Popolis - Luglio - Agosto 2013

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Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa Anno 10 07-08 luglio-agosto 2013 IN QUESTO NUMERO Acqua bene comune alla Fiera di San Benedetto “Pacchetti” per le aziende al servizio dell’internazionalizzazione L’impegno di Cassa Padana per il territorio è online

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Popolis è l'house organ di Cassa Padana Bcc.

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Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa

Anno 10

07-08luglio-agosto 2013

IN QUESTO NUMERO

Acqua bene comunealla Fiera di San Benedetto

“Pacchetti” per le aziende al servizio dell’internazionalizzazione

L’impegno di Cassa Padana per il territorio è online

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Popolis, periodico mensiledi Cassa Padana autorizzazione del Tribunaledi Brescia, n. 43/2000dell’8 agosto 2000

sede, Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia

Redazionemacri Puricelli, [email protected]

Lidia sbarbada, [email protected]

Armando rossi e Debora Zanini, [email protected]@popolis.it

sede: Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-BresciaTel. 030 9040270 [email protected]

Comitato di redazioneFranco Aliprandi, stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, macri Puricelli, Armando rossi, Lidia sbarbada

Hanno collaborato a questo numero: Angelo Baronio, marco Boscolo, Valentina Bragazzi, Benedetta Cherubini, Valerio Gardoni, Paolo Ligabò, marco sacchi, Laura simoncelli, Flavia Vighini, rossella Zanotti

Fotografie: Benedetta Cherubini, Fondazione Castello di Padernello, Valerio Gardoni, Daniela iazzi, Paolo Ligabò, maria Lodi, marco sacchi

Copertina: Torre Abate, struttura idraulica del 1569 per la bonifica estense - Delta del Po, mesola (Ferrara) Foto di Valerio Gardoni

Stampa: staged, s. Zeno N. (Bs)

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Ma COME SI fa? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un programma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR app e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.

QRCode CoNTeNuTi muLTimeDiALi su PoPoLis

4-5-6-7 Itinerario liquido: dall’Oglio al Mincio, dal Po all’Adriatico, dalla Valle Camonica al delta

8-9 Francesco Piovani, dalla Bassa alla Cina I “pacchetti” al servizio dell’internazionalizzazione

10 Sanguinetto, tra storia e cultura Due premi per un castello

11 “... ’na quàt paròlå dèlå Bàså Bresànå”: il vocabolario aggiornato

del maestro Tomaso Romano

12-13 Acqua, bene comune alla Fiera di San Benedetto

14 Leno e la Val Trompia: un legame lungo secoli

15 Estate con gli asini

16-17 Danza, musica e gastronomia nell’estate di Padernello

18-19 Pia Fondazione: una storia millenaria di solidarietà

20 A Villa Giuseppina per animare il tempo libero

21 Cooperativa Santa Lucia: investire in responsabilità sociale

22 A g e n d A

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CAri soCi,

durante l’assemblea dello scorso 26 maggio è stata lanciata l’idea di un nuovo

progetto: la “Casa delle imprese”.

Si vuole affrontare un tema centrale per i nostri territori, come stimolare

prima – e supportare poi – lo start up di nuove iniziative imprenditoriali, di

giovani e non.

Il forte radicamento dello spirito imprenditoriale è stato in passato alla

base del benessere dei nostri territori. Oggi non è più sufficiente. Occorre

rinvigorirlo, sostenerlo, metterlo in rete, per dare una concreta possibilità a

nuove idee imprenditoriali di mostrare a pieno il loro valore.

Per Cassa Padana, come del resto per tante altre iniziative intraprese in

questi anni, si tratta di un modo di affrontare proattivamente la situazione

di difficoltà in cui versano i nostri territori, non rinchiudendosi solo a difesa

strenua dell’esistente.

Oggi sono quantomai necessarie persone con idee e creatività, voglia di fare e

spirito di sacrificio, autonomia, flessibilità e coraggio per osare.

Proviamo a far emergere e aiutare talenti latenti, sotterrati per una

molteplicità di ragioni, in modo che possano moltiplicare il loro valore a

beneficio di tutti gli appartenenti alle nostre comunità locali.

Vittorio Biemmipresidente Cassa Padana Bcc

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i N P r i m o P i A N o

iTiNerArio LiquiDoDALL’oGLio AL miNCio, DAL Po ALL’ADriATiCo, DALLA VALLe CAmoNiCA AL DeLTA

di Valerio Gardoni | [email protected] Se c’è un elemento che congiunge i selvaggi anfrat-ti dell’Adamello o i monti della Val Trompia con la piatta pianura bresciana, mantovana e cremonese, sino al delta del Po fra Rovigo e Ferrara, quell’ele-

mento è l’acqua. Se ne vanno tutti ad oriente i fiumi delle nostre terre. Scriveva Giovannino Guareschi: “I fiumi che si rispettano si sviluppano in pianura, perché l’acqua è fatta per rimanere orizzontale e soltanto quando è perfettamente oriz-zontale l’acqua conosce tutta la sua naturale dignità”.

La Valle Camonica racchiude come pochi luoghi dell’arco alpino un insieme di ambienti montani differenti, vallate dai dolci pendii con villaggetti usciti dalle favole, come le Case di Viso che stanno di rimpetto alla severa sagoma selvaggia dell’Adamello e l’imperturbato gorgogliare delle nervose ra-

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Ponte di barche, Torre d’oglio - Mantova

pide dell’Oglio che serpeggia a fondovalle. Ogni vallata cu-stodisce gelosamente e con cura la dote di storia, misteri e leggende, incise sulla roccia nel corso di ottomila anni dalle genti camune. La Riserva naturale incisioni rupestri, nella lista UNESCO dal 1979, è posta nella media Valle Camonica ed è una vasta area archeologica che abbraccia i paesi di Nadro, Ceto, Cimbergo e Paspardo. Le rocce incise sono centinaia e conservano delle figure di straordinaria efficacia allegorica, in molti casi uniche. Sui muri delle chiese della valle, inve-ce, hanno lasciato capolavori unici i pittori Giovan Pietro da Cemmo e Girolamo Romanino. Non si può lasciare la valle senza visitare il Sacro Monte Camuno del santuario della Via Crucis a Cerveno: 14 cappelle che ospitano 198 statue di le-gno, stuccate e colorate, che rievocano la passione di Cristo. Singolari e bizzarri i volti dei grotteschi personaggi, intrisi di devozione popolare. Le sculture sono uscite dalla mani di Beniamino Simoni e dalla bottega dei Fantoni, tra il 1752 e il 1761. Si rimane stupiti a Cividate Camuno dinnanzi all’incre-

dibile dimensione del parco archeologico con il santuario di Minerva, sulle rive del fiume, in prossimità di un’antica fon-te sacra. Il teatro e l’anfiteatro arricchiscono un complesso eretto in epoca romana, in un tempo in cui, per raggiungere la valle, si percorreva l’antica via Valeriana, ancora aggrap-pata ai monti che incorniciano il lago d’Iseo.

