Scintilla 68 - aprile 2016

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Proletari di tutti i paesi, unitevi! Scintilla Il capitalismo è l’incertezza del lavoro e dell’esistenza Aprile 2016 Numero 68 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro A che punto siamo con la «ripresa» dell'economia italiana? Vogliamo ricordare il succedersi delle fasi del ciclo economico capitalistico: crisi- depressione-ripresa-crescita, e così via, con una tendenza all’espansione sempre inferiore, in mezzo a guerre, distruzione di forze produttive, immiserimento crescente delle masse lavoratrici, fino a quando finalmente si giungerà alla distruzione del modo di produzione capitalistico da parte del proletariato rivoluzionario. A che punto è l'Italia? Nel mese di marzo abbiamo assistito a un balletto delle cifre prima affermate e poi smentite da Renzi e dal suo governo. «L'Italia è ripartita!», grida Renzi. Ma gli stessi economisti borghesi sono perplessi. Insomma, la ripresa c'è? Dopo la crisi del 2007, dopo un lungo letargo, la “crescita” ora è appena 0,6%, con condizioni ultrafavorevoli (basso prezzo del petrolio, deprezzamento euro, etc.). Ma la Francia è cresciuta dell'1,2% la Germania dell'1,7%, la Spagna del 3,5%. Il ritmo di crescita dell'Italia è assai inferiore a quello dei principali paesi europei. E il debito pubblico ha toccato il record storico, nonostante i tagli alla spesa sociale. Di che si vanta Renzi? I consumi e gli investimenti sono tornati in positivo? Si tratta sempre dello zero virgola, a fronte del dilagare della povertà. E le assunzioni dei disoccupati? I 764 mila posti di lavoro in più con il Jobs Act, vantati da Renzi, sono costituiti, per la maggior parte, da lavoratori che prima svolgevano lavori a tempo determinato. Adesso, i nuovi lavoratori a tempo indeterminato possono - con la fine dell'art.18 e delle sue tutele - essere cacciati a pedate dal padrone quando lo vorrà. Il precariato è al massimo storico e nelle poche assunzioni i giovani perdono salario rispetto a quelli più anziani. Il “miracolo” economico di Renzi si chiama prosecuzione del declino dell’imperialismo italiano. Intanto si avvicina una nuova crisi ciclica di sovrapproduzione, generata dalla contraddizione fra il carattere sociale della produzione e il carattere individuale della appropriazione dei suoi risultati. Le conseguenze saranno più gravi di quella di sette anni fa. Operai, lavoratori, vogliamo farla finita con tutto ciò? C’è un più elevato sistema sociale che dobbiamo conquistare, il socialismo! La costruzione del Partito per organizzare e fare la rivoluzione è la risposta che i comunisti e gli operai avanzati devono dare! Lottiamo per un futuro socialista!

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Organo di Piattaforma Comunista - per il Partito Comunista del Proletariato d'Italia

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Proletari di tutti i paesi, unitevi!

ScintillaIl capitalismoè l’incertezzadel lavoro e dell’esistenza

Aprile 2016 Numero 68 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro

A che punto siamo con la «ripresa»dell'economia italiana? Vogliamoricordare il succedersi delle fasi del cicloeconomico capitalistico: crisi-depressione-ripresa-crescita, e così via,con una tendenza all’espansione sempreinferiore, in mezzo a guerre, distruzionedi forze produttive, immiserimentocrescente delle masse lavoratrici, fino aquando finalmente si giungerà alladistruzione del modo di produzionecapitalistico da parte del proletariatorivoluzionario.A che punto è l'Italia? Nel mese di marzoabbiamo assistito a un balletto delle cifreprima affermate e poi smentite da Renzi edal suo governo. «L'Italia è ripartita!»,grida Renzi. Ma gli stessi economistiborghesi sono perplessi.Insomma, la ripresa c'è? Dopo la crisi del2007, dopo un lungo letargo, la “crescita”ora è appena 0,6%, con condizioniultrafavorevoli (basso prezzo del petrolio,deprezzamento euro, etc.). Ma la Francia è cresciuta dell'1,2% laGermania dell'1,7%, la Spagna del 3,5%.Il ritmo di crescita dell'Italia è assaiinferiore a quello dei principali paesieuropei. E il debito pubblico ha toccato ilrecord storico, nonostante i tagli allaspesa sociale. Di che si vanta Renzi? I consumi e gli investimenti sono tornatiin positivo? Si tratta sempre dello zerovirgola, a fronte del dilagare dellapovertà. E le assunzioni dei disoccupati? I764 mila posti di lavoro in più con il JobsAct, vantati da Renzi, sono costituiti, perla maggior parte, da lavoratori che primasvolgevano lavori a tempo determinato.Adesso, i nuovi lavoratori a tempoindeterminato possono - con la finedell'art.18 e delle sue tutele - esserecacciati a pedate dal padrone quando lovorrà. Il precariato è al massimo storico enelle poche assunzioni i giovani perdonosalario rispetto a quelli più anziani. Il “miracolo” economico di Renzi sichiama prosecuzione del declinodell’imperialismo italiano. Intanto siavvicina una nuova crisi ciclica disovrapproduzione, generata dallacontraddizione fra il carattere socialedella produzione e il carattere individualedella appropriazione dei suoi risultati. Leconseguenze saranno più gravi di quelladi sette anni fa.Operai, lavoratori, vogliamo farla finitacon tutto ciò? C’è un più elevato sistemasociale che dobbiamo conquistare, ilsocialismo! La costruzione del Partito perorganizzare e fare la rivoluzione è larisposta che i comunisti e gli operaiavanzati devono dare!

Lottiamo perun futurosocialista!

