Touring 18 / 2011 italiano

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Test della Lancia Ypsilon Piccola bellezza italiana dalle grandi doti 24 Ritratto di Beat Flückiger Un uomo che ha forgiato il moderno TCS 39 Nel sud dell’Australia Rivivere l’atmosfera della corsa all’oro 28 Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS 37 Portafortuna in auto Gli amuleti della strada 12 Anziani al volante La mobilità non conosce età 6 Colloquio tra gestori di risalite Come si portano i turisti sulle Alpi 30 27 ottobre 2011 touring 18 www.touring.ch GAA 1214 Vernier Il giornale della mobilità

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Il giornale della mobilità, edizione del 27 ottobre 2011

Transcript of Touring 18 / 2011 italiano

Page 1: Touring 18 / 2011 italiano

Test della Lancia YpsilonPiccola bellezza italiana dalle grandi doti 24

Ritratto di Beat FlückigerUn uomo che ha forgiato il moderno TCS 39

Nel sud dell’AustraliaRivivere l’atmosfera della corsa all’oro 28

Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS 37

Portafortuna in auto

Gli amuleti della strada 12

Anziani al volante

La mobilità non conosce età 6

Colloquio tra gestori di risalite

Come si portano i turisti sulle Alpi 30

27 ottobre 2011 touring 18www.touring.ch GAA 1214 Vernier

Il giornale della mobilità

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TI

Il giornale della mobilità

Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS

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Test della Lancia YpsilonPiccola bellezza italiana dalle grandi doti 24

Ritratto di Beat FlückigerUn uomo che ha forgiato il moderno TCS 39

Nel sud dell’AustraliaRivivere l’atmosfera della corsa all’oro 28

Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS 37

Portafortuna in auto

Gli amuleti della strada 12

Anziani al volante

La mobilità non conosce età 6

Colloquio tra gestori di risalite

Come si portano i turisti sulle Alpi 30

27 ottobre 2011 touring 18www.touring.ch GAA 1214 Vernier

Il giornale della mobilità

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- Il giornale del Club "Touring" (20 edizioni all’anno), con informazioni sul mondo della mobilità

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Qualsiasi cosa accada, il TCS è sempre al vostro fianco. Rinnovate la vostra adesione per beneficiare di un’efficace protezione durante tutto il 2012. Ogniqualvolta ne avrete bisogno, potrete contare sull'intervento rapido del TCS e sulla consulenza indipendente degli esperti del maggior Club della mobilità in Svizzera, beneficiando di numerosi vantaggi.

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27 ottobre 2011 | touring 18 | editoriale e sommario 5

Come voi, care lettrici e cari lettori, ave-te forse già saputo a mezzo stampa, radio o televisione, il Touring Club Sviz-zero si presenta con una nuova formulavisiva. Il logo del TCS è diventato ora tridimensionale e il colore aziendale delclub è il giallo. Facendo ciò la maggioreassociazione della mobilità della Sviz-zera intende sottolineare il saldo le-game con la sua missione originaria, l’assistenza. Infatti, i veicoli del soccor-so stradale del TCS, la famosa Patrouil-le, sono gialli sin dal 1957.

E così, anche il nostro «Touring», apartire dall’attuale edizione, ha una pri-ma pagina di nuova concezione. Comeanche voi avrete notato, abbiamo adat-to il logo di «Touring» al nuovo corso.Ma nessuna paura, l’abituale impagina-zione grafica non è stata minimamentemodificata.

Comunque, il Touring Club Svizzeronon soltanto ha un nuovo concetto dimarca, ma ha pure ottimizzato alcunidei propri prodotti e persegue una stra-tegia di crescita. E cosa più importante:il club intende essere ancora più vicinoai propri soci e impegnarsi in futuro ancora meglio per le loro esigenze. Le novità in proposito le potrete conoscerecome sempre da «Touring». Vale sem-pre la pena leggere attentamente ilgiornale del TCS.

Felix Maurhofer, caporedattore

«Touring» vipresenta la sua nuova copertina

Foto di copertinaAutore: Pia Neuenschwander

primo piano 6 Mobilità dei pensionati

Adattare le infrastrutture alle nuoveesigenze della società.

società e mobilità11 Biciclette sui marciapiedi

I pedoni si sentono minacciati.11 Il consulente

Fermarsi al passaggio a livello quando il rosso lampeggia.

12 Amuleti in automobile La moda di decorare l’abitacolo con talismani e pietre della salute.

15 Incidenti con la selvagginaAnnunciare subito la collisione pernon far soffrire gli animali feriti.

test e tecnica18 L’auto ideale per le famiglie

Quanti seggiolini per bambini hannoposto a sufficienza? Test del TCS.

24 Test della Lancia Ypsilon Una vettura amata dalle donne portaeleganza nel segmento delle cittadine.

Prove e novità 18 Opel Zafira19 L’elettrica Renault Fluence Z.E.22 Kia Picanto22 Nissan Micra

Ci si dimentica spesso che la maggior parte della gente in Svizzera si sposta sulla strada.Come mostra il grafico, degli 8,233 miliardi di viaggiatori registrati nel 2009, ben 6,144miliardi (74,6%) vanno sul conto del traffico stradale individuale, mentre altri due miliardivengono trasportati dai mezzi pubblici come treni, tram o autobus.

gra

fico

Han

spet

er H

ause

r

viaggi e tempo libero28 Nello stato australiano di Victoria

Scoprire tutto sulla febbre dell’oro emagari trovare anche una pepita.

30 Tavola rotonda con responsabili turistici Gli ospiti sulle montagne svizzere cercano soprattutto la qualità.

35 Regione portoghese dell’Alentejo Agriturismo, vigneti e città storiche.

sezione ticino37 Manutenzione dell’auto

Regolari verifiche e controlli tecnici.37 Giornata della luce

Test gratuito dei fanali e della vista.

club e soci39 Personaggi del TCS

Beat Flückiger va in pensione.40 Il TCS si veste di giallo

Rimesso a nuovo il marchio del club.41 Il punto

La parola del presidente centrale.

46 l’incontro Eric Collombin, ideatore della bicielettrica pieghevole.

41 prezzi e contatti TCS45 forum, il concorso, impressum

T

elaudividni

eladartsocffiarT

6,47 %

sommario

Ci si sposta perlopiù grazie alle strade

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27 ottobre 2011 | touring 18 | editoriale e sommario 5

Come voi, care lettrici e cari lettori, ave-te forse già saputo a mezzo stampa, radio o televisione, il Touring Club Sviz-zero si presenta con una nuova formulavisiva. Il logo del TCS è diventato ora tridimensionale e il colore aziendale delclub è il giallo. Facendo ciò la maggioreassociazione della mobilità della Sviz-zera intende sottolineare il saldo le-game con la sua missione originaria, l’assistenza. Infatti, i veicoli del soccor-so stradale del TCS, la famosa Patrouil-le, sono gialli sin dal 1957.

E così, anche il nostro «Touring», apartire dall’attuale edizione, ha una pri-ma pagina di nuova concezione. Comeanche voi avrete notato, abbiamo adat-to il logo di «Touring» al nuovo corso.Ma nessuna paura, l’abituale impagina-zione grafica non è stata minimamentemodificata.

Comunque, il Touring Club Svizzeronon soltanto ha un nuovo concetto dimarca, ma ha pure ottimizzato alcunidei propri prodotti e persegue una stra-tegia di crescita. E cosa più importante:il club intende essere ancora più vicinoai propri soci e impegnarsi in futuro ancora meglio per le loro esigenze. Le novità in proposito le potrete conoscerecome sempre da «Touring». Vale sem-pre la pena leggere attentamente ilgiornale del TCS.

Felix Maurhofer, caporedattore

«Touring» vipresenta la sua nuova copertina

Foto di copertinaAutore: Pia Neuenschwander

primo piano 6 Mobilità dei pensionati

Adattare le infrastrutture alle nuoveesigenze della società.

società e mobilità11 Biciclette sui marciapiedi

I pedoni si sentono minacciati.11 Il consulente

Fermarsi al passaggio a livello quando il rosso lampeggia.

12 Amuleti in automobile La moda di decorare l’abitacolo con talismani e pietre della salute.

15 Incidenti con la selvagginaAnnunciare subito la collisione pernon far soffrire gli animali feriti.

test e tecnica18 L’auto ideale per le famiglie

Quanti seggiolini per bambini hannoposto a sufficienza? Test del TCS.

24 Test della Lancia Ypsilon Una vettura amata dalle donne portaeleganza nel segmento delle cittadine.

Prove e novità 18 Opel Zafira19 L’elettrica Renault Fluence Z.E.22 Kia Picanto22 Nissan Micra

Ci si dimentica spesso che la maggior parte della gente in Svizzera si sposta sulla strada.Come mostra il grafico, degli 8,233 miliardi di viaggiatori registrati nel 2009, ben 6,144miliardi (74,6%) vanno sul conto del traffico stradale individuale, mentre altri due miliardivengono trasportati dai mezzi pubblici come treni, tram o autobus.

gra

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Han

spet

er H

ause

r

viaggi e tempo libero28 Nello stato australiano di Victoria

Scoprire tutto sulla febbre dell’oro emagari trovare anche una pepita.

30 Tavola rotonda con responsabili turistici Gli ospiti sulle montagne svizzere cercano soprattutto la qualità.

35 Regione portoghese dell’Alentejo Agriturismo, vigneti e città storiche.

sezione ticino37 Manutenzione dell’auto

Regolari verifiche e controlli tecnici.37 Giornata della luce

Test gratuito dei fanali e della vista.

club e soci39 Personaggi del TCS

Beat Flückiger va in pensione.40 Il TCS si veste di giallo

Rimesso a nuovo il marchio del club.41 Il punto

La parola del presidente centrale.

46 l’incontro Eric Collombin, ideatore della bicielettrica pieghevole.

41 prezzi e contatti TCS45 forum, il concorso, impressum

T

elaudividni

eladartsocffiarT

6,47 %

sommario

Ci si sposta perlopiù grazie alle strade

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27 ottobre 2011 | touring 18 | primo piano 7

Pasqualina Perrig-Chiello si chiede: «Perché non coinvolgere anche gli anziani nell’elaborazione delle infrastrutture?»

la strada perché le fasi verdi del semaforosono troppo brevi, le porte del bus si richiu-dono dopo pochi secondi e i distributori au-tomatici dei biglietti sono troppo complica-ti ecc.

Quale soluzione propone?Perché non coinvolgere gli anziani nell’ela-borazione dell’infrastruttura? Potrebberotestare se i distributori automatici di bi-glietti sono di facile utilizzazione. Un altropunto importante riguarda la costruzionedegli spazi abitativi: non dovrebbero venirecostruiti appartamenti senza che ci sia uncollegamento parallelo con i mezzi di tra-

sporto pubblici. Un criterio che invecespesso è trascurato e così capita che ci sia-no zone residenziali in cui la gente è com-pletamente dipendente dalle auto. E se unanziano non ha più la licenza di guida, al-lora è un dramma.

Come s’immagina il suo pensionamento? Come tanti altri, desidero fare tutte quellecose per cui durante la mia vita lavorativanon ho avuto tempo. Viaggiare, uscire, an-dare a teatro. Penso che in pensione saròmolto attiva.«

Intervista: Jacques-Olivier Pidoux

* Pasqualina Perrig-Chiello è professoressa all’Uni-versità di Berna e ha pubblicato vari studi sulle fasi della vita, specie sull’età del pensionamento;si consulti pure www.mobilityacademy.ch. Ha anche scritto il saggio «Die Babyboomer – eine Generation revolutioniert das Alter» (NZZ-Verlag,Zurigo).

Si dovrebbe obbligare gli anziani a prenderelezioni di guida? Ma perché solo i conducenti anziani? C’ègente che si siede al volante dopo un’inter-ruzione di diversi anni. Anche questi avreb-bero bisogno di rinfrescare la pratica.

Sono necessarie misure di promozione?Sarebbe bene far familiarizzare gli anzianiconducenti che hanno bisogno di assisten-za alla guida. In questo modo si possonoconcentrare sul traffico e non devono fati-care con il comando degli strumenti di bor-do. Ma ciò che gli aiuterebbe molto sarebbeun adattamento dell’infrastruttura dei tra-sporti.

Cosa intende in concreto?Mi sembra importante ridurre la comples-sità e la velocità del traffico: i pedoni piùanziani non ce la fanno più ad attraversare

«Un adeguamento delle infrastrutture aiuterebbemolto gli anziani»

6 primo piano | touring 18 | 27 ottobre 2011

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I nati durante il baby boom vogliono rima-nere attori a pieno titolo della società e lasuccessiva generazione di pensionati dicerto continuerà su questa strada. È com-pito anche della società di cambiare e di ve-nire incontro ai nuovi bisogni.

In che modo?Un problema sono le ore di punta del traf-fico pendolare. Per distribuire la mobilitàsu tutta la giornata, si dovrebbe introdurrepiù flessibilità nel mondo del lavoro. E noninsistere con orari di lavoro fissi, in cuiognuno comincia alle 8 e termina alle 17.30.Le imprese dei servizi sono quelle che sonomaggiormente in grado di adottare tempi dilavoro differenziati e il telelavoro.

È richiesta mobilitàsino a tarda etàLa nuova generazione di pensionati, nata in pieno baby boom, influenzerà in modo determinante la mobilità, ne èconvinta la professoressa Pasqualina Perrig-Chiello. Ora sidevono adattare le infrastrutture alle nuove necessità.

»Molti dei suoi studi si occupano della popolazione in età di pensionamento. Cheruolo ha per la mobilità?Pasqualina Perrig-Chiello*: Un ruolo deci-sivo. Per gli anziani, la possibilità di esseremobili autonomamente occupa il terzo po-sto dopo salute e sicurezza finanziaria. Ol-tre il 50% delle persone in una fascia d’etàtra 65 e 80 anni indicano che la mobilità perloro è «molto importante». Tra gli ultra ot-tantenni non è più così prioritaria – non daultimo a causa dell’aumentare delle limita-zioni fisiche.

Quale mezzo di trasporto prediligono gli anziani?Prendono l’automobile oppure vanno a pie-di. In età avanzata, i mezzi di trasportopubblici vengono temuti sempre di più, acausa della presenza di molta gente, delleporte automatiche, che si chiudono troppovelocemente, ed anche a causa dei distribu-tori automatici dei biglietti, che sono trop-po complicati. In generale, vengono evitatedagli anziani le ore di punta.

Ma le aziende dei trasporti pubblici ritengonoche gli anziani usino proprio nei momenti dipunta bus e treni…Non corrisponde alla realtà. Sinora i pen-sionati hanno evitato gli orari di punta neilimiti del possibile. Ma è vero che non ri-marrà sempre così.

E perché?Perché nei prossimi anni, le annate dei ba-by boom entrano nell’età del pensionamen-to. Hanno un’altra idea di se stessi e altrescale dei valori rispetto ai loro predecesso-ri. Coloro che nacquero tra il 1945 e il 1953crebbero in un tempo in cui, erano di cen-trale importanza individualismo, autode-terminazione e libertà di decisione. È unagenerazione, che è meglio formata e anchepiù sana. Inoltre le donne si sono emanci-pate dagli uomini. È una generazione «piùpoliticizzata», che non si lascia costringerenelle retrovie.

Gli automobilisti anziani aumentano, sono un problema per la sicurezza stradale?Le statistiche mostrano che sono soprattut-to i giovani automobilisti a essere coinvoltiin incidenti. Gli anziani sono più prudenti.Riducono i rischi, evitando di guidare l’au-to in zone sconosciute o sull’autostrada o incaso di cattivo tempo e oscurità. E riesconomeglio dei giovani a separare l’alcool dalvolante.

Ma nella terza età c’è però il problema del consumo di farmaci…È un problema da non sottovalutare, datoche determinati farmaci possono pregiudi-care la percezione e diminuiscono la capa-cità di reazione. I medici devono sensibiliz-zare di più i pazienti su questo rischio e farappello al loro senso di responsabilità. Unacampagna di prevenzione in questa direzio-ne potrebbe essere presa in considerazione.

Quali ripercussioni ha sulla mobilità?La generazione del baby boom non è abitua-ta a farsi dire cosa deve fare. Rivendiche-ranno il diritto di muoversi in ogni fasciaoraria. Se lo riterranno, prenderanno il tre-no o l’auto alle otto di mattina o alle sei disera. La mobilità è il loro stile di vita.

Come si possono evitare eventuali conflitticon gli altri utenti? È necessario cambiare modo di pensare: sideve dimenticare l’immagine della personaanziana e gentile, che rimane zitta dietro lequinte e che non vuole disturbare nessuno.

«Sarebbe un bene familiarizzare i conducentianziani con auto dotate diassistenza alla guida»

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27 ottobre 2011 | touring 18 | primo piano 7

Pasqualina Perrig-Chiello si chiede: «Perché non coinvolgere anche gli anziani nell’elaborazione delle infrastrutture?»

la strada perché le fasi verdi del semaforosono troppo brevi, le porte del bus si richiu-dono dopo pochi secondi e i distributori au-tomatici dei biglietti sono troppo complica-ti ecc.

Quale soluzione propone?Perché non coinvolgere gli anziani nell’ela-borazione dell’infrastruttura? Potrebberotestare se i distributori automatici di bi-glietti sono di facile utilizzazione. Un altropunto importante riguarda la costruzionedegli spazi abitativi: non dovrebbero venirecostruiti appartamenti senza che ci sia uncollegamento parallelo con i mezzi di tra-

sporto pubblici. Un criterio che invecespesso è trascurato e così capita che ci sia-no zone residenziali in cui la gente è com-pletamente dipendente dalle auto. E se unanziano non ha più la licenza di guida, al-lora è un dramma.

Come s’immagina il suo pensionamento? Come tanti altri, desidero fare tutte quellecose per cui durante la mia vita lavorativanon ho avuto tempo. Viaggiare, uscire, an-dare a teatro. Penso che in pensione saròmolto attiva.«

Intervista: Jacques-Olivier Pidoux

* Pasqualina Perrig-Chiello è professoressa all’Uni-versità di Berna e ha pubblicato vari studi sulle fasi della vita, specie sull’età del pensionamento;si consulti pure www.mobilityacademy.ch. Ha anche scritto il saggio «Die Babyboomer – eine Generation revolutioniert das Alter» (NZZ-Verlag,Zurigo).

Si dovrebbe obbligare gli anziani a prenderelezioni di guida? Ma perché solo i conducenti anziani? C’ègente che si siede al volante dopo un’inter-ruzione di diversi anni. Anche questi avreb-bero bisogno di rinfrescare la pratica.

Sono necessarie misure di promozione?Sarebbe bene far familiarizzare gli anzianiconducenti che hanno bisogno di assisten-za alla guida. In questo modo si possonoconcentrare sul traffico e non devono fati-care con il comando degli strumenti di bor-do. Ma ciò che gli aiuterebbe molto sarebbeun adattamento dell’infrastruttura dei tra-sporti.

Cosa intende in concreto?Mi sembra importante ridurre la comples-sità e la velocità del traffico: i pedoni piùanziani non ce la fanno più ad attraversare

«Un adeguamento delle infrastrutture aiuterebbemolto gli anziani»

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27 ottobre 2011 | touring 18 | primo piano 9

Nella vita quotidiana di Willy Christen l’automobile gioca ancora un ruolo importante.

al vicino laghetto, dove da 50 anni si dedicaalla pesca. Non percorre tragitti più lunghi:«È troppo faticoso, la concentrazione non èpiù quella di una volta». Ci sono natural-mente dei momenti in cui Willy Christennon tocca l’auto. Ad esempio quando si incontra con gli amici per bere una birra. Ese non si sente bene, allora rimane in ognicaso a casa.

Sempre in Peugeot | Per l’86enne le autosono molto importanti: negli anni di gio-ventù, Christen ha comprato ogni anno unaPeugeot. Il suo ultimo veicolo, una Peugeot407, l’ha comprata nel 2005. Il fatto che ab-bia circolato ormai per 60 anni senza avermai avuto un incidente, non è dovuto al caso: Willy Christen si tiene sempre aggior-nato sul tema delle regole della circolazio-ne. I documenti che ottiene ai corsi del TCSsono ben classificati e vengono consultatiregolarmente per ripetere la lezione. «An-che nelle rotonde sono sempre in chiaro sulda farsi».

Alla domanda su cosa si può migliorarenella mobilità per i pensionati, Willy Chri-sten è però un po’ indeciso: «Non tutte lepersone anziane hanno le stesse abitudini.Ognuno deve decidere per sé, senza diven-tare un ostacolo per la circolazione strada-le», spiega. L’importante è adattarsi allecircostanze della quotidianità.‹

Nadia Rambaldi

volante ancora per i prossimi due anni, salute permettendo. Ci tiene comunque anon essere in alcun caso un ostacolo sullastrada e a rimanere un buon conducente:per questo frequenta ogni anno il corso delTCS «Guidare oggi» (v. box) e ogni anno si favisitare dal medico generico e dall’oculista.

Ma Willy Christen fa addirittura più diciò che è richiesto dalla legge: infatti, dalcompimento dei 70 anni le visite di control-lo dal medico sono obbligatorie, ma soloogni due anni. Tuttavia, per il veterano delTouring Club Svizzero le visite dal medicoe i corsi di guida sono importanti: «Mi dan-no la conferma che sono ancora in grado diguidare». Anche perché invecchiando, gliesami sono diventati sempre più severi.

Solo nel traffico locale | Willy Christenha bisogno dell’auto soprattutto per il traf-fico locale, ad esempio per la visita settima-nale al centro fitness o per le regolari gite

›Ai tempi in cui Willy Christen prese lezio-ne di guida, l’ora con il maestro costava 14franchi. L’esame per la patente lo sostennenel giugno del 1952, dopo nove lezioni dipratica e due di teoria. Dopo ormai 60 annida automobilista, il baldo pensionato è incircolazione senza aver mai avuto neppureun incidente. In tutta la sua vita ha solo dovuto pagare tre multe, perché negli annidella gioventù pigiava un po’ troppo sul-l’acceleratore. Per lui guidare è sempre legato a un sentimento di gioia. In qualitàdi socio del TCS ha seguito regolarmentenumerosi corsi, di preferenza i corsi anti-sbandamento a Stockental.

L’importante è arrivare | Ancora oggi, a86 anni, Willy Christen guida volentieril’auto. «Ma ormai l’obiettivo è il tragitto. Lacosa più importante – spiega – è arrivare adestinazione bene e in buona salute». Il poliziotto in pensione desidera sedere al

Una vita senza incidentiA 86 anni Willy Christen guida ancora regolarmente l’auto. E vorrebbe continuare a sedere al volante fintanto che la salute glielo permetterà.

Nad

ia R

amba

ldi

Guidare l’auto oggi

Anche i conducenti con una lunga prati-ca al volante si possono trovare con-frontati con situazioni difficili – il corsodel TCS «Guidare oggi» aiuta ad affron-tare questi casi (informazioni: www.tcs.ch > Corsi). I maestri di guida espertiaggiornano i partecipanti al corso nellateoria e nella pratica. Con un’uscita inauto, un esperto mostra al conducentei suoi punti forti e deboli. Il Fondo per lasicurezza stradale ricompensa i parte-cipanti di 65 anni e oltre con un rimbor-so di 50 franchi. All’iscrizione, indicateil numero della licenza di condurre.

