N. 242 luglio agosto

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Luglio - Agosto 2012 Periodico della comunità parrocchiale di Villa d’Adda (Bg) - N. 242 - Luglio/Agosto 2012 dial gare n. 242

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dial gareDirettore editoriale: don Diego Nodari

Redazione: don Gian Maria Berta, Lucia Baroncelli,Davide Chiari, Luisa Dinale, Stefania Fetti, Mara Fuoco,Sara Marchetti, Giovanni Nervi, Gabriele Sala, Giusi Spreafico

Hanno collaborato: Marilena Clapis, Gabriele Gambirasio,Elisa Locatelli, Emanuele Mangili, Sara Perico, Chiara Pressiani,Elena Ravasio, Marilena Regazzoni, Davide Turani

Direttore responsabile: Maria Luisa GiovanzanaPeriodico della comunità parrocchiale di Villa d'Adda (Bg)Via del Borgo, 2 - n. 242 - Luglio/Agosto 2012 - Anno XXIX

Pubblicità: Tel. 035 792115 (segreteria parrocchiale)

Distribuzione:Maria Milani - Tel. 035 784608

Ritiro fotografie:Liliana Chiappa - Tel. 035 791625

Stampa: Tipografia dell'Isola s.n.c. Tel. 035 4940845 -Terno d'Isola (Bg)

e-mail: [email protected]

Iscrizione al Registro stampadel Tribunale di Bergamo n. 26 del 22 luglio 1985Abbonamento annuo € 20,00 - Una copia € 3,50

SANTE MESSEFestive 18.00 prefestiva 7.30 - 10.30 - 18.00 (9.15 all’Istituto)Feriali (fino al 31 agosto) Lunedì: ore 20.30 a San Bernardino Martedì ore 20.30 a San Martirio Mercoledì: ore 8.30 in parrocchia ore 17.00 a San Zenone Giovedì: ore 20.30 al Cimitero Venerdì: ore 17.00 a San Giovanni

Feriali (all’Istituto) Lun.-Mar.-Ven.-Sab.: ore 7; Gio.: ore 17 Giovedì: ore 16.00 Adorazione

1° Venerdì del mese 15.00 - 17.00 Adorazione in parrocchia

Ogni domenica 16.00 Adorazione Eucaristica presso l’Istituto Sacro Cuore - Villa Peschiera

Per la richiesta di celebrazione di Sante Messe rivol-gersi in sacrestia, dopo la liturgia; oppure passare presso la segreteria parrocchiale (lunedì - venerdì, ore 9.30 - 12.00).Per questioni organizzative di calendario si consiglia di non prenotare telefonicamente.

BATTESIMI15 luglio, ore 10.3016 settembre, ore 10.30La celebrazione chiede un incontro con i genitori, il padrino e la madrina concordato con il parroco.

MATRIMONII fidanzati sono invitati a presentarsi in parrocchia per i documenti almeno tre mesi prima del matrimo-nio, possibilmente nella giornata di sabato.

CONFESSIONISabato, ore 17.00 - 18.00Prima o dopo la Messa feriale. Per i ragazzi una volta al mese. Per gli ammalati e gli anziani, al primo venerdì del mese (e delle feste) e a richiesta.

VISITE AGLI AMMALATI E UNZIONE SANTALa famiglia che desidera la visita per l’Eucarestia e per l’Unzione santa è pregata di avvisare il parroco o la segreteria parrocchiale.

VISITE NEGLI OSPEDALIChi ha piacere di ricevere la visita dei sacerdoti del-la parrocchia è pregato di far conoscere agli stessi il nominativo dell’ammalato e il luogo di degenza.

FUNERALII parenti del defunto sono invitati a comunicare alla parrocchia l’avvenuto decesso. Si eviti che l’avviso giunga in parrocchia da parte dell’agenzia funebre. La data del funerale deve essere concordata con la parrocchia: per esigenze pastorali, può essere scel-to qualsiasi giorno, in mattinata e nel pomeriggio, esclusi il sabato pomeriggio e i giorni festivi.

Don Diego Nodari: Via del Borgo, 2 - Tel. e Fax 035 792115 - e-mail: [email protected] Gian Maria Berta: Via del Borgo, 2 - Tel. 335 6840832Segreteria parrocchiale: da lunedì a venerdì (9.30 - 12.30) - Tel. e Fax 035 792115Segreteria Oratorio: Via San Carlo, 3 - Tel. 035 4380113 - e-mail: [email protected] materna “T. Frigerio”: Tel. 035 792014 - e-mail: [email protected] San Giuseppe: Tel. 035 791057Istituto Sacro Cuore - Villa Peschiera: Tel. 035 791228

In copertina: La cappellina dell’Oratorio

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3 Luglio/Agosto 2012

Come gli altri anni, e ancor più per l’ordinazione di don Andrea, il mese di maggio è stato il mo-mento in cui abbiamo raccolto i frutti di tanti cammini e abbiamo vissuto momenti forti per la

nostra comunità.

Poi il 2 giugno, in un centi naio di persone tra bambini e genitori, abbiamo chiuso l’anno catechisti co con una bella passeggiata al Monte Canto, mentre un altro bel gruppett o di ragazzi dell’A.C.R. con le loro famiglie partecipava all’incontro col Papa a Milano.

E poi arriva l’estate, momento in cui le atti vità dell’anno pastorale fi niscono o, sarebbe meglio dire, cambiano… Momento allora per guardarsi indietro, pensando a quanto fatt o e a quanto resta da fare.

Estate tempo di “campi” e di Cre, tempo di Oratorio aperto la sera e di feste: occasioni per dare spessore a quelle relazioni che a volte, anche dentro l’Oratorio, si limitano al dovuto di un cammino di catechismo, ma che rischiano per molti di non andare mai in profondità. Tempo “libero” da impe-gni che resti tuisce energie nuove per adolescenti e ragazzi, e che rivela qualcosa di più di quello che appare a volte dall’esterno.

Tempo però anche con qualche rischio: quello di un sogno che allontana dalla realtà, che crea mondi virtuali, dove si spende più di quanto si guadagna, dove si fugge da quelle situazioni che ritroveremo solo un atti mo dopo, ma che non sempre abbiamo il coraggio di aff rontare. Tempo in cui tristemente si rivela che per molti di noi la domenica e la Messa sono solo un dovere, e non quella relazione con Gesù Cristo che rimane orizzonte della propria vita, estate o inverno che sia… Tempo in cui, anche a moti vo di una crisi economica che sembra ormai non volerci più lasciare così facilmente, ci senti amo giusti fi cati nelle nostre trasgressioni, nell’andare oltre le nostre possibilità e oltre ogni regola, così… per diverti rci un po’!

E non c’è diff erenza generazionale in questo: in un mondo dove le fati che spaventano gli adulti , che vorrebbero sempre restare eternamente dei giovani senza responsabilità (almeno ogni tanto) e i ragazzi che fanno fati ca a voler diventare adulti …

Ce n’è abbastanza per preoccuparsi un po’? Ma forse sarebbe suffi ciente imparare a fermarsi e guar-dare e gustare le cose più semplici, almeno quando siamo un po’ meno di corsa… E accorgersi che forse quando i ritmi cambiano, alcune fati che e alcune relazioni, ci sembrano un po’ più normali e più facili da aff rontare.

E sopratt utt o ricordarci che ciò che ci fa “riposare” davvero sono le cose che ci fanno senti re più uomini e non quelle che ci fanno solo “dormire” o avere qualche emozione supplementare…

Che l’estate sia tempo di incontro con gli altri, tempo per ascoltarci e aiutarci; tempo non solo di diverti mento e di musica, ma di pre-ghiera e di silenzio, magari valorizzando un po’ le occasioni che la liturgia ci off rirà: San Giacomo, il Perdono di Assisi, San Gaetano, l’Assunta e San Rocco.

Un grazie ai ragazzi di 2a media che hanno deciso di desti nare l’off erta che hanno fatt o nel giorno della loro Cresima alla Caritas parrocchiale (€ 1.630), a sostegno di un fondo che vorremmo co-sti tuire a favore di situazioni di bisogno che si manifestano anche nelle nostre famiglie.

Un ricordo infi ne a padre Carlo Viscardi: gli abbiamo dedicato un po’ di spazio in questo numero. Abbiamo celebrato qui a Villa d’Adda il 20 giugno il suo funerale, presente molta gente dalla diocesi di Novara col Vicario episcopale della sua zona, sacerdoti nati vi della nostra parrocchia, il superiore e altri confratelli del suo Isti tuto.Riposa nella cappella dei sacerdoti del nostro Cimitero.

BUONA ESTATE A TUTTI,

don Diego

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Bergamo, 26 maggio 2012Villa d’Adda, 27 maggio 2012

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A����� ���� ��������Chi non avesse ricevuto il numero speciale, stampa-to per l’Ordinazione pre-sbiterale di don Andrea Pressiani, lo può riti rare gratuitamente in chiesa, in segreteria parrocchiale, o richiederlo alle incaricate della distribuzione.

