15 Giorni - Numero 12 - 27 Marzo 2014

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quindicinale d’informazione Giovedì 27 Marzo 2014 Anno II Numero 12 GUBBIO Gubbio - Via dell’Arboreto Gualdo Tadino - Via V. Veneto presso ATTENTI AL LADRO I FURTI NELLE CASE SONO SEMPRE PIÙ PREOCCUPANTI : I MALVIVENTI AGISCONO DI GIORNO E DI NOTTE , ANCHE CON LE FAMIGLIE ALL’INTERNO O CHE DORMONO . IL RACCONTO DI QUANTO SUCCESSO ALLA FAMIGLIA CASTELLANI . PRESE DI MIRA LE BANCHE E LE AUTO . I CARABINIERI INTENSIFICANO I CONTROLLI MA NON BASTA

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Siamo di nuovo in pista... un nuovo appuntamento con 15 Giorni, in uscita giovedì 27 marzo (ma disponibile già dalla giornata di mercoledì 26) presso oltre 450 locali pubblici del comprensorio eugubino. In questo numero apertura con la cronaca e la nuova ondata di furti che si sta abbattendo sul comprensorio eugubino. Ma è sempre la politica a farla da padrona: un quadro di quel che sta accadendo soprattutto a sinistra, ricostruendo anche la storia delle alleanze degli ultimi 20 anni, e un'intervista esclusiva a Pio Francesco Baldinelli, candidato (mancato) del centrodestra. Poi i soliti approfondimenti sull'attualità (centro commerciali, Sirio Ecologica), un focus sulla vicenda dei focaroni "proibiti", l'anteprima del viaggio a Roma del coro della Madonna del Miserere e molto altro ancora. 15 Giorni lo trovi in distribuzione in tutti i locali pubblici, bar, edicole, nelle scuole e nelle attività del Comune di Gubbio

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quindicinale d’informazione

Giovedì 27 Marzo 2014 Anno II Numero 12

GUBBIOGubbio - Via dell’ArboretoGualdo Tadino - Via V. Veneto

presso

ATTENTI AL LADROI FURTI NELLE CASE SONO SEMPRE PIÙ PREOCCUPANTI: I MALVIVENTI AGISCONO DI GIORNO E DI NOTTE, ANCHE CON LE FAMIGLIE ALL’INTERNO O CHE DORMONO. IL RACCONTO DI QUANTO SUCCESSO ALLA FAMIGLIA CASTELLANI. PRESE DI MIRA

LE BANCHE E LE AUTO. I CARABINIERI INTENSIFICANO I CONTROLLI MA NON BASTA

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MALVIVENTI SENZA SCRUPOLI NÉ LIMITIESCALATION DI FURTI E RAPINE: LADRI IN AGGUATO A TUTTE LE ORE DEL GIORNO. FAMIGLIE, CLIENTI E IMPIEGATI IN APPRENSIONE PERCHÉ LE VISITE SGRADITE ARRIVANO ANCHE QUANDO C’È GENTE TRA LE MURA DOMESTICHE OPPURE GLI SPORTELLI SONO APERTI. LA STORIA DEL BLITZ CON SPRAY NARCOTIZZANTE IN ZONA CROCEFISSO DALLA FAMIGLIA CASTELLANI. IL NUOVO COMANDANTE DEI CARABINIERI, PIER GIUSEPPE ZAGO, HA INTENSIFICATO I PATTUGLIAMENTI SUL TERRITORIO

La preoccupazione è forte, avvertita un pò ovunque perché di Gubbio isola felice, storicamente lontana dalla delinquenza, resta soltanto un pallido ricordo. La sicurezza è un problema molto serio. Si moltiplicano gli episodi di furti nelle abitazioni e nei negozi, rapine in banca, scippi, giri di droga. Tutto si rac-chiude nel concetto di microcriminalità, che di questi tempi si incrocia con la miseria (per la crisi economica) e una cre-scente presenza di stranieri anche solo di passaggio. I carabi-nieri, guidati da Pier Giuseppe Zago, moltiplicano i controlli sul vasto territorio eugubino ma evidentemente non basta. Si assiste a fenomeni che si sono sempre collocati in contesti maggiori e più a rischio (Perugia per esempio ha rotto ormai gli argini).I furti negli appartamenti registrano un’escalation, oltretutto con le più disperate modalità. Come è accaduto, per esempio, a casa di Rocco Girlanda, sottosegretario alle Infrastrutture nel Governo Letta, che a Cipolleto era rientrato a notte fonda, dormiva con la figlia più piccola, e la mattina quando si è sve-gliato ha trovato un buco nella finestra. Da quella finestra gli audaci si erano introdotti per portare via un orologio Rolex, i vestiti lasciati nella sala e i contanti dal portafoglio.Ancora più allarmante quanto è capitato, tempo fa, alla fami-glia di Amedeo e Cristina Castellani, titolari di un’avviata fioreria nella zona del Crocefisso a ridosso del cimitero. Pro-

prio sopra l’attività commerciale c’è la loro abitazione. Ha de-ciso di raccontare i particolari la signora Cristina. Magari può servire da monito per tenere più alta la guardia. “Chi se lo dimentica - dice -, di solito mi sveglio due-tre volte ogni notte ma in quella occasione mi sono svegliata alle 4 di mattina e mi sentivo strana per aver dormito così tanto. Mi sono alzata dal letto e ho trovato tutti i cassetti aperti e rovistati da cima a fondo. Stessa scena in cucina. A quel punto ho chiamato mio marito”.In questa storia c’è un risvolto speciale. I ladri, che hanno usato dello spray narcotizzante per addormentare i coniugi Castellani e poter agire indisturbati con tanto tempo a dispo-sizione, hanno portato via quasi 3.000 euro, i gioielli, le allac-ciature in oro di alcune collane di perle lasciando al proprio posto le perle. “Ci è stato fatto presente che probabilmente si tratta di rumeni - racconta la signora Cristina - perché sono superstiziosi e le perle non le prendono”. Per introdursi in casa, i malviventi sono riusciti ad avere la meglio di una porta blindata usando dei piccoli ferri coi quali hanno fatto ruota-re la chiave all’interno. Furto con destrezza, dunque. Difficile stabilire il confine tra l’agire per disperazione e l’essere de-linquenti per vocazione. L’unica certezza è che la frontiera dei furti, nel centro storico come nelle frazioni, non conosce più confini né freni. E convivere con tutto questo è angosciante.

di MASSIMO BOCCUCCI

COPERTINA

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di MASSIMO BOCCUCCI

Rebus Centrodestra VERSO LE ELEZIONI Le manovre in vista delle amministrative di fine maggio

IN QUESTE ORE ROCCO GIRLANDA CERCA IL CANDIDATO A SINDACO. CONTATTATI PIO FRANCESCO BALDINELLI E BARBARA BETTELLI CHE

HANNO DECLINATO L’OFFERTA. FORZA ITALIA VOLEVA COINVOLGERE L’ESPONENTE DELL’UDC GIÀ CANDIDATA ALLE COMUNALI DEL 2011 E ALLE PROVINCIALI DEL 2009. DA VEDERE POI L’ALLENZA CON NUOVO CENTRODESTRA, FRATELLI D’ITALIA ED EVENTUALMENTE

LA LISTA CIVICA GUBBIO BENE COMUNE. ALLA FINESTRA ANCHE LA LISTA SVOLTA COMUNE

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Palazzari, Stirati, Lupini e Rughi occupano già la scena. Da una parte c’è il blocco del centrosinistra diviso in tre nel solco di una “tradizione” interrotta solo nel 2011 (giusto sotto elezioni peraltro), dall’altra ci sono i grillini che cercheranno di sbara-gliare il campo convinti di riuscire a farsi trascinare in uno sce-nario locale non lontano da quello nazionale nella disaffezione verso i partiti tradizionali e i soliti noti della politica. Manca all’appello il centrodestra. In queste ore si sciolgono i nodi sul-le alleanze e la candidatura a sindaco. Tira le file Rocco Girlan-da, che dopo l’esperienza di sottosegretario alle infrastrutture nel Governo Letta ha deciso di restare accanto a Berlusconi in Forza Italia.LADY BETTELLI Girlanda punta a una coalizione capace di mettere assieme, con Forza Italia, il Nuovo Centrodestra, Fra-telli d’Italia e la lista civica Gubbio Bene Comune dell’avvocato Francesco Gagliardi. L’obiettivo da raggiungere in poco tempo è ambizioso: costituire il fronte dei moderati per puntare al ballottaggio. Il favorito per guidare il centrodestra è stato per mesi Pio Francesco Baldinelli, che a onor del vero non si mai esposto e sostanzialmente non ha mai preso impegni di ade-sione al progetto. Non ha dovuto rinunciare Baldinelli sempli-cemente perché non si è mai sentito un candidato in pectore. Così si registra un pressing fortissimo su Barbara Bettelli, già candidata con l’Udc alle elezioni comunali del 2011 e alle pro-vinciali del 2009. Ma anche la Bettelli ha declinato l’offerta.RICERCA SERRATA Il centrodestra prova a inserirsi nella lot-ta tra i big della sinistra e la variabile-grillini del tutto incon-

