La Scintilla - n. 10 - novembre 2011

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Queste le parole di un famoso canto, questo il monito che Gesù rivolge a tutti gli uomini di buo- na volontà, disposti a se- guirlo con animo genero- so per testimoniare con la gioia nel cuore e con la coerenza della propria vita la profondità del mes- saggio evangelico, impre- sa non semplice, soprat- tutto nella società odierna, sempre più individualista, relativista, dominata dal- la logica del divertimento sfrenato, dell’arrivismo, dalla legge del guadagno e del possesso senza scru- poli. Eppure, nonostante tutto e tutti, ancora oggi ci sono dei “pazzi”, pronti a partire per le lontane terre di missione, dove spesso vanno anche in- contro alla morte, pur di realizzare un progetto di promozione umana e di edificazione spirituale di tante anime che lottano contro la miseria, la fame, la malattia. Quante nobili vite spezzate per l’amore verso Dio e i fratelli! Realtà inconcepibili ed inaccettabili senza inforca- re “gli occhiali della fede”, gli unici che permettono di vedere ed andare oltre! Sì, perché soltanto andan- do oltre i propri interessi, i propri punti di vista, il proprio io, i propri agi, si può sperimentare quella pienezza di vita che dona la forza di scalare le mon- tagne, di sacrificare ogni giorno un po’ di sé, del proprio tempo, delle pro- prie energie e di farsi po- vero con i poveri, debole con i deboli, “prossimo” con chi si ha accanto. Animati dalla convinzio- ne che seguire Cristo non implichi necessariamente una partenza, sabato 29 ottobre un gruppo di gio- vani, provenienti da va- rie parrocchie (Bisconte, Camaro San Paolo, Gescal Gravitelli,), e dal gruppo “Padre Nostro…Padre di Tutti”, sollecitati dal Diret- tore dell’Ufficio Missiona- rio Diocesano, Padre Fran- cesco De Domenico e da Padre Francesco Volpin- testa, Missionario Oblato di Maria Immacolata, han- no voluto impegnarsi per realizzare una serata di sensibilizzazione e anima- zione missionaria a piaz- za Duomo. Dopo qualche riunione organizzativa, la richiesta delle dovute au- torizzazioni, i dettagli tec- nici, ecco finalmente una tenda in piazza, allestita per attirare gente, per lan- ciare direttamente o indi- rettamente, tramite una chiacchierata, un sorriso, una stretta di mano, le immagini e le parole dei video o dei canti, la degu- stazione di dolcetti di casa e le attrazioni del giocolie- re e dell’illusionista, un ca- loroso messaggio d’amore, LA SCINTILLA ANNO XXVIII - 27 NOVEMBRE 2011 - Sped. in a. p. - Art. 2 Comma 20/C L. n. 662/96 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI MESSINA LIPARI SANTA LUCIA DEL MELA La scintilla La scintilla editoriale editoriale Nuovo Governo: ora al lavoro pag 2 Non sappia la sinistra ciò che fa la tua destra pag 3 Speciale XXVIII Convegno Diocesano dei Catechisti pagg 4-5 La carità educativa pag 6 Figli dello stesso Dio pag 7 all’interno Esperienza di dolore… rabbia… indignazione… unita ad una grande im- potenza dinanzi al potere irrefrenabile della natura. Ancora una volta la no- stra provincia è messa in ginocchio dal maltempo che imperversa in questi giorni. Saponara, Barcel- lona, Milazzo (solo per citarne alcuni): luoghi ancora più noti, grazie alle notizie – purtroppo negative – che circolano in questi giorni, si uni- scono ai già bersaglia- ti centri di Giampilieri, Scaletta, Letojanni… Si contano i danni, gli sfollati, i morti e i feriti. Le immagini che girano sul web testimoniano in diretta la paura e le pre- occupazioni di chi si tro- va ad affrontare la furia della natura. Si tocca con mano l’ennesima trage- dia. Si pensa a ciò che poteva essere fatto per tempo… Tutta la nostra Chiesa si fa presente attraverso le parole del suo Pastore, l’Arcivescovo La Piana che, in un suo messaggio scrive: «Apprendo con dolore le tragiche noti- zie del nubifragio che ha colpito, per l’ennesima volta, la nostra Diocesi, nel versante tirrenico, e, insieme a tutti voi, seguo con particolare appren- sione l’evolversi della vi- cenda… Sebbene scossi per la tragicità dell’even- to, e consapevoli della nostra fragilità e impo- tenza, manteniamo sal- da la Speranza forti della Parola pregata proprio questa mattina: “ Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribo- lazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di co- lui che ci ha amati” (Rm 8,35.37)». L’Avvento, che ci appre- stiamo a vivere, ci im- metta in questa dimen- sione di “attesa vigilante” e di “speranza affidabi- le” (cf. Educare alla vita buona del Vangelo, 5) che invochiamo con fi- ducia dal Signore. Maranathà! Vieni Signore Gesù! GIUSEPPE LONIA Speranza affidabile Intervento dell’On. Paola Binetti al Convegno dell’ISSR Crisi della famiglia nella società in crisi Il 28 e 29 ottobre scorsi nella Chiesa Istituto Ignatianum di Messina, organizzato dall’Isti- tuto Superiore di Scienze Religiose “S. Maria della Lettera” di Messina e con il patrocinio dell’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro della Regione Sicilia, si è svolto un convegno di studio su “La famiglia: soggetto sociale e risorsa per il paese”, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Messina e con l’Università degli Studi di Messina, Dipar- timento di Storia e Scienze Umane. Autorità religiose e politiche, professori uni- versitari, giornalisti, docenti di teologia e dell’ISSR di Messina, approfondendo alcuni aspetti del mondo della famiglia di oggi, hanno partecipato a questo interessante e qualificato convegno, aperto dai saluti dell’Arcivescovo di Messina, S.E. Mons. Ca- logero La Piana, del Prof. Don Rosario La Delfa, Preside della Facoltà Teologica di Sicilia, del Sen. Gianpiero D’Alia, dell’On. Giovanni Ardizzone, Deputato Assemblea Regionale Siciliana e di Mons. Eugenio Foti, Direttore dell’ISSR di Messina. L’On. Paola Binetti, senatrice, medico, fon- datrice dell’Università Campus Bio Medico Insieme in piazza… per Gesù L’esperienza della tenda missionaria diocesana a Piazza Duomo segue a pag. 2 segue a pag. 2 “Andate per le strade in tutto il mondo, chiamate i miei amici per far festa, c’è un posto per ciascuno alla mia mensa. Nel vostro cammino annunciate il Vangelo, dicendo: «È vicino il Regno dei Cieli». Guarite i malati, mondate i lebbrosi, rendete la vita a chi l’ha perduta!” 10

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La Scintilla - numero 10 - novembre 2011

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Queste le parole di un famoso canto, questo il monito che Gesù rivolge a tutti gli uomini di buo-na volontà, disposti a se-guirlo con animo genero-so per testimoniare con la gioia nel cuore e con la coerenza della propria vita la profondità del mes-saggio evangelico, impre-sa non semplice, soprat-tutto nella società odierna,

sempre più individualista, relativista, dominata dal-la logica del divertimento sfrenato, dell’arrivismo, dalla legge del guadagno e del possesso senza scru-

poli. Eppure, nonostante tutto e tutti, ancora oggi ci sono dei “pazzi”, pronti a partire per le lontane terre di missione, dove spesso vanno anche in-contro alla morte, pur di realizzare un progetto di promozione umana e di edificazione spirituale di tante anime che lottano contro la miseria, la fame, la malattia. Quante nobili

vite spezzate per l’amore verso Dio e i fratelli!Realtà inconcepibili ed inaccettabili senza inforca-re “gli occhiali della fede”, gli unici che permettono

di vedere ed andare oltre! Sì, perché soltanto andan-do oltre i propri interessi, i propri punti di vista, il proprio io, i propri agi, si può sperimentare quella pienezza di vita che dona la forza di scalare le mon-tagne, di sacrificare ogni giorno un po’ di sé, del proprio tempo, delle pro-prie energie e di farsi po-vero con i poveri, debole con i deboli, “prossimo” con chi si ha accanto. Animati dalla convinzio-ne che seguire Cristo non implichi necessariamente una partenza, sabato 29 ottobre un gruppo di gio-vani, provenienti da va-rie parrocchie (Bisconte, Camaro San Paolo, Gescal Gravitelli,), e dal gruppo “Padre Nostro…Padre di Tutti”, sollecitati dal Diret-tore dell’Ufficio Missiona-rio Diocesano, Padre Fran-cesco De Domenico e da Padre Francesco Volpin-testa, Missionario Oblato di Maria Immacolata, han-no voluto impegnarsi per realizzare una serata di sensibilizzazione e anima-zione missionaria a piaz-za Duomo. Dopo qualche riunione organizzativa, la richiesta delle dovute au-torizzazioni, i dettagli tec-nici, ecco finalmente una tenda in piazza, allestita per attirare gente, per lan-ciare direttamente o indi-rettamente, tramite una chiacchierata, un sorriso,

una stretta di mano, le immagini e le parole dei video o dei canti, la degu-stazione di dolcetti di casa

e le attrazioni del giocolie-re e dell’illusionista, un ca-loroso messaggio d’amore,

La ScintiLLa Anno XXVIII - 27 noVembre 2011 - Sped. in a. p. - Art. 2 Comma 20/C L. n. 662/96

S e t t I m A n A L e d e L L A d I o C e S I d I m e S S I n A L I pA r I S A n tA L u C I A d e L m e L ALa scintillaLa scintilla

