PM di luglio-agosto 2010

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ANNO 84 • n° 977 3,00 • Poste Italiane s.p.a. • sped. in a.p. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, DCB VERONA www.bandapm.it il piccolo missionario luglio/agosto 2010 - n. 7/8 e s.p.a. • sped. i n a.p. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/ 0 2004 4 n°4 ° 46) 6) art art 1 .1, co comma mma 1 1, DC DCBV B VERO ERONA NA

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L'anteprima del numero estivo del PM!

Transcript of PM di luglio-agosto 2010

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Diceildire

p. Elio Boscaini

Lug/Ago 2010

La festa

dei nonni

MM entre ci godiamo le vacanze in cam-pagna, al mare, ai monti o semplice-mente a casa nostra, anche la vita del

mondo continua. E così scopriamo che l’Africa quest’anno ha superato il miliardo di abitanti, il che signifi ca che 1 abitante del nostro pianeta su 6 è africano. E a questo ritmo, ci dicono le pro-iezioni, gli africani saranno due miliardi nel 2050. Sono per lo più giovani: il 40% non ha ancora 15 anni. Gli anziani, invece, oltre i 65 anni sono appena il 3,5%. Le statistiche parlano anche di povertà, di elevati tassi di analfabetismo, di un’aspettativa di vita che è poco più della metà di quella italiana, di una mortalità infantile che ha dello scandaloso: ogni giorno 30mila bambini africani muoiono per una combinazione di ma-lattie, acqua sporca e malnutrizione.Eppure c’è chi, contrariamente a quello che pensano alcuni esperti, esprime la certezza che è proprio questa esplosione demografi ca il mo-tore dello sviluppo che i 53 paesi dell’Africa indi-pendente stanno conoscendo.

Qui da noi non si hanno più tanti fi gli e abbastan-za spesso succede addirittura che 4 nonni non abbiano che un solo nipotino. Dall’affetto dei nostri nonni ci sentiamo avvolti. Per loro è stata istituita una festa per celebrare l’importanza del ruolo che hanno all’interno delle famiglie e della società intera. Contrariamente alla festa uffi cia-le dei nonni fi ssata al 2 ottobre, il PM propone di celebrare la festa il 26 luglio, quando la chie-sa fa memoria di Gioacchino ed Anna, i nonni di Gesù secondo la tradizione cristiana. Nonni come i nostri, persone che, grazie all’esperien-za accumulata negli anni, ci possono aiutare nel nostro cammino a superare le diffi coltà della vita con forza e umiltà.Un regalo ai nonni? Certo. Regaliamo loro le nostre foto di nipoti affettuosi. E anche qualche parola di augurio. Fermiamo per un attimo il tempo delle no-stre vacanze, per dire loro “grazie” per aver avuto sempre vicine la loro bontà e dolcezza.

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Attualità

Ai Mondiali Antirazzisti vince la squadra vince la squadra

più aperta agli altripiù aperta agli altri

testo e foto di Sara Milanese

Mond ali Antiraz i tMondiali Antirazzi

I Mond iali Antiraz zisti d i Casalecchio (BO). Per abbattere

i pregiud izi e le d iscriminazioni a colpi d i pallone

UU n torneo di calcio dove chiun-que partecipi vince sempre: non è un sogno, esiste davve-

ro! Sono i Mondiali Antirazzisti, che si tengono a Casalecchio sul Reno, vicino a Bologna. Dal 1997, per poco meno di una settimana, squadre amatoriali da tutto il mondo arrivano in Italia per partecipare a questo tor-neo. Quest’anno, dal 7 all’11 luglio, si scontrano ben 204 squadre, da Spagna, Grecia, Camerun, Germa-nia, Svizzera, Gran Bretagna, Ghana, Turchia, Austria, Francia, Repubbli-ca Ceca... Molte sono italiane, e fan-no riferimento a parrocchie, palestre, aziende ed associazioni che coinvol-gono gli immigrati, uomini e donne, perché ai Mondiali Antirazzisti parte-cipano anche squadre miste.

