Touring 10 / 2012 italiano

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Test della VW up! Una piccola che denota grandi doti di agilità 14 Martinica e Guadalupa Due oasi francesi lambite dal Mar dei Caraibi 22 Seggiolini per bambini Sempre migliori i prodotti sottoposti a test dal TCS 18 7 giugno 2012 touring 10 www.touring.ch GAA 1214 Vernier Il giornale della mobilità Il giro del mondo in 80 giorni Sulle rotte di Jules Verne 10 Convegno di esperti a Bienne Più mobilità per la terza età 12 Trasporti di merci ingombranti Un mestiere un po’ speciale 4 Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS 31

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Il giornale della mobilità, edizione del 7 giugno 2012

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Page 1: Touring 10 / 2012 italiano

Test della VW up!Una piccola che denotagrandi doti di agilità 14

Martinica e GuadalupaDue oasi francesi lambitedal Mar dei Caraibi 22

Seggiolini per bambiniSempre migliori i prodottisottoposti a test dal TCS 18

7 giugno 2012 touring 10www.touring.ch GAA 1214 Vernier

Il giornale della mobilità

Il giro del mondo in 80 giorni

Sulle rotte di Jules Verne 10

Convegno di esperti a Bienne

Più mobilità per la terza età 12

Trasporti di merci ingombranti

Un mestiere un po’speciale 4

Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS 31

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7 giugno 2012 | touring 10 | editoriale e sommario 3

Secondo un sondaggio effettuato sumandato di due uffici federali, gli sviz-zeri sono massicciamente contrari (v.pagina 9) all’introduzione di tasse perl’utilizzo delle strade per accedere aicentri città, come pure all’aumento del-le tasse di parcheggio. Ciò evita, forse,che esponenti della Città e del Cantonedi Berna reclamino un progetto pilotaper il cosiddetto «road pricing». Ma in-tanto il consiglio comunale della capita-le federale ha deciso che le tasse di par-cheggio saranno prelevate anche nei fi-nesettimana.

Il sistema della riscossione di pedaggistradali è forse adatto per risolvere pro-blemi di traffico cittadino a Londra eStoccolma; ma con il nostro ordine digrandezza non è necessario. Il Consigliofederale respinge sia la proposta deibernesi sia una relativa mozione. Ma nelquadro della tariffazione della mobilità,l’idea del road pricing resta ancorata inmolte menti. Il pericolo è tutt’altro chescongiurato.

Lo ribadiamo: gli automobilisti si ac-collano da tempo tutti i costi di costru-zione e gestione delle strade. E anche dipiù: quasi un miliardo di franchi di tuttigli introiti vengono trasferiti annual-mente dalla cassa stradale alla ferrovia.Inoltre è tuttora pendente una petizionepopolare per trasferire ancor più soldidalla strada ai binari. Gli automobilistinon devono lasciarsi sconfiggere. Madevono anche andare a votare, dato cheuna volta tanto si tratta di questioni sostanziali.

Heinz W.Müller, vice caporedattore

Attacco al borsellino degli automobilisti

Foto di copertinaAutore: Christian Bonzon

primo piano 4 Trasporti speciali su strada

Al seguito di un’azienda vodese mentretrasportava un tram ginevrino.

società e mobilità 9 Sondaggio sui pedaggi stradali

Gli svizzeri non amano il road pricing. 9 Il consulente

Come circolare sulla carreggiata centrale unica.

10 Il giro del mondo in aereo Scopo benefico per l’infanzia alla basedel progetto del pilota Carlo Schmid.

12 Seminario sulla terza età L’Accademia della mobilità riuniscea Bienne vari specialisti.

test e tecnica14 Test della VW up!

Agile city car dalle molte e pratichedotazioni innovative.

18 Seggiolini auto per bambini Bilancio globale positivo del nuovotest su 27 dispositivi di sicurezza.

19 Acquisto nuove autovetture In luglio entrerà in vigore la nuova legge sulla CO2.

Prove e novità 21 Citroën Aircross21 Mazda CX-5

La scelta dell’auto «presidenziale» di François Hollande è un dilemma corneliano. In casaRenault, la Vel Satis non è più prodotta, mentre la Latitude è costruita in Corea. L’offertanon è più ampia nel gruppo PSA. Il presidente francese sembra però essere stato conqui-stato dalla tecnologia ibrida della Citroën DS5 decapottabile, usata per la sua investitura.

imag

o

viaggi e tempo libero22 Martinica e Guadalupa

Le Antille con bandiera francese.25 Alla scoperta del Canton San Gallo

In un angolo della Svizzera ma con ricche prelibatezze.

26 Ragazzi in barca a vela Nell’arcipelago della Toscanaun corso di vela per la famiglia.

28 Hotel famigliare in Ticino Vacanze ideali per tutti.

sezione ticino31 Assemblea dei delegati

Soddisfazioni per un’annata d’oro.31 Campagna di sensibilizzazione

A Lugano le strisce comunicano.

club e soci32 Giornata di educazione stradale

Si è svolto quest’anno a Lenzburgil concorso tra i giovani scolari.

35 Alla vigilia dell’assemblea dei delegati La parola al presidente centrale.

37 Festosa inaugurazione a DerendingenHa aperto le porte il 6° centro di guida.

42 l’incontro Jürg Fleischmann, pilota di elicotteri e capo di Alpine Air Ambulance.

37 prezzi e contatti TCS41 forum, il concorso, impressum

sommario

Presidente cerca auto di rappresentanza

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7 giugno 2012 | touring 10 | editoriale e sommario 3

Secondo un sondaggio effettuato sumandato di due uffici federali, gli sviz-zeri sono massicciamente contrari (v.pagina 9) all’introduzione di tasse perl’utilizzo delle strade per accedere aicentri città, come pure all’aumento del-le tasse di parcheggio. Ciò evita, forse,che esponenti della Città e del Cantonedi Berna reclamino un progetto pilotaper il cosiddetto «road pricing». Ma in-tanto il consiglio comunale della capita-le federale ha deciso che le tasse di par-cheggio saranno prelevate anche nei fi-nesettimana.

Il sistema della riscossione di pedaggistradali è forse adatto per risolvere pro-blemi di traffico cittadino a Londra eStoccolma; ma con il nostro ordine digrandezza non è necessario. Il Consigliofederale respinge sia la proposta deibernesi sia una relativa mozione. Ma nelquadro della tariffazione della mobilità,l’idea del road pricing resta ancorata inmolte menti. Il pericolo è tutt’altro chescongiurato.

Lo ribadiamo: gli automobilisti si ac-collano da tempo tutti i costi di costru-zione e gestione delle strade. E anche dipiù: quasi un miliardo di franchi di tuttigli introiti vengono trasferiti annual-mente dalla cassa stradale alla ferrovia.Inoltre è tuttora pendente una petizionepopolare per trasferire ancor più soldidalla strada ai binari. Gli automobilistinon devono lasciarsi sconfiggere. Madevono anche andare a votare, dato cheuna volta tanto si tratta di questioni sostanziali.

Heinz W.Müller, vice caporedattore

Attacco al borsellino degli automobilisti

Foto di copertinaAutore: Christian Bonzon

primo piano 4 Trasporti speciali su strada

Al seguito di un’azienda vodese mentretrasportava un tram ginevrino.

società e mobilità 9 Sondaggio sui pedaggi stradali

Gli svizzeri non amano il road pricing. 9 Il consulente

Come circolare sulla carreggiata centrale unica.

10 Il giro del mondo in aereo Scopo benefico per l’infanzia alla basedel progetto del pilota Carlo Schmid.

12 Seminario sulla terza età L’Accademia della mobilità riuniscea Bienne vari specialisti.

test e tecnica14 Test della VW up!

Agile city car dalle molte e pratichedotazioni innovative.

18 Seggiolini auto per bambini Bilancio globale positivo del nuovotest su 27 dispositivi di sicurezza.

19 Acquisto nuove autovetture In luglio entrerà in vigore la nuova legge sulla CO2.

Prove e novità 21 Citroën Aircross21 Mazda CX-5

La scelta dell’auto «presidenziale» di François Hollande è un dilemma corneliano. In casaRenault, la Vel Satis non è più prodotta, mentre la Latitude è costruita in Corea. L’offertanon è più ampia nel gruppo PSA. Il presidente francese sembra però essere stato conqui-stato dalla tecnologia ibrida della Citroën DS5 decapottabile, usata per la sua investitura.

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viaggi e tempo libero22 Martinica e Guadalupa

Le Antille con bandiera francese.25 Alla scoperta del Canton San Gallo

In un angolo della Svizzera ma con ricche prelibatezze.

26 Ragazzi in barca a vela Nell’arcipelago della Toscanaun corso di vela per la famiglia.

28 Hotel famigliare in Ticino Vacanze ideali per tutti.

sezione ticino31 Assemblea dei delegati

Soddisfazioni per un’annata d’oro.31 Campagna di sensibilizzazione

A Lugano le strisce comunicano.

club e soci32 Giornata di educazione stradale

Si è svolto quest’anno a Lenzburgil concorso tra i giovani scolari.

35 Alla vigilia dell’assemblea dei delegati La parola al presidente centrale.

37 Festosa inaugurazione a DerendingenHa aperto le porte il 6° centro di guida.

42 l’incontro Jürg Fleischmann, pilota di elicotteri e capo di Alpine Air Ambulance.

37 prezzi e contatti TCS41 forum, il concorso, impressum

sommario

Presidente cerca auto di rappresentanza

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7 giugno 2012 | touring 10 | primo piano 5

Aereo solare e tunnel di particelle

Oltre a carichi dal tonnellaggio impressionante, Friderici Specialtrasporta materiale high-tech che richiede una delicatezza da ora-fo. È stato il caso di Solar Impulse 2, l’aereo di Bertrand Piccard,trasportato da Dubendorf (ZH) all’aerodromo di Payerne (VD). Lasfida consisteva nel ridurre al minimo le vibrazioni della strada alfin di scongiurare qualsiasi deformazione. Anche le operazioni dimanipolazione hanno raggiunto un livello molto alto di complessi-tà, dato che si doveva evitare di toccare i pannelli solari.

Altro exploit realizzato dall’impresa vodese, la fornitura nel2004 al CERN di Ginevra, del famoso acceleratore di particelle de-stinato a decifrare i segreti della materia. Per riuscire a consegna-re questo prodigio tecnologico, il trasporto doveva evitare qualsia-si inclinazione e vibrazione indesiderata: «Questo lavoro ci ha ri-chiesto 7 anni di preparazione – spiega André Friderici –. È statoun lavoro di precisione orologiera con delle componenti di 300 ton-nellate». jop

Diversi moduli compongonoil rimorchio lungo 45 m (in alto). Non appena caricato, il tram viene fissato (in basso).

4 primo piano | touring 10 | 7 giugno 2012

Pale eoliche, rotori e turbine: l’impresa vodese Friderici Special trasporta su gomma carichi pesantisino a 400 tonnellate. Una missione che richiede nerviestremamente saldi ed una precisione millimetrica.

›Ginevra, lo scalo merci di La Praille, ore 7del mattino: uno strano veicolo dalle dimen-sioni elefantiache attira gli sguardi. È unavia di mezzo tra un dragster e un Tir, un ca-mion fuori misura, avendo una lunghezza di45 metri che riesce a trasportare sul suo ri-morchio un tram completo, dal peso di 100tonnellate.

La missione dell’impresa vodese FridericiSpecial: consegnare il mastodonte ai Tra-sporti pubblici ginevrini (TPG). Un compitoaffidato a cinque collaboratori che si sonoconsacrati all’arte dei trasporti speciali: «Èil terzo tram che forniamo ai TPG», sotto -linea Nicolas Pincemaille. «Sappiamo fare ilnostro mestiere, che non è mai di routine. È

sufficiente un allacciamento sbagliato perfar sì che una valvola idraulica salti, e chedi conseguenza non si possa più guidarecorrettamente il veicolo».

Continuando a lavorare, mentre parla ve-rifica che ogni tubo sia collegato alla valvo-la giusta. Poi, impugnando il suo metro, mi-sura l’altezza del rimorchio: «È regolabile da80 cm a 1,40 m. Quando si entrerà nel depo-sito dei TPG, si dovrà abbassarlo al massi-mo per non toccare il soffitto».

Sotto scorta di polizia | Dopo due ore diaccurata manipolazione, il tram è stato tra-sferito sul rimorchio e solidamente affran-cato con arnesi di sicurezza come cinghie efermagli. Nicolas Pincemaille salta alloranella cabina, accende il motore e inserisce laretromarcia. Alla velocità del passo, retro-cede sino al posto di stazionamento dove ilconvoglio trascorrerà la notte. L’indomaniall’alba comincerà il lavoro serio. Sottoscorta di polizia, il carico voluminoso tente-rà di aprirsi un varco tra i molteplici osta-

A destinazione con carichi colossali

Non è facile trasportare un tram intero sullestrade di Ginevra. Un lavoro di precisione riservato solo agli specialisti dei trasporti.

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7 giugno 2012 | touring 10 | primo piano 5

Aereo solare e tunnel di particelle

Oltre a carichi dal tonnellaggio impressionante, Friderici Specialtrasporta materiale high-tech che richiede una delicatezza da ora-fo. È stato il caso di Solar Impulse 2, l’aereo di Bertrand Piccard,trasportato da Dubendorf (ZH) all’aerodromo di Payerne (VD). Lasfida consisteva nel ridurre al minimo le vibrazioni della strada alfin di scongiurare qualsiasi deformazione. Anche le operazioni dimanipolazione hanno raggiunto un livello molto alto di complessi-tà, dato che si doveva evitare di toccare i pannelli solari.

Altro exploit realizzato dall’impresa vodese, la fornitura nel2004 al CERN di Ginevra, del famoso acceleratore di particelle de-stinato a decifrare i segreti della materia. Per riuscire a consegna-re questo prodigio tecnologico, il trasporto doveva evitare qualsia-si inclinazione e vibrazione indesiderata: «Questo lavoro ci ha ri-chiesto 7 anni di preparazione – spiega André Friderici –. È statoun lavoro di precisione orologiera con delle componenti di 300 ton-nellate». jop

Diversi moduli compongonoil rimorchio lungo 45 m (in alto). Non appena caricato, il tram viene fissato (in basso).

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Quando avete visto l’ultima volta il Cervino da vicino? Benvenuti a Zermatt, il paradiso degli sport estivi.

L’Alpenhof è un moderno albergo di alta qua-lità dagli ambienti rustico-eleganti, collocato inuna posizione soleggiata e tranquilla, di frontealla funivia Sunnegga/Rothorn e in prossimitàdella ferrovia del Gornergrat.

Le ampie ed eleganti camere doppie e le suitearredate con gusto, con una superficie fino a120 m2 in parte con bagno semiaperto, offro-no ogni comfort.

Lasciate vagare la mente nella nostra straordi-naria SPA Vanessa Mountain con piscina coper-ta, vasca idromassaggio esterna e sauna nella

Wellness all’ombra del Cervinocapanna di legno. Numerose vasche e zone re-lax vi invitano a un profondo rilassamento.

Se preferite, potete anche rivolgervi alla no-stra massaggiatrice o all’estetista e sceglieretra impacchi di fieno, impacchi Cleopatra o untrattamento cosmetico.

Gustate la cucina alpino-mediterranea insigni-ta di 15 punti GaultMillau.

Il nostro piano bar con camino aperto e la ZinoDavidoff Cigar Lounge vi attendono per tra-scorrere piacevoli momenti in compagnia.

Offerta speciale– 2 notti in camera doppia o singola, inclusa

la colazione con ricco buffet

– ogni giorno una cena di cinque portate, a scelta

– ingresso libero allo straordinario centro«SPA Vanessa Mountain », di oltre 1500 m2

Validità e prezziDal 15 giugno al 13 luglio 2012 e dal 16 agostoal 22 settembre 2012: 293 fr. a persona in camera doppia (invece di 368 fr.), 315 fr. in camera singola (invece di 394 fr.).Dal 13 luglio al 16 agosto 2012: 325 fr. a persona in camera doppia (invece di 408 fr.),343 fr. in camera singola (invece di 430 fr.).

Per informazioni e prenotazioni:Private Selection Hotels tel. 041 368 10 05e-mail: [email protected]

7 giugno 2012 | touring 10 | primo piano 7

coli che costeggiano le strade, cartelli segna-letici, isolotti, marciapiedi e altro ancora:«Spesso è una questione di pochi centimetri– spiega Nicolas Pincemaille –. Mi è successodi trasportare del materiale di 5,29 metri didiametro sotto ponti di 5,31 metri».

L’uomo adora le sfide. Il suo ricordo mi-gliore: trasportare un trasformatore di 64metri di lunghezza e 350 tonnellate di pesoda Basilea a Ginevra in quattro giorni: «Latraversata di Losanna di notte – afferma sor-ridendo – è stata memorabile».

Sapienti stratagemmi | Allo scoccare del-le 6 e 30, la polizia blocca il traffico di Gine-vra in provenienza dalla Route des Jeunes,innescando un concerto di claxon dei pendo-lari impazienti. In via precauzionale, NicolasPincemaille avvia la retromarcia al fine di allineare il veicolo lungo la stazione di ser -vizio. Non tocca il volante, si accontenta dipremere sull’acceleratore e sul pedale delfreno. Dall’esterno, la direzione è garantitadai suoi due colleghi per mezzo di un teleco-mando manuale.

Marie-Paule Monod pilota i sei assi ante-riori, Claude Dupuis i sei assi posteriori. Aogni ingiunzione del telecomando, verificanoche le ruote reagiscano correttamente. In effetti, è sempre possibile che una valvolaidraulica si rifiuti di aprirsi, falsando così la traiettoria. Tutto si svolge fortunatamentesenza conseguenze, sempre a pochi centime-tri dagli ostacoli urbani.

All’incrocio della strada di St.Julien, unaserie di isole sugli attraversamenti pedonalie di semafori complicano ulteriormente lacomplessa avanzata. Uniti via radio, i tre col-leghi si coordinano e decidono una strategia.Grazie a sapienti stratagemmi, riescono a li-berarsi dalla morsa dell’infrastruttura urba-na e a posizionarsi perfettamente in vistadell’ultimo rettilineo… ma è sempre unaquestione di centimetri.

I curiosi che assistono alla scena non cre-dono ai loro occhi: «Ooooh… avete visto? In-credibile!». E scattano addirittura fotografieper immortalare la scena, mentre un papàprende per mano il suo piccolo per portarloin direzione del deposito dei Trasporti pub-blici ginevrini dove fra un istante si terràl’epilogo dell’avventura.

Per quest’ultima fase, il rimorchio è ab-bassato al suo livello più basso, vale a direall’incirca a 80 cm dal suolo, al fine di nonurtare il soffitto del deposito. Ancora unavolta è una questione di pochi centimetri. Edecco infine il tram pronto a scendere dal ri-morchio e a prendere posto sui binari. I trecolleghi allora tolgono le cinghie di sicurez-za. Missione compiuta: il tram è stato conse-gnato senza danni.

Il sale del mestiere | Davanti a un caffè,gli attori di questa avventura chiacchieranoallegri e parlano dei prossimi compiti. Nico-las Pincemaille trasporterà un trasformatoreda Romont (FR) a Digione, in Francia. Uncompito che non lo spaventa affatto. Al con-trario, adora gironzolare all’estero: «È il saledi questo mestiere».

«Proprio così», sottolinea anche Marie-Paule Monod. La giovane apprendista di 20anni, che possiede una licenza di condurreveicoli pesanti, consegna già macchinari ecomponenti di gru al volante del suo semiri-morchio. Ma lei sogna i trasporti speciali:«Sono impaziente», conclude.‹

Jacques-Olivier Pidoux

Attiva sul piano internazionale, la ditta vodese Friderici Specialsolca le strade d’Europa e del Medio Oriente. Si reca anche negliangoli del mondo più impregnati dal profumo di esotismo e avven-tura – come Iraq, Iran, Arabia Saudita, Kazakistan, Russia e Ucrai-na – ma dalle usanze a volte inospitali: «Non appena si esce dal-l’Unione europea, si rischia di venire fermati dalla polizia con ilpretesto che le gomme sono lisce o manca una firma su un docu-mento. E per ottenerlo, naturalmente, bisogna… pagare», spiegaAndré Friderici. Come reagire? Prima di tutto non bisogna cederesubito ad ogni richiesta, ma si deve negoziare. I 100 euro chiesti

all’inizio scenderanno a 2 o 3 euro. Alla frontiera questo giochettopuò durare diverse ore, un’esperienza che mette decisamente allaprova i nervi dell’autista: «Alla periferia di Mosca ci hanno fermatidieci volte in un giorno! Non si riesce a sottrarsi alla pratica dellebustarelle», constata con filosofia André Friderici, che comunquenon risparmia i Paesi dell’Unione europea. «La burocrazia è sem-pre più invadente. La Francia e l’Italia ci mettono un sacco di tem-po per rilasciare le autorizzazioni. Per contro, i Paesi dell’Europadell’Est membri dell’Ue sono rapidi ed efficienti. Hanno veramen-te voglia di lavorare». jop

Le vicissitudini dei trasporti speciali all’estero

Il convoglio speciale si sposta sotto scorta di polizia (a sinistra) e si destreggia tra i molteplici ostacoli. È una questione di centimetri (a destra).

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7 giugno 2012 | touring 10 | primo piano 7

coli che costeggiano le strade, cartelli segna-letici, isolotti, marciapiedi e altro ancora:«Spesso è una questione di pochi centimetri– spiega Nicolas Pincemaille –. Mi è successodi trasportare del materiale di 5,29 metri didiametro sotto ponti di 5,31 metri».

L’uomo adora le sfide. Il suo ricordo mi-gliore: trasportare un trasformatore di 64metri di lunghezza e 350 tonnellate di pesoda Basilea a Ginevra in quattro giorni: «Latraversata di Losanna di notte – afferma sor-ridendo – è stata memorabile».

Sapienti stratagemmi | Allo scoccare del-le 6 e 30, la polizia blocca il traffico di Gine-vra in provenienza dalla Route des Jeunes,innescando un concerto di claxon dei pendo-lari impazienti. In via precauzionale, NicolasPincemaille avvia la retromarcia al fine di allineare il veicolo lungo la stazione di ser -vizio. Non tocca il volante, si accontenta dipremere sull’acceleratore e sul pedale delfreno. Dall’esterno, la direzione è garantitadai suoi due colleghi per mezzo di un teleco-mando manuale.

Marie-Paule Monod pilota i sei assi ante-riori, Claude Dupuis i sei assi posteriori. Aogni ingiunzione del telecomando, verificanoche le ruote reagiscano correttamente. In effetti, è sempre possibile che una valvolaidraulica si rifiuti di aprirsi, falsando così la traiettoria. Tutto si svolge fortunatamentesenza conseguenze, sempre a pochi centime-tri dagli ostacoli urbani.

All’incrocio della strada di St.Julien, unaserie di isole sugli attraversamenti pedonalie di semafori complicano ulteriormente lacomplessa avanzata. Uniti via radio, i tre col-leghi si coordinano e decidono una strategia.Grazie a sapienti stratagemmi, riescono a li-berarsi dalla morsa dell’infrastruttura urba-na e a posizionarsi perfettamente in vistadell’ultimo rettilineo… ma è sempre unaquestione di centimetri.

