Salute 10 più Nr. 4 Anno 2013

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MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE - N. 4 - APRILE 2013 RAVENNA IN QUESTO NUMERO Le Terme dell’Emilia Romagna Le Terme dell’Emilia Romagna Presidente COTER Consorzio Terme Emiliano-Romagnole PAG. 15 PAG. 15 L’AUMENTO DI PESO PUO’ ESSERE DOVUTO ANCHE AD UNA POSTURA ERRATA FINO AL 30 APRILE 2013 Promozione non cumulabile TELEFONA SUBITO BARBIANO (RA) www.thomastai.it O545. 78347 1 Seduta posturale 1 Educazione alimentare 3 Sedute modellamento corpo 85,00 L’AUMENTO DI PESO PUO’ ESSERE DOVUTO ANCHE AD UNA POSTURA ERRATA FINO AL 30 APRILE 2013 Promozione non cumulabile TELEFONA SUBITO BARBIANO (RA) www.thomastai.it O545. 78347 1 Seduta posturale 1 Educazione alimentare 3 Sedute modellamento corpo 85,00 Intervista al dott. Lino Gilioli Presidente COTER Consorzio Terme Emiliano-Romagnole Intervista al dott. Lino Gilioli Stare bene in tempi di crisi Gestire la separazione quando sono coinvolti i figli Trekking sull’Appennino SALUTE_10piu_cover_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/04/13 16:41 Pagina 1

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Salute 10 più è il mensile gratuito dedicato alla salute, al benessere e molto altro ancora. È disponibile nelle più importanti farmacie e negli studi medici di Ravenna e dintorni.

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MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE - N. 4 - APRILE 2013

RAVENNA

IN QUESTO NUMERO

Le Terme dell’Emilia RomagnaLe Terme dell’Emilia Romagna

Presidente COTERConsorzio Terme Emiliano-Romagnole

PAG. 15PAG. 15

L’AUMENTO DI PESO PUO’ ESSERE DOVUTOANCHE AD UNA POSTURA ERRATA

FINO AL 30 APRILE 2013Promozione non cumulabile

TELEFONA SUBITO BARBIANO (RA) www.thomastai.itO545. 78347

1 Seduta posturale1 Educazione alimentare3 Sedute modellamento corpo 85,00

L’AUMENTO DI PESO PUO’ ESSERE DOVUTOANCHE AD UNA POSTURA ERRATA

FINO AL 30 APRILE 2013Promozione non cumulabile

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1 Seduta posturale1 Educazione alimentare3 Sedute modellamento corpo 85,00

Intervista al dott. Lino GilioliPresidente COTERConsorzio Terme Emiliano-Romagnole

Intervista al dott. Lino Gilioli

Stare bene in tempi di crisi

Gestire la separazionequando sono coinvolti i figli

Trekking sull’Appennino

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MEDICINA

2 L’ANEMIA MEDITERRANEA

Dott. Josè Aguayo Ph.D.

PSICOLOGIA

6 STARE BENE IN TEMPI DI CRISI

Dott. Ugo Cimberle

OCULISTICA

8 COSA È L’UVEITE

Intervista di Tiziano Zaccaria

IL PERSONAGGIO

10 GIULIANO MUSACCHI

Dott. Maurizio Marangolo

SANITÀ

11 AMIANTO, UN KILLER INESORABILE

Intervista a Lino Gilioli

SALUTE E BENESSERE

15 LE TERME EMILIANO ROMAGNOLE

Dott.ssa Maria Nives Visani

SALUTE

18 LA RHODIOLA ROSEA IN NOSTRO AIUTO

Dott.ssa Donatella Valmori

SESSO

20 COSA SONO LE PARAFILIE

Dott.ssa Dalila Visani

PSICOLOGIA

21 SEPARAZIONE CON FIGLI - Come gestirla

Prof. Fabio Fabbri

SPORT

24 LA STORIA DELLO SPINNING

TEMPO LIBERO

26 CAMMINARE SULL’APPENNINO

Umberto Parani

SALUTE

4 LA VITAMINA D

SOMMARIO » Nr. 4 - APRILE 2013

Proprietà, redazione e realizzazioneMultiservice sas: via A. Gnani, 4 - 48100 Ravenna - Tel. 0544.501950 - [email protected]

Stampa: Tipografica Derthona - Tortona (Al)

SALUTE 10+ N. 4.2013 - Aut. Trib. Ravenna n. 1381 del 23/11/2011.

I NOSTRI AMICI ANIMALI

30 ADOTTARE UN CANEStefano Vignudelli

Fabio Lironzi

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MEDICINA

sintesi della globina beta: la produzionedelle catene beta è determinata da duegeni che si trovano su cromosomi omolo-ghi (cioè non determinanti il sesso), uno diorigine paterna e uno di origine materna.

I DUE CASI PRINCIPALIIl paziente possiede un solo gene

difettoso e si parla di beta-talasse-mia minor e di condizione di portatoresano. Infatti la maggior parte di questisoggetti non presenta alcun sintomo cli-nico di rilievo, tanto da ignorare la pro-pria situazione. Ciò che appare è unnumero di globuli rossi maggiore rispet-to alla norma, un poco più piccoli e unpoco più poveri di emoglobina, da cui iltermine anemia.

Nota anche come talassemia, è una patologia genetica che colpiscel’emoglobina presente nel sangue. Nella sua forma più grave,costringe per sopravvivere alla terapia trasfusionale per tutta la vita.

Dott.ssa Mariarosaria VenturiEmail: [email protected]

Questa condizione è comunque nellamaggioranza dei casi più che sufficientea condurre una vita normale.

Entrambi i geni produttori sonodifettosi: in questo caso la malattia ègrave e si parla di talassemia major omorbo di Cooley. Si manifesta sin dallanascita con scarsa produzione di emoglo-bina e globuli rossi, che sono anche defor-mati. Il paziente è costretto, per sopravvi-vere, alla terapia trasfusionale per tutta lavita, o può essere deputato al trapianto dimidollo, se esistono le condizioni.

In Italia la beta talassemia si è dif-fusa particolarmente nelle zone incui era presente la malaria.

MEDITERRANEAMEDITERRANEA

L’Anemia Mediterranea, o talasse-mia, è una malattia ereditaria pro-vocata da un difetto di sintesi del-l’emoglobina, proteina contenutanei globuli rossi, il cui ruolo è il tra-sporto dell’ossigeno che dai polmoniviene condotto ai tessuti, dove vieneceduto e scambiato con l’anidride car-bonica, che dai tessuti viene condottaai polmoni per essere espulsa.La molecola dell’emoglobina è for-mata da una testa, chiamata eme (iltermine si riferisce alla presenza diferro responsabile del legame conl’ossigeno) e da catene proteiche (glo-bine) di diverso tipo: alfa, beta,gamma; sono i difetti di formazionedi queste catene proteiche che carat-terizzano le sindromi talassemiche.

La forma più frequente presente nel-l’area del Mediterraneo e in Italia è labeta–talassemia, quindi alterazione della

Talassemia minor e major

Diffusione in Italia

Entrambii genitori

hanno un geneglobinico

BETA alteratocioè sono

portatori di Beta-talassemia

minor.

Il 50% dei figli sono portatori

di beta-talassemia minor.

Il 50% dei figli

sono sani.

Il 50% sono portatori di betatalassemia minor.

Il 25%svilupperà

la talassemiamajor.

Il 25% dei figli

sono sani.

CASI PRINCIPALI DI TRASMISSIONE DELLA TALASSEMIA DA GENITORI A FIGLI

A

B

GENITORI

FIGLI

GENITORI

FIGLI

ANEMIAANEMIA

Uno dei genitori ha un gene globinico BETA alterato cioè egliè un portatore di Beta-talassemiaminor.

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3

FINE

MEDICINA

Infatti le anomalie dei globuli rossi checaratterizzano questa malattia, impedi-scono che l’agente infettivo portatoredella malaria (il plasmodio) riesca a svi-lupparsi al loro interno, quindi impedi-scono la manifestazione della malattiamalarica: le maggiori zone di diffusionebeta –talassemica, in Italia, sono laSardegna, la Ciociaria, il Delta del Po ela Sicilia.

Visto come si genera questa malattia,diventa importante la prevenzione.In particolare occorre riconoscerela condizione di portatore sanonella programmazione della gravi-danza, data la possibilità che la malat-tia si manifesti in modo grave nei figli,se entrambi i genitori sono portatori.

Nel caso di talassemia minore i segni edi sintomi sono generalmente di lieveentità ed al massimo si rende necessarioun piccolo trattamento. Può esserenecessaria una trasfusione di sangue,in particolare dopo un intervento chirur-gico, dopo aver partorito o nel caso incui si sviluppi un’infezione. Le forme piùgravi di talassemia invece spesso richie-dono frequenti trasfusioni di sangue, checol passare del tempo causano un ecces-so di ferro nel sangue, che può danneg-giare il cuore, il fegato ed altri organi.Per aiutare l’organismo a sbarazzarsidel ferro in eccesso, può esserenecessario assumere medicinali noticome chelanti del ferro. In alcuni casisi può riccorrere ad un trapianto dimidollo osseo o ad un trapianto dicellule staminali, tuttavia, poiché taliprocedure comportano seri rischi, sonogeneralmente riservate alle persone conpatologie più gravi, che possono conta-re sui propri fratelli disponbili per ladonazione.

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4

SALUTE

VITAMINAD

É indispensabile per...

Non tutti sanno che la vitamina D inrealtà è un ormone steroideo, che vieneprodotto nello strato più superficialedella pelle in seguito all’esposizione airaggi ultravioletti della luce solare.

In natura sono presenti due formeprincipali di vitamina D, la vitaminaD3, o colecalciferolo, nell’uomo enegli altri animali, e la vitamina D2,o ergocalciferolo, di origine vegetalee fungina. Le fonti naturali di vita-mina D sono gli oli di fegato dipesce, i pesci d’acqua salata (sar-dine, aringhe, salmone, sgom-bro). Uova, carne, latte ne con-tengono piccole quantità, mentrela frutta non ne contiene affatto.

