di Halloween del 1517 che quell’oscuro e inquietante monaco ago-stiniano, Martin Lutero, affisse le sue 95 tesi eretiche presso la cattedrale di Wittemberg, dando vita al protestantesimo e spac-cando definitivamente l’unità religiosa europea?È proprio il caso di dire che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Andrebbe ricordato a quei parroci che organizzano feste di Halloween perfino negli oratori e nei locali parrocchiali. Ben vengano quindi iniziative come quella delle Sorelle del Pic-colo Testamento di San Francesco. È confortante vedere come, di fronte alla scristianizzazione imperante, la comunità dio-cesana, in compagnia del proprio vescovo, corra ai ripari con l’arma più potente che hanno i cattolici: l’adorazione dell’unico vero Dio nel Santissimo Sacramento. Altro che adorazione di mostri e diavoli vari.

LA ROCCA

a cura di LUIGI GIRLANDA

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Il primo round della 33esima Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco e dei prodotti agro alimentari s’è chiuso in cre-scendo, con tanti visitatori che specie nella giornata del 1° no-vembre hanno preso d’assalto gli stand posizionati negli Arconi di via Baldassini. Edizione partita un po’ in sordina ma che ha preso vigore col passare dei giorni, inaugurata dalla tradizionale cerimonia del tartufo più grande che ha visto trionfare Giuliano Tartufi con una trifola di ben 901 grammi. La Mostra tornerà nel weeke-nd 21-23 novembre e ancora dal 6 all’8 dicembre, quan-do chiuderà gli eventi di InAutunno, un calendario di appunta-menti sparsi per l’Alto Chiascio dedicati al tartufo e non solo. Nel fine settimana alle porte spazio al cioccolato: ChocoTartufo proporrà laboratori di cucina dedicati ai bambini, pizze “acroba-tiche” con pizzaioli freestyle e una crescia da record lunga ben 500 metri, che prenderà vita nel pomeriggio di domenica lungo Corso Garibaldi grazie alla collaborazione con La vera crescia di Gubbio. L’iniziativa è promossa da E20 Comunicazione ed è

solo la prima del cartellone degli appuntamenti di InAutunno, che vedranno Gubbio protagonista in diversi contesti. Dopo la due giorni di ChocoTartufo, spazio al Mercato del Contadino (domenica 9, sotto le Logge), al Palio della Cuccagna (martedì 11, San Martino), alla rassegna culinaria Quinto Quarto (dal 14 al 16 presso gli Arconi). E ancora serate musicali al Bulldog Pub, mostre presso la Galleria Della Porta, tavole rotonde e molto altro. Maggiori info su www.tartufointavola.it.

SUPER TARTUFOLo splendido tartufo di

901 grammi mostrato da Giuliano Tartufi, che si è

aggiudicato il premio di Re del Tartufo 2014. Presenti alla cerimonia i Sindaci di Gubbio e Gualdo Tadino,

Stirati e Presciutti.

Il tartufo è sempre in tavolaNel weekend sposa il cioccolato

MOSTRA MERCATO Tanti curiosi nei primi 4 giorni di esposizione sotto gli Arconi

Un testimonial speciale per una pubblicazione davvero speciale. Paolo Rossi, il Pablito del Mun-dial di Spagna ’82 (nella foto col direttore commerciale Giancarlo Barbacci), è rimasto molto colpito quando ha ammirato l’immagine di copertina de “I Ceri - La Festa

2014”, l’album fotografico edito da Infopress, promosso e cura-to da 15 Giorni e PhotoStudio, che ha riscosso apprezzamenti da tutte le componenti legate alla Festa dei Ceri, e più in gene-rale da tutti coloro che si sono recati in edicola o in libreria ad acquistare la propria copia. Anche gli edicolanti hanno espresso il loro favore all’iniziativa, complice un prezzo (soli 15 euro per 657 foto racchiuse in 160 pagine) decisamente contenuto e in linea con quello che è il momento.