I curiosi che assistono alla scena non cre-dono ai loro occhi: «Ooooh… avete visto? In-credibile!». E scattano addirittura fotografieper immortalare la scena, mentre un papàprende per mano il suo piccolo per portarloin direzione del deposito dei Trasporti pub-blici ginevrini dove fra un istante si terràl’epilogo dell’avventura.

Per quest’ultima fase, il rimorchio è ab-bassato al suo livello più basso, vale a direall’incirca a 80 cm dal suolo, al fine di nonurtare il soffitto del deposito. Ancora unavolta è una questione di pochi centimetri. Edecco infine il tram pronto a scendere dal ri-morchio e a prendere posto sui binari. I trecolleghi allora tolgono le cinghie di sicurez-za. Missione compiuta: il tram è stato conse-gnato senza danni.

Il sale del mestiere | Davanti a un caffè,gli attori di questa avventura chiacchieranoallegri e parlano dei prossimi compiti. Nico-las Pincemaille trasporterà un trasformatoreda Romont (FR) a Digione, in Francia. Uncompito che non lo spaventa affatto. Al con-trario, adora gironzolare all’estero: «È il saledi questo mestiere».

«Proprio così», sottolinea anche Marie-Paule Monod. La giovane apprendista di 20anni, che possiede una licenza di condurreveicoli pesanti, consegna già macchinari ecomponenti di gru al volante del suo semiri-morchio. Ma lei sogna i trasporti speciali:«Sono impaziente», conclude.‹

Jacques-Olivier Pidoux

Attiva sul piano internazionale, la ditta vodese Friderici Specialsolca le strade d’Europa e del Medio Oriente. Si reca anche negliangoli del mondo più impregnati dal profumo di esotismo e avven-tura – come Iraq, Iran, Arabia Saudita, Kazakistan, Russia e Ucrai-na – ma dalle usanze a volte inospitali: «Non appena si esce dal-l’Unione europea, si rischia di venire fermati dalla polizia con ilpretesto che le gomme sono lisce o manca una firma su un docu-mento. E per ottenerlo, naturalmente, bisogna… pagare», spiegaAndré Friderici. Come reagire? Prima di tutto non bisogna cederesubito ad ogni richiesta, ma si deve negoziare. I 100 euro chiesti

all’inizio scenderanno a 2 o 3 euro. Alla frontiera questo giochettopuò durare diverse ore, un’esperienza che mette decisamente allaprova i nervi dell’autista: «Alla periferia di Mosca ci hanno fermatidieci volte in un giorno! Non si riesce a sottrarsi alla pratica dellebustarelle», constata con filosofia André Friderici, che comunquenon risparmia i Paesi dell’Unione europea. «La burocrazia è sem-pre più invadente. La Francia e l’Italia ci mettono un sacco di tem-po per rilasciare le autorizzazioni. Per contro, i Paesi dell’Europadell’Est membri dell’Ue sono rapidi ed efficienti. Hanno veramen-te voglia di lavorare». jop

Le vicissitudini dei trasporti speciali all’estero

Il convoglio speciale si sposta sotto scorta di polizia (a sinistra) e si destreggia tra i molteplici ostacoli. È una questione di centimetri (a destra).

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7 giugno 2012 | touring 10 | società e mobilità 9

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.

Da alcuni anni in Svizzera vengono de-marcate le cosiddette carreggiate cen-trali uniche: la linea di separazione trale corsie scompare e lateralmente sonodemarcate due piste ciclabili tramite linee gialle discontinue. Scopo di questesegnalazioni, tra l’altro, è il restringi-mento ottico della corsia di marcia edobbligare il traffico veicolare a viaggia-re a sinistra della striscia laterale, au-mentando così la distanza tra il trafficomotorizzato e quello lento. Ciò dovreb-be inoltre indurre un modo di viaggiarepiù lento e prudente. Su strade larghe,le carreggiate centrali uniche hanno unsenso e possono dare maggiore sicurez-za ai ciclisti. Fuori dalle località c’è tuttavia il rischio che la linea di demar-cazione della corsia ciclabile serva da linea guida per l’automobilista e chequesti al momento di sorpassare i cicli-sti compia una deviazione meno ampia.La situazione si complica quando similicarreggiate sono demarcate su stradesecondarie strette: infatti è possibileche i veicoli non riescano più ad incro-ciare senza invadere la pista ciclabile. In caso di forte traffico, sono quindi praticamente costretti a viaggiare co-stantemente sulla fascia riservata allebiciclette. Legalmente ciò è consentito,a condizione che non sia intralciato al-cun ciclista, ma non è nello spirito dellacorsia centrale unica.

Diventa poi estremamente pericolosoquando su una strada stretta, automo-bilisti inesperti sanno di poter invaderela pista ciclabile. In caso di scarsa visi-bilità o in curva, ciò può facilmente por-tare a situazioni molto rischiose. Gli au-

tomobilisti devono tenere conto del fattoche anche sulle corsie centrali unichevige l’obbligo di viaggiare a destra e chein caso di carreggiata stretta, è possi-bile invadere la fascia delimitata con la linea gialla. Qualora vi si trovasse un ciclista, bisogna accodarsi dietro la suabici e sorpassare solo quando lo spazioe la visibilità stradali lo consentono.

il consulenteUrs-Peter Inderbitzin

Se corsia centrale unica stretta: tenere la destra

›Nell’ambito di un sondaggio sul comporta-mento in materia di trasporti, condotto sumandato degli uffici federali di statistica edello sviluppo territoriale, sono state inter-pellate 63000 persone anche riguardo alletasse stradali. Il risultato è categorico (con-fronta i grafici): il 61% respinge le tasse negliorari di punta per l’accesso ai centri cittadini(road pricing). Solo il 22% è favorevole. Il 70%è anche contrario a un aumento del prezzoper i parcheggi, solo il 17% è favorevole. Piùequilibrate sono le risposte alla domanda sueventuali tasse per le gallerie – attualmentepossibili solo al Gran San Bernardo – ma cheentrano in gioco anche nella discussione sulsecondo tubo autostradale al San Gottardo:il 38% degli interpellati respinge le tasse perle gallerie, il 37% è favorevole, il 17% dice sì«solo a determinate condizioni».

Auto al primo posto | Lo studio «Micro-censimento mobilità e trasporti 2010» forni-sce informazioni dettagliate, che danno lachiave di lettura del comportamento dellapopolazione per quanto riguarda la mobilità.Così, statisticamente, in Svizzera ogni perso-na a partire dai sei anni percorre ogni giornoin media 36,7 km e per farlo impiega, tra tem-pi di cambio e attesa delle coincidenze, alme-no 92 minuti. Due terzi di tutte le distanzequotidiane, ossia 23,8 km, vengono effettua-

Il road pricing non convinceUn sondaggio di due uffici federali dimostra che il road pricing non ha alcuna chance tra la popolazione, come non ne ha un aumento del prezzo dei parcheggi.

te dalla popolazione in auto, mentre 8,6 kmsui trasporti pubblici. A piedi o in bici ven-gono percorsi giornalmente 2,8 km. Rispettoal 2005, si conferma la tendenza a copriresempre più lunghe distanze giornaliere conun aumento di 1,5 km, ossia +4,1%. Con 49,2km per persona, i giovani tra i 18 e i 24 annipercorrono la maggiore distanza giornaliera.Gli abitanti delle agglomerazioni urbane benservite dai mezzi di trasporto pubblici con31,9 km al giorno circolano meno e usano me-no l’auto rispetto alla popolazione in perife-ria che al giorno percorre 41,7 km.

Meno patenti | Nel 2010 in treno sono statipercorsi circa il 27% in più di chilometri ri-spetto a cinque anni prima. La distanza per-corsa in auto è rimasta invariata, ma a causadella crescita della popolazione, negli ultimicinque anni il traffico è aumentato del 5,5%.Il 40% circa delle distanze giornaliere fatte inSvizzera è da ricondurre alle attività del tem-po libero. Normalmente, nel traffico stradaledomina l’auto con una quota delle distanzeche varia dal 60 al 90%. Nel 2010 il 79% delleeconomie domestiche possedeva almeno unavettura. Se nel 1994 il 71% nella fascia di età18-24 anni possedeva una licenza di condur-re, nel 2010 era solo il 59%.‹ hwm

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7 giugno 2012 | touring 10 | società e mobilità 9

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.

Da alcuni anni in Svizzera vengono de-marcate le cosiddette carreggiate cen-trali uniche: la linea di separazione trale corsie scompare e lateralmente sonodemarcate due piste ciclabili tramite linee gialle discontinue. Scopo di questesegnalazioni, tra l’altro, è il restringi-mento ottico della corsia di marcia edobbligare il traffico veicolare a viaggia-re a sinistra della striscia laterale, au-mentando così la distanza tra il trafficomotorizzato e quello lento. Ciò dovreb-be inoltre indurre un modo di viaggiarepiù lento e prudente. Su strade larghe,le carreggiate centrali uniche hanno unsenso e possono dare maggiore sicurez-za ai ciclisti. Fuori dalle località c’è tuttavia il rischio che la linea di demar-cazione della corsia ciclabile serva da linea guida per l’automobilista e chequesti al momento di sorpassare i cicli-sti compia una deviazione meno ampia.La situazione si complica quando similicarreggiate sono demarcate su stradesecondarie strette: infatti è possibileche i veicoli non riescano più ad incro-ciare senza invadere la pista ciclabile. In caso di forte traffico, sono quindi praticamente costretti a viaggiare co-stantemente sulla fascia riservata allebiciclette. Legalmente ciò è consentito,a condizione che non sia intralciato al-cun ciclista, ma non è nello spirito dellacorsia centrale unica.

Diventa poi estremamente pericolosoquando su una strada stretta, automo-bilisti inesperti sanno di poter invaderela pista ciclabile. In caso di scarsa visi-bilità o in curva, ciò può facilmente por-tare a situazioni molto rischiose. Gli au-

tomobilisti devono tenere conto del fattoche anche sulle corsie centrali unichevige l’obbligo di viaggiare a destra e chein caso di carreggiata stretta, è possi-bile invadere la fascia delimitata con la linea gialla. Qualora vi si trovasse un ciclista, bisogna accodarsi dietro la suabici e sorpassare solo quando lo spazioe la visibilità stradali lo consentono.

il consulenteUrs-Peter Inderbitzin

Se corsia centrale unica stretta: tenere la destra

›Nell’ambito di un sondaggio sul comporta-mento in materia di trasporti, condotto sumandato degli uffici federali di statistica edello sviluppo territoriale, sono state inter-pellate 63000 persone anche riguardo alletasse stradali. Il risultato è categorico (con-fronta i grafici): il 61% respinge le tasse negliorari di punta per l’accesso ai centri cittadini(road pricing). Solo il 22% è favorevole. Il 70%è anche contrario a un aumento del prezzoper i parcheggi, solo il 17% è favorevole. Piùequilibrate sono le risposte alla domanda sueventuali tasse per le gallerie – attualmentepossibili solo al Gran San Bernardo – ma cheentrano in gioco anche nella discussione sulsecondo tubo autostradale al San Gottardo:il 38% degli interpellati respinge le tasse perle gallerie, il 37% è favorevole, il 17% dice sì«solo a determinate condizioni».

Auto al primo posto | Lo studio «Micro-censimento mobilità e trasporti 2010» forni-sce informazioni dettagliate, che danno lachiave di lettura del comportamento dellapopolazione per quanto riguarda la mobilità.Così, statisticamente, in Svizzera ogni perso-na a partire dai sei anni percorre ogni giornoin media 36,7 km e per farlo impiega, tra tem-pi di cambio e attesa delle coincidenze, alme-no 92 minuti. Due terzi di tutte le distanzequotidiane, ossia 23,8 km, vengono effettua-

Il road pricing non convinceUn sondaggio di due uffici federali dimostra che il road pricing non ha alcuna chance tra la popolazione, come non ne ha un aumento del prezzo dei parcheggi.

te dalla popolazione in auto, mentre 8,6 kmsui trasporti pubblici. A piedi o in bici ven-gono percorsi giornalmente 2,8 km. Rispettoal 2005, si conferma la tendenza a copriresempre più lunghe distanze giornaliere conun aumento di 1,5 km, ossia +4,1%. Con 49,2km per persona, i giovani tra i 18 e i 24 annipercorrono la maggiore distanza giornaliera.Gli abitanti delle agglomerazioni urbane benservite dai mezzi di trasporto pubblici con31,9 km al giorno circolano meno e usano me-no l’auto rispetto alla popolazione in perife-ria che al giorno percorre 41,7 km.

Meno patenti | Nel 2010 in treno sono statipercorsi circa il 27% in più di chilometri ri-spetto a cinque anni prima. La distanza per-corsa in auto è rimasta invariata, ma a causadella crescita della popolazione, negli ultimicinque anni il traffico è aumentato del 5,5%.Il 40% circa delle distanze giornaliere fatte inSvizzera è da ricondurre alle attività del tem-po libero. Normalmente, nel traffico stradaledomina l’auto con una quota delle distanzeche varia dal 60 al 90%. Nel 2010 il 79% delleeconomie domestiche possedeva almeno unavettura. Se nel 1994 il 71% nella fascia di età18-24 anni possedeva una licenza di condur-re, nel 2010 era solo il 59%.‹ hwm

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…negli orari di punta si introduca una tassa per

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te), a undici anni poté sedersi accanto al pa-dre su un aliante e fu contagiato dal virusdel volo. Appena 15enne cominciò la carrie-ra di pilota con il gruppo di volo in aliantedi Winterthur. Nell’ambito della prepara-zione di una rotta di volo il giovane curioso,che per molti anni aveva giocato anche nel-la squadra di disco sul ghiaccio dei Flyersdi Kloten, s’imbatté in una pagina internet(www.earthrounders.com) e si lasciò ispi-rare dalle storie sui voli attorno alla Terra.Suo padre le considerava fantasticheriegiovanili, ma il figlio Carlo non restò con lemani in mano e poco alla volta sviluppavaquesto progetto. A 17 anni ottenne il brevet-to di pilota privato e iniziò a lavorare senzatregua alla sua avventura aviatoria.

Onorare la mamma | Con altrettanta de-terminazione Carlo Schmid ha svolto la for-mazione come impiegato di banca (maturi-tà professionale) e ha investito ogni cente-simo nell’aviazione. Dal 2011 si è dedicatoa tempo pieno alla realizzazione del suo so-gno. «Forse fallisco, ma non mi arrenderòmai», risponde così alla domanda se riusci-rà ad ottenere il primato del mondo. Questavolontà è anche legata alla morte di sua ma-dre, che si è spenta a soli 45 anni nell’estate2010 in seguito al cancro. «Stava sempredalla mia parte e il suo spirito mi accom-pagnerà», dice Carlo. Per questo motivo suuna fiancata dell’aereo è stata apposta lascritta «Spirit of Carla Schmid». Quali sianole sue prospettive dopo l’eventuale riuscitadel giro del globo, Carlo Schmid non lo sa.«Non so ancora se vorrò diventare pilotaprofessionista», afferma un po’ a sorpresa.Vedremo.‹ Heinz W. Müller

Info TouringInformazioni (incluso rotta): www.rtw2012.com. Nel quadro dell’azione «100 Stutz um d’Welt» (100 fr. attorno al mondo), si può sostenere il progetto di Carlo Schmid (www.100stutz.ch). Lacanzone ufficiale del progetto («Zäme um d’Wält» di Fraui) si può comprare nei negozi specializzati.

lora prepararsi per le prossime tappe»,spiega Schmid. In alcuni scali, come a NewYork, il giovane pilota avrà degli incontripubblici e terrà dei discorsi affinché il suoprogetto RTW2012 resti sempre al centrodell’attenzione. Non essendo accompagna-to da un corteo di persone, i fondi raccoltisaranno devoluti completamente agli entiassistenziali. Ma potrà contare su un aiutocompleto dalla madrepatria: qui ci sono isuoi giovani colleghi volontari come lui,che rappresentano praticamente tutte leprofessioni collegate ad un progetto del genere (marketing, sponsor, segretariatoecc.). Per le questioni organizzative e avia-torie, Schmid può contare sul servizio diLions Air, il partner del TCS nell’ambitodell’Alpine Air Ambulance (AAA).

Come tutto iniziò | Ma come può succe-dere che ad un ragazzo di 22 anni venga inmente di volare attorno al mondo da solo?Facciamo un passo indietro: mentre CarloSchmid cresceva nel comune dell’aeroportodi Kloten (come poteva essere diversamen-

Il TCS in volo: Carlo Schmid davanti al Cessna, col quale

volerà attorno alla Terra.

Di buon umore e fortemente motivato Carlo Schmid si prepara alla partenza. Lavori manuali a conclusione di un volo di addestramento a Zurigo-Kloten.fo

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La motivazione del TCS

Il Touring Club Svizzero sostiene il teamdi Carlo Schmid per la realizzazione diquesto progetto e fornisce un preziosocontributo al successo del record delmondo. In pratica: il Libretto ETI delTCS con la sua rete globale è lo sponsordi questo ambizioso progetto. L’idea diinviare il denaro così raccolto ad un’or-ganizzazione non-profit rispecchia pie-namente i valori del TCS come organiz-zazione senza scopo di lucro. E il fattoche durante il suo viaggio il giovaneSchmid visiti molti Paesi che sono co-perti dal Libretto ETI ha anche un carat-tere simbolico. tg

10 società e mobilità | touring 10 | 7 giugno 2012

Tanti saluti a Jules VerneL’11 luglio Carlo Schmid (22 anni) parteper la sua avventura: il giovane pilotavuole volare attorno alla Terra in 80 giorni. Il TCS sostiene il progetto.

›«Round the world for children» è il mottodell’avventura di Carlo Schmid, l’impiegatodi banca molto sereno nonostante l’età: conil suo programmato volo attorno al globoterrestre non intende solamente entrare nellibro del Guinness dei primati come il piùgiovane pilota ad aver fatto il giro del mon-do in 80 giorni, ma vuole ancora di più:nell’ambito di «RTW2012» raccoglie soldiper il Fondo delle Nazioni Unite per l’infan-zia, Unicef Svizzera. I fondi finiranno inprogrammi di formazione in India (cfr. notaa piè di pagina).

L’avventura prenderà avvio l’11 lugliodall’aerodromo di Dübendorf a bordo di unCessna C 10T, prodotto nel 1981. Il velivoloè stato ammodernato e potenziato con unaturbina che gli consente di raggiungere una

velocità massima di 400 km/h. La cabinapressurizzata permette di volare ad unaquota fino a 7000 metri. Il turboelica «HB-RTW» può ospitare fino a sei passeggeri,ma Carlo Schmid vola da solo in modo daaumentare al massimo l’autonomia. Inol-tre, bisogna portare con sé alcuni impor-tanti utensili che sono indispensabili perun volo record del genere, tra i quali un canotto di salvataggio. Con i serbatoi sup-plementari può restare in volo fino ad unmassimo di cinque ore.

24 nazioni | La rotta passa attraverso 40 tappe in 24 Paesi. Si parte in direzionedell’Asia. Il ritorno è previsto per il 29 set-tembre, naturalmente nel quadro di unagrande festa. «All’inizio voglio volare ogni

giorno, nella prospettiva di aver abbastan-za tempo di riserva per stabilire il recorddel mondo», dice Carlo Schmid, che con ol-tre 400 ore di volo è tutt’altro che un prin-cipiante. Si è anche preparato in Africa invista di condizioni meteorologiche difficili.Ma deve comunque fare i conti sul fatto checompirà un’orbita attorno alla Terra. Oltrealla buona forma fisica, deve anche posse-dere l’esercizio mentale per padroneggiarele situazioni di crisi.

Di regola si atterra in aeroporti di mediagrandezza. Qui ogni volta Carlo Schmid dovrà preoccuparsi di far timbrare l’impor-tante formulario indispensabile per entra-re nel libro del Guinness con il suo recorddel mondo. La notte la trascorrerà possibil-mente negli hotel locali. «È importante al-

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te), a undici anni poté sedersi accanto al pa-dre su un aliante e fu contagiato dal virusdel volo. Appena 15enne cominciò la carrie-ra di pilota con il gruppo di volo in aliantedi Winterthur. Nell’ambito della prepara-zione di una rotta di volo il giovane curioso,che per molti anni aveva giocato anche nel-la squadra di disco sul ghiaccio dei Flyersdi Kloten, s’imbatté in una pagina internet(www.earthrounders.com) e si lasciò ispi-rare dalle storie sui voli attorno alla Terra.Suo padre le considerava fantasticheriegiovanili, ma il figlio Carlo non restò con lemani in mano e poco alla volta sviluppavaquesto progetto. A 17 anni ottenne il brevet-to di pilota privato e iniziò a lavorare senzatregua alla sua avventura aviatoria.

Onorare la mamma | Con altrettanta de-terminazione Carlo Schmid ha svolto la for-mazione come impiegato di banca (maturi-tà professionale) e ha investito ogni cente-simo nell’aviazione. Dal 2011 si è dedicatoa tempo pieno alla realizzazione del suo so-gno. «Forse fallisco, ma non mi arrenderòmai», risponde così alla domanda se riusci-rà ad ottenere il primato del mondo. Questavolontà è anche legata alla morte di sua ma-dre, che si è spenta a soli 45 anni nell’estate2010 in seguito al cancro. «Stava sempredalla mia parte e il suo spirito mi accom-pagnerà», dice Carlo. Per questo motivo suuna fiancata dell’aereo è stata apposta lascritta «Spirit of Carla Schmid». Quali sianole sue prospettive dopo l’eventuale riuscitadel giro del globo, Carlo Schmid non lo sa.«Non so ancora se vorrò diventare pilotaprofessionista», afferma un po’ a sorpresa.Vedremo.‹ Heinz W. Müller

Info TouringInformazioni (incluso rotta): www.rtw2012.com. Nel quadro dell’azione «100 Stutz um d’Welt» (100 fr. attorno al mondo), si può sostenere il progetto di Carlo Schmid (www.100stutz.ch). Lacanzone ufficiale del progetto («Zäme um d’Wält» di Fraui) si può comprare nei negozi specializzati.

lora prepararsi per le prossime tappe»,spiega Schmid. In alcuni scali, come a NewYork, il giovane pilota avrà degli incontripubblici e terrà dei discorsi affinché il suoprogetto RTW2012 resti sempre al centrodell’attenzione. Non essendo accompagna-to da un corteo di persone, i fondi raccoltisaranno devoluti completamente agli entiassistenziali. Ma potrà contare su un aiutocompleto dalla madrepatria: qui ci sono isuoi giovani colleghi volontari come lui,che rappresentano praticamente tutte leprofessioni collegate ad un progetto del genere (marketing, sponsor, segretariatoecc.). Per le questioni organizzative e avia-torie, Schmid può contare sul servizio diLions Air, il partner del TCS nell’ambitodell’Alpine Air Ambulance (AAA).

Come tutto iniziò | Ma come può succe-dere che ad un ragazzo di 22 anni venga inmente di volare attorno al mondo da solo?Facciamo un passo indietro: mentre CarloSchmid cresceva nel comune dell’aeroportodi Kloten (come poteva essere diversamen-

Il TCS in volo: Carlo Schmid davanti al Cessna, col quale

volerà attorno alla Terra.

Di buon umore e fortemente motivato Carlo Schmid si prepara alla partenza. Lavori manuali a conclusione di un volo di addestramento a Zurigo-Kloten.