Tale sostanza è abbastanza stabile neglialimenti, tanto da non venire troppoalterata dai processi di lavorazione e diconservazione o dalla cottura. È indi-spensabile per l’assorbimento del calcioe del fosforo a livello intestinale, per illoro riassorbimento a livello dei reni eper il mantenimento del loro equilibrionel tessuto osseo. Queste tre funzionifanno sì che essa giochi un ruoloimportantissimo nel corretto funzio-namento di muscoli, nervi, coagula-zione del sangue, crescita cellulare,utilizzo dell’energia e sviluppo delloscheletro. Inoltre, influisce sulla secre-zione degli ormoni insulina e prolattinae regola la risposta immunitaria.

di Umberto Parani

OLI DI FEGATO DI PESCE, SEMI DI GIRASOLE E SARDINEIN PARTICOLARE SONO ALIMENTI RICCHI DI VITAMINA D

LA SCOPERTA DELLE VITAMINE

Era il 1912 quando il biochimico polaccoCasimir Funk utilizzò per la prima volta il ter-mine vitamina, ipotizzandone l’esistenza dialmeno quattro tipi, la cui carenza determina-va malattie come scorbuto e pellagra. Oggi, adistanza di un secolo, si ragiona non più sulle caren-ze ma sull’eccesso, dovuto soprattutto alla supple-mentazione in pillole, farmaci da banco e dunquein vendita libera. Eccesso potenzialmente peri-coloso per maggior rischio di sviluppare patologiecardiovascolari e tumorali, come sostengono alcunirecenti studi statunitensi, paese in cui il ricorso allasupplementazione vale oltre 28 miliardi di dollari.

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SALUTE

Alla luce delle sue numerose proprietà,appare riduttivo che la vitamina D sianota soprattutto come “vitamina anti-rachitismo”.

In effetti, però, il rachitismo neibambini e l’osteomalacia negliadulti, entrambe malattie dovutealla perdita del contenuto mineraledelle ossa, sono le manifestazionipiù eclatanti della sua mancanza,e si presentano con evidenti defor-mità dello scheletro.

Nei bambini, il deficit riguarda anchela mineralizzazione delle cartilagini,motivo per cui tendono ad avere legambe arcuate e corte, facilità alle frat-ture, dolori ossei e difficoltà a cammina-re. In più, i piccoli con carenza di vita-mina D presentano difetti allo smaltodei denti e una loro comparsa tardiva.Negli anziani, invece, i sintomi princi-pali sono dolori ossei diffusi, associati adifficoltà di deambulazione, debolezzamuscolare, facilità alle fratture e pro-gressivo instaurarsi di deformità.A rischio di carenza sono prevalente-mente i neonati e gli anziani: i primisoprattutto se vengono allattati damadre vegetariana (è comunque datenere presente che il latte umano con-tiene poca vitamina D), i secondi poichéla capacità di sintetizzare la vitamina Ddiminuisce con l’assottigliarsi della cutee la ridotta esposizione alla luce solarelegati all’età. Inoltre esistono malattieche colpiscono fegato, reni, tiroide oche compromettono l’assorbimentointestinale, favorendo così l’instau-rarsi di un deficit di vitamina D. Altrofattore predisponente è l’assunzioneprolungata di alcuni farmaci come ibarbiturici, i cortisonici, i lassativi a basedi oli minerali (olio di vaselina) o alcuniantiepilettici. Al contrario, chi assumediuretici tiazidici o antiacidi a base di salidi magnesio dovrebbe evitare di assu-mere alte dosi di questa vitamina. A tuttii pazienti a rischio di carenza, così comealle donne durante la gravidanza o l’al-lattamento, il medico può suggerireun’integrazione.

Quando manca

FINE

La vitamina D è liposolubile (cioè hauna struttura chimica che le permettedi sciogliersi nei grassi), quindi un suoeventuale eccesso viene accumulato neltessuto adiposo.

Se si assumono integrazioni è beneattenersi alle dosi raccomandate dalmedico, poiché l’ipervitaminosi puòprovocare danni permanenti ai reni,

Attenzione agli eccessi ritardi della crescita e altre patologie.

Invece, l’eccesso di vitamina D nonè mai dovuto a sovraesposizione alsole. Sulle confezioni degli integratoridietetici, accanto a ogni singolonutriente sono riportati alcuni valoridetti Larn (sigla che significa “Livelli diassunzione giornaliera raccomandatiper i nutrienti”), che sono stati calcola-ti in base alle specifiche esigenze dellapopolazione italiana.

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PSICOLOGIA

Dott. José Aguayo Ph.D.Psicologo - Psicoterapeuta Email: [email protected]

Quindi, siamo in grado diriconoscere in tempo realegli effetti devastanti di unacondizione personale caratte-rizzata dall’intenso stress e dal-l’ansia generalizzata? Tutto ciòpuò fare la differenza rispettoa come affrontare nell’imme-diato uno stato di profondosconforto e di disagio siaindividuale che famigliare difronte ad una crisi socialecome quella che in Italia stia-mo vivendo.

Lavorare su se stessi

I governi dell’Unione Europea sonoconsapevoli adesso più che mai, del-l’importanza di promuovere un welfa-re che metta in piedi dei programmi edelle politiche che tutelino specificata-mente la salute mentale dei suoi abi-tanti. In effetti, nel bel mezzo dell’at-tuale crisi finanziaria-sociale, i dram-matici e sconvolgenti dati psicosocialirilevati dagli avvenimenti registratinella sofferta e martoriata Grecia par-lano chiaro: nella prima metà del2011 sono aumentati del 40% i casi disuicidi tra la popolazione. Secondostudi europei, l’incremento del1% del tasso di disimpiego cor-risponde ad un aumento del 0,8%dei suicidi. Ecco perché attualmentesono al vaglio delle politiche sociali,da applicare nel periodo 2014 – 2020in tutta l’Unione, che diano specialeenfasi e tengano come obiettivo cen-trale la salvaguardia della salute men-tale dei suoi cittadini.

Ognuno di noi nel suo piccolo, puòesplicitare comportamenti che ci aiuti-no a non soccombere alle reazioniemozionali intense generate dalle con-dizioni esistenziali odierne per salva-guardare la propria salute mentale?

STARE BENEIN TEMPI DI CRISISTARE BENEIN TEMPI DI CRISI

ste abituali indiscriminate (automatiche)e agiscono psicofisicamente su di noi inmaniera intensa, possono anche diventa-re fonte di un disagio che può compro-mettere la nostra salute psicofisica e chesi può manifestare attraverso delle malat-tie o dei comportamenti inadeguati.

Serve un approccio mentale e cogni-tivo che ci permetta di adoperaredegli atteggiamenti e dei compor-tamenti che ci aiutino nel processo

Cominciamo col dire che né l’ansia nélo stress in se stessi sono fattori negati-vi, anzi, sono degli indicatori, dei cam-panelli di allarme utili al ricalibramentodei modi con cui possiamo dare dellerisposte e per regolare le nostre capa-cità di adattamento; esse possono aiu-tarci a gestire meglio e con più efficaciale diverse situazioni con cui veniamo acontatto. Ma, nel momento in cui que-ste reazioni emozionali divengono rispo-

La speranza come stimolo

Segnali da considerare

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PSICOLOGIAdi adattamento, nel trovare soluzio-ni per ogni ostacolo affrontato, nelrinforzare la propria autostima,quindi crescere ulteriormente in consa-pevolezza per affrontare altri potenzialiostacoli grazie alla disponibilità menta-le a includere delle variabili piuttostoche a toglierne (nella individuazione edefinizione dei problemi) e delle risor-se (nella costruzione delle soluzioni).Fermandoci per analizzare, consolidia-mo una risorsa importante che è quel-la di esprimere un’emotività ragiona-ta, quindi non impulsiva, che ci aiutia rinforzare la fiducia nelle proprierisorse per vincere altri nuovi osta-coli e così via. Ecco perché è fonda-mentale per una gestione efficace dellecrisi, mantenere viva la speranza,soprattutto quando sembra ormai inuti-le averne una. Essa ci permette di noncadere nel fatalismo degli spropositiche ineluttabilmente ci “asfissiano” e cifanno soccombere nello sconforto auto-distruttivo di quelle emozioni che cioffuscano e che ci fanno cadere neilabirinti dei circoli viziosi messi in piedi.

Paradossalmente, nel vivere le crisi unadelle minacce peggiori a cui siamoesposti è rappresentata dall’intensomalessere creato dal modo con cuiviviamo le crisi stesse. Colpa, rabbia,ansia, depressione, frustrazione, dispe-razione… sono delle emozioni che noiproviamo perché costruite con i nostristessi pensieri con i quali affrontiamosemplicisticamente le crisi. FINE

Siccome esse ci accompagnano ovunque,avvelenando la nostra esistenza, è neces-sario rielaborare tutte queste emozionipenose per poter capirle, gestirle e tra-sformarle. E’ utile ricordarsi che isopravvissuti da situazioni di grosseperdite o sciagure drammatiche, sonocoloro che sono riusciti a superare leemozioni, le credenze o le idee nega-tive con cui inizialmente erano staticonfrontati (essendo stati improvvisa-mente vittime di qualcosa di potenzial-mente molto distruttivo). In pratica, se sisceglie un approccio nevrotico (quindidisadattivo) è impossibile crescereperché veniamo schiacciati dal turbi-

nio di pensieri ed emozioni (connessiad un senso di impotenza) ad essicollegati. Vorrà dire che abbiamo persodi vista il fatto che è impossibile avere uncontrollo su ciò che è successo in passato,su ciò che succede nell’attualità o su ciòche potrebbe succedere nel futuro, mache in cambio la responsabilità e il con-trollo li possiamo avere su ciò che possia-mo dare come risposta ai fatti, ora.Quindi l’alternativa sana è avvalersi dellacrisi per rielaborarla, per gestirla e cre-scere noi nell’esperienza, consapevoli chesi tratta comunque di una fase di passag-gio verso qualcosa di nuovo, da costrui-re con coraggio.