Anche Pablito ha il suo libro dei Ceri

ATTIVISSIMO IL NEO PRESIDENTE CHE È DIVENTATO MAGGIOR AZIONISTA E HA AFFIDATO UN RUOLO SEMPRE PIÙ CENTRALE AL TEAM MANAGER, ADESSO DI FATTO UN VERO DIRETTORE GENERALE. È IMPEGNATO A SALDARE QUALCHE DEBITO IN ORDINE SPARSO E INTANTO AGLI

AMICI CONFESSA: “ARRIVIAMO A GENNAIO CON UNA CLASSIFICA DISCRETA E POI VOLEREMO CON DUE SUPER RINFORZI”. E RIVELA DI AVER GIÀ BLOCCATO UN DIFENSORE CENTRALE

di MASSIMO BOCCUCCI

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NOTARI PRENDE LE QUOTE E PROMUOVE RAMACCI

Si può ben dire che Sauro Notari ha preso tre-mendamente sul serio questo ritorno nel calcio. Il suo Gubbio proprio come il suo Semonte: gestione casereccia, sistemi ruspanti, due amici in cabina di regia come Luciano Ramacci (che a Semonte fa-ceva il direttore sportivo e qui il factotum come un vero direttore generale più che un team manager) e Giuseppe Pannacci diventato direttore sportivo dopo la partenza di Stefano Giammarioli perché restasse tutto in famiglia. Il re delle acque minerali ha fatto un altro deciso passo avanti nel prendere le redini perché ha rilevato oltre il 23% delle quote attingendo per metà dal pacchetto detenuto da Fa-bio Fioriti (il figlio di Marco, ora amministratore delegato), più una quota minore (circa l’1%) di un socio che si è ritirato. L’assemblea dei soci è stata chiamata a ripianare le perdite, per circa 16mila euro, ma in realtà è stata la soluzione pratica per portare Notari tra gli azionisti vista la posizione un po’ strana di essere diventato presidente del Gub-bio senza avere neanche una quota.LA NUOVA PIRAMIDE È dunque cambiato il qua-dro societario sul fronte azionario, con Notari al 23% che precede il gruppo facente capo all’ex vi-cepresidente Giancarlo Brugnoni (22%), Fioriti (21%) e Rodolfo Mencarelli (18%). Seguono una serie di soci minori, con quote che oscillano tra lo 0,16 e il 7%. Tra questi figurano il segretario An-tonio Cecchetti (che sta per lasciare l’incarico) e il segretario amministrativo Fabio Cecchetti (di-

pendente del club). Hanno partecipato all’assem-blea dei soci pur non avendo quote anche Ramacci e Pannacci alfieri del patron.VECCHI DEBITI Tra le priorità che si è dato Notari c’è quella di saldare qualche vecchio sostanzioso debito in ordine sparso con fornitori e collaborato-ri cercando di transare chiedendo a tutti di ridurre gli importi nell’ordine del 35-40%. Ha ereditato da Fioriti una situazione abbastanza pesante e sta cercando di far fronte agli impegni per l’immagine del Gubbio che in questi anni, al di là dell’ascesa in Serie B, ha fatto i conti anche con la situazione finanziaria (il debito generale è stimato sui due milioni di euro).MERCATO APERTO Notari pensa anche alla squadra che adesso lo fa sognare dopo il 3-1 sulla Reggiana in una serata da favola, venerdì scorso, con lo scacco matto alla capolista. Ai più stretti collaboratori, tra una partita a briscola in sede e una cena al “Faro Rosso” dei fratelli Urbani, ha già confidenzialmente esternato che pensa a un paio di acquisti importanti. “Arriviamo a gennaio con una classifica discreta - ha confessato agli amici - e poi voleremo con due super rinforzi”. Ha confida-to di aver già raggiunto l’accordo con un difensore centrale e di volere un centravanti di razza che alzi il tiro in zona-gol. Ramacci e Pannacci si sono già mossi, magari il Parma e Giammarioli potranno tornare utili per qualche soluzione e consigli.

