Touring 13 / 2013 italiano

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Il giornale della mobilità, edizione del 2. agosto 2013

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Mobilità collaborativa

Quando l’autoè di tutti 6

14 Inabilità alla guidaLa vicenda di un anziano acui è stata ritirata la patente

16 Rincaro della «vignetta» La storia del celebre bollino autostradale svizzero

18 Test Subaru ForesterUna vettura adatta ad ogni tipo di terreno e utilizzo

Lavori di volontariato

In vacanza peropere buone 24Rimpatri sanitari

Tornare a casagrazie al TCS 32

touringIl giornale della mobilità

2 agosto 2013 www.touring.ch GAA 1214 Vernier

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36 Quiz & concorsi: vincete un soggiorno in coppia in Engadina

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3editoriale e sommario | touringn.13 | 2 agosto 2013

tempo sono nate altre forme di mobilità collaborativa,dalla bici condivisa ai tragitti di gruppo in auto.

Sebbene anche in futuro la mobilità individuale e i TPreciteranno un grande ruolo, la mobilità collaborativacrescerà d’importanza. Già oggi esistono soluzioni intel-ligenti, assolutamente di buon senso. In definitiva sitratta di una questione di disponibilità, comodità edeconomicità. Allora ammettiamolo: quando abbiamorealmente bisogno di un veicolo di proprietà e con qualefrequenza lo utilizziamo per spostarci? Tuttavia, fa sem-pre piacere sapere di poter andare ovunque e quando sivuole senza dover completare pratiche burocratiche eamministrative. Felix Maurhofer, caporedattore

La mobilità condivisa è una vera alternativa

La maggior parte della gente, che oggi vuole andaredal punto A al punto B, si mette in auto, in treno,sulla moto o sulla bici oppure va a piedi. Ora però,

soprattutto nelle città e negli agglomerati, si delineanonuove forme di mobilità, tra cui quella condivisa, anchedetta con un nuovo termine «mobilità collaborativa».Una di queste forme, quella di Mobility, è già sul mercatocon successo da parecchi anni. In 1380 luoghi di staziona-mento di 500 località della Svizzera, i 105000 clienti diMobility possono prendere a prestito senza complicazio-ni una delle 2650 auto disponibili. Il servizio di Mobilitycombina perlopiù i trasporti pubblici (TP) con l’automo-bile. Oltre alla classica condivisione dell’auto, nel frat-

attualità� Una miscellanea di notizie

dal mondo della mobilità.

società e mobilità�� Invenzione ticinese per migliorare

la sicurezza sui passaggi pedonali.�� Anziani: se un problema di salute

porta al ritiro della patente.�� Il contrassegno autostradale

fu introdotto nel 1985.�� Campagna nazionale per maggior

sicurezza sui cantieri stradali.

test e tecnica�� Test della Subaru Forester:

spaziosa e ideale per la campagna.�� Netto calo delle emissioni di CO2.�� Controllare l’olio del motore.

Prove e novit� Range Rover 4.4 SDV8.�� Nissan Note.

viaggi e tempo libero�� Ferie e volontariato: collaborare

a progetti di utilità pubblica nelmondo intero.

�� Riscoprire le tradizioni svizzerecome la lotta e la transumanza.

�� Gli alberghi di lusso elvetici fannogola ai ricchi investitori stranieri.

Mobilità collaborativa� Cinque modelli per la mobilità

condivisa in automobile.� Intervista ad Alain Brügger per sapere

cosa è la mobilità collaborativa.� Il consulente: questioni assicurative

per il car sharing.�� Il concetto si applica anche al mondo

delle due ruote: il bike sharing.

Foto di copertina:Fabian Unternährer

club e soci�� Ritratto del direttore del

Campeggio TCS di Gampelen.�� Al seguito di un rimpatrio sanitario

sul jet di TCS Ambulance.�� Intervista al presidente nazionale

del TCS sul servizio di salvataggioavviato nel Canton Argovia.

�� prezzi e contatti TCS�� quiz & concorsi �� la pagina dei lettori, impressum�� l’incontro: Simon Billeter, nuovo

leader della Patrouille Suisse.

touring

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Bo

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DOSSIER

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3editoriale e sommario | touringn.13 | 2 agosto 2013

tempo sono nate altre forme di mobilità collaborativa,dalla bici condivisa ai tragitti di gruppo in auto.

Sebbene anche in futuro la mobilità individuale e i TPreciteranno un grande ruolo, la mobilità collaborativacrescerà d’importanza. Già oggi esistono soluzioni intel-ligenti, assolutamente di buon senso. In definitiva sitratta di una questione di disponibilità, comodità edeconomicità. Allora ammettiamolo: quando abbiamorealmente bisogno di un veicolo di proprietà e con qualefrequenza lo utilizziamo per spostarci? Tuttavia, fa sem-pre piacere sapere di poter andare ovunque e quando sivuole senza dover completare pratiche burocratiche eamministrative. Felix Maurhofer, caporedattore

La mobilità condivisa è una vera alternativa

La maggior parte della gente, che oggi vuole andaredal punto A al punto B, si mette in auto, in treno,sulla moto o sulla bici oppure va a piedi. Ora però,

soprattutto nelle città e negli agglomerati, si delineanonuove forme di mobilità, tra cui quella condivisa, anchedetta con un nuovo termine «mobilità collaborativa».Una di queste forme, quella di Mobility, è già sul mercatocon successo da parecchi anni. In 1380 luoghi di staziona-mento di 500 località della Svizzera, i 105000 clienti diMobility possono prendere a prestito senza complicazio-ni una delle 2650 auto disponibili. Il servizio di Mobilitycombina perlopiù i trasporti pubblici (TP) con l’automo-bile. Oltre alla classica condivisione dell’auto, nel frat-

attualità� Una miscellanea di notizie

dal mondo della mobilità.

società e mobilità�� Invenzione ticinese per migliorare

la sicurezza sui passaggi pedonali.�� Anziani: se un problema di salute

porta al ritiro della patente.�� Il contrassegno autostradale

fu introdotto nel 1985.�� Campagna nazionale per maggior

sicurezza sui cantieri stradali.

test e tecnica�� Test della Subaru Forester:

spaziosa e ideale per la campagna.�� Netto calo delle emissioni di CO2.�� Controllare l’olio del motore.

Prove e novit� Range Rover 4.4 SDV8.�� Nissan Note.

viaggi e tempo libero�� Ferie e volontariato: collaborare

a progetti di utilità pubblica nelmondo intero.

�� Riscoprire le tradizioni svizzerecome la lotta e la transumanza.

�� Gli alberghi di lusso elvetici fannogola ai ricchi investitori stranieri.

Mobilità collaborativa� Cinque modelli per la mobilità

condivisa in automobile.� Intervista ad Alain Brügger per sapere

cosa è la mobilità collaborativa.� Il consulente: questioni assicurative

per il car sharing.�� Il concetto si applica anche al mondo

delle due ruote: il bike sharing.

Foto di copertina:Fabian Unternährer

club e soci�� Ritratto del direttore del

Campeggio TCS di Gampelen.�� Al seguito di un rimpatrio sanitario

sul jet di TCS Ambulance.�� Intervista al presidente nazionale

del TCS sul servizio di salvataggioavviato nel Canton Argovia.

�� prezzi e contatti TCS�� quiz & concorsi �� la pagina dei lettori, impressum�� l’incontro: Simon Billeter, nuovo

leader della Patrouille Suisse.

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5attualità | touringn.13 | 2 agosto 2013

Dal �� al �� settembre avrà luogo l’��aCorsa Internazionale del Klausen. Già dal���� al ����, i migliori piloti del mondo sidavano appuntamento per affrontare latratta di ��,� km che da Linthal sale sinoin cima al passo che divide i cantoni diGlarona e Uri. In ricordo della storica garaè stato creato il «Klausenrennen Memo-rial». Sinora si è tenuto negli anni ����,����, ���� e ����. E adesso è di nuovogiunto il momento: dopo la registrazionedei veicoli e l’inaugurazione ufficiale del-la Corsa del Klausen ����, venerdì �� set-

Bolidi d’epoca di nuovo in garasui tornanti del Klausen

tembre sulla piazza della Landsgemein-de a Glarona, i ��� piloti annunciati spo-stano i loro veicoli a Linthal dove si troval’alloggio dei piloti. Sabato, dopo i giri diprova durante il mattino, alle ��.�� haluogo la prima gara da Linthal sino in ci-ma al Passo del Klausen. Domenica alle��.�� segue la seconda gara e alle ��.��vengono annunciati i vincitori al Lin-thpark. Tutti i veicoli sono dell’anno���� o più antichi. Il comitato organizza-tivo si attende ����� spettatori. Infor-mazioni: www.klausenrennen.com. tg

Corsa storica Quasi 4000 spettatori entusiasti hanno assistito, gli scorsi 6 e 7 luglio, alla prima«Lignières Historique». L’evento ha radunato una novantina tra auto e moto d’epoca sportive sullo storico circuito neocastellano appartenente al TCS, un tempo teatro di importanti gare motoristiche.

L’APP AFFINCHÉ L’ASSUNZIONE DI FARMACI NON PROVOCHI INCIDENTI

Con l’applicazione RiSK per iPhone dimymedi.ch ci si può informare in modosemplice sui possibili pericoli derivantidall’assunzione di medicine alla guida diveicoli e alla conduzione di macchinari.S’introduce il nome del farmaco e poi si

legge quali sono i rischi eventuali e gli effetti collaterali.L’App mostra anche un’attuale comparazione dei prezzidei farmaci e la differenza di aliquota percentuale. Conil download di quest’applicazione, inoltre, viene comu-nicata la possibilità di devolvere �� centesimi all’Orga-nizzazione indipendente svizzera dei pazienti, chesaranno investiti a sostegno di selezionati casi gravi dibambini vittime di incidenti.

Scaricabile su App Store al prezzo di 5 franchi; versione Android in preparazione.

CheckEnergeticaAutoper risparmiare soldi eproteggere l’ambiente

Con lo slogan «Guidare risparmiando» igaragisti dell’Unione professionalesvizzera dell’automobile (UPSA), soste-nuta dall’Ufficio federale dell’energia(UFE), offre il CheckEnergeticaAuto: per�� franchi, l’auto viene esaminata inmezz’ora: l’elettronica del motore, ifiltri dell’aria e i freni, la pressione e ilprofilo dei pneumatici, e tanto altroancora. Infine il garagista spiega come sipuò tenere in forma il veicolo renden-dolo efficiente da un punto di vistaenergetico. Nel quadro del progettopilota, ���� check hanno confermatoche gli automobilisti potrebbero rispar-miare sino al ��� di energia all’anno,ciò che equivale sino a ��� franchi. tg

150 anni fa Thomas Cook lanciava il turismo in Svizzera

Nell’estate ���� il pioniere britannicodel turismo Thomas Cook lanciò i primiviaggi «tutto compreso» attraverso laSvizzera. A piedi e a dorso di mulo, indiligenza postale, in treno e battello,all’epoca viaggiare era una vera avven-tura. I punti fissi del programma anda-vano dalla francese Chamonix al Rigi.Da Ginevra Cook partiva con nove viag-giatori verso Chamonix, poi attraverso ilPasso della Forclaz il gruppo raggiunge-va la Valle del Rodano. Passando daLeukerbad e il Passo del Gemmi i turistiarrivavano quindi a Interlaken e attra-verso il Passo del Brünig a Lucerna. Infi-ne, i turisti ritornavano nel Regno Unitocon il treno, via Olten e Neuchâtel. Bü

Telecamera ripulitada un sistema automatico

La mini monovolume Nissan Notedispone di un sorprendente venta-glio di sistemi di assistenza alla guida (angolo morto, rilevamento dioggetti ecc.). Più di questa varietà,colpisce il sistema di pulizia dellatelecamera a grand’angolo che tra-smette le informazioni ai citati siste-mi. Alloggiata nel portellone, ha lafacoltà di rilevare il minimo oscura-mento dell’obiettivo. In caso di necessità, il dispositivo spruzza ungetto d’acqua ad alta pressione per eliminare la sporcizia. A ciò fa seguito l’asciugatura tramite ungetto d’aria compressa. Questo siste-ma è anche in grado di determinareil tipo di pulizia più indicato ed aziona, secondo il bisogno, il gettod’aria o quello d’acqua. Altamentesofisticato. E dire che la Note appartiene alla modesta categoriadelle city-car… MOH

touring | attualitàn.13 | 2 agosto 2013

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Con il grandioso complesso termale annesso alla struttura del Lido, Locarnopuò ora offrire un’offerta wellness tra lepiù spettacolari della Svizzera. Inaugura-to all’inizio di luglio su una superficiecomplessiva di circa ���� m� ripartita sutre piani, il nuovo stabilimento TermaliSalini & Spa lambisce il Lago Maggiore,con una grande vasca di acqua termalecalda direttamente sulla riva.

Unica è anche l’architettura internache, con anfratti, grotte e cascate, ripro-duce le caratteristiche più marcanti dellevalli ticinesi. D’altronde, per conferire lamassima originalità ai diversi ambienti,l’architetto Franco Moro ha utilizzatosoltanto materiali indigeni, in particolare

vari legni e graniti ticinesi. In questo pro-getto, che completa la proposta turisticalocarnese, ha creduto fortemente la so-cietà immobiliare zurighese PSP SwissProperty, che vi ha investito ben �� mi-lioni di franchi dei circa �� totali. La ge-stione è affidata agli specialisti del grup-po Aqua-Spa-Resorts di Schafisheim, giàgestore di varie terme in Svizzera.

Una novità che farà sicuramente felicimigliaia di proprietari di case di vacanzasvizzero tedeschi, spronati da questanuova offerta all’insegna del benessere atornare a Locarno anche durante i mesi invernali.

Prezzi, trattamenti e orari d’apertura:www.lidospa-locarno.ch. ac

Il ��� dei ciclisti indossa volontaria-mente un casco. Lo indica il sondaggio���� dell’Ufficio prevenzione infortuni(upi). Il risultato è confortante, dato chenel ���� la quota dei portatori di casco siattestava al ���. Soprattutto nella fasciadi età dai �� ai �� anni e a partire dai �� anni, i ciclisti hanno dimostrato di ap-prezzare il casco come protezione. Percontro, tra i bambini sino a �� anni la quo-

ta è calata al ��� (����: ���). Per quantoriguarda le veloci e-bike, la quota è giàdell’��� dopo solo un anno dall’intro-duzione dell’obbligo per legge.

Ma soltanto se il casco è correttamenteindossato protegge da gravi ferite alla te-sta. La posizione giusta: due dita sopra laradice del naso, cinghia ben tese, lasciareuno spazio di un dito al massimo tramento e cinghia. tg

Aperti 365 giorniall’anno: i nuovibagni Termali Sa-lini & Spa del Lidodi Locarno offro-no un panoramaspettacolare sulLago Maggiore.

46%Questa la percentuale deiciclisti che indossa il casco dipropria iniziativa.

Quasi la metà dei ciclisti indossa il casco

Locarno è ora anche una destinazione wellness

� Sì� A volte� Mai

La nuova domanda:Indossate il casco quando andate in bicicletta?

La vostra opinione ci interessa!Partecipate ai nostri sondaggi onlinepubblicati regolarmente sul sito webwww.touring.ch

54%

17%

29%

Voli senza gravità per giovani scienziatiL’Agenzia spaziale europea hamesso un Airbus A300 a disposi-zione di un gruppo di giovaniricercatori del Politecnico federa-le di Losanna. Devono condurreesperimenti in assenza di gravitàdurante voli parabolici.

Il museo dell’aviazionedi Payerne ha 10 anniAl museo «Clin d’Aile» di Payernesi possono ammirare gli aerei chehanno fatto la storia dell’aviazio-ne militare elvetica. E ci si puòesercitare al simulatore di volo,mentre sulla vicina pista decolla-no gli F/A 18.

«Touring» su iPadPotete scaricare sul vostro iPadquesta edizione di «Touring». Laversione per il tablet è arricchitada elementi multimediali quali video, gallerie di immagini oppure collegamenti a Internet.

Avete paura a transitare in

una lunga galleria?

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SONDAGGIO ONLINE

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5attualità | touringn.13 | 2 agosto 2013

Dal �� al �� settembre avrà luogo l’��aCorsa Internazionale del Klausen. Già dal���� al ����, i migliori piloti del mondo sidavano appuntamento per affrontare latratta di ��,� km che da Linthal sale sinoin cima al passo che divide i cantoni diGlarona e Uri. In ricordo della storica garaè stato creato il «Klausenrennen Memo-rial». Sinora si è tenuto negli anni ����,����, ���� e ����. E adesso è di nuovogiunto il momento: dopo la registrazionedei veicoli e l’inaugurazione ufficiale del-la Corsa del Klausen ����, venerdì �� set-

Bolidi d’epoca di nuovo in garasui tornanti del Klausen

tembre sulla piazza della Landsgemein-de a Glarona, i ��� piloti annunciati spo-stano i loro veicoli a Linthal dove si troval’alloggio dei piloti. Sabato, dopo i giri diprova durante il mattino, alle ��.�� haluogo la prima gara da Linthal sino in ci-ma al Passo del Klausen. Domenica alle��.�� segue la seconda gara e alle ��.��vengono annunciati i vincitori al Lin-thpark. Tutti i veicoli sono dell’anno���� o più antichi. Il comitato organizza-tivo si attende ����� spettatori. Infor-mazioni: www.klausenrennen.com. tg

Corsa storica Quasi 4000 spettatori entusiasti hanno assistito, gli scorsi 6 e 7 luglio, alla prima«Lignières Historique». L’evento ha radunato una novantina tra auto e moto d’epoca sportive sullo storico circuito neocastellano appartenente al TCS, un tempo teatro di importanti gare motoristiche.

L’APP AFFINCHÉ L’ASSUNZIONE DI FARMACI NON PROVOCHI INCIDENTI

Con l’applicazione RiSK per iPhone dimymedi.ch ci si può informare in modosemplice sui possibili pericoli derivantidall’assunzione di medicine alla guida diveicoli e alla conduzione di macchinari.S’introduce il nome del farmaco e poi si

legge quali sono i rischi eventuali e gli effetti collaterali.L’App mostra anche un’attuale comparazione dei prezzidei farmaci e la differenza di aliquota percentuale. Conil download di quest’applicazione, inoltre, viene comu-nicata la possibilità di devolvere �� centesimi all’Orga-nizzazione indipendente svizzera dei pazienti, chesaranno investiti a sostegno di selezionati casi gravi dibambini vittime di incidenti.

Scaricabile su App Store al prezzo di 5 franchi; versione Android in preparazione.

CheckEnergeticaAutoper risparmiare soldi eproteggere l’ambiente

Con lo slogan «Guidare risparmiando» igaragisti dell’Unione professionalesvizzera dell’automobile (UPSA), soste-nuta dall’Ufficio federale dell’energia(UFE), offre il CheckEnergeticaAuto: per�� franchi, l’auto viene esaminata inmezz’ora: l’elettronica del motore, ifiltri dell’aria e i freni, la pressione e ilprofilo dei pneumatici, e tanto altroancora. Infine il garagista spiega come sipuò tenere in forma il veicolo renden-dolo efficiente da un punto di vistaenergetico. Nel quadro del progettopilota, ���� check hanno confermatoche gli automobilisti potrebbero rispar-miare sino al ��� di energia all’anno,ciò che equivale sino a ��� franchi. tg

150 anni fa Thomas Cook lanciava il turismo in Svizzera

Nell’estate ���� il pioniere britannicodel turismo Thomas Cook lanciò i primiviaggi «tutto compreso» attraverso laSvizzera. A piedi e a dorso di mulo, indiligenza postale, in treno e battello,all’epoca viaggiare era una vera avven-tura. I punti fissi del programma anda-vano dalla francese Chamonix al Rigi.Da Ginevra Cook partiva con nove viag-giatori verso Chamonix, poi attraverso ilPasso della Forclaz il gruppo raggiunge-va la Valle del Rodano. Passando daLeukerbad e il Passo del Gemmi i turistiarrivavano quindi a Interlaken e attra-verso il Passo del Brünig a Lucerna. Infi-ne, i turisti ritornavano nel Regno Unitocon il treno, via Olten e Neuchâtel. Bü

Telecamera ripulitada un sistema automatico

La mini monovolume Nissan Notedispone di un sorprendente venta-glio di sistemi di assistenza alla guida (angolo morto, rilevamento dioggetti ecc.). Più di questa varietà,colpisce il sistema di pulizia dellatelecamera a grand’angolo che tra-smette le informazioni ai citati siste-mi. Alloggiata nel portellone, ha lafacoltà di rilevare il minimo oscura-mento dell’obiettivo. In caso di necessità, il dispositivo spruzza ungetto d’acqua ad alta pressione per eliminare la sporcizia. A ciò fa seguito l’asciugatura tramite ungetto d’aria compressa. Questo siste-ma è anche in grado di determinareil tipo di pulizia più indicato ed aziona, secondo il bisogno, il gettod’aria o quello d’acqua. Altamentesofisticato. E dire che la Note appartiene alla modesta categoriadelle city-car… MOH

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7dossier | touringn.13 | 2 agosto 2013

1 Condivisione dell’autoÈ la forma primitiva della mobilità colla-borativa: alcuni amici che lavoranonello stesso posto si raggruppano in unveicolo ed effettuano i tragitti assieme.Per una ripartizione equa dei costi, simette a disposizione la vettura a turnooppure i passeggeri retribuiscono ilconducente. Oggi, con lo sviluppo dipiattaforme Internet si possono trovaredei compagni di strada fuori dalla pro-pria cerchia di amici, ad esempio trami-te il sito www.e-covoiturage.ch.

3 Peer-to-Peer car sharingGià molto presente in Germania e Fran-cia, questo sistema stenta ad affermarsiin Svizzera. Si tratta di prestare la pro-pria auto dietro pagamento. A tale sco-po, delle applicazioni per smartphones’incaricano di mettere in relazione iproprietari delle auto e chi le prende aprestito, regolando le modalità pratichee il pagamento. Le applicazioni piùperfezionate stipulano automaticamen-te un’assicurazione incidenti allo scopodi coprire il proprietario contro ognidanno che possa sopravvenire per l’er-rore di chi prende a prestito il veicolo.Attraverso questo sistema, il proprieta-rio trae una rendita finanziaria dallapropria vettura, che nella maggior partedei casi è sottoutilizzata, e nel contem-po protegge l’ambiente. In Svizzeral’operatore www.sharoo.com ha appena lanciato questo modello.

4 Car pooling, tragitti lunghiQuesto modello in piena espansionepermette di costituire delle comunità ditrasporto. Piattaforme Internet e appli-cazioni per smartphone centralizzanole offerte di tragitto e le relative richie-ste. Automobilisti e passeggeri possonoin seguito convenire un appuntamentoonline, accordarsi sul prezzo ed effet-tuare gli spostamenti assieme. Questomodo di fare è particolarmente vantag-gioso per i viaggi tra agglomerazioni,molto costosi in treno. In media, sirichiede una ventina di franchi per uncentinaio di chilometri. In Svizzera l’operatore principale èwww.mitfahrgelegenheit.ch.

5 Car pooling, tragitti breviIn città, sulle brevi distanze, si può an-dare a piedi, in bici, in bus o con Toox-me, un sistema innovativo che permettedi reperire in tempo reale un passaggiotramite un’applicazione per smartpho-ne. In concreto, una persona che devespostarsi introduce la sua destinazionenell’App Tooxme, poi riceve una lista diconducenti che potrebbero soddisfarela sua richiesta e il prezzo della corsa.Infine, l’interessato contatta il condu-cente prescelto e si parte… Il pagamen-to si effettua elettronicamente una voltaa destinazione. Il sistema è per ora attivosolo in Romandia:www.tooxme.ch.

2 Car sharing con flottaUn operatore compra una flotta di autoe la mette a disposizione dei clienti. Si carica dei costi di acquisizione e dimanutenzione della flotta, come puredel noleggio – o acquisto – dei posti distazionamento (ciò presuppone investi-menti elevati). Il miglior esempio disuccesso è rappresentato dalla coope-rativa Mobility, che nel 2012 ha festeg-giato il quarto di secolo. La ditta lucer-nese è riuscita a fidelizzare ca. 105100clienti in Svizzera. www.mobility.ch.

Grafica: KEYSTONE, Fonte: TCS

Car sharingcon flottaCc

2

Peer-to-Peer car sharingPc

3OK

Car pooling(tragitti lunghi)C(t

4

Car pooling(tragitti brevi)C(t

5OK

OK

Condivisionedell’autoCd

1 LAVORO

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Oggi, grazie atecnologie infor-matiche semprepiù avanzate ediffuse, accederealla mobilità condivisa è diventato un gioco da ragazzi.

