Touring 14 / 2014 italiano

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36 Quiz & concorsi: un soggiorno spa, uno smartphone e un Surface Pro Tecnologia apprezzata Tocco elvetico in ogni vettura 6 16 Test Mini Cooper D L’auto culto riceve un nuovo motore diesel a tre cilindri. 20 Passeggiare a Maiorca Gustare lentamente la natura e alla sera relax nelle finca. 32 Nuova professione Operatori di comunicazione con la clientela. Forma di mobilità Progetto pilota Caki-Bike 14 Famiglia von Grünigen Il camping come lezione di vita 26 touring Il giornale della mobilità 21 agosto 2014 www.touring.ch GAA 1214 Vernier 14 2014

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Il giornale della mobilità, edizione del 21 agosto 2014

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36 Quiz & concorsi: un soggiorno spa, uno smartphone e un Surface Pro

Tecnologia apprezzata

Tocco elveticoin ogni vettura 6

16 Test Mini Cooper DL’auto culto riceve un nuovomotore diesel a tre cilindri.

20 Passeggiare a MaiorcaGustare lentamente la naturae alla sera relax nelle finca.

32 Nuova professioneOperatori di comunicazionecon la clientela.

Forma di mobilità

Progetto pilotaCaki-Bike 14Famiglia von Grünigen

Il camping comelezione di vita 26

touringIl giornale della mobilità

21 agosto 2014 www.touring.ch GAA 1214 Vernier

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3editoriale e sommario | touringn.14 | 21 agosto 2014

militari. Questa ditta di Arbon produsse dal 1897 al 1984soprattutto veicoli utilitari. Poi la leggendaria Dufaux,con ben 26,4 litri di cilindrata, che registrò il record divelocità di 156,6 km/h. Uno dei veicoli elvetici più disuccesso fu il Turicum, che però venne prodotto solo in1000 esemplari. Negli anni Sessanta, grazie alle esclusi-ve Monteverdi, la Svizzera poté profilarsi sul mercatodelle auto sportive.

I fabbricanti svizzeri di automobili non sono riusciti adaffermarsi, soprattutto perché i grandi marchi all’esterosi erano già dapprima concentrati sulla produzione dimassa. Un vero peccato per il nostro Paese!

Felix Maurhofer, caporedattore

La Svizzera che produceva automobili

Il tema centrale sul quale ci concentriamo in questonumero sono i fornitori svizzeri dell’industria auto-mobilistica. Questi ultimi rappresentano un fattore

economico non indifferente e un datore di lavoro impor-tante nel nostro Paese. In più danno un notevole contri-buto innovativo all’industria automobilistica. Purtroppo,ci si dimentica facilmente che in Svizzera una volta esi-stevano oltre 90 costruttori di auto, la maggior parte deiquali sono spariti dalla faccia della terra dopo la SecondaGuerra Mondiale. In questa edizione approfondiamoanche questo tema. Nonostante ciò desidero anticiparvialcune chicche. Ogni svizzero di una certa età si può di certo ricordare dell’autopostale Saurer e dei camion

attualità4 Una miscellanea di notizie

dal mondo della mobilità.

società e mobilità13 Pagaiare in piedi sul lago: svago

e attività sportiva alla moda.13 Il consulente: danni da grandine,

far riparare l’auto o liquidazione?14 Le famiglie moderne si spostano

ora in Caki-Bike.

test e tecnica16 Test Mini Cooper D, una nuova

generazione tra retrò e moderno.19 Formula 1 e autovetture di serie:

sinergie tra gare e produzione.

Prove e novità18 Mercedes C 220 Bluetec.18 Mercedes GLA 250 4Matic.

viaggi e tempo libero20 Isola di Maiorca, tra passeggiate

e soggiorni in finca.23 Il Parco Nazionale Svizzero

festeggia i cento anni.25 Norimberga e Bamberga, nuclei

storici affascinanti della Franconia.

La Svizzera, Paese d’auto6 Uno sguardo dietro le quinte dei

fornitori nell’industria automobilistica.9 Storia svizzera dell’auto: il costruttore

Martini, oltre a molti progressi tecnici.10 Intervista al ticinese Marco Piffaretti

che con Protoscar si occupa di prototipi di autovetture sportive.

campeggio26 Le vacanze del già campione

di sci Mike von Grünigen.29 Il campeggio TCS a Gordevio,

ideale per le varie attività in Ticino.31 Ritratto del TCS Camping Club

di Sciaffusa.

club e soci32 Intervista a due impiegate TCS e

alla loro formatrice per il mestieredi operatrici in comunicazione.

35 prezzi e contatti TCS36 quiz & concorsi 37 la pagina dei lettori, impressum38 l’incontro: Christoph Kunz,

oro alle Paralimpiadi di Sochi.

touring

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foto

Pia

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nsc

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DOSSIER

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militari. Questa ditta di Arbon produsse dal 1897 al 1984soprattutto veicoli utilitari. Poi la leggendaria Dufaux,con ben 26,4 litri di cilindrata, che registrò il record divelocità di 156,6 km/h. Uno dei veicoli elvetici più disuccesso fu il Turicum, che però venne prodotto solo in1000 esemplari. Negli anni Sessanta, grazie alle esclusi-ve Monteverdi, la Svizzera poté profilarsi sul mercatodelle auto sportive.

I fabbricanti svizzeri di automobili non sono riusciti adaffermarsi, soprattutto perché i grandi marchi all’esterosi erano già dapprima concentrati sulla produzione dimassa. Un vero peccato per il nostro Paese!

Felix Maurhofer, caporedattore

La Svizzera che produceva automobili

Il tema centrale sul quale ci concentriamo in questonumero sono i fornitori svizzeri dell’industria auto-mobilistica. Questi ultimi rappresentano un fattore

economico non indifferente e un datore di lavoro impor-tante nel nostro Paese. In più danno un notevole contri-buto innovativo all’industria automobilistica. Purtroppo,ci si dimentica facilmente che in Svizzera una volta esi-stevano oltre 90 costruttori di auto, la maggior parte deiquali sono spariti dalla faccia della terra dopo la SecondaGuerra Mondiale. In questa edizione approfondiamoanche questo tema. Nonostante ciò desidero anticiparvialcune chicche. Ogni svizzero di una certa età si può di certo ricordare dell’autopostale Saurer e dei camion

attualità4 Una miscellanea di notizie

dal mondo della mobilità.

società e mobilità13 Pagaiare in piedi sul lago: svago

e attività sportiva alla moda.13 Il consulente: danni da grandine,

far riparare l’auto o liquidazione?14 Le famiglie moderne si spostano

ora in Caki-Bike.

test e tecnica16 Test Mini Cooper D, una nuova

generazione tra retrò e moderno.19 Formula 1 e autovetture di serie:

sinergie tra gare e produzione.

Prove e novità18 Mercedes C 220 Bluetec.18 Mercedes GLA 250 4Matic.

viaggi e tempo libero20 Isola di Maiorca, tra passeggiate

e soggiorni in finca.23 Il Parco Nazionale Svizzero

festeggia i cento anni.25 Norimberga e Bamberga, nuclei

storici affascinanti della Franconia.

La Svizzera, Paese d’auto6 Uno sguardo dietro le quinte dei

fornitori nell’industria automobilistica.9 Storia svizzera dell’auto: il costruttore

Martini, oltre a molti progressi tecnici.10 Intervista al ticinese Marco Piffaretti

che con Protoscar si occupa di prototipi di autovetture sportive.

campeggio26 Le vacanze del già campione

di sci Mike von Grünigen.29 Il campeggio TCS a Gordevio,

ideale per le varie attività in Ticino.31 Ritratto del TCS Camping Club

di Sciaffusa.

club e soci32 Intervista a due impiegate TCS e

alla loro formatrice per il mestieredi operatrici in comunicazione.

35 prezzi e contatti TCS36 quiz & concorsi 37 la pagina dei lettori, impressum38 l’incontro: Christoph Kunz,

oro alle Paralimpiadi di Sochi.

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Foto di copertina:Keystone

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In questo modo il viaggio in automobileattraverso Austria e Italia diventa più co-modo. Il TCS permette di pianificare ilpagamento dei pedaggi autostradali giàin Svizzera. In molti punti di contatto delclub in tutto il Paese infatti si possonocomprare la Viacard italiana oppure il«bollino» autostradale austriaco già pri-ma di partire.

Sulle autostrade del nostro vicinoorientale ogni veicolo a motore fino a 3,5tonnellate necessita di un contrassegno.I punti di contatto del TCS propongono i

Pagare già in Svizzera alcuni pedaggi autostradali esteri

«bollini» della durata di dieci giorni, duemesi o un anno.

Con la Viacard si possono invece paga-re le autostrade in Italia. La carta magne-tica prepagata può essere utilizzata adogni casello come pure ad ogni uscita autostradale. I possessori di queste cartehanno a disposizione delle corsie a lororiservate e dunque il pagamento risultapiù veloce. La carta prepagata è disponi-bile in tre versioni (25, 50 oppure 75 eu-ro) ed è in vendita in alcuni punti di con-tatto del TCS. dno

Autoscuola Per la prima volta quattro sezioni TCS della Svizzera centrale – e precisamente Svitto,Uri, Waldstätte e Zugo – hanno svolto assieme il sempre ben apprezzato campo per giovani conducentiin Ticino. 60 partecipanti si sono così preparati in modo ottimale all’esame per ottenere la patente.

L’APP FARE LA VALIGIA SENZA STRESS GRAZIE A UNA CHECKLIST DA VIAGGIO

Nell’eccitazione della partenza, capitaspesso di dimenticare a casa importantieffetti personali. E una volta sul posto,che fatica correre nei negozi nella spe-ranza di trovare l’oggetto mancante.Fortunatamente, la speciale applicazio-

ne «Checklist vacanze pro» elenca tutti gli oggetti daportare con sé. Essa propone delle liste personalizzate adipendenza che siate uomo o donna, con o senza bam-bini, del mezzo di trasporto, della destinazione balnea-re o invernale. Davvero impossibile dimenticare qual-cosa da mettere in valigia. L’app fornisce anche consiglipratici: verificare la validità del passaporto, lasciare lechiavi al vicino, chiudere l’acqua.

Gratuita su App Store, per iPhone, in italiano, francese, tedesco e inglese.

Opuscolo: restare mobili nonostante limitazioni fisiche

In Svizzera ci sono decine di migliaia dipersone con limitazioni fisiche perma-nenti o dovute all’età. Perciò, in collabo-razione con la Fondazione svizzera perparaplegici e la Fondazione svizzera peril bambino affetto da paralisi cerebrale,il TCS ha pubblicato l’opuscolo «Mobilesenza limiti», che presenta le opzioniper i singoli interessati. Vi invitiamo aleggere anche l’intervista con il vincito-re delle Paralimpiadi Christoph Kunz apagina 38. L’info-guida è disponibile initaliano, francese e tedesco e può essereordinata gratuitamente (www.infogui-da.tcs.ch), scaricata in formato PDF su www.paraplegia.ch oppure ritiratapresso i punti di contatto del TCS. dno

Il gruppo VW tallonaToyota; miglioramentianche in coda

L’ambizioso gruppo Volkswagen sem-bra ben piazzato per togliere lo scettrodi primo costruttore automobilistico a Toyota entro fine anno. Nel primosemestre, concedeva solo circa 30000veicoli al leader nipponico. Con unaproduzione già vicina ai 5 milioni diveicoli, le due società sono in ogni casolanciate al raggiungimento dell’obietti-vo di quest’anno: superare l’asticellasimbolica dei 10 milioni, una cifra maivista nel settore automobilistico. Lonta-no da questo scontro tra titani moltoredditizi – anche se qui VW può ancorafare progressi – si notano segni di cresci-ta per Ford Europa e Peugeot-Citroën,ritornati per poco nelle cifre nere. MOH

Lo spettacolo autunnale delle Alpi vodesi

Nella visita, che viene organizzatadai viticoltori dell’Appellation Ollon,gli interessati scoprono i vigneti, gli stupendi paesaggi e visitano lenumerose cantine, in cui possonodegustare oltre 100 vini e specialitàculinarie – www.vin-ollon.ch.

Durante il fine settimana del 20–22 settembre ha luogo a Gryon ilFestival del fungo. Un piacere so-praffino per tutti gli appassionati dei funghi, che setacciano la regionealla ricerca degli esemplari più belli einfine fanno controllare il loro pre-zioso bottino ai professionisti. Sonopreviste anche specialità culinariecon funghi e workshop di cucina – www.villarsgryon.ch.

Chi pernotta sino al 26 ottobre aVillars, Gryon o Les Diablerets, ap-profitta della Free Access Card chepropone 30 attività e trasporti pub-blici gratuiti; chi compie escursionidi un giorno ottiene riduzioni – www.free-access.ch. Bü

touring | attualitàn.14 | 21 agosto 2014

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L’epatite, una malattia che porta adun’infiammazione del fegato e a volte adaltre complicazioni, è generalmente pro-vocata da un virus, raramente da parassi-ti. Occorre prevedere che in alcune desti-nazioni di vacanza il rischio di contrarrel’epatite risulta maggiore. In genere sitratta del tipo B, ma non solo. Le regionituristiche con un rischio maggiore dicontagio sono in particolare Asia, Africa,parte delle Americhe così come il MedioOriente. Gli agenti patogeni possono es-sere trasmessi tramite piccoli tagli oppu-re altre ferite. Anche le incisioni sul corpoe i tatuaggi possono aumentare il rischio.

Siringhe sporche sono un’altra via di tra-smissione. Spesso il contagio avviene at-traverso liquidi corporei a causa di sessonon protetto.

Prima di partire per un viaggio all’este-ro si dovrebbe parlare per tempo con ilmedico di famiglia sulla possibilità di unavaccinazione contro l’epatite.

Un’altra raccomandazione: consuma-re solamente frutta sbucciata così comepure pietanze cotte. Bere unicamente bi-bite che sono riempite industrialmente edunque sigillate. Sono consentiti ancheliquidi bolliti. È meglio rinunciare ai cu-betti di ghiaccio in tutte le bibite. az

È una nuova cifra record: sia i conducenti(94%) che i passeggeri anteriori (93%)usano di più le cinture di sicurezza. Lo di-mostra il censimento rappresentativodell’Ufficio prevenzione infortuni (upi)sulla quota di persone che allacciano lacintura. Rispetto all’anno precedente,queste cifre sono aumentate di due puntipercentuali raggiungendo così valori record. Anche sui sedili posteriori i pas-

seggeri allacciano di più le cinture (77%),anche se negli ultimi anni non è riscon-trabile un vero e proprio aumento.

Questo sondaggio upi mostra un qua-dro variabile a seconda della regione.L’obbligo d’indossare la cintura davanti,introdotto nel 1981, viene rispettato dal94 percento dei conducenti nella Svizze-ra tedesca, dal 90 percento nella Svizzeraromanda e dall’83 in Ticino. dno

Chi si reca in località con un alto rischio diepatite, dovrebbe fare attenzione anche a ciò chebeve e mangia.

94%Il 94% di tutti gli automobilistiin Svizzera allac-cia le cinture di sicurezza.

■ A piedi■ In auto con i genitori■ Con i mezzi pubblici

La nuova domanda:Avete già trascorso vacanze in campeggio?

La vostra opinione ci interessa!Potete partecipare ai nostri sondaggionline pubblicati regolarmente sulsito web www.touring.ch

Più automobilisti con le cinture allacciate

70%

6%

24%

Vacanze e rischio epatite: la vaccinazione protegge

Il bus 100% ecologicoarriva in SvizzeraIl bus TOSA è stato provato sullalinea 5 dei Trasporti pubbliciginevrini con successo. Si ricaricain quindici secondi ad ogni fermata grazie ad un bracciomeccanico, inoltre fa il pienod’energia al capolinea o in garage.

Escursione estiva al mini-BallenbergNel Canton Berna e precisamen-te a Ferenbalm, si possono sco-prire delle autentiche case con-tadine d’altri tempi. Una buonaoccasione per visitare il museoAlthuus, una specie di mini-Ballenberg approfittando delperiodo estivo.

«Touring» su iPadPotete scaricare sul vostro iPadquesta edizione di «Touring». Laversione per il tablet è arricchitada elementi multimediali quali video, gallerie di immagini oppure collegamenti a Internet.

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5attualità | touringn.14 | 21 agosto 2014

In questo modo il viaggio in automobileattraverso Austria e Italia diventa più co-modo. Il TCS permette di pianificare ilpagamento dei pedaggi autostradali giàin Svizzera. In molti punti di contatto delclub in tutto il Paese infatti si possonocomprare la Viacard italiana oppure il«bollino» autostradale austriaco già pri-ma di partire.

Sulle autostrade del nostro vicinoorientale ogni veicolo a motore fino a 3,5tonnellate necessita di un contrassegno.I punti di contatto del TCS propongono i

Pagare già in Svizzera alcuni pedaggi autostradali esteri

«bollini» della durata di dieci giorni, duemesi o un anno.

Con la Viacard si possono invece paga-re le autostrade in Italia. La carta magne-tica prepagata può essere utilizzata adogni casello come pure ad ogni uscita autostradale. I possessori di queste cartehanno a disposizione delle corsie a lororiservate e dunque il pagamento risultapiù veloce. La carta prepagata è disponi-bile in tre versioni (25, 50 oppure 75 eu-ro) ed è in vendita in alcuni punti di con-tatto del TCS. dno

Autoscuola Per la prima volta quattro sezioni TCS della Svizzera centrale – e precisamente Svitto,Uri, Waldstätte e Zugo – hanno svolto assieme il sempre ben apprezzato campo per giovani conducentiin Ticino. 60 partecipanti si sono così preparati in modo ottimale all’esame per ottenere la patente.

L’APP FARE LA VALIGIA SENZA STRESS GRAZIE A UNA CHECKLIST DA VIAGGIO

Nell’eccitazione della partenza, capitaspesso di dimenticare a casa importantieffetti personali. E una volta sul posto,che fatica correre nei negozi nella spe-ranza di trovare l’oggetto mancante.Fortunatamente, la speciale applicazio-

ne «Checklist vacanze pro» elenca tutti gli oggetti daportare con sé. Essa propone delle liste personalizzate adipendenza che siate uomo o donna, con o senza bam-bini, del mezzo di trasporto, della destinazione balnea-re o invernale. Davvero impossibile dimenticare qual-cosa da mettere in valigia. L’app fornisce anche consiglipratici: verificare la validità del passaporto, lasciare lechiavi al vicino, chiudere l’acqua.

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Opuscolo: restare mobili nonostante limitazioni fisiche

In Svizzera ci sono decine di migliaia dipersone con limitazioni fisiche perma-nenti o dovute all’età. Perciò, in collabo-razione con la Fondazione svizzera perparaplegici e la Fondazione svizzera peril bambino affetto da paralisi cerebrale,il TCS ha pubblicato l’opuscolo «Mobilesenza limiti», che presenta le opzioniper i singoli interessati. Vi invitiamo aleggere anche l’intervista con il vincito-re delle Paralimpiadi Christoph Kunz apagina 38. L’info-guida è disponibile initaliano, francese e tedesco e può essereordinata gratuitamente (www.infogui-da.tcs.ch), scaricata in formato PDF su www.paraplegia.ch oppure ritiratapresso i punti di contatto del TCS. dno

Il gruppo VW tallonaToyota; miglioramentianche in coda

L’ambizioso gruppo Volkswagen sem-bra ben piazzato per togliere lo scettrodi primo costruttore automobilistico a Toyota entro fine anno. Nel primosemestre, concedeva solo circa 30000veicoli al leader nipponico. Con unaproduzione già vicina ai 5 milioni diveicoli, le due società sono in ogni casolanciate al raggiungimento dell’obietti-vo di quest’anno: superare l’asticellasimbolica dei 10 milioni, una cifra maivista nel settore automobilistico. Lonta-no da questo scontro tra titani moltoredditizi – anche se qui VW può ancorafare progressi – si notano segni di cresci-ta per Ford Europa e Peugeot-Citroën,ritornati per poco nelle cifre nere. MOH

Lo spettacolo autunnale delle Alpi vodesi

Nella visita, che viene organizzatadai viticoltori dell’Appellation Ollon,gli interessati scoprono i vigneti, gli stupendi paesaggi e visitano lenumerose cantine, in cui possonodegustare oltre 100 vini e specialitàculinarie – www.vin-ollon.ch.

Durante il fine settimana del 20–22 settembre ha luogo a Gryon ilFestival del fungo. Un piacere so-praffino per tutti gli appassionati dei funghi, che setacciano la regionealla ricerca degli esemplari più belli einfine fanno controllare il loro pre-zioso bottino ai professionisti. Sonopreviste anche specialità culinariecon funghi e workshop di cucina – www.villarsgryon.ch.

Chi pernotta sino al 26 ottobre aVillars, Gryon o Les Diablerets, ap-profitta della Free Access Card chepropone 30 attività e trasporti pub-blici gratuiti; chi compie escursionidi un giorno ottiene riduzioni – www.free-access.ch. Bü

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7dossier | touringn.14 | 21 agosto 2014

gente d’azienda. È richiesta la massimaprecisione e affidabilità, così come lapossibilità di poter produrre e fornirecomponenti singole in gran quantità.

Le aziende interpellate vogliono rima-nere fedeli alla Svizzera perché offremolti vantaggi. Nonostante ciò proprio legrandi imprese hanno filiali sparse in tut-to il mondo. È importante per essere ilpiù possibile vicino ai clienti. Ciò riguar-da anche l’azienda Lantal di Langenthal.L’impresa posizionata in un mercato spe-cialistico di nicchia si è trasformata da fi-landa di lino fondata nel 1886 a fornitoreleader a livello mondiale di tappetini etessuti per aerei, bus e treni. La ditta diLangenthal ha addirittura arredato an-che Air Force One con i suoi tappetini e irivestimenti dei sedili. E per gli autopo-stali, Lantal ha anche ideato un propriotessuto. Ciononostante: «Nel settore automobilistico i requisiti di sicurezza equalità per i tessuti non sono così severicome nell’industria dei trasporti. Perquesto non varrebbe la pena produrre in Svizzera», afferma il portavoce GuidoGander.

Un sacco di ordinazioniI libri delle ordinazioni dei fornitorisvizzeri sono di nuovo pieni. E dopo solocinque anni dall’imprevista e grave crisidell’euro non è un’ovvietà. Allora il volu-me di ordinazioni era crollato, ad esem-pio per Feintool di circa il 30 percento.Ma la situazione è stata di nuovo ribalta-ta. Nel 2010 sempre Feintool ha registra-to un fatturato di 338 milioni di franchi.«Nei prossimi anni prevediamo una cre-scita di circa il dieci percento l’anno»,spiega il responsabile delle finanze diFeintool Thomas Bögli. E a medio termi-ne si punta a un fatturato di 600 milioni.Ma allora perché ci si rende appena contodi questo settore? «Non fabbrichiamoprodotti che il consumatore vede», è laspiegazione di Bögli. E anche questo set-tore industriale non dispone nemmenodi una potente associazione di categoria.Sarebbe utile anche solo per la visibilitàpubblica e gli interessi politici. Data lamolteplicità delle aziende, non tutti ap-profittano della presenza in Svizzera,bensì ne subiscono anche gli svantaggi.Ad esempio quando le materie prime im-portate rimangono bloccate nottetempoin dogana. Dino Nodari

foto

Din

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od

ari,

ald

◾ Ditta: Glutz◾ Sede centrale: Soletta◾ Anno di fondazione: 1863◾ Dipendenti: 240/300

(Svizzera/totale)◾ Prodotti: dalle maniglie delle

porte ai sistemi di accessobiometrici e a complessecomponenti industriali.

◾ Cifra d’affari: 63 milioni difranchi (2013)

◾ Ditta: Feintool◾ Sede centrale: Lyss◾ Anno di fondazione: 1959◾ Dipendenti: 350/2000

(Svizzera/totale)◾ Prodotti: fornitori specializ-

zati di componenti per le autonel campo della tranciaturafine e della modellazione.

◾ Cifra d’affari: 436 milioni difranchi (2013)

◾ Ditta: Lantal◾ Sede centrale: Langenthal◾ Anno di fondazione: 1886◾ Dipendenti: 332/373

(Svizzera/totale)◾ Prodotti: design e produzione

di tessuti per aerei, bus e treni così come arredamento interno executive.

◾ Cifra d’affari: 99 milioni difranchi (2013)

Molteplicità: dalle serrature ai pezzi del cambio

L’operaio specia-lizzato SteffenKeil da Feintool a Lyss.

touring | dossiern.14 | 21 agosto 2014

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Successo dietro le quinte | Non importa se Audi, BMW o Toyota: nelmondo l’industria automobilistica si affida alla tecnologia svizzera. Il settore dei fornitori di componenti per auto è molto apprezzato.

Nello stabilimento di produzio-ne l’aria è calda e afosa e il ru-more spacca i timpani. Nonc’è dubbio, qui si fabbrica in

grande stile per il mercato mondiale. An-che se in Svizzera ormai non si costrui-scono più auto di serie, la piazza di pro-duzione elvetica è importante per l’interosettore automobilistico. «In tutto il mon-do una nostra componente è nascosta inquasi ogni auto», afferma con malcelatoorgoglio il capo delle finanze di FeintoolThomas Bögli. L’azienda di Lyss, fondatanel 1959, si è concentrata sempre di più epoi completamente sul mercato automo-bilistico. A Lyss e nel mondo intero i col-laboratori sviluppano e producono com-ponenti per il cambio, le cinture di sicu-rezza, gli airbag o i sedili. Ed è solo l’iniziodella lista.

Made in SwitzerlandMentre l’industria orologiera svizzera ènota in tutto il mondo, i fornitori di com-ponenti per automobili operano lontanodai riflettori. Il settore comunque non èda sottovalutare, come dimostra unostudio dell’ETH di Zurigo. Ben 24000 di-pendenti in oltre 300 aziende creano unfatturato di 9 miliardi di franchi. Il setto-re tuttavia mostra un quadro poco unita-rio: ci sono aziende minuscole accanto agruppi internazionali, ditte che dedicanosolo un reparto all’industria automobili-stica e altre invece che si orientano uni-camente verso di essa. Anche gli articoliprodotti sono molto diversi tra loro. Leserrature, i tappetini o le minuscole com-ponenti per i motori «Made in Switzer-land» hanno comunque qualcosa in co-mune. Un enorme sapere e un’abilità ma-nuale. E non solo Feintool può vantarsi dimettere la sua tecnologia in quasi ogni

In ogni auto c’è un po’di tecnologia svizzera

auto. Anche le note imprese Autoneum oEms-Chemie sono dei fornitori svizzeridi livello mondiale, i cui prodotti sonoutilizzati in quasi tutti i veicoli.

