Scintilla n. 39, aprile 2013

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PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI! Organo di espressione di Piattaforma Comunista [email protected] www.piattaformacomunista.com Aprile 2013 n. 39 1 euro Scintilla Avanza la decomposizione del sistema Avanziamo l’alternativa rivoluzionaria Milioni di operai e di giovani disoccupati stanno facendo la fame assieme a centinaia di migliaia di operai in cassa integrazione a zero ore. Prosegue senza sosta la distruzione delle forze produttive, la deindustrializzazione, le delocalizzazioni. Grandi masse di lavoratori vivono una condizione drammatica, la povertà dilaga. Questo processo si accompagna alla cancellazione dei contratti di lavoro, dei diritti, delle libertà conquistate dalla classe operaia. Eppure questa vera e propria emergenza sociale è assente dal dibattito politico. E’ ora di rimettercela subito, col fronte unico di lotta degli sfruttati. Zero ore significa che il tempo è scaduto per le sanguisughe capitaliste, per i vecchi e nuovi pagliacci che siedono in Parlamento, per i burocrati del sindacato. Noi proletari non vogliamo più pagare la crisi dei parassiti, il risanamento delle loro banche, le spese di guerra. Esigiamo lavoro, pane, servizi sociali, libertà. Basta licenziamenti! A pagare devono essere i capitalisti e i ricchi. Serve la confisca dei profitti, delle rendite, delle ricchezze dei borghesi, degli evasori, dei criminali, dei corrotti. Approfittiamo di tutte le occasioni per protestare, per scendere in piazza. Esigiamo lo sciopero generale per liberarci da un pugno di parassiti. Spezziamo le unghie ai fautori dell’austerità e delle guerre di rapina. Con la lotta e l’organizzazione di classe potremo aprire una breccia nella dittatura del capitale finanziario e far sorgere un governo che si basi sugli organismi operai e popolari. Per avanzare ci vuole una guida efficiente e sicura: il Partito! Un vero cambiamento potrà venire solo da un governo di operai e lavoratori sfruttati

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Organo di Piattaforma Comunista

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PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI!

Organo di espressione di Piattaforma [email protected] www.piattaformacomunista.com

Aprile 2013 n. 39

1 euro

ScintillaAvanza la decomposizione del sistemaAvanziamo l’alternativa rivoluzionaria

Milioni di operai e di giovanidisoccupati stanno facendo lafame assieme a centinaia dimigliaia di operai in cassaintegrazione a zero ore. Proseguesenza sosta la distruzione delleforze produttive, ladeindustrializzazione, ledelocalizzazioni. Grandi masse dilavoratori vivono una condizionedrammatica, la povertà dilaga.Questo processo si accompagnaalla cancellazione dei contratti dilavoro, dei diritti, delle libertàconquistate dalla classe operaia. Eppure questa vera e propriaemergenza sociale è assente daldibattito politico. E’ ora di rimettercela subito, colfronte unico di lotta degli sfruttati. Zero ore significa che il tempo èscaduto per le sanguisughecapitaliste, per i vecchi e nuovipagliacci che siedono inParlamento, per i burocrati delsindacato. Noi proletari non vogliamo piùpagare la crisi dei parassiti, ilrisanamento delle loro banche, lespese di guerra. Esigiamo lavoro,pane, servizi sociali, libertà. Bastalicenziamenti! A pagare devono essere icapitalisti e i ricchi. Serve laconfisca dei profitti, delle rendite,delle ricchezze dei borghesi, deglievasori, dei criminali, dei corrotti. Approfittiamo di tutte le occasioniper protestare, per scendere inpiazza. Esigiamo lo scioperogenerale per liberarci da un pugnodi parassiti. Spezziamo le unghieai fautori dell’austerità e delleguerre di rapina. Con la lotta e l’organizzazione diclasse potremo aprire una breccianella dittatura del capitalefinanziario e far sorgere ungoverno che si basi sugliorganismi operai e popolari. Peravanzare ci vuole una guidaefficiente e sicura: il Partito!

Un vero cambiamentopotrà venire solo daun governo di operai e lavoratori sfruttati

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2 aprile 2013

L’uscita dalla crisi e dal marasma passa per l’intervento decisivo del proletariatoLa borghesia affronta unadifficile fase politico-istituzionale (varo di ungoverno, elezione del Presidentedella Repubblica) dopo elezionisenza vincitori, nel mezzo dellapiù lunga e grave recessione daldopoguerra. In questo scenario, in cuiprocede lo sfaldamentoeconomico, politico ecostituzionale del deboleimperialismo italiano, i gruppidominanti cercano di usciredallo stallo spingendo verso laformazione dell’ennesimogoverno liberista. Un governoche prosegua nella politica diausterità e vada avanti nellatrasformazione reazionariadell’impalcatura statale.Con questo obbiettivoNapolitano ha convocato un“conclave di Stato” persbloccare le posizioni fra i partitiborghesi.L’operatività assicurata algoverno Monti, alla faccia deirisultati elettorali, e il “pilotaautomatico” della Troikamostrano ad un tempo ildominio dei monopolifinanziari e la farsa dellademocrazia borghese. Pressioni (spread, rating) eingerenze esterne serviranno afar convergere un ceto politicoampiamente screditato attorno aqualche personalità in grado diguidare un governo che“rassicurari i mercati” ed amandare al Quirinale un garantedel Fiscal compact.In questa partita i liberal-riformisti del PD svolgono illoro ruolo di puntelli delcapitalismo immobilizzando ilavoratori e preparandosi anuovi accordi con Berlusconi,

che cerca un salvacondotto. Nessuna illusione è possibile sulfenomeno Grillo, che si muovein una logica interclassista epopulista, alimentando ilpericoloso conflitto fragenerazioni. La piccola borghesia non haalcuna possibilità di guidare aun esito positivo la lotta controla reazione dei monopoli.In questa torbida situazione èindispensabile che la classeoperaia riprendatempestivamente l’iniziativa conl’unità di azione per rimetterein discussione i piani dellaborghesia e sbarrare la strada aqualsiasi disegno antipopolare. Sia che si formi un governo, siache si vadi alle elezioni, ilavoratori, la classe operaia e lemasse popolari non possonostare a guardare, perchè lasituazione peggiorerà. Negli ultimi mesi, malgrado gliostacoli creati dagli opportunistie dalla burocrazia sindacale, leagitazioni non si sono maifermate. Dagli operai che rivendicanolavoro e contratto e sioppongono ai licenziamenti, aigiovani che rifiutano la scuola diclasse; dai No Tav alla battagliaa difesa della sanità pubblica;dai migranti che chiedono ilpermesso di lavoro e lacancellazione della Bossi-Fini,alle lotte contro il Muos... Questi movimenti vanno estesie intensificati, spingendo allapiù ampia partecipazione, vannounificati in un solo bloccointorno alla classe operaia. Dobbiamo impedire laprosecuzione della politica diausterità e di guerra, romperecon la politica di collaborazione

