Resoconto Stenografico...

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Atti Parlamentari – I – Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISCUSSIONI SEDUTA DI VENERDÌ 20 OTTOBRE 2017 RESOCONTO STENOGRAFICO 875. SEDUTA DI VENERDÌ 20 OTTOBRE 2017 PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI I N D I C E RESOCONTO STENOGRAFICO .................... 1 - 28 Missioni............................................................... 1 PRESIDENTE..................................................... 1 Interpellanze urgenti (Svolgimento)........................... 1 PRESIDENTE..................................................... 1 (Iniziative volte a promuovere un processo di rinnovamento del sistema universitario nazionale secondo criteri meritocratici - n. 2-01973).............................................................. 1 PRESIDENTE.............................................. 1, 4, 6 BINETTI Paola (MISTO-UDC-IDEA)..................... 1, 6 TOCCAFONDI Gabriele, Sottosegretario di Stato per l'Istruzione l'università e la ricerca............................. 4 (Misure per contrastare i crescenti episodi di violenza causati da movimenti di estrema destra e iniziative, anche normative, per evitare la partecipazione alle competizioni elettorali di liste dichiaratamente ispirate all’ideologia fascista - 2- 01975)................................................................. 8 PRESIDENTE........................................... 8, 10, 11 BOCCI Gianpiero, Sottosegretario di Stato per l'Interno........................................................... 10 MICCOLI Marco (PD)...................................... 8, 11 N.B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti” del sito della Camera dei deputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestuali verso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documenti di seduta (Vedi All. A). I documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula sono pubblicati nell’Allegato A. Gli atti di controllo e di indirizzo presentati e le risposte scritte alle interrogazioni sono pubblicati nell’Allegato B. N.B. PARTITO DEMOCRATICO: PD; MOVIMENTO 5 STELLE: M5S; FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE: FI-PDL; ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA: MDP; ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD: AP-CPE-NCD; LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI: LNA; SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE: SI-SEL-POS; SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE- MAIE: SC-ALA CLP-MAIE; DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO: DES-CD; FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE: FDI-AN; MISTO: MISTO; MISTO-CIVICI E INNOVATORI PER L'ITALIA: MISTO-CIPI; MISTO-DIREZIONE ITALIA: MISTO- DI; MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE: MISTO-MIN.LING.; MISTO-UDC-IDEA: MISTO-UDC-IDEA; MISTO-ALTERNATIVA LIBERA- TUTTI INSIEME PER L'ITALIA: MISTO-AL-TIPI; MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) - INDIPENDENTI: MISTO-PSI-PLI-I; MISTO-FARE!-PRI-LIBERALI: MISTO-FARE!PRIL.

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Atti Parlamentari – I – Camera dei DeputatiXVII LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DI VENERDÌ 20 OTTOBRE 2017

RESOCONTO STENOGRAFICO

875.

SEDUTA DI VENERDÌ 20 OTTOBRE 2017

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

I N D I C E

RESOCONTO STENOGRAFICO .................... 1 - 28

Missioni...............................................................1PRESIDENTE.....................................................1

Interpellanze urgenti (Svolgimento)........................... 1

PRESIDENTE.....................................................1

(Iniziative volte a promuovere un processo di rinnovamento delsistema universitario nazionale secondo criteri meritocratici - n.2-01973).............................................................. 1

PRESIDENTE.............................................. 1, 4, 6BINETTI Paola (MISTO-UDC-IDEA).....................1, 6

TOCCAFONDI Gabriele, Sottosegretario di Stato perl'Istruzione l'università e la ricerca............................. 4

(Misure per contrastare i crescenti episodi di violenza causatida movimenti di estrema destra e iniziative, anche normative,per evitare la partecipazione alle competizioni elettoralidi liste dichiaratamente ispirate all’ideologia fascista - 2-01975).................................................................8

PRESIDENTE........................................... 8, 10, 11BOCCI Gianpiero, Sottosegretario di Stato perl'Interno........................................................... 10MICCOLI Marco (PD)...................................... 8, 11

N.B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti” del sito della Camera deideputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestuali verso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documentidi seduta (Vedi All. A).I documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula sono pubblicati nell’Allegato A.Gli atti di controllo e di indirizzo presentati e le risposte scritte alle interrogazioni sono pubblicati nell’Allegato B.

N.B. PARTITO DEMOCRATICO: PD; MOVIMENTO 5 STELLE: M5S; FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONIPRESIDENTE: FI-PDL; ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA: MDP; ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTIPER L'EUROPA-NCD: AP-CPE-NCD; LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI: LNA; SINISTRA ITALIANA- SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE: SI-SEL-POS; SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE: SC-ALA CLP-MAIE; DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO: DES-CD; FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZANAZIONALE: FDI-AN; MISTO: MISTO; MISTO-CIVICI E INNOVATORI PER L'ITALIA: MISTO-CIPI; MISTO-DIREZIONE ITALIA: MISTO-DI; MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE: MISTO-MIN.LING.; MISTO-UDC-IDEA: MISTO-UDC-IDEA; MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA: MISTO-AL-TIPI; MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) -INDIPENDENTI: MISTO-PSI-PLI-I; MISTO-FARE!-PRI-LIBERALI: MISTO-FARE!PRIL.

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(Elementi e iniziative in ordine alla realizzazione delle struttureospedaliere oggetto dell’accordo di programma integrativoconcluso nel 2007 tra lo Stato e la regione Calabria - 2-01977)............................................................... 12

PRESIDENTE..........................................12, 15, 17BOCCI Gianpiero, Sottosegretario di Stato perl'Interno........................................................... 15NESCI Dalila (M5S).................................. 12, 15, 17

(Iniziative volte a tutelare l’integrità paesaggistica e ambientaledell’area destinata a ospitare il nuovo centro commercialedel comune di Due Carrare in provincia di Padova - n. 2-01978)............................................................... 19

PRESIDENTE..........................................19, 21, 23BOCCI Gianpiero, Sottosegretario di Stato perl'Interno........................................................... 21NARDUOLO Giulia (PD).................................19, 23

(Orientamenti in merito all’acquisizione di nuove tecnologieinformatiche da parte della pubblica amministrazione, conparticolare riferimento al cosiddetto cloud computing - 2- 01946).............................................................. 23

PRESIDENTE..........................................23, 25, 27BRUNO BOSSIO Vincenza (PD)........................ 23, 27MORANDO Enrico, Vice Ministro dell'Economia e dellefinanze............................................................ 25

Interventi di fine seduta.........................................27

PRESIDENTE................................................... 27BALDELLI Simone (FI-PDL)................................ 27

Ordine del giorno della prossima seduta.................... 28

PRESIDENTE................................................... 28

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RESOCONTO STENOGRAFICO

PRESIDENZA DELLAVICEPRESIDENTE MARINA SERENI

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.Invito la deputata segretaria a dare lettura delprocesso verbale della seduta precedente.

CLAUDIA MANNINO, Segretaria, legge ilprocesso verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, ilprocesso verbale si intende approvato.  (È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell'articolo 46, comma 2, del Regolamento,i deputati Capelli, Coppola, Epifani, Ferranti,Gregorio Fontana, Fontanelli, GiancarloGiorgetti, Laforgia, Manciulli, Marazziti,Migliore, Pes, Realacci, Sanga, Sani, SimoneValente e Valeria Valente sono in missione adecorrere dalla seduta odierna.I deputati in missione sono complessivamenteottantanove, come risulta dall'elenco depositatopresso la Presidenza e che sarà pubblicatonell'allegato A al resoconto della sedutaodierna (Ulteriori comunicazioni all'Assembleasaranno pubblicate nell'allegato A al resocontodella seduta odierna).

Svolgimento di interpellanzeurgenti (ore 9,33).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca losvolgimento di interpellanze urgenti.

(Iniziative volte a promuovere unprocesso di rinnovamento del sistema

universitario nazionale secondocriteri meritocratici - n. 2-01973)

PRESIDENTE. Passiamo alla primainterpellanza urgente all’ordine del giornoBinetti e Pisicchio n. 2-01973 (Vedi l'allegatoA).Chiedo alla deputata Binetti se intenda illustrarela sua interpellanza o se si riservi di intervenirein sede di replica. Sì, prego, ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Presidente, sottosegretario,questo tema che vogliamo affrontare questamattina è tra i più importanti che riguardanonon solo i processi di innovazione e sviluppodel Paese, ma riguardano anche quel problemacomplesso, con cui ci siamo misurati durantetutta questa legislatura, ossia il problema deigiovani e quello del rapporto tra i giovani,il processo di formazione, soprattutto di altaformazione come quella universitaria, e poiil loro ruolo nella società attraverso quelloche potrebbe essere il proseguimento delpiano di studi piuttosto che un collocamentoprofessionale.Questo problema ci rimanda ad una riflessionemolto seria su quella che è la missiondell’università. Noi sappiamo, dai datioggettivamente raccolti anche dall’OCSE, chei giovani italiani sono quelli che si laureanopiù tardi, in minor numero e soprattutto

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che, nonostante la laurea, si collocano menoopportunamente sul piano professionale, cioè,a parità di altre condizioni, la laurea nonsembra rappresentare quell’incentivo non soloall’assunzione, ma anche alla successivaprogressione di carriera.Ci troviamo, quindi, davanti ad una visionecomplessiva che riflette nel nostro Paese unascarsa consapevolezza di ciò che l’universitàfa, di ciò che potrebbe fare, ma anche diciò che storicamente ha sempre fatto, perchénoi ricordiamo, con quel pizzico di orgoglioitaliano, che le università sono nate in Italia.L’università di Padova, l’università di Bolognasono tra le più antiche università d’Europa esappiamo anche che queste università sono natesostanzialmente per volontà degli studenti eorientate alla formazione stessa degli studenti.Ma, oggi, questo che potrebbe essere uncapitolo molto positivo della nostra storiasembra del tutto accantonato.I giovani, oggi, vanno all’università, in uncerto senso, per poter approfondire temie problemi di loro interesse, ma nonsempre questo approfondimento si traducepoi in concrete opportunità di formazione.Il problema si pone a diversi livelli. Laprima domanda che ci si può porre è questa:questi studenti, andando all’università, riesconodavvero a sviluppare conoscenze, competenze,ad acquisire quegli abiti di grande qualitàche potrebbero permettere loro di inserirsipositivamente nel lavoro? La seconda domandaè: le università, oggi, sono in condizioni diintercettare il bisogno di cultura, ma, accantoal bisogno di cultura, anche il bisogno di unaspecificità nella formazione al lavoro, intesoa 360 gradi, che permetta a questi ragazzidi inserirsi nel sistema? La terza domandada porsi è questa: i docenti che insegnanonelle università sono in grado di garantire aglistudenti le necessarie condizioni per la loroformazione personale, professionale e culturale,e sono in grado di garantire al sistema quellacapacità di evolvere in modo coerente con lecondizioni e le situazioni e le circostanze nonsolo del Paese, ma in una visione ben più

ampia, com’è il sistema, in quanto viviamo inun contesto di globalità?Di fatto queste tre domande hanno fattoevolvere profondamente la domanda anchesulla valutazione di tutti gli attori coinvoltiin questo sistema. Fino a pochi anni fa,l’unico sistema di valutazione attuato era lavalutazione dello studente e noi la misuravamocon due parametri sostanzialmente: quantotempo impiegava a laurearsi ossia se si laureavain corso o fuori corso e con che media silaureava questo studente, qualunque fosse ladomanda.Tant’è vero che ci sono degli organismiche assumono e assumevano soltanto personelaureate in corso e con una media non inferioreal 105. Per esempio, mi riferisco in questomomento alla Banca d’Italia, con tutta lacomplessità di problemi che li investe, cioè sifaceva riferimento in modo qualitativo ai tempidi studio e alla qualità dello studio che i ragazziavevano supportato.Ora, noi ci troviamo davanti ad una situazionein cui, invece, il sistema di valutazione,pur rimanendo attento alla valutazione dellostudente o delle classi di studenti, si è aperto allavalutazione dei docenti. Come si fa a valutarei docenti? Quali sono i criteri che ci dicono:questo è un buon docente? La mia domandaè molto seria, perché attualmente il sistema direclutamento dei docenti universitari si leggesoprattutto con una frase, che sembra una frasemagica, che sono “le tre mediane”. La domandache si pone a una persona che voglia parteciparead una abilitazione scientifica nazionale, per poiaccedere alla docenza universitaria, è questa:hai le tre mediane? Le tre mediane sonosostanzialmente l’impact factor, cioè quantohai pubblicato, dove hai pubblicato, perchél’impact factor è più una misura della cornicein cui collochi il tuo lavoro, cioè quanto valela rivista su cui pubblichi, che non una misuradi valutazione del lavoro stesso. Quanta genteha citato il suo lavoro, il famoso citation index?Certamente lo possono citare per lodarlo o lopossono citare anche per criticarlo, il citationindex non ci dice se l’elogio è positivo o

