Popolis - Settembre 2012

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Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa Anno 10 09 settembre 2012 La scelta universitaria: una mediazione fra testa e cuore IN QUESTO NUMERO Valtrompia, nella patria delle incisioni Palestina: quel muro lungo la valle di Cremisan

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Popolis è l'house organ di Cassa Padana Bcc

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Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa

Anno 10

09settembre 2012

La scelta universitaria:una mediazione fra testa e cuore

IN QUESTO NUMERO

Valtrompia, nella patria delle incisioni

Palestina: quel muro lungo la valle di Cremisan

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Popolis, periodico mensiledi Cassa Padana autorizzazione del Tribunaledi Brescia, n. 43/2000dell’8 agosto 2000

sede, Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia

Redazionemacri Puricelli, [email protected]

Lidia sbarbada, [email protected]

Armando rossi e Debora Zanini, [email protected]@popolis.it

sede: Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-BresciaTel. 030 9040270 [email protected]

Comitato di redazioneFranco Aliprandi, stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati,macri Puricelli, Armando rossi,Lidia sbarbada

Hanno collaborato a questo numero: simona Bini, Benedetta Cherubini, Valerio Gardoni, Daniela iazzi, Paolo Ligabò, Laura simoncelli, Flavia Vighini

Fotografie: Benedetta Cherubini, Piero Fontolan, Valerio Gardoni, Paolo Ligabò, marco sacchi, Flavia Vighini

Copertina: Il fiume Oglio di Valerio Gardoni

Stampa: staged, s. Zeno N. (Bs)

sfoglia questo numero e gli arretrati su:http://issuu.com/popoliswww.popolis.it

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http://twitter.com/popolisweb

Quando, sfogliando la rivista, trovate un “riquadro” come quello riprodotto qui a lato, avrete scoperto un QRCode (dall’inglese “Quick Response”, risposta rapida) che vi permetterà, gra-zie al vostro cellulare, di vedere un video, leggere un testo in Internet, sfogliare un sito web.

Ma COME SI fa? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un program-ma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR app e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.

QRCode contenuti multimediali su Popolis

4-5La scelta universitaria: una mediazione fra testa e cuore

Cremona, città di musica e di Musicologia

6-7Cerea: culla veronese di estro creativo ed operosità

E l’Italia (nonostante tutto) va: incontri e riflessioni a Legnago dall’11 ottobre

8-9Nella patria delle incisioni: a Magno, nella Bottega di Cesare Giovanelli

10-11Sul Mortirolo, fra passato e presente: domenica 2

settembre si ricorda la battaglia per la libertà

12-13TeatrAction: la giornata della creatività teatrale

A Leno va in scena la “formazione teatrale”

14-15La chiesa di San Zavedro, scrigno di arte e storia

In riva al Po con gli asini

16Navigar sul far della sera

17Il Raggio Verde: con bambini, giovani e famiglie per costruire una comunità solidale

18-19Palestina: quel muro lungo la valle di Cremisan

20-21Io e il Dalai Lama

22 A g e n d A

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Nella recente missione in Palestina di giugno Cassa Padana si è imbattuta nel

cosiddetto “caso Cremisan”. La rivista in questo numero ne dà ampio spazio.

Nel nostro piccolo diamo un contributo alla causa delle suorine salesiane,

danneggiate dall’imminente costruzione del controverso muro di sicurezza israeliano,

che va a separare il convento dalla terra che loro coltivano. Stiamo realizzando un

video e un ebook in più lingue, con lo scopo di far conoscere il problema e suscitare il

dibattito, in vista della decisione definitiva sulla questione prevista per l’autunno.

Da anni la Cassa ha effettuato investimenti in nuove tecnologie e nella

comunicazione, accumulando un significativo e innovativo know how, che

abitualmente spende nei vari progetti territoriali. Interessarsi al caso Cremisan può

considerarsi, per certi versi, simbolico dell’approccio che oggi è necessario avere.

La Cassa è aperta alla dimensione internazionale. Lo è con i progetti di

cooperazione internazionale e con le missioni commerciali. È portatrice, verso le

imprese e i territori in generale, di questa esigenza ineludibile. È un dato di fatto con

cui dobbiamo necessariamente confrontarci, che piaccia o no. È un’impostazione prima

di tutto culturale, ma che ha risvolti e potenzialità anche di tipo economico. Oggi non si

può essere autenticamente locali senza avere una dimensione internazionale.

Il mondo è cambiato. Non è più possibile stare solo in difesa, rinchiudendosi a

riccio per parare le conseguenze negative della globalizzazione, senza provare, almeno,

a intercettare le opportunità che questa porta. Avere una visione più generale della

complessità odierna, potersi confrontare con punti di vista ed esperienze diverse,

risulta anche di grande aiuto nelle decisioni che riguardano il futuro.

Glocale non è solo il titolo del nostro master, giunto alla quinta

edizione, che prepara i futuri nuovi dipendenti, ma è anche un

modo di essere consolidato in Cassa Padana.

Luigi Pettinatidirettore Cassa Padana Bcc

Glocali, non solo nel master

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I n P R I M O P I A n O

LA sCeLTA uNiVersiTAriA:uNA meDiAZioNeFrA TesTA e Cuore intervista a ermelina ravelli, da 26 anni preside dell’istituto d’istruzione superiore “Vincenzo Capirola” di Leno

siamo agli sgoccioli. Per chi ha concluso la scuola superiore e ha intenzione di proseguire gli studi, settembre è il mese della grande scelta. Quale

corso intraprendere? Quali gli sbocchi lavorativi? A 19 anni non tutti hanno le idee chiare sul futuro.

Sono d’accordo. Un ragazzo di 19 anni di oggi non è come un ragazzo della stessa età di dieci anni fa. È la web generation, giovani che dispongono di tante informa-zioni superficiali. E questo li rende insicuri. L’incertezza degli studenti e delle famiglie è amplificata dalle frequenti riforme scolastiche e dal momento storico e culturale che stiamo vivendo. I cambiamenti sono repentini, le motivazioni a supporto di una scelta universitaria che va compiendosi oggi, potrebbero non essere più valide al termine degli studi.

A chi mi chiede un consiglio, a mia volta chiedo “chi

di flavia Vighini | [email protected]

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«A chi mi chiede un consiglio, a mia volta chiedo “chi vuoi essere tu?” e insieme cerchiamo di capire cosa comporti davvero quella professione»

InFOmusicologia.unipv.it

vuoi essere tu?” e insieme cerchiamo di capire cosa comporti davvero quella professione. Per questo ritengo che incanalare i ragazzi nelle aziende trami-te stage e conoscere i professionisti sul campo sia importantissimo fin dalla scuola secondaria di primo livello. Genitori e insegnanti attenti possono capire le preferenze addirittura già nei bambini. Sviluppan-do questi interessi si potranno creare figure ad alti livelli. Credo che qualsiasi facoltà, fatta bene e con reale trasporto, sia spendibile. Le aziende chiedono delle conoscenze di base profonde, in una fase suc-cessiva vengono le microspecializzazioni e spesso sono le aziende stesse a fornirle.

