2007 - Luglio-Agosto

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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, MOLINO, OVA Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione BOLLETTINO PARROCCHIALE Anno 94, n. 7 - 8 LUGLIO - AGOSTO 2007 M u s i c a M a e s t r o ! A pagina 4 Le note della gioia allʼoratorio estivo Lʼoratorio estivo e i santi “M usica maestro!” Eʼ lo slogan che ha accompagnato i nostri ragazzi nelle tre settimane di oratorio estivo. E la musica è fatta di note. E ciascuna, nella giusta collocazione, contribuisce alla realizzazione di una composizione. Il grande concerto della fede si realizza dunque con tante note diverse, ma unite nello stesso spartito. Queste “note” sono i SANTI e il “maestro” è Cristo. Avendo presentato ogni pomeriggio ai ragazzi alcune figure significative di santi (don Bosco, Filippo Neri, Gianna Beretta Molla, …) non si poteva concludere in modo migliore lʼoratorio esti- vo. La celebrazione della S.Messa in parrocchia nel giorno dedicato ai santi Pietro e Paolo. Nelle pagine interne vedremo e leggeremo in merito. Come parroco ringrazio don Fabrizio (don Fulvio che aveva riavviato lʼora- torio estivo), gli assistenti e gli animatori per lʼottima conduzione dellʼinizia- tiva. don Costantino Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969 - Spedizione in a. p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - Aut. Dir. Prov. P.T. Filiale AL Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. - Castelnuovo Scrivia (AL)

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Le note della gioia allʼoratorio estivo Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione Lʼoratorio estivo e i santi Anno 94, n. 7 - 8 LUGLIO - AGOSTO 2007 MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, MOLINO, OVA don Costantino A pagina 4 Bollettino Parrocchiale Lʼincontro organizzato dalla Biblioteca di Castelnuovo presso la Scuola Media R. C. D. 2 Lelio Sottotetti Luglio - Agosto 2007

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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, MOLINO, OVA

Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione

BOLLETTINOPARROCCHIALE

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M u s i c a M a e s t r o !

A pagina 4

L e n o t e d e l l a g i o i a a l l ʼ o r a t o r i o e s t i v o

Lʼoratorio estivo e i santi

“Musica maestro!” Eʼ lo slogan che ha accompagnato i nostri ragazzi nelle tre settimane di oratorio estivo.E la musica è fatta di note. E ciascuna, nella giusta collocazione, contribuisce alla realizzazione di unacomposizione. Il grande concerto della fede si realizza dunque con tante note diverse, ma unite nello

stesso spartito. Queste “note” sono i SANTI e il “maestro” è Cristo. Avendo presentato ogni pomeriggio ai ragazzi alcune figure significative di santi (don Bosco, Filippo Neri, Gianna

Beretta Molla, …) non si poteva concludere in modo migliore lʼoratorio esti-vo. La celebrazione della S.Messa in parrocchia nel giorno dedicato aisanti Pietro e Paolo. Nelle pagine interne vedremo e leggeremo in merito.Come parroco ringrazio don Fabrizio (don Fulvio che aveva riavviato lʼora-torio estivo), gli assistenti e gli animatori per lʼottima conduzione dellʼinizia-tiva.

don Costantino

Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno1969 - Spedizione in a. p. art.2 comma 20/clegge 662/96 - Aut. Dir. Prov. P.T. Filiale ALDirettore editoriale: il parroco Don CostantinoMarostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto CarloDelconte Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. -Castelnuovo Scrivia (AL)

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Alcuni giorni fa, pressolʼAula magna dellaScuola Media di

Castelnuovo Scrivia, si è svoltoun interessante incontro, orga-nizzato dalla Biblioteca civicaP.A. Soldini, per presentare adun gruppo di cento ragazzi illibro di racconti e aneddoticastelnovesi “Foglie al vento”,scritto dal Comm. LelioSottotetti (ritratto a destra nellafoto, mentre consegna unacopia del libro alla Presideprof.ssa Lorenza Daglia). Lʼincontro, coordinato dalPresidente della Biblioteca

Delconte, ha visto anche la par-tecipazione dello scrittorecastelnovese Giordano Stella,che ha ulteriormente vivacizza-to la spiegazione delle tradizionie dei personaggi che hannosegnato il passato del paese. Dopo la lettura, da parte diragazzi e ragazze, di alcunibrani scelti, sono state presen-tate agli studenti alcune inter-pretazioni e osservazioni suiracconti proposti e, infine,Sottotetti ha risposto alle moltedomande dettate dalla curiositàdegli intervenuti.Accompagnavano i ragazzialcuni insegnanti, tra cui le duedocenti castelnovesi di lettereprof.ssa Sacco e prof.ssaFerrari.

Sento il dovere di

ringraziare per la buona

accoglienza riservata a

"Foglie al vento".

La vendita a favore delle

opere di restauro della

parrocchiale sta andando

bene. Un grazie sincero a

tutti!

Lelio Sottotetti

R. C. D.

Lʼincontro organizzato dalla Biblioteca di Castelnuovo presso la Scuola Media

PRESENTATO IL LIBRODI LELIO SOTTOTETTI

Castelnuovo, per Don Orione, è statoun paese particolare. In questoluogo, che chiamerà “la mia

Cafarnao”, era nata la mamma e aveva vis-suto le prime esperienze da ragazzo.Veniva da Pontecurone con la carriola perlavorare, insieme al padre, come stradinoper selciare la strada o con la mamma almercato del giovedì. Sognava di realizzareunʼopera in onore della Madonna delleGrazie, venerata nel nostro Santuario, chelui affettuosamente e semplicemente chia-mava: “La Madonnina”.Dapprima pensò di organizzare un centro divita e preghiera per eremiti; poi, sempre neiprimi anni del suo apostolato, tentò di ripri-stinare il collegio di SantʼIgnazio ma trovòlʼostacolo degli amministratori comunali chelo bloccarono. Tentò anche di acquistare ilpalazzo Centurione ma per motivi diversi

non gli fu possibile concludere.Con umiltà e costanza non si scoraggiò fin-ché il Signore accolse le sue aspirazioni edil benefattore Ernesto Buda, in memoriadella moglie Bensi Amalia, donò la bella evasta casa dove nel 1937 (settantʼanni orsono) venne aperto lʼorfanotrofio dedicatoalla madonna del Rosario.Il nuovo complesso fu benedetto dalVenerabile Don Sterpi insieme al CanonicoPerduca. Insieme portarono un calorosomessaggio di Don Orione che in quelmomento si trovava in Argentina.Al ritorno del suo secondo viaggionellʼAmerica del sud, il giorno sette ottobre1939, in un pomeriggio che rimase impres-so nel mio cuore di ragazzo, Don Orione fua Castelnuovo. Pregò, parlò e, visibilmentecommosso, distribuì a tutti delle medagliet-te di metallo con impressa lʼeffige dellamadonna del Rosario. Quellʼimmaginetta,ormai consunta, lʼho sempre portata con mee la conservo come una reliquia.

Nel corso dei settantʼanni che oggi ricordia-mo, passarono per questa casa suore esacerdoti che lasciarono segni della lorofede e del loro servizio. Fra questi ricordo inmodo particolare lʼultimo, che tutti hannoconosciuto amato e stimato: don Gino Rizzi.Lʼorfanotrofio fu poi trasformato in casa diriposo per tante donne anziane che lì trova-vano amore e conforto.Nella chiesetta inserita nel complessodellʼIstituto dimora la Madonna che DonOrione più volte invocò; essa è un richiamoalla speranza e alla fede. Attualmente lʼisti-tuto ospita un C. A. V. (Centro di Aiuto allaVita) per le ragazze madri in difficoltà.Ringrazio il Signore di avermi permesso diessere presente da ragazzo nel 1937allʼinaugurazione; nel 1987 al cinquantesi-mo di fondazione; ed oggi, nel 2007, al set-tantesimo. Si commemora la presenza tranoi di questa grande realizzazione orioninafrutto della fede e della speranza di un gran-de e santo uomo!