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OCULISTICA

tessuti che formano lacosiddetta “uvea”,tunica interna vasco-larizzata con diversefunzioni nutritive e discambio metabolico. Le uveiti non sonofrequenti e soprat-tutto non avven-gono se non in casiparticolari. L'internodell'occhio è un luogoprivilegiato, isolato rispetto al restodell'organismo, per cui un'infi-ammazione dell'uvea si ha soltanto sequesta “barriera” viene violata.

Ci sono tre possibili meccanismi che por-tano a questo: un trauma, una formaautoimmunitaria per cui l'organismo

Dott. Ugo CimberleStudio OculisticoDal Fiume-Cimberle - RavennaE-mail: [email protected]

inizia ad attaccare immunologicamentesè stesso, oppure un processo infettivoparticolare capace di alterare la barriera.Ad uveite diagnosticata bisogna fareuna serie di esami ad escluderemalattie generali quali malattie immu-nitarie (sarcoidosi, artrite reumatoide,malattie renali, sclerosi multipla, lupuseritematoso ecc.), infezioni sistemiche

(sifilide, Aids, herpes,tubercolosi ecc. ancheassociate ad abuso didroghe) o tumori delsistema sanguigno.

A volte non si riesce acapirne la causa e inqualche caso ad unprimo episodio di

Cos’è l’uveite?

LUVEITE

Nelle settimane scorse è finitaimprovvisamente sotto i riflettoridelle cronache nazionali per avercolpito l’ex Presidente del ConsiglioSilvio Berlusconi. E’ l’uveite, malattiasconosciuta alla gran parte dellapopolazione. E infatti molti si sonochiesti: ma cos’è?

Subito una precisazione: non è unacongiuntivite, però si assomiglia.Innanzitutto, come quest’ultima sipresenta con occhio rosso e fas-tidio. Ma mentre la comune congiun-tivite è un’infiammazione che colpiscela parte esterna dell’occhio, l’uveiteinteressa le strutture interne, qualiiride, corpo ciliare e coroide, cioè i

Come si contrae

ANCHE L’EX PRESIDENTE

DEL CONSIGLIO

SILVIO BERLUSCONI

DI RECENTE

È STATO COLPITO

DALL’UVEITE.

Corpo ciliare

Pupilla

Iride

Cameraposteriore

Camera anteriore

Coroide

Retina

Macula

Papilla

Nervo ottico

UVEITEANTERIORE

UVEITEINTERMEDIA

UVEITEPOSTERIORE

CORPIVITREI

’E’ un’infiammazione che colpisce le struttu-re interne dell’occhio, quali iride, corpociliare e coroide. Quasi sempre serve unaterapia locale a base di cortisone e colliri; avolte è necessario un approccio chirurgico.

Sintomi

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OCULISTICA

FINE

Terapia

uveite ne seguono altri senza causaapparente.I sintomi comprendono arrossamen-to, dolore, fastidio alla luce, visioneoffuscata, visione di corpi mobili.

Senza terapia adeguata, o quando cisono episodi particolarmente importan-ti o ripetuti nel tempo, possono com-parire complicanze quali glaucoma ocataratta nelle forme anteriori, lesionivascolari della retina in quelle posterioriche possono portare ad una perditadefinitiva di una parte della capacitàvisiva.

In quasi tutti i casi bisogna prevedereuna terapia locale a base di cortisone edi colliri che dilatano la pupilla.

Se si riesce a trovare la causa, logica-mente bisognerà intervenire anche suquella. A volte, nelle forme posteriorirecidivanti soprattutto o nelle compli-canze, sarà necessario un approcciochirurgico. Oggi, con la possibilità digestire esami e terapie in regime ambu-latoriale, non è piu comunque necessarioun ricovero ospedaliero.

IL FORTE FASTIDIO ALLA LUCE POTREBBE

ESSERE UN PRIMO SINTOMO

I COLLIRI SONO UN PRIMO RIMEDIO

PER RIDURRE L’INFIAMMAZIONE

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e del recupero del paziente, con menodolore e migliori risultati clinici».

Sì, per praticare ad alto livello questotipo di chirurgia ortopedica, è necessa-rio avere, all’interno della struttura ospe-daliera, delle professionalità mediche etecnico-infermieristiche nei settori del-l’anestesiologia, della cardiologia edella chirurgia internistica, in grado diconsentire una totale presa in carico delpaziente ed un’attenta valutazione pre-operatoria e post-operatoria, al fine diridurre al minimo i rischi connessi alleprocedure eseguite».

«La tendenza degli ultimi anni va princi-palmente verso il risparmio ed il rispet-to dei tessuti, non solo come lunghezzadell’incisione chirurgica, anche attraver-so l’utilizzo di nuovi materiali, quali leleghe di titanio e vanadio. Pure la possi-bilità di preparare protesi di ginocchiopersonalizzate, attraverso risonanzamagnetiche o tac pre-operatorie, per-mette di ottenere risultati sempremigliori. In casi selezionati, grazie almiglioramento del trattamento aneste-siologico, è possibile effettuare interven-ti bilaterali in contemporanea, che per-mettono di ridurre lo stress psicofisico eriabilitativo del paziente, avendo un pre-coce reinserimento nella vita sociale,anziché dover eseguire due interventi adistanza di sei mesi l’uno dall’altro».

«Sono sempre più numerose le soluzionichirurgiche che, da interventi a cieloaperto, sono state convertite in artrosco-pia. Un esempio importante è la ripara-zione della cuffia dei rotatori della spal-la, che attualmente viene attuata inartroscopia in quasi il cento per cento deicasi, oppure le costruzioni legamentosedel ginocchio, ma potrei citare anchealtri interventi. Anche questo ha permes-so un miglioramento della riabilitazione

Il dottor Giuliano Musacchi è nato nel1950 ad Argenta, nel ferrarese, ma èormai un romagnolo d’adozione. Daalmeno quindici anni, infatti, opera inprovincia di Ravenna, dapprima comePrimario di Ortopedia e Traumatologiaall’Ospedale Civile di Faenza dal 1997al 1999, poi all’interno del GruppoVilla Maria come corresponsabile delreparto di Ortopedia e Traumatologiaal San Pier Damiano Hospital diFaenza e al Maria Cecilia Hospital diCotignola, quindi dal settembre 2010è il coordinatore dello stesso repartoalla Casa di Cura San Francesco diRavenna. Laureato in Medicina eChirurgia all’Università di Ferrara nel1977, il dottor Musacchi si è specializ-zato in Ortopedia e Traumatologiaall’Università di Padova nel 1980, e inChirurgia della Mano a Modena nel1986. Da sempre alla ricerca di tecni-che innovative, si è specializzato in chi-rurgia artroscopica e chirurgia protesi-ca in particolare per quanto riguardale protesi d’anca, ginocchio, spalla emano. Con la sua equipe, realizza circaun migliaio di interventi all’anno.

ORTOPEDIA

GIULIANOGIULIANOMUSACCHIMUSACCHIIntervista allo specialista in ortopedia, traumatologia e chirurgia della mano.

Dottor Musacchi, qualisono le ultime novitàdella chirurgia protesica?

Quali sono invece ivantaggi della chirurgiaartoscropica?

E’ necessaria una collabo-razione interdisciplinare?

di Tiziano Zaccaria

Il dottor Musacchi sta organizzando il5° corso di AggiornamentoOrtopedico, che tratterà della patologia

dell'anca (dall’artroscopiaalle protesi meno invasive,con vie di accesso più con-servative, etc.), che si terrà

presso l'HotelHoliday-Inn di

Ravenna l’8 giu-gno e che vedràla pertecipazio-

ne di illustri colle-ghi regionali ed

extraregionali.

Nei prossimi numeri il dottor GiulianoMusacchi inizierà una collaborazione con“Salute 10+”, raccontandoci nel dettaglio lenuove frontiere della chirurgia artroscopica eprotesica a spalla, anca, ginocchio e mano.

FINE

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AMIANTOAMIANTOun killer inesorabileun killer inesorabile

Dott. Maurizio MarangoloSpecialista in Medicina Internaed Oncologia Medica.Ricercatore volontario IstitutoOncologico RomangoloE-mail: [email protected]

La controversa storia dell’amianto edella sua pericolosità è scandita dapoche date che possono essere inte-ressanti da ricordare:

Già intorno agli anni ’20 si dimostrò lanocività per l’apparato polmonare neilavoratori esposti e solo alla metà deglianni ’40 si diagnosticarono i primi casidi mesotelioma pleurico (neoplasia otumore) amianto-correlati. Sempre inquegli stessi anni, in Italia, si fece unampio consumo di amianto per la coi-bentazione delle navi e delle carrozzeferroviarie, oltre che per le copertureedilizie, e solamente nel 1992 con

legge apposita, e sull’onda dellesempre più numerose morti permesotelioma pleurico, si proibì laproduzione e lavorazione dell’a-mianto. Ma non la vendita.Si giunge infine ai giorni nostri con laesemplare sentenza sulla fabbrica diEternit di Casale Monferrato (13 feb-braio 2012). Fra le patologie amiantocorrelate, tutte particolarmente invali-danti, è il mesotelioma pleurico (MP)

quella che più delle altre ha iltriste primato. Il 4° Rapportodel Registro Nazionale deiMesoteliomi, datato 2012,ha fissato, rispettivamente permaschi e femmine, a 3,5 e1,36 per 100.000 l’incidenzadel MP (mesotelioma pleuri-co); quello che è sconvolgen-te è che nel 1982 l’incidenza,

ALLA FINE DELL’OTTOCENTO si sco-prì l’eccezionale resistenza al caloredelle fibre di amianto e la possibilitàdi produrre laminati molto resistenti.

NEL 1901 viene brevettato il famige-rato Eternit e nel 1907 nasce la fab-brica di Casale Monferrato.