I requisiti richiesti alle aziende sono al-ti e la pressione è palpabile. È richiesta laprecisione svizzera, una fornitura il piùveloce possibile e il tutto a prezzi vantag-giosi. Inoltre i fabbricanti di auto esigonoanche delle costose certificazioni delleaziende fornitrici. E nonostante ciò an-che le piccole e medie imprese riescono atener testa al mercato.

Sono necessarie grandi quantitàA questo proposito, un esempio è rappre-sentato dall’impresa Glutz. L’azienda fa-miliare di Soletta è stata fondata nel 1863e si è specializzata nelle serrature e nellearmature. Dagli anni Settanta, Glutz pro-duce anche componenti per l’industria

automobilistica. «Spesso i nostri prodottinon li forniamo direttamente ai grandiproduttori, bensì ai grandi fornitori comeBosch o Thyssen Krupp», spiega il diri-gente d’azienda Werner Gertsch. OggiGlutz ottiene il 57% del suo fatturato nelsettore componenti industriali. Così adesempio a Soletta viene prodotta unapiccola puleggia, che permette la tecnicastart-stop nei veicoli, un altro prodotto è un meccanismo per la chiusura del tettuccio per i cabriolet di Aston Martin.«Per noi il fatto che non esistono più pro-duttori svizzeri di auto non è uno svan-taggio», afferma Gertsch. Questo campodi affari è internazionale e i prodotti vengono forniti nel mondo intero. «I fab-bricanti di auto puntano su un miglior rapporto qualità-prezzo, non è dunquenecessario cercare un vantaggio produ-cendo localmente», ne è convinto il diri-

Paragone tra forniture auto e industria orologiera(stato 2013)

Cifra d’a�ari:

9 mia. fr.Cifra d’a�ari:

22 mia. fr.

Grafico: TCS Visuell, Fonti: swiss CAR/Federazione dell‘industria orologiera svizzera (FH)

58000dipendenti

24000dipendenti

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gente d’azienda. È richiesta la massimaprecisione e affidabilità, così come lapossibilità di poter produrre e fornirecomponenti singole in gran quantità.

Le aziende interpellate vogliono rima-nere fedeli alla Svizzera perché offremolti vantaggi. Nonostante ciò proprio legrandi imprese hanno filiali sparse in tut-to il mondo. È importante per essere ilpiù possibile vicino ai clienti. Ciò riguar-da anche l’azienda Lantal di Langenthal.L’impresa posizionata in un mercato spe-cialistico di nicchia si è trasformata da fi-landa di lino fondata nel 1886 a fornitoreleader a livello mondiale di tappetini etessuti per aerei, bus e treni. La ditta diLangenthal ha addirittura arredato an-che Air Force One con i suoi tappetini e irivestimenti dei sedili. E per gli autopo-stali, Lantal ha anche ideato un propriotessuto. Ciononostante: «Nel settore automobilistico i requisiti di sicurezza equalità per i tessuti non sono così severicome nell’industria dei trasporti. Perquesto non varrebbe la pena produrre in Svizzera», afferma il portavoce GuidoGander.

Un sacco di ordinazioniI libri delle ordinazioni dei fornitorisvizzeri sono di nuovo pieni. E dopo solocinque anni dall’imprevista e grave crisidell’euro non è un’ovvietà. Allora il volu-me di ordinazioni era crollato, ad esem-pio per Feintool di circa il 30 percento.Ma la situazione è stata di nuovo ribalta-ta. Nel 2010 sempre Feintool ha registra-to un fatturato di 338 milioni di franchi.«Nei prossimi anni prevediamo una cre-scita di circa il dieci percento l’anno»,spiega il responsabile delle finanze diFeintool Thomas Bögli. E a medio termi-ne si punta a un fatturato di 600 milioni.Ma allora perché ci si rende appena contodi questo settore? «Non fabbrichiamoprodotti che il consumatore vede», è laspiegazione di Bögli. E anche questo set-tore industriale non dispone nemmenodi una potente associazione di categoria.Sarebbe utile anche solo per la visibilitàpubblica e gli interessi politici. Data lamolteplicità delle aziende, non tutti ap-profittano della presenza in Svizzera,bensì ne subiscono anche gli svantaggi.Ad esempio quando le materie prime im-portate rimangono bloccate nottetempoin dogana. Dino Nodari

foto

Din

o N

od

ari,

ald

◾ Ditta: Glutz◾ Sede centrale: Soletta◾ Anno di fondazione: 1863◾ Dipendenti: 240/300

(Svizzera/totale)◾ Prodotti: dalle maniglie delle

porte ai sistemi di accessobiometrici e a complessecomponenti industriali.

◾ Cifra d’affari: 63 milioni difranchi (2013)

◾ Ditta: Feintool◾ Sede centrale: Lyss◾ Anno di fondazione: 1959◾ Dipendenti: 350/2000

(Svizzera/totale)◾ Prodotti: fornitori specializ-

zati di componenti per le autonel campo della tranciaturafine e della modellazione.

◾ Cifra d’affari: 436 milioni difranchi (2013)

◾ Ditta: Lantal◾ Sede centrale: Langenthal◾ Anno di fondazione: 1886◾ Dipendenti: 332/373

(Svizzera/totale)◾ Prodotti: design e produzione

di tessuti per aerei, bus e treni così come arredamento interno executive.

◾ Cifra d’affari: 99 milioni difranchi (2013)

Molteplicità: dalle serrature ai pezzi del cambio

L’operaio specia-lizzato SteffenKeil da Feintool a Lyss.

Page 8: Touring 14 / 2014 italiano

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TOUR 2014

21 OTTOBRE ZUGO / Chollerhalle

23 / 24 OTTOBRE ZURIGO / x-tra

25 / 27 OTTOBRE SAN GALLO / Einstein

30 OTTOBRE AARAU / Kultur & Kongresshaus

31 OTTOBRE LOSANNA / Beaulieu

1O NOVEMBRE BASILEA / Volkshaus

5 NOVEMBRE LUGANO / Centro Esposizioni

6 / 7 NOVEMBRE LUCERNA / Hotel Schweizerhof

8 NOVEMBRE THUN / KKThun

9dossier | touringn.14 | 21 agosto 2014

Un capitolo poco noto della storiadell’auto: il motore a scoppio de-ve molto al contributo di inge-

gneri svizzeri. È infatti il vallesano Fran-çois Isaac de Rivaz che nel 1805 mette apunto il primo motore a combustione in-terna. Questo successo tecnico è perfe-zionato dallo zurighese Alfred Büchi, in-ventore del turbocompressore nel 1905.Lo stesso anno si svolge a Ginevra la pri-ma edizione del Salone internazionaledell’auto, dove orgogliosamente si esibi-sce il genio elvetico: marchi leggendaricome Turicum, Sigma, CIEM-Stella fan-no sensazione. All’epoca, la Svizzera sisituava al centro del pianeta auto.

Coscienza socialeFiniti i tempi dei pionieri, lo spirito inno-vativo non ha smesso di soffiare sullaSvizzera e di suscitare iniziative audaci.Avendo ereditato nel 1897 l’azienda famigliare di macchinari, il turgovieseAdolph von Martini decide di produrreun prototipo a due cilindri, oltre a duemodelli a quattro cilindri con 10 e 16 ca-valli. L’esperimento si rivela vincente ecosì l’avventura continua nel 1903 con la costruzione su licenza di una vetturafrancese, la Rochet-Schneider. Quellostesso anno, l’azienda viene trasferita sulsito di Saint-Blaise, alle porte di Neuchâ-tel, dove sorge una vera e propria citta-della operaia di una trentina di casettecon giardinetto destinate al personaledelle officine Martini: un modo per l’in-dustriale di manifestare la sua coscienzasociale. Tra il 1927 e il 1934, si sviluppa un sei cilindri, la Martini Six, prima dichiudere le serrande a causa della crisi

economica che sta devastando l’Europa a partire dal 1929. Inoltre, le piccole di-mensioni del mercato interno elveticonon hanno mai consentito un reale de-collo delle vendite. Nel corso dei suoi 37anni di vita, Martini ha messo in com-mercio all’incirca 3500 veicoli. A titolo diparagone, Renault ne ha costruiti 4200nella sola annata 1912. Ciò non toglie nul-la al merito di Adolph von Martini di averosato la prima costruzione in serie di au-tomobili. Il suo nome è iscritto nella sto-ria come il creatore della principale mar-ca svizzera di tutti i tempi.

Seppur nessuno abbia ripreso il testi-mone, la capacità d’innovazione dellaSvizzera ha continuato a esprimersi finoai nostri giorni tramite varie realizzazio-ni, sia nel campo della mobilità elettricae della pila a combustibile sia nelle ener-gie alternative… senza dimenticare la famosa Smart di Nicolas Hayek.

Jacques-Olivier Pidoux

Il fondatore Frie-drich von Martini,(1833–1897). I cuifigli Adolph e Maxvon Martini, ini-ziarono nel 1897la produzione diautovetture.

Gli atelier Martini a Saint-Blaise nel 1913.

Svizzera, terra d’innovazione

Storia | Se la Svizzera ha visto una sola avventura imprenditoriale di ampia portata,quella del costruttore Martini, è stata però crocevia di numerosi progressi tecnici.

foto

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d’a

rt e

t d

’his

toir

e N

eu

chât

el

L’era gloriosa del 100% elvetico TURICUM, Zurigo1904–1914La marca creata daMartin Fischer fu prodotta dal 1904 al 1906 a Zurigo, poi dal 1907al 1912 a Uster. Presente al Salonedell’auto di Parigi nel 1906, fuesportata in decine di paesi. Turi-cum è il nome latino di «Zurigo».

PIC PIC, Ginevra1906–1921Creata dal vodese

Paul Piccard e dal ginevrino LucienPictet, fu il secondo maggior co-struttore automobilistico della Sviz-zera. Oltre alle vetture da turismo, i modelli da corsa parteciparono alGran Premio di Francia del 1914.

DUFAUX, Ginevra1904–1906Appassionati di velo -cità, Charles e Frédéric Dufaux co-struirono automobili sportive, chesviluppavano fino a 90 CV, oltre avetture da turismo in piccola serie.

SAURER, Arbon1896–1983Famoso per i suoi

camion militari, esportati in 50 paesiprima del 1914, Saurer riuscì a man-tenere la sua posizione di leaderfino agli anni ‘70.

ZEDEL, Saint-Aubin1906–1908Costruttore di auto-mobili e di motori per motociclette,Zedel (ZL) aprì una filiale a Pontar-lier (F), con l’obiettivo di aggirare letasse doganali.

MONTEVERDI, Basilea, 1956–1992Incarnazione di

classe e design, la marca si distinseper i modelli sportivi di alta gamma,con motore Chrysler V8, e per di-versi prototipi.

Informazioni: swisscarregister.ch

Nel 1926 Martinipresentò al Salone di Ginevra la spilun-gona Martini Six.

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9dossier | touringn.14 | 21 agosto 2014

Un capitolo poco noto della storiadell’auto: il motore a scoppio de-ve molto al contributo di inge-

gneri svizzeri. È infatti il vallesano Fran-çois Isaac de Rivaz che nel 1805 mette apunto il primo motore a combustione in-terna. Questo successo tecnico è perfe-zionato dallo zurighese Alfred Büchi, in-ventore del turbocompressore nel 1905.Lo stesso anno si svolge a Ginevra la pri-ma edizione del Salone internazionaledell’auto, dove orgogliosamente si esibi-sce il genio elvetico: marchi leggendaricome Turicum, Sigma, CIEM-Stella fan-no sensazione. All’epoca, la Svizzera sisituava al centro del pianeta auto.

Coscienza socialeFiniti i tempi dei pionieri, lo spirito inno-vativo non ha smesso di soffiare sullaSvizzera e di suscitare iniziative audaci.Avendo ereditato nel 1897 l’azienda famigliare di macchinari, il turgovieseAdolph von Martini decide di produrreun prototipo a due cilindri, oltre a duemodelli a quattro cilindri con 10 e 16 ca-valli. L’esperimento si rivela vincente ecosì l’avventura continua nel 1903 con la costruzione su licenza di una vetturafrancese, la Rochet-Schneider. Quellostesso anno, l’azienda viene trasferita sulsito di Saint-Blaise, alle porte di Neuchâ-tel, dove sorge una vera e propria citta-della operaia di una trentina di casettecon giardinetto destinate al personaledelle officine Martini: un modo per l’in-dustriale di manifestare la sua coscienzasociale. Tra il 1927 e il 1934, si sviluppa un sei cilindri, la Martini Six, prima dichiudere le serrande a causa della crisi

economica che sta devastando l’Europa a partire dal 1929. Inoltre, le piccole di-mensioni del mercato interno elveticonon hanno mai consentito un reale de-collo delle vendite. Nel corso dei suoi 37anni di vita, Martini ha messo in com-mercio all’incirca 3500 veicoli. A titolo diparagone, Renault ne ha costruiti 4200nella sola annata 1912. Ciò non toglie nul-la al merito di Adolph von Martini di averosato la prima costruzione in serie di au-tomobili. Il suo nome è iscritto nella sto-ria come il creatore della principale mar-ca svizzera di tutti i tempi.

Seppur nessuno abbia ripreso il testi-mone, la capacità d’innovazione dellaSvizzera ha continuato a esprimersi finoai nostri giorni tramite varie realizzazio-ni, sia nel campo della mobilità elettricae della pila a combustibile sia nelle ener-gie alternative… senza dimenticare la famosa Smart di Nicolas Hayek.

Jacques-Olivier Pidoux

Il fondatore Frie-drich von Martini,(1833–1897). I cuifigli Adolph e Maxvon Martini, ini-ziarono nel 1897la produzione diautovetture.

Gli atelier Martini a Saint-Blaise nel 1913.

Svizzera, terra d’innovazione

Storia | Se la Svizzera ha visto una sola avventura imprenditoriale di ampia portata,quella del costruttore Martini, è stata però crocevia di numerosi progressi tecnici.

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L’era gloriosa del 100% elvetico TURICUM, Zurigo1904–1914La marca creata daMartin Fischer fu prodotta dal 1904 al 1906 a Zurigo, poi dal 1907al 1912 a Uster. Presente al Salonedell’auto di Parigi nel 1906, fuesportata in decine di paesi. Turi-cum è il nome latino di «Zurigo».

PIC PIC, Ginevra1906–1921Creata dal vodese

Paul Piccard e dal ginevrino LucienPictet, fu il secondo maggior co-struttore automobilistico della Sviz-zera. Oltre alle vetture da turismo, i modelli da corsa parteciparono alGran Premio di Francia del 1914.

DUFAUX, Ginevra1904–1906Appassionati di velo -cità, Charles e Frédéric Dufaux co-struirono automobili sportive, chesviluppavano fino a 90 CV, oltre avetture da turismo in piccola serie.

SAURER, Arbon1896–1983Famoso per i suoi

camion militari, esportati in 50 paesiprima del 1914, Saurer riuscì a man-tenere la sua posizione di leaderfino agli anni ‘70.

ZEDEL, Saint-Aubin1906–1908Costruttore di auto-mobili e di motori per motociclette,Zedel (ZL) aprì una filiale a Pontar-lier (F), con l’obiettivo di aggirare letasse doganali.

MONTEVERDI, Basilea, 1956–1992Incarnazione di

classe e design, la marca si distinseper i modelli sportivi di alta gamma,con motore Chrysler V8, e per di-versi prototipi.

Informazioni: swisscarregister.ch

Nel 1926 Martinipresentò al Salone di Ginevra la spilun-gona Martini Six.

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11dossier | touringn.14 | 21 agosto 2014

Marco Piffarettialla guida di unodei suoi prototipi.

Cosa deve possedere una buona macchina?Io metto l’accento sulle emozioni: un’au-tomobile deve sollecitare tutti i sensi.Deve essere bella, deve farti sentire bene,avere un buon odore e la qualità deveperfino potersi «ascoltare», ad esempioquando si chiudono le portiere. Evitare irumori di sbattimento è particolarmenteimportante per le vetture elettriche, per-ché questi non vengono soffocati dalrombo di un motore a scoppio. Comun-que un’autovettura elettrica non è com-pletamente silenziosa, come sostengonomolti critici: si sente l’elettronica e gli ef-fetti dell’auto stessa, come lo stridio deipneumatici in fase di accelerazione op-pure anche i rumori di rotolamento. Alcontempo, non deve dare fastidio o avereun brutto suono, perché si sentirebbe su-bito. La qualità di una vettura elettricadeve perciò essere migliore di quella diuna a scoppio. Secondo me una buonaautomobile deve comunque avere unapotenza sufficiente. Ad esempio la Lam-po 3 dispone di 570 CV e una coppia di900 Nm. Ma naturalmente do valore an-che al comfort. Le automobili elettrichesi possono preraffreddare oppure preri-

scaldare tramite il telefonino. Una cosa dicui attualmente non posso più farne ameno.

Come vede la produzione di auto fra 20 anni?I marchi più famosi si fonderanno ingruppi sempre più grandi. Chi non crescemuore. D’altro canto, società come Goo-gle o Microsoft daranno nuovo slancio all’industria automobilistica. Marche delgenere, ma anche società innovative co-me Tesla, non avrebbero più bisogno diimportatori o di una rete di distribuzio-ne. Distribuiranno le loro vetture e i loroservizi attraverso Internet. Proporrannola mobilità come un servizio totale. Nuo-vi costruttori come Google pensano inprimo luogo a nuovi modelli di guada-gno, per esempio il «Driverless Car» è untipo di car-sharing per cui un cliente vie-ne prelevato direttamente a casa – auto-

maticamente e autonomamente – e aprezzi interessanti.

Come si posiziona il nostro Paese rispetto alla mobilità elettrica?30 anni fa eravamo all’avanguardia inquesto campo. Il «Tour de Sol», una garaper auto solari, e tutto quel che ne seguì,come il grande progetto di e-auto a Men-drisio, erano idee svizzere. Oggi non sia-mo più rilevanti. Purtroppo l’Ufficio fe-derale dell’energia s’interessa più agliedifici Minergie che alle auto elettriche.Si dovrebbe invece introdurre il modellonorvegese e promuovere l’elettromobili-tà tramite incentivi finanziari, stazioni diricarica pubbliche, parcheggi per veicolielettrici e utilizzo delle corsie degli auto-bus – almeno fino a che si raggiungeràuna massa critica, compresa tra 50000 e100000 e-auto. In seguito la mobilitàelettrica potrà diventare autosufficiente.Ma al momento in Svizzera manca la vo-lontà politica per farlo.

La Svizzera come potrebbe diventarenuovamente una terra di auto?Disponiamo di eccellenti istituti di ricercae di scuole superiori. Se vogliamo diven-tare leader nella tecnica automobilisticadobbiamo già pensare alla generazionedel dopodomani. Dunque, non dovrem-mo fare ricerche sulle batterie a ioni di li-tio già esistenti, ma piuttosto dovremmostudiarne una nuova generazione. Per farciò ci vorrebbero più docenti, più istitu-zioni e più ingegneri che possano svilup-pare tali prodotti. Non si dovrebbe più ricercare l’ottimizzazione dei motori ascoppio, quanto piuttosto pensare in an-ticipo di 50 anni e sviluppare già ora dellealternative.

Dove si dovrebbero condurre le ricerche?Prendiamo ad esempio la costruzioneleggera: si studiano già materiali di co-struzione superleggeri, cuscini pneuma-tici pieni d’aria, per costruire interi ele-menti della carrozzeria. Purtroppo inSvizzera di ciò non s’interessa nessuno,perciò lavoriamo soprattutto con istitu-zioni straniere. Per far diventare nuova-mente la Svizzera il Paese dell’auto, civuole la gente giusta al posto giusto. Edanche giovani, pronti a correre il rischiofondando start-up innovative: da noi esi-ste un potenziale enorme. Per sfruttarlo,bisogna avere la volontà e la forza di crea-re qualcosa di nuovo da zero. ◾

«I marchi più noti sifonderanno in gruppi

sempre più grandi»

touring | dossiern.14 | 21 agosto 2014

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Marco Piffaretti è proprietario e direttore della Protoscar con sede a Rovio (TI). Il 49enne ticinese ha studiato design automobilistico allaScuola d’arte applicata e design di Torino e all’Art Center College of Design a La Tour de Peilz. A 19 anni,ancora durante gli studi, ha fondato la sua ditta Protoscar. Questa ditta costruisce prototipi di automobili sportive elettriche, sviluppa soluzioniglobali e offre servizi per l’elettromobi-lità. Inoltre, Marco Piffaretti si impegnacon anima e cuore per promuovere la mobilità elettrica in tutta la Svizzera,anche in collaborazione con l’Accademia della mobilità del TCS.

Il ticinese Marco Piffaretti, fondatore di Protoscar, sviluppa prototipi di autovetture sportive elettriche. È convinto che nel nostro Paese non sia possibile una produzione di veicoli in serie. Intervista: Nadia Rambaldi

Nella prima metà del XX secolo laSvizzera era un vero Paese dell’auto.Provarono a vendere i loro veicoli in-novativi 90 costruttori automobilistici.Perché oggi in Svizzera nessuno produce più veicoli di serie?Marco Piffaretti: I costruttori di auto-mobili necessitano prima di tutto di ungrande mercato nazionale e solamente insecondo luogo di un mercato d’esporta-zione, e non il contrario. In Svizzera ilmercato interno è trascurabile per un costruttore globale – e il costo dei salari è troppo alto. Cosicché un costruttore di autovetture «normali», ossia con unprezzo inferiore ai 100000 franchi, devevenderne almeno 20000 all’anno per po-ter realizzare un minimo di profitto. Perquesto motivo, in futuro difficilmente cisarà ancora un costruttore automobili-stico nel nostro Paese. Comunque, qui cisono società di sviluppo come Rinspeed,Esoro o appunto Protoscar, che vendonocon successo sapere, servizi e sviluppo.

Lei stesso costruisce prototipi di vetture elettriche sportive. Perché solo prototipi?Se volessi produrre veicoli di serie con laProtoscar, farei meglio ad andare in Cinao in California: là vigono le condizioniquadro necessarie e ci sono investitori,già pronti ad investire miliardi a lungotermine. Infatti, ci vuole molto tempo fino a che un’automobile sia redditizia. Ilsettore dell’auto è un affare complicatoe, di conseguenza, è un gioco per grossigiocatori. In questo Paese è convenienteinvestire nell’industria farmaceutica,perché le rendite nell’industria automo-bilistica sono semplicemente troppo pic-

«Occorre pensarein anticipo di 50 anni!»

cole. Pertanto Protoscar si concentra sul-lo sviluppo, infatti non ci vogliamo tra-sferire (ride).

Qual è la sua motivazione?È molto più eccitante sviluppare qual-cosa di nuovo ogni sei mesi piuttosto di lavorare sei anni su un veicolo di serie. La nostra forza è quella di individuare di continuo delle nuove soluzioni. È un lavoro molto stimolante.

Quanti collaboratori occupa e con chi collabora?Protoscar ha dieci collaboratori, la sededella ditta è a Rovio, in Ticino. Lavoriamoper l’industria automobilistica e sino allacrisi del 2009 General Motors era il no-stro maggiore cliente. Oggi tra i nostriclienti automobilistici contiamo Daim-ler, Nissan, Honda o Mitsubishi. Però nonriforniamo solo l’industria automobili-stica, ma lavoriamo anche con società

come Alpiq o Charge Lounge, principal-mente per lo sviluppo di nuove infra-strutture di ricarica per veicoli elettrici.Sviluppiamo anche soluzioni generaliper la mobilità elettrica. Come un archi-tetto che costruisce una casa (progettaanche l’accesso e il miglior riscaldamen-to, sceglie i materiali, realizza gli interni,calcola i costi di costruzione), anche noicerchiamo di mantenere un approccioglobale al tema.

«Ci vuole molto tempoprima che un’auto

sia redditizia»

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IN PILLOLE

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11dossier | touringn.14 | 21 agosto 2014

Marco Piffarettialla guida di unodei suoi prototipi.

Cosa deve possedere una buona macchina?Io metto l’accento sulle emozioni: un’au-tomobile deve sollecitare tutti i sensi.Deve essere bella, deve farti sentire bene,avere un buon odore e la qualità deveperfino potersi «ascoltare», ad esempioquando si chiudono le portiere. Evitare irumori di sbattimento è particolarmenteimportante per le vetture elettriche, per-ché questi non vengono soffocati dalrombo di un motore a scoppio. Comun-que un’autovettura elettrica non è com-pletamente silenziosa, come sostengonomolti critici: si sente l’elettronica e gli ef-fetti dell’auto stessa, come lo stridio deipneumatici in fase di accelerazione op-pure anche i rumori di rotolamento. Alcontempo, non deve dare fastidio o avereun brutto suono, perché si sentirebbe su-bito. La qualità di una vettura elettricadeve perciò essere migliore di quella diuna a scoppio. Secondo me una buonaautomobile deve comunque avere unapotenza sufficiente. Ad esempio la Lam-po 3 dispone di 570 CV e una coppia di900 Nm. Ma naturalmente do valore an-che al comfort. Le automobili elettrichesi possono preraffreddare oppure preri-

scaldare tramite il telefonino. Una cosa dicui attualmente non posso più farne ameno.

Come vede la produzione di auto fra 20 anni?I marchi più famosi si fonderanno ingruppi sempre più grandi. Chi non crescemuore. D’altro canto, società come Goo-gle o Microsoft daranno nuovo slancio all’industria automobilistica. Marche delgenere, ma anche società innovative co-me Tesla, non avrebbero più bisogno diimportatori o di una rete di distribuzio-ne. Distribuiranno le loro vetture e i loroservizi attraverso Internet. Proporrannola mobilità come un servizio totale. Nuo-vi costruttori come Google pensano inprimo luogo a nuovi modelli di guada-gno, per esempio il «Driverless Car» è untipo di car-sharing per cui un cliente vie-ne prelevato direttamente a casa – auto-

maticamente e autonomamente – e aprezzi interessanti.