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MONDIALI ANTIRAZZISTI: Uno degli organizzatori dei Mondiali è la UISP Emilia Romagna (Unione Italiana Sport per Tutti) che con il Pro-getto Ultrà si propone di difendere i veri valori del tifo dai comporta-menti violenti e xenofobi, dentro e fuori gli stadi

FAIRPLAY: È la regola non scritta del “gioco corretto” e della lealtà. La prima delle 10 regole del fair play dice: “Giocare per divertirsi”. La quarta ricorda il rispetto per “i compagni di squadra, gli avversari, gli arbitri e gli spettatori”

MATATU: Tipici minibus da 14 posti per il trasporto pubblico in Kenya. La parola deriva da “tatu” che in lingua swahili signifi ca “tre”, come i 3 scellini del costo base di una corsa in matatu

TIRAZZISTI: Uno dMONDIALI ANTUIS

Nel gioco non ci sono Nel gioco non ci sono limiti di età…limiti di età…

…né di genere…né di genere

Lug/Ago 2010

IL CALCIO DEL MATATU

Da Nairobi (Kenya) a Johannesburg (Sudafrica), attraver-

so 9 paesi africani: è il viaggio che sta compiendo il Matatu

di Altrimondiali, una campagna per il calcio come mezzo di

integrazione. Il nostro Matatu, uno dei tipici pulmini africani,

che portano dappertutto, è partito il 1 giugno dal Kenya e l’11

luglio arriverà a Johannesburg, per la fi nale dei Mondiali. In

ogni tappa del percorso, i 7 passeggeri del matatu (3 italiani

e 4 kenyani) organizzano tornei di calcio di strada nelle pe-

riferie e nelle baraccopoli in Tanzania, Malawi, Mozambico.

Per raccontare il “vero” calcio africano: quello che si gio-

ca scalzi, senza porte regolari, senza divise, in piccoli

spazi. Un calcio bello, spontaneo, pulito e che acco-

glie tutti!Trovate foto, video, racconti di queste par-

tite qui: www.altrimondiali.itwww.altrimondiali.it .

Salite anche voi sul Matatu!

Perché qui non si tratta di un torneo competitivo: non

vince chi ha più fiato o chi è meglio allenato. Questa è una

partita aperta contro i pregiudizi e le discriminazioni; infatti i trofei che

vengono assegnati, oltre al 1°, 2° e 3° classifi cato, sono la “coppa fairplay”, alla squadra dal gioco più corretto, e la “coppa invisibili”.

PREMI SPECIALI

L’obiettivo principale di questo mon-diale “diverso” è quello di combat-tere tutti i pregiudizi: etnici, religiosi, ma anche sessuali. Uno dei premi più ambiti è infatti la “Coppa Mondia-li Antirazzisti”, che viene assegna-ta alla formazione che durante l’anno ha interpretato meglio lo spirito dei Mondiali Antirazzisti, cioè lo spirito di apertura al prossimo. Attraverso il calcio, quello vero, genuino, giocato per la pura voglia di stare insieme, si creano amicizie, si rompono le barrie-re e si diventa compagni della stessa squadra, tutti in campo per vincere il razzismo.

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NON SOLO CALCIO

Non solo calcio ai Mondiali Antirazzisti: sono previsti an-che un torneo di pallavolo, sport che secondo gli orga-nizzatori coniuga meglio di qualsiasi altro la presenza di ragazzi e ragazze in campo, ed un torneo di basket. Chia-ramente entrambi non competitivi. Anche qui in campo scende solo la voglia di giocare e di stare insieme. E in tutte le partite (di calcio, di pallavolo, di basket) si usano palloni “equosolidali”, prodotti cioè secondo i criteri del commercio equo e solidale, che garantisce un compenso adeguato ai lavoratori e che non coinvolge i minori.

E nell’anno dei Mondiali di Calcio della Fifa, che per la prima volta si tengono in Africa, non pote-

va mancare l’appuntamento del vivere assieme l’emozione della finalissi-

ma dell’11 luglio in Sudafrica. Una volta stabilita la squadra vincitrice del torneo di Casalecchio, tutte le formazioni guarderanno “l’altra fi -

nale”, in diretta dal monumentale Soccer Stadium della città di Johan-

nesburg. Sventolando bandiere diver-se, ma continuando a tifare per un calcio

pulito, genuino e inclusivo.