trollabile. Girlanda ha pensato a un volto femminile per scom-paginare il quadro consolidato e cercare spazi in un percorso politico-elettorale che in loco è stato largamente monopolizzato dalla sinistra. I due mesi che por-tano alle urne si vogliono carat-terizzare, per Rocco Girlanda, con una strategia innovativa e la scelta di persone diverse. Il tempo a disposizione è poco, e alle spalle il centrodestra si lascia mesi di silenzi e una sostanziale inattività locale a parte l’impegno istituzionale di Girlanda dal ruolo di uomo di governo.SVOLTA COMUNE Nell’area del centrodestra ci sono Angelo Ric-cardini e Sara Rinaldini, che han-no aderito a Fratelli d’Italia ma che al contempo hanno dato vita al progetto civico Svolta Comune che qualche settimana fa aveva prospettato il sostegno a Filippo Mario Stirati se si fosse attivata una coalizione al di fuori dei partiti. Quel progetto è caduto nel vuoto perché Stirati ha atte-so dapprima il Pd e ha poi recuperato una parte di liste civiche affiancando i simboli di Psi e Sel. Resta da vedere come si muo-veranno ora Riccardini e Rinaldini.

Buona Pasqua!

Angelo Riccardini

Sara Rinaldini

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Negli oltre 700 interventi proposti dai cittadini, la richie-sta principale è stata pressappoco sempre la stessa: quella di trovare soluzioni per creare lavoro. Ed è per questo che tutta la nostra azione amministrativa sarà concentrata per creare nuove opportunità per gli eugu-bini, semplificando la vita alle imprese e ai cittadini.Abbiamo già studiato diversi progetti che agiranno in questo senso.

Lo sportello unico del cittadino e delle attività produttive serve a semplificare la burocrazia della mac-china amministrativa. Non è più il cittadino che corre da un ufficio all’altro, ma è il comune che si mette al servi-zio del cittadino.

La creazione di un incubatore di imprese volto a favorire la nascita e la crescita di nuove aziende, per tutti quei giovani e meno giovani che hanno idee per fare impresa. La struttura si potrebbe avviare all’interno del centro storico, così da rivitalizzare anche una parti-colare zona della città.

La creazione di un ufficio per reperire i fondi eu-ropei, in modo da riuscire a spendere quei soldi che ci sono ma che non riusciamo mai ad investire.

L’avviamento del piano per i rifiuti zero, vale a dire una nuova gestione dei rifiuti più consapevole in grado di creare nuovi posti di lavoro durante le fasi di “raccolta” e di “lavorazione” dei rifiuti. Questa strategia ci consentirà di abbassare anche la nuova TARES intro-ducendo la “tariffazione puntuale”, cioè non si pagherà più per la superficie dell’immobile ma solo per la quantità di rifiuti indifferenziati prodotti.

Un piano coordinato per il rilancio del turismo, spostando risorse importanti dal bilancio comunale e coinvolgendo gli operatori del settore. Puntare tutto sulla filiera AGRICOLTURA-ARTIGIANATO-TURISMO. Que-sto secondo noi è la leva per rivitalizzare tutta l’econo-mia cittadina: più turisti portano più soldi, e gli operatori saranno in grado di reinvestire quel denaro dando lavoro a tutti i settori produttivi della città.

L’assegnazione dei terreni comunali incolti e di strutture inutilizzate alle aziende della città, in modo da aumentare la produttività della nostra comunità.

Tutte le nostre azioni sono ispirate da una visione di come Gubbio dovrà essere: una città dove la qualità del-la vita sia ottima, con una comunità vivace dal punto di vista economico e culturale.

Tutta la nostra azione sarà volta a creare lavoroUNA SOLA RICHIESTA È ARRIVATA ALL’UNISONO DA TUTTI I CITTADINI COINVOLTI

NEGLI INCONTRI DEI MESI SCORSI: TROVARE SOLUZIONI PER AUMENTARE LE POSSIBILITÀ OCCUPAZIONALI. UNA PRIORITÀ IRRINUNCIABILE PER TUTTA LA CITTÀ

RODOLFO RUGHI Candidato Sindaco MoVimento 5 Stelle

A PARMA Delegazione umbra (Rughi il primo a sinistra) in Emilia.A Parma il Sindaco Pizzarotti è stato eletto nelle file del MV5

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6IL PRIMO BALLOTTAGGIO

Le battaglie nella sinistra eugu-bina sono cominciate agli albori degli anni ’90 e sono sfociate su-bito nel primo ballottaggio tutto a “gauche” tra Paolo Barboni per il Pds e Pier Luigi Neri le-ader di Rifondazione, già sinda-co dal 1968 al ‘75. Era appena entrata in vigore la nuova legge sull’elezione diretta dei sindaci (n. 81 del 25 marzo 1993). L’ago

della bilancia all’epoca lo fece la lista civica “Insieme per cam-biare” che al primo turno aveva espresso lo psicologo Rober-to Grandis candidato a sindaco, apparentandosi poi al bal-lottaggio con il Pds per spingere Barboni al successo (10.014 voti pari al 56,44 per cento) e a una giunta cosiddetta tecnica con coinvolgimenti esterni alla politica tradizionale (il docen-te universitario Luca Cardinali al bilancio e Michele Sarli ai lavori pubblici, per esempio).

CORAZZI CONTRO TUTTINel 1997, chiusa l’èra Barboni che era in sella dal 1985, il Pds scelse Ubaldo Corazzi e Rifondazione Comunista puntò su Aldo Cacciamani. Ma sulla scena c’era la figura ingombrante di Pio Francesco Baldinelli, che aveva fatto un’opposizione durissima a Barboni, di prove-nienza democristiana per dive-nire l’alfiere del centrodestra. Era l’epoca dell’Ulivo e del Polo. Gubbio entrava nella normalità della scena nazionale nel con-fronto tra centrosinistra e cen-trodestra, nonostante il risultato da ribalta di Cacciamani al primo turno (23,5 per cento, contro il 38,5 di Corazzi e il 30,4 di Baldi-

nelli oltre al 7,6 della lista di Pier Luigi Neri e dunque una terza anima della sinistra). Al ballottaggio rischiò grosso Co-razzi che vinse per circa 900 voti con una rimonta mozzafiato di Baldinelli.

L’ORA DEL GORACCISMONel 2001 si ripropone la sfida tutta a sinistra. Corazzi è debo-le e contrastato all’interno, ma il Pds fa finta di niente. L’impresa sfiorata da Baldinelli fa da traino per Orfeo Goracci che capisce l’aria e si butta nella mischia, andando perfino contro i vertici perugini del suo partito. I prono-stici sono apparentemente per Corazzi, ma c’è chi aveva intui-to quanto sarebbe accaduto al ballottaggio con 10.623 voti e la rimonta imperiosa sull’avversario. Il cavallo vincente era stato anche la lista civica “Uniti per Gubbio” di Gianni Pecci, composta largamente da soggetti di area Pds. Sulle divisioni Goracci aveva costruito il successo e fondato un vero regno. Spartaco Capannelli in consiglio comunale gli affibbiò il pe-santissimo epiteto “Duce Rosso”.

IL CAVALLO DI TROIANel 2006 la guerra a sinistra è stata persa in partenza dai Ds. Goracci è stato furbo: ha attirato altri pezzi importanti dal fronte diessino (con promesse di vario genere), a cominciare dal segretario Renato Enzo Albo che a ridosso delle elezioni ha lasciato il partito per fondare la lista civica “Sinistra Unita” al fianco del sindaco in carica (2.798 voti, il 14,85 per cen-to). I Ds si presentarono frastornati e incapaci di competere rispolverando Barboni che ha rischiato di cedere già al pri-mo turno. Rifondazione è diventato il primo partito cittadino (4.850 voti, il 25,74 per cento) e Gubbio è finita sulla stampa nazionale non senza commenti ironici. I Ds hanno commes-

a cura di MASSIMO BOCCUCCI

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1515 POLITICA

LA SINISTRA E I FRATELLI COLTELLI: LA STORIA VA AVANTI DAGLI ANNI ‘90

BALLOTTAGGI E ALLEANZELA STORIA DELLE DIVISIONI DAL VECCHIO PCI AI GIORNI NOSTRI. SI PARTE DA LONTANO, DOPO LA SVOLTA DELLA BOLOGNINA E IL

PRIMO BALLOTTAGGIO TUTTO A “GAUCHE” TRA BARBONI E NERI.