Come si posiziona il nostro Paese rispetto alla mobilità elettrica?30 anni fa eravamo all’avanguardia inquesto campo. Il «Tour de Sol», una garaper auto solari, e tutto quel che ne seguì,come il grande progetto di e-auto a Men-drisio, erano idee svizzere. Oggi non sia-mo più rilevanti. Purtroppo l’Ufficio fe-derale dell’energia s’interessa più agliedifici Minergie che alle auto elettriche.Si dovrebbe invece introdurre il modellonorvegese e promuovere l’elettromobili-tà tramite incentivi finanziari, stazioni diricarica pubbliche, parcheggi per veicolielettrici e utilizzo delle corsie degli auto-bus – almeno fino a che si raggiungeràuna massa critica, compresa tra 50000 e100000 e-auto. In seguito la mobilitàelettrica potrà diventare autosufficiente.Ma al momento in Svizzera manca la vo-lontà politica per farlo.

La Svizzera come potrebbe diventarenuovamente una terra di auto?Disponiamo di eccellenti istituti di ricercae di scuole superiori. Se vogliamo diven-tare leader nella tecnica automobilisticadobbiamo già pensare alla generazionedel dopodomani. Dunque, non dovrem-mo fare ricerche sulle batterie a ioni di li-tio già esistenti, ma piuttosto dovremmostudiarne una nuova generazione. Per farciò ci vorrebbero più docenti, più istitu-zioni e più ingegneri che possano svilup-pare tali prodotti. Non si dovrebbe più ricercare l’ottimizzazione dei motori ascoppio, quanto piuttosto pensare in an-ticipo di 50 anni e sviluppare già ora dellealternative.

Dove si dovrebbero condurre le ricerche?Prendiamo ad esempio la costruzioneleggera: si studiano già materiali di co-struzione superleggeri, cuscini pneuma-tici pieni d’aria, per costruire interi ele-menti della carrozzeria. Purtroppo inSvizzera di ciò non s’interessa nessuno,perciò lavoriamo soprattutto con istitu-zioni straniere. Per far diventare nuova-mente la Svizzera il Paese dell’auto, civuole la gente giusta al posto giusto. Edanche giovani, pronti a correre il rischiofondando start-up innovative: da noi esi-ste un potenziale enorme. Per sfruttarlo,bisogna avere la volontà e la forza di crea-re qualcosa di nuovo da zero. ◾

«I marchi più noti sifonderanno in gruppi

sempre più grandi»

Page 12: Touring 14 / 2014 italiano

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touringevent13società e mobilità | touring

n.14 | 21 agosto 2014

Qualora i danni per la riparazione deidanni cagionati dalla grandine dovesse-ro superare il valore residuo assicuratodel veicolo, subentra il danno totale. Intale circostanza l’assicurazione inden-nizza solamente l’ammontare del valoreresiduo. L’amata automobile comunquenon deve per forza essere rottamata,anche se in caso di nuove grandinate,bisogna considerare che non sussisteràpiù alcun diritto all’indennizzo. La co-pertura casco in questo caso andrà sag-giamente ridotta e limitata unicamentealla rottura dei finestrini, l’incendio, il furto ecc., togliendo i danni dellagrandine.

Danni da grandine: riparare o liquidazione?

Itemporali estivi possono portare consé anche il pericolo della grandine.Chi ha una copertura casco parziale

per il proprio veicolo può stare tranquil-lo. La domanda che spesso ci si pone è sapere se valga la pena far riparare idanni oppure tenersi i danni e farsiliquidare il dovuto dall’assicurazione.Per un veicolo nuovo è preferibile fareseguire la riparazione, mentre perveicoli che hanno già qualche anno allespalle, la liquidazione può avere unsenso. Anche chi nel contratto di cascoparziale ha una franchigia tende a preferire il rimborso ed a convivere con i danni.

Cosa capita tuttavia se ci si fa liquida-re i danni ed il veicolo subisce nuova-mente un danneggiamento a causa diuna nuova grandinata? Ovviamente inquesto caso l’assicurazione del veicolonon si sobbarcherà il costo della ripara-zione completa. L’assicurazione si dichiarerà invece disposta a risarcire i danni provocati dalla grandinata successiva. Tuttavia in tal caso emerge-ranno esigenze probatorie non semprefacili da risolvere. Com’è infatti possibiledimostrare quali ammaccature sononuove e quali invece sono state provo-cate dal primo evento meteorologico,già indennizzato?

il con sulente

Urs-Peter Inderbitzin

Da lontano si direbbe che cammi-nino sull’acqua. Ma queste appa-rizioni non hanno nulla di magi-

co. Man mano che ci si avvicina, si puòconstatare che si tengono in piedi e avan-zano per mezzo di un remo. Gli adepti delpaddle hanno invaso i laghi svizzeri e ri-scoprono il piacere semplice di scivolaresull’acqua stando in equilibrio su una tavola. Tutto consiste nell’arte di trovareil giusto equilibro, ciò che richiede conti-nui aggiustamenti di posizione. Inoltrebisogna remare, un’azione possibile uni-camente se il corpo resta perfettamenteimmobile. Il paddle esige quindi unosforzo muscolare importante, soprattut-to se si pone l’accento sulla velocità e ladurata. Questa disciplina è comunqueaccessibile a tutti, a partire dai 12 anni.Alcuni fisioterapisti addirittura la racco-mandano. E ci si può ben immaginareche una gita su un limpido lago di frontead un bel paesaggio, celi anche delle no-tevoli virtù rigeneranti.

Per tutta la famigliaQuesto modo di spostarsi acquatico pro-viene dalla Polinesia. Il suo arrivo in oc-cidente è dovuto ai surfisti delle Hawaii,che l’utilizzano come metodo per trovarel’equilibrio. Oggi la maggior parte delleinsegne nautiche in Svizzera propongo-no il paddle e le famiglie vi si avventura-no perché consente di uscire tutti assie-me, indipendentemente dall’età. I ragaz-zi dai 12 anni possono provarlo da soli,

mentre i più piccoli possono godersi la gi-ta seduti sulla parte anteriore della tavo-la. Per i debuttanti, si consiglia di remareper qualche minuto in ginocchio.

Sport collettivoPer una tavola da paddle di qualità occor-rono tra i 1000 e i 1200 fr. Data, però, lataglia imponente (3–4 metri di lunghez-za), dunque difficile da sistemare in casa,è preferibile noleggiarla al momentopresso gli specialisti. E visto che questodivertente sport si pratica in gruppo, èipotizzabile che presto sarà apprezzatodalle scolaresche, durante le gite azien-dali o le escursioni tra coetanei. jop

Il paddle si praticanormalmente suacque tranquille.Conviene avereuna buona condi-zione fisica.

ald

Incredibile, si cammina sull’acqua

Sport acquatico | La nuova tendenza estiva sui laghi svizzeri è il paddle, una specie di tavola da surf sulla quale si rema stando in piedi. Non così facile come sembra.

Tentare l’esperienza!

◾ Lugano Stand Up Paddle, Lido di Agno, 6982 Agno, tel. 0793886269, www.lugano-sup.ch

◾ Au Bordu, Port du Lessivier,La Neuveville, tel. 0796448134,www.aubordu.ch

◾ Stand Up Paddle, Bachstrasse 7,Zurigo, tel. 0444519090,www.supswiss.ch

◾ Gwatt Zentrum (lago di Thun),Gwatt, tel. 0333343030,www.gwatt-zentrum.ch

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13società e mobilità | touringn.14 | 21 agosto 2014

Qualora i danni per la riparazione deidanni cagionati dalla grandine dovesse-ro superare il valore residuo assicuratodel veicolo, subentra il danno totale. Intale circostanza l’assicurazione inden-nizza solamente l’ammontare del valoreresiduo. L’amata automobile comunquenon deve per forza essere rottamata,anche se in caso di nuove grandinate,bisogna considerare che non sussisteràpiù alcun diritto all’indennizzo. La co-pertura casco in questo caso andrà sag-giamente ridotta e limitata unicamentealla rottura dei finestrini, l’incendio, il furto ecc., togliendo i danni dellagrandine.

Danni da grandine: riparare o liquidazione?

Itemporali estivi possono portare consé anche il pericolo della grandine.Chi ha una copertura casco parziale

per il proprio veicolo può stare tranquil-lo. La domanda che spesso ci si pone è sapere se valga la pena far riparare idanni oppure tenersi i danni e farsiliquidare il dovuto dall’assicurazione.Per un veicolo nuovo è preferibile fareseguire la riparazione, mentre perveicoli che hanno già qualche anno allespalle, la liquidazione può avere unsenso. Anche chi nel contratto di cascoparziale ha una franchigia tende a preferire il rimborso ed a convivere con i danni.

Cosa capita tuttavia se ci si fa liquida-re i danni ed il veicolo subisce nuova-mente un danneggiamento a causa diuna nuova grandinata? Ovviamente inquesto caso l’assicurazione del veicolonon si sobbarcherà il costo della ripara-zione completa. L’assicurazione si dichiarerà invece disposta a risarcire i danni provocati dalla grandinata successiva. Tuttavia in tal caso emerge-ranno esigenze probatorie non semprefacili da risolvere. Com’è infatti possibiledimostrare quali ammaccature sononuove e quali invece sono state provo-cate dal primo evento meteorologico,già indennizzato?

il con sulente

Urs-Peter Inderbitzin

Da lontano si direbbe che cammi-nino sull’acqua. Ma queste appa-rizioni non hanno nulla di magi-

co. Man mano che ci si avvicina, si puòconstatare che si tengono in piedi e avan-zano per mezzo di un remo. Gli adepti delpaddle hanno invaso i laghi svizzeri e ri-scoprono il piacere semplice di scivolaresull’acqua stando in equilibrio su una tavola. Tutto consiste nell’arte di trovareil giusto equilibro, ciò che richiede conti-nui aggiustamenti di posizione. Inoltrebisogna remare, un’azione possibile uni-camente se il corpo resta perfettamenteimmobile. Il paddle esige quindi unosforzo muscolare importante, soprattut-to se si pone l’accento sulla velocità e ladurata. Questa disciplina è comunqueaccessibile a tutti, a partire dai 12 anni.Alcuni fisioterapisti addirittura la racco-mandano. E ci si può ben immaginareche una gita su un limpido lago di frontead un bel paesaggio, celi anche delle no-tevoli virtù rigeneranti.

Per tutta la famigliaQuesto modo di spostarsi acquatico pro-viene dalla Polinesia. Il suo arrivo in oc-cidente è dovuto ai surfisti delle Hawaii,che l’utilizzano come metodo per trovarel’equilibrio. Oggi la maggior parte delleinsegne nautiche in Svizzera propongo-no il paddle e le famiglie vi si avventura-no perché consente di uscire tutti assie-me, indipendentemente dall’età. I ragaz-zi dai 12 anni possono provarlo da soli,

mentre i più piccoli possono godersi la gi-ta seduti sulla parte anteriore della tavo-la. Per i debuttanti, si consiglia di remareper qualche minuto in ginocchio.

Sport collettivoPer una tavola da paddle di qualità occor-rono tra i 1000 e i 1200 fr. Data, però, lataglia imponente (3–4 metri di lunghez-za), dunque difficile da sistemare in casa,è preferibile noleggiarla al momentopresso gli specialisti. E visto che questodivertente sport si pratica in gruppo, èipotizzabile che presto sarà apprezzatodalle scolaresche, durante le gite azien-dali o le escursioni tra coetanei. jop

Il paddle si praticanormalmente suacque tranquille.Conviene avereuna buona condi-zione fisica.

ald

Incredibile, si cammina sull’acqua

Sport acquatico | La nuova tendenza estiva sui laghi svizzeri è il paddle, una specie di tavola da surf sulla quale si rema stando in piedi. Non così facile come sembra.

Tentare l’esperienza!

◾ Lugano Stand Up Paddle, Lido di Agno, 6982 Agno, tel. 0793886269, www.lugano-sup.ch

◾ Au Bordu, Port du Lessivier,La Neuveville, tel. 0796448134,www.aubordu.ch

◾ Stand Up Paddle, Bachstrasse 7,Zurigo, tel. 0444519090,www.supswiss.ch

◾ Gwatt Zentrum (lago di Thun),Gwatt, tel. 0333343030,www.gwatt-zentrum.ch

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15società e mobilità | touringn.14 | 21 agosto 2014

patico aspetto manda in visibilio i bambi-ni. Nessun bisogno di spronarli a sbrigar-si al mattino quando è ora di partire. Sipreparano di gran carriera e saltano lette-ralmente nella navicella, aspettando uni-camente di mollare gli ormeggi. Davantiall’entusiasmo di Ana, Max e Lina, la fa-miglia Müri ha addirittura compiuto unperiplo di una settimana tra l’Oberlandbernese e Lucerna. Un ricordo indelebile.

Forza d’attrazioneTornando in città a Berna, Alex Müriviaggia ad alta velocità verso il suo pros-simo appuntament. Si «beve» una ripidasalita con qualche colpo di pedale assisti-to elettricamente, prima di sprofondarein un tunnel perfettamente equipaggia-to per le due ruote, con un’apposita gal-

leria separata dal traffico motorizzato.Nella carlinga Max e Lina guardano ilpaesaggio sfilare e fanno segnali ad altriveicoli. Al semaforo rosso, un ciclista siferma alla loro altezza e si mette a con-versare. Davanti alla Migros i passantisgranano gli occhi e cominciano a porreun sacco di domande, a testimonianzadella forza d’attrazione di un attrezzoche funziona contemporaneamente co-me bici, passeggino e automobilina:«Quando gli amici vengono a visitarmi,vogliono sempre provarla», scherza AlexMüri.

Arrivati a casa, non è facile convincereMax a decidersi di scendere. Non appenail papà gli volta le spalle, riprende il suoposto nella navicella o sale sul tubo oriz-zontale del telaio, come un equilibrista.Per mettere fine alle acrobazie, Alex Müriripone la CaKi-Bike in garage: «È vero checi vuol posto. Se si dispone unicamentedel locale comune di un immobile, ètroppo esiguo». Tristi perché il loro gio-chino è ormai fuori portata, i bambinirientrano a casa a testa bassa e assalgonoil padre con domande sulla prossimauscita.

Da offrire a noleggioÈ molto a malincuore che Alex Müri resti-tuisce la CaKi-Bike all’Accademia dellamobilità, al termine dell’esperimento pi-lota di tre mesi (cfr. riquadro sotto): «Cimancherà». Per il momento ha solo unavaga idea del modo in cui intende orga-nizzare in futuro la sua mobilità: «Forsecompreremo una CaKi-Bike, ma un mo-dello più semplice, senza assistenza elet-trica. E a breve non è escluso che ci com-priamo un’automobile». E Alex Müriconclude strizzando l’occhio ai fornitoridi servizi: «Visto il prezzo d’acquistopiuttosto elevato, di oltre 6000 fr., sa-rebbe bello trovarne a noleggio. Credoche avrebbe successo».

Jacques-Olivier Pidoux

Dati tecnici

Motore elettrico: Bosch ClassicBatteria: ioni di litio, 36 volt, 400 kwPeso: 35 kgLunghezza: 2,4 mVelocità massima: 45 km/h Manubrio: regolabile in altezza e in profonditàPneumatici: Schwalbe Big AppleSospensioni: anteriori e posterioriFreni: idraulici a discoPrezzo: 6099 fr.Costruttore: Riese & Müller, D-64331 Weiterstadt, www.r-m.de

Oltre ad Alex Müri, varie famigliedella regione bernese hanno avuto lapossibilità di provare una CaKi-Bikedurante tre mesi. In seguito hannoconsegnato le loro impressioni agliesperti dell’Accademia della mobilità,

i quali nel corso del 2015 stilerannoun rapporto finale. Sostenuto dai Servizi industriali bernesi eda SvizzeraEnergia, questo

progetto pilota mira adesaminare nuove

forme di mobilità,

basate sulle energie rinnovabili: «Lefamiglie che hanno testato una CaKi-Bike ne sono molto soddisfatte», spiegaAlain Brügger, coordinatore del proget-to. «L’hanno utilizzata per tutte le loroattività nel raggio di 10 chilometri, alposto dell’automobile». In linea di mas-sima, gli utenti si sentono sicuri neltraffico e constatano che gli automobi-listi adottano una guida rispettosa neiconfronti della CaKi-Bike, senz’altro acausa delle sue grosse dimensioni.Sottolineano anche il piacere dei bam-

bini a spostarsi, ciò che consente diprogrammare perfino viaggi in fami-glia di alcuni giorni. Ma il suo prezzo,di quasi 6000 franchi, non è dissuasi-vo?: «Penso che comprare una CaKi-Bike al momento della nascita delprimo figlio costituisca un investi-mento redditizio», spiega Alain Brüg-ger. È possibile ripartirsela fra variefamiglie, i costi di manutenzionesono molto bassi e inoltre non c’èbisogno di affittare un parcheggioprivato». jop

Un esperimento pilota avviato dall’Accademia della mobilità

touring | società e mobilitàn.14 | 21 agosto 2014

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Quando Alex Müri percorre levie di Bremgarten (BE) in sellaalla sua CaKi-Bike, piovono leesclamazioni. «Uau… che bel-

la bici!». L’eccitazione è al culmine quan-do depone sua figlia di sei anni all’asilo. Ibambini divorano con gli occhi questostrano arnese di color giallo fosforescen-te, mentre i genitori, più pragmatici, sistupiscono della navicella abbastanzaspaziosa per portare Ana e suo fratelloMax di tre anni. I due bimbi si alzano or-gogliosamente dal pianale e raggiungonoi loro compagni, i cui occhi brillano d’in-vidia: «Tutte le mie amiche sono gelose»,confida Ana. Dopo aver detto arrivedercialla figlioletta, Alex Müri reinstalla Maxnella carlinga e per sicurezza lo allacciacon il sistema di trattenuta esistente. Unpiccolo colpo di pedale – ad assistenzaelettrica – e la gioiosa compagnia sfrecciain direzione di Berna, dove bisogna arri-vare puntuali per un appuntamento dalchiropratico.

Se Alex Müri si è lanciato su questo ori-ginale mezzo di trasporto è grazie a unesperimento pilota dell’Accademia dellamobilità, che offre la possibilità ad alcu-

Tutta la famigliaadora la CaKi-Bike

Nuova forma di mobilità | Per tre mesi la famiglia bernese Müri ha trascurato i mezzi di trasporto motorizzati a favore di una bicicletta del tipo cargo ad assistenza elettrica. Un’esperienza pilota sostenuta dall’Ufficio federale dell’energia (UFE).

ne famiglie di testare per tre mesi una CaKi-Bike (cfr. riquadro nella pagina se-guente). Si tratta di valutarne il potenzia-le nella vita quotidiana, per esempio perportare i bambini a scuola, al club sporti-vo, dai nonni oppure per far la spesa e perpiccole gite nel finesettimana. Questoveicolo sconosciuto alle nostre latitudi-ni, ma molto diffuso nei Paesi nordici,può farsi largo in Svizzera?: «È perfettoper la vita di tutti i giorni», rivela AlexMüri, secondo il quale «per accompagna-re i bambini è da preferire nettamente alrimorchio. I bimbi sono istallati davanti a me e posso parlargli. E stanno a cieloaperto, cosa che è sicuramente anchepiacevole per loro».

Con buonumoreDotata di assistenza elettrica, la CaKi-Bi-ke si fa un baffo delle salite e si dimostramolto maneggevole in curva. Unico in-conveniente, la carlinga priva di prote-zione contro la pioggia. Prossimamente,però, il fabbricante dovrebbe mettere apunto un telo che protegge i piccoli pas-seggeri. Per quanto riguarda il carico, c’èda star allegri: «C’è ampiamente spazioper quattro borse per la spesa e ho per-sonalmente trasportato senza problemi 75 kg di lastre di cemento». Per i tragittiurbani fino a 20 km, sostituisce con van-taggio l’automobile e si integra agilmen-te nel traffico urbano. Inoltre, il suo sim-

I bambini adora-no spostarsi inCaKi-Bike (a d.),ciò che permettein particolare di portare Ana all’asilo (in basso).

Max e la sorellinaLina sono adeguatamenteallacciati (in alto).

Spaziosa, la piattaforma della CaKi-Bike permette anche di trasportare la spesa.

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patico aspetto manda in visibilio i bambi-ni. Nessun bisogno di spronarli a sbrigar-si al mattino quando è ora di partire. Sipreparano di gran carriera e saltano lette-ralmente nella navicella, aspettando uni-camente di mollare gli ormeggi. Davantiall’entusiasmo di Ana, Max e Lina, la fa-miglia Müri ha addirittura compiuto unperiplo di una settimana tra l’Oberlandbernese e Lucerna. Un ricordo indelebile.

Forza d’attrazioneTornando in città a Berna, Alex Müriviaggia ad alta velocità verso il suo pros-simo appuntament. Si «beve» una ripidasalita con qualche colpo di pedale assisti-to elettricamente, prima di sprofondarein un tunnel perfettamente equipaggia-to per le due ruote, con un’apposita gal-

leria separata dal traffico motorizzato.Nella carlinga Max e Lina guardano ilpaesaggio sfilare e fanno segnali ad altriveicoli. Al semaforo rosso, un ciclista siferma alla loro altezza e si mette a con-versare. Davanti alla Migros i passantisgranano gli occhi e cominciano a porreun sacco di domande, a testimonianzadella forza d’attrazione di un attrezzoche funziona contemporaneamente co-me bici, passeggino e automobilina:«Quando gli amici vengono a visitarmi,vogliono sempre provarla», scherza AlexMüri.

Arrivati a casa, non è facile convincereMax a decidersi di scendere. Non appenail papà gli volta le spalle, riprende il suoposto nella navicella o sale sul tubo oriz-zontale del telaio, come un equilibrista.Per mettere fine alle acrobazie, Alex Müriripone la CaKi-Bike in garage: «È vero checi vuol posto. Se si dispone unicamentedel locale comune di un immobile, ètroppo esiguo». Tristi perché il loro gio-chino è ormai fuori portata, i bambinirientrano a casa a testa bassa e assalgonoil padre con domande sulla prossimauscita.

Da offrire a noleggioÈ molto a malincuore che Alex Müri resti-tuisce la CaKi-Bike all’Accademia dellamobilità, al termine dell’esperimento pi-lota di tre mesi (cfr. riquadro sotto): «Cimancherà». Per il momento ha solo unavaga idea del modo in cui intende orga-nizzare in futuro la sua mobilità: «Forsecompreremo una CaKi-Bike, ma un mo-dello più semplice, senza assistenza elet-trica. E a breve non è escluso che ci com-priamo un’automobile». E Alex Müriconclude strizzando l’occhio ai fornitoridi servizi: «Visto il prezzo d’acquistopiuttosto elevato, di oltre 6000 fr., sa-rebbe bello trovarne a noleggio. Credoche avrebbe successo».

Jacques-Olivier Pidoux

Dati tecnici

Motore elettrico: Bosch ClassicBatteria: ioni di litio, 36 volt, 400 kwPeso: 35 kgLunghezza: 2,4 mVelocità massima: 45 km/h Manubrio: regolabile in altezza e in profonditàPneumatici: Schwalbe Big AppleSospensioni: anteriori e posterioriFreni: idraulici a discoPrezzo: 6099 fr.Costruttore: Riese & Müller, D-64331 Weiterstadt, www.r-m.de

Oltre ad Alex Müri, varie famigliedella regione bernese hanno avuto lapossibilità di provare una CaKi-Bikedurante tre mesi. In seguito hannoconsegnato le loro impressioni agliesperti dell’Accademia della mobilità,

i quali nel corso del 2015 stilerannoun rapporto finale. Sostenuto dai Servizi industriali bernesi eda SvizzeraEnergia, questo

progetto pilota mira adesaminare nuove

forme di mobilità,

basate sulle energie rinnovabili: «Lefamiglie che hanno testato una CaKi-Bike ne sono molto soddisfatte», spiegaAlain Brügger, coordinatore del proget-to. «L’hanno utilizzata per tutte le loroattività nel raggio di 10 chilometri, alposto dell’automobile». In linea di mas-sima, gli utenti si sentono sicuri neltraffico e constatano che gli automobi-listi adottano una guida rispettosa neiconfronti della CaKi-Bike, senz’altro acausa delle sue grosse dimensioni.Sottolineano anche il piacere dei bam-

bini a spostarsi, ciò che consente diprogrammare perfino viaggi in fami-glia di alcuni giorni. Ma il suo prezzo,di quasi 6000 franchi, non è dissuasi-vo?: «Penso che comprare una CaKi-Bike al momento della nascita delprimo figlio costituisca un investi-mento redditizio», spiega Alain Brüg-ger. È possibile ripartirsela fra variefamiglie, i costi di manutenzionesono molto bassi e inoltre non c’èbisogno di affittare un parcheggioprivato». jop

Un esperimento pilota avviato dall’Accademia della mobilità

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17test e tecnica | touringn.14 | 21 agosto 2014

ABITACOLO 11123

La Mini Cooper presenta un abitacolopregiato e dalla buona lavorazione,secondo gli standard BMW. Gli strumenti primari sono come semprerotondi, rifiniti come un jukebox. Vi si aggiungono materiali pregiati,gradevoli sedili in pelle con impunturee una spaziosità sufficiente per testa egambe. Il bagagliaio con i suoi 211 litriè piccolo.

COMFORT 11123

Niente compromessi: il telaio della Mini è rigido e duro, ma i sedili in pelle garantiscono una buona tenuta latera-le. Il sistema multimediale e l’Head Up Display opzionali non lasciano alcundesiderio insoddisfatto. L’insonorizza-zione in autostrada è buona.

DOTAZIONE 11133

Impossibile schivare il listino deglioptional: l’equipaggiamento di seriedella Mini Cooper D è scarno e anchegli altri modelli sono praticamente sulla stessa linea.