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ito

ria

lee

dit

or

iale

Nuovo Governo: ora al lavoropag 2

Non sappia la sinistra ciò che fa la tua destrapag 3

Speciale XXVIIIConvegno Diocesano dei Catechistipagg 4-5

La carità educativapag 6

Figli dello stesso Diopag 7

all’int

erno

Esperienza di dolore… rabbia… indignazione… unita ad una grande im-potenza dinanzi al potere irrefrenabile della natura. Ancora una volta la no-stra provincia è messa in ginocchio dal maltempo che imperversa in questi giorni. Saponara, Barcel-lona, Milazzo (solo per citarne alcuni): luoghi ancora più noti, grazie alle notizie – purtroppo negative – che circolano in questi giorni, si uni-scono ai già bersaglia-ti centri di Giampilieri, Scaletta, Letojanni…Si contano i danni, gli sfollati, i morti e i feriti. Le immagini che girano sul web testimoniano in diretta la paura e le pre-occupazioni di chi si tro-va ad affrontare la furia della natura. Si tocca con mano l’ennesima trage-dia. Si pensa a ciò che poteva essere fatto per tempo…Tutta la nostra Chiesa si fa presente attraverso le parole del suo Pastore, l’Arcivescovo La Piana che, in un suo messaggio scrive: «Apprendo con dolore le tragiche noti-zie del nubifragio che ha colpito, per l’ennesima volta, la nostra Diocesi, nel versante tirrenico, e, insieme a tutti voi, seguo con particolare appren-sione l’evolversi della vi-cenda… Sebbene scossi per la tragicità dell’even-to, e consapevoli della nostra fragilità e impo-tenza, manteniamo sal-da la Speranza forti della Parola pregata proprio questa mattina: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribo-lazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di co-lui che ci ha amati” (Rm 8,35.37)».L’Avvento, che ci appre-stiamo a vivere, ci im-metta in questa dimen-sione di “attesa vigilante” e di “speranza affidabi-le” (cf. Educare alla vita buona del Vangelo, 5) che invochiamo con fi-ducia dal Signore.Maranathà! Vieni Signore Gesù!

Giuseppe Lonia

Speranzaaffidabile

Intervento dell’On. Paola Binetti al Convegno dell’ISSR

Crisi della famiglia nella società in crisi

Il 28 e 29 ottobre scorsi nella Chiesa Istituto Ignatianum di Messina, organizzato dall’Isti-tuto Superiore di Scienze Religiose “S. Maria della Lettera” di Messina e con il patrocinio dell’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro della Regione Sicilia, si è svolto un convegno di studio su “La famiglia: soggetto sociale e risorsa per il paese”, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Messina e

con l’Università degli Studi di Messina, Dipar-timento di Storia e Scienze Umane.Autorità religiose e politiche, professori uni-versitari, giornalisti, docenti di teologia e dell’ISSR di Messina, approfondendo alcuni aspetti del mondo della famiglia di oggi, hanno partecipato a questo interessante e qualificato convegno, aperto dai saluti dell’Arcivescovo di Messina, S.E. Mons. Ca-

logero La Piana, del Prof. Don Rosario La Delfa, Preside della Facoltà Teologica di Sicilia, del Sen. Gianpiero D’Alia, dell’On. Giovanni Ardizzone, Deputato Assemblea Regionale Siciliana e di Mons. Eugenio Foti, Direttore dell’ISSR di Messina.L’On. Paola Binetti, senatrice, medico, fon-datrice dell’Università Campus Bio Medico

Insieme in piazza… per GesùL’esperienza della tenda missionaria diocesana a Piazza Duomo

segue a pag. 2

segue a pag. 2

“Andate per le strade in tutto il mondo, chiamate i miei amici per far festa, c’è un posto per ciascuno alla mia mensa. Nel vostro cammino annunciate il Vangelo, dicendo: «È vicino il Regno dei Cieli». Guarite i malati, mondate i lebbrosi, rendete la vita a chi l’ha perduta!”

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2 27 novembre 2011La scintilla

Crisi della famiglia nella società in crisi

Insieme in piazza… per Gesù

di Roma e docente è in-tervenuta parlando della crisi della famiglia e della coppia e delle possibili terapie.La famiglia oggi è oggetto di opposti giudizi, da un lato viene elogiata come pietra angolare, sulla qua-le si basa l’intero sistema sociale ed economico, dall’altra parte è accusa-ta di essere essa stessa causa del dissesto sociale (per essere ad esempio luogo dove si sviluppa la violenza).Il numero delle coppie che si separano è ormai maggiore del numero dei matrimoni, aumentano le difficoltà della famiglia ad adattarsi ai cambiamen-ti per essa destabilizzanti della società e questa crisi della famiglia e del far fa-miglia si presenta come una malattia contagiosa, progressiva e incurabile.Di fronte a questa ma-lattia ognuno di noi non può limitarsi a contem-plar la pass ivamente , come evento di larga por-tata, frutto ineluttabile di cambiamenti epocali ma si deve sentire personal-mente coinvolto e non esente dal rischio e dalla responsabilità di essere a sua volta portatore di crisi per le famiglie degli altri ed è chiamato attivamen-te ad un approccio indi-viduale e relazionale, con

risposte precise da dare in famiglia in termini di libertà e responsabilità.La costruzione della fami-glia presuppone un ge-sto libero di accettazione della stessa e si affronta con uno spirito creativo e procreativo, con con-vinzione e con la capaci-tà di rinnovare la propria fedeltà, come un investi-mento affettivo che duri nel tempo.La distorsione dell’idea di libertà porta invece al mito fallace dell’autode-terminazione, oggi diven-tata modello di esistenza, che incoraggia le coppie di fatto, i rapporti a termi-ne che durano fin quando c’è il sentimento, il divor-zio, il rifiuto del vinco-lo nuziale per la paura di perdere la libertà e la de-natalità per il considerare i figli un vincolo alla pro-pria libertà.La Genesi biblica ci svela l’illusione dell’autodeter-minazione, in quanto Ada-mo, pur avendo avuto da Dio a disposizione tutto il Creato, pur godendo del massimo del potere di au-todeterminazione si ritrova solo, si sente insoddisfatto e ha bisogno vicino a sé di qualcuno simile a lui e Dio crea Eva, grande an-tidoto per Adamo alla so-litudine e alla sofferenza, dopo la perdita del Para-diso terrestre.

La responsabilità nella fa-miglia comporta un’etica della cura, la necessità di innaffiare il rapporto umano ogni giorno, l’os-servanza della puntualità nel quotidiano e le capa-cità di saper aspettare e ri-

spettare i tempi dell’altro, di ricordarsi delle scaden-ze, di pensare alle cose dell’altro stando nel suo cuore, di saper ascoltare e perdonare, di misurarsi insieme con le difficoltà, di ricominciare dopo le avversità, di creare in de-finitiva un legame.Un fattore, che predispo-ne al tradimento, si ac-quisisce in quelle famiglie dove si sviluppa il tabù delle preferenze, per ef-fetto del quale un figlio viene amato in modo di-seguale rispetto ai fratelli oppure non per com’è ma per quello che i genitori vorrebbero che fosse.In questo caso i genito-ri amano loro stessi nel figlio e non il figlio in

loro stessi, lo conside-rano come una protesi, generando in lui dubbi e insicurezze che si trasmet-tono in età adulta, con la tragica conseguenza che un figlio tradito dai suoi genitori sarà un marito o

una moglie che a sua vol-ta tradirà.Concludendo l’On. Pao-la Binetti ha sottolineato ai numerosi presenti, che, con l’aiuto del modello del Vangelo dell’Infanzia di Gesù, come terapia della famiglia e della cop-pia, si debba far ritrovare e riscoprire il vero senso della libertà, che è quel-lo di vivere con qualcuno per qualcuno, sostituendo all’anonimato la ricchezza di un rapporto personale, per un’esperienza di feli-cità fra marito e moglie, genitori e figli, all’insegna della rinascita dentro di sé dei valori di fedeltà, amicizia, pazienza, perdo-no e rispetto

Luciano iaria

proveniente da “Qualcuno molto in alto”, ma nello stesso tempo presen-te nel cuore di ciascuno e sempre pronto ad accogliere chi lo cerca con cuore umile e sincero. Con vera

amorevolezza, infatti, coppie di gio-vani offrivano delle frasette spirituali

ai passanti e poi li accompagnavano alla tenda per condividere quel mo-mento di gioia e di testimonianza fraterna.L’esperienza si è rivelata per tutti gli animatori molto proficua, in quanto ha comunque permesso di incontra-re l’altro, al di fuori delle mura delle chiese di appartenenza e di dialoga-re su aspetti della vita e della missio-ne, creando comunione e ponti tra persone prima sconosciute, ma che poi, coi loro volti e le loro parole, diventano familiari, rimanendo im-pressi nell’animo! Chissà nel cuore di ciascuno quante emozioni, quan-te buone ispirazioni! Nessuno saprà mai cosa un incontro abbia fatto scaturire nei fratelli o nelle sorelle avvicinatisi alla tenda, per curiosità,

per rispondere all’invito ricevuto dai giovani o per scelta deliberata, ma la fede induce a continuare, a per-severare nell’impegno missionario e magari a ritrovarsi nuovamente insieme in piazza per condividere

con tutti la gioia di portare Gesù nel proprio cuore.