con la borghesia seguita dairiformisti e daisocialdemocratici, che portano ilavoratori alla sconfitta. E’ necessario sviluppare il fronteunico e gli organismi operai epopolari (Consigli, Comitati)per rafforzare l’iniziativa dellemasse e rovesciare la crisi sullespalle dei capitalisti e dei ricchi. La soluzione della crisi italianapassa per l’intervento decisivodel proletariato.Di fronte al marasma borghese,al degrado e alla rovina in cui laborghesia sta gettando il nostropaese, la nostra parola d’ordineè il Governo degli operai e deglialtri lavoratori sfruttati, persocializzare i mezzi diproduzione e di scambio,pianificare l’economia, requisirele fortune dei parassiti e deimafiosi, ripudiare il debito,demolire la macchinaoppressiva borghese edassicurare così ai lavoratori leesigenze, i diritti le libertà chegli spettano. Per raggiungere questi obbiettividiventa sempre più necessarioassicurare alle lotte della classeoperaia e delle masse popolariuna guida politica sicura, unadirezione forte e autorevole chesolo i comunisti possono dare.Da ciò derivano preciseresponsabilità per i marxisti-leninisti. Superando divisionianacronistiche, incomprensionie settarismi che non hanno piùragione di esistere, è necessariocompiere ogni sforzo per darvita a un movimento che siponga con fermezza e decisionel'obbiettivo della ricostruzionedel Partito comunista nel nostropaese. E' l'urgenza dei tempi chece lo impone!

Gli sponsor di Grillo''Voi giovani siete il futurodell'Italia. Voi potete prenderein mano il vostro Paese e agire,come il Movimento 5 Stelle, perle riforme e il cambiamento''.Queste le gravi paroledell’ambasciatore USA DavidThorne agli studenti del LiceoVisconti di Roma. Con ciò sichiarisce ancora una volta lalinea dell’imperialismo a stellee strisce di fronte alla protestasociale che si sviluppa in moltipaesi: “evolution, notrevolution”. Grillo ringrazia.Il M5S serve a incanalare ilmalcontento e la rabbia di vastisettori operai e popolarinell’alveo del sistema borghese.

Serve ad ammodernare ilcapitalismo italiano liberandoloda una “casta” di corrotti, dai“sindacati”, in nome di unneocorporativiso in cui non visarebbero più né operai népadroni, né destra né sinistra.L’ipocrita e falsa “democrazia”inter(net)classista dei grillini èserve ad abbellire la dittaturadel capitale. La natura filoimperialista ereazionaria di Grillo deve esseresmascherata e combattuta senzaambiguità e senza tregua.La storia insegna che senzaquesta lotta si favorisconomovimenti reazionari di massa,diretti dai monopoli finanziari .

Questo 25 AprileTutti in piazza contro latrasformazione reazionariadello Stato e della società,contro le politiche impostedalla dittatura dell’oligarchiafinanziaria, la liquidazionegraduale delle libertà e deidiritti conquistati dalla classeoperaia. Tutti in piazza contro ilfascismo vecchio e nuovo,contro i suoi complici e coloroche lo giustificano.Davanti a noi non c’è alcunperiodo favorevole di pace esviluppo, nessun governo“amico”.Oggi come ieri dobbiamo

combattere apertamente ilcollaborazionismo el’attendismo. Oggi come ieri la classe operaiadeve prendere la testa delmovimento ed i suoi elementidi avanguardia devono essere ipiù determinati ed irriducibilicombattenti per la liberazioneed il progresso sociale. Oggi come ieri bisognadisporre di un Partito comunistache è la guida delle masse nellalotta per una nuova e superioresocietà. Viva la Resistenza, viva iPartigiani, avanti con la lottaper il Partito del proletariato!

Napolitano il 22 marzo hapronunciato un discorso perspiegare le ragioni della propriascelta di affidare un preincaricoa Bersani. Ha analizzato variaspetti della situazione italiana,e ha indicato in modo precisoquale dovrà essere la naturaistituzionale del nuovo governoe quali dovranno esserne icompiti.Si tratta di un atto di rottura -compiuto allo scadere del suosettennato - con la prassiistituzionale sempre seguita daisuoi predecessori al Quirinale."Re Giorgio" ha parlato, difatto, come il Presidente di unarepubblica presidenziale. Non acaso il PdL che ha nel suoprogramma politico reazionariola repubblica presidenziale, eche fino a poco tempo diffidavadel "Presidente delle sinistre",gli ha espresso il suo pienoappoggio. Il programma del prossimoinquilino del Colle è servito.

Invol uz ione re az ionar ia

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Chi deve essere cacciato dai sindacati?aprile 2013

Si intensifica in CGILl’epurazione nei confronti dioperai e delegati facenti partedella opposizione interna, checriticano la lineacollaborazionista dei vertici. Gli ultimi a essere stati colpitisono stati due delegatimetalmeccanici della Fiom diPadova, Andrea Berruti eFrancesco Doro, attivi nelle lottema “colpevoli” di aver espressogiudizi considerati lesividell’immagine del sindacato. Un provvedimento inaccettabile,sintomo della debolezza e dellapaura che attanaglia i dirigentiriformisti, che ancora non siriprendono dall’insuccessoelettorale. Costoro capiscono che è in arrivoun tsunami sul terreno sindacale,che gli operai non ne possono piùdi cedimenti e capitolazioni (vedila vicenda della controriformadelle pensioni e dell’art. 18). Perciò cercano di blindare ilsindacato, accentuano le misuredisciplinari e repressive, inconnessione con l’azione dellaborghesia, per garantire laprosecuzione della politica disostegno del capitale esalvaguardare le posizioni direndita dei dirigenti categoriali,dei funzionari, dell’apparatoburocratico.Le espulsioni dei comunisti edegli operai avanzati daisindacati, le discriminazioni

attuate in mille modi, le manovrerepressive portate avanti conmille pretesti sono un mezzo perallontanare gli elementi più attividalla massa, per disorganizzareil movimento operaio. Non dobbiamo permettere checiò avvenga impunemente. E’necessario contrapporcienergicamente a qualsiasitentativo di esclusione odispersione dei militantisindacali di classe, ampliando lasolidarietà e sostenendol’esigenza della lororiammissione. Questa battaglia è parteintegrante della lottaall’offensiva capitalista e allareazione politica.Di fronte alle sanzionidisciplinari volte ad impedireogni lavoro rivoluzionario edogni critica anticapitalista neisindacati, occorre reagire nelmodo più deciso: appellandosialla massa degli organizzati,all’opinione operaia, alleassemblee, per ottenere lareintegrazione degli espulsi el’annullamento delle procedure,per avviare inchieste sullagestione del sindacato e sulleazioni dei suoi capi, perverificare i mandati dirappresentanza, per rivendicarel’espulsione deicollaborazionisti, degliopportunisti e dei traditori, nondegli operai che resistono!