PRESTAZIONI 11113

Il tre cilindri turbodiesel di nuova con-cezione eroga una trazione potente da 1200 giri. Il propulsore gira in modosilenzioso e armonioso, inoltre soddi-sfa la norma Euro 6.

COMPORTAMENTO 11112

La Mini è agile e sportiva; inoltre af-fronta le curve in modo divertentegrazie anche allo sterzo diretto. Lemodalità di guida opzionali (Green, Mide Sport) intervengono sui parametri di acceleratore e sterzo e trasformanola Mini in una scattante sportiva oppurein un’economica utilitaria. I rapportihanno una taratura sportiva.

SICUREZZA 11113

La dotazione di sicurezza di serie rice-ve la nota «buono» e può essere com-pletata con gli optional. Freni efficientie pacchetto servizi gratuiti generoso(fino a 100000 km o 10 anni).

Mini Cooper Din dettaglio

TCS MoBe: Reto Blättler

◂▸

◂▸

larghezza interna: ant. 142 cm, post. 127 cm bagagliaio: 211 litripneumatici: 205/45R17, min. 175/65R15 84H

107cm

141

cm◂

◂94–115cm

92cm

◂ 47–70cm

passo 249cm◂ ▸

lungh. 382cm (largh. 172cm)◂ ▸

test TCS

Mini Cooper D

DINAMICA DI COMPORTAMENTO

Accelerazione (0–100 km/h): 9,8 sElasticità:60–100 km/h (in 4a) 7,0 s80–120 km/h (in 4a) 7,8 sDiametro di sterzata: 10,9 mInsonorizzazione:

60 km/h: 62,4 dBA 11133

120 km/h: 69,3 dBA 11111

SICUREZZA

Frenata (100–0 km/h): 37 m 11111

Visibilità circolare 11113

Equipaggiamento 11113

COSTI DEI SERVIZIManutenzione (km/mese) ore mano d’opera (fr.)

30000/24 1,08 156.–Manutenzione per 180000 km:30000 km/anno 5,32 2792.–

COSTI D’ESERCIZIOkm/anno ct./km fr./mese

fissi variabili

15000 58 509.– 221.–30000 38 509.– 441.–Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzieMini da 105 a 198 fr.

CONSUMO AL BANCO DI PROVA

(ciclo UE 80/1268)urbano extra urbano misto

TCS 4,9 3,7 4,1fabbrica 4,4 3,2 3,6Emissioni di CO2: 105 g/kmMedia di CO2: 148 g/kmetichetta energia (A–G): A

CONSUMO DEL TEST 11133

5,3 l/100 km autonomia 830 km

serbatoio: 44 litri

Video del test

La Mini Cooper otticamente resta fedele a sé stessa, propone però cinque nuovi colori.

foto

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CHECK-UP TCS

touring | test e tecnican.14 | 21 agosto 2014

16

Tabella comparativa

VEICOLO PROVATO

Mini Cooper D; 2 porte, 4 posti; 27900 fr.(auto del test: 42660 fr.)Gamma: dalla Mini one, 102 CV (23500 fr.)alla Mini Cooper S, 192 CV (30700 fr.) Opzioni: vernice metallizzata e cuoio(1250 fr.), radio DAB, sistema sound e na-vigatore (4560 fr.), assistenti parcheggio(470 fr.), vetri di protezione solare (390 fr.)Garanzia: 3 anni/100000 km di fabbrica, 5 anni mobilità; 12 anni antiruggine (con-dizioni)Importatore: BMW Svizzera SA, Industrie-strasse 20, Dielsdorf, www.mini.ch

DATI TECNICI

Motore: 3 cilindri turbodiesel, 116 CV;cambio manuale a 6 marce Peso: 1305 kg(auto del test), totale ammissibile 1615 kg, nessun carico rimorchiabile

SCHEDA TECNICA

Motore tre cilindri armoniosoBuone prestazioniAbitacolo rifinito con cura e stileSterzo preciso e sportivoCambio a 6 marce dinamicoTelaio rigido con sufficiente altezza da terra

Rapporto prezzo-prestazioniDotazione di serie minimaBagagliaio piccoloSpazio per le gambe dietroFrizione duraLinea del tetto lunga che limita la visibilità posteriore

scita (+51), ma tuttora sotto la media delsegmento. I sedili posteriori si possonoribaltare separatamente (40/60). Altret-tanto pratico l’Head Up Display, che laMini offre quale novità sulla lista degliaccessori.

Ora che abbiamo parlato di forma econtenuti, è giusto chiederci se quest’au-to cult ha ancora attinenza con le sue ra-dici da go-kart. Abbiamo testato la MiniCooper D sul circuito del centro di guidadel TCS a Lignières e possiamo affermareche la vettura è divertente. Agile e ma-neggevole, si lascia portare con scioltez-za nelle curve. Il telaio BMW è un sollu-chero, molto equilibrato e sportivamen-te rigido. Lo sterzo è diretto e i primiquattro rapporti sono corti e scattanti. Lìil tre cilindri diesel offre il meglio di sé,erogando una buona trazione a partire da1200 giri, malgrado i soli 116 CV. Tre pro-grammi di guida (Green, Mid e Sport) in-fluiscono sulle regolazioni del pedale delgas e dello sterzo. Con così tanta elettro-nica quindi il feeling da go-kart che pia-ceva a molti guidatori è andato perso, mauna Mini resta sempre una Mini.

Nadia Rambaldi

Il cerchio centralecircondato di LED

del display a colorida 8,8” opzionale.

Gli interni appaiono pregiati e futuristici.

I bei sedili in pellesono ottimamente

sagomati. Dietro, lo spazio è invece

un po’ limitato.

16

La Mini Cooper non è una sempli-ce utilitaria. È unica sia in fattodi design e personalizzazionesia in fatto di maneggevolezza e

comportamento. Affrontare le curve inmodo ardito a bordo della piccola autoculto britannica offre le stesse sensazionida brivido che si hanno leggendo il listinodegli optional. La piccola vettura britan-nica fu creata con la filosofia di ottenereil massimo spazio da un quantitativo mi-nimo di lamiera. Un vero e proprio cubomagico, che fino agli anni Sessanta face-va bella figura sulla scena rallistica di tut-to il mondo. Oggi non è però più il caso:le sensazioni da go-kart di questa piccolaauto hanno ceduto lo spazio al comfort.Ciononostante ancora oggi la Mini Coo-per è ancora un’auto culto. L’attuale ter-za generazione del piccolo bolide di casaBMW esibisce un motore diesel da tre ci-lindri nuovo di zecca.

Amore per i dettagliEsteriormente la Mini è cambiata poco.Gli stessi occhioni rotondi, le stesse lineelaterali diritte, un piccolo cubo con gli an-goli smussati. Il nostro modello di colore«british racing green» con le classichestrisce bianche sul cofano ricorda il pas-sato, quando la verniciatura verde eraimpiegata per le auto da corsa dei teambritannici. Il tetto e gli specchietti bian-chi creano il contrasto, mentre la grigliadel radiatore sulla terza generazione ènuovamente tornata ad essere un po’ piùgrande. Dentro, la piccola britannica diconcezione bavarese è stata completa-mente rivisitata, tanto che sembra di en-trare in una sorta di astronave retrò. Il di-splay centrale rotondo rispetto ai modelliprecedenti è diventato più grande ed ècircondato da un anello di LED che si ac-cendono in diversi colori.

In sostanza su quest’auto tutto quelche poteva essere arrotondato, è ora ro-tondo, ma con grande cura per i dettaglie la qualità delle rifiniture tipiche diBMW. L’abitacolo è confortevole, soprat-

tutto perché la piccola Mini offre suffi-ciente spazio per la testa e le gambe. I se-dili in pelle molto belli sono ben rifinitied il cuoio risulta essere gradevolmentemorbido al tatto. Dietro però lo spazio sirestringe, così come ristretto è il baga-gliaio, che con i suoi 211 litri è sì in cre-

Mini Cooper D

Nanetto anglo-bavaresecon un nuovo dieselLa Mini Cooper D colpisce per l’ampio ricorso a dettagli retrò, l’eccellentecomportamento e il nuovo motore diesel tre cilindri. La Mini resta agile e maneggevole, offrendo anche molto comfort, benché in opzione.

PIÙ O MENO

Mini Cooper Ddiesel

Audi A1 1.6 TDIAttraction

Prezzo (fr.) 27900.– 27300.–

Cilindrata (cc) 1496 1598

Potenza (kW/CV) 85/116 77/105

Coppia massima (Nm/min) 270/1750 250/1500

Consumo (l/100 km) 4,1 A2 3,81 A2

Rumore int. 120 km/h (dBA) 69 n.d.

Costi al chilometro (fr./km)3 –.58 –.58

Costi di manutenzione4 11111 11111

Test «Touring» 14/2014 —

1 dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore3 su 15000 km/anno 4 costi totali su 180000 km (15000 km/anno)

Page 17: Touring 14 / 2014 italiano

17test e tecnica | touringn.14 | 21 agosto 2014

ABITACOLO 11123

La Mini Cooper presenta un abitacolopregiato e dalla buona lavorazione,secondo gli standard BMW. Gli strumenti primari sono come semprerotondi, rifiniti come un jukebox. Vi si aggiungono materiali pregiati,gradevoli sedili in pelle con impunturee una spaziosità sufficiente per testa egambe. Il bagagliaio con i suoi 211 litriè piccolo.

COMFORT 11123

Niente compromessi: il telaio della Mini è rigido e duro, ma i sedili in pelle garantiscono una buona tenuta latera-le. Il sistema multimediale e l’Head Up Display opzionali non lasciano alcundesiderio insoddisfatto. L’insonorizza-zione in autostrada è buona.

DOTAZIONE 11133

Impossibile schivare il listino deglioptional: l’equipaggiamento di seriedella Mini Cooper D è scarno e anchegli altri modelli sono praticamente sulla stessa linea.

PRESTAZIONI 11113

Il tre cilindri turbodiesel di nuova con-cezione eroga una trazione potente da 1200 giri. Il propulsore gira in modosilenzioso e armonioso, inoltre soddi-sfa la norma Euro 6.

COMPORTAMENTO 11112

La Mini è agile e sportiva; inoltre af-fronta le curve in modo divertentegrazie anche allo sterzo diretto. Lemodalità di guida opzionali (Green, Mide Sport) intervengono sui parametri di acceleratore e sterzo e trasformanola Mini in una scattante sportiva oppurein un’economica utilitaria. I rapportihanno una taratura sportiva.

SICUREZZA 11113

La dotazione di sicurezza di serie rice-ve la nota «buono» e può essere com-pletata con gli optional. Freni efficientie pacchetto servizi gratuiti generoso(fino a 100000 km o 10 anni).

Mini Cooper Din dettaglio

TCS MoBe: Reto Blättler

◂▸

◂▸

larghezza interna: ant. 142 cm, post. 127 cm bagagliaio: 211 litripneumatici: 205/45R17, min. 175/65R15 84H

107cm

141

cm◂

◂94–115cm

92cm

◂ 47–70cm

passo 249cm◂ ▸

lungh. 382cm (largh. 172cm)◂ ▸

test TCS

Mini Cooper D

DINAMICA DI COMPORTAMENTO

Accelerazione (0–100 km/h): 9,8 sElasticità:60–100 km/h (in 4a) 7,0 s80–120 km/h (in 4a) 7,8 sDiametro di sterzata: 10,9 mInsonorizzazione:

60 km/h: 62,4 dBA 11133

120 km/h: 69,3 dBA 11111

SICUREZZA

Frenata (100–0 km/h): 37 m 11111

Visibilità circolare 11113

Equipaggiamento 11113

COSTI DEI SERVIZIManutenzione (km/mese) ore mano d’opera (fr.)

30000/24 1,08 156.–Manutenzione per 180000 km:30000 km/anno 5,32 2792.–

COSTI D’ESERCIZIOkm/anno ct./km fr./mese

fissi variabili

15000 58 509.– 221.–30000 38 509.– 441.–Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzieMini da 105 a 198 fr.

CONSUMO AL BANCO DI PROVA

(ciclo UE 80/1268)urbano extra urbano misto

TCS 4,9 3,7 4,1fabbrica 4,4 3,2 3,6Emissioni di CO2: 105 g/kmMedia di CO2: 148 g/kmetichetta energia (A–G): A

CONSUMO DEL TEST 11133

5,3 l/100 km autonomia 830 km

serbatoio: 44 litri

Video del test

La Mini Cooper otticamente resta fedele a sé stessa, propone però cinque nuovi colori.

foto

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CHECK-UP TCS

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19test e tecnica | touringn.14 | 21 agosto 2014

Pubblicità

La classe regina degli sport mecca-nici vive quest’anno una vera rivo-luzione. Dall’era del V8 2,4 l atmo-

sferico, siamo passati a quella del V6 1,6 lturbocompresso dunque al downsizing.Una nuova sfida riassunta da RobertWhite, direttore tecnico di Renault SportF1: «La missione della Formula 1 evolveora in parallelo con la produzione di se-rie. Il rendimento termico è la sola possi-bilità di ottenere un guadagno di potenzariducendo i consumi. I nuovi concettiche ne deriveranno saranno utilizzabiliin seguito per la grande serie».

Obiettivo ridurre il carburanteI tre motoristi attivi in Formula 1, ossiaFerrari, Mercedes-Benz e Renault, hannodovuto giocare una nuova mano con soli100 kg di benzina utilizzabili in gara, ossia il 35% in meno. Parallelamente, laquantità di carburante iniettato è stato limitato, obbligando i costruttori a ricor-rere all’elettricità come energia supple-mentare. Così il piccolo V6 si ritrova af-fiancato da due motori elettrici alimentatida sistemi di recupero dell’energia.

In casa Mercedes-Benz, ci si premuradi fare il collegamento con lo sviluppo

delle vetture ibride, che beneficiano giàdei progressi folgoranti realizzati sui si-stemi di recupero Kers di Formula 1 il cuipeso è stato ridotto ad un quarto e l’effi-cacia raddoppiata nello spazio di 5 anni.Accreditata di 2,8 l/100 km, la futura ber-lina S 500 plug-in approfitterà diretta-mente di questi progressi. La prossimatappa è la ricarica per induzione, che nonnecessita più di cavi ma avviene attraver-so una placca munita di bobina sistemataa terra.

Però il transfer tecnologico provenien-te dalla Formula 1 non è sempre facile davedere. «Non si tratta di montare sempli-cemente i pezzi di un bolide da corsa su

Le ricadute della Formula 1

Sinergie tra competizione e produzione | La Formula 1 è all’origine di un vastotrasferimento tecnologico alle auto di serie, amplificato dal nuovo regolamento.

Rivali in pista, amici in città

La rivalità tra i due maggiori attori della Formula 1, chesono Mercedes e Renault, è manifesta ad ogni Gran Premio. Tuttavia, i gruppi Daimler e Renault-Nissan coo-perano in modo sempre più intenso sui modelli di serie.Un esempio significativo: le nuove Renault Twingo eSmart Forfour sono uscite dalle stesse catene di montag-gio slovene. Altro esempio: il crescente ricorso a motoriRenault da parte di Mercedes. MOH

Un motore di F1comporta 2000pezzi contro i 250 di uno di serie. Ma que-st’ultimo trae no-tevole beneficiodai resistenti ma-teriali testati in F1.

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un’automobile di serie. Il processo è piùsottile», annota Paddy Lowe, direttoretecnico di Mercedes AMG Petronas. E cital’esempio della tecnologia di trattamen-to delle superfici di scorrimento dei cilin-dri Nanoslide che riduce l’attrito: a parti-re già dal 2006, questo innovativo rive-stimento è stato applicato da Mercedessu larga scala.

In casa Renault si sottolinea che i mo-tori downsizing di nuova generazione,dotati di sistema start-stop oltre che direcupero dell’energia, traggono profittodalla tecnologia derivata dalla Formula 1.Anche qui, la riduzione degli attriti bene-ficia dei rivestimenti speciali (grafite) e disistemi di raffreddamento perfezionati.Vi si aggiunge una crescente padronanzadi turbocompressori sempre più compli-cati.

In via indiretta, i progressi della F1 con-tribuiscono ad accelerare la concezionedi nuovi modelli, grazie anche ai test ae-rodinamici e allo sviluppo tramite simu-latori. Inoltre, la Formula 1 resta un fan-tastico laboratorio in fatto di materialileggeri (carbonio ecc.) chiamati in un fu-turo prossimo ad integrare le autovetturedi serie. MOH

touring | test e tecnican.14 | 21 agosto 2014

18

La carrozzeria scolpita della C 220 qui con la calandra sport. La GLA: fianchi pronunciati e linea del tetto discendente.

foto

MO

H

Questo modello ecologico incarna perfettamente la nuova genera-zione di automobili a basse emissioni di CO2. Accreditata di 4,5 l/100 km, la Mercedes C 220 non eccede i 6 l nell’uso quotidiano.

Niente guida sportiva, quindi, ma un dinamismo concretizzato dalle so-lide riprese offerte dal 4 cilindri diesel che si lascia guidare placidamentecon un filo di gas. Sufficientemente reattivo, il cambio automatico a 7rapporti contribuisce a questa dolcezza, soprattutto in autostrada doveil regime del motore resta sotto i 2000 giri/min. Unite ad un’eccellenteinsonorizzazione e alle sospensioni pneumatiche, queste caratteristicheoffrono un piacere di viaggio di prim’ordine. Va detto che di primo acchi-to disorientano gli ondeggiamenti indotti dalla morbidezza di questa so-spensione – sono infatti molto marcati con le ruote da 19 pollici – tantoda far temere per la tenuta di stra-da. Nulla da temere, perché nonappena si forza l’andatura, l’as-setto dell’auto è automaticamen-te adattato e le curve vengono inghiottite senza fare una piega. Il tutto valorizzato da una guidamolto diretta. Quelli tuttavia chenon amano sospensioni troppomorbide, possono definire para-metri individuali, scegliendo adesempio per la taratura sportiva.

La classe C si rivela sorprenden-te per la panoplia di sistemi di assistenza alla guida (opzioni inpacchetto a 3220 fr.). Regolatoredi velocità e allarme di cambiocorsia attivo permettono una guida semiautomatica. Anche lungo curvepoco accentuate, l’auto segue fedelmente la segnaletica orizzontale. Unaiuto pratico pure nel traffico cittadino congestionato. Meno convincentiinvece le infinite possibilità di regolazione offerte sul grande schermo dicontrollo centrale, poiché il rischio di deconcentrazione è forte.

Accogliente, l’abitacolo conquista per la qualità e l’aspetto trendy deimateriali, spesso opzionali. Unico neo: l’accesso un po’ striminzito ai posti posteriori e lo spazio mediocre per un’auto da 4,69 m. MOH

Gli automobilisti alla ricerca di un veicolo trendy saranno appagatidalla GLA, derivata dalla berlina classe A. La carrozzeria dalle for-me ricercate e dagli attributi da 4×4 si fa ancora più seducente

con la rifinitura AMG che le conferisce un tocco di sportività di gran ef-fetto. E non è solo scena, come dimostra l’andatura della versione mossada 211 CV. Certo la sonorità di questo motore è piuttosto anonima e le ac-celerazioni sono molto lineari, ma l’efficacia di questa bollente crossovercompatta è manifesta. Un po’ meno reattivo di un DSG, il cambio a dop-pia frizione e 7 rapporti svolge diligentemente il suo lavoro. Ben servitadalla trazione integrale che assicura una ripartizione variabile della cop-pia, quest’auto si avvicina più ad una GTI che ad una fuoristrada. Il trenoanteriore incisivo e l’agilità del telaio si fondono per procurare sensazioni

forti su percorsi sinuosi. Con la sua altezza da terra di

circa 17 cm – ridotta di altri 1,5 cmin versione AMG – la GLA non ècerto destinata a sporcarsi le ruo-te nello sterrato. Ciononostante,è dotata di un ESP che offre unprogramma speciale per il fuori-strada e un regolatore di velocitàin discesa regolabile al chilome-tro orario. A dispetto di elementidi protezione della scocca, la vo-glia di impegnare la GLA su stradesterrate è poca, tanto meno congomme da 19 pollici e taglia bassa.

Del resto si ha a che fare con unveicolo cittadino glamour la cui

presentazione interna supera la quasi totalità delle SUV. Sommerso didettagli cromati, galvanizzati o laccati, l’abitacolo presenta una compo-sizione decisamente d’alta gamma. Evidentemente, per ottenere que-st’ambiente incomparabile bisogna pescare nella lista degli optional, mal’effetto è garantito. E malgrado una sospensione abbastanza rigida, inautostrada questa GLA ben insonorizzata offre un buon comfort. Peccatosolo per le sedute corte e gli schienali eretti del sedile posteriore. Quantoal bagagliaio cubico e dalla rifinitura curata, il volume è corretto. MOH

Berlina dagli accenniavanguardistiMercedes-Benz C 220 Bluetec | Ammiraglia digran pregio, questa mini classe S seduce per ilsuo comfort, la sobrietà e i sistemi d’assistenza.

La crossover designin veste cittadinaMercedes-Benz GLA 250 4Matic | È l’archetipodella crossover urbana: stile, rifiniture trendy e comportamento eccelso. Ma si paga.

Positivo: crossover di stile,comportamento agile, presta-zioni e motricità, allestimentotrendy, manutenzione gratuita(10 anni) Negativo: politica op-tional, comfort del sedile poste-riore, motore non sbalorditivo.

Tecnica: crossover; 5 posti; lunghezza:4,43 m; bagagliaio: da 421 a 1235 l; 2 l turbo benzina, 211 CV, 350 Nm a1200 giri/min; cambio aut. a 7 rap. adoppia frizione; trazione integrale; da0 a 100 km/h in 7,1 s; carico rimor-chiabile: 1800 kg Consumo (prova):8,3 l/100 km, autonomia: 674 kmPrezzo: 48900 fr. (250 4Matic).

Positivo: comfort di viaggio, ec-cellente qualità percepita, com-portamento, consumi e emissionidi CO2, sistemi d’assistenza utiliNegativo: abitabilità posterioremediocre, lista degli optional infinita, eccesso di informazionie possibilità di regolazione.

Tecnica: berlina; 4 porte, 5 posti; lunghezza: 4,69 m; bagagliaio: 480 l; 2,2 l turbodiesel, 170 CV, 400 Nm a 1400 giri/min; cambio automatico a 7 rapporti; da 0 a 100 km/h in 7,4 sConsumo (prova): 6,6 l/100 km, au-tonomia: 1000 km Prezzo: 52700 fr.(C 220 Bluetec aut.).

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19test e tecnica | touringn.14 | 21 agosto 2014

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La classe regina degli sport mecca-nici vive quest’anno una vera rivo-luzione. Dall’era del V8 2,4 l atmo-

sferico, siamo passati a quella del V6 1,6 lturbocompresso dunque al downsizing.Una nuova sfida riassunta da RobertWhite, direttore tecnico di Renault SportF1: «La missione della Formula 1 evolveora in parallelo con la produzione di se-rie. Il rendimento termico è la sola possi-bilità di ottenere un guadagno di potenzariducendo i consumi. I nuovi concettiche ne deriveranno saranno utilizzabiliin seguito per la grande serie».

Obiettivo ridurre il carburanteI tre motoristi attivi in Formula 1, ossiaFerrari, Mercedes-Benz e Renault, hannodovuto giocare una nuova mano con soli100 kg di benzina utilizzabili in gara, ossia il 35% in meno. Parallelamente, laquantità di carburante iniettato è stato limitato, obbligando i costruttori a ricor-rere all’elettricità come energia supple-mentare. Così il piccolo V6 si ritrova af-fiancato da due motori elettrici alimentatida sistemi di recupero dell’energia.

In casa Mercedes-Benz, ci si premuradi fare il collegamento con lo sviluppo

delle vetture ibride, che beneficiano giàdei progressi folgoranti realizzati sui si-stemi di recupero Kers di Formula 1 il cuipeso è stato ridotto ad un quarto e l’effi-cacia raddoppiata nello spazio di 5 anni.Accreditata di 2,8 l/100 km, la futura ber-lina S 500 plug-in approfitterà diretta-mente di questi progressi. La prossimatappa è la ricarica per induzione, che nonnecessita più di cavi ma avviene attraver-so una placca munita di bobina sistemataa terra.

Però il transfer tecnologico provenien-te dalla Formula 1 non è sempre facile davedere. «Non si tratta di montare sempli-cemente i pezzi di un bolide da corsa su

Le ricadute della Formula 1

Sinergie tra competizione e produzione | La Formula 1 è all’origine di un vastotrasferimento tecnologico alle auto di serie, amplificato dal nuovo regolamento.

Rivali in pista, amici in città

La rivalità tra i due maggiori attori della Formula 1, chesono Mercedes e Renault, è manifesta ad ogni Gran Premio. Tuttavia, i gruppi Daimler e Renault-Nissan coo-perano in modo sempre più intenso sui modelli di serie.Un esempio significativo: le nuove Renault Twingo eSmart Forfour sono uscite dalle stesse catene di montag-gio slovene. Altro esempio: il crescente ricorso a motoriRenault da parte di Mercedes. MOH

Un motore di F1comporta 2000pezzi contro i 250 di uno di serie. Ma que-st’ultimo trae no-tevole beneficiodai resistenti ma-teriali testati in F1.

ald

un’automobile di serie. Il processo è piùsottile», annota Paddy Lowe, direttoretecnico di Mercedes AMG Petronas. E cital’esempio della tecnologia di trattamen-to delle superfici di scorrimento dei cilin-dri Nanoslide che riduce l’attrito: a parti-re già dal 2006, questo innovativo rive-stimento è stato applicato da Mercedessu larga scala.

In casa Renault si sottolinea che i mo-tori downsizing di nuova generazione,dotati di sistema start-stop oltre che direcupero dell’energia, traggono profittodalla tecnologia derivata dalla Formula 1.Anche qui, la riduzione degli attriti bene-ficia dei rivestimenti speciali (grafite) e disistemi di raffreddamento perfezionati.Vi si aggiunge una crescente padronanzadi turbocompressori sempre più compli-cati.

