Popolis - Maggio 2012

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Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa Anno 10 05 maggio 2012 IN QUESTO NUMERO Il cammino della memoria è online Sul Po, un’estate con gli asini Cassa Padana a Ferrara

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Popolis è l'house organ di Cassa Padana Bcc

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Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa

Anno 10

05maggio 2012

IN QUESTO NUMERO

Il cammino della memoria è online

Sul Po, un’estate con gli asini

Cassa Padana a Ferrara

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Popolis, periodico mensiledi Cassa Padana autorizzazione del Tribunaledi Brescia, n. 43/2000dell’8 agosto 2000

sede, Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia

Redazionemacri Puricelli, [email protected]

Lidia sbarbada, [email protected]

Armando rossi e Debora Zanini, [email protected]@popolis.it

sede: Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-BresciaTel. 030 9040270 [email protected]

Comitato di redazioneFranco Aliprandi, stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati,macri Puricelli, Armando rossi,Lidia sbarbada

Hanno collaborato a questo numero: stefano Boffini, Benedetta Cherubini, Valerio Gardoni, Gennica Giberti, Demetrio Pedace, macri Puricelli, Andrea richini, marco sacchi, Paola Zani

Fotografie: Emanuele Coletti, Valerio Gardoni, maria Lodi, Demetrio Pedace, Paola Zani

Copertina: Ferrara di Valerio Gardoni

Stampa: staged, s. Zeno N. (Bs)

sfoglia questo numero e gli arretrati su:http://issuu.com/popoliswww.popolis.it

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Quando, sfogliando la rivista, trovate un “riquadro” come quello riprodotto qui a lato, avrete scoperto un QRCode (dall’inglese “Quick Response”, risposta rapida) che vi permetterà, grazie al vostro cellulare, di vedere un video, leggere un testo in Internet, sfogliare un sito web.

Ma COME SI fa? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un programma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR app e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.

QRCode CoNTENuTi muLTimEDiALi su PoPoLis

4-5Ponte fra le generazioniIncontro con Moni Ovadia

6-7Unirsi e cooperare, per rispondere meglio alle esigenze del mondoCassa Padana in assemblea il 20 maggio

8-9Cremona, centro di eccellenza mondiale degli strumenti di portata meccanica

10-11Cassa Padana in Cina

12-13Cassa Padana a Ferrara Il Palio di maggio

14I soci in Bulgaria

15A Cigole, insieme per gioco

16-17Chiamateci pure asini!

18Esine e la lotta partigiana,un documentario per non dimenticare

19L’Arcobaleno Servizi: dare corpo ad un welfare di prossimità

20-21La valle dei Camuni, in bicicletta

22 A g e n d A

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La rivista contiene l’annuncio dell’assemblea soci, prevista per il 20 maggio,

chiamata anche a deliberare il progetto di fusione con la Bcc della Valtrompia.

L’assemblea rappresenta il momento centrale per la vita della nostra banca.

Partecipazione democratica e scambio mutualistico sono i cardini su cui si regge il

rapporto fra una banca di credito cooperativo e i suoi soci.

Fra i vari articoli di questo mese, che informano su ciò che fa la Cassa, vorrei

sottolineare il progetto del portale internet “memoria in cammino”, realizzato

insieme con il Museo Cervi di Reggio Emilia, dove l’esperienza decennale diretta

nel settore della Cassa viene messa a frutto. In un contenitore innovativo si

costruisce una memoria dinamica, costantemente alimentata nel tempo e resa

fruibile prioritariamente per le nuove generazioni. Questo progetto fornisce lo

spunto per una considerazione di ordine più generale.

Nell’attività che quotidianamente svolgiamo, soprattutto nelle difficoltà che

incontriamo, abbiamo bisogno spesso di costruire dietro un senso, un significato

più ampio del perché si fanno le cose, che vada oltre rispetto al mero profilo

economico o di autorealizzazione personale. Una memoria viva, coltivata e

condivisa ci aiuta a tenere saldi i punti di riferimento identitari che ci servono a

navigare meglio, sia in acque quiete che tempestose.

Se siamo forti di questa base valoriale di fondo, riusciamo ad essere più motivati

nell’agire e a cogliere più facilmente le occasioni positive che anche situazioni di

grave crisi possono offrire. Questo vale a livello di singola persona. Vale anche per

istituzioni come Cassa Padana.

Vittorio Biemmipresidente Cassa Padana Bcc

PATRIMONI COLLETTIVI DA FAR RENDERE AL MEGLIO

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PoNTEFrA LE GENErAZioNiiNCoNTro CoN moNi oVADiA, TEsTimoNiAL DEL ProGETTo

I n P R I M o P I A n o

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Memorie in Cammino ha incontrato all’inizio del “cammino” un testimonial d’eccezione: Moni Ovadia che per il suo essere stra-

ordinario interprete della vita è memoria vivente. Lo è come ricercatore, cantante, interprete di musica etnica e popolare, regista, attore. Ma soprattutto lo è per il “vagabondaggio culturale e reale” pro-prio del popolo ebraico, di cui egli si sen-

di Valerio Gardoni [email protected]

tante, ma non può sostituire la memoria dell’uomo e delle donne con il loro baga-glio di emotività. Per questo la memoria deve divenire un progetto che si rivolge al futuro in cui orrore, ingiustizia, violenza non abbiano più spazio. C’è un solo mo-do: creare a monte la capacità di costru-ire memoria in ogni essere umano, con i nuovi mezzi, ma soprattutto con la comu-nicazione costante e continua delle emo-zioni legate alla memoria. È l’azione più grande che possiamo fare per coloro che hanno dato la vita per gli ideali di giusti-zia, libertà”.

L’urgenza della memoria, aggiun-ge, deve diventare carne, fibra e san-

iL CAmmiNo DELLA mEmoriA è oNLiNE

Memorie in cammino sarà presentato sabato 16 giugno al Museo Cervi di gattatico, in provincia di Reggio emilia. Il portale è at-

tivo e l’implementazione di testi e documenti è un continuo divenire. Lascia gli ormeggi, per vivere di vita propria e condivisa, uno dei pro-getti più entusiasmanti di questi anni per Cassa Padana e la redazione di Popolis: la costruzione di un percorso su internet per raccogliere le memorie di uno dei periodi più duri della storia d’Italia. dal fascismo alla seconda guerra mondiale, dalla Resistenza alla Liberazione. At-traverso documenti, immagini, video, interviste-incontri con i protago-nisti di quegli anni. Su e giù per l’Italia. Seguendo un itinerario scandito dalla presenza dei soci dell’Istituto Cervi.

Un progetto dell’Istituto Cervi, Cassa Padana, Popolis, Fondazione dominato Leonense

te figlio e rappresentante. Quell’immer-sione continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura che le dittature e le ideologie totalitarie del Novecento avrebbero voluto cancellare e di cui Mo-ni Ovadia si fa memoria per il futuro. Ab-biamo incontrato Moni Ovadia nella sua casa milanese.