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La motivazione del TCS

Il Touring Club Svizzero sostiene il teamdi Carlo Schmid per la realizzazione diquesto progetto e fornisce un preziosocontributo al successo del record delmondo. In pratica: il Libretto ETI delTCS con la sua rete globale è lo sponsordi questo ambizioso progetto. L’idea diinviare il denaro così raccolto ad un’or-ganizzazione non-profit rispecchia pie-namente i valori del TCS come organiz-zazione senza scopo di lucro. E il fattoche durante il suo viaggio il giovaneSchmid visiti molti Paesi che sono co-perti dal Libretto ETI ha anche un carat-tere simbolico. tg

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7 giugno 2012 | touring 10 | società e mobilità 13

derazione vuole assumersi la responsabilità.I medici che devono confermare l’idoneità alla guida, di fronte a casi incerti potrannochiedere la consulenza di uno specialista. Jeger ha ricordato che esiste la possibilità diconcedere autorizzazioni alla guida circo-scritte nello spazio, in modo da non limitaredel tutto la mobilità dei conducenti anziani.

Avere riguardo | «La mobilità degli anzianinon ha una lobby», constata il consigliere na-zionale PS Jean-François Steiert, presidentedi Pro Velo Svizzera. Nonostante ciò, si famolto per permettere agli anziani di rimane-re mobili nel limite del possibile o perlomenodi facilitarli nell’esserlo. Per Maria Lezzi, dauna parte si deve promuovere «una strutturaabitativa che riduca la circolazione». Poi almomento della pianificazione del sistema dicircolazione, si deve cercare di integrare almeglio la terza generazione nei mezzi di tra-sporto pubblici. Ad esempio, allungando iltempo a disposizione per il cambio del mezzodi trasporto. Inoltre, circa 7500 volontari delservizio di trasporto passeggeri della CroceRossa percorrono ogni anno oltre 13 milionidi chilometri per mantenere mobili personeche hanno difficoltà motorie.

A proposito di mobilità: come indicato al-l’inizio, molti anziani sono ancora mobili an-che per quanto riguarda i viaggi. Qui sor-prende un’osservazione di Pascal Wieser,CEO del gruppo viaggi Twerenbold: «Oltre il40% dei clienti ultra sessantacinquenni pre-notano oggi via Internet». È un’ulteriore di-mostrazione che gli anziani vogliono stare alpasso coi tempi non solo per quanto riguardala mobilità.‹ hwm

Info TouringRelazioni e informazioni sul primo Salone svizzerodella mobilità per anziani: www.mobilityacademy.ch

Sempre più vasta la scelta di modelli di veicoliche allungano il periodo di mobilità agli anziani.

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«Un sistema della circolazione rispettoso degli anziani offre ai suoi utenti un maggiore grado di libertà nell’esercizio della loro mobilità, sia riguar-do alla scelta della destinazione sia del mezzo ditrasporto, nonché della pianificazione del tempo e del tragitto. Una dipendenza rispetto ad un uni-co mezzo di trasporto non va incontro ai bisognidelle persone anziane e limita la mobilità indivi-duale in modo sproporzionato».

Autonomia inveced’indipendenzaJörg Beckmann, direttore Accademia della mobilità

«L’esigenza di essere mobili sino ad un’età avan-zata sarà ancora più sentita nelle future genera-zioni della terza età. La nuova generazione di anziani, i figli del baby boom, sarà in genere piùistruita, più in forma, più mobile in automobile efinanziariamente meglio situata rispetto agli anziani di adesso – e ciò riguarda gli uomini e le donne in ugual misura».

Generazione del babyboom presto anzianaPasqualina Perrig-Chiello,prof. Uni Berna/Pro Senectute

«Le possibilità, di poter mantenere la patente ilpiù a lungo possibile, sono tanto più grandi quantopiù ci si mantiene in forma mentalmente e fisica-mente. A ciò si aggiunge l’abitudine di avere a chefare con altri mezzi di trasporto. Chi negli annidella gioventù non si limita solamente all’auto, mava spesso a piedi, in bici o utilizza anche mezzi di trasporto pubblici, in futuro sarà ben preparato per una mobilità individuale e sicura».

Prevenzione per unamobilità più duraturaHelmut Gierer, sicurezza stradale TCS

«Nei viaggi che accompagno rimango affascinatadall’esperienza di vita dei partecipanti della terzaetà. Questi sono molto esigenti: hanno una profon-da esperienza di vita, spesso hanno già girato ilmondo e sono abituati a entrare in contatto conpersone di ogni cultura. E riconoscono il valore diuna prestazione. Nuove etichette come ‹slow› stanno trovando spazio nei cataloghi di viaggio».

Agli anziani piace viaggiareVerena Gharbi, Viaggi & Tempo libero TCS

12 società e mobilità | touring 10 | 7 giugno 2012

›«Essere e rimanere mobili è una componen-te della qualità di vita della generazione piùanziana»: lo ha affermato il presidente delTCS Peter Goetschi nel suo discorso di ben-venuto al primo Salone svizzero della mobi-lità per anziani a Bienne. Organizzatore delconvegno di due giorni, a cui hanno parteci-pato un centinaio di esperti e interessati, eral’Accademia della Mobilità. Oltre alla visitadi un’esposizione di veicoli per la terza età,si sono tenute relazioni e dibattiti.

Sempre più in giro | Facendo riferimentoal micro censimento «Mobilità in Svizzera»,la direttrice dell’Ufficio federale dello svi-luppo territoriale Maria Lezzi ha sottolinea-to il fatto che negli ultimi 16 anni il compor-tamento nel traffico della fascia di età piùanziana è cambiato radicalmente. Nel 2010

le persone tra i 65 e i 79 anni possedeva il 70%in più di abbonamenti generali del treno rispetto al 1994. Nel medesimo periodo è an-che aumentato del 50% il numero di anzianiin possesso di una licenza di condurre. Pergli ultraottantenni si è registrato addiritturaun raddoppio. Secondo Lezzi, la quota di pa-tenti di guida degli anziani nel 2030 aumen-terà dell’80%. «La prossima generazione dianziani tenderà a conservare lo stesso stiledi vita per quanto riguarda la mobilità sinoa tarda età», afferma Pasqualina Perrig-Chiello, docente all’Università di Berna emembro del consiglio di fondazione di ProSenectute. L’altro lato della medaglia: «Conl’avanzare degli anni, aumenta il rischiod’incidenti», fa notare Brigitte Buhmann, di-rettrice dell’Ufficio prevenzione infortuni(upi). Demenza senile e diabete costituiscono

i rischi maggiori. Inoltre con l’aumentaredell’età incrementa anche la probabilità diferirsi gravemente. Secondo Peter Sieber,della sezione circolazione alla polizia canto-nale di Berna, nel 2011 nella regione bernesela quota di anziani che hanno provocato in-cidenti è stata del 13,3%. Lo stesso anno, il35,4% degli incidenti mortali sono stati pro-vocati da anziani. Da notare che 22 dei 62morti della circolazione erano anziani, settedei quali vittime incolpevoli come pedoni eciclisti. Una tendenza che vale per tutta laSvizzera: «Il rischio per ogni chilometro per-corso aumenta con l’età ed è soprattutto riconducibile alla minore capacità di guida»,spiega lo specialista dell’upi Uwe Ewert.

Idoneità alla guida | Tuttavia si è concordinell’affermare che gli anziani non devono es-sere svantaggiati: «In concomitanza con laconsultazione di Via Sicura, abbiamo blocca-to la discriminazione degli anziani», affermaa proposito il consigliere nazionale UDC Maximilian Reimann, lui stesso un pensio-nato. Con ciò egli intende anche la licenza dicondurre a tempo limitato. Ma stando a Werner Jeger, vice direttore dell’Ufficio fe-derale delle strade, ciò «è normale nel restodel mondo», mentre in Svizzera ci vuole ve-rosimilmente più tempo. Per quanto riguar-da il tema delicato dell’idoneità alla guida, siè constatato con soddisfazione che la Confe-

Terza età semprepiù mobileAl primo Salone svizzero della mobilità per anziani sono stati discussi i fenomeni, le opportunità e i rischi diuna società in cui i pensionati sono sempre più mobili.

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Mobilità nella terza età: durante la conferenza diversi protagonisti hanno espresso il loro parere al palazzo dei congressi di Bienne.

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derazione vuole assumersi la responsabilità.I medici che devono confermare l’idoneità alla guida, di fronte a casi incerti potrannochiedere la consulenza di uno specialista. Jeger ha ricordato che esiste la possibilità diconcedere autorizzazioni alla guida circo-scritte nello spazio, in modo da non limitaredel tutto la mobilità dei conducenti anziani.

Avere riguardo | «La mobilità degli anzianinon ha una lobby», constata il consigliere na-zionale PS Jean-François Steiert, presidentedi Pro Velo Svizzera. Nonostante ciò, si famolto per permettere agli anziani di rimane-re mobili nel limite del possibile o perlomenodi facilitarli nell’esserlo. Per Maria Lezzi, dauna parte si deve promuovere «una strutturaabitativa che riduca la circolazione». Poi almomento della pianificazione del sistema dicircolazione, si deve cercare di integrare almeglio la terza generazione nei mezzi di tra-sporto pubblici. Ad esempio, allungando iltempo a disposizione per il cambio del mezzodi trasporto. Inoltre, circa 7500 volontari delservizio di trasporto passeggeri della CroceRossa percorrono ogni anno oltre 13 milionidi chilometri per mantenere mobili personeche hanno difficoltà motorie.

A proposito di mobilità: come indicato al-l’inizio, molti anziani sono ancora mobili an-che per quanto riguarda i viaggi. Qui sor-prende un’osservazione di Pascal Wieser,CEO del gruppo viaggi Twerenbold: «Oltre il40% dei clienti ultra sessantacinquenni pre-notano oggi via Internet». È un’ulteriore di-mostrazione che gli anziani vogliono stare alpasso coi tempi non solo per quanto riguardala mobilità.‹ hwm

Info TouringRelazioni e informazioni sul primo Salone svizzerodella mobilità per anziani: www.mobilityacademy.ch

Sempre più vasta la scelta di modelli di veicoliche allungano il periodo di mobilità agli anziani.

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«Un sistema della circolazione rispettoso degli anziani offre ai suoi utenti un maggiore grado di libertà nell’esercizio della loro mobilità, sia riguar-do alla scelta della destinazione sia del mezzo ditrasporto, nonché della pianificazione del tempo e del tragitto. Una dipendenza rispetto ad un uni-co mezzo di trasporto non va incontro ai bisognidelle persone anziane e limita la mobilità indivi-duale in modo sproporzionato».

Autonomia inveced’indipendenzaJörg Beckmann, direttore Accademia della mobilità

«L’esigenza di essere mobili sino ad un’età avan-zata sarà ancora più sentita nelle future genera-zioni della terza età. La nuova generazione di anziani, i figli del baby boom, sarà in genere piùistruita, più in forma, più mobile in automobile efinanziariamente meglio situata rispetto agli anziani di adesso – e ciò riguarda gli uomini e le donne in ugual misura».

Generazione del babyboom presto anzianaPasqualina Perrig-Chiello,prof. Uni Berna/Pro Senectute

«Le possibilità, di poter mantenere la patente ilpiù a lungo possibile, sono tanto più grandi quantopiù ci si mantiene in forma mentalmente e fisica-mente. A ciò si aggiunge l’abitudine di avere a chefare con altri mezzi di trasporto. Chi negli annidella gioventù non si limita solamente all’auto, mava spesso a piedi, in bici o utilizza anche mezzi di trasporto pubblici, in futuro sarà ben preparato per una mobilità individuale e sicura».

Prevenzione per unamobilità più duraturaHelmut Gierer, sicurezza stradale TCS

«Nei viaggi che accompagno rimango affascinatadall’esperienza di vita dei partecipanti della terzaetà. Questi sono molto esigenti: hanno una profon-da esperienza di vita, spesso hanno già girato ilmondo e sono abituati a entrare in contatto conpersone di ogni cultura. E riconoscono il valore diuna prestazione. Nuove etichette come ‹slow› stanno trovando spazio nei cataloghi di viaggio».

Agli anziani piace viaggiareVerena Gharbi, Viaggi & Tempo libero TCS

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7 giugno 2012 | touring 10 | test e tecnica 15

La VW up! è davvero carina: muso corto, linee chiare e ad eccezione dei retrovisori cromati e i cerchioni retrò, tutto sommato senza fronzoli.

Le porte della VW up! appaiono un tantino lunghe.

tabella comparativa VW up! Fiat 500 Ford Ka Renault Twingo 1.0 1.2 1.2 1.2 black up Lounge Titanium+ Dynamique

Prezzo (fr.) 21600.– 21200.– 18500.– 18900.–Cilindrata (cc) 999 1242 1242 1149Potenza (kW/CV) 55/75 51/69 51/69 55/75Coppia massima (Nm/min) 95/3000 102/3000 102/3000 107/4250Consumo (l/100 km) 5,1 B2 5,11 C2 5,3 C2 5,11 C2

Rumore int. 120 km/h (dBA) 71 735 74 736

Costi al chilometro (fr./km)3 53 54 52 50Costi di manutenzione4 11111 11133 13333 11111

Test «Tou ring» 10/2012 1/20085 9/2009 20/20076

1 dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15000 km/anno) 4 su 180000 km (15000 km/anno) 5 Fiat 500 1.4 Lounge 6 Renault Twingo GT TCe 100

14 test e tecnica | touring 10 | 7 giugno 2012

Le lacche nere danno brillantezza agli interni.

continua a pagina 17

+–Più o menoSimpatica e agile city car dal comfortelevato, molto spazio davanti, cruscot-to visibile, buona dotazione di sicurez-za con sistema di frenata d’emergenzaCity, costi di manutenzione contenuti,optional economici, design moderno.

Consumi non rivoluzionari, prezzo dipartenza elevato, accesso stretto ai sedili posteriori, prestazioni modeste,rapporti del cambio lunghi, vano di ca-rico elevato e apertura del bagagliaiopoco pratica.

›Quadrata, pratica, bella: la Volkswagenup! punta in prima linea sulle sue ridottemisure esterne e sulla conseguente agilità.Nel traffico urbano non ha davvero lacune:come le sue omologhe sorellastre Skoda Citigo e Seat Mii, in città si trova nel suoelemento vitale.

Il motore 3 cilindri ha una buona ripresaper i suoi 999 cc e gira in modo pulito ed ele-gante. La ricerca di un parcheggio in città èun gioco da bambini, dato che la up! con isuoi 3,54 metri si infila nel più piccolo per-tugio. Le lacune emergono in autostrada: il motore da 75 CV si rivela un po’ troppo debole per mantenere un’andatura elevata.La VW black up! guadagna invece punti peril suo design senza tempo, il suo brillantesistema di navigazione e infotainment e peril sistema di frenata automatica d’emer-genza City.

Giovane e fresca | Il suo look affabile ele dimensioni ridotte rendono graziosa laVW up! al primo sguardo. Il muso è simpa-tico. Lateralmente il montante centralepraticamente invisibile allunga otticamen-te la piccola vettura. Il posteriore infine èdominato dal portellone vetrato e dalle luciposteriori: una novità per Volkswagen. Nelcomplesso la up! dà un’impressione giova-nile e fresca.

L’abitacolo di questo cubo viaggiante of-fre uno spazio incredibile a conducente epasseggero. I sedili sono comodi e dall’ap-parenza sportiva grazie ai poggiatesta inte-grati. Nonostante sia fatto di plastica dura,il cruscotto emana una certa esclusivitàgrazie alle laccature nere. La versione blackup! si presenta davvero bene. Il cockpit èben strutturato e visibile, come l’intuitoumano lo immagina.

Per la prima volta, VW sulla up! proponela novità del sistema Maps+More, di seriesulla versione black up!: un sistema di in-fotainment portatile, che si fissa al centrodel cruscotto. Esso non comanda soltanto

la radio e il telefono, ma funge anche da avvisatore nelle operazioni di parcheggio,fornisce consigli per economizzare carbu-rante e consente l’istallazione di App a pia-cimento. Un’offerta tanto ampia da rendereancora più incomprensibile il fatto che il finestrino elettrico del lato passeggero nonpossa essere aperto e chiuso dal lato delconducente.

Soltanto per persone magre | L’acces-so ai sedili posteriori è fatto per passeggeridecisamente magri. Inoltre i sedili anterioripossono essere rimessi nella loro posizioneoriginale solamente con una certa difficol-tà, un fatto piuttosto fastidioso. Una voltaseduti, non si sa dove mettere le gambe. Pertragitti brevi in città, ciò non rappresentaun problema e del resto la VW up! non è fat-ta per l’autostrada. Altrettanto piccolo ri-sulta il bagagliaio (251 litri). Senza dimen-ticare che l’apertura di carico è inaspetta-tamente alta.

Un fattore che migliora l’idoneità ai lun-ghi viaggi di questa piccola Volkswagen è

Compagna agile e versatileLa VW up! brilla per l’intelligente sistema infotainment e l’innovativa funzione di frenata d’emergenza City. Purtroppo è una piccola ingorda. Test della black up!

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7 giugno 2012 | touring 10 | test e tecnica 15

La VW up! è davvero carina: muso corto, linee chiare e ad eccezione dei retrovisori cromati e i cerchioni retrò, tutto sommato senza fronzoli.

Le porte della VW up! appaiono un tantino lunghe.

tabella comparativa VW up! Fiat 500 Ford Ka Renault Twingo 1.0 1.2 1.2 1.2 black up Lounge Titanium+ Dynamique

Prezzo (fr.) 21600.– 21200.– 18500.– 18900.–Cilindrata (cc) 999 1242 1242 1149Potenza (kW/CV) 55/75 51/69 51/69 55/75Coppia massima (Nm/min) 95/3000 102/3000 102/3000 107/4250Consumo (l/100 km) 5,1 B2 5,11 C2 5,3 C2 5,11 C2

Rumore int. 120 km/h (dBA) 71 735 74 736

Costi al chilometro (fr./km)3 53 54 52 50Costi di manutenzione4 11111 11133 13333 11111

Test «Tou ring» 10/2012 1/20085 9/2009 20/20076

1 dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15000 km/anno) 4 su 180000 km (15000 km/anno) 5 Fiat 500 1.4 Lounge 6 Renault Twingo GT TCe 100

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7 giugno 2012 | touring 10 | test e tecnica 17

l’elevato livello di insonorizzazione del-l’abitacolo, molto vicino ad un’autovetturadella classe media. Il comfort è, inoltre, ac-cresciuto dal climatizzatore e dai sedili ri-scaldabili di serie.

Frenata d’emergenza | Il motore da trecilindri è perfetto per la up! nel traffico ur-bano: provoca poche vibrazioni e brilla perla sua silenziosità. Le prestazioni sono al-l’altezza di quasi ogni tragitto, ma non sonocerto irresistibili. Il cambio è molto maneg-gevole e preciso, il che facilita le frequenticambiate necessarie a causa di rapportimolto lunghi. Il telaio della up! è decisa-mente riuscito: le asperità sono bene assor-bite, anche se a causa del passo corto, lavettura tende a sobbalzare.

Lo sterzo preciso e diretto è perfetto perle rapide manovre nella circolazione citta-dina. Ulteriori atout in città sono la buonavisibilità e il sistema di frenata d’emergen-za City, che aziona i freni automaticamentetra i 5 ed i 30 km/h. Veicoli e altri ostacoliposizionati davanti all’autovettura sono ri-levati da sensori radar. Il sistema effettuauna frenata d’emergenza, qualora il condu-cente non reagisca in tempo in caso di pe-ricolo.

La VW up! è pensata dalla testa ai piediper l’ambiente urbano. Oppure anche per ilunghi tragitti, durante i quali però si viag-gerà comodi soltanto se non si è più di duepersone. Purtroppo i consumi non sono ri-dotti quanto lo è la vettura: 5,6 litri per 100km sono un valore discreto. In cambio i co-sti di manutenzione sono bassi.‹

Nadia Rambaldi

continua da pagina 14

Volkswagen black up! in dettaglioABITACOLO 11123 La versione black up! èelegante, il cockpit laccato di nero è gradevole.Davanti lo spazio è ottimo, ma l’accesso ai sediliposteriori è stretto. I sedili anteriori non ritorna-no da soli nella posizione originale.

COMFORT 11113 Livello di comodità sor-prendente per la categoria. Rumorosità ridotta,motore silenzioso e con poche vibrazioni. Buonisedili e telaio davvero ben calibrato.

DOTAZIONE 11133 Sulla black up! il climatiz-zatore, i sedili riscaldabili, il sistema di naviga-zione ed infotainment e gli alzacristalli elettricisono di serie. Purtroppo il finestrino del passeg-gero non può essere comandato dal sedile delconducente.

PRESTAZIONI 11133 Le prestazioni del 3 ci-lindri sono quasi sempre sufficienti. Il cambiolungo impone frequenti cambiate, anche se risul-tano facilitate dalla sua precisione.

COMPORTAMENTO 11113 Il telaio della VWup! è poco spettacolare comunque ben riuscito.A causa del passo corto, i sobbalzi del veicolo sono tuttavia inevitabili. Lo sterzo è preciso edanche diretto.

SICUREZZA 11113 La dotazione di sicurezzaper un veicolo di classe media risulta innovativa.Il sistema di frenata automatica d’emergenza City è montato di serie su tutti i modelli e con-sente di evitare le collisioni fino ad una velocitàdi 30 km/h.

L’accesso ai sedili posteriori è stretto e i sedili anteriori non ritornano da soli alla loro posizione originale. Il bagagliaio con i sedili ribaltati risulta relativamente grande.

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Scheda tecnica

VEICOLO PROVATOVW black up!; 2 porte, 4 posti; 21600 fr. (auto del test: 22190 fr.)

Gamma: dalla VW take up!, 60 CV (15750 fr.)alla VW black up!, 75 CV (22100 fr.)

Opzioni: vernice metallizzata (530 fr.), siste-ma di navigazione e intrattenimento (460 fr.)

Garanzia: 2 anni di fabbrica, mobilità illimi -tata (condizioni); 12 anni antiruggine (condi-zioni)

Importatore: AMAG, Aarauerstrasse 22,Schinznach-Bad, www.volkswagen.ch

DATI TECNICIMotore: benzina 3 cilindri 1 l, 75 CV; trazione anteriore, cambio a 5 marce

Peso: 995 kg (auto del test), totale ammissi-bile 1290 kg, carico rimorchiabile —

Check-up TCSDINAMICA DI COMPORTAMENTOPrestazioni (0–100 km/h): 14,3 s

Elasticità:60–100 km/h (in 4a) 15,3 s80–120 km/h (in 4a) 17,6 s

Diametro di sterzata: 9,9 m

Insonorizzazione:60 km/h: 62 dBA 11133

120 km/h: 71 dBA 11111

SICUREZZAFrenata (100–0 km/h): 37,6 m 11113

Visibilità circolare 11113

Equipaggiamento 11113

COSTI DEI SERVIZImanutenzione (km/mese) ore mano d’opera (fr.)

