Scintilla 70 - giu 16

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Proletari di tutti i paesi, unitevi! Scintilla Giugno 2016 Numero 70 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro Maturano nell’economia capitalista le condizioni di una nuova crisi economica. La caduta dei prezzi delle materie prime, le perdite dei monopoli del settore energetico e dell’acciaio, l’evidente sovrapproduzione in settori chiave delle maggiori potenze imperialiste, gli scossoni delle borse e la creazione di nuove bolle finanziarie sono sintomi precisi. Il problema non è “se” la crisi scoppierà, ma “quando”. Le marcate differenze economiche fra le economie americane, europee e asiatiche, i ristretti margini di cooperazione tra le politiche finanziarie, gli alti livelli di indebitamento degli Stati, le politiche estere aggressive e guerrafondaie, ci fanno capire che la prossima crisi – che non arriverà dopo una congiuntura favorevole, ma dopo un periodo di stagnazione – avrà ripercussioni più gravi e profonde della precedente. Le sue conseguenze sociali saranno molto più pesanti di quelle che abbiamo già sofferto negli anni scorsi. Si produrranno in una situazione che già vede elevati livelli di disoccupazione e precarietà, peggioramento delle condizioni di lavoro, diminuzione dei salari reali, impoverimento crescente delle masse. Questo significa che entreremo in un periodo nel quale la mobilitazione e la lotta del proletariato e dei popoli tornerà a crescere, un periodo di lotte di classe e di guerre, nel quale vi saranno grandi cambiamenti politici. L’Italia - una media potenza imperialista in declino e in piena involuzione reazionaria - è uno dei paesi candidati a trovarsi al centro di questo processo. L’acutizzazione delle contraddizioni del capitalismo comporta delle responsabilità per chi lotta per un mondo migliore e più giusto, senza padroni. La formazione di un’avanguardia proletaria basata sui principi del marxismo-leninismo e dell’internazionalismo proletario è la risposta urgente che i comunisti e gli elementi più avanzati della classe devono dare nella situazione attuale. Per affrontare i compiti che ci attendono nel prossimo futuro dobbiamo unirci, fonderci, lottando senza tregua contro tutti gli opportunisti e i conciliatori che non vogliono che i proletari rivoluzionari si organizzino in Partito, per la rottura dell’asfissiante involucro imperialista- capitalista e l’edificazione del socialismo.

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Organo di Piattaforma Comunista - per il Partito Comunista del Proletariato d'Italia

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Proletari di tutti i paesi, unitevi!

ScintillaGiugno 2016 Numero 70 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro

Maturano nell’economia capitalista lecondizioni di una nuova crisi economica. La caduta dei prezzi delle materie prime,le perdite dei monopoli del settoreenergetico e dell’acciaio, l’evidentesovrapproduzione in settori chiave dellemaggiori potenze imperialiste, gliscossoni delle borse e la creazione dinuove bolle finanziarie sono sintomiprecisi. Il problema non è “se” la crisiscoppierà, ma “quando”. Le marcate differenze economiche fra leeconomie americane, europee e asiatiche,i ristretti margini di cooperazione tra lepolitiche finanziarie, gli alti livelli diindebitamento degli Stati, le politicheestere aggressive e guerrafondaie, cifanno capire che la prossima crisi – chenon arriverà dopo una congiunturafavorevole, ma dopo un periodo distagnazione – avrà ripercussioni più gravie profonde della precedente. Le sue conseguenze sociali saranno moltopiù pesanti di quelle che abbiamo giàsofferto negli anni scorsi. Si produrrannoin una situazione che già vede elevatilivelli di disoccupazione e precarietà,peggioramento delle condizioni di lavoro,diminuzione dei salari reali,impoverimento crescente delle masse. Questo significa che entreremo in unperiodo nel quale la mobilitazione e lalotta del proletariato e dei popoli tornerà acrescere, un periodo di lotte di classe e diguerre, nel quale vi saranno grandicambiamenti politici.L’Italia - una media potenza imperialistain declino e in piena involuzionereazionaria - è uno dei paesi candidati atrovarsi al centro di questo processo. L’acutizzazione delle contraddizioni delcapitalismo comporta delle responsabilitàper chi lotta per un mondo migliore e piùgiusto, senza padroni. La formazione di un’avanguardiaproletaria basata sui principi delmarxismo-leninismo edell’internazionalismo proletario è larisposta urgente che i comunisti e glielementi più avanzati della classe devonodare nella situazione attuale. Per affrontare i compiti che ci attendononel prossimo futuro dobbiamo unirci,fonderci, lottando senza tregua controtutti gli opportunisti e i conciliatori chenon vogliono che i proletari rivoluzionarisi organizzino in Partito, per la rotturadell’asfissiante involucro imperialista-capitalista e l’edificazione del socialismo.

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Referendum: sviluppare la mobilitazione! Costruire Comitati per il NO!

2 Giugno 2016

Pubblichiamo ampi stralci delrecente comunicato delComitato Nazionale di UnitàMarxista-Leninista - CONUML(il testo completo può esserescaricato dal nostro sito).

Il governo Renzi e le forzeeconomiche e politiche che losostengono stanno schierando leloro truppe in vista delreferendum costituzionale delprossimo autunno. Il bulletto fiorentino, complicela minoranza del PD, haannunciato la costruzione di10.000 comitati per il SI in tuttaItalia.(...).Renzi, al di là della solita boria,sa benissimo che la sua non saràuna passeggiata. (...) E’consapevole che senza unampio consenso di massa – inun referendum in cui nonoccorre il quorum - può esseresconfitto, e perdere la poltronadi palazzo Chigi.A fronte di questo spiegamentodi forze reazionario, lacampagna progressista edemocratica per il NO stenta adecollare in modo energico,soprattutto nei posti di lavoro efra le masse popolari. Si continua infatti con la solaraccolta di firme e con assurdeproposte di spacchettamento deiquesiti referendari, che mettonoin mostra la subalternità al PD eservono solo a evitare dimettere in crisi il governo. In questo modo isocialdemocratici, le falseopposizioni borghesi e piccoloborghesi, le “anime belle” delriformismo, alimentanoconfusione e disaffezione.(....) Le forze revisioniste,socialdemocratiche eopportuniste, i grillini e gli eco-liberisti non hanno alcuninteresse allo sviluppo di unmovimento di massa direttodalla classe operaia che siopponga ai piani reazionaridella borghesia e sviluppi lalotta per una nuova società. Hanno timore della discesa incampo decisa e radicale dellemasse lavoratrici e perciòpreferiscono puntare suicenacoli di intellettuali,personaggi della cultura e dellospettacolo, etc,, limitando larisposta al disegno sovversivodell’oligarchia finanziaria sul