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negativo.A conti fatti, attualmente tutti i parametriche permettono di superare, in qualchemodo, l’abilitazione scientifica nazionale sonoriconducibili al numero e alla collocazione degliarticoli scientifici pubblicati; nulla dicono diciò che dovrebbe essere la valutazione effettivadel docente nella sua qualità di relazione congli studenti, nella sua capacità di svilupparecapacità nei loro studenti, nella sua capacitàdi promuovere competenze, o quelle che sichiamano adesso skills, nei propri studenti.Ecco allora che la valutazione, come spessoaccade, una volta che si è concentrata coni docenti e quindi ha espresso tutti i suoidubbi e tutte le sue incertezze, si sposta anchesul sistema, perché molto spesso i docentidicono: è talmente alto il numero degli studentiche frequentano - il che succede solo inalcune facoltà, peraltro - che noi non siamoin grado di garantire, come dire, una relazionedi formazione significativa, sia pure attraversoattività di gruppo con gli studenti. Mi riferisco,per esempio, a facoltà molto numerose, pensoa Scienze della formazione - a Roma Treci sono 700 iscritti - oppure penso ad altrefacoltà che seguo con particolare attenzione,con particolare passione, come la Facoltà diMedicina, in cui la formazione dello studentedi medicina si misura profondamente attraversola sua possibilità di fare tirocini, di frequentarei reparti, di frequentare i laboratori di ricerca,i laboratori di analisi, eccetera. Quindi, lavalutazione diventa una valutazione di sistema:quanti sono i letti su cui questi studenti - iletti significa quanti sono i malati - potrannofare pratica; quante sono le opportunità in unlaboratorio di mettersi davvero in gioco e nonsoltanto di stare a guardare.Quindi: valutazione del sistema università,valutazione dei docenti, valutazione deglistudenti. In questa complessità assoluta, cherende oggettivamente difficile individuare divolta in volta il bandolo della matassa,interviene l’ANVUR, una formazione istituitarecentemente, da pochi anni, proprio dal MIUR,che valuta, che cerca di valutare questo

complesso, che cerca di esprimere dei giudizi elo fa anche a partire da un’autovalutazione ditutto il sistema AVA - che è l’autovalutazionedegli atenei - e poi su questa base lega quelleche sono le risorse economiche che verrannoattribuite.Fatta salva tutta questa complessità, che giàrende difficile inserirsi a un certo livello,il sistema di corruzione, di cui la cronacaci ha dato notizia recentemente e di cuitorna disgraziatamente a darci notizia conuna certa periodicità, è quello che rivelaaccordi trasversali tra docenti per la tutela,il sostegno e la promozione di persone, cheoltretutto non sembrano avere titoli, qualitàe capacità tali da reggere il confronto conquelle che sono, molto spesso, vocazionialla ricerca, vocazioni alla docenza, vocazioniproprio allo spirito universitario che invecevediamo affiorare molte volte in tanti giovaniche, fin dagli inizi della loro vita universitaria,si impegnano a pieno titolo, a pieno ritmo,mettendo in gioco capacità, competenze, valori;tutto questo perché ritengono che l’universitàpossa essere un volano fondamentale peril rinnovo di una società, e quindi ancheper promuovere quel rinnovamento, che èculturale, che è ideale, che è tecnologico, cheè sistematico del sistema Paese. Tutto questoci siamo chiesti proprio venendo, come tutti, aconoscenza di questo meccanismo perverso diaccordi che, in qualche modo, promuovevanoalcuni, ma, soprattutto, escludevano molti altri,scoraggiandoli, cercando di influire sul fatto chequesti neppure si presentassero alle selezioni,all’abilitazione. C’è una serie di meccanismiinauditi, tipo che nessun lavoro può uscire senzache il professore che dirige quell’area lo abbiarivisto, lo abbia valutato, ne abbia, in qualchemodo, incoraggiato la pubblicazione.Professori che tenevano questi titoliparcheggiati sul proprio tavolo a lungo, personeche, in qualche modo, favorivano che in queilavori condotti da alcuni fossero inserite lefirme di altri che a quei lavori non avevanopartecipato. Non sto qui a dire l’infinita seriedi sintomi, piccoli, medi o di più alto rilievo,

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con cui si cerca di scoraggiare a monte ilragazzo o, peggio ancora, di utilizzare talentie capacità dei ragazzi più laboriosi, facendosalire su questo carro ragazzi che non hanno lestesse capacità, ma, soprattutto, non hanno lostesso impegno. Ecco, quindi, che noi finiamocon il selezionare una classe docente che èconsapevole di essere figlia di un privilegio,che non ha guadagnato quel privilegio, chenon è all’altezza della situazione di quell’areadisciplinare in cui si troverà inserita, che non èmotivata alla formazione degli studenti che inqualche modo gli verranno attribuiti, posto chela prima e principale vocazione dell’universitàè la formazione e la docenza, perché per istitutidi ricerca noi abbiamo anche altre realtà cheprioritariamente e in esclusiva si dedicano allaricerca.Viceversa, nel sistema università, ricerca eformazione quanto meno sono due binariche procedono in modo totalmente parallelo.Non sarebbe concepibile un’università che nondedicasse alcune delle sue risorse migliorialla formazione degli studenti, ma formare lostudente non è soltanto formare le matricole,non è soltanto accompagnarli alla laurea. Unavolta laureati, la vera vocazione di un’universitàè selezionare i talenti migliori perché svolganoquel lavoro nella sua città, che oggi viene,peraltro, riconosciuto come la terza missionedell’università. Accanto alla ricerca e accantoalla formazione la terza missione dell’universitàè quella che valuta l’impatto che l’università hanel territorio circostante. Lo misura attraversobrevetti, lo misura attraverso anche altreopportunità di collaborazione con il sistemaaziendale, con il sistema professionale delterritorio.Quindi, noi, però, rinunciando a formare imigliori dei nostri studenti e rinunciando adoffrire loro in modo equo, in modo di giustizia,il sistema premiante a cui hanno diritto,introduciamo quel germe spaventoso che, unavolta messo in circolo, non è solo frutto dellacorruzione, che già sarebbe grave, ma diventa, asua volta, generatore di corruzione, perché ci siconvince che l’unica cosa che funziona in Italia

è l’istituto della raccomandazione o, comunque,l’istituto di qualcuno che si prende cura di te eche, a prescindere dai tuoi meriti, ti promuove.Ora, e concludo questa fase, la domanda ècosa intenda fare il Ministero in questo campo,che è obiettivo prioritario di ogni Paese, cioègenerare le migliori forze intellettuali, morali eprofessionali che ci possano essere.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato perl’Istruzione l’università e la ricerca, GabrieleToccafondi, ha facoltà di rispondere.

GABRIELE TOCCAFONDI, Sottosegretariodi Stato per l'Istruzione l'università e laricerca. Grazie, Presidente. Gli onorevoliinterpellanti, come abbiamo sentito, sollecitanoiniziative tese a perseguire la più alta qualitàdella formazione universitaria, da realizzaremediante un profondo rinnovamento del nostrosistema universitario, assicurando adeguaterisorse sia economiche sia, ancor più, morali.Esigenza, questa, che appare tanto piùurgente in considerazione di vicende - come quella, recentemente venuta alla luce,oggi anche richiamata, che vede coinvoltialcuni professori sottoposti ad indagini perpresunti episodi di corruzione nell’ambito diprocedure di reclutamento nelle università - che ledono fortemente il prestigio delleistituzioni universitarie e contribuiscono afar venir meno la fiducia che i cittadinidevono porre in esse. L’interpellanza, partendoda premesse di inquadramento complessivodel sistema universitario nazionale, ancherispetto al panorama europeo, affronta questionirilevanti di funzionamento dello stesso sistema.Un sistema composto non solo dalle singoleuniversità, ma, nel caso di specie, dallasomma di comportamenti individuali che, cometali, è necessario analizzare. Le criticità delsistema universitario emerse sono riconducibilia comportamenti individuali eticamente emoralmente deprecabili, ma che non devono,tuttavia, essere utilizzati per generalizzare edestendere la valutazione negativa all’interosistema e alle istituzioni che lo costituiscono.

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Il sistema universitario nazionale, sotto ilprofilo istituzionale, ha certamente registratoimportanti progressi nel corso degli ultimianni, che, in questo momento, a causa deirecenti fatti di cronaca, rischiano di passarein secondo piano. Riguardo al caso specifico,si precisa che i fatti di cronaca richiamatisi riferiscono alle due tornate 2012 e 2013dell’abilitazione scientifica nazionale, ASN.A seguito di un primo controllo da partedel Ministero, risulta che, rispetto ai docentiindagati, 16 hanno fatto parte delle commissioninominate per l’abilitazione scientifica nazionale2012-2013. Inoltre, uno degli indagati hafatto parte della commissione dell’abilitazionescientifica nazionale 2016-2018, dalla quale harassegnato le dimissioni nel mese di giugnoultimo scorso. Non vi è dubbio che i fatticontestati, qualora risultassero confermati insede giudiziaria, rappresenterebbero, oltre cheun’ipotesi di reato, un pessimo esempio pertutti coloro che si adoperano per perseguirela qualità, la competenza, la trasparenza e ilmerito.Su tali comportamenti la Ministra ha già riferito,esprimendo pubblicamente parole chiare dicensura rispetto a quanto accaduto nellarecente vicenda della procedura di abilitazionescientifica nazionale del settore concorsuale didiritto tributario. Le misure da adottare percontrastare fenomeni come quelli denunciatialla procura di Firenze devono essere bencalibrate e volte a sanzionare principalmentegli individui responsabili di tale condotta e,solo laddove sia verificata l’assenza di adeguatavigilanza da parte delle istituzioni o unaloro colpevole omertà, anche queste ultime.Nell’ambito delle suindicate procedure diabilitazione scientifica nazionale, il Ministero,come previsto dalla legge n. 240 del 2010, hail compito di nominare le commissioni formatemediante sorteggio, di verificare la regolaritàformale degli atti relativi ai lavori dellecommissioni e di pubblicare i risultati. La citatanormativa rinvia, quindi, ai relativi regolamentiattuativi per le procedure di formazione dellecommissioni di valutazione, che sono composte

da cinque professori ordinari a seguito diapposito sorteggio effettuato all’interno di liste,una per ciascun settore concorsuale, contenenti inominativi dei professori appartenenti al settoreconcorsuale che hanno presentato domanda peresservi inclusi e rispetto ai quali è stata accertatala qualificazione scientifica da parte dell’Anvur.L’individuazione dei componenti le suindicatecommissioni nazionali avviene, pertanto,attraverso un meccanismo non di sceltadiscrezionale, ma di sorteggio casuale. Nelcorso dei lavori della commissione nominataper il settore oggetto di indagini, per le tornate2012 e 2013, sono state rassegnate dimissioni daparte di più commissari, che hanno determinatola necessità di integrare ripetutamente la stessacommissione mediante sorteggio.Sempre con riferimento alle suindicate tornate,in esecuzione dei provvedimenti giurisdizionaliche, in accoglimento di ricorsi proposti daalcuni candidati non abilitati, hanno ordinatoall’amministrazione di procedere al riesamedei candidati ricorrenti a cura di una nuovacommissione, il Ministero ha provveduto allaformazione di tale commissione mediantericorso a nuovo sorteggio. Si osserva chele procedure dell’abilitazione nazionale sonocaratterizzate da assoluta trasparenza attesoche delle stesse viene data ampia pubblicitàsul sito dedicato all’ASN dove risultanopubblicati gli elenchi dei nominativi degliaspiranti commissari e i relativi curricula, glielenchi dei candidati all’abilitazione, i decretidirettoriali recanti le liste aggiornate degliaspiranti commissari sorteggiabili, le sequenzenumeriche estratte nell’ambito del sorteggioai fini dell’individuazione dei componenti lecommissioni, i decreti direttoriali concernentila nomina e, ove necessario, l’integrazionedelle commissioni, i decreti direttoriali diaccettazione delle dimissioni rassegnate daicommissari, gli atti dei lavori delle commissionie i relativi risultati. Parimenti sullo stessosito sono pubblicati gli avvisi relativi allaprogrammazione dei sorteggi che si svolgonoin modalità aperta al pubblico nonché ognialtra informazione riferita alla procedura. La

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pubblicità di tutte le fasi della procedura, oltrea garantire la trasparenza della stessa, consenteun controllo anche a livello generalizzato delleattività connesse ivi compresi i lavori dellecommissioni valutatrici. Quanto al codice dicomportamento richiamato dall’interrogante èopportuno specificare che il Ministero nelcorso degli ultimi sei mesi ha collaborato conl’Anac e con gli altri organismi rappresentatividel mondo accademico, il Consiglio deglistudenti universitari, la Conferenza dei rettori,il Consiglio universitario nazionale e laConferenza dei direttori e dei dirigentiamministrativi ai fini della stesura di unaspecifica sezione dedicata alle università delPiano nazionale anticorruzione. Il documento,oggetto di scrupoloso esame, concerneanche fattispecie analoghe a quelle oggi inquestione. In questo aggiornamento del Pianonazionale anticorruzione sono stati sondati, conapprofondimenti e suggerimenti di possibilimisure, alcuni aspetti chiave che riguardano leuniversità e il mondo della ricerca: valutazionee finanziamento dei progetti di ricerca, processodi accreditamento delle sedi e dei corsi distudio, reclutamento dei professori, conflittidi interesse tra partecipanti al reclutamentoe personale dell’ateneo, formazione dellecommissioni giudicatrici ed eventuali conflittidi interesse dei componenti, scarsa trasparenzadei criteri e delle procedure di valutazione,codice di comportamento, codice etico,procedimenti disciplinari. Il documento èstato sottoposto a consultazione pubblica,chiusasi il 15 settembre scorso, al fine diacquisire osservazioni e contributi in vistadell’imminente adozione del testo definitivo.Tale documento si propone di togliere ogniarea di opacità e zone d’ombra e affrontare inmodo serio, rigoroso e trasparente ogni parte delfunzionamento dell’università. Proprio al finedi conferire alle indicazioni che proverranno daldocumento definitivamente adottato, è precisaintenzione del Ministero, entro il correntemese, adottare per la prima volta un vero eproprio atto di indirizzo sulla trasparenza e suiconseguenti comportamenti che devono ispirare

la vita accademica e devono improntare codicietici e di autoregolamentazione degli atenei.Questo sotto il profilo della trasparenza e dellaprevenzione della corruzione.Per quanto riguarda, invece, le azioni daintraprendere per garantire l’accesso dei piùmeritevoli alle cattedre universitarie e leeventuali sanzioni da introdurre, occorre inprimo luogo rammentare che il Ministero,attuando un principio posto dalla legge,ha messo in campo incentivi per premiarecomportamenti virtuosi da parte delle universitàin materia di reclutamento, destinando ancheper il 2017 una percentuale della quota premialedel Fondo di finanziamento ordinario, pari al20 per cento, alla valutazione delle politichedi reclutamento relative al triennio 2014-2016 basata sui dati relativi alla VQR 2011-2014 effettuata dall’Anvur con particolareriferimento alla qualità della produzionescientifica dei soggetti reclutati da ciascunateneo e al peso dei nuovi ingressi e dei passaggidi qualifica interni all’Ateneo stesso.Inoltre, nell’ambito del costante monitoraggiosullo stato del sistema universitario conil contributo dell’Anvur, il Ministero potràanalizzare gli aspetti distorsivi sopra richiamatianche al fine di comprendere quanto icomportamenti individuali siano penetratinel sistema; valuterà quindi l’opportunitàdi introdurre correttivi sia alla normativasull’abilitazione sia alle procedure concorsualibandite dalle università improntati nonsolamente al maggior rigore e trasparenzapossibile ma anche ad aspetti sanzionatori neiconfronti di un reclutamento che non risultioggettivamente ispirato al merito.

PRESIDENTE. La deputata Binetti ha facoltà didichiarare se sia soddisfatta per la risposta allasua interpellanza.