Ulteriori informazioni e iscrizioni aicorsi «Terza età» e «Generazione 70+»direttamente presso la Sezione Ticinodel TCS: tel. 0919359121 oppure al si-to www.tcs-ticino.ch nr/tg

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27 ottobre 2011 | touring 18 | primo piano 9

Nella vita quotidiana di Willy Christen l’automobile gioca ancora un ruolo importante.

al vicino laghetto, dove da 50 anni si dedicaalla pesca. Non percorre tragitti più lunghi:«È troppo faticoso, la concentrazione non èpiù quella di una volta». Ci sono natural-mente dei momenti in cui Willy Christennon tocca l’auto. Ad esempio quando si incontra con gli amici per bere una birra. Ese non si sente bene, allora rimane in ognicaso a casa.

Sempre in Peugeot | Per l’86enne le autosono molto importanti: negli anni di gio-ventù, Christen ha comprato ogni anno unaPeugeot. Il suo ultimo veicolo, una Peugeot407, l’ha comprata nel 2005. Il fatto che ab-bia circolato ormai per 60 anni senza avermai avuto un incidente, non è dovuto al caso: Willy Christen si tiene sempre aggior-nato sul tema delle regole della circolazio-ne. I documenti che ottiene ai corsi del TCSsono ben classificati e vengono consultatiregolarmente per ripetere la lezione. «An-che nelle rotonde sono sempre in chiaro sulda farsi».

Alla domanda su cosa si può migliorarenella mobilità per i pensionati, Willy Chri-sten è però un po’ indeciso: «Non tutte lepersone anziane hanno le stesse abitudini.Ognuno deve decidere per sé, senza diven-tare un ostacolo per la circolazione strada-le», spiega. L’importante è adattarsi allecircostanze della quotidianità.‹

Nadia Rambaldi

volante ancora per i prossimi due anni, salute permettendo. Ci tiene comunque anon essere in alcun caso un ostacolo sullastrada e a rimanere un buon conducente:per questo frequenta ogni anno il corso delTCS «Guidare oggi» (v. box) e ogni anno si favisitare dal medico generico e dall’oculista.

Ma Willy Christen fa addirittura più diciò che è richiesto dalla legge: infatti, dalcompimento dei 70 anni le visite di control-lo dal medico sono obbligatorie, ma soloogni due anni. Tuttavia, per il veterano delTouring Club Svizzero le visite dal medicoe i corsi di guida sono importanti: «Mi dan-no la conferma che sono ancora in grado diguidare». Anche perché invecchiando, gliesami sono diventati sempre più severi.

Solo nel traffico locale | Willy Christenha bisogno dell’auto soprattutto per il traf-fico locale, ad esempio per la visita settima-nale al centro fitness o per le regolari gite

›Ai tempi in cui Willy Christen prese lezio-ne di guida, l’ora con il maestro costava 14franchi. L’esame per la patente lo sostennenel giugno del 1952, dopo nove lezioni dipratica e due di teoria. Dopo ormai 60 annida automobilista, il baldo pensionato è incircolazione senza aver mai avuto neppureun incidente. In tutta la sua vita ha solo dovuto pagare tre multe, perché negli annidella gioventù pigiava un po’ troppo sul-l’acceleratore. Per lui guidare è sempre legato a un sentimento di gioia. In qualitàdi socio del TCS ha seguito regolarmentenumerosi corsi, di preferenza i corsi anti-sbandamento a Stockental.

L’importante è arrivare | Ancora oggi, a86 anni, Willy Christen guida volentieril’auto. «Ma ormai l’obiettivo è il tragitto. Lacosa più importante – spiega – è arrivare adestinazione bene e in buona salute». Il poliziotto in pensione desidera sedere al

Una vita senza incidentiA 86 anni Willy Christen guida ancora regolarmente l’auto. E vorrebbe continuare a sedere al volante fintanto che la salute glielo permetterà.

Nad

ia R

amba

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Guidare l’auto oggi

Anche i conducenti con una lunga prati-ca al volante si possono trovare con-frontati con situazioni difficili – il corsodel TCS «Guidare oggi» aiuta ad affron-tare questi casi (informazioni: www.tcs.ch > Corsi). I maestri di guida espertiaggiornano i partecipanti al corso nellateoria e nella pratica. Con un’uscita inauto, un esperto mostra al conducentei suoi punti forti e deboli. Il Fondo per lasicurezza stradale ricompensa i parte-cipanti di 65 anni e oltre con un rimbor-so di 50 franchi. All’iscrizione, indicateil numero della licenza di condurre.

Ulteriori informazioni e iscrizioni aicorsi «Terza età» e «Generazione 70+»direttamente presso la Sezione Ticinodel TCS: tel. 0919359121 oppure al si-to www.tcs-ticino.ch nr/tg

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27 ottobre 2011 | touring 18 | società e mobilità 11

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.

Il «rosso» nel traffico stradale significa:fermarsi subito. Ad un semaforo situatonei pressi di un passaggio pedonale ciòè chiaro per ogni automobilista. Chi vie-ne «pizzicato» a non rispettare il rossopaga una multa di 250 franchi. Se poi la trasgressione causa un incidente, lafaccenda diventa ancora più costosa epuò scattare il ritiro della patente. Inche modo ci si debba invece comportaredi fronte alla luce rossa lampeggiante diun passaggio a livello ferroviario è inve-ce oggetto di dibattito. Se ci si avvicinaad un passaggio a livello e la luce iniziaa lampeggiare, anche in questo caso èovvio a tutti i conducenti che non è piùpermesso attraversare i binari e che sideve attendere fintanto che si riapronole barriere. Ma come occorre compor-tarsi una volta che il treno è transitato,le barriere si alzano e la luce rossa con-tinua a lampeggiare? Molti utenti dellastrada partono dalla convinzione chequando la barriera si sta alzando, con ladovuta prudenza sia già possibile attra-versare i binari, anche se il semafororosso è ancora acceso. Motivo: il trenoè passato, non sussistono altri pericolie anticipare la partenza migliora la flui-dità del traffico.

Queste persone sono tuttavia fuoristrada. Quanto meno secondo l’Ufficiofederale delle strade (Ustra). Una sen-tenza del Tribunale federale in materiamanca e le decisioni cantonali sono con-traddittorie. In una recente direttivadell’USTRA ai direttori delle polizie can-tonali, viene ribadito: «La luce lampeg-giante rossa significa ‹Stop›. Non ha alcuna importanza se essa accompagnauna barriera che si sta chiudendo, èchiusa o si sta riaprendo. In ogni caso,qualsiasi veicolo potrà riprendere lamarcia unicamente quando la luce rossasarà spenta». Il TCS consiglia di seguirequesta direttiva. Anche in questi casi, ilmancato rispetto del semaforo rossocosta 250 franchi.

il consulenteUrs-Peter Inderbitzin

Stop al passaggioa livello se la lucerossa lampeggia

›È una situazione che chi è in giro comesemplice pedone sui marciapiedi delle cittàvive di continuo: molto spesso questi spaziriservati ai passanti diventano insicuri. Seun tempo erano gli skate-boarder a provo-care arrabbiature, ora è la massa di ciclistiche invadono il marciapiede facendo lo sla-lom tra i pedoni. E giustificano queste ma-novre avanzando, addirittura, l’argomentoche circolare sulla strada è troppo perico-loso. E anche due ruote molto in voga comeil «Segway» approdano improvvisamentesui marciapiedi riservati di regola ai pedo-ni. Ci sono, poi, automobilisti che non ri-spettano i diritti dei pedoni e parcheggianoillegalmente sul marciapiede, specialmentelà dove i posteggi non sono delimitati conprecisione, vale a dire soprattutto negli agglomerati urbani.

Falsa tolleranza | L’associazione man-tello «Mobilità pedonale Svizzera», ha adot-tato di recente una risoluzione contro «lacrescente tendenza ad aprire alle biciclettemarciapiedi e passerelle pedonali, dove ad-dirittura si tollerano i veicoli a motore».Mobilità pedonale Svizzera sostiene glisforzi per promuovere la circolazione sia apiedi che in bicicletta. Tuttavia, in moltiluoghi la situazione è sfavorevole ai pedoni.

Ne consegue che le sempre più numerosebici elettriche e altri nuovi veicoli occupanoi marciapiedi. «I marciapiedi e le passerellepedonali devono restare riservate ai pe-doni», si afferma nella risoluzione.

L’opinione del TCS | Il dipartimento dellaSicurezza Stradale del Touring Club Sviz-zero ha elaborato sul tema qualcosa di con-ciliante e pragmatico: «Un confronto tra idifferenti attori della mobilità non porta aniente; al contrario, la considerazione reci-proca è ancora sempre il miglior mezzo,anche per evitare i conflitti sul marcia-piede», afferma l’ingegnere del traffico delTCS Olivier Caspar. E per quanto riguardail veicolo di moda «Segway» è dell’opinioneche, mezzi di trasporto del genere, che procedono molto lentamente, sono moltopericolosi sulla strada. Di recente questeleggere due ruote motorizzate, sulle quali sista in piedi, sono state ammesse sulle ciclo-piste.‹ hwm

Info TouringQuali esperienze fate come utente della strada inrapporto ai marciapiedi? Vi arrabbiate anche voi coni ciclisti che circolano sui marciapiedi? Oppure congli automobilisti che disturbano i pedoni? Scriveteciin modo succinto per e-mail: [email protected]. Oppureper posta: Redazione «Touring», Marciapiedi, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna.

In città i pedoni si sentono minacciati Spesso i pedoni non sono più sicuri sul marciapiede. Unarisoluzione di «Mobilità pedonale» richiama l’attenzionesul loro disagio. Il TCS si appella innanzitutto alla ragione.

Ormai i pedoni non sono più completamente al sicuro neppure sul marciapiede.

Mat

hia

s W

ysse

nba

ch

Business Lato frontaleCategorie posti e prezzi Seats sud cat.1 cat.2 cat.3 cat.4 cat.5Prezzo normale 198.– 198.– 168.– 138.– 108.– 88.– 68.–Prezzo speciale soci TCS 188.– 188.– 158.– 128.– 98.– 78.– 58.–

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Prego far pervenire a: Art on Ice Production AG, Breitackerstrasse 2, 8702 Zollikon, fax 044 315 40 29, www.artonice.com

Data desiderata 2. 2. 2012, ore 20 3. 2. 2012, ore 20 4. 2. 2012, ore 14 4. 2. 2012, ore 20 5. 2. 2012, ore 13 5. 2. 2012, ore 19

Categoria desiderata Business Seats Lato frontale sud cat.1 cat. 2 cat. 3 cat. 4 cat. 5

Se la categoria da me scelta fosse esaurita, desidero quella direttamente superiore oppure direttamente inferiore

Tagliando d'ordinazione per Art on Ice 2012 a ZurigoOrdino biglietto(i) al prezzo speciale (soci TCS)

Nome Cognome

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www.ticketcorner.ch www.artonice.com

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27 ottobre 2011 | touring 18 | società e mobilità 11

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.

Il «rosso» nel traffico stradale significa:fermarsi subito. Ad un semaforo situatonei pressi di un passaggio pedonale ciòè chiaro per ogni automobilista. Chi vie-ne «pizzicato» a non rispettare il rossopaga una multa di 250 franchi. Se poi la trasgressione causa un incidente, lafaccenda diventa ancora più costosa epuò scattare il ritiro della patente. Inche modo ci si debba invece comportaredi fronte alla luce rossa lampeggiante diun passaggio a livello ferroviario è inve-ce oggetto di dibattito. Se ci si avvicinaad un passaggio a livello e la luce iniziaa lampeggiare, anche in questo caso èovvio a tutti i conducenti che non è piùpermesso attraversare i binari e che sideve attendere fintanto che si riapronole barriere. Ma come occorre compor-tarsi una volta che il treno è transitato,le barriere si alzano e la luce rossa con-tinua a lampeggiare? Molti utenti dellastrada partono dalla convinzione chequando la barriera si sta alzando, con ladovuta prudenza sia già possibile attra-versare i binari, anche se il semafororosso è ancora acceso. Motivo: il trenoè passato, non sussistono altri pericolie anticipare la partenza migliora la flui-dità del traffico.

Queste persone sono tuttavia fuoristrada. Quanto meno secondo l’Ufficiofederale delle strade (Ustra). Una sen-tenza del Tribunale federale in materiamanca e le decisioni cantonali sono con-traddittorie. In una recente direttivadell’USTRA ai direttori delle polizie can-tonali, viene ribadito: «La luce lampeg-giante rossa significa ‹Stop›. Non ha alcuna importanza se essa accompagnauna barriera che si sta chiudendo, èchiusa o si sta riaprendo. In ogni caso,qualsiasi veicolo potrà riprendere lamarcia unicamente quando la luce rossasarà spenta». Il TCS consiglia di seguirequesta direttiva. Anche in questi casi, ilmancato rispetto del semaforo rossocosta 250 franchi.

il consulenteUrs-Peter Inderbitzin

Stop al passaggioa livello se la lucerossa lampeggia

›È una situazione che chi è in giro comesemplice pedone sui marciapiedi delle cittàvive di continuo: molto spesso questi spaziriservati ai passanti diventano insicuri. Seun tempo erano gli skate-boarder a provo-care arrabbiature, ora è la massa di ciclistiche invadono il marciapiede facendo lo sla-lom tra i pedoni. E giustificano queste ma-novre avanzando, addirittura, l’argomentoche circolare sulla strada è troppo perico-loso. E anche due ruote molto in voga comeil «Segway» approdano improvvisamentesui marciapiedi riservati di regola ai pedo-ni. Ci sono, poi, automobilisti che non ri-spettano i diritti dei pedoni e parcheggianoillegalmente sul marciapiede, specialmentelà dove i posteggi non sono delimitati conprecisione, vale a dire soprattutto negli agglomerati urbani.

Falsa tolleranza | L’associazione man-tello «Mobilità pedonale Svizzera», ha adot-tato di recente una risoluzione contro «lacrescente tendenza ad aprire alle biciclettemarciapiedi e passerelle pedonali, dove ad-dirittura si tollerano i veicoli a motore».Mobilità pedonale Svizzera sostiene glisforzi per promuovere la circolazione sia apiedi che in bicicletta. Tuttavia, in moltiluoghi la situazione è sfavorevole ai pedoni.

Ne consegue che le sempre più numerosebici elettriche e altri nuovi veicoli occupanoi marciapiedi. «I marciapiedi e le passerellepedonali devono restare riservate ai pe-doni», si afferma nella risoluzione.

L’opinione del TCS | Il dipartimento dellaSicurezza Stradale del Touring Club Sviz-zero ha elaborato sul tema qualcosa di con-ciliante e pragmatico: «Un confronto tra idifferenti attori della mobilità non porta aniente; al contrario, la considerazione reci-proca è ancora sempre il miglior mezzo,anche per evitare i conflitti sul marcia-piede», afferma l’ingegnere del traffico delTCS Olivier Caspar. E per quanto riguardail veicolo di moda «Segway» è dell’opinioneche, mezzi di trasporto del genere, che procedono molto lentamente, sono moltopericolosi sulla strada. Di recente questeleggere due ruote motorizzate, sulle quali sista in piedi, sono state ammesse sulle ciclo-piste.‹ hwm

Info TouringQuali esperienze fate come utente della strada inrapporto ai marciapiedi? Vi arrabbiate anche voi coni ciclisti che circolano sui marciapiedi? Oppure congli automobilisti che disturbano i pedoni? Scriveteciin modo succinto per e-mail: [email protected]. Oppureper posta: Redazione «Touring», Marciapiedi, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna.

In città i pedoni si sentono minacciati Spesso i pedoni non sono più sicuri sul marciapiede. Unarisoluzione di «Mobilità pedonale» richiama l’attenzionesul loro disagio. Il TCS si appella innanzitutto alla ragione.

Ormai i pedoni non sono più completamente al sicuro neppure sul marciapiede.

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27 ottobre 2011 | touring 18 | società e mobilità 13

Anche le pietre curative sono predilette dagli automobilisti. Chi cicrede, è pronto a scommettere sulla loro efficacia, ma non ognipersona reagisce allo stesso modo alle pietre curative: dipendesempre da quanto una persona è rilassata o stressata. Ci sono pe-rò alcuni classici tra le pietre curative che, grazie al loro effettocalmante, aumentano la capacità di concentrazione e sono dun-que adatte come pietre da viaggio.

La pietra più tipica e nota è il turchese. Ha uneffetto riequilibrante e incoraggiante, proteggeda influssi esterni e dunque aiuta a raggiungere

la meta sani e salvi. Inoltre agi-sce contro la stanchezza. Spes-so il turchese viene combinato con una pietraper la concentrazione come l’ametista.

Le pietre nere in genere agi-scono come filtri, purificano e favoriscono unasensazione di relax. La tormalina nera, ad esempio, favorisce il recupero dell’energia vitalee aiuta a pensare in modo chiaro e razionale. Mi-nerali chiari come i cristalli agiscono sulla mente

aiutandola a rimanere sveglia. Le pietre verdi eviola agiscono soprattutto sull’occhio calmando-lo. La giada verde crea un equilibrio tra calma ed eccitazione e regola i nervi. La fluorite violaproduce stabilità emotiva e gioia interiore e aiutain caso di difficoltà di concentrazione.

Alcune pietre producono un effetto soloquando vengono portate indosso dal condu-cente, al meglio direttamente sulla pelle, sotto forma di braccialetto o collana. Ad esem-pio la dumortierite: aiuta a prendere la vitacon più leggerezza e riduce

le paure e il nervosismo. L’occhio di falco, portato a contatto con la

pelle, aiuta a mantenere uno sguardo distac -cato in caso di situazioni complesse e aiuta aprendere decisioni. È anche un ottimo compagnodi viaggio per i bambini e le donne incinte dato che allevia la nausea e il vomito. nr

www.ferdelance.ch

Pietre come salutari compagni di viaggio

sano essere scongiurati dagli amuleti: «Imigliori portafortuna siamo noi stessi –sottolinea – grazie ad un comportamento li-gio al codice della strada e ad una buonadose di prudenza».

I problemi sorgono quando si delega laresponsabilità di una guida sicura ad un talismano: «Si ha la sensazione di essereprotetti da una forza superiore, che si puòinfluenzare attraverso la mediazione di unportafortuna», spiega Uwe Ewert. Ornarel’auto con un amuleto è ritenuto, comun-que, legittimo dallo psicologo, secondo ilquale in definitiva ci si deve sentire benenella propria automobile. «L’importante èperò che i talismani siano ben fissati e nonostruiscano la visuale».

Stando a Toni Keller, responsabile del di-partimento Tecnica & Economia del TCS, italismani allo specchietto retrovisore nondevono in alcun modo limitare la vista. A ri-guardo però non esistono disposizioni sulledimensioni da rispettare. Sulla mensola co-munque non dovrebbe essere messo nienteper questioni di sicurezza. «Quando è qual-

cosa di leggero e di morbido, come adesempio un tappeto o un animaletto

di pezza, non ci sono problemi dallato della sicurezza». Non appenaci sono oggetti pesanti o duri può,però, diventare molto pericoloso:«Nel caso di uno scontro, gli oggetti vengono catapultati inavanti, e già ad una velocità di50 km/h raggiungono 50 volte il loro proprio peso», sottolineaToni Keller.‹

Nadia Rambaldi

boom del bassotto è ormai passato, oggi sonopiù in voga talismani spirituali come gli an-gioletti. Mentre ciò che ormai proprio nonsi vede più – e non si vedrà mai più – è la coda di volpe.

Qualcosa che dà più nell’occhio e che hapure un valore spirituale è il cosiddetto «acchiappasogni» degli indiani del NordAmerica. Il cliente di un garage lo ha attac-cato allo specchietto retrovisore per tenerelontani gli «spiriti cattivi». Un altro ha or-nato il suo abitacolo con le piume degli Indiani americani, infilandole nelle fessuredell’aerazione e nel portacenere.

Anche l’effige di San Cristoforo ha deci-samente più valore spirituale degli anima-letti di pezza o dei cagnolini: non un oggettoornamentale, bensì un vero santo cristiano,spesso rappresentato come un gigante mu-nito di lancia con in braccio Gesù Bambino,che è molto popolare proprio perché pro-tegge i viaggiatori. La sua effige appostasul veicolo ha la funzione di benedizione edi ricordare al conducente la responsabili-tà che porta. Un ulteriore accessorio cri-stiano è il rosario, che viene spesso attac-cato al retrovisore interno.

Sicurezza innanzitutto | È un bene essere continuamente resi at-tenti alla propria responsabilità alvolante: ma la sicurezza dipendesoprattutto dal proprio comporta-mento e non dai portafortuna. Lopsicologo del traffico Uwe Ewert,responsabile della consulenza all’Ufficio prevenzione infortuni(upi), dubita che gli incidenti pos-

12 società e mobilità | touring 18 | 27 ottobre 2011

La fortuna è sul retrovisoreI gadget vanno e vengono, così come anche i portafortuna e gli accessori per automobili. Seil bassotto che dondola è ormai «out», oggi sonoin voga gli angioletti, veri e propri talismani.

›La tigre di peluche, il bassotto che scodin-zola, Elvis Presley che danza, corone del ro-sario, dadi portafortuna, angeli protettori,pietre curative oppure effigi di San Cristo-foro, il santo protettore dei viaggiatori. Ap-pesi o posati, fermi o in movimento, si tro-vano in automobile con lo scopo di portarefortuna ai conducenti, tenere a bada i cat-tivi influssi e trasmettere fiducia. Nelle culture del Sud-Est asiatico, ed anche in Su-damerica, questi talismani hanno un’im-portanza ancora maggiore rispetto all’Eu-ropa. Ma anche nel nostro Paese sono moltoapprezzati come simboli di fortuna e di protezione. Ma cos’è un portafortuna ed èproprio vero che porta fortuna?

Talismano o accessorio? | Nella nostrasocietà i portafortuna più diffusi sono ilquadrifoglio, il cornetto, il ferro di cavallooppure la coccinella. Ma non ci sono proveche dimostrino se portano o no fortuna:proprio per questo, ogni persona può sce-gliere il suo portafortuna ideale. E ogni oggetto importante può trasformarsi in unportafortuna, basta crederci.

C’è allora chi appende allo specchietto retrovisore un angelo custode, il primo

ciuccio del figlioletto oppure le sueprime scarpine. Ma c’è anche chi siaffida agli accessori da abitacolo,

come ad esempio il famoso bassottoche scodinzola e dondola la testa, un gad-

get che negli anni Settanta ha avuto un in-credibile boom e che ha poi vissuto vari ri-torni di fiamma.

Allo stesso modo del bassotto che dondo-la, anche l’Elvis in miniatura che ancheggiaè stato un oggetto di ornamento per il cru-scotto o la mensola dell’auto. Ma chi ador-na il proprio veicolo con questi accessori, lofa meno per ragioni spirituali e più per unvezzo estetico. Anche le collezioni di anima-li di peluche sulla mensola del cruscotto so-no piuttosto l’espressione di una passioneper il collezionismo.

Preferiti i peluche | Per sapere cosa preferiscono istallare gli svizzeri nell’auto,ci si deve rivolgere ai garagisti che ognigiorno possono dare un’occhiata a decine di veicoli. Da una ricerca presso i garagistidella regione di Berna risulta che gli anima-li di peluche di tutti i tipi sono in cima allalista degli accessori. In genere vengono appesi allo specchietto retrovisore oppuresiedono allacciati con la cintura sul sedileposteriore di conducenti in genere di sessofemminile.