Se il futuro è l’internazionalizzazione, conoscere le lingue straniere è un presupposto essenziale per sopravvivere. Cosa ne pensa riguardo a esperienze di studio all’estero?

È necessario maneggiare bene almeno una lingua, sicuramente l’inglese. Ma anche il tedesco. Penso che le esperienze di studio all’estero siano fondamentali per sviluppare quello spirito di adattamento legato al confronto tra culture diverse e al fatto di porsi nella posizione umile dell’andare ad apprendere usi e costumi differenti rispetto ai nostri. Punterei sui Bric: Brasile, Russia, India e Cina. Gli USA hanno ancora un fascino forte sugli studenti che desiderano fare la

CremoNA, CiTTà Di musiCA e musiCoLoGiA

Distaccamento dell’Università di Pavia, la facoltà di musicologia di Cremona è l’unica in Italia e ha attivi due corsi di laurea:

Musicologia e Lettere e beni culturali. Una realtà ben lontana dai numeri di altre città: sono meno di 400 gli studenti che frequentano Palazzo Raimondi. La relazione quasi ad personam tra docente e studente è un punto di forza importante, in particolar modo per gli iscritti a Lettere che trovano qui una preziosa alternativa al caos di altre università. Studiare musicologia a Cremona significa affrontare la dimensione del suono per il significato sociale e storico che esso intrinsecamente porta, in una città unica per tradizione di studi e per concentrazione di menti eccelse in questo campo a livello internazionale.La base scientifica e tecnica, unita alla preparazione culturale, consente al musicologo di mettere in campo i propri saperi in vari

ambiti. A livello professionale il musicologo può aspirare alla carriera accademica, alla docenza attiva nei licei musicali, alla consulenza ai musicisti e alla ricerca in senso lato.

quarta classe all’estero, ma al ritorno ho constatato delle carenze sulla cultura generale, mentre sono ot-time le microspecializzazioni che offrono.

Lettere, filosofia, psicologia. Come vede il futuro delle facoltà umanistiche?

Il sapere umanistico crea figure che preservano co-noscenze magari non utili, ora, in senso pragmati-co, ma che aprono la mente e gli orizzonti e prepa-rano il terreno per specializzazioni future. È bella l’idea dell’umanista-ingegnere o del tecnico che af-fina poi la propria cultura, mediando fra testa e cuo-re. Sicuramente la flessibilità mentale che gli studi classici favoriscono è uno strumento indispensabile nella propria cassetta degli attrezzi per affrontare il futuro con serenità. ●

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L A F I L I A L e

di Paolo Ligabò | [email protected]

CereACuLLA VeroNese Di esTro CreATiVo eD oPerosiTà

Posto all’estremità sud occidenta-le della provincia di Verona, Ce-rea è un comune di circa 15 mila abitanti che fonda la propria ric-

chezza sulla capacità della propria gente di adattarsi e reagire al cambiamento.

Paese prevalentemente agricolo fino ai primi decenni del ‘900, Cerea conquista notorietà a livello nazionale con la diffu-sione dell’attività di costruzione del mo-bile in stile, tanto da riuscire a dar vita ad un vero e proprio “distretto” che include i vicini comuni di Bovolone e Sanguinetto.

Seguirono alcuni decenni (prima e dopo il secondo conflitto mondiale) di grande fulgore commerciale e prosperità

per il paese e i suoi abitanti: il centro di Cerea cambia volto e assume le sembian-ze di piccola cittadina, abbandonando i connotati spogli del paese agricolo.

Con la crisi economica della prima metà degli anni ’90 e l’uscita dell’Italia dallo SME, le importantissime attività di esportazione, soprattutto verso la Ger-mania, subiscono una pesante battuta d’arresto e sanciscono, anche per Cerea e il suo distretto del mobile, l’inizio di un lento ma inesorabile declino.

Nel corso degli anni, numerosi sono stati gli artigiani produttori di mobili che hanno scelto strade alternative, dando vita ad un variegato sottobosco di micro

aziende che forniscono prodotti ed eroga-no servizi tra i più diversi.

Oggi, un mercato maturo e globaliz-zato consente la sopravvivenza solo ad aziende strutturate ed organizzate, ed in questo il distretto del mobile in stile di Ce-rea non fa eccezione: poche e di una certa dimensione sono rimaste le aziende che continuano ad offrire il pregiato mobile in stile con standard qualitativi di alto livello.

In questo contesto economico, la Banca di Credito Cooperativo del Basso Veronese (vecchia denominazione di Banca Veneta 1896 e oggi Cassa Padana) aprì una filiale nel quartiere di S. Vito di Cerea nel luglio del 2000. Nel luglio 2007

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e l’italia (nonostante tutto) vaincontri e riflessioni a Legnago dall’11 ottobre

È una rassegna prestigiosa quella che a partire da giovedì 11 ottobre e per cinque giovedì, Cassa Padana di Legnago offrirà alla cittadinanza.

“Finché l’Italia va”, questo è il titolo, si propone di sottolineare l’importanza di interventi di questo tipo nel territorio, momenti che sono occasioni di crescita culturale, di cui vi è la necessità soprattutto in periodi difficili di crisi complessiva quali sono quelli attuali. Lo stesso titolo della rassegna si propone di trasmettere, in modo neppure troppo velato, l’intento positivo e la fiducia in noi stessi, nell’immenso potenziale di cultura, lavoro e sviluppo del nostro Paese. Che, com’è spesso accaduto, nei momenti difficili, se non drammatici, riesce a dare il meglio di sé.La rassegna prevede incontri in orario serale, che si propongono di creare momenti di approfondimento e analisi di percorsi culturali in una sede raffinata quale è il Centro Archeologico Ambientale, che permetterà di godere di incontri stimolanti degni di Legnago, nei quali il contatto diretto con personalità conosciute e riconosciute a livello nazionale farà la differenza.Mirella Zanon è la curatrice dell’organizzazione dell’evento, che vede alternarsi autori conosciuti nell’ambito letterario e del giornalismo, scrittori che hanno fatto dell’inchiesta la loro professione. non mancherà l’approfondimento sul tema dell’ambiente e della green economy.gli incontri si svolgeranno con il metodo dell’intervista, sempre apprezzato e preferito dal pubblico. “Finché l’Italia va” concluderà ogni intervento con degustazioni di vini e piacevole rinfresco e diventerà, grazie a Cassa Padana, un appuntamento prestigioso per la cittadinanza, che mai ha potuto usufruire di tale iniziativa. ● InFO www.popolis.it

la filiale fu trasferita nella ben più visibile via Mantova.

Attualmente, la filiale di Cerea vanta un montante di 108 milioni di euro, suddivisi in 42 milioni di raccolta diretta, 21 milioni di raccolta indiretta e 45 milioni di impieghi. I conti correnti accesi presso la filiale sono oltre 1.100. Presso questo sportello sono occupati 7 addetti e, cosa importantissima, l’età media supera di poco i 30 anni.

