Popolis - Dicembre 2012

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Anno 10 11 novembre 2012 Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa IN QUESTO NUMERO Anno 10 12 dicembre 2012 L’amore trasforma il mondo Biblioteca Richeriana: si parte L’arte cinese di Zhu Renmin a Brescia e Verona

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Popolis è l'house organ di Cassa Padana Bcc

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Anno 10

11novembre 2012

Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa

IN QUESTO NUMERO

Anno 10

12dicembre 2012

L’amore trasforma il mondo Biblioteca Richeriana: si parte

L’arte cinese di Zhu Renmin a Brescia e Verona

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Popolis, periodico mensiledi Cassa Padana autorizzazione del Tribunaledi Brescia, n. 43/2000dell’8 agosto 2000

sede, Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia

Redazionemacri Puricelli, [email protected]

Lidia sbarbada, [email protected]

Armando rossi e Debora Zanini, [email protected]@popolis.it

sede: Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-BresciaTel. 030 9040270 [email protected]

Comitato di redazioneFranco Aliprandi, stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati,macri Puricelli, Armando rossi,Lidia sbarbada

Hanno collaborato a questo numero:sandra Bassi, stefano Boffini, Valentina Bragazzi, Benedetta Cherubini, Valerio Gardoni, Daniela iazzi, Barbara Ponzoni, macri Puricelli, marco sacchi, Laura simoncelli

Fotografie: Laura Bruschi, roberto Cavalli, Valerio Gardoni, marco sacchi, Cristina Vezzini

Copertina: Il presepio di origami di Valerio Gardoni

Stampa: staged, s. Zeno N. (Bs)

sfoglia questo numero e gli arretrati su:http://issuu.com/popoliswww.popolis.it

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Quando, sfogliando la rivista, trovate un “riquadro” come quello riprodotto qui a lato, avrete scoperto un QRCode (dall’inglese “Quick Response”, risposta rapida) che vi permetterà, gra-zie al vostro cellulare, di vedere un video, leggere un testo in Internet, sfogliare un sito web.

Ma COME SI fa? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un program-ma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR app e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.

QRCode contenuti multimediali su Popolis

4-5L’amore trasforma il mondo: riflessioni di Natale con Lorenzo Voltolini, arcivescovo di Portoviejo, Ecuador

6-7Natale solidale

Il calendario 2013 con Domenico Nodari

Un mago-liutaio per le vie di Cremona

8-9AiutiAMOci: aiuti “trasparenti” per i terremotati di Ferrara

Posta certificata, nuovi obblighi

Scoprire un’altra Italia: tour operator internazionali in viaggio fra Verona, Brescia, Cremona e Mantova

10Da tutta Italia a Rovigo per “Prima (l’)Infanzia”

11-12-13Fondazione Dominato Leonense/1TeatrAction, la vittoria del Teatro a Leno

14Fondazione Dominato Leonense/2Biblioteca Richeriana: si parte

15Volontariato, partnership fra Cassa Padana e Cisvol

16-17L’arte e l’ambienteCassa Padana e l’artista cinese Zhu Renmin: una mostra a Brescia e un museo permanente a Verona

18-19Segni dell’Arca: storia di una comunità e delle sue emozioni

Il Museo archeologico di Cavriana

20-21Lassù sul monte Baldo

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il 2012 è stato anno intenso, anno difficile per la crisi economica e morale che

non smette di mordere. È stato anno complesso e stressante.

È necessario vivere giornalmente sollecitazioni e problemi, reagendo

prontamente a variabili spesso esterne, difficili da controllare.

Ciò, però, non è sufficiente. Bisogna contemporaneamente lavorare, creando

condizioni positive e investendo, per costruire prospettive per l’avvenire,

immaginandosi come potrà essere in futuro la Cassa e i territori in cui opera.

Sappiamo già che il 2013, in questo, non sarà un anno diverso.

Faccio mia una considerazione dell’arcivescovo di Portoviejo, Lorenzo Voltolini,

vecchia conoscenza di Cassa Padana e intervistato, qui, da Popolis, e la giro a voi

soci come augurio per l’anno nuovo: «Ci sono valori non negoziabili che devono

continuare a far crescere l’umanità in umanità, se non può crescere in ricchezza».

Grande è lo spazio che può avere la cooperazione come strumento efficace per

farci uscire meglio da questa crisi strutturale. Sta a noi saperlo cogliere nelle varie

forme e modalità in cui si può presentare ora e in futuro, superando l’eccesso di

individualismo che oggi ha poca ragione di esistere.

Per il bene dei nostri territori. Per il bene nostro.

Vittorio Biemmipresidente Cassa Padana Bcc

cari soci,

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i N P r i m o P i A N o

di stefano Boffini | [email protected]

L’Amore TrAsFormA iL moNDo

“Per un cristiano ci sono va-lori non negoziabili che

devono continuare a far crescere l’uma-nitá in umanità, se non può cresce-re in ricchezza. il

bene che può veni-re dalla recessione po-

trebbe essere proprio que-sto: se vogliamo uscire dalla crisi dobbiamo tutti, ma tutti, fare dei sacrifici”

riFLessioNi Di NATALe CoN LoreNZo VoLToLiNi, ArCiVesCoVo Di PorToViejo, eCuADor

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È stato grazie al progetto Microfinanza campesina in ecuador che Cassa Padana ha conosciuto Lorenzo Voltolini, arcivescovo di Portoviejo. In dieci anni molti sono stati gli scambi e le riflessioni fra noi. All’arcivescovo – 64 anni, originario di Poncarale, in provincia di Brescia, oltre 30 anni di missione sulle spalle – ci lega una consolidata amicizia. Lo consideriamo un nostro punto di riferimento per la sua profonda spiritualità, ma, anche, per le battaglie che ha condotto nella vita.

Con Lorenzo Voltolini partiamo dall’attualità. Un commento da “fuori” di un ecuatoriano-italiano sull’attuale momento di crisi economica e morale italiana.

Ascolto con una certa frequenza, soprattutto la notte, la RAI Internazionale, qualche telegiornale o programma di opinio-ne. Il mondo globalizzato tende a universalizzare anche i pro-blemi: sicurezza, droga, mancanza di senso della vita, lavoro, ricchezza-povertà, mercanti di false sicurezze, si incontrano in ogni parte del mondo.

Tra Europa, Stati Uniti e America Latina c’è anche una certa origine culturale comune, con sfumature diverse. La mutua in-fluenza è evidente. Ciò nonostante, una cosa distingue l’Europa dall’America: il senso di Dio e di alcuni valori sono più radica-ti, quasi siano nella natura stessa, negli americani rispetto agli europei. Questo fa una differenza importante nel momento di affrontare la vita. La differenza di percezione sta nella felicità.

I Latino americani, quelli più vicini all’equatore, dal Mes-sico al Perù, hanno una religiosità naturale che li rende più felici e anche più capaci di guardare al futuro con speranza. La religiosità e il senso “de Dios” danno più fiducia nell’av-venire. Tra noi ci sono molti più poveri che in Europa, ma meno disperati.

Stili di vita sobri, fondati su valori e su ciò che è veramente importante nella vita. Possono essere i buoni frutti di una stagione difficile?