In via indiretta, i progressi della F1 con-tribuiscono ad accelerare la concezionedi nuovi modelli, grazie anche ai test ae-rodinamici e allo sviluppo tramite simu-latori. Inoltre, la Formula 1 resta un fan-tastico laboratorio in fatto di materialileggeri (carbonio ecc.) chiamati in un fu-turo prossimo ad integrare le autovetturedi serie. MOH

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Page 20: Touring 14 / 2014 italiano

21viaggi e tempo libero | touringn.14 | 21 agosto 2014

◾ Offerta: escursione delle fincacon trasporto del bagaglio.

◾ Prezzi: 7 giorni/6 notti in cameradoppia con colazione, per personada 972 a 1073 fr. (viaggio escluso).

◾ Vantaggio dei soci: i soci del TCSricevono un pasto a base di tapas aPollenca. Prenotabile sul sito delTCS o presso Eurotrek. ◾ Date: dal 3 agosto al 25 ottobre.

◾ Informazioni: Eurotrek, telefono0443161000, www.eurotrek.ch.

A COLPO D’OCCHIO

21

hotel, le gambe sono pesanti e anche ipiedi si fanno sentire dopo cinque ore disu e giù. Un sonnellino diventa subitouna profonda dormita di due ore. Ma alrisveglio a prevalere è una sensazione difelicità: soddisfatti e orgogliosi. La provadel primo giorno è stata superata.

Ma Winnetou non arriva…La mattina seguente, un taxi ci porta albacino artificiale di Cuber a 760 metri dialtezza ai piedi del Puig Major, mentre ilbagaglio viene trasportato sin nella pros-sima finca. Stando al libretto degli iti -nerari, questo tour nella rigogliosa Valle de Orient è lungo solo undici chilometri.Allora c’incamminiamo e seguiamo co-modamente i cartelli delle gite GR 221.Attraversiamo un paesaggio montano ar-caico, ricoperto da erba e sassi. Se Winne-tou arrivasse al gran galoppo, nessuno si

Il paesino di 30abitanti Orient immerso nella luce del tramonto.

Un cielo terso,palme e pianta-gioni di limoni.Compagni costanti sull’Isoladi Maiorca.

L’appetito vienammirando. Il pasto sul Castell d’Alaro.

Chiese anche nei luoghi più discosti.

La bibbia del tourdelle finca: libret-to degli itineraricon tutti i dettaglioltre ai bastoni da trekking.

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stupirebbe. Ma Winnetou non arriva enemmeno qualcun altro. A un certo pun-to ci troviamo soli nel bosco, lontani daqualsiasi cartello. Sopra di noi il cinguet-tio degli uccellini e da molto lontano sisentono belare le capre e le pecore – e in-fine un punto panoramico con una vistaentusiasmante sulla verdeggiante Vallede Orient davanti e sotto di noi.

Il punto blu in testa Stando al libretto degli itinerari una pira-mide di pietre nel bosco mostra il sentie-ro in discesa. Anche i punti blu sulle pietre devono facilitare l’orientamento.Ma molte segnalazioni sono piccole, deimucchietti di pietre per terra. In alcunitratti si avanza metro dopo metro e neldubbio si consiglia di tornare alla segna-lazione precedente. Anche questo signi-fica fare escursioni su Maiorca: cercare,valutare, trovare. E per una volta, nonpensare a nulla all’infuori del prossimopunto blu. Risveglia lo spirito pionieristi-co e ha quasi un effetto meditativo.

La discesa è ripida e pietrosa. Ogni pas-so deve essere ben posato, i bastoni datrekking diventano un prolungamentodelle braccia. Il pranzo al sacco ce lo con-cediamo solo dopo – in un uliveto ombro-so. Dopo un’altra ora la parola d’ordine èrelax: nella finca Son Palou, un hotel dicampagna idilliaco nel paesino Orient,

nel bel mezzo di piantagioni di mele e ciliegie arricchite con piscina, terrazza evasca idromassaggio per le ossa dolenti.Non vogliamo più andare via e la sera cilasciamo viziare nel ristorante con cucinaspagnola sopraffina. Il tutto gustato in unambiente dove anche il direttore dell’al-bergo indossa vestiti del tempo libero.

Che peccato è già finito!Ma per i prossimi giorni ci saranno nuoveattrazioni. E così continuiamo a cammi-nare. Attraversiamo terrazze di ulivi sulCastell d’Alaro. Dopo Bunyola, perdiamole tracce e più tardi con un sospiro di sol-lievo saliamo sul trenino nostalgico, checi porta sino alla prossima stazione. Nellacittà di Soller pernottiamo in una fincamaiorchina. Ancora un unico tour dallalocalità costiera Deia sino al ritorno a Sol-ler… – poi abbiamo finito con la cammi-nata. E una schietta nostalgia si diffonde.Vorrei quasi non dover mettere via ba-stoni e scarponi con cui ormai sono untutt’uno. È andata più che bene… ◾

Questo viaggio è stato sponsorizzato da Eurotrek.

touring | viaggi e tempo liberon.14 | 21 agosto 2014

2020

Trascorrere cinque giorni facen-do escursioni senza guida ogruppo può essere emozionan-te? E sono fattibili itinerari di

marcia sino a 5 ore e mezza al giorno percamminatori medi? La curiosità ha la me-glio e con essa la voglia di movimento. Èmolto attrattiva la prospettiva di soggior-nare in eleganti finca ricche sia di stileche di storia e anche il fatto di sapere cheil trasporto dei bagagli è organizzato. Invaligia dunque può starci pure qualcosi-na oltre il necessario, tanto più che la seranon si desidera sedersi a tavola con l’ab-bigliamento da gita. Inoltre la Serra deTramuntana, questa catena di montagnenel nordovest di Maiorca, ha lo stato diculto tra gli escursionisti. Là troneggia ilPuig Major, che con 1445 metri, è la mon-tagna più alta dell’isola.

Il punto di partenza della gita di unasettimana è la cittadina settentrionale diPollenca. In mezzo al nucleo storico di

Posada de Lluc, trascorriamo i nostri pri-mi due pernottamenti. Questa casa di ol-tre 500 anni, un’ex scuola conventuale,ha otto camere, tutte arredate con gusto.Ogni millimetro delle mura è intriso distoria centenaria. La sera si esce per unpaio di tapas e un bicchiere di Cava sullaPlaza Mayor nel cuore del nucleo e poi di ritorno «a casa» per fare sogni d’oro.Perché domani si farà sul serio!

Marco e il libretto degli itinerariIl lato serio della gita appare sotto formadella guida escursionistica Marco che ciraggiunge in hotel per dare le istruzioniagli ospiti. Il più importante assistente,anzi la nostra «bibbia» per i prossimi gior-ni: il libretto degli itinerari, una descri-zione dettagliata di tutte le escursionicompreso il profilo altimetrico, la cartinae le foto. Tutto per non sbagliare il per-corso. «Nel caso ciò accada comunque, si torna al punto precedente», consiglia

Rallentare con stileMarco Lindemann. Questo tedesco viveda nove anni su Maiorca e conosce ognimetro escursionistico sulla sua isola pre-diletta. Al mercato si comprano salsicce,pane, mele e acqua e poi via verso la pri-ma tappa del giorno: un tour di 16 chilo-metri sulla punta nord della penisola diLa Victoria, con partenza da Alcudia. Unpanorama grandioso, con un profumo in-tenso di erbette e foresta! Gli ampi sentieriboschivi con rovere e pini si trasformanoin una linea serpeggiante; qui e là pirami-di di pietre e cartelli indicano il cammino.Da una parte il burrone e dall’altra il trac-ciato che, con più si avanza, con più si sale sino a raggiungere una piattaformache offre una vista fantastica.

Nel primo pomeriggio ci avviamo sulsentiero verso valle in direzione della co-sta, dove gli alberi per un po’ non si fannovedere per cedere il passo ad un’aspramacchia. E il sole maiorchino ci mostratutta la sua potenza. Di ritorno la sera in

Da finca a finca | Sono in voga le gite escursionistiche individuali di più giorni connotti in magnifici alberghi – l’esempio dell’Isola di Maiorca. Reportage: Beatrice Käser

Sulla penisola La Victoria è garantita una vista spettacolare.

Page 21: Touring 14 / 2014 italiano

21viaggi e tempo libero | touringn.14 | 21 agosto 2014

◾ Offerta: escursione delle fincacon trasporto del bagaglio.

◾ Prezzi: 7 giorni/6 notti in cameradoppia con colazione, per personada 972 a 1073 fr. (viaggio escluso).

◾ Vantaggio dei soci: i soci del TCSricevono un pasto a base di tapas aPollenca. Prenotabile sul sito delTCS o presso Eurotrek. ◾ Date: dal 3 agosto al 25 ottobre.

◾ Informazioni: Eurotrek, telefono0443161000, www.eurotrek.ch.

A COLPO D’OCCHIO

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hotel, le gambe sono pesanti e anche ipiedi si fanno sentire dopo cinque ore disu e giù. Un sonnellino diventa subitouna profonda dormita di due ore. Ma alrisveglio a prevalere è una sensazione difelicità: soddisfatti e orgogliosi. La provadel primo giorno è stata superata.

Ma Winnetou non arriva…La mattina seguente, un taxi ci porta albacino artificiale di Cuber a 760 metri dialtezza ai piedi del Puig Major, mentre ilbagaglio viene trasportato sin nella pros-sima finca. Stando al libretto degli iti -nerari, questo tour nella rigogliosa Valle de Orient è lungo solo undici chilometri.Allora c’incamminiamo e seguiamo co-modamente i cartelli delle gite GR 221.Attraversiamo un paesaggio montano ar-caico, ricoperto da erba e sassi. Se Winne-tou arrivasse al gran galoppo, nessuno si

Il paesino di 30abitanti Orient immerso nella luce del tramonto.

Un cielo terso,palme e pianta-gioni di limoni.Compagni costanti sull’Isoladi Maiorca.

L’appetito vienammirando. Il pasto sul Castell d’Alaro.

Chiese anche nei luoghi più discosti.

La bibbia del tourdelle finca: libret-to degli itineraricon tutti i dettaglioltre ai bastoni da trekking.

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stupirebbe. Ma Winnetou non arriva enemmeno qualcun altro. A un certo pun-to ci troviamo soli nel bosco, lontani daqualsiasi cartello. Sopra di noi il cinguet-tio degli uccellini e da molto lontano sisentono belare le capre e le pecore – e in-fine un punto panoramico con una vistaentusiasmante sulla verdeggiante Vallede Orient davanti e sotto di noi.

Il punto blu in testa Stando al libretto degli itinerari una pira-mide di pietre nel bosco mostra il sentie-ro in discesa. Anche i punti blu sulle pietre devono facilitare l’orientamento.Ma molte segnalazioni sono piccole, deimucchietti di pietre per terra. In alcunitratti si avanza metro dopo metro e neldubbio si consiglia di tornare alla segna-lazione precedente. Anche questo signi-fica fare escursioni su Maiorca: cercare,valutare, trovare. E per una volta, nonpensare a nulla all’infuori del prossimopunto blu. Risveglia lo spirito pionieristi-co e ha quasi un effetto meditativo.

La discesa è ripida e pietrosa. Ogni pas-so deve essere ben posato, i bastoni datrekking diventano un prolungamentodelle braccia. Il pranzo al sacco ce lo con-cediamo solo dopo – in un uliveto ombro-so. Dopo un’altra ora la parola d’ordine èrelax: nella finca Son Palou, un hotel dicampagna idilliaco nel paesino Orient,

nel bel mezzo di piantagioni di mele e ciliegie arricchite con piscina, terrazza evasca idromassaggio per le ossa dolenti.Non vogliamo più andare via e la sera cilasciamo viziare nel ristorante con cucinaspagnola sopraffina. Il tutto gustato in unambiente dove anche il direttore dell’al-bergo indossa vestiti del tempo libero.

Che peccato è già finito!Ma per i prossimi giorni ci saranno nuoveattrazioni. E così continuiamo a cammi-nare. Attraversiamo terrazze di ulivi sulCastell d’Alaro. Dopo Bunyola, perdiamole tracce e più tardi con un sospiro di sol-lievo saliamo sul trenino nostalgico, checi porta sino alla prossima stazione. Nellacittà di Soller pernottiamo in una fincamaiorchina. Ancora un unico tour dallalocalità costiera Deia sino al ritorno a Sol-ler… – poi abbiamo finito con la cammi-nata. E una schietta nostalgia si diffonde.Vorrei quasi non dover mettere via ba-stoni e scarponi con cui ormai sono untutt’uno. È andata più che bene… ◾

Questo viaggio è stato sponsorizzato da Eurotrek.

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23viaggi e tempo libero | touringn.14 | 21 agosto 2014

Bambini, camosci e… spiriti

Canton Grigioni | Negli ultimi 100 anni, il Parco Nazionale Svizzero è diventato un paradiso straordinario che invita all’avventura e alla scoperta sia giovani che anziani.

foto

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«Guarda, dietro di te c’è un cer-vo…» il guardiano del parcoFadri Bott consegna il bino-

colo nelle mani di un bambino. «Lo facciovolentieri – racconta – dato che spesso glianimali non si vedono al primo colpo».«Al posto d’osservazione di Grimmels –spiega – le probabilità sono alte di vedereun cervo o una marmotta». Nel Parco Nazionale Fadri Bott è di pattuglia quasiogni giorno assieme ad altri sette guar-diani e controlla che tutto sia a posto, os-serva gli animali selvaggi, li conta, perlu-stra i sentieri e risponde alle domande deivisitatori. «Cosa fa un guardaparco? Dovesono i cervi, gli avvoltoi barbuti e le mar-motte?» A volte i guardaparco vengonotartassati di domande. Fadri Bott peròconsola tutti coloro che non scoprono su-bito lucertole, rane, avvoltoi barbuti, cervio marmotte. «Perché sul sentiero per bam-bini Champlönch c’è comunque tanto davedere». E chi ha fortuna, incontra addi-rittura gli spiriti della montagna e le fate.

L’audioguida lo saLa gita diventa proprio entusiasmantequando al centro dei visitatori di Zernezsi prende in consegna l’audioguida e il li-bro del sentiero per bambini. Durante lapasseggiata i piccoli e grandi escursioni-sti possono ascoltare storie avvincenti inben dieci punti, racconta Marchet, il vir-tuale guardaparco. Spesso capita che luidomandi ai bambini, che passeggianocon i genitori, se desiderano assumersiuna parte del suo lavoro. I guardaparcodovrebbero anche controllare che tutti i

visitatori si attengano alle regole del par-co. Tuttavia, dato che non tutti rispetta-no le regole, Fadri Bott scrive ogni tantouna multa. «Nel parco si deve rimaneresul sentiero segnalato. Ci sono addirittu-ra visitatori che accendono un fuoco.Non va proprio. È pericoloso».

La marmotta virtualeIl sentiero per i bambini comincia conuna salita ripida e poi il percorso prose-gue in modo morbido e profuma di aghidi pino. L’accompagnatore digitale attiral’attenzione dell’ascoltatore con un se-gnale acustico: «Bun di», buongiorno. Epoi: «Sono il Dr. Steivan Brunies». La vo-ce in francese o in tedesco racconta chenel 1909 partecipò alla fondazione delParco Nazionale Svizzero, per proteggerela natura, le piante e gli animali. Quandopoi Anna, la ricercatrice, comincia a rac-contare che qui cresce la più grande e,con i suoi 2000 anni, la più vecchia Ar-millaria della Svizzera, un fungo che conla sua rete sotterranea misura circa cin-quanta campi di calcio. Un fenomeno na-turale che lascia i bambini a bocca aperta.A «Grimmels», incontriamo Marmotin,una marmotta virtuale. Di buon umore,ci dirigiamo alla fine del percorso. E ritro-viamo Marchet che ha sgomberato granparte dei detriti che si sono raccolti neldeflusso ed è contento che i bambini loabbiano sostituito bene e non abbianobuttato via alcun rifiuto… Karin Huber Gli stambecchi,

l’emblema deiGrigioni, si pos-sono vedere nelParco Nazionale,come mostra lanostra foto dellaVal Müschauns.

Paesaggi impres-sionanti sullamontagna Il Jaleta 2392 metri dialtezza presso ilPasso del Fornocon vista sul Parco Nazionale.

100 anni Parco Nazionale

Quasi tutto l’anno il Parco Nazionale festeggia il giubileocon diverse manifestazioni. E va anche in tournée conesposizioni attraverso l’intera Svizzera. In occasione delgiubileo è apparso l’Atlante del Parco Nazionale Svizzero.

Il sentiero per bambini Champlönch (6 km) può esserepercorso in ogni momento. Nelle vacanze d’estate e diautunno conta sino a 100 visitatori al giorno. Periodomigliore per la visita: il mattino. In questo modo si vede ilmaggior numero di animali. Il miglior posto per osser-vare: Murteras da Grimmels. Molti animali selvaggi si tro-vano in direzione di Val Ftur (prendere il binocolo). NelParco Nazionale vivono circa 1800 cervi, 1500 camosci,sei aquile reali e una ventina di avvoltoi barbuti. Quest’an-no tre coppie hanno covato. Nel centro dei visitatori diZernez ci sono molte informazioni e anche l’audioguidadel sentiero per bambini – www.nationalpark.ch. khu

Vacanze in Italia

Isola d’Elba

Riviera Ligure

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Hotel Barsalini ★★★I-57030 S.ANDREAISOLA D’ ELBAISOLA D’ ELBA20m dalla merav.spiaggia di sabbia e scogli fantast.! Parking priv., PISCINA,giochi per bimbi! Giardino-relax con sauna finlandese e Hydro terapeutico.Cucina tipica/internaz. con spec. di pesce! Ideale per amanti della natura!OFFERTE SPECIALI dal 15.9. al 13.10.! Massaggi ! Tennis a 100m.Tel. 0039/0565/908013-908041 - Fax 908920

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RIVIERA DEI FIORI

HOTEL EDEN PARKI-18013 DIANO MARINA

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Prossima edizione04.09.201425.09.201409.10.2014

Ultimo termine25.08.201415.09.201429.09.2014

Francia

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23viaggi e tempo libero | touringn.14 | 21 agosto 2014

Bambini, camosci e… spiriti

Canton Grigioni | Negli ultimi 100 anni, il Parco Nazionale Svizzero è diventato un paradiso straordinario che invita all’avventura e alla scoperta sia giovani che anziani.

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«Guarda, dietro di te c’è un cer-vo…» il guardiano del parcoFadri Bott consegna il bino-

colo nelle mani di un bambino. «Lo facciovolentieri – racconta – dato che spesso glianimali non si vedono al primo colpo».«Al posto d’osservazione di Grimmels –spiega – le probabilità sono alte di vedereun cervo o una marmotta». Nel Parco Nazionale Fadri Bott è di pattuglia quasiogni giorno assieme ad altri sette guar-diani e controlla che tutto sia a posto, os-serva gli animali selvaggi, li conta, perlu-stra i sentieri e risponde alle domande deivisitatori. «Cosa fa un guardaparco? Dovesono i cervi, gli avvoltoi barbuti e le mar-motte?» A volte i guardaparco vengonotartassati di domande. Fadri Bott peròconsola tutti coloro che non scoprono su-bito lucertole, rane, avvoltoi barbuti, cervio marmotte. «Perché sul sentiero per bam-bini Champlönch c’è comunque tanto davedere». E chi ha fortuna, incontra addi-rittura gli spiriti della montagna e le fate.

L’audioguida lo saLa gita diventa proprio entusiasmantequando al centro dei visitatori di Zernezsi prende in consegna l’audioguida e il li-bro del sentiero per bambini. Durante lapasseggiata i piccoli e grandi escursioni-sti possono ascoltare storie avvincenti inben dieci punti, racconta Marchet, il vir-tuale guardaparco. Spesso capita che luidomandi ai bambini, che passeggianocon i genitori, se desiderano assumersiuna parte del suo lavoro. I guardaparcodovrebbero anche controllare che tutti i

visitatori si attengano alle regole del par-co. Tuttavia, dato che non tutti rispetta-no le regole, Fadri Bott scrive ogni tantouna multa. «Nel parco si deve rimaneresul sentiero segnalato. Ci sono addirittu-ra visitatori che accendono un fuoco.Non va proprio. È pericoloso».

La marmotta virtualeIl sentiero per i bambini comincia conuna salita ripida e poi il percorso prose-gue in modo morbido e profuma di aghidi pino. L’accompagnatore digitale attiral’attenzione dell’ascoltatore con un se-gnale acustico: «Bun di», buongiorno. Epoi: «Sono il Dr. Steivan Brunies». La vo-ce in francese o in tedesco racconta chenel 1909 partecipò alla fondazione delParco Nazionale Svizzero, per proteggerela natura, le piante e gli animali. Quandopoi Anna, la ricercatrice, comincia a rac-contare che qui cresce la più grande e,con i suoi 2000 anni, la più vecchia Ar-millaria della Svizzera, un fungo che conla sua rete sotterranea misura circa cin-quanta campi di calcio. Un fenomeno na-turale che lascia i bambini a bocca aperta.A «Grimmels», incontriamo Marmotin,una marmotta virtuale. Di buon umore,ci dirigiamo alla fine del percorso. E ritro-viamo Marchet che ha sgomberato granparte dei detriti che si sono raccolti neldeflusso ed è contento che i bambini loabbiano sostituito bene e non abbianobuttato via alcun rifiuto… Karin Huber Gli stambecchi,

l’emblema deiGrigioni, si pos-sono vedere nelParco Nazionale,come mostra lanostra foto dellaVal Müschauns.

Paesaggi impres-sionanti sullamontagna Il Jaleta 2392 metri dialtezza presso ilPasso del Fornocon vista sul Parco Nazionale.

100 anni Parco Nazionale

Quasi tutto l’anno il Parco Nazionale festeggia il giubileocon diverse manifestazioni. E va anche in tournée conesposizioni attraverso l’intera Svizzera. In occasione delgiubileo è apparso l’Atlante del Parco Nazionale Svizzero.

Il sentiero per bambini Champlönch (6 km) può esserepercorso in ogni momento. Nelle vacanze d’estate e diautunno conta sino a 100 visitatori al giorno. Periodomigliore per la visita: il mattino. In questo modo si vede ilmaggior numero di animali. Il miglior posto per osser-vare: Murteras da Grimmels. Molti animali selvaggi si tro-vano in direzione di Val Ftur (prendere il binocolo). NelParco Nazionale vivono circa 1800 cervi, 1500 camosci,sei aquile reali e una ventina di avvoltoi barbuti. Quest’an-no tre coppie hanno covato. Nel centro dei visitatori diZernez ci sono molte informazioni e anche l’audioguidadel sentiero per bambini – www.nationalpark.ch. khu

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25viaggi e tempo libero | touringn.14 | 21 agosto 2014

Le leccornie di Norimberga

Franconia | Norimberga e Bamberga attirano i turisti grazie ai nuclei che trasudanodi storia. In entrambe soffia un vento di freschezza alimentato dagli studenti.

Èlunga da sette a nove centimetri epesa da 20 a 25 grammi, è la salsic-cia di Norimberga «Nürnberger

Bratwurst». «Dimensione, peso e ingre-dienti sono protetti e deve essere prodot-ta esclusivamente a Norimberga», spiegaWolfram Zilk dell’Ufficio cittadino del tu-rismo e dei congressi. Alla salsiccia, chevanta una tradizione di 700 anni, il mu-seo cittadino Fembohaus dedica addirit-tura un’esposizione dal 19 settembre2014 al 29 marzo 2015. Norimberga è nota anche per il suo panforte «Lebku-chen», per la più grande fiera alimentarebiologica Biofach e perché si sta svilup-pando in un centro del whisky più impor-tante di Germania. Per quanto riguarda igiocattoli, è già un centro come ben di-mostra l’annuale fiera del giocattolo chesi tiene ogni inizio di febbraio.

Il mercatino del Bambin GesùL’attrazione turistica dell’anno ha luogoperò durante l’avvento con il più anticomercatino natalizio del mondo, detto delBambin Gesù. Dei 45398 svizzeri che nel2013 hanno pernottato a Norimberga,

molti lo hanno fatto per questo motivo.Ma forse anche per il Playmobil Funparko per il più noto figlio della città, AlbrechtDürer (1471–1528). Lungo la strada versoil Kaiserburg si passa davanti alla casa diDürer. Una delle pietre miliari della storiacittadina è stata posta nel 1835, quando laprima ferrovia tedesca percorse la trattaNorimberga–Fürth. Da notare come No-

ABamberga le nove birrerie fannosì che i 70000 abitanti possanoscegliere tra 50 diversi tipi di bir-

ra. «È la prova matematica che Bambergaè la vera e propria capitale della birra della Repubblica tedesca», sottolinea gio-viale Anna-Maria Schühlein del Serviziocittadino per il turismo e i congressi.

Piatti sostanziosi e saporitiBamberga deve la fama di città della birraper quella affumicata, il cui profumo per-vade i vicoli delle strade. Al suo gusto cisi deve abituare, una non basta, per rite-nerla buona. Per quanto riguarda la birra,ci sono ancora delle particolarità: in esta-te i cittadini di Bamberga non cercano refrigerio nei giardini all’aperto «Biergär-ten», bensì nelle taverne «Keller». La bir-ra viene accompagnata da una salsiccia,crauti o una cotoletta impanata – tuttomolto sostanzioso e saporito. A Bamber-

Bamberga, la cittàper chi ama la birra

ga ogni ospite al di fuori degli orari dellacucina 9–11 e 14–17 può portare il suo boc-cone (spuntino/merenda) e bere una bir-ra alla spina – www.bier.bamberg.info.

Città degli ortolani e UnescoIl nucleo storico di Bamberga, un gioielloarchitettonico di prima qualità, è già dal1933 nel patrimonio dell’umanità del-l’Unesco. Su una superficie di 4,5 km2 sitrovano oltre 4500 case sotto tutela. Ilpiù famoso e bello è il vecchio municipio,che troneggia nel mezzo del fiume Re-gnitz. La guida turistica Michael Knobelracconta che nel centro storico si contanoancora oggi 51 chiese e cappelle e sono attive cinque comunità conventuali.