Estate: un tempo per…

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«Siete preti per il popolo di Dio»

Le Ordinazioni presbiterali di Sabato 26 maggio 2012 nella Cattedrale di Bergamo

don Andrea Pressiani e i 12 sacerdoti novelli ordinati da mons. Francesco Beschi

«Il Santo Padre si è rivolto a noi Ve-scovi, l’altro giorno, con queste

parole che mi sembra diano ragione di quanto stiamo ricordando: “In un tem-po nel quale Dio è diventato per molti il grande sconosciuto e Gesù sempli-cemente un grande personaggio del passato, non ci sarà rilancio dell’azione missionaria senza il rinnovamento della qualità della nostra fede e della nostra preghiera. Non saremo in grado di offri-re risposte adeguate senza una nuova accoglienza del dono della grazia. Non sapremo conquistare gli uomini al Van-gelo se non tornando noi stessi per pri-mi ad una profonda esperienza di Dio”. Questa esperienza, carissimi, noi la fac-ciamo nella persona di Gesù, entrando nel grembo di Gesù, vale a dire in una re-lazione profonda, personale, intima con lui e accogliendo il dono del suo Spirito.Carissimi, tra qualche istante diventere-te presbiteri. Ebbene, il popolo di Dio ha bisogno della fede dei presbiteri, spesso esposta alla prova più di altri, perché il prete deve credere anche per gli altri.

(dall’omelia del Vescovo)»

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5 Luglio/Agosto 2012

L’arrivo a Villa d’Adda, in località Volpino

L’accoglienza a Villa d’Adda e ilsaluto della Comunità cristiana

Carissimo don Andrea,la tua Comunità ti accoglie, come novello sacerdote, con im-mensa gioia, felici di vero cuore: giorno bellissimo per te e per tutti noi!In questa parrocchia sei nato, sei cresciuto, per te i tuoi ge-nitori hanno chiesto i sacramenti del Battesimo, della Prima Comunione e della Cresima; e da questa comunità, come ciascuno di noi, anche tu sei stato accolto e accompagnato a imparare ad amare il Signore e i fratelli, a servirlo appieno, sorretto dalla Grazia divina e dal suo Santo Spirito.In questa comunità hai tessuto relazioni, stretto amicizie: in Oratorio hai incontrato sacerdoti, catechisti, educatori, adulti; hai vissuto esperienze vivaci, momenti di preghiera, incontri formativi… Hai sperimentato la bellezza di spender-ti per gli altri: hai raccontato l’amore e la tenerezza di Dio ai più giovani; hai dato testimonianza di amore, donando mani, cuore, passione.Attraverso gli studi universitari e l’esperienza lavorativa hai maturato la vocazione al sacerdozio.Negli anni del Seminario sei stato nel cuore di tutti noi, e nelle nostre preghiere, perché questo giorno potesse arri-vare…Come ognuno di noi, nella prossimità della scelta, avrai tre-pidato, assalito da mille interrogativi e mille paure, ma fi-dandoti di Dio, hai detto il tuo “sì” per sempre.Oggi con te siamo in festa: grande è la gioia per le vocazioni che il Signore dona alla sua Chiesa, ma ancora più grande la gioia di accogliere in questa chiesa dopo ventun anni un sacerdote, figlio di questa nostra terra.Ogni sacerdote porta con sé una benedizione speciale, non solo per la propria vita, ma per ogni persona che incontra. Non dimenticare mai il dono e la responsabilità di portare Gesù nella tua vita. Il Signore doni anche a te di vivere, con tanta gioia e gratitudine a Lui, questi giorni e il loro ricordo rinnovi sempre in te l’ardore e la generosità per il servizio al quale sei stato chiamato.Con profonda umiltà celebra l’Eucaristia e domanda ogni giorno allo Spirito Santo di rendere salda la tua scelta. Se potrai, ti chiediamo un posto speciale nelle tue preghiere…La comunità tutta, animata da sentimenti di affetto e di ri-conoscenza si stringe a te, don Andrea. Con te rende lode al Signore che ti ha chiamato al ministero presbiterale, ti ha accompagnato con i suoi doni e ti ha posto al suo servizio: siamo immensamente felici di averti tra noi.Ti affidiamo a Sant’Andrea apostolo e a tutti i Santi nostri patroni, perché il tuo cuore di novello ministro della Chiesa sia colmo dell’amore di Dio.Ti poniamo nelle mani di Maria Immacolata Signora di Lou-rdes, che la nostra comunità venera in modo particolare.

Don Andrea, tanti auguri di ogni bene.La preghiera per don Andrea

Nella chiesina di San Zenone

Il corteo in processione

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Fino alla fine di luglio nella Biblioteca comunale, per chi lo desidera, sono disponibili i provini di tutte le fotografie.Per prenotare il dvd che raccoglie i momenti più belli delle due giornate, rivolgersi alla segreteria parrocchiale.

Domenica 27 maggio:il corteo festosoparte dalla chiesinadi San Bernardino verso la chiesaparrocchiale

All’Istituto San Giuseppe: saluto ebenedizione a tuttigli ospiti

Sul sagrato della chiesa: l’accoglienzadei bambini della Scuola dell’Infanzia

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7 Luglio/Agosto 2012

«Le tue mani incontreranno l’attesa di tante mani aperte»

Prima Santa Messa di don Andrea Pressiani, Domenica 27 maggio 2012

I doniall’offertorio:

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«Prendo in prestito un’immagine legata a un episodio accaduto a un caro amico sacerdo-

te francese, che, in viaggio, si è trovato per caso a sostare e celebrare la Messa in una piccola chiesa di uno sperduto paesino in Portogallo. Egli mi raccontò che alla fine della Messa, le persone di quel villaggio attesero fuori dalla porta della chiesa il sacerdote e nel salutarlo gli baciarono affettuosamente le mani che avevano reso presente per loro il Signore Gesù. Baciare le mani del prete, pensate che bello! Le tue mani don Andrea! Consacrate dallo Spirito, mediante l’unzione con il Sacro Crisma, le tue mani di argilla da oggi, fanno scendere l’Amore sulla punta delle loro dita. In un cuore a cuore con Dio che sarà sempre il centro del tuo sacerdozio.E poi, scendendo i gradini dell’altare, le tue mani incontreranno l’attesa di tante mani aperte e pro-tese: quelle della Chiesa, dell’umanità, le mani di tutti gli uomini. Le nostre mani: quelle un po’ an-nerite e screpolate dei più poveri e soli; quelle con i solchi del tempo e un po’ tremanti degli anziani; le mani strette a un fazzoletto di chi soffre o combatte con coraggio la lotta con la malattia, le mani dei fidanzati che attendono benedizione al loro amore, le mani degli sposi e dei genitori con tutta l’offer-ta dei loro sacrifici e della loro dedizione, le mani aperte dei bambini e dei giovani, spalancate come tale è il loro desiderio di andare incontro alla vita.In quelle mani aperte, affamate e desiderose (come quelle degli uomini e delle donne di cui ci racconta-no i vangeli) le tue mani di prete consegneranno un pane profumato, fragrante che è la Parola di Gesù. Ancora, in quelle mani in attesa, deporrai un pezzo di pane spezzato: il corpo di Gesù offerto per molti.

(dall’omelia di don Fabrizio)»

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Concelebrazione dellaMessa vespertina e

benedizione eucaristica

I sacerdoti che hanno concelebrato e l’affetto

dei seminaristi

Sabato 26 maggio: arrivo a Villa d’Adda e momento di preghiera in chiesa

Domenica 27 maggio: Prima Santa Messa diDon Andrea Pressiani nella chiesa parrocchiale

La famiglia di don Andrea ringrazia tutta la comunità per l’impegno profuso nell’organizza-zione, preparazione e gestione della festa.È stato un momento di grande fratellanza e condivisione che ha reso ancora più grande la gioia della consacrazione.Un grazie a tutti coloro che con il lavoro, il tempo, le risorse hanno fatto sì che tutto sia andato per il meglio.Un grazie a tutti coloro che col sorriso, la vicinanza, la presenza e la preghiera hanno partecipato alla grandezza del momento.Un grazie di cuore a tutti! Famiglia Pressiani

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La festa in Oratorio

I consigli diTerza media per essereun buon prete...

... e un genio in oratorio

Le catechiste e don Andrea in “Born to be Abramo!”

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Ma quanto manca?… Siamo arrivati? Sì!