Irisbus: rilanciare e unificare la lotta per il lavoro!Sabato 6 aprile, alle ore 16, adAvellino, presso la Salaconferenze dell’ex CarcereBorbonico di via De Marsiconte,si svolgerà un’importanteassemblea pubblica sullavertenza Irisbus, promossa dalComitato Resistenza Operaiadell’Irisbus e dal Comitato NoDebito. Saranno presentidelegazioni di molte fabbrichein crisi.La lotta operaia per far riaprire lafabbrica di autobus non è maicessata, e questo appuntamento èvolto al suo rilancio e sviluppo. La Fiat, che è in attivo nelgruppo, si prepara a chiuderedefinitivamente lo stabilimentoirpino (la cassa integrazionescade a fine anno) e vuole adelocalizzare per realizzareprofitti ancora maggiori.Gli operai dell’Irisbus, dopo averdato vita a manifestazioni,scioperi, occupazioni, assemblee

permanenti, si preparanoall’ennesima prova di forza eavanzano un piano alternativo,che punta a rilanciare il trasportopubblico, con mezzi ecologici,nonchè al riutilizzo eammodernamento del parcomezzi esistente. Ma servono i finanziamenti alPiano nazionale dei trasporti agaranzia del mantenimento dellaproduzione di autobus, perciò labattaglia si fa politica.In questo quadro l’assemblea èimportante per romperel’isolamento operaio, unificare ilfronte di lotta contro ilicenziamenti e alzare il tiro.Ricordiamo che alcuni mesi fagli operai hanno approvatoall’unanimità un documento cheaccusava le burocrazie sindacalidi non aver rispettato gli impegnipresi in assemblea continuandonegli inutili incontri al MISE e“dimenticando” di indire la

manifestazione nazionale. Dunque occorre dare rilevanzaalla vertenza, coordinare le realtàin lotta. organizzare il conflitto,fino a proclamare uno scioperogenerale per il lavoro. Come comunisti (m-l)appoggiamo senza riserve labattaglia ingaggiata dagli operaiIrisbus, sostenendo il blocco deilicenziamenti, il finanziamentodel piano nazionale dei trasportipubblici e l’esproprio senzaindennizzo della fabbrica.

La vicenda Irisbus lega trequestioni: quella del lavoro,quella dei trasporti pubblici equella ambientale, che ilcapitalismo non può risolvere,ma solo aggravare. Di qui la necessità di far crescerenella lotta la coscienza di classe,unendo la lotta rivoluzionariaper il socialismo allerivendicazioni immediate. Solocosì si potranno determinare lecondizioni per la soluzione deiproblemi degli operai.

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Assemblea operaia a Modena il 6 aprileRiceviamo e pubblichiamo (stralci)Mentre Marchionne si alza lostipendio del 50% nell'ultimo annoportandolo a 7.2 milioni di Euro, glioperai Fiat subiscono le seguenticondizioni:- Migliaia di cassa-integrati neglistabilimenti, Mirafiori, Pomigliano,anche Melfi e Cassino...- Migliaia di operai ora rischiano illicenziamento dopo qualche annodi cassa-integrazione...- Sono stati effettuati in questiultimi anni "nuovi" licenziamentipolitici degli operai più combattiviin alcuni stabilimenti (a Modena inCnh ad esempio)- E' stato firmato pochi giorni fa dacisl-uil-fismic-ugl un nuovocontratto (ccsl non ccnl) cheabbassa ulteriormente il salario giàmagrissimo degli operai- non paga i primi 3 giorni dimalattia, dopo 3 malattie brevi (da1 a 5 giorni)

- La Fiom l'organizzazione piùnumerosa come iscritti tra glioperai Fiat è stata messa "albando", senza agibilità in fabbrica,in quanto non ha firmato ilContratto Specifico di lavoro (ccsl)in realtà proposto da Fiat.......Vogliamo allora discutere diquello che succede nel mondo Fiat(e non solo) da un punto di vistaparticolare, quello degli operai, eparticolarmente quello degli operailicenziati, vessati, discriminati daFiat.*ASSEMBLEA OPERAIA SABATO 6APRILE 2013 ORE 17.30 A LIBERAOFFICINA (A 100 METRI DA FIATCNH MODENA) VIA DELTIRASSEGNO 7*ORE 20.30 CENA A SOSTEGNODELLA CASSA PER I LICENZIATIFIAT (PER LA LORO REINTEGRA).GRUPPO DI OPERAI FIAT CNHMODENAI LICENZIATI DI FIAT CNH MODENA

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4 aprile 2013

Per una coalizione contro l’austerità UESi è svolta il 16 marzol’assemblea delle forzesindacali, politiche, sociali chehanno dato vita al Comitato NoMonti.Il dibattito si è incentrato su trequestioni: la costruzione di unacoalizione sociale diopposizione alle politiche diausterità dell’UE; la questionesindacale in uno scenario dicollaborazionismo dei vertici eassenza di una democrazia neiposti di lavoro; la questionedella soggettività e dellarappresentanza politica delleforze sociali.Numerosi gli interventi in cui siè analizzato il quadro politicoed economico, in cui lecondizioni della classe operaiastanno drammaticamentepeggiorando e si prefiguraun’uscita a destra dalla crisi. Di qui la necessità dicontinuare il lavoro unitariocontro il saccheggio socialeimposto dall’oligarchiafinanziaria e sviluppare azionicomuni per sconfiggere le suepolitiche.Diversi interventi hanno posto ilproblema del rapporto con ilM5S, sulla base delle suecontraddizioni e della necessitàdi ostacolare le spintereazionarie. Sono in preparazione incontri alivello locale e unamanifestazione nazionale,ponendo al centro la lotta aglieurotrattati. Il processo unitario va dunqueavanti, in parallelo all’appoggiodelle vertenze in corso e allasviluppo della mobilitazione,per stabilire migliori rapporti diforza, fino a determinare unarottura profonda e radicale nelquadro politico esistente. Di seguito ampi stralci delnostro intervento: “Le elezionici hanno consegnato alcunirisultati incontestabili. Primo. Il voto ha segnato labocciatura dell’Agenda Monti edei suoi sostenitori, che hannoavuto consensi inferiori allametà degli elettori. La politicadi austerità da un lato e diprivilegi dall’altro, portataavanti dai governi Berlusconi eMonti, è stata rifiutata in varieforme (voto di protesta al M5S,astensionismo, voto nullo ebianco).Nonostante questa sonorabocciatura forze potenti,nazionali e internazionali,premono per continuare sullastessa strada antipopolare,manovrano per riportare algoverno personaggi organiciall’oligarchia finanziaria,