IL GORACCISMO HA IMPERATO PER UN DECENNIO, FINO ALL’ALLEANZA

DEL 2011 CON DIEGO GUERRINI CHE HA RETTO SOLO DUE ANNI

C’era una volta il Pci eugubino, unito e granitico, che faceva volare le parole grosse e le sedie durante i vertici per poi marciare compatto. Poi, un giorno, gli amici d’un tempo sono diventati nemici per la pel-le. Volete un esempio? Orfeo Goracci era stato assessore all’ambiente e lavori pubblici nella giunta di Paolo Barboni nel 1989, per poi esserne avversario al ballottaggio nel 2006. Non è stata solo la conseguenza del-la Svolta della Bolognina, ovvero il percorso politico che dal novem-bre del 1989 ha portato il 3 febbraio 1991 allo scioglimento del Partito Comunista Italiano. A Gubbio c’è stato molto di più con la nascita di Rifondazione Comunista, mentre l’ala maggioritaria del vecchio Pci si sarebbe trasformata in Pds, poi Ds, ora Pd. Ci sono sempre stati fin trop-pi personalismi, con le “transumanze” dei politici nostrani che di volta in volta hanno cambiato liste e schieramenti come se nulla fosse, rifu-giandosi nel detto di comodo “soltanto gli stupidi non cambiano idea”.

Pierluigi Neri

Orfeo Goracci

Ubaldo Corazzi

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1515so l’errore più grosso di lasciare andare Albo & C. senza accorgersi che, dando per scontata la forza di Goracci (11.147 voti al ballottaggio contro 7.152 di Barboni), avevano la possibilità al primo turno di ot-tenere la maggioranza in consiglio comunale visto lo scarso peso delle liste goracciane, a partire dai Ver-di ridotti all’osso. Si sarebbe avuto Goracci “anatra zoppa”, cioè sinda-co ma senza una sua maggioranza.

LA FALSA ALLEANZANel 2011 è cambiato tutto. Diego Guerrini dapprima è partito per correre senza Rifondazione, poi invece - tra la paura di perdere e le pressioni perugine - ha voluto la grande alleanza passando per le primarie vinte contro Maria Cristina Ercoli delfina di Goracci (terzo incomodo il diessino Ubaldo Casoli). Goracci è riuscito a dividere i Ds pure alle primarie (da qui la candidatura di Casoli) convinto del successo della Ercoli: stavol-ta i conti non gli sono tornati. Possiamo considerarlo l’inizio di tutti i guai. L’accordo Ds-Prc è stato solo di facciata, ricordando come la Ercoli contestò subito l’esito delle primarie rivelandosi una spina nel fianco fin dal suc-cesso scontato di Guerrini al pri-mo turno con il record di 11.166 voti e il 56,67 per cento. Il centrodestra con Lucio Lupini ha fatto solo la comparsa (5.194 voti, il 26,36 per cento). A metà ottobre è partito il siluro alla Ercoli, estromessa dalla giunta; a novembre gli avvisi di garanzia a Goracci, la stessa Ercoli ed altri. Si è arrivati così al 14 febbraio 2012 con gli arresti dell’inchiesta Trust sui presunti scandali al Comune nel de-cennio Goracci-Ercoli. Sinistra in mille pezzi. Guerrini ha retto fino al 20 maggio 2013 quando sul bilancio consuntivo 2012 si è sfaldato quel che rimasto della sua maggioranza e il Co-

mune è stato commissariato. Il centrosinistra unito si è consu-mato nello spazio di una vittoria (elettorale) di Pirro.

LE NUOVE SPACCATURELe divisioni sono tornate a pren-dere il sopravvento e sfociano adesso in un tourbillon di schie-ramenti e liste da decifrare. A sinistra si ripete la storia dei fra-telli coltelli, che in fondo va avanti dal 1991. Oggi il Pd è da una parte, il gruppo Stirati da un’altra, Lupini & Rifondazione da un’altra ancora. La novità è l’effetto-Grillo tutto da calco-lare in sede locale. La sinistra è divisa in tre, ma si può dire anche in quattro visto che il Movimento 5 Stelle è costituito prevalentemente dai delusi dei partiti tradizionali di centro-sinistra, a cominciare dal candidato a sindaco Rodolfo Rughi che da lì proviene. Il finale è da scrivere. Come se fosse un libro giallo dove gli assassini sono tanti e i morti pure.

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PERSONALISMI E TENSIONIL’ULTIMO VENTENNIO VISSUTO TRA PERSONALISMI E “TRANSU-MANZE” DA UN PARTITO E UNO

SCHIERAMENTO ALL’ALTRO. L’INCHIESTA GIUDIZIARIA HA INFERTO UN DURO COLPO AL

SISTEMA, MA ADESSO SI RIPRO-PONGONO LE LOTTE CON

L’INCOGNITA DEI GRILLINI CHE ATTIRANO I DELUSI DEL CAMPO PROGRESSISTA

Paolo Barboni

Diego Guerrini

Filippo Mario Stirati

Il countdown in vista della prossima Festa dei Ceri è ufficialmente comin-ciato, tanto che con l’approssimarsi del mese di aprile molti eugubini co-minciano a contare realmente i giorni che mancano al 15 Maggio. E in attesa di tuffarsi nei primi appuntamenti ce-raioli (il prossimo 25 aprile toccherà ai sangiorgiari fare festa, con l’investitu-ra ufficiale del capodieci Massimiliano Tosti), a scaldare il clima c’hanno pen-sato le quattro Università (dei Calzo-lari, dei Fabbri, dei Falegnami e dei Sarti) che hanno deciso di ripristinare la presenza del proprio stemma sulla divisa che andranno ad indossare il 15 maggio. Il tutto è il risultato di una serie di incontri che hanno portato (si

legge nella lettera inviata al Comune di Gubbio, all’Università dei Muratori e al Maggio Eugubino) “a una riflessione condivisa sulla simbologia che caratte-rizza la Festa dei Ceri, convenendo di allinearsi al pari di altri simboli già pre-senti all’interno della festa (vedi quelli delle università dei Muratori, Scalpel-lini e Arti Congeneri). La cosa si carat-terizza anche come elemento di rico-noscibilità a testimonianza di un forte radicamento e significato storico che attinge dalla tradizione, riaffermando-ne una valenza culturale”. La lettera è stata firmata da tutti e 4 i presidenti delle università (Marco Francioni, Enzo Pierotti, Roberto Filippetti, Giu-seppina Fagiani).

Gli stemmi di tutte le Università durante la sf ilata

NOVITÀ La decisione annunciata con una lettera congiunta a firma dei quattro presidenti

FESTA DEI CERI 2014

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di MASSIMO BOCCUCCI

Pio Baldinelli: “Dove sono le soluzioni per la città...”

L’INTERVISTA “La crisi del centrodestra? Se due anni fa non si fosse spaccato”

TORNA A PARLARE L’INGEGNERE CHE NEL 1997 SFIDÒ CORAZZI AL BALLOTTAGGIO. HA PREFERITO TIRARSI FUORI DAI CORTEGGIAMENTI DEL CENTRODESTRA CHE HA INSISTITO PER CANDIDARLO.

LO PREOCCUPA IL FUTURO: “SI PARLA SOLO DI CANDIDATURE E NON DI PROGRAMMI, SOLUZIONI E SCELTE PER RISOLLEVARE QUESTA POVERA GUBBIO DA UNO STATO DI PROFONDA FRUSTRAZIONE”

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L’hanno aspettato e ci han-no sperato, nel centrode-stra, di convincere Pio Fran-cesco Baldinelli a tornare in pista. Del resto, è stato lui il primo e l’unico a con-trastare la sinistra eugubina che per il resto ha vissuto di duelli tutti interni. Alla can-didatura a sindaco ha detto “no grazie”. Della città parla a ruota libera rispondendo a dieci domande.

Ingegnere, ha mai pensato di tornare in pista e ricandi-darsi?“Dopo l’esperienza del 1997 ho sempre avuto il rammarico di non aver potuto offrire il mio entusiasmo e il mio impegno alla mia città, alla Gubbio che amo”.

In che modo e condizioni la città arriva alle prossime elezioni?“A due mesi dalle elezioni, non si è visto alcun confronto dei candidati in campo sulle idee e sui programmi. Si parla sempre più delle genesi delle candidature, delle primogeniture di ap-partenenza: nessuno ha ancora parlato delle soluzioni e delle scelte da operare per risollevare questa povera città da uno stato di profonda frustrazione politica ed economica”.

Qual è la vera sostanziale differenza tra le anime della sinistra eugubina?“C’è da prendere atto della molteplicità delle anime in un solo corpo e il bello è che non c’è traccia di rinnovamento credibile, visto che gli attori, in prima fila o dietro le quinte, sono sempre gli stessi che hanno segnato ormai un ventennio di fallimenti”.

Il centrodestra è silente e assente dalla scena da lungo tempo: come se lo spiega?“Forse non si è ancora ripreso dal passaggio del 50 per cento degli eletti nell’ultima tornata dall’opposizione a sostegno della maggioranza politica che ha portato poi al commissariamento. Bisognerebbe rivolgersi a costoro visto che, laddove fossero ri-masti uniti, oggi avrebbero portato sicuramente al ballottaggio un proprio candidato”.

