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Anno IV n. 7 - Luglio/Agosto 2010 - spedizione A. P. Art. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Filiale di Macerata - Taxe Perçue - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: Roberto Scorcella - Progetto grafico: K-Brush Tolentino - Stampa: Tipografia San Giuseppe anno IV n°7 - luglio/agosto 2010 Siamo tornati indietro nel tempo. Siamo tornati a quasi tre secoli fa in Francia quando, prima le parrocchie e poi le assemblee che eleggevano i rappresentanti agli Stati Generali, erano soliti redigere i famosi cahiers de doleances, tradotti letteralmente “quaderni delle lamentele” . Qui, venivano annotate critiche e lamentele della popolazione. Il Re, di norma, raramente se ne curava e tutto era destinato a rimanere come prima. Almeno fino al 1789, anno della Rivoluzione. Press News è diventato, per buona parte dei cittadini di Tolentino, una sorta di cahier de doleances. La gente ci scrive, ci chiama, ci ferma per la strada, segnalandoci tutto quello che non va nella nostra città. Ormai è divenuta una consuetudine alla quale non vogliamo certo sottrarci. Anzi. Andiamo orgogliosi del fatto di poter rappresentare le lamentele delle persone e di cercare di migliorare la nostra Tolentino. Ma c'è un particolare, un particolare non di poco conto: chi comanda non ci ascolta. Da anni, ormai, cerchiamo di mettere in luce ciò che, secondo noi e secondo i nostri lettori, andrebbe migliorato: Palazzo Europa, le strade e i marciapiedi dissestati, la viabilità in viale Matteotti e tanto altro ancora. Ci siamo trovati di fronte un insormontabile muro di gomma e tutto è rimasto così com'era. Ecco: noi continueremo, con il vostro aiuto, a sottolineare con forza tutto ciò che può essere migliorato. Continueremo a scrivere tutti i mesi il nostro cahier de doleances. Ma non aspettatevi miracoli. Non abbiamo alcun potere decisionale e più di dare voce alla gente in questo momento non possiamo fare. Ma la speranza è l'ultima a morire e vogliamo credere che un giorno qualcosa possa cambiare e che le grida silenziose dei cittadini saranno ascoltate. Ciao Pè! E perchè la scola lì vicino appena gomme de le machine che adè piriculusis- Ciao Renà! inaugurata? Momenti se la porta via lu sima perchè cancerogena e che, arzata per Che t'è successo che pari un cà frustatu? ventu! Comunque, 'na bella sconocchiata aria, tocca a rispiralla prima de tutto a li Lasceme jì che ancora me và pè l'osse je l'ha data... stessi operatori e pù anche a nuandri che quella specie de tromba d'aria dell'altru Ma dimme un po'... Com'adè che le jimo a spassu magari cò le creature jornu! Penza che adè scoppiata la fogna a vecchie fogne de lu centru storicu, a parte drentro li passiggì! livellu de lu scaricu d'acqua de lu tittu de via San Catervo, anche se la maggior Lo saccio, c'hai rajò. Ma la Usl che fà? parte adera 'ttappate, ha retto e ha casa. Cpirai, sette piani! L'acqua adè Ma che te saccio? Io so solo che qui adè assorbito vene l'acqua, mentre quelle riuscita a fà arzà perfino l'asfardo e cuscì sempre pegghio. fatte sulle zone noe adè statu un disastru? me s'è 'llagatu pure lu garage. Per non Ma com'adè che quanno succede 'sse Sempre pegghio in tutto. Mezza Giunta se parlà delle serrandine de tuttu lu palazzu catastrofi non ne deve risponne gnisciù? che pare mitragliate per quanti vusci c'ha dimette, la maggioranza vene sfiduciata, Ma quissi che comanna, non ce va in fatto la grandine! lu sindacu che prima dichiara che se deve gniro, non lo vede che le chiaviche adè Quesso adè gnente in confronto a quello fà jì via a Ruggeri va via pure issu! tutte 'ttappate, le strade tutte vusce, chi che adè successo jò la scola "Rodari". Ruggeri l'hanno mannatu via, ma lu duvrìa pulì tutto fa tranne che pulì, anzi Furtuna che tutto adè successo de sera. Se sindacu me pare che ancora stà lì... inquina de più. L'agghio visti io jì in gniro succidìa durante l'ore che l'asilo Com'adè? cò 'na machina che cioffia aria e che, funzionava? Ce sarìa stato da piagne Sai che te dico? A la faccia de la coerenza invece de 'mmucchià lo zozzo, arza perdaero: basta penzà che le cucine e lu e de la dignità! refettoriu sta sotto lu livellu stradale e che nuvole de porvere c'adè micidiale perchè Ciao Pè... s'è rimpite d'acqua in un attimo. Penza 'm ce sta drentro non solo vatteri e micrubi de pò se ce statìa le creature? tutte le specie, ma anche la porvere delle Ciao Renà! Editoriale di Roberto Scorcella segue a pag. 12 segue a pag. 4 8000 COPIE! Sì, d'accordo. L'ospedale si trova proprio lì, a due passi. Ma cercare di indirizzarci la gente con trappole di questo tipo è scorretto! Il divorzio era nell'aria e, alla fine, divorzio è stato. Come in una coppia dove, dopo qualche tempo di convivenza, le cose non vanno più bene, si è arrivati allo scontato epilogo della separazione. Se ne è parlato probabilmente troppo poco. La vicenda recentemente accaduta nei pressi del lago delle Grazie, dove una giovane ha rischiato di essere stuprata, è passata quasi sotto silenzio, come se quello che è successo fosse una cosa normale, un affare di routine. segue a pag. 3 CRISI, DIVORZI E GIUDIZI: LA PAROLA TORNI AI CITTADINI Un quadro politico desolante dopo il rimpasto di Giunta Lu Spì Tolentino - Tel. 0733 968002 Centro Comm.le “La Rancia” Tolentino - Tel. 0733 968002 Centro Comm.le “La Rancia” Ci rivediamo a settembre Buone Ferie! DISSESTO E INCURIA: queste le caratteristiche del marciapiede di fronte all'ospedale ESISTE UNA QUESTIONE SICUREZZA A TOLENTINO? Dubbi ed inquietudini dopo il tentato stupro vicino al lago

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DISSESTO E INCURIA: segue a pag. 12 segue a pag. 4 queste le caratteristiche del marciapiede di fronte all'ospedale Sì, d'accordo. L'ospedale si trova proprio lì, a due passi. Ma cercare di indirizzarci la gente con trappole di questo tipo è scorretto! Il divorzio era nell'aria e, alla fine, divorzio è stato. Come in una coppia dove, dopo qualche tempo di convivenza, le cose non vanno più bene, si è arrivati allo scontato epilogo della separazione. di Roberto Scorcella segue a pag. 3

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Siamo tornati indietro nel tempo. Siamo tornati a quasi tre secoli fa in Francia quando, prima le parrocchie e poi le assemblee che eleggevano i rappresentanti agli Stati Generali, erano soliti redigere i famosi cahiers de doleances, tradotti letteralmente “quaderni delle lamentele”. Qui, venivano annotate critiche e lamentele della popolazione. Il Re, di norma, raramente se ne curava e tutto era destinato a rimanere come prima. Almeno fino al 1789, anno della Rivoluzione. Press News è diventato, per buona parte dei cittadini di Tolentino, una sorta di cahier de doleances. La gente ci scrive, ci chiama, ci ferma per la strada, segnalandoci tutto quello che non va nella nostra città. Ormai è divenuta una consuetudine alla quale non vogliamo certo sottrarci. Anzi. Andiamo orgogliosi del fatto di poter rappresentare le lamentele delle persone e di cercare di migliorare la nostra Tolentino. Ma c'è un particolare, un particolare non di poco conto: chi comanda non ci ascolta. Da anni, ormai, cerchiamo di mettere in luce ciò che, secondo noi e secondo i nostri lettori, andrebbe migliorato: Palazzo Europa, le strade e i marciapiedi dissestati, la viabilità in viale Matteotti e tanto altro ancora. Ci siamo trovati di fronte un insormontabile muro di gomma e tutto è rimasto così com'era. Ecco: noi continueremo, con il vostro aiuto, a sottolineare con forza tutto ciò che può essere migliorato. Continueremo a scrivere tutti i mesi il nostro cahier de doleances. Ma non aspettatevi miracoli. Non abbiamo alcun potere decisionale e più di dare voce alla gente in questo momento non possiamo fare. Ma la speranza è l'ultima a morire e vogliamo credere che un giorno qualcosa possa cambiare e che le grida silenziose dei cittadini saranno ascoltate.

Ciao Pè! E perchè la scola lì vicino appena gomme de le machine che adè piriculusis-Ciao Renà! inaugurata? Momenti se la porta via lu sima perchè cancerogena e che, arzata per Che t'è successo che pari un cà frustatu? ventu! Comunque, 'na bella sconocchiata aria, tocca a rispiralla prima de tutto a li Lasceme jì che ancora me và pè l'osse je l'ha data... stessi operatori e pù anche a nuandri che quella specie de tromba d'aria dell'altru Ma dimme un po'... Com'adè che le jimo a spassu magari cò le creature jornu! Penza che adè scoppiata la fogna a vecchie fogne de lu centru storicu, a parte

drentro li passiggì!livellu de lu scaricu d'acqua de lu tittu de via San Catervo, anche se la maggior Lo saccio, c'hai rajò. Ma la Usl che fà?parte adera 'ttappate, ha retto e ha casa. Cpirai, sette piani! L'acqua adè Ma che te saccio? Io so solo che qui adè assorbito vene l'acqua, mentre quelle riuscita a fà arzà perfino l'asfardo e cuscì sempre pegghio.fatte sulle zone noe adè statu un disastru?me s'è 'llagatu pure lu garage. Per non

Ma com'adè che quanno succede 'sse Sempre pegghio in tutto. Mezza Giunta se parlà delle serrandine de tuttu lu palazzu catastrofi non ne deve risponne gnisciù?che pare mitragliate per quanti vusci c'ha dimette, la maggioranza vene sfiduciata, Ma quissi che comanna, non ce va in fatto la grandine! lu sindacu che prima dichiara che se deve gniro, non lo vede che le chiaviche adè Quesso adè gnente in confronto a quello fà jì via a Ruggeri va via pure issu! tutte 'ttappate, le strade tutte vusce, chi che adè successo jò la scola "Rodari". Ruggeri l'hanno mannatu via, ma lu duvrìa pulì tutto fa tranne che pulì, anzi Furtuna che tutto adè successo de sera. Se sindacu me pare che ancora stà lì... inquina de più. L'agghio visti io jì in gniro succidìa durante l'ore che l'asilo

Com'adè?cò 'na machina che cioffia aria e che, funzionava? Ce sarìa stato da piagne Sai che te dico? A la faccia de la coerenza invece de 'mmucchià lo zozzo, arza perdaero: basta penzà che le cucine e lu e de la dignità!refettoriu sta sotto lu livellu stradale e che nuvole de porvere c'adè micidiale perchè Ciao Pè...s'è rimpite d'acqua in un attimo. Penza 'm ce sta drentro non solo vatteri e micrubi de

pò se ce statìa le creature? tutte le specie, ma anche la porvere delle Ciao Renà!