Orgogliosa Anna-Maria Schühlein con-duce il nostro gruppo di giornalisti attra-verso uno speciale quartiere, la città degliortolani. Qui oltre 60 famiglie coltivanoancora il proprio orticello. Se dovesserocessare questa attività, Bamberga perde-rebbe lo statuto di patrimonio culturaledell’Unesco – www.bamberg.de. Bü

Questo viaggio è stato sponsorizzato dalleFerrovie federali svizzere (FFS) e dalle Ferro-vie tedesche (DB).

Per i visitatori diNorimberga lepiccole e raffinatesalsicce sonoquasi una tappaobbligatoria.

Bockbier, Rauchbier o Weizenbier: a Bamberga birra per ogni gusto.

foto

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rimberga affronti apertamente l’epocadel nazionalsocialismo e della SecondaGuerra Mondiale. Da non perdere la visi-ta al Centro di documentazione e vecchiosito dei congressi del partito nazionalso-cialista. Si consiglia l’acquisto della prati-ca «Nürnberg Card» (2 giorni/23 €).

Informazioni: www.tourismus.nuern-berg.de e www.railtour.ch. Bü

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Casting a LocarnoTeatro di Locarno, Locarnovenerdi, 19 settembre 17.00-20:00

Page 25: Touring 14 / 2014 italiano

25viaggi e tempo libero | touringn.14 | 21 agosto 2014

Le leccornie di Norimberga

Franconia | Norimberga e Bamberga attirano i turisti grazie ai nuclei che trasudanodi storia. In entrambe soffia un vento di freschezza alimentato dagli studenti.

Èlunga da sette a nove centimetri epesa da 20 a 25 grammi, è la salsic-cia di Norimberga «Nürnberger

Bratwurst». «Dimensione, peso e ingre-dienti sono protetti e deve essere prodot-ta esclusivamente a Norimberga», spiegaWolfram Zilk dell’Ufficio cittadino del tu-rismo e dei congressi. Alla salsiccia, chevanta una tradizione di 700 anni, il mu-seo cittadino Fembohaus dedica addirit-tura un’esposizione dal 19 settembre2014 al 29 marzo 2015. Norimberga è nota anche per il suo panforte «Lebku-chen», per la più grande fiera alimentarebiologica Biofach e perché si sta svilup-pando in un centro del whisky più impor-tante di Germania. Per quanto riguarda igiocattoli, è già un centro come ben di-mostra l’annuale fiera del giocattolo chesi tiene ogni inizio di febbraio.

Il mercatino del Bambin GesùL’attrazione turistica dell’anno ha luogoperò durante l’avvento con il più anticomercatino natalizio del mondo, detto delBambin Gesù. Dei 45398 svizzeri che nel2013 hanno pernottato a Norimberga,

molti lo hanno fatto per questo motivo.Ma forse anche per il Playmobil Funparko per il più noto figlio della città, AlbrechtDürer (1471–1528). Lungo la strada versoil Kaiserburg si passa davanti alla casa diDürer. Una delle pietre miliari della storiacittadina è stata posta nel 1835, quando laprima ferrovia tedesca percorse la trattaNorimberga–Fürth. Da notare come No-

ABamberga le nove birrerie fannosì che i 70000 abitanti possanoscegliere tra 50 diversi tipi di bir-

ra. «È la prova matematica che Bambergaè la vera e propria capitale della birra della Repubblica tedesca», sottolinea gio-viale Anna-Maria Schühlein del Serviziocittadino per il turismo e i congressi.

Piatti sostanziosi e saporitiBamberga deve la fama di città della birraper quella affumicata, il cui profumo per-vade i vicoli delle strade. Al suo gusto cisi deve abituare, una non basta, per rite-nerla buona. Per quanto riguarda la birra,ci sono ancora delle particolarità: in esta-te i cittadini di Bamberga non cercano refrigerio nei giardini all’aperto «Biergär-ten», bensì nelle taverne «Keller». La bir-ra viene accompagnata da una salsiccia,crauti o una cotoletta impanata – tuttomolto sostanzioso e saporito. A Bamber-

Bamberga, la cittàper chi ama la birra

ga ogni ospite al di fuori degli orari dellacucina 9–11 e 14–17 può portare il suo boc-cone (spuntino/merenda) e bere una bir-ra alla spina – www.bier.bamberg.info.

Città degli ortolani e UnescoIl nucleo storico di Bamberga, un gioielloarchitettonico di prima qualità, è già dal1933 nel patrimonio dell’umanità del-l’Unesco. Su una superficie di 4,5 km2 sitrovano oltre 4500 case sotto tutela. Ilpiù famoso e bello è il vecchio municipio,che troneggia nel mezzo del fiume Re-gnitz. La guida turistica Michael Knobelracconta che nel centro storico si contanoancora oggi 51 chiese e cappelle e sono attive cinque comunità conventuali.

Orgogliosa Anna-Maria Schühlein con-duce il nostro gruppo di giornalisti attra-verso uno speciale quartiere, la città degliortolani. Qui oltre 60 famiglie coltivanoancora il proprio orticello. Se dovesserocessare questa attività, Bamberga perde-rebbe lo statuto di patrimonio culturaledell’Unesco – www.bamberg.de. Bü

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Per i visitatori diNorimberga lepiccole e raffinatesalsicce sonoquasi una tappaobbligatoria.

Bockbier, Rauchbier o Weizenbier: a Bamberga birra per ogni gusto.

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rimberga affronti apertamente l’epocadel nazionalsocialismo e della SecondaGuerra Mondiale. Da non perdere la visi-ta al Centro di documentazione e vecchiosito dei congressi del partito nazionalso-cialista. Si consiglia l’acquisto della prati-ca «Nürnberg Card» (2 giorni/23 €).

Informazioni: www.tourismus.nuern-berg.de e www.railtour.ch. Bü

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27campeggio | touringn.14 | 21 agosto 2014

La famiglia anche in cam-peggio non èmai inattiva.

Sugli sci: Mike von Grünigen,

campione del mondo in slalom gigante.

Un’immagine dei tempi passati: papà Mike vonGrünigen con i tre figli.

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Il Suisse Caravan Salon è la maggiorefiera all’aperto della Svizzera ed èl’Eldorado per ogni appassionato delcaravanning e per coloro che vorreb-bero conoscere questa forma divacanze. L’edizione di quest’anno sisvolge per la 47a volta dal 23 al 27ottobre negli spazi della Bernexponella città federale.

I visitatori che desiderano pernot-tare con i loro camper o roulotte alcampeggio del TCS a Berna-Eymatt evedere l’esposizione, per la primavolta quest’anno possono andarealla fiera gratuitamente con i tra-sporti pubblici (TP) grazie al Bern-Ticket. A partire dalla prima notte incampeggio, l’ospite riceve il Bern-Ticket per tutta la durata del sog-giorno, usufruendo così di viaggigratuiti nelle zone 100/101 della retedei mezzi pubblici. È inclusa la funi-colare del Gurten, il monte di casabernese, quella del Marzili e l’ascen-sore della Cattedrale.

Il Bern-Ticket viene consegnato alcheck-in all’entrata del campeggioed è valido solo se completamentecompilato. Come indica l’azienda deitrasporti Bernmobil, va presentato alpersonale di controllo. Chi soggiornaal campeggio Eymatt e vuol visitarelo Suisse Caravan Salon sale sull’au-topostale all’entrata del campeggio,viaggia per 15 minuti fino alla stazio-ne centrale, qui sale sul tram 9 indirezione Wankdorf che in una deci-na di minuti lo porta direttamentedavanti all’area espositiva.

Nel campeggio del TCS di Berna-Eymatt si possono affittare anchebungalow, roulotte e pod. Ulterioriinformazioni e prenotazioni: diretta-mente a www.tcs-camping.ch/bern,telefono 0319011007. wi

Gratis con i TP al Suisse CaravanSalon di Berna

Il TCS Camping Berna-Eymatt.

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touring | campeggion.14 | 21 agosto 2014

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In occasione della nostra visita aSchönried, Anna von Grünigen siscusa prima di tutto per il disordine,che a dire il vero non è affatto così.

Non facciamo in tempo a guardarci intor-no e ad osservare le numerose parrucchenella stanza, che ci spiega: «Questa estatesono impegnata nel teatro all’aperto, ilFreilichttheater Saanenland a Gsteig co-me suggeritrice e in più preparo le par-rucche per i vari attori», spiega la parruc-chiera professionista. Anche il secondo-genito Elio (16) sta facendo i primi passisulla Freilichtbühne a Gsteig nel pezzoteatrale «Farinet, der Falschmünzer».Per questo motivo, questa estate le an-nuali ferie famigliari in roulotte vengonosacrificate sull’altare del teatro.

La mancanza di spazio unisceCom’è sorta questa passione per le feriein campeggio? È stata Anna von Grüni-gen ad avere già fatto l’esperienza di que-sta forma di vacanza: «Sono cresciuta inuna famiglia di dodici persone e i miei ge-nitori per motivi finanziari hanno gestitoun campeggio oltre che la fattoria di fa-miglia. Come dire, sono cresciuta in mez-zo alle roulotte e spesso ho giocato con ibambini del campeggio», racconta Anna.Diversa l’esperienza di Mike von Grüni-gen: «Da giovane il campeggio non mi hamai interessato. Prima di avere i bambi-ni, abbiamo però fatto delle vacanze contenda e camper negli Stati Uniti. Qui ilcamper è un normale mezzo di traspor-to». Per questo è stato poi facile per Mikeentusiasmarsi per le vacanze in campeg-gio. Quando una volta la giovane famigliacon due bambini piccoli dovette inter-rompere le vacanze in tenda in Svizzera acausa del persistere del brutto tempo, ladecisione venne presa in un battibaleno:la soluzione è una roulotte! E così i vonGrünigen nel 2001 comprarono un mo-dello della marca Bürstner, che posseg-gono ancora oggi.

La famiglia von Grünigen non è diquelle che si soffermano per giorni su

Ferie in camping, una lezione di vita

Mike von Grünigen | Per la famiglia di cinque personedell’ex campione di sci di Schönried le ferie in roulottesono un gran evento. Il lavoro è ben regolato. Una ricettavincente per scongiurare i conflitti nello spazio ristretto.

I genitori a colazione con i figli Noel (19),Elio (16) e Lian (13).

una spiaggia e che si lasciano arrostire dalsole. Per accontentare i figli, scelgono, se possono, un campeggio ai bordi del-l’acqua. «Capita che verso sera prendia-mo un bagno rinfrescante nel lago o nelfiume; di giorno camminiamo o giriamoin bici», racconta Mike von Grünigen informa smagliante. A bordo della roulot-te, la famiglia ha viaggiato già diversevolte attraverso Svizzera, Danimarca,Svezia, Olanda, Austria, Francia del Sude Corsica. In genere, i von Grünigen ri-mangono fermi in un campeggio e da lìpartono a fare delle escursioni. Alla fami-glia che cosa piace di più delle vacanze in campeggio? Anna a questo proposito:«Vivere insieme in uno spazio ristretto,significa non poter mai evitare il contat-to. È una grande sfida, ma anche unagrande opportunità per una famiglia».Nessun conflitto? «No», dicono entrambicome da una sola bocca, «anche se sem-bra la descrizione del paradiso, ci si devecredere, perché è davvero così!». La fami-glia è raramente così compatta come nel-la roulotte. Ogni membro della famigliacollabora: installare, comprare, cucinare,lavare i piatti, «quest’ultimo è un compi-

In pilloleNegli anni Novanta e sino al 2003l’ex specialista dello slalom giganteMike von Grünigen (45 anni) haconquistato due medaglie d’oro indue diversi Mondiali e due di bron-zo, una medaglia di bronzo alleOlimpiadi nel 1998 a Nagano e havinto ben quattro volte la Coppa delMondo. Oggi coordina tra l’altro sumandato per Fischer Sport le nuoveleve di sportivi svizzeri, gestisce perSkier’s Edge la vendita di apparecchifitness e con la moglie Anna si oc-cupa dell’organizzazione giovaniledello Skiclub Schönried (60 bambi-ni); è anche maestro privato di sci.

to da uomini», afferma Anna in modo de-ciso. Fuori si mangia raramente, non daultimo a causa dell’intolleranza da gluti-ne di Anna e del figlio Elio. Mangiare il cibo del ristorante costituisce sempre unrischio.

Mike von Grünigen viene ancora rico-nosciuto come il campione di sci? «Sì, ancora», afferma. «Ma abbiamo imparatoad affrontare questa situazione, ci ricor-diamo sempre del suo ruolo di personali-tà pubblica». La gente è perlopiù simpa-tica, interessata e premurosa. «Solo se sitratta di pura curiosità, rimaniamo scet-tici e riservati». Mike rilascia ancora au-tografi…

Il futuro del campeggioAdesso che i giovani diventano semprepiù «liberi», si fanno ancora vacanze incampeggio? Mike a questo proposito:«Penso di sì, ma il tema ‹piccolo camper›per noi diventa ormai d’attualità». Lacoppia insieme da 25 anni non si può im-maginare di trascorrere vacanze in hotelnemmeno in futuro. «Durante la mia at-tività da sciatore ho conosciuto più chebene la vita in albergo». Peter Widmer

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27campeggio | touringn.14 | 21 agosto 2014

La famiglia anche in cam-peggio non èmai inattiva.

Sugli sci: Mike von Grünigen,

campione del mondo in slalom gigante.

Un’immagine dei tempi passati: papà Mike vonGrünigen con i tre figli.

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Il Suisse Caravan Salon è la maggiorefiera all’aperto della Svizzera ed èl’Eldorado per ogni appassionato delcaravanning e per coloro che vorreb-bero conoscere questa forma divacanze. L’edizione di quest’anno sisvolge per la 47a volta dal 23 al 27ottobre negli spazi della Bernexponella città federale.

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Il Bern-Ticket viene consegnato alcheck-in all’entrata del campeggioed è valido solo se completamentecompilato. Come indica l’azienda deitrasporti Bernmobil, va presentato alpersonale di controllo. Chi soggiornaal campeggio Eymatt e vuol visitarelo Suisse Caravan Salon sale sull’au-topostale all’entrata del campeggio,viaggia per 15 minuti fino alla stazio-ne centrale, qui sale sul tram 9 indirezione Wankdorf che in una deci-na di minuti lo porta direttamentedavanti all’area espositiva.

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Gratis con i TP al Suisse CaravanSalon di Berna

Il TCS Camping Berna-Eymatt.

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29campeggio | touringn.14 | 21 agosto 2014

◾ Indirizzo: TCS Camping Gorde-vio-Valle Maggia, 6672 Gordevio,tel. 0917531444, fax 0917531764,[email protected],www.tcs-camping.ch/gordevio.

◾ Direzione: Lara Sagrini Galli.

◾ Apertura: 4 aprile–12 ottobre ‘14. ◾ Viaggio: Locarno/Ascona direzione Valle Maggia–Gordevio,seguire i cartelli stradali all’ingressodel paese.

◾ In breve: prato pianeggiante,spiaggia di sassi sulle rive della Maggia, piscina, negozio, ristorante.Info turistiche: www.vallemaggia.ch.

A COLPO D’OCCHIO

Presso il bivio di Ponte Brolla ilviaggiatore può scegliere tradue valli: a sinistra la Centovalliin direzione dell’Italia e a destra

la Valle Maggia. La nostra scelta ricade suquest’ultima, dato che la nostra meta è ilTCS Camping «Gordevio-Valle Maggia».Gordevio è la seconda località in questavalle ticinese; il cartellone stradale invital’automobilista a lasciare la strada prin-cipale per raggiungere direttamente ilcampeggio situato sulle rive della Mag-gia. Ciò che colpisce al primo sguardo:tutti gli edifici del campeggio del TCS so-no tinteggiati di un bel colore ocra scuro.

Per chi ama l’acquaLa nuova piscina con riscaldamento sola-re è di ben 15×6 metri con una profonditàche va da 90 a 150 centimetri. Chi invece

preferisce il contatto diretto con la natu-ra non esiterà a tuffarsi nelle fresche ac-que del fiume Maggia. Dal 2012 oltre agliimpianti sanitari rinnovati ci sono nuovestrutture provviste della tecnologia piùmoderna, in cui si può anche cucinare epoi mangiare su un’ampia terrazza. Que-sto stabile si trova nelle immediate vici-nanze del grande e ombreggiato pratocon le tende; una gioia per i campeggia-tori! Comprese nella nuova struttura cisono 26 docce, 30 toilette, due locali conle lavatrici e due docce per disabili. Nonè ormai più un consiglio per pochi eletti:il ristorante «Bellariva» gestito da moltianni dalla famiglia Osenda-Burzi. In oc-casione della nostra visita a inizio lugliomolta gente del posto gustava la gastro-nomia del locale sulla terrazza baciata dalsole. «Qui ci sono le migliori pizze della

Valle Maggia», dichiara raggiante la di-rettrice del campeggio Lara Sagrini Galli.Ci rivela un impegnativo ma eccezionaleconsiglio per un’escursione: «Via AltaValle Maggia» lunga 52 km, che si snodain altezza tra Locarno e Fusio. Il tragittoviene percorso a piedi in 5 o 6 giorni, per-nottando in capanne una volta usate daipastori e ora rinnovate per ospitare gliescursionisti. Peter Widmer

Lara Sagrini Gallidirige il campeggioTCS di quattrostelle nella sua 12a stagione conmolto charme,impegno e competenza.

Il negozio ha a disposizione un’ampia offerta. La nuova piscina con riscaldamento solare.

Un’oasi sulle rive della Maggia

TCS Camping Gordevio-Valle Maggia | Questo campeggio è il punto di partenzaideale per le più svariate attività del tempo libero nel Canton Ticino.

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Il campeggio TCS a quattro stelle Gordevio-Valle Maggia è situato sulle rive del fiume Maggia che dà il nome anche alla valle.

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Indirizzo: NAP/Luogo: Tel. (diurno):

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29campeggio | touringn.14 | 21 agosto 2014

◾ Indirizzo: TCS Camping Gorde-vio-Valle Maggia, 6672 Gordevio,tel. 0917531444, fax 0917531764,[email protected],www.tcs-camping.ch/gordevio.

◾ Direzione: Lara Sagrini Galli.

◾ Apertura: 4 aprile–12 ottobre ‘14. ◾ Viaggio: Locarno/Ascona direzione Valle Maggia–Gordevio,seguire i cartelli stradali all’ingressodel paese.

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A COLPO D’OCCHIO

Presso il bivio di Ponte Brolla ilviaggiatore può scegliere tradue valli: a sinistra la Centovalliin direzione dell’Italia e a destra

la Valle Maggia. La nostra scelta ricade suquest’ultima, dato che la nostra meta è ilTCS Camping «Gordevio-Valle Maggia».Gordevio è la seconda località in questavalle ticinese; il cartellone stradale invital’automobilista a lasciare la strada prin-cipale per raggiungere direttamente ilcampeggio situato sulle rive della Mag-gia. Ciò che colpisce al primo sguardo:tutti gli edifici del campeggio del TCS so-no tinteggiati di un bel colore ocra scuro.

Per chi ama l’acquaLa nuova piscina con riscaldamento sola-re è di ben 15×6 metri con una profonditàche va da 90 a 150 centimetri. Chi invece

preferisce il contatto diretto con la natu-ra non esiterà a tuffarsi nelle fresche ac-que del fiume Maggia. Dal 2012 oltre agliimpianti sanitari rinnovati ci sono nuovestrutture provviste della tecnologia piùmoderna, in cui si può anche cucinare epoi mangiare su un’ampia terrazza. Que-sto stabile si trova nelle immediate vici-nanze del grande e ombreggiato pratocon le tende; una gioia per i campeggia-tori! Comprese nella nuova struttura cisono 26 docce, 30 toilette, due locali conle lavatrici e due docce per disabili. Nonè ormai più un consiglio per pochi eletti:il ristorante «Bellariva» gestito da moltianni dalla famiglia Osenda-Burzi. In oc-casione della nostra visita a inizio lugliomolta gente del posto gustava la gastro-nomia del locale sulla terrazza baciata dalsole. «Qui ci sono le migliori pizze della

Valle Maggia», dichiara raggiante la di-rettrice del campeggio Lara Sagrini Galli.Ci rivela un impegnativo ma eccezionaleconsiglio per un’escursione: «Via AltaValle Maggia» lunga 52 km, che si snodain altezza tra Locarno e Fusio. Il tragittoviene percorso a piedi in 5 o 6 giorni, per-nottando in capanne una volta usate daipastori e ora rinnovate per ospitare gliescursionisti. Peter Widmer

Lara Sagrini Gallidirige il campeggioTCS di quattrostelle nella sua 12a stagione conmolto charme,impegno e competenza.

Il negozio ha a disposizione un’ampia offerta. La nuova piscina con riscaldamento solare.

Un’oasi sulle rive della Maggia

TCS Camping Gordevio-Valle Maggia | Questo campeggio è il punto di partenzaideale per le più svariate attività del tempo libero nel Canton Ticino.

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Il campeggio TCS a quattro stelle Gordevio-Valle Maggia è situato sulle rive del fiume Maggia che dà il nome anche alla valle.

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31campeggio | touringn.14 | 21 agosto 2014

Camping: niente sport, ma in uncerto senso una filosofia di vita.Essere a contatto con la natura,

grande libertà e creatività vissuta neltempo libero. Sono queste le colonneportanti dei nomadi moderni. Devonoaverle avuto ben in mente gli otto com-pagni nel momento in cui nel giugno del1950 diedero alla luce il TCS CampingClub Sciaffusa. Attualmente, quasi 65anni dopo, questo club conta attorno a330 soci.

Esigenze crescenti«È cambiato molto negli ultimi decenni»,afferma il presidente Hanspeter Weder,che guida da 13 anni il TCS Camping ClubSciaffusa. «Se all’inizio erano esclusiva-mente le tende a riempire i campeggi, orai nomadi moderni prediligono le roulottee in misura sempre maggiore i camper,

Il Camping Club delle cascate del Reno

TCS Camping Club | «Il Camping Club che viene dal nord»:con circa 330 soci, il TCS Camping Club Sciaffusa è uno dei club più piccoli, ma non per questo uno dei meno attivi.

che soddisfano quasi tutti i desideri dicomfort».

La prova più evidente che il CampingClub Sciaffusa è attivo, è il calendariodelle manifestazioni (vedi la lista qui sot-to). Inoltre, attualmente sono in corso ipreparativi per l’imminente incontro deicampeggiatori della Svizzera orientalenel TCS Camping di Flaach sulle rive delReno, dove sono attesi i vari campeggia-tori di Grigioni, San Gallo-Appenzello,Turgovia, Zurigo e Sciaffusa.

«Dato che il campeggio nelle vicinanzeLangwiesen non è più associato al TCS,per questo nostro incontro si è dovutotrovare un luogo sostitutivo», spiegaHanspeter Weder. «Sono però convintoche la scelta del TCS Camping Flaach sul-le rive del Reno sia quella buona e nonvediamo l’ora di incontrarvi molti colle-ghi campeggiatori a fine settembre».

Peter Widmer

◾ Cronologia: fondato nel 1950.Nel 2000 il 50° anniversario è statofesteggiato a Langwiesen. Nel set-tembre 2014 si svolgerà l’incontrodel TCS Camping Club della Svizzeraorientale nel TCS Camping Flaachsulle rive del Reno.

◾ Soci: circa 330

◾ Presidente: Hanspeter Weder,Weinsteig 176, 8200 Sciaffusa, [email protected] ◾ Ulteriori informazioni:www.tcs-ccsh.ch

La parola al presidentePer quale mo-tivo un cam-peggiatore do-vrebbe diven-tare membrodel CampingClub Sciaffusa?Hanspeter Weder: diventare soci delTCS Camping Club Sciaffusa non èobbligatorio. Per un campeggiatore,avere la tessera di socio in uno deiclub regionali è importante per ap-profittare delle prestazioni supple-mentari, per allacciare contatti e perpartecipare alle manifestazioni.

Che cosa contraddistingue il suo club?A dire il vero lo si dovrebbe chiedereai nostri soci! Un’importante carat-teristica del nostro club è il numerostraordinario di membri attivi, ovve-ro attorno al 20% con tendenza alrialzo. Una quota che dimostra checon la nostra filosofia siamo sullagiusta strada. La rete dei contattisociali è talmente fitta che all’inter-no del nostro club si sono addirittu-ra formati dei gruppi di viaggio.

La sua sfida più impegnativa?Creare sempre più valore aggiuntoper i vari soci del TCS CampingClub.

Gli obiettivi come presidente?Guidare il club in modo che il mag-gior numero possibile di personedecidano di diventare soci del TCSCamping Club e che siano soddi-sfatti di averlo fatto. wi

IL CLUB

Offerta gastronomica alla festa per la chiusura annuale.

I soci del TCSCamping ClubSciaffusa s’incon-trano all’esposi-zione primaverilea Herblingen.

Sguardo alla listadegli eventi◾ 12.1.14: chiacchierata inver-nale a Steisslingen (D)◾ 4.2.14: assemblea generale◾ 5.3.14: bowling◾ Aprile: corsi di guida◾ 5/6.4.14: esposizione prima-verile a Sciaffusa◾ 29.5–1.6.14: incontro del-l’Ascensione a Feldkirch (A)◾ 15.8.14: grigliata a Uhwiesen

◾ 26–28.9.14: incontro deicampeggiatori della Svizzeraorientale a Flaach◾ 18.10.14: visita fabbrica Chocolat Frey a Buchs◾ 4.11.14: assemblea autunno◾ 6.12.14: chiusura e lotto◾ 11.1.15: chiacchierata inver-nale◾ 4.2.15: assemblea generaleInoltre «Hock» ogni 1° martedìdel mese di aprile, maggio,settembre, ottobre.