Lei è stato l’unico del fronte moderato a raggiungere il ballottaggio sfiorando l’elezione nel 1997: cosa le è ri-masto di quell’esperienza e cosa è accaduto dopo?“Il ricordo positivo di una esperienza irripetibile, sicuramen-te non solo per me ma per gran parte della cittadinanza che aveva creduto nella possibilità di una svolta epocale. In segui-to, mi è stata offerta l’opportunità di mettere in gioco le mie competenze professionali, opportunità che ho colto con il mio

proverbiale entusiasmo. Per anni sono stato profondamente gratificato dalla stima e l’apprezzamento di autorevoli espo-nenti di tutte le forze politiche, visti i risultati oggettivamente positivi raggiunti fino al termine del mio impegno”.

A mente fredda, perché non è durata l’alleanza Pd-Prc nel 2011?“Credo che il problema sia da ricercare nello spessore ammini-strativo e politico delle persone e non nell’appartenenza par-titica”.

Quanto incidono i personalismi rispetto alle idee e ai programmi?“Quando saranno illustrate le idee e i programmi sarà possibile porsi la questione a ragion veduta”.

Il Movimento 5 Stelle può far saltare tutti i vecchi sche-mi della politica locale?“Non è facile valutare la ricaduta del consenso politico a livello nazionale sul piano amministrativo, anche perché pongo una questione: i rappresentanti locali rispecchiano fino in fondo le prediche nazionali?”.

Il commissariamento può considerarsi una sconfitta della politica e anche un male minore?“Il commissariamento è una sconfitta non della politica ma di un’intera classe politica che però non sembra aver raccolto questa così chiara indicazione”.

Quali potranno essere le ripercussioni delle vicende giudiziarie sulla corsa elettorale e la prossima ammini-strazione?“Il rischio e che contribuiscano anche queste all’allontanamen-to della gente dalle urne, rischio già enorme visto l’assenza an-cora oggi di un progetto politico e amministrativo illustrato in modo chiaro, sul quale ci si impegni a lavorare per la città e che consenta ai cittadini di poter scegliere, insieme ai candidati, il proprio futuro”.

L’ULTIMA L’assise comunale eugubina prima del commissariamento

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IL SEGRETARIO PROVINCIALE DEI GIOVANI DEMOCRATICI È ANCHE NEGLI ORGANISMI DIRETTIVI DEL PD E LANCIA IL MONITO: “SERVONO FATTI CHE SEGUANO I PROGRAMMI. IL RESTO DEVONO FARLO I COMPORTAMENTI, CON LA SOBRIETÀ, LA COERENZA, LA CAPACITÀ DI RISOLVERE I PROBLEMI. NON SI DEVONO INSEGUIRE I POPULISMI. BISOGNA FARE TESORO DEGLI ERRORI DEL PASSATO”

di MASSIMO BOCCUCCI

IL GIOVANE PIEROTTI CAMBIA VOLTO ALLA POLITICA

Visto dai giovani: come se la passano la politica eugubina, il Pd, il centrosinistra, e quale futuro per Gubbio. Domande a ruota libera per Diego Pierotti, 23 anni, segretario provin-ciale dei Giovani Democratici, negli organismi direttivi del Pd di Gubbio, attivamente impegnato all’università di Perugia nel consiglio degli studenti.

Come vivete questa situazione così confusa della politica eugubina?“Siamo preoccupati delle divisioni nel centrosinistra per le ripercussioni rispetto alla governabilità della città. Ci siamo sempre adoperati per tentare di compattare ritenendo utile una collaborazione tra le forze riformiste e progressiste per realizzare il miglior modello amministrativo. Il fallimento della precedente amministrazione, con il progressivo logorio delle alleanze, ha complicato tutto”.

Cosa può fare il Pd perché a Gubbio si recuperi un po’ di senso nobile della politica?“Il Pd deve essere un riferimento ed è chiamato anche a dimo-strare alla comunità eugubina di saper fare tesoro degli errori del passato. L’individuazione di Ennio Palazzari, proveniente dalla società civile, va in questa direzione”.

Il Pd è spaccato, adesso lo è anche il movimento giovanile vista qualche fuoriuscita?“Nel Pd si voleva un percorso unitario che non c’è stato nono-stante le nostre sollecitazioni. Da lì si sono verificate una serie di situazioni che hanno visto la componente Gubbio Rinasce circoscrivere l’azione attorno a un nome e non attorno a un progetto sui contenuti o rispetto a un percorso di partito. Il Pd ha seguito le regole, così come il movimento giovanile che ha sempre agito con trasparenza e collegialità. Chi è uscito aveva condiviso e sottoscritto il documento programmatico, quindi temo che repentini cambi di idea siano frutto di stru-mentalizzazioni”.

La posizione di Stirati fa ricordare quelle dei dissidenti del 2001 e 2006 ai tempi del Pds e Ds?“L’associazione tra le vicende è inevitabile per chi ha memo-ria. Se alcuni alla fine vorranno privilegiare l’interesse per le fazioni più che per la comunità, saremo in grado di valutarlo”.

La sinistra divisa in tre può favorire i grillini?“Sì, questo rischio c’è. Perciò intendiamo impegnarci per af-fermare un progetto politico-amministrativo nell’interesse della città”.

Fanno più male alla città le lacerazioni nei partiti o le bu-fere giudiziarie che vanno avanti da due anni?“Le lacerazioni nei partiti sono dannose, le vicende giudizia-rie riguardano invece singoli soggetti”.

La scelta di Ennio Palazzari come l’avete interpretata?“I Giovani Democratici hanno elaborato un documento sotto-posto al partito. Ci siamo rivolti a Palazzari e a quanti fossero stati disponibili per le primarie aperte a tutti. Ci sono delle regole e quelle il Pd ha rispettato”.

Quale futuro può e dovrebbe riservare Gubbio ai giovani?“Andranno valorizzati gli spazi sociali e ricreativi, con l’aper-tura nei confronti delle nuove economie e le nuove attività professionali puntando su cultura, turismo, mobilità alterna-tiva, progettazione europea”.

È possibile risollevare la fiducia dei cittadini nei partiti scesi ai minimi storici?“Servono i fatti che seguano i programmi. Il resto dovranno farlo i comportamenti, con la sobrietà, la coerenza, la capacità di risolvere i problemi. Sono ottimista e penso anche che non si debbano inseguire i populismi”.

Quanto rischio c’è che un giovane si avvicini alla politica sperando che continui a essere un ufficio di collocamento?“Il rischio è alto, ma la crisi economica ha comunque scorag-giato le pratiche clientelari. Questa fase storica ci permette di riapprezzare le virtù e la nobiltà dell’impegno politico”.

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AL LAVORO Diego fa parte anche del Consiglio Studentesco Universitario

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L’AZIENDA DI PADULE FALLITA NEL 2009 RESTA IN MEZZO AL GUADO. PER SETTE VOLTE L’ASTA DI CESSIONE È ANDATA DESERTA NONOSTANTE

IL PREZZO FOSSE DIMEZZATO. NESSUNO SI FA AVANTI SE NON VIENE AUTORIZZATO UN IMPIANTO DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SPECIALI. E NEL FRATTEMPO L’AFFITTO AL GRUPPO MAIO SCADE A NOVEMBRE

NIENTE STERILIZZATORE,EX SIRIO ANCORA NEI GUAI

Se l’asta di cessione dell’ex Si-rio Ecologica è andata deserta per sette volte di fila, vuol dire

che l’affare non c’è e neppure le condizioni per rilanciare sul se-rio l’azienda di Padule, per lunghi anni leader nel settore dello smaltimento dei rifiuti speciali sanitari. Restano sospesi i 18 ex dipendenti rimasti fuori dal riassorbimento parziale del gruppo Maio, che gestisce l’ex Sirio con la formula dell’affitto di ramo d’azienda dopo il fallimento decretato nel giugno 2009. L’ulti-mo tentativo andato a vuoto al tribunale di Perugia risale al 13 marzo scorso e se ne prospetta un altro l’8 ottobre, prima che il 3 novembre scada il contratto di affitto del gruppo Maio che potrebbe rinnovarlo tacitamente alle stesse condizioni. Non è bastato scendere col prezzo base da 857mila euro a 685.600, considerando oltretutto che in partenza era di un milione e 400mila euro.Non c’è allo stato attuale alcun interesse a rilevare in blocco l’ex Sirio con le autorizzazioni e qualche bene patrimoniale. Perché? Semplice: l’azienda ha un valore se in grado di competere sul mercato con un impianto di smaltimento. Tanto che nel piano industriale del gruppo Maio c’era, come c’è tuttora, la realizza-zione di uno sterilizzazione. All’inizio la politica, tanto regionale quanto eugubina, era propensa ad autorizzare l’impianto, poi ci sono state alcune sollevazioni alimentate - come al solito - dalla frangia di sinistra che si oppone a tutto cavalcando gli umori po-polari senza un confronto vero nel merito con l’ausilio di esperti e tecnici senza pregiudizi né tarli ideologici.

