Scintilla 59 maggio 15

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Proletari di tutti i paesi, unitevi! Scintilla Per un Primo Maggio di lotta, unità e organizzazione! Maggio 2015 Numero 59 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro Proletari e lavoratori di tutti i paesi, popoli oppressi! Questo 1° Maggio – Giornata internazionale di solidarietà e di lotta dei proletari di tutti i paesi – ci vede di fronte a una crescente offensiva dell’imperialismo. Durante lunghi anni di crisi, in cui masse enormi di lavoratori sono state gettate sul lastrico, i governi borghesi e le istituzioni del grande capitale avevano promesso una ripresa economica che avrebbe portato occupazione, prosperità e una migliore qualità della vita. Ma le sofferenze dei lavoratori e dei popoli non sono finiti. Le misure adottate dai governi per uscire dalla crisi impongono nuovi sacrifici. Lo sfruttamento nelle fabbriche assume proporzioni insopportabili, mentre la disoccupazione continua a flagellare gli operai e i giovani. Oltre 200 milioni di disoccupati in tutto il mondo cercano un lavoro che il capitalismo non riesce più a dare. I contadini poveri, i pescatori, i piccoli artigiani e commercianti, i pensionati, languono sotto il giogo capitalista. Un insostenibile fardello di tasse grava sulle spalle della povera gente. Questo Maggio manifestiamo nelle strade per rivendicare i nostri interessi, per sconfiggere i comuni nemici della classe operaia e degli altri sfruttati! Contro l’offensiva del capitale, suscitiamo un potente fronte di classe del proletariato, creiamo i suoi organismi di lotta composti da operai di tutte le tendenze per difenderci uniti contro i capitalisti, i ricchi e i loro governi! Solo realizzando e organizzando la resistenza delle ampie masse della classe operaia in un fronte unico sarà possibile sconfiggere l’offensiva capitalista, impedire la distruzione dei diritti dei lavoratori e rafforzare la lotta per farla finita con lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Negli ultimi anni la classe dominante ha esaltato demagogicamente la sua “democrazia” e la sua ”libertà”. Ma da tempo questa classe genera solo reazione e oppressione delle masse, che si sta diffondendo in tutto il mondo. Per trovare una soluzione alla crisi, all’instabilità economica e politica, la borghesia stabilisce governi restauratori, prepotenti e autoritari. Calpesta violentemente i diritti democratici dei lavoratori, rafforza la criminalizzazione e la repressione della protesta sociale come metodo di governo. I padroni e i loro governi attaccano i sindacati dei lavoratori, mirano a liquidare la contrattazione collettiva. I diritti di sciopero e di organizzazione sono limitati e addirittura negati, per gettare nell’illegalità le battaglie della classe operaia. Allo stesso tempo, rafforzano la xenofobia e il razzismo, impongono leggi e politiche “securitarie” contro i migranti, che diventano così il capro espiatorio della situazione. L’imperialismo si conferma come reazione su tutta la linea, come intensificazione dell'oppressione sociale e nazionale. La democrazia borghese si disgrega ed assume il volto feroce della dittatura aperta dei monopoli. Questo Maggio manifestiamo ovunque contro le misure reazionarie e fasciste, contro la repressione antipopolare, la xenofobia e il razzismo! Contro la politica antidemocratica dell’imperialismo e della borghesia, la liquidazione delle nostre libertà e diritti, diamo impulso e forza alla resistenza creando ampi fronti popolari, secondo le circostanze! Solo unendo attorno alla classe operaia tutte le vittime del capitalismo, organizzando fronti e alleanze popolari con le genuine forze proletarie, di sinistra, antimperialiste e antifasciste, con i coerenti democratici, sarà possibile fermare la reazione borghese, sconfiggere i fascisti e aprire la strada a veri governi degli operai e popolari che la facciano finita con l’oppressione dei popoli. I governi delle potenze imperialiste e le loro istituzioni sovranazionali (ONU, FMI, UE, etc.) continuano a parlare di pace. Però mai nel mondo, dal dopoguerra a oggi, c’è stata tanta guerra e tensione, tante guerre civili reazionarie, tanta corsa agli armamenti. La crescente ineguaglianza di sviluppo economico, l’implacabile concorrenza per i mercati e le fonti di materie segue a pag. 2

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Organo di Piattaforma Comunista - per il Partito Comunista del Proletariato d'Italia

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Proletari di tutti i paesi, unitevi!

ScintillaPer un Primo Maggio di lotta,

unità e organizzazione!

Maggio 2015 Numero 59 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro

Proletari e lavoratori di tutti ipaesi, popoli oppressi!

Questo 1° Maggio – Giornatainternazionale di solidarietà e dilotta dei proletari di tutti i paesi –ci vede di fronte a una crescenteoffensiva dell’imperialismo. Durante lunghi anni di crisi, incui masse enormi di lavoratorisono state gettate sul lastrico, igoverni borghesi e le istituzionidel grande capitale avevanopromesso una ripresa economicache avrebbe portatooccupazione, prosperità e unamigliore qualità della vita. Ma le sofferenze dei lavoratori edei popoli non sono finiti. Lemisure adottate dai governi peruscire dalla crisi impongononuovi sacrifici. Lo sfruttamento nelle fabbricheassume proporzioniinsopportabili, mentre ladisoccupazione continua aflagellare gli operai e i giovani.Oltre 200 milioni di disoccupatiin tutto il mondo cercano unlavoro che il capitalismo nonriesce più a dare. I contadini poveri, i pescatori, ipiccoli artigiani e commercianti,i pensionati, languono sotto ilgiogo capitalista. Uninsostenibile fardello di tassegrava sulle spalle della poveragente.