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Quando la mia auto è a disposizione di tutti

Mobilità collaborativa | Idropulitrici, trapani, piscine gonfiabili: è diventato abituale prestare gli oggetti che si usano solo saltuariamente. Da poco tempo,questo nuovo atteggiamento si applica all’automobile. Una scossa per la mobilità.

Senza averne consapevolezza, glisvizzeri vivono da un quarto disecolo nell’era della mobilitàcondivisa. È, infatti, il ����

quando la cooperativa Sharecom lanciaun concetto rivoluzionario di auto dispo-nibili �� ore su �� a casa propria, da pa-gare in funzione della durata di utilizzo.Ribattezzata Mobility, oggi la cooperati-va possiede ���� veicoli ripartiti in ����luoghi di stazionamento e conta oltre������ clienti. Un grande successo im-prenditoriale che, lungi dall’essersi com-pletato, annuncia una seconda rivoluzio-

ne, quella della mobilità collaborativa.Secondo questo nuovo modello, non c’èpiù bisogno di un operatore centrale – adesempio Mobility – che gestisce la flottadi veicoli. I moderni mezzi tecnologiciconsentono di prestarsi a vicenda un vei-colo da «persona a persona» oppure di or-ganizzare assieme ad altri i propri sposta-menti. Grazie agli smartphone, con qual-che tocco sullo schermo tattile, due utentipossono concordare tra loro un appunta-mento e un tragitto da percorrere assie-me. Invece di viaggiare da soli in auto-mobile o di sborsare un centinaio di fran-

chi per un biglietto delle FFS, si riduconodrasticamente i costi e si viaggia in buonacompagnia, con in più l’arricchimento diun’esperienza umana.

Maggiore flessibilitàIn Germania e Francia questa formulaflessibile ed ecologica possiede già nu-merosi adepti. Le aziende più innovativesuperano un traguardo supplementareoffrendo la possibilità di prestare la pro-pria auto dietro pagamento, assicuran-dola contro ogni danno tramite una po-lizza complementare. Esse integrano an-che Facebook, allo scopo di conoscere ilprofilo del proprio passeggero o di colui acui si presta la propria automobile. Que-ste condizioni quadro gettano le basi persoluzioni sempre più flessibili, che nonrichiedono neppure di possedere un pro-prio veicolo. E all’orizzonte s’intravvedegià il momento in cui i posteggi rimastivuoti degli autobus di linea troverannochi li occupa tramite un’applicazione persmartphone. Oppure un automobilista sifermerà in diversi punti per prendere abordo i passeggeri che gli avranno segna-lato la loro posizione via GPS. Le possibi-lità sono quasi illimitate. Sulla pagina se-guente presentiamo i modelli più diffusiin Svizzera. Essi costituiscono la mobilitàcollaborativa di oggi e di domani, la cuiesplosiva varietà si deve ai progressi tec-nici e alle reti sociali.

Jacques-Olivier Pidoux

InfoTouringMaggiori informazioni sul sito dell’Accade-mia della mobilità all’indirizzo www.mobi-lityacademy.ch. Questa istituzione orga-nizza ogni anno il «World CollaborativeMobility Congress», un grande congressosulla mobilità collaborativa che riunisce ileader del settore, www.wocomoco.ch.

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7dossier | touringn.13 | 2 agosto 2013

1 Condivisione dell’autoÈ la forma primitiva della mobilità colla-borativa: alcuni amici che lavoranonello stesso posto si raggruppano in unveicolo ed effettuano i tragitti assieme.Per una ripartizione equa dei costi, simette a disposizione la vettura a turnooppure i passeggeri retribuiscono ilconducente. Oggi, con lo sviluppo dipiattaforme Internet si possono trovaredei compagni di strada fuori dalla pro-pria cerchia di amici, ad esempio trami-te il sito www.e-covoiturage.ch.

3 Peer-to-Peer car sharingGià molto presente in Germania e Fran-cia, questo sistema stenta ad affermarsiin Svizzera. Si tratta di prestare la pro-pria auto dietro pagamento. A tale sco-po, delle applicazioni per smartphones’incaricano di mettere in relazione iproprietari delle auto e chi le prende aprestito, regolando le modalità pratichee il pagamento. Le applicazioni piùperfezionate stipulano automaticamen-te un’assicurazione incidenti allo scopodi coprire il proprietario contro ognidanno che possa sopravvenire per l’er-rore di chi prende a prestito il veicolo.Attraverso questo sistema, il proprieta-rio trae una rendita finanziaria dallapropria vettura, che nella maggior partedei casi è sottoutilizzata, e nel contem-po protegge l’ambiente. In Svizzeral’operatore www.sharoo.com ha appena lanciato questo modello.

4 Car pooling, tragitti lunghiQuesto modello in piena espansionepermette di costituire delle comunità ditrasporto. Piattaforme Internet e appli-cazioni per smartphone centralizzanole offerte di tragitto e le relative richie-ste. Automobilisti e passeggeri possonoin seguito convenire un appuntamentoonline, accordarsi sul prezzo ed effet-tuare gli spostamenti assieme. Questomodo di fare è particolarmente vantag-gioso per i viaggi tra agglomerazioni,molto costosi in treno. In media, sirichiede una ventina di franchi per uncentinaio di chilometri. In Svizzera l’operatore principale èwww.mitfahrgelegenheit.ch.

5 Car pooling, tragitti breviIn città, sulle brevi distanze, si può an-dare a piedi, in bici, in bus o con Toox-me, un sistema innovativo che permettedi reperire in tempo reale un passaggiotramite un’applicazione per smartpho-ne. In concreto, una persona che devespostarsi introduce la sua destinazionenell’App Tooxme, poi riceve una lista diconducenti che potrebbero soddisfarela sua richiesta e il prezzo della corsa.Infine, l’interessato contatta il condu-cente prescelto e si parte… Il pagamen-to si effettua elettronicamente una voltaa destinazione. Il sistema è per ora attivosolo in Romandia:www.tooxme.ch.

2 Car sharing con flottaUn operatore compra una flotta di autoe la mette a disposizione dei clienti. Si carica dei costi di acquisizione e dimanutenzione della flotta, come puredel noleggio – o acquisto – dei posti distazionamento (ciò presuppone investi-menti elevati). Il miglior esempio disuccesso è rappresentato dalla coope-rativa Mobility, che nel 2012 ha festeg-giato il quarto di secolo. La ditta lucer-nese è riuscita a fidelizzare ca. 105100clienti in Svizzera. www.mobility.ch.

Grafica: KEYSTONE, Fonte: TCS

Car sharingcon flottaCc

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Peer-to-Peer car sharingPc

3OK

Car pooling(tragitti lunghi)C(t

4

Car pooling(tragitti brevi)C(t

5OK

OK

Condivisionedell’autoCd

1 LAVORO

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be, dunque, immediatamente smasche-rato e mai più nessuno vorrebbe avere ache fare con lui.

Secondo lei, è tra gli abitanti delle città che risiede il maggior potenzialedi sviluppo?No, perché i tragitti sono brevi e le cittàdispongono di buoni trasporti pubblici. Ilserbatoio più importante si situa in cam-pagna, dove la frequenza degli autobus èrelativamente bassa. Sarebbe, per esem-pio, molto interessante per i Comuni rea-lizzare una piattaforma Internet dove gliabitanti potrebbero organizzare insiemei loro spostamenti. Questo sistema ren-derebbe grandi servigi a quei giovani chenon possiedono una licenza di condurre.Ma è sostenibile a livello economico?

9dossier | touringn.13 | 2 agosto 2013

Grazie alla cooperativa Mobility, la Svizzera è oggiuno dei Paesi europei più avanzati in materia di condivisionedell’automobile.

alla stregua di un puro e semplice mezzodi trasporto.

In materia di mobilità collaborativa,come si presenta la situazione nel nostro Paese?Grazie alla cooperativa di car sharing Mo-bility, che esiste da �� anni, la Svizzeracostituisce il Paese europeo più avanzatoin materia di condivisione dell’auto: unapersona adulta su �� è cliente di Mobi -lity, ciò che dimostra che la cooperativacompie un buonissimo lavoro. Tuttavia,ci si può dispiacere del fatto che non esi-stano altri operatori sul mercato.

E per quanto riguarda il car pooling? Ci si trova in una fase di sperimentazionein cui numerosi attori lanciano delle ini-ziative, per esempio «Tooxme» in Sviz -zera romanda oppure «Mitfahrgelegen-heit.ch» in Svizzera tedesca. Recente-mente, per meno di �� franchi, un con-ducente ha portato mia moglie e me daBerna a Basilea.

Prendere sulla propria auto uno sconosciuto può sembrare rischioso.Come stabilire la fiducia?Quasi ogni piattaforma di mobilità colla-borativa è collegata a Facebook. Si dispo-ne, quindi, di informazioni sulla personache sollecita un tragitto. Inoltre, una vol-ta a destinazione, l’autista valuta il com-portamento del passeggero sulla piatta-forma online. Uno scocciatore si vedreb-

Appunto, forse le autorità dovrebberocoinvolgersi maggiormente?Laddove il car pooling colma una lacuna,come per esempio nelle zone di campa-gna, un sostegno finanziario pubblicos’impone. A parte questo, il ruolo delloStato consiste soprattutto nel chiarire ilquadro legale, nel definire quel che è au-torizzato e quello che non lo è. Per esem-pio: si ha diritto di affittare il proprio posteggio privato ad una terza personaquando si è assenti?

Condividere il proprio posteggio èuna nicchia del futuro?Il potenziale è enorme, se si pensa allemigliaia di pendolari che lasciano liberoil proprio parcheggio di casa durante tut-ta la giornata oppure ai parcheggi azien-dali che sono liberi la sera e durante il finesettimana.

Come vede lei la Svizzera della mobilità collaborativa tra dieci anni?Penso che non vi saranno enormi cam-biamenti. Gli svizzeri praticano già am-piamente la complementarietà dei tra-sporti e con Mobility possiedono un pio-niere dell’auto condivisa. Senza dubbio ilcar pooling si svilupperà ancora un po’,ma fintanto che il livello di benessere resterà elevato e il prezzo della benzinarelativamente basso, non vi è alcun incentivo per condividere la propria automobile in cambio di qualche franco.

Intervista: Jacques-Olivier Pidoux

Più delicati risultano i modelli di carsharing che non prevedono questo tipodi assicurazioni speciali. Se nelle condi-zioni generali di adesione ad esempioleggiamo «che la persona alla guida delveicolo è responsabile per i danni cheessa stessa ha causato o che il veicolosubisce durante il periodo di utilizzo»,occorre prestare attenzione. In veste diproprietari dell’autovettura è infattiopportuno riflettere prima di metterla adisposizione di terzi, affinché la condi-visione dell’auto non si trasformi in unincubo. In particolare è vivamente raccomandata la sottoscrizione di unapolizza casco totale.

Per evitare che il car sharing diventi un incubo

Suona infinitamente semplice:metto a disposizione la mia auto,che utilizzo raramente, di altre

persone che non ne hanno una propria oche ne hanno bisogno nei miei paraggiper un periodo limitato. Ma chi sopportai costi di eventuali danni in caso di inci-dente? E cosa accade al mio bonus assi-curativo, qualora un altro conducentedovesse causare un incidente grave conil mio veicolo? Una risposta a questiquesiti si trova nelle rispettive condi -zioni assicurative. A questo proposito siapplicano diversi modelli. Gli organizza-tori di un car sharing possono stipulareun contratto speciale con una compa-

gnia assicurativa, che includa nel prezzodi noleggio del veicolo il costo dellapolizza per responsabilità civile e cascototale. Questi contratti speciali copronotutti i danni, dedotta la franchigia acarico del conducente interessato. Insostanza è lo stesso meccanismo che siapplica in un normale autonoleggio.Anche la perdita del bonus in seguito adun sinistro può essere assicurata. Vaperaltro sottolineato che l’automobilistache causa un incidente in stato di ebbrezza oppure superando in modograve i limiti di velocità, rischia un’azio-ne di regresso da parte della compagniaassicurativa.

il con sulente

Urs-Peter Inderbitzin

«È in campagna cherisiede il maggior

potenziale di sviluppo»

un’economia e comportamenti indivi-duali sostenibili. È chiaro che tutto que-sto plasma le mentalità.

L’ha costatato di persona?Sì. Di recente ho assistito a delle intervi-ste di giovani adulti tra i �� e i �� anni pernecessità legate ad una ricerca. Sono ri-masto colpito nel costatare che rifiutanol’automobile con forza, qualificandolacome obsoleta e poco pratica.

L’auto ha quindi perso il suo potered’attrazione…Per i giovani abitanti delle città è un fattochiaro. In campagna, invece, la percezio-ne è senz’altro diversa. Ma in generale hol’impressione che l’aura magica che unavolta circondava l’automobile è scom-parsa e che questa sia ormai considerata

touring | dossiern.13 | 2 agosto 2013

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Osservatore attento della cosiddetta «mobilità collaborativa», AlainBrügger decifra le grandi tendenze di un fenomeno sociale che rivoluziona il modo di usare i trasporti e di gestire l’automobile privata.

La mobilità condivisa si è sviluppataconsiderevolmente nel corso degli ultimi dieci anni. Perché?Alain Brügger: Ciò è dovuto principal-mente all’avvento delle tecnologie infor-matiche. Con qualche clic del mouse,posso prenotare una vettura Mobility(car sharing) o trovare una persona mo-torizzata disposta ad accompagnarmi(car pooling). Quel che un tempo avevabisogno di lunghe procedure o di recarsipersonalmente allo sportello di un’agen-zia oggi si regola facilmente da casa.

Anche l’arrivo degli smartphone ha recitato un ruolo?Sì, è la seconda grande rivoluzione.Ovunque io mi trovi, in strada, al bar, daamici, ho oramai sempre accesso a Inter-net e al GPS, ciò che mi permette di ricer-

«Gli svizzeri sono leaderdell’auto condivisa»

care all’istante un veicolo disponibile oppure di convenire un tragitto con unapersona motorizzata. Grazie agli smart-phone, la cosiddetta mobilità collabora-tiva è diventata molto semplice.

In questo fenomeno bisogna vedereanche la crescita delle preoccupazioniecologiste?Sì, i temi ambientali sono molto presentinel dibattito pubblico e hanno fatto la loro apparizione anche a scuola. Durantetutta la loro carriera scolastica, gli allievisono sensibilizzati alla necessità di avere

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«Con pochi clic, trovoqualcuno che mi può

accompagnare»

Alain Brüggerè responsabiledella mobilitàcollaborativa all’Accademiadella mobilità,istituzione chegode del soste-gno del TCS.

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be, dunque, immediatamente smasche-rato e mai più nessuno vorrebbe avere ache fare con lui.

Secondo lei, è tra gli abitanti delle città che risiede il maggior potenzialedi sviluppo?No, perché i tragitti sono brevi e le cittàdispongono di buoni trasporti pubblici. Ilserbatoio più importante si situa in cam-pagna, dove la frequenza degli autobus èrelativamente bassa. Sarebbe, per esem-pio, molto interessante per i Comuni rea-lizzare una piattaforma Internet dove gliabitanti potrebbero organizzare insiemei loro spostamenti. Questo sistema ren-derebbe grandi servigi a quei giovani chenon possiedono una licenza di condurre.Ma è sostenibile a livello economico?

9dossier | touringn.13 | 2 agosto 2013

Grazie alla cooperativa Mobility, la Svizzera è oggiuno dei Paesi europei più avanzati in materia di condivisionedell’automobile.

alla stregua di un puro e semplice mezzodi trasporto.

In materia di mobilità collaborativa,come si presenta la situazione nel nostro Paese?Grazie alla cooperativa di car sharing Mo-bility, che esiste da �� anni, la Svizzeracostituisce il Paese europeo più avanzatoin materia di condivisione dell’auto: unapersona adulta su �� è cliente di Mobi -lity, ciò che dimostra che la cooperativacompie un buonissimo lavoro. Tuttavia,ci si può dispiacere del fatto che non esi-stano altri operatori sul mercato.

E per quanto riguarda il car pooling? Ci si trova in una fase di sperimentazionein cui numerosi attori lanciano delle ini-ziative, per esempio «Tooxme» in Sviz -zera romanda oppure «Mitfahrgelegen-heit.ch» in Svizzera tedesca. Recente-mente, per meno di �� franchi, un con-ducente ha portato mia moglie e me daBerna a Basilea.

Prendere sulla propria auto uno sconosciuto può sembrare rischioso.Come stabilire la fiducia?Quasi ogni piattaforma di mobilità colla-borativa è collegata a Facebook. Si dispo-ne, quindi, di informazioni sulla personache sollecita un tragitto. Inoltre, una vol-ta a destinazione, l’autista valuta il com-portamento del passeggero sulla piatta-forma online. Uno scocciatore si vedreb-

Appunto, forse le autorità dovrebberocoinvolgersi maggiormente?Laddove il car pooling colma una lacuna,come per esempio nelle zone di campa-gna, un sostegno finanziario pubblicos’impone. A parte questo, il ruolo delloStato consiste soprattutto nel chiarire ilquadro legale, nel definire quel che è au-torizzato e quello che non lo è. Per esem-pio: si ha diritto di affittare il proprio posteggio privato ad una terza personaquando si è assenti?

Condividere il proprio posteggio èuna nicchia del futuro?Il potenziale è enorme, se si pensa allemigliaia di pendolari che lasciano liberoil proprio parcheggio di casa durante tut-ta la giornata oppure ai parcheggi azien-dali che sono liberi la sera e durante il finesettimana.

Come vede lei la Svizzera della mobilità collaborativa tra dieci anni?Penso che non vi saranno enormi cam-biamenti. Gli svizzeri praticano già am-piamente la complementarietà dei tra-sporti e con Mobility possiedono un pio-niere dell’auto condivisa. Senza dubbio ilcar pooling si svilupperà ancora un po’,ma fintanto che il livello di benessere resterà elevato e il prezzo della benzinarelativamente basso, non vi è alcun incentivo per condividere la propria automobile in cambio di qualche franco.

Intervista: Jacques-Olivier Pidoux

Più delicati risultano i modelli di carsharing che non prevedono questo tipodi assicurazioni speciali. Se nelle condi-zioni generali di adesione ad esempioleggiamo «che la persona alla guida delveicolo è responsabile per i danni cheessa stessa ha causato o che il veicolosubisce durante il periodo di utilizzo»,occorre prestare attenzione. In veste diproprietari dell’autovettura è infattiopportuno riflettere prima di metterla adisposizione di terzi, affinché la condi-visione dell’auto non si trasformi in unincubo. In particolare è vivamente raccomandata la sottoscrizione di unapolizza casco totale.

Per evitare che il car sharing diventi un incubo

Suona infinitamente semplice:metto a disposizione la mia auto,che utilizzo raramente, di altre

persone che non ne hanno una propria oche ne hanno bisogno nei miei paraggiper un periodo limitato. Ma chi sopportai costi di eventuali danni in caso di inci-dente? E cosa accade al mio bonus assi-curativo, qualora un altro conducentedovesse causare un incidente grave conil mio veicolo? Una risposta a questiquesiti si trova nelle rispettive condi -zioni assicurative. A questo proposito siapplicano diversi modelli. Gli organizza-tori di un car sharing possono stipulareun contratto speciale con una compa-

gnia assicurativa, che includa nel prezzodi noleggio del veicolo il costo dellapolizza per responsabilità civile e cascototale. Questi contratti speciali copronotutti i danni, dedotta la franchigia acarico del conducente interessato. Insostanza è lo stesso meccanismo che siapplica in un normale autonoleggio.Anche la perdita del bonus in seguito adun sinistro può essere assicurata. Vaperaltro sottolineato che l’automobilistache causa un incidente in stato di ebbrezza oppure superando in modograve i limiti di velocità, rischia un’azio-ne di regresso da parte della compagniaassicurativa.

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Urs-Peter Inderbitzin

«È in campagna cherisiede il maggior

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11

Pu

bliB

ike

Le nuove forme di mobilità sono richieste e costantemente ridefi -nite. Diventa sempre più difficile

avere una visione d’insieme di quello cheora può essere condiviso, dove e come.Una parte sempre più sofisticata dellepossibilità è la combinazione tra traspor-ti pubblici (TP) e bici in affitto. L’idea èquella di recarsi in città con i TP, salire suuna bicicletta o su una e-bike e poi di an-dare all’appuntamento o a scoprire la cit-tà in sella alla due ruote. Per far ciò le bicidevono essere disponibili al pubblico,anche per un tragitto di sola andata. Il bi-ke sharing, come viene chiamata questaforma di mobilità, è una cosa pratica edattualmente in Svizzera vi sono diversiofferenti, che non sono ancora coordina-ti tra di loro. Secondo il Forum bike sha-ring Svizzera, oggi nel nostro Paese ci so-no una quindicina di reti di bici condivisedi varia ampiezza. Inoltre, diversi comu-ni hanno allestito delle stazioni pilota,anche in Ticino.

L’operatore di bike sharing più avanza-to è Publibike, che dal ���� ha integratola società Velopass. La stessa Publibike èuna collaborazione tra Autopostale Sviz-zera SA, le FFS e Rent a Bike. Allo scopodi proporre una rete, un marchio e una

Con 100 stazionie 1000 biciclette,Publibike è ilprincipale offe-rente svizzero di bici condivise.

La bici condivisa è di modacartina unici, Publibike dispone di ���stazioni in tutta la Svizzera con ���� trabiciclette ed e-bike, tra cui anche a Luga-no con la sponsorizzazione della localesezione del TCS. Diversamente dalle bicia noleggio che vengono proposte in diverse città, un cliente di Publibike puòprendere in affitto da sé una due ruote ��ore su ��. L’offerta può essere prenotatasu Internet o tramite un’App. Le bici pos-sono essere noleggiate in abbonamentoannuale (�� fr.), con un pass regionale(�� fr.) oppure a tariffa oraria (da � fr.).Secondo Simon Glauser, portavoce di Pu-blibike, la società conta già ����� clientiregistrati. L’obiettivo è quello di aprirestazioni nel maggior numero possibile diregioni svizzere, in modo da poter garan-tire un’offerta ramificata.

Altri operatori Mentre Publibike persegue una piatta-forma nazionale, altri noleggiatori di bicisono perlopiù attivi a livello regionale ocittadino. Così ad esempio Velospot, cheopera esclusivamente a Bienne. Nel-l’estate ���� dovrebbero aggiungersi lecittà di Neuchâtel, La Chaux-de-Fonds eLe Locle, per le quali Velospot prevede dioffrire delle mappe integrate. Nextbike,

Bike sharing | In combinazione con i TP diventa sempre più popolare prendere in prestito delle bici. Il principale noleggiatore svizzero è Publibike.

invece, delimita la propria offerta alla cit-tà di Lucerna. Presso questo operatore sipossono affittare biciclette ad ore e incombinazione con i TP.

In futuro in Svizzera si dovranno armo-nizzare i sistemi d’accesso e gli operatoridi bike sharing dovrebbero essere inte-grati nella prevista mappa svizzera deitrasporti pubblici. fm

Info Touringwww.bikesharing.ch

I principali operatori svizzeri

� www.PubliBike.ch è il maggiore noleggiatore di bicicondivise della Svizzera; si tratta di un progetto comunetra Autopostale, FFS e Rent a Bike. Con la stessa tessera sipossono noleggiare 1000 bici ed e-bike in 100 stazionisparse in tutto il Paese, fra cui a Lugano e Paradiso. Abbonamento annuale valido in tutta la Svizzera da 65 fr.;disponibili anche pass regionali.� www.velospot.ch si limita a Bienne, dove gestisce 40 stazioni con 250 biciclette. Carta giornaliera da 10 fr.,abbonamento annuale da 60 fr. Noleggio con carta munita di chip.� www.nextbike.ch a Lucerna. Affitto tramite telefono oInternet. Solo da aprile a novembre. Tariffa oraria 2 fr. fm

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Biglietto cat. rossa a CHF 69.– anziché CHF 79.–

Specificare il numero di biglietti. Offerta valida fino a esaurimento biglietti. Nessun rimborso del biglietto in caso di sospensione delle partite o di cambiamento di programma. Più spese di disbrigo e spedizione: CHF 15.– per ordine.