2 giugno: in cammino al Monte Canto per la chiusura dell’anno catechistico

Non so proprio cosa mi abbia tanto rallegrato, quando ho

saputo che la chiusura dell’anno catechistico si sarebbe svolta con una camminata al Monte Canto. Di certo, non ero felice all’idea di dover camminare (a differenza di molti amici del-la montagna!), né di salutare i bambini che non avrei più rivi-sto settimanalmente al catechi-smo. Quella felicità, però, ha trovato giustificazione fin dai primi mo-menti della mattinata. Appena arrivata in località Mal-metida, mi sono ritrovata in mezzo a bambini impazienti di salire, genitori agguerriti con zaini e scarponi da montagna, fratellini e sorelline felici di con-dividere la salita impegnativa e qualche cagnolino pronto ad accompagnare tutta la famiglia. Partiamo! Ci siamo dimenticati qualcuno? Beh, ovviamente ci sono anche i don e le catechiste! Oggi però non ci sono schede da consegnare, non ci si siede intor-no a un tavolo a parlare di Gesù, oggi si gioca e si sta insieme pen-sando all’anno trascorso e, chis-sà, l’occasione può essere buona per mettere in pratica proprio gli insegnamenti ascoltati.Dopo aver ripreso il fiato e le forze a Tassodine, siamo final-mente riusciti ad arrivare in cima al Monte Canto: lì abbia-mo trovato già un clima di festa e tutto era pronto per la tradi-zionale festa del 2 giugno. Non poteva andare meglio di così: arrivare puntuali per l’ora di pranzo e saziare subito le boc-che affamate di piccoli e grandi!Giusto per favorire meglio la di-gestione, don Diego (sì, proprio

Tassodine… Ah, non siamo arrivati

La salita è ancora lunga... Finalmente al Monte Canto!

Rotolare sul prato: se lo fa don Diego…

… allora lo possonofare tutti!

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11 Luglio/Agosto 2012

... e le tartarughe

Qualche canzone con la chitarra...

... e poi tutti a giocare a bandierina ruuu... spa!

Don Diego, la bandierina la prende don Andrea!

Il salto della corda...

lui), un paio di catechiste e molti bambini si sono divertiti a roto-lare sul prato. In questa giornata abbiamo an-che avuto un ospite speciale, don Andrea, che oltre a portare la chitarra per fare qualche can-to insieme, ci ha fatto giocare alla famosa bandierina ruuu…spa!Mentre don Diego ha raccolto con i genitori un po’ di rifles-sioni sull’anno trascorso e sulle aspettative per l’anno prossimo, le catechiste e i bambini si sono divertiti a giocare ancora a molti giochi come il salto della corda e le tartarughe.Non poteva mancare, in una giornata così serena, la Santa Messa, un momento di grande ringraziamento al Signore per averci accompagnato in questa ultima giornata e in tutto l’anno appena trascorso.Il cammino di catechismo è sta-to proprio come questa giorna-ta in montagna: siamo partiti con tutto il necessario e al pieno delle nostre forze, per arrivare sempre più in alto. Si sono incontrati degli ostaco-li lungo il percorso: la fatica, la sete, la fame, un albero cadu-to sul sentiero che impediva il cammino, ma niente ci ha fer-mato e insieme siamo arrivati alla cima, più vicini al cielo, pro-prio come a catechismo ci siamo avvicinati un po’ di più al nostro amico Gesù.

Elisa

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dial gare 12

Alcune famiglie di Villa d’Adda presenti all’incontro

La famiglia, il lavoro, la festa

Con il Papa a Milano per l’incontro mondiale delle famiglie

“Sabato 2 giugno: festa delle testi-

monianze con la presen-za del Papa Benedetto XVI”: così era scritto sul volantino arrivato via e-mail. Il Papa vuole in-contrare le famiglie, così come ormai avviene, dal 1994, ogni tre anni; e questa volta questo grande appuntamento si terrà vicinissimo a noi, a Milano. Ma ci sono già tanti impegni in comuni-tà per il mese di maggio, come si fa a prepararsi anche per questo? Poi inizi a parlarne con qualcuno qua e là e vedi i loro occhi illuminarsi davanti alla possibilità di vivere questo momento. Ci sono anche perplessità: ma quanti saremo? Chissà che caos, ma forse è meglio se ce lo vediamo a casa seduti comodi sul divano! Alla fine il gruppo è composto, siamo in 20, due famiglie al comple-to, 7 ragazzi, troviamo anche il tempo per prepararci un po’ con alcune schede inviate dal Centro diocesano su al-cuni temi importanti: la famiglia genera la vita, il lavoro risorsa della famiglia, la festa tempo per la famiglia… Ed eccoci qui, nel grande parco di Bresso, con i nostri zai-ni, le coperte da stendere per terra, con il sole che va e viene e il vento che sventola le centinaia di bandiere che rappresentano tutte le famiglie del mondo. Per un attimo ci fermiamo stupiti a guardare tutti questi colori, a sentire tutti questi profumi!Il tempo vola mentre sul grande palco si susseguono canti, testimonianze, animazione, immagini... Sul prato qualcuno riposa, alcuni mangiano, i ragazzi giocano, i pic-coli tranquilli nei loro passeggini osservano curiosi. Ore 20.30, si fa un grande silenzio e poi il grido: «È arrivato!». Eccolo lì davanti a noi, il Santo Padre, lo vediamo picco-lissimo ma possiamo seguire tutto sui maxi schermi. Il mondo è una grande famiglia, ma è anche vero che la famiglia è un piccolo mondo! C’è una piccola bimba che presenta al Papa la sua fami-glia e chiede: «Ma com’era la tua famiglia?» e il Papa con molta semplicità ricorda le domeniche nella sua famiglia d’origine dove, nonostante il tempo fosse quello della

guerra e della dittatura, il clima era sereno, c’e-ra unità e tanta musica. Si alternano sul grande palco musica e doman-de, danze e colori. Sono rappresentate le fami-glie di tutti i continenti e dai loro interventi non possono non emergere tanti timori: per il lavoro che non c’è, per i ritmi di vita, e poi la paura di non saper educare i figli, la preoccupazio-ne per chi non ha più una casa, il voler essere vicini nel modo giusto ai separati, la paura di due fidanzati della pa-rola per sempre... Non mancano mai, tuttavia,

anche la speranza e la gioia nelle testimonianze. Il Papa con sguardo paterno risponde agli interrogativi, incorag-gia le comunità e le parrocchie a sostenere le persone in difficoltà. Afferma che la Chiesa è vicina e ama coloro che soffrono per la separazione. Chiede alla politica di non promettere ciò che non può mantenere. Viene ringraziato il Papa per essere lì a dire che la Chiesa ama la famiglia, anzi Dio ama la famiglia. Il pensiero si ferma per un attimo all’Incarnazione: Dio per venire nel mondo ha scelto una famiglia che lo accogliesse, che lo amasse, che lo crescesse. Ormai la notte è arrivata, c’è una splendida luna che, cu-riosa, da lassù osserva e sorride mentre nell’aria solenni si levano le voci con la recita del Pater. Il Papa ci benedi-ce, ci saluta e ci ringrazia… È tempo anche per noi di tornare a casa. Quattro kilome-tri ci separano dal pullman e un po’ di stanchezza ci pren-de, ma la gioia di esserci stati ci avvolge e ci fa cantare, mentre attaccati alla corda usciamo dal grande parco di Bresso. Qualcuno del nostro paese sarà qui domani per la Santa Messa e sarà bello scambiarci le opinioni su quanto vissuto. Alla fine a chi ti chiede riesci solo a dire: « È stato proprio bello» perché certe cose non riesci a spiegarle, puoi solo viverle!!!

Marilena Regazzoni

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13 Luglio/Agosto 2012

3 giugno, anniversari di matrimonio

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Nella stessaMessa per glianniversari,

è statocelebrato il

matrimonio diDaniele Caccia

con MonicaAlmachi Toala

Auguri!

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15 Luglio/Agosto 2012

- Signore buongiorno.

- Sei di buon umore, stamattina. È successo qualcosa di speciale?

- Speciale non so, bello sì. Sono contenta per ieri sera.

- Cosa hai fatto?

- Sono stata in chiesa per la serata conclusiva dei Centri d’Ascolto.

- Ma i Centri non sono finiti il mese scorso? Mia suocera questo mese non mi ha dato buca al giovedì pomeriggio per tenermi Rachele. Non è andata ai Centri.

- Il mese scorso sono finiti gli incontri nelle case. Il percor-so sui Salmi, in realtà è finito ieri sera. Più che finito direi che è stato raccolto. Abbiamo celebrato la serata conclu-siva, tutti insieme in chiesa.

- Sei contenta perché è andata bene?

- Sono contenta anche perché è andata bene. Senza falsa modestia, mi pare che il lavoro di preparazione del grup-po delle animatrici dei Centri abbia prodotto una cosa ca-rina, gradevole. Ma più che per la para-liturgia in sé, sono contenta perché la serata era lo specchio veritiero di un anno di incontri.

- Cosa vuoi dire?

- Voglio dire che celebri veramente una cosa, una perso-na, un evento solo se quella cosa l’hai vissuta, l’hai fatta tua, ci hai riflettuto, ne hai colto almeno uno dei signifi-cati. Una celebrazione è partecipata, è sentita se ciò che celebri riguarda la tua vita. Sono contenta perché i Cen-tri d’Ascolto sono un momento che riguarda la vita delle persone.

- Io, a dir la verità, non ho mai capito molto bene cosa sono questi Centri. So che dei gruppetti di persone si tro-vano in alcune case a leggere insieme alcuni brani della Bibbia o dei Vangeli.