Proprio la giovane età e l’entusiasmo del gruppo di lavoro della filiale di Cerea han-no fatto sì che le comprensibili difficoltà legate alla transcodifica post fusione siano state superate senza grossi contraccolpi per la clientela. ●

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di Macri Puricelli | [email protected]

NeLLA PATriADeLLe iNCisioNi

A mAGNo, NeLLA BoTTeGA Di CesAre GioVANeLLi

“Solo i corvi vanno in gruppo. Le aquile volano da sole e guardano lontano”. Cesare Giovanelli è un uomo appassio-nato. Della vita, della bellezza, del suo

lavoro, della speranza e del futuro. L’aquila è il suo simbolo. Ce n’è una in ferro battuto, con una stella alpina fra gli artigli, che ti accoglie sulla porta della sua Bottega, lassù a Magno, poche case che guar-dano dall’alto Gardone Valtrompia. Tutto attorno solo boschi. In questa antica valle dove nascono le armi – la fabbrica Beretta è a pochi chilometri da qui – nel 1955 il signor Cesare ha deciso di portar-ci la bellezza e l’arte. Di imprigionarle nella fatica dell’incisione. Perché in questa casa-scuola-botte-ga, come quelle rinascimentali, nascono le incisio-ni più belle e ambite del mondo. Il 90% “abitano” fucili sportivi da collezione. Il resto oggetti preziosi e piattini d’argento. Dalla bottega Giovanelli sono usciti i “ricami” per i Winchester di John Wayne e Ronald Reagan. E perfino di Neil Armstrong, il pri-mo uomo che ha messo il piede sulla luna. Ma anche la croce d’oro massiccio realizzata per Papa Wojtyla in occasione del Giubileo del 2000. E la Papal Pen in oro bianco (“Per saper continuare a scrivere la sto-

ria”, spiega), una stilografica che porta la firma del Papa santo. Sessantacinque papal pen sono state regalate al Vaticano e ai capi di Stato giunti a Roma per il Giubileo. Altre sessanta sono state vendute a prezzi da collezione (15mila euro l’una).

“Qui si fa l’incisione”, racconta il signor Cesare. “Un’arte e un mestiere antico. Dopo il suono è l’inci-sione il primo segno dell’uomo per raccontare la sua storia. Il nostro è un lavoro umile. Non siamo i pittori che abbelliscono case, palazzi e chiese. Da sempre l’incisore lavora sugli oggetti della nostra vita. Per questo abbiamo conservato poca cosa di questa arte millenaria”.

Ne sono passate tante di personalità per questi corridoi. L’attuale ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, quando era prefetto a Brescia più di una volta ha fatto visita a Giovanelli, anche in forma pri-vata. Affascinata dal ticchettio dello scalpello.

Cesare Giovanelli fa l’incisore da quando aveva 12 anni. “Ho avuto la grande fortuna di avere una vocazione”, dice sorridendo. Era l’ultimo di otto figli e c’era poco da studiare. Bisognava andare a lavorare. La prima fortuna della sua vita fu l’incontro con Pietro Orizio, maestro dei maestri fra gli incisori

neL TeRRITORIO I n v A LT R O M P I A

“È la manualità dell’incisione che mi affascina. La sapienza delle mani che lavorano insieme: la punta guidata dalla mano sinistra, il martello da quella destra. Noi incisori dobbiamo levare per fare. Fac-ciamo il solco come l’aratro nei campi. Lasciamo il segno”.

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della valle. Divenne la sua guida. La seconda fortuna fu quella di aver incrociato lo sguardo della figlia di Orizio e di essersene perdutamente innamorato. Anche la signora faceva incisioni. Così come oggi la figlia Maria. Il mestiere si tramanda di generazione in generazione.

“È la manualità dell’incisione che mi affascina. La sapienza delle mani che lavorano insieme: la punta guidata dalla mano sinistra, il martello da quella de-stra. Noi incisori dobbiamo levare per fare. Facciamo il solco come l’aratro nei campi. Lasciamo il segno”.

Cesare Giovanelli è uomo di “segno” in tutti i sen-si. La sua bottega è un viaggio simbolico fra i segni della vita. La piramide in giardino racconta i primi cinquant’anni di attività (celebrati nel 2005) e l’evo-luzione di una passione che dalla terra si protende verso il cielo e la perfezione. Quella interna, in vetro, protegge e dona energia al lavoro degli incisori. La bellezza è raccontata da un pavone realizzato in 1200 ore di lavoro da un maestro vetraio di Murano che ha messo assieme 12mila tessere variopinte.

Non sente più di tanto la crisi questa bottega. An-che perché i suoi mercati sconfinano in Germania, Spagna, Giappone, Belgio, Stati Uniti. Un legame non solo commerciale con questi paesi. Si esportano incisioni e si importano giovani talenti. “Ho avuto tanto dalla vita. Per questo voglio ricambiare”. Per esempio con la scuola per incisori, completamente gratuita e che premia il talento. Ne sono arrivati tanti a Magno di giovani allievi americani, inglesi,

spagnoli, tedeschi, francesi, australiani e ovviamente italiani. I migliori sono rimasti. Oggi nella Bottega Giovanelli lavora un gruppo di 25 incisori. L’età me-dia è trent’anni. Sono artisti, ma hanno anche il dono di un’ottima vista, della mano ferma e della pazienza. Partendo da un disegno originale (anche questo nasce qui in bottega) per otto ore al giorno stanno chini sull’incisione. Fra punta e martelletto. Tolgono e aggiungono. Ombreggiano con bulino e lente. Ce-sellano con i punzoni e rifiniscono in oro zecchino. E il continuo ticchettio è un concerto lieve. ●

InFO www.giovanelliengraving.com

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suL morTiroLo,FrA PAssATo e PreseNTeDomenica 2 settembre si ricorda la battaglia per la libertà

al Mortirolo si sale sempre nel nome della libertà. Ci si lascia alle spalle Edolo e ci si inerpica lungo la mulattiera che, curva

dopo curva, sale verso il cielo. Verso queste montagne simbolo della Resi-stenza, all’incrocio fra Valcamonica e Valtellina, fra la provincia di Brescia e quella di Sondrio. Si arriva a quota 1800 metri e alle spalle ti lasci le vecchie case restaurate, i boschi, i dirupi, i primi se-gni della guerra che fu. Ogni lapide ha un nome. Ogni croce un’anima.

Qui sul Mortirolo - che domenica 2 settembre ricorderà la sua famosa battaglia e celebrerà i 67 anni della Libe-razione - i ragazzi della bassa vengono a studiare la storia. Vengono con i loro professori e ascoltano senza parole i volontari delle Fiamme Verdi che qui hanno voluto che tutto conservasse il segno del passato dolente. E che hanno realizzato un Ecomuseo della Resistenza che coinvolge i paesi di Corteno Golgi, Edolo, Monno e Aprica e che proprio su questo passo, prima di scollinare verso la Valtellina, ha il suo cuore pulsante.

“Se avevo paura? Perché mai. Com-battevo per la libertà”. Rocco dagli occhi azzurri, Rocco che ama le donne, Rocco che portava il mortaio su e giù per i mon-ti, è ancora qui sul Mortirolo. Oggi che ha 90 anni racconta la sua storia ai ragaz-zi, ieri sparava e scommetteva sulla sua vita. Senza paura. Come i suoi compagni. Tutti giovani e con il cuore in mano.