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Un 25 Aprile contro la guerra e le riformereazionarie di Renzi e Verdini

2 Aprile 2016

Il governo Renzi e il PD stannoboicottando il referendumpopolare sulle trivellazioni inmare che si terrà domenica 17aprile. In questo modofavoriscono gli interessi di ENI,Edison, Shell e degli altrimonopoli del settore, gli stessiche spingono per le guerre dirapina in Libia, in MedioOriente, etc. Renzi, e le forze che losostengono, in primo luogo ilPD neoliberista, temono cheattorno a questo referendumcresca il dissenso popolare e sicoaguli un arco di forzepopolari e di sinistra cheprosegua la battaglia in vista delreferendum costituzionale delprossimo ottobre 2016. Perciò il governo ha evitatol’accorpamento del referendumsulle trivelle con le elezioniamministrative, sprecandodenaro pubblico. Perciò lo passasotto silenzio, mentre manovraper cancellare la volontàpopolare espressa nelreferendum sull’acqua pubblicadel 2011. Perciò il PD invita

v e r g o g n o s a m e n t eall’astensione. E’ necessario dare una risposta aquesto disegno reazionarioandando a votare in massa SI’ alreferendum del prossimo 17aprile. Nello specifico il referendummira a far sì che il divieto diestrazione entro le 12 migliamarine sia assoluto, per tutelareil mare e le coste dalla corsa alprofitto dei monopolicapitalistici. Tutti coloro che vivono sullapropria pelle la pericolosa realtàdi centri oli, raffinerie, hubportuali, pozzi petroliferi, centridi stoccaggio, oleodotti egasdotti; i lavoratori checoltivano la terra con acqueprovenienti da falde inquinate;gli operai, i pescatori, i piccolicontadini e allevatori colpitidalla nocività del capitalismo; ledonne e i giovani che hanno unaconsapevolezza ambientalista,non possono avere il minimodubbio: bisogna VOTARE SI’per bloccare le trivelle in mare ebisogna continuare a lottare.

Lottare per farla finita conleucemie, tumori,avvelenamento di acqua, aria,suolo, cibo, per farla finita conil modello energeticocapitalistico, fondato sul fossilee finalizzato al massimoprofitto, che sta alterando inmaniera catastrofica l’ambientenaturale.Per il SI’ a questo referendum sisono già espressi centinaia diorganizzazioni, comitati,associazioni, collettivi, isindacati degli operai e leassociazioni ecologiste, icomitati No Tav e il movimentoper l’acqua pubblica. Ma non basta, la mobilitazionedeve estendersi e crescere.Il voto del 17 Aprile è un votopolitico con il quale gli operai, ilavoratori, i giovani e imovimenti che si battono per lasalvaguardia dell’ambiente e ibeni comuni possonocontrastare e sconfiggere lastrategia energetica dellaborghesia che devasta i nostriterritori e calpesta i nostri diritti. Sui posti di lavoro e nei

territori, attraverso i mediasociali e i contatti personali,diamo vita a una campagnacollettiva per convincere ilavoratori e le masse popolari adandare a votare SI’ il 17 aprile. Continuiamo la mobilitazionefino al referendumcostituzionale del prossimoottobre per sbarrare la stradaalla politica antipopolare eantidemocratica del governoRenzi, che è una politica diservilismo totale nei confrontidell’oligarchia finanziaria, didifesa della sacralità edell’intangibilità del profitto.Saldiamo la lotta per l'unicoaltro mondo possibile - lasocietà collettivista fondatasulla proprietà comune deimezzi di produzione - alle lottequotidiane per difenderel'ambiente naturale. Andiamo tutti a votare SI’ il 17aprile per fermare le trivelle eprepariamoci a votare NO nelprossimo ottobre per battere lacontroriforma costituzionale diRenzi e Verdini, eredi politici diLicio Gelli.

Andiamo a votare SI’ al referendum per fermare le trivellazioni in mare!

Questo 25 Aprile noi comunisti(m-l) pensiamo sia importantemanifestare contro la guerraimperialista e le riformereazionarie volute dal governoRenzi, come la nuova leggeelettorale di stampo fascista e ilpassaggio alla repubblicaautoritaria di tipo presidenziale,che vanno di pari passo col JobsAct, l’attacco ai contratti e altremisure a favore dei padroni. L’obiettivo del governo Renzi,dei partiti e delle forzeinternazionali che lo supportano(USA, UE, FMI, NATO,Vaticano, Israele) è riscrivere irapporti di classe a favore delgrande capitale, liquidare idiritti democratici e smantellarel’impalcatura politico-istituzionale sorta dallaResistenza. Allo steso tempoquesto governo, sia pure conesitazioni, nutre forti ambizioniimperialiste e si prepara aseguire gli ordini USA di unanuova aggressione militare allaLibia per impadronirsi di unaparte del suo petrolio e gas.

C’è una evidente continuità frail piano di Renzi e quelli dellaP2 e dei governi più reazionaridel passato. Non a caso per farpassare le sue controriformegode dell’appoggio di Verdini.Ciò dimostra quanto sia falso ilpresunto carattere progressistadel burattino di Palazzo Chigi,mai eletto dal popolo. Con l’avvicinarsi delreferendum confermativo delprossimo autunno è necessariosviluppare fin da subito unagrande mobilitazione operaia epopolare per seppellire con lelotte operaie e sociali e con unavalanga di ”NO” lecontroriforme costituzionali, farcadere il governo Renzi econtinuare la lotta ben oltre ilrisultato referendario, a unlivello più alto e decisivo. Il 71° anniversario dellaLiberazione dal nazifascismosia dunque una grande giornatadi lotta contro la trasformazionereazionaria dello Stato e dellasocietà, contro l’offensivacapitalista e le politiche di

austerità, contro i pericoli diguerra imperialista. Unagiornata legata alle più alteaspirazioni per cui hannocombattuto i nostri Partigiani!Contro la marea reazionaria efascista che avanza in formenuove risolleviamo la bandieravittoriosa della Resistenza!Chiaramente la lotta potràessere vincente solo se sisvilupperà apertamente edirettamente contro le forzecapitalistiche che dirigono idisegni autoritari e

antidemocratici, se avrà comescopo il rovesciamentorivoluzionario del dominioborghese e la costruzione delsocialismo e se – ieri come oggi- sarà guidata dai comunisti. Rinnoviamo perciò l’appello atutte le forze coerentementecomuniste e agli elementimigliori del proletariato d’Italiaper rafforzare l’unità comunista,ponendoci come obiettivoirrinunciabile la costruzione diun forte e combattivo Partitocomunista nel nostro paese.