La classifi ca, quindi, non si scala solo facendo goal: per esempio vengono assegnati 3 punti extra a tutte le squadre che contribui-scono a realizzare la “Piazza Antiraz-zista”, con un manifesto che spieghi le proprie attività contro il razzismo. Tutte le formazioni sono inoltre invita-te a portare dei “gadget antirazzisti” da scambiare con le altre squadre.La Piazza è uno spazio centrale di condivisione e di confronto tra tutti i gruppi che partecipano al torneo; le squadre espongono qui il loro mate-riale informativo, in particolare la loro storia e le iniziative messe in atto per combattere le discriminazioni razziali e sessiste.

Vince sempre Vince sempre

la voglia di stare la voglia di stare

insiemeinsieme

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Mostruosamente bello e straord inario

SS cream, The blair witcht project e Final destination sono solo alcuni dei più famosi film del

teen horror che facevano letteral-mente tremare gli adolescenti molti anni prima di Twilight. Le vicende di Bella ed Edward, in confronto, sem-brano un fotoromanzo! Negli ultimi anni il genere horror ha avuto un vero boom nell’editoria per ragazzi e ragazze. Spesso si tratta di storie di guerra, azione, amore o amicizia che hanno come pro-tagonisti non solo adolescenti ma an-che vampiri, fanta-smi , zombie e altri personag-g i mos t ruo-si. Mentre gli ado lescent i “divorano” li-bri da centi-naia di pagine o non perdono una puntata del-le serie su stre-ghe e ammazza-vampiri, gli adulti gua rdano con stupore e un po’

di preoccupazione a questo fenomeno. Professori, ge-nitori ed educatori si pongono la stessa domanda: “Ma con tutti i libri che ci sono...perché proprio que-sti?!”. Bella domanda! Eh già, perché qui ognuno risponde in modo diverso. A qualcuno piace l’horror perché le sto-rie sono avvincenti e i libri del gene-re più “scorrevoli” rispetto a quelli

I protagonisti della serie Twilight

Wow!

Buffy, l’ammazza-vampiriM b ll d i iM t t b ll t d i i

Horror

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Lug/Ago 2010

a cura di Betty Pagotto

che consigliano i prof; ad altri perché i protagonisti sono ragazzi (magari pure carini e affascinanti) in cui è faci-le immedesimarsi. E c’è anche chi si è avvicinato a fi lm e libri horror sempli-cemente perché va di moda. Ma soprattutto l’horror piace perché è bello far viaggiare la fantasia in un mondo irreale dove non ci sono rego-le. Solo l’immaginazione “fa esistere” queste storie in cui può succedere di tutto, anche che un vampiro “ve-getariano” si innamori di una ragaz-za qualsiasi e decida di proteggerla (li riconoscete?!). E poi i personaggi di queste storie non sono così diver-si dai teenagers. A volte anche loro si

sentono “di-versi” rispet-to al gruppo di riferimen-to; altre volte scoprono all’improvviso di avere dei poteri o delle capa-cità che devono imparare a controllare. In alcuni romanzi horror, poi, le fi gure mostruose provano sentimenti umani che sono comuni tra gli adolescenti, come l’insicurezza e la solitudine. Infi ne c’è la paura, che è la vera protagonista. Il genere horror “gioca” sulle paure più comuni (il buio, la morte) oppure rielabora fi gure leggendarie ritenute pericolose (il fantasma, il lupo, la strega). Generalmente il lettore-spet-tatore si immedesima con il personaggio principale e vive insieme a lui delle situazioni di angoscia e terrore. La paura c’è, ma è tenuta sotto controllo, ben sapendo che in fondo si tratta di eventi o personaggi che non esistono nella real-tà. Sono le paure ad essere vere, non i vampiri o i fantasmi. Allora forse l’horror piace tanto agli adolescenti perché

quella paura “straordinaria” (cioè fuori dalla normali-tà) li distrae dalle paure quotidiane della vita reale. La paura di crescere (o di non crescere!), di non essere

accettati dai compagni, di non piacere alle ragazze, di non riuscire bene a scuola...In fondo anche i bulli più in-sospettabili se la fanno sotto sia per un fi lm horror che per

l’interrogazione di matematica!