Maria pia Bonanno

Il annocchialeP e l o r i t a n o

U I cannoni di Capo PeloroÈ stato pubblicato nel mese di ottobre “Armi Antiche 2011, Italia 150”, il bollettino dell’Acca-demia di San Marciano di Torino, associazione di studiosi di storia militare, armi antiche, ves-sillologia, uniformologia e altre discipline colle-gate alla storia militare, fondata nel 1951. Armi Antiche presente nelle biblioteche dei maggiori musei, istituti e dipartimenti d’Europa e d’Ameri-ca, dal 1953 accoglie articoli di ricercatori italiani e stranieri, spesso tra i maggiori collezionisti ed esperti di armi antiche, ordinari e conservatori di armerie. In questo speciale ha accolto il saggio dello studioso messinese Armando Donato, dal titolo “Artiglierie ad avancarica a Messina; Storia e caratteristiche”, che tocca da vicino la nostra città trattando dei tre cannoni navali ad avanca-rica recuperati dall’Amministrazione Comunale di Messina nel gennaio 2010 tra le sabbie di Capo Peloro.

U Riapre i battenti il “Forte Cavalli”Da domenica 20 Novembre il Museo Storico della Fortificazione Permanente dello Stretto di Messina di Forte Cavalli a Larderia è nuovamente aperto alla visite. Il percorso museale racconta la storia dei forti umbertini e della difesa dello Stretto dal 1860 alla II Guerra Mondiale mediante tavole iconografiche, reperti riferiti all’ultimo conflit-to mondiale e filmati storici donati dall’Istituto LUCE. Un’occasione per recuperare la memoria di un passato che va pian piano sbiadendosi, soprattutto in riferimento ai bombardamenti alle-ati subiti dalla città di Messina nel luglio-agosto 1943. In esposizione nuovi reperti recentemente acquisiti e presentazione del percorso didattico per le scuole: “Ho visto la guerra per questo amo la Pace”. Dagli spalti della fortezza sarà possibile ammirare lo spettacolare panorama dello Stretto, cornice naturalistica tra le più belle del Mediterra-neo. L’orario di apertura è dalle ore 10.00 alle ore 12.00 (per informazioni www. fortecavalli.it – cell. 347/1163153).

U Nasce il Progetto AfroditeAd Acquedolci, la Cultura si arricchisce di nuovi progetti concreti e coinvolgenti. L’Associazione Culturale Mediterraneo è impegnata in un lavoro lungimirante di raccolta informazioni (testi e im-magini) e classificazione delle espressioni artisti-che del territorio di Acquedolci. È uno sforzo co-mune che coinvolge molte associazioni che han-no operato e operano nel campo artistico, nato un anno e mezzo fa, e che intende realizzare ad un Museo d’Arte Contemporanea. Il progetto prevede la raccolta di ogni tipo di informazione che possa salvare la memoria storica della crea-tività di questo paese come schede sugli artisti, immagini, foto, video, notizie di mostre, ritagli di giornali, inviti e locandine di iniziative per la promozione dell’arte, resoconti e relazioni, elen-co di partecipanti e vincitori, performance ed espressioni d’arte. È in programma, ad esempio, una retrospettiva di sculture di Maurizio Petrolo, scomparso negli anni novanta. L’Associazione lancia, dunque, un appello a tutti per mettersi al lavoro cercando nei cassetti foto, ritagli di gior-nale, locandine e inviti, memoria di artisti e tutto ciò che possa essere utile a scrivere la storia dell’Arte ad Acquedolci. L’indirizzo mail è: [email protected] – la sede è in via Vittorio Emanuele II, 3/5 tel. 0941.730053 – cell. 339.8599708

U Il ritorno di don Giovanni d’Austria...Mercoledì 16 novembre è stata inaugurata al Te-atro “Vittorio Emanuele” la mostra sul tema “Il ritorno di don Giovanni d’Austria dalla Batta-glia di Lepanto – Il ricovero dei feriti nel Grande Ospedale di Messina”, organizzata dall’Associa-zione Culturale “Aurora” in sinergia con l’Ente Teatro di Messina, la Biblioteca Regionale Uni-versitaria “Giacomo Longo” di Messina, la Marina Militare Italiana e l’Arsenale Militare di Messina. La Mostra, allestita al fine di consentire ai giova-ni e alla cittadinanza la riscoperta di un periodo storico particolare per la città dello Stretto, sarà aperta al pubblico (ingresso libero) dal 16 al 30 novembre 2011 (tutti i giorni, esclusi i lunedì, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19). Per ulteriori in-formazioni relative alle attività culturali poste in essere in questi anni dall’Associazione “Aurora” è possibile consultare il sito internet www.sullerot-tedilepanto.it.

MarieLLa La rosa

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Con il giuramento nel Salone delle Feste al Quirinale il governo Monti è ormai insediato. Brevissima la cri-si, corta la lista dei ministri, ben interpreta l’attesa del Paese di rimettersi velocemente al lavoro. Bisogna rim-boccarsi le maniche, senza fronzo-li, per rispondere a una situazione molto complicata.Quel che conta, più che le persone, sono i programmi, hanno ricordato dall’Unione europea. La compagine è comunque di livello, i curricula impeccabili. Non mancano espo-nenti dei più tradizionali corpi dello Stato: un prefetto, un ambasciatore, un ammiraglio. E poi alti funzionari e tanti professori, già distintisi in ruoli di gestione, tra cui tre ben noti esponenti del vasto mondo cattoli-co, il rettore dell’Università Cattolica, Lorenzo Ornaghi, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Ric-cardi, e l’ex presidente del Meic, Renato Balduzzi.Il compito è difficile, le condizioni sono impegnative, ha ricordato il presidente della Repubblica, che, a con-clusione della cerimonia di giuramento, ha ringraziato

anche la “squadra” uscente.Al lavoro, dunque, senza apparati, anzi cercando di ridurli all’essenziale, interpretando e valorizzando le energie dell’Italia, che ci sono e che sono tante. Con

fiducioso realismo.Governo tecnico, dunque, neces-sariamente, con un passo indietro delle forze politiche. Queste tut-tavia fin d’ora sono chiamate ad accompagnare con serietà e senso di responsabilità il lavoro dei “tec-nici”, ma nello stesso tempo a met-tere in campo quelle prospettive, quelle proposte, quelle linee che permettano di disegnare la nuova fase del sistema politico che si sta aprendo.Coniugare rigore ed equità, sacri-

fici e crescita comporta da parte di tutti uno spirito di coesione e di collaborazione. Comporta anche forti e condivisi principi e valori: il catalogo è ben noto, sono quelli della nostra identità popolare e nazionale. Qui bisogna puntare e di qui sempre ripartire.

Francesco Bonini

Nuovo governo: ora al lavoroCon programmi all’altezza della gravità della crisi

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Mons. Radini Tedeschi tor-na sull’argomento nella sua Lettera Pastorale per l’ini-zio della Quaresima1, resa pubblica il 24 gennaio, IV anniversario della sua consacrazione episcopale: “Non è il caso che io venga a ripetere.... sulla prova di cristiana ed umana fratel-lanza che ha dato il mon-do intero...od infine sullo slancio della nostra Dioce-si in rispondere al primo mio appello che ha fruttato la cospicua somma di oltre 43 mila lire, e poi a quelli venuti dalle civili Autorità, dal Comitato speciale pro Calabria e Sicilia, che rac-colse oltre a 120 mila lire dalla stampa cittadina, e da altri, onde appare tra le prime d’Italia la Diocesi nostra” (pp. 5-6).L’«Eco di Bergamo» del 4-5 gennaio, p. 5, riporta-va la prima lista di sotto-scrizione per un totale di L. 17.906,84, e fra quanti hanno lasciato il loro con-tributo presso al Curia Ve-scovile appariva il “Sac. Prof. D.r Angelo Roncalli,

Segretario Vescv.” che ha offerto 5.00 Lire. Inoltre, viene pubblicata la dispen-sa dall’obbligo del precet-to del riposo fetivo, a ri-

chiesta degli Industriali e Operai bergamaschi, “per erogare generosamente ogni utile a pro’ dei miseri in Calabria e in Sicilia”. Il documento è datato il 1º gennaio 19092.L’attenzione per il disastro non fu solo momentanea e provocata dal primo im-patto della notizia, essa continuò anche nei mesi

successiva. Ne La Vita Diocesana di febbraio, p. 43, si può leggere “...La bella cifra di oltre 44 mila lire raccolte pel tramite del

giornale l’Eco di Berga-mo, e in Curia Vescovile, venne subito spedita......infine allo stesso Comitato Provinciale, al quale con-versero moltissime offerte della città e della campa-gna; cosichè potè avere la soddisfazione di vedere iscritta la vistosa somma di pressochè lire duecen-tomila”. Nel numero di

novembre, p. 375, venne pubblicato il Resonconto delle Offerte della Diocesi Pro Calabria e Sicilia, in-viate a mezzo di S.E. M.gr Vescovo che ammontano a lire 45.435,01.Come ho sopra accenna-to l’aiuto è arrivato anche dalla Metropolia greco-cat-tolica di Blaj in Romania. Il giornale diocesano del tempo Unirea, nel 1º nu-mero del 6 gennaio 1909 riporta un ampio resoconto del disastro calabro-messi-nese e termina annuncian-do la generosa donazione del Monarca romeno di “1½ milion coroane” (pp. 3-4). Nel numero 4, del 31 gennaio a p. 45, viene pubblicato un appello del Metropolita Victor Mihail, il quale, anche a nome dei Vescovi suffraganei, invita i fedeli greco-cattolici alla solidarietà e generosità. Nelle successive pubblica-zioni, che ci è stato possi-bile consultare – si tratta di un resocontonon completo - la somma “pentru neno-rocitii din Messina”, cioè

per gli sventurati, arriva a 13.574,44 corone. Simili raccolte furono fatte anche Pro Calabria e altre altre offerte, raccolte dai singoli Vescovi, furono inviate di-rettamente al Papa Pio X.Conoscendo tanta solida-rietà e generosità com-prendiamo nella loro profonda verità le parole del Papa buono nel citato Radiomessaggio del 1958: “Ma se la sventura che col-

pì la vostra città fu grande, grande pure fu lo spettaco-lo di abnegazione, di eroi-smo e di virtù, che il vo-stro dolore seppe suscitare nel mondo intero in quei giorni. Vogliamo riferirCi a quella grandiosa e mera-vigliosa opera di soccorso, che strinse come in un sol cuore genti le più diverse, ricchi e poveri, unili e po-tenti” (p. 108).