- Che come sappiamo bene sono due libri diversi… Scusa l’ironia saccente. Sono lo stesso libro, in realtà. I Vangeli sono una parte della Bibbia, del grande e unico racconto di come Dio interviene nella Storia degli uomini. Quest’anno abbiamo letto insieme alcuni Salmi di supplica.

- Ma cosa succede realmente, come funziona?

- Faccio l’esempio su quest’anno. Un’animatrice, che si è preparata con le altre e con don Diego, propone una rilettura del Salmo su più livelli: quello linguistico, quel-lo dei contenuti, quello della possibile riflessione. Poi le persone esprimono quello che hanno sentito, pensato,

In Ascolto della Parola

Conversazione verosimile tra un’animatrice di un Centro di Ascolto e le sue amiche che ai centri non vanno per mille (validi) motivi

anche su alcune domande che vengono offerte per ca-pire se e come quello che leggiamo c’entra con la nostra vita. Per finire, una preghiera insieme e il canto. Anche quando cominciamo cantiamo insieme, rigorosamente con la base musicale; che anche con quella, gli stonati come me, riescono a far disastri sonori.

- Mi pare una complicazione: non basta leggere un Salmo da soli e usarlo per pregare? A me sembra che star lì a sapere che una parola noi la leggiamo in un modo, ma quando è stata scritta aveva anche altri significati eccete-ra, sia una complicazione.

- Prova a vederla così: il Salmo è una preghiera. Tu trovi una preghiera e può più o meno piacerti, puoi farla di-ventare tua e usarla nel tuo dialogo con Dio. Ma la preghiera che trovi è la sintesi di una storia di relazio-ne tra chi la scrive e Dio. Dietro alla preghiera c’è la vita della persona o del popolo, della Chiesa che l’ha scritta. Nella preghiera ci sono le emozioni spirituali, le certezze di fede, le domande, le riflessioni teo-logiche della persona o del popolo che l’ha scritta e usata, magari per secoli. Ecco, nel momento in cui, nella casa che ospita il Centro di Ascolto, il Salmo, o qualsiasi altra parte della Parola di Dio, viene spiegato non succede solo una cosa che riguarda l’intelletto… Che comunque per noi cristiani è un dono che lo Spirito Santo ha fatto anche a te, per capire in profondità la Sua Parola e gustare la bellezza delle realtà che Dio ci rivela.

- Dai non fare la polemica, torna alla questione di cosa succede secondo te quando spiegate il Salmo.

- Succede che alcune pieghe che nel tempo ha preso quella preghiera, quella Parola, vengono un po’ distese. È come se a forza di passare di mano in mano, di cultura in cultura, di Storia in Storia, quel foglio su cui la preghiera era stata scritta si sia un po’ “accartocciato”, perché tutti hanno giustamente cercato di farla propria, di farla vivere nel loro mondo. La spiegazione serve a poter rivedere, o meglio a intuire quel foglio quasi come era. Questo da un lato rende più facile coglierne l’essenzialità, il nocciolo duro, il messag-gio originario; dall’altro lato rende più facile che la mia vita personale, la mia storia si confronti col foglio e lo

Aiutaci Signoread aprire

il nostro cuore allapreghiera dei salmi

per averepiù fiducia in Te,

per impararea confidare

sempre più in Te…

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dial gare 16

“ri-accartocci”, evitando però che io possa troppo facilmente “piegarlo” al mio personale modo di vedere, ai miei bisogni, alle mie convinzioni.

- Sei sicura?

- Sono sicura. Ed è il motivo della mia gioia. Ieri sera ho rivisto, perché un po’ lo sapevo già, che la Parola di Dio, spiegata in quel modo, ha lavorato nel cuore delle persone. Nel momento di condivi-sione le persone rimettono in circolo le loro do-mande, le loro resistenze, le loro comprensioni. E ogni volta ci si accorge che alcune delle “pieghe” che ci fanno inciampare nel nostro percorso verso il Paradiso, che ci impediscono di vivere già qui e ora una anticipazione del Regno di Dio, si stanno distendendo del tutto o in parte. Certo, per vederlo ci vuole pazienza. A volte sembra che si parli d’al-tro; a volte le domande sembrerebbero più adatte a un momento catechistico e magari non trovano

immediatamente una risposta certa e auto-revole. Ma l’esperienza che le persone, tutte senza eccezioni, por-tano al gruppo diventa il materiale su ciascun altro, nel confronto con la Parola, può ri-vedere, re-visionare se stesso.E se hai pazienza vedi succedere una delle cose che Dio ha pro-messo: «Come infatti la pioggia e la neve scendono dal

cielo… così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto». La let-tura di un libro della Bibbia che dura un anno o due, da ottobre a maggio, anche se non è proprio lettura continua, permette alle persone di lasciar-si addomesticare dalla Parola, di riconoscerne la potenza creatrice, di gustare più a fondo la sua bellezza, di usarla di più come criterio per inter-pretare le cose che accadono intorno a noi.Ma soprattutto ci rende più capaci di ascoltare e quindi, secondo il senso che questa parola ha nel-la Bibbia, di obbedire, di mettere in pratica ciò che abbiamo udito.

a cura di Marilena Clapis

P.S.: Mi piacerebbe aprire un confronto sul bollet-tino sui mille motivi per partecipare o non parteci-pare a un Centro e ancor di più su quanto ai Centri ascoltiamo.

Ti ringrazio Signoreperché attraverso

il salmo 51 sono riuscitaad accostarmi con

più serenità alsacramento della

confessione,questo mi ha dato lapossibilità di sentirmi

più vicina a Te ein pace con me stessa…

Durante la celebrazione della Messa delle 10.30, sono stati ricordati gli anniversari di Ordinazione sacerdotale di don Diego e don Gian Maria, rispettivamente 20 e 35 anni.Assieme al ricordo nella preghiera, la comunità ha offerto un piccolo dono.Auguri!

Domenica 10 giugno, Solennità del Corpus Domini

«È l’Eucarestia che ci fa Chiesa»

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17 Luglio/Agosto 2012

“Sento la fatica del cammino in salita e ho paura di perdermi. Cerca con saggezza il sentiero miglio-

re…”. Così è iniziato a settembre il cammino dei ragazzi dell’A.C.R., con un po’ di trepidazione, un po’ di curiosità, ma anche con tanta voglia di stare insieme e vivere dei momenti belli! Due domeniche al mese, stabilite insie-me, ci siamo incontrati in oratorio dalle 14 alle 15. Il tema guida di quest’anno “Punta in alto” ci ha entusiasmati subito. Passo dopo passo, abbiamo provato insieme ad ar-rivare alla vetta; nel cammino ci siamo lasciati aiutare da alcuni testimoni, veramente in gamba, che nella loro vita

Punta in alto

A.C.R., il racconto di un anno di cammino

bambina dell’Azione Cattolica che hanno fatto della loro esistenza un inno al Dio della vita. Pier Giorgio, di famiglia nobile, amante della montagna, si prende cura dei poveri fino ad ammalarsi e a morire giovanissimo; Nennolina a 7 anni muore e diventa la beata più giovane perché, nella sua sofferenza per una grave malattia, arriva a donare a Gesù il suo dolore per la conversione dei peccatori. In-contriamo anche la storia di Giulia, la ragazza di Bergamo morta l’estate scorsa, che ci regala con la sua testimo-nianza sprazzi di luce nel nostro cammino a volte scuro. La festa diocesana ci fa conoscere tanti ragazzi che in tut-ta la diocesi vivono momenti come il nostro. È stato bello vedere durante il cammino che qualcuno si affacciava timidamente alla porta e poi entrava... Il ram-marico: qualcuno dei grandi che non è più venuto... Una cosa in sospeso: sfida a palla prigioniera con i chierichetti! Grazie a tutti per aver avuto il coraggio di mettersi in gioco.“Fai un passo dopo l’altro / e prendiamoci per mano / che la vetta è più vicina / perché tu sei con me. / Segui sempre la sua strada / che avanti si va... / Coraggio punta in alto / è la tua libertà”.

Marilena Regazzoni

non hanno avuto paura di guardare lontano. Nella pre-ghiera che facevamo in cappellina ci ha guidato la storia di un incontro particolare, quello tra il cieco nato e Gesù. Un incontro straordinario che ha cambiato la vita del cieco. Abbiamo così provato a metterci nella stessa situazione, per capire se anche per noi qualcosa poteva cambiare. Nel nostro stare insieme si sono alternati momenti di gio-co, riflessioni, cartelloni, interviste nel cortile e uscite. Una domenica ci siamo recati a Sotto il Monte e abbiamo visitato i luoghi cari al beato Papa Giovanni XXIII, il quale con la sua vita ci ha fatto capire come stare dentro alla volontà del Signore con umiltà. Abbiamo poi “conosciu-to” Pier Giorgio Frassati e Nennolina: un giovane e una

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dial gare 18

Una festa... da sogno!L’8 giugno i bambini della Scuola dell’Infanzia hanno festeggiato la chiusura dell’annoscolastico che li ha visti protagonisti di avventure fantastiche sognate insieme all’amicaTartaruga Ughetta...

i lupetti - indiani, al centro della terra,

salutano con tutta la tribù: augh!!

i leprotti danno la caccia al bruco... tra polente, gelati, insalata… dove si sarà cacciato???

agli orsetti piace un mondo a colori con

il cielo blu… quando viene il grigio...

non gli piace più!!!

i cerbiatti prendono sotto braccio la felicità con il ballo del qua qua!!