Editorialedi Roberto Scorcella

segue a pag. 12 segue a pag. 4

8000 COPIE!

Sì, d'accordo. L'ospedale si trova proprio lì, a due passi. Ma cercare di indirizzarci la gente con trappole di questo tipo è scorretto!

Il divorzio era nell'aria e, alla fine, divorzio è stato. Come in una coppia dove, dopo qualche tempo di convivenza, le cose non vanno più bene, si è arrivati allo scontato epilogo della separazione.

Se ne è parlato probabilmente troppo poco. La vicenda recentemente accaduta nei pressi del lago delle Grazie, dove una giovane ha rischiato di essere stuprata, è passata quasi sotto silenzio, come se quello che è successo fosse una cosa normale, un affare di routine.

segue a pag. 3

CRISI, DIVORZIE GIUDIZI: LAPAROLA TORNIAI CITTADINIUn quadro politico desolantedopo il rimpasto di Giunta

Lu Spì

Tolentino - Tel. 0733 968002Centro Comm.le “La Rancia” Tolentino - Tel. 0733 968002Centro Comm.le “La Rancia”

Ci rivediamoa settembre

BuoneFerie!

DISSESTO E INCURIA:queste le caratteristichedel marciapiededi fronte all'ospedale

ESISTE UNA QUESTIONESICUREZZA A TOLENTINO?Dubbi ed inquietudini dopoil tentato stupro vicino al lago

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Una delle realtà tolentinati più importanti nel panorama della produzione di articoli in pelle e tessuto è certamente la Ales Pelletterie. Nata nel 1993 dall'idea di quattro soci tutti provenienti dal mondo della pelletteria (un modellista, due tagliatori e un amministratore), alla fine degli anni '90 uno dei soci va in pensione e i titolari restano tre: Edoardo Mattioli (amministrazio-ne), Sauro Tiberi (piccola pellette-ria) e Lanfranco Vitali (accessori-stica). Nel corso degli anni, pur restando all'interno della medesi-ma categoria merceologica, Ales Pelletterie ha cercato sempre di diversificare: si va dalla piccola pelletteria ad articoli da viaggio, articoli da lavoro, oltre al settore dello scrittoio. Partita dalla sede originaria di via Sacharov con quattro dipendenti, oggi Ales Pelletterie, dal 2003 nella nuova sede di via Tobagi, grazie a una crescita costante nel tempo, conta, oltre che sui quattro soci, su altri trentatre dipendenti. Tutte le lavorazioni sono al 90 per cento interne: nulla va all'estero per far uscire dall'azienda un prodotto non solo puramente “made in Italy” ma addirittura “made in

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ALES PELLETTERIE: esperienza e qualità“Made in Tolentino” per contrastare la crisi

Tolentino”. Anche la Ales Pelletterie, come è naturale, ha risentito della congiuntura negativa internazionale, ma riuscendo a contrastarla comun-que in maniera piuttosto efficace. “Fortunatamente produciamo diversi tipi di articoli e questo ci ha consentito di rimanere sul mercato. Però” sottolinea Edoardo Mattioli “c'è stata una flessione che si è sentita soprattutto alla fine del 2009 e nei primi mesi di quest'anno. Adesso sembra che qualcosa si stia muovendo, anche se non si può certamente parlare della fase di ripresa di cui si parla. Ci sarà un autunno ancora, secondo me, calmo e tranquillo, senza grandi boom. I grandi numeri non ci sono più perché sono passati tutti in Cina. Bisogna trovare qualche prodotto di nicchia che riesca a caratterizzarti sul mercato. Nel mese di giugno abbiamo avuto difficoltà enormi nel produrre tutti i campionari. Ne abbiamo fatti parecchi, segno che le grosse aziende evidentemente hanno dovuto diversificare il mercato. Sono fasi di un rinnova-mento del mercato: o riesci ad inserirti, segui il mercato e ti rinnovi oppure resti fermo con

tutte le conseguenze del caso”.Così, Ales Pelletterie grazie ad un abile mix fra esperienza e qualità, riesce a creare prodotti forgiati secondo l'antica tradizione artigianale di Tolentino con un occhio sempre attento alle tecniche più moderne che le consentono di interpretare al meglio le richieste del mercato. In attesa di lasciarsi definitivamente alle spalle la crisi economica mondiale.

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Sì, d'accordo. L'ospedale si trova proprio lì, a due passi. Ma cercare di indirizzarci la gente con trappole di questo tipo è scorretto! Anche perché il reparto di Ortopedia non c'è. Sono passati mesi, tanti mesi, da quando lanciammo una sorta di appello per le condizioni pietose in cui versava il marciapiede che da viale della Repubblica porta verso

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l'ospedale. Buche, radici che fuoriescono, ostacoli che mettevano seriamente a rischio l'incolumità fisica degli sventurati che si trovavano a passare a piedi da quelle parti. Quell'appello, ovviamente, è rimasto inascoltato e così, a distanza di tempo, siamo tornati a vedere se la situazione fosse in qualche modo cambiata.

Alle immagini che potete vedere crediamo non ci sia bisogno di aggiungere altro. Ci troviamo in presenza di vere e proprie “voragini”, di un dissesto generalizzato del quale nessuno si sta preoccupando e davvero pericoloso per i pedoni. Non vorremmo che, come da prassi generalizzata, ci si preoccupi di “chiudere la stalla” solo dopo che i

buoi sono scappati. Ovvero, sarebbe il caso di non aspettare che qualcuno si faccia male seriamente prima di prendere provvedimenti. Che, va sottolineato, dovrebbero riguardare anche il bordo del marciapiede, visto che sono diverse le macchine che hanno subito danni dopo aver parcheggiato da quelle parti.

In un mondo di rumori...

la vostra quiete

vetri stratificati antirumore

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cittadini) non era quella di vedere al Governo cittadino un monocolore. Torniamo ancora al matrimonio: per concretizzare la separazione e arrivare al divorzio bisogna, di norma, andare di fronte a un giudice. Sarebbe il caso di farlo anche in questa situazione: il giudice è il popolo e a lui bisogne-rebbe rivolgersi quando cambia lo stato delle cose. Solo i cittadini possono giudicare quello che è successo. E non sarebbe un dramma. Per nessuno, specialmente per chi sta cercando di sopravvivere “attaccato alla bombola dell'ossigeno”.

Ruggeri e della Voce?”. Per noi no. Non vogliamo prendere le difese di nessuno, tantomeno di Voce alla Città che forse per questa testata non nutre neanche particolare simpatia. Ma, recuperando la metafora del matrimonio, spesso e volentieri quando si arriva a una separazione le colpe non sono di una parte sola. In fondo, diciamocelo chiaramente, Ruggeri rappresentava solo un ottavo della Giunta. Così, dopo l'epurazione, si è arrivati a una sorta di “monocolore” del Partito Democratico con il solo assessore Alessandro Bruni (nominato vicesindaco) espressione della Sinistra. Il rimpasto di Giunta ha portato alla nomina (scontata) ad assessori del segretario cittadino del Pd Bruno Prugni e, in nome della ritrovata unità del partito, di Marco Romagnoli, soltanto pochi mesi prima non ricandidato alle Provinciali dallo stesso Pd. Tutto questo con la minoranza di centrodestra che ha appoggiato convintamente la sfiducia a Ruggeri, avvalorando di fatto tutte le tesi del Pd. Non sarebbe stato

forse il caso di restare fuori dalle beghe di maggioranza, astenendosi su questioni interne e facendo ricercare i voti altrove al Pd per far passare la mozione? Possibile che quando si è parlato di Ruggeri in questi ultimi due anni, centrodestra e centrosinistra hanno spesso e volentieri trovato una sorta di “corrispondenza di amorosi sensi”? Non ci piace. La maggioranza si regge ora potenzialmente su di un solo voto di scarto, undici a dieci. Ma, in realtà, la maggioranza non c'è più. La volontà degli elettori, quelli che nel 2007 avevano votato Pd e Voce alla Città (oltre mille

Il divorzio era nell'aria e, alla fine, divorzio è stato. Come in una coppia dove, dopo qualche tempo di convivenza, le cose non vanno più bene, si è arrivati allo scontato epilogo della separazione. Prima hanno vissuto per qualche tempo da separati in casa, magari cercando di vedere se la situazione fosse in qualche modo sanabile, ma poi non c'è stato più niente da fare. E ha prevalso la legge del più forte. Stiamo parlando, naturalmente, della crisi politica che ha investito nelle scorse settimana la maggio-ranza che governa (governava) la città e della separazione fra le due forze che la componevano: il Partito Democratico e Voce alla Città. L'epilogo, però, è stato un vero coup del theatre. C'è stata addirittura una mozione di sfiducia politica che ha impegnato il Sindaco a ritirare le deleghe all'assessore all'Urbanistica Paolo Ruggeri. L'assessore (ex) e il suo movimento politico sono stati indicati dagli alleati (ex) del Partito Democratico un po' come la causa di tutti i problemi e i ritardi su alcune delle opere importanti della città. Sintesi: via Ruggeri e la Voce, via al rilancio. Ora, una persona di buon senso che vede tutto questo dall'esterno pensa: “ma è possibile che la colpa di tutto sia solo di