Questa storia, diciamolo apertamente, ha del clamoroso fino al grottesco se si pensa che in tutto il mondo le aziende che smalti-scono rifiuti sono un business sicuro e danno lavoro (mettendo da parte ovviamente ogni discorso sulle infiltrazioni mafiose e gli abusi nel settore). A Gubbio si è riusciti nell’impresa titanica di veder fallire l’ex Sirio con i politici inermi - sindacati compre-si - e capaci solo di cavalcare la disperazione dei lavori licenziati fino ad affiancarli nelle proteste.Nessuno infatti dimentica che quando si alzarono i primi venti della crisi, già nel 2008, l’allora sindaco Orfeo Goracci convin-se i lavoratori e i sindacati a tacere all’esterno con l’impegno solenne che si sarebbe trovata una soluzione in camera caritas. Quei silenzi sono stati la prima condanna, sfociata poi nel falli-mento.Ora se ne esce solo con un intervento forte delle istituzioni av-valendosi di tecnici e manager qualificati che possano indicare le condizioni affinché l’insediamento produttivo sia in grado competere, Per i 18 ex dipendenti la situazione si complica: non ci sono certezze sull’ennesima eventuale proroga della cassa in-tegrazione in deroga che scade alla fine di questo mese.Sull’ex Sirio si sono sprecate in questi anni le testimonianze di solidarietà, specie sotto campagna elettorale. Si è perso il conto delle promesse e degli interventi politici. L’ultimo pensiero di vicinanza - ma almeno questo non ha tornaconti - è venuto dal vescovo Mario Ceccobelli in un’accorata lettera agli ex dipen-denti. Avere fede e speranza può aiutare. Al resto però devono pensare Comune e Regione. M.Boc.

Dallo scorso 15 marzo è disponibile su tutte le piattaforme web (iTunes, YouTube e Spotify) il videoclip di Pane & Coniglio, il primo singolo estratto dall’album Mokajena, nonché primo lavoro musicale de Le idi di Maggio (ex Skaouts). Il gruppo eugubino, composto da un’orchestra di 11 ele-menti (voce Alessandro Scalamon-ti, chitarra Gabriele Bei Clementi e Amedeo Ambrosini, basso Andrea Sebastiani, batteria Andrea Benedet-ti, tastiere, piano e tromba Lorenzo Cannelli, tromba Matteo Ciancaleo-ni, trombone Giorgio Rossi e Flavio

Pannacci, sax Davide Vagnarelli e Le-onardo Radicchi), ha ricevuto subito una grande accoglienza dal mondo del web, complice anche la particola-rità del videoclip proposto, realizzato da Francesco Biccheri. Il gruppo in-tanto è pronto a imbarcarsi nel tour promozionale dell’album, che uscirà il 15 maggio. Sono previste tappe in tutta Italia, con le prime date in pro-gramma a Urbino, Verona, Bologna, Roma e Milano. In Umbria la presen-tazione ufficiale avverrà sabato 10 maggio all’Afterlife di Perugia.

Pane & Coniglio, il primo singolo de Le idi di Maggio è già un tormentone

MUSICA Dal 15 marzo il brano circola in rete accocmpagnato da un divertente videoclip

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SUL NUOVO POLO COMMERCIALE C’È IL RICORSO DI TRE FAMIGLIE DELLA ZONA CHE SI OPPONGONO ALLA REALIZZAZIONE. IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DOVRÀ DIRE SE LE AUTORIZZAZIONI SONO IN REGOLA E L’ITER È STATO RISPETTATO CORRETTAMENTE. IL COMUNE HA GIÀ INCASSATO 430MILA EURO DELLA SUC NEL DICEMBRE 2012, ED È PRONTO A COSTITUIRSI IN GIUDIZIO

BATTAGLIA AL TAR PERIL CENTRO DI FONTECESE

C’è un ricorso al Tar dell’Umbria sul centro commerciale di Fon-tecese. L’hanno inoltrato tre famiglie della zona che si oppongo-no alla sua realizzazione, chiedendo al tribunale amministrativo regionale un pronunciamento di merito e intanto la sospensiva per bloccare tutto. Questa iniziativa legale di natura privata af-fianca sul piano pratico la mobilitazione di alcuni settori della politica, in un groviglio tra convinzioni e interessi, per fermare la più grande operazione imprenditoriale degli ultimi anni.Fontecese (la denominazione sarà stabilita da un concorso che intende coinvolgere le scuole) si annuncia come l’unico vero centro commerciale cittadino a fronte di strutture di dimensioni ridotte rispetto a contesti consolidati in molte altre realtà. Ma soprattutto è l’impatto economico quello che colpisce, con inve-stimenti complessivi per circa 19 milioni di euro, coinvolgendo per i lavori una trentina di imprese locali e con la prospettiva di 70-80 nuovi posti di lavoro. Sarà la seconda sede della Coop e ve-drà diverse attività, anche di marchi affermati come McDonald.Le tre famiglie fanno i propri interessi, per discorsi anche relativi alle norme, le acquisizioni dei terreni con relativi indennizzi e le distanze dalle abitazioni. Il capofila dell’operazione, l’imprendi-

tore Stefano Rossi di Carbonesca, si dice sicuro dal canto suo che le procedure sono corrette e trasparenti. In mezzo c’è il Co-mune che è pronto a costituirsi in giudizione per difendere i pas-saggi tecnico-burocratici adottati.Da questa storia, il Comune nel dicembre 2012 ha già incassato 430mila euro dalla cessione della Suc (Superficie utile coperta) e ha previsto di contare su altre risorse finanziarie per rianimare il disastrato bilancio fatto di tagli ed entrate ridotte. C’è anche pre-vista la sistemazione urbanistica dell’area a carico dei promotori, compresa via Benedetto da Croce dopo lunghi anni di promesse elettorali puntualmente disattese alla prova dei fatti.Il commissario straordinario Maria Luisa D’Alessandro ha dato il via libera, raccogliendo le indicazioni lasciate dalla Giunta Guer-rini e in applicazione a quanto previsto dal piano regolatore vara-to dalla precedente Giunta Goracci e approvato nell’ottobre 2007 a larghissima maggioranza. C’è anche il placet per sottoscrivere la convenzione che fissa tra le parti i dettagli di tutti i passaggi. Un’eventuale blocco dell’affare, o bocciatura, potrebbe inguaiare il Comune a tal punto da dover restituire i soldi già incassati fino a rischiare una richiesta di risarcimento danni. M.Boc.

S’intitola Ieri, oggi… domani. Ma si può leggere anche Riconciliazione, solidarie-tà… pace. Tutto racchiuso in un semplice titolo, ma è grande l’attenzione posta alla serata che sabato prossimo, 29 marzo, porterà in scena al Teatro Comunale un mix di arte, dibattito e spettacolo, tutto all’insegno della solidarietà e della benefi-cienza. Un “contenitore” creato dal colle-ga Euro Grilli e da Ambra Ceccarelli, con la collaborazione di Elia e Mattia Grilli, con l’intento di sostenere numerose realtà che da subito hanno sposato il progetto. L’in-casso verrà infatti interamente devoluto a Casa di Oz, il Villaggio dell’Arca, SOS Vil-laggi dei bambini, H.F.F. e AELC (Associazione Eugubina Lotta al Cancro). I biglietti saranno disponibili direttamente a tea-tro la sera dell’evento al costo di 10 euro (ma sarà possibile anche aumentare la propria offerta: infoline 366.1516845). La serata verterà su un vero e proprio talk show al quale prenderanno parte, caso più unico che raro nel suo genere, tutti i protagonisti della prossima Festa dei Ceri: dalle au-

torità religiose (il Vescovo Ceccobelli e il Vescovo Emerito Bottaccioli) ai rappre-sentati dell’Università dei Muratori (Fa-bio Mariani) e delle tre famiglie (Ubaldo Minelli per Sant’Ubaldo, Vittorio Fioruc-ci per San Giorgio, Alfredo Minelli per Sant’Antonio), dai tre capodieci (Luigi Pierucci, Massimiliano Tosti e Fabio La-tini) ai due capitani (Mauro Tognoloni e Luca Grilli), tutti assieme per discutere di temi come amicizia, pace, fratellanza e riconciliazione, tanto cari agli eugubini e legati in modo indissolubile alla festa, poiché fatti propri per primo dal Santo Patrono. Tra un intervento e l’altro però

ci sarà spazio anche per l’arte e lo spettacolo: si esibirà il noto chitarrista eugubino Roberto Bettelli, reciteranno gli attori dell’Accademia dei Riuniti, danzerà la coreografa Mi-chela Mucci e si esibirà anche un giovanissimo corpo di ballo diretto da Ambra Ceccarelli, che eseguirà un adattamento tratto da Il Piccolo Principe. R.Bar.