santino GanGeMi

1 Ibidem, pp. 5-22.2 L’Eco di Bergamo, p. 5: “....1) Determino come festa in cui, da parte mia, concede

il lavoro, la domenica tre, o la domenica dieci Gennaio, esclusa la festa dell’Epifania, perchè è più solenne e più cara alle famiglie cristiane. 2) Negli stabilimenti, nei quali il lavoro si può senza danno interrompere, si concedano 4 ore di lavoro, non più, in cia-scuna delle due domeniche indicate: 3) Negli altri, dove la interruzione cagionereb-be una forte spesa maggiore concedo il lavoro in una sola

delle due domeniche suddet-te, ma soltanto per otto ore. Il che dicasi anche quando si facciano i cosidetti turni, cioè otto ore per turno. 4) Tutto l’utile degli industriali larga-mente computato, e tutta la mercede degli operai assoluta-mente sia devoluta a soccorso dei poveri colpiti dal terremoto in Calabria e in Sicilia. Ben inteso però che gli operai sono liberi di accettare o no il lavo-ro straordinario. 5) Il ricavo sia dato al comitato Berga-masco “pro Sicilia e Calabria” esclusivamente.....Lodando quanti fanno questa opera di carità a tutti benedico”.

Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra (Mt 6,3)

Il terremoto del 1908: grande dimostrazione di solidarietà da tutta l’Italia

327 novembre 2011La scintilla

Cultura

Nella pace del SignoreMons. Giacomo Meo, Penitenziere del Capitolo della Basilica Cattedrale.Sac. Paolino Ficarra, già parroco di Olivarella.

Non ne aveva sentito parlare. Non conosceva la sua vicenda umana. Per lui semplicemente “non era”. Certo per caso. Senza responsabilità alcuna. Quindi senza colpa. Fino al giorno in cui, tornando con amici dal santuario di Santa Croce in Val Badia, ebbe la possibilità di visitare Oies, piccola frazione sopra il paese di San Leonardo, provincia di Bolza-no. Quattro case. Senza “geografia” e senza “storia” anche oggi se nel 1852 non avesse dato i natali a Giuseppe Freinademetz. Figlio di contadini avvezzi alla fatica. Poveri di cose, ricchi di fede. Ordinato presbitero il 25 luglio 1875. Mis-sionario verbita (membro cioè della Congregazione del Verbo Divino fondata da Sant’Arnol-do Janssen) dal 28 luglio 1878 al 28 gennaio 1908, anno della sua morte a Taickianckwang, in Cina.Non immaginava Andrea che quel pomeriggio avrebbe cono-sciuto il nome e la storia di un uomo, di un cristiano, di un mis-sionario, di un testimone che ha “detto” Gesù e la sua pasqua in terra di missione. Con assolu-ta fedeltà. Con grande coraggio. Con fiduciosa perseveranza. Tra difficoltà di ogni genere. Per-seguitato anche dai famigerati ‘Boxers’, membri di una società segreta cinese, promotori di un movimento xenofo-bo scoppiato dopo la sconfitta della Cina da parte del Giappone nel 1895. Beatificato il 19 ottobre 1975 da Paolo VI. Canonizzato da Giovanni Paolo II il 5 ottobre 2003.Non immaginava Andrea che quel pomeriggio, nel-la casa natale di Giuseppe Freinademetz, avrebbe pensato con particolare trasporto al mistero della Chiesa, alla sua missione evangelizzatrice, al suo impegno di educazione alla vita di fede, di speranza e di carità. Non immaginava di trovarsi, quasi per incanto, in terra di Cina, di incontrare il volto di Giuseppe Freinademetz, di ascoltare la sua voce, di seguire i suoi passi, di ammirare il suo zelo aposto-lico e di trepidare con lui e per lui. Non immagina-

va di respirare a pieni polmoni aria di cattolicità. Gli sembrava chiaro, stringente e commovente l’articolo della professione di fede che dice “Credo la Chiesa cattolica”. Cattolica, proiettata cioè verso tutti e ver-so tutto. Missionaria per natura. In atteggiamento di servizio e di promozione. Come il suo Signore, servo per amore.Non immaginava Andrea che quel pomeriggio avrebbe toccato con mano il contenuto e il signifi-cato di immagini che dicono la realtà della Chiesa e che il documento dei vescovi italiani “Educare alla vita buona del Vangelo” richiamano. “Discepola”, “Madre”, “Maestra” la Chiesa.“Discepola”, la Chiesa. «Anche nel suo compito edu-

cativo, come in tutto ciò che essa è e opera, attinge da Cristo e ne diventa discepola, seguendone le orme, grazie al dono dello Spirito Santo» (n. 20).“Madre”, la Chiesa. «La Chiesa educa in quanto madre, grem-bo accogliente, comunità di cre-denti in cui si è generati come figli di Dio e si fa l’esperienza del suo amore. A lei si rivolgeva Sant’Agostino: “Oh Chiesa cat-tolica, oh madre dei cristiani nel senso più vero… tu educhi ed ammaestri tutti: i fanciulli con tenerezza infantile, i giovani con forza, i vecchi con serenità, cia-scuno secondo l’età, secondo le sue capacità non solo corporee ma anche psichiche. Chi debba

essere educato, ammonito o condannato, tu lo inse-gni a tutti con solerzia, mostrando che non si deve dare tutto a tutti, ma a tutti amore e a nessuno in-giustizia”» (n. 21).“Maestra, la Chiesa”. «Per volontà di Cristo la Chie-sa cattolica è maestra di verità e sua missione è di annunziare e di insegnare autenticamente la verità che è Cristo, e nello stesso tempo di dichiarare e di confermare autoritativamente i principi dell’ordine morale che scaturiscono dalla stessa natura umana» (n. 21).Discepola, madre e maestra. Maestra perché madre. Madre perché discepola. Santa benché sempre biso-gnosa di purificazione.

pietro aLiquò

Educarealla vita buona del

Vangelo

Discepola... Madre... Maestra

Documenti Spettacoli Libri Arte Documenti Spettacoli Libri Arte

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4 27 novembre 2011La scintilla

iocesanaDVita

VicariatoMessina CentroGiorno di festa, di gioia, di co-munione il 28° Convegno Dio-cesano dei Catechisti: una bella esperienza di Chiesa. Emozio-nante la presenza di tanti altri catechisti con il loro entusiasmo che, puntualmente, ogni anno, si accolgono reciprocamente per ritrovarsi assieme al Vescovo e al Direttore dell’UCD per ricevere il mandato: annunciare la parola di Dio. Tutti interessanti i vari momenti proposti dalla Scalet-ta del giorno, così saggiamente equilibrati: preghiera, riflessio-ne, testimonianze, celebrazione, canti, danze, piccole recite … Tutto si è svolto all’insegna della comunione e della condivisione, in un clima di profonda gioia. Anche la presenza di numerosi parroci, che si sono resi presenti nell’arco della giornata, special-mente al pomeriggio, ci ha fatto sentire membri dell’unica e va-riegata Chiesa, sparsa nei sedici vicariati della nostra Diocesi.

MeLina cLeMenza,Marina LoMBardo e nino paratore

VicariatoMessina NordPartecipare al Convegno dei Ca-techisti dal fondo del Padiglione penso sia diverso che essere se-duti in un qualsiasi posto della platea. La gente arriva, sosta, non sa dove prendere posto, si ferma a fare acquisti dalle Pao-line, alla LDC, dai Frati france-scani, non ha soldi da cambiare, chiede informazione, consigli, si ferma a parlare dei proble-mi della propria parrocchia. La Sacra Scrittura sull’ambone, il neon dall’alto la tiene ben il-luminata, ma è lei che emana luce e detta il tema del triennio pastorale. Il programma è un po’ diverso rispetto ai convegni che ricordavo: le lodi, una rifles-sione di Ruta (con il microfono in mano, gesticolando, andan-do avanti e indietro la relazio-ne è stata comprensibilissima), la Santa Messa, il Mandato ai catechisti, il Mandato a … me (mi commuovo sempre). I grup-pi nella giornata si susseguono, non conosco tutti, ma siamo tut-ti li per lo stesso motivo, siamo chiamati, sostando insieme, tra di noi e con Gesù, e alla fine quando è ora di essere inviati, i presenti sono ancora seduti e la sala è piena quasi come la mattina, abbiamo ancora voglia di stare con Gesù. Poi la bene-dizione del Vescovo, ci richia-ma a riprendere il cammino del mondo, ci ricorda che siamo inviati. Ben riuscito, quasi 1500 persone e spesso non si sentiva volare una mosca, organizzazio-ne, coordinamento, entusiasmo delle equipe, dei catechisti, dei sacerdoti … ma soprattutto tan-ta grazia di Dio.ada accardi con Bianca Brancato