Dopo il lago si placa lo scorrere del fiume Oglio. Sgomita tra le colline della Franciacorta striate dai vigneti, entra nella pianura bonificata dai monaci benedettini, lascia l’impronta nei territori che gli abitano attorno, tra le provincie di Bre-scia, Bergamo, Cremona e Mantova. Mentre fluisce verso il Po, si perde fra paesaggi di rara bellezza: boschi planiziali, zone umide, piccole paludi, riserve naturali, campi in coltivo, borghi, pievi, palazzi e castelli.

Nella Bassa, orzinuovi e Soncino si fronteggiano: uno met-te in mostra la bella piazza e la rocca, l’altro lo splendido ca-stello, le mura, il museo ebraico degli stampatori e le vie dal

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i N P r i m o P i A N o

sapore medioevale. Ma i veri gioielli sono i piccoli borghi: Padernello, avvolto nella leggenda, stupisce in ogni momen-to della giornata. La via unica che parte dalla chiesa conser-va le antiche botteghe e porta in braccio al misterioso castel-lo, protetto dal fossato con il ponte levatoio alzato, come se nulla fosse cambiato. A poca distanza su una collina, avanzo dell’ultima glaciazione, il raro borgo di Monticelli d’oglio, con l’antico villaggio di origine quattrocentesca ancora intatto, impreziosito dai porticati delle case coloniche perfettamen-te disposte a chiudere la grande corte, dove si affacciano la chiesa e il palazzo gentilizio. Il castello sulla destra del borgo, sorge sopra un’altra collina.

Nel parco Oglio Sud ci si inoltra nella terra dei Gonza-ga. Isola dovarese, dominata dalla piazza, sfoggia l’elegan-za congegnata dalla potente famiglia e a settembre ospita il tradizionale “Palio delle contrade”. Non lontano, a Pescarolo si trova l’interessante museo del lino. La zona di maggior pregio del parco Oglio Sud è l’oasi naturalistica del WWF Le Bine: una visita nella riserva si può trasformare in un salto nel passato e un’occasione per osservare le trasformazioni dell’ambiente. A Torre d’oglio continua caparbio a galleggia-re il ponte di barche che cavalca gli ultimi metri del fiume che, qui, confluisce nel Po.

Il regno incontrastato dei Gonzaga è segnato dal Mincio

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che circonda ancora oggi Mantova e la difende dalle moderne invasioni, quel-le “barbare” del cemento. Quasi parallelo all’Oglio, an-che il Mincio vira ad oriente e, prima di abbracciare i te-sori architettonici di Manto-

va, passa da Valeggio sul Mincio arroccato sulle colline more-niche. Sembra di cavalcare una grande onda verde mentre si arriva al borgo medioevale di Borghetto, dove le acque gorgogliano sotto il ponte visconteo della “Rotta”. Le colline sono realmente onde di detriti spinte in epoche remote da quella lingua glaciale che era il lago di Garda. Incastonato tra le colline, come un gioiello, c’è Castellaro Lagusello il pic-colissimo borgo dove il tempo si è fermato, racchiuso entro mura guelfe, con nove torri e un piccolo lago (avanzo gla-ciale) a forma di cuore. Poi le acque del fiume dei Gonzaga entrano nel parco del Mincio o si perdono tra i canneti e i fiori di loto dei laghi mantovani, bagnando il santuario delle grazie e i suoi inquietanti ex voto.

Ambedue i fiumi si inchinano quando confluiscono nel grande fiume. Il Po, maestoso e regale, prima di accogliere le acque degli emissari lambisce Cremona, la città dei violini, della musica, la città che conosce l’arte di far “cantare il le-gno”. Per capire il carattere di queste terre lente, bisogna an-dare alla scoperta del mondo contadino nascosto tra il verde dei campi di una campagna che ospita alcune tra le più belle cascine della Lombardia. Le cascine sono ancora lì a simbo-leggiare una sfida tra passato e futuro. Maestose, con silos come torri d’un castello, le case coloniche, la colombaia, i fienili con le gelosie di mattoni rossi, le stalle basse di volti. Tra i campi arati o verdi di maggengo e di grano si distendo-

no i viali sterrati contorna-ti dai pioppi cipressini che entrano diritti dai logorati portoni di legno spalancati sulle aie, con il bucato ste-so, qualche gallina e il gru-gnito del maiale. Una è di-venuta museo, è la cascina Cambonino alla periferia di Cremona.

Là, dove le mani dei mo-naci benedettini hanno bo-nificato l’acqua di palude, cambiando l’aspetto delle campagne e accendendo lo stimolo alla cultura e all’ar-te, il Po incontra la grande abbazia del Polirone a San Benedetto Po, imponente e vasto complesso monastico che ha svolto un ruolo di

primissimo piano nello sviluppo agricolo. È la Tebe del “Nilo padano”, gioiello di architettura e di fede, con la basilica ri-strutturata nelle forme attuali da Giulio Romano.

Il Po alla fine ci regale, con il delta, un paesaggio antico su una terra recente. Difficile capire la fatica dell’uomo per vivere tra fiume, terra e mare. Bisogna navigare nell’univer-so del Delta e virare la rotta in un mondo vario e complesso, dove nulla è scontato, nulla è certo. Ferrara e Rovigo sono le due porte del Delta, in mezzo il Polesine che dall’età del Bronzo strappa la terra al fiume, alle paludi e alle zanzare, ma subisce le piene del Po e dell’Adige. La parola d’ordine è bonifica per poca terra da coltivare intrisa di sale. Da poco restaurata l’idrovora di Ca Vendramin, sulla strada Romea per Porto Tolle e divenuta museo della bonifica. Dove non c’è terra ci sono le “valli da pesca”. Ogni valle il suo casone, oggi monumenti di queste terre. Fare rotta nel Delta è tenere la barra a dritta in mezzo all’umanità salmastra, spazio di con-fine tra due mondi. Pecore, sale, vongole, pesci, uccelli mi-gratori; pastori, zingari, agricoltori, pescatori e cacciatori, in una terra di mestieri liberi. ●

A sinistra: Parco del Mincio, Rivalta sul Mincio (Mantova)

Sotto: casone di Pesca di Valle Venier - delta del Po - Rovigo

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FrANCesCo PioVANiDALLA BAssA ALLA CiNA

il responsabile della filiale di Parma è stato il secondo inviato speciale in terra cinese, tra incontri business to business ed escursioni conoscitive

di flavia Vighini | [email protected]

Francesco Piovani ha preso il testi-mone da Alice Cherubini, respon-sabile della filiale di Leno centro

e ha trascorso un mese a Ningbo dove ha posto le basi per l’attività concreta dell’ufficio di Cassa Padana.