I TCS Camping ClubPer i campeggiatori, il «TCSCamping Club» è la piattafor-ma ideale di scambio di idee.Chi desidera impegnarsi attiva-mente nella vita del club, lopuò anche fare. Al momentodell’iscrizione come socio siviene assegnati automatica-mente al Camping Club nelCantone di domicilio e si ot-tengono informazioni recenti.www.campingclubtcs.ch

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Deumidificatore per ambienti

La maggior parte delle persone vive bene in un ambien-te con un tasso di umidità relativa tra il 45% e il 65%. Lo stesso vale per computer, mobili, tende, tappeti, quadri e oggetti d’arte. Piogge incessanti o umidità costante possono compromettere seriamente l’equilibrio climatico in casa o nell’appartamento. Le conseguenze? Muffa in lavanderia e alimenti avariati, solo per citarne alcune. Ma anche dopo aver fatto il bucato, aver stirato, cucinato, fatto il bagno o la doccia l’aria è eccessivamente carica di umidità. Wellcraft 30 è un deumidificatore altamente performante per combattere umidità e ristagni d’acqua. La condensa può essere recuperata nella tanica integrata di 6 litri oppure scaricata in modo con-tinuo mediante il tubo flessibile.

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Termine di invio: 13 novembre 2014fino ad esaurimento delle scorte

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N. socio TCS: Data: Firma:Inviare il tagliando a: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 058 827 50 25; e-mail: [email protected]; per domande: TCS, «Touring Shop», tel. 058 827 35 15 (non si accettano ordinazioni per telefono). Ditta partner/spedizione: Max Versand, 8344 Bäretswil, tramite posta, solo in Svizzera e nel Liechtenstein.

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Page 31: Touring 14 / 2014 italiano

31campeggio | touringn.14 | 21 agosto 2014

Camping: niente sport, ma in uncerto senso una filosofia di vita.Essere a contatto con la natura,

grande libertà e creatività vissuta neltempo libero. Sono queste le colonneportanti dei nomadi moderni. Devonoaverle avuto ben in mente gli otto com-pagni nel momento in cui nel giugno del1950 diedero alla luce il TCS CampingClub Sciaffusa. Attualmente, quasi 65anni dopo, questo club conta attorno a330 soci.

Esigenze crescenti«È cambiato molto negli ultimi decenni»,afferma il presidente Hanspeter Weder,che guida da 13 anni il TCS Camping ClubSciaffusa. «Se all’inizio erano esclusiva-mente le tende a riempire i campeggi, orai nomadi moderni prediligono le roulottee in misura sempre maggiore i camper,

Il Camping Club delle cascate del Reno

TCS Camping Club | «Il Camping Club che viene dal nord»:con circa 330 soci, il TCS Camping Club Sciaffusa è uno dei club più piccoli, ma non per questo uno dei meno attivi.

che soddisfano quasi tutti i desideri dicomfort».

La prova più evidente che il CampingClub Sciaffusa è attivo, è il calendariodelle manifestazioni (vedi la lista qui sot-to). Inoltre, attualmente sono in corso ipreparativi per l’imminente incontro deicampeggiatori della Svizzera orientalenel TCS Camping di Flaach sulle rive delReno, dove sono attesi i vari campeggia-tori di Grigioni, San Gallo-Appenzello,Turgovia, Zurigo e Sciaffusa.

«Dato che il campeggio nelle vicinanzeLangwiesen non è più associato al TCS,per questo nostro incontro si è dovutotrovare un luogo sostitutivo», spiegaHanspeter Weder. «Sono però convintoche la scelta del TCS Camping Flaach sul-le rive del Reno sia quella buona e nonvediamo l’ora di incontrarvi molti colle-ghi campeggiatori a fine settembre».

Peter Widmer

◾ Cronologia: fondato nel 1950.Nel 2000 il 50° anniversario è statofesteggiato a Langwiesen. Nel set-tembre 2014 si svolgerà l’incontrodel TCS Camping Club della Svizzeraorientale nel TCS Camping Flaachsulle rive del Reno.

◾ Soci: circa 330

◾ Presidente: Hanspeter Weder,Weinsteig 176, 8200 Sciaffusa, [email protected] ◾ Ulteriori informazioni:www.tcs-ccsh.ch

La parola al presidentePer quale mo-tivo un cam-peggiatore do-vrebbe diven-tare membrodel CampingClub Sciaffusa?Hanspeter Weder: diventare soci delTCS Camping Club Sciaffusa non èobbligatorio. Per un campeggiatore,avere la tessera di socio in uno deiclub regionali è importante per ap-profittare delle prestazioni supple-mentari, per allacciare contatti e perpartecipare alle manifestazioni.

Che cosa contraddistingue il suo club?A dire il vero lo si dovrebbe chiedereai nostri soci! Un’importante carat-teristica del nostro club è il numerostraordinario di membri attivi, ovve-ro attorno al 20% con tendenza alrialzo. Una quota che dimostra checon la nostra filosofia siamo sullagiusta strada. La rete dei contattisociali è talmente fitta che all’inter-no del nostro club si sono addirittu-ra formati dei gruppi di viaggio.

La sua sfida più impegnativa?Creare sempre più valore aggiuntoper i vari soci del TCS CampingClub.

Gli obiettivi come presidente?Guidare il club in modo che il mag-gior numero possibile di personedecidano di diventare soci del TCSCamping Club e che siano soddi-sfatti di averlo fatto. wi

IL CLUB

Offerta gastronomica alla festa per la chiusura annuale.

I soci del TCSCamping ClubSciaffusa s’incon-trano all’esposi-zione primaverilea Herblingen.

Sguardo alla listadegli eventi◾ 12.1.14: chiacchierata inver-nale a Steisslingen (D)◾ 4.2.14: assemblea generale◾ 5.3.14: bowling◾ Aprile: corsi di guida◾ 5/6.4.14: esposizione prima-verile a Sciaffusa◾ 29.5–1.6.14: incontro del-l’Ascensione a Feldkirch (A)◾ 15.8.14: grigliata a Uhwiesen

◾ 26–28.9.14: incontro deicampeggiatori della Svizzeraorientale a Flaach◾ 18.10.14: visita fabbrica Chocolat Frey a Buchs◾ 4.11.14: assemblea autunno◾ 6.12.14: chiusura e lotto◾ 11.1.15: chiacchierata inver-nale◾ 4.2.15: assemblea generaleInoltre «Hock» ogni 1° martedìdel mese di aprile, maggio,settembre, ottobre.

I TCS Camping ClubPer i campeggiatori, il «TCSCamping Club» è la piattafor-ma ideale di scambio di idee.Chi desidera impegnarsi attiva-mente nella vita del club, lopuò anche fare. Al momentodell’iscrizione come socio siviene assegnati automatica-mente al Camping Club nelCantone di domicilio e si ot-tengono informazioni recenti.www.campingclubtcs.ch

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Page 32: Touring 14 / 2014 italiano

33club e soci | touringn.14 | 21 agosto 2014

rabbia. Non si deve personalizzare il pro-blema. Per contro, devo ancora impararea staccare meglio la spina al termine dellavoro; a volte i problemi mi accompa-gnano anche nel tempo libero.

Cosa consigliate a qualcuno che si interessa alla professione di operatoreper la comunicazione con la clientela?Angela: Bisogna sempre essere consape-voli che l’operatrice per la comunicazio-ne con la clientela è il biglietto da visitadell’azienda e lavora sul fronte più avan-zato. Ma è anche la prima persona sullaquale il cliente sfoga la sua frustrazionein determinate circostanze. Senza dub-bio sono importanti una grande capacitàdi sopportazione, velocità di sintesi perriconoscere i problemi, disponibilità atrovare una soluzione e il piacere del con-tatto.Leyla: Un requisito fondamentale è sicu-ramente il piacere di comunicare con le

persone. In questo lavoro gli introversisono al posto sbagliato. Per gli altri attri-buti mi associo ad Angela.

Avete completato la formazione consuccesso. Come vedete il vostro futuro professionale?Leyla: Al momento non mi sento ancorasicura al 100 percento. Per ora mi piace-rebbe continuare a lavorare ancora perqualche tempo qui nel Contact Centerdel TCS a Schönbühl. La mia intenzione ècomunque di continuare ad avere con-tatti con i clienti, ma vedendoli di perso-na, eventualmente nel settore assicurati-vo.Angela: Dal 1° di settembre ho un postofisso al Contact Center del TCS a Volkets -wil. Ma poi anche a me piacerebbe lavo-rare a contatto diretto con i clienti, adesempio mi vedrei bene come guida turi-stica.

«Le studentesse sannoreggere meglio di noi

le situazioni di stress»

Flavia Donno, responsabile team al CICdi Schönbühl e formatrice professionale.

«Gli operatori sono il biglietto da visita dell’azienda»

Angela Flury, operatrice AFC al TCSContact Center di Volketswil.

Operatori con attestato AFC ◾ Base legale: Ordinanza federale

del 1.7.2010◾ Durata della formazione: tre anni ◾ Sedi professionali: Contact Cen-

ters o Customer Care Centers◾ Compiti: gli operatori per la co-

municazione con la clientela con-sigliano i clienti sui diversi prodottie servizi, conducono colloqui divendita, evadono i reclami o litrasmettono.

◾ Informazioni: [email protected];www.fachleute-kundendialog.ch

Flavia Donno, lei forma gli apprendistia Schönbühl. Quale curriculum professionale possiede a sua volta?Flavia Donno: Ho fatto l’apprendistatocome impiegata di commercio nell’agen-zia TCS di Bienne. Dopo la chiusura del-l’agenzia sono venuta a Schönbühl comecoach e da due anni sono responsabile diun team di 15-18 collaboratori.

Quanti sono gli «operatori per la comunicazione con la clientela» cheseguono la formazione di base al TCS?Al momento ci sono sei apprendiste, aSchönbühl e Volketswil – e finora neppu-re un maschio!

Quali esperienze fa con le allieve?Per me il compito è estremamente ecci-tante. Le studentesse sono molto comu-nicative e dotate di parlantina, il che ovviamente è un requisito importante in tale mestiere. Inoltre, posso constatareche reggono meglio di noi le situazioni distress, in modo più rilassato e naturale.Finora non ci sono state interruzionidell’apprendistato in questo mestiere.

Come funziona il reclutamento?I nostri posti di tirocinio sono pubbliciz-zati sui siti Internet dei centri di forma-zione professionale. Inoltre organizzia-mo dei corsi di orientamento. All’inizioquesto mestiere era ancora poco cono-sciuto, ma oggi abbiamo la possibilità discelta dei candidati.

Cosa bisogna cambiare nella formazione di base?A mio parere l’attuale piano di formazio-ne elaborato da Callnet.ch è troppo com-plesso, per poter essere applicato nellaformazione interna. Va concentrato esemplificato. Nella lista delle materienon vedo al momento nessun bisogno dicambiamento. ◾

touring | club e socin.14 | 21 agosto 2014

32

Situazioni caldeper menti fredde

Quella di operatrice/operatore per la comunicazione con la clientela èuna professione giovane. Cosa l’hacondotta a sceglierla?Leyla: All’epoca in realtà non c’eranomolte informazioni a riguardo. Mi sonoinformata soprattutto via Internet. Deicall center conoscevo soprattutto il notocliché delle vendite telefoniche, che di-sturbano a casa dopo il lavoro. Per mel’importante era, ed è tuttora, avere ilcontatto con i clienti. Ho potuto fare unagiornata di orientamento al TCS e mi so-no decisa.Angela: Siccome all’inizio cercavo un posto d’apprendistato come impiegata dicommercio, ero andata a dare un’occhia-ta in un ufficio; ma per me c’era troppaamministrazione. Poi una collega mi haparlato di questo nuovo mestiere e ha ri-svegliato il mio interesse. In seguito hopotuto partecipare ad un giorno d’orien-tamento da Sunrise e TCS… ed è scattatoil «clic».

Pensa ancora di aver fatto la sceltagiusta?Leyla: Sicuramente sì. Non è stato sem-pre facile, la formazione per questo me-stiere era ancora nuova, alcune malattied’infanzia si fanno ancora sentire. Ma so-no sempre stata incoraggiata, ho potutosvolgere compiti supplementari e lavora-re in grande autonomia.Angela: Nonostante in questi tre anni ab-bia avuto diverse formatrici che mi han-no accompagnato, si sono tutte impe-gnate e ho potuto fare i compiti perfinodurante gli orari di lavoro. Tutto somma-to sono stati tre anni interessanti.

Quali materie ha preferito in particolare?Leyla: Ho potuto mettere in pratica so-prattutto i corsi interdisciplinari e quellidi dialogo con i clienti.Angela: Posso sottoscrivere. A volte lateoria sembrava facile, mentre la messain pratica si rivelava più difficile. Ma gra-

zie al metodo «imparare facendo» sonoriuscita a farcela.

Com’è andata con lo stress, con i frequenti reclami dei clienti?Leyla: Ammetto che c’erano giorni in cuiero sul punto di mollare tutto. Ma mi riu-sciva abbastanza spontaneo di svuotarela mente alla fine della giornata. E ancheil team del Centro di contatto ha contri-buito a creare una buona atmosfera:quando di mattina vedevo tutti i voltisorridenti, non si poteva avere la lunastorta! Però, contano anche i successi.Era un vero balsamo, quando riuscivo atrasformare in positivo un reclamo e allafine della discussione il cliente mi ringra-ziava e si congedava con una risata. Angela: A volte sono arrivata ai limiti, macol tempo mi sono perfino abituata a lun-ghe situazioni di stress. L’importante èche non si facciano diventare propri i

problemi dei clienti, pur con tutta l’em-patia. Voglio, però, anche ricordare i nonpochi clienti fedeli che mostravano com-prensione per i problemi, con ringrazia-menti e perfino elogi. Anche questo risol-leva il morale!

Come ha messo in pratica il principiodi «acquisire clienti, conservarli, recuperarli»?Leyla: Nella fase del rinnovo della quotasociale questa disciplina si percepiva dipiù, da parte mia cercavo di motivare arestare quei soci che manifestavano lavolontà di dimissionare. All’inizio mimancavano ancora argomenti a suffi-cienza, ma col passar del tempo sono di-ventata più sicura e informata sul TCS.

Angela: È importante che non si evochi-no solo gli sconti, ma piuttosto le esigen-ze dei clienti tramite una tecnica mirata,costituita di domande aperte e di ascoltoattivo, per poi convincere con argomentibasati sui fatti. Ho sempre cercato di pro-porre prodotti che soddisfano le esigenzedel cliente. Volevo infatti avere la co-scienza pulita e rimanere fedele a mestessa.

Dove vede i suoi punti forti e quellideboli?Leyla: Riesco a mantenere la mente fred-da anche in situazioni frenetiche e nonmi lascio distogliere facilmente. Sonoconsiderata pronta ad aiutare, prendo iclienti sul serio e poi cerco di trovare unasoluzione a loro favore. Un mio punto de-bole è forse che a volte mi identifico mol-to nel problema del cliente. Devo saper-mi distanziare di più. A volte s’incontra-no casi limite a cui non è possibile offrireuna soluzione, ma c’è bisogno dell’aiutodi altri.Angela: Anch’io mantengo la calma in situazioni difficili, anche quando i clientisi spingono oltre e ti attaccano sul pianopersonale. In casi del genere cerco dimettermi nei panni di chi chiama. Siamoil primo interlocutore per sfogare la sua

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Operatori per la comunicazione con la clientela | Piacere nel trattare con i clienti e resistenza psichica: due requisiti per questo mestiere. Ne parlano due operatrici che hanno appena concluso la formazione al TCS. Intervista: Peter Widmer

Le nuove opera-trici per la comu-nicazione con la clientela conattestato federaledi capacità (AFC)Angela Flury (die-tro) e Leyla NurKaydin al loro posto di lavoronel TCS ContactCenter.

«Mantengo la mentefredda anche in situazioni frenetiche»

Leyla Nur Kaydin, operatrice AFC al TCS Contact Center di Schönbühl.

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33club e soci | touringn.14 | 21 agosto 2014

rabbia. Non si deve personalizzare il pro-blema. Per contro, devo ancora impararea staccare meglio la spina al termine dellavoro; a volte i problemi mi accompa-gnano anche nel tempo libero.

Cosa consigliate a qualcuno che si interessa alla professione di operatoreper la comunicazione con la clientela?Angela: Bisogna sempre essere consape-voli che l’operatrice per la comunicazio-ne con la clientela è il biglietto da visitadell’azienda e lavora sul fronte più avan-zato. Ma è anche la prima persona sullaquale il cliente sfoga la sua frustrazionein determinate circostanze. Senza dub-bio sono importanti una grande capacitàdi sopportazione, velocità di sintesi perriconoscere i problemi, disponibilità atrovare una soluzione e il piacere del con-tatto.Leyla: Un requisito fondamentale è sicu-ramente il piacere di comunicare con le

persone. In questo lavoro gli introversisono al posto sbagliato. Per gli altri attri-buti mi associo ad Angela.

Avete completato la formazione consuccesso. Come vedete il vostro futuro professionale?Leyla: Al momento non mi sento ancorasicura al 100 percento. Per ora mi piace-rebbe continuare a lavorare ancora perqualche tempo qui nel Contact Centerdel TCS a Schönbühl. La mia intenzione ècomunque di continuare ad avere con-tatti con i clienti, ma vedendoli di perso-na, eventualmente nel settore assicurati-vo.Angela: Dal 1° di settembre ho un postofisso al Contact Center del TCS a Volkets -wil. Ma poi anche a me piacerebbe lavo-rare a contatto diretto con i clienti, adesempio mi vedrei bene come guida turi-stica.

«Le studentesse sannoreggere meglio di noi

le situazioni di stress»

Flavia Donno, responsabile team al CICdi Schönbühl e formatrice professionale.

«Gli operatori sono il biglietto da visita dell’azienda»

Angela Flury, operatrice AFC al TCSContact Center di Volketswil.

Operatori con attestato AFC ◾ Base legale: Ordinanza federale

del 1.7.2010◾ Durata della formazione: tre anni ◾ Sedi professionali: Contact Cen-

ters o Customer Care Centers◾ Compiti: gli operatori per la co-

municazione con la clientela con-sigliano i clienti sui diversi prodottie servizi, conducono colloqui divendita, evadono i reclami o litrasmettono.

◾ Informazioni: [email protected];www.fachleute-kundendialog.ch

Flavia Donno, lei forma gli apprendistia Schönbühl. Quale curriculum professionale possiede a sua volta?Flavia Donno: Ho fatto l’apprendistatocome impiegata di commercio nell’agen-zia TCS di Bienne. Dopo la chiusura del-l’agenzia sono venuta a Schönbühl comecoach e da due anni sono responsabile diun team di 15-18 collaboratori.

Quanti sono gli «operatori per la comunicazione con la clientela» cheseguono la formazione di base al TCS?Al momento ci sono sei apprendiste, aSchönbühl e Volketswil – e finora neppu-re un maschio!

Quali esperienze fa con le allieve?Per me il compito è estremamente ecci-tante. Le studentesse sono molto comu-nicative e dotate di parlantina, il che ovviamente è un requisito importante in tale mestiere. Inoltre, posso constatareche reggono meglio di noi le situazioni distress, in modo più rilassato e naturale.Finora non ci sono state interruzionidell’apprendistato in questo mestiere.

Come funziona il reclutamento?I nostri posti di tirocinio sono pubbliciz-zati sui siti Internet dei centri di forma-zione professionale. Inoltre organizzia-mo dei corsi di orientamento. All’inizioquesto mestiere era ancora poco cono-sciuto, ma oggi abbiamo la possibilità discelta dei candidati.

Cosa bisogna cambiare nella formazione di base?A mio parere l’attuale piano di formazio-ne elaborato da Callnet.ch è troppo com-plesso, per poter essere applicato nellaformazione interna. Va concentrato esemplificato. Nella lista delle materienon vedo al momento nessun bisogno dicambiamento. ◾

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35club e soci | touringn.14 | 21 agosto 2014

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TCS Societariato www.tcs.ch

Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rataTCS Tessera partner/giovani Fr. 44.–Non motorizzati Fr. 32.–Cooldown Club membercard Fr. 66.–Ciclisti (con TCS Velo Assistance Casco 2000) Fr. 37.–Juniores (con TCS Velo Assistance Casco 2000) a seconda della SezioneQuota per socio campeggiatore TCS (solo se giàsocio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.–(camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)

TCS Libretto ETI www.eti.ch

Informare sempre prima ETI!Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.–Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.–Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.–Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.–Mondo motorizzato «Famiglia» Fr. 191.–Mondo motorizzato «Individuale» Fr. 145.–Mondo non motorizzato «Famiglia» Fr. 165.–Mondo non motorizzato «Individuale» Fr. 135.–Spese di cura «Europa» Fr. 32.–Spese di cura «Mondo» Fr. 50.–

TCS Carta Aziendale www.tcs.ch/azienda

Per veicoli aziendaliSoccorso stradale da Fr. 134.–Protezione giuridica circolazione da Fr. 111.–

TCS Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch

per tutta la famiglia Fr. 28.–20% di sconto per i titolari del Libretto ETI

TCS Protezione giuridica

www.tcs-protezione-giuridica.chTCS Assicurazione protezione giuridicaCircolazione «Famiglia» Fr. 96.–

«Individuale» Fr. 66.–Privata senza sottoscrivere la Circolazione

«Famiglia» Fr. 245.–«Individuale» Fr. 225.–

Privata con Circolazione già sottoscritta«Famiglia» Fr. 215.–«Individuale» Fr. 192.–

Immobili Fr. 60.–

TCS Assicurazione auto

www.tcs-assicurazione-auto.chResponsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio 0800801000

Assicurazioni due ruote www.assistancetcs.ch

TCS Velo Assistance con assistenza e casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–*copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–*copertura casco fino a Fr. 7500.– Fr. 172.–*TCS Moto Assistance(soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–*Ai motociclisti in Svizzera e all’estero* prezzi soci TCS

Carte di credito TCS www.mastercard.tcs.ch

TCS MasterCard Gold Fr. 100.–*TCS MasterCard Fr. 50.–*TCS MasterCard Load&Go Fr. 25.–*TCS MasterCard COOLDOWN CLUB Fr. 0.–*Nessuna commissione annuale per il 1° anno

Infotech www.infotechtcs.ch

Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci informa zioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale.

TCS Training&Events www.training-events.ch

Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento diguida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental, Derendingen ed Emmen.

Formazione in due fasi www.2fasi.tcs.ch

Corsi obbligatori per la licenza di condurre.

Viaggi e tempo libero

TCS Viaggi www.viaggi-tcs.chTCS Camping www.tcs-camping.ch 058 827 25 20TCS HotelsSchloss Ragaz, Bad Ragazwww.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77Bellavista, Vira Gambarognowww.hotelbellavista.ch 091 795 11 15Ciclo e svago tcs www.bici.tcs.ch

Clubservizi

Prezzi e prestazioni TCStelefono 0844888111 o www.tcs.ch

ripartiti attorno al perimetro dell’Air14.Per andare a piedi fino all’area della ma-nifestazione bisogna calcolare una tren-tina di minuti. Il parcheggio costa diecifranchi. Posteggiano, invece, gratuita-mente le automobili che arrivano con al-meno quattro persone a bordo. Chi nonha la vettura piena, con pochi clic sul sito Internet dell’Air14 può organizzareun gruppo di passeggeri. Moto e biciclet-te hanno a disposizione vaste superfici diposteggio nelle vicinanze dell’entrataprincipale.

Chi arriva in treno viene convogliatoverso Losanna–Palézieux, Yverdon-les-Bains, Chiètres–Morat oppure Friburgo.Da queste stazioni partiranno treni spe-ciali verso Broye. I convogli straordinariarrivano alle tre stazioni terminali del-l’Air14: Payerne, Corcelles-Nord e Cugy(FR). Da qui dei bus navetta portano all’area della festa. Per il trasferimentodalle stazioni terminali all’Air14 bisognaprevedere almeno 30 minuti. Sul terrenodella festa è presente anche il TCS, cheespone il suo jet-ambulanza e la suaeliambulanza. Inoltre, a Yverdon sarà installato per i casi di panne un puntod’appoggio della Patrouille. dno

Info TouringInformazioni e biglietti: www.air14.ch

Questo spettacolo aereo non solosarà il più grande nella storia delnostro Paese, ma anche l’evento

dei superlativi. A Payerne (VD) sono attesi, infatti, 80000 spettatori duranteognuna delle quattro giornate indetteper celebrare il centenario dell’aviazionemilitare svizzera. «Prevediamo questa cifra, ma gli spettatori potrebbero ancheessere 100000», dice il portavoce diAir14 Laurent Savary. È chiaro che il 30 e 31 agosto, così come il 6 e 7 settembre, le strade della regione attorno a Payernesaranno sature. Gli ingorghi inevitabili. I responsabili dell’organizzazione hannoperò elaborato un sofisticato concetto ditrasporti. Chi vuole vedere dal vivo gli artisti del volo ha diverse possibilità perarrivare all’Air14.

Gratuito per chi viaggia in 4Sono tante le vie che dall’autostrada A1conducono all’Air14. Ai principali incrociil personale apposito indicherà la dire-zione verso l’area della festa. Non saràpossibile l’accesso ai villaggi di Bussy,Grandcour, Rueyres-les-Prés e Morens,situati a nord della pista, nei quali po-tranno transitare solo gli abitanti. Duran-te il finesettimana saranno chiuse al traf-fico anche la Route de Grandcour e l’Ave-nue Jomini a Payerne. I parcheggi sono

Come arrivare all’Air14

L’Air14 sarà il più grande spettacolo aereo della storia svizzera.

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N. socio TCS: Data: Firma:Inviare il tagliando a: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 058 827 50 25; e-mail: [email protected]; per domande: TCS, «Touring Shop», tel. 058 827 35 15 (non si accettano ordinazioni per telefono). Ditta partner/spedizione: Max Versand, 8344 Bäretswil, tramite posta, solo in Svizzera e nel Liechtenstein.