e Giovanna spanò

VicariatoMessina SudDi anno in anno diventa sem-pre più coinvolgente, trasmet-tendo spunti per migliorare il nostro rapporto con i ragazzi e il nostro “fare catechismo”. Lo sfondo del convegno di quest’anno è stato il tema scel-to dalla diocesi per questi tre anni pastorali, con particolare attenzione all’iniziazione cristia-na. Tutto questo immerso nel grande cammino decennale che ci vede coinvolti nella cono-scenza della Parola di Dio, con attenzione al binomio “educa-zione – evangelizzazione”. Chi e come evangelizzare oggi? Da chi iniziare? La domanda da cui è partito don Ruta è stata “ini-ziare da chi?”, da chi partire per fare catechesi? Ogni catechesi deve iniziare da Cristo, dal mae-stro per eccellenza, con la con-vinzione che io catechista non posso trasmettere uno scono-sciuto, ma un Dio di cui faccio esperienza. La catechesi è rivol-ta a tutti, tutti siamo coinvolti nel formarci alla sequela del Maestro: dai piccoli ai giovani, agli adulti, alle famiglie, ai ge-nitori, ai padrini e alle madrine. Ma come fare catechesi? Sono rimasto molto coinvolto dagli interventi dei seminaristi e di al-cuni gruppi parrocchiali, i quali hanno mostrato o un video gi-rato coi ragazzi o un balletto.

roBerto di BeLLa

Ventotto anni di Convegno Diocesano ed è sempre bello esserci! Condividere emozioni ed esperienze, rivedere i volti di sempre ma anche tanti vol-ti nuovi, soprattutto di giovani, che infondono speranza nel fu-turo. Abbiamo cantato, ascol-tato, pregato, sentendoci parte attiva della grande Chiesa locale e stretti attorno al nostro Ar-civescovo abbiamo vissuto un giorno speciale, per poi tornare arricchiti e rinvigoriti ad operare nel nostro quotidiano.

pina de doMenico

Vicariato FaroIl convegno è andato benissi-mo! Sin dalle ore 8.30 il padi-glione era pieno nonostante il maltempo. Accolti dal Direttore dell’UCD, mons. Costa, numero-si i giovani provenienti dalle va-rie Parrocchie, tutti animati dalla voglia di condividere un giorno “diverso” dal solito. Bella la pre-ghiera iniziale, guidata dai Frati Minori e presieduta dal Vicario Generale, mons. Lupò. La rela-zione sull’iniziazione cristiana, di Don Giuseppe Ruta, è sta-ta molto interessante e incisiva grazie alle diapositive, attraverso le quali ha trasmesso con incisi-vità il suo messaggio. Molto par-tecipata la Santa Messa, presie-duta dall’Arcivescovo Calogero La Piana. Il pomeriggio è pas-sato in fretta tra un susseguirsi

di canti e recital, trasmettendo sensazioni e messaggi che sono rimasti impressi nei nostri cuori, sperando di poterli al più presto comunicare a chi non ha avuto la gioia di essere presente.enza chioFaLo con aMaLia ceLona

Vicariato GalatiLa giornata di ieri è stata ca-ratterizzata dall’incontro di tut-ti i catechisti della Diocesi di Messina, Lipari, Santa Lucia del Mela, presso la fiera di Messina. L’incontro si è svolto in armonia e con fraternità, la prima parte è stata strutturata da momenti di accoglienza e di riflessione sulla Parola di Dio, culminata con la Santa Messa. La riflessione e la relazione sull’Iniziazione cristia-na ad inizio giornata si sono rivelate molto coinvolgenti in quanto, semplici, chiare, in gra-do di mettere i cuori in ascolto. Bella l’omelia del Vescovo, dove è stato ribadito ed approfondito ciò che si era detto ad inizio giornata: “ Seguire Cristo, scelta personale e di grande responsa-bilità che parte dal cuore.” Buo-na l’idea dei momenti di frater-nità animata, iniziata nel primo pomeriggio, molto utile per trat-tenere l’assemblea e per risve-gliarla dato che dopo il pranzo si sentiva un po’ assopita.

FLavia costantino e Mattia papa

VicariatoSpadaforaSiamo stati puntualissimi, e que-sta è stata da sempre una carat-teristica del Convegno che più abbiamo ammirato. Ritrovarci a collaborare... è stato molto bel-lo. In più la partecipazione atti-va della mia parrocchia nell’ani-mare la Messa... beh, è stata un’emozione indescrivibile. Per tanti anni ho sognato questo momento... che noi cantassimo la Celebrazione in un giorno così speciale per la diocesi! La Chiesa, che ogni anno vede-vo risplendere nel convegno, quest’anno mi è sembrata “più completa” con i miei. Mi risuo-nano ancora in mente le note che abbiamo cantato insieme: Dio ci ha chiamati con bontà per stare insieme a Lui, e ci ha mandati “attraverso il mondo” ad annunciare la nostra gioia di stare con Lui. Ho raccolto le impressioni del mio coro... e questa gioia di stare con Lui non è stata solo una mia sensa-zione, ma l’abbiamo condivisa davvero tutti.rosaLBa saLvino, Maria rosaria saya

e Giuseppe catanese

Vicariato MilazzoEmozionante la presenza di p. Aliquò, precedente Direttore dell’Ufficio. Divertenti e coin-volgenti le testimonianze delle varie comunità. Divertentissimo mons. Costa, quando è salta-

to giù dal palco, meravigliando così anche l’Arcivescovo. Bella giornata!!! Soprattutto grazie a tutti coloro che, con tanta pa-zienza e passione, hanno tessu-to i fili perché intrecciati hanno dato la forma al tappeto su cui tutti i catechisti hanno potuto vivere il convegno... Rendiamo veramente grazie al Signore!! Molti di questi pensieri li abbia-mo condivisi tornando in auto la sera verso casa…

Giusy MaiMone

con patrizia saporita

Vicariato BarcellonaSentimenti di gioia, di entusia-smo, di commozione mi accom-pagnano per tutta la giornata. É bello rivedere tanti volti familia-ri, forse con un capello bianco e una ruga in più, ma sempre accomunati dalla passione per la catechesi. É bello ascoltare le parole di stima e di incoraggia-mento dell’Arcivescovo e del Vi-cario Generale. É bella l’energia del Direttore dell’UCD, mons. Giuseppe Costa, sapiente la sua regia, di esempio il suo spirito di sacrificio e di servizio. É bel-la la visita inaspettata di mons. Aliquò, toccante condividere la sua commozione e sentire il suo immutato affetto per i catechisti. É bello l’intervento di Don Ruta. É bello dare un volto ai ragazzi del Seminario S. Pio X e di Cri-sto Re, ragazzi per i quali tante volte abbiamo pregato. É bello l’entusiasmo dei tanti gruppi che si sono avvicendati sul palco e anche di tutti coloro che hanno applaudito con generosità. Bel-li tutti. Bellissimi i nostri amici “Migrantes”. Energia, gioia, vita è ciò che sono capaci di donare. Sono di esempio per tutti noi. E, ancora, mi piace sottolineare la presenza discreta e il servi-zio puntuale dei Frati minori, la compagnia di P. Giuseppe Lonia e di P. Dario Mostaccio, dei par-roci e dei diaconi, la bravura e la competenza di coristi, l’utile servizio svolto dalle Paoline e dall’ElleDiCi, il servizio nascosto dei tecnici … Grazie a tutti. É la presenza di tutti che ci ha per-messo di fare vera esperienza di Chiesa, per non ritenere impos-sibile l’invito dell’Arcivescovo a puntare in alto, ad essere cate-chisti santi perché Santo è il no-stro Dio, per avere il coraggio, tornando a casa di testimoniare la bellezza di Cristo e della sua Parola di vita.

pina pino con tonino siracusa

e saLvatore arcoraci

VicariatoNovara di SiciliaAttraverso il convegno diocesa-no dei catechisti, che si è svolto oggi nella fiera di Messina, la grande famiglia dei catechisti ha avuto la possibilità di vivere un tempo di grazia. Che gioia esse-re famiglia in Cristo! Il clima fra-terno ci ha permesso in modo

Speciale XXVIII Convegno Diocesano dei Catechisti

Li chiamò... stette con loro... li mandò...

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527 novembre 2011La scintilla

iocesanaDVita

speciale di percepire una gran-de comunione spirituale anche con i catechisti, che a causa del brutto tempo, non hanno avu-to la possibilità di unirsi a noi, come ad esempio le comunità delle isole eolie. Dono grande inoltre l’esortazione del diretto-re dell’ UCD, mons. José Costa che, facendosi strumento del si-gnore ha incoraggiato tutti, con queste parole: “non scoraggia-tevi, non scoraggiatevi, perché siete stati chiamati dal signo-re!”. Ed anche il nostro pastore, mons. Calogero La Piana che ha condiviso con noi questo giorno di festa, ha donato un messag-gio importante: “il futuro é affi-dato alle nostre mani”. Grazie al Signore per questo straordinario convegno.