Il Mortirolo si prestava molto bene all’attività partigiana. Anche perché ospitava ancora le fortificazioni della Prima guerra mondiale. Ma nel febbraio 1945 chi era salito in montagna, non sa-peva che avrebbe partecipato, sarebbe sopravvissuto, sarebbe morto per l’unica

di Macri Puricelli | [email protected]

neL TeRRITORIO I n v A L C A M O n I C A

vera battaglia frontale della Resisten-za. Da una parte i partigiani (neppure trecento), dall’altra fascisti e tedeschi (almeno duemila).

Era il 22 febbraio quando i reparti della Legione Tagliamento attaccano le postazioni partigiane con l’obiettivo di distruggerle. Ma dopo una giornata di combattimento i fascisti sono costretti a ritirarsi.

Cinque giorni dopo ci riprovano, par-

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tendo all’assalto del Mortirolo. Ma sono nuovamente respinti.

Arriva il 20 marzo e, sotto la minaccia di un nuovo rastrellamento fascista, l’in-tera brigata Schivardi che contava 220 uomini, torna in Mortirolo.

Il 1 aprile è Pasqua e gli alleati para-cadutano sul passo armi e munizioni. Il giorno dopo i partigiani fanno saltare la strada che collega la Valtellina alla Val-camonica. Le Fiamme Verdi sono pronte alla resistenza ad oltranza.

Il 10 aprile inizia l’ultima battaglia lassù sul passo. Contro i partigiani ci sono tre battaglioni e due compagnie di camicie nere, più un reparto di SS tede-sche. In tutto ben duemila uomini. Ma le Fiamme Verdi non demordono. Sostenu-te da altri lanci di armi e viveri degli Al-leati, respingono gli assalti. “Mercoledì 2 maggio ci sono, per terra, 30 cm di neve, mentre i nostri vedono con sollievo, tra la neve che ancora scende, arrivare le prime luci, le ultime raffiche di mitraglia tedesca risuonano contro le campane della chiesa di Monno”: così racconta il momento della libertà il libro “La mon-tagna non dorme”. I ribelli scendono a valle il 2 maggio ed entrano in Edolo. La battaglia del Mortirolo è finita da qual-che giorno. È vinta. Una volta per tutte. Sulla sua terra, che oggi profuma di genziana, c’è il sangue di noti partigiani come Luigi Calvi, Mario Gazzoli, Ersilio Manciana, Bortolo Fioletti, Giuseppe Algieri e il comandante Luigi Tosetti. ●

Lassù sul Mortirolodomenica 2 settembre 2012

ore 9.30 ritrovo alla chiesa di San giacomoore 10.15 Santa Messaore 10.45 saluti del presidente delle Fiamme verdi e del sindaco di Monno

Con la partecipazione del Coro vallecamonicae del gruppo AnA di darfo

I ragazzi dell’Istituto vantini di Rezzato con il loro insegnante diego Mutti e le Fiamme verdi “a scuola di Resistenza” sul Mortirolo.

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uno degli elementi che caratterizza maggiormente il teatro è la creatività. La creatività, infatti, consente di uscire dai binari del classico copione, apre alla visione delle cose e, stimolando la curiosità, permette di esplorare spazi personali sconosciuti. Ma la creatività non è nulla senza azione.

Per questo motivo, domenica 30 settembre andrà in scena “TeatrAction”, giornata della cre-atività teatrale: uno spettacolo che dura un giorno! Una giornata tutta dedicata al teatro, che si svolgerà nello splendido parco di Villa Badia di Leno, organizzata da “Il Teatro di Desiderio”, con la collaborazione di Fondazione Dominato Leonense, Associazione Teatrale CaraMella e Cassa Padana Bcc.

Dalle 10 del mattino fino a sera, Villa Badia aprirà le sue porte ai teatranti e a tutti gli appas-sionati e curiosi di teatro, per trasformarsi in un grande palcoscenico, dove le compagnie tea-trali metteranno in scena i loro spettacoli più belli. Ma non solo, durante l’arco della giornata si potrà assistere ad incursioni, spettacoli, sketch comici e surreali, esibizioni di danza-teatro e alle abilità degli artisti di strada.

Non ci siamo certo dimenticati dei bambini, che potranno entrare nel meraviglioso mondo dei burattini; assistere a spettacoli teatrali che li coinvolgeranno in un’esperienza magica e, anche per loro, esibizioni di danza e teatro di loro coetanei.

TeatrAction è anche arte: “LABAinAction” è l’esposizione di bozzetti, scenografie e plastici realizzati dagli studenti del corso di laurea in Scenografia, tenuto dalla Libera Accademia delle Belle Arti di Brescia. “La seduzione del teatro” è, invece, l’estemporanea di pittura che coinvolgerà diverse associazioni di artisti del territorio, impegnati nella realizzazione in loco di opere aventi come tema proprio il teatro. E per gli amanti dell’aperitivo in compagnia, nel tardo pomeriggio si aprirà il sipario all’AperiCena con delitto, con la compagnia teatrale AnubiSquaw, che presenterà, in anteprima, il loro ultimo spettacolo, adatto anche ai ragazzi.

Durante tutta la giornata sarà attivo il punto ristoro “Che Pizza… il Teatro!”, con pizza cotta nel forno a legna. E per la sera grandi ospiti a sorpresa. ●

I n O S T R I P R O g e T T IA B R e S C I A

TeATrACTioN:LA GiorNATADeLLA CreATiViTà TeATrALe

di Daniela Iazzi | [email protected]

InFOTeATR-ACTIOnFestival della creatività teatraleDomenica 30 settembre dalle 10 alle 23 villa Badia, via marconi 28, leno (Brescia)www.fondazionedominatoleonense.itwww.facebook.it/teatraction

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A LeNo VA iN sCeNA LA “FormAZioNe TeATrALe”Da ottobre seminari e corsi per professionisti e amatori

la scuola “Il Teatro di Desiderio” – promossa da Fondazione Dominato Leonense, associazione teatrale CaraMella e l’Istituto Capirola – organizza seminari di formazione teatrale, condotti da docenti professionisti. Sede dei labo-

ratori Villa Badia, nel centro di Leno, nella Bassa Bresciana.

Lo sguardo del clownLaboratorio di clowneria e improvvisazioneDocente: Bano Ferrari, storico clown delle scene italianeQuando: 27-28 ottobre 2012

Parole parole paroleConduce: Jurij Alschitz, regista teatrale e teorico teatrale russoQuando: dal 13 al 16 dicembre 2012

la scuola “Il Teatro di Desiderio” propone anche corsi di avvicinamento al teatro, rivolti sia ai bambini che agli

adulti. Gli incontri sono tenuti dagli attori di CaraMella, sempre in Villa Badia.

Attori in erbaScuola di teatro pomeridiana con cadenza settimanale per bambini e ragazzi divisa in due fasce di età:- Giovani Virgulti per i bambini delle scuole elementari- Vecchie Querce per i ragazzi delle scuole medie e superiori.Durata: da ottobre ad aprile - Costo: 80 euro

TeatriamoLaboratorio teatrale amatoriale rivolto agli adulti con cadenza settimanale in orario serale. Durata: da ottobre a maggio - Costo: 120 euro

Corso di lettura espressivarivolto a tutti i genitori che vogliono leggere storie ai loro bambini e desiderano non solo migliorare la “tecnica”, ma anche ricevere consigli pratici su come, quando e cosa leggere ai propri figli.Costi e durata da definire.