piano giuridico-costituzionale.Ma in questo modo fanno ilgioco di Renzi e delle forzeimperialiste e capitaliste che lohanno mandato al potere. Da parte loro i vertici sindacaliconfederali stanno evitando diprendere posizione sulreferendum costituzionale, il cuiesito avrà notevoli conseguenzesui diritti e le libertà deilavoratori. Dimostrano così illoro collaborazionismo sulterreno economico e politico.(....) Noi comunisti (marxisti-leninisti) partecipiamo allabattaglia per battere lecontroriforme costituzionali epolitiche del governo Renzi-Verdini con il nostro punto divista di classe rivoluzionario. Chiamiamo alla lotta apertacontro l’offensiva padronale e lareazione, per la difesa dellelibertà e dei diritti conquistaticon il sangue dei comunisti,degli antifascisti, dei lavoratori.Ci sforziamo di collegare e farconfluire le lotte dei lavoratori,dei giovani, dei settori popolariin un grande movimento che siponga l’obiettivo politico di farsaltare il piano reazionario dellaborghesia e seppellire con lelotte e sotto una valanga di NOla controriforma costituzionalee il governo Renzi. La vittoria popolare potràdeterminare una profonda crisipolitica della classe dominante,creando le condizioni perproseguire la lotta a un livellopiù alto e decisivo. Allo stesso tempo, critichiamoquanto sia arretrata, illusoria eperdente la posizione di chi silimita alla “sacra difesa” dellaCostituzione democratico-borghese, di chi continua aspargere le illusioni sullademocrazia borghese e siarrocca a difesadell’ordinamento capitalistico,rifiutando una prospettiva dirottura rivoluzionaria esocialista, unica vera alternativaalla dittatura della borghesia. E’ anche a causa di questeposizioni arretrate e fuorviantiche i reazionari possonocamuffarsi da “innovatori”,mentre i difensori delle libertà edei diritti dei lavoratorivengono tacciati di“conservatorismo”. E’ la subalternità alla politica e

alla ideologia borghese cheimmobilizza la classe operaia difronte alla crescente offensivacapitalistica e governativa.La lotta alla trasformazioneautoritaria e reazionaria delloStato borghese può esserecondotta efficacemente solo sesi svilupperà apertamente edirettamente contro il sistemacapitalista-imperialista e leforze che lo puntellano, solo sein questa lotta avanzerà l’unitàdei comunisti e degli operai piùcoscienti, per avanzare nelprocesso di formazione di unforte, unico e combattivo Partitocomunista (....). Con questa prospettivachiamiamo alla discesa incampo della classe operaia edelle masse lavoratrici, per unamobilitazione unitaria, di massae capillare, che travalichil’angusta risposta fino ad oggidata ai progetti reazionari, pergarantire il successo alloschieramento del NO e cacciareRenzi.(....) Costruiamo 10-100-1000comitati per il NO allacontroriforma costituzionale econtro l’Italicum, nellefabbriche e negli altri posti dilavoro, nei quartieri, nellescuole, e su tutto il territorionazionale. Questi comitati dovranno avereun carattere di classe e di massa,essere unitari e rivolti ailavoratori, alle masse popolariche subiscono le conseguenzedella crisi e delle criminalipolitiche borghesi. Questi comitati – assieme aglialtri organismi operai esistenti ein costruzione - serviranno nonsolo per informare sulla natura ele conseguenze dellecontroriforme costituzionali e

politiche, ma soprattutto perprendere in manol’organizzazione della lotta ebattere su questo terreno ildisegno reazionario deimonopoli capitalistici, del lorogoverno e dei loro vallettiopportunisti.Rilanciamo a tutte le forzecomuniste, rivoluzionarie eproletarie di avanguardia lanostra proposta di costruireinsieme una campagna dipropaganda e iniziativa politicacomune contro la reazionepolitica e la controriformacostituzionale del governoRenzi. Una campagna per contribuirealla sconfitta del progettoreazionario della borghesiaelevando il livello di coscienzadei lavoratori, per svolgere unruolo politico più incisivo inquesta fase e stringere nellalotta legami più solidi. Proponiamo la realizzazione diuna riunione nazionale, datenersi a Roma nel mese digiugno, per definire lapiattaforma unitaria ed un pianodi lavoro di classe, in modo dacostruire nella battaglia politicae ideologica che ci attendeun’effettiva unità d’azione.Invitiamo tutte le realtàorganizzate e i singoli compagniinteressati a scriverciall’indirizzo [email protected]

Roma, 22 Maggio 2016.

COMITATO NAZIONALEDI UNITA’ MARXISTA-LENINISTA

Partito Comunista ItalianoMarxista-LeninistaPiattaforma Comunista – peril Partito Comunista delProletariato d’Italia

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3Giugno 2016

Come era prevedibile si è giuntialla rottura nella vertenza per ilcontratto metalmeccanico. Di fronte alla chiusura diFedermeccanica e Assistal, isindacati FIOM-FIM-UILMhanno proclamato 12 ore disciopero (4 ore a livello locale elo sciopero di 8 ore conmanifestazioni regionali il 9 e10 giugno) e due sabati con ilblocco degli straordinari e dellaflessibilità.I padroni non ne voglionosapere di aumenti decenti pertutti. Vogliono elargire unamancia solo per i lavoratori chestanno al di sotto dei minimitabellari. Per gli altri operai,rimarrebbe solo lacontrattazione aziendale, chenelle concrete condizioni in cuiversa oggi la massa operaia,significa di fatto nessunaumento oppure aumenti legatialla produttività e al “merito”individuale, ovvero ai profittidei padroni.Tutto questo non deve passare!Invitiamo tutti gli operai,nonostante la debolezza dellepiattaforme sindacali e lapolitica dei vertici sindacaliconfederali collaborazionisti, apartecipare in massa a questeiniziative di lotta e renderequesta mobilitazione la piùradicale e unitaria possibile, persconfiggere il disegno deipadroni e del governo Renzi che