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Le nuove forme di mobilità sono richieste e costantemente ridefi -nite. Diventa sempre più difficile

avere una visione d’insieme di quello cheora può essere condiviso, dove e come.Una parte sempre più sofisticata dellepossibilità è la combinazione tra traspor-ti pubblici (TP) e bici in affitto. L’idea èquella di recarsi in città con i TP, salire suuna bicicletta o su una e-bike e poi di an-dare all’appuntamento o a scoprire la cit-tà in sella alla due ruote. Per far ciò le bicidevono essere disponibili al pubblico,anche per un tragitto di sola andata. Il bi-ke sharing, come viene chiamata questaforma di mobilità, è una cosa pratica edattualmente in Svizzera vi sono diversiofferenti, che non sono ancora coordina-ti tra di loro. Secondo il Forum bike sha-ring Svizzera, oggi nel nostro Paese ci so-no una quindicina di reti di bici condivisedi varia ampiezza. Inoltre, diversi comu-ni hanno allestito delle stazioni pilota,anche in Ticino.

L’operatore di bike sharing più avanza-to è Publibike, che dal ���� ha integratola società Velopass. La stessa Publibike èuna collaborazione tra Autopostale Sviz-zera SA, le FFS e Rent a Bike. Allo scopodi proporre una rete, un marchio e una

Con 100 stazionie 1000 biciclette,Publibike è ilprincipale offe-rente svizzero di bici condivise.

La bici condivisa è di modacartina unici, Publibike dispone di ���stazioni in tutta la Svizzera con ���� trabiciclette ed e-bike, tra cui anche a Luga-no con la sponsorizzazione della localesezione del TCS. Diversamente dalle bicia noleggio che vengono proposte in diverse città, un cliente di Publibike puòprendere in affitto da sé una due ruote ��ore su ��. L’offerta può essere prenotatasu Internet o tramite un’App. Le bici pos-sono essere noleggiate in abbonamentoannuale (�� fr.), con un pass regionale(�� fr.) oppure a tariffa oraria (da � fr.).Secondo Simon Glauser, portavoce di Pu-blibike, la società conta già ����� clientiregistrati. L’obiettivo è quello di aprirestazioni nel maggior numero possibile diregioni svizzere, in modo da poter garan-tire un’offerta ramificata.

Altri operatori Mentre Publibike persegue una piatta-forma nazionale, altri noleggiatori di bicisono perlopiù attivi a livello regionale ocittadino. Così ad esempio Velospot, cheopera esclusivamente a Bienne. Nel-l’estate ���� dovrebbero aggiungersi lecittà di Neuchâtel, La Chaux-de-Fonds eLe Locle, per le quali Velospot prevede dioffrire delle mappe integrate. Nextbike,

Bike sharing | In combinazione con i TP diventa sempre più popolare prendere in prestito delle bici. Il principale noleggiatore svizzero è Publibike.

invece, delimita la propria offerta alla cit-tà di Lucerna. Presso questo operatore sipossono affittare biciclette ad ore e incombinazione con i TP.

In futuro in Svizzera si dovranno armo-nizzare i sistemi d’accesso e gli operatoridi bike sharing dovrebbero essere inte-grati nella prevista mappa svizzera deitrasporti pubblici. fm

Info Touringwww.bikesharing.ch

I principali operatori svizzeri

� www.PubliBike.ch è il maggiore noleggiatore di bicicondivise della Svizzera; si tratta di un progetto comunetra Autopostale, FFS e Rent a Bike. Con la stessa tessera sipossono noleggiare 1000 bici ed e-bike in 100 stazionisparse in tutto il Paese, fra cui a Lugano e Paradiso. Abbonamento annuale valido in tutta la Svizzera da 65 fr.;disponibili anche pass regionali.� www.velospot.ch si limita a Bienne, dove gestisce 40 stazioni con 250 biciclette. Carta giornaliera da 10 fr.,abbonamento annuale da 60 fr. Noleggio con carta munita di chip.� www.nextbike.ch a Lucerna. Affitto tramite telefono oInternet. Solo da aprile a novembre. Tariffa oraria 2 fr. fm

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13società e mobilità | touringn.13 | 2 agosto 2013

Un’idea tanto semplice quanto ef-ficace: così Olivier Caspar, inge-gnere del traffico del TCS, quali-

fica il sistema di «assistenza all’attraver-samento» messo a punto in Ticino e al quale l’Ufficio federale delle strade(Ustra) ha concesso l’autorizzazione perun progetto pilota. La semplicità del con-gegno si coglie già a prima vista: si trattadi un levigato cilindro d’acciaio, alto ���cm con un diametro di �� cm (cfr. riqua-dro). Una volta premuta, la «testa» dellacolonnina si illumina segnalando ai vei-coli in arrivo l’intenzione del pedone diattraversare la strada.

Posizionate alle estremità delle striscepedonali, queste colonnine esplicitano laloro efficacia svolgendo una doppia fun-zione: innanzitutto la luce intermittentearancione risveglia l’attenzione anchedei conducenti distratti, specie di notte.Inoltre, si costringe il pedone a concen-trarsi per azionare il congegno, dunque aprocedere seguendo il motto: «Fermati,premi, controlla e attraversa».

Il TCS in prima linea«Il sistema funziona talmente bene cheall’Ustra sono stati necessari pochi mesiper certificarlo e dare l’assenso alla speri-mentazione pratica», spiega entusiastaOlivier Caspar sottolineandone pure i

Un’idea illuminante

Sicurezza stradale | Dal Ticino arriva un’invenzione che potrebbe salvare delle vite: la colonnina che segnala i pedoni.

bassi costi. Nell’ambito del suo impegnoper la sicurezza stradale, il TCS finanzierài test e si occuperà della distribuzione de-gli apparecchi. Le prime colonnine sonogià state collocate nei pressi di un fre-quentatissimo attraversamento pedonalevicino al Lido di Lugano (foto). In settem-bre saranno equipaggiate altre cinquestrisce pedonali della città ticinese. Lasperimentazione durerà almeno tre me-si, durante i quali l’efficacia del sistemasarà valutata da vari esperti, tra cui quellidell’Ufficio prevenzione infortuni (upi).

Antonio Campagnuolo

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Anche per i ciechi

Messo a punto dalla ditta RonchettiSA, il nuovo sistema d’assistenzaall’attraversamento è gestito da untimer, che regola la durata delle luciLED a dipendenza della lunghezzadel passaggio pedonale. Il segnalelampeggiante è accompagnato da unsibilo, che permette a ciechi e ipove-denti di valutare il tempo a disposi-zione per attraversare. Il kit di base si compone di due colonnine sincro-nizzate tra loro. Il suo costo: 3000franchi. ac

Forse si è trovatoun sistema per ridurre il migliaiodi incidenti annuisulle strisce pedonali svizzere.Nel 2012 i mortisono stati 20, i feriti gravi 284.

Due fondi distinti per finanziare la strada e la ferrovia

È da anni ormai che il TCS chiedeche il finanziamento delle infrastrut-ture dei trasporti avvenga mediantedue fondi separati. Il FAIF regola ilFinanziamento di costruzione, manutenzione e gestione dell’infra-struttura ferroviaria mediante untale fondo. Al fine di finanziare inmodo solido anche i progetti strada-li, il Consiglio federale intende crea-re in modo analogo un Fondo per lestrade nazionali e il traffico d’agglo-merato (FOSTRA). Esso deve essereancorato alla Costituzione. Gomma erotaia godrebbero così di un tratta-mento paritario.

Con il FAIF, il Consiglio federale eil Parlamento pongono le basi per ilfinanziamento a lungo termine del-l’infrastruttura ferroviaria. Il Tou-ring Club Svizzero ha criticato, nelquadro del dibattito parlamentare, lariduzione delle deduzioni delle spe-se di trasferta nella dichiarazionedell’imposta federale diretta e lacontinuazione del sovvenzionamen-to della ferrovia con introiti prove-nienti dalla strada. In generale, ivantaggi della nuova soluzione sonosuperiori agli svantaggi.

Ora il TCS s’impegnerà affinché,con il futuro FOSTRA, il sovvenzio-namento trasversale dalla strada allarotaia accordato con FAIF sia com-pensato mediante quelle tasse eimposte stradali che oggi confluisco-no direttamente nelle casse federali.Lo scopo finale è di non far pagareall’utente della strada anche i costidell’ampliamento delle ferrovie, ma solo quelli per l’ampliamento dell’infrastruttura stradale. tg

Strada e ferrovia devono essere finanziate da fondi separati.

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Inviare il tagliando a: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 058 827 50 25; e-mail: [email protected]; se avete domande: TCS, «Touring Shop», tel. 058 827 35 15 (non si accettano ordinazioni telefoniche). Ditta partner/spedizione: Max Versand, 8344 Bäretswil tramite posta, spedizione unicamente in Svizzera e nel Liechtenstein.

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13società e mobilità | touringn.13 | 2 agosto 2013

Un’idea tanto semplice quanto ef-ficace: così Olivier Caspar, inge-gnere del traffico del TCS, quali-

fica il sistema di «assistenza all’attraver-samento» messo a punto in Ticino e al quale l’Ufficio federale delle strade(Ustra) ha concesso l’autorizzazione perun progetto pilota. La semplicità del con-gegno si coglie già a prima vista: si trattadi un levigato cilindro d’acciaio, alto ���cm con un diametro di �� cm (cfr. riqua-dro). Una volta premuta, la «testa» dellacolonnina si illumina segnalando ai vei-coli in arrivo l’intenzione del pedone diattraversare la strada.

Posizionate alle estremità delle striscepedonali, queste colonnine esplicitano laloro efficacia svolgendo una doppia fun-zione: innanzitutto la luce intermittentearancione risveglia l’attenzione anchedei conducenti distratti, specie di notte.Inoltre, si costringe il pedone a concen-trarsi per azionare il congegno, dunque aprocedere seguendo il motto: «Fermati,premi, controlla e attraversa».

Il TCS in prima linea«Il sistema funziona talmente bene cheall’Ustra sono stati necessari pochi mesiper certificarlo e dare l’assenso alla speri-mentazione pratica», spiega entusiastaOlivier Caspar sottolineandone pure i

Un’idea illuminante

Sicurezza stradale | Dal Ticino arriva un’invenzione che potrebbe salvare delle vite: la colonnina che segnala i pedoni.

bassi costi. Nell’ambito del suo impegnoper la sicurezza stradale, il TCS finanzierài test e si occuperà della distribuzione de-gli apparecchi. Le prime colonnine sonogià state collocate nei pressi di un fre-quentatissimo attraversamento pedonalevicino al Lido di Lugano (foto). In settem-bre saranno equipaggiate altre cinquestrisce pedonali della città ticinese. Lasperimentazione durerà almeno tre me-si, durante i quali l’efficacia del sistemasarà valutata da vari esperti, tra cui quellidell’Ufficio prevenzione infortuni (upi).

Antonio Campagnuolo

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Anche per i ciechi

Messo a punto dalla ditta RonchettiSA, il nuovo sistema d’assistenzaall’attraversamento è gestito da untimer, che regola la durata delle luciLED a dipendenza della lunghezzadel passaggio pedonale. Il segnalelampeggiante è accompagnato da unsibilo, che permette a ciechi e ipove-denti di valutare il tempo a disposi-zione per attraversare. Il kit di base si compone di due colonnine sincro-nizzate tra loro. Il suo costo: 3000franchi. ac

Forse si è trovatoun sistema per ridurre il migliaiodi incidenti annuisulle strisce pedonali svizzere.Nel 2012 i mortisono stati 20, i feriti gravi 284.

Due fondi distinti per finanziare la strada e la ferrovia

È da anni ormai che il TCS chiedeche il finanziamento delle infrastrut-ture dei trasporti avvenga mediantedue fondi separati. Il FAIF regola ilFinanziamento di costruzione, manutenzione e gestione dell’infra-struttura ferroviaria mediante untale fondo. Al fine di finanziare inmodo solido anche i progetti strada-li, il Consiglio federale intende crea-re in modo analogo un Fondo per lestrade nazionali e il traffico d’agglo-merato (FOSTRA). Esso deve essereancorato alla Costituzione. Gomma erotaia godrebbero così di un tratta-mento paritario.

Con il FAIF, il Consiglio federale eil Parlamento pongono le basi per ilfinanziamento a lungo termine del-l’infrastruttura ferroviaria. Il Tou-ring Club Svizzero ha criticato, nelquadro del dibattito parlamentare, lariduzione delle deduzioni delle spe-se di trasferta nella dichiarazionedell’imposta federale diretta e lacontinuazione del sovvenzionamen-to della ferrovia con introiti prove-nienti dalla strada. In generale, ivantaggi della nuova soluzione sonosuperiori agli svantaggi.

Ora il TCS s’impegnerà affinché,con il futuro FOSTRA, il sovvenzio-namento trasversale dalla strada allarotaia accordato con FAIF sia com-pensato mediante quelle tasse eimposte stradali che oggi confluisco-no direttamente nelle casse federali.Lo scopo finale è di non far pagareall’utente della strada anche i costidell’ampliamento delle ferrovie, ma solo quelli per l’ampliamento dell’infrastruttura stradale. tg

Strada e ferrovia devono essere finanziate da fondi separati.

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15società e mobilità | touringn.13 | 2 agosto 2013

con coraggio si rivolge al pubblico attra-verso «Touring». «In questo modo, forse,altre persone possono approfittare dellamia esperienza negativa o evitare di fareerrori decisivi se capitano in una simileprocedura amministrativa», spiega l’an-ziano signore.

Da quando ha perso la licenza di con-durre, ha studiato la materia e ha ancheseguito sui giornali le notizie su casi simi-li e incidenti stradali. Il fatto di aver allafine rinunciato volontariamente alla li-cenza di condurre, a causa del risultatonegativo della prova medica d’idoneitàalla guida, il pensionato di Münsingen lorimpiange in parte: «Se avessi saputo,che c’era la possibilità di richiedere unalicenza di condurre per viaggi in un raggio limitato, lo avrei fatto», rifletteNeuenschwander.

E a tutti i conducenti di automobili unpo’ attempati, l’ormai ex automobilistaconsiglia di informarsi a fondo prima diprendere una decisione, per non lasciarenulla al caso. Così facendo, dopo un av-venimento del genere non si subisceun’improvvisa «doccia fredda».

Heinz W. Müller

stra procedura nell’interesse della sicu-rezza stradale». Neuenschwander noncredeva ai suoi occhi. E come beffa finaleha fallito il test: «Ho dovuto presentarmialle otto di mattina e fare delle cose che adire il vero hanno veramente poco a chefare con la situazione in auto e sono quasistato investito dall’esperto».

Il verdetto – comunicato secondo ErnstNeuenschwander in modo duro e insen-sibile – è noto. Come stordito, ha lasciatol’ufficio assieme alla moglie. La cosa chepiù gli rode ancora oggi è il fatto di nonaver avuto la possibilità di dimostrare diessere in grado di guidare. Da questa «ba-tosta» non si è praticamente ancora ri-preso. Senza patente, il marito, padre enonno non è più lo stesso. Nonostante gliincoraggiamenti di molti amici e parenti,ha perso la fiducia in se stesso. E l’osser-vazione secondo cui nel corso della suacarriera automobilistica non è mai statocitato in tribunale a causa di un inciden-te, non è una consolazione, al contrario.

Consigli ai coetaneiMa per poter ricavare qualcosa di positi-vo da questa esperienza, il socio del TCS

Come mai dedichiamo così tanto spazioad un socio del TCS che non può piùguidare un veicolo? Il caso è comunque«chiaro»: per motivi medici il ��enne in seguito a una caduta da una scala hadovuto restituire la propria licenza dicondurre, come hanno deciso degliesperti. Ma non è semplice come sem-bra: proprio per i conducenti anziani laperdita della patente può trasformarsiin una tragedia. Di colpo si sentonorifiutati. Ne è un esempio la nostra storia. Con questo non si critica la deci-sione dell’autorità, bensì al massimo ilmodo in cui è stato reso il verdetto al-l’appassionato automobilista (o comelui lo ha percepito). Comunque sia: èimportante prepararsi al dopo carrieraautomobilistica. Si deve riflettere sucome si può riuscire a rimanere mobilisenza auto in età avanzata. Ci sonomolte alternative. La partecipazionevolontaria a un corso del TCS «GuidareBene – Reagire Meglio» compresa lavalutazione di un esperto neutrale in -dica a che punto ci si trova come condu-cente... E semmai dopo si riconsegnavolontariamente la licenza di condurre.Perché non c’è niente di peggio di arri-vare in tarda età e improvvisamenteprovocare un incidente con gravi conse-guenze.

commento

Heinz W.Müller

Meglio di causareun incidente

Articolo 15d della Legge federalesulla circolazione stradaleSe sussistono dubbi sull’idoneità alla guida di una persona,quest’ultima è sottoposta a un esame di verifica, segnata-mente in caso di (…): violazioni delle norme della circola-zione facenti desumere mancanza di rispetto nei con-fronti degli altri utenti della strada; comunicazione di unmedico attestante l’incapacità di una persona di condurrecon sicurezza un veicolo a motore a causa di una malattiafisica o psichica, di un’infermità oppure di una dipenden-za. L’autorità cantonale offre alle persone a partire dal 70°compleanno una visita medica confidenziale ogni dueanni. L’intervallo tra le due visite può essere abbreviato. tg

Cosa ne pensa dellastoria di Ernst Ne-uenschwander? Può inviarci la sua opi-nione in modo brevea: «[email protected]»oppure: TCS, Reda-zione «Touring»,Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna.

touring | società e mobilitàn.13 | 2 agosto 2013

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Ritiro della patente | In seguito a un incidente domestico,Ernst Neuenschwander (77 anni) ha dovuto restituire la sua licenza di condurre. E fa fatica ad accettare la nuova realtà. Ha deciso di raccontare la sua storia per sensibilizzare i lettori.

Originario dell’Emmental, mada tanti anni residente a Münsingen (BE), Ernst Neuen-schwander ancora dopo mesi

dal ritiro della patente non riesce a farse-ne una ragione: socio del Touring ClubSvizzero dal ����, il � marzo di quest’an-no ha ricevuto una raccomandata dal-l’Ufficio della circolazione e della naviga-zione del Canton Berna.

La lettera ha messo termine definitiva-mente alla sua carriera al volante, dopo�� anni: «In applicazione dell’Art. �� dellaLCStr, così come dell’Art. �� e �� dell’Or-dinanza sull’ammissione alla circolazio-ne (OAC) viene prescritto il ritiro precau-zionale della Sua licenza di condurre perveicoli a motore. Di conseguenza, non Leè permesso condurre veicoli a motore ditutte le categorie con effetto immedia-to… La licenza di condurre deve essereinviata senza ritardo», si legge nella mis-siva ufficiale. Infine: «Un eventuale ri-corso non ha alcun effetto sospensivo».

Finiti i «giretti»Neuenschwander non capisce più ilmondo. «È come se mi avessero tolto laterra da sotto i piedi». Per l’appassionatoautomobilista è finita l’epoca del «giret-to» nell’Emmental, sua regione natale.Così come non gli è più possibile, quandofaceva bel tempo, andare assieme allamoglie Rosmarie sul Belpberg o al «Bal-lenbüel», per godersi il panorama sulleAlpi bernesi e riempirsi i polmoni d’ariafresca. È finito anche il capitolo delle vi-site impreviste ai colleghi tiratori, infattil’autobus locale non circola fino a tardasera. E altri viaggi con il treno o il pullmanper lui sono troppo gravosi a causa di pro-blemi all’anca, conseguenti a una bruttacaduta dalle scale di casa.

Automobilista coscienziosoAdesso Ernst Neuenschwander siede de-presso nel suo appartamento. È rimasto

indicazioni – non ha più avuto alcuna ricaduta grazie ai farmaci. Dopo la riabi-litazione in una clinica specializzata hafinalmente potuto fare rientro a casa.

Ma questa non è stata la fine, bensìl’inizio di una storia dolorosa, che perErnst Neuenschwander non è ancora ter-minata. Dato che si trovava ancora intrattamento medico, la moglie preventi-vamente ha consegnato la targa all’Uffi-cio della circolazione. Ora non sarà piùpossibile attaccarla ad un’auto di ErnstNeuenschwander.

Bocciato al test attitudinaleA fine ���� è stata aperta una proceduraamministrativa e ordinato un accerta-mento di idoneità alla guida, seguendol’obbligo della visita medica per condu-centi a partire dai �� anni. «La Sua ido-neità alla guida di veicoli della categoriaB purtroppo non viene confermata senzariserve. Al fine di chiarire in modo esau-stivo la sua idoneità alla guida, deve sot-toporsi a una visita neuropsicologica»,scriveva l’Ufficio della circolazione. E:«Confidiamo nella sua comprensione perle disposizioni di legge così come la no-

«Senz’auto misento rifiutato»

Ernst Neuen-schwander fa fatica ad accettarela decisione delleautorità e ora segue il tema suimedia con parti -colare attenzione.

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profondamento colpito dal modo in cui èstata interrotta la sua carriera automobi-listica: da un giorno all’altro. Una carrierache è filata sempre liscia come l’olio. Nonsolamente come conducente privato, maanche dopo il suo pensionamento per undecennio come conducente della CroceRossa, per il servizio locale di Spitex, perla piena soddisfazione dei passeggeri.Con o senza sedie a rotelle, li ha portatiall’ospedale, dal medico o al centro di ria-bilitazione.

In quanto socio del TCS, questo grandeamante del volante ha seguito più voltela formazione facoltativa di guida al Cen-tro di sicurezza stradale TCS a Stockentale anche i corsi per seniores «Guidare Be-ne – Reagire Meglio» superando le provedi guida. «I giovani conducenti, che han-no provocato gravi incidenti, ferendo ouccidendo degli esseri umani, vengonoqualche volta trattati con i guanti di vel-luto e spesso possono continuare a gui-dare. Io, invece, ho perso per sempre lamia licenza di condurre. È ingiusto», ri-tiene Neuenschwander. È rimasto parti-colarmente scioccato dal momento incui, dopo l’analisi di idoneità alla guida,l’esperta senza troppi giri di parole, gliavrebbe «sbattuto in faccia» la nuda ecruda realtà: «Signor Neuenschwander,lei non può più guidare un’auto».

Una caduta avvia il drammaComunque sia. Il punto di partenza deldramma personale è stato un fatale gior-no di autunno del ����: l’incensuratoprofessionista, per decenni attivo nelsettore sviluppo presso una nota ditta dipompe di calore, è caduto nella trombadelle scale del suo caseggiato. Ha subitogravi lesioni alla testa e dopo il primotrattamento all’ospedale locale è statotrasferito all’Inselspital di Berna, dove èstato operato. Gli è rimasta una grandecicatrice. In seguito ha subito tre attacchiepilettici, ma da allora – stando alle sue

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con coraggio si rivolge al pubblico attra-verso «Touring». «In questo modo, forse,altre persone possono approfittare dellamia esperienza negativa o evitare di fareerrori decisivi se capitano in una simileprocedura amministrativa», spiega l’an-ziano signore.

Da quando ha perso la licenza di con-durre, ha studiato la materia e ha ancheseguito sui giornali le notizie su casi simi-li e incidenti stradali. Il fatto di aver allafine rinunciato volontariamente alla li-cenza di condurre, a causa del risultatonegativo della prova medica d’idoneitàalla guida, il pensionato di Münsingen lorimpiange in parte: «Se avessi saputo,che c’era la possibilità di richiedere unalicenza di condurre per viaggi in un raggio limitato, lo avrei fatto», rifletteNeuenschwander.

E a tutti i conducenti di automobili unpo’ attempati, l’ormai ex automobilistaconsiglia di informarsi a fondo prima diprendere una decisione, per non lasciarenulla al caso. Così facendo, dopo un av-venimento del genere non si subisceun’improvvisa «doccia fredda».

Heinz W. Müller

stra procedura nell’interesse della sicu-rezza stradale». Neuenschwander noncredeva ai suoi occhi. E come beffa finaleha fallito il test: «Ho dovuto presentarmialle otto di mattina e fare delle cose che adire il vero hanno veramente poco a chefare con la situazione in auto e sono quasistato investito dall’esperto».

Il verdetto – comunicato secondo ErnstNeuenschwander in modo duro e insen-sibile – è noto. Come stordito, ha lasciatol’ufficio assieme alla moglie. La cosa chepiù gli rode ancora oggi è il fatto di nonaver avuto la possibilità di dimostrare diessere in grado di guidare. Da questa «ba-tosta» non si è praticamente ancora ri-preso. Senza patente, il marito, padre enonno non è più lo stesso. Nonostante gliincoraggiamenti di molti amici e parenti,ha perso la fiducia in se stesso. E l’osser-vazione secondo cui nel corso della suacarriera automobilistica non è mai statocitato in tribunale a causa di un inciden-te, non è una consolazione, al contrario.