Laboratorio di scrittura creativaobiettivo del corso è di affinare e potenziare le capacità creative degli alunni relative a due ambiti fondamentali: poetico e narrativo. Costi e durata da definire.

Invito alla poesiail corso è rivolto agli alunni di iV e V elementare e a quelli delle medie. si propone di avvicinare i ragazzi ad un tipo di testo spesso temuto o ritenuto incomprensibile e avulso dalla vita di tutti i giorni e che, invece, è indispensabile per la loro crescita culturale ed emotiva. Costi e durata da definire.

InFOtel. 030 9038463 [email protected] www.fondazionedominatoleonense.itwww.teatrocaramella.it

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I n O S T R I P R O g e T T IA C R e M O n A

attraversare la zona orientale della provincia di Cremona significa per-correre tracciati stradali conosciuti

e battuti sin dall’antichità. Percorrendo la moderna via Giuseppina in cerca di tracce del nostro passato, si giunge in lo-calità San Giovanni in Croce. Qui si erge la Rocca, ovvero Villa Medici del Vascello Viscardi, dove la tradizione vuole abbia dimorato Cecilia Gallerani, la giovane ritratta da Leonardo da Vinci nel dipinto noto come la Dama con l’ermellino.

Ma San Giovanni permette di andare ancora più a ritroso nella storia.

A ridosso della curva di una piccola stradina, che oggi conduce nelle campa-gne, sorge la chiesa, ora sconsacrata, di San Giovanni Vecchio, meglio conosciu-ta come San Zavedro.

La tradizione vuole che la sua fon-dazione sia da attribuire a Teodolinda, regina dei Longobardi, giunti in Italia

nel 568 e che conquistarono Cremona nel 603. Allo stato attuale delle ricerche, però, non esistono prove archeologiche e d’archivio per giustificare tale ipotesi. Anzi, per la mancanza di documenti non è possibile stabilire con precisione l’e-poca in cui la Chiesa fu eretta, anche se le strutture visibili sono databili alla fine del secolo XIII.

Il complesso venne chiuso al culto nel 1942 dopo la costruzione della nuova par-rocchiale, in posizione più centrale rispet-to al moderno centro di San Giovanni. Il conseguente abbandono e le infiltrazioni d’acqua causate dal precario stato della copertura hanno provocato crolli e la quasi totale perdita di stucchi e affreschi che decoravano le pareti, tanto che oggi l’edificio è leggibile nelle sole strutture portanti e nelle decorazioni superstiti.

Ma la percezione di San Zavedro non deve essere quella di un edificio abban-

sAN ZAVeDrosCriGNo Di ArTe e sToriA

e il 23 settembre un affresco restaurato si svelerà alla comunità

donato, bensì di uno “scrigno”, poiché essa racchiude al proprio interno un altro tesoro: una chiesa più antica. Certamente non di epoca longobarda, ma databile ai primi decenni del 1100: sono infatti ascri-vibili a questa età i frammenti di affresco che decorano l’abside maggiore ed una struttura circolare nei pressi del lato oc-cidentale della chiesa, che solo uno scavo potrebbe chiarire se si tratti di un fonte battesimale e quindi confermare l’ipotesi che San Zavedro fosse una pieve.

Da poco tempo si è formato un Comi-tato scientifico che ha deciso di presenta-re alla comunità, domenica 23 settembre in occasione della fiera di San Giovanni in Croce, uno tra gli affreschi ora in restauro proveniente da San Zavedro e alcuni testi provenienti dall’archivio parrocchiale. ●

InFO simona [email protected]

di Simona Bini | comitato scientifico Chiesa di S. Zavedro

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appuntamento domenica 9 settembre con l’Associa-zione Centro Natura Amica Onlus e l’Asino day di fine estate, nella sede operativa di Località Valloni a

Gussola.Si tratta di un incontro sociale aperto a tutta la cit-

tadinanza per celebrare la quarta stagione di attività dell’associazione e festeggiare gli splendidi amici asini che quotidianamente lavorano con persone caratterizzate da fragilità, per aiutarle, tramite l’attività assistita, a prendere consapevolezza delle proprie potenzialità.

L’Asino Day aprirà alle ore 10.30 con una “staffetta dell’amicizia”, un percorso preparato dagli utenti e dagli operatori delle cooperative sociali e delle fondazioni RSA/RSD locali, per proporre un momento simpatico nel verde della golena e dare la possibilità a tutti di interagire con gli asini.

Alle ore 12.30 si aprirà il “pranzo dell’asinaro”, un sorprendente viaggio alla scoperta dei sapori dei piatti tradizionali casalaschi. La festa proseguirà per tutta la giornata con diverse proposte musicali, ricreative, di intrattenimento per le famiglie e momenti di gioco per i bambini.

Tutti gli eventi sono a numero chiuso, con iscrizione obbligatoria al fine di garantirne una migliore gestione e riuscita. Tutto il ricavato delle inizia-tive sarà devoluto per sostenere la cura degli asinelli e migliorare i servizi offerti gratuitamente a fondazioni e cooperative sociali del territorio. ●

I n O S T R I P R O g e T T IA C R e M O n A

iN riVA AL Po CoN GLi AsiNidi Benedetta Cherubini | [email protected]

InFOAssociazione Centro natura Amica Onlussede legale: via XX settembre 50sede operativa: località valloniGussola (cremona)tel. 331 3615741 - 339 [email protected]

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curtatone (Mantova) – Ancora quattro appuntamenti settembrini con il fiume, i vini e le ricette del

territorio mantovano, all’interno della seconda edizione de “Il piacere dei sen-si, navigando sul far della sera”, evento offerto dalla Strada dei vini e dei sapori mantovani e dai barcaioli del Mincio.

Un’occasione per assaporare la terra dei Gonzaga in tutti i sensi. Attraverso il suo meraviglioso panorama – da am-mirare scorrendo sulle dolci acque del

Mincio – ma anche con palato e narici, accattivando gusto e olfatto con un bou-quet inebriante di sapori e profumi unici.

La terra mantovana è la culla di nu-merose ricette tipiche, in un menù che spazia dai primi al dolce, passando per secondi piatti indimenticabili. Il tutto annaffiato da ottimi vini, di vitigni au-toctoni. Non mancheranno, infatti, sulla tavola dei barcaioli i tradizionali tortelli mantovani, il salame e la delicata mo-starda. E poi il tartufo, le pere e il melone

dop della zona. E, per finire, i dolci dei Gonzaga.

Durante la navigazione saranno propo-ste, inoltre, in degustazione varie tipologie di vini Doc mantovani, in abbinamento a portate cucinate dai ristoranti del territo-rio, secondo le ricette della tradizione.