vogliono cancellare il contrattonazionale collettivo. Non lasciamo gestire gliscioperi dai burocrati e dagliopportunisti! E’ necessariotrasformarli in veri scioperi dimassa, sviluppare una fortemobilitazione nelle fabbriche enelle piazze, che veda lapartecipazione delle altrecategorie sotto attacco, deidisoccupati, fino a giungere aun vero sciopero generalenazionale (visto che l’attacco èa tutti i lavoratori e ai giovanidisoccupati e precari). Occorre dare una risposta diclasse e rivoluzionaria a questeposizioni vergognose earroganti dei padroni, sostenutie spinti all’attacco da RenziOccorre rivendicare veri CCNLche garantiscano adeguatiaumenti salariali subito e pertutti, il blocco dei licenziamenti,l’abolizione del Jobs Act, lariduzione dell’orario, dei ritmi edei carichi di lavoro senzaperdita di salario, la fine deicontratti precari, ilmiglioramento delle condizionidi lavoro, la difesa dei diritti,delle libertà e delle agibilitàsindacali.Questa mobilitazione dovràinserirsi, traendone le dovutelezioni, nella ripresa delle lotteoperaie che stanno montando inqueste settimane in Europa(Grecia, Francia, Belgio).

E’ evidente che manca in Italiauna vera opposizione politica esindacale di classe all’attaccosferrato dal capitale. Ma questo non significa chedobbiamo lasciare alladirezione dei riformisti e degliopportunisti le lotte contro ipiani della borghesia. In ognisciopero, in ogni protestadobbiamo contrapporre lasolidarietà e la lotta di classealla linea di svendita.Operai, è ora di ricominciare alottare sul serio e adorganizzarci come si deve senon vogliamo arretrare ancora!Compito dei comunisti e deglioperai più avanzati e combattiviè lavorare per costruire il fronteunico di lotta del proletariato,unificare le lotte per i contratti einserirle all’intero della piùgenerale battagliacontro il sistemacapitalista, collegare e

sviluppare l’opposizionesindacale di classe dentro efuori i sindacati. Nelle lotte odierne va lanciata laformula del “Governo deglioperai e degli altri lavoratorisfruttati” che riassume esintetizza il contenuto el’obiettivo politico delle lotte edelle rivendicazioni della classeoperaia, ponendo ai larghi stratisfruttati e oppressi il problemadel potere politico.Il modo migliore per risalire lachina e prepararci a battagliedecisive è stringere legami piùstretti fra i migliori elementi delproletariato, lavorare percostruire un autentico Partitocomunista, strumentoindispensabile per dirigere lalotta di classe per ilcomunismo.

Metalmeccanici: a suon di scioperi diamo il segnaleche si ricomincia a fare sul serio!

Elezioni amministrative: una propostadi organizzazione e di lotta Riceviamo e pubblichiamo la seguenteproposta, che facciamo nostra.

Mentre dura il sistema capitalistico, per icomunisti Stato e Comune sono forme digoverno borghese. Ma all’industria dellapolitica, così prepotente nella nostra epoca,bisogna pur controbattere. (....) Lanciare a tutte le forze di avanguardiala proposta di creare un Comitato cittadinocon un carattere di classe e di massa,unitario e rivolto ai lavoratori, alle massedel popolo, che sappia assommare tutte lemanifestazioni di ingiustizia socialenell’unica e vera loro causa: il capitalismo,elevando il livello di coscienza di massa ededucando a serrare le fila nella lotta con piùstretti legami. Questo Comitato cittadino dovrà essere unascuola di organizzazione della lotta per laconquista dei propri diritti, senza l’inganno

che si possa averli riconosciuti con ilbeneplacito dei ministri o dei parlamentario persino degli assessori comunali. Un bollettino apposito potrà informare delleiniziative intraprese.Proporre a tutti i lavoratori avanzati dilottare per la creazione di un organismocittadino unitario intersindacale, checombatta nei fatti l’angusto economicismoe si sviluppi in un più vasto organismo difronte unico per l’affermazione dei dirittieconomici e politici degli operai e dellealtre masse lavoratrici alleate.Ovunque, poi, si denunci ogni nazionalismoe la militarizzazione degli Stati e dell’interasocietà e si respingano i propositi reazionaridi privare della parola gli oppressi.Con ciò.. si staneranno quanti di socialismociarlano. Saluti fraterni.(Lettera firmata, Roma).

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Per una vera opposizione di classe in CGILL’assemblea nazioale de “Ilsindacato è un’altra cosa”,tenutasi a Roma il 13 maggioscorso, ha segnato il fallimentodi questa esperienza. Il portavoce nazionaleBellavita, ha prima chiamato aduna discussione generale sulfuturo dell’area, e poi, in 24 ore,ha smentito se stesso e ledecisioni dell’assembleauscendo dalla CGIL, insieme adaltri due dirigenti dell’area. Lamotivazione è la“normalizzazione dei gruppidirigenti”, la “cislizzazionedella CGIL”. Queste non sono certo novità. Ilmotivo di questa crisi deveessere visto nei gravi errori, ilimiti e le contraddizioni di unaesperienza contrassegnata dallalinea seguita dalle componentitroskiste e dell’opportunismo disinistra, che sono giunte allaspaccatura.Non ci interessa qui prendereposizione sui dissidi e le accusereciproche interne a questerealtà. Quello che ci preme èdare il nostro contributo perrispondere ad alcune questionifondamentali, mai sciolteall’interno dell’area diopposizione esistente in CGIL. Lo scopo che ci poniamo èchiaro: costruire nel nostropaese una vera opposizionesindacale di classe erivoluzionaria che raggruppi lerealtà organizzate e i singolicompagni che vogliono lottareper questo obiettivo.Perciò diciamo che non ciinteressa minimamenteripercorrere le ventennaliesperienze fallimentari della“sinistra sindacale”.Parafrasando diciamo chel’opposizione sindacale diclasse è un altra cosa.Occorre fare piazza pulita di