Alcune fortunate collane di libri-horror per ragazzi

Ragazza vampira

Lug/Ago

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I bambini sono il futuro del mondo

a cura di Pablo SartoriZoomR

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S ono le 9 di sera e Ruby, tar-chiato dodicenne egiziano del Cairo, fa il bagno nella vasca di

acqua sporca dove ha lavato le pelli della conceria per la quale lavora. Ha iniziato la sua giornata alle 7 del mat-tino: solo lavoro e fatica. Da due anni Ruby non va più a scuola perché la sua famiglia non ce la fa a pagare le tasse scolastiche. La misera pensio-ne del papà anziano e malato, riesce a malapena a sfamare una famiglia di 10 fi gli. «Così ha voluto Allah» com-

menta sconsolata la mamma di Ruby.Sono le 9 di sera e Federico, fi -glio unico di 10 anni di Bari, gio-

ca al computer in camera sua. Tutte le sere la solita storia: con il suo «Sì, ho capito, adesso vado!» Federico risponde alle insistenze dei genitori che lo invitano ad andare a letto. Ruby e Federico. Due storie di vita da ragazzi, separati da un tratto di mar Mediterraneo ma soprattutto da condizioni sociali, culturali e familiari completamente diverse. A cominciare dal luogo in cui si è venuti al mondo.

Siamo troppi o troppo pochi?

Rifl essioni sul prob lema della popolazione

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Lug/Ago 2010

VECCHIA ITALIA

“L’Italia sta andando verso un lento suicidio demogra co: oltre il 50% delle famiglie oggi è senza fi gli, e tra quelle che ne hanno quasi la metà ne contemplano 1 solo, il resto 2, e sola-mente il 5,1% delle famiglie ha 3 o più di 3 fi gli”.(Conferenza Episcopale Italiana)

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Piccoli orfani tibetani

AUMENTA LA POPOLAZIONE

Secondo dati forniti dal Census Bureau degli Stati Uni-ti, il giorno 24 maggio 2010 la popolazione mondiale ha raggiunto la quota di 6 miliardi e 823 milioni di persone. La crescita della popolazione della Terra toccherà il picco più alto nel 2055 raggiungendo i 10 miliar-di di persone. Da quella data in poi, gli esper-ti prevedono un piccolo calo demografi co, dovuto ad una serie di fattori legati alla crisi economica mondiale e al degra-do dell’ambiente. Nel frattempo, se-condo l’ultimo Rapporto ONU sul-la Popolazione, la popolazione

mondiale sta crescendo di circa 74 milioni di persone all’anno. La qua-si totalità della crescita si concentra nelle regioni più povere del pianeta, che passeranno da una popolazione stimata oggi in 5,3 miliardi di perso-ne a 7,8 miliardi nel 2050. Al contrario, il numero degli abitanti delle regioni del Nord del mondo rimarrà presso-ché invariato, stabilizzandosi attorno ai 1,2 miliardi. Unica eccezione tra i Paesi ricchi la popolazione degli USA, che dovrebbe aumentare del 44% e raggiungere i 439 milioni nel 2050.

Moltitudine di fedeli islamici alla Mecca

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GRAZIE A LORO

Ogni ora in Italia nascono 64

bambini (1 su 4 è fi glio unico)

e muoiono 65 persone. La popolazio-

ne italiana tuttavia non diminuisce in

quanto ogni giorno l’immigrazione

porta in Italia decine di persone.