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3Aprile 2016

Ai padroni non è bastata nemmeno unapiattaforma presentata dai sindacati dicategoria in linea con i loro desideri. Il puntodi maggiore attrito è sul salario. Federmeccanica propone nessun aumentoper il 2016 e pochi euro per 2017 e 2018.L’ingordigia degli sfruttatori si è spinta alpunto di richiedere le somme checonsiderano “indebitamente erogate”. In talmodo il 95% degli operai non vedrebbe uneuro di aumento e perderebbe altro salario.D'altra parte, le piattaforme presentate daFIM-FIOM-UILM non si erano discostatemolto da quelle cifre. Si discetta su quale siala reale inflazione, si chiedono verifiche, mala sostanza è che i vertici sindacali hannogiocato sul terreno scelto dagli industriali,mentre la volontà degli operai è ben altra: ilmiglioramento delle proprie condizioni dilavoro e di vita, non il peggioramento.Il rinnovo del CCNL dei metalmeccanici èuno dei momenti di scontro più significativifra opposti interessi di classe, nel quale icomunisti devono saper unire la lotta politicae la lotta economica.La volontà dei padroni e del governo che lispalleggia è nota: giungere allo svuotamentodel CCNL e aprire la strada allacontrattazione aziendale individuale,aumentando gli orari di fatto, la flessibilità,etc. In sintesi: più sfruttamento degli operai.In queste condizioni di totale chiusurapadronale, zero risultati e perdita dicredibilità nei confronti dei lavoratori, FIM-FIOM-UILM, dopo aver fatto di tutto percongelare il malessere degli operai e sparsoillusioni a quattro mani, sono state obbligatealla proclamazione di uno scioperonazionale, seppur solo di 4 ore per il 20aprile.

Se i vertici FIOM hannocompiuto altri passiindietro e si preparano afirmare un’altraschifezza, nonaltrettanto hanno fattogli operai e i delegati piùcombattivi, checonsiderano irricevibilile proposte padronali evogliono rimettere alcentro le necessità vitalidella massa operaia.Dunque, nonostante ladebolezza delle piattaforme sindacalipresentate e delle modalità dello sciopero, lagiornata di lotta sarà un’occasione peresprimere la reale volontà della base. Lo sciopero del 20 aprile può e deve esseretrasformato in sciopero dell’intero turno, conmanifestazioni combattive controFedermeccanica e governo Renzi, collocandogli interessi operai al centro della vertenza,per far saltare il piano reazionario, metterealle corde i collaborazionisti e cementare lafratellanza fra lavoratori italiani e immigrati.Scendiamo dunque in piazza decisi e unitiper rivendicare con forza aumenti salarialisubito e per tutti, la riduzione generalizzatadegli orari a parità di salari; contro laprecarietà e l’aumento dei ritmi, perl’occupazione, l’aumento delle pause e deidiritti, la difesa del CCNL.E’ necessario partecipare e sostenere le lottedegli operai, unirle in un fronte unico dalbasso, collegare e sviluppare l’opposizionesindacale di classe. Soprattutto, è indispensabile unire sotto lebandiere rivoluzionarie marxiste-leniniste glielementi di avanguardia del proletariato.

I metalmeccanici di nuovo insciopero contro padroni e governo

Termoli: pieno sostegnoai delegati FIOMOrdine del Giorno approvatodai lavoratori riuniti inassemblea alla FCA di Termoli.

I lavoratori e le lavoratrici FcaTermoli riuniti in assembleaesprimono pieno sostegno alleRsa Fiom che in questi anni sisono adoperate per mettere alcentro la condizione di lavoro, iritmi, i carichi, la fatica, lasicurezza .Tutto il sindacato dovrebbeassumere questa come vertenzagenerale nel paese.Contrastare il comando dellavoro straordinario è un attodovuto quando l’azienda lo usasolo per evitare le assunzioni eridurre i costi, scaricando tutto

sulla vita e la salute di chilavora.L’assemblea esprime stupore edisappunto per il fatto chequeste rivendicazioni e la lottadi questi mesi non siano assunteda tutto il sindacato.L’assemblea chiede alla Fiom ealla Cgil di non procedere consanzioni disciplinari controdelegati che si sono esposti perrappresentare i bisogni di tuttinoi.Un sindacato che colpisce idelegati, muove direttamentecontro i lavoratori.La lotta per ridare valore edignità al lavoro ha bisogno didemocrazia, partecipazione econflitto. 16 marzo 2016.

No ai licenziamenti per iprofitti di Almaviva!Il settore dei call-center viveuna grave situazione. La crisista scoppiando: il gruppoAlmaviva del boss Tripi haannunciato licenziamenti per untotale di 2.990 lavoratori (920 aRoma, 400 a Napoli e 1.670 aPalermo). I lavoratori – fra i più sfruttati ericattati - sono allarmati e già èpartita la mobilitazione.Dal governo Renzi solo paroledi circostanza (sempre le stessein questi casi). La difesa dellasacra proprietà privata puòtollerare soltanto preghierepietose ai padroni, maiun’effettiva azione delleistituzioni borghesi a garanziadei lavoratori. Dunque, nessunaillusione!

Sta ai lavoratori Almaviva, aidelegati più genuini ecoraggiosi prepararsi e condurrela lotta per la difesa del posto dilavoro, sapendo combinare edinserire la loro battaglia nellapiù generale lotta di tutti glisfruttati contro le politichepadronali, i licenziamenti, losfruttamento, per i diritti.Sta in generale all’intera classeoperaia costruire il suo fronteunico di lotta, da inserire in unaprospettiva rivoluzionaria perl’abolizione di un modo diproduzione che condanna alladisoccupazione migliaia dilavoratori per accrescere idividendi degli azionisti.Fermiamo con la lotta dura eunitaria i licenziamenti!

Una cassetta degli attrezziper RLS e lavoratoriScintilla Onlus ha pubblicato sul suo sito(http://scintillaonlus.weebly.com/) unasezione “Salute e sicurezza dei lavoratori”da cui poter scaricare gratuitamentemateriali essenziali per approfondire laconoscenza su questa materia e agireconcretamente (normativa aggiornata,opuscoli informativi, linee guida,approfondimenti su appalti, infortuni,malattie professionali, sorveglianzasanitaria e varie tipologie di rischio,modulistica utile per RLS, delegatisindacali e lavoratori, etc). Plaudiamo a questa iniziativa utile perl’attività quotidiana di contrasto aipadroni e invitiamo i nostri lettori adarrichire il sito inviando altro materiale.La salute non si vende, si difende con lalotta di classe per abolire la causa ultimadi infortuni, malattie, stress: losfruttamento dell’uomo sull’uomo!