Francesco, come hai strutturato l’attività e quali opportunità hai intravisto per le imprese del nostro territorio?

Ho cominciato a partecipare alle fiere di maggior importanza, dialogan-do con i buyers cinesi, per intercetta-re un eventuale interesse verso i pro-dotti italiani. Ho raccolto brochure e biglietti da visita che ho inserito in un database nel quale stiamo ca-talogando tutte le informazioni del tessuto imprenditoriale di que-sta zona della Cina. Gli uffici di Leno, parallelamente, lo hanno alimentato con i dati delle nostre aziende, in modo da incrociare im-mediatamente la nostra offerta con la domanda cinese. Per facilitare il dialogo tra imprenditori cinesi e

italiani abbiamo attivato un servizio di videoconferenza. Per quanto riguarda le opportunità, ho trovato una ditta alla ricerca di grossi quantitativi di plastica riciclata e un’altra interessata a pres-se usate per metalli. In generale, poi, c’è un’attrazione verso i prodotti ali-mentari italiani, non solo perché sono i migliori in Europa dal punto di vista delle norme sanitarie, ma anche perché l’Italian lifestyle in Cina è apprezzato e ricercato. Nella metropoli di Ningbo, costantemente coperta da una cappa d’inquinamento e dove l’acqua potabi-le è un lusso, l’Italia è vista come il pa-ese del sole e del cibo sano. A breve, un gruppo di imprenditori cinesi sarà in visita nelle nostre zone per vedere

con i propri occhi le opportunità di

business nei settori dell’enogastrono-mia, dell’arredo casa e dell’illuminazio-ne.

Cosa deve fare un’azienda interessata all’internazionalizzazione?

Non tutte le imprese possono far-lo: è un passo che richiede un cambia-mento strategico, il prodotto giusto e una profonda conoscenza della realtà con la quale si intende fare business. Inoltre ci sono normative sanitarie da conoscere e barriere doganali e lingui-stiche da superare. Alle aziende inte-ressate consiglio di fissare un appunta-mento col proprio responsabile di filia-le che potrà dare un primo parere. Se ci saranno le condizioni di base, si potrà passare a uno studio più approfondito

L A B A n C A A L T u o S e R V I z I o

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È inoltre possibile richiedere una consulenza più approfondita sull’adeguatezza del-la struttura aziendale, un check-up di marketing, un’assistenza legale/fiscale per la stesura dei contratti, una formazione specifica per le figure principali dell’impre-sa, un supporto alla creazione di “consorzi”, uno studio approfondito sulla catena distributiva dei propri prodotti all’estero e una consulenza specifica per la creazione di shop espositivi. Le imprese possono richiedere una quotazione dei pacchetti di proprio interesse presso tutte le filiali.

i “PACCheTTi” AL serViZio DeLL’iNTerNAZioNALiZZAZioNe

quando le aziende vogliono instaurare relazioni commerciali con l’estero pos-sono incontrare barriere linguistiche e difficoltà nel valutare le controparti

estere o nel reperire informazioni relative alla situazione socio politica del paese in questione. Cassa Padana, grazie alla collaborazione con partner locali esperti e collaudati, offre dei pacchetti di servizi, ricerche e assistenza finanziaria per pro-gettare e gestire, insieme all’impresa, l’intero progetto di internazionalizzazione sul paese prescelto.

Pacchetto MediumAi servizi SMALL si aggiungono:

• Analisi dei principali concorrenti sul mercato estero

• Breve valutazione dell’affidabilità delle controparti estere (con report dei dati di bilancio per un max di 2 clienti)

• Presentazione dell’azienda presso le associazioni di categoria e i centri universitari

Pacchetto LargeAi servizi MedIuM si aggiungono:

• Approfondita analisi di mercato e analisi dei vincoli legislativi su specifici prodotti/settori

• Check-up organizzativo di I° livello per l’adeguatezza della struttura aziendale

• Lista dei potenziali clienti

• Valutazione dell’affidabilità controparti estere (con report dati bilancio per un max di 5 clienti)

• Price-position dei principali concorrenti

• Promozione del business nelle fiere di settore all’interno dello stand Cassa Padana

• Breve consulenza doganale in loco

del settore merceologico di riferimento e a una consulenza finanziaria mirata. Cassa Padana è in grado di accompa-gnare passo per passo le aziende nel processo di internazionalizzazione at-traverso dei pacchetti di servizi e ricer-che ad hoc.

Hai vissuto un mese in Cina. Raccontaci qualche impressione ed esperienza.

La vita a Ningbo è frenetica, le stra-de sono così affollate che il primo gior-no di saldi a Milano, a confronto, è una bazzecola. Nei negozi del centro tengo-no la merce negli scatoloni, perché c’è talmente tanta gente che la compra che non riescono nemmeno a smistarla. In Cina bisogna abituarsi a convivere con l’inquinamento acustico: lì tutto fa rumore, i clacson suonano all’invero-simile, i camion annunciano che stan-no curvando, i fuochi d’artificio scop-piano appena si inaugura qualcosa, all’interno dei supermercati la musica è alta e le venditrici, per farsi ascoltare, propongono offerte imperdibili al me-gafono. Vivere una realtà così diversa dall’Italia mi ha aiutato ad apprezzare lati del mio paese che tante volte diamo per scontati. ●

• Caricamento dei dati e del catalogo prodotti in un database, consultabile anche dai partner esteri, che distingue le aziende locali e le controparti estere per tipologia e settore merceologico. nel database è possibile inserire una vetrina on line e stock aziendali

• Analisi del contesto socio-politico del paese e del mercato di riferimento e indagine di eventuali barriere legislative/doganali all’entrata

• Segnalazione di opportunità all’estero e aggiornamento sulle fiere di settore in programma

• Priorità di accesso alle missioni commerciali di Cassa Padana con assistenza linguistica (sia durante le missioni che spot sulla corrispondenza)

• Assistenza sulla scelta del prodotto finanziario più idoneo per l’operazione

• newsletter

Pacchetto Small (base)

InFo [email protected]

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L A B A n C A A L T u o S e R V I z I o

Le origini di Sanguinetto sono, probabilmente, da ricondursi a uno dei numer-osi insediamenti romani esistenti nelle propagini sud-sudovest dell’attuale pianura veronese.

Caratterizzato da una robusta fortificazione già in epoca tardo medioevale, fu punto di incontro e scontro delle numerose Signorie che si contesero le sue terre: Mantovani, Scaligeri, Estensi, Visconti, Sforza si succedettero al governo fino alla caduta sotto il controllo della Repubblica di Venezia.

