Popolis - Aprile 2011

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Periodico di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa anno 9 • n. 2 aprile 2011 Cassa Padana a maggio in assemblea Missione in Cina: un successo A Gottolengo nuove forme di assistenza agli anziani

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Popolis è l'house organ di Cassa Padana BCC

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Periodico di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa

anno 9 • n. 2

aprile 2011

Cassa Padana a maggio in assemblea

Missione in Cina: un successo

A Gottolengo nuove forme di assistenza agli anziani

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QRCode, nuovi contenuti multimediali su PoPolis

Se sfogliando la rivista trovate questo “disegno”

avrete scoperto un QRCode che vi permetterà, grazie al vostro cellulare, di vedere un video, leggere un testo in Internet, sfogliare un sito web.

Ma CoMe SI fa? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un programma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR app e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.Il nome QR è l’acronimo dell’inglese Quick Response (risposta rapida) poiché il codice fu sviluppato per permettere una rapida decodifica del suo contenuto.

4-5I prodotti della Bassa arrivano in CinaSuccesso della seconda missione di Cassa Padana

Un futuro nel turismo

6-7Per il bene del territorio: Cassa Padana a maggio in assemblea

Siviglia, amore a prima vista: i soci in Andalusia

8-9Breno, capitale istituzionale della Valle Camonica

Fiducia e semplicità sono di casa a Edolo

edito

riali una squadra coesa che guarda al futuro

Cari soci,con l’assemblea del prossimo maggio il Consiglio di amministrazione termina il suo mandato.È stato un triennio impegnativo, caratterizzato dalla crisi economica e da scenari di incertezza. In un contesto non facile l’obiettivo principale è stato quello di mantenere un livello ottimale di patrimonializzazione di Cassa Padana. È questa la garanzia per il futuro. Per la capacità di svolgere nelle migliori condizioni la funzione positiva di banca locale nei territori dove opera.Abbiamo poi consolidato il modello di banca proattiva vicina ai soci, alle imprese, alle famiglie e ai molteplici bisogni che le comunità locali esprimono.Il Consiglio di Amministrazione ha lavorato con impegno e spirito di servizio.Devo ringraziare il direttore generale, il personale dipendente, i soci per il loro attaccamento alla banca, i clienti e i partner di Cassa Padana direttamente coinvolti nelle varie progettualità sviluppate dalla banca. Insieme abbiamo raggiunto risultati importanti per la banca, per i soci, per il territorio. Sono il frutto di uno sforzo collettivo, di una comune tensione verso gli obiettivi “alti” che l’articolo 2 del nostro statuto ci pone come riferimento.La nostra è una squadra coesa. In grado di affrontare le sfide su basi solide e di cogliere a pieno le opportunità che il futuro riserverà a noi e alle comunità locali.

vittorio Biemmi

presidente Cassa Padana

som

mar

io

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14Sulle tracce della Vergine orante in tronoUn progetto di recupero per la Chiesa di San Girolamo a Gottolengo

15Quale futuro per la riabilitazione all’Ospedale di Leno?

16L’Ospedale in PiazzaA Leno un nuovo semestre di incontri People and music, a Leno la “festa dei popoli”

17Educazione al risparmioUna brochure multilingue di Cassa PadanaBanche e migranti, un rapporto complesso

18Pistoja e il suo tempoe-Cremonaweb.it tutto di Cassa Padana

Una finestra sul Risorgimento

19DynamiCities: l’arte entra in banca Va in scena il cuore d’Italia

20II primo della classe: mille domande per scoprire la passione per l’asinoDal 14 maggio, mostra permanente a Gussola

21I giorni del prugnolo

22Microcredito:Bcc e Caritas in rete

10Per un futuro senza problemi. Ecco “Sempre insieme” di Assimoco assicurazioni

11Artigiani, bando salvambiente

12-13Nuove forme di assistenza per gli anziani: avvio della sperimentazione a GottolengoGli anziani a Brescia, i numeri

La rete dei partner insieme a Cassa Padana

La comunità residenziale per anziani di Gottolengo

lo stress che fa Bene

Con la prossima assemblea di maggio si chiude un triennio positivo, ma impegnativo come pochi. La situazione di crisi economica dei nostri territori e l’incertezza sul futuro pesano. Nelle nostre comunità lo scenario di fondo – caratterizzato da bisogni crescenti in un contesto di minori risorse a disposizione – rischia di intaccare il livello dei servizi presenti e in definitiva la coesione sociale. Certamente il contesto esterno incide. È la tipologia stessa del nostro modo di fare impresa a generare però un maggiore livello di stress.Cassa Padana ha obiettivi aziendali più complessi dell’ottenimento del semplice risultato economico e del mantenimento di un idoneo quadro tecnico. È necessario, ma per noi non sufficiente.L’articolo 2 del nostro statuto ci indica obiettivi più ampi di bene comune, coesione sociale, crescita sostenibile che implicano scelte organizzative, investimenti, progetti, necessità di realizzare partnership di rete, rischi diversi e in generale necessità di affrontare spesso campi nuovi e inesplorati.La maggior parte delle progettualità sviluppate da Cassa Padana è sperimentale. Ed anche l’attività bancaria più tradizionale deve essere coerentemente aderente a questa missione “differente”.Ciò genera inevitabilmente un maggior impegno, coinvolgimento diretto e quindi stress.I risultati certo aiutano. È però la consapevolezza condivisa di lavorare per obiettivi importanti, di grande spessore e profondità per i nostri territori, a dare un senso allo stress. A gestirlo e considerarlo alla fine come un fattore positivo.Credo che l’impegno profuso dalla Cassa in questi tre anni si possa vedere tutto. Ha prodotto – e produrrà ancora in futuro – frutti tangibili.

luigi Pettinati

direttore generale Cassa Padana

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I N P R I M o P I a N o

I prodotti della Bassaarrivano in Cina

Una trentina di aziende di sei province (Brescia, Cre-mona, Parma, Reggio Emilia, Mantova, Verona), una

Comunità montana (quella della Valle Camonica), 160 buyer cinesi coinvolti, spedizioni di oltre 600 fra bottiglie di vino e olio del lago di Garda, 250 chilogrammi di for-maggi, dal Grana Padano al Parmigiano Reggiano e a pro-dotti tipici della Valle Camonica, 500 confezioni fra mar-mellate, mostarde, passata di pomodoro, succhi di frutta, 850 cialde di caffè, un centinaio di chili di dolci, 270 di salumi, almeno una cinquantina di pasta fresca ripiena.

Numeri con i fiocchi quelli che hanno accompagnato la seconda spedizione commerciale in Cina voluta, orga-nizzata, coordinata e guidata da Cassa Padana.

Dopo la prima missione dell’autunno 2010, la banca è tornata a Shanghai e Ningbo dal 27 febbraio al 5 mar-

successo della seconda missione di CaSSa PadaNa nella rePuBBlica PoPolare

zo scorso alla guida di un gruppo di imprese del compar-to agroalimentare che in Cina hanno portato i prodotti di punta della loro produzione.

Dall’olio d’oliva del lago di Garda al Grana Padano e al Parmigiano Reggiano. Dai formaggi della Valle Camo-nica al Provolone Cremonese, dalle mostarde alle marmel-late, dal caffè ai salumi, dalle birre ai succhi di frutta fino ai dolci, in prima fila torrone e croccanti. Per non dimen-ticare i casoncelli e tutta la pasta fresca.

E ovviamente il vino. Dalla Franciacorta al Garda pas-sando per le colline moreniche e del Veneto. Perché se è vero che – come dicono gli ultimi dati Cia, la confedera-zione italiana agricoltori – il vino italiano nel 2010 ha rad-doppiato le esportazioni, la Cina è diventata una meta ir-rinunciabile per le uve di casa nostra. Non poteva manca-re la birra. Ovviamente la migliore: quella di un birrificio parmense premiato come il migliore del 2011.

Ogni appuntamento in terra cinese è stato diviso in tre parti: la presentazione della missione, il momento degli af-fari fra imprenditori italiani e aziende cinesi (con l’aiuto di una decina di interpreti a disposizione ogni giorno), il buf-fet finale con la degustazione dei prodotti made in Italy. Ai fornelli un cuoco italiano e un cuoco cinese. Pronti a

di macri Puricelli

[email protected]

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UN fUtURo NeL tURISMo di BarBara Ponzoni

[email protected]

La missione di Cassa Padana in Cina nasce con l’intento di creare contatti fra i produttori del nostro territorio e i distributori locali nel settore agroalimentare, ma non solo. durante le missioni sono stati siglati due accordi turistici. Il più importante risale al primo contatto in Cina, con la regione di Hangzhou. L’impegno è di favorire il reciproco scambio turistico. a tale scopo una delegazione cinese è stata in visita in Lombardia lo scorso febbraio. L’assessore al turismo di Hangzhou e altri dirigenti hanno potuto ammirare il castello di Padernello e Palazzo Cigola, la franciacorta, città come Mantova, Cremona, Verona e Milano. entusiasti della visita, si sono detti disponibili a creare pacchetti ad hoc per un turismo di nicchia incentrato su percorsi enogastronomici di qualità, in posti con una grande valenza culturale e storica.Il secondo accordo è stato siglato durante l’ultima missione con la regione di Ningbo. Parte delle nostre eccellenze non sono solo prodotti enogastronomici da commerciare, ma anche la nostra cultura, i nostri paesaggi, le atmosfere tipicamente “padane”. L’intento di valorizzare le nostre peculiarità non può quindi prescindere dal mettere in evidenza e pubblicizzare i nostri paesi e le nostre realtà.

portare in tavola il meglio della tradizione. Quella che i ristoratori e i consumatori cinesi sono pronti ad accoglie-re a braccia aperte.

Un discorso a parte spetta al turismo, un mercato di enormi potenzialità. Cassa Padana ha firmato un accordo con realtà locali di Ningbo per iniziative comuni sul turi-smo che si svilupperanno nei prossimi mesi. Non a caso giunge questo accordo (di cui parliamo nel box qui accan-to). Ningbo è una delle città più antiche ma anche più flo-ride della Cina. Nel passato era nota come città commer-ciale sulla via della seta e oggi come secondo porto cinese e quarto al mondo, un’industria petrolchimica di primo livello, un comparto high tech in pieno sviluppo, un set-tore automobilistico lanciato nel futuro dallo sbarco in Ci-na della Volvo. Significativo anche il ruolo svolto dalla Fie-ra di questa città che nel 2009 ha visto passare oltre 1.300 imprese e più di dieci milioni di visitatori stranieri.