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Alcoa, continua la lotta per il lavoroTre dirigenti sindacaliprovinciali di Fiom-Fim-Uilmsi sono recentemente barricatisu un silos dell’Alcoa, asessanta metri di altezza, perprotestare contro la mancanzadi risposte non solo sul costodell’energia, ma su tutte lecondizioni per riavviare lostabilimento. L’industria dell’alluminio èferma dal 2012, fra i divietidell’UE che nega leagevolazioni, la mancatadisponibilità dellamultinazionale svizzeraGlencore, che aveva espresso lavolontà di rilevare lostabilimento, le chiusureermetiche di Alcoa ad ogninuova intesa e il ruolo supinoagli interessi del capitale delgoverno e delle istituzioniitaliane. Questa protesta è un episodiodel riaccendersi della vertenzaAlcoa. Gli operai – stretti tra lachiusura dello stabilimento e lafine degli ammortizzatori

sociali - hanno recentementeoccupato la strada principale diCagliari, fatto un’incursioneall’aeroporto e bloccato gliingressi del consiglio regionale,contestando i “loro carirappresentanti”. Il governo continua a fare ilgioco delle tre carte conGlencore, senza un briciolo diazione concreta per riaprireAlcoa. I tre sindacalisti hannoaffermato che la loro iniziativa“non ha scadenza”. Se anche idirigenti CISL e UIL sonocostretti ad arrivare a tanto,sulla spinta della base operaia,significa che la situazione èacuta, che la fiducia ripostadagli operai nelle istituzioniborghesi è ormai pari a zero. Ma la salvezza dei posti dilavoro e la rinascita del poloindustriale di Portovesme edell’intera Sardegna, nonpassano per i gesti eclatanti disingoli sindacalisti, né possonoessere affidate ad un governoneoliberista come quello attuale

che fin dal suo sorgere hadimostrato quali interessi diclasse protegge, tanto meno alleistituzioni dell’oligarchiafinanziaria, come la UE.La via sta, come sempre, nellalotta di classe,nell’organizzazione politicaindipendente e rivoluzionariadel proletariato, abbandonandouna volta per tutte i dirigenti e leillusioni riformiste es o c i a l d e m o c r a t i c h e ,

imboccando la opzionerivoluzionaria e dicendo chiaroe tondo: nessun posto di lavorodeve essere perso per i profittidi “lor signori”!Sviluppiamo la solidarietà congli operai Alcoa, spingiamo perunificare le lotte contro ilicenziamenti e perl’occupazione in una grandemanifestazione nazionale consciopero generale!

Aprile 20164

Il 18 marzo alcuni sindacati dibase (CUB e Si Cobas tra glialtri) hanno realizzato unosciopero generale contro leguerre e per i diritti vitali deilavoratori. Uno scioperoimportante perché ha rotto ilmuro di silenzio e passività incui versa tanta parte delmovimento sindacale e operaiodel nostro paese, dimostrandoche settori della classe nonintendono gettare la spugna eresistono attivamente allapolitica criminaledell’oligarchia e del suogoverno Renzi. All’interno di questa giornatadi lotta vogliamo segnalare unepisodio che merita tutta lanostra attenzione; un centinaiodi operai della linea 1 dellaElectrolux di Susegana hannopartecipato allo sciopero al di làdell’appartenenza ai sindacatiche lo hanno proclamato. E’ la prima volta a memoria dicronaca che in questa fabbricauno sciopero generale deisindacati di base riscuote unrilevante successo fra glioperai. Le RSU Fim, Fiom eUilm “responsabilmente” non

avevano aderito alla lotta.“Stanchi di fare i tappabuchi”,come hanno dettoesplicitamente, e sottopostiogni giorno allo sfruttamento eallo stillicidio dei contratti disolidarietà, gli operai hannoapprofittato dell’occasione edeciso unitariamente discioperare nonostante lacontrarietà dei sindacatimaggiori e delle RSU,bloccando la produzione dellalinea stessa. Si tratta di un esempio dellaradicalizzazione della baseoperaia, di una risposta forte aquei sindacati che continuanoimbrigliare le lotte operaie, afare gli interessi dei padroni.Una risposta che nel casospecifico non si è limitata allarichiesta di una linea più decisa,ma l’ha praticata.Facciamo nostra la lezionedegli operai Electrolux: nonattendere le decisioni deidirigenti collaborazionisti deisindacati, fare fronte uniconella lotta al di là delle tesserein tasca approfittare di ognioccasione per lottare uniticontro il capitale!

Un esempio da seguireE’ sicuramente quello offertodal socialdemocratico Landiniche ora plaude all’accordo sullarappresentanza firmato daConfindustria e vertici CGIL-CISL-UIL. La scalata di Landini allasegretaria CGIL contemplal’affossamento delle lotte svoltein Fiat, specie a Pomigliano,contro il modello disfruttamento imposto daMarchionne. Anche la vicendadei delegati Fiom FCA sottosanzione va letto in quest’ottica.Ricordiamo che l’accordoabolisce il referendumvincolante tra i lavoratori sullepiattaforme, sostituito da unaconsultazione organizzata dallesegreterie sindacali. Inoltreviene stabilito che nei CCNLvengano introdotte sanzioni perle organizzazioni e i delegatisindacali che non fannorispettare gli accordi-truffa.Insomma un accordo che limitale libertà sindacali.Landini ora rinnega tutto quelloche aveva detto in precedenza,persino i documenti e leproposte di legge approvatedalla Fiom. Ce lo ricordiamo

quando tuonava contro lagravità dell’accordo del 10gennaio, quando chiedeva lasospensione della firmadell’accordo perché maidiscusso, etc. Evidentementeera una tattica per far sbollire larabbia operaia e poi tornarenella stessa carreggiata diCamusso e soci, oggi peraltroseguita anche dai vertici USB.La conclusione deve esserechiara per ogni operaioavanzato e combattivo: maifidarsi dei socialdemocratici,distaccarsi nettamente erisolutamente da tutte le formedell’opportunismo e delconciliatorismo di destra e di“sinistra”, lottare risolutamentecontro di esse, rafforzare e unirele posizioni sindacali di classedentro ogni sindacato, avanzarerisolutamente verso laformazione diun’organizzazione operaiaindipendente e rivoluzionaria. Questo cammino di lottanecessita dell’unione delle forzed’avanguardia del proletariato edei comunisti marxisti-leninisti.Chi indugia, chi rifiuta di farlooffre altri esempi negativi.