Sanguinetto, che oggi conta circa 4.200 abitanti, caratterizza il suo tessuto socio-economico per la presenza di numerose aziende di produzione di mobili in stile di elevata qualità (con vicini Cerea e Bovolone costituisce il rinomato distretto produttivo del “mobile d’arte”). Significativa è anche l’attività agricola che si carat-terizza per la produzione di cereali e tabacco. Meritevoli di una visita sono il castello Scaligero, l’ottocentesco Palazzo Taidelli, il Convento di Santa Maria delle Grazie e l’Oratorio delle Tre Vie, conosciuto con il nome di Rotonda.

Banca Veneta 1896 avviò l’operatività della filiale di Sanguinetto nel luglio del 2009 in un locale in posizione strategica, proprio di fronte al Castello Scaligero, sede del Municipio.

La fusione con Cassa Padana non ha generato problematiche. Piuttosto ha dato alla filiale la possibilità di strutturarsi adeguatamente, incrementando l’organico di una persona, per meglio soddisfare le esigenze di soci e clienti.

La filiale sviluppa un montante di circa 21 milioni di euro di cui circa 8 di raccolta complessiva e 13 di impieghi. 260 sono i conti correnti attivi.

La filiale, che conta tre addetti, ha recentemente cambiato vertice: Giampietro Bissoli (a Sanguinetto dal 1 dicembre 2012) ha ceduto la guida a Paolo Ligabò, già responsabile della filiale di Cerea. È affiancato dai colleghi Elisa Sartori e Luca Za-varise. Da aprile, la filiale può anche contare sulla collaborazione di Mattia Giarola promotore finanziario che divide la propria attività tra le filiali di Sanguinetto e Bovolone. ●

sANGuiNeTToTrA sToriA e CuLTurA

di Paolo Ligabò | [email protected]

Due PremiPer uN CAsTeLLo

di Paolo Ligabò

All’ombra del Castello Scaligero, la comunità di Sanguinetto è riuscita

nel corso degli anni a dare vita a due manifestazioni di respiro internazionale e di altissimo spessore culturale: il concorso internazionale di musica da Camera “gaetano zinetti” e il concorso nazionale di narrativa per ragazzi “Premio Castello”.Il Premio “gaetano zinetti”(www.zinetticompetition.org/it), nato quasi in sordina 18 anni fa con lo scopo di onorare la memoria del celebre concertista nato e vissuto a Sanguinetto tra il 1873 ed il 1911, vanta la partecipazione di concorrenti provenienti da ogni parte del mondo. Il Premio “Castello” (www.premiocastello.it), nato nel 1951 e promosso dal Comune, è un concorso riservato ad autori di romanzi o racconti per ragazzi dagli 11 ai 14 anni. Quest’anno la 63ª edizione si svolgerà domenica 20 ottobre.

da sinistra: Luca zavarise, elisa Sartori, Paolo Ligabò e Mattia giarola

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Tomaso Romano

Nuova edizione ampliata

…’na quàt paròlådèlå Bàså Bresànå

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F o n d A z I o n e d o M I n A T o L e o n e n S eF o n d A z I o n e d o M I n A T o L e o n e n S e

“… ’na quàt paròlådèlå Bàså Bresànå”

di Marco Sacchi | [email protected]

iL VoCABoLArio AGGiorNATo DeL mAesTro TomAso romANo

Il dialetto è l’essenza di un territorio e delle persone che lo vivono. Possiede una grande forza espressiva che rappre-senta la memoria di esperienze umane e sentimenti genui-ni e autentici ed è intriso dell’intelligenza e della fatica, del

sapere e delle esperienze culturali della popolazione.Il maestro Tomaso Romano, insegnante e scrittore novan-

tunenne di Alfianello, bassa bresciana, con la sua passione per il dialetto si è fatto portavoce in questi anni di tali sentimenti, promuovendo ricerche e studi su questa lingua al fine di con-servarla, valorizzarla e divulgarla.

L’amore per il dialetto traspare fin dal suo primo libro di racconti e tradizioni di una volta, “Emusiù e fragransa” del 2002.

La Fondazione Dominato Leo-nense ha riconosciuto nel dialet-to un valore da promuovere e da non dimenticare. Per questo, dopo aver promosso, lo scorso anno, la pubblicazione del volume “Tradi-siù e superstisiù dela Basa Bresa-na”, ora presenta la versione am-pliata del vocabolario “…’na quàt paròla dela Basa Bresana”, già edi-to da Cassa Padana nel 1998, oggi aggiornato con nuovi lemmi.

Scrive Romano nella prefazio-

ne del volume: “Nel terzo millennio la saggezza popolare della nostra lingua è e rimarrà intatta. Il dialetto della Bassa Brescia-na esiste, anche al di fuori di grandi clamori culturali e storici. Si sente, pulsa, vive e si perpetua. Ma soprattutto, ci dà voce: salvando la nostra lingua, salveremo la nostra identità.”

La nuova edizione aggiornata del vocabolario non è sol-tanto una semplice raccolta di parole. Nelle prime pagine si trovano le note per entrare nel merito della grafia del dialet-to, accompagnate da consigli pratici di pronuncia. Il dialetto infatti possiede regole di scrittura e dizione ben precise: ogni lemma quindi è spiegato sia mediante la definizione sia attra-

verso espressioni e modi di dire che aiutano a comprenderne me-glio il significato e l’utilizzo.

Il vocabolario sarà presenta-to sabato 6 luglio in Villa Badia a Leno durante l’XI edizione della Fiera di San Benedetto. Per chi fosse interessato sarà poi in vendi-ta presso la sede della Fondazione Dominato Leonense in via Mar-coni 28 a Leno. Per info: Tel. 030-9038463. ●

InFo www.fieradisanbenedetto.it

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F o n d A z I o n e d o M I n A T o L e o n e n S e

Acqua, bene comune alla Fiera di San Benedetto

di Marco Sacchi | [email protected]

La fiera delle produzioni biologi-che torna ad animare il parco di Villa Badia a Leno, nella bassa bresciana. Da 11 anni la Fonda-

zione Dominato Leonense e Cassa Pada-na organizzano questa manifestazione con l’intento di incoraggiare la produ-zione biologica di qualità, presentando esempi concreti di prodotti e attività.

Nell’anno internazionale della co-operazione per l’acqua, il filo condut-tore di questa edizione non poteva che essere l’acqua. Perché l’acqua è fonte di vita. Perché l’acqua è un bene comu-

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ne dell’umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti. Mostre a tema – tra cui quella del maestro cinese Zhu Renmin, della fotografa Elena Pivato e dell’Accademia del Gamber – spettaco-li e presentazioni saranno proposte per sensibilizzare i presenti su questo im-portante tema.