Consigli ai coetaneiMa per poter ricavare qualcosa di positi-vo da questa esperienza, il socio del TCS

Come mai dedichiamo così tanto spazioad un socio del TCS che non può piùguidare un veicolo? Il caso è comunque«chiaro»: per motivi medici il ��enne in seguito a una caduta da una scala hadovuto restituire la propria licenza dicondurre, come hanno deciso degliesperti. Ma non è semplice come sem-bra: proprio per i conducenti anziani laperdita della patente può trasformarsiin una tragedia. Di colpo si sentonorifiutati. Ne è un esempio la nostra storia. Con questo non si critica la deci-sione dell’autorità, bensì al massimo ilmodo in cui è stato reso il verdetto al-l’appassionato automobilista (o comelui lo ha percepito). Comunque sia: èimportante prepararsi al dopo carrieraautomobilistica. Si deve riflettere sucome si può riuscire a rimanere mobilisenza auto in età avanzata. Ci sonomolte alternative. La partecipazionevolontaria a un corso del TCS «GuidareBene – Reagire Meglio» compresa lavalutazione di un esperto neutrale in -dica a che punto ci si trova come condu-cente... E semmai dopo si riconsegnavolontariamente la licenza di condurre.Perché non c’è niente di peggio di arri-vare in tarda età e improvvisamenteprovocare un incidente con gravi conse-guenze.

commento

Heinz W.Müller

Meglio di causareun incidente

Articolo 15d della Legge federalesulla circolazione stradaleSe sussistono dubbi sull’idoneità alla guida di una persona,quest’ultima è sottoposta a un esame di verifica, segnata-mente in caso di (…): violazioni delle norme della circola-zione facenti desumere mancanza di rispetto nei con-fronti degli altri utenti della strada; comunicazione di unmedico attestante l’incapacità di una persona di condurrecon sicurezza un veicolo a motore a causa di una malattiafisica o psichica, di un’infermità oppure di una dipenden-za. L’autorità cantonale offre alle persone a partire dal 70°compleanno una visita medica confidenziale ogni dueanni. L’intervallo tra le due visite può essere abbreviato. tg

Cosa ne pensa dellastoria di Ernst Ne-uenschwander? Può inviarci la sua opi-nione in modo brevea: «[email protected]»oppure: TCS, Reda-zione «Touring»,Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna.

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17società e mobilità | touringn.13 | 2 agosto 2013

Icantieri stradali vengono consideraticome ostacoli dagli automobilisti.Non si può circolare così velocemen-

te come si vorrebbe, la carreggiata è piùstretta e, nel caso peggiore, il traffico ral-lenta ulteriormente in prossimità delcantiere. Ma è solo grazie a costanti lavoridi manutenzione che la rete stradalesvizzera è così come la conosciamo. Perquesto lavoro numerosi addetti ai servizidi manutenzione delle strade mettonoquotidianamente a rischio la loro vita suicantieri. I pericoli sono generati soprat-tutto dagli automobilisti: disattenzione,distrazione, velocità eccessiva e un com-portamento aggressivo al volante sono imotivi per cui in prossimità dei cantieriavvengono anche incidenti mortali. Orauna campagna nazionale esorta gli auto-

mobilisti a rispettare maggiormente glioperai impegnati nella costruzione e nel-la manutenzione delle strade, che con illoro lavoro mettono costantemente la loro vita in pericolo.

Migliorare il comportamentoLa campagna nazionale «Lavoriamo pervoi. Fate attenzione alla nostra sicurez-za» è stata promossa dalla Direzione deilavori del Canton Zurigo e dalla Federa-zione Infra. Anche il TCS sostiene la cam-pagna, assieme all’Ufficio prevenzioneinfortuni (upi) e la Conferenza degli inge-gneri cantonali (CIC). Il TCS ritiene chenel comportamento degli utenti dellastrada ci sia possibilità di miglioramento:la campagna può aumentare la consape-volezza degli automobilisti e di conse-

guenza far sì che in prossimità dei cantie-ri si circoli in modo più cauto e responsa-bile. Stando alla polizia cantonale di Zu-rigo, il ��� degli incidenti nei pressi dicantieri autostradali sono causati da er-rori umani. «Lo scopo della campagna èdi rendere più sicure le nostre strade anche per coloro che con il loro lavorocontribuiscono alla sicurezza», afferma il consigliere di stato Markus Kägi e ag-giunge: «Dobbiamo rendere chiaro agliautomobilisti che mettono in gioco la vita altrui quando cercano qualcosa nelcruscotto durante il viaggio».

Per la campagna, che presto sarà visibi-le sui manifesti di tutta la Svizzera, sonostati impiegati veri e propri operai di can-tiere stradale. Roger, Heiri, René, Remo eLuca hanno fatto da modelli (cfr. intervi-ste). Nadia RambaldiInfo Touringwww.wir-arbeiten-fuer-sie.ch/it/

ESPERIENZE QUOTIDIANE

«Chiediamo più rispetto e attenzione»

Com’è quando si deve lavorare ognigiorno sulla corsia di emergenza?Roger Heer: Il pericolo è sempre inagguato. Sul campo stradale ci si rendeconto di quanto sia rischioso il propriolavoro. René Schnüriger: La situazione è delicata soprattutto quando gli auto-mobilisti non rispettano i limiti di

velocità. Il tempo di reazione è decisivoin un incidente stradale.

Le è già capitato un incidente?René Schnüriger: Ho già vissuto in primapersona un paio di situazioni pericolose.Per questo motivo partecipo attivamentealla campagna di sensibilizzazione. Proprio alcune settimane fa un veicolo

mi ha sfiorato con lo specchietto retrovi-sore, mentre io ero all’interno della zonadelimitata. Alcuni operai hanno deciso dicambiare lavoro proprio per questo.

Che cosa chiedete agli automobilisti?Heiri Krauer: Più rispetto e attenzionementre si guida. Noi vediamo ciò chefanno: mangiano yogurt, si truccano eleggono il giornale, solo per dirne alcu-ne. Ho visto proprio di tutto e non è unabella sensazione quando ci si trova quo-tidianamente sulla corsia di emergenza.Alcuni automobilisti sembra che abbianopriorità diverse dalla nostra sicurezza. nr

I lavori di manu-tenzione sull’au-tostrada sono necessari, ma pericolosi. Inprossimità di cantieri gli auto-mobilisti devonoprestare partico-lare attenzione.

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Attenzione, qui si lavora!

Sicurezza sui cantieri | La campagna nazionale «Lavoriamo per voi. Fate attenzionealla nostra sicurezza» mira a scongiurare incidenti in prossimità dei cantieri stradali.

Occhi sulla strada

I cantieri sono fastidiosi, ma neces-sari. Il proprio comportamento alvolante può contribuire in mododecisivo alla sicurezza di tutti gliutenti. Questo è il comportamentocorretto nel passare davanti a lavoridi ampliamento e manutenzione:� ridurre la velocità all’avvicinarsi

al cantiere� mantenere la distanza� tenere lo sguardo sempre sulla

carreggiata e non sul cantiere. nr

Heiri Krauer, René Schnürigere Roger Heer (da s.) sono alcunidei modelli dellacampagna.

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tassa per l’uso dell’autostrada. Il preven-tivo federale tendeva ormai al deficit.L’introduzione della «vignetta» avrebbedovuto servire, nel quadro della riformafinanziaria del ����, al risanamento dellecasse federali: le entrate supplementarinella cassa stradale avrebbero contribui-to a rimpolpare le casse federali. Allora sipensava ancora alla formula di riscossio-ne tramite stazioni di controllo all’entratae all’uscita dell’autostrada e al pedaggioper transitare nei tunnel. A causa degliingenti costi d’esazione e della disparitàdi trattamento tra le varie regioni, taliidee furono però ben presto accantonate.

Con una mozione, nel ���� il Consigliofederale fu invitato a inoltrare proposteper l’introduzione del contrassegno au-tostradale e ad avviare una procedura diconsultazione con i vari gruppi d’interes-se. Per quanto riguarda la destinazionevincolata, si lasciò mano libera al Consi-glio federale, ma già in fase di consulta-zione fu accolta con favore da diversigruppi d’interesse. Le entrate della vi-gnetta avrebbero dovuto essere investi-te, nonostante una cassa stradale allorapiena, nella costruzione, gestione e ma-nutenzione delle strade nazionali.

Fu solo nel ���� che popolo e Cantonipoterono votare sul contrassegno auto-stradale e si dissero favorevoli con un risicato ���. I Paesi confinanti scrollaro-

Il �� luglio scorso è stato consegnatoalla Cancelleria federale il referen-dum «No alla vignetta a ��� franchi»

corredato di ������ firme. Il TCS lo hasostenuto come mezzo per opporsi al rin-caro del contrassegno autostradale da ��a ��� franchi. Ma come si è arrivati alla richiesta di questa tassa autostradale an-nua e dove confluiscono i soldi riscossicon la vignetta, che la Confederazione in-cassa ormai dal ����? Uno sguardo allastoria del celebre bollino colorato.

La cassa stradale era pienaDal ���� gli automobilisti in Svizzera de-vono pagare un tributo per viaggiare inautostrada, sotto forma di un contrasse-gno annuale. La questione fu formulataper la prima volta negli anni Sessanta. Al-lora non si voleva che la rete stradale na-zionale venisse usata gratuitamente dainumerosi veicoli stranieri in transito susuolo elvetico. Il Consiglio federale stes-so era contrario all’introduzione di unpedaggio autostradale, perché il finan-ziamento delle strade nazionali era ga-rantito da fondi a destinazione vincolatae si temeva un aumento dei costi ammi-nistrativi per i controlli del contrassegno.Ma la precaria situazione finanziaria del-le casse federali alla fine degli anni Set-tanta, creò un ulteriore motivo per torna-re a discutere dell’introduzione di una

no la testa al sentire la notizia. L’adesivocolorato da apporre sul parabrezza veni-va venduto per �� franchi; nel primo an-no la Confederazione riscosse oltre ���milioni. Nel ���� gli svizzeri decisero diaumentarne il prezzo a �� franchi.

Allora come oggi i ricavi del contrasse-gno autostradale vengono impiegati nel-le strade nazionali. Nel ���� tali entrateerano più del doppio del ����: sono stativenduti �,� milioni di vignette autocol-lanti. Detraendo la quota cantonale, cosìcome i costi per la vendita e i controlli,l’anno scorso nella cassa stradale sono affluiti all’incirca ��� milioni di franchi.

Nadia Rambaldi

Il governo era contrario

Referendum sulla «vignetta» | Il 24 novembre il popolo svizzero è chiamato a decidere sull’aumento del contrassegno autostradale. Nel primo articolo della serie ricordiamo gli esordi e lo svolgimento del dibattito politico.

Nel 2012 sonostati venduti quasi 9,4 milionidi vignette per unincasso netto di318 milioni di fr.

Il prezzo fa la differenza

Anche il prezzo del pedaggio autostradale era al centrodelle discussioni politiche nel 1978. In nessun caso sivoleva fissare un importo troppo alto. Il timore era che gliautomobilisti svizzeri «avrebbero ripiegato sul ben estesosistema stradale convenzionale», ossia avrebbero scelto le strade cantonali a discapito delle autostrade. Si volevafissare il prezzo della vignetta in maniera da coprire inmodo ragionevole i costi d’esazione, ma mantenendolo ilpiù basso possibile. Tenendo conto del numero di veicoliinterni (1,5 milioni) e i 12 milioni di veicoli stranieri in transito arrivò alla cifra di 30 franchi. Questo importo fuaumentato a 40 franchi nel 1994. Da allora è invariato. nr

Ricavi lordi dalla vendita del contrassegno autostradale

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Icantieri stradali vengono consideraticome ostacoli dagli automobilisti.Non si può circolare così velocemen-

te come si vorrebbe, la carreggiata è piùstretta e, nel caso peggiore, il traffico ral-lenta ulteriormente in prossimità delcantiere. Ma è solo grazie a costanti lavoridi manutenzione che la rete stradalesvizzera è così come la conosciamo. Perquesto lavoro numerosi addetti ai servizidi manutenzione delle strade mettonoquotidianamente a rischio la loro vita suicantieri. I pericoli sono generati soprat-tutto dagli automobilisti: disattenzione,distrazione, velocità eccessiva e un com-portamento aggressivo al volante sono imotivi per cui in prossimità dei cantieriavvengono anche incidenti mortali. Orauna campagna nazionale esorta gli auto-

mobilisti a rispettare maggiormente glioperai impegnati nella costruzione e nel-la manutenzione delle strade, che con illoro lavoro mettono costantemente la loro vita in pericolo.

Migliorare il comportamentoLa campagna nazionale «Lavoriamo pervoi. Fate attenzione alla nostra sicurez-za» è stata promossa dalla Direzione deilavori del Canton Zurigo e dalla Federa-zione Infra. Anche il TCS sostiene la cam-pagna, assieme all’Ufficio prevenzioneinfortuni (upi) e la Conferenza degli inge-gneri cantonali (CIC). Il TCS ritiene chenel comportamento degli utenti dellastrada ci sia possibilità di miglioramento:la campagna può aumentare la consape-volezza degli automobilisti e di conse-

guenza far sì che in prossimità dei cantie-ri si circoli in modo più cauto e responsa-bile. Stando alla polizia cantonale di Zu-rigo, il ��� degli incidenti nei pressi dicantieri autostradali sono causati da er-rori umani. «Lo scopo della campagna èdi rendere più sicure le nostre strade anche per coloro che con il loro lavorocontribuiscono alla sicurezza», afferma il consigliere di stato Markus Kägi e ag-giunge: «Dobbiamo rendere chiaro agliautomobilisti che mettono in gioco la vita altrui quando cercano qualcosa nelcruscotto durante il viaggio».

Per la campagna, che presto sarà visibi-le sui manifesti di tutta la Svizzera, sonostati impiegati veri e propri operai di can-tiere stradale. Roger, Heiri, René, Remo eLuca hanno fatto da modelli (cfr. intervi-ste). Nadia RambaldiInfo Touringwww.wir-arbeiten-fuer-sie.ch/it/

ESPERIENZE QUOTIDIANE

«Chiediamo più rispetto e attenzione»

Com’è quando si deve lavorare ognigiorno sulla corsia di emergenza?Roger Heer: Il pericolo è sempre inagguato. Sul campo stradale ci si rendeconto di quanto sia rischioso il propriolavoro. René Schnüriger: La situazione è delicata soprattutto quando gli auto-mobilisti non rispettano i limiti di

velocità. Il tempo di reazione è decisivoin un incidente stradale.

Le è già capitato un incidente?René Schnüriger: Ho già vissuto in primapersona un paio di situazioni pericolose.Per questo motivo partecipo attivamentealla campagna di sensibilizzazione. Proprio alcune settimane fa un veicolo

mi ha sfiorato con lo specchietto retrovi-sore, mentre io ero all’interno della zonadelimitata. Alcuni operai hanno deciso dicambiare lavoro proprio per questo.

Che cosa chiedete agli automobilisti?Heiri Krauer: Più rispetto e attenzionementre si guida. Noi vediamo ciò chefanno: mangiano yogurt, si truccano eleggono il giornale, solo per dirne alcu-ne. Ho visto proprio di tutto e non è unabella sensazione quando ci si trova quo-tidianamente sulla corsia di emergenza.Alcuni automobilisti sembra che abbianopriorità diverse dalla nostra sicurezza. nr

I lavori di manu-tenzione sull’au-tostrada sono necessari, ma pericolosi. Inprossimità di cantieri gli auto-mobilisti devonoprestare partico-lare attenzione.

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Attenzione, qui si lavora!

Sicurezza sui cantieri | La campagna nazionale «Lavoriamo per voi. Fate attenzionealla nostra sicurezza» mira a scongiurare incidenti in prossimità dei cantieri stradali.

Occhi sulla strada

I cantieri sono fastidiosi, ma neces-sari. Il proprio comportamento alvolante può contribuire in mododecisivo alla sicurezza di tutti gliutenti. Questo è il comportamentocorretto nel passare davanti a lavoridi ampliamento e manutenzione:� ridurre la velocità all’avvicinarsi

al cantiere� mantenere la distanza� tenere lo sguardo sempre sulla

carreggiata e non sul cantiere. nr

Heiri Krauer, René Schnürigere Roger Heer (da s.) sono alcunidei modelli dellacampagna.

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ABITACOLO 11113

Sebbene allungata di soli 3,5 cm e conun passo maggiore di 2,5 cm, la Fore-ster offre uno spazio ancora maggiorerispetto alle versioni precedenti. Il ba-gagliaio da 505 l è spazioso e con glischienali posteriori ribaltati sale addi-rittura a 1573 l con un piano di caricoquasi piatto. Le plastiche dure impiega-te per gli interni si graffiano facilmente,ma l’allestimento in pelle è elegante ela lavorazione solida.

COMFORT 11112

Sospensioni assorbenti e confortevoli. I sedili in pelle offrono poca tenutalaterale. Il boxer diesel gira elegante-mente, salvo quando è freddo. La do-tazione di serie per il comfort è ampia.

DOTAZIONE 11111

La versione Luxury è completamenteaccessoriata, solo la vernice metalliz-zata non è compresa. Già la secondaversione Swiss è equipaggiata contelecamera di retromarcia, regolatoredi velocità e display multifunzionale.

PRESTAZIONI 11113

Il boxer diesel offre prestazioni vivaci apartire da 1700 giri/min. La disposizio-ne delle marce è adeguata per un fuoristrada. Il cambio presenta innestirelativamente facili, ma talvolta un po’rigidi. Degni di nota i consumi ridotti.

COMPORTAMENTO 11113

Nonostante le sospensioni assorbenti,la Forester è stabile sulla strada e mani-festa poco rollio, entra bene in curva emantiene un’andatura neutrale. Grazieall’eccellente trazione affronta confacilità i tratti sinuosi. Lo sterzo è preci-so, ma avrebbe potuto essere più con-sistente. La trazione integrale dellaSubaru è adatta anche per lo sterrato.

SICUREZZA 11111

La dotazione di sicurezza è completa ele ampie superfici vetrate offronoun’ottima visibilità. Mancano i sistemidi assistenza alla guida oggi comuni.

test TCS

SubaruForester

DINAMICA DI COMPORTAMENTO

Accelerazione (�–��� km/h): ��,� sElasticità:��–��� km/h (in �a) �,� s��–��� km/h (in �a) �,� sDiametro di sterzata: ��,� mInsonorizzazione:

�� km/h: �� dBA 11113

��� km/h: �� dBA 11113

SICUREZZA

Frenata (���–� km/h): ��,� m 11113

Visibilità circolare 11133

Equipaggiamento 11111

COSTI DEI SERVIZIManutenzione (km/mese) ore mano d’opera (fr.)

�����/�� �,� ���.–�����/�� �,� ���.–Manutenzione per ������ km:����� km/anno ��,� ����.–

COSTI D’ESERCIZIOkm/anno ct./km fr./mese

fissi variabili

����� �� ���.– ���.–����� �� ���.– ���.–Tariffa oraria per il calcolo TCS: ��� fr. (UFS), agenzieSubaru da �� a ��� fr.

CONSUMO AL BANCO DI PROVA

(ciclo UE ��/����)urbano extra urbano misto

fabbrica �,� �,� �,�Emissioni di CO�: ��� g/kmMedia di CO�: ��� g/kmetichettaEnergia (A–G): C

CONSUMO DEL TEST 11113

�,� l/��� km autonomia ��� km

serbatoio: �� litri

19test e tecnica | touringn.00 | date??? 2013

La Subaru Forester fa un’ottima figura anche fuori dalle strade asfaltate.

TCS MoBe: Robert EmmeneggerCHECK�UP TCS

Subaru Foresterin dettaglio

��

��

larghezza interna: ant. 150 cm, post. 149 cm bagagliaio da: 505 a 1573 litripneumatici: 225/55R18, min. 225/60R17

106cm

174

cm�

�91–116cm

98cm

� 67–93cm

passo 264cm� �

lungh. 460cm (largh. 180cm)� �

foto

Nad

ia R

amb

ald

i

Video del test

Tabella comparativa

VEICOLO PROVATO

Subaru Forester Luxury; � porte, � posti;����� fr. (auto del test: ����� fr.)Gamma: dalla �.�i Advantage, ��� CV (����� fr.) alla �.�XT Sport, ��� CV (����� fr.) Opzioni: vernice metallizzata (��� fr.),gancio di traino (��� fr.), sensori anteriorie posteriori di parcheggio (��� fr.)Garanzia: � anni fab., assistenza mobilitàillimitata (condizioni), �� anni antiruggineImportatore: Subaru Svizzera SA, Safenwil, www.subaru.ch

DATI TECNICI

Motore: �.� l turbodiesel boxer, ��� CV;trazione integrale permanente, cambiomanuale a � marce Peso: ���� kg (autotest), totale ammissibile ���� kg, caricorimorchiabile ���� kg

SCHEDA TECNICA

Trazione eccellenteVolume di carico e spaziositàGrande piacere di guidaVasta dotazione per il comfort Consumi ridottiVisibilità e prestazioniAltezza da terra di 22 cm

Sedili anteriori con poca tenutalateraleNessun sistema start-stopSterzo poco consistenteNessun sistema di assistenzaPlastica dura facilmente graffia-bile nell’abitacoloMotore rumoroso a freddo

molto ridotto. I bei sedili in pelle potreb-bero invece offrire una maggiore tenutalaterale. La dotazione di serie per il com-fort è ampia e a bordo ci si sente a proprioagio. Anche il sistema di navigazione ehi-fi con connessione Bluetooth sonodavvero intuitivi. Ciò che manca comple-tamente sono i sistemi di assistenza allaguida, introvabili anche tra gli optional.Ma chi avrà mai bisogno di un aiutinoelettronico?

A freddo il diesel è rumoroso, altri-menti gira bene e silenziosamente. Ilconsumo di �,� l/��� km è senz’altrosoddisfacente. Il motore boxer richiede,tuttavia, un piede sensibile sulla frizio-ne: è infatti assai facile spegnerlo. Le pre-stazioni a bassi regimi sono passabili, apartire da ���� giri persino scattanti.

La disposizione dei rapporti è adatta adun’automobile per il fuoristrada, anchese la leva del cambio richiede manipola-zioni energiche. Del resto non si tratta diuna SUV da esibire in città. Anzi, quandonecessario la Forester si rotola senza pro-blemi anche nel fango. Una vera tuttofa-re, questa guardia forestale!

Nadia Rambaldi

Gli interni sono sobrie funzionali. I sedili

sportivi sono lussuosi, ma per

il resto dominano le plastiche rigide.

Con gli schienali posteriori abbassati

il vano bagagli raggiunge i 1573 l.

touring | test e tecnican.13 | 2 agosto 2013

1818

Non si può certo dire che la Fo-rester sia una vittima dellamoda. La definiremmo piut-tosto una simpatica gentil-

donna di campagna. Subaru continua aresistere alla tentazione delle mode pas-seggere e tiene fede al nome della Fore-ster («guardia forestale», in inglese) pre-sentando una quarta generazione il cuidesign punta sulla robustezza. Non sipuò però dire che sia brutta, anche se cer-tamente ci si distanzia dalle eleganti SUVcittadine.

La Forester almeno per quanto riguar-da la tecnica di guida, mantiene ciò chepromette otticamente: trazione eccel-lente, grande volume di carico, una pro-pensione al fuoristrada grazie alla trazio-ne integrale permanente ed all’altezza daterra di �� cm così come un carico rimor-chiabile di due tonnellate. E questo è ef-fettivamente ciò che interessa se tra lapropria clientela si annoverano cacciato-ri, selvicoltori e agricoltori.

Interno funzionaleLe prime due generazioni di Forester era-no di fatto station wagon capaci di af-frontare lo sterrato, mentre la terza e laquarta generazione rientrano otticamen-te in modo chiaro nel segmento delleSUV. Il muso e la coda della nuova Fore-ster sono stati affinati. L’interno rimanefunzionale, se non addirittura tradizio-nale. Tutto il resto tuttavia non è per nul-la adatto alla nostra guardia forestale.

Escono infatti un po’ dagli schemi adesempio gli interni in pelle, che nella ver-sione Luxury sono di serie e risultanomolto eleganti. Lo spazio nella Forester èampio e l’agio per testa e gambe è note-vole, nonostante la SUV sia cresciuta disoli �,� cm.

Il bagagliaio dispone peraltro di ��� li-tri di volume, con una crescita di ben ��litri rispetto alla terza generazione. Inol-tre gli schienali dei sedili posteriori si la-sciano ribaltare dal bagagliaio tirandouna leva, aumentando il volume di carico

a ben ���� litri. Pratico anche il sistema diapertura e chiusura del portellone dal po-sto di guida. Davvero nobile per una fuo-ristrada fondamentalmente popolana.