E uno da evitare

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Preziosi insegnamenti sullo sviluppo del Partito bolscevicoPubblichiamo di seguito unostralcio del rapporto di Stalinalla IV Conferenza del C.C. delPartito Comunista Russo(bolscevico), che riveste unaparticolare importanza per icompiti che abbiamo di fronte.Stalin esamina lo sviluppo delPartito bolscevico – e peranalogia quello degli altri Partiticomunisti – sostenendo che inuna prima fase va conquistata alcomunismo l’avanguardia delproletariato, cioè si devonoforgiare i quadri, creare ilpartito comunista, elaborare ilprogramma, i princìpi dellatattica.In una seconda fase bisognaconquistare all’avanguardia lelarghe masse di operai e dilavoratori sfruttati, conducendoqueste masse su posizioni dilotta.E’ necessario riflettereattentamente su questa lineaessenziale di sviluppo trattadalla vittoriosa esperienza delbolscevismo, per trarne ledovute conclusioni. Noi oggi, in Italia, siamo ancoranella prima fase, in unasituazione caratterizzata dallamomentanea sconfitta delsocialismo e da profondetrasformazioni economiche,sociali e politiche, in cuinessuna realtà comunista èabbastanza forte perproclamarsi reparto diavanguardia effettivo delproletariato. In queste condizioni, il nostrocompito principale è laconquista degli elementiavanzati del proletariato, la loroformazione teorico-pratica nelvivo della lotta di classe, lacostruzione di nuclei comunistinelle fabbriche e negli altriluoghi di lavoro, di circoliterritoriali, il collegamento el’unione di questi nuclei ecircoli in un’unicaorganizzazione indipendente erivoluzionaria. Questa organizzazione saràl’embrione del futuro Partito,basato sulle cellule; non

escludiamo che se essa avrà unforte centro dirigente e dellegambe abbastanza robustepotrebbe già essere il Partito, sìda prepararne il congressocostitutivo. In questa fase iniziale lapropaganda comunista,consistente dal punto di vistadei principi e degli scopi, è lanostra forma fondamentale diattività. Essa è diretta con tutti isuoi mezzi (giornale, rivista,volantini, sito internet,newsletter, etc.) contro quellecorrenti che rappresentano laborghesia e la piccola borghesianel movimento operaio epopolare, che impediscono aiproletari più avanzati,combattivi e dinamici, di unirsi,di collegarsi strettamente fra diloro per prendere la direzionepolitica del movimento. Dunque lotta ideologica epolitica senza tregua alleillusioni riformiste, allasocialdemocrazia, alledegenerazioni revisioniste,all’opportunismo e alconciliatorismo di tutti i tipi,all’economicismo eall’antipartitismo, perconvincere gli operai avanzati asepararsi nettamente edefinitivamente da tali correntie posizioni, per conquistarliideologicamente, aiutarli acollegarsi e raggrupparsi sullesalde basi del marxismo-leninismo ed e l l ’ i n t e r n a z i o n a l i s m oproletario.Chiamiamo dunque i sincericomunisti, l’avanguardiacosciente del proletariato, igiovani rivoluzionari, ad aderireallo strumento che ci siamo datiper avvicinare la soluzione delcompito fondamentale di questoprimo periodo: PiattaformaComunista – per il PartitoComunista del Proletariatod’Italia.Ciò è essenziale per superare losbandamento, laframmentazione e il localismo,per rafforzare la propaganda econquistare maggiore influenza

e consensi fra i migliorielementi del proletariato,preparando così ilconsolidamento ideologico eorganizzativo del Partitocomunista nel nostro paese,strumento indispensabile per laconquista e il mantenimento delpotere politico. Non c’è altrotempo da perdere, compagni!

* * *

“Compito principale nelprimo periodo di sviluppo delnostro partito, della sua parterussa, è stato la creazione diquadri, di quadri marxisti.Essi, questi quadri marxisti, sisono creati, si sono tempratida noi nella lotta contro ilmenscevismo. Il compito diquesti quadri, allora, in quelperiodo - prendo il periodoche va dalla fondazione delpartito bolscevico al momentodell’espulsione dal partito deiliquidatori, che eranol’espressione più completadel menscevismo - il lorocompito principale era diguadagnare ai bolscevichi glielementi più attivi, più onestie più rappresentativi dellaclasse operaia, nel crearequadri, nel temprarel‘avanguardia. Allora era inprimo piano la lotta controquelle correnti di carattereborghese, e specialmentecontro il menscevismo, cheimpedivano di raggruppare iquadri, di unirli come un tutto

unico, come il nucleofondamentale del partito.Allora il partito non avevaancora come esigenzaimmediata, urgente, ilcompito di allacciare vasticollegamenti con masse dimilioni di operai e dicontadini lavoratori, ilcompito di conquistare questemasse, il compito diconquistare la maggioranzanel paese. Il partito non eraancora arrivato a questo.

Solo nel successivo gradodi sviluppo del nostro partito,solo nella sua seconda fase,quando questi quadri si eranosviluppati, si erano fusiformando il nucleofondamentale del nostro partito,quando le simpatie dei migliorielementi della classe operaiaerano già state conquistate oquasi, solo dopo ciò si pose alpartito, come esigenzaimmediata, che non tolleravadilazioni, il compito diconquistare masse di milioni dipersone, il compito ditrasformarsi da partito di quadriin un effettivo partito operaio dimassa. In quel periodo il nucleodel nostro partito dovette lottarenon tanto contro ilmenscevismo, quanto contro glielementi «di sinistra» del nostropartito, contro gli otzovisti diogni specie, che tentavano disostituire una fraseologiarivoluzionaria allo studio serio