sostenuti dalla vecchiamaggioranza, così da proseguirenel programma dettato dallaTroika.Secondo. Il voto esprime ladecomposizione del sistemapolitico che abbiamo visto negliultimi decenni in Italia. E’saltato il bipolarismo. Nelnuovo parlamento siedono oraquattro poli borghesi e piccoloborghesi, distanti anni lucedagli interessi e dalle esigenzedella classe operaia. Date lecontraddizioni esistenti, saràperò un Parlamento più difficileda utilizzare come votificio perproseguire a ranghi serrati nellapolitica di sacrifici e di guerra. Terzo. Il successo del M5S èderivato dal fatto che questaformazione populista einterclassista, ha raccolto inmaniera trasversale ilmalcontento contro la “castapolitica” e una diffusa quantoconfusa richiesta dicambiamento. Per le suecaratteristiche di classe questomovimento non solo non puòrisolvere nessuna dellefondamentali questionieconomiche e politiche, mapotrebbe fornire una base dimassa a forze reazionarie, perun’uscita a destra dalla crisi. Perquesto è importante organizzarefin da subito una combattiva edunitaria risposta operaia epopolare, una vera e proprialotta di massa per paralizzarel’influenza delle componentipiù retrive ed attirare altrisettori nel nostro campo.Quarto. Le scelteelettoralistiche ed opportunistedalle forze salite sul carrozzonedi Ingroia si sono rivelatefallimentari. Ha pesato suquesto insuccesso una sceltaambigua verso il PD e l’UE deimonopoli. “Rivoluzione civile”è ormai un guscio rotto esvuotato. Questa è l’ennesimadimostrazione che occorreseguire ben altra strada percostruire un robusto fronte diopposizione politica e sociale.C’è poi stata un'altra elezione.Quella di un papa appartenentea un “partito” della Chiesastoricamente legato ai grandiproprietari e alle oligarchie.L’offensiva sarà dura sul terrenodell'insegnamento e dei dirittidelle donne, degli omosessuali.Si aggraveranno le ingerenzenella sfera politica eistituzionale, poiché lo scopodei gesuiti è da sempre quello diassicurare al Vaticano il “potereindiretto” sullo Stato e sullasocietà.Si annuncia un periodo di

reazione politica e istituzionale,mentre la crisi economica siapprofondisce e si prolunga. Inquesto scenario dobbiamo averchiaro che dal prossimogoverno borghese gli operai, ilavoratori, i giovani, nonpossono aspettarsi nulla dibuono. Esso proseguirà nellapolitica dettata dal capitalefinanziario, gettando magari unpo’ di fumo negli occhi dellemasse con il taglio di qualcheprivilegio dei vecchi partiti. Manon dei capitalisti, che sipreparano a rilanciarel’offensiva: licenziamenti,chiusure, assalto ai contratti e aidiritti, agevolazioni statali,senza dimenticare che è ingestazione un attacco frontaleall’organizzazione sindacale deilavoratori in quanto tale.La situazione, per quantodifficile, apre spazi al nostrolavoro volto a stimolare eorganizzare la ripresa operaia epopolare. Vediamo che loscontro sociale si inasprisce inmolti paesi europei (Spagna,Portogallo, Grecia, Bulgaria…).Occorre dunque rilanciare quil’iniziativa politica di massa.Questo incontro deve serviresoprattutto per preparare eorganizzare la ridiscesa incampo di un movimentounitario contro la crisi e lepolitiche di austerità.Nell’immediato è necessariorilanciare una piattaformapolitica unificante.Rivendichiamo i puntiapprovati dall’assemblea delloscorso 15 dicembre. Il lavoro concreto va sviluppatosu alcuni assi di interventofondamentali: la lotta per ilblocco dei licenziamenti,l’esproprio senza indennizzoper le aziende che chiudono,delocalizzano e inquinano,l’aumento dei salari, la CIG al100% a spese dei padroni edello Stato, il reddito aidisoccupati, la lotta allaprecarietà, la difesa della sanitàe della scuola pubblica, lo stopalla TAV, al MUOS, agli F35 ealle missioni all’estero, il rifiutodi pagare il debito possedutodalle banche, dai padroni e dalleistituzioni del capitale.

Nel medio periodo guardiamocon interesse a un referendumsulla questione dell’adesionealla UE e agli eurotrattati, peraffermare la sovranità popolaree il diritto di decidere serimanere oppure nonell’eurozona, senza ricatti epressioni. Va compiuto tutto un lavoro perradicarci nei settori operai epopolari, questione che èstrettamente legata agli obiettivipolitici da praticare. Va favoritae aiutata l’unione delle varierealtà di opposizionesindacale sulla base della lottain comune contro l’offensivacapitalista, i metodi reazionari erepressivi e antioperai, fattipropri da quei vertici sindacalicollaborazionisti, a cuidobbiamo dare battaglia apertaper aprire la strada a un verosindacato di classe e di massa. Infine, ma è fondamentale,occorre continuare a svilupparela solidarietà internazionalistacon le lotte dei lavoratori e deipopoli degli altri paesi della UEe del mondo che affrontano lestesse politiche, le stesseingerenze, le stesse aggressionicapitaliste e imperialiste”.Al termine del dibattitol’assemblea ha deciso di dareavvio al percorso di costruzionedi una coalizione control'austerità dell’Unione Europea.Si tratterà ora di lavorare perrealizzarla e trasformarla inun vero Fronte popolare cheesprima l’alleanza fra laclasse operaia e gli stratipopolari colpiti dalla crisi,sotto la direzione proletaria. Un Fronte che mobiliti le larghemasse contro politica diausterità e di guerra; che lottiper impedire la distruzione delleconquiste operaie; che sia deltutto indipendente dallaborghesia e in rottura completacon il blocco liberista e social-liberista, che in condizioni dicrisi politica apra la strada a ungoverno che prenda misurespietate contro i monopolifinanziari e la reazione. In questa politica frontistanon nascondiamo le nostrebandiere comuniste, ma lesolleviamo ancora più in alto!