LA FABBRICA DI CASALE MONFERRATONEI PRIMI ANNI ‘60

L’insidiosità sta anche nel fatto che ilperiodo che intercorre fra il contattocon la fibra di amianto e l’insorgenzadella patologia è particolarmentelungo, anche oltre 40 anni. L’età alladiagnosi è di circa 69 anni e lasopravvivenza attesa è di poco supe-riore ai 9 mesi.

sempre per i due generi, era pari a 0,9e 0,4 e nell’88 si registravano 2 e 0,9per 100.000.Un incremento quindi assolutamenteesponenziale che ha spostato la malattiada patologia rara a fenomeno sociale.

Con questi ritmi di crescita, e assumen-do ottimisticamente che si faccia unaseria bonifica del prodotto canceroge-no, è prevedibile che il tasso di inci-denza raggiunga l’apice intorno al2020 – 2025. »SEGUE

SANITÀ

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Si tratta di una patologia tumorale cheinteressa la pleura, quella sottilissimapellicola che avvolge entrambi i pol-moni e che permette loro, in condizio-ni fisiologiche, di espandersi e di farentrare l’ossigeno necessario alla vitadell’organismo.

La storia naturale del mesoteliomapleurico è caratterizzata da un’altafrequenza di recidive locali; l’inter-vento chirurgico, ove possibile, rap-presenta quindi la prima scelta dielezione. Purtroppo però le possibi-lità di effettuare un intervento conintenti di radicalità sono molto

basse vuoi per la necessariamenteestesa demolizione chirurgica, spes-so incompatibile con una vita accet-tabile, vuoi per il ritardo con cuiviene generalmente posta la dia-gnosi. Recentemente, l’impiego dichemioterapie con nuovi farmaci par-ticolarmente efficaci e il loro utilizzoin fasi più precoci ha sensibilmentemigliorato la prognosi; tuttavia siamoancora ben lontani dal poterci diresoddisfatti: la mortalità resta ancoraaltissima.

In cosa consisteil mesotelioma pleurico?

VERSAMENTOPLEURICO

IN QUESTA IMMAGINE, NEL POLMONEDESTRO SI FORMA IL LIQUIDO CHE POI DÀINIZIO ALLA PATOLOGIA VERA E PROPRIA.

UNA VECCHIA COPERTURA IN ETERNIT

Il processo patologico che inizia conla formazione di abbondante liqui-do nella cavità pleurica (pleuriteneoplastica) evolve poi nella vera epropria sostituzione di tale cavitàda parte di una massa carnosa che,di fatto, impedisce i movimentirespiratori.

L’ESITO FATALE DELLA MALATTIAÈ LA GRAVISSIMA INSUFFICIENZARESPIRATORIA E LA MORTE PERASFISSIA.

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SANITÀ

Dal punto di vista medico molto si stafacendo, incrementando gli studi tesi achiarire sempre più la biologia dellamalattia con lo scopo di identificarepossibili bersagli contro cui dirigerenuovi farmaci.

Sotto l’aspetto preventivo gli unicidue provvedimenti che appare logicomettere in campo sono: l’identifica-zione di marcatori specifici per unadiagnosi precoce e una politica diattenta sorveglianza dei soggettiprofessionalmente esposti; pursapendo che un buon 30% di pazien-ti non ha mai avuto contatto direttocon l’amianto.

In attesa però che la scienza medica civenga in aiuto, il compito più importan-te lo hanno le strutture, siano esse pub-bliche o private, deputate alla bonificadei territori ed allo smaltimento dell’a-mianto. I dati relativi alla Provincia diRavenna, gentilmente forniti da Hera erelativi agli ultimi 3 anni ci dicono chesono stati compiuti 682 interventi dirimozione di cemento amianto abban-donati su aree pubbliche, per un totaledi quasi mezzo milione di Euro.L’amianto rimosso deve venire opportu-namente reso inerte mediante incapsu-lamento e quindi avviato a depositi distoccaggio definitivo. Attualmente oltreil 40% di questo materiale viene inviatoin Germania, buona parte del restante inaltri siti dell’Europa dell’Est con un

aggravio di costi impressionante. Poichéil sistema più sicuro di smaltimento èquello dell’interramento in apposite disca-riche , logica vorrebbe che ci si organiz-zasse, come già in parte si sta facendo, pertrovare in casa nostra i siti adatti ove smal-tire materiale così “scomodo”. Purtroppociò non è sempre possibile a causa di unamiope indisponibilità di molte ammini-strazioni a costruire apposite discarichenei propri territori (sindrome NIMBY=Not In My Back Yard; in italiano: non nel

Come si vede molto c’è ancora dafare, e sotto tutti gli aspetti: di ricercascientifica, di applicazione medica, ditecnica di smaltimento, di gestioneterritoriale. La coscienza del pericoloperò si è però ben radicata nella opi-nione pubblica, ciò fa ben sperare peruna soluzione in tempi ragionevoli.

Il problemadella bonifica

Che fare per tentaredi arginare questo grossoproblema socio-sanitario?

DISCARICA ABUSIVA

mio giardino) e perciò si continua adesportare a spese della comunità.

FINE

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SALUTE E BENESSERE

ROMAGNOLE

LETERME

di Tiziano Zaccaria

EMILIANOpronte alle sfideDEL FUTURO

Sono ventuno (praticamente tutti) gli stabilimenti termalidella nostra regione associati al Coter, il Consorzio delleTerme dell’Emilia Romagna, fondato nel 1996 allo scopo di pro-muovere lo sviluppo e la valorizzazione delle attività termali e turi-stiche svolte dalle aziende associate; fare attività di ricerca scientifi-ca; monitorare il sistema termale regionale; curare i rapporti conEnti e Istituzioni. A presiedere il Coter è il dottor Lino Gilioli,la persona più indicata per fare il punto della situazione.

Parla Lino Gilioli, presidente del Coter, il Consorzio dei21 stabilimenti termali regionali.

«I dati consultivi del 2012 ricalcanoquelli dei settori legati al turismo,ovvero fanno segnare qualche elemen-to di difficoltà. In particolare, oltre agliaspetti legati alla crisi economicagenerale, purtroppo sul 2012 hapesato parecchio anche il fenomenosismico che ha colpito la nostraregione il 20 e 29 maggio scorsi. Fral’altro, il territorio colpito dal terremo-

Dottor Gilioli, qual è la situazione attuale del termalismo in Emilia Romagna?

to, rappresenta uno dei cuori economi-ci del nostro Paese. Insomma, alla fineil segno negativo che ci consegna il2012 è nell’ordine di un -8 per cento».

«Sì, il nostro settore per sua natura èmolto legato alle condizioni economi-che delle famiglie. Il soggiorno ter-male appartiene alla sfera dellasalute, ma non a quello dei bisogniurgenti, come la sanità vera e pro-

pria, per cui risulta penalizzato in situa-zioni di crisi economiche come questa.Anche perché le terapie, per avereuna determinata efficacia, compor-tano almeno una dozzina di giornidi soggiorno. In tal senso, la clienteladi prossimità ha retto molto megliorispetto alla clientela turistica».

«La nostra regione, grosso modo, produceoltre il 20 per cento della fatturato com-plessivo del termalismo italiano

Ad influire, immaginiamo,è stata soprattutto laminor capacità di spesadelle famiglie italiane Qual’è il peso del

termalismo emiliano romagnolo all’interno di quello nazionale?

» SEGUE

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cità, oltre che al soggiorno in strut-ture molto moderne, realizzate quasitutte negli ultimi due decenni. E’ unmodello di termalismo non facilmenteripronibile da noi, non ultimo per unaquestione di costi».

«Le due offerte assolutamente si inte-grano. Il termalismo per sua natura èun elemento di arricchimento, è quelplusvalore che si può trovare nelle cittàd’arte e nei soggiorni climatici e mari-ni. Dunque, dal punto di vista dellastagionalità non esistono problemida marzo a novembre.Ormai molte stazioni termali resta-no aperte per almeno dieci mesiall’anno, alternando naturalmente dei

Qual è la stagionemigliore per il termalismoemiliano romagnolo? O meglio: è un elementoconcorrenziale, oppure si integra bene al turismosulla riviera adriatica?Siamo sostanzialmente la prima regione

assieme al Veneto; a seguire la Toscanae la Campania».

«Non esiste un quadro europeo di rife-rimento, anche perché il termalismo èun fenomeno caratterizzato da una fortenazionalizzazione. Certamente il ter-malismo italiano ha molte similitudi-ni con quello francese: entrambi

Come si posiziona invecel’Italia nel mercato europeo del termalismo?

sono molto qualificati e vantano siste-mi di prim’ordine. Anche la Germaniaha una presenza importante nel settore.Ultimamente pure in Spagna si è regi-strato uno sviluppo interessante».

«È un’offerta molto legata albenessere e al concetto di acquati-

Come giudica l’offertaproposta da alcuniPaesi dell’Europa dell’est,a partire dalla Slovenia?

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SALUTE E BENESSERE

vazioni, tuttavia nella nostra regionel’offerta termale è ottima, ben articolatae in grado di dare risposte interessanti adiversi palati. Insomma, nel momentoin cui la crisi sarà superata, ci faremo tro-vare pronti».

Può essere un elementoper superare la crisi?

periodi in cui prevalgono gli aspettilegati alla salute e quindi alle cure tra-dizionali, ad altri in cui la richiesta dibenessere prende il sopravvento».

«In effetti all’interno del panorama ter-male emiliano romagnolo la quota lega-ta al benessere è in continua crescita edè diventata significativa. Oggi le curetradizionali mantengono una quotadell’80 per cento, mentre il termali-smo del benessere ha raggiunto il 20per cento, arrivando a toccare il 25 percento della presenze complessive».

«In larga parte la crisi non è governabi-le a livello locale o regionale. L’ariadepressa non aiuta, tuttavia gli stabili-menti termali dell’Emilia Romagna sonoin generale ben strutturati e governati.