Al Teatro Comunale una serata all’insegna di pace e solidarietà

L’APPUNTAMENTO Sabato 29 marzo sul palco tutte le figure della Festa dei Ceri

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In tempo di crisi ogni occasione val bene una polemica. E quella sui foca-roni di San Giuseppe ha rappresentato forse la punta di un iceberg di un siste-ma, o se preferite di un modo d’essere, che travalica gli usi e le consuetudine, sfociando spesso in semplici ripicche o futili motivi di discussione. Certo quanto successo a San Martino, come a San Pietro e nella zona della Vittorina (dove da anni volontari sono soliti alle-stire un grande focarone, ripulendo per intere settimane i fossi della zona, altri-menti destinati a rimanere tali con tutti i problemi che ne conseguono in caso di prolungata pioggia) ha dato lo spun-to per riflettere su temi spesso dimen-ticati, proprio perché considerati alla stregua di occasioni marginali e poco attinenti alla dura quotidianità che i tempi correnti vanno raccontando.A posteriori però tutto si può dire, fuor-ché ribadire come la discussione sui focaroni abbia riacceso un po’ di quel sentimento incline alle tradizioni che gli eugubini sembravano aver perso.

Già, perché per qualche giorno almeno tradizione è divenuta la parola chiave, l’hashtag (al tempo di Twitter è inevi-tabile non rifarsi al famoso #), scate-nando attorno ad essa un dibattito che

s’è spinto ben oltre quelle che poteva-no essere le previsioni. All’improvviso una città s’è come destata dal torpore, difendendo quella che è una consue-tudine che va avanti da secoli e che nell’immaginario collettivo assume un preciso significato, dando il benvenuto (se così si può dire) alla bella stagione e alla rinascita stessa della vita. En-trare nei singoli casi ha poco senso: il motivo per il quale le forze dell’ordine sono dovute intervenire per rimuovere i focaroni nelle zone di San Martino, San Pietro e della Vittorina è da ricon-dursi unicamente a segnalazioni fatte da singoli cittadini, che evidentemente

hanno ritenuto che ci fossero pericoli per la loro incolumità, legati per lo più alle dimensioni eccessive dei fuochi allestiti. Il Commissario D’Alessandro ha poi voluto specificare di non aver emesso alcuna ordinanza di rimozione degli stessi, limitandosi a ribadire che quanto effettuato dalle forze del’ordine (cioè la rimozione delle cataste ritenute pericolose) era da addurre unicamente a motivi di sicurezza. E nei prossimi giorni è atteso un comunicato a firma di tutte le realtà (quartieri e associazio-ni) coinvolte.Va da sé che almeno a San Martino la

tradizione ha vinto comunque (è stato acceso un focarone, anche se di entità decisamente più modesta), ma unita a un sentimento misto tra la rabbia e l’in-credulità. Mai nella storia recente del vissuto eugubino s’era arrivati a ina-

sprire i toni in maniera così concitata, nonostante già da qualche anno anche la processione del Venerdì Santo e i relativi focaroni accesi lungo il percor-so erano stati oggetto di dibattito (nel 2012 venne peraltro impedita l’accen-sione del focarone di San Pietro). Tanto che un volontario della Vittorina, para-frasando il titolo di copertina del nume-ro 11 di 15 Giorni, ha voluto esternare il proprio pensiero con un messaggio abbastanza emblematico: “Gubbio si sta trasformando da città del silenzio a città dei no. Un no che comincia a offu-scare l’orizzonte, ad annerire i contorni della prospettiva, ad oscurare la capaci-tà di guardare oltre. Di guardare avan-ti. Un no che domina imperante, dove tutto è nero, non c’è speranza. Dove il no pregiudiziale, il no acritico, il no ide-ologico mette i paletti, segna i confini, delimita gli spazi, il poco ossigeno che resta serve solo a stare fermi. Immobili. Mentre il mondo va avanti. E l’immobi-lismo, significa arretratezza”.

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1515 IL CASO

FURIOSE POLEMICHE DOPO I CONTROLLI E IL FRENO ALL’ANTICO RITO DI SAN GIUSEPPE. I VIGILI URBANI SONO

INTERVENUTI NEI QUARTIERI DI SAN MARTINO E SAN PIETRO, E NELLA ZONA DELLA VITTORINA, SU SEGNALAZIONE DI ALCUNI CITTADINI. REAZIONI CRITICHE SONO PIOVUTE PER

AVER CONDIZIONATO UN APPUNTAMENTO TANTO CARO AGLI EUGUBINI. IL COMMISSARIO: “NESSUNA ORDINANZA”

di ROBERTO BARBACCI

FOCARONI, QUANDO A BRUCIARE È LA TRADIZIONE

FIAMMA Il focarone del Valsandro

POLEMICHE Ruspe in azione alla Vittorina

RIMOSSO Il focarone “originale” nel fiume

SAN MARTINO La tradizione “resiste”

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PER FESTEGGIARE LA RICORENZA DEI 50 ANNI DELLA PRIMA PROCESSIONE DEL CRISTO MORTO, I CANTORI PRENDERANNO PARTE ALL’UDIENZA PAPALE IL PROSSIMO 2 APRILE E NEL POMERIGGIO SI ESIBIRANNO DAVANTI AL CARD. ANTONELLI, CHE LI HA AVUTI AL SUO FIANCO NEI 7 ANNI DI CELEBRAZIONI QUARESIMALI DEL SUO EPISCOPATO EUGUBINO

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Per le nozze d’oro il coro della Madonna va dal Papa

TRADIZIONI Al Santo Padre verrà regalato un cd contentente tutti i brani

Il coro della Madonna della Processione del Venerdì Santo festeg-gia le nozze d’oro, e per l’occasione ha pensa-to bene di regalarsi un viaggio nella Città Eterna per festeggiare l’ambita ricorrenza. Mercoledì 2 aprile la carovana eugu-

bina parteciperà in Piazza San Pietro alla tradizionale udienza papale di metà settimana, con Papa Francesco che rivolgerà il proprio saluto ai presenti. Un appuntamento rimandato di un anno, previsto già nel marzo del 2013, ma poi saltato per via delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, che portarono proprio all’elezione del Cardinale Bergoglio.L’origine del coro della Madonna risale infatti al 1963. Quando il prof. Gianfranco Salciarini, ancora oggi alla guida del coro, assieme ad altri 7 coristi decise di mettersi alle spalle della sta-tua della Madonna durante la processione. “Una volta esisteva un unico coro - racconta - che durante la quaresima usciva a cantare per le piazze e i vicoli della città, ma che poi nel gior-no della processione divideva un po’ le forze. Il coro però era

uno soltanto e non c’era una divisione tra Signore e Madonna, come è poi avvenuto dal 1963. Fu una cosa abbastanza spon-tanea, tanto che negli anni successivi a rafforzare il numero dei cantori contribuì in buona misura il Movimento degli Studenti. Anche se di per sé questo è stato sin dagli albori il coro della zona di San Martino”. Col tempo le forze sono aumentate, e oggi il numero dei cantori supera le 100 unità con un mix di giovani, adulti e anziani, alcuni dei quali presenti sin dal 1963. Per festeggiare la ricorrenza s’è deciso così di organizzare la trasferta romana, che prevede oltre alla presenza in piazza per l’udienza generale del mattino anche una visita al Cardinale Ennio Antonelli, Vescovo di Gubbio dal 1982 al 1989, che verrà omag-giato con una esibizione pomeridia-na presso la Basilica di Santa Maria Maggiore. A Papa Francesco verrà inoltre consegnato un cd, realizzato nei giorni scorsi presso la chiesa di San Domenico, composto da tutte le 10 strofe portate in processione dal Miserere e da altri tre pezzi (Stava Maria, O capo incoronato, O popol mio). R.Bar.

Aldo Sartori

IL CORO La registrazione dei brani

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Il paradosso di una Chiesa che celebra

meno messeIn quaresima le messe a Gubbio dimi-nuiscono invece che aumentare. Sem-bra un paradosso, ma è una delle tante contraddizioni della Chiesa postconci-liare. Da diversi anni, infatti, si è deciso di sopprimere tutte le messe della do-menica pomeriggio, fatta eccezione di quella che il Vescovo celebra a rotazio-ne nelle varie chiese cittadine. La scelta, specie in un tempo forte come la qua-resima, genera molte perplessità, non solo per i disagi procurati ai fedeli, ma addirittura per il rischio di mettere in discussione l’autentico valore cattolico della messa.Procediamo con ordine. La messa è il sacrificio di Gesù Cri-sto sul Calvario, lo stesso identico sacrificio, che si riattualizza in modo non cruento. Offriamo a Dio Padre il sacrificio della croce, in cui Cristo si è immolato per i nostri peccati. “Prega-te fratelli – dice infatti il sacerdote – perché questo sacrificio sia gradito a Dio Padre”. Perché viene di nuovo offerto lo stes-so sacrificio del Calvario? Tra i motivi più dimenticati, se non espressamente rigettati nel postconcilio, c’è quello di rendere Dio “propizio”, cioè placato dei nostri peccati di cui ci dona il perdono.