PAOLA BINETTI. Sicuramente si vede cheil Ministro ha preso atto di questo ultimofatto, ultimo ma non unico e soprattutto miauguro con tutto il cuore che abbia preso attoanche di un altro elemento importante: due terzi

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delle cose che ha ricordato il sottosegretarioToccafondi sono già in atto ma ciò non haimpedito che si verificassero situazioni comequella descritta che, ripeto, non è né unica néin qualche modo come dire riservata soltantoa un tipo di settore scientifico-disciplinareo un ateneo. La enunciazione di principi,di metodologie, direi quasi pedissequamenteproprio di linee guida già nella narrazione chene faceva il sottosegretario rivelava uno deisuoi talloni di Achille ossia le dimissioni deicommissari. Non vi è dubbio che la dimissionedi un commissario può essere un atto di sceltalibera e personale per motivi qualunque - permotivi di salute, per motivi familiari, per motividi impegno in settori di ricerca particolarmente,come dire, in quel momento coinvolgenti - manon vi è nemmeno dubbio che le dimissionida commissario possono anche essere oggettodi una sorta di trattativa come di fatto accadein alcuni casi, soprattutto quando, come nelcaso descritto, le dimissioni dei commissari sisuccedevano con una certa regolarità, step bystep. È vero che la responsabilità è personalee che coloro che si lasciano corrompere ecorrompono sono persone dotate di tutta la lorointelligenza, di tutta la loro volontà, di tuttala loro premeditazione nel voler perseguire unobiettivo piuttosto che un altro e, quindi, èchiaro che su questo punto deve e può esseresoltanto la magistratura ad esprimere il suoparere ma non è nemmeno vero che sonosolo rumor, come probabilmente potrebberosembrare, quelli secondo i quali in molteuniversità si sa che quel professore, che inquella scuola, che in quella facoltà passano queltipo di persone piuttosto che altre. Non sonoforse prove documentate ma non ci vorremmosvegliare, come sta accadendo recentemente inaltri campi, dietro un’affermazione drammaticadi questo tipo: tutti lo sapevano. Peccato chela frase “tutti lo sapevano” esplode soltantoquanto l’evento drammatico denunciato daqualcuno assurge all’onore della cronaca. A mesembra importante e forse io non l’ho rilevatodel tutto nella risposta del sottosegretarioaccanto al rigore delle trattative burocratiche.

È stato fatto ripetutamente uso della parola“trasparenza”, “trasparenza”, “trasparenza”. Siè fatto giustamente riferimento all’Autoritàanticorruzione, l’Anac. Trasparenza e lotta allacorruzione sono obiettivi necessari ma nonsufficienti perché si potrebbe essere totalmentetrasparenti e talmente buoni conoscitoridella norma da non infrangerla veleggiandoelegantemente attraverso le norme ma non perquesto vorrebbe dire che si è autenticamentemeritocratici. Questo potrebbe non significareche il merito di quel giovane ricercatore, diquel giovane docente viene premiato nel modogiusto e necessario. Lo si può fare: quanto siè più bravi si è tanto più capaci di tenere inordine le carte; quanto si è più sprovveduti,direi più ingenui tanto si è più rozzi ma non èdetto che certe volte chi è più rozzo alla finesia più colpevole di chi è più elegante e riescea veleggiare.Sappiamo che il sistema degli atenei è soloparzialmente meritocratico. Sappiamo che ci simuove molto, pochi anni fa fu fatta un’inchiestasulle università italiane, utilizzando comeparametro di riferimento un indicatore banale,il cognome. Si vede chiaramente non solo laconcentrazione di alcuni cognomi in alcunesedi universitarie, ma si vede addirittura laconcentrazione di alcuni cognomi in alcunisettori scientifico-disciplinari; ciò non vuol direche il figlio non possa essere anche più bravodel padre, per carità di Dio, anzi, godendoanche di una serie di facilitazioni non premiantisotto il profilo della raccomandazione, mapremianti sotto il profilo della formazione edell’individuazione delle strutture di eccellenzain cui formarsi, ci sono dei figli d’arteche riescono ad acquisire titoli, capacità ecompetenze più velocemente di altri. Ma èchiaro che il sistema meritocratico, il sistemapremiante del maestro - il maestro, che eraquello che in università a tutt’oggi lo siconsidera, come dire, il più alto punto diriferimento - è proprio quello di saper faregiustizia fra i suoi allievi e probabilmente dimettere in condizione allievi che sono in minoricondizioni economiche, in migliori condizioni,

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in un certo senso alle loro spalle, di metterliin condizione di guadagnare quelle posizioniprestigiose a cui avrebbero diritto in virtù dellavoro che fanno e dell’intelligenza che cimettono.Quindi, io guarderò con grandissimo interesseal documento a cui ha fatto riferimento laMinistra Fedeli, che, peraltro, credo anche perla sua storia personale e professionale, è attentaal merito, è attenta alla qualità del lavoro che sisvolge, è attenta ai diritti delle persone. Forsesono diritti immateriali, ma sono i diritti di chilavora dalla mattina alla sera per raggiungeredegli obiettivi, di chi investe la propria storiae la propria persona. Quindi, sono certa chequel documento nasce con una premessa chenon può che essere sommamente rispettosa diquesto valore, ma mi auguro che poi, nellafattualità, l’oggettività estrema dei criteri, vedi,per esempio, il famoso indicatore che dicevoprima, l’impact factor e il citation index sonoindicatori quantitativi importantissimi, ma nonci dicono della disponibilità, non ci diconodella qualità della docenza, che non è nemmenosolo fare una lezione; una volta il concorsoper associato era subordinato al fatto cheil candidato facesse una lezione davanti aimembri della commissione e risultasse essereconvincente in quella lezione.La tenuta di un corso non è la lezione nellasua singolarità, è quella programmazione dellaformazione che richiede competenze specifichein questo campo. Noi dobbiamo mandare ungrande messaggio ai nostri aspiranti professoriuniversitari, che lo fanno per essere professoree, quindi, lo fanno per mettersi in gioco inquesta relazione, non soltanto per chiudersi;conosciamo tanti professori ordinari, direttori didipartimento che sono eternamente in viaggio,una sorta di turismo congressuale di altoprofilo in cui stabiliscono legami, stabilisconorelazioni, fanno accordi, definiscono ancheprogetti di ricerca di alto profilo, peccatoche non li si veda mai - mi riferisco, peresempio, alla facoltà di medicina - in reparto,in sala operatoria, in aula, perché sono sempreimpegnati in altro. Ecco, io mi auguro che

questa etica del docente, che è fondamentalenel professore universitario, si traduca davveronella qualità e nello spessore della relazione diformazione.Non so come la si può misurare, perché losappiamo tutti che non può essere un indicatoresufficiente - finisco, Presidente - il giudiziodello studente, perché a volte il giudizio dellostudente è un giudizio di chi quanto più lostudente è motivato a fare, tanto più esigedei professori esigenti, qualitativamente anchecapaci di mettere, come diceva Amaldi, aicavalli di razza la greppia la si mette alta;ma se sono studenti più orientati a un lavorofacile, cercheranno il professore che chiededi meno e concede di più. Noi abbiamobisogno, invece, di professori di alto profilo,professori esigenti, ma capaci di darsi in questarelazione di formazione, che è una - non celo dimentichiamo - delle più importanti percambiare la qualità della classe dirigente di unPaese.

(Misure per contrastare i crescenti episodidi violenza causati da movimenti di estrema

destra e iniziative, anche normative, perevitare la partecipazione alle competizioni

elettorali di liste dichiaratamenteispirate all’ideologia fascista - 2-01975)

PRESIDENTE. Passiamo all’interpellanzaurgente Miccoli ed altri n. 2-01975 (Vedil'allegato A). Chiedo al deputato Miccoli seintenda illustrare la sua interpellanza o se siriservi di intervenire in sede di replica.

MARCO MICCOLI. Grazie Presidente,l’interpellanza nasce a monte di unapreoccupazione per quanto sta accadendoin questi ultimi mesi nel Paese, masoprattutto nella capitale: una recrudescenzadi azioni squadriste di stampo fascista, cheprobabilmente prende spunto anche dai recentisuccessi che organizzazioni e partiti politicidi chiara natura xenofoba stanno avendo inEuropa alle ultime elezioni. Purtroppo, è unsusseguirsi di episodi che vengono elencati

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nella interpellanza, non tutti, perché sonoepisodi che si stanno protraendo ormai daldicembre del 2016 con una certa frequenza,quasi settimanale. Sono episodi che sonoorganizzati ad arte da alcune organizzazioni,quali Forza Nuova, CasaPound, Roma aiRomani, che vedono protagonisti un po’gli stessi personaggi, più volte fermati edenunciati, ma che ritornano ogni volta suiluoghi dove questi episodi si stanno manmano effettuando; episodi che, per lo più,prendono di mira famiglie di immigrati, suun tema specifico, peraltro, che è quellodell’assegnazione legittima di case popolari afamiglie di immigrati, ovviamente di originestraniera, numerosi. Essendo il patrimonioimmobiliare pubblico della città di Romacostruito all’epoca del boom demografico,negli anni Sessanta, gli appartamenti sono dielevate metrature e, quindi, a queste famigliecon molti figli vengono assegnate del tuttolegittimamente.E, quindi, abbiamo assistito a una serie diepisodi, a partire dal 6 dicembre del 2016 a SanBasilio, dove viene aggredita, da una trentinadi esponenti di questi gruppi, una cittadinadi origini marocchine con la famiglia. Il 24gennaio e il 28 settembre poi è ripetuto un altrosimile episodio al Trullo, all’estrema periferiadi Roma Ovest, dove proprio Forza Nuova,insieme a Roma ai Romani, hanno impeditoa una famiglia di origini egiziane di prenderepossesso di una casa popolare dopo lo sgomberodi occupanti abusivi che, probabilmente, lorostessi avevano organizzato. Il 30 giugno del2017, stessa situazione a Tor Bella Monaca,quartiere periferico di Roma Est, in questocaso, dove un cinquantaduenne bengalese vaa prendere possesso della casa assegnatagli eviene picchiato da quattro esponenti sempredi queste formazioni. In quello stesso giorno,CasaPound manifestava di fronte al centro diaccoglienza di via del Frantoio a Tiburtino III,che, successivamente, nelle settimane dopo èoggetto di violenze, peraltro organizzate conun espediente che la stessa magistratura harilevato: si è utilizzata la testimonianza falsa di

una abitante del quartiere per dire che c’eranostate delle aggressioni effettuate da immigratidel centro di accoglienza, cosa che poi si èdimostrata falsa, lì vengono picchiati alcuniimmigrati, viene denunciato un finto sequestrodi persona e, successivamente, viene circondatauna chiesa dove una trentina di immigratistavano pregando. La stessa organizzazioneha organizzato l’occupazione simbolica delFerro hotel, che era destinato come centrod’accoglienza, questo il 21 gennaio 2017. Cisono altri pestaggi di matrice sempre squadristaad Ostia, il 2 febbraio 2017. Ad agosto ancoratafferugli, sempre davanti al Centro di viadel Frantoio. Il 2 settembre una quarantinadi immigrati rimane bloccata all’interno dellachiesa e poi, ultimamente, alla Magliana, doveper due volte si è assistito ad occasioni in cuisempre la stessa Forza Nuova, guidata da questiesponenti che vengono considerati i capi romanidi questa organizzazione, si è resa protagonistadi incidenti. Potrei ricordare anche, a pochipassi da qua, l’assalto che fu effettuato da questistessi personaggi, infiltrati nella manifestazionedei tassisti a Roma, manifestazione nazionale,in cui si è tentato di assaltare la sede del PartitoDemocratico al Nazareno.Quindi, la preoccupazione è che, appunto,in questa fase c’è questa recrudescenzaorganizzata ad arte, alcune volte; poi,ovviamente, c’è la questione che ricordo:siamo in attesa di quello che succederà il 28ottobre a Roma, dove è stata annunciata questaprovocazione, la marcia su Roma dei patriotiitaliani, sempre organizzata da Forza Nuova.Prendiamo atto che il Ministero dell’internoè stato chiarissimo sul divieto a questamanifestazione-provocazione. In queste ore, ilcapo nazionale di Forza Nuova ha però smentitola possibile rinuncia alla manifestazione,confermando che c’è una volontà a manifestareil 28 ottobre. Ovviamente, è una giornatache può essere anche difficile per la città,in quanto, legittimamente, le organizzazioniantifasciste, hanno organizzato dei presidi, unamobilitazione sostanzialmente per rispondere aquesta provocazione.

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Quindi, a monte di tutto questo, noi cichiediamo se sia opportuno valutare da partedel Ministero dell’interno la possibilità diaccogliere liste elettorali, che già sono statepresentate a Roma nel X Municipio. Si voteràil 5 novembre: Casapound ha presentato piùliste per le elezioni municipali, ha imbrattatopraticamente tutto il municipio di manifestiattaccati illegalmente. Casapound si è resaprotagonista, di recente, di episodi di violenzain quel quartiere: vorrei ricordare che uno deicapi di Casapound, in questo caso della zonadi Roma Est, soprannominato Zippo, è statocondannato in via definitiva a due anni e mezzodi reclusione per aver picchiato e mandatoall’ospedale quattro nostri esponenti dei giovanidemocratici mentre attaccavano dei manifesti.Insomma, in virtù della nostra legislazionevigente - la XII disposizione transitoria, poidivenuta legge Scelba e la legge Mancino -, noichiediamo se sia opportuno non solo operare intermini di repressione e di prevenzione rispettoa questi gruppi che effettuano questo tipo diviolenze, ma anche prendere in considerazionel’eventualità di poter non accogliere le listeelettorali presentate non solo adesso, ma chein futuro verranno presentate alle elezioniregionali e politiche.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Statoper l’interno, Gianpiero Bocci, ha facoltà dirispondere.