La spedizione di Cassa Padana ha riunito insieme le migliori forze del territorio per un’azione di business co-mune. L’obiettivo della banca oggi è quello di andare avanti. Creare occasioni di business in Cina. Proporre in-contri annuali. Proseguire sulla strada della sinergia fra le forze del territorio. Per il bene comune. ¬

aliprandi srl gambara (Bs) vino

andrini marmellate & C. Sas gottolengo (Bs) cotognata, crema di marroni, mostarde miste, salse e conserve miste

azienda agricola San Giovanni Soc. agr. Srl raffa di Puegnago (Bs) vino

azienda agricola Buglioni settimo di Pescantina (vr) vino

azienda agricola Provenza desenzano (Bs) vino

Caseificio San Girolamo rosegaferro di villafranca (vr) formaggio – grana padano

Cissva capo di Ponte (Bs) formaggi tipici val camonica

Rocche dei Vignali losine (Bs) vino

Consorzio Casalasco del pomodoro Soc. agr. Coop. rivarolo del re (cr) pomodoro, sughi, passate, succhi di frutta

Consorzio di tutela dell’olio extra verginedi oliva dop Garda

cavaion veronese (vr) olio

Birrificio del ducato – Gruppo Italy srl roncole verdi di Busseto (Pr) birra

I. Pelagatti ved. Chiari Srl Parma (Pr) formaggio – parmigiano regg. e grana padano

Latteria Ca’ de’ Stefani vescovato (cr) formaggio – provolone e grana padano

Lucaffè carpenedolo (Bs) caffè

La cicogna Srl cicognolo (cr) mostarda di frutta, verdure in agrodolce, salse, confettura di frutta

Nuova Ruggeri Srl cremona pane, croissant, ciambelle

Podere Cavaga foresto sparso (Bg) vino

Rivoltini alimentare dolciaria Snc vescovato (cr) torrone

Salumificio di enea Gandolfi & C. Snc motta Baluffi (cr) salumi: culatello, prosciutto cotto, salame

San Vitale di Pellegrini Gerolamo & c. Sas Brescia formaggi – grana padano

Soc. agr. Ricchi di f.lli Stefanoni S.S. di Claudio e Gian Carlo Stefanoni

monzambano (mn) vino

Soc. agr. tenuta ambrosini srl cazzago san martino (Bs) vino

tenuta Maddalena S.S. volta mantovana (mn) vino

tradizioni padane Snc gottolengo (Bs) pasta ripiena fresca

Società agricola Podere Brizio S.S. montalcino (si) vino

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di franco aliPrandi

vicedirettore di Cassa [email protected]

l a B a N C a a l t u o s e r v i z i o 1

Per il bene del territorio

Le prospettive di crescita dell’economia mondiale sono

leggermente migliorate rispetto al 2009, ma si sono inasprite le ten-sioni sui mercati del debito sovrano di alcuni Paesi dell’area dell’euro. Negli ultimi mesi del 2010 infat-ti i rendimenti dei titoli pubblici a lungo termine delle maggiori eco-nomie sono aumentati, a riprova della difficoltà in cui si tro-vano i governi.

A complicare ulteriormente il quadro generale, nei primi mesi del 2011 le rivolte nell’area del Maghreb (Tunisia, Egitto e Libia ) hanno generato forti rialzi dei prezzi del petrolio.

Dunque la situazione economica permane fortemente in-certa con una congiuntura che, pur dando segni di migliora-mento, si presenta ancora fortemente esposta a rischi di rica-dute recessive.

Nonostante il difficile contesto, destinato probabilmen-te a durare nel tempo, Cassa Padana si prepara al tradiziona-le momento annuale dell’assemblea, il prossimo maggio (che prevede anche il rinnovo delle cariche sociali) con uno sguar-do ottimista. Cassa Padana in questi anni ha infatti operato da un lato per il rafforzamento dei presidi a salvaguardia dei re-quisiti patrimoniali, oggi divenuti più che mai indispensabili per svolgere con equilibrio l’attività di intermediazione finan-ziaria e poter offrire un servizio efficace ed efficiente ai soci e clienti, ma dall’altro ha proseguito con ulteriore impegno nel perseguimento degli obiettivi connaturati alla propria caratte-ristica di cooperativa attenta ai bisogni del territorio, di “ban-ca dei diversi territori”.

Per quanto riguarda il primo aspetto, sul fronte dell’inter-mediazione creditizia l’orientamento della Cassa ha riflesso la situazione economica generale e del territorio di riferimento pur garantendo il sostegno all’economia locale.

Sotto il profilo strutturale nel corso del 2010 è stata portata a compimento la fusione con la BCC Camuna con l’apertura di quattro nuove filiali in Valle Camonica garantendo la presenza della Cassa in tutta l’area della Valle. Ad un anno di distanza possiamo confermare la piena riuscita di questa unione che ha svi-luppato interessanti sinergie per la valorizza-zione del territorio e ha contribuito a realizzare la connotazione di “banca dei territori”.

Inoltre, la Cassa ha completato il program-ma di sviluppo del piano strategico 2008-2010

con l’apertura di due ulteriori fi-liali: un secondo sportello a Bre-scia in una prestigiosa sede in via Valle Camonica e uno sportello nel centro di Verona in un edifi-cio storico che la Cassa, sotto l’egi-da della Soprintendenza dei Beni Architettonici, ha restaurato a be-neficio del patrimonio artistico e

culturale della città. Complessivamente la rete commerciale a fine 2010 era composta da 49 filali e un negozio finanziario operanti in 4 regioni e 11 diverse province.

Per quanto attiene al profilo economico, tenuto conto del quadro di generale difficoltà e incertezza in cui si muovono le imprese e gli operatori in genere, Cassa Padana ha prosegui-to nella politica di prudenziale valutazione degli attivi e con-seguente ipotesi di previsione di perdite, comprimendo l’utile netto. Ma ha anche saputo mantenere sostanzialmente inal-terata la dotazione patrimoniale a garanzia della solidità della Cassa e di ulteriori prospettive di sviluppo nonostante il con-testo negativo.

La Cassa guarda serenamente al futuro e il nuovo piano triennale 2011-2013 riflette questa visione positiva. Non si può prescindere dall’essenza che connota il credito cooperati-vo e Cassa Padana in particolare. Ciò si traduce in una parti-colare attenzione e sensibilità verso il territorio anzi i territori. La crisi ha sferrato i suoi attacchi e ha minato i capisaldi del-la coesione sociale. A ciò si aggiunge il dato di fatto ormai in-confutabile che le Istituzioni pubbliche, soprattutto nel campo sanitario e dei servizi sociali, sono costrette a doversi misurare con la riduzione delle risorse a disposizione. Ed è il territorio, la comunità sociale a subirne le conseguenze. Cassa Padana avendo negli anni salvaguardato il proprio assetto patrimo-niale e investito in professionalità specifiche, può continuare nell’opera intrapresa di valorizzazione dei territori ponendo-si come punto di riferimento non solo per l’intermediazione finanziaria e i servizi anche innovativi alle imprese, ma anche per rispondere ai bisogni della comunità che con la crisi si so-no acuiti: servizi alla persona, assistenza, prevenzione, recupe-ro e valorizzazione delle identità storiche e culturali dei terri-tori, difesa della coesione sociale.

La Cassa ha il bene del territorio come obiettivo finale. Da ciò ne deriva che la funzione di intermediazione finanziaria e la funzione sociale debbano essere svolte insieme.

È ciò che abbiamo fatto e che continueremo a fare con la certezza che questa è la mission che connota il modello Cassa Padana e che ci fa guardare al domani con ottimismo. ¬

Cassa Padana a maggio in assemblea

aSSeMBLea CaSSa PadaNa

doMeNICa29 MaGGIo 2011

Inizio ore 9Villa BadiaVia Marconi – Leno (Bs)

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“quien no ha visto sevilla, no ha visto maravilla”.

ovvero: “chi non ha visto Siviglia non ha visto meraviglia”. È proprio vero questo popolare detto andaluso. anche noi soci di cassa Padana, ora, lo possiamo confermare: è stata infatti siviglia la meta dell’annuale viaggio convegno soci, che si è svolto dal 24 al 27 marzo scorsi. alle 6 l’aeroporto di montichiari ha visto arrivare la carica dei 305 partecipanti che, come uno sciame di api, si sono riversati verso il check in d’imbarco, pronti a depositare le loro valigie e iniziare l’avventura. Per la sottoscritta il ritrovo in aeroporto non è entusiasmante. il volo non rientra fra le mie passioni. la paura passerà solo 2 ore e 40 minuti più tardi, quando l’aereo toccherà il suolo spagnolo. Ma lasciamo perdere i miei timori e passiamo alla “cronaca culturale” del viaggio.su una delle porte d’ingresso della città di Siviglia sta scritto “ercole mi edificò, cesare mi cinse di mura e il re santo mi

conquistò”. Sintesi perfetta tra il mito della fondazione ad opera di ercole, la reale dominazione romana e l’invasione

di lidia sBarBada

[email protected]

Siviglia, amore a prima vistai soci in andalusia

degli arabi, fino alla riconquista cattolica: diverse culture che durante i secoli hanno lasciato a siviglia un incredibile patrimonio artistico. i simboli di Siviglia nel mondo sono numerosi.La Cattedrale, la più estesa in stile gotico del mondo. edificata dove un tempo sorgeva la moschea maggiore della città, da quest’ultima ha ereditato la giralda, torre di 96 metri, dagli arabi utilizzata come minareto e successivamente trasformata dai cattolici in campanile.L’alcazar, il palazzo reale, uno dei migliori esempi di architettura mudejar, stile sviluppatosi durante il regno cristiano della spagna, che utilizzò influenze islamiche nelle costruzioni. È qui che dimora re Juan carlos quando visita Siviglia. il palazzo è completato dalla straordinaria bellezza delle sue fontane e dei suoi giardini.Piazza di Spagna costruita per l’esposizione iberoamericana del 1929. la piazza, semicircolare, simboleggia

l’abbraccio della spagna alle sue nuove colonie. È incorniciata da un bellissimo edificio e tutto attorno ci sono 48 panche ricoperte di mattonelle in ceramica, raffiguranti fatti storici o culturali e le mappe delle province spagnole. la piazza è attraversata da un canale, sormontato da 4 ponti che rappresentano i 4 antichi regni di Spagna.in due occasioni lasciamo siviglia per far tappa a cadice e Cordova.

Cadice, sull’oceano atlantico, a circa 150 km a sud di siviglia è una cittadina balneare molto allegra, caratterizzata da pittoresche stradine

in pietra, con piazze e palazzi di antica architettura a formare i tipici quartieri chiamati Barrios. Bellissima la lunga spiaggia. Cordova guarda il

Guadalquivir. visita obbligata alla moschea – cattedrale, grandioso

complesso architettonico in cui si fondono arte arabo-islamica e stili romanico, gotico e rinascimentale. in origine era la chiesa visigotica di san vincenzo, ma con la conquista di cordova da parte dei musulmani venne distrutta per creare una grande moschea, più volte ampliata nel corso degli anni dai musulmani, poteva contenere fino a 35.000 fedeli. Dopo la riconquista dei cattolici venne riconsacrata Cattedrale. lo spettacolo lascia senza parole, anche se un pensiero mi attraversa velocemente la testa: speriamo che nessuno dei soci del mio gruppo si allontani dalla guida. Cercarlo in19 navate, divise da 856 colonne, su cui poggiano delle arcate in mattoni di pietra bianchi e rossi, sarebbe un’ardua impresa!se oltre a queste meraviglie architettoniche voleste un altro motivo per visitare siviglia eccovi serviti: in quattro giorni le temperature sono oscillate dai 20 ai 30 gradi.¬

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siviglia, Piazza di spagnaneLLa foto piccoLa: cordova

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da sinistra:alessandra murachelli e claudia martinazzoli

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di Benedetta cheruBini

[email protected]

«È datata 2001 la mia as-sunzione nella Bcc Ca-

muna”, racconta Claudia, “come preposto della filiale di Malonno dove, seppur con una parente-si a Ceto, vi rimango fino al di-cembre scorso, quando mi viene proposto di se-guire l’avvio del nuovo sportello di Breno, legato alla strategia espansionistica dell’Area Camuna di Cassa Padana.