una prospettiva di lavoro erratanelle premesse e negli obiettivi,così come delle posizioniideologiche e politiche piccoloborghesi che l’hanno ispirata. Le domande fondamentali a cuirispondere sono: si deveriorganizzare un’area diminoranza ristretta, perlopiùimpegnata a garantirsi postinell’apparato, oppure dar vita auna vera opposizione di classeorganizzata dentro la CGIL, conl’obiettivo strategico dellaricostruzione del sindacato diclasse? Conquista dell’apparatoo delle masse?Le risposte per noi sono chiare.E’ necessaria una veraopposizione sindacale di classe,radicata nelle fabbriche e neglialtri posti di lavoro, non nellesegreterie, senza coltivarealcuna illusione di potercambiare la linea dell’apparatoo di salvaguardare il proprioruolo con accordi con ladirigenza collaborazionistadentro una logica parlamentaredi “maggioranza e minoranza”,di “pluralismo epartecipazione” (utile ai verticiper darsi una riverniciatademocratica).Occorre porsi comeun’alternativa reale e concretaai vertici collaborazionisti difronte agli operai e con glioperai, criticando ferocementela linea collaborazionista e disvendita (dal Jobs Act aicontratti, etc.), sviluppando unalinea proletaria contro losfruttamento, la negazione deidiritti, per il salario, il lavoro, ilcontratto, la sicurezza sullavoro, strappando dalle manidei burocrati le strutture di basedel sindacato, rinnovandole etrasformandole profondamente. Occorre dotarsi di adeguatistrumenti per una propaganda di

massa, a partire da un organo distampa sindacale da diffondereadeguatamente dentro lefabbriche.Occorre seguire questa lineacon l’obiettivo esplicito di unvero unico sindacato di classenel nostro paese, superandonella pratica di lotta la nefastalogica delle divisioni edell’autorefenzialità. Questo significa lavorare perraggruppare e unificarepoliticamente le correnti, leposizioni classiste e i settori piùcombattivi della classe,praticando l’organizzazione dalbasso, nella FIOM e nellaCGIL, così come in tutti gli altrisindacati di massa e di base,costruendo una vera e coerenteunione delle opposizionisindacali di classe, che esprimala difesa intransigente degliinteressi economici e politicidella classe operaia e le sueaspirazioni storiche eimmediate.L’opposizione di classe nondeve cioè essere fine a se stessa,rinchiudersi nella logica disigla, o di “fronte dei delegatiCGIL” ma essere il nerbo delFronte unico di lotta delproletariato sul piano sindacale. Questo significa lavorare con lealtre realtà sindacali di classe,ma anche con i comitati operai,di sciopero, di lotta,intersindacali, con le assembleee coordinamenti territoriali, etc.con gli organismi cheraggruppano i non iscritti, peraumentare il contatto con lamassa sfruttata. Alla luce di quanto sosteniamoe delle condizioni concrete,devono essere rifiutate leproposte di uscire dalla CGIL epiù in generale, dai sindacati

con base di massa operaia,anche reazionari, cheporterebbero soltantoall’isolamento dei delegati edegli operai più avanzati dallamassa dei lavoratori. Gli spazi politici (anche per ilritiro dei provvedimentirepressivi nei confronti deidelegati e operai combattivi) cisono. Non vanno però“contrattati” con i vertici, maconquistati e garantiti nelrapporto forte e radicato con lamassa degli operai, deilavoratori, dei disoccupati. La profonda crisi dellasocialdemocrazia e delriformismo apre spazi anchenell’ottica del prossimoCongresso CGIL. Non è pensabile nelle attualicondizioni economiche e socialiuna stabilizzazione permanentedella burocrazia sindacale,attraversata da numerosecontraddizioni. La ripresa dellacrisi e della lotta di classe sirifletterà direttamenteall’interno dei sindacati. Come marxisti-leninisti siamodisponibili a dare il nostrocontributo su basi e obiettivichiari a questo processo, che èfondamentale nella prospettivadella costruzione di un Partitoindipendente e rivoluzionariodel proletariato.Dal nostro punto di vista, lachiave di volta per avanzare stanel formare i nuclei comunistinelle fabbriche e nei posti dilavoro per dirigere la lotta.Invitiamo perciò gli operaid’avanguardia e i sincericomunisti a compiere seri passiin avanti in tal senso, unendosialla nostra attività.

Giugno 20164

Opuscolo sulle controriforme e la lotta dei comunisti

Abbiamo raccolto in opuscolo alcuni articoli apparsi suScintilla riguardanti la questione delle controriformecostituzionali e politiche approvate dal governo Renzi ela lotta dei comunisti per l’alternativa di potere e unaCostituzione socialista.Sono articoli di chiarificazione, di denuncia e diorientamento ideologico e politico, rivolti alla parte piùavanzata del proletariato.I nostri lettori possono richiedere l’opuscolo scrivendoalla redazione. Il prezzo è 1 euro più spese postali.

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Lo Stato borghese è corrotto e reazionario5Giugno 2016

Scintillaorgano di Piattaforma Comunista

- per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

Periodico mensile. Iscrizione ROC n. 21964 del 1.3.2012

Dir. resp. E. MassiminoRedaz: Via di Casal Bruciato 15, Roma

Editrice Scintilla OnlusChiuso lil 29.5.2016 - stampinprop.

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Bergoglio sta svolgendo conzelo il compito di ridare unafacciata presentabile al Vaticanoe alla Chiesa cattolica attraversouna strategia comunicativarivolta alle masse sfruttate.Recentemente si è spinto fino alpunto di dichiarare: «Vivere delsangue della gente. Questo èpeccato mortale!…Quando lericchezze si fanno con losfruttamento della gente, queiricchi che sfruttano, sfruttano illavoro della gente e quellapovera gente diviene schiava».Un papa comunista? Nemmenoper sogno! Se il gesuita Bergoglio predicacon una mano la povertà e conl’altra mantiene lo IOR percapitalisti e ricchi; se fustiga la

borghesia nei giorni feriali e labenedice nelle feste comandateè perché questo campione delparassitismo clericale svolgeuna funzione precisa: mantenerei proletari nella rassegnazione enella passività, evitare che sisollevino per farla finita conogni forma di sfruttamentodell’uomo sull’uomo. Qual è infatti la ricetta diBergoglio? Ce la spiega luistesso: «Vivere del sangue dellagente. E questo è peccatomortale. È peccato mortale. E civuole tanta penitenza, tantarestituzione per convertirsi diquesto peccato».Siamo alle solite. Ancora unavolta le preghierine dei padronipentiti e la “restituzione”