Dopo la grande guerra, il boom economico ha fatto perce-pire la bellezza di passare dalla estrema povertà a una ricchez-za alla portata di tutti. Il passaggio dalla ricchezza e dagli agi alla recessione può essere accettato e sopportato solo se con-diviso. È ora che gli egoismi danno più fastidio. È adesso che i privilegi si fanno insopportabili.

Ridurre il livello del benessere è molto difficile da accettare. Per questo chi ha già acquisito un certo abito di sobrietà, chi sa fare della povertà una scelta volontaria e non imposta, chi sa conformarsi meglio con ciò che viene dalla stessa natura, con più facilità sarà capace anche di dare segnali positivi di vita feli-ce e di buon vivere.

L’impressione è che nel Sud del mondo si parta da condizioni più basse, ma ci sia la prospettiva di crescere, migliorare. noi abbiamo standard elevati, ma in

prospettiva la fatica per arretrare il meno possibile.

Il Sud del mondo sta crescendo perché gli standard di vita sono più bassi e questo li fa competitivi nel mercato del lavo-ro e della produzione. Ma per un cristiano ci sono valori non negoziabili che devono “continuare a far crescere l’umanità in umanità”, se non può crescere in ricchezza.

Il bene che può venire dalla recessione potrebbe essere pro-prio questo: se vogliamo uscire dalla crisi dobbiamo tutti, ma tutti, fare dei sacrifici.

Quel “tutti” ci obbliga a guardare di più agli altri che a noi stessi. Quel “tutti” ci responsabilizza senza esclusioni. Per que-sto non dobbiamo continuare a cercare colpevoli in altri ed in altre situazioni, ma impegnarci in prima persona.

Il cambiamento del mondo inizia dal cambio di mentalità che posso fare io.

Quali sono i valori andini che possono “farci bene”?

1. La dignità nella povertà. Nelle comunità indigene ho in-contrato tra la gente quello che c’era anche nei nostri paesi in tempi passati: la capacità di vivere con dignità nonostante le poche risorse e questo con grande rispetto, perfino verso co-loro che avevano alcune possibilità in più. Il non desiderare i beni di altri, il non invidiare, era una virtù essenziale per man-tenere la pace. In Ecuador e America Latina non ci sono mai stati conflitti grandi e cruenti come quelli che si sono verificati in Europa. Questo ha aiutato la popolazione anche a risolvere i problemi più con il dialogo che con il conflitto.

2. L’amor patrio-familiare. Il senso della famiglia e l’attacca-mento alle proprie origini, sono due valori che mantengono vi-vi i legami tra le persone. Questo è fonte di pace e di sicurezza. Il pensiero della famiglia e il senso di responsabilità verso gli altri membri, soprattutto nelle difficoltà, li fa capaci di qualsiasi sacrificio e rinuncia. Questo aiuta nel momento della crisi a su-perare ogni difficoltà con generosità. La speranza e la gioia, no-nostante tutto. Ricordo come, durante il fenomeno del Niño, le strade e vie di comunicazioni in generale fossero quasi annul-late, come campi e case fossero inondati, come tutto scarseg-giasse e tutti fossero costretti a fare di necessità virtù. Ma era sufficiente un po’ di musica e un po’ di riso per far sorridere.

Rapporti di reciprocità fra nord e sud sono la base per una nuova modalità di sviluppo?

È necessario guardare agli altri come fratelli con i quali possiamo crescere in dignità e valori. Non dobbiamo pensare come sfruttarli, ma come colla-borare mutuamente.

Non sono solo gli europei coloro che sono chiamati a in-segnare. Anche i popoli emer-genti hanno qualche cosa da in-segnare. Anche i popoli andini hanno una storia millenaria che ha dato loro una grande cultu-

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I n P R I M O P I A n O

La crisi economica ha intaccato tutti i settori produttivi, messo in ginocchio intere nazioni europee. E non ha risparmiato le asso-ciazioni di volontariato che nel 2012 hanno visto un calo delle

donazioni attorno al 30%. Natale è l’occasione per le associazioni di raccogliere aiuti. Acqui-

stare i regali tra le tante proposte offerte dal non profit è mettere sot-to l’albero un grande regalo che nasce con un piccolo gesto, come per esempio adottare un bambino a distanza, aiutare una scuola, un ospe-dale, confezionare pacchi natalizi con prodotti equo e solidali o pro-dotti ottenuti da terreni confiscati alla Mafia.

Ecco qualche indirizzo per un Natale davvero solidale.

ra e questa cultura ha insegnato loro moda-lità di sviluppo diverse, meno immediate, ma nel rispetto del crescere armonico di perso-ne e comunità.

Parlando di sviluppo, mi tornano in mente la Popolorum Progressio di Paolo VI e il Concilio Vaticano II. di fondo una visione straordinariamente attuale nell’interpretazione dei fatti del mondo di oggi… Qual è il significato nel 2012 di un “anno della fede”?

I documenti del Concilio, le encicliche e le esortazioni di Paolo VI, con il passare del tem-po sembrano profezie che si vanno compien-do. Paolo VI dovrebbe essere proclamato non solo beato e santo, ma anche grande profeta del nostro tempo, vero padre della Chiesa per la sua lucidità nell’analisi delle radici e cause dei problemi che affliggono l’umanità di ogni tempo e per il coraggio che ha avuto nel pro-porre rimedi. Così fece all’ONU, quando gri-dava “mai più la guerra” e chiamava alla fra-tellanza universale.

L’anno della fede è una nuova opportu-nità offerta alla Chiesa – e che la Chiesa of-fre al mondo – di un ritorno a quei momen-ti, definirei magici, che abbiamo vissuto du-rante il Concilio, quando la fede sembra-va più alla portata di tutti, perché l’umanità sperimentava un impulso nuovo dello Spiri-to. Un impulso che ci faceva sentire più fra-telli e più disponibili cooperatori della veri-tà e della giustizia.

Siamo alla fine dell’anno. Ci puoi lasciare con un messaggio di speranza che aiuti a vivere bene, non solo il natale?