Questo 1° Maggiomanifestiamo nelle strade perrivendicare i nostri interessi,per sconfiggere i comuninemici della classe operaia edegli altri sfruttati! Contro l’offensiva del capitale,suscitiamo un potente fronte diclasse del proletariato, creiamoi suoi organismi di lottacomposti da operai di tutte letendenze per difenderci uniticontro i capitalisti, i ricchi e iloro governi! Solo realizzando eorganizzando la resistenzadelle ampie masse della classeoperaia in un fronte unico saràpossibile sconfiggerel’offensiva capitalista,impedire la distruzione deidiritti dei lavoratori erafforzare la lotta per farlafinita con lo sfruttamentodell’uomo sull’uomo.Negli ultimi anni la classedominante ha esaltatodemagogicamente la sua“democrazia” e la sua ”libertà”.Ma da tempo questa classegenera solo reazione eoppressione delle masse, che sista diffondendo in tutto ilmondo. Per trovare una soluzione allacrisi, all’instabilità economica epolitica, la borghesia stabiliscegoverni restauratori, prepotenti e

autoritari. Calpestaviolentemente i dirittidemocratici dei lavoratori,rafforza la criminalizzazione e larepressione della protesta socialecome metodo di governo. I padroni e i loro governiattaccano i sindacati deilavoratori, mirano a liquidare lacontrattazione collettiva. I dirittidi sciopero e di organizzazionesono limitati e addirittura negati,per gettare nell’illegalità lebattaglie della classe operaia. Allo stesso tempo, rafforzano laxenofobia e il razzismo,impongono leggi e politiche“securitarie” contro i migranti,che diventano così il caproespiatorio della situazione. L’imperialismo si confermacome reazione su tutta la linea,come intensificazionedell'oppressione sociale enazionale. La democraziaborghese si disgrega ed assumeil volto feroce della dittaturaaperta dei monopoli. Questo 1° Maggiomanifestiamo ovunque controle misure reazionarie e fasciste,contro la repressioneantipopolare, la xenofobia e ilrazzismo!Contro la politicaa n t i d e m o c r a t i c a

dell’imperialismo e dellaborghesia, la liquidazione dellenostre libertà e diritti, diamoimpulso e forza alla resistenzacreando ampi fronti popolari,secondo le circostanze!Solo unendo attorno alla classeoperaia tutte le vittime delcapitalismo, organizzandofronti e alleanze popolari conle genuine forze proletarie, disinistra, antimperialiste eantifasciste, con i coerentidemocratici, sarà possibilefermare la reazione borghese,sconfiggere i fascisti e aprire lastrada a veri governi deglioperai e popolari che lafacciano finita conl’oppressione dei popoli.I governi delle potenzeimperialiste e le loro istituzionisovranazionali (ONU, FMI, UE,etc.) continuano a parlare dipace. Però mai nel mondo, daldopoguerra a oggi, c’è stata tantaguerra e tensione, tante guerrecivili reazionarie, tanta corsa agliarmamenti. La crescente ineguaglianza disviluppo economico,l’implacabile concorrenza per i mercati e le fonti di materie

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prime, il controllo delle sfere diinfluenza, il desiderio discaricare sui rivali leconseguenze della crisi, fanno sìche le contraddizioni fra ibriganti imperialisti e capitalistisi inaspriscano giorno dopogiorno. La preparazione della guerra dirapina è divenuta un elementofondamentale della politica dellaborghesia imperialista. Nevediamo le conseguenze neiconflitti armati, negli interventi enelle ingerenze imperialisti inAfrica, nel Medio Oriente e inAsia, in Europa orientale, inAmerica Latina. Gli USA sono ancora la potenzaimperialista dominante evogliono mantenere sottocontrollo l’ascesa di altrepotenze. La Cina, la Russia, laGermania e altri paesiimperialisti e capitalistisopportano sempre meno ildominio statunitense, puntano ainfrangere il regime del dollaro eaffermare i loro interessi. LaFrancia imperialista difende conle armi le sue zone di influenza. Nella lotta per il dominio ibriganti imperialisti, istigano ilnazionalismo, appoggiano efinanziano gruppi religiosifondamentalisti per preparare lecondizioni di nuovi interventimilitari, smembrano paesisovrani e colpiscono le lottepopolari e nazionali progressiste.Il peso delle contraddizioniimperialiste ricadesistematicamente sui popoli e lenazioni oppresse, come nel casodei popoli palestinese e curdoche, malgradi le brutaliaggressioni sofferte, proseguonocoraggiosamente la loro lotta peril diritto di autodeterminazione. Questo 1° Maggio, così comenel 70° Anniversario dellagrande vittoria sul fascismo,diamo vita a grandidimostrazioni contro i pericolidi guerra imperialista! Sbarriamo il cammino aigoverni guerrafondai conl’unità e la lottaantimperialista della classeoperaia e dei popoli, delle forzerivoluzionarie, della resistenzapopolare e nazionale.Solo con l’unità e la solidarietàinternazionale dei lavoratoripotremo fermare la politicaguerrafondaia e aggressivadell’imperialismo, ilsaccheggio delle risorsenaturali, la corsa agliarmamenti, il sanguinoso

terrorismo reazionario eimperialista, e aprire la via alsocialismo, per una politica dipace e solidarietà tra i popoli. Proletari e lavoratori di tutti ipaesi, popoli oppressi!Nonostante il feroce attaccocapitalista. la reazione politica ei venti di guerra, crescono lamobilitazione e la lotta deilavoratori che non vogliono piùarretrare, non vogliono piùpagare la crisi e la “ripresa” deglisfruttatori. La classe operaia tornafortemente in campo. Dall’Indiaalla Turchia, dal Brasile allaCina, dalla Grecia alla Polonia,dal Canada all’Australia, dalMessico agli USA, si leva dinuovo la protesta contro ilregime dello sfruttamento, delladisoccupazione e della miseria. Milioni di operai, di minatori, dibraccianti, di salariati deitrasporti, etc., scioperano erivendicano pane e lavoro,esigono il rispetto dellacontrattazione collettiva e deisindacati, respingono le leggi e iprogetti che minano i loro dirittie garanzie sociali, dicono bastaai sacrifici, ai licenziamenti, allaschiavitù salariale. Milioni di contadini poveri, dipiccoli produttori e pubbliciimpiegati, si ribellano contro ilpeggioramento delle condizionidi lavoro e di vita, i tagli aiservizi sociali, per farla finitacon l’oppressione dei monopolisulla stragrande maggioranzadella società. I giovani e gli studenti sonoattivi nelle lotte per il lavoro, adifesa dell'educazione pubblica,contro i programmi neoliberistidei governi borghesi e delleistituzioni dell’oligarchiafinanziaria. Le donne lavoratrici e degli stratipopolari sono alla testa dellaresistenza contro l’arretramentosociale, l’aggravamentodell’oppressione e dellosfruttamento, la politicabellicista e le minacceall’ecosistema. Questo 1° Maggio passiamo inrassegna le forzerivoluzionarie della classeoperaia e degli altri lavoratori,rafforziamo l’unità di lottadegli sfruttati e degli oppressicontro l’offensiva capitalista,le misure reazionarie e ipericoli di guerra imperialista! Mentre le lotte operaie epopolari prendono vigore e siradicalizzano, i capi revisionisti,