(all’Obolo di san Pietro perottenere l’indulgenza?), invecedella rivoluzione sociale edell’espropriazione degliespropriatori. Bergoglio non attacca ilcapitalismo, ma solo alcuni suoiaspetti più brutali. Insegna la sottomissione ailavoratori sfruttati e offre unascappatoia a chi vive grazie allavoro altrui: essere caritatevoli. Questo è il contenuto essenzialedella dottrina sociale dellaChiesa, seguita da Bergoglio espesso incensata dasocialdemocratici e revisionisti.Rifiutiamola, combattiamola sututta la linea difendendo leragioni e la pratica delsocialismo proletario!

Restituzione o espropriazione?

Il «pontefice massimo» delgiornalismo borghese italiano,Eugenio Scalfari, ha pubblicatodomenica 1° maggio su"Repubblica", un lungo articolosulla situazione esistente inItalia e in Europa. Il tema della prima partedell'articolo è «l'affievolirsidella democrazia e l'accrescersidella corruzione». Ne riportiamo alcuni brani: «Sono due fenomeni diversi mainterconnessi. […] Lademocrazia declina e declinaanche la separazione dei potericostituzionali che Montesquieumise alla sua base. Da noiquella preoccupante esperienzaha colpito il potere giudiziario equello legislativo, rafforzando ilpotere esecutivo che ormaiaccentra su di sé la forza delgovernare con il minor numerodi controlli. Il processo èancora in corso ma un primoobiettivo è già stato realizzato econsiste nel completostravolgimento dellademocrazia parlamentare e deipartiti. I partiti sono ormai tutti"liquidi", riflettono società edeconomie altrettanto liquide: unCapo, un gruppo dirigente a luidevoto, un'attenzioneparticolare ai potenzialielettori, la scomparsa dellademocrazia politica all'internodei partiti.[…] Di fatto è la scomparsa

dello Stato come soggettoriconosciuto dai cittadini equindi la scomparsa, nella

coscienza delle persone, delconcetto di interesse generale.L'effetto è il sovrastare degliinteressi particolari, delle lobbyeconomiche, delle clienteleregionali, dei singoli e del lorocircondario locale.La corruzione dilaga, le mafiesi affermano con le loro regoleinterne, i loro ricatti, il denaroillegale e gli illegali profitti chese ne ricavano, il mercato neroe il lavoro nero. Il popolosovrano che dovrebbe essere lafonte dei diritti e dei doveri ditutti, ripone la sua affievolitasovranità nella corruzione.Corrisponde alla conquistad'un appalto, un posto dilavoro, un incarico importantenel mondo impiegatizio oimprenditoriale, si conquistainsomma un potere.Quel potere conquistato con lacapacità di corrompere dà a suavolta la possibilità d'essercorrotti. I corruttori diventanocorruttibili e viceversa: questaè la società nella quale viviamo.Non solo in Italia e non solo inEuropa, ma in tutti i paesidell'Occidente. Negli Stati Unitid'America si toccarono le puntemassime nella Chicago delproibizionismo e delgangsterismo, ma c'era giàprima ed è continuata dopo».Il quadro fornito dall'esimiogiornalista borghese è realistico,ma ovviamente non dice maiciò che per i comunisti e glioperai rivoluzionari è chiaro damolto tempo: lo Stato borghese,

nell'epoca dell'imperialismo,perde le sue - pur limitate -caratteristiche democratiche ediventa sempre più autoritario,reazionario, corrotto eguerrafondaio, rafforzando lasua funzione di “comitatod'affari” della borghesiamonopolistica e dell'oligarchiafinanziaria.Lo vediamo in Italianell’incessante attacco alleconquiste dei lavoratori, nellecontroriforme costituzionale epolitiche del governo Renzi-Verdini, nella corruzionedilagante nelle alte sfere, nellaspinta alle nuove avventuremilitari in Iraq e in Libia, nellemille “delizie” che la classedominante e il suo mostruosoapparato di oppressione e disfruttamento ci riservano ognigiorno. Nella dottrina marxista lo Stato

della borghesia dev’esseredemolito con la rivoluzionedalla classe operaia, alla testa ditutti i lavoratori e di tutti glioppressi, per costruire uno Statodi tipo nuovo – la dittatura delproletariato - strumento diedificazione dell’economiasocialista.Questo insegnamentofondamentale - completamenterimosso, snaturato e avversatoda tutte le correnti e i partitirevisionisti, socialdemocratici eopportunisti - lo indichiamo aglioperai che nella lotta stessacontro i padroni, il loro governoe il loro Stato traggono laconsapevolezza del marciumeesistente e della necessità dispazzarlo via. Perciòrinnoviamo l’invito ad unirci eorganizzarci assieme percostruire il Partito indipendentee rivoluzionario del proletariato.

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Torniamo brevemente suun aspetto chiave del nostrolavoro: la promozione e laformazione di nuclei proletari diavanguardia nelle fabbriche enegli altri luoghi di lavoro, negliorganismi di massa.

Si tratta di nuclei dialmeno tre elementi, non ampli(se troppo ampli si dovrannosuddividere), composti daproletari rivoluzionari cheabbiano rotto nettamente conl’opportunismo in tutte le sueforme e mantenganol’indipendenza politica eorganizzativa da ogniformazione revisionista esocialdemocratica.

Non possiamo, allo statodi sviluppo odierno, stabilirecon questi nuclei un rapportoorganizzativo stretto, regolatoin tutti i suoi aspetti dalcentralismo democratico, chericonosciamo e applichiamocome principio-guida dellanostra vita interna.

Il legame fral’organizzazione comunista e inuclei operai in questa fase èsoprattutto ideologico epolitico, di condivisione dellalinea politica.

Ciò significa che non ènecessario stabilire a priori unregolare rapporto organizzativoper formare questi nuclei.

Una simile posizionespesso si traduce in passivitàpolitica o nell’errata concezioneche prima si costruisce il Partitoe poi si fa lavoro di massa.