Sono limpidi i punti cardine di Me-morie in Cammino per Moni Ovadia. “A cominciare”, ci dice, “dal valore ‘sacrale’ della Resistenza, non sottoposto a com-pravendite del mercatino della politica, ma nuovo patto con l’umanità”. “Raccogliere testimonianza, dati, conoscenze per crea-re un grande archivio è un lavoro impor-

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gue della nostra esistenza. Deve cresce-re e fruttificare: “È questo il gande com-pito della nostra epoca: fare ponte fra emozione umana e archivio della memo-ria. Per amore delle generazioni future. Perché senza memoria non siamo niente, siamo asserviti e subordinati agli altri, que-sto vale per un individuo, una comunità, l’Europa, il Mondo e per tutta l’umanità. La memoria ci serve per navigare nell’og-gi e nel domani, a decidere chi siamo e ciò che vogliamo essere. Ma dobbiamo de-cidere perché abbiamo due memorie: la memoria dell’antifascismo e la memoria del fascismo”.

È vero: quando si parla di riconci-liazione bisogna distinguere. Gli esseri umani si possono e si devono riconci-liare, sarebbero guai se così non fosse, ma le memorie sono irriconciliabili. “Le

due memorie non si possono riconcilia-re. Dobbiamo scegliere”. Ne è convinto Moni Ovadia che aggiunge: “Se libertà e democrazia sono nel nostro essere, è la memoria dell’antifascismo che dobbiamo scegliere. Se crediamo in una società do-ve è il leader a decidere le sorti degli altri, dove la libertà è considerata uno scempio, dove gli uomini sono considerati massa bue, allora è la memoria del fascismo che dobbiamo scegliere. È un lungo cammino che il nostro tempo ci impone di percorre-re contro la falsa coscienza”.

La nostra chiacchierata torna alle fu-ture generazioni. Perché creare un ponte della memoria è la ragione fondante su cui è nata “Casa Cervi”. Quella di Alci-de Cervi è una famiglia che si è messa in gioco. Che ha dato la propria vita perché noi potessimo essere liberi. “Ma basta in-

terrompere di una sola generazione que-sto impegno e la benedizione si trasforma in maledizione. Può ripetersi allora la ca-tastrofe delle catastrofi. Questo dimostra quanto sia pulsante il sacrificio dei sette fratelli. Papà Cervi lo sapeva bene. Se si fosse concentrato sul lutto dei figli e non avesse capito che educare i nipoti era il mi-glior modo per onorare il sacrificio dei fi-gli, forse i pronipoti non “sarebbero” stati dalla parte di chi coltiva la memoria della giustizia e della libertà”.

Per Moni Ovadia le nuove tecnolo-gie ci servono proprio per trasmettere ai giovani il rispetto dell’essere umano e il rifiuto della violenza a qualsiasi titolo es-sa venga commessa. Memorie in Cammi-no deve trovare la strada per trasmette-re i sentimenti, le emozioni e i valori pro-fondi dell’umanità che stanno nell’intimo dell’uomo e che non possono essere sur-rogati dal cuore delle nuove tecnologie. Moni Ovadia si fa interprete di tutto que-sto ogni giorno, dal palcoscenico del tea-tro al palcoscenico della vita. ●

www.memorieincammino.it:su internet le memorie di uno dei periodi più duri della storia d’italia. Dal fascismo alla seconda guerra mondiale, dalla resistenza alla Liberazione. Documenti, immagini, video, interviste-incontri con i protagonisti di quegli anni. su e giù per l’italia. seguendo un itinerario scandito dalla presenza dei soci dell’istituto Cervi.

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L A b A n C A A L t U o S e R v I z I o

CAssA PADANA iN AssEmBLEA iL 20 mAGGio

uNirsi E CooPErArE PEr risPoNDErE mEGLioALLE EsiGENZE DEL moNDo

di Marco Sacchi | [email protected]

oltre la crisi economica: incontro con Luigi Pettinati, direttore generale di Cassa Padana

Esistono due tipi di persone ottimiste: quelle che vogliono guardare al futuro con fiducia e quelle che sul futuro hanno già scommes-so. Luigi Pettinati, direttore di Cassa Padana

Bcc, è uno di questi ultimi. Lo incontriamo al rientro dalla missione in Cina,

dove ha accompagnato un gruppo di imprenditori locali alla scoperta di nuovi orizzonti commerciali e culturali.

Un primo commento al rientro dalla Cina

In Cina la parola crisi è un ideogramma forma-to dalla parola “crisi” e dalla parola “opportunità”. Il

di Stefano [email protected] Quest’anno c’è molta carne al fuoco nella consueta assemblea annuale di Cassa Padana, il

20 maggio a villa badia in Leno, con l’apertura dei lavori alle 9,00. A questa assise parte-ciperanno per la prima volta anche i soci provenienti dalla ex banca veneta 1896, entrati a far parte della compagine sociale di Cassa Padana dal 1° gennaio scorso.

In sede ordinaria l’approvazione del bilancio è un’occasione importante per fare il punto su come la banca stia affrontando l’attuale fase di crisi economica, come stiano reagendo i vari territori e quali siano gli orientamenti, le politiche poste in essere per sostenere le imprese e

le comunità locali.In sede straordinaria l’assemblea è chiamata a pro-

nunciarsi su un adeguamento statutario per mi-gliorare e rendere più trasparente la governan-

ce aziendale. Ai soci verrà sottoposto anche il progetto di fusione con la bcc della valtrom-pia. La consorella svolgerà in contempora-nea un’analoga assemblea gemella.

È già stato inviato un numero speciale di Popolis, indirizzato ai soci di Cassa Padana e

bcc valtrompia, dedicato al progetto di fusione fra le due banche di credito cooperativo, con numeri, stra-

tegie e prospettive sottese a questo progetto.

rovescio della medaglia della crisi, infatti, sono le opportunità che si aprono a chi ha il coraggio di non restare sulla difensiva. La crisi è un cambio di rotta e a questo cambiamento è necessario rispondere cam-biando. Una delle ragioni per le quali la crisi continua è perché, nonostante i mercati si trasformino, manca il corrispettivo mutamento culturale. Non è corretto affermare che la crisi economica sia globale: è presen-te in certi Paesi, in certi settori, in certe situazioni e in certi atteggiamenti. In Cina, ad esempio, la crescita economica è intorno all’8%. L’Europa invece arranca. E l’Italia soffre da anni di una mancata crescita. E non è una situazione dovuta soltanto alla crisi.

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Come possiamo spiegare questa disparità?