ERA NOTARI: LE NUOVE QUOTE

SOCIETARIE

NOTARI: 23%

BRUGNONI: 22%

FIORITI: 21%

MENCARELLI: 18%

ALTRI: 16%

Marco Fioriti ha scelto Forza Gubbio, l’organo ufficiale del club distribuito allo stadio, per il saluto da presidente. Ha scelto l’autocelebrazione (di solito dovrebbero essere gli altri a dire se si è bravi), ha fatto la lista dei ringraziamenti (l’elogio a Sauro Notari ha cancellato di colpo i mille litigi del passato ed è andata così pure con Luciano Ramacci, dapprima messo sul libro nero e poi ingaggiato), non ha fatto cenno alla situazione finanziaria del club (a quanto ammontano i debiti anche rispetto a quando è entrato?), s’è tolto qualche sasso dalle scarpe. Nel distribuire i meriti si è però dimenticato dell’unica persona che ha davvero fatto brillare gli otto anni della sua presidenza: Vincenzo Torrente. Neanche una citazione sull’allenatore vero artefice della doppia promozione, tralasciando l’imbarazzante fatto che ci sono ancora delle questioni in sospeso. Proviamo a mettere le cose al giusto posto: la Serie B è per larga parte merito di Torrente con Simoni e Giammarioli; la retrocessione e un certo grigiore sono figli della presunzione (retaggio dilettantistico) che c’era prima e che s’è vista anche dopo Torrente. Lo sa chi conosce bene le cose del Gubbio. M.Boc.

Fioriti scorda TorrenteIL CONGEDO DELL’EX PRESIDENTE

Come ogni anno la sezione eugubina “Carlo Angeletti” organizza corsi per arbitro di calcio e calcio a 5, dedicati a uomini e donne di età compresa tra i 15 e i 35 anni. Quella corrente è un’altra annata felice per il sodalizio eugu-bino, che vanta Matteo Passeri assistente della CAN di A (con qualifica da internaziona-le) e Andrea Ragnacci in gran spolvero nel-la sua prima stagione nella CAN di Serie D. Ma crescono bene anche Leonardo Bicche-ri (Serie D) e i tanti fischietti impegnati nei campionati regionali, con Giovanni Fiorucci ultimo esordiente in ordine di tempo nel tor-neo di Eccellenza. Per maggiori info sui corsi: 075.9276525 (dalle 16 alle 19,30).

Al via il nuovo corso per arbitri di calcio

DALLA SEZIONE AIA

Centralino Comunale 075.92371Centralino Osp. Branca 075.9270801Pronto Soccorso 075.9270744Emergenza Sanitaria 118Numero Verde Farmacie 800.829058Guardia Medica 075.9239468Sez. Croce Rossa 075.9273500Gubbio Soccorso 075.9277779Carabinieri 075.9235700Vigili del Fuoco 075.9273722Vigili Urbani 075.9273770Cimitero Civico 075.9237690IAT 075.9220693Servizio Taxi 075.9273800Guardia Forestale 075.9272585Guardia di Finanza 075.9273789Centrale ENEL 800.900.800Canile 075.9274963ACI Soccorso Stradale 075.9274162Curia Vescovile 075.9273980

NUMERI UTILI

Società Editrice Infopress srlTel./Fax 075.9271422 Mail [email protected]

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Direttore Editoriale Massimo Boccucci

Direttore Responsabile Roberto Barbacci

Collaboratori: Luigi Girlanda, Emanuele Grilli

Chiuso in redazione: Mercoledì 5 Novembre 2014Aut. Tribunale di Perugia n. 21 dell’11 ottobre 2013

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COMUNALEPiazza 40 Martiri 10075.9272243CECCARELLIPiazza Giordano Bruno 2075.9221158LUCONIVia Perugina 151/B075.9273783PIEROTTIVia Campo di Marte 46075.920581CARDINALILoc. Casamorcia075.9255131MONACELLIFrazione Padule075.9229123BRANCAVia Ponte Rosso075.9256122TOMARELLILoc. Scritto075.920134