Natale e Capodanno sono momenti im-portanti per fare bilanci ed esami di coscien-za, ma anche progetti e propositi.Vorrei invitare tutti a cercare le ragioni pro-fonde per cui credere e amare. Incontreremo un Bambino, che è offerto al mondo dal Pa-dre che ha fatto il mondo. Un Bambino che si offre lui stesso al Padre per salvare il mondo. Sentiremo l’impulso dello Spirito che ci in-vita a imitare Gesù, offrendoci al Padre per sentire il suo amore e offrirci al mondo per diffondere amore. Quell’amore che solo può salvare. Buon Natale in austerità, ma anche con gioia e speranza. Il Signore non si è scor-dato di noi. Siamo noi che ci dimentichiamo che Lui è amore e che solo con l’amore si può trasformare il mondo. ●

NATALe soLiDALedi Valerio Gardoni | [email protected]

Tenda della solidarietàpiazza san Faustino a Brescia (9-15 dicembre,h 16-19 nei feriali, 10-13 e 15-19.30 nei festivi)

emergency a BresciaCorsia del Gambero 17

e poi le Botteghe del mondo:

in provincia di BresciaBrescia via Villa Glori 10/B e via san Faustino 22/A gavardo piazza De medici 4 Rezzato via 4 Novembre 63 ghedi Largo Zanardelli 6 Rovato via Cantù 26 Manerbio Ass. Jangadavia san martino del Carso 3darfo-Boario Terme via scura 1 Iseo via mirolte 49/A

in provincia di CremonaCremona corso matteotti 40 Casalmaggiore via Cavour 89/Bis Crema via santa Chiara 52

in provincia di FerraraCento via matteotti 20/c

in provincia di MantovaMantova via j. Daino 1/3 Suzzara via montaldi 16 Viadana via Garibaldi 67

in provincia di ParmaParma Borgo Tommasini 25/A Parma via Farini 9/A

in provincia di PiacenzaPiacenza via Calzolai 63

in provincia di VeronaVerona via Pelliccia 22Verona via Pallone 2/bVerona via Pirandello 25Legnago via salieri 12

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L’ArTisTA CAmuNo Che DiPiNse CoN eNTrAmBe Le mANi il calendario 2013 con Domenico Nodari

di Sandra Bassi | [email protected]

Artista dal talento precoce e dalla vita breve e travagliata, Domenico Nodari nasce a Esine, in provincia di Brescia, nel giugno 1953. Fin da gio-vane rivela una forte predisposizione per la pittu-ra e già mentre frequenta il Liceo Artistico espone ben trentadue opere nella sua prima mostra per-sonale nel paese d’origine.

La sua carriera artistica è in pieno divenire quando, nel 1986, a causa di un incidente, gli viene amputato il braccio destro. La perdita getta l’arti-sta in un profondo sconforto, perché oltre a limita-re fortemente le normali attività quotidiane, sem-bra precludere la sua passione per la pittura. Non sa ancora che sarebbe diventato “l’artista che dipinse con entrambe le mani”.

I primi schizzi e disegni abbozzati nell’anno 1987 con la mano sinistra, testimonia-no ancora una volta la forte passione di Domenico per l’arte.

La produzione di quadri si fa nuovamente fiorente e vitale, specialmente negli ulti-mi due anni di vita. Il 22 luglio 1992, dopo aver partecipato alla funzione funebre per la zia Ninetta, incontra gli amici e si ritira nel suo studio per dipingere: l’opera alla quale sta lavorando non sarà terminata perché, verso l’alba, Domenico muore nel suo letto per arresto cardiaco, a soli 39 anni. In questo ultimo quadro, una fiera infernale sta per ghermire un uomo: “La conoscenza si era fatta Profezia”.

Nella sua breve carriera artistica, Nodari ha partecipato a numerose mostre loca-li, nazionali e internazionali, ha vinto premi, segnalazioni e diplomi, è stato un creati-vo con il peso della vita , con inquietudini, scompensi, ansia. Come dice il fratello Ga-briele: “È stato un artista che avrebbe avuto tanto da dire ancora”. È proprio per dar voce a questo messaggio che Cassa Padana ha sostenuto la realizzazione di un calen-dario che accompagnerà il 2013 con alcune delle principali opere dell’artista. Sempre troppo poche rispetto all’enorme patrimonio lasciato. ●

InFO www.domeniconodari.it

uN mAGo-LiuTAio Per Le Vie Di CremoNA

Dopo il successo delle 12 Fate di Cremona, il libro di fiabe pubblica-to lo scorso dicembre – anche grazie ad un contributo di Cassa Pa-

dana – dalla Libreria del Convegno, questo natale Antonia Stradivari vuole rallegrare i suoi giovani lettori con una nuova ed avvincente sto-ria, illustrata dalla brava Laura Bruschi: “Amat, il mago di Cremona”, anche questa volta sostenuto da Cassa Padana. da dove viene la paro-la liutaio e chi è stato il primo liutaio a Cremona? In una Cremona del ‘500, una Venezia in miniatura, tutta vicoli e canali navigabili, vive un giovane dai tratti orientali: è il liuter Amat. È a lui che dobbiamo la co-struzione del primo strumento musicale degno del nome di violino.

Antonia StradivariAmat, il mago di Cremona illustrazioni diLaura Bruschi Edizioni Libreria del convegno

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L A B A n C A A L T U O S e R V I z I O

Non lo avrebbe mai detto quel giorno di maggio. Non lo avrebbe mai pensato che una tragedia come il terremoto che ha colpito l’Emilia e il Veneto lo scorso maggio, avrebbe potuto cambiare il senso della sua vita.

E invece, per Fabrizio Berveglieri, maestro d’arte vetrinistica di Ferrara, da quel giorno di maggio tutto è stato diverso.La solidarietà messa in moto per gli abitanti dei paesi più colpiti dal sisma, nel ferrarese e nel modenese, ha imposto nuovi rit-

mi alla giornata di Fabrizio. Nuove priorità. Altre visioni del mondo. Ha portato tanta fatica e tantissimi nuovi amici.

In pochi mesi quel gruppo Facebook nato quasi per gioco – AiutiAMO-ci – per far incrociare in modo semplice e immediato richieste di aiuto e disponibilità a dare, è arrivato a 1.700 aderenti.

Fabrizio ci lavora ogni giorno insieme agli amici e colleghi Eva Bu-rini, Marcella Benini, Giada Armenghi e Marco Osti. Per coordinare gli aiuti e, qualche volta, anche per raccontare storie e pubblicare immagi-ni di rinascita.

Ora AiutiAMOci fa un salto di qualità. E in collaborazione con la filiale di Ferrara di Cassa Padana, è stato aperto un conto corrente online non

operativo (che può essere solo interrogato) per le offerte che arriveranno.

Chiunque farà un bonifico sul conto AiutiAMOci, riceve-rà username e password per controllare i movimenti. Sa-prà quanto è entrato e quanto è uscito. E per cosa è uscito. Un’o-perazione di trasparenza che darà ancora più forza a questa avventura di solidarietà. ●

AiutiAMOci: Iban IT 75 S 0834013000000000060101

PosTA CerTiFiCATA, NuoVi oBBLiGhi di Valentina Bragazzi | [email protected]

Dal 20 ottobre scorso è entrata in vigore la nor-ma che estende alle imprese individuali l’obbli-

go, già previsto per le società, di comunicare al regi-stro delle imprese un proprio indirizzo di posta elet-tronica certificata (PEc).

Le nuove imprese individuali, iscritte al registro delle imprese o all’albo imprese artigiane, a partire da quella data, devono pertanto comunicare un pro-prio indirizzo PEc, mentre le imprese individuali già iscritte alla data del 20 ottobre hanno tempo fino al 31 dicembre 2013 per farlo.

anche cassa Padana offre alla propria clientela il servizio di Posta Elettronica certificata attraver-so una partnership con assyrus srl di Brescia. Per qualsiasi informazione è necessario rivolgersi alla propria filiale.