N e l s e t t a n t e s i m o d i C a s a B u d a

Lelio Sottotetti

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Una grande esempre attualeverità: di amore

e giustizia, personalee sociale. Ogni perso-na nasce con una suaparticolare attitudine,vocazione, valore,che il mondo farebbebene a rispettare, nonsoltanto per la promo-zione del singolo indi-viduo (che viene cosìonorato nella sua pro-fonda natura), ma peruna più armonica edefficiente convivenzacivile (giacché ciascu-no sarebbe al suoposto, nellʼinteressegenerale e sociale). Quanto siamo lontanida questo salutare e

utile traguardo!Dante ci avverteanche che le capacitàsono sempre e soltan-to personali, non dicasata (gli influssicelesti imprimonocioè nelle creature ilsuggello della loroinfluenza, svolgendosaggiamente la loroopera, distribuendofra gli uomini attitudinidiverse e complemen-tari, ma non distin-guendo tra casa ecasa, tra famiglia efamiglia: “la circularnatura, chʼè suggello/alla cera mortal, faben sua arte,/ ma nondistingue lʼun dallʼal-tro ostello”, Par. VIII,

127). Da questo puntodi vista aveva ragioneil famoso ex diploma-tico (ora editorialistadel Corriere dellaSera) Sergio Romanoquando scriveva che,in Italia, il merito per-sonale – come criteriodi scelta – rappresen-ta per lʼeconomianostrana (chiusa ecorporativa) un fasti-dioso fattore di distur-bo – purtroppo! - anzi-ché uno strumento dicrescita e sviluppo(meglio sceglieresulla base di altri cri-teri, conclude amara-mente Romano: “ilegami di sangue, loscambio di favori o la

fedeltà”). Il credentedeve quindi pregarelo Spirito Santo perriuscire meglio adiscernere i propridoni e caratteristichee così le vocazionialtrui. E, una voltariconosciuto il proprioo lʼaltrui “talento” (edè sempre molta bellala parabola dei talenti,in Matteo 25,14),deve impegnarsi afarlo sviluppare per ilbene personale esociale (a maggiorgloria di Dio), e noncerto a calpestarlo, enemmeno a sotterrar-lo, nel timore (e nellaillusione) di meglioconservarlo.

Oblòdi R. C. D.

“Ma voi torcete a la religione/ tal che fianato a cignersi la spada,/ e fate re di talchʼè da sermone;/ onde la traccia vostraè fuor di strada” (ovvero: ma voi costrin-gete alla vita religiosa chi è nato per lavita militare, ed eleggete re chi è adattoa far prediche; per questo il vostro cam-mino è fuori strada), Par. VIII, 145.

Il nostro Bollettino, ormai giunto al suo

novantaquattresimo anno di vita, si è

molto rinnovato, sia nella veste grafica

che nei contenuti. In particolare, la scel-

ta di stamparlo parzialmente a colori ha

comportato una maggiore spesa.

Pertanto, per proseguire e migliorare il

cammino intrapreso, è anche necessaria

la vostra partecipazione.

Se volete aiutare il Bollettino potete recarvinellʼUfficio Parrocchiale di Castelnuovo, oppureutilizzare il conto corrente postale n° 11692159,intestato alla Parrocchia S.S. Pietro e Paolo -via M. DʼAzeglio n° 9, 15053 CastelnuovoScrivia.Per Alzano e Guazzora rivolgersi agli ufficiparrocchiali la mattina dei giorni festivi.

Vi preghiamo, inoltre, di segnalarci eventuali disguidi postali.

Un contr ibuto per i l “ tuo” Bol let t ino

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Ci sono giornate che preferiresti nonfinissero mai, nelle quali vorrestiarrestare il tempo e vivere emozio-

ni uniche senza fine. Inqueste giornate lʼallegria, lamagia, la voglia di stareinsieme e di divertirsi pren-dono il sopravvento, siintrecciano tra di loro, tiavvolgono e ti fanno capireche la gioia di vivere è ilsentimento più bello. Eʼ,però, proprio in questi casi,che le lancette dellʼorologiocorrono ancora più veloci esenza accorgertene questamagnifica ed intensa gior-nata è, in un attimo, già fini-ta. Lʼunica cosa che ciresta da fare, per non per-dere quanto di bello abbia-mo vissuto, è aprire lanostra mente ai ricordi, nondimenticarci delle bellesensazioni provate accantoad un nostro amico, allamamma, al papà, ma cer-care di catturare ogni sin-golo momento di passionee di pura felicità e racchiu-derlo nello scrigno delnostro cuore. Ed è proprioquesto il consiglio che misento di dare a tutti i ragazzi, assistenti edanimatori che hanno preso parte allʼorato-rio estivo 2007, perché sono sicuro cheanche questo grest, come quelli passati,ha saputo regalarci qualcosa di indimenti-cabile. E questo qualcosa, se valorizzato,può aiutarci, davvero tanto, a crescere, adimparare, a maturare. Ogni episodio inoratorio estivo ha costituito sempre, pertutti, una lezione di vita, un piccolo inse-gnamento, un punto di partenza per nonsbagliare più. E in queste tre settimane digrest, che si è svolto dallʼ11 al 29 Giugno,gli episodi di questo tipo sono stati parec-chi. Ma più che dai singoli particolari, lastraordinaria atmosfera che ha circondatolʼoratorio estivo deriva dalla sua totalità:dai giochi insieme, nei campi, nel cortile enel salone, dai momenti di preghiera gui-dati da Don Fabrizio, dalla sempre grade-vole merenda, come pausa tra un gioco elʼaltro, dalle uscite organizzate. A proposi-to di queste ultime, anche questʼanno ilprogramma è stato davvero interessante.La prima “ gita” dei nostri ragazzi si ètenuta allʼoratorio di Tortona, unʼ esperien-

za che, oltre al divertimento, ci ha per-messo di conoscere tanti nuovi amici. Poila giornata più rilassante ma anche piùattesa è stata quella alle piscine “ Le BolleBlu” di Vignole Borbera, che è, ormai dadiversi anni, un appuntamento fisso delgrest. Infine lʼultima uscita si è svolta a

Colle Don Bosco, paese dʼinfanzia di SanGiovanni Bosco, dove tutti noi presentiabbiamo potuto alternare a momenti digioco anche attimi di riflessione e di for-mazione sulla figura di questo Santo stra-ordinario che per i giovani ha semprecostituito un punto di riferimento. Nonbisogna poi dimenticare la biciclettata disabato 16 Giugno alla cascina Ceroggiadove, sotto il sole cocente, abbiamo coltocomunque lʼoccasione per divertirci e pas-sare una giornata tutti insieme.Al di là di tutto questo credo, tuttavia, chea rendere davvero unico lʼoratorio estivo2007 sia stato il tema attorno al qualeesso era imperniato. Come si può intuiredal titolo del grest “Musica maestro!”, il filoconduttore è stata, appunto la musica,che ci ha accompagnato in ogni pomerig-gio, sia nei momenti di gioco, sia in quellidi preghiera, sia nei momenti di comunio-ne e di condivisione. Si è trattato, però, diuna musica speciale, non una musicaqualsiasi: quella capace di rallegrarci,diguidarci quando ci sentiamo smarriti, diascoltarci, per non limitarci solo ad ascol-

tarla: è la musica di Dio. Sono state leSue note a riempire le nostre giornate.Attraverso questa particolare melodia,che proveniva direttamente dal Signore,abbiamo fantasticato, operato, sognato, cisiamo messi in gioco. E volando sulle alidella fantasia, dellʼentusiasmo, del diverti-

mento siamo riusciti ad organizzare unospettacolo tutto nostro, un momento chenoi abbiamo fortemente voluto e che nes-suno ci ha potuto togliere. La sera diGiovedì 28 Giugno, infatti, nel salone par-rocchiale, si è svolta una breve ma effica-ce rappresentazione, fatta di varie scenet-te e seguita da musica, balli e giochi, a cuihanno partecipato pure i genitori.Ci sembrava questo il modo più giusto perconcludere un oratorio estivo che, senzadubbio, ha lasciato a tutti quelli che vihanno preso parte qualcosa di particolare:ha insegnato ad operare secondo gli inse-gnamenti di Dio, a giocare condividendola propria gioia con altri, a crescere con-frontandosi con gli amici e anche, attra-verso la musica, a sognare.E proprio per questo penso che, sebbenequeste tre settimane siano volate, cilasceranno emozioni incredibili, che solo ilnostro cuore può catturare, fare sue ecustodire gelosamente, senza che nessu-no possa cancellarle. Perché questo oratorio estivo, in fondo,non si dimenticherà mai.