Il programma della Fiera di San Be-nedetto si presenta molto ricco: si inizia venerdì 5 luglio con lo spettacolo Popolis is Music. Il mercato sarà invece aperto sabato 6 luglio e domenica 7 luglio dal-le 17 alle 23.30. Saranno presenti anche gli hobbisti che hanno fatto del riciclo un’arte e le associazioni di volontariato che rappresentano il cuore pulsante del-la società.

Da non perdere è la presentazione, sabato pomeriggio, della nuova edizio-ne ampliata del dizionario “…’na quàt paròla dè la Basa Bresàna” del maestro Tomaso Romano; mentre domenica po-meriggio sarà presentato in anteprima il completamento del restauro di Villa Ba-dia, realizzato grazie a una collaborazione fra Cassa Padana e Libera Accademia delle Belle Arti, a cui seguirà una visita guidata nelle meravigliose sale affrescate.

Durante il fine settimana non man-cheranno gli intrattenimenti per i bam-bini e la possibilità di cenare in Villa Ba-dia con squisiti piatti biologici, tra cui il tipico spiedo. L’ingresso alla manifesta-zione è gratuito. ●

PoPoLis is musiC

Èla storia di un lungo viaggio a bordo di una nave du-rante il quale i membri dell’equipaggio saranno co-

stretti a rivedere le loro vite da una prospettiva diversa. La collaborazione può vincere su tutto? Molte le doman-de: qual è la destinazione? Cosa nascondono le vite dei passeggeri? Questa è la trama dello spettacolo Popolis is music, che sarà rappresentato venerdì 5 luglio dai parte-cipanti del corso “TeATRIAMo”, organizzato dalla compa-gnia teatrale Caramella presso il Teatro di desiderio di Leno. Lo spettacolo è nato su proposta di Cassa Padana per celebrare i 10 anni del portale Popolis.

InFoTel. 030-9038463www.fondazionedominatoleonense.it www.fieradisanbenedetto.it

iN ViAGGio CoN VerDi

Duecento anni fa nasceva Giuseppe Verdi, poi soprannominato il “cigno” di Busseto, per l’eleganza e la delicatezza del suo stile musicale. il maestro ha

rivoluzionato la storia della musica. Cosa sarebbe il mondo senza le sue opere? senza rigoletto, Traviata, Trovatore, Nabucco, macbeth, Aida, Don Carlo, otello… Anche Leno vuole celebrare questo artista: sabato 6 luglio, il Corpo musicale Le-nese “V. Capirola”, con il coro “Città di Brescia”, proporrà una serata interamen-te dedicata a Verdi. Nella magica atmosfera del parco di Villa Badia aleggeranno le arie più celebri. ingresso libero.

ANuBisquAw For AFriCA

quando lo spettacolo è a fin di bene. La compagnia tea-trale Anubisquaw presenta, domenica 7 luglio, Il Se-

greto della dark Lady (otto Misteri per una donna), per so-stenere l’associazione Harambee onlus, impegnata nella costruzione di un pozzo di acqua potabile nella Chang’om-be School in Tanzania. In Africa l’acqua potabile è un lus-so: spesso ciò che dovrebbe dare la vita diventa fattore di malattie e di morte. Per questo Anubisquaw ha creato que-sto spettacolo, per contribuire a dare al più presto a questi bambini acqua sana che li possa fare crescere e portare verso il futuro.

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lago di Garda per giun-gere infine ai mercati lungo il Po. Sono que-ste attività che nell’al-to medioevo le grandi abbazie mettono sotto controllo, organizzan-do un sistema che pro-muove la crescita di professionalità e in età comunale e signorile si traduce nella nascita di

imprese autonome. Si alimenta così un fecondo collegamento che lascia tracce evidenti nel panorama della valle.

Curiosa ed emblematica quella della località di Aleno, fra-zione del comune di Marcheno. Un’antica tradizione collega il borgo a Leno e al monastero di San Benedetto, fondato dal re longobardo Desiderio nel 758, in rapporto tanto stretto d’averne mutuato il nome. Alla luce delle attuali conoscen-ze, le fonti non ci consentono di confermare i racconti del-la tradizione. Un’ipotesi si può tuttavia avanzare ed è quella che collega il toponimo Aleno al nome della famiglia Aleni, i cui membri ricordano nel cognome l’originaria provenien-za dal paese della Bassa, sede della grande abbazia. Non si può escludere che membri di tale famiglia protagonisti della transumanza o del commercio dei manufatti di ferro si siano stanziati nella media Val Trompia, presumibilmente su beni dipendenti dal monastero leonense, dando vita a un nucleo abitativo cresciuto fino a diventare comune, il Comune di Lè come segnalano le fonti quattro-cinquecentesche, da cui si originerà l’attuale Comune di Marcheno. ●

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Leno e la Val Trompia: un legame lungo secoli

F o n d A z I o n e d o M I n A T o L e o n e n S eF o n d A z I o n e d o M I n A T o L e o n e n S e

Fai parte della Fondazione dominato Leonense! Avrai diritto a sconti e agevolazioni sulle iniziative culturali da noi organizzate e in altri siti culturali del territorio

Quota socio privato: 100 euro all’adesione e 10 euro annuiQuota socio istituzionale: 1.000 euro all’adesione e 100 euro annui

Le più recenti scoperte della ricerca stori-ca ci testimo-

niano che lo stretto rapporto tra la fertile pianura della Bassa e le valli bresciane, in particolare la Val Trompia, risale a tem-pi assai remoti.

È soprattutto il fe-nomeno della transumanza che mette in collegamento le due realtà.

Avviata già in età romana, la pratica di svernare in pianu-ra e di portare capre e pecore in montagna durante l’estate si intensifica nell’alto medioevo per iniziativa delle grandi ab-bazie benedettine di Santa Giulia, San Faustino e Sant’Eufe-mia in città e San Benedetto di Leno in pianura.

È dalle grandi corti monastiche della Bassa che in prima-vera partono le greggi per raggiungere le malghe delle pre-alpi sia bresciane, che bergamasche, per farvi ritorno poi in autunno. Le conducono malghesi e pecorari che nell’alto me-dioevo operano al servizio dei titolari delle corti monastiche e in età comunale con il contratto di soccida si trasformano in veri e propri pastori-imprenditori.