La Posta Elettronica certificata (PEc) è lo stru-mento digitale per l’invio di contenuti con valore le-gale che garantisce la certezza dell’invio e della con-segna al destinatario. Ha lo stesso valore legale de-gli strumenti tradizionali quali raccomandata con ri-cevuta di ritorno o fax. La Posta Elettronica certifica-ta è regolata del DL 185/2008, convertito nella Leg-ge 2/2009.

aiutiaMOci: AiuTi “TrAsPAreNTi”Per i TerremoTATi Di FerrArA

FeBBrAio 2013:quArTA missioNe CommerCiALeiN CiNA Per CAssA PADANA

La quarta missione commerciale di Cassa Padana in Cina, aperta a tutti i settori merceologici, si terrà dal 24 febbraio al 2 marzo 2013. La

missione farà tappa a ningbo, quarto porto mondiale per movimentazione di container e a nanchino, l’antica capitale della Cina e secondo polo commerciale della Cina orientale dopo Shanghai.

InFO gianfranco grossetti (Divisione servizi alle imprese) tel. 030 9040269, [email protected] Marco Migliorati (Ufficio Marketing) tel. 030 9040275, [email protected] Monica Vitali (Ufficio intermediazione internazionale) tel. 030 9040316, [email protected]

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Tour operator internazionali in viaggio fra Verona, Brescia, Cremona e mantova

Un’Italia diversa. Quella dei piccoli borghi, lontana dalle città più getto-nate dal turismo internazionale. Quella dei tesori nascosti fra Veneto e Lombardia. In un viaggio a Verona, fra Soave e polenta, a Brescia

lungo le rive dell’Iseo e le dolci colline di Franciacorta, a Cremona e Manto-va alla scoperta delle terre del riso, dei segreti del violino, delle acque di Min-cio e Po, di Valeggio e il suo unico borghetto.

È stato questo l’itinerario di quattro giorni che lo scorso ottobre ha portato in Italia 25 tour operator di Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Norvegia, Danimarca e Polonia alla ricerca di nuove mete nel Belpa-ese.

I tour operator coinvolti portano in Italia ogni anno oltre 60mila turisti che, nella maggior parte dei casi e se vengono nel nostro Pa-ese per la prima volta, si limitano a visitare le solite città: Venezia, Firenze, Roma. Ma i turisti che vogliono tornare, e sono tanti, sono pronti a scoprire nuovi luoghi, in quel connubio di arte, ambiente e gastronomia che affascina il mondo intero. La visita ha già pro-dotto i primi risultati e alcuni tour operator stanno già mettendo nero su bianco i viaggi da proporre ai propri clienti.

Il tour è stato organizzato dal progetto Incoming di Cassa Pa-dana e Oro&Argento Viaggi, in collaborazione con l’hotel Montemez-

zi di Vigasio. ●

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sCoPrire uN’ALTrA iTALiA

L A B A n C A A L T U O S e R V I z I O

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I n O S T R I P R O g e T T IA R O V I g O

DA TuTTA iTALiA A roViGo Per

“PrimA (L’)iNFANZiA”di Benedetta Cherubini | [email protected]

Da Torino a Trieste, da Perugia a Trento, da Novara a Treviso, da Parma ad Ancona, da Rimini a Pa-

dova, da Modena a Salerno: le educatri-ci dei nidi d’infanzia si sono riunite il 12, 13 e 14 ottobre scorsi a Rovigo per “Pri-ma (l’)Infanzia”.

Il primo Meeting Nazionale degli Ope-ratori dei Nidi organizzato da AssociA-nimazione e Cooperativa Il Raggio Ver-de è riuscito in ogni suo intento, metten-do al centro della riflessione chi, quoti-dianamente, opera con i bambini e si re-laziona con le famiglie, stimolando i pre-senti sul ‘valore’ del nido quale luogo in cui è possibile intrecciare legami che vanno ben oltre lo spazio fisico del servi-zio educativo, ma divengono risorsa per l’intera comunità.

Tanti e ricchi di stimoli gli interven-ti che si sono rincorsi nei sei workshop tematici, che hanno letteralmente in-vaso la città distribuendosi tra il Palaz-zo della Provincia, il Museo dei Grandi

Fiumi e l’Hotel Regina Margherita, tra i quali non possiamo non riportare quel-lo dell’autorevole firma del Corriere del-la Sera Fulvio Scaparro, che dalla sua af-fermata esperienza di psicoanalista, ha sottolineato come l’importanza del ruo-lo ricoperto dall’educatore sia tanto più alta quanto più bassa è l’età dei bambini e che per questo il suo compito dovrebbe essere maggiormente riconosciuto, sia InFO www.meetingdeinidi.it

sul fronte sociale che economico. Chiara Santuari, del Mart di Rovereto, ha parla-to di creatività ai tempi del 2.0; Giulio Ca-io di rapporto tra nidi e comunità; Anna Oliverio Ferraris di bisogni dei bambini.

Le tre giornate di incontri si sono chiuse con una tavola rotonda condot-ta da Ferruccio Cremaschi della Rivista Bambini, da cui è uscito un documen-to presentato a Ministero, Regione, Fo-rum Nazionale delle Famiglie e Grup-po Nazionale Nidi Infanzia, che crea le basi per una seconda edizione del Me-eting, che si spera possa trovare nuova-mente il prezioso appoggio di Regione Veneto, Regione Abruzzo, Regione Pu-glia, Segretariato Sociale Rai, Provin-cia e Comune di Rovigo, Cassa Padana BCC, Rivista Bambini, Agenzia formati-va Finis Terrae, Coop Adriatica. Il tutto sotto il riconoscimento della Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Re-pubblica. ●

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di Marco Sacchi | [email protected]

il teatro sta morendo? No. Parola di... Teatrac-tion. Villa Badia di Leno – sede della Fondazio-ne Dominato Leonense e della Scuola “Il teatro di Desiderio”– l’ultima domenica di settembre è

diventata il palcoscenico della prima giornata della creatività teatrale.

Protagoniste sono state oltre venti compagnie te-atrali, provenienti dal territorio bresciano e non, che hanno messo in scena, a ritmo serrato, spettacoli tratti dal loro repertorio, esibizioni di danza e coin-volgenti sketch comici e circensi, rivolti sia agli adul-ti che ai bambini.

Rappresentazioni che non sono state solo sequen-ze di gesti e parole: si è trattato, soprattutto, di porta-re sul palco la passione e l’emozione di chi fa teatro e, contemporaneamente, trasferirle al pubblico. Adul-ti e bambini hanno così respirato l’entusiasmo che muove ogni teatrante; hanno assaporato e condivi-so l’ansia e la tensione del palcoscenico e ne hanno goduto l’effetto finale: lo spettacolo vero e proprio.