M u s i c a M a e s t r o !L e n o t e d e l l a g i o i a a l l ʼ o r a t o r i o e s t i v o

Marcello Spinetta

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“Prendi la croce!”,“Accendi lecandele!”, “E il

turibolo?!”, sono tutte frasiche cinque minuti primadella messa, con “lʼacquaalla gola”, vengono urlate insacrestia. Poi però, comedʼincanto, tutto è pronto e siparte puntuali ed ordinatiper la liturgia domenicale.Penso che molti di voi sisiano accorti che il gruppodei chierichetti stadiventando veramentenumeroso. Questo è unbene! Una parrocchia comequella di Castelnuovo ègiusto che abbia un foltonumero di ragazzisullʼaltare. Direi che è unbuon segno se accade ciò,vuol dire che i ragazzipartecipano alle funzioni ecredono in quello chefanno. Domenica 27 maggio, alleore 10.30, sei ragazzi dellaparrocchia sono statiprotagonisti della“Vestizione dei chierichetti”.La loro prima Messa come“ministri dellʼaltare!”Per la cronaca, i nuovientrati sono: Busi Federico,Camuso Linda, CavalleroRiccardo, Di GaetanoTamara, Ferrari Cesare,Orsi Cecilia.La vestizione si è svolta inun clima di gioia e direianche con un poʼ diemozione. Dopo aver fatto

la promessa di rito sonostati accompagnati allʼaltareda un “padrino” o da una“madrina” per indossare laveste dalle bande rosse,pronti per essere attivi nelgruppo.Di lavoro ce nʼè! Peresempio sono terminate dapoco le benedizioni dellecase che hanno vistopartecipi molti chierichetti alfianco dei nostri sacerdoti edel diacono. Ma le mansionidei chierichetti non sonosolo materiali, il gruppodeve impegnarsi anche inmateria spirituale. Alchierichetto viene chiesto dipregare, sia in gruppo chesingolarmente. Deve essereuna figura dʼesempio ancheper gli altri ragazzi presentiin chiesa, deve comportarsida testimone della nostraFede.Speriamo che continuino aessere molti i ragazzi chescelgono di intraprenderequesto cammino perchèlʼaltare possa esseresempre colmo di gioventùaccanto ai nostri sacerdoti.Concludendo, ci sentiamoin questo momento vicinialla famiglia di GiacomoStringa, nostro “compagnodʼaltare”, e chiediamo aGiacomo di essere semprein mezzo a noi. Sentiamo che in questomomento Lui si trova aservire la Grande Mensadel Signore. Giacomo,aiutaci a percorrere semprela giusta via!

L ʼ a l t a r e s i r i e m p i e d i g i o v a n i

V e s t i z i o n e d e i c h i e r i c h e t t i

Pietro Zeme

Alcuni momenti

della cerimonia

di vestizione

dei nuovi

chierichetti

presso la

Parrocchiale di

Castelnuovo

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Speranza

Si constata che, nellascuola, le difficoltà che

incontrano gli operatorisono in continuo aumento.Sono tre le componenti daesaminare, allievi, famiglie,docenti. Ciascuna tende ascaricare sulle altre due laresponsabilità dʼun degra-do, che non si può negarenon esista. Conduco le mieriflessioni sulla scorta dellaPremessa alla legge istitu-tiva della Scuola media (n.1859 del 31 dicembre 1962)e dʼuna osservazione delclinico canadese Osler (chiè costui?)Legge 1859/62. La scuolaconcorre con la famiglia allaformazione ed allʼeducazio-ne degli adolescenti.Lʼistruzione è obbligatoria.Attenzione, lʼistruzione,non la scuola è obbligatoria.Il vero insegnante non èquello che dallʼalto pompanozioni ad alta pressione inricevitori passivi, ma unostudente più anziano ansio-so dʼaiutare i più giovani; adessi dà, ma reciprocamentericeve (Osler). La scuola,per legge, deve concorrerecon la famiglia alla forma-zione dei giovani, insieme,ciascuna nel proprio ambi-to. Sulla famiglia, mi limito araccontare una recenteesperienza personale.Sono tornate dallʼAfrica, inquesti giorni, due rondini,che dalle abitudini dimostra-te sono le stesse che , unanno fa, hanno costruito unnido nella mia casa e vihanno allevato quattro ron-dinini. Una coppia. Una

famiglia. Senza aggettivi,senza se e senza ma. Lanatura lʼha chiamata ad uncompito, e lʼosservanosenza porsi problemi. Non tutti gli uccelli sonomonogami e reciprocamen-te fedeli nella vita di coppia.Il gallo non si cura dellaprole. Al massimo, schia-mazza quando una gallinaha deposto un uovo. Comese…lʼavesse fatto lui! I pul-cini (pulastrè in dialetto)non sanno neppure dʼavereun padre. I polli non hannofamiglia. Qualche politicovorrebbe organizzarci comei polli. Io penso che, se inuna scuola fantastica fre-quentassero rondinini e pul-cini (di gallina), i primi cree-rebbero molto meno proble-mi degli altri.Sulla scuola mi basta unʼos-servazione. Se invece didirigere lʼattenzione suiragazzi pigri e superficiali,studiassi i docenti pedanti edemotivati, troverei qui laprincipale causa dʼuna crisi.Ho incontrato da alunno, epenso che tutti abbianoavuto la stessa esperienza,professori che quando col-loquiavano con i giovani liconquistavano. Finiva lalezione e non ce ne erava-mo accorti. Ce ne furono ece ne sono, solo non fannonotizia. Diamo ai giovani famiglie escuole vere e la crisi spari-rà. Sempre se la società incui viviamo non faccia ditutto per distruggerle.Televisione e stampa checonta, che fa opinione,stanno programmando untanto peggio, tanto meglio.Dovessero spuntarla, consi-derate inutile la mia rifles-sione.

Congedo

Tre Docenti, la cui pre-senza è stata determi-

nante nellʼultimo trentennio,lasciano la scuola con ilprossimo anno scolastico.Elsa Semino, Don LuigiBernini, Ennio Negri entra-no nel gruppo di coloro che,raggiunto (o superato) illimite legale dʼetà, sonomessi a riposo. È difficileimmaginarli seduti su unapanchina dʼun pubblicogiardino a meditare, o in unbar a giocare a carte per…ammazzare il tempo. Si dedicheranno ad altriobiettivi, non ci perderà lasocietà; forse un poco lascuola, anche se la storiainsegna che nessuno è indi-spensabile a svolgere unadeterminata funzione. I Professori Bernini e Negrisommano insieme sessan-tʼanni ininterrotti di servizionella scuola Baxilio. Sonotanti. Soprattutto la loro fu unʼatti-vità dinamica, mai ripetitiva.Il Saggio Musicale e loStudio dellʼambiente non siimprovvisano, sono statiuna serie successiva dimete, sempre originali,sempre nuove ed attuali.Della Prof. Semino vale unesempio tipo. Lo studio coordinato in untriennio centrato su tre temiinterdisciplinari, il lupo, lafarfalla, il vino, dove tutti iDocenti e tutti gli alunnihanno fatto la loro parte.Idee carpite e riprodotte suuna rivista specializzata…Viene spontaneo chiedersi:sono idee ancora attualioggi?