30000/24 1,2 174.–

Manutenzione per 180000 km:15000 km/anno 14,1 3365.–

COSTI D’ESERCIZIOkm/anno ct./km fr./mese fissi variabili

15000 53 421.– 660.–30000 36 421.– 899.–Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzieVW da 98 a 183 franchi

CONSUMO AL BANCO DI PROVA(ciclo UE 80/1268) urbano extra urbano misto

TCS 6,6 4,3 5,1fabbrica 5,9 4,0 4,7

Emissioni di CO2: 119 g/km

Media svizzera di CO2: 159 g/km

etichettaEnergia (A–G): B

CONSUMO DEL TEST 11133

5,6 l/100 km autonomia 625 km

serbatoio: 35 litri

TCS Tecnica ed economia: Herbert Meier

larghezzainterna: ant. 144cm, post. 143cm bagagliaio: 251–951 litri pneumatici: 185/50R16, min. 165/70R14

108cm

14

8cm

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�91–112cm

97cm

� 53–75cm

passo 240cm� �

lungh. 354cm (larg. 164cm)� �

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l’elevato livello di insonorizzazione del-l’abitacolo, molto vicino ad un’autovetturadella classe media. Il comfort è, inoltre, ac-cresciuto dal climatizzatore e dai sedili ri-scaldabili di serie.

Frenata d’emergenza | Il motore da trecilindri è perfetto per la up! nel traffico ur-bano: provoca poche vibrazioni e brilla perla sua silenziosità. Le prestazioni sono al-l’altezza di quasi ogni tragitto, ma non sonocerto irresistibili. Il cambio è molto maneg-gevole e preciso, il che facilita le frequenticambiate necessarie a causa di rapportimolto lunghi. Il telaio della up! è decisa-mente riuscito: le asperità sono bene assor-bite, anche se a causa del passo corto, lavettura tende a sobbalzare.

Lo sterzo preciso e diretto è perfetto perle rapide manovre nella circolazione citta-dina. Ulteriori atout in città sono la buonavisibilità e il sistema di frenata d’emergen-za City, che aziona i freni automaticamentetra i 5 ed i 30 km/h. Veicoli e altri ostacoliposizionati davanti all’autovettura sono ri-levati da sensori radar. Il sistema effettuauna frenata d’emergenza, qualora il condu-cente non reagisca in tempo in caso di pe-ricolo.

La VW up! è pensata dalla testa ai piediper l’ambiente urbano. Oppure anche per ilunghi tragitti, durante i quali però si viag-gerà comodi soltanto se non si è più di duepersone. Purtroppo i consumi non sono ri-dotti quanto lo è la vettura: 5,6 litri per 100km sono un valore discreto. In cambio i co-sti di manutenzione sono bassi.‹

Nadia Rambaldi

continua da pagina 14

Volkswagen black up! in dettaglioABITACOLO 11123 La versione black up! èelegante, il cockpit laccato di nero è gradevole.Davanti lo spazio è ottimo, ma l’accesso ai sediliposteriori è stretto. I sedili anteriori non ritorna-no da soli nella posizione originale.

COMFORT 11113 Livello di comodità sor-prendente per la categoria. Rumorosità ridotta,motore silenzioso e con poche vibrazioni. Buonisedili e telaio davvero ben calibrato.

DOTAZIONE 11133 Sulla black up! il climatiz-zatore, i sedili riscaldabili, il sistema di naviga-zione ed infotainment e gli alzacristalli elettricisono di serie. Purtroppo il finestrino del passeg-gero non può essere comandato dal sedile delconducente.

PRESTAZIONI 11133 Le prestazioni del 3 ci-lindri sono quasi sempre sufficienti. Il cambiolungo impone frequenti cambiate, anche se risul-tano facilitate dalla sua precisione.

COMPORTAMENTO 11113 Il telaio della VWup! è poco spettacolare comunque ben riuscito.A causa del passo corto, i sobbalzi del veicolo sono tuttavia inevitabili. Lo sterzo è preciso edanche diretto.

SICUREZZA 11113 La dotazione di sicurezzaper un veicolo di classe media risulta innovativa.Il sistema di frenata automatica d’emergenza City è montato di serie su tutti i modelli e con-sente di evitare le collisioni fino ad una velocitàdi 30 km/h.

L’accesso ai sedili posteriori è stretto e i sedili anteriori non ritornano da soli alla loro posizione originale. Il bagagliaio con i sedili ribaltati risulta relativamente grande.

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Scheda tecnica

VEICOLO PROVATOVW black up!; 2 porte, 4 posti; 21600 fr. (auto del test: 22190 fr.)

Gamma: dalla VW take up!, 60 CV (15750 fr.)alla VW black up!, 75 CV (22100 fr.)

Opzioni: vernice metallizzata (530 fr.), siste-ma di navigazione e intrattenimento (460 fr.)

Garanzia: 2 anni di fabbrica, mobilità illimi -tata (condizioni); 12 anni antiruggine (condi-zioni)

Importatore: AMAG, Aarauerstrasse 22,Schinznach-Bad, www.volkswagen.ch

DATI TECNICIMotore: benzina 3 cilindri 1 l, 75 CV; trazione anteriore, cambio a 5 marce

Peso: 995 kg (auto del test), totale ammissi-bile 1290 kg, carico rimorchiabile —

Check-up TCSDINAMICA DI COMPORTAMENTOPrestazioni (0–100 km/h): 14,3 s

Elasticità:60–100 km/h (in 4a) 15,3 s80–120 km/h (in 4a) 17,6 s

Diametro di sterzata: 9,9 m

Insonorizzazione:60 km/h: 62 dBA 11133

120 km/h: 71 dBA 11111

SICUREZZAFrenata (100–0 km/h): 37,6 m 11113

Visibilità circolare 11113

Equipaggiamento 11113

COSTI DEI SERVIZImanutenzione (km/mese) ore mano d’opera (fr.)

30000/24 1,2 174.–

Manutenzione per 180000 km:15000 km/anno 14,1 3365.–

COSTI D’ESERCIZIOkm/anno ct./km fr./mese fissi variabili

15000 53 421.– 660.–30000 36 421.– 899.–Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzieVW da 98 a 183 franchi

CONSUMO AL BANCO DI PROVA(ciclo UE 80/1268) urbano extra urbano misto

TCS 6,6 4,3 5,1fabbrica 5,9 4,0 4,7

Emissioni di CO2: 119 g/km

Media svizzera di CO2: 159 g/km

etichettaEnergia (A–G): B

CONSUMO DEL TEST 11133

5,6 l/100 km autonomia 625 km

serbatoio: 35 litri

TCS Tecnica ed economia: Herbert Meier

larghezzainterna: ant. 144cm, post. 143cm bagagliaio: 251–951 litri pneumatici: 185/50R16, min. 165/70R14

108cm

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�91–112cm

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7 giugno 2012 | touring 10 | test e tecnica 19

›Tutte le automobili nuove immatricolatedal 1° luglio 2012 saranno sottoposte allanuova ordinanza secondo cui le emissionidi CO2 dei veicoli, dalla fine del 2015, do-vranno essere ridotte mediamente a 130grammi per chilometro. È già stato fissatoun valore limite per ogni importatore, ilquale dovrà rispettarlo facendo la mediadelle emissioni di tutti i veicoli nuovi da luiimmatricolati in Svizzera, se non vorrà pa-gare una multa. La sanzione scatta per ogniveicolo importato che supera la soglia diemissioni prevista. Gli importatori hannola possibilità di compensare internamentele maggiori emissioni delle grosse familiaricon quelle inferiori delle piccole auto.

Sin dall’inizio, il TCS ha sostenuto il prin-cipio di obbligare i costruttori di automo-bili a ridurre le emissioni di CO2. Si trattadi un mezzo efficace per lottare contro leemissioni a effetto serra, senza che i consu-matori vengano direttamente penalizzati.Di conseguenza, il TCS sosterrà ogni inizia-tiva volta ad un allineamento su un obbiet-tivo più ambizioso dell’Unione europea (95g/km di CO2 nel 2020). In quest’ambito, ilTCS avrebbe preferito che il mercato elve-tico fosse integrato nel sistema europeo dicompensazione del CO2, ciò che avrebbepermesso ai costruttori di inglobare ilquantitativo di automobili vendute in Sviz-zera nel grande volume dell’UE.

Poca trasparenza | L’applicazione dellanuova legge lascia tuttavia perplessi. Infat-ti, sono gli importatori, attraverso le tasse,a dover pagare quando i grammi di CO2 ineccesso non saranno compensati nell’ambi-to della loro gamma di veicoli o di un grup-po di marche. Di conseguenza, in Svizzera iconsumatori non potranno verificare l’im-patto della tassa sul prezzo, diversamente,per esempio, dalla tassa per il riciclaggiodegli elettrodomestici. Inoltre, non benefi-ceranno di «bonus» per l’acquisto di un vei-colo che emette meno di 130 g/km di CO2.Così, il nuovo sistema non favorisce gli ac-quisti ecologici, bensì svantaggia ingiusta-mente le grandi auto familiari, poche dellequali oggi emettono meno di 130 g/km.

Inoltre, secondo il TCS l’applicazione delnuovo regime potrebbe provocare oscilla-zioni di prezzo più ampie rispetto a quelleattuali. Per raggiungere il valore limite, gliimportatori dovranno infatti adattare la lo-ro offerta in funzione dei risultati di emis-sione intermedi. Sono prevedibili prezzi di

vendita differenziati, promozioni su vastascala o, addirittura, l’immatricolazionemassiccia di auto nuove a fine anno.

Anche se resterà possibile importare di-rettamente dopo il 1° luglio, il consumatoresarà costretto a rispettare una proceduraburocratica particolarmente lunga. L’Ustrafungerà da centrale d’incasso della tassa e rilascerà un documento che consentiràl’immatricolazione presso un ufficio canto-nale della circolazione. Non va dimenticatoche questa procedura (ma senza tassa) èprevista anche per i veicoli che emettonomeno di 130 g/km di CO2 e che la stessa siaggiunge alla prassi attualmente in vigoreper l’importazione diretta. Questo percorsoa ostacoli scoraggerà più di un consumato-

re, tanto più che le emissioni eccedentarienon potranno essere compensate con un al-tro veicolo importato, com’è il caso per unimportatore ufficiale. È dunque prevedibileun forte calo dell’importazione diretta.

Il mercato delle auto nuove continuerà adaumentare fino a giugno, per poi diminuirenella seconda metà del 2012. Dal 1° luglio,il mercato delle occasioni registrerà inveceun periodo di alta congiuntura. Veicoli usa-ti con emissioni di CO2 superiori ai 130 g/km conserveranno infatti un valore elevato,dato che il veicolo nuovo paragonabile, apartire da tale data, sarà colpito da una tas-sa di svariate migliaia di franchi. Il fenome-no si protrarrà per alcuni mesi dall’intro-duzione delle nuove regole.‹ tg

I 130 g di CO2 nel quotidianoDal 1° luglio la vendita di automobili nuove sarà scossa dall’introduzione della legge sulla CO2. Se il suo obiettivo è lodevole, la normativa non evita di sollevare problemi.

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La legge sulla CO2 avrà ripercussioni sia sulle importazioni ufficiali sia su quelle dirette.

Consigli pratici per i consumatori

Il TCS ha messo online tutte le informazioni del caso all’indirizzo Internetwww.tcs.ch/it/co2.php. La fase transitoria è delicata, dato che i veicoliordinati nel corso del primo semestre 2012 ma consegnati dopo il 1° lu-glio a causa di ritardi nella produzione, saranno inevitabilmente sottopo-sti alla tassa CO2. Dato che il prezzo di vendita può variare in funzione delraggiungimento dell’obbiettivo di riduzione della CO2 da parte dell’impor-tatore, i consumatori devono decidere al momento della firma del con-tratto di acquisto se prendono il rischio di subire un aumento o una ridu-zione del prezzo. Inoltre, si consiglia di controllare che la tassa CO2 siapercepita anche per l’acquisto di un’automobile d’occasione, che ha menodi 6 mesi. Infatti, i veicoli d’occasione importati direttamente soggiaccio-no alla tassa fino a 6 mesi dopo la prima immatricolazione. tg

18 test e tecnica | touring 10 | 7 giugno 2012

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›Lo scorso anno per la prima volta il nu -mero di bambini vittime d’incidente all’in-terno di veicoli sulle strade svizzere è statoinferiore a 400. Parallelamente, l’offerta infatto di seggiolini di sicurezza di qualità si è ampliata. Dei 27 modelli valutati dalTCS, 15 hanno ottenuto la menzione «moltoconsigliato». Un bilancio tanto più soddi-sfacente se si considera che troviamo pro-dotti di qualità ripartiti su tutte le categorie di peso (v. tabella). Quattroseggiolini hanno tuttavia fallito iltest di sicurezza, ottenendo un «nonconsigliato».

Come consuetudine, la valutazioneconsidera la protezione contro lecollisioni – sono stati effettuati 150 crash-test –, la manipolazione,l’ergonomia, la pulizia e le rifiniture,oltre al tenore in sostanze nocive. In quest’ultima categoria, sono statiregistrati progressi notevoli rispettoallo scorso anno. Soltanto due modelli con-tenevano sostanze tossiche in eccesso nelleparti a contatto con il bambino.

Istallati al contrario rispetto al senso dimarcia, gli ovetti per bebè hanno convintoa pieno, ad eccezione di un modello. Nonmeno di 18 seggiolini testati possono essereusati fino ad un’età di 12 anni o a 150 cm dialtezza. Questa categoria rivela profondediversità in fatto di protezione. Ad imma -gine del seggiolino gonfiabile EasycarseatInflatable, insufficiente sia in caso di colli-sione frontale che laterale. Da notare che 14 prodotti sono dotati di ancoraggi Isofix,che migliorano la sicurezza. I dettagli deltest possono essere consultati su www.seggiolini-auto.tcs.ch.‹ MOH/TCS MoBe

Eccellenti, buoni… o cattiviIl test TCS sui seggiolini per bambini, che ha interessato 27 dispositivi, si è chiuso con un bilancio globale positivo. Rimangono tuttavia alcuni prodotti non consigliati.

Marca/modello categoria (peso) prezzo ca. (fr.) valutazione TCSCybex Aton 2 con base Isofix1 fino a 13 kg 440.– 11113

Cybex Aton 2 fino a 13 kg 250.– 11113

Peg Perego Primo Viaggio Trifix K fino a 13 kg 400.– 11113con base Isofix1

Peg Perego Primo Viaggio Trifix K fino a 13 kg 240.– 11113

HTS Besafe iZi Go Isofix1 fino a 13 kg 540.– 11133

Peg Perego VIAGGIO convertibile fino a 18 kg 300.– 13333

Chicco Xpace Isofix1 9–18 kg 400.– 11113

Cybex Juno-Fix1 9–18 kg 350.– 11113

Römer Trifix2 9–18 kg 510.– 11113

Concord Transformer Pro1 9–36 kg 500.– 11113

Cybex Pallas 2 9–36 kg 370.– 11113

Chicco Neptune 9–36 kg 240.– 11133

Graco Nautilus 9–36 kg 300.– 11133

Nania Beline SP4 9–36 kg 130.– 11133

Storchenmühle Taos 9–36 kg 210.– 11133

Kiddy Guardianfix Pro1 9–36 kg 420.– 13333

Cybex Solution X2 15–36 kg 240.– 11113

HTS Besafe iZi UP X3 Fix1 15–36 kg 340.– 11113

Jané Montecarlo R11 15–36 kg 300.–6 11113

Maxi-Cosi RodiFix1, 3 15–36 kg 250.– 11113

Peg Perego Viaggio 2/3 Surefix1 15–36 kg 210.– 11113

Storchenmühle Solar Seatfix1 15–36 kg 270.– 11113

HTS Besafe iZi UP X3 15–36 kg 270.– 11133

Recaro Monza Nova Seatfix1, 5 15–36 kg 340.– 11133

Safety 1st Travel Safe 15–36 kg 120.– 11133

Easycarseat Inflatable 15–36 kg 90.–6 13333

Graco Logico L6 15–36 kg 130.– 13333

1 montaggio nel veicolo con Isofix o cintura a 3 punti2 montaggio nel veicolo possibile solo con Isofix3 simile a Bébé Confort RodiFix4 simile a Osann Beline SP5 deprezzato dopo il controllo delle sostanze nocive6 prezzi convertiti in franchi svizzeri

Test comparativo TCS 2012 dei seggiolini auto

Valutazioni TCS11111 eccellente11113 molto consigliato11133 consigliato11333 consigliato con riserva13333 non consigliato

La brochure e il video

Questo test figura anche nella brochure«Seggiolini auto 2012» pubblicata incollaborazione da TCS e upi. Questo fa-scicolo contiene informazioni esaustivesulla protezione dei piccoli passeggeri abordo, oltre a consigli d’acquisto. Unanovità da segnalare: vi si trova pure uncodice QR che collega ad un video chemostra l’istallazione dei sedili nell’auto.Esso è pure accessibile attraverso il sitointernet del TCS. La brochure può esse-re ordinata gratuitamente su www.seg-giolini-auto.tcs.ch. tg

Page 19: Touring 10 / 2012 italiano

7 giugno 2012 | touring 10 | test e tecnica 19

›Tutte le automobili nuove immatricolatedal 1° luglio 2012 saranno sottoposte allanuova ordinanza secondo cui le emissionidi CO2 dei veicoli, dalla fine del 2015, do-vranno essere ridotte mediamente a 130grammi per chilometro. È già stato fissatoun valore limite per ogni importatore, ilquale dovrà rispettarlo facendo la mediadelle emissioni di tutti i veicoli nuovi da luiimmatricolati in Svizzera, se non vorrà pa-gare una multa. La sanzione scatta per ogniveicolo importato che supera la soglia diemissioni prevista. Gli importatori hannola possibilità di compensare internamentele maggiori emissioni delle grosse familiaricon quelle inferiori delle piccole auto.

Sin dall’inizio, il TCS ha sostenuto il prin-cipio di obbligare i costruttori di automo-bili a ridurre le emissioni di CO2. Si trattadi un mezzo efficace per lottare contro leemissioni a effetto serra, senza che i consu-matori vengano direttamente penalizzati.Di conseguenza, il TCS sosterrà ogni inizia-tiva volta ad un allineamento su un obbiet-tivo più ambizioso dell’Unione europea (95g/km di CO2 nel 2020). In quest’ambito, ilTCS avrebbe preferito che il mercato elve-tico fosse integrato nel sistema europeo dicompensazione del CO2, ciò che avrebbepermesso ai costruttori di inglobare ilquantitativo di automobili vendute in Sviz-zera nel grande volume dell’UE.

Poca trasparenza | L’applicazione dellanuova legge lascia tuttavia perplessi. Infat-ti, sono gli importatori, attraverso le tasse,a dover pagare quando i grammi di CO2 ineccesso non saranno compensati nell’ambi-to della loro gamma di veicoli o di un grup-po di marche. Di conseguenza, in Svizzera iconsumatori non potranno verificare l’im-patto della tassa sul prezzo, diversamente,per esempio, dalla tassa per il riciclaggiodegli elettrodomestici. Inoltre, non benefi-ceranno di «bonus» per l’acquisto di un vei-colo che emette meno di 130 g/km di CO2.Così, il nuovo sistema non favorisce gli ac-quisti ecologici, bensì svantaggia ingiusta-mente le grandi auto familiari, poche dellequali oggi emettono meno di 130 g/km.

Inoltre, secondo il TCS l’applicazione delnuovo regime potrebbe provocare oscilla-zioni di prezzo più ampie rispetto a quelleattuali. Per raggiungere il valore limite, gliimportatori dovranno infatti adattare la lo-ro offerta in funzione dei risultati di emis-sione intermedi. Sono prevedibili prezzi di

vendita differenziati, promozioni su vastascala o, addirittura, l’immatricolazionemassiccia di auto nuove a fine anno.

Anche se resterà possibile importare di-rettamente dopo il 1° luglio, il consumatoresarà costretto a rispettare una proceduraburocratica particolarmente lunga. L’Ustrafungerà da centrale d’incasso della tassa e rilascerà un documento che consentiràl’immatricolazione presso un ufficio canto-nale della circolazione. Non va dimenticatoche questa procedura (ma senza tassa) èprevista anche per i veicoli che emettonomeno di 130 g/km di CO2 e che la stessa siaggiunge alla prassi attualmente in vigoreper l’importazione diretta. Questo percorsoa ostacoli scoraggerà più di un consumato-

re, tanto più che le emissioni eccedentarienon potranno essere compensate con un al-tro veicolo importato, com’è il caso per unimportatore ufficiale. È dunque prevedibileun forte calo dell’importazione diretta.

Il mercato delle auto nuove continuerà adaumentare fino a giugno, per poi diminuirenella seconda metà del 2012. Dal 1° luglio,il mercato delle occasioni registrerà inveceun periodo di alta congiuntura. Veicoli usa-ti con emissioni di CO2 superiori ai 130 g/km conserveranno infatti un valore elevato,dato che il veicolo nuovo paragonabile, apartire da tale data, sarà colpito da una tas-sa di svariate migliaia di franchi. Il fenome-no si protrarrà per alcuni mesi dall’intro-duzione delle nuove regole.‹ tg

I 130 g di CO2 nel quotidianoDal 1° luglio la vendita di automobili nuove sarà scossa dall’introduzione della legge sulla CO2. Se il suo obiettivo è lodevole, la normativa non evita di sollevare problemi.

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sto

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La legge sulla CO2 avrà ripercussioni sia sulle importazioni ufficiali sia su quelle dirette.

Consigli pratici per i consumatori

Il TCS ha messo online tutte le informazioni del caso all’indirizzo Internetwww.tcs.ch/it/co2.php. La fase transitoria è delicata, dato che i veicoliordinati nel corso del primo semestre 2012 ma consegnati dopo il 1° lu-glio a causa di ritardi nella produzione, saranno inevitabilmente sottopo-sti alla tassa CO2. Dato che il prezzo di vendita può variare in funzione delraggiungimento dell’obbiettivo di riduzione della CO2 da parte dell’impor-tatore, i consumatori devono decidere al momento della firma del con-tratto di acquisto se prendono il rischio di subire un aumento o una ridu-zione del prezzo. Inoltre, si consiglia di controllare che la tassa CO2 siapercepita anche per l’acquisto di un’automobile d’occasione, che ha menodi 6 mesi. Infatti, i veicoli d’occasione importati direttamente soggiaccio-no alla tassa fino a 6 mesi dopo la prima immatricolazione. tg

Page 20: Touring 10 / 2012 italiano

7 giugno 2012 | touring 10 | test e tecnica 21

Il design molto Citroën dell’Aircross viene a vivacizzare il panorama delleSUV compatte. Da notare i fari LED laterali che ricordano la city car DS3.