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Il nuovo papa, Jorge MarioBergoglio, ha deciso dichiamarsi Francesco. E’l’apoteosi dell'ipocrisia per ilmonarca assoluto di una delleistituzioni più ricche e potentidel pianeta, non solo per ilcontrollo ideologico-religiosoche essa esercita su centinaia dimilioni di esseri umani, maanche per la sua influenzapolitica e per i capitali chepossiede. La Chiesa cattolica possiede ilsecondo tesoro aureo delmondo; le sue riservefinanziarie (visibili) superano i300 miliardi di euro; èproprietaria di innumerevoliimmobili, industrie elettroniche,siderurgiche, del cemento,tessili, chimiche, alimentari, dicostruzioni; detiene migliaia dimiliardi di titoli di proprietà neipiù disparati settori (ferro,distillerie, acqua potabile, gas,sanità, scuole, alberghi,apparecchiature industriali); è ilmaggiore latifondista delmondo; possiede molte banche,e lo Stato della Città delVaticano è un paradiso fiscale. Come ha accumulato tantaricchezza e potere l’impero cheBergoglio ha accettato digovernare? L’indiscutibile evidenza storicaha mostrato il ruolo nefastosvolto dalla Chiesa cattolicadurante i secoli nei processi disfruttamento e saccheggio deipopoli, specie quellisudamericani. Sono ricchezzebagnate di sangue, quelle cheBergoglio eredita. Se seguissel’esempio del «poverello diAssisi» dovrebbe rinunciarvi.Ma non lo farà mai, perché ilVaticano è un pilastrofondamentale per ilmantenimento del sistemacapitalistico. Per i poveri (che con la crisisono sempre di più e sempre piùaffamati, mentre i ricchi

aumentano i loro guadagni), peri migranti, per coloro chevivono nelle zone di guerra, cisaranno solo carità e preghiere.E il mondo disumano delcapitalismo che la Chiesaperpetua.Bergoglio è latinoamericano. Lascelta della sua elezione èevidentemente politica, volta afrenare l'avanzata della sinistrarivoluzionaria e dei comunistiin un subcontinente che laChiesa cattolica considera unariserva da preservare a tutti icosti (dopo la perditadell’Europa), da tenere in pugnoper subordinare i popoliall’imperialismo, ai latifondisti,alla borghesia locale, peraccumulare ricchezze, come hasempre fatto. E il nuovo papa hauna certa esperienza in materia,visto il ruolo giocato nelperiodo del dittatore fascistaVidela. Bergoglio è gesuita e si è subitopresentato come il vescovo chevuol dare impulsoall'evangelizzazione ecatechizzare i ceti subalternicon le vecchie tradizionicattoliche: lo scontro col mondomoderno sarà particolarmenteduro sul terrenodell'insegnamento e dei dirittidelle donne e degli omosessuali.Si aggraverà l’ingerenzavaticana nella sfera politica eistituzionale.L’influenza addormentatrice delclero, che vuole mantenere inuno stato di passività earretratezza politica gli operai,per far trangugiare loro tutte lemisure “anticrisi” deicapitalisti, si rafforzerà.Bergoglio è chiamato arisolvere la crisi devastantedella Chiesa, scossa da scandali,corruzione, reati sessuali, graviproblemi finanziari, acute lotteintestine. Una crisi più grave eprofonda di quella che apparealla superficie, una crisi di

carattere epocale.Riuscirà a ripulirel’immagine dellaChiesa, recuperareil prestigio perdutoe riformare“tranquillamente”la comunitàecclesiale? Non locrediamo. A talfine non basta larinunzia diRatzinger e lanomina di unu o m oapparentemente“umile”. Lap o t e n z areazionaria delVaticano èstoricamente indeclino e non puòrisollevarsi, poichési sono esaurite lecondizioni dellasua vecchia egemonia. Le suelotte intestine non cesseranno, eil modello gesuita diobbedienza assoluta ai superioriper la sopportazione paziente divessazioni e umiliazioniprovocherà nuove divisioni. Bergoglio è un restauratore atutto campo, esponente di unideologia mediovale in lottacontro il “modernismo”. Nonrisolverà la crisi della Chiesa,ma l’accentuerà.Per scalzare dalle le sueposizioni tradizionali lagerarchia cattolica, tutti icomunisti - alla testa di unampio schieramento di forzelaiche e progressiste - debbonorilanciare la lotta su alcuniobiettivi immediati: fine deifinanziamenti al Vaticano, allaChiesa, alle scuole e alla sanitàprivata, agli enti religiosi;abolizione dell’8x1000; fortetassazione per i beni mobili eimmobili della “VaticanoS.p.A.” e degli entiecclesiastici, con restituzionedegli arretrati; soppressione di

tutti i privilegi economici,sociali e fiscali del Vaticano edella Chiesa; verità e giustiziasui traffici finanziari dello IOR;basta con le emissioniprevaricatrici di Radio vaticana;completa separazione dellaChiesa dallo Stato; lottaall’oscurantismo religioso, alleingerenze clericali; difesaintransigente dei diritti delledonne e degli omosessuali; unascienza e una scuola libere daogni condizionamento e da tuttele confessioni religiose. La “questione vaticana” saràrisolta definitivamente dalproletariato quando instaureràla sua dittatura. Allora saranno dichiarati nulli esenza effetto i Concordati e levarie intese stipulate dallo Statoitaliano con le confessionireligiose. Tutti i beniappartenenti alle istituzionireligiose saranno espropriatisenza indennizzo. La Città delVaticano sarà annessa allo Statoitaliano.

Un gesuita per ingannare e addormentare le masse

Scintillaorgano di Piattaforma Comunista

Mensile. Editrice Scintilla OnlusDir. resp. E. Massimino

Iscrizione ROC n. 21964 del 1.3.2012Redaz: Via di Casal Bruciato 15, Roma

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intestato a Scintilla Onlus

aprile 2013

Costruire una rete di diffusori di In alcune città e regioni d'Italiaalcuni nostri compagni esimpatizzanti, lettori o abbonatidel nostro giornale, non solodistribuiscono copie di"Scintilla" e fanno circolare ilgiornale per email, ma ritaglianoo fotocopiano pagine delgiornale e le affiggono aicancelli delle fabbriche o neiquartieri, facendosi in tal modoattivi propagandisti e diffusori

delle idee del marxismo-leninismo e delle nostreposizioni.Si tratta di iniziative cheincoraggiamo, augurandoci chepossano estendersi ad altreregioni e località, creandogradualmente una rete nazionaledi diffusori di "Scintilla" che siain costante comunicazione conla nostra redazione. «Avviare, organizzare una

rapida e regolare distribuzionedella stampa, dei giornali, deimanifestini, e abituare a questaattività tutta una rete difiduciari», scriveva Lenin nel1902. I criteri generali da luiindicati valgono anche perun'organizzazione come lanostra, impegnata nel processodi costruzione del Partitocomunista che è in atto nelnostro paese.