CRISI, DIVORZI E GIUDIZI:

Un quadro politico desolante dopo il rimpasto di Giunta LA PAROLA TORNI AI CITTADINI

di Roberto Scorcella

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Quella dell'acqua è una questione preoccupante per Tolentino. Spesso, infatti, ci troviamo a parlarne in situazioni non certamente piacevoli per la città. Infatti, mentre stiamo ancora aspettando di sapere da ormai un paio d'anni i responsabili della crisi idrica che colpì via del Carmelo e viale dei Cappuccini (con tanto di commissione consiliare d'inchiesta), nelle scorse settimane un nubifragio ha colpito Tolentino causando diversi danni. Oltre a quelli (una miriade) subiti dai privati che hanno avuto cantine, garage, esercizi commerciali e quant'altro letteralmente allagati dalla furia

dell'acqua, ce ne sono stati altri che hanno invece colpito edifici pubblici. I problemi maggiori sono stati registrati presso la scuola Rodari dove a causa di una infiltra-zione di acqua dal tetto (i discen-denti non riuscivano a portare via l'enorme quantità di acqua caduta) c'è stato un distaccamento di alcuni pannelli di cartongesso lungo il vano scale. Leggermente allagata anche un'aula, subito ripulita nella mattinata di ieri. Stessa sorte nel nuovo edificio della scuola King dove, sempre a causa della penetra-zione di acqua piovana, si sono riscontrati, lungo un corridoio al

primo e secondo piano, due piccoli distaccamenti del rivestimento in cartongesso. Allagato anche il parcheggio in viale Vittorio Veneto inaugurato non più di un paio di mesi fa, per non parlare di diversi appartamenti e locali in via San Catervo vittime della pioggia.Allora, pur sottolineando e rimar-cando che si è trattato di un evento assolutamente straordinario e imprevedibile, c'è da chiedersi

come mai lavori di recentissima costruzione possano aver ceduto così facilmente e se c'è stato qualcosa che non ha funzionato. Inoltre, speriamo che quanto accaduto possa aver finalmente fatto riflettere chi di dovere che pulire i tombini ciclicamente è assolutamente necessario, proprio per evitare che in casi come questo ci si trovi di fronte a situazioni difficilmente fronteggiabili.

LA “MALEDIZIONE” DELL’ACQUAL'alluvione del 17 giugno: alcuni danni potevano essere evitati?

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Nemici e avversari

Secondogenito tra due sorelle, Annunziata e Antonietta, Paolo Giacconi nasce a Tolentino il 23 ottobre 1897. Il padre Giulio, di origini nobiliari ma senza titoli, possiede terre a Osimo (da cui proviene la famiglia) e nelle campagne intorno Tolentino. È uomo mite, cordiale, di scarso senso pratico. Vero perno della famiglia è la madre, Teresa Bordoni. Carattere aspro, mai espansiva coi figli, li educa a sopportare stoicamente il dolore fisico e morale, celare le emozioni, coltivare un rigoris-mo che fonde etica civile e stile di vita di sapore calvinista. Amministra le proprietà del marito, ma è anche abile imprenditrice. Proviene infatti da una famiglia che già a fine Ottocento possiede una delle prime concerie di Tolentino. Morirà a 44 anni, nel 1916, lasciando un gran vuoto in famiglia ma soprattutto tracce profonde nell’indole del figlio. Il giovane, che prova spesso la sferza materna per il suo temperamento esuberante, è poco interessato allo studio. Assai più allo sport, sua passione fin dalla fanciullezza, valvola di sfogo per una vitalità innata. Si diploma nel 1915 alla Scuola Normale di S. Ginesio (il futuro Istituto Magistrale), giusto in tempo per arruolarsi volontario nella Grande Guerra. In famiglia, sui libri, tra le mura scolastiche, ha respirato Risorgimento, patriottismo, nazionalismo. Per lui la Patria non è solo un nome, un simbolo, un concetto. Nelle sue lettere dal fronte ricorda con commozione “i momenti felici della prima gioventù, quando pensavo a un’Italia tornata in armi per lavare l’onta di Custoza e di Lissa e vendicare i gloriosi martiri di Belfiore”. Tenente dei bersaglieri ciclisti nei reparti d’assalto, compie atti di autentico valore. Ma non è un temerario, anzi. Sa dosare coraggio, istinto, determinazione, entusiasmo, per sé e i suoi soldati. Viene decorato con due medaglie al valore, encomi e riconoscimenti, che tuttavia non gli fanno mai perdere spontaneità, comunicativa, rispetto e affetto di chi condivide con lui quel pendolo assurdo tra la vita e la morte. Il suo Maggiore lo descrive come un ufficiale disciplinato, coraggioso, entusiasta, ma anche “monello, capace di pazzie generose e simpatiche”. Sempre a far ginnastica, in grado di trascinare i suoi bersaglieri in una competizione sportiva quanto ad

azioni spericolate. Sa farsi voler bene, avendo trovato il segreto per ottenere obbedienza senza imporre, “con un sistema di sua invenzione perché non ha pazienza di far l'istruttore”. Gli sta a pennello il titolo col quale il suo superiore lo etichetta: “bersagliere garibaldino”. Nello sport come in guerra, con avversari e nemici, sempre pronto alla sfida. Fin dal 1913 ha partecipato a diverse compet iz ioni , v incendo premi , misurandosi negli sport più vari. Ritornato dal fronte, si diploma all'ISEF di Roma e inizia l’attività di insegnante. Con altri giovani, appassionati alla sua idea, nel 1919 fonda l'Unione Sportiva Tolentino, che raccoglie cittadini di ogni età e condizione sociale. Nasce una polisportiva per diffondere la cultura e la pratica dello sport tra tutti, “estranea a qualsiasi competizione politica e religiosa”. Per decenni Tolentino diventerà uno dei centri più prestigiosi e blasonati d'Italia, in quella che può essere definita la sua stagione più esaltante.

Squadrista di frontiera

Come mol t i reduc i s i i sc r ive a l l ’ A s s o c i a z i o n e N a z i o n a l e Combattenti, nata nel 1919. Fa anche parte di quella piccola e media borghesia che reclama un ruolo nell'Italia appena uscita dal conflitto. Convinta di esserselo conquistato in guerra, soprattutto di avere le carte in regola per proporsi come terza via, tra poteri forti e proletariato, alla guida del Paese. Anche perché se ne considera la parte più vitale, moderna, determinata. Paolo viene dal passato, ma guarda al presente come trampolino per il futuro. Ha grinta, entusiasmo, vigore, ben temprati dalla trincea nell'animo e nel corpo. Ma Tolentino è uno degli spazi più scomodi, per coltivare certe aspirazioni. Cittadina di radicate tradizioni operaie, socialiste, massimaliste, mal si presta per una svolta all'insegna dei ceti medi. Un piccolo nucleo di giovani e giovanis-simi composto da reduci, impiegati, studenti, impiegati, commercianti, piccoli imprenditori, qualche operaio, fa i suoi primi, incerti passi tra un complesso dopoguerra e il nascente fascismo. Benché munito più di baldanza, ambizione, intraprendenza che di idee, mezzi, organizzazione, credibilità, vuole farsi strada a tutti i

avrà soste, per quattro anni cruciali. Non è un populista d'accatto, un gerarchetto di provincia malato di carrierismo. L’onestà, la schiettezza, il disinteresse, l'entusiasmo sono genuini, visibili, comprovati da comportamenti, azioni, risultati. È sempre in giro a osservare, ascoltare, verificare i problemi dei cittadini, che con lui non si sentono estranei alla vita pubblica, dimenticati, distanti dal potere. Possono constatarne quotidianamente il vulcanico attivismo, le capacità, la caparbietà nel fare. Per questo, contadini, operai, molti avversari o comunque lontani dalle sue posizioni, lo stimano, lo rispettano, nutrono per lui una malcelata simpatia.Si può solo tentare di riassumere in poche righe la mole straordinaria di opere realizzate in una manciata di anni, tra il 1923 e il 1926. Basti ricordare che, nella provincia di Macerata, Tolentino compare al primo posto tra i comuni del primo quadriennio fascista per avere speso, in opere effettivamente compiute e ultimate la somma di ben 3.258.000 lire! Citeremo solo frammenti di questa impresa titanica. Tra i più importanti: incremento delle comunica-zioni, dalla viabilità alle ferrovie; sistemazione finanziaria; cura particola-re per le strutture scolastiche. E poi: un gran numero di opere pubbliche, edifici, infrastrutture essenziali; potenziamento degli impianti idroelettrici, impulso alle più varie attività sportive e culturali. Nel 1925 sposa la cugina Maria Luisa con una speciale dispensa ecclesiastica. Alla tragica sorte di giovane vedova in attesa di un figlio, si aggiungerà la morte del neonato. Il 17 marzo 1927 Giacconi viene nominato podestà. La fine lo coglie al culmine dell’azione, pochissi-mi giorni dopo. Improvvisa, spietata, beffarda come in guerra. Il dramma si consuma nel giro di alcune ore. Il 24 marzo viene colto da dolori atrocissimi. Sopporta fino allo spasimo, come gli è stato insegnato. Viene operato d’urgenza, ma un’appendicite degenera-ta in peritonite lo uccide nella notte tra il 25 e il 26.Ebbe funerali imponenti e intorno un’intera città, stretta in un groppo di dolore sincero, incredulità, costernazio-ne. “Muor giovane colui che al cielo è caro”, si saranno detto in molti per consolarsi. Ma tutti, proprio tutti, con dentro l’amara sensazione di aver perduto in “Paolino” anche un po’ della propria storia. Passata e futura.