Si deve invece cominciaresubito a costituirli e avviare laloro attività di “Partito” nellelotte contro la classe deicapitalisti, per rovesciare irapporti sociali esistenti.

Questo anche prima distabilire regolari contatti fra iresponsabili dei nuclei operai ela nostra Organizzazione.

Seguendo questa strada illavoro via via si svilupperà e siaggregheranno altre forze, sipromuoverà in altre fabbriche illavoro politico e organizzativo,si organizzerà l’attività su scalapiù ampia, etc.

I compiti principali deinuclei sono: lavorare fra lemasse sfruttate per guidarlenella lotta per le rivendicazioniurgenti, così come nella lottapolitica contro il capitalismo e isuoi governi; svolgere il lavorodi agitazione politica sullequestioni di attualità,utilizzando e distribuendo lanostra stampa; adattarsi a tuttigli aspetti e gruppi della massalavoratrice aiutando gli operainella lotta, spingendo allaformazione del Fronte unicoproletario e dei suoi organismi

(Comitati operai quali punto diarrivo di tutto un lavoro dalbasso, coordinamenti,assemblee), del sindacato diclasse (sviluppo e unione delleopposizioni sindacali, etc.);smascherare i cedimenti e itradimenti dei riformisti, leoscillazioni degli opportunisti;contribuire all'elaborazionedella linea della nostraOrganizzazione e risolvere conla propria iniziativa tutte lequestioni politiche eorganizzative che si presentano;prendere posizione sullequestioni della politicanazionale e del movimentooperaio internazionale.

Anche un piccolo nucleodi compagni comunisti puòsvolgere un buon lavoro fra lemasse sfruttate!

Chiaramente i nucleiprefigurano le cellule di luogodi lavoro, base del futuro Partitocomunista del Proletariatod’Italia.

Per dare impulso a questoaspetto-chiave del lavoro,scambiarci esperienze, etc.proporremo e svilupperemo unaserie di incontri politici conoperai avanzati, siano essisingoli o gruppi.

Compagni, rompete congli opportunisti e concretizzate ilegami con i marxisti-leninisti!

Giugno 20166

Francia: sempre più scioperi e blocchi!Non si ferma in Francia la lotta per il ritirodel progetto di legge El Khomri. Lemanifestazioni degli operai, dei lavoratori,dei giovani, che si succedono da mesi, siestendono e s’intensificano. Con i picchetti,gli operai sono passati al blocco delleraffinerie, dei porti, delle centrali nucleari. Nuovi settori si inseriscono nella lotta,malgrado la dura repressione poliziesca e lostato d’emergenza prolungato. Numerosi sono i feriti, i “gasati” e gliarrestati nelle proteste. L’intero Statoborghese si rivela come apparato dioppressione al servizio dei padroni.Il progetto di legge, scritto dai padroni con lacomplicità dei vertici del sindacato CFDT edimposto con la violenza brutale della polizia,ha un obiettivo principale: tutto va negoziatoa livello di fabbrica, nessuna contrattazionenazionale. La logica è quella che abbiamo vistoall’opera nel Jobs Act di Renzi: eliminaretutti gli ostacoli e i limiti che la lotta dellaclasse operaia ha posto allo sfruttamentocapitalistico della forza lavoro peraumentare i profitti.

La legge El Khomri è una legge del capitale,antisindacale e di attacco frontale alla classeoperaia. E’ una controriformaantidemocratica e antisociale che apre adaltre controriforme. E’ la “legge di troppo”che ha scatenato la collera operaia e popolarecontro la politica del governo Valls-Hollande, che segue la stessa politicaneoliberista e guerrafondaia dei precedenti. La spina dorsale della lotta contro la legge ElKhomri è il movimento operaio e sindacale,in particolare la base della CGT, sindacatoattraversato da una dura lotta interna, fra laposizione di collaborazione con il governo,che vuole negoziare la legge, e la lineaclassista che ne rivendica il ritiro in blocco. Il secondo asse portante della contestazioneè il movimento dei giovani, duramenterepresso. Tutte le manifestazioni dei giovani sonoattaccate dalla polizia - una sceltaevidentemente presa dal governo - che perònon si fanno intimidire e resistono. Nelle proteste che si sono succedute nelmese di maggio la partecipazione deilavoratori e degli studenti è cresciuta, con

manifestazioni che si sono via via ingrandite,mentre la combattività e la determinazionenell’esigere il ritiro della legge El Khomri,non emendabile e non negoziabile, si sonorafforzate. Dentro la lotta odierna si osserva unaimportante tendenza: dalla resistenza allamessa in discussione della societàcapitalistica, per un cambiamento profondoe radicale.Solidarizziamo con la mobilitazione in corsoe lavoriamo affinché il “contagio” si estendain tutta Europa (in Belgio è già evidente) especialmente nel nostro paese, per unaripresa della lotta di classe contro l’offensivacapitalistica e la politica reazionaria eguerrafondaia del governo Renzi. Ogni passo in avanti del movimento di lottain Francia è un passo per il rafforzamento delnostro campo e si inserisce dentro unaprospettiva rivoluzionaria. Facciamo dunque nostro lo slogan lanciatodai compagni del Partito Comunista degliOperai di Francia: “Contro lo Stato deipadroni, contro lo Stato poliziesco e la suapolitica di guerra, unità operaia e popolare!”.