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In una sala piena, di fonte a tregenerazioni di comunisti, si èsvolto con successo il 17 marzoil convegno nazionale "ConStalin per il Socialismo”. Unevento volto a ricordare,valorizzare e attualizzare ilpensiero e l’opera rivoluzionariadel grande dirigente bolscevico.Abbiamo fortemente voluto unconvegno unitario, evitando lariproposizione di iniziativeseparate. E soprattutto unconvegno che, sorgendo su basechiara, segnasse l’avvio di unconfronto sui compiti dell’oggi.L’iniziativa si è aperta conl'introduzione comune delleforze promotrici, di cuievidenziamo un passo: “UnConvegno, che ha un valore intermini di dibattito e di possibilecooperazione tra forze chelavorano per la ripresa delmovimento comunista edoperaio, che è un momento e un

aspetto del lavoro da sviluppare,in modo combattivo e unitario,nella situazione concreta”.Poi alle note dell'innodell’Unione Sovietica di Lenin edi Stalin tutti i presenti si sonoalzati in piedi col pugno chiuso. Dal tavolo della presidenza sonoquindi state lette le relazioni,intercalate dai saluti dall’estero,tra cui quello del Comitato diCoordinamento della CIPOML,che riproduciamo qui sotto. Significativi gli intervento deipartecipanti, che hanno messo inrisalto diversi aspetti dellasuperiorità del socialismo sulcapitalismo.Il convegno si è sviluppato in unclima di collaborazione, in modoserio ed ordinato. Le conclusioni sono state chiare:continuare il processo unitarioiniziato, avanzare nellariorganizzazione comunista, persuperare la frammentazione

causata dal revisionismo. L'evento è stato un importantefattore di aggregazione deicomunisti. Ora sarà necessariocontinuare a lavorare in questosenso, con una relazione moltostretta con la pratica sociale. A breve ci saranno una riunionedi bilancio e prosecuzionedell'iniziativa da parte deipromotori. In questa sede sidovranno stabilire le tematicheda approfondire. Per noi la questione numero uno

si chiama Partito comunista eperciò avanzeremo proposte intale direzione. Siamo sorti per unire suposizioni marxiste-leniniste icomunisti e gli operai diavanguardia, per separarlinettamente e definitivamentedall’opportunismo e dalrevisionismo. L’adesione a PC, a cuichiamiamo i migliori elementidel proletariato, servirà arafforzare la lotta per il Partito.

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Successo del Convegno nazionale“Con Stalin per il Socialismo”

aprile 2013

Ai nostri compagni ed amiciitaliani promotori dell'incontro"Con Stalin per il Socialismo" ea tutti i partecipanti

Il Comitato di Coordinamentodella Conferenza Internazionaledi Partiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti (CIPOML),saluta con entusiasmol'indovinata iniziativa che avetepreso per commemorare ilsessantesimo anniversario dellamorte del compagno Stalin,grande dirigente comunista e delproletariato internazionale. Sulla figura di Stalin la borghesialocale ed internazionale haversato tonnellate di calunnie, dimenzogne, di insulti, così comeha deformato la sua vita e la suaopera colossale.L'antistalinismo, promossodall'imperialismo, dalla borghesiae dalla reazione internazionale, èuna forma di anticomunismo. Enell’antistalinismo, incoraggiatodai riformisti, dai revisionisti, dairinnegati, cadono, a volteinconsapevolmente, moltepersone che pur senza essereanticomuniste fanno il gioco dellareazione. Questa campagna, benché duri dapiù di mezzo secolo, non hapotuto cancellare la figura delnostro compagno e dirigenteStalin. Non possono e non

potranno cancellarlo perché ifatti, non solo quelli teorici - lasua opera è di valore universaleper i militanti comunisti - ma irisultati pratici, ottenutidall'URSS grazie alla direzionedel Partito Comunista(bolscevico) di tutta l’Unione,capeggiato da Stalin, sonoinnegabili. L'Unione Sovietica passòdall’essere un paese che allamorte di Lenin lottava persuperare i problemi creati dagliattacchi della reazioneinternazionale, ad essere unapotenza mondiale. Fu l'ArmataRossa che sconfisse la belvanazista, nelle battaglie di Kursk edi Stalingrado, contribuendo allaliberazione di mezza Europa econquistando Berlino, il 2maggio 1945. Tutto ciò, ènecessario ripeterlo, con il Partitodiretto da Stalin e con l'eroicopopolo sovietico che soffrìperdite enormi senza che nullapotesse frenare il suo slancio. Queste cose sono note, maoccorre ricordarle,particolarmente alle nuovegenerazioni, perché la campagnaanticomunista continua. Ma né ilfango sparso dal traditoreKrusciov col suo rapporto"segreto", né la glasnost diGorbaciov e dei suoi successori,dei dirigenti dei partiti che sono

caduti nel revisionismo piùabietto e nell’opportunismo, sonoriusciti a cancellare la memoriacollettiva dei comunisti, deiproletari, dei popoli. Nella stessaex URSS persiste la certezza chenell'epoca di Stalin si ottennerograndi successi nella costruzionedel socialismo ed un benessere,oggi perduto, che riempirono diorgoglio il popolo sovietico ed icomunisti di tutto il mondo. Stalin, è per tutti noi un verogigante, a dispetto dellemenzogne e delle calunnieversate contro lui. E da luidobbiamo continuare adimparare. In questo momento in cui la crisimondiale dell'imperialismocolpisce brutalmente i popoli,particolarmente in Europa(Grecia, Portogallo, Spagna,Italia…) e sul proletariato e glistrati popolari viene scaricato ilpeso delle misure dettate dallatroika UE-BCE-FMI cheseminano disoccupazione, fame,miseria e ci fanno arretrare di unsecolo, noi comunisti dobbiamometterci alla testa dellerivendicazioni e delle lotte che sisviluppano in ogni dove. Purtroppo, in molti paesi ladivisione, l'incomprensione dellanecessità dell'unità, ci indeboliscee ci impedisce di compiereadeguatamente questo compito.