GIANPIERO BOCCI, Sottosegretario di Statoper l'Interno. Grazie, Presidente. Le forze dipolizia, come del resto è stato anche ricordatoora nell’illustrazione, svolgono sull’interoterritorio nazionale un continuo monitoraggioverso i contesti e gli ambienti connotati daestremismo di qualunque orientamento politico,al fine di intercettare per tempo e prevenire ilcompimento di qualsiasi illegalità. Al tempostesso, segnalano con tempestività all’autoritàgiudiziaria le fattispecie che integrano gliestremi di reato per le valutazioni dicompetenza, in particolare, come per gli episodiche sono stati segnalati, che sono episodi che

si sono svolti esclusivamente nel territorio diRoma - ma, naturalmente il riferimento è unriferimento molto più ampio -, con riferimentoalle manifestazioni di discriminazione e dixenofobia che, anche nella circostanza degliepisodi romani, hanno caratterizzato quellevicende.Con specifico riguardo a quanto è stato oraevidenziato ed è stato evidenziato anche daglionorevoli interpellanti, segnalo che l’azionedella polizia di Stato ha consentito nell’arcotemporale compreso tra il 2011 e il 2016 diarrestare 53 militanti o simpatizzanti di estremadestra e di deferirne, a vario titolo, all’autoritàgiudiziaria 1.066. Dall’inizio del corrente anno,gli arresti sono stati diciotto e le denunce 325.Aggiungo, inoltre, che la polizia postale edelle comunicazioni, sia a livello centralesia attraverso le proprie articolazioni sulterritorio, svolge una quotidiana, puntualeattività di monitoraggio degli spazi web e, inparticolare, delle piattaforme social, finalizzataalla prevenzione e al contrasto di condottepenalmente rilevanti. In particolare, la poliziapostale approfondisce a livello investigativole segnalazioni dell’Ufficio nazionaleantidiscriminazioni razziali, organismo dellaPresidenza del Consiglio dei ministri edell’Osservatorio per la sicurezza contro gliatti discriminatori, organismo questo, invece,incardinato presso il Ministero dell’interno.Per quanto concerne i principali mezzi dicomunicazione sulla Rete, il monitoraggioviene compiuto con particolare attenzione siain caso di contenuti inneggianti al fascismosia verso tutte quelle forme di discriminazioneo di altre configurazioni di intolleranza edi incitamento all’odio. Laddove vengonoregistrati comportamenti penalmente rilevanti,la polizia postale provvede a trasmetterecomunicazione di notizia di reato all’autoritàgiudiziaria, al fine di identificare i responsabilie di richiedere l’oscuramento del sito webincriminato.Quanto, poi, alla questione dell’esclusionedalle consultazioni elettorali di liste presentateda formazioni dichiaratamente fasciste,

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si rappresenta, preliminarmente, che lavalutazione dei requisiti per l’ammissibilitàdelle liste elettorali per le elezioni è demandataalle commissioni elettorali circondarialinominate dal presidente della Corte d’appello.Come è noto, si tratta di organismi sui qualiil Ministero dell’interno non dispone di poteridi intervento circa le decisioni da esse assunte,operando le stesse in completa autonomia,senza vincolo gerarchico con l’Esecutivo.Il Ministero dell’interno, tuttavia, nell’ambitodei suoi poteri, dirama le istruzioni per lapresentazione e l’ammissione delle candidature,sia per le elezioni amministrative che per quellepolitiche, richiamando sempre e puntualmentel’attenzione delle commissioni sulla necessitàdi ricusare i contrassegni in cui siano contenuteespressioni, immagini o raffigurazioni chefacciano riferimento a ideologie autoritarie,come tali vietate a norma della XII disposizionetransitoria e finale, primo comma, dellaCostituzione e della legge 20 giugno 1952,n. 645. Puntuali indicazioni saranno fornite intal senso anche in occasione delle prossimeelezioni politiche.

PRESIDENTE. Il deputato Miccoli ha facoltà didichiarare se sia soddisfatto per la risposta allasua interpellanza.

MARCO MICCOLI. Ringrazio ilsottosegretario. Devo dire che i dati che ciha dato confermano le nostre preoccupazionie, quindi, la bontà dell’interpellanza. I numerisono abbastanza chiari: 53 arresti dal 2011 al2016 e già siamo a diciotto arresti nel 2017,se ho capito bene, con 325 denunce nel 2017e 1.066 denunce negli anni precedenti. Quindi,diciamo che la sensazione di un aumento, diun’escalation è confermata da questi dati.Noi prendiamo atto del lavoro che le forzedell’ordine e il Ministero dell’interno stannoeffettuando per contrastare questo fenomeno.Prendiamo anche atto dell’operato della poliziapostale e degli interventi che sono stati fatti:purtroppo, è un fenomeno talmente evidentee largo che, ovviamente, ci sarà ancora molto

lavoro da fare.Mi permetto solo di fare alcuni appunti allarisposta. È vero che la valutazione è demandataalle commissioni sull’accettazione delle listee che il Ministero dell’interno fornisce,ovviamente, le indicazioni che riguardanoalcuni metodi per ricusare le liste, però, è anchevero che, proprio in virtù della legge Mancino,dei dati che ci sono stati forniti e del fatto chei protagonisti di queste violenze spesso sono ileader di queste formazioni che si presentanoalle elezioni, noi sostanzialmente chiediamo econtinueremo a chiedere, anche con l’opportunamodalità di vigilanza, è il fatto che questeformazioni, in virtù di quella legge, dei datiche ci sono stati forniti e dei protagonisti delleviolenze, ma anche per la tipologia dei simboliche vengono usati (Forza Nuova, di recente, hautilizzato un manifesto che è lo stesso manifestoche veniva utilizzato dal regime fascista neglianni della dittatura fascista per pubblicizzarequesta manifestazione, un richiamo chiaro,un’apologia chiara al fascismo), vadano sciolte.Da questo punto di vista è chiaro, a nostromodo di vedere, che queste formazioni, proprioutilizzando la nostra legislazione, in particolarela legge Mancino, vadano sciolte, vadanomesse in condizioni di non poter essereprotagoniste della vita amministrativa e politicadel Paese, perché ne va della qualità dellenostre istituzioni, della difesa delle istituzionidemocratiche.Nel IV municipio di Roma è da mesi che nonsi riesce più ad organizzare e ad effettuare unconsiglio municipale senza che, appunto, questisquadristi entrino nell’Aula e impediscano losvolgimento del consiglio municipale, sonomesi, ormai, e faranno così - hanno annunciato - finché non si chiuderà il centro d’accoglienza divia del Frantoio, che è un centro di accoglienzaregolare, che funziona, tra l’altro, sotto lavigilanza del Ministero dell’interno.Ecco, noi pensiamo che questa azione dicontrasto e di prevenzione vada continuata,così come il Ministero dell’interno e le forzedell’ordine stanno facendo; ci permetteremo,però, insieme alle associazioni antifasciste,

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di continuare nella nostra richiesta in difesadelle istituzioni democratiche. Non possiamopermettere che simili formazioni politiche, dichiaro stampo fascista, siano protagoniste dellavita politica e democratica del nostro Paese.

(Elementi e iniziative in ordine allarealizzazione delle strutture ospedaliere

oggetto dell’accordo di programmaintegrativo concluso nel 2007 tra lo

Stato e la regione Calabria - 2-01977)

PRESIDENTE. Passiamo all’interpellanzaurgente Nesci ed altri n. 2-01977 (Vedil'allegato A).Chiedo alla deputata Nesci se intenda illustrarela sua interpellanza o se si riservi di intervenirein sede di replica.

DALILA NESCI. Sì, grazie, Presidente.Sottosegretario, colleghi, come sappiamola sanità è ridotta a numeri, a formulematematiche, a conti e parametri folli. Lacausa, è inutile nasconderlo, sta nel sistemamonetario dell’euro che produce indebitamentoall’infinito, impone tagli miliardari e costringe ipazienti ad attese e sofferenze disumane. I ricchipossono curarsi, i poveri muoiono abbandonati;al massimo il sistema pubblico garantisceloro, ma solo nelle regioni più organizzate,i cosiddetti livelli essenziali di assistenzache costituiscono uno standard minimo diprestazioni garantite, tuttavia dipendenti dallefasi del ciclo economico. In questo quadro, ildiritto alla salute, tutelato come fondamentale,secondo l’articolo 32 della Costituzione,è compresso, per non dire cancellato; siavvantaggia la sanità privata.A nulla, perciò, serve il progresso scientificoe tecnologico se l’intera popolazione nonpuò beneficiare delle nuove molecole o dellachirurgia d’avanguardia. Si pensi al costo delSofosbuvir per l’epatite C e al fatto che ilfarmaco non viene assicurato se un paziente nonha già il fegato a pezzi.Più volte ho insistito, in quest’Aula, sulproblema dell’emissione della carta moneta

da parte della Banca centrale europea cheappartiene a banche private; essa crea i soldidal nulla, li passa allo Stato e, nel tempo, nericeve il corrispondente valore nominale più gliinteressi. Purtroppo il sistema è blindato, hail potere di disinformare, screditare, distrarre,mentire, scoraggiare e deviare. Dall’emissionedi moneta da parte della privata Banca centraleeuropea derivano i tagli alla sanità, alla scuola,alla giustizia, ai trasporti, alla cultura, allasicurezza, ai lavori e servizi pubblici, in sintesi,ai diritti primari.Lo Stato, che ha dovuto sborsare quasi 126miliardi per gli aiuti a Paesi dell’euro, è nellamorsa degli equilibri di finanza pubblica, delpareggio di bilancio e della riduzione all’ossodel rapporto tra debito pubblico e prodottointerno lordo. Così il futuro è nero, segnato.Nel contesto aumentano gli spazi perl’affarismo mafioso, il clientelismo, lacorruzione, le ruberie e lo scaricabarile traStato, regione e apparati burocratici.Un esempio concreto e pesante è la vicendadei nuovi ospedali della Calabria che furonopretesi dall’allora governatore regionale AgazioLoiero; correva l’anno 2007, tre minori eranomorti per malasanità, fu disposta l’emergenzasocio-economico e sanitaria regionale e lelacrime da coccodrillo della politica erano lacostante di interviste e programmi televisivi.Uno spettacolo di falsità e indecenza, unafinzione continua e disgustosa che dovevapreparare il terreno per nuove speculazioni.Fu proprio così, negarlo o minimizzare nonprocura voti, non resuscita i morti e nonsolleva il potere pubblico dalle proprie graviresponsabilità: lo Stato e la regione firmaronocosì un accordo, il 13 dicembre 2007, percostruire in Calabria quattro nuovi ospedali.Nella deliberazione della giunta regionale dellaCalabria n. 307 del 12 luglio 2011 si legge,con espresso rinvio all’accennato accordo diprogramma integrativo, di uno stanziamentocomplessivo di 285.589.141,77 euro; questala cifra ufficiale riportata, tra risorse statali equote regionali, per la realizzazione dei nuoviospedali di Catanzaro, della Sibaritide, della

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Piana di Gioia Tauro e di Vibo Valentia.Nella citata deliberazione si riferisce, più avanti,di un decreto dirigenziale del Ministero dellavoro datato 18 febbraio 2009, con cui, inmerito ai quattro suddetti ospedali, venneformalizzato il finanziamento complessivo di178.615.153,06 euro. La Calabria - rammento - era già in stato di emergenza sanitaria; il17 dicembre 2009 fu sottoscritto tra le dueparti l’accordo sul piano di rientro dal debitodel settore sanitario della regione, ai sensidell’articolo 1, comma 140, della legge n. 311del 2004, facendovi rientrare la realizzazionedei citati nuovi ospedali. Con ordinanza n. 10del 25 marzo 2010, il commissario delegatopro tempore approvò i progetti preliminari ditre dei quattro ospedali, cioè quelli di ViboValentia, della Piana di Gioia Tauro e dellaSibaritide, prescrivendo ai soggetti attuatoridi apportare le modifiche già indicate dalMinistero della salute. Con ordinanza n. 5del 6 luglio 2010, il commissario delegato,mi riferisco all’allora governatore GiuseppeScopelliti, dava incarico alla stazione unicaappaltante della regione Calabria di procederealla redazione dei successivi atti di gara peri progetti preliminari degli ospedali di Vibo,della Piana di Gioia Tauro e della Sibaritide, incollaborazione con la regione Lombardia.Con ordinanza del commissario delegato n.10 dell’8 novembre 2010 fu recepito ilprotocollo di intesa tra la regione Lombardia, laregione Calabria e il commissario delegato perl’emergenza socio-economico sanitaria dellamedesima, sottoscritto in data 20 dicembre2010. La regione Lombardia aveva giàindividuato una propria società in house,cioè Infrastrutture Lombarde Spa, con ilcompito di espletare, per conto della stessaregione Lombardia, le attività di assistenzatecnica, supporto alla stazione appaltante e alresponsabile unico di procedimento, come puredi gestione di progetto e costruzione, nonchédi alta sorveglianza circa la realizzazione deitre nuovi ospedali di Vibo Valentia, della Pianadi Gioia Tauro e della Sibaritide. Questo èl’antefatto, ma, qui, va rilevato che dal 2007 non

è stato costruito neppure un nuovo ospedale e,com’è ovvio, il rischio è che si perda tutto.Andiamo avanti, per un attimo, all’attualità, aciò che dicono le carte. Prima che il Governo diai numeri, rispondendo alla mia interpellanza,fornisco alcuni dati, ripresi testualmente dalprogramma operativo per gli anni 2016-2018della regione Calabria, commissariata - ricordo - per l’attuazione del piano di rientro. Riguardoal nuovo ospedale di Vibo Valentia, si leggenel citato programma operativo: nell’ambito delprogetto preliminare posto a base di gara siprevede che la nuova struttura sanitaria abbiauna dotazione di 350 posti letto, oltre a 42 postiletto tecnici, per un totale di 392 posti letto.Il quadro economico del progetto prevedeun complessivo impegno di spesa pari a143.965.197,29 euro, di cui 100 milioni dirisorse pubbliche e 43.965.197, 29 di risorseprivate.Riguardo al nuovo ospedale della Sibaritide,si legge nel citato programma operativo:nell’ambito del progetto preliminare posto abase di gara si prevede che la nuova strutturasanitaria abbia una dotazione di 334 posti letto,oltre a 42 posti letto tecnici, per un totale di376 posti. Il quadro economico del progettoprevede un complessivo impegno di spesa paria 143.921.997,42 euro, di cui 102.710.928,33di risorse pubbliche e 41.211.069,09 di risorseprivate.Riguardo al nuovo ospedale della Piana di GioiaTauro si legge nel citato programma operativo:nell’ambito del progetto preliminare posto abase di gara, si prevede che la nuova strutturasanitaria abbia una dotazione di 314 posti letto,oltre a 38 posti letto tecnici, per un totale di352 posti. Il quadro economico del progettoprevede un complessivo impegno di spesa paria 150.133.542,61 euro, di cui 100.952.735,67di risorse pubbliche e 49.180.806,94 di risorseprivate.Queste le cifre ufficiali, cui bisogna aggiungerela soluzione adottata per il nuovo ospedaledi Catanzaro, di cui vi dirò subito, perchénel giugno 2015 partirono i lavori dellaCommissione – si fa per dire – paritetica,