5Aprile 2016

segue a pag. 6

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Continuiamo a manifestarel’opposizione alla politica di guerra!Operai, lavoratori, giovani,donne del popolo, nonlasciamoci ingannare dallesubdole affermazioni di Renzisull’intervento militare in Libia,che servono solo a far scemarel’attenzione e l’opposizionepopolare alla guerra, prenderetempo e predisporre la piùgrande operazione militareall’estero dell’imperialismoitaliano dalla sconfitta delfascismo ad oggi.Da 25 anni a questa parte igoverni italiani hannopartecipato attivamente a tutte leaggressioni militari USA eNATO, dall’Iraq,all’Afghanistan, alla exJugoslavia, alla Libia, etc.,calpestando la Costituzionedemocratico-borghese. Ed oggi USA e NATO pressanoil governo Renzi per farglirispettare i suoi “impegni”guerrafondai e inviare le truppesul terreno.Nel 2011 l’Italia – vecchiapotenza coloniale - partecipòall’aggressione militare che haportato all’assassinio diGheddafi e trasformato la Libiain un buco nero. In questa situazione si èavvantaggiato ilfondamentalismo islamico cheagisce per procura dei banditiimperialisti e serve da pretestoper nuove azioni militari. Ora gli stessi protagonistidell’intervento del 2011 si

preparano a “stabilizzare laLibia” con le armi, dopo averladisintegrata. La nuovaaggressione è mossa dai voraciinteressi dei monopoli delpetrolio e del gas (Eni, Total,Bp, Shell, Exxon) e delleindustrie militari. Mira alladivisione e alla spartizioneneocoloniale delle spoglie delpaese nordafricano fra USA,Francia, Gran Bretagna e Italia.L’imminente aggressionemilitare alla Libia si sviluppa inun contesto di guerra, rivalità etensioni internazionali semprepiù ampio e grave. Un passo dopo l’altrol’imperialismo spinge i popolinell’orbita di una guerra per unanuova spartizione del mondo,delle sfere di influenza, deimercati di sbocco. Basta passività, bastaattendismo, guai a fidarsi diRenzi e Gentiloni che hanno giàautorizzato operazioni militarisegrete in Libia! La guerra all’estero è semprelegata alla guerra contro ilavoratori e alle loroorganizzazioni. Verrà pagatacome sempre dagli sfruttati, conil taglio delle spese sociali, conla riduzione del salario, conmaggiore repressione.Per lunghi anni ci hannomassacrato in nome dellapolitica dei sacrifici. Ora ipadroni e il loro governoreazionario ci vogliono portare

alla rovina continuando questastessa politica attraverso laguerra di rapina imperialista. Gli operai, i lavoratori, igiovani, le donne del popolonon devono assumersi laminima responsabilità dellapolitica di guerra, di terrore e dimiseria che grava per interosulle classi dominanti. Per questo dobbiamo alzareancor più la nostra voce diprotesta e scendere in piazza. Denunciamo la politica diguerra neocoloniale e di miseriaportata avanti dal governoRenzi. Rompiamo il silenzio impostodai partiti e dai mediaguerrafondai. Proseguiamo la mobilitazioneavviata con le manifestazioniper la pace svolte in numerose

città sabato 12 marzo e con losciopero generale proclamatoper il 18 marzo da alcunisindacati di base per svilupparela resistenza operaia e popolarea questa politica criminale!Costruiamo un ampio frontepopolare contro la guerra, per ilritiro di tutte le truppe inviateall’estero, per dire basta allespese militari e allamilitarizzazione, uscire dallaNATO e dalla UE guerrafondaiee buttare e mare le basi USA, afianco della resistenza deipopoli oppressidall’imperialismo e dallareazione, per demolire il sistemache genera inevitabilmente leguerre e avviare una politica dipace e collaborazione fra ipopoli!

Aprile 20166

Insegnamenti di Stalin - segue da pag. 5delle caratteristiche della nuovasituazione venutasi a crearedopo il 1905, che frenavano conla loro tattica «rivoluzionaria»semplicistica la trasformazionedel nostro partito da partito diquadri in un effettivo partito dimassa e che con la loro attivitàminacciavano di staccare ilpartito dalle larghe masseoperaie. È superfluo dimostrareche il partito, se non avessecondotto una lotta risolutacontro questo pericolo «disinistra», se non lo avesseeliminato, non avrebbe potutoconquistare masse di milioni dilavoratori.

Questo è

approssimativamente il quadrodella lotta su due fronti, controgli elementi di «destra», cioè imenscevichi, e contro glielementi di «sinistra», il quadrodello sviluppo del nostro partitoper quanto concerne la sua parteprincipale, quella russa.

Il compagno Lenin hatracciato un quadroabbastanza convincente delnecessario, ineluttabilesviluppo dei partiti comunistinel suo opuscoloL’estremismo, malattiainfantile del comunismo. Inquesto opuscolo egli hadimostrato che in Occidente ipartiti comunisti devono

attraversare, e già stannoattraversando, gli stessi gradidi sviluppo.

Noi aggiungeremo che lostesso si deve dire dellosviluppo delle nostreorganizzazioni comuniste e deipartiti comunisti delle regioniperiferiche.

Dal rapporto di Stalin sulsecondo punto all’ordine delgiorno alla IV Conferenza delC.C. del PCR (b) e dei quadriresponsabili delle repubbliche edelle regioni nazionali, 10giugno 1923 (in Operecomplete, Ed Rinascita, 1952,volume V, grassetti nostri).

Scintillaorgano di Piattaforma Comunista

- per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

Mensile. Editrice Scintilla OnlusDir. resp. E. Massimino

Iscrizione ROC n. 21964 del 1.3.2012Redaz: Via di Casal Bruciato 15, Roma

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La gioventù lotta assieme ai lavoratori e ai popoli per la liberazione sociale e nazionale, la solidarietà, la pace e la libertàConvocazione del 25°Campeggio Internazionaledella Gioventù Antifascista eAntimperialista.