F O n d A z I O n e d O M I n A T O L e O n e n S eF O n d A z I O n e d O M I n A T O L e O n e n S e

TeatrActionLA ViTToriA DeL TeATro A LeNo

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F O n d A z I O n e d O M I n A T O L e O n e n S e

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Teatro CaraMellaBagnolo mella (Brescia)

La compagnia Caramella, attiva dal 1996, propone spettacoli di teatro d’autore, teatro per bambini e ragazzi, cabaret e letture espressive. organizza la fortunata rassegna TuTTiaTeATro, giunta quest’anno alla Xiii edizione, proponendo nei paesi della Bassa Bresciana produzioni proprie e spettacoli di compagnie professioniste. Collabora con la Fondazione Dominato Leonense nell’organizzazione di corsi e seminari teatrali all’interno della scuola “il teatro di Desiderio” e ha co-organizzato la giornata TeatrAction. www.teatrocaramella.it

Teatro TelaioBrescia

il Teatro Telaio è una compagnia teatrale professionale di Brescia che opera a livello nazionale dal 1979. oltre ad avere numerose produzioni che propone nei teatri, organizza Storie storie storie - XVi edizione, rassegna bresciana di teatro ragazzi e scuola, realizzata con il contributo della Fondazione Asm ed il patrocinio del Comune di Brescia. Fino a marzo 2013.www.teatrotelaio.it tel. 030 46535

Compagnia teatrale RapoceldoneCarpenedolo (Brescia)

Guidata dal regista severino Boschetti, la compagnia propone spettacoli di teatro popolare in dialetto bresciano. Per questa stagione teatrale organizza a CarpenedoloUn bél spaciugòt, rassegna di teatro popolare, autofinanziata, realizzata con la collaborazione di altre compagnie bresciane e mantovane, al fine di attivare una collaborazione artistica con l’intento di portare in scena spettacoli divertenti, ma con spunti di riflessione.www.rapoceldone.comtel 348 [email protected]

Compagnia Anubisquaw Cremona

Anubisquaw è una compagnia teatrale, con sede a Cremona, nata dall’Attrice marinella Pavanello e il regista-Autore michele Cremonini Bianchi, con una mission precisa, contenuta nel proprio slogan: “Coltiviamo sogni”. sono specializzati nell’organizzare gialli teatrali per le cene con delitto; li potete trovare tra Cremona, Brescia, mantova e modena. il loro calendario è già fitto di appuntamenti e il programma di tutte le serate è pubblicato sul sitowww.anubisquaw.ittel. 0372 [email protected]

Cantieri Teatrali ArcioniGhedi (Brescia)

Nata col nome di Note di Teatro, negli ultimi dieci anni ha messo in atto una trasformazione che l’ha portata a ripensare il proprio modo di far teatro. Ne è scaturito un progetto di teatro di comunità oltre che un nuovo nome: Cantieri Teatrali Arcioni. L’associazione propone laboratori annuali, una rassegna teatrale, rappresentazioni del sacro, drammaturgie di comunità e produzioni proprie. [email protected]

Samovar TeatroBrescia/Trento

samovar teatro è una compagnia familiare specializzata in teatro comico, teatro di strada e laboratori di clownerie e musica, nata da un’esperienza vera e concreta svolta in romania da Luca e Davide salata, con ragazzini accolti in una struttura che ospita bambini con disagi familiari e sociali. Da ciò scaturisce lo spettacolo “mic Circ Fratilor”: due fratelli, un po’ rumeni, un po’ italiani, mettono in scena un piccolo circo.www.samovarteatro.blogspot.ittel. 347 1538558

InFOwww.fondazionedominatoleonense.it www.teatrocaramella.it.

Ampio spazio è stato dato agli incontri con atto-ri affermati: Maria Rosaria Omaggio, madrina del-la giornata, Beppe Arena, Lucilla Giagnoni e il bre-sciano Giorgio Zanetti.

Il teatro sta morendo? No. Il teatro è vivo… vivo come gli attori che lo rendono reale, vivo come noi spettatori che ci emozioniamo ad ogni esibizione…

Il teatro aiuta a riflettere sulla vita, svela gli aspet-ti più segreti della nostra esistenza attraverso la rap-presentazione della vita stessa, affidandosi alla vo-ce, alla presenza, all’essenza e a tutto ciò che di im-

percettibilmente prezioso è racchiuso nella figura dell’attore. Durante la magica alchimia della rappre-sentazione, ogni spettatore diventa attore e ogni at-tore diventa spettatore di se stesso. Per questo mo-tivo il teatro non morirà mai.

Durante tutto l’anno in Villa Badia, grazie alla collaborazione dell’associazione teatrale CaraMel-la, la scuola “Il teatro di Desiderio” propone un’at-tività formativa varia e adatta ad ogni livello di pre-parazione. ●

Le ComPAGNie TeATrALi Di TeATrACTioN

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Un nuovo luogo di aggregazione e di cultura è nato a Leno. Il 9 novembre scor-so, in Villa Badia – sede della Fondazione Dominato Leonense – è stata aperta ufficialmente la Biblioteca Richeriana del Dominato Leonense.

La Biblioteca trae le sue origini dall’importanza culturale dell’abbazia benedetti-na fondata in questo luogo dal re longobardo Desiderio. L’intestazione è una dedi-ca al grande abate Richerio, vissuto all’inizio dell’anno 1000, il quale è stato ricorda-to per le importanti opere di ristrutturazione e valorizzazione della biblioteca del ce-nobio lenese.

Qui sono conservati, e disponibili al prestito degli utenti, libri dedicati alla storia, all’arte e alla cultura dei territori lombardi, veneti ed emiliani. Non solo, molti sono i volumi che raccolgono le tradizioni italiane ed anche internazionali. Si possono tro-vare raccolte di importanti riviste culturali e cataloghi di prestigiose esposizioni d’ar-

te. Un patrimonio librario che è stato messo a disposizioni non solo di curiosi e appassionati, ma anche di studenti che necessi-tano di documenti per le loro ricerche.

La Biblioteca Richeriana vuole anche essere un luogo di in-contro e di stimolo per la cultura. Per questo organizza serate di incontri con l’autore. Due sono gli appuntamenti di dicem-bre, organizzati in collaborazione con l’associazione CaraMella:

giovedì 6 dicembre, alle 20.30, alla biblioteca del Comu-ne di Bagnolo Mella verrà presentato il libro del maestro Toma-so Romano “Tradizioni e superstizioni della Bassa Bresciana”;

giovedì 20 dicembre, la Biblioteca Richeriana ospiterà la scrittrice Giuliana Angela Bernasconi, che leggerà alcune poe-sie in dialetto bresciano tratte dal libro “Natale”. Un’ottima oc-casione per acquistare una strenna natalizia per i propri cari.

A gennaio 2013 sarà avviato invece un gruppo di lettura: incontri, con cadenza mensile, durante i quali potersi confron-tare su un libro, condividere riflessioni ed emozioni. Alla fine di ogni incontro il gruppo sceglierà il libro da leggere nel me-se successivo, per poterne parlare la volta seguente. Chiunque fosse interessato può già contattare la Biblioteca Richeriana. La Biblioteca è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13 e dalle 14.30 alle 17. ●

F O n d A z I O n e d O M I n A T O L e O n e n S eF O n d A z I O n e d O M I n A T O L e O n e n S e

Fai parte della Fondazione dominato Leonense! avrai diritto a sconti e agevolazioni sulle iniziative culturali da noi organizzate e in altri siti culturali del territorio

Quota socio privato: 100 euro all’adesione e 10 euro annuiQuota socio istituzionale: 1.000 euro all’adesione e 100 euro annui

di Daniela Iazzi | [email protected]

Biblioteca Richeriana, si parteGLi APPuNTAmeNTi Di DiCemBre e GeNNAio

InFO

Biblioteca Richeriana del dominato LeonenseTel. 030 9038463info@fondazionedominatoleonense.itwww.fondazionedominatoleonense.it

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I n O S T R I P R O g e T T IA C R e M O n A

VoLoNTAriAToPArTNershiP FrA CAssA PADANA e CisVoLdi Barbara Ponzoni | [email protected]

il Cisvol, Centro informazioni e servizi per il volontariato, di Cremona è una realtà molto importante nel tessuto cit-

tadino. Da gennaio 1998 offre consulen-za, assistenza, formazione, informazione, documentazione e promozione a favore delle associazioni di volontariato. Sul ter-ritorio provinciale è presente con una se-de centrale a Cremona e tre delegazioni a Crema, Casalmaggiore e il neonato spor-tello di Gussola.