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istituita dal Commissario al piano di rientrocon lo scopo di favorire l’integrazione incorso fra l’Azienda ospedaliera “PuglieseCiaccio” e l’Azienda ospedaliera universitaria“Mater Domini”, su cui il MoVimento 5Stelle ha obiettato forzature della strutturacommissariale, tentativi plurimi di scavalcarele prerogative della regione e di caricare sul“Pugliese Ciaccio” i debiti ingenti della “MaterDomini”, azienda che non ha Pronto soccorso,non tratta urgenze e beneficia di un illecitosurplus di finanziamento da parte della regioneCalabria, senza un valido protocollo d’intesae nel silenzio colpevole e fisso dei ministerivigilanti.L’obiettivo dichiarato nel programma operativodella regione Calabria per gli anni 2016-2018 è realizzare i nuovi ospedali di ViboValentia, della Sibaritide e della Piana diGioia Tauro, quindi – cito testualmente –valutare, all’esito della definizione del processodi integrazione tra l’Azienda ospedaliera“Pugliese Ciaccio” e l’Azienda ospedalierauniversitaria “Mater Domini”, gli investimentinecessari alla realizzazione dell’azienda unica.Di conseguenza l’obiettivo è - prosegue lostesso testo - rifinalizzare, attraverso la stipuladi un accordo di programma, le seguenti risorse,che cito: 39.355.468,38 euro di fondi a caricodello Stato, a valere sulle risorse articolo 20,seconda fase; 42.116.863,63 euro di fondiregionali, acquisiti attraverso l’accensione di unmutuo e già finalizzati al nuovo ospedale diCatanzaro; 17.571.984,68 euro di fondi statali,articolo 71, legge n. 448 del 1998. Tuttociò per un totale di 99.044.316,69 euro, fattosalvo quanto previsto dalla legge regionale n.9 per la l’assegnazione di ulteriori risorse difinanziamento.Come sempre, però, avviene il colpo di scena.Lo scorso 29 settembre, l’Ansa della Calabriaha riferito che la giunta regionale della Calabriaha deliberato di dare mandato all’Avvocaturaregionale di verificare la possibilità diintraprendere azioni risarcitorie nei confrontidi Infrastrutture lombarde ed altri eventualisoggetti responsabili dei danni causati dai

gravi errori fatti nel corso degli adempimentidella progettazione dei nuovi ospedali calabresi.Insomma, la regione Calabria di centrosinistrasi è svegliata, a distanza di tre anni dalle ultimeelezioni regionali, e dopo aver sottoscritto icontratti per l’avvio dei cantieri ha annunciatopossibili azioni legali, rilevando gravi errori diprogettazione.A questo proposito devo ricordare chenel marzo 2015 andai personalmente alDipartimento dei lavori pubblici della regioneCalabria, invitando il dirigente generale,Domenico Pallaria, a verificare le carte, primadi dare inizio ai lavori. Con i colleghiparlamentari calabresi del MoVimento 5 Stelleavevo formalmente chiesto al GovernatoreMario Oliverio di illustrare, in merito ainuovi ospedali, i problemi e l’iter all’interarappresentanza parlamentare eletta in Calabria.Un’iniziativa di assoluto buonsenso, percoinvolgere, dato che la sanità calabreseè gestita dal Governo nazionale tramite ilcommissario ad acta, tutti i parlamentariespressi dall’elettorato calabrese, tra i qualila collega onorevole Rosy Bindi, presidentedella Commissione bicamerale antimafia. Inproposito, infatti, c’erano grossi problemi:possibili interessi mafiosi, evidenti forzature estrane coincidenze.Il costruttore Tecnis venne poi raggiuntoda interdittiva antimafia in seguito revocata.Invece, sull’ubicazione dell’ospedale dellaPiana di Gioia Tauro, c’erano stati ricorsi per lascelta di privare una scuola agraria con convittodi una porzione di terreno funzionale alladidattica, per i maggiori costi di adeguamentoinfrastrutturale e per l’utilizzo muscolare dellederoghe dell’emergenza sanitaria regionale, concui si era scavalcata la volontà già espressadalla maggioranza dei sindaci del territorio.Avevamo denunciato tutto, senza ottenererisposte definitive, né dai ministri interrogati nédal Capo dello Stato, presso cui pende da anni ilricorso straordinario di un comitato civico dellaPiana di Gioia Tauro.Inoltre, l’ospedale di Vibo Valentia doveva,e dovrebbe, sorgere in zona a rischio

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idrogeologico molto elevato, classificata comeR4. Ne avevo parlato con un procuratore dellaRepubblica e avevo invitato il governatoreOliverio a riflettere bene e a non lasciarsisedurre - cosa che però poi fece - dalla modadi siglare protocolli di intesa antimafia, chespesso servono per dare una parvenza di puliziaa pratiche gravate da nebulosità e da ombredi interessi milionari. Oliverio è lo stessopersonaggio che, sulle questioni dell’ospedaledella Piana di Gioia Tauro, fece scena muta - audito il 22 giugno 2015 in Commissioneantimafia - rispetto a domande specifiche delcollega deputato Riccardo Nuti.In quanto a coincidenze, vale ricordare la storiadi Giovanni Laganà, fino al 6 agosto 2013dirigente generale del Dipartimento regionalelavori pubblici. All’epoca il burocrate si dimiseper iniziare una nuova carriera nel settoreprivato, perché negli uffici della regioneCalabria ci fu un turnover dei manager, maLaganà si chiamò fuori da solo: il posto nellapubblica amministrazione evidentemente nonera più tra le sue aspirazioni professionali.Però, nell’ottobre 2013, la testata Corriere dellaCalabria segnalò un’anomalia. Il dg andò viadopo aver guidato…

PRESIDENTE. Ha concluso il tempo,onorevole. Dovrebbe concludere.

DALILA NESCI. Concludo, Presidente, magarifaccio meno in replica.

PRESIDENTE. No, questo non è possibile.Quindi dovrebbe concludere.

DALILA NESCI. Chiudo. Quindi, dicevo cheLaganà andò via dopo aver assegnato le piùimportanti gare del terzo millennio, l’ultima allaTecnis, che si aggiudicò due delle tre gare, e chetra i progettisti annoverava proprio la moglie.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole.

DALILA NESCI. Per chiudere, Presidente,perché ovviamente la domanda deve essere

chiara, ci dica quindi quali iniziative dicompetenza intenda assumere il Governorispetto alla precisata intesa fra regione Calabriaed Infrastrutture lombarde e per capire che finehanno fatto questi soldi per gli ospedali maicostruiti. Grazie.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato perl’Interno, Gianpiero Bocci, ha facoltà dirispondere.

GIANPIERO BOCCI, Sottosegretario di Statoper l'Interno. Grazie, Presidente. Prima dientrare nel merito del quesito posto, devorammentare, come già avvenuto in occasionedi altri atti ispettivi, che tali attribuzioniappartengono alle specifiche prerogativeregionali, sulle quali di norma il Ministero dellasalute può limitarsi ad un ruolo di verifica.Per rispondere ai quesiti posti dal presenteatto ispettivo è necessario, dunque, fareriferimento agli elementi informativi pervenuti,per l’occasione, da parte della regione Calabria.La questione segnalata dagli onorevoliinterpellanti è particolarmente complessa.Essa, difatti, trae origine da una scelta,risalente nel tempo, di affidare l’attuazionedell’accordo di programma per la realizzazionedi quattro nuovi ospedali, sono stati ricordati,tra questi quelli di Vibo Valentia, dellaPiana di Gioia Tauro e della Sibaritide, oltrea quello di Catanzaro. Da quel momentofino al trasferimento delle competenze dalcommissario delegato alla regione Calabria,avvenuto con ordinanza del Capo delDipartimento della protezione civile, e parliamoin questo caso del 5 dicembre 2012, le attivitàfinalizzate alla realizzazione dell’accordo diprogramma sono state esercitate nell’ambitodel regime introdotto dalla citata ordinanzadi Protezione civile del 21 dicembre 2007.Fino al 2010 l’attività commissariale era giuntaalla sola progettazione preliminare dei treospedali ricordati, mentre per il quarto, quellodi Catanzaro, non era stato possibile avviarenemmeno la fase di progettazione, poichél’accordo di programma del 2007 prevedeva,

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quale presupposto, l’accorpamento dell’aziendaospedaliera Pugliese-Ciaccio con l’aziendauniversitaria Mater-Domini, mai realizzatasi.I progetti sono stati successivamente sottopostial parere del Ministero della salute, il qualeebbe modo di rilevare che essi non rispettavanogli standard di costo desumibili dall’analisidi strutture simili e non erano conformi allenorme tecniche di costruzione introdotte daldecreto ministeriale del 14 gennaio 2008, né allenormative vigenti all’epoca sui gas medicali,sui materiali pregiati, sul risparmio energetico esulla tutela idrogeologica. Cionondimeno, conordinanza del 25 marzo 2010, il commissariodelegato ha approvato i progetti preliminari deinuovi ospedali di soli lavori, dando mandatoalla stazione unica appaltante di effettuare lanecessaria revisione dei progetti sulla basedelle osservazioni formulate dal Ministero dellasalute.Preso atto della complessità della revisionedei progetti da parte della stazione unicaappaltante al fine di adeguarli alle prescrizioniindicate dal Ministero della salute, il nuovocommissario delegato ha ritenuto, attraversoun protocollo di intesa tra la regione Calabriae la regione Lombardia, di avvalersi di unasocietà in house della regione Lombardia, cheè stata ricordata ora anche nell’illustrazione,esattamente Infrastrutture Lombarde Spa, perle attività di assistenza tecnica e supportoalla stazione appaltante. A tale riguardo, èstato precisato che la regione Lombardia, inun’ottica di collaborazione interregionale, siè obbligata a fornire la predetta attività diassistenza a fronte del mero rimborso deicosti effettivamente sostenuti. Va, peraltro,rimarcato che le argomentazioni a sostegnodella legittimità della convenzione e delprotocollo sottoscritti con la regione Lombardiasono state condivise dal Dipartimento dellaprotezione civile della Presidenza del Consigliodei ministri, con nota del 5 aprire 2011,nonché dall’Autorità garante della concorrenzae del mercato, con nota 13 ottobre 2011, edall’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici,oggi Anac, con deliberazione n. 106 del 16

dicembre 2011.Questa attività di supporto ha dato la possibilitàdi addivenire nel febbraio 2011, e dunquein meno di un anno, all’aggiornamento deiprogetti preliminari relativi ai tre predettiospedali, i quali, positivamente valutati dairispettivi RUP, sono stati posti a base dellagara di concessione integrata di progettazionedefinitiva ed esecutiva, di realizzazione deinuovi ospedali e di gestione dei servizi nonsanitari per la durata della concessione.Occorre rimarcare che questa attività disupporto tecnico ha dato la possibilità diintegrare i progetti preliminari sulla base delleindicazioni, cui si è fatto prima riferimento,dettate dal Ministero della salute in tema diconformità alle regole, soprattutto in terminidi sicurezza, tipiche dell’edilizia sanitaria.In esito ai bandi di concessione integrataemanati in relazione ai tre summenzionatiospedali, i concessionari hanno dunquepotuto intraprendere l’attività di aggiornamentodei progetti preliminari sulla base delleindicazioni dell’ente concedente. Su taleattuale fase, dalla quale dipenderà l’effettivaefficienza e funzionalità delle opere, è svoltaun’attenta attività di monitoraggio da parte delcommissario ad acta per l’attuazione del pianodi rientro dal disavanzo del settore sanitariodella regione Calabria. Ebbene, anche inragione della predetta attività di monitoraggio,esercitata attraverso un costante rapporto congli uffici della regione, può darsi notizia che ilprogetto definitivo del nuovo ospedale di ViboValentia è ormai in via di adozione, mentre,per quanto riguarda gli altri due ospedali, inragione di ulteriori fattori di complessità emersi,potranno essere realizzati solo al di fuori dellavalenza attuale che sta dentro il programmaoperativo che, ricordo, termina nel 2018.Con riferimento, invece, al nuovo ospedale diCatanzaro, desidero evidenziare che, a frontedegli iniziali ostacoli alla sua realizzazione,il commissario ad acta per l’attuazione delpiano di rientro ha istituito, nel giugno2015, un’apposita commissione paritetica alfine di favorire il processo di integrazione

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tra l’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio el’azienda universitaria Mater Domini, il cuiaccorpamento, come detto in precedenza,rappresenta una condizione essenziale postadall’accordo di programma. Concludo, purnella consapevolezza che la competenzaprimaria in materia di organizzazione erealizzazione della rete ospedaliera è in capoalla regione, il Ministero della salute continueràa monitorare, anche attraverso il commissarioper l’attuazione del piano di rientro daldisavanzo, sul seguito dell’attività finalizzataal concreto compimento dell’accordo diprogramma.È, tuttavia, doveroso precisare che taleattività di monitoraggio non potrà riguardarele situazioni segnalate dagli onorevoliinterpellanti, le quali attengono a un periodoin cui l’azione amministrativa è stata svoltasulla base del regime introdotto dall’ordinanzadella Protezione civile del 21 dicembre 2007e in merito alla quale è infatti intervenuta lagiunta regionale, che ha di recente dato mandatoalla propria avvocatura di valutare le condizionipossibili per avviare azioni risarcitorie avversola società Infrastrutture Lombarde Spa, nonchénei confronti di eventuali altri soggetti chepotrebbero essere coinvolti per gravi errorie inadempimenti commessi nelle attività daloro espletate inerenti alla realizzazione dei treospedali.

PRESIDENTE. La deputata Nesci ha facoltà didichiarare se sia soddisfatta per la risposta allasua interpellanza.