Saggio musicale

Il trentaduesimo per lascuola, il ventinovesimo

per Don Bernini. Eʼ veroche, nel tempo, cambiano iragazzi, i loro gusti, il mododi intendere la musica ascuola. È stato tuttavia diffi-cile non incontrare motivigià presentati in passato.Quando per più di trentavolte si colgono fiori nellostesso prato (lʼuniversomusicale mondiale) , qual-cosa di già presentato deveessere scelto di nuovo.La cronaca dettagliata del-lʼavvenimento è già stataillustrata nei settimanalilocali. Non la ripeto. Ma cʼèstato un intervento degno dinota, quello del nostroVescovo alla conclusionedella rappresentazione. IlPresule ha osservato che leragazze ed i ragazzi sonostati disciplinati. Non è unacosa da poco. Altrove, ci haconfessato, una scuola nonè riuscita a concludere ilsuo Saggio… È unʼosserva-zione importante, cʼè delbuono nei nostri giovani.Preparare un Saggio èlungo e faticoso. Ho unaventennale esperienza inproposito. Solo mediare irapporti tra gli operatori èuna fatica degna di Sisifo…Non parliamo della ricercadʼun luogo dove presentar-ci, con tanti dinieghi, eGiove Pluvio che talvoltanon voleva farci mancare ilsuo paterno intervento.Questʼanno i ragazzi sonostati bravi Come nei trentunanni precedenti. Meritanoun grazie, esteso a tutticoloro che li hanno seguiti.Un augurio, non ci si devefermare. Castelnuovo aspetta il tren-tatreesimo Saggio.

c r o n a c h edi L. Stella

N e l m o n d o d e l l a s c u o l a

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c a s t e l n o v e s iD u e c o m u n i t à r i u n i t e n e l n o m e d i S a n D e s i d e r i o

Il paese di San Desiderio(un sobborgo della città di

Genova) ha celebrato lafesta del Santo Patrono il27 maggio. Ovviamente sitratta di San Desiderio, chela tradizione dice nativo diBavari, una località distanteun paio di chilometri, e nelcui territorio si trova unagrotta, di cui si parleràappresso. La manifestazione celebra-tiva è stata sobria, ma pro-fonda. Nel nome delPatrono, si è ufficializzatolʼingresso nella comunitàparrocchiale di Francesca,mediante il Battesimo; alcu-ne coppie hanno festeggia-to la ricorrenza del loromatrimonio; si è detto “gra-zie” ad un medico ultraot-tantenne, che nel paese hatrascorso tutta la sua vita, inmissione, a servizio di tutti.Castelnuovo è stata pre-sente con una delegazionemista di confratelli (constendardo e cappa) e disemplici fedeli. La Coldirettilocale ha inviato un campio-nario di prodotti locali tipicidella stagione. Erano pre-senti ed hanno guidato lafunzione i Parroco emeritodon Raffaele Tubino e lʼam-ministrazione parrocchialedon Francesco Doragrossa.Cʼera un posto ed un com-pito per ciascuno dei pre-senti. Il tempo sembravanon passare. Le due comu-nità diverse e lontane eranodiventate una, nel nome diSan Desiderio, accomunatedal fatto dʼappartenere allastessa regione ligure,secondo la Chiesa.Diciamo ora due parole sulSanto Patrono. È nato e vis-suto nel IV secolo d. C.,quindi sotto lʼimpero roma-no, sia pure nella sua fasedi sfacelo. La tradizione lo

dice agricoltore, in quellazona dove bisogna conqui-stare il terreno zolla perzolla, su terrazzamenti fati-cosi da predisporre, e anco-ra più faticosi da lavorare. Il

ragazzo, curioso e di intelli-genza viva, frequenta uneremita, colto nelle discipli-ne religiose, che vive in unagrotta a non molta distanzada Bavari. Acquisisceunʼeducazione religiosaaccurata. È opportuno ricor-dare che in quei tempi leconoscenze si trasmetteva-no in massima parte per viaorale. Gli uomini di chiesaerano i più colti, se non gliunici depositari dʼogni disci-plina. Anche se la storia diquei tempi è avara di docu-menti e si mescola spessocon la leggenda, ci sonoalcuni fatti che si possonoritenere reali. Desiderio èun agricoltore giovane ecolto e svolge la sua attivitàattorno al suo paese e inuna piana vicino al mare,che costeggia la strada cheda Genova, attraverso il ter-ritorio di Luni, porta a

Roma. Un poʼ come lʼattua-le autostrada A 12.Lʼincontro con i pellegriniche da Langres andavano aRoma dal Papa può essereimmaginato verso sera, là

dove il campo confina conla strada. Desiderio offreospitalità e tratta con loro diquestioni religiose. La suafigura ha colpito i pellegrini,che, a Roma, vogliono risol-vere il problema della sedevescovile vacante. Per stra-da, cominciano a pensare aDesiderio come possibilenuovo capo religioso dellaloro comunità. Il Papaaccetta le loro proposte.Sulla strada del ritorno tro-vano Desiderio intento adarare, e lo convincono aseguirli. Come segno disaluto, Desiderio pianta ilbastone che usava a guida-re i buoi nel terreno. È fre-sco, e con il tempo da taleadiviene albero. Lʼalbero diSan Desiderio, un miracolocome ne avvengono tanti innatura per intervento delCreatore. Come Vescovo,brilla per la sua cultura e

per il suo zelo pastorale.Durante lʼinvasione deiGermani, affronta disarma-to lʼesercito barbaro per sal-vare i suoi fedeli, e vienedecapitato fuori dalle mura

della città. Il pronto inter-vento dellʼimperatoreGiuliano allontana gli inva-sori, e consente il culto delVescovo martire. SanDesiderio è scelto comePatrono di Langres. I suoifedeli ne diffondono laconoscenza. Lungo le loca-lità della via Francigena,che percorrevano per anda-re a Roma ad ogni sostaparlavano del loro Patrono.Per due fortunate circostan-ze, la strada che passavada Castelnuovo ed i pelle-grini di Langres che vidovettero transitare , avven-ne che il loro Santo, agricol-tore prima che Vescovo, fuscelto dai nostri progenitorie divenne il nostro Santopatrono. La mia è solounʼipotesi. Però la trovoverosimile, e la propongo.

Durante l'Offertorio sono stati portati all'altare, insieme ai simboli eucaristici, i frutti della nostra terra edalcuni libri di autori castelnovesi.

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G u a z z o r a

Tramite il cuginoguazzorese GianAntonio Stringa è

pervenuta al Bollettinouna “foto ricordo” dellafamiglia del DottorEugenio Librè, figlio diPedrito Librè e di LuiginaMegardi originari diGuazzora, emigrati negliUSA negli anni ʼ30. Il dott.Librè, molto legato alpaese dʼorigine dei geni-tori e alla sua chiesa, non-ché affezionato lettore delnostro bollettino, è ritrattonella foto con la moglieMaria, con i cinque figli:Peter, Henry, Kennet,Nina e John ed i numerosinipoti , nel giorno delmatrimonio dellʼultimoge-nito John con Liz, celebra-to nel settembre 2006.

DAGLI STATI UNITI DʼAMERICA A GUAZZORA

Domenica 10 giugno, giorno delCorpus Domini, a Guazzora, dopo lamessa festiva, si è svolta la tradizio-

nale processione. Lʼostensorio contenentelʼEucarestia è stata portata dal diaconoErnesto nelle vie del paese e accompagna-ta - sotto il baldacchino sorretto dai seivolontari - dai chierichetti con il giglio inmano. Tra i numerosi fedeli hanno parte-cipato parecchi bambini con i genitori che,durante il tragitto, spargevano i petali dirosa. Erano presenti il Sindaco PieraVignoli e la Giunta comunale. La processio-ne è stata animata da canti e preghiere e siè conclusa con la benedizione eucaristica,nel rispetto della tradizione della ricorrenzache, come ha ricordato il diacono nellʼome-lia, fa riferimento al miracolo di Bolsenaavvenuto nel lontano 1293.