Maria tindara sciLipoti

con WiLLiaM Maiore

VicariatoMontalbanoOrdinata e attenta l’accoglienza fatta all’arrivo dei convegnisti che permetteva l’orientamento per l’iscrizione degli stessi. Sa-piente ed intelligente il com-mento della Parola di Dio du-rante la preghiera delle lodi presieduta dal Vicario Generale mons. Carmelo Lupò. Chiara, sintetica, innovativa, significativa ed utile la relazione di Don Ruta sull’iniziazione cristiana. Simpati-co e concreto il video del semi-nario Arcivescovile il quale ci ha permesso di riflettere sulla pre-senza di Gesù nella nostra vita, sulla povertà e sulla necessità di creare vere relazioni umane. Or-dinata e snella la Celebrazione eucaristica. Rilassante la colazio-ne a sacco, che ha permesso un bel momento di convivialità tra i catechisti e non. Allegro e gio-ioso il programma pomeridiano, che ci ha permesso di aprirci all’operato delle parrocchie e alle “culture altre” per conoscer-le ed apprezzarle. La presenza dei partecipanti al convegno è stata numerosa come sempre ma maggiore rispetto agli altri anni nel pomeriggio.

carMeLina LoMBardo

e anGeLa raccuia

VicariatoS. Lucia del MelaAnche quest’anno sono calate le luci sul palcoscenico del XXVIII Convegno Diocesano dei Ca-techisti, ma la luce e il calore che questo giorno ci ha regalato ricolma i cuori di noi catechisti. Ogni anno questo Convegno segna un tappa importante per il cammino a cui siamo chiamati a svolgere, quasi direi come una “ricarica”per affrontare l’impe-gno assunto per questo nuovo anno catechistico. La giornata ben organizzata: ai momenti gioiosi che hanno animato l’as-semblea, necessario a mio pare-re il momento formativo svolto

in maniera chiara diretta a tutto l’auditorium e di breve durata affinché non allontanasse l’atten-zione di tutti. Momento centrale la Santa Messa, dove il catechi-sta in preghiera risponde con il suo personale”si” alla chiamata di Gesù, pane spezzato per noi. Grande partecipazione!

eLeonora saraò

con GrazieLLa e doMenico reitano

VicariatoRoccalumeraDon Giuseppe Ruta ci ha dato elementi e spunti di riflessione molto importanti: Iniziare da chi? Iniziare da Cristo unico Si-gnore e maestro. Iniziazione perché? Se noi abbiamo il perché troviamo anche il cosa e il come. Perché? La situazione cultura-le è cambiata ed è in continua mutazione, la comunità non è più solo cristiana ma pluralistica, quindi l’Italia è diventata terra di missione ed è proprio per que-sto che occorre una pastorale evangelica missionaria. Inizia-zione cristiana: che cosa è? É un processo di formazione scandito in un tempo adeguato, costitui-to da elementi catechistici, litur-gico sacramentali. Iniziazione come? Lo stile è l’attenzione ai soggetti come coinvolgimento di tutte le risorse di natura e di grazia, come processo educati-vo di fede, come trasformazione graduale e decisiva. Iniziazione: quando e dove? Ci sono diverse fasi: del primo annuncio, fase della catechesi e delle consegne, fase della celebrazione dei sacra-menti dell’iniziazione cristiana, fase dell’impegno come missio-ne. Dove? Sempre nella comu-nità cristiana. Chi sono respon-sabili? Prima di tutto i genitori sono chiamati a generare conti-nuamente la fede, ma anche la comunità cristiana, i catechisti...

sr. GrazieLLa puLitano

con cettina Mancuso

VicariatoS. Teresa di RivaOgni istante del convegno è stato significativo e intenso: dall’accoglienza degli interve-nuti accorsi numerosi, dai saluti e dall’introduzione iniziale del Direttore, segnati dalla presenza di mons. Pietro Aliquò già Di-rettore dell’ufficio in un’ottica di continuità, dalla preghiera che ha accompagnato lo svolgimen-to del convegno fino ad arrivare al culmine nel momento della S. Messa. Ogni intervento previ-sto, quello del Vicario generale, quello formativo del professore Ruta, quello dell’Arcivescovo è stato occasione di riflessione e di stimolo per i partecipanti, la cui attenzione è rimasta viva per tutta la durata del conve-gno. Emozionante il momento in cui i catechisti hanno rice-vuto il mandato ad annunciare il Vangelo, a servire il Signore

con fedeltà e coraggio. Anche la pausa del pranzo è diventata occasione forte di fraternità, di comunione e di condivisione. Il pomeriggio è stato ricco per la gioia che emanava dai vari gruppi e dalle comunità. Alla fine tutti i presenti sprizzavano felicità e gioia compresi il Di-rettore dell’Ufficio Catechistico e il nostro Arcivescovo che ho visto con gli occhi brillanti e pieni di speranza.

annaBeLLa sGroi

La giornata è iniziata con can-ti coinvolgenti e accoglienti e i saluti calorosi del Direttore dell’UCD, mons. Giusppe Costa. Particolare attenzione ho riscon-trato nell’intervento del relato-re Prof. Don Giuseppe Ruta. Il culmine della giornata è stata la Celebrazione Eucaristica presie-duta dall’Arcivescovo La Piana che ha affidato ai catechisti della Diocesi il mandato di annuncia-re il Vangelo. Si è riscontrata la forte presenza dei vari Vicaria-ti di Messina e Zona tirrenica, con qualche assenza per motivi meteorologici dei vicariati del-le Zona Ionica. Il primo pome-riggio è stato allietato da canti, danze e video, riscontrando una forte partecipazione di tutta l’as-semblea, che è rimasta dopo la S. Messa. Il grandissimo impe-gno di mons. Costa, insieme ad alcuni animatori zonali, ha fatto sì, che il successo del Convegno sia stato apprezzato da tutti i presenti con l’elogio dell’Arci-vescovo La Piana, insieme al quale si è letta la preghiera del Catechista a conclusione della splendida giornata

eManueLa triMarchi

VicariatoTaorminaUn caloroso grazie va a mons. Costa e a tutti i catechisti che hanno partecipato e fatto sì che il convegno rimanesse per tut-ti un giorno indimenticabile. Un grazie al nostro Arcivesco-vo, padre e pastore della nostra Comunità, che sempre si rende presente con gioia al Convegno Diocesano. Uno degli aspetti affascinanti della giornata del convegno è proprio questo. In fondo tra noi catechisti siamo estranei provenienti da Vicariati diversi della grande Diocesi di Messina, Lipari, Santa Lucia del Mela, ma al convegno questo non è importante, siamo tutti Catechisti uniti nell’amore di Cri-sto ed entusiasti di essere amati. Tutti i presenti siamo stati capa-ci di infondere nei nostri cuori quella gioia dello stare insieme, di conoscerci, di condividere, di confrontarci, che ancora oggi lascia quel senso di gioia, ami-cizia, solidarietà e voglia di cre-scere, di aiutarci a vicenda nel servizio e scoprire le ricchezze che ognuno ha dentro di sé, per raggiungere obiettivi migliori

santina Ferrara

con catena d’aGostino

VicariatoValle d’AlcantaraDomenica sei novembre, presso la fiera di Messina si è tenuto il XXVIII Convegno Diocesano dei Catechisti. Secondo l’indi-rizzo pastorale dato dall’Arci-vescovo di Messina Lipari Santa Lucia del Mela per il decennio, 2010-2020 “Verso la tua parola guida il mio cuore”, il tema di quest’anno prendeva spunto da Marco: “Li chiamò … stette con loro … li mandò …”. Grande la partecipazione, quasi mille e duecento tra catechisti, sa-cerdoti e ragazzi, nonostante il cattivo tempo. Il convegno si è aperto alle nove di mattina e, dopo l’accoglienza da parte del Direttore dell’ufficio catechisti-co diocesano, mons. Giusep-pe Costa e con i canti gioiosi della Parrocchia di Ritiro tutti i partecipanti si sono raccolti in preghiera guidati dal Vicario generale mons. Carmelo Lupò e dai Frati Minori. Subito dopo è stato accolto l’Arcivescovo, Mons. Calogero La Piana, che è rimasto tra i catechisti per tutto il giorno presiedendo la Celebrazione Eucaristica. Novi-tà di questo XXVIII Convegno è stato un momento formativo, tenuto dal Prof. Don Giuseppe Ruta, docente di Catechetica, e che ha visto un esito ampia-mente positivo. Il tema dell’in-tervento era l’iniziazione cri-stiana, in particolare “Iniziare: da chi?”. Tema che ha riscosso subito particolare attenzione fra i catechisti. Successivamente l’intervento del Seminario San Pio X ha presentato, traendo spunto da Facebook, un video e una canzone pieni di signifi-cato. A chiudere la prima parte del convegno è stata la cele-brazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo e da numerosi sacerdoti presenti. L’animazio-ne è stata curata dalla Corale di Villafranca che ha incantato creando un’atmosfera solenne. Durante la cerimonia i catechi-sti hanno ricevuto il manda-to dall’Arcivescovo. Al termine della Messa, i catechisti han-no condiviso un momento di fraternità con il pranzo a sac-co, pranzo a cui ha partecipa-to anche l’Arcivescovo intratte-nendosi con i partecipanti. Nel pomeriggio ci sono state varie testimonianze e momenti di fe-sta organizzati da varie parroc-chie. Il convegno si è chiuso con i saluti del Direttore, che ha rinnovato gli impegni diocesa-ni, e dell’Arcivescovo alle 16,30 in perfetto orario. Al termine del convegno tutti si sentivano carichi e pronti per iniziare il nuovo anno catechistico, illumi-nati e rinvigoriti dallo Spirito e da questa esaltante giornata, in cui è stato possibile toccare con mano l’impegno vero e gratuito di tantissima gente pronta a ri-spondere all’invito di Gesù.

aLessandro indiana

con saLvatore sGarLata

Speciale XXVIII Convegno Diocesano dei Catechisti

Li chiamò... stette con loro... li mandò...