La clientela mediterranea – italiani, spa-gnoli e portoghesi – predilige invece gli ac-cessori religiosi come le immagini di Gesù,croci e angeli. Dal canto loro gli svizzeripreferiscono gli accessori standard comel’immagine di un quadrifoglio o di un fiorecon la frase «Guida con prudenza». Se il

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27 ottobre 2011 | touring 18 | società e mobilità 13

Anche le pietre curative sono predilette dagli automobilisti. Chi cicrede, è pronto a scommettere sulla loro efficacia, ma non ognipersona reagisce allo stesso modo alle pietre curative: dipendesempre da quanto una persona è rilassata o stressata. Ci sono pe-rò alcuni classici tra le pietre curative che, grazie al loro effettocalmante, aumentano la capacità di concentrazione e sono dun-que adatte come pietre da viaggio.

La pietra più tipica e nota è il turchese. Ha uneffetto riequilibrante e incoraggiante, proteggeda influssi esterni e dunque aiuta a raggiungere

la meta sani e salvi. Inoltre agi-sce contro la stanchezza. Spes-so il turchese viene combinato con una pietraper la concentrazione come l’ametista.

Le pietre nere in genere agi-scono come filtri, purificano e favoriscono unasensazione di relax. La tormalina nera, ad esempio, favorisce il recupero dell’energia vitalee aiuta a pensare in modo chiaro e razionale. Mi-nerali chiari come i cristalli agiscono sulla mente

aiutandola a rimanere sveglia. Le pietre verdi eviola agiscono soprattutto sull’occhio calmando-lo. La giada verde crea un equilibrio tra calma ed eccitazione e regola i nervi. La fluorite violaproduce stabilità emotiva e gioia interiore e aiutain caso di difficoltà di concentrazione.

Alcune pietre producono un effetto soloquando vengono portate indosso dal condu-cente, al meglio direttamente sulla pelle, sotto forma di braccialetto o collana. Ad esem-pio la dumortierite: aiuta a prendere la vitacon più leggerezza e riduce

le paure e il nervosismo. L’occhio di falco, portato a contatto con la

pelle, aiuta a mantenere uno sguardo distac -cato in caso di situazioni complesse e aiuta aprendere decisioni. È anche un ottimo compagnodi viaggio per i bambini e le donne incinte dato che allevia la nausea e il vomito. nr

www.ferdelance.ch

Pietre come salutari compagni di viaggio

sano essere scongiurati dagli amuleti: «Imigliori portafortuna siamo noi stessi –sottolinea – grazie ad un comportamento li-gio al codice della strada e ad una buonadose di prudenza».

I problemi sorgono quando si delega laresponsabilità di una guida sicura ad un talismano: «Si ha la sensazione di essereprotetti da una forza superiore, che si puòinfluenzare attraverso la mediazione di unportafortuna», spiega Uwe Ewert. Ornarel’auto con un amuleto è ritenuto, comun-que, legittimo dallo psicologo, secondo ilquale in definitiva ci si deve sentire benenella propria automobile. «L’importante èperò che i talismani siano ben fissati e nonostruiscano la visuale».

Stando a Toni Keller, responsabile del di-partimento Tecnica & Economia del TCS, italismani allo specchietto retrovisore nondevono in alcun modo limitare la vista. A ri-guardo però non esistono disposizioni sulledimensioni da rispettare. Sulla mensola co-munque non dovrebbe essere messo nienteper questioni di sicurezza. «Quando è qual-

cosa di leggero e di morbido, come adesempio un tappeto o un animaletto

di pezza, non ci sono problemi dallato della sicurezza». Non appenaci sono oggetti pesanti o duri può,però, diventare molto pericoloso:«Nel caso di uno scontro, gli oggetti vengono catapultati inavanti, e già ad una velocità di50 km/h raggiungono 50 volte il loro proprio peso», sottolineaToni Keller.‹

Nadia Rambaldi

boom del bassotto è ormai passato, oggi sonopiù in voga talismani spirituali come gli an-gioletti. Mentre ciò che ormai proprio nonsi vede più – e non si vedrà mai più – è la coda di volpe.

Qualcosa che dà più nell’occhio e che hapure un valore spirituale è il cosiddetto «acchiappasogni» degli indiani del NordAmerica. Il cliente di un garage lo ha attac-cato allo specchietto retrovisore per tenerelontani gli «spiriti cattivi». Un altro ha or-nato il suo abitacolo con le piume degli Indiani americani, infilandole nelle fessuredell’aerazione e nel portacenere.

Anche l’effige di San Cristoforo ha deci-samente più valore spirituale degli anima-letti di pezza o dei cagnolini: non un oggettoornamentale, bensì un vero santo cristiano,spesso rappresentato come un gigante mu-nito di lancia con in braccio Gesù Bambino,che è molto popolare proprio perché pro-tegge i viaggiatori. La sua effige appostasul veicolo ha la funzione di benedizione edi ricordare al conducente la responsabili-tà che porta. Un ulteriore accessorio cri-stiano è il rosario, che viene spesso attac-cato al retrovisore interno.

Sicurezza innanzitutto | È un bene essere continuamente resi at-tenti alla propria responsabilità alvolante: ma la sicurezza dipendesoprattutto dal proprio comporta-mento e non dai portafortuna. Lopsicologo del traffico Uwe Ewert,responsabile della consulenza all’Ufficio prevenzione infortuni(upi), dubita che gli incidenti pos-

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27 ottobre 2011 | touring 18 | società e mobilità 15

Pubblicità

dell’incidente con i lampeggianti d’emer-genza e l’apposito triangolo. «Subito doposi deve informare la polizia al numero 117e avvisare il guardacaccia locale», spiegaDräyer. Se l’animale è rimasto sulla strada,è meglio allontanarsi per non renderlo ancora più inquieto. Nel caso in cui scom-parisse nel bosco, non si dovrebbe in alcunmodo mettersi alla sua ricerca, bensì limi-tarsi a indicare la direzione di fuga al guar-dacaccia, che lo seguirà con il cane per farlosmettere di soffrire abbattendolo. «La ricerca della selvaggina – spiega Dräyer –ha successo soprattutto quando si sa dovel’incidente è accaduto precisamente». Perquesto motivo, conviene rimanere sul luogosino a che arriva la polizia o il guardacac-cia. Per i conducenti, un incidente con laselvaggina rappresenta uno stress. «È dun-que importante – precisa Dräyer – annun-ciare ogni collisione, per poi venire assistitie sostenuti anche dal lato emozionale».Inoltre, gli incidenti con animali selvaticidevono essere notificati alla polizia, in casocontrario si rischia una denuncia.‹ nr

ald

Non far soffrire gli animali feritiNei mesi autunnali, con il rapido calaredel buio, il rischio di rimanere coinvolti in un incidente con la selvaggina è al massimo. L’importante è annunciare ai guardacaccia ogni scontro, in modo da non far soffrire inutilmente gli animali.

› In prossimità dei boschi si deve sempretener conto che in ogni momento – giorno enotte – la selvaggina potrebbe trovarsi dicolpo sulla carreggiata. Sui tratti contras-segnati con il segnale «passaggio di selvag-gina» si deve adattare la velocità e tenerd’occhio il ciglio della strada. «Ma, quandosi ha sfortuna e l’animale sbuca davanti alveicolo, è praticamente impossibile evitarelo scontro», afferma il guardacaccia zuri-ghese Stefan Dräyer. In questo caso, si devefrenare a fondo, tenendo ben saldo il volan-te e rimanendo in traiettoria. Per motivi disicurezza, ci si deve astenere dal tentativodi schivare l’animale. Un incidente comequesto può capitare a ognuno. L’importan-te è comportarsi poi correttamente: primadi tutto si deve mettere in sicurezza il luogo

Ogni incidente con la selvaggina deve essere notificato immediatamente alla polizia.

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27 ottobre 2011 | touring 18 | società e mobilità 15

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dell’incidente con i lampeggianti d’emer-genza e l’apposito triangolo. «Subito doposi deve informare la polizia al numero 117e avvisare il guardacaccia locale», spiegaDräyer. Se l’animale è rimasto sulla strada,è meglio allontanarsi per non renderlo ancora più inquieto. Nel caso in cui scom-parisse nel bosco, non si dovrebbe in alcunmodo mettersi alla sua ricerca, bensì limi-tarsi a indicare la direzione di fuga al guar-dacaccia, che lo seguirà con il cane per farlosmettere di soffrire abbattendolo. «La ricerca della selvaggina – spiega Dräyer –ha successo soprattutto quando si sa dovel’incidente è accaduto precisamente». Perquesto motivo, conviene rimanere sul luogosino a che arriva la polizia o il guardacac-cia. Per i conducenti, un incidente con laselvaggina rappresenta uno stress. «È dun-que importante – precisa Dräyer – annun-ciare ogni collisione, per poi venire assistitie sostenuti anche dal lato emozionale».Inoltre, gli incidenti con animali selvaticidevono essere notificati alla polizia, in casocontrario si rischia una denuncia.‹ nr

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Non far soffrire gli animali feritiNei mesi autunnali, con il rapido calaredel buio, il rischio di rimanere coinvolti in un incidente con la selvaggina è al massimo. L’importante è annunciare ai guardacaccia ogni scontro, in modo da non far soffrire inutilmente gli animali.

› In prossimità dei boschi si deve sempretener conto che in ogni momento – giorno enotte – la selvaggina potrebbe trovarsi dicolpo sulla carreggiata. Sui tratti contras-segnati con il segnale «passaggio di selvag-gina» si deve adattare la velocità e tenerd’occhio il ciglio della strada. «Ma, quandosi ha sfortuna e l’animale sbuca davanti alveicolo, è praticamente impossibile evitarelo scontro», afferma il guardacaccia zuri-ghese Stefan Dräyer. In questo caso, si devefrenare a fondo, tenendo ben saldo il volan-te e rimanendo in traiettoria. Per motivi disicurezza, ci si deve astenere dal tentativodi schivare l’animale. Un incidente comequesto può capitare a ognuno. L’importan-te è comportarsi poi correttamente: primadi tutto si deve mettere in sicurezza il luogo

Ogni incidente con la selvaggina deve essere notificato immediatamente alla polizia.

Page 16: Touring 18 / 2011 italiano

Telecomando e Timer

oscillare 270°

girevole fi no a 90°

Dati tecnici:Dimensioni (L x P x A): 38 x 38 x 90 cmIntensità/frequenza: 220 – 240 Volt / 50 HzLivelli di potenza (2 livelli): 600 – 1200 WBase oscillante: sì Telecomando: sì Peso: 4 kg Dispositivo di sicurezza contro il surriscaldamento: sì

* Consumo di energia elettrica solo 1,2 kW/h (ca. 11–20 ct/ora)1kW tariffa bassa = 9.2 ct/ora1kW tariffa alta = 18 ct/ora (Calcolo su base tariffe EKZ canton Zurigo,differenze possibili.)

Inviare il tagliando al seguente indirizzo: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 031 380 50 06; e-mail: [email protected]. Per eventuali domande: TCS, «Touring Shop», tel. 031 380 50 15 (non si accettano ordinazioni per telefono). Ditta partner/consegna: Colag AG, 8003 Zurigo, solo in Svizzera o nel Liechtenstein.

Nome: Cognome:

Via: CAP / Località:

Telefono / Cellulare: E-mail:

N° socio TCS: Firma:

Stufa elettrica con resistenze in carbonio a Fr. 149.– invece di Fr. 199.–

Quantità:

Tubi in carbonio di sostituzioneset composto da 4 pz a Fr. 69.90 invece di Fr. 79.90

25%di sconto

esclusivamente

per soci del TCS

Questa stufa moderna le prolunga il piacere dell’estate e le offre un calore piacevole sul balcone, sul portico o nel giardino d’inverno. Si può usare anche in salotto, nello studio fi tness, in cantina e dappertutto dove ser-ve. La nuova tecnologia prevede un risparmio energeti-co ed effi ciente. Con il suo design moderno ed elegante e le sue misure ottimizzate si può usare dappertutto. Il principio del riscaldamento a carbonio è il riscaldamen-to dell’oggetto e non dell’aria.Il caldo non sale verso l’alto come l’aria, ma i raggi sono irradiati come i raggi del sole è per questo motivo che questo riscaldamento è così eco-nomico.Le due braccia della stufa si possono girare individual-mente in orizzontale o verticale e ruotano fi no a 90°C. In più il suo riscaldamento a carbonio si può oscillare di 270°.

VANTAGGI E UTILITÀ:• Base oscillante (rotazione) 270°• Riscaldamento effi cace, mirato come i raggi del sole• Risparmio energetico, senza preriscaldamento• Senza emissione di gas• Senza movimento dell’aria o della polvere (ideale per persone allergiche o asmatiche)• Timer integrato 30/60/90 minuti• Design moderno ed elegante• Leggero e facilmente trasportabile grazie alla comoda maniglia• Non consuma ossigeno• Diversi livelli di potenza• A norma di legge UE / ROHS conform • Silenzioso e inodore

Sulla terrazza, nel giardino d‘inverno o nel tuo locale hobby il tuo riscaldamento a carbonio riscalda dove vuoi.

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Page 18: Touring 18 / 2011 italiano

27 ottobre 2011 | touring 18 | test e tecnica 19

Ford Focus

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibile conriserva

– cinturedi sicurezzaposteriori abbastanzacorte

36311133

Ford Grand C-MAX

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibile conriserva

– 3a fila fornitain opzione

– accesso facilitato grazie alleporte laterali scorrevoli

– cinturedi sicurezzaposteriori abbastanzacorte

47511133

Honda Jazz

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibile conriserva

– istruzionid’uso nonmolto chiare

33711133

Mazda 5

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibile conriserva

– 3a fila fornitain opzione

– accesso facilitato grazie alleporte laterali scorrevoli

– sedile pas-seggero uti-lizzabile conriserva per un bambino

– airbag pas-seggero nondisattivabile

89211133

Mercedes-Benzclasse C break

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibile conriserva

– seggiolini integrati inopzione (categorie da I a III)

– sedile pas-seggero uti-lizzabile conriserva per un bambino

– cintureposteriori abbastanzacorte

48511133

Opel Antara

– buona disponibilità di spazio per 2 bambini sulla pancaposteriore

– sedile passeg-gero utilizza-bile conriserva per un bambino

– sedile mediano non omologato peri bambini

40211333

Peugeot 508 SW

– buona disponibilità di spazio per 2 bambini sulla pancaposteriore

– sedile mediano non omologatoper i bambini

56011133

Skoda Superbbreak

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibile conriserva

63311133

Subaru Trezia

– buona disponibilità di spazio per 2 bambini sulla pancaposteriore

– sedile media-no utilizzabilecon riserva

– istruzionid’uso nonmolto chiare

42911133

VW Caddy

– spazio suffi-ciente per 3 bambini sulla pancaposteriore

– 3a fila fornitain opzione

– accesso facilitato grazie alle porte laterali scorrevoli

– mancanza gancio addizionale(top tether)

– cinturedi sicurezzaposteriori abbastanzacorte

75011133

VW Passat Variant

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibile conriserva

– seggiolini integrati inopzione (categorie da I a III)

60311133

trovare la familiare perfetta

Valutazione TCS: 11111 eccellente (adatto per 4 bambini in totale, con 3 bambini sulla panca) 11113 molto consigliato (adatto per almeno 3 bambini di cui 2 sulla panca posteriore) 11133 consigliato (adatto per 3 bambini o parzialmente per 4 bambini)

11333 consigliato con riserva (adatto per 2 bambini sulla panca) 13333 non consigliato (parzialmente adatto per 1 bambino)

Renault Fluence Z.E. La berlina Fluence e ilfurgoncino Kangoo Z.E. (Zero Emissioni) inau-gurano la gamma elettrica di Renault. Derivatadalla versione termica prodotta in Turchia, laFluence Z.E. differisce per la maggior lunghez-za di 13 cm voluta per mantenere una spaziosi-tà accettabile del bagagliaio. Infatti la batteriaal litio è alloggiata dietro i sedili posteriori. Pesante 280 kg, produce una ripartizione deicarichi anteriore/posteriore inedita di 45/55%.

Questa familiare appesantita (1,6 t) ma dalbaricentro abbassato, non è tuttavia troppogoffa. Senza traboccare di potenza, il motoreelettrico da 95 CV dalla coppia disponibile inpermanenza offre accelerazioni sufficiente-mente toniche per permettere i sorpassi. Piace-voli il silenzio a bordo – il motore emette solo unleggero sibilo – e la morbidezza del motore, tan-to più che il riduttore, simile ad un cambio auto-matico, evita al conducente di cambiare marcia,potendosi quindi concentrare sull’autonomia.Una barra graduata informa sullo stato di caricae un computer calcola diversi parametri tra iquali anche l’autonomia restante. Di fabbricaquesta è fissata a 185 km, ma nella pratica variada 80 a 200 km. La ricarica avviene di preferen-za attraverso un’apposita presa istallabile nelluogo di parcheggio del veicolo oppure tramite

La fata elettricapronta a rapirvi

un cavo, che tuttavia richiede più tempo (da 10a 12 ore).

A parte il vano bagagli ridotto, abitacolo eampio equipaggiamento sono equiparabili allaversione termica. La Fluence Z.E. seduce per ilprezzo abbordabile al quale occorre aggiungereil noleggio delle batterie. Renault le cambia ap-pena il tasso di carica scende sotto il 75%. Moltoriuscita, questa berlina presenta una carrozze-ria a tre volumi non molto in sintonia con i gustielvetici. Di fatto, l’era dell’automobile elettrica

prenderà avvio con la compatta Zoe, un proget-to interamente elettrico. Nel frattempo la ver-sione 5 posti della Kangoo Z.E. (60 CV) – con lastessa tecnologia della Fluence – ha le caratte-ristiche per essere il perfetto sostituto delleSUV per portare i bambini a scuola... MOH

Tecnica: berlina; 5 posti; lunghezza: 4,75 m; bagagliaio: 317 l Motore: elettrico 95 CV, 226 Nm;batterie agli ioni di litio; ricarica in 6–8 ore; autonomia (ciclo misto) 185 km Prezzi: da 31200 fr.;noleggio batterie da 95 fr./mese; sistema di ricarica a domicilio 1499 fr.; da fine gennaio.

foto

ald

La Renault Fluence si ricarica in 6-8 ore attraverso un impianto istallabile a domicilio.

18 test e tecnica | touring 18 | 27 ottobre 2011

Vantaggi

Svantaggi

Vol. bagagliaio (l)2

Nota globale

1 La lunghezza della cintura è un criterio per la nota globale2 Volume utile del bagagliaio in configurazione a 5 posti

Alfa RomeoGiulietta

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibilecon riserva

– 1cinturedi sicurezzaposterioritroppo corte

350 11133

Audi A4 Avant

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibilecon riserva

– mancanza gancio addizionale(top tether)

– cinturedi sicurezzaposterioriabbastanzacorte

490 11133

BMW 3 Touring

– buona disponibilità di spazioper 2 bambinisulla pancaposteriore

– cinturedi sicurezzaposterioriabbastanzacorte

– sedile medianonon adattoai bambini

46011133

Chevrolet Orlando

– trasportodi 3 bambinisulla pancaposteriorepossibilecon riserva

– 3a fila fornita di serie

– sedile pas-seggero uti-lizzabile conriserva perun bambino

– cinturedi sicurezzaposterioriabb. corte

85211133

Citroën Berlingo

– spazio suffi-ciente per 3 bambinisulla pancaposteriore

– 3a fila fornitain opzione

– accesso facilitato grazie alle porte laterali scorrevoli

– 1cinture di sicurezzaposterioritroppo corte

67511133

Fiat Freemont

– trasporto di 3 bambini sulla panca posteriore possibile conriserva

– 3a fila fornitadi serie

– rialzo del sedile fornitodi serie

– sedile passeg-gero non utilizzabile perun bambino

– 1cinture di sicurezzaposterioritroppo corte

54011133

›Scovare l’auto ideale che può accogliere diversi seg-giolini per bambini non è la cosa più facile del mondo.Nessuna delle 17 familiari esaminate durante un testcomparativo del TCS ha convinto pienamente. Appor-tando alcune modifiche a livello delle cinture, i modelliCitroën Berlingo, Fiat Freemont e VW Caddy potreb-bero tuttavia concorrere per la valutazione «moltoconsigliata». Nel bilancio finale, la maggior parte deimodelli permettono di trasportare 3 bambini, o perfi-no quattro sui tragitti brevi. Su 9 veicoli è facile istal-lare due seggiolini di taglia diversa sulla panca poste-riore; 11 veicoli accolgono dispositivi di trattenutasenza limiti di taglia sul sedile del passeggero ante-riore. Questo test ha inoltre rivelato diverse lacune:istruzioni d’uso complicate o restrittive, accessibilitàinsufficiente agli ancoraggi Isofix e ai ganci addizio-nali (top tether), come pure la lunghezza insufficientedelle cinture. In conclusione si raccomanda di fare untragitto di prova con bambini e dispositivi di tratte-nuta prima di scegliere un veicolo.

Il TCS ha, inoltre, effettuato un test complementaredi 10 seggiolini per bambini. Risultati e dettagli suwww.infotechtcs.ch, dove si può pure ordinare l’opu-scolo gratuito «Seggiolini auto 2011».‹ MOH/TCS c+p

Bambini in auto: non è evidente

Opel Zafira Tourer Il nuovo concetto di modu-larità è l’asso nella manica della terza genera-zione della Zafira e l’orgoglio della casa di Rüs-selsheim. Il sistema dei sedili si lascia adattarein modo intuitivo con poche manipolazioni e of-fre una vastità di composizioni. La seconda filaè ora composta di serie da tre sedili singoli, chepossono essere spostati o ribaltati verso il cen-tro del veicolo oppure in avanti. Il sedile centra-le può addirittura trasformarsi in un ampio brac-ciolo, creando un piacevole ambiente in stilelounge che offre ai passeggeri posteriori moltospazio. La terza fila si compone invece di duesedili individuali, che possono essere completa-mente inseriti nel pavimento del bagagliaio.Nella disposizione a cinque posti, la Zafira Tou-rer ha un vano bagagli di 710 litri che in caso diribaltamento della seconda fila di sedili, aumen-ta a 1860 litri con un piano di carico completa-mente piatto.

Per quanto riguarda gli interni non c’è nulla da eccepire, cosa che si conferma anche perl’aspetto esteriore: la monovolume rivisitata fabella mostra di sé con i suoi quasi 20 cm di mag-gior lunghezza rispetto alla versione preceden-te, che Opel mantiene nella gamma con il nomeZafira Enjoy. Particolarmente piacevoli i fari aforma di boomerang, già inaugurati sull’Ampe-

Brillante sette posti

ra, che danno al muso della vettura un aspettopiù deciso. Le linee scorrevoli della Zafira Tou-rer le conferiscono inoltre un aspetto elegantee sportivo.

Il motore 2.0 CDTI common-rail turbodiesel,con sistema start-stop di serie e 165 CV, fa bene il suo dovere e, tutto sommato, registraconsumi ridotti. Interessanti anche i numerosisistemi di assistenza, che purtroppo sono tuttiproposti in opzione. La Zafira offre, infatti, su richiesta un sensore di distanza, un sensore an-

ticollisione, un sistema per la frenata d’emer-genza, un’assistenza al parcheggio e un pac-chetto di luci di sicurezza, per citarne soltantoalcuni. Rivisto integralmente anche il portabiciintegrato, che può portare 4 biciclette, di cuidue elettriche, senza limitazioni di velocità. nr

Tecnica: monovolume compatta; 7 posti; lunghezza:4,65 m; bagagliaio: 152–1860 l Motori: 1.4 benzinaturbo 120/140 CV, 2.0 diesel 110/130/165 CVPrezzi: da 29100 fr. (1.4 turbo) a 37300 fr. (2.0 CDTi).Ottenibile dal 10 dicembre.