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19 Luglio/Agosto 2012

la bella tarataruga che cosa mangerà??? lo sanno gli scoiattoliche cantano in onore della nostra amica ughetta!

questo è il ballo del cow boy, balla e canta

insieme a noi... gridano i castori

alzando al cielo le pistole e

lustrandosi le scarpe!!

che emozione… che allegria, con i nostri cappelli vi salutiamo, siamo i grandi, fieri di diventare alunni di prima elementare!!!

Buone vacanze a tutti!! Ci rivediamo a settembre!

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dial gare 20

La prima cosa da dire è che il CRE è il modo più bello di sta-

re con gli amici durante l’estate!

È pieno di divertimento, euforia, sogni e colpi di scena… Parliamo proprio di questo: quando si dice “colpi di scena” si pensa subito a tutte le battaglie che le quattro squadre affrontano per guada-gnarsi il primo posto in classifica, ma invece non è solo quello… parlo degli amori che sbocciano o si allontanano, delle amicizie che fioriscono e di tutte quelle piccole cose che permettono di conoscerci…

A proposito di conoscere le per-sone, quest’anno il tema princi-pale del CRE è “Passpartù”. All’oratorio stiamo riflettendo sul fatto che ogni parola ha la sua im-portanza e il suo significato, quel-lo di “Passpartù” è “chiave che apre tutte le porte”. Durante tut-to l’arco del CRE il nostro compito è di cercare di schiudere la por-ta del cuore di ciascuna persona che incontriamo (incluso Gesù, ovviamente), lasciando aperta la nostra, per riuscire ad intenderci a fondo.

Anche gli animatori fanno parte di tutto questo e credo che alla fine ogni bambino avrà aperto al-meno un po’ la porta di ciascun animatore.

Loro per noi si fanno in quattro… ci preparano i giochi, ci aiutano sem-pre, ci seguono per proteggerci, ma soprattutto ci sopportano!

Per “rallegrarci” durante la gior-nata, oltre i giochi, i balletti e gli ateliers, non mancano i ragazzi che esagerano un po’ nel cercare di mettersi al centro dell’attenzio-ne per far ridere gli altri. All’ini-

Parliamo di… CRE!

Dal 25 giugno al 21 luglio, il Centro Ricreativo Estivo proposto dall’Oratorio

Arrivo e accoglienza in oratorio

La musica e le danze

La preghiera

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21 Luglio/Agosto 2012

Le gite

Gli ateliers

I giochi

zio sono anche simpatici, ma poi diventa noioso e tutti vorrebbe-ro che smettessero. Per fortuna però don Diego e gli animatori hanno parecchia pazienza.

Non manca poi la presenza di Gesù, è come se Lui fosse pre-sente con noi a divertirsi in ogni istante… come se seguisse i nostri passi… uno ad uno…

Durante la preghiera che facciamo all’inizio di ogni giornata in ora-torio, cala un’atmosfera in cui la spiritualità è tangibile… In questi giorni stiamo imparando una can-zone bella e coinvolgente che par-la di Dio e di noi uomini; in gita poi, molte volte, celebriamo la messa.

Le gite proposte per ogni giovedì delle quattro settimane sembra-no interessanti: alla Presolana (è stata stancante, ma ricca di scoperte); al Parco acquatico “Le Vele”; allo “Sport Giovane” e al “Sentiero del viandante”.

Sperando che siano tutte molto belle, vi saluto e… alla prossima!

Elena

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dial gare 22

De agóst a s’merénda ’n dèl bósch (Nel mese di agosto si fa merenda nel bosco)

Come si trascorrevano, 50-60 anni fa, le giornate estive qua da noi? Si andava a prendere il sole? Le famiglie

andavano in vacanza al mare, in montagna, all’estero o in crociera? Incominciamo col dire che in questo lasso di tempo sono avvenute nella società italiana in genere e anche in quella bergamasca rapide e radicali trasformazioni, cui non si è sottratto nemmeno il nostro piccolo paese. Procediamo per gradi.I bambini, non tutti per la verità, per un mese di tempo potevano andare in colonia, marina o montana, perché l’azienda presso la quale lavorava il papà le metteva loro a disposizione. L’Italcementi o la “Rossi” di Calusco d’Ad-da, ma anche la Breda, la Falk, la Pirelli permettevano ai loro dipendenti di mandare ad Alassio, a Finale Ligure, a Cesenatico o in montagna, Piazzatorre, Rota Imagna, i loro bambini: una divisa, un cappellino e via in colonia, dove c’erano una certa disciplina, un certo tipo di vitto, uguale per tutti, un’atmosfera un po’ spartana che, tutto sommato, erano una buona esperienza! Chi non aveva questa possibilità, si organizzava in paese in diversi modi. Si aiutava il papà nel lavoro dei campi o nell’allevamen-to degli animali. Chi accompagnava la mamma all’Adda per il bucato, poteva anche farsi un bagno: al “Fupù”, al-l’“Alberù”, ai “Mülì”. In queste località c’erano rudimenta-li lavatoi; i prati circostanti servivano per stendervi i panni ad asciugare, per cui a casa si dovevano soltanto stira-re con la “suprèsa” (ferro da stiro che era caldo perché conteneva la brace). Alla fine degli anni ’50 arrivò don Angelo Bosio: per i ragazzi del paese il problema di come riempire le giornate estive non esisteva più. La colonia elioterapica, iniziata e portata avanti in condizioni eco-nomiche precarie, prima presso l’Oratorio stesso, poi giù all’Adda, teneva impegnati, anche con picconi e badili, un centinaio di ragazzi, molto più vivaci sicuramente di quelli del giorno d’oggi. Dopo la fatica, il divertimento: un muc-chio di sabbia, una canna dell’acqua terminante con uno scolapasta appeso a un albero, e la doccia quotidiana era fatta. La fiducia nella Provvidenza era immensa: con una cassetta i ragazzi, i più sfrontati, andavano a questuare,

sempre a nome di don Angelo s’intende, presso il singolo o il bottegaio, frutta, verdura, companatico, legna per la cucina o... quello che c’era! Quando poi in quel di Lecco don Angelo riuscì a trovare una barca di occasione, allo-ra la... “crociera” sull’Adda divenne d’obbligo, tanto a re-mare ci pensava lui! Ma quanti ragazzi stavano su quella barca? E i compiti delle vacanze? Erano in numero più ridotto di adesso e non impegnavano più di tanto.Le mamme al mattino si dedicavano alle faccende di casa, alla spesa quotidiana e stendevano sulle lobbie la biancheria del letto. I pomeriggi di solito li trascorrevano rammendando, sferruzzando, a piccoli gruppi, non certo prendendo il sole ma nell’angolo più fresco di un portica-to o all’ombra di un grande albero, che di solito era sem-pre presente nel cortile e accompagnava la sua preziosa ombra al frinire delle cicale. Erano pochissime le famiglie che potevano andare, anche solo per pochi giorni, in vil-leggiatura, non c’era questa mentalità e forse neppure la possibilità economica. In paese venivano, questo sì, alcu-ni villeggianti, di solito milanesi, o come li chiamavamo noi “bagià” (veramente tutti quelli che abitavano aldilà dell’Adda per noi erano “bagià”). Per gli uomini l’unico diversivo era la domenica: andava-no a “Messa prima”, che allora si celebrava normalmente alle 5.30; poi la visita al tabaccaio per il rifornimento set-timanale; seguiva il grappino magari corretto con menta. Il pomeriggio all’osteria, o meglio, fuori dell’osteria sotto una pergola di “uva sant’Anna” o di “uva ’Merica”, per la partita a carte: briscola, scopa, tresette erano i giochi più presenti e, dove c’era anche un campo di bocce, non mancava mai il vino in quelle caraffe bianco-azzurre con scritto “Viva noi!” o “Bevi”. Alla sera, con la giacca sul braccio e la cravatta allentata, si tornava a casa, magari per alcuni con le gambe un po’ incerte, pronti il giorno dopo a riprendere il proprio lavoro, pensando al tempo, al grano, alla vigna o al pullman.A San Gaetano, la sagra del paese, non mancava l’angu-ria: l’acquisto era tutto una cerimonia. Dapprima si valu-tavano a occhio il colore, la grossezza; battendo con le nocche della mano sulla scorza si ascoltava il rumore che ne derivava; era d’obbligo il “tassello” e da ultimo, final-mente, dopo la pesatura si contrattava il prezzo. E così con l’anguria sotto il braccio si andava a casa tutti con-tenti. Alcune volte ci si accontentava di una sola fetta: 10 lire! E, sempre a quel prezzo, chi non ricorda il “Clapis”, che ti offriva un piccolo cono di gelato?Il sole, il caldo, d’estate si cercava di evitarli; non così per quanto riguardava le case. Infatti il proverbio dice: «Dòe al va mia dét ol sul, al va dét ol dutùr» (Dove non entra il sole, entra il dottore).