L’iniziativa prevede la partenza dal porticciolo delle Grazie di Curtatone e la navigazione sul fiume Mincio, sino a Mantova, della durata di due ore. Il tutto avvolti da un paesaggio mozzafiato. ●

I n O S T R I P R O g e T T IA M A n T O v A

NAViGAr suL FAr DeLLA serAdi Laura Simoncelli | [email protected]

gli appuntamenti settembrini in programma: Sabato 8 settembre h 18,00

Sabato 15 settembre h 18,00

Sabato 22 settembre h 17,30

InFO tel. 0376 234420

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Caccia ai tesori di garda Colline

Per valorizzare il patrimonio delle Colline Moreniche mantovane del garda, Consorzio di promozione turistica gardaColline-garda Hills organizza il 15 e 16 settembre, in collaborazione con Cassa Padana e numerosi protagonisti del territorio, “Tutti in carrozza”, edizione straordinaria della “Caccia ai Tesori di gardaColline”. Un’occasione imperdibile per visitare e conoscere luoghi di incredibile bellezza a bordo di una carrozza, inebriati dai profumi delle eccellenti doc vitivinicole del Territorio.

InFO e ISCRIZIOnIwww.gardacolline.itwww.gardachecolline.cominfo@gardacolline.ittel. 0376 809389 - 030 9040334

iL rAGGio VerDeCon bambini, giovani e famiglie per costruire una comunità solidale

in molti conoscono il film di Éric Rohmer vincitore del Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, ma non tutti sanno che “Il Raggio Verde” è il romanzo di Jules Verne in cui si narra che l’ultimo bagliore di luce che il sole lancia al tramonto

permette a “chi è stato tanto fortunato da vederlo una volta”, di vedere “chiaro nel proprio cuore e in quello degli altri”. Questo il significato del nome scelto nel luglio 1996 dai soci fondatori de “Il Raggio verde”, una tra le cooperative sociali che più si adoperano per lo sviluppo sociale e culturale del Polesine. Tra i caratteri principali che contraddistinguono la cooperativa vi sono certamente il radicamento nel territorio e la forte tensione al lavoro di comunità, inteso come continua opportunità di crescita e scambio tra tutti i soggetti coinvolti nella gestione di progetti e servizi: operatori, cittadini, enti locali, ecc.

Nata dalla scelta di un piccolo gruppo di professionisti motivati a creare servizi di qualità per il benessere di tutti, oggi “Il Raggio Verde” è una realtà imprenditoriale consolidata che con oltre 35, tra soci e lavoratori, si occupa della gestione di asili nido, di piccole biblioteche, di comunità per minori, di centri e progetti giovani, di animazione culturale, di laboratori espressivi, di ludoteche, di volontariato e di attività formative.

Nell’ultimo periodo, grazie ad una visione particolarmente innovativa del lavoro con l’infanzia e con i giovani, si è avviata una fase di sempre maggior amalgama tra fasce d’età e tipologie di intervento, coinvolgendo le famiglie e le comunità nel loro complesso, promuovendo una visione degli spazi tradizionalmente utilizzati solo per alcuni servizi, come luoghi aperti in cui tutti possono incontrarsi. Ecco allora che i centri giovani divengono spazi per letture animate rivolte ai più piccoli e i parchi degli asili si trasformano in arena concerti. La capacità generativa del lavoro con le nuove generazioni si dirige ed irradia verso altre fasce d’età, arrivando a coinvolge-re gli anziani in una prospettiva di valorizzazione dei saperi e della trasmissione di memoria, spesso facendoli incontrare ai più giovani come testimoni diretti di piccoli e grandi eventi storici. ●

2012 AnnO deLLA COOPeRAZIOneA R O v I g O

NAViGAr suL FAr DeLLA serA

InFOIl Raggio verde Cooperativa Sociale a.r.l.via einaudi 77, 45100 rovigo tel 0425 31935 - fax 0425 [email protected]

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I n O S T R I P R O g e T T II n P A L e S T I n A

QueL muroLuNGo LA VALLeDi CremisANsiamo venuti qui in Palestina silvano con la sua telecamera, Piero nelle vesti di fotografo e traduttore

e io, per mettere in parola mille emozioni e storie. Per realizzare un documentario e un ebook che

cerchino di parlare al mondo di questa ennesima ingiustizia

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di Macri Puricelli | [email protected]

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Betlemme, Palestina – Chissà se gli abitanti dell’inse-diamento israeliano di Gilo si affacciano alla finestra il venerdì pomeriggio.

Se guardano le bandiere palestinesi sventolare ac-canto all’altare improvvisato in mezzo agli ulivi, dall’altra parte della valle di Cremisan, a un chilometro di distanza in linea d’a-ria dalle loro case. A un tiro di schioppo dalla sacra Betlemme.

Chissà se riescono a immaginare le parole di padre Ibrahim Shaouli che dall’ottobre 2011, ogni venerdì, invoca e prega il Dio dei cristiani perché aiuti la valle, i suoi antichi ulivi contorti, le sue vigne, le sue 58 famiglie palestinesi, contro il progetto di un muro che la potrebbe separare per sempre dalla comu-nità di Beit Jala. Nel sommesso rumore del vento, cullati dalla struggente litania della musica araba, abbagliati dal sole, tutti sono certi della forza della preghiera.

Siamo venuti qui, nella dolente terra palestinese dove Cassa Padana ha un progetto di cooperazione internazionale, con l’obiettivo di raccontare in un blog, in un documentario e in un ebook la volontà del Governo israeliano di costruire un altro pezzo di muro. L’ennesimo nonostante gli accordi internazio-nali. Nonostante il processo di pace comunque in corso. No-nostante appaia come una violazione del diritto internazionale. A Cremisan il muro coinvolgerebbe non solo i palestinesi, ma anche un convento di suore salesiane e un monastero di mona-ci. In entrambi i casi sono quasi tutti religiosi italiani.

Se vedessero, se ascoltassero, se fossero qui, anche quei coloni israeliani di Gilo penserebbero a questo muro come a un’ennesima follia. Perché questo è il progetto del muro nella valle di Cremisan: una follia senza pietà. Dividerebbe per sem-pre le suore da oltre 400 bambini di Beit Jala che al convento vanno a scuola, passano i pomeriggi, giocano e imparano a vivere in pace.

“Questa è la valle simbolo della presenza cristiana in Pale-stina” ci spiega padre Ibrahim Shaouli, “da più di un secolo i monaci e le suore sono testimoni vivi di questo luogo. Danno lavoro alla comunità di Beit Jala al 70% cristiana, coltivano le ter-re, danno un’istruzione ai nostri bambini. I cristiani di Palestina si riconoscono in questo luogo di bellezza e pace”.

Solo qualche volta suore e monaci di Cremisan si sono uniti

alla messa. In qualche modo restano in attesa degli eventi. L’azione legale contro il muro avviata dalle suore salesiane – se-guite dagli avvocati della cattolica Society of St.Yves di Gerusa-lemme - e alla quale solo in un secondo momento si sono uniti i monaci, ha scatenato inquietudini e timori legati anche alla necessità di mantenere rapporti per così dire sereni con Israele.

Bruno, un volontario abruzzese del Vis che aiuta i monaci nelle vigne di Cremisan, conferma ogni timore: volontari e religiosi hanno il divieto di parlare con la stampa. Lo ha deciso il Vaticano.