Fuori elegante e sportiva, dentro offre grande modularità: la nuova Opel Zafira Tourer.

Page 19: Touring 18 / 2011 italiano

27 ottobre 2011 | touring 18 | test e tecnica 19

Ford Focus

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibile conriserva

– cinturedi sicurezzaposteriori abbastanzacorte

36311133

Ford Grand C-MAX

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibile conriserva

– 3a fila fornitain opzione

– accesso facilitato grazie alleporte laterali scorrevoli

– cinturedi sicurezzaposteriori abbastanzacorte

47511133

Honda Jazz

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibile conriserva

– istruzionid’uso nonmolto chiare

33711133

Mazda 5

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibile conriserva

– 3a fila fornitain opzione

– accesso facilitato grazie alleporte laterali scorrevoli

– sedile pas-seggero uti-lizzabile conriserva per un bambino

– airbag pas-seggero nondisattivabile

89211133

Mercedes-Benzclasse C break

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibile conriserva

– seggiolini integrati inopzione (categorie da I a III)

– sedile pas-seggero uti-lizzabile conriserva per un bambino

– cintureposteriori abbastanzacorte

48511133

Opel Antara

– buona disponibilità di spazio per 2 bambini sulla pancaposteriore

– sedile passeg-gero utilizza-bile conriserva per un bambino

– sedile mediano non omologato peri bambini

40211333

Peugeot 508 SW

– buona disponibilità di spazio per 2 bambini sulla pancaposteriore

– sedile mediano non omologatoper i bambini

56011133

Skoda Superbbreak

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibile conriserva

63311133

Subaru Trezia

– buona disponibilità di spazio per 2 bambini sulla pancaposteriore

– sedile media-no utilizzabilecon riserva

– istruzionid’uso nonmolto chiare

42911133

VW Caddy

– spazio suffi-ciente per 3 bambini sulla pancaposteriore

– 3a fila fornitain opzione

– accesso facilitato grazie alle porte laterali scorrevoli

– mancanza gancio addizionale(top tether)

– cinturedi sicurezzaposteriori abbastanzacorte

75011133

VW Passat Variant

– trasporto di 3 bambinisulla pancaposteriorepossibile conriserva

– seggiolini integrati inopzione (categorie da I a III)

60311133

trovare la familiare perfetta

Valutazione TCS: 11111 eccellente (adatto per 4 bambini in totale, con 3 bambini sulla panca) 11113 molto consigliato (adatto per almeno 3 bambini di cui 2 sulla panca posteriore) 11133 consigliato (adatto per 3 bambini o parzialmente per 4 bambini)

11333 consigliato con riserva (adatto per 2 bambini sulla panca) 13333 non consigliato (parzialmente adatto per 1 bambino)

Renault Fluence Z.E. La berlina Fluence e ilfurgoncino Kangoo Z.E. (Zero Emissioni) inau-gurano la gamma elettrica di Renault. Derivatadalla versione termica prodotta in Turchia, laFluence Z.E. differisce per la maggior lunghez-za di 13 cm voluta per mantenere una spaziosi-tà accettabile del bagagliaio. Infatti la batteriaal litio è alloggiata dietro i sedili posteriori. Pesante 280 kg, produce una ripartizione deicarichi anteriore/posteriore inedita di 45/55%.

Questa familiare appesantita (1,6 t) ma dalbaricentro abbassato, non è tuttavia troppogoffa. Senza traboccare di potenza, il motoreelettrico da 95 CV dalla coppia disponibile inpermanenza offre accelerazioni sufficiente-mente toniche per permettere i sorpassi. Piace-voli il silenzio a bordo – il motore emette solo unleggero sibilo – e la morbidezza del motore, tan-to più che il riduttore, simile ad un cambio auto-matico, evita al conducente di cambiare marcia,potendosi quindi concentrare sull’autonomia.Una barra graduata informa sullo stato di caricae un computer calcola diversi parametri tra iquali anche l’autonomia restante. Di fabbricaquesta è fissata a 185 km, ma nella pratica variada 80 a 200 km. La ricarica avviene di preferen-za attraverso un’apposita presa istallabile nelluogo di parcheggio del veicolo oppure tramite

La fata elettricapronta a rapirvi

un cavo, che tuttavia richiede più tempo (da 10a 12 ore).

A parte il vano bagagli ridotto, abitacolo eampio equipaggiamento sono equiparabili allaversione termica. La Fluence Z.E. seduce per ilprezzo abbordabile al quale occorre aggiungereil noleggio delle batterie. Renault le cambia ap-pena il tasso di carica scende sotto il 75%. Moltoriuscita, questa berlina presenta una carrozze-ria a tre volumi non molto in sintonia con i gustielvetici. Di fatto, l’era dell’automobile elettrica

prenderà avvio con la compatta Zoe, un proget-to interamente elettrico. Nel frattempo la ver-sione 5 posti della Kangoo Z.E. (60 CV) – con lastessa tecnologia della Fluence – ha le caratte-ristiche per essere il perfetto sostituto delleSUV per portare i bambini a scuola... MOH

Tecnica: berlina; 5 posti; lunghezza: 4,75 m; bagagliaio: 317 l Motore: elettrico 95 CV, 226 Nm;batterie agli ioni di litio; ricarica in 6–8 ore; autonomia (ciclo misto) 185 km Prezzi: da 31200 fr.;noleggio batterie da 95 fr./mese; sistema di ricarica a domicilio 1499 fr.; da fine gennaio.

foto

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La Renault Fluence si ricarica in 6-8 ore attraverso un impianto istallabile a domicilio.

Page 20: Touring 18 / 2011 italiano
Page 22: Touring 18 / 2011 italiano

22 test e tecnica | touring 18 | 27 ottobre 2011

Calandra a doppio trapezio e carrozzeria dal design ricercato: la Kia Picantodi seconda generazione si è trasformata in una mini city-car stuzzicante.

›Finiti i tempi del muso innocente e lo sguardo da rana: l’ultimagenerazione della Picanto entra in una nuova era e rivela con-torni quasi di tendenza. L’allestimento sobrio e i materiali piùricercati della plancia di bordo sono un tutt’uno, ad ulteriore dimostrazione che questa piccola Kia non ha più nulla della spo-glia mini city-car di prima. In grado di accogliere fino a 5 per-sone, offre l’impressione di grande spaziosità davanti, mentredietro l’abitabilità è nella norma. La lunghezza aumentata di 6cm va a beneficio del bagagliaio il cui volume sale a 200 l. Nellamedia della categoria, questo vano offre un ampio volume utilee un fondo piatto se si procede al ribaltamento, un po’ laborioso,dei sedili posteriori.

La Picanto innova anche in fatto di sospensioni, sorprenden-temente confortevoli. Progressivi ma più morbidi, gli ammortiz-zatori offrono un tocco di piacevolezza in autostrada, senza nuo-cere al comportamento. Insieme al tre cilindri discreto, fanno fare a questa micro city-car buona figura nei lunghi tragitti. Uni-co neo: le riprese sono affannose. Il motore gira con dolcezza edè più a suo agio in ambito urbano, dove se ne apprezza la docilitàe l’efficace sistema start-stop. Ciononostante si rimane lontanidai 4,1 l/100 km del ciclo misto. Come nelle attese, la Kia Picantoè ben equipaggiata e la versione Style aggiunge delle finezzequali la climatizzazione automatica, i cerchi in lega, e, inedito,un volante riscaldabile. Il tutto con 7 anni di garanzia.‹ MOH

Positivo: design affermato, comfort di marcia, ampio equipaggiamen-to di sicurezza e di comfort, sistema start-stop di serie, bagagliaio piùvoluminoso Negativo: accelerazioni blande, consumi superiori ai datidi fabbrica, pessima ricezione radio.

Tecnica: micro city-car; 5 porte, 5 posti; lunghezza: 3,60 m; bagagliaio: 200 l; 3 cilindri 1 l benzina, 69 CV, 95 Nm a 3500 g/min; cambio 5 marce manuale, da0 a 100 km/h in 14,4 s Consumo in prova: 6,3 l/100 km, autonomia: 555 km,emissioni di CO2 (fabbrica): 95 g/100 km Prezzo: 17950 fr. (1.0 CVVT Style).

City-car gonfiatadal turbo

›La quarta generazione della Micra è mossa da un 3 cilindri po-tenziato da un turbocompressore e la versione DIG-S ha carat-tere da vendere. Presente a tutti i regimi, questo motore reattivopermette una guida morbida in ambiente urbano, ma diventa as-sai estroverso non appena viene sollecitato a fondo. Il suo ronziocontenuto diventa subito un sonoro turbinio e la city-car di pic-colo formato attacca con energia la strada. In questo caso, il te-laio piuttosto posato fa un po’ fatica a contenere il rollio, quantobasta per ricordarci che la Micra non ha nulla di una sportiva,malgrado il suo temperamento e la relativa rigidezza delle so-spensioni. Dotata della funzione start-stop, la Micra DIG-S pun-ta a basse emissioni di CO2. Anche in questo caso però, i consumisuperano allegramente i 4,3 l/100 km annunciati. L’abitacolocon le sue plastiche dure non è certo tra i più accoglienti ma ema-na una certa originalità. Gli occupanti dietro approfitterannodell’ampio spazio per le gambe, mentre il bagagliaio, di buonacapacità, si ingrandisce considerevolmente piegando il sedileposteriore semplicemente a portafogli. In contrasto con la suavocazione mondiale, questa Micra non lesina sulla tecnologia.Oltre a comodità quali la climatizzazione automatica e la chiaveintelligente, la versione Tekna monta un navigatore a schermotattile e un’assistenza che misura la lunghezza dei parcheggi. Vaprecisato che la versione turbo ha un sovrapprezzo di 2000 fr.L’equivalente di un diesel, motorizzazione alla quale Nissan harinunciato, vista la potenza offerta dal compressore.‹ MOH

Positivo: motore scattante, carattere giocoso, spazio per le gambedietro, volume e modularità del bagagliaio, equipaggiamento completoe innovativo Negativo: consumi deludenti, ammortizzatori un po’ rigi-di, interno spartano e con molta plastica, leva del cambio.

Tecnica: city-car; 5 porte, 5 posti; lungh. 3,78 m; bagagliaio: 265 l; 3 cil. 1,2 l a iniezione diretta turbocompressa, 98 CV, da 142 Nm a 4400 giri/min; cambioa 5 marce; da 0 a 100 km/h in 11,3 s Consumo in prova: 6 l/100 km, auto-nomia: 683 km; emissioni CO2: 95 g/km Prezzo: 23990 fr. (1.2 DIG-S Tekna).

La Nissan Micra si distingue per il suo profilo arcuato e il suo spoiler posteriore. Sotto il cofano, il tre cilindri turbocompresso si rivela esplosivo.

Vettura mondiale prodotta in India, la NissanMicra propone un’interessante soluzione tecnica, compreso un turbocompressore.

Benvenuta allacorte delle grandiLa Kia Picanto si affranca dal suo status di micro city-car di base puntando sul comfort di marcia e un ampio equipaggiamento.

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Page 24: Touring 18 / 2011 italiano

27 ottobre 2011 | touring 18 | test e tecnica 25

La Lancia Ypsilon è un’elegante city-car che porta un po’ di lusso nel segmento delle compatte.

La strumentazione centrale è bella, oltre che funzionale.

tabella comparativa Lancia Ypsilon Citroën C3 Suzuki Swift VW Polo 0.9 TwinAir 1.4i VTi 1.2 GL 1.4 Platinum Exclusive Top Highline

Prezzo (fr.) 23390.– 25550.– 21990.– 25570.–Cilindrata (cc) 875 1397 1242 1390Potenza (kW/CV) 63/85 70/95 69/94 63/85Coppia massima (Nm/min) 145/2000 135/4000 118/4800 132/3800Consumo (l/100 km) 4,8 A2 5,81 B2 4,9 A2 5,91 C2

Rumore int. 120 km/h (dBA) 72 715 72 706

Costi al chilometro (fr./km)3 –.55 –.61 –.54 –.58Costi di manutenzione4 11111 11113 11113 11111

Test «Tou ring» 18/2011 7/20105 20/2010 14/20096

1 dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15000 km/anno) 4 su 180000 km (15000 km/anno) 5 Citroën C3 1.6 VTi 6 VW Polo 1.2 Highline

24 test e tecnica | touring 18 | 27 ottobre 2011

La parte posteriore arrotondata è piacevole.

continua a pagina 27

+–Più o menoBel design, ricco equipaggiamento inmateria di comfort e sicurezza, spazio-sità corretta per la categoria, presta-zioni del due cilindri, sospensioni, in-terni eleganti, prestazioni di garanzia,costi dei servizi.

Rotazione del motore, vibrazioni, ru-morosità, consumi elevati, modularità,sostegno sedili anteriori insufficiente,proprietà di guida, innesti lunghi, ster-zo indiretto, rapporti mal ripartiti, sta-bilità di guida in accelerazione.

›Via dal superfluo, ritorno all’essenziale,allo stile e all’eleganza. L’ultimo prodottodi Lancia è proposto come vero e propriogioiello, con il motto: l’eleganza è un dirittoe non una questione di prezzo. Ed è davverobella, la nuova Ypsilon. Il delicato muso ricurvo, le fiancate sottili e il posteriore arrotondato ne fanno l’automobile perfettaper le donne, benché a livello di concezioneLancia avesse in mente altro. Anche gli in-terni, grazie ai materiali di pregio e gli spa-zi ben distribuiti sono convincenti.

Come le versioni precedenti, anche l’ulti-ma nata tra le Ypsilon è una perfetta city-car, che propone la confortevole novità delle cinque porte. Non è tuttavia tutto oroquel che luccica, poiché il premiato bicilin-dri di Fiat arriva in fretta al limite e non siadatta più alle ambizioni esclusive di auto-vettura compatta della Ypsilon. Inoltre, ilmotore consuma più di quanto previsto.

Da innamorarsi | La nuova collaborazio-ne italo-americana s’intravede sulla Ypsi-lon, letteralmente a partire dalla punta delnaso: la griglia cromata del radiatore è piùgrande e il frontale più muscoloso e com-patto rispetto ai precedenti. Un cocktailChrysler-Lancia, verrebbe da dire. Tuttaviaa differenza di altre novità della Lancia, laYpsilon resta una vera italiana. Le fiancatedella city-car sono molto sciancrate, con un effetto importante sull’aspetto generale.Anche il posteriore arrotondato della com-patta è estremamente piacevole. Lo spoilere le caratteristiche luci posteriori ricurveoffrono un tocco malizioso ed elegante. Unacity-car da far innamorare.

L’interno della Ypsilon è moderno e benordinato. La tipica strumentazione centraledi Lancia sfoggia un nero dei più profondie risulta molto elegante, anche se poco visibile. Le strumentazioni principali sitrovano al centro del cruscotto e non rien-trano purtroppo nel campo visivo del con-ducente. I sedili misto stoffa-cuoio sono

molto belli da vedere, ma in fatto di finiturae tenuta manifestano qualche lacuna.

La spaziosità della city-car di 3,84 metri(passo di 2,39 m) è davvero corretta e graziealle due porte supplementari anche i duepasseggeri dietro possono salire comoda-mente. Lo spazio per le gambe è sufficienteanche dietro, ma quello per la testa è inveceun po’ limitato. Il volume del bagagliaio ènella norma della categoria, con 245 litri, edovrebbe essere sufficiente per la tipologiad’impiego di questa compatta. Per aumen-tare il volume di carico, gli schienali dei se-dili posteriori si possono ribaltare, anchese il piano di carico che si libera non risultapiatto. Una modularità un po’ antiquata peruna macchina del 2011.

Motore crepitante | Le sospensioni dellanuova Ypsilon sono molto orientate al com-fort e assorbono bene le asperità. Fastidio-so il sottofondo crepitante che la Lanciaproduce in fase di accelerazione. Ciò chesulla Fiat 500 risulta affascinante e mali-zioso, sulla lussuosa Lancia Ypsilon ha,

Piccola italiana con grande stileLa Lancia Ypsilon porta più lusso nel segmento delle city-car, grazie alla sua convincente eleganza interna ed esterna. Test della versione 0.9 TwinAir Platinum.

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27 ottobre 2011 | touring 18 | test e tecnica 25

La Lancia Ypsilon è un’elegante city-car che porta un po’ di lusso nel segmento delle compatte.

La strumentazione centrale è bella, oltre che funzionale.

tabella comparativa Lancia Ypsilon Citroën C3 Suzuki Swift VW Polo 0.9 TwinAir 1.4i VTi 1.2 GL 1.4 Platinum Exclusive Top Highline

Prezzo (fr.) 23390.– 25550.– 21990.– 25570.–Cilindrata (cc) 875 1397 1242 1390Potenza (kW/CV) 63/85 70/95 69/94 63/85Coppia massima (Nm/min) 145/2000 135/4000 118/4800 132/3800Consumo (l/100 km) 4,8 A2 5,81 B2 4,9 A2 5,91 C2

Rumore int. 120 km/h (dBA) 72 715 72 706

Costi al chilometro (fr./km)3 –.55 –.61 –.54 –.58Costi di manutenzione4 11111 11113 11113 11111

Test «Tou ring» 18/2011 7/20105 20/2010 14/20096

1 dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15000 km/anno) 4 su 180000 km (15000 km/anno) 5 Citroën C3 1.6 VTi 6 VW Polo 1.2 Highline

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invece, un effetto piuttosto fastidioso. Adalta velocità in autostrada il livello di rumorosità è invece accettabile. Niente da dire sull’equipaggiamento di serie, che èmolto ricco. Anche i prezzi delle opzioni sono ragionevoli.

Potenza decorosa | Le prestazioni stra-dali del motore bicilindrico turbo sono sor-prendenti. Dimostra una buona reattività,sale rapidamente di giri e offre alla Ypsilonuna buona ripresa. Purtroppo, però, i rap-porti sono leggermente lunghi e a regimi ridotti producono vibrazioni: i 50 km/hpossono essere mantenuti senza vibrazionisoltanto in terza marcia. Il cambio è morbi-do, anche se i rapporti sono ripartiti in ma-niera piuttosto lunga.

Purtroppo con i suoi 6,3 litri su 100 kmanche i consumi di benzina del premiatomotore a due cilindri risultano decisamen-te superiori rispetto alle attese. La taraturadelle sospensioni piuttosto morbida dellaLancia la rende un po’ instabile su fondostradale irregolare e in forte accelerazioneoccorre correggere la traiettoria con il volante. Lo sterzo offre, inoltre, poca sensi-bilità. Tuttavia, anche nelle curve prese adalta velocità, consente di mantenere corret-tamente la traiettoria.

La dotazione di sicurezza della LanciaYpsilon risulta completa. Un lusso nella gui-da di tutti i giorni è rappresentato dal siste-ma di assistenza al parcheggio, che funzionadavvero bene. Nel complesso la Ypsilon èun’agile city-car con un design eccezional-mente bello, che fa ampiamente dimenticarei deficit di una compatta.‹ Nadia Rambaldi

continua da pagina 24

Lancia Ypsilon 0.9 TAir Platinum in dettaglioABITACOLO 11113 Per un’auto da 3,8 m lospazio è sorprendente, solo i passeggeri dietrohanno poco spazio per la testa. Il vano bagaglioè grande a sufficienza, anche se manca un po’ dimodularità. I materiali sono in parte di pregio erifiniti in modo davvero corretto.

COMFORT 11133 Le sospensioni della Ypsi-lon sono quasi troppo orientate al comfort. I se-dili sono comodi e chic, anche se offrono pocosostegno laterale. Il rumoroso due cilindri pena-lizza la silenziosità.

DOTAZIONE 11111 L’equipaggiamento di se-rie per il comfort è ricco e il prezzo degli acces-sori è ragionevole. La variante Platinum meglioequipaggiata, offre volante in pelle, cerchi in

lega, sedili in pelle e climatizzatore automaticoa due zone.

PRESTAZIONI 11113 Il due cilindri lavora be-ne, sale rapidamente di giri e offre buone presta-zioni. A bassi regimi tuttavia vibra fortemente. Ilcambio è dolce, ma gli innesti lunghi e il consumorelativamente elevato penalizzano il risultatod’insieme.

COMPORTAMENTO 11133 A causa della ta-ratura del telaio, in caso di irregolarità del fondoe in accelerazione la tenuta di strada è penaliz-zata. Lo sterzo è poco diretto.

SICUREZZA 11113 L’equipaggiamento di si-curezza è ampio e completo. Il sistema opzionaleper il parcheggio funziona molto bene.

Sui sedili posteriori c’è spazio per le gambe, meno per la testa. Bagagliaio nella norma di categoria, anche se la modularità è ridotta e la tecnica un po’ datata.

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Scheda tecnica

VEICOLO PROVATOLancia Ypsilon 0.9 TwinAir Platinum; 5 porte, 4 posti; 23390 fr. (auto del test:26560 fr.)Gamma: dalla 1.2 8V, 69 CV (17990 fr.) alla1.3 Diesel Multijet, 95 CV (25590 fr.) Opzioni: sistema di parcheggio (890 fr.), ver-nice metallizzata (600 fr.), pacchetto 5 posti(290 fr.), sensori di parcheggio post. (500 fr.)Garanzia: 3 anni/100000 km di fabbrica, 3 anni mobilità; 8 anni antiruggine (condizioni)Importatore: Fiat Group Switzerland SA,8952 Schlieren, www.fiatgroupautomobiles.ch

DATI TECNICIMotore: 2 cilindri turbobenzina, 85 CV; trazione anteriore, cambio a 5 marcePeso: 1165 kg (auto del test), totale ammis-sibile 1455 kg, carico rimorchiabile 750 kg

Check-up TCSDINAMICA DI COMPORTAMENTOPrestazioni (0–100 km/h): 12 sElasticità:60–100 km/h (in 4a) 9,4 s80–120 km/h (in 4a) 10,7 sDiametro di sterzata: 10,1 mInsonorizzazione:

60 km/h: 62 dBA 11133

120 km/h: 72 dBA 11113

SICUREZZAFrenata (100–0 km/h): 37,9 m 11111

Visibilità circolare 11113

Equipaggiamento 11111

COSTI DEI SERVIZImanutenzione (km/mese) ore mano d’opera (fr.)

30000/24 1,75 254.–60000/48 2,4 348.–Manutenzione per 180000 km:15000 km/anno 15,5 3423.–

COSTI D’ESERCIZIOkm/anno ct./km fr./mese fissi variabili

15000 55 437.– 246.–30000 37 437.– 492.–Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Lancia da 114 a 185 franchi

CONSUMO AL BANCO DI PROVA(ciclo UE 80/1268) urbano extra urbano misto

TCS 6,2 4,1 4,8fabbrica 5,0 3,8 4,2Emissioni di CO2: 113 g/kmMedia svizzera di CO2: 159 g/kmetichettaEnergia (A–G): A

CONSUMO DEL TEST 11333

6,3 l/100 km autonomia 635 km

serbatoio: 40 litri

TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger

larghezzainterna: ant. 139cm, post. 134cm bagagliaio: 245 litri pneumatici: 195/45R16, min. 175/65R14

104cm

15

2cm

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�88–108cm

92cm

� 56–78cm

passo 239cm� �

lungh. 384cm (larg. 168cm)� �

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invece, un effetto piuttosto fastidioso. Adalta velocità in autostrada il livello di rumorosità è invece accettabile. Niente da dire sull’equipaggiamento di serie, che èmolto ricco. Anche i prezzi delle opzioni sono ragionevoli.