socialdemocratici e opportunistiportano avanti la loro politica dicollaborazione di classe. Parlanodi “riforme”, ma per aiutare ilcapitalismo e conservare le basidella società attuale. Fanno ilfronte unito con la borghesia enascondono alle masse la naturadel populismo e del fascismo. Sisforzano di tenere la classeoperaia lontana dalla lotta,dividono le sue file, la disarmanoideologicamente, politicamenteed organizzativamente di fronteall’offensiva capitalistica. Nonostante la propaganda dellaborghesia e dei suoi lacchè, i fattidimostrano che il capitalismo èincapace di eliminare ladisoccupazione massiva, lapovertà, il fascismo, le guerre. E’incapace di assicurare allaschiacciante maggioranza delledonne e degli uomini, deigiovani, una vita degna di questonome, un futuro di pace e disviluppo sociale. Perciò il sistema capitalista-imperialista dev’essere abbattutodalla lotta rivoluzionaria delproletariato e dei popoli esostituito con un più elevatoordinamento sociale edeconomico: il socialismo, primatappa della società comunista,unica via di uscita dal vicolocieco del capitalismo.La storia dimostra che senzaautentici partiti marxisti-leninistiche dirigano i proletari alla lottaper il potere, senza combatterel’opportunismo, non si puòabbattere l’imperialismo econdurre fino in fondo labattaglia per la liberazionesociale e nazionale, non si puòabolire la proprietà privatacapitalista e costruireun’economia socialistapianificata.Perciò questo 1° Maggiochiamiamo all’unità deicomunisti e degli operaiavanzati sotto le bandiere del

marxismo-leninismo ed e l l ’ i n t e r n a z i o n a l i s m oproletario, per costruire fortiPartiti e Organizzazionicomunisti dove non esistono,sviluppare quelli esistenti erafforzare l’unitàinternazionale del proletariatorivoluzionario. Viva il 1° Maggio, giornatainternazionale di solidarietà edi lotta dei proletari di tutti ilmondo! Viva il 70° Anniversario dellaVittoria sulla bestia fascista!Realizziamo grandimanifestazioni unitarieovunque! Lavoratrici e lavoratori,popoli oppressi di tutti i paesi,uniamoci!Aprile 2015

Conferenza Internazionaledi Partiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti (CIPOML)

2 Maggio 2015

Lavoratori, date il 5 per mille alla stampacomunista!La stampa e la propagandacomunista si basano sulprincipiodell’autofinanziamento. In quest’ottica, da alcuni anniutilizziamo anche la scelta del5 X 1000, che consente disostenere l’associazioneScintilla Onlus, editrice deinostri periodici. Farlo è semplice!Nella CU, 730 o Modello unicofirmate e fate firmare nelriquadro "Sostegno delvolontariato e delle altreorganizzazioni non lucrative di utilitàsociale", scrivendo il codicefiscale di Scintilla Onlus:

976 637 805 89

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3Maggio 2015

Continua la lotta degli operaiFincantieri che hannoproclamato altre 12 ore disciopero in tutti i cantieri.Questa è la risposta allachiusura e alle provocazionidell’azienda che ha disdettol’accordo del 2009, chepretende di ridurre i diritti e ilsalario dei lavoratori, diallungare gli orari di lavoro e laflessibilità, di aumentare i ritmie rafforzare il controllo suilavoratori, di limitare il dirittodi sciopero e allargare il lavoroin appalto.Gli scioperi finora ssono statimolto partecipati dai lavoratoriche vedono minacciati il futuroindustriale dei cantieri delgruppo, le loro retribuzioni, iloro diritti, la loro sicurezza sulluogo di lavoro.La classe operaia non si piega difronte alle indecenti proposteavanzate dal gruppo dirigenteaziendale, che nel corso diquesti anni accanto

all’acquisizione di importanticommesse ha peggiorato lecondizioni di lavoro, estesoappalti, subappalti e precarietà. In Fincantieri (aziendapubblica) c’è un concentrato diillegalità, lavoro nero, evasionefiscale e contributiva che non haeguali, c’è un sistema che negaa migliaia di lavoratori degliappalti l’esercizio dei piùelementari diritti.La mobilitazione è volta asostenere la piattaforma votatadai lavoratori e e respingere leassurde pretese dell'azienda chenel corso delle trattative per ilrinnovo del contrattointegrativo ha espresso anche lavolontà di mettere nelle scarpe enegli elmetti dei lavoratori unmicrochip utile a localizzarne laposizione in ogni momento, diintrodurre una diversadisciplina dei permessi annuiretribuiti che si tradurrebbe inmezz’ora quotidiana di lavorogratis (plusvalore assoluto),

oltre alla possibilità di eliminarealcune voci retributive per inuovi assunti.Questi sono solo i primi effettinefasti del Jobs Act! La vertenza di Fincantieririguarda tutti i proletari.Dobbiamo respingere i piani deipadroni spalleggiati dal governoRenzi e dai collaborazionisticon l’unità e la lotta operaia.

Sviluppiamo la solidarietà el’azione comune nelle fabbrichecontro il capitalismo! A fianco dei lavoratoriFincantieri in lotta, per costruireun Partito indipendente erivoluzionario della classeoperaia che diriga la lotta controlo sfruttamento capitalista, peruna nuova società senzasfruttati e sfruttatori.

Solidarietà agli operai Fincantieri in lotta per i diritti di tutti!

Mentre in Italia il governoRenzi, governo dellaConfindustria, porta avanti ilsuo complessivo progettoreazionario e antioperaio, di cuiil Jobs Act è una colonnaportante, in Francia EmmanuelMacron, Ministrodell'Economia del governoHollande, ha elaborato unprogetto di legge che, in questesettimane, è in discussione alParlamento francese e che,sotto molti aspetti, ricalca leorme del Jobs Act renziano. Ciò dimostra che l'oligarchiaeconomica e finanziariaeuropea porta avanti un disegnocomune, di portatainternazionale, per lasalvaguardia e il rafforzamentodelle sue posizioni di dominiocontro l'antagonismo operaio.Il progetto di legge Macron èun progetto «monstre» di 295articoli, che investe unaquantità di materie. Per quanto riguarda i rapporti dilavoro, lo spirito che lo informa

si potrebbe così riassumere:meno Stato e più mercato,meno garanzie e tutele per ilavoratori, predominiopressoché assoluto del padronein fabbrica e nei luoghi dilavoro. Ad esempio, il progetto intendesopprimere un piccolo commadell'art. 2064 del Codice Civilefrancese. Ma una voltaeliminato questo comma, bastache un imprenditore il qualevoglia, ad es., ridurre ilpagamento delle ore di lavorostraordinario, stipuli un accordocon un suo salariato perché taleaccordo si applichi puramente esemplicemente, senza alcunapossibilità di ricorso.Inoltre, vengono ridotte lesanzioni per gli imprenditoriche violano le leggi sociali. Ilpadrone saprà in anticipo checosa gli costa la violazione dilegge; e se la sanzione saràinferiore al vantaggioeconomico che egli siripromette di ottenere da tale