Attualmente ci troviamo nell’ultima fase della cri-si, che sembra essere stata temporaneamente supe-rata: lo Stato sta recuperando la sua credibilità e i titoli di stato sono ritornati competitivi sul mercato. Tuttavia, molte delle cause strutturali che hanno ge-nerato la crisi rimangono ancora irrisolte. Pensiamo alla Germania dell’Est: fino a vent’anni fa era una delle zone d’Europa più arretrate, ma poi, grazie a un forte mutamento culturale, è riuscita a risponde-re al cambiamento innovando.

Secondo lei l’Italia ha le potenzialità per potercela fare?

L’Italia è un marchio forte da esportare nel mon-do. La condizione necessaria però deve essere la ca-pacità di spostarsi per conoscere, farsi conoscere e cambiare. È fondamentale non rimanere fermi. È certo che la crisi non sarà superata fintanto che si continuerà a coltivare il proprio “orticello”, senza cercare di conoscere e aprirsi al mondo. Capire le altre culture, non aver paura di muoversi.

In Cina ci sono quasi 1,4 miliardi di persone, in Italia 62 milioni. Come possiamo ancora pensare che i beni che produciamo possano essere consumati in Italia, noi che siamo l’1% della popolazione globale? Noi italiani non riusciamo purtroppo a vedere le no-stre potenzialità, perché spesso il termine di parago-ne è l’Italia stessa. Se fossimo capaci di aprirci di più verso il mondo la visione sarebbe certo più chiara.

Quali potranno essere i fattori che faranno ripartire l’Italia?

Non aver paura di conoscere il mondo ed esse-re rapidi nel cambiamento. Uno dei fattori che più è variato in questi anni sui mercati è la velocità. Il pa-norama è cambiato, la visione si deve allargare e so-prattutto i tempi di reazione devono essere più velo-ci. Una volta si poteva vedere la crisi arrivare. Oggi bisogna prevedere.

Non tutte le imprese italiane però sono attrezza-te per rispondere velocemente ai cambiamenti. È importante invece non stare ad aspettare che tutto passi cercando soltanto di sopravvivere per paura di rischiare. La crisi, come già detto, può aprire molte opportunità.

L’Italia e la Cina sono due esempi, due storie im-portanti, due civiltà fondamentali che hanno cono-sciuto la loro massima ricchezza proprio nei momen-ti di maggior apertura verso l’esterno. Altra caratte-ristica è la dimensione. Di fronte a mercati sempre più grandi, il piccolo non va più bene. La mossa vin-cente è quella di unirsi e di cooperare. Per rispon-dere meglio alle esigenze del mondo, per accrescere economie di scala.

Questa però può sembrare una scelta controcorrente

È necessario essere anticonformisti. Non bisogna sempre seguire passivamente l’onda, ma avere la forza di ragionare con la propria testa. Scommette-re sul futuro significa scommettere sulla conoscenza e sul cambiamento. E puntare su questi valori è, in ogni caso, una partita vinta. ●

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CrEmoNA,CENTro Di ECCELLENZA moNDiALE DEGLi sTrumENTi Di PorTATA mECCANiCA

lo, temperatura e pressione. Un colosso con 7 mila dipendenti, 40 filiali, 14 stabili-menti (in Germania, Brasile, Cina, India, Canada, Polonia, Svizzera, Sud Africa e Stati Uniti), 20 distributori e un fatturato consolidato 2011 pari a circa 650 milioni di euro, di cui 30 milioni realizzati dalla branch italiana che ha sede a Milano.

Lo scorso febbraio Bcc Private Equi-ty, la società di gestione di fondi mobi-liari chiusi, ha ceduto – insieme ai tre soci fondatori della società cremonese – a Wika le partecipazioni che dal 2008 aveva in Euromisure attraverso i fondi

Cremona diventerà il centro di eccellenza mondiale della stru-mentazione sulla portata mec-canica in campo petrolifero e

non solo. Un’area di produzione indu-striale ad alta tecnologia che negli ultimi due decenni ha visto crescere le compe-tenze nel territorio cremonese.

Sarà questo uno dei primi effetti dell’acquisizione di Euromisure Spa di Pieve San Giacomo da parte del gruppo Wika, multinazionale tedesca con base a sud di Francoforte, leader mondiale nella produzione di misuratori di livel-

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di Macri Puricelli | [email protected]

La multinazionale tedesca Wika acquista Euromisure, società di Pieve san Giacomo

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Dominato Leonense (Cassa Padana Bcc) pari al 20,43%, Bcc PE1 (14.29%) e MC2 (14,29%). Con l’acquisizione di Euromi-sure, Wika completa la sua gamma di strumenti legati alla misurazione anche con quelli della portata.

Euromisure nasce nel 1987 per volon-tà di tre soci – Walter Caletti, Claudio Fe-lice Arisi e Giuseppe Tizzoni – usciti dalla cremonese Tecnomatic, azienda specia-lizzata nel nucleare, dotata di tecnologie all’avanguardia e personale competente. L’obiettivo è sviluppare un’azienda flessi-bile, competente, attenta, capace di inse-rirsi nel mercato mondiale, in particolare in quello legato al petrolio e al gas.

Vent’anni dopo, nel 2007, i tre soci possono dirsi soddisfatti: Euromisure ha 62 dipendenti, un fatturato di 16,5 milio-ni di euro, l’80% del mercato e delle ven-dite nel mondo, la fiducia da parte delle maggiori compagnie di ingegneria del settore petrolifero.

Un successo ma, al tempo stesso, an-che una crisi di crescita, in particolare nell’organizzazione strutturale, e la ne-cessità di riprogettare il futuro per ga-rantire nuovi sviluppi. Euromisure ave-va bisogno di un incontro ravvicinato

Cassa Padana e Dominato leonense Fondo chiuso a carattere terri-toriale – gestito da Bcc Private Equity – hanno contribuito a realiz-zare un’operazione economica e finanziaria di successo.

con un istituto di credito capace di porsi come partner costruttivo nella crescita dell’azienda e del territorio.

È in questo momento che entrano in gioco Cassa Padana Bcc, Bcc Priva-te Equity e il fondo Dominato Leonense. Nel dicembre 2008 il Fondo acquisisce quote di Euromisure con la promessa di affiancare la proprietà e i manager di fronte alle nuove sfide del mercato mon-diale e di concludere il lavoro nel giro di quattro anni.

Così è stato. Il periodo di transizione si chiude il 1° febbraio 2012: Euromisure passa nelle mani del gruppo Wika, con il quale già collaborava da molti anni, che acquisisce il 100%.

“Quello che abbiamo compiuto”, spie-ga Giuseppe Tizzoni, a nome dei tre soci, “è un passo importante nell’ottica della continuità di Euromisure che grazie a Wika potrà guardare al futuro non so-lo con tranquillità, ma anche con grandi prospettive di sviluppo. Euromisure ave-va bisogno di crescere per raggiungere una massa critica capace di rispondere in modo effettivo e competente alle ri-chieste del mercato internazionale. Wika si è presentata come la fidanzata ideale:

non tanto e non solo come partnership finanziaria, ma anche nella condivisio-ne di una medesima filosofia aziendale. E nell’assoluta garanzia che la produzio-ne e le strutture resteranno a Pieve San Giacomo”.