Il comfort di viaggio è ottimo. Sebbenepiuttosto alta e dotata di sospensioni nontroppo rigide, in curva registra un rollio

Subaru Forester 2.0D Luxury

Una vera forestalesenza fronzoliLa Subaru Forester offre molto spazio, volume di carico, una trazione integrale sperimentata e due tonnellate di carico rimorchiabile. La quartagenerazione appare nel complesso più matura rispetto alle precedenti.

PIÙ O MENO

Subaru Forester 2.0D Luxury

Honda CR-V2.2i DTECExecutive

Prezzo (fr.) 48550.– 44900.–

Cilindrata (cc) 1998 2199

Potenza (kW/CV) 108/147 110/150

Coppia massima (Nm/min) 350/1600 350/2000

Consumo (l/100 km) 5,91 C2 5,81 C2

Rumore int. 120 km/h (dBA) 69 695

Costi al chilometro (fr./km)3 –.86 –.83

Costi di manutenzione4 11113 11113

Test «Touring» 13/2013 7/20135

1 dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore3 su 15000 km/anno 4 costi totali su 180000 km (15000 km/anno)5 Honda CR-V 2.2i-DTEC automatica

Page 19: Touring 13 / 2013 italiano

ABITACOLO 11113

Sebbene allungata di soli 3,5 cm e conun passo maggiore di 2,5 cm, la Fore-ster offre uno spazio ancora maggiorerispetto alle versioni precedenti. Il ba-gagliaio da 505 l è spazioso e con glischienali posteriori ribaltati sale addi-rittura a 1573 l con un piano di caricoquasi piatto. Le plastiche dure impiega-te per gli interni si graffiano facilmente,ma l’allestimento in pelle è elegante ela lavorazione solida.

COMFORT 11112

Sospensioni assorbenti e confortevoli. I sedili in pelle offrono poca tenutalaterale. Il boxer diesel gira elegante-mente, salvo quando è freddo. La do-tazione di serie per il comfort è ampia.

DOTAZIONE 11111

La versione Luxury è completamenteaccessoriata, solo la vernice metalliz-zata non è compresa. Già la secondaversione Swiss è equipaggiata contelecamera di retromarcia, regolatoredi velocità e display multifunzionale.

PRESTAZIONI 11113

Il boxer diesel offre prestazioni vivaci apartire da 1700 giri/min. La disposizio-ne delle marce è adeguata per un fuoristrada. Il cambio presenta innestirelativamente facili, ma talvolta un po’rigidi. Degni di nota i consumi ridotti.

COMPORTAMENTO 11113

Nonostante le sospensioni assorbenti,la Forester è stabile sulla strada e mani-festa poco rollio, entra bene in curva emantiene un’andatura neutrale. Grazieall’eccellente trazione affronta confacilità i tratti sinuosi. Lo sterzo è preci-so, ma avrebbe potuto essere più con-sistente. La trazione integrale dellaSubaru è adatta anche per lo sterrato.

SICUREZZA 11111

La dotazione di sicurezza è completa ele ampie superfici vetrate offronoun’ottima visibilità. Mancano i sistemidi assistenza alla guida oggi comuni.

test TCS

SubaruForester

DINAMICA DI COMPORTAMENTO

Accelerazione (�–��� km/h): ��,� sElasticità:��–��� km/h (in �a) �,� s��–��� km/h (in �a) �,� sDiametro di sterzata: ��,� mInsonorizzazione:

�� km/h: �� dBA 11113

��� km/h: �� dBA 11113

SICUREZZA

Frenata (���–� km/h): ��,� m 11113

Visibilità circolare 11133

Equipaggiamento 11111

COSTI DEI SERVIZIManutenzione (km/mese) ore mano d’opera (fr.)

�����/�� �,� ���.–�����/�� �,� ���.–Manutenzione per ������ km:����� km/anno ��,� ����.–

COSTI D’ESERCIZIOkm/anno ct./km fr./mese

fissi variabili

����� �� ���.– ���.–����� �� ���.– ���.–Tariffa oraria per il calcolo TCS: ��� fr. (UFS), agenzieSubaru da �� a ��� fr.

CONSUMO AL BANCO DI PROVA

(ciclo UE ��/����)urbano extra urbano misto

fabbrica �,� �,� �,�Emissioni di CO�: ��� g/kmMedia di CO�: ��� g/kmetichettaEnergia (A–G): C

CONSUMO DEL TEST 11113

�,� l/��� km autonomia ��� km

serbatoio: �� litri

19test e tecnica | touringn.00 | date??? 2013

La Subaru Forester fa un’ottima figura anche fuori dalle strade asfaltate.

TCS MoBe: Robert EmmeneggerCHECK�UP TCS

Subaru Foresterin dettaglio

��

��

larghezza interna: ant. 150 cm, post. 149 cm bagagliaio da: 505 a 1573 litripneumatici: 225/55R18, min. 225/60R17

106cm

174

cm�

�91–116cm

98cm

� 67–93cm

passo 264cm� �

lungh. 460cm (largh. 180cm)� �

foto

Nad

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Video del test

Page 20: Touring 13 / 2013 italiano

La prodigalità tocca anche i passeggeriposteriori, che beneficiano di uno spazioper le gambe fenomenale (��� cm) e diuna climatizzazione a quattro zone conun’infinità di bocchette d’aerazione.

Il tutto è sostenuto da ammortizzatoripneumatici a sospensione variabile. Uncomfort senza eguali per una fuoristrada.Il V� vi aggiunge una discrezione pococomune per un diesel. Questo propulsoredal funzionamento vellutato si diverte afarsi condurre dalla sua enorme coppia,piuttosto che dai suoi ��� CV. Prestazio-nale e sobrio, emana soprattutto l’im-pressione di una forza tranquilla.

Con una carrozzeria interamente in al-luminio, questa Range dal peso ridotto (–��� kg circa) fa piacevolmente dimen-ticare la sua stazza. Poco incline al rollioe per nulla goffa, si rivela rassicurante al-meno fino alla prima curva dove, se spin-ta al limite, le sue �,� tonnellate si fannosentire e l’auto esprime una forte ten-denza sottosterzante.

D’altro canto sapevamo che la Rangenon è una sportiva ma una pura fuori-strada capace di portare la sua altezza daterra a �� cm e affrontare guadi di �� cm.Senza pari. Ciò detto, chi oserebbe av-venturarsi sullo sterrato con questa nobi-le vettura e le sue gomme opzionali da��˝? Magari un neo ricco che ha perso lapallina da golf nella boscaglia. MOH

21test e tecnica | touringn.13 | 2 agosto 2013

Questa ��� atavicamente british puòvantarsi di essere la madre delle SUV at-tuali, lei che alla sua nascita nel ����, halanciato la moda delle fuoristrada a loroagio tanto nei pantani quanto nei dintor-ni delle ville. Da allora si è ingegnata perprimeggiare in fatto di lusso, restandosempre – cosa unica – una fuoristrada ditutto rispetto. La quarta generazione èoggi entrata definitivamente nel mondodel lusso, ma anche della grandiosità(cresciuta di mezzo metro in lunghezza edi �� cm in larghezza).

Classicismo e modernitàCome altre icone automobilistiche, que-sta Land Rover si compiace di reinterpre-tare i tratti della sua antenata. Massicciama epurata, la sua silhouette si riconosceal volo. I «gentlemen farmer» proveran-no inoltre un indicibile piacere a sedersisulla ribaltina inferiore del portellonesdoppiato, che si apre elettricamente.Questa Range dall’abitacolo segnato dal-l’onnipresenza del cuoio più fine e delleboiserie rasenta infatti la raffinatezza suprema. Una classicità rinfrescata datocchi di modernità, come dimostrano la strumentazione concentrata in unoschermo TFT o i dieci colori a scelta perl’illuminazione d’ambiente. Pure pre-sente a bordo, la tecnologia multimedia-le meriterebbe una fruizione più intuiti-va e un comando centralizzato. Mentredomina dall’alto tutti gli altri utenti dellastrada, il pilota di questa ��� molto rial-zata si consolerà godendosi il rilassa-mento offerto dai sedili massaggianti eventilati della versione Autobiography.

L’esclusività senza tempoRange Rover 4.4 SDV8 | Quest’icona delle 4�4 dei tempi moderni continua la sua saga nell’universo del lusso. Debordante di cuoio e di boiserie, la «Range» rimane una fuoristrada tosta.

Una linea del tetto abbassata e una silhouette piùaerodinamica. Altre immagini su Touring iPad.

Pubblicità

Positivo: ambiente raffinato e piacevole, eccezionale equipaggia-mento per il comfort, abitabilità,diesel V8 super morbido, consumiragionevoli, attitudine fuoristradaNegativo: ingombro, comporta-mento molto sottosterzante, intuiti-vità del sistema multimediale, siste-mi d’assistenza alla guida opzionali.

Tecnica: fuoristrada; 5 posti; lunghezza:5,0 m; bagagliaio: 550–2030 l; V8 turbo-diesel 4,4 l, 339 CV, 700 Nm a 1750 giri/min; cambio automatico a 8 rapporti, trazione integrale e marce ridotte; da 0 a100 km/h in 6,9 s; carico rimorchiabile3500 kg Consumi in prova: 10,6 l/100 km, autonomia: 990 km Prezzo:155000 fr. (SDV8 Autobiography).

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Si prega di inviare il tagliando al seguente indirizzo:TCS, «Touring Shop», Maulbeerstr. 10, 3001 Berna; fax 058 827 50 25; E-mail: [email protected]. Per eventuali domande: TCS, «Touring Shop», tel. 058 827 35 15 (non si accettano ordinazioni per telefono a questo numero). Partner contrattuale/fornitura: Colag AG, 8045 Zurigo, solo in Svizzera o nel Liechtenstein.

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Page 21: Touring 13 / 2013 italiano

La prodigalità tocca anche i passeggeriposteriori, che beneficiano di uno spazioper le gambe fenomenale (��� cm) e diuna climatizzazione a quattro zone conun’infinità di bocchette d’aerazione.

Il tutto è sostenuto da ammortizzatoripneumatici a sospensione variabile. Uncomfort senza eguali per una fuoristrada.Il V� vi aggiunge una discrezione pococomune per un diesel. Questo propulsoredal funzionamento vellutato si diverte afarsi condurre dalla sua enorme coppia,piuttosto che dai suoi ��� CV. Prestazio-nale e sobrio, emana soprattutto l’im-pressione di una forza tranquilla.

Con una carrozzeria interamente in al-luminio, questa Range dal peso ridotto (–��� kg circa) fa piacevolmente dimen-ticare la sua stazza. Poco incline al rollioe per nulla goffa, si rivela rassicurante al-meno fino alla prima curva dove, se spin-ta al limite, le sue �,� tonnellate si fannosentire e l’auto esprime una forte ten-denza sottosterzante.

D’altro canto sapevamo che la Rangenon è una sportiva ma una pura fuori-strada capace di portare la sua altezza daterra a �� cm e affrontare guadi di �� cm.Senza pari. Ciò detto, chi oserebbe av-venturarsi sullo sterrato con questa nobi-le vettura e le sue gomme opzionali da��˝? Magari un neo ricco che ha perso lapallina da golf nella boscaglia. MOH

21test e tecnica | touringn.13 | 2 agosto 2013

Questa ��� atavicamente british puòvantarsi di essere la madre delle SUV at-tuali, lei che alla sua nascita nel ����, halanciato la moda delle fuoristrada a loroagio tanto nei pantani quanto nei dintor-ni delle ville. Da allora si è ingegnata perprimeggiare in fatto di lusso, restandosempre – cosa unica – una fuoristrada ditutto rispetto. La quarta generazione èoggi entrata definitivamente nel mondodel lusso, ma anche della grandiosità(cresciuta di mezzo metro in lunghezza edi �� cm in larghezza).

Classicismo e modernitàCome altre icone automobilistiche, que-sta Land Rover si compiace di reinterpre-tare i tratti della sua antenata. Massicciama epurata, la sua silhouette si riconosceal volo. I «gentlemen farmer» proveran-no inoltre un indicibile piacere a sedersisulla ribaltina inferiore del portellonesdoppiato, che si apre elettricamente.Questa Range dall’abitacolo segnato dal-l’onnipresenza del cuoio più fine e delleboiserie rasenta infatti la raffinatezza suprema. Una classicità rinfrescata datocchi di modernità, come dimostrano la strumentazione concentrata in unoschermo TFT o i dieci colori a scelta perl’illuminazione d’ambiente. Pure pre-sente a bordo, la tecnologia multimedia-le meriterebbe una fruizione più intuiti-va e un comando centralizzato. Mentredomina dall’alto tutti gli altri utenti dellastrada, il pilota di questa ��� molto rial-zata si consolerà godendosi il rilassa-mento offerto dai sedili massaggianti eventilati della versione Autobiography.

L’esclusività senza tempoRange Rover 4.4 SDV8 | Quest’icona delle 4�4 dei tempi moderni continua la sua saga nell’universo del lusso. Debordante di cuoio e di boiserie, la «Range» rimane una fuoristrada tosta.

Una linea del tetto abbassata e una silhouette piùaerodinamica. Altre immagini su Touring iPad.

Pubblicità

Positivo: ambiente raffinato e piacevole, eccezionale equipaggia-mento per il comfort, abitabilità,diesel V8 super morbido, consumiragionevoli, attitudine fuoristradaNegativo: ingombro, comporta-mento molto sottosterzante, intuiti-vità del sistema multimediale, siste-mi d’assistenza alla guida opzionali.

Tecnica: fuoristrada; 5 posti; lunghezza:5,0 m; bagagliaio: 550–2030 l; V8 turbo-diesel 4,4 l, 339 CV, 700 Nm a 1750 giri/min; cambio automatico a 8 rapporti, trazione integrale e marce ridotte; da 0 a100 km/h in 6,9 s; carico rimorchiabile3500 kg Consumi in prova: 10,6 l/100 km, autonomia: 990 km Prezzo:155000 fr. (SDV8 Autobiography).

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Page 22: Touring 13 / 2013 italiano

23test e tecnica | touringn.13 | 2 agosto 2013

esempio ACEA A�/B�. Più la cifra è eleva-ta, migliore la qualità.

I costruttori definiscono la qualitàdell’olio e gli intervalli dei cambi in fun-zione dei pezzi del motore e della lorocomposizione. Queste prescrizioni nonsono per nulla aleatorie ed è opportunorispettarle. Il prezzo d’acquisto è secon-dario. Un olio di qualità risulta da una la-vorazione e miscelazione specifiche. Idiesel con filtri antiparticolato richiedo-no, ad esempio, un lubrificante che pre-venga il deposito di residui nei filtri. Più

Sarebbe grave dimenticarlo: anche imotori più moderni consumano unminimo di olio. La vigilanza resta

quindi d’obbligo, tanto più che gli inter-valli tra un servizio e l’altro tendono adallungarsi. Ogni automobilista presto otardi sarà quindi chiamato a rabboccarel’olio del motore e prima, a procurarsi illubrificante della giusta tipologia. E quisubentra il dilemma: quale viscosità,quali specifiche e quale tipologia (mine-rale, sintetica ecc.) scegliere?

Va detto subito che né marca né prezzosono criteri determinanti. È fondamen-tale invece scegliere la viscosità consi-gliata – anche se sta perdendo importan-za – e attenersi alle specifiche prescritte.La viscosità definisce la coesione internadi un liquido in funzione della tempera-tura. L’olio deve essere fluido per la par-tenza a freddo, ma non troppo per il fun-zionamento ad alte temperature. La vi-scosità si esprime in due cifre (ad es. SAE�W-��). Più piccolo sarà il primo nume-ro, maggiore sarà il potere lubrificante afreddo. Il secondo indica invece la visco-sità misurata a ���°C. Più significativa, la classificazione indica l’efficacia deglioli misurata attraverso diversi metodi etest. In particolare esistono le specificheAPI (American Petroleum Institute) eACEA (Associazione dei Costruttori Eu-ropei di Automobili).

La designazione degli oli per le auto abenzina (A) e diesel (B) è combinata, ad

Tuttora indispensabili:un controllo regolaredel livello dell’olio e, senecessario, il rabbocco.

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sofisticati e più cari degli oli minerali, glioli interamente sintetici hanno un’effica-cia maggiore a freddo e consentono unaminore usura grazie ad una lubrificazio-ne accelerata e un carico termico più alto.Riducendo ancora maggiormente le per-dite per attrito, gli oli ad alto potere lubri-ficante presentano un indice di viscositàelevato e deboli perdite per evaporazio-ne. Gli oli Longlife, per autovetture a lun-ghi intervalli di manutenzione, rientranoin questa categoria. Essi possono senz’al-tro percorrere ����� km.

MOH/TCS MoBe

Un affare liscio come l’olio

Lubrificanti per motori | L’universo degli oli appare spesso misterioso per il profano, tanto più che le auto sono diventate poco voraci in fatto di lubrificante.

Per mantenere l’olio sempre al giusto livello

� Verificarne regolarmente il livello, in parti-colare per le vetture a lunghi intervalli dimanutenzione.

� Sia un eccesso sia una mancanza d’oliopossono danneggiare il motore. In caso dirabbocco, assicurarsi che il livello dell’oliocorrisponda all’indicazione segnata sul-l’asta graduata.

� Utilizzare soltanto olio della tipologiaprescritta dal costruttore.

� È possibile miscelare oli di diverse marchesviluppati per uno specifico tipo di moto-re. Questo vale anche per gli oli minerali. È possibile senza timore acquistare il lubrificante in un punto vendita a buonmercato per rabboccare con un olio del tipo prescritto.

� A certe condizioni, un olio ad alto poterelubrificante può provocare un aumentodei consumi.

� È opportuno rispettare gli intervalli dicambio dell’olio, anche se si procede alrabbocco con un olio sintetico superiore.Il filtro dell’olio, ad esempio, non è conce-pito per durate prolungate.

� Gli additivi per lubrificanti sono superflui.La maggioranza dei costruttori automobi-listici li rifiutano categoricamente. Gliadditivi generici non sono adatti alla composizione degli oli per motore.

� È possibile conservare almeno 3 anni l’oliomotore nella bottiglia originale sigillata.Una volta aperto, la durata di stoccaggionon dovrebbe oltrepassare i sei mesi. tg

touring | test e tecnican.13 | 2 agosto 2013

22

Mentre erano ancora a ��� g/km nel����, le emissioni di CO� sono scese di �� g/km fino allo scorso anno. Una pre-stazione superiore a quella dell’UE, dovetuttavia la soglia di partenza era menoelevata. Molto ambizioso, l’obiettivo dei��� g/km richiederà un colpo di reni daparte dei consumatori. Una volta definitoil profilo del futuro veicolo (prezzo, capa-

Iconsumi normalizzati delle autovet-ture nuove vendute in Svizzera dal���� è sceso di quasi � l/��� km, pas-

sando da � a �,�� l lo scorso anno. Il calodelle emissioni di CO� è andato di paripasso. Dall’inizio dei censimenti, nel����, allo scorso anno, le emissioni nelnostro Paese sono calate del ���, ossiameglio del ��� dell’Unione europea. LaSvizzera dovrà tuttavia faticare per rag-giungere la soglia di ��� g/km fissata peril ����, pari ad una riduzione di �� g/kmin tre anni.

Secondo una stima del TCS, il consumomedio delle �� marche più diffuse noneccede i � l. Le riduzioni più significativedal ���� sono state realizzate da BMW (–�,� l), Mercedes (–�,� l) e Volvo (–�,� l).Attualmente, le medie più ridotte sonoappannaggio di Toyota (�,�� l), Citroën(�,�� l) e Fiat (�,�� l). In coda al plotone,Subaru è anch’essa sotto i �,� l. Tra lemarche più esotiche, Maserati si ferma a��,�� l, Porsche a �,�� l. Globalmente, leriduzioni ottenute sono imputabili aiprogressi in materia di motori ma anchead una composizione più mirata dellegamme di modelli.

cità del bagagliaio, tipo di utilizzo, tra-smissione), il TCS raccomanda di sceglie-re un modello a bassi consumi. Utile alproposito è verificare l’etichetta Energiao il «Catalogo dei consumi» del TCS. Ulte-riori informazioni in merito all’etichettaEnergia al nostro sito www.tcs.ch, ru-b riche «Auto & Mobilità» � «Ambiente eenergia». MOH/TCS MoBe

Il CO2 segna un netto calo, ora lo sprint finale

Il calo delle emissioni annuedi CO2 è statoconsiderevoledurante il decen-nio trascorso.

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

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2014

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130

198 195 192 189 187 183175

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0

50

100

150

200200

150

100

50

0

obiettivo

g/km

Evoluzione delle emissioni di CO2 delle auto nuove in Svizzera

Puntando su una strategia originale, Nis-san affronta il segmento duramente con-teso delle city-car con tre modelli: la ber-lina Micra, la crossover Juke e la Note.Classificata quale mini monovolume nel-la sua prima versione, quest’ultima si ri-posiziona per insidiare feudi quali quellidi VW Polo o Ford Fiesta. L’altezza è stataridotta di �,� cm e lo sbalzo anteriore ac-corciato di � cm a beneficio di quello po-steriore. Questa monovolume dalla lun-ghezza invariata presenta ora una lineapiù profilata. Il tutto è sottolineato da undesign nettamente più elaborato rispettoalla placida versione precedente.

Evolve anche l’abitacolo dove gli occu-panti davanti siedono su sedili abbassatidi � cm, mentre quelli dietro sono statirialzati di � cm. I passeggeri vi sono vez-zeggiati. L’angolo d’apertura delle portea �� gradi consente un accesso più age-vole e lo spazio per le gambe, aumentatosensibilmente, offre una libertà sorpren-dente. Come sul modello precedente, ildivano scorre su una lunga guida. Uniconeo, la seduta corta. Non è invece il casoper i sedili anteriori, piacevolmente av-

Una mini monovolume a caccia di berline Nissan Note | La 2a generazione, dallo stile più affermato, si è vista soprannominare «cacciatrice di berline».

elegante e fastidioso. Per le motorizza-zioni, tutte dotate di automatismo start-stop, ritroviamo i motori tre cilindri abenzina della Micra, tra i quali una ver-sione con compressore che promette unconsumo di �,� l/��� km. Economica enon sgradevole da guidare, anche se leprestazioni sono modeste. La monovolu-me, che della Micra condivide anche il te-laio, rivela inoltre un comportamentoprudente ma senza acuti.

La Nissan Note è più stuzzicante in tema di equipaggiamento, dato che pro-pone uno schermo tattile, un monitorag-gio degli angoli ciechi, un allarme di cam-bio corsia, un sensore posteriore di og-getti in movimento e una telecamera a���° con lente autopulente (v. pagina«attualità»). Inedita per il segmento. E ladotazione di serie di questa pratica auto-mobile non è da meno. MOH

Tecnica: mini monovolume; 5 posti; lunghez-za: 4,10 m; bagagliaio: 325 l Motori: benzina80/98 CV, diesel 90 CV; cambio a 5 marce eCVT; consumi da 3,6 l/100 km, 95 g/km diCO2 Prezzi: da 19290 fr. (1.2 80 CV Visia) a28140 fr. (1.2 98 CV Tekna CVT); il lancio inottobre.

ald

Chiamata a sfidare le city-car,la Nissan Note è stata dotata diun design più incisivo, in particolare perquanto riguarda il frontale.

volgenti. Il comfort è del resto uno deipunti di forza di questa Note dalle so-spensioni assorbenti e l’ottima insono-rizzazione.

Degno di nota anche il bagagliaio, dallacapacità variabile grazie al sedile scorre-vole e al fondo intelligentemente rimovi-bile. Facilmente ribaltabili, i sedili poste-riori creano tuttavia uno scalino poco

TC

S

Page 23: Touring 13 / 2013 italiano

23test e tecnica | touringn.13 | 2 agosto 2013

esempio ACEA A�/B�. Più la cifra è eleva-ta, migliore la qualità.

I costruttori definiscono la qualitàdell’olio e gli intervalli dei cambi in fun-zione dei pezzi del motore e della lorocomposizione. Queste prescrizioni nonsono per nulla aleatorie ed è opportunorispettarle. Il prezzo d’acquisto è secon-dario. Un olio di qualità risulta da una la-vorazione e miscelazione specifiche. Idiesel con filtri antiparticolato richiedo-no, ad esempio, un lubrificante che pre-venga il deposito di residui nei filtri. Più

Sarebbe grave dimenticarlo: anche imotori più moderni consumano unminimo di olio. La vigilanza resta

quindi d’obbligo, tanto più che gli inter-valli tra un servizio e l’altro tendono adallungarsi. Ogni automobilista presto otardi sarà quindi chiamato a rabboccarel’olio del motore e prima, a procurarsi illubrificante della giusta tipologia. E quisubentra il dilemma: quale viscosità,quali specifiche e quale tipologia (mine-rale, sintetica ecc.) scegliere?