BIOGRAFIE INEDITEUn cuore d’assaltodi Enzo Calcaterra

Quasi impossibile, rievocare vita e opere di Paolo Giacconi. Eppure la sua parabola pubblica si consumò in meno di sette anni, quella esistenziale in meno di trenta. Rappresentò la generazione cresciuta nella tradizione post risorgimentale, patriottica e nazionalista tra fine Ottocento e inizio secolo. Espresse appieno quel fascismo “movimentista” spesso ricco di intelligenze, virtù eroiche, vitalismo, rigore morale, spinte innovatrici, che il fascismo stesso non meritava, dapprima sfruttò, poi spense in gran parte col regime. Sempre in gara con sé stesso e il suo tempo, volle tradurre ideali, sogni, progetti in azione, con opere destinate a durare. Un utopista, un velleitario, un anacronismo vivente? Forse. Fascista, seppure anomalo? Sicuro. Ma, indubbiamente, anche uno dei tolentinati più coerenti, leali, benefici del secolo appena trascorso.

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costi. Paolo Giacconi ne diventa, quasi naturalmente, il capo, la mente, il riferimento. È coraggioso, intelligente, carismatico.Tra il 1921 e 1922 partecipa ai congressi fascisti di Firenze, Roma e Napoli. Nel '21 si è iscritto a Roma nei Fasci di combattimento. Nello stesso anno fonda quello di Tolentino. Intanto si susseguo-no spedizioni degli squadristi tolentinati nei piccoli centri della provincia: Pioraco, Gagliole, Caldarola, Potenza Picena, Sant'Elpidio. Facile dedurre che non siano andati solo a sfilare, sfoggiare gagliardetti e camicie nere. Tra loro non manca certo gente dura, che fa del manganello mera appendice alla prepotenza, alle ambizioni frustrate. Che parte abbia Paolo in tutto questo, si può solo intuire. Non lo si ricorda (né concepisce, per la verità) con la stoffa del bastonatore. Più plausibile l'ipotesi di un caposquadra che si preoccupa (quando può) di evitare eccessi, frenare i più facinorosi, puntare al gesto dimostrativo piuttosto che lasciare strascichi di violenza gratuita. Consapevole della sua fragilità, il piccolo avamposto prende contatti con i centri fascisti delle Marche e dell’Umbria, ben più numerosi, agguerriti, organizzati. Così, anche per Tolentino, il 15 luglio 1922 arriva la resa dei conti. Centinaia di squadristi umbri armati fino ai denti assalgono la città, la occupano militarmente, defenestrano l'amministrazione in carica. L’ottobre successivo, Paolo Giacconi ha il comando dei fascisti della provincia di Macerata nella Marcia su Roma.

Sfide a(l) tempo

Dopo sette mesi di interregno, il 4 marzo 1923 viene eletto sindaco, secondo fascista nelle Marche, tra i più giovani d’Italia. In quel momento nessun altro lo merita più di lui. La sua idea di patria scaturisce anzitutto dalla città in cui è nato. La vuole trasformare in un centro moderno, invidiato, rispettato, efficien-te. Il fascismo dovrà solo tutelare, garantire, sostenere questo progetto, diventarne funzionale. Paolo non vuol essere (né sarà mai) un esecutore passivo di ordini superiori, ma protagonista attivo del governo cittadino. Soprattutto intende mettere in atto le risposte ai bisogni della gente comune, la volontà di mutare profondamente il presente senza rinnegare (anzi, sottolineandolo con forza) il passato. La sua battaglia non

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Un anno eccezionalecon il presidente Passacantrando

Rotary

TANTI RICONOSCIMENTI AL ROTARY DI TOLENTINO

ricavato della serata è stato devoluto per la ricostruzione dell'università del L'Aquila distrutta dal terremoto. Per l'occasione si è esibito in concerto il socio onorario Gino Brandi. Di seguito è stato proposto con successo l'evento all'insegna dell'amicizia, “Rotary sotto le stelle”, una sfilata di moda a Villa Lambertucci di Treia con modelli d'eccezione, alcuni soci rotariani tra i quali anche il presidente. Il Rotary di Tolentino, inoltre, ha incontrato don Antonio Mazzi per parlare di ricerca della Human Healt Foundation; ha ospitato una delegazione del Rotary di Minsk, Bielorussia, ricevuta poi in comune dal sindaco; ha organizzato per il Trofeo Rotary, un incontro all'insegna della solidarietà per la Rotary Foundation, un evento di grande basket tra Montepaschi Siena e Sigma Coating Montegranaro. E' stato organizzato un incontro con il presidente di Poltrona Frau, Franco Moschini, che ha illustrato il concept aziendale Frau; un altro con il direttore del Tgr Marche, Daniela Sodano, sulla comunicazione nel territorio; un altro sul counseling economico ed aziendale con i vertici del settore; sul territorio ed energia con il presidente di Prometeo nell'ambito di un convegno con distribuzione di kit risparmio energetico all'Hotel 77, dove era stata anche allestita una mostra di Luca Zampetti; sulla prova scientifica e diritto penale con Nicola Raggetti, comandante del Racis, Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche e Luigi Domenico Cerqua, presidente di sezione della Corte di appello di Milano, un evento che ha avuto anche il placet dell'Ordine degli avvocati di Macerata così sono stati assegnati crediti formativi per i partecipanti; sulle stranezze del tempo con il colonnello Francesco Laurenzi, metereologo dello staff della trasmissione Rai “Mattina in

Un anno rotariano tutto al positivo con la presidenza di Andrea Passacantando. E' stato un anno eccezionale per il Rotary di Tolentino. Tantissime le iniziative proposte per la raccolta di fondi per raggiungere gli obiettivi che il presidente si era prefissato per i bisogni della collettività. E sono stati ampiamente raggiunti. Anzi. Il club tolentinate per quanto ha realizzato in questo anno rotariano è diventato ormai parte integrante del territorio. L'anno rotariano presieduto da Passacantando era iniziato il 30 giugno 2009 e si è concluso lo scorso primo luglio con una serata d'eccezione al Castello della Rancia con tante autorità. E tutti si sono complimentati con Passacantando che anche per l'ultima serata “Un anno di Rotary” ha centrato un altro importante obiettivo. Il presidente ha riconsegnato alla città due arredi, specchiera e console, della “Sala Rossa” dell'appartamento di palazzo Bezzi Parisani dove nel 1797 fu firmato il Trattato di pace tra Pio VI e Napoleone, restaurati dal Rotary di Tolentino. Erano presenti Gabriele Barucca della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico delle Marche, l'assessore alla cultura Massimo Marco Seri, Laura Mariotti che ha curato i lavori. Una bella iniziativa da parte del club tolentinate a coronamento dell'eccellente attività svolta durante l'anno rotariano. Con la riconsegna dei due arredi si sono conclusi i restauri della “Sala rossa” avviati dal Rotary. Il 26 settembre alla presenza di numerose autorità era stata inaugurata la “Sala rossa” dopo la prima parte dei restauri del Rotary. Un traguardo importante quello raggiunto dal club tolentinate al quale se ne aggiungono tanti altri. Grande successo ha ottenuto il galà di beneficenza organizzato al Castello della Rancia per la visita del governatore Ferruccio Squarcia ed il

che è giunta in città per la presentazione dell'iniziativa. Un evento senz'altro eccezionale per il Rotary di Tolentino che verrà ricordato negli anni, sicuramente il più importante della vita del Rotary. Di grande rilevanza è stato anche il match di beneficenza, la “Partita del sorriso”, tra attori e rotariani il cui ricavato, 10mila euro, è stato devoluto per la sistemazione del campetto dell'Oratorio. Il club ha contributo alla realizzazione del centro diurno di Belforte del Chienti, inaugurato qualche giorno fa, donando una cucina. Sono stati festeggiati i 19 anni di Rotary Tolentino con una grande festa alla quale hanno partecipato i diversi presidenti che si sono succeduti nel tempo. Oltre tutto Passacantando è stato ricevuto con il direttivo dal sindaco Ruffini. Grande successo ha ottenuto “L'invito all'opera”, l'appuntamento dedicato all'opera lirica, in esclusiva per le Marche, ospitato al teatro di Treia il cui ricavato è stato devoluto in beneficenza. All'insegna della solidarietà è stato anche il 1° torneo di burraco Rotary Tolentino tenutosi all'Hotel 77, nonché il 2° al Castello della Rancia. In quest'ultimo caso l'incasso è servito a finanziare il Campus disabili al “Natural village” di Porto Potenza Picena, il soggiorno di una settimana a 9 ragazzi di Tolentino. Il Rotary ha istituito una borsa di studio in onore dl socio Giorgio Recchi ed è stata assegnata alla comunità “La casa del colle”. Il presidente, infine, nei giorni scorsi è stato ospite, insieme ad una folta delegazione di Tolentino, al Musikverein di Vienna al concerto organizzato dal Rotary in favore della Rotary fondation.

famiglia”; sul “Caravaggio” con Vittorio Sbargi a Sarnano; sull'impegno in Afghanistan con il generale Ciro Cocozza; sul volontariato con il presidente nazionale dell'Avulss, Franco Belluigi, al quale il Rotary ha concesso un contributo per finanziare il corso “Volontari per giocare”. Sono stati proposti due forum: uno sull'ambiente con il Premio Nobel per la pace 2007, Sergio Castellari, responsabile Focal point nazionale dell'Ipcc, Intergovernmental panel of climate change; l'altro sull'economia per affrontare la situazione di crisi nel maceratese. Il club tolentinate ha ottenuto la partecipazione di una propria candidata al corso Ryla, borsa di studio per corsi di formazione post-maturità per giovani meritevoli e di un ragazzo, Damiano Bruè, al Gse del 2010, il programma di scambi all'estero di gruppi di studio della Fondazione Rotary. Il club tolentinate del resto ha ospitato nell'ambito dello scambio 4 americani dell'Arkansas. Il Rotary di Tolentino ha pagato bollette acqua, luce e gas di diverse famiglie in difficoltà di Tolentino tramite la Caritas San Catervo, di San Severino e Treia attraverso i rispettivi comuni. Ha distribuito materiale ed alimentari a comunità locali, macchinari ospedalieri nello Zambia. E' stato consegnato un contributo all'Istituto comprensivo Don Bosco per il progetto alfabetizzazione, mentre all'Istituto comprensivo Lucatelli materiale informatico nell'ambito del progetto “Buon Samaritano” e una somma di denaro per l'acquisto di strumenti per l'orchestra della scuola. Altri contributi sono stati concessi all'Unitré di Tolentino, all'associazione di volontariato del canile di Tolentino per curare alcuni cani. Attuato il progetto Tirotary: è stato effettuato uno screening a circa 700 ragazzi delle scuole superiori di Tolentino e di seguito si è tenuto un convegno medico finale per fare il punto sulla situazione della funzionalità della tiroide. Madrina del progetto è Maria Grazia Cucinotta