›A giudicare dall’altezza ridotta, si direbbe che questa 4�4compatta sia più una crossover che una SUV. Basata sull’ASX,l’Aircross non rinuncia però a veicolare i codici stilistici di Ci-troën, con molti spigoli e tratti muscolosi. I contenuti del cockpitdi estrazione Mitsubishi sono elegantemente dissimulati conabbondante uso di rivestimenti valorizzanti e cornici cromate.Quanto basta per creare un ambiente decisamente di alta gam-ma. Tanto più che i passeggeri posteriori godono di molto spa-zio. Un tantino inferiore alla media del segmento, la capacità delbagagliaio, facilmente accessibile, è comunque sufficiente. No-nostante una taratura delle sospensioni piuttosto rigida e un’in-sonorizzazione media, l’Aircross vanta una buona predisposi-zione autostradale. Su tracciati sinuosi, il comportamento diquest’auto dal passo lungo si mostra equilibrato ma poco inci-sivo. Lo sterzo di buona sensibilità offre ottime sensazioni. Que-sta SUV ha il vantaggio di poter viaggiare in modo strettamente4�2, a tutto vantaggio dei consumi. In modalità automatica, lagestione elettronica controlla da sé il modo di trazione e garan-tisce una buona motricità. Quanto al diesel 1,8 l downsizing, giracon relativa morbidezza, ma la graduazione dei rapporti nonconcorre a limare una certa indolenza. In effetti, ad andaturamoderata, l’Aircross si ritrova spesso col fiatone, prima che en-tri in funzione il turbo. Ci si consolerà con l’abbondante dota-zione di serie, in particolare sulla versione Exclusive.‹ MOH

Positivo: stile intrinseco, presentazione interna curata, abitabilità posteriore, equipaggiamento completo, consumo moderato (4�4 disin-seribile) Negativo: riprese e accelerazioni deboli, insonorizzazioneperfettibile, visibilità posteriore ridotta, cattiva ricezione radio.

Tecnica: SUV; 5 posti; lungh.: 4,34 m; bagagliaio: 442 l; 1,8 l turbodiesel, 150CV, 300 Nm a 2000 giri/min; cambio a 6 marce, trazione integrale inseribile; da 0 a 100 km/h in 12,3 s; carico rimorchiabile: 1400 kg Consumo in prova: 7,3 l/100 km, autonomia: 821 km Prezzo: 43200 fr. (1.8 HDi 4WD Exclusive).

Dotata di realiqualità urbane

›Questa SUV compatta di buona prestanza si fregia del concettoSkyactiv di Mazda (peso ridotto, motori economici). Un pacchet-to tecnologico ben imballato, a giudicare dallo stile elaborato edil livello di qualità percepita. Il conducente beneficia di una cen-trale di comando a selettori rotanti intuitivi, come sulla concor-renza di lusso. Con la differenza che la variante Revolution pro-vata comporta di serie sistemi di assistenza tanto preziosi qualiil sistema anticollisione a bassa velocità, il controllo dell’angolomorto e del mantenimento della corsia di marcia. Visto il suonostridulo emesso dalla spia sonora, è consigliabile disinserirlanella guida quotidiana. I sedili posteriori di questa 4�4 moltofamiliare si rivelano spaziosi. Stessa prodigalità nel bagagliaiodalla modularità intelligente, con leve che permettono di ribal-tare separatamente ciascun terzo del sedile posteriore. Da nota-re l’insonorizzazione efficace e le sospensioni sufficientementeassorbenti, tanto da fare della CX-5 un’esperta stradista. Tutta-via il 2 l benzina arranca alla prima salita, a causa in particolaredi rapporti molto lunghi e alla mancanza di tono. In effetti se latecnologia a rapporto di compressione elevato (14:1) assicura ef-fettivamente una buona disponibilità nel traffico urbano, le sa-lite di regime mancano di esplosività. Peccato perché il cambiodagli innesti corto, lo sterzo molto sensibile e il telaio ben pian-tato mostrano una buona disposizione alla guida veloce. Ci sideciderà quindi per una guida più tranquilla, mettendo a fruttol’economicità di questa CX-5 molto ben equipaggiata.‹ MOH

Positivo: auto molto equilibrata con doti stradali, buona qualità per-cepita, abitabilità posteriore, volume e modularità del bagagliaio, sistemi di assistenza Negativo: riprese inconsistenti, prestazioni di -screte, visibilità posteriore, vibrazioni a livello dei retrovisori.

Tecnica: SUV; 5 posti; lunghezza: 4,54 m; bagagliaio: 463 l; 2 l benzina, 160CV, 208 Nm a 4000 giri/min; cambio a 6 marce, trazione integrale permanente;da 0 a 100 km/h in 10,5 s; carico rimorchiabile: 1800 kg Consumo in prova:8,6 l/100 km, autonomia: 674 km Prezzo: 41300 fr. (2.0 AWD Revolution).

La SUV Mazda CX-5 mostra un nuovo frontale destinato a fare proseliti.Fissati sulle portiere, i retrovisori sono soggetti a vibrazioni.

La Mazda CX-5 possiede buone attitudini stradali e un abitacolo tanto modulare quantospazioso. Con numerosi sistemi d’assistenza.

Prodotto derivatodallo stile affermatoDerivata dalla Mitsubishi ASX, la Citroën Aircross vanta una personalità stilistica propria e un allestimento interno ben curato.

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Liguria

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Il design molto Citroën dell’Aircross viene a vivacizzare il panorama delleSUV compatte. Da notare i fari LED laterali che ricordano la city car DS3.

›A giudicare dall’altezza ridotta, si direbbe che questa 4�4compatta sia più una crossover che una SUV. Basata sull’ASX,l’Aircross non rinuncia però a veicolare i codici stilistici di Ci-troën, con molti spigoli e tratti muscolosi. I contenuti del cockpitdi estrazione Mitsubishi sono elegantemente dissimulati conabbondante uso di rivestimenti valorizzanti e cornici cromate.Quanto basta per creare un ambiente decisamente di alta gam-ma. Tanto più che i passeggeri posteriori godono di molto spa-zio. Un tantino inferiore alla media del segmento, la capacità delbagagliaio, facilmente accessibile, è comunque sufficiente. No-nostante una taratura delle sospensioni piuttosto rigida e un’in-sonorizzazione media, l’Aircross vanta una buona predisposi-zione autostradale. Su tracciati sinuosi, il comportamento diquest’auto dal passo lungo si mostra equilibrato ma poco inci-sivo. Lo sterzo di buona sensibilità offre ottime sensazioni. Que-sta SUV ha il vantaggio di poter viaggiare in modo strettamente4�2, a tutto vantaggio dei consumi. In modalità automatica, lagestione elettronica controlla da sé il modo di trazione e garan-tisce una buona motricità. Quanto al diesel 1,8 l downsizing, giracon relativa morbidezza, ma la graduazione dei rapporti nonconcorre a limare una certa indolenza. In effetti, ad andaturamoderata, l’Aircross si ritrova spesso col fiatone, prima che en-tri in funzione il turbo. Ci si consolerà con l’abbondante dota-zione di serie, in particolare sulla versione Exclusive.‹ MOH

Positivo: stile intrinseco, presentazione interna curata, abitabilità posteriore, equipaggiamento completo, consumo moderato (4�4 disin-seribile) Negativo: riprese e accelerazioni deboli, insonorizzazioneperfettibile, visibilità posteriore ridotta, cattiva ricezione radio.

Tecnica: SUV; 5 posti; lungh.: 4,34 m; bagagliaio: 442 l; 1,8 l turbodiesel, 150CV, 300 Nm a 2000 giri/min; cambio a 6 marce, trazione integrale inseribile; da 0 a 100 km/h in 12,3 s; carico rimorchiabile: 1400 kg Consumo in prova: 7,3 l/100 km, autonomia: 821 km Prezzo: 43200 fr. (1.8 HDi 4WD Exclusive).

Dotata di realiqualità urbane

›Questa SUV compatta di buona prestanza si fregia del concettoSkyactiv di Mazda (peso ridotto, motori economici). Un pacchet-to tecnologico ben imballato, a giudicare dallo stile elaborato edil livello di qualità percepita. Il conducente beneficia di una cen-trale di comando a selettori rotanti intuitivi, come sulla concor-renza di lusso. Con la differenza che la variante Revolution pro-vata comporta di serie sistemi di assistenza tanto preziosi qualiil sistema anticollisione a bassa velocità, il controllo dell’angolomorto e del mantenimento della corsia di marcia. Visto il suonostridulo emesso dalla spia sonora, è consigliabile disinserirlanella guida quotidiana. I sedili posteriori di questa 4�4 moltofamiliare si rivelano spaziosi. Stessa prodigalità nel bagagliaiodalla modularità intelligente, con leve che permettono di ribal-tare separatamente ciascun terzo del sedile posteriore. Da nota-re l’insonorizzazione efficace e le sospensioni sufficientementeassorbenti, tanto da fare della CX-5 un’esperta stradista. Tutta-via il 2 l benzina arranca alla prima salita, a causa in particolaredi rapporti molto lunghi e alla mancanza di tono. In effetti se latecnologia a rapporto di compressione elevato (14:1) assicura ef-fettivamente una buona disponibilità nel traffico urbano, le sa-lite di regime mancano di esplosività. Peccato perché il cambiodagli innesti corto, lo sterzo molto sensibile e il telaio ben pian-tato mostrano una buona disposizione alla guida veloce. Ci sideciderà quindi per una guida più tranquilla, mettendo a fruttol’economicità di questa CX-5 molto ben equipaggiata.‹ MOH

Positivo: auto molto equilibrata con doti stradali, buona qualità per-cepita, abitabilità posteriore, volume e modularità del bagagliaio, sistemi di assistenza Negativo: riprese inconsistenti, prestazioni di -screte, visibilità posteriore, vibrazioni a livello dei retrovisori.

Tecnica: SUV; 5 posti; lunghezza: 4,54 m; bagagliaio: 463 l; 2 l benzina, 160CV, 208 Nm a 4000 giri/min; cambio a 6 marce, trazione integrale permanente;da 0 a 100 km/h in 10,5 s; carico rimorchiabile: 1800 kg Consumo in prova:8,6 l/100 km, autonomia: 674 km Prezzo: 41300 fr. (2.0 AWD Revolution).

La SUV Mazda CX-5 mostra un nuovo frontale destinato a fare proseliti.Fissati sulle portiere, i retrovisori sono soggetti a vibrazioni.

La Mazda CX-5 possiede buone attitudini stradali e un abitacolo tanto modulare quantospazioso. Con numerosi sistemi d’assistenza.

Prodotto derivatodallo stile affermatoDerivata dalla Mitsubishi ASX, la Citroën Aircross vanta una personalità stilistica propria e un allestimento interno ben curato.

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7 giugno 2012 | touring 10 | viaggi e tempo libero 23

ne molto a distinguersi dai martinicani, adesempio parlando appena può il loro fran-cese «creolo», che a Guadalupa consideranola vera lingua nazionale.

Molto particolare è anche la conforma-zione geografica, poiché Guadalupa è costi-tuita in realtà da due isole (Basse-Terre eGrande-Terre) separate da uno strettissimobraccio di mare, largo al massimo 200 me-tri, che già di per sé è un’attrazione turisti-ca. Le due isole sono diversissime tra loro,sia per caratteristiche naturali che per con-

dizioni climatiche. Più vasta e montagnosa,la Basse-Terre è anche più selvaggia, conun clima piuttosto umido e nebbioso. È ilregno della foresta tropicale e delle pianta-gioni di banane. Dalla sua vetta più alta, ilmonte Soufrière (1476 m), scendono decinedi rivoli d’acqua che danno vita ad una mi-riade di suggestive cascate, che a loro voltaformano piscine naturali nel cuore dellagiungla. È qui che, durante i finesettimana,la popolazione ama rifugiarsi per trovareun po’ di refrigerio.

Contrariamente a quel che suggerisce ilsuo nome, la Grande-Terre è invece la piùpiccola delle due isole di Guadalupa. È peròquasi completamente pianeggiante, concoltivazioni di canna da zucchero a perditad’occhio.

Spiagge da sogno | Benché sia sulla co-sta sud della Grande-Terre che si susseguo-no le spiagge più battute dai turisti, noi ab-biamo trovato in Basse-Terre il concentratodi elementi che nell’immaginario collettivosono diventati sinonimo di vacanze ai Caraibi: spiagge chilometriche di sabbia finissima, semideserte e bagnate da un ma-re azzurro e caldo come un idromassaggio.Si tratta della spiaggia di Grande Anse, lapiù lunga di tutto l’arcipelago, con la suasabbia color caramello lambita da una ve-getazione rigogliosa e da palme di cocco lacui ombra è puro godimento.

Qui una tappa obbligata è la terrazza delristorante «Karakoli» di Madame Lucienne,una figura molto popolare perché semprevestita di bianco. Magari per sorseggiarel’ennesimo «Planteur» guardando le ondeinfrangersi.‹ Antonio Campagnuolo

Questo viaggio è stato organizzato dall’Ufficio del turismo francese Atout France.

Martinica: in alto, eco-tour in kayak trasparente nella baia del Vauclin. In basso, barriques e degustazione di rum nella distilleria Clément.

foto

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Da sapere

Voli: con Air France da Ginevra, Basilea e Zurigo con scalo a Parigi; nelfine settimana collegamenti per Fort-de-France (Martinica) e Pointe-à-Pitre (Guadalupa) direttamente dall’aeroporto Charles de Gaulle Alberghi:in Martinica: Hotel Bakoua a Les Trois Ilets. In Guadalupa: Créole BeachHôtel & Spa a Gosier, sulla Grande-Terre Cucina: in Martinica: ristorante«Le Zandoli» dell’hotel «La Suite Villa», Les Trois Ilets; «Le Petibonum»,plage du Coin au Carbet. In Guadalupa: Restaurant Karakoli, Plage deGrande Anse Attività: in Martinica si raccomanda l’escursione in kayakche parte da Pointe Chaudière al Vauclin, www.flordo.com; alla Guadalupauna visita in battello della riserva marina di Grand Cul de Sac Marin con «Nico Excursions», www.nicoexcursions.com Informazioni: AtoutFrance, Zurigo, tel. 0442174600; www.franceguide.com Prenotazioni:www.viaggi-tcs.ch (rubrica: Mare & Sole). ac

50 km

Pointe-à-Pitre

Fort-de-FranceBasse-Terre

Grande-Terre

GUADALUPA

MARTINICA

MAR DEI CARAIBI

22 viaggi e tempo libero | touring 10 | 7 giugno 2012

› Immersi nell’acqua a 30 gradi che nonraggiunge l’ombelico, il gruppetto di turistispizzica i variopinti bocconcini della cuci-na creola servendosi dal fondo del kayakadibito a buffet galleggiante… Très chic! Ibrindisi a base di «Planteur», il tipico cock-tail di rum e frutta tropicale delle Antillefrancesi, si sprecano. Ma è il giusto premiodopo una mattinata trascorsa a remare sul-le acque cristalline della baia del Vauclin,sotto i raggi del sole caraibico interrotti solo dall’ombra delle mangrovie. Questo«tour ecologico» è il modo migliore per con-templare da vicino il fragile ecosistema chelambisce la barriera corallina sul versanteatlantico della Martinica.

L’agile e silenzioso kayak permette, infat-ti, di accostarsi al groviglio di mangroviesenza danneggiare in alcun modo la flora ela fauna. Inoltre, il suo fondo trasparenteconsente di osservare nitidamente i fondalidi sabbia bianca della laguna.

Memorie coloniali | È davvero un postosingolare quest’isola delle Piccole Antille,l’arcipelago che fa da spartiacque tral’Oceano Atlantico e il Mar dei Caraibi. InMartinica ci si sente come sospesi a mez-z’aria tra la Francia, di cui è un Dipartimen-to d’Oltremare, e i Tropici. Della prima hale strade, la segnaletica e… i gendarmi. Oltre, beninteso, all’euro. Dei Tropici ha la

natura: un mare color turchese, foreste lus-sureggianti, il calore del sole. Oltre, ovvia-mente, al calore della gente. Colonia per piùdi tre secoli, la Martinica divenne «france-se» a pieno titolo nel 1946. Oggi i suoi abi-tanti sono in gran maggioranza discendentidegli schiavi deportati dall’Africa per lavo-rare nelle piantagioni di canna da zucchero.Testimonianze architettoniche dell’epocacoloniale si possono intravedere nella capi-tale Fort-de-France oppure tra le rovinedell’antica capitale Saint-Pierre, completa-mente rasa al suolo nel 1902 dall’eruzionedel vulcano Pelee.

Un po’ dell’atmosfera coloniale si può ancora respirare visitando una delle distil-lerie del pregiato «rhum agricole», il nettaredella Martinica considerato dagli intendi-tori il rum migliore del mondo. Ne è unesempio la Maison Clément, storica distil-leria risalente al XVIII secolo con annessasplendida villa padronale al centro di unavasta piantagione di canna da zucchero, dacui appunto si ricava il rum.

Giungla e cascate | Stessa sensazione ditrovarsi a cavallo di due mondi si percepi-sce nell’isola «cugina» della Guadalupa.Tuttavia, sebbene si trovi a solo mezz’oradi volo dalla Martinica, la gente di qua tie-

Martinica e Guadalupa, due isole delle Antille che oltre al mare hanno in comune la bandiera di Francia. Più chicla prima, più naturale la seconda, entrambe sprigionanoun esotismo temperato dall’influsso di Parigi.

I Caraibi al sapor di Francia

Guadalupa: in alto, la spiaggia di Grande Anse. In basso, donne puliscono il pesce portato a riva dalle barche dei pescatori e una fresca cascata nella giungla.

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ne molto a distinguersi dai martinicani, adesempio parlando appena può il loro fran-cese «creolo», che a Guadalupa consideranola vera lingua nazionale.

Molto particolare è anche la conforma-zione geografica, poiché Guadalupa è costi-tuita in realtà da due isole (Basse-Terre eGrande-Terre) separate da uno strettissimobraccio di mare, largo al massimo 200 me-tri, che già di per sé è un’attrazione turisti-ca. Le due isole sono diversissime tra loro,sia per caratteristiche naturali che per con-

dizioni climatiche. Più vasta e montagnosa,la Basse-Terre è anche più selvaggia, conun clima piuttosto umido e nebbioso. È ilregno della foresta tropicale e delle pianta-gioni di banane. Dalla sua vetta più alta, ilmonte Soufrière (1476 m), scendono decinedi rivoli d’acqua che danno vita ad una mi-riade di suggestive cascate, che a loro voltaformano piscine naturali nel cuore dellagiungla. È qui che, durante i finesettimana,la popolazione ama rifugiarsi per trovareun po’ di refrigerio.

Contrariamente a quel che suggerisce ilsuo nome, la Grande-Terre è invece la piùpiccola delle due isole di Guadalupa. È peròquasi completamente pianeggiante, concoltivazioni di canna da zucchero a perditad’occhio.

Spiagge da sogno | Benché sia sulla co-sta sud della Grande-Terre che si susseguo-no le spiagge più battute dai turisti, noi ab-biamo trovato in Basse-Terre il concentratodi elementi che nell’immaginario collettivosono diventati sinonimo di vacanze ai Caraibi: spiagge chilometriche di sabbia finissima, semideserte e bagnate da un ma-re azzurro e caldo come un idromassaggio.Si tratta della spiaggia di Grande Anse, lapiù lunga di tutto l’arcipelago, con la suasabbia color caramello lambita da una ve-getazione rigogliosa e da palme di cocco lacui ombra è puro godimento.

Qui una tappa obbligata è la terrazza delristorante «Karakoli» di Madame Lucienne,una figura molto popolare perché semprevestita di bianco. Magari per sorseggiarel’ennesimo «Planteur» guardando le ondeinfrangersi.‹ Antonio Campagnuolo

Questo viaggio è stato organizzato dall’Ufficio del turismo francese Atout France.

Martinica: in alto, eco-tour in kayak trasparente nella baia del Vauclin. In basso, barriques e degustazione di rum nella distilleria Clément.

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Da sapere

Voli: con Air France da Ginevra, Basilea e Zurigo con scalo a Parigi; nelfine settimana collegamenti per Fort-de-France (Martinica) e Pointe-à-Pitre (Guadalupa) direttamente dall’aeroporto Charles de Gaulle Alberghi:in Martinica: Hotel Bakoua a Les Trois Ilets. In Guadalupa: Créole BeachHôtel & Spa a Gosier, sulla Grande-Terre Cucina: in Martinica: ristorante«Le Zandoli» dell’hotel «La Suite Villa», Les Trois Ilets; «Le Petibonum»,plage du Coin au Carbet. In Guadalupa: Restaurant Karakoli, Plage deGrande Anse Attività: in Martinica si raccomanda l’escursione in kayakche parte da Pointe Chaudière al Vauclin, www.flordo.com; alla Guadalupauna visita in battello della riserva marina di Grand Cul de Sac Marin con «Nico Excursions», www.nicoexcursions.com Informazioni: AtoutFrance, Zurigo, tel. 0442174600; www.franceguide.com Prenotazioni:www.viaggi-tcs.ch (rubrica: Mare & Sole). ac

50 km

Pointe-à-Pitre

Fort-de-FranceBasse-Terre

Grande-Terre

GUADALUPA

MARTINICA

MAR DEI CARAIBI

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Da sapereCanton San Gallo Nel sesto cantonesvizzero per territorio (2026 km2) vivono 480000 persone distribuite in 85 comuni. Il Ringelspitz con i suoi3247 metri è la vetta più alta, mentreil punto più basso (396 m) è sul Lago diCostanza. San Gallo si estende sino alLago di Zurigo e al Walensee.Città Oltre al capoluogo cantonale,con varie attrazioni, val la pena visitareanche: Wil, Bischofszell, Rapperswil,Buchs, Arbon, Rorschach. Un gioiello

sconosciuto ai più è Altstätten nellaValle del Reno con stradine tranquille ecase dalla tradizione centenaria.Pernottamento/gastronomia Chi nondesidera pernottare sulla riva del Lagodi Costanza, può soggiornare nell’al-bergo a tre stelle Untertor ad Altstät-ten, che si trova nella porta medievaledella città (www.hotel-untertor.ch). Integrato nell’albergo c’è il ristoranteindiano Mumbai con prelibate pietanze(pranzo a buffet).Ferrovie Da Altstätten le Ferroviedell’Appenzello vi portano sino a Gais

(AR) sulla rete a scartamento ridottocon tratte a cremagliera, che venne in-signita del Premio Wakker. Al di sopradella Valle del Reno si trova la monta-gna Hoher Kasten (1794 m). Punto dipartenza per il viaggio con la funivia èBrülisau (AR), dove vi sono i parcheggi.Escursioni Questo cantone è straordi-nario per far gite grazie ad una gran rete di percorsi. In particolare il Tog-genburgo: oltre 50 itinerari segnalati etour da trekking così come una dozzinadi sentieri tematici aspettano gli ospitiin alta valle (www.toggenburg.org).

Altstätten è una cittadina nella Valle del Reno che sembra sempre agghindata a festa.

Tradizione centenariaLa riserva naturale di Schollenriet presso Altstätten nella Valle delReno offre uno scorcio nella tradizione dell’estrazione della torba, chenel frattempo è stata vietata per ragioni di protezione della natura. Alcentro di un circuito di otto chilometri con 13 stazioni si trova laSchollenmühle costruita nel 1918 e chiusa nel 1998. Qui è possibilenon solo osservare in scala 1:1 l’estrazione della torba (v. foto), ma nelvecchio mulino un’esposizione informa sulla storia della fabbrica del-la torba e della riserva naturale, dove vivono 430 piante, 8 specie dianfibi e 34 di libellule. In più si possono osservare le cicogne nel pe-riodo della cova. Sul territorio, che si può guardare nella sua interezzadall’alto di una torre, vige il divieto di circolazione. Per questo motivo,è pratico avere con sé una bicicletta. Alla stazione FFS di Altstättenun cartello informativo indica il sentiero che può essere percorso an-che a piedi. Informazioni: www.pro-riet.ch. hwm

Una sorpresa austriacaA Staad sul Lago di Costanza, a due passi dal confine con l’Austria, si trova un castello incantato vicino alla rotonda dell’Aeroporto di Altenrhein. È l’unica opera su suolo svizzero del famoso artista au-striaco Friedensreich Hundertwasser, morto all’inizio del 2000. Nonè dunque necessario compiere un viaggio sino a Vienna alla Casa diHundertwasser. La «Markthalle» (aperta sino a ottobre dalle 10 alle17.30) è un magico cilindro architettonico, un mix di ristorante, gal-leria, negozi e spazio espositivo. Nell’originale edificio del 2002, alcu-ne proiezioni permettono al visitatore di conoscere più da vicino l’ori-ginale artista. L’impulso alla curiosità architettonica venne dato daHerbert Lindenmann, che assieme ad alcuni volontari costruì questastruttura originale, che vale di certo la pena visitare (www.markthal-le-altenrhein.ch). Nelle sue vicinanze si trova il porto di Altenrheincon un nuovo ristorante. hwm Mercato coperto di Altenrhein: inconfondibile Hundertwasser.