Negli ultimi anni sono stati in largaparte ristrutturati e riqualificati, coninvestimenti significativi nei servizi eanche dal punto di vista della ricettivitàalberghiera. Certo, le sfide non finisco-no mai, bisogna essere aperti alle inno-

La tendenza degli ultimi anni è chiara: cresce larichiesta di benessere(fanghi, massaggi, Spa, etc.)

FINE

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SALUTE

Dott.ssa Maria Nives VisaniFarmacista - NaturopataE-mail: [email protected]

Pianta della famiglia delle Crassulacee,originaria delle regioni nord europee,in particolare Scandinavia e nord estdella Russia, la Rhodiola Rosea è unaerbacea perenne, con foglie piccole ecarnose e fiori riuniti in capolini. Èstata studiata da ricercatori russi, chene hanno scoperto un'importanteazione adattogena, cioè capace di

aumentare la resistenza avari stress di tipo chimico,biologico e fisico.Le si attribuisce proprietàantitumorale, cardiopro-tettiva, antidepressiva epotenziante l'attivitàintellettiva.Pertanto è utile nellecondizioni di stress ediminuzione del rendi-mento lavorativo, inson-nia, iporessia, irritabi-lità, ipertensione,mal di testa daaffaticamento,per intensi e pro-lungati sforzi fisi-ci e intellettivi.

Inoltre la Rhodiola Roseasembra in grado diaumentare la concentra-zione delle Beta-endorfi-ne nel sangue, responsa-bili dell'aumento delbenessere. Della pianta siusano le radici, da cui siottiene l'estratto fluido el'estratto secco. Inoltresono presenti altri costi-tuenti: i fenilpropanoidi,

a cui si attribuisce leproprietà terapeu-

tiche, oli essenziali,beta-sitoste-rolo, tannini,

flavonoidi.

La rhodiola rosea

POLIAMBULATORIO PRIVATO Direttore Sanitario Dott. Roberto Corsetti

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matiche allergologiche di ogni età, oltrechè di manife-

stazioni cutanee come orticaria, angiodema, dermatite

atopica, dermatite da contatto, reazioni da insetti.

In relazione alle diverse necessità, l’approfondimento cli-

nico viene effettuato grazie a test cutanei (per inalanti e

per alimenti), PATCH test da contatto, spirometrie sem-

plici e con test di reversibilità, test di provocazione (per

alimenti e per farmaci), terapie farmacologiche di tutte le

forme allergiche acute e croniche. Monitoraggio e terapia

dell’asma, vaccinoterapia iniettiva e sublinguinale.

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ACCORCIAMENTO DEL TEMPO direcupero muscolare dopo esercizio fisicomassimale;

INCREMENTO DELLA SINTESI edeposizione di glicogeno nei muscoli enel fegato con prolungamento della resi-stenza allo sforzo;

AUMENTO DEI LIVELLI plasmaticidelle beta-endorfine;

AUMENTO DEL NUMERO dei globulirossi circolanti e del loro contenuto inemoglobina;

A LIVELLO CARDIACO previene sia ilrilascio di catecolamine che il successivoaumento di CAMP nel miocardio. La som-ministrazione di dosi di 500 mg ad atletiprima di gare ha aumentato la prestazionedel 12% e ridotto la frequenza cardiaca;

AZIONE ANTIDEPRESSIVA;

AZIONE SUL SISTEMA;

CARDIOCIRCOLATORIO.

I benefici

Azioni minori

AZIONE LIPOLITICA: sembra in gradodi ridurre i grassi depositati;

AZIONE ENDOCRINA: studi effettuatisu soggetti affetti da impotenza sessualeed eiaculazione precoce hanno eviden-ziato un’attività positiva, incrementandola produzione di ormoni sessuali;

AZIONE ANTITUMORALE: laRodhiola rosea sembra essere utile inassociazione ad alcuni farmaci antitumo-rali per ridurre gli effetti tossici epatici.

Estratto fluido 50gtt per 2 volte al dì,mattina e primo pomeriggio. Estrattosecco 7-10mg/kg per 2 volte al dì, matti-na e primo pomeriggio. Il dosaggio pro-lungato deve essere monitorato e mante-nuto, se necessario, anche per 3-4 mesi,ma intervallato da periodi di sospensione.Sospendere la cura se si presentanoaumento di irritabilità, tremori, peggiora-mento dell'insonnia preesistente.

SALUTE

Dosaggi

FINE

Indicazioni cliniche

TERAPIA ADATTOGENA prima di unosforzo fisico o intellettuale terapia del-l'impotenza moderata ed eiaculazioneprecoce.

TERAPIA CARDIOTONICA

TERAPIA ANTIDEPRESSIVA

TERAPIA ANTICEFALGICA

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In ambito psichiatrico, sono chiamate parafilie. Dall’esibizionismo al feticismo,al voyeurismo, fino alla pedofilia, viaggio in un mondo di manifestazionipatologiche difficili da catalogare sotto il profilo clinico. E ardue da curare.

SESSO

Dott.ssa Donatella ValmoriPsicologa e Sessuologa Email: [email protected]

Il termine parafilia, che ha sostituito i piùstigmatizzanti perversione o deviazione,definisce un insieme di manifestazionipatologiche legate alla sfera della ses-sualità, che pur riguardando entrambi isessi si presentano in modo prevalentenell'uomo. La psicanalisi freudiana cifornisce una chiave di lettura, attribuen-done l'origine sia ad esperienze affetti-vo-traumatiche infantili, che a fissazioniapprese nel corso della crescita. Tuttaviauna definitiva ed esaustiva spiegazionedelle sottostanti dinamiche psicologicheo dei correlati neurologici che ne strut-turano la comparsa nell'apparato psichi-co, non è stata ancora raggiunta.

LE PERVERSIONISESSUALILE PERVERSIONISESSUALI

Da sempre la sessualità rappresenta unmondo dibattuto e controverso, poichéin questo ambito, più che in altri, conta-minazioni culturali, sociali ed etico-mora-li entrano in gioco e fungono da filtrointerpretativo anche in abito clinico. Sene ha esempio con l'omosessualità, chesoltanto dal 1974 ha potuto disfarsi delladefinizione di patologia deviante. Se daFreud ad oggi molto è stato acquisito eassodato riguardo l'area psicosessuale FINE

dell'essere umano, tanto da connotare lasessualità quale oggetto di studio clinico,il mondo delle parafilie desta ancora uncerto irrigidimento. Tracciare una linea didemarcazione netta tra normalità e pato-logia è sempre stato difficoltoso in ambi-to psicologico, ma nel mondo dell'e-spressività sessuale diviene addiritturaarduo. Componenti sadico-masochisti-che, voyeuristiche, esibizionistiche entra-no nel mondo erotico in modo estrema-mente diffuso, condiviso e socialmenteaccettato. Un discrimine netto non èfacile da rilevare anche nella trattazionediagnostica delle parafilie presente nelmanuale diagnostico e statistico deidisturbi mentali, nel quale si evidenziache i parametri clinici risentono forte-mente dei contesti storici e culturali, per-tanto possono variare nel corso deltempo e nelle diverse società.

La prima regola è che questo avven-ga in modo consensuale fra dueadulti e non sia tale da arrecaredanni fisici o psichici. Quando si ha unaprevaricazione o la sopraffazione dell'al-tro, si varcano i suddetti confini e ci siaddentra nei reati contro la persona.Dobbiamo già allertarci quando un com-portamento sessuale si manifesta inmodo compulsivo, esclusivo e stereotipa-to nelle modalità di eccitamento e diricorso alla sessualità, anche se sarà for-tunatamente più probabile che ci si trovidi fronte ad agiti disturbati ma non talida ascriversi in modo decisivo in ambitodi patologia.

Cosa definisce normale uncomportamento sessuale?

Quali tipi di parafilie

Vengono riconosciute varie tipologie diparafilie, alcune più rare, altre statistica-mente più rilevanti fra le quali troviamo:l'esibizionismo (esposizione dei proprigenitali ad estranei), il feticismo (preve-de l'utilizzo di oggetti definiti feticci dacui il soggetto ricava piacere sessuale edeccitazione), il frotteurismo (sfregamen-to con persone non consenzienti, peresempio nei trasporti pubblici), la pedo-filia (attività sessuale rivolta verso bambi-ni dello stesso o del sesso opposto), ilmasochismo (necessità di ricevere soffe-renze di natura fisica o psicologica, dolo-re, umiliazione per raggiungere l'eccita-mento), sadismo (si raggiunge l'eccita-zione infliggendo alla vittima sofferenze

fisiche e psicologiche), feticismo di tra-vestimento (impulso o desiderio divestirsi con abiti del sesso opposto),voyeurismo (spinta a spiare soggettiignari in situazioni di intimità).Il trattamento di tali patologie è moltolungo e tortuoso e non sempre produceesiti positivi, in quanto la deviazione nonrisulta disturbante e non genera sofferen-za, perciò manca la motivazione per ricer-care un trattamento terapeutico.Purtroppo questa incapacità di ricono-scersi malati, porta spesso a richiedereaiuto tardi, solo in seguito a condannepenali.

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PSICOLOGIA

Dott.ssa Dalila VisaniPsicologa - Psicoterapeutac/o Ospedale privato San FrancescoCell. 331.7324658 Email: [email protected]

Il conflitto tra i genitori,il disagio dei ragazzi

Come si manifesta ildisagio nel figlio coinvolto

SEPARAZIONE:

La separazione è un processo che impli-ca un significativo mutamento dellerelazioni familiari e che impegna lafamiglia stessa in diversi compiti.Sul piano coniugale la coppia deve ela-borare il divorzio psichico (distacco) equindi “digerire” il fallimento coniugale,riconoscendo ciascuno il proprio contri-buto alla rottura dell’unione matrimo-niale, e costruire un progetto di vitafutura che non contempli più la presen-za dell’altro coniuge. Sul piano genito-riale gli ex coniugi devono continuare asvolgere i ruoli di padre e madre einstaurare tra loro un rapporto di colla-borazione e cooperazione fondato sulrispetto reciproco. Sul piano sociale iconiugi sono chiamati a ridefinire i rap-porti con le rispettive famiglie d’origine,gli amici in comune e la comunità insenso più generale.