Ancora sui nuclei comunisti di fabbrica

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XXV Campeggio della GioventùAntifascista e Antimperialista

interferito a favore delmantenimento della GranBretagna nell'UE. Noi appoggiamo apertamente idemocratici e forze progressisteche stanno svolgendo lacampagna a favore del “Brexit.”Se ciò accadrà, si creerà unanuova situazione politica, siapprofondirà la crisi politicadell’UE e verrà spronatal'opposizione all’UE negli altripaesi. Sosteniamo decisamenteil diritto dei popoli ad usciredall’UE. Sosteniamo i popoliche chiedono un referendum peruscire dall’UE. Diversi trattati internazionalisono discussi e negoziati in gransegreto tra i rappresentantidell’UE e degli USA: il TTIP èuno di questi trattati le cuiconseguenze saranno enormi eassai pericolose. Aumenterà ilpotere dei monopoli, sia diquelli nordamericani sia diquelli europei, contro tutti ilavoratori e i popoli. Ci sonoanche altri trattati indiscussione, in specifici settori,come il TISA, che è un progettoanti-democratico che mira allaprivatizzazione permanente deiservizi pubblici e delle risorse.Tutti hanno lo stesso obiettivo:aprire i mercati ai monopoli eaumentare la concorrenza fra ilavoratori, a beneficio delcapitale, imporre i diktat dei

monopoli, usando gli Stati comei migliori difensori dei lorointeressi privati. Grandi dimostrazioni si stannosviluppando durante l’ultimatappa di questi negoziati. Nullaè ancora deciso: una vittoria delmovimento popolare èpossibile. Dobbiamo rinforzarela mobilitazione per fermare inegoziati e farli fallire. La politica aggressiva dellaNATO sta incontrando uncrescente movimento diresistenza che dice “No allaguerra, No alla NATO”, cheproclama la necessità della suadissoluzione e rivendica “fuoridalla NATO” nei paesi membridi questa alleanza politico-militare direttadall’imperialismo degli StatiUniti. Questo movimento stadenunciando anche i legami fraUE e NATO. Un altro aspetto della politicadella NATO è la pressioneesercitata sui governi peraumentare le spese di guerra,per acquistare sempre più armiprodotte dai monopolinordamericani ed europei, checompetono in questo mercato. Noi uniamo le nostre voci alladenuncia della crescentemilitarizzazione degli Stati edell’intera società, del crescentepotere politico ed economicodei monopoli del complessomilitar-industriale.

Uniamo le nostre voci almovimento che dice “fondi perl’istruzione e la salute, non perle armi, non per la guerra!”. Lavoriamo per sviluppare unpoderoso movimentointernazionale contro la guerra. Un movimento che lotti perfarla finita con le guerre in Iraq,Siria, Afghanistan. Un movimento che dica “noall’aggressione alla Libia!”. Un movimento che denunci la“guerra contro il terrorismo inAfrica” intrapresa dalle potenzeimperialiste, specialmenteFrancia e Germania, in strettorapporto con l’imperialismoUSA. Uniamo le nostre vocicon i popoli e le organizzazionidi questi paesi che lottano per ilritiro delle truppe straniere, perla loro indipendenza esovranità, specialmente in Mali.Appoggiamo in particolare lalotta rivoluzionaria del popolodel Burkina Faso e degli altripaesi neocoloniali che stannoaffrontando la Francia, gli StatiUniti e gli altri paesiimperialisti. Il sistema capitalistico eimperialistico porta alla grandemaggioranza dei lavoratori e deipopoli solo miseria, povertà,repressione e guerra. Questosistema non è riformabilenell'interesse dei lavoratori e deipopoli, e non può offrire alcunfuturo ai popoli e ai giovani.

Ribadiamo la nostraconvinzione che uncambiamento rivoluzionario edil socialismo sono necessari.Questa sarà il messaggio checome Partiti e OrganizzazioniM a r x i s t i - L e n i n i s t idiffonderemo fra i lavoratori e ipopoli del mondo in occasionedel centesimo anniversario dellaRivoluzione d’Ottobre. Il socialismo è il futuro! Germania, maggio 2016 Partito Comunista degliOperai di Danimarca (APK) Partito Comunista degliOperai di Francia (PCOF) Organizzazione per laCostruzione del PartitoComunista degli Operai diGermania (Arbeit Zukunft)Movimento per lariorganizzazione del PartitoComunista di Grecia (KKE1918-1955) Piattaforma Comunista - peril Partito Comunista delProletariato d'Italia Organizzazione Marxista-Leninista Revolusjon diNorvegia Partito Comunista di Spagna(marxista-leninista) – PCE(m-l)Partito del Lavoro (EMEP) diTurchia

7Giugno 2016

Dichiarazione della riunione regionale dei membri europei della CIPOML

Negli scorsi numeri del giornale abbiamopubblicato la Convocazione del 25°Campeggio Internazionale della GioventùAntifascista e Antimperialista, che si terràdal 3 al 10 agosto nella RepubblicaDominicana.Nostro obiettivo è promuovere eorganizzare una delegazione. Perciòrinnoviamo l’appello ai giovani lavoratori,disoccupati, studenti, del nostro paese chevogliono partecipare a questo importanteevento internazionalista, in cuiparteciperanno migliaia di giovanidell’America Latina, dell’Europa, delMedio Oriente, dell’Africa. Il Campeggio Internazionale combinerà leesperienze e l’entusiasmo delle lotte deigioventù di tanti paesi. Vi saranno concerti, teatro, produzionicollettive, sport, seminari per discutere iproblemi comuni.

Moltissimi giovani si stanno già preparandonei differenti paesi per il campeggio.Invitiamo i giovani antifascisti eantimperialisti d’Italia a fare altrettanto.Scriveteci, prendete contatto in tempo utilescrivendo a [email protected]

segue da pag. 8

Turchia: no al golpe diErdogan, giù le mani dalblocco HDP!Erdogan e il suo partito (AKP) voglionosopprimere l’immunità parlamentare perdistruggere l’opposizione dell’HDP. L’obiettivo politico è rompere l’alleanzadelle forze popolari e democratichecresciute nelle ultime elezioni. Non si tratta solo di un’alternativaelettorale, perchè HDP ha alle sue spalle unampio movimento operaio e popolare.Inoltre, la questione curda si è ormaisviluppata a livello regionale (Siria, Iraq,etc.) mettendo in difficoltà le classidominanti. In questo contesto il regimereazionario deve sconfiggere la questionekurda in Turchia. Erdogan ha imposto un regime di fatto. Male forze reazionarie hanno divergenze chenel prossimo futuro possono acuirsi.Alziamo la voce e le proteste contro lepolitiche autoritarie di Erdogan e dell’AKP,in solidarietà con il blocco HDP e con ilPartito del Lavoro (EMEP) di Turchia!