“La fusione con Euromisure, con la quale lavoravamo da tempo”, aggiunge Marco Conti, managing director di Wi-ka Italia, “arricchisce il nostro palmares di strumentazione di misurazione anche della portata. Il nostro è un investimen-to che si basa sull’eccellenza tutta ita-liana di questa particolare produzione. Sarà per noi un fiore all’occhiello anche perché non avevamo in Italia alcun sito produttivo. Qui potenzieremo capacità produttiva, ricerca e sviluppo. Euromi-sure è un’azienda sana che ormai ave-va raggiunto la sua massa critica e che aveva bisogno di quegli investimenti che ora Wika è pronta a fare. Anche per l’occupazione. Dopo il necessaio periodo di analisi, Wika investirà sulle strutture di Pieve San Giacomo e sul suo bacino di elevata competenza in questo setto-re. Con l’obiettivo di duplicare, ma an-che triplicare, il fatturato dei prossimi anni”. ●

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CAssA PADANAiN CiNA

E dall’8 all’11 giugno trasferta alla fiera internazionale di Ningbo

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di Macri Puricelli | [email protected]

18 AZiENDE Di 10 ProViNCEA shANGhAi E NiNGBo

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Terza missione commerciale in Cina per Cassa Padana. Dal 25 febbraio al 3 marzo la Bcc ha guidato 18 aziende di diversi settori merceo-logici e di dieci province (Brescia, Cremona,

Bergamo, Mantova, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Verona, Rovigo) alla scoperta delle opportu-nità di lavoro nei distretti di Shanghai e Ningbo.

In Cina gli imprenditori italiani hanno incontra-to potenziali clienti/partnership e visitato le migliori aziende locali. La missione ha fatto rotta in partico-lare nei distretti produttivi di Zhabei, a Shanghai e nella New Bay Zone di Ningbo.

Zhabei è un’area con 800 mila residenti, in pie-no centro cittadino, estremanente vivace dal pun-to di vista imprenditoriale. Qui sono stati oltre 50 gli incontri fra imprenditori italiani e cinesi. Con il vicedirettore della Commissione per il commer-cio, Boris Wan, si è discusso di progetti comu-ni che coinvolgeranno aziende cinesi e italiane. Ningbo è una delle città più antiche ma anche più floride della Cina. Un tempo crocevia commercia-le sulla via della seta, oggi è secondo porto cinese e quarto al mondo.

Qui la missione di Cassa Padana è stata accolta dallo staff del Foreign Department e dal vice sinda-co della città, Wang Renzhou, che ha voluto offrire agli ospiti una cena di gala con menu metà cinese e metà italiano.

Il lavoro degli imprenditori italiani si è focalizzato in numerosi incontri B2B e nella visita a due azien-de modello (una in partnership con una realtà italia-

na) e alla New Bay Zone, 235 chilometri quadrati di distretto industriale in pieno sviluppo, in particolare dal punto di vista tecnologico.

L’impegno di Cassa Padana in Cina è iniziato nel 2010 con una prima missione alla guida di 8 azien-de, mentre l’anno scorso a seguire la Bcc sono state circa trenta realtà, tutte del settore agroalimentare. La missione 2012 registra un salto di qualità. Non tanto e non solo per la varietà di settori merceolo-gici coinvolti, quanto per i frutti già raccolti e per gli sviluppi previsti nei prossimi mesi. Dall’8 all’11 giugno, infatti, Cassa Padana e le aziende sono state invitate a partecipare all’undicesima edizione della Fiera internazionale di Ningbo. Un appuntamen-to decisivo per il commercio mondiale che in dieci anni ha visto passare per i suoi stand oltre 10 mila espositori e 120 mila buyers provenienti da oltre 110 Paesi del mondo.

“Questa terza missione”, spiega il direttore gene-rale Luigi Pettinati, “è un ponte concreto voluto per i clienti della banca per dare fondamenta sicure a un necessario processo di internazionalizzazione che sta alla base di ogni futuro sviluppo strategico. Cassa Pa-dana ha messo a fattor comune le relazioni instaura-te in questi anni con le realtà economiche, politiche e industriali cinesi e, qui da noi, ha riunito le migliori forze del territorio per un’azione di business comune. Il nostro obiettivo è quello di proseguire su questa strada, sia per quanto riguarda gli scambi commer-ciali, sia per il lavoro di sinergia tra le forze economi-che del territorio”. ●

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CAssA PADANA A FErrArACassa Padana Bcc arriva a Ferra-

ra tramite la fusione con Banca Veneta 1896. Direttore della filia-

le è Davide Toso, coadiuvato da Deme-trio Pedace, Marica Cortesi, Francesco Menarbin, Nicola Nardini, Rita Guerra e Chiara Mongardi, tutti con importanti

di Demetrio [email protected]

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L A F I L I A L e

esperienze maturate presso altre banche di interesse nazionale. Toso e i colleghi hanno sposato con entusiasmo il proget-to di fare “banca del territorio” in una cit-tà di medie dimensioni.

La filiale è aperta da febbraio 2010 e oggi conta oltre 700 clienti di cui 220 di-ventati anche soci della banca. Interme-dia masse per circa 80 milioni di euro, suddivise tra 50 milioni di raccolta e 30 di impieghi, questi ultimi in grandissima parte rivolti a famiglie e piccoli operatori economici locali. Questi numeri, eviden-temente rilevanti, dimostrano che la città

ha recepito con grande favore le tipicità che caratterizzano il mondo del credito cooperativo. Un progetto che fino ad og-gi ha dato importanti risultati, ma che è ancora giovane, ed è perciò suscettibile di ulteriore sviluppo e crescita. I risultati acquisiti fino ad oggi vanno visti quindi come le fondamenta su cui verrà costrui-to il lavoro dei prossimi anni.

L’arrivo di Cassa Padana è un’eccel-lente opportunità, in quanto garanzia di impegno, solidità, esperienza e valori non solo in ambito strettamente econo-mico e finanziario, ma anche in campo sociale. Ferrara si è dimostrata fin da su-bito sensibile a questi valori ed è quindi facile prevedere che Cassa Padana saprà imporsi non solo come semplice istituto di credito ma come vero elemento por-tante di questo territorio. ●

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Per tradizione il mese di maggio, a Ferrara, è tempo di palio. Del palio più antico del mondo,

visto che se ne hanno notizie fin dal 1259.La città è divisa in 8 contrade che per tutto il mese

competono in molteplici e affascinanti discipline. Il palio culmina nelle quattro gare tradizionali, che si corrono nella giornata conclusiva, l’ultima domenica di maggio: la corsa dei putti (i ragazzi), delle putte (le ragazze), degli asini e dei cavalli (quest’ultimo certamente il palio più ambito).