La ricorrenza delCorpus Domini

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 9Luglio - Agosto 2007

La Chiesa parrocchiale, recen-temente, è stata destinatariadi oggetti e opere donati dal

guazzorese Gian Antonio Stringa,noto artigiano del ferro. Le dona-zioni sono rappresentate da alcu-ne prestazioni che riguardano lafontana della piazza della Chiesa,lo stelo in ferro che sorregge lebiciclette dei fedeli e da un piede-stallo in ferro che supporta il ceropasquale; questʼultimo viene utiliz-zato anche in occasione dei batte-simi. Il signor Stringa è titolare in paesedi un antica officina/laboratorio a

gestione familiare, che risale aitempi del padre Francesco. Lasua attività e quella del padre rien-trano in quelle preziose professioniche negli ultimi tempi si sonomodificate e trasformate per lʼevo-luzione della moderna tecnologia,ma che in passato, nella realtà delnostro piccolo paese, erano mol-teplici. A Guazzora infatti, fino aglianni ʻ60/ʼ70 era possibile trovarediverse e qualificate professioniche possiamo definire gli “antichimestieri”: da unʼaltra officina delferro, alla valente sartoria peruomo, per donna, al prestigioso

ricamo, alla raffinata maglieria,condotti da veri professionisti notianche fuori paese. Tutti hannolasciato un segno tangibile e nelproprio ambito, hanno lavoratogenerosamente per la ChiesaParrocchiale. Anche tramite queste colonne, ilParroco unitamente alla comunitàcristiana rivolgono un ricordo rico-noscente a chi non è più fra noi. In particole, al Signor GianAntonio Stringa, va lʼespressionedi doverosa riconoscenza per lapronta disponibilità e lʼimpegnoprofuso a favore della Chiesa.

Donazioni alla Parrocchiale di Guazzora

P a o l a R o s s i r i c o r d a t a a G u a z z o r aDomenica 10 giugno, nella Chiesa di Guazzora è stata ricorda-ta Paola Rossi, scomparsa prematuramente a soli 43 anni il 9marzo scorso.Paola, pur risiedendo alla periferia di Sale, era molto conosciu-ta in paese in quanto per ventʼanni ha svolto la professione diparrucchiera. Per questo motivo, lʼiniziativa di ricordarla con unamessa è scaturita spontaneamente dalle clienti, dalle amiche,dagli amici, nonché dai suoi parenti residenti in paese, chehanno raccolto la cospicua somma di Euro 300 e devoluta allaChiesa in sua memoria. Paola, durante gli anni della sua attività, si è inserita positiva-mente nel contesto del paese: ha costruito legami e amiciziesignificative, ha partecipato alla vita e alle ricorrenze locali, hafrequentato con affezione la Chiesa alla quale si è particolarmen-te legata. Ed è proprio qui che la comunità cristiana ha volutoricordarla alla presenza dei suoi genitori e dei familiari, ai qualisi rinnovano autentici sentimenti di solidarietà e affetto.

T.B.

Pubblichiamo con piacerequesta foto giacente pressolʼarchivio parrocchiale: risale almese di febbraio 1979 e ritraeDon Opilio insieme al gruppodei giovani cantori dellaParrocchia. Eʼ stata scattatadal maestro Giorgio Zorzella,che allʼepoca dirigeva il piccolocoro. Chi si riconosce?

Anno 1979,il piccolo coro di Guazzora

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 10 Luglio - Agosto 2007

I DIECI DIRITTI DEL LETTORE (brani tratti da: Daniel Pennac, Come un romanzo, Milano, Feltrinelli 1999)

1. IL DIRITTO DI NON LEGGERE (…) la maggior parte dei lettori si concede quotidianamente il diritto di non leggere. (…) tra un buon libro e un brutto telefilm, ilsecondo ha, più spesso di quanto vorremmo confessare, la meglio sul primo. Inoltre, non leggiamo sempre. I nostri periodi dilettura si alternano sovente a lunghi digiuni (…) (…) se possiamo tranquillamente ammettere che un singolo individuo rifiuti la lettura, è intollerabile che egli sia – o si ritenga –rifiutato da essa. 2. IL DIRITTO DI SALTARE LE PAGINE Ho saltato delle pagine (…).E tutti i ragazzini dovrebbero fare altrettanto. In questo modo potrebbero buttarsi prestissimo su tuttele meraviglie ritenute inaccessibili per la loro età. (…) Un grave pericolo li minaccia se non decidono da soli quel che è alla loroportata saltando le pagine che vogliono: altri lo faranno al posto loro. 3. IL DIRITTO DI NON FINIRE IL LIBRO Ci sono mille ragioni per abbandonare un romanzo prima della fine: la sensazione del già letto, una storia che non ci prende, ilnostro totale dissenso rispetto alle tesi dellʼautore, uno stile che ci fa venire la pelle dʼoca (…) Inutile enumerare le 995 altreragioni, fra le quali si debbono tuttavia annoverare la carie dentale, le angherie del capoufficio o un terremoto del cuore che ciparalizza la mente. (…) 4. IL DIRITTO DI RILEGGERE Rileggere quel che una prima volta ci aveva respinti, rileggere senza saltare nessun passaggio, rileggere da unʼaltra angolazione,rileggere per verificare (…) Ma rileggiamo soprattutto in modo gratuito, per piacere della ripetizione, la gioia di un nuovo incontro (…) 5. IL DIRITTO DI LEGGERE QUALSIASI COSA (…) ci sono “buoni” e “cattivi” romanzi. Molto spesso sono i secondi che incontriamo per primi sulla nostra strada. E, parola mia, quanto toccò a me, ricordo di averli trovati “belli un casino”. Ma sono stato fortunato: nessuno mi ha preso in giro… Qualcuno ha solo lasciato sul mio passaggio qualche “buon” romanzo guardandosi bene dal proibirmi gli altri. 6. IL DIRITTO AL BOVARISMO Eʼ questo, a grandi linee, il “bovarismo”, la soddisfazione immediata ed esclusiva delle nostre sensazione: lʼimmaginazione che sidilata, i nervi che vibrano, il cuore che si accende, lʼadrenalina che sprizza, lʼidentificazione che diventa totale e il cervello cheprende (…) 7. IL DIRITTO DI LEGGERE OVUNQUE (qui Pennac ci presenta un soldato un poʼ particolare, che ama leggere Gogol durante lʼesecuzione di un servizio, considerato daipiù, poco onorevole: pulire le latrine. Il messaggio, consegnatoci dallo scrittore francese, è che qualunque luogo è buono per chiami la lettura…. anche un comune gabinetto). 8. IL DIRITTO DI SPIZZICARE Eʼ la libertà che ci concediamo di prendere un volume a caso della nostra biblioteca, di aprirlo, dove capita e di immergercisi unistante, proprio perché solo di quellʼistante disponiamo. 9. IL DIRITTO DI LEGGERE A VOCE ALTA Lʼuomo che legge a viva voce si espone completamente agli occhi che lo ascoltano.(…) 10. IL DIRITTO DI TACERE Lʼuomo costruisce case perché è vivo ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché sisa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessunʼaltra, ma che nessunʼaltra potrebbe sostituire. (…) (…) le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere.

Non ricordo quale fu il primo libroche riuscii a leggere sino alla fine.Ricordo, invece, con precisione ed

affetto il primo libro nel quale “entrai” eche consumai con passione: “La ragazzadi Bube” di Carlo Cassola. Quella storia(non importante in se stessa, ma adattaa quel momento) aveva catturato la miaattenzione e vissi con grande coinvolgi-mento le vicende di Bube e Mara. Avevopiacere di stare solo col libro e lʼimmagi-nazione mi portava a vivere comeimmerso in quelle pagine. Si verificò ciòche può capitare ad ogni adolescente

che, preso un libro fra le mani, lo leggeavidamente inserendo nel proprio animonuovi tasselli sino a costruire, negli anni,il proprio mondo interiore.Credo che la lettura sia una strada obbli-gata nella crescita. Leggere non è fuorimoda e non è nemmeno un atteggiamen-to obsoleto (sostituito da nuove tecnichedi comunicazione). Ogni genitore devesentirsi impegnato ad insegnare ai figliad apprezzare la lettura. Ed affermo que-sto proprio perchè, essendo genitore,tocco con mano la resistenza ad iniziare.Leggere è importante per la formazioneculturale, per lʼefficienza scolastica, perlʼallenamento cerebrale e, soprattutto,insegna a vivere, proponendo sentieri daseguire. Se può servire ad alleviare lapaura dellʼinizio (un libro è valutato a

prima vista dalla sua mole) vorrei citare“I diritti del lettore” di Daniel Pennac. Nel saggio “Come un romanzo” (da cuisono tratti i dieci diritti del lettore)Pennac affronta dal duplice punto divista di romanziere e professore, il pro-blema di come si possa stimolare i giova-ni (e in genere tutti coloro che avvertonolʼoggetto libro come un macigno indebita-mente e immeritatamente posato sul lorocomodino) non tanto alla lettura in sé eper sé, quanto al piacere di essa, cer-cando di proporre i libri come complici,come amici attraverso i quali si amplianoi propri orizzonti e si costruiscono mondiinediti. Un libro intelligente e spassosoche aiuta a ricordare che il tempo dellalettura, così come il tempo dellʼamore,dilata il tempo della vita.