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Giugno 20168

Dichiarazione politica dellariunione regionale europeadella CIPOML.In poco tempo la situazione inEuropa si è notevolmenteaggravata. Nonostante ci sianobuone condizioni per la crescitaeconomica capitalista, come icrediti a bassi tassi, un cambiofavorevole dell’euro, il prezzodel petrolio ai minimi e miliardidi euro iniettati dalla BCE,l’economia ristagna e unanuova crisi si sta avvicinando, acausa delle irresolubilicontraddizioni del capitalismo.Dentro questi sviluppi, laricchezza di un pugno dimagnati s’ingigantisce, mentre ipoveri diventano più poveri. Sispendono cifre folli per le armie le guerre, mentre ci sonosempre meno fondi per lenecessità sociali.Nella situazione attuale, laclasse dominante, i suoi partiticonservatori osocialdemocratici, i suoigoverni, attaccano le conquistedella classe operaia, come icontratti collettivi nazionali dilavoro e vogliono rendere piùfacili i licenziamenti deilavoratori. A ciò si aggiungono itagli del salario e delle spesesociali, i tentativi di ridurreulteriormente le pensioni edestendere la vita lavorativa.Tutto questo conduce ad unaumento della sfiducia neiconfronti dello Stato, delle sueistituzioni e dei diversi partitiborghesi, siano essi dellavecchia destra, conservatori,socialdemocratici o liberali.In questo contesto, gli Stativengono trasformati passo dopopasso in stati di polizia congoverni autoritari,accompagnati dalla crescita deimovimenti e partiti di destra,nazionalisti, razzisti nonchéfascisti, che si presentanodemagogicamente come“sociali” e appoggiano questatrasformazione in statipolizieschi. Dietro il pretestodella “lotta contro il terrorismo”le libertà democratiche vengonodemolite. Nello stesso momento lapolitica di guerra è sempre più

estesa. Sotto la direzione eall’interno della struttura dellaNATO, l’UE e i suoi membri,specialmente la Gran Bretagna,la Francia e la Germaniaintervengono militarmente inSiria, Libia, Iraq, Afghanistan,Somalia, Mali, etc. Questa è lacausa principale del grannumero di rifugiati chevogliono raggiungere l’Europa.Le potenze imperialisteutilizzano le conseguenze delleloro stesse politiche aggressive,imperialiste, come pretesto, perintervenire di più e consolidarel’Europa fortezza, per impedirealle vittime delle loro politiche

di trovare un luogo sicuro dovepossano sopravvivere e vivere.In questo scenario si èrealizzato l’accordo tra l’UE eTurchia. E’ un accordo control’umanità, un accordo con unregime che disprezza le libertà ei diritti democratici basilari, checalpesta e schiaccia ogniopposizione democraticaassieme alle sue radici e cerca disconfiggere militarmente lalotta di liberazione nazionaledel popolo curdo. La questione dei rifugiati hamostrato e approfondito lecontraddizioni all'internodell’UE e i diversi scopi delleclassi dominanti. Ha aggravatola crisi politica dell’UE e dellesue istituzioni. Inoltre, si utilizzano i rifugiatiper intensificare ed estenderegli stati di polizia, sempre col

pretesto della “lotta contro ilterrorismo”. Ciò apre spazi alledestre e ai fascisti, conl'appoggio di settori dellaborghesia, degli Stati borghesi edei media. Tutti questimovimenti reazionari servonoalla borghesia per dividere ilavoratori e i movimentipopolari, per metterli l’unocontro l’altro, invece di lottareinsieme contro la classedominante ed i suoi governi. Ma queste misure dellaborghesia non risolvono iproblemi, al contrario liaumentano.

La resistenza della classeoperaia e dei lavoratori controgli attacchi dei padroni e deigoverni di ogni colore (didestra, socialdemocratici, dasoli o in alleanza…) staaumentando in tutti i paesi. Gli attacchi sono oggiconcentrati sugli statuti deilavoratori, come possiamovedere in Francia. Un enormemovimento sta mobilitandocentinaia di migliaia dilavoratori, i sindacati, lagioventù, che lottano per il ritirodi questo progetto con lemanifestazioni e gli scioperi, alivello locale e nazionale. È unacontroriforma che arriva dopomolte altre che hanno tradottoin pratica le principali esigenzedei padroni: libertà dilicenziamento, più flessibilità,salari più bassi, piùsfruttamento.

Gli stessi attacchi sono portatiavanti negli altri paesi, come inItalia, in Germania, Norvegia,Spagna, etc., dove i diritti deilavoratori e la contrattazionecollettiva sono minati osoppressi. In questo modo sicerca di limitare la capacitàdegli operai di agire uniti. La resistenza si sta sviluppandoanche contro lacriminalizzazione degli scioperie dei sindacalisti combattivi,specialmente quando vieneopposta la violenza di classealla violenza del capitale e delsuo Stato. Il numero deisindacalisti arrestati staaumentando. Alcuni movimentidi solidarietà si sono sviluppatia livello internazionale,specialmente per quantoriguarda i monopoli che hannostabilimenti in diversi paesi. Maquesta forma di solidarietà èancora limitata e dev’esseresviluppata. L’imperialismo e il capitalemonopolistico stannoattaccando e calpestando lasovranità nazionale e leistituzioni elette. Questo non èsolo il caso di paesi menosviluppati, ma anche di paesiimperialisti avanzati. La resistenza e la lotta control’UE e la sua politicaneoliberista, contro la suapolitica reazionaria e disumanaverso i rifugiati e i migranti,contro la sua politica di guerra,di crescente tensione con laRussia, portata avanti in strettolegame con la NATO, si stasviluppando in tutti i paesi. Idiktat dell’euro e le loroconseguenze sono evidenti,specialmente in Grecia, maanche negli altri paesi. L'opposizione all’UE stacrescendo in Danimarca, inOlanda, dove si sono svolti deireferendum connessi allaquestione della UE. In ognicaso, il rifiuto dell’UE stadiventando più forte emaggioritario fra i popoli,specialmente fra i lavoratori emasse popolari. Una prossima occasione sarà ilreferendum in Gran Bretagna:la prospettiva del “Brexit” èconcreta e rende furibondal'oligarchia finanziaria, i capidei partiti di destra esocialdemocratici, i grandipadroni, i leader pro-UE deglialtri paesi; anche Obama ha

Sviluppiamo la resistenzacontro l'offensiva del capitale,la reazione e la guerra!

Aderente alla Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazioni Marxisti-Leninisti (CIPOML)

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