I rapporti del Cisvol con l’Area Cre-monese-Casalasca di Cassa Padana e con il portale Vivere Cremona, nel tem-po, si sono fatti sempre più stretti e so-prattutto operativi.

La collaborazione prevede su Vivere-Cremona un canale a loro dedicato che verrà alimentato in automatico da noti-zie e sarà chiaramente riconoscibile dal logo Cisvol.

Altro strumento di collaborazione e scambio reciproco sarà l’allestimento di un nostro schermo nella sede cremonese

si siti e da diffondere nel canale televisi-vo delle filiali e del Cisvol.

La Festa del volontariato in Piazza Duomo, lo scorso 30 settembre, con 125 banchetti delle associazioni di volonta-riato del cremonese, ha sancito questa collaborazione fra Cassa Padana e Ci-svol.

In un clima molto festoso ed amiche-vole, il 12 ottobre è stato inaugurato, an-che, il nuovo sportello Cisvol, allestito in un ufficio della filiale di Gussola di Cas-sa Padana, in via Garibaldi 13. Le parole del presidente del Cisvol, Giorgio Reali, hanno ulteriormente sottolineato la co-munanza di intenti, in un continuo scam-bio di sinergie ed idee, tutte finalizzate al bene comune. ●

InFOwww.viverecremona.itwww.cisvol.it

del Cisvol, dove passerà una program-mazione simile a quella presente nelle fi-liali di Cassa Padana, ma dedicata e mo-dificata secondo le esigenze del Centro.

Un altro progetto ambizioso, già par-tito a primavera, è la creazione di video di presentazione delle diverse associa-zioni legate al Centro. Il giornalista e fo-toreporter Valerio Gardoni, della reda-zione di Popolis, sta realizzando queste piccole “pillole” da pubblicare nei diver-

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I n O S T R I P R O g e T T IA B R e S C I A

di Macri Puricelli | [email protected]

L’ArTe e L’AmBieNTeLA sTrANA CoPPiA: CAssA PADANA e L’ArTisTA CiNese Zhu reNmiNuna mostra a Brescia e un museo permanente a Verona

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Èl’unico artista cinese al qua-le l’Expo di Shangai, due anni fa, ha fatto l’onore di creare un museo con il suo nome. È

l’autore di un’opera d’arte lunga 300 metri. È l’artista invitato dalle Nazioni Unite per una personale che si è tenu-ta quest’anno. È il primo proprietario di un’isola disabitata in Cina, un’isola alla quale lavora fra arte e ambiente per trasformarla nella più incredibile instal-lazione artistica in mezzo al mare del mondo intero. È l’uomo che ha speso sei anni della propria vita a trasformare 13mila acri di deserto in un parco na-zionale.

Zhu Renmin non è un artista qualsia-si. Né in Cina, dove il governo lo adora, né nel mondo dove le sue opere sono quo-tate dalle maggiori ca-se d’asta.

Zhu Renmin non è un artista qualsia-si anche perché ha un obiettivo dichiarato che potrebbe sembra-re quasi blasfemo in un mondo come quel-lo cinese: fare ecolo-gia attraverso l’arte. Dare forza al concetto di tutela ambientale con la poesia delle sue opere. Intervenire con l’arte per sal-vare l’ambiente. Far capire al suo gran-de paese, più volte accusato di inquina-mento planetario, che il futuro e lo svi-luppo devono garantire anche, e soprat-tutto, il rispetto e la salvaguardia dell’e-cosistema.

Praticamente sconosciuto in Italia, come gran parte dell’arte cinese, Zhu Renmin arriva a Brescia grazie a Cas-sa Padana. Grazie alle relazioni, non so-lo economiche ma anche culturali, che la banca ha sviluppato in Cina nel corso de-gli ultimi anni e con le missioni commer-ciali che hanno coinvolto decine di azien-de italiane e cinesi.

Il 5 dicembre, nella filiale bresciana di via Valle Camonica 12, l’artista cinese inaugurerà una sua mostra personale di

una cinquantina di opere che resteran-no esposte a Brescia fino a maggio 2013.

Da quella data le opere di Zhu Renmin troveranno una sede definitiva in Italia. Una sorta di succursale italiana dell’ar-te di questo eclettico artista. Ancora una volta grazie a Cassa Padana, che metterà a disposizione una parte del Palazzo Ber-nini di via Porta Palio 12 a Verona.

Zhu Renmin è nato nel novem-bre 1949 a Yuhuan nella provincia di Zhejiang. Quando aveva solo 4 anni ha imparato l’arte antica della calligrafia dal nonno, Pan Tianshou, che era un famo-so artista. Dopo aver abitato a lungo in un’isola con i genitori, dopo aver vissuto insieme a loro su e giù per quindici pae-si del pianeta e per otto anni aver studia-to, viaggiato, fatto conferenze e mostre all’estero, nel 1992 è tornato in Cina. Per

fondare la prima società dedicata al di-segno e al recupero ambientale e per in-segnare all’Istituto di paesaggio e archi-tettura dell’Accademia cinese delle arti.

Sono ormai trent’anni che l’artista la-vora anche a grandiosi progetti di ripri-stino ambientale. Alcuni ai limiti delle possibilità. Come quel Mingcui Hu Na-tional Wetland Park che è diventato una della principali aree umide della Cina. Come quell’isola disabitata, acquistata nel 1996 con il desiderio di trasformar-la in un’isola quasi perfetta. Dove arte e ambiente naturale si fondono in un uni-co poema. Dopo quasi vent’anni e una spesa di decine di milioni di dollari, il so-gno sta per diventare realtà e presto l’i-sola potrà essere visitata (gratuitamen-te) da chiunque.

Zhu Renmin sarà in Italia anche il 28 dicembre per presentare a Roma il li-bro di Paolo Lunghi, Nel segno del dra-gone, pubblicato da Ibiskos Ulivieri, con la prefazione del vice presidente del Se-nato Vannino Chiti e che raccoglie an-che un suo importate intervento sull’ar-te cinese. ●

Zhu renmin arriva in italia grazie a Cassa Padana. Grazie alle relazioni, non solo economiche ma anche culturali, che la banca ha sviluppato in Cina nel corso degli ultimi anni e con le missioni com-merciali che hanno coinvolto decine di aziende italiane e cinesi.

zHU RenMIn ART MUSeUMA CAssA PADANAsAViNG eCoLoGy ThrouGh ArT

5 dicembre 2012, ore 18.00Inuagurazione della mostra nella filiale di via Valle Camonica 12, Brescia

11 maggio 2013Inaugurazione del museovia Porta Palio 12, Verona

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I n O S T R I P R O g e T T IA M A n T O V A

È questa la frase che più mi colpisce all’ingresso dell’ufficio di Maurizio Mirandola, Presiden-te di Arca - Centro Mantovano di solidarietà.