Perciò è necessario lavorare concoraggio per conquistare l'unitàcomunista, discutendo senzapregiudizi né settarismo,eliminando gli ostacoli di ognitipo che ostacolano tale unità.Impegnarci in questa lotta èanche la migliore forma perrendere omaggio a Stalin, a Lenina tutti i comunisti chesacrificarono la loro vita per lacomune causa rivoluzionaria nelmondo. Un'unità comunista chedev’essere forgiata sui principidel marxismo-leninismo edell'internazionalismo proletario,condicio sine qua non affinché siareale e solida; un’unità chedobbiamo avere a cuore edalimentare continuamente. Compagni ed amici, viauguriamo fervidamente chel'incontro che celebrate inomaggio al compagno Stalin siagià un passo importantenell'inizio della ricerca diquell’unità così necessaria a tuttinoi. Onore e gloria al compagnoStalin! Viva il marxismo-leninismo! Avanti sulla viadell'internazionalismo proletario!

Comitato di coordinamentodella CIPOML Marzo 2013

Un apprezzato saluto internazionalista

Page 7: Scintilla n. 39, aprile 2013

aprile 2013

Ecco un soldato che bisognasalvare dalle grinfiedell’imperialismo, un uomo cheal contrario dei mercenari sidistingue per il suo coraggio e ilsuo amore per la verità!Bradley Manning, è uninformatico e militarestatunitense che dal 2010 èrinchiuso nel carcere diQuantico, in Virginia, conl’accusa di aver passato aWikileaks informazioniriservate, fra cui video in cuielicotteri americani Apachefanno strage di civili innocenti.Bradely è sottoposto in prigionea un crudele e disumanotrattamento: viene tenuto inisolamento 23 ore al giorno,dorme con le luci sempreaccese, viene controllato ognicinque minuti, viene svegliatodalle guardie se non ècompletamente visibile, durantele rare visite viene incatenato....Una forma di tortura nazista, in

spregio a qualsiasi diritto econvenzione, volta adannientare un soldato che alprocesso è uscito dal suosilenzio ammettendo di averrilasciato a Wikileaks partedelle informazioni in suopossesso.Il prigioniero Bradley, accusatodi “collusione col nemico”rischia di passare il resto dellasua vita dietro le sbarre. Per noi Bradley Manning restaun valoroso paladino dellaverità, che con il suo gesto hapermesso di accelerare la finedella guerra in Irak.Gli imperialisti e i loro governinon vogliono che circolinonotizie e prove dei loro crimini.Vogliono lasciarenell’ignoranza le masse.Immaginate quanto avrebbefatto comodo agli USA ilsilenzio sulle prigioni segretein cui infliggere torture susospetti terroristi, su Abu

Ghraib, su Guantanamo, suidroni e le altre infamie.Con il trattamento e lacondanna inflitta a Manningvogliono scoraggiare eterrorizzare qualunque amantedella verità e della pace,qualunque persona onesta chevoglia seguire il suo prezioso

esempio. E’ un monito inparticolare rivolto a chi lavoranel settore dell’informazione,che deve essere “embedded”.Rilanciamo la campagna per lascarcerazione di BradleyManning! Ecco un buon premioNobel per la pace, altro che ilguerrafondaio Obama!

Il governo in carica dopo averpreso la decisione di sottrarrealla giustizia indiana i militariitaliani che, imbarcati su unapetroliera privata, hannoassassinato due inermi pescatoriindiani, è dovuto tornare suisuoi passi e rispedire in India imarò. Il guerrafondaio Terzidopo aver disonorato il nostropopolo si è finalmente dimesso.E’ stata soprattutto una vittoriadei pescatori del Kerala chedapprima hanno protestatocontro il governo indiano peraver permesso ai due militari dirimpatriare e poi hanno espressola loro rabbia e protesta, anchecon lo sciopero generale, controla mancata consegna dei militariitaliani. Nella vicenda è emerso losfacciato interesse della“nostrana” borghesianell’assicurare l’impunità alletruppe che nei vari teatri diguerra difendono gli interessidelle multinazionali. Ma anche la debolezzadell’imperialismo italianosull’arena internazionale checredeva di farsi largo con i colpidi mano, e poi è stato costrettoa fare marcia indietro persalvare il giro d’affari in India.Non dobbiamo però che siastata un’ingenuità quella della

giustizia indiana che ha lasciatopartire i due marò, dopo averconcesso loro ferie e permessi.Con ogni probabilità si è trattatodi un accordo sottobanco. Infatti, nello stesso momentodell’annuncio che i marò nonsarebbero tornati in India, ilgoverno indiano ha ricevuto dalgoverno italiano materialeriguardante le tangenti pagateper la commessa di 12 elicotteridella Agusta Westland. La decisa protesta dei pescatoriper il rispetto della giustizia hafatto saltare i giochi dei brigantie costretto le autorità indiane ariaprire la partita, innescandouna crisi diplomatica. Noi esprimiamo solidarietà aipescatori indiani, vittime dellaviolenza e delle truffeimperialiste e auspichiamo unprocesso in cui emerga la veritàe sia inflitto il giusto castigo.Allo stesso temporivendichiamo con ancora piùforza il ritiro di tutte le truppespedite all’estero dietro ilpretesto della “sicurezzainternazionale” (dei capitalisti),dall’Afghanistan alla Bosnia,dal Libano all’Oceano Indiano.Basta con le spese di guerra, gliF35, etc. che sono pagati con ifondi pubblici mentre milionidi disoccupati fanno la fame.

Giustizia per i pescatori indiani, ritiro delle truppe!

Salviamo il soldato Manning

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Ai primi di marzo Hollande eMerkel si sono incontrati con ileader di Polonia, RepubblicaCeca, Slovacchia e Ungheria (ilgruppo Visegrad 4) percoordinare la politica di difesadel gruppo. I paesi del V4 hanno firmato unalettera di intenti per creare entroil 2016 un battaglione specialecongiunto formato da circatremila soldati. La Poloniafornirebbe la maggior parte dellaforza militare, la RepubblicaCeca contribuirebbe con medicie strutture logistiche, l’Ungheriacon ingegneri militari e laSlovacchia con esperti sulle

armi di distruzione di massa.A cosa serve questo esercitosovranazionale? A reprimere lepopolazioni in rivolta, ilavoratori che protestano controil sistema che li costringe alladisoccupazione e alla miseria. Evidentemente le polizienazionali ed Eurogendfor(gendarmeria europea sottol’egida NATO che può essereimpiegata per “l’ordinepubblico”), non bastano più.Serve una nuova forza militarecontro le vittime dell’oligarchiafinanziaria. Una ragione in piùper gridare: fuori dalla UE,dall’euro e dalla NATO!