Gian Luigi Zeme

Te m p o d i v a c a n z e : l e g g e r e u n l i b r o

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 11Luglio - Agosto 2007

A l z a n o

Come tutti gli anni, ad Alzano la tradizione vuole che il gior-no del Corpus Domini venga onorato con la festa dellaPrima Comunione impartita ai ragazzi ed alle ragazze che

frequentano la quarta elementare.Il parroco Don Costantino, accompagnato allʼaltare dai chierichet-ti Marcello, Federico e Claudio, ha celebrato la Solenne SantaMessa ed impartito la prima comunione ad Elisa Guagnini, CeciliaBelvedere, Clara Milanese e Riccardo Titonen.Una folta partecipazione di persone ha gremito la chiesa parroc-chiale, allestita per lʼoccasione con fiori bianchi in onore dei nostriragazzi.La corale della Parrocchia, diretta da Stefano Granata, ha anima-to la funzione con canti religiosi che hanno dato solennità alla S.Messa.I nostri giovani, molto emozionati per lʼevento che li avvicinava alSignore, hanno ricevuto la Prima Comunione indossando un abitobianco, ed è la prima volta che succede ad Alzano, uguale pertutti e quattro.La catechista Valeria Fazio, che ha seguito i nostri ragazzi aiutan-doli ad avvicinarsi a questo importante evento, ha letto loro unatoccante lettera augurale. Al termine della S. Messa, come da tradizione, si è svolta la pro-cessione per le vie del paese portando il Santissimo tra le case diAlzano.I ragazzi che hanno ricevuto la Prima Comunione, hanno prece-duto il Santissimo cospargendo la strada di petali di rose benedet-te da Don Costantino durante la S. Messa.Al termine delle funzione religiosa, i parenti invitati dalle famigliedei ragazzi comunicandi, hanno festeggiato con pranzi conviviali.Un ringraziamento particolare alla nostra Santina che con amoreaccudisce la nostra Chiesa ed a Gianni, sempre presente in ognicircostanza.

10 GiugnoFesta del CORPUS DOMINI ad Alzano Scrivia

M o l i n o d e i T o r t i

Chierichetti anno 1962Don Angelo Nicrosini (a sinistra), don Cesare Nicrosini (a destra).Da sinistra: Meardi Faustino, Torti Mario, Tabbone Pasqualino, BalduzziLuciano, De Grandi Leopoldo che ha fatto la Prima Comunione, RigonSilvano, Torti Pier Luigi, Torti Brunetto, Zorzetto G. Carlo.

Ben riuscito lo spettacolo che il Circolo Culturale"Donne Più" ha offerto il 26 Maggio, nel SaloneParrocchiale a Molino dei Torti, per aiutareMassimiliano, un ragazzo di Tortona che è in comada parecchi anni dopo un brutto incidente e haveramente bisogno di aiuto.

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 12 Luglio - Agosto 2007

Il Consiglio Affari Economici in seduta del 19 giugno scorso haapprovato la relazione del suo Presidente quale compendio dellʼan-damento dei lavori di conservazione e di miglioramento della fabbri-ca della nostra chiesa parrocchiale. Ci sembra doveroso dare pub-blicazione parziale di tale relazione per opportuna informazione aiparrocchiani e a tutte le persone di “buona volontà” sullo stato attua-le e sul prossimo andamento dei lavori programmati a partire dal-lʼanno 2004 in avanti.Eccone il testo:

(...) “La Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona ha messo adisposizione la somma di € 24.200 quale contributo per gli inter-venti di recupero artistico e funzionale destinati specificamente allacura delle bussole lignee settecentesche. La somma dovrebbecoprire interamente i preventivi di spesa.I lavori, oltre al restauroserviranno anche ad adattare una porta di ingresso, e precisamen-te quella del lato “sud”, ad uso delle persone “diversamente abili”.Opera questa che riteniamo di primaria necessità.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha messo adisposizione la somma di € 5.000 per il restauro degli ingressi e lamanutenzione del Portale Magister Albertus. Per questi lavori sidovrebbe procedere con una certa gradualità data la loro particola-re onerosità. Eʼ pertanto prevista una prima fase consistente nellʼav-vio delle analisi chimiche preparatorie alla fase propria dei restauri.La spesa potrebbe quindi essere coperta da questa propria elargi-zione e dal contributo promesso dal Comune di Castelnuovo Scriviadi € 2.000.

Per la scala della torre campanaria si è ancora nella fase proget-tuale e di studio dei preventivi mentre verrà quanto prima indirizza-ta domanda per un contributo congruo alla Conferenza EpiscopaleItaliana in quanto, notoriamente, questa spesa rientra fra quelleorganicamente promosse e contribuite da tale Ente.

La partre finanziaria relativa a tutta la programmazione è sottocontrollo. La struttura operativa usufruisce per le correnti necessità,della anticipazione messa a disposizione, a far tempo dal lugliodello scorso anno, dalla Banca Regionale Europea grazie allʼinter-vento decisivo della Curia Vescovile di Tortona, al rientro della qualeverrà, come viene continuamente, provveduto con la offerte dei variEnti e dei privati parrocchiani, nel corso degli anni. In merito è cura-ta una opportuna continua vigilanza per il rispetto dei limiti prefis-sati sia per quanto attiene alla spesa che alla esposizione banca-ria.”

Dalla relazione si evidenzia che un particolare fervore anima lanostra comunità parrocchiale. Essa è tutta protesa ad abbellire, sal-vaguardare e migliorare la casa comune, la chiesa parrocchiale,che è monumento simbolo del suo profondo sentimento di fede e didevozione religiosa ereditata dai padri attraverso i secoli. Questo èconsolante in tempi come i nostri di scarsa fede ed il merito è di tuttele buone persone che, sia singolarmente che unite nei numerosiorganismi parrocchiali da esse espressi, lottano quotidianamenteper il trionfo dei sacri principi che oggi sembrano essere così bistrat-tati.

PLZ

Nuovi lavor i ne l la ch iesa parrocchia le de i S.S.Piet ro e Paolo

OPERE CONSERVATIVE PER PORTALE STORICO E BUSSOLESETTECENTESCHE IN FASE ESECUTIVA E PROGETTI IN ATTO PER LA SCALA DELLA TORRE CAMPANARIA

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Domenica 24giugno, ore21, è stata

celebrata la S.Messa in onoredel Santo PatronoGiovanni Battista.Durante lecelebrazionesono stati anchericordati treanniversari dimatrimonio: il 50°di GiuseppeCastellotti eCampili Rosa, il40° di RobertoLasagna eFrancesca MariaGuidobonoCavalchini, il 20°di GiampieroGhibaudi eNunziaCastellotti.Al termine dellaSanta Messa èstata impartita daDon Costantino labenedizione delleprimizie dellaterra.Ricordiamo infineche Sabato 23Giugno è statainaugurata alleore 19 la mostradi trattori inminiatura e dialcuni esemplaridi autentici trattoridʼepoca “Landinitesta calda”.Alle ore 21, dopoun simpatico“spuntinocampagnolo”, si èsvolto il torneo dibriscola elʼestrazione dellalotteria.