Ma non è questo il problema che interessa le 58 famiglie palestinesi che il muro separerà dalle proprie terre. Né quello delle comunità di Beit Jala e Betlemme che qui hanno la loro valle più fertile, dal punto di vista ambientale davvero preziosa e luogo d’elezione per le passeggiate, i giochi, il tempo libero.

È piuttosto la necessità di difendersi a tutti i costi dal pro-getto israeliano di costruire un muro anche qui. L’ennesimo in un’area come la Cisgiordania assediata da oltre 700 chilometri di muraglia che nei progetti dovrebbero arrivare a quasi un migliaio.

Dopo la costruzione del muro a Cremisan sarà ancora più difficile raggiungere Gerusalemme. Per i palestinesi della Ci-sgiordania, ai quali già oggi è negato l’accesso alla città santa – se non con permessi che si riescono a ottenere con estrema difficoltà – sarà davvero impossibile. Non saranno solo i check point a fermare ognuno di noi.

Il rischio concreto è l’isolamento totale della Cisgiordania. “Il Vaticano ha già fatto molto per i Palestinesi” assicura padre Ibrahim, “e anche in questo caso ci potrebbe aiutare. Ma Israele non ha paura e pensa solo al proprio interesse. Se davvero cre-dono in questo muro, il rischio è che vadano avanti, senza curarsi di nessuno”.

Ma sa bene padre Ibrahim che la speranza è da sempre la fedele sposa della Palestina.

E che Cremisan potrebbe diventare un caso simbolo della lotta contro il muro. Vincere qui significherebbe aprire un’altra storia per la Cisgiordania. Bisogna attendere. A settembre gli ultimi testimoni saranno ascoltati dai giudici israeliani. Fra ottobre e novembre è attesa la decisione.

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InFO http://palestina.popolis.it

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io e iL DALAi LAmA di Valerio Gardoni

[email protected]

I n C O n T R I

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ci sono 10 mila persone sedute sugli spalti del Forum di As-sago e altrettante si daranno il cambio nel pomeriggio, men-

tre più di un centinaio sono fuori senza biglietto. La speranza è che qualcuno rinunci per prenderne il posto. Una fol-la da rock star, in un giorno feriale di lavoro, è accorsa per seguire gli inse-gnamenti di Tenzin Gyatso, quattordi-cesimo Dalai Lama.

Parto dall’ultimo pensiero, quello che andrebbe scritto alla fine: il Dalai Lama è una persona simpaticissima. Il pensiero mi riempie di felicità. Mi accompagna mentre torno a casa e cerco, affannosa-mente, di districarmi nel traffico rabbio-so delle tangenziali milanesi.

Giunto in Italia nell’ultima decade di giugno, il Dalai Lama ha dedicato due giorni a parlare della “felicità al di là della religione”. Non senza prima andare, a sorpresa, a far visita alle zone terremo-tate dell’Emilia. Parole confortanti per tutti, mentre la terra tremava ancora. Più 50 mila dollari per la ricostruzione.

Avevo ottenuto un accredito come giornalista; ho potuto partecipare, ol-tre alla giornata d’incontro, anche alla conferenza stampa con poche persone. Ma alla fine ti accorgi che cambia poco, eccetto la distanza. Parole, pensieri e ri-flessioni sulla vita, sua Santità le sforna con la stessa farina: cinquanta o diecimi-la presenti, ce n’è per tutti.

All’ingresso ricevo due petali secchi di fiore dell’Himalaya con racchiuso un seme. Stanno a significare la rinascita, la rigenerazione, la primavera dell’ani-ma. E per chi non crede all’anima, è il rinnovarsi di concetti e forme del pen-siero dove riporre la fiducia nel domani. Sinonimo che nulla muore e tutto rina-

sce, specialmente le idee seminate nella buona terra del dialogo.

Se entri in punta di piedi con timore reverenziale e ti siedi con l’affanno di esser dinanzi a un “Dio vivente”, hai sbagliato incontro. Seduto sul divanetto non c’è solo “Sua Santità”, perché in-carna i Buddha della compassione, non solo il Dalai Lama, riferimento religioso di mezzo continente asiatico e oltre. Ma il monaco Tenzin Gyatso, una delle sette miliardi di persone sulla terra. È lui stes-so ad affermarlo. Azzera le distanze, ap-piana le altezze tra gli altri e lui, che per dovere di protocollo sta sempre seduto più in alto. Mi sento di colpo a mio agio, anche se di fronte ho il leader spirituale del Tibet, premio Nobel per la Pace.

Nato con il nome di Dhondup Lhamo il 6 luglio 1935, da una famiglia contadi-na, in un piccolo borgo dell’Amdo (Tibet nord-orientale), all’età di due anni è stato riconosciuto come la reincarnazione del suo predecessore. Si ritiene infatti che i Dalai Lama siano manifestazioni di Ava-lokiteshvara, il Buddha della Compassio-ne e patrono del Tibet. Il resto è storia amara, ancora miserabilmente attuale. A causa del precipitare della situazione politica, con l’invasione cinese del Tibet nel 1949, venne chiamato giovanissimo ad assumere i pieni poteri. Era il 1950. Dopo aver cercato inutilmente una so-luzione pacifica alla situazione, nel 1959, dopo brutale repressione della rivolta di Lhasa, fu costretto a fuggire in India. Da allora vive a Dharamsala, nell’India del nord, dove si trova anche la sede delle principali istituzioni tibetane in esilio.

“Felicità al di là della religione” è stato un raro appuntamento culturale e di esperienza pratica sulla vita. Su vivere e morire, su economia e altruismo, su

“Felicità al di là della religione” è stato un incontro sul vivere e sul morire, su economia e altruismo, su potere e valori, su comunica-zione, scuola, matrimonio, pazienza e libertà, fino a disarmo e a compassione. sull’amore, sul senso di spontaneità e di gioia. e sul mondo da cambiare

potere e valori, su comunicazione, scuo-la, matrimonio, pazienza e libertà, fino a disarmo e a compassione. Sull’amore, sul senso di spontaneità e di gioia. Ri-flessioni sulla responsabilità che ogni individuo deve sentire per contribuire a cambiare il mondo, a migliorarlo. Perché si può cambiare il mondo.

A dirla così sembra un minestrone con troppi ingredienti, una zuppa dura da digerire in un sol giorno. Ma sul divanetto a gambe incrociate c’è un uomo dalla raffinatissima intelligenza e cultura, saggezza da vendere e simpatia congenita. Intercala concetti di filosofia con aneddoti della sua vita. Il pubblico è completamente ammaliato, attento a non perdere nulla. Una tavola imbandita di tanto cibo per l’anima; un banchetto da nozze di Cana.

Per un attimo lo osservo attento, quell’uomo mite che appare quasi in-difeso. Che si è tolto le scarpe a buon mercato dalla suola gagliarda, siede sul divanetto a gambe incrociate senza tan-te smancerie e sbadiglia senza mettere le mani alla bocca. Quel “Sua Santità” che si è presentato con una bisaccia rossa a tracolla e ogni tanto vi rovista dentro, senza inutili servitù. Un rias-sunto di umiltà, vegetariano, rispettoso anche delle zanzare, che non farebbe del male a una mosca.