Così il 13 dicembre 2010, coadiuvata dal-la collega Alessandra Murachelli che mi aveva ot-timamente assistito per due anni a Malonno, ha preso vita questa nuova avventura nella capitale politica e istituzionale della Valle Camonica, se-de della Comunità Montana e del Parco Naziona-le dell’Adamello, dell’Azienda Sanitaria Locale, di tutti gli Enti ed Uffici Territoriali, nonché di tutti i distretti scolatici e degli innumerevoli servizi che purtroppo non sono presenti capillarmente lungo la Valle e che costringono i cittadini anche a lun-ghe trasferte».

Breno è abitato da poco più di 5mila abitanti distribuiti fra il paese e le sue quattro frazioni, con una forte attenzione al terzo settore, vista la pre-senza di ben 52 associazioni no profit.

Alle spalle del presente, Breno è caratterizzato da una lunga storia che si spinge fin nel calcoliti-co, come hanno messo in luce scoperte archeologi-che effettuate sulla collina del castello. Interessanti poi i reperti del periodo preistorico e romano cu-stoditi nel Museo Civico a testimonianza dei seco-li più lontani a noi.

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Breno, capitale istituzionaledella Valle Camonica

Fu il controllo della Valle a segnare le sorti di questo terri-torio: da Carlo Magno, che nel 774 donò l’intera Valle Camo-nica ai monaci di Tours, all’acce-sa rivalità che passerà alla storia

sublimata nei bei nomi dei guelfi e dei ghibelli-ni. La Valle Camonica è entrata così nella grande politica europea, quella di una terra cui si interes-sò anche l’imperatore Arrigo VII, confermando le concessioni autonomistiche rilasciate a suo tempo da Federico Barbarossa, il cui diploma si conser-va ancor oggi presso la biblioteca comunale, i cui importanti conferimenti di indipendenza conti-nuano a caratterizzare l’amministrazione dell’in-tero territorio.

Negli ultimi anni Breno è richiamato nei li-bri di storia e archeologia per il Santuario di Mi-nerva. Scoperto per caso nel 1986, gli scavi subi-to iniziati hanno portato alla luce i pavimenti a mosaico e le mura affrescate, resti di colonne e are votive oltre a cocci in ceramica, iscrizioni, fibule, monete e gioielli. Nel 2000 è stata rinvenuta an-che la statua della dea priva della testa, braccia e di parte delle gambe, il cui originale è esposto al Museo nazionale di Cividate. Importante ritrova-mento che dimostra il fatto che i Romani avesse-ro adottato il culto indigeno precedente sceglien-do Minerva, dea delle acque, quale dea più simile agli dei autoctoni. ¬

Claudia Martinazzoli dal dicembre 2010 è la Responsabile della filiale di Breno di Cassa Padana. originaria di Capo di Ponte, paese della media Valle Camonica famoso per il Sito Mondiale delle Incisioni Rupestri, è stata adottata nel ’98 dal vicino centro di Cerveno, realtà conosciuta per l’importante Via Crucis Lignea del Simoni. Claudia cresce passando dai libri di scuola alle visite guidate di scolaresche presso il vicino Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri; dopo la qualifica di contabile d’azienda scende nella vicina darfo Boario per ultimare i suoi studi e diplomarsi in ragioneria. La sua passione per lo sport e per l’insegnamento la spingono ad iscriversi all’Isef, anche se nel frattempo viene assunta nel 1989 da una banca di ‘stampo classico’. Il nuovo secolo le porta la laurea all’Isef di firenze con una tesi sulla traumatologia sportiva e l’ingresso nel mondo delle banche cooperative.

RadICI IN VaLLe CaMoNICa

Nell’anno europeo del volontariato e a vent’anni dalla legge quadro sul volontariato, il centro servizi del volontariato di Brescia (csv) e cassa padana hanno inaugurato il 19 febbraio scorso l’apertura di un presidio locale dedicato alle realtà del terzo settore che operano in Valle Camonica. Uno sportello che nasce dall’intesa tra due istituzioni che da tre anni lavorano a stretto contatto ed hanno sviluppato un modello di presidio territoriale in grado di dare, con la presenza fissa in un ambito territoriale, risposte concrete a tutte quelle organizzazioni che muovono il mondo del no profit.

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di Benedetta [email protected]

«La passione con cui svolgiamo il lavoro quotidiano”, spiega Giorgio, “e la forte motivazione sono gli elemen-

ti che ci caratterizzano. In un contesto economico assai diffi-cile, in un territorio dove la presenza delle banche è notevole, Cassa Padana con la propria politica aziendale vuole sostene-re la comunità di Edolo in modo concreto e secondo il princi-pio di sussidiarietà.

Il nostro obiettivo è di tessere relazioni importanti, impron-tate su rapporti fiduciari e trasparenti in modo che la BCC pos-sa rappresentare per la comunità un punto di riferimento non solo bancario ma anche sociale; elementi questi che da sempre caratterizzano la mission del nostro Istituto ed il nostro modo di voler far banca in modo differente.

Il proporre prodotti chiari e semplici con la massima dispo-nibilità, sono gli strumenti che utilizziamo al fine di conquista-re la fiducia degli abitanti dell’alta Valle; gente onesta ed ope-rosa seppur tradizionalmente non particolarmente incline ad instaurare nuove relazioni».

Edolo infatti è un tradizionale paese del territorio alpino, con una popolazione di circa 4.500 abitanti situato a 700 me-tri di altitudine nella media-alta Valle Camonica. Un centro che confina con tredici comuni. Una sorta di crocevia fra la strada che porta al Tonale e quella che giunge all’Aprica, che è forte-mente condizionato dalle caratteristiche geografiche e dall’oro-grafia del territorio e dal limitato numero di infrastrutture pre-senti che rendono la zona più difficilmente accessibile.

Nonostante queste caratteristiche di de-bolezza legate al territorio, a Edolo sono pre-senti un significativo numero di realtà in-dustriali ed artigianali, ed una fitta lista di associazioni che testimoniano la sua vivaci-tà sia nel settore sociale che in quello cultu-rale e sportivo.

D’altro canto, proprio le caratteristiche territoriali hanno permesso di conservare me-glio l’ambiente permettendo a Edolo lo svi-luppo di attività turistiche e la salvaguardia del Parco Regionale dell’Adamello e del Par-

co Nazionale dello Stelvio per l’elevato valore naturalistico degli habitat naturali, tanto che a Edolo è stata attivato dal 1996 un corso di laurea in ‘Valorizzazione e tutela del terri-torio montano’.

Particolarità da citare per il territorio locale è la presenza del Consorzio Idroelettrico Edolo-Mu’, una cooperativa che ge-stendo una centralina realizzata alla fine del 1800 offre un al-tissimo servizio nella produzione e nella distribuzione di ener-gia pulita ed economicamente conveniente per i soci. ¬

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Fiducia e semplicità sono di casa a Edolo

Giorgio Porcini dal novembre 2010 è il Responsabile della filiale di edolo di Cassa Padana. Nato a Breno nel 1974, Giorgio ha sempre vissuto a Malonno. Sposato con Marilena dal 2001, è padre di Michela e Chiara, rispettivamente di 9 e 6 anni. Giorgio è membro del Consiglio di amministrazione della Scuola Materna di Lava, frazione di Malonno e nel tempo libero coltiva la passione per la musica. Laureato in economia e Commercio presso l’università Statale di Brescia, Giorgio ha lavorato nel Gruppo Bipop-Carire dal 2000 presso la sede di Brescia. Nel corso del 2001 è stato assunto in Bcc Camuna operando, dopo una breve esperienza in filiale, presso

l’area Crediti, ed è datata 2004 la sua nomina a Responsabile dell’area Controlli Interni/Ufficio Legale e Contenzioso. a seguito della fusione con Cassa Padana, dal 29 novembre 2010 riveste il ruolo di Responsabile dell’agenzia di edolo, con la collaborazione di Maura Pessognelli, laureata in economia ed assunta in Bcc Camuna nel 2007 dopo un anno di stage.

lo sportello attivato avrà la funzione di sostenere le associazioni nello svolgimento delle loro attività, fornendo gratuitamente servizi di consulenza fiscale, giuridica, assicurativa e per la privacy; percorsi di formazione; attività di promozione delle attività di volontariato; accompagnamento alla presentazione di progetti per accedere a bandi di finanziamento. b.c.

INfo sportello territoriale del csv di esine - Distretto 13Via pittore nodari 7/b - esineReferente: sandra Bassiapertura: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e dalle 14.30 alle 17Telefono: 0364 360616339 [email protected]

da sinistra:giorgio Porcini e maura Pessognelli

da sinistra:urbano gerola, Presidente csv prov. Bs e luigi Pettinati, direttore di cassa Padana Bcc

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Uno dei principaLi obiet-tivi di Cassa Padana

è quello di essere il punto di riferimento per le rispo-ste alle necessità delle fami-glie. In quest’ottica sono sta-ti studiati specifici prodotti assicurativi con condizioni competitive dedicate appun-to alla categoria dei privati.

Da un recente studio Istat del 2009, che fornisce una fotografia della popola-zione italiana, risulta che gli ultra sessantacinquenni so-no oltre il 20% della popo-lazione totale.

La loro crescita si presen-ta quasi raddoppiata nell’ar-co degli ultimi decenni. La prospettiva futura è ancora più evidente, con quasi 18 milioni di over 65enni sti-mati nel 2038.

In questo scenario l’Italia rappresenta in assolu-to il paese più a rischio e le preoccupanti pro-spettive per i prossimi cinquant’anni rendono urgente e necessario un intervento immedia-to delle politiche eco-nomiche e sociali, co-sì da poter controllare questo fenomeno or-mai continuo e irrever-sibile.

Molti conoscono le po-lizze sanitarie, cioè quelle che pagano le spese medi-che, ma per altrettanti l’idea che esista una copertura che si impegni al pagamento delle spese domiciliari o al pagamento di una casa di ri-

poso per persone non auto-sufficienti non è così fami-liare. Ecco perché esistono le assicurazioni Long Term Care ovvero per cure a lun-go termine.

Va detto che è conside-rata non autosufficiente la persona che si trova nell’im-possibilità fisica presumibil-mente permanente di com-piere in modo autonomo le azioni elementari della vi-ta quotidiana. Quindi lavar-si, vestirsi, muoversi, nutrir-si. Oppure la persona affetta da specifiche malattie qua-li la demenza senile invali-dante o il morbo di Alzhei-mer e necessiti quindi di assistenza costante e di una badante che possa aiutare a svolgere le attività della vita quotidiana.

La stima minima di spe-sa in questi casi, usufruen-do delle informazioni INPS, evidenzia un costo globa-le annuo minimo di oltre 12.000 euro. Un costo che potrebbe incidere negativa-mente sul bilancio familia-re anche per decine d’anni, considerata l’alta percentua-le di persone non autosuffi-cienti magari anche in con-seguenza di un infortunio.