In Val Trompia innumerevoli sono le testimonianze del fe-nomeno, che si intreccia alla commercializzazione del ferro estratto dalle miniere e dei semilavorati che uscivano dai for-ni della media e alta valle, diretti verso la città, la pianura e la Franciacorta da un lato, dall’altro attraverso la Val Sabbia al

di angelo Baronio

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I n o S T R I P R o g e T T IA C R e M o n A

esTATe CoN GLi AsiNiAPPuNTAmeNTi iN riVA AL Po: 15 AGosTo e 8 seTTemBre

di Benedetta Cherubini | [email protected]

Dopo l’appuntamento del Baby Asino Day che si è tenuto a metà giugno – in cui una tri-bù di bambini si è destreg-

giata con gli asinelli per una passeg-giata nel bosco – nel calendario degli appuntamenti estivi del Centro Natura Amica di Gussola non poteva mancare un momento dedicato ai giovani e alle famiglie, in programma per giovedì 15 agosto per vivere in modo simpatico e singolare il ferragosto con un Hap-py Hour degli Asini, quarta edizione per un appuntamento che ha riscosso un incredibile successo, dove i ragazzi possono condividere con gli amici una serata estiva, nel rilassante contesto naturale del parco golenale della bassa cremonese, in compagnia degli anima-tori della fattoria didattica del Centro. I protagonisti saranno naturalmente loro: gli asini! Dalle 19 aperitivo, per proseguire con la croccantezza della

torta fritta, salu-

mi e un buon goccio di vino grazie al sostegno della ProLoco I Corvi di Sola-rolo Monasterolo. Per poi rimanere in buona compagnia in campagna a guar-dar le stelle. Domenica 8 settembre si terrà, inve-ce, quella che possiamo chiamare la giornata di festa solenne dell’associa-zione: Asino Day 2013. Un incontro sociale aperto a tutta la cittadinanza, per celebrare la quinta stagione di at-tività dell’associazione e festeggiare gli splendidi amici asini che, quotidiana-mente, lavorano con persone caratte-rizzate da fragilità per aiutarle, tramite l’attività assistita, a prendere consape-volezza delle proprie potenzialità.

L’Asino Day aprirà alle 10.30 con una Staffetta dell’Amicizia, un percorso preparato dagli utenti e dagli operatori delle cooperative sociali e delle fonda-zioni RSA/RSD locali, per proporre un momento simpatico nel verde della go-lena e dare la possibilità a tutti di inte-ragire con gli asini. Alle 12.30 si aprirà il Pranzo dell’Asinaro, un sorprenden-te viaggio alla scoperta dei sapori dei piatti tradizionali casalaschi. Dalle ore 13 musica dal vivo con le canzoni dia-lettali narranti la storia dei luoghi, per-sonaggi e tradizioni dei Peritoperaria. La festa proseguirà per tutta la giorna-ta con diverse proposte di animazione per i bambini e si concluderà con l’esi-bizione di karate dell’A.S.D. Buschido di Casalmaggiore (M° Alfonso Ventura).

Tutti gli eventi sono a numero chiu-so, con iscrizione obbligatoria al fine di garantirne una migliore gestione e riuscita. Tutto il ricavato delle iniziative sarà devoluto alla cura degli asinelli e per migliorare i servizi offerti gratui-tamente a fondazioni e cooperative so-ciali del territorio. ●

InFoAssociazione Centro natura Amica onlusSede legale – Via XX Settembre 50Sede operativa – Località ValloniGussola (Cremona)

Tel. 331 3615741 – 339 [email protected] www.centronaturaamica.it

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I n o S T R I P R o g e T T IA B R e S C I A

DANZA, musiCA e GAsTroNomiA NeLL’esTATe Di PADerNeLLo

di Laura Simoncelli | [email protected]

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DANZA, musiCA e GAsTroNomiA NeLL’esTATe Di PADerNeLLo

Finalmente estate! E la fondazione Castello di Padernello propone un ricco cartellone di eventi che spaziano tra musica, arte, danza, teatro lirico e gastronomia tipica

del territorio. Si comincia sabato 6 luglio con la serata di dan-

za classica organizzata dall’associazione Scarpette Rosse. Nella suggestiva cornice del castello, le al-

InFo e PRenoTAzIonI:

Castello di Padernellovia Cavour, Borgo san Giacomo (Brescia)Telefono: 030 9408766 [email protected]

lieve della scuola di danza di Borgo San Giacomo, dirette da Laura Migliorati, daranno prova di ar-monia, rigore, forza e passione affrontando core-ografie di brani tratti dal repertorio delle colonne sonore dei più celebri musical e film.

Dopo il successo della Traviata, messa in scena l’anno scorso, giovedì 11 e sabato 13 luglio alle ore 21.15, sarà il momento de Il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini, melodramma buffo in due atti dal libretto di Cesare Sterbini con Brixia Sinergy Chorus e Brixia Symphony Orchestra diretti da Giovanna Sorbi.

Martedì 16 luglio l’associazione culturale Isola propone Musica e poesia, viaggio fra musica e pa-role nella canzone d’autore del secondo Novecento attraverso le pagine, rivisitate in chiave cameristi-ca, di alcuni fra i più rappresentativi cantautori italiani scomparsi, come Umberto Bindi, Piero Ciampi, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Sergio Endrigo, Giorgio Gaber, Rino Gaetano, Ivan Gra-ziani, Bruno Lauzi, Bruno Martino, Domenico Mo-dugno, Giuni Russo e Luigi Tenco.

Venerdì 19 luglio sarà di scena l’interpretazione musicale di Eugenio Catina sulla ben nota storia della Dama Bianca, la dolce fanciulla morta nel secolo XV cadendo dalla camminata di ronda del maniero di Padernello.

Sabato 20 luglio, invece, tornerà l’appuntamen-to con il mercato della terra, questa volta in ver-sione serale, dalle 19.30 alle 2 di notte. Il mercato, organizzato dalla condotta Slow Food della Bassa bresciana, si propone per qualità e riconoscimento tra i 28 mercati organizzati e approvati in tutto il mondo, testimonianza di essere riuscito negli in-tenti qualitativi dei produttori e sociali degli orga-nizzatori.

Infine, c’è tempo fino al 28 luglio per vedere la mostra Pictor Caeli, percorso dedicato a Gian Bat-tista Tiepolo, il pittore veneziano più celebre del Settecento: due tele fotografate da Virginio Gilber-ti , la Caduta della manna e il Sacrificio di Melchise-dec, entrambe del 1740 ed entrambe ospitate nella chiesa di Verolanuova. ●

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PiA FoNDAZioNeuNA sToriA miLLeNAriA Di soLiDArieTà di Rossella Zanotti direttore sociale

La storia quasi bimillenaria della Pia Fon-dazione si dipana fra i secoli mantenendo intatta l’antica vocazione: prendersi cura dei più deboli e bisognosi attraverso l’atti-

vazione di servizi che in ogni epoca si sono carat-terizzati per la loro modernità.

Nell’anno 100 d.C. i Romani costruiscono la via Valleriana, la Civitas Camunnorum e un ponte, sul fiume Oglio, di “unione” col popolo Camuno. Sul lato destro del ponte sorge una “mansio” romana, stazione di posta e di ristoro: è questa la prima e attuale ubicazione della Pia Fondazione.