Molti i riconoscimenti attribuiti al Rotary di Tolentino in quest'ultimo anno rotariano. Il governatore del Distretto 2090°, Ferruccio Squarcia, ha conferito al presidente Andrea Passacantando un attestato di impegno rotariano per aver ideato e realizzato manifestazioni di club per sostenere finanziariamente azioni pienamente in linea con i principi rotariani. Un riconoscimento al Rotary di Tolentino è stato assegnato anche dal presidente del Rotary International, John Kenny, per aver rafforzato il futuro del Rotary attraverso un'azione ed un servizio esemplari. Un altro attestato è stato conferito dal Comitato Rotary per l'università dell'Aquila al club tolentinate per aver contribuito alla ricostruzione della Facoltà di ingegneria dell'università del L'Aquila gravemente danneggiata dall'evento sismico. Anche il sindaco di Tolentino, Luciano Ruffini, ha rilasciato un riconoscimento al presidente Andrea Passacantando per la fattiva attività svolta a favore della città.

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Via Flaminia, 72 - TOLENTINO - Tel. 0733.974792

È una realtà consolidata la regione, con la Barilla, per la fornitura di grano duro di

cooperativa agricola Valle del qualità dal 2010 al 2013.

Chienti di Tolentino (Mc), un'azienda “Quest'accordo ci permetterà, già nel 2010, di dare

fondata nel 1973 da 11 soci e che, maggiore garanzia di un miglior risultato economico ai nostri

oggi, ha raggiunto quasi i 1.000 soci - spiega Biagetti - grazie al fatto che la Barilla acquisterà

associati, con un fatturato 2008 che il 25 per cento del grano duro stoccato dai nostri associati, a

ha raggiunto un valore di 8,49 un prezzo stabilito di molto superiore a quello offerto

milioni di euro. Nata con lo scopo di attualmente dal mercato. L'aver siglato un contratto di filiera,

fornire mezzi tecnici di servizio per inoltre, offre una valutazione migliore della singola azienda

la produzione agricola, nel 1980 ha associata, rispetto alla possibilità di richiedere fondi del

allargato l'azione a quella che è ora Piano di sviluppo rurale della Regione Marche. Siamo

la sua principale attività, lo convinti che quest'accordo di filiera sia molto interessante

stoccaggio dei cereali, specie il grano duro ad alto per tutte le aziende agricole, che potranno così aderire alla

contenuto proteico utilizzato per la produzione di pasta. nostra cooperativa accrescendone la nostra e la loro

La Valle del Chienti nel 2009, ha visto, inoltre, l'aumento potenzialità”.

delle quantità conferite in conto ammasso, da parte dei soci La Cooperativa fornisce, inoltre, beni e servizi ai soci per la

alla cooperativa “Il prodotto conferito in conto ammasso - cura e per lo sviluppo delle colture convenzionali e

spiega il presidente Giuseppe Biagetti - è aumentato del 30 biologiche, puntando sull'aggregazione per conquistare

per cento rispetto l'anno precedente, con un incremento di nuove quote di mercato.

10 mila quintali. Grazie a questo servizio, rafforzato anche Oltre alle attività all'ingrosso, la Cooperativa è presente nel

dalle maggiori quantità disponibili di grano duro, abbiamo comune di Tolentino e San Severino Marche con tre punti

liquidato ai soci un prezzo che a seconda la qualità del vendita di cui due specializzati nelle attività di servizio e di

prodotto è stato pagato fino ad un massimo di 20 euro al vendita di prodotti per l'agricoltura, giardinaggio, hobbistica

quintale” e articoli per animali domestici,

Dalla creazione di una rete e di una filiera cerealicola, la ed uno di prodotti alimentari, sempre a Tolentino in Via

Valle del Chienti ha ottenuto maggiori vantaggi per i propri Flaminia, dove c'è anche la sede dell'azienda. Qui si trova

associati che, facendo gestire le vendite alla cooperativa, “Punto Natura” qualità a chilometri zero, aperto nel 2008,

riescono ad ottenere un prezzo maggiore rispetto a quello presenta un ampio assortimento di prodotti tradizionali, tipici

che potrebbero ottenere come singole imprese, un e biologici, della zona. Un'offerta per soddisfare la richiesta

beneficio fondamentale in questo momento di crisi del di qualità da parte dei consumatori, sempre più esigenti ed

settore agricolo e dei cereali in particolare. Sempre più attenti all'ambiente. Nel punto vendita, i clienti potranno

spesso, le aziende agricole ottengono dei prezzi di vendita avere informazioni dettagliate sui prodotti e sulle aziende

che non riescono a coprire nemmeno i costi di produzione. agricole di produzione di carne, frutta, verdura, latte prodotti

Una delle motivazioni che sono alla base della dai soci, insieme alle offerte commerciali di marche

sottoscrizione dell'accordo di filiera della Valle del Chienti tradizionali, e dove viene anche venduta “La signora Pasta”,

insieme ad altre cooperative e strutture private della prodotta con il grano duro coltivato dai soci.

Cooperativa Agricola Valle del Chienti

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quello che siamo oggi. Di certo essere dei liceali, degli adolescenti, non è facile; probabil-mente è il periodo più problematico della vita di qualsiasi essere umano, semplicemente perché, in effetti, è il primo vero periodo della nostra vita in cui ci mettiamo in discussione, gettando in campo noi stessi assieme a tutte le nostre debolezze. Ho incontrato molti volti in questi anni e ho ascoltato milioni di voci, toni diversi, diversi contenuti, le cui eco continueranno a ripetersi per sempre nel mio cuore.La scuola è un campo di battaglia, è vero, difficile e traumatica sotto molti punti di vista – e non soltanto nel mero rapporto con la didattica e il giudizio del docente – tuttavia, allo stesso tempo, unica e irripetibile. Troppo spesso, infatti, dimentichia-mo che la scuola è fatta di persone, che come noi sono cresciute: hanno pianto, tremato, riso; quindi se stiamo in silenzio, ma soprattutto se prestiamo orecchio, potremmo cogliere da una semplice, in apparenza banale, parola, un

Analizzando la vita di molti personaggi della storia, si scopre come spesso si ami la solitudine, che caratterizza la vita in positivo o in negativo. Essa lascia tracce di maturazione se cercata, non indotta dall'ambiente, come una sorta di esclusione, altrimenti diventa solo sofferenza. Attimi di solitudine sono momenti di crescita che, pur privandoci della gioia di stare con gli altri, si rendono indispensabili per riorganizzare le idee, consentendoci di riflettere sui principi che debbono animare ciò che facciamo. Oggi più che mai nulla di quello che facciamo deve essere lasciato al caso, solo la riflessione ci permette di poter scegliere e quando l'uomo sceglie è LIBERO. Proprio nel momento in cui siamo soli comprendiamo l'importanza dello stare con gli altri con serenità. È l'altro che ci completa, è l'altro che ci fa crescere, perché ci fa superare il nostro egoismo e conosciamo noi stessi. ”Senza amare l'uomo non si realizza, non può esprimere ciò che lo differenzia nel regno animale , rimane un essere vuoto e incompleto“. L’amicizia è tutto questo: è affetto, è partecipazione e s c a m b i o d i g i o i a e s o f f e r e n z a , è s a p e r ascoltare, è sincerità, è qualcosa di f f ic i le da costruire e da tenere, è DARE! Chiudo con un pensiero di A. DE SAINT-EXUPERY: ”Se tu parli della p r i m a v e r a o r m a i sopraggiunta, l'amico è colui che riceve dentro di sé la primavera. E se tu racconti l 'orrore della carestia nel luogo dal quale provieni, l'amico soffre con te la fame“.

consiglio che altro non è se non vita vissuta . Situazioni affrontate in questi anni mi hanno permesso di scoprire parti di me stessa che ignoravo: sono cambiata, difficile dire se in positivo o in negativo, ma sono cambiata, maturata. Sarebbe bello poter guardare indietro, un giorno, e ricordare questo periodo come magico, perfetto, ma non sarà mai così: non potrò mai dimenticare le difficoltà e le sofferenze patite in questi anni, tuttavia non potrò mai dimenticare nemmeno chi con i suoi consigli, oppure semplicemente con un sguardo, un sorriso, mi ha insegnato ad affrontare questi momenti, mi ha dato la forza di andare avanti, il coraggio di osare. Non siamo soli in questo mondo, ci sono milioni di persone che come noi, giorno dopo giorno, vivono le loro vite, hanno paura forse, ma non demordono. È questo; è questo che ho imparato: non dobbiamo gettare la spugna, mai. Forse non sono forte ed invincibile come Ercole, ma “errare humanum est” e niente mi impedisce di provare. Certo non è

facile accettare l'idea del rischio, tutti vorremmo che le nostre vite fossero perfette, o meglio chiare, lineari, ma, in fondo, è assurdo pretenderlo; sarebbe in certa misura anche noioso, no? Ognuno di noi, a un certo punto, all'improvviso, ha dovuto affrontare una difficoltà, misurandosi in primis con l'avversario più temibile in assoluto: se stesso. Ma sapete qual è il segreto? Non farsi mai da parte. Un giorno una grande donna mi ha guardato e mi ha detto “è meglio comprendere quello che ci sta attorno, così potremo affrontarlo”, aveva ragione; forse non possiamo inquadrare tutto, però ignorare un problema, una difficoltà, ci rende solo più deboli, vulnerabili, dobbiamo aprire gli occhi ed armarci, solo così potremo vincere.