La polizza assicurativa “Sempre Insieme” rappre-senta una valida soluzione che consente, tramite il ver-samento di un premio vitali-zio, di accedere a una rendi-ta mensile rivalutabile, con la quale, almeno in parte, far fronte alle spese da sostenere in caso di non autosufficien-za. Dall’assistenza di una ba-

Per un futuro senza problemi eCCo “SeMPRe INSIeMe” dI aSSIMoCo aSSICURazIoNI

di matteo salamini

[email protected]

assicurati e PReMIatI

La dea bendata – che in questo caso porta il nome di “assicurati e premiati” il concorso nazionale che la compagnia di assicurazioni assimoco indice ogni anno a favore delle Bcc – ha dimostrato di gradire particolarmente la zona della bassa bresciana, baciando la filiale di Gottolengo di Cassa padana. Fra i tanti che hanno partecipato al premio, è stato il cliente claudio Davorio a vincere uno smartphone. l’account di assimoco, Pierluigi nidasio, ha consegnato uno smartphone

anche alla collega Susi Morelli. la cerimonia di premiazione si è svolta alla filiale di Gottolengo in un clima di cordialità e allegria. Un particolare ringraziamento al direttore Marco Telo’, per il lavoro svolto e la preziosa collaborazione dell’intera filiale. alla premiazione erano presenti i colleghi dell’ufficio integrazione canali di vendita che hanno seguito le diverse fasi del concorso, Dino Telò e Matteo Salamini.non resta che continuare a “giocare”. i buoni risultati raggiunti nel 2010 possano essere una buona premessa per un 2011 ancora più ricco di soddisfazioni. assimoco renderà noti a breve i termini del nuovo concorso.

dante al ricovero presso una casa di cura, ai servizi di as-sistenza infermieristica.

Ma quale costo ha una copertura così indispensa-bile? Facciamo un esempio. Un uomo di 40 anni che de-cidesse oggi di tutelarsi sot-toscrivendo la polizza e as-sicurandosi una rendita di 12.000 euro annui pagabi-le in rate mensili di 1.000 euro sosterebbe il seguente onere: premio annuo vitali-zio 332,08 euro, pagabile in rate mensili di 27,67 euro; premio mensile vitalizio al netto della detrazione d’im-posta: 22,42 euro. Le poliz-ze godono della detrazione d’imposta del 19%. Le fi-liali di Cassa Padana sono a disposizione per consulenze mirate e preventivi. ¬

da sinistra:marco telò, Pierluigi nidasio, susi morelli, claudio davorio, dino telò e matteo salamini

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Artigiani, bando salvambiente

l a B a N C a a l t u o s e r v i z i o 6

La regione Lombardia e le Camere di Commercio hanno stanziato 1,5 mi-

lioni di euro a favore delle imprese arti-giane per l’introduzione di innovazione nei processi e prodotti a basso impat-to ambientale e per il sostegno al risana-mento ambientale.

Possono accedere al bando “Salvam-biente” le imprese artigiane, i consor-zi, le società consortili, e le cooperative con sede operativa in Lombardia e in re-gola con il pagamento del diritto came-rale annuale.

Fra gli interventi finanziati vi è il conseguimento di certificazioni am-bientali europee, internazionali, nazio-nali quali EMAS, ISO 14001, Ecolabel e la certificazione ambientale di prodot-to; la realizzazione di impianti innovativi di produzione di energia da fonti rinno-vabili; l’introduzione di tecnologie inno-vative che riducano le emissioni d’aria, acqua, rifiuti, rumore; l’introduzione di tecnologie volte al risparmio di materie prime, a ridurre gli scarti di lavorazione e a ridurre il peso degli imballaggi.

Ad essere agevolate sono le spese so-stenute (e pagate) nel periodo compre-so tra il 15 febbraio 2011 e il 15 febbra-

io 2012 per l’acquisto di nuovi impianti destinati al miglioramento ambientale, l’acquisto di nuove strutture e attrezza-ture, oneri accessori indispensabili per garantire la funzionalità degli impianti (compresi i lavori effettuati direttamente dall’azienda opportunamente documen-tati), la consulenza tecnica e la progetta-zione solo se connessa al conseguimento di una certificazione.

Gli impianti devono contribuire a ridurre in modo determinante una par-te significativa delle emissioni, interve-nendo sia “a monte” che “a valle” del processo produttivo. Tra essi rientrano pertanto non solo gli impianti di pro-cesso in senso stretto (es. cabine di ver-niciatura, macchine per la lavorazione di parti metalliche, ecc) ma anche im-pianti di trattamento delle emissioni (impianti di depurazione delle acque re-flue, impianti di trattamento di fumi e polveri, ecc.); impianti anche a tecno-logia semplice, che utilizzati per svolge-re una quota significativa del processo produttivo principale dell’azienda, de-terminano un miglioramento significa-tivo delle prestazioni ambientali.

L’intervento prevede un contributo

a fondo perduto fino al 25% delle spese ammesse (elevato al 30% nel caso di con-sorzi) con un tetto massimo di 50 mila euro, ed un investimento minimo di 15 mila euro. Non è prevista cumulabilità con le agevolazioni del Conto Energia per il fotovoltaico né con benefici fisca-li connessi per l’installazione di impian-ti solari termici.

Al momento di presentazione del-la domanda l’impresa deve dimostra-re di avere già realizzato almeno il 10% dell’investimento (si richiede la presen-tazione di copia delle fatture quietanza-te con timbro e firma del fornitore, data e modalità di pagamento).

La richiesta del contributo deve es-sere presentata alla Camera di Commer-cio territorialmente competente entro il prossimo 13 maggio. L’assegnazione dei contributi avverrà secondo la graduatoria regionale fino ad esaurimento dei fondi disponibili. ¬

PeR SaPeRNe dI PIÙ

Gruppo impresa - Tel 030 [email protected] www.gruppoimpresa.it

camera di commercio di Bresciawww.bs.camcom.it

Unioncamere lombardia - www.lom.camcom.it

di marco [email protected]

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i n o s t r i P R o G e t t I 2i n o s t r i P R o G e t t I 1

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re l’abbandono di casa e stili personali di vita. Ecco quin-di l’idea di nuove forme di vita comunitaria per anzia-ni, intermedie fra lo stare a casa e l’essere ricoverato in una casa di riposo.

Si tratta di una struttura destinata ad anziani con un livello di autonomia ancora abbastanza buono, un qua-dro clinico stabilizzato e bi-sogni diversificati di ordine non solo abitativo, ma an-che psicologico, relazionale, assistenziale, sanitario e so-

Questo è un progetto sperimentale nel quale Cas-sa Padana svolge un ruolo di regia territoriale. È una scommessa che si può vin-cere se attorno all’iniziativa si forma una rete di partner-ship che rende possibile un obiettivo diversamente non perseguibile.

Lo scenario attuale con cui ci confrontiamo è carat-terizzato da una parte da bi-sogni crescenti delle comuni-tà locali, dall’altra di minori risorse a disposizione. Af-

Nuove forme diassistenza per gli anziani L’aVVIo deLLa SPeRIMeNtazIoNe a GottoLeNGo

ciale. Quella di Villa Giusep-pina sarà una comunità pic-cola – gli utenti non saranno più di 24 – nella quale, per quanto possibile, si proverà a rigenerare un ambiente di ti-po familiare.

L’obiettivo – ambizioso – è quello di mantenere co-sti contenuti, pur facendo a meno del rilevante contribu-to regionale dato alle case di riposo, in un contesto bello e confortevole dal punto di vi-sta della sistemazione e della qualità della vita.

di stefano Boffini

[email protected]

gottoLengo (bs). Do-po un lavoro di sei me-

si volto a definirne gli estre-mi, i contenuti operativi, la compatibilità economica e la rete di partnership prende forma il progetto di comu-nità residenziale per anziani che vedrà la prima sperimen-tazione (l’avvio operativo è previsto per l’autunno 2011) a Gottolengo, negli spazi di Villa Giuseppina.

L’idea di questa nuova forma di assistenza proviene direttamente dall’Asl di Bre-scia, nella persona del diret-tore generale Carmelo Scar-cella.

Si parte dal bisogno, co-stantemente in aumento, della fascia più anziana di popolazione e dall’impossi-bilità di rispondere con gli strumenti tradizionali come le RSA (case di riposo), sia per una questione di com-patibilità economica, sia per la scarsa propensione an-che oggi rilevata negli anzia-ni a ricorrere a tale soluzione di vita, a meno che esistano condizioni di gravità clinica e gestionale da compensa-

villagiuseppina

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• Cassa Padana che met-te a disposizione Villa Giu-seppina;• la Cooperativa sociale “Ge-nesi” che si assume l’onere della gestione;• l’Asl che, attraverso vari or-ganismi e attività, fornisce tutti i servizi di supporto;• il distretto dei 20 comu-ni della Bassa Bresciana che, attivando i servizi sociali, in-dividua i soggetti per cui questo tipo di struttura può essere la risposta ai loro bi-sogni;• il Ciaf (Centro italiano as-sistenza alla famiglia) che ne valuta il percorso negli aspet-ti scientifici;• il comune di Gottolengo

che si attiva per cercare, for-mare e costituire un nucleo di volontari a sostegno delle attività svolte dalla comuni-tà alloggio;• varie entità del terzo settore che verranno coinvolte per la prestazione di servizi.

In Villa Giuseppina i la-vori di ristrutturazione sono iniziati a marzo. Terminati questi, si procederà agli in-vestimenti in mobili e arredi necessari e alla selezione del personale. L’appuntamento con l’apertura è dopo l’esta-te. Se la sperimentazione avrà successo, altre strutture di questo tipo sorgeranno in provincia di Brescia. ¬

la comunità residenziale Per anzianidi gottolengo

La comunità residenziale è una struttura destinata ad anziani con livelli diversi di autonomia, ma con un quadro clinico stabilizzato e bisogni diversificati. Gli anziani possono essere in condizione sociale e famigliare precaria, oppure scegliere volontariamente di vivere in comunità.l’obiettivo è di ritardare e contenere l’ingresso in rsa, valorizzando il ruolo della famiglia e delle reti territoriali di solidarietà, diversificando le risposte nel rispetto dei bisogni dell’anziano, senza ricorrere a ricoveri impropri, offrendo anche soluzioni temporanee di sollievo alle famiglie.il nuovo modello di vita comunitaria presuppone il coinvolgimento attivo di famigliari, volontariato, associazioni varie, non solo nell’ideazione del servizio, ma anche nella sua gestione.il personale è orientato prevalentemente ad interventi di supporto e supervisione dell’igiene personale, mobilità, alimentazione, di sorveglianza degli adempimenti sanitari (ad esempio somministrazione di farmaci) e di gestione delle dinamiche relazionali.la comunità è da considerarsi sostitutiva del domicilio. Gli ospiti quindi possono fruire degli stessi servizi di assistenza domiciliare. la parte clinica è di competenza del medico di medicina generale. l’ospite potrà mantenere quindi il proprio medico curante.i servizi che la comunità deve fornire sono:• servizi di carattere alberghiero;• attività di animazione comunitaria;• servizio di assistenza alla persona (ad esempio bagno assistito);• servizi socio-sanitari dell’aSl, mediante il collegamento con gli erogatori già attivi sul territorio, mediante il proprio medico di medicina generale, l’assistenza farmaceutica, protesica, prestazioni infermieristiche e riabilitative ed interventi comunali.

frontare in rete progetti con-divisi sarà sempre di più uno dei pochi strumenti a dispo-sizione per dare risposte effi-caci per il territorio.

È una via non facile. Cia-scuno deve assumersi par-te del peso e del rischio. Di base servono apertura, sensi-bilità, disponibilità a lavora-re insieme e a coordinarsi. È necessario poi avere spirito cooperativo.