Prima di queste però, altrettanto coinvolgenti e sentite, vengono le gare degli sbandieratori: la grande squadra, la piccola squadra, i singoli, i doppi, i piccoli sbandieratori. Contemporaneamente si sfidano i mu-sici. Il tutto di sera, nella piazza del Comune illuminata a giorno, colorata dei simboli e dei vessilli delle varie contrade. E ovviamente gremita di persone.

Anticipano il tutto i cortei, cui partecipano oltre 1.000 figuranti, persone normali che per mesi e mesi provano e riprovano, si riuniscono, preparano uno spettacolo che dura un mese e che ogni anno si ripete e si rinnova. Ad aprile, le singole contrade hanno sfilato (una per ogni domenica) lungo le vie del centro della città arrivando nel cortile del castello estense per omaggiare il Duca Borso D’Este e la sua corte con una breve rappresentazione, sotto gli oc-chi meravigliati dei turisti e dei numerosi sostenitori della contrada.

Poi, in una sera di tarda primavera che anticipa le gare, tutte le contrade assieme si danno appunta-mento sulle mura antiche della città, si organizzano in corteo (prima i tamburini, poi gli sbandieratori, infine le dame con i cavalieri e gli altri figuranti, tra cui moltissimi bambini, bellissimi nei loro piccoli e preziosi abiti d’epoca), percorrono tutto corso Er-cole 1° D’Este, una delle più antiche e importanti vie storiche di Ferrara, attraversano il castello estense e raggiungono, una per volta, la piazza antistante dove giurano fedeltà alla casa d’Este al grido: Este Viva!

Tutta la città segue il palio e parteggia per la propria contrada con passione e trasporto, esulta, applaude, si emoziona, ritorna indietro nel tempo e rivive per un mese una magica atmosfera rinasci-mentale che di anno in anno si ripete.

Ogni ferrarese sa benissimo a quale contrada appartiene ed è affezionato ai suoi colori. Talvolta si creano situazioni a dir poco complesse, come ad esempio nella mia famiglia: io appartengo alla contrada di San Luca, mentre mia moglie a quella di Santa Maria in Vado. Non bastasse, mia figlia sfila per San Giorgio, mentre mio fratello e le sue figlie per San Benedetto. Un disastro!

A proposito: la filiale di Cassa Padana appartiene al rione di S. Paolo. d.P.

InFowww.paliodiferrara.it

iL PALioDi mAGGio

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FoToCroNACA DELLA GiTA DEi soCi

L A b A n C A A L t U o S e R v I z I o

sOFIA

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di Paola Zani | [email protected]

I n o S t R I P R o g e t t IA b R e S C I A

sabato 9 e domenica 10 giugno a Cigole, nel Palazzo e nel par-co, appuntamento con il gioco e l’editoria per bambini nell’even-

to dedicato alle famiglie: “Insieme per gioco”.

L’iniziativa si svolge già da un paio d’anni, ma questa edizione è un po’ spe-ciale perché vi collabora anche Cassa Pa-dana che dal 2011 gestisce le attività di-dattiche del Museo multimediale.

Molte le idee e le iniziative propo-ste. Nelle stanze del palazzo ci saranno le case editrici per i piccoli con iniziati-ve legate alla lettura espressiva, all’uso della manualità e alla presentazione di nuovi volumi o di edizioni speciali. Non solamente punti in cui sarà possibile ac-quistare, ma vere e proprie “fucine di idee”.

Saranno numerosi i laboratori ma-nuali; varie le tematiche come il riciclo,

A CiGoLE, iNsiEmEPEr GioCo

il rispetto dell’ambiente, la creazione di oggetti fatti con i materiali più disparati, tutti legati da passione e grande origina-lità. Ci sarà poi un’area dedicata ad even-ti speciali che accompagneranno questi due giorni e una zona dedicata ai giochi di una volta, della tradizione e perfino giochi a grandezza “umana”. Non pote-vano mancare animaletti da cortile, asi-nelli e animali da fattoria.

Le famiglie potranno passare un week-end all’insegna del divertimento, del sor-riso e dello stare assieme grazie anche ai gustosi piatti preparati dalla ProLoco di Cigole che per i più piccoli ha pensato ad un Cigole Happy Meal dai sapori lo-cali e bio. ●

InFowww.palazzocigolamartinoni.it

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I n o S t R I P R o g e t t IA C R e M o n A

ChIAMATECI PuREAsINI!

Tanti appuntamenti in Località Valloni a Gussola: il 26 maggio si farà il punto di due anni di lavoro a contatto con mille fragilità; il 10 giugno sarà tempo di Baby Asino Day e a Ferragosto torna l’happyhour (in compagnia degli asini ovviamente...). si chiude la stagione a settembre con la tradizionale festa sociale del Centro Natura Amica

di Benedetta Cherubini

[email protected]

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sono passati tre anni da quando il Centro Natura Amica ha mosso i primi passi. Era il maggio del 2009 e una quaran-tina di persone decisero di puntare su un progetto di va-lorizzazione locale del Casalasco e di riscoperta dell’asino.

La fatica dei primi mesi la ricordiamo ancora tutti. E spesso non manchiamo di ricordarla ai nuovi volontari nei momenti delle sfi-de che le relazioni con bambini, disabili e anziani ci impongono.

L’avvio delle attività arriva nella primavera 2010, dopo un laborioso percorso di formazione dedicato ai nostri volonta-ri sotto la guida della Fondazione iniziative zooprofilattiche e zootecniche della Regione Lombardia e dei referenti dell’ASL di Brescia.

Diventano da subito partner stabili del progetto di sperimen-tazione di Attività di Mediazione con l’Asino la Fondazione Conte Carlo busi onlus (RSA) di Casalmaggiore, la Fondazione elisabet-ta germani onlus (RSA + RSD) di Cingia de’ Botti, la Cooperativa sociale Santa Federici di Casalmaggiore, la Cooperativa sociale ‘Il Portico’ Cdd di Vidiceto di Cingia de’ Botti, la Cooperativa sociale ‘La Cometa’ Cdd di Bozzolo, la Comunità ‘Casa giardino’ di Casal-maggiore e l’Istituto Comprensivo diotti di Casalmaggiore. I loro utenti sono il vero fiore all’occhiello di questo progetto e la par-ticolare relazione che ognuno di loro è riuscito a cogliere con i nostri asini è fonte di compenso per gli innumerevoli sacrifici dei volontari tutti.