Potenza decorosa | Le prestazioni stra-dali del motore bicilindrico turbo sono sor-prendenti. Dimostra una buona reattività,sale rapidamente di giri e offre alla Ypsilonuna buona ripresa. Purtroppo, però, i rap-porti sono leggermente lunghi e a regimi ridotti producono vibrazioni: i 50 km/hpossono essere mantenuti senza vibrazionisoltanto in terza marcia. Il cambio è morbi-do, anche se i rapporti sono ripartiti in ma-niera piuttosto lunga.

Purtroppo con i suoi 6,3 litri su 100 kmanche i consumi di benzina del premiatomotore a due cilindri risultano decisamen-te superiori rispetto alle attese. La taraturadelle sospensioni piuttosto morbida dellaLancia la rende un po’ instabile su fondostradale irregolare e in forte accelerazioneoccorre correggere la traiettoria con il volante. Lo sterzo offre, inoltre, poca sensi-bilità. Tuttavia, anche nelle curve prese adalta velocità, consente di mantenere corret-tamente la traiettoria.

La dotazione di sicurezza della LanciaYpsilon risulta completa. Un lusso nella gui-da di tutti i giorni è rappresentato dal siste-ma di assistenza al parcheggio, che funzionadavvero bene. Nel complesso la Ypsilon èun’agile city-car con un design eccezional-mente bello, che fa ampiamente dimenticarei deficit di una compatta.‹ Nadia Rambaldi

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Lancia Ypsilon 0.9 TAir Platinum in dettaglioABITACOLO 11113 Per un’auto da 3,8 m lospazio è sorprendente, solo i passeggeri dietrohanno poco spazio per la testa. Il vano bagaglioè grande a sufficienza, anche se manca un po’ dimodularità. I materiali sono in parte di pregio erifiniti in modo davvero corretto.

COMFORT 11133 Le sospensioni della Ypsi-lon sono quasi troppo orientate al comfort. I se-dili sono comodi e chic, anche se offrono pocosostegno laterale. Il rumoroso due cilindri pena-lizza la silenziosità.

DOTAZIONE 11111 L’equipaggiamento di se-rie per il comfort è ricco e il prezzo degli acces-sori è ragionevole. La variante Platinum meglioequipaggiata, offre volante in pelle, cerchi in

lega, sedili in pelle e climatizzatore automaticoa due zone.

PRESTAZIONI 11113 Il due cilindri lavora be-ne, sale rapidamente di giri e offre buone presta-zioni. A bassi regimi tuttavia vibra fortemente. Ilcambio è dolce, ma gli innesti lunghi e il consumorelativamente elevato penalizzano il risultatod’insieme.

COMPORTAMENTO 11133 A causa della ta-ratura del telaio, in caso di irregolarità del fondoe in accelerazione la tenuta di strada è penaliz-zata. Lo sterzo è poco diretto.

SICUREZZA 11113 L’equipaggiamento di si-curezza è ampio e completo. Il sistema opzionaleper il parcheggio funziona molto bene.

Sui sedili posteriori c’è spazio per le gambe, meno per la testa. Bagagliaio nella norma di categoria, anche se la modularità è ridotta e la tecnica un po’ datata.

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Scheda tecnica

VEICOLO PROVATOLancia Ypsilon 0.9 TwinAir Platinum; 5 porte, 4 posti; 23390 fr. (auto del test:26560 fr.)Gamma: dalla 1.2 8V, 69 CV (17990 fr.) alla1.3 Diesel Multijet, 95 CV (25590 fr.) Opzioni: sistema di parcheggio (890 fr.), ver-nice metallizzata (600 fr.), pacchetto 5 posti(290 fr.), sensori di parcheggio post. (500 fr.)Garanzia: 3 anni/100000 km di fabbrica, 3 anni mobilità; 8 anni antiruggine (condizioni)Importatore: Fiat Group Switzerland SA,8952 Schlieren, www.fiatgroupautomobiles.ch

DATI TECNICIMotore: 2 cilindri turbobenzina, 85 CV; trazione anteriore, cambio a 5 marcePeso: 1165 kg (auto del test), totale ammis-sibile 1455 kg, carico rimorchiabile 750 kg

Check-up TCSDINAMICA DI COMPORTAMENTOPrestazioni (0–100 km/h): 12 sElasticità:60–100 km/h (in 4a) 9,4 s80–120 km/h (in 4a) 10,7 sDiametro di sterzata: 10,1 mInsonorizzazione:

60 km/h: 62 dBA 11133

120 km/h: 72 dBA 11113

SICUREZZAFrenata (100–0 km/h): 37,9 m 11111

Visibilità circolare 11113

Equipaggiamento 11111

COSTI DEI SERVIZImanutenzione (km/mese) ore mano d’opera (fr.)

30000/24 1,75 254.–60000/48 2,4 348.–Manutenzione per 180000 km:15000 km/anno 15,5 3423.–

COSTI D’ESERCIZIOkm/anno ct./km fr./mese fissi variabili

15000 55 437.– 246.–30000 37 437.– 492.–Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Lancia da 114 a 185 franchi

CONSUMO AL BANCO DI PROVA(ciclo UE 80/1268) urbano extra urbano misto

TCS 6,2 4,1 4,8fabbrica 5,0 3,8 4,2Emissioni di CO2: 113 g/kmMedia svizzera di CO2: 159 g/kmetichettaEnergia (A–G): A

CONSUMO DEL TEST 11333

6,3 l/100 km autonomia 635 km

serbatoio: 40 litri

TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger

larghezzainterna: ant. 139cm, post. 134cm bagagliaio: 245 litri pneumatici: 195/45R16, min. 175/65R14

104cm

15

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�88–108cm

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lungh. 384cm (larg. 168cm)� �

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viali in testimonianza della ricchezza deitempi che furono. A un’ora d’auto di distan-za, si trova Bendigo, che ha pure vissuto lafebbre dell’oro 150 anni fa. I giacimenti au-riferi di questa città sono tra i più ricchi delmondo: da 5600 miniere sono state portatealla luce 700 tonnellate d’oro. Per recupe-rare il metallo prezioso, si dovettero però scavare cunicoli sempre più profondi e costruire strade sotterranee sempre piùlunghe, sino a che non fu più redditizio.L’unica miniera ancora in funzione si trovaa una profondità di 1300 metri. «Un lavorobrutalmente duro», afferma lo svizzero al-l’estero Georg Hein, che conduce i turisti at-traverso la miniera d’oro Central Deborahchiusa dal 1954.

Lavoro non pagato | I visitatori non esi-tano a credergli, nel momento in cui con tu-ta, stivali, casco e lampada scendono neglistretti e umidi cunicoli e sentono le macchi-ne che tuonano. I lavoratori non divenneroricchi, nonostante che molti riuscirono afar scomparire nelle proprie tasche unaqualche pepita d’oro. Per contro, si sono ar-ricchiti i proprietari di miniere, banche, ne-gozi e saloon come suggeriscono gli edificimaestosi nel centro cittadino. Alla fine del

XIX secolo, Bendigo era ormai nota come la seconda Londra. Il municipio, il CapitalTheater, il palazzo della posta, la galleriad’arte, l’Hotel Shamrock e altri orgogliositestimoni dell’era dorata possono essereammirati in una gita a bordo dello storico«Vintage Talking Tram».

Città fantasma | In modo completamentediverso appare la città dell’oro Walhalla si-tuata tra le montagne dello Stato di Victo-ria. Un tempo era animata da dieci alberghi,tre fabbriche di birra e sette chiese. Inoltre,dal profondo della terra del Cohen’s Reefvennero estratte oltre 75 tonnellate d’oro.Ma oggi Walhalla è solo un paesino immer-so nella quiete, nascosto in una romanticavalle selvaggia. Nel 1911 vennero chiuse leminiere d’oro e con la ferrovia appena inau-gurata vennero trasportate via tutte le ca-panne di legno. A raccontare dei vecchitempi rimangono solo le rovine ricoperte dimuschio, i cimiteri decadenti e la minierad’oro aperta per i turisti «Long Tunnel Ex-tended Gold Mine» così come un trenino ascartamento ridotto restaurato e alcuniedifici ricostruiti, tra cui il nostalgico StarHotel. Nonostante la sua posizione isolata,Walhalla è diventata tra le mete preferite

dei turisti, soprattutto dei cercatori d’oroper passione, che arrivano armati di picco-ne, pala e rivelatore di metallo. Si dice chein questa zona ci siano ancora tonnellated’oro che aspettano solo di essere portatealla luce.‹ Christa Arnet

Uno sguardo sul giacimento aurifero di Sovereign Hill (in alto al centro). L’ascensore, per quei tempi imponente, della miniera d’oro CentralDeborah. Con lo svizzero all’estero Georg Hein in gita nelle miniere di Bendigo. Il treno a scartamento ridotto Walhalla Goldfields Railway.

foto

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100 km

WalhallaBallarat

Bendigo

Melbourne

VICTORIA

AUSTRALIA

Da sapere

Sovereign Hill è a 110 km a nord ovestdi Melbourne ed è aperta ogni giorno,salvo Natale, dalle 10 alle 17. Cameradoppia con colazione nella SovereignHill Lodge a partire da 145 dollari,www.sovereignhill.com.au Bendigo sitrova a 147 km a nord di Melbourne. Laminiera Central Deborah è aperta ognigiorno, salvo Natale, dalle 9 alle 17,www.central-deborah.com. Vintage Tal-king Tram: www.bendigotramways.comWalhalla è a 189 km a est di Melbourne.Long Tunnel Extended Gold Mine: www.walhallaboard.org.au, Walhalla Gold-fields Railway: www.walhallarail.com.Camera doppia con colazione nello StarHotel da 219 dollari australiani, www.starhotel.com.au cha

28 viaggi e tempo libero | touring 18 | 27 ottobre 2011

›Sulla strada principale alcuni soldati acavallo sono di pattuglia, dalla carrozzapostale scendono delle signore con gonnelunghe e cappelli a tesa larga, lungo la rivadel fiume siedono uomini con lunghe barbeche setacciano la sabbia e dalla balconatadel teatro un signore con il cilindro in testasta tenendo un discorso infervorato. Siamoin pieno XIX secolo e viviamo la febbredell’oro a Sovereign Hill, nel sudest dell’Au-stralia.

La cittadina dei cercatori d’oro è una copia fedele all’originale. Si trova sul terre-no degli ex giacimenti auriferi di Ballarat erappresenta il periodo che va tra il 1851 e il

1855, quando migliaia di persone cercaronodi far fortuna qui. Vi si trovano le tende e lecapanne dei cercatori d’oro così come cuni-coli, nastri trasportatori, pompe e mulini, inegozi, le officine, i saloon e gli edifici pub-blici della cittadina realmente esistita. Iltutto popolato dagli «abitanti» vestiti comeallora. In ogni casa succede qualcosa, edappertutto i visitatori possono stare aguardare o mettersi all’opera in prima per-sona. La carrozza postale invita a fare ungiro, il «proprietario delle miniere» conducei turisti attraverso i cunicoli, il farmacistaconfeziona da sé le pillole, il «Ballarat-Ti-mes» stampa volantini su misura e l’atelier

fotografico immortala i turisti abbigliatialla moda di quei tempi. L’appetito può es-sere soddisfatto nella panetteria con spe-cialità cotte nel forno a legna e nell’UnitedStates Hotel con pietanze tradizionali au-straliane.

Hotel di gran stile | Si propongono anchepernottamenti in stile: la Sovereign HillLodge offre camere confortevoli in diversecase storiche. I bambini possono addirittu-ra vivere per diversi giorni nello stile del1851, comprese lezioni scolastiche e abbi-gliamento. E chi ha voglia può darsi alla ri-cerca dell’oro. Purtroppo, però, ora non sitrovano più enormi pepite, come successenel 1854 quando ne trovarono una addirit-tura di 62,85 chili. Perlomeno non si devonotemere le scazzottate e le sparatorie quoti-diane, perché ora sono semplicemente par-te del programma di svago di questo museo«vivente». Si può vivere da vicino anche larivolta dei cercatori d’oro contro il governo:ogni sera in un’area vicina vengono messiin scena i conflitti sanguinosi in uno spet-tacolo di luci e suoni.

Vale la pena anche fare una passeggiataattraverso la vera città di Ballarat, in cui sitrovano ancora edifici signorili e gli ampi

Nelle cittadine storiche dei cercatori d’oro dello stato di Victoria in Australia ci si può immergere nell’atmosferainebriante dell’epoca della corsa all’oro. E con un pizzicodi fortuna anche i turisti possono trovare una pepita.

La febbre dell’oroin Australia

Sulla trafficata strada principale della cittadina fedelmente ricostruita di Sovereign Hill i turisti vengono catapultati nell’era della febbre dell’oro.

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viali in testimonianza della ricchezza deitempi che furono. A un’ora d’auto di distan-za, si trova Bendigo, che ha pure vissuto lafebbre dell’oro 150 anni fa. I giacimenti au-riferi di questa città sono tra i più ricchi delmondo: da 5600 miniere sono state portatealla luce 700 tonnellate d’oro. Per recupe-rare il metallo prezioso, si dovettero però scavare cunicoli sempre più profondi e costruire strade sotterranee sempre piùlunghe, sino a che non fu più redditizio.L’unica miniera ancora in funzione si trovaa una profondità di 1300 metri. «Un lavorobrutalmente duro», afferma lo svizzero al-l’estero Georg Hein, che conduce i turisti at-traverso la miniera d’oro Central Deborahchiusa dal 1954.

Lavoro non pagato | I visitatori non esi-tano a credergli, nel momento in cui con tu-ta, stivali, casco e lampada scendono neglistretti e umidi cunicoli e sentono le macchi-ne che tuonano. I lavoratori non divenneroricchi, nonostante che molti riuscirono afar scomparire nelle proprie tasche unaqualche pepita d’oro. Per contro, si sono ar-ricchiti i proprietari di miniere, banche, ne-gozi e saloon come suggeriscono gli edificimaestosi nel centro cittadino. Alla fine del

XIX secolo, Bendigo era ormai nota come la seconda Londra. Il municipio, il CapitalTheater, il palazzo della posta, la galleriad’arte, l’Hotel Shamrock e altri orgogliositestimoni dell’era dorata possono essereammirati in una gita a bordo dello storico«Vintage Talking Tram».

Città fantasma | In modo completamentediverso appare la città dell’oro Walhalla si-tuata tra le montagne dello Stato di Victo-ria. Un tempo era animata da dieci alberghi,tre fabbriche di birra e sette chiese. Inoltre,dal profondo della terra del Cohen’s Reefvennero estratte oltre 75 tonnellate d’oro.Ma oggi Walhalla è solo un paesino immer-so nella quiete, nascosto in una romanticavalle selvaggia. Nel 1911 vennero chiuse leminiere d’oro e con la ferrovia appena inau-gurata vennero trasportate via tutte le ca-panne di legno. A raccontare dei vecchitempi rimangono solo le rovine ricoperte dimuschio, i cimiteri decadenti e la minierad’oro aperta per i turisti «Long Tunnel Ex-tended Gold Mine» così come un trenino ascartamento ridotto restaurato e alcuniedifici ricostruiti, tra cui il nostalgico StarHotel. Nonostante la sua posizione isolata,Walhalla è diventata tra le mete preferite

dei turisti, soprattutto dei cercatori d’oroper passione, che arrivano armati di picco-ne, pala e rivelatore di metallo. Si dice chein questa zona ci siano ancora tonnellated’oro che aspettano solo di essere portatealla luce.‹ Christa Arnet

Uno sguardo sul giacimento aurifero di Sovereign Hill (in alto al centro). L’ascensore, per quei tempi imponente, della miniera d’oro CentralDeborah. Con lo svizzero all’estero Georg Hein in gita nelle miniere di Bendigo. Il treno a scartamento ridotto Walhalla Goldfields Railway.

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WalhallaBallarat

Bendigo

Melbourne

VICTORIA

AUSTRALIA

Da sapere

Sovereign Hill è a 110 km a nord ovestdi Melbourne ed è aperta ogni giorno,salvo Natale, dalle 10 alle 17. Cameradoppia con colazione nella SovereignHill Lodge a partire da 145 dollari,www.sovereignhill.com.au Bendigo sitrova a 147 km a nord di Melbourne. Laminiera Central Deborah è aperta ognigiorno, salvo Natale, dalle 9 alle 17,www.central-deborah.com. Vintage Tal-king Tram: www.bendigotramways.comWalhalla è a 189 km a est di Melbourne.Long Tunnel Extended Gold Mine: www.walhallaboard.org.au, Walhalla Gold-fields Railway: www.walhallarail.com.Camera doppia con colazione nello StarHotel da 219 dollari australiani, www.starhotel.com.au cha

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27 ottobre 2011 | touring 18 | viaggi e tempo libero 31

gna e di guardare il ghiaccio eterno. È pro-prio questa esperienza che vendiamo con lefunivie del Titlis. Su di esse elaboriamo lenostre attività nel settore svago e azione.Urs Kessler: Per me è importante, puntaresu un successo durevole. La nostra pianifi-cazione è fatta per i prossimi 15 anni. L’an-no prossimo festeggeremo «I 100 anni delleFerrovie della Jungfrau». E questo con numerosi miglioramenti nell’offerta. Desi-deriamo proporre il migliore programmadelle Alpi per tutte le stagioni e l’anno pros-simo inaugureremo un nuovo parco avven-tura. Dobbiamo aumentare in modo costan-te la forza di attrazione sulla montagna eciò richiede innovazioni.

Nella vostra azienda come considerate la cosiddetta strategia dell’integrazione verticale, dunque lo sviluppo del settore alberghiero? Norbert Patt: Le funivie del Titlis hannocompiuto questo passo verso l’integrazioneverticale dieci anni fa con i nostri due hotel.Attualmente lavoriamo al progetto TitlisResort con 140 appartamenti e 350 letti. Inquesto modo, vogliamo alimentare il nostrocampo d’affari primario, ed essere concor-renziali sul mercato in modo duraturo. Urs Kessler: Per la nostra strategia abbiamodeciso di non optare per un’integrazioneverticale. Siamo però interessati all’inse-diamento di alberghi. Le Ferrovie dellaJungfrau hanno dunque venduto terrenoedificabile vicino alla stazione di Interla-ken Est. Qui adesso è sorto un nuovo ostelloper la gioventù con 240 letti. Inoltre, assie-me a un investitore valutiamo la costruzio-ne di un resort nella zona di Grindelwald. Bernhard Tschannen: Al momento non èuna priorità per Glacier 3000. Ma lavoria-mo in stretta collaborazione con i nostripartner e siamo fortemente interessati a unprogetto alberghiero a Les Diablerets.

Cosa può dire riguardo a eventuali collaborazioni con altre società nell’arco alpino, di Italia, Germania, Austria e Francia?Norbert Patt: Sinora non ci siamo occupatidi questa eventualità.Bernhard Tschannen: Non abbiamo in pro-gramma alcuna partecipazione, vediamodel potenziale piuttosto nella collaborazio-ne, nello scambio d’idee o in un acquisto incomune.Urs Kessler: La grandezza per noi non è unobiettivo in sé. Il campo d’affari degli im-pianti di risalita di montagna è un’attivitàlocale e regionale, in cui buone relazioni etatto politico sono condizioni basilari perottenere successo.

Il clima si surriscalda, il limite della neve sialza: che valore assumono clima e ambientenella sua azienda?

Norbert Patt: Non possiamo cambiare il clima, dunque dobbiamo adattare la nostraazienda ai cambiamenti strutturali. Perl’ospite una natura intatta è uno dei criteripiù importanti per scegliere la destinazionee il rispetto della nostra natura è strategica,perché possiamo fare affari con successosolo se l’ambiente rimane intatto.

Bambini e giovani sono gli ospiti di domani:cosa avete in progetto per questa fascia di età?Norbert Patt: Il marketing rivolto alla gio-ventù nel settore degli sport invernali ècentrale. Sappiamo che chi da giovane nonmette sci o snowboard, anche più tardi nondiventerà un appassionato della neve. Sia-mo attivi sui due lati della valle. L’una nonè adatta ai bambini, ma solo a buoni scia-tori. L’altra, la più soleggiata della valle, èarricchita da un parco per bambini. Per me,l’importante è che possiamo offrire un’in-tera gamma di prodotti dai 3 ai 20 anni.Urs Kessler: È il nostro compito, far metteresci e snowboard a bambini e ragazzi. La no-stra offerta, far sciare gratis i bambini ognisabato, ha fatto scuola in tutta la Svizzera.Abbiamo abbassato anche i prezzi per i gio-vani. Un abbonamento per bambini per tut-ta la regione sciistica e tutta la stagione costa 250 franchi. Inoltre, promoviamo larealizzazione di campi per sci e gruppi digiovani. Bernhard Tschannen: Nella regione delleAlpi di Gstaad/Vaud i bambini fino a noveanni sciano gratis da molti anni. Il mioobiettivo è però che non solo singoli im-pianti di risalita e singole regioni, ma che

Urs Kessler: Entrambi hanno un alto valore.Abbiamo appena ampliato la nostra centra-le idroelettrica e ora possiamo produrre 55milioni di kWh di corrente all’anno. Invitia-mo classi scolastiche, in modo che possanovivere l’intera problematica ambientale sulluogo in prima persona. Con l’iscrizione nelPatrimonio dell’Umanità dimostriamo in

modo concreto di avere a cuore la natura.Per noi è di primaria importanza in tutti inostri progetti.Bernhard Tschannen: Noi viviamo del par-co glaciale come meta di escursioni. E ilghiaccio si ritira in modo costante. Diamoil nostro contributo all’ambiente, ad esem-pio con la sostituzione sul ghiacciaio delloscilift a diesel con uno elettrico. continua a pagina 33

La funivia rotante del Titlis offre agli ospiti una fantastica vista a 360 gradi.

«Investiamo in impianti efficienti e in una buona gastronomia»Norbert Patt, CEO funivie Titlis

30 viaggi e tempo libero | touring 18 | 27 ottobre 2011

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Conquistare la vetta con il volto rosso perlo sforzo dopo ore di marcia in salita… benpochi appassionati della montagna lo fan-no. Più comode sono funivie e ferrovie dimontagna. Nel turismo queste sono ritenu-te uno dei motori trainanti del settore, assieme agli alberghi. Con Norbert Patt della Titlis Rotair Cableways, Restaurants& Hotels, Bernhard Tschannen di Glacier3000 Diablerets/Gstaad e Urs Kessler delleFerrovie della Jungfrau a Interlaken, ab-biamo tre CEO che ci permettono di gettareuno sguardo sulle strategie delle loro im-prese. I tre manager di aziende di punta valutano opportunità e rischi del settore evedono chiaramente le proprie chance ininvestimenti per migliorare la qualità di unventaglio di offerte già ampio.