Nella Schollenmühle si può osservare l’estrazione della torba.

Altstätten

San Gallo

AltenrheinHundertwassere la cultura della torbaPer motivi geografici, il Canton San Gallo occupa in Svizzera un ruolo defilato che non merita: infatti,ci sono un sacco di prelibatezze turistiche. Ve ne presentiamo alcune fuori dai soliti percorsi.

Vacanze in Italia

Isola d’Elba

Adriatico

Adriatico

Riviera Ligure

Abbruzzo

IL SANGUE È VITA

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Da sapereCanton San Gallo Nel sesto cantonesvizzero per territorio (2026 km2) vivono 480000 persone distribuite in 85 comuni. Il Ringelspitz con i suoi3247 metri è la vetta più alta, mentreil punto più basso (396 m) è sul Lago diCostanza. San Gallo si estende sino alLago di Zurigo e al Walensee.Città Oltre al capoluogo cantonale,con varie attrazioni, val la pena visitareanche: Wil, Bischofszell, Rapperswil,Buchs, Arbon, Rorschach. Un gioiello

sconosciuto ai più è Altstätten nellaValle del Reno con stradine tranquille ecase dalla tradizione centenaria.Pernottamento/gastronomia Chi nondesidera pernottare sulla riva del Lagodi Costanza, può soggiornare nell’al-bergo a tre stelle Untertor ad Altstät-ten, che si trova nella porta medievaledella città (www.hotel-untertor.ch). Integrato nell’albergo c’è il ristoranteindiano Mumbai con prelibate pietanze(pranzo a buffet).Ferrovie Da Altstätten le Ferroviedell’Appenzello vi portano sino a Gais

(AR) sulla rete a scartamento ridottocon tratte a cremagliera, che venne in-signita del Premio Wakker. Al di sopradella Valle del Reno si trova la monta-gna Hoher Kasten (1794 m). Punto dipartenza per il viaggio con la funivia èBrülisau (AR), dove vi sono i parcheggi.Escursioni Questo cantone è straordi-nario per far gite grazie ad una gran rete di percorsi. In particolare il Tog-genburgo: oltre 50 itinerari segnalati etour da trekking così come una dozzinadi sentieri tematici aspettano gli ospitiin alta valle (www.toggenburg.org).

Altstätten è una cittadina nella Valle del Reno che sembra sempre agghindata a festa.

Tradizione centenariaLa riserva naturale di Schollenriet presso Altstätten nella Valle delReno offre uno scorcio nella tradizione dell’estrazione della torba, chenel frattempo è stata vietata per ragioni di protezione della natura. Alcentro di un circuito di otto chilometri con 13 stazioni si trova laSchollenmühle costruita nel 1918 e chiusa nel 1998. Qui è possibilenon solo osservare in scala 1:1 l’estrazione della torba (v. foto), ma nelvecchio mulino un’esposizione informa sulla storia della fabbrica del-la torba e della riserva naturale, dove vivono 430 piante, 8 specie dianfibi e 34 di libellule. In più si possono osservare le cicogne nel pe-riodo della cova. Sul territorio, che si può guardare nella sua interezzadall’alto di una torre, vige il divieto di circolazione. Per questo motivo,è pratico avere con sé una bicicletta. Alla stazione FFS di Altstättenun cartello informativo indica il sentiero che può essere percorso an-che a piedi. Informazioni: www.pro-riet.ch. hwm

Una sorpresa austriacaA Staad sul Lago di Costanza, a due passi dal confine con l’Austria, si trova un castello incantato vicino alla rotonda dell’Aeroporto di Altenrhein. È l’unica opera su suolo svizzero del famoso artista au-striaco Friedensreich Hundertwasser, morto all’inizio del 2000. Nonè dunque necessario compiere un viaggio sino a Vienna alla Casa diHundertwasser. La «Markthalle» (aperta sino a ottobre dalle 10 alle17.30) è un magico cilindro architettonico, un mix di ristorante, gal-leria, negozi e spazio espositivo. Nell’originale edificio del 2002, alcu-ne proiezioni permettono al visitatore di conoscere più da vicino l’ori-ginale artista. L’impulso alla curiosità architettonica venne dato daHerbert Lindenmann, che assieme ad alcuni volontari costruì questastruttura originale, che vale di certo la pena visitare (www.markthal-le-altenrhein.ch). Nelle sue vicinanze si trova il porto di Altenrheincon un nuovo ristorante. hwm Mercato coperto di Altenrhein: inconfondibile Hundertwasser.

Nella Schollenmühle si può osservare l’estrazione della torba.

Altstätten

San Gallo

AltenrheinHundertwassere la cultura della torbaPer motivi geografici, il Canton San Gallo occupa in Svizzera un ruolo defilato che non merita: infatti,ci sono un sacco di prelibatezze turistiche. Ve ne presentiamo alcune fuori dai soliti percorsi.

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7 giugno 2012 | touring 10 | viaggi e tempo libero 27

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si S

child

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Vacanze in barca a vela accompagnate con competenza attorno all’Isola d’Elba – con o senzabambini – sono fonte di avventura, spasso e anche un’occasione di relax.

Da sapere

Date: le gite familiari in barca a velavengono organizzate da due sino almassimo 6–8 persone. Si prenotano unoo più posti e si fa vela con gente spintadalle stesse motivazioni. Una famigliapuò prenotare l’intera barca (prezzi surichiesta). Imbarco: ogni sabato sino al3 novembre al porto di Portoferraiosull’Isola d’Elba. Prezzi: adulti 683 fr.,bambini a seconda dell’età da 254 a 384 fr. Compresi sono otto giorni in barca a vela, cabina doppia di base conskipper che parla italiano. Non compre-si: viaggio, tasse portuali e per carbu-rante, vitto, pulizia finale (ca. 130 fr. proyacht) così come assicurazione viaggio.Viaggio: in auto e traghetto Piombino–Portoferraio, in aereo all’Isola d’Elba oin treno o aereo sino a Pisa. Bus shuttlesino al traghetto a Piombino. Informa-zioni/prenotazioni: Eurotrek, tel. 0443161000, www.eurotrek.ch. Sch

Vento e onde ci costringono per un giornoin porto. La pausa ordinata dalla meteo edallo skipper fa bene alla mente e al corpo.Facciamo colazione per ore, giochiamo acarte, leggiamo, sonnecchiamo e passeg-giamo nella vecchia Marina pittoresca peri maestosi alberi dei velieri. Sina (12 anni),Andrej (11), Elena e Fabian (9) sono contentidi essere portati su una spiaggia a bordodella scialuppa. Un posto ideale per far ri-

vivere le avventure dei pirati lette sui librio viste nei film.

Negli altri giorni invece il mare era lisciocome l’olio. Mentre puntiamo sull’Isola Ca-praia, lo skipper Jochen allunga il naso inavanti per sentire che aria tira. Ben prestonon c’è un alito di vento e lo yacht barcolla.Questo movimento laterale fa diventareverdi i visi dei nostri due bambini! E comese non bastasse, anche il vento non accenna

a rialzarsi, e allora Jochen accende i motorie al suono dei cilindri entriamo in porto.L’attività qui è intensa dato che i segnali in-dicano che nella notte arriverà una tempe-sta. Il maestrale arriva in fretta e maltrattale orecchie con urla come di una sirena chelancia di continuo l’allarme. Un’esperienzaacustica straordinaria: raffiche di ventostrapazzano le funi, migliaia di occhielli inmetallo tintinnano al contatto con gli albe-ri, l’atmosfera è elettrica a causa di questomix tra sbattere, scricchiolare e ululare. Suordine di Jochen controlliamo di continuole boe e le funi. «Sailors work is never do-ne», commenta lui. A far vela si imparanomolte cose per la vita… ma anche senza farvela. La gita sull’isola ventosa, un tempoluogo di destinazione dei carcerati, rimaneimpressa nella mente. Ma anche il gironzo-lare al porto, ammirare dal bar il mare, par-lare del più e del meno, e il profumo dellepizze leggendarie sono un bel ricordo.

Esperienza impressionante | La naturaci permette infine di navigare sino all’Isolad’Elba. Al timone si mettono piccoli e gran-di volontari che tentano di mantenere larotta. I venti lunatici mettono alla prova iltimoniere. Le indicazioni dello skipper so-no una sfida solo nel metterle in pratica.Rallentiamo e con una punta di orgogliogettiamo l’ancora a Portoferraio e ricevia-mo la conferma delle miglia marittime. PoiJochen lascia che i genitori rimettano a po-sto la «Sundowner» e lui se ne va con i ra-gazzi nella migliore gelateria del porto.‹

Susi Schildknecht

26 viaggi e tempo libero | touring 10 | 7 giugno 2012

Durante il giro di una settimana lo skipper Jochen impartisce anche lezioni gratis per la vita: non cedere mai il timone!

›L’inesperienza si manifesta già all’imbar-co sulla «Sundowner». Montagne di bagaglisi ammucchiano sulla banchina del porto diPortoferraio sull’Isola d’Elba. C’è da vergo-gnarsi a vedere quanto bagaglio ritengonosia indispensabile quattro adulti e quattrobambini. Probabilmente questo spettacolosi ripete ogni sabato, quando chi vuole par-tire all’avventura, pur essendo privo diesperienza, arriva al porto. Distribuiamo ilbagaglio nelle nostre tre cuccette. Primaancora che si sciolga una gomena, lo skipperJochen von Hartz impartisce le indicazionidi sicurezza. Ci spiega tutto, dal giubbettodi salvataggio, passando dalla valvola, sinoalla zattera di salvataggio gonfiabile con irazzi illuminanti e all’impianto radio con inumeri di emergenza. Nel far questo, va apescare un paio di storie raccapricciantidal suo archivio di marinaio. Il tanto ago-

gnato viaggio a vela sta diventando un eser-cizio di sopravvivenza? Jochen respingequesta idea con un sorriso e manda tutta lafamiglia al supermercato. Chi fa le scortecrede in un futuro.

Allentare e calare | Il primo giorno ve-leggiamo sino alla baia di Marciana. Nelgergo marinaro significa: «Con il vento discirocco in poppa, la barca si muove in di-rezione dell’isola con una velocità media di6 nodi e percorriamo 15 miglia marittime».Tutto è nuovo e il comando di girare la navegrazie al vento in poppa, suona come unalingua straniera. «Non calare troppo!» gri-da il capitano Jochen per l’ennesima volta.Tutti sono contenti di questo controllo, per-ché il timoniere Christian è uno di noi edunque un principiante della vela. Già te-nere la rotta richiede concentrazione e sen-

La famiglia in barca a velaNessuno è troppo piccolo per poter stare al timone di uno yacht di 12 tonnellate.Sotto la direzione di uno skipper che vuol trasmettere la sua passione per il mare,le famiglie vivono il fascino della vela nell’arcipelago della Toscana con ogni tempo.

sibilità. Tutti gli altri membri della fami-glia si godono intanto la sensazione dellavela e i bambini trovano che l’inclinazionedell’imbarcazione sia totalmente cool. Da-gli spizzichi e bocconi delle parole che esco-no dalla radio si capisce che sta arrivandoil maltempo. Ma dove? Lo skipper non si la-scia cogliere di sprovvista e ha già riservatoun posto barca nel porto. Durante la quieteprima della tempesta tutti si lanciano allascoperta del profondo blu e della partesommersa del nostro yacht di 12 metri. Jochen spiega l’importanza della pesantecarena di ferro per la stabilità del veliero edè visibilmente soddisfatto per l’interesse dimostrato alla sua ‹Sundowner›. Ah sì, lenavi sono sempre femmine! La prossimadomanda riguarda i ristoranti e nessuno sisorprende se il capitano anche in questo caso ha la proposta che accontenta tutti.

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Vacanze in barca a vela accompagnate con competenza attorno all’Isola d’Elba – con o senzabambini – sono fonte di avventura, spasso e anche un’occasione di relax.

Da sapere

Date: le gite familiari in barca a velavengono organizzate da due sino almassimo 6–8 persone. Si prenotano unoo più posti e si fa vela con gente spintadalle stesse motivazioni. Una famigliapuò prenotare l’intera barca (prezzi surichiesta). Imbarco: ogni sabato sino al3 novembre al porto di Portoferraiosull’Isola d’Elba. Prezzi: adulti 683 fr.,bambini a seconda dell’età da 254 a 384 fr. Compresi sono otto giorni in barca a vela, cabina doppia di base conskipper che parla italiano. Non compre-si: viaggio, tasse portuali e per carbu-rante, vitto, pulizia finale (ca. 130 fr. proyacht) così come assicurazione viaggio.Viaggio: in auto e traghetto Piombino–Portoferraio, in aereo all’Isola d’Elba oin treno o aereo sino a Pisa. Bus shuttlesino al traghetto a Piombino. Informa-zioni/prenotazioni: Eurotrek, tel. 0443161000, www.eurotrek.ch. Sch

Vento e onde ci costringono per un giornoin porto. La pausa ordinata dalla meteo edallo skipper fa bene alla mente e al corpo.Facciamo colazione per ore, giochiamo acarte, leggiamo, sonnecchiamo e passeg-giamo nella vecchia Marina pittoresca peri maestosi alberi dei velieri. Sina (12 anni),Andrej (11), Elena e Fabian (9) sono contentidi essere portati su una spiaggia a bordodella scialuppa. Un posto ideale per far ri-

vivere le avventure dei pirati lette sui librio viste nei film.

Negli altri giorni invece il mare era lisciocome l’olio. Mentre puntiamo sull’Isola Ca-praia, lo skipper Jochen allunga il naso inavanti per sentire che aria tira. Ben prestonon c’è un alito di vento e lo yacht barcolla.Questo movimento laterale fa diventareverdi i visi dei nostri due bambini! E comese non bastasse, anche il vento non accenna

a rialzarsi, e allora Jochen accende i motorie al suono dei cilindri entriamo in porto.L’attività qui è intensa dato che i segnali in-dicano che nella notte arriverà una tempe-sta. Il maestrale arriva in fretta e maltrattale orecchie con urla come di una sirena chelancia di continuo l’allarme. Un’esperienzaacustica straordinaria: raffiche di ventostrapazzano le funi, migliaia di occhielli inmetallo tintinnano al contatto con gli albe-ri, l’atmosfera è elettrica a causa di questomix tra sbattere, scricchiolare e ululare. Suordine di Jochen controlliamo di continuole boe e le funi. «Sailors work is never do-ne», commenta lui. A far vela si imparanomolte cose per la vita… ma anche senza farvela. La gita sull’isola ventosa, un tempoluogo di destinazione dei carcerati, rimaneimpressa nella mente. Ma anche il gironzo-lare al porto, ammirare dal bar il mare, par-lare del più e del meno, e il profumo dellepizze leggendarie sono un bel ricordo.

Esperienza impressionante | La naturaci permette infine di navigare sino all’Isolad’Elba. Al timone si mettono piccoli e gran-di volontari che tentano di mantenere larotta. I venti lunatici mettono alla prova iltimoniere. Le indicazioni dello skipper so-no una sfida solo nel metterle in pratica.Rallentiamo e con una punta di orgogliogettiamo l’ancora a Portoferraio e ricevia-mo la conferma delle miglia marittime. PoiJochen lascia che i genitori rimettano a po-sto la «Sundowner» e lui se ne va con i ra-gazzi nella migliore gelateria del porto.‹

Susi Schildknecht

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28 viaggi e tempo libero | touring 10 | 7 giugno 2012

Il villaggio Reka di Hasliberg (BE) offre ai bambini numerose attività.

Villaggio Rekadi HaslibergScoprite un angolo sconosciutodell’Oberland bernese: l’Haslital,una regione selvaggia e tranquilla,ideale per una lunga passeggiata ritemprante.

›Laghi idilliaci di montagna, sen-tieri panoramici, natura lussureg-giante: questi sono gli atout dellaValle dell’Hasli, nei pressi di Mei-ringen (BE). In coppia o in famiglia,il villaggio turistico Reka di Hasli-berg mette a disposizione degli spa-ziosi appartamenti con balcone ecucina completamente equipaggia-ta. Il villaggio offre anche numerosepossibilità di svago per i bambini:piscine, biliardo, ping-pong, parcogiochi, campo di unihockey. Le atti-vità non mancano, nemmeno in casodi cattivo tempo.‹ jop

Info Touring Per ogni informazione sul villaggio Reka diHasliberg, tel. 0313296699, www.reka.ch

Novità Viaggi TCS

Sri Lanka esclusivaViaggio dei lettori Una delle attrazioni diquesto Viaggio dei lettori è l’avventura conl’esclusivo treno Vice Roy da Kandy alle pian-tagioni di tè a Nuwara Eliya. Storia antica, incontri, arte culinaria e insegnamenti deisegreti delle piante curative. Date: 26.10–5.11.2012 e 23.11–3.12.2012, da Zurigo (intedesco), 9–19.11.2012 da Ginevra/Zurigo(in francese) da 3750 fr. Prenotazioni: [email protected] o www.viaggi-tcs.ch/srilanka.

›A pochi passi dall’ingresso dell’albergo si è già in Italia. Un arco trionfale con labandiera tricolore lancia il segnale: sieteentrati nell’enclave di Campione d’Italia.Un’atmosfera internazionale avvolge l’Ho-tel Lago di Lugano a Bissone sul Ceresio. IlCasinò di Campione sembra così vicino dapoterlo toccare ed è in effetti raggiungibilein dieci minuti a piedi. Ma per sfogarsi conil gioco, almeno i piccoli ospiti possono ri-nunciare al Casinò.

Va bene a tutti | Nell’area dell’albergosiete serviti al meglio. Avete a disposizioneuna piscina con vasca per bambini e svaria-te possibilità di sport acquatici e di svago.In albergo lo spazioso Club Pinocchio offreai bambini dai 3 ai 15 anni un divertimentosu misura per la loro età. Mentre i piccolipossono sbizzarrirsi in un mondo di fanta-sia con un parco giochi interno, un localeper lavoretti manuali e tanto altro, sempresotto l’occhio attento di un adulto, le istrut-trici accompagnano i ragazzi più grandi aguidare i gokart. Anche i più piccoli, dai seimesi ai tre anni, sono intrattenuti nel BabyClub Piiingu. Se i bambini si divertono intutta sicurezza e si sentono bene, allora an-che i genitori possono godersi le vacanzefamiliari. E per essere ferie ottimali, anche

i genitori devono poter godere di un’offertasu misura. L’Hotel Lago di Lugano ha glispazi necessari, inclusa l’offerta gastrono-mica. L’albergo è attorniato da un parco direttamente sul Ceresio e invita ad assa-porare la quiete con vista mozzafiato sul lago, sul Monte San Salvatore e sulla cittàdi Lugano.

Il soggiorno sulle rive del lago è un piace-re. E nonostante il turismo ticinese soffradella concorrenza italiana a causa del fran-co forte, la direttrice dell’albergo di Bisso-ne, Sandra Dissertori, si dice soddisfattadelle prenotazioni per l’imminente stagio-ne estiva. «Per quanto riguarda le prenota-zioni dalla Germania – afferma – siamo ad-dirittura al di sopra del livello dell’annopassato». Di queste, l’80–90 percento rap-presentano delle famiglie. E di certo nonvengono qui per il Casinò di Campione.‹

Robi Wildi

Info TouringPer la stagione estiva è stata lanciata la nuova «Ticino Card». Pagando 87 franchi si possono utilizzare per tre giorni tutti i mezzi di trasportopubblici del cantone e si può approfittare dell’ingresso gratuito a parchi divertimenti, musei e piscine. Chi prenota almeno cinque notti nell’Hotel Lago di Lugano, riceve la «Ticino Card»gratuitamente. Informazioni dettagliate sui seguenti siti Internet: www.cartaturisticaticino.ch;www.hotellagodilugano.ch.

Paradiso per bimbie bonus ai genitoriNon è un caso che l’Hotel Lago di Lugano sia un indirizzoper vacanze famigliari. L’albergo riesce a coniugare il divertimento per i bambini con il riposo per i genitori.

I figli possono giocare in acqua e i genitori hanno spazio per nuotare.

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7 giugno 2012 | touring 10 | sezione ticino 31

› I delegati sezionali si sono ritrovati gio-vedì 10 maggio all’Espocentro di Bellinzo-na, dove a salutarli c’erano il presidente delGruppo TCS del Bellinzonese ing. Nelio Ri-gamonti e il neo sindaco della capitale can-tonale Mario Branda. Dopo la tradizionalepremiazione dei migliori 12 apprendisti delramo auto-meccanico, il presidente sezio-nale avv. Carlo Vitalini ha toccato i puntisalienti dell’esercizio 2011, sottolineandoche si trattava del primo svolto dall’attualesegretario Roberto Morandi. A quest’ulti-mo Vitalini ha tributato un caloroso elogio:«Non era un compito semplice mantenere illivello di eccellenza che per anni ha carat-terizzato la gestione della nostra Sezione edel nostro Centro tecnico».

In effetti, le lodi a Morandi si giustificanoampiamente se si dà uno sguardo al con-suntivo di bilancio: il 2011 della Sezione Ti-cino si chiude con un attivo di 430000 fran-chi, ciò che permette per l’ennesima voltadi non aumentare le quote sociali il prossi-mo anno. Un’ottima annata, dunque, evi-denziata anche dalla relazione del Tesorie-re Fausto Filippini.

Presi a modello | Ottimi anche i risultatidi ogni singola attività della Sezione, a par-tire dal Punto di contatto integrato nel Cen-tro di Rivera, che ha fatto registrare unenorme numero di visite, acquisti e contattitelefonici da parte dei soci. Un successo checonsente alla Sezione Ticino di essere vista«come un esempio» dalla sede centrale. Un riconoscimento, questo, che dà ulterioreforza alla riconquista ticinese del seggionel Consiglio d’amministrazione del Grup-po TCS e alla nomina di Vitalini alla vice-presidenza nazionale.

Tra i corsi di guida, va segnalato l’anda-mento molto positivo delle giornate della

«due fasi» per i neo conducenti, che hannosegnato un aumento impressionante di fre-quentatori. A tale proposito, il presidenteha annunciato l’avvio di un progetto checonsentirebbe di prolungare l’attività for-mativa sulla pista di Quinto anche durantel’inverno. Il 2011 è stato eccellente pure per i collaudi ufficiali, ancora in crescita rispetto all’anno precedente, «grazie all’ot-tima collaborazione con l’Ufficio Circola-zione di Camorino».