Oggi l'imperialismo dimostra diessere la causa principale delrischio di distruzione delgenere umano e del pianeta.Nel tentativo di superare la suacrisi economica, che soffre dadiversi anni, e seguendo la sualogica, della quale non puòprescindere, mette in praticanuove strategie divalorizzazione del capitaleattraverso le quali pretende disottomettere ancor più ilavoratori e i popoli del mondo,incrementare lo sfruttamento eprovocare una nuovaaccumulazione capitalistica,causando nel mondo altreguerre, più interventismo, piùemarginazione edisuguaglianza sociale, piùpovertà, maggiori violazionidei diritti dei popoli especialmente delle classilavoratrici, oltre a una grandedistruzione delle risorsenaturali. Le azioni risolute e aggressiveper impadronirsi delleprincipali fonti di materieprime e dei mercati hannoprovocato sanguinose guerre econflitti bellici, aggressioni epressioni sui governi e perfinolo smembramento di alcunipaesi. L'insistenza nell’imporre unapolitica di tipo neoliberista e leriforme strutturali che ciòcomporta, allo scopo dimassimizzare i profitti creandomaggiori agevolazioni per losfruttamento della forza lavoro,colpiscono negativamente idiritti e la vita di chi producetutta la ricchezza di cui siappropriano i capitalisti, i qualiintervengono nella vitaeconomica, sociale, culturale epolitica dei popoli imponendo iloro interessi e giungendopersino a promuovereaggressioni, colpi di Stato eminacce a governi che risultanolegittimi in sintonia con lenecessità dei popoli. Di fronte alla resistenza delleclassi lavoratrici e dellagioventù, ai conflittiantimperialisti, spinti dalla crisieconomica che non vienesuperata e che può sfociare in

una grave crisi politica, laborghesia non esitanell’appoggiare e promuovereideologie e pratiche fasciste,così come la creazione e ilfinanziamento diorganizzazioni terroristiche, colproposito di distruggere ereprimere le espressioni dilibertà che sorgono nel senodalle lotte sociali. Queste conseguenze negativecolpiscono ancora più le classilavoratrici e, al loro interno, lagioventù, soprattutto perchédistruggono il nostro presente eil futuro. La disoccupazione giovanile,cresce ogni anno, perfino neipaesi con maggiore sviluppocapitalista, senza riguardo allivello di preparazioneraggiunto. Il traffico di esseriumani e lo sfruttamentosessuale colpisconoprincipalmente i giovani. Abbiamo visto come le primevittime delle migrazioni chesuccedono in Europa sono statii giovani. Sono anche i primi a cadere esoffrono una maggioremortalità nelle guerre cheprovoca il capitale, tra icombattenti come nellapopolazione in generale.Davanti alla mancanza diopportunità, cresce il numero digiovani che si vedono obbligatia lasciare la scuola per esseresottomettessi a processilavorativi massacranti epericolosi, oppure in molti casisi dedicano alla criminalità, allaprostituzione o al consumo didroghe. Nonostante tutte le piaghedell'umanità che porta con sél'imperialismo ed il suo socio, ilfascismo, noi non smettiamo dilottare. Alziamo la nostra bandiera e adalta voce occupiamo le strade,le piazze, i territori. In diversiluoghi del pianeta e in formediversificate, ma sempreresistendo, mobilitandoci elottando per viverenell’eguaglianza e senzaguerre. Noi giovani siamo il motoreche spinge i cambiamenti cheoggi più che mai sono necessarinel mondo. Per conquistare letrasformazioni e finalmentevivere nella giustizia, nellalibertà e nella pace.

Noi giovani oggi non siamo alcompleto, ci mancano 43fratelli messicani, ci mancanomigliaia di fratelli che sonostati assassinati da questosistema oppressore, dalleguerre, dalle fughe pericolosedai conflitti bellici, dallarepressione politica, da chi nonci permette di essere i giovaniche vogliamo essere. Per tutte queste ragioni e perl’imperativa necessità diampliare e potenziare la nostrapartecipazione politica esociale, con la finalità diincontrarci per promuovere lanostra preparazione, perpartecipare alle risposterivoluzionarie, antimperialisteed antifasciste alla situazioneche vive l'umanità, percondividere esperienze e formeorganizzative, per unificare glisforzi ed praticare lasolidarietà, noi giovani delmondo, CI INCONTRIAMOnel XXV CAMPEGGIOI N T E R N A Z I O N A L EANTIFASCISTA EANTIMPERIALISTA che siterrà da 3 al 10 di Agosto diquest’anno, avendo come sedela Repubblica Dominicana.Saremo una sola voce, saremoun solo pugno! Viva lagioventù!! 28 marzo 2016 Santo Domingo, RepubblicaDominicana -------------------------------------Invitiamo tutti i giovanicomunisti, rivoluzionari,antifascisti e antimperialistiche desiderano partecipare aquesto importante eventointernazionalista a prenderecontatto con noi per tempo,scrivendo [email protected]

7Aprile 2016

Zio Sam perde ilpelo ma non il vizio Obama è andato a Cuba perrecuperare influenza in AmericaLatina, terreno di disputa con laCina e altre potenzeimperialiste. Ma anche perprovocare cambiamentiideologici e politici nell’Isola.Invece di rimuovereimmediatamente il bloccoeconomico e restituireGuantanamo, ha affermato che icubani dovrebbero avere“elezioni libere edemocratiche”. Forse comequelle statunitensi in cui vige ilsistema “zuppa o pan bagnato”,nel quale i monopoli investonomiliardi di dollari per fareleggere i loro candidati.L’argomento usato da Obama ètipico di quella guerra freddache dice di voler seppellire erivela la volontà di attentare allasovranità e la volontà del popolocubano. Obama è andato ovviamenteanche per affari, cioè perpromuovere un’invasioneeconomica dopo il fallimentodei tentativi di invasionemilitare, dell’isolamento diCuba, etc. La Starwood Hotels& Resorts Worldwide apriràhotel di lusso; meganavi dacrociera attraccheranno ediverse compagnie aereestatunitensi stabilirannocollegamenti diretti.L'integrazione di Cuba nelsistema capitalista mondiale enel nuovo ordine americano delmondo è in pieno svolgimento.Riusciranno la classe operaia eil popolo cubano a resistere aquesta “nuova” strategiaimperialista? Noi ce lo auguriamo e faremo lanostra parte per difendere Cubaantimperialista.