» In che misura i vostri impianti saranno influenzati dalla forza del franco sull’euronell’imminente inverno?Urs Kessler: Il settore degli sport invernaliper noi è meno importante di quello delle

escursioni estive e porta alle Ferrovie dellaJungfrau solo il 23–24% del fatturato. Per-ciò siamo meno colpiti dal franco forte rispetto agli altri impianti di montagna.Bernhard Tschannen: Prevediamo delleconseguenze. Per noi comunque è più im-portante la quantità di neve che cade, per-ché siamo i garanti della sicurezza della neve nella regione di Gstaad, nelle Alpi vodesi e friburghesi.Norbert Patt: Il nostro campo d’affari nellosport invernale apporta un buon 43% al fat-turato. Nel settore chiave dei trasporti pre-vediamo di fare ancora buoni affari. Siamogerenti anche dei due hotel «Trübsee» e«Terrasse» con 450 letti e lì registriamo uncalo di pernottamenti.

Se cambiate la politica dei prezzi, il prossimoinverno i biglietti potrebbero diventare più a buon mercato?Bernhard Tschannen: No, i prezzi sono fis-si. Ma puntiamo a migliorare ulteriormentela nostra offerta.

Urs Kessler: No. Guadagniamo i nostri soldinon in primo luogo con abbonamenti persport invernali. A causa della forte concor-renza nel nostro campo, non abbiamo mar-gine per una diminuzione dei prezzi.Norbert Patt: Anch’io non ritengo giustifi-cata una diminuzione dei prezzi, dato chein generale nel settore dei trasporti giàadesso sono troppo bassi. Nel segmentodella gastronomia di montagna i costi pergli acquisti e il personale sono così alti, chenon c’è spazio per sconti.

In estate i prezzi dei biglietti singoli per funivie e ferrovie di montagna sono più cari rispetto alle giornaliere e alle carte settimanali in inverno. Allora l’ospite dell’estate sovvenziona quello invernale? Norbert Patt: Sì.Bernhard Tschannen: Purtroppo non anco-ra. Ma da tre anni investiamo nei mercatiasiatici e vogliamo ampliare gli affari nel

periodo estivo e in particolare le escursionisul ghiacciaio durante tutto l’anno. Urs Kessler: Guadagniamo chiaramente isoldi nel turismo delle escursioni durantela stagione estiva. L’inverno apporta sem-plicemente un contributo finanziario.

Oggi i consumatori esigono divertimento e azione in montagna. Quanti soldi investirànei prossimi anni in questo settore?Bernhard Tschannen: Negli ultimi cinqueanni, Glacier 3000 ha già investito oltre 25milioni di franchi. Si punta ad aumentarel’attrattiva del ghiacciaio come meta diescursioni (Alpine Coaster). Prossimamen-te, abbiamo in programma un ponte sospe-so dal punto panoramico sulla montagna difronte.Norbert Patt: Ma quel che emoziona la genteè il fatto di essere sulla vetta di una monta-

«Gli ospiti sulle Alpivogliono la qualità»Panorami mozzafiato sulle cime, punti di ristoro accoglienti,attività che scatenano l’adrenalina: i gestori degli impiantidi montagna sono stimolati a proporre sempre nuove e innovative offerte agli ospiti, che sono sempre più esigenti.Possibilmente mantenendo bassi i prezzi dei biglietti.

Le Ferrovie della Jungfrau portano i turisti nei paesaggi invernali più straordinari.

«Lasciar viaggiaregratis i bambini il sabato ha fattoscuola in Svizzera»Urs Kessler, CEO ferrovie Jungfrau

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gna e di guardare il ghiaccio eterno. È pro-prio questa esperienza che vendiamo con lefunivie del Titlis. Su di esse elaboriamo lenostre attività nel settore svago e azione.Urs Kessler: Per me è importante, puntaresu un successo durevole. La nostra pianifi-cazione è fatta per i prossimi 15 anni. L’an-no prossimo festeggeremo «I 100 anni delleFerrovie della Jungfrau». E questo con numerosi miglioramenti nell’offerta. Desi-deriamo proporre il migliore programmadelle Alpi per tutte le stagioni e l’anno pros-simo inaugureremo un nuovo parco avven-tura. Dobbiamo aumentare in modo costan-te la forza di attrazione sulla montagna eciò richiede innovazioni.

Nella vostra azienda come considerate la cosiddetta strategia dell’integrazione verticale, dunque lo sviluppo del settore alberghiero? Norbert Patt: Le funivie del Titlis hannocompiuto questo passo verso l’integrazioneverticale dieci anni fa con i nostri due hotel.Attualmente lavoriamo al progetto TitlisResort con 140 appartamenti e 350 letti. Inquesto modo, vogliamo alimentare il nostrocampo d’affari primario, ed essere concor-renziali sul mercato in modo duraturo. Urs Kessler: Per la nostra strategia abbiamodeciso di non optare per un’integrazioneverticale. Siamo però interessati all’inse-diamento di alberghi. Le Ferrovie dellaJungfrau hanno dunque venduto terrenoedificabile vicino alla stazione di Interla-ken Est. Qui adesso è sorto un nuovo ostelloper la gioventù con 240 letti. Inoltre, assie-me a un investitore valutiamo la costruzio-ne di un resort nella zona di Grindelwald. Bernhard Tschannen: Al momento non èuna priorità per Glacier 3000. Ma lavoria-mo in stretta collaborazione con i nostripartner e siamo fortemente interessati a unprogetto alberghiero a Les Diablerets.

Cosa può dire riguardo a eventuali collaborazioni con altre società nell’arco alpino, di Italia, Germania, Austria e Francia?Norbert Patt: Sinora non ci siamo occupatidi questa eventualità.Bernhard Tschannen: Non abbiamo in pro-gramma alcuna partecipazione, vediamodel potenziale piuttosto nella collaborazio-ne, nello scambio d’idee o in un acquisto incomune.Urs Kessler: La grandezza per noi non è unobiettivo in sé. Il campo d’affari degli im-pianti di risalita di montagna è un’attivitàlocale e regionale, in cui buone relazioni etatto politico sono condizioni basilari perottenere successo.

Il clima si surriscalda, il limite della neve sialza: che valore assumono clima e ambientenella sua azienda?

Norbert Patt: Non possiamo cambiare il clima, dunque dobbiamo adattare la nostraazienda ai cambiamenti strutturali. Perl’ospite una natura intatta è uno dei criteripiù importanti per scegliere la destinazionee il rispetto della nostra natura è strategica,perché possiamo fare affari con successosolo se l’ambiente rimane intatto.

Bambini e giovani sono gli ospiti di domani:cosa avete in progetto per questa fascia di età?Norbert Patt: Il marketing rivolto alla gio-ventù nel settore degli sport invernali ècentrale. Sappiamo che chi da giovane nonmette sci o snowboard, anche più tardi nondiventerà un appassionato della neve. Sia-mo attivi sui due lati della valle. L’una nonè adatta ai bambini, ma solo a buoni scia-tori. L’altra, la più soleggiata della valle, èarricchita da un parco per bambini. Per me,l’importante è che possiamo offrire un’in-tera gamma di prodotti dai 3 ai 20 anni.Urs Kessler: È il nostro compito, far metteresci e snowboard a bambini e ragazzi. La no-stra offerta, far sciare gratis i bambini ognisabato, ha fatto scuola in tutta la Svizzera.Abbiamo abbassato anche i prezzi per i gio-vani. Un abbonamento per bambini per tut-ta la regione sciistica e tutta la stagione costa 250 franchi. Inoltre, promoviamo larealizzazione di campi per sci e gruppi digiovani. Bernhard Tschannen: Nella regione delleAlpi di Gstaad/Vaud i bambini fino a noveanni sciano gratis da molti anni. Il mioobiettivo è però che non solo singoli im-pianti di risalita e singole regioni, ma che

Urs Kessler: Entrambi hanno un alto valore.Abbiamo appena ampliato la nostra centra-le idroelettrica e ora possiamo produrre 55milioni di kWh di corrente all’anno. Invitia-mo classi scolastiche, in modo che possanovivere l’intera problematica ambientale sulluogo in prima persona. Con l’iscrizione nelPatrimonio dell’Umanità dimostriamo in

modo concreto di avere a cuore la natura.Per noi è di primaria importanza in tutti inostri progetti.Bernhard Tschannen: Noi viviamo del par-co glaciale come meta di escursioni. E ilghiaccio si ritira in modo costante. Diamoil nostro contributo all’ambiente, ad esem-pio con la sostituzione sul ghiacciaio delloscilift a diesel con uno elettrico. continua a pagina 33

La funivia rotante del Titlis offre agli ospiti una fantastica vista a 360 gradi.

«Investiamo in impianti efficienti e in una buona gastronomia»Norbert Patt, CEO funivie Titlis

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Bernhard Tschannen: Attualmente stiamoelaborando il progetto denominato «Visio-ne Gstaad 2020 plus». Lo stesso accade sulversante vodese della regione. Vogliamochiaramente assumere la guida nel servizioe nella vendita e giocare un ruolo decisivo.Puntiamo specialmente sui mercati asiati-

ci, che abbiamo messo al centro dei nostriinteressi.Norbert Patt: Una destinazione funzionaquando c’è un vero cooordinamento delleparti in causa in seno alla ferrovia. E sefunziona, si ottiene dunque anche il soste-gno dell’intera regione. Sono convinto chein una destinazione turistica ci voglionoimprese forti, che si assumono le proprieresponsabilità. Se ciò avviene, come è stato

l’intero settore offra una soluzione genero-sa per bambini e ragazzi, che sia trasparen-te e che non provochi una guerra dei prezzi.

Come sarà l’avventura della montagna con il suo impianto di risalita nel 2020 a Engelberg?Norbert Patt: Nei prossimi anni, le funiviedel Titlis costruiranno un resort, faremo in-vestimenti nelle attività chiave e rinnovere-mo i mezzi di trasporto Engelberg–Titlis.L’obiettivo è portare l’ospite sul Titlis insolo mezz’ora da Engelberg. È importanteper l’ospite del sudest asiatico e per glisciatori. Il 65% delle nostre piste sono rico-perte di neve. Ci concentreremo ancora dipiù su questo fronte e amplieremo l’inneva-mento. Inoltre investiremo di più nel nostroprodotto premium Titlis. Parola chiave:moderna gastronomia di montagna.

E a Gstaad e nelle Alpi vodesi?Bernhard Tschannen: Disponiamo di im-pianti di risalita moderni. Il parco delghiacciaio è raggiungibile in quindici mi-nuti: un capolavoro. Con le nostre localitàpartner nelle Alpi vodesi vogliamo investi-re altri 150 milioni sino al 2020, prima ditutto in impianti di ricambio, nel migliora-mento del comfort e nella garanzia d’inne-vamento. A Gstaad è stato pianificato, incluso Glacier 3000, un investimento di170 milioni sino al 2020. Di questi, ne sonogià stati investiti 90 milioni di franchi conil risultato che già il 60% delle piste princi-pali possa essere innevato artificialmente edunque possiamo anche offrire una garan-zia di innevamento pure in zone più basse.

Dove investono le Ferrovie della Jungfrau?Urs Kessler: Il marchio «Top of Europe» nonè un caso, bensì il risultato di investimentimirati. Anche in futuro vogliamo aumenta-re la qualità e offrire una totale catena diesperienze dal momento in cui si sale sultreno sino all’arrivo in cima alla Jungfrau.Con la stazione ferroviaria più alta d’Euro-pa disponiamo anche di un forte argomentodi vendita.

Che valore assumono i collaboratori alle Ferrovie della Jungfrau?Urs Kessler: Sono decisivi per un buon mar-chio. Trasformiamo i collaboratori in fandel nostro marchio. Solo chi è entusiasta,può entusiasmare gli altri. Il nostro obiet-tivo: vogliamo essere i migliori offerentidelle Alpi. Sia gli ospiti che i collaboratoridevono tornare dalla montagna con un sor-riso di felicità.

Con le vostre imprese, come svolgete il ruolodi leader delle vostre rispettive regioni?

il caso a Engelberg, sta bene anche tutta laregione.Urs Kessler: Le Ferrovie della Jungfrau sono le imprese più grandi nell’OberlandBernese e perciò anche quelle sempre espo-ste a critiche. La nostra visione per l’interaregione è formulata in modo chiaro: offria-mo dieci mesi di alta stagione all’anno. LeFerrovie della Jungfrau possono continua-re a svilupparsi solo in una regione forte.Assieme a tutti i partner vogliamo tiraredalla stessa parte della fune. E se ci riuscia-mo nonostante la presenza d’interessi par-zialmente diversi, allora la regione dellaJungfrau continuerà ad avere successo.

Adesso ha la possibilità di esprimere un desiderio nei confronti degli ospiti, quale?Norbert Patt: Sono convinto che i nostriospiti in futuro saranno più informati e an-che qualitativamente più esigenti. Sempli-cemente desidero che ci comunichino inmodo aperto ciò che va bene e ciò che invecepotrebbe esser migliorato. La cosa peggioreè quando gli ospiti sono scontenti, ma nondicono nulla e poi semplicemente non tor-nano mai più.Urs Kessler: Innovativo e creativo si può es-sere solo attraverso i clienti. Per noi l’im-portante è soddisfare i bisogni dei clienti. Equesti in Europa sono diversi da quelli inAsia. Attualmente ci occupiamo di milleospiti in un ristorante indiano. Scambiaredue chiacchiere con gli ospiti sullo scilift oal ristorante mi dice di più di uno studio dimarketing strutturato. Bernhard Tschannen: Desidero che i nostriospiti ritornino e che raccontino ad amici econoscenti delle loro esperienze sul ghiac-ciaio.« Intervista: Christian Bützberger

L’attrattivo Alpine Coaster è il marchio del parco del ghiacciaio Glacier 3000.

continua da pagina 31

«Sul 60% delle piste principali garantiamo la neve»Bernhard Tschannen, CEO Glacier 3000

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Bernhard Tschannen: Attualmente stiamoelaborando il progetto denominato «Visio-ne Gstaad 2020 plus». Lo stesso accade sulversante vodese della regione. Vogliamochiaramente assumere la guida nel servizioe nella vendita e giocare un ruolo decisivo.Puntiamo specialmente sui mercati asiati-

ci, che abbiamo messo al centro dei nostriinteressi.Norbert Patt: Una destinazione funzionaquando c’è un vero cooordinamento delleparti in causa in seno alla ferrovia. E sefunziona, si ottiene dunque anche il soste-gno dell’intera regione. Sono convinto chein una destinazione turistica ci voglionoimprese forti, che si assumono le proprieresponsabilità. Se ciò avviene, come è stato

l’intero settore offra una soluzione genero-sa per bambini e ragazzi, che sia trasparen-te e che non provochi una guerra dei prezzi.

Come sarà l’avventura della montagna con il suo impianto di risalita nel 2020 a Engelberg?Norbert Patt: Nei prossimi anni, le funiviedel Titlis costruiranno un resort, faremo in-vestimenti nelle attività chiave e rinnovere-mo i mezzi di trasporto Engelberg–Titlis.L’obiettivo è portare l’ospite sul Titlis insolo mezz’ora da Engelberg. È importanteper l’ospite del sudest asiatico e per glisciatori. Il 65% delle nostre piste sono rico-perte di neve. Ci concentreremo ancora dipiù su questo fronte e amplieremo l’inneva-mento. Inoltre investiremo di più nel nostroprodotto premium Titlis. Parola chiave:moderna gastronomia di montagna.

E a Gstaad e nelle Alpi vodesi?Bernhard Tschannen: Disponiamo di im-pianti di risalita moderni. Il parco delghiacciaio è raggiungibile in quindici mi-nuti: un capolavoro. Con le nostre localitàpartner nelle Alpi vodesi vogliamo investi-re altri 150 milioni sino al 2020, prima ditutto in impianti di ricambio, nel migliora-mento del comfort e nella garanzia d’inne-vamento. A Gstaad è stato pianificato, incluso Glacier 3000, un investimento di170 milioni sino al 2020. Di questi, ne sonogià stati investiti 90 milioni di franchi conil risultato che già il 60% delle piste princi-pali possa essere innevato artificialmente edunque possiamo anche offrire una garan-zia di innevamento pure in zone più basse.

Dove investono le Ferrovie della Jungfrau?Urs Kessler: Il marchio «Top of Europe» nonè un caso, bensì il risultato di investimentimirati. Anche in futuro vogliamo aumenta-re la qualità e offrire una totale catena diesperienze dal momento in cui si sale sultreno sino all’arrivo in cima alla Jungfrau.Con la stazione ferroviaria più alta d’Euro-pa disponiamo anche di un forte argomentodi vendita.

Che valore assumono i collaboratori alle Ferrovie della Jungfrau?Urs Kessler: Sono decisivi per un buon mar-chio. Trasformiamo i collaboratori in fandel nostro marchio. Solo chi è entusiasta,può entusiasmare gli altri. Il nostro obiet-tivo: vogliamo essere i migliori offerentidelle Alpi. Sia gli ospiti che i collaboratoridevono tornare dalla montagna con un sor-riso di felicità.

Con le vostre imprese, come svolgete il ruolodi leader delle vostre rispettive regioni?

il caso a Engelberg, sta bene anche tutta laregione.Urs Kessler: Le Ferrovie della Jungfrau sono le imprese più grandi nell’OberlandBernese e perciò anche quelle sempre espo-ste a critiche. La nostra visione per l’interaregione è formulata in modo chiaro: offria-mo dieci mesi di alta stagione all’anno. LeFerrovie della Jungfrau possono continua-re a svilupparsi solo in una regione forte.Assieme a tutti i partner vogliamo tiraredalla stessa parte della fune. E se ci riuscia-mo nonostante la presenza d’interessi par-zialmente diversi, allora la regione dellaJungfrau continuerà ad avere successo.

Adesso ha la possibilità di esprimere un desiderio nei confronti degli ospiti, quale?Norbert Patt: Sono convinto che i nostriospiti in futuro saranno più informati e an-che qualitativamente più esigenti. Sempli-cemente desidero che ci comunichino inmodo aperto ciò che va bene e ciò che invecepotrebbe esser migliorato. La cosa peggioreè quando gli ospiti sono scontenti, ma nondicono nulla e poi semplicemente non tor-nano mai più.Urs Kessler: Innovativo e creativo si può es-sere solo attraverso i clienti. Per noi l’im-portante è soddisfare i bisogni dei clienti. Equesti in Europa sono diversi da quelli inAsia. Attualmente ci occupiamo di milleospiti in un ristorante indiano. Scambiaredue chiacchiere con gli ospiti sullo scilift oal ristorante mi dice di più di uno studio dimarketing strutturato. Bernhard Tschannen: Desidero che i nostriospiti ritornino e che raccontino ad amici econoscenti delle loro esperienze sul ghiac-ciaio.« Intervista: Christian Bützberger

L’attrattivo Alpine Coaster è il marchio del parco del ghiacciaio Glacier 3000.

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«Sul 60% delle piste principali garantiamo la neve»Bernhard Tschannen, CEO Glacier 3000

Page 34: Touring 18 / 2011 italiano

27 ottobre 2011 | touring 18 | viaggi e tempo libero 35

›La maggior parte dei vacanzieri che sog-giornano in Portogallo si concentrano al-l’estremità meridionale del Paese nella bennota Algarve, oppure nella capitale Lisbonae nella regione di Porto, trascurando il restodi questo bellissimo paese che si allunga sul-la costa più occidentale dell’Europa, lambitodall’Oceano Atlantico.

Questa concentrazione turistica ben deli-mitata è una vera manna per le persone desiderose di scoprire regioni nettamentemeno turistiche, come l’Alentejo, che abbon-da di siti archeologici megalitici (menhir,dolmen, cerchi di pietre), di accoglienti agri-turismi e di ottime tavole.

Poiché una delle principali virtù della pro-vincia dell’Alentejo consiste in un vasto ter-ritorio di 27000 km2 popolato da solo mezzomilione di persone, ossia una media di soli18 abitanti per ogni chilometro quadrato.Come dire che mai nessuno arriva a distur-bare i preziosi momenti di quiete.

Il pieno di silenzio | Ne facciamo la primaesperienza all’agriturismo «Cantar do Grilo»a Serpa, di proprietà di Felix Ott: «Guardatequesti grandi spazi al sole del tramonto, siha l’impressione di essere in Africa», sottoli-nea questo svizzero istallatosi in Alentejo 5 anni fa. Approviamo volentieri, degustan-do un bicchiere di vino bianco portoghese, un nettare altamente raccomandato. Ai suoiospiti, Felix Ott propone un’infinità di pos-sibilità, che vanno dalla passeggiata a piedialla discesa in canotto del fiume Guadiana.Ma, innanzitutto, consiglia loro di approfit-tare dell’ambiente amabile per fare una pau-sa ed osare di astenersi da ogni attività.

Come Felix Ott, molti proprietari terrieri inPortogallo combinano felicemente agricoltu-ra e turismo. Nella proprietà «Herdade daMalhadinha Nova» si produce vino, si allevabestiame e si accolgono i turisti nella bellacasa con spa e ristorante. I cavalieri vi tro-vano anche dei cavalli, mentre le personemeno esperte si accontenteranno di un giroin calesse.

Città reale | Dopo i richiami dell’entroter-ra, non si mancherà di immergersi nell’atmo-sfera calorosa della cittadina di Evora, resi-denza reale dei secoli trascorsi, inserita nelpatrimonio mondiale dell’Unesco. Imperdi-bile, la chiesa reale San Francisco compren-de un magnifico chiostro ed una cappella

colma di ossa e crani umani. Un luogo davvero sinistro, che mira a far prendere coscienza della relatività dell’esistenza… unobiettivo sicuramente raggiunto.

Per rinfrescarsi le idee, niente di meglio diuna tranquilla passeggiata nei vicoli com-merciali, punteggiati di negozietti di souve-nir tipici dell’Alentejo. Molto popolari, gli articoli in sughero – zaini, braccialetti e por-tamonete – sono di gran gusto. Era, d’altron-de, costituito proprio da uno di questi arti-coli di sughero il regalo ricevuto da Michelle

Obama durante la visita in Portogallo dellacoppia presidenziale statunitense. E, per nonrestare indietro, il marito Barack ha gratifi-cato il cane di famiglia comprandogli un col-larino di sughero!‹ Jacques-Olivier Pidoux

Info TouringPer maggiori dettagli sull’agriturismo di Felix Ott:www.cantardogrilo.com.Più informazioni sulla provincia dell’Alentejo:www.visitalentejo.pt oppure www.visitportugal.com.L’agenzia di viaggio Amin Travel di Zurigo è lo specialista svizzero del Portogallo; contatti: tel. 0444924266, www.amin-travel.ch

Un angolo di PortogalloMolto meno frequentata dell’Algarve, la provincia portoghese di Alentejo possiedegrandi spazi naturali disseminati di agriturismo, vigneti e città storiche. Un angolo poco conosciuto dell’entroterra lusitano, dove impera la quiete della campagna.

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La provincia portoghese di Alentejo conta molte proprietà vinicole. Lo svizzero Felix Ottha aperto un agriturismo a Serpa. Patrimonio dell’Unesco, Evora è anche una città studentesca.

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›La maggior parte dei vacanzieri che sog-giornano in Portogallo si concentrano al-l’estremità meridionale del Paese nella bennota Algarve, oppure nella capitale Lisbonae nella regione di Porto, trascurando il restodi questo bellissimo paese che si allunga sul-la costa più occidentale dell’Europa, lambitodall’Oceano Atlantico.

Questa concentrazione turistica ben deli-mitata è una vera manna per le persone desiderose di scoprire regioni nettamentemeno turistiche, come l’Alentejo, che abbon-da di siti archeologici megalitici (menhir,dolmen, cerchi di pietre), di accoglienti agri-turismi e di ottime tavole.