Nell’ 841 d.C. nasce lo xenodochio “de Campel-lo” (antenato dei moderni ostelli) sempre per for-nire ai viandanti, ma soprattutto ai pellegrini, una assistenza non solo materiale ma anche spirituale.

Durante il 1300 la struttura è governata da una colonia di frati Umiliati. Annessa all’Ospedale (Ho-spitalia) viene costruita la chiesetta dell’Epifania,

ovvero “chiesa degli ospedali”. Oggi la chiesetta è l’intatta testimonianza dell’antico passato, dove la gente può recarsi alla messa domenicale o sempli-cemente ad ammirarne dipinti e sacrestia.

Tra Settecento e Ottocento la struttura viene trasformata in Ospedale degli esposti (salvo 4 mesi di metà 1700 nei quali diventa un lazzaretto per i camuni colpiti dalla peste). Viene predisposta una vecchia ruota di legno, che garantiva il segreto, nella quale venivano depositati bambini illegittimi o destinati a morire di fame, vista la miseria in cui versava la Valcamonica. Nei poveri fagottini con cui venivano fasciati i bambini, le madri lasciava-no segnali segreti come medagliette e immaginette spesso divise a metà: l’altra metà era tenuta come ricordo dalla famiglia. Esistono ancora, custoditi in un prezioso archivio, alcuni di questi piccoli ricordi.

Verso la fine dell’Ottocento, la chiesetta dell’Epi-fania vede il passaggio dei pellegrini che scendono

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dalla Germania lungo la via Jacopea per recarsi a Santiago dè Compostela, ma anche quello dei pel-legrini che si recano in Germania. Nel 1880 viene dismessa la vecchia ruota e i bambini vengono raccolti e ospitati da un custode.

Scorrono gli anni e la nostra mission si adegua ai nuovi bisogni dei tempi moderni.

Nel 1975 nasce la scuola speciale per minori di-sabili e psichici con annesso convitto.

Dopo cinque anni il convitto viene chiuso e la scuola speciale si trasforma in CFPH, il Centro di formazione professionale disabili per falegnami e il laboratorio, gestito dalla neo costituita Coopera-tiva Rosa Camuna. Parte anche il servizio di riabi-litazione e nel 1985 nasce, in forma sperimentale, il Centro socio educativo, ora diventato centro diur-no disabili.

Dopo un lungo cammino di solidarietà, diffi-

coltà, gesti di carità, impegno professionale, oggi la Pia Fondazione gestisce un rinomato Centro di fisioterapia, un Centro diurno disabili, un Centro

socio educativo, il “Bru-co” con laboratori di cre-ta, serra e piccoli frutti, una comunità alloggio, il Centro diurno integrato per anziani La rondine, il progetto sperimentale per minori disabili gravi Il Melograno.

Tutti i servizi dell’ente, accreditati dalla Regione Lombardia, mantengono intatta l’antica finalità: offrire cura e professio-nalità a coloro che vivono difficoltà, o, come in tono moderno si usa dire, di-sabilità. Ogni giorno una trentina di adulti con di-sabilità psico-fisiche fre-quentano il nostro centro diurno, dove un’équipe di personale sanitario, educativo e assistenzia-le li aiuta a concretizzare il loro “progetto di vita” attraverso laboratori ed esperienze pensate su mi-sura per ognuno di loro.

Una delle esperienze più importanti che ogni primavera vede coinvolto

un numeroso gruppo di “ragazzi” della Pia Fonda-zione, sono le olimpiadi sulla neve a Livigno, una manifestazione che ogni anno raccoglie Centri per disabili e associazioni che arrivano da tutta Italia.

Quest’anno le olimpiadi sulla neve si sono svol-te durante la terza settimana di aprile, in uno sce-nario ancora completamente invernale. Lungo le strade i colori, le voci, la felicità dei ragazzi. E sulle piste da sci, cose incredibili: persone gravemente compromesse riuscivano a scendere dai pendii in-nevati con particolari slittini e l’aiuto dei maestri dell’associazione Handy sport. È stata una festa e un esempio di vera integrazione.

La nostra storia non si chiude qui. Molto è an-cora il bisogno di aiuto, affetto, comprensione, ac-cettazione, amore. E noi, semplici samaritani, ab-biamo e avremo ancora tanto filo da svolgere dal gomitolo della solidarietà. ●

InFoPia Fondazione di Valle CamonicaVia del Lanico 2, Malegno (Brescia)Tel. 0364 340434

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I n o S T R I P R o g e T T IA B R e S C I A

A ViLLA GiusePPiNAPer ANimAre iL TemPo LiBero di Benedetta Cherubini | [email protected]

Il lavoro con gli anziani è centrato sulla rivalutazione del tempo: per loro il passato è lontano e il ricordo

tende a sfumare. Il presente è noioso e il futuro genera ansia.

L’animazione in una comunità resi-denziale per anziani non può, quindi, ridursi nel “far trascorrere il tempo agli anziani”. Animare il tempo libero si-gnifica soprattutto educare alla sua valorizzazione, in modo che questo diventi “partecipa-re”, “guardare” o anche “riposare”, purché a guidare le singole scelte si-ano la consapevo-lezza e il protago-nismo della persona, anziché la passivi-tà o l’apatia. Sotto questo auspicio, tutte le attività iniziate a Villa Giuseppina di Gottolengo, sotto il coordinamento del-la preziosa animatrice e arteterapeuta Antonella Agosti, sono ormai “costanti e attivi momenti di socializzazione, com-pagnia ed anche di sfogo”. Si parte dalla

prediletta tombola e dal partecipatis-simo cruciverba, per passare al gioco a palla a ritmo di musica. Si realizzano lavoretti con vari materiali di recupero per sostenere la capacità manuale e sol-lecitare la motricità. Si dipinge su vari supporti, piccoli e grandi quadri, valo-rizzati e appesi anche per colorare le

pareti della casa. Si animano discussio-ni dopo la visione di un film a tema, si viaggia nel tempo ricordando storici cantautori e si la-vora sulle emozioni attraverso la poesia creativa. Lo scorso maggio, in collabo-razione con i cuochi della struttura, è

partito anche un laboratorio di cucina: piccoli gruppi di ospiti si sono turnati con le ricette di casa, per ricordare e far gustare i loro piatti.

Tante le uscite programmate, come l’ultima a ‘La dolce casa Cameo’, dove gli ospiti di Villa Giuseppina sono stati ac-compagnati in un percorso guidato con

InFoComunità residenziale Villa giuseppinaGenesi Impresa SocialeSoc. Coop. Sociale OnlusVia Pavone 12 - Gottolengo (Brescia)Tel. 030 [email protected]

i pasticceri: a coppie gli ospiti creavano un dolce da offrire al rientro alla “fami-glia” in struttura.