Questioni politiche | Dopo aver illustra-to ai delegati il nuovo servizio TCS Ambu-lance, che amplia le prestazioni fornite dal Libretto ETI, Carlo Vitalini ha affrontatoalcune delicate questioni di politica dei tra-sporti: paventato aumento a 100 franchi delcontrassegno autostradale, limiti di veloci-tà nel Mendrisiotto ed eco-incentivi. «No all’aumento sconsiderato della vignetta»,ha tuonato Vitalini. Più complessa la situa-

zione per il limite generale di 100 km/hsull’autostrada del Mendrisiotto, ora che ilTribunale federale ha trasmesso all’Ustra il ricorso del TCS. Riguardo ai ventilati 80km/h durante le ore di punta, Vitalini haspiegato: «Ne abbiamo parlato con MarcoBorradori, in vista di soluzioni che possanomettere tutti d’accordo». Per quanto con-cerne, infine, gli incentivi fiscali per i vei-coli ecologici, il presidente sezionale ne hastigmatizzato l’applicazione caotica daparte del Cantone, che ha suscitato «dubbie perplessità» tra gli utenti.

Come ospite d’onore è intervenuto il con-sigliere nazionale Fabio Regazzi, co-presi-dente del Comitato per il completamentodel Gottardo, di cui fa parte anche il TCS.Dopo aver perorato – cifre alla mano – lacausa della costruzione di un secondo tun-nel in vista dei futuri lavori di risanamento, Regazzi ha chiuso il suo intervento con unsecco: «No all’isolamento del Ticino».‹ ac

Un’annata tutta d’oroLa Sezione Ticino del TCS ha celebrato la sua annuale assemblea dei delegati a Bellinzona approvando i conti 2011, che si sono chiusi ottimamente. Dibattuti anche alcuni scottanti temi politici inerenti alla mobilità cantonale e nazionale.

ald

A Lugano le strisce continuano a comunicareÈ iniziata la seconda fase della campagna di sensibilizzazione degli utenti della strada,ideata dalla Polizia comunale di Lugano in collaborazione con il Gruppo del Luganese delTCS, alla quale ha aderito «Strade più sicure».

Di recente sono stati posati 44 nuovi pannelliadesivi demarcanti una zona d’attesa in prossi-mità di 22 passaggi pedonali in altrettanti punti

nevralgici della città di Lugano, da Trevano aPazzallo, fino a Cassarate, Viganello e Pregas-sona. Così come per la prima fase dello scorsoautunno, grazie all’accattivante grafica ed alleindicazioni «1° Fermati, 2° Guarda, 3° Attraver-sa!», le strisce «comunicanti» ricorderanno peri prossimi mesi ai pedoni, in modo semplice e di-vertente, il corretto comportamento da adotta-re nell’attraversare la strada.

Una campagna di comunicazione attiva ac-compagna il progetto, tramite la distribuzione divolantini per informare, non solamente i pedonima anche i conducenti dei veicoli, sul correttoatteggiamento da adottare in prossimità degliattraversamenti pedonali. Le parole d’ordine sono: controlla, rallenta, fermati!

Viene così accentuata l’importanza della com-prensione tra pedone e conducente, quale mez-zo d’azione nella prevenzione degli incidenti della strada. gri

Prossima edizione21.06.201205.07.201202.08.2012

Ultimo termine11.06.201225.06.201223.07.2012

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7 giugno 2012 | touring 10 | sezione ticino 31

› I delegati sezionali si sono ritrovati gio-vedì 10 maggio all’Espocentro di Bellinzo-na, dove a salutarli c’erano il presidente delGruppo TCS del Bellinzonese ing. Nelio Ri-gamonti e il neo sindaco della capitale can-tonale Mario Branda. Dopo la tradizionalepremiazione dei migliori 12 apprendisti delramo auto-meccanico, il presidente sezio-nale avv. Carlo Vitalini ha toccato i puntisalienti dell’esercizio 2011, sottolineandoche si trattava del primo svolto dall’attualesegretario Roberto Morandi. A quest’ulti-mo Vitalini ha tributato un caloroso elogio:«Non era un compito semplice mantenere illivello di eccellenza che per anni ha carat-terizzato la gestione della nostra Sezione edel nostro Centro tecnico».

In effetti, le lodi a Morandi si giustificanoampiamente se si dà uno sguardo al con-suntivo di bilancio: il 2011 della Sezione Ti-cino si chiude con un attivo di 430000 fran-chi, ciò che permette per l’ennesima voltadi non aumentare le quote sociali il prossi-mo anno. Un’ottima annata, dunque, evi-denziata anche dalla relazione del Tesorie-re Fausto Filippini.

Presi a modello | Ottimi anche i risultatidi ogni singola attività della Sezione, a par-tire dal Punto di contatto integrato nel Cen-tro di Rivera, che ha fatto registrare unenorme numero di visite, acquisti e contattitelefonici da parte dei soci. Un successo checonsente alla Sezione Ticino di essere vista«come un esempio» dalla sede centrale. Un riconoscimento, questo, che dà ulterioreforza alla riconquista ticinese del seggionel Consiglio d’amministrazione del Grup-po TCS e alla nomina di Vitalini alla vice-presidenza nazionale.

Tra i corsi di guida, va segnalato l’anda-mento molto positivo delle giornate della

«due fasi» per i neo conducenti, che hannosegnato un aumento impressionante di fre-quentatori. A tale proposito, il presidenteha annunciato l’avvio di un progetto checonsentirebbe di prolungare l’attività for-mativa sulla pista di Quinto anche durantel’inverno. Il 2011 è stato eccellente pure per i collaudi ufficiali, ancora in crescita rispetto all’anno precedente, «grazie all’ot-tima collaborazione con l’Ufficio Circola-zione di Camorino».

Questioni politiche | Dopo aver illustra-to ai delegati il nuovo servizio TCS Ambu-lance, che amplia le prestazioni fornite dal Libretto ETI, Carlo Vitalini ha affrontatoalcune delicate questioni di politica dei tra-sporti: paventato aumento a 100 franchi delcontrassegno autostradale, limiti di veloci-tà nel Mendrisiotto ed eco-incentivi. «No all’aumento sconsiderato della vignetta»,ha tuonato Vitalini. Più complessa la situa-

zione per il limite generale di 100 km/hsull’autostrada del Mendrisiotto, ora che ilTribunale federale ha trasmesso all’Ustra il ricorso del TCS. Riguardo ai ventilati 80km/h durante le ore di punta, Vitalini haspiegato: «Ne abbiamo parlato con MarcoBorradori, in vista di soluzioni che possanomettere tutti d’accordo». Per quanto con-cerne, infine, gli incentivi fiscali per i vei-coli ecologici, il presidente sezionale ne hastigmatizzato l’applicazione caotica daparte del Cantone, che ha suscitato «dubbie perplessità» tra gli utenti.

Come ospite d’onore è intervenuto il con-sigliere nazionale Fabio Regazzi, co-presi-dente del Comitato per il completamentodel Gottardo, di cui fa parte anche il TCS.Dopo aver perorato – cifre alla mano – lacausa della costruzione di un secondo tun-nel in vista dei futuri lavori di risanamento, Regazzi ha chiuso il suo intervento con unsecco: «No all’isolamento del Ticino».‹ ac

Un’annata tutta d’oroLa Sezione Ticino del TCS ha celebrato la sua annuale assemblea dei delegati a Bellinzona approvando i conti 2011, che si sono chiusi ottimamente. Dibattuti anche alcuni scottanti temi politici inerenti alla mobilità cantonale e nazionale.

ald

A Lugano le strisce continuano a comunicareÈ iniziata la seconda fase della campagna di sensibilizzazione degli utenti della strada,ideata dalla Polizia comunale di Lugano in collaborazione con il Gruppo del Luganese delTCS, alla quale ha aderito «Strade più sicure».

Di recente sono stati posati 44 nuovi pannelliadesivi demarcanti una zona d’attesa in prossi-mità di 22 passaggi pedonali in altrettanti punti

nevralgici della città di Lugano, da Trevano aPazzallo, fino a Cassarate, Viganello e Pregas-sona. Così come per la prima fase dello scorsoautunno, grazie all’accattivante grafica ed alleindicazioni «1° Fermati, 2° Guarda, 3° Attraver-sa!», le strisce «comunicanti» ricorderanno peri prossimi mesi ai pedoni, in modo semplice e di-vertente, il corretto comportamento da adotta-re nell’attraversare la strada.

Una campagna di comunicazione attiva ac-compagna il progetto, tramite la distribuzione divolantini per informare, non solamente i pedonima anche i conducenti dei veicoli, sul correttoatteggiamento da adottare in prossimità degliattraversamenti pedonali. Le parole d’ordine sono: controlla, rallenta, fermati!

Viene così accentuata l’importanza della com-prensione tra pedone e conducente, quale mez-zo d’azione nella prevenzione degli incidenti della strada. gri

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7 giugno 2012 | touring 10 | club e soci 33

Un’immagine dice più di mille parole: piccoli visi raggianti dopo una giornata impegnativa.

casione. Circolare nel traffico con sicurezzain sella ad una bicicletta è stato l’obiettivodi un’altra postazione.

I ragazzi hanno trovato particolarmenteimpressionante la stazione dell’«angolomorto». Per la prima volta hanno potuto osservare la strada attraverso gli spec-chietti retrovisori, seduti nell’abitacolo diun enorme camion. A destra, accanto al ca-mion, è stato fatto scorrere un pupazzo suuna bicicletta. Ed ecco che: improvvisa-mente il pupazzo è scomparso dagli spec-chietti. La strada è apparsa libera e se fos-sero stati i camionisti, i bambini avrebberosvoltato a destra. «Ma attenzione», ha av-vertito l’istruttore, «adesso avreste investi-to il ciclista». Infatti: «Nell’angolo mortonon si è visibili al camionista. Collisionicon camion che svoltano a destra possonoprovocare gravi ferite». Per sicurezza, an-che gli scolari dovrebbero fermarsi dietro aun camion e proseguire soltanto «se si è sta-bilito un contatto visivo con il conducentedel veicolo».

Nella rotonda in mini formato ci si è con-frontati con difficili questioni: chi ha laprecedenza in quale situazione? Cosa si fase di colpo la rotonda è «intasata»? Altre po-stazioni erano anch’esse dedicate a impor-tanti temi della circolazione stradale, come

ad esempio il tema «Visibilità e casco». È unbene che ci fossero delle pause, ad esempioquella di mezzogiorno durante la quale so-no stati mangiati gli spaghetti in mensa. Inseguito si è andati avanti sino a metà pome-riggio. Poi è risuonato di nuovo la sirena. La«competizione» è terminata.

Undici felici | Col fiato sospeso sono rima-sti tutti sino al momento della valutazione.E finalmente sono stati letti i nomi di undi-ci bambini, che si sono qualificati allo stes-so livello. Così si è tenuto lo spareggio sulpercorso di abilità sino a che due ragazze edue ragazzi hanno vinto la gara: TamaraLucic (12 anni, Zofingen), Chanelle Widmer(10 anni, Bad Zurzach), Liam Vonderach (10anni, Kleindöttingen), tutti del Canton Ar-govia, e Dario Roth (10 anni, Walperswil,Canton Berna). Possono così partecipare al27° Concorso europeo dell’educazione stra-dale della FIA (Federazione Internazionaledell’Automobile) che avrà luogo dal 21 al 24 settembre a Bochnia (Polonia).

Missione del TCS | Per gli scolari deiquattro cantoni Argovia, Berna, Basilea-Campagna e Basilea-Città la giornata è sta-ta «un super evento», come molti di lorohanno detto. Il vicepresidente del TCS non-

ché presidente della Sezione TCS di Argo-via, Thierry Burkart, che ha osservato ilgrande evento, si è detto soddisfatto del-l’entusiasmo dei ragazzi. Il Touring ClubSvizzero si sente confermato nel proprio la-voro. Da molti anni il club s’impegna nellasicurezza stradale. Si tratta di mostrareagli utenti del traffico i pericoli della stra-da: «Vogliamo influenzare il comporta -mento nella circolazione dei partecipanti,mediante campagne di prevenzione degliincidenti e di educazione stradale», affermaBurkart.‹ Kurt Venner

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L’idea di base

L’idea della Giornata dell’educazionestradale è stata concepita suddividendola Svizzera in quattro regioni (Svizzeraoccidentale, Svizzera nordoccidentale,Svizzera centrale e Ticino, Svizzeraorientale). Ogni anno in una di questeregioni viene indetta la giornata, e cosìsi costituisce un turno di quattro anni.Con il giorno dell’educazione stradale si mira a sottolineare l’importanza del-l’educazione stradale tra i genitori, ascuola e nel pubblico in generale. Il fattoche sia organizzato anche un concorsorende ancora più motivati i giovani par-tecipanti. ve

…ha estremamente impressionato gli scolari.

Il tema dell’angolo morto nel camion…

32 club e soci | touring 10 | 7 giugno 2012

I ragazzi si divertono sul mini monopattino. Guidare su un percorso a forma di otto senza appoggiare il piede non è facile.

Il lato oscuro della rotonda: durante la spiegazione sono sorte molte domande. I vincitori: Chanelle Widmer, Tamara Lucic, Dario Roth e Liam Vonderach.

›La Giornata per l’educazione stradale del-la Svizzera nordoccidentale «Sicher auf Rä-dern» («Sicuri sulle ruote») è stata realizza-ta dal Touring Club Svizzero in stretta col-laborazione con i corpi polizia cantonali di Berna, Basilea Città, Soletta e BasileaCampagna, nonché con l’associazione dellepolizie municipali e regionali del CantonArgovia, così come con la polizia della Cittàdi Olten.

Imparare giocando | Si sono dati appun-tamento a Lenzburg ragazzi di dieci e dodi-ci anni provenienti da cantoni e città. Sonostati preventivamente scelti dagli istruttoristradali delle polizie cantonali. L’evento haavuto inizio già alle 9. Il livello del rumore

nella sala multiuso era alto, dapprima gio-coso poi, come d’incanto, si è fatto serio.L’atmosfera festaiola si è trasformata inuna quiete emozionante, nel momento incui l’acuto di una sirena ha dato il via. Indiverse postazioni i ragazzi hanno potutoimparare come ci si deve comportare nel-l’odierna situazione stradale.

Le dieci regole d’oro per una guida sicuracon il monopattino è stato il tema di una po-stazione. Così, ad esempio, si spiega il va-lore di frasi come «porta il casco così comeproteggi le ginocchia e i gomiti» o «prima dimettere il piede sul freno, appoggia il piedelibero sul terreno». Ai giovani utenti dellastrada si spiega anche dove possono circo-lare con i loro monopattini e dove no, un

tema ritenuto estremamente importantedal corpo insegnanti che ha accompagnatogli allievi. Sempre più giovani si recano ascuola con questi veicoli piccoli e pratici(cfr. «Touring» 8/2012).

L’angolo morto | Il momento più appas-sionante per i ragazzi è stato quando si so-no recati sul percorso di abilità. Si è dovutopercorrere un sentiero delimitato da «conistradali» e una mini rotonda, senza maimettere giù il piede dal veicolo. Gli istrut-tori stradali hanno dapprima mostrato aibambini, come si fa e a cosa si deve prestareattenzione. Poi la prova ha avuto inizio:ogni bambino è andato sul percorso, prov-visto perfino di asperità costruite per l’oc-

L’educazione stradale vissutacome una bella esperienzaDivertimento, tensione ed emozione sono stati vissuti da 140 ragazzi alla Giornata dell’educazione stradale nella Svizzera nordoccidentale 2012 tenutasi nella sala multiuso di Lenzburg. Quattro di loro si sono qualificati per il concorso europeo in Polonia.

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Un’immagine dice più di mille parole: piccoli visi raggianti dopo una giornata impegnativa.

casione. Circolare nel traffico con sicurezzain sella ad una bicicletta è stato l’obiettivodi un’altra postazione.

I ragazzi hanno trovato particolarmenteimpressionante la stazione dell’«angolomorto». Per la prima volta hanno potuto osservare la strada attraverso gli spec-chietti retrovisori, seduti nell’abitacolo diun enorme camion. A destra, accanto al ca-mion, è stato fatto scorrere un pupazzo suuna bicicletta. Ed ecco che: improvvisa-mente il pupazzo è scomparso dagli spec-chietti. La strada è apparsa libera e se fos-sero stati i camionisti, i bambini avrebberosvoltato a destra. «Ma attenzione», ha av-vertito l’istruttore, «adesso avreste investi-to il ciclista». Infatti: «Nell’angolo mortonon si è visibili al camionista. Collisionicon camion che svoltano a destra possonoprovocare gravi ferite». Per sicurezza, an-che gli scolari dovrebbero fermarsi dietro aun camion e proseguire soltanto «se si è sta-bilito un contatto visivo con il conducentedel veicolo».

Nella rotonda in mini formato ci si è con-frontati con difficili questioni: chi ha laprecedenza in quale situazione? Cosa si fase di colpo la rotonda è «intasata»? Altre po-stazioni erano anch’esse dedicate a impor-tanti temi della circolazione stradale, come

ad esempio il tema «Visibilità e casco». È unbene che ci fossero delle pause, ad esempioquella di mezzogiorno durante la quale so-no stati mangiati gli spaghetti in mensa. Inseguito si è andati avanti sino a metà pome-riggio. Poi è risuonato di nuovo la sirena. La«competizione» è terminata.

Undici felici | Col fiato sospeso sono rima-sti tutti sino al momento della valutazione.E finalmente sono stati letti i nomi di undi-ci bambini, che si sono qualificati allo stes-so livello. Così si è tenuto lo spareggio sulpercorso di abilità sino a che due ragazze edue ragazzi hanno vinto la gara: TamaraLucic (12 anni, Zofingen), Chanelle Widmer(10 anni, Bad Zurzach), Liam Vonderach (10anni, Kleindöttingen), tutti del Canton Ar-govia, e Dario Roth (10 anni, Walperswil,Canton Berna). Possono così partecipare al27° Concorso europeo dell’educazione stra-dale della FIA (Federazione Internazionaledell’Automobile) che avrà luogo dal 21 al 24 settembre a Bochnia (Polonia).

Missione del TCS | Per gli scolari deiquattro cantoni Argovia, Berna, Basilea-Campagna e Basilea-Città la giornata è sta-ta «un super evento», come molti di lorohanno detto. Il vicepresidente del TCS non-

ché presidente della Sezione TCS di Argo-via, Thierry Burkart, che ha osservato ilgrande evento, si è detto soddisfatto del-l’entusiasmo dei ragazzi. Il Touring ClubSvizzero si sente confermato nel proprio la-voro. Da molti anni il club s’impegna nellasicurezza stradale. Si tratta di mostrareagli utenti del traffico i pericoli della stra-da: «Vogliamo influenzare il comporta -mento nella circolazione dei partecipanti,mediante campagne di prevenzione degliincidenti e di educazione stradale», affermaBurkart.‹ Kurt Venner

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7 giugno 2012 | touring 10 | club e soci 35

Il nuovo presidente centrale Peter Goetschi ha avuto molti colloqui nella fase iniziale.

argomentare in modo costruttivo e a discu-tere in modo mirato». E precisa subito chenel lavoro politico giocano un ruolo moltoimportante anche le sezioni del TouringClub Svizzero.

Nuova era | Un compito prioritario per Peter Goetschi è quello di regolare la suc-cessione del dimissionario direttore gene-rale Bruno Ehrler. Inoltre, dovrà essereadottata la strategia per decidere in qualedirezione dovrà evolversi il TCS. E Goetschidichiara: «In ogni caso stiamo entrando inuna nuova era, dove il contesto generale èmutato».

Ma è appena stato pubblicato uno studio(cfr. pagina 9) che mostra quanto sia impor-tante il valore della mobilità: «Questa è unagrande opportunità per il TCS», afferma Pe-ter Goetschi con gli occhi che brillano. E ag-giunge: «Approfittiamo dello slancio cheabbiamo».‹ Heinz W. Müller

Goetschi ha già potuto fare una constata-zione: «C’è una tipica varietà svizzera percome sono organizzate le sezioni». E questaè un’ammissione da non sottovalutarenell’ottica dell’armonizzazione delle pre-stazioni e delle procedure.

Restare costruttivi | Tra i compiti delpresidente centrale ci sono anche quelli difigura di riferimento e di ambasciatore delTCS: per quanto possibile ha già incontratoi primi esponenti delle organizzazioni ana-loghe e dei club della mobilità europei. Direcente, Peter Goetschi ha fatto anche partedi una delegazione che si è incontrata conla ministra dei trasporti Doris Leuthard. Aproposito di politica: a dipendenza del te-ma non sarà sempre il presidente centralea parlarne in pubblico, ma di volta in voltalo specialista più adatto. Goetschi si atterràallo stile tenuto sinora dal TCS nella poli -tica dei trasporti: «Vogliamo continuare ad

› In quanto presidente della Sezione Fri-burgo, Peter Goetschi (46 anni) conoscedavvero bene la procedura dell’Assembleadei delegati nazionali del TCS. Tuttavia, rispetto alle edizioni precedenti sussisteun’importante differenza: Goetschi nonsiede «solo» nel plenum, ma come presiden-te centrale dirigerà per la prima volta l’ADordinaria del maggiore club della mobilitàdella Svizzera. Una ragione sufficiente pertastare il polso del presidente.

Ascoltare | Dalla sua elezione a massimorappresentante del TCS, avvenuta duranteun’AD straordinaria, fino ad oggi Peter Goetschi si è immerso completamente nellequestioni del TCS. A tempo pieno dall’iniziodell’anno, dopo aver concluso la sua attivi-tà col precedente datore di lavoro. «Comepresidente sezionale conoscevo già moltecose, ma se si guarda dietro alle quintedell’associazione centrale con i suoi 1600collaboratori, si è sopraffatti dall’intensitàe dalla varietà del lavoro», spiega Goetschi,che ha il suo ufficio principale a Berna.

In precedenza lavorava a Friburgo, dovealcune volte alla settimana poteva rientra-re a casa per pranzo e mangiare in famigliacon i figli. È comunque la sola cosa che Peter Goetschi rimpiange, altrimenti il suolavoro lo soddisfa sotto ogni aspetto: in unaprima fase ha cercato il contatto con i dif-ferenti dipartimenti della sede centrale aGinevra, dove in linea di massima vorrebbeessere presente una volta alla settimana,per «sentire» meglio l’intero sistema delclub centrale.

Costruttore di ponti | Tuttavia, non in-tende immischiarsi nel modo più assolutonegli affari operativi. «Ho un’altra missio-ne», dice il bilingue friburghese, che è statoeletto alla presidenza specificamente per lesue capacità di costruttore di ponti. In par-ticolare vuole conciliare maggiormente leesigenze e le attività del club centrale conquelle delle sezioni. Per far ciò può contaresulla nuova struttura degli organi sociali:tutte le sezioni sono nuovamente rappre-sentate nel Consiglio d’amministrazione,presieduto da Peter Goetschi, dunque tuttesi trovano sullo stesso livello informativo.Un presidium di più persone assicura che lagestione sia svolta speditivamente.

Il nuovo presidente centrale non ha anco-ra completato il suo giro di visite tra le se-zioni, per raccogliere input importanti. Ma

«Cogliamo lo slancio»Alla vigilia dell’Assemblea dei delegati a Soletta, Peter Goetschi, dal 1° gennaio2012 presidente centrale del TCS, traccia una panoramica fra passato e futuro.