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6 27 novembre 2011La scintillailCenacolo

A cura del Seminario

Nella vibrante prolusio-ne, ricca di spessore spi-rituale e culturale, tenuta l’11 novembre scorso in occasione dell’inaugura-zione dell’Anno Accade-mico 2011-2012 dell’Isti-tuto Teologico “San Tommaso”, S.E. Mons. Antonio Staglianò, Vesco-vo di Noto, a proposito della valenza educativa della teologia, ha offer-to molte riflessioni pre-gnanti. Ne riporto una che mi ha particolarmen-te colpito: «L’identità cri-stiana s’impegna a dare forma corporea all’Amo-re», ma «noi siamo sicuri che, in certe nostre ri-flessioni e in certi nostri comportamenti, invece che essere cristiani non siamo gnostici?». Una ineludibile provocazio-ne per chi, come me, è rivestito dell’alta respon-sabilità di e-ducere, ossia di educare nel senso di “trarre fuori”, di portare in superficie (quanto a talenti, capacità, interes-si, fervore apostolico…) ciò che i giovani semi-naristi hanno già dentro di loro come singolare bagaglio di doni ricevuti dal Signore per il bene della Chiesa e dell’uma-nità. Occorre tempo, oc-corre amorevolezza: se ci si affianca in modo estemporaneo o auto-ritativo, evidentemente neppure si apre un ca-nale di comunicazione attraverso cui ci si pos-sa ascoltare, confronta-re, voler bene. Solo la comprensione del mon-do di chi ci sta davanti consente l’avvio di una relazione. Certo, questo capovolge l’idea di un superiore di Seminario che si rapporti ai semi-naristi solo per dare or-dini e per correggere chi sbaglia. Un’idea che, gra-

zie a Dio, da molti anni è superata nel nostro Se-minario. Infatti, la qualità dello stare in mezzo ai giovani in discernimento vocazionale si determina solo attraverso spazi de-dicati a incontri con sin-goli, con piccoli gruppi o con l’insieme della Co-munità, tramite occasioni per mezzo delle quali si può attivare una comu-nicazione meno aset-tica e più vera. Ovvia-mente, l’ascolto rischia di rimanere sterile se non riscontra l’attitudine dell’educatore ad affian-care e orientare i giovani

nella ricerca della volon-tà di Dio e nella verifi-ca dell’autenticità delle motivazioni vocazionali. Un dialogo fondato sul-la verità e che prevede, se necessario, anche mo-menti di confronto diffi-cili, in cui si dica chiara-mente dove sta il limite di un comportamento, dove sta il male. Una funzione educativa che sa farsi umilmente da parte quando i giovani abbiano imparato a cam-minare da soli nelle vie del Signore. Un compi-to esigente, da assumere con senso di responsabi-lità e con passione, nella certezza che Cristo Gesù non mancherà di soste-nerne i passi.

Mons. cesare di pietro rettore deL seMinario

La carità educativa Acireale

Seminaristi in “dialogo”

Spazio ai nuovi

Nella capacità di dialogo della persona umana si ri-conosce il riflesso della realtà stessa di Dio, poiché Dio è Parola (Gv 1,1) e non silenzio: Parola rivolta all’uomo perché gli risponda ed entri in dialogo con Lui. In questa prospettiva di ascolto, indispensabile per il dialogo, noi seminaristi di Messina abbiamo par-tecipato al XXXIII Convegno di Dialogo dei Seminari di Sicilia, tenutosi a Siracusa dal 21 al 23 ottobre 2011 sotto la materna protezione di Maria, tenera Madre, “punto da cui partire” per la costruzione di una uma-nità nuova, che può trovare la sua rinnovata essenza nell’accoglienza. Questo, sostanzialmente, il tema degli incontri, ricchi momenti di riflessione, stimolati dagli interventi, tenuti, tra gli altri, da don Nunzio Capizzi, docente di Teologia dogmatica presso lo Studio Teo-logico S. Paolo di Catania, da don Salvatore Garro, do-cente di Teologia spirituale presso l’ISSR San Metodio di Siracusa e da don Giacomo Pavanello, coordinatore centrale dell’area evangelizzazione, prevenzione e sensibilizzazione della Comunità Nuovi Orizzonti. Non sono mancati anche i momenti di fraternità, come la suggestiva visita notturna ad Ortigia, alla “Casa del pianto”, ove Maria ha mostrato la sua più tenera com-passione all’umanità intera, e alla pittoresca cittadina di Noto. Il tutto è stato scandito dai momenti celebrativi, impreziositi dalla parola di alcuni Vescovi della nostra Sicilia, tra cui S.E. Mons. Paolo Urso, Vescovo delegato della C.E.Si. per i Seminari.

aLessandro caMiniti

Il 4 ottobre la nostra co-munità si è recata in vi-sita ad Acireale, cittadi-na alle falde sud-orientali dell’Etna. La città assunse l’appellativo di “reale” nel 1642, allorché entrò in possesso di Filippo IV, Re di Spagna. Essa gode di molte importanti chiese, quali la Basilica Collegiata di San Sebastiano risalen-

te al XVI secolo, dichia-rata dall’UNESCO “monu-mento messaggero di una cultura di pace”. La de-vozione a San Sebastiano è motivata dal fatto che la città fu risparmiata nel Medioevo dalla pestilenza per intercessione del San-to martire. Di altrettanta importanza - sotto la ret-toria di don Guglielmo

Giambanco, Cancelliere Vescovile della Diocesi - è la Basilica dei Santi Pietro e Paolo. In parti-colare, in questa chiesa si trova una statua del Cristo alla Colonna, di autore ignoto, molto venerata in città. Infine la Cattedra-le, ubicata nell’articolata piazza del Duomo, de-dicata a Maria Ss.ma An-

nunziata e luogo di culto di Santa Venera, di cui si conservano le reliquie in una fastosa cappella. Fu elevata a Cattedrale nel 1872, anno in cui venne istituita la Diocesi di Aci-reale. Nella Cattedrale si possono ammirare nume-rosi affreschi e dipinti ad olio. Dopo questa visita cul-turale ci siamo fermati a pranzo presso la Casa del clero di Aci Sant’Antonio, ospitati con tanto affetto dall’Arcivescovo emeri-to mons. Ignazio Canna-vò. Nel pomeriggio, ci siamo recati ad Aci San Filippo presso l’eremo di Sant’Anna. All’inter-no dell’eremo, abbiamo visitato il chiostro ed il giardino mediterraneo, mentre dentro della chie-sa abbiamo ammirato l’altare maggiore in rame e cesello con intarsi di marmi policromi, il ta-bernacolo e alcune tele. La fraterna accoglienza delle suore carmelitane dell’eremo ha fatto da co-ronamento a una gita ric-ca di interesse culturale e di intensità spirituale.

aLessandro Biondo

Mi chiamo Giuseppe Imbesi, ho 24 anni e provengo dalla par-

rocchia San Paolino Vescovo in Mili Marina.Da poco meno di due mesi è co-minciato per me, uno dei periodi che certamente, nella mia vita, sarà di non poca rilevanza: il Semina-rio. Questo cammino di formazione dura circa sette anni e costituisce un tempo di costante discernimen-to, fondamentale per una scelta che implicherà tutta una vita in cui la strada da imboccare non sarà asfal-tata e liscia, ma la più tortuosa e scomoda. Qual è, allora, il vantaggio per chi sceglie di seguire questa “Via”? Se non si conosce chi c’è ad attenderci al traguardo, nessuna sarà la con-

venienza, ma chi conosce realmen-te Gesù, Colui che il prete dovrà servire e imitare, sa che in cambio riceverà non solo la Vita Eterna ma anche cento volte tanto su questa terra.

Giuseppe iMBesi

Sono Gian luca Monte , ho vent’anni e provengo dalla Par-

rocchia di San Michele Arcangelo in Motta Camastra. Fin da bambino

ho sentito una particolare Chia-mata del Signore e il desiderio di rispondere ad essa. Crescendo ho cercato di comprendere meglio quale fosse il progetto di Dio per me; in questo cammino mi sono stati di aiuto la Comunità Parroc-chiale e, in particolar modo, le varie iniziative proposte dal nostro Seminario. E così, il 25 settembre scorso anch’io sono entrato a far parte della Comunità del Semina-rio, per iniziare un serio e profon-do itinerario di discernimento, gui-dato dai superiori, sotto lo sguardo materno della Beata Vergine Maria e sostenuto dalla Grazia e dalla Misericordia del Signore.