DALILA NESCI. No, non sono soddisfatta,Presidente, perché al Governo abbiamo chiestoche fine abbiano fatto le centinaia di milionidi euro per la realizzazione dei nuovi ospedalicalabresi, e abbiamo anche chiesto dellalegittimità dell’intesa tra la regione Calabria eInfrastrutture Lombarde, società della regioneLombardia, siglata quando le due regioni eranoamministrate dal centrodestra.Inoltre, abbiamo chiesto conto dello statodi attuazione dell’accordo di programma

integrativo sottoscritto nel 2007 dal Ministerodella salute e dalla regione Calabria, nonchédel monitoraggio sulle procedure dellarealizzazione dei nuovi ospedali, primo compitoaffidato al commissario per l’attuazione delpiano di rientro dal disavanzo sanitariocalabrese, come risulta nel provvedimentogovernativo di nomina, del 12 marzo 2015e, come al solito, abbiamo ricevuto rispostevaghe e pilatesche perché il sottosegretario siè nascosto dietro ai numeri che in buona parteavevamo anche anticipato nell’illustrazione.Il punto è semplice. Nel 2007 il Governonazionale, all’epoca di centrosinistra, ordinòl’emergenza socio-economico sanitaria perla regione Calabria e pensò di risolverei problemi atavici del servizio sanitariocalabrese costruendo quattro nuovi ospedaliche poi diventarono tre, come è statospiegato con l’integrazione a Catanzarodell’ospedale “Pugliese-Ciaccio” all’ospedale“Mater Domini”. A noi del MoVimento 5 Stellenon risulta che, dalla proclamazione avvenutanel dicembre 2014, il governatore dellaCalabria Mario Oliverio, renziano dell’ultimaora, abbia provveduto a chiedere lumi alGoverno in merito all’intesa della regionecon Infrastrutture lombarde. L’Antitrust - suquesto la contesto, sottosegretario - non haaffatto condiviso l’intesa tra le due regioni e,anzi, l’ha contestata in modo inequivocabilenell’atto del 6 settembre 2011. Bisognerebbe,inoltre, chiedere lumi ad Antonio Catricalà,magistrato, professore di diritto, sottosegretarioalla Presidenza del Consiglio dei ministri epoi Viceministro dello sviluppo economico, inquanto dal 9 marzo 2005 al 16 novembre 2011fu presidente dell’Antitrust o bisognerebbechiedere all’attuale sottosegretario allosviluppo economico, Antonio Gentile, che nel2011 era sottosegretario all’economia e poiaderì con l’allora governatore Scopelliti alNuovo Centrodestra ed in seguito, da solo, adAlternativa popolare, i partiti del Ministro dellasalute Beatrice Lorenzin.Oggi ci suona strano per non dire incredibile cheproprio Oliverio in Calabria soprannominato

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“Pallapalla” - ciascuno di voi mediterà sulnomen omen - annunci a tre anni dal suoinsediamento eventuali iniziative legali controInfrastrutture Lombarde dalla regione ritenutaresponsabile - cito la nota stampa ufficiale– “di gravi errori di progettazione”. MaInfrastrutture Lombarde non era una garanzia,ripetendo le parole riferitemi dal dirigentePasquale Gidaro, del dipartimento regionalelavori pubblici? La regione Calabria ha vistosolo oggi i gravi errori di progettazione percui ha rimescolato le carte, fermo restando chele azioni legali prospettate potrebbero essereuno specchietto per le allodole per definirlepoi con un vecchio “scurdàmmuce o passato”.Ciò, al di là dei vuoti papelli burocraticipassati in tutta fretta a lei, sottosegretarioche ha risposto, dovrebbe chiederselo anche ilGoverno nazionale considerato che ha messo laquota maggioritaria per la costruzione dei nuoviospedali calabresi. Ricordo come fosse ierila sicumera con cui al dipartimento regionalelavori pubblici mi risposero sulla vicenda deinuovi ospedali così come ricordo l’ostinatomutismo del Governo Oliverio per il quale èsempre e solo tutto a posto. Con che faccialo stesso Oliverio potrà continuare a dire cheè tutto a posto sapendo che una parte dellamagistratura ha in mano le carte dell’accordodella regione con Infrastrutture Lombarde eche un’altra parte della magistratura avevagià osservato, in attesa di reati, il moltoelevato rischio idrogeologico circa il sitodell’ospedale nuovo di Vibo Valentia? Eallora: non sono una finzione scenica forsei protocolli antimafia che sono stati firmati,se centrodestra e centrosinistra hanno agitoallo stesso modo sugli ospedali nuovi dellaCalabria destinata a rimanere terra di conquista,terra di affari, di micidiali omissioni? Inuna recente lettera al governatore Oliverio, ilsottosegretario Antonio Gentile ha domandato:“La Calabria può permettersi il lusso diperdere questi cospicui finanziamenti?”. Ilsottosegretario Gentile poi ha proseguito: “I treprogetti sono stati redatti dalla struttura tecnicaregionale. Successivamente le ditte partecipanti

alla procedura di gara hanno prodotto i progettidefinitivi”. “Infrastrutture Lombarde S.p.A. - ha chiesto poi Gentile - ha mai scelto i sitio li ha scelti la struttura tecnica regionale?”.Qui va rinfrescata la memoria a Gentile almenosulla scelta del sito dell’ospedale nuovo dellaPiana di Gioia Tauro, su cui il Governonazionale ha chiare responsabilità a cui non hafatto cenno il sottosegretario che ha rispostoalla mia interpellanza. In qualità di soggettoattuatore, infatti, del Commissario delegato perla realizzazione del nuovo ospedale della Piana,il prefetto Giuseppe Zannini Quirini, si leggein una relazione dell’11 ottobre 2013 protocollon. 31886, firmata dall’attuale direttore generaledel dipartimento lavori pubblici della regioneCalabria, Domenico Pallaria: dopo aver apiù riprese incontrato le istituzioni localicompetenti, con e-mail-nota del 25 giugno2008 ha comunicato al Commissario delegatoSpaziante la scelta del sito, individuato interritorio del Comune di Palmi, nei pressidello svincolo autostradale, preferibile a quelloprecedentemente individuato dai Sindaci delComitato, in quanto in posizione baricentrica,di facile raggiungibilità e - per le motivazionidi ordine pubblico riportate nella nota - preferibile in quanto asseritamente di proprietàdell’amministrazione provinciale di ReggioCalabria. Il medesimo sito, del resto, eragià stato individuato e ritenuto idoneo - ha scritto il Pallaria - anche dal generaleCetola, commissario straordinario di nominaministeriale dell’Asp di Reggio Calabria.”.Se prestiamo attenzione quindi alle date, lariferita e-mail-nota del soggetto attuatore è del25 giugno 2008: il prefetto Giuseppe ZanniniQuirini comunicò al commissario governativoper l’emergenza sanitaria, il generale VincenzoSpaziante, l’individuazione di un sito che, aquella data, non era nemmeno di proprietàdella provincia di Reggio Calabria, se non“asseritamente”. Ripeto: asseritamente. E ilsottosegretario Gentile e l’intero Governocui appartiene farebbero bene a focalizzarloperché il pastrocchio nasce dallo stato diemergenza sanitaria della regione Calabria

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che poi prosegue con le complicità manifestedei partiti di centrodestra e di centrosinistra.“Appare strano - ha aggiunto Gentile nella sualettera ad Oliverio - che a contestare i progettipreliminari delle strutture ospedaliere non sianole ditte aggiudicatarie delle concessioni mala stessa regione Calabria che, a suo tempo,aveva redatto i medesimi progetti”. Il senatoreha proseguito poi: “Il sempre annunciato emai realizzato avvio dei lavori non può, amio giudizio, essere addebitato a soggetti terzima all’incapacità delle strutture regionali chehanno seguito l’iter procedurale”. È curiosoallora che il sottosegretario Gentile abbiadimenticato che quelle strutture regionali, cioèil dipartimento lavori pubblici, erano sotto laguida politica di suo fratello Pino, ai tempiassessore della giunta calabrese guidata daScopelliti.Stride allora che il sottosegretario Gentileabbia prospettato che, cito, “potrebbe ancheverificarsi che le ditte aggiudicatarie dellaconcessione, non in grado fino ad oggidi avviare i lavori, potrebbero scaricarele loro inadempienze ed avviare a lorovolta un’azione risarcitoria nei confronti dellaregione Calabria”. Che cosa è questo: untentativo forse di preservare il suo gruppopolitico a cui apparteneva il fratello?Al sottosegretario Gentile, Oliverio ha replicatoche oggi dobbiamo correre ai ripari per i vecchierrori del passato e allora, di rimando, sempreOliverio a Gentile dice che il rischio dellaperdita dei finanziamenti sarebbe altissima.Noi vogliamo sapere - non ci fermeremo - dovesono andati a finire quei soldi, per che cosasono stati spesi, chi ha sbagliato e chi pagheràdi tasca propria. Vogliamo sapere quanti soldisono stati bruciati e chi non ha vigilato e perché,soltanto dopo dieci anni, escono fuori questierrori, malgrado i nostri continui avvertimenti.Soprattutto dovete dirlo ai calabresi e agli altriitaliani dove siano finiti i fondi per i nuoviospedali calabresi e dovete dirlo alle migliaiadi pazienti che dalla Calabria partono per ilCentro-Nord per cure che alla regione costanocirca 300 milioni all’anno. Quindi ditelo a

queste famiglie e spiegate che l’emergenzasanitaria in Calabria è stata un business ancheperché sappiamo come vengono ripartiti i fondidel Fondo sanitario nazionale alle regioni emi riferisco ovviamente anche alla mancatapresentazione di un nuovo piano di rientro daparte della regione che per legge avrebbe potutofar cessare il commissariamento se approvatoma ovviamente Oliverio non ha voluto agirenemmeno in questo senso.Dovrei raccontarvi tante altre cose ma michiedo oggi dove siano le televisioni e i giornaliche nel 2007 raccontavano l’assurda morteper malasanità dei minori calabresi FedericaMonteleone, Flavio Scutellà e Eva Ruscio.Perché adesso non si occupano dello scandalodei nuovi ospedali della Calabria che è natoda quelle tragedie e che vale oggi circa mezzomiliardo di euro? Noi continueremo a braccarvicon gli argomenti e non vi lasceremo scampoperché dobbiamo avere risposte soprattutto perla dignità di tutti i calabresi e degli italiani checi hanno rimesso risorse, tempo e salute.

(Iniziative volte a tutelare l’integritàpaesaggistica e ambientale dell’areadestinata a ospitare il nuovo centro

commerciale del comune di Due Carrarein provincia di Padova - n. 2-01978)

PRESIDENTE. Passiamo all’interpellanzaurgente Narduolo ed altri n. 2-01978 (Vedil'allegato A).Chiedo all’onorevole Narduolo se intendaillustrare la sua interpellanza o se si riservi diintervenire in sede di replica.

GIULIA NARDUOLO. Grazie, Presidente.L’interpellanza di cui sono prima firmatariaè rivolta al Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo e riguarda lapaventata costruzione di un nuovo grandecentro commerciale in comune di Due Carrarein provincia di Padova.Ripercorro brevemente la storia di questoprogetto, che, obiettivamente, ha qualche anno,perché l’iter è iniziato dal 1994, quindi è un

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Progetto che viaggia da più di vent’anni, ormai.Tuttavia, dopo alterne vicende e dopo alcunianni di silenzio, in data 17 maggio 2017, lasocietà Deda Srl ha protocollato nel municipiodi Due Carrare la proposta di un nuovo accordodi programma per la costruzione di un nuovocentro commerciale, da realizzarsi in un'areasituata a sud della strada provinciale n. 9 ea ridosso del casello autostradale di TermeEuganee sulla autostrada A13.Tale accordo di programma sostituisce unaccordo di programma precedente e prevedeche la nuova struttura commerciale occupi unasuperficie di 32 mila metri quadrati per 12 metridi altezza, con una superficie destinata ai negozidi oltre 60 mila metri quadrati, quindi su duepiani, configurandosi così come il più grandecentro commerciale della provincia di Padova euno dei più grandi centri del Veneto.La proprietà definisce questo progetto comeun lifestyle center, una nuova definizioneabbastanza in voga che definisce un centrocommerciale di ultima generazione destinato ashopping di qualità e al tempo libero.L'area di intervento su cui dovrebbesorgere la struttura è attualmente utilizzataparzialmente a fini agricoli e ricade comunquenella zonizzazione «D4 Centro Commercialeintegrato» già dal 1994, da quando è iniziatol’iter di questo lungo progetto. Quindi,è consentito, secondo il piano regolatore,l'insediamento di una grande struttura divendita.Come dicevo, la società Deda sarebbe lasocietà costruttrice, ma l'operazione sarebbefinanziata dal fondo di investimento esteroOrion European Real Estate Fund.In questi mesi, da quando è ripreso a spronbattuto l’iter di questo progetto, vi sonostate numerose prese di posizione e anchemanifestazioni, ricordo anche una fiaccolatache si è svolta nei mesi scorsi, per esprimerela contrarietà a questo progetto. Sono coinvoltediverse amministrazioni comunali, associazionidi categoria, associazioni ambientaliste edi stampo culturale, perché la nuovastruttura viene da più parti denunciata come

potenzialmente dannosa per il territorio su cuiinsisterebbe per diverse ragioni. Ne elencobrevemente quattro.La prima, per un motivo culturalee paesaggistico: la struttura, il centrocommerciale, sorgerà in un contestotipicamente rurale, caratterizzato tuttavia dapresenze architettoniche importanti, perché sisituerebbe a poche centinaia di metri di distanzadal cinquecentesco castello del Catajo, chesorge nel comune di Battaglia Terme, il comuneimmediatamente confinante, e la villa Dolfin-Dal Martello, risalente al XVII secolo, per cuiuna zona di grande interesse storico-ambientale.Nelle immediate vicinanze, inoltre, si estende ilParco regionale dei Colli Euganei, istituito nel1989, che è un ambito di pregio paesaggisticoinserito nella lista dei siti di importanzacomunitaria; e inoltre, a circa 800 metri, scorreil Canale Battaglia, inserito anch’esso nella retedei canali storici, per cui un altro elemento dipregio storico-ambientale.Secondo motivo di contrarietà espresso dapiù parti è una motivazione economico-commerciale: in una provincia come quella diPadova, in cui negli ultimi anni la presenza dellagrande distribuzione ha raggiunto - secondo idati forniti dai vari osservatori e anche dalleassociazioni di categoria - 536 metri quadratiogni 1.000 abitanti, un ipermercato, un centrocommerciale delle dimensioni prospettate dalprogetto costituirebbe un colpo mortale alla retedi piccoli e medi esercizi commerciali presentinei centri storici dei paesi limitrofi, a DueCarrare, e ovviamente al centro storico di DueCarrare stesso.Peraltro, queste attività, questi piccoli esercizicommerciali hanno già vissuto e stanno ancoravivendo una grave crisi a causa, ovviamentedella concorrenza inaffrontabile di supermercatie centri commerciali che, comunque, nellazona della provincia di Padova sono numerosi.Sempre i dati delle associazioni di categoriaevidenziano che, per ogni nuovo posto dilavoro creato dalla futura struttura o dastrutture analoghe, se ne perderebbero quattroin altri settori, in particolar modo nel piccolo