Poiché una delle principali virtù della pro-vincia dell’Alentejo consiste in un vasto ter-ritorio di 27000 km2 popolato da solo mezzomilione di persone, ossia una media di soli18 abitanti per ogni chilometro quadrato.Come dire che mai nessuno arriva a distur-bare i preziosi momenti di quiete.

Il pieno di silenzio | Ne facciamo la primaesperienza all’agriturismo «Cantar do Grilo»a Serpa, di proprietà di Felix Ott: «Guardatequesti grandi spazi al sole del tramonto, siha l’impressione di essere in Africa», sottoli-nea questo svizzero istallatosi in Alentejo 5 anni fa. Approviamo volentieri, degustan-do un bicchiere di vino bianco portoghese, un nettare altamente raccomandato. Ai suoiospiti, Felix Ott propone un’infinità di pos-sibilità, che vanno dalla passeggiata a piedialla discesa in canotto del fiume Guadiana.Ma, innanzitutto, consiglia loro di approfit-tare dell’ambiente amabile per fare una pau-sa ed osare di astenersi da ogni attività.

Come Felix Ott, molti proprietari terrieri inPortogallo combinano felicemente agricoltu-ra e turismo. Nella proprietà «Herdade daMalhadinha Nova» si produce vino, si allevabestiame e si accolgono i turisti nella bellacasa con spa e ristorante. I cavalieri vi tro-vano anche dei cavalli, mentre le personemeno esperte si accontenteranno di un giroin calesse.

Città reale | Dopo i richiami dell’entroter-ra, non si mancherà di immergersi nell’atmo-sfera calorosa della cittadina di Evora, resi-denza reale dei secoli trascorsi, inserita nelpatrimonio mondiale dell’Unesco. Imperdi-bile, la chiesa reale San Francisco compren-de un magnifico chiostro ed una cappella

colma di ossa e crani umani. Un luogo davvero sinistro, che mira a far prendere coscienza della relatività dell’esistenza… unobiettivo sicuramente raggiunto.

Per rinfrescarsi le idee, niente di meglio diuna tranquilla passeggiata nei vicoli com-merciali, punteggiati di negozietti di souve-nir tipici dell’Alentejo. Molto popolari, gli articoli in sughero – zaini, braccialetti e por-tamonete – sono di gran gusto. Era, d’altron-de, costituito proprio da uno di questi arti-coli di sughero il regalo ricevuto da Michelle

Obama durante la visita in Portogallo dellacoppia presidenziale statunitense. E, per nonrestare indietro, il marito Barack ha gratifi-cato il cane di famiglia comprandogli un col-larino di sughero!‹ Jacques-Olivier Pidoux

Info TouringPer maggiori dettagli sull’agriturismo di Felix Ott:www.cantardogrilo.com.Più informazioni sulla provincia dell’Alentejo:www.visitalentejo.pt oppure www.visitportugal.com.L’agenzia di viaggio Amin Travel di Zurigo è lo specialista svizzero del Portogallo; contatti: tel. 0444924266, www.amin-travel.ch

Un angolo di PortogalloMolto meno frequentata dell’Algarve, la provincia portoghese di Alentejo possiedegrandi spazi naturali disseminati di agriturismo, vigneti e città storiche. Un angolo poco conosciuto dell’entroterra lusitano, dove impera la quiete della campagna.

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La provincia portoghese di Alentejo conta molte proprietà vinicole. Lo svizzero Felix Ottha aperto un agriturismo a Serpa. Patrimonio dell’Unesco, Evora è anche una città studentesca.

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27 ottobre 2011 | touring 18 | sezione ticino 37

› La frase che spesso si sente pronunciarein concomitanza con qualche riparazionesopraggiunta inaspettatamente, è: «Di que-ste cose non capisco niente!». E non si trattasolamente del gentil sesso. Parliamo adesempio dell’olio, indispensabile per ilbuon funzionamento del motore, che se fos-se in quantità insufficiente causa grossi ecostosi problemi; oppure del liquido deifreni, che mantiene ottimale l’efficacia del-la frenata. Analoga storia per le pastigliedei freni, il cui eccessivo consumo porta alrischio di rovinare i dischi dei freni conconseguente aumento vertiginoso del costoper la sostituzione.

Anche i pneumatici sono spesso dimenti-cati e il loro profilo potrebbe essere insuf-ficiente in caso di manovre d’emergenza,senza contare la multa salata che potrebbe-ro procurare. Il cambio tra pneumaticoestivo e invernale deve essere sempre pro-grammato per non trovarsi in situazionidifficili proprio il giorno della prima nevi-cata. Molti pensano che le gomme invernaliservano solo in presenza di neve, invece lamescola più morbida aumenta notevolmen-te l’effetto frenante rispetto ai pneumaticiestivi anche in assenza di umidità al suolo.

«Di queste cose noncapisco niente!»Le moderne vetture necessitano sempre meno di manutenzione grazie alle migliorie tecniche che le case automobilistiche apportano. Tuttavia alcune cose devono essere fatte o controllate regolarmente per non avere brutte sorprese.

Il controllo obbligatorio dei gas di scari-co non effettuato entro la scadenza potreb-be causare esborsi inaspettati. Controllaredi tanto in tanto il bollino sul vetro è sem-pre consigliato. Il cambio dei tergicristalli,oramai vecchi, e il controllo del liquido la-vavetri sono spesso operazioni trascuratema che permettono di migliorare la visibi-lità e quindi aumentare la sicurezza.

Tutto quanto potrebbe essere annotatocomodamente su un libricino da lasciarenell’abitacolo che rammenterà così le datee gli interventi effettuati. Chi proprio do-vesse essere allergico a questo tipo d’inte-resse tecnico può sempre far capo a un re-golare controllo della vettura al Centro TCSdi Rivera, dove con pochi franchetti potràassicurarsi un’ottimale manutenzione delproprio veicolo, evitando così sorprese in-desiderate.

Proprio in questi giorni, in occasionedell’anniversario dei dieci anni d’esistenzadel Centro diagnostico di Rivera, sono pro-posti a tutti i soci controlli tecnici a metàprezzo fino al 7 novembre prossimo (esclu-so il collaudo ufficiale). Per informazioni eappuntamenti: tel. 0919359135.‹

Roberto Morandi

Castagnata momò

Il Gruppo TCS del Mendrisiotto orga-nizza una castagnata, in collaborazionecon il Carnevale benefico S. Antonio di Balerna. La manifestazione avràluogo domenica, 30 ottobre 2011 aBalerna, con inizio alle ore 14.30, sulpiazzale della Scuola dell’infanzia(Asilo). La castagnata gratuita è aper-ta a tutti i soci e simpatizzanti dellesocietà organizzatrici. La manifesta-zione si terrà con qualsiasi tempo. Viaspettiamo numerosi!

foto

ald

Una giornata illuminanteIn occasione della «Giornata dellaluce», l’11 novembre 2011, il TCS,sempre attivo nella prevenzione degli incidenti, offre gratuitamenteagli automobilisti un controllo dellafanaleria del proprio veicolo al Cen-tro tecnico di Rivera. Sarà ancheconsegnato un buono per una visitadella vista gratuita presso un otticodell’Associazione ottici del CantonTicino (AOT).

Non è raro incrociare automobilicon i fari che abbagliano e infastidi-scono. È quindi molto importante, soprattutto quando è buio e in si-tuazioni di cattivo tempo, che i farisiano ben regolati. Un altro impor-tante elemento di sicurezza al vo-lante sono i nostri occhi. Controllareregolarmente la vista ci permette discoprire difetti che con il passar deltempo possono aumentare e tradirciin condizioni di luce non perfetta.Per fissare l’appuntamento telefo-nare allo 0919359135.

Prossima edizione17.11.201108.12.201112.01.2012

Ultimo termine07.11.201128.11.201130.12.2011

Page 37: Touring 18 / 2011 italiano

27 ottobre 2011 | touring 18 | sezione ticino 37

› La frase che spesso si sente pronunciarein concomitanza con qualche riparazionesopraggiunta inaspettatamente, è: «Di que-ste cose non capisco niente!». E non si trattasolamente del gentil sesso. Parliamo adesempio dell’olio, indispensabile per ilbuon funzionamento del motore, che se fos-se in quantità insufficiente causa grossi ecostosi problemi; oppure del liquido deifreni, che mantiene ottimale l’efficacia del-la frenata. Analoga storia per le pastigliedei freni, il cui eccessivo consumo porta alrischio di rovinare i dischi dei freni conconseguente aumento vertiginoso del costoper la sostituzione.

Anche i pneumatici sono spesso dimenti-cati e il loro profilo potrebbe essere insuf-ficiente in caso di manovre d’emergenza,senza contare la multa salata che potrebbe-ro procurare. Il cambio tra pneumaticoestivo e invernale deve essere sempre pro-grammato per non trovarsi in situazionidifficili proprio il giorno della prima nevi-cata. Molti pensano che le gomme invernaliservano solo in presenza di neve, invece lamescola più morbida aumenta notevolmen-te l’effetto frenante rispetto ai pneumaticiestivi anche in assenza di umidità al suolo.

«Di queste cose noncapisco niente!»Le moderne vetture necessitano sempre meno di manutenzione grazie alle migliorie tecniche che le case automobilistiche apportano. Tuttavia alcune cose devono essere fatte o controllate regolarmente per non avere brutte sorprese.

Il controllo obbligatorio dei gas di scari-co non effettuato entro la scadenza potreb-be causare esborsi inaspettati. Controllaredi tanto in tanto il bollino sul vetro è sem-pre consigliato. Il cambio dei tergicristalli,oramai vecchi, e il controllo del liquido la-vavetri sono spesso operazioni trascuratema che permettono di migliorare la visibi-lità e quindi aumentare la sicurezza.

Tutto quanto potrebbe essere annotatocomodamente su un libricino da lasciarenell’abitacolo che rammenterà così le datee gli interventi effettuati. Chi proprio do-vesse essere allergico a questo tipo d’inte-resse tecnico può sempre far capo a un re-golare controllo della vettura al Centro TCSdi Rivera, dove con pochi franchetti potràassicurarsi un’ottimale manutenzione delproprio veicolo, evitando così sorprese in-desiderate.

Proprio in questi giorni, in occasionedell’anniversario dei dieci anni d’esistenzadel Centro diagnostico di Rivera, sono pro-posti a tutti i soci controlli tecnici a metàprezzo fino al 7 novembre prossimo (esclu-so il collaudo ufficiale). Per informazioni eappuntamenti: tel. 0919359135.‹

Roberto Morandi

Castagnata momò

Il Gruppo TCS del Mendrisiotto orga-nizza una castagnata, in collaborazionecon il Carnevale benefico S. Antonio di Balerna. La manifestazione avràluogo domenica, 30 ottobre 2011 aBalerna, con inizio alle ore 14.30, sulpiazzale della Scuola dell’infanzia(Asilo). La castagnata gratuita è aper-ta a tutti i soci e simpatizzanti dellesocietà organizzatrici. La manifesta-zione si terrà con qualsiasi tempo. Viaspettiamo numerosi!

foto

ald

Una giornata illuminanteIn occasione della «Giornata dellaluce», l’11 novembre 2011, il TCS,sempre attivo nella prevenzione degli incidenti, offre gratuitamenteagli automobilisti un controllo dellafanaleria del proprio veicolo al Cen-tro tecnico di Rivera. Sarà ancheconsegnato un buono per una visitadella vista gratuita presso un otticodell’Associazione ottici del CantonTicino (AOT).

Non è raro incrociare automobilicon i fari che abbagliano e infastidi-scono. È quindi molto importante, soprattutto quando è buio e in si-tuazioni di cattivo tempo, che i farisiano ben regolati. Un altro impor-tante elemento di sicurezza al vo-lante sono i nostri occhi. Controllareregolarmente la vista ci permette discoprire difetti che con il passar deltempo possono aumentare e tradirciin condizioni di luce non perfetta.Per fissare l’appuntamento telefo-nare allo 0919359135.

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27 ottobre 2011 | touring 18 | club e soci 39

Al TCS Beat Flückiger è sempre stato nel suo elemento (qui su un originale Maggiolino VW).

Flückiger ha già intrapreso i preparativiper «rallentare» i ritmi frenetici: così si ècomperato una porzione di bosco, inclusigli arnesi da lavoro. Quest’inverno lo tra-scorrerà molto all’aperto in mezzo alla na-tura, occupandosi della gestione del legno,poiché: «Io rimango sempre un esplorato-re», dice strizzando l’occhio.

Assieme alla moglie desidera ora scoprirein camper molti altri begli angoli della Sviz-zera e dell’Europa. E con il bel tempo tor-nerà a scorazzare in sella alla sua Harley-Davidson. Il punto saliente del suo ritornoalla passione motociclistica dovrebbe esse-re un viaggio sulla Route 66 assieme ai suoicompagni d’avventure. Ma Beat Flückigernon sarebbe Beat Flückiger se non realiz-zasse nuove idee: assieme a suo figlio e a unsocio dirige ad Affoltern una ditta di mac-chinari agricoli, dove fornisce consigli eaiuto pratico.‹ Heinz W. Müller

cesso di cui va particolarmente fiero. MaBeat Flückiger fa anche autocritica e rico-nosce i propri errori. Da lui promosso, l’im-pegno del TCS ai Campionati Europei dicalcio del 2008 in Svizzera, con l’allesti-mento del cosiddetto «7° stadio», fu un fia-sco, come lo definisce senza giri di parole.Naturalmente ciò fu dovuto in parte ancheai deludenti risultati della Nazionale sviz-zera durante il torneo e al maltempo.

Rallentare | Comunque Beat Flückiger haassunto sempre con sportività simili scon-fitte e si è dato da fare per superare l’osta-colo successivo. «Il TCS è stato la mia vita»,afferma il direttore in via di pensionamen-to, che si è sempre preoccupato della sortedel club. Poiché la sua famiglia, e special-mente sua moglie, ha dovuto fare moltospesso a meno di lui, spera di poterla com-pensare durante la sua nuova fase di vita.

›«L’evento più significativo accaduto neimiei 34 anni di carriera al TCS è stato sicu-ramente il tragico tsunami del 26 dicembre2004», risponde immediatamente BeatFlückiger alla relativa domanda. Lui, cheall’epoca era responsabile del settore Assi-stenza alle persone, tornò sul ponte di co-mando dalle vacanze natalizie per assicu-rare il necessario sostegno ai molti titolaridel Libretto ETI colpiti dalla sciagura e perrestare al fianco dei collaboratori del TCS.Ciò era tanto più necessario dato che l’allo-ra capo del soccorso all’estero del TCS ave-va perso lui stesso due famigliari ed erapartito alla volta della regione colpita dallacatastrofe.

Beat Flückiger, il direttore della Divisio-ne Club che ha annunciato il suo ritiro peril 1° dicembre, è un uomo dal fare diretto esenza paraocchi: anche in servizio non fa-ceva lunghi preamboli, ma metteva le maniovunque e sorprendeva di continuo conidee spontanee ed approcci non convenzio-nali. Tutto iniziò nel febbraio 1977, quandodopo il diploma di architetto cominciò lasua lunga carriera al TCS prendendo in ma-no e ottimizzando il già avviato progetto delCentro tecnico di Emmen, vicino Lucerna.

Piantare pilastri | Padre di famiglia, cre-sciuto nei dintorni di Berna e residente damolto tempo nell’Emmental, durante la suavita professionale Flückiger ha occupatomolti incarichi di responsabilità, scalandoparecchie posizioni. Oltre al fatto di essereil padre della nuova sede centrale del Tou-ring Club Svizzero di Blandonnet a Vernier(GE), per la quale nel 1998 pianificò e dires-se il trasloco dal centro di Ginevra, l’ex te-nente colonnello dell’esercito ricorda duesuccessi personali: nel 1985, quando nonesistevano ancora i telefonini cellulari, sioccupò della messa in servizio della rete diradiotrasmissione del «Touring soccorso»,grazie alla quale la posizione del TCS comesoccorritore stradale aumentò massiccia-mente. Altrettanto grandi sono i suoi meritiin relazione alla Patrouille TCS e alla co-struzione per conto del club dei centri tec-nici e dei centri di sicurezza stradale, per iquali furono necessarie molte competenzespecifiche e capacità di trattativa.

Proprietario di un camper, ultimamentesi è occupato molto anche del settore deicampeggi del TCS, che ha diretto per dueanni riportandolo nelle cifre nere; un suc-

Un uomo dai molti fattiÈ il papà della sede centrale del TCS e ha servito il club per 34 anni: il direttore Beat Flückiger (60 anni) va in pensione anticipata il 1° dicembre prossimo. Bernese, è conosciuto per essere diretto, spontaneo e capace d’improvvisare.

Mat

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27 ottobre 2011 | touring 18 | club e soci 39

Al TCS Beat Flückiger è sempre stato nel suo elemento (qui su un originale Maggiolino VW).

Flückiger ha già intrapreso i preparativiper «rallentare» i ritmi frenetici: così si ècomperato una porzione di bosco, inclusigli arnesi da lavoro. Quest’inverno lo tra-scorrerà molto all’aperto in mezzo alla na-tura, occupandosi della gestione del legno,poiché: «Io rimango sempre un esplorato-re», dice strizzando l’occhio.

Assieme alla moglie desidera ora scoprirein camper molti altri begli angoli della Sviz-zera e dell’Europa. E con il bel tempo tor-nerà a scorazzare in sella alla sua Harley-Davidson. Il punto saliente del suo ritornoalla passione motociclistica dovrebbe esse-re un viaggio sulla Route 66 assieme ai suoicompagni d’avventure. Ma Beat Flückigernon sarebbe Beat Flückiger se non realiz-zasse nuove idee: assieme a suo figlio e a unsocio dirige ad Affoltern una ditta di mac-chinari agricoli, dove fornisce consigli eaiuto pratico.‹ Heinz W. Müller

cesso di cui va particolarmente fiero. MaBeat Flückiger fa anche autocritica e rico-nosce i propri errori. Da lui promosso, l’im-pegno del TCS ai Campionati Europei dicalcio del 2008 in Svizzera, con l’allesti-mento del cosiddetto «7° stadio», fu un fia-sco, come lo definisce senza giri di parole.Naturalmente ciò fu dovuto in parte ancheai deludenti risultati della Nazionale sviz-zera durante il torneo e al maltempo.

Rallentare | Comunque Beat Flückiger haassunto sempre con sportività simili scon-fitte e si è dato da fare per superare l’osta-colo successivo. «Il TCS è stato la mia vita»,afferma il direttore in via di pensionamen-to, che si è sempre preoccupato della sortedel club. Poiché la sua famiglia, e special-mente sua moglie, ha dovuto fare moltospesso a meno di lui, spera di poterla com-pensare durante la sua nuova fase di vita.

›«L’evento più significativo accaduto neimiei 34 anni di carriera al TCS è stato sicu-ramente il tragico tsunami del 26 dicembre2004», risponde immediatamente BeatFlückiger alla relativa domanda. Lui, cheall’epoca era responsabile del settore Assi-stenza alle persone, tornò sul ponte di co-mando dalle vacanze natalizie per assicu-rare il necessario sostegno ai molti titolaridel Libretto ETI colpiti dalla sciagura e perrestare al fianco dei collaboratori del TCS.Ciò era tanto più necessario dato che l’allo-ra capo del soccorso all’estero del TCS ave-va perso lui stesso due famigliari ed erapartito alla volta della regione colpita dallacatastrofe.

Beat Flückiger, il direttore della Divisio-ne Club che ha annunciato il suo ritiro peril 1° dicembre, è un uomo dal fare diretto esenza paraocchi: anche in servizio non fa-ceva lunghi preamboli, ma metteva le maniovunque e sorprendeva di continuo conidee spontanee ed approcci non convenzio-nali. Tutto iniziò nel febbraio 1977, quandodopo il diploma di architetto cominciò lasua lunga carriera al TCS prendendo in ma-no e ottimizzando il già avviato progetto delCentro tecnico di Emmen, vicino Lucerna.

Piantare pilastri | Padre di famiglia, cre-sciuto nei dintorni di Berna e residente damolto tempo nell’Emmental, durante la suavita professionale Flückiger ha occupatomolti incarichi di responsabilità, scalandoparecchie posizioni. Oltre al fatto di essereil padre della nuova sede centrale del Tou-ring Club Svizzero di Blandonnet a Vernier(GE), per la quale nel 1998 pianificò e dires-se il trasloco dal centro di Ginevra, l’ex te-nente colonnello dell’esercito ricorda duesuccessi personali: nel 1985, quando nonesistevano ancora i telefonini cellulari, sioccupò della messa in servizio della rete diradiotrasmissione del «Touring soccorso»,grazie alla quale la posizione del TCS comesoccorritore stradale aumentò massiccia-mente. Altrettanto grandi sono i suoi meritiin relazione alla Patrouille TCS e alla co-struzione per conto del club dei centri tec-nici e dei centri di sicurezza stradale, per iquali furono necessarie molte competenzespecifiche e capacità di trattativa.

Proprietario di un camper, ultimamentesi è occupato molto anche del settore deicampeggi del TCS, che ha diretto per dueanni riportandolo nelle cifre nere; un suc-

Un uomo dai molti fattiÈ il papà della sede centrale del TCS e ha servito il club per 34 anni: il direttore Beat Flückiger (60 anni) va in pensione anticipata il 1° dicembre prossimo. Bernese, è conosciuto per essere diretto, spontaneo e capace d’improvvisare.

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27 ottobre 2011 | touring 18 | il punto 41

Key

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ne

Perlomeno sarà finalmente risanato il tratto sull’A1 tra Härkingen e Wiggertal.

Nell’ultimo finesettimana abbiamovotato. Appena insediate, le nuove Ca-

mere federali dovranno occuparsi in via de-finitiva della legge sulla CO2. Prima delleelezioni, il Consiglio Nazionale aveva anco-rato nella legge una soluzione per la qualeil TCS aveva lottato nell’interesse dei suoisoci. La tassa CO2 sui carburanti, promossadal Consiglio federale e confermata dalConsiglio degli Stati, era stata cancellata.In tal modo è stato eliminato un balzelloinutile, costoso e burocratico. Ma gli Statidevono ancora confermare la decisione adicembre. Ciò vale anche per le nuove rego-le volute dal Nazionale, secondo cui even-tuali tasse supplementari sulla CO2 dei carburanti non devono superare i cinque centesimi al litro. Il TCS ha lottato a favoredi questo limite massimo. Solo se sarà an-corato in questa forma nella legge defini-tiva sulla CO2, il club non collaborerà al referendum. Questa soluzione rende possi-bile destinare le entrate della FondazioneCentesimo per il Clima in modo efficienteed efficace a favore di progetti per la ridu-zione della CO2 in Svizzera e all’estero.

Il secondo complesso dossier riguarda ilfinanziamento delle infrastrutture di tra-sporto. L’iniziativa popolare lanciata dal-l’Associazione Traffico e Ambiente (ATA)vuole che circa i due terzi delle imposte nazionali prelevate dal traffico stradalesiano destinate ai trasporti pubblici. Maper il TCS è fuori questione. L’iniziativa èsottoposta al popolo senza controprogetto.