Nel progetto “comuni-tà alloggio” di Gottolengo la rete è costituita da:

.Nel territorio dell’asl di Brescia la popolazione è di 1.115.000 abitanti, con una presenza di oltre 102mila ultrasettantaquattrenni. Le Rsa accreditate sono 86 per un totale di 6.561 posti letto autorizzati, di cui 205 sono posti sollievo.Nel 2010 nelle Rsa sono state accolte 8.755 persone, con un turn over del 33%.In uno studio effettuato negli otto distretti con lista unica di accesso alle Rsa emerge che la domanda è passata da 504 richieste nel 1999 alle 4.565 richieste nel 2010. I giorni di attesa di

conseguenza si sono allungati, passando da 44 nel 99 a 290 nel 2010.Nel 2010 sono stati 12.663 i pazienti che hanno usufruito delle cure domiciliari, cifra in costante aumento.Le condizioni generali dei pazienti sono caratterizzate da un grado elevato di non autonomia, con un progressivo aggravamento (quasi il 50%).I centri diurni integrati sono 48 per un totale di 968 posti. Nel 2010 è partita la sperimentazione del ricovero notturno nei CdI.

La Rete deI PaRtNeR INSIeMe a CaSSa PadaNa

L’asl di Brescia, il cui territorio si compone di 164 comuni distribuiti in un territorio geograficamente non omogeneo, 12 distretti socio-sanitari, 6 direzioni gestionali distrettuali. Il direttore generale è Carmelo Scarcella e il direttore generale di ambito in cui si svolge il progetto della comunità residenziale per anziani è augusto olivetti.Genesi, una cooperativa sociale appartenente al Gruppo fraternità che gestisce la casa di riposo di Rodengo Saiano e un’esperienza per certi versi analoga al progetto di comunità residenziale per anziani a Paderno franciacorta. Il presidente è Luigi Chiari.L’ambito IX della Bassa Bresciana che si compone di 20 comuni con oltre 110.000 abitanti e si avvale come strumento operativo dell’azienda consortile per i servizi alla persona. Il bacino di utenza del progetto è dell’attività ambulatoriale, SdaR, di riabilitazione svolta dalla dominato Leonense Sanità. Il presidente della conferenza dei sindaci dell’ambito IX è il sindaco di Gottolengo.Il Centro italiano di assistenza per la famiglia, il cui presidente è ezio Lodetti.Il Comune di Gottolengo, che ha circa 5 mila abitanti e il cui sindaco è Giuliana Pezzi.

GLI aNzIaNI a BReSCIa, i numeri

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La pregevoLe architettura della Chiesa di San Girolamo a Gottolengo, nel Bresciano,

che si trova all’interno del complesso in cui ha sede la fondazione C.S.a. Cami-alberini onlus, lascia ancor oggi immaginare quali dovessero essere le linee del monastero eretto nella secon-da metà del Quattrocento che una volta con-vertito in ospedale, nel periodo successivo al-le “soppressioni”, fu affidato ai Carmelitani. Le prime notizie di questa chiesa appaiono in un testamento del 1473 e in una delibera del Con-siglio Comunale del 1479, con la quale vengo-no donati sedicimila mattoni per la costruzio-ne del convento.

La chiesa, caratterizzata da eleganti archi ad ogiva, miniati con fregi, che sostengono il tetto, fu decorata con un manto pittorico, che solo in parte è giunto fino a noi; mentre a segnare e a datare con una certa precisione le fasi dello sviluppo edilizio dell’edificio è una nutrita serie di affreschi, eseguiti con un preciso e compiuto progetto decorativo. L’alline-amento delle varie cappelle, in particolare, è affollato da Santi che il popolo era solito in-vocare per le particolari protezioni, testimoni della grandezza del vivere cristiano.

Un complesso, quello della Chiesa di San Girolamo, molto conosciuto dai locali per la presenza della Vergine orante in trono, una scultura in legno intagliato policromo, che si trova nella nicchia del terzo altare laterale di destra. Volto enigmatico di paesana, sguardo fisso perduto nel vuoto, busto eretto, ginocchia divaricate sotto il vestito di cielo coperto dal bianco manto, mani giunte in atto di supplica. La Vergine madre scolpita da Clemente zamara nel 1519, che ha saputo dosare scalpello e colori a servizio della devozione, sembra posta su un trono, a cornice del bimbo sdraiato sulle ginocchia. Geniale lo scultore nel-la sua capacità di raccogliere la tradizione di sapore orientale per rappresentare il mistero

di una Maternità definita ‘insolita’ perché rimandante al mistero della Croce, e nel concepire delle scelte cro-matiche perfettamente in linea con le tinte impiegate dal Romanino per molte delle sue Madonne.

La Fondazione C.S.A. Cami-Alberini Onlus ha cercato negli anni di preservare la costruzione religio-sa con diversi interventi strutturali e in collaborazione con Cassa Padana Banca di Credito Cooperativo lancia

per il 2011 una campagna di raccolta fondi per sostenere nuovi restauri conservativi che si presentano con particolare necessità. Per confermare la sua mission di BCC ed il suo esse-re vicina al territorio, Cassa Padana ha infatti deciso di lanciare una gara di solidarietà ai cittadini di Gottolengo e di fare rete con le istituzioni locali per sostenere un tesoro così importante, per il quale viene chiamata in causa la sua funzione di ‘motore per lo svilup-po’. Per questo l’impegno che l’area Bassa Bresciana della Cassa Padana si è presa per il progetto ‘Chiesa di San Girolamo’ è quello di impegnarsi a moltiplicare la ‘generosità’ dei cittadini, a duplicare il ‘valore’ delle donazioni raccolte proprio per rendere maggior-mente incisivo il sacrificio delle persone che decideranno di sostenere la raccolta fondi. La campagna verrà ufficializzata nel pomeriggio di domenica 8 maggio, con l’inaugurazione di una mostra fotografica a ricordo delle visite che Papa Wojtyla, allora giovane sacerdote don Karol, fece nelle campagne della Bassa Bresciana. L’esposizione, fortemente voluta in occasione della Beatificazione del Papa, rimarrà negli ambienti vicini alla Chiesa di San Girolamo per tutta l’estate, e chiuderà una tre giorni di eventi progettati per far conosce-re attraverso simposi, eventi musicali e liturgie la bellezza di questo luogo. ¬

Sulle tracce dellaVergine orante in trono

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un Progetto di recuPero Per la CHIeSa dI SaN GIRoLaMo a gottolengo

di Benedetta [email protected]

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di luigi Bersidirettore di Progetto Dominato Leonense Sanità

Quale futuro per la riabilitazione all’Ospedale di Leno?e a breve un nuovo sito web per la Dominato leonense sanità

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Leno (bs). Dominato Leonense Sa-nità: sono trascorsi 5 anni dal suo

debutto. Sembra ieri quando iniziò la sua avventura rivitalizzando l’ospedale di Leno che era avviato ad un lento de-clino. La Regione Lombardia le affidò un ruolo gravoso approvando il “proget-to di sperimentazione gestionale” fina-lizzato alla riqualificazione del percorso riabilitativo nella bassa bresciana.

Ripercorrendo il percorso compiuto da allora, non si possono sottacere i ri-sultati ottenuti dalla Dominato Leonen-se Sanità, frutto di una continua azione volta al miglioramento della propria at-tività istituzionale.

Ormai radicata sul territorio, la struttura riabilitativa, ospitata all’inter-no dell’ospedale, dopo i primi passi com-piuti con qualche difficoltà per gli ine-vitabili problemi legati alla complessità dei rapporti ed alla logistica struttura-le, ha via via migliorato il suo assetto or-ganizzativo riuscendo nel difficile com-pito di porre la persona che ha bisogno di cure mediche al vertice della propria “mission”. In questa costante azione di miglioramento e a dimostrazione del-la serietà con cui ha assolto il difficile compito, la Direzione aziendale ha sem-pre agito, grazie alla professionalità e al-la condivisione degli obiettivi da parte di tutti gli operatori, ignorando voluta-mente che il “progetto” approvato dalla Regione – e i conseguenti contratti sti-pulati con l’Associata Azienda ospeda-liera di Desenzano, proprietaria dell’im-mobile – sarebbero andati a scadenza al termine dei sei anni previsti e quindi al 31 gennaio 2012.

Per quella data, Dominato Leonense Sanità darà conto dell’azione svolta per offrire servizi sanitari qualificati ai citta-dini della bassa bresciana. E potrà otte-nere il naturale e auspicato seguito nel rispetto di “regole” regionali esistenti fi-nalizzate al raggiungimento di specifi-ci obiettivi sanitari, socio-sanitari ed as-sistenziali.

È comunque ovvio e auspicabile che

per gli esiti positivi della sperimentazio-ne, Dominato Leonense Sanità pos-sa essere “messa a sistema quale nuovo soggetto erogatore del Servizio Sanitario Regionale” come del resto già previsto dalla Regione Lombardia con il provve-dimento adottato il 30 luglio 2008.

Sarebbe certamente incomprensibi-le un diverso e contrario atteggiamento da parte degli organi competenti. Co-munque sia l’iniziativa non può mori-re. Deve essere salvaguardata e poten-ziata anche per non vanificare l’azione svolta dalla D.L. Sanità che si è assunta il non facile compito di assicurare, pur in un tempo limitato, prestazioni sani-tarie in ambito riabilitativo e anche per dare continuità assistenziale ai pazienti dimessi dai Presidi ospedalieri pubbli-ci di riferimento impegnati nel “proget-to regionale”.

L’integrazione pubblico-privato (A.O. Desenzano e D.L. Sanità) in que-sto caso ha funzionato.

La qualità raggiunta e i risultati con-seguiti su tipologia delle prestazioni, vo-lume di attività e valore della produzio-ne, correlati con l’assetto organizzativo, non sono frutto di improvvisazione, ma rispondono ad un preciso progetto che Dominato Leonense Sanità ha voluto realizzare senza tener conto, come già detto, dei limiti temporali della speri-mentazione.

Soddisfatti i requisiti organizzativi e strutturali richiesti dalla normativa re-gionale, definito l’assetto dipartimentale per lo svolgimento della propria attivi-tà sanitaria (con 45 posti letto di riabi-litazione neuromotoria e relativo ser-vizio ambulatoriale), la Direzione ha realizzato:

• un sistema di gestione “quali-tà” secondo le norme UNI EN ISO 9001:2008 che mette in luce la capaci-tà dell’organizzazione di mettere in at-to azioni pianificate per conseguire gli obiettivi stabiliti in materia di quali-tà e sicurezza del paziente (adottate 25 “procedure”, 14 “istruzioni operative”, il

DPS sulla “privacy” e numerosi altri atti a supporto delle procedure);

• un sistema coordinato per il rispet-to della normativa in materia di sicurez-za sul lavoro (interessa direttamente tut-ti gli 80 operatori della Casa di Cura);

• l’adozione di un “Codice Eti-co Aziendale” e del “Modello Orga-nizzativo Gestionale” in applicazio-ne della normativa prevista dal D. Lgs. 231/2001;

• un piano di formazione per tutti gli operatori che consente il miglioramento professionale di cui godono in fine i cit-tadini che hanno bisogno di cure;

• un piano di comunicazione fi-no ad ora incentrato sulla divulgazio-ne della “carta dei servizi” e di altre ini-ziative spot.

Ciò che si realizza oggi – un nuovo ed esaustivo sito web – è a suggello di un percorso che si ritiene virtuoso anche te-nuto conto che si indirizza all’utenza per farla partecipe della realtà sanitaria di ri-ferimento e per facilitarne l’accesso ac-crescendo la possibilità di comunicazio-ne e di informazione.

Il sito – online nelle prossime setti-mane – costituirà infatti un’importante opportunità offerta ai cittadini per ot-tenere informazioni corrette sui servizi offerti dalla struttura e, in caso di biso-gno, interagire con essa per soddisfare i propri bisogni.