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commercio locale.Altro motivo di criticità nei confronti delsorgere di una nuova struttura commercialedi queste dimensioni sarebbe di tipo viario:il grande afflusso di traffico che una similestruttura richiamerebbe avrebbe effetti deleterisulla viabilità di una zona già pesantementeinteressata da un volume di traffico intenso,che, in particolare nelle ore di punta, è causa diquotidiani ingorghi sia nella strada provinciale9, sia nella vicina strada statale Adriatican. 16. Ricordo, peraltro, che il parcheggioche verrebbe costruito a servizio del centrocommerciale conterebbe circa 8 mila posti auto,quindi una dimensione notevole per occupareil traffico che arriverebbe verso il centrocommerciale.Infine, l’altro punto di criticità è di carattereambientale: infatti, la costruzione di unasimile struttura rischia di vanificare l'obiettivodi ridurre il consumo di suolo in unterritorio già pesantemente compromesso. IlVeneto, purtroppo, vanta un triste primato inquesto senso per quanto riguarda il consumodi suolo. Inoltre, evidenzio che la zonalimitrofa, negli anni scorsi e anche piùrecentemente nel 2014, è stata anche soggettaad allagamenti - il comune di Battaglia Termeha subito un'alluvione in quell’anno - e quindil'impermeabilizzazione di un'area tanto vastacostituirebbe un ulteriore vulnus al delicatoassetto idrogeologico dell'area.Inoltre, aggiungo un elemento dal mio puntodi vista importante: il comune di Due Carrarerientra nell'area interessata alla proposta dicandidatura MaB Unesco, lanciata dalla Stradadel Vino dei Colli Euganei a fine 2016. Di cosasi tratta? Si tratta di un modello per valorizzarel'area dei Colli e Terme Euganee e della BassaPadovana, attraverso la conservazione dellerisorse e lo sviluppo sostenibile, col pienocoinvolgimento delle comunità locali, alloscopo di promuovere una relazione equilibratafra le comunità umane e gli ecosistemi. Quellaproposta rappresenterebbe la più vasta areaMaB in Europa dedicata alla salute preventiva ealla qualità della vita. Per cui riteniamo che una

struttura che potesse sorgere in questo contestopregiudicherebbe pesantemente anche questotipo di riconoscimento.Pertanto, in relazione alle caratteristiche dellazona che ho descritto e le emergenzerilevabili nel contesto, riteniamo di sostenerele proteste e le criticità che sono nate daparte delle amministrazioni e delle associazionidi categoria rispetto a questa opera, che nonappare idonea, evidentemente, al luogo in cuidovrebbe sorgere, né appaiono idonee le operedi mitigazione previste dal progetto per ridurrel'impatto ambientale.Riteniamo che questo progetto, come hogià specificato, metterebbe in grave difficoltàle attività commerciali dei comuni limitrofi,purtroppo già fiaccate dalla crisi di questianni e contribuirebbe ad aumentare il problemadella viabilità stradale, con conseguenti danniall'ambiente e alla salute dei residenti.Pertanto, insieme con i colleghi firmataridell’interpellanza, chiediamo quali atti possanoessere posti in essere per tutelare l’integritàpaesaggistica ed ambientale del territoriointeressato dal progettato nuovo centrocommerciale nel comune di Due Carrare,ovviamente alla luce dei profili paesaggisticie idrogeologici e della necessità di tutelareun’area limitrofa ad un sito di interessecomunitario e nella quale sono presenti benidi notevole interesse culturale che potrebberoessere pesantemente compromessi dall’opera.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato,Giampiero Bocci, ha facoltà di rispondere.

GIANPIERO BOCCI, Sottosegretario di Statoper l'Interno. Come è stato ricordato, si chiedeal Ministero dei beni e delle attività culturali edel turismo notizie in merito a questa paventatarealizzazione di un centro commerciale incomune di Due Carrare, prospiciente il Castellodel Catajo e prossimo alle pendici de ColliEuganei.La competente soprintendenza ha attivatouna serie di controlli e ha acquisito notizieal riguardo. In effetti, si tratta di una

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previsione che prevede la realizzazione di uncentro commerciale, il cui progetto, addirittura,prevedrebbe un edificio multipiano di 12metri d’altezza, per una superficie copertadi circa 35 mila metri quadrati; il frontedell’edificio si svilupperebbe per circa 300metri. Si tratterebbe, dunque, di un edificiodi considerevoli dimensioni. L’area interessatadel complesso è pianeggiante, scarsamenteedificata, rilevante dal punto di vista ambientalee culturale proprio perché è in prossimitàdi complessi storici molto importanti esignificativi. Inoltre, è prossima al territoriotutelato del Parco regionale dei Colli, pur nonricadendo al suo interno.Date le sue dimensioni, l’interventoconfluirebbe nell’ambito di applicazione delprocedimento di Valutazione di impattoambientale, ai sensi del combinato disposto deldecreto legislativo n. 152 del 2006, ovvero ilcodice dell’ambiente, e della legge della regioneVeneto del febbraio 2016. Ad oggi, il nuovoprogetto non risulta formalmente pervenuto allasoprintendenza, nell’ambito di un rinnovatoprocedimento di VIA.Precedentemente, con riferimento ad unanalogo progetto di insediamento commercialeprevisto nella medesima zona, ai piedi dei ColliEuganei, nel 2013, la stessa sovrintendenza reseun motivato parere contrario nel procedimentodi VIA provinciale avviato per la valutazionedel suo impatto sul territorio. In esito atale pare preclusivo e sulla base di altreconsiderazioni della commissione valutante,il procedimento venne archiviato e non fumai concluso. A tale proposito, si ritieneopportuno precisare che il comune reseedificabile l’ambito territoriale in parola aifini commerciali con una variante di pianourbanistico adottata nel 1994. Alterne vicendeportarono, poi, sia il comune che la regioneVeneto a differenti considerazioni in ordine atale previsione edificatoria e con una successivavariante al piano l’area fu riportata allaprecedente destinazione agricola in analogiaalle aree circostanti. Tuttavia, a seguito deiricorsi contro l’inedificabilità dell’area avviati

e vinti in varie sedi giurisdizionali dalla societàche è stata ricordata, la Deda, proprietaria delfondo, l’edificabilità del lotto fu mantenuta e ilcomune condannato ad una consistente quantitàdi risarcimento dei danni o, differentemente, adun accordo con la proprietà, come stabilito dalgiudice.Quindi, urbanisticamente, l’insediamentocommerciale risulta conforme al vigentestrumento del Piano attuativo e vi è già un pianodi lottizzazione approvato e convenzionatoper la realizzazione della viabilità internaal lotto. Non risulta, invece, alcun titoloedilizio rilasciato per la realizzazione del centrocommerciale.Sotto il profilo delle tutele derivanti dal codicedei beni culturali e del paesaggio, l’ambito diinsediamento non risulta, ad oggi, sottopostoad alcun vincolo; tuttavia, pur non sussistendotutele culturali e paesaggistiche e, quindi,competenze dirette da parte del Ministero deibeni e delle attività culturali sulla fattibilitàdell’opera, la competente soprintendenza harappresentato che, allo stato delle informazionidisponibili, l’impatto derivante dalla nuovastruttura commerciale parrebbe comprometteree creare forti criticità alle interrelazionicon il contesto, come motivato nel parerecontrario espresso dallo stesso ufficio nel citatoprocedimento di VIA al precedente progetto,poi, archiviato.Inoltre, seppure l’area del centro commercialenon ricada all’interno del Parco regionale, ècomunque prossima al perimetro del Parco.Secondo la soprintendenza è inconfutabilel’ampia visione che si avrà del nuovocomplesso. In conclusione, secondo lasoprintendenza archeologia, belle arti epaesaggio per l’area metropolitana di Veneziae le province di Belluno, Padova e Treviso,tale possibilità edificatoria parrebbe incideresui valori del paesaggio, depauperandonela peculiarità culturale e la possibilità diespansione turistica rese proprio dalla bellezzadei Colli citati e dai territori confinanti.Secondo, inoltre, quanto comunicato daicompetenti uffici del Ministero dell’ambiente

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e della tutela del territorio, dalle verificheeffettuate sulle mappe di pericolosità idraulicae di rischio idraulico del Piano di gestioneper il rischio di alluvione approvato a marzo2016, il sito su cui è prevista la realizzazionedel centro commerciale risulterebbe interessatoda aree a pericolosità e rischio idraulico. Lasoprintendenza ha assicurato il proprio impegnoper la conservazione dei valori paesaggistici eculturali della zona.

PRESIDENTE. La deputata Narduolo hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatta per larisposta alla sua interpellanza.

GIULIA NARDUOLO. Grazie. Ringrazioper la risposta, perché, effettivamente, èquello che volevamo sentire, sia da partedei profili sollevati dal Ministero dei benie delle attività culturali sia per quantoriguarda i profili sollevati dal Ministerodell’ambiente, a cui, peraltro, è rivolta comesecondo destinatario la presente interpellanza.Effettivamente, l’esistenza di un parere giànegativo precedente della soprintendenza e ilfatto che non ci sia ancora una utilizzazionecommerciale sono elementi molto importantie anche ciò che è stato chiaramente detto,che abbiamo chiaramente sentito, rispettoall’impatto fortissimo che quest’opera moltogrande - ripeto, andrebbe configurandosicome il centro commerciale più grande dellaprovincia e tra i più grandi del Veneto - avrebbenel contesto circostante, anche per quantoriguarda il rischio idraulico, che, assolutamente,credo sia un elemento da non sottovalutare.Per cui, io ringrazio il Ministero per averprestato ascolto anche alle richieste diinteressamento più volte manifestate, anchedirettamente al Ministro Franceschini, che èstato recentemente in visita a Padova, cheha avuto modo di incontrare direttamentealcuni amministratori e rappresentanti dellecategorie economiche che gli hanno consegnatoanche della documentazione in merito a questoprogetto, che aveva promesso un suo impegnoe un suo interessamento, che, evidentemente, è

arrivato.Questa risposta ci aiuta ad aiutarel’amministrazione comunale di Due Carrarea cercare di scongiurare un’opera chesarebbe, come abbiamo detto, pericolosamenteimpattante non solo per il territorio Due Carrare,ma per tutto il territorio della zona limitrofaai Colli Euganei e della Bassa padovana, chefrancamente non ne sente il bisogno, perché,come dicevamo, il Veneto ha un triste primatodi consumo di suolo, di superfici cementificatee un triste primato di metri quadri dedicati allagrande distribuzione organizzata.Mi permetto di chiudere con un auspicio riferitoproprio al tema del consumo di suolo. Sappiamoche la legge nazionale sul consumo di suoloè ora al Senato, in Commissione ambiente;siamo nell’ultimo scorcio di legislatura, mipermetto di auspicare, anche a nome deicolleghi che hanno sottoscritto l’interrogazione,che possiamo arrivare ad un’approvazionedefinitiva di uno strumento che consentaalle amministrazioni e, più in generale, alterritorio di essere salvaguardato da ulterioricementificazioni, cosa di cui, appunto, il nostroPaese, francamente, non sente il bisogno.

(Orientamenti in merito all’acquisizionedi nuove tecnologie informatiche da

parte della pubblica amministrazione,con particolare riferimento al

cosiddetto cloud computing - 2- 01946)

PRESIDENTE. Passiamo all’interpellanzaurgente Bruno Bossio ed altri n. 2-01946(Vedi l'allegato A). Chiedo alla deputata BrunoBossio se intenda illustrare la sua interpellanzao se si riservi di intervenire in sede di replica.

VINCENZA BRUNO BOSSIO. Grazie,Presidente, il cloud computing, secondo ladefinizione fornita dal NIST, che è l’Istitutonazionale degli standard e della tecnologiadegli Stati Uniti, è: “un modello per abilitareaccessi” – cito testualmente – “a networkubiqui, convenienti e on-demand di unbacino condiviso di risorse configurabili di

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computazione che possono essere rapidamenteacquisiti e rilasciati con il minimo sforzo digestione o di interazione con il fornitore deiservizi”.Come sappiamo, i servizi di cloud computingpossono essere di tipo privato o community,che prevede l'utilizzo di infrastrutture ICTdedicati internamente a singole organizzazionio per un gruppo limitato di organizzazioni,oppure di tipo “pubblico”, che fa riferimentoa infrastrutture ICT comuni e condivisibili daun numero non predefinito di organizzazioni,garantendo allo stesso tempo l'isolamento adogni singola organizzazione.Sempre più aziende e pubblicheamministrazioni stanno utilizzando il cloudcomputing, la cui efficacia ed efficienzaè ampiamente documentata nella letteraturascientifica e nelle analisi di mercato. MoltiStati hanno già implementato politiche di cloudfirst, ottenendo, in questo modo, ottimi risultatidal punto di vista prestazionale, garantendoal tempo stesso significativi risparmi dispesa, il tutto nella massima sicurezza, digran lunga superiore a quella offerta daisingoli data center. Da tempo, infatti, tutte leanalisi nell'ambito della sicurezza ciberneticasegnalano la riduzione della base d'attacco,e quindi dei data center, come uno degliinterventi principali per limitare i rischi.Ad oggi, le pubbliche amministrazioni possonoacquisire servizi di cloud computing tramite lacosiddetta Gara SPC – lotto 1, gara Consip,sulla base delle linee guida emanate, finora,dall'Agenzia per l'Italia digitale sul cloudcomputing. I servizi di cloud offerti attraversoquesta gara sono limitati alla tipologia cloudprivato e non sono previsti servizi di cloudpubblico. Come già nel corso dell’audizionedavanti alla Commissione di inchiestaparlamentare sui livelli di digitalizzazione dellapubblica amministrazione, svoltasi alla Cameradei deputati il 24 novembre 2016, è possibileleggere che l’accesso ai servizi sul cloudpubblico deve essere garantito dal punto di vistatecnologico e opportunamente regolamentato.Per rimanere, comunque, al passo con i

tempi, l’Italia ha sviluppato, con il Pianotriennale per la trasformazione digitale oper l’informatica, come vogliamo dire, unapolitica di adozione di cloud pubblico, apertoa tutti i fornitori di tecnologia che potrebbevedere una concreta adozione nell’arco deiprossimi due anni. Riteniamo che questotempo, ad oggi ancora teorico, sia comunquetroppo lungo, vista la velocità dell’innovazionetecnologica, e si dovrebbe accelerare nel piùbreve tempo possibile in modo tale da noncostringere Consip a precludere l’accesso alcloud pubblico nelle prossime gare, sempre inattesa dell’attuazione del Piano triennale.Infatti, alla data odierna, non è mai stata banditauna gara d’appalto per una convenzione o unaccordo quadro per l’acquisizione di cloudpubblico e le pubbliche amministrazioni nonhanno quindi una procedura semplificata peracquisire questo tipo di servizi, ad eccezionedi alcune convenzioni già in essere dadiversi anni per servizi off-line e che hannoprogressivamente inserito anche la fornitura diservizi online. Il progetto SPC, essendo statopensato diversi anni fa, oltre 4, ed essendoattualmente basato su soluzioni tecnologiche ilcui sviluppo, spesso, è abbandonato, rischia dioffrire servizi obsoleti, non potendo beneficiaredel continuo sviluppo in innovazione operatoda parte dei maggiori provider. Tutto ciò èin contraddizione con il paradigma del cloudfirst che, come ricordato nell’interpellanza,dovrebbe rispettare criteri che consentano diessere rapidamente acquisiti e rilasciati con ilminimo sforzo di gestione o di interazione conil fornitore del servizio.D’altra parte, qualora l’attuazione del Pianonon avvenga in tempi brevi e rimanga unperiodo di incertezza per tutto il mercato,le pubbliche amministrazioni che intendanoadottare soluzioni di cloud pubblico nonpresenti in SPC non avranno più a disposizionelo strumento delle convenzioni Consip edovranno necessariamente attivare forme diacquisto complesse e lente, oppure dovrannorinunciare.Le aziende che avendo già adottato con