In questi due anni di sperimentazione, volontari ed operatori hanno seguito attentamente le varie fasi di attività che la terapia con l’asino richiede. Grazie all’elaborazione di schede di valuta-zione nelle diverse azioni, possono oggi fare il punto di un ciclo di questa attività. Le schede di valutazione, analizzate e valuta-te, sono state affidate ai referenti tecnici del progetto dell’ASL di brescia che nella mattinata di sabato 26 maggio presenteranno i frutti di questi due anni di lavoro a contatto con mille fragilità. L’appuntamento sarà anche il momento per inaugurare le rin-novate strutture di Località Valloni: sono state ampliate le stalle che ospitano i dieci asini del Centro Natura Amica e realizzato un porticato fisso per la sede operativa, la ‘Casetta in Canada’.

Questo recupero ambientale e di valorizzazione locale è stato possibile grazie al prezioso aiuto giunto dal gAL oglio-Po terre d’Acqua, che ha premiato il Centro Natura Amica come secondo miglior progetto del territorio cremonese-mantovano all’inter-no di un bando legato al Fondo europeo agricolo per lo svilup-

po rurale. Il pomeriggio del 26 maggio sarà dedicato a una pas-seggiata nel bosco con gli esperti della LIPU di Cremona.

L’associazione, nuova amica del Centro Natura Amica, ha creato – grazie anche alla riqualificazione dell’appezzamento di terra che costeggia il Po da parte del Consorzio Forestale Pada-no – un percorso adatto sia ai piccoli che agli anziani, dove non mancano punti di interesse per flora e fauna locale e dove poter sperimentare prime escursioni in sella agli asini.

baby Asino day

Con la chiusura della scuola, domenica 10 giugno, torna il Baby Asino Day, la giornata dedicata ai più piccoli che si sco-prono abili conduttori di asini. L’occasione giusta anche per presentare le opere che i bambini hanno creato nei laboratori didattici della mostra ‘Il Primo della Classe’ – nella sede lega-le dell’associazione in Via XX Settembre – con un allestimento sostenuto e potenziato da Provincia di Cremona e Fondazione co-munitaria di Cremona onlus.

Happyhour con gli asini

Le attività didattiche, di mediazione con l’asino e di onoturi-smo – iniziate ad aprile dopo un nuovo percorso di formazio-ne per volontari e simpatizzanti – faranno una pausa in agosto e ricominceranno a settembre. Fa eccezione Ferragosto, dove verrà rinnovato l’appuntamento dell’Happyhour con gli asi-ni che coinvolgerà la ProLoco I Corvi di Solarolo Monasterolo. Per gli ospiti del parco golenale tanta allegria e una croccante torta fritta!

Centro natura amica in festa

Con le prime giornate fresche di settembre ritorna l’appun-tamento più atteso dal territorio, la festa sociale del Centro Natura Amica che quest’anno si terrà domenica 9 settembre, regalando agli ospiti una giornata di celebrazioni con un ric-co programma di appuntamenti ricreativi e culinari. Un’intera giornata in un clima gioioso condiviso, per ringraziare i tanti volontari e sostenitori di questa curiosa iniziativa che si è tra-sformata in un modello progettuale! ●

Per permettere ai volontari una miglior gestione delle attività e vista la forte affluenza di visitatori, tutti gli appuntamenti sono a numero chiuso e quindi su prenotazione. Il ricavato di tutte le iniziative andrà alla cura degli animali della fattoria didattica che ogni giorno ci accompagnano nell’attività terapeutica di mediazione a favore di persone che soffrono di disagi psico-fisici.

InFoAssociazione Centro natura Amica onlussede legale: via XX settembre n. 50sede operativa: Località Valloni26040 GussolaTel. 339 5470562 – 331 [email protected]

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I n o S t R I P R o g e t t II n v A L L e C A M o n I C A

di andrea Richini | presidente associazione AIAL

Oltre 1.400 persone hanno partecipato, lo scorso feb-braio, all’anteprima del cortometraggio storico “L’ap-puntamento” e del documentario “La guerra del Gri-gna – La lotta partigiana sui monti di Esine”, realizzati

dall’associazione culturale L’AIAL.I due audiovisivi, entrambi tratti dal libro “La neve cade sui

monti – Dal diario di un ribelle” (edizioni “El Carobe”, 1975) del partigiano esinese Tani Bonettini, sono il frutto di un lavoro di oltre due anni di ricerche e ricostruzione scaturito da una gran-de passione per la storia e dalla volontà di creare una nuova opportunità sul territorio: quella del cinema.

Il lavoro è stato in parte sostenuto anche dal contributo di Cassa Padana, che ha creduto nell’associazione e in questo pro-getto di rilevanza culturale e sin da subito si è attivata per un fi-nanziamento, grazie al quale è stato possibile pagare parte delle spese vive di produzione.

EsiNE E LA LoTTA PArTiGiANAun documentario per non dimenticare

InFoassociazioneaial.wordpress.com [email protected] www.framelab.it

“L’appuntamento” racconta il primo capitolo del libro da cui è liberamente ispirato. È l’inizio di una storia, ovvero la vita da ribelle di Tani Bonettini. Racconta i presupposti e i gravi motivi che lo spinsero, diciottenne, a unirsi ai partigiani e divenire un “bandito”, come venivano sprezzantemente definiti i ribelli.

Il documentario “La guerra del Grigna” ricostruisce invece i fatti raccontati nel prosieguo del libro. Le vicende storiche de-scritte nel diario di Bonettini sono lo spunto per la ricostruzione che rivive quei momenti attraverso la voce narrante di Carme-lo Strazzeri e le testimonianze di Ciocarì, Tomàh, Gelsomino e altri compagni dell’autore, all’epoca poco più che ragazzi, saliti come lui sulle montagne per unirsi alle bande ribelli. I racconti degli ex partigiani sono arricchiti da filmati originali, fotogra-fie e documenti inediti, raccolti dai membri dell’Associazione da marzo 2010 a febbraio 2012. La ricerca storica e i testi non si sono limitati all’ambito locale, ma hanno portato questo lavo-ro a un respiro internazionale, grazie al supporto di importanti archivi di stato tedeschi e britannici che hanno fornito infor-mazioni su personaggi storici cruciali, tra cui l’agente segreto William Oliver Churchill e il famigerato Maresciallo Maraun, la cui esistenza risulta strettamente legata a molti degli avveni-menti descritti dal libro.