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Attentati terroristici di Bruxelles: la responsabilitàpolitica e morale è dell’imperialismo!Bruxelles - cuore dell’UE e sededella NATO - è stata colpita dadue vili attacchi terroristici ditipo fascista che hanno causatoalmeno 32 morti e circa 270feriti. Gli attacchi sono statirivendicati dall’ISIS, strumentodella borghesia araba reazionariache mira a realizzare il Califfatoislamico. I barbari attentati di Bruxelles,così come quelli avvenuti in altripaesi, sono direttamente legatialla politica di guerra condottaincessantemente negli ultimi 15anni dagli USA, dalla NATO edall’UE in Afghanistan, Iraq,Libia, Siria, Yemen, etc.Queste forze imperialiste,assieme ai loro alleati (Turchia,Arabia Saudita e le monarchiereazionarie del Golfo) hannosvolto un ruolo fondamentalenella creazione e nelrafforzamento dell’ISIS.Un’organizzazione armataultrareazionaria assai utile perridisegnare la mappa dellaregione mediorientale e africana,per mantenere le massenell'oscurantismo religioso,diffondere il settarismo eminacciare le forze comuniste,rivoluzionarie, laiche eprogressiste.Ora che le bandiere nerejihadiste hanno esteso il lorocampo d'azione e colpiscono inEuropa per i loro scopi retrivi, igoverni europei rispondono con

più militarizzazione, misureemergenziali, maggiorecontrollo e sorveglianzapoliziesca dei cittadini,limitazioni dei diritti deilavoratori, criminalizzazionedella protesta sociale,controriforme costituzionali.Incapaci di proteggere lasicurezza delle masse popolarima pronti a sopprimerne lepoche e limitate libertà. Gli attentati commessi daifanatici islamisti vengono ancheusati per avallare nuoveaggressioni militari in Siria e inLibia, paese dove il governoRenzi nutre vecchie ambizioniimperialiste, causando altradistruzione e morte chealimenteranno il terrorismo. Rifiutiamo in blocco gli ipocritiappelli dei capi di governo edelle istituzioni sovranazionaliborghesi che si ergono a paladinidella “civiltà attaccata” echiamano alla “sacra unità”attorno ai famelici interessi delleclassi sfruttatrici e parassitarie. Non lasciamoci ingannare dalleloro lacrime di coccodrillo! Sonoi principali responsabili dellapolitica di depredamento,saccheggio e dominio dei popolidipendenti che ritorna in Europaanche sotto forma di bombenegli aeroporti e nellemetropolitane.La lotta contro il terrorereazionario e fascista, è

indissolubilmente legata allalotta contro l’imperialismo, unsistema agonizzante che puòportare all’umanità solosfruttamento del lavoro,impoverimento, insicurezzadella vita economica e fisica. Di qui la necessità di forgiareun'altra unità: quella proletaria epopolare, l’unica veramenteefficace per farla finita con unsistema che generainevitabilmente le guerre dirapina e il terrore, per aprire conla rivoluzione la via alla societàsocialista, in cui vi saràbenessere e sicurezza per lemasse lavoratrici.Continuiamo, estendiamo erafforziamo le nostre lotte emobilitazioni, dicendo: NO allapolitica di guerra, terrore emiseria! NO allamilitarizzazione della vitasociale, NO al razzismo e al

fascismo! SI ai diritti deimigranti!Fuori l’Italia dalla NATO e dallaUE! Ritiro immediato di tutte letruppe inviate all’estero! Bastacon le spese militari! Rottura diogni relazione con i paesi chepraticano e sostengono ilterrorismo! Solidarietà con ipopoli in lotta per la loroautodeterminazione!Costruiamo un ampio Frontepopolare contro l’offensivacapitalista, la reazione politica ele minacce di guerra e terrore,per mandare a casa il governoantipopolare e bellicista Renzi!Per dirigere la lotta diventasempre più urgente un fortePartito comunista di classe erivoluzionario. Perciò diciamo aiproletari d’avanguardia:uniamoci, organizziamoci elottiamo insieme, subito!

Aderente alla Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazioni Marxisti-Leninisti (CIPOML)

Le macchinazioni del macellaioIl regime di Al Sisi ha messo inscena l’ultimo criminaledepistaggio - accompagnato dauna strage di “rapinatori “ chenon potranno più parlare - percopire la verità sull’assassinioGiulio Regeni. L’infame macchinazione e ilritrovamento dei documenti diGiulio mettono ancor più inluce la responsabilità delregime egiziano e dei suoiapparati di sicurezza nelsequestro, la tortura el’assassinio del giovanestudente di sinistra che era afianco dei lavoratori egiziani.Al Sisi sta cercandodisperatamente di trovare unavia di uscita dal caso, che hadeterminato un forte calo dellepresenze del turismo. Ma più si affanna a crearemessinscene e dare in pastoall’opinione pubblica una verità

di comodo, più svela il suovolto beffardo e criminale.Mentre molte voci di protesta sisono levate, Renzi – il “grandeamico” di Al Sisi - ancora unavolta balbetta, dimostrando lasua complicità e il suo sostegnoal regime del macellaio, che siregge su torture, sparizioni,violazioni dei diritti umani. Quello che interessa a Renzinon è la verità, ma i profittidell’ENI e dei capitalistiitaliani, l’export di armi usateper la repressione, l’alleanzacon Al Sisi, essenziale perl’aggressione alla Libia.Continuiamo a esigere verità egiustizia per Giulio, il castigodei responsabili dell’orrendocrimine, la rottura dellerelazioni col regime di Al Sisi.Solidarietà con i lavoratoriegiziani. Abbasso Al Sisi! ViaRenzi!

Continua senza pause il flussomigratorio causato dallepolitiche di depredamento, diguerra e terrore, di sostegno airegimi reazionari da partedell’imperialismo. Di fronte aquesto fenomeno gli Statimembri della UE alzano i muri,aumentano il controllo militareper respingere i migranti,invece di incrementare gli aiutie le strutture di accoglienza. A febbraio la commissione UEha inviato un intollerabileultimatum alla Grecia peristituire gli “Hotspot”, cioè icampi di concentramento deimigranti da espellere. A marzo ha mercanteggiato unvergognoso accordo col regimedi Erdogan: pagherà 6 miliardidi euro per deportare in Turchiai migranti arrivati in Grecia. Si rafforzano le operazioni“Frontex” che causano

l’aumento del numero deinaufragi in mare dei migranti.E’ in atto un inaccettabilerespingimento collettivo della“democratica” UE che staimponendo un’odiosa politicadi divisione dei migranti tra“regolari e irregolari, legali eillegali”. Intanto, nei singoli paesi sisfrutta più intensamente laforza-lavoro di quelli che sonoriusciti ad entrare, aumentandola concorrenza e la pressionesulla classe operaia nativa. Contro la “’UE fortezza” e lapolitica nazionalista, razzista exenofoba, contro la guerra e gliinterventi imperialisti,sviluppiamo la solidarietà diclasse con i migranti,difendiamo i comuni interessidei lavoratori di tutti i paesi. I nostri nemici non sono imigranti, sono i capitalisti!

NO alla “UE fortezza”!