LA VITA DEL PIANETA

In aumento anche la povertà. Secon-do dati della FAO, oggi, per la pri-ma volta nella storia umana, soffre la fame più di 1 miliardo di persone (1/6 della popolazione). Inoltre, en-tro il 2015 moriranno da 200mila a 400mila bambini in più all’anno. Rin-cara la dose la Banca Mondiale quan-do afferma che 3085 milioni di per-sone (45% dell’umanità) vivono al di sotto della linea di povertà, stimata in 2 euro al giorno, mentre nei Paesi ad alto reddito 1056 milioni di cittadini dispongono di oltre il 75% del prodot-to globale del pianeta, con un reddito pro capite che è 180 volte superiore a quello degli abitanti dei Paesi poveri. Ma allora è lecito domandarsi: se queste sono le cifre della povertà oggi, cosa succederà domani quan-do sulla Terra saremo più di 9 miliardi? Una risposta è certa: tutta l’umanità, soprattutto quella più ricca, dovrà im-pegnarsi a rompere l’equazione ma-ledetta “più gente = più povertà” lavorando affinché il nostro pianeta diventi sempre più giusto, vivibile, pulito e aperto al futuro. Soprattutto ai bambini e ai giovani, il patrimonio più prezioso dell’umanità che ancora crede nella vita.

Figli di immigrati africani. Ringraziamo anche

questi “giovani italiani” che contribuiscono a

rendere meno pesante il calo demografi co in Italia

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E ra una sera del 1513, sull’isola di Cuba. Con l’incarico di cappellano accompagnavo un centinaio di soldati spagnoli agli ordini del capita-no Pán lo Narváez. Arrivammo alla località di Caonao, dove ci attendevano mille

indios accovacciati nella piazza del villaggio. Erano curiosi di vedere da vicino i nostri cavalli, da loro considerati “bestie mostruose che si nutrono soltanto di ferro”. Presi dal-la meraviglia e dal terrore li stavano ad osservare, mentre uno spagnolo distribuiva alla truppa le offerte di cibo che gli indios avevano preparato per noi. All’improvviso e senza nessun motivo, un soldato sfoderò la spada e trafi sse uno degli uomini accovacciati ad osservare i cavalli, ammazzandolo d’un solo colpo. Un istante dopo, tutti i soldati spagno-li si precipitarono ad imitarlo. Presi da furia selvaggia, massacrarono tutti i nativi che si trovavano sulla piazza; non soddisfatti, penetrarono in una grande casa di paglia dove avevano trovato rifugio più di 500 tra donne, vecchi e bambini impauriti. Io cercai di fermare quegli invasati e al tempo stesso di proteggere i superstiti agonizzanti che urla-vano dal dolore. Fu inutile: il sangue scorreva a fi umi, tra le grida dei macellai e i gemiti dei poveri indios sventrati dalle lame dei nostri “conquistadores”. Come quel giovane che mi cadde tra le braccia ferito a morte e con le budella in mano: gli parlai della fede in Cristo e un attimo prima che morisse lo battezzai.

Nuovi Nuovi mondimondi

Chasqui

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Gli Indiani davano loro spon-taneamente, secondo quanto ciascuno

possedeva, che è sempre poco. Essi infatti non

sogliono tenere più di quello che serve al loro biso-

gno ordinario e che accumulano con poca fatica, e quello

che basta a tre case di dieci persone l’una per un mese, un

cristiano se lo mangia e lo distrugge in un giorno.

Gli Indiani, dopo aver subito molte violenze e vessazioni, co-

minciarono ad accorgersi che quegli uomini non dovevano essere

venuti dal Cielo. Tra queste mansuete pecorelle, dotate delle qualità del loro Cre-

atore, entrarono gli Spagnoli come lupi, tigri e leoni affamati. E non

hanno fatto altro, da quaranta anni in qua, che lacerarle, ammazzarle,

affl iggerle, tormentarle e distruggerle, con strane, nuove e diverse

crudeltà. Dopo aver rifl ettuto per diversi giorni, si fece strada in me la

convinzione che tutto ciò che veniva fatto nei confronti degli in-

dios era ingiusto e tirannico. Decisi quindi di predicare questa

mia convinzione e di consegnare tutti gli indios che posse-

devo nelle mani del governatore. Denunciai le ingiustizie, le tirannie e le crudeltà

che gli spagnoli perpetravano nei confronti di indios innocenti e indifesi.