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soddisfazione soluzioni cloud dovesserodecidere di continuare ad usarlo, dovranno,quindi, attivare forme di acquisto con procedurad’urgenza. Inoltre, in conclusione, è doverosoricordare la full compliance, con il GDPR,il Regolamento sulla privacy, che entrerà invigore il prossimo maggio 2018, che prevede,per tutte le piattaforme, soluzioni cloud in lineacon la nuova normativa della privacy.Per questo chiediamo al Governo se ritengaprioritario implementare politiche di cloudfirst; se ritenga opportuno dare un indirizzo aConsip, affinché attivi la necessaria proceduraper predisporre strumenti idonei per acquisirepublic cloud, cloud da parte della pubblicaamministrazione, nello spirito, sostanzialmente,dell’allargamento della concorrenza; e, ai sensidel recente Piano triennale per l’informaticanella pubblica amministrazione, quali sianogli orientamenti in merito all’introduzione, nelcosiddetto cloud della PA, di servizi di publiccloud offerti da operatori privati.

PRESIDENTE. Il Vice Ministro dell’economiae delle finanze, Morando, ha facoltà dirispondere.

ENRICO MORANDO, Vice Ministrodell'Economia e delle finanze. Grazie, signoraPresidente. Consip, in coerenza con la strategiaper la crescita digitale 2014-2020, nonchécon il Piano triennale ICT della pubblicaamministrazione, ha operato, collaborando conl’Agenzia per l’Italia digitale, predisponendoun quadro di gare per la fornitura di serviziinnovativi alle pubbliche amministrazioni, nelquale si colloca la procedura di gara, suddivisain quattro lotti, per i servizi di cloud computing,di sicurezza, di realizzazione di portali e servizionline e di cooperazione applicativa per lepubbliche amministrazioni. In particolare, illotto 1 della suddetta iniziativa, offre serviziinnovativi in logica cloud computing cherispondono agli obiettivi di semplificazione deiprocessi di gestione dei centri di elaborazionedei dati, di riduzione di nuovi investimentisu infrastrutture tradizionali, di abbattimento

di costi d’acquisto di licenze di serviziprofessionali e di gestione tecnica.Rispetto ai modelli di cloud computingpresenti in letteratura, tenuto conto dei requisitiespressi e fissati dall’Agenzia per l’Italiadigitale, la scelta è stata quella del communitycloud della PA, ossia un modello di cloudcomputing in cui le infrastrutture fisiche, resedisponibili dal fornitore, siano dedicate allapubblica amministrazione e le cui risorseelaborative siano logicamente assegnate alleamministrazioni contraenti, garantendo cosìla segregazione logica degli ambienti e deidati. Si è ritenuto opportuno, infatti, optareper un modello di cloud che desse adeguategaranzie, anche sotto il profilo della sicurezzae della protezione dei dati. A tal fine, icentri servizi messi a disposizione dal fornitoreaggiudicatario, dai quali vengono erogatiservizi cloud, oltre a dover essere certificati ISO27001, devono essere interconnessi alla rete delsistema pubblico di connettività.Si segnala tuttavia che i servizi di tipo SaaS - mi spiace, Presidente, ma ci sono da adessoin poi numerose sigle, che nella parte scrittasaranno anche specificate - l’erogazione èconsentita anche attraverso la rete Internet - sostanzialmente un modello di cloud di tipopubblico - mediante centri servizi differentida quelli dai quali vengono erogati, comespecificato in seguito, i servizi IaaS e PaaS(Platform as a Service), purché anch’essicertificati ISO 27001, consentendo - questaè la sostanza - l’utilizzo di infrastrutturetecnologiche fisiche anche in modalità nonesclusiva per le pubbliche amministrazionicontraenti.Più nel dettaglio i servizi cloud computingofferti nel Lotto 1 sono di tipo IaaS,servizi di calcolo e memorizzazione perla fruizione di risorse remote virtuali;PaaS, servizi per lo sviluppo, collaudoed esercizio di applicazioni, poggianti suinfrastrutture di tipo IaaS; e infine SaaS, serviziapplicativi erogati direttamente alle pubblicheamministrazioni (conservazione digitale,produttività individuale, comunicazione

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unificata, social collaboration e analisi deidati).Il modello di governo e controllo dellafornitura prevede poi un comitato di direzionetecnica, composto da Agit, Consip e dalfornitore, che ha tra i propri compiti lavalutazione di proposte di inserimento dinuovi prodotti o servizi complementari aiservizi già oggetto della fornitura e nelrispetto dei massimali contrattuali, che potrannoessere resi dal fornitore alle amministrazioni.In riferimento a tale compito, sono staterecentemente approvate - lo dico a titoloesemplificativo - le proposte tecniche deiseguenti nuovi servizi, che si prevede di attivareprossimamente ad avvenuto completamentodella valutazione di congruità economica, ilDRaaS (Disaster Recovery as a Service),servizio posto a garanzia della continuitàoperativa dei servizi erogati dalle pubblicheamministrazioni, contraddistinto da range divalori molto elevati e inoltre CaaS, serviziobasato su tecnologia altamente innovativa checonsente di eseguire processi di sistema eapplicativi in un ambiente protetto ed isolato,realizzando la piena indipendenza del servizioapplicativo dall’infrastruttura sottostante, conuna immediata e completa portabilità dei serviziIT.In definitiva, il listino dei servizi clouddel Lotto 1 era riconducibile all’offeringdei principali cloud service provider dimercato, in una logica, pertanto, di aperturaa diverse possibili tecnologie proprietarie,risultando, stante l’attenzione posta al temadell’aggiornamento tecnologico, improprioquindi, a nostro avviso, descriverne i contenutiin termini di obsolescenza.Si segnala, altresì, che il contratto-quadro delLotto 1 è stato sottoscritto il 20 luglio 2016e che alla data del 31 agosto 2017 risultavanosottoscritti oltre 90 contratti esecutivi dalleamministrazioni centrali e locali, per un valoreordinato di oltre 14 milioni di euro. Al 31dicembre 2017 si stima una previsione di nuoviordini per un valore di circa 17 milioni di euro.Questo lo dico, nello specifico, in relazione alle

osservazioni contenute nella interpellanza sullacomplessità di accesso per le PA, evidenziandoal contrario, questi dati, un incoraggiantevolume di ordini.In riferimento, infine, alla consultazione dimercato, pubblicata sul sito della Consip, aifini dell’avvio della quinta edizione della garaper la fornitura delle licenze d’uso MicrosoftEnterprise Agreement dei servizi connessiper le pubbliche amministrazioni, anch’essaespressamente richiamata nell’interpellanza, sirappresenta che questa non possa essere ancoraintesa come rappresentativa di una maturatavolontà di Consip in merito alla richiesta diservizi cloud, tanto che in essa, peraltro, noncompare un esplicito riferimento ad essi.La predetta consultazione si prefiggeva, ingenerale, l’obiettivo di verificare l’evoluzionedella fornitura in oggetto, che ha subitonel tempo una rapida trasformazione intermini di domanda della PA di evoluzionetecnologica, di articolazione dell’offerta edi evoluzione - quest’ultimo particolare èmolto rilevante - della regolazione previstadall’Agenzia per l’Italia digitale. Proprio nellaconsapevolezza di tale rapida evoluzione,Consip ha avviato un’istruttoria - in questosenso la risposta alla domanda contenutanell’interpellanza è positiva -, un’istruttoriaper definire opportune soluzioni d’acquisto delcitato software commerciale per la pubblicaamministrazione, sia nella forma cloud, siain modalità tradizionale, in un’ottica dinecessario coordinamento con il complessodegli strumenti disponibili nell’ambito delprogramma di razionalizzazione degli acquisti,nonché tenendo nella debita considerazionele indicazioni fornite dall’Agenzia per l’Italiadigitale nel Piano triennale per l’informaticanella PA 2017-2019.Occorre, infine, considerare che attualmentel’offerta di questo tipo di licenze sul mercatoeuropeo si è ampliata, con la presenza dinuovi players. Si pone, pertanto, l’esigenza diassicurare la più ampia concorrenzialità e, alcontempo, di veicolare la crescente domanda diservizi cloud della pubblica amministrazione, a

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seconda delle caratteristiche della stessa, versolo strumento di volta in volta più adeguato. Inragione di ciò sono in corso, da parte di Consip,i necessari approfondimenti. Solo in seguitoalle conseguenti valutazioni, si potranno fornirenotizie certe sull’impianto della futura gara adevidenza pubblica.L’insieme di queste attività dovrà infineispirarsi al rispetto della regola fissatadall’Agip, che ha stabilito che una copia dei datidovrà comunque risiedere sul territorio italiano,e l’insieme di queste attività dovrà svilupparsiin cooperazione, da parte di tutti i soggettipubblici interessati, con il team digitale pressola Presidenza del Consiglio dei ministri. Laringrazio, signora Presidente.

PRESIDENTE. Grazie, Viceministro, anche perlo sforzo fra sigle e inglese tecnico. La deputataBruno Bossio ha facoltà di dichiarare se siasoddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.Prego, onorevole.

VINCENZA BRUNO BOSSIO. Ringrazio ilGoverno, ma devo dire francamente di nonessere soddisfatta, perché, a parte un’aperturafinale, nell’ultima parte dell’intervento delViceministro, io vorrei dire che, piuttostoche rispondere alla domanda, si è preferitoapprofondire alcune questioni, che francamenteio vorrei chiarire.Nel Lotto 1 è stato scelto il cloudcomputing “comunity cloud” o cloud privato,facendo quindi una scelta che sostanzialmenteimpedisce la piena concorrenza. Dopodiché sidice che su questo ci sono altre possibilità,per cui indirettamente entri in qualche misuraanche il cloud pubblico. Ebbene, esattamentequello che vorremmo evitare, cioè che cifossero sostanzialmente delle gare che apranopienamente alla concorrenza sul cloud privatocome sul cloud pubblico.Rispetto al tema dell’obsolescenza,evidentemente il comitato di direzione tecnicache si è formato è giustificato propriodal fatto che è necessario, alla luce anchedell’evoluzione costante della tecnologia –

ripeto, sono passati quattro anni -, definirealtri servizi e probabilmente altri elementi diinnovazione tecnologica.Acquisisco positivamente la disponibilità diConsip di istruire - mi sembra di capire - una gara su questo tema che è stato posto,perché, ripeto, l’Italia, con il Piano triennale,ha indicato alcune cose, ma andare rapidamentenella direzione del cloud first credo che siaun obbligo anche legato sostanzialmente allasicurezza dei sistemi. Grazie.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimentodelle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI. Grazie, PresidenteSereni. Torno sul caso di via di Portonaccio,delle 250 mila multe elevate ai cittadini su unacorsia preferenziale a Roma per un importo dioltre 23 milioni di euro. Un caso che ha avutouna rilevanza nazionale, l’ho portato in questaAssemblea, Presidente, in un’interpellanza alGoverno.È notizia recente che il giudice di pace abbiaemesso due sentenze a favore dei ricorrenti edè altrettanto evidente che la vicenda giudiziariaavrà i suoi tempi, i tempi della giustizia italianae i tempi che saranno necessari per l’eventualeappello e per l’eventuale terzo grado. Si trattadi un contenzioso imponente, perché la baseè molto imponente, e anche l’importo è moltoimponente, un numero di ricorrenti assai ampio.Credo che si debba sottolineare l’aspetto criticodel rapporto tra amministrazione e cittadini, ilcomportamento della giunta, che, secondo me,in questo caso va stigmatizzato.Verificheremo se ci sarà la richiesta di appelloanche su queste sentenze e sulle successive.In ogni caso, anche il Governo, interpellatosulla vicenda, è parso volersene lavare le mani.Noi, Presidente, continueremo a insistere suquesto caso, lo riproporremo all’attenzione di

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Atti Parlamentari — 28 — Camera dei DeputatiXVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI VENERDÌ 20 OTTOBRE 2017 — N. 875

questo ramo del Parlamento e all’attenzione delGoverno. Continuiamo, Presidente, a chiedereche il Governo faccia un’ispezione ministerialesul posto, sul territorio, per verificare seancora oggi sussistano, come noi riteniamo,condizioni per le quali cittadini incolpevoli emale informati continuino a prendere sanzioniingiuste da parte di un’amministrazione chesembra infischiarsene di questo problema.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giornodella prossima seduta.

  Lunedì 23 ottobre 2017, alle 15:

  Discussione sulle linee generali dellaproposta di legge costituzionale:

ALFREIDER ed altri: Modifiche allo statutospeciale per il Trentino-Alto Adige/Südtirol inmateria di tutela della minoranza linguisticaladina (Approvata, in prima deliberazione, dallaCamera, modificata, in prima deliberazione,dal Senato, approvata, senza modificazioni, inprima deliberazione, dalla Camera e approvata,in seconda deliberazione, dal Senato). (C. 56-D)

Relatore: FRANCESCO SANNA.

La seduta termina alle 11,45.

IL CONSIGLIERE CAPODEL SERVIZIO RESOCONTI

ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

Dott. Renzo Dickmann

Licenziato per la stampa alle 14,40.

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Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

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