P a r r o c c h i a d i O v a

F e s t a d i S . G i o v a n n i B a t t i s t a

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 14 Luglio - Agosto 2007

Andare a visitarelʼArmenia per“capire” la prima

nazione al mondo che haadottato il cristianesimocome religione di stato pernoi è stata unʼesperienzaunica, indimenticabile.Terra di terremoti e disanti, di montagnevertiginose e di fiumiimpetuosi, di selve e dicanyon, dello sconfinatolago Sevan, a ben 1900metri di altitudine, dimonasteri arroccati comenidi di aquile, di valli ricchedi vigneti e alberi da frutto(prevalentementealbicocchi), dove contadinipoverissimi, ma cordiali eospitali, ricchi cioè di dotiumane, suscitanocommozione e nostalgiaper una cultura da noi(così sazi di tutto) ormaiquasi scomparsa dadecenni.Questo è il sunto di unviaggio in Armenia, dove lareligione cristianaapostolica di rito armeno,presieduta dal SupremoCatholicos, ha festeggiatonel 2001, alla presenza delPapa Giovanni Paolo II, i1700 anni di cristianesimo,poiché nel 300 d.C.SanGregorio lʼIlluminatore ne èstato il primo strenuoevangelizzatore, ottenendodallʼintera comunitàconvinta adesione di fede.Qui esistono moltissimimonasteri e chiese edificatidallʼIV al XIII secolo, dimirabile fattura, insieme amonumenti antichi, costruitiin pietre squadrate esolide, dai colori più vari:ocra e porpora, rosa egrigio della terra che li hagenerati, tinti di fuoco altramonto, miracolosamentesopravvissuti a tutti i sismidi questa martoriata terraed alla devastazioneoperata dallʼavvicendarsi di

popoli invasori (persiani,arabi, turchi, sovietici,azeri, ecc.). Monasteri oggivuoti di monaci ma vissutidalle memorie. Purtroppoquelli più accessibili (ederano i più) sono statidemoliti. Ogni monastero presentadi solito una terna dichiese: una dedicata a SanGregorio lʼIlluminatore, unaalla Gran Madre di Dio eduna terza ad un santo o adun martire locale. Tuttesono precedute da un“gavid”, un portico chiusopiù ampio della chiesa,destinato ad accoglierelʼintera comunità neimomenti di assedio oquando occorrevaprendere decisioniimportanti.Oggi i gavid si presentanocome antri caliginosi, alpari della cappa dʼuncamino. Gli scriptoria e lebiblioteche sono stateadibite a pollai, ben primadi Lenin, mentre i refettoridei monaci per molti annisono stati riciclati comecantine, essendo assaifreschi.Su tutte queste costruzionisvettano cupole ottagonaliarchitettonicamentepregevoli, di variadimensione ed altezza. Di straordinario interesse èstata la visita allʼanticabiblioteca “Matenaradat”,dove sono custoditipreziosissimi codici miniatied antichissimi libri sacri,frutto di un millenarioamore per la cultura (inquellʼepoca assai raro,anticipando lʼopera deinostri monaci amanuensi),e di radicamento nella fedecattolica.Questo popolo si è creatoun alfabeto e una scritturasua originale, affinché nonsi cancellasse ciò checustodiva come più

prezioso, identificando lasua storia con ilcristianesimo.Il momento più struggentedi questo viaggio è statosuscitato dalla visita almonumentale Museo delgenocidio Armeno. Terribileevento risalente al 1915,da parte del governo deiGiovani Turchi, per motividi pulizia etnica e diavversione religiosa.Episodio tuttora negato dalgoverno turco. Eccidio incui perirono, dopo indicibilimaltrattamenti e torture,quasi due milioni diArmeni.Gradevolissima, agognataed emozionante è stata latappa successiva, la metasognata fin da bambini,dallʼalone fiabesco, quasileggendario: il miticomonte Ararat, purtroppoadesso in territorio turco.Lo abbiamo visto dalontano quel monte, ergersiimponente con i suoi 5150metri di altezza e con lacima imbiancata da neviperenni, e abbiamo colto lastruggente nostalgia delpopolo armeno di rientrarein possesso un giorno diciò che gli appartiene.Come non ricordare ilracconto biblicodellʼammaraggio dellʼarcadi Noè sulle pendicidellʼArarat a diluvioterminato, con il suoprezioso carico di variecoppie di animali e difamiliari di Noè?Nel cortile del maestoso,bellissimo monastero diKhor Virap, (fondato nel300 da SanGregoriolʼIlluminatore) alle faldedellʼArarat, abbiamorivissuto lʼemozionante ritodella liberazione dellacolomba, ricordando ildesiderio del Patriarca diritrovare terra prosciugata,promessa dal segno

prodigioso diriconciliazione con il Cielo,lʼarcobaleno! La visita allacittà di Echmiazin (anticacapitale), sede delSupremo Catholicos, capodella chiesa armenaortodossa, con la suapreziosa cattedrale ed ilcomplesso di edificireligiosi, ci ha suscitatosubito lʼanalogia con ilnostro Stato del Vaticano.Sorprendenti lecelebrazioni religiose,sontuose per il numero dicanonici (in ricchissimiparamenti), per i cantimelodiosi e per il protrarsidelle messe… fino a tre,quattro ore! I partecipanti,stranamente, si ritenevanoautorizzati ad uscire ognitanto per poi rientrare,silenziosi ed attentissimi,sempre ritti in piedi.Straordinariamente tenacigli Armeni nel conservaregelosamente lʼemblemasacro della loro fede, lacroce, anche a costo delsacrificio estremo.Paese delle crocilʼArmenia, che visse sullasua pelle la croce e laincise poi a memoria futurasulle rocce e sulle pietre.Croci senza crocifisso,croci “fiorite” come alberodella vita che germogliadalla terra, croci che, nude,fanno memoria di tutti icrocifissi della storia, fattiuno con Gesù.Innumerevoli croci, scolpitesu stele di pietra, sufacciate di chiese e diconventi. Croci perenni…come il canto della fedeche il tentativo egemone didominio, fosse politico,culturale o religioso, diqualsiasi”faraone” di turnonon è mai riuscito asoffocare... Croci rimaste acantare tenacemente unaresistenza. E una vittoria!Ci dovrebbe essere

I s o l a c r i s t i a n a n e l c u o r e d e l C a u c a s o

A R M E N I A

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veramente di monito, latenacia di questo popolo,di risorgere sempre dacalamità indicibili. Lascelta dellʼindipendenzadallʼultimo invasore(lʼUnione Sovietica) neglianni 90 sta costandolacrime e sangue poichéha lasciato sul lastricolʼeconomia dellʼinteropaese (la popolazioneadulta “più fortunata” puòusufruire attualmente di unreddito variabile dai 30 ai40 euro mensili). Eʼ bencomprensibile, quindi, lamassiccia emigrazione inpaesi lontani, persopravvivere e sopperirealle necessità di chi èrimasto a casa.Sorprendente però è lavivacità e il dinamismo chesi coglie nella sua capitale,Jerevan, e la sua voglia divivere e di modernità.Situata a 1000 metri dialtitudine, è uno degliinsediamenti più antichi del

mondo (una delle culledella civiltà) ed offre uninteressante impiantourbanistico, pregevolimonumenti dʼogni epoca ealmeno 20 interessantimusei di vario genere, un“tempio” per musica eteatro di straordinariabellezza, essendone i suoiabitanti assai appassionatie, nonostante tutto, capacidi cogliere ogni occasionepropizia per far festa, in unclima di sincera fraternitàed allegria. Ne abbiamoavuto dimostrazione dallafesta riservataci primadella nostra partenza edagli omaggi ricevuti.Gradevolissimo è stato ilpasseggio serale “incentro”,in una città che nonconosce criminalità,aggressioni o furti, da cuinoi siamo abituati asalvaguardarci, anche nellanostra civilissima Italia.