Il battesimo di sangue di quell’indio cam-biò radicalmente la mia vita di povero par-roco a Cuba, chiamato ad accompagnare i soldati spagnoli nelle feroci operazioni da loro chiamate di “pacifi cazione”. In realtà si trattava di una vera e propria guerra di conquista, organizzata al solo scopo di arricchire la madrepatria. Di ciò ne fui testimone io stesso nel 1502: quan-do sbarcai sull’isola di Haiti al seguito del conquistador Nicolas de Ovando, un grup-po di uomini ci corse incontro gridando: “Buone notizie! Abbiamo trovato l’oro… Siamo in guerra contro gli indios e questo ci permetterà di fare molti schiavi”. Abusi infi niti e orribili carnefi cine, ai danni di “un popolo innocente”, come ebbe a dire il padre domenicano Antonio Montesinos in una famosa predica durante una messa alla quale assistevano i nobili spagnoli. A lui e soprattutto agli indios devo la mia vocazione di cristiano e di prete, in lotta contro la schiavitù e a favore della vita.

Page 13: PM di luglio-agosto 2010

Parlane con...PADOVA

p. Daniele: [email protected]

sr. Lorena: [email protected]

VENEGONO SUPERIORE (VA)

p. Enea: [email protected]

NAPOLI

sr. Betty - sr. Eleonora: [email protected]

p. Domenico: [email protected]

PESARO

p. Ottavio: [email protected]

ROMA

p. Jesùs: [email protected]

sr. Eugenia: [email protected]

PALERMO

sr. Tiziana - sr. Rosa: [email protected]

Danila: [email protected]

Si chiamava Bartolomé de

Las Casas ed era di origini

ebraiche e fi glio di France-

sco, uno dei primi compagni

di Colombo. Dal padre ottiene

una encomienda (un territorio in cui

gli indios erano trattati come il bestia-

me, schiavi da lavoro nei campi e nel-

le miniere) ad Haiti, privilegio al quale

rinuncia diventando prima prete e poi

missionario domenicano nelle terre

sudamericane. Per il suo impegno in fa-

vore dei poveri riceve il titolo di “pro-

curatore e protettore universale degli

indiani”. Nel 1544 è nominato vescovo

di Chiapas, in Messico. Muore in Spa-

gna nel 1566, dopo aver compiuto 14

viaggi tra America e corte di Spagna

allo scopo di ottenere delle leggi che

proteggano gli indios dalla schiavitù

e dallo sterminio. Las Casas è ricorda-

to anche per le sue opere letterarie,

soprattutto la “Brevissima Relazione della distruzio-

ne delle Indie” da cui traspare la sua grande fi gura

nell’opera di evangelizzazione e di difesa dei diritti

degli Indiani d’America. Un vero cristiano di 500 anni

fa, animato da una profonda passione per la giustizia

verso i più oppressi ed emarginati. Una passione da

portare avanti anche ai nostri giorni.

Page 14: PM di luglio-agosto 2010

Me la spasso

MM ens sana in corpore sano, dicevano i latini. Niente di più corretto! Parliamo spesso di sport, di allenamento, di mu-

scoli che si devono tonificare in questo o in quest’altro punto del nostro corpo, di guerra contro i “cuscinetti”, di arrivare a raggiungere una forma smagliante. Questo è proprio il periodo giusto; la “prova costume”, in-fatti, dovrebbe già essere superata, perché le spiagge brulicano ormai di turisti desi-derosi di stendersi e divertirsi al sole dopo mesi di lavoro o di studio. Ma è solo questo l’obiettivo oppure c’è qualcosa di più importante da considerare?

Movimento e sana alimentazione per stare bene

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I DUE CONSIGLI DEL PT

Per approfondire questo interessante dilem-ma è stato necessario chiedere il parere di una persona che con questi argomenti ci lavora ogni giorno: il Personal Trainer. Avrete certa-mente sentito parlare di questa figura che la-vora, normalmente, nelle palestre, seguendo gli iscritti nella preparazione del programma di esercizi da seguire e nella sua applicazione e,

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a cura di Chiara Milano

Lug/Ago 2010Lug/Ago

O ra che la scuola è fi nita e che sono in vacanza allenatori e squadre che frequentiamo durante l’anno, se vogliamo davvero coccolare (e non viziare) il nostro corpo, possiamo seguire questi piccoli con-sigli: • fare esercizi in palestra, in piscina o all’aria aperta almeno due volte a settimana;• seguire un’alimentazione sana, senza abbuffarsi di merendine o snack, da dividere in tre pasti principali e due spuntini;