La messa è un sacrificio propiziatorio. Per questo i fedeli rispondo al sacerdo-te: “il Signore riceva dalle tue mani questo sacrifi-cio per il bene nostro e di tutta la Sua santa Chiesa”. Il sacrificio della messa è propiziatorio per tutta la Chiesa: sia per i vivi che per i defunti. È per questo che la messa, qualunque messa, ha un valore in-comparabile. Non ci sono

messe di serie A, celebrate dal Vescovo con tanti fedeli, e messe di serie B, ce-lebrate magari in una piccola chiesetta con solo due o tre fedeli.Non è il numero di partecipanti a ren-dere santa la messa, né quello dei cele-branti o la loro santità personale. Per questo non ha senso ridurre le messe proprio in tempo di quaresima, né mol-tiplicare indebitamente il numero delle concelebrazioni. Ogni concelebrazione è una messa sola, che sottrae i sacerdo-ti, oggi sempre meno, alla possibilità di moltiplicare il numero di messe di cui il mondo ha un bisogno sempre più im-

pellente (almeno finché si crede che la messa è un sacrificio propiziatorio che viene offerto per la nostra salvezza).In una sana prospettiva cattolica, è meglio celebrare tre messe che non una sola con tre sacerdoti. Un sacerdote che celebra il santo sacrificio della messa nella solitudine di una cappel-la, ha lo stesso valore di un vescovo che celebra con diecimila fedeli. Abbiamo bisogno della salvezza che sgorga dal sangue di Cristo, “versato in remissione dei peccati”, per cui abbiamo bisogno della messa che riattualizza il suo sacrificio.“Il mondo potrebbe stare anche senza il sole - insegnava Padre Pio da Pietralcina - ma non può stare senza la messa”. Parole che oggi sembrano dimenticate, visto l’agghiacciante slogan ripetuto ossessivamente nel mondo cattolico postconciliare: “meno messe e più Messa”. Eppure San Tommaso D’Aquino insegna che “ogni nostra azione raggiunge la sua perfezione attraverso Gesù Cristo; e pertanto, quando in un giorno capita di dover ricordare i vari benefici di Dio, per i quali a Dio stesso bisogna render grazie, o anche di dover impetrare da Dio più grazie, per la salvezza dei vivi e dei defunti: [allora] è neces-sario che la Messa sia celebrata molte volte nella Chiesa, se si può; né - per i suddetti motivi - ne consegue che si debba tal-volta smettere”. L’esatto contrario di quello che, addirittura in quaresima, vediamo accadere nelle nostre chiese.

LA ROCCA

a cura di LUIGI GIRLANDA

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È stato presentato nei giorni scorsi al Park Hotel dei Cappuccini il Progetto Futuro Giovani Calciatori, un nuovo percorso che ha come finalità unica il divertimento e la crescita dei giovani, presenti gli esponenti societari di ASD Atletico Gubbio e AS Gubbio 1910. Pa-drone di casa per l’occasione il presi-dente dell’Atletico Filippo Barbetti, che ha dimostrato tutta la propria soddisfazione per l’accordo raggiunto dopo numerose riunioni esplorati-ve. “A Gubbio programmare una stagione calcistica con cosi largo anticipo, come abbiamo fatto quest’anno, è un grande vanto. La programmazione è alla base di ogni organizzazione e noi dobbiamo credere in essa, per non perdere il sentiero che stiamo percorrendo. Grazie anche alla collaborazione con l’AS Gubbio ce la stiamo mettendo tutta per creare un settore giovanile di tutto rispetto per la città di Gubbio”.Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore generale de Gubbio, Giuseppe Pannacci: “Questa è una realtà in cui il calcio è l’attività principale dal punto di vista sociale, e la maggior parte dei ragazzi sono appassionati ed attratti da questo mondo certamente affascinante. Per questo dobbiamo inserire in un contesto di passione e attività sportiva i sani principi che devono regolarizzare l’attività stessa, così da far diventare i ragazzi uomini prima che calciatori, valorizzando al massimo quello che la città può esprimere dal punto di vi-sta calcistico.”Alla presentazione era presente anche il responsabile del settore giovanile rossoblù Roberto Vispi, che s’espresso anch’esso in termini entusiastici: “In questi 5 anni di settore giovanile siamo riusciti a formare delle squadre competitive e nello stesso tempo l’Atletico Gubbio è cresciuto in maniera importante. Sulla base di questo l’AS Gubbio, insieme a Fon-tanelle e Atletico, ha deciso di intraprendere questo percor-so con il compito di formare i ragazzi per renderli pronti per la prima squadra. Saranno allestite due squadre dall’Atletico Gubbio e due dal Fontanelle, dopodiché ci saranno due squa-dre con dei sotto quota proprio per arrivare con dei gruppi omogenei e abbastanza ristretti.”Non poteva mancare all’appuntamento il direttore sporti-vo del Gubbio Stefano Giammarioli, il quale durante il suo intervento ha avanzato anche qualche piccola critica rivolta un pò a tutto l’ambiente. “Questi sono i momenti più belli del

nostro lavoro, perchè credo che il set-tore giovanile sia alla base di tutto il nostro lavoro. Ci sono voluti 4 anni di incontri per dar vita a questo progetto e penso che se c’è voluto così tanto le colpe vadano ridistribuite in maniera equa tra tutte le componenti. Dopo la promozione in Prima Divisione, in cui erano presenti in rosa 8-9 eugubini, ci siamo fermati, forse perchè assuefatti dalla categoria, o forse pià semplice-mente perchè non siamo stati bravi a

creare altri ragazzi. Adesso questo progetto ci unisce total-mente, ed è importante che esso riesca a mettere in difficoltà il sottoscritto nelle scelte che dovrà andare fare. Sottoscritto che, ci tengo a dirlo, è felicissimo ogni qualvolta un ragazzo eugubino esordisce in prima squadra”.Anche Lucio Bove, attuale responsabile tecnico del settore giovanile rossoblù, ha lasciato intendere che il momento è particolarmente propizio: “Questo progetto è la base portante per il futuro. Vogliamo che i ragazzi vengano formati attraver-so un percorso educativo e sportivo, per far si che riescano ad essere pronti per le categorie nazionali. È importante perchè più anni riescono a lavorare con una stessa finalità, piu noi riusciremo a raggiungere quel punto di arrivo che è quello di far emergere più giovani possibile”In ultimo ha parlato il responsabile tecnico dell’Atletico Gub-bio Alessandro Nicchi: “La finalità è stata sempre quella di creare più opportunità possibili per i nostri ragazzi. Pensia-mo fortemente che attraverso un lavoro condiviso a partire dall’attività di base riusciremo a far crescere ogni singolo ra-gazzo per portarlo al massimo delle proprie potenzialità”.Il percorso 2014-15 muoverà dunque da alcuni capisaldi che sono già stati individuati: oltre alle tre formazioni dell’AS Gub-bio che prenderanno parte ai campionati nazionai (ad oggi si tratta di Berretti, Allievi Lega Pro e Giovanissimi) grazie alla partnership con Atletico Gubbio verranno allestite due squa-dre (col nome di AS Gubbio) nel campionato Giovanissimi, con una selezione Regionale A2 (2001) e una Sperimentale (2002). Inoltre verrà allestita anche una formazione Esor-dienti (2004) di un anno più piccola rispetto all’età prevista. La scuola calcio Atletico proseguirà poi con le proprie por-tacolori nei campionati Allievi e Giovanissimi (sia Regionali che Sperimentali) e quindi Esordienti (2003), Pulcini (2005-2006) e Piccoli Amici (2007-2008-2009).

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DOPO 4 ANNI DI INCONTRI È STATO PRESENTATO IL PROGETTO FUTURO GIOVANI CALCIATORI, REALIZZATO E PENSATO DALL’AS GUBBIO IN COLLABORAZIONE CON L’ASD ATLETICO GUBBIO

SUL PALCO La presentazione del progetto

di EMANUELE GRILLI

GIOVANILI, SI CAMBIA: PARTE UNA NUOVA SFIDA

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La stagione dei motori in salsa eugubina aprirà uffi-cialmenye i battenti domenica 6 aprile, quando lun-go i tornanti che dal Ponte a Botte portano al valico Scheggia andrà in scena l’edizione 2014 del Master Driver, la Domenica del Pilota, evento organizzato

dal FC Racing Team Gubbio. Si tratta di veri e pro-pri test in salita aperti a tutti coloro che intendono prendere confidenza con le relative vetture in vista della nuova stagione. Tra i possibili ospiti anche il vicecampione italiano Christian Merli.