Il battaglione Visegrad

I pescatoriindianiprotestanobruciandole foto delfuciliereSalvatoreGirone edelpremierManmohanSingh

Page 8: Scintilla n. 39, aprile 2013

Il Partito Comunista MarxistaLeninista del Venezuela(PCMLV) esprime a tutti glioperai, i contadini, gli studenti, leorganizzazioni delle donne, ipartiti e le organizzazionirivoluzionarie di massa,antimperialisti, socialisti ebolivariani, il suo dolore e la suasolidarietà di fronte allasparizione fisica del Comandantepresidente Hugo Chávez Frias.Allo stesso modo esprimiamo lecondoglianze ai tutti i suoi parenti,amici ed al governo nazionaledavanti alla perdita di un grandeumanista, patriottico, progressistae conseguente statistarivoluzionario, come hadimostrato di essere il presidenteHugo Chávez fino agli ultimigiorni della sua esistenza.Facciamo appello alla classeoperaia, che è cresciuta nella lottarivoluzionaria nei momenti piùdifficili della storia, a prepararsi

per resistere e sconfiggere ireazionari che non esiteranno adapprofittare di questo difficilemomento per liquidare con laviolenza le conquiste e lerivendicazioni che abbiamoraggiunto con la direzione delpresidente Chávez.L'imperialismo insidierà con piùforza in questo doloroso momentoche attraversa il movimentorivoluzionario nazionale.L’appello è a non vacillare nellalotta per la costruzione delsocialismo, bandiera chesollevava il presidente HugoChávez in qualunque scenario;questa bandiera deve essereassunta con rigore e coraggio inquesta dura ora della storia pertutti i proletari di questa nazione.I sabotaggi, gli omicidi, ilterrorismo, il boicottaggio delleprovviste alimentari, l’attività didisinformazione, il disfattismo ela manipolazione siintensificheranno. I reazionarinazionali ed internazionali sisentono vittoriosi in questomomento, ma la classe operaianazionale e mondiale andrà avantiaffrontando le battaglia necessariee strategiche per continuare nelcammino della vittoria edell’accumulazione di forze peraffrontare i fascisti e gliimperialisti.

Che la morte del Presidente dellaRepubblica non significhil ’ i n d e b o l i m e n t odell'organizzazione popolare, madia impulso alle future lotte controil nemico di classe. Nondobbiamo credere alle falsecondoglianze della destra creola,che ha cercato di assassinare ilComandante in decine dioccasioni. Questi settori sonomossi da un solo intento: ilprofitto a tutti i costi.La destra sta valutando azioni daprendere nei prossimi giorni. Nonè un caso che il governo haespulso due addetti militari degliStati Uniti per attività cospirative.Insistiamo nell’appello a tutte leforze rivoluzionarie a serrare le

file contro il nemico capitalista edimperialista. Alla classe operaiaaffinché si prepari ad unapossibile congiuntura difficile, anon affidarsi al nemico borgheseche ha dimostrato storicamente diessere traditore. Se la borghesiaproimperialista cercherà diapprofittare di questo gravemomento di dolore del popoloumiliato e sfruttato, le massedovranno rispondere con forza,applicando la violenzarivoluzionaria.Il Socialismo si costruisce solocon l'alleanza operaia contadina alpotere e con il popolo in armi!

PCMLV Caracas 5 marzo 2013

I marxisti-leninisti venezuelani sullascomparsa di Chavez e la lotta per il socialismo

IL COMITATO DICOORDINAMENTO DELLAC O N F E R E N Z AINTERNAZIONALE DIPARTITI EO R G A N I Z Z A Z I O N IMARXISTI - LENINISTI(CIPOML) Esprime cordoglio per lascomparsa del ComandanteHugo Chavez Frias, Presidentedella Repubblica Bolivariana delVenezuela. Manifesta la suasolidarietà con la classe operaia eil popolo, col governo dellaRepubblica Bolivariana, coirivoluzionari ed i comunisti checombattono valorosamente per laliberazione sociale e nazionale inVenezuela. Il processo rivoluzionario che sicompie in Venezuela coinvolgemilioni di esseri umani, ilavoratori e la gioventù,

svolgendo il compito didemocratizzare la società;garantisce l’accesso ai settori piùpoveri al diritto alla salute,all’educazione e alla previdenzasociale; si scontra conl'opposizione della reazione edell'oligarchia ed ha sollevato lemasse lavoratrici e la gioventùper difendere questo sviluppo. Il governo del Venezuela, conHugo Chavez alla testa, ha svoltoun'importante politica diintegrazione a livellodell'America Latina, includendodiversi paesi della Regione, inmaniera particolare quelli che sisono associati nell'ALBA.Questo processo cerca unosviluppo indipendente edaffronta l'opposizione apertadell'imperialismo nordamericanoche non vuole perdere il suotradizionale dominio.

Per queste ragioni, ilComandante Chavez haconquistato un posto tra icombattenti sociali ed irivoluzionari, tra i lavoratori ed ipopoli dell'America Latina e dialtri continenti; spicca come unlottatore, come un patriotadeterminato, un antimperialistaconseguente. La sua mortecomporta una grave perdita per lalotta contro la tirannia el'inevitabile, ma duro e difficile,processo di liberazione deipopoli. Questo doloroso colponon frenerà la lotta; al contrario,siamo convinti che la classeoperaia, il popolo e la gioventùvenezuelani continueranno nellalotta, sapranno distinguere i loroveri amici dai nemici aperti enascosti, ed avanzerannorisolutamente nella lotta diliberazione, per il cammino della

rivoluzione e verso il socialismo.Coi rivoluzionari proletari allatesta, seppelliranno il capitalismoe l'imperialismo, così come lofaranno gli altri popolidell'America Latina e del mondo. I Partiti e le OrganizzazioniMarxisti-Leninisti facenti partedella CIPOML rinnovano il loroimpegno alla rivoluzioneinternazionale del proletariato eall’internazionalismo proletario;riaffermano la convinzione che imembri del Partito ComunistaMarxista Leninista del Venezuelae le vere forze rivoluzionarie delpaese, continueranno la lotta percondurla attraverso larivoluzione ed il socialismo finoalla vittoria. COMITATO DICOORDINAMENTO DELLACIPOML 7 marzo 2013

Dichiarazione CIPOML sul Venezuela

8 aprile 2013