violazione, pagherà l'ammendae farà ciò che vuole in azienda. Anche le questioni relative allavoro nei giorni festivi e allavoro notturno dovrannoessere regolate esclusivamenteda accordi interindividuali fra ilpadrone e il lavoratore. Ma la vera e propria infamia diquesto progetto di leggefrancese riguarda ilicenziamenti ingiustificati. Il Jobs Act renziano, che hapraticamente distrutto le piùimportanti tutele previstedall'art. 18 dello Statuto deiLavoratori, prevede, in talunicasi, il pagamento di unindennizzo in denaro(un'elemosina!) al lavoratorelicenziato. Il progetto di legge Macronstabilisce (art. 102) che ilgiudizio di un tribunaleamministrativo il quale ritengaingiustificato il licenziamento«non modifica la validità dellicenziamento e non dà luogo alversamento di un'indennità a

carico dell'imprenditore». Il lavoratore, quindi, non saràné reintegrato, né indennizzato!Contro questo progetto di leggereazionario sono in corso inFrancia crescenti proteste emanifestazioni operaie epopolari. I nostri compagni del PartitoComunista degli Operai diFrancia (PCOF) ne sono parteintegrante e dirigente. In Europa i contenuti della lottadi classe contro l'oligarchiaeconomico-finanziaria e igoverni borghesi che larappresentano assumonosempre più un carattereinternazionale. Gli elementi più avanzati ecombattivi del proletariatoitaliano e del proletariatofrancese conduconofondamentalmente la stessalotta. Rafforziamola e coordiniamolasempre piùstrettamente! Viva la solidarietàinternazionale dei lavoratori!

JOBS ACT IN ITALIA - LEGGE MACRON IN FRANCIAStessa protervia dei padroni e dei loro governiStessa lotta di classe dei proletari italiani e francesi

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Possiamo accettare che conun’ora di lavoro produciamo ilvalore del nostro salario e ilresto della giornata lavoriamogratis per il padrone?Possiamo accettare che piùcresce la produttività del lavoroe più a lungo dobbiamolavorare?Possiamo accettare che ipadroni siano liberi dilicenziarci a loro piacimento,mentre nessuno può licenziarliquando violano le leggi eportano i loro capitali neiparadisi fiscali? Possiamo accettare ladistruzione sistematica deidiritti conquistati col sanguedegli operai?Possiamo accettare una societàbasata sulla messa incompetizione fra gli sfruttati,sull’individualismo, sulmenefreghismo, sulla leggedella giungla, che fannocomodo a chi ci sfrutta e cidomina?Possiamo accettare la guerra frai poveri, la guerra contro gliultimi, la guerra contro chi stasotto nella scala sociale e lapace sociale con chi sta sopra?Possiamo accettare che le crisidel capitalismo siano pagatesempre e solo da chi producetutta la ricchezza sociale e maidalle sanguisighe che ladistruggono?Possiamo accettare unasocietà in cui l’1% più riccopossiede il 48% dellaricchezza globale?Possiamo accettare unmondo in cui i più ricchihanno raddoppiato le lororicchezze fra il 2009 e il2014, mentre il 50% piùpovero ha visto soloaumentare la sua miseria? Possiamo accettare unmondo in cui 92 super-ricchipossiedono la stessa quotadi ricchezza di 3,5 miliardidi persone?Possiamo accettare il fattoche in Italia il 10% dellapopolazione possiede più dellametà della ricchezza nazionale?Possiamo accettare 10 milionidi poveri, emarginati ed esclusiper sempre dalla nostra società?Possiamo accettare cheun’intera generazione sia dataper persa o condannata a unaesistenza di precarietà e dimiseria?

Possiamo accettare che ilmeridione sia lasciato a sestesso, abbandonato dai governie dai ricchi che lo dominano?Possiamo accettare che ledonne siano relegate nei lavoripeggio pagati e siano retribuitemeno degli uomini?Possiamo accettare che glianziani, in quanto non piùproduttivi, siano considerati deivuoti a perdere?Possiamo accettare che lasalute, la sicurezza sul lavoro,l’educazione, la previdenza,siano considerate “costisociali” da una minoranza diricchi e privilegiati che nonlavorano ma si curano nellecliniche private, si educanonelle scuole private e campanodi rendita con pensioni danababbi?Possiamo accettare che i fondipubblici siano usati per salvarele banche e non la vita dellapovera gente?Possiamo accettare che sidebbano pagare le tasse non permigliorare i servizi sociali maper pagare il debito creato dairicchi e dai loro governi? Possiamo accettare unacorruzione che dilaga in tutti ipori della società, un’evasionefiscale da 230 miliardi annuiche significa più tasse esacrifici per i lavoratori? Possiamo accettare che la

maggiore azienda del paese siala mafia?Possiamo accettare che civenga prestato denaro (mutui)creato dal nulla per farci pagaretassi di interesse dastrozzinaggio e per tutta la vita?Possiamo accettare che laverità, cioè la menzogna, sianelle mani di media possedutida un pugno di oligarchi?

Possiamo accettare una politicache punta solo a salvare iprofitti e i privilegi diun’esigiea minoranza? Possiamo accettare il fintoscontro fra partiti di sinistra e didestra della classe dominanteper fregare tutti gli sfruttati egli oppressi?Possiamo accettare le fobie, ilrazzismo, il fascismo sparsi adarte dalle classi proprietarie perfar sfogare la nostra rabbia indirezioni sbagliate?Possiamo accettare uno Statodominato e occupato da grandifamiglie capitaliste, gruppi diprivilegiati, notabili, pieno dimalfattori, di corrotti e di ladri,e che fa solo i loro interessi?Possiamo accettare che ledecisioni vitali per la nostravita, per l’economia, etc. siano

prese da gruppi ristretti ditecnocrati non eletti daipopoli?Possiamo accettare ilvassallaggio nei confronti diuna superpotenza stranierache possiede basi militari,truppe, armi di distruzionidi massa nel nostroterritorio?Possiamo accettarel’ingerenza sistematica nellavita politica, culturale esociale da parte di unamonarchia assoluta chemantiene a nostre spese ilsuo Stato nel nostro