Con il bel tempo l’arteterapia pas-sa anche attraverso l’allestimento di uno spazio-orto e, in vista della “gara alla pesa” programma per il 28 luglio in occasione della Festa del pomodo-ro a Gottolengo, ogni ospite si prende grande cura del proprio pomodoro, sperando di spingerlo verso una cre-scita esagerata.

Tutte queste attività e altre verran-no raccontate nel giornalino che gli ospiti stanno scrivendo per la Festa di fine estate programmata per sabato 24 agosto, dove parenti e amici saranno coinvolti in attività musicali e di intrat-tenimento. ●

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I n o S T R I P R o g e T T IA M A n T o V A

di Benedetta Cherubini | [email protected]

CooPerATiVA sANTA LuCiA: iNVesTire iN resPoNsABiLiTà soCiALe

La Santa Lucia è una cooperativa sociale di tipo B, una delle tante realtà che aderendo alla legge 381/1991 si sono prefissate l’obiet-

tivo dell’inserimento lavorativo di persone con svantaggio. Attiva dal 1988 ad Asola, con l’offerta di servizi di pulizie ambientali e di ristorazione, è cresciuta nel tempo, passo dopo passo, arrivando oggi a coinvolgere 93 soci e 181 dipendenti (di cui 144 donne) e toccando un fatturato nel 2012 di 3,5 milioni di euro. Oltre alla laboriosa gestione ordina-ria, negli ultimi anni la cooperativa si è riconosciuta nel panorama del terzo settore per aver investito in progetti ad ampio respiro sociale come “A pranzo con te” per l’avvio di un centro cottura per mille pasti/giornalieri e “Net Work Family Balance” per sostenere la conciliazione vita/famiglia-lavoro.

La cooperativa ha ottenuto, per la responsabili-tà sociale d’impresa adoperata nel 2012, il premio Buone Prassi di Unioncamere Lombardia, che le ha riconosciuto una crescita sociale sviluppata negli ambiti della sostenibilità ambientale, qualità del la-voro e relazioni con il personale, iniziative a favore della comunità e del territorio, qualità delle relazioni con fornitori, clienti e consumatori. La sostenibilità ambientale è testimoniata da una sede in classe A sia per la struttura che per i macchinari utilizzati e in un corretto smistamento dei rifiuti o riduzione dei consumi di carta (comunque a chilometro zero), cui si aggiunge la coltivazione della lavanda nei cantieri di lavoro per evitare l’utilizzo di profumi chimici.

La qualità del lavoro e relazioni con il personale

passa per interventi ad hoc che hanno portato, in un triennio, a una percentuale di lavoratori svan-taggiati inseriti superiore al 50%.

Le iniziative a favore della comunità e del terri-torio si concretizzano nei 4mila pasti gratuiti an-nuali a favore di alunni e cittadini in grave situa-zione economica, nei Comuni in cui la cooperativa opera, nonché nel prezzo del pasto calmierato per tutti i soci e lavoratori in difficoltà.

Infine, la qualità delle relazioni con fornitori, clienti e consumatori, si rivela nell’adozione di un sistema di gestione qualità e sicurezza conforme agli standard UNI EN ISO 9001:2008 e BS OHSAS 18001:2007 e privilegiando l’acquisto da produttori e fornitori di prodotti e derrate alimentari biologi-ci, a filiera corta, chilometro zero o da agricoltura biodinamica. Una chiara testimonianza che anche nei momenti più bui si possono mantenere mire altissime e, con un forte radicamento territoriale, proseguire nella mission di investire per sostenere chi sta ai margini della società ●

InFoS. Lucia Società Cooperativa Sociale di Solidarietàvia Emilia, 23/27, Asola (Mantova) Tel. 0376/712099 – Fax 0376/712098www.coopsantalucia.com [email protected]

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> eVenTI

Mantua Wine19 luglio - ore 20.00Filiale Cassa Padana Volta mantovana (mantova)

InFo: 030 9040334

Premio nocivelli 2013Concorso per la promozionedell’arte contemporanea

Verolanuova (Brescia)iscrizioni aperte fino al 19 luglio

InFo: www.premionocivelli.it/home.pag

Fiera agricola campestre del Cornazzano

91esima edizione

Dal 26 al 30 luglio Località Cornazzano – Viarolo (Parma)

a cura di Valentina Bragazzi [email protected]

AG

En

DA

> MuSICA e TeATRo

gran gala della musicaorchestra Sinfonica giovanile Salieri Mozart & Filarmonici Veneti

7 luglio – ore 21.00Villa stopazzolo - Legnago (Verona)

InFo: www.associazionefilarmonici.it

gioacchino RossiniIl Barbiere di Siviglia(opera buffa in II atti)

11 e 13 luglio - ore 21.15Castello di Padernello – Borgo san Giacomo (Brescia)

InFo: www.castellodipadernello.it/index.php

> SPoRT

Beach volley:Torneo Stradivari24 e 25 agosto Centro sportivo stradivarivia milano 13/g, Cremona

InFo: 0372 23461

> MoSTRe

gio Batta Tiepolo pictor cæliRare visioni di pittura da ponte I teleri di Verolanuova fotografati

Castello di PadernelloBorgo san Giacomo (Brescia)

Fino al 28 luglio

InFo: www.castellodipadernello.it

8 variazioni per Stradivarimuseo Civico “Ala Ponzone” – Pinacoteca museo stradivariano, Cremona

Fino al 30 settembre

InFo: http://8variazioniperstradivari.wordpress.com/

Scultura italiana 1915-1945Galleria dell’incisione, via Bezzecca 4, Brescia

Fino al 20 luglio InFo: www.incisione.com

L’imPeGNo Di CAssA PADANA Per iL TerriTorio È oNLiNe

Da quest’anno il bilancio di coerenza di Cassa Padana è un lavoro in costante aggiornamento: i risultati e gli avanzamenti dei diversi progetti non vengono forniti solo in occasione dell’assemblea dei soci. e

neppure esclusivamente su supporto cartaceo. dallo scorso maggio, ogni giorno diamo conto su web dello stato di avanzamento dei numerosi progetti legati alle mutualità (interna, esterna e internazionale) grazie a un sito web che registra con pazienza, approfondimento, costanza, il lavoro che svolgiamo in questo ambito. È, quindi, facile avere uno sguardo complessivo su luoghi, temi, iniziative che vengono attivati o sviluppati da Cassa Padana. una forma traspa-rente di comunicazione e informazione sia interna all’istituto che esterna, rivolta, quindi, ai soci e a tutto il territorio.

http://mutualita.cassapadana.it

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