Nella realizzazione del sito, la Domi-nato Leonense Sanità ha cercato di met-tere in evidenza tutte le informazioni che, in concreto, possono interessare al potenziale cliente sia in termini di sem-plice informazione che di utilità.

Ciò che Dominato Leonense Sanità si attende dall’iniziativa non è un “ritor-no” economico, ma il riconoscimento della volontà, quale in effetti vuole esse-re, di avvicinare sempre più la persona che ha bisogno di attenzione.

INfowww.dominatoleonensesanita.it

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i n o s t r i P R o G e t t I 4

di Paola zani

[email protected]

iL 2010 ha visto la prima edizione del progetto “L’Ospedale in Piazza”. Sono state promosse iniziative diverse, dai corsi di cucina e pasticceria alla promozione di libri a momenti di prevenzione. Tutto con

l’obiettivo di far rivivere gli spazi dell’ospedale di Leno e soprattutto migliorare l’approccio del cittadino con l’ospedale che non è solo luogo di cura, ma anche di informazione, prevenzione, coesione sociale… un luogo da scoprire che vuole “distruggere” gli stereotipi del passato e aprirsi alla popolazione. Le asso-ciazioni che fanno parte di questo progetto credono fortemente in questa iniziativa e hanno già stilato un calendario di eventi per il primo semestre del 2011. Alcuni sono già terminati, alcuni sono in corso e al-tri in programma. Tutti sono aperti alla cittadinanza. ¬

L’ospedale in piazzaa leno un nuovo semestre di incontri

PeoPLe aNd MUSIC,a leno la“festa dei PoPoli”

Leno (Brescia). La musica, i giovani e gli adolescenti. La musica come linguaggio e scambio. Come possibilità di integrazione fra le varie etnie presenti nel nostro paese. L’appuntamento è per sabato 21 maggio all’oratorio di Leno con una festa dei popoli nel segno della musica, organizzata dal Gruppo Giovani oratorio Leno in collaborazione con: fondazione dominato Leonense, assessorato Politiche Giovanili, Incontragiovani, C.a.G. don Milani, aCR, Commissione missionaria parrocchiale, associazioni di volontariato missionario, Radiovera, fC Video.

Il programma

Live Music dalle 16 alle 24 con gruppi di musica di diverse etnie e culture: I ragazzi di fes (musica popolare dal marocco), Vieux (percussioni africane), fanchi stunky (Red hot chili peppers tribute band), trouble (rock cover band), Monday trasmission (grounge).

dalle 16 alle 18 animazione per bambini e ragazzi nel parco giochi a cura del CaG e aCR.durante la giornata apertura stand ed esposizioni di progetti umanitari, missionari ed equo-solidali e apertura bar-birreria e punto ristoro.

il PRoGRaMMa Marzo-GiUGno 2011

MaRzo

Fino al 21 marzoCucina dell’Ospedale di Lenomacramé ha organizzato la seconda edizione de “Il corso di cucina sana e salutare”.

Fino al 21 marzoCucina del CPS di Lenocroce Bianca del dominato leonense ha organizzato la seconda edizione de “I lunedi del pasticcere”.

Domenica 27 marzoLeno, Villa Badia, ore 16,30lilt sezione di Brescia e fondazione dominato leonense hanno organizzato un incontro dal titolo “Portiamo qualità e salute sulle nostre tavole”.

Dal 28 marzo all’11 aprileCucina dell’Ospedale di Lenolilt ha organizzato la seconda edizione del corso “Ricette mediterranee: viaggio nei colori e nei sapori della cucina del benessere”.

MaGGIo

16 e 30 maggioLeno, Sede della Croce Bianca del Dominato Leonense, Via Magellano, 28croce Bianca del dominato leonense organizza l’incontro per la “Certificazione somministrazione cibi e bevande”. l’incontro durerà circa 3 ore ed il costo è di circa € 20,00 + iVa. iscrizioni obbligatorie al 348 2525899.

GIUGNo

Venerdì 3 giugno - Ghediassociazione diabetici della Provincia di Brescia organizza un incontro dal titolo “Parliamo di diabete”. interverrà il dott. armando rotondi U.o.S. diabetologica dell’azienda ospedaliera di desenzano del Garda – presidio leno/Manerbio. Tutta la cittadinanza è invitata.

Giovedì 30 giugno - Leno, Ippodromoil C.p.S. e le associazioni dell’ospedale in Piazza organizzano la serata “Solstizio d’estate… spettacolo, musica, cibo, allegria e… stare insieme”. la serata sarà animata da una band musicale. l’incasso sarà devoluto interamente alle iniziative del progetto l’ospedale in piazza.

“Rintracciare la speranza” è il concorso letterario indetto dall’associazione «Il Chiaro del Bosco» riservato a chi ha vissuto la sofferenza psichica e ai loro familiari. La partecipazione di operatori, volontari, studenti “vicini” a persone con sofferenza psichica è ammessa fuori concorso. L’iniziativa è parte del progetto «Curare le parole per dare parola alla cura» che ha visto l’avvio di dieci laboratori (nel mese di marzo due presso il CPS ospedale di Leno) per aiutare le persone a rivisitare la propria esperienza di vita attraverso la scrittura.Il concorso – informazioni e bando su www.ilchiarodelbosco.org – si articola in tre sezioni: racconto, testimonianza-autobiografia e poesia. Gli elaborati dovranno essere inviati entro il 15 maggio alla sede de «Il Chiaro del Bosco»; la premiazione si terrà a Brescia, auditorium San Barnaba, l’8 ottobre, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale.

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Educazioneal risparmio una Brochure multilingue di cassa Padana

tra Le iniziative che Cas-sa Padana vuole propor-

re sul tema dei migranti ci sono una brochure multilin-gue sul tema dell’educazione al risparmio e all’uso corretto del denaro e alcuni incontri direttamente con le comu-nità locali che si terranno fra aprile e maggio (date in via di definizione).

Questi incontri saranno aperti a tutti, la partecipazio-ne è gratuita e saranno tratta-ti temi bancari e soprattutto verranno spiegati strumenti e servizi finanziari con parti-colare attenzione ad un uso corretto del denaro. La bro-chure verrà inviata alle filiali che la potranno usare come strumento pratico per infor-mare correttamente la clien-tela straniera e facilitare così la comunicazione e la com-prensione reciproca. Un par-ticolare ringraziamento è da rivolgere al lavoro svolto dai dipendenti di Cassa Padana per le traduzioni: Chughtai Aftab Ahmad, Dip Jorge An-tonio, Faycal Kharraf, Jor-gji Vanka, Kaur Daman Pre-et, Kaur Gagandeep, Kaur Jatinder, Tafa Ingrida e Sin-gh Mona.

“Cassa Padana da diver-so tempo ha sviluppato in proprio o in partnership con altre realtà territoriali, ini-ziative volte a favorire l’in-tegrazione delle persone del-le nostre comunità locali di provenienza extracomunita-ria”, spiega il direttore gene-rale Luigi Pattinati.

“La promozione di be-

ne comune e coesione socia-le”, aggiunge, “sono obiet-tivi aziendali per una banca di credito cooperativo, sanci-ti dall’articolo 2 dello statu-to. Un elemento importante per l’integrazione è rappre-sentato dalla conoscenza e dall’accesso ai servizi di na-tura bancaria. Cassa Padana negli ultimi anni ha assun-to personale di origine extra-comunitaria. L’obiettivo è di utilizzare queste risorse anche come ponte per le iniziative verso le comunità di riferi-mento e gradualmente for-mare così all’interno media-tori culturali che favoriscono l’integrazione e la bancariz-zazione”.

“Questo opuscoletto è

BaNCHe e MIGRaNtI, un raPPorto comPlesso

Secondo i dati pubblicati sul sito www.migrantiebanche.it da Marco Marcocci di Iccrea Banca – l’istituto centrale del Credito cooperativo – nel corso del 2010 il numero di imprenditori stranieri è aumentato di 29mila unità rispetto al 2009, contro un calo di 31mila imprenditori italiani. In termini percentuali questi dati si traducono in un aumento del 4,9% della presenza straniera nell’ultimo anno, contro una riduzione del -0,4% della componente italiana. tra i settori nei quali gli imprenditori stranieri sembrano essere più presenti - come commercio, costruzioni e manifattura – la tendenza nell’ultimo anno è stata quella di un loro aumento, a fronte di un calo della componente italiana. In particolare, se nel commercio vi sono 8.841 imprenditori stranieri in più, gli italiani sono 10.765 in meno. Stesse dinamiche nelle costruzioni: 6.215 stranieri in più e 8.096 italiani in meno. Nel settore dell’alloggio e della ristorazione si è assistito invece ad un aumento di entrambe le componenti imprenditoriali: +4.098 stranieri e +9.336 italiani. Marocchini, rumeni e cinesi sono le prime 3 nazionalità più rappresentate, rispettivamente con 60mila, 7mila, 54mila e nel complesso 54mila imprenditori. tra questi, i rumeni sono cresciuti maggiormente nell’ultimo anno: +11,5%, mentre per i marocchini si tratta del +5,3% e i cinesi del +8,5%. Stabili nelle dinamiche le provenienze dall’europa comunitaria e dalla Svizzera, mentre per l’albania si tratta del +6,3%, l’egitto del +1,2% e il Bangladesh addirittura del +14,1%.Per le banche i migranti rappresentano un’opportunità per aprirsi a nuovi segmenti di mercato, ampliando l’offerta finanziaria e la fascia di servizi resi alla clientela, anche favorendo l’inclusione finanziaria e l’accesso al circuito del credito. L’intermediazione della banca è indispensabile per la gestione del risparmio, per una sua valorizzazione in impieghi utili e produttivi nei diversi territori coinvolti dalle migrazioni. p.z.

di Paola zani

[email protected]

realizzato da loro”, con-clude Pettina-ti, “pensiamo sia uno strumento di conoscenza semplice, che permette una fa-cile consultazione e ac-quisizione di nozioni utili”. ¬

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i n o s t r i P R o G e t t I 6

Pistoja e il suo tempo

È qUesto il titolo della mostra di documenti ed

oggetti storici sul Generale Francesco Pistoja che verrà inaugurata a giugno a Isola Dovarese e che conclude un percorso di conoscenza sul-la figura di questo coraggio-so militare e appassionato uomo politico, con un forte senso della patria ma con un occhio sempre attento al suo amato paese d’origine, Isola Dovarese, dove nacque il 21 aprile del 1838.

Si sono infatti conclusi un mese fa gli studi finan-ziati da Cassa Padana e svi-

luppati da Francesco Ca-stagnidoli, storico

cremonese se-gnalato e

guidato dall’Archivio di Sta-to di Cremona, che hanno ri-costruito la vita e il pensiero di Pistoja.

Il battesimo del fuoco del giovane “isolano” fu durante la battaglia di San Martino e Solferino, dove si distinse per valore e coraggio guada-gnandosi gli elogi e una cer-ta attenzione da parte dei suoi superiori. Al termine della campagna, insieme al-la gioia per la conquistata in-dipendenza, Pistoja ricevet-te anche la soddisfazione di vedersi promosso al grado di sottotenente per riconosciu-ti meriti di guerra. Da qui parte la sua ascesa militare e politica.