In due è più facile

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I NOSTRI FIGLI

di Luciana Zengarini

Finalmente l'estate è arrivata e tutti – senza distinzione – siamo in attesa del suo formidabile vento di cambiamento. Un cambiamento che, in fondo, investe ognuno di noi – seppure in maniera diversa. In particolare per me, come per tutti i ragazzi della mia età, quest'anno l'estate ha un significato particolare: la tanto temuta maturità è ormai passata, un ciclo è concluso e una nuova formidabile avventura ci attende. Credo che tutti ricordino il periodo del liceo: la spensieratezza, le sorprese, la sofferenza, le scoperte sempre nuove. Ricordi che ci apparterranno per sempre, qualsiasi cosa accada; esperienze che hanno contribuito, in larga parte, a renderci

TOM TOM nuova generazione di Ilaria Del Dotto

L'ETERNA DANZA DEL CAMBIAMENTOSorrisi e ricordi di una vita passata, presente e futura

A mio parere l'amicizia è una delle cose fondamentali di cui ognuno di noi ha bisogno. Essa è capace di riempirti la vita di gioie come di dolori. Con gli amici, si ride, si scherza, ci si diverte, ma se c' è qualcosa che non va, si dovrebbe dire sempre con sincerità, e se gli amici sono veri, fanno di tutto pur di aiutarti. Trovare un amico vero è una cosa molto difficile, perché di amici se ne possono incontrare tanti, ma meno facile è trovare quello sincero, quello che vuole il tuo bene, quello che se stai sbagliando te lo dice apertamente senza timore di mettere a repentaglio la vostra amicizia, quello che se litigate sta male tanto quanto te. Allora bisogna cercare bene e stare attenti a quelli che si fingono amici. Un amico si mette in gioco in prima persona perchè l'amicizia può far soffrire, ma l'importante è fare pace. Quando si capisce che all’altro non importa di voi e che quindi non può essere un vero amico, bisogna lasciar perdere e andare avanti. All'inizio si soffre perché ci si sente soli, ma poi ci si convince che non vale la pena versare lacrime per chi non è un vero amico.Essere amici non è neanche tanto semplice perché spesso significa ”donarsi“, fare delle rinunce e avere sempre ”rispetto“ dell'altro, ma tutto ciò deve essere fatto col cuore. Secondo me l'amicizia è una cosa molto bella e preziosa, ma anche difficile da trovare ed è proprio vero che, come dice il famoso detto, “chi trova un amico trova un tesoro”.

L’amiciziadi Maria Giulia Mosconi, 13 anni

L’amica del cuoredi Irene Taccari, 8 anni

Benedetta è una mia compagna di scuola ma è anche la mia migliore

amica. È al secondo banco, perché è alta. I suoi occhi sono marrone

scuro, i suoi capelli sono lunghi e contornano un visetto tanto

carino. È simpatica e tanto affettuosa. Spesso litighiamo ma alla notte

io penso: MI MANCA TANTO, QUANDO LA RIVEDRÒ FARÒ PACE! A

scuola, appena finita la lezione, ci piace leggere sotto la cattedra

della maestra e ci diciamo i segreti. È proprio la mia migliore amica! A

volte stiamo insieme anche di pomeriggio : facciamo i compiti e

giochiamo a fare le maestre, ci piace così tanto! Quando arriva la

mamma e la porta via io la saluto dal vetro della finestra della sala da

pranzo e il mio naso si appiccica, facendomi sembrare un maialino. È

la mia amica del cuore e io le voglio un bene... che non si può

descrivere.

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Lasciamo perdere le ex piscine.

Quello ormai è diventato un discorso

che sembra nessuno voglia ascolta-

re. Ma siamo arrivati all'abbandono

delle siringhe per terra, dove i

bambini potrebbero passare o

fermarsi a giocare. La riqualificazione

dell'area limitrofa al lago delle Grazie

è un intervento tanto necessario

quanto non più procrastinabile.

L'impegno del comitato di contrada

non basta a ridare a tutta la zone

l'antico splendore. È necessario fare

qualcosa di più. Fino a qualche anno

fa (non parliamo certamente di

secoli) il lago delle Grazie come meta

ambita e assidua di pescatori

provenienti anche da fuori provincia,

una piscina meta di tante persone

che non potevano permettersi una

vacanza al mare o non volevano

sobbarcarsi il tragitto non certo

agevole, lungo la statale, per arrivare

fino a Civitanova, un maneggio.

Insomma, la meta ideale per

trascorrere qualche ora con la

famiglia in tranquillità e in mezzo alla

natura. Oggi, invece, siamo arrivati

alle siringhe e il degrado, purtroppo,

specialmente dove si trovavano le

piscine è all'ordine del giorno. Anche

questa potrebbe essere una risorsa,

una attrattiva turistica se solo si

cercasse di mettere a posto quello

che non funziona, oltre a un dovero-

so dragaggio delle acque del lago,

altrimenti destinato a non avere più

futuro.

Info

e p

ren

ota

zio

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33

8.3

113765 -

338.7

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LE GRAZIE ANCHE SIRINGHE PER TERRALA RIQUALIFICAZIONE NON PUO PIÙ ESSERE RIMANDATA

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ECCO I NUOVI ASSESSORI DOPO IL RIMPASTO

PARCHEGGI “BLU” E SANZIONIbasta multe, più giusta l'integrazione del biglietto

Bruno Prugni, laureato in geologia, docente di matematica presso le scuole medie, svolge la libera professione. Sposato con Francesca ha un figlio Luca. Segretario del PD è Consigliere comunale. Da anni è impegnato nell'associazionismo locale e svolge una intensa attività nel sociale.Queste le deleghe assegnate: Urbanistica e territorio: attuazione pianificazioni in essere; Nuovo Piano Regolatore generale di infrastrutturazione e sviluppo compatibile del territorio; Procedure autorizzatorie per l'edilizia pubblica e privata: “Piano Casa” finalizzato alla realizzazione di abitazioni di edilizia residenziale a basso costo; Valorizzazione abitativa del Centro Storico; Nuovo regolamento edilizio: bioedilizia, bioarchitettura, energie rinnovabili; Politiche di valorizzazione del territorio e del paesaggio.

Non è importante chi propone qualcosa quando questo qualcosa è giusto. Così, ci troviamo a sostenere convintamente la raccolta di firme recentemente organizzata (anche con qualche bastone fra le ruote) dalla Lega Nord che ha iniziato una raccolta di firme per una mozione ad indirizzo popolare, in base all'articolo 39 dello Statuto Comunale, per tentare di modificare il metodo “barbaro” di emettere multe alle auto posteggiate sugli spazi blu a pagamento dopo la scadenza del tagliando, pari a 10 euro, (più del costo dell'intera giornata), anziché una semplice integrazione come avviene un po' in tutti i Comuni limitrofi che integrano con una piccola ammenda la scadenza del tagliando sui parcheggi a pagamento e non emettono multe. È chiaro che un Comune che per il 2010 ha a bilancio introiti per 400mila euro dalle multe (poco meno di 1100 euro al giorno) cerchi di raccogliere soldi dappertutto, ma la gente è stanca di sentirsi mettere le mani dentro le tasche. Anche perché,

sanzionare chi parcheggia negli spazi blu non serve sicuramente allo

sviluppo e all'incremento del commercio nel centro storico.

Marco Romagnoli, laureato in giurisprudenza svolge la professione di avvocato. Sposato con Ilaria ha una figlia, Alice. Da sempre impegnato in politica, componente di vari organismi, è consigliere comunale dal 1992, prima con la DC poi con il Partito Polare e poi con l Insieme per Tolentino, con La Margherita e attualmente con il PD. Ha ricoperto la carica di Vicesindaco e Assessore nella seconda Giunta Foglia. E' stato Assessore provinciale con la Giunta Silenzi. Queste le deleghe assegnate: Lavori pubblici e organizzazione della “macchina operativa” comunale; infrastrutture viarie; Definizione ed attuazione delle politiche e degli interventi manutentivi ordinari, straordinari e di arredo urbano; Nettezza urbana, raccolta e smaltimento Rsu; Gestione del verde pubblico e del decoro urbano; Viabilità, traffico e parcheggi; Servizi demografici e sportello polifunzionale; Cimitero comunale.

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persa d'animo e, di fronte al tentativo di violenza, ha reagito con tutta la rabbia e la forza che aveva in corpo, colpendo l'uomo con calci e pugni e urlando disperate richieste di aiuto. Anche se in quel momento non passava nessuno, le urla della giovane sono state sufficienti a far desistere il bruto che, vista la mala parata, se l'è data a gambe non senza prima aver colpito la ragazza al volto con un violento cazzotto.