Giovanni Nervi

9 luglio 1960, estate in oratorio

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23 Luglio/Agosto 2012

COGNOME: Panzeri GandolfiNOME: SabrinaPRATICA SPORTIVA: tiro al piattello, specialità fossa uni-versalePALMARES: - singola: 10 titoli italiani, 1 europeo e 1 mondiale; - a squadre: campionesse europee e campio-nesse mondiali

Un palmares da far venire i brividi... Com’è iniziato il tutto?È iniziato tutto 15 anni fa quando un amico mi ha convin-to a provare a sparare al piattello; ricordo che la prima gara l’ho fatta al Quagliodromo di Carvico e ho battuto tutti. Ho mantenuto la licenza di caccia, ma attualmente la uso solo per accompagnare mio marito. Sparo perché mi piace, mi piace soprattutto il profumo della polvere da sparo. Prima ho gareggiato solo a livello privato, poi sei anni fa sono entrata nei professionisti tesserandomi con una società di Bonate Sopra e sono stata scelta come membro della Nazionale. Attualmente sparo per una so-cietà di Verona e sempre per la Nazionale.

Parlaci delle prime vittorie, di quelle più importanti e della coppa del mondo…Le prime vittorie sono state a livello nazionale: in queste manifestazioni ogni concorrente ha a disposizione 200 piattelli, divisi in pedane da 25, e la competizione dura due giorni; poi sono entrata nel giro della Nazionale e ho potuto gareggiare anche all’estero, sia a livello europeo (qui i piattelli diventano 400 in due prove) sia mondiale (600 piattelli in tre prove). In Spagna, nel 2004, sono di-ventata campionessa del mondo e in quell’ultima prova avevo totalizzato 192/200. La vittoria più toccante è ar-rivata nel 2007, in Marocco, quando mi sono classificata prima a livello femminile (680 tiratori). È stata particolare come vittoria perché extraeuropea; a livello europeo ci conosciamo un po’ tutti mentre lì, in Marocco, c’erano tiratori da tutto il mondo e non conoscevo bene i miei avversari. Per una donna, poi, salire sul podio in un paese musul-mano è un’esperienza ancora più particolare. Quando il re del Marocco mi ha premiato ed è partito l’inno italia-no mi sono commossa. Molto bella anche la vittoria del-la coppa del mondo a squadre in Francia nel 2011. Una

Sportivi villadaddesi: Sabrina Panzeri Gandolfi, campionessa di tiro al piattello

Attraverso una chiacchierata con un personaggio sportivo e “famoso” del nostro paese, cerchiamo di mettere in luce la vita e i segreti del campione, ma anche il suo lato umano

vittoria diversa dalle altre perché non gareggi da sola e sai che devi sparare bene anche per le altre; è stata una vittoria di gruppo.

Nella presentazione ci hai detto che la tua specialità è la fossa universale: che cosa significa e come si differen-ziano le altre specialità? Ci sono anche delle categorie?Esistono cinque diverse specialità: fossa universale, fossa olimpica (la più conosciuta), lo skeet, il double e il per-corso caccia. Nelle due fosse non sai mai quale direzio-ne o angolazione prenderanno i piattelli; si differenziano perché in quella olimpica i piattelli partono da cinque postazioni differenti mentre in quella universale partono solamente dalla postazione centrale. Lo skeet prevede sei - sette postazioni di lancio sia laterali sia centrali e sai già la direzione che prenderà il piattello. Nel double vengono lanciati due piattelli quasi in simulta-nea e sempre dritti. Nel percorso caccia i piattelli simula-no la corsa di alcuni animali; nel caso si voglia simulare la lepre il piattello viene sparato a filo d’erba.Per quanto riguarda le categorie, i maschi vengono divisi per età mentre le donne hanno una categoria unica.

Quali e quanti gli allenamenti?Quando si prepara una gara, gli allenamenti sono 3-4 a settimana e consistono soprattutto nello sparare facen-do diverse pedane da 25 piattelli in modo da “provare i campi”. Bisogna anche tenersi allenati dal punto di vista fisico andando a correre (sono un po’ latitante in questo); qualcuno fa pesi mentre io per la concentrazione e la re-spirazione pratico yoga. Bisognerebbe anche seguire una determinata alimentazione… Dico “bisognerebbe” perché non sono proprio ligia al mio dovere in questo. Sincera-mente durante l’inverno non mi alleno perché patisco il freddo, ma ho ripreso a fine gennaio quando sono stata a San Marino a fare un ritiro con la squadra italiana; ne fatto un altro a febbraio e da marzo ho ripreso a pieno ritmo la mia stagione tiravolistica. Come negli altri sport l’allena-mento e la costanza sono indispensabili per far bene.

Com’è il piattello?Il piattello è fatto per la maggior parte di carbonato di cal-cio, una piccola parte di pece greca che funge da collante

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dial gare 24

e il colorante arancione o verde fosforescente; ha un diametro di 11 cm, 25 mm di spessore e pesa 105 gr. Parte con un comando vocale del tiratore, a una distanza di 15 metri; viaggia a una velocità di 70/80 km/h e percorre una distanza di 70/80 me-tri. Hai circa 2-3 secondi per colpirlo... Ovviamente più aspetti più quello si allontana e di conseguenza la rosa dei pallini che hai sparato sarà maggiore ma di minor potenza; il rischio è che il piattello passi attraverso i pallini senza rompersi. Hai due colpi a disposizione e se lo rompi al primo eviti di sparare il secondo.

Come mai non hai mai partecipato alle Olimpiadi?Sono vecchia… Per partecipare alle Olimpiadi biso-gna far parte di un “Corpo”, ma se sparo bene per soli due anni? C’è poi il serio rischio che mi mandi-no chissà dove a lavorare... E di lasciare la mia casa, la mia vita quotidiana e vivere lontano dalla mia famiglia proprio non mi va. Ho avuto la proposta del Corpo Forestale, ma ho rifiutato. Sinceramente le Olimpiadi non mi ispirano particolarmente, non le vedo come un traguardo; a me basta sparare.

Curiosità sulla tua attività di tiro al piattello? Allora, fammi pensare:- quelli che portiamo non sono occhiali da sole,

ma sono specifici per vedere meglio il piattello in volo;

- una volta, tornando da una gara, in aeroporto hanno fermato me e tutta la squadra perché al passaggio nel metal detector risultavamo con ad-dosso polvere da sparo. Abbiamo dovuto spiega-re chi eravamo per poter passare;

- il mio fucile si chiama Carletto e sono abituata a colorarlo; l’ultimo disegno erano delle margheri-te disegnate sulla canna;

- un fucile pesa minimo 3,4 kg e il contraccolpo equivale a 50/70 kg;

- a livello europeo ci conosciamo quasi tutti e in una gara in Portogallo, prima di sparare, un col-lega mi ha offerto un bicchiere di Porto fatto in casa. È un gesto che mi ha fatto molto piacere e lo considero uno dei ricordi più belli;

- per poter praticare il tiro al piattello, ovvero per ottenere il porto d’armi, devi avere la fedina pe-nale immacolata.

Per finire?Vi ringrazio per questa intervista e ringrazio la mia famiglia che mi sostiene: mia figlia che manda avanti le faccende di casa quando io non ci sono e mio marito che mi pulisce il fucile ogni volta che ritorno da una gara.

Davide Turani e la dirigenza dell’A.S.D. Oratorio San Carlo

Campioni!!!Domenica 17 giugno, alle 9 del mattino, presso il centro sportivo di Gorle, si sono svolte le finali provinciali della pal-lavolo e noi c’eravamo.Per la prima volta nella nostra storia eravamo in finale con una nostra squadra: quella del misto.I nostri avversari erano gli atleti della Polisportiva Oratorio Concesa, finalista pure lo scorso anno.La nostra squadra è partita un po’ contratta e tesa e il primo set è andato agli avversari con il punteggio di 25-22.Nel secondo set abbiamo avuto subito una pronta reazione e abbiamo pareggiato i set vincendo per 25-19.Il terzo set è stato la chiave di tutto l’incontro; infatti, la no-stra partenza fulminante ha permesso poi di gestire il set con 6/7 punti di vantaggio e di vincerlo 25-13.Nel quarto set il Concesa ha cercato di rientrare nella par-tita, ma noi siamo stati bravi a lottare punto a punto e nel finale a fare lo sforzo decisivo: 25-21 e... vittoria!La società si complimenta con tutta la squadra: il capitano Angelone, che guida questo bel gruppo con tanta passione per la pallavolo; tutte le ragazze che lottano e che, cosa non da poco, si mettono in competizione senza paura con gli uo-mini (degli stangoni di 2 metri che schiacciano senza troppo guardare al di là della rete); tutti i ragazzi che hanno sulle spalle il peso di mettere a terra tanti palloni; Piero, che nella stagione regolare ha fatto il segnapunti, ma che nei play-off si è travestito da stratega della panchina portando la squadra alla vittoria; i tifosi, che hanno seguito numerosi la finale; gli avversari del Concesa: forti, leali e amici (avendoli avuti nel girone lo scorso anno); William, che da lassù è pure lui campione provinciale del misto.