La Comunità Arca è una realtà presente sul terri-torio mantovano da oltre trent’anni che si occupa di promuovere il recupero e il reinserimento dei ragaz-zi tossicodipendenti. Oltre al programma terapeuti-co “Progetto Uomo”, nel corso degli anni Arca ha ampliato i suoi ambiti d’intervento, dando vita a nu-merosi progetti relativi all’alcolismo, alla prevenzio-ne e sostenendo interventi nell’ambiente carcerario.

Il 9 dicembre, grazie al contributo di Cassa Padana Bcc, verrà presentato il volume “Segni dell’ARCA – La comunità come cammino di crescita”, che raccoglie le emozioni e le attività vissute dal centro in questi anni raccontate dai protagonisti attivi della comunità (fon-datori, volontari, operatori, responsabili di settore).

Maurizio, lei è uno dei fondatori del Centro mantovano di solidarietà Arca.

Come diceva Don Dossetti, non è tanto importan-

te il fondatore quanto il fondamento. Quello che è re-almente importante non è, quindi, chi ha dato il via all’avventura, ma i valori che stanno alla base del no-stro cammino. Talvolta il cammino sembra più fati-coso e duro, ma ogni ostacolo che troviamo sul no-stro percorso fa di noi le persone che siamo. Per for-tuna, i valori originari di Arca sono ancora oggi gli stessi di allora.

Che cosa racconta il libro?

Il libro è stato voluto e curato da Natale Bottura, primo presidente di Arca e attuale presidente della Cooperativa Arca formazione. Racconta alcune del-le esperienze vissute dal Centro in questi anni. Non vuole però essere un libro commemorativo: è pro-prio da quelle storie che emerge quale sia il clima che si respira oggi.

La prefazione del libro è stata affidata a Don Giu-seppe Dossetti Jr, presidente del Centro italiano so-lidarietà di Reggio Emilia che ha dato modo ai primi volontari Arca di fare esperienza. La conclusione in-vece è stata curata da Don Mimmo Battaglia, presi-dente del Centro calabrese di solidarietà e presiden-te della Federazione italiana comunità terapeutiche, federazione a cui fanno capo tutti i progetti che si ri-fanno a “Progetto Uomo”.

Quando avverrà la presentazione ufficiale del volume?

La presentazione del libro è aperta a tutti e si terrà domenica 9 dicembre alle 16 nell’aula magna dell’u-niversità degli studi di Mantova; a seguire ci sarà un momento conviviale nella Chiesa di San Francesco.

Allegato al libro c’è il video di una preziosa inter-vista a Monsignor Egidio Caporello, vescovo emeri-to di Mantova, uno dei primi che ha visto nascere Ar-ca. La voce narrante è quella di Don Roberto Buzzo-la, vice presidente di Arca e primo volontario ai tem-pi in cui Arca ebbe origine. Ripenso alla frase che mi ha accolto. Essere vivi a noi stessi e agli altri è un lusso a disposizione di tutti. E qua ad Arca il terreno su cui poter crescere e rinascere è davvero buono. ●

seGNi DeLL’ArCAsToriA Di uNA ComuNiTà e DeLLe sue emoZioNi

di Marco Sacchi | [email protected]

“su questo terreno noi possiamo mettere radici e cresce-re, non più soli ma vivi a noi stessi e agli altri”

InFO“Arca” Centro Mantovano di Solidarietà OnlusVia san Vincenzo, 31 - ospitaletto di Marcaria (Mantova) Tel. 0376 900021 - Fax 0376 [email protected]

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I n O S T R I P R O g e T T IA M A n T O V A

iL museo ArCheoLoGiCo Di CAVriANA

“Una realtà in divenire”. Così il direttore Adalberto Picco-li presenta il Museo archeologico di Cavriana. Il museo, nato con l’intento di valorizzare il materiale che affluiva

dal territorio dell’Alto Mantovano, trova oggi spazio nella prestigio-sa sede di Villa Mirra. “I primi anni di lavoro furono entusiasmanti” – sottolinea il direttore – “si trattava di controllare una zona che si estendeva da Castiglione delle Stiviere al Mincio”. Venne poi creata una biblioteca specializzata che oggi dispone di un fondo di circa 3.600 volumi, tra i quali figurano preziose collane scientifiche. Con il tempo e l’esperienza è stato possibile aprire nuove sale e allestire un laboratorio didattico, aperto a tutti.

“Attualmente stiamo allestendo una saletta con materiale prove-niente da siti minori del territorio, oggetti della quotidianità dei no-stri avi che tanto svelano dell’età preistorica”.

A novembre sono partite le domeniche al museo, “un progetto che durerà per tutto l’anno e che offrirà percorsi tecnico-teorici (con-ferenze e incontri scientifici) e laboratori, come quello che mostrerà come si produceva anticamente il pane o quello sulla costruzione di una parete di una capanna”.

In embrione, una collaborazione con il Museo Archeologico di Gavardo sul progetto di studio delle palafitte dell’Età del bronzo. ●

InFOwww.sistemamusealeprovinciale.mantova.ittel 0376 806330Orari: martedì-venerdì 9-12sabato e domenica 9-12; 15-18

di Laura Simoncelli | [email protected]

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L’ I T I n e R A R I O

LAssù suL moNTe BALDo

scriveva così, meravigliato dalla bellezza del luogo, il far-macista veronese Francesco Calzolai, verso la metà del 1500, dipingendo con le parole il panorama visibile dal monte Baldo. Nelle mattine terse d’inverno lo si vede an-

che dalla pianura: è lui a chiudere l’ultimo profilo dolce dei mon-ti a oriente e quando la neve ne copre i morbidi pendii sembra una prosperosa contadinella, dai fianchi tondeggianti, con l’abi-to nuziale sdraiata a riposare.

Questa montagna che precipita da un lato sulla Val d’Adige, con pareti di calcare ferite da profondi canyon e che degrada invece sulla pianura con morbide praterie punteggiate da bo-schi, sino a tuffarsi nella acque del lago di Garda, è sicuramen-te uno degli habitat più spettacolari e di estrema bellezza delle nostre montagne.

Una facile escursione è la proposta per quei lettori di Popolis che non si lasciano intimidire da un po’ di fatica e di freddo, una proposta con il sapore di una vera avventura fra la neve e con una vista mozzafiato, ma anche con la sicurezza di un focolare caldo che ci aspetta al “Rifugio Fiori del Baldo”, gestito e aper-

to tutto l’anno, dove si può trovare zuppa calda o altre speciali-tà culinarie, riposare dalla fatica della salita, ammirare le mon-tagne nella magia dell’inverno.