Le conseguenze che la separazione hasul minore dipendono dal modo in cuiviene gestita dagli adulti la crisi coniu-gale. Quando i genitori non riescono a

riconoscere la fine del “patto” coniuga-le e ad elaborare le perdite connessecon la separazione, persistono elevatilivelli di conflittualità e i figli continua-no ad essere coinvolti in dinamicherelazionali disfunzionali, caratterizzateda richieste di alleanza contro l’altrogenitore, ricatti affettivi e conflitti dialleanza. I figli percepiscono i rap-porti con i genitori con disagio emancanza di libertà: qualsiasi com-portamento adottino hanno l’im-pressione di tradire il patto di lealtàcon uno dei due genitori. Il minorepuò sperimentare vissuti depressivi esenso di abbandono per la perdita delgenitore rifiutato e senso di colpa peravere allontanato un genitore.Parallelamente i genitori, vittime diprofondi sentimenti di vendetta eimpegnati a difendere il proprioorgoglio, spesso finiscono per met-

tere i bisogni emotivi dei figli insecondo piano rispetto ai propri.In questi casi sarebbe importante rivol-gersi ad un professionista per ricevereun sostegno alla genitorialità.

IL BAMBINO IN ETÀ PRESCOLAREpuò reagire regredendo in alcune fun-zioni già acquisite (nei bambini al disotto dei 3 anni si può osservare,invece, un ritardo nello sviluppo moto-rio e del linguaggio), o manifestandoproblemi legati alla sfera alimentare odisturbi del sonno

IL BAMBINO IN ETÀ SCOLAREpuò rifiutare la scuola, presentare prob-lemi di apprendimento e relazionali coni compagni di scuola e lamentare distur-bi psicosomatici di varia entità.

QUANDO SONO COINVOLTI I FIGLICOME GESTIRLA

» SEGUE

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NON LASCIARE I FIGLI NEL DUBBIOma fornire loro una spiegazione chiara,semplice e adeguata all’età di ciò chesta accadendo, senza indugiare in inu-tili dettagli legali ed economici, ma

GLI ADOLESCENTI Alcuni suggerimentiin aiuto dei genitori

spiegando in che modo cambierannole loro abitudini nel breve termine(dove andranno a vivere e con chi, seavranno la loro cameretta, quandovedranno l’altro genitore, chi li porteràe andrà a prendere da scuola…)

RASSICURARE I FIGLIrispetto al fatto che la separazione deigenitori non è colpa loro.I bambini, specie se piccoli, sono auto-centrati e riconducono tutto ciò cheaccade a loro stessi. E’ facilissimo quin-di che i bambini si convincano di avercausato il disaccordo tra i genitori, per-ché in più occasioni li hanno sentiti liti-gare su questioni educative che liriguardavano.

RASSERENARE I FIGLIperchè mammà e papà continueran-no ad amarli e a prendersi cura diloro, anche se separatamente, for-nendo dei dettagli concreti su comelo faranno. La paura di perdere l’af-fetto e le cure del genitore è terribi-le per un figlio.

RASSICURARE E CHIARIRE I DUBBI INSIEME CON IL PROPRIO FIGLIO

soffrono particolarmente poiché sonocostretti ad affrontare simultaneamentedue separazioni, quella dalla con-dizione di bambino e quella dei geni-tori; essi possono esprimere la propriasofferenza con sintomi depressivi oproblemi ansiosi, disturbi psicosomaticie alterazioni comportamentali.

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Passione! Amore! Tanta volontà! Hanno dato la spinta a Noemi e Ferruccio nel realizzare un piccolo e accoglienteristorantino dove gli amanti della buona forchetta possono sperimentare piatti della tradizione o innovativi.

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Il personale giovane , ma non per questo inesperto, Vi accoglierà con gentilezza e cortesia. Cercando di soddisfarele esigenze di chi si siede da noi. Il nostro primo impegno è in assoluto usare solo ed esclusivamente materie prime

di alta qualità trattate da mani mansuete e professionali per far valorizzare al meglio quanto proposto.

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FINE

PSICOLOGIA

al figlio l’accesso ad entrambi i geni-tori e far si che si senta libero diesprimere affetto nei confronti di ungenitore senza temere di perdere l’a-more dell’altro. Il bambino non habisogno di un genitore buono e diuno cattivo, ma di due genitori! Perqueste ragioni è bene evitare di criti-care o giudicare negativamente ilconiuge in presenza del figlio(soprattutto facendo riferimento adeventuali relazioni extra-coniugali comemotivo della separazione) e di manifesta-re la propria rabbia e sofferenza in manie-ra troppo intensa. Il bambino potrebbeinfatti sentirsi obbligato a prendere leparti del genitore tradito o sofferente.

EVITARE DI VIZIAREil figlio e di concedergli tutto ciò che chie-de perché ci si sente in colpa di averlo pri-vato di una famiglia unita o per conqui-

stare il titolo di genitore preferito. Questoatteggiamento legittima il bambino aricoprire il ruolo di piccolo tiranno o di vit-tima che deve essere risarcita, invece diincoraggiarlo a trovare le risorse persona-li e sociali per affrontare il cambiamento.

RICORDARE SEMPREche il figlio deve continuare a svolgere ilruolo di figlio e che non deve essere inve-stito di altri ruoli come quello del confi-

dente e consolatore (nei casi più estremi siosserva una vera e propria inversione deiruoli, per cui è il figlio che si “occupa” delgenitore), del mediatore o dell’agentesegreto. In alcune situazione il figlio vieneidentificato come il partner ideale e sonoriposte su di lui aspettative e desideri irrea-lizzabili, con conseguenti ripercussioni peril minore sul piano dell’autonomia e delprocesso di separazione dal genitore edelle relazioni sociali con i coetanei.

soffra anche se è stato ripetutamenterassicurato rispetto alle sue paure diperdita e ai suoi sensi di colpa e legit-timarlo ad esprimere le proprie emo-zioni, che possono andare dalla rabbiae il risentimento fino alla tristezza e losconforto. Essere bravi genitori nonsignifica non avere figli mai arrabbiatio tristi, ma aiutarli a gestire in modocostruttivo questi stati d’animo.

ACCETTARE CHE IL FIGLIO

BISOGNA GARANTIRE

VIZIARE IL BAMBINO PUÒ PORTARLO A DIVENTARE CAPRICCIOSO E “TIRANNO”

EVITARE I CONFRONTI APERTI IN PRESENZA DEI FIGLI

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La bicicletta del cuore

a “scatto fisso” ha incuriosito e appas-sionato migliaia di fan del fitness enon solo. La nascita di questa partico-lare bici, che poi innovativa non lo eraaffatto, in quanto il metodo a scattofisso era una tipologia ben nota aipistard o ai ciclisti pro su strada comemezzo di allenamento in fase di prepa-razione invernale, viene grazie unosconosciuto sudafricano che si trasferi-sce negli Usa per fare fortuna nelmondo del fitness: Johnny Goldberg.

Prof. Fabio FabbriResponsabile tecnico area fitness e spinningCosmos Fitness Club - FaenzaE-mail: [email protected]

Storia di questa disciplina, ottima per mantenere informa l’apparato cardio-vascolare, che negli anniNovanta rivoluzionò il mondo del fitness. La suainvenzione è dovuta al sudafricano Johnny Goldberg.

SPINNINGSPINNING

L’entrata dello spinning nel mondo delfitness è stato un fulmine a ciel sereno,in quanto dopo tanti anni di corsi digruppo dove la coreografia, gli step oi piccoli attrezzi la facevano da padro-ni, l’avvento di una bike stazionariaper lo più semplice e con quel metodo

SPORT

JOHNNY GOLDBERG

CON UN PROTIPO

DELLA SPINNING-BIKE

Johnny G. (il suo nomignolo chepoi diventerà un marchio registra-to e un nome al quale si legheràil prodotto), progettò questa bicinel garage di casa e cominciò adallenarsi fino a darle una formadefinitiva, brevettare un marchio,creare un nome e soprattuttoun’idea che di li a poco sarebbeesplosa in tutto il mondo:LO SPINNING.

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In sé lo svolgimento di una lezione dispinning ha i canoni e le caratteristi-che di una comune lezione di aerobi-ca, prevedendo cioè una parte inizia-le di riscaldamento variabile da 10 a12 minuti, una parte centrale di lavo-ro variabile dai 25 ai 35 minuti e undefaticamento di 7-10’, per un totaledi 50-55 minuti di lavoro continuo.

FINE

DiffusioneDiffusione

BeneficiBenefici

per altre lezioni, c’era lo spinning ebasta. Lezioni con una disomogeneitàorganizzata di sesso, età e passione,ma con l’unica cosa in comune pertutti: faticare e pedalare su una bici-cletta. Col passare del tempo lo spinning dasemplice bomba e novità del settore èdiventato un mezzo di allenamentovero e proprio e, come tutte le coseche si evolvono in meglio, ha avutouno sviluppo più metodico e profes-sionale. Si è pensato di creare con gliorganizzatori dell’epoca vere e proprielezioni mirate non solo al fitness, maanche alla preparazione ciclistica. Cosìfacendo lo spinning ha mantenutointeresse e passione per tanti annirimanendo una costante fissa fino aigiorni nostri nella programmazionedei corsi dei centri fitness di tutt’Italia.

La differenza grossa e sostanziale, èche non servono particolari abilità, nécoreografiche e né di conoscere iltempo della musica come invece altricorsi di aerobica richiedevano.

Insomma la parola chiave è sempli-cità: chi non ha mai pedalato invita sua? La grande dote di questabici, e il motivo del suo successo, èstata propria questa.