Va detto subito che né marca né prezzosono criteri determinanti. È fondamen-tale invece scegliere la viscosità consi-gliata – anche se sta perdendo importan-za – e attenersi alle specifiche prescritte.La viscosità definisce la coesione internadi un liquido in funzione della tempera-tura. L’olio deve essere fluido per la par-tenza a freddo, ma non troppo per il fun-zionamento ad alte temperature. La vi-scosità si esprime in due cifre (ad es. SAE�W-��). Più piccolo sarà il primo nume-ro, maggiore sarà il potere lubrificante afreddo. Il secondo indica invece la visco-sità misurata a ���°C. Più significativa, la classificazione indica l’efficacia deglioli misurata attraverso diversi metodi etest. In particolare esistono le specificheAPI (American Petroleum Institute) eACEA (Associazione dei Costruttori Eu-ropei di Automobili).

La designazione degli oli per le auto abenzina (A) e diesel (B) è combinata, ad

Tuttora indispensabili:un controllo regolaredel livello dell’olio e, senecessario, il rabbocco.

Pubblicità

TC

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sofisticati e più cari degli oli minerali, glioli interamente sintetici hanno un’effica-cia maggiore a freddo e consentono unaminore usura grazie ad una lubrificazio-ne accelerata e un carico termico più alto.Riducendo ancora maggiormente le per-dite per attrito, gli oli ad alto potere lubri-ficante presentano un indice di viscositàelevato e deboli perdite per evaporazio-ne. Gli oli Longlife, per autovetture a lun-ghi intervalli di manutenzione, rientranoin questa categoria. Essi possono senz’al-tro percorrere ����� km.

MOH/TCS MoBe

Un affare liscio come l’olio

Lubrificanti per motori | L’universo degli oli appare spesso misterioso per il profano, tanto più che le auto sono diventate poco voraci in fatto di lubrificante.

Per mantenere l’olio sempre al giusto livello

� Verificarne regolarmente il livello, in parti-colare per le vetture a lunghi intervalli dimanutenzione.

� Sia un eccesso sia una mancanza d’oliopossono danneggiare il motore. In caso dirabbocco, assicurarsi che il livello dell’oliocorrisponda all’indicazione segnata sul-l’asta graduata.

� Utilizzare soltanto olio della tipologiaprescritta dal costruttore.

� È possibile miscelare oli di diverse marchesviluppati per uno specifico tipo di moto-re. Questo vale anche per gli oli minerali. È possibile senza timore acquistare il lubrificante in un punto vendita a buonmercato per rabboccare con un olio del tipo prescritto.

� A certe condizioni, un olio ad alto poterelubrificante può provocare un aumentodei consumi.

� È opportuno rispettare gli intervalli dicambio dell’olio, anche se si procede alrabbocco con un olio sintetico superiore.Il filtro dell’olio, ad esempio, non è conce-pito per durate prolungate.

� Gli additivi per lubrificanti sono superflui.La maggioranza dei costruttori automobi-listici li rifiutano categoricamente. Gliadditivi generici non sono adatti alla composizione degli oli per motore.

� È possibile conservare almeno 3 anni l’oliomotore nella bottiglia originale sigillata.Una volta aperto, la durata di stoccaggionon dovrebbe oltrepassare i sei mesi. tg

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Page 24: Touring 13 / 2013 italiano

25viaggi e tempo libero | touringn.13 | 2 agosto 2013

25

euforia. Come volontaria s’impegna giàda diversi mesi per la riuscita dell’«AraProject», e rimanendo a contatto con gliabitanti locali studia contemporanea-mente lo spagnolo.

Una parentesi di vitaLa voglia di cambiar vita per un po’, faredel bene al prossimo, e il desiderio dirompere i ponti con il trantran quotidia-no e lo stress dovuto al lavoro induconosempre più persone a considerare la pos-sibilità d’intraprendere un viaggio di vo-lontariato. Lavorare per ricevere sempli-cemente un «grazie» e sentirsi dunquepreziosi – è in voga! Diverse agenzie e organizzazioni offrono viaggi di volonta-riato «tutto compreso».

Kuoni ad esempio con il suo program-ma «Ananea» offre un ampio ventaglio diviaggi di volontariato in tutti i continenti– dal lavaggio degli elefanti in Tailandiasino alle missioni nelle cliniche mobilidella Croce Rossa in Ecuador. Tutti i viag-gi all’insegna della sostenibilità. «Lavo-riamo con società partner serie e deside-riamo rivolgerci a un’ampia clientela»,sottolinea la responsabile di «Ananea»Cornelia Gemperle.

L’impegno volontario non dura neces-sariamente per mesi. «Se una persona hasolo poco tempo a disposizione, può an-che prenotare un soggiorno di una setti-mana per proteggere i delfini nel MarRosso», spiega Gemperle. In fondo servesempre una mano, non importa perquanto tempo.

Tutto per i pappagalliIn Costa Rica sono le ara ad avere biso-gno di protezione, soprattutto l’ara scar-latta e l’ara militare; due specie di pappa-galli locali il cui ambiente naturale è diventato sempre più ristretto. L’«AraProject», un’organizzazione d’interessecollettivo, si dedica appunto al loro alle-vamento e alla loro reintroduzione nellanatura. E a tale scopo recluta volontariprovenienti da tutto il mondo, che simettono al servizio dei pappagalli per unpaio di settimane o diversi mesi, perlopiùsenza retribuzione.

L’unica condizione per gli interessati èsempre la stessa: «I volontari sono chia-mati a lavorare duro e nel farlo non devo-no temere di sporcarsi le mani», sottoli-nea l’assistente Jenny Pettigrew.

Si richiede flessibilitàI viaggi di volontariato non sono gratis,anche se si lavora. Il servizio di mediazio-ne dei volontari, il loro collocamento e ingenerale la loro organizzazione costa euna determinata quota di questi soldi vadirettamente ai progetti e agli enti locali.

Ogni servizio di volontariato richiedeuna grande capacità di adattamento, nonimporta se in gruppo o individualmente,se per allevare pappagalli in Costa Ricaoppure per raccogliere cotone in Kirghi-zistan o anche per lavorare in un orfano-trofio nepalese. Tra le condizioni di baseci sono, ad esempio, l’essere pronti a ri-nunciare alle comodità, disposti a dormi-re su una stretta brandina o in una tendae, naturalmente, mangiare cibo localemolto semplice, svolgere anche lavoripesanti e spesso in condizioni climaticheparticolari.

Ma è proprio quello che dà un senso alviaggio: immergersi per una volta in unarealtà diversa, confrontarsi con progettispeciali, e imparare a conoscere e ad ap-prezzare in un’altra lingua persone edanimali rari di altri Paesi… tutto questoha il suo fascino. E infine la confermache: la felicità non è una questione di sol-di! �

� Viaggio: in Costa Rica i cittadinisvizzeri non hanno bisogno di alcunvisto per soggiorni turistici sino a 90 giorni. Chi viaggia attraverso gliStati Uniti, ad esempio via Miami, habisogno di un’autorizzazione ame -ricana al viaggio.

� Clima: da tropicale a subtropica-le, fortemente influenzato dall’alti-tudine in cui ci si trova.

� The Ara Project: lavoro di volon-tariato con e per i pappagalli in Co-sta Rica con pernottamento pressofamiglie ospitanti. www.thearapro-ject.org; un video dell’esperienza diBeatrice Käser è disponibile su you-tube: http://www.youtu-be.com/watch?v=wcnR-offMPo.

� Kuoni: viaggi di volontariato nelquadro del programma «Ananea»per viaggi sostenibili, progetti inSvizzera e all’estero, ad esempio il«Tour fairtrade» in Sudafrica. Tele-fono 0442774100, ww.ananea.ch.

� Helvetas: missioni di assistenzaal prossimo e ferie sostenibili sottoforma di viaggi di volontariato intutto il mondo, ad esempio raccoltadi caffè dai contadini in Nepal. Tel.0443686500, www.helvetas.ch.

� Globetrotter: lavoro di volonta-riato nel mondo intero, ad esempiol’assistenza ai bambini a Goa. Tel.0848000844, www.globetrotter.ch

Volontari comeAnna Reichsteindevono rimboc-carsi le maniche…anche per pulire la voliera.

Tra i compitiquotidiani è previ-sto anche il lavoronella cucina a cielo aperto.

Presto tornerannoa librarsi in cielo:alcune ara scarlat-te nella voliera dell’Ara Project.

A COLPO D’OCCHIO

touring | viaggi e tempo liberon.13 | 2 agosto 2013

2424

Quando il mattino alle sette co-mincia il lavoro, i pappagallinegli spazi dell’«Ara Project»in Costa Rica hanno già fatto

colazione. Riso e fagioli, come si addice ai veri «ticos», come vengono chiamatigli abitanti locali. Nei recinti è tutto un fermento: ��� grandi ara verdi e scarlattefanno la gara a chi «gracchia» più forte.Nella cucina all’aria aperta sulla stessaarea, in questo momento alcuni volonta-ri provenienti da tutto il mondo sono in-tenti ad affettare i più svariati tipi di ver-dure e frutti tropicali per darli in pastoagli uccelli. In seguito si passa al lavaggiodelle voliere. Armati di canna dell’acquae spazzolone, i volontari avanzano di re-cinto in recinto. E poi ci si dedica al lavorodi giardinaggio e coltivazione: scuoterele piante di limone, dissotterrare le zuc-che, cogliere mango e papaya.

Non si tratta, dunque, di accarezzaresemplicemente i pappagalli o giocare conloro, tanto più che un’ara può beccare ar-recando danni non lievi. Con il suo becco

Dare un senso al viaggiol’ara militare è, infatti, in grado di rompe-re perfino frutti dal duro guscio come lenoci del Brasile.

Meno vuol dire di piùCos’è allora che procura ai volontari unaprofonda soddisfazione e una sensazio-ne di felicità, quando – dopo cinque oredi lavoro nell’umido clima tropicale –rientrano sudati, sporchi e stanchi in unalloggio spartano messo a disposizioneda Elizabeth Soto? Quasi ogni giorno apranzo si mangia «arroz y frivole» (riso efagioli) e si parla in spagnolo e inglese. Inseguito ci si concede una siesta nel picco-lo giardino dietro la casa, attorniata dafarfalle e uccelli esotici.

«Essere a contatto con i pappagalli inmezzo alla natura mi rende assoluta-mente felice e mi dà la sensazione di farequalcosa di sensato», spiega così AnnaReichstein, berlinese di �� anni, la sua

Volontariato: si collabora senza retribuzione a progetti di utilità pubblica in tutto il mondo.Un modo di viaggiare che dà gioia e un senso al tempo libero. Reportage: Beatrice Käser

La grande ara militare: il suo ambientenaturale è sempre più limitato.

Sentirsi a casa in Costa Rica: Elizabeth Soto ospita volontari da tutto il mondo, che lavorano a un progetto per la protezione dei pappagalli.

Page 25: Touring 13 / 2013 italiano

25viaggi e tempo libero | touringn.13 | 2 agosto 2013

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euforia. Come volontaria s’impegna giàda diversi mesi per la riuscita dell’«AraProject», e rimanendo a contatto con gliabitanti locali studia contemporanea-mente lo spagnolo.

Una parentesi di vitaLa voglia di cambiar vita per un po’, faredel bene al prossimo, e il desiderio dirompere i ponti con il trantran quotidia-no e lo stress dovuto al lavoro induconosempre più persone a considerare la pos-sibilità d’intraprendere un viaggio di vo-lontariato. Lavorare per ricevere sempli-cemente un «grazie» e sentirsi dunquepreziosi – è in voga! Diverse agenzie e organizzazioni offrono viaggi di volonta-riato «tutto compreso».

Kuoni ad esempio con il suo program-ma «Ananea» offre un ampio ventaglio diviaggi di volontariato in tutti i continenti– dal lavaggio degli elefanti in Tailandiasino alle missioni nelle cliniche mobilidella Croce Rossa in Ecuador. Tutti i viag-gi all’insegna della sostenibilità. «Lavo-riamo con società partner serie e deside-riamo rivolgerci a un’ampia clientela»,sottolinea la responsabile di «Ananea»Cornelia Gemperle.

L’impegno volontario non dura neces-sariamente per mesi. «Se una persona hasolo poco tempo a disposizione, può an-che prenotare un soggiorno di una setti-mana per proteggere i delfini nel MarRosso», spiega Gemperle. In fondo servesempre una mano, non importa perquanto tempo.

Tutto per i pappagalliIn Costa Rica sono le ara ad avere biso-gno di protezione, soprattutto l’ara scar-latta e l’ara militare; due specie di pappa-galli locali il cui ambiente naturale è diventato sempre più ristretto. L’«AraProject», un’organizzazione d’interessecollettivo, si dedica appunto al loro alle-vamento e alla loro reintroduzione nellanatura. E a tale scopo recluta volontariprovenienti da tutto il mondo, che simettono al servizio dei pappagalli per unpaio di settimane o diversi mesi, perlopiùsenza retribuzione.

L’unica condizione per gli interessati èsempre la stessa: «I volontari sono chia-mati a lavorare duro e nel farlo non devo-no temere di sporcarsi le mani», sottoli-nea l’assistente Jenny Pettigrew.

Si richiede flessibilitàI viaggi di volontariato non sono gratis,anche se si lavora. Il servizio di mediazio-ne dei volontari, il loro collocamento e ingenerale la loro organizzazione costa euna determinata quota di questi soldi vadirettamente ai progetti e agli enti locali.

Ogni servizio di volontariato richiedeuna grande capacità di adattamento, nonimporta se in gruppo o individualmente,se per allevare pappagalli in Costa Ricaoppure per raccogliere cotone in Kirghi-zistan o anche per lavorare in un orfano-trofio nepalese. Tra le condizioni di baseci sono, ad esempio, l’essere pronti a ri-nunciare alle comodità, disposti a dormi-re su una stretta brandina o in una tendae, naturalmente, mangiare cibo localemolto semplice, svolgere anche lavoripesanti e spesso in condizioni climaticheparticolari.

Ma è proprio quello che dà un senso alviaggio: immergersi per una volta in unarealtà diversa, confrontarsi con progettispeciali, e imparare a conoscere e ad ap-prezzare in un’altra lingua persone edanimali rari di altri Paesi… tutto questoha il suo fascino. E infine la confermache: la felicità non è una questione di sol-di! �

� Viaggio: in Costa Rica i cittadinisvizzeri non hanno bisogno di alcunvisto per soggiorni turistici sino a 90 giorni. Chi viaggia attraverso gliStati Uniti, ad esempio via Miami, habisogno di un’autorizzazione ame -ricana al viaggio.

� Clima: da tropicale a subtropica-le, fortemente influenzato dall’alti-tudine in cui ci si trova.

� The Ara Project: lavoro di volon-tariato con e per i pappagalli in Co-sta Rica con pernottamento pressofamiglie ospitanti. www.thearapro-ject.org; un video dell’esperienza diBeatrice Käser è disponibile su you-tube: http://www.youtu-be.com/watch?v=wcnR-offMPo.

� Kuoni: viaggi di volontariato nelquadro del programma «Ananea»per viaggi sostenibili, progetti inSvizzera e all’estero, ad esempio il«Tour fairtrade» in Sudafrica. Tele-fono 0442774100, ww.ananea.ch.

� Helvetas: missioni di assistenzaal prossimo e ferie sostenibili sottoforma di viaggi di volontariato intutto il mondo, ad esempio raccoltadi caffè dai contadini in Nepal. Tel.0443686500, www.helvetas.ch.

� Globetrotter: lavoro di volonta-riato nel mondo intero, ad esempiol’assistenza ai bambini a Goa. Tel.0848000844, www.globetrotter.ch

Volontari comeAnna Reichsteindevono rimboc-carsi le maniche…anche per pulire la voliera.

Tra i compitiquotidiani è previ-sto anche il lavoronella cucina a cielo aperto.

Presto tornerannoa librarsi in cielo:alcune ara scarlat-te nella voliera dell’Ara Project.

A COLPO D’OCCHIO

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27viaggi e tempo libero | touringn.13 | 2 agosto 2013

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La Svizzera sotto determinati aspet-ti è proprio un caso unico al mon-do. Vi si seguono ancora usi e co-

stumi talmente antichi che tanti non co-noscono nemmeno più la loro origine.«Di fronte a un mondo globalizzato, checambia volto velocemente, anche da par-te dei giovani si sente sempre di più il bi-

sogno di un altro mondo, più lento eprevedibile. Quello davanti alla so-

glia di casa», afferma Heinz Kellerdi Svizzera Turismo. Da temponon è più una questione d’età,provenienza o credo politico.Valori come autenticità, tradi-zione, tranquillità e unicità so-no tornati in voga. La prossima

Festa federale di lotta svizzera egiochi alpestri a Burgdorf ne è per

Heinz Keller l’esempio: al più gran-de evento sportivo tipicamente sviz-

zero sono attesi ������ visitatori.

Sfruttamento turisticoVerosimilmente la tradizione s’inseriscea pennello nello spirito del tempo. «La ri-cerca di autenticità corrisponde a uno deipochi trend turistici validi a livello mon-diale e le tradizioni lo incarnano in modoperfetto», sottolinea Heinz Keller, che

fornisce consigli ai visitatori mediantel’opuscolo «��� Tradizioni e usan-

ze. La vera Svizzera» – sponsoriz-zato dalla più grande banca sviz-zera – che indica dove e come sipuò assistere a questi eventi.

Noto persino oltre confine èanche lo spettacolo del com-battimento delle mucche in

Vallese. Più di ����� visitatoriammirano i dieci combattimenti

ufficiali delle mucche, mediante iquali gli animali si possono qualificare

per la finale ad Aproz. «Queste usanze,ancora vissute concretamente, piaccio-no», sottolinea Bruno Huggler di Valais/Wallis Promotion. Egli ricorda anche lascelta di molti turisti di camminare lungoi «Suonen». Questi antichi e stretti canalidi irrigazione, che da secoli forniscono diacqua proveniente dai ruscelli dei ghiac-ciai i prati del Vallese povero di piogge

«non sono solamente usanze –afferma Huggler – perché an-cora oggi hanno una loro fun-zione specifica».

Tradizioni più giovaniTramandare vecchi usi e costuminella vita quotidiana non è, però,solo legato a un evento con tanti spet-tatori. Durante le vacanze in montagnanelle regioni cattoliche, all’imbrunire suun alpeggio solitario i turisti possonoascoltare gli alpigiani che cantano la loro«formula magica» per tenere lontani glispiriti cattivi. Nei paesaggi alpini gliescursionisti possono vivere un’altratradizione, quando incontrano icontadini che falciano il fieno suripidi pendii.

Gli usi e i costumi viventi nondevono nemmeno essere seco-lari, per essere considerati tali.L’Ufficio federale della culturaha elaborato un interessanteinventario comprendente ��� di queste tradizioni viventi. Adesempio, il raduno dei motociclistidi Hauenstein («Töfftreff Hauen-stein») a Trimbach presso Olten. Al risto-rante «Isebähnli», nel periodo da marzosino a ottobre, ogni giovedì pomeriggio sidanno appuntamento centinaia di moto-ciclisti provenienti dalla Svizzera e daiPaesi confinanti. Il celebre raduno esiste«solo» dal ����. In Romandia, invece,esiste la tradizione chiamata «Lepromozioni», che segna regolar-mente la fine dell’anno scolasti-co e il passaggio degli allievi dauna classe all’altra e che vienefesteggiata a Ginevra dal lonta-no ����. Più tardi questa tradi-zione ha conquistato anche icantoni di Friburgo, Neuchâtel eVaud. Il modo di festeggiare è, pe-rò, diverso da un cantone all’altro.A Ginevra, per esempio, gli allievi sfilano in costume attraverso la città.

Christian Bützberger

Info Touringwww.myswitzerland.com/tradizioni,www.vallese.ch e www.tradizioniviventi.ch

Usi e costumi | Oltre a cioccolata e orologi, l’immaginedella Svizzera include i combattimenti tra mucche, lo jodel e altre tradizioni come la «festa delle pecore».

Lotta svizzera ecorni delle Alpi

«Tschäggättä» è il nome delle spaventosemaschere di carnevale

nella Lötschental.

Da gioco dei pastori asport di moda: la lotta

svizzera è popolare e fa tendenza.

«Schafscheid»: ossia il ritorno a valle dellegreggi dopo l’estate

sui pascoli alpini.

L’arte di emettere suoni da un corno delle Alpi va studiata ed esercitata.

In tante regioni della Svizzera la transumanza attiramoltissimi spettatori.

Da 45 anni centinaia di motociclisti si dannoappuntamento ognigiovedì a Trimbach.

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Page 27: Touring 13 / 2013 italiano

27viaggi e tempo libero | touringn.13 | 2 agosto 2013

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La Svizzera sotto determinati aspet-ti è proprio un caso unico al mon-do. Vi si seguono ancora usi e co-

stumi talmente antichi che tanti non co-noscono nemmeno più la loro origine.«Di fronte a un mondo globalizzato, checambia volto velocemente, anche da par-te dei giovani si sente sempre di più il bi-

sogno di un altro mondo, più lento eprevedibile. Quello davanti alla so-

glia di casa», afferma Heinz Kellerdi Svizzera Turismo. Da temponon è più una questione d’età,provenienza o credo politico.Valori come autenticità, tradi-zione, tranquillità e unicità so-no tornati in voga. La prossima

Festa federale di lotta svizzera egiochi alpestri a Burgdorf ne è per

Heinz Keller l’esempio: al più gran-de evento sportivo tipicamente sviz-

zero sono attesi ������ visitatori.

Sfruttamento turisticoVerosimilmente la tradizione s’inseriscea pennello nello spirito del tempo. «La ri-cerca di autenticità corrisponde a uno deipochi trend turistici validi a livello mon-diale e le tradizioni lo incarnano in modoperfetto», sottolinea Heinz Keller, che

fornisce consigli ai visitatori mediantel’opuscolo «��� Tradizioni e usan-

ze. La vera Svizzera» – sponsoriz-zato dalla più grande banca sviz-zera – che indica dove e come sipuò assistere a questi eventi.

Noto persino oltre confine èanche lo spettacolo del com-battimento delle mucche in

Vallese. Più di ����� visitatoriammirano i dieci combattimenti

ufficiali delle mucche, mediante iquali gli animali si possono qualificare

per la finale ad Aproz. «Queste usanze,ancora vissute concretamente, piaccio-no», sottolinea Bruno Huggler di Valais/Wallis Promotion. Egli ricorda anche lascelta di molti turisti di camminare lungoi «Suonen». Questi antichi e stretti canalidi irrigazione, che da secoli forniscono diacqua proveniente dai ruscelli dei ghiac-ciai i prati del Vallese povero di piogge

«non sono solamente usanze –afferma Huggler – perché an-cora oggi hanno una loro fun-zione specifica».

Tradizioni più giovaniTramandare vecchi usi e costuminella vita quotidiana non è, però,solo legato a un evento con tanti spet-tatori. Durante le vacanze in montagnanelle regioni cattoliche, all’imbrunire suun alpeggio solitario i turisti possonoascoltare gli alpigiani che cantano la loro«formula magica» per tenere lontani glispiriti cattivi. Nei paesaggi alpini gliescursionisti possono vivere un’altratradizione, quando incontrano icontadini che falciano il fieno suripidi pendii.

Gli usi e i costumi viventi nondevono nemmeno essere seco-lari, per essere considerati tali.L’Ufficio federale della culturaha elaborato un interessanteinventario comprendente ��� di queste tradizioni viventi. Adesempio, il raduno dei motociclistidi Hauenstein («Töfftreff Hauen-stein») a Trimbach presso Olten. Al risto-rante «Isebähnli», nel periodo da marzosino a ottobre, ogni giovedì pomeriggio sidanno appuntamento centinaia di moto-ciclisti provenienti dalla Svizzera e daiPaesi confinanti. Il celebre raduno esiste«solo» dal ����. In Romandia, invece,esiste la tradizione chiamata «Lepromozioni», che segna regolar-mente la fine dell’anno scolasti-co e il passaggio degli allievi dauna classe all’altra e che vienefesteggiata a Ginevra dal lonta-no ����. Più tardi questa tradi-zione ha conquistato anche icantoni di Friburgo, Neuchâtel eVaud. Il modo di festeggiare è, pe-rò, diverso da un cantone all’altro.A Ginevra, per esempio, gli allievi sfilano in costume attraverso la città.

Christian Bützberger

Info Touringwww.myswitzerland.com/tradizioni,www.vallese.ch e www.tradizioniviventi.ch

Usi e costumi | Oltre a cioccolata e orologi, l’immaginedella Svizzera include i combattimenti tra mucche, lo jodel e altre tradizioni come la «festa delle pecore».