FARMACIE

Il prossimo numero sarà in distribuzione da

GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014

LA PROIEZIONEPILLOLE

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Un viaggio tra musica, cultura e tematiche sociali. È il proget-to della cooperativa eugubina Mondo Musica si sviluppa attraverso un musical, incontri e mostre attorno al personaggio di Artemisia, pittrice del 1600 diventata simbolo dell’emanci-pazione femminile, eroina nel

volere la propria indipendenza e affermazione artisti-ca tra difficoltà e pregiudizi dell’epoca. Mondo Musica guida l’operazione con la collaborazione di Regione, Comune, Centro delle pari opportunità di Regione e Comune, Biblioteca Sperelliana e società partecipata Gubbio Cultura e Multiservizi, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e il con-tributo di soggetti privati. Artemisia il Musical è lo spettacolo in via di allestimento per la regia di Enrico Zuddas e le musiche di Marco Rosati, la cui prima sotto forma di concerto-recital è in programma il 28 novembre al Teatro Comunale. Al progetto artistico si legano tutta una serie di iniziative culturali collaterali.

Artemisia, l’eroina diventa un musical

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Vendesi appartamento al secondo piano di una palazzina quadri-familiare sito in Gubbio, via dell’Arte dei Sarti n. 16, in zona Zap-pacenere: soggiorno-pranzo, cucina, 3 camere, 2 bagni, disim-pegno e 2 balconi per una superficie coperta di circa 100 metri quadrati; garage e cantina di 22 metri quadri; soffitta sovrastante l’appartamento semipraticabile di circa 40 metri quadri; giar-dino di 8 metri quadri. Prezzo 140mila euro. Per informazioni: 335.7772674.

IMMOBILIARE

Arriva a Gubbio, al Cinema Astra, la pellicola Cristiada, diretta da Dean White e scritta da

Micheal James Love. Racconta delle persecuzioni subite dai cattolici tra il 1926 al 1929, quando il governo massonico mes-sicano (sostenuto da quello degli Stati Uniti) avviò una violenta repressione contro la fede cattolica. Il film non è stato distribuito in Italia prima delle scorse settimane poiché nessuna casa di distribuzione s’era detta disposta ad acquisirne i diritti. Dopo decenni di oblio e cancellazione dalla memoria, la rivolta del po-polo messicano ha ritrovato un posto nei libri di storia.Proiezio-ni: sabato 8 alle 18 e 21,30 e domenica 9 alle 15, 18 e 21,30.

Simone Filippetti e i Serenissimi AffariLA PUBBLICAZIONE

Un libro che racconta un modello imprenditoriale e un’economia locomotiva d’Italia, tra i fasti e la crisi: “Serenissimi affari. I veneti in borsa tra splendore e declino” è l’opera prima del giornalista eugubino Simone Filippetti (nella foto di Cristina Ciufoli), 41 anni, penna autorevole del Sole 24 Ore. Da Luxottica a Safilo, dalla galassia Marzotto a quella dei Benetton, da De Longhi a Nice, il libro di Filippetti racconta la storia anche recente del Veneto che produce, delineando un modello industriale che aveva dato negli anni ‘80 e ‘90 i suoi frutti migliori. Protagoniste le imprese che fu-rono di successo e oggi soffrono la crisi, ma anche quelle che hanno vinto la sfida della globalizza-zione. Alla presentazione il 2 novembre scorso, presso la sala Trecentesca di palazzo Pretorio, sono intervenuti il sindaco Filippo Mario Stirati, l’onorevole Rocco Girlanda, gli imprenditori Giuseppe Colaiacovo, Matteo Minelli, Marco Caprai che hanno dato vita a un confronto di idee sul modello del nord-est e la situazione in Umbria e nel territorio eugubino.

Al Cinema Astra c’è Cristiada