Davide Chiari

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25 Luglio/Agosto 2012

N.N. ...............................................................€ 20N.N. ...............................................................€ 100

Una famiglia ..................................................€ 75

In memoria di A.M.........................................€ 100

In memoria di Enrico Panzeri- i fratelli ........................................................€ 60

In memoria di Geremia Bolognini- i suoi amici ...................................................€ 30

In memoria di Giacomo Pizzoni .....................€ 50

Offerta da un Battesimo ................................€ 50

Dai coscritti 1951 ...........................................€ 500

Da pulizia sagrato (riso sposi) ........................€ 50

Centro d’Ascolto- (piazzetta Villa Bassa) ..................................€ 150

Dai ragazzi di 5ª elementare ..........................€ 60Dagli Ammalati ..............................................€ 350Bussolotto in chiesa .......................................€ 45

Totale .........................................................€ 1.640

Maggio 2012

Offerte per l’Oratorio:

N.N. ...............................................................€ 300N.N. ...............................................................€ 170N.N. ...............................................................€ 150

In memoria di Bruno Belotti ..........................€ 100

In memoria di padre Carlo Viscardi- i parenti .......................................................€ 200- una famiglia di nipoti ...................................€ 200- i coscritti del 1935 .......................................€ 160

Dalle coppie degli anniversari di Matrimoniodel 3 giugno ...................................................€ 965

Dal Gruppo Bigacc de �la ...............................€ 300

Da pulizia sagrato (riso sposi) ........................€ 50

Comunità Chiesa San Bernardino ..................€ 130

Da “Ol Rasghì”:- Festa della mamma .....................................€ 350

Dal Gruppo Alpini - Protezione Civilee Gruppo Volontari:- per taglio erba (saldo 2011) ........................€ 2.300

Dagli Ammalati ..............................................€ 525Bussolotto in chiesa .......................................€ 20

Totale .........................................................€ 5.920

Giugno 2012

- Debito residuo del mutuo contratto con la BCC Cassa Rurale di Treviglio....................................... € 803.948,99- Debito residuo del mutuo contratto con la BPM Banca Popolare di Milano ................................... € 324.452,11- Prestiti a privati ............................................................................................................................... € 35.000,00- Saldo per lavori a una ditta .............................................................................................................. € 15.000,00

Il totale del debito ammonta a ...................................................................................................€ 1.178.401,10

Rendiconto economico dell’Oratorio aggiornato al 30 giugno 2012:

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dial gare 26

Concerto del maestro Matt eo Fedelipresso l’anti ca chiesa diSant’Andrea apostolo in Catello

Apostolato della PreghieraIl Vescovo di Bergamo ha indicato per quest’anno le intenzioni di preghiera legate alla vita della nostra diocesi:

Luglio: Per i ragazzi, gli animatori, gli educatori, gli adolescenti e i giovani, perché vivano esperienze ric-che di umanità e di fede.

Agosto: Per i nostri missionari presenti in tutt o il mondo, nel ricordo riconoscente del 50° anniversario della missione in Bolivia.

Sett embre: Per i catechisti , perché sostenuti dalle co-munità e dalle famiglie introducano alla fede le per-sone loro affi date.

Ott obre: Per le parrocchie, perché in questo Anno della fede, diventi no sempre più delle comunità cri-sti ane.

Avviso dall’Apostolato della Preghiera:

30 Sett embre: Convegno diocesano presso la Casa del Giovane sul tema “Rendere le famiglie protagoni-ste di un cammino di santi tà alla luce della devozione al Sacro Cuore”.

Off erte raccolte in varie celebrazioniDomenica 17 giugno: dalla collett a nazionale Caritas, indett a dalla Cei, pro terremotati dell’Emilia Roma-gna sono stati raccolti € 2.520 e versati alla Caritas diocesana.

Domenica 24 giugno: dalle off erte delle varie Messe sono stati raccolti € 1.240 e inviati a Mario Mazzoleni che si trova nella missione di Angamarca in Ecuador.

• 15 Luglio: 16ª La Marcia dei “Casonsei” Km. 8-13-17 Locate Bergamasco (Bg)

• 22 Luglio: 14ª Camm. Storica Val S. Marti no Km. 4-8-12-16-20 - Torre De’ Busi (Lc)

• 29 Luglio: Scampagnata di Gruppo Villa d’Adda - Località Tassodine

• 5 Agosto: 26ª Caminada Delle Contrade Km. 7-14 - Strozza (Bg)

• 26 Agosto: 31ª Marcia Del Donatore Km. 3-6-15-25 - Carvico (Bg)

• 2 Sett embre: 20ª Stralemine Km. 7-13-19 - Almenno S. B. (Bg)

Per prenotazioni ed informazioni rivolgersi presso :

Fiorenzo Paggi Tel. 035 793306Anna Maria Locatelli Tel. 035 784104

Umberto Chiari Tel. 035 792892Luigi Rota Tel. 035 798060

Per moti vi organizzati vi si prega di telefonaredalle 12 alle 14 del sabato.

BUONE FERIE

Dai Bigacc de ËlaCentro Sporti vo ComunaleVia Donizetti - Villa d’Adda (Bergamo)F.I.D.A.L. - Bg - 339 - anno 2012

Prossimi appuntamenti

PerCarvico}

Venerdì 8 giugno, alle ore 21, in una chiesa gremita di appassionati e di esperti e dall’acusti ca perfett a, ancora una volta il maestro Fedeli ha potuto suonare uno Stradivari del 1726, accompagnato al pianoforte dal maestro Andrea Carcano che si è esibito anche in un eccezionale assolo di tre brani di rara intensità.Questo secondo concerto, che rientra sempre nell’i-niziati va “Uno Stradivari per la gente” replica quello del 27 novembre 2010 che aveva avuto uno straor-dinario successo di pubblico appassionato al punto che è stato lo stesso maestro Fedeli (che ha suonato anche per papa Benedett o XVI) a richiedere di po-ter nuovamente suonare “nel luogo più aff ascinante - dice il maestro - nel quale io abbia mai suonato”.Il successo è stato davvero straordinario ed è prose-guito con la disponibilità del maestro che da un lato ha voluto conti nuare a suonare fi no quasi alle 11,30, e dall’altro ha lanciato - att raverso l’off erta per l’ac-quisto dei suoi CD - una raccolta di fondi per un’asso-ciazione benefi ca.Successivamente, il presidente della Pro Loco Villa d’Adda, Gianpietro Biffi , ha eff ett uato una visita gui-data del complesso per tutti coloro che per la prima volta avevano il piacere di entrare nell’anti ca chiesa con i suoi aff reschi rinascimentali e seicenteschi, le sue tombe longobarde e gli stucchi di grande valo-re arti sti co. Organizzatori sono stati la Pro Loco Villa d’Adda e la Banca Credito Cooperati vo di Treviglio. Speriamo che la tradizione possa conti nuare anche nel prossimo anno.

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27 Luglio/Agosto 2012

Padre Carlo Viscardi, di anni 76, religioso dei Padri Assunzionisti,deceduto il 16 giugno a Cannero Riviera (VB)

“Una cosa ho chiesto al Signorequesta sola io desidero:abitare tutta la vitanella casa del Signore, per godere della sua bontàe vegliare nel suo tempio”. (dal Salmo 27)

i fratelli defunti

i piccoli appena battezzati

Il 17 giugno: Margherita Broggi di Luca e Roberta Guana

Jacopo Claudio Monzani di Cristian e Savina Falvo

Giulia Dea Roncalli di Alex e Laura Riva

La nostra comunità ricorda

i novelli sposi

Emilio Raviele Rafaniello con Tatiana Agazzi, il 25 Maggio a Villa d’Adda

Michele Ghilardi con Laura Turani, il 2 Giugno a Villa d’Adda

Daniele Caccia con Monica Patricia Almachi Toala, il 3 Giugno a Villa d’Adda

Diego Gaia con Aliai Coia, il 21 Aprile a Pedrengo (BG)

Luca Rossi con Sabrina Corti, il 9 Giugno a Sotto il Monte (BG)

Giuseppe Sigillò con Gloria Albani, il 9 Giugno a Terno d’Isola (BG)

Nella liturgia funebre del 20 giugno, tenuta nella nostra chiesa parrocchia-le, è stata letto il ricordo del vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla.

“In questo momento mi faccio inter-prete della gratitudine della nostra Diocesi per il fedele servizio pastorale che padre Carlo ha svolto con genero-sa dedizione nelle comunità di Cava-glio e Gurrone. Ricordo anche le altre comunità della Valle Cannobina che sono state da lui accompagnate: Gur-ro, Spoccia, San Donnino, Falmenta. Sono certo che attraverso il suo mini-stero sacerdotale ha potuto diffonde-re con abbondanza il fecondo seme evangelico, favorendo l’incontro delle persone con il Signore e la partecipa-zione alla vita della comunità eccle-siale. Affidiamo padre Carlo all’incon-tro con Cristo risorto e invochiamo per lui il premio promesso da Gesù agli apostoli che hanno lasciato tutto per seguirlo e dedicarsi all’annuncio del suo Regno.”