Lotta svizzera ecorni delle Alpi

«Tschäggättä» è il nome delle spaventosemaschere di carnevale

nella Lötschental.

Da gioco dei pastori asport di moda: la lotta

svizzera è popolare e fa tendenza.

«Schafscheid»: ossia il ritorno a valle dellegreggi dopo l’estate

sui pascoli alpini.

L’arte di emettere suoni da un corno delle Alpi va studiata ed esercitata.

In tante regioni della Svizzera la transumanza attiramoltissimi spettatori.

Da 45 anni centinaia di motociclisti si dannoappuntamento ognigiovedì a Trimbach.

Page 28: Touring 13 / 2013 italiano

29viaggi e tempo libero | touringn.13 | 2 agosto 2013

AccoglienzaOasi di benessere sul Lago di Hallwil

Una delle 30 lussuose junior suite nel nuovo «Cocon». I prezzi delle camere nel «Seerose» a Meisterschwanden partono da 124 fr., tel. 056 676 68 68, www.seerose.ch.

Nel 1975 Walter Suhner comprò del terreno direttamente sulle spondedel Lago di Hallwil (Canton Argovia) e due anni più tardi inaugurò il«Seerose», un ristorante divenuto ben presto una meta ambita dagliescursionisti. Il figlio Felix nel 1994 prese la gestione della struttura conl’idea di ampliarlo. Ha cominciato costruendo «Elements», una casa con42 camere e sale conferenze, ed ha concluso di recente il suo progettocon il «Cocon», 30 junior suite e due Spa suite così come sale conferen-ze. Gli ospiti potranno anche rilassarsi nella nuova Thai Spa di oltre 1000 m2. Assieme al ristorante «Samui-Thai» Felix Suhner offre nel suoResort & Spa trattamenti tailandesi di altissimo livello. Il tutto incorniciatoda un magnifico parco confinante con una riserva naturale, inclusa lapalafitta Seerose-Erlenhölzli, patrimonio culturale dell’Unesco. Il 96% del territorio attorno al Lago di Hallwil è dichiarato zona a protezionespeciale, dunque non edificabile, e si può passeggiare perlopiù diretta-mente sulle sponde del lago. Bü

Gli alberghi di lusso svizzeri sono perleambite nel portafoglio dei miliardaristranieri. Stavros Niarchos, il leggenda-rio armatore greco nel ���� comprò l’Hotel Kulm di St. Moritz. I suoi figli rad-doppiarono nel ���� con il Grand HotelKronenhof a Pontresina. Il miliardario tedesco Karl-Heinz Kipp nel suo HotelTschuggen ad Arosa ha fatto installareuna Spa da sogno ideata dall’architettoticinese Mario Botta. L’investitore egi-ziano Hamed El Chiaty nel ���� compròil Gruppo Steigenberger, con l’ammira-glia Grandhotel Belvédère a Davos. E la lista è ancora molto lunga.

I ricchi stranieri non s’interessano aglihotel di lusso svizzeri per ricavarci unguadagno. Da questo punto di vista, daun albergo a cinque stelle si può ottenerepoco più di un bilancio in pari. Ma il valo-re degli immobili in Svizzera, collegato a possibili ammortamenti, è verosimil-mente un motivo sufficiente per posse-dere un albergo di lusso nel nostro Paese.

Un piede nel mercato elveticoHorst Rahe, proprietario di una compa-gnia marittima a Rostock (D) e proprieta-rio anche del gruppo tedesco di alberghia cinque stelle A-Rosa con resort a BadSaarow, Travemünde, Kitzbühel e sul-l’Isola di Sylt, così come l’Hotel Paradiesa Ftan, indica un motivo ulteriore:«L’Hotel Paradies a Ftan è importanteper il mio gruppo alberghiero in Germa-nia, per essere rappresentati sul mercatosvizzero, che per noi costituisce un mer-cato strategico. Nel settore alberghierocalcoliamo il risultato totale di tutte lestrutture, non solo delle singole», spiega

Ricche mani sugli hotel svizzeri Vacanze familiari sulmare della Toscana

La Reka offre ai soci del TCS un’of-ferta speciale nel Villaggio di vacan-za Golfo del Sole in Toscana. Per unsoggiorno di almeno una settimananel periodo dal � agosto al �� ottobreottenete uno sconto del ��� sull’affitto di un appartamento o diun bungalow (i bungalow sono di-sponibili solo in numero limitato). Il Villaggio di vacanza Reka di Follo-nica si trova nel bel mezzo di unapineta di ��� ettari posta diretta-mente sul mare. Nell’infrastrutturasono comprese tra l’altro una piscinariscaldabile, una piscina per bambi-ni, campi da gioco, un minigolf, deitavoli da ping-pong e ristoranti.Informazioni e prenotazioni sul sitoInternet: www.tcs-viaggi.ch/reka. tg

Una gita lungo Danubioe Dordogna

Tra le offerte di gite individuali proposte da Eurotrek si trovano dueprogrammi di otto giorni, che conducono lungo il Danubio e laDordogna. L’itinerario va da Sarlat a St. Léon-sur-Vézère, passando dacastelli e villaggi medievali, e termi-na con la visita della ricostruzionedelle note grotte di Lascaux. AncheWachau ha il suo charme: una regione della Bassa Austria tra Melke Krems. Con lo splendido paesaggiofluviale fatto di rocce ripide e collinemorbide, si presta alla perfezioneper una gita a piedi. Programma,prezzi e prenotazione: www.tcs-viaggi.ch/vacanze-attive. tg

Con le sue creazioni lo chef Martin Pöschelregala esperienzeculinarie indimenticabiliagli ospiti del«Paradies» a Ftan.

Horst Rahe. Nell’Hotel Paradies, con ��tra suite e camere, la padrona di casa Mei-ke Bambach offre ai suoi ospiti un perfet-to luogo di ritiro con tutte le comodità.Con oltre ��� dipinti e opere grafiche diartisti grigionesi, il Paradies (www.para-dieshotel.ch) è anche un punto d’incon-tro e di scambio culturale nella Bassa Engadina. E con la Chasa da Fö lo chefMartin Pöschel gestisce la scuola di cucinapiù alta di tutta Europa.

Christian Bützberger

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Page 29: Touring 13 / 2013 italiano

29viaggi e tempo libero | touringn.13 | 2 agosto 2013

AccoglienzaOasi di benessere sul Lago di Hallwil

Una delle 30 lussuose junior suite nel nuovo «Cocon». I prezzi delle camere nel «Seerose» a Meisterschwanden partono da 124 fr., tel. 056 676 68 68, www.seerose.ch.

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Horst Rahe. Nell’Hotel Paradies, con ��tra suite e camere, la padrona di casa Mei-ke Bambach offre ai suoi ospiti un perfet-to luogo di ritiro con tutte le comodità.Con oltre ��� dipinti e opere grafiche diartisti grigionesi, il Paradies (www.para-dieshotel.ch) è anche un punto d’incon-tro e di scambio culturale nella Bassa Engadina. E con la Chasa da Fö lo chefMartin Pöschel gestisce la scuola di cucinapiù alta di tutta Europa.

Christian Bützberger

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Page 30: Touring 13 / 2013 italiano

31club e soci | touringn.13 | 2 agosto 2013

Degli attuali �� campeggi del TCS,lui è a capo del più grande con��� posti da ormai �� anni: Beat

Eschler, direttore del camping «Fanel» aGampelen, nel Canton Berna. Cosa haspinto questo pasticciere di formazione adiventare il «custode del campo»? La ri-sposta di Eschler: «Il motivo allora eranosoprattutto le prospettive finanziarienon rosee della mia professione. Ho lavo-rato per alcuni anni all’estero e nei finesettimana ho fatto il taxista, fino a chenel ���� ho cominciato a lavorare, più o meno per caso, nel campeggio TCS di Gwatt, presso Thun». Il suo lavoro losvolgeva talmente bene che il TCS si è accorto del giovane e gli ha offerto la di-rezione del «Fanel» a Gampelen, una fun-zione che esercita tuttora con grande impegno e successo.

Un vero tuttofareSono l’autonomia quasi sconfinata e lemolteplici sfaccettature del lavoro ad af-fascinare ancora oggi Beat Eschler. «Chiin estate dà molta importanza al tempolibero, non è la persona adatta per fare ildirettore di un campeggio», dice smitiz-zando l’immagine spensierata di questaprofessione. In realtà in alta stagione sirichiede la presenza praticamente �� oresu �� del direttore del campeggio e dellamoglie Madlen. Per questa coppia unagiornata di lavoro inizia alle � e terminaspesso alle ��.

Quando si chiede a Beat Eschler di de-scrivere una sua giornata di lavoro tipicain alta stagione, lui ride: «Nei mesi di lu-glio e agosto non è possibile programma-re una giornata». Ma circa l’��� del tempolo trascorre in ufficio, in particolare allaricezione, dove può accogliere personal-mente gli ospiti e mostrar loro il posto as-segnato. «In alta stagione vado il mattinopresto in ufficio per sbrigare i lavori siaamministrativi che manuali: arrivi e partenze, fatture, pulizie, riparazioni, ta-gliare l’erba, e altre incombenze che nonrichiedono l’intervento di uno speciali-sta». Ciò che non può fare lui lo lascia adaltri. Il tiro con l’arco durante le anima-zioni, però lo fa lui personalmente, per-

TCS-Por-trät

Patrick Strössler

Leiter E-Bu-siness

«Sempre a disposizione»

Beat Eschler | Il luogo di residenza e di lavoro di Beat Eschler, 61enne direttore del campeggio del TCS «Fanel» a Gampelen (BE), non potrebbe essere più bello: all’interno di una riserva naturale direttamente sul Lago di Neuchâtel.

Beat Eschler è un direttore dicampeggio perpassione. In alta stagione ha diecicollaboratori atempo parziale.

BOTTA E RISPOSTA

Lei lavora sempre per gente chesta vivendo un periodo di vacanza.Come trascorre il tempo libero?Nel mio tempo libero durante lasettimana cerco la tranquillità, lapossibilità di isolarmi nella natura facendo jogging o andando in bici.

Se potesse andare indietro neltempo, cosa farebbe di diverso?Sceglierei ancora di fare il direttoredi campeggio. Sono felice di averdeciso presto di farlo.

Come sarà il campeggio di Gampelen fra 30 anni?Non cambierà la sua forma di base.Dato che il camping è circondatodalla riserva naturale e dall’area pro-tetta per uccelli «Fanel» è sottopo-sto a severe norme ambientali.

«Per il mio lavoro è un vantaggio

disporre di qualcheabilità manuale…»

Info Touring Dettagli sul campeggio TCS «Fanel» di Gampelen: www.campingtcs.ch

RitrattiTCS

Beat Eschler

Direttore CampeggioTCS «Fanel»,Gampelen

BOTTA E RISPOSTAché ci deve anche essere spazio per unpo’ di divertimento…

Qualche chiacchiera con tuttiIn estate non sono molte le occasioni perintrattenersi con gli ospiti, «ma cercosempre di scambiare quattro chiacchierecon la gente», spiega il direttore del cam-peggio. La sera alle �� Eschler compiel’ultimo giro di controllo e quando moltigiovani si intrattengono fuori e rischia didiventare una situazione troppo rumoro-sa, il direttore assiste il guardiano di not-te sino a ben oltre la mezzanotte.

I coniugi Eschler abitano in un pittore-sco chalet sull’area del campeggio. Inquesto modo può capitare che alle �,��di notte qualcuno suoni il campanelloperché un ospite ha bisogno urgente-mente di un medico. «Per i casi di emer-genza ci devo essere, non importa a cheora», afferma l’appassionato «custodedel campo». Peter Widmer

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Page 31: Touring 13 / 2013 italiano

31club e soci | touringn.13 | 2 agosto 2013

Degli attuali �� campeggi del TCS,lui è a capo del più grande con��� posti da ormai �� anni: Beat

Eschler, direttore del camping «Fanel» aGampelen, nel Canton Berna. Cosa haspinto questo pasticciere di formazione adiventare il «custode del campo»? La ri-sposta di Eschler: «Il motivo allora eranosoprattutto le prospettive finanziarienon rosee della mia professione. Ho lavo-rato per alcuni anni all’estero e nei finesettimana ho fatto il taxista, fino a chenel ���� ho cominciato a lavorare, più o meno per caso, nel campeggio TCS di Gwatt, presso Thun». Il suo lavoro losvolgeva talmente bene che il TCS si è accorto del giovane e gli ha offerto la di-rezione del «Fanel» a Gampelen, una fun-zione che esercita tuttora con grande impegno e successo.

Un vero tuttofareSono l’autonomia quasi sconfinata e lemolteplici sfaccettature del lavoro ad af-fascinare ancora oggi Beat Eschler. «Chiin estate dà molta importanza al tempolibero, non è la persona adatta per fare ildirettore di un campeggio», dice smitiz-zando l’immagine spensierata di questaprofessione. In realtà in alta stagione sirichiede la presenza praticamente �� oresu �� del direttore del campeggio e dellamoglie Madlen. Per questa coppia unagiornata di lavoro inizia alle � e terminaspesso alle ��.

Quando si chiede a Beat Eschler di de-scrivere una sua giornata di lavoro tipicain alta stagione, lui ride: «Nei mesi di lu-glio e agosto non è possibile programma-re una giornata». Ma circa l’��� del tempolo trascorre in ufficio, in particolare allaricezione, dove può accogliere personal-mente gli ospiti e mostrar loro il posto as-segnato. «In alta stagione vado il mattinopresto in ufficio per sbrigare i lavori siaamministrativi che manuali: arrivi e partenze, fatture, pulizie, riparazioni, ta-gliare l’erba, e altre incombenze che nonrichiedono l’intervento di uno speciali-sta». Ciò che non può fare lui lo lascia adaltri. Il tiro con l’arco durante le anima-zioni, però lo fa lui personalmente, per-

TCS-Por-trät

Patrick Strössler

Leiter E-Bu-siness

«Sempre a disposizione»

Beat Eschler | Il luogo di residenza e di lavoro di Beat Eschler, 61enne direttore del campeggio del TCS «Fanel» a Gampelen (BE), non potrebbe essere più bello: all’interno di una riserva naturale direttamente sul Lago di Neuchâtel.

Beat Eschler è un direttore dicampeggio perpassione. In alta stagione ha diecicollaboratori atempo parziale.

BOTTA E RISPOSTA

Lei lavora sempre per gente chesta vivendo un periodo di vacanza.Come trascorre il tempo libero?Nel mio tempo libero durante lasettimana cerco la tranquillità, lapossibilità di isolarmi nella natura facendo jogging o andando in bici.

Se potesse andare indietro neltempo, cosa farebbe di diverso?Sceglierei ancora di fare il direttoredi campeggio. Sono felice di averdeciso presto di farlo.

Come sarà il campeggio di Gampelen fra 30 anni?Non cambierà la sua forma di base.Dato che il camping è circondatodalla riserva naturale e dall’area pro-tetta per uccelli «Fanel» è sottopo-sto a severe norme ambientali.

«Per il mio lavoro è un vantaggio

disporre di qualcheabilità manuale…»

Info Touring Dettagli sul campeggio TCS «Fanel» di Gampelen: www.campingtcs.ch

RitrattiTCS

Beat Eschler

Direttore CampeggioTCS «Fanel»,Gampelen

BOTTA E RISPOSTAché ci deve anche essere spazio per unpo’ di divertimento…

Qualche chiacchiera con tuttiIn estate non sono molte le occasioni perintrattenersi con gli ospiti, «ma cercosempre di scambiare quattro chiacchierecon la gente», spiega il direttore del cam-peggio. La sera alle �� Eschler compiel’ultimo giro di controllo e quando moltigiovani si intrattengono fuori e rischia didiventare una situazione troppo rumoro-sa, il direttore assiste il guardiano di not-te sino a ben oltre la mezzanotte.

I coniugi Eschler abitano in un pittore-sco chalet sull’area del campeggio. Inquesto modo può capitare che alle �,��di notte qualcuno suoni il campanelloperché un ospite ha bisogno urgente-mente di un medico. «Per i casi di emer-genza ci devo essere, non importa a cheora», afferma l’appassionato «custodedel campo». Peter Widmer

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metterlo a suo agio prima del decollo. MaPhilippe Ménétrey si rivela un pazientenon problematico e coraggioso. Pur sottol’influsso del mistral, il decollo è statomorbido e altrettanto il volo nonostantele turbolenze previste dai meteorologi.Per riguardo del ferito, l’aeroambulanzavola più bassa del solito.

Verso l’aeroporto di BelpA questo punto è quasi fatta: Ménétreyrespira a fondo ed è finalmente felice delsicuro rientro a casa. E non smette di lo-dare il TCS e il suo servizio. Non ha persoil buonumore nonostante l’evento dram-matico, che ora sta superando lentamen-

te: «Così come mio padre, anch’io sonosocio del TCS da sempre; ma sinora ave-vo solo pagato senza mai godere del ser-vizio». Un’ora più tardi l’aereo atterra aBerna-Belp. Qui è già in attesa un’ambu-lanza targata Canton Friburgo: la patriadi Philippe Ménétrey non è più così lon-tana. Tre quarti d’ora dopo l’autolettigaraggiunge l’ospedale cantonale fribur-

Dov’è il passaporto?

Non è stata un’operazione scontataquella che la squadra di AAA/TCSha messo in atto per recuperare ilpassaporto di Philippe Ménétrey,dato che i sanitari francesi avevanogià rinviato i documenti in Svizzera.Il TCS ha fatto sì che il passaporto,in possesso della famiglia, venissetrasferito da Friburgo a Zurigo, inmodo da essere portato a Mont-pellier a bordo del jet. I soci delTCS in difficoltà non dovrebbero inalcun caso consegnare i propri documenti e dovrebbero registrarlianche digitalmente su Internet.

Gerhard Scheibe e Grégoire Morelsono motivati al massimo. A Montpellier arrival’ambulanza locale.

Nel corridoiodella clinicauniversitaria.Sull’intelaiaturadella porta c’èlo schizzo conle informazionisulle ferite delpaziente.

«Così come mio padre,anch’io sono socio delTCS da sempre»

L’ambulanza aspettadirettamente sullapista davanti all’aeromobile e trasporta PhilippeMénétrey immedia-tamente a Friburgo.

Durante il volo, glispecialisti di AAA eTCS assistono il tito-lare del Libretto ETI.Un’ora più tardi il jet atterra a Berna e il paziente viene trasbordato.

ghese. Dopo una breve procedura di con-segna, il socio del TCS è già accomodatonel letto di ospedale. Mentre il medicodel TCS rientra nella Svizzera romanda, ilsoccorritore specialista Gerhard Scheibeassieme all’autolettiga torna a Berna-Belp. Poco tempo dopo, il jet decolla perrientrare alla sua base di Zurigo. Per laprossima missione non deve attenderemolto: si torna al Sud, per l’esattezza inSicilia. �

Il paziente viene preparato per la trasferta e poi a bordo dell’ambulanza con i lampeggiantiblu è trasportato all’aeroporto.

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Negli occhi del paziente si puòintravvedere una luce nuova.«Che bello, il TCS mi riporta acasa», afferma il ��enne Phi-

lippe Ménétrey con un sorriso di sollievo.Da quasi un mese giace in una buia stanzadel reparto di cure intensive della clinicauniversitaria di Montpellier, nel sud del-la Francia. In un incidente avvenuto durante un’attività del tempo libero si èprocurato alcune ferite gravi, che lo han-no costretto in coma artificiale per diver-se settimane.

Il suo rimpatrio ha incontrato talmentetanti ostacoli che la famiglia dell’assi -curato ETI, ormai sull’orlo di una crisi dinervi, si è rivolta al TCS. Senza perdertempo con la burocrazia, il club ha decisoche l’indebolito socio non poteva essere

francesi, tutto è filato via liscio: l’ambu-lanza locale con sirena e luce blu attra-versa Montpellier sino all’aeroporto. Quisi deve passare anche un controllo di si-curezza, per cui c’è bisogno di un passa-porto o una carta d’identità (v. box).

L’equipaggio del Cessna Citation HB-VMX, soprattutto l’esperto comandantePatrick Martin (�� anni), dà una mano percollocare in cabina la lettiga con il pazien-te. Non appena è a bordo in modo como-do e sicuro, il soccorritore specialistaScheibe si occupa del suo ospite: prima ditutto controllando gli apparecchi di mo-nitoraggio e la flebo al braccio, che hamesso nuova all’ospedale. Allo stessomodo anche il medico Morel sorvegliache tutto sia a posto e scambia quattroparole con il romando ferito allo scopo di

Preparazione del volo a Montpellier: ilcomandante PatrickMartin (a destra) e lospecialista paramedi-co Gerhard Scheibe.

riportato a casa con un’ambulanza bensìcon un jet di TCS Ambulance. Ora i sani-tari di Alpine Air Ambulance (AAA) e delTCS sono accanto al letto del friburghese:il soccorritore AAA Gerhard Scheibe (��anni) specializzato in medicina intensivae Grégoire Morel (��), medico dell’equi-pe ETI Med nella sede TCS a Ginevra, sioccupano del paziente e lo preparano peraffrontare il viaggio di ritorno.

Dall’ospedale all’aereoQuesta grande attenzione lo fa sentire giàmolto meglio: «Sono proprio grato di po-ter tornare a casa», sospira Philippe Mé-nétrey. Assieme al personale dell’ambu-lanza avviene il passaggio dal letto diospedale alla lettiga del jet sanitario. Do-po uno scambio di diagnosi con i colleghi

«Sono tanto grato al TCS di poter tornare a casa»

Rimpatrio sanitario | Un socio feritosi gravemente in vacanza è stato trasportato con un jet di TCS Ambulance da Montpellier in Francia aBerna e poi trasferito in ambulanza a Friburgo. Reportage: Heinz W.Müller

Grazie al TCS e alla sua squadra di professionisti, il paziente è giunto senza stress all’ospedale canto -nale di Friburgo. Il saluto di un locale operatore sanitario.

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metterlo a suo agio prima del decollo. MaPhilippe Ménétrey si rivela un pazientenon problematico e coraggioso. Pur sottol’influsso del mistral, il decollo è statomorbido e altrettanto il volo nonostantele turbolenze previste dai meteorologi.Per riguardo del ferito, l’aeroambulanzavola più bassa del solito.

Verso l’aeroporto di BelpA questo punto è quasi fatta: Ménétreyrespira a fondo ed è finalmente felice delsicuro rientro a casa. E non smette di lo-dare il TCS e il suo servizio. Non ha persoil buonumore nonostante l’evento dram-matico, che ora sta superando lentamen-

te: «Così come mio padre, anch’io sonosocio del TCS da sempre; ma sinora ave-vo solo pagato senza mai godere del ser-vizio». Un’ora più tardi l’aereo atterra aBerna-Belp. Qui è già in attesa un’ambu-lanza targata Canton Friburgo: la patriadi Philippe Ménétrey non è più così lon-tana. Tre quarti d’ora dopo l’autolettigaraggiunge l’ospedale cantonale fribur-

Dov’è il passaporto?

Non è stata un’operazione scontataquella che la squadra di AAA/TCSha messo in atto per recuperare ilpassaporto di Philippe Ménétrey,dato che i sanitari francesi avevanogià rinviato i documenti in Svizzera.Il TCS ha fatto sì che il passaporto,in possesso della famiglia, venissetrasferito da Friburgo a Zurigo, inmodo da essere portato a Mont-pellier a bordo del jet. I soci delTCS in difficoltà non dovrebbero inalcun caso consegnare i propri documenti e dovrebbero registrarlianche digitalmente su Internet.

Gerhard Scheibe e Grégoire Morelsono motivati al massimo. A Montpellier arrival’ambulanza locale.

Nel corridoiodella clinicauniversitaria.Sull’intelaiaturadella porta c’èlo schizzo conle informazionisulle ferite delpaziente.

«Così come mio padre,anch’io sono socio delTCS da sempre»

L’ambulanza aspettadirettamente sullapista davanti all’aeromobile e trasporta PhilippeMénétrey immedia-tamente a Friburgo.

Durante il volo, glispecialisti di AAA eTCS assistono il tito-lare del Libretto ETI.Un’ora più tardi il jet atterra a Berna e il paziente viene trasbordato.

ghese. Dopo una breve procedura di con-segna, il socio del TCS è già accomodatonel letto di ospedale. Mentre il medicodel TCS rientra nella Svizzera romanda, ilsoccorritore specialista Gerhard Scheibeassieme all’autolettiga torna a Berna-Belp. Poco tempo dopo, il jet decolla perrientrare alla sua base di Zurigo. Per laprossima missione non deve attenderemolto: si torna al Sud, per l’esattezza inSicilia. �

Il paziente viene preparato per la trasferta e poi a bordo dell’ambulanza con i lampeggiantiblu è trasportato all’aeroporto.