• bere almeno 2 litri di acqua al giorno (in inverno circa 1,5 litri), evitando bibite gasate e ricche di zuc-cheri;• dormire almeno 8 ore a notte, per affrontare riposati la giornata.Se seguite queste semplici regole comincerete a sen-tirvi bene e, certamente, ne guadagnerà anche il vo-stro cervello, “materia grigia” da utilizzare anche in questa stagione, soprattutto per fare i compiti delle vacanze che i vostri insegnanti vi hanno lasciato.Ma non preoccupatevi, il vostro corpo vi verrà in aiu-to! E non dimenticate, come dice Tommaso, che il vo-stro vero doping è sentirsi bene!

ra che la scuola è fi nita e che sono in vacanza allenatori e squadre che frequentiamo durante l’anno, se vogliamo davvero coccola (

E... state in formissimaformissima

PROGRAMMA PROGRAMMA PER L’ESTATEPER L’ESTATE

più in generale, per aiutare le persone a sentirsi bene. Potrebbe defi nirsi un preparatore atletico di base, perché prepa-ra il corpo ad af-frontare qualsia-si sport, prima di quell’allenamento specifi co che ogni disciplina richiede. La sua presenza, so-prattutto se assidua, aiuta a lavorare seria-mente, anche quando la voglia viene meno e, con la scusa di fare una pausa per la fatica, si perdono attimi di sano movimento per il corpo.Tommaso, il PT interpellato, ama ripe-tere ai suoi atleti: “La distanza che ci separa dall’obiettivo dipende dall’in-tensità del nostro impegno”, ma non si stanca di ricordare che per stare bene è fondamentale abbinare ad un corretto movimento una corretta ali-mentazione.E tutto inizia tra le corsie del super-mercato! Lo sapete che lui accom-pagna i suoi atleti a fare la spesa? Sicuramente fa sorridere, eppure è proprio vero... alzi la mano chi non apre un pacchetto di patatine da-vanti alla tv o non compra pop-corn e bibita prima di entrare nella sala del cinema! Ecco, dimenticatevi tutto questo se volete davvero stare bene, non tutto quello che vi propone la pubblicità è indispensabile.

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Clap clap musica

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estate estate inin musicamusica

LL a musica, colonna sonora dei nostri mille impegni durante l’anno, torna finalmente protagonista in estate grazie a concerti e festival in tutta Italia. Ap-

puntamenti storici, nuove proposte e qualche assenza. La notizia dell’anno è il ritorno in grande stile dell’Hei-neken Jammin’ Festival (3-6 luglio): al parco San Giu-liano di Venezia si alterneranno Aerosmith, Cranberries, Green Day, 30 Seconds to Mars, Black Eyed Peas, Skunk Anansie e Pearl Jam. Salta invece il Rototom Sunsplash, costretto per il 2010 a trasferirsi in Spagna: Rototom Free (2-3 luglio) proporrà a Udine concerti gratuiti nella spe-ranza che la manifestazione possa presto tornare a casa. Nessun problema invece per lo Sherwood Festival a Pa-dova, altro appuntamento fi sso del Nord Est che richiame-rà a luglio Baustelle, Vinicio Capossela, Gogol Bordello, Ska-P e Simone Cristicchi.

Un’esperienza unica la offre la ras-segna gratuita I Suoni delle Dolo-miti sulle montagne del Trentino: spettacoli di primo piano, da Mar-co Paolini all’Orchestra di Piazza Vittorio, da Angélique Kidjo a Car-men Consoli, da raggiungere rigo-rosamente a piedi. Gratuito anche il Traffic a Torino (13-17 luglio), che quest’anno propone anche un omaggio all’Africa. In Liguria segnaliamo il festival al fem-minile Just like a woman a Genova e Savona (8-24 luglio) e il Genova Guitar Festival (16-28 luglio), che ri-corderà Jimi Hendrix a 40 anni dalla morte. Sempre a Genova la musica “indipendente” di Breakout (fi no al 31 luglio): Oi Va Voi, Afterhours, Roy Paci e Aretuska e Goran Bregovic tra gli ospiti più attesi. La Toscana si difende con appunta-menti consolidati: Italia Wave a Livor-no (21-25 luglio) vedrà Daniele Silve-stri con l’Orchestra di piazza Vittorio, Ok Go ed Editors, Faithless e Julian Marley. E se per Arezzo Play (21-25 luglio) arrivano Deep Purple, Litfi ba e Baustelle, a Lucca il Summer Festi-val (4-24 luglio) ospiterà Placebo, ZZ Top e Karima.