Il 6 aprile torna il Master DriverMOTORI

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A DISTANZA DI CINQUE MESI DALL’INAUGURAZIONE, IL CENTRO È DIVENTATO UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER MOLTI PADRONI, CHE NON PERDONO OCCASIONE PER SEGUIRE I CORSI DI OBBIEDENZA ED AGILITY ASSIEME AI LORO CANI. ECCO LE TESTIMONIANZE DI ALCUNI DI LORO,LEGATE TUTTE DA UN UNICO COMUNE DENOMINATORE: “SI DIVERTE IL CANE, MA ANCHE PER NOI IL DIVERTIMENTO È ASSICURATO”. E COSÌ LA SODDISFAZIONE DIVENTA RECIPROCA

di ROBERTO BARBACCI

X Center School “Martinelli” ,la famiglia è sempre più grande

ADDESTRAMENTO Sempre più eugubini si recano ai corsi con i loro cani

Arriva la bella stagione, arriva il tempo di uscire fuori a fare quattro passi, e perché no, magari con il fidato amico a quattro zampe al seguito. Sono tantissime le famiglie eugubine che possiedo-no un cane, e non è un caso che dallo scorso ot-tobre l’X Center School “Martino Martinelli” è

sbarcato anche a Gubbio con i suoi corsi di obbedienza e agi-lity. Che all’apparenza possono sembrare legati solo a deter-minati ambiti e razze, ma che in realtà si propongono a tutti coloro che vogliono instaurare un rapporto quanto più attento e stretto con il proprio cane. Non è un caso che anche nella sta-gione invernale il numero degli iscritti è aumentato considere-volmente, col passaparola che come spesso accade ha fatto il resto. E adesso che arrivano i mesi caldi…OBBEDIENZA Ospiti per un giorno del centro eugubino, si-tuato in zona Fontanelle (proprio dietro la stazione di servizio Tamoil), non abbiamo resistito all’idea di sentire dalla voce dei padroni (in questo caso conduttori) dei cani le loro impressioni a distanza di qualche mese ormai dal loro insediamento nei corsi. La prima tappa ha riguardato i corsi di obbedienza. Dove Hafra ha portato India, un border collie di un anno: “La diffe-renza tra il prima e il dopo è stata evidente, soprattutto per

ciò che riguarda l’ascol-to. India è sempre stato un cane vivace, ma da quando frequentiamo i corsi è molto più tran-quilla anche quando si trova a socializzare in gruppo”. Nel suo futuro c’è l’aspirazione a prose-guire con i corsi di agili-ty, scelta che invece non dovrebbe interessare

Cinzia e la sua Keiko, un akita inu di 9 mesi. “La sua è una razza particolare, con una stazza maggiore e predisposta soprattutto per fare la guardia. Da quando siamo venuti al centro ho visto notevoli passi in avanti: è molto più ubbidiente e rispettosa, risponde ad ogni comando, non tira più al guinzaglio quan-do usciamo per fare una passeggiata, ma soprattutto riesce a interagire con altri cani socializzando nella giusta maniera. È stata una sorpresa scoprire tutti questi progressi: se penso a com’era quando lo abbiamo preso…”.AGILITY L’obbedienza è uno step necessario anche per chi intende sviluppare con il proprio cane un percorso di agility. Di che cosa si tratta? Semplicemente un percorso misto tra

ostacoli, tubi e scivoli che il cane deve compiere, naturalmente seguito e istruito dal proprio conduttore. “La mia Licia è sem-pre stata un po’ esuberante”, racconta Assunta parlando del suo pastore australiano di 15 mesi, “e per questo all’inizio ho pensato di portarla ai corsi, sperando che potesse calmarsi un po’. Ho ottenuto non solo questo effetto, ma anche una spic-cata propensione al gioco che abbiamo sviluppato in sinergia”. Analogo è il caso di Silvia e la sua Fiona, meticcio di 4 anni: “Di solito a quest’età è più difficile far cambiare le abitudini di un cane, perché questi corsi sono particolarmente indicati nei pri-mi mesi di età. Ma nel nostro caso ho potuto notare grandi mi-glioramenti e un’attitudine particolare ad affrontare i percorsi. Certo l’obbedienza iniziale è stato un passo decisivo, senza il quale non sarebbe stato possibile tutto questo. Che cose mi

piace poi di questo mondo? Il fatto di stare all’aria aperta, che a volte serve più al padrone che al cane stesso…”. La pensano allo stesso modo Leonardo con Margot (golden retrive), Mar-co con Oliver ed Elena con Yuki, shiba inu di 13 mesi. Per loro ormai il centro “Martinelli” (che prende il nome dal fondatore, scomparso nel 2010) è diventato quasi una seconda casa. E le prime gare sociali, organizzate sotto la direzione dell’istruttrice Livia Sommer (in collaborazione con lo staff e gli istruttori della sede centrale di Perugia) hanno permesso loro di cimentarsi per la prima volta nella competizione, in attesa che la bella sta-gione faccia il resto. I corsi sono aperti a tutti: per informazioni o semplcie curiosità basta recarsi al campo, aperto il lunedì e il giovedì mattina e il martedì e il giovedì pomeriggio (tutti i re-stanti orari vanno concordati su appuntamento). Maggiori info al 335.7220990 o sul sito www.xcenterschool.it.

AL CAMPO Scatti durante una lezione

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Centralino Comunale 075.92371Centralino Osp. Branca 075.9270801Pronto Soccorso 075.9270744Emergenza Sanitaria 118Numero Verde Farmacie 800.829058Guardia Medica 075.9239468Sez. Croce Rossa 075.9273500Gubbio Soccorso 075.9277779Carabinieri 075.9235700Vigili del Fuoco 075.9273722Vigili Urbani 075.9273770Cimitero Civico 075.9237690IAT 075.9220693Servizio Taxi 075.9273800Guardia Forestale 075.9272585Guardia di Finanza 075.9273789Centrale ENEL 800.900.800Canile 075.9274963ACI Soccorso Stradale 075.9274162Curia Vescovile 075.9273980

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FARMACIE

Il prossimo numero sarà in distribuzione da

GIOVEDÌ 10 APRILE 2014

Rilevatore sismico per studiare lo sciame eugubino

TERREMOTO

VIA CORTA, NUOVI LAMPIONI. MA LA COLONNINA DELLA LUCE È A RISCHIO

Nelle scorse settimane via Corta, al pari di molte vie della zona di San Secondo, è stata interessata da lavori di manutenzione e sostituzione dei lampioni della pubblica illuminazione. Ma alla fine della via è rimasta in sospeso la questione della “colonnina” dell’impianto, che versa in uno stato decisamente poco edifi-

cante. Il basamento in cemento è ormai andato, tanto che basterebbe poco per rimuoverlo definitivamente dall’asfal-to. Per non parlare della struttura stessa della “colonnina”, con lo sportello che è rimasto in parte aperto, al punto che chiunque potrebbe aprirlo senza apparente sforzo, mano-mettendo pure i cavi presenti all’interno. I residenti già da tempo hanno segnalato lo sta-to di degrado della centralina, che rimane completamente funzionante (l’impianto di il-luminazione è stato testato proprio nei giorni scorsi), ma pure esposta a grossi rischi per i passanti e in particolar modo per i bambini che frequentano i vicini istituti scolastici della zona.

La terra nel comprensorio eugubino continua a tremare (nuove scosse superiori a 3 di magnitudo sono state registrate nella seconda metà di marzo) e per prevenire e cercare di raccogliere quanti più dati

possibili relativamente allo sciame sismico tuttora in atto nei prossimi giorni è prevista l’installazione di un rilevatore gamma mobile posizionato nell’epicentro (dunque in locali-tà Semonte-Casamorcia). Lo strumento verrà allestito dalla Fondazione Giuliani Onlus, che ha individuato nell’atipica situazione eugubina (dove le scosse vanno avanti ormai da 7 mesi, ma senza mai superare un certo grado di intensità) una tipologia particolarmente interessante di studio e di raccolta dati. I dati trasmessi dalla centralina saranno inviati alla sede centrale di Coppito, che li metterà in correlazione con quelli delle stazioni abruzzesi. Tra coloro che maggior-mente si sono prodigati per consentire l’installazione del rilevatore c’è Gianni Pierucci, che ha contattato nei mesi scorsi la Fondazione Giuliani documentando tutti i dati rac-colti grazie ai moderni sistemi di rilevazione, potendo così rendere un quadro esaustivo della zona nel quale localiz-zare l’apparecchio. L’auspicio è che quanto verrà effettuato possa portare a risultati scientifici tali da garantire un buon numero di informazioni relativa a uno sciame che a distanza di mesi dalla prima scossa (era il 27 agosto) non ha ancora smesso di tenere desta la città.

PILLOLE

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Dopo due anni di elisio in quel di Scheggia, torna l’appuntamento con il Baracca Party, la grande festa di solidarietà (tutto il rica-vato va in beneficienza), previsto

per il prossimo 29 marzo nell’ine-dita cornice del CVA di Semonte. L’evento si protrae ininterrotta-mente dal 1990 ed è uno dei più longevi del panorama locale.

Sabato 29 l’evento al CVA di Semonte

BARACCA PARTY

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