Volume fornitura: unità motore (600 Watt), 1 recipiente frullatore (1500 ml) con coperchio, 1 recipiente (1000 ml) con coperchio e interruttore, 1 lama per tritare, 1 gancio per impastare, 1 accessorio per montare a neve, 3 diverse lame per tagliare, 1 spatola, blocco motore: 20×15×22 cm, 2,3 kg, Garanzia: 2 anni

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Page 35: Touring 14 / 2014 italiano

35club e soci | touringn.14 | 21 agosto 2014

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TCS Societariato www.tcs.ch

Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rataTCS Tessera partner/giovani Fr. 44.–Non motorizzati Fr. 32.–Cooldown Club membercard Fr. 66.–Ciclisti (con TCS Velo Assistance Casco 2000) Fr. 37.–Juniores (con TCS Velo Assistance Casco 2000) a seconda della SezioneQuota per socio campeggiatore TCS (solo se giàsocio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.–(camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)

TCS Libretto ETI www.eti.ch

Informare sempre prima ETI!Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.–Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.–Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.–Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.–Mondo motorizzato «Famiglia» Fr. 191.–Mondo motorizzato «Individuale» Fr. 145.–Mondo non motorizzato «Famiglia» Fr. 165.–Mondo non motorizzato «Individuale» Fr. 135.–Spese di cura «Europa» Fr. 32.–Spese di cura «Mondo» Fr. 50.–

TCS Carta Aziendale www.tcs.ch/azienda

Per veicoli aziendaliSoccorso stradale da Fr. 134.–Protezione giuridica circolazione da Fr. 111.–

TCS Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch

per tutta la famiglia Fr. 28.–20% di sconto per i titolari del Libretto ETI

TCS Protezione giuridica

www.tcs-protezione-giuridica.chTCS Assicurazione protezione giuridicaCircolazione «Famiglia» Fr. 96.–

«Individuale» Fr. 66.–Privata senza sottoscrivere la Circolazione

«Famiglia» Fr. 245.–«Individuale» Fr. 225.–

Privata con Circolazione già sottoscritta«Famiglia» Fr. 215.–«Individuale» Fr. 192.–

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TCS Assicurazione auto

www.tcs-assicurazione-auto.chResponsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio 0800801000

Assicurazioni due ruote www.assistancetcs.ch

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Carte di credito TCS www.mastercard.tcs.ch

TCS MasterCard Gold Fr. 100.–*TCS MasterCard Fr. 50.–*TCS MasterCard Load&Go Fr. 25.–*TCS MasterCard COOLDOWN CLUB Fr. 0.–*Nessuna commissione annuale per il 1° anno

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Corsi obbligatori per la licenza di condurre.

Viaggi e tempo libero

TCS Viaggi www.viaggi-tcs.chTCS Camping www.tcs-camping.ch 058 827 25 20TCS HotelsSchloss Ragaz, Bad Ragazwww.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77Bellavista, Vira Gambarognowww.hotelbellavista.ch 091 795 11 15Ciclo e svago tcs www.bici.tcs.ch

Clubservizi

Prezzi e prestazioni TCStelefono 0844888111 o www.tcs.ch

ripartiti attorno al perimetro dell’Air14.Per andare a piedi fino all’area della ma-nifestazione bisogna calcolare una tren-tina di minuti. Il parcheggio costa diecifranchi. Posteggiano, invece, gratuita-mente le automobili che arrivano con al-meno quattro persone a bordo. Chi nonha la vettura piena, con pochi clic sul sito Internet dell’Air14 può organizzareun gruppo di passeggeri. Moto e biciclet-te hanno a disposizione vaste superfici diposteggio nelle vicinanze dell’entrataprincipale.

Chi arriva in treno viene convogliatoverso Losanna–Palézieux, Yverdon-les-Bains, Chiètres–Morat oppure Friburgo.Da queste stazioni partiranno treni spe-ciali verso Broye. I convogli straordinariarrivano alle tre stazioni terminali del-l’Air14: Payerne, Corcelles-Nord e Cugy(FR). Da qui dei bus navetta portano all’area della festa. Per il trasferimentodalle stazioni terminali all’Air14 bisognaprevedere almeno 30 minuti. Sul terrenodella festa è presente anche il TCS, cheespone il suo jet-ambulanza e la suaeliambulanza. Inoltre, a Yverdon sarà installato per i casi di panne un puntod’appoggio della Patrouille. dno

Info TouringInformazioni e biglietti: www.air14.ch

Questo spettacolo aereo non solosarà il più grande nella storia delnostro Paese, ma anche l’evento

dei superlativi. A Payerne (VD) sono attesi, infatti, 80000 spettatori duranteognuna delle quattro giornate indetteper celebrare il centenario dell’aviazionemilitare svizzera. «Prevediamo questa cifra, ma gli spettatori potrebbero ancheessere 100000», dice il portavoce diAir14 Laurent Savary. È chiaro che il 30 e 31 agosto, così come il 6 e 7 settembre, le strade della regione attorno a Payernesaranno sature. Gli ingorghi inevitabili. I responsabili dell’organizzazione hannoperò elaborato un sofisticato concetto ditrasporti. Chi vuole vedere dal vivo gli artisti del volo ha diverse possibilità perarrivare all’Air14.

Gratuito per chi viaggia in 4Sono tante le vie che dall’autostrada A1conducono all’Air14. Ai principali incrociil personale apposito indicherà la dire-zione verso l’area della festa. Non saràpossibile l’accesso ai villaggi di Bussy,Grandcour, Rueyres-les-Prés e Morens,situati a nord della pista, nei quali po-tranno transitare solo gli abitanti. Duran-te il finesettimana saranno chiuse al traf-fico anche la Route de Grandcour e l’Ave-nue Jomini a Payerne. I parcheggi sono

Come arrivare all’Air14

L’Air14 sarà il più grande spettacolo aereo della storia svizzera.

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37la pagina dei lettori | touringn.14 | 21 agosto 2014

Spegnere il motore ha quasi sempresenso. Molte auto nuove hanno la funzione Start-Stop automatica.

Ma anche senza tale sistema la meccani-ca non verrebbe messa a dura prova dal continuo accendi/spegni. Tuttavia:ci sono situazioni in cui un subitaneospegnimento del motore non portaalcun vantaggio all’ambiente, anzi com-porta rischi per la meccanica. Ad esem-pio, dopo un viaggio in autostrada ilmotore è molto caldo; alcuni costruttoriraccomandano, specie per i motori tur-bo, di non arrestarlo subito dopo l’uscitama di farlo girare ancora per un po’ dafermi. Questo affinché l’olio lubrificantenon defluisca prematuramente. Allostesso modo non ha senso accendere espegnere continuamente il motore nellafase di riscaldamento, in particolarequando fa freddo. Nel traffico urbanoquotidiano il motore non raggiunge

temperature elevate; si può dunquespegnerlo per qualsiasi tempo d’attesa,si tratti del semaforo rosso o del passag-gio a livello. Infatti, si risparmia carbu-rante già da arresti molto brevi. A dipen-denza del veicolo, gli effetti positivi cisono già se si ferma il motore per unlasso di tempo compreso tra uno e dodi-ci secondi, come è stato dimostratodalle misurazioni TCS.

Le moderne auto con Start-Stop auto-matico sollevano il conducente dalladecisione di spegnere e riaccendere.Specie nelle località, tali sistemi appor-tano un contributo dimostrato al rispar-mio di carburante. Comunque agisconoin modo che la meccanica non riportidanni: in caso di gran caldo o durante lafase di riscaldamento potrebbe succede-re che il sistema automatico lasci mar-ciare il motore anche durante le attese,fino a quando è necessario.

«Ho imparato a spegnere il motorequando sono fermaal semaforo. Ma hasenso farlo con lenuove auto? Perquali tempi d’attesaha senso spegnere il motore?»Daniela Schwab di Berna

l’espertoTCS

Roger Löhrer

Consulenzamobilità

Avete una domanda per un esperto del TCS? Inviatela per posta a: TCS, Redazione «Touring», Maulbeerstrasse 10,3001 Berna o per e-mail a [email protected].

Tempo di campeggio«Touring» 11/2014

Viaggiando in autostrada con la miaroulotte, mi atterrò alle regole e manter-rò dunque gli 80 km/h, provocando così molte code e arrabbiature; deveproprio essere così? Edwin Schuetz (@)

Auto elettriche«Touring» 12/2014

Mi stupisco del fatto che il TCS continuia presentare le auto elettriche. Mi sem-bra una contraddizione. Da un lato sivogliono eliminare le centrali nucleari,senza per il momento poter presentareuna valida alternativa, ad eccezionedell’appello a risparmiare energia. D’al-tro canto le auto elettriche sono moltoelogiate, ma nessuno parla del fatto che necessitano di energia elettrica. Mi sembra assolutamente paradossale.Si dovrebbe invece lavorare duramenteper ottimizzare le celle a combustibile,per poter utilizzare le automobili consaggezza. René Picard (@)

Guidare in autostrada«Touring» 12/2014

In una recente lettera di un lettore, sipoteva leggere che bisogna vietare aicamion di sorpassare un veicolo piùlento e multare chi non circola almeno a 120 km/h sulla corsia di sorpasso!L’autore di questa lettera non sa che 120 km/h è la velocità massima, nonquella obbligatoria, e che ogni condu-cente ha il diritto di superare un veicolopiù lento a condizione che si sposti con

prudenza e in anticipo e si riporti sullacorsia di destra dopo il sorpasso, garan-tendo la distanza di sicurezza al veicolosuperato. Come quando si è in fila allaposta, in banca, al cinema ecc. bisognasaper aspettare il proprio turno.

André Heinzer (@)

Decibel in cittàLe città si ingegnano a spendere milioniper rivestimenti stradali antirumore acolpi di martelli pneumatici, di blocchidella circolazione e di eliminazioni diposteggi. Ridurre di 20 decibel le sirene

dei veicoli di soccorso e multare le dueruote sarebbe meno caro e più salutare.

Didier Cornuet (@)

Lentezza sulla stradaEssendo spesso sulla strada, mi stupiscoche non si proceda ai semafori serrandole file, nelle colonne in attesa e quandoil limite di velocità aumenta. Sono cosciente che sulla strada gli ingorghi ele altre automobili sono inevitabili, maalmeno: procedete! Nicolas Favre (@)

Pedaggi all’esteroIn Svizzera ci si è opposti all’aumentodel contrassegno autostradale. Conmaggiori mezzi finanziari si potrebbemigliorare la sicurezza del traffico emeglio assorbire le code. Ho speso perun viaggio fino a Marsiglia più del prez-zo dell’attuale nostro contrassegno.

Michel Morier, Ginevra

touring impressumGiornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); Dino Nodari (dno, vice capo -redattore); Marc-Olivier Herren (MOH, vice caporedattore); Christian Bützberger (Bü), Jacques- Olivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Tania Folly (f), Oliver Marti (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore).Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 0588273500, fax 0588275025. E-mail: [email protected]. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83141, totale:1325035. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile). Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 0442503131, fax 0442503132. Produzione: St.Gal ler Tag blatt AG, CIL Cen tre d’im pres si on Laus an ne SA.Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede cen trale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844888111; e-mail: [email protected]. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Un lettore vorrebbe circolare più velocemente di 80 km/hcon la sua roulotte in autostrada, per non provocare code.

Per questa rubrica valgono alcune regole: piùbreve è la lettera, maggiore è la probabilitàche venga pubblicata; la redazione si riservadi apportare eventuali tagli e non tiene corri-spondenza. È possibile inviare le lettere pere-mail: [email protected]. Le lettere dei lettorivengono pubblicate anche nell’edizione onli-ne di «Touring» (www.touring.ch).

touring

Scriveteci!

LA DOMANDA

ald

Giochi & Concorsi 14/2014

Possono partecipare ai concorsi tutte le lettrici e tutti i lettori di «Touring» della Svizzera e del Liechtenstein, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori dei «giochi & concorsi» Touring saranno estratti a sorte e avvisati. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito al concorso. Sono escluse le vie legali. I nomi dei vincitori vengono sempre pubblicati nella rivista Touring.

Tre giochi e altrettante possibilità di vincere uno dei tre fantastici premi!

Ogni SMS costa CHF 1.50. La partecipazione ai concorsi è possibile pure tramite cartolina postale a: TCS, Editoria Touring, casella postale, 3024 Berna.

Termine di partecipazione per ogni gioco: 31 agosto 2014.

Quanti fi gli ha Mike von Grünigen, l’ex campione di sci svizzero?

Inviate un SMS con scritto tmi141 x (x = numero)al numero 543.

Chance 1: Leserspiel

Risolvete il sudoku per trovare le tre cifre nelle caselle colorate di rosso. Inviate un SMS con scritto tmi142 e le tre cifre al numero 543.

Concorso 3: sudoku medio

Concorso 2: sudoku facile

Concorso 1: gioco per i lettori

Risolvete il sudoku per trovare le tre cifre nelle caselle colorate di verde. Inviate un SMS con scritto tmi143 e le tre cifre al numero 543.

Il Surface Pro 2 da 64 GB sfi da i laptop

G3, lo smartphone di punta di LG in versione 16 GB titanio

In palio: 2 notti per 2 persone al Seehotel Wilerbad nel Sarnerland

Surface Pro è uno strumento di lavoro com-pleto, che può senz’altro tener testa a un laptop di alta gamma. L’apparecchio Win-dows 8 convince per la sua ottima costru-zione. La scocca è stata realizzata con una lega di magnesio e il kick stand integrato, fi ssabile in due diverse posizioni, è un detta-glio particolarmente ra� nato. Lo schermo da 10,6” ha una risoluzione elevata e garan-tisce un’ottima visibilità anche in condizioni di luce sfavorevoli.

Naturalmente, Surface Pro 2 è perfettamente compatibile con i programmi Windows.

Tutti gli smartphone di LG si distinguono soprattutto per la loro eccellente costruzi-one e per i materiali pregiati. Il «Phablet» G3 ha un display da 5,5” ad alta risoluzione ed è motorizzato dal processore ad alta presta-zione Snapdragon. Lo completano 32 GB di memoria e una fotocamera con 13 mega-pixel, autofocus al laser e stabilizzatore ot-tico. Il G3 è compatibile con la più recente versione Android 4.4.3 e riceve e invia dati attraverso la rete ultraveloce LTE.

Concorso 1:

Concorso 3:

Concorso 2:

Valore

CHF

879.–

ValoreCHF

629.–

Rolf Plüss, Schmitten | Hans Hefti, Giebenach | Gisèle Currat, Grolley

Il Seehotel Wilerbad o£ re uno splendido panorama sull’ambiente lacustre e mon-tano del Sarnerland. Caratterizzato da una combinazione di tonalità chiare e luminose, da dettagli di spessore e da nuance calde, l’hotel fa dell’ospitalità e del servizio ai cli-enti i suoi punti forti. I due ristoranti pro-pongono cucina tradizionale svizzera l’uno e specialità tailandesi l’altro, e invitano a tra-scorrere incantevoli momenti culinari, ap-profi ttando anche della terrazza estiva e del bar. La spa del Wilerbad si estende su 1300 m2

e la sua architettura ispirata ad elementi naturali permette alla luce di invadere e ri-scaldare gli spazi. Una vera meraviglia per il vostro benessere!

In palio: 2 pernottamenti in camera SuperiorSpa con prima colazione e accesso alla spa. Drink di benvenuto e una cena tailandese con menù a 4 portate. Sponsor del premio: www.wilerbad.ch

I vincitori dell'edizione n. 12 sono:

Valore

ca. CHF

1’000.–

613

76 5

1 4 7

134

89

6 42 5

2 35

92

8 6 5

2 75 6

1

32 4

6 9

9 5 8 3

5 73

1 2 7 6

56

9

8 2

Page 37: Touring 14 / 2014 italiano

37la pagina dei lettori | touringn.14 | 21 agosto 2014

Spegnere il motore ha quasi sempresenso. Molte auto nuove hanno la funzione Start-Stop automatica.

Ma anche senza tale sistema la meccani-ca non verrebbe messa a dura prova dal continuo accendi/spegni. Tuttavia:ci sono situazioni in cui un subitaneospegnimento del motore non portaalcun vantaggio all’ambiente, anzi com-porta rischi per la meccanica. Ad esem-pio, dopo un viaggio in autostrada ilmotore è molto caldo; alcuni costruttoriraccomandano, specie per i motori tur-bo, di non arrestarlo subito dopo l’uscitama di farlo girare ancora per un po’ dafermi. Questo affinché l’olio lubrificantenon defluisca prematuramente. Allostesso modo non ha senso accendere espegnere continuamente il motore nellafase di riscaldamento, in particolarequando fa freddo. Nel traffico urbanoquotidiano il motore non raggiunge

temperature elevate; si può dunquespegnerlo per qualsiasi tempo d’attesa,si tratti del semaforo rosso o del passag-gio a livello. Infatti, si risparmia carbu-rante già da arresti molto brevi. A dipen-denza del veicolo, gli effetti positivi cisono già se si ferma il motore per unlasso di tempo compreso tra uno e dodi-ci secondi, come è stato dimostratodalle misurazioni TCS.

Le moderne auto con Start-Stop auto-matico sollevano il conducente dalladecisione di spegnere e riaccendere.Specie nelle località, tali sistemi appor-tano un contributo dimostrato al rispar-mio di carburante. Comunque agisconoin modo che la meccanica non riportidanni: in caso di gran caldo o durante lafase di riscaldamento potrebbe succede-re che il sistema automatico lasci mar-ciare il motore anche durante le attese,fino a quando è necessario.

«Ho imparato a spegnere il motorequando sono fermaal semaforo. Ma hasenso farlo con lenuove auto? Perquali tempi d’attesaha senso spegnere il motore?»Daniela Schwab di Berna

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Roger Löhrer

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Avete una domanda per un esperto del TCS? Inviatela per posta a: TCS, Redazione «Touring», Maulbeerstrasse 10,3001 Berna o per e-mail a [email protected].

Tempo di campeggio«Touring» 11/2014

Viaggiando in autostrada con la miaroulotte, mi atterrò alle regole e manter-rò dunque gli 80 km/h, provocando così molte code e arrabbiature; deveproprio essere così? Edwin Schuetz (@)

Auto elettriche«Touring» 12/2014

Mi stupisco del fatto che il TCS continuia presentare le auto elettriche. Mi sem-bra una contraddizione. Da un lato sivogliono eliminare le centrali nucleari,senza per il momento poter presentareuna valida alternativa, ad eccezionedell’appello a risparmiare energia. D’al-tro canto le auto elettriche sono moltoelogiate, ma nessuno parla del fatto che necessitano di energia elettrica. Mi sembra assolutamente paradossale.Si dovrebbe invece lavorare duramenteper ottimizzare le celle a combustibile,per poter utilizzare le automobili consaggezza. René Picard (@)

Guidare in autostrada«Touring» 12/2014

In una recente lettera di un lettore, sipoteva leggere che bisogna vietare aicamion di sorpassare un veicolo piùlento e multare chi non circola almeno a 120 km/h sulla corsia di sorpasso!L’autore di questa lettera non sa che 120 km/h è la velocità massima, nonquella obbligatoria, e che ogni condu-cente ha il diritto di superare un veicolopiù lento a condizione che si sposti con

prudenza e in anticipo e si riporti sullacorsia di destra dopo il sorpasso, garan-tendo la distanza di sicurezza al veicolosuperato. Come quando si è in fila allaposta, in banca, al cinema ecc. bisognasaper aspettare il proprio turno.

André Heinzer (@)

Decibel in cittàLe città si ingegnano a spendere milioniper rivestimenti stradali antirumore acolpi di martelli pneumatici, di blocchidella circolazione e di eliminazioni diposteggi. Ridurre di 20 decibel le sirene

dei veicoli di soccorso e multare le dueruote sarebbe meno caro e più salutare.

Didier Cornuet (@)

Lentezza sulla stradaEssendo spesso sulla strada, mi stupiscoche non si proceda ai semafori serrandole file, nelle colonne in attesa e quandoil limite di velocità aumenta. Sono cosciente che sulla strada gli ingorghi ele altre automobili sono inevitabili, maalmeno: procedete! Nicolas Favre (@)

Pedaggi all’esteroIn Svizzera ci si è opposti all’aumentodel contrassegno autostradale. Conmaggiori mezzi finanziari si potrebbemigliorare la sicurezza del traffico emeglio assorbire le code. Ho speso perun viaggio fino a Marsiglia più del prez-zo dell’attuale nostro contrassegno.

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Un lettore vorrebbe circolare più velocemente di 80 km/hcon la sua roulotte in autostrada, per non provocare code.

Per questa rubrica valgono alcune regole: piùbreve è la lettera, maggiore è la probabilitàche venga pubblicata; la redazione si riservadi apportare eventuali tagli e non tiene corri-spondenza. È possibile inviare le lettere pere-mail: [email protected]. Le lettere dei lettorivengono pubblicate anche nell’edizione onli-ne di «Touring» (www.touring.ch).

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LA DOMANDA

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Page 38: Touring 14 / 2014 italiano

touring | l’incontron.14 | 21 agosto 2014

38

In seguito ad un incidente in moto Christoph Kunz è paraplegico. Il bernese dell’Oberland ha già vinto tre medaglie alle Paralimpiadi di sci, l’ultima d’oro.

Lei scende dalla pista anche a 115 km/h. Ha bisogno di questa botta di velocità?Christoph Kunz: Io sono un temerario. Lo sono sempre stato equesto per me si è già dimostrato fatale. In gara ho rispetto dellapista e valuto se vale la pena correre dei rischi. Nella discesa di Sochi non li ho presi. E non è solo questione di velocità; miaffascinano altrettanto il timing e l’atletismo.

A 18 anni ha superato i limiti in moto. Da allora è paraplegico. Non ha paura di altri infortuni?

«Io sono un temerario, lo sono sempre stato»

Purtroppo ho cercato il limite a bordo di una motocicletta aven-do troppo poca esperienza su questo mezzo. Attualmente nonho paura, altrimenti non potrei più gareggiare ai massimi livellisportivi. I propri limiti si mettono alla prova durante l’allena-mento. Ciò ha molto a che fare con l’autostima e la preparazionementale.

Dove ha trovato la forza per non mollare dopo l’incidentestradale?Sono un lottatore ed a 18 anni avevo ancora tutta la vita davantia me. Volevo reintegrarmi rapidamente e ho puntato lo sguardoin avanti. Su questa via per fortuna ho ricevuto molto appoggiodalla mia famiglia e dai miei amici ed anche la fede è stata moltoimportante. Da subito ho voluto vedere quali possibilità avevoancora, senza rimpiangere soprattutto quelle che non avevopiù.

In inverno lei è in giro sulle piste da gara. Ogni tanto si concede anche una tranquilla sciata?Ovviamente ogni tanto mi piace anche sciare normalmente.Nell’Oberland bernese ci sono delle belle località sciistiche enella mia famiglia si scia molto volentieri.

Le aree sciistiche svizzere sono accessibili a tutti?Fondamentalmente mi è possibile sciare in ogni località sciisti-ca. L’unica cosa problematica concerne le cabinovie, dove hobisogno di aiuto. Ma seggiovie e skilift funzionano molto bene.E con il tempo si sa anche dove e cosa è possibile fare.

Quale significato ha la mobilità per lei?È molto importante. L’automobile mi ha dato molta libertà eflessibilità. Per raggiungere i miei obiettivi devo essere moltoflessibile. E con la sedia a rotelle ci sono ancora molti ostacolianche nei trasporti pubblici.

Con la nascita di suo figlio, nove mesi fa, sono cambiati i suoi obiettivi sportivi?Ovviamente il centro dell’attenzione è cambiato e mi piace molto. Ma ci sono ancora obiettivi sportivi. Ad esempio i cam-pionati mondiali del prossimo anno. Posso anche immaginaredi continuare fino alle prossime Paralimpiadi.

Intervista: Dino Nodari

Christoph Kunzha 32 anni e vivecon la famiglia aReichenbach nella Kandertal.Alle Paralimpiadidi Sochi ha vintol’oro nello slalomgigante.

«Valuto quando vale la pena correre dei rischi»

Din

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od

ari

Page 39: Touring 14 / 2014 italiano

Perfektes Elektrobike für die Schweiz

Si prega di inviare il tagliando al seguente indirizzo: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstr. 10, 3001 Berna; fax 058 827 50 25; e-mail: [email protected]. Per even tuali domande: TCS, «Touring Shop», tel. 058 827 35 15 (non vengono accettate ordinazioni per telefono). Partner contrattuale/fornitura: Colag AG, 8045 Zurigo, solo in Svizzera o nel Liechtenstein.

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Page 40: Touring 14 / 2014 italiano

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Il nuovo Kurhaus Cademario Hotel & SpaIl nuovo Kurhaus Cademario Hotel & Spa, con le sue stanze eleganti e arredate con gusto e con la sua offer-ta gastronomica fresca e piacevole, si trova a soli 12 km da Lugano e sorge nel romantico villaggio di Cademario, su un altipiano affacciato sul lago di Luga-no. Ad attendervi ci sono ben 82 stanze, due ristoranti, bar, lobby, un parco mediterraneo di 3 ettari con pisci-na all’aperto e… un panorama da togliere il fiato!

La tranquillità, il grande parco, la vista da sogno sul lago di Lugano e il paesaggio montano del Ticino sono rimasti, tutto il resto è stato completamente rivoluzi-onato. Qui lo charme e la cordialità dell’accoglienza tipici del sud si sposano con l’inclinazione alla qualità e alla precisione del nord.

È il momento di prendervi una pausa e di dedicare del tempo a voi stessi immergendovi nei 2200 m2 della moderna Dot.Spa. Il centro è stato progettato in base ai principi geomantici e i cinque elementi naturali completano il centro energetico: le cascate naturali e artificiali costituiscono l’elemento acqua; l’elemento legno viene rappresentato da tronchi segnati dalle intemperie e betulle; l’elemento fuoco si manifesta in camini accesi e candele sfavillanti; le pareti in tufo e in pietra sono il simbolo del suolo e quindi incarnano l’elemento terra; le risorse minerarie come ferro e rame sono la rappresentazione dell’elemento metallo… Lasciatevi tentare e provate le vasche di acqua salata calda e fredda, la piscina riscaldata coperta e scoperta, la grotta di sale, la piscina sportiva all‘aperto (20×6 metri), l’universo della sauna dotato di tepidarium con acqua salata, hamam, bagno turco, sauna finlandese, biosauna, fontana di ghiaccio, frigidari, docce emo-zionali, sala fitness, sala dedicata ai corsi per lezioni di gruppo, area di allenamento sempre ventilata e molti

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asciugamano da piscina durante il soggiorno• ingresso libero nella DOT.Spa di 2200 m2

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dell‘arrivo• un buono del valore di CHF 50.– per trattamenti

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I prezzi indicati sono per persona per 2 notti. L‘offerta può essere duplicata.

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