a cura di Elena Dante

Page 17: PM di luglio-agosto 2010

Attesissimo come ogni anno è il Rock in Roma (5-30 luglio), con un buon mix di artisti, dai Cranberries a Mika, dagli Ska-P a Nina Zilli, dagli Skunk Anansie ai Baustelle, dai Litfiba a Shaggy. Prosegue la svolta elettronica del Neapolis Festival (15-16 luglio), con Fatboy Slim e Jamiroquai, ma c’è spazio anche per i Velvet e Yann Tier-sen. I più giovani troveranno musica per le loro orecchie al Giffoni Film Festival (18-31 luglio), con cantanti provenienti spesso da Sanremo o dai talent show. Ad agosto occhi puntati sul Salen-to e la Notte della taranta (13-26), con concertone a Melpignano il 28. Buona musica anche in Sardegna al Sardinia reggae di Banari (SS, 29 luglio-2 agosto) e al Rocce Rosse & Blues festival ad Arbatax (23 lu-glio-28 agosto). Sempre sul fronte della musica black non si possono dimenticare festival come il Pistoia blues (14-18 luglio),

quest’anno arricchito anche da sonorità metal, il celebre Porretta soul (Bo, 22-25 luglio) e naturalmente l’Umbria Jazz a Perugia (9-18 luglio), “re” dei festival jazz italiani.A concludere in bellezza ci penseranno il Ferrara Buskers e i suoi artisti di strada (20-29 agosto) e l’iDay festival a Bologna (1-2 settembre), con i canadesi Arcade Fire e i Blink 182 nelle loro uniche date italiane.Ci sono poi i tanti artisti in tour: a Codroipo (Ud) sono attesi Mika (7 luglio) e Iron Maiden (17 agosto), la rivelazione Flo-rence + The Machine sarà il 21 luglio a Milano (con Pa-olo Nutini) e il 22 a Roma. E Torino, dopo l’infortunio di Bono, ha l’onore di ospita-re il 6 agosto il primo con-certo degli U2 nel 2010. In tour naturalmente anche i cantanti italiani: accanto

a Irene Grandi, Ligabue, Litfi-ba, Elisa, Mo-dena City Ramblers e Simone Cristicchi, an-che le “nuove leve” come Malika Ayane, Marco Mengoni, Emma, Noemi e Valerio Scanu. Ultimo ma non ultimo, una sorpresa per i fan del Mondo di Patty: torna il musical con Lau-ra Esquivel, in un tour de force che toccherà Viareggio (Lu), Rimini, Verona, Napoli, Lecce, Catanzaro e Palermo.

Voi che ne dite?Ora tocca a voi! Dal pop al rock, dal concerto tra amici ai grandi eventi internazionali, raccontate e condividete con gli amici della Banda la vostra Estate in musica!

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Lug/Ago 2010

SITI DI RIFERIMENTO :

www.heineken.it/main/Heineken-www.heineken.it/main/Heineken-JamminFestivalJamminFestivalwww.sherwood.itwww.sherwood.itwww.isuonidelledolomiti.itwww.isuonidelledolomiti.itwww.traffi cfestival.comwww.traffi cfestival.comwww.italiawave.itwww.italiawave.itwww.rockinroma.comwww.rockinroma.comwww.neapolis.itwww.neapolis.itwww.giffoniff.itwww.giffoniff.itwww.pistoiablues.cowww.pistoiablues.commwww.umbriajazz.comwww.umbriajazz.comwww.lanottedellataranta.itwww.lanottedellataranta.itwww.ferrarabuskers.comwww.ferrarabuskers.comwww.indipendente.com/ita/idaywww.indipendente.com/ita/iday