territorio?Possiamo accettare guerre fattaper gli interessi dellemultinazionali del petrolio, digruppi di sfruttatori, di Stati, fracui quello italiano, chevogliono rapinare le risorse deipopoli, per gli interessi deifabbricanti di armi?Possiamo accettarel’avvelenamento da

inquinamento industriale, darifiuti tossici, da farmacidannosi, da emissioni nocive,da sostanze cancerogenere, pergli interessi dellemultinazionali?Possiamo accettare ladeforestazione, ladesertificazione, ilsurriscaldamento globale, ladistruzione dell’ambiente per leesigenze di un sistemacaratterizzato dall’incessanteaccumulazione e la spasmodicaricerca del massimo profitto aidanni dell’uomo e della natura?Possiamo accettare lo spreco ela distruzione del cibo per gliinteressi delle multinazionali?Possiamo accettare che lacultura sia rincoglionimento dimassa, negazione del sensocritico e avvelenamento dellecoscienze?No, non possiamo accettaretutto questo! Dobbiamo stracciare uncontratto sociale da noi maifirmato. Dobbiamo smettere di piegarela testa e alzarci in piedi!Il mondo della borghesia è unmondo capovolto, un mondoche gira al contrario, un mondoirrazionale e moribondo.Noi proletari possiamo edobbiamo abbattere questosistema che ha fatto il suotempo per costruirne unasocietà completamente nuova ediversa, senza sfruttatti esfruttatori, basata sullaproprietà sociale dei mezzi diproduzione e di scambio.Abbiamo un’arma: la nostraorganizzazione. Diventate comunisti!Uniamoci, organizziamoci,lottiamo insieme per larivoluzione sociale delproletariato!

Possiamo accettare tutto ciò?Maggio 20154

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Volantino diffuso dal Comitato Nazionale di UnitàMarxista-Leninista il 25 Aprile 2015 (70° anniversario della Liberazione dal nazifascismo)QUESTA E’ L’EPOCA PERPASSARE DALLARESISTENZA ALLARIVOLUZIONE P R O L E T A R I ASOCIALISTA PERSEPPELLIRE ILC A P I T A L I S M O ,SODDISFARE I BISOGNI DELLA CLASSELAVORATRICE ECOSTRUIRE ILSOCIALISMO!

25 Aprile 2015: manifestiamoanche contro latrasformazione reazionariae autoritaria dello Stato edella società voluta dalgoverno oligarchico di Renzi

Compagni, lavoratori,antifascisti, sinceri democratici,donne e giovani del popolo!Il prolungarsi della crisieconomica del capitalismo siriflette in campo politico con ilrafforzamento del processo ditrasformazione reazionariadello Stato e della società.Battistrada di questo disegnoantioperaio e antipopolare è ilgoverno Renzi, al servizioesclusivo degli interessidell’oligarchia finanziaria. Le controriforme costituzionalie politiche (nuova leggeelettorale di stampo fascista,passaggio alla repubblicaautoritaria di tipopresidenziale), vanno di paripasso con le misure antioperaie

(Jobs Act, intensificazione dellosfruttamento, estensione dellaprecarietà, attacco ai diritti deilavoratori, etc.). Entrambe sonoa c c o m p a g n a t edall’atteggiamento prepotente earrogante del neoducettofiorentino, con cui maschera lacontinua perdita di consensi.Obiettivo del governo Renzi,dei partiti e delle forzeinternazionali che lo supportano(UE, BCE, FMI, NATO,Vaticano) è riscrivere i rapportidi classe a favore del grandecapitale, liquidare i dirittidemocratici e smantellarel’impalcatura politico-istituzionale sorta dallaResistenza. Ancora una volta laclasse dominante calpesta leconquiste dei lavoratori, gettanel fango le libertàdemocratico-borghesi e svendela sovranità nazionale se, inqualche modo, ostacolano i suoirapaci interessi.

C’è una evidente continuitàdi Renzi con i piani eversividella P2 e i governi diBerlusconi. Ciò dimostraquanto sia falso il presuntocarattere progressista del“rottamatore” e del suogoverno, mai votato dal popolo.Contro questa offensivareazionaria va sviluppata unagrande mobilitazione operaia epopolare, basata sulla chiarezzapolitica e organizzata dal basso. Il 70° anniversario dellaliberazione dal nazifascismo

dev’essere una grande giornatadi lotta contro la trasformazionereazionaria dello Stato e dellasocietà, contro l’offensivacapitalista e le politiche diausterità, contro i pericoli diguerra imperialista; unagiornata legata alle più alteaspirazioni per cui hannocombattuto i nostri Partigiani!Sta ai comunisti e alla classeoperaia risollevare la bandieravittoriosa della Resistenza!Tutti in piazza per rafforzarel’opposizione frontale algoverno padronale di Renzi e aisuoi progetti reazionari, controla fiera dello sfruttamentodell’uomo e del pianetachiamata Expo 2015! La lotta potrà essere vincentesolo se si svilupperàapertamente e direttamentecontro le forze capitalisticheche dirigono i disegni autoritarie antidemocratici, se avrà comescopo il rovesciamentorivoluzionario del dominioborghese e la costruzione delsocialismo e se – ieri come oggi- sarà guidata dai comunisti!

Costruiamo un grandeFronte popolare con alla testa imarxisti-leninisti e la classeoperaia, avanziamonell’organizzazione e nella lottaper costruire una societàfondata sul potere politico delproletariato e la proprietàsociale dei mezzi di produzione.Prepariamoci a una nuovaguerra di Liberazione dalcapitalismo!Rivolgiamo un appello aisinceri comunisti ed aglielementi più avanzati delproletariato a romperedefinitivamente e nettamente

col revisionismo el’opportunismo, a unirsi allanostra attività per costruire unforte e combattivo Partitocomunista, strumentoindispensabile per difendere lelibertà e le conquiste deilavoratori, organizzare e fare larivoluzione, abbattere ilcapitalismo e costruire la nuovasocietà. Prendete contatto connoi, organizziamoci!