Il progetto, voluto da Cassa Padana, nato esatta-mente un anno fa grazie al-la collaborazione con l’Ar-chivio di Stato di Cremona e inserito nel calendario del-le celebrazioni per i 150 an-ni dell’Unità d’Italia, vuole mettere in luce questo im-portante personaggio del no-

e-CReMoNaWeB.Ittutto di cassa Padana

Il portale e-CremonaWeb.it da qualche mese è gestito interamente da Cassa padana. la banca ha infatti acquisito le quote appartenenti ad aem.com. Questo nuovo assetto, insieme al trasferimento della redazione a cremona e alla preziosa guida dell’ufficio i.T. popolis, prospetta interessanti possibilità per le filiali dell’area del cremonese: valorizzare i propri clienti, le associazioni, le proprie iniziative e, in sostanza, tutto il loro mondo.essere sul territorio e viverlo in prima persona è la condizione necessaria per rafforzare e sviluppare le potenzialità di questo sito. le relazioni con le associazioni, con le istituzioni, con la stampa locale da virtuali sono diventate concrete e reali. Questo progetto, assolutamente in linea con i dettami dell’articolo 2, presuppone un collegamento costante e diretto con le filiali ed i propri operatori, un ruolo di “collante” con le istituzioni e le diverse realtà territoriali. i colleghi delle filiali del cremonese possono e devono vedere il sito come un’opportunità per il proprio lavoro, per la propria clientela e la valorizzazione delle iniziative del proprio territorio. la collaborazione richiesta è quindi di una regolare comunicazione alla redazione del sito di tutto ciò che fa riferimento alla propria area di competenza, di eventi che riguardano direttamente o indirettamente cassa padana, ma anche di tutte le realtà notabili del territorio.per contattare la redazione di e-Cremona web, tel. 0372 466601 – [email protected].

di BarBara Ponzoni

[email protected] territorio ma, anche, es-sere uno spaccato storico di un momento così significa-tivo come il Risorgimen-to. Isola Dovarese diven-ta quindi specchio di una “micro-storia” di paese all’interno della storia dei grandi, condizioni di vita e momenti quotidiani che ci appartengono e ci toccano da vicino.

Oltre alla mostra sul Ge-nerale e il suo territorio, l’iniziativa prevede un cata-logo dei documenti esposti con un riassunto degli stu-di del professor Castagnido-li e un contributo iniziale di Elisa Chittò, isolana doc ed appassionata studiosa di sto-ria, che descriverà il paese

una finestra sul RISoRGIMeNto

e-cremonaweb.it ha intrapreso con i propri amici-lettori un viaggio simbolico attraverso il Risorgimento italiano. Un’opportunità unica per riscoprire patrioti a cui sono dedicate piazze, vie, nomi noti e meno noti, eventi storici e pettegolezzi bonari che ogni settimana vengono pubblicati grazie al prezioso contributo della dottoressa angela Bellardi, direttrice dell’archivio di Stato di Cremona e di elisa Chittò, insegnante di storia al Liceo artistico di Cremona e di illustri studiosi locali. Una finestra fissa che ci accompagnerà per tutto il 2011 idealmente lungo la storia, attraverso gli eventi e i personaggi fautori dell’unità d’Italia. Un racconto senza pretese, semplice e accattivante con una sorpresa, in esclusiva assoluta, il prossimo giugno. Sventolare il tricolore, cantare l’inno, capire se “fatta l’Italia dobbiamo ancora oggi fare gli italiani” potrebbe diventare un dibattito più familiare e utile per tutti noi. Una finestra per ricordare, studiare ma anche per criticare o proporre intelligenti distinzioni su cui riflettere. Una stagione che in ogni luogo d’Italia ha scandito l’orologio della storia e che oggi impone, pur con doverosi distinguo, una memoria condivisa.

in quei tempi. Insieme alla pubblicazione verrà prodot-to un video con un’intervista a Fausto Malinverno, grande estimatore e conoscitore di Pistoja che ha dato lo spunto per l’iniziativa, a Angela Bel-lardi, direttrice dell’Archivio di Stato e curatrice della mo-stra e allo stesso Francesco Castagnidoli. ¬

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DynamiCities:l’arte entra in banca le oPere dei veronesi LISa BoRGIaNI e MaSSIMo NIdINI in tour nelle filiali di cassa Padana

dopo i numerosi successi raccolti in di-verse città del mondo, le città dina-

miche dei due artisti veronesi Lisa Borgia-ni e Massimo Nidini approdano nel Nord Italia, in particolare in alcune sedi di Cas-sa Padana.

Lisa Borgiani, fotografa e Massimo Nidi-ni, pittore, hanno inaugurato il loro ultimo progetto artistico, le “DynamiCities”, nel-la loro città natale, Verona. La mostra è sta-ta inaugurata l’8 aprile nella nuova filiale di Cassa Padana, l’ex Chiesa di San Silvestro, a pochi passi dall’Arena. L’itinerario artistico proseguirà nella filiale di Leno, per poi fa-re tappa a Reggio Emilia e chiudere a Cre-mona in autunno nella Project Room Gal-leria Dellearti.

“DynamiCities”è una rassegna che in-terpreta in modo del tutto originale e in-novativo le città. Nelle opere che realizzano gli artisti a due mani, vecchie e nuove archi-tetture si sovrappongono in estrema veloci-tà, trasformando la percezione dello spazio e del tempo; città che si fondono alla ricer-ca della loro nuova identità. Un occhio che rappresenta il modo in cui agiamo, pensia-mo e creiamo, un mondo in continua accele-razione. È simbolo della forza del progresso, di un equilibrio armonico veloce che guar-da con fiducia il futuro; una sfida contro la staticità, una trasformazione, una necessità di vivere per cambiare.

Completa il progetto l’installazione di “selve di piramidi” (legate al loro ultimo progetto “Dreaming Crystals on Duisburg”, creato in collaborazione con Carlo Pelanda), simboli di verticalità come interpretazione di elevazione architettonica e concettuale, il se-gno di rinascita. Le piramidi trasparenti, at-traversate da fasci di luci colorate che mo-dificano la forma, entrano nello spazio, lo spaccano, lo dividono e lo attraversano con forza. I due artisti fondono due mezzi di co-municazione – fotografia e pittura – per cre-are le loro tele, definite appunto fotopitture. Le loro opere sono state esposte in numero-se rassegne artistiche ed esposizioni in Ita-lia e nel mondo (New York Art Expo, 20|21

di daniela iazzi

[email protected]

va in scena il CUoRe d’ItaLIa

Il 150° anniversario dell’Unità d’Italia rappresenta una preziosa occasione per riflettere sullo straordinario movimento risorgimentale che portò alla nascita del nostro Stato, per ritrovare persone, situazioni, idee che hanno animato la vita culturale di un intero secolo e di un intero paese. Il teatro CaraMella vuole offrire il proprio contributo alla riflessione attraverso il mezzo che gli è più congeniale: il teatro, nella formula ormai consolidata del teatro per tutti. In questo spettacolo, storie divertenti e tragiche, originali e curiose offrono uno spaccato non convenzionale del Risorgimento Italiano. In particolare verrà presentato un avvenimento inedito della storia bresciana ricostruito attraverso carte famigliari riscoperte per l’occasione. Non manca quindi un brano in bresciano, tratto da una canzone patriottica dell’epoca. L’intento è di far riflettere sull’importanza che gli uomini comuni e umili della nostra provincia hanno avuto nel realizzare quello che pareva un sogno impossibile e che ancora adesso, a 150 anni di distanza, si festeggia per ricordare che anche i desideri più avventati si possono concretizzare.

cuore d’italia domenica 8 maggio, ore 18Villa Badia, Leno

Ingresso libero

Con alessandro Barbieri, flavio de iudicibus, Piero forlani, monica gilardetti e leonella musitano

Consolle tecnica tiziano terraroli, davide vespi

Regia teatro caramella

London Art Fair, Singapore Art Fair, Art Innsbruck Fair, Fiera Index Dubai, The Af-fordable Art Fair di Londra, Shanghai Ex-po 2010). ¬

PeR SaPeRNe dI PIÙwww.cassapadana.itwww.fondazionedominatoleonense.itwww.lisaborgiani.com

dynamicities

VeRoNafiliale di Cassa Padana Bccex Chiesa di San Silvestro, Piazza arditi 4 apertura: 8-22 aprile 2011orari: dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17.00

LeNo (Brescia)domenica 29 Maggio ore 17.00Villa Badia, Via Marconi 28 apertura: 29 maggio – 18 giugno 2011orari: dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17.00

ReGGIo eMILIaVenerdì 1 Luglio, ore 18.30In concomitanza: MaNtUa WINe, a cura della Provincia di Mantova

filiale di Cassa Padana BccPalazzo Caffari, Via emilia Santo Stefano 25apertura: 1-23 Luglio 2011orari: dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17.00

CReMoNaInaugurazione 17 Novembre ore 19.00 Project Room Galleria delleartiVia Bonomelli, 8apertura: dal 17 Novembre 2011 al 20 Gennaio 2012orari: tutti i giorni, dalle 11 alle 22

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II primo della classe: mille domande per scoprire

la passione per l’asino

di Benedetta [email protected]

iL rapporto uomo-anima-le è da tempo riconosciuto

come risorsa relazionale a so-stegno di iniziative assisten-ziali, terapeutiche, riabilita-tive. È in quest’ambito che nel 2009 è nato il progetto di ‘attività di mediazione con l’asino’ di Gussola, nel cre-monese, che ha portato alla costituzione di una associa-zione onlus, alla creazione di un sito naturalistico, didatti-co e di mediazione terapeu-tica svolto intorno ad un al-levamento di asini all’uopo creato ed a corsi di formazio-ne sia in aula che sul campo per operatori del settore sani-tario e socio-assistenziale.

La frenetica attività che il Centro Natura amica ha sostenuto sotto la guida ed il sostegno di importan-ti istituzioni ha portato nel 2010 alla pubblicazione as-sieme all’ASL di Brescia di un ‘Manuale operativo’ che tratta nello specifico l’im-piego dell’asino nell’intera-zione con il paziente e con l’operatore nelle tecniche di rieducazione. Una stagione eccezionale quella del 2010

premiata dalla presenza di 500 anziani e disabili, di un migliaio di bambini in visita didattica e di tantissime per-sone, all’inizio magari solo incuriosite dal contatto con questi animali ormai presenti più nel nostro immaginario che nel nostro quotidiano, ma poi realmente affascina-te ed interessate. Prova ne è che sempre più spesso le per-sone tornano al Centro e non solo e non tanto, come pen-savamo, per la bellezza della natura golenale o per la cor-tesia o l’entusiasmo dei vo-lontari, ma per poter rive-dere, ritrovare, ritoccare gli asini. L’attività emozionale utilizzata dagli psicologi ai fi-ni terapeutici agisce eviden-temente su tutte le persone, tanta è l’empatia che questo placido, intelligente, rustico animale, vero e proprio ‘pe-luche vivente’, ha con la spe-cie umana.

J.P. Digard in ‘L’uomo e gli animali domestici – An-tropologia di una passione’ spiega chiaramente il biso-gno di una relazione intra-specifica per l’uomo. Ma ver-so l’asino l’interesse dei nostri pazienti e dei nostri visitato-ri si è dimostrato più ampio e profondo, mostrando quasi

una ricerca introspettiva del-le proprie radici ataviche, per mezzo di un animale che da sempre rappresenta un ‘ma-gico traghettatore’.

È in quest’ottica di in-trospezione personale che il progetto di una Mostra per-manente sull’asino ha preso corpo, sulla scia di domande che venivano rivolte agli ope-ratori e che quasi sempre la-sciavano trasparire emozioni legate a storie personali e fa-miliari, fossero esse raccon-ti militari di nonni alpini, memorie più o meno nebu-lose di genitori o parenti le-gati alla campagna, o fosse il ricordo della meraviglia mi-sta a paura che si provava da bambini per la trasformazio-ne di Pinocchio e Lucignolo in ciuchini.