Ora il lavoro è concluso e dopo il successo dell’anteprima, i membri dell’associazione si mettono a disposizione per divul-garlo sul territorio e non solo, affinché venga visto soprattut-to dai più giovani e da coloro che meno conoscono questo im-portante periodo della storia della Valle Camonica e dell’Italia. Scopo finale di questo lavoro è infatti valorizzare e promuovere la conoscenza della storia locale, soprattutto nelle scuole, attra-verso il linguaggio universale del cinema. ●

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2012 Anno deLLA CooPeRAzIoneA R e g g I o e M I L I A

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di Gennica Giberti | [email protected]

L’ArCoBALENo sErViZi:DArE CorPo A uN welFare di prossimitÀ

L’ARCobALeno SeRvIzIvia Kennedy, 17 Reggio emilia

tel +39.0522.934524

Fax +39.0522.306788

[email protected]

www.arcobaleno.re.it

Nell’anno dedicato alle coope-rative bisogna aprire un pic-colo scorcio su una realtà reg-giana, pioniera nel sistema

mutualistico citato anche dall’economi-sta Noorena Herzt autrice e promotrice del nuovo modello economico coop-ca-pitalismo: non vince il denaro ma vinco-no le persone, la partecipazione attiva di tutti, la solidarietà e il capitale sociale dei territori.

L’Arcobaleno Servizi cooperativa so-ciale spicca per l’eccellenza dei servizi offerti.

Dopo una bella chiacchierata con il

presidente Andrea Fontana è più sem-plice comprendere un assetto cooperati-vo tanto complesso e strutturato con al-ti profili professionali e servizi all’avan-guardia, rivolti anche alle persone meno abbienti.

L’Arcobaleno Servizi è una cooperati-va sociale radicata sul territorio che for-nisce servizi sanitari e socio-pedagogici a utenti privati, pubblici, a scuole ed en-ti e ha stretti rapporti di collaborazione con diverse Università. Nasce sotto for-ma di associazione nel 1994, per volere della fondatrice Ileana Villa e per dare una risposta al bisogno che il territorio aveva di servizi specialistici per i disturbi dell’apprendimento. Si trasforma poi in cooperativa sociale nel 2006.

Accanto ai servizi interni diagnostici e riabilitativi e ai servizi psicopedagogi-ci, che spaziano dalla formazione di do-

centi e genitori a progetti preventivi di screening, si sono sviluppate iniziative di educazione alla salute (sessualità e di-pendenze) e di promozione delle abilità sociali (prevenzione di fenomeni di bul-lismo), con una dimensione non solo lo-cale, ma anche europea. Ogni progetto risponde alle necessità del singolo e della comunità locale con servizi diversificati e mirati a soddisfare bisogni, attivando re-ti formali e non, coinvolgendo attori di-versi per costruire legami e relazioni di maggior prossimità e collaborazione. ●

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L’ I t I n e R A R I o

A questo viaggio dobbiamo

concedere un po’ di tempo.

Non tanto per i chilometri da

percorrere su due ruote, ma

per la ricchezza di siti prei-

storici e archeologici, per le

chiese romaniche affrescate

da grandi artisti e sconcer-

tanti complessi statuari, per le

montagne severe e paesaggi

alpini, le malghe e i villaggi.

LA VALLE DEi CAmuNi, iN BiCiCLETTA

Istruzioni per l’uso

Itinerario: facile, gran parte su ciclabili asfaltate con brevi tratti sterrati o di ciottolato

Lunghezza: 50 chilometri

dislivello: 250 metri circa

tempo: dalle 4 alle 6 ore (dipende dal tempo destinato alla visita dei siti)

bicicletta: consigliata la mountain bike o bicicletta con gomme larghe e comunque con cambio

Segnaletica: buona per gran parte del percorso, difficoltosa in certi tratti

Collegamento tramite treno in 45 minuti di viaggio (3,40 euro a persona + 3 euro per la bicicletta)

Rifornimenti: acqua di fonte lungo tutto il percorso

Info: www.invallecamonica.it

2020

di Valerio Gardoni | [email protected]

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Per raggiungere Capo di Ponte da Pisogne sa-liamo con bicicletta al seguito sulla carrozza delle ferrovie Trenord (www.trenord.it per orari e info). In stazione a Pisogne è facile

trovare parcheggio gratuito per tutta la giornata. Ogni treno imbarca 5 biciclette. Per gruppi più nume-rosi meglio contattare Trenord: 800.500.005.

A Capo di Ponte, dalla piccola stazione a terrazzo sul paese, una chiesa aggrappata alla montagna ri-chiama il nostro sguardo: è la pieve romanica di San Siro, con la facciata rivolta verso la Concarena che in un tempo pre-cristiano era montagna sacra. Ma Capo di Ponte è il cuore del patrimonio Unesco delle incisione rupestri: non possiamo scivolare verso valle senza prima aver visitato un sito dell’enorme patrimonio. Dalla stazione saliamo a destra per un centinaio di metri per seguire le indicazioni del parco di naquane, una salita erta mette già alla prova le no-stre gambe, ma in breve ci porta all’ingresso di uno dei centri più importanti delle incisioni rupestri della valle, in uno splendido ambiente naturale.

Ritornati sui nostri passi imbocchiamo la via di fronte alla stazione, dopo la fontana nella piazza del paese: un cartello della ciclabile, direzione Breno, ci indica la via. Consiglio di fare una breve deviazione e raggiungere la splendida pieve romanica di San Si-

ro. Subito dopo i massi di Cemmo con altre incisioni rupestri. La salita che af-frontiamo per raggiunge-re Cemmo e Ono San Pie-tro è la gabella da pagare, come un tempo facevano i viandanti per superare Capo di Ponte. Dopo l’iti-nerario sarà gran parte in discesa e in piano.

ono San Pietro è un paese dalle strette vie con

le case in pietra addossate una spalla all’altra, con sottopassi, viuzze e tante fontane d’acqua fresca che sgorga dalla Concarena che sovrasta il paesaggio. Sulla via c’è una “calchera” un tempo usata per pro-durre la calce. Dopo la salita che supera la chiesa, sulla sinistra si stacca la ciclabile che corre in disce-sa, con alcuni brevi tratti di ciottolato, sino a Cerve-no. All’ingresso del paese ci accoglie la Casa Museo. Dopo la suggestiva piazzetta, con un antico mulino, ecco la parrocchiale che custodisce il complesso statuario della via Crucis, 14 cappelle ospitano 198 statue di legno, stuccate e colorate, che rievocano la passione di Cristo. Singolari e bizzarri i volti dei grotteschi personaggi, intrisi di devozione popolare. Le sculture sono uscite dalle mani di Beniamino Si-moni e dalla bottega dei Fantoni tra il 1752 e il 1761. Ogni 10 anni nel mese di maggio a Cerveno si rinno-

va il rito della “Santa Crus” una suggestiva via Crucis vivente. L’appuntamento è proprio per quest’anno, domenica 20 maggio, con “replica” sabato 26.

Usciti da Cerveno, dopo poco un segnale sulla de-stra ci riporta sulla ciclabile per raggiungere Losine e riavvicinarci alle acque dell’Oglio che domina il paesaggio del fondovalle. Sull’altro versante si alza la guglia affilata del Pizzo Badile e i contrafforti rocciosi del gruppo dell’Adamello.