Servono abbigliamento e scarponi da montagna. Chi non ha dimestichezza con gli sci da scialpinismo, può usare le racchet-te da neve, le vecchie “ciaspole” di legno e corda intrecciata, op-pure le nuove racchette snodate in plastica.

Punto di partenza è la località Prada Alta, a mille metri di al-tezza, che si raggiunge da Garda o da Torri del Benaco con una comoda strada che si stacca dalle sponde del lago, passa da S. Zeno in Montagna e raggiunge, in breve, Prada Alta. Qui possia-mo lasciare la macchina in un ampio parcheggio che serviva una seggiovia ora in disuso, preparare sci o racchette e incamminar-ci per la nostra splendida avventura. Prima, però, è meglio assi-curarci della consistenza del manto nevoso telefonando ai genti-li gestori del rifugio Fiori del Baldo (tel. 045 6862477) e avvisare del nostro arrivo. La sicurezza non è mai troppa.

La via di salita si snoda sulle vecchie e sicure piste, ora non più violentate dalle ruspe e dal frastuono delle seggiovie, che stan-

“Vi sono valli di puro sasso assai grandi, ineguali, erte et horribili, al contrario spazii grandissimi di praterie grasse, d’herbe e di mille fiori vagamente dipinte… è una meraviglia che chi per questi luoghi camina da una piccola distantia all’altra vi sente tanta differentia che gli pare non solamente mutar regione ma estandio clima…”

di Valerio Gardoni | [email protected]

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no riprendendo l’antica fisionomia, con cespugli di rosa canina che spuntano dalla neve. Solitamente possiamo seguire le trac-ce di chi ci ha preceduto e senza alcun pericolo seguire il traccia-to che ha come punto di riferimento i pali delle seggiovie. Il no-stro primo punto d’arrivo è il rifugio Fiori del Baldo, 850 metri di dislivello circa che è posizionato esattamente alla testata della seggiovia, suddivisa in due tronconi da una costruzione chiusa. I più arditi possono proseguire verso la vetta, 200 metri più alta.

Il nostro percorso inizia imboccando la strada che sale a mon-te del parcheggio, affiancata da villette. Gli sci o le racchette ci aiutano nella salita scricchiolando sulla neve, mentre alle nostre spalle si apre, come in un teatro, una scenografia fantastica: il la-go di Garda si stende blu ai nostri piedi, contornato dalle monta-gne cariche di neve e sullo sfondo la pianura s’allarga a perdita d’occhio. Ora l’ampia via di salita porta alla magnifica faggeta, in uno degli ambienti più ameni e accoglienti del Baldo. Poi si esce allo scoperto, le dolci gobbe della montagna disegnano il profi-lo della vetta nel blu del cielo e ti assale la voglia di respirare a pieni polmoni l’aria limpida.

Al vecchio intermedio della seggiovia siamo a buon punto, ora rimaniamo nelle vicinanze dei pali che salgono sull’aperto panorama verso l’alto, mentre sulla nostra sinistra, lungo il pro-filo che porta alla vetta del monte, un altro rifugio – il “Chierego” – aperto solo nella stagione estiva, sembra appollaiato in attesa della primavera. Forse la fatica si farà sentire quando passo do-po passo saliremo gli aperti pendii che portano alla testata della vecchia seggiovia. Il rifugio è nascosto proprio là.

Adriano, il gestore, un vecchio e saggio montanaro, mette-rà un ceppo nella stufa e il calore rassicurante del rifugio ci av-volgerà. Ora possiamo decidere se impegnarci e salire la facile vetta, senza dimenticare di chiedere consiglio ad Adriano, op-pure accoccolarci nel tepore dell’accogliente rifugio e lasciarci tentare dalla cucina, da dove esalano invitanti profumi di buon cibo. Dalla vetta il panorama è incredibile e spazia fra lago, pia-nura e monti, a 360 gradi. Quando inforchi gli sci, lasciando-li correre veloci per i pendii che si tuffano nel lago, hai la netta sensazione di sciare in un fiordo norvegese. La discesa è sulla stessa via della salita. ●

RIFUgIO FIORI deL BALdOdi Cinzia Gaspari

S. zeno di Montagna (Verona)Tel. 045 6862477Cartina: Kompass n° 102 scala 1:50.000

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> InCOnTRI

Con i medici dolore non ti sopporto piùDott. massimo Damini 7 dicembre ore 18.30

L’ecografia con mezzo di contrastoDott. Giuseppe Voltini14 dicembre ore 18.30

Teatro Filodrammatici, Cremona

InFO Tel. 0372.21519

Con l’autore

Tomaso Romano“Tradisiù e superstisiù dela basa bresana”6 dicembre ore 20.45Palazzo BertazzoliBagnolo mella (Brescia)

giuliana Angela Bernasconi“Natale”, poesie per bambini20 dicembre ore 20.30Biblioteca richeriana del Dominato LeonenseVilla Badia, Leno (Brescia)

InFO www.fondazionedominatoleonense.it

a cura di Valentina Bragazzi [email protected]

ag

EN

Da

> MOSTRe

Il 900 a Palazzo Te Una selezione di capolavori del XX secolo

Fino al 24 febbraio 2013Palazzo Te, mantova

InFO http://www.centropalazzote.it/

da Mantova al Württemberg: Barbara gonzaga e la sua corteFino al 6 gennaio 2013 Palazzo Ducale Piazza sordello, mantova

InFO http://www.mantovaducale.beniculturali.it/

Terre di confine. Una necropoli dell’età del FerroFino al 31 marzo 2013 santa Giulia, Brescia

InFO http://www.santagiulia.info/museo_di_santa_giulia/index.htm

Rifrazioni di Paolo Ciabattibi

Fino al 21 dicembrevia emilia santo stefano 25, reggio emilia

InFO www.fondazionedominatoleonense.it

> LUBeSVilla Badia Leno (Brescia)

La natività nell’arte

Luciano Anelli - università Cattolica del sacro Cuore di Brescia5 dicembre ore 15.00

Uscita culturale: la Basilica e il Museo dei Presepi di gandino (Bg)

ritrovo: 12 dicembre ore 15.00Villa Badia, Leno (Brescia)

Letteratura e Tradizioni

I piatti tipici della tradizione culinaria bresciana nell’arte e nella letteratura

Carla Boroni - università Cattolica del sacro Cuore di Brescia19 dicembre ore 15.00

InFOwww.fondazionedominatoleonense.it

> TeATRO

L’ Isoladi Athol Fugard14 e 15 dicembre ore 20.45 Castello di Padernello Borgo san Giacomo - Padernello (Brescia)

InFO http://www.castellodipadernello.it/eventi-al-castello/item/908-l-isola-di-athol-fugard.html

> eVenTI

Mercati della terra al Castello16 dicembreBorgo san Giacomo, Padernello (Brescia)

InFO http://www.castellodipadernello.it/eventi-al-castello.html

Visita guidata e laboratori natalizi per i bambini 16 dicembre, 14.30-16.00 e 16.30-18.00museo raìsCigole (Brescia)

InFO http://www.palazzocigolamartinoni.it/

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