Lo spinning quindi può essere usatocome ottimo lavoro cardio-vascolare,per migliorare sia la circolazione peri-ferica e venosa di ritorno al cuore, siaper allenare il muscolo del miocardio adiventare più resistente e più forte. Trai principali vantaggi legati ad una sanae corretta attività aerobica, elenco iprincipali:

ORTOPEDIA SPADONI

Viale L.B. Alberti, 106 RAVENNA tel 0544 406969www.ortopediaspadoni.it . [email protected]

Sanitaria Ravennatedal 1975

Nuove Collezioni di Calzature:Birckenstock Dr. Scholl PodartisFinn Comfort Ecosanit Molliter

Vieni a scoprire le nuove Activity per attività fisica

In Europa la prima bici da spinningmette piede al salone del fitness inGermania all’inizio degli anniNovanta e in Italia la sua prima appa-rizione avviene nel 1995 alla Fieradel Fitness di Rimini.

Di li a poco scoppia una vera e propriaSpinningmania in ogni parte delloStivale! Corsi, workshop, punti di ritro-vo e migliaia di pedali che giravano,volani che frullavano ed energia chesgorgava dalle gambe degli appassio-nati pedalatori.

Lo spinning non è stato solo l’innova-zione di portare una semplice bici ascatto fisso nei centri fitness, ma unvero e proprio punto di incontro peruniformare i sessi e le età. Non c’era ilsesso giusto, cioè solo uomini o donneper fare questa o quella lezione, nonc’erano età più giovani o più senior

Insomma, credo ci siano tutti i vantag-gi per avvicinarsi allo svolgimento diun’equilibrata attività aerobica.

- ABBASSAMENTO del battito cardiacoda riposo;

- AUMENTO della gittata cardiaca, adogni suo impulso;

- MIGLIORAMENTO della micro e macro-circolazione;

- MIGLIORAMENTO della circolazionedi ritorno venosa al cuore;

- ABBASSAMENTO dei rischi cardio-vascolari;

- RIDUZIONE dell’arterio-sclerosi alivello vasale.

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Con l’arrivo della bella stagione, torna la possibilità di fare piacevoliescursioni naturalistiche sui dolci pendii tosco romagnoli. Ecco alcuni iti-nerari per tutti. E alcuni consigli pratici per non ritrovarsi impreparati.

TREKKINGSULL’APPENNINO

TEMPO LIBERO

Primavera, tempo di prime passeggiatein collina e montagna. L’AppenninoTosco Romagnolo è uno scenarioaffascinante per mettersi in marcia allascoperta di itinerari naturalistici, unatendenza in crescita. Sono infatti sem-pre più numerosi coloro che decidonodi sperimentare le emozioni deltrekking e dell’escursionismo, ancheperché non serve un fisico eccezionale:basta godere di buona salute ed averele scarpe e l’attrezzatura giuste.Occorre però stare attenti a non esager-are: non ha senso impegnarsi in unalunga camminata di quattro-cinque oresu un crinale, se si è a corto di fiato.Meglio iniziare con piccoli dislivelli, dapercorrere in un’ora o poco più,aumentando di volta in volta tempo eintensità dell’impegno. Ecco alcuniintinerari alla portata di tutti.

le province di Forlì-Cesena e di Firenze.In auto, da San Benedetto in Alpe segui-re le indicazioni per Marradi, risalire lastretta valle dell'Acquacheta, superare ilPasso Peschiera e al chilometro 10,8(cento metri prima del passo Eremo)parcheggiare l'auto. E’ ben visibile sullastrada l'indicazione per l'Eremo. Si scen-de la carraia che in poche decine dimetri conduce al podere Canone, adun’altitudine di 898 metri. Aggirato ilfabbricato, seguire i segnali bianco/rossidel sentiero CAI (Club Alpino Italiano)521.

In una breve salita si giunge alla cima di unpoggetto, da dove con una svolta a sinistrasi scende lungo il fianco della montagna,tagliando un fitto bosco di faggi infremez-zato da splendidi e secolari castagni. Sicammina quasi sempre al coperto, solo inrari tratti la folta vegetazione consente divedere la valletta che stiamo scendendo.Dopo aver attraversato senza difficoltà illetto di due torrenti, si giunge ai ruderi didue fabbricati: i Valloni di Gamogna.Superati i due edifici, si percorre un trattoallo scoperto, con ampi panorami suimonti Bruno, del Becco e Coloreto.

di Fabio Lironzi

EREMO DI GAMOGNA

Si trova nell'Alpe di San Benedetto,ai piedi del Monte Gamogna. E’ unantico complesso monastico immersonel verde, fondato da San Pier Damianinel 1053, oggi ristrutturato e gestitodalla Fraternità Monastica diGerusalemme. E’ raggiungibile per sen-tiero in poco più di un’ora, con passotranquillo, partendo dal Passodell'Eremo, sulla strada provinciale cheunisce la località di San Benedetto inAlpe al centro di Marradi, a cavallo fra

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ca la vita di preghiera e di silenzio.

Si trova nella Valle del Montone.Si parte dall'abitato di SanBenedetto in Alpe, nei pressi delprimo tornante della strada che con-duce verso Marradi. Il sentiero checonduce alla cascata, ben segnalatoe percorribile facilmente, è lungopoco meno di sei chilometri e si con-clude in un’ora e mezza circa. Ilprimo tratto segue alto il corso deltorrente fino al fosso del SassoBianco, che si attraversa su ponticel-lo in legno. Si prosegue fino a Ca'del Rospo, piccolo fabbricato ad usoagricolo ristrutturato, poi si sale inmezzo al bosco, dove alcuni trattipresentano pendenze notevoli, fino araggiungere un tratto scoperto cheprosegue per alcune centinaia dimetri in falsopiano. Si torna in mezzoal bosco e con breve discesa si giun-ge al Molino dei Romiti, dopo ilquale inizia un tratto duro che con-duce al belvedere, posto di frontealla cascata dell'Acquacheta.

Si rientra nel bosco di faggio e si attra-versa l'ultima valletta laterale, prima diincontrare i primi cartelli che avvisanoche si sta per entrare in un luogo dipreghiera e si viene invitati ad osserva-re il silenzio. Al termine del sentieroappare imponente la ristrutturata chie-sa romanica, preceduta dal sagrato a

L’EREMO DI GAMOGNA

CASCATA DELL’ACQUACHETA

terrazza, ed il gruppo di caseggiatiriservati ai monaci. Dietro alla chiesac’è un poggetto panoramico con meri-diana solare. Presso l'Eremo è possibilericevere accoglienza in celle riservate,previo appuntamento, per coloro cheintendono vivere un ritiro spiritualecondividendo con la fraternità monasti- »SEGUE

TEMPO LIBERO

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Una breve discesa porta sul greto deltorrente, ai margini di un'altra bellacascata. Attraversato il torrente con unguado su pietre, il sentiero prosegue consalita sulla sponda opposta, fino a rag-giungere la Piana dei Romiti, a quota734 metri. Procedendo a sinistra rag-giungiamo in pochi metri i ruderi del-l'eremo dell'Abbazia di San Benedetto.

Si trova nelle Valli dei Rabbi e delMontone, in provincia di Forlì-Cesena. Il percorso, anche in questocaso lungo circa sei chilometri, iniziadal valico Tre Faggi, a quota 903 metri.Sul passo prendere tratturo che si diri-ge verso nord-ovest; in breve si rag-giunge una sbarra (la sterrata prose-gue verso Monte Gemelli), da qui pren-dere il sentiero a sinistra e proseguirein salita fino a raggiungere, dopo averaggirato un poggetto, il punto più altodel percorso, Poggio degli Orticari, a1.099 metri d’atitudine. Si prosegue inleggera discesa, sempre su sentiero che

resta alto sopra la sottostante statale,fino ad un altro poggetto, superato ilquale in breve sbuchiamo al caratteri-stico passo del Muraglione.

Nei mesi caldi si può raggiungere conun trekking non troppo impegnativoanche la vetta più alta dell’intero cri-nale dell'Appennino Romagnolo:Monte Falco, posto a quota 1657metri. Risalire in auto la vallata delfiume Ronco-Bidente sulla SP 4: supe-rati il paese di Santa Sofia e le localitàdi Corniolo e Campigna, si arriva alPasso Calla, a quota 1296 metri. Sulpasso lasciare l'auto e prendere il sen-tiero 00 GEA, segnalato, che si trova afianco di una struttura in legno, a sini-

LA CASCATA DELL’ACQUACHETA

PASSO DEL MURAGLIONE

MONTE FALCO

IL SENTIERO SUL CRINALE

OLTRE IL RIFUGIO DEL CAI:

QUI È FACILE TROVARE NEVE

ANCHE AD APRILE INOLTRATOIL TORRENTE ACQUACHETA

L GAMBERIFOODSE

NIENTE PIÙ FAME. NIENTE PIÙ DIETE

Finalmente ora si puòmangiare e dimagrire. E’ facile.

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Nel negozio Le Gamberi Foods si trovano prodottisostitutivi di quelli farinacei, preparati con miscele con-tenenti proteine vegetali e fibre vegetali. Quindi tuttotipo croissant, biscotti, pane, pasta, cracker, grissini,pizza, fette biscottate dolci e salate, snack, cioccolata etanto altro. Un’alimentazione aglucidica consenteun’alimentazione iperlipidica. Croissant e burro?Va bene. Panino con la mortadella? Va bene. Pasta bencondita? Va bene. Snack fuori pasto? Va bene.

Dolci e cioccolata per coccolarsi? Va bene. Nulla dapesare? Va bene. Non si tratta di miracoli, ma di unmetodo semplice e sicuro: l’irrilevante contenuto dicarboidrati fa in modo che il corpo, per avere l’e-nergia che gli serve, utilizzi quale fonte alternativa ilgrasso di riserva. Perciò niente più fame, niente piùdiete, niente più arrabbiature, niente più sensi dideprivazione. Finalmente ora si può mangiare edimagrire. E’ facile.