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Il nuovo presidente centrale Peter Goetschi ha avuto molti colloqui nella fase iniziale.

argomentare in modo costruttivo e a discu-tere in modo mirato». E precisa subito chenel lavoro politico giocano un ruolo moltoimportante anche le sezioni del TouringClub Svizzero.

Nuova era | Un compito prioritario per Peter Goetschi è quello di regolare la suc-cessione del dimissionario direttore gene-rale Bruno Ehrler. Inoltre, dovrà essereadottata la strategia per decidere in qualedirezione dovrà evolversi il TCS. E Goetschidichiara: «In ogni caso stiamo entrando inuna nuova era, dove il contesto generale èmutato».

Ma è appena stato pubblicato uno studio(cfr. pagina 9) che mostra quanto sia impor-tante il valore della mobilità: «Questa è unagrande opportunità per il TCS», afferma Pe-ter Goetschi con gli occhi che brillano. E ag-giunge: «Approfittiamo dello slancio cheabbiamo».‹ Heinz W. Müller

Goetschi ha già potuto fare una constata-zione: «C’è una tipica varietà svizzera percome sono organizzate le sezioni». E questaè un’ammissione da non sottovalutarenell’ottica dell’armonizzazione delle pre-stazioni e delle procedure.

Restare costruttivi | Tra i compiti delpresidente centrale ci sono anche quelli difigura di riferimento e di ambasciatore delTCS: per quanto possibile ha già incontratoi primi esponenti delle organizzazioni ana-loghe e dei club della mobilità europei. Direcente, Peter Goetschi ha fatto anche partedi una delegazione che si è incontrata conla ministra dei trasporti Doris Leuthard. Aproposito di politica: a dipendenza del te-ma non sarà sempre il presidente centralea parlarne in pubblico, ma di volta in voltalo specialista più adatto. Goetschi si atterràallo stile tenuto sinora dal TCS nella poli -tica dei trasporti: «Vogliamo continuare ad

› In quanto presidente della Sezione Fri-burgo, Peter Goetschi (46 anni) conoscedavvero bene la procedura dell’Assembleadei delegati nazionali del TCS. Tuttavia, rispetto alle edizioni precedenti sussisteun’importante differenza: Goetschi nonsiede «solo» nel plenum, ma come presiden-te centrale dirigerà per la prima volta l’ADordinaria del maggiore club della mobilitàdella Svizzera. Una ragione sufficiente pertastare il polso del presidente.

Ascoltare | Dalla sua elezione a massimorappresentante del TCS, avvenuta duranteun’AD straordinaria, fino ad oggi Peter Goetschi si è immerso completamente nellequestioni del TCS. A tempo pieno dall’iniziodell’anno, dopo aver concluso la sua attivi-tà col precedente datore di lavoro. «Comepresidente sezionale conoscevo già moltecose, ma se si guarda dietro alle quintedell’associazione centrale con i suoi 1600collaboratori, si è sopraffatti dall’intensitàe dalla varietà del lavoro», spiega Goetschi,che ha il suo ufficio principale a Berna.

In precedenza lavorava a Friburgo, dovealcune volte alla settimana poteva rientra-re a casa per pranzo e mangiare in famigliacon i figli. È comunque la sola cosa che Peter Goetschi rimpiange, altrimenti il suolavoro lo soddisfa sotto ogni aspetto: in unaprima fase ha cercato il contatto con i dif-ferenti dipartimenti della sede centrale aGinevra, dove in linea di massima vorrebbeessere presente una volta alla settimana,per «sentire» meglio l’intero sistema delclub centrale.

Costruttore di ponti | Tuttavia, non in-tende immischiarsi nel modo più assolutonegli affari operativi. «Ho un’altra missio-ne», dice il bilingue friburghese, che è statoeletto alla presidenza specificamente per lesue capacità di costruttore di ponti. In par-ticolare vuole conciliare maggiormente leesigenze e le attività del club centrale conquelle delle sezioni. Per far ciò può contaresulla nuova struttura degli organi sociali:tutte le sezioni sono nuovamente rappre-sentate nel Consiglio d’amministrazione,presieduto da Peter Goetschi, dunque tuttesi trovano sullo stesso livello informativo.Un presidium di più persone assicura che lagestione sia svolta speditivamente.

Il nuovo presidente centrale non ha anco-ra completato il suo giro di visite tra le se-zioni, per raccogliere input importanti. Ma

«Cogliamo lo slancio»Alla vigilia dell’Assemblea dei delegati a Soletta, Peter Goetschi, dal 1° gennaio2012 presidente centrale del TCS, traccia una panoramica fra passato e futuro.

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«Show your Card» in tutto il globo

Un mondo di sconticon la tessera TCSMolti soci avranno notato che sulla tesse-ra del TCS cappeggia un logo rosso-bian-co-blu con la scritta «Show your Card».Per chi ancora non lo sapesse, rammentia-mo che si tratta del programma che dà diritto a vantaggi e riduzioni in tutto ilmondo. Al programma aderiscono, infatti,i 24 club europei partner del TCS più i club automobilistici nordamericani. La li-sta completa e le modalità per ottenere glisconti, in Svizzera e nel mondo, si possonovisionare sul sito www.risparmi.tcs.ch.Qui si può stampare anche la carta «TCSDiscount USA e Canada» che dà diritto alle riduzioni in quei paesi. Allora, buonevacanze… a prezzo ridotto! tg

Grande festa a DerendingenL’apertura del sesto centro di sicurezza stradale del TCS a Derendingen (SO) è statacelebrata con una grande festa popolare, che includeva voli in elicottero, struttureper festeggiare e prove di guida in pista. La cerimonia d’inaugurazione ufficiale eraandata in scena il giorno prima con molti ospiti di primo piano ed esponenti del TCS.In foto: la consegna della chiave tra Markus Serafini (Test & Training tcs, a destra) eil direttore del centro Clemens Stalder. Nel suo discorso, il presidente centrale PeterGoetschi ha posto l’accento sull’importanza del nuovo impianto. Il TCS è il maggiorofferente di corsi di perfezionamento per automobilisti; nell’ultimo anno in 46000hanno frequentato corsi del genere, tra i quali molti neo conducenti nell’ambito dellaformazione in due fasi. Spesso, molti di questi ultimi dimenticano di annunciarsi intempo per i corsi obbligatori di formazione (www.tcs.ch > Corsi). hwm

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Importazione diretta di automobili

Attenzione allaprocedura giustaL’importazione diretta di auto è molto invoga ultimamente. Per non avere bruttesorprese al momento di tirare le somme, siconsiglia di consultare la brochure infor-mativa «Importazione diretta dell’auto-mobile», elaborata dal dipartimento Con-sulenza mobilità (MoBe) del TCS. L’opu-scolo, scaricabile su www.tcs.ch (Auto&Mobilità > Mercato delle auto), elenca ledisposizioni e la procedura corretta di cuideve tenere conto il consumatore per im-portare un veicolo dalla UE o dagli USA(dazi doga nali, norme tecniche, certificatiecc.). Allo stesso indirizzo web si può sca-ricare l’info-guida con le previste sanzioniCO2 sulle auto d’importazione diretta. ac

Prezzi e prestazioni TCStelefono 0844888111 o www.tcs.ch

TCS Societariato www.tcs.ch

Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rataTCS Tessera partner/giovani Fr. 44.–Non motorizzati Fr. 32.–Cooldown Club membercard Fr. 66.–Ciclisti (con TCS Velo Assistance Casco 2000) Fr. 37.–Juniores (con TCS Velo Assistance Casco 2000) a seconda della SezioneQuota per socio campeggiatore TCS(solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.–

(camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)

TCS Libretto ETI www.eti.ch

Europa motorizzato «Famiglia» Fr.103.–Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.–Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.–Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.–Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.–Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.–Spese di cura Europa Fr. 32.–Spese di cura fuori Europa Fr. 45.–

TCS Carta Aziendale www.tcs.ch/azienda

Per veicoli aziendaliSoccorso stradale da Fr. 134.–Protezione giuridica circolazione da Fr.111.–

TCS Card Assistancewww.cardassistance.tcs.ch

per tutta la famiglia Fr. 28.–20% di sconto per i titolari del Libretto ETI

TCS Protezione giuridica www.assista.ch

TCS Assicurazione protezione giuridicaCircolazione «Ind.» Fr. 66.– «Fam.» Fr. 96.–Privata senza sottoscrivere la circolazione«Famiglia» Fr. 245.– «Individuale» Fr. 225.–Privata con circolazione già sottoscritta«Famiglia» Fr. 215.– «Individuale» Fr. 192.–Immobili Fr. 60.–

TCS Assicurazione autowww.tcs-assicurazione-auto.ch

Responsabilità civile, casco parziale, cascocollisione, capitale incidente, protezione delbonus, danni di parcheggio 0800801800

Assicurazioni due ruotewww.assistancetcs.ch

TCS Velo Assistance con assistenza e casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–*copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–*copertura casco fino a Fr. 7500.– Fr. 172.–*TCS Moto Assistance(soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–*Ai motociclisti in Svizzera e all’estero

* prezzi soci TCS

Carte di credito TCS

TCS MasterCard Gold Fr.100.–TCS MasterCard Fr. 50.–TCS MasterCard Load&Go Fr. 25.–TCS MasterCard COOLDOWN CLUB Fr. 0.–

Infotech www.infotechtcs.ch

Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori emette a disposizione dei soci informa zioni rac-colte e redatte in modo competente e neutrale.

Test&Training www.test-e-trainingtcs.ch

Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento diguida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz,Stockental e Emmen.

Formazione in due fasi www.2fasi.tcs.ch

Corsi obbligatori per la licenza di condurre.

TCS Viaggi www.viaggi-tcs.ch

TCS Viaggi 0844 888 333TCS Campingwww.campingtcs.ch 058 827 25 20TCS Hotels Schloss Ragaz, Bad Ragazwww.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77Bellavista, Vira Gambarognowww.hotelbellavista.ch 091 795 11 15Ciclo e svago tcs www.bici.tcs.ch

Page 37: Touring 10 / 2012 italiano

7 giugno 2012 | touring 10 | club e soci 37

«Show your Card» in tutto il globo

Un mondo di sconticon la tessera TCSMolti soci avranno notato che sulla tesse-ra del TCS cappeggia un logo rosso-bian-co-blu con la scritta «Show your Card».Per chi ancora non lo sapesse, rammentia-mo che si tratta del programma che dà diritto a vantaggi e riduzioni in tutto ilmondo. Al programma aderiscono, infatti,i 24 club europei partner del TCS più i club automobilistici nordamericani. La li-sta completa e le modalità per ottenere glisconti, in Svizzera e nel mondo, si possonovisionare sul sito www.risparmi.tcs.ch.Qui si può stampare anche la carta «TCSDiscount USA e Canada» che dà diritto alle riduzioni in quei paesi. Allora, buonevacanze… a prezzo ridotto! tg

Grande festa a DerendingenL’apertura del sesto centro di sicurezza stradale del TCS a Derendingen (SO) è statacelebrata con una grande festa popolare, che includeva voli in elicottero, struttureper festeggiare e prove di guida in pista. La cerimonia d’inaugurazione ufficiale eraandata in scena il giorno prima con molti ospiti di primo piano ed esponenti del TCS.In foto: la consegna della chiave tra Markus Serafini (Test & Training tcs, a destra) eil direttore del centro Clemens Stalder. Nel suo discorso, il presidente centrale PeterGoetschi ha posto l’accento sull’importanza del nuovo impianto. Il TCS è il maggiorofferente di corsi di perfezionamento per automobilisti; nell’ultimo anno in 46000hanno frequentato corsi del genere, tra i quali molti neo conducenti nell’ambito dellaformazione in due fasi. Spesso, molti di questi ultimi dimenticano di annunciarsi intempo per i corsi obbligatori di formazione (www.tcs.ch > Corsi). hwm

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Importazione diretta di automobili

Attenzione allaprocedura giustaL’importazione diretta di auto è molto invoga ultimamente. Per non avere bruttesorprese al momento di tirare le somme, siconsiglia di consultare la brochure infor-mativa «Importazione diretta dell’auto-mobile», elaborata dal dipartimento Con-sulenza mobilità (MoBe) del TCS. L’opu-scolo, scaricabile su www.tcs.ch (Auto&Mobilità > Mercato delle auto), elenca ledisposizioni e la procedura corretta di cuideve tenere conto il consumatore per im-portare un veicolo dalla UE o dagli USA(dazi doga nali, norme tecniche, certificatiecc.). Allo stesso indirizzo web si può sca-ricare l’info-guida con le previste sanzioniCO2 sulle auto d’importazione diretta. ac

Prezzi e prestazioni TCStelefono 0844888111 o www.tcs.ch

TCS Societariato www.tcs.ch

Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rataTCS Tessera partner/giovani Fr. 44.–Non motorizzati Fr. 32.–Cooldown Club membercard Fr. 66.–Ciclisti (con TCS Velo Assistance Casco 2000) Fr. 37.–Juniores (con TCS Velo Assistance Casco 2000) a seconda della SezioneQuota per socio campeggiatore TCS(solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.–

(camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)

TCS Libretto ETI www.eti.ch

Europa motorizzato «Famiglia» Fr.103.–Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.–Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.–Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.–Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.–Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.–Spese di cura Europa Fr. 32.–Spese di cura fuori Europa Fr. 45.–

TCS Carta Aziendale www.tcs.ch/azienda

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TCS Protezione giuridica www.assista.ch

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TCS Assicurazione autowww.tcs-assicurazione-auto.ch

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Assicurazioni due ruotewww.assistancetcs.ch

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Page 40: Touring 10 / 2012 italiano

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N. socio TCS: Data: Firma: Inviare il tagliando a: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 058 827 50 25; e-mail: [email protected]; per domande: TCS, «Touring Shop», tel. 058 827 35 15 (non si accettano ordinazioni per telefono). Ditta partner/spedizione: Max Versand, 8340 Hinwil, tramite posta, solo in Svizzera e nel Liechtenstein.

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7 giugno 2012 | touring 10 | la pagina dei lettori 41

Il filante scooter cittadino Suzuki SIXteen 125si adatta perfettamente alla vita quotidiana.Grazie alla sua agilità e alle buone prestazionidel motore fa bella figura sia quando sfreccia neicentri cittadini sia sulle strade in aperta campa-gna. La sella bassa garantisce una posizione si-cura, in modo che nelle strette curve dei centriurbani non si abbia alcun problema. Il casco o laspesa trovano posto nel vano sotto la sella chepuò essere chiuso a chiave. Il motore SOHC a 4 tempi riesce a trasportare due persone anchesulle strade di campagna. L’iniezione elettroni-ca e quella di carburante garantiscono potenzae bassi consumi, come pure emissioni ridotte.Questo scooter è conforme alle norme Euro III.Alla sicurezza pensa il sistema frenante combi-nato della serie Burgman. Maneggevole in ognisituazione grazie alle grosse gomme da 16 pol-lici, il suo design con le ruote in alluminio a 5 raz-ze ricorda le grandi motociclette della marca Suzuki. In palio al nostro concorso uno scooterSIXteen 125 del valore di 4860 fr.

Sponsor del premio: Frankonia AG, Zurigowww.suzuki-motorcycles.ch

impressumtouring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, capore-dattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren(MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), Jacques- Olivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), StephanKneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Karin Graniello (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeer strasse 10, 3001 Berna, tel. 058 827 35 00, fax 058 827 5025. E-mail: [email protected]. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tira-

il concorso

Le domande: 1. Come si chiama la ditta vodese che ha

trasportato su strada un tram ginevrino?2. In quanti giorni Carlo Schmid progetta

di fare il giro del mondo?3. Dove si è svolta la Giornata d’educazione

stradale della Svizzera nordoccidentale?

Si possono fornire le risposte per posta (solamente sucartolina postale), tramite SMS oppure sul sito Inter-net www.touring.ch, indicando le generalità.

Concorso 8/12: l’orologio Aerowatch è stato vinto daVerena Pfeiffer di Oberrieden.

Condizioni di partecipazione: il concorso di «Tou-ring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratoridel TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estrat-ti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possonoessere sostituiti da una somma di denaro equivalente.Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà pos-sibile ricorrere alle vie legali.

Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte o su www.touring.ch. Termine d’invio: 17 giugno 2012

tura: edizione italiana: 83 141, totale: 1 325 035. Editoria/marketing: Reto Kammermann(responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, BaslerZeitung SA, CIE Cen tre d’impression Edipresse Lau sanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo:indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel.0844 888 111; e-mail: [email protected]. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua.«Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altrilavori non richiesti.

Un vero sovrano su ogni strada

Cara benzina…«Touring» 8/2012

Si può essere tranquillamente a fa-vore di un aumento del carburante,fintanto che si possono utilizzare imezzi pubblici per raggiungere ilposto di lavoro. Se però con i tra-sporti pubblici si arriva al lavoro solamente alle 9, quando invecequesto inizia già alle 7, si deve uti-lizzare la propria auto, volenti o no-lenti. Jost Ziegler (@)

Meno strisce, più fluiditàAbito a Winterthur e ho un secondodomicilio a Interlaken. Io mi mera-viglio di quante poche strisce pedo-nali s’incontrino in quest’ultimacittà. A mio avviso è un bell’esempiodi come il traffico possa scorreremeglio con meno regole, nonostantefolle di pedoni e automobilisti stra-nieri. Non ho ancora vissuto un’ar-monia del genere altrove.

Charlotte Eschler (@)

Non si esageri con le spese«Touring» 9/2012

Mi sembra che si stia esagerandocon i soldi dei poveri giovani paten-tati, ancora un altro centro per la si-curezza, ma allora a cosa serve man-dare i nostri giovani alle scuole gui-da quando poi devono sobbarcarsionerosi costi per formarsi nella si-curezza quasi si stia guidando chis-sà che tipo di pericolosissimi vei -coli. E non veniamo sempre a tirarefuori le solite storie, non ci crede piùnessuno che arrivano i marziani.Credo che almeno il TCS dovrebbemoderarsi in simili spese e non az-zannare la grassa vacca del trafficoprivato. Ci sono già moltissimi chemangiano e bevono a nostre spese.

Giovanni Moret (@)

forum

Per questa rubrica valgono alcune regole: piùbreve è la lettera, maggiore è la probabilitàche venga pubblicata; la redazione si riservadi apportare eventuali tagli e non tiene cor-rispondenza. È possibile in viare le lettere pere-mail: [email protected]. Le lettere dei lettorivengono pubblicate anche nell’edizione onli-ne di «Touring» (www.touring.ch).

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7 giugno 2012 | touring 10 | la pagina dei lettori 41

Il filante scooter cittadino Suzuki SIXteen 125si adatta perfettamente alla vita quotidiana.Grazie alla sua agilità e alle buone prestazionidel motore fa bella figura sia quando sfreccia neicentri cittadini sia sulle strade in aperta campa-gna. La sella bassa garantisce una posizione si-cura, in modo che nelle strette curve dei centriurbani non si abbia alcun problema. Il casco o laspesa trovano posto nel vano sotto la sella chepuò essere chiuso a chiave. Il motore SOHC a 4 tempi riesce a trasportare due persone anchesulle strade di campagna. L’iniezione elettroni-ca e quella di carburante garantiscono potenzae bassi consumi, come pure emissioni ridotte.Questo scooter è conforme alle norme Euro III.Alla sicurezza pensa il sistema frenante combi-nato della serie Burgman. Maneggevole in ognisituazione grazie alle grosse gomme da 16 pol-lici, il suo design con le ruote in alluminio a 5 raz-ze ricorda le grandi motociclette della marca Suzuki. In palio al nostro concorso uno scooterSIXteen 125 del valore di 4860 fr.

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il concorso

Le domande: 1. Come si chiama la ditta vodese che ha

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Page 42: Touring 10 / 2012 italiano

42 l’incontro | touring 10 | 7 giugno 2012

interattivo tra uomo e macchina. È sempli-cemente una bella sensazione quella di librarsi con l’elicottero sul paesaggio comeun uccello.

I voli di rimpatrio dall’estero rappresentanouna sfida particolare?Dal punto di vista prettamente aereo nonc’è alcuna differenza tra spostarsi in Sviz-zera o all’estero. Esistono però differenzeriguardo alla pianificazione e alla naviga-zione. E ci sono situazioni in cui bisognalottare per portare a termine la missione.

Come funziona la collaborazione con il Touring Club Svizzero?Funziona molto bene, specialmente con ETI Med, che fornisce i pareri medici in mo-do molto competente. Ci completiamo benea vicenda e siamo fieri di poter rimpatriarei titolari del Libretto ETI.

In cielo sicurezza e qualità sono la virtùmassima, cosa fa lei in tal senso?Operiamo con il sistema di qualità del mas-simo livello. I nostri piloti padroneggianoda cinque anni il volo strumentale. Due vol-te all’anno veniamo esaminati da espertiesterni. Per quel che riguarda il personalemedico, con noi volano medici specializzatidella clinica Hirslanden di Zurigo.

Esistono piani per ampliare la flotta di Alpine Air Ambulance?Per il momento andiamo bene così. Reagi-remo a dipendenza della richiesta. Se la situazione dovesse richiederlo, l’amplia-mento potrebbe diventare un tema.

Cosa pensa della concorrenza nel trasportosanitario?La concorrenza nel settore primario e se-condario esiste già da tanti anni. AAA èsemplicemente un completamento dell’of-ferta esistente. Per me si tratta sempre diassecondare la volontà del paziente. Il la-voro dovrebbe essere affidato al prestata-rio disponibile più vicino al paziente. Suquesto punto c’è ancora bisogno di miglio-rare la collaborazione.

Ha ancora un sogno aviatorio?Purtroppo no, perché ho già volato in moltiposti del mondo con piu di 100 diversi veli-voli. Per me ogni giorno in cui posso esserein aria è un sogno e un privilegio.«

Intervista: Felix Maurhofer

L’esperto pilota di elicotteri Jürg Fleischmann ha vissutomolte esperienze in cielo. Come capo di Alpine Air Ambulance (AAA) apprezza la collaborazione con il TCS.

qualcosa. Infatti, per aria s’incontranospesso situazioni che sono nuove. Non volomai oltre i miei limiti e valuto sempre se le mie manovre sono abbastanza sicure perme e i passeggeri.

Cosa l’affascina del mestiere di pilota?Sin da piccolo ero un appassionato di eli-cotteri e diventare pilota è sempre stato ilmio desiderio. Come pilota mi piace il gioco

»Com’è andata la sua ultima missione?Jürg Fleischmann: Tutto si è svolto nel migliore dei modi, abbiamo operato un rim-patrio da Hyères (F) a La Chaux-de-Fonds,che si è svolto senza problemi.

Come si comporta un pilota sperimentato come Lei?Malgrado la molta esperienza si deve sem-pre essere prudenti e pronti ad imparare

Ogni singolo volo è un sogno

Jürg Fleischmann è pilota di elicottero con anima e cuore.

In pilloleJürg Fleischmann (49 anni) è padre di tre figli adulti.Abita a Dielsdorf e nel 1987 ha fondato la Lions Air.Ha sulle spalle 13500 ore di volo collezionate comepilota militare di elicotteri, della Rega e pilota di linea di Swissair, nonché CEO e pilota di AAA. I suoihobby sono la collezione di modellini di elicottero ela costruzione di ferrovie da giardino.

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