Angela e Mario

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 15Luglio - Agosto 2007

Suffragio defunti

Vera Cazzato 30.- Bruna Quaglini20. - Enrica Soldini 50. - N.N.100. - Rosalba Cavalli 20. –Familiari di Lina Franchi 100. -Familiari di Angela Tuccio 250. –Fam. Patricola 50. - N.N. 20. -Angela La Bruna 20. – MarioSpinola 20.- Maria Beccaria 50.Famiglie Ventura e Santena, ricor-dando Teresa Lazzaro 200. + 100.– Luisa Sottotetti 20. - N.N. 100.- N.N. 15. - +Famiglia Ferrari-Negri 70.- Piera Curone 15.-Belvedere 30. - GiuseppinaVeneziano 50. - Marina Angeleri20.- Familiari di Angelo Granata500. – Anna Pascucci 20. AnnaMaria Filella 20 - Bruna Stella 10.-N.N. 15. - Giuseppe Arzani 20. -

N.N. 20. - N.N. 35. - Alda,Cristina e Francesco 50. - N.N.500. – Annamaria Traschio 30 .Loredana Scacheri 30. – LuiginaCairo 55. – Daniela Brugnerotto30. - Ermano Bonizzoni 20. -Alda, Cristina e Francesco 50. -Federico Maccarini , ricordandoSalvatore Castrovinci 5. – N.N. 20,- Nipoti di Angelo Leva 50. - N.N.200. - Flora Sampietro 50. – Fam.Lombardi 15. - Maria CarlaStringa 50. N.N. 15. – GiuseppinaGranelli, ricordando Elio, 50. -Emilio Freddo 50. - Fam. Piccinini50. - Familiari di Teresa Gaiero150. - Bensi 50. - Torlasco 50 -Aldo Scaffino 20. – GiovanninaRolandi 30. - Fam. Perrotta 30. -Ida Mori 50. – N.N. 70. - FamigliaPastore, ricordando Rita 200. -

Ester ed Armando 100. - N.N. 50.– N.N. 50 - Famiglia Ghibaudi,ricordando Maria Soverino 100. -N.N. 20. - Angelo Scarabelli 20. –Antonietta Grassi 50. - N.N., insuffragio di Francesco 50. -Angela Stella e Luigi Cairo 300. –N.N. 4. - Nipoti Sacco – Ferrari inmemoria di Luigina Sacco 200. -Tonino Bloise 20 - GiuseppeGranelli 15. - Luciana Baraldi200. - Famiglia Pellizzari (suffra-gando Ugo) 30. - La moglie, insuffragio di Gino Bordon 20. -N.N. ricordando Papà 150. -Valentina Bello, ricordando i Nonni50. - Renato Goggi, ricordando lamoglie Nella 100. – Rosina LaGreca, ricordando il marito LuigiRavelli 50. - Famiglia Stringa,ricordando Giacomo 50.

Le vostre offerte a Castelnuovo Scriviadallʼ11 Maggio al 25 Giugno 2007, in euro

Ci scusiamo per eventuali errori e omissioni

Mariuccia, Luigi e Pietroringraziano di cuore tutti coloroche hanno dimostrato grandesensibilità e generosità in ricordodi Giacomo.

Ieri è passato,

lʼho salutato

il suo sorriso

illuminava

la sua anima,

la sua luce emanava

calore.

Ad un tratto, la luce si

è spenta

e il suo viso

ha smesso di

sorridere.

La luce che vedevamo

brillare nei suoi occhi

la morte se lʼè portata

via.

Sì, perché?

Forse la vedremo

illuminare il cielo.

Le lacrime colmano

il mio cuore di dolore,

di fronte alla morte

solo il silenzio prevale,

tutti i pensieri gioiosi

sembrano svaniti.

GIULIA CURONE

(Scuola Media diCastelnuovo Scrivia, 3° a)

A G I A C O M O

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Lavori in parrocchia

Famiglia Duilio Alessandrin 50. -Familiari di Francesco Chizzoniti300. (offerta pervenuta il25.2.2007). – Famiglia Ventura-Santena 100. - Vera Cazzato 20. -Fam. Renzo Bensi 50. - Fam.Maurizio Bensi 50. — Anna Siro10. - N.N. 300. - N.N. 10. - Fam.Elio Angeleri 50. - GiuseppeLassola 100. - Scarabelli/Torlaschi28. - Alessandro Gabutti 50. -Giorgio ed Esterina, ricordandoAngela Tuccio 20. - Fam. Conti 50.- Felice Colombassi 50. - I nipotiSacco, ricordando Carlo Isetta 225.- Irene e Lucia Carbonato, ricordan-do Nonno Carlo 250. Fam. Pelletta-Stringa 100. - Pietro Novelli 50. -Sposi Bordon-Novelli 150. - Maria100. - Famiglia Pico 50. - N.N. 30.- Antonietta Grassi 100. - ToninoBloise 20.

Oratorio

Anna Siro 10. - Cresimati 2007105. - N.N. 50. - N.N. 50. - Fam.Ingrati 50. - Laura Sottotetti 52. –Maurizio Denicolò 50. - N.N. 50. -

Alunni classi 1a A e 1a B 84. –N.N. 20. –

Bollettino

Colombassi 30. - N.N. 20. - RinoBesuzzi 50. - N.N. 50. – N.N. 10.– Duilio Alessandrin 20. – ElviraMasino 50. - Pietro, Angiolina eNicolina Basiglio 50. - N.N. 20. -Giuseppe Prandi 25. - CarloScaffino e Piera Giacomelli 10. -Sergio Angeleri 20. - Sergio Rossi10. – N.N. 50. - N.N. 10. - BrunoMaggi 20. - Renzo Novelli 10. -G.A.P. 25. - N.N. 25 .- DelfinaFerrari 10. - Primina Scabini 10. -Fam. Masino 25. - Aldo Setti 10. -

Annamaria Traschio 20. -Angiolina Bensi 20. - Pietro Novelli20. – V.C. 50. - N.N. 20. - LuiginaTorti 30. - N.N. 20. - Angela 10.- Ester ed Armando 20. - Fam. Pico20. - Fam. Balduzzi 20. - N.N. 20.- Pino e Nina 20. - Mario DeAgostini 35.

San Rocco

N.N. in memoria del ConfratelloFrancesco 50.

Varie

Genitori, per la festa della 1a comu-nione 550. - I nonni, per la nascitadi Matilde 50. - Fam. Malvicini, peril battesimo di Matteo Andrea 100.– Famiglie Sbordone, per i battesimidi Antonia e Asia Antonia 50. -Genitori e Nonni, in occasione della

1a Comunione di Matteo Ferrari200. - Matteo Moschini, in occasio-ne della S. Cresima 30. -Angioletta Stella (per san Domenico)50. - Fam. Galasco, in occasionedella S. Cresima di Lorenzo 100. -Sposi Ferrigno- Freddo 200. – N.N.in occasione del battesimo di Luisa eLeonardo 100. - N.N. (per S.Giacomo) 30. - N.N. per i poveri50. - Marco e Barbara, in occasio-ne del matrimonio 100. - Fam.Soggia, in occasione del Battesimodi Alberto 50. - Antonella e FabrizioMilanese, in occasione del battesi-mo di Irene 50 - Fam. Turco, inoccasione del battesimo di Jacopo50 - Sposi Piero Marras e NormaBoldrighi 100 - I nuovo chierichettiricordando la loro vestizione 270. -Giampiero Catto in occasione delBattesimo di Rebecca 100. - N.N.per i poveri 15.

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 16 Luglio - Agosto 2007

TORNATI AL PADREGiacomo Stringa (13.12.91 – 18.5.2007)Peppino Valente (17.9.21 – 29.5.2007)Rosetta Stella Bassi (1.2.20 – 4.6.2007)Gaiero Teresa (23.9.18 – 5.6.2007)Maria Antonia Soverino Ghibaudi (27.2.35 – 5.6.2007)Luigina Sacco Angeleri (4.9.19 – 15.6.2007)Mario Mesca (26.3.30 – 13.6.2007)Leonilde Bellettato Goggi (12.2.47 – 19.6.2007)Eugenio Pivato (26.9.12 – 21.6.2007)

BATTESIMI17 giugno

Alberto SoggiaRebecca CattoJacopo TurcoIrene Milanese

MATRIMONIGiuseppe Bordon con SilviaErminia Novelli (27 maggio)

Leonardo Marchi con RobertaGaiazzi (2 giugno)

Gianluca Freddo con EleonoraFerrigno (3 giugno)

Marco Gaudio con BarbaraMalocco (9 giugno)

Piero Marras con Norma Boldrighi(17 giugno)

C a s t e l n u o v o S c r i v i a

BATTESIMIForasacco Maddalena Clara il 3 Giugno

A l z a n o S c r i v i a

BATTESIMI Orlando Luca il 10 Giugno

G u a z z o r a

TORNATI AL PADREBassi Natalina ved. Balduzzi il 21 Maggio

TORNATI AL PADREPorcu Italo di anni 89il 27 giugno