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La Patrouille TCSsoccorre anche la super tecnologica TeslaEnnesimo riconoscimento per laPatrouille TCS. Di recente Tesla, lamarca californiana di potenti autoelettriche (www.teslamotors.com),ha stipulato un contratto per riceverel’assistenza stradale del TCS per lesue vetture che rimangono in pannein Svizzera e Liechtenstein. Si trattadi un vero e proprio tributo alla pro-fessionalità dei pattugliatori del clubanche per quanto riguarda questotipo di veicoli, dato che Tesla produ-ce macchine elettriche lussuose,come il modello «S» (da ����� fr.)che esige un’elevatissima competen-za tecnica. Il TCS, con i suoi partnerdi ARC Europe, ha ottenuto il manda-to imponendosi sulla concorrenzanel quadro di un concorso pubblico.L’assistenza stradale copre la serie dimodelli Tesla Roadster fino a � anni o����� km e del modello S fino a �anni o ����� km. tg

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Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rataTCS Tessera partner/giovani Fr. ��.–Non motorizzati Fr. ��.–Cooldown Club membercard Fr. ��.–Ciclisti (con TCS Velo Assistance Casco 2000) Fr. ��.–Juniores (con TCS Velo Assistance Casco 2000) a seconda della SezioneQuota per socio campeggiatore TCS (solo se giàsocio motorizzato o non motorizzato) Fr. ��.–(camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)

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TCS MasterCard Gold Fr. ���.–*TCS MasterCard Fr. ��.–*TCS MasterCard Load&Go Fr. ��.–*TCS MasterCard COOLDOWN CLUB Fr. �.–*Nessuna commissione annuale per il 1° anno

Infotech www.infotechtcs.ch

Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci informa zioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale.

TCS Training&Events www.training-events.ch

Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento diguida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental, Derendingen ed Emmen.

Formazione in due fasi www.2fasi.tcs.ch

Corsi obbligatori per la licenza di condurre.

Viaggi e tempo libero

TCS Viaggi www.viaggi-tcs.chTCS Camping www.campingtcs.ch 058 827 25 20TCS HotelsSchloss Ragaz, Bad Ragazwww.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77Bellavista, Vira Gambarognowww.hotelbellavista.ch 091 795 11 15Ciclo e svago tcs www.bici.tcs.ch

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Prezzi e prestazioni TCStelefono 0844888111 o www.tcs.ch

Dopo le grandi vacanze estive delle famiglie, molti stannopreparando un viaggio verso mete più esotiche, magari negliangoli più sperduti della Terra alla ricerca di qualche oasi pocobattuta dal turismo di massa. Ma chi saprebbe chiedere inlingua hindi la strada per la farmacia più vicina oppure spiega-re a un tassista di una remota provincia cinese che si vuoleandare alla stazione del treno? Per trarvi d’impaccio da situa-zioni del genere, il Touring Club Svizzero ha appena pubbli-cato «La guida linguistica illustrata», ossia come farsi capire in tutto il mondo grazie a semplici immagini di oggetti d’usocomune, cibi e situazioni. Il volumetto tascabile contieneinfatti ���� simboli universali, che vi consentiranno di comu-nicare ovunque senza ricorrere alle parole.

Si può ordinare gratuitamente la guida al sito www.eti.tcs.ch(rubrica: Compagno di viaggio). Vi si può richiedere anche la«Guida di viaggio TCS», un valido aiuto sia nelle situazionid’emergenza sia durante la preparazione del viaggio. ac

Farsi capire in tutto il mondoper mezzo di segni e disegni

Esempi delle illustrazioni contenutenella nuova guida tascabile del TCS.Grazie a 2000 tra simboli, disegni efoto riguardanti ogni aspetto dellavita quotidiana, ci si potrà far capirein ogni angolo del pianeta.

foto

ICO

ON

, TC

S, a

ld

Per riparare le vetture Tesla c’è biso-gno di grande competenza tecnica.

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Sasc

ha

Lau

e

Il Canton Argovia ha confermato l’inserimento del TCS e della sua partecipata Alpine Air Ambulance(AAA) nel dispositivo di soccorso cantonale. Cosa ci dice in merito?Peter Goetschi: La strategia del TouringClub Svizzero resta orientata ai trasportisecondari, ciò vuol dire sui rimpatri e itrasferimenti in ospedale dei titolari delLibretto ETI. Da questa primavera l’eli-cottero stazionato a Birrfeld è disponibile anche per missioni di salvataggio, datoche è stato inserito nei servizi di soccorsodel Canton Argovia. La decisione delCantone non significa nient’altro chequesto elicottero può continuare a venireimpiegato dalla centrale d’intervento delnumero telefonico ��� di Argovia, quan-do si tratta di salvare delle vite.

Il TCS vuole dunque puntare priorita-riamente sulle attività di salvataggio?No. Ci concentriamo chiaramente comefinora sul settore secondario. In tal sensol’elicottero a Birrfeld ha il preciso compi-to di procedere ai trasporti secondari, in particolare ai rimpatri dall’estero. Magrazie al suo equipaggiamento può esse-re impiegato anche dalla centrale d’inter-vento argoviese del ���, quando il veli-volo è disponibile e vicino alla persona dasoccorrere. Vedo questa possibilità piut-

«Noi puntiamo sulla qualità»

Con la Alpine Air Ambulance (AAA) il TCS procede ai rimpatri dei titolari del Libretto ETI. E nel Canton Argovia ora vengono effettuati anche voli di pronto soccorso. Il club può contare su standard di massima qualità.

tosto come un completamento dei mezzidi salvataggio argoviesi e in alcun modocome una concorrenza alla Guardia aereasvizzera di soccorso (Rega). Nel CantonArgovia non ci sono, infatti, altre basi dielicotteri di salvataggio.

Quali sono gli obiettivi del TCS attraverso la società Alpine Air Ambulance?Da �� anni, tramite il Libretto ETI, il Tou-ring Club Svizzero presta aiuto ai suoi so-ci che si trovano in difficoltà, che si am-malano oppure che si infortunano. Ognianno rimpatriamo in Svizzera dall’esterocirca ��� titolari ETI. Dopo che in passa-to abbiamo svolto questa prestazionecon differenti partner, ci siamo decisi adeffettuarla in proprio tramite la compa-gnia di aerosoccorso Alpine Air Ambu-lance (AAA), fondata assieme al gruppoLions Air. In tal modo possiamo, secondola disponibilità, proporre tali prestazionicon unico interlocutore, grazie al jet-am-bulanza e all’elicottero del TCS oppurealle autoambulanze del club. Così possia-mo agire con efficienza ed essere più vi-cini ai titolari del Libretto ETI.

AAA soddisfa tutti gli standard?Sì, sulla qualità non facciamo concessio-ni. AAA dispone delle competenze e delle

autorizzazioni necessarie. L’elicottero delTCS soddisfa tutti gli standard cantonali,nazionali e internazionali.

E per quanto riguarda la qualità dei rimpatri sanitari e dei voli di salvataggio?Il Touring Club Svizzero dispone sia alsuo interno che all’esterno, tramite AAA,di tutte le competenze indispensabili percompiere rimpatri per motivi medici co-me pure missioni primarie su mandatodella centrale d’intervento argoviese del���. Grazie alla cooperazione con la Cli-nica Hirslanden di Zurigo, specializzatain medicina d’urgenza, viene garantita laqualità delle prestazioni mediche. Così,durante le operazioni di soccorso sull’eli-cottero volano medici specialisti e prima-ri, poiché noi assegniamo grandissimaimportanza alla qualità delle cure.

Molti, tuttavia, non sono sicuri su chipaga i costi di salvataggio?I costi degli interventi di salvataggio inSvizzera sono da sempre presi a caricodalle assicurazioni malattia o infortuni.Se eccezionalmente un caso non fossecoperto, AAA si assume i costi. Non pian-tiamo in asso nessuna persona da soccor-rere né la sua cerchia familiare.

Intervista: fm

«Il TCSsoddisfatutti glistandarde puntaalla massimaqualità»

Anche in futuroAAA potrà svolgere voli disalvataggio nelCanton Argoviacon l’elicotterodel TCS.

Peter Goetschi, presidente centrale del Touring ClubSvizzero

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35club e soci | touringn.13 | 2 agosto 2013

La Patrouille TCSsoccorre anche la super tecnologica TeslaEnnesimo riconoscimento per laPatrouille TCS. Di recente Tesla, lamarca californiana di potenti autoelettriche (www.teslamotors.com),ha stipulato un contratto per riceverel’assistenza stradale del TCS per lesue vetture che rimangono in pannein Svizzera e Liechtenstein. Si trattadi un vero e proprio tributo alla pro-fessionalità dei pattugliatori del clubanche per quanto riguarda questotipo di veicoli, dato che Tesla produ-ce macchine elettriche lussuose,come il modello «S» (da ����� fr.)che esige un’elevatissima competen-za tecnica. Il TCS, con i suoi partnerdi ARC Europe, ha ottenuto il manda-to imponendosi sulla concorrenzanel quadro di un concorso pubblico.L’assistenza stradale copre la serie dimodelli Tesla Roadster fino a � anni o����� km e del modello S fino a �anni o ����� km. tg

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TCS Viaggi www.viaggi-tcs.chTCS Camping www.campingtcs.ch 058 827 25 20TCS HotelsSchloss Ragaz, Bad Ragazwww.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77Bellavista, Vira Gambarognowww.hotelbellavista.ch 091 795 11 15Ciclo e svago tcs www.bici.tcs.ch

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Farsi capire in tutto il mondoper mezzo di segni e disegni

Esempi delle illustrazioni contenutenella nuova guida tascabile del TCS.Grazie a 2000 tra simboli, disegni efoto riguardanti ogni aspetto dellavita quotidiana, ci si potrà far capirein ogni angolo del pianeta.

foto

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37la pagina dei lettori | touringn.13 | 2 agosto 2013

Molti costruttori affermano chelo sviluppo e la produzione di un motore diesel è più

complesso e dunque più costoso di unoa benzina. Infatti, sui moderni dieselvengono, tra l’altro, utilizzate pompedell’iniezione ed iniettori tecnicamentemolto complessi, come pure sistemi ditrattamento dei gas di scarico particolar-mente complicati. D’altra parte, le diffe-renze di prezzo tra un modello a dieseled uno a benzina sono talmente vistoseche questo non si spiega soltanto con la complessità tecnologica. Per quantoriguarda molti costruttori, anche levendite promozionali potrebbero recita-re un ruolo. Da un lato, con la strutturadei prezzi i produttori possono venireincontro alla mentalità dei clienti eposizionarsi rispetto alla concorrenza.Dall’altro, essi vogliono evitare che unaserie di modelli diventi meno cara,

nonostante questo sia oggi possibilegrazie alla diminuzione dei costi diproduzione. Ciò, infatti, farebbe scende-re il valore anche dei veicoli già in pos-sesso dei clienti. Si suggerisce, allora,che un diesel conviene quasi sempre.Un altro buon argomento di vendita è il minor consumo. Ma sotto l’aspettopuramente economico, molti automobi-listi comprano un veicolo diesel nono-stante che il sovraprezzo non potrà maiessere ammortizzato. A questo si aggiunge il fatto che l’immagine diun’auto con motore diesel è cambiata:prima era considerata un’«anatra zop-pa», benché durasse a lungo, ma nelfrattempo sono arrivate serie di modelliche sono state celebrate per i loro pro-pulsori diesel particolarmente potenti. Echiunque abbia familiarità con le carat-teristiche del diesel non vorrà più rinun-ciare alla sua tipica muscolosa coppia.

«Di solito un’autocon motore dieselcosta più di una abenzina. Un tempociò si giustificavacon la ristretta produzione, ma perché ancora oggiè più cara?»F. B. di U.

l’espertoTCS

BernhardSchwab

Consulenzamobilità

Avete una domanda per un esperto del TCS? Inviatela per posta a: TCS, Redazione «Touring», Maulbeerstrasse 10,3001 Berna o per e-mail a [email protected].

Errata corrige«Touring» 12/2013, pagina 4

Nell’articolo «Supermercati per automo-bilisti» vi è un errore: il nuovo super-mercato Drive di Allaman appartiene aCoop, non a LeShop. La Redazione

Meglio scattare foto«Touring» 11/2013

Per stabilire chi, come, dove ed even-tualmente a che velocità si circolava almomento dell’incidente, dovrebberovenire fotografati tutti i dettagli sulluogo del sinistro, quali segni di frenatadei pneumatici, pezzi di carrozzeria edanni sulla carreggiata. Con le fotoca-mere odierne è un gioco da ragazzi e si giustifica anche in presenza di un rapporto di polizia. Da questo materialefotografico, in caso di dubbio un espertopuò ricavare dettagli importanti.

Max Lindenmann (@)

Il servizio è compreso «Touring» 11/2013

Mi sono arrabbiata per l’articolo «Pru-denza col pieno di diesel». Mio maritogestisce una stazione di benzina indi-pendente, con servizio compreso,un’offerta ormai sempre meno diffusa. I conducenti che hanno problemi acamminare o si trovano addirittura suuna sedia a rotelle lo apprezzano inmodo particolare. Mio marito si riforni-sce di diesel e benzina da fornitori chehanno tra i clienti anche distributori dimarca. I gestori indipendenti con servi-zio compreso non possono competere

sui prezzi con i distributori delle grandimarche fornite di negozio, dato chedevono pagare anche uno stipendioall’addetto alla pompa e non possonocomprare il carburante in grandi quanti-tà come i concorrenti. Renate André (@)

Colpa delle «lumache»?«Touring» 12/2013, il consulente

Trova conferma la regola secondo cui«davanti a ogni pirata della strada circo-la una lumaca». Nell’articolo viene addi-rittura indicata la velocità mantenutadalla conducente che precedeva il vei-

colo (��–�� km/h). Su questo tratto – ilmio percorso casa-lavoro – è permessocircolare a �� km/h. Come mai non homai letto di una «lumaca» che è statamultata perché ha imposto il suo stile diguida agli altri? Chris Kohlbrenner (@)

Un grande grazie al TCSDesidero ringraziare il TCS per il grandeaiuto che mi ha concesso. Mia moglie ed io ci siamo infortunati gravemente aTenerife. Il rientro in Svizzera l’ho do-vuto compiere su una sedia a rotelle. Inseguito sono rimasto diverse settimanein cura all’Ospedale Bethesda di Basilea.Due difficili operazioni mi hanno tenutoinchiodato al letto. A metà giugno hotelefonato al TCS con la preghiera ditrasferirmi in Vallese, dove vivo. «Veniamo a prenderla e la riportiamo a casa», è stata la risposta. Promessa mantenuta. Per questo adesso ringrazioil club. Werner Weidmann, Ernen

touring impressumGiornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W.Müller (hwm);vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), Jacques- Olivier Pidoux (jop),Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Oliver Marti (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 0588273500, fax 0588275025. E-mail: [email protected]. Editore: TouringClub Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83141, totale: 1325035. Editoria/marketing: Reto Kammermann(responsabile), Nadia Arboit. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 0313872116, fax 0313872100. Pro-duzione: St.Gal ler Tag blatt AG, CIL Cen tre d’im pres si on Laus an ne SA. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844888111; e-mail: [email protected]. Abbonamento: compreso nella quota socialeannua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Una lettrice sottolinea il servizio fornito da alcuni distributoriindipendenti, benché più cari delle grandi marche.

Per questa rubrica valgono alcune regole: piùbreve è la lettera, maggiore è la probabilitàche venga pubblicata; la redazione si riservadi apportare eventuali tagli e non tiene corri-spondenza. È possibile inviare le lettere pere-mail: [email protected]. Le lettere dei lettorivengono pubblicate anche nell’edizione onli-ne di «Touring» (www.touring.ch).

touring

Scriveteci!

LA DOMANDA

TC

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Page 37: Touring 13 / 2013 italiano

37la pagina dei lettori | touringn.13 | 2 agosto 2013

Molti costruttori affermano chelo sviluppo e la produzione di un motore diesel è più

complesso e dunque più costoso di unoa benzina. Infatti, sui moderni dieselvengono, tra l’altro, utilizzate pompedell’iniezione ed iniettori tecnicamentemolto complessi, come pure sistemi ditrattamento dei gas di scarico particolar-mente complicati. D’altra parte, le diffe-renze di prezzo tra un modello a dieseled uno a benzina sono talmente vistoseche questo non si spiega soltanto con la complessità tecnologica. Per quantoriguarda molti costruttori, anche levendite promozionali potrebbero recita-re un ruolo. Da un lato, con la strutturadei prezzi i produttori possono venireincontro alla mentalità dei clienti eposizionarsi rispetto alla concorrenza.Dall’altro, essi vogliono evitare che unaserie di modelli diventi meno cara,

nonostante questo sia oggi possibilegrazie alla diminuzione dei costi diproduzione. Ciò, infatti, farebbe scende-re il valore anche dei veicoli già in pos-sesso dei clienti. Si suggerisce, allora,che un diesel conviene quasi sempre.Un altro buon argomento di vendita è il minor consumo. Ma sotto l’aspettopuramente economico, molti automobi-listi comprano un veicolo diesel nono-stante che il sovraprezzo non potrà maiessere ammortizzato. A questo si aggiunge il fatto che l’immagine diun’auto con motore diesel è cambiata:prima era considerata un’«anatra zop-pa», benché durasse a lungo, ma nelfrattempo sono arrivate serie di modelliche sono state celebrate per i loro pro-pulsori diesel particolarmente potenti. Echiunque abbia familiarità con le carat-teristiche del diesel non vorrà più rinun-ciare alla sua tipica muscolosa coppia.

«Di solito un’autocon motore dieselcosta più di una abenzina. Un tempociò si giustificavacon la ristretta produzione, ma perché ancora oggiè più cara?»F. B. di U.

l’espertoTCS

BernhardSchwab

Consulenzamobilità

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Max Lindenmann (@)

Il servizio è compreso «Touring» 11/2013

Mi sono arrabbiata per l’articolo «Pru-denza col pieno di diesel». Mio maritogestisce una stazione di benzina indi-pendente, con servizio compreso,un’offerta ormai sempre meno diffusa. I conducenti che hanno problemi acamminare o si trovano addirittura suuna sedia a rotelle lo apprezzano inmodo particolare. Mio marito si riforni-sce di diesel e benzina da fornitori chehanno tra i clienti anche distributori dimarca. I gestori indipendenti con servi-zio compreso non possono competere

sui prezzi con i distributori delle grandimarche fornite di negozio, dato chedevono pagare anche uno stipendioall’addetto alla pompa e non possonocomprare il carburante in grandi quanti-tà come i concorrenti. Renate André (@)

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colo (��–�� km/h). Su questo tratto – ilmio percorso casa-lavoro – è permessocircolare a �� km/h. Come mai non homai letto di una «lumaca» che è statamultata perché ha imposto il suo stile diguida agli altri? Chris Kohlbrenner (@)

Un grande grazie al TCSDesidero ringraziare il TCS per il grandeaiuto che mi ha concesso. Mia moglie ed io ci siamo infortunati gravemente aTenerife. Il rientro in Svizzera l’ho do-vuto compiere su una sedia a rotelle. Inseguito sono rimasto diverse settimanein cura all’Ospedale Bethesda di Basilea.Due difficili operazioni mi hanno tenutoinchiodato al letto. A metà giugno hotelefonato al TCS con la preghiera ditrasferirmi in Vallese, dove vivo. «Veniamo a prenderla e la riportiamo a casa», è stata la risposta. Promessa mantenuta. Per questo adesso ringrazioil club. Werner Weidmann, Ernen

touring impressumGiornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W.Müller (hwm);vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), Jacques- Olivier Pidoux (jop),Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Oliver Marti (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 0588273500, fax 0588275025. E-mail: [email protected]. Editore: TouringClub Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83141, totale: 1325035. Editoria/marketing: Reto Kammermann(responsabile), Nadia Arboit. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 0313872116, fax 0313872100. Pro-duzione: St.Gal ler Tag blatt AG, CIL Cen tre d’im pres si on Laus an ne SA. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844888111; e-mail: [email protected]. Abbonamento: compreso nella quota socialeannua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

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touring

Scriveteci!

LA DOMANDA

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Page 38: Touring 13 / 2013 italiano

touring | l’incontron.13 | 2 agosto 2013

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Simon Billeter è il nuovo leader della Patrouille Suisse. Come vi è arrivato e come si sente quando in cielo guida i suoi colleghi di acrobazie.

Come si diventa membro della prestigiosa Patrouille Suisse?Simon Billeter: Sono un pilota militare professionista e volo con gli aerei da caccia F/A-�� nell’��a squadriglia dell’aviazionesvizzera. Quando i piloti della pattuglia acrobatica cercano unnuovo membro, si rivolgono ad un pilota che ha già una certaesperienza con gli F/A-��. Non ci si può autocandidare a far par-te della Patrouille Suisse, anche i capi non hanno alcun influsso,ma si viene contattati dalla squadriglia esistente. È andata cosìanche per me.

Il giovane direttore di un’«orchestra dell’aria»

E adesso è il pilota leader. Quali sono i suoi compiti?Io volo davanti, in un certo senso sono il direttore e faccio inmodo che il programma aereo si svolga proprio direttamentedavanti al pubblico. Do anche i comandi per i cambi di figure,dico quando la scia di fumo va inserita o disinserita, in definiti-va sono responsabile a terra e in cielo per l’intero volo.

Quali sono le sfide specifiche?Dobbiamo fornire in un tempo determinato in un luogo deter-minato una rappresentazione estremamente precisa. È come ateatro, quando il sipario si alza non si può più tornare indietro.

Con quale frequenza si esercita la pattuglia aerea svizzera?In primavera a Emmen si tiene un corso d’allenamento di duesettimane, poi ci esercitiamo ogni lunedì durante otto settima-ne, finché non esordiamo al primo show aereo. Complessiva-mente, dunque, prima dei nostri spettacoli ci esercitiamo tra le�� e le �� volte.

La paura vola con voi?No, sarebbe al posto sbagliato. Ci vuole sicuramente un certo ri-spetto. Dapprima dobbiamo poterci fidare completamente unodell’altro. Specie coloro che volano dietro di me non hanno as-solutamente il tempo di guardare fuori dalla cabina di pilotag-gio per verificare l’altitudine e la velocità. Possono concentrarsicompletamente su di me e farmi fiducia. In questo contesto, lapaura sarebbe fuoriluogo.

Cosa succederà quando il Tiger che adesso vola con la Patrouille andrà in pensione?Questo lo dovranno decidere le autorità politiche assieme ai capi dell’esercito e dell’aviazione. In linea di principio, il pro-gramma può essere svolto anche con un altro jet, che sia un F/A-�� o uno dei Gripen di cui si discute attualmente. Noi stessisiamo curiosi di sapere finalmente con quale tipo di velivolotracceremo le nostre evoluzioni in cielo.

Come trova l’equilibrio per questo lavoro stressante?Ognuno deve fare attenzione ai tempi di recupero e di compen-sazione, per riuscire ad avere sufficienti pause e giorni liberi odi ferie; infatti siamo spesso in servizio durante i finesettimana.Lo sport, stare con i familiari, incontrare amici e viaggiare sonodelle buone occasioni di recupero.

Intervista: Heinz W. Müller

Il capitano SimonBilleter («Billy»),37 anni, è pilota professionista di F/A-18 dell’aviazione militare e abitacon la famiglia aKnonau (ZH).

«Paura no, ma un certo rispetto ci vuole sicuramente»

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Page 39: Touring 13 / 2013 italiano

Aiuti anche gli altri ad avanzare. Consigli il TCS alla Sua famiglia, ai Suoi amici e conoscenti. Per ogni iscrizione, Lei e il nuovo socio riceverete una carta regalo Migrol del valore di CHF 30.–

La mia raccomandazione per un nuovo socio: I miei dati per la mia carta regalo:

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Oppure per email con i dati richiesti:[email protected]

* Sotto i 25 anni? Ulteriori informazioni su www.cooldownclub.chC

AM

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Page 40: Touring 13 / 2013 italiano

DANCE FOR FREEDOMSATURDAY_10.08.2013_13.00H_ZURICHANDREA OlIvA _ DANNY AvIlA _ DENIZ KOYU _ FEDDE lE GRAND

KlANGKARUSSEll _ lUCIANO _ MIRKO lOKO _ NERvO _ NICKY ROMEROROUND TAblE KNIGHTS & ANIMAl TRAINER _ SICK INDIvIDUAlS

SIDNEY SAMSON _ WESTbAM _ 10 YEARS CADENZA OpENING bY: bOb SINClAR

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