Se ne è parlato probabilmente troppo poco. La vicenda recentemente accaduta nei pressi del lago delle Grazie, dove una giovane ha rischiato di essere stuprata, è passata quasi sotto silenzio, come se quello che è successo fosse una cosa normale, un affare di routine. Ripercorriamo brevemente i fatti: la giovane, una ventenne residente in un paese del circondario di Tolentino, stava passeggiando lungo la strada che dalle ex piscine porta verso la bocciofila vicino al lago delle Grazie. Ad un tratto ha incrociato un uomo di colore, uno dei tanti venditori ambulanti che spesso capita di incontrare. L'uomo l'ha fermata proponendole di acquistare qualcosa. Di fronte al diniego della giovane, il venditore ambulante non si è perso d'animo e le ha chiesto di dargli almeno qualche soldo. Anche in questo caso la ragazza ha detto di no e ha cercato di allontanarsi. Solo in questo momento l'uomo ha afferrato di forza la giovane e l'ha letteralmente sbattuta in uno dei tanti anfratti che si trovano in quella zona. L'ha scaraventata a terra e, mentre con una mano cercava di immobilizzarla, con l'altra provava a strapparle di dosso i vestiti. Fortunatamente la ragazza non si è

Questo episodio fa riflettere: esiste una questione sicurezza anche a Tolentino? Probabilmente sì, ma è una questione generalizzata e che non riguarda certamente solo la nostra città.Sicuramente è necessario un reale controllo del territorio, cosa che sinceramente di questi tempi pare difficile credere visto il fiume di persone che continua ad invadere impunemente il nostro Paese, viste le

innumerevoli "formule magiche"con le quali i detenuti continuano a beneficiare di sconti di pena e a circolare tranquillamente, vista l'impossibilità di chiedere conto del tenore di vita superiore alle proprie possibilità di molte persone e tanto altro ancora. Ritengo che il problema sia molto complesso e vada affrontato compiutamente in sede legislativa, di applicazione ed esecuzione della pena, nonchè con la puntuale applicazione delle misure di prevenzione delle quali raramente si ha sentore. Sociologicamente la pena perde la sua caratteristica di eccessività man mano che diventa più probabile. Mi spiego: nel Medioevo il 99% degli omicidi restava impunito. L'unico reo catturato veniva squartato in piazza. Man mano che aumenta la probabilità di essere presi e puniti diminuisce la necessità di pene durissime: è evidente che se sono sicuro di essere immediatamente arrestato e punito ad esempio con 5 anni di carcere la mia disincentivazione a delinquere è alta. Il finale del ragionamento, a questo punto, è evidente: essendo tornati al Medioevo con il 99% di impunità le soluzioni a disposizione, purtroppo, non sono molte.

ESISTE UNA QUESTIONE SICUREZZA A TOLENTINO?Dubbi ed inquietudini dopo il tentato stupro vicino al lagodi Roberto Scorcella

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“A decretare il successo della Notte del Solstizio d'Estate, Notte di mille bolle, certamente sono stati gli oltre diecimila spettatori e le tante proposte promosse dai commercianti del centro storico e gli spettacoli allestiti dall'Amministrazione comunale e dalla Pro Loco TCT. Un ringraziamento a quanti hanno lavorato per la riuscita della manifestazione ed in particolare agli esercenti comunali ed a quanti hanno scelto Tolentino per trascorrere, fino a notte fonda, la prima vera serata di questa nuova estate. La Notte del Solstizio deve essere un momento di aggregazione comune, di spettacolo, di divertimento ma soprattutto deve rappresentare una utile occasione per guardare alla vita con positività, con rinnovato spirito costruttivo e con la voglia di affrontare le nuove sfide con nuovo vigore”. Queste le parole del Sindaco Luciano Ruffini nel corso della Notte del Solstizio d'Estate che sabato 26 giugno ha coinvolto tantissime persone provenienti anche da fuori provincia, in un grande evento collettivo che, dal tramonto all'alba, ha offerto tantissime iniziative. A tratti il centro storico è rimasto bloccato per la grande mole di cittadini che sin dal tardo pomeriggio si sono riversati per le vie e le piazze del centro,

ANCORA UN SUCCESSOPER LA NOTTE DEL SOLSTIZIO D'ESTATE

desiderosi di scoprire il ricco programma predisposto. Animazione, concerti, laboratori, degustazioni, sfilate, giochi per bambini, karaoke, musica dance, balletti, liscio, latino americano, musica etnica, danze orientali, mangiafuoco, truccabimbi, musica celtica, proiezioni di film e cartoni animati, vetrine “viventi e sexy”, barman acrobatici e fuochi d'artificio hanno coinvolto continuamente grandi e piccoli per tutta una notte, dando vita a tanti palcoscenici disseminati in ogni angolo della parte storica della città. A completare la festa un allestimento molto festoso con oltre mille e cinquecento palloncini bianchi e blu, diverse macchine fabbrica bolle che per ore hanno inondato piazze e vie di bolle multicolori ed a tante esplosioni di coriandoli e stelle filanti colorate. “Siamo molto soddisfatti – ha detto l'Assessore al Commercio Luciano Gagliesi – di questa serata che ha coinvolto non solo le famiglie tolentinati ma anche tante persone provenienti da altre città. Importantissimo il ruolo dei commercianti che hanno aderito con lo spirito giusto e che hanno proposto tante diverse idee che sono andate a completare il cartellone preparato da noi in stretta sinergia con Edoardo Mattioli della

Pro Loco TCT che ringraziamo per il lavoro fatto”.Anche il Presidente della Pro Loco TCT Edoardo Mattioli, alle prime luci dell'alba, ha confermato il compiacimento espresso da tutti gli organizzatori ed in particolare ha sottolineato “La bellissima atmosfera che si respirava in giro, con tantissima gente che aveva voglia di divertirsi, senza strafare, tanto che malgrado le migliaia di presenze non sono stati registrati fatti incresciosi. E' stato bellissimo vedere negozi, musei e ristoranti pieni fino a

notte fonda, è stata una vera festa di tutte le famiglie realizzata grazie alla collaborazione sinergica tra commercianti, cittadini, associazioni e ovviamente Comune. La Notte bianca resta un evento del centro storico che viene promosso con una attenzione ai costi e con l'intento di offrire un importante momento di festa.

(www.comune.tolentino.mc.it)

MONTECCHI

S H O E S & A C C E S S O R I E S

V i a F i l e l f o , 3 6 - To l e n t i n o ( M C ) - Te l . 0 7 3 3 97 3 8 8 7

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IO CITTADINO

Salve, vi scrivo per raccontarvi una storiella che va avanti da un po' ditempo.

Io abito di fronte al piazzale Nazareno Gabrielli, per intenderci dove si trova il parcheggio dello stadio di calcio. L' episodio che mi fatto bollire il sangue è stato quello avvenuto recentemente il 2 giugno per la partita di primavera Sampdoria-Milan. L'ordinanza in questione prevedeva che il piazzale fosse liberato dalle ore 12.00 alle ore 20.00 dello stesso giorno, perciò doveva essere libero di auto in generale compresse quelle degli invalidi possessori di parcheggio personale.

Come potete notare dalle foto in allegato il parcheggio verso le ore 12.00 era completamente vuoto. Ma cosa succede poco prima dell'inizio della partita???? Quello che avviene ogniqual-vo l t a s i t i e n e q u a l c h e manifestazione, cani e porci entrano nel parcheggio senza distinzione di razza....

Entrambi i miei genitori sono invalidi, entrambi hanno dovuto spostare la loro auto a 1km da casa. Adesso guardate bene le altre 2 foto... Potete notare che il parcheggio non era pieno affatto, e i posti assegnati agli invalidi erano liberi.

Allora io mi domando, era necessario fare un'ordinanza che prevedeva anche il divieto di parcheggio per persone diversamente abili? Noi cittadini ci sentiamo presi in giro, tutte le manifestazione che si tengono allo Stadio delle Vittoria si ripercuotono sempre su noi residenti. Il martedì c'è il mercato e a volte troviamo difficoltà persino di uscire con le nostre auto per andare al lavoro a causa della mancan-za di un vigile che controlli non vengano chiuse le vie di uscita.

Il parcheggio potrebbe contenere 100 auto, ma la mancanza di segnaletica orizzontale fa si che lo spazio venga ridotto di un terzo.

E spero questo faccia riflettere chi di competenza, siamo stanchi di essere presi in giro, sono stanca di vedere ingiustizie.

Lettera firmata

Carissimo Direttore di PRESS NEWS,

sono R.G. e nelle ultime settimane mi piace correre e passeggiare nella nostra

stupenda e lunghissima pista ciclabile, attraversata da ben 14 passi carrabili di

cui uno entrata/uscita della superstrada, nonostante

tutto questo molto frequentata da pedoni e ciclisti (abbiamo solo questa) ma

quello che veramente mi ha colpito è la presenza quasi giornaliera di

escrementi di cavallo.

Quello che vorrei chiedere alla nostra amministrazione comunale

è come mai la pista ciclabile non viene allungata (magari i 20/30 m di v.le

R e p u b b l i c a p o te va n o e s s e re

integrati), come mai non viene pulita

dalle spazzatrici e come mai queste

persone che transitano con i loro

cavalli non vengono multate, visto

che io giustamente sono stato

multato mentre passeggiavo con il

mio cane perchè non ero in possesso

del sacchetto e non perchè il mio

cane aveva sporcato, e non mi

vengano a dire nel 2010 che il cavallo

è un mezzo di trasporto.

Visto che questo tratto di pista

c i c l a b i l e è a n c h e l ' u n i c o a

disposizione dei Tolentinati mi

auguro che qualcuno controlli di più.

Un grazie a Multiradio Press News

che da voce ai cittadini.

ore 1.05 del 27 giugno... penserete che soffro d'insonnia e invece vi sbagliate...in realtà non mi fanno dormire i " vecchietti" del centro S.Teresa. a loro, chissà perchè, è concesso di ammorbarci con la musica a tutto volume la domenica e ora anche il venerdì! il guaio è che io oggi e anche il lunedì mattino lavoro e in genere mi debbo alzare alle 7 e sei orette post avvelenatura non mi sembrano un gran riposo...e poi, detto francamente, questa musica dei "duo-deno" ,degli "0733" o di “ Ferro e calamita” induce all'omicidio o al suicidio!!! ho telefonato ai carabinieri alle 00.40 mi hanno detto che sarebbero venuti per un sopralluogo...non li ho ancora visti ma il tono molto irritato di chi mi ha risposto mi ha lasciato pensare che la mia non era la prima telefonata della serata in proposito. Mi ricordo le polemiche di carnevale per la festa organizzata in piazza. Accidenti quanto è facile prendersela con i ragazzi...tutti hanno parlato per accusare del rumore, dei sanpietrini rotti e bla bla...bla... ma qui ci siamo rotti ben altro. Non è facile permettersi una qualche osservazione circa la lobby dei "vecchietti" del centro che hanno, come diritto acquisito sul campo, una arroganza e una tracotanza unica e poi perché sono supportati da una serie di piccoli ma importanti privilegi (spazi, strutture ecc).Io pregherei chi(?) ha concesso le autorizzazioni necessarie a pensare che anche i “vecchietti” possono dar fastidio e che la “concessione al Ballo” venga data al massimo per un giorno e di sabato e fino alle 24 perché altrimenti per noi alla iattura si aggiungerebbe la beffa. Per verificare invito quanti vorranno al prossimo “live” in Largo S. Teresa per trascorrere veramente una serata alternativa (al riposo). Sono pronta a mettere le sedie in piazzetta (la pista del centro è piena di ballerini!!); ai convenuti offro tour nelle stanze del mio appartamento che affacciano sulla pista per controllo parametri audio e udito (l'audiometria diventa d'obbligo già alla prima somministrazione).p.s. nota comica sui gruppi che “allietano” le serate - tratto dai luoghi comuni ormai diffusi tra gli amici che frequentano il nostro appartamento- i ”ferro e calamita” due tipi appiccicosi; gli “0733” l'orgoglio della provincia della marca; “i Duo-Deno” neutralizzeranno l'acidità da loro prodotta?