“In Mostra… il primo del-la classe” è un progetto nato in collaborazione con l’ASL di Brescia e Cassa Padana BCC, interamente ‘modella-to’ dai maestri artigiani della Fondazione del Castello di Padernello, che cerca di da-re non solo risposte a quesi-ti tecnici, ma anche a quelle domande inaspettate che ri-chiedono risposte non verba-li: Perché sono attirato da un asino? Perché mi emoziono

se lo tocco, se lo riesco ad ac-carezzare? Perché questo suc-cede anche a mio figlio, che di asini ne ha visti solo al ci-nema…, e a tutte le perso-ne che ci sono in questo po-sto? Perché sorrido, quando ci ripenso?

Le parole non possono dare spiegazioni! È necessa-rio entrare in un bosco popo-lato di asini misteriosi e ad-dentrarsi in un labirinto per ascoltare voci da un pozzo magico: risposte non chiare, non immediate, ma le uni-che possibili…

L’anteprima della mostra è stata il 9 Aprile al Castel-lo di Padernello. Ma l’espo-sizione sarà inaugurata nella mattinata di sabato 14 mag-gio nella sua forma comple-ta e permanente presso la sede del Centro Natura ami-ca in via XX Settembre n. 50 a Gussola, a cui seguirà una piacevole giornata di festa e di apertura delle attività sta-gionali. ¬

PeR INfoRMazIoNIassociazione centro natura amica onlusSede legale – Via XX Settembre, n. 50Sede operativa – località Valloni26040 GUSSola (Cremona)Tel. 030 9040324 – Fax 030 [email protected] www.centronaturaamica.it

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il Prugnolo s’è proprio stancato di quest’inverno anonimo: tra la sera e la mattina d’un venerdì di marzo s’è vestito di bianchi fiorellini. ora a vederlo là, in mezzo al filare di scure

e scheletriche robinie, sembra una giovane sposa dalla candida veste pronta per il talamo. non ha dato retta al proverbio: “di venere e di marte ne si sposa ne si parte”, ha indossato l’abito bianco, deciso a scrollarsi di dosso l’appiccicosa e insulsa stagione invernale. mancano ancora una buona manciata di giorni alla primavera, intorno tutto tace, anche il fermento che fa serpeggiare gli ormoni di rumori animaleschi. il prugnolo non ha aspettato le grida delle rondini e il ritorno dell’usignolo. S’era letteralmente “rotto” dell’impersonale invernata fatta di giorni grigi tutti uguali, con leggere brume di polveri di plastica e promesse di neve mai mantenute. È fiorito e basta. Quando l’ho notato in fondo al viale campestre m’ha ricordato la “donzelletta che vien dalla campagna, al dì di festa”. Tutto solo nel grigiore ardesia del pomeriggio. il suo tronco contorto conta diversi anni, seppur piccolo tra le esuberanti robinie è qualche lustro che dice la sua all’arrivo della primavera. sono lontani anche per lui i ricordi di quegli inverni, inverni sul serio, dei ghiaccioli luccicanti come cristallo di murano che pendevano dai coppi del pollaio a nord del cascinale, della neve, tanta neve che sfidava i suoi coriacei rami a braccio di ferro. le nebbie dense come ovatta nelle sere di Santa lucia e il gelo che spaccava le zolle nei giorni della merla. il 31 gennaio scorso c’erano persino una decina di gradi. non ci son più gli inverni d’una volta, vai a saperlo, sarà per quell’effetto serra di cui si parla tanto, per l’ondata di cemento e di inquinamento arrivati in pianura come un diluvio biblico. Sta di fatto che gli inverni si son beccati l’influenza e se ne stanno al caldo.mi vien quasi voglia di parlargli a quel prugnolo ardito, che se ne frega delle previsioni catastrofiche gracchiate dalla televisione e quando gli gira cambia abito e buonanotte a tutti. e poi chissà come c’è finito lì, nel mezzo di quella lunga fila di piante, chissà? magari è stato un anziano a passeggio, ne passano sempre tanti nella stradina che poi gira e scende al fiume; sarà stato lui a sputare il nocciolo d’una prugna selvatica che poi ha attecchito. Si sa i vecchi hanno sempre qualcosa da mangiare, continuano a tenerla in movimento quella bocca: una caramella, un tozzo di pane, una prugna. Gli gira sempre qualcosa nelle tasche da sgranocchiare, un passatempo per snocciolare i giorni o una scusa per sciacquarsi la bocca col vino all’osteria del paese. quel vecchio se le ricordava di certo le giornate gelide del generale inverno, delle nebbie che ti fan perdere l’orizzonte quando esci carico di rosso dall’osteria e della fascina in più da cacciare sul fuoco prima di cantar la merla. i tempi sono cambiati, ora non ci sono più nemmeno le osterie, andate via anche loro, colpa dell’effetto serra! i nonni non hanno più di dove andare, si sentono fuori stagione, come la tua fioritura prugnolo. nei bar moderni ci sono i tavoli di vetro, le sedie d’alluminio, i panini al salame sotto vuoto e i calici di bianco da sei euro.hai fatto bene a fiorire, a dire la tua, in barba a questo mondo senza regole e rispetto, nemmeno per se stesso, ubriaco di progresso che si perde nella nebbia chimica di sere dai tramonti masterizzati in orizzonti di cemento.

i giorni delprugnolo di valerio gardoni

[email protected]

L ’ I t I N e R a R I o

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tre anni fa, grazie ad un accordo fra Cassa Pada-

na, Bcc Agrobresciano, Bcc del Garda da un lato e Caritas diocesana dall’altro, è iniziato un progetto sperimentale a favore delle fasce più deboli della popolazione nella città di Brescia.

La formula è semplice. La Caritas, che costituisce un fondo di garanzia, segnala persone in situazione di par-ticolare difficoltà. Le banche, valutando il merito creditizio, finanziano a tassi contenuti (euribor) i piccoli importi ne-cessari fino a 3 mila euro.

Ci sono dei contesti in cui il microcredito è uno stru-mento che funziona. In si-tuazioni di più estrema indi-

Popolis, periodico bimestrale di cassa Padana autorizzazione del tribunale di Brescia, n. 43/2000 dell’8 agosto 2000

sede, villa seccamani, via Garibaldi 25, leno-Brescia

Redazionemacri Puricelli, [email protected]

lidia sbarbada, [email protected]

armando rossi, [email protected]

Sede: Villa Seccamani, via Garibaldi 25, leno-Brescia Tel.030-9040270, [email protected]

Comitato di redazionefranco aliprandi, elisabetta Berto, stefano Boffini, Benedetta cherubini, valerio gardoni, daniela iazzi, andrea lusenti, luigi Pettinati, Barbara Ponzoni, macri Puricelli, armando rossi, lidia sbarbada, Paola zani

Hanno collaborato a questo numero: franco aliprandi, luigi Bersi, stefano Boffini, marco Bortoli, Benedetta cherubini, valerio gardoni, daniela iazzi, macri Puricelli, Barbara Ponzoni, matteo salamini, lidia sbarbara, Paola zani

fotografie: giacomo andrico, annalisa Bazzana, fernando Bianchi, lisa Borgiani, Benedetta cherubini, valerio gardoni, claudia martinazzoli, marco migliorati, giorgio Porcini, armando rossi, matteo salamini, lidia sbarbada, ufficio tecnico cassa Padana, Paola zani

In copertina: fiordaliso (di valerio gardoni)

Stampa: Staged, S. zeno n. (Bs)

Microcredito: Bcc e Caritas in retegenza l’unico aiuto rimane l’erogazione a fondo perdu-to. Diversificando però gli strumenti sulla base delle di-verse condizioni, si utilizza-no in modo più efficace le ri-sorse, riuscendo a rispondere maggiormente ai bisogni del-le persone.

Il “segreto” per un buon funzionamento del micro-credito è la capacità, una vol-ta erogato il finanziamento, di seguire costantemente la persona, spronarla e accom-pagnarla anche in altri bi-sogni che può temporanea-mente avere (cibo, vestiario, alloggio).

Se vogliamo sintetizzare, il successo dell’iniziativa, che ha aiutato circa 200 famiglie bresciane, sta proprio nella creazione di reti di solidarie-tà che sostengono la perso-na e fanno da garante mora-le per l’accesso al credito di soggetti non bancarizzabili o non più bancarizzabili.

Il punto centrale restano i bisogni delle persone che purtroppo la crisi ha acui-to, facendo precipitare molti

sotto la soglia della povertà.Sono purtroppo sempre

di più gli individui, spesso privi di strutture di protezio-ne, che vivono al limite e a cui basta un semplice impre-visto, un incidente, una ma-lattia per rischiare di precipi-tare nel baratro.

Il microcredito si è di-mostrato uno strumento uti-le. Gradualmente questa ini-ziativa si sta espandendo in Provincia di Brescia. Via via che si realizzano le necessa-rie condizioni, si instaura una proficua collaborazione fra la Bcc presente nel terri-torio e la Vicaria Pastorale. Sono così entrate nel proget-to la Bcc di Bedizzole, la Bcc di Brescia e la Cra delle Valli Giudicarie.

Anche la bassa brescia-na si sta attivando con due sportelli, uno di Cassa Pa-dana presso la filiale di Le-no centro e l’altro della Bcc di Verolavecchia, per la zona pastorale di Verolanuova. In un recente incontro al Cen-tro Paolo VI a Brescia il ve-scovo Mons. Luciano Mo-

u n a f i n e s t r a s u l l e B C C

nari ha ringraziato le Bcc per la sensibilità, per il loro lavo-ro giornaliero e capillare sul territorio in generale e nel-lo specifico per il progetto di microcredito. Ha ricordato come il prestito della speran-za, su cui la Conferenza Epi-scopale Italiana crede molto e ha investito 30 milioni di euro, fatichi a decollare pro-prio perchè non è sufficien-te firmare protocolli d’intesa, ma servono operatori banca-ri che con sensibilità e capil-larità ci si dedichino. ¬

La Caritas diocesana ha attivato cinque modalità integrate di risposta alla situazione di povertà. L’immagine è quella della mano e delle cinque dita che insieme lavorano.

• Ottavo GiornoÈ un magazzino di raccolta e stoccaggio di generi di prima necessità (alimentari e non) che funge da piattaforma logistica inserita in una rete di raccolta e distribuzione per gli enti che nelle parrocchie incontrano persone bisognose. attualmente sono 58 le caritas Parrocchiali che partecipano stabilmente al progetto.

• Mensa Mennila mensa menni è in funzione tutti i giorni dal lunedì al sabato all’ora di pranzo. le presenze giornaliere

in aumento si aggirano intorno alle 120 persone. mentre in precedenza gli ospiti erano soprattutto extracomunitari, si osserva ora un aumento nella percentuale di bresciani che hanno perso il posto di lavoro.

• Sostegno all’occupazioneProposta, accompagnamento e sostegno a iniziative mirate a favorire l’integrazione lavorativa per persone con particolare difficoltà familiare (donne sole con figli a carico) o ultra quarantenni che hanno perso il posto di lavoro.

• Fondo di assistenzaintervento diretto tramite l’erogazione di sussidi economici in denaro (oltre 300 interventi) e voucher (n. 150 nel 2010).

• Microcredito

la “mano fraterna” del vescovo

di stefano Boffini

[email protected]

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