GianLuca Monte

Carissimi amici, mi chiamo En-rico, ho 20 anni e provengo

dalla parrocchia San Nicola di Bari

in Ganzirri. Sono veramente con-tento di poter condividere con voi l’immensa gioia di essere entrato il 25 settembre a far parte della co-munità del Seminario Arcivescovile della nostra Arcidiocesi. In questi due mesi vissuti in Seminario, ho capito che il seminarista è colui che risponde pienamente, con totale abbandono di sé, alla chiamata di Nostro Signore. Infatti, non vi è ele-mento più essenziale “dell’abban-dono di sé” per poter adempiere ad ogni progetto divino, risponden-

do come la Vergine Santissima, con un “eccomi!” sicuro e traboccante di amore verso Dio e verso l’uma-nità intera! Affido me stesso, i miei compagni seminaristi e i nostri superiori alle vostre preghiere, perché Maria, ma-dre nostra e delle nostre vocazioni, ci sostenga e ci aiuti un giorno a portare con umiltà e santità la Paro-la di salvezza al mondo intero. Un fraterno abbraccio!

enrico MortiLLaro

Bellezze siciliane

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727 novembre 2011La scintilla P r i m o P i a n o

S e t t I m A n A L e d e L L A d I o C e S I d I m e S S I n A L I pA r I S A n tA L u C I A d e L m e L ALa scintillaLa scintilla

Settimanale della diocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela

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La solidarietà per un’unica rinascita al di là dei confini Il Movimento Apostolico inaugura gli incontri di catechesi 2011-2012Figli dello stesso Dio Si sentirono trafiggere il cuore

Ucsi: Crisostomo Lo Presti confermato PresidenteNel direttivo anche Laura Simoncini, Santino Franchina e Marco Grassi

Gli eventi disastrosi di Genova e della Liguria ci hanno riportato a quan-to hanno vissuto gli abi-tanti della costa jonica del Messinese nell’alluvione di due anni fa: ricordi tri-sti e drammatici riemersi attraverso immagini, voci, disincanti, paesaggi di so-litudine e sofferenza mani-festati non solo da sguardi smarriti ma anche da mani solidali che si sono incon-trate, aiutate e sostenute, guidandosi nel silenzio.Nonostante l’angoscia, lo spirito di coesione ha per-vaso gli animi di quella gente che scavava a mani nude tra le macerie e il fango per tirare un so-pravvissuto o un corpo senza vita, restando tante ore sotto la pioggia per dare conforto a chi cerca-va i propri cari di cui non c’era più traccia, affannan-dosi per dare ospitalità o coraggio nell’affrontare la paura, il freddo e la perdi-ta degli affetti.Di fronte a queste emer-genze nessuno è stato soggetto passivo, ma ha cercato di organizzarsi sostenendosi a vicenda con compostezza e digni-

tà, con l’aiuto della gente comune, scesa sul campo a scavare fra le macerie e nel fango, e del vero e proprio volontariato oggi diventato una parte im-portante della nostra Pro-tezione Civile: reazioni corali sprigionate dalla volontà di aiuto reciproco

e dal senso di comunità, che hanno scritto la “storia vera” di queste sciagure.La maggior parte dei me-dia nazionali, in entrambe i casi, piuttosto che riflet-tere sugli atti di solidarietà è stata occupata a eviden-ziare soltanto le inadem-pienze delle istituzioni e a tessere critiche su moventi di abusivismo, quasi questi

potessero rendere diversa l’intensità di tali tragedie o il dolore per la perdita delle vite umane.Il fango e la distruzione hanno portato le stesse conseguenze a Giampilie-ri come a Genova, aree a elevato rischio idrogeolo-gico ma fortemente antro-

pizzate: qui l’alluvione ha rivelato la vera natura di questi territori, nel male dei loro dissesti e delle sciatterie ambientali, ma anche nel bene della stra-ordinaria solidarietà e de-gli episodi di eroismo che li attraversano tutti.Il nostro Arcivescovo, nel-la Lettera con gli Orienta-menti Pastorali per il trien-

nio 2011/14, ha parlato dell’importanza dell’impe-gno educativo della Chiesa con i sacerdoti, le comuni-tà ecclesiali e la famiglia, per recuperare un’auten-tica relazione educativa evangelica che esalti la centralità della persona attraverso la tolleranza, il perdono, la pazienza ma anche la generosità e la disponibilità. L’universo umano non può essere collegato soltanto ad una matrice socio-politica, come una realtà qualun-que.Da esperienze doloro-se come queste traggono ispirazione molteplici ini-ziative umanitarie che ten-dono a un unico obietti-vo: il servizio solidale alla persona e alla comunità inteso come condivisione e compartecipazione di si-tuazioni esistenziali.La magnificenza dell’in-segnamento della Chiesa si coglie in quell’impul-so emotivo che proma-na dall’animo diventando parte integrante della pro-pria vita e nella capacità di condividere ogni singo-la esperienza di vita.

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Venerdì 4 Novembre, nella Parrocchia “Cuore Im-macolato di Maria”, in Paradiso (ME), l’arcivescovo S.E. Rev. Mons. Calogero La Piana, con una solenne e gioiosa concelebrazione, ha inaugurato gli incontri di catechesi per l’anno 2011-2012, programmati dal Movimento Apostolico ed aperti a tutti.L’arcivescovo, nella sua omelia, ha esordi-to rilevando la perfetta coincidenza tra il tema scelto dal Movimento Apostolico (aggrega-zione laicale sorta a Catanzaro il 3 novembre 1979, tramite l’Ispiratrice e Fondatrice signora Maria Marino, che opera nella Chiesa e nel mondo con il carisma dell’annuncio e del ricordo del Vangelo), per le catechesi “si sentiro-no trafiggere il cuore”, con il programma decennale della Diocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela, “verso la tua Parola guida il mio cuore”.Il nostro pastore ha quindi sottolineato l’importanza di guidare, orientare ed educare il cuore all’ascol-to della parola affinché ci convertiamo e portiamo molto frutto. Infatti, solo fondando la nostra vita sulla roccia della Parola di Dio, ascoltata e praticata, come faceva Maria, possiamo educarci ed educare alla “vita buona del Vangelo”.L’arcivescovo ci ha esortati a non lasciarci scorag-giare dalla difficoltà che la società di oggi frappone all’annunzio del Vangelo ed alla nostra fede e quindi a non rimanere passivi, ma a trovare quella sana cre-atività che ci permetta di portare il Vangelo a tutti gli uomini che incontriamo sul nostro cammino secondo il progetto di Dio che è di salvezza per tutti i popoli.Maria Santissima, Madre Della Redenzione e Veloce Ascoltatrice, ci “aiuti a vivere con gioia e generosità quello che il Signore dice e chiede alla Nostra Chie-sa di Messina Lipari Santa Lucia del Mela”.Gli Angeli ed i Santi sostengano la nostra opera evangelizzatrice e i propositi di bene.

iL MoviMento apostoLico

La Sezione di Messina dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) ha eletto il nuovo direttivo e con-fermato il giornalista Crisostomo Lo Presti Presidente per il prossi-mo triennio. L’assemblea peloritana dell’organismo di categoria, si è riunita nei giorni scorsi sotto la pre-sidenza del Consigliere regionale

Armando Russo, presenti il prof. Salvatore Catanese dirigente nazio-nale e il decano dei giornalisti ita-liani e presidente onorario dell’Ucsi regionale prof. Carmelo Garofalo. Dopo la relazione del Presidente uscente, l’assemblea ha confermato

all’unanimità, il giornalista Criso-stomo Lo Presti, Presidente provin-ciale del sodalizio per il triennio 2012–2014; vicepresidente il prof. Angelo Sindoni, segretario Arman-do Russo e tesoriere Marco Grassi. A completare il direttivo sono stati chiamati quali consiglieri per la pri-ma volta Santino Franchina e Laura

Simoncini, assieme ai confermati: Sandro Cuzari, Vincenzo Galvagno e Domenico Interdonato, che cu-rerà i rapporti con la stampa e co-municazione. La nuova compagine peloritana dell’Ucsi si appresta ad affrontare il prossimo triennio, forte

della esperienza accumulata e con tre nuove valide figure, quali: Lau-ra Simoncini apprezzata giornalista specializzata in eventi culturali, che collabora con la Gazzetta del Sud, Santino Franchina stimato giornali-sta Consigliere Nazionale dell’Ordi-ne e Marco Grassi storico emergen-te e valido giornalista. Crisostomo Lo Presti, nel suo intervento finale di ringraziamento, ha rammentato i valori del Cattolicesimo e ricordato i principi dell’’Ucsi un’associazione professionale ed ecclesiale, che tro-va ispirazione nel servizio alle per-sone, nel Vangelo e nel Magistero della Chiesa.Il decano dei giornalisti italiani prof. Carmelo Garofalo “ha espres-so il suo apprezzamento per il la-voro svolto e per la valenza dei nuovi entrati, che porteranno nuo-va linfa e validi contributi ad una Sezione, come quella peloritana che si è sempre distinta nel panora-ma giornalistico nazionale”. I lavori sono stati conclusi con l’intervento del consulente ecclesiastico mons. Giò Tavilla.

doMenico interdonato

CATECHESIParrocchia “S. Elena” - Mes-sina (Anno XXIV): Mercoledì ore 18,30Parrocchia “S. Maria Imma-colata” in Contesse - Messina (Anno XXI): Giovedì ore 18,30Parrocchia “Sacro Cuore” in Milazzo - Messina (Anno IV): Ogni 3a Domenica del mese, ore 18,30Parrocchia “Cuore Immacola-to di Maria” in Paradiso Con-templazione - Messina (Anno IV): Venerdì ore 18,30Parrocchia “ S. Maria del Car-

melo” in S. Teresa di Riva - Messina (Anno VIII): Ogni I° Mercoledì del mese, ore 17,00

INCONTRIDI SPIRITUALITÀ

Parrocchia “S. Elena”: 4° Mer-coledì del mese, ore 18,30Parrocchia “S. Maria Immaco-lata” in Contesse: 4° mercole-dì del mese ore 18,30Parrocchia “Cuore Imma-colato di Maria”: Incontro di programmazione e verifica per tutti gli aderenti della diocesi. 2° martedì del mese, ore 16,45

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8 27 novembre 2011La scintilla