Ora la nostra ciclabile costeggia il fiume con splendide vedute, sfiora case di pietra, sosta alla pie-ve della Vergine a breno, raggira il paese costeggian-do il fiume. Ombreggiata dal folto della vegetazione, zigzaga e in breve ci porta al parco archeologico del santuario di Minerva, un complesso eretto in epoca romana (I° secolo d. C.) sulle rive del fiume in pros-simità di un’antica fonte sacra. Incredibile la dimen-sione e la ricchezza del santuario sperduto sulle rive del fiume: ci dà un’idea dell’importanza strategica della valle in epoche antiche.

Dopo la visita, la ciclabile aggira il sito arche-ologico e prosegue sulla sponda del fiume sino a Cividate Camuno, importante centro dell’età romana. Dalla piazza, ove sbocca la ciclabile, risaliamo la via principale e, dopo un centinaio di metri, sulla destra si entra nel complesso archeologico del teatro e dell’anfiteatro. Ritornati nella piazza, la nostra strada continua sempre sulla sponda sinistra orografica del fiume e fuori paese ci riporta nel silenzio tra cascinali di pietra, mucche al pascolo e lo scorrere delle acque dell’Oglio. Sino a esine, dove cambiamo sponda. La ciclabile prosegue ombrata dalla vegetazione e un paesaggio che man mano assume l’aspetto di fon-dovalle sino all’Archeopark, un parco didattico che rievoca la vita degli antichi abitanti camuni, prima di Boario Terme. Famoso per le acque benefiche, Boario Terme, è assediato dal traffico. Una deviazio-ne sino al complesso termale potrebbe costarci una sorta di “caccia al tesoro” alla ricerca della nostra ciclabile che aggira il centro sportivo e si fa strada tra villette e periferie anonime. Tra Boario e Darfo la ciclabile, supera più volte il fiume e poi, più a valle, ci riporta nel silenzio della campagna.

Ora il segnale indica la direzione di Pisogne. La nostra strada si avvicina e si allontana dalla statale, ma è ben separata: a volte la sottopassiamo in brevi gallerie, poi ci rituffiamo nel silente incanto di anti-che cascine, stalle e campi in coltivo.

Un andirivieni tra passato e presente. Sfioriamo Artogne e Pian Camuno, ci inoltriamo nel verde in-tenso per poi sbucare alla periferia di Pisogne. Prima di arrivare al traguardo, la ciclabile ci porta in fronte alla chiesa della “Longa” o Santa Maria della Neve: uno scrigno d’arte con il ciclo di affreschi cinque-centeschi eseguiti da Girolamo Romanino. Un ultimo regalo del nostro itinerario. ●

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AG

EN

DA

> MUSICA

Cremona, teatro Filodrammatici8 maggio, ore 21 Johannes Brahms, sonate e variazionipianoforte diego maccagnola. Violino lena Yokoyama

10 maggio, ore 21spazio mythos - miles Gloriosus

15 maggio, ore 21Johannes Brahms, sonate e variazionipianoforte monica Cattarossi. Violoncello amedeo Cicchese

17 maggio, ore 21il Barbiere di siviglia, di Gioachino rossini orchestra Filarmonica italiana. dir. m° alessandro arigoni

22 maggio, ore 21Johannes Brahms, sonate e variazionipianoforte Federico porcelli. Clarinetto alberto longhi

24 maggio, ore 21Kay’s come backil ritorno della grande cantante afroamericana Habakkah Kay Foster Jackson accompagnata dalla Big Band “the swinger”

31 maggio, ore 21Johannes Brahms, sonate e variazioniViolino amy Yokoyama. pianoforte sara Costa

InFoteatro Filodrammatici, tel 0372 411252Filiale Cassa Padana di via Del Vasto (ex cinema Padus),tel. 0372 463230

Scoprire il violino6 maggio, ore 15

Visita alla Parrocchiale di medole (mN), con una splendida pala di Tiziano e una deposizione in terracotta policroma quattrocentesca; e al museo Aloisiano, nel Collegio delle Vergini di Castiglione delle stiviere. Costo per individuali: 10 € (8 € per associati aCuto) + 3 € ingresso museo

13 maggio (appuntamento alle 15 davanti allo Iat)Visita guidata agli edifici medioevali di Piazza del Comune di Cremona e alla bottega del liutaio. in collaborazione con Provincia di Cremona. Costo per individuali: 10 € (8 € per associati aCuto e possessori “city card”)

20 maggio, piazza della Loggia a Brescia, ore 15Visita guidata al museo degli strumenti musicali e della liuteria bresciana e ai luoghi della liuteria a Brescia, i quartieri di s. Giovanni e delle Cossere e la chiesa di s. Giuseppe. Costo per individuali: 10 € (8 € per associati aCuto)

InFo e [email protected]. 349 6068897 (Luisa Galetti) – 335 292560 (Francesca Bottini)

> MoStRe

Sui passi di giuliano Mauridal martedì al sabato su prenotazionedomenica, 14.30-18.30ingresso euro 5,00, con laboratorio didattico euro 8,00 Parco del Castello di Padernello (Brescia)

fino al 29 luglio

InFo 030 9408766www.castellodipadernello.it

> InContRI

Sabato 16 e domenica 17 giugno villa badia – Leno (brescia)

La LILT festeggia il 90° della sua fondazioneDue giorni di convegni dedicati all’importanza della prevenzione con testimonianze di guarigione e visite mediche gratuite. ingresso libero.

InFo 030 98038463

Castello di Padernello,borgo San giacomo (brescia)

11 maggio, ore 21 L’asso nella neveanna maria Carpi con piera maculotti

18 maggio, ore 21E vó mia sula (Vado non sola)Franca Grisoni con paola Carmignani

25 maggio, ore 21Canti degli offesiFabio Franzin e Cristina alziati

29 maggio, ore 21Bestia di gioiamariangela Gualtieri

InFo 030 [email protected]

> ConCoRSI

venerdì 8 giugno, ore 20,30 villa badia – Leno (brescia)

L’associazione il Chiaro del Bosco in collaborazione con le associazioni del Progetto ospedale in piazza presenta l’esito del concorso letterario “rintracciare la speranza”. sarà presentato anche il nuovo concorso “infiniti paesaggi di cura”.

> APPUntAMentI A vILLA bAdIA(Leno- brescia)

Mercoledì 2 maggio, ore 15 Le più belle chiese romaniche brescianeFrancesca stroppa, università degli studi di Parma

Mercoledì 9 maggio, ore 15 “La messa dell’uomo disarmato”. La Resistenza di Luisito bianchimimmo Franzinelli, storico

InFo 030 98038463

www.fondazionedominatoleonense.it

> ItIneRARI

Mercoledì 16 maggio Gita a Gardone riviera con visita al Vittoriale degli italiani

InFo 030 98038463

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