Roma, aprile 2014

COMITATO NAZIONALEDI UNITÀ MARXISTA-LENINISTA

Partito Comunista ItalianoMarxista-Leninista

Piattaforma Comunista – peril Partito Comunista delProletariato d’Italia

Scintillaorgano di Piattaforma Comunista

- per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

Mensile. Editrice Scintilla OnlusDir. resp. E. Massimino

Iscrizione ROC n. 21964 del 1.3.2012Redaz: Via di Casal Bruciato 15, Roma

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Scintilla Onlus

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Il Partito proletario che ci vuoleIn seguito al predominioideologico della borghesiacapitalistica e all'influenza didecenni di revisionismo, inItalia i settori di avanguardia delproletariato non si sono ancoraliberati dalle concezioni, dallepratiche, dall’influenzaborghese e piccolo borghesesulla questione del partito.Anche gli operai più combattivie avanzati rifiutano il concettodi “partito indipendente erivoluzionario della classeoperaia", perché non credonoalla necessità di una rivoluzioneproletaria in Italia, alla necessitàdi una distruzionerivoluzionaria dell'esistenteStato borghese e alla necessitàdella costruzione di un nuovoStato. In molti si adagiano sulleistituzioni di questa Repubblicaborghese e della suaCostituzione, si limitano al“meno peggio” e tutt'al più nonvanno a votare, perché hannoschifo del parlamentarismo,della corruzione dei politicanti,ecc. ecc. Un atteggiamento che,in mancanza di un'alternativarivoluzionaria realmenteconcreta e visibile, è puramentepassivo e rinunciatario.Sono assai diffuse concezioni epratiche volontaristiche,spontaneiste, economiciste,anarchiche e piccolo borghesi.Ciò è comprensibile, perché ilproletariato entranecessariamente in contatto conle altre classi, e specie in unperiodo di debolezza soggettivacome quello attuale, importa leloro idee e posizioni politiche. Sulla questione del partito, e inparticolare del Partitocomunista, la borghesia da anniconduce in modo sistematico lasua campagna. Essa assume

diverse forme ed aspetti, ed èportata avanti con un gigantescoapparato mediatico: dallap r o c l a m a z i o n edell’obsolescenza del partito delpartito politico, alla propagandavolta a distogliere i proletari daiproblemi decisivi della lotta diclasse, dal populismo alfrastuono piccolo borghesecontro la “casta”, la“corruzione”, i “ladri”, ecc. Possiamo ben dire che fra gliobiettivi centrali dell’attivitàanticomunista a livellointernazionale c’è proprioquello di calunniare e sminuirel’importanza, la necessità, lavalidità della presenza edell’attività del Partitocomunista. Di conseguenza lanegazione della necessità chegli interessi di classe deglisfruttati si organizzino in modoindipendente. Non è certo uncaso, poiché sul terreno dellacostruzione del Partito si giocauna battaglia decisiva per lasopravvivenza del sistemaborghese.Nella società contemporanea lalotta per gli interessi delledistinte classe sociali, per i loroobiettivi strategici, si esprimenella sua forma più altaattraverso la lotta per laconquista del potere politicocome strumento per trasformareradicalmente la società.Per la lotta per i propri interessile classi utilizzano diverseforme di organizzazione. Per lalotta rivendicativa, economicac’è il sindacato. Per lasoddisfazione delle loronecessità culturali, diricreazione c’è l’ l’associazioneculturale, sportiva, artistica, etc. Per la lotta politica, per laconquista ed il mantenimentodel potere, la forma più alta di

organizzazione è il partitopolitico.Il sindacato, le associazioni, lecooperative, ecc., hanno unavalidità parziale nella lottapolitica, servono fino ad uncerto punto. Possiamo dire cheservono per dimostrare lanecessità della organizzazionepolitica, del partito politico.Infatti, la lotta sindacale di persé non porta il proletariato allacoscienza di classe,all’autonomia politica, perchéresta nell’ ambito del regimeborghese, perché contratta ilsalario e le condizioni di lavorosulla base delle leggi delmercato capitalista, senza porrein discussione il sistemaeconomico capitalistico ed ilpotere statale della borghesia.Il sindacato, le associazioni, icircoli culturali non possonorealizzare una vera unitàd’azione e di pensiero perché alsuo interno hanno diverseposizioni politiche eideologiche. Spesso avanzanoproposte molto limitate, giacchégli interessi dei loro aderentisono specifici, circoscritti alcampo su cui sono sorti.La lotta politica, la lotta per ilpotere esige uno strumentoparticolare, dotata di unimpostazione ideologica epolitica, programmatica, cheunifichi, che organizzi, chediriga le attività delle masse.Il proletariato può liberarsi dallaschiavitù salariale edall’oppressione delcapitalismo, soltanto se lotta inmodo indipendente dal punto divista ideologico, politico eorganizzativo, cioè senza esseredipendente o subalterno allealtre classi sociali. Può realizzare il propriopotenziale storico, diventareuna forza reale, incontrapposizione alla suaesistenza come elemento della

società borghese, nella misurain cui si organizza come classeindipendente da tutte le altre.Chiaramente il proletariato deveentrare necessariamente incontatto politico con le altreclassi oppresse dalla borghesia,può e deve stabilire rapporti dicollaborazione e di alleanza conaltri gruppi sociali, ma devefarlo a partire dai propriinteressi indipendenti in quantoclasse. Questo tutto questo puòavvenire in un solo modo:organizzandosi in Partitoindipendente e rivoluzionariodella classe operaia, cioè inPartito comunista.Ci vuole un Partito politicocomunista del proletariato delnostro paese, ben organizzato,centralizzato e radicato nellaclasse operaia e nelle massepopolari. Un partito con unproprio programma socialista,una strategia rivoluzionaria euna tattica adeguata allecircostanze, un partitoc o e r e n t e m e n t einternazionalista. Chiunque può capire che questoPartito è cosa ben diversa dauna “somma di sensibilità” e di“interessi parziali ”, da uninsieme di persone “che lapensano allo stesso modo” e chesi dotano di un “modellodisperso di organizzazione”. Al contrario di queste modeborghesi, noi sosteniamo che ilpartito di cui c’è bisogno è unpartito dell’avanguardia piùcosciente e più organizzata dellaclasse proletaria, guidatodall’ideologia proletaria.Senza questo partitoindipendente e rigorosamente diclasse è impossibile farla finitacon il capitalismo e il dominioborghese, è impossibileassicurare il trionfo dellarivoluzione, la costruzione delsocialismo e del comunismo.

6 Maggio 2015

Documenti del XX Plenum della CIPOMLE’ disponibile in versione cartacea e digitale un opuscolocontenente quattro importanti documenti approvati dal XXPlenum della Conferenza Internazionale di Partiti eOrganizzazioni Marxisti-Leninisti (CIPOML), svoltosi in Turchianel novembre 2014.Essi sono: 1) 20 anni di Lotta e Unità per la Rivoluzione e ilSocialismo (dichiarazione del XX Plenum della CIPOML); 2) Lasituazione internazionale e i compiti dei rivoluzionari proletari; 3)Sui Fronti Popolari; 4) Documento di discussione sul lavoro tra ledonne. L’opuscolo contiene, inoltre, il saluto pronunciato dal compagnoRaul Marco, a nome della CIPOML, durante l’incontrointernazionalista svolto a Istanbul.Il prezzo dell’opuscolo in formato cartaceo è di 3 euro.Richiedetelo alla redazione!