Tuttavia, il Dipartimento Leuthard vuolefar passare tutto il futuro finanziamentodell’infrastruttura ferroviaria come con-troprogetto all’iniziativa ATA. Il TCS saràcostretto ad opporsi a questa pratica e allamaggior parte dei contenuti della proposta.Il sovvenzionamento trasversale dei tra-sporti pubblici attraverso la strada è trop-po elevato anche nel progetto del Datec enon motivato nella fattispecie. Nei prossi-mi decenni la strada stessa avrà enormi esi-genze finanziarie, come dimostrano le codequotidiane su molte autostrade. Gli attualisoldi versati dalla strada alle NTFA do-vranno tornare ad essere usati per le stradenon appena possibile. Ed anche le sovven-zioni trasversali devono cessare. Su questopunto il TCS e i suoi alleati combatterannoin maniera ancor più intensa.

Il terzo dossier da affrontare sarà il risa-namento della galleria autostradale del SanGottardo. Il Touring Club Svizzero è favo-revole, ma propugna la costruzione del secondo tubo prima di avviare il risana-mento. In questo modo si risparmierannoanche centinaia di milioni di franchi perpredisporre un tracciato provvisorio e altremisure sostitutive. Ma soprattutto, si trat-ta di dare alle future generazioni un colle-gamento Nord-Sud molto più sicuro. Poichéci sentiamo responsabili per le oltre 20000persone che giornalmente attraversanola galleria stradale del San Gottardo.

»

Tre grandi questioni politiche

Niklaus Lundsgaard-Hansen,presidente centrale del TouringClub Svizzero (TCS)

«

Prezzi e prestazioni TCStelefono 0844888111 o www.tcs.ch

Affiliazione www.tcs.ch

Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rataTessera partner/giovani Fr. 44.–Non motorizzati Fr. 32.–Cooldown Club membercard Fr. 66.–Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.–Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della SezioneQuota per socio campeggiatore TCS(solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.–

(camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)

ETI TCS www.eti.ch

Europa motorizzato «Famiglia» Fr.103.–Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.–Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.–Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.–Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.–Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.–Spese di cura Europa Fr. 32.–Spese di cura fuori Europa Fr. 45.–

Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda

Per veicoli aziendaliSoccorso stradale da Fr. 134.–Protezione giuridica di circolazione da Fr.111.–

Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch

per tutta la famiglia Fr. 28.–20% di sconto per i titolari del Libretto ETI

ASSISTA TCS www.assista.ch

Assicurazione protezione giuridicaCircolazione «Ind.» Fr. 66.– «Fam.» Fr. 96.–Privata senza sottoscrivere la circolazione«Famiglia» Fr. 245.– «Individuale» Fr. 225.–Privata con circolazione già sottoscritta«Famiglia» Fr. 215.– «Individuale» Fr. 192.–Immobili Fr. 60.–

Auto TCS www.autotcs.ch

Responsabilità civile, casco parziale, cascocollisione, capitale incidente, protezione delbonus, danni di parcheggio 0800801800

Assicurazioni due ruotewww.assicurazionitcs.ch

Velo-Assistance. Con protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr.25.–*copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–*Moto-Assistance(soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–*Ai motociclisti in Svizzera e all’estero

* prezzi soci TCS

Carta di credito TCS

TCS MasterCard Gold Fr.100.–TCS MasterCard Fr. 50.–TCS MasterCard Load&Go Fr. 25.–TCS MasterCard COOLDOWN CLUB Fr. 0.–TCS MasterCard drive Fr. 50.–TCS American Express drive Gold Fr.100.–

Infotech www.infotechtcs.ch

Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori emette a disposizione dei soci informa zioni rac-colte e redatte in modo competente e neutrale.

Test&Training www.test-et-trainingtcs.ch

Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento diguida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz,Stockental e Emmen.

Formazione in due fasi www.2fasi.tcs.ch

corsi obbligatori per la licenza di condurre.

Viaggi TCS www.viaggi-tcs.ch

Viaggi 0844 888 333Camping www.campingtcs.ch 022 417 25 20Alberghi Schloss Ragaz, Bad Ragazwww.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77Bellavista, Vira Gambarognowww.hotelbellavista.ch 091 795 11 15Ciclo e svago www.bici.tcs.ch

40 club e soci | touring 18 | 27 ottobre 2011

›È una lettera densa di gratitudine quellache abbiamo ricevuto da Charles ed Elisa-beth Burdet di Ginevra, che qui riassumia-mo. All’inizio di giugno, i due coniugi «socidel TCS da più di 50 anni» rimangono inpanne con la loro vettura nel centro di Ate-ne: dal motore esce una densa nuvola di fumo nero! Riescono a raggiungere unastazione di servizio, dove si constata che i livelli dell’olio e dell’acqua sono normali.È chiaro allora che il guasto è serio.

Pronto soccorso | Ma per fortuna i Bur-det hanno il Libretto ETI e possono chiedereaiuto alla centrale d’intervento a Ginevra.Qui, una collaboratrice avverte il serviziodi soccorso stradale greco, che invia imme-diatamente sul luogo un pattugliatore. Lasua diagnosi: c’è una fuga dai tubi che fuo-riescono dal turbocompressore.

Impossibile eseguire una riparazione sulposto, la vettura viene rimorchiata pressoun concessionario di marca. Questi perònon ha in magazzino il pezzo di ricambio,per il cui arrivo dal Belgio occorre una settimana! A quel punto i coniugi Burdet riprendono contatto con la centrale ETI, la quale organizza immediatamente sia laprosecuzione del viaggio della coppia inGrecia e in Italia tramite due auto a noleg-gio, sia il successivo rimpatrio del loro vei-colo in Svizzera.

E pensare, precisano i due coniugi, che «avolte ritenevamo inutile pagare le quote annue» per questo servizio d’assistenza«d’importanza inestimabile»!‹ tg

Info TouringSe non avete ancora il Libretto ETI Europa o Mondopotete richiederlo al sito Internet www.eti.ch oppure al tel. 0844888 111.

ETI è sempre al vostro fiancoOgni estate migliaia di soci in vacanza all’estero hannobisogno dell’aiuto del Libretto ETI. Una testimonianza diretta della professionalità di questo servizio del TCS.

Restare in panne in un Paesestraniero genera ansia: per

fortuna c’è l’assistenza di ETI.

F1o

nlin

eIl futuro delTCS è gialloIl celebre logo del club subisce unleggero lifting, assumendo unaspetto più moderno. Inoltre saràassociato ad uno sfondo giallo, simbolo della continuità del TCS.

›Dal 1896, anno di fondazione delclub, il marchio del TCS ha subitovarie evoluzioni grafiche, pur con-servando la forma circolare e lostemma svizzero. Agli inizi, i raggidi una ruota di bicicletta, ornati dauna stella alpina, rendevano omag-gio ai ciclisti fondatori, riunitisi perpromuovere il cicloturismo in Sviz-zera. A partire dagli anni 30, con la diffusione dei veicoli a motore, ilTCS diventa la principale organiz-zazione al servizio degli automobili-sti. Muta di conseguenza anche ilmarchio: un volante si sostituiscegradualmente alla ruota di biciclet-ta e al simbolo delle nostre Alpi, cedendo il posto alle tre lettere ini-ziali del Touring Club Svizzero bennote a tutti.

Ora il nuovo logo – che sarà introdotto progressivamente entroil 2013 – assume un aspetto più mo-derno attraverso la messa in rilievodel cerchio metallico e a un tratta-mento più accurato della luce deicolori (nella foto). Sarà inoltre asso-ciato a uno sfondo giallo su tutti isupporti del marchio negli immobilidel TCS, quali i centri tecnici e diformazione di guida, i campeggi e ipunti di contatto delle Sezioni.

La scelta del giallo simbolizza, in-nanzitutto, l’attaccamento del cluballa sua principale missione: l’assi-stenza. Infatti, i famosi veicoli dellaPatrouille TCS sfoggiano questo colore dal 1957. Una missione che ilTCS intende confermare ed espan-dere ulteriormente in futuro tramiteprestazioni di prossimità, diretta-mente accessibili dai soci e riguar-danti tutti i campi della mobilità.‹

tg/ac

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27 ottobre 2011 | touring 18 | il punto 41

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Perlomeno sarà finalmente risanato il tratto sull’A1 tra Härkingen e Wiggertal.

Nell’ultimo finesettimana abbiamovotato. Appena insediate, le nuove Ca-

mere federali dovranno occuparsi in via de-finitiva della legge sulla CO2. Prima delleelezioni, il Consiglio Nazionale aveva anco-rato nella legge una soluzione per la qualeil TCS aveva lottato nell’interesse dei suoisoci. La tassa CO2 sui carburanti, promossadal Consiglio federale e confermata dalConsiglio degli Stati, era stata cancellata.In tal modo è stato eliminato un balzelloinutile, costoso e burocratico. Ma gli Statidevono ancora confermare la decisione adicembre. Ciò vale anche per le nuove rego-le volute dal Nazionale, secondo cui even-tuali tasse supplementari sulla CO2 dei carburanti non devono superare i cinque centesimi al litro. Il TCS ha lottato a favoredi questo limite massimo. Solo se sarà an-corato in questa forma nella legge defini-tiva sulla CO2, il club non collaborerà al referendum. Questa soluzione rende possi-bile destinare le entrate della FondazioneCentesimo per il Clima in modo efficienteed efficace a favore di progetti per la ridu-zione della CO2 in Svizzera e all’estero.

Il secondo complesso dossier riguarda ilfinanziamento delle infrastrutture di tra-sporto. L’iniziativa popolare lanciata dal-l’Associazione Traffico e Ambiente (ATA)vuole che circa i due terzi delle imposte nazionali prelevate dal traffico stradalesiano destinate ai trasporti pubblici. Maper il TCS è fuori questione. L’iniziativa èsottoposta al popolo senza controprogetto.

Tuttavia, il Dipartimento Leuthard vuolefar passare tutto il futuro finanziamentodell’infrastruttura ferroviaria come con-troprogetto all’iniziativa ATA. Il TCS saràcostretto ad opporsi a questa pratica e allamaggior parte dei contenuti della proposta.Il sovvenzionamento trasversale dei tra-sporti pubblici attraverso la strada è trop-po elevato anche nel progetto del Datec enon motivato nella fattispecie. Nei prossi-mi decenni la strada stessa avrà enormi esi-genze finanziarie, come dimostrano le codequotidiane su molte autostrade. Gli attualisoldi versati dalla strada alle NTFA do-vranno tornare ad essere usati per le stradenon appena possibile. Ed anche le sovven-zioni trasversali devono cessare. Su questopunto il TCS e i suoi alleati combatterannoin maniera ancor più intensa.

Il terzo dossier da affrontare sarà il risa-namento della galleria autostradale del SanGottardo. Il Touring Club Svizzero è favo-revole, ma propugna la costruzione del secondo tubo prima di avviare il risana-mento. In questo modo si risparmierannoanche centinaia di milioni di franchi perpredisporre un tracciato provvisorio e altremisure sostitutive. Ma soprattutto, si trat-ta di dare alle future generazioni un colle-gamento Nord-Sud molto più sicuro. Poichéci sentiamo responsabili per le oltre 20000persone che giornalmente attraversanola galleria stradale del San Gottardo.

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Tre grandi questioni politiche

Niklaus Lundsgaard-Hansen,presidente centrale del TouringClub Svizzero (TCS)

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Prezzi e prestazioni TCStelefono 0844888111 o www.tcs.ch

Affiliazione www.tcs.ch

Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rataTessera partner/giovani Fr. 44.–Non motorizzati Fr. 32.–Cooldown Club membercard Fr. 66.–Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.–Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della SezioneQuota per socio campeggiatore TCS(solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.–

(camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)

ETI TCS www.eti.ch

Europa motorizzato «Famiglia» Fr.103.–Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.–Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.–Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.–Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.–Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.–Spese di cura Europa Fr. 32.–Spese di cura fuori Europa Fr. 45.–

Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda

Per veicoli aziendaliSoccorso stradale da Fr. 134.–Protezione giuridica di circolazione da Fr.111.–

Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch

per tutta la famiglia Fr. 28.–20% di sconto per i titolari del Libretto ETI

ASSISTA TCS www.assista.ch

Assicurazione protezione giuridicaCircolazione «Ind.» Fr. 66.– «Fam.» Fr. 96.–Privata senza sottoscrivere la circolazione«Famiglia» Fr. 245.– «Individuale» Fr. 225.–Privata con circolazione già sottoscritta«Famiglia» Fr. 215.– «Individuale» Fr. 192.–Immobili Fr. 60.–

Auto TCS www.autotcs.ch

Responsabilità civile, casco parziale, cascocollisione, capitale incidente, protezione delbonus, danni di parcheggio 0800801800

Assicurazioni due ruotewww.assicurazionitcs.ch

Velo-Assistance. Con protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr.25.–*copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–*Moto-Assistance(soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–*Ai motociclisti in Svizzera e all’estero

* prezzi soci TCS

Carta di credito TCS

TCS MasterCard Gold Fr.100.–TCS MasterCard Fr. 50.–TCS MasterCard Load&Go Fr. 25.–TCS MasterCard COOLDOWN CLUB Fr. 0.–TCS MasterCard drive Fr. 50.–TCS American Express drive Gold Fr.100.–

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Page 42: Touring 18 / 2011 italiano

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Portata d’aria 215 m3/hPotenza assorbita deumidificatore 370 WattPotenza assorbita riscaldamento 830 WattCapacità di deumidificazione in 24h 20 litri (a 30º C, 80%)Temperatura d’esercizio 5-35° CCapacità tanica 5,5 litriEmissione sonora 45 dbScarico condensa tanica o tubo flessibileRiscaldamento attivabile e lampada a raggi UVTimer 1-14 oreDimensioni (L x P x A) 41 x 21 x 54,5 cmPeso 12,5 kg

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N. socio TCS: Data: Firma:Inviare il tagliando a: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 031 380 50 06; e-mail: [email protected]; se avete domande: TCS, «Touring Shop», tel. 031 380 50 15 (non si accettano ordinazioni telefoniche). Ditta partner/spedizione: Max Versand, 8340 Hinwil tramite posta, spedizione unicamente in Svizzera e nel Liechtenstein.

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– Cosa significa DAB+? DAB sta per Digital Audio Broadcasting e si tratta di

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– Potete naturlamente ascoltare la radio OUC– Grazie alle preselezioni, potete memorizzare le vostre stazioni radio– Con il lettore CD integrato, avete la possibilità di riprodurre o di farvi

svegliare con il vostro CD– L‘orologio sarà regolato automaticamente con la DAB+– Il telecomando è fornito con l‘apparecchio

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Connessione e dati tecniciSveglia con radio o CD Presa 3.5mm per cuffieAzionamento: tasti o telecomando Potenza 2x1.2WPreselezioni: 6 DAB / 6 FM Funzione SnoozeSleep-Timer DAB+, radio FMLettore CD Presa AUX-In, ad es. per lettore MP3Dimensioni cm (LxAxP) 25,5x10x9,5 Garanzia: 1 anno

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27 ottobre 2011 | touring 18 | la pagina dei lettori 45

impressumtouring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W.Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), Jacques- Olivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, MathiasWyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Karin Graniello (t), Irene Mikovcic-Christen (assistentecaporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeer strasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06.E-mail: [email protected]. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83141, totale:1325035. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 38721 16, fax 031 38721 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIECen tre d’impression Edipresse Lau sanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS,cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844888111; e-mail: [email protected]. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Tou-ring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Vignette autostradali a termineCredo che noi svizzeri possiamo benissimopagare 100 fr. per la «vignetta» autostrada-le, e si potrebbe gradualmente aumentarel’importo in relazione ai fabbisogni dellaConfederazione per le infrastrutture stra-dali. Per contro, introdurrei un sistema dicontrassegni a tempo determinato per gliutenti stranieri, come ad esempio in Au-stria. Il loro prezzo potrebbe essere piutto-sto elevato, tenuto conto dei pedaggi neipaesi che ci circondano, Germania esclusa.Per i frontalieri ci sarebbe un prezzo equo,visto che entrano in Svizzera per lavoro, manon certo gli odierni 40 fr. Franco Istria (@)

Basterebbe un cartello di «Stop»«Touring» 17/2011

L’articolo «A piedi e in bici sull’autostrada»mi ricorda pure l’entrata contromano nelleautostrade. Devo dire che l’urbanistica del-le nostre entrate autostradali non è dellemigliori, ma basterebbero dei gran car-telloni gialli con la scritta «Stop» come si vedono, ad esempio, in Slovenia. Anche iciechi si fermerebbero! Ma, ovviamente noisvizzeri vogliamo sempre essere diversi dagli altri... Giorgio Bassi, Lugano

Meglio spegnere i fari «Touring» 16/2011, il consulente

Voi scrivete che è permesso avvertire conun colpo di fari il conducente di un veicoloche proviene in senso inverso, in caso dinebbia o se di notte procede senza luci.Questo metodo, però, ha spesso come equi-voca conseguenza che chi sopraggiunge insenso contrario lo interpreta alla stregua diun saluto. Per contro, si ottiene molto piùsuccesso se si spengono per un attimo le

forum

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Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve èla lettera, maggiore è la probabilità che venga pubbli-cata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile in viare le lettere per e-mail: [email protected]. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione onlinedi «Touring» (www.touring.ch).

Calendario o album di foto personalizzatoRegalate ai vostri parenti o amici dei beiricordi creando dei doni personalizzati.In pochi minuti si scarica il software e sipuò approfittare di una vasta scelta diprodotti. Dai calendari agli album foto-grafici passando per una tazza o per i biglietti personalizzati per gli auguri. IlMigros Photo Service offre ad ognuno il regalo adatto. Rispondete alle nostretre domande e con un po’ di fortuna vin-cete il buono di 500 franchi.

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Le domande: 1. Quanto pesava la pepita d’oro

trovata in Australia nel 1854?2. Quanti anni ha lavorato al TCS

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Si possono fornire le risposte per posta (uni-camente su cartolina postale), tramite SMS owww.touring.ch, indicando sempre le propriegeneralità.

Concorso 16/11: il set Wenger (cronografo ecoltellino tascabile) è stato vinto da RudolfKarl Huebscher di Bioggio.

Condizioni di partecipazione: il concorso di«Touring» è aperto a tutti, ad eccezione deicollaboratori del TCS e dei loro famigliari. Ivincitori saranno estratti a sorte e avvertitiper iscritto. I premi non possono essere sosti-tuiti da una somma di denaro equivalente.Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Nonsarà possibile ricorrere alle vie legali.

Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna;SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte osu www.touring.ch Termine d’invio: 13 novembre 2011

proprie luci, poiché quasi immediatamenteil conducente che si incrocia ne realizza laragione. Richard Wagner, Zurigo

Grande accoglienza al Bellavista Di recente abbiamo trascorso qualchegiorno all’hotel «Bellavista» del TCS a Vira.Siamo rimasti toccati dall’accoglienza deldirettore, Giovanni Gazzola. Grazie alla suaallegria e gentilezza durante l’intero sog-giorno e grazie ai collaboratori sempre disponibili, questi giorni resteranno indi-menticabili. Un plauso speciale all’ottimacucina. I pasti, approntati con amore, ser-viti con cura e gustati con una vista indi-menticabile sul Verbano, sono stati un veropiacere. Ortrud Frischknecht, Walenstadt

Il buon servizio dei taxi milanesi«Touring» 17/2011

Mentre mi rallegro dell’alta posizione inclassifica ottenuta da Milano nel test euro-peo dei taxi, mi sorprendo che l’indagineabbia tralasciato città come Amsterdam,Copenaghen, Londra, Sofia, Atene, Berna,Stoccolma e Belgrado. La continua ricercadel mio radio-taxi (Yellowtaxi) è la soddi-sfazione della clientela, attraverso la cor-rettezza, la gentilezza e la disponibilità deisuoi autisti, l’accettazione di carte di credi-to e bancomat, la pulizia delle 1300 auto el’efficienza nel reperire nel più breve tempopossibile il taxi libero più vicino.

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27 ottobre 2011 | touring 18 | la pagina dei lettori 45

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46 l’incontro | touring 18 | 27 ottobre 2011

re la sicurezza, stiamo mettendo a punto unsistema di allarme che emette un fischioquando qualcuno s’impadronisce della bi-cicletta.

Con il suo look ispirato al coltellino svizzero,Voltitude non passa inosservata. Perché un design così elaborato?Perché l’estetica rappresenta un compo-nente importante della decisione d’acquisto.L’acquirente potenziale deve poter dire: «Mici vedo bene sopra». Sin dall’inizio ci siamoassicurati i servigi di un designer e il look«coltellino svizzero» è apparso a progetto in corso. La gente lo adora, specialmente gli stranieri che vanno pazzi per lo «Swissmade».

A proposito, a che punto siete con la fase dicommercializzazione?Abbiamo presentato Voltitude lo scorsomarzo al Salone internazionale dell’auto-mobile di Ginevra. Da allora, sono state registrate 1200 pre-ordinazioni, una partenon trascurabile delle quali in provenienzadagli Stati Uniti e dall’Italia. I primi esem-plari usciranno dalla catena di montaggionel marzo del 2012. Privilegeremo la vendi-ta via Internet, come pure tramite i conces-sionari d’auto.

Scusi, ma non sarebbe più sensato venderetramite il canale dei negozi di biciclette?Il nostro pubblico-tipo sono gli automobi-listi che quotidianamente restano bloccatiin colonna. A questi vogliamo dimostrareche la bicicletta elettrica è ineguagliabileper spostarsi rapidamente in città, in par-ticolare per i tragitti inferiori ai dieci chi-lometri al giorno.

Secondo lei, l’avanzata della bici elettrica si confermerà? Assolutamente sì. Pensate solo che diecianni fa la bici elettrica non esisteva, mentreoggi se ne fabbricano nel mondo 25 milionidi esemplari all’anno. Questo progresso im-pressionante proseguirà sotto la spinta deiPaesi asiatici, che stanno cercando un so-stituto agli scooter a due tempi, nettamentetroppo inquinanti. Dal canto suo, l’Europaapprofitta di questa innovazione arrivatadall’Asia con la possibilità di approvvigio-narsi di componenti a prezzi interessanti. Abreve, ciò contribuirà a un calo dei prezzidi vendita in Svizzera. «

Intervista: Jacques-Olivier Pidoux

Eric Collombin ha ideato una bici elettrica innovatrice, ripiegabile e maneggevole. Con un design da «coltellinosvizzero», si rivolge a una clientela urbana esigente.

gia. E una volta arrivati in ufficio o a casa,la si depone comodamente in un armadio oin un angolo.

Si evita così di lasciarla in strada…Esattamente. Il rischio di furto è la ragioneprincipale che dissuade la gente dal com-prare una bici elettrica. Se si risolve il pro-blema, sono convinto che il numero di ac-quirenti salirà verticalmente. Per migliora-

»C’è già una pletora di bici elettriche sul mercato. In cosa Voltitude si distinguedalla concorrenza?Eric Collombin: La differenza sta nel mecca-nismo che permette di ripiegare e dispiega-re la bici con una sola mano in un secondo.Così anche le persone con una borsa o chetengono per mano un bambino non hannobisogno di lasciare andare tutto. In moda-lità ripiegata, la bici si tira come una vali-

La bici elettrica per... automobilisti

Eric Collombin presenta Voltitude, la bici elettrica ripiegabile in un secondo.

In pilloleNato in una famiglia di inventori, Eric Collombin (42 anni) ha ideato la bici elettrica Voltitude assiemeal padre, l’ingegnere André-Marcel Collombin. Di professione consulente di marketing, ha lavoratoper numerosi marchi orologieri. Padre di tre figli, èappassionato di automobili, tra le quali preferisce laPorsche Carrera.

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