Questo premio Nobel per la Pace non pronuncia mai la parola pace, quasi volesse esorcizzarla. Lui che di violenze ne ha subite, viste e vissute in 77 anni. Parla insistentemente solo di dialogo e di non violenza. Intelligenza sopra ogni limite e saggezza ampia come un oceano. Espansivo e quasi burlone. Un cuore tenace che non ha mai cessato di adoperarsi per il bene del suo popolo. ●

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aG

en

Da

> MAngIARe & BeRe

Aperitivi storici: tappa a villa Badia21 settembre, ore 19.30Villa Badia, via marconi 28, Leno (Brescia)

Il Medioevo e l’abbazia: aperitivo degustazione di cibi e bevande dell’epoca

Incontro con l’esperto sul tema

Momento musicale con musiche d’epoca

A cura di associazione culturale Chirone, in collaborazione con Fondazione Dominato Leonense e Biblioteca richeriana.

InFO www.associazionechirone.it

Padernello a TavolaCena itinerante per le vie del borgo

23 settembre 2012Borgo san Giacomo (Brescia)

InFO 030 9408766

Tortellini e dintorniValeggio sul mincio (Verona)31 agosto- 2 settembre

InFO www.valeggio.com

Mercato della TerraCastello di Padernello (Brescia)16 settembre

InFO 030 [email protected]

> TeATRO

La Curt dei PulìCastello di Padernello (Bs)12-15 settembre

InFO 030 [email protected]

> TeMPO LIBeRO

Palio di Isola dovarese7-8-9 settembreisola Dovarese (Cremona)

InFO [email protected]

Palio delle Quadredi ChiariChiari (Bs)1-8 settembre

InFO Comune di Chiari Tel. 030 70081

> MUSICA

Musifestival Pianura venetaConcerto da camera

Boschi s. Anna (Verona)30 settembre, ore 16

InFOwww.associazionefilarmonici.it

Concerto per l’AIdOduo chitarristico Chiara e Stefano Festa

Cortile del Palazzo dell’Ar-cheologia e della storia del Territoriosalita al Castello, Brescia8 settembre, ore 21.30

InFOAido Brescia tel. 030962148

> LIBRI

Festivaletteraturamantova5-9 settembre

InFOhttp://www.festivaletteratura.it/[email protected]

> CORSI

volontari insiemeCorsi di formazione a cura del Centro Servizi volontariato di BresciaVilla Badia,Leno (Brescia)da ottobre

ISCRIZIOnI APeRTe338 3454157

Filarmon civeneti ®

FONDAZIONE FIORONIMUSEI E BIBLIOTECA PUBBLICA

Sedi Orchestra Filarmonica Veneta

MAjOR SPONSOR

Viale dei cadut i , 64Tel 0442-22100

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INTERMEDIAZIONE - TRASPORTO

- STOCCAGGIO E SMALTIMENTO RIF

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di Barbieri Ciro e C. s.n.c.Cell. 3489144252

Tutti i concerti sono a ingresso gratuito tranne il concerto del 6 giugno e del 22 giugno.

La direzione si riserva di apportare alla programmazione quelle variazioni di date, orari o programmi e artisti che si rendessero necessarie per ragioni tecniche o per causa di forza maggiore.

COMUNE DI CASALEONE

COMUNE DI ARqUà POLESINE

COMUNE DI BOSChI S. ANNA

COMUNE DI GIACCIANOCON BARUChELLA

COMUNE DI MINERBE

COMUNE DI ROvERChIARA

COMUNE DI ESTE

COMUNE DI MONTAGNANA

CON IL CONTRIBUTO

CON IL PATROCINIO

REGIONE DEL vENETO PROvINCIA DI ROvIGO PROvINCIA DI PADOvA

COMUNE DI LEGNAGO

COMUNE DI BEvILACqUA

COMUNE DI BADIA POLESINE

COMUNE DICEREA

PROvINCIA DI vERONA

IN COLLABORAZIONE

COMUNE DI SANGUINETTO

PROvINCIA DI ROvIGOASSESSORATO ALLA CULTURA

WE! NOW! HERE! FESTIVALAss. Cultura Montagnana e MV Eventi

Direzione Artistica: Massimo Santaniellowww.associazionefilarmonici.it

Sala Convegni AreaExp - Cerea (Vr)DOmenica 15 aprile 2012 - ore 16.30

inaugurazione musifestival pianura Veneta

Sala Consiliare Castello - Arquà Polesine (Ro)VenerDi 25 maggiO 2012 - ore 21.00

Omaggio all’opera

Duomo, Piazza Libertà - Legnago (Vr)VenerDi 1 giugnO 2012 - ore 19.00

Omaggio alla città di Salieri

Cortile Villa Angiari sede del Comune - Minerbe (Vr)DOmenica 3 giugnO 2012 - ore 21.00

Sinfonie e arie d’Opera sotto le stelle

Teatro Salieri - Legnago (Vr)mercOleDi 6 giugnO 2012 - ore 21.00

concerto evento gino VannelliSpettacolo a pagamento

Sala Austriaca - Castello S. Zeno Montagnana (Pd)VenerDi 8 giugnO 2012 - ore 21.00

Kevin Jang pianoforte vincitore del concorso “You got rhythm“ di philadelphia (uSa)

Chiesa S. Antonio - Casette - Legnago (Vr)mercOleDi 13 giugnO 2012 - ore 21.00

concerto Veneto

Villa Stopazzolo - Legnago (Vr)SaBaTO 16 giugnO 2012 - ore 21.00

gran concerto SinfonicoOrchestra Filarmonica Veneta

Kevin Jang pianoforte vincitore del Concorso “You Got Rhythm“ di Philadelphia (USA)

Corte Bentivoglio - Giacciano con Baruchella (Ro)SaBaTO 16 giugnO 2012 - ore 21.00

Sinfonie d’Opera sotto le stelle

Castello di Bevilacqua - Bevilacqua (Vr)mercOleDi 20 giugnO 2012 - ore 21.00

concerto dei vincitori 1° premio concorso internazionale gaetano Zinetti

di Sanguinetto

Abbazia Vangadizza - Badia Polesine (Ro)VenerDi 22 giugnO 2012 - ore 21.00

Omaggio all’Opera

Piazza Trento - Este (Pd)SaBaTO 14 lugliO 2012 - ore 21.00

Sinfonie d’Opera sotto le stelle

Teatro Salieri - Legnago (Vr)luneDi 24 SeTTemBre 2012 - ore 9.00

pierinO e il lupOfavola per Voce Recitante e Orchestra in forma di balletto

Iniziativa inserita nella programmazione “Provincia dei Bambini”riservata esclusivamente alle scuole del territorio Veronese

Cortile Villa sede del Comune - Boschi S. Anna (Vr)DOmenica 30 SeTTemBre 2012 - ore 16.00

intermezzi musicali e letture di poesie dialettali Venete

al termine di ogni serata degustazione vini d’arcole

Pianura Veneta 2012Compositori Veneti a confronto3a edizione

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