M. G.

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Torna, come tutti gli anni l'Estate Tolentinate. Anche stavolta il cartellone strizza l'occhio apertamente alla cultura. Ne abbiamo parlato con l'assessore alla Cultura Massimo Marco Seri. Come si presenta oggi il panorama culturale della città?Ci sono note molto positive e alcune chiaramente negative. Inizio dalle positive e l'elenco è sicuramente molto lungo e incompleto .C'è un grande fermento e una forte ripresa delle attività culturali, le associazioni del settore elaborano e organizzano continuamente una gran quantità di eventi e materiale culturale. Degli esempi: l'attività letteraria che in sintesi si riassume nel piacere e nel bisogno di vivere delle storie, di acquisire conoscenza. Fenomeni come la casa editrice Montag, lo stesso Fabrizio Bianchini, Alberto Cola sono esempi di un forte sussulto che la città esprime, i premi letterari che nascono come funghi rappresentano un altro forte fenomeno legato al piacere dell'universo letterario, penso all'Unesco e al premio di poesia Il poeta del lago, penso al circolo Bachelet, all'associazione Tullio Colsalvatico e al suo premio di letteratura umoristica, che di fatto entra a pieno titolo nel cartellone di Tolentino Humour, penso sicuramente all'Unitre e al suo grande lavoro che porta avanti con continuità e forte professionalità, penso all'istituto musicale Vaccaj, unico istituto nella provincia di

“I NOSTRI SFORZI PREMIATI DAI NUMERI”Intervista all'assessore Massimo Marco Seri

Macerata ad aver siglato insieme all'amministrazione comunale con il prestigioso Conservatorio di Pesaro, il quale riconosce al nostro istituto la professionalità per accedere al Conservatorio stesso equiparandolo di fatto ad un liceo Musicale, penso all'Accademia delle scienze e delle arti e al suo sostegno all'ambizioso progetto della via Lauretana di cui il Comune di Tolentino è capofila, sono tutti fenomeni organizzati che nel tempo hanno costruito con la sola passione, una grande offerta culturale dal

basso, certo sono situazione, esperimenti che

vanno favoriti e sostenuti per essere in grado di crescere, questo anche il senso del mio lavoro. Penso alle scuole, vere e proprie fucine e officine di cultura, educazione alla conoscenza e alla creatività, non è sempre scontato che nelle scuole avvenga tutto ciò, non è sempre scontato che nelle scuole si educhi alla cultura, nelle nostre scuole abbiamo seminato questo germe finanziando progetti annuali come quello del fumetto, della sceneggiatura, e del cinema. Penso agli spazi che oggi sono fruibili e mi viene in mente il celebre motto: libera arte in libera piazza, il nuovo caffè letterario presso la biblioteca di Palazzo Fidi, sempre più crocevia di incontri che spaziano dalla letteratura al cinema alla poesia alla musica. I nostri musei oramai riconsegnati alla piena fruibilità dei cittadini e dei turisti, il progetto integrato cultura-turismo ci permette ora di avere una vera e propria rete museale composta dal castello della Rancia, dal Palazzo Parisani-Bezzi, dal museo della Caricatura, e dal museo del Santuario, oltre la galleria delle grotte di Palazzo Sangallo, penso a questi spazi e a tutte le mostre, concerti e dibattiti che hanno permesso a tanti giovani di allestire le loro opere, questo sicuramente un fenomeno che mancava da anni, la lunga stagione delle piccole e grandi mostre.Penso chiaramente alla stagione teatrale orfana del Teatro Vaccaj, con abbonamenti in crescita e con le

migliori stagioni del territorio pur in assenza della suggestione del teatro storico. Non voglio dimenticare Tolentino a 5 stelle, il grande jazz e la musica classica nelle grotte di palazzo Sangallo e nelle sale nobili di palazzo Bezzi. In definitiva queste sono situazioni che non hanno il compito di produrre solamente spettacolo e intrattenimento, o perlomeno non solo, ma hanno il compito di creare conoscenza e creatività e quindi un individuo più libero. Penso alle giornate del 17 febbraio, giornate di approfondimento alle opere filosofiche di Giordano Bruno, nella ricorrenza della sua morte, ripeto e sottolineo approfondimento e non polemica di basso profilo sul simbolismo anticlericale del Bruno. Anche la libertà di pensiero non è roba da poco.La nostra città vanta oramai il record dei quattro musei aperti tutto l'anno,si effettui una ricerca nelle Marche e si cerchi una situazione simile alla nostra. Non la si troverà. Questo sforzo dei musei aperti si traduce in posti di lavoro per i giovani che hanno scelto di lavorare in un settore cosi difficile, il loro coraggio ha del sentimentale e andava premiato. Circa ventimila presenze nei musei la scorsa stagione con le varie mostre, dalla Biennale al futurismo passando per le ceramiche Banko sono sicuramente un numero che permette una forte quota di autofinanziamento, questo un altro record che non tutti possono vantare. I grandi restauri su cui ho concentrato gran parte dei fondi del bilancio della cultura, fondi che va detto rappresentano circa il 6% dell'intero bilancio comunale, restauri che hanno riconsegnato l'arredo nella sua quasi totalità alle sale Napoleoniche dandole il titolo di vero e proprio museo. Sul fronte della promozione del turismo registriamo che siamo una delle poche città della regione che vede aumentare le presenze rispetto ad un calo generalizzato, questo dato lo leggono quasi tutti gli operatori del settore ma nessuno si permette di citarlo, mi riferisco soprattutto agli enti deputati a farlo. Vale l'esempio del progetto cultura turismo integrato che nei prossimi giorni verrà premiato a Roma nel settore della cultura di gestione quale esempio di forma integrata e funzionale.Ho parlato troppo delle note positive ma sicuramente dimentico che per tre anni consecutivi siamo

stati presenti al salone internazionale del libro di Torino con delle nostre pubblicazioni, dal Vaccaj, a Paolo Pace. I lati negativi ci sono naturalmente, altrimenti non avrebbe senso la teoria dell'equilibrio cosmico… L'imbarbarimento culturale è in atto da tempo, in tutta la Penisola, la televisione è come al solito un semplice strumento che se male utilizzato provoca dei disastri generazionali, il controaltare è l'offerta culturale capillare e locale, affinché questa ultima sia in grado di contrastare questo imbarbarimento è necessaria una sana informazione consapevole, vede , se è vero che non esiste una buona promozione turistica senza una buona offerta culturale allegata e una sana politica dell'accoglienza, è altresì vero che il tutto necessita di questa sana ed efficace informazione e comunicazione, ci tengo a sottolineare il termine consapevole, un eccesso di comunicazione non ha mai provocato grandi danni, ma in questi ultimi mesi sto personalmente cercando di capire se sia più dannosa la controinformazione o la mancanza di informazione, rivedo le mie convinzioni, è più dannosa la mancanza do informazione. Su questo lato del progetto cultura-turismo siamo sicuramente al di sotto degli standard minimi, a volte si ha la sensazione che tutto il lavoro svolto rimanga senza voce e senza il suo giusto riconoscimento. Abbiamo sicuramente un problema dell'informazione sto cercando di capire quale è il lato oscuro o e quello luminoso di questo deficit, sicuramente esiste e lavora costantemente una sorta di impero delle tenebre che da sempre è avverso alla cultura ed alla conoscenza, utilizza da sempre mezzi subdoli che vanno dalla delazione al chiacchiericcio, ma pur sempre impero delle tenebre resta. Tolentino è una città colta, da sempre, ha sempre percorso la strada dell'eccellenza industriale parallelamente a quella dell'eccellenza culturale e a parte dei brevi periodi di forte letargo culturale ha sempre rispettato questo ruolo, quindi sono sicuro che in forte sussulto che pure abbiamo avuto in questi ultimi anni riuscirà a contrastare questi tentativi di regresso. Ringrazio dell'attenzione e dell'intervista chiaramente nel nome dell'informazione consapevole.

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È appena uscita in libreria "Fumo acre" (Edizioni Montag, collana Le Fenici), antologia di Francesco Tiberi. Non si tratta di un vero e proprio esordio letterario poiché l'autore ha già al suo attivo molte pubblicazioni di singoli racconti su prestigiose riviste letterarie nazionali come "Inchiostro", "L'Osservatorio letterario" e "Ellin Selae", ma questa è la prima occasione in cui Tiberi ha riunito la parte più significativa della sua produzione.Dalla quarta di copertina: "Dodici racconti. Dodici pennellate di vita vissuta, di sentimenti ed emozioni, di corse in avanti e inevitabili arretramenti. Dodici storie di amori, fallimenti, amicizie, complicità e cinismo. Quando i dubbi e le paure appaiono troppo grandi, c'è chi si nasconde e chi invece li racconta con coraggio e mano felice".Dodici piccole, grandi storie quindi, nelle quali è facile riconoscersi e per questo

motivo sentirle anche un po' nostre perché l'abilità di Tiberi, e lo scoprirete leggendole, sta nel farci capire come

troppo spesso questo fumo acre dimentichiamo essere anche il nostro.

PER FRANCESCO TIBERIÈ “FUMO ACRE”