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7Maggio 2015

Pubblichiamo ampi stralci delcomunicato del Partito delLavoro d’Iran (Toufan) sullaaggressione allo Yemen.Il testointegrale è disponibile sulnostro sito internet.

Mercoledì 25 marzo, l’ArabiaSaudita con il via libera datodagli imperialisti USA el'appoggio di Stati comeGiordania, Kuwait, Bahrein,Emirati Arabi Unito e Qatar....,utilizzando il pretesto diprevenire l’avanzata dei"terroristi" sciiti, ha iniziato ibombardamenti di molte città,aeroporti e basi militari di ShiiteHouthi, sotto il nome diOperazione “Decisive Storm”. L'amministrazione Obama hasostenuto apertamentel'aggressione dello Yemen eannunciato che gli Stati Unitimetteranno i dati dei lorosatelliti e degli apparatispionistici al serviziodell'Arabia Saudita. (.....) Questi atti criminali edaggressivi sono una violazionedei diritti delle nazioni e dellacarta dell'ONU, e sonoappoggiati dai governi diTurchia, Egitto, Pakistan esostenuti timidamente dall'UE.Gli Stati membri del “Consigliodi Cooperazione del Golfo”(CCG) stanno partecipando aquesta aggressione. (....) Le domande chiave sono:quale è il motivo delbombardamento dello Yemen,quali scopi politico-economicisegue e quali sono le sueconseguenze internazionali eregionali? Primo, lo Yemen confina conl’Arabia Saudita a nord el’Oman a Est. Il governo delloYemen controlla lo Stretto diBab el-Mandab. Questa viad’acqua è usata per il trasportointernazionale dell’energia,particolarmente petrolio ebenzina e altri prodotti dalMedio Oriente e dall'EstremoOriente fino ai paesi europei. LoStretto di Bab el-Mandab è unadelle più importanti idrovieinternazionali ed è connesso alMar Rosso ed al Canale di Suez.Il controllo di questa idroviastrategica è molto importanteper l'imperialismo USA. Vi sonodiverse basi militari USA nellazona dello Stretto, che è

connesso al Corno dell'Africa(Gibuti), il che aggiungeimportanza strategica alloStretto. Secondo, gli imperialisti USAinterferiscono nello Yemen damolti anni; hanno bombardatocittà e villaggi poveri, uccisocentinaio di uomini, donne ebambini innocenti usando idroni. Non solo hanno fallito nelportare la situazione sotto il lorocontrollo, ma hanno generatocrescente rabbia e disgustoverso le loro politicheaggressive, nonché verso lepolitiche seguite dall’ArabiaSaudita. Gli Stati Uniti hannoutilizzato tutto il loro potere perpreservare l'esportazione dirisorse energetiche, garantire lasicurezza per le societàpetrolifere, garantire il valoredel dollaro e assicurare i lorointeressi a lungo termine inArabia Saudita. Nonostante tuttiquesti sforzi, queste politichenon sono riuscite, e il conflittosettario, l'insicurezza el'instabilità sono continuati inYemen. Al-Qaeda e l’ISIS, chesono rafforzati dagli Stati Unitiin Siria, in Iraq e in Libano,stanno puntando a prendere ilpotere in Yemen e si stannoopponendo al Movimento diresistenza Houthi, unmovimento che ha molti sunnititra le sue file e un’influenzasignificativa nella società. L’ISIS ha affermato più volteche il Movimento Houthi è ilsuo nemico principale e deveessere distrutto. Gli Stati Uniti el'Arabia Saudita hanno uninteresse comune con l’ISISnella distruzione del MovimentoHouthi. La recente esplosione inuna moschea a Sana'a, che haucciso più di 140 civili, è unodegli atti criminali di ISIS – Al-Qaeda nello Yemen. (....) Mentregli imperialisti promuovonol’islamofobia nei loro paesi,sono alleati dell’ISIS e di Al-Qaeda in Iraq, in Siria e nelloYemen. Terzo, quasi il 40% dei 23milioni di abitanti dello Yemensono sciiti che sono statidiscriminati dai sauditi, a lorovolta sostenuti dal governocentrale sunnita dello Yemen.L’Arabia Saudita considera loYemen come il proprio cortile dicasa e interferisce apertamente

negli affari interni dello Yemen.Negli scorsi decenni, dopo ladistruzione della RepubblicaDemocristiana dello Yemen,tutti i regimi che sono andati alpotere nello Yemen sono statiinstallati, o appoggiati,dall'Arabia Saudita. (....)L’Arabia Saudita è la causaprincipale del marasma nelloYemen. In una parola, il regnoSaudita è la longa manusdell'imperialismo USA in MedioOriente, e massacra gli arabi innome degli arabi. Quarto, il Movimento Houthi,che include molti musulmanisunniti, e la sollevazione deglisciiti in Yemen non sono staticreati dal regime dellaRepubblica islamica d'Iran, cosìcome la sollevazione ed ilmovimento di protesta nelBahrein non è stato creato dallaRepubblica islamica dell'Iran.Gli imperialisti USA e i loroalleati individuano il regimeiraniano come la causa dellesollevazioni nazionali inLibano, Palestina, Yemen,Bahrein, Siria…. per legittimarele loro aggressioni militariillegali e giustificare la lorodominazione politica e militaredi questi paesi. Le sollevazioninazionali in questi paesi hannole loro radici nell’ingiustizia cheè imposta ai popoli da forzeinterne ed esterne. (.....) Le cause politiche,economiche e sociali delle acutecontraddizioni in Yemen e lacrescita del Movimento Houthiche ha preso il potere a Sana'adevono essere trovatenell'ineguaglianza sociale, nellepolitiche neoliberiste dettate dalFMI, nelle vergognose espregevoli interferenze degliStati Uniti e dell’Arabia Sauditanegli affari interni dell'Yemen. Il

popolo dello Yemen si è unitonel Movimento Houthi a causadella sua posizione politicacontro l’Arabia Saudita e ladominazione imperialista, e nona causa di credenze religiose. Ilpetrolio è la più grandericchezza naturale dello Yemen,ma una grande porzione dellapopolazione vive in povertàassoluta, la disoccupazionegenerale è del 40%, e oltre il50% fra i giovani, il divario tragli abbienti e i non abbienti èenorme, la povertà, la fame, lamancanza di cure mediche sonoassai estese e profonde. (....)(....) L'invasione sauditadell'Yemen ha creato unasituazione esplosiva in MedioOriente e chiaramente le sueconseguenze sonoimprevedibili.Il Partito del Lavoro d'Iran(Toufan) condanna con forza ilbombardamento aereo delloYemen da parte dell'ArabiaSaudita e lo considera come unatto di aggressione contro ilpopolo yemenita. Il Partito del Lavoro d'Irancondanna ogni possibileprossima invasione di terra delloYemen. Noi condanniamo ogniinterferenza negli affari internidello Yemen e crediamo chequalsiasi cambiamento politiconello Yemen dovrebbe esserefrutto solo della decisione delpopolo dello Yemen edovrebbero essere compiutosolo con le mani del popolodello Yemen ed in opposizionealle forze interventiste esterne. Stati Uniti imperialisti e loroalleati, giù le mani dallo Yemen!