Vogliamo ringraziarti, Signore, per questi quarantasette anni di vita sacerdotale di nostro zio, padre Carlo, tra-scorsi gran parte nelle parrocchie della Valle Cannobina. Noi, suoi nipoti, purtroppo sappiamo ben poco di quan-to ha fatto in tutti questi anni. Lo zio, per il suo carattere riservato, non ne faceva parola, quasi a dire “non sappia la destra ciò che fa la sinistra”. Solo negli ultimi giorni, con i tanti suoi parrocchiani che si sono stretti attorno a noi, abbiamo avuto la certezza che ha ben seminato.

Ringraziamo tutte le persone che hanno partecipato alle esequie, specialmente i parrocchiani, i sindaci, le autorità tutte delle comunità dove padre Carlo ha prestato la sua opera. Ringraziamo il Vescovo di Novara, il suo Vicario per la loro vicinanza e tutti i reverendi Padri Assunzionisti e i Sacerdoti che hanno concelebrato e ricordato padre Carlo. Un particolare e sentito ringraziamento al nostro parroco, don Diego, per la sua vicinanza, disponibilità e pazienza riservataci. Uniti nella reciproca preghiera, con stima e gratitudine.

I fratelli, i nipoti e parenti tutti

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dial gare 28dial gare 28

gli anniversari

Angelo Panzeri31.7.95 31.7.12

Giacomo Pizzoni10.6.99 10.6.12

Il prossimo numero di è previsto per il 7 Ottobre 2012dial gare

Angela Biffi19.6.80 19.6.12

Luigi Laini7.8.91 7.8.12

Breve biografia di padre Carlo

Padre Carlo Viscardi con il papà Costanzo e la mamma Elvira Caseri, nel giorno della sua Ordinazione sacerdotale, 10 giugno 1965

Padre Carlo Viscardi nasce il 4 no-vembre 1935 a Villa d’Adda, in una modesta famiglia di mezzadri, ulti-mo di otto fratelli e, come frequente tra le famiglie di quei tempi, altret-tanti erano deceduti appena nati o entro pochi anni. Dopo le scuole elementari, le medie e un primo av-viamento al lavoro a seguito degli studi per diventare geometra all’i-stituto di Celana, all’età di diciotto anni Carlo comprende la sua vera vocazione e si iscrive al liceo classi-co di Cannero Riviera (NO), scuola molto rinomata e gestita dai Padri Agostiniani Assunzionisti. Conse-guirà infine la laurea in teologia a Roma e in diverse occasioni avrà an-che il privilegio di rivestire l’incarico di chierichetto di camera di Papa Giovanni XXIII.Il 10 aprile 1965 nella nuovissima chiesa di Cannero Riviera, con il confratello padre Giuseppe Bosio, di Peia, Carlo riceve l’Ordinazione sacerdotale dal vescovo assunzio-nista rumeno, monsignor Vasile Cristea, e a Villa d’Adda il 18 aprile celebra la sua Prima Messa di fron-te a una comunità in festa. Il suo ministero iniziale sarà a Can-nero, impegnato nella scuola che lui stesso aveva frequentato, poi nell’aiuto alle parrocchie vicine: Confessioni, Messe e soprattutto predicazioni nelle Giornate eucari-stiche alle parrocchie dell’Alto Ver-bano e del Varesotto.Nonostante i numerosi impegni,

non mancava però di tornare a far visita alla comunità villadaddese e in particolare ai genitori e familiari.Il 1972 sarà poi un anno cruciale per la sua vita: da una parte la mor-te dell’amata madre Elvira, recherà nel suo animo un grande dolore; dall’altra il vescovo di Novara, nel 1973, lo nominerà parroco di Ca-vaglio San Donnino e Gurrone, due frazioni di Cavaglio situate nella stretta e impervia vallata cannobi-na dell’Alto Verbano, incarico che ha rivestito fino a qualche settima-na fa. Le sue “fughe” a Villa d’Adda, tuttavia, non si sono mai interrotte, sino a novembre del 1974 cioè alla morte del padre Costanzo. Nel 1982 il suo servizio ministeriale si allarga alle parrocchie di Falmen-ta, Gurro, Spoccia e Lunecco, qui, oltre al suo importante incarico sa-cerdotale, era al fianco di manovali e muratori nella ristrutturazione degli edifici sacri. E sarà proprio per una caduta dal tetto della chiesa di Lunecco che riporterà serie fratture alle costole.Nel 1984 l’unica e amata sorella Celestina, sulla quale sperava di poter contare avvicinandosi alla vecchiaia, viene a mancare improv-visamente. Dei molti nipoti, qualcuno lo rag-giungeva nel periodo estivo; per la sua riservatezza cercava di non co-municare le sue condizioni di salute già critiche nel 1998, da cui però si era abbastanza ripreso.

Condizioni però che, ultimamente sono peggiorate, non immaginando che questo l’avrebbe condotto alla morte. Celebra l’ultima Messa nelle sue parrocchie il 10 giugno, festa del Corpus Domini, dando così tutte le sue energie fino alla fine.Muore il 16 giugno nella Casa di Santa Maria Assunta di Cannero Ri-viera, dove ha vissuto per quaran-tasette anni.

I familiari, rattristati, porteranno nei loro cuori la sua solida fede, la sua presenza sincera poco incline alle effusioni esteriori, ma capace di costruire relazioni significative rivolte all’essenziale e, uniti nella preghiera, cercheranno di farne te-soro.

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Non una semplicerimasterizzazionema una nuova vesteper tutt e le canzoni dell’albumriarrangiate e ricantate con i maggioriesponenti della scena rap italiana:cambia il linguaggio, cambia il ritmo,ma rimangono uguali i “casini”degli adolescenti di allora comequelli di oggi.

CHE ANIMALE SEI? STORIA DI UNA PENNUTAPAOLA MASTROCOLAGUANDA EDITORE 2005, P. 192

“Quando uno nasce non sa chi è. E nessuno glielo dice.La vita diventauna bella complicazione...”Una moderna favola sulla diffi cilescoperta della propria identi tàe del proprio posto nel mondo,un classico, un racconto formati voadatt o agli adolescenti e ai piùgrandi, una storia capace di farridere, commuovere erifl ett ere allo stesso tempo.

SE TI ABBRACCIO NON AVER PAURAFULVIO ERVAS

MARCOS Y MARCOS 2012, P. 319

“Il verdett o di un medicoche ribalta il tuo mondo:

la malatti a di Andrea èun uragano, sett e tempeste...”

La storia di un padre che combatt eper suo fi glio come un cavaliere

che non si arrende e che conti nuaa sognare e sperare.

Dopo il commovente serviziotrasmesso da “Le Iene”,

il libro che racconta un tema delicatocome quello del rapporto

tra un papà e suo fi glio con auti smo.

FEBBRE A 90’NICK HORNBYGUANDA EDITORE 2001, P. 256

“Mi innamorai del calcio come poi misarei innamorato delle donne:improvvisamente, inesplicabilmente,acriti camente...” Una biografi a ironica e aff ett uosa,appassionata e diverti ta su comela passione per il calcioe la dedizione per la propria squadrapossano cambiare radicalmentela vita di un uomo. Una pietra miliaredella lett eratura sul tema.

LA CUCINA DEL BUON GUSTOSIMONETTA AGNELLO HORNBY,

MARIA ROSARIO LAZZATIFELTRINELLI EDITORE 2012, P. 281

“Il cibo: cucinato, condiviso,consumato da soli, regalato;

occasione d’incontro, simbolo diappartenenza a gruppi e a religioni,nutrimento del corpo e della psiche,

il cibo è potenti ssimo anti dotocontro l’isolamento e la tristezza...”

Tanti consigli uti li per non dimenti carel’importanza e la centralità della cucina

nella vita domesti ca, familiare e aff etti va.

Biagio AntonacciSapessi dire no

17/4/2012 Iris/Sony Music

Parole sussurrate, fl auti ,fi sarmoniche, ballate, impennate rockfanno da cornice e strutt ura portante

di temati che diversifi cate,dalla vita quoti diana ai senti menti .

Tanti ingredienti innovati viche prendono in parte distanza

dalle solite sonorità.Un ritorno ecletti co che convince,

senza tradire lapropria identi tà.

Cesare CremoniniLa teoria dei colori

22/5/2012 Tre cuori. Universal Music

A dieci anni esatti dallo scioglimento dei Lunapop, att raverso varie esperienze da solista, ecco l’ulti mo lavoro dell’ex leader del gruppo. Un disco, variopinto e diversifi cato, nei temi e negli sti li, ca-ratt erizzato da una forte diversità tra le tracce. Un lavoro maturo, sperimentale simbolo di crescita.