TEMPO LIBERO

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A.S.D. Aquae Sport Center - Porto Fuori (Ra) - Tel. 0544.432390 - www.aquaesportcenter.it

RIABILITAZIONE e AMBIENTAMENTO BIMBI IN PISCINA 33 GRADI

stra della strada che sale al passoFontanelle. Si cammina in salita inmezzo ad una folta faggeta: il percorsosi snoda parallelo alla sottostante stra-da asfaltata, non visibile. Dopo circa1,5 km si raggiunge il rifugio LaBurraia, struttura aperta su prenota-zione, utilizzata da escursionisti ogruppi per brevi soggiorni montani.Poche centinaia di metri e si arriva sui"pratoni della Burraia", utilizzati ininverno come campi da sci. Si prose-gue sui prati fino ad un rifugio CAIche resta più basso sulla destra, perpiegare poi a sinistra fino a raggiun-gere il crinale. Da qui ricomincia ilsentiero che prosegue in un bassobosco a faggio. Si prosegue in legge-ra salita superando Poggio Lastraioloe Poggio Sodo dei Conti, fino a sbu-care sulla sella prativa di MonteFalco.

CIMA DEL MONTE FALCO

LA CARTINA TOPOGRAFICADiverse cartolibrerievendono cartine moltodettagliate, con tutti isentieri: specificate lazona dove volete farel’escursione. Calcolatela distanza da affrontaresapendo che un buon camminatorepercorre 4 km all’ora e che, su una carta1:25.000, 4 cm equivalgono a 1 km.

LO ZAINODeve essere impermea-bile ed avere spallacciimbottiti, cinghia lom-bare e quella per ilpetto affinché non si

muova troppo.L’ACQUADovete portarla dacasa; il recipiente nondev’essere di vetro enon va abbandonatonell’ambiente.

IL SACCO A PELODeve essereadatto allatemperatu-ra: verificate

la distinzione tra sacchi a pelo inverna-li e estivi. Sotto al sacco a pelo occorremettere qualcosa per non far passareumidità: a questo serve lo stuoino omaterassino da campeggio.GLI SCARPONIImpermeabili e di buona qualità.GIACCA A VENTO O K-WAYServe per coprirsi dalla pioggia: scon-sigliato l’uso dell’ombrello, in quantoingombrante e poco pratico.IL KIT PRONTO SOCCORSOOltre a cerotti, garze, cotone idrofiloed un disinfettante, assicurarsi che cisia anche il ghiaccio spray.IL COLTELLOPuò tornare utile in tanti modi: permangiare, per tagliare le corde o peraltre emergenze.

Volete affrontare un’escursionesull’Appennino Romagnolo e non sapete bene come organizzarvi? Ecco alcuni suggeri-menti per evitare di ritrovarvi impreparati. Intanto vediamo l’elenco di cosa portare: unacarta topografica del territorio, una bussola, uno zaino, un sacco a pelo ed uno stuoinoper eventuale pernottamento, una tenda se ci si vuole accampare, un abito di ricambio,sapone naturale, carta igienica, un accendino, un coltello, una borraccia d'acqua, unacoperta, un telefonino cellulare per le emergenze, un buon paio di scarponi, un piccolokit di pronto soccorso, un k-way o una giacca a vento, una corda, una torcia.

CONSIGLI PER UN BUON TREKKING

FINE

RIFUGIO LA BURRAIA

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In realtà possiamo dire che non è sem-pre vero che un cane stia sempre ecomunque bene nella famiglia che hadeciso di adottarlo. Sono teneri e strin-gono il cuore i musetti dei nostri amici

Molte persone adottano un cane con-vinte di fare del bene. L'adozione, però,è una cosa seria che lascia pochi margi-ni alla superficialità e che non può veni-re stimolata solo dalla lodevole anchese martellante campagna mediatico-pietistica di questi ultimi tempi.

Il cane è un animale sociale ed ha biso-gno di vivere in branco a stretto con-tatto della famiglia e del suo padroneper essere equilibrato e felice.

I NOSTRI AMICI ANIMALI

Le regole da seguire

Troppo spesso, invece, assistiamo adadozioni infelici perchè la vita frenetica,i pesanti ritmi di lavoro, l'intolleranzadei vicini di casa, sono assolutamenteincompatibili con il benessere psichicodel cane che non è nè un piccolo robotnè un giocattolino "usa e getta".

Stefano VignudelliCooperativa Sociale La PieveCanile Municipale di Ravenna

per adottare un cane

Etica preventiva

Distinzioni necessarie

Adottare significa decidere di trascor-rere una parte della propria vita conun essere vivente che è anche un esse-re senziente pronto a donarci tutto ilsuo affetto ma pronto, anche, a chie-derci tante attenzioni e tanto rispetto.

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I NOSTRI AMICI ANIMALIa quattro zampe che vediamo spessopubblicati sui giornali che voglionofavorirne l'adozione. Sono teneri estringono il cuore quando si avvicinanoalla rete dei canili per farsi vedere,abbaiando e guaendo, per farsi adotta-re dai tanti che visitano queste bene-merite strutture.

Non tutte le strutture di ricovero per canisono come quelle di cui si parla, spesso,in televisione, gestite da malavitosi e daautentici cialtroni. La stragrande mag-gioranza di queste strutture garantisconoai cani condizioni di vita quasi ottimaliper gli spazi a disposizione, per la possi-bilità di socializzare con gli altri loro fra-telli lì ricoverati, per la dolcezza e l' affet-to degli operatori e dei volontari semprepresenti. In queste strutture il cane vivemeglio che non presso famiglie inadatteall'adozione. Nei canili, nelle strutture diricovero per cani si trovano figure alta-mente professionali che conosconomolto bene il cane, il suo linguaggio, lesue esigenze. Operatori professionali chesono a disposizione di coloro che hannodeciso di adottare un nuovo compagno eche, per questo, devono poter migliora-re la propria coscienza e prenderecoscienza dell'importanza della scelta.

Il percorso di adozione deve essereaffrontato senza fretta, ci vuole tempo,ci vuole l'aiuto di un esperto che possa

aiutare il futuro padrone del cane nellascelta giusta, valutando le sue caratteri-stiche, le sue aspettative, l'ambiente incui vive, le sue abitudini, il tipo di lavo-ro svolto. E' molto utile, anche, farsiaffiancare, per un certo periodo, da unaddestratore esperto che può aiutare aconoscere il cane e le sue caratteristi-che comportamentali perchè non èsempre detto che quello che piace alpadrone sia la cosa migliore per ilcane.

Chi adotta decide di adottare un com-pagno di vita e non un semplice ogget-to di arredo. Acquistare o adottare uncane solo seguendo l'emozione e l'im-pulso, acquistare o adottare un canecome un semplice regalo di Natale o dicompleanno “regalerà“ solo tanto stressal cane ed anche alla famiglia. Da evi-tare, infine, l'adozione a basso costomediante internet, meglio rivolgersi adun allevatore serio e riconosciuto oppu-re al canile della propria città. FINE

Un iter senza fretta

Simpatici, desiderosi di coccole edattenzioni, questo è quello che cicomunicano i nostri amici cani.

Non meritano di finire chiusi, soli esoletti, in un giardino od in un pic-colo spazio, con la sola speranza diricevere un pò di cibo e qualcherara e sfuggente carezza dal nuovopadrone.

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Il nostro amore per gli animali,al vostro servizio.

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Dott. Fabio FusconiOdontoiatra c/o Ospedale Privato Domus Nova

Dott. Fausto Pasqualini GallianiResponsabile clinico “Dental Unit”Maria Cecilia Hospital CotignolaE-mail: [email protected]

Gianni Greco - Ottico - OptometristaE-mail: [email protected]

Dott. Davide GuglielminettiResponsabile Reparto Chirurgia d’urgenza

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Azienda USL di ModenaOspedale Ramazzini di Carpi

Dott. Giovanni InnocentiMedico Chirurgo - Specializzato in malattie infettive

Medico responsabile per il Consorzio Solco/Corifnella RSA San Rocco (Fusignano)

Dott. Flaviano Jacopi - Specialista in cardiologiaDirettore sanitario Astrea Medical Center - Faenza

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Dott.ssa Chiara Lisi - Tecnologo alimentareE-mail: [email protected]

Dott. Massimo LiveraniBiologo Nutrizionista

Consulente programma Dimagrimento c/o CentroDimagrimento THOMAS TAI

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Dott. Angelo Lofino - Psicologo Psicoterapeutawww.psicologia-studio-sessuologia.it

Dott.ssa Monica NegosantiDietista Maria Cecilia Hospital Cotignola

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Dott. Roberto NonniDirettore Sanitario - San Pier Damiano Hospital - Faenza

E-mail: [email protected]

Dott.ssa Barbara PallaretiMedico Veterinario specialista in patologia

e clinica degli animali d’affezioneE-mail: [email protected]

Dott.ssa Anna Pasi - Specialista in ginecologia e ostetriciaE-mail: [email protected]

Dott. Giuseppe PlazziDipartimento di Scienze Neurologiche

Università di Bologna - E-mail: [email protected]

Dott. Luca RossiDirettore Tecnico Centro Studi del Cane Italia ASD

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Dott. Maurizio Santarini - Medico Veterinario, RavennaE-mail: [email protected]

Barbara Sartoni - Insegnante di Scuola PrimariaFondazione Marri Sant’Umiltà - Faenza

Dott. Ignazio StanganelliResponsabile Centro di Oncologia Dermatologica

Skin Cancer Unit IRCCS IRST Istituto Tumori RomagnaProgetto Melanoma Istituto Oncologico Romagnolo

Dott. Stefano SteaResponsabile U.O di Chirurgia Maxillo-Facciale

Maria Cecilia Hospital Cotignolawww.stefanostea.it

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Anna Tampieri - Ricercatrice Istec-Cnr Faenza

Prof. Carlo TagarielloVillalba - Bologna - E-mail: [email protected]

Max VismaraEducatore di cani - www.dicasavismara.it

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Dott. Maurizio MarangoloSpecialista in Medicina Interna ed Oncologia Medica.Ricercatore volontario Istituto Oncologico RomangoloE-mail: [email protected]

Dott. José Aguayo Ph.D.Psicologo - Psicoterapeuta

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Stefano VignudelliCooperativa Sociale La PieveCanile Municipale di Ravenna

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