Partito del Lavoro d’Iran(Toufan) Aprile 2015

Raid aerei contro lo Yemen: violazione delleleggi internazionali e atto di aggressione!

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Maggio 20158

Dietro l’ennesima strage dicirca 900 migranti avvenuta nelMediterraneo ci sono lepolitiche criminali dettate dalFondo MonetarioInternazionale, dalla BancaMondiale, dall’UnioneEuropea, dai paesi imperialistiche hanno gettato nella fame enella povertà l’Africa.Ci sono gli interventi armatiimperialisti, le guerrereazionarie che lasciano inpreda del caos e della reazionepaesi come la Libia. Ci sono le multinazionali cherapinano le risorse dei popolidipendenti, che calpestano eviolentano interi continenti.L’Africa e il Medio Orientesono il concentrato dellec o n t r a d d i z i o n idell’imperialismo. Ciò porta milioni di lavoratori edisoccupati, di donne e uominia fuggire dai loro paesi percercare di salvare la propria vitae quella dei propri figli. Per poi essere sfruttati a sanguee senza tutele dai “civili”padroni italiani e europei deisettori non delocalizzabili, persubire le aggressioni da partedei partiti razzisti, xenofobi efascisti che li additano comecapro espiatorio nella crisi delsistema capitalista.

Troppo comodo prenderselacon i criminali scafisti, a lorovolta imprenditori capitalistilegati alla mafia italiana. Le dichiarazione di Renzi e loscaricabarile con gli altrigovernanti europei sono solo uncinico atto di ipocrisia. Le lacrime sono quelle deicoccodrilli imperialisti che orasi preparano a rafforzare lemisure militari come unicariposta al problemaimmigrazione di cuipienamente responsabili.L’UE da un lato impone lepolitiche di austerità conrisultati devastanti in termini didisoccupazione eimpoverimento, dall’altrolascia affogare nelMediterraneo migliaia dimigranti e riserva l’assurdagabbia del RegolamentoDublino III per i sopravvissuti. Ecco i “valori fondamentali”,ecco l’umanità dei governidell’UE: fare dell’Africa unaprigione senza via di uscita ebombardare i mezzi con cui imigranti cercano di fuggire!Questo non è altro che unaulteriore dimostrazione delcarattere imperialista,reazionario e antidemocraticodell’UE, espressione dell’odiodella borghesia europea verso i

popoli dipendenti, dellacontinuazione della vecchiapolitica colonialista dellegrandi potenze europee innuove odiose forme.Denunciamo le responsabilitàpolitiche del governo italiano edell’UE per le stragi deimigranti nel Mediterraneo.Diciamo basta alle politicheimperialiste, alle misurerazziste, repressive e securitariedi un’Unione Europea semprepiù retriva, razzista eguerrafondaia. Esigiamo una politicarispettosa dei migranti, dei lorodiritti, a cominciare dal dirittodi asilo.Esigiamo l’abrogazione delleleggi e dei regolamenti razzisti,

si al permesso di soggiorno e aidocumenti di viaggio per imigranti.Regolarizzazione e parità deisalari e dei diritti per lelavoratrici e i lavoratoriimmigrati. Partecipiamo in massa allemanifestazioni e iniziative diprotesta che si stannosviluppando. La politica anti-migranti èrivolta contro l’insieme deilavoratori e perciò deve trovarela risposta più unitaria e ampiapossibile.Per l’unità di lotta di tutti glisfruttati e gli oppressi contro ilsistema imperialista, per larivoluzione socialista, sola viadi uscita dalla barbarie attuale!

Imperialismo assassino!Prosegue la strage di migranti nel Mediterraneo.Non “tragici incidenti”, ma dirette conseguenze delle politiche imperialiste e neocolonialiste

I negoziati sul programmanucleare iraniano tra Iran edUSA, Russia, Inghilterra,Francia, Cina e Germania, sisono conclusi il 2 aprile con un"accordo quadro", che è statoaccolto con "giubilo" in Iran,con "rabbia" in Israele e con"ansietà" nei paesi del Golfo ein Arabia Saudita. E’ chiaro che il governoiraniano ha ricevuto unaboccata di ossigeno per la suapolitica regionale e e per la suapolitica interna. Detto questo, specialmente

USA, Inghilterra, Francia eGermania hanno ottenuto ungran vantaggio nei loro piani,che prevedono la riscritturadelle frontiere nella regione delMedio Oriente. Questo vantaggio si chiamanormalizzazione delle lororelazioni con l'Iran. Ciò renderà più facile il lorointervento nella regione e creeràl'opportunità di dirigere l'Irancontro altri paesi suoi rivalinella lotta per il potereregionale, come Arabia Saudita,Egitto e Turchia.

Considerando l'influenzadell'Iran tra gli sciiti dellaregione, che sono una delle partiin conflitto nell'Iraq, nella Siriae nello Yemen, questo accordoservirà a limitare notevolmentequalunque iniziativa dell'ArabiaSaudita, della Turchia edell’Egitto control'imperialismo occidentale. Il vecchio ìmotto “divide etimpera” è quanto mai attuale!Dunque se guardiamo aglieffetti globali dell’"accordoquadro" possiamo dire checertamente l'Iran ha vinto una

battaglia, facendo accettare allegrandi potenze imperialiste lasua posizione nella regione. Ciò significa che gli sconfittinella lotta per la leadershipregionale sono Egitto, ArabiaSaudita e Turchia. Anche Israelesta fra i perdenti in questaoccasione. Ma un "accordo quadro" nonsignifica l’avvio di relazionicolorate di rosa. Le relazioni fraIran e occidente imperialistanon raggiungeranno a brevetermine un livello "normale"nella regione.

L’ “accordo quadro” con l’Iran serve aridisegnare le frontiere del Medio Oriente